Innamorarsi un pò

di medea nc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strane Conoscenze ***
Capitolo 2: *** "Quel tipo non mi piace!" ***
Capitolo 3: *** Music Shop ***
Capitolo 4: *** Brutte Ferite ***
Capitolo 5: *** Tu non sei importante per me! ***
Capitolo 6: *** Distanze ***
Capitolo 7: *** Bugie ***
Capitolo 8: *** Nemmeno tu mi credi? ***
Capitolo 9: *** "Chi mente, paga!" ***
Capitolo 10: *** Ripeti il mio nome! ***



Capitolo 1
*** Strane Conoscenze ***


 Strane Conoscenze

 

 

Greta: E’ proprio necessario conoscere tutti? Potresti anche solo presentarmi lui e basta!

Teresa: A dire il vero sono loro che vogliono vederti, gli ho parlato talmente tanto, durante l’estate, di te, che sono curiosi!…non è che hai per caso qualche pregiudizio per via della  nomea che si sono fatti?

Greta: Eh!…Questa poi!!!

Varcano il cancello sul retro, attraversando il  giardino di una bella villa, fino ad entrare in un minuscolo salottino di una graziosa dependance.

Dentro c’é un gruppo di ragazzi.

Mattia: Beh! Guarda chi si rivede! La fidanzata di Marco, Teresa!

Teresa: Salve gente! Come si va?

Mattia : Hai portato la tua amica! Aspetta…ah Sì! (facendo schioccare le dita)...Greta!…Porca miseria ragazza! Sei uno schianto!!!

Greta:…???

Teresa: Sì! Lei è Greta!!!

Mattia: E’ vero che hai trascorso le vacanze in America?

Greta: Eh!…Sì!

Marco ( rivolgendosi alla fidanzata): Dolcezza perché non la porti qui, così che la presenti degnamente!

Teresa: Eccoci!

Le due ragazze si avvicinano al tavolino dove é riunita la comitiva, stanno per sedersi sul grande sofà quando Mattia si rivolge nuovamente a Greta.

Mattia: Hai uno splendido sedere Greta, posso palpartelo?

Greta (visibilmente imbarazzata): Che???

Marco: Ah! Non ci far caso…Mattia ha la fissa per i corpi femminili!!!

Greta ( involontariamente): E’ un depravato?

 

…Improvvisamente si apre la porta della dependance ed entra un ragazzo.

Mattia : Victor! Ma dov’eri?

Victor ( intento a scrollarsi della polvere dalla giacca a vento): Salve giungla!!!

Greta  lo squadra per una frazione di secondo. Il ragazzo intercetta i suoi occhi e si mostra inizialmente intrigato da lei, poi però con malcelata non curanza si mette a sedere al salotto insieme agli altri.

Cadmo: Ehi Victor! Hai visto Teresa chi ci ha portato? Facciamo nuove amicizie…(ammiccando in modo malizioso).

Victor la scorge appena prima di cambiare completamente discorso.

Victor: Allora? Che diavolo avete fatto a quella partita di basket? Avete vinto per miracolo!!!

Marco: Non c’eri tu!

Mattia: E tu che fine hai fatto?

Victor: Secondo te ? In ogni caso ne riparleremo dopo!

Terry: Sarai stanco! Perché non te ne torni a casa...vedrai che dopo una bella doccia...

Victor (con fare falsamente amichevole): Grazie mamma, ma vatti a lavare tu!!!

Mattia: Eh eh eh!!! lascia stare il ragazzo...hai dimenticato quanto è scorbutico?

Teresa: Bene! Credo proprio che io e Greta dovremmo andare…

Mattia ( piagnucolando in maniera femminea): No! Perché??? Gretuccia mia resta per me…

Greta abbozza ad un esile sorriso.

Mattia: Ti prego!!!

Greta:…Eh! Magari la prossima volta eh?

Mattia: Che crudele che sei, non mi hai fatto nemmeno accarezzare il tuo splendido, sensuale, travolgente sedere!!!

Greta:…Troverai di meglio, ci scommetto!!!

Teresa: Beh! Ciao a tutti allora!!!

Greta: Ciao!

Mattia: Ciao amore mio!!!ciao!!!ciao!!!ciao!!!

Fra’: Idiota, guarda che se ne sono andate!!!

 

Durante la strada del ritorno.

Teresa ( entusiasta): Allora? Che cosa ne pensi?

Greta: Beh! Sono tipi simpatici!

Teresa: Ma non parlavo del gruppo!

Greta: E’ carino.

Teresa (impaziente): e…

Greta:…e cordiale.

Teresa: e…

Greta:…e…e…è un gran bel figo! Contenta?

Teresa ( estremamente esuberante): E vai!!!Lo sapevo che Marco ti sarebbe piaciuto…non lo trovi troppo alto vero? Inoltre le labbra un po’ pronunciate gli stanno bene…e non è per niente vero che è restio, come aveva detto Betty…e poi, ha quel profumo, ma quel profumo…devo farmi dare la marca che melo compro…

Greta: Tu hai i flash!

Teresa: Sì! E’ vero!

Greta: E avresti bisogno di parlare con qualcuno…un esperto in materia intendo...un povero cristiano che comprenda la tua precaria situazione e ponga rimedio a questo tuo male…

Teresa: Se stai pensando ad uno psichiatra, dillo e falla finita!!!

Greta: Il fatto è che sarebbe riduttivo…avresti bisogno di un intervento più decisivo, una terapia d’urto intensiva, dagli effetti immediati!

Teresa (con una vena palese di sarcasmo): Grazie…per il tuo appoggio!!!

Greta: E di che? Siamo o non siamo amiche!!!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** "Quel tipo non mi piace!" ***


“Quel tipo non mi piace!”

 

 

E’ pomeriggio. Fuori dalla scuola c’è il solito gruppo di Victor e compagni; tempo qualche minuto e arrivano anche Teresa e Greta.

Teresa e Greta: …Ciao!!!

Mattia (rivolgendosi a Greta): Ciao amore! Come hai fatto a sopravvivere senza di me?

Greta: E’ stata dura!!!

Marco ( rivolto a nessuno in particolare): Allora, andiamo?

Greta ( all’orecchio di Teresa): Tu non mi hai ancora detto dove, però!

Teresa ( sorridendo appena): Vedrai!!! Beh! Io vado in moto con Marco!

Greta ( guardando interrogativa l’amica):…?

Mattia ( con sorriso smagliante, rivolto a Greta): A te ci penso io!

Mattia fa per afferrare il braccio della ragazza, ma le parole di Victor lo fanno desistere.

Victor: No!…lei la porto io!

Greta lo guarda con meraviglia pensando:” Tutto qui!-Lei la porto io- e basta, senza dare spiegazioni, senza sentire nemmeno il mio parere…? che presuntuoso questo tipo!” Victor con aria di sufficienza e disistima, passandole scocciato, un casco, si mette in moto.

Greta:”Un momento…una moto…questa è la sua…una moto  costosa quanto la mia paga di una vita è…sua…è sua!Porcaccia la miseriaccia!!!”

Sale decisa dietro di lui, ma non ha molto tempo per sistemarsi che il mezzo parte a tutto gas…correndo veloce! La ragazza comincia ad innervosirsi, cinque, sette, dieci minuti, pochi, comunque troppo pochi considerando che sta tagliando in due un’intera città, percorrendola da un capo ad un altro, in un orario degno di traffico…quel tipo le piace sempre meno…!

…Arrivano, quando? Greta non può immaginarlo. Come? Se il buon Dio l’aveva guardata, forse incolumi, visto che ha ancora la capacità di connettere. Dove? ah beh! Questo è un mistero parigino. Non ha mai visto quel posto prima, e dall’aspetto è sicuramente  periferico e poco frequentato. Fermata la moto Greta tentenna qualche secondo, sono gli effetti postumi della trasvolata.

Victor: Guarda che siamo fermi da tre minuti…se vuoi degnarci di scendere?

Greta:…Scusa, ma…dove siamo?

Victor: Teresa non ti ha detto niente?

Greta: No!

Victor: Bene…tra poco lo vedrai…chissà che dopo non cambierai parere su di noi!!! Arrivano gli altri. C’è una strana tensione tra tutti, tranne che per Greta. Improvvisamente sbuca fuori un’altra comitiva di ragazzi. Ad occhio, se gli amici di Teresa erano parsi tipi bizzarri, questi qui sono tre volte peggio. L’impressione che ha Greta è che probabilmente sono pure pericolosi.

Victor e poi a ruota Marco e qualcun altro si avvicinano ai possibili capi della banda. Chiacchierano qualche minuto e poi si da inizio alla gara.

Greta:”E’…una gara, di, motociclette…una corsa clandestina di moto…ma…cosa ci faccio io qua???!!!”

Teresa: Ehi! Perché sei così assorta?

Greta (voltandosi con aria di rimprovero verso l’amica): Ma…sei impazzita!…Tu sapevi che stavamo partecipando ad una cosa pericolosa come questa e non mi hai detto nulla? E te ne stai tranquilla, così?

Teresa: Se te l’avessi detto, tu non avresti mai accettato, ed io non volevo farti perdere questa gara. Lo so che non è…diciamo…completamente da noi fare questo, però io ho assistito già altre volte ad una cosa simile, e credimi, è divertente…e poi non succederà nulla, vedrai!

Greta ( alquanto indignata):…Io…non credevo che…insomma, non ho mai creduto alle chiacchiere sul loro conto, però pensavo che fossero…sì beh! Bizzarri, balzani, forse un tantino fuori, ma non che facessero questo…e mi fidavo del tuo buon senso…! Teresa, ma tu ti rendi conto, trovarci immischiate in una cosa del genere…non è solo illegale, ma è proprio imprudente…quei tipi, ma tu li hai visti???

Terry ( con una vistosa aria di biasimo): Ragazze c’è qualche problema?

Greta (senza staccare gli occhi da Teresa, mostrandosi il più tranquilla possibile): No nessuno!

Quando l’estranea si allontana Greta affronta con uno sguardo ammonitivo Teresa per l’ultima volta, prima di mettersi in un angolino in disparte.

Inizia la gara. Un energumeno su una moto di grossa cilindrata da una parte e…

Greta:” Che cosa?…Lui…lui gareggerà contro quel tipo!”: Victor!

Se lo fa uscire dalla bocca come un respiro, trapelando una tonalità di anomala, bislacca preoccupazione.

Qualcuna intercetta il nome.

 Le moto sono pronte, partono a gran velocità, talmente tanta che Greta fa fatica a seguirle fino a che non scompaiono per il lungo sentiero. A qualche minuto dalla partenza le si avvicina Teresa.

Teresa: Mi dispiace! Non pensavo l’avresti presa così! Vorrà dire che la prossima volta ti avvertirò su dove si va e cosa si fa, prima che tu decida liberamente! Avrei voluto parlarti meglio di questo, ma, il fatto è che, forse in parte sono vere le cose che dicono su di loro, sul fatto che non sono tipi,…ecco completamente affidabili e non è l’assennatezza il loro maggior pregio. Però io amo Marco, so di amarlo, e so che quello che fa in questo momento non è detto che lo farà per sempre o che lo porti in una direzione sbagliata,… è possibile che facendosi più grande metterà la testa a posto!…E poi perché…se sto anch’io con lui, mi sento più tranquilla!

Greta ( Con profondo malcontento): Ovviamente!

 

Qualche secondo all’arrivo. Tutti aspettano intrepidi che da dietro l’ultima curva ritorni al punto dal quale era partito la moto di Victor; solo Greta, del gruppo, pare importarsene meno, forse non tanto quanto sa di sentire, in realtà, visto che c’è, vorrebbe almeno che Victor vincesse beffando i tipi equivoci.

Scende dal muretto, pur di guardare chi è il primo…è…è lui, è lui il primo. Ha vinto!…qualche secondo e tutti gli corrono incontro per festeggiarlo.

Greta se ne rimane in disparte, aspettando che tutto si risolva il prima possibile, ha bisogno di un passaggio, qualcuno che la riporti a casa, nella sua bella, confortevole, sicura casa,…mentre lui…beh! Lui  la guarda…non può farne a meno, forse avrebbe voluto di no, avrebbe preferito essere più forte e restio verso di lei, ma la curiosità di vedere il suo volto, anche se sa che non è un volto compiacente e d’approvazione per quello che ha visto, quella è più forte di lui. Una frazione di secondo…basta per sentirla lontana…lui lo sa…se lo immaginava! Il tempo di prendere i soldi e rimettersi  in moto che finalmente Greta può respirare un po’ di sollievo…Lei non sa se quel tipo si offrirà ancora per riportarla a casa, è talmente imprevedibile!…Non importa! Troverà qualcun altro, chiunque va bene, pur di tornarsene a casetta!

Victor rimette in moto,  si allontana,…

”Ci avrei scommesso!” pensa fra sé Greta.

Fa solo cento metri però, prima di girare su stesso, lasciando sgommare vertiginosamente le gomme e tornare indietro. Frena di botto alla sua altezza, lei rimane interdetta. Le offre ancora il casco di riserva. L’aspetta mentre prende posto dietro di lui, senza dire una parola. Quando se la sente appiccicata alla sua schiena, rimette in moto, e a gran velocità riparte. Greta si aggrappa a lui. La velocità? No la sua velocità pare non la spaventi già più. Sa guidare la moto, sa guidarla bene, ha vinto persino una gara dove non aveva certo corso così piano come sta facendo adesso con lei dietro. Si fida. No…sente di aggrapparsi a lui perché esausta, perché spossata dallo stress e dalla preoccupazione di quella giornata, di quella lite con la sua migliore amica, di tutte quelle cose che aveva pensato su di lei, su quel gruppo, su di lui. Sentirlo al tatto, sotto i polpastrelli delle dita, in modo così piacevole, è una sensazione che la libera da ogni affanno…

Sente frenare di botto.”che diavolo succede adesso?”Alza gli occhi. “Ah! il rosso ad un semaforo.”

Victor: Dove abiti?

Greta:”Già!…lui non lo sa!”…Via Ciclamini d’Oriente. Nei pressi del teatro “Nabucco”, hai presente?

Il ragazzo non le risponde. Scatta il verde, riparte quasi subito. Greta riafferra il suo corpo, si stringe a sé, la corsa ricomincia.

Quando arrivano all’indirizzo, un bel quartiere, nel centro, la ragazza gli indica l’abitazione e lui la ferma spedito, davanti al piccolo cancello di una gentile casa a due piani.

Ricordandosi della  reazione di  prima, la ragazza scende frettolosamente dalla moto, porgendogli il casco.

Greta: Ti ringrazio!

Victor: Non credo proprio!

Lo sguardo bieco e sornione incoraggia un sorriso sardonico da fare raggelarla che rimane immobile di fronte a lui, interrogativa, ed estremamente incapace di proferire domanda. Lui intuisce il suo stato cerebrale e la precede.

Victor: Credevi di avere a che fare con tipi, tutto sommato, tranquilli… e invece…dopo quello che hai visto hai dovuto ammettere che le voci di corridoio su di noi, perché sono certo le conosca anche tu, non sono poi così meschine ed infondate…ed ora, nel tuo piccolo, infantile,  cervello chissà che non stia pensando di non farti rivedere mai più!

Greta (visibilmente stizzita): Che cosa ti fa credere che abbia un cervello puerile?

Victor: La tua innocenza…la tua ingenuità…ti fidi degli altri, ti fidi dei sentimenti di amicizia, e forse…anche di amore, forse! E non pensi alle conseguenze.

Una persona ragionevole, sapendo la nostra “bella fama” mette in guardia la sua migliore amica, e  si accerta prima su dove questi strani tipi la stiano portando,  domanda, chiede…invece, perché sicura di Teresa l’hai creduta…e adesso se qui, a rimuginare!

Greta:” Chi diavolo sei, un esper…ti teletrasporti nelle menti altrui?”…Se credi di intimorirmi costringendomi a lasciare la comitiva e di conseguenza ad incrinare i miei rapporti con Teresa allora levatelo dalla testa!

Victor: Ci avrei giurato!!!Lei è innamorata, non giudica le cose con lucidità!

Greta: Già!…Se vuole proteggere il suo amore per Marco, lo faccia pure, vorrà dire però che io proteggerò la mia amicizia verso di lei, e nessuno mi impedirà di salvaguardare la sua incolumità, qualora l’occasione dovesse presentarsi…Quindi…a tuo malincuore, dovrai sopportarmi ancora!

Lui la sta guardando, sì l’aveva già fatto prima, ma ora la sta guardando in modo differente, più freddo.

Lei lo fa ancora, rimane imbambolata. Victor ne approfitta per rimettersi il casco e ripartire.

Tempo qualche minuto di smarrimento e Greta intuisce, che senza volerlo, è arrivata ad una soluzione…Sì!

Va al telefono, chiama Teresa, ha bisogno di chiarirsi e far pace.

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Capitolo 3
*** Music Shop ***


Music Shop

 

 

Sabato pomeriggio. Gita in centro per acquisti, alla ricerca di tutto ciò che non è né utile né indispensabile, ma solo piacevolmente attraente.

C’è tutta la comitiva al completo, Mattia, Cadmo, Francesco, Terry, Giovanna, Luluana, Marco, Teresa e  anche Victor e Greta.

I ragazzi optano subito per il Music Shop mentre le ragazze, come da copione, si dirigono ai negozi d’abbigliamento. Passa più di mezz’ora quando decidono di raggiungere gli altri.

Entrano in un vero e proprio museo della musica,  cominciando a disperdersi nei vari reparti. Teresa, parte spedita alla ricerca di Marco, le altre brulicano qua e la rovistando tra i cd in offerta.

Greta ne approfitta per lanciarsi agli scaffali più interessanti…vorrebbe tanto andare verso quelli di musica classica, passione inculcatale fin da piccola, dalla zia, grande musicista di violino, ma pensa che forse è meglio andare su qualcosa di più vicino ai generi giovanili.

-Musica Pop- ecco quello che poteva fare al caso suo. Sceglie Mariah Carrie, scova una sua vecchia canzone, le piace molto, comincia a sentirla alle cuffie. Quando lui svolta, involontariamente nel suo stesso reparto.

 E’ quasi dietro di lei. Si appoggia svogliatamente al muro divisorio, incrociando le gambe davanti a sé e mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni. La vede ondeggiare al ritmo della musica mentre le escono alcune parole di una strofa, la sua tonalità è talmente sensibile da parere un soffio, uno spostamento d’aria tanto è leggero. Se ne rimane così a guardarla mentre ragiona sul suo candore…

Santo cielo è così sfacciatamente pulita in quella piccola, minuscola indole che ha, così trasparente che potrebbe leggerla anche al contrario! Ne rimane incantato…il modo in cui quella ragazzina lo turbi è indisponente!…Finisce la canzone, depone le cuffie al loro posto, si fa per voltarsi e se lo ritrova davanti.”Kami sama*! Da quand’ è che è lì?”

Victor: Dovevo aspettarmelo che ti saresti nascosta qui!( La sua voce è vellutata, morbida, carica di un’indecente virilità).

Greta (riassestandosi di fronte a lui, con una mano ancora aggrappata allo scaffale dei cd): Hai l’abitudine di spiare le persone?

Victor: Dipende da soggetto a soggetto!

Si muove verso di lei, le è ad un palmo. In questo modo, Greta può avvertire l’altezza di lui rispetto alla sua; la mascolina corporatura, pur non sfacciatamente palestrata, ma sportiva, da giocatore di basket qual è, a confronto con il suo fisico esile e smilzo la rende impacciata. Sente il suo fresco respiro sul  viso, può vederlo mentre si arcua verso di lei, mettendo la mano su un ripiano per bilanciare il peso, a qualche centimetro più su rispetto alla sua. Avverte gli  occhi su di lei, e questo le basta per avvampare.

Victor: Hai fatto pace con la tua amica?

Greta: “ Che?…E pensare che mi aspettavo chissà che diavolo di reazione!”…Sì! Ieri, l’ho chiamata! Ci siamo chiarite!

Victor: E’ per questo che oggi sei qui?…che sacrificio deve essere per te frequentare questi ragazzacci!

Greta: La smetti di pensare al posto mio?…io, non ho mai detto quest…

Terry (sopraggiunta d’ improvviso, e interrompendo i due volutamente): Victor! Ho trovato quel cd che cercavi. Vieni a sentirlo dai!

Entrambi si erano girati di scatto verso l’intrusa come intimoriti di essere stati scoperti o disturbati. Ma adesso Victor  ritorna a guardare Greta, anche lei lo fa, prima di vederlo scomparire dietro il reparto di musica pop.

 

 

 

*Locuzione di origine giapponese, vuol dire: Per gli dei; Mio Dio.

 

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Capitolo 4
*** Brutte Ferite ***


Brutte Ferite

 

 

Lunedì scolastico. Liceo Marinetti. Classe 1° F.

Teresa:…e visto che mi hai ascoltata paziente mentre ti raccontavo tutta la domenica passata con Marco, perché ora non mi racconti cosa hai fatto tu?

Greta: Credimi! Non reggo il confronto rispetto al tuo appuntamento movimentato! Ti annoieresti subito!

Teresa: Ma come? Vuoi dirmi che Victor non ti ha fatto nemmeno una telefonatina?

Greta: Chi???…che ti salta in mente?…guarda che tra me e quel coso non c’è niente!!!

Teresa (con fare scaltro): Beh! Dagli sguardi penetranti e profondi che vi lanciate pare che…

Greta (palesemente alterata): non pare proprio niente! Se non odio, puro, semplice, concreto odio! Io non lo reggo e lui non regge me!

Teresa: Attenti a non cadere entrambi allora!

Greta (guardando allibita una Teresa che cammina rapida davanti a lei): cadere entrambi…? Ehi! Teresa!!! Non dire solo cavolate eh!!!

 

Fuori al liceo. Ci sono tutti al gran completo appostati sui loro coloratissimi, sfreccianti veicoli. Si avvicinano anche Greta e Teresa.

Mattia: Unico pensiero della mia vita! Quanto tempo è passato da quando non ci vediamo io e te?

Greta: Solo un giorno!

Mattia: Uno solo?

Cadmo ( rivolto direttamente a Greta): Vieni anche tu oggi, alla nostra partita? Giochiamo fuori casa, con quelli del Pavese, sfida imperdibile!!!

Greta: Devo declinare l’invito, anche se allettante…ricomincia la scuola, ricomincia anche il giornale scolastico, riunione dello staff.

Mattia: Oh! Una vera rottura di palle!!!

Greta (sorridendo divertita): Lo puoi dire forte!!!

Fra’: Che sfiga! E noi che speravamo in un tifo agguerrito. Ci manca Victor, ed ora ci manchi pure tu!!!

Giovanna: Guarda che ci siamo sempre noi eh?!!!

Teresa ( sgomitando Greta): Come mai Victor non vieni?

Victor: Ho gli allenamenti!

Marco: Il campione è troppo bravo, il mister l’ha messo nella squadra di quelli di seconda, così non gioca più con noi!!!

Teresa ( guardando Greta e Victor contemporaneamente ): Che peccato!!!vorrà dire che voi due resterete qui al liceo,e noi ci andremo a divertire alla partita!!!

 

 

 

Ore 13:10. Fine delle lezioni.

Greta: Che diavolo ti è preso? Fare tutte quelle insinuazioni su me e Mister  ”lasciatemi in pace e non rompete le scatole”!!!

Teresa: Ma dai stavo solo scherzando!!!

Greta: Fallo, ma non su me e lui!!!

Teresa: Vorresti dire che non ti piace?

Greta: Eh???

Teresa: Eppure è uno dei ragazzi più corteggiati del liceo.

Greta: Cerca di crepare velocemente eh!…Però…

Teresa: ci hai ripensato?

Greta: no! Che dici???…il fatto è che…Terry…non trovi che abbia uno strano atteggiamento con lui?

Teresa: Sì, mi è parso!!!Marco mi ha detto che è una vecchia amica di Victor. Sembra siano molto legati, anche se dovrebbero essere solo amici!!!

Greta: che diavolo vuol dire -dovrebbero- lo sono o non lo sono???

Teresa: Sì! Forse lui, ma lei…per me è fissata di brutto!

Greta: Vuoi dire che…lo ama???

Teresa: A me ha dato questa idea…Però…

Greta: Però???

Teresa: Però non ho mai visto Victor guardare così spudoratamente una persona come fa con te???

Greta: E smettila di prendermi in giro!

Teresa: Sì! Vedila così…ma lo sai che non sto scherzando!!!

 

Tardo pomeriggio. Greta sta uscendo dall’istituto dopo la riunione…E’ nel cortile d’ingresso della scuola, quando lontano, riconosce la figura di Victor, pare stia prendendo qualcosa dentro la  moto, forse il suo casco. Quando gli è abbastanza vicino, nota il suo profilo corrucciato  e cupo. Fa qualche passo in più, lui la sente e si gira a metà. “Ha davvero un’aria accigliata allora!” Pensa Greta, prima di accorciare le distanze tra di loro, mentre lui è già intento ad estrarre il casco.

Greta ( con un filo di voce): Che hai?

Victor:…

Greta ( Temendo di non averla neanche sentita, alza un po’ la voce): Mi hai sentito?

Victor continua a non risponderle, sta per infilarsi il casco, quando lei lo afferra per un braccio, lui si blocca.

Greta: Mi hai sentito o no?

Victor ( indispettito e seccato): Sì! Ti ho sentito!

Greta: Che ti è successo?

Victor: Non sono affari che ti riguardano! ( e divincolandosi rudemente dalla soffice stretta della ragazza, libera il braccio, ma lei, invece di staccare la presa fa scivolare la mano lungo il dorso della sua, fino a toglierla completamente. Quando abbassa gli occhi distrattamente nota come il suo palmo sia sporco di sangue).

“Sangue…che diavolo…???”

Sta per mettersi in moto, ma lei lo strattona ancora, costringendolo a concentrarsi su di lei. Ora la sta guardando…non l’aveva notato prima, non avrebbe potuto, ma ha un graffio sull’occhio, all’altezza di un sopracciglio.

Greta: Mi spieghi che diavolo ti è successo? Stai sanguinando! Cosa hai fatto?

Victor: Lasciami in pace, non ho voglia di dare spiegazioni ad una bambinetta come te!

Lei rimane esterrefatta…”qualcuno si preoccupa per lui e senti te come risponde!”

Greta: …il sangue sta gocciolando!

Gli sembra impaurita, non riesce a spiegarselo, ma la vede agitata, e senza azzardi…preoccupata. Addolcisce la voce di qualche tono, per tranquillizzarla.

Victor: Mi sono fatto male durante gli allenamenti!

Taglia corto così da non subire  altre domande.

Greta: Un po’ troppo male per essere solo un allenamento di basket e non di pugilato!

Lo dice arrabbiata e ironica allo stesso tempo, per fargli capire degnamente che ce l’ha con lui perché le sta mentendo e perché la sta trattando da stupida, e lei non è stupida!

Lui non risponde, ha capito l’antifona. Aspetta che  lo rimproveri ancora, non si sorprenderebbe e  non fa nulla per smuovere quella situazione, è lei che lo vuole!

Greta: Dove andrai?

Victor: A farmi un giro!

Greta: Vieni a casa mia!…

Victor: Neanche per idea!!

Greta: Hai bisogno di medicarti e…non c’è nessuno da me, mia zia è a lavoro a quest’ora!…vieni da me!

Guarda in un punto indefinito accanto a sé, purché lontano dai suoi occhi, quelli sono pericolosi, hanno uno strano effetto su di lui, e l’ha capito, è da quando l’ha vista la prima volta che ha intuito il potere di quelle iridi castane, che luccicano come due bagliori, lui non è stupido, lo sa che lei fa delle magie con quegli occhi. Ha da concentrarsi su  quella richiesta, che  più rimbomba nella testa e più sembra una preghiera…lei lo sta pregando di andare a casa sua?

Deve risponderle…deve risponderle di no…non vuole andare a casa sua, non vuole farsi medicare da lei, non vuole che quelle sue mani affusolate lo tocchino ancora, anche quelle sono pericolose…lo ha compreso prima…ecco…è pronto a dirglielo…no…no…no.

Che cosa? Lo sta staccando dalla moto, sta prendendo il suo casco…beh! Quello che mette di solito. Indisponente!!! Aspetta che lui salga e metta in moto, così da salire anche lei…lo sta facendo. Egli fa tutto quello che lei vuole!!!

 

Pochi minuti, tutto regolare, e lui è già al cancello di casa sua. Parcheggia la moto nel minuscolo giardino, sente chiudere il cancello che la vede salire i quattro scalini fino alla porta. Quando entra nell’abitazione non riesce a trattenere un sorriso divertito. Aveva saputo che i genitori di Greta erano in America per motivi di lavoro e che lei viveva col la sorella più piccola della madre, perciò da due donne giovani

si aspettava  un arredamento alquanto estroso e femminile, ma quella casa sembrava davvero un nascondiglio perfetto per qualunque donna. Tutto era arredato con gusto, un tocco di eleganza e anche di bizzarria, giustapposizione di colori, mobili, suppellettili, quadri…l’ordine era permanente lì, impossibile supporre che ci abitasse anche  un solo uomo!!!

Greta: Vieni di sopra!

“Sì. Ovunque tu voglia andare!” Pare che dicesse. “La casa è tua!”

Quando lo fa entrare nella sua stanza egli ne rimane ancora più stupito. L’arredamento tipicamente giapponese, scritte in kanji sulle pareti, oggetti insoliti e inusitati per qualunque  classico arredamento occidentale, arnesi da cucina tipici nipponici. Non immaginava che avesse una passione per la cultura giapponese. Questa parte di lei lo stupisce. Immancabile l’ordine cameratesco, manco fosse una caserma militare, qualche locandina di film famosi, per lo più usciti solo a Tokyo con facile probabilità, e poi tutto il resto, oggetti e oggetti del vivere quotidiano di una ragazza (trucchi, imbelletti e via discorrendo…).

Lo fa entrare nel bagno della sua camera, egli si appoggia al lavabo, mentre la osserva aprire un cassetto e tirar fuori un po’ di generi medici.

Gli si avvicina, lo guarda per un secondo, e meno, quando gli accarezza, sì perché l’accarezza soltanto, il sopracciglio sanguinante…è un graffio, ma meglio ripulirlo. Con un fazzoletto imbevuto gli pulisce la ferita, teme che possa fargli male, non sa quanto si sbagli, non gli sta facendo niente, non riesce nemmeno a sentire il contatto tanto che è leggero il suo tocco. “Ecco che ritorna con i suoi poteri!”Pensa fra sé il ragazzo. La vede aprire un cerotto, lo lascia aderire alla pelle…il sopracciglio è a posto, comunque non era nulla di grave.

Ora tocca alla sua mano. Gliela prende tra le sue, lui può avvertirne il contatto.

La tasta un po’ aspettandosi forse che lui reagisca al dolore, ma egli non si lamenta, lui è un uomo, se lo è forse scordato la bambina?

Poi la mette all’altezza del rubinetto e aprendo l’acqua fredda fa scivolare via tutto il sangue e lo sporco della ferita. Comincia a medicargliela, ma non è finita, lui lo sa che non è finita.

Greta: Vuoi spiegarmi che cosa ti è successo?

“Ma sì, diciamogliela la verità, se non altro perché è stata così gentile a darci una mano, e poi se le chiedo di mantenere il segreto lei lo farà…è buona, posso aspettarmi quest’atto di umanità da lei!”

Victor:…Ho fatto a botte!

Non pare stupita, forse si aspettava quella risposta.

Greta: Con chi?

Victor: Con dei tipi!

Greta: Che tipi?

Victor (un po’ imbronciato): Non li conosci!

Greta ( aumentando il tono di voce): Che tipi?

Victor: Quelli dell’altra volta…

Greta: La banda di quello che hai vinto alla corsa?

Victor: Brava !!! L’ avevo capito che sei una ragazza perspicace!

Greta : Perché  ti hanno ridotto così ?

Victor: ( ora toccava a lui l’ironia)…forse perché  ho vinto, forse perché hanno perso i loro soldi, forse perché ci hanno rimesso la faccia? Quale giustificazione  ti piace di più? Te la regalo!

Greta:…beh! Per ora la faccia ce l’hai rimessa tu!

Victor: Sì! Fai la spiritosa!

Greta: Quante altre volte è successo?

Victor: Che cosa?

Greta: Come “che cosa?”Che ti hanno malmenato, no!

Victor: Non è mai successo!

Greta ( con aria di sufficienza): Ma davvero?

Victor: Si può sapere che cazzo te ne frega? Solo perché mi fai da infermiera credi di poterti permettere quell’aria da paternale che ci hai scritta in faccia?

La supera, uscendo dal bagno.

Greta: Sì, scappa pure “grande eroe”devi farne di strada prima di mettere giudizio in quella testa vuota!!!

Non l’aveva gridato, no, anzi, l’aveva appena detto a fior di labbra, forse nemmeno lei si era sentita, talmente che l’aveva sussurrato…e allora perché lui era riuscito a captare il messaggio…e stava tornando indietro…e ora stava affrontandola, faccia a faccia.

Victor: A chi hai dato della “testa vuota”?

Greta: Ad uno che non vuole proprio accettare l’aiuto degli altri, ma che un bel giorno si pentirà da sé di non averlo fatto!

Victor: E questa persona tanto giudiziosa, che mi vorrebbe far rigare diritto, saresti tu! Una mocciosa che non s’impiccia degli affari suoi e che si sacrifica in nome di un’amicizia solo perché troppo infantile per capire che la sua cara amica del cuore è cresciuta e si è innamorata e vuole smetterla di fare roba da bambine!!!

Il gesto di lei lo fa sobbalzare. E non per il dolore, lì per lì, ma per il rumore che provoca. Gli aveva dato uno schiaffo, con tutta la violenza che poteva contenere in corpo, e lui non aveva nemmeno cercato di schivare il colpo, ci sarebbe riuscito se avesse voluto, ma era troppo inaudito crederla capace di ciò. Ecco, ora anche il bruciore alla guancia si fa sentire, eccome se si fa sentire…Abbassa gli occhi, non riesce a reagire…anzi, no, non vuole reagire…”Te lo meriti Victor! Te lo meriti Proprio!”si ripete dentro di sé.

Greta (percuotendolo al petto e all’addome ): Vattene da qui…non ti merit…

Victor: Ahi!

Greta: …i niente…cosa?

Victor non ha il tempo di connettere subito su ciò che sta pensando Greta, e prima che  se ne renda conto lei gli sta sbottonando la camicia.

Victor: No!(togliendosi le sue mani di dosso)…che diavolo vuoi fare?

Greta: cos’hai?…sotto la camicia, fammi vedere!

Victor: Non ho niente stupida!

Greta: Ti sei lamentato quando ti ho toccato il torace,…eppure non ti ho colpito con forza. Fammi vedere che cos’hai!

Victor: Levatelo dalla mente, e poi non ho niente!

Greta: Non ti lascerò andare finché non avrò visto con i miei occhi cosa c’è sotto quella camicia. Se non hai nulla da nascondere perché non mi fai vedere?

Victor: non è che ti stai mettendo strane idee in testa?

Greta gli si avvicina prima che lui se ne renda conto e ritoccando il suo torace non può soffocare un grido di dolore.

Victor: Ahi!!!

Greta gli sbottona la camicia, lui la lascia fare. “E’ inutile tanto ormai ha capito!”

Quando la ragazza finalmente gli scopre l’addome, quello che vede le fa quasi impressione, ha lividi ovunque, ma più di tutti, uno all’altezza del petto e un altro nel fianco sinistro. Era troppo strano che avesse fatto a botte riportando solo  un paio di graffi.

Greta fa per prendere una pomata, roba efficace a quanto pare.

Greta: Hai lividi da qualche altra parte?

Victor: No!

Greta: Posso fidarmi o devo controllare?

Victor: ( Irritato): Ti ho detto che ho solo questi!

Greta: Allora togliti la camicia e stenditi sul mio letto!

Victor: Non mi va di fare sesso ora!

Greta:E a me non va sempre! Devo spalmarti questa lozione qui! Porco depravato!

( Sventolando il tubetto di pomata).

Victor si stende, a malincuore sul letto soffice. E’ immerso con la testa in un cuscino, può percepire il suo odore, attraverso il cotone…è…rosa, commisto a qualcosa di esotico,  forse anche gelsomino…”accidenti a lei!” si ripete nella testa. Ora è cosciente  del dolce suo peso, quando si siede sul letto, gli è accanto, no…gli è praticamente appiccicata e le sue mani…”Porco Cane a quelle mani, sapevo che sarebbe andata a finire così…più le sto lontano e più vengo respinto indietro…con questa ragazza mi sembra di mettere in pratica il moto perpetuo…continui all’infinito con lei sempre allo stesso modo!”

Le sue belle mani, lo stanno toccando ovunque…sì sì, dovrebbe essere solo un movimento meccanico, considerando la situazione e soprattutto ponderando il fatto che potrebbe farsi male se non spalma attentamente la pomata, ma allora perché sente dentro se stessa prendere fuoco a quel contatto…è solo un torace, in fondo è solo un normalissimo, affascinante, certo, perfetto, e chi lo nega, torace maschile.”Porcaccia la miseriaccia!!!Sto perdendo il controllo di me, se dovesse accorgersene mi prenderebbe ancora di più in giro!!!Argomento,trova un argomento, argomento!!!”

Greta: Ora ti dispiacerebbe raccontarmi tutto dall’inizio, per favore?

Victor: Che altro devo dirti?

Greta: Guarda che non mi hai detto un cacchio!E’ da tre ore che cerco di farti parlare e ti esprimi a monosillabi!

Victor:…Mi hanno aspettato fuori alla palestra. E quando sono uscito mi hanno rinfacciato che avevo vinto imbrogliando…Tsk! Che idiozia!

Greta: In quanti erano?

Victor: In tre!

Greta: Hai reagito?

Victor: Ovviamente!

Greta: Le hanno prese un po’ anche loro?

Victor (sorridendo per la prima volta in quella giornata): Sì! Un po’ le hanno prese!!!

Naturalmente aveva omesso di aver dato un calcio negli stinchi ad uno di loro e un poderoso destro nell’addome ad un altro, non era il caso di vantarsene, non davanti a lei!

Victor: Che roba mi stai mettendo?

Greta: E’ una specie di pomata miracolosa, viene dall’America, la usa il fidanzato di mia zia.

Victor: Anche lui fa  a botte?

Greta: Beh! Non esattamente! Pratica karate, quindi succede spesso, specie ai principianti, farsi male…ecco, ho finito!

Victor si rialza, prendendo la camicia ai bordi del letto. Greta se ne rimane impalata di fronte a lui.

Greta: Senti!…io lo so che tu non accetti consigli, però ecco…

Victor la guarda divertito. Capisce dove vuole andare a parare, così aspetta che lei faccia il suo sermone da brava ragazza cristiana e lo assolva in pace.

Greta: Perché non rinunci a correre? con le moto dico…le corse clandestine!

Victor rimane sbalordito. Che diavolo sta tirando fuori ora? Si riveste!

Greta: Mi hai sentito?

Victor: Sì, certo che ti ho sentito!

Greta: E allora???

Victor: E allora cosa?…Da quando ci conosciamo io e te, da tre, quattro giorni?

Greta: Cinque.

Victor: Cinque giorni, e pretendi di avere dei diritti su di me da dirmi quello che devo o non devo fare!…Ascoltami! Io non ho mai preso ordini, e non inizierò certo con te. E’ da una vita che corro, e per quel che mi riguarda non saranno certo un paio di cazzotti a farmi cambiare idea. Ci ho messo anni prima di ottenere dai miei quella moto, le corse sono la mia grande passione e non esiste niente al mondo, niente  da farmi cambiare idea!!!

Greta: Io non sto dicendo che non devi correre più, sto solo consigliandoti di non fare le gare clandestine!

Victor: -tu non devi- non esiste!!!…e poi non fare l’innocentina con me, so bene che vietandomi di correre, anche gli altri mettono la testa a posto…

Greta: e questo cosa significa?

Victor: significa che anche Marco comincia a lasciar perdere e di conseguenza Teresa è bella e contenta!

Greta: Sei un verme!…come puoi pensare che quello che ti sto dicendo lo faccia per secondi fini! A Teresa, io nemmeno ci avevo pensato…Idiota, becero, beota che non sei altro! Fai bene a non sentire il bisogno degli altri perché così non ne soffrirai quando tutti ti volteranno le spalle!

Chiuso. Fine della discussione. Victor è già fuori casa.

“ Accidenti a lei…Stupida ragazza nevrotica, psicopatica!!!Vuole imporsi su di me!!!col cavolo!!!…Mi ha pure menato. Per colpa sua questa è la seconda volta che prendo botte nella stessa giornata, accidenti!!!Accidenti!!!Accidenti!!!”

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Capitolo 5
*** Tu non sei importante per me! ***


“Tu non sei importante per me!”

 

 

Victor rientra a casa. Dalla porta della cucina sbuca la signora Silvia, la madre del ragazzo.

Sig.ra Silvia: Ah! Victor sei arrivato!!!…Ma cosa hai fatto all’occhio?

Si avvicina per toccargli il sopracciglio ma Victor si ritrae sdegnato. La donna non si meraviglia, dei suoi tre figli, Victor è quello più intrattabile e introverso.

Victor: Un graffio…durante l’allenamento!!!

Sig.ra Silvia: Mh…Senti un po’? Tua sorella per il suo compleanno ha chiesto un nuovo telefonino, ma non credi anche tu che costi troppo??? ( mostrandogli un catalogo).

Viene fuori una testa bionda, che frettolosamente afferra il catalogo dalle mani della madre prima che questi lo mostri a Victor.

Sabrina: No! Affatto!…e poi Victor non mi darà mai la sua approvazione!!!

Victor: Infatti, la tua mania per i telefonini mi fa schifo!!!

Sig.ra Silvia: Victor?

Victor: Che c’è?

Sig.ra Silvia: Il linguaggio tesoro! Il linguaggio!!!

Rientra a casa anche Luca, e tempo qualche minuto, anche il signor Nicola, padre di Victor.

Sig. Nicola: Riunione di famiglia nell’ingresso di casa?

Victor: Sì, bravo! Giulebbateli tu questi qui! Io vado di sopra!

Sig.ra Silvia: Ma caro, tra poco si cena!

Victor ( salendo le scale fino alla sua camera): Mangerò dopo, mettimi qualcosa in caldo!!!

Sig. Nicola: Cosa ha fatto all’occhio?

Sig.ra Silvia: Si è fatto male agli allenamenti!

Sig. Nicola: E’ grave?

Sig.ra Silvia: Mi ha detto di no!

Sabrina: Papà???…Per il mio telefonino che si fa???

 

Stanza di Victor. Chiude a chiave la porta. “Nessuno deve rompere, nessuno più, per oggi!”

Si sdraia stancamente sul letto. Il torace gli provoca delle leggere fitte di dolore, ma non è niente rispetto a prima…”la medicina della ragazzina sta facendo effetto.”

Appoggia il dorso della mano sulla fronte, mentre gli occhi vagheggiano attraverso il vuoto della parete…la ferita…ha ancora quella ferita…si guarda la mano fasciata…”altra opera sua…meno male che nessuno ci ha fatto caso di sotto”. Inizia a ripensare a quello che gli è accaduto oggi…deve ammettere “giornata al quanto movimentata!” Ma sa che non ha voglia di richiamare proprio tutto quello che gli è successo…tanto per cominciare non vuole rivivere le botte che ha preso…gli viene ancora il bruciore alle mani, se ci ripensa…”Quei dannati!”…poi non ha nessuna intenzione di rimestare a quella pazza scatenata che prima lo cura e poi lo mena…”Nevrotica  bambina!!!…crede di sapere tutto di me quando non conosce nemmeno la taglia dei miei pantaloni…beh!!!Perché solo le tipe che come minino vengono a letto con me almeno una volta, possono permettersi tanta presunzione, …macché!!!Nemmeno quelle, nessuna, nessuna, può permettersi di malmenarmi, e dirmi quello che devo fare…Sfacciata presuntuosetta!!!…Ma chi si crede di essere eh?…”

“Idiota, demente, buono a nulla senza delicatezza…Uomo delle caverne che non sei altro!!!…Australopiteco…Cavernicolo scemo!!!”Ripensa a quello che le ha detto…”Scemo! Scemo! Scemo, egocentrico! Che diavolo c’entrava la faccenda di Teresa, Scemo!!!”

Victor si sdraia su un lato, fino ad imbucare il viso, nel cuscino…ripensa al suo odore…”porca miseria quella”…si mette completamente a pancia in giù, lasciandosi prendere dal sonno.

“Idiotaaa!!!”Non riesce, vorrebbe proprio, ma non riesce a non pensarlo…è ancora distesa in mezzo al letto…si ricorda che lui è stato lì poco prima, subitamente immerge il naso nel cuscino…”strano…il suo profumo è ancora lì”…si tira su una coperta, tenta di scordarlo?!

 

Salve a tutti,  popolo di Erika!! Sono contenta che qualcuno di voi sia arrivato fino al 5° capitolo! E proprio per voi che ho deciso di lasciare questo messaggio; è un ringraziamento a tutti coloro i quali, questa storia può essere piaciuta, e soprattutto aver intuito che le vicende prendono vita piano piano, lentamente! Quindi portatemi pazienza, vi pregoo!!

Saluto tutti voi affettuosamente!

 

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Capitolo 6
*** Distanze ***


Distanze

 

 

Giovedì di scuola. Liceo Marinetti. Corridoio del primo piano.

Teresa: Non capisco proprio perché non vuoi dirmi da dove ti viene tanta rabbia per quel ragazzo?

Greta: Cosa ti fa credere che sia arrabbiata con lui?

Teresa: Ma se non l’hai degnato nemmeno di uno sguardo, prima? E lui ha fatto lo stesso…che non vi parliate molto, questo s’era capito, ma a guardarvi, voi vi guardate sempre…e se non lo fate più vuol dire che mi stai nascondendo qualcosa?

Greta: Senti  “Sherlock Holmes”! Tra me e quel coso non è accaduto proprio niente!!!…”In realtà, vorrei raccontarle tutto, il fatto è che non so se posso…lui non mi ha vietato di dirlo in giro, ma ho avuto come l’impressione che non volesse far sapere nulla a nessuno di quella faccenda…meglio tenere nascosta la cosa, almeno per ora!!!

Teresa:…Comunque…oggi c’è la partita di basket,  tra la nostra squadra e quelli del Pavese, sai dopo la sconfitta di lunedì vorrebbero una sorta di rivincita…in realtà è solo un’amichevole…gioca anche Victor con noi!!!…che fai???

Greta: Victor gioca oggi?

Teresa: E già!!!

Greta:” Ma allora è proprio scemo!!!Le ha prese in quel modo e si mette a giocare a basket…metti e si fa male?…Idiota!!!”

Teresa: Ehi?!…Allora che hai deciso?

Greta: Ehm!…ci vediamo dopo o da fare una cosa…scusami!!!

Teresa: Ma come???

Troppo tardi, l’amica è già al piano di sotto, in corridoio, alla ricerca di quello sconsiderato!!!…lo trova, ancora a perder tempo con gli altri, a qualche minuto dall’inizio delle lezioni. Greta si avvicina, il tempo che gli altri la scorgano che ha già puntato Victor, lo prende sotto braccio.

Greta: Devo parlarti!!!

Fanno appena una ventina di passi.

Victor ( liberandosi): Che cazzo ti prende?

Greta: E’ vero che oggi giochi a basket con gli altri?

Victor: E allora?

Greta: Ma come sarebbe a dire? tu hai lividi dappertutto, invece di fermare per un po’ anche gli allenamenti ti metti a giocare? e se dovesse succederti qualcosa, e se dovessi farti male???

Victor: Ti ha morso la tarantola?

Greta ( decelerando un po’ la rabbia): …non voglio impicciarmi dei fatti tuoi, e neanche obbligarti a non fare una cosa che vuoi, ma…

Victor: A me pare proprio di sì invece!

Greta: Lo so che sei arrabbiato con me, però ragiona…non farai un favore a me, se non giochi oggi…ma solo a te stesso!!!

Victor: Senti! Non mi succederà nulla ok?! Ci starò attento…ti do la mia parola!!!

Greta:…anche se non te la meriti…ti ho portato la pomata…farai meglio a metterla, almeno due volte al giorno,se vuoi che quei lividi scompaiano!!!…Non pretendevo che per una volta, mi avresti dato ascolto!!!

 

Come era facilmente intuibile, Greta manca all’amichevole di basket. E’ il suo modo tacito, per esprimere il proprio diniego. Lui lo sa, lo sa che lei non è d’accordo, per un momento si chiede quand’è che lo sia stata… Poi la smette di pensarla, non se le merita tante attenzioni, tanti crucci…la partita, quella è fondamentale.

Non si accorge, non se ne accorgerà nemmeno dopo, nessuno ci farà caso, ma la ragazza, in un modo o in un altro ha trovato l’espediente per esserci, per stare attenta lei alla sua incolumità visto che lui non ci pensa. Segue l’intera partita, dalla sottile fessura della porta sul retro, zona poco frequentata, nessuno vi baderà.

Quando la partita finisce, una vittoria sul filo del rasoio, “quelli del Pavese erano proprio agguerriti!” si alzano i soliti commenti, mentre i giocatori si lasciano crogiolare sotto le docce, prima di uscire nell’atrio. Ora ci si può divertire!!!

Lei se n’era già tornata da un pezzo in biblioteca…”aveva da lavorare sul giornale!”

Si sta convincendo a scendere giù anche lei, e uscire con gli altri,… il vederli così contenti e sorridenti dalle immense vetrate di quel luogo per lei ameno, ma ora terribilmente soffocante, la scuote.

Li vede mettersi in moto e lasciare la scuola,il tempo é scaduto, non si è nemmeno accorta  quando lui è uscito fuori e se ne andato…”Accidenti alla sua testa pensante, se la smettesse qualche volta di andare in brodo per immense dissertazioni e desse più voce al suo magro istinto!” Poi nota la sua moto, è ancora lì.

Teme che uscendo lui possa notarla…cosa alquanto improbabile visto che non sa che è in biblioteca, “che scema!!!comunque onde evitare, sarà meglio che mi metta a sedere!”

Si appollaia al tavolo, rannicchiandosi sui libri, non c’è assolutamente nessuno, se non la bibliotecaria persa dietro a qualche scaffalone a rispolverare volumi.

Tempo che lui esca e se ne vada che anche lei sarebbe ritornata a casa. Ecco il piano!

E’ quasi concentrata assolutamente sull’articolo (articolo di giornale = motivo apparente che giustifica la sua presenza in biblioteca, per farla breve: la balla più grande del mondo imboccata a Teresa)  che…si apre la porta, entra qualcuno, alza gli occhi…ci sperava, ci aveva sperato così tanto…ma lui non poteva sapere che lei fosse lì…è solo il secchione della 2° A, l’assistente della bibliotecaria. Ci rinuncia…all’articolo ovviamente…Si sente sciocca, aspettare che quell’idiota esca per uscire da scuola, lei era un libero cittadino, poteva lasciare l’istituto quando voleva…forse…lui non poteva rimproverarle niente…magari!!!

Affastella i suoi libri, lascia la sala sotto lo sguardo curioso dello sgobbone, ma lei non vi bada,…lo sa, quello ci ha una fissa per lei da sempre, ma non le interessa, non le importa  niente di lui, non di lui!!!

Piano due: in mancanza del fatto che lui esce e poi lei a ruota fa lo stesso, evitando che lui la incontri, la cosa migliore è: uscire il prima possibile prima che lo faccia lui…idea eccellente, eccellentissima!!!

Fa le scale a due a due, accelera il passo, primo corridoio andato, manca il pian terreno e poi è quasi fuori, “se solo quel cortile fosse stato più piccolo!”. Scende le scale, svolta a destra, già vede stagliarsi sulle pareti e il pavimento, la luce dell’entrata, fa ancora qualche passo…si ferma, ha perso…la sua figura, la sua bella figura è lì, appoggiata ad un’anta dell’uscita, con l’aria scocciata di chi sta aspettando qualcuno da parecchio! “Figuraccia! Ora capirà che potevo stare qui per lui!!!…Avvicinati con fare disinvolto, disinvolto, disinvolto!!!”

Victor ( guardandola accostarsi): Finalmente!!!

Greta:”Eh???”…Che cosa fai qui?

Victor: Ti aspettavo!

Greta:” Quand’è che la smetterò d’essere così impedita?…tutti quei progetti per evitarlo e lui qui che mi aspettava, come se fosse la cosa più naturale del mondo!!!”…come facevi a sapere che ero qui?

Victor: Teresa…posso vederlo?

Greta: Che cosa?

Victor: L’articolo che hai scritto?

Greta: No! “Ora penserà che ce l’ho con lui…va a  sapere invece che non ho scritto nemmeno una sillaba di questo stramaledetto articolo, e che mi aspetta una splendida notte in bianco!”

Victor: Perché non sei venuta alla partita?

Greta: Sei uno intelligente! Non l’hai capito da te?

Victor: Sì, ma i tuoi toni acuti mi deliziano sentirli…mi stavi indicando il tuo dissenso?

Greta: Già!

Victor: Allora vorrà dire che nemmeno domani ti ripresenterai?

Greta: A che cosa?

Victor:…Hanno organizzato una corsa (vedendo già divampare il disappunto di lei)…di moto…io vi parteciperò!!!

“Tre, due, uno, zero, meno zero…niente? Possibile? Non ha proprio nulla da dirmi, da rimproverarmi, da urlarmi dietro???”

Greta:…Perché mi stai dicendo questo?

Victor: Perché dopo tu non venga a trascinarmi come questa mattina e pretendere delle spiegazioni?

Greta: “E allora arrangiati! Ma per davvero stavolta!!!”…Non temere…non aspettarti più nulla da me!!!

Lo supera, fino ad uscire nel cortile. Avverte la frescura della sera, è settembre ormai. Comincia ad incamminarsi.

Victor: Vieni in moto, ti porto a casa!

Greta ( senza neanche girarsi, per tutta risposta dice solo): No! Voglio andare a piedi!!!

Salve lettori/ici...Sono felicissima che questa storia stia piacendo; a dire il vero è una versione corretta di qualcosa scritto anni fa'...ma l'ho pubblicata per vedere un pò che reazione avesse su questo pubblico così "esigente" ^^

Ad ogni modo VOGLIO RINGRAZIARE sassybaby ed Emily91 per le belle recensioni che mi hanno fatto OVVIAMENTE PIACERE ^^ siete davvero carine.

Spero che anche questo capitolo vi abbia soddisfatto.

Premetto che questa storia non sarà molto lunga...ma chissà...forse potrò anche cambiare idea...

Baci ragazze!! 

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Capitolo 7
*** Bugie ***


Bugie

 

 

Venerdì pomeriggio. Biblioteca. Ennesimo tentativo di buttare giù una già sfortunata

testata. Avrebbe dovuto finire dal giorno prima, o per lo meno dalla notte prima, però,  sì…col cavolo che ci sarebbe riuscita dopo il diverbio…ma lasciamo perdere, quel libro non deve aprirsi più!

 

Intanto dall’altra parte della città si sta disputando la gara. I tizi di oggi sembrano meno pericolosi rispetto a quelli dell’ultima volta, ma non meno spavaldi e sbruffoni. La corsa inizia, Victor sembra molto concentrato sulla moto…il percorso è nuovo, non aveva mai corso su quel tragitto, anche se giorni prima l’aveva testato con Marco…Comunque i rischi che corre sono maggiori…riesce a ricordare qualche dosso, qualche frattura della strada, un  fosso pericoloso, quello lo ricorda bene!!!

 

“Stai su quell’annuario da ore…e che cosa hai trovato? Nada de nada!Accidenti alle moto e a tutti quelli che la guidano, in modo sconsiderato, era sottinteso!!!…A pensarci bene, perché diavolo non ho rinunciato alla proposta di scrivere io l’articolo che andrà in prima pagina sul primo numero dell’anno, del giornale della scuola ? Considerando il tema poi: -Reminiscenze sugli antichi anni del liceo Marinetti, tra professori, eventi importanti, premi…- e via dicendo, cioè, per chi non l’avesse  ancora capito? Due scatole così sulla preistoria!!!…ma la verità è un’altra…sarebbe ipocrita celarla…sono insofferente, agitata…vorrei essere laddove non posso essere, vorrei guardare chi laddove non lo desidera e…sì, dargli il mio aiuto, anche quando non lo vuole, anzi, soprattutto quando non lo vuole perché è dove ne ha più bisogno…E con questo ennesimo pensiero diamo pure un calcio alla nostra dignità…in alto il masochismo…Mi detesto!!!”

Terry: Ciao!

Greta ( alzando gli occhi e guardandola stupita): …Ciao!…che ci fai qui?

Terry: Beh! E’ vero che sei una che ci da dentro nello studio, ma anch’io, ogni tanto, lo faccio!

Greta: Scusami, non volevo offenderti è che…

Terry: Lo so! Ti stai chiedendo perchè non sono alla gara?! Ci sono andata ma visto che si faceva tardi sono ritornata qui, devo studiare…domani, ho un’importante interrogazione!

Greta: Greco?

Terry: Italiano!!!…Senti Greta, già che ci sei…tu sei brava, mi aiuteresti a cercare questo libro, sto rovistando da ore ma…

Greta: Fammi vedere il titolo?…Ah! ok! Posso darti una mano!!!

Greta si alza, camminando con Terry in direzione degli enormi scaffali, comincia a cercare mentre l’altra va a qualche libreria più avanti.

Dopo cinque minuti, Greta trova il volume. Cerca Terry, ma non c’è; decide di aspettarla al tavolo dove ha lasciato la sua roba. Dopo altri cinque minuti la vede rientrare dalla porta d’ingresso.

Greta: Ma cosa hai fatto?

Terry: Eh! Scusami! Avevo bisogno di andare al bagno, e poiché ti avevo persa…

Greta: (sorridendo) : Non importa! Ho trovato il tuo libro!

Terry: Ah! Grazie!

Guarda fuori dalla finestra.

Terry: Greta? Ma quella ragazza non è Simona della 3° H?

Greta si affaccia incuriosita.

Greta: Chi quella con lo strano berretto?…Ma non mi pare, lei è più alta!

Terry, estrae qualcosa dalla tasca e lo depone sotto uno dei libri di Greta, facendo attenzione che la ragazza non lo noti.

Terry: Bah! Si vede che mi sono sbagliata, ho preso fischi per fiaschi!!!…Beh! Grazie ancora per il libro, ora devo proprio andare. Ciao eh!!!

Greta: Ciao Terry!!!

 

Quanto manca ancora?…poco, relativamente poco alla metà del percorso! Tra non molto sarebbe giunto al punto di  ritorno, avrebbe girato in uno spiazzo largo e sarebbe ritornato indietro. Il suo avversario gli è dietro di qualche metro, forse sono solo centimetri, ma lì per lì non riesce a calcolarlo. La strada adesso è più liscia…finalmente!!!Tempo: solo un millesimo di secondo e…trilla il telefono…Panico!…Lui ha una scheda apposta per quelle particolari occasioni, un numero che ha solo una persona e quando questa persona chiama, vuole dire  “Pericolo!”…Marco gli sta squillando, sente la vibrazione sotto il suo giubbotto e ora anche la suoneria assordante che si perde con il rumore del motore e delle ruote sull’asfalto. Se Marco sta facendo suonare il cellulare vuol dire che sta per arrivare la polizia, o che qualcuno li ha scoperti, comunque è qualcosa che prende il nome di “minaccia”. Accelera, quasi in modo avventato e rischioso, l’avversario teme che sia matto. Ma lui è lontano, ad un bivio di campagna avrebbe dovuto svoltare a sinistra, niente, lui va a destra. Procede per la strada inseguendo la sua via d’uscita. Accidenti a quel posto che non conosce!!! Poi la vede, finalmente…la tangenziale, quando, come, è andato a finire fin lì? Non lo sa. Ma è salvo. Imbocca la strada, si mette in carreggiata. E’ fuori dal pericolo.

Non sa quanto tempo sia passato, ma per lui tanto, comunque abbastanza pur non desistendo di andare alla dependance di Mattia, invece che tornarsene a casa e rilassarsi…non può, deve farsi spiegare che diavolo è andato storto!!!

Quando spalanca la porta, tutti lo guardano come se fosse stato “San Reincarnato”.  Ma non da il tempo a nessuno di dire “a” che parte in quarta.

Victor: Mi volete spiegare che cazzo è successo?

Marco (prendendo il controllo della situazione): …Ecco, io ho ricevuto una chiamata da Terry che mi avvertiva che qualcuno aveva fatto una soffiata alla polizia per coglierci tutti in flagrante, così ho pensato subito di chiamarti.

Victor: Ed era vero?

Mattia: Sì!… Io e Fra’ ci siamo appostati a debita distanza e abbiamo visto che un paio di auto salivano su per la strada dove si teneva la gara!

Victor ( passando dagli occhi di Mattia a quelli di Marco): E chi cazzo è stò qualcuno che ha fatto la spia???

Marco: Glielo stiamo chiedendo anche noi, (indicando Terry) ma non vuole dircelo, aspettava te…

Victor (rivolgendosi spazientito alla ragazza): Beh???

Terry ( con aria boriosa, comincia a girare tra i presenti esponendo i fatti che solo lei sa): Vi ho spiegato che oggi non sarei venuta alla corsa perché avevo da studiare…

Fra’: Taglia corto!

Terry: …sono andata in biblioteca per prendere un testo che mi serviva, quando, due aule prima della sala ho visto una persona fare una telefonata al cellulare, la conoscevo quindi stavo per avvicinarmi, ma quando ho intercettato qualche parola,circa una denuncia, ho origliato, così che ho scoperto che quella stava dando alla polizia il nome del posto dove si teneva la corsa…Ho chiamato subito Marco e lui ha avvertito tutti!!!

Victor (assottigliando gli occhi): E chi è questa persona???

Terry:… … …Greta!!!

Mattia: Che cosa???

Teresa ( alzandosi dal divano subitamente): Stai mentendo???Lei, non farebbe mai una cosa del genere, non ne è capace!!! Sei bugiarda!!!

Marco: Calmati Teresa!

Terry (forte di sostenere lo sguardo di Victor): Che c’è?…Non dici niente?

“…dire, qualcosa…perché si aspettano pure che io dica qualcosa?…e che cosa? Cosa?…E’ stata lei! Dovrei sentire il sangue ribollirmi in corpo, se fosse stato qualcun altro forse sarebbe accaduto, ma…ma con lei, come pretendete che accada…mentre voi pensate a quello che dovrei farle…io sto pensando a come posso  difenderla!”

Victor ( ergendo il suo sguardo su quello di Terry): Sei falsa!!!

Terry lo affronta interrogativa…sembra perdere per qualche secondo la sua sfrontatezza,  si fa più piccola, non ha più l’altezzosità di prima.

Victor: Della gara di oggi ne ho parlato io a Greta, e non le ho detto dove si sarebbe tenuta…quindi non poteva fare quella telefonata!

Terry si sente persa…fila…il suo discorso é logico…

Teresa: Sì invece, lo sapeva!…sono stata io stessa a dirglielo,…questo pomeriggio, …quando ho cercato di convincerla a venire con noi! A me lo aveva detto giorni prima Marco!…Se solo non lo avesse fatto?!

Queste ultime parole le aveva appena sussurrate… tutti la guardano esterrefatti…grazie a Victor, non sapeva come, per un momento le insinuazioni di quella meschina erano state messe in dubbio, e si sta ripetendo che se fosse stata una buona amica con Greta, avrebbe dovuto tenersi quel piccolo segreto per sé, così che l’avrebbe protetta…ma la verità…quanto sono pesanti le bugie!!!

Victor abbassa gli occhi. Si sofferma per un po’ a guardare a terra, come intenzionato a cercare di far uscire una soluzione da quel pavimento dove è attaccato. Nel

polverone di chiacchiere e animate critiche si sente il suo tono farsi sempre più marcato.

Victor: Che prova hai, per sostenere quello che hai detto?

Ritorna l’alterigia sul volto della ragazza.

Terry: Il suo telefonino!

Mattia: Già!…Se ha chiamato ci deve essere ancora il numero della chiamata!

Cadmo: E credi che sia tanto stupida da non averlo cancellato?

Terry : Chissà che non sia veramente stupida!!!

Victor ( guardando di sbieco Terry): Dov’è ora?

Terry: Forse, ancora in biblioteca?

Victor: Teresa? ( a cercare la sua conferma)

Teresa: …che ore sono?

Marco: Le quattro e mezzo!

Teresa:…mh!…sì, può darsi?!

Quando vede Victor attraversare la stanza in direzione della porta, Teresa è presa dal panico. Si alza di scatto. Gli va incontro.

Teresa: Ti prego! Lei, lei…(non riesce a spiccicare mezza parola, i singulti le impediscono di difenderla, per la seconda volta).

Victor: Voglio solo parlare con lei!

Ha un tono dolce, conciliante, insolito con lei…per un momento ha temuto chissà cosa potesse dire o fare alla sua amica, ma ora pare tranquillizzarsi alle parole di lui…ripensa a quando aveva insinuato che a Victor Greta piacesse…questo pensiero, questo per lei, solo è incoraggiante.

Quando Victor esce dalla dependance, a ruota lo segue Terry, che prende posto dietro di lui, e poi Teresa, insieme a Marco. Il resto della comitiva li guarda allontanarsi.

 

 

 

Allora, i primi saluti e ringraziamenti vanno ad Emily91 a cui piace molto la mia storia! Kiss

Inoltre saluto tutti i lettori che  seguono questa vicenda. :)

Infine vi voglio ricordare che ho postato un nuovo capitolo di "Vertigine", sezione videogiochi/ffVIII "_" e una storia autoconclusiva su Ranma 1/2     *_* Buona lettura *_*

 

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Capitolo 8
*** Nemmeno tu mi credi? ***


“Nemmeno tu mi credi?”

 

 

Victor: Salgo io! Voi aspettatemi qui!

I tre rimangono fuori dalla scuola mentre vedono la sua immagine scomparire a gran velocità, sembrano intimoriti…Victor è talmente impulsivo!…ma Teresa, Teresa è completamente spaventata…per quello che ha fatto Greta, per come ha reagito lei, ma più di tutto per come contrattaccherà l’amica quando saprà che non ha saputo nemmeno difenderla.

Victor è già fuori dall’uscio, apre con apparente calma la porta della biblioteca. Si da un’occhiata in giro. La scorge. E’ a qualche tavolo  distante, ad uno di quelli vicini alle grandi vetrate. Le si avvicina. Con cautela…c’è gente che studia e che in una maniera o in un’altra lui ha distratto.

Quando le arriva alle spalle, lei ha appena un sussulto.

Greta: Victor?!

Ha la voce calda, piacevolmente calda.

Victor ( sussurrandole ad un orecchio mentre le sfila piano la sedia da sotto): Prendi le tue cose…devo parlarti…è importante!

Quell’” E’ importante” lo ha sottolineato in modo che non facesse obiezione, non poteva permettersi quel luogo per discutere con lei. Il tempo di mettere insieme le sue cose che lui le prende il telefonino sul tavolo e stringendola per un braccio la trascina, gentilmente fuori.

Greta: Ma si può sapere che cosa sta accadendo?…Se hai fatto a botte con qualcun altro levatelo dalla testa che ti aiuti perché non lo farò…volevi che mi facessi gli affari miei, bene, me li sto facendo!!!

Victor non le risponde, lei non si stupisce, è da lui…

Egli si limita a camminare senza comunque lasciarla,per paura che scappasse forse?…Quando comincia ad entrare nel suo telefono, sfoglia le ultime chiamate effettuate…

Greta: Ehi! Come ti permetti di scovare nel mio telefono??? Ehi!!!

Guarda i numeri composti…” 112*…Polizia…!!!” La rabbia divampa per un momento, quanto basta per tenere la stretta ancora più salda.

Greta: Ahi, ahi!!!mi fai male!

Victor la guarda liberandola appena. E’ preoccupato…

”…sì ma…lei…non lo è…non ha paura di essere stata scoperta, già da prima, si è comportata così,  non ha reazione riguardo a quello che ha fatto, come se…non l’avesse fatto!!!”

Sono fuori, la strattona ancora per un secondo facendola aderire alla sua moto, poi le si avvicina e mettendole una mano sulla spalla, abbassa la testa all’altezza di quella di lei.

Victor: Ora tu ci dici perché hai fatto una cosa tanto meschina?

Greta: Di che parli? ( guardando Teresa)…ma che cosa è successo?

Victor: E’ successo che per poco non ci facevi finire tutti nei guai?…Perché hai fatto quella telefonata?

Greta: Ma quale telefonata?

Victor ( alzando molto la sua voce) : Non mentire con me! Terry ti ha sentito telefonare alla polizia e denunciare la gara!!!

Greta (rivolta a Terry): …non capisco!

Terry: Ma dai Greta! è inutile che menti con me! ti ho vista mentre chiamavi e ho ascoltato quello che dicevi al telefonino…(guardando Victor)…c’è il numero vero? L’hai trovato?

Victor alza solo il telefonino accennando ad un “sì” col capo.

Greta ( ormai completamente alterata): Ma mi volete spiegare che diavolo state dicendo? Ma quale telefonata? Ma di che parlate?

Teresa: La gara è saltata. Mentre Victor stava correndo, Marco ha ricevuto una telefonata da Terry che spiegava come fossimo stati traditi tutti denunciandoci alla polizia, così Marco ha avvertito Victor e ci siamo salvati tutti per un pelo.

Poi, ritrovati  da Mattia,   Terry ci ha raccontato di averti vista fuori dalla biblioteca, fare quella chiamata.

Greta:…Santo cielo! E voi credete davvero che io abbia potuto fare una cosa simile?

Terry: Perché no! Ricorda che c’è il numero ancora memorizzato sul tuo telefonino!

Greta: Ma tu lo sai che non è vero! Io sono sempre stata in biblioteca, stavo preparando l’articolo, tu sei venuta e mi hai chiesto di aiutarti a cercare un libro…Tu…tu sei sparita per più di dieci minuti e quando sei ricomparsa sei entrata in biblioteca; sei uscita dalla sala e poi sei rientrata…io non ho fatto quella chiamata!

Victor: Che libro era?

Greta: …”Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.

Victor ( a Terry) : Ce l’hai qui quel libro?

Terry ( un po’ a disagio) : Sì, ma non significa niente! Avrebbe potuto vedermi in qualunque momento…quando è rientrata in biblioteca, per esempio, anch’io l’ho fatto visto che mi serviva il libro e dopo sono venuta da Mattia.

Greta inizia a piagnucolare. Si sente incastrata in una cosa, pur avendo la certezza di non averla fatta!

Greta: Bugiarda! Perché avrei dovuto fare una cosa tanto insulsa, me lo spieghi? Perché?

Victor: Perché sei sempre stata contraria alle corse clandestine, perché Teresa ti ha messo da parte per il suo ragazzo, perché hai visto un buon pretesto per fare incrinare i rapporti tra di noi e così chissà che la tua migliore amica non sarebbe ritornata da te!!!

Greta non è capace di apostrofare nemmeno un vocabolo, ha solo la forza di guardarlo mentre, per l’ennesima volta parla male di lei, mentre per la terza volta mette in dubbio i suoi buoni propositi, mentre per la centesima volta la offende.

Greta: Io…non ho mai pensato questo…

Victor: Bugie!!!

La ragazza non ce la fa più a sostenerlo…è irrecuperabile. Si rivolge a Teresa…la seconda persona per lei importante, in quel momento.

Greta: Nemmeno tu mi credi?

Terry: Ma se è stata lei stessa a dirci che ti aveva confessato il posto dove si teneva l’incontro?! Certo che non ti crede!!!

Marco: Terry sta zitta!!!

Gli occhi di Greta si gonfiano a dismisura, talmente che non riesce a ributtar giù le lacrime.

Greta: Nemmeno tu!!!(Rivolta ancora alla sua amica).

Ma Teresa non le risponde, non sa più che dire, chi e quanto delle due avesse sbagliato di più.

Greta strattona Victor, comincia a camminare veloce, veloce, sempre di più fino a sentirsi fuori dal giogo…Lei con quella gente ha chiuso!!!

 

 

 

Ciao gentee!! Postato anche questo chapter...*_* Allora, tanto per cominciare: un MEGA SALUTO ad Emily91 e sassybaby che ormai sono diventate le LETTRICI NUMERO 1 di questa fanfiction!! Sono molto contenta che vi piaccia perchè in questo modo ho uno sprono a continuare. In effetti questa storia non è così lunga come sembra, ma posso lavorare ancora di fantasia  se dovesse piacervi tanto!!

Ad ogni modo...Buona lettura a Tutti *_* 

medea nc 

P.S. Non so se posterò in questo week-end...quindi godetevi l'intrigo...*_' Buon San Valentino al popolo di Erika FF

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Capitolo 9
*** "Chi mente, paga!" ***


“Chi mente, paga!”

 

 

Trilla la sveglia. Cuscinata alla sveglia. Caduta della sveglia. Rottura della sveglia.

“Centoventisette… Mannaggia la scuola e che non crolli!!!Guarda te se uno deve alzarsi di primo mattino per questa cazzata!!!”

 

Signora Silvia: A che numero stiamo?

Victor ( trangugiando una fetta biscottata con la marmellata): Censtovbnetisbette!!!

Signor Nicola: Centoventisette? Di che cosa?

Sabrina: Di sveglie!

Signor Nicola: In appena dieci giorni di scuola?

Sabrina: No! In tre anni, di scuola!!!…Papà?…Nel caso te lo fossi scordato?…Il mio r-e-g-a-l-o- d-i c-o-m-p-l-e-a-n-n-o!

Signor Nicola: Traduzione?

Sabrina: Telefonino!!!

Luca: Ah! Ma allora sei fissata!!!

Sabrina: Il compleanno è mio e decido io quello che voglio ricevere!!!

Victor: Da che mondo e mondo i regali non si chiedono, ma si accetta con cortesia tutto quello che una persona  dona, ecco perché sinonimo di regalo è sorpresa!!!

Signor Nicola: Sei assunto come mio legale!!!

Victor: Passami diecimila euro al mese!!!

Signor Nicola: Licenziato!!!…Comunque sia!!!(Rivolto alla figlia)…ci tieni proprio a quel cellulare?

Victor(con una mano alla fronte) & Luca: No! Non cedere!!!

Sabrina: Sì!!!

Il signor Nicola guarda la moglie.

Signora Silvia: Non fissare me! Io non glielo porto a comprare, sono profana in materia!

Il signor Nicola allora si rivolge ai figli.

Luca: Non posso, ho da fare!

Victor: Eh!!!…quanto mi dai per accompagnarla?

Sabrina: Guardate che ci so andare anche da sola!

Signor Nicola: Ah! Su questo non dubitavo! Il mio timore è che con i soldi in tasca tu sei pericolosa…finiresti col comprarti tanti aggeggi uniti al telefonino. Meglio che ti porti tuo fratello…gratis!!!

Victor: Ah!!! Che schifo!!!(rivolgendosi alla sorella)…oggi pomeriggio!!!

 

Fuori al liceo. Ci sono tutti. Beh! Quasi tutti…perché, ovvio, manca lei…Pare che nessuno ne senta la mancanza…mentono! Era nuova, ma sì…si stava ambientando bene…però, dopo la storia della corsa…beh! Nessuno ne aveva più parlato…la verità è che nessuno voleva più farlo…sporcarla così, quando si era mostrata talmente leale…quanti giorni erano passati, due, tre, quattro…solo quattro giorni…così pochi!!!

Victor si guarda in giro. La sta cercando…lui lo sa che lo sta facendo…e ciononostante continua a farlo. Gli altri si fanno strane idee in testa? E chi se ne frega!!!Ormai è da quattro giorni che la cerca e nessuno deve rompergli, nessuno deve distrarlo da quella routine, lui ne ha bisogno, ha bisogno di incontrarla ”…è perché non c’è…è perché non si fa vedere…è perché sono passate novantasei ore da quando non la vedo…novantasei…dopo quel pomeriggio si è volatilizzata…nessuno l’ha più vista, nessuno la scorge ne quando si entra ne quando si esce da scuola, nessuno che la incroci nei corridoi…ci sarebbe Teresa…loro stanno in classe insieme, ma lei è restia a parlarne…è comprensibile, ha perso la sua migliore amica…l’unico dato sicuro è che il giorno dopo la lite non si è presentata a scuola…d’accordo…e sia…ci rimangono altre settantadue ore però…dove cazzo è finita in settantadue ore???Porco cane, potresti almeno uscire fuori, farti vedere, tanto per mettermi il cuore in pace…sei arrabbiata? Sti’ cazzi!!!Anch’io sono arrabbiato con te, sto incazzato nero per quello che hai fatto e pensi che me ne importi qualcosa?…bastasse vederti, e mi scorderei persino il giorno in cui è accaduto quel trambusto…Diamine vuoi proprio farmi sclerale!!!” 

Passano i minuti ma di lei neanche l’ombra. I ragazzi si affollano nei corridoi, entrano nelle aule.

Victor: Teresa?!

Teresa: Victor?

Victor: Senti?!…Lo so che non vi rivolgete più la parola…ma…puoi dirle solo che devo parlarle? Che mi aspetti fuori in cortile, all’uscita da scuola?

Teresa ( con un sorriso rassegnato): Non si presenterà!…tu lo sai che non lo farà!!! (poi guardando l’insistenza del ragazzo, negli occhi)…va bene, glielo dirò!!!

 

Greta è già seduta al suo banco, da quanto? Mezz’ora, all’incirca. Lei sa che la banda è al gran completo solo dopo le otto e un quarto e pass, così, per evitarli arriva puntuale alle otto, entra in classe e aspetta che suoni la campanella. Stesso procedimento alla fine delle lezioni: appena suona l’ora, fuori di corsa, in questo modo, quando quelli lì saranno pronti per uscire, lei ha già fatto quattrocento metri. E’ intelligente, e brava in questo! Sa come evitare le persone, lo sa fare, se lo vuole!!!

Teresa la osserva, capta ogni suo gesto, qualunque suo atteggiamento, la più piccola espressione del volto. Ha capito il suo gioco onde evitare gli altri, l’ha capito…però non lo dirà a nessuno, non può farle anche questo, l’ha già ferita abbastanza, ora è tempo di compiacerla un po’…e poi così, le sembrerà di esserle sempre amica, dividendo un segreto come quando facevano ai tempi che si volevano così bene! E’ un modo per starle vicina, per non sentirla troppo lontana…perché lei è Greta, e anche se prima non se ne rendeva conto, ora sa perfettamente che senza Greta tutto è terribilmente più noioso!!! Victor rimproverava la sua migliore amica di non volersi separare da lei? Se ora sapesse quanto invece sia il contrario!!!

Nell’intervallo della prima ora, le si avvicina, avverte lo sguardo indifferente dell’amica, se lo immaginava.

Teresa: Victor mi ha chiesto di dirti, se potevi aspettarlo nell’atrio alla fine delle lezioni…vuole parlarti!!!

Greta:…Rassicuralo pure che non ci andrò!!!

Teresa:…Ti voglio bene!!!

Greta:…Mm…Ma davvero? (con evidente aria di non curanza)

Teresa: Sono stata infida con te…a prescindere da quale sia la verità…Io…vorrei solo che tu mi perdonassi…Mi manchi molto!

 

L’ultima ora. Finalmente. Di gente in gente, l’ultima ora scolastica, per ogni ragazzo, di qualsiasi età, rappresenta l’ultimo ostacolo di una dura, faticosa, spesso  e volentieri, pure noiosa giornata di scuola!!!E’ il respiro prima del salto. E quando per mano divina, c’è ginnastica o meglio ancora un’imprevedibile, sempre gradita sostituzione, specie se di una lezione importante, meglio ancora!!!

La classe di Victor & Company può gradire di quella sorpresa…!!!

Teresa ( entrando nell’aula sprovvista d’insegnante, con aria sorpresa): Ehi?!…non avete lezione?

Marco: Ciao!…quella di matematica non è venuta!

Teresa: E il supplente?!

Marco: Ha firmato ed è corso dal preside!!!…e’ da quasi un’ora che ci ha lasciati così!!! Ma tu perché sei qui?

Teresa : Volevo avvertire Victor che …per quella cosa ( scuotendo la testa in segno che lui captasse il messaggio)…è “No”.

Improvvisamente entra anche Sabrina.

Victor: Che diavolo ci fai tu qui?

Sabrina: Volevo chiederti perché non andiamo alla fine delle lezioni in quel posto?

Victor: Sabrì non rompere…ti ho detto oggi pomeriggio!!!

Sabrina, guardando Terry, seduta un banco distante da Victor, maneggiare il suo cellulare, si rivolge alla ragazza.

Sabrina: Ehi! Terry! Ma si può sapere quanti telefonini hai?

Terry:…?

Sabrina: Comunque è un peccato che tu non abbia portato quello nuovo, glielo avrei fatto vedere a Victor, è tale e quale a come lo voglio, io, stesso modello e colore.

Terry: Sabrina, ma di che stai parlando?

Sabrina ( con aria innocente e disinteressata): Ma sì scusa! Quello che ci avevi lo scorso giorno…ehm! Quand’è stato… venerdì, forse…stavi sulle scale del secondo piano, stavi telefonando, non mi hai neanche visto, perciò ho proseguito, ci avevi l’ultimo modello di cellulare che voglio anch’io!!!

Il viso della ragazza sfuma in mille tonalità differenti, mentre il resto la guarda incerto.

Terry: eh! Ti sbagli, non ero io!!!

Sabrina:…Scherzi? Comunque quel telefono è bellissimo, anche il colore mi piace, e poi c’ha quel ciondolo che volevo chiederti dove l’hai comprato!

Teresa: Il ciondolo???

Victor ( rivolgendosi a Sabrina, come se già avesse capito dove stava andando a parare Teresa): Che forma aveva questo ciondolo?

Sabrina: Mi pare una fogliolina…però non ne sono sicura perché non ci ho prestato molta attenzione!!!

Victor: Se ti faccio vedere quel telefonino, sapresti riconoscerlo?

Sabrina ( con superiorità): Ma certo!!!

Suona la campanella. Fine delle lezioni. La classe esce, tranne il solito gruppo, ovviamente. Ci sono cose più importanti a cui pensare.

Teresa: Greta!

Nemmeno il tempo d’intercettare i suoi pensieri che la ragazza corre fuori dall’aula, scorge appena l’amica che la strattona spingendola nella classe 1°G, dei ragazzi.

Greta non ha il tempo di ribattere che si ritrova tutti gli occhi puntati su di lei.

Victor le si avvicina.

Victor: Dammi il tuo cellulare!!!

Greta: Cerca di andare a crepare!

Mattia: Wow!!!

Teresa: Greta? Per favore…solo un momento!

Li guarda con aria strana…”che diavolo sta accadendo ora?”…poi caccia l’aggeggio dalla tasca e lo consegna al ragazzo. Egli si gira su se stesso e lo fa vedere alla sorella.

Victor: E’ questo?

Sabrina: Sì…sì! È proprio questo qui!!!c’è anche il ciondolo!

Tutto spiegato. Tutto chiaro. Tutto smascherato!!! Victor, Teresa, tutti hanno capito a conclusione che a mentire non era stata la nuova arrivata, ma qualcuna che credevano conoscere bene!!!

Victor (con aria di sfida scritta in faccia, verso Terry): Allora?…non hai niente da spiegarci?

Terry: Non crederai che io abbia fatto…sareste andati voi di mezzo, non potevo…

Victor: Tu non sei mai mancata a nessuna gara, mai!!!Anche a quelle che spesso e volentieri volevamo proibirti…e guarda il caso?! manchi proprio quel venerdì!

Teresa: Dici di aver visto e sentito Greta fare quella chiamata…con la  prova: il numero sul telefonino, il ché, noterai anche tu è alquanto stupido…una persona che ha la furbizia di fare quello che avrebbe fatto lei, la prima cosa si disfa delle prove…dal canto tuo, invece sei sicura che quel numero non l’ha cancellato, perché ne eri sicura Terry!!!tu sapevi con certezza che quel numero l’avremmo trovato ancora nella memoria…non hai mai temuto che lei avesse potuto eliminarlo…ma questo è ovvio…

Victor: Come poteva cancellare una chiamata se non l’aveva mai fatta!!!

Teresa: Già!

Marco: E allora…quando Greta  ha detto che tu eri uscita dalla biblioteca, aveva ragione? ( Cercando conferma negli altri)…e c’è la prova che ti ha visto Sabrina…

Teresa: La verità è che tu hai chiamato la polizia col suo cellulare, per incolparla, e poi hai avvertito noi col tuo, così che ci saremmo tutti messi al sicuro, tu saresti passata da eroina, e lei sarebbe stata mandata via dal gruppo…

Terry: No! Tu stai mentendo! Ti stai inventando queste cose per difendere la tua amica, vuoi accusarmi perché invidiosa…

Teresa: No! Non io, ma tu! Tu sei invidiosa Terry!!!

Victor: Ma perché?…Perché l’hai fatto?

Terry: Io non ho fatto proprio niente…(accanendosi su Greta)…lei, è lei che ti sta mentendo, che vi sta mentendo…vuole farsi credere buona e innocente e tu sei tanto sciocco da non capirlo; fa finta di essere preoccupata per Teresa ma l’ho vista come ti parla e tu…tu ti stai lasciando incantare…puoi avere tutte le ragazze dell’istituto, però, no, ti fai abbindolare da lei!!!

Mattia: Sei gelosa!

Teresa: Sei innamorata di Victor?!

Terry: No…io gli sono solo amica, la sua migliore amica!!!

Fra’: No che non lo sei…sei sempre stata gelosa di lui, ti ha sempre infastidito vederlo con altre ragazze ed eri contenta quando si vantava di lasciarle…ti dava persino disturbo che  sceglieva di stare con noi, più di perder tempo con te!!!

Terry: Tutti contro di me…per via di questa stupida!!!…( a Victor)…Sì! Sono innamorata di te…io sono innamorata…lei, non lo sarà mai! Io sono arrivata a fare quello che ho fatto perché ti amo…credi che una così possa lottare per il tuo amore come sto facendo io…mai! Mai Victor, vedrai!!!

Esce dall’aula. Insieme a Terry va via anche Luluana. Victor guarda la sorella.

Victor: Te ne torni da sola a casa?

Sabrina: Come al solito!!! Comunque a quale gara vi riferivate prima???

Victor: Ah!!!…niente d’importante!!!

Sabrina: Tieniti i tuoi segreti, anche se non mi aspettavo che litigaste così, tu e Terry!!!

Fa per andarsene, salutando svogliatamente. Quando si avvicina a Greta e le mette una mano sulla spalla.

Sabrina: Ciao! Io sono Sabrina…non so come, ma pare che ti abbia appena fatto un favore…mi auguro che tu ne approfitti…giusto per ricambiare il piacere!!! (strizzandole l’occhio come se tutta la verità del mondo fosse racchiusa nella sua piccola testa, come se avesse già capito tutto…di lei…e di suo fratello).

Mattia: Sabri! Se vuoi, posso accompagnarti io?

Sabrina: Levatelo dalla testa Matty!!!

Victor si rivolge nuovamente ad una Greta che per tutto il tempo non aveva apostrofato nemmeno un monosillabo, ma si era limitata solo a sentire, ragionare, arrivare ad una conclusione e prendere anche lei una decisione. La guarda come chi si aspetta qualcosa…ma cosa? Dovrebbe essere lui a farle le sue scuse. Ma Teresa lo precede…sta per abbracciare Greta, quando questa si ritrae sdegnosa, attirando, per l’ennesima volta gli sguardi su di sé.

Greta ( guardando negli occhi Victor): Ridammi il telefonino!

Victor la osserva, poi si sposta sulla sua mano tesa, e senza dire una parola le restituisce il cellulare. La ragazza se ne va, nel più completo stupore dei presenti. Victor sta per andarle dietro, ma lo blocca Teresa.

Teresa: No! E’ inutile…lei è così…quando si mette in testa una cosa…non cambia idea,…è testarda!!!

Victor le sorride, poi lascia delicatamente la presa.

Victor: Anch’io!!!

Troppo tardi, è già fuori pure lui!!!

 

Salvee gentee!!!!! Allora tutto bene? Non vorrei deludere nessuno, giuro, ma sono arrivata ad un punto critico...In linea di massima...la storia si avvicina sempre di più alla fine...Però non so se farla finire su questa scia o darle un seguito più intricato?! °>>° questa è la mia faccia quando sto in dubbio.

Cmq volevo salutare sonietta, Emily91, PATATINAFRITTA e tutte le ragazze che hanno letto, recensito o cmq che hanno seguito questa ff... E' molto gratificante sapere che la mia storia, in qualche modo, vi sia stata di compagnia!!

Al prossimo chapter...Buona Lettura!!

 

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Capitolo 10
*** Ripeti il mio nome! ***


“Ripeti il mio nome!”

 

 

Cammina veloce. Cammina e spera. Spera vivamente che lui non la rincorra con quella dannata moto, causa dei suoi guai e delle sue paure. Perché può farlo…oh! Sì! Che può farlo! sarebbe da lui, sarebbe da Victor…A quanti isolati è lontana dalla scuola? Tanti?  non abbastanza.

Se avesse provato a raggiungerla a piedi, per la miseria che non  ci sarebbe riuscito! ma no, lui è con la moto…

Si ferma per riprender fiato, si volta indietro, non c’è nessuno…Ma poi perché avrebbe dovuto seguirla? A che pro? Lei non gli importa? No…Cammina più a rilento, è certa che non l’ha rincorsa!!!…no, non l’ha fatto!!!

E’ nel suo viale preferito, una bella stradina piena di alberi e case, villette con indimenticabili giardini. Anche la giornata è serena, sebbene,  ogni tanto spiri un venticello freddo…l’unico fastidio…sarebbe perfetto, se non ci fosse quel vento…

Ecco che comincia a cullarsi sui suoi pensieri, su quello a cui ha assistito poco fa’…accidenti a loro e a quando si è immischiata in quel gruppo!!!

E’ troppo soprappensiero, non se ne accorge.

Una moto sgomma rumorosamente all’altezza della curva del viale. Questo, la fa sussultare…”e’ venuto!!!”Continua a camminare, è tattica, non può fermarsi a spiare chi sia, tanto lo sa perfettamente che è lui!!!Altri cinque passi e la moto frena davanti a lei…per poco non la travolge…”quello sconsiderato!!!”

Victor ( da sotto il casco): Sali!!!

Ma lei gli gira intorno e, con aria non curante riprende la sua strada. Sente spegnere la moto. Il ragazzo si  toglie il casco, lo lascia pendere dal manubrio. Le arriva alle spalle, agguanta il braccio di lei spingendola bruscamente al muro pietroso di una delle ville; senza darle nemmeno il tempo di fare un passo, divarica le sue gambe, imprigionando quelle di lei, e con le braccia, sopra le sue spalle, incornicia il bel viso.

Greta: Lasciami subito!!! ( spingendo con le mani sul suo torace).

Victor: Non, fino a che terrai il broncio!!!

Greta: …Se non mi molli subito, io, mi metto a urlare!!!

Victor: Fallo!!!…Lo sai che non ho paura!!!

Greta: Che cosa vuoi da me?

Victor: …nulla! Sto solo aspettando!

Greta (visibilmente arrabbiata) : Cosa?

Victor: Che tu reagisca…che m’insulti, che mi offendi, che mi rimproveri quanto mi ero sbagliato su di te, che mi accusi di non averti creduto…tutto quello che c’hai in corpo…tu vai subito in escandescenza, non riesco ad immaginare che cosa provi dopo tanti giorni di astinenza!!!

Greta: Per te? ( con tono di sfida)…La più totale indifferenza!!! (notando la contrazione dei suoi occhi )…Volevi che m’impicciassi degli affari miei…ora te ne do’ la possibilità…mi hai accusato di avere secondi fini, di consigliarti solo per fare un favore a Teresa, invece che preoccuparmi di te…tre volte…tre volte mi hai offesa!!! Mi incolpi di cose che non ho fatto…bene…dovresti essere contento, almeno, grazie alla tua amica del cuore mi sono tolta dalle scatole…e tu sei  riuscito ad avere tutto quello che volevi con i minimi sforzi…ora però è il mio turno di essere arrabbiata, e non con te…la tua amica d’infanzia…la conosci da anni, avrei dovuto aspettarmelo che avresti creduto a lei e non a me!!!come tutti del resto, ma…

Teresa, è con lei che ce lo non fidandosi!!!

Victor: Davvero non t’interessa il mio parere?

Greta: Perché a te quand’è che te ne è fregato qualcosa del mio?

Victor: Allora t’interessa?

Greta: No!!! Affatto!!!

Victor: Scusami…

Greta:”…si sta scusando???”

Victor:…anche se il fatto di non averti creduto non è la cosa più importante!!!

Greta: Che vuoi dire?

Victor: …che anche se fossi stata tu a fare quella chiamata…io ti avrei perdonata lo stesso!!!

Greta: Questo non è vero! Tu non mi hai rivolto la parola per quattro giorni!

Victor: E come facevo?…non ti ho più vista!!! E poi questo è falso…io ti ho mandato a chiamare per Teresa; stamani, volevo parlare con te, per dirti che non me ne fregava nulla di quella storia, e allora non sapevo ancora la verità…ma tu non sei voluta venire…poi si è scoperta la faccenda…!!!

Greta: “ E’ vero…lui mi cercava stamattina…”…Perché?

Victor: Tu lo sai perché!

Greta: No, non lo so… ( esausta)…non lo so e non capisco perché devo mettermi ad indovinare con te…ma tu cosa vuoi da me?

Victor: Voglio te, Greta!!!

Il mondo si ferma. Uno spostamento d’aria e i suoi capelli danzano dolcemente dietro le orecchie, sfiorando presuntuosi le sue guance. Sente un brivido freddo percorrerle il corpo, da tintinnare in un tremito appena percettibile, questo suscita in lui, maggior desiderio.

I suoi splendidi occhi luminosi si spalancano, come le finestre su una grande veduta, dove la vista può spaziare…A questa dilatazione , Victor ha come l’impressione di essere sommerso da lei, camminare nel suo cervello, percorrere tutto il suo candido corpo, fino ad arrivare al centro nevralgico del suo io.

Victor: Stai tremando? ( ha la voce pastosa, profonda, sensuale)…hai freddo?

Greta indugia…forse non ha sentito neanche cosa le ha chiesto!

Victor interpreta quel silenzio come un “Si” e comincia ad aprire la cerniera della giacca a vento, si sfila l’indumento e glielo depone sulle spalle.

Greta:…Potresti ripetermelo? ( ora lo sta guardando diritto negli occhi, come se aspettasse da lui chissà quale risposta, mettendolo a disagio; che cosa deve ripetere?)

Victor ( con un mezzo sorriso): Cosa vuoi che ti ripeta?

Greta:…Il…mio nome!!!

Victor la osserva stralunato. Non stava pensando a quanto ci fosse qualcosa di più importante del ridire il suo nome? Lo aveva sentito? Aveva capito cosa volesse, anzi no, cosa pretendesse da lei?

Victor: Perché?

Greta:…E’…la prima volta che pronunci il mio nome!!!

Victor resta interdetto. A dire il vero non ci aveva mai pensato seriamente…ma per il semplice fatto che non era tanto seria poi come cosa…insomma, quando parlava con lei, o di lei…era sottinteso,  si capiva che dicendo “lei”, s’intendesse “solo lei”. Sorride. E’divertito. “Ha fatto caso che non  l’ho mai chiamata per nome!…Questo la rende ancora più carina!”

Victor ( ricomponendosi ) : Beh?…forse perché  non c’era motivo che io ti chiamassi per nome!

Greta ( acquistando la sua lucidità cerebrale): Se è per questo neanche prima! Ero qua, ci siamo solo io e te, stavi parlando con me, non era necessario dire il mio nome!

Victor: Porco cane, Greta! Mi stai facendo un predicozzo solo perché ho detto il tuo nome quando non era necessario…come se poi sta cosa fosse la più grande verità del mondo…la gente si chiama di continuo senza motivo…e poi non era questo il casus belli della questione, accidenti!!!

Greta ( con aria bonaria e nel contempo compiaciuta): Ah! No?!

Victor: No!

Greta: E quale sarebbe il casus belli? ( facendo scivolare la giacca dalle spalle e infilandovi le braccia).

Victor: E’…che prima di pronunciare il tuo benedetto nome ho detto qualcos’altro, ricordi?

Greta: Sì, mi ricordo!…e ti rispondo subito che non avresti dovuto permetterti una cosa del genere…io non sono una tua proprietà, non ti appartengo, -io voglio-non esiste…non…

Victor: Sei estenuante!!!

Greta: Estenuante a chi?…guarda che tu già stai in una situazione critica, non complicare le cose…in uno stato precario come il tuo pondererei le parole!!!

Victor: Bene! allora visto che la mia posizione è dubbia, non fa nulla se la peggioro ancora un po’…poi magari facciamo tutto un conto eh?!

Non afferra la battuta, ma poverina, non può. Le manca il tempo materiale. Lui non finisce di parlare che si arcua verso di lei e …la bacia!!!

La bacia…la sta baciando…ora, si stanno baciando…lei ha risposto. Gli sta facendo capire, che a modo suo, anche lei lo vuole, per davvero, sebbene si senta stretta, quasi soffocata dalle sue braccia forti che la trattengono, aderendo perfettamente con il corpo di lui, manco avesse paura che di lì a qualche secondo lei potesse scappargli….un bacio…il suo primo bacio…rubato da un insolente, screanzato…al quale dovrebbe opporsi…e infatti si sta opponendo…incrocia le sue braccia dietro alla nuca  e si aggrappa a sé come se fosse l’unico appoggio in un mondo che è sommerso e che dilaga. Si sta opponendo.

Quando si schiude quel momento, il ragazzo la lascia un po’ scivolare…appena un po’ per poterle vedere il viso, ma lei lo abbassa, quasi imbarazzata.

Victor (scherzando): Avresti almeno potuto collaborare dall’inizio!

Greta ( con un candido rossore): Non prendermi in giro!

Victor: Non sia mai!…dovrei passare un’altra mezza giornata a scusarmi per non sentirti rimproverarmi!!! ( la bacia sulla testa).

Greta: Che cosa ti ha fatto credere che avessi chiamato io, a quel numero?…Le prove schiaccianti contro di me?

E’ ancora attaccata a lui mentre gli solletica un muscolo del braccio, e la sua testa sprofonda nel torace virile.

Victor: Sei stata tu!

Greta: Come?

Victor:…Avevi rinunciato a vedermi giocare il giorno prima, solo per una cavolata…e poi mi vedevi correre il pomeriggio dopo, senza poterti opporre…se fossi stato io al tuo posto, magari…per dispetto avrei fatto qualcosa di sconsiderato…come quella telefonata, per esempio.

Greta: Ma ti sei dovuto ricredere!!!Io ho un animo troppo buono per fare certe cose…

Victor: e anche troppo modesto!!! ( precisa ironico).

Greta:…E poi lo credi tu che non ti abbia visto giocare…(sorridendo divertita).

Victor: Sì! Di’  che c’eri?

Greta ( sospirando come chi stanco di dare spiegazioni):…Il primo tempo è stato fiacco e noioso…due scatole così; se non fosse stato per te che centravi quei due canestri e per quel passaggio di Marco che è stato la fine del mondo, me ne sarei già andata…il secondo tempo invece è stato più eccitante, quelli del Pavese vi stavano dando una bella batosta hanno recuperato e sono passati in vantaggio…peccato solo che tu non abbia mantenuto la tua promessa…

Victor: Sì che l’ho fatto?

Greta: gomitata dell’avversario al fianco sinistro, al cinquantatreesimo minuto (tastando delicatamente la zona ferita)…proprio qua!!!

Victor: Ahi!…e così eri lì?!…Non è che ti ha raccontato tutto Teresa?

Greta: No, non l’ha fatto…comunque puoi sempre chiederglielo…mai che ti fidi?!…stai continuando a mettere la pomata?

Victor: Sì, anche se te l’ho quasi finita!!!

Greta: La mano?

Victor: A posto da giorni!…anche il sopracciglio!!!

Greta: Mi riaccompagni a casa?

Victor: Volevo farlo prima, ma visto che hai rifiutato?…Sali!!!...Chiamerai Teresa, vero?

Greta: No che non lo farò!...io ho i miei tempi per passare su certe cose…Quando me la sentirò…chiarirò!

Victor: Esci con me stasera?

Greta: …Forse…

 

 

 

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