Impossible Love

di cucciola 91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo ***
Capitolo 2: *** Londra ***
Capitolo 3: *** Incidenti ***
Capitolo 4: *** parole...parole...parole ***
Capitolo 5: *** Un Cuore Che Inizia a Battere ***
Capitolo 6: *** Una dolce idea ***
Capitolo 7: *** Scherzi & Batticuori ***
Capitolo 8: *** Apparenze ***
Capitolo 9: *** Avvolgente Felicità ***
Capitolo 10: *** Serata Fallita? ***
Capitolo 11: *** Giochi Pericolosi ***
Capitolo 12: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 13: *** Amici ***
Capitolo 14: *** Quando Una Persona Ti Stravolge ***
Capitolo 15: *** Inquieta Notte ***
Capitolo 16: *** Tenera E Aspra.....Sorpresa..... ***
Capitolo 17: *** ALCHIMIA ***
Capitolo 18: *** Impazzire ***
Capitolo 19: *** Il Bacio Che Uccide ***
Capitolo 20: *** Ultime Delicate Emozioni ***
Capitolo 21: *** Notte Di Un Amore Impossibile ***
Capitolo 22: *** Repression ***
Capitolo 23: *** L'immagine Della Frustrazione ***
Capitolo 24: *** L'illusione Di Cambiare ***
Capitolo 25: *** Passato Proiettato Verso Il Futuro ***
Capitolo 26: *** Vecchi & Nuovi Amici ***
Capitolo 27: *** False Verità ***
Capitolo 28: *** Messa In Scena ***



Capitolo 1
*** L'arrivo ***


1) L'arrivo.


Quando pensai di iniziare un corso di inglese non ne ero tanto entusiasta, non

perché non mi piacesse ma perché il mio ozio sapeva sovrastare qualsiasi cosa ,

e ciò irritava mia madre che subito mi iscrisse. Bé è inutile dire le difficoltà all'inizio ma la mia insegnante Giada era bravissima e il mio amico Matteo paziente. Ah già Matteo quel ragazzo che timidamente conobbi il primo giorno

di lezione, e che tranquillamente mi disse: “ Non ti preoccupare siamo tutti allo stesso livello ”, si come no! Lui era italo americano stava in Italia da 5 anni e

trascorse la sua infanzia a Boston ; mi ricordo che quando lo scoprii ci rimasi di sasso mentre lui ridendo mi disse:

E' divertente guardare le vostre facce quando siete intenti a decifrare le parole, per poi ascoltare la vostra eccellente

pronuncia ”

Bene vedo che la cosa ti fa ridere, ma tu non hai niente da fare durante il giorno che perdere tempo così? ” dissi in modo falso acido.

Ma come siamo permalosi! Sto scherzando!!! anche se comunque non arriverai mai ai miei livelli” quel sorrisetto impertinente mi fece spazientire, portai le braccia

al petto e le incrociai “ Sei un pallone gonfiato ” dissi in tono accusatorio.

Oh tanks ”. Niente da fare a Matteo piaceva scherzare e far ridere, era un giocherellone anche se delle volte si chiudeva in se stesso, era quel tipo che preferiva soffrire in silenzio un po' travagliato, però era un buon amico, riuscì

a dedicarsi a me aiutandomi a perfezionare il mio inglese, quando parlavamo l'italiano scompariva!, pensai divertita. Per un breve periodo fui attratta da lui, ma buttai subito via questo nascente sentimento. Io per lui ero solo un'amica

e quindi preferii non rovinare ciò che c'era tra noi.

E poi il così tanto atteso viaggio, quel viaggio che avrebbe cambiato un po' di cose nella mia vita.

Giada organizzò una vacanza studio di 2 mesi particolare. Aveva deciso di

mandarci in delle famiglie, disponibili di ospitarci, dopo di che dovevamo recarci in un college e alla fine dovevamo fare un esame per prendere un attestato. Eravamo un gruppo di otto ragazzi, tra cui Matteo; ogni ragazzo aveva

orari di lezioni differenti mattina e pomeriggio (ovviamente questo si poté fare grazie alle conoscenze che aveva Giada in quel college).

All'arrivo a Londra fummo tutti divisi, ognuno in case diverse.

Ricordo ancora quando misi piede all'aeroporto londinese, l'aria che si respirava, un ambiente completamente diverso dal piccolo paesino in cui abitavo con i miei genitori e le mie due sorelle, e di cui tutti sapevano che cosa ti accadeva neanche cinque secondi dopo l'accaduto.

A dire la verità all'inizio non riuscivo a capire una sola parola, ed immersa nella mia disperazione vedevo Matteo lanciarmi sorrisetti divertiti, lo avrei ucciso prima o poi! .

Presi la mia valigia, ero emozionatissima, nonostante avessi 18 anni era la

prima volta per me dall'Italia.

Sta tranquilla te la caverai benissimo tutto è farci l'abitudine ” , Matteo mi fece sobbalzare, ero talmente immersa nella mia eccitazione che mi prese in contro piede.

Ma cosa stai pensando? ”

è? No stavo.... ”

Ah ora ho capito! ” disse di impeto Matteo, “ stai cercando varie opportunità di abbordare un inglese! Bene bene!!! Però signorina ricordati che in questo caso la lingua è molto importante ”

Ma cosa vai blaterando! Stavo pensando a questa magnifica aria londinese che

subito ti sfiora, posandosi delicatamente sulla pelle.. .” la mia vena poetica stava prendendo il via “ e questo.....aspetta un attimo ” fu come un'ondata d'acqua

calda, ma che stupida! Che cosa hai detto??? Puoi ripetere per favore? ”

Matteo mi guardò con aria incompresa “ Ma che... ”

Secondo te sono venuta a Londra per fare la suora Giovanna? Rispondi! ” tirai fuori queste bollenti parole a raffica e Matteo alzò le mani sino al petto in segno di difesa, e sarcasticamente disse : “ La suora Giovanna? ”

Bé si la suora Giovanna e allora? Rispondi! ”

Ma certo che ti rispondo! ........era Don Giovanni, certo che te ne inventi di cose!!! ”

rise. “ è uguale l'uno vale l'altro non c'è bisogno di essere così pignoli, e poi la mia lingua va benissimo........anche di fatto! ” ok era ormai testato che l'aria di Londra faceva uscire ancora di più la mia pazzia...

Sei proprio maliziosa, io dicevo seriamente ”

Si si come no ” mi divertiva fare la l'offesa con lui.

Forza andiamo Milena prima che la tua maliziosità faccia

un mix con la tua acidità ” mi disse con un sorriso beffardo strizzando l'occhio.

Ancora?!? Io sono dolce e viscosa come il miele mio caro ” gli dissi mentre lui

stava cominciando ad incamminarsi insieme al gruppo. Si girò verso me e con occhi dolci mi disse: “ Lo so ed ecco il mio Matteo allo zucchero filato, quel Matteo così dolce....

Muoviti lumaca! ” ed ecco quello che rovina sempre tutto!

Ehi aspettami ” mi misi a correre con tutte le valigie , ero buffissima e per certi

versi sembravo una pazza.

Mentre uscivo dall'aeroporto il mio corpo si riempì di numerose e vibranti sensazioni, ero felicissima. Giada mi chiamò indicandomi il taxi che dovevo prendere, e presentandomi colui che mi avrebbe accompagnato alla mia casuccia. Un ragazzo sulla trentina si presentò, prese le mie valigie e le sistemò

nel taxi, scambiò qualche parola con Giada e in un inglese perfetto mi disse di salire.

Salutai Giada e mi girai verso tutti gli altri intenti anche loro a posizionare i bagagli ed a salire in taxi, Matteo mi fece un saluto con la mano ed entrò nel taxi, io lo imitai.

Quando il taxi partì ebbi la sensazione di non respirare per l'emozione, sentii squillare il cellulare

> mi raccomando di parlare bene inglese, di non fare pazzie e soprattutto...divertiti!

Per qualsiasi cosa chiama. Ci sentiamo più tardi. Ti voglio bene!!! Matteo <

Risposi con un messaggio misero di contenuti del tipo si va bene!

La mia mente era succube di quel paesaggio che ammiravo silenziosamente dal finestrino, stavamo percorrendo una piccola località vicino Londra, dominata dalla bellezza delle stupende villette vittoriane a schiera, i miei occhi si spalancarono per la gioia e per lo stupore.

Sarà fantastico abitare in una di queste case.






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Capitolo 2
*** Londra ***


2 cap Il Signore e la Signora Jefferson erano due persone stupende, mi accolsero subito con entusiasmo
spiegandomi che, ormai anziani, si dedicavano ai loro piccoli hobby e alla  loro famiglia, sopratutto ai nipoti,
anche se la maggior parte di loro erano grandi. È per questo che decisero di ospitare qualcuno, avendo due stanze, una per
gli ospiti e l'altra per i nipoti, non c'era nessun problema.
A me diedero quella al primo piano, per i nipoti, con il bagno interno.
Era una stanza abbastanza grande con una finestra che dava sul giardino; appesi alla parete c'erano dei quadri
a puzzle, stupendi, e un poster di jazz e uno di danza classica.
Appena arrivata mi trattarono come una loro nipote, aiutandomi anche con l'inglese ancora un pò incerto.
Il Signor Anthony, che tutti chiamavano Thony, fu subito disponibile sia ad accompagnarmi che a riprendermi al college  ogni
qualvolta ne avessi avuto bisogno, ed inoltre mi insegnò a giocare a dama.
La Signora Kaley era anche lei una bravissima donna, le parlai molto di me, sapeva ascoltarmi e capirmi, ed io
quando tornavo a casa l'aiutavo nelle faccende domestiche, curando in particolar modo la mia stanza.
Era solo da una settimana e mezzo che ero lì, e già mi sembrava di stare in paradiso.


" Io vado " dissi in un accento inglese tutto mio.
" Ok cara. Hai preso tutto? " mi disse una voce cordialissima, " Si tutto " mi affacciai in cucina per salutare.
" Oggi ti farò un pranzetto con i fiocchi e non arrivare tardi altrimenti si raffredderà tutto e scaldato
il cibo non è come appena preparato! "
" Ok Kal " feci un mega sorriso. " Buona scuola " si ricordò di dirmi Kaley, " Si ". Mi recai in salotto
" Ciao Thony! "
 un uomo intento a suonare la chitarra mi guardò, divertito per l'importanza che dava sua moglie per il cibo.
" Ciao piccola. Vuoi che ti accompagni? "
" No no grazie prendo il pullman che mi ferma quasi davanti al college "
" Sicura? "
" Ma si si! e non ti preoccupare al ritorno mi accompagnerà il mio amico Matteo "
" Va bene " disse con aria un pò dispiaciuta. " Allora buona suonata! "dissi divertita ed intenta ad andarmene.
" Ah si! Bé qualche volta ci vuole. E a te buona lezione " feci si con la testa, " A proposito" continuò Thony " , "preparati che
ho intenzione di darti delle lezioni di chitarra"
Oh Dio no!  " Vabbè diciamo che ne riparleremo " volevo scappare da quella proposta, sarò l'unica al mondo a non riuscire
a suonare la chitarra e lui mi vuole dare ancora delle lezioni??? no no no
" Uhm cosa? "
" Devo andare ora ciao ciao " mi chiusi la porta alle spalle e andai a prendere il pullman che passava lì vicino per fortuna riuscii a
rimandare l'argomento.


" È uscita? " disse Kaley rivolgendosi al marito
" Si! più che altro è riuscita a svincolare l'argomento chitarra "  sorrise Thony.
" Caro non puoi assillarla così! Se non vuole non vuole! "
" Senti chi parla tu l'assilli per il mangiare, chissà quando ritornerà in Italia come sarà! " disse suonando un motivetto e  sghignazzando
sotto sotto  per l'espressione di sua moglie.
" Ma guarda un pò te! " Kaley si voltò per andare in cucina facendo la finta offesa con il marito, tanto sapeva che...
" Tesoro sto scherzando! " il  marito la abbracciò da dietro e girandola le scoccò un profondo bacio.
Il loro amore pulsava ancora dopo una trentina di anni insieme.


" Ma scusa puoi chiamare in questa tua ora libera no? " Matteo era petulante quando ci si metteva.
" Uffa! ma a Kaley le dispiacerà. Andiamoci domani! "
" Ma se tu la chiamassi ora lei non ti preparerà niente...e dai che con gli altri ci siamo organizzati così!!! "
" Oh capito ma..." uffa che faccio
" Ascolta io ora ho lezione, alla fine dell'ora voglio sentire un  SI VENGO! Capito? E dai che è la nostra prima
uscita con tutti gli altri del gruppo a Londra, ci sarà anche Claudia "
" E chi è ora questa Claudia? " dissi un pò perplessa da come Matteo pronunciò quel nome. "Ah è una ragazza che ho conosciuto
qui al college, è italiana ed abbiamo qualche lezione insieme e ....vabbè dai che dopo te la farò conoscere. Allora vieni?
Ma guarda un pò te! " E poi ero io che dovevo abbordare? " dissi in tono offeso.
" Su dai Mile! " Matteo era impaziente la sua lezione stava per iniziare, sospirai " Vengo Don Giovanni " uffaaa guarda che mi tocca fare
" Alleluia! E comunque.... " guardò l'orologio, era tardi e non potè neanche controbattere " Devo andare ci vediamo dopo a pranzo " mi diede un rapido bacio sulla guancia e se ne andò.
Vorrei proprio sapere chi è ora questa Claudia....Bà! Matteo Don Giovanni!


Kaley non sapeva più come tranquillizzare Milena. " Non preoccuparti tesoro! Vai pure con i tuoi amici a visitare Londra, alla
fine è anche per questo che sei venuta qui! Per il pranzo non fa niente, significa che ti farò un'abbondante cena in compenso "
pensava di averla un pò tranquillizzata era terribilmente dispiaciuta. Questa ragazza è di una dolcezza ed un'educazione unica, pensò Kaley, contenta della persona entrata in quella casa.
" Allora divertiti e non fare tardi " Milena la salutò di rimando dall'altra parte del telefono e Kaley pensò che nonostante
non fossero passate neanche due settimane, il suo accento già stava migliorando. Riagganciò il telefono.
" Che ha detto? " fece suo marito suonando ancora la chitarra.
" Che andrà con i suoi amici in giro per Londra e quindi ritornerà per pranzo "
" Bè mi sembra giusto è giovane "
" Mi fa ripensare ai nostri nipoti quando venivano...a proposito hai comperato il giornale oggi? " disse d'un tratto Kaley.
" No lo compero dopo quando andrò al bar. Va bene amore? "
" Ok ma ricordatene questa volta " Thony continuò a suonare, facendo finta di niente,
 sotto l'occhio
 accusatorio della moglie che tornò in cucina.


Io non so che ci trova di bello in quella gallina...
" Mi spieghi una cosa? che ci vedi di bello in quella ragazza?!? " la mia improvvisa domanda catturò l'attenzione dei
due ragazzi davanti. Matteo si girò verso me, seduta sul sedile dietro.
" E dai Mile! è bella è intelligente è un peperino "
" È volgare Matt, a casa mia si dice volgare, volgare ed atteggiona " Matteo ritornò a guardare avanti.
" È una bella ragazza, sa di esserlo e si atteggia, tutto qui Milena ".
Ed ecco l'avvocato del diavolo!!! Rupert Mitchell il ragazzo che abitava nella casa di cui Matteo era ospite, avevano la stessa età, 20 anni. Uscì anche lui con noi, ed ora entrambi mi stavano riaccompagnando a casa, ovviamente con la macchina di Rupert.
" Certo certo mi ero dimenticata di come i ragazzi preferiscano le ragazze " dissi lentamente. Nessuno rispose e capii che si era venuta a creare un'atmosfera tesa. Esagero sempre, mannaggia a me!
Cambiai argomento. " Comunque oggi mi sono proprio divertita " ed era la verità! girare per Londra fu stupendo, vedere il Big Ben, la Tower Bridge, Tower of London, Buckingam Palace, le foto che abbiamo scattato, i bei locali londinesi, fu tutto bellissimo. E con il gruppo poi! mi feci tante risate.
" Eh già voi siete troppo forti " disse Rupert. " Hai visto quando Valerio ha chiesto... " Matteo cominciò a raccontare i momenti più belli e divertenti e da dietro partecipai anche io, fino a che non fummo arrivati davanti alla villetta.
Salutai i due ragazzi e scesi dalla macchina ancora ridendo.


La macchina ripartì nell'istante in cui Milena chiuse la porta dietro di se.
" Una cosa te la devo dire " incalzò velocemente Rupert. Matteo lo guardò serio
" Milena prova proprio qualcosa per te " pronunciò quella frase lentamente e con aria maliziosetta. " Lo so " disse Matteo diventando stranamente cupo.
Rupert rimase un pò deluso da quella misera risposta, ma dopo un pò l'amico aggiunse "ma non ci voglio pensare! "  capì che Matteo voleva interrompere lì quel discorso, poi vide che mancava ancora un'oretta e più alla cena " Ti va di andare a prendere un drink? " propose con tono entusiasta. Matteo rise " Ok ".


" Come è andata cara? " disse Kaley con entusiasmo ed anche con un pizzico di preoccupazione. " Benissimo!!! Londra è fantastica, davvero! amo profondamente questa città " tranne per una certa Claudia....no sono troppo stanca per pensarci.
" Sono contenta che ti sia piaciuta e che ti sia divertita, anche se ero un pò in pensiero, Londra è pur sempre una grande città "
" Ehm Kaley....stavo pensando di andare a fare una doccia prima di cena " dissi un pò titubante e non curante delle parole di Kaley, ero troppo stanca.
" Ma certo tesoro! Sarai stanca, almeno ti rilassi un pò. Domani poi se non sbaglio hai anche lezione di mattina " disse amorevolmente intenta a cucinare. " Eh già! allora vado " Kaley mi rivolse un enorme sorriso prima che mi girassi  e incamminassi verso le scale. Stavo per salire quando mi sentii chiamare " Milena Milena ascolta io vado un attimo da Mamie quella signora della villetta accanto, starò via per poco. Thony è andato al bar però ritornerà a momenti, quindi tranquilla! "
" Ok, si non ti preoccupare " dissi pacatamente e salii le scale.
Entrata nella mia stanzuccia aprii l'acqua calda e mi buttai sul letto, rimasi lì per 5 minuti buoni con il sottofondo dell'acqua che picchiava delicatamente nella doccia. Che stanchezza. Infine mi alzai, presi tutto il necessario ed entrai nella doccia.
Che bella sensazione! amo l'acqua bollente sul mio corpo, è meraviglioso!
Sotto la doccia non pensai a niente, mi rilassai fisicamente e psicologicamente non rendendomi conto che erano passati già 35 minuti.
Uscii in fretta e furia dalla doccia, avvolsi il mio corpo con un asciugamano che mi arrivava a metà cosce, mi era sempre piaciuto usare asciugamani invece che accappatoi, una delle mie tante stranezze, e così feci anche per i capelli.
Aprii la porta reggendomi l'asciugamano con l'altra mano, e con i piedi bagnati uscii dal bagno.
OH MIO DIO!!!
I miei occhi si spalancarono e la mia bocca si aprì leggermente, lo spavento iniziale fu sostituito dall'incontrollabile stupore.
Un ragazzo alto e snello con i capelli di un color rossiccio-castano, con gli occhi coperti da un paio di Ray ban scuri e con in mano delle valigie ed un pc portatile, si trovava difronte a me. Non può essere...
" Scusa non volevo...è che...io non sapevo "disse il ragazzo togliendosi i Ray ban scoprendo così occhi verdi-azzurri, il suo tono era imbarazzato e il suo volto...il suo volto raffigurava benissimo il suo disconoscere.
" Co co cosa? " ero troppo frastornata! non poteva essere Robert Pattinson, come era possibile una cosa del genere?!? I miei occhi vagavano su quell'incomprensibile figura.
" Davvero non sapevo che.... ci fosse qualcuno...insomma... "
Neanche lo sentivo! ero completamente imbambolata. Vidi il suo sguardo percorrermi il corpo...Oh dan-na-zio-ne.....fu come un getto di acqua fredda.
" ESCIIII " gridai con foga in italiano. Non mi ero ricordata di stare solo con un asciugamano addosso.
" Stai bene? " disse lui con aria divertita da finto preoccupato.
" No! Si! ......cioè... ESCI DIAMINE! " oddio che vergogna!!!
Non so neanche come pronunciai quelle parole in inglese, mi rinchiusi come un fulmine dentro il bagno, anche se i miei occhi non volevano staccarsi da lui. Quando sentii la porta chiudersi uscii, oh sognato oh sognato.
Il silenzio che giunse con la scomparsa dei miei pensieri, cominciò ad essere interrotto con il rumore dei battiti incontrollabili del mio cuore. Indossai la prima cosa che presi nell'armadio, asciugai rapidamente i capelli, ancora non riuscivo a crederci...Robert Pattinson Robert Pattinson....
mi buttai sul letto con i capelli umidi e mi accovacciai " No non era lui, non può essere stato lui. Che vergogna, che vergogna... " furono le ultime parole che dissi.








.

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Capitolo 3
*** Incidenti ***


3 cap
Mi prese le dita e le posizionò sulle corde piegandole leggermente, le sue mani erano lunghe ed affusolate. Quando toccò le mie dita
la delicatezza delle sue mi fece rabbrividire.
" Forza riprova! " mi incitò una voce vicina al mio orecchio. Il suo corpo era incurvato su me e le sue
braccia circondavano le mie, mentre lui cercava di farmi capire la giusta posizione. Dopo un pò il suo corpo mi abbandonò.
" Ora dovrebbe andare, vai " iniziai a muovere la pennetta nella mano destra sulle corde e nel contempo le dita dell'altra andavano premendo contemporaneamente su di esse, quello che ne uscì fu un disastro.
" Milena??? " disse lui richiamandomi e facendo smettere quel supplizio. Mi voltai e lo vidi stare con le braccia conserte appoggiate al suo petto, nascosto dalla canottiera,  e la testa leggermente abbassata.
" Che c'è??? " risposi ormai stanca di quella lezione.
" Stai ruspando! " disse lentamente guardandomi negli occhi " sei peggio di una ruspa, se continui così mi distruggerai la chitarra " il suo rimprovero calmo e provocatorio voleva una reazione, me sospirai solo.
" Basta Robert mi sono stufata. Io e la chitarra non andiamo d'accordo. Stop " poggiai la chitarra a terra, portai la testa indietro posandola sul bracciolo del divano e la mano sulla fronte. " Ok " disse lui rassegnato e prendendo la sua amata chitarra  " sarai portata a fare altre cose! Infondo non tutti sono dotati " provocazione " per esempio potresti piantare a mano le patate visto che ruspi bene! " pensando alla scena fece un sorrisetto divertito e iniziò a suonare qualcosa di insolito.
Io ruspo! ora te la faccio vedere io mio caro Robert Pattinson. Presi un cuscino e glielo lanciai, lo colpii in volto " Ah scusa le mie mani ruspanti volevano ruspare il divano, è così che hanno lanciato il cuscino, scusami tanto " dissi con pungente sarcasmo .
Posò la chitarra di nuovo a terra e con uno scatto improvviso mi sdraiò sul divano bloccando il mio corpo con il suo, cominciò a darmi così tante cuscinate che parlare mi era quasi impossibile " Ba.. " " Ba.. " "Basta Ro.." " Rob! "
" Vediamo come te la cavi ora! "
" E da.. " " Dai ro.. " smise soddisfatto. " Sei tu che hai detto che ero una ruspa, idiota! " dissi in fretta per completare la frase prima di ricevere una cuscinata. Si fece serio.
" Come mi hai chiamato? " mi venne da ridere " Dai scherzo idiota! " dissi sempre ridendo. Lui si avvicinò al mio volto. Troppo pericoloso.
" Come mi hai chiamato? " il suo volto era vicinissimo al mio e terribilmente serio. Il suo corpo su di me.
" Dai che pesi idio.. " provai a dire ironicamente facendomi scappare di nuovo quella parola.
" Allora insisti!!! " sentii premere su di più il suo corpo sul mio, immobilizzò le mia mani incatenandole nelle sue, il mio volto era comandato dai miei occhi celesti sotto il potere dei suoi verdi-azzurri.
" Che vuoi fa.. "
" Shhh " sentii il suo soffio caldo sulle mie labbra. No così vicino! No così vicino!


" Milena! Milena svegliati Milena! farai tardi a lezione " aprii gli occhi e vidi davanti a me il viso di Kaley , intenta a svegliarmi.
" Buongiorno " mi disse tutta allegra, avevo la testa ancora piena di sonno. Oddio! mi alzai subito di scatto e guardai ogni parte della stanza, nessuna chitarra, nessun cuscino e nessun Robert Pattinson.
" Tutto bene tesoro? hai una faccia " disse Kaley sedendosi sul letto. " Ah no è che mi sento un pò la testa scoppiare " dissi ancora incredula. È stato solo un sogno.
" Bè tesoro è normale! ieri sera i tuoi capelli erano umidi "
" Ieri sera? " non riuscii ha ricordare niente della sera prima tranne che.... ma no no che vado a pensare quello faceva parte del sogno!
" Ti sei addormentata subito dopo la doccia. Quando sono salita stavi sul letto tutta accovacciata e con i capelli umidi. Ho provato a svegliarti ma neanche con le cannonate avresti aperto gli occhi, così decisi di lasciarti dormire e ti coprii "
" Ah è vero " allora è sicuro che ho sognato " grazie Kal "
" Di niente tesoro. Certo che eri proprio stanca " disse alzandosi e dandomi una piccola pacca sulla gamba " Dai che ti ho preparato una buona colazione " il suo essere protettivo e pieno d'amore sapeva farmi tornare il sorriso e mettermi di buon umore.
" Non ne avevo dubbi "
" Allora vado e ti preparo anche un pò di caffè vista la tua faccia " e così dicendo uscì.
Andai in bagno, mi rinfrescai, mi cambiai e mi sistemai, presi la mia borsa a tracolla con i quaderni e preso il cellulare vidi due messaggi: uno di mia sorella più piccola che mi ricordava di riportarle un regalo; l'altro di matteo
 > domani pranzo insieme io e te al solito locale vicino al college. Notte! I love you, your friend Matteo <
" È vero.....Matteo! " sussurrai a bassa voce. Era incredibile ma il sogno di quella notte riuscì a farmi dimenticare tutto, a farmi distaccare dalla realtà, quel ragazzo riuscì ad occupare tutta la mia mente.
" Buongiorno " dissi entrando in cucina e sedendomi al mio solito posto.
" Buongiorno piccola, dormito bene? " disse Thony intento a mangiare delle uova all'occhio di bue e leggendo un giornale.
" Bene bene grazie Thony " presi uno dei miei tost e ci spalmai della marmellata, Kaley mi portò il tè al latte e si sedette anche lei, ormai si era abituata alla mia ' misera ' colazione.
" Tesoro ti sto facendo anche un pò di caffè "
" Uhm no no Kaley sto bene così "
" Ma sei pallidissima " disse preoccupata. " No ora che ho mangiato sto meglio anche il mal di testa è scomparso! "
L'ultimo tentativo di Kaley " Sei sicura che.... "
" Sicura " la interruppi subito. Addentai l'ultimo boccone del secondo tost e finii di bere il tè.... chissà forse quel sogno vorrà dire che lo incontrerò! AAAAA ma a cosa vado pensando ora!!!
" Kal basta! " disse suo marito posando il giornale sul tavolo e rivolgendosi verso la moglie alla sua sinistra, Kaley controbatté e i due
cominciarono a discutere scherzosamente, quando vidi ' Robert Pattinson the new english talent '  
accidenti è una persecuzione!  Rimasi impalata a guardare la sua foto. Certo che è bello...
Di colpo mi venne in mente il suo corpo sul mio, le sue mani, il suo volto sempre più vicino..... sempre più vicino.....
i miei occhi si posarono su una frase particolare ' Robert Pattinson and all cast gone back to Vancouver from a week after filming some scenes in Italy, they're still on the set for the shooting of the movie '
Sono sul set...allora....
" Piccola prendi l'autobus o ti accompagno io? " disse Thony estraendomi da quei turbolenti pensieri e riportandomi alla realtà.
" No no vado con l'autobus " mi alzai dalla sedia.
" conviene muoverti allora "
vidi l'orologio " È tardissimo "  presi la tracolla  " Ciao Kal ciao Thony ci vediamo oggi " uscii dalla porta.
" Buona lezione " disse Kaley mentre io già ero fuori a correre. Lo perderò, lo perderò " Accidenti a lui!!! " gridai furiosa.


Entrai nel locale e vidi Matteo seduto al tavolo del piano sopra, mi salutò e salii le scale.
" Era ora! " mi disse appena arrivai al tavolo. " Scusa ma ho perso tempo con Valerio, oggi avevamo lezione insieme " dissi tutto ad un fiato.
" Pensavo che stessi perdendo tempo con qualche inglese " il suo sarcasmo non mi colpì " Divertente Matteo molto divertente "
" Dai che scherzo! ...... come mai ieri non mi hai risposto al messaggio? "
" È ??? Ah si...no è che mi è successa una.... " mi bloccai. Ma che sto dicendo non è successo proprio niente era un sogno solo un sogno... " Mile che hai? "
" Niente " risposi subito, vidi Matteo un pò titubante " Non che è per ....insomma per ....Claudia? "
Claudia? e chi ci pensava più
" Ma figurati che mi importa di quella gallina "
" E allora che hai fatto? " sospirai " È che.... " quel nome quel nome quel nome mi sta perseguita
" Che cosa? " cercò di incitarmi Matteo
" Ho..... fatto un sogno particolare tutto qui! "
" Un sogno? " " Si un sogno "
" Che tipo di sogno ? " disse sorseggiando un pò la sua coca cola.
Non posso raccontarlo a Matteo. " Ecco c'ero io e... facevo una doccia e poi ....il divano... " mi fermai e cominciai a ricordare quell'assillante sogno.... c'era lui con le sue valige, con i suoi occhiali che mi guardava e poi...poi il divano, la chitarra....la sua risata.....il suo corpo ....le sue....
" Mile ! c'eri tu e .....? "
Io e lui, lui e me, io e lui
" Mi stai ascoltando??? così mi fai preoccupare "
Ma che sto a pensare!!!   " Si si ti ascolto " " Ma si può sapere che ti pren..."
" Matt Matt " una voce acuta chiamò Matteo.
" Claudia! " disse Matteo entusiasta. " Che ci fa lei qui? " dissi prima che Claudia potesse arrivare su.
" Non lo so! "
" Si come no! Pensavo che saremo stati solo io e te! " aggredii un pò Matteo . " Senti io non so niente e vedi di calmarti. Se oggi sei stralunata non è certo colpa mia " non ascoltai le pesanti parole " È lei che mi sta antipatica e poi... "
" Allora non ci parlare e ora basta! Oggi saremo io, te , il tuo sogno e Claudia " " Ma tu ... "
" Matt " la principessa era arrivata alla meta, ma io ero intenta a guardare quel Matteo furioso che avevo davanti, non capendo il motivo della sua ira, sbalordita.
" Ciao Milena " mi disse la principessa gallina con aria strafottente. " Ciao " mi alzai dal tavolo " puoi anche sederti qui io sto andando via " il suo volto si illuminò a quelle parole.
" Ah non vorrei aver disturbato " 
   Bugiarda " No tranquilla tanto stavo andando via " presi la tracolla, Matteo non mi guardava.
" Ma non hai mangiato " disse lei a d'un tratto.
" Si ma non fa niente non ho fame " Matteo continuava a non guardarmi. " Allora ciao e buon pranzo " dissi fingendo un sorriso. Lentamente mi incamminai verso le scale.
Matteo ha ragione, sto sulle nuvole. Ma porca miseria è possibile che non mi renda conto che sto pensando a qualcuno di irreale per me, ad un sogno, a qualcuno che non conosco!
Cominciai a scendere le scale.
Sono proprio una stupida, stupida....però quel sogno era così...
" aaaaaaaaa "

" Oddio " " Oddio si è fatta male " " Oh poveretta " " Non si riprende " " Ehi signorina signorina " " Chiamate il pronto soccorso " " Oh cielo " " Milena Milena Milena  rispondi  Milena MILENAAA "

Riaprii gli occhi e sentii Matteo che mi chiamava e schiaffeggiava.
" Milena stai bene? Milena!?! "
Sbarrai gli occhi e vidi tutte persone attorno a me, mi alzai immediatamente e sentii una fitta alla caviglia " Sto bene sto bene " Matteo mi aiutò.
" Andiamo all'ospedale " disse premuroso. " No no sto bene Matteo, vado a casa " vidi che la folla pian piano si dilatò.
" Neanche per sogno! Mi hai fatto prendere uno spavento! ti ho vista cadere all'improvviso e ... "
" Sono cose che capitano. E poi ho fatto solo una storta "
" Ti accompagno " " No posso camminare, a casa mi metterò un pò di ghiaccio "mi incamminai zoppicando vero la porta con addosso gli occhi di persone ancora preoccupate " Accidenti a lui " dissi digrignando i denti, Matteo mi prese per il braccio " Aspetta tu devi andare... " " Lasciami " gridai senza rendermene conto, Matteo mi lasciò ed io me ne andai.
Anche questa volta è colpa sua, prima l'autobus ed ora....accidenti a .....Robert Pattinson.




 

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Capitolo 4
*** parole...parole...parole ***


cap 4 Scesi dall'autobus e arrivai davanti al cancelletto di casa zoppicando. Suonai il campanello noncurante, avevo troppi pensieri per la testa.....Questo è successo a causa sua, per colpa sua!
" Accidenti a lui " gridai di nuovo proprio mentre si aprì la porta.
" Ciao "
Oh no! ......non sapevo se stavo ancora sognando o se questa volta fosse tutto vero, quel che era certo è che il ragazzo davanti a me era uno splendore: indossava una camicia stropicciata a quadri e dei jeans trasandati. Rimasi impalata davanti alla porta guardando quella figura che mi provocò così tanti guai, e non parlai.
Lui si fece da parte per farmi entrare ed io avanzai esitando.
" Ai " mi curvai verso la caviglia di cui me ne ero completamente dimenticata.
" Tutto bene? "
" Si si " dissi con aria dolente. " A me non sembra " si abbassò per vedere la caviglia
" Lascia stare! non è niente " dissi frettolosamente.
" Ti dovresti sdraiare. Dai ti aiuto a salire le scale, appoggiati a me "
" No no posso fare anche da sola " lo allontanai leggermente. " Io non penso! Comunque aspettami qui che vado a prendere un pò di ghiaccio " andò in cucina e lo seguii con lo sguardo. Non ho bisogno di te mio caro Robert Pattinson.
Cominciai a salire le scale e una volta arrivata, entrai in camera e mi buttai sul letto.
" Allora sei di coccio!!! ti avevo detto di non muoverti "
Alzai il busto, Robert stava venendo verso di me con in mano del ghiaccio. " Ti ho detto...."
" Ti ho detto di non muoverti e ti sei mossa . Siamo sicuri che capisci e parli inglese ?!? " disse interrompendomi e con lo sguardo di una persona felice di rimproverare un bambino.
" Forza dammi il piede "
" Che che cosa? " mi prese il piede, buttò a terra la converse, scansò il calzino e il ghiaccio sulla mia caviglia cominciò a darmi sollievo. " Grazie " dissi arrendendomi. Lui mi sorrise e calò il silenzio.
" Ma Kaley e ..... " dissi  piano come in un sussurro, lui mi interruppe di nuovo " Sono usciti "
" Ah " era imbarazzante molto imbarazzante. " Come hai fatto a farti male? " disse lui rompendo il silenzio.
" Ho fatto una storta e sono caduta dalle scale " scoppiò a ridere. " A che cosa stavi pensando? "
" Eh indovina un pò a chi stavo pensando e di chi è la colpa? " dissi sbottando.
Ma che dico!
" Come? "
" No niente " girai la testa di lato. " Dai Milena sto scherzando! "
" Come sai il mio nome? "
" Bè.... "
" Aspetta un attimo!.......ma tu da dove esci? che ci fai qui? perché qui? voglio dire tu....tu eri un sog.... " mi bloccai in tempo.
" Hai finito? "disse lui  " Kaley e Thony sono i miei nonni e mi hanno parlato di te, tutto qui! "
" Quindi tua madre è la loro figlia " " Esatto " continuava a sorridere.
" Si ma .....ma tu non dovresti essere a ... " cercai di dire ancora incredula , lui mi rinterruppe " Mi sono preso una pausa!.......no scherzo!...è che stanno finendo di girare le scene tra Jacob e Bella quindi io me la sono svignata, e che c'è di meglio e tranquillo della casa dei nonni?!? "  lo ascoltavo con interesse anche se lui non era molto propenso a raccontare, così decisi di non fare più nessuna domanda.
" Tu invece sei italiana! mi hanno raccontato tutto su di te....i miei nonni ti adorano! " 
" Davvero? anche a me piacciono loro " lui mi guardò compiaciuto. Tolse il ghiaccio e prese in mano un tubetto.
" Che fai ora? " chiesi come una bambina.
" Ci metto una lozione per le distorsioni "
" Ma.......posso farlo anche da sola " cercai di sottrarre il piede dalle sue mani, ma lui mi afferrò la gamba.
" La smetti di fare l'antipatica?!? sto cercando di aiutarti mica ti mordo! "
" Ma che è tutta questa confidenza?! io e te neanche ci conosciamo! " dissi in difesa.
Lui mi sorrise e mi porse la mano " Piacere Robert Thomas Pattinson " ora risi anch'io " T u stai fuori "
" Allora ti vuoi presentare o no? "
" Milena Mari piacere "dissi sempre ridendo e stringendo la sua mano.
" Bene! Signorina Milena mi permette di aiutarla e spalmarle questa crema? prima che la sua caviglia si gonfi sempre di più?!? "
Risposi con un sorriso imbarazzato.Ero sorpresa dal suo modo di fare. Era dolce e divertente. Cominciò a spalmarmi  la crema sulla caviglia , le sue mani erano delicatissime e cercò di fare il più piano possibile. Era bellissimo e gentile.
" Ti sto facendo male? "
" No no sei bravissimo " curvò le labbra da una parte, sorrise mentre era ancora intento a massaggiarmi, Era sexi e sensuale. Rimasi nuovamente imbambolata a guardarlo, in quel momento ne ero totalmente affascinata e i miei pensieri presero il via.
Chissà se ci vedesse qualcuno in questo momento! chi l'avrebbe mai pensato che mi sarebbe potuta accadere qualcosa del genere....è qui per riposarsi...uhm aspetta questo......significa...che.....o mamma! o mamma!.....lui allora mi......mi ha vista veramente dopo la doccia ieri!
" Perché mi fissi? " mi riportò alla realtà cogliendomi di sorpresa.
" È?....io co... cioè.....io stavo... " lui attendeva una risposta con aria beffarda. " Mi ero imbambolata "
" Ho notato " disse divertito.
" Ma non su di te! " aggiunsi in fretta, lui si rivolse a me ancora divertito " Ah no? "
" No....stavo solo pensando che.....niente "  cercai di lasciar cadere quel discorso.
" Uhm a cosa? che sono bello? " mi prese di nuovo di sorpresa e non sapendo che dire non risposi. " Sto scherzando! e non mi interessa esserlo "
" Lo so " riuscii a dire solo questa misera frase.
" Significa che mi reputi brutto allora! " faceva finta di non capire le mie parole.
" Non ho mai detto una cosa del genere " dissi, lui mi guardò provocatoriamente. " È inutile che mi guardi così "
" Secondo te sono bello? "
" Ma che domande fai?!? " mi stava provocando.
" Allora sono bello si o no? "
" Ancora? a me non interessi "
" Rispondi "
" Smettila " dissi calma guardando il suo sguardo provocatorio che mi immobilizzò.
Rimanemmo una trentina di secondi a fissarci, la nostra lotta invisibile stava andando a mio svantaggio, stavo cercando di contrastarlo ma alla fine girai di nuovo la testa di lato.
" Di sicuro sei un guardone " non pensai a quelle parole, le buttai fuori solo per togliermi da quella imbarazzante situazione.
" Un guardone? "
" Si un guardone! chi è che ieri sera mi ha vista dopa la doccia? "
" Non sapevo che fossi lì e poi sei tu che sei uscita con solo un asciugamano! Non so se lo sai ma qui a Londra le  persone normali indossano un accappatoio " si difese lui.
" Sarà! ma tu non avevi diritto di ispezionare il mio corpo con i tuoi occhietti. Ti ho visto sai! " dissi ironicamente.
" Guardami " si fece serio " che cosa vedi? "
" Come che cosa vedo!?! " non riuscivo a seguirlo.
" Che cosa vedi davanti a te? "
" Vedo un certo guardone di nome Robert Pattinson "
" Diciamo che non è proprio così "
" Uhm allora cosa vedo? " sentivo che quel gioco stava diventando pericoloso.
" Vedi un ragazzo  di ventitré anni che come ogni ragazzo o quasi, guarda ragazze. È di natura! se tu mi sei capitata davanti di colpo è normale che i miei occhi...."
" Ah si? " dissi incrociando le braccia " quindi... "
" Quindi ho visto tante di quelle ragazze che non sei ne la prima ne l'ultima! " disse interrompendomi. Sul  volto gli si delineò quel suo sorriso beffardo. Non sapevo che stava succedendo ma qualcuno si fece male in quel giochetto, ed ero io quel qualcuno, ma Robert sembrava non essersi accorto di niente.
" Lo sai che mi dovrei offendere per questo? " furono le uniche parole che tirai fuori.
Non ebbe il tempo di rispondere e ne tanto meno di capire che avevo, " Milena "  Kaley entrò di corsa nella stanza con Thony dietro " come stai ? Robert ci ha avvisati e siamo corsi subito "
" Sto bene sto bene, non vi dovevate disturbare, non è niente " Kaley mi rivolse un dolce sguardo ma io guardai quella  figura che, dopo aver parlato con Thony,  uscì dalla stanza.
Raccontai a Kaley e a Thony come era successo il mio piccolo incidente.
" Ora riposati tesoro. ti porto qualcosa da bere, hai mangiato? "
" Ehm no "
" Va bene allora ti preparo qualcosa, intanto tu Thony vai in farmacia a comperare una fasciatura " disse rivolgendosi poi al marito.
" Ok amore vado subito. Ciao piccola! " mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò.
" Vado a cucinarti qualcosa, tu rilassati! " Kaley uscì dietro al marito chiudendo la porta. Ora ero sola. Sola con i miei ardenti pensieri ormai divenuti contorti e fastidiosi.....soprattutto uno...







 

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Capitolo 5
*** Un Cuore Che Inizia a Battere ***


5 cap "...Ma come hai fatto? "
"  Sono caduta dalle scale Giada " dissi ormai esausta di raccontare la solita pappa .
" Ok ok ora non ti preoccupare ci penserò io con college, puoi stare a casa anche tre giorni se vuoi! "
" Grazie Giada "
" Ti ha telefonato tua madre? "
" Si si " sospirai .
" Va bene allora riposati e se ti serve qualcosa chiedi a me "
" Si ok "
" Ciao " " Ciao Giada " finalmente riattaccai, stetti non so quanti minuti al telefono, prima mia madre, poi Matteo ed infine Giada.
" Avanti " dissi sentendo bussare alla porta. ti porto in braccio o sulle spalle ? Thony entrò tutto vispo.
" Ehm che ne dici se invece cammino? "
" Proposta bocciata "
Lo guardai  storto, scherzando ovviamente. " Ricapitoliamo.....tu mi aiuti a scendere però ne in braccio e ne sulle spalle, ok ?
" Sicura? "
" si "
" E va bene dai! ma la fasciatura.... "
" Già fatto " dissi prontamente alzandomi in piedi, mi guardò compiaciuto e mi aiutò a scendere le scale.
" Tesoro hai fatto ? " Kaley sbucò dal nulla proprio mentre scendemmo l'ultimo scalino. " Ecco amore, accompagno Milena in cucina "
" Ah giusto! Ascolta Mile noi dobbiamo un attimo uscire, ti ho preparato già tutta la colazione cercheremo di fare il più presto possibile "
" Ok! Allora posso andare anche da sola in cucina, non vi preoccupate "
" Ma no no. Tanto stiamo in anticipo " disse Kaley. Thony annuì.
"Si ma posso fare da sola, quindi andate "
" Ne sei... "
" Sicura " la anticipai.
" Bene allora andiamo? " disse Kaley a suo marito. " Si! ciao piccola " Thony mi diede il solito bacio sulla fronte e andò verso sua moglie.
" Ah Milena se hai qualche problema o ti serve qualcosa chiedi pure a Robert, tanto mi sembra di capire che vi siete già conosciuti "
Si come no! pensai appena sentito il nome Robert.
Dissi uno sforzato ok, accompagnato da un tanto sforzato sorriso. Loro uscirono.
Entrai in cucina e vidi il mio solito posto apparecchiato. Mi sedetti ed incominciai a spalmare la marmellata sul mio solito toast.
Era una bellissima giornata ed io dovevo restare chiusa dentro casa. È un'ingiustizia, perché devono capitare tutte a me?!?
Bevvi l'ultimo sorso di tè " Uffa e ora che faccio? " dissi tra me e me, " ci sono! " decisi di uscire fuori in giardino e l'aria che subito respirai appena uscii, mi sembrò dolce. Chiusi gli occhi assaporando il sole sul mio viso.
" Buongiorno " sentii dire ad un tratto. Aprii gli occhi e girandomi vidi l'unica persona che poteva rovinare la tranquillità di quel momento.
" Buongiorno Robert " dissi di malavoglia. Lui liberò la sua sigaretta dalle sue labbra e buttò fuori un pò di fumo; indossava pantaloni di un pigiama di colore blu di prussia e una camicia beige sbottonata che mostrava il  petto, in cui peli rossicci brillavano con i raggi del sole; i suoi occhi erano coperti  da un paio di Ray Ban e cosa più importante era scalzo. Prese la sigaretta in mano.
" Come va? " si avvicinò verso di me.
" Bene "
" Che stupido è vero! tu dici sempre che va tutto bene anche quando stai per morire "
" E allora? "
" E allora sto scherzando! Wow scontrosa già di prima mattina! "
Non mi andava di discutere così feci per andarmene.
" Aspetta, ti aiuto! e non provare a dire di no " sbuffai scrollando le spalle, lui spense la sigaretta nel posacenere sul tavolino in giardino e incastrò gli occhiali scuri tra i suoi capelli liberando dei bellissimi occhi, resi più profondi dal sole. Mi guardò e aprì le braccia.
" Che vuoi ? " dissi alzando un sopracciglio.
" Dai ti porto in braccio " sorrise
" Cosaaaa?!? non ci provare "
" Ascolta....lo so che mi romperò qualche costola o qualcos'altro, però non fa niente dai! " si avvicinò.
" Pure " dissi sottovoce e continuai  " a me serve solo un braccio, quindi o mi presti il tuo braccino o vado da sola. E dico sul serio! "
Lui sospirò. " E va bene Miss scontrosità, vada per il braccio "
Sorrisi per la mia piccola vittoria. Mi porse il braccio e subito dopo davanti a noi la rampa di scale,
" Robert "
" Che c'è? "
" Ho detto che mi sarei appoggiata al tuo braccio, non che mi sarei messa sotto braccio! "
" Forza andiamo signorina! è possibile che ti devi sempre lamentare con me? "
Il modo in cui me lo disse fu dolce e gentile e questa volta sorrisi anch'io. Cominciai a salire le scale zoppicante e il suo braccio fu di grande aiuto, poi non so cosa successe...
Di colpo ci trovammo fermi sulle scale vicini, i nostri corpi vicini, ci guardammo intensamente, pensando l'uno all'altro, i miei occhi dentro i suoi , il suo volto parallelo al mio.
" Ce la fai? " Robert ruppe quel nuovo misterioso ed incomprensibile silenzio venutosi a creare " Si "
Anche lui fece si con la testa .
" Ehm Milena? " disse mentre ricominciammo a salire quei pochi scalini rimasti. " Si ? "
" Ti volevo chiedere scusa per ieri sera. Non so perché te la sei presa però.....insomma scusami ... Ah anche per la storia del dopo doccia! "
Un mix di incredulità e felicità in quel momento si impossessò di me. Salimmo l'ultimo scalino e subito mi girai verso lui slegando le nostre braccia.
" Robert non ti preoccupare non fa niente... "  ma che dico!!!  " .... il fatto è che....insomma a me non piace essere paragonata alle altre e.....quando hai detto....si insomma.....non fa niente! "
Lui mi guardava intensamente negli occhi ed io non ce la feci a mantenere il suo sguardo, mi girai e mi incamminai verso la camera.
" Ehi aspetta... "
" Sono due passi posso farcela anche da sola. Tranquillo! a proposito stavo pensando di andare io alla camera degli ospiti, mi sembra giusto! " mi girai verso lui e gli sorrisi.
" No no! non importa! basta che ho qualcosa su cui dormire " anche lui sorrise.
" Ok grazie! " dissi in un sussurro imbarazzato, mi diressi di nuovo verso la camera, stavo per aprire la porta, lui stava per ritornare giù.
" Robert  " lo chiamai senza pensarci. Lui si girò " Dimmi "
" Comunque.... " sorrisi di nuovo " .........sei bello! "
Lo colpii in pieno e prima che potesse ribattere entrai in camera e chiusi la porta.

Il mio cuore batteva veloce, troppo veloce, il mio corpo era sotto l'effetto di un insolito tremolio, non so cosa mi stesse prendendo...LUI LUI LUI.....nella mia mente solo LUI. Oddio sto impazzendo!!!!

Chiusi il libro di Verga dopo aver letto tre capitoli e guardai l'orologio , era passata solo mezz'ora . Controllai il mio cuore che ormai aveva ripreso il suo battito regolare ma la mente era ancora confusa, offuscata. Non sapevo cosa mi era preso prima....ma il suo sguardo sapeva ipnotizzarmi e il suo modo di fare irritarmi e farmi sorridere contemporaneamente.
È stato gentile a chiedermi scusa, sono io che sono un pò acida però.....però è strano, io non ho mai avuto un atteggiamento del genere con i ragazzi, a parte con Matteo..... è anche vero che lui c'è andato giù pesante ieri, ed è normale che mi sia arrabbiata o no?
Continuavo a pensare ai comportamenti e ai gesti di lui. Non sapevo come distrarmi, non dovevo fare niente, non mi andava di leggere, di sentire la musica, di stare al pc, mi stavo annoiando.
Il cellulare squillò, un messaggio.
> Come stai Mile? tutto bene? stavo pensando di venirti a trovare....comunque ti salutano tutti, Valerio, Luca, Chiara insomma tutti. Ah anche Rupert ( e tu che dici di stargli antipatica ). Ora ti lascio che devo andare a lezione. Fammi sapere. Ti voglio bene....e scusa ancora per ieri! I love you....Matteo! <
Lessi distrattamente il messaggio, buttai sul letto il cellulare mentre piano piano mi alzai dal letto, decisi di rispondere dopo a Matteo ora avevo una cosa più importante da fare......mi era venuta un'idea....



 

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Capitolo 6
*** Una dolce idea ***


6 cap Ma guardalo come dorme!
Robert era disteso sul divano e dormiva beatamente mentre la tv parlava da sola. Era stupendo anche quando dormiva! aveva ancora la camicia sbottonata, la sua pancia aveva una linea perfetta e andava su e giù regolarmente, una mano copriva l'ombelico mentre l'altra giaceva sul divano con il telecomando, la sua bocca era semiaperta e le sue labbra....i battiti del mio cuore ricominciarono ad accelerare. No no no! non ci devo pensare.
Gli buttai sul viso il grembiule. Lui si mosse ed io ero immobile a guardare ogni suo movimento. Si tolse il grembiule dal viso.
" Ma che....Milena!? " mi disse ancora un pò assonnato, gli sorrisi.
" Finalmente bell'addormentato pensavo ti servisse un bacio per svegliarti! " la sua bocca e i suoi occhi sorrisero.
" Sinceramente avrei preferito un bacio ad un grembiule ma......c'è sempre una seconda volta..... " si passò una mano fra i capelli, si alzò dal divano e mi porse il grembiule.
" Aspetta e spera mio caro Robert Pattinson "
" Mai dire mai mia cara Milena Mari " il suo sguardo maliziosetto riuscì a provocarmi benissimo.
" Mio caro Robertino quel giorno che ti bacerò mi staranno per chiudere in manicomio dopo aver constatato che sono pazza "
" Pazza di me vorresti dire! Comunque è carinissimo l'accento italianese che hai usato sul mio nome "
Mi divertì il modo in cui lo disse. " Italiano Robert  non italianese " feci finta di rimproverarlo.
" Non essere pignola! Dai ripronuncia il mio nome come prima, mi piace! "
Decisi di rompere lì il discorso. " Basta Robert , abbottonati la camicia, lavati le mani e mettiti il grembiule " cercai di essere il più seria possibile.
" Metti paura quando fai così! ma che devi combinare? " mi venne da sorridere.
" Vuoi dire....che dobbiamo combinare! " sottolineai la parola dobbiamo.
" Uhuh che vuoi combinare con me? "
Feci un mega sorriso " Prima tu dimmi di si! " ...

Non ci posso credere! Se lo dicessi a Tom lo scriverebbe sul calendario, per non parlare poi di mia madre, sarebbe capace di mettersi pure a piangere per l'evento.....ma perché le ho detto di si?!? potevo benissimo dirle che non ne avevo voglia!...quel suo maledetto sorriso è riuscito ad incastrarmi.
Robert si lavò le mani, si sciacquò la faccia e guardò il grembiule.
Ed io che ero venuto qui per riposarmi!
Sospirò abbottonandosi la camicia, poi prese il grembiule ed uscì dal bagno.

" Dai aiutami! " mi disse supplicandomi.
" Ma è possibile che non ti sai mettere neanche un grembiule! " lo rimproverai.
" Allora mi aiuti o no? Ti ricordo che è stata tua l'idea signorina, io stavo beatamente dormendo " lui si lamentò ed io sbuffai.
" Nessuno Robert ti ha mai detto di essere pesante quando ti ci metti ? "
" Vogliamo parlare della tua pesantezza Milena? " gli lanciai un'occhiataccia ma lui continuò " Robert dimmi di si! mi è venuta un'idea però tu dimmi di si! Facciamo un dolce!.... per Kaley e Thony ci stai? " mi imitò lui con una stupida voce e con una faccia ridicola.
" Ma bravo ora ti dai anche all'imitazione!....peccato che questa è stata pessima " dissi incrociando le braccia, Robert scoppiò a ridere.
" Ti giuro invece che sei proprio così "
" Si come no! dammi questo grembiule "gli strappai il grembiule dalle mani e nel suo volto si delineò un'aria soddisfatta, " sei una vergogna! " aggiunsi, rimproverandolo di nuovo.
" Non può essere invece che io me lo sia voluto far mettere da te perché mi fa piacere che tu mi rivolga un certo tipo di attenzioni ?!? " anche se ero dietro di lui  potei immaginare la sua faccia, però ciò che in quel momento mi preoccupava di più era il mio cuore.
" Hai finito di dire fesserie? " cercai di proteggermi.
" Quando ci sei tu escono naturali " rise. " Ah si! " gli strinsi più forte che potevo il nodo.
" Così non respiro...è stretto! va bene Milena la smetto " abbandonai la stretta e gli feci un semplice nodo.
" Come sto? " disse lui ammirandosi con quel grembiule arancione con i merletti.
" Sei buffo! però ora mettiamoci al lavoro " dissi battendo le mano e sfoggiando un raggiante sorriso.
" Uhm come si chiama il dolce? "
" Si chiama Tiramisù.....allora per prima cosa le uova, poi bisogna fare il caffè, prendere i savoiardi, il vassoio ce l'abbiamo e la panna pure... "
" Scusa se interrompo la tua riflessione ma ...io che devo fare? "
" Uhm è questo il problema Robert , tu che puoi fare? " ci pensai un attimo.
" Potrei fare il caffè,,,,,,oppure ti passo i savoiardi.....o meglio faccio la prova assaggio!quando hai finito mi chiami e io vedo se è buono prima che tu lo faccia mangiare ai miei nonni. Che ne dici? "
" ....Userai lo sbattitore " dissi convinta, lui alzò un sopracciglio ma io cominciai a mettermi a lavoro.

Stavo guardando se non ammirando ogni suo piccolo movimento. Andava zoppicante da una parte all'altra della cucina; il suo volto dai lineamenti delicati era sereno e seriamente impegnato e il suo corpo...il suo corpo mi faceva impazzire: slanciato, proporzionato e prosperoso. Ricordo ancora quando la vidi con solo un asciugamano addosso, mi tolse il fiato...
Se ci ripenso! Tom volle risentire per cinque volte la storia di quel piccolo incidente dicendomi ripetutamente: > ma che cavolo sempre a te queste fortune! non solo hai ragazze di quasi mezzo mondo che ti adorano e solo Dio sa che cosa ti farebbero!.... te ne trovi pure una così di punto in bianco! Senti amico mio te lo dico chiaramente  HAI ROTTO , HAI ROTTO ROBERT THOMAS PATTINSON CAPITO! e pensa pure ai tuoi vecchi amicucci, che hai abbandonato a Londra e che si sentono tanto soli... <
Scoppiai a ridere alle sue parole e anche ora ripensandoci mi venne da ridere, non c'era niente da fare Tom era Tom, una delle persone più importanti nella mia vita, non un amico ma un fratello, che purtroppo con il mio successo non vedevo quasi mai. Delle volte mi veniva a trovare a Los Angeles o sul set, stavamo insieme, facevamo un pò di casini poi lui ripartiva ed io mi dovevo subire la mia manager che mi rimproverava per qualche foto un pò spinta, e Kristen che mi guardava come per dirmi ' sei irrecuperabile ' , per fortuna che l'attrazione per lei passò in fretta e per fortuna che c'era Nikki...già Nikki! pensare a lei mi faceva sempre uno strano effetto, ormai era da più di qualche mese che avevamo una storia, se così si poteva chiamare. Ci frequentavamo di nascosto anche se alcune volte poi ci avevano fotografato, però lo sapevano in pochi. Ora sarà sicuramente arrabbiata con me per non averle detto niente sulla mia partenza.
" Pronto parlo con Robert Pattinson??? c'è Robert su questo mondo??? " sentii la voce di Milena chiamarmi.
" Ehm....si si! mi sono un attimo distratto, allora.....che devo fare mia bella pasticcera "
" Poche ciance e vieni qui a sbattere le uova " mi disse tutta radiosa indicandomi lo sbattitore. Con calma mi spiegò come dovevo fare.
" Hai capito? " la guardai scettico ma lei sembrava darmi fiducia. " Ci provo "  presi lo sbattitore e lo misi al minimo.
" Bravo " mi disse entusiasta. Era piacevole stare lì in quel momento, stare lì con lei...
" Ora aumenta un pò "  Aumentai troppo e schizzò quasi tutto. " Aspetta ti aiuto " mi prese la mano e cominciò a guidarla facendomi vedere il giusto movimento, la guardai in volto un sacco di volte, era come una calamita, quando mi stava vicino avevo bisogno di guardarla. La sua mano lasciò la mia  e sentii la mancanza di quel contatto.
" Lo sai che sei la prima con cui cucino?!? " neanche mia madre è mai riuscita a convincermi! "
" Wow che bello ho il primato in una categoria della vita di Robert Pattinson "
" Bè è un bel traguardo, ne dovresti essere onorata " sghignazzai.
" Oh si! Ringrazio il signore di avermi dato questo beneficio e avermi fatto questa grazia. Amen "
" E poi son io quello che sta fuori " scossi leggermente la testa.
" È che sto troppo a contatto con te "
" Davvero! io non me ne sono accorto! se con un giorno ti faccio questo effetto immaginati se... "
" Oh no " smisi di montare la panna e mi girai preoccupato " Che è successo ora? " mi diressi verso lei.
" Mi sono dimenticata il mascarpone "
" Ma sei scema! Mi hai fatto prendere un colpo " lei però era desolata veramente " scusa dov'è il problema!?!  ci metti solo la panna! sarà anche più leggero "
" Si ma... "
" Su dai al lavoro che io ho quasi finito " cercai un pò di incoraggiarla, ma aveva gli occhi bassi , mi avvicinai con il volto al suo " non ti butterai giù per questo! fammi un sorriso! " le feci un sorrisetto per incoraggiarla a farmene uno.
" Ma sei normale? " mi disse guardandomi storto. Non riuscivo a capire.
" Stavo pensando un attimo al dolce ma figurati se mi butta giù una dimenticanza, a tutto c'è rimedio! "
" Ed io che mi stavo impegnando a tirarti sù " lei scoppiò a ridere " ridi pure ridi pure " ritornai al mio sbattitore.
" No è che....sembrava una campagna pubblicitaria: > Non impegnarti a tirarti sù, piuttosto mangia un tiramisù < " scoppiai a ridere anch'io e lei continuò           " questa è per te Robert: > stanco di girare film, fare foto e spostarti da una parte all'altra? ti senti giù? Allora prova il delizioso tiramisù! < "
Non riuscivo a smettere di ridere, era bravissima e molto espressiva, anche un pò buffa. Sicuramente questo non avrebbe fatto ridere altre persone, sarebbe stata una cosa stupida e infantile per loro, ma per me era un'emozione piacevole ed allegra.
" Ma come ti vengono in mente certe cose!?! "
" Non lo so "
Ridevamo a crepa pelle.  Lei aveva un sorriso perfetto e gradevole che sapeva trasportarti, era bello sentirla e vederla ridere, e poi con i mossi capelli biondi legati, con quel grembiule e con quegli occhi celesti che ridevano, era bellissima.
Continuavamo a ridere con ancora il dolce da finire.













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Capitolo 7
*** Scherzi & Batticuori ***


cap7 Finii di passare l'ultima spolverata di cacao sul dolce. " Allora che te ne pare? "  mi rivolsi al ragazzo che mi fissava seduto sulla sedia e che con una mano si reggeva la testa.
" Si l'aspetto non è niente male e con questa panna avanzata? " guardai ancora la panna rimasta dentro il contenitore.
" Ah già!.....uhm bo non so che farci...penso di buttarla "
Robert si alzò e si avvicinò. Entrambi guardavamo quella poca panna, finché lui non ne prese un pò sul dito che si portò in bocca.
" Uhm  buona " sorrisi e  lo imitai prendendo anch'io la panna sul dito....
....il mio cuore cominciò a battere....forte....forte...forte.... " Ma che fai? " provai a dire sconvolta, ma quello che ne uscì fu un sussurro. Il mio cuore non accennava a volersi calmare. Ma perché? perché tutte a me???
 La sua bocca abbandonò il mio dito, sentii le sue calde labbra strusciare e la sua lingua portarsi via la panna.
" È veramente buona "
" Robert ma sei impazzito? " cercai di non apparire turbata.
" Che c'è ?!? "
" Fai anche il finto tonto! " non riuscii ad essere arrabbiata, guardavo il mio dito e il cuore batteva. " Vuoi? " mi porse il suo dito con la panna.
Dai Milena perché non dovresti farlo? Forza lui lo ha fatto! vai Milena non esitare non esitare!
Stavo impazzendo una parte di me voleva sentire...
" No " dissi di impeto non cedendo. Dovevo resistere. " Ne sei sicura? " ed ecco di nuovo il suo tono provocante. " Ma certo " dissi alzando un pò la voce.
" Ok Ok " si portò la panna in bocca. Mi girai senza motivo facendo finta di pensare.
Già pensare a che? ma a lui ovviamente, tanto solo a lui riesco a pensare...ma che mi succedeeee....con neanche due giorni è riuscito a scombinarmi  tutto...vedi? lui lui lui sempre lui...devo assolutamente togliermelo dalla testa, devo  uscire, rivedere i miei amici, Matteo, andare al college....
" Milena? " all'improvviso Robert mi chiamò e di istinto mi rigirai " Che c'è... "
" Oh ORA SO-NO CA-VO-LI TUOI " scandii bene quelle parole mentre lui rideva dopo avermi spalmato la panna sul volto.
" Così almeno non l'abbiamo sprecata " lo guardai storto " Dai che sei bellissima anche così "  continuava a ridere e a prendermi in giro.
" Me la pagherai cara Robert Thomas Pattinson " feci un sorriso vendicativo.


Mi misi il pigiama e mi cambiai la fasciatura, la caviglia ancora era gonfia e faceva un pò male. Mi recai giù in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, la cucina era deserta, c'era un silenzio gradevole, Kaley e Thony si trovavano in salotto. Finii di bere e mi diressi da loro.
" Buonanotte " dissi affacciandomi con la testa, i due si voltarono.
" Vai a dormire di già? " disse Kaley.
" Ehm si sono un pò stanca "
" Ok tesoro allora Buonanotte "
" Notte piccola e complimenti ancora per il dolce di oggi, era buonissimo " disse Thony massaggiandosi la pancia.
" Sei stata veramente brava Milena " aggiunse sua moglie.
" Ecco perché è stanca...far cucinare Rob richiede uno sforzo mentale notevole " Thony guardò Kaley e scoppiarono a ridere ed io mi unii a loro.
" A proposito di Rob. Milena dato che sali sopra portagli il telefonino lo ha lasciato qua e prima stava squillando "
" Ah ok " presi il telefonino e augurai  un'ultima buonanotte prima di salire.


Bussai tre o quattro volte sulla porta, ma Robert non mi rispose, così decisi di aprire. La stanza era vuota,  sul letto c'erano dei fogli, un pennarello e una chitarra  classica, a terra c'erano dei panni e sulla scrivania un pc portatile con un posacenere e vicino al letto una valigia, decisi di lasciare il telefonino sul comodino affianco ad un pacchetto di malboro, dopo di che uscii richiudendo la porta.
"Sicuramente starà in bagno " dissi tra me e me e guardai la porta del bagno giù in fondo, mi avvicinai e sentii subito il rumore del bagno-doccia. Aprii leggermente la porta e attraverso le tendine colorate vidi la sua figura a metà busto, era seduto nella vasca, ma non era questo quello che in realtà mi interessava in quel momento. Vagai con i miei occhi per tutto il bagno finché non lo vidi.... Eccolo!
Cercai di muovermi il più lentamente e piano possibile piegandomi a riccio, lui non si stava accorgendo di nulla, allungai la mano e afferrai l'accappatoio. " Si " dissi sussurrando in segno di vittoria e come un  topolino mi diressi verso la porta ma ecco la fortuna abbandonarmi, il mio cellulare iniziò a squillare. Feci un veloce scatto e sentii la caviglia pulsare, uscii e chiusi la porta. Cominciai, zoppicando, a camminare frettolosamente, il cellulare cessò di squillare. Sentii la porta aprirsi " Milena! "  girai l'angolo e iniziai a correre in modo buffissimo, non sapendo se lui mi stava inseguendo oppure no. Arrivai alla mia stanza, aprii la porta ma lui la chiuse con la mano. " Dammi quell'accappatoio! "
Non sapevo se ridere o se piangere, l'unica cosa che sapevo è che avevo Robert completamente nudo dietro di me. " Prima distaccati mi stai troppo appiccicato " cercai di essere calma ma il mio cuore non era mai complice. Lui non mi proprio ascoltò.
" È possibile che non posso mai stare tranquillo con te? " sorrise divertito e si avvicinò ancora un pò. Cominciai a sentire caldo, averlo così dietro mi faceva impazzire ed andare in confusione.
" Ti immagini se ora dovesse salire tua nonna o tuo nonno? che cosa penserebbero vedendoci così?!? ...e poi scusa ma la tua camera è lì vicino...tanto nudo sei uscito puoi anche andartene senza un accappatoio addosso " dissi quelle parole in modo veloce e confuso. Lui mi rispose sghignazzando.
Niente da fare dovevo cercare un'altra soluzione. Azzardai a fare uno scatto portando la mano sulla maniglia tentando di aprire la porta, ma lui mi afferrò la mano e poi prese anche l'altra che teneva l'accappatoio. Avevo le mani bloccate e ormai non sapevo più cosa fare. Me la sono cercata, me la sono cercata, me la sono cercata...
Continuai a ripetermi mentalmente queste parole. Sentii lui muoversi e avvicinarsi al mio orecchio " Allora me lo vuoi dare si o no questo accappatoio? sto cominciando ad avere freddo "
Dovevo controbattere " Se ti distacchi io.. "
" Robert " sentimmo una voce provenire dal piano di sotto in fondo alle scale. Oh cavoli!  pensai disperata.
" Si? " rispose Robert tenendomi ancora le mani.
" Tutto bene? abbiamo sentito.."
" Tutto bene nonna tranquilla "  disse interrompendo la nonna  
" Sicuro? "  " Si  si nonna tranquilla "
" Ok , allora Buonanotte "
" Notte nonna "
Per fortuna Kaley non è salita pensai tirando un leggero sospiro.
" Basta Robert lasciami " dissi di botto, stanca di quella situazione.
" Guarda che lo hai volut.. "
" Rob " sentimmo nuovamente la voce di Kaley in fondo alle scale. " Il cellulare prima ti stava squillando, te lo ha portato Milena? "
" Come? " disse lui lasciando le mie mani e allontanandosi. Approfittai di quel momento per entrare dentro la mia stanza e ci riuscii. Mi buttai a terra come per rilassarmi mentre sentivo Robert e Kaley parlare a distanza. Infine Robert chiuse quella mini conversazione con un  - ok ti voglio bene nonna, notte - ed io ero pronta per riceverlo, appena sarebbe entrato gli avrei lanciato l'accappatoio, ero pronta e tutta presa da quel che doveva succedere. Invece lui se ne andò nella sua stanza, evidentemente quella chiamata era più importante di uno stupido scherzo. Mi alzai e buttai l'accappatoio sulla sedia, presi il mio cellulare e controllai chi prima mi aveva chiamato.
Come pensavo...mamma!
La richiamai e prima che lei potesse farmi la predica le disse: " Scusa mamma stavo facendo una doccia, la caviglia va un pò meglio e domani pomeriggio andrò alla lezione che ho al college, farò piano tranquilla. Ora però ho sonno ci sentiamo domani saluta papà e quelle screanzate delle mie sorelle. Dai che scherzo mamma. Ok Notte... ti voglio bene "
Anche questa è fatta!
Mi misi al letto e spensi la luce, non riuscii a pensare a niente, mi addormentai subito.


" È da un'ora che ti sto chiamando! "
Come pensavo è arrabbiata, e ne ha tutte le ragioni.
" Si scusa è che stavo facendo una doccia .. "
" Non sapevo che la doccia durasse un'ora, soprattutto se stiamo parlando di te, Robert "
Sospirai, era vero! solitamente non ci mettevo niente a fare una doccia e questo lei lo sapeva molto bene.
" Hai ragione Nikki "
" Hai ragione Nikki?!?  DIAMINE ROB prima te ne vai senza dire niente ne a me, ne a Kris, ne alla tua manager,a nessuno;  poi scopriamo da Tom che sei a Londra dai tuoi nonni e che ti vuoi rilassare un pò di giorni; poi cerco di chiamarti e non mi rispondi e tua sorella che mi chiama dicendomi - ti ha risposto? - ed ogni volta cerca di tranquillizzarmi.....una chiamata Rob, una chiamata me la potevi anche fare "
Non sapevo cosa dirle era troppo arrabbiata, non sarei riuscito a calmarla soprattutto perché lei aveva ragione.
" Mi dispiace " furono le uniche parole che riuscii a dirle dopo cinque minuti di silenzio.
" Alcune volte mi viene da pensare che io ti serva solo per soddisfarti la notte " mi disse queste parole freddamente. Ma non era così...non era così, si stava sbagliando di grosso.
" Ma che cavolo dici  tu.. "
" Basta Rob non mi va più di stare a parlare "
" No no ora parliamo invece, questa cosa va chiarita "
" Senti Rob prima non andava a te ora non va me punto ". I toni stavano diventando un pò troppo alti.
" Io non ti ho mai detto che non mi andava! non ti inventare..."
" Ah bene ora mi invento pure le cose! Sai che ti dico mio caro Robert....va all'inferno " questa non me l'aspettavo
" Aspetta Nikki parliamone "
" Dimenticavo...ha detto la tua manager che la prossima settimana hai un'intervista qui a Los Angeles, ha detto che non te ne dimentichi " detto questo mi riattaccò.
Provai a richiamarla ma rispondeva la segreteria telefonica. Buttai il cellulare sul letto e presi un sigaretta che spensi subito, non mi andava di fumare ne tanto meno di dormire.
Di istinto aprii la porta dirigendomi verso la camera dei nipoti...








Voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto la storia e che continuano a seguirla....mi fa veramente TANTO piacere!
grazie anche delle recensioni e a coloro che hanno messo la storia su preferiti e seguita.
Spero che questo capitolo vi piaccia ^-^ accetto sempre commenti belli e brutti e consigli purchè siano costruttivi
GRAZIE ancora a TUTTI
kiss kiss kiss =)









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Capitolo 8
*** Apparenze ***


cap8 Entrai nella stanza perfettamente ordinata, mi accostai piano piano al suo letto e la vidi dormire profondamente, era girata da una parte e il suo volto era rilassato.
Mi avvicinai sempre di più con cautela, la stanza era illuminata solamente dalla luce della luna che entrava dalla finestra. Ero in piedi vicino al letto. Aprii la bocca e scoprendo i denti la portai vicino al suo collo.
Delicatamente glielo morsi e devo dire che fu una piacevole sensazione. Lei fece un scatto e stava per urlare quando io prontamente le tappai la bocca con la mano.
" Ma sei scema? non urlare " dissi sussurrando, e  avvicinandomi al suo viso potei vedere i suoi occhi sgranati, evidentemente l'avevo proprio spaventata. Quando si calmò tolsi la mano.
" Sei uno stupido! mi hai fatto prendere un colpo!!! ma ti ha dato di volta il cervello? " si massaggiò il collo.
" Quante storie per un mozzichetto " ed ecco di nuovo che mi guardava storto. " Ti sei talmente immedesimato in Edward che ora soffri di crisi di personalità o che altro? " sospirai, il suo modo di fare mi faceva sempre divertire, forse era anche per questo motivo che subito andai da lei.
" Era un modo scherzoso per svegliarti " le sorrisi.
" Ah grazie! Comunque se sei venuto per il tuo accappatoio sta lì sulla sedia "  accese la basciour e mi indicò la sedia.
" Tu pensa io me ne ero dimenticato "
" Posso tornare a dormire ora? " mi disse ad un tratto. Mi girai verso di lei, i suoi occhi erano così teneri che il solo guardarli mi trasmettevano un senso di tranquillità e quiete. Neanch'io sapevo perché decisi di andare da lei, però era l'unica persona in quel momento che mi faceva sentir bene.
" Ti va di bere un pò di tè? "
" Un tè? "
" Si un tè " di colpo vidi il suo volto cambiare espressione, stava cercando di capire qualcosa.
" Uhm va bene " disse infine sorridendomi.
" Dai che ti aiuto, non dire che puoi fare anche da sola! "  sorridemmo entrambi, in quel momento fui invaso dalla sua dolcezza che riusciva ad emanare con ogni suo gesto e che io non avevo mai visto in lei.


" No Milena non accendere la luce "
" Come non accendo la luce? "
" Se i miei nonni ci dovessero scoprire che diremo? "
" Rob stiamo prendendo un semplice tè e se stiamo con la luce spenta significa che voliamo nascondere qualcosa, quando non è così "
" Ti rendi conto? mi hai chiamato Rob per la prima volta, solitamente mi chiamavi Robert " scoppiò a ridere.
" Robert sono sconcertata " feci finta di essere allibita.
" Ma tu  rimani sempre sconcertata da me " sorrise sghignazzando. Andai verso l'interruttore per accendere la luce.
" No Milena, non accendere la luce! non c'è gusto se no! "
" Robert..."
" Puoi chiamarmi anche Rob " mi disse interrompendomi e guardandomi con uno sguardo provocatorio. Si ricomincia! pensai subito.
" Mi sta venendo voglia di ucciderti sai! "
" Ah pensavo che... " dal suo sguardo capii subito cosa volesse intendere
" Non lo pensare nemmeno! " dissi acidamente e prima che potesse controbattere aggiunsi " forza dai prepara questo tè che ho sonno! e vedi di fare piano che Kaley e Thony sono di là in salotto " detto questo mi sedetti.
" Agli ordini! " cominciò a smanettare in cucina.
" Non è che mi avveleni? " dissi ironicamente
" A tuo rischio e pericolo " sorrisi anche se capii che qualcosa non andava. Il fatto di venirmi a svegliare poteva far parte di uno scherzo però...
Riuscii a vedere la sua figura attraverso la piccola luce del gas. Lui si sedette di fronte a me, potevamo vedere i nostri volti attraverso quella misera luce.
Sentimmo delle voci accompagnate da delle risatine, Kaley e Thony stavano salendo le scale, andavano sicuramente a dormire. Nessuno dei due parlo o si mosse. Fui io poi a parlare.
" Per fortuna non sono venuti in cucina. Possiamo accendere la luce ora? " chiesi a bassa voce.
" No ancora no " alzai gli occhi in alto sentendo la sua risposta. Mi voltai verso il bollitore in attesa che l'acqua bollisse, ma i miei occhi volevano guardare un'altra cosa, qualcun altro. Con prudenza spostai i miei occhi su di lui ed era stupendo: i suoi lineamenti erano marcati amabilmente dalla misera lucina del gas,  che andava a toccare anche un occhio, rendendolo più profondo, mentre l'altro era coperto dal buio, solo una parte era illuminata. Guardandolo bene vidi che il suo viso era rigido e pensieroso e il suo corpo leggermente teso. Mi accorsi del silenzio improvviso che calò e che io dovevo assolutamente rompere, se non parlavo pensavo,se pensavo pensavo a lui e se pensavo a lui il mio cuore ricominciava a battere. Così dissi la prima cosa che mi venne in mente.
" Lo sai che mi hai fatto dormire solamente mezz'ora? " ovviamente lo dissi ironicamente anche se questa era la cosa più stupida che potessi dire.
" Ah già... scusa " si alzò per controllare l'acqua. Non avevo mai visto Robert così pensieroso, era successo qualcosa...


Sicuramente ora Milena si starà chiedendo che cos'ho. Lo so ma è più forte di me, quella situazione prima mi fece ricordare un episodio con Nikki successo in casa di mia sorella a New York, quando rimanemmo da soli a casa, ovviamente le cose poi andarono a finire diversamente. Non riesco a non pensare alla litigata di prima. Cercai di scherzare il più possibile con Milena per non pensarci e in un certo senso c'ero riuscito, poi eccoti di nuovo alla mente lei...
Preparai al buio il tè e porsi la tazza a Milena, decisi infine di accendere la luce tanto ormai era sicuro che i miei nonni erano già nel mondo dei sogni. Accesi la luce ma Milena non se ne accorse, stava guardando intensamente la sua tazza di tè. Mi risedetti di fronte a lei ma non accennò ad alzare il capo.
" Ci vuoi un pò di latte? "
" Ehm ...no no " mi guardò negli occhi di sfuggita. Cosa le era successo ora?
" Guarda che non l'ho avvelenato! " provai a dire scherzando, ma lei continuava a guardare il tè immobile. Forse c'è qualcosa che la turba?!? provai a capire che cosa potesse avere e mi resi conto che della vita di Milena sapevo veramente ben poco .Dovevo chiederle che cosa aveva. Lei sospirò.
" Rob cos'hai? " mi disse all'improvviso, rimasi di sasso.
" Lo so che non sono affari miei però se hai un qualche problema...voglio dire...insomma...hai capito no? " non credevo a quello che mi stava dicendo. Scoppiai a ridere.
" Guarda che dico seriamente! " non riuscivo a smettere di ridere " senti io lo so che sei un attore e quindi non ti devi fidare.. "
" Ok stop " la interruppi " Stop. La sai qual'è la cosa buffa? è che io pensavo che ti fosse successo qualcosa e ti stavo per fare la stessa domanda " lei non sapeva se ridere o no. Alla fine accennò un sorriso.
" Ma scusa io ti ho visto tutto ad un tratto pensieroso e serio e quindi.. " non proseguì. Come pensavo si era accorta che qualcosa non andava. Quindi stava pensando a me, si stava preoccupando per me..
Provai una strana sensazione dentro, felicità, gioia non so di preciso cos'era, so solo che Milena riuscì a farmi togliere in quel momento Nikki dalla testa.
La guardai in viso, lei non riusciva a capire, in quel momento mi venne voglia di abbracciarla, di stringerla forte...
" Sei sicuro che va tutto bene? " mi disse lei un pò preoccupata. Non le risposi. " Ti è successo qualcosa? "
Non potevo, non potevo dirglielo. Passarono tre minuti buoni. Non posso dirglielo.
" Ok se non vuoi non fa niente.. "
" Voi ragazze siete strane, non vi capirò mai " dissi all'improvviso. Una cosa avevo capito...volevo dirglielo.
" Parla per le altre " disse lei bevendo un pò di te. Anche se voleva sembrare scocciata non so perché ma in realtà era contenta.
" Si vabbè tu sei unica, rara, inimitabile, sola....devo continuare? " 
" Mi farebbe piacere ma no! Allora? non mi dire che hai litigato con qualche ragazza nascosta!?! " lo disse scherzando ma ci azzeccò.
" Bingo " le dissi ridendo.
" Mi stai prendendo in giro "
" Ma se ti sto dicendo che ci hai indovinato " bevvi un pò di tè, era giunto il momento di raccontarle tutto...



E così era fidanzato e quel che era peggio è che era fidanzato con Nikki. Ed io che pensavo che fosse fidanzato con Kristen...
" Si tutti pensano che tra me e Kristen ci sia qualcosa ma in realtà siamo più come fratello e sorella su per giù " mi disse quando lo stupore fu più che evidente sul mio volto.
È fidanzato È fidanzato È fidanzato all'inizio non riuscii a pensare che a questo, poi però capii che dovevo aiutarlo. Finii di sentire tutta la storia.
" Bè Robert ha ragione "
" Lo so Mile è che... come può pensare una cosa del genere! "
" Tu hai sbagliato a non chiamarla. Come hai fatto a non averne voglia?!? se tu ami una persona non riesci a non chiamarla! sentirla diventa la cosa primaria dei tuoi giorni " lo rimproverai. Lui sospirò solo.
" Ascolta Rob la devi chiamare e le devi dire tutto quello che provi per lei, tutto quello che ti senti dentro, insomma tutto....le devi far capire che lei per te conta, che senza di lei il giorno non esiste perché è lei che illumina i tuoi giorni...capito? "
" E se non ci riuscissi? "
" Ma come sarebbe a dire " portai le mani sui fianchi e a lui venne da ridere. " Non ridere sto parlando seriamente "
" No è che sei buffa.. "
" Non ridere! " smise di ridere. Cadde il silenzio interrotto subito da lui.
" Tu avresti reagito così? "
" Non lo so! forse avrei fatto anche di peggio però io ora non centro nulla "  mi guardava intensamente. Mi alzai e andai a lavare le due tazze, e lasciai Robert pensare. Finito di lavare mi girai verso lui. Stava pensando... forse sono riuscita a farlo ragionare e a fargli capire determinate cose...
gli andai vicino.
" Andiamo a dormire che ho un certo sonno?! "  lui si alzò, mi sorrise e mi prese sottobraccio. Spegnemmo la luce e salimmo silenziosamente le scale. Arrivammo davanti la mia ormai stanza.
" Non c'è bisogno che mi accompagni a letto! "
" Peccato mi sarebbe piaciuto "
" Ehi Ehi controllati che sei fidanzato " lui mi sorrise in un modo un pò strano.
" Grazie Milena sei.. "
" No no " lo interruppi " niente ringraziamenti l'ho fatto con piacere. Ora vedi di chiamarla! "
" Si ok! Allora Buonanotte Milena "
" Buonanotte Robert " ci sorridemmo a vicenda, finché lui non mi diede un piccolo bacio sulla guancia " Grazie ancora " detto questo si girò e se ne andò nella sua stanza. Rimasi lì impalata per  qualche secondo, poi entrai dentro...
Non devi battere cuore, non devi battere.... È inutile che batti...
mi misi al letto pensando a Robert e Nikki, pensando a lui, a lui, al lui... NO non dovevo più pensare a lui! Era fidanzato e meno male! almeno quello che mi stava succedendo si è fermato sul nascere...
Mentre ero in dormiveglia una domanda spicca tra tante frasi....Ma cosa ho fatto?








GRAZIE GRAZIE GRAZIE T_T sono SUPER contenta che vi sia piaciuto
il 7 capitolo, spero che anche questo capitolo vi posso piacere...
sono sempre aperta a ricevere critiche belle e brutte e per qualsiasi dubbio domandate pure!
un baciozzo a tutteeeee ^-^ e buona lettura =)







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Capitolo 9
*** Avvolgente Felicità ***


cap9 Grazie tesore ^^ sono contenta che vi siate appassionate a questa storia...
ma ne dovranno succedere ancora delle belle...basta non vi dico niente....ihihihih
un bacio a tutte e buona lettura =) =) =)







" Non so se sei impazzito o che! "
Non gli risposi, feci finta di non sentirlo e mi portai alla bocca la sigaretta che aspirai.
" Rob cavolo! ti sei fidato di una che hai conosciuto si e no due giorni " bevve a lungo la sua birra ed io continuai a fumare ormai la terza sigaretta senza dargli una risposta, risposta che neanche io conoscevo.
" Ma almeno l'hai chiamata? " disse infine lui arrendendosi ad una non risposta su quella parte della storia.
" No " risposi non curante della domanda e a quel punto vidi il mio amico spazientirsi " Calmati Tom, la chiamerò presto. Lo so che ho torto. " e così dicendo buttai fuori l'ultima boccata di fumo aspirato e scagliai la cicca dentro il posacenere.
" Rob non è questo il problema...sono certo che Nikki ti perdonerà, non mi preoccupa lei, quello che mi preoccupa sei tu "
" Solo perché ho deciso di prendermi una settimana di vacanza dai miei nonni? "
" Lo sai che non mi riferivo a questo " mi guardò storto come solo lui sa fare.
" E a cosa ti riferivi? " lo ammetto, lo stavo facendo innervosire parecchio comportandomi da finto tonto disinteressato, ma tutto questo mi faceva ritornare ai vecchi tempi.
" Sei un attore conosciuto diamine! non puoi fare determinate cose " disse lui accendendosi una sigaretta.
" Ma cosa ho fatto? " ci stavo proprio prendendo gusto.
" Hai deciso di farmi perdere la pazienza per caso?!? comunque se domani uscirà qualche news della tua vita privata, io non voglio sentire lamentele "
" Milena non farebbe mai una cosa del genere "
" E come lo sai? neanche la conosci! non sai niente di lei , che vita fa, dove abita, se è fidanzata, se è un ex drogata o qualcosa del genere " disse prontamente lui,
Tom era il solito esagerato.
" Si caso mai è una pazza uscita da poco dal manicomio " dissi. Tom sospirò e si portò la sigaretta in bocca, io mi misi  a ridere pensando a Milena come una pazza uscita dal manicomio.
" Amico mio " disse infine "tu stai perdendo colpi...anzi diciamo che le sue gambe ti hanno cominciato a far perdere colpi "  mi guardò maliziosamente inattesa di conferma. Bevvi un sorso di birra.
" Smettila" Ha delle belle gambe e un bel corpo ma.. "
" E no mio caro! niente ma! Me la ricordo molto bene la telefonata che mi hai fatto dopo che ti sei trovato quella ragazza davanti "
" Uhm scommetto che tu avresti agito " dissi bevendo quel pò di birra rimasta.
" Certo puoi scommetterci se non ci provavo, non ho il problema di essere una star io " scoppiò a ridere ed io pure, poi una volta ritornati diciamo seri, risposi.
" Milena non ci sarebbe mai stata " e cominciai a sghignazzare alle spalle del mio amico immaginandomi la scena.
" E tu come lo sai? " non mi diede il tempo di rispondere " noooo ci hai provato! Ecco perché sempre Milena Milena Milena è da stamattina che parliamo di questa Milena! Povera la mia Nikki che ragazzo disgraziato che si è trovata " ovviamente stava scherzando e stavamo ridendo tutti e due come matti.
" Rob lasciala stare " mi disse facendosi improvvisamente serio.
" Parli così perché non la conosci "
" Neanche tu la conosci! Robert con il tuo successo sei limitato a fare certe cose e lo sai! " aveva perfettamente ragione. Continuò  " Rob! Nikki è una bella ragazza, matura, intelligente....donna! io non so che cosa....bo non so più che dirti...Cavolo sembro mia nonna! " scoppiammo nuovamente a ridere. Buttai un occhio al cellulare per vedere che ore erano. Era tardi dovevo andare.
" Ok mio inseparabile amico io vado " mi alzai dal tavolo.
" Ma dove vai? pensavo che.. "
" Lo so ma devo fare una cosa....Ehm pago io qua "
" Ma bravo già non ci vediamo mai e poi mi pure abbandoni " si alzò anche lui battendomi le mani.
" Ehi sono a Londra ora quindi... "
" Altrimenti ti ammazzo amico mio  " risi insieme a lui .
" Ti devo chiedere solo un favore "
" Ah no " disse ancor prima di sapere in che cosa consistesse. Gli porsi il cellulare.
" Non voglio sentire nessuno. Voglio starmene in santa pace e dimenticarmi per un pò di giorni di tutto. Se qualcuno dovesse chiamarmi digli che tu mi riferirai qualsiasi cosa " mi guardava allibito e forse aveva ragione.
" Tu stai fuori! in pratica vuoi che io diventi la tua segretaria? " mi disse lui divertito.
" Si ma in questo caso però certi tipi di 'extra ' non sono compresi "
" Divertente Rob davvero divertente "
" Grazie Tom " lo abbracciai e lui ricambiò per pochi secondi.
" Ok basta! non vorrei attirare certi sguardi oppure finire su un giornale con te abbracciato "  io risi " No non ridere Rob la tua pazzia sta peggiorando sappilo " ma purtroppo mi era impossibile non ridere.
" Vabbè ora devo andare "
" Ho pura a chiederti dove "
" E tu non chiedermelo "
" Contaci " pagai e salutai di nuovo Tom che mi disse " Ricorda che ora sei famoso " risposi alzando una mano e uscii dal locale, non sapendo però che qualcuno mi stava osservando e non solo...


Le lezioni di quel giorno volarono. Non so ma mi divertii tanto, rivedere quasi tutti poi fu piacevole, in me c'era una contentezza incontaminata.
" Vabbè dai Mile è da un giorno o due che non ci siamo visti, non esagerare! " mi disse Valerio esasperato dalla mia tanta e inspiegabile felicità, ovviamente lo guardai male.
Uscii dall'aula con Lisa, che avevo sottobraccio, e Valerio che mi raccontavano frenetici le loro disavventure avute in un locale a Londra. Fuori il college ridevamo come pazzi mentre gli altri ci stavano aspettando lì davanti ai giardini prima del cancello.
" Allora zoppichella com'è andata la lezione? " Matteo mi si avvicinò e detto questo mi diede un piccolo bacio sulla guancia.
" Ah bene! anche se sono un pò stanca "
" Stanca a forza di zoppicare? " e ti pareva che non si doveva intromettere Rupert, sempre tra i piedi. Ancora non capivo che cosa ci facesse qui con noi dato che non c'entrava niente.
" Dai che scherzo Milena " disse infine non vedendo nessuna risposta da parte mia. Gli rivolsi solo una faccia stralunata.
" Basta voi due! Mile hai avvisato Thony che ti avremo riaccompagnato io e Rupert? " disse protettivo Matteo. Ma questo non mi toccò.
" Si " risposi muovendo anche la testa.
" E vaiiiii.....allora in quale locale andiamo? " disse Valerio esuberante mentre ci allontanavamo dal college. Lisa mi si mise di nuovo sottobraccio. Tutti andavano camminando in base al mio ritmo.
" Valerio datti una calmata " disse gelidamente Rupert.
" Wow Mile dobbiamo fare ancora un sacco di cose " mi disse Lisa con uno smagliante sorriso ed io di rimando gli sorrisi. Oltrepassammo il cancello.
" Milena tu te la senti di venire? "
" Dobbiamo avvisare anche gli altri " aggiunse in fretta Valerio come per ricordarlo al gruppo. Mi girai verso Matteo. Girandomi vidi qualcuno. Il mio volto si illuminò e iniziai a ridere. Tutti mi guardavano in modo strano fino a che non individuarono anche loro ciò che mi trasmetteva così tanta gioia e stupore.
Abbandonai il braccio di Lisa e zoppicando mi diressi da lui.


Matteo guardava in modo sorpreso il comportamento della sua migliore amica. Già quel pomeriggio quando la rivide dopo quasi due giorni notò in lei qualcosa di strano, era felicissima, rideva sempre, non rispondeva più alle provocazioni e gli occhi le brillavano come non mai.
Matteo ovviamente suppose che fosse il ritorno al college invece ora, guardando l'amica esaltarsi e ridere dopo aver visto quel ragazzo, cominciò ad avere dei seri dubbi e interrogativi sulla situazione. Chi era? Dove lo ha conosciuto? Quando? Come? Che c'è tra loro? queste domande gli rimbombavano fortemente nella mente mentre con gli occhi scrutava e studiava ogni minimo gesto di Milena. Il suo amichetto scese dalla macchina, neanche fosse un divo di Hollywood . e la abbracciò. Quell'abbraccio stupì Matteo e provocò in lui un senso di rabbia.
Stettero per un pò di secondi a parlare dopo di che Milena si girò e salutò gli amici con la mano. Tutta felice entrò nella macchina con quel tizio e se ne andò lasciando tutti impressionati da quel che era successo.
" Me sa tanto che ci ha dato buca ragazzi " disse Valerio scherzando.
" Non sapevo che Milena avesse conosciuto qualcuno! " disse Rupert rivolgendosi subito a Matteo, il quale non sapendo cosa pensare, non rispose. Era vero che ultimamente Milena si comportava in modo strano, la litigata che ci fu ne era una prova, ma Matteo non riusciva a capire.
" Uhm io comunque mi sembra già di averlo visto quel ragazzo " disse Lisa pensierosa. Tutti si voltarono a guardarla.
" Già....lo sai anche a me sembra una faccia vista " aggiunse Rupert.
" Vabbè allora noi andiamo? " ripropose Valerio. Lisa fece si con la testa, Rupert tirò fuori le chiavi della macchina, Matteo non rispose.
" Ti ha spiazzato! " lo provocò Rupert, ma lui non rispose e si incamminò verso la macchina.
" E dai Matt è una ragazzina " continuò provocatoriamente Rupert seguendo Matteo. Lui non sopportava Milena ormai era palese a tutti.
Dopo un pò di secondi Matteo si girò verso Rupert " Passiamo a prendere Claudia! " Ruper sorrise maliziosamente, contento dell'inaspettato distacco tra i due.


" Mi hai spiazzata " gli dissi girandomi verso di lui.
" È la centesima volta che me lo dici " mi disse sorridendo, gli sorrisi anch'io.
" Oh scusa ma non sono abituata a questo tipo di sorprese da parte tua "
" Ah- Ah- Ah molto ma molto divertente!.....Bè ti conviene abituartici "
" Così mi vizi! " gli feci notare io non riflettendo molto su ciò che stavo dicendo.
" Felice di viziarti "
" Uhm ....A proposito hai chiamato.. "
" Si " mi disse interrompendomi " tutto bene " aggiunse in fretta. Capii che non ne voleva parlare così cambiai discorso.   
" Allora dove andiamo di bello? " chiesi come una bambina.
" Ora lo vedrai "
" Un indizio? "
" No "
" E dai!!! " insistetti io.
" Aspetta tanto non manca molto "
Mi appoggiai al sedile rilassandomi e per distrarmi cominciai a guardare fuori dal finestrino, ma così la mia agitazione crebbe ancora di più...










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Capitolo 10
*** Serata Fallita? ***


cap10 Scesi dalla macchina e mi guardai attorno; c'erano dei grandi palazzi  e tanti negozi.
" Stiamo al centro di Londra? " domandai continuando a voltarmi da una parte all'altra. " Quasi " disse lui raggiungendomi.
" Allora voliamo andare? " mi mise una mano sulla spalla per guidarmi. Non avevo la minima idea di dove mi stesse portando.
Forse vuole farmi un regalo
pensai vedendo i tanti negozi; e cominciando a fantasticare su cosa potesse essere non mi accorsi dove mi fece entrare. Robert chiuse il portone e chiamò l'ascensore. Ci guardavamo solo, comunichevamo solo con i nostri occhi. Prendemmo l'ascensore.
" Comincio a preoccuparmi " dissi rompendo quel silenzio diventato improvvisamente opprimente chiusi lì dentro.
" Uhm...Bè si! se fossi in te mi preoccuperei "
" Ah no! mi devo preparare ad uno dei tuoi soliti giochini? " gli dissi guardandolo storto.
" Quali giochini? "  ecco lui già si stava divertendo. Sospirai. Salimmo al nono piano e una volta usciti dall'ascensore mi stavo preparando psicologicamente a qualsiasi scherzo e non mi resi conto di essermi incantata a guardare una porta davanti a me.
" Dai entra " mi disincantò lui aprendo la porta.
" Un appartamento? " dissi entrando.
" Già! nessuno sa di questo appartamento, pensano che lo abbia lasciato quando la mia vita fu stravolta dall'inaspettato successo. Sai a cosa mi riferisco. Ma...in realtà continuai e continuo a pagare l'affitto anche se non ci sono mai...non si sa mai nella vita cosa ti possa accadere e....poi avere una diciamo casa, mi fa sentire più...uhm...sicuro. " chiuse la porta e si tolse il giacchetto, io non mi mossi.
" Hai fatto bene! quindi nessuno sa di questo appartamento! " non era una domanda, ripetei quelle parole per ribadire quel concetto.
" Veramente solo...ehm... una persona " disse lui vago avvicinandosi a me.
" Chi? "  Sicuramente Nikki...  pensai subito. Lui mi guardò negli occhi, eravamo vicini, l'uno di fronte all'altro.
" Tu " la sua voce fu calma e sensuale, fu un sussurro.
" Già che stupida! ehm ehm...comunque.. " cercai di rompere quella tesa atmosfera "...ehm mi sembra abbastanza grande! "
" Si ma le stanze sono vuote "
" Sono vuote? "
" Si " disse lui togliendosi davanti a me per farmi vedere solo quel che c'era.
" Vuoi dirmi che c'è solo una televisione, una cucina, un tavolo con quattro sedie e un divano!?! "
" Uhm si ma nella televisione c'è un video registratore incorporato, il divano è un divano letto, e poi ti sei dimenticata del bagno " fece lui come per rimproverarmi. " Per me sono queste le cose essenziali " aggiunse serio guardandomi. Feci si con la testa. Era incredibile quanto un ragazzo potesse essere semplice. Erano poche per lui le cose importanti ed era contento e felice, nonostante con il suo successo potesse avere molto di più. Questo suo modo di essere mi colpì e mi fece pensare a quel detto > chi troppo vuole, nulla stringe < ecco a lui anche se gli è stato dato tantissimo a preferito le sue poche e buone cose ritenute veramente importanti ed essenziali, a preferito la semplicità.
" Insomma.. " dissi infine dopo quella riflessione " che dobbiamo fare? "
" Cosa voliamo fare? " ed ecco il ritorno del demonio provocatorio.
" Rob " lo fulminai con un'occhiataccia
" Cosa vuoi fare? " ma lui continuò a provocare, respirai a fondo prima di rispondere.
" E lo chiedi a me! " cercai di essere il più acida possibile.
" Io sono pronto a tutto "
Stavo per dirgli di smetterla quando lui si riavvicinò e il suo sguardo provocante si posò sul mio. Uno di fronte all'altro, cercai di resistergli guardandolo negli occhi con la mia solita aria di sfida. Quelle lotte erano veramente dure e finché il mio cuore non fosse diventato mio complice mai avrei vinto.
No-No-No stai calmo-stai calmo
Il mio cuore sembrava voler uscire dal mio petto per come mi batteva e sembrava voler guidare il mio corpo verso il suo, come se avesse il bisogno di quel contatto, come se solo il suo corpo avesse potuto calmarlo. No al mio cuore non bastava solo guardarlo e in quel momento brulicò in me il desiderio di baciarlo. Lui era immobile a fissarmi, eravamo vicini e le sue labbra semiaperte. Non so cosa mi prese, lo volevo baciare, lo volevo più di ogni altra cosa al mondo. La mia testa ad un tratto si svuotò, c'era solo la voce del mio cuore. Fallo. Bacialo. Io so che vuoi sentire il suo respiro dentro di te, le sue labbra sulle tue...bacialo! Fallo- Fallo- Fallo...
" Milena!.....ti incanti spesso davanti alle persone? " bastarono quelle parole, il suono della sua voce per, diciamo, risvegliarmi.
" Idiota " dissi riprendendomi, girai la testa di lato e mi spostai leggermente. Non dovevo permettere che quell'insulso desiderio riaffiorasse di nuovo.
" Dai che scherzo! Comunque avevo pensato di ordinare una pizza e delle birre e di vederci un film di paura che.. " alzò gli occhi " ..ho lasciato in macchina "
" Per me va bene " dissi mettendomi seduta su di una sedia. Lui mi seguì con lo sguardo.
" Ok allora vado a prendere il film giù " prese le chiavi della macchina che aveva poggiato sul tavolo. Ci guardammo.
" Posso ordinare io le pizze nel frattempo " dissi distogliendo lo sguardo.
" Il telefono è lì.....il numero eccolo.. " mi diede un bigliettino. Mi alzai ed andai verso il telefono che si trovava sul televisore, lui aprì la porta e prima di uscire si voltò.
" Ah Milena i nonni li ho avvisati, ho detto loro che saremo stati fuori per cena " detto questo scese giù, mentre io mentalmente stavo giurando su me stessa di non azzardarmi mai più a provare e a farmi venire voglie simili.
Lui è innamorato, lui è fidanzato, lui è un attore!


Nessuno dei due accennava a parlare, ci guardavamo solo di sfuggita, mentre eravamo intenti a mangiare, fino a che lui si spazientì. Evidentemente non amava il silenzio e neanche a me piaceva, ma tra di noi prima o poi subentrava sempre. Ecco un altro motivo per cui...no non ci dovevo più pensare.
" Ti è piaciuta la pizza? " distolsi gli occhi dal mio ultimo pezzo di pizza e lo guardai.
" Si veramente buona " gli dissi sorridendo. Bevvi un pò di birra dalla bottiglia.
" Lo sai che sei tremendamente sexy così! " mi guardò attentamente e mi fece l'occhiolino. Campanello d'allarme.
" Non ci provare! " dissi sempre sorridendo e ritornando poi a guardare il mio pezzo di pizza. Sapevo che lui mi stava ancora osservando come sapevo che lui stava solo scherzando. Lo sentii sospirare.
" Ho sempre l'impressione di sbagliare con te! " disse ad un tratto.
" In che senso? " dissi stupidamente.
" Non riesco a capirti "
Scoppiai a ridere " Non sei il solo " dissi ironicamente.
" Perché chi altro è che non riesce a capirti? "
" Io...delle volte io non riesco a capirmi " lui finalmente rise ed io continuai " guarda che dico sul serio delle volte faccio oppure mi vengono in mente cose assurde "
" C'è da preoccuparsi allora "  bevve un pò della sua birra.
" Si lo penso anch'io "
" Quanto tempo ci metterò a capirti? "
" Perché vuoi capirmi? " ma sono completamente scema...lo sto provocando!
" Mi interessa capirti! " disse lui calmo noncurante del mio tono provocatorio.Ora non sapevo che rispondergli. Per fortuna in quel momento il mio cellulare squillò. E fui subito grata a colui o colei che decise di mandarmi un messaggio, un messaggio che mi stroncò.
È incredibile come solo tre parole possano colpirti ed affondarti. Matteo ci riuscì. Il suo messaggio fu breve, coinciso e sicuramente colmo di delusione. amarezza, incomprensione
>.....non ho parole.....<  scrisse solo questo.
Fino a quel messaggio non avevo minimamente pensato all'atteggiamento avuto qualche ora prima, non avevo pensato a come il mio comportamento possa aver potuto deludere il mio migliore amico. In quell'attimo mi dimenticai di Robert ......Matteo aveva assolutamente ragione.
" Milena! " Robert riattirò la mia attenzione. Lo guardai cercando di nascondere il mio turbamento.
" Ehm...scusa "
" Che c'è che non va?.....non provare a dire niente "
" No va tutto bene " sorrisi. Ma lui si accorse che il mio fu un finto sorriso.
" Ti ascolto " mi disse in modo coinciso. Aveva i gomiti sul tavolo e le sue mani sorreggevano il mento.
Non mi andava di dirgli di Matteo, non mi andava di parlarne e glielo dissi. Lui continuava a fissarmi ma non volle forzarmi quindi mi disse un semplice " Ok ".
Appena sentito quell' ok feci un sospiro cercando di rilassarmi.
Però......ormai Matteo mi aveva rovinato la serata...




Ciao tutti =) spero che questo capitolo vi sia piaciuto...ringrazio
come sempre tutti, tutti, tutti!
Mariens non so se hai ricevuto il mio messaggio ( non sono molto brava con il pc)
comunque si...lui la va a prendere al college ^^
Solo un'ultima cosa.....guardate bene il titolo di questo capitolo!
un bacioneeeee


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Capitolo 11
*** Giochi Pericolosi ***


cap11 Lo vidi alzarsi silenziosamente, prendere la cassetta ed infilarla nel video, poi si girò verso di me, intenta a spegnere il cellulare.
" Scusi signorina mi vuole aiutare oppure ciò le reca troppo disturbo? " lo guardai divertita. Capii che non era giusto, Robert si era impegnato a farmi passare una bella serata, ed io la stavo rovinando per pensare a  Matteo. Mi alzai e determinata decisi di accantonare quell'incomprensione con il mio migliore amico e stetti al gioco. 
" Oh mio Lord se lei avesse la grazia di dirmi per quale incompresa e funesta ragione debba infliggere questo misero supplizio al mio corpo e alla mia mente, sarò lieta di aiutarvi " mi avvicinai cauta a lui, che sorrise prendendomi le mani.
" Sono spiacente del tanto disturbo che le porto, ma sarebbe così graziosa da permettere a queste sue delicate e calde mani di aiutare questo non possente uomo, ad aprire codesto divano? " si portò le mie mani avvolte dalle sue, al petto.
Si questo gioco mi stava piacendo. " Orsù mio povero compagno! non ce n'è bisogno alcuno "
" Mi permetta di insistere! sa non vorrei far scomodare la mia signorina preferita! il suo corpo è così bello che ha tutti gli onori del meritato riposo e della tranquillità. Oh mia Lady faccia si che questo corpo possa trovare gli onori distendendosi " non c'era che dire Robert era un bravo attore.
" Acconsento! le sue sublimi parole sono state dolci melodie per il mio cuore " lui sorrise.
" Sono lieto di gratificare il suo cuore " lo guardai negli occhi, per cercare quel briciolo di verità, per vedere se fosse veramente così. Anche lui mi guardava, ma la sua era solo recitazione. Infine scoppiammo a ridere. Lui lasciò le mie mani ed io lo aiutai ad aprire il divano. Misi un copriletto ed accesi la televisione, Rob portò due cuscini e si buttò sull'ormai letto.
" Pronta a tremare? "
" Secondo te mi faccio spaventare da un filmetto " raggiunsi i piedi del letto.
" Staremo a vedere "
Non gli risposi. La scena che avevo davanti era indescrivibile. Stava lì sdraiato, con un mano sulla fronte, un fisico perfetto, con la maglietta nera che con la sua aderenza faceva intravedere dei pettorali abbastanza accentuati, i suoi capelli arruffati.
" Che c'è? " disse girandosi verso di me. Dovevo inventarmi qualcosa altrimenti lui avrebbe pensato che stessi giù per il messaggio di prima.
" No è che... " lui si mise seduto e pronto ad ascoltarmi o a consolarmi se mi fossi messa a piangere, era serio. Seppi cosa dire " vede non è carino che una fanciulla desti nello stesso letto con un uomo " lui rise e sbuffò divertito come per dire assurdo, io continuai " non rida! la gente se venisse a conoscenza di ciò, manderebbe in giro il loro cicaleggiare e questo signore mi inorridisce molto, specie perchè i nostri reciproci sentimenti si basano su di una frivola conoscenza, che può ridursi ad una semplice amicizia che.. " mi prese per il braccio e mi buttò sul letto per farmi tacere. Poi il suo corpo avvolse il mio. Si avvicinò al mio orecchio " Voliamo vedere il film e lasciare i reciproci sentimenti e le chiacchiere della gente visto che ci siamo solo io e te? " alzai gli occhi.
" Facevo così per dire " lui rise " Rob? ti potresti togliere? non so se te ne sei accorto ma mi stai quasi sopra "
" Stavo comodo così " disse distaccandosi.
" Si ma io non sono un cuscino "
" Sappi che saresti un ottimo cuscino " provocazione.
" Di certo non tuo " a queste mie parole lui alzò un sopracciglio, scosse la testa e rise nervosamente.
" Guardiamo il film " mise play mentre io pensavo Non so come ma l'ho colpito e affondato!
Il film cominciò subito con delle ragazze che morivano, il bello era che non sapevo neanche che film fosse, mi sembrava un pò vecchiotto.
Passò un'ora, Robert era beatamente sdraiato ed io ero seduta a gambe incrociate, ed ecco un nuovo omicidio, orrendo da vedere.
" Ma che schifo, Rob manda avanti " dissi coprendomi gli occhi con il cuscino.
" No dai è forte " disse lui tranquillamente.
" Vediamo se è forte il mio vomito sul tuo letto " dissi acidamente.
" Non guardare "
" Non sto guardando, ho la testa immersa nel cuscino " lui se la stava ridendo. Mi girai verso di lui senza guardare il film.
" Tu non sei normale "
" Neanche tu sei normale " mi disse girandosi. Ritornai a guardare il  film dato che la scena era finita.  Non passarono neanche cinque minuti che ecco un'altra vittima, per distrarmi dissi la prima cosa che mi venne in mente.
" Guardando questo film mi è venuta in mente una cosa "
" Uhm cosa? "
Mi girai " Una volta lessi un libro di un autore italiano in cui un ragazzo e una ragazza ogni volta che vedevano un film di paura, del sangue, un incidente, un omicidio o qualche altra cosa simile, si eccitavano e facevano sesso "
" Cosa? " chiese ridendo. Si mise anche lui seduto. Io gli feci si con la testa e ritornai a vedere il film.
" Ma che libri leggi?!? "  accennai un sorriso. Tornammo a guardare il film. Dopo un pò di minuti lo vidi ridere.
" Comunque....non ho le precauzioni " lo sapevo che avrebbe voluto provocarmi.
" Robert Thomas Pattinson quel giorno che verrò al letto con te.. "
" Ti staranno per chiudere in manicomio dopo aver constatato che sei pazza " disse lui interrompendomi.
" No " usai un tono di rimprovero, ovviamente finto.
" Cavolo è vero quello era per il bacio " disse lui mordendosi le labbra.
" Basta guardiamo il film prima che tu decida di saltarmi addosso " cominciai anch'io con le provocazioni.
" Tieniti pronta allora "
" Io sono pronta "
" Davvero? " si avvinò e cominciò ad accarezzarmi il braccio con il dito. L'unico modo per resistergli e per non cedere era continuarlo a provocare fino a che non avrebbe ceduto lui. Mi girai  guardandolo negli occhi, lo guardai intensamente facendogli capire che volevo di più, la mia ovviamente era una recitazione o così  volevo far credere o meglio convincere me stessa. Lui smise di accarezzarmi e mi guardava dritto negli occhi. Questa volta avrei vinto io.
" Stai perdendo " gli feci notare. Lui sorrise diabolicamente ma era tutta scena. Mi rigirai a guardare il film, sospirando, felice che quel gioco fosse finito lì.
" Milena " mi chiamò lui. Mi voltai per l'ennesima volta. Lui mi bloccò il braccio e si avvicinò con uno sguardo talmente provocante che sarei morta, se non stessi pensando che tutto questo fosse parte di un gioco. Si stava avvicinando al mio viso, alle mie labbra, cercai di mantenere uno sguardo provocante, non dovevo cedere. Eravamo vicini, lui piegò la testa di lato ed io lo imitai convinta o con la speranza che si fosse tirato in dietro. Ma niente! le nostre labbra si stavano per toccare...
Sobbalzammo tutti e due quando all'improvviso sentimmo un urlo provenire dalla televisione. Ci distaccammo subito e puntammo i nostri occhi sul televisore per vedere cosa stesse succedendo. Stavano tutti morendo, uno schifo, sangue da per tutto, teste che volavano, corpi macellati.
" Oddio è una strage questo film "
" Non me lo ricordavo così...si ma non è finito "
" Non è finito? "
" No ci manca un'oretta credo "
Eravamo imbarazzati, era strano ma fu come se prima non fossimo noi, come se qualcosa ci avesse fatto diventare ciò che non siamo, e poi con qualche incantesimo ci avesse condotto in quella situazione. Robert si portò una mano fra i capelli e si distese. Io mi rimisi a gambe incrociate e cominciai a sbadigliare. Dopo un pò di minuti il sonno stava per avere la meglio, mi  sdraiai anch'io, Robert mi guardò mentre io feci un ennesimo sbadiglio, sorrise e mise il suo braccio intorno al mio collo, io mi ci appoggiai e stanca, mi addormentai.



Mi voltai per guardarla, dormiva profondamente. I suoi capelli biondi erano sparsi in modo disordinato su tutto il cuscino, una mano era vicino al volto, mentre l'altra sulla pancia, il suo viso era rilassato e vista così sembrava un angelo. Mi faceva star bene anche quando dormiva, l'avrei guardata per ore, sarei stato con lei per ore! sapeva farmi ridere, non mi faceva annoiare mai, l'unica cosa che non andava era che sapeva provocarmi, quella di questa sera ne fu una prova, e non so che avrei fatto se non ci fossimo fermati. La nostra era una battaglia pericolosa, nessuno dei due cede e si va sempre oltre, e questo doveva finire.
Continuavo ad osservarla immersa nel sonno e a chiedermi di nuovo che cosa fosse scritto su quel messaggio che prime lei ricevette. Sicuramente non fu molto bello, ma che cosa si poteva dire ad una ragazza così? in quel momento pensai alle parole di Tom: " Non la conosci ". Ed era vero! non sapevo niente di lei e quando cercai di aiutarla ascoltandola, lei non volle dirmi niente. Forse era il suo fidanzato! E se Milena fosse una giornalista?
Tolsi dalla mente quella stupida idea, le guardai girarsi, il suo ragazzo doveva essere proprio stupido per farsela sfuggire. Mi scompigliai un pò i capelli con la mano e sospirai. Il film era quasi finito, stavano per uccidere il colpevole ma io mi addormentai prima che succedesse.



Aprii gli occhi e la luce del sole mi colpì, così mi girai. Avevo il braccio di Robert ancora intorno al collo e dopo averlo visto che dormiva beatamente, richiusi lentamente gli occhi e avvicinai un pò di più il mio volto al suo. Nella mia mente cominciai a pensare al sole, alla luce del sole, il sole, la luce, alla luce del...
" ODDIO " gridai ad un tratto " Robert svegliati, svegliati è giorno cavolo "
" Come è giorno!? " mi disse assonnato stiracchiandosi. Io mi alzai dal letto e accesi il cellulare per vedere che ore erano. Lui dopo un pò fece uno scatto e si alzò.
" Andiamo " disse velocemente prendendomi per mano. Prese le chiavi della macchina e la giacchetta.
" Lasci tutto così? "
" Si poi manderò qualcuno a pulire "
" Rob? " lui si voltò.
" Che diremo a Kaley e Thony?!? " dissi preoccupata.
" Non lo so ma...preparati psicologicamente..sarà dura! " mi rattristai, non solo Matteo ma pure Kaley e Thony ora.
" Tranquilla dai..è colpa mia...quindi.. "
" È anche colpa mia " dissi interrompendolo.
" Vabbè ne riparleremo dopo " mi sorprese prendendomi in braccio.
" Ma.. "
" Faremo prima Mile! non dimenticarti della caviglia "
" Già " dissi ancora più sconfortata, e allarmata pensai
Chissà che succederà ora...













 











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Capitolo 12
*** Preoccupazioni ***


cap12 " Non so cosa dire!.....Abbiamo chiamato sul tuo cellulare e ci ha risposto Tom, che continuava a dire di non  sapere niente; abbiamo chiamato su quello di Milena...e cosa ci diceva?...> Il telefono potrebbe essere spento o non raggiungibile < ...... Dove eravate? Che vi è passato per la testa? Che avete fatto? "
Kaley andava da una parte all'altra del salotto, nervosa e ripetendo per venti minuti la stessa ed identica frase. Suo marito era in piedi, immobile con le braccia conserte e fissava il nipote, che si trovava vicino a me.
" Nonna non lo abbiamo fatto apposta! ci siamo addormentati e.. " disse di nuovo Robert cercando di mantenere un tono calmo.
" Ecco...anche questa storia dell'appartamento...non so che pensare! "
" Cara calmati! " disse Thony fermando sua moglie ed avvolgendola con le braccia per tranquillizzarla; proseguì " ragazzi il problema è solo uno, solo una cosa dovevate fare, avvisare. Se fosse successo qualcosa a Milena cosa avremo raccontato? Passavamo i guai! "
" Mi dispiace, ma nonno se ci siamo addormentati di punto in bianco.. " Robert non sapeva più come farglielo capire. Kaley si stava nuovamente agitando e stava per parlare quando Thony la interruppe ancor prima che aprisse bocca.
" Questo lo abbiamo capito Rob e vi crediamo! ma quello che ci fa sospettare è....perché il tuo cellulare lo aveva Tom e quello di Milena era staccato?! Capite dove non va la storia? "  Robert si portò nervosamente una mano fra i capelli e rise in modo agitato " In poche parole state dicendo che non solo lo avremo fatto di proposito ma dietro tutto c'era anche un secondo fine! quindi.. "
" Ma no no Rob " fece suo nonno " stiamo dicendo che.. "
" Ok basta " dissi ad un tratto. Avevo promesso a Robert di non dire niente però non ce la facevo più. Continuai " Robert ieri mi ha voluto fare una bella sorpresa, con l'intenzione di farmi stare tranquilla  e farmi divertire. Ad un certo punto però mi arriva un messaggio di Matteo, poiché tra noi c'è stata un'incomprensione.. " tirai fuori il cellulare e cercai il messaggio nonostante tutti dicevano che ci credevano, ma lo feci vedere comunque e ripresi il discorso " quindi dopo questo messaggio mi arrabbiai e lo spensi.. "
" Per quanto riguarda me " disse Robert interrompendomi. Kaley e Thony cominciarono a guardarci dispiaciuti. " Ho lasciato il cellulare a Tom perchè per una settimana volevo starmene tranquillo senza sentire di continuo il telefono squillare o vibrare. Non ho delle prove concrete, ho solo.. "
" Delle foto che testimoniano che Robert Thomas Pattinson mi ha dato il suo cellulare "
Ci voltammo tutti sorpresi a guardare la splendida comparsa che fece Tom Sturridge " Sono entrato dalla porta secondaria " alzò le mani come per difendersi e tutti sorridemmo, tutti tranne uno.
" Come hai detto? " disse cupo Robert.
" Non hai ne letto i giornali e ne visto internet....lo immaginavo! " disse Tom buttandola sullo scherzo, ma il suo amico non reagiva. Era serio e qualcosa lo turbava. " Ma che è quella faccia, non è mica una novità che vieni fotografato! "
Guardavamo tutti Robert e Tom, uno serio, l'altro scherzoso.
" Andiamo di sopra! " disse coinciso Robert.
I due uscirono dal salotto e salirono le scale. Io avevo la testa bassa e non sapevo che dire. Kaley si avvicinò a me e mi toccò la spalla " Ti consiglio di farti una bella doccia " mi disse sorridendomi " scusami per come mi sono comportata Milena ma mi ero veramente preoccupata " la abbracciai forte forte e stavo quasi per piangere. " Ti voglio bene e scusami " le dissi, lei mi accarezzò dolcemente la spalla. Poi mi staccai " Allora vado che già è tardi " Kaley fece si con la testa.
" Vai piccola! " mi disse Thony accarezzandomi la testa e sorridendomi. Io gli risposi con un altrettanto sorriso.
Salii le scale e una volta entrata in camera, nonostante la caviglia, cercai di fare il più veloce possibile. Avevo proprio bisogno di una doccia.
Mentre sentivo l'acqua calda scendere su di me, mi venne da pensare a Robert e al perché di quello strano turbamento, in fondo Tom aveva ragione! ormai ci doveva essere abituato.
Un momento....ma....



Rob chiuse forte la porta e ed io mi buttai sul suo letto non capendo quell' atteggiamento. Mi guardò dritto negli occhi.
" Dimmi che non c'è  lei " disse pronunciando in modo così forte quelle parole che mi sembrava stesse recitando.
" Lei chi? " ovviamente avevo capito di chi parlava ma mi piaceva farlo sudare. Lui mi guardò talmente male che decisi di interrompere lì la tortura. " Ah si! parli di Milena... " dissi vago, mi fissava in modo così brutto che non sapevo se ridere o essere serio. " Allora? " disse incitandomi.
" No Rob! Te l'avrei detto no!  " lo vidi rilassarsi e continuai " i fotografi ti hanno fotografato fino alla videoteca e dato che prima ci hanno visto insieme hanno pensato o che avresti passato la serata con me o in solitudine! "
 Robert fece un enorme sospiro, poi si tolse le scarpe, si sdraiò sul letto e cominciò a cacciarmi con un piede. " Comunque ora tutti sanno che sei a Londra  e inoltre mi hai rovinato la reputazione...visto che ci hanno fotografato mentre ci abbracciavamo " dissi con una faccia disperata. Lui rise solo.
" Davvero ? " disse divertito.
" Davvero si. Infame di un amico! " lui ormai se la rideva. " La smetti con questo piede?!?....senti che puzza " abbandonai il letto e mi sedetti su una sedia lì vicino, buttandogli i suoi panni in faccia.
" L'uomo che puzza piace! " disse il mio amico togliendosi i panni dalla faccia e buttandoli a terra. Tipico suo comportamento con i panni sporchi. Bene era ora di provocarlo.
" Dove ha passato la notte l'uomo che puzza? "
" Sotto un ponte " disse lui cercando di sviare il discorso.
" E con chi stava il puzzolente !? "
" Uhm con dei topi "
" E che hanno fatto? " dissi subito.
" Li ha fatti arrosto e li ha mangiati "
" Scommetto che dopo si sentiva un pò stanco e si è addormentato "
" Aveva la pancia piena "
" Sei una misera rogna puzzolente " gli dissi facendo finta di disprezzarlo, lui rideva come un matto.
" Guarda che hai capito male "
" Ma no! io capisco sempre male chissà com'è " mi accesi una sigaretta e ne lanciai una a lui con tutto l'accendino.
" Che generosità! " mi disse mettendosi seduto e torturandosi, perché per me era una tortura, i capelli con quella mano.
" Confessati fratello " gli dissi buttandogli un pò di fumo in faccia.
" Grazie fratello " fece lui accendendosi la sigaretta e guardandomi leggermente storto.
" Prego fratello cerco solo di aumentare la tua puzza "  scoppiammo a ridere, dopo di che cominciò a raccontarmi tutta la storia.
" Cioè...aspetta....tu la stavi per baciare e poi non ci sei saltato addosso.....che sola! " ovviamente scherzavo, sapevo che Robert era diventato molto cauto dopo il suo successo e nonostante io gli continuassi a dire così , in realtà non so come lui abbia potuto abbassare la guardia con quella ragazza. La cosa non andava.
" E Nikki? " gli ricordai ad un tratto. Il suo sorriso scomparve. " Stamattina ti ha chiamato sul cellulare, ha detto che la richiami " dissi riaccendendomi un'altra sigaretta. " Ah! Ha chiamato anche la tua manager, mi ha detto dell'intervista che hai tra...uhm sei giorni? ...bo non mi ricordo "
" Uhm vabbè " disse lui alzandosi.
" Dove vai? "
" Mi  faccio una doccia "
" Cosa? Tu?!? no Rob ma come! " mi lanciò un cuscino. " Diavolo Rob per poco non te lo bruciavo! Ma sei scemo! "
" Vuoi rimanere per pranzo? " disse aprendo la finestra.
" No no vado che ho da fare " detto questo mi alzai.
" Che devi fare? "
" Sapessi " ridemmo ed uscimmo dalla stanza. " Ma dove vai? " dissi guardandolo.
" Ti accompagno giù "
" Oh mio Dio che gentiluomo, mi tremano le gambe per l'emozione...Oh Rob fammi tua! " lo presi per la maglietta e avvicinai il mio volto al suo, la commedia stava riuscendo bene, anche se l'imitazione di una ragazza non era il mio forte. Lui come sempre se la rideva. Non ci accorgemmo di chi ci stava guardando. Robert sbiancò ed io optai per una veloce fuga, lei stava ridendo anche se in un certo senso cercava di trattenersi. Era una normale ragazza, bionda, occhietti celesti, slanciata, capelli tanto lunghi e mossi. Finalmente l'avrei conosciuta.
" Ehm scusate è che stavo uscendo dalla mia stanza e... "
" Tranquilla quando stiamo da soli la notte facciamo anche di peggio. Mi capisci no?!? " le dissi strizzando l'occhio. Ero curioso di vedere la sua reazione, Rob mi diede una botta sulla spalla.
" Smettila "
" Aaaah " disse lei con tono accentuato " ora capisco perché non mi hai baciata ieri " fece finta di essere delusa..
" Cosa? hai provato a baciarla? Screanzato avresti detto che.....insomma... io ero l'unico per te "  lui alzò un sopracciglio. La mia voce da donnetta era troppo forte.
" E non solo " continuò lei avvicinandosi " mi ha provocato per tutta la sera, voleva saltarmi addosso....gli consiglio di controllare il suo ragazzo! "
" Milena.. " provò a dire lui.
" Falla parlare infame! Approfittatore! hai visto come te ne approfitti quando non ci sono! Mi spezzi di continuo il cuore " stavo facendo finta di piangere.
" Ha ragione " disse lei. Ci abbracciammo mentre io facevo finta di piangere e lei di consolarmi. Lo dovevo ammettere, mi piaceva quella ragazza. Robert sospirò.
" Avete finito con questa sceneggiata?!? Tom! Milena! " mi staccai da lei.
" E dai che stavamo scherzando. Oh cavolo è tardi devo andare " mi girai verso la ragazza " piacere di averti conosciuta Milena "
" Il piacere è tutto mio Tom "  ci stringemmo la mano e vidi Robert accigliarsi un pò.
" Ok vado! Ah Rob non c'è bisogno che mi accompagni " mi avvicinai al suo orecchio " complimenti amico mio non so come fai a resistergli, non è il mio tipo ma mi piace! a parte gli scherzi...ricordati che non puoi.... Pensa a Nikki che è meglio! " scesi le scale, salutai Kaley e Thony ed uscii.
" Robert deve stare attento! " sussurrai tra me e me.

 

" A quanto pare ti ha preso in simpatia "
" Si anche a me lui sta simpatico " dissi tutta sorridente, poi però mi ricordai di una cosa. " Senti Rob non è che...ci hanno sorpre.. "
" No tranquilla " mi disse dolcemente. Ma ciò durò molto poco, difatti la sua faccia assunse un'aria provocante.
" E così ci sei rimasta male che non ti ho baciato "  sospirai e lo guardai negli occhi.
" L'ho detto solo per reggere il gioco a Tom "
Lui alzò un sopracciglio e si portò una mano fra i capelli. Non si curò delle mie parole.
" Voliamo riprovarci? " mi chiese in un sussurro. Si avvicinò di più al mio volto e portò la testa da una parte. Mi appiccicò al muro. Io non mi mossi, non sapevo che fare. Si stava avvicinando.
" Rob? "
" Shhh " portò un suo dito sulle mie labbra per chiuderle, mentre nel frattempo sentivo sempre di più il suo caldo alito sulle labbra. Mancava poco.Velocemente gli afferrai il dito togliendolo e con l'altra mano scansai il suo corpo. Lui però fu molto più rapido, mi bloccò al muro con le braccia . Sembrava una scena di un film.
" Che c'è? " mi disse calmo ricominciandosi ad avvicinare.
" Il tuo odorare di fumo mi sta dando al cervello "
" Meglio " mi fece un sorriso sghembo e malizioso. " Questa volta non hai scampo " cominciò a riavvicinarsi,
ma prontamente gli
 passai sotto il braccio e zoppicando cominciai a scendere le scale e gli urlai " Lavatiiiii " . Lo lasciai così.





Ciao tesorine =) spero che il capitolo vi sia piaciuto! scusate se l'ho scritto un pò in ritardo :(
grazie per i complimenti e un grazie a tutti quelli che seguono questa storia... ma il
meglio ancora deve venire...
un BACIONEEEE <3












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Capitolo 13
*** Amici ***


cap 13 La guardai un attimo prima di bere un pò di caffè, lei e mia nonna parlavano e ridevano tranquillamente mentre lavavano i piatti. Sorrisi nel vedere Milena allegra. Sicuramente la preferivo così, calma e innocua, piuttosto che provocante. Lei non sapeva che questo suo provocare di continuo poteva essere pericoloso sia per lei che per me. Mi girai per bere e vidi mio nonno fissarmi.
" Che c'è ? " bevvi un pò di caffè.
" Niente! un nonno non può guardare più suo nipote? " disse mettendosi gli occhiali da riposo ed aprendo un giornale. Io gli sorrisi e scossi leggermente la testa.
" Uh ci sei anche tu " mi fece lui.
" Si lo so "
" Robert Pattinson è tornato a casa " cominciò a leggere l'articolo " non potrai più uscire " disse infine.
" Lo so nonno " gli dissi finendo di bere il caffè.
" Ciao piccola " disse ad un tratto vedendo Milena avvicinarsi. Esitai a guardarla.
" Vado a riposarmi " diede a mio nonno un piccolo bacio sulla guancia. Delle volte mi sembrava una bambina, ma era anche per questo che...
" Buon riposo allora. Ti serve una mano a sal.. "
" No! La caviglia va un pò meglio " mi guardò negli occhi ed io la imitai, rimanemmo per pochi secondi così, e non mi accorsi dello sguardo vigile di mio nonno.
" Ciao "  mi disse distogliendo lo sguardo e andandosene via.
" Ciao " mi morsi leggermente il labbro inferiore e cominciai a tamburellare con le dita sul tavolo.
" Rob " mio nonno attirò la mia attenzione, chiuse il giornale e si tolse gli occhiali, stile investigatore " tu con Milena ci sei andato a .. "
" No" lo interruppi subito e scoppiai a ridere, senza motivo. Lui alzò le spalle.
" È che....sicuri che non avete fatto niente? "
" Non l'ho neanche sfiorata " dissi alzandomi e continuando a sorridere.
" Di che parlate? " mia nonna ci raggiunse tutta incuriosita.
" Niente cara niente " capì che non volevamo coinvolgerla e ciò la infastidiva, è sempre stato così ed io poi diventavo la vittima, si voltò verso di me per ricevere spiegazioni. Ma prima che potesse riformulare la domanda e ricattarmi se non avessi risposto, sentimmo il campanello suonare.
" Vado io " dissi per sfuggirle. Lei mi guardò storto. Andai ad aprire la porta.
" Mi scusi.. "
Il ragazzo davanti a me si interruppe vedendomi, io spalancai leggermente gli occhi, dato che non lo avevo mai visto. Nessuno dei due parlava. Era un ragazzo alto e atletico, moro, capelli ricci. Si tolse gli occhiali da sole mostrando scuri occhi verdi. Cominciò a guardami male e su di lui si delineò un sorrisetto strafottente. Non so perché ma mi stava sfidando.
" C'è Milena? " mi chiese ad un tratto. Appena sentii il suo nome sgranai gli occhi ma non ebbi il tempo di parlare che lui continuò " credo che tu la conosca! " la sua aria da strafottente mi stava dando già sui nervi, volevo mandare al diavolo lui e la sua presunzione. Non parlavo.Non gli avrei detto una sola parola riguardo lei. Ora lo guardavo male anch'io. No non l'avrei fatto entrare. Non gli avrei fatto vedere Milena.
" Rob ma chi è? " mia nonna comparve all'improvviso " Oh Matteo! " fece lei tutta felice, io mi voltai a guardarla stupito. " come stai?....Ah sei qui per Milena scommetto ...entra entra " lo fece entrare mentre il ragazzo in un perfetto inglese la ringraziava. Io chiusi la porta e li seguii. Mia nonna chiamò Milena dicendole di scendere che c'era qualcuno per lei. Non lo sopportavo, più lo guardavo e più mi dava suoi nervi. Il suo modo di sorridere, di muoversi, ogni gesto era così perfetto che sembrava tutto calcolato, come poteva piacere un tipo così? Mia nonna ne sembrava ammaliata. Lui mi guardò un attimo per farmi notare la sua piccola vittoria, ma il suo sguardo però voleva dire anche un'altra cosa... ' non hai visto ancora tutto ' . In quel momento vedemmo Milena scendere piano piano. Il suo volto si illuminò, fece un grande sorriso. Si affrettò a scendere. Lui le andò incontro, tutto sorridente. Si abbracciarono. Un abbraccio forte, caloroso, desiderato, non di amicizia. Preferii andarmene di là, lei era veramente fidanzata, lei era veramente innamorata. Ero uno stupido! solo pochi minuti fa pensavo a quanto Milena mi piacesse, a quanto fosse riuscita a conquistarmi in poco tempo senza accorgermene. Ora dovevo ritornare alla realtà.


" Pensavo che mi avresti picchiato " mi disse Matteo mettendosi seduto sul mio letto io mi ci sedetti affianco.
" Volevo farlo, però poi ho deciso di essere buona quindi... "
" Quindi mi hai abbracciato " concluse lui.
" Ti ho abbracciato un sacco di volte Matt eri il mio migliore amico "
" Ero? "
" Si eri! Perché se non riesci a darmi spiegazioni plausibili al tuo comportamento....non ti perdono " ovviamente lo dissi scherzando ma lui non capì.
" Ah io dovrei darti delle spiegazioni?!? " lo guardai storta, stavo per parlare ma lui mi sovrastò " cominci ad avere comportamenti strani, a stare sulle nuvole, talmente sulle nuvole che fai una storta e cadi, poi non rispondi più ai messaggi, dulcis in fundo ritorni al college proponiamo di uscire e tu che fai? te ne vai con un ragazzo....neanche dicendo ciao...........sono ancora io che devo darti delle spiegazioni? " lo guardai allibita. Era stato così strano il mio comportamento? Dovevo spiegargli.
" E tu invece con Claudia? " non so cosa mi prese ma di impulso gli feci una domanda che fino a quel momento non avevo neanche pensato.
" Che c'entra Claudia ora! "
" Beh tu hai messo in mezzo Robert ed io metto Claudia "
" Ah allora è così che si chiama quello! è lui giusto? "
" Quello ha un nome " stavo cominciando ad alzare la voce.
" A me non interessa di lui! io ho messo in mezzo il tuo comportamento non rigirarti le cose " anche lui si stava innervosendo. Cercai di restare il più calma possibile, questa era la prima volta che litigavo così con Matteo. Feci un enorme sospiro e parlai.
" Ok......vuoi sapere com'è andata? Te lo dico subito " iniziai a raccontargli tutto, la storia del dopo doccia, il sogno, la fasciatura, il dolce, lui nudo dietro di me, la serata, gli scherzi che c'erano stati tra di noi, tutto, gli raccontai tutto e non tralasciai niente.



" Robert già ti hanno scoperto, e già ce l'ho a morte con te, se non ti presenti a quell'intervista... "
" Ti ho detto di si! "
" Io non so che ti succede! ho capito che delle volte ti manca la tua vecchia libertà però addirittura.. "
" Ok ora ti ho chiamata, sai che non ho il cellulare con me e sai dove sono. Non vedo nessun problema " la interruppi di nuovo, la mia manager sospirò solo.Conclusi io quella chiamata.
" Ci vediamo tra un pò di giorni. Addio " la buttai sullo scherzo.
" Si ok. Ciao e ricordati che ti odio " disse anche lei scherzando.
" Tu mi odi sempre "
" No non è vero! quando dormi ti adoro " rise.
" Ah- Ah spiritosa "
" Ciao Rob mi raccomando "
" Si "
Finalmente riattaccai. E mi buttai sul letto con il cordless vicino. Prima o poi si deve tornare alla vita reale! pensai distrattamente. Mi accesi una sigaretta, precisamente la quarta. Non mi andava di fare niente, solo fumare, mi sfogavo strafogandomi di sigarette. E pensavo...pensavo....pensavo... sarò stato un'ora a pensare! A pensare a lei! Mi girai per ributtarmi nuovamente sul letto, avevo caldo e mi tolsi la maglietta. La dovevo chiamare.
Sono uno stupido!
Avevo preso coraggio per chiamarla! Presi il cordless e composi il suo numero di cellulare che sapevo a memoria. Ma cosa gli avrei detto?  > Ehi ciao sono stato tutta oggi a pensarti, perché ti volevo risentire, perché mi manchi <
" Pronto? " quella voce mi distolse dalle mie prove mentali, era il momento di chiudere quella folle idea che quei giorni mi aveva occupato la mente.
" Pronto Nikki sono Robert "


Non sapeva cosa dirmi. Mi solo fissava. Eravamo immobili, finchè iniziò un botta e risposta.
" Ti piace "
" È fidanzato "
" E allora perchè lo stavi quasi per baciare? "
" Mi sarei scansata " . Lui sorrise malignamente scuotendo la testa.
" Non hai risposto alla mia affermazione di prima "
" Ne sono attratta...penso "
" Pensi? "
" E tu? "
" Non ritornare su di me "
" Mi stai facendo il quarto grado ma tu non mi dici niente riguardo Claudia "
" Perchè io non ho cambiato atteggiamento "
" Ne sei sicuro? "
" Sei gelosa? "
" Tu? "
" Di chi? "
" Se non sei geloso perchè mi fai queste sfuriate? "
" Quali sfuriate!? "
" Sei bravo a rigirarti le cose Matteo "
" Milena.. "
" Perchè sei venuto qui? " lo interrupi bruscamente. Non mi sarei mai fatta calpestare. Nessuno doveva farlo.
" Volevo chiarire "
" Per quale motivo volevi chiarire se non sei geloso " ero una macchinetta da guerra. Lui mi guardò negli occhi intensamente. La sua espressione cambiò diventando dolce.
" Perchè tengo a te combina guai " ecco ritornato il mio Matteo. Gli sorrisi.
" Sei uno stupido " lui mi guardava solo. Dopo pochi secondi come se avesse preso un importante decisione, parlò.
" Nella nostra amicizia c'è qualcosa che non va " disse lui incupendosi, e alzandosi dal letto.
" E quindi? " ormai non sapevo più che pensare e tanto meno che dire.
" Quindi...aspettiamo! vediamo come si evolvono le cose " si diresse verso la porta. Voleva andarsene.
" È assurdo " mi alzai anch'io.
" La cosa migliore è questa.....io non so cosa voglio da te e tu idem , in questo momento c'è tutto un subbuglio tra di noi " aprì la porta per andare via. Io lo seguii per accompagnarlo e lui rallentò per aspettarmi. Arrivammo alla porta e lui si girò verso me. " Non fare sciocchezze " lo guardai male ma lui mi diede un bacio sfiorandomi la bocca, dopo di che cominciò ad incamminarsi.
" Matteo? " lo chiamai ad un tratto. Mi guardò incuriosito e allo stesso tempo in modo glaciale. Io ero ferma e decisa.
" Io ti voglio come amico " la mia fermezza non lo meravigliò. Non mi rispose ma fece solamente un sorrisetto e se ne andò.


" Ehi! " dissi entrando in salotto, Robert mi lanciò solo un rapido sguardo e poi tornò alla chitarra.
" Sembra simpatico il.. "
" Uhm si " lo interruppi, non volevo parlare di quella storia. " Cosa suoni? "
" Niente di che....improvviso "
" Ah " l'atmosfera era abbastanza tesa.
" Sai suonare? "
" No sarò l'unica al mondo a non saper suonare la chitarra....però suono il pianoforte " avevo l'impressione che lui non mi stesse tanto ascoltando, come se non si curava di ciò che gli stesse intorno.
" Vuoi provare? " il suo disinteresse era evidente, ma io non me ne accorsi subito.
" Cosa? " mi rispose dopo un minuto.
" Ti ho chiesto se vuoi provare "
" No no lascia stare " l'aria che tirava era pesante, opprimente e brutta. Decisi di andarmene.
" Ne sei proprio sicura? " il suo tono era un pò più dolce. Mi voltai speranzosa, quando mi ritornò in mente una cosa.
" No non ci posso credere! " dissi facendo un mega sorriso anche se ero un pò confusa. Lui mi guardò subito ed io non vedevo l'ora di ributtare i miei occhi dentro i suoi, felice di quell'attimo continuai a parlare " non ci crederai ma io ho sognato già tutto questo " lui mi guardò sconcertato alzando un sopracciglio, poi scoppiò a ridere. " Uhm dai dì, sono curioso " ci scambiammo un sorriso.
" Uhm se non mi ricordo male...io ora dovrei accettare, tu incominci a insegnarmi ma io non riesco e mi definisci una zappa o qualcosa di simile, allora ti lancio un cuscino, tu mi blocchi e mi riempi di cuscinate e dopo... " mi bloccai subito. Non potevo dirgli che dopo lui mi avrebbe baciato, che figura avrei fatto!? Lui voleva sapere.
" E dopo....? " mi disse incitandomi a parlare.
" Lo vuoi un drink? " dissi la prima cosa che mi venne in mente e non gli diedi neanche il tempo di rispondere, gli presi la mano e lo tirai per farlo alzare " dai su che ho sete "  posò la chitarra sul divano e si alzò.
" Delle volte mi sembri una bambina " lo guardai e gli feci una linguaccia. Prendemmo due birre e ci mettemmo seduti in giardino sul dondolo.
" Allora questo sogno come finisce? " bevve un sorso di birra.
" Uhm non me lo ricordo " dissi vaga.
" È incredibile....tu riesci sempre a farmi ridere alla fine " sorseggiò un pò la sua birra. Lo guardai preoccupata.
" Che è successo? "
Lui non mi rispose. Non guardava un punto preciso, il suo sguardo cercava qualcosa, ma queste erano solamente le mie sensazioni. Provai a dirgli quel nome.
" Nikki? " chiesi decisa e speranzosa in una risposta, non tanto per lui quanto per me. Lui sorrise.
" No....con lei va tutto bene! oggi l'ho chiamata e non pensavo di.......insomma sono felicemente fidanzato " continuò a sorridere incomprensibilmente e di tanto in tanto beveva la sua birra. Non osavo guardarlo, mi fissai sul tavolino che c'era davanti a noi, ad un tratto fui avvolta da un pessimismo nero, cominciai a  rimpiangere tutti i momenti passati lì Londra e una volta per tutte, cercai di convincere il mio cuore a non battere più per lui. Passarono si e no venti minuti, venti minuti di silenzio. Lui si alzò, mi guardò, io mi rifiutai di vederlo, ma lui si chinò su di me, si avvicinò al mio orecchio. " Sei veramente una grande amica " mi sussurrò amabilmente.
Io sgranai gli occhi. E pensai.....lo devo baciare!
Ero convinta che baciandolo, avrei potuto dimostrargli tutto quello che provavo per lui, e viceversa. Ma non ebbi il coraggio. Lui si girò, se ne stava andando.
" Sono contenta di essere tua amica " non sapevo cosa stessi dicendo. Non riuscivo a più a pensare. Avevo la sensazione di stare dentro un enorme tornado in cui i miei sentimenti si mescolavano, immischiandosi con altri. Tutto era confuso.  Lui mi sorrise ed io anche. Tra di noi cessò quell'incomprensibile sentimento che per giorni ci unì talmente tanto da farci dimenticare di tutto. E pensare che quando la sera prima mi addormentai tra le sue braccia , avevo la sensazione di essermene perdutamente innamorata.



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Capitolo 14
*** Quando Una Persona Ti Stravolge ***


cap14 CIAO A TUTTE! SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO...
SE VOLETE CONSIGLIARMI O CHIEDERE QUALCOSA FATE PURE^^
GRAZIE A TUTTE E UN BACIONE!
BUONA LETTURA =)



Erano ormai da giorni che io e Robert parlavamo raramente al che io cominciai a stare più tempo al college con Matteo e gli altri, piuttosto che rimanere a casa. Nessuno dei due aveva intenzione di vedere l'altro, lui metteva la scusa del suo lavoro ed io del college.
A tavola lui non parlava mai quando parlavo io  e viceversa, alcune volte ci scambiavamo qualche sorriso, per non far sospettare troppo Kaley e Thony, ma i nostri occhi cercavano di incontrarsi il meno possibile. L'ultimo giorno in cui ci saremo potuti vedere, ci  dicevamo solo buonanotte, buongiorno e ciao.
" Allora ti passo a prendere alle 6...puntuale Mile "
" Si Matt è la centesima volta che me lo dici " sospirai.
" Diamine Mile è la prima volta che vado alla festa di un college, è forte! " mi disse lui dall'altra parte del telefonino.
" Sarà " dissi io completamente disinteressata.
" Ah.. tua madre mi ha chiamato per dirmi di starti attento "
" No non ci posso credere che ti ha chiamato per dirti una cosa simile! " il mio tono sconvolto lo fece ridere.
" Vabbè dai che ti devi preparare, altrimenti se ritardi ti picchio a sangue e neanche Rupert mi fermerà " la sua risata malvagia mi inquietò.
" Tu stai fuori...a dopo "
" Ok a dopo, vedi di non farti troppo bella non voglio picchiare qualche inglese" la sua ironia non mi fece ridere per niente.
" E a te cosa interessa se qualcuno mi fa la corte?! " dissi provocandolo un pochino.
" Beh potrei anche essere geloso!.....dai che scherzo..... Ciao Mile "
" Bello scherzo... Ciao Matt " in realtà non mi interessava molto.
" Ti voglio bene " mi disse come sempre dolcemente.
" Me lo ripeti ogni santo giorno " feci un altro sospiro e mi alzai dal letto.
" Ti voglio bene nonostante tu sia diventata acida " era in vena di scherzare quella sera.
" Questa poi! ok basta! ci vediamo tra un pò " dissi con la speranza di concludere quella chiamata.
" Va bene Mile!...ti voglio bene acida mia "
" Anch'io " cercai di essere il più dolce possibile e riattaccai. Tra me e Matteo era ritornato tutto normale, tutto come prima o così sembrava a me. Mi girai e
guardai il vestito che mi sarei messa quella sera, quella sera in cui si sarebbe finalmente chiusa un'amara storia. No non ci devo pensare!
Mancava un'ora ed io dovevo ancora farmi la doccia e tutto, ma ce l'avrei fatta. Ma prima dovevo togliermi un peso. Uscii dalla stanza.

Bussai due volte alla sua porta, avevo l'impressione che quei due bussi mi avrebbero portato sfortuna...
Il numero tre è quello perfetto porterà fortuna....cavolo ma a cosa vado a pensare?...io non sono mai stata superstiziosa...
stavo per bussare una terza volta, ero completamente sicura che l'insuccesso sarebbe stato causato da quel due e che avevo la sfortuna su di me. In quel momento però la porta si aprì. Ci trovammo faccia a faccia e i miei occhi si tuffarono immediatamente nei suoi. Il mio cuore colto di sorpresa cominciò a battere. Dovevo controllarmi. Cercai di fare un sorriso. Lui era stupendo indossava un paio di jeans ed una maglietta a maniche corte bianca, i capelli sempre arruffati ed un sguardo..Non ci dovevo pensare!
" Ehm......ciao! "
" Ciao " disse lui sorridendomi ed aspettando di sentire ciò che avevo da dirgli. Non mi fece entrare nella stanza.
" Sono venuta a salutarti, stasera non ci sono quindi.. " ero talmente nervosa che mi morsi anche il labbro. Lui si passò una mano fra i capelli, accennando un sorrisetto.
" Grazie stavo preparando i bagagli "
" Scusa se ti ho disturbato " cominciai a gesticolare e ad essere un pò frenetica.
" No no tranquilla....anzi ti volevo dire che...mi dispiace che in questi giorni ci siamo visti poco " si passò per la seconda volta la mano fra i capelli, io non sapevo cosa dire, di male in peggio.
" Non ti preoccupare tra il tuo lavoro, che è importante, e il college... " mi fermai non trovando più le parole. Mi resi conto di una cosa però, in quel momento eravamo tutte e due emeriti bugiardi, io lo ero sicura. Sentimmo un cellulare squillare.
" Mi dispiace " mi disse Robert distogliendo lo sguardo da me per vedere il suo cellulare e facendomi capire che la cosa che contava di più fosse quella chiamata.
" Vai a rispondere! ti volevo salutare e l'ho fatto....Buon viaggio "    
" È stato bello conoscerti " mi disse frettolosamente sorridendomi. Mi voltai e sentii  chiudersi la porta.
" Addio " dissi a bassa voce. Non volli più pensarci, Robert era uscito dalla mia vita ed io avevo una festa questa sera.
Mi preparai in fretta e furia dovevo avere la mente occupata, non dovevo pensare. Scesi  la scale con calma non volevo rischiare di fare un'altra storta ora che camminavo di nuovo. Cercai di essere molto cauta non volevo incontrarlo e per mia fortuna non lo incontrai.
" Io vado " dissi affacciandomi come al solito mentre Kaley e Thony si trovavano in salotto.
" Piccola sei una meraviglia " dissi Thony  sgranando gli occhi guardandomi.
" Sei bellissima tesoro " Kaley mi venne incontro e mi accarezzò una guancia poi mi disse " mi raccomando "
" Si " le dissi sorridendo. Matteo mi fece uno squillo ciò significava che stava davanti casa " Vado " dissi allegramente.
" Buona serata piccola e attenta ai mosconi " Thony  mi fece l'occhiolino ed io risi. Poi in fretta e furia uscii di casa ed entrai subito in macchina.
" Buonasera signorina! " mi disse Valerio tutto euforico. Vicino a lui c'era Claudia.
" Dai che ci aspettano " disse Rupert con la sua solita aria da strafottente.
" Non ti avevo detto di stare attenta a come ti vestivi " disse rimproverandomi  scherzosamente Matteo.
" Indosso un semplice vestitino nero con un fiocco non tanto grande di raso che mi cinge la vita fino a posarsi delicatamente sul fianco e un paio di decoltè...scusa se è troppo! "
" Senza bretelline, quindi a fascia e corto quindi mini " aggiunse Valerio.
" Dettagli " dissi fulminandolo con gli occhi.
" Dettagli che contano e che si vedono....non ti pare? " la provocazione di Claudia mi disgustò, vidi Rupert sorridere a quella diciamo battuta. Io neanche le risposi, mi voltai verso il finestrino e cominciai a pensare all'unica persona che mi avrebbe distratto da quella gabbia di arpie in cui ero capitata....Robert Pattinson, divenuto ormai un sogno.


La festa era bellissima, proprio come si vedeva nei film. Andai a prendermi qualcosa da bere e optai per un semplice succo di frutta alla pesca, che nessuno aveva neanche ancora aperto. Mi girai per trovare il mio gruppo e..lo vidi.
No- no - no non può essere lui...ma che ci fa qua?
Rimasi a bocca aperta, il mio cuore cominciò a battere forte e a sperare, sperare in un suo ritorno, in un qualcosa ormai scomparso. Ero impietrita da quel ragazzo che si trovava un pò distante da me e che rideva tranquillamente con altri ragazzi, molto probabilmente suoi amici. Ci misi un pò a capire che in realtà non era lui, e vedendolo bene neanche ci assomigliava poi tanto. Il mio stomaco si chiuse e dai miei occhi cominciarono ad uscire lacrime lente represse in quei giorni.
" Ehi " Matteo piombò all'improvviso,  mi toccò la spalla per farmi voltare. Appena mi girai
vide delle lacrime scendere nonostante io cercassi di reprimerle, come sempre. Lui appena mi vide sgranò gli occhi.
" Che hai fatto? " mi disse incredulo. Io non gli rispondevo continuavo solo a piangere, lasciando libero sfogo ai miei sentimenti e scuotendo la testa di tanto in tanto. Matteo mi prese e mi portò in una classe vuota del college.
" Per lui? " disse guardandomi minaccioso. Bloccandomi le braccia e stringerle talmente forte da stritolarle. Ma non mi spaventava. Finalmente riuscii a fermare le lacrime e a mia volta lo guardai male anch'io. Lui cercò di ritrovare un pò di calma.
" È un attore ed è fidanzato....come fai a...? " le sue parole erano alquanto nervose, non riusciva a parlarmi tranquillamente. Mi lasciò le braccia, sicuramente felici di quel distacco, e si voltò a guardare la porta, come per cercare lui la risposta.
" Stasera parte "  dissi sussurrando mentre un'altra lacrima scese pensando che non lo avrei mai più visto.
" È una fissazione " disse urlando e voltandosi per guardarmi " tu..tu ti sei fissata con questo ragazzo, solo perché ti stava per baciare " i suoi occhi erano pieni di rabbia. Non avevo mai visto quegli occhi in Matteo.
" Ma certo io mi fisso su ogni ragazzo che cerca di baciarmi..non lo sai? " urlai anch'io e la mia aria di sfida lo meravigliò.
" Solo perché è un attore, a te come a tutte le altre ragazzine piace perché è un attore " mi urlò nuovamente, ma io non ci vidi più per la rabbia.
" Mi stai paragonando ad una ragazzina? stai dicendo che non è la persona che mi piace ma il suo status nella società?......bene caro Matteo sono lieta di dirti allora che.....non mi conosci affatto " la delusione che quelle parole racchiudevano poteva essere visibile anche ad un bambino. Matteo in quel momento non ebbe tempo di rispondere che entrò Rupert.
" Che succede? si sentono gli urli fino fuori al corridoio "
Matteo rimase impalato verso il muro con la testa bassa e non parlava. Io guardai per un attimo Rupert scocciata.
" Ancora per quella storia!? " disse lui chiudendo la porta.
" E a te che te ne frega? mi hai rotto Rupert!...ti metti sempre in mezzo...Tu non centri niente tre me e Matteo...hai capito?! " lo aggredii, ormai ero fuori controllo.
" Ehi bambina abbassa queste arie che a me di te non importa proprio niente....ma guardati....dovresti essere una ragazza matura quasi una donna, invece sei una stupida bambina  che va dietro agli attori " il suo disprezzo per me ora era evidentissimo.
" GLI HAI RACCONTATO DI ROBERT?!? " ora sembravo una pazza furiosa " Io mi fidavo di te!!! " dissi urlando. Matteo non si mosse,. era immobile, così lo presi per la spalla e lo costrinsi a guardarmi. Il suo sguardo mi lacerò, era irriconoscibile, lo guardai a bocca aperta, no lui non era il mio Matteo. Riabbassò la testa.
" Hai detto che stasera parte no? " il suo tono sembrava apparentemente calmo, aspettava una mia risposta ma io non parlai. Lui mi guardò alzando la testa e mi buttò addosso tutta la sua rabbia " VATTENE DA LUI ALLORA CHE ASPETTI, TI STARà ASPETTANDO FORZA VATTENE " mi diede delle piccole spinte, io non reagivo, ero più che sconcertata. Rupert lo bloccò cercandolo di farlo calmare, lui lo spintonò e se ne andò sbattendo la porta. Rupert lo seguì. Rimasi sola, ma non scoppiai a piangere no, non avrei pianto, neanche una lacrima, mi sedetti per terra e cominciai a ripensare a tutti quei momenti passati con Robert Pattinson, il mio sogno, l'unica persona che involontariamente in quel momento poteva darmi forza.


Passai lì seduta un'ora e più, finché decisi di alzarmi e ritornare alla festa, ormai mi ero calmata anche se rabbia, rancore e delusione si erano impossessati del mio cuore. Ritornai alla festa e la scena che vidi fu assurda se non disgustosa. Matteo ubriaco si trovava sulla pista da ballo con Claudia. I due si baciavano molto appassionatamente davanti a tutti, sembravano volersi divorare, quella non era passione quella era semplice schifezza. Decisi di andarmene da lì. Uscii di nuovo. Volevo andarmene, ma mi dispiaceva disturbare Thony. Mentre pensavo a cosa fare mi diressi verso l'aula in cui avevo appoggiato la borsa con dentro il cellulare. Vidi sul display se c'era qualche chiamata, Nessuno mi aveva cercato. Ad un certo punto sentii qualcuno dietro di me, ovviamente distratta come ero quella sera, lasciai la porta aperta, mi girai per vedere chi fosse...


" Non vedo l'ora di rivederti Rob mi sei mancato " mi disse dolcemente.
" Ma se sono stato via si e no una settimana " provai a scherzare e mi accesi una sigaretta.
" E a me sei mancato un casino.....ti amo Robert Thomas Pattinson " la sua voce sensuale mi fece impazzire. Nikki sapeva come colpire un ragazzo e come sedurlo. Io sorrisi. Ma cercai di sviare l'argomento amore con la scusa del taxi che stava arrivando per andare all'aeroporto.
" Ti aspetto...con una bella sorpresa " volle provocarmi ma rimasi impassibile a quella provocazione.
" Preparati allora " dissi ridendo, ma non ero agitato e ansioso di ricevere questa ' sorpresa ' , il mio corpo non era desideroso e la mia mente non era eccitata a questa idea, non come succedeva con...Milena.
" Ciao tesoro " mi disse infine ridendo. Io gli dissi un semplice ciao e riattaccai. Mi affacciai alla finestra finendo di fumare. L'ultimo momento di pace prima di ritornare al caos. Controllai l'ora e decisi di andare, fortunatamente avevo già salutato Tom e gli altri la sera prima, quindi restavano solo i nonni, i miei adorati nonni. Finii la sigaretta e chiusi la finestra. Presi le valige, buttai un ultimo sguardo alla camera degli ospiti, che non era mai stata mia, e chiusi la porta. Il taxi sarebbe arrivato a momenti, nonostante mio nonno avesse insistito ad accompagnarmi lui. Passai davanti alla sua porta, davanti alla camera dei nipoti. Milena. Quanto dovetti resistere quei giorni per non incontrarla e quanto mi faceva impazzire l'idea di non poterla più vedere. L'unica ragazza al mondo che riuscì a darmi emozioni che nessuna ragazza mi aveva mai dato in così pochi giorni. La ragazza più semplice, intelligente, simpatica e buffa della terra. Mi venne da ridere ripensando al nostro primo incontro, ripensando a lei con solo un asciugamano addosso e quando cercò di rubarmi l'accappatoio. Entrai nella stanza senza neanche accorgermene: c'erano dei panni sulla sedia ed un beaty case sul letto, il resto era tutto in ordine. Guardando il letto mi ricordai di quando Milena fece uno storta e delle nostre prime provocazioni, del morso sul collo...scoppiai a ridere e mi passai nervosamente una mano tra i capelli, dopo di che chiusi la porta, abbandonando lì il ricordo di Milena. Era ora di andare. Scesi giù e mi diressi a salutare i nonni.



" Rupert " dissi sussurrando. Rupert mi guardava malizioso e con una bottiglia di non so quale alcool in mano.
" Eccola la nostra bambina rovina tutto " mi disse lui dispregiandomi. Si avvicinò a me ed io indietreggiai un pò. Era ubriaco anche lui. Mi rifiutai di parlare, sarebbe stato inutile. I suoi occhi mi spaventavano. Buttò per terra la bottiglia e mi prese per un braccio, trascinandomi per i corridoi del college.
" Lasciami " provai a dire, ma lui neanche mi ascoltò. Aprì la porta di uno sgabuzzino mi ci buttò dentro, accese la luce e chiuse la porta. Il mio cellulare cadde a terra.
" Allora ....ora non parli piccina....ora non sputi sentenze? " la sua puzza di alcool mi disgustava, come lui del resto.
" Non c'è bisogno che fai così...lo so che non mi sopporti " provai a dire rigidamente e guardandolo male. A quella risposta lui scoppiò a ridere.
" No non ti sopporto perché ti comporti da bambina, perché ti credi di essere chissà chi soprattutto con Matteo, perché fai soffrire le persone che ti circondano, perché tutti devono stare ai tuoi piedi, perché giudichi quella poretta di Claudia....ma chi ti credi di essere? " ero allibita lui rise malvagiamente "......ma nonostante questo tutti ti venerano, conquisti gli attori, Matteo che di continuo ti pensa e si impazzisce pensando ai tuoi comportamenti, Matteo....Matteo che ti vuole in tutti i sensi... " si avvicinò un pò a me " ....ma cos'hai di bello?....sei come tutte, sei semplice, la classica bambolina di porcellana con un cervello vuoto....cosa ci trova Matteo in te? "
Non riuscivo a credere alle sue parole e non riuscivo neanche a parlare perché lui non me lo permetteva.
" Io lo so....io lo so perché tutti ti vogliono bene....ahahahah .....quante volte te li sei portati a letto eh? quante volte ci hai fatto sesso?... " mi prese per un braccio avvicinandosi, era completamente ubriaco, stava delirando.
" Sai bambina anch'io ti voglio volere bene.... " mi portò contro il mio muro, il mio corpo era bloccato dal suo, cominciò a baciarmi il collo e con una mano a sfiorarmi il fianco.
" Non mi toccare " provai ad urlare ma lui mi tappò la bocca baciandomi violentemente. Intanto la sua mano mi accarezzò la coscia fino ad infilarsi sotto il vestito. Avevo tutte e due le mani bloccate, stavo andando nel panico, di istinto la mia paura prese il sopravvento. Gli diedi due ginocchiate e lo feci rimanere senza respiro poi gli diedi degli schiaffi, afferrai il cellulare e scappai via. Non sapevo cosa avevo fatto la mia mente era annebbiata dalla paura. Corsi il più velocemente possibile, togliendomi i tacchi, Arrivai fuori al prato prima del cancello del college e mi nascosi  dietro un albero nell'ombra, mi accovacciai tremando e guardai il mio cellulare piangendo. Cercai di riacquistare un pò di ragione. Composi il numero della casa in cui stavo mentre rificcavo le lacrime, e sempre tremando mi portai il cellulare all'orecchio. L'attesa mi faceva morire ed aumentava la paura.
" Pronto " una voce familiare penetrò nella mia testa. Scoppiai a piangere sentendo quella voce.
" Robert... "












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Capitolo 15
*** Inquieta Notte ***


cap15 Sembravo un pazzo, ma nella mia testa rieccheggiavano di continuo quelle poche e disperate parole di Milena " Robert...vieni ti prego...fai presto ". Da lì non ci vidi più, il solo sentirla piangere mi aveva fatto impazzire. Mio nonno mi chiese cosa fosse successo ma io presi le chiavi della macchina ed in fretta uscii, dicendogli  che stavo andando a riprendere Milena e che era tutto apposto. Non volevo allarmarli. Arrivai al college, scesi agitato dalla macchina. Non vedevo nessuno. Non c'era nessuno.
" MILENA- MILENA- MILENA " cominciai a gridare. Mi voltai con la testa da una parte all'altra del giardino. Niente. Nessuno rispondeva. Decisi di entrare dentro il college, ma ad un tratto sentii piangere, mi girai e vidi ciò che non avrei mai voluto vedere. Milena si trovava in piedi appoggiata ad un albero con una mano, che  teneva il cellulare; con l'altra reggeva un paio di decoltè; il suo viso coperto di lacrime, sconvolto e pallido. Gli corsi incontro ed anche lei. L'abbracciai fortissimo, lei si lasciò andare ad un pianto disperato. Cercai di sussurrarle dolcemente qualcosa per farla calmare. Rimanemmo così per un pò di minuti, poi lei una volta calmatasi si staccò da me per guardarmi. I suoi occhi erano rossi e il celestino era diventato ancora più profondo. Le asciugai il volto con le dita e la guardai intensamente, finchè non le diedi un piccolo bacio sulla guancia e la ribracciai nuovamente cullandola tra le mie braccia. L'avrebbero pagata cara, nessuno l'avrebbe dovuta  sfiorare.
" Andiamo via " disse lei singhiozzando.
" Aspetta prima.. "
" No! per favore Robert andiamo via " mi guardò supplichevole.
" A patto che tu dopo mi racconterai tutto senza tralasciare niente "
" Te lo prometto "
La presi per la vita e l'avvicinai al mio metto stringendola sempre più forte. Non l'avrei portata a casa così, ai miei nonni sarebbe preso un colpo. Decisi di andare prima nel mio appartamento.


" Nonno va tutto bene. Milena sta con me, stiamo al mio appartamento "
" Rob? solo una cosa.. "
" Nonno ti ho già detto che va tutto bene " lo interruppi. Avevo fretta di sentire la storia.
" Si Rob ho capito! però tu dovevi.. "
" Nonno dai che devo andare.. "
" Ti volevo solo dire.. che tu dovresti essere.. "
" Nonno devo andare per qualsiasi cosa ti richiamo..ok?...ciao "
" Rob "
Riattaccai frettolosamente. Spensi il cellulare. La guardai seduta sul divano con la testa china. La rabbia che si impossessò di me in quel momento fu enorme.
" Vuoi che apra il letto? " dissi avvicinandomi. Lei fece no con la testa, ma non alzò lo sguardo. Mi ci sedetti vicino.
" Non ti sembra ora di dirmi quel che è successo? " le sussurrai in un orecchio. Lei mi guardò dritto negli occhi. Era incredibile quanto fosse forte quella ragazza. Anche in quel momento non voleva farsi aiutare più di tanto. Le accarezzai una guancia.
" Milena Milena... ma quando capirai che non sei sola a combattere? che io voglio combattere con te? che io voglio starti vicino? che io non ti abbandonerò? "
Lei abbassò di nuovo lo sguardo trattenendo le lacrime.
" Permettimi di capirti, di poterti leggere guardando solo i tuoi occhi, permettimi di aiutarti e di proteggerti "  le presi il mento e voltai il suo viso verso di me. Non so cosa mi prese. Volevo fargli sentire il mio affetto, la mia protezione, la mia rabbia, il mio calore...la stavo per baciare. Volevo rassicurare le sue labbra e  farle aprire, per infonderle tutto il mio ardore. Mi stavo avvicinando cautamente nonostante fossi invaso da una strana freneticità. Ero vicinissimo, talmente vicino che sentivo il suo respiro. Mancava poco e ..
" Non...non...me lo sarei mai aspettata una cosa simile " lei cominciò a parlare. Io mi distolsi pronto ad ascoltarla ma con un enorme vuoto dentro. Di certo non pentito di ciò che prima stessi per fare. Ascoltai inorridito tutta la storia. Cercai di placare la violenta ira che ebbi ad ogni parola, frase, episodio che lei mi raccontava. Poi una volta finito la guardai in modo sorpreso e disgustato. Vidi scenderle una lacrima. L'abbracciai di nuovo e ci sdraiammo tutte e due sul divano, lei tra le mie braccia. Le accarezzai la fronte per tranquillizzarla, non mi sembrava il caso di dirle qualcosa. Un'ora. Passò un'ora. Un'ora a pensare a quei luridi bastardi. Se si fossero riavvicinati a lei, li avrei ammazzati. Non me ne sarebbe fregato niente dell'essere attore. Nessuno doveva toccarla. Lei si distaccò e sbadigliò.
" Voliamo tornare a casa? " dissi alzandomi. Era tardissimo i nonni sicuramente già dormivano.
" Si " disse quasi silenziosamente.
La riportai a casa.


" Allora buonanotte "  
Lei si girò verso me. Non mi rispondeva, mi solo guardava.
" Dormi con me "  disse ad un tratto bisognosa di qualcosa, molto probabilmente di affetto. Sgranai leggermente gli occhi, poi però sorrisi e feci si con la testa. Lei di tutta risposta mi sorrise. Finalmente rividi in lei un barlume di luce. Entrammo nella camera ed io chiusi la porta. Ci mettemmo al letto vicini molto vicini. Lei si girò verso di me. I nostri volti vicinissimi, ci guardavamo intensamente. Lei mi prese la mano e la strinse, io le sorrisi e lei anche, poi rassicurata, chiuse gli occhi. Continuai a fissarla a lungo. Non potevo dormire finchè non avrei fatto quel che avrei dovuto fare. Mi alzai lentamente dal letto, ormai Milena dormiva profondamente. Presi la sua borsa che aveva poggiato sulla sedia e cercai il suo cellulare. Una volta trovato lo accesi e mi diressi in bagno.. Trovai il numero che mi interessava e lo chiamai con il mio cellulare.
" Pronto "  colui che mi rispose aveva una voce assonnata e di una persona che aveva superato da poco una bella sbronza. La mia rabbia aumentò.
" Sei abbastanza sveglio da parlare? sai non mi piace insultare la gente quando non c'è con il cervello supponendo che ne abbia uno "
" Cosa? Ma va al diavolo stronzo "
" Sei Matteo? " dissi prima che lui potesse riattaccarmi. 
" Si che vuoi? "
Risi malvagiamente " Ti dico solo una cosa......se tu e i tuoi amici toccherete e parlerete un'altra volta con Milena Mari, io vengo lì e vi spezzo le ossa fino a demolirvi... lurido bastardo! Mi hai capito o devo ripetertelo? perchè non mi piace ripetere le cose! "
" Ma chi caz... " si controllò " ma chi diavolo sei...chi ti dà il diritto di parlarmi così... "
Lo interruppi " Sono Robert Thomas Pattinson e ti avverto....toccala e parlaci di nuovo ed io ti ro-vi-no " gli dissi calcando per bene quelle parole e prima che potesse controbattere gli riattaccai. Spensi i cellulari e ancora agitato decisi di fumarmi una sigaretta. Fumai dentro il bagno, muovendomi nervosamente e ripensando a quella storia . Una volta finito di fumare, ritornai da Milena.  Mi rimisi al letto, lei si girò, io l'abbracciai da dietro e finalmente soddisfatto mi addormentai respirando il suo profumo.


" Dove vai? " chiese Thony a sua moglie, che la vide alzarsi dal letto di mattina presto.
" Vado a controllare se sono ritornati....lo sai che è successo sicuramente qualcosa ieri! .... sono preoccupata "
" Si ma Rob aveva detto che si trovavano nel suo appartamento quindi non penso che.. "
" Io vado...non si sa mai " Kaley si mise una vestaglia ed uscì dalla camera. Suo marito sospirò. Sua moglie era troppo ansiosa.
" Thony "  la sentì chiamare a bassa voce dal corridoio. Lui si alzò subito pensando a cosa fosse successo. Uscì anche lui dalla camera e vidi Kaley che si trovava davanti alla porta della camera dei nipoti.
" Che fai? " le chiese piano lui gesticolando. Lei gli fece cenno di venire a vedere. Lui la raggiunse e la vide un pò sconvolta. " Che c'è? "
Kaley con un piccolo movimento della testa gli indicò cosa doveva guardare. Thony si avvicinò alla soglia della porta e guardò dentro. I due dormivano beatamente insieme ed abbracciati, gli venne da sorridere.
" Pensi che abbiano fatto qualcosa? " disse preoccupata sua moglie. Thony sorrise ancora di più.
" Ma no! "
Kaley lo guardò come per riformulare la domanda per esserne proprio sicura.
" Amore ma non vedi che sono vestiti sotto...dai su! " e li riguardò nuovamente.
" Si ma i giovani di oggi trovano e fanno le cose più strane...che ne sai se invece... " Thony riuscì ad azzittirla con uno sguardo esasperato. Poi ritornò in camera.
Kaley stava per chiudere la porta quando rivide suo marito uscire con una macchinetta fotografica.
" Ma che devi fare? " chiese lei meravigliata.
" Niente! ho deciso di fare loro una foto....così li potrò prendere un pò in giro...sarà bellissimo vederli arrossire "
Sua moglie alzò gli occhi al cielo. Thony scattò due foto, richiuse la porta e guardò Kaley.
" Ritorniamo al letto? "
" Ehi giù le mani " disse lei togliendo intorno al collo il braccio del marito. I due appena entrati in camera scoppiarono a ridere.


Fortunatamente a Robert non dissi tutti gli insulti che ricevetti, anche perché sarei andata a rivelare cose che lui non sapeva e che non doveva sapere.
Comunque la situazione ora non era delle migliori. Ormai persi il conto di quante volte da quella mattina mi abbracciò. Anche se svegliarsi abbracciata a lui fu davvero....
" Milena, allora come ti sta? " sentii Kaley chiamarmi. Uscii dal camerino. " Ti sta benissimo! " disse lei sfoggiando un mega sorriso. Mi guardai allo specchio, mi stava veramente bene, peccato che la mia faccia fosse pallidissima.
" Oh le sta dà incanto signorina...le stanno bene le figure fantasiose con questi colori, come dico io vivi....lo compra? " la commessa del negozio andò subito al sodo. Guardai Kaley.
" Ti sta bene Milena "
" Ok allora lo compro " dissi rivolta alla commessa che mi sorrise tutta entusiasta. Tornai dentro al camerino per cambiarmi.
Ho fatto bene ad uscire con Kaley per fare un pò di shopping, anche per distrarmi, dopo tutto quello che è successo nella mia vita in questi giorni!?!
pensai sospirando. Pagai ed uscimmo dal negozio. Kaley mi si mise sottobraccio " Ti sta proprio bene quel vestito "
" Già, all'inizio ero un pò scettica però dopo "
" Dove vuoi andare ora? "
" Uhm non so scegli tu Kaley per me è uguale "
" Un drink tra donne? "
La guardai divertita. " Vada per il drink "
" Lo sai da quanto tempo era che non uscivo più a fare shopping come una ragazzetta? ...l'ultima volta fu con mia figlia più piccola per il suo matrimonio "
Ridemmo tutte e due. Passammo davanti ad un negozio di bigiotteria ed accessori e mi fermai all'istante.
" Ti spiace se entriamo un attimo qui? " mi rivolsi supplichevole a Kaley.
" No " disse lei disinvolta. Entrammo. " Che ti vuoi comperare? " mi chiese curiosa.
" Oh no...non è per me che sono entrata... "
Mi capì al volo.














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Capitolo 16
*** Tenera E Aspra.....Sorpresa..... ***


cap16 Mi vestii e scesi subito per fare colazione, ero in perfetto orario. Robert fortunatamente già era sceso. Entrai in cucina: Thony leggeva il solito quotidiano, Kaley era intenta a preparare la colazione.
" Buongiorno " dissi entrando esultante.
" Buongiorno piccola " Thony mi rivolse uno dei suoi miglior sorrisi.
" Buongiorno Mile. Ti stavamo aspettando per iniziare " disse Kaley gentilmente.
" Oh grazie...Ehm Robert? "
" Sta fuori in giardino a fumare...mio nipote è una ciminiera! " mi rispose in tono esasperato Thony.
" Senti chi parla! Ti ricordo caro nonnino che tu fumi la pipa non so quante volte al giorno " Robert entrò all'improvviso e si mise seduto di fronte al nonno. Aveva un paio di jeans scuri e una camicia nera. Suo nonno scoppiò a ridere.
" Sei un pessimo esempio tesoro " gli rimproverò scherzosamente sua moglie. Ridemmo tutti e iniziammo a fare colazione.
" Milena questo vestitino ti sta veramente bene " mi disse Kaley facendomi l'occhiolino. Quello era il vestito che comprai con lei il giorno prima.
" Ah......! che disgrazia lo shopping e le donne!!! " si intromise Thony  mangiandosi nel frattempo un occhio di bue.
" Si! sopratutto se la donna in questione è Milena " ed ecco la prima frecciatina di Robert Thomas Pattinson
" Davvero?! " lo guardai sfidandolo. Lui alzò tutte e due le sopracciglia e rise sotto i baffi. " Strozzati con quel caffè " gli dissi a bassa voce e a denti stretti. Lui sorrise mentre beveva tranquillamente. Mi girai verso Thony e Kaley e li vidi lanciarsi un'occhiata che non mi piaceva, sicuramente divertiti da quei scambi di parole tra me il il loro adorato nipotino.


" Mi sono dimenticata di dirti che mi viene a prendere Thony al college " dissi voltandomi verso destra e guardandolo guidare.
" Non se ne parla. Ho detto che ti avrei sia riaccompagnato che ripreso io al college. Punto! "
" Si ma tuo nonno voleva farmi vedere una cosa, per cui.. "
" Per cui niente! te la farà vedere quando non vai a lezione "
" Rob per favore...non essere così fiscale " mi lamentai.
" Fiscale? sei tu che sei poco seria "
" Io? " ora lo guardavo brutto.
" Dimmi una cosa...ti sembra il modo di andare a lezione? " cercò di mantenere un tono calmo e serio, ma io scoppiai a ridere.
" Ma è un vestitino...e tu allora che vai vestito scuro?! sembri a lutto "
" A lutto? " piegò la bocca da  una parte e rise " comunque non si è mai visto un vestito così corto "
" Non arriva neanche a metà coscia "
" Si come no.......le tue gambe.. "
" Da quando in qua guardi le mie gambe? " lo interruppi e mi misi a braccia conserte. Lui rise da...pervertito.
" Da quando ho due occhi "  si girò verso me. Ci guardammo provocatoriamente.
" Ma bravo mio caro Rob complimenti....avvertimi però quando decidi di saltarmi addosso " lo provocai un tantino.
" Non preoccuparti non c'è nessun pericolo! ho troppa paura che tu possa avvelenarmi con la tua acidità "
" Pure! "quasi urlai. E lui se la rideva.
" E poi mia cara...le tue gambine questa notte mi hanno dato così tanti calci , che è meglio che le tieni alla larga da me " sorrise piegando di nuovo la bocca di lato.
" Non è colpa mia se parlando ci siamo addormentati sul mio letto...e comunque tu la sera prima mi hai stritolato con le braccia "
" Ma se ti ho abbracciata! ho dormito con te due volte e mi sento demolito "
Sospirai " Non potremo mai dormire insieme io e te "
" Concordo "
Arrivammo davanti il college.
" Mi raccomando, io sono a casa per qual.. "
" Si me lo hai ripetuto un centinaio di volte " lo interruppi, stufa di quella pappa.
" E se ti salteranno addosso con questo vestito.."
" Tu mi salteresti addosso? " quella domanda impulsiva che feci sorprese persino me.
" Milena stiamo parlando di cose serie "
" È logica Rob!.....se tu non mi salteresti addosso neanche gli altri lo faranno e viceversa! sei un maschio no? sotto questo punto di vista sei uguale agli altri! " non sapevo neanch'io che cosa stessi dicendo, stavo dando i numeri. Aspettavo una risposta, a quanto pareva lui aveva creduto a quella stupida logica. Non smetteva di guardarmi negli occhi. Aprii leggermente la bocca. Non riuscivamo a distaccarci : i nostri occhi si guardavano e non battevano ciglio; era come se fossimo uno dentro l'altro. D'istinto mi avvicinai cautamente, ma vidi che anche lui si stava avvicinando, i nostri visi si stavano avvicinando, piegai la testa di lato.
Sobbalzammo tutti e due sentendo squillare il mio cellulare, lui si portò la testa indietro e una mano sulla fronte, io vidi chi era.
" Thony? " dissi un pò stupita. Robert si girò verso me.
" Thony che succ.. " mi interruppe.
" Oh Milena scusa se ti ho disturbata...ma volevo dirti se per oggi era confermato quell'ingaggio... "
" Ah si " sorrisi " ecco tuo nipote però.. " mi interruppe di nuovo.
" Mio nipote? Ci penso io a lui! tranquilla "
Thony sapeva sempre farmi ridere. Sentii Robert sospirare sconfitto.
" Ok allora ci vediamo oggi...ciao Thony "
" Ciao piccola e scusa se ti ho telefonato così di punto in bianco "
" Ma no no tanto non hai disturbato. Ciao "
Riattaccai e aprii la portiera della macchina.
" Vado che è tardi. Grazie Rob "
Lui mi disse un semplice ' ciao '. Era avvilito, ed era tutta colpa mia e del mio egoismo. Lui era fidanzato ed io invece di starmene buona e di non metterlo in difficoltà, andavo a provocare. Maledetto il mio egoismo.

Entrai nell'aula in cui ci sarebbe stata lezione. Per fortuna qualcuno ancora doveva arrivare, compresa la professoressa.
" Buongiorno " dissi ovviamente in inglese. Quelli presenti mi risposero. Vidi Lisa salutarmi con la mano, vicino a lei Valerio. Io feci finta che non esistessero e mi sedetti distante da loro. Ovviamente i due sapevano cosa fosse successo. In attesa mi misi le cuffiette per ascoltare la musica.
" Milena? " sentii qualcuno chiamarmi e toccarmi la spalla. Mi girai, Lisa e Valerio si erano alzati per parlarmi. Ma non me ne importava niente.
" Come stai? " mi chiese cauta e dolcemente Lisa. La mia rabbia crebbe.
" Non ho bisogno di nessuna compassione " mi rifiutai di guardarli.
" Ma non è compassione...è che ci dispiace per quel.. "
Mi voltai e con lo sguardo la fulminai, interrompendola.
" Senti non ho avuto bisogno di voi quella sera e ne tanto meno ne ho bisogno ora...quindi dimenticatevi della mia esistenza come io mi sono dimenticata della vostra e addio " mi mise di nuovo le cuffiette alle orecchie e tolsi gli occhi su di loro. Forse ero stata troppo cattiva? No, non dovevo neanche pensarle queste cose.
" Ma che ti abbiamo fatto noi? " chiese Valerio alzando il tono della voce per farsi sentire da me. Mi tolsi le cuffiette ma non li guardai.
" Scusa ma allora perché siete venuti a rompermi? "
" Per vedere come stavi " chiese lui con un tono di voce che non mi piaceva per niente. La cosa che odiavo di più, era che dalla ragione passassi al torto.
" Secondo te come sta una persona che è stata maltrattata dal suo migliore amico e quasi violentata dal suo ' consigliere ' ? mentre tutti i suoi amici si ubriacavano e ballavano nella festa non preoccupandosi di che fine avesse fatto? ........stammi alla larga! " la rabbia che misi in quelle parole, li spaventò. Lisa disse sottovoce a Valerio di andare via, ma lui volle farmi un'altra domanda.
" Lo denunci? "
" Va all'inferno "  lo azzittii una volta per tutte. I due tornarono a sedersi ed entrò la professoressa.


Finita la lezione uscii dall'aula e andai a pranzare. Mi mancava solo un'ora di lezione dopo pranzo. Chiamai Thony per vedere se fosse riuscito a sistemare le cose con Robert, mi disse di si. Decisi di andare a prendere qualcosa al locale vicino al college. E li vidi. Erano tutti lì davanti, sicuramente Valerio stava raccontando la mini e focosa discussione con me. Erano tutti seri. Lisa mi vide per prima, gli altri capirono subito e smisero di parlare. Era evidentissimo ora che la protagonista della storiella fossi io. Mi avvicinai a loro. Mi guardavano con facce cupi. Mi rifiutai di soffermarmi a guardarli, compreso Matteo.
" Che c'è volete aggredirmi e violentarmi in massa? " risi sarcasticamente e amaramente. Fu l'unica cosa che mi venne da dire. Li guardai disgustata e decisi di andare dentro il locale.
" Aspetta Milena " Matteo mi prese per il braccio. Io non mi girai.
" Togli quella mano! " gridai ma non me ne resi conto. Lui mi lasciò. " Se provi solo a sfiorarmi con un dito...penso che tu mi abbia capito... "  gli dissi, e senza voltarmi entrai dentro il locale. Mi era venuta una fame enorme.


Mi diressi subito verso la macchina. Thony mi stava aspettando.
" Ciao Thony " dissi in fretta e furia mettendomi la cinta.
" Ciao piccola! tu devi vedere che faccia ha mio nipote...ahahahah  "
" Immagino... "
" Devo dire però che si è arreso subito...avrà capito l'antifona " sorrise ed io contraccambiai il sorriso.
" Speriamo bene " dissi sospirando.
" Ma si! Rob è un tipo alla mano che ama le piccole cose, vedrai si divertirà " feci si con la testa e lui continuò " tranquilla sarà contentissimo, non so neanche se c'è mai andato! "
" Ah! hai preso.. "
" Si generale "
" Bene mio impavido soldato " ridemmo tutti e due.


Entrai di corsa in casa e salii in fretta le scale. Neanche bussai, aprii subito la porta.
E DIAMINE!
Mi venne di nuovo il terremoto nel cuore.
Mi mancava solo di vederlo a torso nudo e....ma porca miseria!
pensai imbarazzata. Lui si trovava seduto, davanti al pc e stava a torso nudo.
" Ma non si bussa? " mi rimproverò.
" Ehm...si...io.... Rob vestiti dai che facciamo tardi. Forza! " dissi urlando.
" Che cosa? Ma stai bene?  "
" Dopo ti spiego dai "
Lui si alzò e si avvicinò. Era...era...era...
" Che hai lì? " indicò la mia mano sinistra che reggeva una scatola. Me ne stavo dimenticando completamente.
" È vero che stupida! questo è un regalo per te, che ti ho voluto fare "
Lo prese in mano " Guarda che io non ti ho aiutata per.. "
" Aprilo " dissi io interrompendolo. Lui per una volta mi obbedì. Sgranò gli occhi.
" Ma che mi hai regalato? "
Io gli feci un mega sorriso. " Allora devi indossare questa parrucca con gli occhiali, e poi ti devo mettere anche la matita nera agli occhi "
Lui si avvicinò al mio volto " Neanche per sogno "
" Robert non complicare le cose...devi venire con me e non ti posso portare in giro se non ti travesti " dissi esasperata.
" Che vuoi fare? "
" Ti fidi di me? " gli dissi supplichevole. Lui mi guardò storto.
" No "
Feci un sospirone. Sarebbe stata un' enorme impresa.


" Era ora Rob....stavo arrivando all'età di cento anni a forza di aspettarti....uhm ma come sei bello " disse ridendo Thony guardando suo nipote.
" Lo immaginavo! Figurati se tu non eri complice " disse Robert mettendosi seduto dietro il sedile. Io mi ci sedetti vicino. Era davvero buffo: la parrucca, lunghi capelli mossi castani, gli occhialoni doppi rettangolari di colore giallo canarino, e la matita nera agli occhi. Faceva paura.
" Devi esserne felice...almeno la gente la fai scappare così...ahahahah " Thony rise di cuore e partì.
" Spiritoso nonno "
" Basta! non si parla con il tassista...sono entrato nella parte "
Robert scosse la testa ed  io risi.
" Ridi ridi Milena...questa volta sarò molto vendicativo e crudele sappilo " mi disse guardandomi seriamente, ma era troppo buffo e non ce la feci a non ridere.
Passarono si e no quaranta minuti. Guardavo tranquillamente il finestrino sapendo di avere lo sguardo vendicativo di Robert addosso.
" Siamo quasi arrivati " disse Thony serio.
" Bene " dissi sorridendo e tirai fuori un foulard nero dalla borsa. " Dai Rob ti devo bendare " gli dissi allegra.
" Cosa? Ancora? " alzò un sopracciglio.
" Ehi non devi vedere "
Lui sospirò e si fece bendare. Thony fermò la macchina e scendemmo.
" Grazie Thony sei un angelo " dissi.
" Grazie tante nonno sei un demonio " disse Robert subito dopo la mia dolce frase.
" Di niente piccola! ora sono cavoli tuoi nipote...ahahah "
Detto questo se ne andò.
" Dove mi hai portato? "
Mi avvicinai a lui. " Secondo te? "
" In uno zoo? " sorrise
" Uhm...forse "
" Posso...? "
" Aspetta " gli presi la mano e lo condussi più vicino. Lui ascoltava attento le varie voce, i suoni e le risa dei bambini.
" Ma dove mi hai portato? "
" Ora lo scoprirai " mi avvicinai a lui, gli tolsi il foulard e mi scansai per farlo vedere. Sgranò gli occhi.
" Noooo, non ci posso credere! Il circo! " lui scoppiò a ridere.
" Ho pensato che...insomma una giornata un pò diversa... e non ridere! " gli diedi una piccola pacca sulla spalla.
" Hai avuto una grande idea " mi disse sempre ridendo.
" Va bene andiamo ora...dobbiamo fare la fila per entrare "
Ci incamminammo, lui continuava a ridere.
" Ho capito! " dissi bloccandomi  " andiamocene a casa " mi girai e cominciai a ritornare indietro.
" Ma no Mile scherzo! " mi prese per il braccio e mi fermò " Sono contentissimo di questa tua idea "
Lo guardai negli occhi e mi sembrava sincero.
" Lo vuoi un pò di zucchero filato? " mi disse lui.
Io gli sorrisi e lui andò subito a comperare lo zucchero filato. Ritornò e ci mettemmo in fila.
Lo vidi prendere un pò di zucchero filato con la mano, si girò verso di me " Dai Mile fai aaaaaaa...e dai tesoro...fai aaaaa " lo stava facendo apposta
" Smettila che ci guardano " dissi a bassa voce imbarazzata, coprendomi il volto con una mano.
" Ci guardano si! non so se ti rendi conto di come mi hai conciato...comunque.... tesorino fai aaaaaaa "
" Era necessario....basta "
" E dai...... mi piace troppo il tuo essere bambina! "
" Il mio essere cosa? "  feci finta di essere scocciata. Lui si avvicinò.
" Ti voglio bene " mi sussurrò in un orecchio. Lo guardai scettica, e iniziai a mangiare lo zucchero filato. Rimanemmo per pochi secondi senza parlare. Poi lui riattaccò cambiando discorso.
" Il circo è interessante puoi vedere tante cose, è divertente, ci sono animali spettacolari... " se la stava cantando e suonando da solo. Non sapeva neanche lui da dove gli uscisse quel discorso. Decisi di giocare.
" Si soprattutto i dominatori " gli feci uno sguardo da pervertita. Lui mi guardò stupito.
" Ma guarda a che cosa vai a pensare. Vergogna " fece finta di rimproverami. La sua faccia scandalizzata era uno spasso con quegli occhiali.
" Beh anche l'occhio vuole la sua parte mio caro Rob " dissi a bassa voce il suo nome e feci un movimento strano di sopracciglia.
" Placa i tuoi ardenti ormoni Milena...qualche animale potrebbe saltarti addosso "
" O qualche dominatore " dissi sempre con lo sguardo da pervertita e continuai " non è colpa mia se i tuoi sono andati in letargo "
" Che cosa? ehi attenta è dei miei ormoni che stai parlando..." mi puntò contro un dito.
" Per me ti si sono guastati " dissi seria, poi non ce la feci e scoppiai a ridere. Lui si girò. Vidi spuntare nel suo volto una risatina malefica.
" Attenta Milena....chiuditi la porta a chiave questa sera "
" Se se " dissi io divertendomi.
" Non so se questa volta riuscirò a  fermarmi " mi disse fulminandomi con lo sguardo. 
" Uhm perché quante volte hai dovuto resistere? " chiesi da finta ingenua.
" Oh... con te TAN-TE " il suo sguardo da pervertito era peggio del mio, ed era tremendamente sexy. Sentii la testa girare solo vedendo quello sguardo. La mia mente si annebbiò un attimo. Ma diceva sul serio? Non ebbi tempo di rispondere, che toccava a noi. Diedi i nostri biglietti ed entrammo. Ci mettemmo seduti e lo guardai di soppiatto, lui se ne accorse.
" Che c'è? "
" Tu sai come giocare con una ragazza..ecco perché cadono tutte ai tuoi piedi! " dissi alzando gli occhi e scuotendo la testa.
" Bimba mia....avrò pure una certa età ..che dici!?  " mi disse maliziosamente. Io non gli risposi e guardavo al centro del tendone.
" Aspetta un attimo!....mi stai dicendo che tu... " lasciò cadere la frase per farla terminare a me. Io mi voltai verso di lui con la faccia stralunata.
" No Rob ti sto solo dicendo che sei un Don Giovanni "
" Chi? "
" Uno che va con tante donne perché ci sa fare, perché si diverte, perché sa prenderle.... " dissi ritornando a guardare al centro.
" Tutte tranne una... "
Mi girai di scatto verso lui. In quel momento le luci si abbassarono ed iniziò lo spettacolo. Sospirai piano, il mio era un sospiro di sollievo, quel discorso aveva preso un piega sbagliata, ma per fortuna finì.


Il circo fu bellissimo. Sia io che Robert ci divertimmo e ridemmo come pazzi.
" Non so da quanto tempo era che non ridevo così " mi disse lui mentre uscivamo fuori dal tendone.
" Beh è stato stupendo " dissi io ridendo
" Puoi dirlo forte!....a proposito ma come torniamo a casa? "
" Avevo pensato con il taxi "
" Con il taxi?!? e dove se qui non c'è una fermata per taxi? "
Smisi di camminare. " Non ci avevo pensato " dissi più che preoccupata. Lui sospirò e sorrise.
" Come avevo pensato io!...Dai tranquilla...dammi il tuo cellulare che chiamo "
" Il mio? "
" Il mio sta a casa a riposare " mi disse divertito. Gli diedi il cellulare e lui chiamò.


" Pago io " dissi seria e ancora un pò assonnata dopo essermi addormentata dentro il taxi.
" Ma non ci penso neanche a farti pagare  "
" Ho organizzato io il tutto quindi io pago il Taxi " dissi quasi urlando.
" Ho detto di no "
Nessuno dei due cedeva. Io e Robert stavamo litigando mentre il tassista stava aspettando di essere pagato. Presi la mia borsa ma Robert fece più in fretta di me.
" Tenga " disse pagando. Il taxi ripartì. Lui si girò verso di me come per dire... ho vinto io.
" Maledetto "
" Si si " disse non curante. Poi si tolse la parrucca e gli occhiali. Si passò per tre volte la mano sui capelli. E si sgranchì la spalla, dopo che io ci appoggiai e mi ci addormentai per quaranta minuti spaccati.
" Mi hai demolito " si lamentò scherzando. Ma io sbuffai solo. Lui mi mise la parrucca in testa " Sto scherzando! ....e poi a me piace vederti dormire... " si avvicinò. Nella mia mente ancora assonnata suonò un campanello d'allarme. Pericolo. " Certo che eri proprio stanca " con la mano mi tolse una ciocca di capelli che avevo davanti agli occhi.
" Ehm si " mi scansai un pò e mi tolsi la parrucca che lui malamente mi aveva messo. Lui si avvicinò sempre di più. Respirai a fondo.
" Rob!...che stai facendo? " gli dissi calma come per rimproverarlo. Lui mi mise una mano sulla guancia.
" Grazie Milena " con la mano mi sollevò leggermente il volto verso di lui.
" Ehm ...la mano " dissi acidamente. Gli lanciai la parrucca in pieno volto.
" E questa no " disse lui di impeto.
Cercai di scappare ma lui mi afferrò da dietro.
" Eh no ora non scappi mia cara "
" Dai Rob lasciami " dissi ridendo.
" Ma si Rob....lasciala..."
Sentimmo ad un tratto una voce femminile.Colei stava sulla soglia della porta. Lui si impietrì vedendo chi fosse e mi lasciò. Guardai prima il volto di Robert e poi il volto infuriato di lei.
Ed ora?
pensai confusa.







Spero che questi capitoli vi siano piaciuti ^^
Scusatemi ma questo non l'ho scritto tanto bene
purtroppo sono un pò impegnata quindi mi ci sono dedicata
poco =(
vi prometto che il prossimo sarà meglio!
Volevo di nuovo ringraziare tutte voi che avete messo la storia
su preferite, seguita e tutte quelle che commentano sempre...GRAZIE SWEETMOON, MIKI_888, ILACHAN89YAMAPI,MARIENS, MICINO...INSOMMA A TUTTE....GRAZIE TESORE <3
Un Bacione e spero di non deludervi con i prossimi capitoli!
KISS =)


















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Capitolo 17
*** ALCHIMIA ***


cap17 " Allora....sono pronta ad ascoltare le tue giustificazioni...forza! " mi disse freddamente. Sospirai e mi passai nervosamente una mano fra i capelli, esitai a guardarla, era veramente arrabbiata e questa volta non aveva torto. Non sapevo da dove iniziare a raccontare, infondo era una storia così assurda che poteva apparire anche poco credibile.
" Hai completamente ragione " dissi non sapendo di preciso cosa dire.
" Robert io non sono venuta qui per rivendicare la mia ragione. Sono venuta per farmi dire da te i motivi di questo incomprensibile e immaturo comportamento " disse lei cercando di mantenere la calma.
" Non lo so neanch'io  " ed era la pura verità. Non riuscivo io stesso a spiegarmi i gesti e le azioni che stavo compiendo in quel periodo, in realtà non ci avevo mai pensato veramente, seguivo l'istinto e non riuscivo a controllarmi, soprattutto quando c'era di mezzo Milena, mi dimenticavo di tutto quello che c'era intorno a  me, della mia vita, della realtà; sentivo solo le emozioni che provavo e il desiderio di spingermi oltre.
" Chi è quella ragazza? " chiese ad un tratto tirando fuori una voce ferma e fulminandomi con lo sguardo. Si mise a braccia conserte.
" È un'amica " risposi prontamente.
" Un'amica? siete molto uniti per essere amici " osservò amaramente " è per lei che.. "
" No lei non c'entra " la interruppi alzando leggermente la voce e lei mi guardò in modo strafottente.
" Robert raccontalo a chi non ti conosce....non a me! "
Girai la testa di lato e sospirai, stanco già di quella conversazione che ancora non era arrivata al punto cruciale. Rimanemmo per circa tre minuti senza parlare, lei mi fissava rigidamente, non batteva ciglio, io mi passavo di continuo la mano fra i capelli anche se questo non mi calmava affatto, attendevo la sua prossima mossa e nel frattempo pensavo, pensavo a cosa avrei fatto ora, pensavo a tutto quello che era successo, pensavo a Milena e alla mia vita prima che entrassi nel mondo dello spettacolo. Sentii lei respirare a fondo.
" Bene! Che cosa intendi fare? " disse per arrivare ad una fine, anche lei stufa di quella conversazione.
" In che senso? " dissi stupidamente.
" Nel senso se vuoi finirla qua....io penso che tu non voglia andare avanti con... "
" Non ho mai detto e ne tanto meno pensato una cosa del genere...è il mio lavoro diamine! " dissi alterato. Una cosa in tutta quella storia era sicura, non volevo lasciare il mio lavoro. Dopo anni di sacrifici a studiare e ad entrare non potevo. Vidi lei battere le mani sul tavolo della cucina e si alzò di scatto.
" Dimmi il motivo per cui non sei presentato all'intervista allora! " la mia manager mise in quelle parole tutta le rabbia e la delusione che aveva in corpo.
" È successo un imprevisto e non ho potuto avvisare " dissi alzando la voce. Ma non dissi la verità. In realtà me ne ero dimenticato, quando sentii Milena piangere mi si offuscò la mente e non capii più niente. Ma non ero pentito assolutamente di quella dimenticanza, per me era più importante una persona che un'intervista. Lei si accese una sigaretta per calmarsi un pò ed anche a me venne voglia di fumare, prima però dovevo concludere quella storia e poi mi sarei fumato un pacchetto intero.
" Non so quante volte ti avevo ripetuto di non dimenticartene.... io, Tom, tuo nonno... " riprese a dire lei " ...ho dovuto mandare giù la storia della vacanzina dai nonni, del cellulare, delle foto che ti hanno scattato, diavolo Rob! ti devi mettere in testa che sei famoso, che non puoi fare come ti pare.....e questo mi sembra di avertelo già detto....Che intenzioni hai? " la mia manager pronunciò quelle parole nevroticamente e si risedette, stanca di fare avanti e indietro. Come dargli torto?
" Dammi una settimana. Una settimana e poi ritornerò a lavoro " lei sgranò gli occhi e mi guardò storto, incredula a quelle parole, ma non la biasimavo, anch'io mi sorpresi per quello che dissi, ma avevo una questione da chiarire. Lei mi capì.
" Una settimana non di più "
Sorrisi per la mia piccola vittoria. " Rob " disse lei seria " se io sto facendo tutto questo è perché credo in te "
Le feci si con la testa e le sorrisi . Lo sapevo bene! la mia manager era rigida e rigorosa ma nonostante questo era una gran manager e mi voleva bene. Spense la sigaretta nel posacenere e mi guardò intensamente.
" Un'altra cosa....lascia stare quella ragazza. Lo sai...a me non è mai importato granché della tua relazione segreta con Nikki, sia perché era segreta e sia perché Nikki faceva parte del mondo dello spettacolo ed anche se sarebbe uscita fuori questa storia, non ci sarebbe stato niente di male visto che molte fan la supponevano.....ma....una persona al di fuori di tutto ciò, del tuo mondo per l'esattezza, può creare solo dei problemi a te e a se stessa, la sua vita sarebbe stravolta, potrebbe cominciare ad amare i riflettori su di se, così comincerà a creare solo che gossip.... tutte le ragazze sono attratte da quel mondo e impazziscono quando si vedono in copertina, anche se erano delle ragazze con dei principi, la loro mente verrà annebbiata dai flash, dalle telecamere...quindi lasciala stare finché sei in tempo....o meglio...salvala! " detto questo si alzò e prese la sua borsa per andarsene. Io non mi muovevo fui impietrito parole, forse perché comunque non ci avevo mai pensato. La mia manager mi guardò sorridendo, ma non ci feci poi tanto caso, infine mi alzai e l'accompagnai alla porta.
" Mi raccomando Rob "
" Si, tranquilla "
" Ehi ti tengo d'occhio " disse facendomi l'occhiolino.
" Si capo " dissi ridendo.
" Ci sentiamo per telefono mia star, ho il numero di casa dei tuoi nonni....a me non mi sfuggi " mi diede una pacca sulla spalla. Io risi.
" Ok capo "
Lei diresse verso la sua macchina, ma a metà strada si girò. " Nessuno può salvarti dalle mie grinfie...ricordatelo " mi disse urlando e salendo in macchina se ne andò.
Chiusi la porta spingendola fortemente, quella sera avrei avuto molto a cui pensare. Mi diressi in salotto per sfogarmi un pò. Iniziai a suonare il pianoforte l'unico strumento con cui mi sfogavo e pensavo contemporaneamente.


Riattaccai, dopo aver parlato mezz'ora al cellulare con quasi tutta la mia famiglia, per ripetere poi sempre le stesse cose dato che facevano le stesse domande, buttai il cellulare sul comodino e mi sdraiai sul letto, stanca. Ad un tratto sentii la musica di un pianoforte. Qualcuno stava suonando freneticamente il piano, decisi di andare a vedere chi fosse, ovviamente pensai a Robert. La sua manager doveva avergliele cantate di santa ragione. Uscii dalla stanza e mi recai giù.
" Milena "
Thony e Kaley sbucarono dalla cucina.
" Tesoro è meglio che non vai da Rob " disse Kaley calma.
" Perché? Che è successo? "
" Non sappiamo cosa si sono detti noi siamo scesi ora, però quando Rob suona in questo modo qualcosa è andato storto " mi disse Thony preoccupato per il nipote. 
" Ed è meglio che in questo momento tu non vada a disturbarlo, potrebbe diventare una belva...lascialo scaricare un attimo " Kaley mi mise una mano sulla spalla per condurmi in cucina. Ma io mi scansai e mi diressi verso il salotto.
" No Mile.. " Kaley tentò di chiamarmi ma fu bloccata e sentii Thony dire " Lasciala andare, lei... " continuò a parlare ma io entrai in salotto e appena lo vidi sgranai gli occhi.
Sembrava volesse infiammare i tasti del pianoforte, stava scaricando tutta la sua rabbia sulle dita, per poi muoverle rapidamente, anche se sbagliava non smetteva di suonare e continuava, non avevo mai sentito quel pezzo, evidentemente lo aveva scritto lui. Era sorprendente. Con calma mi avvicinai, non si accorse di me poiché io mi trovavo dietro di lui. Avevo paura a chiamarlo, Kaley mi aveva un pò spaventata, però quello che era successo a Robert era tutto a causa mia perciò dovevo aiutarlo. Decisi di non aprire bocca. Mi avvicinai silenziosa sempre di più e mi sedetti vicino a lui. Robert sentì la mia presenza e scaricò tutta la sua frustrazione premendo fortemente i tasti con le dita, ed emettendo un suono forte e sgradevole. Appena tolse le dita sul piano io, senza neache rendermene conto, iniziai a suonare. Le mie mani andavano leggere mentre eseguivo un valzer di Chopin, lui mi guardava sorpreso, non se lo aspettava. Continuavo a suonare quell'allegro valzer mentre lui non mi staccava gli occhi di dosso. Quando finii lo guardai e lui mi sorrise. Robert iniziò a suonare lentamente la danza ungherese n°5 di Brahms, un pezzo che si poteva fare benissimo a quattro mani. Portai le mie dita sul pianoforte, ci guardammo e iniziammo a suonare insieme. Quello che ne uscì fu spettacolare, le mie dita andavano in concordia con le sue, il ritmo veloce rappresentava i nostri irrequieti stati d'animo, in quel momento ci capivamo, stavamo insieme, eravamo una cosa sola. Non so descrivere l'emozioni che provai, eravamo semplicemente uniti, l'alchimia che c'era tra di noi ora era evidentissima. Più il ritmo accelerava e più la nostra alchimia aumentava. Finimmo di suonare e vidi Robert sorridere, lo guardai e sorrisi anch'io, ci guardammo intensamente poiché tutte e due eravamo pienamente consapevoli di ciò che c'era stato e di ciò che avevamo provato in quel momento. Tra noi aleggiava un'atmosfera strana dominata dalla nostra alchimia. Atmosfera che si dilatò quando sentimmo degli applausi. Ci voltammo. Kaley e Thony ci battevano le mani contenti.
" Siete bravissimi " disse Kaley emozionandosi. Robert si alzò e sorrise ai nonni, poi si girò verso di me.
" Complimenti Milena " mi disse in modo strano. Si girò e si incamminò verso la cucina.
" Dove vai Rob? " gli chiese Thony seguendolo con lo sguardo.
" Vado a fumarmi una sigaretta in giardino " disse noncurante. Se ne andò.
Ma che aveva? A che cosa pensava? Cosa era successo?


Presi la terza sigaretta dal pacchetto, l'accesi e cominciai a fumarla. Ero stravolto, stravolto da Milena e da tutte l'emozioni e sensazioni che sapeva crearmi, darmi e tirami fuori. Ogni suo gesto, ogni suo modo di fare erano per me continue sorprese. Non avevo mai suonato con nessuno così, le nostre dita si compensavano l'un l'altro, se le altre non c'erano il pezzo era incompleto. Milena sapeva completare perfettamente ogni pezzo da me eseguito. Sicuramente anche lei avrà pensato ad una parola....alchimia. Tra noi c'era una forte e potente alchimia. Lei sapeva capirmi, lei sapeva starmi vicino, lei sapeva come prendermi. Lei, lei, lei.
Premetti con forza la sigaretta, ancora a metà, nel posacenere. E me ne accesi un'altra.
" Poi non fare il permaloso quando ti dico che sei una ciminiera! " mi disse scherzando mio nonno, che comparì ad un tratto vicino a me. Risi.
" Pensavo " dissi portandomi la sigaretta in bocca.
" Ed io so anche a chi! " disse mio nonno con un'aria maliziosetta.
" Nonno non posso, sono un attore, sono famoso.. "
" E sei innamorato " mi disse interrompendomi. Feci un sorriso da sbruffone, forse perché lo ero veramente.
" Addirittura! No...è più che altro attrazione....attrazione dovuta molto probabilmente anche alla mancanza di Nikki "
" Bah sarà.....comunque quello che ho visto là dentro qualche minuto fa.."
" Stavamo suonando " questa volta lo interruppi io.
" Ah stavate suonando " disse lui come se stesse parlando tra se e se. " Ok " disse infine. Io finii di fumare la sigaretta.
" Ti lascio nipote, vado a suonare un pò la mia amata chitarra, così tu potrai continuare ad auto convincere te stesso " e così dicendo mi diede una pacca bella forte sulla spalla. Io scossi la testa nervosamente. Lui fece per andarsene, quando ritornò indietro.
" Mi sono dimenticato....questa è tua " mi consegnò una foto. Appena la vidi sgranai gli occhi. Io che abbracciavo da dietro Milena mentre dormivamo beatamente nel letto di lei. Questa era stata la sera in cui...
" Ma... " lo guardai un pò sconvolto. Lui se ne stava andando, si bloccò di nuovo e si girò verso me, questa volta mi voltai anch'io verso di lui, guardandolo.
" Sai Rob..... neanche Romeo era così innamorato di Giulietta come lo sei tu di Milena ! " mi sorrise e se ne andò.
Guardai di nuovo la foto. Era vero! Io ero innamorato di lei....ma questo non bastava per affrontare un mondo in cui l'amore prima o poi passava in secondo piano per poi finire.
Milena resterà per me solo un sogno che non raggiungerò mai, un sogno da sigillare...






Ed ecco finito il diacessettesimo capitolo! Allora vi è piaciuta la sorpresa?
Eh lo so che pensavate a Nikki......ihihih....
comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto^^
Come sempre voglio ringraziare tutte quelle che seguono la storia e
soprattutto tutte quelle che l'hanno messa su preferite e seguita, che sono veramente aumentate...
ecco ora mi commuovo T.T .......
Se vi fa piacere vi linco i siti in cui potete ascolatare le due musiche classiche....( a me piacciono molto le musiche classiche)
http://www.youtube.com/watch?v=4C-oiN_KDD0
http://www.youtube.com/watch?v=wDcKggIOvKc
GRAZIE ANCORA =)
un bacione a tt <3



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Capitolo 18
*** Impazzire ***


cap18 Ciao =) pronte a leggere un altro capitolo? spero di colpirvi anche con questo...uhm cosa posso dirvi?
vabbè come sempre vi ringrazio, perché detto proprio palesemente se non c'eravate voi che
seguivate la storia, non so se avrei continuato a scriverla, quindi è anche merito vostro^^
poi sono contenta che ci siano nuove fan della storia...ciao 
lazzari!
grazie a tutte quelle che seguono e che commentano.....basta sto diventando monotona, quindi la smetto
e vi lascio leggere il capitolo....ihihih
un bacione grande, enorme, immenso!
alla prossima <3




Sentì suonare interrottamente il campanello. Si alzò dal letto e andò a controllare chi potesse essere così pazzo da svegliarlo di mattina presto. Aprì di malavoglia la porta ancora assonnato.
" Ho un problema " gli disse la persona davanti a lui.
" Rob....ma sei impazzito! " disse Tom stiracchiandosi e scrollando le spalle. L'amico entrò dentro il mini appartamento.
" Non so che fare Tom "
" Almeno potevi portare qualcosa da mangiare....comunque....la tua manager te ne ha date di santa ragione? " disse Tom buttandosi sul divano facendo una faccia tra il divertito e l'assonnato. Robert gli si sedette vicino.
" Sono innamorato di Milena " disse frettolosamente andando al sodo.
S
" Ma va! quella volta che l'ho abbracciata mi hai quasi incenerito con lo sguardo " la voce assonnata di Tom faceva capire benissimo che lui era quasi assente.
" Tom! sto impazzendo "
" Nah... tu sei sempre stato pazzo..." 
" Non posso, non so neanche se lei....ma mi stai ascoltando? " Robert vide l'amico appisolarsi sul bracciolo del divano.
" Si ...continua... " Tom sbadigliò.
" Ehm Tom! "
I due amici si girarono sentendo una voce femminile dietro di loro. La ragazza indossava una maglietta lunga di Tom, che le arrivava fino alle cosce. I capelli castani chiari legati a ciuffo ed il viso un pò oblungo ma delicato e dolce allo stesso tempo.
" Non volevo disturbarvi. Ciao Rob " la ragazza lo salutò amichevolmente
" Ciao Debby " disse imbarazzato, poi si rivolse all'amico " non sapevo che tu e Debby....diavolo potevi dirmelo " gli disse a bassa voce. Tom lo guardò stralunato.
" Se mi davi il tempo di parlare forse! "
" Vabbè io vado, scusate il disturbo "
Robert si alzò per andarsene.
" Ma no Rob se vuoi rimanere... " disse gentilmente Debby.
" Oh no...vado " si avvicinò a Debby  " mi sembra un cadavere...ma che ha preso stanotte?!....dagli qualcosa di forte per farlo riprendere " disse facendole un occhiolino, lei arrossì.
" Ok... ciao Debby....Ci vediamo vecchio mio e riprenditi, a me servi lucido! " disse rivolgendosi all'amico e incamminandosi verso la porta. Tom si alzò e gli andò dietro fino a prenderlo per la spalla e girarlo.
" Rob ascolta....per quella questione....devi essere sicuro di quello che provi tu e di quello che prova lei, per il resto sii poco razionale....solo così vedrai le sue vere reazioni, poi basa il tuo comportamento secondo quest'ultime....è psicologia mio caro! " Robert, scettico, alzò un sopracciglio e chiuse la porta guardando l'amico cadavere e scuotendo la testa.
E poi sono io quello pazzo!
pensò ridendo mentre scendeva le scale.


Finalmente anche quella lezione era terminata, quelle ore passarono molto ma molto lentamente, non vedevo l'ora di ritornare a casa. Uscii dall' aula non salutando  nessuno. Mi misi le cuffiette alle orecchie per ascoltare un pò di musica, e controllai l'ora per vedere quanto mancava all'arrivo dell'autobus.
Ad un tratto mi sentii toccare la spalla, mi girai di scatto e davanti a me vidi Matteo.
" Ciao " mi disse facendomi un sorriso. Mi voltai e reiniziai a camminare, non spiccicai neanche una parola. Ma lui mi prese il braccio.
" Aspetta Mile "
" Che vuoi? " dissi infuriata.
" Come stai? " chiese calmo lui.
" Bene se mi lasci in pace " lo fulminai con lo sguardo e iniziai a scendere le scale del college. Lui mi venne dietro adattandosi alla mia veloce andatura.
" Mile mi manchi " disse mentre attraversammo i giardini.
" E cosa vuoi da me? Non ho voluto io tutto questo " dissi bloccandomi di scatto. Anche lui mi mancava. Fu pur sempre il mio migliore amico.
" Non volevo perderti! sono stato uno stupido geloso! " mi prese per le spalle e mi costrinse a guardarlo.
" Vuoi un consiglio? " dissi ancora più acida del solito, lui mi fissava intensamente negli occhi " Vai a consolarti con Claudia " detto questo lo scansai e reiniziai di nuovo a camminare.
" Milena lui non potrà renderti mai felice! è un attore, è famoso! " mi urlò.
" E con questo? " mi girai e mi diressi minacciosa verso di lui.
" Ti voglio dire che poi chi soffrirà sarai tu " disse accarezzandomi la guancia.
" Non mi toccare " tolsi brutalmente la sua mano.
" Ritorna alla realtà Mile "
" Se la realtà significa stare con te e quegli altri idioti e con gente che mi odia, sai a chi mi riferisco...preferisco sognare e circondarmi di quelle cose che mi fanno sentire bene "
" Vorresti dire circondarti di illusioni " fece un sorriso sprezzante.
" Tu non puoi capire "  preferii finire lì quella discussione ed attraversai il cancello per uscire dal college, ma lui mi seguì.
" Milena quello non è il tuo mondo " disse raggiungendomi.
" Il mio mondo è dove è lui, perché lui è il mio mondo " gli sorrisi. Lui mi guardò preoccupato.
" Sei impazzita? " mi disse quasi disgustato. Io mi girai per andarmene e lo vidi.
Porca miseria!
pensai vedendo la sua faccia arrabbiata. Corsi prima che Robert potesse scendere dalla macchina, lasciando come un broccolo Matteo, che nel frattempo vedeva, rassegnato, la scena. Aprii lo sportello della macchina.
" Ma che ci fai qui? avevi detto che non saresti venuto! " dissi un pò sorpresa.
" Milena ti conviene salire prima che vada ad uccidere qualcuno "  
Salii e lui mise subito in moto facendo una manovra da pazzo.
" Ma come ti è venuto in mente di parlare con lui? " attaccò infuriato.
" Mi stava chiedendo come stavo " cercai di essere il più calma possibile.
" Ti stava chiedendo cosa?  e pure lo avevo avvisato! "
" Rob è stato pur sempre il mio migliore amico "
" Lo difendi pure? " mi guardò allibito e sorrise nervosamente. " Sei incredibile Milena "
" Non lo sto difendendo, sto dicendo che.. "
" Basta! non voglio sentire altro " disse più arrabbiato che mai, poi però continuò " Sembra che tu non riesca a resistere senza di lui! "
Sgranai gli occhi " Ti è dato di volta il cervello? " dissi urlando.
" Forse " disse accennando un sorrisetto sarcastico. " Ma mai quanto te! "
" Che c'è Rob...soffri di gelosia? " lo provocai.
" Non è gelosia! ma permetti che dopo tutto quello che ti ha fatto io possa avercela con lui?!? "
Rimasi delusa da quella risposta e mi zittii. Non volevo più parlare di quella storia. Guardai il finestrino alla mia sinistra. Calò il silenzio.
Arrivammo a casa. Io scesi dalla macchina sbattendo la portiera forte ed entrai subito, raggiungendo veloce la mia camera.
Robert era uno stupido. Ed io ero stupida ad essermi innamorata di lui.

Avevo esagerato con Milena, non dovevo trattarla in questo modo, ma quando la vidi parlare con lui....sicuramente ero anche un pò geloso...che io stia impazzendo veramente?
" Rob " mia nonna mi estrasse dai miei pensieri. " Io sto uscendo un attimo e tuo nonno ritornerà tra un pò "
" Ok nonna tranquilla! " le diedi un bacio e lei mi accarezzò la guancia " Mi fido di te " mi disse dolcemente. Le feci si con la testa.
" Vado a farmi una doccia " dissi infine.
" Ci vediamo tra qualche oretta allora Rob " lei aprì la porta ed uscì. Salii di corsa le scale, avevo proprio bisogno di una doccia. Vidi la camera dei nipoti e subito alla mente Milena.
Devo chiederle scusa!
pensai  bloccandomi davanti alla sua porta. Non bussai. Mi voltai e mi diressi verso la mia camera, da lei ci sarei andato dopo.

Amavo sentire, come sempre, l'acqua calda scorrere sul mio corpo. Mi rilassavo e non so perché dimenticavo ogni situazione spiacevole. Uscii dopo un'ora dalla doccia. Avvolsi come sempre il mio corpo nell'asciugamano ed abbandonai il vapore caldo. Mi buttai sul letto e mandai un messaggio a mia madre, scrivendole che andava tutto bene e che anche questo giorno era passato. Ormai mancava poco al mio ritorno in Italia. Pensando a questo mi si chiuse lo stomaco e mi venne da piangere. Mi alzai per prendere la mia biancheria nel cassetto e cercai di reprimere quelle lacrime. Non dovevo pensarci. Nel frattempo non mi accorsi di essermi messa il tanga dalla parte sbagliata e il reggiseno tutto attorcigliato.
" Ma che imbranata!.....a chissà che penso!.....è incredibile....ancora faccio queste domande? ...ma a cosa posso pensare? e a chi soprattutto!... a quello scorbutico di Robert....certo che chi lo capisce è bravo! .....ma guarda tu come mi sono messa questo reggiseno... " parlavo da sola tra me e me, stavo impazzendo sul serio. Continuai a litigare e a rimproverare il reggiseno. " Ma ti vuoi sciogliere? .....uffaaaa come si è fatto ad arrotolare così?! ...Maledetto! ... Uh ecco fatto! " dissi entusiasta.
" Milena "
Sentii la porta aprire, mi girai e Robert si trovava sulla soglia. Afferrai in fretta l'asciugamano e me lo misi davanti, comprendomi. Divenni rossa come un pomodoro.
" FUORI " urlai come una pazza. Lui si portò una mano sui capelli. Indossava una maglietta nera aderente e dei pantaloni grigi di una tuta. Sul suo volto si delineò il suo classico sorriso strafottente. " Ti serve una mano? "
" Sparisci maniaco! ESCI " gli gridai nuovamente. Lui accentuò ancora di più il suo sorrisetto.
" Sei sicura che non vuoi che ti aiuti? "
Mi stavano salendo i nervi a mille, decisi di rispondergli a tono.
" Mio caro tu sei buono a togliere non a mettere un reggiseno...quindi FUORI " pensai di averlo messo a tacere.
" C'è sempre una prima volta " mi rispose prontamente lui. Si avvicinò. Il mio cuore cominciò a battere più forte che poteva. Lui si stava avvicinando sempre di più. Ed io stavo per morire talmente il mio cuore batteva.
" Ti avverto...se ti avvicini ancora non so che cosa ti aspetta " provai a dire. Presi in mano il libro di Verga che stava sul comodino e lo minacciai, mentre con una mano tenevo l'asciugamano premuto sul mio corpo.
" Non rendere le cose più eccitanti " mi disse in modo sensuale, abbassando il libro e togliendolo dalla mia mano.
" Dai Robert basta con questi scherzi " non ce la facevo a reggere una pressione simile. Il mio cuore era incontrollabile, la mia mente si stava offuscando, cominciò a prendermi la voglia di baciarlo. Mi appoggiai alla parete sconfitta e in attesa che finisse tutto. Lui buttò il libro sul letto e mi prese per le spalle.
" Hai una pelle morbidissima " mi disse accarezzandomi il braccio.Sentii il suo alito sulle mie labbra, fino a quel momento non mi resi conto di quanto fossimo vicini. La mia mano cercava ancora di reggere l'asciugamano; con l'altra cercai di scansarlo ma lui me l'afferrò bloccandomela sul muro. Non riuscivo più a reagire, a quel punto non volevo reagire.
Lui portò l'altra mano su quella che reggeva l'asciugamano. Il contatto con lui mi fece rabbrividire. Ma quanto sarebbe durata quella tortura? Lo volevo, volevo Robert in tutti i sensi.
Forza...dai...forza....non ce la faccio più a resisterti...permettimi di abbandonarmi a te....
nella mia mente quelle parole erano l'unica cosa che echeggiava, forse perché era l'unica cosa che volevo e che provavo in quel momento. Portai il mio corpo più vicino al suo per incitarlo, lui automaticamente si avvicinò posando il suo corpo su di me e premendomi al muro. Stavo per lasciare l'asciugamano e lui stava per baciarmi. Lo guardai chiedendo quel bacio e perdendomi nei suoi occhi. Inclinai la testa e lui mi imitò. Sentivo il suo respiro caldo, stavo per toccare le sue labbra...
" CHE STATE FACENDO?!? "
Sobbalzammo e ci staccammo immediatamente. Tom scoppiò a ridere. Robert imbarazzato si passò una mano fra i capelli, torturandoli. Nessuno dei due fiatava.
" Scusate..." disse Tom continuando a ridere " ma se dovete fare queste cose chiudete la porta no!?! " non ce la faceva a smettere. Non aprii bocca ero troppo imbarazzata.
" E tu da dove sei entrato? " chiese Robert cercando di cambiare discorso.
" Tua nonna non chiude mai la porta secondaria...sono entrato da lì " disse sorridendo.
" Ti sei ripreso da stamattina vedo! " cercò di continuare Rob.
" Oh si! e con questa scena alla grande! " scoppiò di nuovo a ridere e Robert sospirò. Io me ne stavo ancora appoggiata al muro e con...
" Oh mio dio! " dissi ad un tratto seria, i due mi guardarono preoccupati. Vidi i loro sguardi su di me. " USCITE PERVERTITIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII " urlai il più forte possibile. Tom uscì subito dalla stanza, Robert portò le mani avanti come per difendersi.
" Calmati Milena " tentò di dirmi. Ma ero furiosa. Gli lanciai un cuscino. " TU SEI IL PERVERTITO NUMERO UNO...IL PEGGIO CHE CI SIA...ESCIIIIIIII " urlai con tutte le mie forze.
Robert uscì chiudendo subito la porta. Andai di corsa a girare la chiave, poi lanciai l'asciugamano per terra e mi buttai sul letto, ormai era provato...stavo impazzendo...ero pazza di lui, Robert Pattinson.


" Non mi pare che l'abbia presa tanto bene " mi disse ancora ridendo Tom appena chiusi la porta.
Lo guardai male. " Ma come ti è saltato in mente di entrare così di punto in bianco? " lo rimproverai.
" E a te come ti è saltato in mente di portartela al letto? " mi lanciò un'occhiata maliziosa.
" Ma non sei tu quello che ha detto di essere meno razionale?! " alzai un sopracciglio.
" Meno razionale non un animale in calore " disse lui scuotendo la testa come per dire sei un caso patologico.
" Non ce l'ho fatta a resistere....quando me la sono vista davanti quasi nuda....non ci ho visto più " ripensai nervosamente a quella scena: quando vidi il suo corpo, lei che arrossisce e cerca di difendersi, io che non riuscivo più a ragionare, la mia mente e il mio corpo che erano contaminati dalla voglia di toccarla, di baciarla, di possederla. Mi rivenne il desiderio al solo pensarci. Ero completamente cotto, cotto e pazzo di Milena.
" Che intendi fare ora? " mi chiese serio Tom. Questa si che era una bella domanda!
" Lascio Nikki, mi sembra la cosa più ovvia " dissi pensandoci un attimo prima.
" E con lei? " Tom indicò con il dito la porta degli ospiti. Sbuffai pesantemente.
" Non lo so " portai la testa in dietro passandomi una mano fra i capelli.
" Bene di male in peggio!......senti lo sai di cosa hai bisogno?......di una bella birretta " mi disse avvicinandosi. Lo guardai divertito e gli feci si con la testa
Ci avviammo verso la rampa di scale da scendere, lui ad un tratto si girò ridendo verso di me.
" Non è che prima...insomma.... vuoi andare un attimo in bagno?....sai....se ti devi sfogare...mi hai capito no?! "
" Che.. " lo guardai in modo assurdo e gli diedi una pacca sulla schiena " Cammina " gli dissi spingendolo per le scale
" Dai... era così per dire! " disse giustificandosi, mentre se la rideva.
Arrivati in cucina scoppiammo a ridere tutti e due.











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Capitolo 19
*** Il Bacio Che Uccide ***


cap19 L'ultimo. Quello sarebbe stato l'ultimo giorno in cui sarei andato a prenderla al college.  È incredibile come siano passati quei giorni, quelle settimane, quelle ore, quei minuti. Io dovevo ripartire e lei anche. Sarebbe finito tutto. Ma come poteva finire una cosa del genere? Cosa le avrei detto? Amici? Fidanzati? o semplici conoscenze estive?
Mi accesi una sigaretta. Ero confuso, non sapevo che fare. Non riuscivo neanche più a guardarla. Non riuscivo a starle vicino che subito la desideravo, desideravo anche un semplice abbraccio, purché le stessi vicino.
Guardai l'orologio, mancavano ancora dieci minuti. Sbuffai e mi portai la sigaretta in bocca. Ad un tratto sentii bussare al finestrino, mi girai di scatto per vedere chi fosse. Sbarrai gli occhi. Mi tolsi gli occhiali da sole per fargli capire che lo avrei torturato anche solo con lo sguardo. Ma poi pensai a Milena. Così non me lo filai e ritornai a guardare avanti. Lui aprì la portiera.
" Ti devo parlare " mi disse serio.
" Mi devi parlare?....Io no " cercai di non guardarlo e di controllarmi. Milena, Milena, Milena dovevo pensare a Milena.
" Non è di me che ti volevo par.. "
" Ascolta caro Mitteo o come ti chiami..l'unica ragione per cui non ti ammazzo in questo momento è Milena quindi sparisci " lo interruppi. Mi portai la sigaretta in bocca. Non so quanto avrei resistito. Lui non mi volle ascoltare, entrò dentro, si sedette e chiuse la portiera. Lo guardai più infuriato che mai.
" È di lei che volevo parlarti "
" Vattene " dissi digrignando i denti e fumando nervosamente. Quella sigaretta la stritolai.
" Sarò breve......Milena è una delle persone a cui tengo di più, anche se la mia gelosia me l'ha portata via.. " io sorrisi per sottolineare quella assurdità ma lui continuò " ...ero geloso, perché ero innamorato, solo che non ho voluto mai andare a toccare questo tasto, non avrei saputo come comportarmi se avessi affrontato questo argomento con lei. Quando la vidi cambiare atteggiamento, porsi in un altro modo con me, la gelosia crebbe fortemente... poi voi due insieme... "
" Basta " lo interruppi di nuovo. Non volevo ascoltarlo. Spensi la sigaretta nel posacenere della macchina, disintegrandola.
" Tu la farai soffrire " mi sputò quelle parole piene di rabbia. Strinsi forte il manubrio, la mia di rabbia stava aumentando.
" Scendi da questa macchina " provai a mantenere la calma.
" Ascolta Robert....io già l'ho fatta soffrire abbastanza...lasciala andare...sai bene anche tu che la situazione è complicata da affrontare... Milena verrà catapultata nel tuo mondo, non potrà vivere come una persona normale, intorno a lei solo gossip, la tua poca presenza, la lontananza, i giudizi che le verranno fatti dalle tue fans, i tuoi continui flirt che i giornali cercano di inventare, ma tu sai che poi la fiducia comincia a scomparire mentre la paranoia prende il sopravvento...pensi che lei ce la farà a resistere a tutto questo? Soffrirà il doppio "
Battei i pugni sul manubrio. Aveva ragione, era la verità, e la verità faceva male.
" Vattene! so io come comportarmi...se non sparirai entro un secondo, il mio autocontrollo potrebbe svanire".
Lui uscì ma esitò a chiudere la portiera.
" Non essere egoista e pensa a lei...grazie di avermi ascoltato "
Io non lo guardai. Mi portai una mano fra i capelli. Lui chiuse la macchina. Maledetto, maledetto, maledetto.
Pensai mentre la rabbia aumentava ogni secondo di più.


Non mi guardò. Per tutto il giorno lui non mi guardò. Quando entrai in macchina mi rivolse solo un mezzo sorriso e domande formali, del tipo come è andata oggi? Tutto bene? e così via.
A pranzo mangiò poco e niente e se ne andò subito in camera sua, dicendo che aveva molto da fare. Non lo disturbai, ma capii che lui era frustrato per la nostra situazione, come lo ero io del resto. Domani sarebbe stato l'ultimo giorno a Londra, dopo di che il giorno dopo sarei partita. Solo un giorno per vederlo, solo un giorno per dimenticarlo. Mi buttai sul letto pensando. Era palese che io fossi innamorata di lui, per lui avrei affrontato tutto, mi sarei messa in gioco, avrei tenuto duro. E questo lui doveva saperlo, glielo avrei dovuto dire. Ad un tratto mi balenò una stupida ma reale e cruda idea. E se lui avesse assunto questo comportamento per farmi capire che in realtà lui non provava niente per me? Per dirmi che si era solo divertito? Infondo lui era ancora fidanzato con Nikki. Mi incupii. Era vero, lui era fidanzato. Ma come potevo pensare che Robert potesse aver giocato? Eppure era un'ipotesi molto più che plausibile.
Mi alzai facendo uno scatto. Dovevo parlare con lui, dovevo guardarlo negli occhi. Mancava ancora un pò alla cena. Così decisa, depressa e turbata, mi recai da lui.


Sentii bussare alla porta e di malavoglia dissi un fioco avanti. Lei entrò e chiuse la porta.
" Ciao che fai? " mi disse rivolgendomi un sorriso. Cercai di rimanere freddo nel comportamento. Ogni  gesto poteva farmi perdere la testa. Ed io ancora non avevo preso una decisione.
" Niente " dissi buttando il copione che avevo in mano sul comodino. La mia voce rigida e seria la mise per un pò a tacere. La vidi guardarsi intorno, agitata ed imbarazzata. Cominciò a turarsi le mani.
" Ok " disse infine " Scusa se ti ho disturbato.. " " No non m.. " " No....scusami...non volevo "
Le nostre parole si sovrapponevano , farfugliavamo parlando uno sopra l'altro. Scoppiammo a ridere per l'ingarbuglio di parole.
" Che stavi leggendo? " si avvicinò al comodino e prese il copione.
" Un vecchio copione di teatro " dissi non curante.
" Shakespeare " il suo volto le si illuminò.
" Otello " precisai. Milena cominciò a sfogliare il copione. Cadde il silenzio. Quell'orrendo e brutto silenzio che io non sopportavo. Era opprimente, pesante, odioso. Quel silenzio che ad un tratto fu interrotto da lei.
" Sarei pronta a giocarmi l'anima, a scommettere che Desdemona è innocente. Se voi la pensate diversamente, allontanate questo pensiero perché inganna il vostro cuore. Se poi qualche farabutto vi ha messo in testa dei sospetti, che Dio lo ricompensi con la maledizione del serpente! Se non è onesta, pura, fedele, allora non esiste alcun marito felice. La più pura delle mogli, al suo confronto, è sporca come la calunnia " disse leggendo ed  immergendosi nella parte. La guardai stupito. Appena finì di recitare sorrise divertita e continuò a sfogliare per vedere quale altra parte potesse recitare.
" Beh sembrerebbe che il personaggio di Emilia ti si addica " dissi sarcastico. Lei mi guardò. " Dici? " alzò un sopracciglio.
Mi alzai dal letto per prendere una sigaretta, ero troppo nervoso e teso.
" Dai grande attore! lascia stare queste sigarette e mostrami la tua bravura " mi tolse la sigaretta di mano e mi prese per un braccio per portarmi al centro della stanza, mi guardò entusiasta come una bambina con la sua nuova bambola, non ce la feci a non sorridere. La mia piccola Milena. Grande, forte, bambina, matura, tutto in una sola persona. Si avvicinò a me ed iniziò.
" Che significano le vostre parole? Ve lo chiedo in ginocchio, rispondetemi, vi prego. Sento un'ira terribile nelle vostre parole, anche se non riesco a capirle " scoppiai a ridere per la sua faccia, si stava calando benissimo nei panni di Desdemona.
" Non ridere! Lo so che non sono brava! " si lamentò in modo infantile.
" No te la cavi bene invece " dissi ancora ridendo. Lei mi guardò in modo minaccioso.
" Dai tocca a te "
Tornai un attimo serio e mi concentrai. " Dimmi che cosa sei tu? " dissi in modo frustrato, calandomi nella parte di Otello.
" Vostra moglie, mio signore! Una moglie onesta e leale! "
" Su, giuralo! E così ti dannerai! Ma siccome i diavoli, credendoti un angelo, avranno paura di afferrarti: dànnati due volte! Giura ancora che sei onesta! " la guardai in volto e lei dopo aver visto ciò che doveva dire mi guardò di rimando.
" Il cielo, senza dubbio, lo sa "
" Il cielo, senza dubbio, sa che sei falsa come l'inferno " lei a quelle parole sgranò leggermente gli occhi, però non ne capii il motivo.
" Falsa! Mio signore! E con chi? E come? " disse di impeto.Vidi la mia battuta.
" Ah, Desdemona! Basta; basta, basta! "
" Che giorno tremendo, ahimè! Perché piangete? Per colpa mia signore? Ma se credete che sia stato mio padre a farvi richiamare a Venezia, non prendetevela con me. Se per voi egli non esiste più, non esiste nemmeno per me "
Il modo in cui recitò quella battuta fu sorprendente, rimasi a fissarla per non so quanti secondi. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Lei mi guardò, cercando di capirmi.
" Che c'è? "
" Ehm...niente... " mi girai e andai verso il pacchetto di sigarette. Ma che mi stava prendendo? Cadde nuovamente il silenzio. Lei si avvicinò e mi toccò la spalla per farmi voltare. All'inizio non mi girai, ma poi la voglia di guardarla, il desiderio che avevo di guardarla...
Mi voltai e la vidi preoccupata, triste, malinconica. E tutto per colpa mia. Le accarezzai una guancia, i suoi occhi seguirono la mia mano.
" C'è una ragione, c'è una ragione anima mia! Ma a voi non la dirò, purissime stelle. Una ragione. " recitai a memoria la battuta di Otello, lei non riusciva a comprendermi, non sapeva se dicessi sul serio o no e neanch'io lo sapevo. La spinsi leggermente verso il letto e continuai " Eppure, non voglio spargere il suo sangue, voglio lasciare intatta la sua pelle più bianca della neve e più liscia dell'alabastro. Ma deve morire, altrimenti continuerà a peccare con altri uomini. Prima spegnerò questa luce, e poi quest'altra. " lei non parlava, mi guardava solamente " Quando avrò spento te, portatrice di fuoco, se mi pentissi , potrei sempre riaccenderti; ma una volta spenta la tua luce, magnifica opera della perfezione della natura... "  mi avvicinai con il volto al suo e la guardai fisso negli occhi, lei non si muoveva " non so dove potrei trovare il fuoco di Prometeo capace di riaccenderti. Quando ti avrò colto o rosa, non potrò più ridarti la linfa vitale, e certamente appassirai. " le alzai leggermente il volto verso di me ed io mi avvicinai sempre di più, le cadde il copione ma non se ne accorse " Voglio sentire ancora il tuo odore sulla pianta " portai la mia testa di lato, il momento in cui Otello baciava Desdemona prima di ucciderla, il momento in cui baciavo Milena prima di uccidere tutto di noi, ormai avevo deciso. Lei chiuse gli occhi ed io mi avvicinai.
" Sono da tre ora che vi sto chiamando per la cena....Per tutti gli inglesi che fate? "  mio nonno aprì la porta di scatto e ci sorprese proprio mentre le nostre labbra si stavano per toccare. Non la baciai. Milena si scansò e si portò una mano al petto, forse per lo spavento.
" Nonno la prossima volta bussa per favore! Stavamo recitando Otello " gli feci vedere il copione, prendendolo da terra.
" Ah! " mi guardò sospettoso " ....va bene....forza a cena! "
Milena mi guardò " Complimenti " mi disse stranamente ed uscì. Mio nonno la seguì con lo sguardo finché non scese le scale e poi mi guardò a me con la sua aria da indagatore.
" Allora? " disse incitandomi a parlare. Ecco che iniziava l'interrogatorio.
" Allora....niente! Io e Milena rimarremo solo semplici amici...è meglio così per tutte e due! " presi il pacchetto di sigarette e lo misi nella tasca dei jeans.
" Ne avete parlato! Se siete contenti voi! "
" Non ne abbiamo parlato esplicitamente, però anche lei lo avrà capito " raggiunsi mio nonno alla porta.
" In che senso.. "
" Io non posso darle ciò che può darle un altro ragazzo. Tutto qui! Andiamo " gli misi una mano sulla spalla mentre lui mi guardava in modo triste. Chiusi la porta e scendemmo le scale. Stavamo per entrare in cucina, quando ad un certo punto bloccai mio nonno.
" Nonno ascolta " lui si voltò
" Dimmi "
" Vorrei ringraziare Milena per tutto quello che ha fatto per me, per essermi stata vicina...rimarrà pur sempre nella mia mente...quindi... "
" Mi fai paura quando parli così " mi disse mio nonno interrompendomi un attimo " non è da te! "  Sorrisi di malavoglia.
" Mi serve il tuo aiuto ho in mente di farle una sorpresa e... "
" Ok! " mi interruppe di nuovo e si voltò " Quanto è dura sopprimere i propri sentimenti vero?!? "
Non mi diede il tempo di rispondere che entrò in cucina. Ma io ormai avevo preso quella decisione e ne potevo e ne dovevo tornare indietro.





Finito 19 capitolo! piaciuto? spero di si^^
allora volevo dirvi solamente due cose:
1) forse non ce la farò  a scrivere e a pubblicare il ventesimo capitolo, poiché starò per un mese senza pc, causa vacanze fuori casa...quindi non so;
2) ci tengo molto a spiegarvi il titolo: ovviamente loro non si baciano. Con il titolo ' Il Bacio Che Uccide ' volevo far intendere che come Otello, che dopo aver baciato Desdemona la soffoca, uccidendo l'amore che provava per lei, anche Robert baciando Milena voleva uccidere il loro amore...
Infine:
Ilachan89yamapi- eh già Tom è uno spasso XD grazie tesò! kiss<3
Sweetmoon- buone vacanze^^ non ti preoccupare! sono contenta che ti piaccia la mia ff=) un bacio grande grande<3
Lazzari-  uhm...non so se in questo momento starai gridando alleluia...ihihihih grazie per i complimenti! Si sono nel forum di Robert da quasi un anno circa! ci sentiamo lorena ( ti chiami come mia madre) o qui o di là XD un baciuozzo!

Ovviamente poi ringrazio anche tutte le altre che seguono la storia! <3
Spero di essere stata il più breve possibile.
Alla prossima!
Vi adoroooooo <3










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Capitolo 20
*** Ultime Delicate Emozioni ***


cap20 Eccomi tornata dalle vacanze e vi posto subito il 20 capitolo =)
buona lettura!
un bacione <3





" Posso aprire gli occhi ora? " chiesi eccitata.
" No ancora no...attenta allo scalino " mi condusse con la mano dentro non so dove. Sentii solo delle porte scorrevoli aprirsi.
" Dai Thony! " mi lamentai.
" Entra forza " mi spinse leggermente.
" Ma stiamo su un ascensore?! Ma dove mi stai portando! "
" Mi dispiace ma una sorpresa è una sorpresa "
" Hai ragione " dissi divertita.
" Tanto le hai preparate le valigie no? "
" Si si questa mattina " fu la prima cosa che feci quando mi svegliai. Volevo andarmene via e non vedevo l'ora. L'unica cosa che mi dispiaceva era lasciare Thony e Kaley.
" Si esce? " chiesi sentendo le porte aprirsi.
" Un altro piano piccola "  feci si con la testa. " Andiamo " mi disse quando si riaprirono le porte. Mi prese per mano e mi fece un pò camminare..
" T- Thony?!? " dissi quando la sua mano mi abbandonò. Poi capii che si trovava dietro di me.
" Puoi aprirli piccola " mi sussurrò. Gli obbedii. E non solo li aprii ma li sgranai. Vestiti, una marea di vestiti davanti a me. Vestiti eleganti di qualsiasi genere, modello e...di marche : Valentino, Gucci, Chanel, Dolce e Gabbana, Dior, insomma tutti. Cominciai a scuotere le testa.
" No " dissi piano e mi girai verso Thony. " Io non voglio nessun regalo, soprattutto se è  di questo tipo "
Thony mi guardò serio, impassibile
" Buonasera è lei la ragazza che.. " mi voltai sentendo quelle parole. Una signora con un tajer color prugna,  una spilla brillante sul fucsia scuro attaccata alla giacchetta, con un toppino nero sotto di essa e con infine una gonna leggermente sul ginocchio con uno spacco di lato, perfettamente in sincronia con il tacco non tanto alto del sandalo nero, mi sorrideva cordialmente.
" No ecco io ci ho ripens.. "
" Si è lei " intervenne Thony. Stavo per replicare, ma la signora sbrilluccicante batté le mani.
" Oh bene allora al lavoro " mi prese la mano " venga con me " mi disse rivolgendomi un altro sorriso.
" Noi....ecco io ....Thonyyyy " gridai leggermente. Mi girai e vidi Thony salutarmi con la mano.
" Ma che... " dissi sussurrando tra me e me.
" Il parrucchiere ti sta aspettando " mi disse sempre la signora sbrilluccicante mentre mi conduceva in un'altra stanza.
" Il cosa??? " chiesi stupidamente. In quel momento solo tre parole nella mia mente....Oh mio Dio!


" Perfetta! " disse per la centesima volta la signora con gli spilli in mano.
" Bene " rispose quella sbrilluccicante " Se si vuole specchiare signorina prima di uscire?! " mi propose lei.
" Beh ...non so... " fui un pò titubante, ma infine decisi di vedermi. Due signorine mi portarono davanti allo specchio e......ero io quella?
Capelli a boccoli mossi sciolti ricadevano sulle spalle, mentre quelli che delineavano il volto furono presi e legati dietro da un fermaglio a rosellina di color argento; il viso leggermente truccato: la matita nera sopra gli occhi per delinearli, un pò di mascara, un mix di sfumato tra il nero della matita e l'ombretto bianco si trovava sulle palpebre, tutto ciò risaltava i miei occhi celestini, un leggero fondotinta sulla mia pelle chiara e per finire un lucidalabbra per dare colore e lucentezza alle mie labbra; il vestito: un vestito di Gucci nero di raso, senza spalline, che abbracciava strettamente la vita, fino a chiudersi dietro con un fiocco di velluto, i pochi brillantini sparsi nella parte sopra davano un tocco in più al vestito, che andava  in modo obliquo, scalando,fino a chiudersi in un piccolo strascico, in modo da far intravedere metà gamba e il sandalo, un sandalo argentato semplice con dei brillantini neri sulle cintine e con il tacco alto, forse troppo alto per chi come me non ne era abituata. Mi guardavo silenziosamente senza parlare. Ero, ero,ero....non ero io!
La signora sbrilluccicante mi raggiunse.
" Soddisfatta? " mi chiese mostrandomi sempre il suo bianco sorriso. Io feci lentamente si con la testa, era la prima volta che mi vestivo così ed ancora non realizzavo. La signora mi guardò compiaciuta. Poi mi mise una stola nera di velluto con contorni di raso argentati, che non coprì tutta la spalla , e mi fece il nodino davanti.
" Ora sei pronta per uscire, voliamo andare? "
Sussurrai un incomprensibile si e la seguii. Ero lentissima a camminare, avevo paura di cadere con il tacco. Ci misi un pò a prendere confidenza.
Entrammo nella sala in cui Thony mi aveva abbandonato. Lui mi stava aspettando lì. Appena mi vidi, mi guardò con aria soddisfatta e allegra.
" Eccoci signore " disse entusiasta la signora, io abbozzai un sorriso.
" Grazie mille...è uno splendore " disse ammirandomi Thony.
" Concordo pienamente...ma non è tutto merito nostro....è anche la ragazza che lo è di suo "
" Questo è poco ma sicuro! " aggiunse in fretta. Io non parlavo. I miei occhi si spostavano da Thony alla signora, dalla signora a Thony.
" Bene " disse la signora sospirando. Thony capì che doveva parlare.
" Grazie ancora di tutto " le strinse la mano.
" Di niente! ....e buona serata " disse rivolgendomi l'ultimo suo sorriso bianchissimo.
" Grazie " le dissi stingendole anch'io la mano. Poi raggiunsi Thony che nel frattempo si era avviato verso l'ascensore. Mi mise piano una mano sulla schiena per incitarmi ad entrare. Nell'ascensore non parlammo, ne tanto meno mentre ci recavamo nella macchina. Andavo ormai a passo svelto con tutti i tacchi alzandomi con le mani leggermente il vestito.
Una volta messa in moto la macchina e partiti, attaccai.
" Grazie Thony " dissi un pò imbarazzata.
" Vedrai che faccia farà Kaley quando ti vedrà!.....sei super stupenda piccola "
" Si grazie...è che non...cioè....è troppo... "
" Shsss " mi azzittì  "non rovinarti questo momento " mi disse serio. Gli sorrisi. Era vero io mi rovinavo sempre tutto. E poi quella sarebbe stata l'ultima sera lì a Londra, lì con Thony e Kaley. Basta dovevo finirla.


Scesi dalla macchina con un mega sorriso stampato sul volto. Entrammo a casa e Kaley sgranò gli occhi vedendomi e si portò eccitata una mano al petto.
" Sei bellissima tesoro " mi disse abbracciandomi.
" Grazie " le risposi timidamente. Mi diede tre baci sulle guance. Anche lei era vestita elegante, non come me, però era abbastanza elegante.
" Andiamo in salotto? " propose lei  entusiasta.
" Si " dissi anch'io con lo stesso entusiasmo. Kaley si mise sotto braccio al marito e mi fece segno di andare.
Entrai tutta contenta nel salotto, salotto stranamente buio.
Non riuscivo a capire quell'incomprensibile buio fino a quando qualcuno non accese due candele. La luce di quelle candele illuminò il suo volto, tramite quella luce potei vedere i suoi profondi occhi azzurri e la sua perfetta figura..... Robert Pattinson, ancora lui.
Ci guardammo attraverso quella poca luce. Indossava un completo nero con tanto di giacca e cravatta. Ci stavamo ammirando, ma i nostri sguardi erano freddi. Mi voltai per vedere Kaley e Thony ma loro non c'erano. Ecco scoperti i complici!
pensai furibonda.
" Sei veramente bella "
Mi girai di scatto e Robert si trovava vicino a me. Non mi guardava con il classico sguardo provocante, ma mi sorrideva, un sorriso amico. Infondo era così che alla fine finì tra noi due. Amicizia. Quella  sera poi sarebbe stata anche il lucchetto della nostra conoscenza. Ero seriamente intenzionata a cancellarlo dalla mia vita. Lui era  un sogno, lui era impossibile, il nostro amore era impossibile. Comunque capii che fu dura per lui pronunciare quelle parole.
" Anche tu " gli risposi con un mezzo sorriso che però si spense subito. Lui si allontanò e accese una luce fioca, romantica, una luce che veniva sovrastata addirittura da quella delle candele. Ma nonostante questo riusciva ad illuminare tutta la stanza, mentre le candele solo una parte. Cominciai a riflettere su quella teoria che in quel momento trovai interessante. Fu la sua voce a farmi distrarre.
" Prego " mi disse spostando la sedia e mostrando un tavolinetto rotondo, portato lì apposta, e il tutto apparecchiato con classe. Mi avvicinai cercando di essere il più leggiadra possibile. Lo guardai.
" Grazie " gli dissi piano. Lui mi sorrise comportandosi da perfetto gentleman, e si sedette dalla parte opposta. Eravamo tutte e due imbarazzati. Ora capivo....le candele dovevano illuminare di più solo i nostri volti, dovevano fare emergere, evidenziare, farci distinguere da tutte quelle cose illuminate dalla luce fioca.
Mi tolsi con delicatezza la stola e la poggiai per bene sulla sedia. Detto proprio in modo ' papale ', sembravo una robot cretina. Lui non perdeva d'occhio ogni minimo mio movimento.
" Dì la verità...questa scena l'hai copiata in un film " provai a scherzare. Due amici scherzano di solito. Lui sorrise, non so però se divertito. Non mi rispose. Entrò un signore vestito da cameriere che ci portò gli antipasti.
" Non ti dispiace se...ho fatto cucinare tutto cibo italiano?!? "
" Ah...no no ...tranquillo! " dissi con una punta d'ansia. Presi la forchetta in mano. Ma quanto pesava?
" Buon appetito " dicemmo entrambi e contemporaneamente la stessa parola, ora si che sorridemmo divertiti. Ma notai che non ridemmo, ormai tra noi si era spezzato quel legame che ci univa. E fu meglio così. Non parlammo durante l'antipasto e ne durante l'attesa del primo piatto, al massimo ci guardavamo per un pò di minuti e poi ci focalizzavamo su altro.
Il cameriere ritornò con due piatti fumanti di pasta con  vongole e cozze.
" Oh mio Dio " mi uscì senza rendermene conto.
" Che c'è non va bene? " mi chiese un pò preoccupato.
" No è che per me....tutto questo è ...... "
" Tu meriti questo e altro " mi disse interrompendomi. Posai rumorosamente le forchette, e lo guardai male.
" Cosa hai detto? "  gli chiesi gelida. Non potevo crederci.
" Che sei la persona più straordinaria che io abbia mai incontrato e che tu meriteresti anche di più " lui non riusciva a capire la mia reazione. Io non ci vidi più dalla rabbia, in quel momento non pensai e buttai fuori ciò che non avrei mai dovuto dire.
" Mi stai dicendo che sono stata un buon divertimento per te?!? " lo fulminai con lo sguardo. Lui all'inizio mi guardò sorpreso, poi le sue sopracciglia presero la forma di una V.
" Come....? Un divertimento? pensi che tu per me sia stata solo un divertimento? " urlò leggermente. Ma la sua rabbia non mi faceva paura, c'era la mia rabbia a farmi da scudo.
" Si. " dissi in modo secco, non riuscii ad aggiungere altro. Lui abbassò lo sguardo e la testa, poi si portò una mano fra i capelli.
" Tu.... " iniziò a dire serio " Tu....sei stata la mia frustrazione, sei stata il mio desiderio, la mia pazzia, sei stata il mio sorriso, la mia rabbia....tutto quello che ho provato in questi giorni qui lo sei stata tu....tutto era collegato a te ....tu sei stata la mia calamita.... " mi guardava fisso negli occhi mentre io non mi muovevo, ero tesa e allibita dalle sue parole. Lo sentii sospirare pesantemente " .......tu resterai per sempre il mio sogno....tu resterai per sempre il mio amore impossibile " mi sorrise sarcasticamente. Lo capivo, lo capivo perfettamente. Era quello che provavo anch'io ma in quel momento non riuscii a parlare. Mi sentivo frastornata. Chinai un pò la testa. Dopo di che la rialzai sorridendo, anche lui mi sorrise. Ora avevo capito, ora avevamo capito. Tutte e due eravamo consapevoli che il nostro sarebbe stato, era e fu un amore impossibile....

 Durante la cena parlammo del più e del meno sulle classiche cose, sul mio ritorno in Italia, sulle bellezza dell'Italia, dei suoi prossimi lavori e così via, tutti argomenti formali.
Finimmo di mangiare ed io ero più che sazia, sazia di quella serata. Non vedevo l'ora che finisse. Mi alzai istintivamente dal tavolo.
" Dove vai?!?..... manca il dolce! " mi disse lui calmo.
" Ehm si ....è che....non ce la faccio più a ........stare seduta " dissi un pò titubante. Lui si alzò.
" Vieni ti voglio far sentire una cosa " mi prese la mano e mi condusse verso il pianoforte. Il mio cuore, appena mi toccò, accelerò i battiti. Si mise seduto, io stetti in piedi. Le sue dita cominciarono a muoversi piano sui tasti bianchi e neri. Quella melodia non la conoscevo. Poi ad un tratto un suono forte e piacevole si librò nell'aria e le sue dita cominciarono ad essere velocissime su quei tasti. Era una dolce melodia, andava veloce, lenta a tratti sembrava frustrata, ma il suo suono restava pur sempre dolce. Ammiravo la sua bravura, le sue dita ed ammiravo lui, bellissimo come sempre, lui il mio amore impossibile, quando suonava poi era ancora più bello.
Basta accidenti! ....non devo più pensare a lui, mi sto facendo solo del male!
pensai decisa. Così ritornai a perdermi in quella stupenda melodia. Quando finì fu più forte di me, applaudii. Lui mi guardò imbarazzato.
" Sei stato bravissimo. L'hai composta tu? non mi sembra di averla mai sentita! " dissi scostandomi un pò dopo che lui si alzò dallo sgabellino.
" Si "
" Bellissima, è veramente stupenda " 
" Grazie " si passò una mano fra i capelli.
" Dico sul serio!...è...è...è divina! "
" Mai quanto te " il suo fu come un sussurro. Non ce la fece a reprimere quelle parole. Lo guardai come per rimproverarlo e lui distogliendo lo sguardo mi chiese scusa. Era avvilito per quel momento. Cercai di sorridere e di ritornare al parlare del pezzo.
" Il titolo? " chiesi curiosa. Lui abbassò leggermente le palpebre.
" Imp.. "
" Il dolce è servito " disse il cameriere portando il dolce  ed interrompendo Robert. Ci voltammo tutte e due a guardare il cameriere e ritornammo al tavolo.
" Wow è un tiramisù "  
" Si...ecco non è come il tuo, però... "
" È buono lo stesso " dissi dopo averlo assaggiato.  " beh il mio è il mio...ma anche questo non è male! " aggiunsi.
" Uhm si " disse lui assaggiandolo. Mangiammo il dolce silenziosamente, ovviamente non potevano mancare gli ultimi attimi di silenzio tra noi.  Quando finii il dolce, fui felice, la serata era conclusa.
" Ora devo andare " dissi torturandomi le mani.
" Giusto! Domani ti devi svegliare presto " si alzò e mi porse la sua mano per aiutarmi. " Mi permette di accompagnarla nella sua stanza? " sorrisi divertita ricordando quel giochino della prima sera passata assieme. Lui anche sorrise.
" Se ciò non le reca disturbo "
" Nessun disturbo alcuno "
Sorridemmo e usciti dal salotto, cominciammo a salire le scale e qui la marea di ricordi. Ero talmente immersa in essi che non mi resi conto di trovarmi già  davanti alla camera dei nipoti. Mi voltai verso Robert. Che cosa brutta il momento dell'addio.
" Grazie Robert per tutto quello che hai fatto per me... " non riuscivo a parlare. Era più dura del previsto.
" Non voglio che mi ringrazi " disse lui delicatamente.
" Robert....io...però...non posso e non voglio accettare questo vestito...non è per me....io non me ne faccio niente ...non accetto repliche! " alzai un dito per fargli capire che non si discuteva, lui sorrise guardandomi intensamente. Il mio humor alla fine usciva sempre.
" Ok ora è meglio che vada a nanna, altrimenti domani... " provai a scherzare. Lui non parlava mi solo guardava. Non ce la faceva più a fingere di non provare niente,e prima che potessi crollare anch'io, allungai la mano.
" Grazie di tutto...è stato un vero piacere conoscerti " non so neanch'io quel che dissi. Lui prese la mia mano e la strinse forte.
" Anche per me "
Silenzio, quello sarebbe stato l'ultimo silenzio tra noi due. La stretta della sua mano si indebolì, fino a sciogliersi dalla mia. Io aprii la porta. " Addio " gli dissi sussurrando e accennando un sorriso. Lui mi solo fissava, ed io dopo che il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, chiusi la porta. Ero immobile attaccata alla porta, guardavo avanti a me un punto fisso, ma non sapevo cosa. Pensavo, pensavo, pensavo.
La mia mente mi abbandonò....








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Capitolo 21
*** Notte Di Un Amore Impossibile ***


cap20 La mia mente mi abbandonò.

La mia mente mi abbandonò

La mia mente mi abbandonò

UN LAPSUS.....LA VOGLIA DI TRASGREDIRE....UN CORPO COMANDATO DAL CUORE....IL RUMORE DI UNA PORTA CHE SI CHIUDE.....DEI PASSI.....UN RESPIRO ECCITATO...LUI DAVANTI A ME...


" Mile.. "
Lo azzittii posandogli un dito sulle labbra.
" Non fermarmi " gli sussurrai avvicinandomi. Il mio dito scivolò lentamente e quel posto fu occupato dalle mie labbra che aderirono perfettamente sulle sue, e chiusi gli occhi, dopo un pò di secondi li riaprii e lui mi fissava. Non resistemmo. Fu un movimento veloce. Lui mi prese per la vita e mi avvicinò di nuovo a se, mi baciò, un bacio profondo, divoratore, passionale. Sentivo il suo respiro dentro di me, e ciò mi faceva impazzire. Quanto tempo abbiamo dovuto aspettare per questo? Con il braccio mi strinse ancora di più e portò la sua mano sulla mia nuca, fu lì che il bacio raggiungendo l'immensa passione, divulgò il senso di possesso....ero sua.
Non so quanto durò quel bacio ma ormai noi volevamo di più...la sua mano scivolò sulla mia vita, mi portò leggermente indietro, continuavamo a baciarci, nessuno dei due pensava a staccarsi. Mi distese sul letto sempre continuando a baciarmi. La sua mano mi accarezzò la coscia. Sentivo premere il suo corpo sul mio. Mi alzai leggermente, gli tolsi la giacca con la cravatta, e lui mi baciò di nuovo, mentre mi baciava si tolse la camicia bianca, mostrando uno scultoreo petto, ed io mi staccai dalle sue labbra per guardarlo, lui mi prese le mani e le poggiò sul suo petto che io cominciai ad accarezzare, poi portai le mie labbra sul suo corpo e cominciai a baciarlo lì , sul suo cuore....


Eccolo che batte forte, è incontrollabile, il mio cuore la vuole....Io la voglio! Attraverso la mia pelle potevo sentire le sue labbra calde, infuocarmi. Non resistetti. La distaccai dal mio corpo e la guardai. I suoi occhi pieni di amore e di desiderio si immergevano nei miei, dicendosi tutto. In me c'era una strana adrenalina, le mie labbra già avevano nuovamente voglia delle sue. Volevo il suo respiro dentro di me. La baciai con ardore come non avevo fatto mai con  un'altra. Non ce la facevo a staccarmi dal suo respiro, cercai di baciarle il collo fino ad arrivare alla spalla, ma era come andare in apnea sott'acqua, dopo un pò avevo bisogno di respirare, e il mio respiro erano le sue labbra, il mio respiro era il suo respiro. Andai a baciarla di nuovo sul collo e per mia fortuna riuscii a tirare subito giù la lampo del vestito. La guardai negli occhi mentre le mie mani delicatamente le toglievano l'abito. Fermai il mio respiro...era bellissima! Non riuscivo a distaccare i miei occhi dal suo corpo...volevo sfiorare e toccare ogni centimetro di quella pelle...lo volevo...volevo il suo corpo. Lei mi portò le braccia al collo ed io la riguardai negli occhi....ormai io appartenevo a lei...ero suo...ed io la volevo disperatamente!


Bastava la voglia che avevamo l'uno dell'altro per farci eccitare. Bastava solo guardare il corpo seminudo dell'altro per arrivare alla divorazione e non bastavano lo scambio di respiri per farci sentire completamente uno dentro l'altro.
Iniziò a  a sfiorarmi il corpo con le labbra, poi con dolcezza mi tolse il reggiseno, mi sdraiò del tutto sul letto e si mise sopra il mio corpo, pronto ad assaporarmi. Nuovamente cominciò a depositare su tutto il corpo piccoli baci. Una volta arrivato alla concavità del seno designò con la lingua il contorno e l'effetto che mi lasciava ad ogni passaggio era come il crescere di un incendio, non ce la feci! il mio corpo andava in fiamme, l'eccitazione portata da quel gesto fu tale che dovetti fermarlo prima che arrivasse al centro del seno. Lui accennò un sorrisetto e proseguì con le labbra lungo il corpo fino a che arrivato sul ventre non fece dei piccoli soffi che mi provocarono piacere, le sue mani mi accarezzarono le cosce e lui le seguì con gli occhi, arrivò lì  dove l'eccitazione avrebbe raggiunto il culmine. Portò le sue mani sul bordo del mio tanga, me lo tolse e lo sentii fremere. Mi alzai leggermente per togliergli i box, sentii il suo respiro diventare affannoso appena cominciai a sfilarli, i suoi occhi su di me,  non ero ancora arrivata a toglierli che mi bloccò le mani, lo guardai ormai invasa di eccitazione. Si avvicinò alle mie labbra e su di esse mi sussurrò: " Ti voglio..voglio essere tuo " ora fui io a sorridere.,,
....................Lui divenne mio................ Io divenni sua................Noi una cosa sola..........


" Dove pensi di andare? " rimproverò suo marito in modo basso e sfiatato.
" Sto andando a vedere se va tutto bene " si giustificò lui.
" Thony levatelo dalla testa, lascia stare quei poveri ragazzi " prese suo marito per un braccio e lo trascinò giù per le scale.
" Ma Kaley tra circa due ore Milena deve  ripartire la dobbiamo svegliare " protestò lamentandosi.
" Appunto! lasciali stare  un pò insieme "
Thony sospirò e guardò intensamente sua moglie " Non sanno a cosa stanno andando incontro "
Kaley gli accarezzò con amore la guancia " Lo sanno " gli sussurrò e gli diede un piccolo bacio sulle labbra. " Speriamo bene " disse pensieroso Thony. Kaley gli sorrise fiduciosa, suo marito la prese per mano e insieme si diressero in cucina lasciando ancora un pò di tempo ai due ragazzi, i quali da quel giorno  avrebbero dovuto stringere i denti per amarsi.


Non c'era niente da fare la coda veniva storta. Tolsi di nuovo l'elastico e legai di nuovo i capelli.
" Maledetta " sussurrai tra me e me " voglio vedere se vincerai te o io " ma veniva storta. Sbuffai stufa di quel miliardesimo tentativo, sciolsi di nuovo i capelli e ci riprovai.
" Hai finito di torturarti questi capelli? "
Sentii delle mani posarsi sui fianchi  e sullo specchio comparve una figura....lui! Mi diede un bacio sul collo e mi girai per baciarlo.
" Solitamente mi piace torturare le persone " dissi provocante.
" Questo lo so bene "
Sorridemmo e ci baciammo: le sue labbra finalmente erano le mie, solo le mie.
" Dai che l'aereo non ti aspetta " mi disse dandomi un piccolo buffetto sulla guancia. Mi imbronciai come una bambina e lui sorrise divertito, mi voltai di nuovo verso lo specchio mentre lui, distaccandosi sofferente, portò giù l'ultima valigia rimasta.
Perfetta! Una coda alta, dritta e perfetta. Guardai l'orologio, era ora. Presi di corsa la borsetta, il cellulare e dopo essere stata per più di tre minuti sulla soglia della porta a guardare quella stanza, la stanza dei nipoti, l'inizio di tutto, tutti gli episodi successi là, con dispiacere la chiusi e scesi giù.
Kaley mi abbracciò appena mi vide e le uscì qualche lacrima. Dieci minuti, dieci minuti a salutare Kaley mentre Thony mi aspettava paziente in macchina.
Arrivò il momento, mi fece cenno di raggiungerlo in salotto e lo seguii.
Di impeto mi prese il volto, racchiuse le mie guance con le sue mani. " Ti amo e quello che è successo questa notte è stato.. "
lo azzittii baciandolo. Quello che successe quella notte fu qualcosa di straordinario: la notte più bella di un amore impossibile. Io sua - Lui mio.
Sorrisi nel ripensarci " Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo " cominciai a sussurrargli sulle labbra. Lui mi guardò provocatorio e mi baciò, poi ci staccammo per guardarci l'un l 'altro.
" Appena arrivo ti chiamo " gli dissi con voce troppo smielata.
" Appena riparto dirò a tutto il mondo quanto ti amo " disse, sussurrandomelo ad un orecchio. Lo abbracciai  facendo aderire perfettamente il mio corpo al suo, ma le mie labbra avevano sete delle sue, e le sue delle mie, ci baciammo di nuovo.
" Ehm scusate "  disse Kaley tossicchiando " Milena è tardi "
Ci distaccammo e il mio corpo ne risentì, solo le nostre mani erano ancora unite. Kaley ci lasciò per qualche altro secondo soli.
" Ti amo Robert Thomas Pattinson e non ti lascerò mai andartene via dalla mia vita  " dissi guardandolo negli occhi, lui fece una faccia buffa.
" Devo preoccuparmi ? "
Sospirai fingendomi sconvolta, Robert mi abbracciò e ci dirigemmo verso la porta.
Vidi Thony aspettarmi in macchina, salutai per l'ultima volta Kaley non lasciando la mano di Robert neanche per un istante. Mi stava venendo da piangere, lì avevo vissuto giorni indimenticabili.
" Non piangere " mi disse Robert abbracciandomi di nuovo, ma questa volta più voracemente. " Ti amo Milena Mari e....bhè nel tuo caso si! Ti dovresti preoccupare "
Lo baciai sulle labbra in modo passionale da dimenticarmi in quel momento anche di Kaley e Thony, dopo di che un vetro tra di noi. Thony partì come un razzo ed io ebbi il tempo solo di alzare leggermente la mano per salutare.


Cercai di non piangere quando salutai Thony ma un pò di lacrime riuscirono a scappare alla  mia resistenza, mi sarebbe mancato il suo " Piccola ".
Entrai all'aeroporto e vidi subito il mio gruppo e Giada, che mi salutò con la mano e segnò su una cartellina il mio arrivo; un gruppettino specialmente si girò dalla mia parte ma lo evitai con lo sguardo e stetti il più possibile vicino a Giada, nonostante sapessi che i loro occhi erano su di me, soprattutto gli occhi di lui.
Continuai a far finta di niente e quando ci cominciarono il ritardo del nostro aereo, presi le mie valigie e andai a sedermi.
Appena seduta mi squillò il cellulare, lo presi senza far caso a chi mi stesse chiamando.
" Pronto " dissi con un'agitazione anomala.
" E se ti dicessi che già mi manchi? " una voce calda e suadente mi fece rilassare e allo stesso tempo impazzire.
" Ci crederei "
" Ti amo "
" Anch'io " affrettai a dire.
" Ok la finisco di importunarti virtualmente " disse lui ridendo " è che non ce l'ho fatta a non chiamarti "
" Ma io voglio essere importunata...da te! "
Lo sentii ridere in modo beffardo e immaginai il suo sorrisetto provocatorio. " Non provocare Milena, ricorda che potrei essere imprevedibile "
" E tu ricorda che sono sempre allerta "
" Ormai sei mia "
" Ti amo " gli dissi dolcemente.
" Non la scamperai con questo "
" Ma non voglio scamparla, ti sto semplicemente dicendo che.. "
" Ti amo " mi interruppe lui. L'emozione che provavo era indescrivibile, ogni volta che la sua voce sensuale e profonda pronunciava quelle due piccole parole, il mio cuore batteva all'impazzata, era una cosa meravigliosa sentirsi amati e amare. Ad un tratto delle voci di sottofondo mi distolsero da quel momento così idilliaco.
" Oh si tesoro ti amo- anch'io ti amo mio passerotto- non vedo l'ora di rivederti " poi sentii vicino un'altra voce " Per te spegnerei le fiamme dell'inferno - Oh amore come sei passionale, anch'io brucio di passione per te- ti amo mio ciottolino " il tutto accompagnato da delle risate. Non riuscivo a capire.
" Ma... " provai a dire.
" Oh non ci fare caso, Thony e Tom ci stanno prendendo in giro "
" Che simpatici, ora tutto ha un senso " dissi ironica. " Ma Thony è già tornato? " cercai di parlare per non ascoltare ancore quelle orrende imitazioni.
" E' ritornato proprio ora " sentii la voce di Robert allontanarsi ed affievolirsi sempre di più, fino a non sentirla.
" Robert? "
" Ma ti rendi conto? Stava fremendo " disse una voce divertita dall'altra parte del telefono " Me lo hai trasformato in un orsacchiotto mieloso ma ti sembra il modo? " disse ridendo. Lo riconobbi e risi anch'io.
" Tom " dissi come per smascherarlo.
" Me lo hai ridotto come un tredicenne alle prese con la prima cotta, che sogna ad occhi aperti....occhi? diciamo pure che al posto degli occhi ha due cuoricini con su scritto Milena....ahahahah "
Tom se la stava spassando alla grande, sentii Rob dire qualcosa ma non lo capii, sta di fatto che Tom rise ancora di più e la sua risata contagiò anche me. Scoppiai a ridere soprattutto immaginando Robert con gli occhi a cuoricino.
" Ok Ok basta il tuo ragazzo mi sta dicendo di finirla....Vabbè stammi bene Milena e trattami anche bene la luce dei miei occhi " disse pronunciando quelle ultime parole in un modo femminile tutto suo.
" Te lo prometto " sorrisi.
" In teoria dovrei ripassarti lui ma visto che avete parlato già troppo per i miei gusti... "
Tom riattaccò all'improvviso e rimasi immobile e incredula. " Il solito Tom " dissi tra me e me, sempre sorridendo.
" Ciao " mi girai di scatto per la voce improvvisa alle mie spalle, una voce familiare.
" Ciao Matteo " dissi come nauseata e forse un pò lo ero. Lui si mosse con rigidità e si sedette vicino a me. " Ti ho disturbato? Stavi al telef.. "
" No avevo finito di parlare " lo interruppi. Proprio in quel momento mi squillò di nuovo il cellulare, ma questa  volta per avvisarmi dell'arrivo di un messaggio.Con movenze abbastanza veloci presi il cellulare e lessi  > amore scusa ma Tom non si regola =) fai buon viaggio e fammi sapere quando atterri, ti chiamerò subito. Mi manchi...e non dimenticare mai che ti amo! solo tuo Robert <
Lessi quel messaggio tutto d'un fiato, mi venne da sorridere e mi dimenticai anche di Matteo. Ero felicissima!
" Milena senti... "  la voce impertinente di Matteo mi riportò alla realtà. Decisi di rispondere dopo a Robert ma nonostante questo cercai di fare l'indifferente e preferii non guardarlo, quindi mi focalizzai  su una signora abbastanza giovane con in braccio sua figlia, una bambina di quattro anni, cinque massimo veramente bella.
" Ascolta Milena... "  Matteo riprovò a parlarmi. Mi prese il volto con la mano e  mi costrinse a girarmi verso lui, ma anche se i nostri volti ora erano paralleli i miei occhi rifiutavano di guardarlo e si soffermarono sul bianco pavimento.
" Guardami per favore " mi disse supplichevole e in modo suadente.
" Smettila Matteo! " la mia freddezza era più che evidente.
" Ascolta ...io ho sbagliato, non ci sono parole per descrivermi. Ero inconsapevolmente innamorato di te e non c'ho visto più quando...Milena perdonami, voglio starti vicino...non pensarmi, non guardarmi ma parlami....non voglio niente di più da te "
In quel momento non so perché ma lo guardai. Il suo sguardo era sincero e supplichevole.
" I giorni che ho passato con te, stando con te, le giornate nella tua stanza a parlare inglese, le giornate a girare per negozi mentre tu ti lamentavi perché non trovavi niente che ti piacesse, le serate insieme solo noi due quando nessuno voleva uscire...Milena sono disposto a lasciare tutti pur di essere di nuovo tuo amico....lo so...io non cercavo di proteggerti da Robert, cercavo solo di farti allontanare da lui e di proteggere me stesso e ciò che provavo e... "
" Ok basta! " dissi frettolosamente. Gli misi una mano sulla guancia. Ero troppo felice, Robert aveva portato nella mia vita una felicità incontenibile, avevo lui e questa era la cosa più importante, con lui e con ciò che provavo per lui mi sentivo sicura, forte e protetta e...in fondo Matteo fu il mio migliore amico.
" Matteo  io ti voglio bene. Con te ho vissuto bei momenti ...insomma....mi piacerebbe ritornare ad essere tua amica però.. " mi interruppe e mi prese la mano.
" Scusami "
" Sei scusato " gli sorrisi e ci abbracciammo.
" Mi sei mancata " mi disse in un orecchio.
" Anche tu " ed era la verità. Fu bello sentirlo di nuovo vicino. " Ehm non voglio interrompere questo momento Matt ma...io ho fame " gli dissi distaccandomi e avendo fame veramente.
" Lo sai? anch'io. Abbiamo ancora un pò di tempo, panino o tramezzino? "
" Uhm veramente avrei voglia di un pezzo di pizza "
" Pizza? avevo dimenticato le tue stranezze. Uhm voglia è?! incominciamo bene " mi disse ridendo. Lo guardai storto, il mio solito sguardo da acida che facevo solo a lui. Ci alzammo contemporaneamente, lui prese le mie valigie e ci incamminammo alla ricerca di un bar o fast food.
" Le tue valigie? " gli chiesi curiosa.
" Le ho abbandonate in mano a Valerio "
" Bene " dissi con un pizzico di incertezza, sorridemmo e tra di noi cadde uno strano silenzio, imbarazzo?
" Ah " pronunciai ad un tratto e involontariamente fermandomi. Mi ero appena ricordata che dovevo rispondere a Robert.
" Che è successo? " chiese confuso.
" No ecco...Ehm ...Matteo sicuramente non lo sai ma...io e Robert stiamo insieme "  rimase immobile ma impassibile.
" Me lo ero immaginato " disse calmo.
" Ah " fu l'unica cosa che riuscii a dire.
" Bhè si vede che sei innamorata, i tuoi occhi che parlano e poi sprizzi gioia da tutti i pori "
" Ok " cercai di chiudere quell'argomento " ho fameee e la mia voglia di pizza aumenta "
" Ecco per non parlare di questa misteriosa voglia improvvisa "
" Cosa??? Smettila! " ero sicura al cento per cento di essere diventata rossa.
" Si è inutile che mi vuoi far credere il contrario "
" Basta parlare di queste cose " dissi con un filino di voce.
" E com'è stato? " continuò a provocare lui.
" Sono cose intime e private e ...poi non si chiedono queste cose, ma sono modi questi " cominciai a camminare di nuovo farneticando da sola.
" Ah...quindi siete andati a letto ins..."
" STOP " dissi dandogli un buffetto sulla spalla. " Oh diamine devo anche mandargli un messaggio "
" Si si sta di fatto che sei proprio una suora Giovanna...ricordi? "
" Veramente era Don Giovanni " dissi correggendolo.
" Guarda che sei tu che quando siamo atterrati, appena hai respirato l'aria di Londra hai cominciato a vaneggiare e te ne sei uscita con questa cosa " mi rimproverò.
" Io? Non mi ricordo "
Matteo scosse la testa e fece una faccia disperata. Ed ecco di nuovo il mio Matteo!
" Andiamo forza! " mi incoraggiò alla fine lui mentre io cominciai a scrivere il messaggio " Non  vorrei che il tuo ragazzo mi uccidesse per averti fatto morire di fame! " rise di cuore ed io lo guardai torva. Ci incamminammo così verso un fast food.
" Ma almeno avete usato le precauzioni? voglio dire non siete così irresponsabili, anche perché per quanto si è bravi in queste cose...bhè questo non posso saperlo visto che sei tu quella che è andata con lui però... "
" AAAAAA " urlai per farlo smettere di parlare, il suo monologo stava diventando così esasperante che non riuscivo a scrivere un messaggio a Rob.
" Che c'è? " disse lui con una faccia da vittima.
" Hai finito? " dissi acida " Attendo una risposta " mi fermai e mi misi a braccia conserte. Lui scoppiò a ridere.
" Milena Mari? "
Ad un tratto mi sentii chiamare. Io e Matteo ci voltammo all'unisono. Quando guardai la persona che mi chiamò e che avevo davanti sgranai gli occhi. Una persona che non mi sarei mai aspettata di incontrare. Il suo sguardo era gelido e terrificante, sicuramente il suo volto era comandato dalla sua rabbia, era pronta a scontrarsi con me. Mi feci seria anch'io e le mie sopracciglia presero la forma di una V, era arrivato il momento della battaglia ed io ero più che pronta.
Battaglia o guerra? 








SCUSATEMI! lo so è da tanto che non pubblico scusatemi, ma ho avuto molta da fare tra la scuola, scuola guida e piscina capitemi ^^ cmq ho fatto di tutto per trovare un pò di tempo e scrivere!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto =) e grazie a tt voi che seguite questa ff e che avete aspettato così tanto! scusatemi ancora.
Un bacione a tutte e se avete qualche critica da fare , fate pure!
kiss <3 dalla vostra cucciola!




























 
 




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Capitolo 22
*** Repression ***


cap22 " Ed è un altro successo per Robert Pattinson, la stella di Twilight ha dato scacco matto ai suoi colleghi attori,
diventando non solo il nuovo sex symbol ma uno dei migliori attori emergenti. Appena uscito, il seguito di Twilight,
New Moon, è già in testa alle classiche dei film più visti nel week-end, e chissà che non superi la famosissima saga di " Harry Potter"
Una cosa è sicura l'attore Robert Pattinson, a detta di migliaia di ragazze, supera di gran lunga l'attore Daniel Radcliffe, Harry Potter,
molte farebbero di tutto per una sola notte di passione con il sexy vampiro > prego Dio ogni notte<  ci dice un ragazza appena le chiediamo dell'attore.
Ma il sogno di centinaia di ragazze andrà a scomparire? si è infatti scoperto che l'attore si sia fidanzato niente di meno che con la Rosalie di Twilight, Nikki Reed.
 I due sembrano stare insieme da mesi > tra di noi c'è qualcosa di forte < conferma l'attore.
Nikki Reed, presunta fidanzata, alla domanda di ciò che si dice ci sia tra lei e Robert preferisce non rispondere, ma sorride un filino imbarazzata.
In attesa di ulteriori informazioni attendiamo e continuiamo ad ammirare Mister Pattinson che fidanzato o non resterà sempre l'idolo di tutte le ragazze "

" Ed anche per l'attore Robert Pattinson è arrivato l' amore, la fortunata ed invidiata è la sua compagna di avventura Nikki Reed. Molte persone tra cui i rispettivi manager confermano la storia..."


" ....l'attore famoso per il ruolo di Edward nel film New Moon, seguito di Twilight... "



" Hai finito di cambiare di continuo i canali? non riesco a seguire! Dai che voglio sentire le notizie su Robert! Per favore "
" Che te ne importa? "
" Uffa! che cavolo te l' ho chiesto per favore... e poi a me piace! "
" Ok ok stai calma "
Ogni telegiornale parlava di lui, ovunque girassi.
" Oddio è troppo bello "
" Sarà "
" Ah tu non puoi capire e poi scusa se te lo dico ma non hai dei buoni gusti "
Alzai un sopracciglio e seguii con lo sguardo ogni movenza colma di eccitazione di Laura, gli occhi sgranati ad ogni inquadratura di Robert Pattinson, la bocca aperta. La vidi alzarsi di scatto e prendere il telefono. I suoi occhi erano completamente ipnotizzati e incollati allo schermo della tv.
" Che stai facendo? " provai a dirle non riuscendo a capire che cosa le passasse per la testa.
" Ma quanto rompi oggi!!! " mi disse per un attimo prima di assumere un atteggiamento di completa indifferenza nei miei confronti.
" Ilaaa " disse tutta eccitata " Lo stai vedendo??? oh mio Dio che bello! " si incollò sempre di più al televisore.
" Attenta a non andarci dentro alla televisione e poi gli occhi si rovinano se ci sei così attaccata! " commentai come nauseata dal suo comportamento, e forse un pò lo ero.
Non mi rispose, mostrò nuovamente completa indifferenza alle mie parole.
" Ma sooooolo! Ti rendi conto che sta con Nikki! Io preferivo che stesse con Kristen però... "
Mi venne da sorridere, era incredibile come una persona lontana e irraggiungibile potesse provocare così tanta eccitazione.
Il servizio finì ma nonostante questo Laura era ancora eccitata " Oh mamma " commentò alla fine stando ancora al telefono.
" Per fortuna è finito " dissi stufa di quell'idiozia e cambiando canale. Laura sbuffò e si girò verso di me stizzita. Ma non me ne importò molto.
" No No...niente Ila è che la Miss oggi sta rompendo...allora... " disse andando a parlare nella stanza affianco.
Non mi andava di risponderle, il suo comportamento infantile mi aveva dato già troppo sui nervi. Continuai dunque a mangiare in santa pace, guardando la pubblicità su non so che prodotto.
Non addentai neanche il secondo pezzo di fettina che ritornò Laura. Feci finta di niente.
" Ah ...mio Dio che farei per andare al letto con lui! " la sua era una provocazione nei miei confronti, e nonostante conoscessi quell'atteggiamento immaturo e da bambina, scattai in piede furibonda buttando fortemente le forchetta per terra. 
" Non sai neanche quello che dici! Diamine smettila con queste bambinate hai 16 anni, è possibile che vai ancora dietro a queste cose impossibili e irreali? cresci per favore! " urlai come una forsennata non rendendomene conto, lei rimase impietrita da questa mia reazione inaspettata e mi guardò con occhi sbarrati. Ma il mio cuore batteva forte dalla rabbia, dal rancore, dall'odio verso me stessa.
Involontariamente andai a premere i tasti del telecomando, così, essendomene accorta, cercai di calmarmi fissandoli e concentrandomi su quei due colori che spiccavano: nero e bianco.
" Io..io... " provò a parlare Laura, ma fu interrotta dall'ultima notizia di un telegiornale: " Robert Pattinson il bel vampiro... "
Laura si girò per guardare, ma nel momento in cui sentii quel nome corsi come una pazza furiosa verso la sua direzione e spensi la televisione.
" Basta! mi hai rotto hai capito? tu non sai niente " mi urlò con rabbia. Mi avvicinai a lei minacciosa. Nessuno, nessuno poteva quantificare il mio odio.
Cercai di essere più calma possibile.
" Svegliati " le dissi con superiorità e reprimendo, come sempre, le mie emozioni nere, protettrici di sentimenti morti. A quel punto me ne andai, mentre Laura piangendo cominciò irrefrenabile ad urlare.
" Mi hai rottooo. hai capito Milena? mi hai rotto! non ti sopporto più Milena, è da quando sei ritornata che non ti sopporto...basta Milena non ti voglio più
neanche vedere...non voglio più sentirti... "
Salii le scale e chiusi la porta della mia stanza per non sentire. Ero dispiaciuta. Mi odiavo, mi odiavo sempre di più, ma nella vita purtroppo ci sono realtà che vanno affrontate e che non si possono cambiare.


Vidi la porta aprirsi e una signora tutta ben acchitata si avvicinò.
" Un caffè " mi disse in modo gentile. " Subito " risposi leggermente a bassa voce " Vuole che glielo porti al tavolo? " aggiunsi con voce un pò più acuta.
" Si grazie " la signora dopo avermi fatto un enorme sorriso andò a sedersi. Preparai il caffè e le portai anche dei cioccolatini con dei biscotti.
Appena tornata dietro il bancone decisi di rimettermi a studiare e riaprii il libro abbandonato vicino al lavabo. A mala pena lessi due righe di pedagogia, che subito sentii la porta del bar aprirsi.
" Non mi dire che stai studiando!? "
Sollevai lo sguardo e mi trovai Matteo davanti.
" Che c'è di male? " chiesi stralunata.
" No niente! Piuttosto non riesco a capire perché quando ho chiesto di te al telefono tua sorella mi ha risposto che per lei puoi anche stare all'inferno "
" Abbiamo litigato " dissi frettolosamente farfugliando.
" Uhm di brutto proprio! Il motivo? "
Sospirai profondamente. " Niente " cominciai a lavare dei bicchieri nel lavabo per distrarmi, ma Matteo non si arrese.
" Cavolo stava nera! " mi incitò, ma non risposi. " Milena? "
Scattai. " Non mi va di parlarne " fui netta. Non ebbe tempo di replicare che entrò un gruppo di ragazze, che si sedette al tavolo.
" Vuoi che vada io ad ordinare? "
" No "
Presi il blocchetto e mi diressi verso il tavolo.
" Robert fammi tua "
" Se se ti piacerebbe " " Per me è super dotato " " Ma solo " " Cioè ma guardatelo quanto è bono! "
Sentii quei commenti idioti e mi avvicinai al tavolo molto lentamente, ogni parola era una fitta al cuore. Un cuore che non ce la faceva quasi più a sopportare tutto questo.
Appena le ragazze mi videro cominciarono a parlare di cosa avrebbero ordinato, finendola con le loro idiozie. Nel frattempo i miei occhi si soffermarono su quel giornalino, su quella copertina, su lui, su quel sorriso, su quegli occhi.
Mi venne un nodo alla gola e involontariamente delle lacrime cominciarono a rigarmi il viso. Scappai subito via, mi rinchiusi in bagno e scoppiai a piangere.
Non so quanto tempo stetti lì per terra, ma qualcuno ad un certo punto forzò la porta per entrare.
" Milena...Milena fammi entrare "
Feci entrare Matteo. " Ho servito io quelle ragazze " mi disse richiudendo la porta. Cadde il silenzio. La mia mente era come annebbiata.
" E' così che affronti la situazione dopo tre mesi? "
" Lo vedo ovunque...lo sento ovunque...anche quando nessuno parla di lui io lo vedo, lo penso e soprattutto ricordo, sto impazzendo...." scoppiai a piangere.
Matteo mi abbracciò ed io piansi ancora di più. Più piangevo e più mi sembrava di svuotare la mente.
" Sfogati " mi sussurrò Matteo cullandomi, ne fui felice, mi sentivo protetta ma... le braccia di Matteo non erano come le sue.
 Piansi ancora di più.


Prima di entrare feci un enorme sospiro e cercai di stamparmi una faccia felice e abbozzai un sorriso. Aprii la porta.
" Allora sei pronto per affrontare gli ormoni femminili che incombono insaziabili su di te? " guardai allo specchio la sua faccia rimasta impassibile a quella mezza specie di battuta che feci.
" Sai se Nikki è pronta? " mi disse senza spostare  lo sguardo sui suoi occhi riflessi nello specchio. 
" Ehm veramente non so proprio dove sia " utilizzai sempre un'aria scherzosa. Ma lui era come assente. Lo guardai attentamente, sospirando e provando ancora più rabbia. Eppure quella strega aveva ingannato tutti, compreso me. Sorrisi amaramente e al solo ripensarci la parola 'schifo' risalì alla mente. Ormai non sapevo più che dire, che fare, come comportarmi. Robert in quei mesi assunse comportamenti  strani, cupi, mi sembrava di riconoscerlo solo quando si trovava davanti ad una telecamera o a dei fotografi, o quando si trovava con gli altri, ma poi quando stava da solo era una statua: fredda, immobile, con solo un'espressione. Cercava in tutti i modi di nascondere ciò che provava, di nascondere quella storia, di cancellarla. Ogni volta che gli chiedevo se andasse tutto bene lui rispondeva di si con un sorriso falso, quando provai ad accennare di Milena lui mi rispose solo " Si è divertita e questo è l'importante. Sono famoso e venire al letto con me è una bella conquista...che ci devo fare? "
Questa sua reazione mi spiazzò.
" Andiamo Tom" disse ad un tratto dopo che la fase trucco fu terminata. Si mise la giacca e salutando la truccatrice, chiuse la porta. Cominciò a sistemarsi freneticamente.
" Stai bene " dissi dandogli una pacca sulla spalla e alzando gli occhi al cielo. Lui sorrise in modo beffardo. Attraversammo a passo veloce il corridoio ed arrivammo dietro le quinte del programma televisivo in cui avrebbe partecipato quel giorno.Tutti gli altri erano già lì pronti. Quando ci videro si elevò un ' era ora! ' . Robert cambiò volto: sorrise e si passò una mano tra i capelli, poi baciò in modo appassionato Nikki.
Sarei stato sicuramente contento se solo quel bacio fosse stato dettato da un cuore innamorato anziché da un cuore in cerca di consolazione.



Ed eccomi subito con un altro capitolo...precisamente il 22!
Bhè che dire...ho fatto del mio meglio per essere buona ma poi non ce l'ho fatta XD
Comunque...grazie a tutti quelli che hanno messo la storia su preferiti e seguita!!!
Sono contenta di essermi fatta perdonare =)
Lazzari:  ciao lory ^^   grazie per i complimenti! che hai scritto??? non sarà più un amore impossibile?....ti ho smontato XD  ahahah! un bacione enorme <3
Sweetmoon :  grazie ancora per i complimenti che mi hai fatto anche su msn =)  Magari un capolavoro!!!! sono contenta che tu lo consideri tale =) kiss <3
GRAZIE ancora....al prossimo capitolo ^^
ihihih

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Capitolo 23
*** L'immagine Della Frustrazione ***


cap23 Entrai di corsa in macchina e baciai frettolosamente sulla guancia Matteo, che partì subito come un razzo.
" Scusa il ritardo " dissi timidamente e un poco affannata dai veloci movimenti degli ultimi quaranta minuti.
" Non ti preoccupare, ormai ci siamo tutti abituati al tuo ritardo " rise.
" Ehi è successo solo pochissime volte " mi stizzii scherzosamente e misi in scena un finto rimprovero.
" Ok ok Miss scontrosità "
" Eh no dai! anche tu ora! "
A quelle parole rise ancora di più " Tua sorella ancora ti odia? "
" Sta facendo lo sciopero della parola "
" Sei tremenda "
" Sono realista " mi affrettai a dire. Matteo scosse lentamente la testa " Una volta non era così...! "
Strinsi fortemente le labbra tra loro per cercare di non rispondere, il mio volto assunse uno sguardo severo. Avrei voluto parlare, discutere, se non litigare, ma ero stanca, come se tutte le mie energie si fossero arrese e stufate di combattere e di dimenarsi su un qualcosa ormai perduto, ormai morto.
Cercai di non pensarci e mi girai verso il finestrino per guardare le varie case e negozietti, che velocemente sfilavano sotto i miei occhi. Ed ecco il telefonino squillare.
" Ti reclamano " Matteo usò un tono scherzoso, molto probabilmente si rese conto del tasto che prima toccò.
" Ho sentito, ho sentito " farfugliai intenta a trovare il cellulare tra le migliaia di cianfrusaglie che c'erano in borsa. " Oh no! " dissi appena lessi il nome sul led. Matteo capì subito chi fosse dal mio tono esasperato e rise sotto i baffi.
" Ohi Marco dimmi " alzai gli occhi al cielo. Marco stava diventando troppo opprimente ultimamente, anche quando eravamo a scuola mi chiamava ogni cinque secondi, mi abbracciava, mi faceva piccoli scherzetti idioti, era diventato insopportabile, sia lui che i suoi amici con le loro continue battutine su di noi.
" Ok " dissi infine e riattaccai con grande felicità.
" Che ha detto? " chiese curioso il mio migliore amico.
" Niente! ci stanno aspettando davanti alla pista di pattinaggio " sbuffai e lui scoppiò a ridere.
" Ti corteggia alla grande "  disse continuando a ridere.
" Ho notato ma io non ci trovo niente da ridere anzi... è inutile che prendi in giro "
Lui mi guardò e scoppiò a ridere energicamente.
" Bà chi ti capisce è bravo " alzai la mano e gli diedi una piccola pacca sulla spalla " Basta "  dissi ridendo un pò anch'io. Mi girai meglio verso lui che ritornò serio e si focalizzò sul semaforo rosso, pronto a scattare al cambio di colore. Matteo in quei mesi era cambiato tantissimo caratterialmente e fisicamente: quella barbetta biondiccia scura gli stava bene e gli dava un certo fascino, sembrava più adulto; era diventato anche più muscoloso e poi il suo sguardo...
" Non fissarmi " mi disse ad un tratto usando un tono tra il dolce e l'amaro. Arrossii come una bambina, il mio cuore cominciò ad accelerare inspiegabilmente i battiti, mi girai di nuovo verso il finestrino, silenziosa, e cercai di tranquillizzare quel tumulto nel mio cuore.
Nessuno dei due parlò più, il mio stupido e involontario comportamento portò una particolare tensione. Infondo a me Matteo un tempo piaceva ed infondo era ora di ritornare a pensare anche alla persone reali e possibili.


Fremevo, la mia voglia era tale da farmi impazzire. Cercò di togliermi la maglietta, ma le afferrai le mani, rinchiudendole nelle mie. La sdraiai irrequieto sul letto, lei mi guardava con desiderio e passione. La mia eccitazione crebbe. Mi misi delicatamente sul suo corpo e mi tolsi la maglietta, lei mi fissò con più desidero. La baciai come un pazzo.
Basta! La volevo!
Le alzai la gonna e le tolsi ciò che mi ostacolava. La sentii gemere e la mia voglia, la mia eccitazione, la mia frenesia raggiunse il culmine. Doveva essere mia, era come impazzito, ma Nikki mi voleva perché mi amava, perché provava qualcosa di puro, di vero, di passionale per me persona e non per me personaggio. Sentii i suoi respiri diventare più affannosi ed anche le mie movenze accelerarono. Lei mi voleva, lei mi amava, lei mi desiderava.
Capii di aver raggiunto il piacere solo quando scomparve quella strana frenesia. Mi sentivo stordito, stanco e vuoto. Mi buttai sul suo corpo appoggiando il mio volto sulla sua spalla, percepii solo le sue mani intrecciarsi tra i miei capelli, nella mia testa solo un vuoto, un niente, nel mio corpo residui di una drenalina di un falso piacere provato, e poi il nulla.
" Milena "
Sussurrai improvvisamente un nome tanto odiato e tanto amato contemporaneamente e chiusi gli occhi.....pensando a lei.


" Mio Dio Milena...sei proprio brava a pattinare! " mi disse con enfasi Marco abbracciandomi mentre ero intenta a riconsegnare i pattini.
" Ehm grazie " dissi un pò imbarazzata e infastidita dall'abbraccio " comunque " aggiunsi " mi vedi brava perché tu sei imbranato! " cercai di ironizzare.
" No  no tu sei bravissima " il suo tono dolce mi indusse a guardarlo. I suoi occhi di un color nocciola intenso trafissero i miei, solo in quel momento mi accorsi della vicinanza tra i nostri volti.
" Non ti illudere! " disse secco Matteo. Noi ci voltammo ed io ne approfittai per distaccarmi. " Milena è come la panna " continuò aumentando il passo e sorpassandoci.
" Perché?.....si monta? " rispose Marco sfidandolo. Matteo scoppiò a ridere.
" No! .....dopo un pò si inacidisce "
A quelle parole sgranai gli occhi. " Parla per te " dissi mettendomi a braccia conserte.
" Questa era buona " dissero le mie amiche ridendo.
" Tranquilla è l'invidia " Marco mi abbracciò nuovamente ed io non seppi divincolarmi.
" Si e intanto te l'abbracci! " ed ecco una frecciatina di Matteo.
" Qualche problema? " disse il polipo che mi aveva incastrato con le sue braccia, con aria di sfida.
" Dai Matt, lasciali stare " una mia compagna di classe, Martina, si mise in mezzo e sottobraccio a Matteo. Alzai un sopracciglio per il gesto.
" Ok basta " dissi irritata " Io ho fame...andiamo a mangiare qualcosa? " proposi riacquistando un pò di dolcezza e sforzandomi di sorridere. Tutti acconsentirono. Arrivammo al bar e mi sedetti subito vicino a Matteo. " Certo che puoi risparmiartele certe cose " lo rimproverai a bassa voce mentre erano tutti intenti a sistemarsi. Vidi le sue sopracciglia alzarsi, dopo di che mi sorrise in modo beffardo.
" Faccia da schiaffi " finii così quella specie di conversazione.
" No dai andiamo a vederlo " disse Valentina tutta eccitata.
" Cosa? " chiesi inserendomi nel discorso. Ma non mi risposero i loro sguardi erano fissi sul televisore piatto che c'era al bar. Non riuscivo a capire che film fosse.
" Ma che... " provai a dire.
" E' un film bellissimo il protagonista è Ben Stiller ci dobbiamo andare assolutamente Mile " mi disse frettolosamente Lucia, pronunciai un non curante ' Ok '
" Ragazze voliamo ordinare? " Matteo richiamò l'attenzione di tutti.
" Sono d'accordo con Matteo " concordò Marco con tono freddo. Lo vidi girarsi verso me.
" Io devo andare un attimo in bagno "
" Anch'io " dissi prendendo la palla al balzo lanciata da Valentina, Marco mi sembrò rimanerci male. Ci alzammo e ci dirigemmo verso il bagno.
" Muovetevi così ordiniamo " ci ricordò Matteo. Sbuffai, alcune volte era proprio pesante!
Ovviamente il bagno era una scusa per divincolarmi dallo sguardo ossessivo di Marco, così passai il tempo a lavarmi le mani ed a parlare del più e del meno con Vale, che faceva le sue cose. Sta di fatto che uscimmo ridendo come pazze per un episodio che mi raccontarono una volta su di un ragazzo, un episodio stupido ma in quel momento divertente. Si dice che prima del pianto ci sia il riso, che il riso, portatore del bene, sia il preludio del male. Mai credetti a questa concezione e non avrei mai pensato che fosse in reltà così.... Mentre camminavo fra i tavoli ridendo, i miei occhi si posarono sul televisore. Era come se fossero stati comandati da qualcosa o da qualcuno. Mi bloccai di scatto. Lo vidi! lo vidi su quello schermo piatto: i suoi occhi, le sue labbra ...era lui. Arretrai di un passo.
La mia mente fu di nuovo succube di tutti ricordi che cercai di reprimere in quei mesi. Bastò un niente, una misera immagine su di uno schermo, per rompere un ferreo guscio. Una volta una scrittrice scrisse che gli amari ricordi ritornano sempre perchè non li si è chiariti, perchè si hanno rimpianti, altrimenti per quale motivo riafiorirebbero nella nostra mente, in veste di frustrazione? Se un ricordo risale nella nostra immagianaria superfice acquatica, portando con sè figure ed immagini, dovrebbe farci piacere, perchè si suppone che tutte le emozioni provate siano state vissute fino in fondo, senza rimpianti, e che siano state eliminate incomprensioni o  cose non dette...
Ecco quindi la mia frustrazione che costante mi assilla, che vive in contemporanea con lui. Se c'è lui, c'è anche lei. Se c'è lei è perchè c'è lui.
Ed ecco un'immagine della frustrazione: il pianto.
Cercai di bloccare le lacrime con il dito, cercai di fermarle, cercai di resistere. Ma la frustrazione era troppo immensa. Corsi via, uscendo dal bar e mi nascosi dietro un albero, al buio. Lo stesso buio che c'era in quella notte, in quella festa, ma questa volta non sarebbe venuto lui a salvarmi.


" Pensavo che non ti interessasse niente di me, che non fossi innamorata, che... "
Mi interruppe chiudendomi le labbra con un dito. " Ti amo " mi disse in un sussurro. A quelle parole i miei occhi risero sostituendosi alle labbra. Il suo dito premeva su di esse, e mi piaceva. La presi per la vita abbracciandola  e avvicinandola più al mio petto. Lei sorrise in modo provocatorio, felice per quel mio movimento.
" E tu? " mi chiese con la sua solita aria da bambina. Mi veniva voglia di stringerla forte, di fargli sentire il mio amore per lei in ogni singolo gesto. Amore? Si amore! Perché era inutile non dirlo, io l'amavo! non so neanche come feci in quei mesi a non vederla.
Quando provai insistentemente a chiamarla non capendo il perché non rispondesse più al telefono, stavo impazzendo. Temevo che le fosse accaduto qualcosa in aeroporto, in aereo o appena arrivata in Italia. Stetti giorni senza sentirla, la mia rabbia fu incontenibile, il mio cuore era a pezzi, possibile che non volesse più vedermi? E per quale motivo poi?
Dopo tre giorni lasciai la casa dei miei nonni e ritornai in America pronto a mandare anche un detective pur di vedere cosa le fosse successo. Arrivai e mi chiusi subito nella mia camera. Prima di rivedere tutti dovevo riprovare a chiamarla, avevo bisogno di sentirla. Composi il numero del suo cellulare, che ormai sapevo a memoria, pienamente consapevole che come sempre sarebbe stato spento. Ma quella volta squillò. Il mio cuore cominciò a battere, non solo per la gioia ma anche per la rabbia che avevo provato non sentendola, e per quel cellulare sempre morto; finalmente dopo cinque giorni l'avrei sentita. Ero pronto a dirgliene di santa ragione.
" Pronto "
Appena sentii la sua voce, la rabbia scomparì e la gioia ebbe il sopravvento. Ero felice, troppo felice e il mio cuore lo era con me.
" Amore " dissi entusiasta " mi hai fatto preoccupare, non sapevo dove cercarti, dove chiamarti, il tuo cellulare era sempre spento, potevi avvisarmi, farmi sapere qualcosa.. " pronunciai velocemente quelle frasi e sempre con dolcezza. Ero talmente contento che non mi accorsi però che qualcosa non andava.
" Robert "  sussurrò freddamente il mio nome.
" Milena "
La sentii inspirare profondamente come per darsi coraggio." Non cercarmi mai più! Non voglio avere niente a che fare con te, voglio avere una vita normale io. Lo so scusami! Ho sbagliato a pensare di poter stare con te quando in realtà ....ecco...non è che non provassi niente per te però....è stato in realtà un gioco. Scusa! Addio "
" Stai scherzando? "
Parlai nel momento in cui lei riattaccò. Provai a richiamarla ancora incredulo, ma il cellulare era di nuovo spento. Non capii più niente. Scaraventai il mio cellulare per terra, tutto ciò che provai in quel momento non lo provai in ventitré anni. Passarono mesi da quell' accaduto, poi per puro caso ci rincontrammo e...
" A cosa stai pensando? " la sua voce fece riemergere la mia attenzione da quei brutti ricordi. La guardai negli occhi, quegli occhi che mi mancarono così tanto.
Tolsi il suo dito dalla mia bocca dolcemente.
" Niente! che non posso stare senza di te, che sono come una statua. Una statua che ha la possibilità di diventare uomo solo se il suo cuore inizierà a battere, e il suo cuore inizierà battere solo se una ragazza di nome Milena Mari non se ne andrà mai più via "
Lei sorrise divertita da quella storiella e mi bacio sulle labbra. Un bacio rapido e ricco di emozioni. Poi si discostò e si diresse verso il pianoforte. Iniziò a suonare, consapevole che i miei occhi la stessero guardando. Una melodia dolce, delle volte veloce e delle volte lenta, una melodia che anche quando sembrava frustrata riusciva a mantenere una dolcezza unica. Mi avvicinai alla mia musicista, mi sedetti vicino a lei e le sue mani si fermarono.
" Uhm bella questa sinfonia " dissi con tono vago " il titolo? "
Lei mi guardò dritto negli occhi, inizialmente rise ma poi si fece seria.
" Impossible love "
" L' autore? " chiesi subito dopo aver sentito la parola love. Milena riaccennò un sorriso, questa volta era provocatorio. Una strana atmosfera si librò nell'aria.
" Uhm un certo Robert Thomas Pattinson "
Mi unii anch'io al suo sorrisetto e prendendola delicatamente per la nuca, la baciai. Quella strana atmosfera non era altro che la voglia che avevamo l'uno dell'altro e quella passione che traspariva dai nostri corpi. Continuai a baciarla, fino a che avvolgendola con le braccia non la trascinai sul tappeto che ricopriva il pavimento. Ridemmo tutti e due. Ci baciammo di nuovo. Con una mano le accarezzai la coscia, i nostri respiri diventavano più affamati di aria. Lì su quell'immenso tappeto rosso facemmo l'amore.





Sono quasi sicura che in questo momento siete immerse da 1000 domande!
In realtà non si capisce molto questo capitolo, ma non vi preoccupate diventerà più chiaro con il successivo :D
Allora....vi è piaciuto?
C'ho messo un pò tanto perché purtroppo la scuola mi occupa gran parte del tempo.
Comunque per qualsiasi dubbio, curiosità, critica e domanda chiedete e fate pure =)
Lazzari : Lory non riesco proprio ad immaginare la tua faccia in questo momento....ihihih spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^^ sono contentissima che ti sia appassionata così tanto alla storia. GRAZIE PER I TUOI COMMENTI!
Bambolotta: Ciaoooo! la stessa cosa di Lory non riesco ad immaginare la tua faccia in questo momento ihihih^^ le pene dell'inferno??? O.O .....nooooooo.... ma ti sembro il tipo??? XD Comunque grazie bambolotta!
Vichy90:  grazie per i complimenti :) è sempre bello avere una nuova fan! Allora...
sono passati tre mesi dall'ultima volta che si sono visti, quindi tre mesi dalla partenza di Milena; il motivo per cui Milena ha deciso di lasciare Robert è ancora ignoto!
Un bacione a tutte <3
Grazie...
la vostra cucciolotta^^





 

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Capitolo 24
*** L'illusione Di Cambiare ***


cap24 " Sei un cucciolo quando dormi sai?! "
La sua voce fu un sussurro. Mi accarezzava la fronte fino ad andare a scompigliare i miei capelli, ed il tutto in modo dolce ed affettuoso. La guardai come un bambino, felice di essere così coccolato, ma quando richiusi per un istante gli occhi la mia mente fece un balzo in uno strano quadro, in una strana situazione. Nuovamente li riaprii di colpo mentre il cuore batteva all'impazzata ricordando...
 Mi sentii stordito, assonnato e con ancora i fumi dell'alcool. Guardai quegli occhi color nocciola che socchiusi mi fissavano dolcemente, mentre la sua mano cominciò ad accarezzarmi anche la guancia. Mi intestardii a guardare i suoi occhi, ma non trovavo nulla, niente che mi emozionasse o mi facesse trepidare. Era inutile cercare i suoi occhi in quelli di Nikki. Questo mi fece innervosire, ormai li potevo vedere solo in sogno. In quello stupido e maledetto sogno. Mi alzai scansando Nikki e avendo un' immensa voglia di fumare. Andai verso la finestra dell'albergo ed accesi la sigaretta, ora ero io, io contro il suo ricordo, io contro quel sogno. La dovevo cancellare, eliminare. Presi a fumare in modo nevrotico mentre mentalmente lottavo. Non ero arrivato neanche a metà sigaretta che qualcuno mi prese per la spalla e mi voltò di scatto... e ci ritrovammo faccia a faccia.
" Basta Rob! Io...io ...non so cosa... "
Era nervosa, esausta del mio comportamento e aveva ragione. Fu lei a mettere la parola basta nella mia testa. Si girò sospirando e cercando di mantenere la calma. Solo in quel momento mi accorsi che indossava la mia maglietta che le lasciava scoperte delle gambe splendide e perfette. Spensi la sigaretta nel posacenere e mi avvicinai a lei prendendola per le spalle.
" Va tutto bene tesoro " le dissi provando a rassicurarla. Si rigirò di scatto. Il suo volto arrabbiato.
" Chi è Milena? "
Al pronunciare del suo nome sgranai gli occhi e mi sentii per un attimo smarrito, poi riacquistata un pò di fermezza provai a darle una risposta.
" Milena è ...è ...è una persona che non c'è più nella mia vita! Una persona meschina che ama prendere in giro le persone e che non ha niente a che vedere con te "
ora fui io ad accarezzarle la guancia ed avvicinai il suo volto al mio, ma lei sembrò non credere a quelle parole e si allontanò.
" Perché allora hai pronunciato il suo nome quando.. "
" Non lo so " la interruppi con queste misere parole e fui tremendamente sincero.
" Ah non lo sai...bene! " si innervosì di più.
" Forse stavo pensando ad una parola simile e ...e  mi è  venuta in mente quella ... " cercai di giustificare, di trovare una soluzione a quel dannato istante in cui quel nome venne fuori.
Lei cominciò a fare ' si ' con la testa,  quasi come un tic. " Ma certo! come no! Ma con chi credi di avere a che fare? " si mise a braccia conserte.
" Non stavo pensando a lei! Lei è come morta per me " per un attimo mi sentii un bugiardo, ipocrita non solo nei confronti di Nikki ma anche verso me stesso. Mi avvicinai a lei cauto " Nikki tu...sei tu la persona più importante e nessun altra...ho seppellito tutto di quello che c'è stato con... " non finii la frase. Forse ero troppo codardo? Lei aspettava una giustificazione esauriente, cieca dall'affetto, se non dall'amore, che provava per me. E da quel momento capii. La presi deciso per un braccio, ma lei si rifiutò di guardarmi " ...Non ti deluderò più! Non ci sarà più nessuna Milena, nessuna Nina , nessuna se non tu "
Le presi il mento e la forzai a guardarmi. Quando i suoi occhi incontrarono i miei, toccai le sue labbra andando sempre di più a fondo. Lei, cieca innamorata, non si mosse e rispose a quel bacio ' sincero ' che da tempo non c'era stato tra di noi. Questa volta ero convinto di aver preso la decisione giusta. La vita va avanti anche se si perdono persone a cui si voleva bene. Una convinzione che mi ero creato? forse! Ma la parola ' basta ' ormai si era fissata nella mia testa e nel mio cuore, e in quel momento riemersero quei sentimenti per Nikki che egoisticamente avevo messo da parte.
La spinsi piano verso il letto e dopo averla sdraiata cominciai ad accarezzarle, desideroso, la coscia. Lei bloccò il mio volto con le mani e ansimanti ci guardammo negli occhi.
" Non voglio che sia solo uno sfogo per te " mi disse seria. Aveva capito tutto, ma questa volta sarebbe stato diverso.
" Io voglio te perché ho una passionale voglia di....te! " le dissi scandendo bene ogni parola e guardandola in modo provocatorio, questo le piacque. Ed era la pura verità. Era come se fossi ritornato indietro, come se nulla fosse accaduto, come se il mio amore per Nikki non fosse mai scomparso. Volevo riassaporare quei momenti che in realtà mi mancarono, e non vedevo l'ora.
Le tolsi la maglietta lasciando il suo corpo nudo. E cominciai ad accarezzarla, ma lei questa volta mi bloccò la mano. La guardai non riuscendo a capire.
" E' con me che lo stai facendo...ma c'è qualcun altro nella tua mente? Milena? "
Sorrisi in modo beffardo, già consapevole della risposta che le avrei dovuto dare. Mi avvicinai alle sue labbra abbastanza tanto da guardarla negli occhi.
" Milena chi? "
Sorrise anche lei e mi baciò.
Finalmente dopo tanto tra di noi fu davvero amore e non pensai nient' altro che a Nikki. Tutto cancellato!


Sentii dei passi avvicinarsi sempre di più. Cercai con una mano di asciugarmi quelle lacrime che impertinenti continuavano a scendere, nonostante volessi fermarle.
" Milena "
Mi girai riconoscendo la voce. Chi l'avrebbe detto...una volta scappai proprio da lui nascondendomi dietro un albero,  ed ora era venuto lui in aiuto. Ma non ce la facevo a guardarlo. Sentivo che qualcosa nel petto faceva male oppure era solo un dolore immaginario.
" Ehi " lui cercò di richiamare la mia attenzione ma non mi mossi.
" Scusa non ce l'ho fatta " dissi guardando fisso un qualcosa  davanti a me coperto dal buio " purtroppo non sono ancora di ferro " sorrisi amaramente tenendo sempre lo sguardo fisso.
" Basta piangere "  mi disse la voce proveniente alla mia destra.
" Non sono io, le lacrime scendono da sole " la mia voce era abbastanza roca.
" Milena tu devi rivederlo, tu devi parlargli almeno una volta, altrimenti non supererai mai "
Non gli risposi. Non potevo rivederlo, non avrei dovuto, era una promessa...
Sentii Matteo sospirare. " Non so più come aiutarti e...mi fa male vederti così "
" Ti ho detto che non è niente! sono momenti normali che vanno e vengono tutto qui! " dissi decisa e sempre con lo sguardo fisso davanti nel buio.
" Ma quando ti metterai in testa di essere una persona umana? e soprattutto quando ti metterai in testa che tu lo ami? E mi dispiace per te ma quello che provi per lui non riuscirai mai a cancellarlo "
Quelle parole mi innervosirono, suscitarono in me una sorta di rabbia, ma la reazione non fu come lui si aspettava. Sorrisi in modo alquanto beffardo e stetti per due minuti con quel sorrisetto stampato in volto, che fece leggermente spazientire ed innervosire Matteo.
" Non ti preoccupare sto a buon punto " risposi quasi assente.
Non sapevo cosa mi stesse succedendo, le parole, i modi, tutto mi veniva spontaneo, in modo assolutamente involontario. Matteo si mise davanti a me coprendo quel buio che avevo continuato a fissare fino a quel momento, la sua mano poggiava sul tronco e quindi ero vincolata dal suo braccio. Mi appiccicai ancora di più al tronco con tutto il corpo per cercare di non crollare.
" Smettila! mi stai facendo preoccupare veramente ora " il suo tono fu dolce e protettivo allo stesso tempo.
Averlo davanti e sentire la dolcezza delle sue parole mi fece riacquistare un pò di lucidità e ricordarmi di non mollare. La sua protezione mi piaceva e mi tranquillizzava. In quel momento dovevo sembrare proprio una bambina spaurita.
" Sto bene " dissi abbozzando un sorriso.
" A me non sembra " lui era ancora scettico ma mi sentivo meglio davvero.
" Ti sembrerà strano ma....averti vicino mi aiuta molto! "  
Ad un tratto venne fuori una timidezza anomala. Erano poche la parole che mi passavano per la testa, in pratica ero in balia della situazione.
" Ritorniamo al bar? " dissi provando a mandar via quella timidezza così pesante.
Lui fece ' si ' con la testa ed aggiunse un ' se te la senti ' .
Gli risposi sorridendo. Però nessuno dei due si mosse. Lui mi stava studiando con lo sguardo ed io...io sentivo il mio cuore acquistare sempre più velocità.
Istintivamente gli presi la mano destra che aveva libera e lo guardai fisso negli occhi.
" Non lasciarmi mai Matteo "
Quelle parole sorpresero anche me. Ma non ebbi il tempo di pensare, mi avvicinai a lui e diressi le mie labbra sulle sue.
" NO "
Staccò la mano dal tronco e fermò le mie labbra. Quando i miei occhi videro il suo sguardo bruto cominciai a spaventarmi. Tolse bruscamente la sua mano dalla mia.
" Non ci provare...lo sappiamo tutte e due che il tuo cuore appartiene ad un altro e penso che tu stessa meglio di me sappia che sei completamente innamorata di lui... " detto questo liberò le mie labbra.
" Non...non ... "
" Milena non sono un ripiego " scandì perfettamente quelle parole ma il tono fu in un certo senso delicato.
" Non ho mai pensato una cosa del genere " gli dissi alzando un pò la voce " come puoi pensare questo? ho seguito solo quello che provavo in questo momento! "
" Quello che provi in questo momento è tutto dettato dalla disperazione, non è niente di vero e di reale! Tu ami un'altra persona che hai bisogno disperatamente di vedere " ora fu lui ad alzare la voce ed a far scomparire quel tono delicato.
Mi colpì parola per parola, ma non lo diedi a vedere o almeno così pensavo.
" No non è vero "  dissi scuotendo la testa e abbassando lo sguardo.
" Ti manca "
" Non è vero "
" Lo desideri "
" Non è vero "
" Lo ami "
" BASTA " urlai esasperata. Esasperata dalla verità. Lui rimase impassibile al mio urlo.
" Ti voglio bene Milena e sono innamorato di te! Ma il tuo amore non appartiene a me ed io non voglio un falso amore. Tu hai bisogno di me solo in parte. E smettila di avere paura di affrontare le cose e soprattutto....smettila di giocare con i sentimenti degli altri per placare le tue frustrazioni e paure "
Ero tremendamente scossa da quelle parole. Le lacrime cominciarono ad uscire nuovamente. Non riuscivo a parlare, a muovermi, solo a piangere.
" ...ora....quando hai finito di piangere e ti senti meglio rientra al bar... " cercò di calibrare il suo tono di voce.
Se ne andò lasciandomi sola dopo avermi massacrato. Ma era veramente colpa sua?
Lui non sapeva niente, niente di quello che dovetti affrontare da sola, quando sentii Robert al telefono e dovetti dirgli di non cercami più, passare per una persona che non sono, sacrificare il mio amore per lui, tutto quello passato insieme per... ma cosa ne sapeva Matteo!
Diedi un pugno al tronco con una mano. Stetti lì per non so quanti minuti da sola, pensando a quanto sia codarda, a quanto Matteo non capiva niente. Avevo avuto un comportamento stupido? E allora? Perché tutti potevano averlo ed io no? Perché io dovevo sempre essere quella che pensava a tutto e a tutti? Io pensavo a Robert, stavo male per lui, ma lui stava veramente così male per me? Perché lui si era consolato fra le braccia di Nikki ed io non potevo baciare e  ne tanto meno ripensare a Matteo?
La mia mente era un turbine di domande in cui l'astio, l'angoscia e la rabbia la facevano da padrone.
" Milena "
Mi girai di colpo presa di sorpresa.
" Marco " riuscii solo a dire quando lo guardai sorpresa. Lui sgranò gli occhi vedendomi piangere. Mi asciugò le lacrime con le dita e mi sorrise.
" Cosa c'è che non va? " anche lui usò un tono dolce.
" No niente " mi affrettai a dire.
" Matteo ha detto che stavi rientrando ma poi non.. "
" Ehm si...ecco ...io .... " lo interruppi stupidamente poiché non sapevo cosa dire.
" E' lui che ti ha fatto piangere? " il suo tono si fece un pò più greve. Rimasi a guardarlo imbambolata. " No no " dissi sfuggente.
" Stai tranquilla " detto questo mi prese le mani e mi abbracciò. Nella mia mente scattò un qualcosa di strano. Quando ci distaccammo lo guardai negli occhi e lo trascinai via da lì. Avevo in mente una meta, avevo in mente un posto e soprattutto avevo un forte desiderio.
Lo trascinai verso la macchina di Valentina dato che ero certa che non l'avrebbe chiusa visto che la riteneva un catorcio, ed era convinta che nessuno l'avrebbe mai rubata.
Entrammo così in macchina: io mi misi seduta al posto del conducente e Marco al posto affianco.
" Scusa è che avevo un pò freddo e non volevo ritornare al bar...per te è un problema? " chiesi inventando in realtà una scusa.
" No no non ti preoccupare "
Sussurrai un leggero ' ok ' pensando alla prossima mossa da fare.
" Hai freddo ora? " mi chiese lui sorridendo. Aveva sicuramente capito il mio obiettivo e stette al gioco.
" Un pò....vuoi riscaldarmi? " il mio tono timido mi fece apparire tutt'altro che sensuale. Lui mi abbracciò ed io mi accoccolai sul suo petto. Per un pò di minuti nessuno dei due si mosse. Lui aspettava la mia prossima mossa, così feci finta di rabbrividire e prese la palla al balzo.
" Hai ancora freddo? "
Mi sollevai leggermente per guardarlo negli occhi " Ehm scusa ma questa sera non riesco a scaldarmi "
Questa volta riuscii ad essere più sensuale. Per lui fu troppo. Mi baciò all'istante ed io fui felice per quella vittoria. Lo baciai con passione , con foga. Poi abbassammo tutti e due i sedili davanti e ricominciammo a baciarci. La mia mente era completamente assente così il mio cuore.
Mi misi sopra di lui per passare ad altro, ormai il bacio non bastava più. Lui ovviamente non replicò. Gli tolsi la maglietta e cominciai a ribaciarlo, poi lui pretese lo stesso da me e lo accontentai. Ma i preliminari non mi interessavano volevo andare subito al dunque, il mio desiderio era incontenibile ed affamato, avevo fretta. Slacciai la cinta dei suo pantaloni e proprio mentre lui cercava di sbottonare i miei jeans la portiera si aprì. Il gelido vento mi colpì all'improvviso e sentii veramente freddo. Una mano mi afferrò il braccio e mi trascinò giù dalla macchina facendomi cadere. Ma il male non fu forte quanto il freddo, che cominciò a farmi battere subito i denti. Non guardai chi fosse fino a quando questa mano dopo aver sbattuto con forza la portiera non mi risollevò. Fu tutto un fretta e furia. Matteo mi trascinò velocemente verso la sua macchina e prima di farmi entrare mi bloccò. In quel momento gli vidi in volto una rabbia quasi animalesca. Mi diede uno schiaffo in pieno volto. Lo guardai con occhi sbarrati, incredula e tremante sia per il freddo che per Matteo.
" Sei una delusione Milena " mi disse con disprezzo. Mi prese per il braccio e con forza mi spinse dentro la macchina. Le sue parole mi fecero più che male. Non riuscivo a credere a quello che era appena successo: allo schiaffo, a Marco.
Matteo partì a velocità elevata lasciando sicuramente le tracce delle ruote sull'asfalto. Non lo guardai durante il tragitto, pensai alle sue parole, al suo disprezzo nei miei confronti. Nessuno dei due parlò. Delusione, delusione, delusione. Sicuramente la sua delusione non era niente in confronto a quella che io provavo per me stessa.
Forse stavo impazzendo sul serio. Ero sola e vuota ma mi sentivo bene. Non mi veniva da piangere e riacquistai pian piano tranquillità. Come se quella persona prima in macchina di Valentina, in realtà fosse un'altra Milena. L'illusione di cambiare così all'improvviso...Ci sarei riuscita se Matteo non fosse intervenuto? La mia voglia di dimenticarlo era così tanta, a causa dell'opprimente amore che provavo per lui, che sarei riuscita nel mio intento. Ma ero solo un'illusa che cercava di andare aventi nei peggio modi, e tutto finiva in un fallimento totale, in una condizione peggiore.
Quella sera infatti, al mio amore perduto si aggiunse qualcos'altro.
..
Quella sera fu l'ultima sera che vidi Matteo.






Spero aver chiarito i vostri dubbi...spero! Tranquilla Ada! Lo so...vi sto facendo impazzire XD Per qualsiasi cosa chiedete^^
Lucy hai fatto BINGOOOO wow O.O ....ihihih! Non ti preoccupare adesso è normale che tu dica che Nikki sia una stronza ^^"
Bambolotta la canzone che suona Milena nel capitolo precedente è quella che ha scritto Rob prima della sua partenza, e che le suona durante la famosa ultima notte :D nel sogno lui sogna proprio che sia Milena a suonarla. un bacione!
Grazie a tutte per i complimenti!!!
alla prossima....kissssss <3












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Capitolo 25
*** Passato Proiettato Verso Il Futuro ***


cap25
Scusate l'enorme ritardo ma purtroppo ho preso l'influenza =( ora mi sto un pò riprendendo e domani parto per la montagna
quindi mi spiace dirvi che pubblicherò il prossimo capitolo a gennaio...anzi anche più di uno! Chissà se la neve può portarmi ispirazione!?! XD
Comunque... vi auguro BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!! mi raccomando divertiteviiii
Come sempre spero che questo capitolo vi piaccia anche se la febbre ha influenzato molto =(
buona lettura tesore^^ e ancora auguri!
un bassssione dalla vostra cucciola =)








Erano passati cinque mesi da quella sera. Avevo sentito che stava bene. Sapevo che stava concorrendo per una borsa di studio e che studiava e lavorava al bar contemporaneamente, sapevo anche che era uscita con un ragazzo che conobbe in una serata in discoteca con quelle sfrenate amiche che aveva, e a quanto pare tra i due era iniziata una sorta di relazione. L'ultima volta la incontrai per un attimo al campo sportivo con una sua amica. Nel suo volto era stampato un sorriso enorme. Rideva e chiacchierava tranquillamente. Ci incrociammo e ci guardammo ma nessuno di noi due aprì bocca. I suoi occhi per un momento divennero seri, poi ripresero a ridere anche loro. Ma io sapevo che quel sorriso era una maschera per dimenticare, per andare avanti, per non far trasparire le sue emozioni e che tutto il mondo che si era creata, sarebbe crollato al primo spiraglio di verità e realtà, o almeno speravo.
" Signore tocca a lei "
 Con la mente ritornai al presente e all'obiettivo che mi prefissai,  la mia attenzione ricadde nuovamente sul bigliettaio elegante che avevo davanti.
" Ehm si....due biglietti "
Pagai, presi i biglietti e guardando il lusso che regnava in quel teatro uscii, sollevato che anche quel punto del piano fosse compiuto.
Rientrai in macchina e subito squillò il cellulare.
" Rupert " dissi  non guardando il led, sicuro che fosse lui.
" Matt ho trovato il vestito, è stupendo! "
Perfetto
Pensai soddisfatto e felice.
" Grande Rupert....dove ti trovi ora? "
" Sto ritornando a casa ...te? "
" Io devo uscire ancora da Roma " dissi sospirando e pensando al traffico che avrei dovuto affrontare.
" Hai comperato i biglietti? "
" Si si tutto apposto "
" Allora ci vediamo stasera " mi disse svelto e con un pò di fiatone.
" Ok! mi raccomando il vestito...appendilo al mio armadio! Ci vediamo tra qualche oretta "
" Si ciao " mi riattaccò con un italiano quasi perfetto.
Da quando Rupert era venuto in Italia imparare l'italiano era diventato un suo punto fisso. Accesi la macchina e cominciai a muovermi in modo frenetico per Roma. Ci misi mezz'ora per arrivare sull'autostrada. Per fortuna la radio mi teneva compagnia. Ad un tratto iniziò la canzone del grande Lucio Battisti  'Emozioni' , iniziai a cantare a squarciagola e neanche a farlo apposta il cellulare squillò.
" .....tu chiamale se vuoi emozioni .... " risposi cantando.
" Amore....? hai battuto la testa? " mi chiese sorpresa.
" Amore non è colpa mia se tu rientri nelle mie emozioni "
" Uhm...comunque....ceniamo insieme emozione della mia vita? Dove sei ora? "
" Sto sull'autostrada! Ti passo a prendere subito appena esco!!! " le dissi entusiasta
" Ok ...lo diciamo anche a Rupert? "
" Se a te non dà fastidio "
" Ma figurati! e poi a me piace uscire tutti e tre insieme...mi fa ricordare tanto quando stavamo a Londra! "
" Ok  lo avverto subito " dissi contento.
" Va bene. Allora mi faccio trovare pronta tra un'oretta ...ti amo Matt e mi raccomando guida piano " il suo tono era dolce.
" Tranquilla mia emozione. Ci vediamo tra un pò...Ti amo Claudia Belli "
Riattaccai dopo averla sentita ridere leggermente. Mandai un messaggio a Rupert per avvertirlo di questa sera e ripartii.
Era tutto quasi perfetto e se il mio piano avesse avuto successo sarei riuscito a raggiungere la perfezione assoluta.


Lo vidi accoccolarsi al posto vicino all'oblò. Mi prese la mano, mi guardò e mi sorrise. Era il massimo della bellezza. Istintivamente mi buttai sopra di lui e lo baciai. Un bacio lungo e appassionato. In quei momenti ero stra felice, non mi importava più di niente, avevo lui. Fummo interrotti dall'hostess che ci fece allacciare le cinture. L'aereo decollò e noi ci tenemmo tutto il tempo per mano. Era una sensazione bellissima. Non avevo paura, mi sentivo protetta. Anche se quell'aereo fosse caduto non me ne sarebbe importato niente, lui era con me. Robert sapeva quello che io provavo per lui e viceversa. Ormai era passato quel brutto periodo, quel periodo in cui pensai di averlo perso per sempre. Sensazione di una donna innamorata? Sicuramente. Ma quel giorno che partì per Londra senza dirmi niente, poi immediatamente un litigio e a seguire un completo distacco, impazzii. Ero convinta che lui avesse un altro interesse o meglio un'altra persona. Quando solitamente litigavamo a mente fredda  mi richiamava e alla fine rifacevamo pace. Ma quella volta non so cosa successe. Forse era stanco, lo stress, l'essere sempre perseguitato dai paparazzi lo avevano innervosito. Fortunatamente i miei presentimenti furono cancellati. Quando ritornò mi chiamò dopo una settimana, strano da lui, ma la sua voglia di rivedermi la percepivo anche tramite un cellulare.
" Tutto bene? "
Fui presa di sorpresa da quella voce che si intromise nei miei ricordi. Mi girai e vidi che la manager di Rob mi sorrideva.
" Si si tutto bene " risposi sorridendo di rimando. Non sentii Robert rispondere e dopo aver guardato il volto di Stephen diventare cupo, mi girai per vederlo. Era sveglio e guardava fuori dall'oblò. Era serio, immerso nei suoi pensieri che a quanto pare sembravano torturarlo. Di nuovo quello sguardo frustrato.
" Robert " Steph urlò il suo nome e lui si voltò lentamente. Non sapevo cosa stesse succedendo. Rob le lanciò una strana occhiata  e per pochi secondi non parlarono. Era come se i loro occhi stessero parlando di un qualche segreto che nessun altro sapeva al di fuori di loro. Rob si accorse che lo fissavo, mi accarezzò la guancia e mi sorrise.
" Secondo voi...spaghetti al pomodoro e basilico o alle vongole? "
" Tom! " disse Robert ridendo.
" Che c'è? " disse lui alzando un sopracciglio e sorridendo di soppiatto.  Steph scosse la testa e se ne andò ed  io risi per la faccia di Tom. " Finalmente ridi " mi sussurrò Rob con quel suo modo dolce. Alla fine non ce la feci e buttai via quelle domande circa il suo comportamento. Sicuramente era dettato dalla stanchezza. Sospirai e gli diedi un bacio.
" Ok ok me ne vado " disse Tom fingendosi deluso. Rob mi abbracciò e mi fece appoggiare il volto sulla sua spalla, con la mano mi accarezzava la guancia.
" Ah Tom " disse ad un tratto " Puoi dire a Kristen di darmi il suo i-pod? "
Tom annuì con la testa.  Sentii lo sguardo di Rob addosso. Ma non lo guardai, ero troppo presa da quelle carezze. Dopo un pò Tom ritornò con l' i-pod e Rob mi mise dolcemente una cuffietta all'orecchio. La musica partì. Non ricordai neanche quale canzone fosse. Ci addormentammo così.


Parcheggiai  in un divieto di sosta ma non mi importò granché. Chi vuoi che giri a mezzanotte?  
Scesi dalla macchina e squillò il cellulare. Lessi il messaggio. > Buonanotte amore! Lo so che ci siamo salutati poco fa ma già mi manchi! Mi raccomando con questa tua follia...so che tieni a lei però...Ok basta con queste paranoie...Ti amoooooo ... "
Sorrisi a quel messaggio. Claudia ormai faceva parte della mia vita e l'amavo da impazzire, ma c'era anche un'altra persona a cui tenevo e che aveva bisogno di me. Mi diressi  verso il bar ed entrai.
" Buonase.. "
Si interruppe guardandomi. All'inizio il suo sguardo fu serio, severo ma poi i suoi lineamenti si addolcirono.
" Desidera? " disse usando la terza persona e mostrando un'aria al quanto strafottente. Poteva sembrare cambiata ma in realtà non lo era. Lo speravo! Arrivò un ragazzo e chiese una birra. Lei lo servì in modo veloce ma tranquillo e questo mi fece un pò allarmare. Il mio essere lì non l'aveva turbata più di tanto. Il ragazzo rimase lì al bancone per mia sfortuna e lei tolse la sua attenzione su di me. Ero come diventato invisibile. Guardandola mi resi conto di quanto era cambiata fisicamente in quei mesi: i capelli erano lunghi ma con un taglio scalato; quella sera poi era truccata, notai anche che aveva messo su qualche chiletto. Milena iniziò a parlare con quel tipo così mi avvicinai per attirare di nuovo la sua attenzione.
" Milena " la chiamai con tono possente come per dominarla.
" Mi dica " mi rispose guardandomi stralunata.
" Smettila! " dissi infastidito da quel suo comportamento. Era peggiorata di brutto. Riacquistai la calma sapendo, altrimenti, di mandare a monte il piano.
" Ti vorrei un attimo parlare e smettila di darmi del ' lei ' "
" Mio Dio Milena è una cosa seria attenta a non farlo arrabbiare " il ragazzo di fianco a me si intromise e dopo aver sorseggiato la sua birra, scoppiò a ridere.
Stava ridendo di me ma non gli diedi importanza. Aspettavo una sua risposta.
" Quanti mesi ti sono voluti per dirmi queste parole! " cominciò a prendermi in giro anche lei. Era impossibile parlarle, aveva messo una barriera troppo forte che proteggeva con quell'aria da strafottente. Presi dunque una decisione.
" Ok...ok va bene! Ti dovevo solo dare questi " le diedi i biglietti e andai via subito. Mi sentii chiamare ma quasi sicuramente era la mia immaginazione... o forse no...


Quando mi svegliai mancava poco all'atterraggio. Guardai Robert e lui ancora dormiva, allora cercai di svegliarlo dolcemente. Era un angelo, il mio angelo. Aveva la testa rivolta verso l'oblò, la bocca semiaperta, la cuffietta ancora all'orecchio. Il suo respiro era regolare e vederlo così trasmetteva tranquillità. La sua mano teneva la mia e l'altra l' i-pod poggiato sulle sue gambe.
Mi avvicinai piano verso il suo orecchio e gli tolsi la cuffietta.
" Ti amo Robert Thomas Pattinson " gli dissi piano e dolcemente. Sussurrai per altre cinque volte, se non di più, quelle parole. Lui cominciò a muoversi e a malincuore mi lasciò la mano. Mi avvicinai al suo volto e quando lui aprì gli occhi mi sorrise.
" Allacciati la cintura amore stiamo per atterrare " gli dissi sorridendo a mia volta.
" Grazie amore " rispose lui un pò assonnato. Detto questo mi baciò. Passarono le hostess per controllare, finché l'aereo non cominciò a scendere. Robert mi prese di nuovo la mano, questa volta però la stringeva più forte.Quando l'aereo atterrò, mi alzai per prendere i piccoli bagagli. Tylor mi chiese come era andato il viaggio e ci mettemmo così a parlare del tempo trascorso sull'aereo. Non dovetti dire granché visto che dormii per tutto il tempo. Mi girai per vedere cosa combinasse il mio angelo e rimasi immobile. Era ancora seduto, fissava l'oblò, il suo sguardo era serio e assente, stava in un mondo tutto suo. Lo vidi fare un grande sospiro, aveva ansia, frenesia. Ad un tratto le sue ciglia presero la forma di una V : rabbia, rancore. Non riuscivo a capire cosa stesse provando in quel momento.  Qualcosa era tornato a turbarlo. Un qualcosa che riusciva a contenere una miriade di sentimenti ed emozioni, e che immancabilmente lo tormentava.


" Non pensavo che con questa sorpresa fosse compreso anche il vestito " disse guardandosi di nuovo allo specchio. Era un vestito lungo a fascia, color bianco con sopra disegni antichi color grigio e una fascia di tulle nero che stringeva sotto al petto.
" Bhe non avrai mica pensato di andare al teatro dell'opera con dei jeans!? " dissi ridendo. Lei mi guardò storto.
" No ma che c'entra! " si lamentò come una bambina. Prese un fermaglio nero a rosa e lo mise sull'elastico che reggeva la coda. Quella sera aveva lisciato i capelli e li aveva raccolti in una coda alta, tocco finale la rosa.
" Andiamo lumaca?  " le disse scherzando " Stai bene! "
" Lumaca a chi? "
Portò le mani sui fianchi. Ed io risi a crepapelle. Solo in quel momento mi accorsi di quanto mi fosse mancata. E avevo ragione...lei non era cambiata per niente.
" E' bello riaverti accanto " mi disse lei chinando la testa. Aveva sofferto e si vedeva. Dover perdere Robert e poi me fu sicuramente dura per lei. Ma se non mi fossi allontanato, non avrebbe capito gli errori che stava facendo.
" Si...ehm ...non per dirti niente ma l'altra sera il tuo ragazzo mi stava per picchiare " gli dissi acidamente ricordando quell'episodio: ero appena uscito dal bar e mi sentii chiamare. Milena, come sospettavo, corse da me per chiedere spiegazioni e per ' combattermi ' . Parlammo di tutto ripartendo dalla sera in cui  ci dividemmo: i perché, le ansie, le paure. Solo di un argomento non parlammo...Robert Pattinson. Ad un certo punto stavamo discutendo sui vari comportamenti e avevamo leggermente alzato la voce, quando vedo sbucare un ragazzo alto si e no 1.82 , con i capelli neri gelatinati. Il tizio venne verso di me e mi prese per la maglietta minacciandomi di farmi fuori se solo avessi osato toccargli la ragazza. Fortunatamente Milena si mise in mezzo e spiegò tutto a quel ' colosso ' di cui neanche ricordavo il nome . Lui si tranquillizzò, le diede un bacio e le disse di aspettarla al bancone. Mentre entrava dentro lo vidi salutarsi con il tipo di prima, capii che erano amici.
" Vabbè è un pò geloso ma Massimo non è cattivo " rispose lei alla frase di prima.
" Sicura che non sappia questa nostra uscita? " gli dissi mentre uscivamo da casa.
" Sicura "
" Io non ho capito ...se non state insieme e vi solo frequentate.. "
" Massimo ha i suoi lati positivi " mi interruppe Milena.
" Sarà " la guardai storto.
" Non parliamo più di lui e muoviamoci piuttosto! il teatro non aspetta noi "
" Non sono io che ci metto tre ore per prepararmi " gli lanciai una frecciatina.
" Non è colpa mia se Rupert ha preso la taglia del vestito sbagliata "
" E non è neanche colpa mia e di Rupert se sei ingrassata "
" Io sto benissimo è il vestito che fa le taglie piccole "
" Dicono tutte così " risi.
" Uhm quindi anche Claudia! "
" No lei sarà l'unica a non usare questa scusa e poi perché la metti sempre in mezzo? "
" Mi è venuta così! e poi non è la tua fidanzata? "
" Pensa al tuo gladiatore "
" Ci penso al mio ispanico tu pensa a quella sardina "
" Come l'hai chiamata? "
" Pace? " mi fece gli occhi dolci. Il nostro botta e risposta, anche se infantile,  non era cambiato, come non era cambiato il nostro rapporto. Le vere amicizie anche dopo anni non cambiano mai se lo si vuole.
Ed ero felice, felice di avere di nuovo Milena accanto e, felice perché se mi fossi mosso bene il piano sarebbe andato a buon fine. Ad un tratto mi ricordai di dover mandare un messaggio.
" Stai scrivendo a Claudia che non ti sto mangiando? " mi provocò lei.
" Esatto " dissi non sorridendo più di tanto a quella battuta. Sospirai e lei mi guardò sorridendo. Il suo sguardo era dolce e comprensibile. Infondo lei era contenta nel vedermi felice indipendentemente da Claudia. Milena non era cambiata per niente e questo non faceva altro che aumentare la riuscita del mio piano.
Rilessi il messaggio con attenzione > Sto partendo ora... spero che abbia preparato tutto per questa sera. Mi raccomando < poche parole ma buone. Lo inviai.
















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Capitolo 26
*** Vecchi & Nuovi Amici ***


cap 26 Non mi sentii tanto vuota come in quei cinque mesi. Il mio vuoto poteva essere paragonabile a quella ballerina che si librava in aria e volteggiava come una piuma, come se il suo corpo non fosse che un niente. L’unica cosa che ci distingueva era il dolore al cuore che io provavo per il mio vuoto e poi…la realtà! Il sipario si chiuse ma si riaprì in pochi secondi. Le mie mani cominciarono a picchiarsi forte tra di loro e i miei occhi seguiti dal mio sorriso, si dilatarono. Lo spettacolo fu bellissimo. E dovevo ringraziare lui, il mio ritrovato amico.
" Aspetta un attimo " mi disse bloccandomi appena usciti dal teatro. Mi scrutò un attimo ed io sorrisi. “ Uhm si..direi che ti è piaciuto"
" Ma certo che mi è piaciuto " gli dissi più che contenta " Lo sai che era il mio sogno andare al teatro dell'opera! " gli diedi un piccolo bacio sula guancia per ringraziarlo.
" Ne sono felice…andiamo? "
Mi prese sotto braccio e ci incamminammo verso la macchina. Sentivo il mio cuore rilassato. Riavere Matteo vicino mi elettrizzava e rassicurava allo stesso tempo. Ora avevo di nuovo un vero amico, ora avevo di nuovo qualcuno che veramente mi voleva bene. In quei mesi conobbi tante persone tra cui Massimo, erano buone con me ma delle volte mi sentivo inadeguata, lontanissima dal loro modo di fare e dal loro mondo. Cercai di cambiare per andare avanti, dimenticandomi di tutto e di tutti, ed apparentemente ci riuscii.
Ora stando di nuovo con Matteo capii che recitai solo una parte, che neanche mi calzava bene.  Una volta entrati in macchina mi girai per guardarlo. Si era fidanzato e con Claudia, Rupert stava in Italia, tante cose erano cambiate. Ero gelosa di quei cambiamenti e del tempo perso con Matteo, ma alla fine tutto si può recuperare. Almeno ora so che Matteo per me resterà solo un amico o meglio il fratello che non avevo mai avuto.
Il cellulare squillò. Ed era il suo. Certo che Claudia è assillante! Pensai dato che si erano sentiti non so quante volte in quella sera. Ad ogni intervallo lui la chiamava e durante lo spettacolo si scambiavano qualche messaggino.  Fu molto gentile anche nei miei confronti visto che ogni volta scriveva a Matteo di salutarmi. Ma quando è troppo è troppo pensai un po’ irritata.
" E che diamine! Sembra che tu stia con una mangiatrice di uomini….io che neanche li guardo più e che stavo seriamente pesando alla vita in convento " dissi quelle parole frettolosamente. Incrociai le braccia e sbuffai. Lui distolse gli occhi dal cellulare e mi guardò sgranandoli leggermente.
" Ma che ti prende!? " disse non capendo. Ci rinunciai. Era meglio non discutere, saremo andati a litigare.
" Niente "
Lui scosse la testa e mi guardò per capire. La sua faccia era tutto un punto interrogativo. Alla fine rispose a quel messaggio ed io mi voltai per guardare fuori dal finestrino. Lui partì e non aprii bocca.
" Siamo diventate acide in questi mesi. Povero Massimo! " ironizzò. Sospirai
" Povera me " dissi quasi sussurrando. Massimo era un caro ragazzo. Quella sera mi mandò una miriade di messaggi ed io risposi solo a tre. Non era il mio tipo, decisi di uscirci insieme solo per spezzare la monotonia che cadde disperatamente nella mia vita, ma a quanto pare lui si era preso una vera e propria cotta ed ora non riuscivo più a fargli capire che io non provavo niente, se non un semplice affetto. Lui insisteva con il dire che quel semplice affetto sarebbe diventato un affetto forte e speciale, a lui succedeva così. Sta di fatto che ero sempre controllata e non solo dai suoi amici ma anche da sua sorella: una ragazza di ventiquattro anni la cui vita era un puro divertimento e che era solita apparire, insomma il suo egocentrismo era alle stelle. Tra di noi non ci fu simpatia e lei lo faceva apposta ad opprimermi. Almeno quella sera speravo di non essere pedinata.
" Beh povera te veramente se pensi di andare al convento " disse ridendo Matteo. Voleva farmi ridere o comunque alleggerire un po' quel discorso. Dovevo essere sembrata proprio disperata se non patetica. In fondo quella era una serata tra due vecchi e nuovi amici, quindi non dovevo mettere depressione o assillare con i miei problemi.
" Alla fine se ci pensi diventare suora ha i suoi vantaggi…non devi pensare ad un lavoro, hai cibo.. "
" Oh mio Dio! " mi interruppe lui sconvolto.
" Aspetta fammi finire! Mi hai interrotto sul punto più importante "
" Quale? Il pregare dal mattino presto fino alla sera? "
" Sbagliato " dissi come in un quiz televisivo. Lui mi guardò ed io continuai " Ci sono taaaaanti preti novizi " gli feci l'occhiolino e lui scoppiò a ridere ed io lo imitai.
" Ah ecco mi sembrava… " e rise.
" Ma ti pare! " dissi un po' stizzita e ridendo anch'io.
" Peccatrice "
" Uhm…vediamo…dentro il confessionale? "
" Milena " mi rimproverò lui.
" Che c'è " feci la finta tonta.
" Sei irrecuperabile "
" In qualche modo mi devo pur arrangiare " sbuffai.
" Non oso pensare in questi mesi cosa hai combinato "
" Proprio niente!" dissi ritornando seria " Sono stata calma e tranquilla sia dal punto di vista dell'amore e sia dal punto di vista sessuale "
" E Massimo? Pensavo che… "
" Pensavi male! " lo interruppi ma lui non riprese a parlare, voleva che fossi io a continuare. “ Matt…non potrei mai e poi mai… “ cercai di non avere una faccia ed un tono triste ma non ce la feci. I ricordi facevano male.
" Capisco! Difatti non c’ho creduto " lui mi guardò per un attimo e poi tornò a guardare la strada. Lo vidi con la coda dell'occhio ed era tremendamente dispiaciuto per quella situazione che si era venuta a creare “ Insomma tu…tu sei troppo acida e cruenta per lui, per non dire tutte le altre cose che ti caratterizzano… “ continuò lui ridendo e punzecchiando.
" Acida e cruenta? Ma se io sono un fiore! "
" Che puzza " disse lui scoppiando a ridere per la sua battuta. Cominciai a picchiarlo sulla spalla. E lui continuò a prendermi in giro.
" No anche violenta "
Mi arresi. " Ok basta pretendo le tue scuse " dissi altezzosa.
" Cosa? Mai " sorrise lui.
" Va bene allora non parleremo più " mi voltai verso il finestrino facendo finta di essere offesa.
" Brava " disse sghignazzando.
Chi lo capisce è bravo pensai divertita e, questa volta, non capendo io.

" Siamo arrivati " mi disse lui ad un tratto. Guardai verso il suo finestrino visto che dal mio si vedevano solo case ma lui mi coprì gli occhi. Non riuscivo a capire.
Mi mostrò una benda.
" Ma non dovevamo tornare a casa? " dissi con un po' di timore. Era tardi ed anche se capivo che c'era gente fuori non mi fidavo. E se per scherzare mi ha portato in un night club o in quei posti in cui gli uomini fanno lo streep tease? Pensai
" Dai fidati ho un’altra sorpresa per te " mi fece l’occhiolino.
" Questo lo avevo capito anche da me è che ecco… "
" Era nel programma di questa sera quindi fidati acida "
" Ancora??? E va bene forza mettermi questa benda " gli strappai la benda tra le mani e mi voltai verso il mio finestrino che mi faceva vedere sempre e solo case. Ero pronta, prontissima. Se fossero stati uomini mi sarei rifatta gli occhi se fossero state donne..beh…mi sarei divertita a giudicarle e a minacciare  Matteo di dirlo a Claudia, e a prenderlo in giro se avesse accennato anche solo con lo sguardo qualcosa. Mi bendò e scese dalla macchina, per un attimo sentii caos. Mi fece scendere piano avendo i tacchi. Sentivo persone parlare, soprattutto ragazze: alcune strillavano o esclamavano ' che bello! '
Bene mi goderò uno strepp tease! Pensai ridendo fra me e me. Lui mi condusse piano piano e mi tappò le orecchie. Quel gesto lo trovai incomprensibile e quando provai a parlare lui mi sussurrò all'orecchio ‘ silenzio ‘
Sentivo poco e niente. Mi pareva di udire frasi del tipo ' che muscoli! ' oppure ' se me lo ritrovo davanti ' oppure ' speriamo che quando escano…' o anche ' lo vorrei baciare… '
Chissà come devono essere questi uomini 
Il mio pensiero si immergeva nella curiosità.
Ad un certo punto Matteo premette di più sulle mie orecchie e non fui io ad urlare, stufa e in ansia per quello che dovevo vedere, ma i miei timpani.  Mi fece salire due o tre scalini prendendomi per la vita. Parlò ma non capii cosa disse e soprattutto non sapevo se era rivolto a me visto che si era fermato. Ma appena mi fece camminare intuii che non stava parlando con me. Piano piano le voci si affievolirono fino a scomparire. Capii che ero dentro.
" Posso finalmente vedere ora? " azzardai a dire.
" No ancora no " tolse le sue mani dalle orecchie ed era particolarmente serio.
Mi fece camminare ancora un pò, cercai con le orecchie di nuovo libere di cogliere qualsiasi rumore che mi avrebbe fatto capire qualcosa. Ma niente. Percepii solo di camminare su di un tappeto.
Ad un tratto risentii delle voci avvinarsi, una sorta di brusio. Non c'erano ragazze che urlavano. Sentivo voci maschili e femminili, tutto un parlare. Mi bloccò.
" Milena…togliti la benda solo dopo aver contato fino a dieci da…ora "
Non riuscivo a capire. Sicuramente stavo facendo la figura della stupida. Iniziai a contare mentalmente.
1…2…3…4…5…6…7…8…9…10…




Ciao a tutte^^ e bene siamo entrate nel 2010 ed ecco un nuovo capitolo =)
( e ne ho già pronto un altro )
Spero che abbiate trascorso bene le vacanze...purtroppo la scuola è di nuovo iniziata :(
Comunque che dire...il capitolo non è tanto lungo e il nostro amato Robert qui non compare...pazienza!
Il punto di vista è tutto di Milena. Qui si capisce meglio quello che prova, quello che
ha fatto in quei mesi, il cambiamento (apparente) del suo carattere.
Come sempre spero che vi sia piaciuto, se è così la montagna ha ispirato bene XD
un bacione grande grande a tutte <3


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Capitolo 27
*** False Verità ***


cap 27 " Uff " sbuffai dopo aver guardato nell'ultima stanza. Matteo non si trovava era come volatilizzato. Percorsi quel corridoio ricoperto da una moquette rosa antico. I quadri appesi erano grandi e raffiguravano paesaggi e corpi nudi. Quello non era un Hotel era un castello! Il lusso che mi circondava mi faceva sgranare di continuo gli occhi. Vidi un balcone aperto e andai per prendere una boccata d’aria, dato che Matteo era introvabile. Non riuscivo a capire il perché di questa sorpresa, se sorpresa si poteva chiamare.
" Alla faccia dello streep " dissi ad alta voce e leggermente infastidita.
Quando aprii gli occhi mi ritrovai davanti una miriade di persone vestite in maniera elegante che parlavano tra loro e di tanto in tanto sorseggiavano la propria bevanda alcolica. C'era anche chi alzava i toni a causa di una discussione in corso, ma il brusio era talmente forte che nessuno ci faceva poi tanto caso.
Sembrava un incontro tra persone ricche. I miei occhi percorrevano e perlustravano ogni minimo angolo, oggetto e persona. Ondeggiavano a destra e sinistra,
scrutando meglio quell'inaspettata situazione e sentendomi un po' fuori luogo.
Ad un tratto vidi una persona che conoscevo, che non solo io conoscevo, che tutti conoscevano. D'improvviso notai che in quel posto non c'erano persone in un certo senso ' normali ' , ma  pullulava anche di attori.
Oh mio Dio! Pensai incredula.
Non capii cosa ci facessi io lì. Mi girai per parlare con Matteo, per avere una spiegazione e cantagliene di santa ragione, ma lui non c'era!
Mi aveva lasciata sola. Sola in mezzo a tutta quella gente in realtà sconosciuta. E che avrei fatto? E' da quel momento che iniziai a cercarlo, allontanandomi dall'enorme sala.
Girai quasi tutto l'Hotel e nonostante fosse passata un'ora ancora non lo trovavo. Era tardi e volevo tornare a casa.
" Forse doveva fare qualcosa di importante per lui e non mi ha voluto dire niente per non farmi preoccupare. O perché…comunque…è da poco che ci siamo riavvicinati ed è normale che insomma…non si senta ancora pronto di dirmi determinate cose private " dissi sottovoce in quel momento tra me e me. Non sapevo cosa fare e pensare. Guardai il cielo ormai nero come la pece, era notte fonda.
" Sarà meglio ritornare alla sala grande ed aspettarlo lì " distolsi i miei occhi da quel nero che per un breve istante mi ipnotizzò.
Ripercorsi i vari corridoi cercando di non perdermi. I tacchi risuonavano leggermente sulla moquette e questo rumorino sembrò farmi compagnia. Alla fine scorsi un arco con un'intensa e forte  luce, mi avvicinai ritornando a vedere quell'immensa sala e non solo quella…

Il mio respiro si bloccò. Tutte le mie forze mi abbandonarono. Tutte le mie forze vennero rubate dal mio cuore che batteva all'impazzata.
Non mi sentii più le gambe e tremavo. Tremavo come una foglia. La mia bocca non riusciva a chiudersi e i miei occhi erano inchiodati su quella figura che tanto amarono. Ero come impietrita. Non pensavo più a niente. Mi venne da piangere e urlare di gioia, ma cercai di reprimere quelle lacrime mentre un nodo mi strinse la gola. Lui non mi guardava.
Stava al centro della sala con gli attori che facevano parte del cast e alcuni impazienti di conoscerlo, andava stringendo mani a chiunque si presentasse e gli facesse complimenti. Era imbarazzato ma al contempo felice. Lo capii da come sorrideva, da come annuiva, dalle sue movenze, espressioni.
Istintivamente mi diressi verso di lui passando prepotentemente tra le persone che intralciavano il passaggio tracciato dal mio cuore.
I miei occhi non si distoglievano da lui,  per troppo tempo li avevo privati di quella bellissima figura. Il cuore aveva preso il comando del mio corpo. E pian piano riuscii ad avvicinarmi con le continue proteste e rimproveri causate dal mio spintonare. Lui si era voltato per parlare con qualcuno ed io mi ero avvicinata sempre di più. Oramai eravamo a pochi metri di distanza. La giacca che delineava le sue spalle gli stava a pennello. Ma in quel momento la mia mente
comandò ai miei occhi di guardare qualcos'altro. Essi si posarono su due mani, due mani che si tenevano, che si abbracciavano, che aderivano perfettamente l'un l'altra. Vidi di chi fosse quella mano, alzai lo sguardo e il volto di quella ragazza o meglio della sua fidanzata mi piombò davanti. Sembrò darmi fastidio agli occhi. Era felice e come non esserlo? stava con la persona che amava, con la persona che io amavo. Ad un tratto sentii spintonarmi.
Qualcuno mi colpì involontariamente alla spalla e cominciò a gridare " Robert Pattinson- Robert Pattinson- Robert "
Lui si girò e un fascio di luce riempì il piccolo spazio che ci divideva. Seguirono altri fasci di luce, altri flash, non lo vedevo molto bene, potevo solo intravedere il sorriso.
Mi girai per dire al tizio di smetterla di spintonarmi e massacrarmi. Nel momento in cui mi girai smise. Meno male pensai esausta e indispettita.
Il paparazzo o chi che sia, allora urlò fortemente ' Thank you ' e scomparve come se fosse stato risucchiato.
Mi voltai per vedere di nuovo il mio amore impossibile.
Il mio cuore ora era incontrollabile, batteva all'impazzata, lo sentivo pulsare anche in ogni minuscola vena del mio corpo. Nuovamente smisi di respirare. Robert mi stava fissando. La sorpresa fusa alla rabbia raffiguravano il suo volto. I nostri occhi dopo mesi si incontrarono di nuovo. Respiravo  a fatica. Non riuscivo a smettere di guardarlo e lui mi fissava, mi fulminava, mi guardava attentamente, per un attimo mi sembrò che mi stesse riassaporando come un tempo, ma queste erano solo illusioni di una persona perdutamente innamorata.
" Lo devi lasciare capisci? Lo devi lasciare "
 Lo devi lasciare- lo devi lasciare- lo devi lasciare
Quelle parole e quel ricordo come formichine si insinuarono nella mia testa e rimbombavano così tanto che mi parve stesse per scoppiare. Fu come una scossa elettrica: nuovamente imposi il mio dovere, la mia promessa, la mia ragione sui sentimenti.
Ma il mio cuore non voleva mollare, batté fino all'ultimo ma alla fine perse. Corsi via verso l’arco che mi portò  in quella sala. Correvo, correvo, correvo senza una meta. Aprii di istinto una porta. Non guardai che stanza fosse, non accesi neanche la luce. Mi accasciai lì al buio e  premendomi fortemente le mani all'orecchie cominciai a combattere quello stupido cuore e quei stupidi residui del mio amore per Robert Pattinson.


Riuscii a riconoscerla dai capelli biondi, dal suo corpo slanciato che era visibile sotto quel vestito. Non so cosa mi prese. Era di spalle e stavo esplodendo dalla voglia di guardarla. Stavo impazzendo già solo vedendola voltata. Ma quella pazzia fu subito repressa dalla rabbia. Quando  si girò e potei vederla in volto, sentii il cuore pulsare forte, ma riuscii solo a fulminarla con lo sguardo. Era bellissima: i suoi occhi, le sue mani, la sua pelle, il suo volto, nulla era cambiato. Il mio sguardo andò a scrutare il suo corpo coperto da quel meraviglioso vestito che...Dio quanto le stava bene e quanti impulsi di desiderio mi stavano prendendo nella mente e nel corpo!  Il mio istinto l’avrebbe abbracciata, baciata, travolta. Ma le ferite che mi provocò facevano male.
La vidi sgranare gli occhi e rimanere a guardarmi con la bocca leggermente aperta. Le sue labbra...quelle labbra che una volta toccai e assaporai. Il mio cuore si contorse dal dolore. Volli voltarmi per non darle importanza ma non ci riuscii. Per un attimo l’assaporai come un tempo. Mi era troppo mancata. La fulminai maggiormente scaricandole tutto il mio rancore. Ero un pazzo. Ero un pazzo perché ero felice, felice di rivederla, una felicità che mi ribolliva nelle vene.
" Robert " Nikki mi chiamò sussurrandomi all'orecchio, ma non mi interessò. La mia mente era occupata da lei. Ad un tratto vidi le sue labbra chiudersi in una linea retta. Il suo volto si irrigidì. Mi accorsi dai suoi occhi che stava ricordando qualcosa, un qualcosa di spiacevole... a me inspiegabile.
Poi ad un tratto la vidi correre via. Istintivamente lasciai la mano di Nikki , lei mi guardò non capendo ma io ritornai a guardare Milena che correva facendosi largo tra la folla, spintonando di qua e di là mentre diverse persone si lamentavano.
Non sapevo...non sapevo se dar retta al mio istinto o alla mia ragione guidata dal rancore. Sentii chiamarmi da qualcuno dalla voce possente. Sicuramente un altra di quelle persone che non vedeva l'ora di conoscermi e di stringermi la mano, come se fossi un Dio. Quella situazione mi sembrava orribile e avevo poco tempo...
Istinto o ragione?


Silenzio.
Silenzio.
 Solo silenzio intorno a me. Il mio cuore si era placato, il mio corpo aveva residui della forte trepidazione e di quel tremolio alla vista di lui. Liberai le orecchie dalle mie mani. Ora che ragionavo di più, riuscii a capire tutto il piano di Matteo. Maledettopensai furiosa. Stetti lì ancora per un po' e  pensai di nuovo a Robert, ai suoi occhi, alle sue labbra. Era mesi che cercavo di non pensarci: non volli sapere più niente di lui, non andavo più su internet per vedere le news che lo riguardavano, non guardavo, leggevo e compravo più i giornali, e quando al telegiornale parlavano del vampiro Pattinson cambiavo canale o mi rinchiudevo camera mia. Se mia sorella parlava o anche solo accennava a Robert, scappavo e mettendomi le cuffiette, sentivo la musica con il volume al massimo. Più non lo vedevo e più stavo meglio. Ma la mia fatica servita a costruire una corazza, venne distrutta in due secondi quella stessa sera.  Aspettai lì ancora per qualche minuto.
" Devo andarmene, devo andarmene " ripetevo agitata. Presi coraggio ed uscii dalla stanza. Non vidi nessuno. Pian Piano mi diressi di nuovo alla grande sala. Mi sarei nascosta da qualche parte, non mi sarei fatta vedere. Mi affacciai e guardai attentamente, c'era tutto il cast ma lui no, ne approfittai. Corsi rapidamente verso l'uscita. Quando attraversai la porta mi trovai delle persone in servizio vestite di nero e gente elegante sparsa di qua e di là. Che stupida! Come faccio a trovare l'uscita se io ero bendata? Pensai dandomi delle pacche sulla fronte. Mi rivolsi ad una persona in nero, sicuramente faceva parte della sicurezza.
" Scusi l'uscita? " chiesi sentendomi un po' sciocca. L'uomo mi guardò in modo strano non capendo come mai non sapessi l'uscita.
" Deve andare dritta per il corridoio e girare a destra si ritroverà all'ingresso dell'hotel "  mi disse brusco.
" Grazie " gli dissi dolcemente. L'uomo ritornò alla sua posizione netta  e cruda. Metteva paura.
Veloce percorsi il corridoio e girai l'angolo, ce l'avevo quasi fatta, ma qualcuno mi bloccò.
" Dove pensi di andare? "
Mi voltai di scatto e vidi il volto di Robert infuriato.
" Lasciami " dissi dimenandomi. Lui strinse ancora di più.
" Piombi qui di punto in bianco, mi stravolgi la serata e poi te ne vai così? "
Non riuscii a quantificare la rabbia e la presa in giro di quelle parole. Stavo per rispondergli che ero stata portata lì non sapendo, ma lui continuò " Eh ma che stupido! Tu sei così no? Entri nella vita di una persona, la stravolgi e poi te ne vai...tipico di te! "
Le sue accuse mi ferirono. Ma questo alla fine era da metterlo in conto, questo faceva parte delle conseguenze della mia promessa. Provai a liberarmi dalla sua stretta ma mi bloccò anche l'altra mano.
" Ho detto di lasciarmi " cercai di essere arrabbiata e minacciosa.
" Tutto qui quello che hai da dirmi? Io penso che tu debba raccontarmi tante di quelle cose che.. "
Lo interruppi: " Ora basta Robert! tu non fai più parte della mia vita, tu non mi piaci, cerca di fartene una ragione e smettila di assillarmi " gli buttai quelle parole in due secondi. Non volevo questo ma fu  lui a costringermi. La sua rabbia crebbe come crebbe la stretta, non mi sentivo quasi più i polsi e le mani. Lo vidi cercare di calmarsi e ragionare. Mi lasciò una sola mano e di impulso chiamò l'ascensore.
" Che stai facendo? " dissi leggermente impaurita. Non mi rispose, stavo formulando di nuovo la domanda quando l'ascensore si aprì. Mi spinse per farmi entrare ma io feci resistenza.
" Entra…per favore " il suo tono fu principalmente duro  ma poi si addolcì. Feci come mi disse sorpresa da quell'atteggiamento.
Appena l'ascensore si chiuse lui mi bloccò con le braccia ed io mi poggiai di più allo specchio situato in quella minuscola scatoletta di lusso. Mi guardava intensamente e non potei non perdermi nei suoi occhi azzurri, non accorgendomi però di quello che gli stavo trasmettendo.
" Perché mi stai dicendo di salvarti? " mi disse in modo dolce.
" Io non ti sto dicendo proprio niente " dissi frettolosamente accorgendomi di aver avuto un'espressione supplichevole, piena di amore represso e voglia di lui.  Ritornai dunque ad avere uno sguardo adirato. Mi sorrise in modo beffardo, con quel sorriso sghembo che solo Robert Pattinson sapeva fare. Il silenzio come sempre era spezzato dal mio cuore, cercai di mantenere la calma e respirare a fondo. Robert non la smetteva di guardarmi. La vicinanza del suo corpo mi fece tremare e se ne accorse. Mancava poco finalmente.Usciti dall'ascensore lui mi diresse verso una porta che aprì. Mi fece entrare e la luce si accese.
Una suiteCerto mica una camera normale! Pensai un po' delusa.
" Accomodati " mi disse indicandomi un divanetto. Ero tremendamente agitata.
" No " mi schiarii la voce " no grazie…preferisco stare in piedi "
Robert sospirò. " Come vuoi! staremo in piedi " si avvicinò ed io lo guardai indietreggiando di un passo. Perché staremo? Lui poteva mettersi seduto no?! Ci guardammo intensamente negli occhi.
" Allora… " disse iniziando a parlare.
" Cosa vuoi? " gli dissi timorosa ma con delle briciole di coraggio. Lui si avvicinò ulteriormente e fulminò i miei occhi.
" Sai cosa voglio...la verità "
" Te l'ho detta " lo fulminai a mia volta 
" Milena non saresti mai venuta qui se non… "
" Non sapevo che tu fossi qui! " lo interruppi. Il suo sorriso sghembo riaffiorò di nuovo sul suo volto.
" Andiamo Milena tutto il mondo sapeva che sarei venuto in Italia per la premiere "
" Non io. Qui mi ci ha portata Matteo  "
" Si si " mi disse guardandomi in modo strano " ..e tu lo sapevi "
Scoppiai stufa di ripetergli la verità " Ti ho detto di no! Io è da mesi che non so più niente di te "
Ma non ci credette e rise di nuovo. " I giornali " mi disse sorridendo,  non parlai e lui continuò.
" I telegiornali, le radio, Internet …tutti i… "
" Asc… " cercai di interromperlo di nuovo ma lui fu più veloce.
" Tutti i mass media parlavano di questa premiere e tu non sapevi?! " alzò leggermente la voce ed un sopracciglio ma era apparentemente tranquillo.
" No ok! Io non sapevo…non sapevo perché mi rifiutavo di sentire cose su di  t.. " mi bloccai non controllando quelle parole e al contempo mi tradii. Roberti non solo se ne accorse ma era quello che stava aspettando. Sorrise di nuovo e sembrò che si stesse divertendo. Mi sentivo confusa. 
" E per quale motivo? Voglio dire…eri tu quella che non provava niente, quella che si era divertita… "
" Ora basta basta! Lasciami in pace. Non mi pento di quello che ho fatto " gli dissi furiosa e digrignando quasi i denti. Lui si divertì a quella mia reazione e con questo mi andò ancora  il sangue al cervello.
" Infatti non ti sto dicendo questo! Quello che voglio dirti è che…voglio la verità…ora! Tutto qui "  sorrise ancora, quell'atteggiamento mi diede ancora di più sui nervi e questo mi fece perdere il controllo.
" Vuoi la verità? ECCOTELA!!!! … " gridai " Ero innamorata di te, ti ho pensato in ogni istante, ho pianto, ho urlato, ho tirato pugni al muro quando ti ho lasciato. E per star meglio ho cercato di non vederti ne sui giornali, telegiornali, internet o chichessia. Ho cominciato a vivere come se tu non esistessi e non fossi mai esistito! Matteo mi ha portata qui dopo una serata a teatro ed io non sapevo che ci fossi tu altrimenti… " abbassai la voce " non sarei venuta! " presi un pò di coraggio " Io e te non  possiamo stare insieme…due mondi diversi! "
Lui ora non rideva più, era arrivato al suo obiettivo. Ed era arrivata la verità. Vera verità per Robert. Falsa verità per me. Non parlava, mi solo guardava, all'inizio dolcemente ma poi con rabbia. Pensai di essermi esposta troppo, di avergli fatto capire che ero ancora totalmente innamorata di lui, lo guardai con occhi freddi  ma pieni d'amore. Il suo volto pian piano cominciò a rilassarsi, era teso ma non più adirato
" Non me lo potevi dire quel giorno a Londra? Quando… " respirò a fondo " ...quando mi hai detto ' ti amo ' non sapevi che lo dicevi a Robert Pattinson, non solo al ragazzo conosciuto a Londra ma all'attore famoso? Non sapevi a cosa andassi incontro? " la sua voce era calma ma attendeva una risposta, una risposta che  non riuscivo a dare. Aveva ragione, non potevo dargli torto ma non dovevo dirgli la verità. Avrei sofferto ma non potevo, non dovevo per lui. Non riuscendo a parlare decisi di trasmettere con gli occhi quella risposta. Lo guardai e lui rispose dolcemente al mio sguardo, il mio era fermo, crudo e glaciale e il suo dolce, arrendevole e ferito. Ecco la nostra lotta invisibile. Quante ne avevamo avute a Londra. Cercai di non pensare per mantenere un’espressione dura. Alla fine lui si voltò ed appena vidi le sue spalle, rilassai il mio volto per un attimo.
" Mi tormentai per giorni. Non volevo coinvolgerti nel mio mondo, troppo pesante, opprimente. Non volevo dirti che mi ero innamorato di te per questo motivo. Però mi accorsi che non ce la facevo, che se non ti avevo vicino diventavo frenetico, volevo farmi amare da te e mi sarei battuto per non farti pesare questo mio…se lo voliamo chiamare…modo di vivere "
Rabbrividii a quelle parole. Volevo abbracciarlo ma mi controllai. Continuò " Pensavo che saresti stata pronta a tutto come lo sarei stato io! " fece una pausa. Non riuscivo a parlare, mi sentivo uno schifo. Si uno schifo! Ormai apparivo ai suoi occhi una persona che in realtà non ero, ma non potevo biasimarlo. Sospirò " Purtroppo non posso cambiare. Sono un attore e sono famoso...e ...si può considerare una maledizione?!? "
Il suo sorriso sghembo mi riempì la mente, le sue parole bloccarono le mie ed un forte desiderio si impossessò di me.
Volevo dirglielo, volevo dirgli tutto. Dirgli che non lo avrei mai lasciato, che avrei affrontato l'inferno per lui, dirgli della promessa che feci, di quel giorno all'aeroporto, di quella persona che mi costrinse a prendere una decisione, della mia rabbia, della mia frustrazione, di quelle lacrime versate su di un aereo mentre mi preparavo psicologicamente a come lasciarlo e alle parole da dire, ma a cosa sarebbe servito ormai?
Decisi di porre fine a quella tortura.
" Addio Robert " dissi decisa. La verità sarebbe morta in quel momento, in quella sera.
Lui mi guardò e provò a sorridermi. Fece cenno di si con la testa. Approvò la mia decisione. A che pro continuare? Robert si era arreso ad un amore non corrisposto ed io al mio tentativo di nasconderglielo. Mi aprì la porta e mi guardò dolcemente per l'ultima volta.
 " Secondo piano " disse a mezza bocca. Non sorrisi, il mio volto era inespressivo. Mi voltai velocemente, passandomi una mano sulla fronte come per sorreggere la testa ormai stanca e appesantita da tutte quelle falsità. Quanto mi sarebbe piaciuto andare lì, abbracciarlo e baciarlo, per poi sussurrargli all'orecchio : " Ti amo " , sentirmi stretta tra le sue braccia, avere lui. Sono ancora in tempo pensai incredula a quel mio pensiero. Più in quegli attimi mi veniva in mente questa possibilità e più acceleravo il passo. Non doveva succedere una cosa del genere. Però questa possibilità diventò così tentatrice che stetti per crollare e mandare all'aria tutto...
Invece rallentai, sentendo la porta chiudersi, ormai sicura di averlo perduto.




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Capitolo 28
*** Messa In Scena ***


cap 28 Eccomi qui con un altro capitolo =) scusate il ritardo. Per farmi perdonare non ho diviso questa parte del racconto
difatti è un pò lunghetta!
Spero come sempre che vi piaccia.
Il ritardo purtroppo è dovuto dagli impegni scolastici, con questi esami di maturità, e da quelli extra scolastici!
Comunque questo capitolo è molto semplice, c'è solo il punto di vista di Milena, ed è un pò da interpretare.
Ci sono un pò di cambiamenti, nei personaggi e nella storia, che si capiranno poi meglio nel prossimo capitolo.
Per qualsiasi cosa chiedete, contattatemi.
Buona Lettura
Un bacione dalla vostra cucciola ^^










Ritornai al secondo piano, alla sala grande. Cercai disperatamente Matteo. Incontrai lo sguardo di Tom mentre mi voltavo frettolosamente, lo evitai sapendo che non poteva non provare rabbia nei miei confronti. Cercai dunque di recarmi in macchina forse il mio maledetto amico era lì. Notai che ormai molto ragazze erano andate via, sicuramente deluse per non aver visto il loro idolo, che invece per mia sfortuna, vidi io. Mi bloccai sgranando gli occhi e aprendo di scatto la bocca. Rimasi scioccata nel vedere che la macchina non c'era. Sprofondai in uno stato simile allo shock
" Oh mio Dio! no...no ...questa no... " piagnucolai disperata. " Non se ne può essere andato " continuai a piagnucolare sorpresa e adirata mentre con gli occhi guardavo quel posto, occupato in precedenza dalla macchina di Matteo e, ora vuoto. Questa volta Matteo me l'avrebbe pagata. Dovevo chiamarlo ma, poiché lasciai il cellulare in macchina, mi diressi di nuovo verso l'hotel in cerca di un telefono e, di qualche anima pia che mi avrebbe fatto chiamare. Rientrai furiosa e facendo passi da gigante.
Mentre girovagavo nell'hotel stavo elaborando un piano per andarmene e la condanna da incidere a Matteo.
" Lo sai che faccio? Non lo chiamo per niente! prenderò un taxi " dicevo tra me e me. Sembravo un pazza? In realtà si! ma ero talmente arrabbiata da non accorgermi dei miei movimenti frenetici ed isterici.
" Signorina? " mi sentii chiamare, ma continuai a camminare non dando importanza alla voce stridula della donna che neanche vidi. Accelerai il passo. Uffa dov'è la zona informazioni, aiuto, o quello che diamine c'è in un hotel? pensai non ragionando molto. Ero un vulcano in procinto di scoppiare e devastare tutto, il primo ad essere annientato sarebbe stato quell'amico tarocco.
" Qualche problema? " sentii una voce proprio dietro alle mie spalle. Una voce familiare. Mi girai di scatto e dinnanzi ai miei occhi si presentò un ragazzo vestito abbastanza elegante con un cocktail in mano che mi guardava divertito, con un'aria da presa in giro e con un briciolo di rabbia negli occhi.
" Tom " sussurrai, come per confermare il riconoscimento a me stessa. Ora non potevo evitarlo come prima, nella sala grande. Quella persona che un tempo mi fece ridere e che mi prendeva in giro scherzosamente, provava un rancore esplicitamente visibile sul suo volto. E come dargli torto!  dissi di nuovo tra me e me in silenzio questa volta. Presi coraggio.
" Nessun problema grazie " usai un tono disinvolto e mi voltai per reiniziare la ricerca. Lui mi bloccò o meglio le sue parole mi bloccarono.
" Sicura? Non mi sembra che tu abbia mezzi per andartene! " esclamò maligno. Le mie sopracciglia presero la forma di una V e in me si scatenò una profonda rabbia.
" E tu come fai a saperlo? " lo fulminai con gli occhi.
" Diciamo che sono un veggente " mi prese in giro.
" Non sto scherzando! " lo minacciai " Ti sei messo d'accordo con Matteo non è vero? Beh comunque sto chiamando un taxi " dissi frettolosamente.
" Matteo chi? E dove stai andando a chiamarlo visto che l'ingresso principale è dall'altra parte? "
Stava cercando di mettermi con le spalle al muro.
" L'ho già chiamato e sto facendo un giro solo per ammazzare il tempo "
Lui sembrò non crederci e scosse la testa sospirando pesantemente.
" Eh Milena Milena Milena...vuoi sempre scappare, illudi per poi abbandonare  ma... " fece una pausa e riprese "  non ti può sempre andare bene, bisogna fare i conti prima o poi con quello che si ha abbandonato, fino ad essere prigioniera delle tue illusioni e menzogne! Non c'è nessun taxi che ti aspetterà questa sera, nessuna persona ti starà vicino, sei sola con le tue menzogne a meno che... " rise maliziosamente " ... tenterai qualcuno per cercare consolazione.. "
" Basta! " quelle parole mi ferirono più di qualsiasi cosa. Robert mi aveva capito o così mi sembrava, Matteo mi aveva perdonato, nessun insulto fu peggiore di quelli che mi fece Tom. Perché dovevo sopportare tutto questo? Prendermi la rabbia che non fui io ma quella dannata promessa a provocare? Perché nessuno pensava ai miei sentimenti? A quello che provavo? A quello che fui costretta a lasciare? Perché a nessuno non veniva il dubbio che io fossi stata costretta a lasciare Robert?
Maledetta promessa
pensai mentre cominciarono a sgorgare lacrime dagli occhi, quelle lacrime che cercai di reprimere da tempo. Tom non parlò più, mi osservava contento e soddisfatto per avermi colpita e affondata. Nonostante piangessi e tremassi per la rabbia, lo guardai con occhi pieni di sfida e di disgusto. Però questo non gli toccò molto anzi, sembrò goderne di più. Mi voltai con il viso di lato per porre fine a quelle inutili lacrime, le fermai con le dita come i bambini, ma loro impertinenti continuavano ad uscire. Basta Basta Basta urlavo silenziosamente avvilita. Sentivo su di me gli occhi e la piena soddisfazione di Tom. Dovevo reagire, non dovevo farmi umiliare così! Mi passai di nuovo le dita sulle gote, di sicuro color porpora, e posi fine a quell'ondata d'acqua.
" Oooh... Robert " esclamò trionfante Tom. Mi girai di scatto e lo vidi scendere dalla scalinata che solo in quel momento notai. Tornai subito a guardare diritto verso Tom abbassando gli occhi e il volto, come per coprirmi o sotterrarmi.
" Che succede? " disse rivolto all'amico e non a me.
" Ma niente Rob sai Milena.. "
" Stavo chiamando un taxi " dissi interrompendolo e decisa ad affrontare la situazione e lo sguardo di Robert. Ero decisa a combattere. " Ma Tom mi ha fermata per parlarmi e... " tutto il coraggio di qualche secondo prima mi abbandonò " ...ma " guardai per un attimo in alto come per riacquistare un pò di lucidità " ...ma ...purtroppo sei arrivato te ed io poi me ne stavo per andare " fissai Tom freddamente. Avevo mentito ma ciò che più mi irritava era che non riuscivo a guardare negli occhi Robert una sola volta.
Codarda Vigliacca mi insultavo mentalmente.
" E' per questo motivo che stavi piangendo? "  si rivolse Rob a me. Ora dovevo per forza guardarlo. Presi di nuovo coraggio sperando che non mi abbandonasse questa volta. Dovevo evitare altre domande.
" Ho gli occhi gonfi ...non te ne sei accorto prima? e poi comunque non sono affari tuoi. Ora devo andare " lo guardai solo un attimo negli occhi, mi voltai subito e ripresi a camminare, aumentando la distanza dai due. " Milena? " mi richiamò Robert. Continuai a camminare facendo finta di niente. " Milena? " mi richiamò. Feci finta di non sentire e accelerai il passo. " Milena? "
" Che c'è? " urlai fermandomi e girandomi di scatto.Vidi Robert ridere e sentii Tom dire ' che testarda '  scuotendo la testa e bevendo un sorso di cocktail. Io li guardavo furiosa e stufa.
" L'ingresso è dall'altra parte " disse Rob indicandomi il corridoio da seguire. Non sapevo cosa dire. Che figura! Camminai verso di loro per seguire la strada indicatami da Rob, mentre mi guardavano divertiti. Che si ridono!  pensai storcendo la bocca. Da una parte veniva da ridere anche a me. Arrivai davanti ai due che ostacolavano il passaggio. Non si decidevano a schiodarsi da lì,  inoltre Tom mi guardava in modo strano, come se mi stesse studiando o addirittura rivalutando. Perché?
Abbandonai quel, sicuramente, falso pensiero e ritornai alla mia situazione attuale.
" Allora? " dissi acida " posso passare? " non li guardai negli occhi sapendo che si stavano divertendo.
" Prego " disse Tom ridendo e scansandosi.
" Aspetta Milena " Rob mi bloccò, lo guardai stupita mentre il suo amico cercava di capire che cosa gli passasse per la testa. Ero pronta al peggio, vidi il suo volto rilassato e sereno non certo paragonabile a quello mio e di Tom. Insieme stavamo aspettando con ansia quello che Robert dovesse dire, l'attesa durò pochi secondi ma sembrò un'eternità.
" Ti accompagnerò io " disse sorridendo. Sgranai gli occhi, cominciai a scuotere nervosamente la testa e riuscii a dire solo ' No ' . Un  ' No ' secco e deciso, non ce l'avrei mai fatta a recitare un'intera serata con lui. Robert non fu sorpreso dal mio no, il suo sguardo e quella situazione stessa, stava diventando pericolosa.
" Grazie ma.. "
" Ci penso io a dirlo agli altri " disse di fretta Tom. Mi girai di scatto per guardarlo. Era forse impazzito? Prima me ne aveva dette di santa ragione poi?
Questa era di sicuro una trappola. Sulla sua faccia era stampato un sorrisino che non mi convinceva. Perché quel cambiamento?
Sorseggiò il cocktail e se ne andò salutando, voltato e con la mano alzata.
" Non puoi costringermi " dissi tornandolo a guardare ed a cercare di difendermi. Lui sospirò.
" Ok Milena ... mettiamola così... non hai scelta! "
Non ho scelta? Bene pensai combattiva.
" Ascoltami bene Robert Thomas Pattinson .. "
" E' inutile che cerchi di insultarmi, ferirmi o minacciarmi " mi interruppe lui contando le tre opzioni, che avrei utilizzato, con le dita
" Non sto cercand.. "
" Non ti morderò, non ti torturerò insomma non ti toccherò neanche con il pensiero! Ti solo accompagnerò a casa così sto più sicuro che ci sia arrivata sana e salva ... forza andiamo... " disse il tutto prima che riuscissi solo a formulare un'idea su quelle parole. Si voltò ed iniziò a camminare verso il corridoio. Potevo svignarmela dall'altra parte, nascondermi, uscire fuori senza farmi vedere, arrivare all'ingresso, chiamare un taxi, nascondermi di nuovo per un pò di minuti per poi riuscire, prendere il taxi e tornare finalmente a casa. Mi ero fatto un piano infallibile nella testa, un piano che poteva funzionare alla grande.
" Non pensare di scappare " disse Rob girandosi. Mi aveva letto nel pensiero? Cercai di non apparire come una persona  appena smascherata.
" Io? Mica sono una bambina! " affermai amareggiata. Lui sorrise a quella affermazione. Stizzita cominciai a camminare verso la parte giusta questa volta, lo superai e senza voltarmi gli dissi: " Andiamo "
Rallentai e sentii Robert di fianco a me. Cercai di respirare affondo e di controllare il mio cuore. Cercai di pensare ad altro, a quel maledetto di Matteo che me l'avrebbe pagata cara, al comportamento strano di Tom e ora che ci pensavo anche di Robert. E se avessero capito che...
Impossibile pensai ormai disillusa.
Ad un tratto Robert mi prese per la vita e mi condusse verso un altro corridoio.
" Ma che... "
" Stavi continuando ad andare diritta e bisognava girare a destra " disse calmo.
" Potevi dirmelo " lo rimproverai acida.
" Non è colpa mia se dormi in piedi "
Mi voltai per guardarlo e lui mi sorrise. Mi rigirai più stizzita di prima. Il suo braccio era avvolto alla mia vita. Il mio cuore iniziò a battere, sentivo le gambe cedermi. E' la stanchezza giustificai a me stessa. In macchina avrei dormito come un ghiro, sentivo anche le palpebre pesanti. Non vedevo veramente l'ora di dormire.
Repressi uno sbadiglio e mi feci guidare dal mio ormai ex amore.


" Ti accompagnerò io a casa " lo imitai anche se il mio era più che altro un rimprovero.
" Secondo te mi avrebbero permesso di guidare?! " disse lui sfidandomi.
Guardai disgustata la limousine nera come la pece e alzai gli occhi al cielo. Avrei fatto davvero un enorme sacrificio quella sera. Mi aprì la portiera da vero gentleman ed entrai senza guardarlo. Mi buttai per la stanchezza su quel sedile che sembrava in realtà più un divanetto, portai la testa indietro e chiusi gli occhi. Li riaprii di scatto quando un filo di vento che mi accarezzò la pelle, mi fece rabbrividire. Sentii la portiera chiudersi e il filo di vento dissolversi. I miei occhi erano rivolti verso il tettino della limosine, ma la mia mente era consapevole della sua vicinanza. La limousine partì ed io respirai profondamente.
" Sei stanca!? "
La dolcezza che mise in quelle parole mi fece battere il cuore e perdere un pò di lucidità. Non capii poi se fu un'affermazione o una domanda. Lo guardai , c'eravamo solo noi, io e lui, distanti ma sentimentalmente vicini. Abbassai per un attimo gli occhi, non dovevo lasciarmi prendere dall'emozioni, e mi preparai per andare in  ' scena ' . Gli rivolsi uno sguardo glaciale.
" Stammi alla larga "
Detto questo  mi voltai verso il finestrino, completamente scuro. Lo sentii ridere.
" Se sei sicura di quello che provi perché tanta insicurezza!?! "
Con quelle parole mi colse di sorpresa, stavo per reagire ed urlare che ero sicura ma così avrei mandato a monte tutta la messa in scena. Cercai dunque di riflettere prima di parlare.
" Se la pensi così... " la disinvoltura che misi in quelle parole sembrò reale anche a me, non mi voltai per guardarlo anzi chiusi gli occhi. Calò il silenzio che attesi tanto. All'inizio mi prese una leggera inquietudine ma poi mi rilassai. Lo sentivo respirare o così pareva a me. Stupida mi insultai. Avrei voluto sbattere la testa  contro il sedile.
" Mi stai facendo impazzire! " mi accusò Robert di colpo. Mi girai per quell'affermazione piena di rabbia e frustrazione. Ci guardammo intensamente negli occhi e la maschera del mio personaggio cadde senza che me ne accorgessi. Ma cosa mi stava succedendo? Il volto di Rob era arrabbiato e il mio aveva l'espressione di una donna addolorata e piena di colpe, per cose che non avrebbe mai voluto commettere. Potevo evitare di sentire parlare di lui, potevo insultarlo ed essere fredda quanto volevo ma lui, lui era la persona che amavo...folle mi disse l'ultimo briciolo di lucidità che rimase nella mia testa.


Quando aprii gli occhi i fasci di luci  andavano e tornavano dal mio volto, la luce non era particolarmente luminosa poiché il vetro scuro della limousine la bloccava fortemente. Mi sentivo stordita: il sintomo che testimonia il ritorno della ragione nella testa. Stavo così, immersa nella mia fantasia ricca di emozioni. Un brivido mi percosse e solo in quel momento riacquistai la consapevolezza del mio corpo: lo sentivo libero, appagato ed estasiato.Un altro brivido. I residui dell'elettricità pensai entusiasta e divertita non accorgendomi  della situazione. Un brivido ripercorse di nuovo tutto il corpo e solo allora mi svegliai completamente da quel sonno inebriante.
Che cosa ho fatto?!
Scattai mettendomi seduta , la coperta che mi copriva scese lasciandomi scoperto il seno. La nudità del mio corpo mi fece ricordare quel lapsus, quella follia o pazzia, quel momento in cui, non resistendo, ad un tratto lo baciai, le nostre mani, i nostri corpi colmi di eccitazione, il tocco delle sue labbra sul mio corpo, la pressione che io facevo su lui, i nostri spasmi, il nostro amore passionale, dolce, trasgressivo, arrabbiato, frustrato e travolgente. Il piacere di averci, di toccarci e di assaporarci, questo fu tutto quello che scoppiò e che io non avrei dovuto far scoppiare. Mi accarezzai con la mano il braccio opposto ad essa come per consolarmi. La limousine non era ferma e in quello spazio in cui giacevo nuda era buio, nessuna luce, tranne quella che riusciva a filtrare dal vetro scuro. Nonostante questo riuscivo a guardarmi intorno e ad accorgermi della sua assenza.
Non mi feci nessuna domanda, non volevo sapere dove fosse. Mi rivestii in fretta e mi misi incollata alla portiera a guardare quei fasci di luce attraverso l'oscurità del finestrino. Decisi di pensare ad una canzone divertente, alla mia infanzia, ai giochi, alla scuola a tutto ciò che mi potesse occupare la mente e scacciare il pensare a quella situazione.
Ci riuscii, pensai ai prati, ai fiori, alle giornate al mare e a tante altre cose. Non so di preciso quanto tempo passò, la limousine dopo qualche curva si fermò. Ero indecisa sul da farsi, non sapevo se ero arrivata alla meta. Aspettai qualche minutino e poi con calma aprii la portiera e come una tartaruga che esce pian piano dal suo guscio, portai la testa fuori dalla limousine per riconoscere la familiarità di quel posto. L'aria fresca mi avvolse riportandomi a galla. Riconobbi quel muretto, quella rampa di scale, ero finalmente ritornata, in un certo senso, a casa. Trascinai fuori il corpo, anche lui pervaso subito dall'aria fresca mattutina. Chiusi sbattendo la portiera e cercando di non pensare. Sentii la portiera davanti aprirsi e vidi sbucare un uomo sulla cinquantina.
" Tutto bene signorina? " mi chiese camminando di lato alla limousine fino a sbucarmi davanti.
" Si sto bene e grazie per... per... " non mi veniva nessuna parola in mente. Fortunatamente l'uomo capì ciò che avrei voluto dire e mi sorrise.
" Non si preoccupi! felice di averla riaccompagnata a casa "
Sorrisi per la sua gentilezza e dolcezza.
" Le serve qualcos'altro? Vuole che l'accompagni sino.. "
" Oh no no " lo interruppi. " Grazie comunque " aggiunsi.
" Di niente! allora buona giornata " chinò leggermente la testa e metà del suo corpo fu coperto di nuovo dal lungo veicolo. Dovevo assolutamente sbrigarmi  a tornare a casa, non avrei potuto immaginare cosa avrebbe detto la gente se mi avesse vista uscire da una limousine e, avevo già l'impressione di essere osservata. Girai leggermente lo sguardo nella parte davanti della macchinona e, i nostri occhi si incontrarono. Rimasi senza fiato con il cuore che batteva all'impazzata. Il suo sguardo fermo e gelido era concentrato su di me. Non sapevo più cosa esprimere, come comportarmi, cosa fare, come reagire, sul mio volto c'era solo un velo di tristezza, vergogna e rimorso per quello che c'era stato e per come crollai. Sentii l'altra portiera davanti chiudersi, l'autista era ritornato al suo posto con affianco Robert: di certo anche lui si rese conto del grande sbaglio commesso e mentre dormivo decise di passare nella parte vicino all'autista, lasciandomi sola; quando la limousine si fermò non lo mandò a controllare per paura che stessi ancora nuda così aspettò che uscissi dalla macchinona e, non appena lo feci, mandò l'autista a vedere se andasse tutto bene; sicuramente andò così la storia.
La limousine fu messa in moto e noi ancora ci stavamo guardando. I suoi occhi abbandonarono i miei di improvviso.
" Ti amo Robert " sussurrai quando la limousine si allontanò portandomelo via.













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