Non riesco a vivere senza di te. [Real Dreams]

di AlexaHumanoide
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Spring Nicht ***
Capitolo 2: *** Posso dormire vicino a te? ***
Capitolo 3: *** Lo faresti nella realtà? ***
Capitolo 4: *** Non mi lasciare da solo. ***
Capitolo 5: *** Dov'è Bill? ***
Capitolo 6: *** Non riesco a vivere senza di lui. ***



Capitolo 1
*** Spring Nicht ***


Non ho ancora finito di scrivere "un amore inaspettato." lo so, ma questa ff l'ho scritta quasi un anno fa. Quindi, ho pensato di farvela leggere ^.^ Era nata come One Shot, però mi è veuta un idea carina. Spero che vi piaccia.  Ho fatto anche un video, però ve lo faccio vedere nel prossimo capitolo, poi capirete ù.u BUONA LETTURA ♥

Spring Nicht

Sentivo la tua voce nella mia mente.
Cercavo di scalciarla via, ma non ci riuscivo.
Forse perchè non volevo.
E' così bello sentirla, ancora una volta, come se fossi qui vicino a me.
Aprii gli occhi, sicuro di trovarti al mio fianco, ma c'era solo buio.
Di colpo percepii che mi ero immobilizzato al centro di uno spiazzale, al primo suono della tua voce.
Non capivo più nulla..
Perchè mi trovavo lì? In piena notte?
Una ventata d'aria mi invase e capii.
Guardai di fronte a me, e riconobbi il suono delle auto in profondità.
Ero sopra ad un tetto. Lo stesso tetto dove girammo Spring Nicht.
Mi rattristai al solo pensiero. Noi quattro insieme, uniti..felici.
Feci due passi, lenti, e arrivai allo strapiombo.
Ad un tratto mi sentii insicuro.
Ci avevo pensato tanto ed ero arrivato ad una conclusione: non riuscivo a vivere senza di te.
Mi dicevi spesso di essere forte.
Ti ho dato ascolto per mesi.
Ma non c'è l'ho fatta.
Salii il gradino del tetto, eccomi faccia a faccia con la morte.
Solo un passo e ti avrei raggiunto.
Nessuno mi avrebbe fermato, tranne..
Nella mia mente uddi di nuovo quella voce famigliare: la tua.
Però c'era qualcosa di diverso. Cantava.

"Nimm meine Hand, wir fangen nochmal an. Spring Nicht."

Oh, no. Di nuovo. Non potevo crederci.
L'istinto di girarmi a controllare di nuovo era forte, ma una parte di me voleva saltare.
Saltare, facile a dirsi. Chiusi gli occhi.
Il dolore mi invase. Davanti a me c'eri tu, mio fratello.
Da ormai tre mesi, ogni volta che facevo quel piccolo gesto, eccoti.
Con il tuo sorriso a 32 denti, splenditi. Come te.
Solo un passo. Queste parole rimbombavano nella mia testa.
"No! Voglio controllare!" Sussurrai.
Mi sorprese la mia voce: rauca, fragile.
Saltai giù dal gradino e mi voltai.
Lo feci troppo in fretta, ed ecco riaffiorare le immagini nascoste nella mia mente.


Ti aspettavo. Dovevi solo arrivare in macchina. Tutto qua. No! invece no.
Quel cavolo di automobilista doveva proprio passare quell'incrocio, in pieno centro, con il rosso.
"Nel posto giusto, al momento giusto." Dicevi sempre tu.
Per la prima volta ti do ragione, ma all'incontrario.
Tu non dovevi essere lì.
Quella macchina non si doveva scontrare contro il nostro furgoncino.
Tu non dovevi morire così.
Tu dovevi stare vicino a me.
Dovevi vivere come tutti gli altri.
Anche quell'uomo è sopravvissuto, maledizione.


Alzai gli occhi e ti vidi, seduto per terra, bagnato.
Solo adesso mi resi conto che pioveva.
Ma non mi importava.
Dopo mille volte che mi voltavo per controllare, tu eri lì, a cantare Spring Nicht.

Non so se per la felicità o per sbaglio, indietreggiai.
Scordandomi dei 15 piani che avevo sotto ai miei piedi.

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Capitolo 2
*** Posso dormire vicino a te? ***


Angolo dei ringraziamenti ^.^

veroKuss: quante domande! xD scoprirai tutto quii, almeno in parte ò.o we sre dogs unleashed ù.u ci vediamo all'out let ( o come si scrive xD)

I dream you: oddio, no.. non volevo farti piangere ç.ç lo so..è quello il bello, che non si capisce chi parla e tutte le altre cose ù.u si dovrebbe capire tutto qui, grazie mille!

frei_niahl: *_* troppo gentile *_* secondo me però più avanti postero qualcosa di orrido xD lo so, è fatta apposta per non capire niente xD capirai qui! Grazie mille!

NICEGIRL: si lo so, anche io sarei confusa, se non sapessi come continua! Capirai tutto qui, spero ù.u. Sono contenta che mi seguirai anche quii *_* grazie mille!

Come vi ho detto nello scorso capitolo, ho fatto un video su questa ff (nata come one shot) solo che non potevo farvelo vedere prima, perchè vi svelava il continuooo >.< Quindi, se lo volete vedere, vi lascio il link qui ma sappiate che ho cambiato un po' di cose. : ) http://www.youtube.com/watch?v=tL7HP1-oSIE <--- ecco qui xD Ora vi lascio leggere e capire di più la storia ^.^ BUONA LETTURA ♥

Posso dormire vicino a te?


Un tuono squarciò il cielo grigio e io mi svegliai, di colpo, dall'incubo.
Non ci potevo credere, non potevo aver sognato Bill..morto.
"No! Non può succedere." Pensai.
Ma un dubbio mi avvolse.
Di corsa scesi dal letto, aprii la porta della mia stanza d'albergo e iniziai a correre nel corridoio.
Come sempre la stanza di Bill era la più piccola e la più lontana.
Sembrava non arrivare mai, sembrava che fossi in un labirinto in cerca della via d'uscita.
Il cuore mi batteva troppo forte.
Quel pensiero non andava via.
Mi fermai di colpo quando arrivai davanti alla sua stanza.
Feci due respiri lenti, e poi bussai rumorosamente.
La porta si aprì e lui era davanti a me.
"O grazie a dio." Pensai.
"Che c'è Tom?" Mi chiese.
La sua voce mi fece venire i brividi: era uguale al sogno.
"Ho fatto un incubo, Bill.." Dissi. "Posso dormire vicino a te?"
Lui sorrise. "Certo, Tom." Rispose. "Ma basta che domani mi racconti tutto, ok?"
Non riuscivo neanche a pensare di raccontare di nuovo.
Non volevo ripensare a quell'incubo, a provare le stesse emozioni.
Volevo solo farlo volare via.
Mio mal grado, annuii con la testa.
Bill mi fece spazio per farmi entrare nella sua stanza.
Eravamo ancora insieme.
Entrai in quella piccola stanza, chiudendo la porta, e lasciando gli incubi nella notte scura.

"Tom!" Qualcuno mi chiamava.
"Oh no, un altro incubo no, ti prego." Pensai.
Qualcosa mi mosse.
"Tom! Svegliati!" Ancora quella voce.
Io vedevo solo nero. Tutto nero.
"Tom, se entro 5 minuti non ti svegli, ti butto giù dal letto!" Urlò quella voce famigliare.
Non riuscivo ad aprire gli occhi.
Mi sembrava di essere intrappolato in quel nero.
Sentii qualcosa spingermi da un fianco, e poco dopo sbattei su qualcosa di duro.
"Ahi!" Riuscii a dire.
"Ti sta bene, dormiglione!"
Finalmente riuscii ad aprire gli occhi.
Mi alzai in ginocchio e mi resi conto della realtà.
Stavo solo dormendo e non mi riuscivo a svegliare perchè avevo fin troppo sonno.
Davanti a me c'era qul spilungone di mio fratello, con le braccia incrociate.
Era già vestito, truccato e pronto per andare giù.
"Se non ti muovi, perdiamo l'aereo!" Mi disse.
Io ero ancora rintronato.
"Sisi, ok..arrivo." La mia voce era a malapena udibile.
"Io vado giu! Non ti addormentare! Ti aspettiamo a fare colazione." E se ne andò.
Mi strofinai le mani sulla faccia e mi alzai.
Non ricordavo niente della sera prima.
Mi sembrava che tutto era normale, ma non capivo perchè avevo dormito in camera di Bill.
Andai in bagno e mi lavai la faccia, con l'acqua ghiacciata.
Dovetti ritornare nella mia stanza, per cercare dei vestiti.
Presi i primi che trovai e me li misi.
Con un passo lento e addormentato scesi al piano di sotto.

"Oh! Buon giorno principe sul pisello!" Disse Georg quando entrai nella stanza, mentre mangiava la sua banana.
"Ma sta zitto e mangia!" Gli risposi a voce bassa.
Mi sedetti sull'unica sedia libera, vicino a Bill.
Presi un pezzo di pane con sopra della roba viscida simile a marmellata e iniziai a mangiare.
"Bill ci ha detto che sei andato a dormire nella sua stanza!" Disse Gustav.
"Si! Che fifone! Disse Georg tra le risate.
Gli lanciai un'arancia, che gli arrivo in piena faccia.
"Tom, dai allora, dimmi tutto.." Iniziò Bill.
Io non capivo di che cosa stava parlando.
"Iniziare a dire, cosa?" Chiesi.
"Non fare finta di niente!" Sentii dire da Georg.
Ci mancava poco e gli lanciavo anche una mela.
Ma Bill non me lo permise, perchè mi immobilizzò con una frase.
"Mi devi dire che incubo hai fatto ieri sera."

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Capitolo 3
*** Lo faresti nella realtà? ***


Angolo dei ringraziamenti ^.^

Deeper_and_Deeper: xDxD eeeeh, la vita riserva brutte sorprese ò.o dopo questa me ne vado xD Grazie mille ♥

veroKuss: ma allora non capisci niente o.ò xD E chi ti dice che non lo è?!?!? ù.u Cosa significano quei sogni? booo, chi lo sa O.O ♥

frei_niahl: piccola amnesia? ò.o omg! Poverinoo T.T Kmq, lo scoprirai xD Grazie mille ♥

I dream you: sii, anche tutto il cesto di frutta *_* Devo dire che hai un cervello molto intelligente ò.o Grazie mille ♥

Questo caitolo sembra tranquillo e invece ç.ç Bona, non vi dico altro xDxD (sii, anche in questa storia sono stronzaaa ù.u) Leggete leggete, che vi fa bene! ò.o Ora vi lascio : ) BUONA LETTURA e scusate se ci sono degli errori.. ♥

Lo faresti nella realtà?

Io non riuscivo a dire una parola.
Quella frase mi fece ricordare tutto.
Tutte le emozioni che avevo provato la sera prima erano riaffiorate.
I miei occhi stavano proiettando quell'incubo orribile davanti a me.
Come una cinepresa al cinema.
Era uguale all'originale in ogni minimo dettaglio.
Un brivido mi percorse la schiena.
"Bè, allora?" La voce di Bill fece volare via quelle immagini.
Sospirai, ma non risposi.
Sentii lo sbuffo di Bill seduto vicino a me.
"Okok, ora ve lo dico." Dissi, con la voce che mi era simasta. "Basta che non ridete."
"Perchè dovremmo?" Mi chiese Gustav.
"Non lo so, ma con voi può succedere di tutto."
Bill fece un risolino.
"Dai, muoviti." Mi disse poi.
"Dovete giurare!" Ordinai.
"Va bene, va bene. Giurio che non riderò." Si mise la mano sul petto, sopra al cuore.
"E voi due?" Chiesi, guardandoli.
Gustav annuì e si mise anche lui la mano sul petto.
Georg rideva già, però giurò anche lui.
"Che cazzo ti ridi già? Non ho ancora iniziato!"
La sua faccia si trasformò da divertita a seria in meno di un secondo.
Così andava meglio.
"Allora, stanotte ho fatto un incubo.." Incominciai.
"E questo lo sapevamo già.." Sussurrò Georg.
Questa volta la mela gli arrivò.
"Se non mi interrompi, magari entro notte avrò finito." Dissi.
Si fece piccolo piccolo sulla sedia.
"Non voglio fare giri di parole, comunque.. io ero su un tetto, quello dove abbiamo girato Spring Nicht.."
"E che ci facevi lì?" Questa volta era Bill.
"Non ti ci mettere pure te Bill, eh.."
"Oh, si..scusa." Si tappò la bocca con la mano.
"Bè, ero lì perchè..mi volevo suicidare.." L'ultima frase la dissi tutta d'un fiato.
"Come ti volevi suicidare?" Urlò Bill.
Io sbuffai. Mio fratello mai una volta che stava zitto.
"Oh, no! Scusami, ma se mio fratello si vuole suicidare io non sto zitto!"
Aveva letto la mia faccia scocciata.
"Bill, io non mi voglio suicidare. E' un sogno, ricordi?" Lo tranquillizzai.
Le sue spalle, prima diventate rigide, si rilassarono.
"Giusto, è vero." Sussurrò, più a se stesso che a me.
"Ritornando a noi.. ero sul tetto perchè mi volevo suididare.."
Sentii Bill trasalire.
Lo ignorai. Se è per questo, anche io avevo i brividi.
Non mi piaceva neanche un po' raccontare l'incubo.
"..e la causa era Bill." Finii la frase.
"Ah, si! Perchè è sempre colpa mia." Borbottò.
Sbuffai di nuovo.
"Non perchè aveva fatto qualcosa, perchè.. era morto." La mia voce si spezzò sull'ultima parola.
La bocca di Bill si spalancò, Gustav diventò una statua umana e Georg..
Georg iniziò a ridere.
'Ecco lo sapevo' Pensai.
La rabbia iniziò a crescere dentro di me, e mi annebbiò la vista.
Mi alzai di scatto.
"Lo sapevo!" Urlai.
La sedia fece un forte tonfo, quando cascò per terra.
"Dai, Tom. Non incazzarti! Lo sai che Georg è così!" Disse Gustav, mentre dava un pugno sul braccio all'interessato.
Strinsi i pugni e mi tranquillizzai, guardando la faccia ancora sbalordita di mio fratello.
Lui era come un tranquillante per me.
Mi sedetti di nuovo vicino a lui.
"Cioè, tu ti stavi suicidando..perchè io ero morto?" Sussurrò Bill.
Non ebbi il tempo di rispondere che si fiondò su di me e mi abbracciò.
"Ooooh, Tom!" Piagnucolò. "Sei così dolce!"
"Bill! Non dirmi che stai piangendo!" Dissi.
Si staccò da me e si asciugò le due lacrime che erano scese sul suo viso.
"Mi hai commosso.." Si giustificò.
"Ma lo faresti nella realtà?" Mi chiese.
Ci pensai sù.
"Forse.." Risposi.
Sul mio viso nacque un sorriso sincero.
Lui, come risposta, rise.

"Qual è la prossima tappa?" Chiesi.
"Lussemburgo!" Urlò Bill.
Mi tappai le orecchie con le mani.
"E ora, cos'è tutta questa felicità di andare là?"
Bill si alzò, e saltellando, si sedette nel posto vicino a me del furgoncino.
"Perchè, non si può essere felici?"
"Normalmente non lo sei mai di prima mattina.." Sorrisi.
Mi tirò un pugno sul braccio.
"E che ho detto adesso per meritarmi questo?"
"Certe volte sei così scemo.."
"Parla quello normale!" Dissi, tra le risate.
Rise anche lui.
"La smettete di fare baccano? Vorrei farmi un pisolino.." Disse Georg, dai posti davanti.
"E perchè dovremmo?" Li chiesi.
Lo sentii sbuffare.
"Sai, Tom.." Iniziò a dire Bill.
Mi girai per guardarlo. "Mmh.."
"Stavo pensando a una cosa.."
Non riuscì a finire la frase che il furgoncino fece un movimento brusco.
Non vedevo più niente.
Non sentivo più niente.
I miei occhi proiettavano solo bianco.
Le mie orecchie sentivano solo un fischio assordante.



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Capitolo 4
*** Non mi lasciare da solo. ***


Angolo dei ringraziamenti ^.^

Deeper_and_Deeper: noooooo ç.ç e io come faccio? Ormai non posso cambiare la storia ç.ç Spero che la seguirai ancora ♥

veroKuss: che bella recensionee *_* xD per fortuna che ti sei risvegliata ù.u tu devi leggerla ù.u ti voglio bene ♥

I dream you: xDxD oddio, inizio a pensare che sei più pazza di me xD Grazie mille ♥

Schwarz_Engel483: *__________* grazie mille!!!! ♥

SuperEle46:  leggi leggi e scoprirai *_* Grazie mille ♥

Dragona: siiii, ci hai preso xD Grazie mille alla prossima ♥

Vi devo dire solo una cosa, che mi scordo sempre: questa ff è corta, finirà molto prima di "un amore inaspettato" : ) Poi, un ultima cosa: state leggendo una ff abbastanza triste..quindi non chiedetemi di non far morire nessuno, perchè ormai tutta la storia è già scritta nella mia mente ù.u Spero che la leggerete ancora e BUONA LETTURA ♥

Non mi lasciare da solo

Sentii un urlo.
Non era molto definito, perchè di sottofondo c'era ancora quel fischio assordante.
Qualcuno mi stava chiamando.
Ecco qual'era la parola che aveva formato l'urlo: il mio nome.
Chi mi stava chiamando?
Non riuscivo a capirlo.
La vista non mi era ancora ritornata.
Mi ci vollero pochi secondi per riconoscere quella voce.
Era mio fratello.
"Bill.." Sussurrai.
Adesso questo nome si ripeteva nervosamente nella mia testa.
Quel bianco che accecava la mia vista fece spazio al colore grigio.
I sensi di tutto il corpo si riattivarono.
I polpastrelli delle mani tastavano una superficie rugosa.
Sbattei più volte gli occhi.
Ero su una strada, sdraiato.
Un altro urlo.
Mi feci forza con le braccia.
Iniziai a camminare a gattoni, senza vedere nulla.
Seguivo la voce di mio fratello.
Come i cechi.
'Rivoglio la mia vista.' Pensai.
Qualcuno da lassù mi ascoltò.
Ora vedevo qualcosa: una scarpa.
No, era uno stivale.
Lo stivale di Bill.
"Bill.."
"Tom, aiuto."
La sua voce era troppo sottile.
Come se dovesse sparire da un momento all'altro.
Mi alzai sulle ginocchia.
Camminai fino a vedere il suo volto.
Il mio cuore fece un sussulto.
Gli presi una mano, stringendola.
"Oddio, Bill.."
Non riuscivo a dire altro.
La sua faccia era a chiazze rosse.
Aveva troppi tagli.
"Tom.."
"Si sono qui."
Strise debolmente la mia mano.
Una lacrima scese dai miei occhi.
In tutta la mia vita avevo pianto solo due volte.
Questa era la terza.
Tossì più volte.
Del sangue uscì dalla sua bocca.
"No, Bill.. Ti prego."
"Tom..ti voglio bene."
"Si, Bill. Anche io ti voglio bene."
"Ma ti prego, non mi lasciare."
Altre lacrime si impossessarono del mio viso.
Strisciai sull'asfalto fino ad arrivare vicino alla sua testa.
La presi lentamente e l'appoggiai sulle mie gambe.
Con una mano scostai il ciuffo di capelli che mi impediva di vederlo.
Del sangue mi tinse la mano.
I miei occhi erano pieni di gocce trasparenti, pronte ad uscire.
Lo vedevo sfocato.
Con la stessa mano mi strofinai gli occhi.
Non mi importava se avevo del sangue anche sulla mia faccia.
"Ti prego, non mi lasciare da solo.."
Bill tossì.
Sentivo una forte fitta sul petto.
Faceva male, troppo.
Mi misi la mano non intrecciata a quella di mio fratello sul quel punto.
La guardai.
Era completamente rossa.
La testa mi girava.
Non volevo lasciarlo.
"No." Urlai con tutta la forza.
Di nuovo il bianco arrivò.
Intorno a me sentivo solo urli.
Sentii una botta secca dietro alla schiena e poi..
Il nulla.


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Capitolo 5
*** Dov'è Bill? ***


Angolo dei ringraziamenti ^.^

VeroKuss: ç__ç uffa. Eri tu che 2 o 3 recensioni fa hai scritto che volevi una ff strappralacrime..e adesso? Non la leggi più ç_çTi voglio bene anche quando fai così ♥

I dream you: nooo, non volevo farti piangere ç_ç Spero che ti piaccia anche questo, grazie mille ♥

SuperEle46: grazie mille, davvero ç_ç Spero che non piangerai anche in questo ù.u grazie mille ♥

angel12: Grazie mille, spero che ti piaccia anche questo ♥

_mOny483: vedi, in Tom mi ritrovo meglio xDxD ma anche qui Bill soffre, anzi... emh.. leggi va xDxD Grazie, ti adoro ♥

Schwarz_Engel483: yeah, sorella xD Grazie mille. Anche questo capitolo finisce un po' di colpo xD è il mio hobby xD ♥

Dragona: ti prego, anche tu nooo ç_ç Tanto non è la realta ù.u Grazie mille ♥

Se ho fatto bene i conti, questo è il penultimo capitolo, magari ne aggiungo uno, ma non di più. Quindi siamo alla fine. ç__ç Ma c'è ancora "un amore inaspettato" : ))) Vi lascio leggere, ciaoo. BUONA LETTURA ♥

Dov'è Bill?

Ulra, Silenzio, Urla, Silenzio.
Ecco cosa sentivo.
Poi tutto si trasformò in un fischio.
Non potevo fermarlo.
Dovevo solo aspettare.
Le mie palpebre si aprirono di scatto.
Vedevo solo bianco.
Le richiusi, per non soffrire ancora di più.
Dove prima c'era il nulla, ora c'era un ambiente che conoscevo bene.
Un corridoio.
Quelle mattonelle mi davano il voltastomaco.
Le mie orecchie percepivano altri urli.
Ma questa volta sapevo chi li produceva.
Ora sentivo delle risate.
Troppe risate.
Mi davano sui nervi.
Sapevo cosa stava succedendo.
Questa scena l'avevo vissuta tante volte.
Sempre la stessa storia.
"Non sono una checca!" Cercò di dire mio fratello.
I singhiozzi non facevano capire la frase.
E loro se la ridevano.
"Non sono una checca.." Ripetè quel ragazzaccio, imitandolo.
Una scivolata.
Dei colpi.
Urla.
Singhiozzi.
Risate.
Iniziai a riscaldarmi.

Mi sembrava che fosse tutto realtà.
O forse lo era, anche se ne dubitavo.
Sembrava piuttosto che stavo navigando nella mia testa.
Nei miei ricordi.
Con passi veloci percorsi quel corridoio.
Arrivai in quella misera stanza, dove tutti i maschi facevano pipì.
E lui era lì, steso in terra.
Aveva una mano sull'altezza dello stomaco.
Era piegato in due, dal dolore.
"Oooh, è arrivato il fratellino." Esclamò Danis, ecco come si chiamava.
Era il "Capo" Del gruppetto di deficienti.
Digrignai i denti.
Non risposi e porsi una mano a mio fratello.
Si rialzò, zoppicante.
Mi avvicinai al suo orecchio.
"Vai via, scappa. Aspettami fuori." Sussurrai.

Io parlavo, mi muovevo.
Ma sembrava che non stessi facendo niente.
Stava lavorando solo la mente.
Ero ancora più convinto che era un lavoro della mia mente.
Bill iniziò a correre.
"Ahah, sisi..Corri, perdente!" Urlò.
A quelle parole non ci vidi più.
Mi circondarono.
Li contaii erano in cinque.
Lo sapevo, non ce l'avrei fatta.
Anche se ero forte, erano in troppi.
L'importante era Bill.
Tirai un pugno dritto allo stomaco di quello che era davanti a me.
Cascò a terra.
Mi girai, e ne diedi un altro, ma sulla faccia.
Ne mancavano solo 3.
Scappare? No. Non era da me.
Dalla porta ne entrarono altri 5.
Arrendersi? No, ma non potevo resistere per sempre.
Un colpo mi arrivo dietro.
Uno sulla bocca.
Cascai e..


"Aaaaaaaaaaaaah" Urlai, sedendomi sul letto.
Qualcosa mi tirò la pelle.
Tubi, avevo tubi da tutte le parti.
Non ero a casa mia, nel mio letto.
"Dove sono?" Chiesi, a nessuno di preciso.
"Ooh, tesoro. Sei sveglio.."
Mia mamma era davanti a me.
"Dove sono?" Ripetei.
Si avvicinò a me.
"Sei in ospedale, piccolo.."
"Cos'è successo?"
Iniziai ad agitarmi nel letto.
"Niente, stai tranquillo, niente.."
Sapevo che era una bugia.
Si capiva dal suo sguardo spento.
"Mamma, dov'è Bill?" Chiesi, con voce tremante.
Mi agitavo sempre di più.
Non mi rispose.
"Mamma, dov'è?"
Una lacrima le rigò il viso.
Staccai un tubo.
Un'affare iniziò a suonare.
"Mamma, ti prego rispondimi!" Urlai.
Alzò di scatto la testa e mi guardò.
"Bill non c'è più."







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Capitolo 6
*** Non riesco a vivere senza di lui. ***


Angolo dei ringraziamenti ^.^

I dream you: come ti capisco, anche a me sembra di essere nella storia mentre scrivo ç_ç Ecco a te l'ultimo capitolo ! ç__ç ♥

Dragona: nooo, io non c'è l'ho con bill XD non ci avevo mai pensato veramente U_U sper che non ti incazzi ancora di più, visto che siamo alla fine ç_ç ♥

veroKuss: sisi, è l'ultimo ç_ç tu non capisci mai niente ù.u E io non so spiegartelo, quindi tiè xD Spero che leggerai anche questo ç__ç ti voglio bene pure io ♥

Schwarz_Engel483: mi dispiace dirtelo ufficialmente: questo è l'ultimo capitolo ç_ç sper che ti piaccia e grazie *_* ♥

angel12: nooo, anche tu no XD non ti devi suicidare, sennò non leggi l'ultimo capitolo ç_ç Spero che ti piaccia ♥

Si, siamo arrivati alla fine ç____ç Spero che non vi andrete a suicidare quando finirete di lettere XD Questa FF è strana lo so, il mio cervello non è messo molto bene U_U Sper che vi sia piaciuta e vi ringrazio adesso anche chi recensirà dopo
*_* Mi sento un pochino male. Ho già finito una ff xD Spero che mi seguirete anche nelle altre e bohn, vado ! GRAZIE MILLE A TUTTE e BUONA LETTURA, vi adoroooooo *_______________* ♥♥♥

Non riesco a vivere senza di lui.

Per alcuni secondi rimasi immobile.
La mia testa si rifiutava di decifrare quelle parole.
No. No. No. No.
Non ci potevo credere.
Bill era.. Non riuscivo neanche a pernsarlo.
Bill non c'era più.
Il mio fratellino non c'era più.
Iniziai a riconnettere tutti i muscoli.
Iniziai a tirare, ad urlare.
"Calmati, piccolo, calmati.." cercò di dire mia mamma, tra le lacrime.
"Nooo, non posso calmarmi." urlai.
Il mio cuore batteva troppo forte.
Mia mamma attraversò la stanza è pigiò un pulsantino rosso.
Quel piccolo bip che fece mi scatenò ancora di più la rabbia.
Iniziai a piangere.
Lacrime e singhiozzi irregolari, che non riuscivo a controllare.
Cercai di prendermi la testa tra le mani, ma i fili non me lo permisero.
Sbattei le gambe contro il materasso.
Mia mamma faceva dei gesti con le mani davanti a me, come per stopparmi.
Da quella porta bianca che già odiavo entrò una donna.
"Che succede qui dentro?" Chiese, con voce tremante.
Aveva paura, le si leggeva negli occhi.
Aveva paura di me.
Ero diventato un mostro, ma non smisi di dimenarmi.
La persona più importante della mia vita non c'era più.
Solo questo m'importava.
Senza nessuna risposta, la donna si avvicinò lentamente a me.
"Qui ci vuole una dose di tranquillante.."
No, non volevo nessun tranquillante.
Non volevo sprofondare di nuovo in quel nero e sognare ancora lui.
"NO!" Urlai con tutta la mia forza.
Non mi ascoltò.
Mise una sostanza transparente nell'aflebo.
Il tranquillante fece subito effetto.
I muscoli di tutto il corpo di fermarono.
Le palpebre iniziarono ad essere pensanti.
La testa mi cascò da una parte e chiusi gli occhi.
Non vedevo niente, solo quel nero insopportabile.
Sentivo solo una voce.
La sua voce.

Tom, ho paura..
Posso dormire vicino a te?
Perchè papà se ne sta andando?
Ti voglio bene, qualunque cosa succeda..
Non riuscirei a vivere senza di te, Tom..
Ma lo faresti nella realtà?
Tu ti stavi suicidando perchè io ero morto?
Non voglio che papà e mamma si separino Tom, non voglio..
Cos'ho di così stano? Perchè sono diverso dagli altri?
Non voglio lasciarti Tom..
Ma tu mi vuoi bene, vero?
Sono contento di averti vicino a me..
Tom, io e te per sempre, ok?
Sai, Tom, stavo pensando a una cosa..


Mi svegliai di nuovo urlando.
Tutte quelle frasi di mio fratello.
Stavo diventando pazzo.
Una frase mi aveva impresso, e svegliato.
L'ultima.
A cosa stava pensando Bill prima che il furgoncino si scontrasse?
Cosa voleva dirmi?
I miei respiri erano irregolari.
Il mio cuore pulsava troppo forte.
Guardai fuori dalla finestra: era notte.
Chiusi gli occhi e mi venne in mente quell'incubo.
Aprii di scatto gli occhi, per mandarlo via.
Bill era morto.
Io non ce la facevo già più.
Volevo raggiungerlo e subito.
Staccai tutti i fili e scesi velocemente dal letto.
Ora quell'incubo era impresso nella mia mente.
Era un sogno premonitore? Era un sogno reale.
Presi un foglio e scrissi due righe a mia madre, che ora non c'era.

Non riesco a vivere senza di lui.
Scusami.

                                 Tom.

Cercando di fare meno rumore possibile scesi le scale e uscii dall'ospedale.
Mi guardai intorno.
Proprio lì davanti c'era l'alto palazzo del sogno.
Mi vennero i brividi.
Inziai a correre.

Guardai di fronte a me.
Si, quella volta ero pronto.
Quella volta era la realtà.
-Scusa mamma, scusa papà, scusa Georg e scusa Gustav, ma non ce la faccio.- Pensai.
Con passi lenti arrivai allo strapiombo e salii.
Una voce mi sorprese ancora di più.
La sua voce, che cantava Spring Nicht, come nell'icubo.
Mi girai e lo vidi.
Ero diventato davvero pazzo, ma lui era lì.
Era un fantasma.
"Fratellino, arrivo." Sussurrai.
E mi lasciai andare, raggiungendolo.

 

"Sai Tom..Stavo pensando a una cosa.Se io morissi per davvero, non ti lascerei mai farti del male, farei qualunque cosa. Sicuramente verrei da te a cantarti Spring Nicht. Non voglio che tu muoia per me."






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