E fu quello il momento

di camelow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Incolla qui il testo.

-CAPITOLO UNO-

 

 

 

 

Sirius Black se ne stava seduto sulla riva del Lago Nero, il vento che gli scompigliava i capelli, lo sguardo perso verso l’orizzonte.

Contemplava quel silenzio innaturale di un soleggiato pomeriggio di inizio ottobre, conscio del fatto che probabilmente quella avrebbe potuto essere una delle ultime occasioni per riflettere in un posto tranquillo e immerso nella natura prima dell’inverno.

Rare volte nella sua carriera scolastica aveva sentito il bisogno di allontanarsi dai suoi amici per lasciare fluire i suoi pensieri liberamente, ed ogni volta i motivi erano stati più che seri: lo aveva fatto l’anno prima, quando era stato così irresponsabile da suggerire a Piton di percorrere il tunnel per la Stamberga Strillante, provocando così l’ira di Remus, che non gli aveva rivolto parola per le due settimane successive. Quell’occasione aveva visto per la prima volta nella storia l’orgoglioso ragazzo seriamente pentito e preoccupato per  una ragione, e gli ci erano volute innumerevoli sedute in quel luogo solitario per lenire i suoi sensi di colpa.

La cosa strana era che in quel momento non c’era un motivo se si trovava lì. Semplicemente…

Aveva voglia di stare un po’ solo, in pace con sé stesso. Dubitava che i suoi amici avrebbero creduto che dietro questo suo improvviso bisogno di isolarsi non ci fosse una valida ragione: Peter avrebbe di sicuro pensato che si trattava di una scusa per imboscarsi da qualche parte con una ragazza; James dal canto suo era in assoluto la persona che lo conosceva meglio al mondo, ma l’immagine di un Sirius pensatore sarebbe stata per lui nuova quanto per Peter. Forse, l’unico che avrebbe potuto credergli senza fare troppe domande era…

- Ehilà –

 …Tu guarda. Neanche a volerlo.

Remus Lupin camminava lento verso di lui, la solita aria calma, il suo sorriso rassicurante stampato in volto.

- Ci chiedevamo dove fossi finito – disse, mentre prendeva posto accanto a lui.

Sirius di rimando esibì un ghigno.

- Ho sempre saputo che senza di me non siete niente, ma addirittura venirmi a cercare dall’altra parte della scuola…-

- Non ti esaltare. Sei sparito con i miei appunti di Incantesimi e con la pergamena contenente il nuovo piano di James su non so che scherzo da fare ai Serpeverde. Ovvio che ti sono venuto a cercare –

Sirius sorrise: - Non cercare scuse, Moony…la verità è che non riesci a fare a meno di me –

Remus ridacchiò:- Sarà…ma non sono certo io quello che prega l’altro di passargli gli appunti di tutte le materie pallose, alla fine di ogni settimana – fece una pausa. – Ad ogni modo…cosa c’è che non va?-

Sirius chiuse gli occhi. Lo sapeva.

- Niente-

- Non dire cavolate. Ultimamente sei strano: fai poco casino e soprattutto tendi ad isolarti. Credi forse che non l’abbia notato?-

Sirius tacque. Remus tra i suoi amici era quello con più spirito di osservazione, ma mai avrebbe immaginato che questi fosse in grado di carpire un così impercettibile cambiamento. Specie perché lui stesso non se n’era accorto.

Ora però che aveva modo di rifletterci meglio, si rese conto che era vero: c’era qualcosa che lo tormentava, più o meno da settembre, ma non riusciva a dare un nome a quel suo stato d’animo.

Forse…iniziando a parlare, pur non avendo la minima idea su dove il discorso sarebbe andato a parare, avrebbe finalmente trovato le parole per definire quel malessere…

- E’ che…mi annoio – bofonchiò.

- James ora passa tutto il suo tempo con Lily… Sono felicissimo per lui, non fraintendermi Moony… solo che sono secoli che io e lui non facciamo una chiacchierata come si deve. Gli unici momenti in cui abbiamo modo di scambiare 4 parole sono le lezioni, e li sprechiamo tentando di pensare ad una qualche cazzata in grado di far parlare di noi, mentre noi di fatto non parliamo. Non come una volta, almeno.-

Remus tacque un attimo. Poi sorrise.

-Finalmente ammetti che quelle che pensate sono pure cazzate. Non hai più 14 anni, Padfoot. Non puoi sperare che tutto resti sempre lo stesso. La gente cresce…-

- Ma…ma James…- boccheggiò Sirius. Forse aveva effettivamente centrato il problema: il sottile senso di vuoto che sentiva da all’incirca l’inizio della scuola, quando aveva saputo che il suo migliore amico e la ragazza dei suoi sogni si erano scritti per tutta l’estate e che ora, nonostante ufficialmente non lo fossero, si comportavano di fatto come una vera coppia.

- James niente, Sirius – ribattè l’altro – James è cotto di Lily da quando aveva 12 anni. E’ ovvio che le sue attenzioni ora siano tutte rivolte a lei! Dagli un po’ di tempo. Appena capirà che non rischia di perderla se anche la trascura un po’ per stare con i suoi amici… tornerete a parlare delle cazzate di una volta.-

Sirius sorrise. Amava e odiava quel ragazzo. Lo odiava perché aveva sempre ragione, e lo amava perché, anche quando tutto sembrava andare storto, aveva la facoltà di farlo sentire meglio.

Tornò a volgere lo sguardo verso il lago. Il sole stava tramontando, e di lì a poco si sarebbe fatto buio.

In quel momento il bel malandrino si sentì legato a quel luogo come non mai:pareva quasi essersi di colpo reso conto che aveva 17 anni, e che quello sarebbe stato il suo ultimo anno a Hogwarts.

Ultimo anno di scherzi, risate, amici. L’ultimo anno a casa.

-Sai Moony…una parte di me vorrebbe restare qui per sempre.-

Non era riuscito a trattenersi. Avvertì lo sguardo stupito dell’amico su di sé. Poteva capirlo: non era da lui fare discorsi del genere. C’era un pizzico di malinconia nella sua voce che non si sentiva spesso, tanto meno senza una causa apparente…  

- Ci pensi? Una vita senza problemi, in cui l’unica preoccupazione è “quale castigo sarebbe più appropriato per Mocciosus, dopo l’insulto che ha rivolto a Prongs?” e giù a elencare le soluzioni più svariate, e ridere, ridere… solo noi 4. Così. Per sempre.-

Sapeva che doveva avere un’aria estremamente ebete in quell’istante, ma sapeva anche che Remus non lo avrebbe preso in giro per questo. Lo sentì quasi subito mormorare:

- Non sarebbe male, Sirius…ma io, e credo anche gli altri… vogliamo andare avanti. Personalmente non vedo l’ora di mettermi alla prova nella vita vera, e se ti conosco bene…so che anche tu non sei da meno. Insomma, mi hai parlato per tutto l’anno scorso dell’Accademia Auror!...-

 - So di cosa ho parlato per tutto l’anno scorso… – lo interruppe l’altro -…e credimi…la penso ancora così, ma…-

- Ma cosa? –

Sirius sospirò. Già, “ma cosa”? Cosa c’era che lo turbava tanto?...

-Ci perderemo.- Di nuovo, quasi non si era accorto di quelle parole ingombranti che senza alcun preavviso avevano deciso di uscirgli di bocca. Abbassò d’istinto lo sguardo, e si vergognò: si stava mostrando debole, e Sirius Black odiava mostrarsi nella sua debolezza…

-Ma cosa stai dicendo?- riprese l’altro, dopo una breve pausa.        

-Oh, andiamo, Moony! Chi vogliamo imbrogliare?! Magari nei primi anni da indipendenti ci vedremo anche spesso, ma sta’ pur certo che più tempo passerà e meno ci sentiremo. Sarà involontario, ovvio…ma il lavoro, la famiglia…chissà, magari anche il trasferimento in un’altra città…ci faremo lentamente assorbire dalle nostre nuove vite. E ci dimenticheremo gli uni degli altri.-

Non aveva quasi respirato per tutta la durata del discorso. Non osava voltarsi per guardare in faccia l’amico…

-…Lo pensi veramente?- La voce calma di Remus pareva essere carica di un intrico tale di sentimenti che nemmeno il miglior psicanalista babbano sarebbe riuscito a capire cosa passava per la testa del licantropo in quel momento.

Alla sua domanda, Sirius avrebbe tanto voluto rispondere di sì. Ma sarebbe stata un’enorme bugia, perché sapeva benissimo che nemmeno il più potente incantesimo di memoria avrebbe potuto fargli dimenticare i suoi amici.

-No - si ritrovò a dire -…voi vi dimenticherete di me. Io no.-

Remus sospirò. Sirius credette di avvertire un sorriso sollevato.

-Negli anni non sei cambiato affatto, Sirius. Pochi minuti fa ho pensato che tu fossi maturato almeno un po’, ma ero molto ottimista. Sei lo stesso individuo egocentrico arrogante con manie di protagonismo che ho conosciuto sull’espresso di Hogwarts, 6 anni fa. E non osare interrompermi!- aggiunse, puntando il dito contro l’amico che aveva aperto bocca per ribattere.

- Ti credi più forte di noi? Sei dell’idea che butteremo all’aria tutti questi anni nel momento esatto in cui usciremo da quel cancello…- alzò il braccio in direzione dell’imponente accesso alla scuola, che però non era visibile dalla loro postazione-…per l’ultima volta?-

Sirius era rimasto di sasso di fronte alla reazione decisa dell’amico. Raramente aveva visto Remus alzare la voce, e sapeva che in quelle occasioni non conveniva parlare a sproposito.

-Quando avete scoperto il mio segreto, anziché ripudiarmi, come avrebbe fatto chiunque altro al vostro posto, avete scelto di rimanermi vicino. Addirittura di diventare Animagi… per me. Come puoi anche solo lontanamente pensare che mi dimenticherò di tutto questo con il passare del tempo?...O magari mi sbaglio…magari in realtà mi siete diventati amici solo perché era l’unico modo per star sicuri che non vi avrei sbranati nel sonno, in un momento di inconscia follia…-

- Ora sei tu che spari delle cazzate, Moony.-

Remus sorrise. Anzi, ghignò.

-Ecco, appunto-

Seguì un lungo silenzio, durante il quale Sirius ripensò alle parole che aveva appena udito…e si rese conto che quella specie di morsa che gli stringeva lo stomaco da quasi l’inizio dell’anno ora si era decisamente allentata. Incrociò lo sguardo di Remus e gli rivolse un sorriso lieve: non voleva dargli troppe soddisfazioni.

-Io mi avvio, è ora di cena…- disse Remus, alzandosi-…vieni?-

-Tra un minuto. Tu vai, intanto-

L’altro annuì e si voltò; aveva mosso pochi passi quando Sirius si ricordò si una cosa:

-Ah, Remus…-

L’altro si girò:- Dimmi-

Sirius volse prima lo sguardo a terra, poi di nuovo sull’amico. Infine pronunciò una semplice parola, nei cui confronti in passato aveva sempre avuto una certa reticenza, ma che 6 anni  di amicizia e valori morali ritrovati lo avevano portato ad usare sempre più spesso…

-Grazie-

 Il volto di Remus si illuminò. Nel vero senso della parola, perché in quell’istante il sole, ormai morente, riversò su di lui gli ultimi flebili raggi della giornata, andando così a sottolineare in una maniera che pareva quasi studiata il sorriso radioso che aveva preso il posto dei suoi normali tratti gentili.

-Ma ti pare?- ribatté, socchiudendo lievemente gli occhi per ripararsi dalla luce del sole.

 E fu quello il momento.

Sirius avvertì una nuova sensazione di fastidio presso il basso ventre, un dolore acuto ma diverso da tutti quelli fino ad allora provati. Era tuttavia piacevole per certi versi: era simile a quel miscuglio di eccitazione e adrenalina che sentiva quando stava per fare sesso, solo più dolce…che diavolo poteva significare?

 

                                                                             

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


QUALCHE PICCOLA NOTA:

 

Innanzitutto ringrazio di cuore Onpusegawa, Sbuff e Edo, che hanno recensito il primo capitolo^^  i vostri commenti mi hanno fatto davvero piacere, anche perché questa è la prima storia che pubblico, e il ricevere tanti complimenti mi ha dato non poca soddisfazione…

Ho poi un’avvertenza: i prossimi 3 capitoli non vedranno più Sirius come voce narrante; al suo posto ci sarà un personaggio (originale) che spero vi piaccia… ma non temete, perché il protagonista è comunque lui, e presto tornerà a parlare!

Detto questo…buona lettura!

 

 

 

 

-CAPITOLO 2-

 

Era decisamente insolito trovare il dormitorio femminile immerso nella più assoluta quiete, specialmente a quell’ora del pomeriggio, quando le ragazze si riunivano per scambiarsi i pettegolezzi dell’ultim’ora e fare una doccia veloce, prima di scendere per la cena.

Ancora più strano però era il fatto che Ellainne Parrish, ufficialmente riconosciuta come la casinista del gruppo, si sentisse a suo agio in quel momento. Lei, che ripeteva sempre che il silenzio le dava alla testa. Che il non avere intorno qualcuno con cui intavolare una pesante discussione sul senso della vita, o anche su argomenti più frivoli, come le attuali mode babbane, la portava a pensare.

Ed era proprio questo il problema di Ell Parrish: se lasciata sola, pensava troppo.

Ora però era diverso: dalla finestra poteva ammirare uno splendido tramonto, le cui tinte rossastre, mescolate ai toni scuri del parco di Hogwarts, l’avevano convinta a riprendere in mano i suoi vecchi acquerelli. Ell non era una particolare amante della pittura: vi si dedicava ogni tanto per far piacere a sua madre, per la quale invece l’arte era tutta la sua vita.

Non aveva la benché minima idea sul perché quella situazione le giovasse così tanto, fatto stava che decise di smettere di chiederselo: girare a piedi scalzi per il dormitorio, con la consapevolezza che ciò che andava man mano a definire con pennellate dolci e un po’ incerte fosse forse il più bel lavoro fino ad allora mai realizzato, la faceva sentire bene.

In fondo erano le piccole cose che la rendevano felice, ed erano tante. Ma tuttavia non riusciva mai a farsele bastare. Ell Parrish era strana, decisamente strana da questo punto di vista: nemmeno lei sapeva bene che cosa voleva. Dalla sua vita, dagli altri… dalle relazioni.

E, sotto quest’ultimo aspetto, era ritenuta “strana” da molti nella scuola, perché aveva gusti che andavano davvero contro la corrente comune…

Ell era una lesbica dichiarata da ormai 2 anni, da quando aveva deciso di lasciarsi andare e cedere alle lusinghe di una ragazza più grande che era stata, di fatto, il suo primo grande amore.

Nonché unico.

Occorre difatti sapere che non era così usuale trovare persone dello stesso sesso in grado di provare sentimenti forti l’una per l’altra, specialmente in quell’ambiente, dove comunque vigeva la tendenza a conformarsi col pensiero della massa e rinnegare, eventualmente, la propria natura.

Ell però aveva ormai imparato ad accettare quest’imposizione, per quanto assurda, del “fai come loro o verrai emarginato”.

La sua fortuna era stata quella di trovare dei veri amici, persone troppo intelligenti per cadere nella banalità dettata dai pregiudizi della maggioranza. Il suo unico rammarico era legato al fatto che le sue storie si riducevano a qualche semplice bacio occasionale, scambiato durante una festa con un’ingenua ubriaca o per pura curiosità, con un’audace in cerca di nuove esperienze. Ma non si buttava giù per questo: prima o poi avrebbe finalmente avuto una storia seria, il trucco stava nel non avere fretta e nel non cercarla.

Nell’istante in cui il suo pennello iniziò a delineare i contorni di una nuvola fuggente, la porta del dormitorio si aprì.

Un’affannata Lily Evans fece capolino nella stanza, si guardò intorno con circospezione per poi dirigersi a passi educati verso la postazione di Ell.

Tutte queste azioni erano state eseguite con una classe degna solo di lei, una classe che per anni molti (Ell compresa) avevano scambiato per superbia, ma che ora vedevano per quello che era davvero: innata eleganza, una qualità trascendente di cui pochi altri erano dotati. Non per nulla Ell per un certo periodo aveva avuto una gran cotta per lei, verso la fine del quinto anno, quando avevano iniziato ad andare d’accordo, ma ora le era passata.

Sentì lo sguardo dell’amica vagare sul suo disegno.

-Bello- le disse sorridendo-…ma credevo avessi smesso di disegnare-

-Questo non l’ho mai detto- ribatté l’altra, senza distogliere l’attenzione dal suo lavoro.

-No, ma non ti vedevo tirare fuori un colore da più o meno 2 anni…-

-…Da quando abbiamo iniziato a parlare- Ell si voltò a guardarla, ricambiando il sorriso.

I primi anni a Hogwarts non erano stati dei migliori: per via della sua indole scontrosa, la gente si era tenuta ben lontano da Ellainne Parrish, e quest’ultima non si era certo impegnata per far sì che avvenisse il contrario. La solitudine a quei tempi la faceva sentire speciale, diversa tutti gli altri. Ma a lungo andare questa distanza le era sembrata sempre più insensata, quasi imposta da sé stessa…

E lentamente lei e le sue compagne di stanza si erano avvicinate: in un certo senso, loro avevano avvertito il suo bisogno nascosto di avere amicizie femminili (perché c’era da dire che Ell, in quegli anni, aveva in realtà interagito con persone della sua età…ma si trattava di maschi. Amici che in ogni caso ancora oggi si teneva ben stretta, come il più prezioso tra i tesori…),mentre lei aveva percepito il desiderio, da parte loro, di un punto di vista un po’ diverso…più aperto, per certi versi.

Si era trattato quindi di un avvicinamento reciproco, e da allora Ell non aveva effettivamente più disegnato mentre si trovava a Hogwarts.

-Lo facevo quando ancora non eravamo in confidenza… per riempire i momenti vuoti. Ora però ci siete tu e quell’altra frustrata che mi riempite la testa con le vostre turbe mentali! E chi ce l’ha il tempo per disegnare un po’ in pace?!-

-Scema!- Lily Evans, sdegnata e ridente, le diede una spintarella amichevole prima di gettarsi sul suo letto, sospirando.

Ell lo interpretò come un segno.

-Di’ un po’, piuttosto… poco fa ansimavi come dopo aver fatto una gran corsa. Quindi… o stavi fuggendo da qualcuno, oppure avevi una gran fretta di venire in dormitorio per raccontarmi qualcosa…-

Un sorriso divertito comparve sul volto dell’amica:-La seconda che hai detto-

-Immaginavo- A questo punto la sua attenzione era tutta rivolta verso la bella rossa, ancora distesa sul letto. Quest’ultima si portò le mani sul collo e iniziò a massaggiarselo. Ell conosceva bene quel gesto: a Lily veniva d’istinto per rilassarsi quando era nervosa.

-Ecco, poco fa… tu sai che io e James ci dovevamo vedere dopo la scuola, no? Beh, insomma…lui..noi…-

-Vi siete baciati-

-Sì- quando Lily si imbarazzava, la sua faccia diventava tutt’uno con i suoi capelli. Ell adorava quei momenti.

-E’ stato bello?-

-Cazzo…- Sentirla dire una parolaccia era un vero evento. James Potter doveva essere davvero un gran baciatore.

Lily si rizzò a sedere sul letto, ancora sognante. Ell la guardò sorridendo per un istante, poi disse:

-Non fare cazzate, Evans. Non hai niente di cui preoccuparti.-

Lily inarcò un sopracciglio:-In che senso?-

-…Nel senso che ti conosco, e so benissimo a cosa stai pensando: che lui in fondo è James Potter, il bullo arrogante e spezzacuori, che nonostante negli ultimi tempi sembra cambiato, dentro conserva sempre la sua vera natura…- Ell osservò la faccia mortificata dell’amica e capì di aver colto nel segno; proseguì:-…Ma so anche che lui ti sogna da sempre, Lily. E’ innamorato perso di te, non sarebbe mai in grado di farti del male. Per cui… non fare cazzate. Vi piacete, è innegabile, e siete una coppia stupenda. Smettila di porti dei problemi e pensa solo a come lui ti renderà felice-

-Guarda che io non mi pongo nessun problema, sei tu che ne inventi per me- ribadì la rossa con un ghigno.

-Non negare l’evidenza, Evans! Ti stai arrovellando il cervello per la paura di aver commesso un errore…-

-Non è assolutamente vero!-

-Oh, sì che lo è. Ti conosco troppo bene-

Lily soffocò un sorriso imbarazzato e si perse ad osservare qualcosa di probabilmente molto interessante che si trovava accanto ai suoi piedi.

-Forse ad essere cambiata sono io, non lui. Un anno fa non avrei mai…ceduto in questo modo. Mi sono rammollita- decretò, seria.

-No, sei solo entrata nel mondo dei vivi- ribadì l’altra sorridendo-…hai capito che hai 17 anni e che si vive solo una volta, per cui ti sei sbrigata a prendere ciò che sognavi e rinnegavi da 6 anni… Non provare ad aprire bocca per negarlo, o giuro che ci caccio dentro la mia linguaccia pur di farti stare zitta… E poi vedi come ti faccio dimenticare il damerino di poco fa-

Lily rimandò l’idea di contraddirla e scoppiò a ridere. Era abituata ormai ai suoi modi diretti.

-E comunque, se vuoi saperlo…siete cambiati entrambi. Lui è molto meno coglione, e tu meno bacchettona-

-Grazie- rispose l’altra sarcastica.

Seguì un breve silenzio, poi Lily, continuando a tenere fisso lo sguardo su un punto non definito del pavimento, disse:- Sai, un tizio diceva…che se una persona ti ama con tutta sé stessa, alla fine inevitabilmente sarai portato ad amarla a tua volta-

Ell non si definiva una romantica, ma quella era una delle cose più belle che avesse mai sentito. Tuttavia si costrinse a raccogliere un po’ del suo famigerato contegno, e rispondere:

-Te l’ho detto tante volte che leggi troppo, amica mia. Quella roba ti fa male. Ti porta a fare troppi ragionamenti…-

-Mi piace un sacco, Ell-

A quelle parole, la ragazza si bloccò. Lily aveva anticipato ciò che lei voleva estorcerle con il suo interrogatorio, ma non si curò particolarmente di questo. Si limitò a sorridere.

In quel momento la porta del dormitorio si aprì.

Il terzo membro della camerata fece il suo ingresso con molta calma, come al solito. Alice non aveva la classe di Lily, ma il senso di quiete e serenità che si avvertiva al solo starle vicino era qualcosa di assolutamente unico, e la sua timidezza veniva considerata affascinante da molti nella scuola, Ell compresa.

Eh, sì. Le sue amiche erano proprio belle.

Per un attimo, Ell si sentì orgogliosa di far parte di quel bramato circolo.

Poi esplose il putiferio.

-…Ho SapUto da MaRy Che ha SaPuTo da SuSan che ha  SapUtO da SheILa…CHE VI HA VISTI!!!!-

-…ODDIO!!! Lo sanno già tutti???-

-…MERLINO!!!! Lily, è fantastico!!! –

-…Ma come hanno fatto a vederci? Ci eravamo nascosti così bene…-

-…ChEcccARiiiiiiiiiiniiiiii!!!!!!! Anch’io voglio vedervi, non è giusto!...-

-SCUSATE!!!-

L’urlo di Ell riportò il dormitorio alla rimpianta quiete di pochi attimi prima.

Già. Le sue amiche erano proprio belle.

Quando non si comportavano come oche.

-…Comunque, insomma…sono strafelice per voi. Devo subito mandare un gufo a Frank per dargli la notizia!- riprese Alice, emanando cuoricini da ogni poro. Frank era un ex-grifondoro di un anno più grande di loro, fidanzato storico di Alice. Frequentava l’Accademia Auror.

Lily si limitò a sorridere e a fare spallucce.

-Se ci tieni…-

-Oh, certo che ci tiene. Non vedi che ogni scusa è buona pur di scrivere a quel povero ragazzo?-

Fu il turno di Alice di prendere Ell a cuscinate:- Sei solo gelosa!-

-Gelosa io?! Disgustata, piuttosto…tutto questo amore nell’aria…non fa per me.-

E con una smorfia sarcastica uscì teatralmente dal dormitorio, lasciando le due ragazze libere di confidarsi senza il timore di incorrere nei suoi commenti cinici.

E, parlando di cinismo, ecco chi incontrò: colui che, per certi versi, era considerato l’antimoralità per eccellenza.

Sirius Black era indubbiamente uno dei motivi per cui Ell faticava tanto a trovare una ragazza all’interno della scuola, ma in pochi sapevano che, oltre ad essere maledettamente bello, era anche un buon amico, forse il migliore che si poteva desiderare. Questo Ell l’aveva imparato da tempo, da quando al secondo anno le aveva dato una mano a vendicarsi dei bastardi serpeverde che, alla fermata del binario 9 e ¾, avevano preso in giro l’eccentricità di sua madre. Inoltre era da dire che l’influenza di Sirius e dei suoi amici aveva inciso molto nel far tacere i pettegolezzi sul suo conto, due anni prima, quando Ell si era messa con la sua prima ragazza.

Sirius era appoggiato al muro del corridoio, e la osservava pensoso.

-Allora…hai saputo.-

-Anche tu, deduco…-

-Scherzi?!...James sta già pensando ai nomi dei bambini...-

Ell ridacchiò:-Eh, sì, vecchio mio…temo che i nostri progetti di metterci insieme ai nostri migliori amici svaniscano qui-

-Puoi dirlo forte. Per consolarci comunque propongo un bel festino tra noi…io porto il fumo, tu qualche tua amica e…-

-E poi la maniaca del sesso sarei io!!!Ma ti senti?!?- lo spintonò la ragazza, e accompagnati dalla sonora risata di Sirus, i 2 si avviarono verso la sala comune. Durante il tragitto, ad Ell passò per la mente in una folle frazione di secondo il pensiero che in fondo la proposta di Sirius non le faceva poi così schifo…ma perché, poi?

Ad ogni modo, si trattò solo di una sensazione, perché, tempo di realizzare, scoppiò in una risata sommessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco quaJ in questo capitolo non succede niente di che, mi rendo conto…serve giusto per presentare il personaggio di Ell. E poi mi sono divertita molto a scrivere il dialogo tra lei e Lily, spero non risulti sdolcinato…

Se state leggendo queste righe significa che siete arrivati fino in fondo, quindi…grazie!a questo punto, se magari lasciaste una recensione, sarebbe cosa graditissima;) spero di riuscire a postare al più presto il prossimo capitolo… arrivederci a tutti!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


…Stavolta ci tengo a ringraziare le ragazze una ad una: che bello leggere le vostre recensioni!!!:D

 

Edo: sono felice che trovi Ell un personaggio interessante, perché un mio timore era che potesse non piacere…sapevo bene quanto rischioso fosse introdurre un nuovo personaggio nell’universo di HP, specie dopo quel primo capitolo introduttivo che aveva visto come protagonisti solo remus e sirius, ma ho voluto comunque tentare…spero che non perda tutta la credibilità faticosamente guadagnata nel prossimo capitolo!;) e poi mi scuso x il pezzo del dialogo con sirius, perché ho visto che questo dubbio non l’hai avuto solo tu: era una battuta, loro due scherzano molto così… però posso capire che nel contesto in effetti sia risultata ambigua. Faccio dunque chiarezza: sirius è etero (o almeno così crede;)) e ell è lesbica (o almeno così crede,ma questa è un’altra storia…^^) …e poi sì, quel pezzo viene dopo la scena del lago, in effetti è un po’ strano che sirius si trovasse lì quando aveva detto a remus che lo avrebbe raggiunto per la cena…onestamente non ci ho pensato, mi credi?XDfacciamo così: lui era salito un attimo in dormitorio, e uscendo ha incontrato ell…il resto si è visto! Entrambi poi sono scesi in sala grande^^

Onpusegawa: come ho già detto a edo, sirius non era davvero innamorato di james, stavano solo scherzando^^ per quanto riguarda il festino, chissà….U.U.. No dai, mi sento libera di rassicurarti su questo: anche quella era una battuta, il dubbio finale di ell era dovuto ad un altro motivo, che scoprirai tra poco… comunque mi fa molto piacere che tu abbia trovato il capitolo interessante!:)

Sbuff: io non voglio assolutamente liberarmi di te, scherzi???!! Le tue recensioni mi fanno tanto ridere (in senso buono, ovviamente…)oltre che piacere:D io PRETENDO che tu continui a seguire e recensire così fino alla fine della storia!!!^^ sono felice che ti piaccia ell e il suo caratterino (pensa che l’ho anche addolcita parecchio…nella prima versione era molto più cinicaXD), spero che andando avanti non cambierai opinione! Remus e sirius ovviamente torneranno… già in questo capitolo credo che ti accontenterò^^ per le loro seghe mentali però dovrai aspettare ancora un po’; per ora potrai sorbirti solo quelle di Ell^^

 

Grazie a tutte, continuate a recensire!:D un grazie anche a chi ha aggiunto questa storia tra le seguite e a chi tra le preferite; e anche a chi  semplicemente legge:)

 

 

 

                                   CAPITOLO 3 

 

Ell Parrish e Sirius Black, di ritorno dalla loro costruttiva gita a Hogsmeade, si abbandonarono pesantemente sul primo divanetto libero della Sala Comune.

Avevano passato il pomeriggio a fare provviste di alcolici, viveri e schifezze varie per il festino post-partita di Quidditch che si sarebbe tenuto l’indomani (perché Grifondoro avrebbe vinto, questo era certo, e non si trattava di una consapevolezza dettata dall’orgoglio e dalla presunzione dei membri della Casa, ma dal semplice fatto che il capitano non avrebbe assolutamente permesso che la sua squadra sfigurasse alla prima partita della stagione, per di più sotto gli occhi della sua amata ragazza ).

Ell non si era lasciata sfuggire gli sguardi che l’intera popolazione femminile della scuola aveva rivolto al suo amico dall’istante in cui avevano varcato il buco del ritratto fino a poco prima, quando si erano finalmente accasciati su quel sofà.

Ell si era sentita, come sempre quando girava con Sirius, demoralizzata e al tempo stesso unica. Perché Sirius andava con tutte, ma in un certo senso la sola donna della sua vita era lei.

Sirius andava con tutte e con nessuna.

Tuttavia era più che naturale per Ell provare un po’ di invidia nei suoi confronti: dopotutto lui era il playboy della scuola, gli bastava uno sguardo per procurarsi la compagnia femminile per una notte.

Ad ogni modo non se la prendeva per questo, anzi, solitamente ci scherzava sopra molto volentieri…

-…Chissà poi dove la vedranno una faccia sotto tutti quei capelli crespi che ti ritrovi…-

-…Ma difatti è il fascino della barba, Parrish… in questo sarò sempre un gradino sopra di te.E comunque i miei capelli non sono crespi!!!-

-…Dici? Pensavo li tenessi così perché aspettavi ti venissero i dread…-

-…I dread li ho fatti io l’estate scorsa ai Georgia Brooke, ma non nei capelli…puoi provare a chiederle di mostrarteli, ma non credo accetterà…sai, lei è una di quelle che adora la barba-

Erano capaci di andare avanti così per ore.

In questo si somigliavano molto: entrambi amavano stuzzicarsi a vicenda. Come fidanzati gelosi, in effetti, Ell non ci aveva mai riflettuto…

-…Allora Parrish…da quant’è che non ti capita qualcosa di interessante?-

Tipica domanda da Sirius. Ell sospirò sconsolata.

- Bè…se un bacio sulla guancia da parte di una tua compagna di stanza rientra nella classifica delle cose interessanti…allora la settimana scorsa.-

Lui ridacchiò compiaciuto, poi alzò lentamente tre dita della sua mano destra.

-…Mi fai schifo! TRE GIORNI!!!!-scoppiò lei, spingendosi lontano con finta indignazione.

-…E chi sarebbe?-

Lui riflettè un attimo prima di rispondere. Ell lo prendeva spesso in giro per la sua tendenza a dimenticare i nomi delle ragazze con cui usciva, e a quanto pareva anche quella volta non si smentiva…

-Carol…terzo anno, Tassorosso-

-…Ma…ma sei un animale! E’ poco più che una bambina!!!-

Lui sogghignò maligno.

-Credimi… di bambinesco quella ha ben poco.-

Ora Ell era davvero indignata. Lo fissò per una frazione di secondo con la bocca spalancata prima che lui non esplodesse in una sonora risata.

-…Dovevi vedere la tua faccia!!!...- cercava di dire; ma l’altra nel frattempo lo stava martellando di schiaffi.

-…Per quel che ne so poteva anche essere vero!...- ma si trattava di una bugia, perché se c’era una qualità che apprezzava nell’amico, quella era la lealtà: non era assolutamente tipo da approfittarsi di una ragazzina, ed inoltre aveva anche un certo livello di dignità che gli impediva di assecondare i desideri delle sue giovani fan adoranti, per quanto eventualmente decise fossero le loro intenzioni.

-…No, la verità è che mi ha chiesto di uscire.-

Ell sgranò gli occhi:- Peeerò… sveglie le nuove generazioni. E’ questo che  intendevi per “interessante”?-

-Ehi, io non ho specificato niente. Sei tu che subito hai pensato chissà cosa…-disse sorridendo.

Ell gli fece una smorfia:- …Beh, e che le hai risposto?-

Sirius fece spallucce:-Mi ha preso alla sprovvista. Allora le ho parlato di una mia amica… molto particolare, alla quale avrebbe potuto tranquillamente rivolgersi per provare qualcosa di nuovo…-

Ell sorrise con malizia. A differenza sua, lei non si faceva tanti scrupoli: le occasioni erano talmente rare che conveniva prenderle al volo. Anche se in effetti fino a quel momento non le era ancora capitato di farsela con una ragazzina di appena 13 anni.

-Beh, comunque…se ho capito bene di chi si tratta… non è affatto male. Potrei farci un pensierino.-

-Sì, è una bella ragazza.-

-…Bella?-

Sirius si girò verso di lei, curioso. Nel tono di voce dell’amica non c’era sarcasmo, ma nemmeno incredulità. Era semplicemente un tono contrariato.

-…Io una così non la definirei “bella”. Carina, forse…ma personalmente ho un’altra idea di cosa sia la bellezza.-

-…E quale sarebbe?-

…Silenzio. Mentre Ell si accingeva a raccogliere pezzi di pensiero, nel tentativo di organizzare al meglio l’imminente e profondo (forse) discorso, un tocco delicato e decisamente inconfondibile aveva d’improvviso preso ad accarezzarle i capelli…

-Remus.- fece lei sognante, mentre si voltava per guardare il ragazzo che più di chiunque altro in quel posto meritava la sua stima…

Adorava la compostezza di Remus, che detestava attirare l’attenzione su di sè ogni qualvolta entrava in un ambiente. Era solito segnalare la sua presenza solo a chi gli interessava, e comunque lo faceva con discrezione. Ell inoltre era a favore di istituire un Premio Pazienza nella scuola, che sarebbe stato puntualmente assegnato a lui in quanto solo un santo avrebbe potuto sopportare James, Sirius e Peter insieme per la bellezza di sei anni.

Sì, Remus Lupin era senza dubbio un idolo. Anche per via della sua spiccata intelligenza, che scoraggiava chiunque ad aver da ridire con lui. Nonostante in genere non ce ne fosse comunque bisogno.

-Hola Rem! Siamo stati a far compere per domani…- esclamò Sirius. Remus si dispose tra lui ed Ell, e domandò:- Domani?...Perchè, che succede domani?-

I due lo guardarono sconvolti:- Come “che succede domani”?! Domani si festeggia!!!...La prima partita vinta della stagione!-

-…Vi prego, non fate anche voi come James! E’ tutta la mattina che ripete che per non sminuire troppo il Cercatore di Corvonero cercherà di non prendere subito il boccino…-

-Ma è proprio perché c’è James che vinceremo!- ridacchiò Ell. Remus sospirò, sorridendo a sua volta: - …E da quando la nostra cara Lily sarebbe divenuta un’accesa appassionata di Quidditch?-

-Oh, tu non lo sai, ma lei si esalta un sacco alle partite e poi nega di averlo fatto, è ridicola!Ad ogni modo…James non permetterà mai alla sua squadra di perdere, sapendo che lei è tra gli spalti.-

- Non potrei essere più d’accordo- confermò con enfasi Sirius.

-Comunque sei arrivato proprio al momento giusto, vecchio mio. Ell mi stava per illuminare con un ragionamento profondo che probabilmente solo tu saresti in grado di capire…-

Ell lo maledì con lo sguardo:- …E’ un peccato che non tu fossi qui tre minuti fa, Remus. Avresti assistito alla parte più perversa e malata di questo animale…-

-…Non credere di avere l’esclusiva, Ell. Io che me lo devo sorbire perennemente cosa dovrei dire?-

-…SCUSATE, vi ricordo che sono presente…E comunque gradirei che la signorina qui la smettesse di sviare e iniziasse quel suo famoso discorso…-

-Sì, anch’io sono curioso. Di che si tratta?-

Bella domanda, Remus. Di che si tratta?

Ell tentò faticosamente di mettere insieme parole che avessero una parvenza di senso compiuto. Senza però riuscirci.

-…Ecco, non c’è niente da dire. Semplicemente che non puoi definire una persona “bella” solo perché ha un viso carino. Ci…ci sono altri fattori.-

-E quali sarebbero?- fece Sirius beffardo. Ell l’avrebbe strozzato: lei stava cercando di essere seria.

-…La personalità. Devi avere un minimo di carattere per sperare di essere considerato bello e non comportarti…da ameba. Devi saper tener viva una conversazione, per esempio. Personalmente, adoro chi è in grado di stuzzicarmi con le sue argomentazioni. Chi dimostra di essere accattivante. E’…è un avere fascino. Possedere quel minimo di arroganza in grado di portare gli altri a rispettarti, e in genere…anche ad ammirarti- Ell senza rendersene conto si era lasciata totalmente assorbire dal suo monologo e quasi non si accorse del silenzio attonito e curioso che era calato tra i suoi interlocutori.

-…Però, ragazzi…non posso negare la mia natura da esteta. Il fattore fisico è importante, molto importante. Finora non credo di aver mai conosciuto una ragazza…davvero bella. Nemmeno Shirley… - inclinò leggermente la testa, ripensando alla sua ex-…lei ha fascino, ma la vera bellezza è  tutt’un’altra cosa. E’…qualcosa di assoluto, di innegabile. Ecco, l’unico esempio che mi viene in mente, Sirius, è tua cugina Bellatrix.-

-Bella?!- fece lui accigliato- Sì, è l’ideale, se ti piace ricevere un cruciatus tra un bacio e l’altro…-

-…Il fatto che non sia proprio una gran personcina non toglie che sia bellissima. E poi…ha il fascino della donna vissuta, quella che è in grado di catturarti con le parole…-

-…Ma ti prego! Narcissa piuttosto…o Andromeda, da piccolo avevo una gran cotta per lei…-

-Bè, sì, anche loro non sono male. Ma la bellezza di Bellatrix è un’altra cosa. E’ una sorta di bellezza gotica, maledetta. Come la tua.

Sirius si impietrì.

-…Come…la mia?-

-Già. Anche tu… sei maledettamente bello. In un modo di cui probabilmente neanche ti rendi conto. E non sarò certo io a dirtelo. E ora scusate, ma devo andare.-

Aveva concluso il discorso decisamente troppo in fretta per poter sperare di passare inosservata, lo sapeva. Sentì gli sguardi di Remus e Sirius sulla schiena mentre si alzava, ma ebbe l’accortezza di non girarsi e mantenere un’andatura disinvolta nel percorrere quel poco che la separava dal dormitorio…per poi correre freneticamente in bagno una volta raggiunta la sua stanza.

Guardando il suo riflesso nello specchio, capì di non essersi sbagliata: un lieve colorito rosato le tingeva le guance, e pareva aumentare via via che passavano i secondi.

Non ci poteva credere. Lei, Ellainne Parrish, spregiudicata e senza vergogna, era arrossita come una ragazzina. Grazie al cielo se n’era accorta in tempo, e forse i ragazzi non l’avevano nemmeno notato. Ma com’era potuto succedere?...

Si sciacquò il viso, anzi, immerse letteralmente la testa nell’acqua gelida. Si rialzò lanciando schizzi dappertutto e lasciando colare sottili rivoli d’acqua sulle spalle e sui seni.

Sapeva perché era successo. Quello che non capiva era come ciò fosse possibile.

Era arrossita vivamente perché si era dichiarata a Sirius.

Sirius, il suo amico di sempre, quello con cui passava il tempo a commentare le ragazze della scuola.

Era assurdo. E controverso.

Certo, era dall’inizio dell’anno che diceva con Lily che Sirius, dopo le vacanze estive, era diventato ancora più bello, ma si trattava di commenti più di rabbia, di gelosia, perché sapeva che incrementava il desiderio di tutte le donne della scuola. Ma forse…

Doveva vedere la cosa al contrario. Lei era gelosa delle donne della scuola, perché sapeva che tutte loro avevano sicuramente almeno una possibilità in più con lui rispetto a lei.

Si prese la testa tra le mani, poi tornò a guardarsi allo specchio. Non si reputava brutta.

I capelli castano scuro, che aveva tagliato corti creando una simpatica zazzera sempre arruffata quando era al quinto anno (in onore della sua scoperta identità sessuale) ora le erano ricresciuti, e le solleticavano dolcemente le spalle. Occhi che, secondo Shirley, avevano “riflessi d’ambra”, ma in cui Ell in tutta sincerità non trovava una gran particolarità. Nel complesso, però, c’era da dire che aveva un bel viso: tratti regolari, naso dritto e fiero, labbra sottili e spesso corrucciate, che le davano quell’aria malinconica tanto amata sempre dalla sua ex.

Non era particolarmente alta, ma neanche una nana. Nella norma…

E in quanto a corpo… no, non era decisamente brutta.

La cosa triste era che per convincersi di ciò aveva dovuto passare l’intera serata davanti allo specchio, giungendo poi alla conclusione che tanto era inutile: anche volendo, lui non l’avrebbe mai guardata.

 

…..E, comunque… in ogni caso il problema non si poneva, perché lei se ne sarebbe stata buona buona ad aspettare che questa… sbandata le passasse. Per nulla al mondo Ellainne Parrish avrebbe rischiato di compromettere la sua amicizia con Sirius Black.

 

 

 

 

 

Ecco qua:) Se ora provate un po’ di confusione non preoccupatevi, è normale^^ vi starete chiedendo: “ma lei non era lesbica?” …il fatto è che Ell ha 17 anni, così come Sirius, ed è più che normale non essere particolarmente sicuri della propria identità sessuale a quell’età…forse a dire il vero non esiste un’età in cui se ne è più sicuri rispetto ad un’altra, ma non voglio diventare filosofica….

Detto questo, vi prego di lasciare un commento…E io vi saluto! :D Dovrei riuscire a postare un po’ prima stavolta, speriamo in bene…ancora grazie!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Incolla qui il testo.

Salve!!! Chiedo scusa x il ritardo, so che avevo detto che probabilmente avrei postato prima del solito, ma purtroppo ho toppato in pienoT.T

Ora passo ai ringraziamenti:

Sbuff: mi spiace tu ci sia rimasta male! Io però non avevo specificato niente… cioè, ho  detto che ci sarebbe stato Remus, è vero…ummmm…ok, d’ora in avanti non anticiperò più niente, così eviterò eventuali delusioni^^ sì, in effetti a prima vista si trattava di una dichiarazione a Bella,  ma scavando si poteva leggere ben altro… fortunatamente l’unica ad essersene accorta è Ell, che tra l’altro avrebbe preferito non accorgersene… sono felice ti piaccia il rapporto che c’è tra lei e Sirius, ho pensato che ora che James passa tutto il suo tempo con Lily Padfoot  cerchi qualcuno che possa, in un modo diverso, riempire i momenti di noia e non solo… qualcuno che, come hai detto tu, possa ascoltarlo e al tempo stesso non sostituire James. Che dici, ho lasciato intendere qualcosa?...forse dovrei traslare il momento di risposta alle recensioni a fine capitolo in modo tale da non correre il rischio di anticipare niente…XD comunque come ho già detto le tue recensioni mi fanno molto piacere! Spero che continuerai^^

Edo: Sì, James me lo vedo troppo cosìXD ehm…mi dispiace, ma purtroppo la storia l’ho pensata e già scritta… Ell pare davvero essersi innamorata..chissà^^ ho il sospetto che più andrò avanti e più insulti riceverò! Tu però continua a recensire nonostante ciò..hehe scherzo ovvio, però se lo fai mi rendi felice^^ A presto!!!

 

 

 

 

CAPITOLO 4

 

Come volevasi dimostrare, quella prima partita i Grifondoro la stravinsero.

James Potter aveva dato il meglio di sé: Ell non ricordava nessun altro caso, da quando frequentava Hogwarts, in cui un Cercatore avesse preso il boccino dopo neanche 20 minuti di gioco.

Quella che c’era ora in Sala Comune pareva essere una festa di addio al celibato: iniziata tranquilla, evolutasi male. Tre ragazzi del quinto anno avevano creato un loro personale inno in onore del “campione”, e si erano scoperti felici di farlo conoscere a tutti unendo anche un meraviglioso balletto coordinato. Ovviamente il tutto si era svolto sul tavolo vecchio-vecchissimo-che a stento si regge ancora in piedi- della Sala Comune, e che ovviamente era andato distrutto.

Peter, cravatta stretta attorno alla testa, paonazzo in volto, aveva rischiato di causare un incendio, nel momento in cui era caduto dopo essersi procurato una torcia di fuoco ed aver saltellato intorno a James come un cretino fino allo stremo delle forze…fortunatamente ci aveva rimesso solo una parte della moquette. Povero Peter, in fondo ne aveva combinate anche di peggio da quando lo conosceva… Ell pensò che avrebbe potuto evitare di schiaffeggiarlo così violentemente, e anche di prenderlo a calci mentre era ancora disteso a terra…

C’era poi stato un momento in cui un gruppo di ragazze del sesto aveva iniziato ad improvvisare, su somma gioia dei  presenti, uno spogliarello in piena regola; ma erano state fermate da Remus e Lily, gli unici due che parevano ancora sobri e lucidi in mezzo a quel branco di pazzi.

Superata l’estasi iniziale, ora Ell se ne stava in un angolino, in disparte, e osservava i suoi amici.

James, ancora in tenuta da gioco, era seduto su una poltrona, un braccio intorno alle spalle della sua dolce metà, e rideva di gusto alle battute di Sirius e degli altri, ormai brilli.

Non aveva più l’aria da bullo arrogante tanto odiata da Lily: ora sembrava davvero il ragazzo più alla mano del mondo. Anche Alice si era inserita nel gruppetto, ed ogni tanto interveniva con osservazioni ironiche che solo una mente acuta come la sua poteva effettivamente elaborare…

D’un tratto l’attenzione di Ell fu catturata da Mary Macdonald, una biondina svampita del sesto anno (una di quelle che poco prima aveva tentato lo spogliarello) che, come se niente fosse, aveva sfiorato il braccio di Sirius e gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio, qualcosa di esilarante probabilmente, perché i due si erano poi messi a ridere con fare complice. Ell, seduta sulle scale che portavano al dormitorio, avvertì un odio smisurato crescerle dentro nei confronti di quell’oca. E anche verso quell’ammasso di testosteroni vivente, che si lasciava incantare da tutto ciò che avesse un minimo di curve e non fosse una bluffa.

Tracannò un sorso della sua Jack Daniel’s e si alzò. Aveva visto abbastanza.

Mentre saliva le scale diretta al dormitorio, rifletteva su quanto ormai fosse evidente la sua enorme (ed inspiegabile) cotta per il suo migliore amico. Ma doveva farsela passare: non poteva rischiare di compromettere la sua amicizia con Sirius. E poi in ogni caso lei non aveva la minima speranza…

-Ehi, non lo sai che è maleducazione sbronzarsi da soli quando c’è una festa nei dintorni?-

La voce di Sirius giunse piacevole quanto inaspettata; Ell era talmente assorta nei suoi pensieri che non lo aveva sentito arrivare.

-Non se sei l’unico ancora sobrio tra soli ubriachi.-

-Ma io non sono ubriaco.-

-No, ma mi è parso tu avessi altro da fare…-

Lui inarcò un sopracciglio:- Ti riferisci alle gocce di Pozione Polisucco che ho versato prima nel bicchiere di Peter?..Ma è stato solo un attimo, mica passo tutta la sera a fare scherzi idioti…-

-Difatti non mi riferivo a quello, scemo…- lo interruppe lei-…ma alla biondina che ti ha intortato poco fa. Avevate l’aria di divertirvi molto…-

-Ah, quello- lui alzò gli occhi al cielo- Non ho nemmeno capito che cos’ha detto. Ho fatto finta di ridere per levarmela di torno al più presto, e così è stato.-

- Strano. Non avevate proprio l’aria di fingere.-

…Ell si pentì immediatamente di quella frase. Era un’insinuazione acida e stupida, non da lei.

Sirius la guardò torvo un istante, poi un sorriso divertito gli comparve in volto

-Sai, Ellainne Parrish, se non ti conoscessi bene, direi che sei gelosa-

Era appoggiato alla parete con un braccio, praticamente sovrastava Ell, che invece vi ci era a ridosso.

Con aria indifferente, la ragazza bevette un altro sorso della  sua Jack Daniel’s e la passò all’amico. Cominciava a vederci appannato, ma era ancora in grado di scorgere a pieno la bellezza di Sirius: i capelli corvini che gli scendevano ordinati lungo la base del collo; le labbra carnose, in quel momento attaccate alla bottiglia; gli occhi scuri, che non smettevano di fissarla, attenti.

Per quanto anonimo fosse il suo abbigliamento (un paio di jeans e una maglietta) lui risultava comunque bellissimo.

Sì, provava rabbia verso quel ragazzo. Perché certa gente nasceva così bella?

Non era giusto.

Finita la birra, si leccò le labbra, continuando a fissarla.

-Sei molto sexy stasera-

Quell’affermazione lasciò Ell di sasso, ma non lo diede a vedere. Indossava una canotta e un paio di pantaloni qualunque , niente di speciale. In più si era lasciata truccare dalle sue amiche, e forse era questo che la faceva sembrare diversa…

-Sai, Sirius Black, se non ti conoscessi bene, direi che ci stai provando-

L’aria divenne elettrica. Nonostante avesse bevuto, Sirius emanava comunque un odore buono, e quel profumo inebriava i sensi di Ell come il più potente tra gli afrodisiaci…

-La cosa ti turberebbe?...-

Iniziò a scostarle i capelli. E lei si rese conto che non poteva più negarlo, né combatterlo: era anche lei inevitabilmente caduta nella rete ammaliatrice di quel cascamorto.

Il bacio  che seguì fu in assoluto il più bello che avesse mai ricevuto. A quanto pareva la fama di Sirius era meritata.

Ell si sentiva spiazzata: in genere era lei che dominava, in occasioni come quella. La parte spavalda e accattivante, “direttrice” dei giochi era sua. Ma ora non poteva che piegarsi al gioco di Sirius, ben più esperto di lei, e tuttavia provarne un’inspiegabile felicità.

Senza smettere di baciarsi, i due mossero pochi passi ed entrarono nel dormitorio maschile, finendo quasi per inciampare nel letto  a baldacchino più vicino.

Ell era agitatissima, ma non voleva darlo a vedere: stava perfettamente al passo con la voracità di Sirius, anzi, se ne nutriva, lieta di esercitare su di lui quell’effetto di cui giusto il pomeriggio del giorno prima aveva dubitato di poter provocare in un uomo.

E non aveva certo intenzione di fermarsi lì: iniziò lentamente a togliergli la maglietta, mentre lui esplorava, rispettoso, sotto la sua…

E poi accadde l’inspiegabile:

-No…no, non posso.- Sirius arretrò, si rialzò, afferrò il suo indumento e uscì di fretta dalla stanza, lasciando una sbigottita Ell Parrish sola e prossima a meditare vendetta.

 

 

 

 

 

 

 

Bene. ….Piccolo sondaggio: quanto mi odiate in questo momento??? XD vi assicuro che la mia intenzione è comunque quella di andare a parare da qualche parte…per l’appunto: come mai Sirius si è tirato indietro?hehe…

Ci tengo a sottolineare che il pairing rimane sempre Remus/Sirius, nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo…

Mi scuso inoltre perché mi sono resa conto che questo capitolo a differenza degli altri è veramente cortissimo. Spero però vi sia piaciuto. E che non mi odiate troppo. E che non siate talmente disgustate da decidere di non seguire piùXD

Ho maltrattato un po’ Peter in questo capitolo. Me lo concedete?haha ha..

Grazie, cercherò di postare presto…ma stavolta non vi assicuro niente! Ciao a tutte!!!;)  

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


……scusatemi scusatemi scusatemi!!!

Sono molto in ritardo rispetto al solito, ma  questo periodo per me è veramente allucinante…infatti premetto già che il prossimo capitolo verrà postato con forse ancora più ritardo…mi dispiace!!! Sono proprio pessima…

Ma basta parlare, passo ora alla storia;) il momento di risposta alle recensioni è stato spostato a fine capitolo, come avevo più o meno preannunciato la scorsa volta… ci tengo a ringraziare tutte quelle che hanno recensito, che con mio grande stupore (o forse no…qualcosa me lo diceva che sareste state più del solito^^) sono state tante:)

Bè… buona lettura!

 

 

CAPITOLO 5

 

Sirius Black imprecò a bassa voce quando uno studente (sicuramente del primo anno) gli passò accanto e lo urtò per sbaglio (ovviamente si scusò subito). In condizioni normali, Sirius l’avrebbe sbeffeggiato senza troppi problemi davanti a tutti, lì, nella Sala Grande, dove quella mattina il tavolo dei Grifondoro era il più scarso a componenti. Ma quella mattina Sirius non era decisamente in condizioni normali, e di certo non per i postumi della sbornia della sera prima: lui l’alcol lo reggeva benissimo. Tuttavia, pareva che la sua testa dovesse scoppiare da un momento all’altro.

Le ragioni erano due: innanzitutto, era stato sveglio tutta la notte. In secondo luogo, aveva pensato tutta la notte.

…Perché si era tirato indietro? Improvvisa paura di rovinare una bella amicizia?... Confusione per l’inaspettato comportamento di Ell?...O, forse… il motivo era una altro?...

Di una cosa sola era più che certo: non era da lui rifiutare una scopata con una bella ragazza quando se ne presentava l’occasione. Che gli stava succedendo?

Non se la sentiva di aspettare che i suoi amici scendessero per la colazione (d’altro canto,non era nemmeno sicuro che lo facessero) e così si avviò verso la prima lezione della giornata.

Non fece in tempo a voltare l’angolo del corridoio che portava verso l’aula di Trasfigurazione, che incontrò Ell.

A giudicare dalle occhiaie, anche lei doveva essere stata sveglia tutta la notte. Sirius però, conoscendola, immaginò che, a differenza sua, lei si fosse arrovellata il cervello alla ricerca delle vendette più crudeli e assurde per fargliela pagare…

Sapeva che prima o poi le avrebbe dovuto una spiegazione, ma quello non era decisamente il momento. Tuttavia, nel constatare l’espressione dipinta sul volto dell’amica, Sirius si rese conto che era ancora troppo giovane per morire, e che ignorarla sarebbe stata una pessima idea…

-Ciao- bofonchiò.

-Ciao un corno! Che diavolo ti è preso ieri sera?!-

…Sfortunatamente per lui, Ell Parrish non si faceva particolari problemi ad andare dritta al nocciolo della questione.

Tentò di rispondere: -…Non mi è sembrato il caso, Ell. Il sesso non sempre rafforza un’amicizia, anzi, spesso si creano situazioni piuttosto imbarazzanti e…-

-Non prendermi per il culo. Ti conosco Sirius, non è da te rifiutare una scopata quando ti si presenta l’occasione.-

Lui sospirò. Si stava preparando alla successiva valanga di insulti, quando…

-…Lei chi è?-

Sul momento il ragazzo non capì.

-…Che?..-

-…Dai Sir, non fare il finto tonto. Lei chi è? Deve piacerti davvero tanto, se per rispetto nei suoi confronti hai preferito tenere a freno l’uccello…-

Sirius era attonito. Ecco una possibilità che non aveva considerato. Ma il tutto era semplicemente assurdo, perché al momento non c’era nessuno nei suoi pensieri. Proprio niente. Vuoto totale. A parte…

-Guarda che non c’è nessuno- rispose, senza però troppa convinzione. Lei probabilmente se ne accorse, perché ripartì all’attacco:

-Eddai, di me ti puoi fidare, lo sai…chi è? Non è che è una già fidanzata, vero?..Sirius, non sarà mca…-

-…Ma…ma no, Merlino, che ti salta in testa?!?!...Lily è tabù, lo sai benissimo…e questo vale anche per Alice.-

-E allora perché ti fai tanti problemi a parlarmene? Non è neanche la ragazza di un tuo amico! Ti imbarazza così tanto ammettere che sei innamorato?..-

-…Ell, te lo ripeto… non c’è nessuno...-

-Piantala. Non c’è niente di male se ti piace una ragazza! Se ti piace sul serio, intendo…-

-…Ma non mi piace una ragazza!!!-

-..Oh, Black, che palle che fai! Non sarà mica un ragazzo?...-

A Sirius si gelò il sangue nelle vene. Cosa  aspettava a rispondere a tono alla battuta dell’amica? Nel frattempo, sulle labbra di questa, il sorriso di scherno era sparito, per lasciare spazio ad un’espressione di puro stupore. Sapeva bene che quella era di sicuro l’ultima cosa che la ragazza si sarebbe potuta aspettare; per una frazione di secondo, Sirius si scoprì compiaciuto dall’essere riuscito a sconvolgerla, ma si trattò solo di un attimo, perché se avesse dovuto descrivere a parole ciò che provava in quel momento, di certo la parola “compiacimento” non sarebbe stata la più indicata. Forse la migliore, in effetti, era impotenza.

Dopo quelle che parvero ore, finalmente Sirius si decise a parlare:

-Non…non ne sono sicuro..- balbettò-..ma c’è stato…un momento, qualche giorno fa…e non riesco a non pensarci.-

-E’ Remus, vero?-

Sirius trasalì. Ell ora gli sorrideva, ma non in modo sadico, o ironico. Era un sorriso tenero.

-Come…scusa, come lo sai?-

Lei fece spallucce:-Ho sempre pensato che sareste una coppia stupenda.-

Lui a questo punto parve riprendersi. Che diavolo stava facendo?

-Ehi…Ehi, no, senti, non farti strane idee…ho detto che non ne sono sicuro.-

-Però ci pensi.-

-…Sì, ma…non nel modo che pensi tu.-

-Perché, cosa pensi che io stia pensando?-

-Penso che tu ti stia facendo viaggi molto poco platonici… si dice così, no?-

-Sì,sì…bravo Sirius, mi piace che usi termini babbani… comunque…d’accordo, lo ammetto: qualche viaggio me lo stavo facendo...-

-Ecco, appunto..-

-…Perché, tu no?-

Sirius cominciava ad essere irritato.

-No. Anzi, gradirei tu la smettessi.-

-Ohooooooooooooo…-

Lui fece per andarsene. Era raro che Sirius Black abbandonasse una discussione senza aver avuto la meglio, ma tutta quella situazione lo stava mettendo davvero a disagio.

-Dai, Sir, stavo scherzando! Ora sarò seria, promesso!...-

-…Ma io non ho niente da dire, Ell. Anzi, scordati anche quello che ti ho già detto…-

-Oh io lo farò se vuoi…ma tu?-

Sirius inarcò un sopracciglio:-…Io?-

-Tu ti dimenticherai di questa conversazione? Guarda che parlare con qualcuno di una cosa del genere significa dover ammettere ufficialmente con sé stessi che un dubbio c’è…DONNE DI HOGWATS!!!...-

Quella pazza che gli stava davanti di punto in bianco aveva alzato le mani, come se si stesse rivolgendo al cielo. Sirius non perse tempo e le balzò addosso per tapparle la bocca; appena in tempo, perché Ell era partita con un monologo sul fatto che probabilmente Dio esisteva, che ora per lei c’erano molte più speranze di divertirsi a scuola e Merlino solo sapeva cos’altro sarebbe potuto uscire da quella sua maledetta fogna…

-Ok, ok, lo ammetto, è come dici tu. Se te ne ho parlato…anzi, se tu me l’hai praticamente strappato di bocca…vuol dire che è una cosa che in effetti c’è, e che non va ignorata.-

Ell lo seguiva attenta.

-Ma in ogni caso questa…cosa nasce e muore qui.-

Ell lo fissò stranita:- Ah…e perché?-

-Perché è irrazionale.-

-Oh, capisco. Dunque anch’io allora sarei irrazionale…-

-No, scusa…non fraintendermi. Sì, ok, ammetto che mi fa un po’ strano l’amore tra maschi…ma soprattutto trovo irrazionale che si tratti di un mio amico. Uno dei miei migliori amici.-

-…In realtà non è così irrazionale, Sir. Può succedere che tu ti renda conto di qualcosa di così palese solo dopo anni… Deriva dallo stare sempre insieme, forse. Avere costantemente la stessa persona intorno non ti aiuta a capirne il valore… fino ad un certo momento.-

Sirius sogghignò.

-Come sei saggia, Parrish. Quasi romantica, oserei dire. Non è che ti sei innamorata pure tu?..-

Per un istante, a Sirius sembrò di scorgere un guizzo di paura negli occhi dell’amica, ma in ogni caso non fu in grado di proseguire oltre la conversazione, perché i suoi compagni di corso fecero irruzione in massa nel corridoio, diretti verso l’aula di Trasfigurazione.

-…Per ora chiudiamo qui. Ma sappi che ho intenzione di riprendere al più presto questo discorso, Sirius- le parole di Ell suonavano più come quelle di un genitore in procinto di fare la ramanzina al figlio piuttosto che da un’amica desiderosa di aiutare un compagno in difficoltà.

Si accodarono alla folla, poi Sirius si ricordò di una cosa…

-Ell, senti, per stanotte…non voglio ci siano imbarazzi di alcun genere, ok?-

-Tranquillo, non c’è problema. In fondo con tutto quell’alcol avrei potuto portarmi a letto anche la nuova scopa di James…Almeno tu sei divertente.-

Sirius rise forte mentre entrava in aula, ma poi gli venne in mente che Ell, quella sera, non aveva bevuto poi così tanto…

Oh, al diavolo. Basta pensieri.

Ne aveva avuti decisamente troppi e decisamente troppo scomodi per quel giorno. Ed era solo mattina.

La giornata era ancora moooolto lunga…

 

 

 

 

 

 

Ecco qua. Qualcosa inizia a smuoversi…XD

Passo ora a rispondere:

Kikachan: grazie per tutti questi complimenti, sono davvero felice che la storia ti piaccia… spero che questo capitolo non ti abbia deluso! Come hai potuto leggere…un po’ nel vivo ci stiamo entrandoXD spero continuerai a seguire!a presto:)

Sbuff:…ammetto di temere un pochino la tua ira funesta^^non sono riuscita a postare prestissimo!!!(e nemmeno presto, se è x questoT.T) purtroppo nemmeno in questo capitolo ho messo Remus… però se ne parla. Mi perdoni?... non accusare Sirius così, forse cercava di dimostrare a sé stesso qualcosa ù.ù(assurdo che l’autrice difenda i personaggi come se non fosse responsabile delle loro azioni-.-) comunque Remus arriverà, promesso^^come sempre… grazie per la recensione e per il tuo entusiasmo:D

Edo: hehe^^ il tuo shock è più che comprensibile…anche il fatto che ell inizi a starti un po’ sulle scatole. In fondo questa è una Remus/Sirius, lei che cavolo centra?..però è un personaggio importante... necessario, soprattutto… questa mezza tresca che ho creato tra lei e Pads è per fare arrabbiare voi lettrici^^ scherzo, anche questa rivelerà una sua utilità…oltre che la vena estremamente sadica dell’autrice^^ sono curiosa: il motivo per cui si è fermato è quello che avevi pensato?..ci vediamo al prossimo capitolo, e grazie Edo!

Nefer: eh sì, Sirius e Remus sono veramente una coppia stupenda^^ grazie, che piacere leggere commenti sullo stile! Mi rende davvero felice:) la povera Ell nello scorso capitolo si è presa effettivamente una gran bella batosta, ma qui si è un po’ ripresa… spero recensirai anche questo capitolo!:)

Mizar: mmmmmh…………..ehi, mi hai dato un’idea!:D remus/ell….ha ha haha ha (risata sadica)

No, tranquilla…questo ve lo risparmierò:)sapevo che sarei stata odiata dopo quel capitolo, ma la tua recensione mi ha comunque fatto un sacco ridere^^ infierisci pure anche su questo… ciao, e grazie!:)

OnpuSegawa:…mi sei mancata alle risposte delle recensioni dello scorso capitolo! Comunque apprezzo tu abbia recensito lo stesso, grazie:) sì sì, tranquilla… ribadisco che questa fic è una remus/sirius, come immagino questo capitolo ti avrà fatto ricordare… alla fine invece il motivo per cui si è fermato era proprio Remus, visto?^^e meno male, sennò…-.- grazie ancora!!!

Ignorance: ben arrivata:) in realtà non è strano che tu odi Ell, c’è sempre quel rischio quando si creano nuovi personaggi…anche perché lei sta nel mezzo, in questo momento la si potrebbe definire il terzo incomodo^^ ma, come ho già detto a Edo, avrà una sua utilità nella storia. Grazie x i complimenti sul mio stile, davvero… per quanto riguarda il fatto che non lascio troppo spazio alla coppia Remus/Sirius, bè…non posso obiettare, ma più avanti ti accontenterò^^(spero..) purtroppo  Remus  non è stato presente neanche in questo capitolo…comunque ti assicuro che la storia non è una di quelle da 50 capitoli e più: presto Rem si vedrà di più. E se ne parlerà anche di più^^… grazie per la tua recensione, spero avrai voglia di lasciarne una anche in questo!

 

A tutte…grazie, grazie grazie!!! Cercherò di postare appena possibile..ma come ho già detto non avverrà troppo presto, purtroppo!

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

 

All’ora di pranzo Sirius ritrovò i suoi “dispersi” compagni di casa. A parte lui ed Ell, l’unica Grifondoro che era riuscita a svegliarsi in tempo per andare a lezione era stata Lily, che tra l’altro pareva incredibilmente lucida.

Persino Remus per una volta aveva deciso di fare passo, cosa che non faceva mai, a parte nelle mattine dopo il plenilunio… doveva essere davvero stanco.

……..

……..Remus.

……..

…Che diavolo stava facendo?!? Si era davvero soffermato a pensare sognante al suo compagno di stanza?!

Insomma…era stato un momento, quel giorno al lago, nient’altro. Un momento in cui l’aveva visto… gli era sembrato…

Arrivare a parlarne con Ell era stato un pessimo errore per diversi motivi: innanzitutto ora la sua amica avrebbe di sicuro insistito affinché si facesse avanti; inoltre vi era la questione che già la ragazza aveva citato, ossia che il semplice decidere di confessare un fatto del genere con qualcuno significava di per sé tanto… e Sirius non era assolutamente dell’idea che ci fosse qualcosa di più recondito dietro questi suoi pensieri. Infine, vi era un ultimo aspetto che gli saltò alla mente non appena raggiunse i suoi amici al tavolo dei Grifondoro e ricambiò, impacciato, il bel sorriso che gli rivolse Remus: non sarebbe più stato in grado di guardarlo negli occhi  senza sentirsi in imbarazzo.

Oh, diamine! Era Sirius Black, il figo della scuola, doveva difendere la sua reputazione. Non poteva permettersi segni di debolezza di alcun tipo…

-Ehilà- esclamò con enfasi, battendo una mano sulla schiena di Remus e spettinando, con l’altra, un già abbastanza arruffato James Potter-…vi siete svegliati giusto per mangiare, vero? Perché, nel caso le troppe ore di sonno ve lo avessero fatto passare di mente…vi ricordo che abbiamo Storia della magia tra un’ora. Io al posto vostro sarei rimasto a letto.- Sirius prese posto accanto a James mentre osservava i suoi amici ridere.

-Fosse stato per me…- attaccò Peter.

-Esatto! Anch’io ero molto propenso a proseguire quell’interessante dibattito con il mio materasso…- aggiunse James.

Entrambi si voltarono a guardare Remus con aria di rimprovero, che beveva il suo succo di zucca con finta aria indifferente. Sirius ridacchiò.

-…Fatemi indovinare: in realtà lui si era svegliato in tempo per andare a lezione dalla Mac, ma ha trascorso tutte queste ore a cercare di tirar giù voi dai vostri letti… No, no, no!!! Aspettate!... James ti ha pietrificato, non è così?!-

-No, Sirius. Quella è una prerogativa tua.-

-Ma l’ho fatto solo una volta, Moony!-

-Ed ero io- puntualizzò Peter, cupo-…è me che hai pietrificato al terzo anno, quando ho cercato di svegliarti dopo che…-

-Sì, sì…mi ricordo, Pete.- Sirius soffocò una risata. Quella volta proprio non ne voleva sapere di andare a lezione: era tornato tardi in dormitorio la notte prima (non ricordava il motivo… probabilmente per finire i preparativi di un qualche scherzo per il giorno successivo), e  quando Peter aveva cercato cautamente di svegliarlo…lui si era lasciato sfuggire quell’incantesimo. Ma da allora era stato attento, davvero! Non aveva più lanciato maledizioni a chi lo svegliava al mattino…

-Ad ogni modo, Sirius… la vera domanda non  è come abbiamo fatto noi ad alzarci, ma come ci sia riuscito tu. Hai fatto il dritto stanotte, non è così?-

Sirius si bloccò. Remus lo stava fissando, e quegli occhi lo mettevano tremendamente a disagio. Aveva uno sguardo strano, come se gli stesse leggendo dentro…

-..Uh, a proposito! La mia splendida metà si è già levata?-

…Sirius era davvero convinto dell’esistenza di una sorta di legame telepatico tra lui e il suo migliore amico. Sul serio, com’era possibile sennò che intervenisse sempre a salvarlo da certe situazioni (pur senza accorgersene)?

-Sì, era a lezione dalla Mac. E’ salita in dormitorio insieme ad Ell per controllare se Alice è ancora viva…-

Sirius fu lieto che la conversazione si trasformò dapprima in un monologo di James su quanto dolce, altruista, generosa, nobile, comprensiva, sinceramente preoccupata per il suo prossimo fosse quella ragazza che da pochi giorni era la sua ragazza, e successivamente in un suo resoconto dettagliato (o quasi) della lezione di quella mattina per Peter, che non avendo proprio ottimi voti in Trasfigurazione, era più in pensiero degli altri all’idea di averla persa.

La domanda di Remus fu completamente dimenticata, su sommo sollievo di Sirius. Perché la risposta a quella domanda avrebbe portato ad altre domande, domande a cui lui non sapeva ( o non voleva) dare una risposta…

-A proposito, vecchio mio…ieri sera ad un certo punto sei sparito! Ti sei perso il mio discorso!-

Sirius sussultò. Al diavolo il legame telepatico, James!!! :- Noooo…. Mi spiace un sacco, Jamie! Che hai detto di bello?- si stupì della sua abilità nello sviare quel contesto. Ma se trucchetti del genere potevano funzionare con il genuino James, di certo non erano in grado di cogliere di sorpresa l’attento Remus…

-Pads, perché ho l’impressione che tu ci nasconda qualcosa?- fece il licantropo, sfoderando un sorriso che ben si associava alla sua (troppe volte nascosta) natura malandrina.

Sirius dal canto suo si domandò se era l’intuito dell’amico ad essere così migliorato negli ultimi tempi oppure se era lui ad aver assunto un’aria sempre più prevedibile e cristallina.

Se lo chiese per quel nanosecondo in cui si fermò a fissare gli occhi di Remus (non aveva mai notato che alla luce diventavano color verde scuro) prima che James irrompesse con la sua (ormai nota) solita grazia: -..GIUSTO!!! Dai, pulcioso, sputa il rospo: con chi sei stato?-

Sirius trasalì:- Con nessuno. Avevo voglia di starmene un po’ per conto mio- rispose frettolosamente.

James e Peter scoppiarono a ridere; la recente chiacchierata al lago era servita ad evitare che anche Remus facesse lo stesso, ma il suo sopracciglio inarcato dimostrava che nemmeno lui gli credeva.

-…Haa.. questa è buona Pads…dai, su, smettila di scherzare, di’ la verità… -

-Ma è questa la verità, Prongs! Non ho fatto niente!!!- Non era una bugia: Sirius aveva davvero passato la nottata a bighellonare per la scuola e per il parco, prima nei suoi panni e poi in quelli di Padfoot.

James lo fissò per qualche secondo. Sirius in cuor suo sperò che l’amico stesse iniziando a credergli, ma fu quasi subito smentito: -Di’ un po’… non sarà mica Debra Heartfield, vero?!...Voglio dire, Sir, ok l’astinenza… capisco che dopo un po’ che non fai niente qualsiasi cosa vada bene…ma quella col suo culo potrebbe sostituire il soffitto di questa sala e fare notte!!!-

Suo malgrado, Sirius non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere, seguito da Peter. Remus li guardò storto: -Non sei carino…-

-Bè, nemmeno lei, se è per questo…mi auguro tu non ci sia andato per davvero.-

-Che cos…vuoi scherzare!!! Guarda che ho la mia dignità!- sbottò Sirius, subito incenerito da un’occhiataccia lanciatagli da Remus.

-..E comunque Debra è rimasta a far baldoria in Sala Comune fino alle 4, Sirius invece è sparito molto prima. Non può essere stato con lei. Sappiamo inoltre che non sei solito fartela con le ragazzine, quindi mi sento libero di escludere tutte quelle da terzo anno in giù, che se ne sono andate quasi subito… mmmmh…. In base a questa selezione, direi che ne restano fuori poche.-

-Nessuna- riflettè James-…tutte le Grifondoro che si rispettino sono rimaste in Sala Comune con noi a far mattina.-

-Già…-proseguì Remus, meditabondo-…o meglio, tutte a parte…-

Ora fu il turno di Sirius di guardare altrove con finta aria indifferente, conscio del guaio in cui si stava cacciando, mentre tre teste sbalordite si voltavano lentamente verso di lui.

 

Merda merda merda… come aveva potuto essere così stupido?...Cosa gli aveva impedito di inventarsi una balla lì su due piedi?

Forse la risposta stava negli occhi di quel ragazzo un po’ emaciato che da qualche giorno popolava i suoi pensieri, sebbene non se ne fosse del tutto reso conto.

Quegli occhi indagatori davanti ai quali Sirius, ora che ci pensava, non  era mai stato in grado di mentire in quegli anni, o comunque non con la stessa facilità con cui mentiva agli altri…

Merda.

Ora doveva solo sperare che Ell non si incazzasse troppo.

La incrociò lungo il corridoio del quarto piano (mentre si dirigeva verso l’aula di Storia della Magia, a giudicare dalla sua aria entusiasta) e la bloccò sul posto.

-Non mi sono ancora ripresa del tutto dalle rivelazioni shock di stamattina, sai?- disse lei, un mezzo sorriso stampato in faccia.

- A chi lo dici- blaterò Sirius – senti, proprio parlando di questo…c’è una cosa che devi sapere-

La sua amica inarcò un sopracciglio. Sirius sapeva che si stava preparando con ogni probabilità al peggio , e forse non ne aveva neanche tutti i torti…

Perché in quei giorni stava combinando solo dei gran casini?

-..i ragazzi pensano che siamo andati a letto insieme.-

Ell sbiancò.

-Che cooosa??!...Come…come…perché pensano una cosa del genere?!-

Lui fece spallucce:-Bè, nella realtà devi ammettere che c’è mancato poco.-

Sirius ebbe la soddisfazione di veder comparire un lieve rossore sulle gote di Ell, il che era assai raro.

-Ok, ma fortunatamente non è successo- decretò lei-…quello che mi chiedo è: da quali elementi sono partiti per giungere ad una simile conclusione?-

-Oh Ell! Non sono scemi, hanno visto che ad un certo punto della serata siamo spariti e non ci siamo fatti più vedere…-

-E tu potevi dir loro che eravamo andati a fare un giro!!! Non eri tu che ti vantavi del fatto che avresti potuto tranquillamente mentire davanti a Tu-sai-chi senza batter ciglio?!?-

-Sì, è vero. Ma Remus non è Tu-sai-chi.-

Ancora una volta, le parole gli erano uscite senza che se ne accorgesse, come trascinate da una forza invisibile.

Ell dapprima ammutolì, poi le sue labbra si incurvarono in un sorriso:

-Ti stai rendendo conto, vero, che è più serio di quanto pensi?...-

Sirius distolse lo sguardo: l’aveva nascosto, negato, sottovalutato fino a quel momento, ma forse qualcosa c’era sempre stato, e lui non se n’era mai accorto. Non si trattava di un’infatuazione passeggera, ma di una cotta vera e propria. Se avesse mentito spudoratamente circa quello che era successo la notte prima, Remus di sicuro l’avrebbe capito, e si sarebbe dato da fare per scoprire cosa c’era realmente sotto. Per questo Sirius aveva assecondato l’idea dei suoi amici, seppur con non troppa convinzione… ma alla fine riteneva che tutti, Remus compreso,  avessero creduto a quella versione. Si fece promettere da Ell che anche lei sarebbe stata al gioco, almeno fino a che lui non avesse deciso come comportarsi con Remus; questo significava, per la sua amica, dover mentire in caso di domande da parte di Lily o Alice ( non poteva correre rischi: una delle ragazze poteva tranquillamente lasciarsi sfuggire la verità con gli altri, e in tal caso tutto sarebbe andato in fumo), domande che sapeva ci sarebbero state, perché sapeva che James avrebbe subito riferito alla sua metà della “notte d’amore” tra lui ed Ell, e così piano piano la voce si sarebbe sparsa… gli dispiaceva aver coinvolto la sua amica in tutta quella farsa, ma purtroppo non era riuscito ad evitarlo. Almeno lei si era dimostrata comprensiva: gli aveva assicurato che, per quanto gli seccasse, per il momento avrebbe mentito, se necessario, purchè lui si desse una mossa nel capire cosa intendeva fare.

Già.

Perché lui qualcosa aveva intenzione di fare per… per… per conquistare Moony?

Oh santo Merlino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qui:) con un ritardo mostruoso da parte mia, lo so-.-‘ non credevo davvero ci avrei impiegato così tanto a postare, chiedo scusa a tutte!

Se siete sconvolte per la sicurezza di questo Sirius avete tutto il mio appoggio: insomma, è un indeciso cronico. Ma del resto, non credo sia facile gestire una cosa come quella che ha appena scoperto, no?

Ora passo a rispondere alle vostre recensioni:

Deaky_94: Ciao! Benvenuta:) molte grazie x i complimenti, spero continuerai a seguire! Il tuo augurio di “buona Pasqua” mi fa notare ancora quanto io sia tremendamente in ritardo con questo capitolo-.-‘ bè, comunque…grazie ancora!!!

Edo: ehi:D meno male che mi hai perdonato^^ spero che questo capitolo ti abbia soddisfatto, remus in effetti anche qui non fa una gran parte… è che quando comincio a scrivere poi le parole escono da sole, e i personaggi decidono loro cosa fare…lo so, non sono normale… bè, mi auguro comunque che ti sia piaciuto! A presto (spero)^^

Ignorance:anche tu… spero non ti abbia troppo deluso il ruolo  (un po’ marginale) che Rem alla fine ha rivelato avere in questo capitolo. Però, come hai detto tu… qualcosa si muove. Anche se piano piano:D grazie x la tua recensione, mi fa piacere tu abbia deciso di recensire fino alla fine! Ci vediamo alla prossima^^

Sbuff:…………. Ti prego, non mi uccidere!!!^^ ho avuto davvero dei gran casini, per questo sono riuscita a postare solo ora… io, comunque, anche se te l’ho già detto, lo ripeto: adoro le tue recensioni, credo rimarrei delusa se non ne trovassi una una volta pubblicato il capitolo…. Non smettere di recensire solo perché sono una persona pessima, ti prego!!! Bene, ora passo alle cose serie: questo capitolo a rigor di logica dovrebbe averti fatto andare in estasi, Sirius e le sue seghe mentali sono una cosa sola…e Remus piano piano inizia a prendere sempre più piede nei capitoli, anche se so che ti aspettavi una partecipazione più intensa U.U per quanto riguarda Ell, lei è sì un po’ scocciata per la notte prima, ma è anche estremamente sconvolta e divertita per quella situazione, ed inoltre non vuole dare a vedere che un po’ c’è rimasta male… cercherò di aggiornare un po’ prima questa volta! Come sempre… grazie:)

Vulneraria: Ti ringrazio molto, anche perché anch’io seguo e apprezzo molto una delle tue storie, quindi i tuoi complimenti mi hanno fatto più che piacere^^ posta presto! Anch’io magari farei bene a farloU.U ci vediamo al prossimo capitolo!

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