Tra piante e fiori

di Corny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un nuovo vicino di casa ***
Capitolo 2: *** Già lo odio ***



Capitolo 1
*** un nuovo vicino di casa ***


Capitolo 1 era una giornata come tante, almeno così pensavo, stavo sdraiata nel mio letto con la chitarra strimpellavo qualche nota di -my heroine- dei Silverstein, faceva un caldo terribile infatti ero in mutande e canottiera. Da fuori non giungeva nessun rumore terribile solo il canto degli uccelli e le grida dei bambini felici, che palle la mia città non succedeva mai nulla e raramente arriva gente nuovo avrei tanto voluto traslocare in un altra città e invece ero condannata a stare in quel buco con mia madre e mia sorellina. Mio padre era morto quando avevo 13 anni e a quel epoca ne avevo 15 e mia sorellina 8. una bambina a gli occhi di tutti stupenda di umore stupendo tutta stupenda, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi tutti boccolosi era alta quanto me perciò capirete che io sono un tappo. A differenza sua io mi tingevo i capelli di nero però i miei occhi azzurri li lasciavo, ma torniamo alla mia città se così si può definire. Era un piccolo paesino dove tutti si conoscevano, ogni famiglia aveva la propria fattoria con i propri animali. Un buco di paese non poteva capitarmi di peggio? No questo è l'inferno ve lo dico io che ci abito ancora. Comunque non sono solita a lamentarmi troppo perciò continuo a raccontare. -Sara? Verresti a darmi una mano? Vai a prendermi il latte dalla signora Patricia?- chiese mia madre,di malavoglia mi infilai dei pantaloncini neri con una scritta offensiva nel sedere che mia madre detestava. Infilai le mie giapponesine e scesi le scale. Davanti alla tv come al solito c'era Bianca mia sorellina che non faceva mai nulla ma guai a toccarla a mia madre -dopo devo guardare la tv io ti avviso- dico molto gentilmente, lei mi guarda e con fare principesco mi risponde – te lo scordi, dopo c'è Barbie il film- -e a me da 1 a 10 quanto me ne frega?- stavo cominciando a perdere la pazienza -mamma l'hai sentita?- disse rivolta a mia madre piagnucolando come una poppante -Sara cerca di essere più gentile con tua sorella ti prego- -cosa?? ascolta andate a quel paese tutte e due, il latte prendilo da sola!!- sibilai a denti stretti per non esplodere del tutto,correndo uscì di casa. Il sole stava tramontando dietro le montagna ricche d fiori, correvo veloce verso il mio posto segreto. Una casetta abbandonata di fianco al fiume. Appena arrivata mi buttai dentro sopra la coperta che avevo portato da casa mia. Alzai lo sguardo verso il mio stereo sopra c'era una foto di me e mio padre, Dio mio quanto mi mancava lui l'unico che mi capiva, l'unico che mi apprezzava per la mia bravura nel suonare la chitarra e che non mi considerava inutile. Lentamente gli uccellini smettevano di cantare e le tenebre fasciavano la terra lasciandola buia, forse era ora di tornare a casa, ma non ne avevo voglia per nulla al mondo. Il fresco delle notte estiva si stava cominciando a far sentire difatti mi strinsi la coperta nelle spalle ed usci per andare vicino al fiume, naturalmente scalza, l'erba mi solleticava i piedi, mi sedetti l'aria era bella fresca e mi riempiva i polmoni di purezza. Le stelle popolavano il cielo e io li che le ammiravo affascinata. Stavo per addormentarmi quando mi sentì toccare la spalla, per poco non urlai, mi girai spaventata -scusa non volevo spaventarti- era un ragazzo non l'avevo mai visto prima i capelli al buio sembravano bicolore biondi e neri -io no nulla anzi stava per andare via- -io sono nuovo mi chiamo Strify e tu?- era nuovo? Finalmente qualcuno che arrivava di nuovo -piacere io sono Sara, em scusa ma devo tornare a casa, tu dove abiti?- -veramente non lo so, però la fattoria dove abito e di fianco ad una dipinta di rosa- vicino alla mia sarebbe stato il mio nuovo vicino di casa – e di fianco alla mia vieni di faccio strada-

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Capitolo 2
*** Già lo odio ***


Appena accompagnato a casa io rientrai dentro la mia. Mia madre era seduta sulla poltrona ormai malconcia di papà con una lampada a due piedi accesa leggeva un libro, , ma che bel libro, pensai sarcasticamente come nel mio solito -dove sei stata?- -cavoli miei- risposi con una punta di acidità che mi pentii subito di aver tirato fuori subito dopo aver visto una lettera della polizia posata nel tavolino da caffè che la nonna ci aveva regalato prima di morire -ero molto preoccupata- -scusa.- risposi cercando di essere il più sincera possibile -che cosa è quella busta?- -una convocazione per me dalla polizia- -non dirmi che centra Terens !- Terens il mio fratello di 16 anni la mamma l'aveva mandato a studiare a New York ma fu una pessima idea dato che spesso e volentieri veniva arrestato per stare con delle bande poco raccomandabili. -penso che tu ci sia arrivata- -che cosa ha combinato?- lei non mi rispose mi porse la lettera ed andò a letto. Camminai in punta di piedi per non svegliare Bianca e arrivai in camera mia, con altra molta attenzione chiusi dolcemente la porta ed accesi la luce presi il documento e presi a leggere :terza e ultima rapina che suo figlio compirà signora. Poiché suo figlio non si comporta nei dovuti modi siamo spiacenti di dovergli annunciare che il dieci luglio tornerà a casa sua in Germania. Distinti saluti la polizia di New York. Strinsi la lettera, e la accartocciai i nervi mi stavano per saltare cazzo perché Terens non si sapeva comportare?? sarebbe arrivato l'indomani la cosa non mi piaceva per niente. Non ero mai andata d'accordo con lui e non ci volevo andare. Ricordo che papà lo puniva sempre per il suo comportamento a dir poco scorretto. Decisi che era ora di dormire d'altronde era mezzanotte e mezzo. Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnn la sveglia! Cercai a tentoni la sveglia nel mio comodino, le otto e mezzo dovevo andare a mungere le mucche, presi il mio vestito corto a fiori rossi e le mie giapponesine, uscì quanto era bella l'aria di mattina presto era così frizzante. Certo che in quel paesino dimenticato da Dio sembrava di stare in un altra epoca. Le mucche quel giorno erano di pessimo umore infatti una mi mollò un calcio al naso e prese a sanguinare, uscì di corsa verso la fontanella del cortile di casa mia, solo pochi secondi dopo mi accorsi di essere in reggiseno e mutandine, eh si mentre mungevo mi ero tolta il vestito -ih ih ih, Sara che intenzioni hai?- era Strify, cavolo ero mezzo nuda- em nulla che ci fai qui- bisbigliai piuttosto che ci fai alzato così presto?- -em sai mi sono svegliato presto- cercai di coprirmi con il vestito che avevo lasciato a terra. -pensi che non abbia mai visto una ragazza semi nuda- -tu puoi vederne quante ne vuoi basta che non sia io- ribattei secca quel ragazzo mi faceva venire i nervi. -Sara che ci fai mezzo nuda in giardino??- cavolo la mamma chissà che cosa avrebbe pensato quando si sarebbe accorta che ero con Strify, la sentì aprire la porta di casa e sospirare -vestiti- mi bisbigliò Strify, io non me lo feci ripetere due volte mi infilai il vestitino il più velocemente possibile e prima che la mamma arrivasse ero bella che pronta. -pensavo di averti vista semi nuda- -mamma ma che ti salta in mente??- -scusa tesoro mi dispiace, comunque preparati dobbiamo andare alla stazione, tra poco arriva Terens- -certo, ci vediamo Strify- oh finalmente mi ero tolta di mezzo quello già lo odiavo

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