Dreaming you

di Evelyn Wright
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 ***
Capitolo 2: *** 02 ***
Capitolo 3: *** 03 ***
Capitolo 4: *** 04 ***
Capitolo 5: *** 05 ***
Capitolo 6: *** 06 ***
Capitolo 7: *** 07 ***
Capitolo 8: *** 08 ***
Capitolo 9: *** 09 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***



Capitolo 1
*** 01 ***


Dreaming you

A new love story where a girl will see her dreams come true

 

 

Vi chiedo scusa sin dal principio se non saprò usare al meglio l'html poichè è la prima volta che ne faccio uso e non ho idea se quello che faccio è giusto XD vi pregherei semmai di avvisarmi così che io possa aggiustare sotto vostro consiglio! Grazie mille!

Ora passiamo ai motivi per cui ho scritto questa storia.. E' iniziato tutto per gioco quando una notte durante le vacanze di Natale del 2009 mi ero addormentata sul divano con una coperta addosso e il libro di Eclipse in mano (che stavo rileggendo per la millesima volta). Incomincio a sognare e all'inizio il sogno non aveva molto senso perchè stavo immaginando di essere in mezzo ad un labirinto con un tizio che mi inseguiva XD ma poi il sogno è cambiato e ho immaginato tutta la storia che ora vi appresto a narrarvi. Quindi la protagonista della storia sono io e tutte le decisioni che la Roberta della storia ha preso durante lo svolgimento di essa sarebbero state le stesse che la Roberta vera avrebbe preso!

Ho chiamato questa fanfiction appunto Dreaming you perchè è iniziato tutto da un sogno, un sogno stupendo da cui non volevo svegliarmi, ma non ho sognato il finale e quindi anche quello sarà una sorpresa per me e lo scriverò a seconda dei miei sentimenti.. Ci sarà una dura battaglia tra due uomini, uno è facilmente intuibile, mentre l'altro arriverà solo in seguito. L'unica cosa che vi dirò è che il secondo ragazzo è davvero molto importante per me e spero tanto di descriverlo come merita perchè è davvero speciale.

Detto questo non mi resta che augurarvi buona lettura e sperare che desideriate commentare al più presto la mia storia perchè più commenti fate più io posso migliorare e rendere la storia più piacevole e scorrevole ai vostri occhi ^_^

Un bacione a tutte, buona lettura, Bella Black.


Capitolo 1:

Era l’ultimo giorno di scuola e ascoltavo distrattamente le ultime parole dei miei insegnanti che ci auguravano di passare delle buone vacanze. Ma io avevo la mente altrove, e precisamente fuori dalla finestra dove si stava svolgendo una partita di tennis. Sentivo le loro risate e avrei voluto tanto unirmi a loro, ma era impossibile! Uno: ero in classe e uscire non si poteva. Due: non sapevo giocare a tennis! Quindi rassegnata non potei far altro che ritornare ad ascoltare la voce del mio prof che parlava delle difficoltà del terzo anno e del fatto che non avrebbe più insegnato nella nostra classe. Questo mi dispiaceva parecchio… Era il mio insegnante preferito! Ma lui non voleva seguirci per il resto del nostro percorso quindi stizzita arricciai il naso. “Colpa tua!” pensai e voltai la testa. Non volevo sentirgli dire che gli saremmo mancati… Bugie belle e buone! Ma la parola magia che fece aprire il mio cervello a nuovi pensieri fu la parola “vacanze” pronunciate come se fosse la cosa più bella del mondo…

Eh già…Le vacanze erano ormai alle porte e già la noia si faceva sentire. Certo in vacanza si ci può riposare dalle fatiche dello studio, ma le mie vacanze erano tutte all’insegna della noia e del sonnecchiare. Come lo scorso anno in cui non avevo fatto altro che dormire tutto il giorno in poltrona mentre guardavo la tv tra una pausa e l’altra. Avrei tanto voluto fare una bella vacanza, ma i miei genitori avevano deciso di non partire e nonostante le mie ovvie proteste nessuno mi aveva voluto ascoltare. Come al solito io parlavo sempre al muro. Ero miss invisibile anche per i miei. Che tristezza.

La campanella mi salvò da pensieri ancora più cupi. Era il suono che in quella scuola adoravo più di qualsiasi altra cosa! Misi tutti i miei averi dentro lo zaino e di corsa salutai tutti i miei compagni augurando buone vacanze e di nuovo eccomi sfrecciare verso i corridoi agognando “libertà” dopo quella lunga giornata noiosa. L’aria calda e il sole sulla mia testa non mi aiutarono a farmi sentire meglio e decisi di calmarmi. Purtroppo per me, con il passare degli anni mi sono indebolita e anche solo un po’ di sole sulla mia testa mi faceva star subito male. Una volta ero persino svenuta mentre correvo. Non chiedetemi come ho fatto perché io non ci ho capito nulla! So solo che all’improvviso mi sono sentita leggera e vedevo il pavimento avvicinarsi alla mia faccia. O ero io che mi avvicinavo al pavimento? Bo! Fatto sta che mi hanno portata in ospedale per accertamenti… Ma non avevano trovato nulla di allarmante come sempre… Mah! Per precauzione quindi mi misi all’ombra e aspettai l’autobus. Se solo avessi avuto la patente! E una bella macchinetta magari… Sarei stata già a casa in un baleno! Ma erano sempre gli stessi pensieri… Ogni volta all’uscita da scuola era la stessa cosa, ma ancora non mi ero abituata.

Per fortuna l’autobus arrivò in fretta quel giorno e fu una piacevole novità… e in un baleno fui a casa… Non mi accorsi nemmeno della strada perché tanto ascoltavo musica e questo mi rilassa notevolmente perché mi aiuta a sognare ad occhi aperti… ma lasciamo stare! Continuo la mia storia che è meglio! Arrivata a casa non c’era nessuno… Strano… Di solito mia madre era sempre in casa quando arrivavo da scuola… Questa cosa mi impensierì un pochino, ma dopotutto se fosse successo qualcosa di grave sarei stata avvertita no? Quindi mi calmai… Non mi restava altro che iniziare la mia vacanza con la prima dose di tv. Accesi e mi guardai un vecchio episodio dei Simpson che avevo già visto, ma a me sono sempre piaciuti, e quindi non mi dispiaceva rivederlo. I minuti passavano e ancora nessuna notizia dei miei… Forse era ora di chiamarli al cellulare… Quindi mi precipitai al telefono e in fretta digitai il numero di mia madre. “Tu-tu-tum…Tu-tu-tum” il telefono squillava ma nessuno rispondeva. Stavo incominciando a preoccuparmi sul serio quando mia madre rispose al cell.

<< Pronto! Roberta! >> e sentivo anche altri rumori che mi insospettivano più del dovuto. << Mamma, ma che sta succedendo? Dove siete? >> e i miei pensieri vagabondarono nella fantasia più sfrenata cercando una spiegazione logica. << Non ti preoccupare… Stiamo tornando! Chiudo! >> e mi riattaccò il telefono in faccia. Sbalordita e un po’ irritata urlai in faccia al telefono << E io che mi stavo preoccupando! Bene… Non ditemi niente. >> e incavolata nera tornai a guardare la tv e a mangiare il primo pacco di patatine che trovai nella dispensa. Ancora quel comportamento mi destava dei sospetti… Di solito mia mamma mi diceva sempre tutto perché io la obbligavo, e se questa volta non aveva detto niente significava che c’era in ballo qualcosa di grosso che dovevo scoprire al più presto.

Quindi mi rialzai e andai a cercare ovunque qualche indizio su tutta quella storia così assurda! Uscii fogli e foglietti dallo studio di mio padre (poi rimisi tutto apposto) e andai anche in camera dei miei che era off-limits a noi poveri figli, ma non trovai nulla di compromettente. Anche lì cercai nei posti più impensati, ma nulla. Mi stavo incominciando a spazientire e avevo ancora mezza stanza da risistemare, quando sentii il rumore di una macchina e di un cancello terribilmente familiare. I miei erano tornati. In fretta, come se da questo dipendesse la mia intera vita, incominciai a riordinare tutto. Ma non arrivai in tempo e i miei mi trovarono a terra, mentre cercavo di recuperare un foglio che mi era caduto accidentalmente sotto il letto, e mi guardarono perplessi. << Ehm… Mamma… Papà… Salve! >> e ridacchiai nervosamente. Con aria severa mia madre disse << Roberta ti dobbiamo parlare… >>

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Ho modificato il capitolo per l'aggiunta di alcune parti grafiche che mi sembravano appropriate per immaginarvi meglio i personaggi della mia storia ^_^

Ecco Roberta (che tra le altre cose sarei io) :

Ho cercato a lungo un'attrice che mi assomigliasse e lei è molto simile a me sotto diversi punti di vista.. anche se a dire il vero assomiglio molto di più a Kristen Stewart, ma non potevo usarla per motivi che scoprirete in seguito XD l'attrice che mi interpreta è Emma Roberts! Nel prossimo capitolo i miei genitori nella fanfiction!! Un bacione a tutte!

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Capitolo 2
*** 02 ***


Grazie davvero a tutti per i commenti sulla mia storia!! Li ringrazio un pò in ritardo dato che comunque avevo già pubblicato da un pezzo il secondo capitolo quando hanno commentato il primo, ma sono contenta che l'abbiate fatto ^_^ un bacione grosso a tutte!!

p.s. alla fine del capitolo troverete le foto dei genitori di Roberta! correte a vedere dopo aver letto il seguente cap! ^^

 

Dreaming you

 

Capitolo 2:

<< Roberta ti dobbiamo parlare… >> furono queste parole a mandarmi in crisi. E adesso cosa avevo combinato? Dalla faccia di mia madre sicuramente qualcosa di grosso! Era troppo seria e questo non portava mai nulla di buono… Ripassai mentalmente tutti i guai che avevo combinato fino ad ora, ma non sembravano essere tanto gravi! Ne avevo fatti di peggiori e mi avevano solo dato un bel castigo per quelli… Ma allora cosa poteva essere? Era inutile che io ci ragionassi… Sicuramente non sarei neanche arrivata vicino alla verità quindi sbottai << Dai… Cosa c’è? Ho fatto qualcosa? >> era quel silenzio ad uccidermi più di tutto. Mio padre poi non aveva neanche aperto bocca e sembrava seccato.

Ma non solo seccato, aveva in viso un’espressione tipo quella dell’amara sconfitta o qualcosa del genere che non sapevo spiegare a parole (o pensieri dato che stavo pensando). << Ecco… >> finalmente stava dicendo qualcosa! << No… niente… >> e volevo accasciarmi a terra come nei cartoni animati. Ma cosa c’era di tanto importante da non potermelo semplicemente dire? << Alfio… Diglielo tu… >> e così mia madre scaricava la responsabilità a mio padre! E io continuavo a non capirci un piffero. E stavo incominciando quasi quasi a non voler sapere più nulla.

Era sempre così… Quando la storia si faceva complicata, se la leggevo in un libro ero tutta eccitata, ma se succedeva a me preferivo ritornare nel mio cantuccio personale e non ascoltare più nessuno. << Non mi coinvolgere. E’ una tua idea e io è già tanto che abbia accordato il permesso… Non sono per niente d’accordo però! Per me questa storia è chiusa. E non so neanche che ci faccio qui! >> e così dicendo borbottando qualcos’altro se ne andò nel suo studio. Mia madre si portò una mano in viso sospirando per la reazione di mio padre e si avvicinò sul letto.

<< Vedi… Tua cugina mi ha detto che ha vinto un viaggio per 3 persone. Vorrebbe che ci andassi pure tu… >> e io urlai << UN VIAGGIO!? E perché non me lo hai detto subito? >> e già stavo immaginando un bel posticino in un villaggio turistico a Roma. Era da un sacco che desideravo visitare la capitale, ma per un motivo o per un altro non c'eravamo mai potuti andare. Non sapevo perchè esattamente il mio primo pensiero era stato quel viaggio a Roma, forse semplicemente perchè credevo che non potevamo mai avere la fortuna di vincere un viaggio all'estero, ma per fortuna mia madre, prevedendo i miei viaggi mentali, mi riportò alla realtà << Il problema sta nel fatto che il viaggio ha come meta Los Angeles! Tesoro, tu non hai mai volato e hai paura… Tuo padre neanche vuole mandarti… E anche io ho paura… Ma se vuoi io convincerò ancora tuo padre che questa è la scelta migliore. >> aveva maledettamente ragione. Io non avevo mai volato in vita mia e il posto più lontano in cui ero stata era Trapani, cioè nella stessa isola in cui abito io. Era stato sempre un sogno andare in America, ma ogni volta che facevo i bagagli per andarmene in un posto nuovo (anche casa di un’amica per una notte) mi si stringeva il cuore perché mi sentivo abbandonare un posto che mi è caro. Figurarsi attraversare l’oceano e tornare dopo chissà quanti giorni!

Ma una parte di me voleva realmente andare… Voleva esplorare quella nuova terra, e chissà, vedere anche qualche bel attore per strada! Un altro mio sogno era quello di trasferirmi in America e imparare a fare l’attrice… E ancora mi facevo problemi per un semplice volo? E che sarà mai! Io dovevo andarci per fare esperienza. E sarei stata con mia cugina, e non con un’estranea. << Mamma, io devo andarci… Lo sai che prima o poi ci sarei andata… Ora che ho la possibilità di farmi un viaggio gratis, perché non andare? Mi mancherete, e lo sai… Ma devo andare… Devo guardare la città dove forse vorrei andare ad abitare… Mi capisci? >> e la guardai con gli occhi luccicanti per le lacrime che riuscivo a stento a trattenere. Odiavo piangere… Se avessi potuto avrei abolito le lacrime… Mi facevano sentire debole… Anche se sapevo benissimo che non era per debolezza che volevo piangere.

<< Certo che capisco… Lo so… Ci sono passata anche io… >> e mi tolse i capelli che erano scivolati dal viso << Vai… Ti divertirai… E vedrai luoghi che io e tuo padre non avremmo mai potuto farti visitare… >> e fu allora che scappai via. Non riuscivo più a trattenermi e non avevo neanche varcato la soglia che piangevo come una fontana. Mi rifugiai in bagno e piansi.

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Come promesso ecco gli attori che interpretano i miei genitori nella fanfiction! Anche per loro non è stato facile trovarli, anche perchè non dovevano essere troppo famosi per delle ragioni che spiegherò in seguito, ma alla fine ce l'ho fatta XD anche se ho fatto uno strappo alla mia regola per quanto riguarda "mio padre" perchè lui è molto famoso! ma non fateci caso XD

Ecco papà interpretato da Pierce Brosnan:

Ed ecco mia madre interpretata da Courtney Cox:

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Capitolo 3
*** 03 ***


Dreaming you
 


Capitolo 3:

Piansi fin quando non mi calmai e iniziai a programmare il viaggio. Mi faceva sentire un po’ meglio non pensare a quello che mia madre mi aveva detto… Era tutto troppo doloroso. Non gli davo una colpa perché non potevano permettersi certe cose… E cercavo di non mostrarmi mai scontenta per quello che ricevevo, ma loro capivano quando gli nascondevo qualcosa e si intristivano. Questo poi era un punto spinoso. Tutti i miei amici viaggiavano spesso, io invece no. E di questo si dispiacevano da morire. Ma ora era arrivata la mia occasione! E un viaggio in America era davvero la migliore delle occasioni che mi poteva capitare… Così mi diedi una pulita e uscii dal bagno andando in cucina dove tutti stavano mangiando.

<< Ha chiamato tua cugina mentre eri in bagno… Ha detto di farti trovare pronta per dopo-domani che dovete partire… Alle 5 di mattina. Dovete fare scalo a Roma per prendere il volo diretto per Los Angeles. E’ già tutto prenotato e i biglietti li ha lei. >> e mi sedetti senza dire una parola. Ero ancora nella fase post pianto dove ero tristissima e imbronciata con poca voglia di parlare… Incominciai a mangiare e ascoltavo quello che dicevano alla tv fingendomi interessata. L’ultima cosa che volevo era continuare a parlare! E mio padre aveva ancora quella faccia bizzarra, segno che ancora non mi aveva del tutto perdonata per aver accettato l’invito. Odiava vedermi fuori casa. Ma poco importava al momento. Quello suo era un atto egoistico che gli avrei perdonato a breve. Non riuscivo a tenere il broncio tanto a lungo e perdonavo tutto e tutti… e a volte non ricordavo neanche perché ero arrabbiata!

<< Tesoro, incominciamo a fare i bagagli ora… Abbiamo solo un giorno di tempo per sistemare tutto… >> e io borbottai un “Ok” poco convinto. Ma mia madre non fece commenti. << E soprattutto vedi di non portarti troppe cose come tuo solito… Ti porti sempre via mezza casa… >> ed era vero. Avevo il vizio di portarmi di tutto, anche cose che non servivano assolutamente. Ma mi sarebbero mancate, e prima di partire avevo l’assurda convinzione che prima o poi servissero! Quindi era necessario fare una lista delle cose che servivano e poi avrei potuto caricare il restante spazio dentro la valigia con quello che volevo.

<< Il necessario sono vestiti, scarpe e ovviamente sapone, spazzolino e tutte le altre cose per il bagno… Ma anche l’mp3, il carica batterie, la macchina fotografica… un libro da leggere nelle ore di noia, un gioco (magari delle carte che sono più maneggevoli) e coperte! >> per una volta credevo di aver minimizzato su quello che serviva, anche se avevo altre 100 idee in testa. << Si… Ti aiuto io che è meglio >> e mia madre rise e io con lei, finalmente serena. Le ore passavano, e il momento della partenza si avvicinava. Mi sentivo intrappolata in un limbo, perché era tutto talmente surreale che quasi non ci credevo. Avevamo fatto in fretta a preparare i bagagli… C’era stata una piccola litigata per i vestiti (io volevo portarne di meno vistosi e meno scollati, ma mia madre insisteva che in America ci sarebbe stato bisogno più di quei vestiti…) ma niente di rilevante. Tutto era filato liscio ed ero felice. Ma il nervosismo si faceva sentire. Avevo paura da morire di prendere l’aereo! Dopo tutti quei film catastrofici che avevo visto, mi sentivo male all’idea di fare la stessa fine o di passare vicino al Triangolo delle Bermuda! Ma dovevo stare tranquilla…. Si… Tranquilla….

Erano le più o meno 9 di sera e io ancora non ero riuscita a prendere sonno. Mancano all’incirca 7 ore al momento in cui mi sarei dovuta alzare per andare all’aereoporto. L’agitazione era troppa e premeva tutta nel mio stomaco che minacciava di far fuoriuscire la cena. Ma dovevo stare calma e feci due bei respiri profondi. Come potevo essere sempre agitata in queste situazioni? E che cavolo! Dovevo solo pensare ad altro… E guardai il poster appiccicato davanti al mio letto. Quello si che era decisamente un pensiero più dolce. E mi addormentai pensando a quegli occhi neri come la pece, ma molto profondi e magnetici. All’improvviso la sveglia suonò.

Scattai giù dal letto come se fosse successo un terremoto, ma poi capii che era la sveglia e mi calmai. Era la prima notte dopo tanto tempo che dormivo così bene! Avevo fatto un bel sogno (niente cose strane come labirinti senza uscita e cose simili), e avevo dormito senza sentire niente! Praticamente un sogno! Mi stavo per riaddormentare, quando mi ricordai il perché della sveglia grazie a mia madre che urlando mi diceva di svegliarmi o avrei perso l’aereo! Di nuovo il mio corpo scattò senza che io gli avessi dato alcun comando e come un automa scesi dal letto e andai in bagno dove la sera prima mia madre mi aveva messo i vestiti. Li avrei scelti quella mattina stessa, se lei non avesse insistito conoscendo la mia eterna indecisione. Quindi mi preparai e mi spazzolai i capelli. Misi un cerchietto in testa per tenerli buoni ed ero pronta. Mio padre era anche lui sveglio e mi salutò abbracciandomi. Non eravamo proprio prodighi di abbracci. Mantenevamo le distanze, ma quell’abbraccio fu un ricordo dolce da portare con me per tutto il viaggio. << Buon viaggio… >> riuscì a mormorare e ne fui contenta << Grazie… >> risposi e presi la valigia e i miei occhiali da sole da mettere nella borsetta e partii all’avventura.

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Capitolo 4
*** 04 ***


Non so voi, ma a me quando succede una cosa bella mi viene da piangere da morire, ma anche quando guardo qualcosa in tv e c'è una scena commovente o che so io! Sono piuttosto emotiva e volevo che nel capitolo precedente questo si notasse, spero davvero che abbia reso bene questo mio aspetto anche perchè mi da non pochi problemi dato che odio piangere davanti agli altri e disgraziatamente ogni volta che voglio farlo c'è sempre qualcuno XD ma non posso farci nulla e invento le storie più assurde pur di levarmi di torno e piangere in santissima pace da sola!

Un bacione a tutte le mie lettrici! A fine capitolo troverete le foto delle mie accompagnatrici, mia cugina Laura e Rosaria ^_^

 

Dreaming you

Capitolo 4:

Primo giorno a Los Angeles. Ancora non mi sembrava vero! Il viaggio in aereo era stato decisamente troppo stancante… Non che i sedili non fossero comodi, ma il fatto di aver dovuto fare scalo a Roma per poi aspettare un'altra mezz’ora per prendere il diretto verso Los Angeles era stato terribile! Però non era poi così male volare… A parte la partenza. Lì l’aereo tremava tutto e mi faceva un po’ paura. Invece il secondo aereo che abbiamo preso è stato meno burrascoso. Trasmettevano addirittura il film di Twilight durante tutto il volo e mia cugina si era messa a ridere per tutto il tempo perché era in francese! Non capivamo niente… Io qualcosa di francese l’avevo imparata, ma soprattutto lei e la sua amica Rosaria proprio nulla! E quindi ridevamo per tutto il tempo e tutti ci guardavano male, soprattutto chi seguiva con attenzione. Poi mi ero addormentata dopo aver visto l’ultima scena in cui Taylor Lautner era presente nei panni di Jacob Black. Avevo dormito comodamente per 1 ora e mezza e quando già l’aereo era atterrato mia cugina mi aveva svegliata. Poco male… Avevo evitato il turbolento atterraggio.

L’aeroporto era immenso e non riuscivo a capire più niente. Turisti, viaggiatori momentanei, addetti ai lavori, uomini con enormi valigette che parlavano al telefono… Negozi di tutti i generi possibili e immaginabili. Anche negozi di scarpe! A cosa potrebbe servire un negozio di scarpe in un aeroporto? Ma ero troppo affascinata da questo nuovo mondo e così anche mia cugina e la sua amica. Prendemmo i bagagli (avevo una paura matta di perderlo dopo tutte quelle notizie al telegiornale di persone che perdevo i loro bagagli per una svista e di ritrovarmi di conseguenza senza nulla!) e cercammo in giro qualcuno che doveva accompagnarci all’albergo in cui alloggiavamo. Una specie di guida turistica che ci era stata assegnata. E la trovammo con un buffo cartello in mano con scritto i nostri nomi. Mi veniva da scappare via perché quella signorina continuava a saltellare in continuazione in mezzo alla folla, per via della sua bassa statura, e urtava tutto e tutti. Sembrava pazza… “Oddeus…” era diventata la mia parolina magica quando non credevo a qualcosa. Era la prima cosa che mi era venuta in mente quando cercavo una parola che non risultasse né volgare né offensiva. Oddeus mi sembrava perfetta anche in quella circostanza. Avrei tanto voluto che anche mia mamma potesse vederla. Era davvero… troppo!

<< Salve… Siamo noi quelle che cercate >> disse mia cugina e io sorrisi alla nostra guida esitante. << Finalmente vi trovo! Credevo che vi eravate buttate dall’aereo perché non vi trovavo da nessuna parte! Piacere piacere >> e ci strinse la mano facendoci traballare tutte, soprattutto me. Era una stretta di mano troppo vigorosa per le mie braccine esili! << Il mio nome è Jody Morrison e sono stra felice di essere qui con voi! >> e si mise a ridere di gusto di un qualcosa che non avevamo decisamente compreso. Alla fine sembrava simpatica… Un po’ strana, ma poteva andare… Sempre meglio di un qualcuno troppo serio! << Bene ragazze… Vi accompagno all’albergo! In marcia! >> e senza neanche aspettare una conferma incominciò ad andare verso l’uscita marciando sul serio. Stentavamo a seguirla perché c’era troppa folla e gli spintoni erano assicurati. Più di una volta dovetti chiedere scusa per aver pestato il piede ad un malcapitato di turno, e il mio viso si colorò ancora di più di rosso.

Alla fine riuscimmo ad uscire fuori dall’aeroporto che da fuori non sembrava poi così spazioso come dall’interno, ma faceva la sua bellissima figura lo stesso. << Ora vi insegno a chiamare un taxi. >> e con un fischio portentoso, fece avvicinare a noi un taxi. << Questo è il metodo corretto ragazze… Arrivano in un lampo così… >> sembrava totalmente un’altra persona. Più sicura e meno divertente. Ma sembrava straordinaria lo stesso. La invidiavo un po’ per quella sua sicurezza… << Mettete i bagagli là dentro ed entrate. >> e così facemmo mentre lei sussurrava qualcosa al tassista. Di certo noi non avremmo mai potuto chiamare un taxi così… Io non sapevo fischiare… Forse mia cugina… Ma non ne ero totalmente sicura. Bisognava avere un forte sangue americano mi sembrava, dato che tutti gli altri riuscivano a chiamarlo con lo stesso metodo! Entrammo svelte nel taxi e Jody seduta sul sedile davanti accanto al conducente, ci elencava tutte le vie e i possibili ristoranti e bar della zona. Così ci teneva informate se mai avessimo avuto voglia di uscire la sera.

Io sicuramente sarei rimasta nell’hotel. Non uscivo mai neanche quando stavo a casa mia, figuriamoci se uscivo in un posto assolutamente sconosciuto! Ma probabilmente mi avrebbero costretto con la forza… Ormai avevo imparato che era inutile protestare. Mi avrebbero semplicemente presa di peso. Erano mooooooolto più forti di me. Continuai a guardare quella magnifica città dal finestrino. C’erano anche dei suonatori ai margini delle strade e persone con la macchina fotografica che correvano all’impazzata. Che fossero paparazzi che inseguivano le varie celebrità?

All’improvviso vidi un ragazzo in mezzo alla mischia che correva più veloce degli altri. Guardai meglio e capii in un lampo chi era. Era Taylor Lautner. << Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! >> urlai e tutti si girarono a guardarmi. Io ero assolutamente in preda al panico. Sbiancai… diventai rossa… spiaccicai la faccia contro il vetro. Taylor Lautner era a pochi metri dal taxi e io ero intrappolata dentro! Io volevo correre fuori a vederlo e che ne so, a toccargli per un attimo anche solo un lembo della maglietta, ma non potevo scendere e lo guardai allontanarsi in direzione nord verso alcune case in cima ad una collinetta. Che fosse casa sua?

<< Roberta, ma che ti è preso? >> disse mia cugina Laura. << Niente… Niente sto bene. >> ma la nostra guida aveva notato che io avevo guardato fisso quel ragazzo. Quella ragazza era sveglissima nonostante le apparenze. << Vedo che ti piace il nostro bel attore Taylor Lautner. Ci sarà una sfilata qui a Los Angeles, nel quartiere più importante dell’intera città, dove tutti gli attori della Twilight Saga e anche altri famosissimi attori internazionali faranno autografi per poi partecipare ad una festa privata. Volete andarci? Magari beccherete qualche bell’autografo! >> e ci fece l’occhiolino come se la sapesse lunga. Io morivo dalla voglia di andarci, ma le mie due compagne di viaggio sarebbero venute?

Guardarono il mio viso che probabilmente si era rattristato subito pensando a no sicuro che mi avrebbero dato, ma invece sarebbe andata diversamente. << Si… >> disse Laura << Vorremmo andarci se è possibile… Così Roberta avrà la sua occasione di vedere gli attori dal vivo… O ce l’avrà con noi per l’eternità questa volta! >> e rise insieme alla sua amica e io mi unì anche alle risate generali pensando “grazie Laura”.

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Ed ecco come promesso le foto delle mie accompagnatrici in questa avventura fantastica (per me naturalmente, ma spero che siate dello stesso parere, ma non posso pretendere che tutte abbiate la mia stessa passione verso Los Angeles o Taylor Lautner!).

Mia cugina Laura interpretata da Sarah Michelle Gellar:

Rosaria invece è interpretata da Eva Longoria:

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Capitolo 5
*** 05 ***


Scusate davvero il ritardo nel postare questo capitolo! Per problemi a scuola mi era impossibile accendere il pc.. ma ora sono tornata e ho in serbo parecchi capitoli da farvi leggere! Non sono rimasta inattiva e ho scritto tutto su un quaderno XD e in questi giorni copierò pazientemente tutto sul pc! Non mi resta che augurarvi buona lettura! E soprattutto commentate!! Mi piacerebbe davvero sapere qual'è il vostro parere.. solo così si migliora!

Grazie mille in anticipo! Un bacione a tutte e buona lettura!

p.s alla fine del capitolo troverete le foto di Jared e Jody!

 

Dreaming you

 


Capitolo 5:

Arrivammo all’albergo piene di bagagli. Ci avevano sistemate bene! L’albergo era a 4 stelle in una via trafficata di Los Angeles, ma aveva dietro un gran bel parco con alberi e sedie ovunque all’ombra e tante aiuole con fiori sbocciati stupendi e tutti ben curati. L’hall dell’hotel era immensa e tutta tirata a lucido. C’erano divani e sedie per 300 persone e un bar di fronte ad un’ampia porta che probabilmente portava al ristorante dell’albergo. I soffitti erano altissimi e tutti riccamente definiti. Ok… Probabilmente stavo realmente ancora sognando e mi trovavo ancora addormentata in aereo. Mi diedi un pizzicotto e mi fece un male da morire. Bene… Non stavo evidentemente sognando. E mi sarebbe anche comparso un bel lividone nel punto in cui mi ero autofatta il pizzicotto!

Seguimmo Jody che con passo sicuro si avviava verso la reception e in fretta prese la chiave della nostra stanza sorridendo maliziosamente all’uomo che stava dietro il balcone. Che ci fosse del tenero tra i due? Un sorrisetto spuntò tra le mie labbra ma fu presto interrotto da un ragazzo tutto sorridente che mi si piazzò davanti e con uno schiocco delle dita mi fece ritornare sul pianeta Terra e disse << Signorina, mi dia la valigia che la salgo su… >> e io titubante gliela porsi. << Suvvia signorina, perché quella faccia? Non è una di quelle ragazze che ha vinto il viaggio? >> e risposi si senza alzare troppo il viso. Io ero sempre timidissima con i ragazzi e questo era proprio giovane! << Si… Mia cugina ha vinto e mi ha portata con sé… >> e lui dandomi una bella pacca sulla spalle disse << Allora dovrebbe essere contenta! Ah… a proposito, il mio nome è Jared. >> e mi porse la sua mano che io strinsi. Era calda e forte. << Io sono Roberta… >> e per la prima volta gli sorrisi. << Penso che sia meglio che vi accompagni subito in camera. Guarda il mio superiore! >> e me lo indicò. Mi girai distrattamente e notai una persona che con sguardo severo lo guardava facendogli dei segnali. << Ora andiamo… >> e mise nel carrello tutte le valigie e incominciò a spingersi verso il grande ascensore accanto alle scale.

Mia cugina si avvicinò con quell’espressione alla “ti ho beccato con le mani nella marmellata” e con un sorriso a 32 denti mi sussurrò all’orecchio << Sei appena arrivata e già te la spassi con un bel giovanottone? Ma brava la mia cuginetta! >> e ridendo se ne andò verso l’ascensore e sparì. Rassegnata come sempre alle sue battutine, mi avviai anche io verso l’ascensore.

Erano passate un paio di ore dal nostro arrivo nell’hotel. Avevamo già incominciato a sistemare le nostre cose, ma il caos regnava dentro la nostra enorme stanza. Vestiti ovunque e oggetti sparsi per il pavimento in attesa di essere riposti al proprio poso. Ci avevano dato una camera che sembrava una piccola casa. Avevamo 3 stanze tutte enormi. Non ci avevano di certo sistemate male, anzi non potevamo chiedere di meglio! Avremmo dovuto dare un premio a quelli che ci avevano organizzato tutto perché era perfetto. Ma ero troppo stanca… Infatti in quel momento mi trovavo nel letto mentre mi rilassavo leggendo un libro. Era morbidissimo e le lenzuola erano super pulite e così abbiamo optato tutte quante per lasciarle. Rispetto ad 1 ora prima decisamente regnava la pace.

Laura e Rosaria avevano combinato un macello cercando il vestito giusto da mettere quella sera e io le guardavo incredula. E quando lo avevano trovato si erano messe a saltellare per la stanza in preda all’euforia. Io mi ero allontanata per non vederle. In quei momenti sembravano loro le bambine, mica io! Mi era scoppiato il mal di testa, e non avevo ancora telefonato a mia madre per raccontarle del viaggio… Doveva essere la prima cosa da fare, ma mi era sfuggito (e cioè non mi andava di chiamarla subito) così presi il telefono e chiamai. Meno male che al telefono potevamo stare poco per via dei costi, se no mia madre mi avrebbe tenuta sveglia anche per tutta la notte! Ma con la scusa di dover scendere giù a mangiare, me la sono cavata solo con 20 minuti di chiamata. Ed erano già tanti! Io non mi ero particolarmente preparata per scendere giù… Avevo messo una gonna (per non sembrare tanto diversa dalle altre due), ma neanche un filo di trucco. Tanto a che serviva? Non ero venuta in America per attaccare bottone con qualcuno e quindi meglio restare semplici. << Così scendi? >> disse mia cugina e immaginai già che nella sua testa stava già pensando di obbligarmi a rivestirmi. Ma questa volta non ci pensavo neanche! << Si si… Tanto non fa nulla! Salirò subito dopo mangiato e quindi non ti agitare… >> e senza neanche darle il tempo di replicare uscii fuori in direzione ristorante.

La cena era stata deliziosa, come tutto il resto. Non c’era una pecca nel servizio ed ero contenta. Non mi sentivo così felice da quando avevo ricevuto il mio primo peluche o avevo vinto un premio per il miglior tema della scuola. Fatto sta che ero così esausta che stavo per addormentarmi sul divano. Avevo un urgente bisogno di andare a letto. Domani mattina poi ci aspettava quella gitarella alla sfilata delle star e se volevamo un posto decente dovevamo andarci ad un orario assurdo. Quindi comunicai alle altre << Vado a letto… E vi consiglio di fare lo stesso o domani ci andrete con delle enormi occhiaie sugli occhi! >> e loro ridevano << Bè.. sembreremo più vampire no? >> disse Rosaria e anche io sghignazzai. << Allora saresti mia nemica giurata! Io tifo per i licantropi! >> e così dicendo feci l’aria offesa e senza aggiungere altro me ne andai.

Sulle scale incontrai di nuovo Jared indaffarato con alcuni bagagli. Uno si era stato legato al carrello troppo forte e non riusciva a sciogliere i lacci! Allora come una paladina della giustizia, corsi a trarlo in salvo dal bagaglio reticente a seguire i suoi ordinoi. << Jared, serve una mano? >> e senza neanche aspettare alzai la valigia e così permisi a lui di liberare il bagaglio. Si era fatto un bel nodo, forse causato dalla troppa fretta… Ma in due ci sbrigammo subito. << Grazie! >> disse lui tutto felice << Se non fossi arrivata tu, chissà quanto tempo sarei rimasto qui… >> e mi diede un’altra pacca sulla spalla che io ricambiai. << Ma di nulla! E’ un piacere… >> e feci per andarmene, quando lui mi fermò prendendomi per un braccio…

Quante volte avevo visto questa scena nei film! E non pensavo che mi sarebbe capitata una cosa simile e quindi ero sorpresa. << Aspetta… Vieni… >> e sempre tenendomi per un braccio mi trascinò in terrazza. Da lassù si vedevano le stelle e tutto aveva un’atmosfera surreale e fantastica. << Domani che progetti avete? >> chiese lui distraendomi dalla contemplazione del cielo. << Andiamo a vedere la sfilata dei vip! >> e sorrisi super contenta. Era una situazione strana la nostra. Lui mi guardava e il suo sguardo mi faceva venire i brividi sulle spalle. Non ero abituata a simili attenzioni. << Ti divertirai… Los Angeles è magica per i visitatori… Tutti trovano qualcosa qui e alcuni rimangono per questo… >> e detto questo abbassò lo sguardo. << Posso scommettere che tu resterai qui! >> e io, non sapendo cosa aggiungere, dissi semplicemente << Se il destino lo vorrà, perché no? >>

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In questo capitolo vi mostro Jared e Jody.. Sono stati anche loro una sfida perchè ancora non avevo bene in mente come fossero i personaggi e per Jody è stato un vero problema perchè non trovavo nessuno con degli occhiali! Ma alla fine ne ho trovata una foto che mi sembra abbastanza adatta, anche perchè alla fine Jody non è poi così brutta come si potrebbe pensare..

Mentre per Jared è un altro discorso.. Fino a pochi giorni fa lo credevo con i capelli scuri e con gli occhi altrettanto scuri, ma non appena ho visto quest'attore ho esclamato che lui era esattamente come mi ero immaginata Jared quindi l'ho scelto, e ora passo a mostrarveli:

Ecco la mia Jody, interpretata da Penelope Cruz (non nella sua forma migliore XD):

E adesso ecco Jared, interpretato da Alex Pettyfer:

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Capitolo 6
*** 06 ***


Ecco qui un altro capitolo!! Era da troppo tempo che non postavo quindi non ho resistito per lasciare la suspance XD e poi da questo capitolo si hanno dei risvolti positivi per la protagonista e.. no basta non dico altro! Se no addio sorpresa XD Ora però vi lascio alla lettura per non svelarvi troppo di quello che accadrà in questo capitolo! Un bacione e buona lettura!!

 

Dreaming you

Capitolo 6:

Secondo giorno a Los Angeles. Dovevano essere le 6 di mattina. Io stavo ancora dormendo come un ghiro e non avevo alcuna intenzione di svegliarmi o di cambiare posizione (infatti ero accucciata al cuscino). Ero totalmente incurante di una presenza estranea che decisamente di lì a poco avrebbe fatto di tutto per farsi notare. E quindi mentre io ero nel mezzo dei miei sogni più rosei all’improvviso un rumore assordante, simile ad una trombetta, mi fece balzare giù dal letto. << Giù dalle brande mie prode! >> e un tantino confusa mi stropicciai gli occhi e i capelli che mi erano caduti tutti sulla faccia. Era una voce familiare quella, ma chi era?! Appena ebbi il tempo di mettere a fuoco la stanza vidi mia cugina abbracciata al cuscino con una faccia assolutamente sconvolta e Rosaria invece una volta capito chi era si era rigirata nel letto per riaddormentarsi. Poi focalizzai la nuova arrivata, e chi poteva essere se non Jody indaffarata ad aprire le tende con un’enorme trombetta gialla in mano?

<< Oh Jody! >> dissi completamente a pezzi << Potevi anche svegliarci in un’altra maniera! >> e anche io avevo tutta l’intenzione di girarmi dall’altra parte per tornare a dormire, ma Jody mi interruppe urlando che era già tardi per prendere un posto in prima fila. In effetti poteva anche essere vero, e io volevo andare alla sfilata e soprattutto vedere almeno qualcosa! Quindi di mala voglia mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno. Sembravo una specie di zombie.

Mi guardavo allo specchio e non ci vedevo nulla di bello… Che figura avrei fatto davanti a loro se mi fossi presentata in questo stato? (sempre ovviamente se fossimo riusciti a prendere i posti davanti al lungo cordone) Ma non potevo farci nulla e rassegnata mi spazzolai i capelli e mi lavai in fretta… Avrei rimediato con i vestiti… O almeno speravo. Misi la mia maglietta preferita, i jeans e le converse e lasciai i capelli sciolti fermati solo da due fermagli neri. Uscii dal bagno e lasciai spazio alle altre due. Mia cugina si alzò borbottando qualcosa che suonava come “maledetto fuso orario” e non aveva neanche lei tutti i torti. Eravamo solo da un giorno in America e più o meno c’erano 6 ore di differenza tra l’Italia e l’America. Fra un paio di giorni saremmo state apposto, ma ci mancava ancora un po’.

Nel frattempo mentre pensavo a queste cose mi ero vestita e in un attimo ero pronta. Non mi ero mai truccata (tranne quando dovevo andare a qualche cena importante e mi costringevano) e quindi neanche pensai a truccarmi. E Jody mi guardò. << Ma tu non ti trucchi? >> e guardandola risposi << No… Non lo faccio mai. >> e lei mi sorrise ancora di più << Ma neanche io lo faccio! Secondo me abbiamo tante cose in comune! Dovremmo parlare qualche volta! >> e sperai con tutto il cuore che stesse scherzando e così cercai un modo per cambiare discorso…

<< Mmm… A che ora è la sfilata? >> Jody mi guardò con aria colpevole e girandosi dall’altra parte non rispose. Che era successo adesso? << Jody, a che ora è la sfilata? >> e all’improvviso si girò e con fare deciso urlò<< Alle 12 in punto! >> e mise le mani sui fianchi come a sfidarci a dire qualcosa. << COSA?? >> urlammo tutte in coro. Ci aveva svegliate praticamente quasi 6 ore prima! << Stai scherzando vero? >> disse Rosaria che ancora aveva l’aria di volersi buttare a dormire da un momento a l’altro (e con questa notizia poteva anche farlo). << No.. Ma volete posti in prima fila no? E allora l’orario giusto è adesso! Quindi sbrigatevi a vestirvi e vi voglio sotto tra 5 minuti! Non uno di più chiaro?!? FORZA! >> e con aria severa indicò tutti i vestiti sparsi nella stanza e si avviò a passo di marcia verso la porta ribadendo sulla soglia << Sotto fra 5 minuti!!! >> e chiuse forte la porta facendoci sobbalzare e in fretta pensammo bene di obbedire. Da quello che avevamo capito di Jody lei non era una persona che amava scherzare.. quindi dovevamo stare attente!

Mancava poco all’inizio della sfilata e la zona si era riempita di migliaia di fan con striscioni e migliaia di fogli di carta per gli autografi, ed alcuni avevano anche poster di new moon in versione gigantesca, che già sventolavano in aria. Eravamo riuscite a trovare i posti quasi vicino all’entrata del grande palazzo dove si sarebbe tenuta una festa per vip ed eravamo state molto fortunate! Se solo fossimo arrivate solo 10 minuti più tardi, la zona sarebbe già stata piena e ci saremmo dovute accontentare del fondo per vedere i nostri idoli.

Dovevamo ringraziare Jody per questo, ma non ne avevamo avuto il coraggio per dirlo a parole e quindi le avevamo stretto la mano a turno mormorando qualcosa di incomprensibile. Lei da allora era diventata ancora più sorridente (se questo fosse possibile) e non la smetteva di parlare. L’unico problema era il sole che batteva sulle nostre teste … Come già detto per me era un problema molto grosso e questo di certo non aiutava. Mia cugina lo sapeva che potevo avere problemi e mi offriva sempre un bicchiere d’acqua ogni 10 minuti. Stavamo quasi per annoiarci tutte a morte, perché il tempo sembrava che non passasse mai. Ma qualcuno da un punto imprecisato della folla incominciò a cantare.

La sua voce era melodiosa, e quella canzone la conoscevo anche io… L’avevo sentita un paio di volte e già sapevo la melodia perché parlava di un cuore infranto e io sapevo cosa voleva dire dato che non molto tempo prima avevo scoperto che il ragazzo che amavo con tutto il cuore e che dimostrava di ricambiarmi si era fidanzato con un altra. Quindi sentendo lei cantare, mi alzai anche io e cantai con lei. Non sapevo cosa me lo avesse fatto fare, ma sentivo che era giusto. E poi non ero stonata, e questo era un punto a mio favore. E così cantammo e poi si unirono a noi anche altre ragazze e formammo così un bel coro.

Ma fummo interrotte verso la fine della canzone dal rumore di una macchina che stava arrivando. La sfilata aveva inizio… Mi precipitai velocemente verso le altre e uscii i foglietti dalla borsa in trepidante attesa. Altro che macchina, quella era una limousine! E ad uscire fu per primo Johnny Depp e sua moglie con un lunghissimo abito del color dell’oro. Era fantastica. Io tra le altre cose ero una fan di Johnny e così cercai di attirare l’attenzione del bel attore e riuscii a strappargli un autografo! Ero al settimo cielo e la mano mi tremava mentre che lo ringraziavo. E presa da un attacco di euforia urlai come non avevo fatto in vita mia. Mi sentivo una stupida, ma uno dei miei miti mi aveva firmato un foglietto!

Poi sentimmo il rumore di un’altra auto. Uscii da quella macchina Ben Stiller e un’accompagnatrice che non avevo visto mai. Dovevo aggiornarmi… Aspettammo a lungo, ma il ragazzo che volevo realmente vedere ancora non ci aveva onorato con la sua presenza. Fin ora erano arrivati Jim Carrey e Nicolas Cage (da cui mi ero fatta fare un autografo), Angelina Jolie con Brad Pitt, George Clooney, Sophia Bush, Taylor Swift, Jessica Biel e tanti tanti altri che non avevo fatto in tempo neanche a vedere, ma di quelli che aspettavamo tutte nessuna traccia. Ma prima o poi dovevano arrivare e anche le ragazze dietro di me scalpitavano per vedere Taylor Lautner, di cui erano fan accanite.

E finalmente una macchina di dimensioni gigantesche fece capolino dall’ingresso della strada. Si fermò a pochi metri da noi e scesero tutti dalla stessa auto gli attori che tanto attendevamo… Kristen Stewart, Robert Pattinson, Ashley Greene, Kellan Lutz, Nikki Read ed infine Taylor Lautner. Un boato proveniente dalle mie spalle mi fece tremare e non aiutava il fatto che tutte spingevano in avanti per vedere bene Taylor, a quanto pare ero finita in un gruppo di Team Jacob convinte… Cercavo di rimanere in piedi, ma le ragazze erano troppo agguerrite e ad un certo punto cedetti. Qualcosa mi aveva colpito in testa, forse una gomitata? Possibile in casi del genere. Ma complice il sole troppo alto nel cielo, complice il fatto di non avere dormito tanto, ebbi di nuovo la sgradevole sensazione del pavimento che si avvicinava alla mia faccia, e poi più nulla. Ero svenuta…

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Capitolo 7
*** 07 ***


Ringrazio davvero tutte le ragazze che hanno commentato! E naturalmente anche i lettori dei precedenti capitoli ^_^ sono contenta che la mia storia sia seguita e spero che questo capitolo sia gradevole quanto i precedenti! Non mi resta che augurarvi buona lettura!

Un bacione a tutte!

 

Dreaming you


Capitolo 7:

<< Incomincio a preoccuparmi… E’ da molto che non si sveglia! >> sentii improvvisamente una voce angustiata mentre brancolavo nel buio senza poter usufruire del mio corpo, ma onestamente non capivo chi potesse essere. Era una voce femminile… sembrava un angelo… ero morta? No… o lo avrei sentito o almeno capito… ma allora? << Non ce la faccio ad aspettare qui… Vado a prenderle un po’ d’acqua. Kellan, tienile tu la mano. >> questa volta era un ragazzo ad aver parlato, e la voce mi sembrava familiare, ma ancora i miei dubbi non si erano dissipati e a quanto pareva avevo appena riacquistato solo l’uso dell’udito… non potevo muovermi! Ma qualcosa cambiò.

La mia mano (che prima era stretta dal ragazzo) adesso era libera e la sentivo! Era un piacevole cambiamento… E anche quando l’altro ragazzo mi strinse la mano riuscivo a sentirla e pian piano tutto il mio corpo fu sotto controllo e sentii anche i passi del ragazzo che si allontanavano da noi. Incominciai a muovere le palpebre per aprire gli occhi e soprattutto per capire finalmente dove mi trovavo, ma la luce era troppa e non vedevo nulla, a parte le mie ciglia. << Ehy! Si sta svegliando! >> disse la prima voce femminile che avevo sentito, questa volta piena di gioia, e sentii un mucchio di persone avvicinarsi e mettersi sopra la mia testa facendomi ombra. Ora si che potevo aprire gli occhi! Quindi, non senza facendo un po’ di fatica, sbattei le palpebre e diedi un’occhiata ai vari volti che mi circondavano da sopra, e lanciai un urlo agghiacciante.

<< Ehy, ehy! Shhh!! Non c’è bisogno di urlare! >> era stato Kellan Lutz a parlarmi e ancora mi teneva la mano. Ma come non c’era bisogno di urlare? Praticamente mi trovavo sdraiata in un posto che non conoscevo con la maggior parte degli attori di uno dei miei film preferiti! Ed ero in condizioni pietose probabilmente. Mi veniva da piangere. Non ero una persona vanitosa, anzi odiavo chi lo era! Ma essere perlomeno presentabili mi sembrava il minimo! << Ecco… ehm… stai bene? >> e finalmente capii di chi era quella voce femminile. Era di Ashley Greene ovviamente. Mi era sempre piaciuta la sua voce dolce quando avevo visto i suoi video in inglese, e avrei dovuto ricordarmela… Ma il mio cervello era ancora troppo confuso e il mio cuore batteva all’impazzata per rispondere un “bene”. Non ero brava a mentire… << Non riesco a capirlo… >> dissi confusa mettendomi seduta << Mi gira la testa e mi sento pulsare… >> in definitiva era la spiegazione migliore che potessi fornire. << Bè certo… Con quella botta fenomenale che hai ricevuto mi sembra il minimo che ti faccia male! >> disse un’altra persona che si trovava alle mie spalle.

Questa volta non avevo dubbi su chi potesse essere. L’avevo sentita più di tutti quella voce perché era quella della protagonista: Kristen Stewart e accanto a sé aveva Robert Pattinson che mi guardava perplesso. Arrossii violentemente e cercai di scendere dal tavolo su cui mi avevano messa. Dovevo fuggire via. Non potevo resistere in queste condizioni mentre un mucchio di persone famose mi guardava come se fossi io la persona interessante, o il loro giocattolino preferito che incomincia a fare cose straordinarie. << Ma cosa credi di fare? >> disse proprio Robert mentre mi bloccava per un braccio. << Vado via no? Che altro? >> e cercai di sostenere il suo sguardo accusatore. << Non possiamo mandarti via… Uno stai male e due, poi chi lo sente Taylor?! Già si crede troppo in colpa così… >> e feci una faccia perplessa chiaro segno che non capivo più nulla.

Robert si limitò a fare un sorriso e mi lasciò con i miei dubbi. Non restava che arrivarci da sola! Uno: stavano parlando di Taylor e già a quel nome persi un battito… Due: la voce che avevo sentito prima allora era quella di Taylor e questo voleva dire che mi stava tenendo per mano!! Terzo: Che voleva dire che si sentiva in colpa? Oddeus… dovevo stare calmina… Dovevo fare la brava bimba e calmarmi o sarei esplosa. Dovevo cercare di capire cosa era successo e come mi trovavo lì per prima cosa. << Ma che mi è successo? >> chiesi rivolgendomi a Ashley, ma fu Kellan a parlare… mi ricordai improvvisamente che ancora mi stava tenendo la mano e mi sentivo tremendamente a disagio! Ma non osavo ribattere… Kellan era bello grosso e nonostante sapessi che non mi avrebbe fatto nulla, era meglio non parlare… << Ashley non ha visto bene perché stava firmando un autografo ad una bambina… Ma io ero accanto a Taylor e abbiamo visto tutto… In pratica sei stata attaccata da una folla di Team Jacob e una di loro ti ha colpita in testa, con una gomitata formidabile… Tu così ti sei toccata la testa e sei letteralmente caduta oltrepassando il cordone, spinta dalla fan urlanti, e hai battuto nuovamente la testa. Allora io e Taylor siamo venuti in tuo soccorso. Le guardie del corpo hanno placato le fan e Taylor ti ha portata in braccio fin dentro queste mura. Qui ti abbiamo fatta vedere da degli addetti allo staff che ci hanno detto che dovevi semplicemente riprendere conoscenza che lo avresti fatto a breve. E quindi abbiamo aspettato qui che ti svegliassi… >> e quando ebbe terminato il racconto tirò un gran sospirone.

Aveva raccontato tutto molto velocemente senza riprendere fiato. Immaginavo il mio corpo inerme tra le braccia di Taylor mentre preoccupato cercava aiuto. Ma perché cavolo non ero sveglia?? Potevo svegliarmi quando ero tra le sue braccia no? Invece ero svenuta! Quanto mi odiavo in quel momento… Ma c’era una cosa che non capivo, perché si sentiva in colpa se anzi mi aveva aiutata? << Ma scusa un attimo… non ha motivo di sentirsi in colpa se devo a lui di essere qui sana e salva! >> e lui fece sorrisetto divertito mentre si scompigliava in capelli nel tentativo di trovare le parole. << Bè vedi lui è così… Si sente in colpa perché sono state le sue fan a metterti KO! Quindi per lui è stato davvero il minimo portarti qui… E si sentirà in colpa finchè non vedrà un po’ di colorito su quelle guance. Ma dico, hai mai preso un po’ di sole? >> e mi prese il viso tra le mani che automaticamente diventò di un divertente color rosso papavero.

Divertente per loro, ma non certo per me! Sempre tenendo la mano sul mio mento mi fece girare la testa da una parte e dall’altra, probabilmente per tentare di capire se stavo male, o semplicemente avevo la pelle chiara. << Sto benissimo! Io sono sempre chiara! >> e scostai il viso dalle sue mani. Mi sentivo come in una gabbia di vetro dove tutti avevano il diritto di osservarmi e io odiavo essere osservata! << Tranquilla! Voglio solo controllare! >> disse e continuò di nuovo ad osservarmi toccandomi il viso con le sue mani tanto grosse, che in quel momento sembravano leggere come delle piume. Ma all’improvviso sentimmo il rumore di un qualcosa che si avvicinava correndo nella nostra stanza. Vidi la scena al rallentatore. Lui… con un bicchiere in mano. Con il viso serio… concentrato che poi si spalancò in un’espressione di sorpresa quando mi vide alzata e poi seccato da un non so cosa. A passo di marcia si avvicinò al tavolo e con un’espressione fredda disse << Vedo che ti stai riprendendo… E’ quello che volevo… Bene… >> e mi porse l’acqua ben attento a non sfiorarmi neppure. Che cosa avevo fatto allora per essere trattata con tanta freddezza?

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Capitolo 8
*** 08 ***


Ecco a voi l'ottavo capitolo della mia storia! Non ho resistito a postarvelo XD volevo farlo domani, ma dato che l'avevo finito di scrivere volevo subito sapere com'era! Quindi commentate per favore ^_^ E ringrazio nuovamente chi commenta la mia storia!

Buona lettura, baci Evelyn!

Dreming you

Capitolo 8:

Ancora non riuscivo a crederci di ritrovarmi in una situazione tanto assurda! Io, comune mortale di un paesino sperduto della Sicilia ero circondata dai miei idoli che mi guardavano con altrettanto interesse, e questo era moooolto bizzarro, quasi assurdo! Avevo preso il bicchiere che Taylor mi porgeva sussurrando un “grazie” decisamente poco udibile. Ma capitemi, ero letteralmente sotto shock! Se non fosse stato per la faccia rabbuiata di Taylor potevo essere anche io felicissima… Ma non potevo finchè non avessi visto un sorriso spuntare da quel faccino così dolce. Quindi come era inevitabile incominciai a bere svogliata con di nuovo una grande voglia di andare via da tutta quella sofferenza. Si era creata una specie di tensione tra di noi e tutti ce ne stavamo in silenzio aspettando che qualcuno si facesse avanti.

Ashley era tutta concentrata in chissà quali pensieri e camminava su e giù per la stanza. In quel momento mi faceva paura perché mi ricordava un po’ il fare di Alice Cullen, e non era mai un bene quando meditava a fondo. Robert e Kristen erano vicini e si scambiavano occhiate. Guardavano ognuno di noi e poi si riguardavano con espressioni diverse. Che fosse una specie di linguaggio segreto? Nikki invece guardava fuori dalla finestra. Era molto bello là fuori. Il cielo era limpido e sereno, ma allora perché mi sembrava così spento? Kellan invece era ancora accanto a me e ogni tanto mi guardava in viso. Si comportava come una sorta di fratello maggiore. Mi piacevano quelle attenzioni affettuose… Ma meglio che nessuno lo sapesse! Invece Taylor si era letteralmente allontanato dal gruppo e si era “adagiato” su un divano della sala in maniera scomposta e giocherellava con un laccio del vestito.

E io? Che dire di me? Ero ancora su quel tavolo con le gambe aperte e mi guardavo in giro e a volte appoggiavo la testa sulle gambe portandole all’altezza del petto. Restammo così per un periodo che a me parve lunghissimo finchè il mio cellulare non squillò. Sorpresa, tutti si girarono a guardarmi e cercai di uscire il cellulare dalla tasca. Mi tremavano le mani e più non ci riuscivo e più diventavo rossa! Finalmente uscii il cellulare dalla tasca e sullo schermo c’era scritto “Laura”. Oh povera me! Mi ero completamente dimenticata di mia cugina! Ehm… pensandoci bene non era poi così strano che mi fossi dimenticata di lei data l’assurda situazione. Mi preparai mentalmente alla sfuriata e con un sospirone risposi titubante.

<< Pronto? >> e poi un urlo agghiacciante mi fece accapponare la pelle. Era come se avessi messo in viva voce. Tutti sentivano quello che mi urlava ed erano anche piuttosto divertiti. Anche Taylor accennò un sorriso e allora tutto tornò apposto. Mia cugina poteva anche continuare a sgridarmi se faceva felice lui. << Si… Laura calmati… Sono dentro a quel palazzo lì… si! Non preoccuparti… Ora esco fuori! E…ehy! >> dissi quando qualcuno mi rubò il cellulare dalle mani. Quanto odiavo quando succedeva! Era un vizio di tutti farsi i cavoli miei. << Ehm… Salve… Sono Kellan Lutz… Si… un attore…Per intenderci quello che fa Emmett nei film della Twilight Saga… Ecco… Volevo dirle che per oggi lei… ehm… accidenti! >> disse e mi guardò con sguardo mortificato. << Ehy! Ma tu come ti chiami? >> e cascai di nuovo dalle nuvole. In tutto questo tempo in cui ero con loro non gli avevo detto il mio nome! << Roberta… Ma cosa vuoi dire a mia cugina? >> ero turbata e cercai di riprendermi il cellulare, ma lui prontamente mi schivò. << Ma niente… Fammi parlare! >> e mi zittì di nuovo << Ecco… come le stavo dicendo per oggi Roberta è sequestrata… Ma no! Scherzavo! Non si deve preoccupare… Verrà con noi ad una festa e poi la riaccompagneremo all’albergo in cui alloggiate, perché alloggiate in un albergo vero? … Oh ma certo! Sarà al sicuro con noi! Si divertirà in mezzo ad altri attori e basta… Ok… Si si… La saluto… Eh? Cosa dice? Ah si!? Ahahahah! Buono a sapersi allora! Stia tranquilla, ci penseremo noi! Ashley l’aiuterà tranquillamente… Arrivederci! >> e chiuse la chiamata.

Ecco. Di nuovo qualcuno decideva per me. Era quasi diventato un vizio! Anche delle persone che non conoscevo. Bene… Non mi ero sentita mai tanto poco ascoltata in vita mia! E adesso che cosa significava quella festa? E che festa era? Io odiavo le feste perché non mi sapevo divertire… Preferivo una serata a casa mia con le amiche a guardare qualche nuovo film divertente o demente o strappalacrime, a secondo dell’umore. E soprattutto cosa gli aveva detto mia cugina? Kellan si era pure messo a ridere! Ma perché? Mi dovevano chiamare “la ragazza che non sa” o “la ragazza che tenterà di indovinare nel futuro” perché potevo fare solo quello. Che misera considerazione! << Qualcuno si prende la briga di spiegarmi? >> chiesi rassegnata. << Ma certo! Tu verrai ad una festa con noi e le ragazze qui presenti ti vestiranno e truccheranno! >> disse Kellan divertito e sorridente come non mai. Poi si fermò teatralmente e pronunciò le fatidiche parole << E precisamente ci andrai con Taylor… >>

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Capitolo 9
*** 09 ***


Come sempre ringrazio davvero tutte per i commenti! E anche chi non commenta ma semplicemente legge la mia storia ^_^ appena posso risponderò anche ai messaggi.. purtroppo oggi vado un pò di corsa quindi mi sa che dovrò rimandare! ma non ho resistito a postare e così ho trovato un attimo di tempo per farlo!

Un bacione a tutte e buona lettura! Evelyn

 

Dreaming you

Capitolo 9:

<< Che cosa? >> ci trovammo ad urlare insieme io e Taylor. Ma come gli era potuta venire in mente un’idea del genere? Non che a me non facesse piacere, ma sentivo che non era proprio il caso. A lui io non piacevo! Appena mi aveva vista sveglia si era subito irrigidito e quindi come potevo andare con lui ad una festa? Ma passando a problemi più pratici, dove lo trovavo un vestito? << Senti… Non so cosa ti sia venuto in mente, ma non è proprio il caso. E’ meglio che torni a casa… ehm… cioè in albergo! >> dissi e feci di nuovo per alzarmi e ovviamente fui bloccata di nuovo per un braccio. Ero priva di volontà. Ero in gabbia.

<< Ma cosa dici?? Certo che è il caso! E poi Ashley ti dirà una mano! E’ un genio in queste cose.. E anche Nikki! Sono sicuro che ti sistemeranno per bene! Invece Kristen è un asso ad accedere in tutti i posti… Anche perchè tutti farebbero qualunque cosa pur di vederla contenta! >> disse lui ridendo << Quindi ti truccheranno in un camerino privato e troveranno un vestito! Non c’è niente che non va, no? >> e continuava a sorridere allegro, non capendo che se era riuscito a risolvere il problema del vestito e del trucco, come poteva risolvere quello dell’accompagnatore?

<< Ti stai dimenticando di un piccolo particolare… >> disse Taylor indicandosi. Si era alzato dal divano e con aria comprensiva si era avvicinato a Kellan e gli aveva dato una pacca sulla spalla. << Mi dispiace amico… Io non vado con nessuna! >> e con l’aria di chi ha chiuso un discorso se ne stava ritornando al suo posto, non accorgendosi minimamente del doppio senso della frase che aveva appena pronunciato facendo diventare di un divertente color peonia, quando Kellan lo interruppe bruscamente. << Su! Ma perché? La festa è per coppie! Cerchi un accompagnatrice da mesi da quando hai rotto con Taylor! E so benissimo che avevi chiesto di fare uno strappo alla regola della serata per poter andare a divertirti con noi e ora che ti si presenta l’occasione di una compagna non l’accetti? >> disse Ashley inferocita. << Se tu non accetti, lei non potrà entrare! Cosa ti costa? >>

Taylor ci pensò un po’ su. Lo vedevo tentare invano di cercare un’alternativa a tutto quello. Ma prima che potesse rispondere intervenni di nuovo. << Non preoccuparti Ashley! Che vengo a fare ad una festa? E soprattutto piena di attori? Non appartengo al vostro mondo, anche se sono un attrice anche io e non mi troverei mai a mio agio tra attori famosi! Balbetterei… Inciamperei! Lasciamo perdere! >> in realtà avrei tanto voluto partecipare. Ma non come rimpiazzo di Taylor Swift! La odiavo da quando si era messa con Taylor dopo il film di Valentine’s day, ed era una tra le mie cantanti preferite… Ma soprattutto Taylor non era neanche convinto di accompagnarmi.

Sarebbe stata una serata disastrosa, anche perché non avrei mai avuto il coraggio di parlare con lui se mi fossi ritrovata, come probabilmente sarebbe stato, sola con lui! << Smettetela voi due! >> sbottò ad un tratto Kellan << Non è una cosa complicata. Tu >> e indicò con un dito Taylor << Fai entrare Roberta alla festa e tu >> ed indicò me << Non fare storie. Verrai con noi punto e basta. Rassegnati piccola! Stasera si festeggia a modo nostro! >> e si avvicinò a Robert ridendo come un matto. Sicuramente si dovevano essere divertiti in qualche modo assurdo che ovviamente preferivo non sapere al momento. Per certe cose era decisamente meglio essere perfettamente ignoranti, o almeno era così che la vedevo io. << Perfetto! >> dichiarò Kristen avvicinandosi alla porta.

<< Corro a prendere tutto l’occorrente per il trucco e scelgo la sala. Anche se forse non c’è bisogno… Potrebbe entrare nella nostra. Dobbiamo cambiarci anche noi per la festa! >> e le altre due annuirono. Poi si misero a cerchio e borbottarono qualcosa. Sentii parole che somigliavano a “vestito”, “capelli” e “scarpe”. Probabilmente si stavano mettendo d’accordo su cosa prendere. Non volevo saperne niente a dire il vero. Tanto sarebbe servito a qualcosa? Avrebbero deciso le mie torture loro stesse… Era cosa strana sentire dire che quel genere di cose erano una tortura… Ero più un tipo moooolto acqua e sapone! E sospettavo che il trucco a cui mi avrebbero sottoposto non sarebbe di certo stato molto leggero. Di solito ci azzeccavo in queste cose.

Quindi me ne stavo impassibile sul quel duro tavolo di legno che mi procurava ormai un intenso dolore al fondo schiena. Taylor era rimasto impassibile da quello scambio di opinioni (se così possiamo dire) e aveva solo detto << Bene… >> rassegnato e si era riseduto al suo posto. Io invece dovevo alzarmi. E con un balzo scesi giù dal tavolo e andai alla finestra. Chissà che ore erano.. Guardai lo schermo del cellulare ed erano già le 14 e 25! Ecco perché mi sentivo strana… Avevo una fame da lupi e adesso me ne rendevo pienamente conto dato i borbottii del mio stomaco. Dovevo trovare almeno un distributore di merendine. Avevo qualche moneta in tasca e non sarebbe stato un problema spenderle.

<< Ashley? Un distributore di merendine c’è? >> chiesi di nuovo titubante. << Hai fame? Tra poco sarà servito il pranzo… Ma devo chiedere un piatto in più per te! Oh che sbadata! Corro… Nikki, invece tu potresti andare un attimo nel salone a richiedere tutto ciò che manca? Nel senso sedie, posate e tutto il resto? >> e Nikki gli fece cenno di si con la testa sorridendo dolcemente nella mia direzione << Grazie tesoro… Ora andiamo! >> disse Ashley e corsero via tutte e due lasciandomi sola in balia dei ragazzi. Ancora una volta mi chiesi se il mondo ce l’avesse con me.

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Capitolo 10
*** 10 ***


Ecco a voi ragazze il nuovo capitolo di "Dreaming you" e precisamente il decimo!! Volevo postarlo ieri, ma purtroppo non sono stata al pc quindi ho rimandato ad oggi sperando ovviamente che mi perdoniate per il ritardo ^_^ Un grazie speciale a tutti quelli che commentano la mia ff e ringrazio ovviamente anche chi la legge e basta!

Come sempre vi auguro una buona lettura!! Un bacione a tutte, Evelyn.

 

Dreaming you

Capitolo 10:

Continuai a guardare fuori dalla finestra, mentre gli altri si trovavano ancora in un religioso silenzio. Con la coda dell’occhio cercavo di osservarli per capire il perché di tanto mutismo, ma solo di una persona era ovvio il silenzio. Taylor notò che lo stavo osservando e voltò la testa ostinato. Quel gesto mi fece molto male e sentì il mio cuore che si stringeva dal dispiacere. Gli altri invece erano solo pensierosi. Robert leggeva una rivista che aveva trovato sopra un tavolino e Kellan invece si era seduto sopra il tavolo che mi aveva ospitata per un po’, con la mano sotto il mento. Sicuramente stava architettando qualcosa. Era la stessa espressione di quando aveva scelto Taylor come mio accompagnatore per il ballo!

<< Ehy Roberta! >> esclamò Kellan d’un tratto. << Sai ballare vero? Perché stasera ballerai con noi! Ti avverto che si ballano anche lenti a queste serata di gala >> e di nuovo sbiancai. Dovevo anche ballare adesso? Mi voleva uccidere! Ce l’aveva proprio come obiettivo! Non c’erano altre spiegazioni… Kellan mi voleva morta. Io non sapevo ballare e soprattutto i lenti! Avevo ballato solo una volta a coppia, quando facevo danza, e sin da subito era stato un completo disastro! Mi aveva presa e, non so neanche io come, mi sono ritrovata a terra con le gambe in aria, sotto di lui! Non avevo voglia di ripetere la stessa pietosa esperienza!

<< No… No! Assolutamente no! Di ballare non se ne parla nemmeno! >> urlai sconvolta, ancora ripensando a quei momenti drammatici con il mio primo partner. << Non sono in grado! Mi vergogno troppo! No… Assolutamente no! >> e mi sedetti sulla prima sedia che avevo vicino poiché Kellan con uno sguardo troppo innocente per essere normale, si stava avvicinando a me probabilmente con cattive intenzioni. << Suvvia piccola!! Che sarà mai un piccolo balletto?? Ti insegnerò ora io come si balla! >> e senza neanche darmi il tempo di fare qualunque cosa per sottrarmi a lui, mi tirò via dalla sedia facendomi balzare in aria e mi prese in braccio. Mi portò verso una parte della stanza libera da mobili e da cianfrusaglie varie.

Nel frattempo Robert aveva alzato gli occhi dalla rivista e rideva come un matto. << Non è divertente! >> gli urlai mentre ancora mi trovavo sopra Kellan e mi divincolavo per scendere giù. Mi poggiò per terra e tenendomi per i polsi, di modo che non potessi scappare, e mi sorrise come se non stesse facendo nulla di male. Disgraziatamente nella stanza c’era anche uno stereo…. Eh si… Il destino ce l’aveva proprio con me! Era palese! E come se tutto questo non bastasse, anche Taylor sembrava interessato a quello che mi stava succedendo, perché facendo finta di nulla, allungava il collo nella nostra direzione. Quando ricambiavo lo sguardo però o si girava, oppure mi guardava con uno sguardo provocatorio che poco si addiceva a quel viso così dolce. << Robert! Attacca la musica! >> disse Kellan, e così mi risvegliai dalle mie fantasie su Taylor. Mi prese per la vita e per la mano e quando la musica risuonò per la stanza, cercò di guidarmi per come poteva, ma io l’avevo avvertito che ero proprio un disastro! Infatti dopo neanche 10 secondi di ballo dovette tenermi perché ero inciampata sui suoi piedi. Che figura di schifo!

<< Ok… Ok… Robert spegni la musica! >> urlò Kellan mentre ancora mi stringeva a sé. Sentivo il suo cuore battere di quanto ero vicina! Mi guardò negli occhi e io deglutii aspettando il suo giudizio finale. << Va bene così. Ti farò lavorare oggi! Mi aspettavo di peggio sai? Non mi hai neanche pestato i piedi! Perché sei inciampata nei tuoi.. ma a questo c’è rimedio! >> disse e mi sorrise incoraggiante. Decisamente Kellan sapeva essere molto gentile quando non tramava qualcosa, e se dovevo dirla proprio tutta, mi stava proprio simpatico! << Ma se non ha fatto praticamente nulla?? Non è in grado di ballare! Anche se non ti ha pestato i piedi, non vuol dire che di qui a quando dobbiamo andare alla festa riuscirai a combinare qualcosa con lei! Non è in grado! E’ impossibile imparare a ballare in così poco tempo! >> disse Taylor con cattiveria mentre puntava il suo sguardo prima sui miei occhi e poi su Kellan. Non capivo perché ce l’avesse tanto con me. Non lo conoscevo affatto e non aveva motivo per avercela con me perché ci conoscevamo si e no da al massimo 1 ora, 1 ora e mezza! Perché essere tanto cattivo? E io stupida che nonostante tutto ero ancora stra-cotta di lui!

<< Basta Taylor! >> urlò Kellan con rabbia << Ma è mai possibile che tu ti faccia sempre tutti questi problemi?! >> disse lui avvicinandosi a Taylor con fare minaccioso prendendolo per la maglietta << Smettila una buona volta! Ti rendi la vita più difficile di quello che è già! Non ha importanza quello che credi sia un ostacolo se c’è un sentimento di mezzo.. Si trova sempre un modo se il sentimento è autentico! >> disse ancora prima di calmarsi e lasciarlo andare con un sospiro. << E poi ho capito cos’altro ti turba! E ti posso assicurare che non è successo assolutamente nulla… E io non.. beh, avrai capito! Non mi mettere in mezzo solo perché sono gentile! E’ nella mia natura, lo sai… >> disse lui, prima di fare un sorrisetto. A quanto pareva per fortuna il peggio era passato se Kellan aveva sorriso e la cosa un po’ mi tranquillizzò perché odiavo vedere due persone litigare, soprattutto due uomini, perché di solito poi diventavano violenti. Nel frattempo la mia mente aveva cercato in tutti i modi di capire cos’è che mi nascondevano dato che Kellan aveva cercato in tutti i modi di non farmi cogliere il messaggio, anche grazie alle pause che faceva tra una parola e un'altra tentando di formare un discorso fluido. Odiavo quando mi tenevano nascoste le cose, e questo forse l’avrete capito!!

Taylor ora era confuso e corrugava la fronte perplesso e soprattutto sorpreso. << Io pensavo di si… >> confessò lui di getto. << Allora c’ho preso! Ho indovinato cosa ti turbava! Comunque no… E non ne ho alcuna intenzione.. Voglio solo essere gentile >> disse prima di aggiungere << Hai intenzione di procedere? >> e Taylor lo guardò interrogativo per un po’ prima di rispondere << No.. Non penso di fare una cosa del genere.. Sarebbe troppo complicato >> e abbassò lo sguardo con espressione malinconica, e volevo tanto andare lì, abbracciarlo e fargli scomparire quell’espressione triste. << Prima o poi cambierai idea! O sarò io a convincerti.. te l’assicuro! E adesso fila via se vuoi avere una partner decente per stasera! >> e un po’ più rilassato Kellan gli sorrise. << Bene! >> disse Taylor visibilmente più felice e meno scontroso di prima << Vado allora… E… Ehm… Scusami… >> disse rivolgendosi a me e io gli sorrisi senza neanche pensarci su.

Si avvicinò a me, fino ad arrivarmi di fronte. Mi mise due dita sotto il mento e mi guardò intensamente. Robert e Kellan si guardavano la scena, Rob un po’ teso mentre Kellan era speranzoso. << Veramente, scusami. Sono imperdonabile per come ti ho trattata e diciamo che ho frainteso tutto. Ma possiamo dire anche che non è tutta colpa mia! Ma ti chiedo scusa… Sono sincero. Ora sono felice di portarti al ballo e preparati bene per stasera! >> e così dicendo mi scompigliò i capelli e io gettai un piccolo urletto. Già i miei capelli erano un disastro da soli, figuriamoci se me li scompigliava! E ridendo uscì fuori dalla stanza. << Vado anche io… Non ho capito molto della faccenda e vado a farmela spiegare subito da Taylor! Odio rimanere all’oscuro delle cose…. e dato che tu al momento sei occupato con lei… beh corro a raggiungerlo prima che sparisca! >> e mettendo le braccia dietro la schiena uscì anche lui.

Morivo dalla curiosità e volevo scoprire tutto e subito, ma probabilmente anche se avessi chiesto a Kellan qualcosa, non mi avrebbe risposto, facendo qualche sorriso di scuse. Ormai avevo incominciato a capire come si comportava il ragazzo! Ma alla fine non resistetti e provai a farlo cedere alle mie domande. << Kellan che vi stavate dicendo tu e Taylor? >> chiesi guardandolo con sguardo intrigante sperando in una risposta. << Niente di importante… >> disse lui d’un tratto imbarazzato << Non sono cose che posso dire al momento. Ma tranquilla! Non è niente di male! Anzi! Ora iniziamo le prove… Hop hop bella bambina! Al centro della “pista”! >> disse prendendomi per le spalle e trascinandomi verso il centro. << Iniziamo dalla lezione numero 1: le mani e la posizione di partenza! >> E la mia lezione di ballo iniziò così.

Era troppo difficile imparare tutto in così poco tempo, ma Kellan aveva tanta pazienza ed era anche un ottimo ballerino! Non volevo neanche pensare a cosa sarebbe successo quella sera con Taylor… Ma ora lui era più dolce e non dovevo preoccuparmi della sua accoglienza. Dopo un ora e mezza di lezione ininterrotta, e dopo vari incidenti e crisi di nervi, finalmente arrivò Ashley a porre fine alla lezione. << Ma che fate voi due? >> chiese trovandoci nella posizione del caschè. Tra le risate le spiegammo tutto e lei super contenta mi riferì dei suoi progressi per il mio vestito. << Ho trovato un vestito fantastico! Ma non ti dico com’è perché non voglio rovinarti la sorpresa… Kristen è alla ricerca dei trucchi mentre Nikki è andata ad ingaggiare una parrucchiera! E’ tutto sotto controllo! >> e sorridendo andò a sedersi. Era stanchissima! Ero io l’unica a pensare che la serata sarebbe stata un disastro per me?

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Capitolo 11
*** 11 ***


Scusate il ritardo strarosferico nel postare l'undicesimo capitolo, ma purtroppo altri impegni, come sempre, mi hanno trattenuta dallo stare al pc XD Ma adesso eccomi qui e spero che questo capitolo sia di vostro gradimento!! Ringrazio ancora per i commenti e per chi legge la mia storia!!

Buona lettura e un grosso bacione a tutti!! Evelyn Wright

 

Dreaming you

Capitolo 11:

Poco dopo l’arrivo di Ashley , tornarono anche tutti gli altri. Kristen era arrivata saltellando dalla gioia perché non mi aveva solo trovato dei trucchi e altre cose per il make up, ma anche un famoso truccatore che era disposto a venire gratis solo per guardare me, e cioè la persona per cui Kristen si stava prodigando così tanto! Ecco un’altra persona che non avrebbe fatto altro che osservarmi… Ma ormai stavo quasi per abituarmi a tante attenzioni… Era inutile farsi dei problemi, soprattutto quando non li puoi risolvere solo battendo le mani! Nel frattempo tornarono anche Taylor e Robert, l’uno che alla mia vista abbassò lo sguardo imbarazzato e l’altro che con un sorriso a 32 denti che immediatamente corse verso di me dicendo << Ma che bella ragazza che sarà stasera questa piccolina con un cavaliere come Taylor! >> e mi abbracciò scoccando uno sguardo malizioso a Taylor che nel frattempo era sbiancato.

<< Non me la sciupare troppo! >> disse ancora Robert dandomi un pizzicotto sulle guance. Se è possibile, direi che fossi diventata ancora più rossa delle volte precedenti. Ma che razza di discorsi erano quelli?? Io ero allibita! << Ma che cavolo dici? Vieni qui che ti spezzo in due cretino! >> disse Taylor prendendo un cuscino dal divano lanciandoglielo dritto in testa. << Bel colpo! >> urlai allora io divertita riprendendomi dal trauma di prima. Allora Rob incominciò a rincorrerlo per tutta la stanza e altre volte travolgeva me nella sua corsa spiaccicandomi contro la parete. Non avevo mai visto un Robert così scherzoso… Pensavo fosse incapace di ridere in verità! Continuarono così per un bel po’ e a volte piovevano cuscini dal cielo, mentre anche tutti gli altri si univano a loro per dare battaglia.

<< Ok.. Time out! >> urlò Rob senza fiato << Mi sono alzato presto questa mattina e sto morendo di sonno quindi basta! Sono già stanchissimo! >> e gettò un ultimo cuscino in faccia a Taylor che non se lo aspettava proprio. << Mmm… Ora che ci penso quando si mangia? Vado a protestare! >> disse cogliendo al volo l’occasione di andarsene via dato la faccia da “vendetta” di Taylor. Infatti due secondi dopo Taylor gli lanciò un cuscino che però lui evitò agilmente mentre usciva di corsa dalla stanza ridendo a crepapelle. Ovviamente Taylor aspettava il suo rientro per la vendetta e a lui si unì anche Kellan. Si nascosero dietro il divano che stava accanto alla porta pregustando già il sapore della rivincita. Così 3 minuti dopo, quando Robert entrava ignaro della situazione, gli saltarono addosso e lui cadde a terra più morto che vivo. << Fatto.. >> dissero i due in coro e dandosi un bel cinque si dileguarono anche loro. Un po’ ammaccato, Robert si rialzò << Questa me la pagherete.. Giuro! >> e massaggiandosi le parti che aveva sbattuto a terra disse << Ero venuto solo per dire che stava arrivando il pranzo finalmente e voi due mi attaccate! Che ingrati… >> e si sedette su una sedia tra le risate generali.

Nel frattempo io, attratta dalla finestra, mi lasciai scivolare sulla sedia proprio lì accanto ma poco dopo dovetti di nuovo rialzarmi poichè entrarono 5 camerieri con vassoi, tovaglie e posate e incominciarono a mettere tutto sulla tavola che mi aveva ospitata all’inizio. Furono velocissimi e dopo qualche minuto potemmo sederci a tavola. Divorati dalla fame piombammo tutti a sedere e io capitai tra Kellan che continuava a sorridermi e Kristen che non vedeva l’ora di mangiare. Di fronte però avevo proprio Taylor! Dovevo evitare di guardare davanti a me… Quindi abbassai lo sguardo sul piatto prima di essere interrotta da Kellan. << Mentre mangiamo perché non ci racconti qualcosa di te? Non sappiamo praticamente nulla! >> disse lui prima di darmi una pacca sulla spalla. << Ahi! >> dissi mordendomi il labbro, ma Kellan lo sentì lo stesso.

Inghiottì quello che aveva appena messo in bocca e disse << Ehy! Ma sei proprio deboluccia! E io che pensavo che non potessero esistere persone più deboli di Kristen! >> e subito dopo aver detto questo ricevette una bella cozzata proprio dalla diretta interessata del suo commento. << Non è vero! Non sono debole sai? >> disse Kristen mettendo il broncio. << Si, no? Ma se quando abbiamo fatto quel servizio fotografico per Vogue non riuscivi neanche a darmi un pugno? >> disse Taylor ridendo << Ti ho presa in braccio senza neanche sforzarmi troppo! >> e continuò a ridere seguito da Kellan e da Robert. Anche io mi unii alle loro risate. Erano contagiose! << Anche tu ridi? >> disse lei rivolta a me << E io che mi sono impegnata per aiutarti! Così mi ripaghi? Ridendo di me? Me misera! >> e mise di nuovo il broncio. << Lo sai che ti ringrazio! >> dissi io.

Era più facile sentirmi me stessa con loro, anche se non li conoscevo da molto. << Cattiva! >> disse allora, ma mi abbracciò e io allora ricambiai il suo abbraccio arrossendo. Era pur sempre una stella hollywoodiana, e faceva un certo effetto! Da allora seppi che potevo contare su di lei se avevo bisogno di aiuto. << Ragazze! Il cibo si raffredda! >> disse Robert mentre mandava giù un pezzo di pasta. E continuammo pure noi a mangiare. Appena misi in bocca un po’ di pasta, le mie papille gustative incominciarono ad urlare di gioia. Era tutto favoloso!! Ed era anche logico dato che dovevano servire delle celebrità! << Mi ero quasi scordato che ci dovevi raccontare qualcosa su di te! Mentre che mangi racconta… Le solite cose.. Da dove vieni, che ci facevi qui… ecc.. >> disse Kellan facendomi tornare per la millesima volta con i piedi per terra. Mi schiarii la voce e iniziai << Mi chiamo Roberta, ho 16 anni, quasi 17 per la verità e vengo dall’Italia, precisamente da un piccolo paesino siciliano… >> dissi e fui interrotta subito da Kristen che faceva segno di tacere un attimo.

Inghiottì quello che aveva in bocca e urlò << Tu sei italiana? Ma parli benissimo l'inglese! >> disse sorpresa << Io pensavo che tu fossi di qui! Non è vero? >> disse chiedendo conferma anche agli altri. << Si.. E’ vero! >> rispose Ashley << Ma come mai se qui? >> chiese ancora lei curiosa. << Mia cugina ha vinto dei biglietti per Los Angeles e mi ha portata con sé perché sapeva che da tempo desideravo andarci… Alloggiamo nell’hotel in centro… >> dissi sorridendo per la mia fortuna. Era davvero un miracolo essere lì! << E invece perché ti trovavi lì fuori questa mattina? >> chiese Robert. << Ieri mattina ho visto Taylor scappare da dei paparazzi e la mia guida, Jody, mi ha informato che si sarebbe tenuta una specie di sfilata dei vip e dato che io sono una patita di cinema non potevo mancare! >> dissi mentre Taylor sgranava gli occhi scioccato.

Non poteva credere di essere stato lui la causa di tutto? << Un'altra domanda… >> disse Kellan << L’ultima così potrai mangiare in pace… Che ci facevi tra quel branco di team Jacobine che poi ti ha steso?? >> e mi guardò aspettando una risposta. Ecco… Una domanda a cui non volevo rispondere… Non perché non fossi convinta della mia scelta, ma perché avrebbe impiegato una spiegazione che non c’era! Era così e basta… Come una cosa ovvia e naturale… << Bè.. In realtà non sapevo che fossero team jacob, anche se i cartelloni dovevano insospettirmi, ma meglio così, dato che anche io faccio parte del branco! >> dissi e tutti mi guardarono un tantino stupiti della cosa, tutti tranne Kellan. << Io l’avevo capito subito! Se fossi stata team Edward saresti caduta ai piedi di Rob immediatamente, come tutte le altre, ma tu eri più preoccupata della presenza di Taylor che guardavi con timore… Che strano parlare con una team jacobina! >> e si mise a ridere guardando Taylor. << Almeno ora non sei più il solo del gruppo a credere che Jacob sia il migliore! >> e a quella frase mi lusingai.

Ero parte del gruppo? Evidentemente si e non poteva darmi una notizia più gradita di questa! Ma adesso toccava a me difendere il mio cucciolotto di Jacob! << Ma Jacob è il migliore! Non ci sono dubbi! Jacob è umano (qualità da non sottovalutare), ribelle, dolce, possessivo, impulsivo, testone, deficiente e simpatico! Senza contare il fatto che sia anche coraggioso, bello, forte e caldo! Io odio il freddo… >> dissi arrabbiandomi. << Ma hai sbagliato nel dire bello.. Che ne sapete voi? Sicuramente siete fissate con Jacob solo perchè Taylor è un bel ragazzo tutto muscoli! >> replicò Kellan e io allora risposi << Potremmo fare lo stesso discorso anche per Edward allora… Molti potrebbero tifare per Edward solo perché ad interpretarlo è Robert! Ma lasciamo perdere certi discorsi perché chi fa certi ragionamenti non è un vero fan della saga! Noi del team Jacob adoriamo Jacob perché lui è quello che è, per i suoi pregi e per i suoi difetti, e non perché ad interpretarlo è Taylor! Ma è vero anche che Taylor è giusto per la parte di Jacob e noi adoriamo Taylor per questo… Non c’è nessun’altro che potrebbe prendere il suo posto! E se sapessero che io ora sto parlando con lui di fronte a me mi sbranerebbero! >> dissi ridendo. Ah! Quando avrei raccontato questa storia a qualcuno, nessuno ci avrebbe creduto! << Ok… Stop! Ora si mangia! >> disse Nikki prima che Kellan riprendesse la parola << Litigherete dopo! Quella poveretta non ha mangiato nulla! >> E così finalmente potei mangiare in pace.

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Capitolo 12
*** 12 ***


Finalmente vi posto il dodicesimo capitolo della mia storia! Ci ho messo un pò a scriverlo, ma spero che ne sia valsa la pena e che vi piaccia ^_^ purtroppo ancora le cose non si movimenteranno tra i due perchè c'è qualcuno che è troppo testardo XD ma non vi svelo niente!! Sarà una sorpresa e la scoprirete più avanti!

Un grosso bacione a tutte e buona lettura!! Evelyn Wright

p.s. ovviamente ringrazio tutti! sia chi commenta che ci legge soltanto.. siete fantastici!! e commentate mi raccomando!

 

Dreaming you


Capitolo 12:

Finimmo più o meno verso le quattro. Io mi ero letteralmente abbuffata di tutto! E adesso i vestiti mi stavano decisamente più stretti. Avevamo scherzato, giocato e riso come dei matti! Persino litigato! Mi stavo divertendo davvero moltissimo… E chi l’avrebbe mai detto che io, proprio io, potessi stare simpatica a loro? Ero onorata e molto fortunata… Ora però avevamo tutti un sonno pazzesco, e mancava ancora un bel po’ prima di incominciare a prepararsi per la festa. Kristen era sprofondata già da molto su una poltrona e si era addormentata di botto, imitata ben presto da Nikki che aveva la faccia troppo assonnata. Io, Ashley e i ragazzi stavamo quasi per crollare, ma prima dovevo urgentemente andare in bagno, o non potevo dormire tranquilla! << Mi accompagni in bagno? >> chiese Ashley prima che fossi io a chiederglielo.

Meno male! Mi vergognavo a chiederglielo… Me la sarei tenuta pur di non dirglielo! << Si certo… >> dissi sorridendole e mi alzai sotto lo sguardo indagatore di Taylor che non aveva smesso un attimo di fissarmi dopo che aveva saputo che ero team Jacob! Era la prima volta che uscivo da quella stanza e non conoscevo l’edificio. Il tragitto verso la stanza lo avevo percorso in braccio a Taylor svenuta, e quindi non potevo ricordare… I corridoi non erano molto lussuosi come mi aspettavo. Le pareti erano grigie e i corridoi erano stretti e intricati, sembravano proprio un labirinto! Se non ci fosse stata Ashley mi sarei persa di sicuro! Svoltati molti angoli, arrivammo finalmente in bagno, e non eravamo sole! Dentro c’erano altre due famosissime star che io guardai a bocca spalancata…. Probabilmente sembravo una cretina… Ma che ci potevo fare? Erano Keira Knightley e Nicole Kidman! Salutarono Ashley in modo molto affettuoso e si rivolsero a me con la stessa cortesia e cordialità. Perché non avevo mai il libretto degli autografi quando servivano? Quando mai mi sarebbe capitata un’altra occasione del genere? Uffa!

Dopo aver scambiato quattro parole con Ashley se ne andarono via sorridendo, e poco prima di uscire tornarono indietro per abbracciarmi lieti di aver fatto la mia conoscenza. Wow… Ero scioccata! << Mi sembra assurdo di essere qui in mezzo a voi! Non posso pensare di aver appena conosciuto così tanti personaggi famosi e di aver mangiato anche con voi! >> dissi ad Ashley e lei mi sorrise compiaciuta della cosa. Dopo poco entrò in bagno e io la imitai subito, e finito tutto ce ne andammo. Tornammo quindi in fretta nella stanzetta e trovammo tutti già addormentati. Kellan si era spaparanzato su una poltrona e aveva stretto a sé un cuscino, come un bambino con il suo peluche! Che carinooooo!! Rob invece si era messo accanto a Kristen e la abbracciava da dietro… Avevo sempre sospettato che tra loro ci fosse del tenero, ma ancora non era del tutto detto. Che si volevano bene era indubbio! Invece Taylor si era preso tutto un divano per sé e ci dava le spalle.

<< Bene… Tanto vale dormire un po’ anche noi… Io prendo l’ultima poltrona libera! Tu sposta un po’ Taylor e mettiti lì accanto… Ci entrerete benissimo tutte e due! Tu sei così piccina! >> e senza neanche darmi il tempo di replicare Ashley si precipitò sulla poltrona e aveva immediatamente chiuso gli occhi. << No.. No… Ashley sveglia! >> dissi avvicinandomi a lei e poi scuotendola. Dopo un po’ finalmente si decise a rispondere << Che c’è? >> chiese lei aprendo solo un occhio. << Non posso mettermi vicina a Taylor! Io a lui non piaccio molto, anche se mi ha chiesto scusa non voglio dormire accanto a lui… Non ce la farei, non dormirei! Non potresti metterti tu lì? >> chiesi supplicandola. Già immaginavo la faccia di Taylor al suo risveglio se mi avesse trovata accanto a lui! << Ma non dire sciocchezze! Ora vai lì e dormi da brava! Io ho sonno e voglio dormire! >> e detto questo si girò dall’altra parte per non darmi altra possibilità di svegliarla. << Ma… >> provai a replicare io, ma mi zittì subito dicendo << Shhh! >> Ma perché sempre a me? Lo facevano apposta tutti a farmi mettere accanto a Taylor?

Rassegnata mi avvicinai al divano cercando un punto dove potermi sedere senza recare fastidio. Ma era impossibile perché le sue gambe prendevano tutto lo spazio! Cercando quindi di essere il più delicata possibile, gli presi un piede mordendomi il labbro per la tensione, ma ovviamente, nonostante la mia delicatezza, si svegliò subito e io rimasi congelata in quella posizione, e cioè con il suo piede in mano! Immaginate voi che scena… Volevo morire lì! Mi guardava con quei suoi occhioni scuri, stupendi, e li continuava a sbattere perplesso, ancora mezzo addormentato. Arrossendo dissi << Scusami… Non è rimasto nessun posto libero e stavo cercando di farmi spazio… Scusa… >> e abbassai lo sguardo mortificata, lasciando subito il suo piede. << Ehm… Certo… Si… Mi sposto… >> disse allora lui rannicchiando le gambe verso di sé, lasciandomi molto più spazio di quello che mi serviva.

<< Grazie… >> e mi rannicchiai anche io dalla parte opposta, certa che non sarei riuscita a prendere sonno con lui accanto. Ma appena chiusi gli occhi, caddi in un sonno profondo. Era stata una giornata faticosa e ancora non era finita! Mi sembrava che fosse passato così poco tempo da quando mi ero addormentata, ma avevamo dormito per ben 2 ore e mezza (a seconda del mio orologio). Un ragazzo dello staff si aggirava per i divani cercando di svegliarci. Era arrivata l’ora di prepararci… Era arrivata l’ora della mia tortura! Sbadigliai e mi stiracchiai tutta. In realtà mi ero dimenticata di avere Taylor al mio fianco e quando lo sentii muoversi il mio cuore incominciò a martellare nel petto. Si mise seduto e si stiracchiò pure lui, stropicciandosi anche gli occhi. Sembrava un cucciolotto e la voglia di abbracciarlo era tanta… Dovevo solo resistere… << Ehy dormito bene?? >> urlò Kellan strizzando l’occhio con la sua solita aria maliziosa. Io per risposta gli lanciai un cuscino che purtroppo schivò prontamente. Non ero un granchè nella battaglia con i cuscini… In effetti in nessuna battaglia! Anche Ashley sbadigliò mentre guardava l’orario. Sbiancò, diventò blu e si alzò di scatto furente. << E’ tardissimo! Andiamo! >> e mi prese per un braccio trascinandomi via, seguita a ruota da Kristen e Nikki molto preoccupate.

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Capitolo 13
*** 13 ***


Ciao a tutte le mie lettrici!! Ecco il tredicesimo capitolo di Dreaming you!! ^_^ Sono davvero felice che comunque leggiate la mia storia, anche se vorrei qualche commentino in più perchè comunque fa sempre piacere leggere le impressioni dei propri lettori e anche le critiche se c'è qualcosa che non piace! E così che si migliora no? Spero davvero che commentiate in tanti! Nel frattempo vi parlo di questo capitolo.. E' una fase di transizione necessaria nella storia, ma non vi aspettate colpi di scena in questo cap XD ma spero che vi piaccia lo stesso!

Un bacione a tutte e buona lettura! Evelyn

 

Dreaming you

Capitolo 13:

Ashley continuava a trascinarmi su e giù lungo i bui corridoi… L’ho già detto che questo posto era un labirinto? Ma a quanto pareva non eravamo le sole ad esserci lasciate prendere dal panico… Ehm… Non proprio… Rettifico… Loro si erano lasciate prendere dal panico! Io ero tranquillissima per adesso. Non volevo farmi truccare!! Lì mi sarei agitata! Fatto sta che sentivo molte persone urlare dall’interno delle stanze, e avrei giurato di aver visto Paris Hilton con il suo cagnolino in braccio in preda ad un attacco isterico. << Muoviti! >> urlò Ashley quando si accorse che mi ero fermata un attimo per osservare. Non me ne ero resa conto neanche io! Di solito non ero così tanto curiosa! E così riprendemmo a correre, e dopo vari strattona menti, inciampa menti e urletti vari, finalmente arrivammo a destinazione. “La stanza di cambio”. Entrai per ultima e rimasi paralizzata sulla soglia, incapace anche solo di pensare qualcosa di concreto tant'era la mia meraviglia.

Le pareti erano color oro, o forse erano proprio d’oro, e di fronte a noi stava uno specchio gigantesco e un mobile enorme con sopra il più vasto assortimento di trucchi, probabilmente costosissimi, che io avessi mai visto. Neanche nei negozi ce n’erano così tanti! C’erano anche diverse poltrone imbottite rigorosamente rosse, che dall’aspetto sembravano molto comode ed erano invitanti! Io avevo ancora sonno e perché non approfittarne? Tanto dentro la stanza c’eravamo solo ancora noi e i truccatori non erano arrivati! Ma ovviamente non ebbi neanche il tempo di fare un passo verso la poltrona più vicina, che la porta si spalancò facendo entrare 8 persone, e precisamente 6 femmine e 2 maschi. Ci squadrano dall’alto in basso e poi si aprirono in un sorriso. << Buon pomeriggio a tutte! >> urlarono in coro. Facevano quasi paura… Ne ero terrorizzata! << Bene signorine! Non c’è tempo da perdere! Al lavoro! Io avrò la nuova arrivata… >> disse una signora che con aria decisa teneva in mano un paio di forbici e un pettine. Sarebbe stata la mia parrucchiera evidentemente… Probabilmente capì che ero troppo terrorizzata per parlare e quindi mi disse << Tranquilla… Non ti farò niente! Ti renderò solo bellissima! >> e mi sorrise poi aggiunse << Non che tu non sia già bella, ma con il mio tocco lo sarai ancora di più! >> e mi spinse verso una delle poltrone. Mi sedetti e con una straordinaria forza mi trascinò proprio davanti allo specchio.

<< Mmm… >> disse mentre mi prendeva la faccia tra le mani e me la rigirava guardandomi allo specchio. << Mmm… I capelli sono molto lunghi e non c’è gioia più grande per una parrucchiera perché posso farti ciò che voglio! Non ci sono limiti!! >> e incominciò ad alzarmi i capelli giocherellando un attimo con loro. Avvicinò un lavandino, di quelli che si possono trovare dal parrucchiere, e lo mise accanto alla poltrona, e infine mi fece poggiare la testa lì su. Mi lavò quindi i capelli massaggiandomi la testa. Era talmente rilassante che quasi quasi mi addormentavo lì! Ma finì troppo presto purtroppo e mi fece alzare immediatamente la testa. Avvolse i capelli nell’asciugamano e spostò il lavandino. << Mettete qualcosa per coprire lo specchio! Non voglio che veda quello che le faccio! Sarà tutto una sorpresa!! >> e con aria diabolica due persone presero un telo che fissarono sopra lo specchio. Ma Ashley intervenne << E se poi non si piace?? >> e mi guardò preoccupata. E io annuii sollevata del suo intervento, ma tanto la mia parrucchiera non avrebbe ceduto. << Sciocchezze! Allora dimmi adesso ciò che non vuoi così poi non avrei motivo di preoccuparti… >> e per fortuna si era dimostrata comprensiva! << Non voglio capelli corti o che mi arrivino alle spalle! Non li voglio completamente legati perché li preferisco sciolti…ma se proprio li devi legare, almeno fai scendere delle ciocche… A boccoli magari… >> dissi. Sapevo quasi sempre quello che volevo, e il mio aspetto era una delle mie certezze. Avevo poche pretese sui miei capelli, no?

La parrucchiera allora disse << Era esattamente quello che non avrei mai fatto >> e compiaciuta della cosa mi girò ed iniziò a lavorare. Sentivo il pettine e le forbici guidate dalle sue mani, lavorare instancabilmente e il fatto di non potermi guardare non mi faceva stare tranquilla. Ero nervosa e mi torturavo le mani. E poi vedevo i miei capelli tagliati a terra con un misto di rimpianto. A me piacevano infondo! Mi sentii più leggere una volta che ebbe finito e incominciò ad asciugarmeli. Man mano sentivo i miei capelli diventare sempre più ricci aiutati dalle sue mani e da un altro ferro che lei stava utilizzando. Non me ne intendevo di certe cose… Non avevo idea di come si chiamassero! Poi quando i miei capelli furono asciutti e ben riccioluti mi passo un olio per ammorbidirli. << E adesso l’acconciatura! >> disse contenta e prese una piccola scatolina da un cassetto. Sentii il rumore dell’apertura e mi prese ancora i capelli tra le mani. Mi lasciò davanti alcune ciocche di capelli che scendevano morbidamente sul mio viso e poi incominciò ad attaccare i capelli in qualche modo sulla testa.

Fu l’unica cosa che riuscii a capire prima che lei dopo un po’ di tempo disse << Fatto! >> e si allontanò per cedere il posto al truccatore. Si avvicinò un uomo con la barba e buffi occhiali da vista che mi sorrise. << Bene! Già sei proprio carina! Ma ora tocca a me a dare il colpo finale al tutto… Cosa vuoi che non faccia? >> chiese. << Non vorrei avere un trucco troppo pesante sul viso anche perché non so struccarmi. Delicato.. >> dissi e lui mi sorrise mentre prendeva l’ispirazione. << Ti truccherò in base al colore del tuo vestito. E’ bellissimo! L’ho visto poco fa… Immagino che tu ancora non l’abbia visto! >> disse lui mentre prendeva questa volta una scatoletta contenente trucchi. Però non mi permise di vedere che colore stava prendendo. Così non sapevo di che colore era il mio vestito! Ero così curiosa di vedere quale vestito mi avesse scelto Ashley!! << E’ stupendo… Fidati! >> disse ancora lui mentre prendeva anche della crema. Me la spalmò sul viso e incominciò a truccarmi davvero. Non vidi praticamente nulla anche perché mi faceva tenere gli occhi chiusi. Se li aprivo incominciavo a sbatterli nervosamente.

Quindi quello che ero riuscita a vedere era un obretto viola e un fard rosa, forse, ma probabilmente il fard non serviva a niente perchè le mie guance erano perennemente di un divertente color peonia. Dopo molto tempo finalmente anche lui annunciò << Fatto! >> e si allontanò. << Adesso posso guardarmi? >> chiesi dirigendomi verso lo specchio. << Ovvio che no! Prima indossi il vestito! >> urlò Kristen e due assistenti aprirono un baule contenente il mio vestito. << Wow! >> riuscii solo a dire. Era troppo bello per essere vero.

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Capitolo 14
*** 14 ***


Scusate infinitamente per il ritardo nel postare!! Ho dovuto modificare un paio di cose che non mi andavano più a genio, come ad esempio il vestito che Roberta indossa in questo capitolo! Ma adesso credo di averne trovato uno carino, anche se naturalmente non mi soddisfa più di tanto XD ma sono fatta così! Non c'è mai una cosa che mi vada perfettamente a genio.. ^_^ in questo capitolo c'è un nuovo arrivo! Un personaggio che non avevo volutamente fatto apparire sulla scena!!

Spero che anche questo cap sia di vostro gradimento! Leggete e commentate! Un bacione, Evelyn Wright

 

Dreaming you

Capitolo 14:

Ashley, Nikki e Kristen entrarono nella stanzetta che ci aveva ospitati per quella giornata, completamente vestite e truccate da vere dive del cinema quali erano e con passo maestoso erano pronte a farsi ammirare da tutti, e io invece non ne avevo per niente l'intenzione. Nikki aveva un bel vestito color oro che si intonava con i suoi capelli che aveva tinto di biondo a causa delle riprese cinematografiche. Aveva delle pagliette anch’esse dorate nel vestito che la facevano luccicare. Il vestito le arrivava fino ai piedi e i capelli erano raccolti in parte all’indietro. E anche lei aveva i capelli ricci! Era stupenda! O almeno io la trovavo tale…

Kristen invece indossava un vestito lungo anch’esso senza spalline, e quindi a fascia, che le scopriva la parte superiore del corpo. Il resto del vestito cadeva morbido. Era molto elegante, più del solito. Lei vestiva molto sportiva, quindi all’inizio mi faceva impressione vederla così! Ma era stupenda come Nikki del resto… Il colore del vestito di Kristen era sul grigio, ma era molto particolare perché aveva degli strani segni e ghirigori in tutto il vestito che quasi quasi volevo trovarmi nei suoi panni.

Ma passiamo ad Ashley. Dire che era meravigliosa era dire poco. Aveva un gusto nel vestire unico. Ma forse era semplicemente lei che è splendida! Indossava un lungo vestito rosso che finiva con un piccolo strascico. Le spalle erano coperte dal vestito stesso e il collo era coperto sempre dal vestito. I capelli lunghi erano tenuti simili a quelli di Nikki, ma avevano una classe in più. Come ho detto prima, per me Ashley era fantastica! I ragazzi al loro arrivo fischiarono di approvazione e le riempirono di complimenti. E non avevano torto… Sembravano davvero delle principesse!

Io invece ancora non avevo avuto il coraggio di entrare… Me ne stavo quindi all’ingresso sbirciando le loro reazioni, e sperando di non dover entrare mai. Avevo troppa paura del loro giudizio. Mi ero guardata allo specchio, e non ero proprio male come al solito, ma la mia insicurezza mi faceva battere il cuore a mille e non riuscivo ad entrare. Guardavo loro con indosso quei bei vestiti e mi sentivo tremendamente in difficoltà. I ragazzi poi erano stupendi! Tutti e tre in smoking, chi con la cravatta e chi con il papillon e chi proprio senza niente!

Kellan aveva indosso uno smoking nero con sotto una camicia bianca. Robert invece aveva indosso sempre uno smoking nero e una camicia bianca però con il papillon. Invece Taylor indossava uno smoking blu scuro, con una camicia bianca e una cravatta dello stesso colore dello smoking, Vederlo mi faceva male al cuore. Era perfetto anche lui. E in mezzo a tutta quella perfezione, c’ero anche io. Così insignificante al loro confronto.

<< Roby vieni! Ma dove sei?? >> chiese Ashley tornando indietro a cercarmi. Quando mi trovò nell’angolino dietro la porta sospirò e si portò la mano sopra la testa mormorando << Santa pazienza! >> e poi mi guardò severamente dicendo << Ma cosa diamine ci fai qui? Su entra che sei fantastica! >> disse e mi prese per un braccio trascinandomi dentro. Appena fui illuminata di nuovo dalla luce sentii diversi suoni che accompagnarono il mio rientro. Uno era uno strozzamento, uno era un fischio e l’altra cosa era un balbettio confuso. Avevo chiuso gli occhi prima di entrare perché avevo paura delle loro reazioni, e quindi non avevo visto esattamente chi avesse fatto cosa… Ma potevo immaginarlo.

Il balbettio era di Robert che era alquanto incredulo, il fischio era di Kellan che mi strizzava l’occhio mentre lo strozzamento era di Taylor che in mano aveva un bicchiere d’acqua. Arrossii violentemente alle loro reazioni e sorrisi imbarazzata mentre gli occhi di tutti erano concentrati su di me. Ashley rideva e mi guardava orgogliosa. Dai… potevo ammetterlo per una volta che non ero male! Avevo un vestito lunghissimo anche io simile a quello a fascia che però si differenziava per via della forma a cuore, e che quindi mi scopriva tutte le spalle. Mi avevano accennato al fatto che il colore esatto del vestito era blu cobalto (cosa che non era di rilevante importanza.. bastava dire blu) e la lunga gonna era tutta intervallata da bizzarri svolazzamenti di stoffa che rendevano l’abito ancora più elegante. Era davvero un vestito stupendo! Mi piacevano i vestiti fruscianti.. Il suono era incantevole. Avevo un braccialetto argentato attaccato al polso destro e una piccola collana molto luminosa. I capelli invece erano molto mossi lasciati sciolti per permettere meglio al mio viso di abbagliare tutti, o almeno era quello che aveva detto la parrucchiera che mi aveva rifatto l’acconciatura una volta indossato il vestito. Diceva che stavano meglio così. Però avevo richiesto un copri spalle perché soffrivo di freddo sempre e comunque. Era lecito sentirsi una principessa anche se non ero un granché?

<< Wow! Mon chery! Tu es magnifique! >> disse Kellan avvicinandosi a me e prendendomi per mano. Mi fece fare un giro completo su me stessa continuando a complimentarsi con me. Io lo lasciai fare, tanto chi lo avrebbe mai fermato? << Dovresti vestirti più spesso così sai? Quasi quasi vorrei fare cambio di accompagnatrice! >> disse schiacciando l’occhio in direzione di Nikki che ridacchiava con una mano davanti alla bocca. << Ma purtroppo ho insistito a farti accompagnare da lui – e indicò Taylor – e ora ne piango le conseguenze guardando questa deliziosa fanciulla tra le braccia di un altro ragazzo! >> e con aria melodrammatica portò le mani al volto e continuò dicendo << Cercherò di dimenticarti, oh mia dolce fanciulla, ma il mio cuore sarà sempre tuo! Ora va’… >> e mi spinse verso Taylor.

Ancora purtroppo non aveva capito che la mia forza era pari a quella di un neonato e la mia resistenza lo era altrettanto, quindi la sua spinta valeva a dire un volo diretto verso un posto imprecisato, che si tramutò nel corpo di Taylor. Quindi gli piombai addosso e lui dovette tenermi per non farmi cadere a terra. << Ehm… ops! Tutto apposto? >> disse Kellan leggermente preoccupato. E anche Taylor mi chiese << Stai bene? >> e io con una certa difficoltà gli risposi una mezza verità. << Tutto apposto… Niente di rotto almeno… >> dissi. Come potevo dirgli che non era per niente tutto apposto dato che mi trovavo con la faccia quasi spiaccicata ai suoi pettorali? Sentivo una scarica elettrica percorrermi tutto il corpo e la voglia di poggiare le mie labbra sulle sue si fece quasi insostenibile… ma resistevo. Dovevo resistere!

E quindi mi staccai da lui di scatto e mi morsi un labbro cercando di distrarre la mente da pensieri poco puri. Tutti stavano in silenzio percependo tensione nell’aria… la mia tensione! Ma per fortuna un arrivo inaspettato ci risollevò tutti da quei momenti di silenzio. << Ragazzi ce l’ho fatta! >> urlò Jackson Rathbone entrando trionfante dentro la stanzetta. << Ho fatto prima che potevo… Quella dannata macchina si è fermata troppo lontano da qui! Non dovevo spenderci tutti quei soldi… Ma che succede qui? >> chiese guardandoci attentamente in viso << E chi sei tu? >> chiese ancora guardandomi incuriosito. << No niente! >> urlò Ashley avvicinandosi a lui << Ti spiegherò più tardi.. Lei è Roberta ed è italiana! >> disse ancora come se fosse la cosa più bella del mondo. Io non ero per niente attaccata alla mia nazione, anzi non vedevo l’ora di avere 18 anni per scappare via di là!

<< Piacere! >> dissi e gli porsi la mia mano arrossendo. Continuò a scrutarmi e quando Ashley se ne accorse disse ancora << Te lo spiego dopo ti ho detto! Non la scrutare troppo che si vergogna! >> disse e in quel momento avevo voglia di stamparle un bel bacio sulla guancia. Era davvero un angelo! Mi aveva capita! Poi Ashley incominciò a ridere e prese il viso di Jackson tra le mani dicendo << Ah il mio Jasper! Non ti avevo mai visto con questa espressione sai? Che sei tenero! >> e gli stampò un bacio sulla guancia tra una risata e l’altra.

La tensione sembrava essersi sciolta, ma non smettevo di pensare a Taylor e alla sua voce così sexy! Mi sentii all’improvviso sfiorata per un fianco e credendo che fosse Kellan mi girai tranquilla, ormai abituata al suo modo di fare. Con lui era così… O ti ci abituavi, o ti ci abituavi! Non sarebbe mai cambiato per nulla al mondo essendo orgoglioso di ciò che era e si faceva amare così. Quindi saltai in aria quando mi accorsi che ad avermi presa per un fianco non era lui bensì proprio Taylor… L’oggetto del mio desiderio! Arrossii per la millesima volta e lo guardai sorpresa. << Dobbiamo andare… Tu se la mia accompagnatrice e quindi dobbiamo andare in una limousine insieme… Gli altri ci raggiungeranno dopo! >> disse e mi sorrise rassicurandomi. << Tranquilla… Non ce l’ho più con te! E adesso andiamo o arriviamo in ritardo! >> disse e mi trascinò via tenendomi per mano.

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Abito di Nikki: http://i38.tinypic.com/rscw7b.jpg

Abito di Ashley: http://i37.tinypic.com/dysry1.jpg

Abito di Kristen: http://i35.tinypic.com/2eoi0sm.png

Abito di Robert: http://i33.tinypic.com/a0uw4h.jpg

Abito di Kellan: http://i36.tinypic.com/19b38w.jpg

Abito di Taylor: http://i35.tinypic.com/29ep1sz.jpg

Abito di Roberta: http://i35.tinypic.com/28klieu.gif

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Capitolo 15
*** 15 ***


Ciao a tutti i miei cari lettori!! Come avrete potuto notare se avete sfogliato i capitoli precedentemente pubblicati, ho apportato alcune modifiche aggiungendo immagini e anche migliorando alcune parti del capitolo stesso ^_^ quindi se volete potrete andare a dare un occhiata!

Da oggi potrete vedere realmente tutti i personaggi che ruotano intorno alla mia storia, e con più esattezza vedere i volti che mi sono immaginata per ognuno di loro! Ho creato anche la "copertina" della mia storia che potrete trovare in prima pagina! Spero che queste modifiche siano di vostro gradimento! Inoltre da adesso in poi commenterò a fine capitolo qualunque vostro commento cosicchè abbiate un dialogo più diretto con me ^_^

Spero di aver fatto cosa gradita a tutti e rammento di andare a guardare i volti assegnati ad ogni personaggio perchè così sembrerà tutto molto più reale! Ci ho messo una vita per cercarli XD non mi sembravano mai adatti una volta che li guardavo, ma poi mi sono convinta che andavano più che bene.. XD

Adesso mando un bacione a tutti e mi raccomando commentate! Buona lettura, Evelyn Wright.

 

Dreaming you

Capitolo 15:

Ero così nervosa accidenti! Era la prima volta che mi trovavo sola con Taylor, ma lui sembrava così tranquillo.. Forse perché essendo un attore mascherava bene i suoi sentimenti, o forse perché non gli importava molto di me. Questa era la risposta più ovvia. Anche se io ero un attrice non riuscivo a recitare nella vita privata, e neanche a dire una bugia! Quindi perché lui doveva riuscirci? L’unica spiegazione plausibile era che non trovava niente di strano nello starmi così vicino. Certo che a volte ero proprio stupida. Che pretendevo? Che si innamorasse di me al primo colpo? Ma certo Roberta.. continua a sognare.

Ooook. Stavo impazzendo di sicuro e quel silenzio che ci accompagnava non mi aiutava per niente! Camminavamo lungo i corridoi e Taylor mi teneva per mano come se fosse la cosa più naturale del mondo. La sua mano era molto più grande della mia, che al confronto sembrava quella di una bambina e il mio cuore continuava a battere felice nel mio petto un po’ più velocemente del solito. Mi sentivo davvero una bambina piccina piccina, con accanto un gigante grazie al mio metro e sessanta scarso. Alla fine però non mi lamentavo molto della mia altezza perché era bello a volte essere considerati piccoli da coccolare. Ma un'altra domanda mi tormentava: perché cavolo mi teneva per mano? Lungi da me l’idea di protestare, ma perché lo faceva? Non l’avevo mai visto in simili atteggiamenti con una persona appena conosciuta, e ammettiamolo, nessuno lo faceva con una persona conosciuta da diciamo, qualche oretta!

E poi quelle parole che si erano scambiati con Kellan prima del repentino cambiamento di umore, a cosa erano dovute? Tutte queste domande mi uccidevano e se non avessi trovato al più presto una risposta sarei esplosa. Ma chi ce l’aveva il coraggio di parlarne con lui? Ero troppo timida di natura per affrontarlo apertamente e chiedergli qualcosa sull’argomento, soprattutto perché non lo conoscevo abbastanza per avere il diritto di sapere dei suoi segreti. << Allora.. >> disse finalmente rompendo il silenzio e i miei ragionamenti davvero esasperanti << Adesso saliremo sulla mia limousine che si trova sul retro, e poi ti spiegherò meglio quello che faremo in questa serata. Nel frattempo, ci rilasseremo un po’ prima della festa! Non vedo l’ora di vedere cosa ti ha insegnato a fare Kellan! >> disse con un sorriso e in quel momento il cuore incominciò a battermi forte solo perché lui mi aveva parlato e aveva sorriso! Andavamo male se mi comportavo così perché sarei rimasta accanto a lui per tutta una serata << Allora andiamo no? >> dissi camminando più velocemente di prima e quasi quasi riuscivo a trascinarlo nei corridoi perché lui non se l’aspettava però.

<< Ehm.. Aspetta.. Non correre! >> disse lui bloccandomi quasi senza sforzo. Speravo troppo di riuscire a trascinarlo. Dimenticavo che la mia forza assomigliava a quella di un neonato. Incominciò ad osservarmi ancora e notando la mia espressione perplessa e un ciuffo di capelli che era scivolato proprio davanti al mio occhio destro disse ridendo << Stai andando nella direzione sbagliata! Fai guidare me.. >> e mi spostò il ciuffo continuando a sorridere, contento di un non si sa cosa che avrei decisamente voluto scoprire per continuare a ricordarglielo e farlo ridere sempre. Era una tortura per me vederlo sorridere, ma era la cosa più bella che avessi mai visto. Io ed una mia amica avevamo in mente un piano per farlo girare per sempre con una benda sulla bocca per sempre perché ogni volta che lo vedevamo in foto sorridente ci sentivamo sul serio malissimo. Era letteralmente da svenimento assicurato! E adesso che ce l’avevo davanti potevo farlo. Ma chi cavolo ne aveva il coraggio adesso? E poi era una cosa talmente tanto assurda e poco fattibile che quasi quasi mi vergognai di averla pensata, anche se l’idea principalmente era venuta alla mia amica Silvia.

Restammo così per un po’ di tempo, probabilmente perché avevo ancora una faccia sconvolta e lui provava divertimento nel vedermi in quel modo rossa come un peperone e come se non bastasse ero paralizzata dalla testa fino al busto e solo le mie gambe si sarebbero mosse a comando perché avevo voglia di sentire quello che aveva da dirmi sulla festa soprattutto perché non volevo fargli fare brutta figura naturalmente. << Bene! Allora facciamo in fretta... >> dissi e con le mani gli feci cenno di andare. << Come vuole, mia accompagnatrice! >> disse e continuando a sorridere mi trascinò lui efficacemente verso il retro, dove probabilmente c’era il parcheggio per le loro “auto” che sospettavo fossero tutte delle limousine. Ancora una volta, dopo aver svoltato il millesimo angolo e dopo aver attraversato un altro corridoio, mi domandai come cavolo era stato costruito questo palazzo e chi cavolo l’aveva progettato. Non ci capivo niente! Era un vero e proprio labirinto! E mi girava la testa a furia di girare da una parte e dall’altra. Ma non mancava molto, ne ero certa o se no mi avrebbe dovuto reggere Taylor, cosa da prendere seriamente in considerazione dato che il primo viaggio tra le sue braccia me l’ero perso a causa dello svenimento.

<< Ci siamo! >> mi disse sempre con un sorriso stampato in faccia e svoltato un corridoio, vidi finalmente una porta e una brezza leggera proveniente dalla porta aperta incominciò a far volteggiare i miei capelli mossi e a far frusciare il mio vestito color cobalto. Ora che non potevo sbagliarmi lasciai la mano di Taylor, cosa che non avrei mai fatto se avessi avuto la mente lucida, e corsi fuori per prendere una boccata d’aria. << Aaaaaaaaaaaaaaah!!! >> sospirai felicemente non appena il vento leggero cominciò a sfiorarmi le guancie e a scompigliarmi i capelli in maniera molto più violenta rispetto a prima. Era già buio e io mi sentivo così libera e felice, quasi come il vento, ed era in quelle situazioni che credevo seriamente che se avessi spiccato un balzo sarei riuscita a volare sul serio. Quanto adoravo poi l’aria fresca che mi sferzava il viso. Non c’era sensazione migliore al momento. Con il freddo o con il caldo in macchina tenevo sempre aperto il finestrino, anche perché soffrivo di mal d’auto. E l’unico rimedio era l’aria e tenere la mente occupata, magari a fantasticare con un sottofondo musicale grazie al mio adorato mp3 che portavo sempre con me.

Probabilmente Taylor mi aveva vista con la mia solita espressione da “persa nel vuoto” e per questo mi scosse una volta che si fu avvicinato, ma sinceramente non mi ero neanche accorta che mi aveva raggiunta e guardandomi in modo preoccupato mi disse << Va tutto bene? Avevi una faccia strana.. >> e io di nuovo rossa mi affrettai a rispondere << Tranquillo è tutto apposto! Stavo solo pensando…>> e lui allora di nuovo sorridente mi indicò la limousine che dovevamo prendere. Mai una volta che fossi una persona normale! Per forza che poi non gli piacevo e che all’inizio mi aveva trovata antipatica! E mentre di nuovo ero persa nei miei ragionamenti, mi prese ancora per mano e mi portò davanti alla limousine da cui scese un autista in uniforme e professionalmente ci aprì la portiera. << Prego >> disse lui e per prima salii io dato che Taylor si era fatto elegantemente da parte sorridendomi e prendendomi la mano mi aiutò a salire. Mi sentivo completamente persa in quel mondo così diverso dal mio e dove rischiavo di fare delle vere e proprie figuracce. Non ero abituata a tutto quel lusso.

Non potevo credere che davvero stesse accadendo! Mi arrampicai su per il sedile, e mi buttai a peso morto accanto al finestrino dalla parte opposta rispetto a dove ero entrata per permettere a Taylor di sedersi. Cavoli come era difficile! Era tutta colpa del vestito che si impigliava sotto le scarpe perché era troppo lungo! E poi c’era un caldo quasi insopportabile, probabilmente dovuto alla sua presenza che mi faceva salire i bollenti spiriti, come si dice dalle mie parti. Dovevo per forza abbassare il finestrino e ci provai, ma non si muoveva di un millimetro! << Ehm.. Aspetta.. Prima si devono sbloccare.. >> disse lui e prese il telecomando da una tasca nascosta accanto al suo posto. << Ora puoi >> mi disse e allora aprii il finestrino. Ma c’era ancora caldo naturalmente e la brezza leggera aiutava solamente a stare un tantino meglio. E così mi tolsi il copri spalle. Ma non volevo levarlo perché la scollatura del vestito si notava di più! Maledizione! Perché accidenti non potevo essere più disinibita?! Più mi agitavo più caldo c’era. Se continuava così l’unica soluzione era quella di spogliarmi… Ma che stavo pensando?!?!? Ero ufficialmente matta…

<< Caldo eh? >> disse lui. Ma dannazione doveva notarlo per forza?! << Un po’.. Però ora passa.. >> dissi io torturandomi le mani e il labbro per il nervosismo che mi era venuto all’improvviso. Quando cavolo si decideva a parlare? Stavo andando letteralmente nel pallone, ma lui era così calmo e in quel momento lo invidiavo da morire. << Autista.. Possiamo andare! >> e quasi immediatamente l’autista fece fare la retro marcia alla limousine per uscire dal posto in cui era parcheggiata e con un'altra girata di sterzo ci trovammo davanti alla porta d’entrata al parcheggio mentre io mi distraevo guardando fuori dal finestrino. Ora che ci pensavo i finestrini delle limousine erano quelli che permettevano alle persone all’interno della vettura di vedere fuori, ma nessuno poteva vederli se si guardava dall’esterno! Una cosa favolosa perché si poteva fare quello che si voleva e nessuno poteva vederti.. L’avrei voluti per l’auto di mia madre... Ogni tanto c’erano persone dalle mie parti che si divertivano a guardare appositamente l’interno delle altre auto. Restammo così in silenzio per un tempo indefinito mentre piano piano incominciavo a rilassarmi sempre di più perché alla fine Taylor non mi avrebbe mangiata quindi dovevo stare calma.

<< Ecco.. E’ inutile aspettare ancora.. Iniziamo da quello che volevo dirti perché così più tempo abbiamo per istruirti meglio apparirai agli occhi di tutti no? >> disse lui e il cuore di nuovo incominciò a battere furiosamente nel petto e tutta la tranquillità che avevo acquisito in quei momenti di silenzio se n’era andata in un batter d’occhio. << Certo, sono pronta per la lezione! >> dissi io con un tono di voce più entusiastico possibile, anche se in realtà non potevo dire di esserlo sul serio. << Perfetto allora.. Mmm.. Per prima cosa dovrai affrontare la prova telecamere, ed è quella più difficile perché devi essere sempre perfetta in ogni momento perché scattano foto continuamente.. Non hai tempo di sistemarti una volta uscita dalla macchina, quindi il mio primo consiglio è quello di non guardare affatto le telecamere e fare come se niente fosse.. Al massimo guarda me! >> disse prima serio e poi gli scappò un risolino quando disse che potevo guardare lui al posto delle telecamere. Oh certo, per inciampare prima! Soprattutto se mi avesse tenuto per mano come aveva fatto nei corridoi, cosa di cui dubitavo o avrebbero potuto pensare che fossi la sua ragazza. Quelli del mondo dei gossip riuscivano a tirare fuori una notizia anche dal nulla se proprio volevano e quindi probabilmente non dovevo dare alcuno spunto, anche se probabilmente ci sarebbero state delle voci.

<< Messaggio ricevuto.. Non si guardano le telecamere.. Anche se sarà più difficile del previsto dato che non capirò niente con tutti i flash! >> e lui continuò a sorridere prima di stringermi la mano e mormorare << Tranquilla.. ci sono passato anche io e la prima volta è un po’ da brivido perché non sai come comportarti, ma se segui me andrà tutto bene! Assecondami in tutto e sorridi il più possibile con tutte le persone che incontri.. E se qualche giornalista ti importuna basta che dici “No Comment” e corri da me, ma probabilmente succederà solo se ci separiamo, cosa di cui dubito fortemente.. >> disse ancora continuando a stringere la mia mano con fare protettivo. Probabilmente davvero gli ricordavo un po’ lui il giorno della sua prima volta nel mondo dello spettacolo, e per questo gesto gliene fui grata e non pensai con malizia a quel gesto. Era semplicemente un gesto di affetto. << Certo.. Ho capito.. Ma ho paura di sbagliare se mi dimenticherò tutto per il nervosismo.. Ma ci sarai tu quindi sono piuttosto tranquilla! >> dissi facendo anche io un grosso sorriso togliendo la mia mano da quella di Taylor per scostare un'altra ciocca di capelli che mi era ricaduta proprio davanti al viso.

<< Brava Roberta! >> disse dandomi un pizzicotto sulla guancia e io fintamente arrabbiata per quel gesto gli feci una linguaccia massaggiandomi la guancia dolorante e rossa. Non l’aveva fatto molto forte ma l’avrò detto chissà quante volte che sono proprio deboluccia e che basta davvero poco per farmi male ma feci finta di niente mentre sentivo che probabilmente la mia guancia nel punto in cui mi aveva dato il pizzicotto, era diventata rossa e questa volta non per l’imbarazzo. << Adesso un'altra cosa che devi sapere è che all’interno di queste feste principalmente si balla, ma ci sono anche dei tavolini comodi per conversare e ad un certo punto della serata alcuni attori comici ci delizieranno con alcuni sketch e la maggior parte delle volte sono improvvisati sul momento… Tipo quelli che ho fatto io al Saturday Night Live! >> disse mentre con le mani imitava alcune mosse di karate che aveva effettuato quella sera per divertire il pubblico e far vedere la sua bravura nelle arti marziali, perché era davvero bravo, soprattutto con i bastoni come si era visto nel telefilm “My own worst enemy”.

<< Oh beh, allora sarà veramente divertente! Mi sono divertita un sacco a vederti per quello sketch, anche perché sei bravo.. >> dissi con un sorriso mentre lui continuava a fare karate in macchina con più vigore di prima ma anche con scarsi risultati. Va bene che era bravo, ma nessuno era così bravo da riuscire a fare karate dentro una macchina! << Già.. Ero tempi diversi, e allora ero fidanzato con Taylor Swift… Probabilmente lo sai che ci eravamo conosciuti sul set di “Valentine’s day” ed è stato amore a prima vista, ma qualcosa è andato storto nel nostro rapporto >> e si bloccò per un attimo, mi guardò intensamente e di botto, come se prima non avesse mai voluto dirlo, esclamò << Ma me ne pento amaramente e voglio tornare con lei! >> e ritornò perfettamente in silenzio un po’ scosso. Io sinceramente non sapevo che dire, anche perché cavolo era inutile negare che io ero completamente innamorata di Taylor Lautner, anche se chiamarlo amore forse era un po’ troppo dato che non lo conoscevo abbastanza. Sapevo solo che se anche prima nutrivo una certa speranza di riuscire a piacergli, ora era definitivamente crollata perché se era innamorato di un'altra non avrei mai potuto conquistarlo, ma non so il perché ancora non demordevo e avevo la sensazione che magari le cose si sarebbero aggiustate a seconda dei miei desideri.

<< Ehm.. Ma sei sicuro di volerla ancora? Perché se l’hai lasciata sicuramente c’era un motivo.. >> dissi titubante sperando che quello che aveva detto prima fosse solo una cosa detta sul momento che non aveva un vero e proprio senso. << Si.. Ora più che mai ne sono convinto! Ma il vero punto non è questo. Il problema è che tu assomigli molto a lei, ovviamente caratterialmente parlando. Per questo credo di non poter essere un buon amico per te perché mi ricordi troppo lei.. Mi dispiace davvero tanto per questo perchè tu mi stai simpatica adesso.. prima ero scorbutico con te perchè ero arrabbiato con lei e l'ho trasferita a te... La amo ancora.. >> Adesso capivo tutto. Era così ovvio. Non era ovvio che secondo lui ero molto simile alla sua ragazza, ma era ovvio che non potevo piacergli. Ma mi aveva fatto male con le sue parole. Avevo voglia di piangere perché evidentemente non ero all’altezza di Taylor Lautner e non avevo fatto breccia nel suo cuore. Feci appello a tutte le mie abilità di attrice che però scomparivano ogni qual volta ne avevo bisogno. Non volevo farmi vedere a pezzi dalle sue parole. Almeno volevo tenerlo come amico. Era già un miracolo che gli stessi così vicino. Anche se non potevo averlo come fidanzato, almeno come amico. Ero un po’ masochista. E lo sapevo da sempre. Che tristezza comprendere di non meritare una persona come Taylor. Ma dovevo dire qualcosa adesso. Lui si era aperto e io no.

<< Non ti devi dispiacere. E’ meglio che tu abbia detto queste cose così ti sei sfogato. Mi dispiace molto che tu abbia litigato con Taylor.. Sai è una tra le mie cantanti preferite e conosco tutte le sue canzoni! Ma se vuoi mi racconterai quello che hai combinato con lei e ti aiuterò a rimediare! Se siamo così simili, come dici, ti posso aiutare no? >> e gli tesi la mano per stringere il patto. Certe volte ero proprio brava. Sapevo recitare alla perfezione! Mi ricordavo ancora che una volta, durante una lezione di biologia, il professore stava per interrogarmi e avevo finto il vomito così non avrebbe mai chiamato il mio nome. Ero stata davvero una canaglia perché il professore si era preoccupato davvero per me perché ero davvero credibile! Mi sono sentita uno schifo per 2 giorni. Ma questa volta mentivo per rimediare e per tenermi stretto un amico. Quindi era lecito dire bugie per questa volta, no? << Quindi da adesso in poi mi impegnerò per farti tornare insieme a lei! Promesso.. >> dissi facendo il sorriso più luminoso che potessi fare, anche se dentro ero amareggiata e tristissima. << Grazie davvero Roberta.. Te ne sono davvero grato.. Stringiamo il patto allora, perché così sarà tutto più ufficiale! >> e così mi tese la mano. Non potevo credere di aver proposto a Taylor di aiutarlo a conquistare di nuovo la Swift, ma una donna innamorata fa quel che può per tenersi stretto il suo uomo, anche se questo lo metteva automaticamente tra le braccia della rivale. << Certo! >> e così gli strinsi la mano suggellando il patto, ma nel mio cuore soffrivo.

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Ringrazio LupaTay e MerySelena95 per aver messo la mia fanfiction tra i preferiti!!

E adesso passo a ringraziare anche tutte le altre che hanno commentato pazientemente la mia storia: Paramour, LupaTay, CelesteBlackMaR, GilmorGirl_, Strawberry,Giu24, MerySelena95, Amy19 ed infine Kiky_Cullen96. Un bacione enorme a tutte!!

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Capitolo 16
*** 16 ***


Ciao a tutti i miei lettori ^_^ scusate il ritardo, ma purtroppo avevo degli esami da sostenere quindi non sono stata molto tempo al pc con mio grande dispiacere.. ma spero di farmi ripagare dell'attesa con questo capitolo! forse alcuni rimarranno delusi da una cosa che succede a Roberta, ma il motivo della mia decisione lo spiegherò nel capitolo successivo!

Buona lettura e un bacione a tutti! Evelyn Wright ^^

 

Dreaming you

Capitolo 16:

Non riuscivo a descrivere in pieno i sentimenti che provavo in quel momento.

Delusione…

Tristezza…

Speranza infranta…

Cuore spezzato…

Ma anche una sorta di felicità per aver mantenuto intatta la mia amicizia con Taylor che era l’unica cosa importante al momento, e i miei sentimenti dovevano passare necessariamente in secondo piano o sarei impazzita di dolore. Non potevo rischiare di perderlo proprio adesso che stavo diventando una sua buona amica, e in tutta franchezza erano poche le persone che potevano dire altrettanto quindi dovevo essere contenta per me e ringraziare la fortuna per quello che mi era toccato. Ma non riuscivo ad essere felice, e questa mia tristezza mi portò a restare zitta nonostante tutti i tentativi di Taylor di fare conversazione.

Continuavo a guardare fuori dal finestrino e la brezza leggera mi scompigliava i capelli donandomi un attimo di serenità come pochi. L’aria fresca era davvero magica su di me, ed era in grado di farmi dimenticare per un attimo i miei problemi, come la musica del resto. Ad un certo punto sentii Taylor rinunciare a cercare di conversare e anche lui aprì il finestrino ed entrambi contemplammo la luna piena che si stagliava alta nel cielo e la sua luce sprigionava una quiete unica e impercettibilmente mi rilassai. Cercavo di estraniarmi da tutto il resto per non rimanere di nuovo scottata dalla verità, e non volevo sentire la presenza di Taylor per non dover di nuovo ripensare a quello che ci eravamo detti. Appoggiai la testa al sedile accucciandomi verso il finestrino, dando le spalle a Taylor e una lacrima uscì scendendo per il viso per poi cadere sulla mia mano, ed in fretta l’asciugai.

Sperai davvero con tutto il cuore che non si fosse accorto di nulla perché dopo tutta quella fatica che avevo fatto per non fargli capire il mio vero stato d’animo sarebbe stato il colmo! Un piccolo errore che mi sarebbe costato caro. Ma per fortuna era troppo intento a guardare fuori per accorgersi di me e quindi tirai un sospiro di sollievo e tornai ad accucciarmi al sedile per essere cullata dolcemente dal movimento della macchina che da piccola era l’unica cosa che mi faceva addormentare. Ogni sera infatti io e mio padre uscivamo e mi metteva sul seggiolino della macchina per portarmi a fare un giro e il movimento della macchina mi portava ad avere sonno e in breve mi addormentavo. E quella era diventata una sorta di abitudine. Non mi ricordavo molto di quelle sere, ero davvero troppo piccola per sperare di ricordare tutto, ma so per certo che è vero perché ho qualche ricordo.

Persa nei miei pensieri non sentii che il telefono aveva incominciato a vibrare. Non mettevo mai la suoneria nel cellulare perché mi dava fastidio che qualcuno potesse sentire quando mi arrivavano i messaggi o se qualcuno mi chiamava. Era una cosa stupida, me ne rendevo conto, ma adoravo avere una privacy che nessuno era riuscito a violare grazie alla mia accortezza e soprattutto al codice si sicurezza del cellulare! Se non ci fosse stato quel codice tutti avrebbero potuto vedere cosa conteneva il mio cell, e il mio mondo sarebbe stato alla mercé di tutti. Fatto sta che non mi accorsi del cellulare che vibrava e per svegliarmi dal mio torpore Taylor incominciò a scuotermi il braccio finchè non mi risvegliai del tutto. Lo guardai per un attimo interrogativa e allora lui prese la borsetta e uscì in fretta il cellulare. Finalmente capendo cosa intendesse lo presi di scatto e risposi. << Pronto? >> chiesi. Per la fretta non avevo neanche guardato chi fosse la persona che mi aveva chiamata. Certo che anche se non mi ci mettevo ero proprio sbadata! << Roberta sono io.. Sono Rosaria! Tua cugina non sta tanto bene.. Mi dispiace di disturbarti proprio adesso che sicuramente i tuoi sogni si stanno realizzando, ma non so che fare e sono nel pallone e in più tua cugina non fa che chiedermi di te! >> e quando realizzai quello che tra le righe voleva chiedermi allora con la voce più atona possibile le dissi << Va bene.. Sto venendo.. Mi faccio accompagnare.. >> e senza aggiungere nient’altro riattaccai.

Taylor mi guardava anche lui con aria interrogativa, ma aveva capito benissimo che dovevo tornare a casa e sul suo volto si dipinse una strana espressione. Di certo però non capivo quello che provava. Era un attore e poteva benissimo mascherare le sue emozioni come avevo fatto io poco prima di ricevere quella telefonata. << Quindi ti devo riaccompagnare all’albergo? >> chiesi lui sempre non lasciando trapelare alcuna emozione dalla sua voce. << Mia cugina si sente male e la sua amica è un po’ nel panico.. Hanno bisogno di me. >> dissi guardandolo negli occhi per fargli capire tutto quello che mi passava per la testa.

Delusione…

Impotenza…

Dispiacere…

Rassegnazione…

E chi più ne ha più ne metta. Ma sicuramente mi capì benissimo perché con un ordine all’autista sentii la macchina invertire la rotta. Ora però dovevo parlare io. << Mi dispiace davvero molto di non poter venire.. Non dopo che Ashley, Kristen e Rikki si sono adoperate così tanto per farmi venire questa sera, ma si vede che non era proprio destino per me.. E mi dispiace anche per te che sei condannato a stare solo tutta la sera, ma onestamente non so se sarei mai stata di grande compagnia perché mi faccio vincere spesso dalla timidezza.. >> e sospirai ancora una volta prima di continuare con il discorso. Perché esprimere i propri sentimenti doveva essere sempre così difficile? << Dirai a Ashley e alle altre che mi dispiace? Dirai a Kellan che lo ringrazio per le lezioni di ballo? >> chiesi continuando a guardarlo negli occhi mentre il suo sguardo si posava ancora una volta su di me facendomi venire la pelle d’oca.

<< Certo, ma sicuramente ti faranno promettere di venire qualche altra volta per passare qualche momento insieme. Credo proprio che si siano affezionati a te e non vedranno di buon occhio la cosa se non riparerai alle tue colpe >> disse sorridendo e questo fu il segnale che aspettavo. Potevo rilassarmi perché se sorrideva era tutto apposto. << Che ne dici di domani mattina? Sempre se tua cugina starà meglio.. A casa mia.. Ci riuniamo tutti lì da un bel po’ di tempo. Ti faccio venire a prendere dal mio autista! E portati il costume da bagno! C’è la piscina.. >> disse ridendo mentre la limousine si fermava davanti alle porte dell’albergo. Con un sospiro presi la borsetta e mi preparai a scendere. << Grazie di tutto Taylor.. Se potrò sai che verrò.. Aspetterò allora il tuo autista.. A domani! >> dissi e aprii lo sportello con delicatezza facendo uscire un piede fuori prima di essere bloccata di nuovo dalle forte braccia di Taylor.

<< Aspetta.. >> disse prima di avvicinarsi al mio viso e darmi un bacio sulla guancia e poi notando la mia faccia rossa come quella di un pomodoro maturo, ridendo mi disse << Ora puoi andare! A domani Ro!! >> e mi lasciò andare e io in fretta scappai entrando in tutta fretta dentro. Non avevo fatto che pochi passi all’interno della hall che vidi Jared indaffarato come sempre con la scopa in mano che spazzava in tutta fretta l’atrio, concentrato nella sua missione probabilmente perché aveva fretta di tornare a casa data l’ora che si era fatta. Gli corsi incontro con un sorriso e appena lui capì chi ero emise un lungo fischio di piacere con la bocca sorridendo e lasciando cadere a terra la scopa. << Ehy bellezza ma dove te ne sei andata con quel vestito? Stamattina mica sei uscita così da qui.. Ti ho visto scendere dalle scale, non ti piacciono gli ascensori? Io ero proprio in uno di questi pieno di valigie come al solito! Ma tu allora che hai combinato questo pomeriggio? >> E io con un enorme sorriso mi apprestai a raccontare tutte le mie avventure di quella giornata e lui alla fine sconcertato mi guardò per un lungo momento e poi emise di nuovo un fischio.

<< Certo che tu hai una bella fortuna! Vinci un viaggio e poi te ne vai con degli attori! Io vivo in questa città da ben 18 anni e non ho mai avuto questa fortuna! Ora mi spiego questo bel vestito.. >> disse toccandomi la stoffa del vestito che strofinava quasi a terra se non fosse stato per i tacchi altissimi che portavo. Non vedevo l’ora di tornare su per andare a toglierli. Non ero abituata a portare i tacchi e miei piedi protestavano già anche per tutte le scale che avrei dovuto fare per tornare in camera. Che prendessi l’ascensore era fuori discussione perché odiavo quel senso di vuoto che mi dava l’ascensore quando arrivava ad un piano. Orribile! << Ora devo andare però.. Mia cugina sta male e io devo ancora farmi le scale per arrivare a destinazione.. E sono un po’ preoccupata.. Anzi avrei già dovuto essere lì e non mettermi a parlare con te in effetti.. >> e in un attimo la sensazione di aver sbagliato mi colse in flagrante e mi alzai di scatto pronta a rimediare affrontando le scale.

Ma prima che riuscissi a fare un passo di più Jared mi prese per mano e in un lampo mi portò davanti all’ascensore dicendo << Ci sono io con te se hai paura! >> e mi infilò dentro senza che io riuscissi a protestare e dopo che ebbe schiacciato il pulsante che mi avrebbe portata al mio piano mi strinse a sé come se fosse la cosa più naturale del mondo mormorando << Chiudi gli occhi >> e obbedii subito senza neanche riflettere, sicura che quello che stava dicendo doveva essere vero. E in effetti grazie a lui e al fatto di aver tenuto chiuso gli occhi sentii meno nausea del solito ma una volta fuori dall’ascensore incominciai a barcollare con la testa che girava tutta. << Ok.. Bè.. Non era quello che avevo pensato ma ti porto io.. >> disse lui un tantino sconcertato e stringendomi ancora a sé mi portò davanti alla porta. << Ecco.. Una buona notte di sonno e passa.. >> disse e con la sua tessera magnetica aprì la porta della mia stanza. E senza pensare ad altro mi infilai dentro mormorando un “Grazie”.

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Ringrazio LupaTay e Paramour per aver commentato la mia fanfiction! i commenti servono davvero per migliorare e anche per incoraggiare a scrivere delle povere timidone come me che hanno paura a far vedere i propri lavori di scrittrice XD Grazie davvero a loro due!

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Capitolo 17
*** 17 ***


Ciao a tutti miei cari lettori/lettrici ^_^ è passato un pò di tempo dall'ultima volta che ho postato ma purtroppo tra la scuola e il fatto che mi è venuta la parotite (ebbene si.. anche alla mia età) non ho proprio avuto tempo! Come potete notare ho cambiato nickname e anche qualcos'altro alla mia pagina persona su efp.. ho aggiunto parecchie cose su di me! Anche se ancora mancano alcune cosette che spero di aggiungere presto.. Che altro dire? Beh spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e che qualcuno finalmente incominci di nuovo a commentare la mia storia XD ho tanto bisogno di commentiniiiii!! Mi basta che scriviate "bello" o "brutto".. non chiedo moltissimo..

Un bacione dalla vostra Roberta! ^_^

 

Dreaming you

Capitolo 17:

Mi svegliai di soprassalto per colpa della sveglia e non riuscendo a trovarla per gli occhi ancora semi-chiusi e desiderosi di dormire incominciai a tastare il comodino finchè non trovai il cellulare e riuscii a spegnerla. Ma chi me l’aveva fatto fare a puntare la sveglia così presto? Mi girai con il viso a guardare il soffitto e mi rilassai per 5 minuti ripensando a quello che era successo la sera prima. Sembrava davvero essere stato tutto un sogno e quasi quasi mi aspettavo che Jody facesse la sua comparsa per portarci alla sfilata. Ma quello che mi era successo non era un sogno e la gioia improvvisamente mi invase facendomi ridacchiare tra me e me come una cretina. Ma ero troppo felice per curarmene e poi mia cugina e la sua amica erano letteralmente nel pieno del sonno! Neanche la trombetta di Jody questa volta sarebbe riuscita a svegliarle temevo. Ripercorrendo quello che era successo ieri sera mi venne in mente una cosa che aveva solo un nome, Jared.

All’inizio non ci avevo neanche fatto caso, perché troppo frastornata dall’ascensore, ma non si era preso un po’ troppe libertà con me? In fondo ci conoscevamo da a mala pena un giorno e già si permetteva di abbracciarmi, ma dovevo anche ammettere che era grazie a lui che avevo affrontato l’ascensore senza farmi male ai piedi salendo le scale. Quel ragazzo aveva qualcosa di strano nei miei confronti, ma non era quello il momento di pensarci anche perché fra un po’ sarebbe arrivato l’autista di Taylor a prendermi per andare a fare una nuotata nella piscina dei Lautner. Già ci pensavo! Sarebbe stato bello vedere tutti.. Kellan con il sorriso sempre stampato sulla faccia, Ashley con la sua spontaneità e freschezza, Kristen per la sua gentilezza e anche tutti gli altri. Ma soprattutto lui, il ragazzo che non avrei mai dimenticato campassi 100 anni! Così con questi pensieri mi alzai dal letto pronta per la magnifica giornata che si prospettava.

Mi dispiaceva un po’ lasciare mia cugina e Rosaria, ma ancora Laura stava poco bene e quindi non sarebbe stato saggio lasciarla uscire di casa. Alla fine avevamo scoperto che mia cugina si era presa una bella influenza perché quando io stavo con Taylor e gli altri, aveva avuto la brillante idea di farsi un bagno e dopo tutto il caldo che si era presa l’acqua ghiacciata non gli aveva fatto per niente bene ovviamente. Ma con un po’ di riposo sarebbe stata bene per godersi la sua vacanza. Era un po’ invidiosa di quello che mi era successo, glielo si leggeva in faccia, ma anche felice del fatto che almeno fosse successo qualcosa del genere in famiglia. Non eravamo una famiglia fortunata e scoprire che almeno io un po’ lo ero, aveva fatto andare di matto un po’ tutti.

Mia madre aveva chiamato poi poco prima che io andassi a letto e le avevo raccontato tutto! Era più scioccata di me! Ma anche tremendamente felice che il mio sogno si fosse in parte avverato.. Ma poi incominciò a farmi la predica e ad elencarmi norme di comportamento che secondo lei erano adatte e soprattutto mi disse una cosa che mi mandò letteralmente a gambe all’aria facendomi cadere dal letto. – Tesoro mio.. Vedi di fare la brava con loro.. Qualche bacetto e basta se proprio devi, ma non andare mai oltre! – Come se queste cose non le sapessi già da me. E poi io non ero proprio il tipo che se ne andava con il primo che capitava! Per chi mi prendeva? E poi dubitavo seriamente che potessi interessare a qualcuno di loro così tanto da baciarmi.. quindi il problema veniva proprio evitato. In quegl’anni avevo schivato mirabilmente il solito discorso delle apine che vanno al miele solo perché ero una brava ragazza e sapevo già tutto da me, ma sentire parlare di certe cose mi.. mi.. mi faceva impazzire! Non c’era una tortura peggiore di quella! E una volta c’ero andata molto vicina quando mia mamma aveva insistito per spiegarmi come si partoriva un bambino.. Avrei solo voluto urlare!!

Ma stavo divagando ancora con il pensiero e questo se si trattava di me, non era mai un bene! L’unica cosa a cui dovevo pensare adesso era prepararmi per il meglio, anche se l’idea di farmi vedere mezza nuda da tutti non è che mi faceva fare salti di gioia anche perché ero solo una persona normale e tutti loro erano perfetti fisicamente… Ok! Stop! O avrei finito per farmi prendere dal panico e non andarci proprio in piscina! E così con più grinta incominciai a lavarmi la faccia e a sbrigare le ultime faccendine. Dopo un tempo decisamente infinito per i miei poveri nervi che in quei giorni erano stati presi di mira molto più del solito, il rumore del telefono della camera che squillava attirò la mia attenzione e mi fiondai a rispondere. << Pronto? >> chiesi titubante e dall’altra parte riconobbi la voce del signore che lavorava dietro il bancone della reception. << Signorina c’è qui un signore che chiede di lei.. Viene da parte del signor Lautner.. >> e in fretta e furia risposi << Gli dica che scendo immediatamente! >> e senza neanche aspettare la sua risposta riattaccai il telefono e mi fiondai alla porta non prima di aver lasciato un messaggio sul comodino di mia cugina su cui affermavo che stavo uscendo.

Appena chiusi la porta delle scale con la borsa che mi segava il braccio di quante cose che ci avevo messo rimasi un attimo imbambolata. Scale o ascensore? Questa volta non c’era Jared ad aiutarmi quindi forse sarebbe stato saggio scendere per le scale e così mi avviai tristemente verso quella direzione, ma all’improvviso sentii un diin che segnalava l’arrivo di un ascensore e l’apertura della porta scorrevole e vidi spuntare Jared ancora con il fiatone che si precipitava verso di me. << Ehy ciao!! Vieni.. Scendi con me! >> disse e mi afferrò per un braccio prendendomi la borsa sogghignando e cercando di nascondere il viso mentre io lo guardavo perplessa. E’ vero che avevo desiderato la sua presenza, ma così si esagerava! Non era necessario che venisse ogni volta a prendermi per farmi usare l’ascensore.. e qualcosa mi diceva che l’avrebbe fatto sempre d’ora in poi.

<< Ciao anche a te Jared.. >> fu l’unica cosa che dissi prima che lui chiudesse le porte dell’ascensore e mi prendesse tra le braccia mentre io come una bambolina mi facevo manovrare ancora una volta. Chiusi gli occhi come la prima sera e appoggiai la testa nell’incavo posto tra il collo e la spalla sperando di allontanare la nausea. E prima che me ne accorgessi eravamo arrivati e lui con un ampio sorriso mi faceva cenno di uscire e nel frattempo mi teneva per mano. E mentre ero troppo impegnata a capire perché Jared continuava a tenermi per mano vidi davanti al bancone della reception un uomo molto distinto che chiaramente doveva essere l’autista dato che sia il signore dietro al bancone che lui mi guardavano insistentemente. << Lei deve essere la signorina Roberta.. >> disse lui guardando nel frattempo anche Jared che ancora non aveva levato le mani dalle mie e quindi decisi di provvedere io stessa staccandomi da lui e prendendo la borsa che mi aveva preso prima.

<< Si sono io.. Sono pronta.. >> dissi con un sorriso e allora l’autista mi fece cenno di uscire e titubante incominciai ad avviarmi verso l’uscita mentre sentivo gli occhi di Jared puntati sulla mia schiena e di certo questo non mi aiutava. Mi girai nella sua direzione e lui aveva una strana espressione in viso. Non era allegro come prima, e non ne capivo il motivo. Senza pensarci un attimo corsi ancora più in fretta e uscii fuori dall’albergo in direzione casa Lautner.

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L'elenco delle persone da ringraziare si è allungato a dismisura XD anche perchè nei capitoli precedenti non avevo visto proprio tutte le persone, che mi accingo ad elencare, che seguono la mia storia e l'hanno messa tra le preferite o semplicemente tra le seguite.. quindi un enorme grazie a tutti colore che mi seguonooooooo!!

Storia preferita dalle seguenti persone:

1 - caroline forbes

2 - Giuls_Dancer

3 - IvI

4 - Kiky_Cullen96

5 - LupaTay

6 - YuiChan95

Storia è ricordata dalle seguenti persone:

1 - Giu24

2 - jas_93

3 - LupaTay

Storia ricordata dalle seguenti persone:

1 - Amy_19

2 - Channy

3 - GilmoreGirl_

4 - Katia24

5 - LupaTay

6 - manu1988

7 - rita cullen

8 - SellySmile

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Capitolo 18
*** 18 ***


Ciaoooooooooo miei lettori/lettrici!!! ^_^ sono davvero strana in questo periodo anche perchè sono innamorata ed è per questo forse che per certi versi questo capitolo può sembrare pieno di.. ehm.. deliri di Roberta e lei sperimenta in prima persona un certo effetto degli ormoni a causa del nostro caro Taylor XD ma questo è niente in confronto a quello che vi aspetta in seguito XDXD ma spero comunque che questo capitolo sia di vostro gradimentoooooooooooooooooo!!!

Bacioni dalla vostra scrittrice Robertaaaa!!

p.s. i commenti ai vostri commenti si trovano alla fine della pagina!! (che giro di parole XD si vede che sono pazza in questo periodo vero?)

 

Dreaming you

Capitolo 18:

Appena uscita dall’albergo il sole accecante mi investì in pieno e per un attimo non riuscii a vedere neanche al di là del mio naso e socchiusi gli occhi cercando di individuare dove fosse la macchina che mi avrebbe portata dai Lautner. L’autista molto velocemente si affrettò a raggiungere una sportiva macchina rossa, che non avrei saputo identificare anche perché non me ne intendevo molto di macchine e non riuscivo a vedere la scritta che sicuramente mi avrebbe spiegato di che tipo di macchina si trattasse! Si fermò davanti alla portiera dei sedili posteriori e aspettò che mi decidessi a venire, ma io ero ancora troppo imbambolata dal sole per andare verso di lui.

Non me l’aspettavo che il tempo fosse sempre così caldo a Los Angeles poiché neanche qui da noi in Sicilia battevamo quelle temperature, ma alla fine a me piaceva il sole nonostante gli effetti disastrosi che aveva su di me quando non stavo particolarmente attenta. Quando mi accorsi che l’autista aspettava solamente me per andare a sedersi al suo posto di conducente mi risvegliai di scatto e mi incamminai velocemente verso di lui. << Mi perdoni.. >> mormorai e feci un mezzo inchino di scuse mentre lui con un cenno della mano mi invitava semplicemente a sedermi e dopo poco eravamo pronti per partire. Accese il motore e mentre il mio cuore scoppiava in petto per la consapevolezza che di lì a poco avrei rivisto tutti, uscimmo in fretta e furia dal parcheggio dell’albergo.

Dopo essermi in parte rilassata, anche se il mio cuore non voleva smettere di battere così incessantemente, incominciai a guardarmi intorno mentre passavamo per le vie del centro. Los Angeles era un posto davvero incantevole, e mi stupivo della moltitudine di persone che ogni giorno passavano per le vie del centro. Sembravano tante piccole formichine operaie a confronto con la grande città piena di grattacieli che raggiungevano altezze vertiginose per chi non era abituato a vedere un tale spettacolo. Era davvero una città molto moderna dove probabilmente mi sarei persa con una facilità incredibile, ma nonostante questo piccolo particolare non avevo mai trovato un luogo che potessi chiamare così facilmente casa. Dove abitavo io non mi sentivo così a mio agio come mi ero sentita in quei pochi giorni a Los Angeles e la cosa mi stupiva, ma mi riempiva di gioia perché avevo sempre avuto ragione!

Ero stra-sicura del fatto che l’America era un po’ casa mia, anche se non l’avevo mai vista perché quella marea di gente e tutta quella mescolanza di culture, mi facevano sentire così viva e felice. Non c’era un vero motivo in tutto questo, forse più verosimilmente non avevo trovato davvero ciò che avrei sempre voluto avere in Italia, e poi in America ero fortunata! Un altro punto a favore del magico continente! “E con questo l’Italia è stata stracciata!” pensai sorridendo tra me e me mentre mi accorgevo che il paesaggio era cambiato e che ci dirigevamo verso la periferia e precisamente verso l’aeroporto.

Riuscivo a vedere già un aereo in fase di atterraggio che mi fece rizzare da una parte i capelli in testa pensando che qualche giorno fa anche l’aereo che mi portava aveva fatto la stessa manovra, mentre dall’altra c’era l’eccitazione e l’adrenalina che scaturiva da questo spettacolo. Ma all’improvviso l’aereo non fu più alla mia portata a causa di una svoltata dell’autista che si stava dirigendo, ora che ci pensavo su, verso la stessa collinetta in cui Taylor nel mio primo giorno a Los Angeles, si era diretto inseguito dai paparazzi. Allora era davvero lì casa sua, come avevo pensato! E dire che qualche giorno fa non avrei mai pensato che sarei stata invitata.. Più che altro pensavo che un giorno o l’altro avrei fatto irruzione in casa sua fingendo non so quale bugia che mi fossi inventata sul momento. La collina sicuramente era piena di grandiose ville, ma decisamente i giardini dovevano essere favolosi perché già dal posto in cui mi trovavo si intravvedevano splendidi boschi e aiuole cariche di fiori ai margini della strada. Non c’era da stupirsene. Quello era sicuramente il luogo in cui le persone ricche andavano ad abitare!

Mi accorgevo che salivamo sempre più verso la cima della collinetta, ma ad un certo punto ci fermammo davanti ad un cancello enorme tutto bianco che non lasciava purtroppo vedere l’interno, ma era ovvio che quella fosse la casa dei Lautner, quindi fra poco sarei entrata e la mia curiosità sarebbe stata saziata ben presto. Incominciavano a tremarmi le ginocchia e quando entrammo mi sentii per un attimo perduta perché adesso non avevo più la possibilità di fuggire da lì! L’auto continuò così imperterrita il suo percorso lungo un vialetto in pietra che separava due vaste zone di prato all’inglese in cui anche lì si trovavano molte aiuole fiorite che in quel momento l’impianto di irrigazione stava annaffiando accuratamente. Proseguendo ancora non si riusciva a vedere la casa, ma il prato fu sostituito da un boschetto di pini non molto alti, abeti, betulle e faggi e altri tipi di alberi che non riconoscevo.

Regnava una tale calma che quasi scoppiai a ridere quando vidi un mucchio di amache appese agli alberi perché probabilmente non ero l’unica a pensarlo! E finalmente superato il boschetto vidi la casa, ma chiamarla casa era davvero troppo poco. Era letteralmente enorme, a due piani con ampi balconi e finestre sul tetto. Tutta la villa era di un giallo/arancio molto originale e l’unica altra nota di colore erano le finestre in legno del piano di sopra. Al piano di sotto non esistevano quasi delle pareti perché erano sostituite da delle vetrate che fungevano anche da porte, probabilmente per fare entrare più luce. Riuscivo a vedere anche l’arredamento interno, molto semplice e moderno. Mentre ammiravo la casa l’autista parcheggiò l’auto in una struttura accanto alla casa che non avevo notato perché intenta ad ammirare altro. In fretta scesi dalla macchina prima che lui aprisse lo sportello.

Mi vergognavo un po’ perché non ero abituata a certe cose e preferivo di gran lunga aprire lo sportello da me e l’autista, per questo, mi guardò per un attimo molto male perché era compito suo, ma fui distratta immediatamente da alcuni passi che provenivano dal vialetto. Ebbi un tuffo al cuore quando mi accorsi che era lui e stava correndo nella mia direzione. Aveva indosso solo un costume da bagno e i suoi muscoli da paura erano in bella mostra. Probabilmente aveva già fatto il bagno perché era completamente bagnato e l’acqua che gocciolava lungo tutto il suo corpo lo rendeva terribilmente sexy. Arrossii vistosamente scacciando quei pericolosi pensieri dalla mente e nel frattempo abbassai anche lo sguardo per evitare di guardarlo in viso quando lui si posizionò davanti a me con aria divertita e dopo essere rimasto immobile per almeno 10 secondi, i più lunghi della mia vita, con due dita mi prese il viso e lo alzò all’altezza dei suoi occhi.

Non avevo modo di fuggire al suo sguardo così dolce e ardente allo stesso tempo e per un attimo incominciai a sentire caldo, troppo caldo, e io non sentivo mai caldo! << Ehm.. Ciao! >> dissi disperata e allontanai il viso dalle sue mani per permettermi di respirare << Vedo che hai già fatto il bagno.. >> aggiunsi cercando di guardarlo il meno possibile e prendendo la borsa che avevo lasciato in macchina prima di scendere. << Vedo che non ti sfugge nulla! >> disse lui ridendo soddisfatto << C’era un caldo pazzesco e ne ho approfittato! Ma ora andiamo che poi si fa tardi.. Mi ero scordato di dirti che naturalmente sei invitata anche a pranzo! E anche a cena se vuoi… E forse anche per la notte perché Ashley aveva in mente un pigiama party e dato che stanno sempre qui a casa mia la festa si fa qui! Mmm… Ma ora che ci penso forse è tra una settimana che voleva fare il pigiama party! >> disse per un attimo rimase fermo, immobile, pensieroso come se la cosa fosse di vitale importanza e rimase lì a fissare il vuoto cercando di ricordare.

Io rimasi lì, silenziosa quanto lui, aspettando che si riprendesse, e nel frattempo non potei fare a meno di pensare che difficilmente me ne sarei stata per conto mio questa volta perché evidentemente a loro piacevo molto per avermi invitata in tutti questi progetti! Effettivamente però mi sentivo fuori posto e tutta questa gentilezza mi metteva a disagio perché non sapevo come ricambiarla se non con la mia presenza, cosa davvero misera in confronto a quello che facevano loro per me. Probabilmente non si rendevano conto dell’effetto che faceva la loro gentilezza su di me e la cosa mi impauriva perché non sapevo fin dove si sarebbero spinti. << Va beh! Poco male.. Fra un po’ lo sapremo perché loro sono già qui naturalmente.. Hanno occupato tutte le camere per gli ospiti ieri sera dopo la festa e mi sembra che non abbiano intenzione di sloggiare tanto presto! Ma alla fine li sopporto volentieri, ma non dirglielo! Se no non me ne libero più e qualche volta ho bisogno dei miei spazi.. >> disse lui accennando un altro sorriso prima di incominciare a camminare verso la “grande casa” o come l’avrei chiamata io d’ora in poi perché era decisamente enorme rispetto alle case a cui ero abituata.

Poi parve ripensarci e tornò indietro e mi prese per mano sempre con un sorriso stampato in faccia e mi costrinsi ad abbassare lo sguardo prima di diventare bordeaux! Avevo sempre sostenuto che Taylor Lautner era pericoloso quando sorrideva, anche se lo era sempre data la sua straordinaria e indiscussa bellezza, ma quando lo vedevo sorridere in foto mi tremavano le gambe ed incominciavo ad avere un gran caldo e morivo dalla voglia di mangiarlo e mordicchiarlo e accarezzarlo e… oh beh! Meglio non aggiungere altro. Fatto sta che adesso la situazione era ben diversa dato che ce l’avevo a pochi centimetri di distanza e avevo paura di una mia possibile reazione. Una donna in pieno periodo ormonale deve stare sempre in costante allerta perché non si sa mai cosa potrebbe capitare!

Poi lui, ignorando per fortuna i miei pensieri (e per fortuna o se no che figura ci avrei fatto?), mi trascinò lungo il vialetto che portava alla “grande casa” e io cercavo di arrancare alle sue spalle meglio che potevo, ma la borsa pesava un quintale e non ero decisamente nella mia forma migliore al momento, come sempre del resto. Parve accorgersi che ci fosse qualche problema e così si fermò e mi prese la borsa da sotto il braccio mentre io tentavo di riprenderla. << Tranquilla! >> disse lui dopo il mio ennesimo tentativo di riprenderla << E’ pesantissima questa borsa e siccome sono tuo amico te la porto io.. >> ma mentre tentavo di protestare mi zittì facilmente con un dito sulla bocca.

<< Se proprio non ti sta bene allora sappi che mi devi un favore! Così poi saremmo pari.. Ti sta bene così? >> e tolse il suo dito dalla mia bocca. Io per un attimo rimasi lì indecisa sul da farsi, ma poi dato il male alla spalla, il pensiero di portare ancora quella borsa non mi faceva gioire allora accettai la sua proposta. << Eh va bene.. grazie Taylor.. >> dissi io accennando un sorriso. L’avevo detto io che odiavo essere così debole! Volevo avere almeno la metà dei suoi muscoli al momento. << Tranquilla bella.. Ora andiamo! >> disse e continuò a trascinarmi e ora senza peso sulle spalle lo seguii tranquillamente ben consapevole della sua mano stretta alla mia. Mi sentivo così tremendamente felice e quella mano era così calda!

Ma sbaglio, o mi aveva appena detto bella?

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Mando un enorme bacione virtuale alle mie due lettrici "rita cullen" e "LupaTay" che hanno commentato il mio precedente capitolo ^_^ quando mi arrivano dei commentini sono letteralmente euforicaaaaaaaaaaaaa!!!

Passo a rispondere a quello che mi hanno scritto *_*

A rita cullen: Si sono anche io sicilianaaaaaaaaaaa!! sono contenta di conoscere una persona della mia stessa terra in questo sito e che commenta una mia storia per di più XD mi rendi decisamente felicissima *_* mmm allora per Jared penso che sia abbastanza ovvio quello che prova per Roberta, e per Taylor la situazione è più complicata.. per adesso non svelo nulla XD anche perchè è abbastanza interessante (e molto difficile per me perchè non sono un maschio) quello che avrà da dire a Roberta tra un paio o forse più capitoli.. grazie ancora per aver seguito la mia storia fino a qui e spero che continuerai a farlooo!! un bacione ^_^

A LupaTay: Ad ogni tuo commento mi riempio di gioia sul serio perchè mi sembri davvero entusiasta di quello che scrivo e guarda non c'è felicità più grande per una piccola scrittrice come me, di essere apprezzati così tanto.. quindi ti devo ringraziare enormemente per quello che mi scrivi ogni volta!! anche perchè ho visto un bel pò di tuoi commenti nella mia storia *_* grazieeeeeeeeeeeee!! Per quanto riguarda Jared ho risposto anche a rita cullen che ha lasciato anche lei un commento nel capitolo precedente, ma te lo riscrivo.. è abbastanza palese che Jared sia cotto di Roberta! ù_ù ebbene si.. questa cosa ve la svelo subito anche perchè non è rilevante nella storia XD il problema maggiore arriverà a metà della storia.. ma sarà un problema bello grosso.. anzi enormeeeeeeee!! ma di questo ancora non parlo XD vi lascio sulle spine ancora per un bel pò di tempo! intanto spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che spero commenterai anche il prossimo cap.. *_* ho davvero bisogno della tua ventata di ottimismoooo!! Un bacione enorme anche a te ^_^

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Capitolo 19
*** 19 ***


______________Ciao a tutti mie cari lettori/lettrici! Scusatemi il terribile ritardo nel postare questo capitolo, ma purtroppo ho avuto parecchi problemi sia con la scuola che con il pc che non mi si accendeva ed è per questo che non ho potuto fare un granchè, ma spero di farmi perdonare con questo capitolo sperando vivamente che vi piaccia! Ho letto i vostri commentini e mi affretto a commentarli anche io alla fine del capitolo!
Vi mando un bacione, vostra Roberta!

p.s. Ho cambiato nick XD questo è il mio soprannome da sempre e quindi mi sembrava più adatto rispetto a quelli precedenti!

Dreaming you


Capitolo 19:

Ma sbaglio o mi aveva appena detto bella?
Non potei fare a meno di incominciare a sorridere come un ebete mentre camminavo accanto a Taylor sperando con tutto il cuore che lui non si accorgesse di niente, o probabilmente avrei incominciato a correre via da lui per evitare di guardarlo in faccia.
Non era un mistero che fossi timida fino all’inverosimile e che solo su un palco mi liberavo di quasi tutte le preoccupazione perché dovevo semplicemente essere qualcun altro e questo mi rendeva libera e felice per poche ore, ma quegli attimi di libertà mi servivano proprio.

Ma non era neanche un mistero che io nella vita reale non riuscissi proprio a fingere alcunché e che quindi mi trovavo sempre seriamente in difficoltà quando dovevo parlare con qualcuno, e che preferivo mille volte starmene in silenzio ad ascoltare.
Dicevano tutti che il mio viso era come un libro aperto e che quindi tutto quello che mi passava per la testa mi si leggeva tranquillamente, cosa che non gradivo affatto perché c’erano delle cose che desideravo tanto tenere per me ovviamente.

Fatto sta che mi trovavo ancora una volta in una brutta situazione perché avevo tremendamente paura di sfigurare davanti a tutti loro che erano degli attori così famosi e belli, mentre io al loro confronto ero insignificante. Una persona normale in tutto e per tutto, anche se a volte non mi ritenevo poi così tanto male, ma non al loro confronto!
Mentre pensavo a tutto questo rimasi indietro perché ogni volta che pensavo a qualcosa era come se mi bloccassi e rallentavo i miei movimenti per concentrarmi sempre di più su qualunque cosa mi stesse passando per la mente e così sentii la voce di Taylor che mi chiamava.

<< Roberta! Sei lenta come una lumaca e ti ho pure liberato dal peso della borsa! Se te la lasciavo tenere chissà che sarebbe successo! >> disse lui ridendo mentre io mi affrettavo verso di lui tutta rossa in viso e abbassai lo sguardo per non dover sostenere il suo.
Odiavo quei momenti in cui mi si arrossavano le guancie e avrei tanto potuto correre via e tornare all’albergo da mia cugina e da Rosaria e magari chiacchierare un po’ con Jared, anche se forse avrei fatto meglio ad evitarlo perché aveva un comportamento troppo strano nei miei confronti e non ero abituata a dare tanta confidenza a qualcuno, soprattutto ad un estraneo perché con le ragazze ero decisamente più socievole.

<< Finalmente! >> continuò Taylor quando lo raggiunsi e mi spinse leggermente la fronte con un dito ridendo. Un gesto affettuoso che probabilmente avrebbe fatto ad un’amica.
Questa consapevolezza probabilmente mi intristì più del solito e non spiccicai parola fingendo però un sorriso che però si vedeva che era assolutamente falso, ma girai in fretta lo sguardo di modo che Taylor non se ne accorgesse e proseguii accanto a lui in silenzio, lungo il viale acciottolato.

Giungemmo in fretta davanti alla grande casa di Taylor e girò a sinistra proseguendo lungo un altro vialetto acciottolato che conduceva dietro la casa, dove probabilmente si trovava la piscina.
Non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse fortunato Taylor a possedere una casa grande come questa, anche se forse io non avrei mai saputo sfruttarla al meglio perché ero piuttosto pigrona a volte, soprattutto nel fare esercizio fisico perché mi stancavo facilmente e troppo velocemente.

Ma un bel tuffo in piscina probabilmente l’avrei fatto tutti i giorni perché adoro davvero nuotare e sentire la piacevole sensazione che mi procurava l’acqua sulla mia pelle.
Non riuscivo a trattenere il fiato per molto tempo, ma mi piaceva terribilmente fare tuffi e ritrovarmi sott’acqua cercando di andare sempre più giù per poi risalire e uscire dall’acqua con un balzo energico.
Ma di nuovo i miei pensieri divagavano e non facevo tanta attenzione a quello che mi circondava, anche se avrei dovuto perché era tutto perfetto.

Due uccellini cinguettando si posizionarono proprio lungo il viale e per un attimo sorrisi inconsapevole di farlo guardando quanto erano teneri. Non era neanche un mistero che adorassi gli animali, ma questa volta lui se ne accorse che stavo sorridendo e mi domandò << Ti piacciono gli animali? >> sinceramente curioso e lo si leggeva dallo sguardo.
<< Si.. Tantissimo! Ho anche una cagnolina a casa che in questo momento mi manca tantissimo, ma so che è in buone mani perché adora mia mamma e lei la sa accudire forse meglio di quanto l’accudisco io stessa! >> e gli sorrisi ripensando al musetto dolce della mia piccola cagnolina.

<< Anche io ho un cane.. Anzi per l’esattezza due! Più tardi te li farò vedere se vuoi.. Uno è un pastore tedesco, mentre l’altro è un meticcio, ma assomiglia tantissimo ad un husky siberiano ed è tutto bianco con due occhi azzurrissimi! Penso che gli starai simpatica.. >> disse lui accennando un altro sorriso come se non sapesse perché avesse detto l’ultima frase, e continuò a camminare.
Dopo un po’ di tempo passato in assoluto silenzio, sentimmo degli schiamazzi provenire da un punto imprecisato dietro ad un folto cespuglio e Taylor si portò una mano alla testa esclamando

<< Speriamo che non stiano combinando qualcosa! >> e affrettò il passo anche se credevo che non fosse poi così tanto preoccupato di quello che potevano fare gli altri, ma più che altro che volesse allontanarsi un po’ da me, anche se non ne capivo il motivo.
Mi affrettai dietro di lui e svoltando l’angolo la prima cosa che vidi fu l’enorme piscina che mi trovavo di fronte e rimasi letteralmente a bocca aperta per un attimo perché era praticamente una piscina olimpionica! Beh.. Lui poteva permettersela.
Poi qualcun altro mi chiamò, una voce femminile e all’improvviso sentii qualcuno che mi abbracciava così forte che non sentii più le braccia, ancora non riuscendo a capire chi mi avesse abbracciata, anche se era facilmente intuibile perché infatti quando si staccò da me capii che era Ashley e le sorrisi con entusiasmo.

<< Ciao Ashley! >> e anche lei mi sorrise per poi aggiungere << Mi dispiace tanto che tu alla fine ieri non sia potuta venire con noi alla festa, ma Taylor mi ha spiegato, anzi ci ha spiegato il motivo e sappiamo che non era voluto.. >> e mi guardò con aria triste << Anche perché con tutto il lavoro che abbiamo fatto sarebbe stato brutto che poi tu alla fine ci avessi abbandonati.. Ma qui a Los Angeles fanno sempre un mucchio di feste quindi verrai con noi alla prossima! >> e a quelle parole pensai che probabilmente non sarei mai andata a nessun’altra festa perché erano già passati 3 giorni e me ne rimanevano 4 da passare in America, e dopo dovevo tornare a casa. Ma non glielo dissi per non cancellare quel sorriso che per adesso illuminava il suo volto e velocemente raggiunsi tutti gli altri per salutarli.

<< Ciao ragazzi! >> dissi salutando Robert, Kristen, Nikki e Jackson seduti comodamente nelle tipiche sedie a sdraio delle piscine, ma mi accorsi che mancava qualcuno all’appello e così chiesi << Dov’è Kellan? >> e senza neanche avere il tempo di aggiungere altro sentii due forti braccia stringermi a sé e sollevarmi da terra senza nessuno sforzo.
Peccato che quelle mani fossero completamente bagnate e anche il corpo in questione e per questo mi misi ad urlare << Kellan! Kellan mettimi giù! Mi stai bagnando tutta! >> ma lui naturalmente neanche mi ascoltava e continuava a farmi girare in tondo.

<< Kellan! >> e finalmente mi mise giù tutto divertito e io guardai la mia maglietta bianca completamente bagnata e che purtroppo lasciava intravvedere tutto. Ma per fortuna avevo il costume da bagno di sotto e quindi non si vedeva niente.
<< Sei gentilissimo Kellan.. >> dissi indicando la mia maglietta ma lui continuava a sorridere facendo orecchie da mercante e io gli tirai un bel pugno che ovviamente neanche sentii ma lo fece ridere ancora di più tanto che decise di prendermi in braccio.
<< Ehy Kellan che stai facendo? Kellan? >> chiesi allarmata vedendo che si avvicinava pericolosamente alla piscina << No no! Ti prego Kellan non lo fare! Kellan nooo! >> e l’ultima cosa che riuscii a dire prima che lui senza il minimo sforzo mi lanciasse in acqua il più lontano possibile dal bordo e l’impatto con l’acqua fu devastante perché era congelata!
Non riuscivo a muovermi bene in acqua con i vestiti e una volta tornata in superficie urlai con quanto fiato avevo in gola << Kellan ti uccido!! >> e nuotai il più velocemente possibile verso il bordo della piscina prima di saltare su e correre da Kellan completamente zuppa e grondante acqua da tutte le parti.

<< Dai ragazzi non litigate! >> disse Robert con le lacrime agli occhi dalle risate mentre mi avvicinavo a Kellan con aria minacciosa e in fretta Robert venne a calmarmi dicendo che tanto mi sarei dovuta fare lo stesso il bagno e che quindi lui aveva solo accelerato i tempi.
Ma in realtà non ero proprio arrabbiata, solo che adesso dovevo mettermi per forza in costume da bagno per far asciugare meglio i vestiti, mentre avevo tutta l’intenzione di restare per un po’ di tempo con i vestiti addosso per non dover sfoggiare il mio fisico da ragazza normale e non paragonarlo a quello degli altri, soprattutto quello delle ragazze dato che io lo ero.

Mentre il battibecco continuava notai che Taylor si era messo in disparte con un’aria corrucciata, come se fosse accaduto qualcosa che non gli andava a genio e guardava tutti con sguardo torvo e io lo guardai per un attimo perplessa.
Anche Ashley se ne accorse e lo fissò anche lei per un attimo, ma girò lo sguardo velocemente persa per un attimo in altri pensieri che avrei tanto voluto sapere.
Lei che conosceva meglio Taylor poteva capire che cosa l’avesse accigliato tanto, ma naturalmente non gliel’avrei mai chiesto per non sembrare un’impicciona.

<< Dai Roberta togliti quei vestiti bagnati e mettiti al sole.. Aspettavamo solo te per iniziare a giocare in piscina! >> disse Kristen sorridendomi e allora decisi finalmente di togliermi i vestiti, ma avrei indossato un pareo così da non farmi vedere del tutto.
Mi avvicinai alla borsa che Taylor aveva lasciato a terra accanto ad una sedia a sdraio e uscii fuori il pareo marroncino che si abbinava al costume da bagno dello stesso colore che mi aveva regalato una mia amica tornando dalla Francia.
Tolsi in fretta la maglietta zuppa e i pantaloni altrettanto zuppi e mi affrettai a mettere anche il pareo sotto lo sguardo perplesso degli altri.

<< Ma che fa, ti metti il pareo? >> mi chiese Kellan con un altro sorriso << Ma dobbiamo giocare in acqua! Su coraggio che dobbiamo formare le coppie.. Si giocherà appunto a coppie! >> disse ancora lui e mi prese per mano togliendomi il pareo con un sol gesto.
<< Questo non ti servirà a coprirti.. >> mi sussurrò all’orecchio abbassando leggermente il capo << Sei bellissima così come sei.. Peccato che tu non riesca ad accorgertene! >> e si allontanò da me mentre arrossivo come sempre davanti ad un complimento.
<< E adesso formiamo le squadre! Sarà Ashley a decidere quest’oggi.. Perché l’altra volta è toccato a Jackson.. Mmm.. chissà che deciderai! >> disse lui rivolgendosi ad Ashely e per un attimo i miei peggiori timori si concretizzarono.
Se era Ashley a decidere potevo scommettere tutto quello che possedevo su chi sarebbe stato il mio partner per la gara e già chiudevo gli occhi sperando in un miracolo.

<< Allora.. Io e Jackson! Siamo imbattibili insieme.. si si! Per oggi non separo la coppia del cuore, cioè Kristen e Robert, ed ora rimanete solo voi quattro.. Dato che non fate altro che litigare.. >> disse rivolgendosi a me e a Kellan << Metterò Kellan con Nikki e tu Roberta con Taylor, tutto chiaro no? >> disse e ovviamente non potevo che aspettarmelo.
Nessun miracolo purtroppo, almeno non oggi.

<< Il primo gioco sarà quello che comunemente noi chiamiamo “Butta giù l’altra coppia” e consiste nel far sedere sulle spalle la donna della coppia e in acqua ci si deve spintonare per far cadere le coppie avversarie! >> e a quel punto sbiancai.
Dovevo mettermi seduta sulle spalle di Taylor e spintonare le altre mentre lui mi teneva per non farmi cadere. Per un attimo persi l’equilibrio e barcollai.
No..Non stava succedendo a me!


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COMMENTIAMO I COMMENTINI:

A LupaTay: Ahhhahahahha! Sei l'unica credo di tutte le persone a cui ho fatto leggere questa storia che sono contente che jared si sia innamorato di me/ Roberta XD non credevo che l'avrei mai sentito perchè di solito nessuno si affeziona ai personaggi secondari di una storia, ma non sarà lui il problema grosso di cui parlo sempre XD mentre per la storia tra Taylor e Roberta è ancora tutto da vedere e deciderò solamente alla fine della storia, che avverrà tra troppi capitoli XD Spero che questa storia continui ad appassionarti! un bacione ^__^

A rita cullen: Eccome se ha esercitato tutto il suo autocontrollo! Anche se lei ha un problema nel pensare certe cose perchè se ne vergogna davvero anche se in teoria non c'è proprio niente di male XD ma che ci può fare se appena pensa certe cose diventa completamente bordeaux? Cmq si sono davvero carini insieme e ci saranno tantissimi problemi per una loro possibile storia e man mano che si andrà avanti con la storia te ne accorgerai anche tu ^__^ spero che questo capitolo ti piaccia! un bacione!

A aniasolary: Grazie davvero per i complimenti e spero davvero che anche questo cap ti piaccia ^__^ appena posso cercherò di andare a leggerer anche le tue storie! Un bacione anche a te!!

A chantal sonzogni: beh ti posso assicurare che in questa storia nulla è davvero come sembra e non è detto che alla fine taylor e roberta staranno insieme, anche se sono i protagonisti della storia.. ma non dare per scontato tutto questo, mentre per jared hai ragione ^__^ il problema grosso arriverà molto più avanti e sarà un problema davvero perchè è la causa di tutto quello che succederà! Spero di averti incuriosita! un bacione ^__^

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Capitolo 20
*** 20 ***


Ciao a tutti!! Ebbene si, dopo mesi e mesi di assenza sono tornata con il nuovo capitolo di "Dreaming you"! Purtroppo sono stata un bel pò di mesi senza avere un pc quindi anche se volevo scrivere con tutto il cuore non sono mai riuscita a farlo causa forza maggiore.. ma ora ho comprato il pc nuovo quindi continuerò a postare più di frequente! ^___^ Purtroppo per il prossimo capitolo dovrete aspettare la settimana prossima perchè sono sotto esami! Mmm.. che altro posso dirvi? Volete della anticipazioni? Beh! Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma vi dirò di fare attenzione alla nuova entrata di questo capitolo perchè sarà molto importante! Un bacione a tutti, vostra Evelyn!


Dreaming you


 


Capitolo 20:

Il mio sguardo cadde inesorabilmente sulla figura che si trovava a poca distanza da me, il cui corpo poteva decisamente fare invidia ad Adone in persona, ed inevitabilmente arrossii fino alla punta dei piedi mentre tentavo di balbettare qualcosa per cambiare partner di giochi. Andava benissimo anche Kellan! Anzi avrei preferito mille volte lui se solo avessi potuto scegliere perchè almeno con lui potevo anche respirare normalmente, ma se stavo vicina a Taylor era molto probabile che non riuscissi nemmeno a muovere un muscolo, figuriamoci a respirare! Osservai attentamente il volto di Taylor ma non riuscivo a scorgere alcuna emozione, nè contrariata nè contenta, e questo mi riempiva di dubbi perchè non riuscivo a capire se il fatto che Ashley mi avesse scelta come sua compagnia potesse infastidirlo o meno. Ma forse mi stavo preoccupando troppo per nulla perchè io e Taylor andavamo d'accordo e qui l'unica ad avere un problema nello stargli vicino ero io, mentre per lui sembrava che fosse lo stesso se ci fossi o no. Per carità lui era gentilissimo con me e magari mi trovava anche simpatica o non mi avrebbe mai invitata a casa sua, ma io proprio come una bambina capricciosa volevo qualcosa di più da lui, non curante del fatto che non potevo davvero sperare in una cosa simile! Solo al pensare alle leghe di distanza che ci separavano c'era da rimanerci secchi per la delusione di una distanza così incolmabile. Sarei stata davvero stupida a desiderare una storia a distanza, quindi dovevo darmi una calmata e non pensare più a quanto fosse incredibilmente bello. Facile a dirsi, ma a mettere tutto in pratica era un vero problema!

Non potei fare a meno di scoccare una terribile occhiataccia ad Ashley che intanto sorrideva prendendo sottobraccio Jackson e notando il mio sguardo di fuoco nella sua direzione sorrise alzando le spalle come a voler dire "Pazienza cara mia, ti tocca! E poi io non c'entro nulla!" e si immerse per un attimo in una fitta conversazione con Jackson e dai gesti che facevano indicando la piscina, capii immediatamente che stavano discutendo della tattica giusta per distruggere gli avversari. Quatto come un gatto, mentre io ero indecisa se avvicinarmi a Taylor o meno, Kellan si fece avanti prendendomi ancora una volta in braccio, facendomi girare in tondo, e disperata mi aggrappai a lui avvolgendo le braccia intorno al suo collo urlando – Kellaaaaaaaan! Mannaggia a te! Ma si può sapere che ti prende? - ma ottenni come risposta solo una risata a squarciagola. Io avevo una paura matta quando qualcuno mi prendeva in braccio e non potevo soffrirlo perchè quando ero piccola così facendo ero caduta a testa in giù e mi ero fatta un male da non credere. Il trauma era stato a vita e quindi anche se Kellan era ben capace di reggermi, preferivo tenere i piedi per terra che rimanere tra le sue braccia a morire di paura.

Ad un tratto però Taylor si avvicinò e con uno sguardo fulminò letteralmente Kellan e lui si affrettò a posarmi delicatamente a terra come se temesse di essere preso a pugni da Taylor. A volte mi sentivo davvero trattata come una piccola bambolina di porcellana, proprio come in quel preciso momento, e la cosa risultava spesso irritante. Purtroppo nessuno prestava caso a quello che pensavo e così anche se mi lamentavo di essere trattata come una semplice bambolina, non potevo far nulla per cambiare lo stato attuale delle cose, persino con persone che conoscevo da poco. Ma avevo davvero un aspetto da bambolina? Io mi sentivo perlo più un maschiaccio e quindi l'immagine di una bambolina di porcellava stonava con quella di un maschiaccio come me, ma probabilmente mi vedevo in modo diverso da come mi vedevano tutti, con mio sommo rammarico.

Ma era meglio non distrarsi con simili pensieri perchè la situazione che mi stava davanti era alquanto interessante e non capivo proprio come mi fossi potuta deconcentrare così quanto di fronte a me stava Taylor in costume da bagno che guardava ancora Kellan in cagnesco mentre lui alzava le man in segno di resa, dicendo con un sospiro divertito – Tutta tua amico! - e si allontanava da noi velocemente andando da Nikki che si era fermata a parlare con Robert e Kristen.

Parecchio imbarazzata per essere stata lasciata così improvvisamente sola con Taylor, mi girai verso di lui tenendo lo sguardo basso, e tentai di avviare una conversazione anche se la mia voce tremava ad ogni parola. - Ehm.. Allora! Hai qualche strategia da mettere in atto per il gioco? - chiesi notando che anche le altre coppie si erano messe in disparte probabilmente per parlare della stessa cosa prima di iniziare a giocare. Lui rimase in silenzio per un attimo, pensieroso, e poi con più naturalezza di come avevo parlato io, rispose semplicemente – Beh, ma tu sei troppo fragile per buttare giù qualcuno! Quindi la mia strategia è semplice.. Io ti metto in salvo tutte le volte che si avvicina qualcuno a noi, e tu solo alla fine dovrai dare il meglio di te sbaragliando l'unica coppia che rimarrà ancora in piedi! Li conosco troppo bene e sono sicura che si ammazzeranno a vicenda, e noi se rimaremmo in disparte per un pò avremmo più possibilità di vincere che se ci buttassimo nella mischia! Che ne dici? - chiese alla fine lui e sin da subito l'idea mi era sembrata vincente perchè tutte le coppie avevano uno sguardo anche fin troppo agguerrito e avevo come la sensazione che si sarebbero buttati tutti al centro per spintonare l'altro, e quindi l'idea di starsene in disparte e aspettare che si facessero fuori a vicenda non era niente male.

- Oh beh! Mi sembra proprio una strategia fantastica! Ma tu con chi hai giocato nelle altre partite? Devi aver vinto sempre! - chiesi sinceramente curiosa non considerando però l'eventuale risposta di Taylor, che io non avrei mai voluto sentire.

- Beh prima.. Si insomma.. Giocavo in coppa con Taylor Swift, ma insieme non abbiamo mai vinto, anche se non capisco il perchè.. - disse e per un attimo tra noi scese il gelo. Come ero stata stupida a chiedergli con chi giocava prima! Ma era ovvio! Con chi altri poteva giocare se non con la sua ex fidanzata? L'avevo detto che io ero una persona masochista, e lo ero anche inconsciamente! Il mio cuore soffriva per aver tirato in ballo quella idiota della Swift, e l'immagine di lei e lui che giocavano in piscina mi fecero improvvisamente tremare tutta e l'unica cosa che volevo fare in quel momento era rivestirmi e stare un pò da sola. Quella sottospecie di nudità mi dava fastidio in certi momenti e mi faceva male alla pancia. Forse ero una persona piuttosto pudica, ma molto spesso avevo bisogno di stare vestita, proprio come in quel momento.

- Ehy! E' ora di giocare! Forza coppie tutte in acqua! - urlò Ashley a squarciagola nonostante non ce ne fosse proprio bisogno dato che eravamo a pochi metri di distanza e come risvegliata scrollai un attimo la testa e mi avviai come un automa verso la piscina, e mi stavo quasi per lasciar cadere in acqua quando una mano mi fermò, accorgendomi che era stato Taylor a fermarmi appena in tempo, perchè già uno dei miei piedi era in acqua. - Dovresti aspettare un attimo perchè mi devi salire sulle spalle e quindi devo essere io il primo a scendere in acqua.. Dopo tu aiutandoti con il bordo piscina, sali su di me.. Ok? - ed io risposi con un semplice si con la testa, senza neanche spiccicare parola. Certe volte una semplice frase può distruggerti meglio di un pugno e in quel momento avevo perso ogni attrattiva verso quel gioco, e il fatto di dover salire sopra Taylor non mi preoccupava più di tanto adesso perchè le sue parole sul fatto che amava quella Swift e che la rivoleva come sua fidanzata mi ronzavano ancora nelle orecchie, deconcentrandomi.

Con un tonfo Taylor si tuffò in acqua seguito a ruota da tutti gli altri maschi del gruppo e presi da un attimo di allegria che contagiò anche le ragazze che mi stavano accanto, incominciarono a schizzarsi a vicenda bagnando anche noi che stavamo aspettando che si avvicinassero per salire sulle loro spalle, e con mio enorme disappunto ricevvetti un enorme gavettone da Kellan che mi urlò – Bella addormentata svegliaaaa! - e io ringhiando come una vera lupacchiotta stavo quasi per andare in acqua a soffocare Kellan sott'acqua quando Kristen ridendo mi fermò tirandomi per il braccio. - Non vorrai ucciderlo vero? Ci serve ancora per il gioco o Nikki rimarrà senza cavaliere! Potrai ucciderlo non appena abbiamo finito! - disse lei con un enorme sorriso, e io accosentii di mala voglia solo perchè non volevo dare un dispiacere a Nikki. L'avrei conciato per le feste! - Su coraggio ragazzi! Smettetela di fare i bambini e incominciamo a giocare! - continuò ancora Kristen e con un altra risata i ragazzi da bravi bambini si allinearono di fronte alle loro compagne di squadra e io con un sospiro mi avvicinai a Taylor che in attesa alzava in alto le braccia per farmi avere un appoggio sicuro. Ma ecco che le guance si imporporarono di nuovo di rosso mentre prendevo le mani di Taylor tra le mie, ma dovevo stare calma o sarei caduta in acqua facendo la figura della scema, e non mi andava per niente! Alzai una gamba lentamente e poggiai la coscia sopra la spalla di Taylor e velocemente misi anche l'altra gamba sulla spalla sinistra del mio compagno, arrossendo ancora per la strana posizione in cui ci trovavamo in quel momento.

Con un piccolo salto Taylor mi posizionò in maniera più comoda sulle sue spalle e lasciò le mie mani per stringere le mie gambe, in modo che io potessi avere le mani libere per spingere le avversarie. - Così va molto meglio! - disse lui e non capendo cosa intendesse mi limitai semplicemente a stare zitta, osservando le altre coppie che effettuavano vari esercizi di riscaldamento. Prendevano la cosa molto sul serio evidentemente, ma io non ero una persona molto competitiva e quindi per me era solo un semplice gioco. Ma ad un tratto qualcosa attirò la mia attenzione. Un ricordo lontano. Un ricordo amaro e dolce allo stesso tempo. Io avevo già fatto quel gioco e l'intensità di quel ricordo mi invase lasciandomi interdetta, quasi senza fiato. Come avevo potuto dimenticare? Come avevo potuto non ricordare subito?

Si dice lontano dagli occhi, lontano dal cuore, ma così era esagerato! Le novità delle ultime ore avevano fatto assopire i miei sentimenti che provavo per la persona a cui era collegato quel ricordo e quel gioco, ma ora erano tornati come una valanga, inarrestabili e pericolosi. Un solo nome mi tormentava da anni e io lo avevo dimenticato magicamente. Andrea. Il ragazzo che mi aveva rubato cuore e anima per anni. Mi portai delicatamente una mano alla testa, facendola scendere poi sul petto e strinsi forte mentre nuovi ricordi della nostra vita comune mi tornavano in mente. Si Andrea era sempre stato presente nella mia vita, e ogni cosa mi ricordava lui perchè lui era sempre lì accanto a me, ma non come avrei voluto. L'avevo sempre amato ma lui non provava per me quel sentimento che io provavo per lui, o almeno così credevo io perchè non avevo mai parlato di questo con lui, e mai l'avrei fatto! No. Non avrei mai potuto o avrei rischiato di rovinare tutto, e così avevo taciuto tutti i miei sentimenti per lui, per ben 10 anni. All'improvviso uno scossone mi fece ritornare di nuovo nella piscina di casa Lautner e mi accorsi che la battaglia era ricominciata senza che io ne avessi avuto neanche il minimo sentore. Persi l'equilibrio e prima che potessi ruzzolare all'indietro Taylor mi afferrò la mano e mi fece rimettere bene sulle sue spalle.

- Ehy ma che ti prende? Ti sentivo tutta rigida e pensavo che ti fosse venuto un colpo o qualcosa del genere.. Tutto bene? - chiese lui allontandosi un attimo dal cuore della battaglia. Nel frattempo Kristen venne buttata giù dalle spalle di Robert da Ashley che alzava il pugno vittoriosa mentre i due sconfitti si allontanavano mestamente dal cuore della battaglia, e senza perdere tempo Ashley si affrettò ad attaccare Nikki, altrettanto agguerrita. - Si tutto bene.. Non preoccuparti, ora sto meglio – ma forse anche solo il tono della mia voce non lo convinse del tutto perchè fece una smorfia e girò il viso verso di me – Sei sicura di stare bene? - mi chiese ancora guardandomi intensamente negli occhi e io senza riuscire a trattenermi distolsi lo sguardo, forse per non far leggere la bugia nei miei occhi – Si.. Va tutto bene.. Ora però conviene andare a dar battaglia! Nikki sta per buttare giù Ashley! - dissi sviando improvvisamente il discorso e lui con un sorriso si avviò verso il gruppo rimasto con aria combattiva. Beh, non era mio desiderio spingere qualcuno ma una volta arrivati non potei fare a meno di dare una leggera spintarella sulle spalle di Nikki ed improvvisamente lei incominciò ad ondeggiare precipitando tra le braccia di Ashley che cadde in acqua con un piccolo urlo.

Io completamente scioccata dall'improvviso evolversi delle cose, mi resi improvvisamente conto del fatto che avevamo vinto non facendo proprio assolutamente nulla! Avevamo vinto! - Ehy abbiamo vinto! - urlò Taylor e con uno scatto improvviso mi fece scendere dalle sue spalle lanciandomi praticamente all'indietro e caddi anche io in acqua andando sott'acqua. Riemersi stropicciandomi gli occhi e lui senza darmi neanche il tempo di aggiustarmi i capelli scompigliati, mi abbracciò così forte da farmi quasi male. - Abbiamo vinto! Abbiamo vinto! - continuò lui ad urlare mentre mi faceva girare in tondo continuando ad abbracciarmi, sotto gli applausi dei vinti che non potevano far altro che accettare la sconfitta.

Ma io non potevo essere felice in quel momento perchè anche quella volta in cui avevo giocato in coppia con Andrea avevamo vinto, e lui mi aveva abbracciata allo stesso modo cogliendomi di sorpresa perchè nonostante ci conoscessimo da tanto tempo non si era mai sbilanciato con me. Si. Non potevo essere felice quando il mio stomaco faceva male al suo ricordo. Finsi un sorriso in direzione di Taylor ed in fretta uscii dall'acqua dicendo a Taylor – Beh, il merito è tutto tuo! La tua strategia era la migliore.. - e l'aiutai a salire sul bordo della piscina tendendogli una mano. Ora era più facile parlare con Taylor perchè il ricordo di Andrea mi faceva soffrire e mi ricordava minuto per minuto che non dovevo essere sciocca e pensare meno a lui in un altro senso a parte quello dell'amico. Non volevo più soffrire e tanto bastava per far calmare tutti i bollenti spiriti.

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Ed ora passiamo ai commentiniiii!! <3

taylorina : Eccoti accontentata! Spero che questo nuovo capitolo di piaccia! :D

chantal sonzogni : Anche tu sei stata accontentata ^___^ spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Eh poi non è mai detto che non possa succedere che Roberta e Tay stiano insieme.. Non ho ancora deciso in effetti XD ma spero che i vostri commenti mi aiutino a schiarire le idee!

LupaTay : Grazieeeeeeeeeeeee!! Non mi ricordo se te l'ho detto ma ogni volta che leggo un tuo commento sono immediatamente più felice per via del tuo entusiasmo! <3 Beh, Jared è stato veramente moooolto carino, e non escludo il fatto che ci proverà spudoratamente con lei, e spero di averti fatto ridere ancora un pò in questo capitolo con la piscina! Ma c'è anche la parte triste perchè c'è un nuovo personaggio in questa storia e ti conviene tenerlo a mente XD Dico solo questo! Un bacione e continua a recensireeeee! <3

Ally Cullen : Finalmente ho il nuovo computer quindi sono tornataaaaa! Ora continuerò a scrivere e spero tanto di ricevere tuoi commenti ^___^ non scomparirò un altra volta senza avvisareeee! Grazie per i complimenti! Un bacio

mfn24 : Grazie per i complimenti! Sei davvero molto gentile! <3 Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

cristina_ : Sei stata davvero gentile a commentare questa storia! <3 ti ringrazio molto! Comunque con l'arrivo del nuovo personaggio la situazione si complica e spero che la cosa ti incuriosisca ancora di più ^__^ un bacione!


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Capitolo 21
*** 21 ***


Ciau a tutti voi che ancora leggete questa fanfiction!! Ed ecco a voi il ventunesimo capitolo di questa stramba storia che man mano che continuo a scriverla diventa sempre più pazzesca e complicata XD e ben presto ve ne renderete conto anche voi del casino che si verrà a creare! Ma come vi ho già detto ancora non ho bene in mente come concludere questa storia, e magari i vostri commentini mi aiuteranno a capire! Ho aspettato un pò prima di postare questo capitolo nella speranza di ricevere altri commentini, e ringrazio già da ora chi ha commentato il precedente capitolo! Appena arriverremo ad almeno 2 o 3 commentini posterò l'altro capitolo ^___^ E' già pronto e non vedo l'ora di postarlo! Mi raccomando, COMMENTATEEEEE! PLEASEEEE! Se non è più gradita la mia storia allora è inutile che continui a scriverla!! Quindi vi prego di farmi sapere che cosa ne pensate..
Un bacione, dalla vostra Evelyn!

Dreaming you


 


Capitolo 21:

Non avevo mai capito come gli altri facessero ad intuire sempre quello che mi passava per la testa, come fossi un libro aperto pronto per essere letto anche da chi non ne avesse avuto affatto voglia, ed ancora una volta era bastato pochissimo tempo prima che gli altri capissero che in me c'era qualcosa che non andava, e che i miei falsi sorrisi erano appunto falsi, e non assomigliavano neanche lontanamente ad un sorriso vero. Forse per paura di essere indiscreti all'inizio fecero finta di non aver notato nulla, anche se capivo che se n'erano accorti dagli strani sguardi che si lanciavano tra loro e soprattutto dal fatto che mi guardavano di nascosto con la convinzione che io non me ne rendessi affatto conto. Anche Taylor mi guardava preoccupato e anche se non potevo vederlo con certezza, sentivo il mio collo e le mie guance arrossire di colpo, mentre un brivido mi coglieva di sorpresa per via dell'intensità del suo guardo.

Non volevo rovinare la giornata a nessuno, ma cosa potevo farci se avevo improvvisamente rammentato tutto quello che era accaduto con Andrea? Strano era che me ne fossi potuta dimenticare per ben 3 o 4 giorni! Era già un record dato che lui era sempre stato presente nella mia mente da ben 10 anni. Ero ancora così piccola e innocente quando l'avevo conosciuto! Mi ero appena trasferita in una nuova casa e non avevo voglia di vedere nessuno perchè avevo appena lasciato tutto quello che era stato il mio mondo di bambina, casa e amici compresi, quindi volevo rimanere un pò sola per "ingoiare la pillola amara", ma avevo finito con l'addormentarmi in macchina. Quando mi ero svegliata un buffo ragazzino mi stava osservando dal finestrino della macchina, come se fossi un curioso giocattolo nuovo, ed io impaurita avevo incominciato ad urlare pronta a dargli tanti di quei cazzotti da farlo diventare nero, ma lui mi rassicurò con poche parole e, non sapevo neanche io il perchè, mi ero riaddormentata con il sorriso sulle labbra ricordando i suoi incredibili occhi azzurri che mi fissavano con curiosità. Ci eravamo proprio incontrati in maniera burrascosa noi due.

Come potevo non innamorarmene alla fine? Sembrava proprio come nelle favole. Il principe che corre in aiuto della bella principessa per superare le ore di noia insieme. Ricordi amari di tempi felici di cui l'unica preoccupazione era quella di inventare un nuovo gioco per quella giornata da passare insieme, e questi pensieri non fecero altro che farmi incupire ancora di più, tanto che non tentai neanche di nascondere più i miei cattivi pensieri. Mi rendevo conto che era stato un errore venire e di quanto fossi stupida. Avevo davanti delle persone splendide e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era lui! Che razza di idiota.

- Ehy Roberta? Va tutto bene? - mi chiese gentilmente Ashley poggiando una mano sulla mia spalla ancora bagnata per via del bagno in piscina. Non sapevo sinceramente neanche io che risponderle perchè non volevo che gli altri sapessero quanto fossi stupida ad amare un uomo che non mi amava per niente e che forse si era già fidanzato con una ragazza che avevo visto di sfuggita una volta in cui ero uscita con sua sorella. Già. La seconda amara verità era che forse presto si sarebbe anche fidanzato, anzi forse lo era già dato che mancavo da un paio di giorni da casa, e poi lui non era neanche tenuto a dirmi tutto! Quindi poteva essersi fidanzato con quella specie di mummia tutta raggrinzita già da un bel pò di tempo. Optai quindi per una mezza verità.

- Non preoccuparti Ashley. Stavo pensando al mio ritorno a casa tra un pao di giorni e all'improvviso sono diventata triste.. Ehm Ashley? Che cos'è quella faccia? - chiesi osservando attentamente il volto di Ashley che si era fatto paonazzo e guardò anche Kristen, Robert e Kellan che avevano la medesima espressione in viso tanto che pensai che avessi detto qualcosa di orribile, ma in realtà avevo dato solo una brutta notizia che non giustificava quelle espressioni spaventate e sorprese che avevano in viso! Pensavano forse che sarei rimasta per sempre? Purtroppo questo non poteva accadere nè ora nè mai. Era già una fortuna aver vinto un viaggio a Los Angeles per una settimana, che pensare di rimanere per sempre era quasi un affronto alla fortuna che avevamo avuto. Non avevo abbastanza soldi per farlo quindi era inutile anche pensarlo o immaginare che potesse succedere.

- Te ne andrai così presto? - chiese Robert continuando a guardare Ashley con la medesima espressione di prima mentre il suo viso si faceva all'improvviso pensieroso, e con noncuranza abbracciò Kristen che le stava accanto. - Purtroppo si.. Mancano 4 giorni e dopo dovrò tornare a casa! - dissi con tono decisamente dispiaciuto guardando per un attimo il volto di Taylor che si era fatto serio e forse anche un pò triste? Forse. Non riuscivo a comprendere le espressioni del suo volto come volevo perchè ancora dovevo conoscerlo bene e sembrava fosse uno dei soliti tipi impenetrabili, al contrario di me.

- Bene allora non resta altro da fare! - disse Ashley con decisione e si diresse immediatamente in uno dei camerini che stavano nell'area piscina, ma non capivo il perchè, probabilmente ricordavo male io, sembrava che si stesse dirigendo nel camerino dove avevo lasciato le mie cose, e quando uscii con un ernome borsa da mare azzurra capii che Ashley si era veramente diretta verso il mio camerino perchè quella era la mia borsa! - Potresti prendere il cellulare e darmi il numero di tua cugina? Il più veloce che puoi per favore.. - disse ancora Ashley con un tono che non ammetteva repliche e allora mi affrettai ad eseguire i suoi ordini, anche se li trovavo piuttosto bizzarri e non capivo cosa c'entrasse mia cugina. Che volesse chiederle di prolungare la vacanza? Questo era impossibile perchè purtroppo non poteva farci nulla se il concorso pagava solo una settimana di vacanza e poi i biglietti del ritorno non potevamo cambiarli e chi aveva i soldi per pagare un altro biglietto per il ritorno? No. Non capivo davvero che stesse succedendo e quando vidi Ashley allontanarsi da noi con il mio cellulare e il suo appoggiato al suo orecchio capii che stava escogitando qualcosa, anche se non capivo cosa, e mi preparai mentalmente a grossi guai.

- Keeeeeellan! Vieni qua! - urlò Ashley dall'altro lato della casa e Kellan si affrettò a raggiungerla lasciandoci tutti sconcertati per lo strano comportamento della ragazza ed io stanca per tutto quello che stava accadendo, mi avvicinai ad una di quelle straordinarie sedie da piscina e mi ci stesi guardando l'immenso cielo azzurro che si stagliava sopra di me. Sentii qualcuno che si stendeva nella sedia accanto alla mia e mi girai a vedere chi era e mi accorsi che colui che mi aveva imitato era proprio Taylor che incrociando il mio sguardo mi chiese – Ti va di giocare a carte mentre aspettiamo Ashley e Kellan? Ehy ragazzi, dico anche a voi! - disse infine rivolto a tutti gli altri che se ne stavano ancora vicino al bordo della piscina parlottando concitati. Con un unico assenso si avvicinarono alle sedie in cui c'eravamo io e Taylor e facendo spazio ci sedemmo tutti quanti mentre veniva posto un tavolino al centro del gruppo. Non ero particolarmente brava a giocare a carte ma potevo tentare di farlo una volta tanto, ma fummo quasi immediatamente interrotti da un rombo d'auto che sgommando si allontanava in fretta dalla villa. Con un enorme sospiro abbassammo la testa tutti quanti, pensando probabilmente alla stessa cosa, cioè che Ashley stava architettando qualcosa delle sue, e una volta che alzammo di nuovo lo sguardo scoppiammo a ridere tutti di gusto perchè avevamo tutti la stessa espressione. - Ma hai visto la tua faccia? - disse Kristen ridendo in direzione di Taylor che immediatamente si toccò la zona del viso indicata da lei ed io notanto i segni che la sedia aveva lasciato sul suo viso scoppiai a ridere mentre lui diventava di un bel color peonia, sotto lo sguardo di tutti che lo schernivano per quello. - Ma lasciate in pace la mia faccia! - disse lui agitando le braccia in aria come a scacciare le mosche - Piuttosto che ne dite di giocare? E per rendere la cosa più interessante direi che chi perde questa partita verrà buttato da me in acqua! E se per caso dovessi perdere io, Jackson e Robert potrebbero buttarmi in acqua.. Ci state? - chiese lui con un sorriso furbetto sul viso mentre con noncuranza mischiava le carte che aveva in mano.

Non sapevo il perchè ma avevo il brutto presentimento che avrei perso quella partita e la cosa non mi faceva piacere, quindi tentai di protestare che la punizione non era necessaria, ma invece tutto il resto del gruppo era d'accordo sul fatto che la punizione ci voleva proprio e non mi rimase altro da fare che accettare la situazione, incrociando le dita nella speranza di non perdere. Taylor decise di giocare ad un gioco chiamato "Cucù". Il gioco consiste nel dividere una carta per tutti i giocatori e poi il primo che aveva ricevuto la carta decideva se passarla oppure no a chi gli stava accanto, sempre in ordine di giro, perchè lo scopo del gioco era quello di non avere la carta più bassa rispetto agli altri giocatori, quindi anche se avevi 7 potevi anche poter perdere perchè magari gli altri avevano carte da 8 e 9. Ovviamente esistevano anche carte speciali come il re d'oro che non poteva essere cambiato perchè è la carta massima, e come il cavallo che ti permetteva di non poter cambiare la carta e la carta in questione veniva cambiata saltando una persona, per questo "salta cavallo". Almeno era quello che mi ricordavo del gioco, anche perchè non giocavo spesso a carte quindi potevo essermi dimenticata qualcosa, anzi era molto probabile! Fatto sta che la prima a dover cambiare carta ero io e dato che avevo un 4 decisi di passarla a Kristen, che però mi cedette in cambio un bel 2 che non potevo più cambiare.

La mia speranza consisteva nel fatto che in giro ci fosse qualcuno che avevesse almeno un 1, ma con la mia sfortuna non ci speravo troppo. Ma il caso volle che quell'uno arrivasse a Taylor che aveva la possibilità di trovare salvezza nel mazzo pescando una carta dal valore più alto. Incrociai le dita ma la fortuna andò dalla parte di Taylor che ordinò ridendo a tutti di girare le carte e naturalmente la carta più bassa era la mia. Taylor mi osservò per un attimo mentre io respiravo a fondo pronta per il tuffo, e senza preavviso mi caricò sulle sue spalle come un vero e proprio sacco di patate, correndo verso la piscina sotto le risate di tutti gli altri e le mie urla. Mentre avveniva tutto questo sentimmo un rombo di auto che risaliva verso la villa e capimmo che Ashley e Kellan erano appena tornati a casa Lautner, o forse solo uno dei due perchè non sapevamo neanche chi fosse salito in auto, ed in quel preciso istante Taylor mi lanciò in aria e finii per fare una capriola prima di atterrare in acqua con un gran bel tonfo.

- Uffaaaaa! - urlai mentre uscivo fuori la testa dall'acqua con i capelli ancora scompigliati. Taylor intanto continuava a ridere e decise all'improvviso di buttarsi anche lui in acqua con il solito "tuffo a bomba" che alzò talmente tanta acqua da farmi di nuovo andare sott'acqua, quando sentii qualcuno afferrarmi per un braccio e farmi risalire. - Grazie tante! - dissi guardandolo per un attimo in cagnesco mentre lui sfoderava ancora la sua arma micidiale, cioè il suo sorriso, e con naturalezza mi spostò un ciuffo di capelli che mi copriva gli occhi e poi, come turbato, si allontanò di scatto da me dirigendosi verso il bordo piscina, mentre tutto il resto del gruppo ci guardava con interesse.

- Oh eccovi qua! - disse Robert mentre anche io mi avvicinavo a bordo piscina, notanto che Kellan ed Ashley erano finalmente tornati. Un timore crescente incominciò ad attanagliarmi lo stomaco e una volta che i due ebbero notato che io e Taylor eravamo bagnati come dei pulcini, Kellan scoppiò a ridere dicendo – Ah, vedo che hai seguito le mie orme Taylor! Non è divertente buttarla in piscina? - e detto questo io corsi a più non posso verso di lui urlando che non era affatto divertente tutto questo, tempestandolo di pugni con la solita forza di un neonato, e lui ne approfittò per riprendermi in braccio per non farmi più muovere. - Ora che la signorinella non può più muoversi, posso finalmente parlare. Taylor verresti con me un attimo? - disse Kellan lasciandomi delicatamente a terra e con un cenno della testa intimò a Taylor di seguirlo e lui senza neanche dargli una risposta, lo seguì semplicemente. Io guardai Ashley con aria interrogativa ma lei non si voltò neanche nella mia direzione intenta a parlare con Robert che dopo poco si staccò dal gruppo e si diresse nella stessa direzione presa da Taylor e Kellan, verso la casa.

- Bene, vi siete divertiti in nostra assenza? - chiese Ashley con un sorriso sedendosi sulla prima sedia che le capitò a tiro e io borbottando le spiegai anche il motivo per cui ero finita nuovamente in piscina. - Povera cara! Vedo che sei proprio sfortunata certe volte! Che ne diresti di aiutarmi con le mie valige? Devo sistemare tutto negli armadi. Kellan, Robert e Taylor sono andati un attimo a sistemare un anta dell'armadio che non si apriva più, nel frattempo noi ordiniamo i miei vestiti, che ne dici se vieni anche tu Kristen? E anche voi! Andiamo tutti.. E' inutile che rimanete voi da soli, quindi andiamo! - e con entusiasmo mi trascinò via prendendomi per mano, dirigendosi anche lei verso la casa. Non sapevo il perchè ma la cosa mi puzzava di bruciato e quindi stavo all'erta, ascoltando qualunque rumore sospetto, ma al momento la situazione sembrava molto tranquilla. Anche gli altri che stavano dietro me ed Ashley sembravano tranquilli, ma dovevo ricordarmi che erano tutti degli attori e quindi non mi potevo fidare delle loro espressioni.

Arrivammo davanti all'ingresso della casa e ancora una volta mi stupii di quanto fosse bella, spaziosa e luminosa per via di quelle pareti a vetro, ma non ebbi il tempo di vedere altro perchè all'improvviso mi misero sugli occhi una benda tirata fuori da non si sa dove e due forti braccia mi presero per posizionarmi probabilmente sulle spalle della medesima persona che mi aveva messo la benda sugli occhi. Urlai per un attimo impaurita, ma la voce dolce di Ashley mi convinse a rimanere in silenzio mentre diceva – Non preoccuparti! Lo facciamo solo per te e per lui! Starete benissimo dove vi abbiamo sistemati.. Vi divertirete insieme! - disse e ancora non capendo cosa intendesse cercai di liberarmi da quella presa, ma mi accorsi dalla risata che a tenermi era proprio Kellan e non mi sarei mai potuta liberare dalla sua presa. Kellan era forte, troppo forte per me.

- Smettila di agitarti, tanto non serve a niente! - disse ancora ridendo mentre continuava a parlare, dicendo – Lo facciamo davvero per il tuo bene, e poi anche tua cugina è stata avvertita e ha dato il suo consenso! Quindi ora sei nostra.. Anzi non proprio nostra, ma sua! - e sentii che stavamo salendo le scale, perchè il passo di Kellan si era fatto più lento e poi mi erano venute anche le vertigini tanto che non mi mossi neanche più. Sarebbe stato uno spreco di energie. Sentii che Kellan allentava la presa e che mi poggiava delicatamente a terra. Con uno scatto sentii una chiave girare nella toppa e con una spinta mi gettarono sopra un qualcosa di morbido.

- Divertitevi! E mi raccomando di fare i bravi, anche se avrete tutto ciò che vi serve dentro il cassetto del comodino di destra! - e mentre tentavo faticosamente di rialzarmi sentii di nuovo la chiave che girava nella toppa ed in fretta mi tolsi la benda che ancora mi copriva gli occhi. Mi lanciai immediatamente verso la porta urlando – Aprite! Aprite! Perchè mi avete chiusa qui dentro? - dissi tempestando la porta di pugni, ma in risposta sentii solo delle risate che man mano si allontanavano, fino a scomparire del tutto. Indignata continuai a dare pugni alla porta fino ad appoggiare la mia testa su di essa, tentando di capire che cosa stava succendendo.

- E' inutile che ci provi.. Quella porta è praticamente impossibile da buttare giù. Siamo soli. - disse una voce alle mie spalle. Avrei riconosciuto quella voce tra mille e non appena il mio sguardo si posizionò su di lui all'improvviso capii qual era il piano di Ashley e la parola soli rieccheggiò nella mia mente fino a quasi farmi impazzire.

Io e Taylor eravamo rinchiusi in una stanza, da soli.

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E adesso i commentini ai commentini!! XD

mfn24 : Ti ringrazio davvero tantissimoooooo!! Leggere i tuoi apprezzamenti è davvero una gioia ^___^ Beh, che dire? Spero che questo risvolto nella storia ti sia piaciutoooo! Come ho già anticipato all'inizio, in questa storia ci saranno parecchi colpi di scena, e questo è solo uno dei tanti U_U non è adorabile Ashley?? XD Senza di lei questi due non avrebbero mai avuto neanche l'occasione di poter iniziare qualcosa insieme XD mah chissà... Sono entrambi delle rape e non sarà facile con loro due! Un bacioneeee! E pleaseee continua a commentareee!!

Ally Cullen : Ehy non preoccuparti!! Lo capisco benissimo che con la scuola e tutto il resto è sempre più difficile avere del tempo da passare a leggere, ma sono davvero contenta che tu l'abbia fatto, così almeno ho potuto leggere del tuo apprezzamento! A volte non trovando commentini mi scoraggio un pò.. e quando ne trovo sono completamente entusiasta!! ^___^ Spero che continuerai anche tu a commentare.. come dicevo ci sono tantissimi colpi di scena che arriveranno all'orizzonte ed uno si è già presentato alla porta XD Un bacione anche a te!
 

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Capitolo 22
*** 22 ***


Ciao a tutti i miei lettori!! ^__^ Scusatemi tantissimo perchè so benissimo che avrei dovuto aggiornare prima questa storia, ma sono stata parecchio impegnata per via della scuola e quindi ancora una volta ho dovuto rimandare a postare il nuovo capitolo! Ebbene si.. Siamo arrivati al ventiduesimo capitolo e ancora se ne prevedono altri mille XD Scherzo! Ma saranno comunque parecchi perchè la storia non è che agli inizi, e spero tanto che continuerete a seguirmi.. Apporterò ulteriori modifiche anche ai capitoli precedenti perchè vorrei creare uno stile un pò più "raffinato" per così dire perchè guardando il font non mi piace più per niente XD Ma a parte questi deliri da scrittrice che ha improvvisamente cambiato idea, vi volevo rammentare che vale la stessa regola del capitolo precedente! Due o tre commentini e poi si posta il capitolo successivo.. Non me vogliate per questo ma quando ti arriva un solo commentino oppure assolutamente niente è un pò scoraggiante e ti passa la voglia di scrivere.. Quindi vi prego! Se avete ancora voglia di leggere questa storia allora commentate, commentate e commentate!
Ed ora, dopo questa luuuunga premessa passiamo al capitolo!
Taylor e Roberta sono rinchiusi da soli in una stanza.. Come reagirà Taylor? E soprattutto come reagirà Roberta?

Buona lettura a tutti, dalla vostra Evelyn!

Dreaming you


 

Capitolo 22:

 

Rimasi lì davanti alla porta praticamente immobile, con la bocca leggermente spalancata e le mani appoggiate ancora su di essa nell'atto di tempestarla di pugni, mentre il mio sguardo era stato catturato dagli occhi incredibili di Taylor che mi osservavano attentamente ma con estrema tranquillità, come se stare da soli nella stessa camera fosse la cosa più naturale del mondo, e forse fu proprio questo suo atteggiamento che mi fece impazzire definitivamente perchè almeno uno di noi due doveva tentare di farci uscire di lì, ma lui sembrava talmente tanto rassegnato alla cosa da non prestarci più tanta attenzione e con assoluta serenità si era pure comodamente sdraiato sul letto poggiando la testa sul cuscino, non distogliendo però lo sguardo da me, come se volesse controllare ogni mia possibile reazione.

E ne aveva perfettamente ragione perchè non appena mi resi conto della situazione in cui mi trovavo, la prima cosa che feci fu urlare a pieni polmoni continuando a tempestare la porta di pugni, tanto da farmi diventare la mano di un bel colore violaceo.  - Apritemi! Aprite questa cavolo di porta! Vi prego aprite! APRITE! - continuai ad urlare senza più ritegno, quasi piagnucolando, non smettendo mai di tentare di buttare giù la porta. Non potevo restare in quella stanza con Taylor! Io con i ragazzi ero sempre stata un disastro completo e non sapevo mai come comportarmi con loro, quindi ero un pericolo per qualunque ragazzo! E avevo anche il brutto vizio di stra-parlare ogni qual volta mi trovavo in difficoltà e non potevo permettermi di dire qualcosa di cui poi mi sarei pentita!

Dovevo uscire da quella stanza immediatamente o avrebbero potuto anche organizzare il mio funerale. Ma cosa saltava in mente ad Ashley e a Kellan? Erano completamente impazziti anche loro? Ma una volta uscita da lì gliel'avrei fatta pagare cara. Oh si! Non sapevo ancora come fargliela pagare ma dovevo fare qualcosa per vendicarmi! Era solo colpa loro se mi trovavo in quella brutta situazione, e ancora non si decidevano ad aprire quella dannata porta! La mia mano faceva un male da non credere, ma non potevo cedere proprio adesso perchè magari avrebbero capito che non era stato proprio un bello scherzo e che potevano anche liberarci!

- Vi prego! Aprite! Perchè mi fate questo?! - dissi ancora, ma dovetti fermarmi perchè ormai avevo perso completamente sensibilità alla mano e non riuscivo neanche ad aprirla tanto mi faceva male, ed il colore che aveva assunto il mio povero arto dolente mi dava pienamente ragione nell'affermare che ero davvero messa male. Sbuffai spazientita ancora una volta dalla mia debolezza, ma come una povera sciocca testarda non mi arrendevo davanti all'evidenza e quando stavo per sferrare l'ennesimo colpo alla porta, una mano mi bloccò all'istante e non c'è bisogno neanche di chiarire chi fosse stato a fermarmi, dato che l'unico essere vivente in quella stanza oltre me era proprio Taylor!

- M-Ma che stai facendo? - chiesi balbettando quando con l'altra mano Taylor mi strinse a sè da dietro, così forte da non lasciarmi neanche respirare. Era bastato quel gesto a farmi battere il cuore e le mie guance immediatamente si imporporarono di rosso mentre tentavo di evadere da quelle braccia per via della mia timidezza che stava per far scattare il mio più grande difetto, cioè quello di stra-parlare quando ero in difficoltà.

- Direi che è anche ora di smetterla di fare la stupida! Guarda la tua mano! - disse allora lui alzando la mia mano, che ancora stringeva alla sua, portandola all'altezza del mio naso così che io potessi vedere quello che avevo combinato con le mie stesse mani. Gioco di parole alquanto infelice, ma era proprio quello che era accaduto. - Ora smettila con queste stupidaggini e vediamo di fare qualcosa per la tua mano! - continuò lui, e dal tono di voce sembrava parecchio arrabbiato, ma non doveva prendersela con me! Erano stati Ashley, Kellan e gli altri a rinchiuderci qui! La mia era stata una reazione puramente naturale e come tale era istintiva. E poi comunque la mano era la mia quindi non doveva preoccuparsi così tanto per me. Un momento: preoccuparsi? Pensavo davvero che fosse preoccupato per me? Si vedeva che ero davvero sconvolta per aver pensato una cosa simile. Probabilmente era solo arrabbiato per essere stato rinchiuso con una povera scema come me, ecco tutto. Cercai di liberarmi dalla sua forte stretta e mi girai quel tanto che bastava per accorgermi di una finestra che stava proprio accanto al letto. Grande abbastanza per poterla scavalcare.

- Ehy! Una finestra! Ma perchè non me l'hai detto subito? - dissi ignorando il suo sguardo sconcertato mentre mi liberavo con decisione dalle sue braccia e mi catapultavo verso la finestra per analizzare se fosse possibile buttarsi giù senza farsi male, ma ancora una volta venni bloccata dalla sua mano che mi afferrò per un braccio, e per il contraccolpo persi l'equilibrio cadendo sul letto di schiena, trascinando con me anche Taylor che era rimasto troppo scioccato per poter bloccare la nostra caduta, e naturalmente mi cadde addosso facendomi, tra le altre cose, decisamente male perchè con tutti quei muscoli che aveva pesava davvero un bel pò e per un pò non riuscii neanche a respirare perchè avevo il petto di Taylor appiccicato alla faccia. Tentai di liberarmi ma non c'era verso, a meno che non si fosse alzato, e finalmente, dopo interminabili momenti, anche Taylor si accorse della situazione e si alzò quel tanto che bastava per permettermi di respirare, ma non sembrava avesse intenzione di liberarmi ed io non osavo neanche aprire bocca perchè la sua espressione arrabbiata non mi piaceva neanche un pò, tanto che tentai di farmi piccola piccola per sfuggire al suo sguardo di fuoco.

Mi prese per i polsi e me li alzò fino all'altezza della testa sbattendoli sul letto di modo che non potessi muovermi, anche se non avrei potuto comunque fare niente con lui di sopra, ma era meglio non replicare neanche questo o si sarebbe arrabbiato ancora di più. Mi guardò per un attimo come se volesse raccogliere le idee per parlare, ma in realtà secondo me stava semplicemente contando fino a dieci per non urlarmi in faccia – Vorresti per cortesia pensare per prima cosa alla tua mano? E poi non te ne sei resa conto che siamo al secondo piano e che quindi non puoi semplicemente buttarti giù dalla finestra per uscire di qui!? La mia presenza è così sgradita da voler scappare anche a costo della vita!? - disse ancora lui a denti stretti, alzando leggermente il tono di voce verso la fine del suo discorso guardandomi ancora con occhi di fuoco. Allora era questo che aveva pensato. Che non volessi stare in sua compagnia perchè non lo trovavo simpatico? Anche lui era parecchio sciocco. Non volevo stare in sua compagnia perchè mi rendeva così tanto nervosa da impazzire, non perchè non lo trovavo simpatico.

La mia reazione era stata parecchio esagerata, ma cosa potevo farci io se ero esagerata di mio? Altre al mio posto gli sarebbero saltate addosso cogliendo l'opportunità al volo, ma non io. Non sapevo neanche io il perchè ma non riuscivo a fare queste cose, ed era forse anche per questo che avevo perso Andrea per sempre, forse. O forse non eravamo semplicemente destinati a stare insieme, anche se una parte del mio cuore sarebbe stata per sempre sua. Com'è che si dice? Che il primo amore non si dimentica mai? Beh, è vero.

- No.. Non è questo Taylor! Scusami.. Mi sono comportata da vera sciocca. Mi dispiace tanto.. Ti chiedo scusa se ti ho offeso.. Il fatto è che mi sono sentita in trappola e ho reagito in modo esagerato.. Ora sono più calma! - dissi facendogli un sorriso, anche se in quella posizione non mi sentivo per niente a mio agio e avrei preferito che mi lasciasse andare, ma per prima cosa dovevo riuscire a farlo calmare un pochino, quindi continuai a sorridere finchè non vidi il suo viso rasserenarsi e con uno sbuffo mi lasciò andare i polsi e abbassò lo sguardo, andando ben oltre i miei occhi, e gli scappò così un risolino che ben presto si trasformò in una vera risata, e non capendo cosa ci fosse così all'improvviso da ridere gli diedi un colpo in testa con la mano.

- Cosa trovi di tanto buffo? - chiesi un pò stizzita pensando che stesse ridendo di me e lui, continuando beatamente a ridere disse con naturalezza – Sai, ci troviamo in una strana situazione.. L'uomo sopra, la donna sotto.. E in più la donna in questione indossa solo il costume da bagno.. Se qualcuno entrasse in questo momento potrebbe davvero pensare qualcosina di sconcio sai? - e mi guardò con un enorme sorriso stampato in faccia, osservando attentamente come la mia faccia avesse improvvisamente cambiato colore, e con un urlo da spaccare i timpani mi divincolai a più non posso, sgusciando via, rannicchiandomi dall'altra parte del letto, con un espressione del tipo "Se ti avvicini ti ammazzo" stampata in faccia. Non avevo minimante fatto caso che ancora indossassi solo il costume da bagno e se ripensavo a come mi aveva abbracciata prima Taylor mi veniva da sbattere la testa ripetutamente sul muro. Ma come avevo potuto dimenticarmi di un dettaglio così rilevante? Prima in piscina non volevo neanche essere vista in costume ed ora me ne andavo in giro conciata in quel modo con estrema naturalezza, Certo che a volte ero proprio strana!

- Dai vieni qui! - disse lui allungando una mano nella mia direzione – Stavo scherzando! Era per sdrammatizzare.. Anche io sono stato piuttosto duro con te prima.. Volevo solo farti sorridere, ma mi sa che ho scelto il metodo peggiore.. Quello a ridere sono stato io alla fine.. - disse con un attimo di imbarazzo alzando la mano per scompigliarsi i capelli – Ma ho una buona notizia per te! Ashley ha portato fin qui la tua valigia, quindi ti potrai cambiare.. E potrai anche farti una doccia per toglierti via il cloro della piscina.. Ah si.. Abbiamo un bagno qui! E bello grande anche! Vedrai tu stessa.. Però ti dispiace se sono io a fare la doccia per primo? Ho imparato da mia sorella che le donne passano un sacco di tempo in bagno.. - disse aspettandosi una risposta che non venne. Ero ancora troppo scioccata per dire qualcosa perchè nonostante tutto Ashley e Kellan avevano pensato a tutto quello che poteva servirci quando ci avevano rinchiusi lì dentro. Non so, magari scoprivo pure che esisteva una cucina là dentro oltre al bagno così anche per il cibo eravamo apposto, ma non ce n'era traccia, quindi dovevano aver escogitato qualche altra cosa per darci del cibo. Notai la mia valigia arancione abbandonata in un angolino della stanza, che era anche una gran bella stanza, molto grande e mi alzai come un automa dal letto andando verso la valigia per uscire le cose necessarie per vestirsi, ma notai subito che c'era qualcosa che non andava perchè i vestiti erano in ordine e io mi ricordavo benissimo di aver lasciato un vero e proprio disordine quella mattina nella valigia perchè avevo buttato tutto alla rinfusa cercando dei vestiti appropriati.

Guardai meglio e mi accorsi immediatamente che quello che c'era nella valigia non era decisamente mio! Preda di un terribile dubbio presi la prima cosa che capitava a tiro e la aprii per guardarla meglio e non appena ebbi deglutito, sbiancai di colpo. Decisamente non erano i miei vestiti, nè quello era il mio genere. Non avevo mai visto una maglietta tanto attillata e scollata in vita mia. Con che coraggio potevo indossare quei vestiti? Anche se ero abbastanza dotata, nel petto intendo, non amavo per niente far vedere le mie grazie e indossavo sempre magliette larghe e molto coprenti. - Io ucciderò Ashley.. Sappi che ti troverai con un amica in meno! - dissi quasi urlando – Ora io che cavolo mi metto? Ah aspetta.. Vediamo cosa ha messo.. - dissi ancora lasciando la frase in sospeso per andare a vedere cosa aveva messo Ashley di intimo e ovviamente i miei peggiori incubi si erano manifestati nella realtà tanto che, dopo aver aperto timidamente un paio di mutandine, le richiusi diventando sempre più isterica e incominciai come una povera disperata ad analizzare ogni capo presente nella valigia per cercare qualcosa di normale da indossare, ma non ve n'era traccia, e a parte una maglietta meno attillata delle altre e un paio di leggings neri, non c'era niente che normalmente avrei indossato.

- Basta! Vado a farmi una doccia! - dissi quasi urlando e lasciai tutto alla rinfusa nella valigia e stringendo i pugni sbattei la porta del bagno in faccia ad un Taylor completamente scioccato che si era avvicinato timidamente per chiedermi probabilmente cosa fosse accaduto. Ma cos'era che mi aveva chiesto? Ah si! Di fare prima lui la doccia perchè le donne ci stavano di più. Beh, ormai potevo anche farla prima io e non avevo poi molta voglia di andare nell'altra stanza. Stavano accadendo decisamente troppe cose e dovevo rilassarmi un pò. Mi guardai intorno e notai che davvero quello era un bagno abbastanza grande, con una comoda doccia da un lato e la vasca da bagno nell'altra. Io optai per la vasca da bagno, anche perchè la doccia avevo scoperto da un pò di tempo mi dava fastidio, come se soffrissi di claustrofobia, e non c'ero più entrata. Non mi andava di riscoprire di nuovo quella sensazione e quindi cercai una tovaglia pulita, ma trovai un accappatoio bianco e uno blu e presi quello bianco, ed entrai nella vasca da bagno senza riempirla per sbrigarmi e lasciare il bagno a Taylor. Non mi andava che dovesse aspettare tanto per farsi la doccia, e poi mi sentivo anche in colpa per essere entrata prima, quindi dovevo fare in fretta. Il bagnoschiuma aveva un profumo delicato, forse alla pesca? E lo shampoo era decisamente alla fragola! Avevo sempre desiderato provarne uno, ma non ne avevo mai avuto l'occasione. Mi piaceva l'idea di avere l'odore di una fragolina, ma di certo pensare a certe cose proprio in quel momento era davvero strano. Che mi importava di avere l'odore di una fragola quando avevo così tanti problemi?

- Coraggio Roberta! Devi stare tranquilla! Forza! - dissi alzando le mani e stringendo i pugni mentre uscivo dalla vasca, indossando l'accappatoio. Mi guardai in giro alla ricerca dei vestiti puliti che avevo sicuramente portato in bagno. Si perchè sicuramente li avevo portato in bagno. O forse no? Forse li avevo lasciati nella valigia insieme alle altre cose che non avrei mai indossato. E non avevo neanche cercato qualcosa di intimo da indossare! Mi diedi da sola un colpo in testa portandomi le mani ai capelli per la mia stupidità. E adesso? Dovevo uscire in accappatoio e prendere i vestiti! Con che coraggio mi presentavo così nuda davanti a Taylor? Ma intanto che potevo fare? Rimanere lì per sempre con solo l'accappatoio addosso? Prima o poi Taylor sarebbe dovuto andare in bagno quindi era fuori discussione l'idea di rimanere lì.

Senza pensarci due volte aprii la porta e urlai – Girati dall'altra parte! - e automaticamente ottenni l'effetto opposto perchè Taylor si girò verso di me e mi guardò con estremo interesse arrossendo fino alla punta delle dita. - Avevo detto di girarti dall'altra parte! Non verso di me! - urlai ancora e lui si coprii immediatamente gli occhi con le mani e si girò dall'altra parte sotto il mio sguardo a metà tra il timido e l'assolutamente furioso che mi faceva sempre una inguaribile lunatica che cambiava umore alla velocità della luce. Mi catapultai verso la valigia e presi i vestiti che avevo reputato meno appariscenti per poi scegliere della biancheria intima che sembrava comoda, ma a quella davo meno importanza perchè tanto nessuno l'avrebbe mai vista, quindi bastava che ci stessi comoda io e che non mi desse in alcun modo fastidio.

- Puoi andare a farti la doccia se vuoi! - dissi tornando ad essere gentile, e Taylor senza dire una parola si volse e si infilò in bagno con una strana espressione sul viso. Io invece dovevo affrettarmi a vestirmi prima che lui tornasse di nuovo nella camera, quindi in fretta e furia lanciai l'accappatoio sul letto e in un attimo indossai tutti i vestiti che avevo scelto. Notai che c'era uno specchio nella camera e mi ci avvicinai per guardarmi, e non appena vidi come mi stavano quei vestiti avrei davvero voluto buttarmi giù dalla finestra. Ma perchè doveva scegliere degli abiti così? Mi sentivo così tanto a disagio che mi sarei davvero buttata se non avessi avuto comunque ancora voglia di vivere. Sentii nuovamente la porta del bagno aprirsi e Taylor uscii con solo un asciugamano appeso alla vita, mentre con una tovaglia si strofinava i capelli ancora bagnati.

Arrossii di colpo anche per via del fatto che i miei occhi non riuscivano a staccarsi da lui e per quanto mi sforzavo non riuscivo a smettere di guardarlo. Si girò verso di me sorridendo, ma non appena mi vide il suo sorriso si tramutò in pietra e per un attimo un silenzio carico di tensione scese tra noi e io non avevo assolutamente idea del motivo. Sapevo solo che lui era bello come un dio e che, nonostante io fossi casta e pura, avevo semplicemente voglia di saltargli addosso per baciare le sue labbra carnose ed accarezzare il suo fisico statuario. Ma dovevo darmi una calmata o come avrei potuto resistergli accanto? Questo ragazzo faceva uscire fuori lati di me che ancora non conoscevo affatto, e la cosa mi spaventava parecchio. - Ehm.. Hai idea di che ore sono? - chiesi timidamente per sciogliere un pò l'atmosfera rigida che si era creata mentre mi sedevo sul letto, voltando la testa dalla parte opposta rispetto alla sua direzione.

- Sarà mezzogiorno.. Purtroppo è ancora troppo presto per dormire, anche se ho un sonno tremendo e vorrei riposarmi un pò – disse lui andando verso la sua di valigia che si trovava accanto all'armadio di fronte al letto. Purtroppo così facendo non ebbi modo di distogliere lo sguardo dalla sua schiena. Aveva davvero una bella schiena. Ero sempre stata ossessionata dalla schiena dei ragazzi perchè per me era una delle parti più sexy in un ragazzo, oltre al fatto che mi richiamava alla mente un senso di protezione unico, soprattutto le spalle. Spalle belle larghe. Le aveva proprio come le avevo sempre sognate nel mio ragazzo ideale e bastò questo pensiero a farmi nuovamente arrossire mentre rispondevo a Taylor – Beh, anche io ho parecchio sonno! Vorrei riposare un pò anche io.. Andrei a stendermi nel mio letto.. - ma all'improvviso un dubbio atroce mi fece balzare in piedi mentre osservavo con agitazione la stanza sotto lo sguardo perplesso di Taylor che probabilmente stava pensando a come cavolo avessi fatto a non notarlo subito.

Nella stanza troneggiava un solo, enorme letto.
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Ed ora passiamo ai commentini del capitolo!

mfn24 : Beh in effetti Ashely me la immagino davvero come Alice XD Anche se può essere che nella realtà sia esattamente l'opposto! Ma spero tanto che sia un pò come Alice ^__^ Così allegra, solare, praticamente come hai detto tu: un vulcano vivente! L'idea di rinchiudere Roberta e Taylor nella stanza mi aveva sempre stuzzicata da prima ancora che progettassi di scrivere "Dreaming you", e quindi come non potevo poi mettere in pratica questa mia idea? Sono contenta che ti sia piaciuta! *__* In effetti è da qui che le cose si complicheranno ancora di più XD Ci voleva qualcuno che facese scattare l'occasione giusta ed Ashley e Kellan erano le persone giuste.. Beh, grazie davvero per aver commentato! Un bacione!

WolfGirl : Scusami davvero tanto per non aver postato subito! T_T Me davvero super desolata ma purtroppo con la scuola non ho avuto il tempo per scrivere la conclusione del capitolo, e tutt'ora non ne sono neanche sicura, ma per non far aspettare ancora voi lettori, ho deciso immediatamente di postare! Così com'è XD anche perchè io avrei continuato a scrivere, ma il capitolo sarebbe venuto troppo lungo e temevo che fosse pesante, quindi ho lasciato perdere e ho postato quello che avevo XD Non preoccuparti che la prossima settimana, di domenica, dovrei postare il prossimo, che ancora però devo scrivere! XD Un bacione e grazie per aver commentato!!

PennyRose  : Grazie per aver commentato e per tutto il resto! Sono sempre contenta di vedere dei commenti, soprattutto quando sono positivi XD ma accetto naturalmente anche quelli negativi perchè se no come si cresce? U_U ahahahah XD Comunque ancora non si sono avvicinati del tutto, ma credo proprio che arriverà ben presto il momento in cui saranno più vicini! Bisogna solo aspettare un pochetto e avrete tutti l'occasione che aspettate XD E la prossima settimana dovrei postare il prossimo capitolo! Spero che continuarai a commentare! Un bacione 

 

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Capitolo 23
*** 23 ***


Ciao a tutti voi miei cari lettori/lettrici!! ^__^ Ho notato che siete in tantissimi a leggere la mia storia, e questo mi riempie davvero di gioia perchè se continuate a leggerla, anche se non la commentate, vuol dire che in qualche modo questa storia vi sta comunque appassionando, e cosa ci può essere di più gratificante per una scrittrice? :) Ringrazio chi continua a commentare dal profondo del cuore, e parlerò con voi come al solito alla fine del capitolo! Ci ho messo parecchio a scriverlo e forse vi accorgerete che è più lungo rispetto agli altri, perchè avevo talmente tante idee in testa che alla fine ho fatto solo confusione come Roberta con i suoi sentimenti XD Ci eravamo lasciati con lo shock di lei che scopriva che in camere c'era solo un letto, mentre Taylor sembrava mooolto rilassato, tanto che era entrato in camera con solo l'asciugamano addosso! Roba da svenimento totale immagino, anche perchè nel mio sogno un coccolone me lo sono preso di sicuro U_U Ci messo molto di mio in questo capitolo, anche riferimenti alla mia vita privata, come in ogni capitolo, perchè credo che scrivere di sè sia molto più facile che inventare qualcosa di sana pianta, quindi è inevitabile che metta delle cose che nella vita reale penso XD e leggendo questo capitolo le scoprirete! Scusatemi per il ritardo nel postare, ma tra una cosa e l'altra, soprattutto per via delle idee contrastanti sulla stesura del capitolo, ho rimandato di una settimana.. Vi chiedo perdonoooo!! :( Come al solito due o tre commentini e poi il prossimo capitolo!!

Non vi resta che leggere il capitolo! Buona lettura, vostra Evelyn

Dreaming you
 


 

  

 

Capitolo 23:

Nella stanza troneggiava un solo, enorme, letto matrimoniale su cui, fino a poco prima, ero seduta con estrema noncuranza e in quel momento mi meravigliai anche io di come la cosa non mi fosse saltata subito all'occhio perchè comunque il letto era davvero bello grosso, tanto che non avevo mai visto un letto simile neanche in televisione, e la stanza non era così grande da farti venire il dubbio che ci potesse essere un altro letto! Mi stupivo davvero della mia ingenuità e della mia disattenzione ai dettagli, in questo caso non tanto minuziosi, perchè ancora non avevo capito fino a quanto Ashley e Kellan si fossero spinti nel loro piano diabolico, ed arrivati alla conclusione che nella stanza c'era un solo grande letto, ormai neanche io potevo negare il fatto che Ashley e Kellan si aspettavano, anzi volevano, che noi facessimo qualcosa su quel letto. Qualcosa di incredibilmente sconcio.

Un uomo, una donna e un letto. Va bene che ero una ragazza ingenua, e soprattutto casta e pura, cosa alquanto rara nei tempi che correvano, ma anche io le sapevo certe cose, e nonostante mi scandalizzassi un pò quando le mie amiche ne parlavano, come una vera ragazza ingenua poteva fare quando si trattava l'argomento del sesso, ormai avevo imparato anche io qualcosina e me ne vergognavo profondamente. Il solo pensare di fare qualcosa del genere mi faceva venire voglia di buttarmi dal balcone per la vergogna! Io infatti avevo anche giurato che solo nel caso che mi fossi sposata avrei fatto quella cosa lì, ma non prima perchè se proprio si deve fare, lo si fa esclusivamente con la persona amata che ti desidera a tal punto da chiederti in moglie.

Va beh, lo sapevo anche io che esistevano i divorzi e che un amore anche da sposati può finire, ma l'idea di arrivare vergine all'altare per poi perdere la verginità durante la prima notte di nozze mi aveva sempre stuzzicato e fatto sognare, ed era per questo che quando avevo scoperto del sesso avevo fatto questo solenne giuramento. Il giuramento di una bambina che però mi era rimasto dentro anche quando ero diventata una donna. Non negavo che a volte avevo pensato che questo giuramento fosse così stupido da non fare neanche ridere, come anche quello di dare il mio primo bacio solo alla persona che amavo di più al mondo, ed era Andrea a quei tempi, ma questo giuramento non avevo potuto affatto mantenerlo perchè l'estate di due anni fa ero uscita ,in assoluta amicizia, con un ragazzo un pò più grande di me e lui aveva finito col baciarmi, ed io come una povera cretina ero rimasta così impietrita che mi ero anche lasciata baciare senza batter ciglio. Forse era anche per questo che ero così nervosa con i ragazzi, soprattutto quando ci trovavamo da soli, perchè avevo una paura matta di permettergli di farmi tutto quello che volevano solo perchè ero troppo scioccata per reagire.

Ma certo era che pensare a queste cose proprio quando un uomo si trovava di fronte a te con solo un asciugamano addosso, non era proprio il massimo dato che comunque lui aveva il potere di farmi provare delle sensazioni troppo forti da poter essere descritte, e quella voglia di toccarlo che si manifestava sempre più di frequente era diventata anche molto fastidiosa per i miei gusti. Non avevo mai provato questa voglia prima, neanche con Andrea, anche se a volte ci avevo pensato essendo anche lui molto bello e atletico, ma con Taylor era tutto diverso. Tutto nuovo ed estremamente coinvolgente ed io non mi sentivo minimamente pronta per affrontare tutta questa valanga di emozioni. Per questo volevo sparire dalla faccia della Terra!

Il mio sguardo cadde in direzione del comodino di destra, anche perchè in quel momento avrei guardato di tutto, ma non il volto di Taylor, e mi ricordai improvvisamente di quello che aveva detto Kellan un attimo prima di chiudere a chiave la porta della stanza. Cos'era che aveva detto con esattezza? Che avremmo trovato tutto ciò che ci serviva nel comodino di destra? Incuriosita mi avvicinai con circospezione al comodino mentre con la coda dell'occhio osservavo Taylor che continuava a strofinarsi i capelli con l'asciugamano.

Teoricamente dovevo farlo anche io perchè avevo i capelli completamente bagnati, ma in quel momento il comodino era la priorità e così aprii il primo cassetto di scatto, guardando attentamente il contenuto. La prima cosa che notai fu un foglietto di carta dove qualcuno ci aveva scritto sopra, e feci per uscirlo fuori quando notai l'altro oggetto che si trovava nel cassetto e quando capii che cosa fosse, arrossii fino alla punta dei piedi e urlai chiudendo di scatto il cassetto e non solo perchè anche le mie dita rimasero incastrate. Dal dolore incominciai a saltellare per la stanza stringendomi le dita sotto lo sguardo allibito di Taylor che non appena capì che mi ero fatta male veramente, notando anche le mie lacrime, si avvicinò immediatamente prendendomi la mano ferita.

- Dovevamo curarla questa mano, vero? Mi dispiace di essermene dimenticato, ma eri di nuovo impazzita e quindi mi è passato di mente.. Ora la mettiamo sotto l'acqua ghiacciata, ti va? - disse lui guardando con preoccupazione la mano che mi ero ferita quando avevo tempestato la porta di pugni, e ora che l'avevo anche chiusa dentro il cassetto non aveva di certo migliorato il suo aspetto! Senza aspettare che gli rispondessi, mi trascinò in bagno senza lasciare la mia mano ferita, e per un attimo dimenticai il contenuto del cassetto e tutta quella strana situazione imbarazzante per lasciare posto solo alla dolcezza di quel momento. Mise delicatamente la mia mano sotto l'acqua ghiacciata, e io colsi l'occasione per osservare attentamente il suo viso concentrato, come se curare la mia mano fosse lo scopo della sua vita in quel momento, e ne rimasi profondamente colpita perchè nessuno mai si era preoccupato così tanto per me, ed avevo finito per dipendere solo da me stessa perchè avevo ricevuto molto di rado delle manifestazioni d'affetto come questa, anzi praticamente quasi mai, soprattutto da persone che non appartenevano alla mia famiglia. Per questo potevo contare le persone che veramente mi volevano bene solo sulle dita di una mano perchè erano semplicemente loro che si preoccupavano di me, e nessun altro.

In realtà, se ci pensavo bene, ero una persona profondamente sola perchè anche se donavo il mio affetto a chiunque, non venivo mai ricambiata con la stessa intensità. Ero sempre la timida e piccola Robertina che non meritava tante attenzioni, e questo mi feriva profondamente sempre più spesso. A scuola era lo stesso inferno ogni giorno perchè non venivo trattata come tutte le altre, ma ero miss invisibile. Ero davvero sfortunata perchè la mia classe non mi considerava per niente, mentre magari altre persone della scuola si, e mi sentivo sempre così sola ogni volta che varcavo il cancello della scuola, perchè anche se magari c'erano delle persone che si interessavano a me oltre alle persone della classe, non potevo vederle e dovevo comunque stare con la mia classe cinque ore al giorno!

- Senti, ma che cosa c'era nel cassetto che ti ha tanto spaventata? - chiese Taylor mentre continuava a bagnare la mia mano. Ancora una volta il mio pensiero aveva incominciato a divagare verso cose che non c'entravano nulla o poco con la situazione in cui mi trovavo, ma forse era meglio che prestavo un pò più di attenzione a lui perchè non poteva uscirsene con una domanda del genere! E ora io che cavolo gli rispondevo?!

Non me la sentivo per niente di dirgli che dentro il cassetto c'erano quei cosi, quei cosi che insomma servivano per non fare bambini, anche perchè mi vergognavo da morire, ma qualcuno doveva tirare prima o poi fuori dal cassetto quella lettera, quindi colsi l'occasione per non dirgli esplicitamente quello che c'era nel cassetto, ma lo portai direttamente lì dicendo – Ehm.. Non ha importanza! – dissi trattenendo a stento una risatina isterica - E nel frattempo esci fuori la lettera che c'è lì dentro per favore! Credo che Ashley e Kellan ci abbiano lasciato qualcosa.. Magari delle istruzioni per procurarci del cibo! - dissi, anche se mentalmente speravo che magari c'era scritto come procurarsi un altro letto, anche se ne dubitavo fortemente perchè avevo capito che Ashley e Kellan avevano tutta l'intenzione di farci rimanere in quel letto insieme, quindi sperare che ci fosse anche solo un letto gonfiabile da qualche parte era sperare troppo. Ma pensando obiettivamente alla situazione, non potevo fare altro che provare ammirazione per quei due perchè erano stati via per pochissimo tempo ma erano stati capaci di organizzare tutto questo! Certo, avrei preferito che non lo facessero, però cavolo, erano incredibili!

- Quale lettera? - chiese Taylor guardandomi incuriosito, e dopo avermi lanciato una lunga occhiata lasciò la mia mano procurandomi una dolorosa fitta al cuore dovuta all'assenza di quella mano così delicata e gentile, e per ascoltare attentamente quello che succedeva nell'altra camera chiusi il rubinetto dell'acqua e così facendo potei sentire il rumore del cassetto che si apriva. Trattenni il respiro per un attimo che mi sembrò tremendamente interminabile finchè l'esclamazione di Taylor non mi fece tremare da capo a piedi.

- M-Ma questo è.. Ma che cosa avevano in mente?! - e nel frattempo che Taylor continuava a lanciare altri improperi nei confronti dei suoi "amici" che l'avevano intrappolato in quella situazione alquanto unica nel suo genere, mi affacciai timidamente dalla porta e vidi Taylor con una mano in testa e con, nell'altra mano, quel coso che non riesco nemmeno a nominare, continuando ad osservarlo con una strana espressione sul viso. Fu in quel momento che il panico di nuovo si prese gioco dei miei nervi, e per l'imbarazzo improvviso che mi colse come se fossi stata io a mettere quel coso nel cassetto, urlai e mi chiusi nel bagno con le guance in fiamme.

Vedere Taylor in quella situazione mi aveva fatta impazzire di nuovo, ed essendo una persona molto pudica per natura, non avevo potuto sostenere quella situazione e avevo fatto quello che ritenevo più giusto per sottrarmi a quella situazione così tanto imbarazzante. Certo che prima o poi sarei dovuta uscire da quel bagno e se mi fossi comportata normalmente con lui, avrei eliminato un pò di problemi che adesso sarebbero sorti. Sicuramente mi avrebbe preso per un idiota! Ne ero completamente convinta e questo mi metteva ancora di più in imbarazzo. Volevo tornare a casa o sprofondare nel profondo della Terra.

- Roberta? Ehy! Aprimi! - disse Taylor mentre, con urgenza nella voce, incominciava a bussare alla porta tentando di aprirla usando la maniglia, ma era un tentativo vano perchè avevo chiuso la porta a chiave. Scivolai lungo di essa fino ad arrivare a terra, e strinsi a me le ginocchia in cerca di protezione, poggiandoci infine la testa, incapace di fare alcunchè. Me l'ero ripetuta circa un miliardo di volte nella mia mente, ma ero davvero un disastro con i ragazzi ed era per questo che non avevo alcuna speranza con nessuno di loro. - Roberta.. Aprimi ti prego.. Giuro che neanche ti tocco! Veramente.. Non è stata una mia idea.. Ti prego! - disse ancora lui, e mi accorsi che aveva smesso di bussare alla porta, sentendo in seguito un altro suono che mi fece intuire che forse, anche lui in quel momento si trovava nella mia stessa posizione. - Mi spieghi perchè non vuoi aprire? - chiese lui, e la sua voce proveniva effettivamente da un punto più basso rispetto a dove la sentivo prima, quindi magari davvero si trovava seduto con la schiena appoggiata alla porta.

- M-Mi dispiace.. - dissi allora io con voce tremante – Non so neanche io cosa mi sia preso, ma l'imbarazzo ha preso il sopravvento e ora non riesco neanche a guardarti negli occhi.. Penso che morirei dall'imbarazzo! Non sono abituata a questo tipo di situazioni e mi sento soffocare dalle emozioni.. Aaaaah! - dissi ancora tirando un sospiro alla fine per raccogliere le idee ma continuai a parlare per tentare di sfogarmi con lui – Vedi io non ho mai avuto un ragazzo e di conseguenza non sono mai stata con nessuno.. Ecco l'ho detto! - dissi facendomi di nuovo soffocare dall'imbarazzo. Non avevo mai ammesso con nessuno che non ero mai stata con un ragazzo, anche perchè tutte le persone che conoscevo avevano già fatto praticamente tutto, anche le mie migliori amiche, ed io ero quindi la più inesperta in questo campo, e anche se non potevo mentire su un argomento con le mie amiche, questo non voleva dire che non potevo farlo con il resto del mondo! Ma non riuscivo a mentire a Taylor, forse anche perchè ci trovavamo in una situazione tanto particolare, ma era meglio essere sincera con lui così forse potevo evitare problemi in futuro, anche perchè ci aspettavano probabilmente ancora un paio di giorni di convinvenza.

- E' per questo che mi sento così a disagio con te.. So che non mi faresti mai del male! Non fraintendermi.. So che non lo faresti mai.. Ma non so come comportarmi, cosa dire, come non sembrare tanto stupida! Ma ormai per quello non credo che ci siano più speranze.. - dissi abbassando nuovamente la testa con un sorriso di auto commiserazione stampato in faccia e dopo appoggiai la testa sulla porta, chiudendo per un attimo gli occhi per ritrovare la calma.

- Puoi aprirmi la porta adesso? - chiese lui dopo attimi di silenzio assoluto e sentii che lui si era nuovamente alzato per permettermi di aprire con sicurezza la porta. Non sapevo esattamente come riuscii a trovare il coraggio di alzarmi anche io, ma lo feci. Tremando ma lo feci, e allungai la mano verso la chiave per aprire la porta, girandola finalmente nella serratura. La mia mano si fermò di colpo, stringendo la maniglia, ma ormai per Taylor non c'erano più ostacoli che ci separavano, a parte la porta, e stringendo la maniglia dall'altra parte, l'aprì e mi ritrovò completamente immobilizzata mentre lo scrutavo con orrore crescente perchè mi aveva nuovamente vista in un attimo di debolezza, e questo era la cosa che odiavo di più al mondo.

Se le altre persone avessero scoperto quanto fossi debole, mi avrebbero guardata con compassione e io non potevo sopportarlo perchè mi ritenevano già piccola abbastanza senza far nulla. Tante volte avevo pensato che forse mostrando questo lato del mio carattere, avrei ottenuto di più nei rapporti con le persone, ma avevo paura che non servisse a nulla e quindi non ci provai neanche. Le mie debolezze sarebbero rimaste mie e basta, e mi sarebbero state preziose per crescere nella vita. Non c'era bisogno che qualcuno le sapesse, forse anche perchè ero gelosa dei miei ricordi che non volevo condividere con nessuno.

Ricordi dolorosi, questo è vero, ma che mi avevano fatta crescere per quella che ero ed è per questo che gli ero tanto affezionata perchè a me piaceva come ero cresciuta! Non avevo mai provato il desiderio di cambiare qualcosa nel mio carattere, perchè mi ero sempre piaciuta alla fine dei conti. Potevo lamentarmi della mia timidezza fastidiosa, o del fatto che a volte perdonavo troppo facilmente le persone, per non dire che avevo una spiccata tendenza ad arrabbiarmi e ad urlare in faccia a mia madre che era la persona che mi infastidiva come nessun altro sapeva fare, ma alla fine non mi dispiaceva affatto essere me, e nonostante fossi povera e per niente attraente, non avrei mai voluto essere qualcun altro. Solo me stessa.

Taylor mi si avvicinò con passo titubante, e allungò le mani verso di me mentre io chiudevo gli occhi per lasciarmi avvolgere da quella nuova sensazione di dolce tepore che mi invadeva quando finalmente mi strinse tra le sue braccia, forse per darmi conforto, o forse solo per semplice istinto, ma mi sentii bene e timidamente feci scorrere le mie mani sulla sua schiena per stringerlo con delicatezza, poggiando la mia testa sul suo petto. Mi sentivo una nanerottola in confronto a lui e forse il posto in cui avevo appoggiato la testa non era il suo petto, ma probabilmente i suoi addominali, ma non mi importava perchè avevo trovato pace tra le sue braccia ed ogni preoccupazione svanì in un attimo. Sarebbe stato bello se fossimo rimasti così per sempre, ma ogni cosa ha la sua fine, e Taylor si staccò con delicatezza da me, lasciando però le sue mani sulle mie spalle, ma dato che non riuscivo a sostenere il suo sguardo con una mano che pose sotto il mio mento, riuscì finalmente a farsi guardare negli occhi.

Non avevo davvero visto degli occhi così belli in vita mia, così scuri, così espressivi. E dire che io avevo sempre preferito gli occhi chiari, ma non c'era alcun paragone tra quegli occhi e quelli di Taylor, che mi avevano catturato sin dal primo momento che lo avevo visto. L'atmosfera si era fatta decisamente strana, e se persino io me n'ero accorta allora qui c'era veramente qualcosa di strano, ma non riuscivo a capire cosa. Continuavamo a guardarci, ma vedevo la testa di Taylor farsi sempre più vicina, ma forse era la mia impressione? No, era decisamente più vicina perchè ora potevo anche contare tutte le sue ciglia, ma la mia domanda era: perchè è così vicino? Istintivamente chiusi gli occhi mordicchiando leggermente le mie labbra per via del nervosismo e sentii il respiro di Taylor farsi sempre più vicino, mentre il mio cuore impazzito minacciava di uscirmi dal petto. Il suo naso sfiorò il mio e..

- Tayloooooooooor!! Robertaaaaaaa!! Venite immediatamente alla finestraaaa!! - urlò una voce indefinita da qualche parte fuori dal bagno e in un attimo mi resi perfettamente conto della situazione mentre osservavo il viso di Taylor ad un centimetro dal mio farsi all'improvviso più cupo, come se volesse uccidere qualcuno. Mi staccai precipitosamente dalla forte stretta di Taylor sulle mie spalle e mi precipitai alla finestra da cui proveniva la voce, e mi accorsi che era proprio quella di Kellan che sventolava le braccia in alto.

- Ma che stai facendo?! - chiesi io perplessa – Non ci avevate rinchiusi qui per non avere contatto con il mondo?? - chiesi stupita soprattutto del fatto che Ashley dopo tutto quello che aveva organizzato permettesse a Kellan di disturbarci in quel modo. Nel frattempo anche Taylor si era avvicinato alla finestra, ma non aveva abbandonato quel suo sguardo assassino che divenne ancora più marcato quando avvistò Kellan sotto di noi.

- Che brutto sguardo Taylor.. Ho interrotto qualcosa? - chiese lui con aria da innocentino, ed io arrossii di colpo guardando da qualunque altra parte tranne che nella loro direzione – Non avete letto la lettera che vi abbiamo lasciato? Presumo di no, o non sareste stati così sorpresi! Vi avevo lascciato scritto che all'ora di pranzo e all'ora di cena avreste dovuto scendere giù il cestino che trovate accanto al comodino di destra e qualcuno di noi vi avrebbe portato da mangiare! - ed io appena sentii nominare il comodino di destra sbiancai di colpo per poi appoggiarmi al bordo della finestra per un lieve capogiro.

- Ehm.. No.. Ancora non l'abbiamo letta.. - risposi in fretta cercando con lo sguardo il cestino che aveva appena nominato Kellan, e trovandolo mi precipitai a prenderlo e a farlo scendere lungo la parete della casa, tenendo ben stretta la presa. Kellan allora mise dentro il cestino tutto ciò che aveva portato e con un sorriso, prima di dileguarsi, disse – Buona permanenza piccioncini! - e scappò via di nuovo sotto lo sguardo minaccioso di Taylor, mentre salivo il cestino fino alla finestra.

- Almeno hanno trovato anche il modo di darci da mangiare! - dissi io comprendendo perfettamente il momento imbarazzante che sicuramente ci sarebbe stato se nessuno dei due avesse aperto bocca. Non ne potevo più di tutti quei momenti imbarazzanti, e una volta posato il cestino sul letto, ero quasi sul punto di scoprire tutte le prelibatezze che aveva portato Kellan, quando la mano di Taylor afferrò il mio braccio e mi girò prepotentemente verso di lui, ed io mi sentii letteralmente morire. Il suo sguardo era impenetrabile e non riuscivo a capire cosa gli passasse per la testa, ed ebbi un pò di paura di quello sguardo di fuoco, tanto che tentai di liberarmi ma con scarsi risultati. Anche Taylor era infitamente più forte di me, e sapevo che non avevo vie di scampo. Sapevo anche che non mi avrebbe fatto del male, ma ero comunque nervosa ed impaurita da quello strano comportamento, ma tentai di non darlo a vedere e sbottai – Ma che fai Taylor? Così mi fai male.. Non potresti lasciarmi? - chiesi tentando nuovamente di liberarmi, ma naturalmente lui non aveva alcuna intenzione di farlo e nonostante tutti i miei tentativi, ottenni solo che Taylor mi stringesse ancora di più il braccio.

- Ti libererò solo dopo che tu avrai risposto ad una mia domanda.. Cosa provi per me? -

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Commentini ai commentiniiii!! :)

mfn24 : Sono davvero contenta che ti abbia fatto ridere XD speravo che la reazione di Roberta risultasse esagerata, anche perchè lei è proprio così nel carattere quindi è davvero bello che tu l'abbia pensato! ahahahah xD In verità la scena del letto ho voluto riservarla per il prossimo capitolo perchè volevo che succedesse qualcos'altro prima, o non ci sarebbe stata più tanta suspance! Quindi spero di non averti deluso in questo capitolo, ma di aver acceso la tua curiosità per il prossimo! Ancora Roberta non può neanche pensare a quello che le accadrà U_U e neanche voi! Sono un pò diabolica in questo momento, ma ho tante idee una più pazza dell'altra XD in fondo almeno nelle storie qualcosa di stravagante deve succedere, non credi? Un bacio e continua a commentare! :)

PennyRose : Beh, mi dispiace tanto di averti fatto aspettare così tanto, ma sono stata parecchio impegnata con lo studio quindi ti chiedo scusa per non aver postato subito! :( Un paio di cose di quello che avevi sperato che succedessero, sono successe in effetti XD Roberta si è aperta con Taylor rivelando una sua debolezza, cioè quella di stare con i ragazzi in quanto non ne ha mai avuto uno.. non l'aveva mai ammesso con nessuno, quindi è già qualcosa XD E qualcosa comunque è scattato, soprattutto in Taylor.. Per adesso Roberta è ancora troppo sotto shock per reagire come dovrebbe, ma tutto sommato spero che ti sia piaciuto questo capitolo! Il letto lo lascerò per i capitoli successivi XD forse addirittura per il prossimo! Ma al massimo tra due capitoli ci sarà il letto U_U promesso! ahahhah XD un bacio!

WolfGirl : Mi dispiace davvero per non aver postato prima il capitolo! Ma purtroppo come al solito la scuola e altri imprevisti vari ci mettono lo zampino e a me non resta che scrivere quando ho tempo :( Sono davvero dispiaciuta per questo perchè vedo il tuo entusiasmo e non puoi capire quanto questo mi faccia piacere perchè vuol dire che la mia storia ti piace! Spero tanto che tu non sia rimasta delusa dal capitolo anche se non c'è il "letto" tanto amato e sospirato, ma avevo bisogno che Taylor si avvicinasse di più a Roberta prima di scrivere del "letto", e comunque si.. Taylor a torso nudo sa davvero di erotismo U_U penso che morirei se me lo ritrovassi davanti così! Spero che commenterai anche il prossimo.. Bacio!

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Capitolo 24
*** 24 ***


Ciaooooooo miei cari lettori/lettrici!! Ebbene si, ancora una volta i miei vari impegni, che si sono quadruplicati dall'ultima volta che ho postato dato che seguo ben tre diversi corsi(Croce Rossa, Scout e Teatro) oltre ovviamente a studiare per la scuola (ma finirà mai questa scuola?) mi hanno tenuta lontana mille miglia dal pc e solo questo pomeriggio ho potuto scrivere il ventiquattresimo capitolo di "Dreaming you"!! Si.. Non volevo lasciarvi ancora ad aspettare e così ho abbandonato gli studi e ho dedicato questo pomeriggio a scrivere il capitolo *O* Ma vi rendete conto che siamo arrivati al ventiquattresimo capitolo ed ancora non è accaduto nulla?? Quando cavolo finirò questa storia? All'ottantesimo capitolo?? La cosa è molto probabile quindi spero che non vi stancherete mai di me per il momento perchè avremo ancora un lungo percorso insieme XD Dove ci eravamo lasciati? Beh alla fatidica domanda di Taylor "Cosa provi per me?" e Roberta ovviamente c'è rimasta a dir poco scioccata in effetti XD Naturalmente come in ogni altro capitolo c'è qualche riferimento alla mia vita privata, ma ormai ci siete abituati! Noto con piacere che si sono aggiunte anche nuove persone a commentare questa storia! Ma quanto mi fate felice?? *O* Come al solito commentini ai commentini alla fine del capitolo e posterò il venticinquesimo capitolo solo dopo due o tre vostri commentini!!

A presto, baci dalla vostra Evelyn! <3

Dreaming you

Capitolo 24:

Il mio sguardo vagò per un attimo per tutta la stanza alla ricerca disperata di un qualcosa che avesse potuto distrarre e distogliere lo sguardo di Taylor dal mio viso, già rosso per via della sua vicinanza dato che non smetteva di stringere quasi con prepotenza il mio braccio già provato dalle dure botte ricevute mentre tentavo di sfondare la porta della stanza per fuggire via, e per la domanda che mi aveva rivolto poco prima, tanto pericolosa quanto inaspettata da avere quasi l'effetto di un pugno ricevuto sullo stomaco, ma purtroppo non c'era nulla di abbastanza interessante da permettermi di sgattaiolare via dalle sue braccia e intavolare una conversazione su qualunque argomento, tranne che su "quello".

Mi concentrai un attimo sulla sua mano che stringeva il mio braccio e notai quanto la sua pelle fosse calda rispetto alla mia che in qualunque stagione dell'anno era sempre ghiacciata al punto giusto, tanto che una volta d'estate, il giorno del mio sedicesimo compleanno, una mia amica aveva incominciato a soprannominarmi "vampirella" per via di questa mia particolarità, ma soprattutto per farmi dispetto dato che io in quel periodo odiavo veramente i vampiri e adoravo solo i licantropi per via di Jacob. Ricordare quel piccolo particolare in quel momento fu davvero un bene perchè un timido sorriso spuntò sulle mie labbra prima che riprendessi pienamente consapevolezza della situazione e dello sguardo di Taylor che non perdeva neanche una mia piccola mossa, ed in effetti a ragione perchè la sua era una di quelle domande che ti lasciavano esterefatta, basita, perplessa, meditabonda, impietrita e contrariata.

Ma come diavolo gli era venuto in mente di rovinare un momento del genere? Avevamo ritrovato una sorta di calma, no? E allora perchè uscirsene fuori con una frase del genere? Non gliel'avevo spiegato cinque secondi prima che io non avevo dimestichezza con certe situazioni e che mi mettevano profondamente a disagio perchè non ero mai stata realmente con un ragazzo? Ok, avevo una confessione da fare. Avevo baciato un ragazzo, anche se era più corretto dire che era stato lui a baciarmi! Ma non mi ero accorta delle sue intenzioni o lo avrei scostato immediatamente. Tra le altre cose questo ragazzo era stato pure un mio amico ed eravamo usciti per "aggiornarci" sulle ultime news e soprattutto su quello che avevo combinato nel mio ultimo spettacolo quando interpretavo Elena di Sogno di una notte di Mezza Estate scritto da Shakespeare. Non ero di certo uscita con lui con un intento simile! Anche perchè per me era davvero un caro amico a cui poter raccontare tutto.

In quell'uscita infatti gli avevo raccontato anche dei miei problemi con Andrea e di quello che avevo passato per questa sorta di "tira e molla" immaginario che avevamo creato durante tutti quegli anni passati ad amarci e ad odiarci reciprocamente, ma in un momento in cui ero particolarmente debole, nel momento esatto in cui ero stata irrimediabilmente rapita dalla bellezza del panorama del mare che si vedeva affacciandosi dalla ringhiera della piazza in cui ci eravamo fermati a parlare, lui ne aveva approfittato per stringersi a me e per alzare il mio viso pronto a baciarmi. Io non avevo avuto modo di reagire, ed in tutta onestà non ce la facevo proprio perchè mi aveva talmente tanto sorpresa che ero rimasta come impietrita e mi ero lasciata baciare senza batter ciglio. Era il mio primo bacio. E questo ragazzo non c'era neanche andato leggero perchè ad un certo punto avevo pure sentito la sua lingua che chiedeva prepotentemente di entrare.

Ed ecco perchè avevo fatto un altro giuramento oltre a quello di rimanere vergine fino al matrimonio: non sarei mai più uscita sola con un ragazzo a meno che non l'amassi alla follia. Un altra esperienza disastrosa come quella non avevo intenzione di ripeterla anche perchè avevo sempre sognato che il mio primo bacio l'avrei dato ad Andrea, magari in modo anche plateale quando prima di partire per uno dei suoi numerosi viaggi di studio avessi finalmente deciso di far vedere a tutti quanto l'amassi ed in mezzo all'aeroporto gli sarei saltata addosso per baciarlo con tutto l'amore che avevo in corpo, ma non era andata come nei miei sogni ovviamente e decisamente con la persona sbagliata. Però il ricordo di quel bacio con il tempo era andato ad affievolirsi, come il ricordo di un sogno, ed effettivamente me ne ricordavo appena e la sensazione era quella che ti rimaneva in corpo dopo un sogno insoddisfacente.

Bene, adesso mi sentivo in colpa per aver pensato che quel bacio fosse stato insoddisfacente! Lui me l'aveva donato con tutto il cuore perchè in quel momento lo sentiva davvero, ma avrei tanto preferito che rimanesse al suo posto e che mi avesse lasciata in pace! Inoltre non si era neanche accorto che quello fosse il mio primo bacio e questo aveva portato lui a fare dei gesti che normalmente al primo bacio non si fanno mai. Ma mi stavo deprimendo con quei pensieri e sinceramente non avevo il potere di cambiare il passato, quindi che senso aveva avere dei rimpianti? Quello che era successo nulla avrebbe potuto cambiarlo, e anche se avevo privato il mio futuro ragazzo del mio primo bacio, colui che mi avrebbe sposata avrebbe ottenuto il mio dono più grande, no? Io almeno mi consolavo con quel pensiero perchè altrimenti la depressione sarebbe stata una dura compagna di vita.

Ma fu Taylor ad interrompere i miei burrascosi pensieri, probabilmente spazientito dal mio continuo silenzio, e lo ringraziai mentalmente o avrei continuato a delirare con discorsi di quel tipo per una buona mezz'ora prima di sospirare rassegnata e pensare a quanto doveva essere incredibilmente bella la vita ai tempi di re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, uomini nobili che non avrebbero toccato le fanciulle del reame a meno che loro non acconsentissero esplicitamente, ma questo era un altro delirio di infanzia. Se non avessi avuto una madre che prima di andare a letto non mi avesse sempre raccontato storie stupende su re Artù, forse il mio pensiero non si sarebbe rivolto a lui ogni qual volta un ragazzo faceva qualcosa di sbagliato. A modo mio ero rimasta pur sempre una piccola bambina riguardo all'amore, mentre per altre cose ero dovuta crescere anche fin troppo in fretta per i miei gusti, tanto che sentivo di avere addosso almeno una quarantina d'anni.

- Non vorrei metterti fretta.. - disse lui con un tono un tantino spazientito – Ma desidererei una risposta. Cosa provi per me? - chiese continuando a guardarmi dritto negli occhi pronto a sondare ogni parte della mia anima. Bella domanda. Cosa provavo per lui? Non potevo negare la forte attrazione che provavo nei suoi confronti, ma significava amore? Amavo il modo in cui sorrideva, il modo in cui mi guardava, come a volermi sondare l'anima, e quella sua gentilezza che l'aveva portato a curarmi le mie mani malandate quando poteva benissimo farsi gli affari suoi. Era sufficiente per dire che il mio era vero amore e non una semplice infatuazione? In fondo io conoscevo Jacob, il personaggio che interpreta, ma non conoscevo il vero Taylor Lautner. Potevo sbilanciarmi e dire che il mio era amore? Ero un attrice ma nella vita vera non ero un granchè come bugiarda, quindi ancora una volta tentai di arrancare verso la via più difficile, cioè dire la verità, tentando di guadagnare tempo per pensare.

- Non capisco come ti sia venuto in mente di chiedermi una cosa del genere! - e tentai di sdrammatizzare un momento con un sorriso falsissimo mentre guardavo ovunque tranne che i suoi occhi che sembravano mandare lampi e scintille perchè ancora una volta eludevo la sua domanda.

- Ah, tu non capisci? Mi stai facendo diventare matto da quando ci siamo conosciuti e tu fai finta di non capire?! - disse e mi strinse ancora con più forza alzando il mio viso quel tanto che bastava da non permettermi di sganciare i miei occhi dai suoi. - Ci stavamo quasi per baciare poco fa, e per te questo non ha significato nulla? Se Jackson non ci avesse interrotti a quest'ora non saremmo neanche qui a discutere, e lo so perchè non ti vedevo intenzionata a fermarmi! Non capisci davvero che mi stai facendo diventare matto? - chiese ancora una volta ma io continuavo a non capire quello che intendeva perchè non avevo idea di cosa gli avessi fatto per farlo comportare in questo modo. Incominciai a scuotere la testa, sperando che capisse che io non avevo assolutamente capito nulla, e spazientito emise un lungo sbuffo prima di passarsi una mano tra i capelli, come ad appellare mentalmente alla calma di fare una visitina nel suo corpo.

- Ma sei davvero così ottusa in queste cose? - e ovviamente io non potevo rimanere zitta quando ero insultata così gratuitamente, ben sapendo però che le sue parole erano veritiere, ma un pizzico di amor proprio ce l'avevo pure io, ma venni interrotta prontamente dalla valanga delle sue parole che sembravano non accennare a frenarsi. - Non hai notato quanto io tenessi a te nonostante non ti conoscessi affatto? Ti ho raccolta quando le mie fans ti hanno abbattuta e ho fatto una cosa che non credo che molti altri attori abbiano mai fatto per una fans. Ti ho tenuta sotto stretto controllo quando eri svenuta e quando sono andato via per un attimo ti ho trovato tra le braccia di Kellan e tu non accennavi neanche al fatto di volerti spostare. Eri sotto la mia stretta sorveglienza e volevo essere io a curarti, così come avevo deciso io di salvarti, ed era per questo che ero arrabbiato. Non con te, non con Kellan, ma con me stesso per aver permesso che qualcun altro si prendesse cura di te anche solo per un attimo.. Mi sei sembrata così piccola e fragile sin dall'inizio che mi sei sembrata irresistibile! - quella confessione così spontanea era davvero troppo per me e non capivo davvero più nulla, solo che avevo fatto scattare qualcosa in Taylor tanto da averlo fatto legare a me anche se in realtà io non lo avevo neanche programmato!

- Solo tu non hai notato che c'era qualcosa di strano nel mio comportamento.. Tutti gli altri l'hanno capito subito perchè hanno tentato di farci stare insieme in ogni momento, persino dall'inizio con quella dannata festa a cui non volevo neanche partecipare perchè ero incavolato con il mondo vedendo il tuo rapporto con Kellan progredire come se foste stati amici da tutta una vita! Ma non potevo continuare ad essere arrabbiato con te o ti avrei allontanata sempre di più da me, e lo notavo quanto fossi spaventata dallo starmi vicino e ancora una volta il fatto che tu fossi così fragile mi attirava più qualsiasi altra cosa.. - si staccò da me ed incominciò a camminare intorno alla stanza, perso nei suoi pensieri, e io ne approfittai per sedermi perchè davvero le informazioni che stavo ricevendo erano fin troppe da poter digerire tutte in una volta. Ora trovavo finalmente un senso in tutto quello che era accaduto, perchè c'erano dei vuoti enormi che non avevo saputo colmare con la mia conoscenza, essendo comunque troppo ottusa per capirli, e mentre Taylor continuava nel suo monologo i ricordi di quello che era avvenuto in questi giorni mi investirono in pieno assumento un significato diverso.

- Quella sera ho accampato la prima scusa che mi fosse venuta in mente per giustificare il mio comporamento, ma la verità è che non ci sono scuse che reggano perchè non capisco neanche io cosa mi prenda ogni volta che sto al tuo fianco. Oggi mentre ti aspettavo ero più nervoso che prima di un interrogazione e quando finalmente sei scesa dalla macchina e ti ho vista, ogni cosa aveva assunto lo stesso significato della sera precedente. Mi intrigavi, mi interessavi ed ero felice che tu fossi lì con me.. Ancora una volta però Kellan era sempre in mezzo ai piedi e non sapevo come toglierti dalle sue grinfie a meno di non risultare troppo palese anche di fronte ai tuoi occhi, ma non dovevo affatto preoccuparmi perchè tu non l'avresti capito comunque, mentre gli altri l'avevano capito sin dal primo momento! - per un attimo riprese fiato e io ne approfittai per guardare la sua figura mentre, nervoso, camminava avanti e dietro proprio di fronte a me e per la prima volta forse riuscii perfettamente a scindere il suo fisico statuario dal suo cuore, o anima, e capii quante emozioni avesse provato Taylor da quando mi aveva conosciuta. Per la prima volta lo vidi realmente per una persona quale che era, e non per un attore che interpretava un personaggio, perchè era la sua vera persona quella che mi stava confessando tutti quei sentimenti, e non stava assolutamente recitando. Per la prima volta lo apprezzai davvero per quello che era.

- Ti ho vista persa in chissà quali pensieri e non capivo cosa avessi ed ero curioso di scoprirlo, non solo per la curiosità fine a se stessa, ma anche perchè volevo alleviarti il dolore che evidentemente ti affliggeva, ma non ho avuto il coraggio di chiedertelo.. Non potevo perchè mi sembravi così distante da me che mi sembrava impossibile avvicinarti.. Il piano di Kellan ed Ashley è caduto proprio nel momento giusto! Quando mi hanno rinchiuso in questa stanza ed ho capito quali erano le loro intenzioni non ho potuto fare a meno di sentirmi sollevato perchè stare insieme nella stessa stanza avrebbe comportato un dialogo che altrimenti non ci sarebbe stato.. Ma tu hai incominciato a diventare matta e io non sapevo come gestirti! Sembravi così terrorizzata dallo stare con me che mi sono sentito quasi demoralizzato e pensavo che tutto sarebbe stato inutile e che non ci avrebbe avvinati neanche di un millimetro, ma ecco la tua confessione inaspettata e il quasi bacio in bagno.. Quest'ultimo mi ha fatto quasi sperare che tu sentissi qualcosa nei miei confronti.. Qualcosa che andava oltre la semplice amicizia.. Ed il fatto che tu debba partire tra pochi giorni temo che mi abbia fatto diventare matto perchè non potevo lasciare sfuggire il discorso giusto quando si è presentato così spontaneamente! Il solo pensiero di lasciarti andare è inconcepibile.. - disse e il suo sguardo per un attimo si addolcì guardando la mia espressione totalmente sorpresa e incapace di comprendere tutto quello che mi aveva detto. Non capivo! Che voleva dire con questo? Che mi amava? Che non voleva lasciarmi andare via perchè gli sarei mancata? Non capivo onestamente perchè se qualcuno non mi spiattella in faccia i suoi sentimenti con chiarezza, io faccio ipotesi ma non riesco a rispondere con sincerità perchè avevo paura di prendere un grosso granchio e farmi davvero male. Già in passato mi ero illusa con sentimenti che magari non c'erano mai stati come la mia "storia" con Francesco, e non avevo alcuna intenzione di illudermi ancora e passare altri dieci anni della mia vita ad amare un ragazzo che neanche provava i miei stessi sentimenti.

- Io non comprendo quello che stai cercando di dirmi.. Non vuoi lasciarmi andare? Perchè? - dissi assumendo una sorta di espressione da cucciolo dubbioso per non fargli montare in corpo ancora un altro po' di rabbia, e lo stratagemma sembrò funzionare perchè si avvicinò delicatamente a me e con una mano mi accarezzò il viso con una dolcezza infinita e mentalmente presi nota di aggiungere anche questi momenti tra le cose che amavo di lui. Come si poteva resistere ad un espressione così dolce, e allo stesso tempo così penetrante? Il mio cuore batteva forte perchè era troppo vicino, molto più vicino di quello che serviva per accarezzarmi una guancia.

- Santa pazienza.. Ma come devo fare con te? - disse lui alzando per un attimo gli occhi al cielo – Io mi sento legato a te da un sentimento che non riesco ancora a comprendere.. Si può definire amore a prima vista? Possibile, anche se non sono il tipo da credere a questo tipo di cose, e poi di solito sono le ragazze a credere ai colpi di fulmine! So solo che non voglio perderti proprio adesso che ti ho conosciuta.. Non ora che il solo stare accanto a te sembra movimentare la mia giornata.. Non so se tu te ne rendi conto, ma in pochi giorni in cui sei a Los Angeles hai creato un bel trambusto nelle nostre vite! Non riesco ad immaginare cosa potresti combinare se rimassi qui per sempre! - dise lui ridendo e senza neanche accorgermene incominciai a ridere allegramente con lui, come se non stessimo parlando di un argomento difficile quale quello dei sentimenti.

- Ma ancora non hai risposto alla mia domanda.. - disse lui mordendo distrattamente il labbro, come se non fosse neanche più sicuro di voler sapere la risposta alla sua domanda – Cosa provi tu per me? Io credo di aver tentato di risponderti il più sinceramente possibile, e non puoi neanche capire quanto in questo momento mi stia sentento un cretino – e si passò ancora una volta una mano tra i capelli per poi fare lo stesso gesto sul suo viso, come a scacciare la tensione.

Ed ecco un altra cosa da aggiungere alla lista delle cose che amavo di più in Taylor, perchè i gesti che faceva quando era nervoso erano così adorabili da farmi venire voglia di mangiarlo! Eh? Mangiarlo? Oh beh.. Magari coccolarlo un po'. Si! Coccole era la parola giusta.

- Io.. Oh non saprei.. Sono confusa in effetti.. - dissi togliendomi un ciuffo ribelle che mi era appena caduto in faccia lasciandomi il tempo di raccogliere le idee per rispondere al meglio – Vedi io sono molto lenta a capire certe cose, e credo che anche tu ormai l'abbia capito benissimo! - e Taylor fece di si con la testa in modo molto evidente come se volesse insinuare che lo fossi anche troppo – Oh beh! Non posso farci nulla io se sono fatta così! Ad ogni modo ecco io.. Io.. - e le mie guance si imporporarono di nuovo di rosso e non fui più capace di finire la frase per la troppa vergogna che mi attanagliava lo stomaco come se ce l'avessi chiuso in una morsa strettissima. Mi coprii il volto con le mani e tentai di riuscire a stabilizzare il mio respiro, ma sembrava quasi impossibile, soprattutto quando sentii le mani di Taylor stringere le mie per costringermi a riscoprire di nuovo il viso. Mi guardò intensamente negli occhi e fu un attimo. Le sue labbra morbide si incollarono alle mie in un semplice e casto bacio, perfetto per quello che io avevo sognato fosse il mio vero bacio, e sentii le sue braccia stringermi mentre una di esse saliva fino alla mia nuca per avviciniare ancora di più il suo viso al mio. Le sue mani potenti non mi lasciavano spazio per liberarmi da quella presa ferrea, ma sinceramente non avevo nessuna intenzione di spostarmi perchè le sensazioni che stavo vivendo erano completamente indescribili. Le sue labbra si mossero sulle mie come a tentare di approfondire il bacio, ma ci ripensò e si staccò da me, gli occhi luccicanti per il desiderio e immaginai che anche i miei fossero simili ai suoi per via dello stesso desiderio che percorreva il mio corpo. Avrei voluto fare qualcosa durante quel bacio, magari toccarlo, ma mi ero ritrovata di nuovo impacciata in un qualcosa che comunque avevo già fatto, ma solo una volta e quindi ero completamente inesperta.

- Bene, credo di essere soddisfatto al momento.. Mi desideri come ti desidero io ma non sai se mi ami, e mi sta bene così dato che sei lenta a capire certi sentimenti! Ma non ci mettere tanto a capirlo perchè abbiamo i giorni contati! E preferirei saperlo prima che tu ritorni a casa, altrimenti non ti lascerei mai partire.. E questo prendilo come un piccolo avvertimento personale.. Se mi ami, o mi amererai in un futuro, nulla mi separerà da te, chiaro? A costo di andare contro i tuoi genitori, ma tu non ti muoverai da qui, almeno finchè non dovrei iniziare scuola, ma per questo ancora c'è tempo! Mancano ancora due mesi all'inizio della scuola, quindi è inutile pensarci adesso! - e con un sorriso si tirò su notando quanto il suo gesto mi avesse alquanto scioccata, ma non fece commenti ritenendo più opportuno lasciarmi sola con i miei pensieri. Beh, mi aveva baciata e io avevo ricambiato il bacio finalmente consapevole di averlo desiderato anche io, cosa che non era accaduto al mio primo bacio, e questo mi dava una certa gioia che non mi sarei neanche aspettata sinceramente. Non credevo che baciare qualcuno fosse così incredibilmente bello, ma a mia scusante c'era il fatto che l'unica persona che io avessi baciato era proprio quella che non amavo per niente! Il mio pensiero andò per un attimo ad Andrea e a tutto quello che lui aveva significato e che significava ancora per me. Il mio cuore avrebbe avuto sempre uno spazio per Andrea perchè era stato il primo grande amore della mia vita, ma dovevo andare avanti, così come pensavo che stesse facendo lui e Taylor forse era la persona giusta con cui iniziare una nuova vita.

- Che ne diresti di mangiare? Il cibo si sarà raffreddato di certo! Colpa mia.. - disse ancora sorridendo e guardandolo con tenerezza feci un cenno di assenso con il capo e mi avvicinai a lui pronta ad accettare qualunque cosa la vita mi avesse riservato. 

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Ed ecco i commentini ai commentini:

Maria_Black : Ecco, come al solito non ho potuto postare presto così come desideravi tu, e mi dispiace davvero tantissimo perchè ci terrei davvero ad essere costante ed, in questo caso, a non farti aspettare prima del prossimo capitolo! Soprattutto perchè vedo con quanto entusiasmo segui la mia storia e penso che tu possa capire quanto questo possa fare piacere! Ti ringrazio davvero tanto per i tuoi commentini e spero che questo capitolo non ti deluda! ^__^ Ci sono un paio di chiarimenti sui comportamenti ambigui di Taylor XD Baci, Evelyn!

WolfGirl : Grazie anche a te per i complimenti al capitolo! ^__^ sei davvero gentilissima! Lo so.. La solitudine è davvero una brutta bestia e ha decretato il fatto che io diventassi forte in un modo o nell'altro di modo che io riuscissi a vivere senza l'aiuto di nessuno.. Da un lato questo è un bene, ma pensare ad un esistenza da sola mette un pò di tristezza, per questo comunque non parto a priori prevenuta verso le persone, ma tento di avere delle nuove amicizie, così magari troverò finalmente qualcuno da poter chiamare AMICO! ^__^ Un bacione anche a te e spero che questo capitolo non ti abbia deluso!

PennyRose: Almeno qualcosa di buono l'ho fatto XD sono davvero contenta di averti fatto passare un buon sabato! ^__^ Neanche io in effetti avevo programmato un avvicinamento così repentino ma mi stavo rendendo conto che se non accorciavo un pò i tempi rischiavo di far diventare la storia anche fin troppo lunga, quindi ho preferito accorciare dove si poteva accorciare, ed in effetti il fatto che Taylor e Roberta si avvicinassero nello scorso capitolo mi è piaciuta subito perchè l'occasione si è presentata e non potevo lasciarmela sfuggire XD Beh.. per la fine della storia ancora manca un bel pò, ma so che mi mancheranno moltissimo sia i tuoi che tutti gli altri commentini perchè è sempre stupendo quando qualcuno commenta la tua storia! Spero di non averti delusa con questo capitolo, bacio Evelyn!

lavirgi93: Grazie per il tuo commento! ^__^ sono davvero contenta di aver attirato la tua attenzione con questa storia, e spero che questo capitolo non deluda le tue aspettative! Anche tu stracarica di compiti eh? La croce della nostra adolescenza U_U Non se ne può più di tutti questi compiti! Un bacione, Evelyn!

Ronnie94Lautner: Aaaaaaa grazie per tutti questi complimenti!! *me si scioglie come neve al sole* Sono davvero contenta che il personaggio di Roberta ti affascini, anche perchè combatto con questo personaggio ogni giorno, 24 ore su 24! Essere me non è affatto semplice anche perchè ho la tendenza ad incasinare sempre le cose più semplici XD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione anche a te, Evelyn!

_NaruHina_: Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! *O* Me felice di vedere con quanto entusiasmo commenti questa mia storia!! *O* Tanto piacere di conoscerti Adriana! Il mio vero nome è Roberta, come la protagonista della storia, ma chiamami pure Evelyn se preferisci XD Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, soprattutto quella fatidica frase del "Cosa provi per me"! Io penso che se qualche ragazzo mi avesse fatto la stessa domanda sarei morta dall'imbarazzo XD Spero che anche questo capitolo ti piaccia! ^___^ Beh, tecnicamente Roberta e Taylor rimarranno rinchiusi lì dentro orientativamente per quattro giorni, perchè poi Roberta dovrebbe tornare a casa insieme a sua cugina.. Ci tornerà? Non ci tornerà? Eh beh.. sarà decisamente lei a deciderlo XD Per la foto della "copertina" della storia, in realtà lei è un attrice che mi somiglia ed è per questo che ho scelto lei.. Si chiama Emma Roberts! Spero di aver risposto alle tue domande, altrimenti al prossimo commentino chiarirò altri eventuali punti! Un bacione, Evelyn!

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Capitolo 25
*** 25 ***


Ciauuuuuu mie cari lettori/lettrici!! Come al solito mi scuso infinitamente per l'assurdo ritardo nel postare, anche perchè speravo davvero di potervi fare almeno gli auguri di Capodanno se non riuscivo a farvi quelli di Natale, ma è passato un mucchio di tempo sia per l'uno che per l'altro =( Sorry! Quindi rimedio adesso (anche se in ritardissimo) facendovi con tutto il cuore sia gli auguri che per l'uno che per l'altro: BUON NATALEEEE! BUON CAPODANNOOO! *me si gira dall'altra parte per la brutta figura* Comunque spero davvero che quest'anno per voi sia migliore dei precedenti, con tutto il cuore! *O* Va bene, e dopo i convenevoli passiamo ad una piccola modifica che ho apportato ad uno dei personaggi della nostra storia: il "caro" ragazzo di cui Roberta era da sempre stata innamorata, il nostro "caro" vicino di casa a cui ho cambiato il nome in Andrea per motivi che non sto qua a spiegare perchè altrimenti ci vorrebbe solo una pagina per questo.. Sappiate solo che non era mia intenzione, ma dato che qualcuno che non doveva leggere questa storia probabilmente l'ha invece letta, per non creare equivoci inutili, mi ha costretta a cambiare nome! Tutto qui XD Per il resto, siamo arrivati al venticinquesimo capitolo e come al solto ancora non è accaduto nulla di tutto quello che la mia mente vorrebbe fare accadere in questa storiella, che non sarà piccola XD Il nostro Taylor ha finalmente confessato il suo "amore" per Roberta mentre lei non sa come al solito che pesci pigliare.. Ma ormai la conosciamo XD
Gustatevi questo capitolo e commentate come al solito! Dopo due o tre commentini (anche se spero che siano ancora di più) spero di postare il prossimo capitolo che è in fase di elaborazione!

Buona lettura, Evelyn!

p.s. Grazie a tutti per i commenti che sono stati tutti favolosi! Questa volta risponderò ad ognuno di voi con "La risposta dell'autore dato che adesso c'è questa opportunità, per non incasinare la pagina ^^ Avete commentato in tanti e io vi ringrazio tanto per questo!

Dreaming you

Capitolo 25:

L'espressione "leggera come una bolla di sapone" non l'avevo mai capita realmente perchè non c'era mai stato un momento nella mia vita in cui ero stata davvero così tanto felice da sentirmi come se potessi toccare il cielo con un dito, ma soprendentemente era proprio così che mi sentivo in quel momento perchè ogni cosa sembrava come se si fosse improvvisamente messa al proprio posto, come se io fossi nata per essere lì in quel momento insieme a Taylor, e mi sentivo davvero leggera, leggera appunto come una bolla di sapone.

Le mie labbra ancora conservavano il calore di quelle di Taylor e senza neanche pensarci mi mordicchiai leggermente il labbro sentendo improvvisamente il suo sapore ed alzai la mano come a coprire quell'atto, troppo vergognosa di quello che era accaduto pochi attimi prima. Insomma, Taylor mi aveva appena baciata ed era logico che fossi sconvolta, anche se avevo cercato di mostrami a lui calma e tranquilla, ma non lo ero affatto ed il mio cuore ancora una volta impazzito e le mie guance in fiamme ne erano la prova vivente.

Lui come al solito invece sembrava tranquillo e perfettamente padrone di se stesso, e si era messo tranquillamente a frugare nel cestino del pranzo che Kellan ci aveva gentilmente mandato dalla finestra. Non ci eravamo più guardati negli occhi da quel fatidico momento in cui mi aveva baciata, ed era decisamente un bene perchè probabilmente sarai scappata di nuovo in bagno per nascondere la mia vergogna, ma forse dovevo cercare di calmarmi un pochettino, anche se mi sembrava parecchio difficile dato che impazzivo letteralmente anche per niente!

Mi aveva appena confessato il suo "amore" nei miei confronti, anche se neanche lui riusciva a spiegare esattamente ciò che provava per me, ma era già qualcosa che provasse una sorta di affetto nei miei confronti perchè io credevo proprio che invece potesse seriamente odiarmi dato che ogni volta lo vedevo sempre con la faccia truce e particolarmente arrabbiata, come se volesse uccidermi da un istante all'altro, ma invece questo suo comportamente ero dovuto al fatto che ero sempre stata troppo vicina a Kellan e lui questo non riusciva a sopportarlo, ed io naturalmente ero stata l'unica a non averlo capito, quanto tutti si erano accorti dell'atteggiamento di Taylor nei miei confronti.

Ero un caso disperato? Decisamente si perchè non capivo un ciufolo di niente ogni volta, soprattutto se si trattava di qualcosa che riguardava l'amore. L'esperienza con Andrea mi aveva fatto comprendere che io non capivo decisamente l'amore e che mi affezionavo forse anche alle persone sbagliate, mentre l'esperienza con Stefano, il ragazzo del mio primo bacio, mi aveva insegnato semplicemente che i ragazzi erano pericolosi e che io non mi sapevo difendere perchè ad ogni loro gesto rimanevo troppo scioccata per fare alcunchè, ed infatti mi ero beccata il mio primo bacio senza neanche reagire e scostarlo. Mi sarei voluta decisamente uccidere da sola!

Ma ora era diverso con Taylor perchè per quei pochi secondi in cui mi aveva baciata io non desideravo che si scostasse e forse era questo a mandarmi fuori di testa più di tutto il resto. Io non avevo mai desiderato realmente che qualcuno mi baciasse, anche se l'avevo sognato più volte, ma alla realizzazione dei fatti io ero sempre vissuta benissimo senza un ragazzo e mi spaventava sinceramente l'averlo perchè la mia vita sarebbe cambiata totalmente e non sapevo se ero pronta a cambiare così radicalmente.

Mi ritrovavo ad essere una persona molto più libera di quello che credevo ed ero decisamente una di quelle persone che amavano la propria libertà più di qualunque altra cosa, ed avere un ragazzo forse non mi avrebbe lasciato tutta quella libertà che avevo sempre avuto e la cosa non andava a genio, ed era per questo che tante volte avevo pensato che avere un ragazzo non faceva per me. O forse più semplicemente non mi sentivo pronta a lasciarmi andare perchè sapevo che una volta innamorata e ricambiata tutto il mio mondo sarebbe girato attorno a lui, come la Terra fa con il Sole.

E poi il fatto che mi vergognassi anche solo per un bacio non aiutava neanche un pò perchè se pensavo di fare qualcos'altro mi venivano le crisi isteriche ed ancora una volta mi sarei rifugiata da qualche parte per calmare il mio cuore impazzito. "Mettermi a nudo" letteralmente e non letteralmente mi spaventava talmente tanto che forse era proprio per questo che evitavo ogni volta di avere un ragazzo e che mi faceva stare bene con la mia vita da single convinta, anche perchè se avessi davvero voluto così tanto stare con un ragazzo allora penso che glielo avrei chiesto, no? Ad esempio con Andrea.

Se avessi davvero voluto stargli accanto non glielo avrei semplicemente chiesto? Soprattutto se il mio desiderio era bruciante ed assoluto? Probabilmente si, ma questa paura di "mettermi a nudo" era stata più forte ed aveva soffocato la mia voglia di dichiararmi. Ma questo non spiegava perchè avessi sofferto comunque per tutti questi anni. Si, bene, come al solito mi stavo confondendo solo le idee e dovevo ammettere che in questo ero davvero bravissima perchè adesso non ci capivo più nulla di tutto quel discorso che mi era apparso improvvisamente nella mente, e diciamo che il succo della questione era solo uno: l'amore è complicato. Niente di più semplice.

Nel frattempo Taylor aveva uscito fuori dal cestino della pasta all'italiana, forse preparata in mio onore, due piatti e della carne di cui non avrei saputo neanche capirne l'origine. Non ero esattamente amante della carne anche se non potevo fare a meno di mangiarla per via della mia debolezza, anche se era mio desiderio diventare vegetariana, ma non avrei mai potuto farlo a meno che non avessi voluto morire. Il medico infatti mi aveva sconsigliato più volte di non mangiare carne altrimenti sarei stata ancor peggio di quello che stavo normalmente, ed in effetti ero già troppo debole in quel modo senza fare la schizzinosa con il cibo. Fu mentre che osservavo Taylor uscire fuori quelle cose dal cestino che i nostri occhi si incrociarono nuovamente e naturalmente non potei fare a meno di diventare un bel pomodoro maturo nell'arco di cinque secondi prima di distogliere io stessa lo sguardo dal suo, trovando improvvisamente interessante la pasta al sugo che era la prima cosa che avevo davanti agli occhi.

- Sembra buona! - esclamai tanto per dire qualcosa che avesse un minimo di senso ma la mia espressione facciale era rimasta quella del "mi uccido ora o tra cinque minuti?" tanto che Taylor sbuffò immediatamente a ridere e poggiò un suo braccio sulla mia vita, stringendomi immediatamente a se in modo molto possessivo tanto che arrossii di nuovo, ed era logico.

- Sai che ti adoro letteralmente quando arrossisci? - soffiò lui ad un centimetro del mio orecchio mentre anche quello andava inesorabilmente in fiamme – Sei talmente buffa che non posso fare a meno di trovarti adorabile!E poi quando sei così visibilmente nervosa sei ancora più tenera del solito.. - e a tradimento mi scoccò un sonoro bacio sul collo ed io ero talmente tanto scioccata che incominciai a boccheggiare come una povera deficiente e nonostante volessi con tutto il cuore scostarmi da lui per lanciargli un occhiataccia il mio corpo non collaborava ed era rimasto nella medesima posizione in cui mi aveva messa lui e l'unico cambiamento evidente era il fatto che ormai potesse arrostirci tranquillamente delle uova sulle mie guance. Che mascalzone! Come aveva potuto farmi una cosa del genere? Ero sconcertata, ma sapevo che avrei mentito a me stessa se avessi detto che non mi era piaciuto neanche un pò quel bacio sul collo. Povera me! Stavo impazzendo!

Mi riscossi finalmente portandomi le mani in faccia per tentare di nascondere il rossore, cosa assolutamente impossibile, e lui rise ancora di più mentre si accaparrava un piatto e con noncuranza metteva della pasta sul piatto e con un altro sorriso affermò perfattemente convinto – Sai vero che basterebbe un tuo cenno per farmi smettere di fare queste cose? Io tanto ormai non ho nulla da perdere dato che mi sono dichiarato, e sei solo tu ormai a dover prendere una decisione.. Basterebbe un tuo "no" per farmi smettere immediatamente, ma dato che tu non hai nessuna intenzione di dirmi di "no".. e non negare perchè lo so.. non smetterò! Rassegnati piccola! - e uscendo delle posate dal cestino incominciò a mangiare di gusto mentre io non sapevo più che pesci pigliare. Che cosa dovevo fare io? Mi avrebbe fatto sicuramente impazzire se avesse continuato con questi suoi giochetti, ma il problema principale era cosa mi impedisse di dirgli definitivamente di si, ma non lo capivo neanche io.

Forse perchè c'erano troppi problemi che potevano tenerci lontani, ma io sapevo che con una buona dose di volontà si potevano superare, ma allora perchè? Sempre per quel discorso del "mettersi a nudo"? Probabilmente si, ma che cosa potevo farci io? Mi stavo arrovellando il cervello con tutte quelle domande, e lo sapevo che non avrebbero portato a niente, ma che doveva esserci qualcosa a farmi avere l'illuminazione, quindi con rassegnazione mi sistemai pesantemente sul letto e presi a mia volta un piatto e delle posate, e dopo aver messo sul piatto un pò di pasta, mi permisi finalmente di mangiare, non senza lanciare uno sguardo assassino nei confronti di Taylor che beatamente non si era neanche accorto di nulla, troppo impegnato a mangiare.

Seguirono minuti interminabili di silenzio in cui esso era rotto solo dal tintinnio delle posate sul piatto, ed ogni tanto il mio sguardo si posava sulla sua figura ed inevitabilmente i nostri sguardi si incrociavano, anche se io ero svelta nel distogliere lo sguardo dal suo e lui naturalmente continuava a sorridere divertito. Fu lui il primo a finire di mangiare e come se nulla fosse si sdraiò completamente sul letto stuzzicandomi con il piede mentre mangiavo ed io lo guardai stizzita più e più volte, finchè sbottai – Ma scusa! Sto mangiando! - ma lui continuò semplicemente a sorridere e a tormentarmi con il suo piede, finchè non ebbi finito e poggiai il piatto nel cestino e fu allora che le sue braccia mi catturarono in un attimo e mi trascinò immediatamente con se sul letto fino a farmi sdraiare su di lui mentre le sue gambe e le sue braccia mi bloccavano qualunque movimento.

- Ma sei impazzito? - chiesi mentre tentavo di liberarmi dalla sua presa ferrea, con scarsi risultati com'era logico supporre e la cosa che era più irritante in assoluto era il fatto che lui non smetteva neanche per un secondo di ridere.

- Ho voglia di giocare un pò.. Ma forse ho esagerato e tu così non riesci a liberarti. Mmm.. Lottiamo! Io ora ti libero e tu ti prepari così puoi contrattaccare! - disse ed in effetti mi lasciò andare ed io immediatamente mi misi in piedi sul letto pronta a combattere con le unghie e con i denti per la mia libertà e non appena mi misi in posizione, come una perfetta donna ninja, anche lui si alzò e incominciammo a lottare, anche se naturalmente non c'era paragone tra noi due e l'unica cosa che riuscii a fare era schivarlo perchè colpirlo sarebbe stato troppo rischioso e mi avrebbe acciuffata subito.

Saltai giù dal letto e incominciai a correre per la stanza ridendo, spensierata come non credevo di poter essere, seguita a ruota da lui che tentò più volte anche di farmi il solletico, ma io non demordevo e sgusciavo via dalla sua presa quando non era ancora abbastanza salda, ma a tradimento lui riuscì ad ingannarmi ed in un attimo mi prese in braccio a 'mo di sacco di patate e mi scaraventò sul letto senza tanti complimenti con un enorme sorriso stampato in faccia e mi bloccò nuovamente mani e piedi senza che io avessi il tempo di rialzarmi. La situazione stava diventando sempre più pericolosa e me n'ero accorta persino io quindi era davvero pericolosa! Mi lasciò una mano e sfiorò la guancia con la sua, delicatamente mentre il suo volto assumeva un espressione mista tra amore e desiderio, ed io per un attimo immaginai che volesse di nuovo baciarmi, ed io in un certo senso ero pronta, e chiusi gli occhi pronta a baciarlo ancora una volta, ma non erano decisamente queste le sue intenzioni perchè in un attimo mi aveva alzato la maglietta ed io sbalordita sentii le sue labbra poggiarsi sulla mia pancia per poi sentire il rumore inconfondibile di una pernacchia e la sua risata cristallina mentre si staccava da me per ri-coricarsi nuovamente sul letto non smettendo neanche per un attimo di ridere.

- Brutto screanzato! - urlai a pieni polmoni colpendo sulla coscia con il solito pugno che non avrebbe fatto male neanche ad un bambino e lui si affrettò ad alzarsi per abbracciarmi di nuovo senza preavviso poggiando il mento sulla mia spalla con un sospiro.

- Ti rendi conto che in questo momento è come se stessimo insieme? - chiese lui mentre il suo respiro caldo mi solleticava il collo piacevolmente, e mi resi conto che era vero perchè a chiunque saarebbe sembrato che noi fossimo una coppia se ci avesse visti in quel modo. - Cos'è che ti trattiene dal dirmi di si? Sei forse innamorata di qualcun'altro? - chiese ancora irrigidendosi come se il solo pensiero che ci fosse qualcun'altro potesse infastidirlo a tal punto da voler distruggere qualcosa con le sue stesse mani. No, non c'era nessuno, ma dovevo essere sincera con lui e parlargli anche di Andrea perchè era giusto soprattutto perchè aveva significato tanto per me per dieci lunghissimi anni della mia vita.

- Non sono innamorata di nessuno adesso, anche se lo sono stata per parecchio tempo e credo di non essere mai stata pronta per una relazione.. L'ho amato senza che in realtà lui ricambiasse realmente il mio amore.. Nel senso che non ci siamo mai fidanzati.. - e lui alzò automaticamente gli occhi al cielo come a voler dire che era un mio tipico comportamento, ed in effetti era così perchè mi affezionavo alle persone senza mai ricevere nulla in cambio, il che non era mai bello o soddisfacente, e continuai così il mio racconto.

- L'ho amato per dieci lunghi anni.. - e Taylor quasi si strozzò da solo e tossicchiò per tentare di riuscire di nuovo a respirare normalmente – Dieci anni?? Ma sei matta?? - ed io lo guardai per un attimo in cagnesco prima di ricominciare il recconto – Si, dieci anni! Ero innamorata, che ci potevo fare io? Non decido io di mia spontanea volontà chi amare! E' stato praticamente un amore platonico.. Accentuato forse dalla gentilezza di lui che mi riempiva il cuore.. Anche se a volte mi trattava malissimo, ma ci ero tutto sommato abituata. Cosa ci posso fare se non sono riuscita a dimenticarlo prima? L'unica cosa che mi ha allontanato da lui è il fatto che lui si è seriamente innamorato di un altra, almeno così credo io, ed io ho definitivamente rinunciato ad avere il suo cuore.. - e sospirai mentre di nuovo il corpo di Taylor si pietrificava alle mie spalle e non riuscivo a capirne il motivo. Cosa avevo detto di sbagliato questa volta? Poggiò la sua mano sulla mia guancia e con delicatezza mi fece voltare verso di lui per guardarlo negli occhi, e nonostante il rossore crescente tentai questa volta di non distogliere lo sguardo dai suoi occhi così incredibilmente espressivi da farmi cogliere quasi qualsiasi suo pensiero, ovviamente mia tontaggine a parte.

- Allora forse è questo quello che ti trattiene? Forse è perchè tutto sommato il tuo cuore lo ama ancora? - chiese lui costringendomi a non distogliere lo sguardo dal suo, ed io per una volta non ebbi neanche una sorta di esitazione nel rispondergli perchè sapevo esattamente quello che provavo per Andrea e al solo pensiero sorrisi per un attimo.

- No.. Avevo totalmente dimenticato Andrea quando sono partita e solo stamattina mi sono ricordata di lui, quando abbiamo giocato in acqua perchè quello stesso gioco l'avevo fatto con lui tanti anni fa.. Ma non lo amo più, su questo ne sono sicura, forse anche perchè ho finalmente capito che lui non è l'uomo giusto per me.. Altrimenti in dieci anni qualcosa sarebbe cambiato tra di noi, invece è rimasto tutto esattamente com'era. - dissi e lui finalmente incominciò a capire cosa avessi quando giocavamo in piscina, ed aveva la mia stessa espressione di quando avevo incominciato a comprendere che i pezzi di quell'intricatissimo puzzle si stavano pian piano mettendo a posto.

- E allora che cosa ti trattiene? - e a quella sua domanda io non sapevo proprio cosa rispondere perchè non lo capivo neanche io esattamente perchè mi ostinassi a non dire quel "si" benedetto che avrebbe risolto qualunque problema e mi maledicevo da sola.

- Non lo so Taylor.. Non ne ho idea! Ho paura delle conseguenze immagino.. - e lui naturalmente alzò ancora una volta gli occhi al cielo disperato dalla mia tontaggine e mi strinse di più a se in un abbraccio letteralmente stritolatore. Non ci stavo poi tanto male tra le sue braccia.

- Come devo fare con te? A parte che ti stai facendo fare qualunque cosa senza batter ciglio, il che per me è un vantaggio, ma cosa credi che cambi dicendomi "si" dato che comunque faccio con te ciò che voglio? Tipo questo.. - e mi scoccò un altro bacio sul collo scostandomi prima i capelli – O questo.. - e mi scoccò un sonoro bacio sulla guancia – Oppure questo.. - disse più seriamente e allora capii cosa aveva intenzione di fare. Miracolo! Vedevo già gli angioletti che scendevano dal cielo e mi battevano sonoramente le mani per averlo capito in tempo questa volta. Ma non mi scostai neppure se l'avevo finalmente capito il che faceva proprio ridere perchè che lo capissi o meno non mi spostavo comunque. Seriamente ero davvero matta!

Le sue mani delicate mi accarezzarono i capelli e le sue labbra si avvicinarono nuovamente alle mie fino a trovarsi solo ad un centimetro di distanza, ed io chiusi gli occhi pronta a baciarlo a mia volta, e dopo aver sentito lo sbuffo di un suo sorriso, le sue labbra finalmente toccarono le mie in un bacio decisamente diverso dal primo perchè questa volta era più possessivo e più esigente. Le sue labbra si muovevano sulle mie ed io cercavo di fare del mio meglio, ma non sapevo cosa dovevo fare. Mi sentivo talmente tanto ridicola! Il mio cuore minacciava seriamente di scoppiarmi nel petto ed il mio respiro si faceva man mano sempre più affannato e la mancanza di aria si faceva sentire.

Le sue mani continuavano ad accarezzarmi i capelli e ad un tratto tentò di avvicinare con queste il mio viso al suo, ma non soddisfatto decise di farmi coricare sul letto per poi ricontinuare a baciarmi con passione sempre crescente. Non sapevo cosa fare, ma le mie mani viaggiarono automaticamente sui suoi capelli e spinsero con più esigenza il suo viso sul mio ed ancora una volta lo sbuffo di Taylor mi segnalò che stava ridendo prima di ricominciare a baciarmi con più passione di prima. Ma perchè la mia bocca emetteva dei rumorini strani? Non volevo neanche pensarci. Mi stavo vergognando da morire e volevo sprofondare sotto la superficie terrestre per non riemergere mai più, ma lui sembrava non accorgersi di niente. Era assurdo! L'unica cosa che sembrava importargli era continuare a baciarmi ed io lo lasciai fare e lo strinsi di più a me circondando istintivamente i suoi fianchi con le mie gambe. Eh? Ma che diamine stavo facendo?

Taylor si staccò dalle mie labbra con un sorriso ed accarezzò la mia gamba mentre il sorriso diventava sempre più grande, anzi spropositato. - Devo interpretare questo come un si? - chiese lui trasformando il suo sorriso in un un sorriso malizioso al massimo ed io impazzii ancora una volta ed incominciai a scalciare per allontanarlo da me e mi misi in piedi sul letto mettendo avanti i pugni in caso lui avesse avuto la brillante idea di riprendermi e baciarmi ancora una volta. Era un si? Oh al diavolo! Quanto era complicata la vita?

- Va bene! E' un si! Ma tu stai dieci mila metri lontano da me! - urlai mettendomi poi in ginocchio sul letto completamente spossata e tremendamente stanca da tutto quello che stava accadendo. Gli avevo appena detto si? Al diavolo veramente! Va bene. Vada per il si. Ma lui doveva stare mille metri lontano da me o avrei dato sicuramente di matto adesso, soprattutto adesso.

- Ma come? Quando non stavamo insieme ti fai baciare e adesso no? Ora ho tutto il diritto di baciarti lo sai? - mi chiese ancora una volta sforaderando il suo sguardo dannatamente malizioso ed io impallidii questa volta perchè era vero. Ora aveva tutto il diritto di farmi ciò che voleva senza che io potessi ribattere perchè gli avevo appena detto di si. Che meraviglia!

- Ho cambiat.. Mmm! - tentai di dire ma prontamente lui si fiondò su di me tappandomi la bocca prima con un bacio a fior di labbra e dopo con la mano solo per poter replicare – Ormai non puoi più ritrattare! Hai accettato quindi sei mia.. - disse con la faccia di chi la sapeva lunga su queste cose ed io sbuffai tentando di liberarmi dalla sua mano che mi tappava la bocca ma non appena fui libera non ebbi neanche il tempo di replicare che lui mi aveva afferrata per i fianchi e mi aveva fatto fare un voletto in aria del tutto fuori programma e una volta ritornata sul comodo materasso non ebbi più il coraggio di replicare niente, soprattutto dopo aver visto il suo sorriso a trentadue denti e la sua espressione soddisfatta dopo aver detto – Adesso si che mi sento veramente felice! -

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Capitolo 26
*** 26 ***


Ciao a tutti voi, miei cari lettori/lettrici! *scappa per paura di essere linciata* Ehm.. Si, sono viva e sono qui per postare il nuovo capitolo! Scusatemi davvero per tutto questo ritardo.. Mi dispiace sul serio.. Non posto nulla da Natale e mi rendo conto di quanta pazienza avete con me per non avermi mandato ancora via da Efp a calci >__< Purtroppo la scuola ha davvero monopolizzato tutto il mio tempo libero perchè quest'anno avevo gli esami di maturità e quindi dovevo studiare, altrimenti non uscivo più da quella scuola! Ed io voglia di ripetere un altro anno non ne avevo proprio, anche se sarei rimasta volentieri per la scuola di teatro che c'è all'interno della scuola come progetto scolastico che ha i due insegnanti migliori del mondo che potessi desiderare! ** Si, li adoro davvero. Anche questo progetto teatrale ha assorbito qualunque mia energia perché abbiamo partecipato anche ad un festival di teatro antico, ed abbiamo messo in scena un opera di Plauto che ci ha portato anche a viaggiare fino ad arrivare a Siracusa xD L'unica gita che potevo permettermi xD Quindi è stato un periodo piuttosto impegnativo.. Inoltre avevo anche una crisi perché avevo perso la mia ispirazione e non mi piaceva neanche più la storia.. Un vero e proprio disastro.. Non sto qui ad annoiarvi comunque con altre storie di questo genere perchè ce ne sarebbero davvero troppe.. Sono solo contenta di essere finalmente tornata e di aver postato questo nuovo capitolo! Non so ancora quando riuscirò a postare il prossimo perché parto per le vacanze.. Ma spero comunque molto presto per accontentare tutti coloro che mi sono rimasti fedeli nonostante tutto il tempo che faccio perdere loro nell'aspettarmi.. Scusatemi >__< Ho cambiato anche immagine di copertina, sperando che vi piaccia! Ma se non vi piace, rimetto quella di prima! xD Commentate e fatemi sapere! Come al solito 3 o 4 commentini e poi il prossimo capitolo! xD

Grazie per essere rimasti con me.. Buona lettura, vostra Evelyn!

Dreaming you


 

Capitolo 26:
 

Bastò quella semplice frase di Taylor per farmi sentire tremendamente in colpa perchè lui sembrava così irrimediabilmente felice in quel momento mentre io avevo solo una terribile paura per le possibili conseguenze del mio "si". Come poteva un cuore battere così forte solo alla vista del suo sorriso smagliante?

Non riuscivo a comprenderlo nonostante fossi ormai abbastanza grandicella, ma l'avevo già precisato più e più volte che non sapevo nulla sull'amore e neanche sulle possibili reazioni del mio corpo di fronte a quel "si" fatidico che mi aveva cambiato completamente la vita. Cosa dovevo fare adesso?

Da una parte volevo solo provarci con tutto il cuore a lasciarmi andare con lui, ma dall'altra avevo solo paura di deludere le sue aspettative perché sapevo com'ero fatta ed ero sicura che in un modo o nell'altro l'avrei deluso. Non ero una ragazza come tante altre, ma una un pò masochista e amante della propria libertà. Stavo bene senza un ragazzo e non ne sentivo affatto il bisogno! Non dopo Andrea comunque.

Dopo quella terribile storia avevo capito che probabilmente dovevo crescere ancora un pò prima di cercare un nuovo amore, ma naturalmente era quello che era accaduto, no? Ovviamente no. Ero la ragazza di Taylor Lautner adesso, e questa cosa mi faceva abbastanza paura. Non ero preparata ad avere una relazione con un uomo normale, ma con un attore hollywoodiano?

Dovevo essere impazzita di colpo per avergli risposto di "si" alla sua domanda perché da tutta quella storia non poteva nascere nulla di buono. Me lo sentivo ed io avevo quasi un "sesto senso" per certe cose. Le percepivo al volo, ma di solito non facevo previsioni su di me, ma piuttosto sugli altri, e dovevo ammettere che erano particolarmente azzeccate! Ma questa era un'altra storia che non c'entrava niente con il momento particolare che stavo vivendo.

Il punto della questione era questo: sarei stata in grado di essere la sua ragazza? Una domanda che non avrebbe ottenuto risposta se non con il tempo, ed io ero incapace di aspettare. Inoltre come la mettevamo con il fatto che lui adesso aveva tutto il diritto di fare di me ciò che voleva? Beh, non proprio tutto, ma se voleva baciarmi poteva farlo senza che io avessi il diritto di prenderlo a schiaffi, cosa che non sarebbe accaduta comunque a causa della paralisi che mi colpiva ogni qualvolta qualcuno tentava di baciarmi e lo faceva. Maledizione a me!

Si poteva essere più stupidi di così? Potrei rispondere "naturalmente si", ma non ne sono tanto sicura perchè mi sentivo davvero stupida per non reagire mai agli attacchi degli uomini, quindi era un'altra di quelle domande che non trovavano risposta. Erano davvero parecchie. Che bello! Non una domanda a cui riuscissi a rispondere.

Ero davvero tesa come la corda di un violino, ed ero rimasta praticamente sul bordo del letto, lontana da lui e lontana dalla realtà per molto tempo direi, anche se non ne ero sicura. Il mio cervello faceva ragionamenti assurdi che spaziavano dal buttarmi dalla finestra per la disperazione o riprendere a tempestare la porta di pugni, ma nessuno dei miei pensieri contemplava lo stare accanto a Taylor. Avevo proprio iniziato con il piede sbagliato questa relazione. Mi sentivo davvero così in colpa per tutto questo!

Sicuramente lui si aspettava che mi sdraiassi amorevolmente accanto a lui e che lo riempissi di baci fino allo sfinimento, anche perché la situazione era davvero molto propizia. Due adolescenti/giovani uomini rinchiusi in una stanza con un letto enorme e con quei cosi che ancora non riesco a nominare rinchiusi nel cassetto del comodino di destra. Chi non sognava una tale disponibilità?

Non c'era neanche il pericolo di essere scoperti dai propri genitori, quindi potevi vivere la situazione con calma ed in modo assolutamente tranquillo. Ma io non ero adatta a certe cose! Io non riuscivo ad andare accanto a lui per baciarlo! La tentazione c'era, ma non l'avrei mai fatto. Sarebbe stato lui a farlo, e di questo ne ero convinta. Non sarebbe rimasto tranquillo sdraiato sul letto a guardare il soffitto, ma avrebbe agito. Eccome se avrebbe agito! Nessuno che si proponeva per sostituirmi? Nessuno? Nessuno nessuno? Perché non c'era mai nessuno quando avevo bisogno di aiuto?

Un momento, ma il mio cellulare? Dov'era il mio cellulare? Avrei potuto chiamare qualcuno se avessi trovato il mio cellulare. Ma si poteva essere così stupidi? Non vivevamo nel medioevo! Un cellulare poteva risolvere qualunque nostro problema, anzi il mio problema. Scattai immediatamente giù dal letto e corsi fino ad arrivare alla mia borsa, che si trovava accanto alla valigia, sotto gli occhi straniti di Taylor che non capiva cosa mi fosse preso così all'improvviso.

- Ma che succede? - chiese alzandosi anche lui dal letto – E' successo qualcosa? - ed io scossi la testa, troppo intenta a cercare la mia unica possibile salvezza per rispondergli. Lanciare i vestiti in aria era una vera soddisfazione perché mi faceva sentire come se stessi davvero tentando di fare qualcosa. Avrei pianto dopo quando avrei dovuto riordinare, ma dovevo trovare quel cellulare al più presto possibile. - Ma si può sapere che stai cercando? - mi chiese Taylor bloccandomi il polso destro con il quale stavo per lanciare una maglietta.

Si, dovevo dirglielo quello che stavo facendo. - Sto cercando il mio cellulare! Non possono averlo nascosto perché i miei genitori chiamano ogni giorno e se non rispondo non oso immaginare cosa potrebbero pensare! - dissi staccando il mio polso dalla sua presa e continuai a rovistare alla ricerca del mio cellulare, ma qualcosa mi diceva che non l'avrei trovato. - Guarda che non sono stupidi.. Il cellulare non si troverà mai dentro la tua borsa! E poi perché vuoi uscire da qui? Non abbiamo forse sistemato ogni cosa? Non sei forse la mia ragazza adesso? Su, smettila di fare la stupida e vieni sul letto.. - disse e mi prese come un sacco di patate.

Cercai di convincerlo a farmi scendere, ma avevo capito che Taylor era testardo quanto me quindi di scendere non se ne parlava proprio. Mi scaraventò sul letto e si distese accanto a me cingendomi la vita con il suo braccio. Ma perchè? Perché a me? E desso che dovevo fare? - Si.. Ehm.. Taylor? Dai.. So che non sono stupidi, ma continuare a cercare una possibile via d'uscita non è una cosa brutta, no? Non vuoi uscire anche tu da qui? - gli chiesi girandomi quel tanto che bastava per poterlo guardare negli occhi. - Sinceramente? No. Qui ho te e tutto quello che mi serve.. Per adesso non desidero nient'altro e vorrei che fosse così anche per te.. Che cosa c'è che non va? - mi chiese.

L'aveva capito? Si vedeva così tanto che avevo un problema? Io ero troppo abituata a non esternare i miei sentimenti per farmi piacere questi momenti in cui dovevo aprire il mio cuore. Non mi piaceva molto parlare di me e dei miei sentimenti, ma come potevo dirgli di no? Cos'altro potevo fare? - Non ho nulla.. Davvero! Pensavo solo che fosse carino uscire fuori.. Nient'altro.. - l'occhiataccia che Taylor mi lanciò mi fece capire che non mi aveva creduta nemmeno un pochino. Che rabbia!

- Uffa.. Va bene.. Ho capito! Ma sarò brutale.. - dissi prendendo un enorme respiro profondo – Non so come comportarmi con te.. Non so se sia giusto l'averti detto di "si".. Non so se sarò una brava fidanzata o se avresti fatto meglio ad ignorarmi completamente.. Cosa ti aspetti da me? Che ti ricopra di baci? Che parli tutto il tempo? Io non lo so.. Io non lo so.. E la cosa mi sta mandando in confusione.. - dissi chiudendo infine gli occhi. Ecco. Mi avrebbe lasciata. Ero troppo complicata per i suoi gusti. Anzi, ero troppo complicata per i gusti di tutti!

Sentii Taylor spostarsi mentre la mano che cingeva il mio fianco saliva irrimediabilmente verso il mio viso. Che stava facendo? Il suo respiro caldo si avvicinò al mio ed in un attimo le sue labbra toccarono le mie come se fosse la cosa più giusta del mondo. La sua mano accarezzava delicatamente il mio viso, mentre le sue labbra si muovevano sulle mie e la sua lingua chiedeva insistentemente di entrare. Non potevo resistergli. Non potevo nulla contro di lui. Le nostre lingue si unirono dolcemente mentre la mia bocca decideva di emettere quei soliti mugolii di piacere che disgraziatamente sembrano ormai far parte della routine. In un attimo fu sopra di me e si staccò dalle mie labbra solo per sussurrarmi – Sei bellissima.. - e continuare con quello che stava facendo lasciando nuovamente il discorso di prima a metà. Dovevo imparare ad impormi di più.

Se stavamo discutendo sui miei problemi, come poteva baciarmi all'improvviso ed ignorare il discorso? Era troppo impegnato a baciarmi e sicuramente preferiva questo al parlare. Bene, ma solo per questa volta. La sua mano scese delicatamente accarezzando il profilo del mio corpo fino ad arrivare al lembo della mia maglietta che tirò su facendomi scattare. Ma che cavolo stava facendo? - Mmm.. Mmm.. Mmm! - e mi staccai dalle sue labbra riabbassando la maglietta che per fortuna non aveva svelato molto. - Ma che cavolo ti salta in mente? - chiesi guardandolo inferocita. - Colpa mia.. - disse alzando le braccia in segno di resa – Mi sono lasciato trasportare.. Non è successo niente comunque.. - disse guardando il soffitto mentre io sbuffavo spazientita.

No, non potevo combattere con uno come lui se riusciva a farmi sentire in colpa per quello che gli dicevo. In fondo non l'aveva fatto apposta se mi aveva alzato un pò la maglietta, quindi non dovevo rimproverarlo così tanto, no? Stupida, stupida, stupida. - Ok.. Va bene! - dissi con un leggero sbuffo prima di sdraiarmi nuovamente sul letto, lontana da lui. Sentii la risata di Taylor provenire da un punto imprecisato alla mia destra, ma naturalmente non potevo stare senza di lui neanche per un secondo. Le sue mani mi raggiunsero di nuovo e così anche il suo corpo mentre la sua bocca mi baciava la guancia. Io ero allergica ai baci. Allergica! Ma non potevo che rimanere totalmente in silenzio di fronte al suo genuino entusiasmo. Ero totalmente in trappola.

Mi accarezzò ancora una volta il viso ed io mi ostinai a guardare il soffitto per non arrossire di colpo per l'ennesima volta. Taylor si schiarì la gola e mi sussurrò all'orecchio – Io sono da questa parte.. - e per un attimo lo odiai perché non c'era neanche un momento in cui potevo fuggire dalla sua presenza. Girai lo sguardo verso di lui e lo osservai dritto negli occhi. - Così va meglio.. - disse lui baciandomi la punta del naso mentre io chiudevo di scatto gli occhi. L'ennesimo sorriso illuminò il volto di Taylor ed io mi sentii davvero male per non riuscire a ricambiare il suo entusiasmo.

Ma perché facevo così? Ero davvero difettosa? Ma certo che lo ero, altrimenti non mi sarei mai comportata in questo modo con lui. - Mi dispiace.. - sussurrai nascondendo il viso nell'incavo del suo collo mentre stringevo forte un lembo della sua maglietta con le mie mani. - E di cosa? - chiese lui sorridendomi dolcemente. - Di non poter ricambiare il tuo entusiasmo.. Di non riuscire ad essere una brava fidanzata.. Meriteresti una persona migliore di me.. - dissi allontanandomi nuovamente da lui, con gli occhi leggermente umidi.

Se mi mettevo anche a piangere era davvero il massimo del disastro completo. Ci mancava solo questo! - Va tutto bene.. Perché devi sempre colpevolizzarti di tutto? Hai i tuoi tempi, ed io li rispetto.. E poi se ti voglio baciare basta che prenda io l'iniziativa, giusto? Non c'è nessun problema.. Devi soltanto imparare a rilassarti di più e a seguire i tuoi istinti.. Lo so che in realtà vorresti baciarmi! Sono irresistibile io.. - disse alzando le braccia per far vedere i muscoli.

Sospirai e sbuffai allo stesso tempo mentre un timido sorrisino si dipingeva sulle mie labbra a quella scenetta. Taylor era davvero speciale. Riusciva a farmi ridere anche in un momento del genere. - Il punto è che tu mi piaci per quello che sei, quindi non devi fare assolutamente nulla.. Solo essere te stessa.. Mi diverte troppo il tuo lato pazzo ed isterico, quindi non osare cambiare! - mi disse dandomi un leggero colpettino con il dito sulla fronte. Accusai il colpo senza troppe storie, cosa che di certo non era da me perché normalmente gli avrei risposto dandogli un altro colpo un pò più forte di quello che aveva dato a me, ma avevo capito il suo discorso ed era il mio modo di ringraziarlo per le belle parole.

Ero felice. Davvero. Non avrei mai immaginato di dirlo in una situazione del genere, ma andava tutto bene. - Grazie.. - sussurrai e chiusi gli occhi abbandonandomi sul cuscino. Troppe cose erano accadute dal mio arrivo a Los Angeles, ed ancora una volta avevo bisogno di un attimo di tempo per metabolizzarle tutte. Arrivare a Los Angeles, venire investite da un branco di ragazzine agguerrite, incontrare il principe azzurro, farlo infuriare e poi farlo dichiarare non era decisamente una cosa che sarebbe accaduta normalmente nella realtà di tutti i giorni. Se qualcuno un giorno mi avesse raccontato che mi sarebbero accadute tutte queste cose gli avrei riso in faccia.

- Senti.. Posso chiederti una cosa? - disse Taylor mentre io riaprivo gli occhi. - Certo, dimmi pure.. - e mi girai verso di lui abbracciando il cuscino. - Come ti sei innamorata di Andrea? - mi chiese soprendendomi alla grande. Se avessi avuto accidentalmente qualcosa in bocca, a quest'ora sarebbe bagnato fradicio. - Ma che domande assurde! Non lo so.. E' successo e basta.. - dissi agitando le braccia cercando un modo per cambiare argomento.

- Andrea è un argomento tabù? - mi chiese poggiando la schiena sulla testata del letto. - Non ho detto questo.. - dico sbrigativa per poi sospirare nuovamente e parlare con più calma. - Mi sono innamorata di lui tanto di quel tempo fa che non riesco a ricordare il momento preciso.. E' stato graduale.. Un giorno lo odiavo ed un giorno lo amavo.. Poteva farmi toccare le stelle solo con una semplice parola, o poteva farmi sprofondare fino a toccare le fiamme dell'inferno solo con il suo comportamento da egoista.. Eppure non potevo fare a meno di amarlo, nonostante mi trattasse a volte come se non esistessi. - poggiai anche io le spalle sulla testata del letto ed abbracciai forte il cuscino che ancora tenevo ostinatamente in mano.

Quelli erano i miei ricordi e non era facile per me parlarne con una persona che non conosceva Andrea perché nonostante tutto io continuavo a volergli molto bene, ed una parte del mio cuore sarebbe sempre stata sua, ma sapevo che dalla mia descrizione non c'era nulla che potesse fargli capire come potessi essermi innamorata di lui perché Andrea era egocentrico, egoista, un idiota colossale! Eppure io avevo continuato ad amarlo perché mi aveva sempre protetta e sopportavo le sue angherie perché sapevo che mi voleva bene. Forse non come gliene volevo io, ma anche lui provava qualcosa per me.

- Ho capito.. - disse allungando una mano verso di me fino ad aprire completamente le sue braccia. - Hai mai pianto per lui? - ed io gli feci cenno di no con la testa – Allora vieni qui e sfogati.. Forza.. - ed io mi lanciai tra le sue braccia completamente incapace di trattenere le lacrime. Avevo sempre fatto finta che tutto andasse bene e che anche se lui ormai non pensava più a me in quel modo non aveva più molta importanza, ma Taylor aveva capito. Taylor era stato l'unico a vedere quanto io in realtà ci soffrissi e quante speranze e sogni avevo riposto in lui. Troppe speranze per essere dimenticate e troppi sogni per essere chiusi in un cassetto così come in realtà doveva essere.

Il mio unico desiderio era sempre stato quello di non far preoccupare inutilmente le mie amiche, ed era per questo che non avevo mai pianto neanche quando ero sola in una stanza. Non mi ero mai lasciata andare, mentre adesso lo facevo davanti al mio ragazzo. Si era mai vista scena più assurda e più ingiusta? Perchè doveva dividere con me il mio dolore per qualcosa che non dovrebbe neanche più esistere? Io dovevo amare solo Taylor, ed era così, ma una parte di me sarebbe sempre stata legata ad Andrea.

Ci avevo provato per dieci lunghissimi anni a tenerlo lontano dalla mia mente. Ci sarebbe voluto molto più tempo del previsto prima che il suo ricordo non mi facesse stare tanto male. Le lacrime rigavano il mio viso, ed io stringevo la maglietta di Taylor ormai completamente zuppa delle mie lacrime. Le sue braccia mi stringevano calorosamente e la sua mano mi accarezzava i capelli mentre io davo sfogo a tutto quello che avevo sempre tenuto nascosto. Ero stupida. Davvero stupida. Non meritavo Taylor ed avrei fatto bene ad allontanarmi da lui invece che continuare ad essere la sua ragazza. Non aveva alcun senso quello che stavo facendo.

- Shhh.. Coraggio.. E' tutto passato adesso.. - continuava a ripetermi Taylor, ma io nel frattempo mi sentivo anche peggio per quello che stavo facendo a lui. Ero profondamente ingiusta nei suoi confronti. Perchè era così gentile? Perchè? Volevo che mi maltrattasse e che mi mostrasse il suo disprezzo. Piangevo tra le sue braccia per un altro ragazzo. Era una cosa meschina! Ma a lui sembrava non importare. Lui sorrideva.

- Per ricominciare una nuova vita devi prima far pace con il tuo passato e sfogarti come meglio credi.. Che ne diresti di urlare dalla finestra quello che provi per lui? - e mi scostai da lui come se mi fossi appena scottata. - Urlare dalla finestra? - chiesi e lui annuii con fare deciso. - E' l'unico modo per andare avanti.. Ed io ti voglio nel mio presente non con un piede nel passato ed uno nel presente, ma con entrambi nel presente, accanto ad i miei.. - ed io lo capii e non potevo rifiutarmi.

Scesi dal letto e mi avvicinai lentamente alla finestra , poggiando entrambe le mani sul davanzale. - Andrea sei uno stupido.. - sussurrai con il volto ricoperto di lacrime e lo sguardo basso. - Più forte Roberta.. Più forte! - mi disse Taylor avvicinandosi a me, poggiando in seguito la mano sulla mia spalla. - Sei uno stupido! - urlai a pieni polmoni ed una volta iniziato non riuscii più a fermarmi. - Sei un idiota! Ed io che ti aspettavo alzata come una povera stupida sperando che tu tornassi presto e che non fossi uscito con nessun'altra ragazza! Io che ti amavo con tutto il cuore! Io che da sempre ti ho aspettato! Sei un idiota! Andrea sei un idiota! - e mi accasciai a terra completamente sfinita e con le lacrime che ancora mi rigavano il volto.

Sarebbe bastato tutto questo per non ripensare più al passato e per vivere felicemente con Taylor? Speravo di si, ma sapevo di essere un pò masochista. Mi piaceva crogiolarmi nel dolore evidentemente perché non facevo altro che soffrire in silenzio per qualunque cosa ed alimentavo questa sensazione in qualunque momento. Come quando rigiravo tra le dita la fede di mio nonno lasciatami in eredità, che mi ricordava costantemente quanto lo avessi amato mentre era in vita e quanto non mi fossi perdonata tante cose che potevo fare per lui quando invece era ancora tra noi.

Tante cose che non potevo sopportare e che mi facevano mancare tante volte il fiato, come se soffrissi d'asma. Non ero una semplice persona normale, vero? Per quanto mi sforzassi non riuscivo ad essere realmente felice. Ma magari con Taylor avrei saputo uscire da quel baratro di tristezza e sofferenza in cui ero caduta. Lui era stato l'unico ad aver compreso quanta tristezza albergasse nel mio cuore e quanto bisogno avessi di aiuto. Gli dovevo davvero più di quanto potessi dargli in cambio e non sapevo come ripagarlo di tutto l'aiuto disinteressato che mi donava.

Anche in quel momento non aveva perso tempo e mi aveva soccorsa abbracciandomi ancora una volta mentre io non la smettevo di piangere. - Su, coraggio.. Vai a lavarti la faccia. - mi disse aiutandomi a rimettermi in piedi. Io eseguii passivamente i suoi ordini mentre asciugavo le lacrime con il dorso della mano dirigendomi in bagno.

Aprire l'acqua del rubinetto e gettarmi l'acqua sul viso fu davvero utile perchè mi risvegliò da quella sorta di torpore in cui ero caduta dopo essermi sfogata alla finestra. Non stavo bene, ma non si poteva stare peggio di così in una situazione del genere, quindi non potevo far altro che migliorare. Era la mia promessa a Taylor. Avrei fatto del mio meglio per lui e per il nostro possibile futuro insieme. Asciugai accuratamente il viso e tornai da lui che era rimasto nella medesima posizione in cui l'avevo lasciato.

Mi sentivo in dovere di chiedergli scusa per tutto quello che era accaduto. - Mi dispiace.. Scusami.. Non era esattamente così che avevo immaginato di passare il mio tempo con te.. E soprattutto non mi sembra neanche giusto che sia tu a consolarmi dato che ho pianto per un rapporto che ho con un altro ragazzo.. Mi dispiace davvero.. - dissi abbassando lo sguardo, completamente affranta. - Non ti rimetterai a piangere dopo aver lavato la faccia? - mi chiese con un sorriso – Su, vieni qui.. - disse allargando nuovamente le braccia ed io mi ci tuffai in mezzo, desiderosa del suo conforto.

Egoista. Mi sentivo davvero molto egoista in quel momento, e non era da me. Non ero mai stata tanto egoista, anzi, avevo sempre messo i desideri degli altri davanti ai miei, ma non capivo assolutamente perché con lui non riuscivo a farlo. Perchè per la prima volta ero così egoista? Non c'era una risposta alla mia domanda, ma avrei tanto desiderato rimediare e ritorare ad essere la persona che ero prima di incontrarlo, perchè Taylor non si meritava questo trattamento. - Va tutto bene.. Va tutto bene.. - mi disse ancora accarezzandomi la testa mentre io trattenevo le lacrime. Basta lacrime! Dovevo fare qualcosa per ringraziarlo. Mi alzai un pò in punta di piedi ed appoggiai per un secondo le mie labbra sulle sue, mentre lui sorpreso non aveva smesso neanche per un attimo di guardarmi. - Era il mio modo di ringraziarti.. - dissi con un mezzo sorriso. - Allora, se questo è il risultato, devo lasciarti sfogare più spesso! - ed anche lui sorrise.

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