Addio al celibato

di petitfraise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


addio 1

Addio al celibato

Chapter 1

 

Isabella (musica)

“Vestiti nuovi, bellezze!” urla Jack da fuori casa. Prendo il giubbotto e mi ci ficco dentro. Esco dal portone, curiosa e seguita dalle mie colleghe. Viviamo tutte in questo schifo di casa. Siamo ballerine di lap dance, siamo oggetti in una vetrina: puoi vederli nel loro splendore ma non puoi toccarli. La nostra vita è fatta di balletti sexy al locale dell’uomo che ci ha dato una casa e un lavoro. A volte riceviamo anche degli inviti a feste maschili.

Ognuna di noi, siamo una quindicina, ha il proprio personaggio. Io sono una bambolina muta degli anni venti ma tutti mi chiamano Ize. Questo lavoro fa schifo ma devo fare qualcosa per vivere. Ho anche una bambina, si chiama Claire e ha cinque anni. E’ un tesoro e vive con i nonni. Mi hanno strappato via la piccola e mi hanno permesso di andarla a trovare due volte a settimana. Dicono che la terranno con se fino a quando non troverò un lavoro migliore. La mia vita è fatta di corse alla ricerca di un lavoro dignitoso. Amo ballare ma l’unico mondo che mi ha accettato è stato quello della lap dance. Vivo per mia figlia. La amo. E so che lei ama me. Con lei ho un rapporto fantastico. Ho ventun’anni e Claire ha come padre un vigliacco scappato dalle responsabilità, da me. Per questo motivo non credo nell’amore e non vi crederò mai.

Saluto il barista del locale, Jack, e mi faccio dare lo scatolone con i vestiti.

“Ehi… ti va di uscire qualche giorno… non so…. domani?” chiede lui come ogni volta che ci vediamo.

“Domani sono da Claire tutta la giornata” mormoro mentre controllo le maschere e il tulle degli accessori per noi ‘bambole’.

“Allora un altro giorno?” chiede di nuovo.

Lo guardo un attimo e non mi sembra male, è biondo e ha gli occhi azzurri ma non mi trasmettono niente.

“Jack…” mugulo e lui sorride scusandosi e dopo un altro saluto alle mie colleghe sale sulla macchina e scompare.

Tiro un respiro sollevato e mi dirigo dentro casa, bussando tra le porte delle mie compagne e dando i rispettivi vestiti.

L’ultimo è il mio. E’ nero e a frange, cortissimo. Quando ti muovi le frange volano in aria e si vede tutto. Per fortuna non ha nient’altro di scollato. E per fortuna sotto il mio mini abito posso mettere della lingerie per non rimanere nuda. Ho un paio di scarpe dorate in coordinato, di circa 5 centimetri d’altezza e una maschera dorata rifinita a meraviglia.

Adesso devo prepararmi, ho un addio al celibato questa sera.

 

 

 

Edward

Domani mi sposo, domani mi sposo.

Più ci penso e più vorrei spararmi. D’improvviso l’idea di prendere la macchina e volare via diventa allettante.

Ho ventisei anni. Troppo vecchio per essere single, dicono i miei. Così mi hanno fatto conoscere Tanya, cugina di 6° grado, e in men che non si dica ci siamo fidanzati. Matrimonio d’interessi si diceva una volta. Lei è un’ottima avvocatessa Newyorkese ed io …suono il pianoforte. Nessuno crede in me quindi mi hanno consigliato di sposarla per un buon futuro. Lei mi ama, io no.

E’ triste e patetico ma è così.

Ridete pure.

Stasera i miei fratelli Emmett e Jasper mi hanno organizzato un addio al celibato. Odio queste cose. Povere ragazze nude per 100 dollari. E’ forse più triste della mia storia.

“Tesoro sei una favola!!” gridacchia Tanya con quella voce in falsetto da cheerleader e rosa confetto.

Sorrido e mi guardo allo specchio.

E’ un incubo, ne sono certo.

Lo smoking mi calza a pennello ed è proprio questo che mi terrorizza.

Mi sento un po’ fuori, forse potrei svenire.

Tanya mi squadra con uno strano luccichio agli occhi e mi spaventa ancora di più. E’ felicissima e io sono proprio uno stronzo. E’ una ragazza carinissima. Stronzo.

Deglutisco il grosso groppo che avevo in gola e per non soffocare allento il papillon nero.

Domani sarò marito. Sarò morto.

 

 

 

 

 

 

 

Piccolo delirio della sottoscritta. Lo avevo in mente da un po’. Sta a voi decidere. Se vi è piaciuta lasciate un commentino. Vi adoro!!

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Il vestito di Bella

La lingerie di Bella

La maschera di Bella

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


addio al celibato 2

Addio al celibato

Chapter 2

 

Isabella (musica)

Infilo un guanto in velluto nero. Un altro. Due grossi orecchini. Le parigine velate. I tacchi leggeri e forti. Il vestitino. Le frange tintinnano impazzite. La collana in perle.

I riccioli lunghi e cioccolattosi modellano la mia schiena.

Eyeliner nero. Rossetto bordeaux. Cipria.

Respiro profondamente. Via Bella, ecco Ize.

Sono in una delle tante stanze che i nostri clienti ci hanno offerto per prepararci prima dell’esibizione. Sono in una villa lussuosissima. Dobbiamo fare uno spettacolino per un ragazzo e i suoi amici. Lui si sposa. Evviva.

Provo qualche passo per sciogliermi un po’. Come sottofondo il respiro pesante e tranquillo della mia bambina. L’ho portata qui. Danno cibo gratis e ci sono le mie amiche-colleghe. Ci esibiremo tra qualche minuto. Ho lasciato Claire sul letto a due piazze che ho trovato nella stanza. Si è addormentata subito.

“Sei bellissima” sussurra la piccola con la sua dolce vocina infantile. E’ adorabile. Gli occhioni cioccolato brillano malgrado l’espressione un po’ stanca.

“finisco tra un ora al massimo” la rassicuro e le stampo un bacio sulla guancia paffuta.

E mi odio ancor di più per quello che le infliggo ogni volta per poter ‘lavorare’.

“voglio anche io i tacchi” cinguetta e sospira. Io ridacchio e faccio qualche passetto buffo per farla ridere. Improvviso un balletto con la musica prodotta personalmente da me. Un can can troppo maldestro.

Lei reagisce come desidero. Scoppia a ridere e urla senza senso. Io la seguo e la butto sul letto, sulla trapunta costosissima. I suoi boccoli biondo miele si adattano soffici. La strapazzo di coccole e baci, passando al solletico e ai massaggini. Lei ride ancora di più. Poi si appende al mio petto come farebbe una scimmietta e con le manine mi accarezza le guancie. Le do un bacio a fior di labbra e lei sputacchia e si asciuga con la manica del vestitino rosso. Per un attimo fa la solita faccia schifata, poi mi guarda da sotto le lunghe ciglia chiare.

“ti voglio bene mamma, anche se sembri tanto pazza!!”

“anch’io ti voglio bene tesoro”

*

“Bella!! In scena oraaaaa!!” sibila Alice, mia collega e amica più cara. Le mando un bacetto scherzoso e lei risponde facendomi la linguaccia. Abbraccio Claire e le raccomando di aspettarmi qua. Poi infilo la maschera e la musica parte. E’ una specie di pezzo Jazz molto languido, senza accompagnamento vocale. Sorrido cameratesca ed entro in scena. Ci sono dei ragazzi che in silenzio mi guardano e deglutiscono. I soliti. E poi ce n’è uno. E’ in mezzo alla folla e mi fissa serio e rapito. Ha i capelli alla rinfusa e castani-ramati. Ha anche le mascelle delineate, le labbra sottili come preferisco e gli occhi color oro.

Sono abituata agli sguardi incessanti di ragazzi in fibrillazione per l’eccitazione, ma… lui. Non capisco.

Bella, sei una bambola. Lavora... Penso.

D’accordo.

 

 

Edward

Chi è? Penso.

Forse una dea. Forse sto sognando. Ma si muove sinuosa e lenta. Gli occhi imprigionati nei miei. Un piccolo giro. Ancheggia i fianchi e i suoi capelli impazzano tagliando l’atmosfera. Perché fa così male il cuore? Perché?

Toglietele quella maschera! Voglio vederla!!

E’ la mia dea, la mia dea incantatrice.

“Wow” sussurra qualcuno. Si, wow.

Sono accecato. Accecato dalla sua presenza. E il cuore, oh, lo sento battere vigoroso al suo posto ma credo di poter scoppiare prima o poi. E dimentico che domani mi sposo, e che sono uno stronzo.

La dea ha gli occhi cioccolato. Riservati e misteriosi continuano a fissarmi.

I suoi capelli volano un'altra volta. Mostra la lunga gamba e… le reggicalze. Uccidetemi, ora.

Da un lato sto impazzendo per la sua sensualità. Dall’altro vorrei prendere il mio giubbotto, coprirla e portarla al sicuro. E’ una sorta di possessività insensata?

Il balletto finisce troppo presto. E la dea sparisce tra le ballerine. Tutti schiamazzano e applaudiscono, io la seguo.

Non dovrei farlo, lo so. So che mi sposo domani, che lei ha sentimenti e una vita. Senza me. Sono proprio uno stronzo. Devo proprio incasinare tutto.

“Ehi, aspetta” le dico e la fermo prendendola per mano. E giuro di aver sentito qualcosa, come una rottura dentro me. Qualcosa di strano, ma piacevole.

Lei si gira, confusa. Quando mi riconosce strabuzza gli occhi e mi fissa.

“Come ti chiami?” le chiedo. Ma lei non risponde, indietreggia e cerca di allontanarsi. Allora le stringo la mano e la porto nella mia stanza. La dea mi segue.

Accanto a me, i suoi fianchi ondeggiano come onde, seguiti dai suoi capelli. Lo sguardo è assente.

Chiudo la porta a chiave e senza pensarci la bacio. Le sue labbra sono morbide e calde. Lei cerca di spingermi via con una mano sul mio petto, ma non riesco a smettere di baciarla. Alla fine si arrende. Mi cinge il collo e si avvicina come una calamita. Ci baciamo per minuti interi, assaporando il momento.

Lei mi sembra combaciare esattamente con le mie forme. Le labbra, il corpo.

Quando una mia mano scende ad accarezzarle l’addome in un colpo di frenesia improvvisa s’irrigidisce. Si stacca di colpo e sussurra:”Claire!”

La sua voce ha un suono melodioso. E’ perfetta, come tutto il resto.

Mi spinge via e apre la porta della mia camera, uscendone scossa.

“dimmi almeno il tuo nome!” le dico quando mi sembra troppo tardi.

“Ize” dice e corre via.

Si, sono proprio un bastardo.

Me morta, giuro. T.T

Secondo me fa schifo, però fate voi. Ripeto siamo al 2° capitolo. Ne mancano 3 alla fine di Addio al celibato.

 Grazie.

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


asergh

Addio al celibato

Chapter 3

Edward (musica)

“Jasper, come si chiama l’agenzia di ballerine che hai fatto venire ieri al mio addio al celibato?”

Dall’altra parte del telefono mio fratello.

“La Roux, favolose vero? Soprattutto la piccola dai capelli neri… Ma a cosa ti serve?”

“Oh, niente di importante…” Invece lo è, eccome se lo è.

“La cerimonia è oggi pomeriggio, vero?”

“si, alle sei. Dopo andiamo al Madison. Ha organizzato tutto Tanya, io non so cos’altro dirti”

Lui ride. “Ehi amico, scusa ma Tanya è un tantino esagerata con queste cose… e poi è possessiva!”

“Jazz, non ripetermelo. Mi sto già pentendo”

Lui scoppia in altre risate. “Sei proprio uno stronzo, fratello”

Chiudo la conversazione, troppo terrorizzato per riuscire a sorridere. Mi sposo. Oggi pomeriggio. Oddio.

Su internet la ricerca dell’agenzia ‘La Roux’ mi pone un indirizzo.

Accecato dal ricordo della mia dea incantevole, di Ize, mi precipito all’ufficio.

Trovo una villetta. Nel cancello c’è la sigla dell’agenzia. Busso al citofono placcato in argento e mi risponde una giovane ragazza.

“Sto cercando una ballerina… una certa Ize”

Lei mi prega di aspettare.

“Arriva subito” dice infine.

Io penso subito a cosa dirle. Penso ad un mucchio di cose, tutte da sfigato.

Ciao, ti ricordi di me? No, troppo da idiota.

Hey, che splendore! No, per questa non ho parole.

Come butta? O mio Dio, no!

Mi sa che ho scordato di dirti che mi mi sono quasi innamorato di te ieri ma non so ancora niente di t…

“Che vuoi” una voce perfetta e femminile mi distrae dai miei pensieri. E’ lei. E’ Ize. La mia dea incantatrice.

Ha solo un filo di eyeliner nero, per il resto è struccata. Ed è ancora più bella.

A fasciarle il corpo perfetto e soave c’è un jeans bordeaux attillato e una maglietta nera annodata alla vita che le scopre i fianchi e il bassoventre.

Ha cambiato taglio di capelli. Adesso ha un corto e spettinato taglio corvino che la fa sembrare più sfacciata.

“Oh…” mi scappa dalla bocca in un sussurro di sorpresa.

Lei sorride, scoprendo i denti bianchissimi e perfetti. Gli occhi cioccolato brillano al caldo sole mattutino.

“Io sono Edward Cullen. Ehm… ci siamo conosciuti ieri…” balbetto.

“Si mi ricordo. Il ragazzo passionale che oggi si sposa”

Rimango sorpreso.

“lo sai?” chiedo.

Lei annuisce. Sorride, ma ha gli occhi tristi.

“vuoi entrare? Ti offro un caffè…” dice.

Voglio entrare? Certo che sì.

“oh, il mio nome reale è Bella Swan, Ize è solo un nome di scena” e sorride ad occhi bassi. Quel piccolo sorriso a due fossette che mi scioglie.

La sua stanza profuma di mare e sale.

Mi guarda imbarazzata. “c’è disordine… scusami”

“non fa niente”

Mi guardo attorno mentre lei si adopera, nell’altra stanza, a preparare il caffè.

La stanza è piena di fotografie. Su molte di essa c’è una bambina. Ha gli stessi occhi cioccolato di Ize.

“E’ lei Claire?”

“Si, mia figlia” risponde.

Non sapevo che avesse una bambina. E’ strano, ma non mi da fastidio.

“complimenti, è bellissima. Ha preso da te”

Lei scoppia a ridere “lo spero” dice infine.

Torna con due tazzine colme di caffè. Mi dice che è italiano e che è più forte di quello americano perché è ristretto. Io non ne ho mai assaggiato.

“hai ragione, è forte” sussurro meravigliato dopo il primo sorso. Lei mi guarda e ride.

“e il padre?”

“il padre è un coglione. E’ scappato quando ha saputo la notizia” sorride amaramente, fissando la sua tazzina.

“mi dispiace” sussurro.

A testa bassa si avvicina a me. E in pochi secondi posa le labbra sulle mie.

Piacevolmente sospreso inspiro il suo profumo e accolgo il suo bacio. In questo non c’è fretta, non c’è frenesia. C’è dolcezza, voglia di qualcosa di salutare.

E’ qualcosa che non posso descrivere.

Quando conclude il bacio, sono il primo a ricominciare da capo. Sono il primo ad abbracciarla.

E non so come, finiamo tra le soffici coperte del suo letto, dolci amanti in un mondo che di dolce ha solo noi.

 

 Isabella

 

Sta dormendo beato da una mezzoretta. Il suo respiro è ancora sul mio collo. Non se n’è andato, e il suo capo è sul mio petto come un bambino. Io gli accarezzo i capelli bronzei. Il suo respiro mi fa solletico, è leggero e caldo. Le labbra sono socchiuse. Resto a fissarlo per un po’, immersa nei pensieri. Non so niente di lui, so solo che ne ho bisogno, che forse mi sono innamorata. Ed è stato un colpo di fulmine che mi ha cambiato la vita.

Edward è così bello. Siamo nudi sul mio letto. Ci copre leggera solo la trapunta.

Un suo braccio è steso protettivo sulla mia vita. Le gambe sono intrecciate. Ti amo. Tu solo sai quanto.

Lentamente lo vedo aprire gli occhi. L’oro dei suoi è assonnato ma indescrivibile.

Qualche lieve raggio di sole pomeridiano filtrato dalle vetrate della stanza lo acceca. Io sorrido.

La sua mano cerca istintivamente la mia. Si ritrovano, si intrecciano, si riscaldano l’un l’altra.

“buongiorno”

Lui riapre gli occhi. Sorride sghembo. Poi alza il capo e mi bacia.

Sa di dolce, sole e lillà. Sa anche di sale, perché a lungo ha baciato il mio corpo appena tornato dal mare.

“che ore sono?” dice.

“le sei meno un quarto”

D’un tratto si allarma.

“cazzo” fa e si alza veloce dal letto.

Mentre si sveglia capisco che deve sposarsi. Che ha scelto me per una scappatella. Gli occhi si riempiono di lacrime. Chiudo le palprebe e finisco per rigarmi le guancie.

Edward se ne accorge. Il corpo perfetto e levigato si stende accanto a me.

“cosa c’è?” sussurra. Poi asciuga le mie guancie con l’indice.

“non andartene. Non lasciarmi… ti prego” sussurro, scossa dai singhiozzi.

“Bella…” dice e mi tira a se in un abbraccio forte e caldo. Io, piccola e fragile, mi lascio riscaldare dalla sua anima.

“io resto” dice infine. Poi mi bacia. E infine… riprendiamo da dove avevamo finito mezz’ora fa.

 

 

 

 

 

 

 

Scusate per il ritardo. Ecco Bella qui.

Come vi sembra il capitolo? Ho una domanda: ma anche da voi non si vede più chi segue e chi ha messo tra i preferiti le vostre storie nel vostro profilo?

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


asgh

Penultimo capitolo ragazzi, godetevelo!

Addio al celibato

Chapter 4

Edward (musica)

“Bella?”

Dall’altra stanza sento canticchiare qualcuno in francese. Sorrido, pensando alla mia dea in maglietta e coulotte, le sue labbra che si muovono veloci mentre si cambia in bagno, la piccola radio accanto a lei che in confronto alla sua voce sfigura.

Io sono sdraiato nel suo letto, in boxer.

Ok, non è il massimo del comportamento responsabile, ma voglio davvero essere qui.

Ok, so anche che in questo momento Tanya starà piangendo per me mentre i testimoni vanno via dalla chiesa. Sono un bastardo. Lo so, lo so.

Mi sono arrivate troppe chiamate ed io ho spento il cellulare senza rispondere.

Ben gli sta ai miei genitori. Non possono darmi in sposo a chi vogliono loro. Io sono innamorato di Bella e nessuno potrà cambiare quel che provo.

“Perché mi guardi così?” dice improvvisamente quando si accorge che la fisso mentre si pettina i capelli.

“così come?” fingo di non saperlo e chiedo con un espressione sbalordita ed innocente, per evitare di apparire imbarazzatissimo come sono.

“come un drogato in astinenza quando vede la sua qualità preferita di eroina” dice e sorride, mostrando una fossetta leggera e deliziosa.

Quando sorride è bellissima, il suo volto di porcellana si illumina e gli occhi si fanno più lucidi, brillando di una luce affascinante.

“ecco, l’hai fatto di nuovo” dice come se avessi commesso un crimine e mi salta addosso ridendo, un suono dolce che mi contagia.

“Beh… sei la mia dea, come vuoi che ti guardi? Sono affascinato da te, da ogni tuo gesto. Il tuo sguardo mi incanta, mi strega. Sei la mia dea. E sono innamorato di te. Ti guardo come un ceco che vede per la prima volta la luce”

Mi abbraccia e mi sembra così piccola e fragile…

“Quello che hai detto… non puoi immaginare come mi faccia sentire” sussurra, labbra contro labbra, bocca contro bocca, respiro su respiro.

E mi bacia. Dolce e tenera. E’ possibile avere qualcosa che ti frulla dentro lo stomaco? Le… farfalle?!

“Ho bisogno di te” dice.

“Ho bisogno di te” ripeto nel suo orecchio.

“Voglio farti sentire ogni giorno speciale. Voglio darti tutto quello che vuoi. Voglio viverti. Non voglio perderti”

“non mi perderai, Edward” il mio nome sentito da Bella mi da i brividi. “io ci sarò sempre”

Dopo istanti di dolce silenzio insieme decidiamo di uscire. Lascio il cellulare spento, non sono ancora pronto alla realtà. Voglio la mia fiaba ancora per un po’.

“dove andiamo?” chiedo curioso.

“devi sapere di me” e mi guarda speranzosa.

Le prendo la mano istantaneamente. Come una scossa dentro noi, attraverso noi.

Bella mi ha portato in una casa. Dentro vi erano i suoi genitori e una bambina deliziosa come la madre. Claire. La figlia.

Ho gioito nel vedere il suo stesso modo di parlare, lo stesso modo di sorridere, gli stessi occhi cioccolato.

Ho detto a Bella che Claire era adorabile, lei stessa si è commossa mentre giocavo con la piccola, sotto lo sguardo dei genitori.

I genitori di Bella.

Che le portano via la figlia dicendo che è per il bene di tutte e due, ma in realtà non aiutano affatto.

Tra di loro non c’è un ottimo rapporto perche la mia dea li aveva abbandonati due anni fa con un certo Jacob, l’uomo che le aveva dato Claire e che l’aveva riempita di false promesse. Appena aveva saputo della nascita della bimba era scappato e adesso non se ne sapeva più niente.

Adesso i genitori di Bella non le permettevano alloggio e soldi per una nuova vita, pur avendone, e lei aveva dovuto lottare e fare lavori di qualsiasi genere per andare avanti. Poi, un giorno le portarono via Claire, dicendole che doveva soffrire per quello che lei aveva fatto a loro e anche perché i soldi finivano subito.

Adesso stiamo tornando a casa, sorridenti.

“sai, Claire mi piace e la mia famiglia gode di un ottimo ceto sociale ed economico. Mi farebbe piacere ridartela. E mi farebbe piacere toglierti da quel lurido club di spogliarelliste”

Lei mi guarda confusa per un attimo, poi dice contrariata “non serve che tu mi faccia la carità”

“dai Bella! Dico questo perché voglio renderti felice!”

Lei mi guarda per qualche secondo, poi sorride ed annuisce.

“però ho il contratto con La Roux… e scade fra sei mesi. Dopo di essi verrò a stare da te e mi aiuterai.”

“non soffrirai più. Non lo permetterò.” Sussurro.

Due settimane dopo.

 

Ho chiamato Carlisle, mio padre. Gli ho chiarito la mia posizione e cioè che sono innamorato di un'altra e loro non possono costringermi a fare quel che vogliono loro pensando alla mia felicità. Perché la mia non è la loro. Perciò mi sono impuntato con lui e ho ricevuto delle scuse.

Tanya è scomparsa nel nulla, forse è meglio così, non sono abbastanza coraggioso da farle le mie scuse e da farmi rivedere per chiudere la nostra storia. Tuttavia Jasper mi ha assicurato di aver fatto capire benissimo le mie intenzioni sentimentali.

Bella mi ha raccontato di come lui e Alice si sono incontrati nella via principale di Forks. Mi ha detto che lei era ubriaca fradicia e lui l’ha aiutata. Adesso stanno insieme.

La mia storia con Bella va a gonfie vele. Lei ha paura che Tanya torni per portarmi via da lei, ma io non credo proprio. Non faccio altro che rassicurarla.

Adoro guardare film romantici accoccolato sul divano dell’appartamentino con lei tra le braccia.

Adoro sentirla cantare in francese.

Adoro i suoi baci la notte prima di coricarci abbracciati e ritrovarci la mattina sedere contro sedere.

Adoro i suoi pasti buonissimi.

Adoro quando mi parla del futuro, di lei ed io uniti dal matrimonio, di claire, di qualche altro bambino, di una grande casa in riva al mare, del suo corso universitario di legge e della sua associazione per le ragazze madri.

Ovviamente è tutto pagato a mie spese per il momento ma questo non mi scoccia. Adoro poterle regalare vestiti e felicità in generale.

“Amore, che ne dici di questo? Terra chiama Edward!”

Ritorno alla realtà osservando la mia dea in costume.

“Oh scusa, ero assorto nei miei pensieri. E’ bellissimo, tu sei bellissima”

Lei sorride timida e rientra nel camerino.

Siamo al centro commerciale, a far spese.

Domani partiremo per l’Italia. Qui a Forks fa freddo, ma lì ci sono trenta gradi. Quindi andremo in Sicilia, e faremo due tuffi al mare godendoci lo splendido panorama dell’Etna.

Sono entusiasta per questo viaggio di quindici giorni e Bella ha preso delle lezioni per imparare l’Italiano.

“Bene, prendo questo e questo.” Afferma uscendo dal camerino.

“a me piace anche questo…” sorrido malizioso e indico un completino intimo nero trasparente.

“allora prendo anche questo” e mi fa la linguaccia immaginando quando lo userà.

“Ti aspetto fuori” le dico e le lascio la VISA.

Improvvisamente vibra il cellulare di Bella. E’ un messaggio anonimo.

Lo leggo senza troppi pensieri e rimango sconvolto.

Vuoi o non vuoi sarai mia.

Mia figlia lo è già. Manchi solo tu.

Ci sono quasi, J.

Bella, appena uscita dal negozio, nota il mio sguardo afflitto.

Si scosta per sbirciare il messaggio ancora aperto sul cellulare.

E mormoriamo la stessa parola nello stesso istante.

“Claire!”

 

Avete intuito di chi è il messaggio?

Come finirà?

A breve l'ultimo capitolo seguito da un extra tra i seguenti che voi potrete scegliere:

-L'incontro tra Jasper e Alice.

-La vacanza in Sicilia.

-Una nuova casa, una nuova vita, una nuova famiglia.

Cominciate a votare!

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