Just say yes

di LoryFoxie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1. ***
Capitolo 2: *** Cap 2. ***
Capitolo 3: *** Cap 3. ***
Capitolo 4: *** Cap 4. ***



Capitolo 1
*** Cap 1. ***


Just Say Yes




Era una un ballo come molti altri, a casa Sweetheart. Un ballo come molti altri che si tenevano periodicamente nella ricca Rehal, la nostra cittadina.
Con la scusa di passare un pò di tempo in compagnia, lontani dalla monotonia di tutti i giorni, i nobili di tutta la città si riurono per mettere in mostra i gioielli di famiglia e decretare chi se la passasse meglio.
Le dame indossarono gli abiti più costosi e pomposi che possedevano, acconciarono i capelli come fossero regine, ed indossarono i gioielli più vistosi.
Gli uomini indossarono l'abito da cerimonia, la spada da duello appartenente alla famiglia da generazioni e un paio di sigari d'alta qualità. I figli e le figlie, seguirono l'esempio dei genitori.
Tutti, tranne io. Io odiavo i balli d'alta società. Odiavo vedere tutte queste persone false che ci sorridevano davanti e poi pianificavano la nostra rovina alle spalle. Odiavo gli abiti, i gioielli e le pettinature troppo raffinate. E soprattutto, odiavo essere trattata come una merce da essere venduta a caro prezzo. Perchè io, Loren Sweetheart, 18 anni, unica figlia della casata SweetHeart, in quell'anno sarei dovuta andare in sposa al miglior offerente.
Mio padre stava facendo il terzo grado ad uno spasimante, anche mentre mi preparavo per scendere alla festa. Si sa, mamma e figlia dovevano farsi attendere dagli ospiti.
Mia madre mi guardò severa Metti anche la collana della nonna... che penserebbero sennò gli ospiti vedendoti con così pochi gioielli? Che stiamo andando in rovina?
Annuì, stanca di litigare con lei. Presi una pesante collana d'oro massiccio e la indossai. Mi viene stretta, mi manca l'aria... mi lamentai appena agganciata al collo.
Mia madre mi fissò dalla testa ai piedi ed ignorò totalmente il mio commento. Direi che siamo pronte..... andiamo. disse voltandosi ed uscendo. Mi guardai allo specchio e mi feci orrore da sola. I capelli, di uno strano biondo-rosso, erano legati sulla testa a spirale e vi erano dei lunghi fermagli d'argento che fuoriuscivano da essa. I miei occhi, castani, erano coperti da un pesante trucco nero.
Stavolta non se ne parla! pensai decisa mentre toglievo la collana della nonna e qualche bracciale. Indossai un ciondolo più semplice e modificai la mia acconciatura, togliendo tutti i fermagli e legandoli in una coda alta, decisamente più comoda. Mi lavai la faccia e misi un trucco molto più leggero ma efficace. Ora va molto meglio! pensai sorridendo soddisfatta.
Uscì a mia volta dalla camera e raggiunsi mia madre. Mi fissò come se avessi commesso chissà quale crimine, ma ormai era troppo tardi. Ci avevano notate.
Scendemmo lentamente l'ampia scala in pietra che si apriva a ventaglio per raggiungere il piano superiore. L'atrio della nostra casa era talmente grande da essersi trasformato in sala da ballo. I ragazzi iniziarono a fissarmi stupefatti, le ragazze sussurrarono fra di loro nascondendo le bocche con i ventagli. Serpi invidiose... pensai stampandomi un sorriso falso in faccia.
Fecimo un giro veloce per salutare tutti gli ospiti, poi finalmente mia madre mi lasciò libera ed andò a spettegolare con le sue "amiche". Mi avvicinai al tavolo del buffet e presi da bere. Mi serve proprio per sopravvivere a questa serata.. pensai mentre mi affrettavo a prendere un bicchiere.
Stavo guardando verso la folla, quindi quando la mia mano sfiorò una mano altrui sobbalzai e mi voltai verso lo sconosciuto arrossendo. Un ragazzo. Anche molto carino! Aveva corti capelli scompigliati castani ed occhi di un bel azzurro cielo, che mi ipnotizzarono.
Oh perdonatemi, non vi avevo visto... dissi imbarazzata. Lui sorrise e scosse la testa, prendendo il bicchiere. Non preoccupatevi, può succedere.
Disse versando il succo nel calice di cristallo. Me lo porse ed io lo presi sorridendo. Ne versò uno anche per se stesso ed alzò leggermente il calice come a brindare.
A cosa? chiesi sorridente Alla vostra bellezza, madame! rispose prima di bere un lungo sorso. Arrossì e per cercare di nascondere l'imbarazzo mi nascosi bevendo dal calice.
Appena finito, posai il bicchiere. Avrei dovuto salutare ed andarmene a spettegolare con qualche oca, ma ero letteralmente bloccata a fissarlo sorridente.
Dai! Trova almeno un argomento di cui parlare.. pensai dandomi dell'idiota.
Allora, vi state divertendo, signor...? Blackblood. rispose serio. Non riescì a reprimere un sussulto.
Blackblood! Che ci faceva uno di loro in casa nostra? I Blackblood molti anni prima avevano tentato di uccidere un mio antenato e rubare tutte le sue ricchezze. Da allora, erano stati tutti banditi da Rehal.
Io personalmente ero affascinata da quella storia, e la reputavo una cavolata come le altre. Che diritto avevano i miei antenati di esiliare anche i discendenti di un paio di mascalzoni? Che colpa avevano i bambini di due ladri?
Il ragazzo posò il bicchiere e fece per andarsene, ma gli misi una mano sul braccio. No, restate... non ho nessun conflitto con voi. Vi conosco appena, come potrei? gli dissi sorridente. Lui era evidentemente sorpreso. Il problema è che se mio padre o qualcuno degli altri nobili vi riconoscerà... mi morsi un labbro e abbassai lo sguardo.
Mi concedete l'onore di questo ballo? chiese lui improvvisamente prendendomi per mano.
Arrossì ed annuì con un mezzo inchino.
Ci posizionammo in mezzo alla pista, attendendo che la musica iniziasse. Fortunatamente nessuno fece caso a noi in quel momento. Ero preoccupata per lui...
Ma per quale motivo preoccuparti per uno che nemmeno conosci? pensavo mentre mi avvicinavo a lui. Mise una mano sul mio fianco, ed io una sulla sua spalla.
Le altre due le tennimo strette. Non riuscì ad evitare di sorridere. La musica iniziò. Un valzer, e noi iniziammo a danzare seguendola. Talmente a tempo che sembravamo essere nati solo per farlo.
All'inizio eravamo così presi da non parlarci nemmeno, rimanendo in silenzio a sorriderci come due poveri idioti.
Eppure stavo benissimo, lui non era come gli altri figli di papà che cercavano di proporsi come marito immediatamente dopo un sorriso. E dovevo ammetterlo, era tremendamente bravo come ballerino.
La musica rallentò, diventando più romantica. Portai entrambi le mani dietro al suo collo e lui mi abbracciò. Stranamente non sentì nessun bisogno di allontanarlo.
Era come se lo conoscessi da una vita. Anzi, era come se l'avessi aspettato per tutta la vita.
Lo guardai Allora, qual'è il vostro nome se mi è concesso saperlo?
Lui mi sorrise di rimando Thomas... ed il vostro signorina? Stavo per rispondere, quando mio padre urlò. ALLONTANATI DA LOREN, TU CANE!

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Capitolo 2
*** Cap 2. ***





Sussultammo entrambi, staccandoci e fissandolo con gli occhi sbarrati. Nella sala cadde il silenzio. Papà! protestai. Mia madre venne da me e mi trascinò via.
Credevamo di esserci liberati di voi Blackblood una volta per tutte! Ma siete peggio dei funghi! continuò mio padre. Thomas abbozzò ad un sorriso.
Non ho fatto nulla di male signore, non credo di meritare la punizione che hanno subito i miei antenati. Affermò pacato fissandolo senza paura. Mio padre divenne prima giallo, poi verde, poi rosa, e poi rosso...stava per esplodere.
TU hai lo stesso sangue dei tuoi antenati cani che ti scorre nelle vene! sibilò prima di sputare a pochi metri da lui. Thomas alzò un sopracciglio, e le mani in segno di resa. Come preferite, volevo solo cercare di rimediare all'offesa arrecatavi dai miei antenati. Ma forse, dovreste chiedervi chi di noi si stia comportando da cane in questo momento. disse sorridendo.
Tutti i presenti sussultarono indignati. Due uomini vennero e lo presero per le braccia. Thomas si dimenò ed aggiustò la giacca. Faccio da solo, grazie. disse dirigendosi alla porta ed uscendo.
Mia madre finalmente ebbe la meglio e mi condusse in camera. Poco dopo ci raggiunse papà. Come hai potuto? Blackblood dannazione! urlò irato. Non negai di esserne a conoscenza.
Lo fissai fredda Non ci vedo niente di male. Ora nessuno vorrà sposarti! Penseranno che sei una poco di buono! si intromise mamma. Se basta così poco a far calare la loro stima nei miei confronti, non so che farmene del matrimonio. ribattei tranquilla.
Papà divenne rosso, e mi preoccupai seriamente. Tu. Non uscirai mai più da questa stanza, se non nel giorno delle tue nozze!! urlò uscendo e sbattendo la porta.
Mia madre mi fissò indignata, come se stesse parlando ad una serva. Vedi che hai combinato? Immagino che tu ne sia orgogliosa... complimenti. disse ironica uscendo a sua volta.
Iniziai a piangere. Sciolsi i capelli, misi una camicia da notte e la vestaglia. Riposi i gioielli nel cassetto. Non avevo mai litigato così duramente con i miei, eppure sapevo di non aver fatto nulla di sbagliato e probabilmente se fossi tornata indietro, avrei rifatto tutto.
Aprì la finestra, ed uscì nel balcone sedendomi su di esso e guardando il giardino. Chissà come sta Thomas adesso. Ha solo cercato di riparare al danno commesso dai suoi antenati e si è visto insultare e sbattere fuori come se fosse stato lui stesso un assassino.... Ma in che mondo vivo? Vorrei poter scavalcare questo dannato balcone e fuggire....
Mi asciugai le lacrime con le mani e rimasi in silenzio a fissare il tramonto.
Perchè mi importava tanto di Thomas? Perchè mi ero sentita, in un certo senso, libera fra le sue braccia? Perchè non avevo semplicemente finto di non sapere chi fosse ed evitare così una scenata e quella punizione così terribile? Esisteva davvero il colpo di fulmine?
Mi sono innamorata di Thomas così facilmente? Ma non lo rivedrò mai più, questo è sicuro... e poi lui non prova nulla per me. Come potrebbe? Ci conoscevamo da appena un'ora...
L'amore è davvero un mistero...

In quel preciso istante un luccichio fra gli arbusti attirò la mia attenzione. Scrutai meglio e vidi una persona con un mantello nero. Il cappuccio copriva il volto e non riuscì a riconoscerlo.
Mi alzai e lo guardai avvicinarsi furtivo al palazzo. Chi era? Non sapevo se avere paura oppure no...
Ora era sotto il balcone. Mi sporsi e lo guardai. Chi va là? chiesi in un sussurro.
Lui alzò la testa, e mi mostrò il viso. Thomas! pensai sorpresa mentre l'osservavo arrampicarsi grazie alle profonde crepe nel muro. Poco dopo fu in piedi accanto a me e mi prese le mani baciandole. Che ci fai qui? chiesi sorpresa fissandolo.
Beh ci siamo lasciati in un modo alquanto brusco non credi? Volevo solo salutarti.. mi disse sorridendo. Alzai un sopracciglio E tu rischieresti di essere catturato e processato solo per salutarmi? chiesi scettica mentre lui rideva. Si. confermò serio.
Tu sei diversa, non mi hai trattato male. Tu sei forse l'unica persona in tutta Rehal a fidarsi abbastanza di me da permettermi di arrampicarmi fino alla tua camera, senza urlare per ricevere aiuto. Io arrossì.
Era vero, avrei potuto urlare e chiedere aiuto. Ma perchè avrei dovuto farlo? Sorrisi. E' rischioso per te Thoams, torna a casa... scordati di Rehal. gli dissi seria stringendo le sue mani. Lui scosse la testa deciso.
Ho intenzione di prendere Rehal con la forza. mi confessò. Io sbiancai ma lui strinse le mie mani. No non fraintendermi Loren! Non ho assolutamente intenzione di fare del male ad una mosca, nemmeno se ci attaccheranno. Mi limiterò ad occupare la sede del consiglio per il tempo necessario affinchè la condanna su tutta la mia famiglia non verrà rimossa. Non mi interessa nemmeno prendere il potere, voglio solo poter essere trattato da pari.
I suoi occhi brillarono, ed abbassò lo sguardo. Liberai una mano dalla sua presa e la posai sulla sua guancia. Credo che sarà proprio l'unico modo... dissi poco dopo sorridendogli.
Ma promettimi che starai attento, d'accordo? gli chiesi preoccupata. Thomas tornò a guardarmi, serio. C'è un altro motivo per cui sono qui, ma sono sicuro che mi manderai a quel paese e del resto avrai tutte le buone ragioni per farlo..
Mi lasciò e si sedette sul balcone di pietra, sospirando. Lo guardai confusa. Dal primo momento che ti ho vista, per me si è come formato un legame... io... credo di amarti. Non so come sia potuto accadere così velocemente, ma tu sei diversa dalle altre ragazze... e comunque non è solo per quello. Sei dolce, timida e sincera..
Non fai caso a quello che 'tutti dicono' ma ti affidi solo al tuo cuore....
si alzò nuovamente e mi fissò.
Io ero sempre più stupita. Mi ama! Mi ama! pensai felice.
Loren, io... tu... ecco... quando riuscirò a farmi togliere questo fardello, vorrai sposarmi? mi chiese serio. Portai le mani alla bocca, per la sorpresa, e lo fissai a lungo domandandomi se mi stesse prendendo in giro. Mi prese una mano e si inginocchiò. Purtroppo non ho un anello con me... ma... Loren Sweetheart, vuoi tu concedermi l'onore di sposarmi? Ti prego, se mi ami... ti basta dire SI, ed il restò verrà da sè. Sarà tutto assolutamente perfetto, te lo prometto.
Il mio cuore iniziò a battere veloce, a ritmo del suo. I miei occhi si riempirono di lacrime di felicità e caddi in ginocchio accanto a lui, buttandogli le braccia al collo. Si, si! sussurrai felice.
Lui mi abbracciò e poi si allontanò un pò per guardarmi negli occhi. Non sai quanto questo mi renda felice! poi mi baciò.
Di nuovo, la sensazione di conoscerlo da una vita si impadronì di me, e ricambiai il bacio con passione. Quasi come se non riuscissi più a controllare il mio corpo. Non che volessi farlo, ma era strano. Un bacio, un altro, ed un altro... all'alba mi ritrovai nuda sotto le coperte abbracciata a Thomas.
Questo sarà un nostro segreto te lo giuro, e poi ti sposerò, quindi non c'è nulla da temere... mi disse Thomas, quasi come se volesse scusarsi. Io risi e gli diedi un bacio Va bene così, ma ora devi andare... fra poco sarà più facile che qualcuno ti veda.. mi alzai e mi rivestì, mentre lui faceva altrettanto.
Andammo nel balcone dove mi diede un ultimo bacio.
Cercherò di fare in fretta, ma dovrò radunare abbastanza uomini da tener testa a quattro casate. Per fortuna non siamo in periodo di guerra e quindi ognuno ha pochi scagnozzi.... ma mi servirà un pò di tempo. Mi disse tenendomi per mano. Annuì e sorrisi. Ti aspetterò anche tutta la vita se necessario. dissi convinta. Non ce ne sarà bisogno...
Detto questo scese usando le stesse crepe sul muro che aveva usato quando era salito. Lo vidi allontanarsi nella foresta, e sapevo che una parte del mio cuore era andato con lui.
Chiamai una serva e feci cambiare le lenzuola, spiegandole che il periodo mestruale era iniziato prima del dovuto, lei si bevve la bugia e tutto proseguì come se nulla fosse mai accaduto. Passarono due mesi, e le mie speranze di rivedere Thomas stavano sparendo.

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Capitolo 3
*** Cap 3. ***





Mio padre era finalmente riuscito ad ottenere un buon compromesso con un duca trentacinquenne di una città vicina ed avrei dovuto sposarlo esattamente due mesi e due settimane dopo il mio ultimo incontro con Thomas.
Ma il matrimonio non era l'unico mio problema. Infatti, il ciclo era saltato per due mesi consecutivi e sentivo un leggero senso di nausea e di gonfiore allo stomaco.
Per fortuna era ancora davvero poco per essere notato, ed io di certo lo nascondevo benissimo, ma non c'erano dubbi sulla causa di quel malessere.
Ogni sera mi sedevo al balcone e scrutavo verso la foresta, pregando che Thomas apparisse con il suo mantello nero e mi dicesse che stava andando tutto bene. Ma non avvenne.
Possibile che si sia scordato di me? mi ritrovai a pensare ad una settimana dal matrimonio Possibile che gli sia accaduto qualcosa? Oppure non ha ancora tutto l'aiuto necessario?
Possibile che mi abbia davvero ingannata e che non avrei dovuto fidarmi di lui come i miei genitori mi avevano detto?

Mi misi a piangere. No, non l'avrebbe mai fatto. Non sapevo cosa me lo facesse pensare, eppure ero sicura che non mi avesse mentito. Aveva sicuramente avuto qualche problema, ma se non si affrettava, allora sarebbe stato troppo tardi per noi due.
Anche se, l'idea di portare suo figlio in grembo mi tranquillizzava. Spesso mi ritrovavo e sfiorare la pancia e parlare con lui, come se mi potesse davvero capire. L'avrei chiamato Richard.
Non avevo davvero pensato all'ipotesi che potesse essere una femmina, in effetti.
E poi, anche l'ultima settimana passò. La mattina del mio matrimonio mi ritrovai dentro un abito bianco soffocante e pieno di veli che mi stava facendo svenire. I capelli erano intrecciati così stretti da farmi male la testa, ma grazie a quel dolore riuscivo a non scoppiare in lacrime. O forse, era il mio stato d'animo a farmi vedere così brutta allo specchio.
Sei bellissima bambina mia! mi disse mia madre dandomi un bacio sulla fronte. Io sorrisi, con uno dei miei migliori sorrisi falsi e presi il boquet in mano.
L'abito è stretto... mi lamentai.
Hai messo su un pò di chili, lo dico io che mangi troppo! rispose lei scuotendo la testa e sospirando.
Mi guardai allo specchio, rivolgendo lo sguardo soprattutto allo stomaco Tieni duro Richard, solo un giorno e ti libero da questa tortura... pensai sorridendo. Mia madre ovviamente fraintese.
Sono felice, sembra che tu sia contenta... e questo è l'importante! disse sorridente. Mio padre si inserì nella conversazione e disse orgogliosamente mentre si aggiustava la giacca dell'abito grigio Matthew è davvero uno sposo fortunato!
Non mi preoccupai nemmeno di rispondere ed annuì. Thomas ormai, era un ricordo lontano. L'unica cosa che mi era rimasta di lui era Richard.
Uscimmo dalla camera, scendemmo le scale. Finalmente, dopo due mesi di reclusione, uscì anche di casa ed assaporai ogni minimo momento di liberta vigilata che mi veniva concesso.
Arrivammo in chiesa un'ora dopo, e la mia volontà di trattenere le lacrime stava diventando sempre più debole. Devo resistere, tanto prenderebbero le lacrime come segno di gioia ed è l'ultima cosa che voglio! Resisti Loren-- mi ripetei mentre entravamo lentamente a ritmo della marcia nuziale.
Io avevo preso a braccietto mio padre, mia madre ed il testimone del mio futuro marito erano dietro di noi. C'era tantissima gente, la maggior parte la conoscevo. Alcuni erano sicuramente miei futuri parenti.
Arrivammo all'altare e finalmente ebbi l'onore di conoscere il mio futuro marito. Nonostante avesse trentacinque anni, sembrava un venticinquenne. Aveva lunghi capelli neri legati in una coda bassa ed occhi verdi. Non era male d'aspetto, anzi.
Ma io non lo amavo, e non l'avrei mai amato.
E' un onore incontrarvi Loren, mi dispiace che questo non sia potuto avvenire prima... si scusò sussurrandomi. Aveva una bella voce.
Ma non è la SUA voce... pensai mentre mi si formava un groppo in gola.
Non ero nemmeno sicura che potessero sembrare davvero lacrime di gioia. Tutto bene? Mi chiese sussurrando quando ci voltammo verso il sacerdote.
Mi costrinsi ad annuire e presi un lungo respiro per calmarmi. La cerimonia proseguì lenta, ogni parola una tortura. Ogni frase mi allontanava per sempre da Thomas. Dove sei? pensai disperata.
Vuoi tu, Matthew Bravesoul, prendere la qui presente, Loren Sweetheart, come tua unica e legittima sposa, ed amarla e rispettarla finchè morte non vi separi? chiese il sacerdote rivolto all'uomo.
Si lo voglio. rispose quello. Poi si rivolse a me. Vuoi tu, Loren Sweetheart, prendere il qui presente, Matthew Bravesoul, come tuo unico e legittimo sposo, ed amarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi?
Avrei volentieri tagliato l' <> dalla frase, presi un altro profondo respiro. Si lo voglio... risposi debolmente.
Il sacerdote alzò le mani, e si rivolse alle persone sedute C'è qualcuno fra di voi che si oppone a questa unione? Parli ora o taccia per sempre.
Passarono i secondi, nel silenzio più totale. No, non c'era nessuno, come poteva? Thomas lì? No, non era possibile.
Molto bene... concluse il sacerdote. Per il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e moglie. Matthew puoi baciare la sposa, dopo di che firmeremo i documenti per convalidare le nozze...
Matthew si voltò verso di me e mi prese gentilmente per le spalle. Avvicinò il mio volto al suo e mi sorrise, posando le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e pregai che finisse in fretta, non sarei resistita a lungo prima di scoppiare in lacrime.
In quell'istante il portone sbattè e nella sala piombò il silenzio. NO!!!!! urlò qualcuno.

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Capitolo 4
*** Cap 4. ***


Io e Matthew ci voltammo. Il mio cuore smise di battere. Thomas era in piedi di fronte a noi, vestito con un abito da cerimonia nero. Sembrava affannato per la corsa. Mio padre si alzò in piedi.
TUUUUUUU!!! COSA CI FAI QUI!? NELLA CASA DI DIO!! urlò infuriato.
Un paio di uomini armati entrarono, ma non si diressero da nessuna parte in particolare, limitandosi a stare vicini a Thomas, che guardò mio padre sorridendo.
Io, ho tutto il diritto di stare qui da oggi. annunciò sereno. Sono stato già al consiglio, hanno constatato che effettivamente non ci sono più i presupposti per mantenere la condanna rivolta ai miei antenati anche nei miei confronti. E' stata ritirata, ed ora posso girovagare per Rehal liberamente.
Mio padre, mia madre ed alcuni nobili sbiancarono. Ma non ribatterono. Se il consiglio ha deciso così.... mormorò confuso papà fissandolo. Però poi riprese colore Ma questo ora non c'entra! Hai interrotto il matrimonio di mia figlia! sbraitò irato.
Thomas mi guardò e io gli rivolsi uno sguardo supplichevole, le lacrime avevano preso a scorrermi lentamente sul volto. Ti prego non fraintendere! Ti prego! supplicai in silenzio. Thomas abbassò lo sguardo, poi si rivolse a me.
Se non mi ami,... se vuoi davvero sposare il signor Bravesoul, allora non ti fermerò. Dimmi che non mi ami Loren.
Disse sereno, io sorrisi e singhiozzai. Non potrei mai... risposi a bassa voce, anche se ero sicura che avessero sentito tutti benissimo.
Mio padre, ancora non contento, fece per ribattere, ma Matthew alzò una mano e lo zittì. Poi si rivolse a Thomas. Tu vieni qui dal nulla, e pretendi di interrompere un matrimonio quasi concluso... disse calmo fissandolo. Papà gongolò allegro, io sbiancai. Ma Matthew proseguì.
Dopo due mesi che l'organizziamo, fedi, invitati, la dote, il viaggio, abiti, gioielli. Tu pretendi di venire qui e cavartela con un 'Noi ci amiamo'?
Thomas rimase in silenzio, io portai le mani agli occhi e scossi la testa. Si. rispose Thomas serio. Alzai lo sguardo e lo fissai.
L'espressione di Matthew divenne indecifrabile. Due dei suoi scagnozzi si mossero verso Thomas. NO! urlai, ma Matthew si era mosso prima di me, indicando ai due di fermarsi.
Si voltò verso di me e mi prese le mani, sorridendomi. Lo fissai confusa. Non ho intenzione di sposare qualcuno che non mi ama.... spiegò tranquillamente. Però non ho intenzione di rovinare la festa.. perciò.
Fece segno a Thomas di avvicinarsi. Prese una sua mano e la mise sulla mia. Sorrisi a Matthew, veramente grata per quello che stava facendo. Voglio solo che mi promettiate che vi amerete per sempre. Loren ricorda, se Thomas cambierà idea sarò sempre qui ad attenderti.... beh per un pò, almeno.
Non riuscì a trattenere un sorriso sincero e gli diedi un bacio sulla guancia. Matthew si fece di lato. I miei genitori, così come tutti gli invitati, si erano ormai arresi all'evidenza. Il sacerdote era forse il più confuso, ma prontamente riprese la cerimonia da dove l'aveva interrotta. Io e Thomas ci guardammo. Ci sarebbe stato tempo dopo per spiegare.
Vuoi tu, Thomas Blackblood prendere la qui presente, Loren Sweetheart, come tua unica e legittima sposa, ed amarla e rispettarla finchè morte non vi separi? chiese nuovamente.
Thomas sorrise, ed annuì, emozionato. Vuoi tu, Loren Sweetheart, prendere il qui presente, Thomas Blackblood, come tuo unico e legittimo sposo, ed amarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi?
Stavolta risposi 'si' con tutto l'amore di cui fui capace. Volevo che Thomas sapesse quanto l'amavo, ma ero certa che già lo immaginasse. Per il potere conferitomi, vi dichiaro oggi, marito e moglie! Puoi baciare la sposa Thomas.
Lui non se lo fece ripetere, Non sai quanto ho aspettato questo momento! mi disse in un sussurro prima di baciarmi. Rimasimo abbracciati per parecchi minuti, mentre tutta la folla, ormai messi da parte i pregiudizi, e arresasi all'evidente amore che c'era fra noi, ci applaudiva sorridendo.
Quella sera, per la prima volta visitai casa Blackblood. Era più modesta, ma molto più confortevole della mia.
Guardai Thomas sorpresa Ma la tua famiglia dov'è? chiesi. Immediatamente lui mi sorrise e mi prese in braccio. Appena hanno saputo la bella notizia si sono spostati nella casa che abbiamo a Faere... wow Loren, ma quanto sei ingrassata? mi disse scherzoso salendo le scale che portavano alle camere da letto.
Scesi dalle sue braccia e lo fissai seria. Sono incinta. dissi senza tanti preamboli.
Thomas mi fissò confuso. Poi un grande sorriso gli si dipinse in volto. E'.... fantastico! Se l'avessi saputo prima avrei fatto più in fretta... ma nessuno voleva collaborare. Poi finalmente il re di Gwenyvee, commosso dalla nostra storia, si è offerto di aiutarmi. mi disse, prima di appoggiare la testa al mio stomaco.
Gwenyvee? Sei arrivato così lontano? chiesi stupefatta.
Si, è per questo che ci ho messo così tanto.... se avessi ritardato un altro giorno, non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo... sussurrò guardandomi.
Gli sorrisi Non pensarci, non è successo. E' questo l'importante. Thomas si alzò nuovamente e mi diede un lungo bacio. Un bacio che cancellò tutti i problemi, i dubbi, i due mesi di solitudine.
Ti amo... mi disse fra le labbra. Ti amo anche io. risposi sorridente abbracciandolo.
Sette mesi dopo mi ritrovai fra le braccia due gemelli. Uno femmina ed uno maschio. Richard e Nicole. Cos'altro potevo volere di più? Avevo l'amore, avevo i figli, la salute ed una piccola villetta.
Un cane. mi disse serio Thomas poi, quando feci la stessa domanda che mi ponevo io a lui, mentre passeggiavamo per le strade di Rehal tenendoci per mano.
Un cane eh? Beh si può rimediare.. dissi sorridente indicando un canile poco distante. Thomas alzò gli occhi al cielo e sospirò.
Non è sorprendente come tutto quello che ci serve ci sia comparso davanti dal nulla? chiese lui serio. No, è sorprendente come siamo stati capaci di afferrare tutto quello che ci serviva prima che sparisse nel nulla. risposi serenamente.
Ma ha importanza? mi chiese sorridendo lui, mentre entravamo nel canile. Proprio no.... pensai mentre posavo lo sguardo su un bellissimo cucciolo dal manto color crema e gli occhi dolcissimi. Thomas seguì il mio sguardo e rise. Come lo chiami? E' maschio..
Lo prese in braccio e me lo porse. Jacky.. risposi. Il cucciolo abbaiò e mi leccò il collo allegramente.

Ora era tutto perfetto. E mi era bastato solo dire Si.




Se avete letto tutto, vi faccio i complimenti per il coraggio XD
E' davvero una storiella da quattro soldi, ma mi farebbe piacere se commentaste (:
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Grazie mille Ignis per il commento! Non mi sarei mai aspettata che qualcuno la leggesse poco dopo averla messa XD
Hai ragione, Thomas è descritto troppo poco in effetti... chissà, magari aggiungerò un capitolo per far vedere la storia anche dal suo punto di vista... boh vedrò xD
Grazie anche a te rere18!! Non sono ancora sicura che la farò quella storia, magari una piccola oneshot ;)
Per altri lavori, boh vedremo mi serve l'ispirazione *_*
(Anche se già qualcosa bolle in pentola hihihi).

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