A forbidden kiss di Memento_B (/viewuser.php?uid=39474)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Flashback ***
Capitolo 3: *** Forbidden kisses ***
Capitolo 1 *** Prologue ***
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Prologue
Dominique Weasley aveva sempre saputo di essere una ragazza
particolare, diversa dalle altre, e ne andava estremamente fiera. No, non aveva
la presunzione di essere diversa dalla massa come tanti altri ragazzi e ragazze,
che per quanto tentassero di essere o apparire diversi alla fine rimanevano
sempre e solo parte integrante della folla di anime che disprezzavano.
Dominique non disprezzava assolutamente le persone
cosiddette “normali”. Era solo consapevole di quello che era, sapeva di essere
veramente diversa.
Aveva quindici anni. Fisicamente assomigliava molto a sua
madre, Fleur Weasley, e a sua sorella, Victoire. Era una bellissima ragazza,
nelle sue vene scorrevano anche gocce di sangue di Veela. Più alta delle altre
ragazze, aveva forme sinuose e lunghi capelli biondi dalle sfumature argentee.
Solo gli occhi non erano identici a quelli della madre e della sorella. Gli
occhi li aveva ereditati dal padre, Bill Weasley, ed erano marroni.
Appariva come una ragazza di indole mite, una di quelle
persone che non avrebbero mai e poi mai violato una regola o fatto qualcosa di
vietato. Taciturna e sempre chiusa in se stessa, non amava parlare, tant’è che
prima di iniziare Hogwarts proferiva parola solo se strettamente necessario. Non
le piaceva nemmeno esprimere le sue emozioni, confidare a qualcuno i suoi
pensieri.
Le sembrava di infangare i suoi sentimenti esprimendoli con
le parole. C’era solo un modo per conoscere ciò che passava per la testa della
ragazza, quel modo era la sua unica valvola di sfogo, una via di fuga dalla
realtà, l’unica cosa in cui osava.
I suoi sentimenti lei li esprimeva sottoforma di note
musicali, di colpi di pennello su una tela, di tracce di inchiostro su un pezzo
di pergamena. Lei era un’artista nel senso più puro del termine, padroneggiava
tranquillamente qualsiasi forma d’arte, che fosse essa iconografica o musicale.
Suonava il pianoforte sin da quando aveva cinque anni, componeva lei stessa i
brani. Si lasciava trasportare dalle emozioni e componeva melodie incantevoli,
dipingeva quadri straordinari, scriveva in modo strabiliante.
Era ben consapevole del suo talento, che coltivava da
sempre e continuava a migliorare, in cerca della perfezione. E per raggiungere
la perfezione aveva bisogno di conservare intatte le sue emozioni per poterle
esprimere nelle migliori dei modi.
L’artista è guidato dal sentimento, sosteneva, è il
sentimento stesso l’anima di ogni forma d’arte, perché altrimenti l’arte perde
il suo fine principale e non trasmette nulla.
Dominique viveva per l’arte e per trasmettere emozioni. Non
era brava a scuola, non era brava a socializzare, non aveva molti amici, ma se
quello era il prezzo da pagare per esprimere l’arte lo pagava volentieri.
I suoi unici amici erano i suoi soli parenti, ma solo con
cinque di essi aveva un rapporto più profondo. Sebbene non approvasse
l’atteggiamento di Victoire, non poteva non volerle bene e stimarla come donna.
Era ormai una donna, ed era sposata da qualche mese con Teddy Lupin. Nonostante
questo, il suo carattere non era cambiato. Molto vanitosa, ma anche nata per
provocare disastri.
Louis era suo fratello, più piccolo di un paio di anni. Lui
non aveva preso nulla dalla madre, ma sua nonna Molly ripeteva sempre quanto
assomigliasse al padre. Fondamentalmente, era anche lui un ragazzo tranquillo,
era sempre il primo a vedere un quadro della sorella, a leggere un suo scritto o
a sentire una sua melodia. Lui e Dominique non avevano mai parlato a lungo, a
dir la verità le loro chiacchierate avevano fine dopo pochi secondi, eppure
nessuno conosceva Dominique quanto il fratellino.
Rose Weasley e Lily Potter, sue cugine, erano quelle che
più si avvicinavano al concetto di “migliore amica”. Rose e Lily erano sempre
presenti nella vita di Dominique e la ragazza conosceva tutti i segreti delle
due. Erano inseparabili, sebbene di età diverse.
Ma la persona a cui Dominique era più legata era senza
dubbio lui, James Sirius Potter. Dominique aveva sempre amato James, nonostante
egli fosse suo cugino. E sapeva che lui ricambiava il suo sentimento. Entrambi
sapevano che il legame che li univa era qualcosa di più della semplice amicizia
o di una effimera parentela, convivere con tale sentimento non era nemmeno
difficile. Per entrambi era una cosa naturale, non c’era nemmeno bisogno di
confessarlo, entrambi sapevano perfettamente di essere corrisposti. Ma nessuno
dei due aveva mai avuto il coraggio di infrangere quel legame di sangue per
primo.
O almeno così fino a quel momento.
Dominique per la prima volta nella sua vita aveva osato
qualcosa. Non poteva temere nulla, perfino l’idea di un rifiuto era
totalmente irrazionale. Mentre si rivestiva, pensava all’audacia che aveva avuto
quel pomeriggio, quando aveva dato una svolta straordinaria alla sua vita.
Era un sabato pomeriggio come tanti altri, lei e Lily erano
nel giardino e chiacchieravano tranquillamente. Aspettavano Albus, fratello di
Lily e di James, per trascorrere il solito finesettimana.
Quando Albus arrivò e Lily gli chiese senza una buona
ragione che fine avesse fatto James, il cuore di Dominique sobbalzò. E quando
Albus le rispose che era nella sua camera, da solo, intenzionato a non uscire o
a vedere chiunque per un motivo sconosciuto, Dominique capì cosa doveva fare.
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Capitolo 2 *** Flashback ***
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Flashback
Il primo ricordo che James aveva di Dominique risaliva a
quando aveva sette anni. James aveva passato tantissimo tempo a casa dei cugini
quando era piccolo, ma non aveva mai fatto caso a quella bambina più piccola di
lui di due anni che passava il tempo in disparte.
James si trovava a casa dei cugini per pura casualità, quel
giorno era uscito con la madre ed Albus per comprare dei nuovi vestiti e alla
fine avevano deciso di far visita agli zii. James amava la casa degli zii e
trovava molto piacevole la compagnia di Victoire, mentre non aveva mai degnato
di attenzione l’altra cugina.
Quel giorno, però, Victoire gli propose di farle uno
scherzo che dieci anni dopo gli sembrava alquanto stupido, ma che gli aveva
permesso di accorgersi dell’esistenza della bambina. All’epoca Dominique si
stava dedicando al suo primo dipinto. Aveva impiastricciato tutti i muri della
casa, così i suoi genitori avevano deciso di regalarle un album di disegno e lei
non aveva perso tempo. Così, mentre la bambina era in giardino, versarono sopra
al disegno un’intera fialetta di colore, rovinandolo per sempre.
James rimase alquanto deluso e sorpreso dal comportamento
della cugina. In genere tutti gli urlavano contro e lo inseguivano ovunque; lei
invece si era limitata a spostare il foglio e a cominciare un nuovo disegno,
pieno di rosso ed altri colori accesi, quasi volesse esprimere rabbia. Da
allora, non le aveva più fatto scherzi, semplicemente perché non c’era gusto.
Non era bello fare un dispetto a qualcuno, se poi questo qualcuno lo inseguiva
urlandogli minacce.
Rimase colpito non poco da quella bambina che aveva agito
con freddezza innaturale, senza nemmeno fiatare. James non era nemmeno sicuro di
conoscere il suono della voce di Dominique, non ricordava di averla mai sentita
parlare.
Dominique, al contrario, lo aveva sempre trovato arrogante
ed insopportabile. Quando c’era lui, non c’era mai silenzio o tranquillità, era
palese il suo divertimento nell’infastidire i parenti vari e in compagnia di
Victoire diventava semplicemente incontenibile. Pareva non conoscere
limiti, Dominique provava frustrazione quando lui era in casa, poiché non
riusciva mai a concentrarsi sui propri pensieri. Faceva tanto lo sbruffone, solo
perché aveva due anni in più di lei, le sue urla le trivellavano il cervello e
la sua vista le faceva quasi venir voglia di gridare.
Passarono gli anni seguenti a studiarsi da lontano, senza
osare parlarsi o cercare un minimo contatto, finché non venne il tempo di
Hogwarts.
Durante il suo primo viaggio verso la scuola Dominique fu
costretta a passare l’intero pomeriggio col cugino e con i suoi amici,
ugualmente insopportabili. La guardavano con aria di scherno, di superiorità
quasi e solo perché loro erano del terzo anno mentre lei non sapeva nemmeno in
che casa sarebbe finita.
<< Ehi, pensavo di non rivederti prima dell’arrivo ad
Hogwarts. Che c’è, soffri la mia mancanza? >> le disse James, con tono di
derisione.
La ragazza non lo guardò nemmeno e sistemò il suo baule.
No, non sento la tua mancanza, pallone gonfiato che non sei altro, è solo che
non ci sono altri posti liberi in tutto il treno se escludiamo dei Serpeverde
del settimo anno. Si sedette senza dire nulla vicino al finestrino ed
estrasse un libro dalla borsa che portava con sé.
<< Che leggi, Le fiabe di Beda il Bardo? >> proseguì
James, senza abbandonare il suo intento di rendere ridicola la cugina davanti a
tutti. << Oh, dimenticavo. Lei è mia cugina… Com’è che ti chiami? Ah, Dominique.
Dominique Weasley. >>
Ignorante. Se solo sapessi un
po’ della storia della tua stessa famiglia, di tuo padre, sapresti che Le fiabe
non è solo un libro per bambini.
Dominique dovette esercitare
una dose straordinaria di autocontrollo per non strangolarlo. Era l’unica
persona che riusciva a scaturire in lei una qualsiasi reazione, negativa o – più
raramente- positiva che fosse. Perlomeno era una buona fonte di ispirazione per
qualsiasi cosa raffigurasse morte ed odio.
Tuttavia non molto tempo dopo Dominique incominciò a
rivalutare il cugino. A febbraio cadde nel lago e poiché non sapeva nuotare
sarebbe morta affogata se solo James non l’avesse salvata e da allora lo
guardava con un occhio diverso, iniziava quasi a trovarlo simpatico.
Non sapeva perché James le avesse salvato la vita, forse
era stato puro istinto, ma di certo non era più in grado di nutrire sentimenti
d’odio nei confronti di quel ragazzo.
Così, aveva iniziato a rivolgergli la parola. Sorprendendo
perfino se stessa desiderava passare più tempo possibile con suo cugino, che
sarebbe poi diventato il suo migliore amico. Adesso ad ogni sua stupidaggine
sorrideva, a volte perfino rideva, lo trovava davvero affabile e la sua
compagnia era forse la più piacevole che avesse. Il rapporto che aveva stretto
col cugino era profondo e sincero, e prevedibilmente un paio di anni dopo finì
per innamorarsene.
Anche James amava passare i pomeriggi in compagnia della
ragazza. Quando lo aveva ringraziato per averle salvato la vita, aveva sentito
per la prima volta la voce della cugina. Era straordinariamente bella,
quasi sconvolgente. Come del resto era bella e sconvolgente lei, anche se
all’epoca aveva solo undici anni. Sembrava molto più grande rispetto alle
bambine della sua età, forse anche per quel suo sguardo profondo e distaccato
dalla realtà, o forse per quel suo corpo già da donna che contrastava col
sorriso devastante ma ancora puerile che –dapprima raramente, poi sempre più
frequentemente- gli rivolgeva.
Era profondamente affascinato da Dominique. Tutto in lei lo
attraeva, dall’aspetto fisico –gli sembrava perfino più bella di Victoire-, alla
sua voce al suo essere particolare. Probabilmente era perché non gli cadeva ai
piedi. La paragonava spesso alle varie ragazze che frequentava ed ogni volta
Dominique vinceva su ogni campo, eppure non avrebbe mai pensato che un giorno se
ne sarebbe innamorato.
***
Ombrosa: Mmmh la loro
serenità potrebbe durare e non durare... Insomma, è vero che i loro parenti non
possono certo avere una reazione positiva a questa "notizia", ma è anche vero
che per come sono loro si potrebbero limitare ad ignorarli, senza ascoltarli. Ma
è anche vero che in un certo senso sono umani anche loro (chi più, chi meno), e
tutti gli esseri umani alla fine cedono.
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Capitolo 3 *** Forbidden kisses ***
Nuova pagina 1
Forbidden kisses
<< James, apri. Sono io, Dominique. >>
<< Cosa vuoi? >>
<< Aprimi, ti devo parlare. Urgentemente. >>
<< Senti, adesso… adesso non mi va, ne riparliamo domani,
okay? >>
Dominique alzò gli occhi al cielo e sospirò.
Quell’atteggiamento non era da James, negli ultimi giorni si comportava in
maniera strana, non da lui. Nell’ultima settimana l’aveva palesemente evitata,
ed ogni volta che provava ad avvicinarlo inventava mille impegni. Ma quella
volta non sarebbe accaduta la stessa cosa. Aveva finalmente trovato il coraggio
di parlargli, non l’avrebbe di certo fermata una stupida porta.
<< James Sirius Potter, ti do cinque secondi per aprire
questa porta. Se non l’aprirai, la sfonderò, capito? >>
James si alzò malvolentieri dal suo letto. Ma che diamine
le prendeva? Non si era mai rivolta così a qualcuno, tantomeno a lui. Era a dir
poco assurdo e strano sentirla parlare con quel tono quasi di minaccia. In quel
momento, era l’ultima persona che desiderava vedere. Che si amavano era chiaro,
ma mai come in quel periodo James aveva sofferto per quel suo amore. In genere
si comportava allegramente, come se nulla fosse, trattando Dominique esattamente
come tutti gli altri cugini ed amici. In pubblico, Dominique era solo una delle
tante persone che conosceva, una delle tante amiche e cugine che aveva. In
realtà, Dominique era la ragazza che amava.
<< Che c’è? >>
<< Non mi fai entrare? >> gli chiese Dominique, spingendolo
ed entrando nella stanza.
<< Dominique, senti, spero per te che sia una cosa
importante perché… perché ho da fare >> James tentò di far sembrare il suo tono
di voce il più irritato e scocciato possibile. Non ce la faceva davvero a
comportarsi come sempre, ad essere allegro e sorridente. Voleva stare da solo,
per sempre. Era un desiderio strano, non aveva mai pensato di arrivare ad odiare
la sua popolarità. Voleva essere uno dei tanti studenti per potersi rinchiudere
in camera per il weekend senza che qualcuno se ne accorgesse. Eppure non gli era
concesso.
Dominique chiuse con un calcio la porta e si avvicinò al
cugino. << Oh, è importantissimo >> gli sussurrò, afferrandolo per la camicia.
<< Dominique, che stai…? >>
In un primo momento, per una frazione di secondo, James
accarezzò l’idea di respingere la ragazza. Insomma, erano cugini, non potevano.
La famiglia non avrebbe mai approvato, non avrebbe mai avuto il coraggio di
dirlo a qualcuno. Ma poi capì che se l’avesse fatto, non gli sarebbe mai più
capitata una situazione del genere. Così non finì nemmeno la domanda e strinse a
sé la cugina, baciandola.
<< E adesso? >>
Dominique si abbandonò nuovamente sul letto, appoggiandosi
con la schiena sulla testata ed accarezzando i capelli del cugino.
<< Non lo so >> rispose James << Immagino che prima o poi
dovremmo rendere nota la… mh… notizia >>.
<< Di certo non sarà peggio di quando Rose portò in casa
Scorpius >> ridacchiò Dominique.
<< Ho i miei dubbi… >> rispose James, sorridendo.
<< Beh, poco m’importa >> sospirò Dominique, alzandosi. Era
felice. Felice come mai lo era stata in vita sua. Finalmente aveva
espresso il suo sentimento più profondo, svelato il suo segreto più grande,
aveva avuto il coraggio di fare qualcosa di simile. Forse si sarebbe dovuta
sentire in colpa, forse si sarebbe dovuta disprezzare, non era un comportamento
consono quello, ma in realtà non se ne importava nulla. Come poteva importarle
del pensiero degli altri ora che aveva James?
<< Dici che è il caso di nascondere la cosa per un po’? O
almeno di preparare gli altri psicologicamente prima? >>
<< Ma fammi il piacere, Weasley >> ridacchiò James << Pensi
davvero che mi freghi qualcosa di stupide parole dette da chi forse non capisce
nulla di come va la vita? Non nasconderei al mondo il mio amore per te nemmeno
ne andasse della mia vita. >>
Si alzò e raggiunse la cugina, baciandola per l’ennesima
volta.
Non si sarebbe mai stancato di baciarla, del suo sapore,
del suo odore, di lei. Quel pomeriggio con lei era stato il più bello della sua
vita, il sentimento che nutriva nei suoi confronti era sincero. Era euforico, al
mondo non esisteva nient’altro all’infuori di Dominique.
Certo, quello che facevano era eticamente e moralmente
vietato. Ma forse era proprio quel divieto ad aggiungere un po’ più di
sapore a quella situazione. L’idea di quel che sarebbe successo dopo non
spaventava James, anzi rafforzava il suo sentimento. Amava il pericolo, amava
infrangere le regole. Se poi quel che otteneva contravvenendo ai divieti imposti
era Dominique, ne valeva davvero la pena.
Fino a quel momento, in sette anni di scuola, James aveva
avuto decine e decine di ragazze, molte delle quali nemmeno se le ricordava, gli
era perfino difficile ricordarsi il nome della prima ragazza che aveva baciato.
Fino a quel momento le ragazze erano state solo dei passatempi, nulla di più,
non aveva mai provato nulla per nessuna di quelle stupide ochette che gli
morivano ai piedi, per lui bastava che respirassero.
Poi aveva iniziato a vedere Dominique sotto una luce
diversa. All’improvviso, la bionda non era più una semplice amica o cugina, era
diventata la sua ossessione, la sua ragione di vita. James aveva conosciuto
l’amore, per la prima volta aveva provato un sentimento. Si rese conto di come
era stata vuota la sua vita, di come era stato stupido. Abituato ad avere
qualsiasi ragazza stimasse degna di nota, fu davvero difficile per lui reprimere
i suoi impulsi, specialmente perché era consapevole che Dominique corrispondeva
il suo sentimento. Aveva così represso il suo vero primo sentimento fino a quel
bacio proibito.
Dominique, al contrario, non aveva mai avuto un ragazzo.
Non aveva mai nemmeno desiderato averne uno, a dir la verità. Aveva un dono
straordinario e raro, riusciva a conoscere qualsiasi persona solamente
sentendola parlare per pochi secondi. Le bastava qualche parola per capire che
tipo di persona aveva davanti, riusciva a conoscere le persone solamente
osservando il loro comportamento. E con tanti, troppi di quei ragazzini che
erano a scuola non aveva nulla in comune, non voleva conoscerli. Non lo faceva
per superbia, ma per coscienza della realtà. Quei tipi non l’avrebbero mai
capita, né voleva farsi capire da loro, che la ritenevano inferiore solo ed
unicamente perché diversa. Forse non era la ragazza più intelligente della
scuola o la più popolare, ma non era suo interesse esserlo. Lei aveva il suo
mondo, che non avrebbe mai e poi mai lasciato.
Dall’interno del suo mondo Dominique vedeva la gente
correre ed affannarsi, ingigantire ogni problema, odiare gente perché aveva un
pensiero diverso e tradire i propri amici solo per raggiungere qualcosa, che
magari non era nemmeno strettamente necessario. Nel suo mondo immaginario, il
tempo scorreva più lentamente e tutto era più semplice ed ovvio. Dominique
trascorreva la sua vita con calma, senza affrettarsi o porsi dei limiti, ogni
problema aveva una soluzione ovvia che agli occhi dei frettolosi sfuggiva e
credeva che la vita fosse troppo breve e preziosa per poterla passare ad odiare
o a tradire le persone che amava.
Il capire di amare suo cugino scombussolò Dominique. Non
aveva mai pensato che lei fosse capace di innamorarsi di qualcuno. Certamente
era legatissima al ragazzo, ma mai e poi mai avrebbe immaginato che un giorno
sarebbe arrivata ad amarlo. Tuttavia, aveva accettato la cosa facilmente. Anche
questo “problema” -se così poteva definire il suo sentimento- aveva una
soluzione ovvia, ma era troppo rischiosa e lei non amava rischiare, così come
non amava le sfide o infrangere le regole. Non era una codarda o una vigliacca,
ma non trovava il senso del comportamento che ostentavano la sorella o lo stesso
cugino. Se esistevano delle regole c’era un perché, e l’infrangerle portava solo
squilibrio. Alla fine, però, si era rassegnata ed aveva capito che non avrebbe
sopportato ancora a lungo l’idea di amare qualcuno e non poter finalmente
esprimere il suo sentimento. Non era sicura di essere pronta a rendere pubblica
la sua relazione col cugino, nonostante tutto temeva la reazione dei parenti e
pensava che magari per i primi tempi fosse meglio tenere la cosa per sé. Ma
James pareva fin troppo sicuro di sé e di quel che faceva che non poteva fare a
meno di seguirlo nelle sue scelte.
<< Andiamo? >> le chiese James, stringendole la mano.
Dopo qualche secondo, Dominique annuì ed aprì la porta.
***
Non c'entra nulla, ma volevo solo
farvi vedere qualche cosa su Rose che feci un po' di tempo fa, così, giusto per.
(Una persona adatta a Dominique devo ancora trovarla però...)
Rose
Rose 2
(questo è vecchissimo poi, risale al 2008!)
Angy1234: Ecco qui il primo
capitolo, spero che ti piaccia :)
Ombrosa: Ciao :D Felice di
rivederti anche qui! Domi non riesco ad immaginarmela diversamente ormai, forse
è il suo stesso nome che... boh... mi da l'idea di una artista :)
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