YoU aRe My SuNsHiNe di EliScrittrice89 (/viewuser.php?uid=62083)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
01
“Kim... Kim? Oh
Kimberly ci sei??” sento un dolore fortissimo alle costole e mi
volto stralunata verso Megan, la mia migliore amica
“Cavolo Meg mi hai
fatto male!” esclamo portando una mano lì dove il dolore è più
forte
“Scusa, ma era l'unico
modo per farti tornare su questo mondo!” dice lei facendo spallucce
“Ma di che cosa stai
parlando? Guarda che io ti stavo ascoltando!”
“Ah sì? Ma se sono più
di cinque minuti che ti sto chiamando.”
“Balle...se vuoi ti
racconto per filo e per segno quello che mi stavi dicendo.!”
“Avanti.”
“Allora... 'Ma lo sai
che Rik mi ha chiesto di nuovo di uscire? Cioè no dico ti stai
rendendo conto che quel tipo non demorde? Sono più di sei volte che
rifiuto un appuntamento e lui continua imperterrito... mi sono
proprio stancata, la prossima volta gli dico chiaro e tondo che non
mi piace.'... Hai visto?”
“Allora per prima cosa
io non parlo così e secondo... quello te lo stavo dicendo parecchio
tempo fa.” mi dice lei dandomi un pizzicotto sul braccio
“Ahia.” esclamo io e
lei si ferma
“Ma che devo fare con
te è? Possibile che tra le mille persone che popolano questo stato
io mi sono andata a scegliere l'unica che ha un mondo tutto suo?!”
“E dai basta non farlo
tanto tragica, va bene lo ammetto mi sono estraniata per un po', ma
ora sono di nuovo qui e ti chiedo, per favore, di ripetere quello che
stavi dicendo. Giuro che ascolterò tutto questa volta.” le dico
con gli occhioni dolci e lei si convince
“Ok va bene hai vinto.
Ti stavo dicendo che domani la nostra scuola sarà invasa da
telecamere e attori!” esclama battendo le mani entusiasta
“E perchè?” chiedo
alzando un sopracciglio
“Perchè verranno a
girare 'Twilight'!” urla iniziando a saltellare
“Sarebbe?”
“Ma come?? Oh lo vedi
allora che non mi ascolti mai! Il libro di cui sono innamorata,
quello che ho costretto Jeff a comprarmi per il mio compleanno!”
“Ah ricordo... Il libro
dei vampiri?”
“Esatto proprio quello.
Domani inizieranno le riprese e fra i tanti stati e le tante scuole
hanno deciso di venirlo a girare qui da noi, proprio nella nostra
scuola!” dice riprendendo a saltellare
“Che bello.” dico
sarcastica e lei subito mi fulmina con un'occhiataccia
“Ma possibile che non
mostri mai un po' di gioia per nulla?”
“Perdonami tanto se
questa notizia non mi fa fare le capriole per strada, è solo che di
questo film non mi interessa nulla e il fatto che abbiano scelto
proprio la nostra scuola penso che sia solo una gran seccatura.”
“Non capisci proprio
nulla! Ma ti rendi conto che avremo l'opportunità di conoscere degli
attori veri? Magari se siamo fortunate potremo anche parlarci!”
“Yu-hu... Ma perchè
scusa chi sono questi attori? Brad Pitt? Josh Hartnett? Johnny Depp?”
“No nessuno di loro,
sono tutti attori alle prime armi bene o male, il protagonista
maschile, quello che farà Edward Cullen si chiama Robert Pattinson
ed è conosciuto solo per aver interpretato Cedric Diggory in 'Harry
Potter e il calice di fuoco', mentre la ragazza, anche se ha solo
diciassette anni ha già fatto molti film, ha anche recitato accanto
a Jody Foster in 'Panic Room'... si chiama Kristen Stewart.”
“Mai sentiti nominare,
né uno e né l'altra.”
“Mi sarei stupita del
contrario, comunque facendo un giretto su internet ho visto le foto
del cast... Questo Robert è davvero un gran bel ragazzo.”
“Sì immagino cosa
intendi per 'bel ragazzo'... ci conosciamo da diciotto anni e ormai
li conosco i tuoi gusti.” le dico spingendola un pochino
“Ma smettila cretina!
Sono sicura che domani quando lo vedrai mi darai ragione!” dice lei
e insieme scoppiamo a ridere. Viste dall'esterno possiamo sembrare
due normalissime ragazze di diciotto anni, ma quello che unisce me a
Megan è molto di più della semplice amicizia. Non ho un ricordo
della mia infanzia in cui lei non sia presente, per me è una sorella
o forse anche più di quello, ci siamo sempre supportate, i momenti
brutti accanto a lei sparivano, lasciando solo un lieve ricordo di
esso. Ci completiamo, siamo due esseri complementari, la mora e la
bionda come ci chiamano a scuola. Due ragazze esteticamente e
caratterialmente diverse che unendosi danno vita ad una cosa
assolutamente bellissima.
Devo ammettere che nei
primi anni dell'adolescenza ero gelosa di lei, forse perchè vedevo
che lei cambiava, diventava ragazza, una bellissima ragazza mentre io
rimanevo sempre il mostriciattolo che ero da bimba. Molte volte le ho
invidiato i suoi 175 cm di altezza, visto che io a mala pena sfioro
il metro e sessantacinque, oppure i suoi perfetti capelli biondi
sempre lisci, i miei al contrario sono neri e mossi e diventano lisci
solo se ci perdo mezza giornata tra phon e piastra, per non parlare
degli occhi, verdi, belli, profondi, in cui leggi ogni suo pensiero,
che contrastano con i miei, marroni e banali. Il fisico poi è sempre
quello che mi ha demoralizzato. Io, data la mia statura, sembro tipo
un bonsai, un nano da giardino, mentre lei con i suoi dieci
centimetri in più, sembra più una modella.
Per fortuna che crescendo
questo sentimento di gelosia e inferiorità nei suoi confronti è
sparito, lasciandomi solo la capacità del giudizio obiettivo, che mi
porta a dire che siamo due tipi di bellezze diverse.
La parte più bella di
Meg però è il carattere che le permette di farsi amare da tutti, è
una ragazza sempre allegra, che si entusiasma per poco, come esempio
prendiamo la notizia del film, è sempre spontanea e schietta, se ha
un problema con qualcuno te lo dice chiaro e tondo, mentre io sono il
suo esatto contrario, sono introversa, impacciata, timida e a volte
terribilmente goffa. Quando ci rimango male per qualcosa me lo tengo
dentro, ho paura di esternare quel che provo e questo fa infuriare la
mia amica, ma purtroppo non posso farci niente, sono così e
difficilmente cambierò. Adoro starmene per i fatti miei e spesso
rinchiudermi nel mio mondo immaginario dove sono libera di essere
come voglio...
“Di nuovo tra le
nuvole?”
“Eh? Oh no no sono
qui.”
“E allora perchè fissi
il cancello di casa tua senza deciderti a tirare fuori le chiavi per
entrare?” alle sue parole mi riscuoto completamente e vedendo che
siamo veramente davanti casa mia le faccio un sorriso imbarazzato
“Ops.”
“Sei proprio senza
speranze... Comunque dai ci vediamo domani mattina qui fuori alla
stessa ora e mi raccomando vestita carina.” mi dice facendomi
l'occhiolino
“Perchè scusa?” le
chiedo spalancando gli occhi
“Come perchè? Mi
sembra logico, domani vedremo degli attori e dobbiamo mostrarci al
meglio di noi!” esclama con fare ovvio e io scoppio a ridere
“Tu sei fuori come un
balcone tesoro.” e dopo averla salutata entro a casa pensando al
giorno dopo e al gran baccano che troverò di sicuro.
Come volevasi
dimostrare... È bastata una telecamera, una troupe o come cavolo si
chiama, qualche truccatrice e.... la scuola è nel pallone!
Ci sono ragazzine che
urlano come gatte in calore in ogni angolo, ragazzi dagli ormoni
impazziti che aspettano con ansia di veder passare qualche attrice,
professori, che fino a ieri reputavo persone serie, che fingono la
serietà e in realtà sono alla ricerca di un qualcuno da fermare.
Megan è in delirio da questa mattina, non fa altro che saltellare
per tutta scuola aspettando di veder arrivare il protagonista di cui
ora mi sfugge il nome.
Per fortuna che in tutto
questo delirio le nostre lezioni proseguono normali, o almeno così
credo. Le prime tre ore volano tra i commenti delle mie compagne, i
miei sbuffi e la distrazione generale dei prof, così alla quarta
ora, mentre la mia prof di letteratura, la signora Baker, tenta per
la quinta volta di spiegare un passo di “Dorian Grey” di Oscar
Wilde senza riuscirci, frustata chiedo il permesso di andare un
momento in bagno e lei senza guardarmi me lo concede.
Esco dall'aula imprecando
in turco per questa situazione, non che io sia una secchiona sia
chiaro, ma il fatto che anche i professori, persone adulte che
dovrebbero darci il buon esempio, si comportino come ragazzini mi
infastidisce parecchio. Attraverso il corridoio che mi conduce in
bagno persa nei miei pensieri e quando apro la porta quasi non ci
rimango secca. Davanti a me un ragazzo altissimo, sicuramente sfiora
il metro e ottantacinque, con i capelli rossicci, gli occhi, che
subito mi catturano, verde/azzurri, le labbra sottili ma belle e
l'espressione a dir poco sorpresa:
“E tu?” chiedo dopo
essermi ripresa dalla mia osservazione
“Ehm scusa credo di
aver sbagliato bagno.” mi dice portandosi una mano tra i capelli,
credo che si trovi in imbarazzo
“Direi anch'io, questo
è il bagno delle ragazze... il bagno dei maschi e quello di fronte.”
“Lo sapevo io! È che
non avendo visto il disegno che li distingue sono entrato nel primo
sperando di aver indovinato ma...”
“Hai preso un abbaglio.
Tranquillo capita a tutti di fare questa figura qui, poi soprattutto
quando si è nuovi.”
“Come?”
“Beh devi essere per
forza un nuovo studente, non ti ho mai visto in giro qui... Però sei
anche grande...”
“Ma veramente io...”
prova ad interrompermi
“Sicuramente frequenti
l'ultimo anno vero?” chiedo io ignorando il suo tentativo
“Eh?...Beh... sì sono
all'ultimo anno.” mi dice dopo un attimo di incertezze e lo fa con
un sorriso strano che mi rapisce, l'angolo destro della bocca
sollevato, semplicemente, ma che lo fa sembrare ancora più bello di
quello che è.
“Ops che sbadata, tra
tutte le mie deduzioni ancora devo presentarmi, sono Kimberly Harris,
per gli amici Kim.” dico sorridendo
“Kim...davvero un bel
nome.” mi dice lui fissandomi e facendomi arrossire
“E tu?” chiedo poi
“Io cosa?”
“Il tuo nome è...?”
“Oh sì è vero... Beh
io sono Thomas, Thomas Pattz.” mi dice poi con un risolino
divertito di cui non capisco il motivo
“Pattz? Che strano
cognome!” esclamo senza pensare e subito mi porto le mani davanti
la bocca, maledetta boccaccia, e lui scoppia a ridere
“No tranquilla è
quello che penso anch'io!” e allora ridiamo insieme. Che strano, io
che sono la timidezza fatta persona, sto qui in bagno a ridere con
uno sconosciuto, un bellissimo sconosciuto e non mi sto facendo
problemi... che stia arrivando la fine del mondo??
“Allora Kim, a che anno
sei?” mi chiede quando riusciamo a tornare normali
“Al terzo.”
“Mmmmh... Quindi hai
diciotto anni?”
“Esatto, li ho compiuti
un mese fa esatto.”
“Oh allora auguri,
anche se in ritardo di parecchio.”
“Grazie.”
“Senti perchè non
usciamo di qui?” mi chiede poi e io sbarro gli occhi
“Da scuola? Ma sei
matto?! Io ho chiesto alla prof di andare in bagno e se non rientro
sarò nei guai.”
“Ma no sciocchina,
usciamo semplicemente dal bagno. Sai non mi pare il caso di
continuare a parlare qui, se entrasse qualche tu... nostra compagna
non vorrei fare di nuovo la stessa figuraccia.” mi dice ridendo e
io arrossisco per la mia figuraccia
“Ok hai ragione.”
dico dopo un secondo e usciamo in corridoio, sedendoci su un vecchio
banco lì vicino
“Allora cosa mi dici di
te?”
“Beh non c'è molto da
dire, ho una vita molto banale.”
“A volte nella banalità
si trovano le migliori cose.” mi risponde assorto
“Se lo dici tu...
Comunque niente, sono una normalissima ragazza di diciotto anni, che
compie il suo dovere di studente, ha una famiglia semplicissima, una
migliore amica a volte un po' stramba, un carattere per nulla facile
da gestire e... e basta.”
“Come basta?” chiede
sorpreso
“Sì non c'è niente da
sapere su di me.”
“E ragazzi?” mi
chiede sollevando le sopracciglia, un po' troppo folte mi viene da
pensare, in un'espressione maliziosa
“Non ne ho... sai per
noi nane da giardino è difficile venire guardate.” dico scherzando
“Nana da giardino? Ma
stai scherzando vero?”
“No direi di no.”
“Beh se non ti guardano
saranno degli idioti, io... io una ragazza come te la guarderei
subito.” mi dice serio passandosi la mano tra i capelli... ho
l'impressione che quel gesto significhi che sia in imbarazzo.
“...Suppongo che debba
ringraziarti...” dico interrompendo il silenzio che si è creato
“Non saprei... Oddio ma
che figura ho fatto? Ci conosciamo a mala pena da dieci minuti e io
già sparo cavolate?! Sono da rinchiudere!” esclama portandosi le
mani al volto
“Ehi dai non è
successo nulla... Alla fine mi hai semplicemente fatto un
complimento e anche ben accetto.” dico io sorridendogli e dandogli
una leggera spallata
“Grazie.” mi dice lui
togliendo le mani e dandomi così modo di osservare nuovamente quegli
occhi così... belli.
“Non ero io a doverti
ringraziare?” dico inarcando un sopracciglio e insieme scoppiamo a
ridere. In teoria dovrei tornare in classe, visto che ero uscita x
andare in bagno, ma stare insieme a Thomas è piacevole e voglio
rimanere ancora qui con lui
“Tu invece che mi
racconti?” gli chiedo e lo vedo irrigidirsi
“Bah niente di che, le
solite cose...” dice vago
“Eh no caro! Ora tu
parli!”
“Ma io veramente non ho
nulla da dire!” mi dice lui
“Neanche io avevo nulla
da dire però mi hai costretta.”
“Ok ok, hai vinto...
Che vuoi sapere?”
“Bah non saprei, un po'
tutto!?” gli rispondo ma la mia sembra una domanda
“Io parlo, ma a patto
che tu domandi e io rispondo.”
“Ehi ma non è un
interrogatorio!”
“Solo così sono in
grado di parlare io, quindi prendere o lasciare.” mi dice con fare
ovvio
“E va bene... allora
vediamo un po' da dove cominciare... Ah sì ci sono! Da dove vieni?”
“Perchè hai scelto
proprio questa domanda?” mi chiede sorpreso
“Beh perchè dal tuo
accento si capisce che non sei di qui, anzi oserei dire che non
americano... sbaglio?”
“No, hai indovinato.
Sono inglese.”
“Inglese? Wow! Di che
città?”
“Londra.”
“Aaah la capitale! E
come mai qui?”
“Per lavo... per il
lavoro dei miei.” si corregge all'ultimo
“Capisco. E da quanto
tempo ti sei trasferito?”
“Da poco, pochissimo.”
“Ok. Allora prossima
domanda, sei figlio unico?”
“No, ho due sorelle più
grandi.”
“Ah quindi sei il più
piccolo. E le tue sorelle anche si sono trasferite?”
“No vivono da sole e
quindi la decisione dei nostri genitori non le ha coinvolte.” mi
dice con un sorriso e subito cala il silenzio
“Non mi crederai ma...
ma non mi viene più nulla da chiederti.” dico ed entrambi
scoppiamo a ridere
“Te lo avevo detto che
non c'era molto da sapere... Comunque ora sono io a volerti fare una
domanda.”
“Chiedi pure.”
“Ho visto che oggi la
scuola è un caos totale, sai il perchè?”
“Ah te ne sei accorto
anche tu.” gli dico rabbuiandomi
“Beh difficilmente non
ci si fa caso... Allora il motivo qual'è?”
“Un film.” dico
semplicemente e lui mi guarda serio
“Che film?”
“Un film sui vampiri ma
non ricordo il titolo.” sputo quasi fosse un insulto
“Sbaglio o questa cosa
ti infastidisce parecchio?” mi chiede alzando un sopracciglio
“No non è che mi
infastidisce...” dico cercando le parole adatte
“Mmmh... Eppure non
capita tutti i giorni di veder girare un film, non dovresti essere
almeno un po' curiosa?” insiste e alla fine sbotto, colpevole anche
l'intera situazione e le troppe urla che mi hanno circondato fino a
poco fa
“Che colpa ne ho se me
ne frego di tutto questo trambusto? Se non mi sciolgo per uno che non
ho mai visto e che tutti acclamano sin da ora perchè darà vita ad
un personaggio cartaceo?” punto il mio sguardo nel suo, che trovo
sorpreso ma allo stesso tempo compiaciuto e non ne capisco il motivo
“Scusa non...”
“Rob, ehi Rob? Rob ma
dove.... Oh eccoti finalmente, sono venti minuti che ti cerco, avanti
Catherine aspetta solo te per provare.” dice una voce vicina a noi
e quando mi volto trovo una ragazza che fissa Thomas
“Fine dei giochi.”
mormora lui e io lo guardo e sono sicura di avere la faccia a forma
di punto interrogativo
“Avanti Rob muoviti.”
esclama ancora la donna
“Arrivo Jess arrivo.”
dice Thomas scocciato mentre si alza dal banco
“Rob?” sussurro io
stupita mentre lui si volta a guardarmi con il sorriso storto che
prima mi ha incantato
“Vediamoci alla fine
delle lezioni qui e ti spiegherò tutto ok?”
“Rob?” chiedo
nuovamente alzando un po' la voce e lui annuisce. Scatto come una
molla e arrivo davanti a lui, certo ci sono i suoi venti centimetri
in più a dividerci ma comunque sono di fronte a lui e lo sto
fissando
“Chi diavolo sei?”
gli chiedo con voce seria e lui dopo avermi fissato per un altro
istante, fa un sospiro e mi risponde
“Sono Robert Pattinson
alias Edward Cullen.” dopo queste parole vorrei che il pavimento mi
risucchiasse. Ho parlato per venti minuti con il protagonista del
film e gli ultimi cinque li ho usati per insultare lui e il film che
sta girando... ma si possono fare figure peggio di questa?
Pensandoci bene però la
colpa non è solo mia, lui mi ha mentito, quindi ora indignata lo
fisso e gli dico
“Perchè diavolo mi hai
detto una balla??”
“Ora devo andare Kim
scusa... Ma quando finiscono le lezioni ritroviamoci qui e ti spiego
tutto ok?” mi fissa con quegli occhi che mi rapiscono e quindi non
mi resta che annuire in silenzio e fissarlo mentre si allontana.
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Capitolo 2 *** 2 ***
02
Sto correndo come una
matta in corridoio, imprecando come una turca in tutte le lingue da
me conosciute e non, solo ed esclusivamente per colpa di Meg. È così
difficile per lei evitare di dimenticare roba in giro? Non può stare
un attimino attenta a quello che fa anziché viaggiare con la
fantasia in mondi fatati? Ma certo, tanto non è il suo il progetto
di biologia dimenticato in chissà quale aula, non è lei che rischia
un brutto voto se questo non viene presentato in tempo alla
professoressa Schneider alias la brutta zitella inviperita frustrata
sessualmente.
Le aule in cui,
probabilmente, è stato dimenticato la mia unica ragione di salvezza
erano tre: l'aula vicino al bagno, quella vicino gli armadietti e
l'ultima dall'altra parte del corridoio; elimino a prescindere le
ultime, non ho visto Meg entrare in nessuna delle due. Lancio
un'occhiata alla desolazione intorno a me e a passo di carica mi
avvicino alla porta in legno della prima aula di biologia, poggio la
mano sulla maniglia d'ottone e ignoro bellamente il cartello che
recita: "Vietato l'accesso". Insomma, io devo
trovare quello stramaledetto progetto, ne va della mia vita, non può
un insulso cartoncino dirmi di non entrare, non lo avrei ascoltato.
Spalanco la porta,
mettendoci forse un po' troppa enfasi, e la richiudo alle mie spalle.
Senza indugiare oltre mi precipito verso il banchetto che solitamente
occupo in quell'aula, non mi preoccupo nemmeno di guardarmi intorno
per controllare che sono da sola.
«Ehm ehm»
tossisce una voce sconosciuta.
Sbarro gli
occhi. Oh mamma, ho interrotto una lezione? Sento le guance andare a
fuoco dall'imbarazzo ma, chissà come, riesco ugualmente a trovare il
coraggio per girare il capo. Rimpiango subito di averlo fatto. Venti
paia di occhi mi fissano con degli sguardi che vanno dal divertito
all'incredulo, con mio sommo dispiacere ne trovo anche alcuni
irritati. Che figura del piffero!
«Ho interrotto qualcosa?»
chiedo imbarazzata posando gli occhi sull'uomo che sta vicino alla
cattedra.
L'uomo ruota gli occhi. «Non hai letto il cartello
sulla porta?»
Annuisco
velocemente.
«Se lo
avessi fatto realmente ti saresti accorta che ci sono le riprese del
film.» mormora sarcastico qualcuno dall'angolo; mi volto a guardarlo
e vi trovo un tipo che regge una macchina da presa. Oh oh, è un
cameramen quello?
«Hai idea
di quanto tempo ci porti via?» tuona un altro uomo accanto a lui.
Inarco un sopracciglio. «Senta io devo solo prendere il mio
progetto!»
«Non potevi
aspettare la fine delle riprese?» sbotta un altro cameramen. Ma sono
tutti nervosetti?
«La faccia lei una lezione con quella strega!»
tuono incrociando le braccia. «Non le lascerà vita facile se saprà
che il progetto che tanto desiderava è stato perso!»
Tutti i
presenti seguono il battibecco come se stessero guardando una partita
di ping pong, voltano la testa da una parte all'altra della stanza.
«Adesso posso cercare il mio progetto o devo farmi firmare
un'autorizzazione dalla preside?» mormoro cominciando a cercare
dappertutto.
«Lo stai già facendo, ragazzina».
Alzo il viso
verso il cameramen e faccio un sorrisino vittorioso. All'improvviso
una donna sui cinquanta o anche meno di cui non mi sono accorta per
niente, esce dalla penombra in fondo alla stanza; è bionda, tinta
ipotizzo, un paio di jeans sgualciti e un sorriso divertito stampato
in viso. «Lasciatela stare, insomma. Non può prendere un brutto
voto, la resa scolastica è importantissima».
Lancio un'occhiata
eloquente ai cameramen. «È così che si parla!»
«Credo sia
meglio prenderci un attimo di pausa. Rob, Kris potete andare a fumare
se volete».
No, un attimo, Rob? Con lo sguardo passo a rassegna i
volti di tutti i presenti, e quando i miei occhi incontrano i suoi,
così terribilmente dorati, - ma non li aveva azzurri?- una deliziosa
ondata di calore mi investe in pieno. Fortunatamente dura poco, mi
ricordo all'improvviso che mi ha imbrogliato senza farsi troppi
problemi.
«Se
per te va bene, Cath, rimango qui. Forse Kim ha bisogno d'aiuto per
trovare il progetto.» mormora sorridendo in direzione della donna
chiamata Cath che, da parte sua, scrolla le spalle noncurante.
In
poco tempo tutti quanti escono dalla classe fino a svuotarla del
tutto, rimaniamo solo io e Rob e deve esserci anche il mio progetto
da qualche parte.
«Dunque,
che tipo di progetto è?» domanda avvicinandosi a me. È evidente,
porta le lenti colorate e lo hanno conciato piuttosto male, bianco
come un cencio e labbra rosse come il sangue. Per l'amor del cielo,
so che deve interpretare un vampiro, ma il suo viso è troppo bello
per essere nascosto da chili di stucco, ed i suoi occhi poi troppo
stupendi per essere soffocanti da quelle lenti!
«Biologia»
taglio corto cominciando a rovistare nell'armadietto in fondo
all'aula. Anche lui viene ad aiutarmi, benché del suo aiuto posso
benissimo farne a meno.
«Kim,
riguardo a prima..»
«Non
importa. Non ti conosco, non devi darmi spiegazioni».
Fa un
piccolo sorriso. «Sei arrabbiata.» affermò. Beh, caro il mio
attoruncolo, sono stata appena imbrogliata, ho perso il mio progetto,
la professoressa minaccia di mettermi un brutto voto... posso
permettermi di essere un pochino arrabbiata, o no?
«Tutt'altro.
Non m'importa niente di quello che hai detto».
Lo sento
biascicare qualcosa che però non afferro, dopodiché cala un
silenzio pesante tra noi che viene rotto soltanto dal mio urletto di
gioia non appena mi rendo conto che stringo tra le mani quei dannati
fogli. Richiudo l'anta dell'armadietto con uno scatto e, altezzosa,
mi avvio verso l'uscita senza neanche salutarlo.
«Mai visto
un bonsai così acido e asociale.» mormora sarcastico Rob ritornando
a sedersi sulla sedia che ha occupato prima della mia interruzione.
Ho la vaga
impressione che lo abbia detto con l'intento di farsi sentire. Mi
volto nuovamente e lo fulmino. «Forse non ho sentito bene. Hai
appena chiamato me bonsai?»
Rob mi
guarda con aria angelica. «Mmmh» mugula «i bonsai sono delle
piante ergo le piante non provano sentimenti ergo tu sei un bonsai
che non prova sentimenti. Ragionamento piuttosto logico».
«Io
non sono un bonsai, sottospecie mal riuscita di Golia!» sputo piena
di rabbia.
Inarca un
sopracciglio castano. «Golia?» ripete senza capire.
«Si. Mai
sentito parlare di Davide e Golia?»
«Ah» esala
con aria divertita. «Io sono Golia... tu quindi saresti Davide?»
«Non sono
Davide» mormoro acida stritolando i fogli.
Ridacchia
divertito. «Hai ragione. Davide era molto più alto».
«Vuoi
morire seduta stante?» lo minaccio guardandolo truce. Fa delle
pessime battutine, idiote come lui.
«Non ne
avresti il coraggio».
Se c'è una
cosa che nessuno deve mai permettersi di fare, è senza dubbio
sminuire le mie capacità. Io e il coraggio andiamo a braccetto.
«Vuoi sfidarmi?»
Si alza
rapidamente avvicinandosi poi a me, fa un sorrisino obliquo e i suoi
occhi sembrano perforarmi. «Sono qui. Uccidimi».
Lo spintono
lievemente ma lui non si muove di una virgola.
«È tutto?»
mormora ridendo.
«Smettila!»
tuono «se ti picchio mi arresteranno. Sai, non ho più quindici
anni, non posso sperare che il giudice mi dichiari incapace di
agire».
«Un bonsai
renderebbe una cella più vivibile» ride dondolandosi avanti e
indietro sui talloni.
Senza preavviso gli colpisco la spalla con
il pugno, probabilmente gli faccio anche parecchio male visto la
smorfia di dolore che cerca di trattenere. Con un breve risolino lo
lascio lì al centro della stanza e vado via.
Quando finalmente la
campanella si decide a suonare sospiro sollevata. Infilo con poca
delicatezza tutte le mie cose dentro lo zaino, compreso il
dannatissimo progetto che, fortunatamente, è piaciuto alla
professoressa, e mi avvio verso l'uscita dell'aula. Meg mi si
affianca poco dopo.
«Quindi mi perdoni?» mormora facendo gli
occhi dolci. Decido di farla bollire nel suo brodo ancora per qualche
minuto.
«Devo pensarci» mormoro
svoltando l'angolo, diretta verso gli armadietti in fondo al
corridoio.
«Sei cinica! Ti diverti a vedermi soffrire!»
piagnucola.
Le lancio un'occhiata.
«Ovvio. Non vedi come mi sto divertendo?»
«Ti odio!» biascica
incrociando le braccia.
«I complimenti fanno
sempre piacere» borbotto. Arrivate in prossimità degli armadietti
mi guardo attorno confusa: una grossa marmaglia di persone in
assoluto silenzio di stringe in cerchio intorno a qualcosa. Aiutata
da Meg, mi faccio spazio tra la folla e, dopo parecchia fatica,
riesco a capire perchè sono tutti qui riuniti.
Davvero, ne ho abbastanza
di questa situazione!
Non basta avere una
troupe di attori con registi a seguito che gironzolano per la scuola,
non contenti devono perfino girare le scene in pieno corridoio
disturbando chiunque?! Sbuffo e poggio le mani sui fianchi
impaziente; devo necessariamente posare i libri dentro l'armadietto
per prendere quelli delle lezioni successive, ma se non si spicciano
arriverò in ritardo.
Sinceramente non capisco
quello che stanno girando, sembra una chiacchierata vicino ad un
armadietto ma, se stata così semplice, i registi non insisterebbero
tanto nel ripetere la scena all'infinito. Fortunatamente, dopo
qualche minuto, la signora bionda di poco prima - forse la regista -
annuncia una breve pausa.
«Voglio un autografo!»
urla con occhi vispi Meg, facendomi sobbalzare. Arriccio le labbra.
«Ma se non sai nemmeno chi sono!» obietto.
«Diventeranno famosi»
dichiara sicura. Mi afferra il braccio e mi trascina vicino agli
armadietti, dove i due attori stanno chiacchierando un po' a disagio.
«Fai quello che vuoi ma
lascia fuori me dai tuoi piani!» sbotto irritata svincolandomi dalla
sua presa. Mi diriggo verso il mio armadietto, terza fila a destra, a
passo di marcia, ma comincio a sbuffare pesantemente non appena mi
rendo conto della persona che vi è comodamente appoggiato.
Mi
piazzo davanti a lui con aria seccata, Meg - accanto a me - è
entrata in iperventilazione. Robert stacca gli occhi dalla collega e
li posa su di me, subito un lieve sorrisino s'impadronisce delle sue
labbra.
«Togliti dal mio
armadietto» gli ordino con tono fermo.
Ammicca con lo sguardo.
«Ehi, bonsai! Mi devi ancora un pugno, ricordi?»
Meg non respira quasi
più, le do una gomitata alle costole nel tentativo di risvegliarla
ma, contro ogni previsione, non sente nemmeno dolore. L'ho persa per
sempre, forse.
«Se non ti togli ne
avrai presto un secondo» tuona.
Robert non si scompone
più di tanto, al contrario sembra vagamente divertito dalla
situazione. «Hai finito le lezioni?»
«Non t'importa» sibilo
lanciando occhiatine nervose alla folla che si è avvicinata nel
frattempo; inoltre, ciliegina sulla torta, la sua collega ha
cominciato a ridere di gusto, mi sento leggermente presa per i
fondelli.
«Le lezioni sono
terminate?» chiede Robert rivolto verso Meg; lei sbarra gli occhi e
comincia a torturarsi i capelli perfettamente lisci.
«Beh, n-no ancora no»
farfuglia ancora in stato di trance. Le do un'altra gomitata, questa
volta mettendoci più forza, il suo lamento dolorante è musica per
le mie orecchie: non deve familiarizzare con il nemico! Con una
spinta lo faccio scivolare di lato e apro l'anta grigia
dell'armadietto in ferro, frugo all'interno dello zaino e poso alcuni
libri che non mi servono più, almeno per oggi.
«Quando hai una pausa
perchè non ci vediamo al banco?» sussurra lui sorridente.
Lo fisso gelida. «Non ci
penso nemmeno!»
«Seriamente, devo
spiegarti..»
Non gli do
il tempo di terminare la frase. «Senti Pattinson, hai voluto
prendere in giro la nanetta e ti sei divertito ma, adesso, fine dei
giochi, sei stato sgamato. Non c'è nulla da spiegare e non ho
nemmeno voglia di sentirle questa spiegazioni. Perciò, mio caro
Golia, io vado a lezione».
Con un colpo secco chiudo
l'armadietto, afferro prepotentemente Megan e ci volatilizziamo tra
la folla.
***************************************************
Ma sciauuuuu a tutteeeeeee!!!!!!
Eccoci tornate con un nuovo capitolo, il 2 e speriamo che vi piaccia, così come è piaciuto a noi scriverlo xD
Ah
piccolo precisazione, questo capitolo è scritto da Ryry_ ,
io mi sono solamente limitata a passarlo al presente, così come
è il mio modo di scrivere!
Ora vi lasciamo alla lettura e aspettiamo di sapere cosa ne pensate ^-^
Ringraziamo
le 6 persone che ci hanno messo tra i preferiti e le tre che ci hanno
messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle recensioni:
Sophief88: Ciaooo! Siamo entusiaste che la storia ti piaccia e ecco a te l'aggiornamento xD
Per quanto riguarda il linciaccio...beh non ti anticipiamo niente, a te il giudizio a fine capitolo ^-^
SweetCherry:
Jesssy ma sciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!! Sono tornata con una nuova
storia e sono contentissima che segui anche questa... (se t interessa
ho postato anche l'aggiornamento della mia vecchia storia "Tra dire e
fare" ^-^)...Cioè io e la mia amatissiama tesora Ryry_ siamo
contentissime xD
Ecco a te il nuovo capitolo, non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi... un bacio
ryry:
ehilà tesoro sciauuuuuu!!!! Ecco il nuovo capitolo, speriamo che
ti piaccia! ah e grazie dei complimenti xD un bacioneee
NeverThink:
*-* tesorinooooo!! nn puoi capire che felicità vedere la
tua recensione... Siamo mega felici che la storia ti piaccia e
ovviamente non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo nuovo
capitolo!! ti lasciamo alla lettura
bacioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ryry_:
-.- ok credo che sia una cavolata il fatto che io risponda alla tua
recensione dal momento che la storia è di entrambe comunque ecco
qua...amoreeeeeeeeeee la nostra bimba va avantiiiiiii xD ti amo
amoreeeeeee!!!!!!!!
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Capitolo 3 *** 3 ***
03
Sbadiglio
sonoramente e stiracchio le braccia in avanti, facendo
accidentalmente cadere la penna poggiata sul banchetto; il totale
silenzio fa apparire il lieve rumorino come un fracasso infernale. Il
professor Smith mi lancia un'occhiata spazientita.
“Signorina
Harris, trova noiosa la lezione odierna?”
Scatto
sull'attenti, rossa in viso. “No no, signore”
“Bene,
dunque sarebbe capace di ricapitolarmi ciò che ho appena detto?”
“Ehm”
mi guardo intorno in cerca d'aiuto, ma i miei compagni sono troppo
occupati a fissarmi per accorgersi che sono in difficoltà e,
ciliegina sulla torta, Megan è andata in bagno.
Il
professore sospira pesantemente. “Stavamo parlando di un concorso
musicale a cui la nostra scuola parteciperà. Tutti voi dovrete
partecipare, nessuno escluso, quindi signorina Harris, anche se so
che l'unica cosa che lei è in grado di suonare è un campanello, non
pensi di fare la furbetta. Dovrà partecipare necessariamente”.
Sgrano
gli occhi. Oh merda! “Ma professore! Io non sono capace!”
“Non
importa che sia capace o no, ciò che conta è che tutto venga fatto
col cuore» fa una piccola pausa sistemando dei fogli bianchi che
posa all'interno della sua borsa. “Lei suonerà il pianoforte,
mentre la sua amica la chitarra elettrica”.
Questo
è decisamente un colpo basso, io non so suonare niente! Come posso
imparare? E soprattutto chi è così paziente da insegnarmi a suonare
il piano? Io sono una causa persa in partenza, tutti si
arrenderebbero! Povera me!!
“Ma
professore..”
“Niente
ma, Harris” mi zittisce con tono fermo “Avete un mese di tempo,
entro il quale lei deve essere almeno capace di suonare un brano a
scelta”
“Lei
non si rende conto” dico sbuffando irritata “sono una totale
frana!”
Il
professore sfoggia un sorriso fiducioso. «Ha una bassissima stima di
te, ragazza mia. Potrebbe invece scoprire che ha un talento. Bene, la
lezione è finita». Con passi rapidi si avvia verso l'uscita e
richiude la porta alle sue spalle.
Prima
di uscire anche io dall'aula aspetto che Megan sia di ritorno, non
capisco bene il motivo della sua assenza così prolungata, tenta di
spiegarmelo ma riusco a cogliere solo il nome di Rick - la piattola
che gli va dietro. Oggi è proprio un inferno, prima l'incontro con
Pattinson, poi il progetto perduto, successivamente un altro incontro
con Pattinson, ma cosa ho fatto di male?
Sopravviverò
alla fine della giornata? Ho i miei dubbi.
“È
fantastico!” trilla Megan, al mio fianco. “Suonerò la chitarra
elettrica! È da tutta la vita che sogno di farlo!”
Faccio
un’espressione spazientita. “Frena la tua felicità, non
diventerai una dei The Doors né tanto meno una dei Led Zeppelin!”
“Grazie
per la tua positività, è sempre ben accetta” risponde sarcastica.
“Scusa”
mormoro “è solo che a me è stato assegnato il piano, e non so
suonarlo”.
Meg
scrolla le spalle. “Neanche io so suonare la chitarra. Dovremo
prendere delle lezioni..” propone aggrottando le sopracciglia,
pensierosa. “... Che siano gratis, soprattutto” conclude.
"L’unico
problema è che non abbiamo nessuno in grado di aiutarci”.
Ci
aggiriamo silenziosamente nei corridoi pieni della scuola, ognuna
impegnata a trovare un’idonea soluzione al nostro grande problema.
Comincio a chiedermi perché i professori godano nel complicarci la
vita, più di quanto non lo sia già.
“Ci
sono!” esclama Meg fermandosi di colpo; mi volto verso di lei
seguita da un grosso punto di domanda che mi aleggia intorno alla
testa. “Potremmo mettere un annuncio qui!” indica una grossa
tabella in legno attaccata al muro sulla quale sono attaccati decine
di foglietti colorati e non. Beh, l’idea è alquanto allettante,
deve pur esserci in questa scuola qualcuno che può aiutarci, no?
“Sei
ufficialmente un genio!”
Meg
mi dà un’occhiata presuntuosa. “Si, lo sapevo già”
Ridacchio
silenziosamente mentre apro lo zaino e ne osservo il contenuto, alla
ricerca di un quaderno dal quale posso strappare dei fogli; Megan
afferra la penna colorata che tiene legati i suoi capelli biondi e,
non appena le porgo il foglietto, comincia a scrivere velocemente.
Nel
biglietto scriviamo che chiunque decida di aiutarci si deve far
trovare alla fine delle lezioni, per quanto mi riguarda, nel teatro
della scuola, l’unica stanza provvista di un piano, mentre per Meg
nella sala di musica al piano di sopra.
Dopo
aver mangiato velocemente un panino mi precipito lì, forse un
pochino terrorizzata dall’idea di non trovare nessuno. Le porte
sono semichiuse - alla fine, dopo averla implorata, la professoressa
Howard ha acconsentito a tenerlo aperto appositamente per me - e le
luci ancora accese. Percorro lo stretto corridoio che divide una fila
di sedili da un’altra e mi guardo attorno sospirando: sembra
desolato. Guardo l’orologio appeso alla parete, segna le due e
mezza; dopotutto le lezioni sono finite solo da mezz’ora, possono
anche essere in ritardo. I miei tentativi di auto consolarmi sfumano
dopo qualche minuto. Mi alzo dal sedile rosso, sulla quale mi sono
seduta precedentemente, e faccio per andarmene ma mi blocco di colpo
quando mi accorgo che non sono sola. Roteo gli occhi sbuffando.
“Perché
salti sempre fuori?” chiedo acida.
Robert
stringe le spalle. “Perché hai messo questo annuncio?”
“Rispondi
ad una domanda con un’altra domanda?”
Sbuffa.
“Dai, su, non farla lunga. Qual è il problema? Se hai messo un
annuncio in bacheca la cosa è piuttosto grave!”.
“Ho
problemi con la musica” dichiaro abbattuta.
“Come
puoi avere problemi con la musica?” chiede visibilmente stupito.
“Non
lo so. Ho dei problemi a suonare questo dannato oggetto!” rispondo
isterica indicando il piano alle mie spalle.
Robert
annuisce pensieroso. “Potrei aiutarti io, sempre se non sei troppo
occupata ad odiarmi”.
“Non
è che ti odio, mi sei solamente diversamente simpatico. E comunque
grazie dell’aiuto ma non lo accetto, avrai altro da fare”.
“Come
vuoi. Non sarò certo io a prendere un brutto voto” mormora
voltandosi e avvicinandosi a passi lenti alla porta d’ingresso.
Beh, mi costa ammetterlo ma ha ragione, è stato l’unico a
presentarsi e non so se avrò la stessa fortuna se lo lasciassi
andare - a quanto pare tutti, in questa scuola, sono troppo occupati
a farsi gli affari propri.
“Va
bene, hai vinto» cedo sospirando «Come si usa questo coso?”
Si
volta trionfante con un sorrisino diabolico sulle labbra. “Ah ah”
esala muovendo l’indice in segno di diniego “così non va. Prova
ad essere un po’ più gentile”
“Devo
proprio?”
Annuisce
sicuro. «Altrimenti puoi scordarti il piano».
Questo
ragazzo ha una predisposizione naturale nel farmi irritare. “Per
favore, potresti insegnarmi a suonare il pianoforte? Contento?”
“Adesso
si!” dichiara raggiante, superandomi velocemente e salendo poi sul
soppalco che sostiene il piano.
“Che
ne dici di un bel panino?” dice Robert, smettendo improvvisamente
di suonare il pianoforte. Mi risveglio dal trance dentro il quale
sono caduta, mi sono visibilmente rilassata ascoltandolo; ha avuto lo
strano potere di portarmi in una dimensione parallela dove io e i
miei pensieri regniamo sovrani.
“Panino?”
ripeto stralunata
“Sì,
un bel panino al MacDonald più vicino. Sempre se, in questa
benedetta città, esista un Ma”.
Mi
alzo dal sedile ricoperto di velluto e mi avvicino a lui, lentamente.
“Che hai contro Portland?”.
Alza
le spalle con fare innocente. “Assolutamente niente”
“Meglio
così”. Afferro il giubbino - che ho precedentemente poggiato sul
pianoforte - e mi dirigo verso l'uscita. “Altrimenti avrei
rifiutato il tuo invito”.
“Non
lo avresti mai fatto” dice convinto, alzandosi dalla panca e
indossando la sua giacca. “Mi sei debitrice a vita!”. Muovo la
mano su e giù, fintamente accondiscendente “Mi ricorderò di farci
mettere il cianuro nel tuo hamburger” sibilo, aprendo con forza la
porta.
“Mi
vuoi già bene, ammettilo” ridacchia lui, seguendomi. Usciti dalla
scuola, ci dirigiamo verso il parcheggio che può benissimo
considerarsi vuoto se non per il mio macchinone: Mercedes ml270, la
mia bambina.
“Ti
dispiace se andiamo con la mia macchina?” chiedo. Robert comincia a
guardarsi intorno, interessato.
“È
parcheggiata lontano?”. Diniego con il capo. “No. E' quella lì”
la indico con la mano, lui mi regala un'occhiata perplessa.
“Io
vedo soltanto quel fuoristrada”. Sorrido, vagamente presuntuosa. “È
quella la mia auto”. Robert, in tutta risposta, sgrana gli occhi,
allibito. “Beh? Che c'è?” chiedo, notando che si è
immobilizzato sul posto.
“È...
è enorme!” biascica sorpreso
“Lo
so. Ed è per questo che la adoro. E' il mio gioiellino!” dico
vantandomi. Robert scoppia a ridere rumorosamente, gli rivolgo uno
sguardo confuso. E adesso che ha?
“Ma
ci arrivi almeno ai pedali?” commenta senza frenare le risate.
Inarco un sopracciglio, visibilmente offesa. Forse, penso, non sa chi
ha davanti - già, deve essere per forza così. Senza proferir
parola, salgo in macchina e allaccio la cintura di sicurezza;
improvvisamente un ghigno maligno curva la mia bocca: vendicarsi è
maledettamente sublime. Inserisco la chiave e accendo il quadro,
accarezzo ridacchiando la superficie liscia del volante e con un
gesto secco metto in moto: il motore ruggisce come un leone pronto
all'attacco. Tiro la leva del freno e lancio un'occhiata di sfida a
Robert che mi guarda divertito. Esco dal parcheggio tirando dritto
verso di lui senza smettere di spingere il piede sul pedale
dell'acceleratore; la sua faccia, in questo momento, sembra un
tantino preoccupata. Dolce, dolce, vendetta.
Quando
ormai lo vedo terrorizzato dalla possibilità che lo possa investire,
inchiodo poco delicatamente ad un pelo da lui che sbianca. Con un
sorrisino sadico, tiro giù il finestrino. «Hai due opzioni, Golia.
Sali, chiudi il becco e non mi disturbi per il resto della giornata o
ti metto sotto. A te l'ardua sentenza».
“Ricattatrice”
sibila, facendo il giro dell'auto e aprendo la portiera dal lato del
passeggero. Dopo essersi accomodato sul sedile, si volta verso di me.
“Ok,
scusa, non volevo offend...” si blocca di colpo, scoppiando
nuovamente a ridere, ormai stremato. E adesso che ha? Lo guardo
interrogativamente e lui sembra ricomposi.”Hai il sedile tirato in
avanti!” biascica ritornando a ridere. “Avevo ragione! Non arrivi
ai pedali!”.
Sbuffo
sonoramente. “Scusa tanto, Golia, ma non siamo tutti chilometrici
come te! Ma sai, oltre all'altezza, nella vita contano altre cose!”
La
sua risata si affievolisce pian piano. “Hai ragione. Però è
buffo, non ti avrei mai associato ad un fuoristrada!”
“Mi
dispiace averti deluso” rispondo sarcastica.
“Al
contrario, riesci sempre a sorprendermi. E adesso, sei in grado di
portarmi fino al Mac?”
Strinngo
gli occhi.”Allaccia la cintura, Golia. Vedrai come voleremo,
adesso”.
“Cammina
piano, Kim” m'avvisa con tono autorevole. Gli mostro la lingua,
accelerando a tutto spiano.
“Un
po' di coraggio, Golia. Sono una donna responsabile, non hai da
temere”
“È
proprio questo che mi preoccupa” commenta ironico, irrigidendosi
sul sedile quando mi inserisco nel traffico cittadino.
Entriamo
all’interno del McDonald’s, superando le immense ante di vetro
che compongono la porta d’ingresso. Robert si guarda intorno in
cerca di posti liberi, quando ne individua uno me lo indica.
“Non
quello” dico facendo no con il capo. Mi precipito verso un altro
tavolo - più vicino al bancone - e mi accomodo senza neanche
avvisarlo. Robert mi fissa contrariato per poi sospirare. “Quello
che ti avevo indicato io non era di tuo gradimento?” chiede una
volta avvicinatosi.
“Questo
è il mio tavolo personale” dichiaro stendendo le braccia sulla
superficie lucida davanti a me. All’improvviso batto un pugno sul
ripiano, causando un rumore bestiale - Robert salta mezzo metro da
terra.
“Sei
matta?” bisbiglia imbarazzato dalle occhiate sconvolte degli altri
clienti.
Scrollo
il capo. “No. Sto solo cercando di ordinare”.
“Tu
ordini così?”.
Annuisco
convinta per poi tirare un altro pugno al tavolo, mettendoci ancora
più forza.
“Mi
era parso di aver sentito i tuoi toni soavi” commento Melanie, mia
vecchia amica e commessa nel fast food, aggiustandosi i capelli
raccolti all’interno del cappellino rosso. “Devi darti una
calmata quando ci sono i clienti, Kim” dichiara con voce annoiata
preparando il taccuino.
Sorrido
noncurante. “Melanie! Ho fame!».
La
ragazza rotea gli occhi castani con fare”esasperato. “Dov’è
Meggy?”.
“A
scuola. Lezioni di chitarra elettrica” dico. Noto Melanie annuire
per poi lanciare un’occhiata al mio accompagnatore che, ancora
imbarazzato dal mio comportamento, non accenna ad accomodarsi. Si
avvicina quindi ancora di più a me. “Dì un po’, è il tuo
ragazzo?”
Faccio
un’espressione disgustata. «Ti sei drogata con la puzza di
frittura?» esclamo. Robert incrocia le braccia al petto infastidito.
“È
proprio stupendo” commenta lei, abbassando la voce di tre ottave
“Visto che non state insieme perchè non me lo presenti?”
La
guardo terrorizzata e forse troppo in fretta esclamo “Mai!!”
perciò subito dopo mi ricompongo, sotto il suo sguardo sorpreso ed
aggiungo “Non voglio che le mie amiche si alleino il nemico!”
Melanie
mi guarda per interi secondi poi con lo sguardo di chi la sa lunga
dice solo “Sì sì capisco...”
“Ehm
scusate, mi dispiace interrompervi ma... Non è che potremmo
ordinare?” chiede Robert vagamente scocciato, accomodandosi
finalmente al tavolo. Melanie sorride in modo accattivante, io
incrocio le braccia al petto guardando torva il suo tentativo di
flirtare. Che amica degenere.
“Dimmi
pure”. Melanie sfoglia il taccuino alla ricerca di un foglio pulito
e quando lo trova, aprw la penna, togliendo il beccuccio con la
bocca.
“Mmm..
“ mugugna Rob, aggrottando le sopracciglia. “Prendo un Big Mac
menù grande”
Mel
con gesto veloce scrive l’ordinazione sul suo blocco note, poi si
volta verso di me. “Tu, Kim?”
“Un
happy meal!” esclamo con voce sicura. Robert si lascia scappare
qualche risatina che tenta di camuffare con un colpo di tosse. “Beh?
Devo finire la mia collezione di Hello Kitty!” dichiaro e con
sguardo omicida fisso Robert.
Melanie
si colpisce la fronte con la mano, come a dire: “ma dove sono
capitata?”. Poco dopo si allontana dirigendosi verso il bancone su
cui sono impilati decine di vassoi puliti.
“Dunque,
l’happy meal” sussurra Robert «è questo che mangi, bonsai?».
“Si.
Fa bene alla crescita” esclamo, mostrandogli la lingua divertita.
Mi rendo conto solo dopo di quello che ho detto, ma ormai Robert è
fuori controllo: ride come un matto. “Cambia dieta, bonsai. Non ti
ha aiutato poi molto nella crescita!”
“Stupido,
stupido, stupido!” lo rimbecco dandogli un leggero schiaffo. “Non
si dicono certe cose ad una donna!”
“Appunto.
Io le ho dette ad una ragazzina”.
Alzo
un sopracciglio visibilmente offesa. “È questo che pensi di me?”
chiedo gelida e lui dopo avermi guardato per un secondo serio fa un
sorriso sarcastico
“Ebbene
sì, per me tu sei una ragazzina.” alla sua conferma spalanco gli
occhi, mai nessuno ha osato parlarmi così e dunque lui chi è per
poterlo fare? Uno sciocco ragazzo che conosco da neanche dodici ore!
Mi alzo tutta impettita e abbandono il mio tavolo per spostarmi a
quello che lui mi aveva indicato precedentemente e mettere il
broncio.
“Dai
torna qui.” mi dice lui dal suo tavolo mai io gli volto le spalle,
sotto gli sguardi confusi dei presenti
“Kim
che succede?” mi chiede Melanie sorpresa avvicinandosi
“Niente.”
“Si
certo, come se non conoscessi il tuo niente. Perchè sei seduta qui,
invece che lì con quello splendido ragazzo?”
“Vacci
tu dallo splendido ragazzo, io non ho nulla a cui spartirci.”
“Che
ti ha fatto?”
“Dai
Kim scusa, stavo scherzando. Non pensavo che potessi offenderti
così.” mi dice la sua voce, una volta tanto seria, ma io lo ignoro
“Che
le hai fatto?” sento Mel chiedergli
“Ma
niente, stavamo scherzando e le ho detto che è una ragazzina.”
“Ahia.
È la cosa che più non sopporta.” gli spiega la mia amica e lui
sospira sedendosi di fronte a me
“Scusa
davvero, non volevo offenderti, pensavo che capissi che stavo
scherzando. Dai...” alzo lo sguardo e vedo che è veramente
dispiaciuto, perciò decido di smettere di fare l'offesa. Mi alzo e
torno al nostro tavolo, poi battendo nuovamente il pugno sul tavolo
esclamo:
“Mel
voglio il mio happy meal subito!” la mia amica sorride e torna al
suo lavoro, mentre Rob con la coda fra le gambe torna ad occupare il
posto di fronte a me
“Quindi
sono perdonato?”
“Non
è così facile ottenere il mio perdono Golia, dovrai mostrarti molto
pentito. Ma per il momento sono troppo affamata, quindi possiamo
pranzare allo stesso tavolo.” dico gonfiando le guance
“Ok
bonsai riuscirò ad averlo.” mi risponde con il suo sorrisino scemo
“Non
ti aiuterà continuarmi a chiamare con quel nomignolo stupido.” il
nostro battibecco viene interrotto da Mel che ci porta il nostro
cibo, e io quando vedo la mia scatolina mi illumino
“Kim
quando imparerai che siamo in un fast food e che devi prenderti da te
le tue cose? Io non te le posso sempre portare al tavolo.” mi dice
sbuffando e io le faccio gli occhi dolci
“E
dai Mel, non lo vedi come sono triste? Questo mostro mi ha offeso
neanche cinque minuti fa.” all'appellativo mostro Rob sussulta e
inarca un sopracciglio ma non ribatte, mentre Mel scuote la testa e
si allontana
“Ora
sono addirittura un mostro?” mi dice lui
“L'ho
detto io che devi penare per avere il mio perdono.” dico ovvia
mentre apro la scatolina. Tiro fuori tutto il contenuto per vedere la
sorpresa e quando la ho fra le mani caccio un urlo che fa voltare,
nuovamente, tutti verso di noi
“E
ora che hai?”
“Non
è la mia sorpresa!” esclamo arrabbiata
“Cosa?”
“Questa
cosa qui non può essere la mia sorpresa! Già ce l'ho!” esclamo
scandalizzata e Rob si passa la ma no fra i capelli esasperato
“Tu
non sei...”
“Si
può sapere che diavolo hai da urlare?” mi chiede Mel venendo da
noi correndo
“Tu...
brutta scema mi hai dato la stessa sorpresa che mi hai dato la scorsa
settimana!” dico arrabbiata prendendo il regalino e puntandoglielo
in faccia
“Kim
ma sei normale? Tu urli per una cosa del genere?” mi dice lei con
sguardo omicida
“Ovvio.
Ma ti pare che proprio all'ultimo mi dai il regalo che non mi serve?”
“Ma
la smetti di fare queste scenate? Ci stanno guardando tutti!” mi
bisbiglia Rob imbarazzato
“Non
mi interessa! Io voglio la mia sorpresa! Devo finire la mia
collezione!”
“Lo
vedi allora che ho ragione io? Sei una ragazzina!” mi dice lui
serio e mi calmo all'istante, cercando nei suoi occhi un minimo di
ilarità, ma niente è serissimo, quindi questa volta non scherza
“Io
non sono una ragazzina.” sibilo furiosa
“È
quello che mostri comportandoti così, finiscila per favore.”
rifletto rapidamente sul mio comportamento di oggi e devo dargli
ragione, in poche ore ho dato il peggio di me ed è logico che ora
lui pensi questo di me
“Wow
sei il primo che riesce a zittirla in così poco tempo.” commenta
Melanie con sguardo adorante e allora mi arrabbio di nuovo, non so
perchè ma mi dà fastidio che la mia amica si comporti d oca
“Non
la voglio zittire, le voglio solo far capire che non può comportarsi
così.” le risponde lui sempre guardandomi negli occhi
“Comunque
dammi quella cosa che te la cambio così la finiamo con questa storia
e posso tornare a lavoro.” mi dice Mel e io ubbidisco. Tre secondi
dopo torna con la mia tanto attesa sorpresa e la prendo semplicemente
ringraziandola. Io e Rob mangiamo in un silenzio tombale, dopo il suo
rimprovero mi sento veramente a disagio...
“Allora
mi spieghi bene la storia delle lezioni?” interrompe finalmente lui
il silenzio mentre addenta il suo panino gigante
“Beh
non c'è molto da dire, quello scemo del mio prof si è fissato che
la nostra classe deve partecipare ad un concorso musicale e a me è
stato affidato il compito di suonare il piano. Solo che come hai
potuto vedere sono una frana totale con quello strumento e così ho
messo l'annuncio. Tutto qui.” dico finendo il mio di panino e
puntando i gomiti sul tavolo
“Che
strana scuola che avete.” commenta e finalmente mi sorride, con il
suo sorriso sghembo. Rimaniamo al Mac a parlare per un bel po', mi
racconta un po' della sua storia, che ho potuto notare che
corrisponde a quel che mi ha raccontato questa mattina, quando per me
era Thomas Pattz e finalmente gli chiedo spiegazioni sul perchè
della sua bugia, ottenendo così la risposta di essere stata l'unica
a non trattarlo come superstar, a elogiarlo solo perchè è il
protagonista di un film.
Quando
usciamo e ci avviamo verso la macchina vedo che cambia atteggiamento,
così stranita gli chiedo:
“Che
hai?”
“Ti
prego!” mi dice semplicemente sbattendo quegli occhioni verde
azzurri
“Mi
preghi?” dico sorpresa
“Sì
esatto.”
“Perchè
mi preghi? Sono stata fatta santa senza saperlo?”
“No
sciocca. Ti prego fammi guidare la tua macchina!”
“Cosa?
Ma tu sei fuori! La mia bimba non si tocca!” esclamo scandalizzata
“Dai
ti supplico! Solo da qui fino a scuola!” mi dice congiungendo le
mani a mo di preghiera
“Ho
detto no, e poi perchè fino a scuola? Io devo tornare a casa.”
“Sì
lo so ma io devo tornare lì che dobbiamo provare delle scene, ordini
di Cath e visto che siamo con la tua macchina mica mi vorrai far
tornare lì a piedi.”
“La
tentazione è forte.” dico io fingendo di pensarci
“No
dai non essere crudele! E per favore fammela guidare. Da qui a scuola
saranno poche miglia ti prego!!!” mi fissa con quello sguardo
magnetico e dopo qualche secondo non posso far altro che capitolare,
così mi avvento sul cofano della macchina e tendo le braccia come
per abbracciarla
“Perdonami
figlia mia, io ci ho provato a dire di no, ma lui da diavolo
tentatore qual'è è riuscito a deviarmi! Giuro che sarà solo per
stavolta, nessuno più ti guiderà se non la tua mammina adorata!”
“Tu
sei fuori!” esclama lui scoppiando a ridere così, dopo aver
lasciato un bacio sul musetto della mia stella, gli lancio le chiavi
che prende al volo
“Fai
una mossa sbagliata e ti uccido Golia.”
“Mai
nessuno si è lamentato della mia guida bonsai.” mi risponde lui
con un sorriso sicuro, poi apre la macchina e dopo aver tirato tutto
indietro il sedile si accomoda mettendo subito in moto, così per
paura che mi lasci qui mi affretto a salire anch'io e dopo aver
controllato che io mi sia allacciata la cintura, parte.
****************
Sciauuuuu ragazzeeeeeee!!!!!!
E
cm ogni lunedì eccoci a postare! questo è il terzo
capitolo, scritto in parte da Sò e da me, ad essere precise
l'ulttimo pezzo è il mio, il resto è tutta farina del
sacco della mia genietta xD
Ora
vi lasciamo alla lettura e aspettiamo di sapere cosa ne pensate
^-^
Ringraziamo
le 10 (*o*) persone che ci hanno messo tra i preferiti e le 11 (*o*) che ci hanno messo tra
le seguite............e ora rispondiamo alle
recensioni:
Ryry_: amore
mio sciocco, continuo a dire k stai fuori cm un balcone a recensire la
tua storia ma vabbè pazienza, ti diverti con poco xD ti
amoooooooooooooooo
SweetCherry: Jessyyyyyy!!!!! eccoti accontentata, il nuovo chap
è qui! xD speriamo cm sempre che ti piaccia e che ti faccia
ridere, come è stato per noi mentre lo ideavamo! un bacioneee
Sophief88: grazie per aver recensito prima di mangiare, è
una cosa essenziale! xD comunque siamo mega felici che ti piaccia la
storia e soprattt la nostra beniamina, Kim è semplicemente un
mito U.U
speriamo di ricevere ancora i tuoi pensieri un bacio angyyyy!!!! ^-^
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Capitolo 4 *** 4 ***
04
Sono due settimane che
Rob mi dà lezioni e devo dire che come maestro non è niente male,
sto davvero imparando a suonare questo dannato affa... ops piano e il
fatto che fra due settimane devo presentare la mia musica non mi
spaventa più così tanto... Rob sa essere dolce e paziente, spiega
anche quindici volte una nota se non la capisco e ho capito che ho
sbagliato a giudicarlo così in fretta. Tra noi si sta creando un bel
rapporto, certo sono molto attratta da lui fisicamente ma so che non
può succedere nulla e che lui quelle come me non le vede proprio...
C'è comunque un qualcosa
che non va, sono un paio di giorni che è teso, nervoso e non capisco
cosa abbia... Cavolo! Ma che ore sono? Oh merda sono in ritardo! Per
pensare al nostro rapporto non mi sono resa conto che avevo lezione
con lui già da dieci minuti.
Corro come una disperata
cercando di arrivare il prima possibile e quando arrivo in teatro, la
nostra sala prove, lo vedo già seduto al pianoforte... Cavolo quanto
è bello però! Quell'espressione così assorta e quelle mani che
sfiorano delicate i tasti... Ah basta! Non devo fare certi pensieri
su di lui!
“Eccomi Rob, scusa
l'immenso ritardo, ma Meg sta avendo una crisi d'identità e si crede
una dei Rolling Stones.” dico per annunciare la mia presenza, così
mi tolgo la giacca e mi siedo accanto a lui che neanche si è voltato
per guardarmi
“Sono pronta.” dico
distendendo le mani e voltandomi a guardarlo con un sorriso
“Se volessero dedicarti
una ninna nanna, come dovrebbe essere?” mi chiede improvvisamente
“Dolce e rilassante.”
rispondo senza pensarci anche se non capisco la domanda. Lui
finalmente si gira verso di me e mi guarda con espressione...
sarcastica?!
“È una ninna nanna, mi
sembra alquanto ovvio che sia dolce.” rendendomi conto della
figuraccia arrossisco e lui ride, facendomi arrossire ancora di più
“Sei sempre la solita!”
“Oh scusami tanto! Mi è
venuto spontaneo risponderti così, non ci ho pensato.”
“No scusami tu, è che
è stato più forte di me ridere... Comunque tornando alla mia
domanda, come vorresti che sia?”
“Beh se un giorno
qualcuno dovesse dedicarmi una ninna nanna... mmh vediamo un
attimo... ecco sì ci sono! Essa dovrebbe essere dolce, di quelle che
ti fanno uscire le lacrime e non riesci più a cacciarle dentro...
Fantastica, capace di portarti su un'altra dimensione, dove a nessuno
è permesso entrare... Deve essere fatta con amore, chi la compone
deve metterci l'anima, deve riuscire ad esprimere i suoi sentimenti
anche se non riesce a dimostrarli ogni giorno... La ninna nanna deve
essere un foglio vuoto che custodirà il suo cuore e... E ops credo
di aver parlato troppo, scusami mi sono lasciata andare allo stupido
lato romantico che è dentro di me.” dico arrossendo e abbassando
lo sguardo
“Non ti devi scusare
sciocca, ho ascoltato con piacere le tue parole e devo dire che mi
sei stata molto utile. È come se mi avessi tracciato il percorso da
seguire.” mi dice mettendomi due dita sotto il mento e alzandomi il
viso fino ad incastrare i suoi occhi nei miei
“Ma io... veramente...”
oh al diavolo! Se mi guarda così e soprattutto se mi è così vicino
come posso sperare di fare un discorso logico?
“Non osare dire che tu
non hai fatto nulla perchè non è così... Le tue parole erano
quello che mi servivano.” mi dice con un sorriso dolce e sento il
mio cuore arrestare la sua corsa per poi tornare a battere lentamente
quando si sposta da me e si volta deciso verso il pianoforte.
Le sue dita prendono
familiarità con i tasti avorio diffondendo nell'aria delle semplici
note poi lui si volta verso di me e i suoi occhi sembrano volermi
perforare l'anima. Rimango immobile e lo guardo a mia volta incapace
di distogliere lo sguardo e provando a capire cosa stia cercando, poi
lui interrompe il contatto e torna a guardare il piano, fa un gran
respiro e chiude gli occhi mentre le semplici noti che stava suonando
stanno diventando una melodia.
Sono altamente basita, la
musica è bellissima, è dolce, ti culla, chiudo gli occhi e mi
sembra di vedere una mamma canticchiarla al proprio bambino, d'un
tratto diventa più forte, le note sono alte, ricordano... sì ci
sono! Uno screzio... un qualcosa che ha turbano la pace iniziale,
come se due amici avessero avuto una discussione e la cosa mi
sorprende, cosa c'entra con la ninna nanna? Non faccio in tempo a
pormi la domanda che la sinfonia cambia, torna ad essere dolce,
rilassante, ma diversa rispetto a prima, ora chiudendo gli occhi non
mi appare la scena della mamma con il figlio ma semplicemente...
amore... un ragazzo che sta suonando per la propria ragazza, che
cerca di farle capire i suoi sentimenti più nascosti e allora mi
commuovo... Delle piccole stille salate mi rigano le guance al
pensiero del ragazzo che mi è seduto di fianco e della magia che sta
suonando, ma non solo per questo e lo devo ammettere con me stessa,
piango anche al pensiero di questo stesso ragazzo che sta suonando
per una ragazza che gli esprime questi sentimenti e che purtroppo non
sono io...
“Allora che te ne
pare?” mi chiede lui entusiasta voltandosi di scatto verso di me e
non dandomi modo di nascondere le lacrime
“Ehi... faceva così
schifo?” mi chiede mettendomi due dita sotto il mento e alzandomi
il viso
“Eh? No ma che dici! È
perfetta e queste, sciocco Golia, sono solo di emozione. Mi ha
commosso questa melodia, è incantevole.” dico fuggendo alla sua
presa e abbozzando un sorriso
“Davvero?” mi chiede
come un bimbo, ha addirittura gli occhi che gli brillano
“Sì... sei davvero un
genio. Ti sono bastati pochi minuti per scatenare mille emozioni.”
“È solo merito tuo e
delle tue parole se finalmente sono riuscito a comporre... o per
meglio dire, a buttare giù una mezza bozza della ninna nanna.”
“Ma che dici? Io non ho
fatto niente.” gli dico arrossendo
“E invece sì, se tu
non mi avessi spiegato cosa andare a cercare, io sarei ancora a
cercare l'idea.”
“Beh quello che ti ho
sentito suonare sono stati sentimenti forti, io non ho fatto niente,
il merito è solo tuo.”
“Ma smettila! È come
dico io e non si discute.” mi dice fingendosi autoritario e insieme
scoppiamo a ridere
“Ci risiamo, la vuoi
avere di nuovo vinta tu, comunque io rimango della mia idea.”
“E sbagli invece. Certo
per il momento è solo una bozza, devo lavorarci su parecchio per
presentarla, ma sono sulla strada giusta... ho capito su cosa
concentrarmi.”
“Su cosa?”
“Sui sentimenti che
provo.” mi dice serio e mi spiazza... sapevo che quelle note che ha
suonato derivavano da sentimenti, li ho avvertiti anch'io
ascoltandoli, ma sentirmelo dire fa la sua differenza. Mi rabbuio
leggermente nell'avere quindi la conferma che nutre qualcosa per
qualcuna
“Beh capisco... Non
vedo l'ora di ascoltare la versione finita allora!” gli dico
fingendomi allegra e rimango immobile nel vedere il suo sguardo serio
trafiggermi... cosa c'è? Perchè mi guarda in questo modo? Ci
fissiamo in silenzio per attimi che mi sembrano secoli poi lui
interrompe il contatto scuotendo la testa e tornando a guardare il
pianoforte
“Kim ti dispiace se per
oggi saltiamo la lezione?” mi chiede poi e il suo tono è diverso,
sembra più freddo
“No... no certo che
no...” balbetto
“Scusami è che vorrei
provare, vedere cosa riesco a combinare e lo vorrei fare ora che ho
ancora l'ispirazione.” mi dice addolcendo di nuovo il tono e
sorridendomi
“Capisco. Tranquillo
suona quanto vuoi, io tolgo il disturbo.”
“No dai non ce ne è
bisogno! Puoi rimanere se vuoi.” se rimango non rispondo più delle
mie azioni Rob! Me ne vado più per farti un favore che perchè lo
voglio veramente mi rispondo mentalmente e mi alzo afferrando la
giacca
“Non ti preoccupare, è
meglio che tu sia solo e poi io avevo già altro da fare.” gli dico
con un sorriso
“Come vuoi.” mi
risponde sempre sorridendo. Nel momento in cui sono vicino alla porta
mi sembra di sentirlo dire
“Avrei preferito averti
qui sciocca bonsai...” e poi le note riprendono a suonare in
teatro.
**************************
Ciriciao genteeeeeeeee (alla Arale xD)!!!!!!
Un
nuovo lunedì è arrivato, per la gioia (o sfortuna
decidete voi) di tutte noi e come ogni lunedì io e la mia socia
ci ritroviamo a postare questa splendida storia (a nostro parere eh ^-^)
Come sempre piccola spiegazione, il capitolo, breve perchè lo
è, è scritto dalla sottoscritta, perciò se
fa skifo sapete con chi prendervela xD
Comunque bando alle ciance, ringraziamo le 11 persone che ci hanno messo tra i preferiti e le 15 (*o*) che ci
hanno messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle
recensioni:
Sophief88: angyyyy!!!!!!
la tua recensione ci ha fatto trp ridere e allo stesso tempo invidiare
Kim perchè io quando vado al mec spero di incontrarlo, ma
purtroppo nn è così -.-
Ecco a te il nuovo chap nn vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi, un baciooo
Ryry_: scioccaaaaaaaa!!!!!!!!!
dopo tanto penare finalmente ce l'abbiamo fatta a mettere sto benedetto
chap e tutte le altre idee...beh ci hanno fatto fare un passo in
avanti... Preparati xkè al prossimo chap sarai tu a fare i
ringraziamenti perciò oggi niente recensione u.u
Mi si sta illuminando la tua finestra perciò corro a risdonderti ti amoooooooooooooo
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Capitolo 5 *** 5 ***
05
Io
e Megan, solitamente, preferiamo andare in giro senza una meta
precisa il venerdì pomeriggio; non è una cosa abbastanza normale,
ma a noi piace l’avventura, che possiamo farci?
Ci
ritroviamo spesso davanti a quelle vetrine meravigliosamente ornate
che ti fanno venir voglia di entrare all’interno del negozio e
saccheggiare ogni cosa che può essere saccheggiata. Ma oggi, chissà
come, siamo finite in prossimità dell’abitazione di Melanie.
«Toh»
ce Meg, sgomitando verso il mio stomaco. «Non è Melanie quella?».
Indica una ragazza mora con dei grossi occhiali da sole neri calati
fin sopra il naso che sorride amabilmente ad un ragazzo che le
cammina a fianco. «Si è fidanzata senza dircelo!» aggiunge con
tono sconvolto
«Potrebbe
essere un amico» le dico io difendendo la nostra amica
Megan
scrolla il capo sicura. «Megan ha un che di inquietante. Passa da un
ragazzo all’altro con velocità impressionante.»
Effettivamente
però non ha poi tutti i torti. Mel si è appena lasciata con… oh,
beh, non mi sono nemmeno presa la briga di imparare il nome, sapevo
già che non lo avrei più rivisto.
«Ah
ah!» trilla Meg balzando avanti indicando con l’indice il punto in
cui è sparita la nostra amica. Guardo quel punto alla ricerca di
qualcosa che può giustificare la sua reazione ma non trovo nulla,
quindi mi volto di nuovo verso di lei
«Che
succede?»
«Era
con Robert Pattinson!» sussurra abbassando poi il tono di voce senza
un motivo. Come scusa? Robert Pattinson e Melanie Cooper? Sì come
no, le piacerebbe vantarsene.
«Ma
dai! Sarà stato qualcuno che gli somiglia.» la canzono
ricominciando a muovermi lungo il marciapiede. Megan accelera il
passo superandomi, dirigendosi dritto fino all’appartamento
incriminato. «Dove stai andando?» le chiedo afferrandola per il
braccio, immobilizzandola.
«A
controllare se sia realmente lui!»
Ruoto
gli occhi. «Sei un po’ troppo fissata con questo tizio.»
Megan
pesta i piedi come una bambina viziata: parlare di Robert le fa uno
strano effetto. È capace di lievitare come un palloncino al solo
nominarlo, le brillano gli occhi ogni qualvolta lui sorride nella
nostra direzione - anche se, probabilmente, il sorriso è rivolto
solo a me. Ecco perché non le ho ancora detto chi è il mio maestro
di piano, mi tartasserebbe di domande e potrebbe fracassarmi il
cranio se solo le dicessi che lo trovo carino.
«Io
lo riconoscerei ovunque! Insomma è Robert Pattinson!» dichiara
tornando nuovamente a bisbigliare.
«Perché
parli sottovoce?» chiedo al limite della calma. Megan si volta
indietro incrociando le braccia, per poi volgersi di nuovo verso di
me con uno strano sorriso tronfio che le increspa le labbra. «Guarda
un po’ là!»
Alzo
di poco lo sguardo indirizzandolo al di là della sua spalla e sgrano
gli occhi sorpresa. Accipicchia! È davvero Robert!! Boccheggio
sentendo l'aria perforarmi i polmoni «Oh santissima padella! È
lui!»
«Visto?
Te l’avevo detto!» sorride con una smorfia superba dipinta sul
viso. «Lo riconoscerei ovunq…»
«Andiamo!»
sibilo prendendola per la mano e trascinandola di peso. Mi guarda
stranita, ignorando il motivo della mia reazione.
«Cos..?
Ma dove mi porti?» chiede confusa.
Sorrido
malignamente. «Indaghiamo, Meg. Sei una detective per le prossime
ore. Cosa ci fa Melanie “lo-so-che-sono-migliore-di-te” Cooper
con Pattinson? Mmm, sai scassinare una porta? O saltare dalla
finestra?» blatero continuando a camminare inferocita
«Non
vorrai intrufolarti in casa sua? Non possiamo!» urla cercando di
strattonarsi. Non l'ha presa bene. Perché poi? È soltanto una
piccola ed amichevole visita! «Vuoi farmi mettere in galera!»
Sbuffo
annoiata. «È Melanie, non sporgerà mica denuncia!» dico cercando
di calmarla.
«Non
ci denuncerà? Ma tu lo sai che nel caso ti dessi ascolto, primo:
staremmo infrangendo un trilione di leggi; secondo: c’è Robert
Pattinson! Dio solo sa cosa potrà pensare vedendoci catapultate lì
come ladre; terzo: noi non siamo nemmeno in grado di evitare che il
cane di tua nonna si strangoli da solo con il suo collare laccato in
oro, figurati se riusciremo ad intrufolarci!»
«Lucky
ha fatto tutto da solo!» dico cercando di difendermi «Non è colpa
mia se mia nonna aveva un cane con istinti suicidi!»
«Tu
vuoi farmi diventare una criminale! Sarà messa una taglia sulla mia
testa, saremo ricercate in tutti gli stati americani, i miei genitori
mi lincerebbero e saremo giudicate dalla Corte Costituzionale e
processate come adulte perché, in caso non te ne fossi accorta, non
possiamo più godere dell’immunità infantile..» urla mentre ormai
eravamo entrare all’interno del palazzo. Va bene, forse l’idea di
intrufolarci è stata abbastanza assurda.
«Hai
ragione. Rimarremo fuori dalla porta e origlieremo!». Con fare
solenne salgo le scale in marmo fino ad arrivare al suo ingresso; ho
sempre desiderato imitare i detective dei film. Intimo a Megan di
fare silenzio e mi acquatto contro la porta in mogano
dell’appartamento di Melanie. Perché Robert è entrato qui? Cosa
vuole dalla mia amica? Cioè sono un po' di giorni che saltiamo le
lezioni, ma anche quando riusciamo a parlare un istante non mi ha mai
detto nulla su di lei!... Oppure è lei a volere qualcosa da lui?...
Il solo pensiero mi fa irrigidire
«E
se qualcuno ci vede?» domanda terrorizzata Meg mantenendo sempre un
tono di voce abbastanza basso. Scrollo le spalle noncurante mentre
lei si guarda attorno circospetta; poi si muove intorno nervosamente,
inveendo contro la mia stupida idea. Improvvisamente, proprio mentre
sono concentrata a guardare dal buco della serratura, sento un tonfo
sordo. Mi volto lentamente, come inorridita. Non riesco a comprendere
il motivo per cui sia capitata proprio a me un’amica così
maldestra. Mentre Megan è finita a gambe all’aria dopo essere
scivolata rovinosamente a causa del tappeto, la porta si apre
cigolando. Oh bene. La mia carriera di detective è stroncata sul
nascere.
«Ehm
ehm.» tossicchia Melanie alzando un sopracciglio, con la tipica
espressione di chi sta chiaramente aspettando una spiegazione. Mi
alzo all'istante e faccio un sorrisino innocente, mentre allungo una
mano che l’altra afferra prontamente «Stavate origliando?»
Scuoto
la testa un po’ troppo velocemente. «No! Che dici! Eravamo passate
per farti una visita!»
Megan
annuisce reggendomi il gioco «Ti abbiamo vista entrare e siamo
venute a salutarti. Sei uscita?» domanda allungando il collo per
cercare di captare la presenza dell’attore all’interno della
casa.
«Ragazze»
inizia Melanie con voce supplicante «questo è il tipico momento in
cui una ragazza non vuole che nessuno
le
rompa le scatole».
La
osservo piegando le labbra in un sorrisino furbo. «Ci nascondi
qualcosa, Melanie? O qualcuno?».
Scoppia
a ridere, mi sembra però di cogliere un leggero nervosismo. Eh no
cara mia. Niente avances al mio maestro di piano! È assolutamente
off limits per le amiche!
«Già.»
dichiara Meg con tono inquisitorio. «Chi
ci nascondi?».
Melanie
boccheggia in piena difficoltà. «Non sarà mica Robert Pattinson?»
continua Megan che si è ormai fatta prendere dalla situazione. Le
mollo una gomitata. «Che c’è?» chiede contrariata
«Doveva
dirlo lei chi nascondeva, non tu!»
«Ah.
Beh, tanto ormai lo sapevamo».
Scrollo
il capo alzando gli occhi al soffitto. «Perché vuoi nascondercelo?»
la accuso stizzita.
Melanie
fa per parlare ma un rumore di passi la fa voltare di scatto: Robert
sta venendo verso di noi con un’espressione curiosa. Incrocio le
braccia al petto, aspettando una giustificazione da quella che
dovrebbe essere la mia amica che, al momento, sta contemplando il
ragazzo dall’alto in basso.
«Credevo
ti avessero rapita.» esordisce divertito, lanciandomi un’occhiata
poco sorpresa.
«Non
ne avevamo voglia, credici.» borbotto senza distogliere lo sguardo
da Melanie. «Adesso vai a letto con lui?»
Megan
mi pesta un piede imbarazzata. «Che diavolo te ne importa?»
biascica percettibilmente.
«Visto
che sei nostra amica, ci aspettiamo almeno che tu ci dica certe
cose!»
«Non
andiamo a letto.» c’informa Robert, lanciando però un’occhiatina
suadente del tipo “per
lo meno, non ancora” verso
Melanie. Sento che mi sta per cadere quasi la mascella a terra. Siamo
già arrivati a questo punto? Strizzo gli occhi sconvolta, lo afferro
per un braccio e lo trascino di peso verso le scale, noncurante degli
sguardi allibiti delle altre.
«Lontano
da lei!» sbotto piantandolo contro il muro. «Ti giuro che se la
tocchi con un dito – anche se so che lei ne sarebbe estasiata - ti
verrò a cercare fino in capo al mondo, intesi?»
Robert
ride della mia sfuriata. «Cosa vuoi?»
«In
questo momento vorrei andare al luna park e rimpinzarmi di zucchero
filato ma, purtroppo, sono qui con te, a minacciarti»
«Intendevo
cosa vuoi da me.» dice arcuando un sopracciglio, segno che non ha
gradito il mio sproloquiare fuori tema. «Melanie è una bella
ragazza, cosa c’è di male nel volersi divertire?»
Senza
troppe cerimonie gli assesto un pugno sotto la mandibola, facendomi
perfino un male boia. «Ti ho lasciato guidare la mia macchina ma
non credere che ti permetterò di prendere per i fondelli la mia
amica! Sei avvisato, Pattinson! Non voglio che io sia circondata da
te anche fuori dalle mie lezioni di piano!» urlo furibonda per il
suo modo di parlarmi, per le sue parole ma sopratutto perchè per un
attimo mi sono illusa che non era il cretino che pensavo. Al diavolo!
È passata solo una settimana dal giorno che ha composto la ninna
nanna, quel giorno è stato in grado di incantarmi... ogni sua parola
e suo movimento faceva accelerare i battiti del mio cuore e invece
ora? Maledizione Pattinson sei solo uno stronzo!
«Picchi
duro.» commenta stranamente calmo massaggiandosi la parte arrossata
del viso «Cosa ti ho fatto stavolta, Kim? Non penso di aver
sbagliato.» mi fissa con quel suo fottutissimo sguardo incantatore e
per un attimo mi dimentico come si respira
«Eri
con Melanie!» lo accuso poi riprendendomi «Non dovevi essere con
Melanie!» chiarisco così il concetto
«Ah
no? Dovevo essere con te?» commenta ironico. Non mi piace questo suo
atteggiamento, per niente.
«Non
dovevi essere con nessuna delle mie amiche, né tanto meno con me.
Vai coi tuoi simili, con i tuoi colleghi e tutte quelle persone
mature di cui ti vanti di far parte». Spiego e dentro sento che la
collera cresce ancora di più. Cos'ha Melanie maledizione? Cioè
siamo ragazzine, lo ha detto lui e allora perchè è con lei?
Non
ci sto capendo più nulla, da dove mi viene tutta questa rabbia? In
fondo lui ha ragione, chi sono io per dirgli cosa deve e non deve
fare?
Che
sia gelosa? La domanda che la mia coscienza mi pone mi spiazza.
Gelosa? Io? No, non è possibile, non posso essere gelosa di
Pattinson!
Fa
per ribattere ma la testolina bionda di Megan fa capolino dall’angolo
del corridoio seguita poi da quella di Melanie che si torce le mani
imbarazzata. «Ehm, scusate il disturbo. Kim perché non andiamo via
e li lasciamo soli?» azzarda Meg sperando di non essere la prossima
vittima della mia furia. Annuisco lentamente troppo sconvolta dalle
mie stesse domande e gli passo davanti senza neanche degnarlo di uno
sguardo.
«Un
momento» dice Robert facendomi fermare. «Che ne dite di andare
tutti insieme al Luna Park?».
Gli
lancio un’occhiataccia e sono sul punto di rifiutare ma Megan pende
incantata dalle sue labbra e sono convinta che mi odierebbe a vita
se rifiutassi.
**************************************
Maaaaccciao
mondo!
Sono
io, la Ryry_! *____* finalmente sono riuscita ad uscire dallo
scantinato dentro al quale mi teneva rinchiusa Eli, sfruttatrice!
*comincia
a piangere*
Nessuno
mi apprezza, ecco ç.ç
Ma
oggi ho deciso di boicottarla!
Muahahhahah siiii, io boicotterò quell'essere senza cuore! Tzè ù.ù
Va
bene, teoricamente lei sa che oggi tocca a me commentare le
recensioni, perciò sempre teoricamente non sto boicottando
proprio
un piffero, ma mi piace vederla in questo modo U.U
Quant'è
bello vedere che vi piace la storia, mi congratulo con me stessa, so
proprio una grande ù_ù vabbè per parcondicio mi
congratulo anche
con Elisa *-*
Si,
soffro della sindrome di Stoccolma, amo il mio carceriere O.o esiste
sta parola? Ma quanto sono intelligente *ò*
Basta,
basta parlare di me ù.ù
rispondo
adesso alle recensioncine ine ine:
Jack84:
Santo piffero, un ragazzo! O.O
va
bene, Diego, so chi sei, era per fare scena ù.ù {ho i miei
informatori u.u}
Tu lo sai che io mi vendicherò di te [non c'entra
un piffero in questo momento ma posso fare quello che voglio, perciò
non fiatare]
un giorno t'incontrerò e te le darò di santa ragione
ù.ù
anzi no! Ideona!
Sarà Eli a fare il lavoro sporco muahahhaha,
io sono troooppo debole e fragile per farlo, ti picchierà per
difendere l'onore della sua
principessa {che sarei io ù-ù} e io mi
godrò la scenetta gustando un gelato al Puffo *ç* uffa.
Adesso mi
verranno i sensi di colpa >.<
ti perdono, giusto perchè sono
una bimba dal cuore grande quanto il sedere di un lottatore di sumo
{cappio che metafora! ò.ò}.
Ah,
un'ultima cosa, "Complimenti Scrittrice" un piffero! Siamo
in due, genio! Io e lei, lei ed io, due persone, una e due u.u
Basta,
mi sono stufata, sciò ù.ù
Enris:
Ciaoo caVa *-* si, Kimberly è una
grande ù.ù Proprio come me xD basta, faccio la seria U.u Che te ne
pare di questo
capitolo? Facci sapere ù.ù
NeverThink:
Seriamente Rò, che ti hanno fatto di
male sti "Punti"? A me sembrano così per bene e
paciocconi, così
teneri!Mmmh perchè li odi? Ho un paio di teorie a
riguardo:
A) uno di loro ti ha preso in giro all'asilo.
B)
Uno di loro ti ha sedotta e poi abbandonata. Illuminami, ti prego ù.ù
Ci
vizi con quei complimenti maaa ce li meritiamo tutti tutti ù.ù
{sempre la solita modesta xD} Un bacio, tesoro^^
Sweet
Charlie: Finalmente! Qualcuno che
apprezza le mie recensioni alla mia storia U.U
Davvero ti piace la
storia? *__* quante soddisfazioni che mi date, miei tessssssori xD
Per quanto riguarda l'aggiornamento, anche io vorrei postare prima ma
è Eli che comanda ed io ho paura che mi picchi *faccia
terrorizzata*
xD Okei, basta -_-
A
presto^^
Ryry_:
maaaa guarda chi si rivede! xD
Okei,
fa abbastanza strano rispondere ad una mia recensione ma devo farlo
ù.ù sono scema, lo so.
Si, mi apprezzo anche io, so che sono unica
U.U
viva meeee *si autoapplaude*
Sophief88:
Saaaalve^^ sono l'altra, non la
Scrittrice {anche se presumo tu l'abbia intuito xD}
Robert si è
innamorato? O.O
di chi? Ah, di Kim?
No, lei è solo una copertura, in
realtà lui è mio!
Il mio carciofo! XD
Non ho un buon rapporto con
Robert, Eli lo sa, preferisco Taylor maaa sai come si dice, mica gli
sputerei se mi si presentasse
davanti *_*
Ah,
quanti complimenti oggi *____* grazie mille, davvero^^
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Capitolo 6 *** 6 ***
06
“Guarda!”
esclama improvvisamente Megan afferrandomi per il braccio “C'è la
pesca dei peluche!” saltella da una parte all'altra in preda alla
contentezza. Rovista all'interno delle sue tasche e ne tira fuori
qualche spicciolo, poi incolla il naso al vetro della macchina
gremita di pupazzi. “Guarda che carino quel koala!” urla
indicando febbrilmente un peluche beige seminascosto sotto una
giraffa rossa.
“Nah.
Guarda invece quel pinguino!” dico innamorandomi all'istante di
quel tenero coso. Meg inserisce una moneta e comincia ad armeggiare
concentrata con la leva, imprecando di tanto in tanto quando sotterra
maggiormente il peluche che ha puntato.
“Non
venite voi? All'autoscontro, intendo” domanda Robert, spuntato
all'improvviso. Gli rivolgo uno sguardo di sufficienza scuotendo il
capo.
“Non
appena avrò finito con il mio koala.” mormora Megan, mordendosi le
labbra con fare attento.
“La
pesca dei peluche!” urla da dietro Melanie aggrappandosi al braccio
di Rob a mò di cozza attaccata allo scoglio. Odiosa. Robert se la
scrolla di dosso con gesto educato, cercando di non offenderla. Lei
non se ne accorge nemmeno, vola ad incitare Megan.
“Quale
ti piace, bonsai?” domanda lui tirando fuori una moneta e
inserendola dentro la fessura verticale dell'aggeggio “Era il
pinguino, giusto?”
Annuisco
leggermente increspando poi le labbra in uno strano sorrisino che
tolgo immediatamente una volta resami conto dell'espressione da pesce
lesso che ho assunto. Comincia a giocare guidando la mano meccanica
verso la massa di animaletti colorati che Meg sta ancora cercando di
afferrare; sorprendentemente, al primo tentativo, la mano meccanica
si chiude intorno al mio pinguino. Robert sorride trionfante e, una
volta averlo tirato fuori dalla macchina, lo allunga verso la
sottoscritta. Gli sorrido grata, per la prima volta. Faccio per
prenderlo ma una Melanie un pò troppo esaltata, si frappone tra me e
il peluche, urlando allegra. “Aaah! Grazie, Robert! Non è quello
che volevo ma grazie lo stesso. È stato dolcissimo da parte tua!”
afferra il pupazzo schioccando un bacio sulla guancia di Robert.
Faccio un'espressione inorridita. Melanie si sta chiaramente mettendo
contro di me, glielo leggo in quel suo sorrisino scaltro.
“Megan,
hai finito?” chiedo cercando di ignorare quella sgallettata; mi
avvicino al fianco di Megan che è concentrata più che mai su quel
peluche che non ne vuole sapere per niente di venire fuori all'aria
aperta. “Su, Meg, stiamo per mettere radici qui!” mi lamento
scuotendole il braccio. Ovviamente la considerazione da parte sua è
bassissima se non nulla.
“Se
vuoi posso prendertelo io.” si offre Robert con un sorriso,
sbucando da dietro le mie spalle ancora avvinghiato a quel
mostriciattolo che comunemente chiamo Melanie. Quanto la sto odiando
da uno a dieci? Undici, no anzi, di più.
Megan
si volta lentamente rossa in viso. “Vuoi prendere tu il koala?”
biascica dopo quella che sembra un'eternità - giusto il tempo per
metabolizzare la notizia e rendersi conto di star facendo una
pessima figura.
“Fagli
prendere quel dannato koala, non ne posso più di stare qui davanti
ad una stupida macchinetta.” sentenzio staccandola a forza
dall'aggeggio elettronico che viene occupato immediatamente da
Robert. Megan è andata nuovamente in iperventilazione a giudicare
dalle parole sconnesse che sussurra e dai sorrisi ebeti che sfodera
di tanto in tanto.
“Perchè
non andiamo sulla ruota panoramica?” suggerisce Melanie che ha
tanto l'aria di una che si sta annoiando. Con uno scatto mi volto
verso di lei, sgranando gli occhi: chiunque sa che odio
la ruota panoramica, chiunque sa che soffro di vertigini, chiunque
compresa questa sottospecie mal riuscita di amica. Sta chiaramente
mettendo a dura prova la mia pazienza.
Dopo
qualche minuto, finalmente, Robert si allontana dalla macchinetta
trionfante, stringendo tra le mani quel ridicolo koala - che somiglia
vagamente ad un cane - che ha catturato l'attenzione di Megan.
“Grazie
mille.” riesce a mormorare lei, miracolosamente senza impappinarsi
- forse si sta abituando alla sua presenza “Kim, non è
meraviglioso il mio koala?” cinguetta poi rivolgendosi a me con un
sorriso estasiato.
«Sì,
come un calcolo renale,» commento acida “Adesso andiamo via, per
favore?”
Robert
mi guarda leggermente dispiaciuto. “Vuoi già andare via? E la
ruota panoramica?”
No,
grazie, non ho assolutamente un buon rapporto con i posti troppo
alti; ovviamente è troppo umiliante dirglielo così opto per una
mezza bugia. “Non mi piace quella cosa.”
“Non
ti piace o hai paura?” chiede lui stendendo le labbra in un
sorrisino obliquo.
“Ehm...
in realtà abbiamo appena mangiato.” mente Megan riacquistando
improvvisamente l'uso della parola “e poi io voglio andare nel
tunnel dell'amore!”-
Annuisco
sicura “Ecco appunto. Noi andiamo al tunnel dell’amore.” dico
con l’espressione più convincente che possiedo, reprimendo un
conato di vomito al solo pensare a quella giostra inutile riservata
alle coppiette che la utilizzano più che altro come luogo per
l’accoppiamento.
“Ah,
va bene.” mormora Robert incerto “ci vediamo al tunnel tra
quindici minuti. Noi saliamo sulla ruota”
“Voi
due sulla ruota?” ripeto dubbiosa, sperando di aver capito male. Da
soli? Oh non li lascerei mai da soli! Chissà cosa possono fare quei
due, stretti in una cabina di due metri quadrati, in quindici minuti!
Deglutisco a fatica e tiro una gomitata a Megan che sta per dirigersi
verso la giostra degli innamorati “Il tunnel può aspettare, Meg”
dico categorica “la ruota panoramica ci reclama!”
Mi
fissa con occhi confusi “Tu soffri di vertigini!” mi ricorda,
abbassando la voce giusto per non farsi sentire da Robert e Melanie
che chiacchierano complici, in attesa di pagare il biglietto.
«Lo
so.» rispondo «ma non possiamo lasciarli da soli, Megan. Insomma,
Melanie è in compagnia del ragazzo dei tuoi sogni e tu non fai una
piega?»
«Non
posso mica picchiarla! Nè tantomeno intromettermi tra loro!»
Megan
è troppo dolce e buona per distruggere i sogni di gloria di Melanie,
beh io no. Le amiche non devono avere segreti inconfessabili, è una
legge universale che Melanie avrebbe rotto se noi non l’avessimo
beccata con Robert. Dobbiamo avere la nostra rivincita!
Chissà
perchè il mio discorso eroico non mi convince del tutto; c'è una
punta di gelosia in tutto quello che penso... Oh mio Dio! Ma cosa
vado a pensare?
Il
freddo non aiuta a far circolare l’ossigeno nel mio cervello.
Inoltre,
proprio io ho il coraggio di lamentarmi!?! Che incoerente che sono
diventata! Non ho ancora detto a Megan che Robert è il mio
insegnante di piano e non oso farlo: quella sua apparente calma non
riusce a convincermi.
«Vuoi
davvero salire lì sopra?» mi chiede ridestandomi dalle mie
riflessioni
«Ho
una fottuta paura, ma non li lascio di certo da soli! Posso contare
su di te, Meg?»
Scrolla
il capo scompigliando quei suoi eterei capelli biondi «Tutta la
vita».
“Per
favore, sta calma!” implora Megan tappandomi la bocca con la mano
cercando in tutti i modi di reprimere le mie urla terrorizzate. La
situazione non è delle più rosee. Perchè ho snobbato alla grande
la mia paura dell'altezza e mi sono infilata in questo abitacolo
asfissiante che a malapena contiene tutti e quattro? Ma certo, solo
perchè Melanie sta tentando di flirtare con Robert e, ciliegina
sulla torta, lui ci sta eccome!
“Come
posso stare calma??” sbraito scrollando la sua mano in malo modo
“Siamo a più di 20 metri d'altezza, con quei due che tubano come
piccioni in calore e soprattutto sto per vomitare! Non posso stare
calma!”
“Kim,
stai realmente per vomitare?” mi chiede la mia amica schifata,
indietreggiando e schiacciandosi contro la parete verniciata di
rosso.
Mi
alzo dal sedile e mi avvicino a lei barcollando. “Non osare mai più
allontanarti da me quando sono in queste condizioni!” la minaccio
puntandole l'indice contro il petto
“Sei
un po' troppo pallida per i miei gusti...” mormora lei “Fila a
sederti e fai il possibile per non svenire!” mi ordina poi
Come
se fossi capace di impedire alla mia testa di girare così
vorticosamente. Perchè non me ne sono rimasta coi piedi ancorati a
terra? Perchè non soono andata a fare quella benedetta giostra per
gli innamorati, eh? Perchè sono un'idiota, ecco perchè!
Con
passi lenti mi avvicino al sedile che prima ho occupato, ma un
improvviso movimento della giostra mi sballotta per bene, quasi fossi
una bottiglia di champagne e sono certa che sarei caduta non molto
elegantemente, magari provocandomi un trauma celebrale... come se la
nausea non bastasse. Fortunatamente per me l'impatto col suolo non
arriva, Robert mi ha salvato la vita o meglio la testa.
“Faresti
meglio a non alzarti dal sedile.” mi dice rimettendomi in piedi; mi
aggrappo alla sua felpa nera cercando di non afflosciarmi. Questa
giornata non la dimenticherò per tutta la vita. “Kim, stai bene?”
“Per
nulla...” biascico serrando gli occhi senza lasciarlo andare. È da
stupidi pensare che lui sia il mio scoglio sicuro in mezzo ad un mare
in tempesta?
Oh
buon Dio! Sono fuori di testa!
Fa
un piccolo movimento e magicamente mi ritrovo seduta, con il suo viso
preoccupato ad un centimetro dal mio. “Respira profondamente. Tra
qualche minuto saremo giù.”
“Voglio
scendere...” piagnucolo, mandando a benedire l'orgoglio, la
freddezza, il cinismo e compagnia bella.
“Tesoro,
perchè sei salita? Soffri di vertigini, volevi suicidarti?2 chiede
la voce preoccupata di Melanie. Per la prima volta in questo
pomeriggio si è ricordata che è una mia amica! Beh meglio tardi che
mai!
Nonostante
vedo che tutto gira, noto lo sguardo accigliato di Robert a cui,
sicuramente, non è sfuggito il piccolo dettaglio detto da Mel. Oh,
sono fottuta!
“Mi
spieghi perchè sei così idiota?” sbotta Robert una volta sceso a
terra, avvicinandosi a me e lasciando Melanie e Megan più avanti di
qualche passo... L'ho già detto che sono nei guai? La sua
espressione è a dir poco furiosa
“Soffri
di vertigini?” mi chiede emettendo una specie di sibilìo e io mi
limiro ad annuire “Cazzo! Kim ma ti rendi conto? Stavi per svenire
lì! Cos'è, volevi dare una prova di coraggio?”
“Falla
finita, Pattinson.” non ho altre parole con cui rispondergli
“Sei
sempre la solita ragazzina!” sbuffa accendendosi una sigaretta; io
abbasso lo sguardo, maledicendo la malsana idea di farmi un giro su
quella maledettissima ruota che stava per farmi vomitare anche
l'anima.
“Non
volevo lasciarti solo con lei, brutto idiota...” sussurro poi tra
me e me, aumentando il passo per allontanarmi da lui. Mi avvicino
silenziosamente a Megan e Mel che parlottano fitto tra loro;
raggiungo la mano di Megan e la stringo richiamando la sua
attenzione:
“Possiamo
andare via?” le chiedo, cercando di avere un'espressione da
cucciolo bastonato
“Stai
ancora male?” s'intromette Mel
“No,
sto bene adesso. Ho solo mal di testa.”. Ritorno a fissare con fare
eloquente Megan e, a giudicare dalla sua faccia, non ha tanta voglia
di abbandonare la gitarella al luna park, nonostante ciò piega le
labbra in un sorriso comprensivo e fa per salutare Melanie con due
baci sulle guance.
Non
mi va però! Non me la sento di costringerla ad andare via,
soprattutto adesso che nei paraggi c'è il suo sexyssimo attore...
non sarei un'amica...
“Ho
un'idea!” mormoro “Resta pure, vado alla farmacia più vicina a
comprare delle aspirine per il mal di testa, tornerò tra un pò.”
“Sicura?
Non vuoi che ti accompagni?”
Scrollo
il capo. “Non mi perderò mica. Portland è un buco!” con un
sorriso rassicurante mi congedo, uscendo dal luna park.
Rimpiango
all'instante di aver lasciato a casa la mia bambina, adesso sono
costretta a camminare a piedi fino alla via principale.
Svolto
in una stradina ma mi sento bloccare per per un polso. Mi giro
lentamente, temendo già il peggio, e sospiro sollevata quando mi
rendo conto che è solo Robert. “Scappi Kim?” mi sussurra
guardandomi serio
“Ma
per favore! Io non scappo mai e poi perchè dovrei farlo da te,
Pattinson?” dico sbuffando e strattonando il braccio per liberarmi
“Sta
a te rispondermi.” mi dice lui
“Oh
ma per piacere! Senti io ho già un mal di testa terribile, non
voglio aumentarlo litigando con te.” gli dico esasperata
“Prima
hai detto qualcosa che non ho afferrato in pieno...” risponde,
invece lui mollando la presa sul mio polso. Sgrano gli occhi,
sentendo il sangue affluire sulle guance. Che abbia sentito?
Accidenti a me!
“Non
ho detto niente.” bofonchio sulla difensiva. Pare fintamente
accondiscendente, forse non se l'è bevuta.
“Domani
ci sarà la nostra lezione di piano, giusto?”
Annuisco
leggermente sorpresa, non mi aspettavo che accantonasse il discorso
così rapidamente.
“Ma
bene!” urla una voce che conosco fin troppo bene, proveniente da
pochi metri più in là. “Quindi voi due vi conoscevate già! Avrei
dovuto immaginarlo, sono stata un'idiota.” commenta Megan con un
tono che terrorizzerrebbe persino Hulk in persona. “Mi hai mentito.
Hai detto che non si era presentato nessuno al tuo annuncio, hai
infranto l'unica regola che vigeva tra noi. Sei un'ipocrita, Kimberly
Harris!” le sue parole mi gelano, cavolo non doveva saperlo così!
Dovevo dirglielo io!
«No
Megan aspetta fammi spiegare... Io volevo dirtelo ma avevo paura che
tu...» cerco di rimediare aal danno che io stessa ho combinato ma
lei mi zittisce con un'occhiata omicida.
«Avevi
detto che dovevamo fare qualcosa perchè Melanie mi stava portando
via il ragazzo che mi piaceva ma la verità è che tu stessa volevi
star con lui. Non voglio più avere niente a che fare con te!» mi
dice con sguardo furioso, poi si volta e se ne, lasciandomi immobile
come una statua a riflettere sulle sue ultime parole.
*********************************************
Puona
zera.
Sono
iooo, Ryry_
Vi
degnerò ancora una volta della mia presenza u.u
Nòòò,
ma scherzo ovviamenteee!! Mie stelline adorate *____*
Quante
soddisfazioni mi date ^___^
Continuate
a recensire o vi uccido atrocemente
{e poi non dite che
non vi lascio libertà di scelta U.U}
come
sempre ringrazio le 16 preferite e le 22 seguite... Glassie glassie
^.^
Adesso
rispondo ai commentini *.*
Sophief88:
Tu devi recensire subitissimamente u.u
non puoi dimenticarti di noi!
Nò, così non va U_U a proposito, ma cosa hai scritto di bello
quindi??
[me curiosa u.u]
Beeeeeh, mica possiamo dirti ciò che
succede,
arcipigna ù.ù tzèèè lo scoprirai insieme alle altre,
qui non si fanno preferenze U_U
Bacii^^
Enris:
la gelosiaaaa se ti prende non va più viaaaaaaaaaaaaa
*urla come una
papera strozzata*
ehm, che dici vado a Sanremo? xD
Grazie
mille per la recensione ù.ù
Ryry_:
adesso basta! Non puoi autorecensirti, insomma!
E non posso nemmeno
autorispondermi -.-
lazzari:
Benvenuta nuova lettriceeeeeeee *coro da stadio*
ottima
domanda! La ninna nanna non era per Kim? O.o
oh e io che pensavo di
aver capito giusto ç_ç e se non è per lei, per chi è?
Mmmmmh.....
appena ci penso te lo dico U.u
_Miss_:
Ciaoooooo!!! Graccieee mille ^^ Robert da Melanie che ci fa?
Un'altra
buona domanda!
*va da Scrittrice a riferire*
Ryry:
cosa ci fa Robert con Melanie?
Scrittrice:
L'idea era tua -.-
R:
Oooooh °O° ma io non lo sho!
S:
zitta idiota!
R:
nessuno mi apprezza ç.ç
S:
sei un disco rotto! Ripeti sempre le stesse cose -.-
R:
ma perchè fanno effetto!
S:
non fa nessun effetto -.-
R:
e invece si! Effetto acqua bagnata U.u
*Scrittrice
rinchiude Ryry al manicomio*
Bene,
adesso è lo spirito di Ryry_ che vi parlaaaa ooooooh.....
buona shera
^O^
qui
fa un tantino freddolino ed è tutto biancooo *oooooh*
ma
quant'è bello questo posto *ò* quasi quasi resto qui!
Ci vediamo
alla prossima puntata yeeeeah u.u
Ryry_
|
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Capitolo 7 *** 7 ***
07
Non
ci posso credere che proprio io, Kim Harris abbia fatto una cosa del
genere, non a lei, non a Megan, la mia migliore amica!
Che
poi diavolo, perchè?
Robert
Pattinson mi dà lezioni di piano e allora? Cosa c'è di così strano
che gliel'ho dovuto tenere nascosto? Sono veramente un'idiota. Le
parole che ieri al luna park mi ha detto me le sono meritate tutte,
sono un essere infimo che non merita un'amica preziosa come lei, però
c'è una cosa che non concordo... non sono cotta di lui e non sono
voluta andare al luna park per non lasciarlo solo con la mia... mmm
come definirla? Amica? No troppa importanza, oca senza cervello/ex
amica è più appropriato, Melanie, ci sono andata perchè era nei
nostri piani, mia e di Megan sin da quando siamo uscite da scuola. E
no non sono salita sulla ruota con il rischio di sentirmi male solo
perchè avevo la gelosia che mi bloccava il respiro... Oh al diavolo!
Ha ragione su tutta la linea! Mi sono presa una cotta per quel
cretino senza che me ne accorgessi! Mi è entrato dentro piano,
prendendo, giorno dopo giorno, posto nel mio cuore e ora che me ne
sono accorta, o forse ora che lo ammetto con me stessa non posso
parlarne con l'unica che potrebbe capirmi perchè il ragazzo in
questione è lo stesso che piace anche a lei... Merda che situazione!
Sono
arrivata a scuola già da una decina di minuti e la cerco con lo
sguardo, voglio parlarle, provarle a spiegare le cose dal mio punto
di vista, ma ancora non è arrivata.
La
aspetto fino a che non sento il suono della campana, così sconsolata
mi avvio a lezione, biologia se non sbaglio. Quando mi siedo sono un
tantino agitata, Megan è la mia compagna di laboratorio e non può
lasciarmi sola, sa quanto odio questa materia e anche se è
arrabbiata con me non può farmi una cosa del genere... vero?
Ok
mi sono sbagliata, se è arrabbiata lo può fare, così come ha
fatto. Mi sono sorbita due ore con quella palla della professoressa
Schneider e ora ho la testa che mi scoppia. Per fortuna che ho
letteratura così riesco a rilassarmi un po', oltre alla noia delle
prime ore devo anche considerare il fatto che ieri sera i mille
pensieri e il dolore per le parole di Meg non mi hanno fatto chiudere
occhio... Mi guardo attorno sperando di vedere la sua figura accanto
agli armadietti ma la mia illusione svanisce subito, non c'è... Ho
il presentimento che non si sia presentata a scuola... Aaaah! Ma
perchè deve succedere tutto a me?
Il
mio sproloquio mentale viene interrotto dalla visione della sua
camminata, è lei ne sono sicura, la riconoscerei ovunque. Traggo un
sospiro e facendomi forza la rincorro:
“Meg,
ehi Meg aspettami!” continua a camminare come se non mi avesse
udita ma so per certo che lo ha fatto
“E
dai Meg fermati!” le dico arrivandole accanto e le lancio
un'occhiata.... Sarebbe stato meglio non averlo fatto, ha gli occhi
segnati da profonde occhiaie, peggio delle mie, ed è senza trucco,
il che, conoscendo il tipo, è gravissimo
“Meg
ti prego, fammi parlare.”
“Sto
facendo tardi a lezione, evapora.” mi gelo nel sentire il suo tono,
mai l'ha usato rivolgendosi a me
“No
Meg, anche a costo di fartela saltare la lezione io devo spiegarti,
c'è stato un equivoco ieri e sei scappata senza neanche darmi il
tempo di...”
“Ma
davvero? Un equivoco?... Consideri un equivoco il fatto che tu e
Robert vi conosciate così bene o il fatto che sia lui il tuo
insegnante di pianoforte Kimberly?” mi dice inarcando un
sopracciglio e fermando la sua camminata... mi fermo anch'io e
rifletto sul fatto che raramente mi chiama con il mio nome intero
“No...
non intendevo questo... Lui è il mio insegnante di piano è vero, ma
se non te l'ho detto è...”
“È
perchè sei un'egoista, perchè trovavi esaltante il fatto che un
attore ti dedicasse tutte quelle attenzioni e non volevi essere
seconda a nessuno. Il fatto che ieri Mel ci sia uscita ti ha mandato
fuori di testa, ti stava superando, sei persino salita sulla ruota
panoramica per stare con lui! Ma ti rendi conto di che essere
ignobile sei? Ti vantavi di essere la mia migliore amica quando mi
nascondevi la cosa più importante, mi incoraggiavi con Robert quando
in realtà lo volevi e lo vuoi solo per te...
Beh
ti do una notizia, ora è tutto tuo, non hai più me fra i piedi, vai
a prendertelo... Io con te ho chiuso Kimberly, mi fai solo schifo.”
ascolto il suo monologo in silenzio e il peso delle sue accuse mi fa
abbassare la testa, non ho il coraggio di guardarla in faccia e
leggere il disgusto che prova, quello che io stessa sento per la mia
figura... Davvero sono così? Sono davvero tanto orribile?... Mentre
sono persa nelle mie riflessioni lei sospira e dopo avermi data una
spallata mi supera e se ne va alla sua lezione, lasciandomi sola in
corridoio con un peso gigante nel cuore e gli occhi che tremano per
la voglia di piangere che sento...
Cammino
nervosamente avanti e indietro per il corridoio semivuoto della
scuola, aspettando che la porta dell'aula un tempo in disuso si apra
lasciando così uscire la troupe di attori e registi che la
utilizzano come set da qualche giorno a questa parte.
Ho
deciso di fare un tentativo estremo, per quanto mi pesi chiedere
aiuto proprio a lui, che è al tempo stesso la mia gioia e la mia
pena, so che è l'unico che può far qualcosa per risolvere questa
situazione. Certo le parole che prima mi ha rivolto Megan sono dure
ma la conosco da diciotto anni e per quanto in questo momento mi odi,
non può davvero dire sul serio quando dice di voler chiudere...
Intenta
a riflettere non mi sono accorta che tutti stanno uscendo da questa
benedetta aula, così quando mi riprendo mi lancio verso l'interno
della stanza, trovando Robert intento a staccarsi la retina nel
tentativo di togliersi le lenti a contatto dorate. Rimango a guardare
la scena con il battito del cuore accelerato per la consapevolezza
che ho ora dei miei sentimenti per lui, ma scuoto la testa e mi
faccio forza, non sono qui per me, ma per la mia migliore amica! La
truccatrice che ancora è qui e che lo sta aiutando si accorge della
mia presenza e con un saluto frettoloso si congeda lasciandoci soli e
in totale silenzio:
“Sei
venuta a picchiarmi per la storia di ieri?” interrompe il silenzio
con la sua risatina odiosa
“Per
quanto mi piacerebbe romperti il setto nasale, devo farne a meno.
Sono qui solo per... per chiederti scusa.” gli rispondo
balbettando, non riuscendo però a mettere da parte l'astio che
tutt'ora provo per lui. Mi guarda stranito, con un'espressione a metà
tra il divertito e lo scettico. “Sono seria” affermo allora,
sperando, così, di chiarirgli ogni dubbio.
“Scuse
accettate.” mormora dopo attimi di silenzio, infilandosi il bomber
nero; con gesto rapido poi, afferra un pacco di sigarette che giace
su una sedia e lo mette all'interno della tasca dei jeans. Dopo che
ha finito si volta e un'espressione sorpresa si dipinge sul suo viso
nel trovarmi ancora qui. Stringe gli occhi. “Ti serve qualcosa?”
“Beh,
ecco...” ci siamo, questo è il momento che aspettavo, il problema
è che non so come dirglielo “Meg non mi parla più. Mi ha detto
esplicitamente di lasciarla in pace, non ha voluto ascoltarmi. Mi
odia ed è colpa tua! Come minimo dovresti mettere apposto la
faccenda, no?” ecco l'ho detto, ma forse non è questo il modo...
“Colpa
mia?” ripete accigliandosi, teoria confermata, non era questo il
modo. “Non è colpa mia se tu le hai mentito. Le buone amiche non
mentono, Kimberly.”. Perfetto! Mi ci voleva giusto questo per
sentirmi meno stronza nei confronti di Meg... e poi sentirmi chiamare
con questo tono anche da lui mi fa accapponare la pelle, non mi piace
per niente.
“Io...
io non volevo mentirle. Credevo di aver fatto la cosa giusta.”
cerco di giustificarmi
“Non
sembra la cosa giusta adesso.” dice con voce seria e ovvia al tempo
stesso e io abbasso il capo, diavolo ma che c'è oggi? Una
manifestazione per far sentire Kim una stronza allo stato puro?
“Credi
che non me ne sia accorta? Credi che non ci stia male? Che non mi
faccia schifo da sola per quello che ho fatto?” sbotto rialzando la
testa fiera, non abbandonandomi alle lacrime che per la seconda volta
in giornata spingono per uscire, e incontrando il suo sguardo
dapprima sorpreso e poi serio mentre mi fissa
“Il
motivo per cui sono qui è semplice Robert, vuoi aiutarmi?” dico
con voce ferma mentre lui mi fissa in silenzio
“Non
vuoi? Pazienza me ne farò una ragione. Non ti obbligo stavolta.”
continuo sempre senza ottenere risposte e questo per me è tutto,
sono stata una stupida a credere che lui volesse aiutarmi, in fondo
chi sono per lui? Una ragazzina che lo tratta male, lo picchia e a
cui dà delle maledette lezioni di piano!
Abbasso
le spalle e mi volto, poi quando sono alla porta e la sto per aprire
mi chiama: “Vuoi davvero il mio aiuto?” mi chiede con uno strano
tono. Annuisco voltandomi per vedere la sua espressione e avrei
preferito non averlo fatto. Leggo chiaramente sul suo viso
un'espressione maliziosa, lascìva e a lettere cubitali sulla sua
fronte trovo scritto “E
tu che mi dai?”
“Solitamente
mi piace fare favori, sono sempre tutti pronti a ricambiarti quando
vuoi. E io avrei un'idea in proposito. Ti farò perdonare da Megan
solo se mi lasci campo libero con Melanie.” sgrano gli occhi e
boccheggio in cerca d'aria che purtroppo non sento arrivare, la mia
gola si è chiusa di fronte a questa sua ultima frase, che non solo
fa cadere ogni mia speranza di farmi perdonare da Meg, ma fa crollare
anche ogni piccola speranza e illusione che riponevo in lui! Qui non
si tratta di Melanie maledizione, si tratta di me e della mia amica!
Se vuole quella svampita che se la prenda, tanto sono adatti l'uno a
l'altra, a me non interessa, a me interessa solo Megan!
“Sei
un essere viscido, Pattinson! Sono venuta qui perchè speravo di
trovare un aiuto in te e invece no! Credevo che in questi giorni
passati insieme mi avessi conosciuta un pochino e che capissi quanto
per me l'amicizia con Megan è importante! Ma col cavolo! Ti sei
dimostrato per l'ennesima volta per il bastardo che sei! Mi fai
schifo! Non ho bisogno di te, ne ora ne mai, vuoi Melanie?
Prenditela, ma tu con me hai chiuso, razza di fallito!” gli urlo
inferocita calciando poi la sedia che ho davanti con così tanta
forza da farla arrivare all'altro capo della stanza e poi
abbandonando l'aula, imprecando contro chiunque mi sbarri la strada.
Sono
veramente furiosa, vedo completamente nero e accelero maggiormente il
passo per arrivare alla macchina, in modo da poter finalmente tornare
a casa e lasciarmi andare ad un pianto liberatorio. Che schifo, che
persona disgustosa che è, mi sono presentata da lui con il cuore in
mano, cioè all'inizio non ho cominciato proprio bene, però pensavo
che avesse capito quanto bene voglio a Meg e quanto sono persa senza
di lei, invece il suo unico scopo è quello di portarsi a letto
Melanie!
Ma
che lo facesse! Chi se ne importa! Sono due esseri che si meritano
quei due!
La
cretina sono io che ho mandato a puttane la mia amicizia con Meg per
lui, per lo schifo di uomo che è! Aaaah il solo pensiero mi fa
accapponare la pelle!
Quando
esco da scuola e raggiungo la mia macchina ho il cuore che batte
furioso e il respiro accelerato, sono troppo agitata per mettermi
alla guida, rischierei di compiere qualche sciocchezza, quindi mi
impongo di calmarmi e comincio a fare grandi respiri:
“Sono
io stavolta a doverti chiedere scusa.” sento mormorare alle mie
spalle e mi irrigidisco immediatamente, la sua sola voce fa di nuovo
agitare il mio povero cuore
“Kim
ascolta...”
“Lascia
stare, sono stata una cretina a pensare che potessi aiutarmi. In fin
dei conti hai ragione, l'amica è mia, l'errore è il mio, devo
risolvere da me.” lo interrompo gelida senza voltarmi
“No,
non è questo che volevo dire io, è per questo che mi scuso. Sono
stato un mentecatto a dire certe parole.”
“Non
c'è bisogno, te l'ho già detto. E ora perdonami ma devo andare.”
continuo a parlare senza voltarmi, non ho il coraggio di perdermi nei
suoi occhi, così apro la macchina e faccio per aprire lo sportello
ma in un secondo mi sento afferrare per il polso e girarmi, così da
avere il suo viso a pochi centimetri dal mio
“Hai
ragione su tutto quello che mi hai detto, sono un fallito, un
viscido... ma ti sbagli sul fatto che non ho compreso quanto tu tenga
a Meg, perchè so che senza la tua migliore amica ti senti persa ed è
per questo che farò di tutto per farvi fare pace.” mi dice serio e
io non riesco a respirare tante sono le emozioni che la sua
vicinanza e il contatto dei nostri corpi mi procurano
“Non...
non devi sentirti in dovere Robert. Sono in grado di cavarmela da
sola.”
“Lo
so, ma io voglio aiutarti e scusami anche per la pessima battuta su
Melanie che ho fatto. Non ho resistito a non provocarti, volevo
vedere ancora la tua espressione imbronciata per farti distrarre e
alleggerire un po' la tensione che si era creata, ma non ho fatto
altro che peggiorare la situazione, scaturendo tutta la tua rabbia.
Ho la sensibilità di un elefante e sono mortificato... puoi
perdonarmi?” mi dice lasciando la presa e allontanandosi di qualche
passo, parlando in modo svelto e torturandosi quei poveri capelli. Lo
guardo ammutolita metabolizzando quello che mi ha detto... voleva
provare a fare una battuta e io non ci sono arrivata... che idiota!
“Rob
tranquillo, non ti agitare... Siamo stati due cretini e io ho
veramente esagerato con le parole...”
“Ci
sarebbe da scriverlo sul calendario che l'orgogliosa Kimberly Harris
ha chiesto scusa per ben due volte nello stesso giorno al
sottoscritto.” mi dice guardandomi sarcastico e anch'io faccio una
risatina, dandogli una leggera spallata
“Ma
smettila idiota.”
“Parlando
di cose serie, hai qualche idea su come parlare a Megan?” mi dice
tornando serio e io mi rabbuio
“No...
non vuole più vedere la mia faccia.”
“Mi
dispiace da morire Kim, e pensare che sono stato io a creare tutto il
casino...”
“No
tu non c'entri niente, la colpa è la mia che non le ho detto subito
la verità e ancora oggi non mi spiego il motivo...” dico assorta
nei miei pensieri
“Non
deprimerti, vedrai che riuscirò a farti perdonare da lei, parola di
lupetto!” mi dice imitando il segno dei boy-scout e strappandomi un
sorriso
“Non
dovrebbe essere parola di vampiretto?” gli chiedo sarcastica e lui
finge di pensarci
“Sarebbe
difficile avere dei boy-scout vampiri, chi sarebbe quel folle che
vorrebbe fargli da insegnante?”
“Cretino.”
gli dico prima di scoppiare a ridere, la prima risata vera da ieri e
il merito è suo, che con poche e semplici parole mi ha riacceso la
speranza nel cuore, la speranza che tutto possa tornare normale...
Grazie Robert...
*********************************************
Hola ragazzeeeeeeeeeee!!!!!!
Per la vostra gioia, o sfortuna a secondo dei punti di vista, sono tornata per rispondere alle vostre recensioni...
Se non fosse chiaro sono io, SCRITTRICE!!!! bwahahahahaha
come sono contenta di vedere che la storia continua a piacere e come sn
contenta d sapere che nn siete scappate avendo lasciato per queste due
settimane il tutto in mano a Ryry!!!
Come vi voglio bene topine adoratee *-*
ma bando alle ciance, passiamo ai ringraziamente e alle risposte...
come sempre ringrazio chi legge e chi mette tra le seguite e le
preferite
e ora??? beh rispondo alle
recensioni:
NeverThink:
Roooo ma sciauuuuu!!! qnt sono contenta che sei tornata a dirmi cosa ne
pensi, lo sai che tengo molto alla tua opinione e come potrai vedere ho
fatto molta + attenzione ai punti. aspetto di leggere la tua prossima
recensione, visto che per il modo di descrivere i sentimenti di Kim mi
sono ispirata molto a te, un bacione ti voglio bene! ricordatelooo
Enris: come hai potuto
leggere Meg è super arrabbiata e proprio non so dirtelo se
riusciranno a far pace, per il momento abbiamo Rob dalla nostra quindi
tutto può succere.
un grande bacio e graziee per lee tue continue recensioni, sono importanti *-*
Sophief88: Angela ma ciaoooooooo!!!!!!!!! Shono tornataaa!!! bwahahahaha xD
mi dispiace dirti, anche se te ne sarai accorta da te, che non
c'è stata nessuna lezione, per ora Megan ha priorità su
tutto.
Spero cmq ke il chap t sia piaciuto e nn vedo l'ora di sapere cosa ne pensi, un baciooo
cris91: ciao new!!!!!
contentissima che t piaccia tanto, anke se un po' mi dispiace per Mel, forse abbiamo esagerato con lei xD
spero di leggere tue nuove recensioni xD
lazzari: *o* e finalmente torno a rispondere a te lory!
è tanto che non rispondo ad una tua recensione e probabilmente
ti sarai dimenticata chi sono, ma io mi ricordo benessimo e sono stra
mega felice che anche questa nuova storia ti piaccia! *o*
mi dispiace però deluderti, la scoperta di Meg non ha nulla a
che vedere con Mel, per una volta l'arpia nn c'entra fidati xD
sn curiosa d sapere se questo chap t sia piaciuto un bacioneee
_Miss_: ehi ciaooo!!!
sono contenta che le nostre risposte ti facciano ridere, perchè sono semplicemente cose che ci diciamo tutti i giorni!
dovresti sentire che spasso le nostre discussioni! xD
eh sì è proprio un guaio che Meg abbia scoperto tutto, ora bisogna vedere come poter aggiustare il tutto...
alla prossima, spero, un bacio grande grande
Ryry_: fiuuu sono arrivata all'ultima finalmente, mi sembrava di non finire più... mmmh?? oh ma guarda chi è l'ultima!
ciao teshoro come stai? tutto bene? è un po' che non ci sentiamo eh!
finalmente sono tornata a prendere il posto di comandante come è
giusto che sia e quindi comando di nuovo io bwahahahaha xD
A parte gli scherzi, GRAZIE DI TUTTO AMORE, non sto a specificare, ma
veramente GRAZIE di cuore... senza di te non saprei che fare...
ti amo vita mia! *-*
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Capitolo 8 *** 8 ***
08
Perchè più guardi
l'orologio e più il tempo sembra trascorrere lentamente?
Voglio uscire da qui, mi
sento soffocare, non voglio rimanere un secondo di più in questa
specie di gabbia però il tempo sembra non essere d'accordo con me...
uffa!
È da ieri che io e Megan
non parliamo e mi sembra un'eternità, stare a scuola senza
rivolgerle parola è così difficile che non vedo l'ora che suoni la
campana per tornare a casa e disperarmi nel mio letto...
Mi volto verso di lei,
seduta a tre file di distanza da me che sta scherzando con Rik... è
veramente infuriata se ha deciso di sedersi accanto alla piattola per
eccellenza.
So di aver sbagliato e me
ne sono accorta, però se non mi dà modo di spiegarmi come faccio a
chiederle scusa? Ieri Rob mi ha promesso che mi avrebbe aiutata, ma
in che modo?
Ne abbiamo parlato per un
po' nel parcheggio della scuola, ma non ci è venuto in mente
nulla...
Sono così depressa che
ieri sera, quando i miei mi hanno proposto di andare a cena al Mec ho
rifiutato, lasciando sorpresi loro e me in prima persona.
L'ho sempre detto, io
senza Megan non sono nulla, se mi sono dimostrata così coraggiosa
era perchè avevo lei accanto, la vera forte tra di noi è sempre
stata lei e io non facevo altre che assorbire la sua forza...
Mi ridesto dalle mie
riflessioni quando sento il suono tanto atteso della campane
perforarmi i timpani, così sollevata raccolgo i libri alla rinfusa
mentre i miei compagni, da buoni bimbi quali sono, si ammassano
davanti alla porta per uscire. Siamo rimasti in pochi in classe, mi
volto e vedo che c'è anche Meg intenta a sistemare le sue cose così
con uno sbuffo rassegnato mi incammino verso la porta. Quando arrivo
davanti mi blocco e sbarro gli occhi, Rob è di fronte a me:
“Che ci fai qui?” gli
chiedo sorpresa
“Rimedio al danno che
ho fatto come ti ho promesso.”
“Che intenzioni hai?”
“Parlarle. Perchè non
aspetti fuori?” mi dice sorridendomi gentilmente e io incapace di
rispondere annuisco solamente uscendo e chiudendo la porta dell'aula
dietro di me.
Ho il cuore che batte a
tremila, il respiro accelerato e l'ansia che mi attanaglia lo stomaco
per quello che si diranno quei due, così divento un tutt'uno con la
porta e ascolto la loro conversazione:
“Megan posso parlarti?”
“Non ho nulla da
dirti.” il tono che usa mi fa accapponare la pelle
“Meg è colpa mia se
Kim...”
“Ho già detto a lei
che non mi interessa, quindi vedi di sparire.” lo zittisce e
immagino la faccia sorpresa di Rob
“Che ti interessi o
meno io devo raccontarti la verità, mi sono messo in mezzo a questa
storia e voglio risolverla.”
“Quale parte del 'non
mi interessa' non riesci a capire? Avete giocato complimenti, vi
siete divertiti, ne sono contenta ma ora lasciatemi in pace. Provo
così tanto schifo verso di voi che anche solo guardarvi mi fa venire
il volta stomaco. Siete fatti l'uno per l'altra, ora capisco perchè
vi siete trovati.”
“È qui che ti sbagli!
Io e Kim siamo solo amici!” le sue parole e il suo tono mi fanno
cadere anche più in depressione... cioè so che tra noi non potrà
mai nascere niente, ma sentirlo dire proprio da lui non può che
farmi stare ancora più male... “Se ti ha mentito, se ti ha detto
che non aveva trovato nessuno per le lezioni di piano è solo colpa
mia, sono stato io a supplicarla di dirti questa bugia, perchè non
volevo che si sapesse in giro, temevo che poi questo piccolo passa
tempo in cui evado dal mio personaggio venisse interrotto dalle fan
che mi sono ritrovato in questa scuola. Lei non c'entra nulla,
davvero...” le sue parole mi spezzano il respiro, si sta prendendo
tutta la colpa di quello che è successo, sta facendo veramente di
tutto per far sì che Meg mi perdoni... Mi sento gli occhi umidi così
li stringo forte impedendomi di piangere e decido di entrare, a
questo punto credo che sia giusto che appena è possibile anch'io
intervenga, così piano apro la porta e mi appoggio al muro alle
spalle di Meg, che non ha cambiato affatto la posizione da quando
sono uscita.
“Meg hai capito
allora...”
“Robert non mi
interessa! Le tue sono solo chiacchiere!”
“Ma è la verità!”
“Non me ne frega niente
del motivo per cui lo ha fatto! Lei mi ha mentito! Tu non puoi
capire, è mia amica da diciotto anni e mi ha mentito per una cosa
del genere, per un ragazzo, per te!”
“Lei non voleva però!
Ho sudato sette camicie per convincerla, perchè voleva correre
subito da te e raccontarti la novità. Anzi a dire il vero lei voleva
rifiutare il mio aiuto, mi odia, non sopporta la mia compagnia... Le
nostre lezioni avvengono solo perchè ne ha bisogno, altrimenti mi
avrebbe appeso ad un palo e dato fuoco! Meg Kimberly ti vuole troppo
bene per ferirti intenzionalmente...”
“Però l'ha fatto e per
questo non voglio più avere niente a che fare con lei, la odio.”
dice glaciale e si avvia alla porta. La apre passandomi accanto senza
degnarmi di uno sguardo e se ne va.
“Kim io non mi arrendo,
dovete fare pace.” mi dice lui agitato avvicinandosi a me
“Non preoccuparti Rob,
anzi grazie per aver tentato. Ormai ho perso la mia migliore amica.”
dico sconvolta piangendo. Sento le gambe cedere e mi lascio cadere,
ma il contatto con il pavimento non avviene perchè Rob mi stringe a
sé, un abbraccio forte a cui mi aggrappo con tutte le mie forze.
Stringo forte la sua maglia e sfogo le lacrime che in questi due
giorni hanno premuto tanto per uscire, grido disperatamente il mio
dolore mentre lui continua a stringermi e mi schiaccia il volto
contro la sua maglia soffocando i miei urli e cercando di
rassicurarmi.
Non so con esattezza
quando tempo trascorre, so solo che le lacrime non accennano a
fermarsi così come non si fermano le mani delicate di Rob che piano
mi accarezzano la testa e la sua voce che mi culla dolcemente.
“Vedrai che troverò il
modo di farvi fare pace, so essere molto testardo.” mi ripete
continuamente e io lo ascolto riacquistando piano il controllo di me,
tanto che mi rendo conto che le nostre posizioni sono cambiate, ora
siamo seduti, o per meglio dire lui è seduto ad un banco e io sono
sopra le sue gambe stretta a lui
“Non può finire così
un'amicizia così profonda come la vostra, non a causa mia.”
“Non è colpa tua
Robert.” trovo la forza di dire con la voce rauca a causa del
pianto e dividendomi dal nostro abbraccio per guardarlo in viso
“Invece sì, se io non
avessi detto quella stupida frase, o avessi guardato se lei era nelle
vicinanze, Meg non avrebbe scoperto nulla.”
“Come potevi sapere che
io non le avevo detto nulla di noi? Ha ragione lei, sono essere
infimo...”
“Smettila! Non voglio
sentirti dire queste cose.” mi dice prendendomi il viso nelle sue
mani e puntando il suo sguardo nel mio. Sono veramente pessima,
perchè nonostante il dolore che provo, in questo momento sto
pensando a quanto sia bello e che i nostri visi sono così vicini che
basterebbe un mio piccolissimo movimento per far combaciare le nostre
labbra... Arrossisco immediatamente al mio stupido pensiero e
distolgo lo sguardo, poi rendendomi conto che sono ancora seduta
sulle sue gambe mi alzo di colpo e maschero il mio gesto con l'ansia,
iniziando a camminare su e giù per l'aula. Lui mi imita e dopo
essersi passato la mano fra i capelli fa un lungo sospiro:
“Stasera esci con me e
con gli altri del cast? Ti farà bene distrarti un po'.” mi dice e
io mi blocco, riflettendo sulla sua proposta... credo che abbia
ragione, così voltandomi verso di lui annuisco.
Tutto
avrei pensato potesse accadermi tranne di ritrovarmi in un pub
accompagnata da attori! Mi sembra così strano essere qui con loro e
devo ancora capire perchè ho accettato il loro invito... ah no
quello lo so, ho accettato perchè ad invitarmi è stato Rob!
Forse
non avrei dovuto accettare, era meglio rimanere a casa a crogiolarmi
nella mia disperazione. Qualche ora prima dell'appuntamento ho
pensato bene di rifiutare l'invito ma non ho trovato il coraggio per
farlo: chissà come ci sarebbe rimasto male Robert. Adesso però, ho
chiaramente cambiato idea: mi trovo in un pub di cui a momenti
neanche sapevo l'esistenza, seduta accanto a lui e a il suo collega,
oserei dire bimbo, Taylor Lautner. Siamo qui da venti minuti e io non
ho ancora aperto bocca con nessuno, l'unica persona che conosco bene
è Rob che attualmente è impegnato in una discussione con il ragazzo
simile ad un armadio a muro, Kellan è il suo nome se non sbaglio e
la ragazza che si sente una diva, Nikki mi pare che si sia
presentata:
“Sei
d'accordo con me vero Kim?” mi chiede d'un tratto la ragazza che mi
è seduta di fronte. Una bellissima ragazza con gli occhi verdi e i
capelli lunghi castani lunghi fino alla vita
“Su
cosa? Scusa credo di aver perso il filo del discorso.” dico
imbarazzata e lei mi sorride amichevolmente.
“Tranquilla...
Stavo dicendo che secondo me quest'anno va molto di più Louis
Vuitton, Gucci è passata di moda.” mi dice seria e io non so se
scoppiarle a ridere in faccia o alzare gli occhi al cielo... Ma
insomma! Che razza di discorsi sono?
“Ecco
veramente... Credo che tu abbia ragione, avere una Louis Vuitton
nell'armadio è di vitale importanza!” dico cercando di essere
convincente e lei dopo avermi guardato intensamente torna ai suoi
discorsi sulla moda. Traggo un sospiro di sollievo e me ne torno ai
mie pensieri, vengo però attratta da una risatina leggera e così mi
volto e vedo che a farla è stato il ragazzo che mi è seduto
accanto:
“Ti
sei salvata in calcio d'angolo.” mi dice sorridendo...cavolo, che
sorriso!
“Dici
sul serio?”
“Sì, Ashley su questo argomento è un fenomeno e se qualcuno la
contraddice diventa una iena.”
“Oh
mio Dio, per fortuna allora che le ho dato ragione... anche se
esattamente non so cosa abbia detto.".
Ridacchia
sommessamente “Non hai l'aria di una persona che si sta
divertendo.” commenta poi con espressione curiosa.
“Oh,
beh, non è un periodo fortunato" mi limito a rispondere.
Taylor
annuisce sovrappensiero. "Problemi di cuore?”
“Ti
assicuro che i problemi sentimentali sarebbero gli ultimi della
lista.” commento scuotendo il capo. Lancio un'occhiata abbastanza
affranta a Robert che la intercetta immediatamente, arrossisco
violentemente e torno a concentrarmi su Taylor. Va bene, calma, ti ha
solo
guardato. Sentendo uno schiarirsi di gola mi rivolto verso di lui e
trovo ad attendermi uno dei sorrisi più perfetti che abbia mai
visto. Oh santo cielo, devo smetterla di fare l'innamorata, non è il
momento adatto.
“Non hai ancora bevuto niente, Kim.” afferma
accorgendosi che sono l'unica persona del gruppo a non avere un
bicchiere davanti a sè.
Sventolo
la mano con aria indifferente. “Non ho sete, sto bene così”.
“Come
vuoi. Invece io ho appena finito la mia birra, mi accompagni al
bancone a prenderne un'altra?”.
“Cos'è
hai paura che ti rapiscano a metà strada?” si intromette Taylor
sghignazzando.
Robert
fa una smorfia ignorandolo bellamente e si alza tornando a guardarmi,
così mi alzo anch'io dalla sedia e mi metto al suo fianco, se me lo
chiedesse lo accompagnerei fino in capo al mondo - oh no, ecco che ci
risiamo. C'incamminiamo verso il bancone del bar, dietro al quale un
barman sta dando bella mostra di sè facendo le solite acrobazie con
le bottiglie di alcolici - che io non posso ancora bere, perciò non
posso nemmeno affogare i dispiaceri nell'alcool.
“Come
stai?” mi chiede poggiando il gomito sulla superficie lucida del
banco.
Scrollo
le spalle, come posso sentirmi? “Da schifo”. Ecco, appunto.
“Non
è colpa tua.” dice quasi come se mi stesse rimproverando “è
stato un equivoco.”.
“No.
Io sono una pessima, pessima amica. Sono la persona più idiota e
subdola che abbia mai camminato su questo pianeta. Me lo merito.”.
Robert
alza gli occhi al soffitto sospirando.
“Non
è colpa tua, intesi?”
“Come
posso dire il contrario, Robert? Io dovevo dirle tutto, mi odio
profondamente per questo.” dici amareggiata prendendomi la testa
tra le mani. Stringo gli occhi e faccio qualche respiro in modo da
rimandare giù il groppo che mi si è formato in gola; Robert con un
gesto dolce mi solleva il capo e sorride vivacemente. “Sei ancora
in tempo, puoi sistemare tutto”.
“Non
posso! Non vuole più saperne niente di me!”.
Accenna
lievemente a qualcosa dietro le mie spalle, lo guardo confusa per poi
voltarmi: Megan ha appena varcato la soglia del pub, accompagnata da
Melanie che smanetta al cellulare. Oh oh. “Oh mio Dio!! boccheggio
sconcertata! Cosa ci fa lei qui?”
“L'ho
chiamata io!” sorride raggiante Robert, sventolando una mano in
direzione della mia ex amica. La prima domanda che mi viene in mente
è particolarmente idiota: perchè
ha il suo numero di telefono? Successivamente
ne formulo un'altra un po' più adatta al momento: cosa
le dirò, adesso?
“No.”
sussurro voltandomi nuovamente verso di lui "Io non posso parlarle.
Non ce la faccio, mi odia!”.
Robert
sbuffa impaziente. “Dov'è la Kim combattiva, eh? Tirala fuori!”
ordina poggiando le mani sulle mie spalle come a infondermi l'energia
sufficiente per fronteggiare Megan. “Kimberly, tira fuori le
palle”.
Dopo
un lungo, lunghissimo, sospiro, annuisco. Posso farcela, io devo
farcela! Mi liscio freneticamente la camicia bianca e nera a quadri e
marcio in direzione di Megan; faccio qualche metro prima di rendermi
conto che mi ha adocchiato e che, cosa più importante, sta
abbandonando il locale. Non posso lasciarglielo fare, esigo che mi
ascolti almeno un secondo!
Sento
una stretta lieve alla mano destra, abbasso lo sguardo focalizzando
il punto del contatto e rimango con un sorriso ebete dipinto sul viso
per quella che sembra un'eternità. Robert si è impadronito della
mia mano.
“Vai da lei e spacca tutto”.
“Non
te ne andare.” mormoro aumentando la presa. Di solito sono un
tipino coraggioso - e la gitarella al luna park ne è stata la prova
- ma oggi ho una fottuta paura di rovinare ancora di più la
situazione. Improvvisamente mi illumino: non può andare peggio di
così.
“Non
ho intenzione di andarmene, giuro”.
Respiro
a pieni polmoni cercando di soffocare l'ansia che sta per tramortirmi
e finalmente riprendo a camminare. Adesso o mai più.
Accelero
il passo e riesco incredibilmente ad afferrarla per un braccio prima
che sparisca aldilà della porta in vetro del locale, mi guarda con
aria omicida e mi sento gelare il sangue nelle vene: questo è il suo
sguardo da Hulk e mai, mai, mi è stato rivolto prima d'ora -
solitamente lo dedica a Rik, la piattola. sono l'ultimo anello della
catena alimentare della vita di Megan, perfino meno importante di
Rik, il che è tutto dire. Ma cerco con tutte le forze di non
scoraggiarmi, mi volto indietro e intercetto gli occhi verdi di
Robert che silenziosamente tifano per me e come per magia, tutto il
coraggio che credevo di aver perso viene fuori. Perchè a volte basta
solo un piccolo aiuto, per ricordarci che anche noi possiamo farcela,
che quella
persona spera in una tua vittoria... Perchè anche se per lui posso
essere soltanto una delle tante... ma lui, per me, è più di quanto
possa immaginare...
“Io
devo parlarti.” dico usando il mio tono categorico, della serie
'si-fa-come-dico-io-e-basta'; ma Megan non sembra essere del mio
stesso parere. “Ascoltami almeno un momento!” la prego.
Storce
il naso con aria cinica. “Ho sentito abbastanza. Perchè non
ritorni dal tuo amico, eh?” commenta indicando col capo Robert che
da lontano assiste alla scena.
“Io
e lui non siamo amici.” borbotto inacidita. “Non proprio,
almeno”.
Megan
arcua un sopracciglio. “Non siete amici? Quindi, cosa siete?”.
“Non
siamo nulla, accidenti!” sbotto al limite della pazienza. “Senti
ascoltami, a te ha dato fastidio questo fatto e lo capisco, ma io
posso rinunciare alle mie lezioni di piano, posso rinunciare a
rivolgergli la parola, posso rinunciare a guardarlo, posso
addirittura fingere che non esista!... Lo sai diavolo che non me ne
importa un fico secco... Non c'è nulla di cui m'importi se non di
te, di noi!"
C'è
qualcosa nel suo sguardo pronto a farmi pensare che forse ce l'ho
fatta, forse mi ha perdonata - ma ovviamente i guai difficilmente se
ne vanno. Ha gli occhi lucidi ma la sua espressione da dura non
accenna ad andarsene, oh accidenti ma cosa devo fare per meritare il
suo perdono? Scalare la torre Eiffel? No, perchè con una buona
imbracatura lo farei pure!
“Io
non ti credo più.” mormora infine per poi andare via e lasciarmi
lì in mezzo alla folla con l'espressione più depressa della storia.
Soffocando
le lacrime torno da Robert che, inaspettatamente, mi afferra per la
vita e mi attira a sè, circondandomi poi le spalle con il suo
braccio. È buffo pensare che la persona che sta tentando di
consolarmi è proprio quella che io allontanerei se solo Meg mi
perdonasse - forse io non merito nessuno, devo rimanere da sola,
eviterei di fare danni.
“Vuoi
che ti accompagni a casa?” mormora vicinissimo al mio orecchio; il
suo fiato caldo a contatto con la mia pelle mi provoca una scossa
elettrica alla base della nuca.
“Non
voglio rovinarti la serata.” confesso liberandomi dalla sua
stretta. “E poi ho il coprifuoco tra due ore”.
Sorride
come se avesse vinto alla lotteria per poi spingermi verso il tavolo
che prima avevamo occupato. "Sediamoci ma parla con me e lascia
stare quel mocciosetto!” dice alzando la voce giusto per farsi
sentire da Taylor che fa un'espressione piuttosto offesa.
“Non
puoi bere alcolici, giusto?” domanda retoricamente versando della
birra sul suo bicchierone di vetro. Annuisco leggermente, non ho
ancora raggiunto la maggiore età e secondo la legge americana non mi
è permesso neanche di mettere piede in pub stracolmo di alcool.
“Come
fate a divertirvi quindi?” domanda con aria ironica l'armadio a
muro, Kellan per intenderci.
Scrollo
le spalle. “Non è necessario bere per divertirsi. Io mi diverto
ugualmente.”
Robert
mi guarda incantato per qualche secondo mentre Kellan ridacchia senza
smettere di tracannare birra dal suo boccale.
“Vedi,
Kell, questa è la tipica frase che non sentirò mai pronunciare
dalla tua bocca. Accidenti, ha diciotto anni e riga dritto! Non
credevo esistessero più ragazze così!” interviene Nikki,
suscitando le occhiatacce del collega interpellato. Dopo la breve
parentesi, ognuno ritorna a parlare degli affari proprio senza badare
minimamente agli altri; d'un tratto una voce squillante mi fa
sussultare - mi rendo conto solo dopo che Melanie ha fatto la sua
comparsa, seguita a ruota da Megan. Sgrano gli occhi evidentemente
sorpresa: che Meg si senta in colpa e mi perdoni una volta per tutte?
Sono lì lì per gioire quando lo schiocco delle labbra di Melanie
sulla guancia di Rob interrompono il corso dei miei pensieri felici.
“Che
fate di bello?” cinguetta candidamente Mel scostandosi una ciocca
scura dal volto perfettamente truccato.
Robert
scrolla le spalle indifferente. “Ci riposiamo dopo una lunga
settimana di lavoro. Voi?” domanda come se gli importi realmente di
ciò che hanno in programma di fare.
“Voleva
andar via.” dichiara Melanie, scattando col capo in direzione di
Melanie che è entrata in catalessi: troppi attori, non sopravviverà.
“Poi, però, l'ho convinta a rimanere ancora un po'.”.
I
miei sogni di gloria si frantumano in un nano secondo, quindi Megan
non è ritornata per me ma per accontentare la richiesta dell'ochetta
starnazzante meglio conosciuta con il nome di Melanie. Oh fantastico!
“Rob
perchè non fai rimanere le tue amiche?” chiede Kellan vagamente
contento che altre due ragazze si siano unite alla truppa; ripongo
fiducia nel buonsenso di Robert, ma ovviamente non è un gesto
educato mandarle via.
“Oh
si, ma certo.” Robert si alza e con fare cavalleresco offre la sua
sedia a Melanie che sorride allegramente; ne prende poi un'altra che
porge gentilmente a Megan - che perfetto gentleman inglese!
“Niente
alcolici neanche per voi?” chiede Kellan afferrando la lattina di
birra parzialmente vuota e offrendola alle due. Megan dissente col
capo mentre Melanie l'accetta di buon grado - è già maggiorenne da
un bel pezzo, purtroppo; Robert potrebbe vivere felicemente una
storia con lei, nessuno lo accuserebbe di adescamento di minore
perlomeno. Scrollo il capo scacciando quei pensieri, oh insomma,
perchè devo farmi ancora del male?
L'ora
del coprifuoco è già passata da dieci minuti e non oso immaginare
all'enorme ramanzina che mi aspetta una volta rientrata a casa.
Scuoto il braccio di Robert da almeno mezz'ora e a nulla valgono le
mie suppliche continue, col tentativo di metter fine alla scommessa
idiota che ha ideato Kellan: chi si ubriacherà per primo canterà al
karaoke del locale.
“Ti prego, ti prego, ti prego Robert!”
sussurro riuscendo a catturare la sua attenzione per un mini secondo.
“Sono in ritardo e non puoi riportarmi a casa, conciato in questo
modo!” dico riferendomi alla sua espressione brilla e all'odore di
sigarette e alcool che impregna i suoi vestiti.
“Devo
soltanto vincere. Ti riporterò a casa tra un secondo.” dichiara
mandando giù un altro sorso di birra.
“Di
secondi ne sono passati centinaia.” rispondo stizzita abbandonando
la presa sul suo braccio; lancio un'occhiataccia a Melanie che
continua a fare il tifo per Robert e a fissarlo languida di tanto in
tanto mentre Megan sembra essere su un altro pianeta - non ha fatto
altro che parlottare per una buona mezz'ora con tutti per poi cadere
nel silenzio. Mi sento veramente un'idiota osservando Melanie che si
siede sulle gambe di Robert, ora lo posso ammettere sono gelosa!
Gelosa marcia di lei e del suo atteggiamento da coniglio in calore.
Decido che per questa sera può anche bastare, mi alzo dalla sedia e
indosso la giacca.
“Ehi,
dove vai?” domanda Taylor lasciando in sospeso la discussione a cui
partecipava già da un po'.
“A
casa. I miei mi uccideranno.”
“Robert
non può guidare.” mi avverte con cipiglio serio “È meglio se
chiami qualcuno per riportarti a casa.”.
Sventolo
la mano facendogli capire che posso benissimo cavarmela da sola.
“Chiamerò un taxi.” gli dico afferrando la borsa a tracolla.
Taylor
sembra contrariato, immagino già cosa sta pensando: una ragazza sola
dentro un taxi, di notte?
“Ti
accompagno.” si propone alzandosi in piedi.
“No,
davvero. Posso arrivare a casa senza problemi...” non ho neanche il
tempo di terminare la frase, la sua espressione mi fa intendere
chiaramente che non ammette repliche. “Oh, va bene.” mi arrendo
infine.
Passo
facendomi largo tra le sedie occupate da quello che per oggi è stato
il nostro gruppo e faccio per dirigermi alla porta d'ingresso, quando
una risata rumorosa mi costringe a voltarmi indietro. Il gruppo sta
battendo le mani fragorosamente, come se stessero facendo il tifo,
mentre Kellan alza i pugni in aria vittorioso - non ci vuole un genio
per capire ciò che è successo: Robert ha perso la scommessa.
“Lo
sanno tutti che scommettere con Kellan è impossibile. E poi Robert
non ha mai retto così tanta birra!” dice al mio orecchio Taylor
parecchio divertito. Seguo con lo sguardo i movimenti di Robert: si
dirige barcollando verso il piccolo palchetto su cui è poggiato il
televisore al plasma e due microfoni, parla all'orecchio del
proprietario del pub - forse per accordarsi sulla canzone - e poi
tutta la sala aspetta che inizi a cantare.
I
could stay awake just to hear you breathing
watch
your smile while you are sleeping
while
you're far away and dreaming
I
could spend my life in this sweet surrender
I
could stay lost in this moment for ever
every
moment I spend with you is a moment I tresure..
Rimango
spiazzata, non credevo che la sua voce potesse essere così dolce
anche sotto l'effetto dell'alcool. Calda e roca, è come un sogno.
Chiudo gli occhi per un secondo sospirando. Sento un leggero tocco
sfiorarmi il braccio, li riapro e trovo il sorriso di Taylor.
“Allora, hai cambiato idea?” chiede.
Scuoto
il capo. “No. Devo assolutissimamente tornare a casa, adesso.”.
Annuisce
per poi avviarsi verso l'uscita. Lancio un'ultima occhiata a Robert
che fissa un punto davanti a sè e dopo qualche secondo abbandono il
locale.
...cause
I'd still miss you baby
and
I dont want to miss a thing.
******************************************************
Ma sciauuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!
È l'una e 15 e invece di andare a letto perchè dmn si
lavora sono qui a postare questo benedetto capitolo che è stato
terminato solo qualche ora fa....perciò ringraziatemi! U .u
Bwahahahhahahahaha ovviamente sto scherzando, posto ora perchè
avevo detto ad angela che avrei postato giovedì, cioè
ieri/oggi ma nn ce l'ho fatta e cerco di rimediare così.
Aaaaaaaaaaaaallora,che dire? Io e la mia socia stiamo letteralmente
gongolando dalla soddisfazione nel sapere che la storia piaccia sempre
di più, eh sì arrivare a 19 preferite e 27 seguite
è un vero traguardo *o* per non parlare delle 8 e dico 8
recensioni!!!!
Grazie di cuore teshoreeeee!!! *-*
Come sempre parlo troppo quindi sfrutto questa mia dote per rispondere alle recensioni u.u:
BabyVery: uh uh che bello una nuova lettrice! *o*
contentissima che la storia ti piaccia ed ecco a te il continuo.
spero di trovare un tuo nuovo parere
Sophief88: Ciao angy! Hai visto? Sono riuscita a postare, anche se non proprio come promesso xD
Eh sì devo dire chela tua assenza mi ha fatto preoccupare ma per fortuna eccoti qui!
Mi dispiace per i grattacapi che ti sono venuti main fondo il bello è proprio questo! ihihihihih xD
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo chap 1 bacio a presto
NeverThink: Eccoti qua pandina sbandata!
Come sai le tue recensioni mi danno molta gioia e i tuoi compliementi mi fanno veramente gongolare! xD
Siamo stra mega felici che la storia in primis e Kim ti piacciono!
Questo è il nuovo chap, chissà cosa mi dirai nella prossima recensione...
Ah dimenticavo, mi dispiace abbandonare la grafica delle tue storie ma
per il momento è già un miracolo se riesco a scrivere
anche questa storia ç_ç
Mi auguro che la ragazza che se ne occuperà non sia più
brava di me altrimenti sfigurerei alla grande xD no lo sai che scherzo,
un bacione grande grande ti voglio bene <3
EmmaTom4ever: ciao new lettrice! ^-^
Contenta che la storia ti piaccia e ecco il nuovo chap, spero di sentirti ancora
Ginevrapotter: Ehilà! Sì è vero sei una nuova lettrice, ma io ti conosco, hai già letto qualcosa di mio! ^_^
Questo è il nuovo capitolo e anche se non risponde quasi per
niente alle tue domande, sono curiosa di sapere cosa ti farà
pensare.
Ciao cara a presto
lazzari: Lory ma buonaseraaa!!!!
sono contenta che ti ricordi di me e la mia socia qui, la Ryry ancora
urla dalla gioia per quello che le hai scritto, non riesce + a trovare
un contegno -.-
Vabbè a parte questo, sono felicissima che in capitolo scorso
abbia provocato tutte quelle emozioni, è importante per me, e
anche per l'altra matta credo.
Alla prossima Lory un bacioooo
_Miss_:Ciao cara!
Come hai potuto leggere Rob non aveva un piano in mente per far fare
pace alle due, ha semplicemente agito d'istinto sperando che potesse
bastare ma anche Meg è abbastanza testarda quindi...
Mmmh sì ricordo anch'io quel chap, mi era venuto così
bene *-* (si perde in un mondo ttt suo fatto di
ricordi).....Però non posso dirti se quella benedetta ninna
nanna fosse x la nostra tenera bonsai...
Alla prossima sciauuu
Ryry_: -.- eccoti qua... DI NUOVO... -.-
Quando ti toglierai sto maledetto vizio di recensire?
Èì una cosa assurda -.-
Vabbè comunque che dire? Per questo capitolo ci siamo impegnate
tanto e spero davvero che piaccia *tiene le dita incrociate*
Per l'altra faccenda, quella che sto vivendo...beh è complicato quindi ne parliamo domani u.u
Ti amo zanzarinaaaaaa <3
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Capitolo 9 *** 9 ***
09
Quando la sveglia si decide a trillare, io sto ancora
fissando il soffitto bianco sopra il mio letto - non ricordo se l'ho fatto per
tutta la notte, probabilmente si.
Sono stata praticamente distrutta, annullata,
devastata da ciò che è successo in questi ultimi giorni: in fondo, me lo sono
meritato.
No! Insomma, sono stata un'ipocrita all'ennesima
potenza ma questo è troppo, troppo persino per me. Con uno scatto, butto le
lenzuola e il piumone da un lato e scendo dal letto, fiondandomi direttamente in
bagno che fortunatamente trovo libero. Mi guardo allo specchio e arriccio il
naso: le litigate con Megan non fanno per niente bene al mio aspetto, ne sono
più che convinta. Apro il rubinetto e unisco le mani a coppa, ospitando così il
getto d'acqua... rovente; impreco causando un rumore bestiale, probabilmente ho
svegliato tutto l'isolato. Sposto lo sguardo sulla mano che si è colorata di un
preoccupante rosso acceso e senza pensarci due volte la bagno con dell'acqua
gelata; mi immobilizzo di colpo quando mi rendo conto che nè mammma e nè papà
hanno urlato, bestemmiato o causato il benchè minimo rumore. Esco dal bagno,
ancora in pigiama, e girovago per tutta casa alla ricerca dei miei genitori -
stranamente assenti; faccio per chiamarli a gran voce ma mi blocco di colpo
quando noto le lancette del grande orologio appeso alla parete della cucina. Oh
porca zozza! Sono le nove meno dieci! No, non può essere, la mia sveglia non
sbaglia mai!
Percorro il corridoio a ritroso correndo come una
matta diretta verso la mia camera. Spalanco la porta e mi precipito verso il
comodino in legno su cui è poggiata la mia strabiliante sveglia a forma di rana.
Strabuzzo gli occhi: qualcuno ha spostato la sveglia, e quel qualcuno si
ritroverà una scopa infilata in posti poco carini giuro! Ma prima di mettere in
atto il mio piano diabolico devo andare a scuola. Sbuffo e faccio in dieci
minuti ciò che una persona normale fa in più o meno un'ora, ovvero: lavarmi,
vestirmi, prepararmi lo zaino e cercare le chiavi della mia macchina sparite
chissà dove.
Con sollievo, le trovo sul vassoio della cucina. Ho
circa cinque minuti scarsi per arrivare a scuola prima che suoni la seconda
campanella. Posso farcela!... Dopotutto ho il mio macchinone dalla mia
parte!
Chiudo delicatamente la portiera della mia bambina e
mi viene quasi l'istinto di accarezzare la lamiera come una mamma affettuosa
farebbe con il proprio figlio: come sempre, si è dimostrata efficentissima.
Oh, quei soldi dati al concessionario sono stati
tutti meritati! Mi giro, prendendo lo zaino in spalla, pronta ad arrancare verso
il vialetto che mi porterà all'ingresso dell'istituto, quando il visetto
sbarbato di Robert mi fa balzare in aria. Dio, che spavento!
"Oh, ma sei forse
scemo? Volevi farmi venire un infarto?"
Sorride gettando a terra il mozzicone di sigaretta
quasi consumato.
"Dove sei finita ieri sera? Sei andata via senza nemmeno
salutarmi."
"Sai non volevo disturbarti." gli rispondo e mi avvio
"avevi la tua birra da bere, la tua scommessa da vincere, la tua Melanie che
faceva l'ochetta starnazzante e il microfono del pub a cui badare."
"Avverto una nota di sarcasmo nella tua voce."
commenta incamminandosi insieme a me verso l'atrio della scuola. Oh ma come è
perspicace!
Sistemo meglio lo zaino in spalla, guardando
nervosamente l'orologio sul display del cellulare: sono in un fottuto ritardo e
credo che sia meglio abbandonare la discussione o chissà in che guai mi
cacciarei.
"Robert, sono in ritardo. Ci vediamo tra qualche ora all'auditorium
per la nostra lezione." dico defilandomi all'istante senza neanche aspettare che
mi saluti. Con passo veloce attraverso il corridioio centrale diretta al mio
armadietto, la professoressa pazza lincierà pubblicamente ne sono certa.
Tra meno di qualche minuto suonerà la campanella ed
io devo ancora prendere i libri, rifugiarmi nell'aula di filosofia, cercare una
giustificazione più che valida per il mio ritardo e magari - se non chiedo
troppo - mettere qualcosa sotto i denti per colazione. Con velocità supersonica
afferro il librone che tanto odio e senza neanche posare gli altri libri
all'interno dell'armadietto mi precipito correndo verso l'aula del secondo piano
evitando accuratamente di cadere dalle scale.
Grido al miracolo quando vedo la classe. Mentre per
la mia testa circola un motivetto trionfale e sto già marciando con fare sicuro
verso la porta, pronta ad aprirla, l'infernale campanella suona e sbarro gli
occhi quando centinaia di ragazzi della mia stessa età si riversano sui corridoi
rendendoli incasinatissimi. Ma ormai non ho più nulla da temere, sono arrivata!
Poggio la mano sulla maniglia d'ottone e quasi non ci rimango secca nuovamente
quando una voce abbastanza familiare mi richiama improvvisamente: due traumi in
meno di dieci minuti possono essere fatali!
"Volete per caso uccidermi? No, perchè il mio cuore
non reggerà ancora a lungo!" mi lamento voltandomi e rimanendoci secca una volta
incontrato lo sguardo divertito di Megan - allora ho sentito bene! Quello
sguardo, lo riconoscere itra mille... che mi abbia perdonata? Incrocio le dita,
per sicurezza.
"Sì, abbiamo ordito una congiura per toglierti dalle
scatole. Ma adesso che ti ho rivelato i nostri piani malefici, devo ucciderti.
Mi spiace." commenta sfregando le mani diabolicamente.
"Non lo faresti." dichiaro convinta "ti mancherei
troppo".
Alzo il mento con fare di sfida. "Dobbiamo provare?"
Muovo convulsamente le mani fintamente terrorizzata.
"No, no! Magari un'altra volta. Oggi ho parecchio da fare, non posso essere
uccisa!"
"Va bene, ti grazio per questa volta". Fa una piccola
pausa, guardandosi attorno improvvisamente in imbarazzo - come se si fosse
ricordata proprio ora che in teoria non può rivolgermi più la parola. "Ti starai
chiedendo perchè sono qui a scherzare con te".
Alzo le spalle. "In verità sì. Ma speravo davvero che
ti dimenticassi del nostro piccolo - beh, non poi così piccolo -
inconveniente".
"Ecco, vedi. Robert Pattinson potrebbe anche morire
sotto un ponte per quanto mi riguarda... ma tu sei la mia migliore amica e mi
sei mancata tantissimo.” mi dice seria guardandomi dritta negli occhi e il cuore
rallenta per la terza volta i suoi battiti... Dio finalmente! Anche lei mi è
mancata da morire e provo a dirglielo, così come provo a dirle che mai, e
sottolineo mai, più farò un qualcosa che possa farmi rischiare di perderla... Ma
lei sembra leggermi nel pensiero e mi ferma con un gesto della mano
“Ed inoltre, giusto per dimostrarti quanto tengo a
te, ho minacciato Melanie di andare a spifferare a... com'è che si chiamava il
suo ex ragazzo?" domanda confusa stringendo gli occhi azzurri. Ridacchio, in
effetti, quel povero ragazzo non ha un nome facilmente ricordabile. "Beh,
comunque, l'ho minacciata di andare a raccontare a lui della sua avventura con
quell'altro se avesse osato avvicinarsi a Robert..." conclude.
Arcuo un sopracciglio, apprezzo ciò che mi ha detto
ma non vedo il bisogno di allontanare Mel da Robert, insomma tra noi due non c'è
storia!
"Non c'è nessun divieto che impedisca loro di frequentarsi" chiarisco
prontamente.
Meg ruota gli occhi impaziente, come se si aspetti
che io capissi. "Oh, insomma. So che sei ritardata mentalmente ma apri gli
occhi, dannazione! Robert ti guarda come se fossi l'unica donna sulla terra,
Kim. È evidente anche ai ciechi che gli piaci!"
Faccio un'espressione sconvolta, oddio
ma cosa si è calata in questi giorni senza di me? È davvero impossibile che
Robert cominci a vedermi sotto quella luce... lui può avere tutte le sgallettate che vuole: ha fascino, è
bello, dolce, simpatico. Ed io sono un insignificante mostriciattolo. Non c'è
storia. "Sei fatta?" domando insicura.
"Tu sei un'idiota colossale..." biascica sospirando.
"Purtroppo tocca a me sorbire le tue stronzate. Che ne dici di entrare in
classe? Devo controllare che la ricerca su Cartesio sia fatta bene".
Annuisco un tantino dubbiosa. "Ma, quindi, abbiam
fatto pace?".
"Oh, cielo. Ovvio, Kimberly!"
Sorrido allegramente, allargando le
labbra pronta per stritolarla in un abbraccio; lei fa lo stesso ridacchiando.
Dopo che ci stacchiamo l'una dall'altra faccio mente locale. Le lancio
un'occhiata terrorizzata che lei intercetta. "Hai per caso detto ricerca su Cartesio?" Meg annuisce
entrando in classe; le vado dietro bestemmiando in tutte le lingue che conosco.
"Dannazione! Non ho fatto nessuna ricerca su Cartesio!"
Meg sventola una mano per aria. "Tranquilla. Sapevo
che te ne saresti dimenticata. Ne ho fatta io una in più".
"Oh, ma quanto ti adoro?" dichiaro saltellando
allegramente mentre i compagni di corso entrano lentamente in classe.
Sono talmente concentrata su quelle poche note che
sto suonando per finire la melodia che quando al termine sento un leggero
applauso che riempe l'aria dell'auditorium per poco non ho un infarto. È la
quarta volta oggi, continuando così sono certa che non tornerò a casa sulle mie
gambe! Prendendo un lingo respiro per calmarmi mi volto imbarazzata verso Robert
che se ne sta seduto su una delle poltroncine rosse della sala gustandosi lo
spettacolo.
"Sai, sei migliorata molto." dice salendo i due
scalini che lo separano dal piccolo palcoscenico su cui suono "Sei riuscita ad
imparare gli accordi base del piano e suoni anche alcune melodie... e questo in
sole tre settimane!"
"Il merito è tuo. Chiunque altro mi avrebbe già dato
fuoco" commento arrossendo vistosamente.
"Nah. Non c'entro assolutamente. E' merito tuo. E
adesso, visto che sto gongolando per la mia allieva andiamo, ti offro il
Mac!"
Mi si accendono gli occhi nell'udire la parolina
magica!
"Sai che non resisto al richiamo del McDonald's!"
esclamo con un sorrisino estasiato "Ma non ho voglia di andarci e vederti
amoreggiare con Melanie. Sai mangiare un panino ed assistere a scenette
svenevoli da diabete non è un bell'accoppiamento."
Robert ruota gli occhi esasperato. "Ancora con questa
storia? Oh insomma! Melanie sarà anche carina e simpatica ma ha dei modi così
stancanti che se mi fosse permesso scapperei a gambe levate ogni qual volta mi
si avvicina." dice con espressione seria e dentro di me sento ballare la samba.
"Quindi, andiamo?" mi chiede non avendo ottenuto risposta.
Mi potrebbe portare in capo al mondo, e io non avrei
nulla da obiettare! Mi alzo dallo sgabello e indosso velocemente la giacca.
"Andiamo!" eclamo raggiante seguendolo fuori dall'auditorium. Involontariamente,
forse, poggia il braccio sulle mie spalle e camminiamo così fino al parcheggio -
diretti alla mia macchina che ci aspetta impaziente. D'accordo sono un pò rigida
e forse somiglio vagamente ad un pomodoro formato gigante ma questo gesto mi ha
letteralmente mandato in orbita. Mi volto a guardarlo di sfuggita e lo trovo a
fissarmi con cipiglio serio. "Ho qualcosa sul viso?" mi trovo a chiedere senza
riflettere.
"No nulla." risponde semplicemente. Arriviamo
all'auto e senza neanche dire una parola afferro le chiavi dalla tasca dei jeans
scuri e gliele lancio. Le prende al volo prontamente guardandomi poi
stralunato:
"Vuoi farmi guidare la tua
bambina?" domanda sconcertato
e io annuisco vigorosamente.
"Mi sembra il minimo. Tu mi farai prendere un bel
dieci in musica!"
Sale in macchina con un gran sorriso a increspargli
le labbra sottili, faccio lo stesso accomodandomi sul sedile del passeggero e
allacciando la cintura. "Non correre eh!" lo rimbecco proprio quando sta per
accelerare.
"Ma chi io?" chiede fintamente innocente. "Non corro
mica tanto!"
Sbuffo. "Come se l'ultima volta fossi stata io quella
che ha superato la soglia di velocità. Ti avverto, Pattinson, mi pagherai tu la
multa se ti farai beccare!"
Ridacchia divertito e con gesto veloce inserisce la
marcia adatta per poi uscire dal parcheggio.
Al Mac ridiamo e
scherziamo come due bambini, o per come dice lui, si adatta semplicemente a me
che sono la ragazzina. Anche se, si sta palesemente divertendo a comportarsi da
ragazzino: mi tira le patatine, beve la mia coca e ha anche minacciato di
rubarmi la sorpresina dell'happy meal. Dopo qualche ora, usciamo dal locale e
lui cerca ancora un contatto con me passandomi nuovamente il braccio sulle
spalle, a questo punto azzardo anch'io, stringendolo in vita... aaaah sembro
tanto una ragazzina alla prima cotta!
Risaliamo in macchina,
accendo la radio e poco dopo ci troviamo a cantare a scarciagola tutte le
canzoni che passano, fregandocene altamente se azzecchiamo le parole. Sono
talmente concentrata a stonare come una campana da non rendermi conto che siamo
arrivati e che lui ha già spento la macchina. Me ne accorgo dal momento che lo
vedo scendere dalla macchina e fare il giro per venire ad aprire la mia
portiera.
"Wah, che gesto
galante. Sei consapevole che non stai girando nessuna scena, vero?" gli dico
ironicamente scendendo mentre lui pensa bene di braccarmi, poggiando entrambe le
mani sullo sportello.
"Spiritosa come sempre
bonsai eh?! Dovresti ormai sapere che sono un gentleman inglese" mi risponde
ovvio.
"Oh sì, come
dimenticarlo". Si crea qualche secondo di silenzio che viene interrotto dalle
nostre improvvise risate; quando mi riprendo noto che lui lo ha già fatto da un
pezzo, mi sorprendo della sua incredibile volubilità: perchè è così serio
adesso?
"Kim senti.." dice
d'un tratto.
"Sì?"
"Io dovrei parlarti,
anzi devo parlarti" dichiara passandosi una mano tra i capelli, scompigliandoli
maggiormente.
"Certo, dimmi pure."
dico senza far trapelare la mia improvvisa agitazione.
"Ecco vedi io..."
sembra non trovare le parole e nuovamente si passa la mano fra i capelli, poi
però, dopo qualche attimo, scuote leggermente la testa come a volersi schiarire
le idee e dopo aver espirato a fondo mi fissa di nuovo. "Io mi
sono..."
"Ehi Kim!" sentiamo
urlare alle nostre spalle, entrambi sorpresi ci voltiamo verso l'interruzione e
quasi non svengo quando vedo il proprietario di quella voce.
"Nick...?"
Quasi non credo ai
miei occhi, cosa diavolo ci fa lui a Portland? Non era andato a Los Angeles a
divertirsi?
Nick piega le labbra
sottili in un sorriso allegro e allarga le braccia. Senza neanche dare
spiegazioni mi ci fiondo all'istante, facendolo quasi cadere all'indietro; non
posso crederci, Nick è qui! Mi scosto dopo qualche minuto e lo ammiro in tutta
la sua perfezione: i suoi occhi azzurri non mi sono mai sembrati così belli,
così intensi. Gli scompiglio i capelli castano scuro, spettinandoglieli e lui fa
lo stesso poco dopo.
"Dio, ma cosa ci fai tu qui?" chiedo
curiosa.
Scrolla le spalle. "Mi
eri mancata, piccolina! Sono venuto solo per te!"
"Oh sì, bella questa!"
gli rispondo ridendo
"Andiamo, perchè sei venuto?".
"Mamma sta male."
dichiara cupo "ma si rimetterà, o almeno spero...”
“Oh no! Mi dispiace
Ni...”
“Nah tranquilla!... Ma
di un pò, chi era quel tizio?"mi chiede con sguardo curioso e a me mi si gela il
sangue. Oh merda Rob! L'ho lasciato solo senza troppi preamboli, oh no! Mi
volto, preparandomi già mille e più scuse, ma lui non c'è
più...
********************************
Ciaooooo a
tutteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sì lo so volete uccidermi ma non c'è un
motivo per cui la scorsa settimana ho saltato l'aggiornamento...IL
LAVOROOOO!!!!
ho avuto degli orari infernali e non ce
l'ho proprio fatta ad aggiornare ç-ç
CHIEDO UMILMENTE SCUSA E CHIEDO ANCORA +
SCUSA PER NON RINGRAZIARE A DOVERE TUTTE VOI, CHE CON I VOSTRI PENSIERI CI FATE
CONTINUAMENTE VENIRE LA VOGLIA DI SCRIVERE...
spero che il capitolo vi sia piaciuto...
^.^
AH UN'ULTIMA COSA.....RIGUARDO ALLO
SCORSO CAPITOLO MI DISPIACE DIRVI CHE NESSUNA DI VOI HA CAPITO COSA IO E LA MIA
SOCIA VOLEVAMO FAR INTENDERE U.U
CI IMPEGNEREMO DI + PER FAR ARRIVARE IL
MESSAGGIO...
UN BACIO A TUTTE
SCAPPOOOOOOOOOOOOOO!!!
|
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Capitolo 10 *** 10 ***
10
Maledizione! Ma si può essere così stupide?? La
risposta mi sembra abbastanza ovvia, no!
È da ieri sera che mi sto
maledicendo in tutte le lingue che conosco per la mia idiozia, mi è bastato
vedere quei suoi occhi e risentire la sua voce per abbandonare Rob nel momento
in cui sembrava che stava per dirmi una cosa veramente
importante.
Riabbracciare Nick è stato sorprendente e emozionante ma non è
una buona scusa per aver lasciato così Robert. Avrei voluto chiamarlo per
scusarmi e spiegarmi ma mi sono resa conto che non ho il suo numero, certo avrei
potuto chiederlo a Megan visto che lei lo ha, e ancora non capisco come, ma sono
sempre stata orgogliosa perciò ho rinunciato e rimandato tutto a domani,
oggi.
Questa mattina quando sono entrata a scuola l'ho cercato con lo guardo,
sperando di poterlo vedere ad attendermi, ma è stata solo un'illusione. A Megan
ancora non ho detto nulla di Nicholas, so quale sarà la sua reazione e ora non
sono dell'umore adatto per sentire i suoi urli di rabbia.
*
Ok sono stanca! Ho cercato Robert tutta la santa
mattina e non sono ancora riuscito a trovarlo. Sono andata persino nelle aule in
cui stanno girando ma tutti mi hanno risposto che non sanno dove sia finito,
cazzo ma non è il protagonista di questo benedetto film? Come fanno a girare
senza di lui? Bah...
È l'ora di pranzo e mentre passo per il corridoio che mi
conduce in mensa il mio sguardo trova finalmente l'oggetto della sua ricerca,
così sospirando di sollievo esco fuori e gli vado incontro. È poggiato al muro
della scuola e sta fumando, poi avvicinandomi noto che sta anche conversando con
la sua collega mora.... mmmh Kristen mi pare. Quando praticamente gli sono
davanti il cuore rallenta iu suoi battiti, cavoli ma come fa ad essere sempre
più bello? Mi sistemo nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi
preparo a parlare
“Ehi Rob...” mormoro improvvisamente intimidita,
accennando un cenno di saluto verso Kristen “Posso parlarti un secondo?”
silenzio. Non ottengo risposta e questo mi fa sospettare che sia arrabbiato così
abbasso lo sguardo mentre Kristen fissa entrambi
“Beh vi lascio soli ragazzi. Ci vediamo dentro
Rob.” dice infatti dopo scostandosi dal muro al quale anch'essa era poggiata. La
sua discrezione mi fa sollevare nuovamente lo sguardo e ringraziarla con un
lieve sorriso, ma Robert la ferma con un gesto della mano
“Non ce ne è bisogno Kris. Ci metterà poco.” il
tono della voce esce freddo e quasi sarcastico, quindi il mio sospetto era
fondato, non ha voglia di stare ad ascoltare ciò che devo
dire.
“Rob sei sicuro?” gli chiede
“Certo. Avanti Kim parla.” lo sguardo che mi
riserva mi fa ribollire il sangue nelle vene, sembra quasi disgustato... ehi ma
in fondo che ho fatto?! Non mi vuoi ascoltare? Pazienza! Vivo anche senza di
te!
“Sai una cosa? Tolgo il disturbo. Continuate pure
la vostra conversazione, se ne avrai voglia parleremo quando avrai più tempo.
Ciao.”. Giro i tacchi e mi avvio verso l'entrata. Poco dopo sento il lieve
rumore dei suoi passi alle mie spalle: non sta correndo, sta solamente
aspettando che io mi accorga di lui e che mi volto rendendolo così il centro
della mia attenzione. Sarò anche cotta di lui, ma se c'è una cosa che non
sopporto è quella di essere trattata come lui ha appena fatto, quindi mi
dispiace caro il mio Robert ma non l'avrai vinta, non mi fermerò e soprattutto
non mi volterò... sì certo bella favola, come mosso da volontà propria, il mio
corpo si volta di scatto, trovandomi così il suo petto ad un centimetro dal mio
naso e il mio cuore pare andare in iperventilazione
“Non mi dovevi parlare?” mi chiede abbassando il
capo verso di me, incastrando quei meravigliosi laghi che ha per occhi, nei
miei, di un banale marrone. Vengo percorsa da mille brividi, come è possibile
maledizione? Devo restare lucida accidenti!
“Non vuoi ascoltarmi, perchè dovrei parlarti?”
chiedo di rimando, usando una punta di acidità che sicuramente avrà
avvertito.
Finge di pensarci per qualche secondo poi
s'illumina improvvisamente con l'espressione di chi ha trovato la risposta
giusta a tutti i suoi quesiti
“Perchè mi devi delle scuse!” esclama e io faccio
mente locale... Eh già, mi costa ammetterlo ma stavolta ha ragione, devo
scusarmi... Non ho ascoltato ciò che doveva dirmi, anzi l'ho ignorato
completamente per buttarmi al collo di Nicholas... Ok Kim non è difficile,devi
semplicemente pronunciare la parola scusa
“E perchè mi dovrei scusarmi?” dico invece, andando
contro i miei stessi pensieri “Non sono io quella che non vuole
ascoltare.”
“No è vero.” mi dice annuendo con il capo e
lasciandomi sorpresa “Tu sei semplicemente quella che abbandona le conversazioni
e ignora la presenza di qualcuno per buttarsi fra le braccia di altri.” dice
cancellandosi dal viso quell'espressione sarcastica per lasciare il posto ad una
seria e perforante
“È per questo che è tutta la mattina che non ti fai
vedere? Che mi stai evitando? Perchè stavo salutando un vecchio amico?” gli
chiedo dura allontanandomi per guardarlo bene negli occhi
“Sì Kimberly. Non è una cosa piacevole essere
mollati così come cretini.” dice fronteggiandomi e allora mi
arrendo
“Mi dispiace.” mormoro sconfitta, ha ragione, ha
ragione su tutto... non dovevo comportarmi così. Robert mi fissa allibito,
probabilmente si era già preparato a litigare ferocemente.
“Come scusa?”
“Hai sentito bene, mi dispiace, mi dispiace
terribilmente, non dovevo lasciarti solo. Sono una ragazzina, stavolta puoi
dirlo... me lo merito.” .
“No che non lei sei.” alla sua frase sono io a
guardarlo esterrefatta “Una ragazzina non avrebbe mai ammesso le sue colpe e non
si sarebbe scusata come hai fatto tu adesso Kim.” mi dice facendomi il suo
sorriso sghembo che mi fa sciogliere
“Grazie Robert.” riesco solo a
soffiare
“Mi togli una curiosità?”
“Certo.”
“Chi è questo Nick?”
“È... è un vecchio amico... un amico d'infanzia.”
“Uh capisco...beh allora è tutto risolto. Ora vai a
pranzo, ci vediamo in giro per scuola.... e domani ricordati che c'è la lezione
di piano.” mi dice sembrando più sollevato dopo la mia
risposta
“Certo. Ciao Rob.” lo saluto con un sorriso
rientrando a scuola.
*
“Kim mi spieghi per quale dannato motivo Nick è
qui?” mi chiede Meg furiosa portandomi di peso in un angolino lontano al termine
della lezione di filosofia
“È tornato per far fare delle visite alla madre che
sta poco bene.” dico con un sospiro... Era inevitabile che lo vedesse, quel
cretino proprio due ore fa, subito dopo pranzo, è venuto a scuola e tutta la
scuola l'ha riconosciuto.
“Oh... Niente di grave vero?” mi chiede
preoccupata
“Non sembrerebbe, solo semplici visite.” le
rispondo con quello che Nick ha detto a me ieri
“Meno male... Comunque non mi è piaciuta la
confidenza che aveva con te... sembrava come se per lui non fosse successo
nulla, e lo stesso per te. Il tuo sguardo non mi è piaciuto per niente.” mi dice
scocciata
“Non è...”
“Non provare a finire la frase, idiota, perchè sai
che ho ragione... Maledizione ma possibile che tu ti sia dimenticata come stavi
quando se ne è andato? Vuoi rivivere quei momenti?”
“No affatto. E so come come stavo, non credo di
poterlo dimenticare... Ma ora siamo amici Meg, nulla di più... Mi ha visto
crescere mi sembra normale...”
“No, non può essere normale! È il tuo
ex!”
“Lo ricordavo sai” le rispondo
sarcastica
“Kim ti pre...”
“Ah e così il bell'imbusto è il tuo ex eh? Ma che
bello! È tornato per riconquistarti bonsai?” sentiamo dire da una voce e
entrambe ci voltiamo, mi si rallentano i battiti del cuore nel vedere Rob che mi
fissa con espressione sprezzante, così cerco di rispondere
“No Rob non è...”
“Lascia stare, non me ne frega nulla. Ci si vede.”
mi gelo nel sentire la sua risposta fredda e nel vederlo andare via... Ma cosa
speravo? A lui di me non importa...
*
“Ok ora è troppo! Cosa diavolo ci faceva Nicholas
fuori scuola?” mi chiede Meg sbuffando e lasciandosi cadere sulla panchina
grigia della piazzetta dove solitamente ci riuniamo il
pomeriggio.
“È impossibile...” mormoro incredula “Lo odi
ancora?”. Il suo sguardo eloquente mi dà la risposta che cerco; sì, lo odia
ancora e anche molto, ma molto profondamente “Perchè? Chiedo
semplicemente.
Megan ispira, come fa di solito quando deve
prepararsi le parole per un lungo discorso “Perchè come vicino di casa è
decisamente odioso! Perchè mi ha traumatizzato seriamente mettendomi tutti
quegli esserini viscidi nella cassetta delle lettere...”
“Erano lucertole.” puntualizzo interrompendola e
lei sventola una mano in aria, seccata dall'interruzione.
“È uguale. Comunque, cosa stavo per
dire?”
“Elencavi i motivi del tuo odio verso Nick.” le
rispondo pigra, togliendomi le cuffie dell'Ipod che le ho sequestrato a
lezione.
“Giusto! Dicevo, metteva la musica alta ogni
santissima domenica già alle otto di mattina, mi ha rovinato il mio primo vero
appuntamento con Josh ficcandomi la lingua in gola, facendo una sceneggiata in
cui sosteneva di essere il mio ragazzo e che io continuavo a tradirlo
imperterrita facendo poi fuggire quel povero malcapitato che non mi ha mai più
rivolto parola!”. Rido di gusto, questa storia l'avevo quasi dimenticata. Josh è
stato il suo primo amore, il più bel ragazzo del quartiere che dopo anni e anni
si era deciso a chiederle di uscire e quando la notizia era giunta alle orecchie
di Nicholas non aveva esitato un secondo per mandarle tutto
all'aria.
“E cosa ancora più importante...” continua
ricatturando la mia attenzione “Mi ha rubato la mia migliore amica per tre
lunghi anni.”. Lo dice con espressione seria e tono solenne che fa tornare seria
anche me, è vero, già all'epoca dimostrai di non essere una buona amica e questo
ferisce entrambe....
“Dio come sei melodrammatica!” nonostante i
pensieri tristi, cerco di riportare la conversazione sui toni allegri “Non ti ho
mai lasciata sola!”
“Odio condividerti ecco!” sbotta lasciandomi
sorpresa e ancora di più nel vedere le sue gote arrossire leggermente... Oh ma
che tenera! Come posso meritare un'amica simile? “E poi non eri di certo tu
quella che assisteva alle mille moine con quell'essere infimo.”. Ecco come non
detto, ma quale tenera, è solo un lupo travestito da
nonna!
“Ma quali moine? Sai che non sono quel tipo di
ragazza... Danno fastidio a me per prima e quindi non le faccio.” mi difendo ma
lei sventola di nuovo la mano con nonchalance
“E tutte le nostre uscite rimandate perchè bastava
una sua chiamata a farti cambiare idea? Ti ricordi di quella volta che stavo
male e tu non sei venuta a casa mia per stare con lui?” mi dice con tono
accusatorio
“Melodrammatica.” ripeto nuovamente “Quel giorno
avevi semplicemente un mal di testa e io non sono venuta perchè ero con mia
madre dal dottore e non con lui.” le spiego forse per la milionesima
volta
“Aaah ma stai zitta! Lo vedi? Lo difendi ancora! Ma
cosa parlo a fare con te, è ovvio che sei ancora affascinata dai suoi occhioni
azzurri, dal suo fisicaccio asciutto...”
“Come prego?” chiedo interrompendola di botto “Come
fai a sapere del suo... di questo?”.
Ridacchia nervosamente come colta in flagrante
“Fisico? Chi ha parlato di fisico?” le lancio un'occhiataccia che la costringe a
parlare “Ho sempre amato la mia finestra, dà, anzi dava, sul suo bagno... Ma
anche odiato quella maledetta piantina che mandava in fumo i miei sogni di
gloria.”
“Ah ma brava! Ma come lo odi tanto, però lo
spiavi?!”le dico fingendomi indignata e facendola arrossire e stavolta
vistosamente.. Non resisto, vederle fare quella faccia mi fa morire, le scoppio
a ridere in faccia e lei dopo qualche secondo si unisce a
me.
“Kim cosa hai provato a rivederlo?” mi chiede
tornando seria e io ci penso su, beh sorpresa potrei rispondere, tutto mi sarei
aspettata tranne che rivederlo, felicità, nel sentire le sue braccia di nuovo
attorno al mio corpo, confusione...
“Ehi è così difficile rispondere?” mi riscuote dai
miei pensieri e riconosco l'espressione che ha sul viso, è la stessa che aveva
nei giorni in cui la nostra storia era finita così capisco che si sta
spaventando
“No Meg non è difficile rispondere, è stato strano,
come credo che sia normale, dopo tutto questo tempo...”
“Ne... ne sei sicura?” il suo sguardo è
indagatore
“Sì Megan, mai stata più sicura in vita mia.
Tranquilla, non mi succederà nulla... quello a cui stai pensando, è storia
vecchia.” dico decisa e finalmente sembra convincersi
“Ok ti credo. E... Robert?” al suono del suo nome
mi rabbuio, ho evitato di pensarci per tutto il pomeriggio, alle sue parole, al
suo tono, al suo andarsene via, ma è bastato pronunciare il suo nome che i
ricordi tornano a galla
“Niente.” dico spenta
“Ma come...?”
“Hai sentito anche tu quello che mi ha detto e il
modo in cui me l'ha detto... Non gli interesso Meg, semplicemente questo ed è
inutile pensarci troppo.” dico fingendomi forte
“Menti.” mi dice seria sorprendendomi “E non fare
quello sguardo sorpreso, ci conosciamo da una vita, non puoi
mentirmi.”
“Megan ti prego...” non so esattamente per cosa la
pregassi ma non volevo continuare a parlare
“Kim sei innamorata di lui, lo sappiamo entrambe,
te lo si legge negli occhi e anche lui...”
“Anche lui cosa? Anche a lui interesso? Ma non
scherzare Megan, eri accanto a ma prima, hai sentito tutto, non gliene frega
niente di me, quindi finiamola qui... ti prego...” le dico con uno scatto di
nervi che si esaurisce sull'ultima parte del mio discorso. Lei abbassa gli occhi
mortificata e poi, dopo qualche secondo, li rialza e sono
sereni
"Hai ragione, per oggi basta discorsi seri, mi gira
la testa dopo. Ora andiamo a prendere un gelato che mi è venuta fame.” e
prendendomi a braccetto andiamo nella gelateria più vicina, insieme come
sempre...insieme alla mia migliore amica...
*
Sono pronta per andare a scuola e stranamente sono
in anticipo di dieci minuti. Sarà che stanotte non ho chiuso occhio, sono stata
per tre ore al telefono con Nicholas, che mi stava raccontando delle prime
visite della madre, mi ha raccontato la sua vita in questi mesi che non ci siamo
visti e ha preteso da me lo stesso, ma ho evitato di approfondire la
conversazione su Robert, limitandomi a dire che è un attore e attualmente è il
mio insegnante di piano, e poi dopo aver chiuso la telefonata con lui mi sono
girata e rigirata nel letto ripensando alle parole che Rob mi ha rivolto e
sopratutto al suo sguardo così gelido da farmi ancora tremare.
Prendo le
chiavi della macchina e arrivo ad essa come un'automa. Mi ridesto però quando ci
trovo Nicholas poggiato; le mani all'interno delle tasche dei jeans sbiaditi, i
capelli spettinati ad arte e il viso rilassato rivolto verso di
me.
“E tu? Che ci fai qui a quest'ora? Non dovresti
essere a dormire fino a mezzogiorno come sempre?”. Alza il mento con fare
presuntuoso
“Sono pieno di energie io! A differenza di qualcuno
che le spreca seduta in banco insieme ad una piattola
ambulante.”
“Megan non è una piattola.” gli dico petulante
alzando gli occhi al cielo
“Avere un rapporto civile con lei non implica il
dover parlarne bene in sua assenza.” dichiara serio afferrando con un gesto
veloce le chiavi che avevo tra le mani.
“Ehi!”
“Ti va di fare un giretto come hai vecchi tempi?”
mi chiede con un sorriso
“No Nick, devo andare a scuola.” devo vedere Robert
e scusarmi, per la seconda volta, con lui, continuo
mentalmente
“Oh ma come sei studiosa!... Neanche se ti porto al
Mac vieni?” mi chiedo aprendo, grazie al telecomandino, la
macchina
“Sono le nove Nick.” gli dico cercando di
riprendere le chiavi che lui tiene in alto impedendomi, colpa di questi
maledetti centosessantacinque centimetri, di prenderle
“Allora ti porto a fare colazione!” mi dice con un
sorrisino strafottente
“Devo andare a scuola, ti è così difficile da
capire scemo?”
“Da quando hai così voglia di andarci?” da quando
devo chiarire con la persona che amo, da quando so di aver sbagliato...rispondo
sempre mentalmente, purtroppo però conosco Nicholas e so che non accetterà un no
per risposta, quindi metto da parte i miei problemi, rinviandoli al pomeriggio,
in cui avremo la nostra lezione di pianoforte e faccio il giro della
macchina
“Ok hai vinto, andiamo... e guida tu.” gli dico con
un sospiro stanco accomodandomi sul sedile del passeggero. Dopo qualche secondo
anche lui entra in macchina e mi guarda stralunato
“Sei ubriaca Kim? Guarda che a me puoi dirlo!”
sorrido della sua reazione, no Nick non sono ubriaca...
“No tranquillo, ti dimostro solo quanto mi sei
mancato.”
Fa un sorriso ampio, sembra il quadro della
felicità “Oh ma allora non ti sei dimenticata di me!”
“Non si dimentica nessuno Nick, mi sono solo
abituata a non averti accanto a me...”
“Dovevamo dare un taglio netto alla nostra
relazione, eravamo d'accordo.” mormora girando la chiave e abbassando la leva
del freno. Dopo qualche attimo il motore ruggisce “E poi” continua “non eravamo
più come prima.”. Poggio la fronte sul finestrino e per un attimo rivivo gli
ultimi momenti della nostra storia, era lui ad essere cambiato... ma non
rispondo, è inutile rivangare il passato
“Dove mi porti?” gli chiedo cambiando
discorso
“Dove vuoi tu.” da Robert la mia mente risponde
immediatamente e mi do un pugno mentale, devo smetterla di pensare a lui! “Per
me è indifferente.” gli dico
“Che cosa ti preoccupa?” mi chiede dopo avermi
guardato attentamente
“Assolutamente nulla.” gli rispondo atona
scrollando le spalle
“Sì certo, e mio nonno è il Presidente...Oh...
Oh.” esclama poi dopo avermi
guardato di nuovo
“Che c'è?”
“Hai quella faccia.”
“Quale faccia?”
“Chi è lui?”
“Lui?”chiedo sorpresa, possibile che tutti mi
conoscano meglio di me?
“Il tipo che ti fa stare così. Andiamo
Kimberly, solo un cieco non si accorgerebbe che sei innamorata!” mi dice poi
ovvio e così gli racconto. Sono stanca, oggi non sono la Kim di sempre e così
passiamo la mattinata al nostro parco con io che gli parlo del mio incontro non
Robert e del mio innamorarmi quasi senza accorgermene. Nicholas non mi
interrompe, ascolta tutto senza commentare e alla fine del mio racconto mi sento
meglio, svuotata di tutte le mie paure e incertezze...
“Wow...“” esclama solo
“Eh già...” sento il cellulare vibrare e lo
estraggo accorgendomi di avere dieci chiamata senza risposta e cinque messaggi...
tutti di Megan che anche ora mi sta chiamando
“Pron...”
“Ma
dove diavolo sei?”
“Ehm in giro perchè?”
“Come perchè? Sei sparita da questa mattina! Non
sei venuta neanche a scuola, ho chiamato ora tua madre visto che al telefonino
non rispondevi, ma mi ha detto che neanche lei ti ha visto a pranzo, mi stavo
preoccupando!” urla quasi isterica mentre io ripenso alle sue parole...
neanche lei ti ha visto a pranzo
“Scusa Megan, ma che ore sono?” ho un brutto
presentimento
“Le cinque.” presentimento confermato. Merda
Robert!...
*******************************************
Tadaaaaaannnnn!!!!
Finalmente siamo
tornateeee!!! certo ci abbiamo messo un mese ma eccoci, il capitolo è riuscito a
uscireee!
Vorrei dirvi tante cose, ma proprio non ce la faccio....due cose
solo ci tengo a dire
GRAZIE AI 10 ANGELI CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO
CHAP E GRAZIE A TE ANGY, CHE GRAZIE ALLA TUA IDEA CI HAI DATO LA FORZA PER
ANDARE AVANTI....E ANCHE SE TU NON LO SAI....CI HAI DATO ISPIRAZIONE PER I
PROSSIMI CAPITOLI....GRAZIE ANCOTA
Non riesco a rispondere alle recensioni, ma giuro
che lo farò la prossima settimana...sì avete letto bene, riprenderemo a postare
regolamente e nn spariremo ancora così a lungo.... spero che ci siate ancora a
seguirci. un bacio Scrittrice e Ryry_
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Capitolo 11 *** 11 ***
11
Corro come una disperata,
affannata, ansiosa di percorrere quei pochi metri che mi separano
dall'entrata della scuola.
Stavolta ho superato ogni
limite, aspettavo con ansia il momento di poter chiarire con lui e
invece quando ho potuto me lo sono fatto scappare... Ma come diavolo
ho potuto essere così idiota? In questi ultimi giorni è
l'appellativo che più mi descrive...
Oh ma insomma! Ho
controllato tutto il giorno l'orologio e proprio nel momento più
importante l'ho ignorato?! È da record!
Ogni passo che percorro è
accompagnato dal suo nome nella mia testa... Robert, Robert,
Robert... Ormai ci sono, sono
davanti alle porte della scuola ed effettivamente non so neanche io
cosa trovarci, so solo che dopo aver chiuso il telefono in faccia a
Meg ho cominciato ad inveire contro Nick e la sua stupida idea di
marinare, ho sbraitato e urlato parole senza senso, l'ho costretto a
portarmi qui e pregato di correre il più possibile. Per tutto il
viaggio mi sono insultata e ho pensato a lui,
lui che era già arrabbiato, lui che mi stava aspettando, lui che
nonostante i mille impegni mi concedeva il suo tempo, lui
che è riuscito a farmi innamorare
e finalmente lo ammetto senza vergogna. Quando Nicholas ha inchiodato
davanti al cancello sono scesa letteralmente al volo e ho cominciato
a correre... Forse la mia speranza è quella di trovarlo ancora qui,
nonostante siano passate due ore e mezzo dall'ora della nostra
lezione, ma so per certo che la mia è una speranza vana, ho imparato
a conoscerlo e visto il modo in cui se ne è andato ieri credo che
cinque minuti dopo l'orario prestabilito se ne sia andato e questa
volta farmi perdonare sarà veramente difficile...
Mi
fermo un attimo per riprendere fiato e poi entro all'interno della
scuola, quasi inciampo nei miei stessi piedi quando attraverso il
corridoio, ma purtroppo non riesco nemmeno ad arrivare al teatro,
perchè a metà strada incontro il custode, il signor Cox, che mi
rivolge un'occhiataccia:
“Ragazzina
non c'è nessuno qui. I corsi sono finita da ore ormai.” tuona con
la sua possente voce mentre viene verso di me facendo tintinnare le
chiavi attaccate alla cinta, con un sospiro amareggiato faccio
l'unica cosa che mi è possibile, ripercorro a ritroso il corridoio.
Uscita
da scuola ho l'umore a terra, l'adrenalina che mi ha portato fino a
qui mi ha abbandonato, così sconsolata faccio il giro della scuola
per andarmi a sedere nelle panchine del cortile. Girato l'angolo per
poco non rischio l'infarto, addossato al muro accanto alla porta
della palestra c'è lui, con l'espressione più scura che gli abbia
mai visto in volto, intento a rigirarsi una sigaretta tra le dita.
“Rob
io...” cerco subito di parlare ma un suo gesto secco della mano mi
fa zittire
“Taci
Kimberly, taci.” il suo tono mi fa gelare, mai, e ripeto mai, in
tutte le discussioni che abbiamo avuto, lo ha usato con me
“Ma
io...”
“Per
favore sta zitta, in questo momento sono così incazzato che potrei
non rispondere di me se continui.” le sue parole, anche se ha tutte
le ragioni del mondo, mi fanno sbarrare gli occhi. Non conosco questo
suo lato e mi si apre una voragine nel petto al pensiero che sono io
e il mio stupido comportamento a farlo parlare così.
“Mi
dispiace...”
“Ti
dispiace?” mi fa eco lui con un sorriso sarcastico che però non
arriva a contagiargli gli occhi “Anche a me sai? Mi dispiace che
sto qui da due ore e mezza ad aspettare una ragazzina che non si sa
che fine abbia fatto, mi dispiace che sto perdendo del tempo con una
ragazzina che se ne frega del suo compito di musica, mi dispiace che
la ragazza che io credevo diversa in realtà sia proprio una
ragazzina.” esclama
cattivo fissandomi rabbioso.
“Ehi
calma ok? Ho sbagliato è vero, me ne dispiaccio, sono mortificata,
mi dispiace per aver dimenticato la nostra lezione, ma tu non
esagerare!” esclamo punta sul viso, sto male è vero, ma in fondo
non può parlarmi così.
“Ma
come fai a dire che sei mortificata eh? In un giorno e mezzo ti sarai
scusata quattro volte, evento a sé raro visto che sei la grande
Kimberly Harris, e subito dopo ti comporti sempre peggio! Sei una
ragazzina Kimberly, una stupida ragazzina che quando si stufa di
giocare lascia stare tutto.”
“Robert
ti ho già detto di non esagerare. Io non sono una ragazzina.”
sibilo furiosa andandogli faccia a faccia.
“Ah
no? E tu come ti definiresti?” mi sfida e purtroppo non trovo le
parole per rispondere.
“Lo
vedi? Ho...”
“Scusami.
Ho sbagliato, anzi ho esagerato. Mi dispiace, davvero... ma posso
spiegarti... ho avuto un contrattempo.” gli dico interrompendolo e
cerco di mostrargli quanto sia pentita.
“Un
contrattempo eh?” mi fa eco e io annuisco. “E che razza di
contrattempo hai avuto visto che ti ha costretto anche a non
presentarti a lezione questa mattina?” mi chiede poi, mimando le
virgolette sulla parola contrattempo e facendomi spalancare la bocca
in una muta espressione di stupore.
“E
tu come lo sai?”
“Megan
è venuta da me chiedendomi se ti avevo vista nell'ora di pausa,
visto che al cellulare non rispondevi.”
“Oh...”
“Devo
dire che quello che fai non sono affari miei, ma lo diventano quando
non ci si presenta ad una cosa programmata e mi si fanno aspettare
più di due ore.”
“Robert..”
“Oggi
sei solo capace di dire il mio nome. Mi dispiace Kimberly ma questa
volte le scuse non ti serviranno a molto, sono stanco di te e dei
tuoi giochi. Da oggi considera cancellate le nostre lezioni.” mi
dice duro e inflessibile scostandosi dal muro e allontanandosi.
Rimango due secondi immobile per metabolizzare le sue parole, poi
come mosso da volontà propria il mio corpo si getta al suo
inseguimento e la mia voce emette un'unica parola “Aspetta!”.
Sono riuscita a fermarlo per un braccio ma lui non si volta. “Non
puoi farlo Robert, non puoi abbandonarmi così... Manca poco
all'esibizione e le nostre ultime lezioni sono quelle più
importanti. Ho sbagliato e mi farò flagellare per questo se vuoi,
camminerò sui carboni ardenti, striscerò nell'olio bollente per
dimostrarti quanto io pentita e dispiaciuta sia ma... per favore...
concedimi qualche altra lezione...” parlo di getto mandando
all'aria il mio fottuto orgoglio per una volta.
“Se
per te sono così importanti queste lezioni, perchè oggi non sei
venuta?” mi chiede invece lui voltandosi a guardarmi
“Beh
ecco... ero... ero con Nicholas e non mi sono accorta dell'ora.”
dico sincera e mi sembra di vederlo indurire la mascella al nome del
mio ex, sicuramente sarà stata un'impressione...
“Ah
ecco... L'amore prima di tutto vero?” commenta sarcastico
“Non
è amore, non più. Siamo stati insieme tre anni ma ormai non c'è
più niente tra di noi.” non so perchè ma sento il bisogno di
fargli capire che sono libera. Lui mi guarda attentamente per qualche
secondo e al suo esame le guance mi si arrossano lievemente e il
cuore accelera, mi sento nuda, i suoi occhi così meravigliosamente
verde/azzurri sembrano leggermi l'anima, poi emette un lungo sospiro
e i suoi occhi sembrano tornare più chiari... la tempesta è dunque
passata?
“Domani.
Alle quattro in teatro. Presentati o altrimenti questa è l'ultima
conversazione che avremo Kimberly.” mi dice e dentro di me gioisco
per la pace finalmente fatta, poi guardo di sfuggita l'orologio e
un'idea malsana si fa largo nella mia mente...
“Perchè
rimandare a domani ciò che si può fare oggi?” chiedo infatti e
lui sbarra gli occhi
“Cosa?”
“Rob
abbiamo circa cinque minuti prima che il signor Cox chiuda la porta
principale della scuola, se ci sbrighiamo riusciamo ad arrivare in
teatro e a fare la nostra lezione!” spiego e lui dopo un attimo di
smarrimento annuisce, buttando il mozzicone della sigaretta a terra e
dirigendosi a passo svelto all'entrata, io lo seguo sorridendo tra me
e me per l'idea geniale.
*
“Devi
fare silenzio Robert!” lo rimprovero entrando di soppiatto in
teatro che il custode fortunatamente non ha ancora chiuso a chiave.
Gli è così difficile fare il meno rumore possibile? Sembra un
ippopotamo cieco...
“Sto
già facendo silenzio Kim. Posso almeno respirare?” si lamenta con
un sussurro.
“Se
proprio non puoi farne a meno.” sentenzio facendogli cenno di
entrare dopo aver controllato che nessuno sia nei paraggi. Obbedisce
velocemente chiudendosi la porta alle spalle senza far rumore.
“Ma
se noi suoniamo, non ci sentirà ugualmente Cox?” domanda confuso
avvicinandosi al palco dove regna incontrastato il nostro fedele
pianoforte.
“Mi
stupisco di te Pattinson! Mai sentito parlare di pareti
insonorizzate?” gli rispondo alzando gli occhi al cielo.
“Ah”
fa con l'espressione della serie era-ovvio-che-razza-di-idiota-sono.
Sorrido tra me e me, quell'espressione gli dona parecchio.
*************************************************
Ma ciauuuu ragazzeeeee!!!
Eccoci qui con l'11esimo (O.o wow già a 11 siamo?
miracoloooo!!!) capitolo di questa nostra storia e come sempre speriamo
che vi piaccia! ^///^
Ringraziamo come sempre chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e in quelle da ricordare...
E ora, finalmente torniamo a rispondere alle vostre recensioni, che come sempre ci fanno gongolare *-*
Enris: Ciaooo!! Eh sì, hai detto bene, finalmente siamo tornate, anche se non riusciamo ad essere puntuallissime.
La tua recensione mi (sono scrittrice xD) è piaciuta,
sono contenta di aver ottenuto questa reazione, era quello che volevo,
però poverino, Nick non è come lo credi, più in
là (non troppo in là a dire il vero) capirai che è
totalmente diverso... e Kim sì è vero lo ha assecondato
troppo, ma che ci vuoi fare, in fondo è stato il suo ragazzo per
tre anni e ritrovarselo davanti l'ha confusa un po'... Cmq devo
correggerti... Lei sa di essere innamorata di Robert, lo ha ammesso da
tempo.
Grazie della recensione, spero di sentirti ancora sciauuu ^^
SweetCherry: Jessyyyyy!!! *-*
Ma ciauuu!!!!
O.o Ma dai?! Anche a te sta antipatico Nick? O.o
Ma è così coccolosooooo *-* (sono di parte??)
Ok torno in me, felicissima della tua recensione e da come hai potuto
leggere sì, Rob era veramente arrabbiato con Kim e di nuovo
sì, è geloso, ma lei è tonta a prescindere u.u
Ops credo di aver detto troppo, ti saluto e spero di ritrovarti nel prossimo capitolo ^^
Sciauu Jessy grazie ancora per i complimenti *-*
_Miss_: Pinaaaa!!!!
Oooh finalmente qualcuna a cui sta simpatico il mio Nick *-* ti adoroooooo!!!
No ok cerco di essere seria, anche a me mancava il rapporto tra le due,
perchè ho voluto far capire che oltre l'amore, anzi addirittura
prima di esso, c'è sempre l'amicizia, senza un'amica
accanto saremo perse... Il ragazzo c'è o non c'è
può essere uguale, ma senza l'amicizia non vai da nessuna parte
(mia opinione se qualcuno non condivide non mi linci ^^).
A presto cara ^^
ginevrapotter: Robyyy!!!
È sì credi bene, se ne vedranno delle belle, ma come sempre non posso anticipare nulla.
Un bacione caraaa ^^
Saretta__Trilly__: Ciaooo! Finalmente ho l'onore di risponderti a dovere!
Siamo ultra mega felici che la storia ti piaccia *-*
E gongolo al fatto che adori Megan, perchè diciamocelo, senza di lei la storia non sarebbe la stessa u.u
Su Nick non posso risponderti, giudicherai te stessa fra poco... e su Rob... beh ti ho risposto con questo capitolo xD
Al prossimo chap, un baciooo ^^
MissFify: Ciaooo!!! Ti ho fatto aspettare un po' ma eccolo, il capitolo è arrivato!
Sono curiosa di sapere che ne pensi, un bacio a presto! ^^
Angyr88: Angyyyy *-*
Non sminuirti! Il merito è anche tuo se lo scorso chap è uscito u.u (nn obiettare perchè ho ragione io U.u)
Hai detto bene, abbiamo preso una piega interessante e io sono curiosa
di sapere che ne pensi di questo chap e magari cosa ti aspetti tu xD
Un bacione grande sciauuuu *-*
cris91: Ehi ciaooooo!!!
Eh sì stavolta Rob era veramente furioso, però dai che Kim si è fatta perdonare ^^
Uffi però, anche tu odi Nick?! :( Ma non è colpa sua se
Kim ha un caratteraccio e con Rob ci litiga u.u (difenderò
Nicholas fino alla morte u.u)
Sono curiosa di sapere cosa pensi di questo chap, alla prossimaaaaa ^^
BabyVery: Ehilà ciao! ^^
Mi dispiace, ma come hai letto la tua speranza è stata vana,
purtroppo se l'è presa (avrei fatto lo stesso io al suo posto
u.u)
Grazie del complimento, alla prossimaaaa ^^
Ryry_: Moreeeee! *-*
Eccomi tornata a rispondere alle tue sciocche recensioni -.-
Gli asterischi stavolta li ho messi (uno in verità xD) e il blend c'è, quindi non mi puoi seccare U.u
Aaaah non vedo l'ora di postare il prossimo capitolo e tu sia bene il
perchèèèèè *-* muahahahhahhhahahah
*risata malvagia*
Ti amooooo sociaaaaaa!!! <3
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Capitolo 12 *** 12 ***
12
“Magnifico.” borbotta
dando un pugno alla porta
“Che succede?” gli
chiedo stralunata
“Siamo
chiusi dentro.” sospira mettendosi le mani in tasca e andandosi a
sedere su una delle tante poltrone rosse. Che significa chiusi
dentro?
Non possiamo esserlo! Mi rifiuto di credere ad una cosa simile!
“È impossibile.”
sussurro come a volermene auto convincere “Quel vecchio testardo di
Cox non è neanche passato a controllare se ci fosse ancora qualcuno!
Non può aver chiuso così!” esclamo avventandomi sulla porta
spingendola, tirandola, prendendola a calci, a pugni e a spallate
procurandomi solamente un dolore lancinante.
“È inutile rassegnati.
A meno che tu non sia la cugina nascosta di Hulk dotata di forza
inumana, quella porta non si aprirà fino a domani.” dice con tono
saccente
“E cosa facciamo fino
ad allora?” chiedo terrorizzata dalla sua risposta
“Semplice, dormiamo
qua.” risponde lui tranquillo alzando le spalle
“Cosa? Ma no! Non è
possibile!” urlo scaraventandomi nuovamente sulla maledetta porta e
prendendola a pugni, sperando forse che l'anima di Cox la apra
“Kim rassegnati, è
inutile! E soprattutto calmati! Che ti prende?” mi chiede lui
avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla, mi ritraggo
istintivamente al contatto come se fossi scottata... Dovrei passare
tutta la notte con lui? Oh mio Dio questo è un'attentato al mio
povero cuore che già fa gli straordinari quando lo vedo anche solo
di sfuggita...
“Niente Rob.”
borbotto
“Sì certo, e io sono
un lottatore di sumo... Allora, potrei sapere di cosa hai paura?”
mi chiede gentilmente. Di non riuscire a controllarmi, di saltarti
addosso, di aggredirti e mostrarmi come quelle oche della scuola
vorrei rispondergli, ma riesco a trattenermi e scuoto semplicemente
la testa
“Di nulla, solo che è
tardi e i miei saranno in pensiero...” mormoro abbassando di poco
lo sguardo. Dopo avermi guardato per un lungo momento lo vedo tirare
fuori dai jeans il telefono e dopo aver guardato un secondo il
display, me lo porge gentilmente.
“Sei fortunata qui c'è
campo. Chiamali e di loro di non preoccuparsi, stanotte dormirai da
Megan.”
“Posso anche chiedergli
di venirci a tirare fuori.” gli rispondo e mi chiedo come ho fatto
a non pensarci prima.
“Non ti conviene
farlo.”
“Perchè?”
“Ragione. È sera
inoltrata e noi due siamo all'interno della scuola. L'orario di
chiusura è passato da un bel pezzo e noi abbiamo infranto le
regole.” mi spiega con logica e mi trovo ad annuire. Ok chiamerò i
miei e poi Megan per spiegarle la situazione, anche se già so che
non mi darà il tempo materiale perchè sarà tutta presa nel fare
urletti di gioia e nell'incitarmi a provarci con lui. Prendo il
cellulare che ancora mi porge e compongo il numero ma, neanche il
tempo di avviare la chiamata che qualcosa vibra nelle mie tasche.
Estraggo il mio i-phone bianco leggendo così il display che continua
a lampeggiare.
“Chi è?” domanda
curioso lui sporgendosi in avanti per guardare. Non gli rispondo,
accetto semplicemente la chiamata e mi porto il cellulare
all'orecchio... che vuole Nicholas a quest'ora?
“Pronto?”
“Ehi piccola ciao.”
“Ciao a te, che succede
Nick?” non so se è una mia impressione ma l'espressione di Rob si
rabbuia appena pronuncio il suo nome...
“Niente, cioè a me no
niente, volevo sapere come è andata a te. Oggi pomeriggio sei
scappata e non abbiamo avuto modo di finire la conversazione.”
“Oh...” che carino,
si sta preoccupando per me “Beh non saprei spiegarti Nick e poi ora
non è il momento...”
“Dove sei? Se vuoi
passo da te e mi racconti tutto...”
“No!” esclamo urlando
e stupendo entrambi gli uomini
“Ok come vuoi...”
farfuglia
“Scusami è solo che
non sono a casa e...”
“E dove sei?” mi
chiede curioso
“Beh... sono con
Megan...”
“Ah sì? Strano l'ho
appena vista uscire con la sorella.” mi risponde sarcastico e io ho
come l'impressione di trovarmi nella merda... Non posso continuare la
conversazione, conosco Nick e so che se gli dicessi che sono da sola
con Rob, si comporterebbe peggio di Meg
“Ehi Kim che succede?
Perchè non vuoi dirmi dove sei? Non è che stai per fare qualche
sciocchezza? Oggi pomeriggio eri così sconvolta...”
“Eh? Oh no ma che ti
salta in mente? È solo che è un po' lungo da spiegare e ora non
posso... cerca di capirmi...”
“Mmmh va bene, ok.
Qualsiasi cosa tu stia facendo continuala pure. Ci sentiamo domani.”
“Certo, grazie Nick.”
gli rispondo con un sorriso grato anche se lui non può vederlo
“Di nulla piccola,
buonanotte.”
“'Notte anche a te, un
bacio.” e finalmente riattacco. Guardo Rob e la sua espressione è
imperscrutabile
“Io... ecco...
scusa...” non so perchè lo faccio, ma sento il bisogno di
scusarmi.
“E di cosa? Non devi
scusarti con me, semmai dovresti farlo con lui, visto che passerai la
notte con un altro.” mi risponde acido
“Non devo scusarmi di
nulla con lui perchè non succederà nulla.” affermo risentita e un
lampo di collera gli attraversa gli occhi
“Ovvio che non
succederà nulla! Non è mia intenzione divertirmi con una ragazzina
bugiarda.”
“Ragazzina bugiarda?
E di grazia cosa avrei fatto per meritarmi questo appellativo?” gli
chiedo arrabbiata e ferita per le sue parole
“Beh tanto per
cominciare hai mentito al tuo ragazzo...”
“Ancora con questa
storia? Ti ho già detto che Nicholas non è il mio ragazzo, lo è
stato un tempo, ma ora è solo un amico!”gli urlo in faccia
risentita e lui si zittisce
“Vabbè non mi
interessa, affari vostri. Chiama i tuoi che forse è meglio.” mi
dice dandomi le spalle e tornando al pianoforte. Lo guardo e gli
occhi mi pizzicano, il suo rifiuto, così secco e netto mi ha ferito
profondamente... come del resto ferisce ogni amore non ricambiato.
Afferro il mio cellulare e compongo il numero dei mia madre,
preparandomi alle mille bugie e all'interrogatorio a cui mi
sottoporrà Meg fra poco...
*
“Ehi Rob?” lo chiamo
quando ho finalmente attaccato il telefono con Megan
“Dimmi.” mi risponde
secco mentre strimpella qualche nota
“Scusami. Scusa per
tutto, hai ragione a volte a chiamarmi ragazzina. Ho esagerato prima
e sono stanca di litigare con te, sei stato così carino ad
aspettarmi tutto quel tempo oggi pomeriggio e non ho diritto di
urlarti contro tutte le volte.” gli dico sincera e lui smette di
suonare
“Scusami anche tu Kim,
la giornata è stata lunga e il rimanere chiusi dentro è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho esagerato anche io e
urlarti quelle cattiverie non è stato affatto carino da parte mia.”
mi risponde voltandosi a guardarmi e regalandomi un sorriso dolce che
mi fa battere più forte il cuore.
“Dai sciocca bambina,
vieni qui. Abbiamo tanto di quel tempo che suonare qualcosa non può
che farti bene.” mi invita poi e dire che mi precipito su quello
sgabello sarebbe un eufemismo. Mi siedo all'istante e dopo aver
guardato quegli occhi così belli e accesi che mi hanno fatto
innamorare, comincio a suonare, la melodia esce da sé, è dolce,
come quello che provo per lui, con qualche stoccata più forte, come
le frequenti discussioni che abbiamo, lenta come il mio pensiero
quando lo immagina... Sono così innamorata di lui da riconoscerlo
anche in una semplice melodia...
“I miei complimenti
pivella!” esclama quando smetto e io gli sorrido grata
“Ehi piano con le
parole. Comunque che credevi? A me basta poco per imparare!” dico
spavalda
“Lo vedo, se continui
così presto le nostre lezioni finiranno, non hai bisogno di altre
due settimane per finire la composizione!” esclama contento, ma io
mi rabbuio. No! Non possiamo finire prima! Come farò a passare del
tempo con lui dopo?
“Non esageriamo
adesso... ho ancora bisogno del tuo aiuto Pattinson.” dico sicura e
lui sorride.
*
“Posso farti una
domanda?” mi chiedi dopo più di due di conversazione
“Devi ancora chiedermi
qualcosa? Non mi conosci già abbastanza?” gli chiedo sarcastica
“A quanto pare no.”
“Ok avanti chiedi
pure.”
“Beh ecco... Con quel
tizio... Quel Nicholas... Qual'è la vostra storia?” mi chiede
imbarazzato passandosi una mano fra i capelli e lasciandomi
spiazzata... sono ridicola a sentirmi imbarazza all'idea di
raccontare la mia storia d'amore passata al ragazzo che amo?
“Beh credo che sia la
classica storia...”
“Ti va di
raccontarmela?” mi chiede con espressione da cucciolo e non posso
far altro che annuire.
“Beh Nicholas è il
vicino di casa di Megan, lo conosciamo da quando abbiamo quattro
anni.”. Robert annuisce e mi sorprendo di vederlo così
interessato. “Cioè io e Meg avevamo quattro anni, lui invece ne
aveva già otto. Mi ricordo che ci ritrovavamo tutti i giorni al
parco a giocare, dopo aver fatto i compiti s'intende. Ed io mi ero
presa proprio una cotta pazzesca per lui. Dicevo a tutti che lo avrei
sposato.”
“Che bimba precoce!”
sussurra stiracchiandosi
“Ma Nick non ha mai
capito che gli correvo dietro. O almeno non a quei tempi... diciamo
che ha cominciato a rendersene conto quando iniziammo il liceo, non
mi ha mai detto da chi lo sapesse, ma ormai credo che sia stata Megan
a spifferargli tutto, prima che litigassero logico.”
“Hanno litigato?” mi
chiede incuriosito.
“Storia lunga. Ma il
succo è che lui godeva nel mandare all'aria i suoi piani. Comunque,
tornando a noi, io alla fine mi ero rassegnata, era da stupide
credere di avere una chance con lui, ha sempre avuto ragazze più
carine della sottoscritta. Però durante la festa dei miei sedici
anni, proprio poco dopo aver scartato il suo regalo, lui mi baciò
improvvisamente davanti a tutti.”. Arrossisco vistosamente al
ricordo, accentuando ogni mi parola con gesti nervosi. Non posso
credere di star raccontando a Rob il mio amore per Nick!
“Dapprima la cosa mi
rese molto confusa, non avevo minimamente idea di cosa gli fosse
saltato in testa, perciò non gli parlai ed evitai di frequentare i
posti in cui di solito c'era lui. Poi, però, un giorno me lo
ritrovai sotto casa; cominciai a blaterare frasi senza senso e a
gesticolare... era una situazione davvero imbarazzante.”
“Stai gesticolando
anche adesso.” mi dice sorridendo divertito “È un tuo marchio di
fabbrica?”. Gli do un leggero spintone facendogli quasi perdere
l'equilibrio.
“Oh Pattinson non
interrompermi. Hai voluto la mia storia? Ora zitto e ascolta.” lo
vedo alzare le braccia come a scusarsi e subito dopo mi invita a
continuare. “Allora dicevo... M'interruppe dicendomi che ero
cambiata e che mai si sarebbe aspettato di provare improvvisamente
qualcosa per me... fino al giorno prima ero la marmocchia con i
codini e poi improvvisamente ero diventata l'adolescente che gli
faceva battere il cuore, si sentiva confuso e spiazzato da questo.
Non poteva innamorarsi della ragazzina... E a questo proposito vorrei
tanto capire perchè tutti mi considerate una ragazzina immatura.”
gli chiedo sbuffando e lui scrolla le spalle
“Forse perchè sei una
stupida ragazzina che non ha il minimo senso del dovere quando si
tratta di frequentare le mie lezioni di piano?” chiede retorico. Mi
acciglio, non so perchè ma ho l'impressione che questa storia me la
rinfaccerà in eterno.
“Ah ah.” faccio
davvero poco divertita “Meglio che proseguo. E niente constatazioni
idiote!” lo avviso prima di riprendere “Logicamente a sentirlo
parlare così la mia mascella per poco non cadde a terra, non sapevo
cosa dirgli, mi sembrava assurdo che proprio lui, l'irraggiungibile
Nicholas mi si stesse dichiarando, così lui fraintese il mio
silenzio e scusandosi per la figuraccia se ne andò. Ovviamente non
ci misi che cinque secondi per riprendermi e rincorrerlo. Gli dissi
apertamente quello che provavo per lui e che essere anche solo un
piccolo pensiero nella sua mente mi faceva sentire la ragazza più
felice del mondo. Siamo stati assieme due anni. Poi lui decise di
andare ad Harvard e la nostra storia cominciò a deteriorarsi, così,
prima di distruggerci a vicenda in un rapporto a distanza per il
quale nessuno dei due era pronto, di comune accordo decidemmo di
rompere.”
“È stato difficile?”
mi chiede serio
“Beh sì. La sua
lontananza, abituata com'ero ad averlo sempre accanto, mi aveva reso
il fantasma di me stessa, non avevo voglia di fare nulla, volevo
stare solo in casa e piangere sul mio amore perduto. Più volte ho
anche fatto saltare i nervi a Megan, ma da buona amica qual'è mi è
sempre stata accanto e curato le ferite come solo un'amica può
fare.”
“E lui?”
“Quando è partito
abbiamo continuato a sentirci, sapevamo che non era giusto per
entrambi, ma non riuscivamo a tagliare su due piedi la storia che ci
aveva legato per tanto tempo. Poi però le chiamate, i messaggi, le
lettere sono cominciate a diminuire fino a sparire del tutto,
lasciando solo il ricordo di quello che eravamo stati.” gli spiego
ripercorrendo con la mente tutti i ricordi che ho tirato fuori.
“Da quant'è che non lo
vedevi?”
“Ti sembrerà assurdo
ma... è dal giorno che è partito.”
“Cosa?”
“Sì. È per questo che
ero così incredula quando l'ho visto.”
“E ora cosa hai
intenzione di fare?”
“In che senso?”
“Beh lo hai amato
molto, ora lui è di nuovo qui...”
“Oh... No è finita, ci
siamo detti addio. Non sono il tipo da riprendere una cosa finita.
Siamo amici, gli voglio un bene assurdo, potrei tagliarmi una gamba
per lui se me lo chiedessero, ma è solo un amico. È il mio Megan al
maschile.”
“Dici sul serio?” mi
chiede con uno strano luccichio negli occhi.
“Mai stata più seria.”
confermo e lui mi sorride sghembo.
“Ora tocca a me.” gli
dico sedendomi più comodamente sugli scalini che portano al
palchetto e lo vedo guardarmi stralunato. “Sono io a voler chiedere
una cosa a te.” spiego.
“Mi pare di averti già
detto tutto delle mie storie passate, che altro vorresti sapere?”
“Sì in effetti mi hai
raccontato diverse cose sul tuo passato, ma la domanda riguarda il
presente.”
“Non ti seguo...”
“Cosa mi stavi per dire
l'altro giorno?” chiedo direttamente e lo vedo sbarrare gli occhi
“Co...
“Quando Nick ci ha
interrotto tu mi stavi per dire qualcosa, cosa?”
“Oh... ah... Beh non
era niente di importante, neanche lo ricordo più.” mi risponde
distogliendo lo sguardo e passandosi la mano tra i capelli... Caro
Rob ma pensi che io sia nata ieri? Si capisce da subito che sta
mentendo quindi mettendo su la mia miglior faccia imperscrutabile lo
sguardo e gli rispondo
“Beh si dia il caso che
sia solo mezzanotte e che abbiamo all'incirca ancora sei ora prima
che Cox venga ad aprire, quindi credo proprio che prima di allora
ricorderai cosa devi dirmi.” lui mi guarda stupito e io fingo
disinteresse, mi alzo dagli scalini e vado a recuperare la giacca che
avevo lasciato sul pianoforte, mentre lui rimane fermo a fissare il
parquet. Qualche secondo dopo cambia qualcosa, rialza lo sguardo e mi
fa cenno di andarmi a sedere accanto a lui.
“Lo hai ricordato?”
gli chiedo e dentro di me sento già crescere l'ansia, lui annuisce
leggermente per poi guardarmi intensamente negli occhi. Il cuore
sembra fermarsi improvvisamente, così senza preavviso mi perdo in
quegli occhi assurdamente verde/azzurri e lo stomaco è in subbuglio,
mi sembra che si stia capovolgendo... Non riesco neanche a ricordare
come si respira e credo di aver un attacco di iperventilazione...
Cerco di calmarmi, mando giù il groppo che mi si è formato in gola
e provo a concentrarmi su qualcosa che non siano i suoi occhi.
“Ecco... Credo che
forse ti spiazzerà ciò che sto per dirti, ma ci terrei molto se tu
nonostante tutto non ci scherzassi su.” mi dice con tono serio, che
poche volte gli ho sentito
“Penso di riuscirci.”
mi ritrovo a rispondere con una voce che non sembra mia per quanto
tremante sia
“Dico sul serio Kim.
Potrà sembrarti ridicolo, ma forse sarà anche una spiegazione a
tutti i nostri litigi di quest'ultimi giorni.” annuisco
semplicemente non essendo in grado di formare una frase e lui, dopo
avermi guardato di nuovo intensamente emette un lungo sospiro “Io
volevo dirti che sono i...”. La maledetta suoneria del mio stupido
cellulare interrompe Robert che sbuffa evidentemente seccato, lo
guardo dispiaciuta e innervosita dall'ennesima intromissione prima di
leggere il nome del guastafeste sul display illuminato: Megan. Ma
bene! Credo proprio che la mia ira si abbatta su di lei ora. Accetto
la chiamata e porto il telefono all'orecchio grugnendo, non essendo
capace di articolare parola.
“Ops ho interrotto
qualcosa?” mi chiede con voce dispiaciuta. Faccio un profondo
sospiro pizzicandomi con l'indice e il pollice il naso cercando di
rimandare giù la risposta che mi è salita
“Diciamo solo di sì.”
le dico abbassando la voce e allontanandomi da Rob che intanto è
tornato a sedersi al pianoforte “Che vuoi a quest'ora?” le chiedo
poi
“Sapere se lo stavi
violentando!” mi grida lei e sono costretta ad allontanare il
cellulare per non rimanere stordita dalla sua voce squillante.
“Ma che ti salta in
mente?”
“E allora cosa avrei
interrotto?”
“Niente di quello che
pensi tu maniaca, stavamo semplicemente parlando.” le rispondo e mi
sembra di mentirle, il pensiero dei suoi occhi e del suo tono non
erano quelli di una semplice chiacchierata
“Non so perchè ma non
mi convinci.” borbotta lei e la immagino mentre mette su il suo
adorabile broncio così mi calmo di botto.
“Meg, amore mio, so che
mi vuoi bene e vorresti essere felice per me, ma ora non mi pare il
caso di fare questa conversazione... non con lui a meno di venti
metri da me.” le bisbiglio poi per non farmi sentire “Quindi ti
prego, vai a dormire, domani ti racconterò tutto, ma ora proprio non
è il caso.” non so perchè ma il mio tono sembra quasi essere una
supplica. Vi prego, lasciatemi sola con Robert, non chiedo
nient'altro!
“Ok
tesoro, ma sappi che domani non ti lascerò respirare, quindi
preparati!” esclama e alzo gli occhi al cielo, lo sospettavo...
“Buonanotte
Meg.”
“Buonanotte
Kim... ah!... E sogni d'oro!”
mi dice calcando sulle ultime parole prima di chiudere. Quando il
telefono ormai è muto faccio un lungo sospiro e poi mi volto per
guardarlo. È ancora seduto al piano e sta suonando qualcosa.
“Rob
scusami.”
“Non
è mica colpa tua. Era di nuovo lui?”
mi chiede acido
“Cosa?
Oh no, era solo quella scema di Meg.”
“Davvero?
E che voleva?”
“Sapere
se eravamo ancora vivi e come passavamo il resto della nottata.”
“Avrei
avuto un buon modo se non mi interrompevano.” mi sembra di sentirlo
borbottare
“Cosa?”
“No
niente, Kim ascolta è tardi, tu domani hai scuola e io ho devo
girare delle scene piuttosto impegnative, quindi che ne dici se
proviamo a riposare?” mi chiede guardandomi e la mia risposta
vorrebbe essere “Non puoi! Voglio sapere cosa diavolo volevi
dirmi!” ma annuisco semplicemente dirigendomi verso le poltroncine.
Quando mi allungo e trovo la posizione mi stupisco di essere così
stanca e quasi immediatamente scivolo tra le braccia di Morfeo, non
prima però di avergli dato la buonanotte
“Buonanotte
e sogni d'oro Rob.” e la sua risposta mi sembra che sia stata
“Nessun
sogno potrebbe essere come la realtà di averti qui. 'Notte Kim.”
*
Il
mio sonno viene spazzato via da dolcissime note che si diffondono
nell'aria. Mi giro nel mio letto improvvisato, fatto da assi del
pavimento e aprendo gli occhi mi tolgo la giacca che fino a qualche
secondo prima era la mia coperta... dopo averla fissata mi accorgo
che non è la mia, ma quella di Rob, così con un tenero sorriso mi
alzo e lo cerco con lo sguardo. Quanto posso essere cretina a pensare
che il suo sia stato un gesto dolcissimo? Lo trovo seduto al
pianoforte intento a sfiorare con aria concentrata i tasti del
pianoforte: ma quanto può essere bello anche di prima mattina?
Vedere Robert Pattinson suonare è un'esperienza che tutto dovrebbero
fare almeno una volta nella vita, è in grado di emozionarti, farti
sognare e portarti, letteralmente, in un'altra dimensione in pochi
minuti.
Mi
avvicino silenziosamente, sperando di non interrompere quella magia
che sta producendo con quelle mani da sogno, ma la melodia cessa
improvvisamente:
“Buongiorno
bonsai!” mi apostrofa sorridendo e girandosi verso di me “Era ora
che tu ti svegliassi, le lezioni stanno per iniziare.”
“Arrivare
in ritardo alla lezione di filosofia non ha mai ucciso nessuno.”
commento stiracchiandomi. Lui ride, si alza ed afferra un sacchetto
di carta la cui estremità è malamente accartocciata
“Sai
qual'è la cosa più bella del mio lavoro?” domanda retoricamente
“Il fatto che puoi entrare ed uscire da questa scuola a tuo
piacimento. Ti ho portato la colazione.” mi comunica porgendomi il
sacchetto in cui è stampato il nome del bar vicino scuola. “Il mio
caffè l'ho già bevuto, scusa se non ti ho aspettato, ma dovevo
recuperare le energie.”
“Figurati,
il semplice fatto che tu mi abbia preso la colazione è stato anche
troppo.” gli dico imbarazzatissima, sono convinta di avere il viso
in fiamme, e controllando il sacchetto: due croissant apparentemente
vuoti, il bicchierone di plastica con il caffè dentro e un gigante
cookies al cioccolato – il mio gigante cookies al
cioccolato, ne vado letteralmente ghiotta.
“Come
fai a sapere che mi strafogo di cookies ogni mattina?” chiedo
addentando affamata il mio biscotto. Rob ride della mia espressione
sognante mentre mastico lentamente quel signor cookies; da quanto
tempo non mangio qualcosa? Ah da circa dodici ore, perciò ho tutto
il diritto di essere affamata.
“Megan
è una bravissima spia.” mi risponde infilando la mano dentro il
sacchetto ed estraendone uno dei due croissant. “L'ho vista proprio
prima, ferma alle macchinette. Stava urlando contro un tizio, ma non
so chi sia.”
“Rik.”
dico roteando gli occhi: quando capirà che Meg non lo regge? “Un
cretina che le corre dietro dalle medie.”
“Chi
disprezza compra.” mormora con aria saggia rinfilando la mano nel
sacchetto e porgendomi il bicchierone di caffè.
“Se
Meg si azzarda ad uscirci le tolgo il saluto a vita.” affermo
sorseggiando la calda bevanda che mi scende giù per la gola e Rob
scoppia a ridere. “ Che c'è'” gli chiedo accigliandomi.
“Non
puoi decidere per la tua amica Kim, non è giusto. Non è bene per
lei.”
Scrollo le spalle. “È bene per lei non uscire con quel coso.
Andiamo lo conosciamo da cinque anni e non ricorda nemmeno il suo
cognome! Non fa per lei...”
“Tu
lo ricordi?'”.
Ci
rifletto qualche secondo; okay, nemmeno io lo ricordo ma sono
dettagli. “com'è che stiamo parlando di quell'essere? Cambiamo
argomento... ecco! Potremmo parlare di quella splendida melodia che
ho sentito prima. Cos'è?”. Alla mia domanda si irrigidisce e si
passa una mano fra i capelli, sorridendo appena e gettando
un'occhiata al pianoforte.
“Beh
è la ninna nanna.” mi dice solo e io sbarro gli occhi. La ninna
nanna? Quella melodia assolutamente perfetta che suonò quel giorno e
che mi fece capire che lui provava qualcosa per qualcuna? È cambiata
molto da quella volta che la suonò
“La
ninna nanna? Quella che suonasti qui?”
“Esatto.”
“Wow,
è diversa...”
“Beh
ti avevo detto che ci dovevo lavorare su. Quel giorno la cominciai ed
è come se realizzassi solo una bozza di quella che poi sarebbe
diventata.” mi spiega serio
“Scusa
la mia curiosità ma... a cosa ti serve questa ninna nanna?”
“È
per il film. Vedi il mio personaggio, Edward, è un vampiro
centenario e in un umana di diciassette anni trova l'amore. La ama al
di sopra della sua non-vita, di un amore così puro e incondizionato
che farebbe di tutto per lei. È un vampiro particolare, laureato due
volte in medicina, anche se mostra sempre diciassette anni, e
compositore. Nelle sue notti solitarie, mentre i suoi familiari,
tutti accoppiati, si perdono nel loro amore, lui suona il pianoforte
e crea melodie. Poi però la depressione e la malinconia lo portano
ad abbandonare il pianoforte. Riprende a suonarlo quando incontra la
donna della sua vita e le dedica una ninna nanna che esprime tutto il
suo amore.” mi spiega guardandomi fisso e catturandomi con il suo
racconto, è il caso di dire che sto pendendo dalle sue labbra.
“Quando Catherine ha saputo che anch'io suono il pianoforte mi ha
praticamente costretto a inventare questa ninna nanna, e a niente
sono valse le mie lamentale, i miei non posso, non ha voluto sentire
ragioni.” mi dice con un sorrisetto sarcastico.
“Wow...
Ma per comporla dovresti immedesimarti in Edward, pensare come lui
pensa e....”
“Lo
so, è per questo che non volevo. Provare dei sentimenti del genere
non è possibile. Lui lo ha potuto fare, ma solo perchè è un
personaggio cartaceo.”
“Ma
ci sei riuscito. La melodia è fatta ora.” gli dico però e vedo
nei suoi occhi un guizzo
“Già
ormai è quasi finita, mancano veramente poche note.” mi risponde
serio
“Quindi
sei riuscito ad immedesimarti completamente nel tuo Edward? I suoi
sentimenti sono diventati anche i tuoi?” gli chiedo e in me si crea
uno stato d'ansia per la sua risposta... Che si sia veramente
innamorato come lo è Edward? Quelle note sono realmente per un
ragazza che gli fa immaginare una melodia che la descriva?
“Sì.”
mi risponde serio e guardandomi negli occhi senza battere ciglio. Il
cuore mi si sgretola e il respiro mi si blocca, sto andando in pezzi
ma non voglio mostrargli quanto quella sua unica sillaba mi abbia
ferita, così mettendo su la mia miglior maschera poggio il bicchiere
sul palchetto e sorridendo gli chiedo: “Mi insegni qualche passo?”
lui sbarra gli occhi sbiancando ma prima che possa rispondere lo
afferro per un un braccio e lo spingo verso il pianoforte “Dai,
tanto abbiamo ancora...” guardo il grande orologio che c'è il sala
“dieci minuti circa! Possiamo farcela!”
*
Forse
può sembrare assurdo, sopratutto visto l'importanza che ha questa
melodia per lui, ma sono riuscita ad imparare qualche nota, anche se
ho sbagliato alla grande qualche passo e lui sghignazzava sotto i
baffi ai miei errori:
“Beh
hai imparato solo qualche nota ma posso affermare con sicurezza che
ci sei. È così poco che suoni che puoi ritenerti soddisfatta.” mi
dice guardandomi con il sorriso sghembo.
“Ah
ma falla finita! Ammetti che sono diventata un asso!” gli rispondo
con fare presuntuoso esibendomi in una scala musicale “Ti ho
sorpreso e non ci vuoi stare! L'allieva che batte il professore è un
classico e tu non lo accetti!”
“Ma
sentitela la pivella!... Aspetta un secondo, professore?” mi chiede
poi sbarrando gli occhi
“Ovvio.
Tu mi dai lezioni, tu sei il professore.” gli spiego ovvia.
“Oh
beh grazie, almeno ho un futuro se la carriera d'attore dovesse andar
male.”
“Ma
sentitelo! Fa il modesto ora!....Pff tutto andrà per il verso
giusto, tu sei Robert Pattinson!”
“Sì
comparso in Harry Potter e il calice di fuoco e al suo primo ruolo da
protagonista.”
“È
la giusta occasione per dimostrare chi sei, signor Pattinson!” gli
dico dandogli una spallata
“A
cosa devo tutta questa comprensione che hai nei confronti oggi?” mi
chiede sarcastico e sono pronta a rispondergli ma mi accorgo della
vicinanza dei nostri visi e il cuore mi si ferma. Lui inarca un
sopracciglio non ottenendo una mia risposta, come invece credeva e io
sposto lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, così vicine, così
invitanti e così leggermente semiaperte. Prima che possa rendermi
conto di ciò che dico e faccio sussurro un “Al fatto che sei in
ogni mio pensiero.” e lo bacio.
Le
sue labbra a contatto con le mie superano tutti i miei sogni più
segreti, sono morbide, piene, dolci e sorprese, sopratutto sorprese,
da questo contatto, lo sento dalla rigidità che ha assunto il suo
corpo.
Riprendo
coscienza della mia mente, e soprattutto del mio corpo, e decido di
interrompere il contatto nel momento in cui lui decide di
approfondirlo, mettendomi una mano sulla nuca per tenermi vicino e
tracciando il contorno delle mie labbra con la propria lingua che
timida cerca di arrivare alla mia, ma troppo imbarazzata dal mio
inusuale gesto mi divincolo dalla sua presa e senza neanche guardarlo
negli occhi prendo le mie cose e scappo via veloce.
“Kim
no! Aspe...” il resto della frase si perde con la lontananza che
metto tra noi. Ma cosa mi è saltato in mente? Come diavolo ho potuto
fare una sciocchezza simile?
************************************
Eccociiiii!!!!
Lo so siamo di nuovo in un madornale ritardo ma la colpa è mia
(scrittrice) e del lavoro che mi ha completamente assorbito -.-
Visto il tempo che è passato non mi sembra carino rispondere
alle recensioni, e credo che il capitolo ormai abbia risposto
sufficientemente xD
Comunque ringraziamo gli 11 angeli (*O*) che hanno recensito e tutti
quelli che hanno messo la storia tre le preferite, le seguite e le
ricordate.
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!
Aspettiamo con ansia le vostre opinioni su questo capitolo un mega bacione a tutteee!!!
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Capitolo 13 *** 13 ***
13
Corro lungo il corridoio della scuola ancora mezza vuota.
Ogni singola fibra del mio corpo è ancora sconvolta per il gesto che ho appena
compiuto, nella mia mente il caos regna sovrano ed inoltre non so più davvero
cosa pensare: io non faccio cose del genere, non è nel mio carattere baciare
improvvisamente chi mi trovo davanti. Sarà stato Robert a farmi questo effetto,
sarà stato lo stress causato dalla nottata passata fuori casa, sarà stato
qualcosa di plausibile o forse sono solo io che tento invano di giustificarmi in
qualche modo.
Mi precipito giù dalle scale dell'ingresso, diretta verso
la mia auto - niente lezioni oggi, meglio rifugiarsi a casa - quando il viso
perplesso di Megan mi si para davanti. Cavolo, speravo che l'ora delle
spiegazioni tardasse ad arrivare.
"Ma buongiorno mio piccolo fior di loto. Dove scappi così
di corsa? Hai dimenticato che mi devi qualche delucidazione?" sorride con
cipiglio inquietante, prendendomi poi sottobraccio costringendomi a seguirla.
"Meg, davvero, ho bisogno di andare a casa. Credo di star
male" farfuglio, cercando di liberarmi dalla sua presa ferrea, invano. Si
accomoda sulla panchina in pietra in prossimità del cancello d'ingresso e con un
sorriso smagliante si ravviva i capelli biondi. "Non dovresti dirmi qualcosa?"
domanda, acuando le
sopracciglia.
"Dovrei?" domando mantenendo un tono vago. Lei annisceì
sicura. "È tutto un casino" sospiro pesantemente, riordinando le idee o almeno
cercando di farlo. Chissà come reagirebbe Meg se glielo dicessi, mi odierebbe,
mi prenderebbe per chissà cosa... non voglio che mi giudichi negativamente.
"Prova a raccontarmi dall'inizio. Sono qui per ascoltarti,
no?"
Alzo lo sguardo su di lei, annuendo. Dopotutto perchè
avere paura di un suo giudizio? Le vere amiche dicono ciò che pensano sull'altra
senza ricorrere a sotterfugi e Megan non smetterebbe di essere mia amica solo
per uno stupido bacio che un'altra me aveva
dato.
"Beh, stanotte sono rimasta chiusa qui con Robert.." inzio
mentre una luce di ardente curiosità si accese negli occhi di Meg. "Quindi, io e
lui siamo rimasti dentro l'auditorium
e.."
“Ehi Heidi ciao! Mamma mia quanto tempo! Allora come va?
Dove hai lasciato Peter?” ci voltiamo entrambe al suono di quella voce familiare
e vedo l'espressione di Meg cambiare, come se avesse visto uno schifoso
mostricciattolo per niente degno della sua
attenzione.
“Ciao Big Gim, prima di vederti e parlarti andava a
meraviglia, ora purtroppo è andato tutto a farsi benedire.” gli risponde
sarcastica e Nick ride, infilandosi le mani in tasca.
“Ehi come mai sei qui? Non dirmi che hai nostalgia di
scuola?” dico, tralasciando per un attimo la mia depressione, cercando così di
non far continuare il loro battibecco.
“Sì, Kim, sogna. Ma ti pare che il babbeo abbia nostalgia
di un qualcosa che riguardi libri? Secondo me il fatto dell'università è tutta
una copertura, secondo me vende banane in
Jamaica”.
“Ah ah simpatica Barbie, sei sempre la solita bimba dolce
vedo. Povero il ragazzo che ti si
prende.”
“Nicholas falla...”
“Ok basta tutti e due! Possibile che sia sempre così tra di
voi?” urlo quasi, interrompendo brusca il loro discutere. Sono già nervosa di
mio, ho passato la notte chiusa a scuola, questa mattina ho baciato Rob, sono
scappata e ho fatto di tutto per evitarlo, quindi in questo momento sono un po'
provata...
“Non è colpa mia se la sua presenza mi irrita.” sbotta Meg
con una smorfia, portandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio.
“Okay, mi dispiace. Cercherò di non darti più fastidio”
dice lui serio e lasciandoci senza parole. Oh beh, non ce l'aspettavamo di
certo!
“Oh, beh, forse anch'io ho esagerato... Scusa Nick.”
biascica Meg, studiandosi i lacci delle converse con aria piuttosto imbarazzata.
Sorrido fiera di me, prendendo poi la parola. “Oh
finalmente. E ora ripeto, come mai sei
qui?”
“Devo parlarti. Megan ti dispiace se la porto via?”
continua a parlare, senza togliersi quello sguardo e quel tono così
serio.
“Eh?" Meg sembra essere appena caduta dalle nuvole, ci
mette un pò ad elaborare mentalmente la domanda di Nick."No no, tranquillo.”
risponde poi, lanciandomi uno sguardo
sorpreso.
“Grazie. Andiamo?” chiede lui rivolgendosi a me.
Annuisco seguendolo. Saliamo in macchina e per tutto il
viaggio rimaniamo in silenzio, non riesco a capire cosa debba dirmi. Quando la
macchina si ferma, riconosco il nostro parco e allora divento inquieta; lo stato
in cui verso sopporta a malapena l'ansia che comincia a divorarmi lo stomaco.
“Ok Nick, cosa devi dirmi?” non mi piace il suo silenzio gravoso, non voglio
agitarmi per nulla, è meglio che sputi il rospo.
“Ehi che tono! Che succede?” mi chiede, sorpreso.
“Niente, scusami sono solo un po' stanca.”dico con una
scrollata di spalle. Lui annuisce, tornando serio e questa volta non riesco a
trattenermi, cosa diavolo è capitato? “Nick
cos'hai?”
“Beh non è semplice da
dire...”
“Ti prego evita i giri di parole, non li
reggo.”
“Kim ti ho mentito.” mi dice serio.
Corrugo la fronte davvero confusa, forse mi ero persa
qualche passaggio. “Mentito? Su
cosa?”
“Beh non sono tornato solo perchè mamma sta
male.”
“Ah no?”
“No, c'è un altro
motivo...”
“E sarebbe? Nick però se devi parlare parla! Mi stai
facendo venire l'ansia!” sbotto improvvisamente alzando la
voce.
“Sono innamorato!” farfuglia arrossendo e io sbarro gli
occhi, innamorato? E di chi? Non di me, spero! Altrimenti non saprei come
respingerlo, gli voglio bene, davvero, ma non come possibile fidanzato.
“So che è ridicolo venirlo a dire proprio a te, ma sarà
ancora più ridicolo quando ti dirò di chi.” continua, torturandosi le mani. Oh,
oh, la faccenda è seria
allora.
“Di chi?”. Tace qualche secondo poi mi guarda serio e
pronuncia il nome che mai mi sarei
immaginata.
“Megan.”
Trattengo il respiro e credo di aver perso il controllo
della mascella che tocca terra. “Ma non è possibile! Voi vi odiate!” esclamo,
quasi mettendomi a ridere. Se quello era uno scherzo era davvero
divertente.
"È la verità. So che Megan è l'ultima persona su questa
terra di cui mi sarei innamorato, non so nemmeno come ci sia riuscito, pensavo a
quanto sia stato stronzo nei suoi confronti in tutti questi anni e mi è
dispiaciuto. Cercavo di togliermela dalla testa ma non ne sono stato in grado e
fingere ancora adesso di odiarla è stata un'impresa difficilissima. ti chiedo di
capirmi voglio solo che qualcuno mi dica che non sono un'idiota." conclude senza
smettere di fissare imbarazzato il volante dell'auto. Scusa tanto ma questo è
troppo anche per me, eh!
"Nick tu sei un'idiota!" sbotto, alzando le mani al
cielo.
Mi guarda perplesso. "Beh a questo punto avresti dovuto
dire il contrario.."
"Scusa tanto se non trovo in questa storia nessun senso
logico! Lei è la mia migliore amica e tu il mio ex ragazzo, lo capirebbe anche
un bambino che non potreste mai, e ripeto mai, stare insieme. Megan per quanto
ti riguarda è off limits."
Lo vedo passarsi una mano tra i capelli scompigliandoli,
per poi sospirare. "Volevo che tu mi
aiutassi".
Ecco le parole che non
doveva pronunciare. “Aiutarti? Ma sei fuori? Ti rendi conto che sei venuto a
dirlo alla persona sbagliata? Maledizione Nick sei stato il mio ragazzo per due
anni e ora mi vieni a dire che ami la mia migliore amica? Credi che io abbia un
cuore di pietra? La vuoi? Bene prenditela! Ma almeno evita di dirle a me certe
cose!” sbotto lasciandolo
esterrefatto.
“Kim...”
“No. Kim un corno. Mi
fai schifo e non voglio più vederti.” gli dico gelida per poi scappare via
dall'auto, diretta nuovamente verso la scuola.
*
Sono piazzata davanti al cancello arrugginito della scuola
da qualche minuto, insicura sul da farsi: entrare o scappare via a gambe levate?
A circa qualche metro da me, girato di spalle e intento a fumarsi una sigaretta,
c'è Robert in compagnia di una collega che avevo intravisto varie volte. Dunque,
meglio tornare a casa o cercare una via alternativa per entrare dentro? La
voglia di andare a casa è molta ma non posso lasciare Megan da sola, devo prima
spiegarle tutto. Sfortunatamente però non ho il tempo di decidere per conto mio,
visto che il destino sembra scegliere per me: la tizia accanto a Robert fa un
cenno verso di me, facendolo voltare. Abbasso gli occhi e velocemente faccio per
andarmene, ma ovviamente la sfortuna mi perseguita... se speravo di cavarmela,
mi sono sbagliata di grosso!
"Dove accidenti scappi, eh?" urla Robert, buttando il
mozzicone a terra per poi dirigersi correndo verso di me.
"Non scappo" mi limito a dire "Sono in
ritardo".
Afferra il mio polso, facendomi avvicinare molto
pericolosamente a lui. Inutile dire che il mio cervello entra in pappa,
arrossisco in un modo impressionante e perdo improvvisamente l'uso della parola.
"Tu scappi sempre Kimberly. Scappi ora, sei scappata stamattina... ti riesce
proprio bene, eh?"
"Ti ho già detto che
non scappavo." dichiaro nuovamente, liberandomi dalla sua presa
ferrea
"Adesso scusa ma devo proprio andare." senza neanche
salutarlo mi avvio verso l'ingresso della scuola in balia delle mille e più
paranoie che la mia mente può partorire. Probabilmente Robert non mi rivolgerà
mai più la parola e questa volta sul serio, forse racconterà tutto a Megan e lei
starà dalla sua parte ed io mi ritroverò da sola. Accidenti, quante
paranoie!
Cerco di liberare la mente, concentrandomi sull'orologio
appeso alla parete: sta per suonare la prima ora, biologia mi aspetta e devo
necessariamente trovare Megan, l'unica che può tirarmi su il morale. Mi dirigo
agli armadietti, l'unico posto in cui sono certa di trovarla: solitamente le
ragazze della scuola si fermano vicino i propri armadietti per spettegolare,
scherzare, parlare e soprattutto mettere a punto nuovi piani per sabotare le
cheerleaders... Meg se la cava piuttosto bene in questo, ecco perchè tutte
desiderano ascoltare i suoi piani diabolici.
Proprio come avevo intuito, la trovo lì. Intravedo Megan
intenta ad ascoltare distrattamente una ragazzina del secondo anno, muovo
qualche passo verso di lei ma qualcosa - o meglio, qualcuno - m'impedisce di
continuare bloccandomi il polso. Mi volto di scatto trovandomi, nuovamente,
Robert a due centimetri dal mio viso.
"Sai una cosa? Sono stufo, Kim. Stufo delle tue continue
fughe, bugie, delle tue insicurezze. Mi hai baciato, accidenti! Cosa vuol dire
questo?"
Abbasso gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo di
pietra - sento che sto per scoppiare a piangere da un momento all'altro, spero
solo che riesca a trattenermi almeno davanti a lui.
"Cosa c'è? Perchè non parli, adesso?" sbotta,
trascinandomi contro il mio volere lontano da occhi indiscreti; realizzo solo in
un secondo momento che il corridoio è paurosamente silenzioso. Mi guardo intorno
mentre le mie gambe si muovono nervosamente nella direzione in cui Robert mi
dirige: decine di occhi, decine di persone, ci fissano interessate come se
stessero assistendo ad una partita di football in televisione. Tra loro, noto la
presenza di Megan, i suoi occhi preoccupati incontrano i miei e in quest'istante
spero davvero che mi porti via, lontano dal ragazzo di cui mi sono innamorata
ingenuamente.
"Robert, lasciami stare. Sono in ritardo." dico
nuovamente, cercando di liberarmi, invano, dalla sua
presa.
Ride amaramente. "No, Kimberly. Niente fughe, dobbiamo
parlare".
Mi fermo di botto, impedendo ai miei piedi di continuare a
seguirlo. "Lasciami andare, per favore..." farfuglio, ormai con le lacrime agli
occhi. La sua espressione passa da confusa a colpevole per poi diventare quasi
triste, con un sospiro profondo libera il mio polso e, lanciandomi un'occhiata
ferita, si allontana lasciandomi lì con le lacrime che comiciano a rigarmi il
volto.
"Cosa diavolo è successo, posso saperlo?" chiede
nervosamente Megan alle mie spalle; scrollo il capo, passandomi una mano tra i
capelli cercando di camuffare le lacrime che ormai vengono giù a
litri.
"Lasciami sola, Meg... Non è aria..." dico molto poco
delicatamente, avviandomi verso la porta dell'ingresso: basta scuola ne ho avuto
abbastanza, è meglio tornare a casa. Probabilmente sono stata scortese,
probabilmente Megan mi odierà ma non fa nessuna differenza, tutto andrà comunque
a rotoli, anche se non farei
nulla.
*
POV
MEGAN
Kim non si è mai rivolta a me con quel tono nemmeno nel
peggiore dei casi, ecco perchè so no sempre più convinta che c'è sotto qualcosa:
probabilmente la sfuriata di Robert - sotto gli occhi di tutti - è uno dei
motivi principali del suo strano
comportamento.
Senza dubbio Kim dovrà spiegarmi un paio di cosine.., non
possp di certo scoprirle da sola! O forse sì...
Con un sorriso scaltro m'incammino lungo il corridoio
lungo il quale si è volatilizzato Robert, trovandolo fermo alle macchinette
intento a mescolare la brodaglia fumante e insapore che il bicchiere di plastica
marrone, stretto tra le sue mani, contiene. "Ehi, Robert" mi avvicino,
salutandolo con un cenno del capo "come va?" chiedo, fingendomi
discreta.
Scrolla le spalle con aria assente. Okay, la sua
espressione laconica comincia a mettermi ansia.
"Insomma, cosa succede con Kim?" chiedo all'improvviso,
lasciando ricadere pesantemente le braccia lungo i fianchi. Probabilmente la mia
domanda non avrà una risposta, Robert farà scena muta e continuerà silenzioso a
mescolare e rimescolare il caffè o quello che quel bicchiere contiene.
Per un lungo istante non respira nemmeno poi, lentamente,
alza gli occhi verso di me. "Non ne ho la più pallida idea." mormora con un tono
che mi fa capire all'istante che la discussione è definitivamente chiusa.
Comunque, cerco di far finta di non aver afferrato la sua intenzione e continuo
imperterrita a fissarlo in attesa di una risposta più esauriente. "Te lo ripeto,
Robert, cosa diavolo succede? Insomma, tu passi con lei molto tempo, te ne avrà
parlato, no?"
"Non credo di poterti aiutare, Megan." mormora
sorseggiando a più riprese la bevenda "Ci vediamo solo durante le mie lezioni di
piano e non parliamo molto"
conclude.
Faccio un risolino forzato, davvero credeva di potermi
prendere in giro? Ma per
favore!
"Credi che mi sia sfuggita la vostra piccola scenetta di
poco prima?" dico con espressione sarcastica mimando le virgolette con le dita.
"Perchè non provi a chiedere a quel Nick, eh?" suggerisce
con uno sbuffo ostile. "Quella tizia è davvero
strana..."
Basta quella semplice frase finale a farmi saltare i
nervi: Kim può anche essere strana, idiota, irritante e infantile ma solo io
posso rivolgermi a lei con uno di questi appellativi, ucciderei chiunque altro
non le porti rispetto... oddio no! Ucciso ucciso non credo, però... beh non la
passerebbe liscia!
"Senti bambolotto, si dia il caso che la
tizia sia la mia migliore
amica ed è solo colpa tua e di quell'altro cretino se lei è così strana! Prima
che tu spuntassi dal nulla e che lui tornasse qui all'improvviso, lei era felice
e serena e adesso invece è un fascio di nervi. Perchè non ve ne andate al
diavolo entrambi e la lasciate in pace, eh?" esclamo irritata, spiazzandolo
decisamente.
"Io...
non..."
"Oh, sta zitto Pattinson!" sbotto agitando le mani in aria
per poi allontanarmi furiosamente, lasciandolo solo come un emerito idiota,
certa di avergli sentito mormorare qualcosa che somigliava vagamente a "Ma è una
specialità delle ragazze di Portland quella di essere così
isteriche?"
Ritorno nuovamente al mio armadietto, rimuginando su
quando e con quale scusa potrei incontrare Nicholas per fargli la mia seconda
sfuriata giornaliera e, può starne certo, con lui non sarò stata per niente
gentile. Appena varcato il lungo corridoio degli armadietti - chiamato
semplicemente da noi studenti il "Ritrovo" - sento una voce abbastanza familiare
che continua a urlare il mio nome; mi giro, accompagnando il mio gesto con una
buona dose di rabbia, trovandomi Amanda - la mia compagna di corso - che corre
velocemente nella mia direzione, coi corti capelli corvini svolazzanti e un
allegro sorriso dipinto sul
volto.
"Meg, il bidello mi ha appena detto che la professoressa
di spagnolo non si è presentata!" urla euforica, fermandosi proprio davanti a
me. "Abbiamo un'ora buca. Prendiamo un
caffè?"
"Un'ora buca, eh?" mormoro con la mente altrove,
precisamente occupata a cercare le parole giuste per affrontare Nick - che, tra
parentesi, non sono poi delle più dolci. "Per me va bene, Mandy. Però ho giusto
una cosa da fare prima, mi aspetteresti?"
chiedo.
Mandy annuisce, con gli occhi verdi che quasi le
luccicano: non ha molte amiche a scuola, è molto riservata e timida e si sa, la
timidezza non è poi l'arma migliore per crearsi delle nuove amicizie. "Oh, si
tranquilla. Io devo prima andare in biblioteca."
sorride.
"Bene, allora a dopo" la saluto con un cenno e faccio per
andarmene ma mi blocco. Come ci arrivo io da Nicholas se papà mi ha accompagnata
e la mia auto è dal meccanico? Ottima domanda. Poi, un lampo di genio. Mi volto
nuovamente verso Amanda che mi fissa
confusa.
"Ehm, Mandy, non è che mi presteresti la tua auto?" chiedo
imbarazzata, sfiorandomi una ciocca di capelli sfuggita all'elastico. Amanda
fruga all'interno delle tasche dei jeans scuri per poi porgermi un mazzo di
chiavi attaccate ad un piccolo leoncino di peluche. "Okay, allora a dopo!"
eclamo, stampandogli un bacio sulla guancia e allontanandomi
correndo.
*
Non è difficile rintracciare Nicholas, conosco ogni sua
abitudine - sono una vicina di casa impicciona, fortunatamente. Sono circa le
undici e mezza e a quest'oora Nicholas deve essere al campo di basket, insieme
agli idioti dei suoi amici, intenti a sprecare energie dietro un pallone, a
sudare come maiali e a fischiare dietro ogni ragazza carina che passa lì
accanto.
Parcheggio la Mini di Amanda proprio in quei paraggi e con
molta calma apro la porticina in metallo che dà direttamente sul campo da gioco,
isolato dalla strada da una fitta rete metallica. Intercetto Nicholas proprio a
qualche metro da me, nudo dalla vita in su, coi capelli scompigliati intento a
bere da una bottiglietta d'acqua vuota a metà. Ovviamente, gli ormoni dei suoi
amici cominciarono a smuoversi non appena faccio il mio ingresso - quei tizi si
ecciterebbero anche se entrasse una scimmia ballerina, sono dei puzzolenti
pervertiti.
"Oh ma guarda chi abbiamo qui! Megaaaaaaan!" ammicca
quello che riconosco essere Josh - uno degli amici più idioti e più pervertiti
che Nick possa avere. Si asciuga la fronte con la canottiera grigia, scoprendo
per metà gli addominali perfetti, e poi si avvicina a me osando mettere il suo
braccio appiccicaticcio intorno allle mie spalle. "Come sei cresciuta, piccola!
Non ci vediamo da un sacco di tempo" sussurra con voce roca al mio orecchio. Gli
lancio un'occhiata disgustata, scivolando via dalla sua presa. "Josh, sono
passati solo tre anni. E mi hai vista la scorsa settimana al supermercato."
borbotto allontanandomi, dirigendomi così verso Nick che si è accorto della mia
presenza.
"Che ci fai tu qui?" mi chiede alzando un sopracciglio
sorpreso.
"Non è una visita di cortesia, Nicholas. Devo parlarti e
voglio farlo fuori di qui" dichiaro, lanciando uno sguardo poco discreto a Josh
che era tornato a palleggiare. "E per l'amor del cielo, mettiti una felpa, siamo
in pieno inverno!"
Ridendo, Nick obbedisce. Allunga il braccio verso la felpa
nera poggiata sullo schienale di una panchina solitaria appena dietro la
striscia bianca che delimita il campetto e la indossa frettolosamente, poi mi fa
strada fuori dalla porticina in
metallo.
"Tu, brutto scimmione ballerino!" urlo improvvisamente
puntando l'indice contro il suo petto, spaventandolo. Poi scoppia a ridere.
"Questo insulto entrerà di diritto tra i migliori del
millennio!" esordisce divertito, lo fulmino e continuo la mia sfuriata.
"Sta zitto, idiota. Non so cosa tu abbia fatto a Kim ma se
lo scopro, e lo scoprirò è sicuro, puoi considerarti spacciato; nasconderti non
servirà a nulla, ti troverò e ti infilerò a suon di calci sul primo aereo per
l'Alaska." Mi fissa leggermente stralunato, come se fosse appena sceso dalle
nuvole ma non ci faccio poi molto caso. "Tu vieni qui dopo tre anni e pretendi
che tutto si sistemi, che Kim cadi di nuovo tra le tue braccia e che ti ami come
prima. Beh, vuoi la verità? Lei non lo farà, mio caro. Se vuoi rovinarle la vita
sappi che la sottoscritta rovinerà la tua,
atrocemente."
"Io, davvero, non so di cosa
tu.."
Sbuffo irritata. "Non mentire scimmione! Vuoi ritornare
con lei per poi lasciarla di nuovo, eh? Sei l'essere più viscido che io abbia
mai avuto davanti e.." improvvisamente sento qualcosa di duro colpirmi la nuca
molto violentemente, mi giro di scatto trovandomi di fronte Josh con i capelli
scompigliati ed un sorrisino dispiaciuto.
"Scusa, colpa mia. Non ho fatto canestro." dice chinandosi
per recuperare la palla che ha ormai smesso di rotolare. Gli lancio uno sguardo
infuocato.
"Josh, il canestro è dentro il campo, noi siamo fuori. Ti
chiedi pure come hai fatto a mancarlo, considerando che c'è una rete che lo
divide da noi?" chiedo acida, poggiando le mani sui fianchi. Josh sorride, senza
il minimo imbarazzo, avvicinandosi di qualche
passo.
"In realtà, vi spiavo. Ma dubito che l'avresti presa
bene." dichiara con la palla sottobraccio.
Annuisco vigorosamente, è ovvio che non mi entusiasmi il
fatto che quel tizio ascolti le mie conversazioni private. "Sai, hanno inventato
qualche anno fa una cosa chiamata Privacy. Si può andare in carcere, intendi
uomo delle caverne?"
Josh piega le labbra con fare divertito. "Accidenti, sei
la donna perfetta." commenta suscitando in me un moto di terrore "sei acida,
cinica, bellissima... capisco perchè Nicholas
ti.."
"Josh, non puoi andartene adesso?" grida con voce
strozzata Nicholas, agitando le mani in aria seguiti da degli strani segnali
facciali che non riesco proprio a capire. Josh si blocca improvvisamente con
aria preoccupata. "Oh ma che sbadato! Devo andare a giocare... ehm... ci vediamo
Meg!" si dilegua con un semplice cenno della mano, correndo verso gli altri
compagni che cominciano a
spazientirsi.
"Voi siete degli stupidi." esordisco in direzione di Nick
prima di abbandonare il campetto senza nemmeno salutarlo. E adesso devo solo
andare a far quattro chiacchiere con Kim, e devo anche essere veloce o Mandy
rimarrà senza macchina.
Senza neanche accorgermene sono davanti casa di Kim -
okay, meglio informarsi su ciò che succede con la diretta interessata. Suono il
campanello d'ottone con inciso il cognome della famiglia e dopo pochi minuti la
testa scura di Jennifer, la madre, fa capolino dalla porta in
mogano.
"Oh ciao tesoro, come va?" sorride, invitandomi ad
entrare. Scrollo le spalle, liquidando la domanda
velocemente.
"Posso vedere tua figlia?" chiedo diretta, avvicinandomi
già alle scale in marmo che mi portano al piano superiore.
"Ma certo. È in camera, si è chiusa dentro da quando è
rientrata." mi spiega. "Sali pure, io vi preparo qualcosa da sgranocchiare!" con
un sorriso allegro mi strizza l'occhio e scappa via in cucina, resto per un paio
di minuti a fissare il punto vuoto prima occupato da lei e sospiro pesantemente:
Kim non ha parlato nemmeno con lei, è
ovvio.
Salgo le scale e a grandi falcate mi avvicino alla porta
in legno della camera di Kim, la seconda a destra, quella con il divieto di
accesso appesa all'esterno. Senza bussare, entro. Mi si spezza quasi il cuore
vedendola singhiozzare sdraiata sul letto a pancia in giù, stretta al suo
peluche a forma di foca.
"Tesoro, che succede?" le chiedo sedendomi accanto a lei e
accarezzandole la testa.
"Meg?" chiede sorpresa con la voce rauca, quella che ha
solo quando piange da troppo
tempo.
"In carne ed ossa. Ed ora tesoro mi vuoi dire che
hai?"
"Oh Meg sono stata una stupida, ho fatto un disastro!"
esclama abbracciandomi a sorpresa e facendomi perdere un po'
l'equilibrio.
"Che significa? Cosa hai
fatto?"
"Ho rovinato tutto, se prima era un disastro ora è una
catastrofe, un cataclisma!" continua sofferente con un tono che riesce a
spaventarmi.
"Quale disastro? Sono sicura che in due riusciremo a
risolverlo..."
"Ho baciato Robert." mi dice interrompendomi e lasciandomi
di sasso. Sgrano gli occhi, trattenendomi dallo scoppiare a ridere... insomma, è
quasi impossibile che una cosa del genere sia successa. "Ma Robert chi?"
domando, in cerca di conferme.
"Quanti altri Robert conosci?" mormora, allargando le
braccia stancamente.
"Ah... ma come... cioè... quando...?" farfuglio sotto
shock, lei tira su con il naso fissandomi con espressione decisamente
preoccupante.
"Stamattina. Non so perchè l'ho fatto, stavamo scherzando
e d'un tratto l'ho baciato."
Annuisco per alcuni secondi, poi la curiosità prende
possesso di me: in pochi attimi mi trasformo in una perfetta zitella pettegola.
"Com'è stato? Lui ha risposto? Racconta,
racconta!"
"Bello, decisamente. Però non lo so, sono scappata appena
mi sono resa conto di quel che ho fatto." confessa, giocherellando col un
kleenex ormai umido.
"Sei sempre la solita idiota! Sei qui a deprimerti senza
neanche sapere quello che pensa
lui..."
Scuote vigorosamente il capo, buttandosi nuovamente sul
letto. "Lo so, invece! A lui non interesso punto e
basta!"
"Sì, come no." dico sarcastica alzando gli occhi al cielo.
Effettivamente, è sempre stata un pò tonta coi
ragazzi.
"È così credimi." dice, coprendosi la testa con un
cuscino. Mi sdraio accanto a lei, afferrando qualche peluche e lanciandolo a
terra, facendomi spazio. "Pensare che me la sono presa con lui e Nick." mormoro
quasi sovrappensiero. Kim lancia il cuscino dall'altra parte della stanza,
guardandomi come angosciata.
"Non dovevo?" chiedo insicura "Quando sei scappata via
sono andata da quei due e ho tirato fuori l'Hulk che è in me, mi conosci, se
toccano la mia migliore amica divento una belva."
dico.
"Oh Megan grazie. Ti voglio bene!" mi dice gettandosi su
di me, stringendomi in un abbraccio che mi fa quasi soffocare. "Ma non ti
sembrerebbe opportuno chiedere scusa? Credo che quei due si siano abbastanza
spaventati. Probabilmente si saranno perfino nascosti in qualche posto sperduto
ai confini del mondo!" mi dice sorridendo,
finalmente.
"Beh, per quanto mi riguarda Nicholas può anche morirci in
quel posto." le rispondo ovvia e improvvisamente cambia espressione, che pare
adesso un filino più
maliziosa.
"Oh, cara mia, chi disprezza compra,
sai?"
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Capitolo 14 *** 14 ***
14
Entro per la seconda
volta in meno di un giorno dentro il campetto di basket dove
certamente troverò Nicholas intento a palleggiare, scherzare,
grattarsi posti poco carini e fare tutte quelle cose che solitamente
i maschi fanno.
Lo trovo infatti vicino
al canestro, sorprendentemente solo, senza nessuno dei suoi amici
intorno.
“Ehi Nick.” lo chiamo
sventolando le braccia nella sua direzione. Si accorge di me quasi
subito, lascia cadere il pallone poco lontano e si avvicina
accennando una lieve corsa. Per mia fortuna questa volta indossa la
felpa altrimenti parlare mi risulterebbe difficile.
“Che ci fai qui?” mi
chiede non nascondendo la sua sorpresa, faccio un respiro ma prima di
riuscire ad emettere una sillaba lui riprende.
“No aspetta, fammi
indovinare. Sei venuta a rincarare la dose su quanto io sia stronzo,
su quanto stia facendo soffrendo Kimberly e su quanto ti faccia
schifo, a tal punto da tornarmene da dove sono venuto perchè mi odi
e non merito di camminare nelle tue stesse strade.” mi dice di
getto e mi sento uno schifo, ad ogni parola che dice i suoi occhi si
incupiscono e l'espressione del suo viso diventa più dura...
“No volevo dir...”
“Cos'è? Ho dimenticato
qualcosa della tua lista?” mi chiede sarcastico inarcando un
sopracciglio.
“Scusami!” farfuglio,
abbassando gli occhi a terra.
“Come?”
Sospiro profondamente
prima di rialzare lo sguardo. “Scusami, oggi sono stata una
bastarda. Il fatto è che ho parlato poco fa con Kim, mi ha spiegato
tutto e ora so per certo che tu non c'entri. Ti ho detto delle cose
orribili e se ora tu mi dicessi di odiarmi non avrei nulla da
ribattere, perchè mi odierei anch'io se fossi al tuo...” il mio
discorso viene nuovamente interrotto, stavolta dalle sue labbra che
si posano sulle mie.
Rimango paralizzata dal
gesto, mentre lui non ricevendo rifiuti porta le sue braccia intorno
alla mia vita stringendomi di più a sé. Le sue labbra si muovono
sulle mie con delicatezza e alla fine cedo, le socchiudo e
approfondiamo il contatto. Porto le mie braccia intorno al suo collo
e mi sollevo sulle punte per stargli più vicino, non capisco il
perchè ma desidero questo abbraccio, queste labbra che mi stanno
adorando come poche lo hanno fatto. Le sposta sulla mia guancia dove
lascia teneri baci fino ad arrivare all'orecchio.
“Megan...” mi
sussurra mordicchiandolo e io sorrido affondando il viso nel suo
petto, mai nessuno ha pronunciato il mio nome con tanta dolcezza.
Rimaniamo ancora per
diversi minuti così, l'uno nelle braccia dell'altra, in mezzo al
campo da basket, poi quando lo sento stringermi ancora di più a sé
mi riprendo, riprendo coscienza di quello che ci circonda e
soprattutto di noi. Mi sciolgo dall'abbraccio e lo sguardo sconvolta.
“Oh cazzo!”
“Megan ti prego...”
“Non.Dire.Una.Parola.”
lo zittisco sillabando inferocita e lui mi guarda più sconvolto di
me.
“Ma io devo...”
“Ti ho detto di stare
zitto! È stato solo un errore!” gli grido facendo dietro front e
scappando via da quel parco e dalle mie emozioni... Ma che cazzo mi è
preso? È l'ex ragazzo della mia migliore amica per la miseria!
“Dove cerchi di
scappare Meg?” gli sento dire quando mi afferra per il polso,
fermando così la mia corsa. Mi volto, cercando di liberarmi ma,
sinceramente, non ne ho davvero l'intenzione. Quel bacio, quel tocco,
mi hanno portato su un altro pianeta e non riesco a capire come possa
essere possibile una cosa del genere: io lo odiavo fino a qualche ora
fa accidenti!
“Senti Nicholas, è
tutto sbagliato.” dico con espressione seria. “Non so come sia
potuto succedere, forse ho bevuto troppo latte stamattina o il mio
cervello si è parzialmente lesionato a causa di tutte le lezioni di
chitarra che ho preso. Il fatto è che queste cose non devono
succedere ok?”
Mi lascia andare
lanciandomi uno sguardo ferito. “Io sono venuto qui per te Megan.
Non so perchè, non so nemmeno cosa mi abbia spinto a partire, so
solo che improvvisamente eri tu che mi mancavi. Non gli amici, non
Kimberly. Eri tu”.
Scuoto la testa ridendo
nervosamente. Oh cielo, ma cosa sta dicendo?
“Non sto scherzando.”
sibilla incrociando le braccia al petto. “Ho lasciato ragazze
bellissime, posti fantastici, amici che avevano imparato a volermi
bene... tutto questo per venire qui, per vederti di nuovo.”
“Io non te l'ho
chiesto.” farfuglio abbassando lo sguardo. La parola sconvolta non
quantifica lo stato d'animo in cui mi trovo in questo momento, di
tutto mi sarei aspettata che dicesse eccetto questo ed in più nella
mia mente compare l'immagine di Kimberly che - schifata - mi scaccia,
scoprendo quello che è accaduto, ritenendomi indegna di esserle
amica.
“Non importa se tu me
l'abbia chiesto o meno. So che io sono qui, per te, e non ho
intenzione di lasciarti andare facilmente, sappilo.”.
Mi passo una mano fra i
capelli sospirando. “Nicholas dimmi che stai scherzando ti prego.”
sussurro in preda al panico, ma il suo sguardo mi conferma il
contrario, è dannatamente serio. “Okay. Posso sopravvivere a tutto
questo.” dico a me stessa, cercando di auto convincermi “Devo
solo dirlo a Kimberly... Tu mi aiuterai vero?” chiedo speranzosa
rivolgendogli un'occhiata abbattuta.
“Dipende. Lo farò solo
se tu vuoi che io le dica che ti ho baciato e che quindi deve
arrendersi al fatto che stiamo insieme.”
mi risponde sorridendo.
“Sei
scorretto.” bofonchio allungando le braccia verso di lui come una
bambina bisognosa di coccole, lui mi afferra per il polso tirandomi
verso di lui.
Sono
contro il suo petto, riesco a sentire il suo cuore battere e... mi
piace.
*
“Che
fai oggi?”
Mi
volto di scatto, trovandomi Kim d un palmo dal naso. Inizio a sudare
freddo, letteralmente.
Sono
passate circa quarantotto ore da quando sto con Nick e non le ho
ancora raccontato nulla, sono proprio una pessima amica. Inoltre
quando finisco nel suo campo visivo ci metto quasi un secondo a
volatizzarmi nel nulla e, nel peggiore dei casi, quando mi becca ed
alza un sopracciglio con fare indagatore, le dico semplicemente che
ho fretta di andare a lezione. Anche quando mi chiama, temo sempre
che mi dica di essere venuta a conoscenza di me e Nicholas. Ma non è
stupida, io la evito, lei lo capirà e mi chiederà spiegazioni.
“Beh...
sai i compiti...” rispondo vaga aprendo l'armadietto. Annuisce e
lancia uno sguardo dall'altra parte del corridoio. “C'è Robert.
Non ha neanche guardato da questa parte.” sospira tristemente.
“Non
gli parli da giorni per una tua assurda convinzione di fargli schifo,
cosa ti aspettavi? Che balli la mazurka quando ti passa accanto?”
le rispondo ovvia ficcando la testa nell'armadietto.
“La
mazurka no, ma almeno uno sguardo... e poi non è un assurda
convinzione...” borbotta afflitta poggiando le spalle
all'armadietto. “Ehi oggi pomeriggio ti va di andare per negozi?
Magari dopo scuola possiamo andare a pranzo al Mec da Melanie e poi
andare in centro. Ho bisogno di svagarmi un po'...” mi propone e io
sobbalzo. Un intero pomeriggio con lei? Con il segreto che mi porto
dietro? No grazie... So che in questo momento dovrei starle vicino,
ma proprio non ne ho il coraggio...
“Mi
dispiace tesoro ma sono piena di compiti, ho tremila relazioni da
terminare che non avrò neanche il tempo di respirare, quindi
facciamo per un'altra volta ok?”. Lei mi guarda attentamente e poi
annuisce solo. Nello stesso momento suona la campana che segna la
ripresa delle lezioni e io velocemente mi allontano da lei, sentendo
il suo sguardo sulla schiena e maledicendomi per la mia
vigliaccheria.
POV
KIMBERLY
Non
so cosa diavolo stia succedendo, ma so che Megan mi sta evitando.
Sono due giorni che ci rivolgiamo a stento la parola, che non
pranziamo più assieme e che stiamo nello stesso posto per due minuti
contati. La conosco da troppo tempo per non notarlo, però ho voluto
evitare di chiederle spiegazioni e lasciarle il tempo di dirmi cosa
abbia di sua spontanea volontà, ma ora basta, sono stanca. Sono di
umore nero, ho baciato e perso Rob nell'arco di ventiquattro ore e
non accetto che accada anche con lei, non con il bisogno che ho di
averla vicina. Avevo pensato di chiederglielo oggi a pranzo, ma ha
detto che andrà in biblioteca a studiare per il compito di storia,
quindi le ho proposto un giro per negozi a cui raramente dice di no,
ma ha declinato l'invito con la solita scusa dei compiti... cavolo
con tutto lo studio a cui si sta sottoponendo le daranno un Nobel!
Comunque
ho deciso, quando usciremo da scuola la fermo prima che sgattaioli
nella sua macchina e mi farò dire cos'ha.
Mi
sembrano passati cinque minuti dal mio pensiero che sento la campana
segnalare la fine delle lezioni. Raccatto le mie cose alla rinfusa e
le infilo in borsa per poi correre fuori alla ricerca di una testa
bionda. La individuo agli armadietti così mi avvicino, ma quando
sono a pochi passi da lei, chiude l'armadietto e a passo svelto si
dirige all'uscita. L'azione mi viene spontanea, corro per
raggiungerla.
“Ehi
Meg aspetta!” le grido fermandola per un braccio.
“Che
c'è Kim??” mi chiede senza alzare lo sguardo... avevo ragione, mi
nasconde qualcosa ma... cosa?
“Che
c'è? Sono due giorni che cerchi di evitarmi!”
“Ma
cosa dici? Non è vero!” risponde sempre evitando di guardarmi.
“Oh
avanti Meg ci conosciamo da una vita, lo sai che riconosco quando c'è
qualcosa che non va... che succede?” le chiedo alzandole il viso e
stupendomi incontrando il suo sguardo tormentato.
“Beh
non è facile dirtelo...”
“Provaci.”
“Ti
arrabbierai...”
“Megan
parla.”
“Nick
mi ha baciata!” esclama chiudendo gli occhi mentre io li
spalanco... Cosa? Ma allora è veramente idiota?... Capisco di dover
dire qualcosa per tranquillizzarla, per farle capire che non sono
arrabbiata con lei, però vedendola tremare un poco capisco che c'è
dell'altro.
“Quindi?”
opto quindi per farle dire tutto.
“Come
quindi?”
“Sì
esatto, quindi?”
“Kim
giuro che non ti capisco.”
“Meg
cos'altro c'è? Lo so che devi finire di parlare...”
“Ma
come fai?” chiede sempre più sorpresa.
“Anni
e anni di pratica...”
“Oh
Kim maledizione non ce la faccio più! Io e Nicholas ci siamo
innamorati! È una cosa assurda perchè lui è Nicholas, il ragazzo
che odio da quando avevo quattro anni!... Oh ma come posso farti una
cosa del genere? Odiami! Odiami così come mi odio io!” mi grida
piangendo... Rimango ferma a guardarla e assorbo la novità, poi mi
riprendo.
“Non
potrei mai odiarti. Sei e sarai sempre la mia migliore amica
sciocchina... anche se ora sei fidanzata!” le dico abbracciandola
forte e la sento rigida tra le mie braccia.
“Ma...
ma...”
“Lo
ami?” le chiedo sempre tenendola fra le braccia.
“Non
lo so amica mia, non lo so. Fino a due giorni fa ero convinta di
odiarlo, ma poi lui mi ha baciato e allora il mio mondo ha cominciato
a ruotare intorno a lui... Non so se è amore, ma averlo affianco mi
riempie di gioia...” mi dice nascondendo il viso, che sicuramente è
rosso d'imbarazzo, nell'incavo del mio collo e ricambiando,
finalmente, il mio abbraccio.
“Sarà
uno spasso vedervi assieme.” le dico sciogliendo la presa e
sorridendole, lei ricambia e a braccetto usciamo da scuola.
Troviamo
Nicholas fuori la scuola, poggiato alla sua macchina, che quando ci
vede si raggela. Beh certo, ragazza e ex ragazza a braccetto, intente
a ridere e scherzare deve essere uno shock poverino!
Lo
raggiungiamo e Meg rimane distante, nonostante le si legga in faccia
la voglia di stringersi a lui.
“Beh
non sono nessuno per vietare il vostro amore quindi avanti,
sbaciucchiatevi pure davanti a me.” dico con aria buffa e Nick
spalanca occhi e bocca
“Glielo
hai detto?” chiede poi alla mia amica.
“Non
reggevo più di starle lontana e tu non sei stato di parola... Non ti
sei fatto vedere in giro in questi giorni, lasciandomi sola con il
mio rimorso e alla fine ho fatto tutto da sola.” gli risponde
incrociando le braccia e gonfiando le guance, lui ripresosi dallo
shock iniziale sorride teneramente, di quel sorriso che ha solo chi è
innamorato e la prende per la vita attirandola a sé.
“Hai
ragione, sono imperdonabile. Come posso farmi perdonare?”
“Non
lo so, devo escogitare una punizione.” le risponde lei maligna e lo
sguardo di lui si fa preoccupato. Guardandoli, vedendoli così
innamorati e comici scoppio a ridere e loro, dopo lo smarrimento
iniziale si uniscono a me... Sono felice per te Meg, almeno una delle
due ha trovato l'amore...
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Capitolo 15 *** 15 ***
15
“Quindi?” mi chiede
Megan scettica. “Hai intenzione di evitarlo per il resto dei tuoi
giorni? Finché lui si accorgerà di amarti ma sarà troppo tardi
visto che prima o poi tornerà a casa sua, a Londra, in Europa,
dall'altra parte del mondo, a chilometri da te? È questo che
vuoi?”
“Non che non lo voglio
accidenti! Ma cosa posso fare? Andare da lui, magari anche quando sta
girando una scena, e spiattellargli in faccia i miei sentimenti, così
da risultare una ragazzina che crede ancora nelle favole? No mi
dispiace ma non ci sto, non voglio sentirlo rispondere frasi
sconclusionate per dirmi che non gli interesso e poi chiudermi in me
stessa per sopportare il dolore. L'ho già fatto, mi sono distrutta e
non intendo ricaderci. A questo punto che partisse, almeno non dovrò
più vederlo per il resto dei miei giorni!” grido sommessamente
lanciando una matita dall'altra parte della stanza, senza curarmi del
prof di chimica che dopo avermi lanciato un'occhiataccia mi invita ad
uscire dall'aula. Con uno sbuffo preparo le mie cose ed esco seguita
da Meg che ottiene la libertà con la scusa del bagno.
“Sei troppo dura con te
stessa tesoro, chi dice che lui non ricambi quello che provi?”
“Vedi troppi film Meg,
oppure Nicholas ti ha offuscato il cervello.” le dico acida e mi
pento della battuta quando la vedo abbassare lo sguardo imbarazzata.
“Ehi dai lo sai che
scherzo! Posso solo essere felice per voi, solo che adesso sono un
po' giù” le dico passandole un braccio attorno alle spalle.
“Questo non ci
distoglie dall'argomento principale però!” esclama scrollandosi il
braccio e mettendomisi di fronte.
“Devi dirglielo.”
“No.
“Ma devi!”
“No.
“Nessuno può dire di
aver vissuto senza aver mai provato!”.
“Non mi convinci con le
dediche da diario.”
“Uffa sei impossibile!”
“È per questo che
riusciamo a sopportarci.”
“E se lo vedessi con
un'altra?”
“Me ne farei una
ragione.”
“Ma come diavolo fai?
Kim l'amore che provi per lui ti ha riportato a sorridere pienamente,
sei tornata quella che eri un tempo e ora vuoi buttare tutto
all'aria?”
“Non butto niente Meg,
non c'è niente.”
“Ma ti ha baciato!”
“No... Io ho baciato
lui...” la correggo arrossendo e abbassando la voce.
“Sì ma lui ha risposto
e se tu non fossi scappata a quest'ora...”
“Non sarebbe cambiato
nulla, si sarebbe scusato e dato la colpa alla notte passata quasi
insonne.”
“Perchè devi essere
così autolesionista?” sbuffa gonfiando le guance come una bimba e
strappandomi un sorriso che sparisce appena sposto lo sguardo un po'
più in là in corridoio. Il mio respiro si blocca e la gola si secca
mentre spalanco gli occhi... a pochi passi da me c'è lui, l'oggetto
della nostra ininterrotta discussione, che incurante dei nostri
discorsi avanza verso di noi con il resto del cast. Cavolo quanto è
bello! Quant'è che i miei occhi non si beavano della sua vista? Tre
giorni? Quattro? No tredici... La risposta della mia stupida
coscienza mi irrigidisce... Tredici giorni dal nostro ultimo incontro
e ora anelo ad un suo semplice sguardo.
“Vai.” mi suggerisce
Meg dandomi una leggera gomitata ma non mi muovo, sono come
immobilizzata mentre lui ormai è davanti a noi.
“Ciao Megan.” dice
poi sorridendo in direzione della mia amica, passando un braccia
attorno alle spalle di Kristen, che solo ora riconosco, e ignorandomi
alla grande. Il mio cuore per l'ennesima volta si spezza, ma stavolta
non posso prendermela con nessun altro all'infuori di me.
“Ciao bellezze!” ci
saluta Kellan sorridendo allegro ma io lo ignoro, il mio sguardo
segue la sua figura che più rilassata che mai si allontana ridendo e
scherzando con la sua patner.
Di quello che accade dopo
ho un ricordo vago, solo Meg che mi abbraccia e mi conduce in un'aula
deserta, dove io do sfogo alla mia frustrazione e tristezza, urlando
come solo poche altre volte ho fatto in vita mia.
Quando alla fine mi calmo
ci accorgiamo che le lezioni sono finite così ci dirigiamo in classe
a prendere le nostre cose poi Meg si offre di portarmi a casa.
Usciamo e ancora una volta lo vedo, è addossato al muro, con la sua
maledetta aria da strafigo, sta fumando una sigaretta mentre
chiacchiera con Kellan e Taylor, poi come se gli ultimi due gli
avessero detto qualcosa lui si volta verso di me e quando incontra i
miei occhi vedo i suoi spalancarsi, mentre la sigaretta gli cade,
quasi intera, dalle mani, come se fosse sorpreso. Cos'è ti sei
accorto che esisto? Penso maligna, ma non riesco a distogliere lo
sguardo, la sua figura mi incanta, lui anche continua a guardarmi e
il mondo sembra fermarsi, poi però vedo Kris avvicinarsi al trio e
lui spezza l'incantesimo voltandosi verso la nuova arrivata... Di
nuovo piena di dolore mi stringo forte al braccio destro di Meg e ci
dirigiamo verso l'auto di Nick che ci aspetta. Quando salgo in
macchina quasi automaticamente lo cerco nuovamente, mentre una
lacrima mi scorre lenta sulla guancia e quando trovo i suoi maledetti
occhi verde azzurri mi sembra di leggere in essi del dispiacere... Mi
dispiace Rob, ma dispiacerti per me non mi farà stare bene... Non mi
resta che contare i giorni che mi dividono della tua partenza e poi
potrò tornare a stare bene...
*
Ecco il perchè delle
volte preferirei rimanere nel mio lettuccio piuttosto in quello
stupido inferno chiamato liceo! Sono appena entrata a scuola e ho
incontrato il professor Smith che con la sua voce nasale mi ha appena
chiesto se sono pronta per il concorso di domani... Concorso?? Oh
cavolo! È già ora?
Annuisco semplicemente
per poi scappare alla ricerca della mia migliore amica, che come
sempre trovo agli armadietti.
“Ehi che succede?”
“È domani e non me ne
sono accorta!”
“Cosa è domani?”
“Il concorso!”
“Oh mio Dio è vero! Me
ne ero dimenticata!” esclama anche lei mettendosi una mano sulle
labbra.
“Meg non sono pronta...
io non ho più suonato da quando...” non riesco neanche a finire la
frase ma lei mi capisce.
“Tesoro devi provarci,
se poi non andrà come dovuto chi se ne importa, nessuno si aspetta
la nona sinfonia di Beethoven.”
“Io non posso! Non ci
riesco ad avvicinarmi ad un pianoforte! La sua immagine è legata a
quello strumento! Scoppierei di nuovo a piangere facendo una figura
del cavolo!” esclamo terrorizzata.
“Tesoro oggi andiamo in
teatro e proviamo, tranquilla ci sono io con te.” mi liquida prima
di prendermi a braccetto e andare in classe.
Per tutto il giorno la
mia mente pensa alle mie lezioni con Robert, ma le note che fino a
poco fa sapevo fare sembrano sparire dalla mia mente, lasciando solo
spazio ai mille dialoghi che abbiamo fatto e alle mille litigate...
“Kim è ora andiamo.”
mi risveglia la voce della mia amica e con l'aria di una condannata a
morte ci dirigiamo in teatro. Appena entriamo il mio cuore perde un
battito, l'ultima volta che sono entrata qui ero con lui ed è stata
la sera del bacio, mi sembra anche di rivederci mentre scherziamo e
suoniamo al piano, come due amici...
“Kim sii forte per
favore, domani a quest'ora sarà tutto finito e non dovrai mai più
suonare.” mi incoraggia mettendomi le mani sulle spalle e
conducendomi allo sgabello. Quando sono seduta guardo quei tasti
avorio e nero e le lacrime si riaffacciano prepotenti, stringo forte
gli occhi e quando li riapro inizio a suonare, ricordando magicamente
tutti i passi che lui mi ha insegnato.
Senza che me ne accorga
suono per due ore di fila, poi Meg con un abbraccio e un applauso mi
fa tornare in me e sorridenti torniamo a casa pronte per
l'indomani...
*
Cavoli solo in poche
occasioni ho visto la scuola così piena e questo di certo non aiuta
la mia ansia da palcoscenico. Sono qui dietro le quinte e di tanto in
tanto sbircio in sala, ma questo non mi aiuta perchè più passa il
tempo e più si riempie.
Si sono già esibiti
diversi miei compagni, e tutti gli altri sono intenti a provare e
riprovare i loro pezzi, anche Meg è di là che strimpella la sua
chitarra, il che lo devo dire, è molto buffo.
“Ehi piccola! Nervosa?”
sento dire da una voce alle mie spalle.
“Da morire.”
“Lo vedo, sei verde.”
“Oh beh grazie, tu sì
che mi sei di conforto!”
“Ma è la verità!”
si difende lui.
“Perchè non vai da Meg
a dire queste cose così carine?”
“Volevo, ma mi ha
cacciato via come se fossi una pulce.” mi dice con sguardo da
cucciolo mentre fa coincidere gli indici di entrambe le mani,
immagino un attimo la scena e non riesco a fare a meno di ridere,
quei due sono la coppia più assurda e innamorata che possa esistere.
“Oh finalmente un
sorriso.” mi dice sorridendomi dolcemente e io fisso i suoi occhi,
un tempo così magici per me.
“Già... ultimamente
non è un buon periodo per me.”
“Gli hai più parlato?”
“No.”
“Sa che c'è il
concorso oggi?”
“Non penso, io e Megan
eravamo le uniche due studentesse con cui parlava e visto come sta
andando non credo che lo sappia.”
“Capisco... Beh ci sono
comunque io a tifare per te.”
“Non aspiro mica a
vincere.”
“E perchè mai?”
“Nick per me sarà già
tanto riuscire a suonare qualche nota senza scoppiare a
piangere!”esclamo e lui mi abbraccia, così com'è nel suo stile,
quando meno te lo aspetti ma quando più ne hai bisogno.
“Devo temere un ritorno
di fiamma?” ci chiede Megan venendoci incontro e tutti e tre
scoppiamo a ridere.
“Io speravo più in una
semplice cosa a tre... Sapete è il sogno di ogni ragazzo avere la
propria ragazza e la sua ex!” dice con espressione da maniaco
guadagnandosi due scappellotti sulla testa.
Rimaniamo a chiacchierare
fino a quando non tocca a Megan salire, che si avvia dopo due 'in
bocca a lupo' e un bacio da parte di Nicholas...
Quando torna da noi sono
esterrefatta, la sua esibizione mi ha scioccato, era completamente
diversa dalla Meg che conosco, la chitarra elettrica sembrava parte
di lei, i suoi capelli che si agitavano a tempo di musica mi hanno
incantata e dagli applausi che ha ricevuto non devo essere l'unica a
pensarla così.
“Wow Meg sei stata
spettacolare!” esclamo saltandole addosso.
“Lo so lo so, sono un
genio.” mi risponde fingendosi altezzosa.
“E brava la mia
cucciola, mi hai veramente sorpreso.” le dice Nick abbracciandola
da dietro e abbracciando anche a me.
“La smetti di fare il
panino? Vuoi che ti uccida seduta stante?” gli risponde invece lei.
“Ma io...” alla sua
espressione entrambe scoppiamo a ridere e capendo anche lui che sta
scherzando si unisce a noi.
Continuiamo a vedere gli
altri poi, circa quarantacinque minuti dopo, l'auto parlante annuncia
il mio nome e rimango impietrita, le gambe non ne vogliono sapere di
muoversi, il cuore batte talmente forte che credo di rischiare
l'infarto.
“Avanti Kim mostra a
tutti chi sei.” mi incoraggia Nick, ma niente, a stento riesco a
sentirlo, mentre il sudore comincia ad imperlare la mia fronte.
“Tesoro ce la puoi
fare, chiudi gli occhi e fai dei respiri profondi. Immagina che ci
sia solo io qui, come ieri, siamo solo tu e io... avanti...” mi
dice Meg stringendomi le mani e alzandomi la testa per incastrare il
mio sguardo castano nel suo verde. Obbedisco alle sue parole e riesco
a respingere la crisi di panico, poi mi dirigo sul palco. Arrivo di
fronte al 'pubblico' e mi inchino, prima di dirigermi allo sgabello.
Mi siedo e nuovamente fisso quei tasti, che hanno così tanti ricordi
per me. Chiudo gli occhi e con un sospiro inizio la mia esibizione.
Ad ogni tasto che sfioro il suo viso mi compare davanti, le sue
smorfie più buffe, i suoi rimproveri per le note sbagliate, le sue
battute... Le nostre risate, traditrici, tornano alla mia mente, così
come tutte le nostre lunghe chiacchierate, e i nostri innumerevoli
litigi, avvenuti quasi tutti a causa mia. Il suo magnifico viso non
mi abbandona, la mia melodia è accompagnata dalle mille espressioni
diverse che gli ho visto fare da quando lo conosco e che mi hanno
fatto innamorare così perdutamente di lui... Rivedo noi seduti su
questo sgabello che scherziamo di fronte a dei caffè in bicchieri di
plastica, rivedo il mio viso incantato dalla sua espressione
concentrata mentre suona e soprattutto mi rivedo mentre mi avvicino
per baciarlo... Un gesto così spontaneo che ha portato alla fine di
tutto... Mi accorgo di aver finito di suonare e di avere le guance
inondate di lacrime, così con la mano cerco di cancellarle alzandomi
e inchinandomi nuovamente, mentre una cascata di applausi mi accoglie
e mi stupisce, rialzo lo sguardo e sorpresa vedo delle lacrime nelle
ragazze sedute in prima fila, ringrazio nuovamente per poi scappare
dietro le quinte.
“Oh Mio Dio Kim sei
stata spettacolare!” mi urla Megan asciugandosi gli occhi.
“Grazie ma...”
“Ti sei veramente
superata piccola.” mi dice Nicholas abbracciandomi.
“Vi ringrazio, ma
perchè stai piangendo?” chiedo infine.
“Perchè la tua melodia
era bellissima, sei riuscita ad esprimere quello che stai provando
attraverso la musica e non ho potuto fare a meno di piangere, così
come la maggior parte della gente in sala! Guarda, ancora stanno
asciugando le lacrime.” mi dice spingendomi verso la tenda ed
entrambe sporgiamo la testa per guardare. Sorpresa constato che Meg
ha ragione poi il mio sguardo incontra quello verde azzurro che tanto
amo e odio e mi blocco. È un secondo, ci incontriamo e poi quando
torno a cercarlo è già sparito... Era veramente lui o soffro di
allucinazioni?!
Ma buonaseraaaa!!!
sì sì siamo proprio noi
non siamo un miraggio, non stupitevi se solo dopo 7 giorni torniamo a
postare, è che questi 3 capitoli sono belli che pronti da tempo ù_ù
Cooomunquee ci fa piacere
che, anche se in poche (colpa nostra è vero ù-ù), siete rimaste a
seguire la nostra storia e ancora di più che avete accettato la
relazione tra meg e nick...come shoonooo belli lorooo! *-*
Vabbè comunque,
ringraziamo i preferiti, le seguite, le ricordate e ovviamente voi,
angeli che recensite!
Lazzari: teshoooroooo
!!!ma dai! Davvero sei caduta dalla sedia? Per un nostro
aggiornamento?O.o
spero che non ti sia
fatta male, altrimenti ci sentiamo in colpa ç_ç ihihihihihiihi xD
A parte questo siamo mega
felici che il capitolo, nonostante l'assenza prolungata, ti sia
piaciuto, ma mi dispiace non poterti accontentare, come avrai letto
invece d fare passi avanti quei due ne fanno 500 indietro >__<
come ho già detto anche
il prossimo capitolo è pronto e non ci resta che aspettare SOLO 7
giorni per placare la tua curiosità, alla prossima
bacioniiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ryry_:T u te lo sogni
Nick ammmore, prima ci sono io, che gli ho dato la vita ù_ù e ti
ricordo anche che MEG NON è TUA ù_ù a darle la vita sono sempre
stata io, tu ti sei limitata ad accennare qualcosa su di loro ù_ù
prrrrr sono io il genio incontrastato del gruppo rinuncia ùù
ihihihihihiih scherzo lo
saiiiiii!?!?!?!?! ti amooooooooooooooooooooo
Saruxxa: ehi bella
ciao!Ma che successo hanno avuto Meg e Nick?! O.o Sono esterrefatta,
io pensavo che non potessero piacere xkè lui è sempre l'ex di Kim,
ma mi sbagliavo per fortuna... Per far chiarire gli altri due la vedo
più dura e di conseguenza per le uscite a quattro dovrai aspettare
un po', ma mi auguro che non ti annoierai e continuerai a seguirci!
Un bacio alla prossimaaa!
BabyVera: Ciaoo!! Fa
strano vero?? Però li immagino coshiii cariniiii insieme! *-*
Per i tontoloni la storia
è più difficile, anch'io sono dell'idea che un bacetto e passa
tutto, ma loro no, anche perchè il bacetto se lo sono dato, ma è
stato quello a rovinare tutto -.-
Non ti resta che seguirci
ancora e vedere come e quando decideranno a chiarirsi i pazzi!
Un bacio a prestoooo!
|
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Capitolo 16 *** 16 ***
16
Io e Taylor siamo
entrambi poggiati alla ringhiera della piccola scalinata in pietra
davanti al portone della scuola da qualche minuto, in attesa che le
mie lezioni pomeridiane ricomincino e che i suoi colleghi si
rifacciano vivi.
Parliamo di tutto ed è
per questo che mi piace stare con lui; gli argomenti non si
esauriscono ma e quando il silenzio comincia a intrufolarsi tra noi,
lui sorride allegramente facendo qualche battutina idiota e facendomi
ridere così tanto, che la maggior parte delle volte mi devo tenere
la pancia.
La nostra amicizia dura
da qualche giorno, ma sembra che duri da un'eternità. È semplice
parlare con lui, quasi quanto lo è con Megan. E a volte, quando i
nervi sono a fior di pelle e la stanchezza si fa sentire, stiamo
attimi lunghissimi a fissare il nulla, fianco a fianco, senza
parlare. Proprio come ora.
“Sai Kim ultimamente
Rob è cambiato.” dice improvvisamente, stirando le labbra con
espressione preoccupata.
“Ah sì?” chiedo,
cercando di apparire disinteressata anche se la notizia mi ha causato
un tuffo al cuore. Sentire quel nome, accidenti, fa male.
“Sì.”
“E perchè lo vieni a
dire a me?”
“Beh perchè anche se
non ti conosco bene sei cambiata anche tu.” mi dice con il suo
splendido sorriso, incurante del batticuore ansioso che mi ha creato.
Scrollo il capo,
apparentemente stranita, anche se mi rendo conto che addirittura un
sasso si accorgerebbe del mio umore. “Non ti seguo Tay, cambiata?
Io? In che senso scusa?”
“Oh avanti sai bene a
che mi riferisco, sei spenta, i tuoi occhi non brillano, tendi a
scomparire dal mondo quando ci incontri anche seppur per caso... e
tutto questo coincide con il cambiamento di Rob... che avete
combinato?”
“Tay io davvero non so
cosa tu stia dicendo.” affermo, cercando nuovamente di difendermi.
”Ah no? Beh parlo del
fatto che non vi vedo più insieme, del fatto che siete sempre giù,
che le vostre risate non si sentono più da giorni, che quando Rob ti
vede trova sempre il modo di appiccicarsi a Kris...”
“È questo quindi? Sei
geloso di Kristen?” gli chiedo nascondendomi dietro un sorrisino
divertito.
“No affatto, è che non
mi piace vedervi rovinare la vita, tutto qua. Esci con me, con noi,
stasera e riprenditi Robert!” propone sbattendo il pugno sulla mano
e io spalanco occhi e bocca... No, seriamente, perchè dovrei uscire
con loro? Perchè dovrei vederlo ridere tutto il tempo con lei? Non
voglio farmi male, non sono masochista...
“Non lo so Tay, ti
ringrazio per l'invito ma non lo so, davvero.” dico e lui deve aver
capito il mio stato d'animo, perchè subito si affretta a
rispondermi.
“Ehi tranquilla, la mia
era una proposta, non un obbligo. Però voglio che tu sappia una
cosa... Io ci sono Kim, qualora tu lo voglia.” mi risponde con un
sorriso, arrossendo lievemente inoltre.
“Grazie, davvero... è
solo che... uscire, vederlo con lei... Non so se ce la faccio...”
farfuglio terrorizzata.
“Ehi Kim calmati, te lo
ripeto, non ti sto costringendo...”
“Lo so, solo che sto
male... Io sono innamorata di lui cavolo!” ammetto liberandomi
finalmente del mio segreto, aggrappandomi alla ringhiera con più
forza e trattenendo le lacrime che cominciano a pizzicarmi gli occhi.
“Vieni qui.” mi dice
prendendomi per il polso e avvicinandomi a lui. Mi stringe in un
abbraccio che sa di confidenza, tenerezza e amicizia... Non mi resta
altro da fare che ricambiare la stretta, soffocando le lacrime sulla
sua felpa blu.
“Ehi rubacuori! Cath ci
ha appena chiamato, molla la pollastra e...” nell'udire la SUA voce
ci stacchiamo al volo e io mi volto verso di lui. I nostri occhi si
incontrano, i miei incerti e tremanti per le lacrime versate, i suoi
dapprima sorpresi e poi freddi come il ghiaccio.
Dio quant'è che non li
vedo? Da una settimana, da quando lì in teatro ho creduto di averli
visti e sono corsa fuori in corridoio sperando di vederlo.
Ero veramente convinta
che lui fosse in sala, che mi avesse ascoltato, che avesse capito che
mi dispiaceva per tutto il caos che avevo creato e che mi volesse
perdonare, ma quando sono uscita e non ho visto nessuno, ho capito
che era solo frutto della mia immaginazione e che io e Robert
Pattinson non parleremo mai più.
“Ti aspettiamo al
laboratorio del secondo piano, muoviti.” dice poi a Taylor atono
andandosene.
“Kim ho la soluzione!”
“Eh?” riesco solo a
chiedere osservando ancora il punto dove è sparito.
“Esci con noi stasera,
gli renderemo pan per focaccia!” esclama catturandomi il viso e
facendo tornare il mio sguardo su di lui.
*
“E così Catherine si è
infuriata a morte perchè la scena era tutt'altra cosa!” scoppiano
a ridere tutti, mentre io, seduta tra Tay e Ashley, mi stringo nelle
spalle cercando di diventare invisibile. Mi sto maledicendo da quando
ho accettato l'invito, perchè lo so che è una follia, la proposta
di far ingelosire Robert fingendo un qualche legame con Taylor è
un'assurdità, non ci crederebbe neanche mia nonna che ha quasi
novant'anni, eppure quando ho visto lo sguardo entusiasta del mio
nuovo amico non ho fatto niente di meglio che annuire.
A mia difesa posso dire
che ero sconvolta dall'essermi ritrovata così vicina alla causa del
mio tormento dopo giorni trascorsi senza vederlo e che quindi quando
lui mi ha detto che ha visto della gelosia negli occhi di Rob dopo
che ci ha sorpresi abbracciati e mi ha proposto il suo folle piano io
orbitavo su tutt'altro pianeta per ascoltarlo a fondo.
E così ora sono di nuovo
qui, in questo maledetto pub che per di più non mi è d'aiuto visto
che è lo stesso dell'altra volta, quello in cui lo stesso Robert mi
portò per cercare di farmi riappacificare con Meg. A proposito di
Megan, non poteva scegliere un altro momento per uscire con Nicholas?
Ho un bisogno disperato di lei perbacco!
Mi guardo nuovamente
intorno ed ognuno è perso nei propri discorsi, persino Taylor sembra
non considerarmi più, così decido di andare in bagno, l'unico posto
in cui posso stare lontano da Robert e da tutta questa gente urlante.
Senza neanche avvisare –
so già che sarebbe inutile – mi alzo dal tavolo e mi avvio verso
la toilette, scontrandomi lievemente, lungo il tragitto, con un
cameriere che per poco non ha una crisi di nervi.
Quando entro dentro i
servizi chiudo gli occhi respirando profondamente: pace assoluta. Mi
aggrappo al lavandino e lancio un'occhiata allo specchio – come e
mi domando come, sia potuta uscire di casa in questo stato: sembro
uno zombie mutante con addosso il lucidalabbra!
Il rumore della porta che
si chiude mi fa voltare di scatto e mi trovo davanti miss Green in
tutta la sua perfezione.
“Ciao.” dice
sorridendo sfregandosi le mani sui jeans strappati. Io per risposta
le faccio un cenno per poi tornare a contemplare il mio bellissimo –
sarcasticamente parlando ovvio – riflesso.
“Kimberly posso farti
una domanda?”. Chiede improvvisamente dopo qualche secondo di
silenzio, facendomi quasi sobbalzare.
“Certo.” rispondo
sorpresa, cosa può volere Ashley Green da me?
“Tu e Taylor state
insieme?”
“Cosa?” chiedo
alzando la voce di un'ottava.
“Ma sì dai, si
capisce, il modo in cui ti parla, come ti abbraccia, come ti
coinvolge nei discorsi, vi siete messi assieme?”
“Assolutamente no
Ashley te lo posso giurare! Ci siamo scoperti semplicemente buoni
amici!”
“Uh capisco...” dice
con aria triste, evidentemente non avere del gossip
da fare è frustante.
“E Rob?” chiede poi
puntando il suo sguardo verde nel mio e sorprendendomi.
“Rob?” chiedo
confusa, fissandola a mia volta.
“Esatto. Prima vi
vedevo molto più uniti, ora a stento vi guardate, è successo
qualcosa?” emetto un lungo sospiro rassegnato. Ma perchè tutti si
interessano alla mia vita? È un nuovo hobby?
“No Ash
niente, abbiamo solo capito che è meglio allontanarsi un po'.” le
rispondo per poi uscire dal bagno, seguita ovviamente da lei.
Quando torniamo in sala
la vedo correre, letteralmente, da Robert e sussurrargli
all'orecchio, lui dapprima annuisce con aria grave, in seguito
sospira, come se fosse sollevato, ed infine si volta a guardarmi. Mi
blocco senza sapere più come si respira, il suo sguardo è il più
dolce che abbia mai visto e l'accenno di sorriso che mi indirizza mi
fa tremare, poi però l'incantesimo viene interrotto da Kris,
visibilmente ubriaca, che gli getta le braccia al collo ricatturando
la sua attenzione... Tempismo perfetto, davvero... Ma cos'è
successo? Che gli ha detto Ashley? E perchè quello sguardo?
“C'è il karaoke!”
urla Kristen riscuotendomi dai miei mille interrogativi e si alza in
piedi tirando il braccio di Rob a cui è attaccata. “Ho deciso.
Facciamo una gara di canto?” chiede poi bevendo un altro lungo
sorso della sua ennesima birra. Rimango allibita dal gesto, ha
ingurgitato più birra di una cisterna!
“Facciamo un duetto!”
esclama Robert alzandosi in piedi di scatto e barcollando un po'.
“Ci sto, ci sto!”
cantilena Kristen battendo le mani e tutti scoppiano a ridere
incitandoli con cori e applausi.
“Dai fateci vedere cosa
sapete fare!” grida Nikki agitando i pugni per aria mentre accanto
a lei Kellan alza i pollici all'insù.
Tutto succede in pochi
attimi. Robert sale nuovamente sul piccolo palco dedicato al karaoke
e, non so perchè, qualcosa mi fa credere che canti nuovamente la
canzone degli Aereosmith, la stessa dell'altra volta, così come in
un dejavù, ma invece no, stavolta è diverso. Con lui sul palco è
salita anche Kristen che, come appurato prima, ubriaca ridacchia
verso il nostro tavolo. Anche Rob ha bevuto quanto lei, ma sembra più
lucido che mai. Le persone all'interno del pub applaudiscono
incoraggiando i due, mentre il proprietario fa partire la musica che
Robert ha scelto. Inizia proprio lui a cantare.
“Everyone's around,
no words
are coming now
but
I can't find my
breath,
can we just say
the rest with no sound?...”
Affondo maggiormente
nella sedia, nascondendomi dagli sguardi degli altri che cominciano a
farsi più insistenti, ma sanno cos'è la discrezione? Potrebbero far
finta di non aver visto Robert indicare me?
“and I know this
isn't enough
I still
don't measure up
and
I'm not prepared;
sorry is never
there when you need it...”
Scende dal palco,
lasciando Kris da sola a ridere come un ebete, e comincia ad
avvicinarsi a me con il microfono attaccato alle labbra sottile.
Spalanco gli occhi e mi
sguardo intorno imbarazzata. So che potrebbe essere la cosa più
romantica che qualcuno avrebbe mai potuto farmi, ma quanto meno mi
aspetto che chi mi faccia una serenata, non sia sotto l'effetto di
litri di alcool.
“Per favore Robert
smettila...” farfuglio passandomi una mano fra i capelli.
“and I do want
you to know
I'll
hold you up above
everyone
and
I want you
to know
I think
you'd good to
me
I'd be so good to
you.”
Anche Kristen comincia a
cantare, stonando un pochino, ma ovviamente nessuno la degna di
alcuna attenzione e lei sembra troppo brilla per rendersene conto.
Tutti gli occhi sono puntati su me e Robert.
Poi finalmente LEI si
rende conto di essere sola sul palco e, dopo essersi guardata attorno
spaesata, con un saltello scende dal palco. Si dirige verso Robert a
braccia aperte, lui sta ancora guardando me, ma quando ormai lei gli
è dietro e lo abbraccia distolgo lo sguardo per posarlo sulle mani
di lei che lo stringono possessivo. Rob mi sorride beffardo e poi si
volta verso di lei abbracciandola a sua volta e questo segna il mio
punto massimo di sopportazione. Mi alzo improvvisamente dalla sedia,
fregandomene degli sguardi straniti di tutti... sconvolta, sì credo
che sconvolta mi descriva benissimo al momento, mi avvio all'uscita.
Ma che diavolo sta facendo? Per un attimo ho davvero creduto che
quella canzone, quelle parole fossero per me... invece lo stronzo è
semplicemente ubriaco e quando Kris lo ha abbracciato ha capito di
aver sbagliato soggetto di dedica!
Dopo esser uscita dal
locale e aver frugato con rabbia all'interno della borsa alla ricerca
delle chiavi, le trovo e le estraggo vittoriosa, ma dopo tre secondi
mi sento afferrare per un polso e sbattere con violenza al muro.
Terrorizzata all'idea che possa essere uno di quei vecchi maniaci che
si trovano poco più in là provo ad urlare ma il mio tentativo viene
bloccato da delle labbra che si poggiano sulle mie. Ho gli occhi
serrati ma non importa, riconoscerei fra mille quelle labbra. Il loro
sapore, anche se mischiato all'alcool, è inconfondibile.
Volendo ottenere conferma
apro piano gli occhi e vedo Robert praticamente incollato a me, con
le braccia strette intorno alla mia vita ad impedire di muovermi e le
sue labbra che tormentano le mie. Sono scioccata e non riesco a
realizzare, sento solo che mi morde, tira, lecca il labbro inferiore
pregandomi di approfondire il contatto e con una scarica di
adrenalina in corpo lo faccio, sospiro sulle sue labbra e dischiudo
le mia, portandogli le braccia alla nuca e alzandomi sulle punte.
Sorride della mia reazione e poi la sua lingua mi invade, entrando e
conoscendo ogni parte della mia bocca, cercando ansiosamente la mia e
quando la trova inizia il loro gioco, si cercano, si trovano,
corrono, si fermano. Le sensazioni che provo sono indescrivibili, non
mi sembra vero che stia succedendo davvero, forse Meg aveva ragione,
forse....
“Così doveva essere.”
mi sussurra allontanandosi leggermente per guardarmi, mentre le sue
mani corrono sui miei fianchi e si insinuano sotto la mia maglia, ma
tutto questo mi fa tornare in me, il suo bisbiglio sapeva di alcool,
lui è ubriaco... mi ha baciato perchè è ubriaco!
Disgustata da lui ma
soprattutto da me stessa cerco di allontanarmi, ma lui me lo
impedisce fino a quando non riesco a liberare una mano e a
schiaffeggiarlo. Segue un lunghissimo silenzio, poi lui si volta a
guardarmi e il suo sguardo è indecifrabile.
“Mi fai schifo! Non ti
avvicinare mai più a me Pattinson!” esclamo sconvolta scappando
verso la mia macchina, con le lacrime che mi rigano il viso.
**************************************
H
smSalveeeee!
indovinate
chi sono? Chi sono? Chi sono?
non
indovinerete maaaaai u.u
e
non ve lo dirò mai u___u
perciò
manterrò il mio anonimato e risponderò alle recensioni U_U
no,
scherzo! Sono Ryry_ *applauso* e sono venuta a punirvi in NOME DELLA
LUNAAAAAAAAAAAAAAAA! ùù
allora,
vorrei sensibilizzarvi di fronte ad un problema che mi sta molto a
cuore:
la liberazione delle neo diciottenni (me) sfruttate da forze
superiori (Xxscrittrice89xX).
NON STATE Lì A GUARDARE, DATE ANCHE
VOI UNA MANO ùù
basta
u__u
rispondo
alle recensioni :D
uley: ciaaaao, sono
l'altra scrittrice della storia u.u
dillo
anche tu che Robert e Kim hanno rotto le palle e che bisogna
ucciderli prima che conquistino il mondo e sia troppo tardi D:
ahahahhaa okay, basta, spero ti piaccia questo capitolo :)
BabyVery:
TU DEVI AMARE
NICHOLAS! U__U
e
Robberto è un ritardato che non merita il tuo amore nè quello di
Kim uù
spero
ti sia piaciuto questo capitolo, a presto! **
_Miss_: grazie mille
*___*
Saruxxa: eccoti
accontentataaa, abbiamo postato super prestissimo *O* spero ti
piaccia u.u
Ryry_:
lo so, lo so,
povera piccola cucciola indifesa çç lo sai che ti amo, vero? Bella
tu sei *_* sei la migliore, THE BEST ùù
okay, basta parlare a me
stessa ùù
Ed
eccoci alla fine, come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra le
seguite/preferite/da ricordare. E anche a chi ha letto solo :D
a
presto!
Ryry_
<3
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Capitolo 17 *** 17 ***
17
“Cosa????” mi urla
Megan ad un centimetro dal viso e sono costretta a tapparmi le
orecchie per proteggere i miei poveri timpani.
“Non urlare così,
sembra che ti stiano trucidando! Comunque hai capito bene e per
favore non farmelo ripetere.”
“Ti ha baciato?! Ti ha
baciato? Cazzo Kim ti ha baciato! Anzi vi siete baciati!” ripete
saltellando e congiungendo le mani come se dovesse pregare.
“Ma dai davvero? Guarda
credo che tu debba dirlo di nuovo perchè in Perù non ti hanno
ancora sentito.” dico sarcastica guadagnandomi un'occhiataccia da
parte sua.
“Oh ma perchè devi
essere sempre così? Cacchio finalmente vi siete baciati ed è stato
un bacio vero! Non sei contenta?”
“Ma come posso essere
contenta se era ubriaco eh? Me lo spieghi? Mi ha baciato perchè era
u-b-r-i-a-c-o.” dico perdendo la calma e alzando la voce.
“E la canzone?”
“Stessa risposta. Basta
solo dirti che dopo che aveva finito di cantare si è voltato ad
abbracciare Kristen.” dico non riuscendo a nascondere l'amarezza.
“Kimberly perchè non
ci parli?”
“Perchè non riuscirei
a leggere la verità nei suoi occhi senza mostrare il mio dolore!
Perchè non voglio sentirgli dire di amare Kristen e provare pena per
me!” dico e le lacrime ancora una volta escono, così sento le
braccia della mia migliore amica avvolgermi, non accorgendomi che c'è
una terza persona che dopo aver ascoltato si allontana.
*
“Ehi hai un minuto?”
dice il moro al castano quando ormai è a pochi passi da lui. L'altro
sentendo quella voce si volta e riconoscendo il suo interlocutore
sbarra gli occhi.
“Ce l'hai con me?”
“Sì esatto. Dovrei
parlarti, hai un attimo?” il castano annuisce lentamente,
chiedendosi cosa possa mai volere quel tipo da lui e lo segue nel
retro della scuola, lì dove molte volte il moro si è incontrato con
la sua ex ragazza anche solo per cambiarsi un bacio veloce.
“Senti sembri un tipo
carino e apposto, e non avrei neanche voglia di mettermi in mezzo...”
“E allora perchè lo
fai?” chiede l'altro con aria di sfida.
“Perchè ha già
sofferto troppo e non voglio che continui a farlo.” a quella
risposta, detta con sincerità fin troppo disarmante, il castano
sbarra gli occhi.
“Di che parli?”
“Lo sai perfettamente,
non giocare a fare il tonto con me che non attacca.”
“Io...”
“Tu niente, parlo io e
tu ascolta. Kimberly è una ragazza eccezionale, ha mille difetti è
vero, ma i pregi superano tutto e non merita quello che sta passando.
Anzi non merita tutto ciò che ha vissuto fino ad ora. Io non so a
che razza di gioco state giocando, so solo che lei ne sta uscendo
distrutta e che la colpa è tua. Perciò apri bene le orecchie.
Finiscila, qualsiasi cosa tu stia facendo finiscila. Sono stato buono
e nascosto nel buio per un po', ti ho, anzi vi ho osservato e ora
sono stanco. Non voglio più vederla piangere e se succederà ancora
sappi che ti spaccherò la faccia, ovunque tu ti trovi.”
“Ci tieni molto a lei?”
“È stata mia amica
quando eravamo piccoli, e la mia ragazza per quasi tre anni, credo
che tu possa immaginare cosa mi leghi a lei. Ora sto Megan e ne sono
innamorato perso ma Kimberly rimarrà sempre la cosa più speciale
che abbia mai avuto e ucciderei per lei.”
“Ti capisco, ma...”
“Non voglio sentire
niente, i vostri problemi li sapete voi, io ti ho solo avvertito.
Vedi di risolverli o il tuo bel faccino da attore sarà rovinato per
sempre Pattinson.”
“Nicholas io non ne ho
nessuna intenzione. Sono nate delle incomprensioni tra noi, dovute ad
equivoci, ma a Kimberly io tengo in un modo che è difficile da
spiegare, è il mio sorriso, la mia luce, lei è il mio tutto...
anche se non se ne rende conto...”
“La ami?” chiede il
moro non riuscendo a nascondere la sorpresa nella voce ma il castano
accenna solamente un sorriso tornando indietro all'interno della
scuola.
*
Sono appena uscita
dall'aula di biologia dopo circa due ore strazianti; l'orologio dalle
grandi lancette, attaccato alla parete del corridoio centrale, segna
le cinque e dieci minuti. Sbadiglio stancamente avviandomi
all'uscita. Dopo la conversazione sfogo avuta stamattina con Meg mi
sento uno straccio, avrei voluto saltare le lezioni e rintanarmi
nella mia stanza a piangere, a nascondermi da tutto e tutti ma se
faccio un'altra assenza rischio l'anno, quindi con l'aiuto di Meg ho
stretto i denti e ho affrontato i miei demoni... Ovviamente
metaforicamente parlando, perchè quando anche solo sentivo una voce
che potesse somigliare alla sua mi nascondevo nel primo angolo.
All'ora di pranzo era già esausta e pregavo Dio di avere la forza di
affrontare le ore che mi restavano, ma quando sono entrata nell'aula
di biologia, ho ceduto, non sono riuscita ad impedire alla mia mente
di ripercorrere la serata di ieri. I suoi sguardi, il suo sorriso,
gli abbracci con Kristen, la sua voce... Le lacrime mi avevano di
nuovo offuscato la vista e solo la presenza di Meg mi ha impedito di
farmi vedere in lacrime dall'intera classe.
Attraverso velocemente il lungo corridoio poco trafficato e faccio per
uscire dal portone principale ma mi blocco non appena scorgo la figura
longilinea di Tay, la sua espressione mi colpisce, è serio e
concentrato mentre stringe tra le mani un foglio che legge avidamente;
decido di cambiare programma, abbandonando l'idea di uscire dalla
scuola, e mi avvicino a lui.
“Taylor!” lo richiamo sorridente e lui si volta verso di me. “Che ci fai qui a quest'ora?”. Gli schiocco un bacio sulla guancia a mò di saluto e mi accomodo sul banchetto poco distante da lui.
“Ciao splendore!” mi
risponde lui accantonando per il momento il foglio che ha tra le
mani. “Siamo in pausa. È da questa mattina che stiamo girando. Tu
invece?”
“Avevo i corsi
pomeridiani.” spiego semplicemente e lui abbassa di nuovo gli occhi
sul foglio. “Che hai lì?”
“Oh questo? Niente è
il copione, stavo riprovando la scena del ballo, anche se...” mi
dice con voce improvvisamente seria.
“Anche se?” chiedo
inarcando un sopracciglio.
“Anche se è inutile!”
sbotta e io mi stupisco.
“Perchè dici questo?”
“Perchè sarà la
quinta vola che riproviamo la scena e sono stanco.”
“Non ti seguo...”
“È Robert!” al solo
sentire il suo nome il mio cuore sussulta.
“Che ha combinato
stavolta?”
“Oggi non ci sta con la
testa! Cioè è da un po' di tempo che appare nervoso, confuso, ma
oggi non ne prende una! Ha una faccia da fantasma, non sente quando
tocca a lui, guarda Kristen ma è come se non la vedesse, ascolta
Catherine parlare e poi quando giriamo se ne frega e fa tutto altro.
Insomma questa è praticamente una delle ultime scene del film e
tutti vogliamo che sia perfetta!” esclama infervorato e non posso
che rimanere sconvolta dalle sue parole... Insomma Rob può essere un
maledetto bastardo, egocentrico, immorale... ma solo con me... sul
lavoro è sempre stato puntale e professionale.
“Avrà le sue cose.”
cerco di dire per sdrammatizzare e lui mi guarda per un attimo
sorpreso per poi ridacchiare.
“Sì certo, lo so io
che ha quel testardo. Si dia il caso che il suo stato confusionale è
peggiorato da ieri sera, da quando una misteriosa donzella è
scomparsa dal locale in cui eravamo...” mi dice sarcastico e il mio
cuore si ferma... che intende dire?
“Cosa vuoi insinuare
marmocchio?”
“Chi io? Niente, solo
che... chi vuol capire capisca.” mi dice tornando serio, poi
tornando a guardare il foglio rialza la testa con un sorrisino. “Ti
va di darmi una mano?”
“Cosa?” chiedo non
capendo il suo cambio d'argomento.
“Ti va di aiutarmi con
le battute?”
“Ma non sono capace!”
“Oh dai Kim fallo per
il tuo amichetto! Sono solo tre o quattro battute e le devi solo
leggere...” mi dice con quel suo maledetto sguardo da cucciolo a
cui non resisto e pochi secondi dopo mi ritrovo con il copione in
mano a leggere le famose frasi di Bella Swan... È bravo, per i suoi
sedici anni è fin troppo perfetto e nessuno può togliermi dalla
testa che farà carriera...
“Tay ma dove ti sei
cacciato?” sentiamo dire dal corridoio adiacente e poco dopo
vediamo la figura di Rob comparire. Lui sorride, ma quando il suo
sguardo si focalizza su di me si irrigidisce, mentre io mi perdo
nella sua contemplazione, indossa i panni di Edward Cullen, porta le
lenti, ha talmente tanto di quel trucco che un clown si sentirebbe
nudo a confronto, porta quell'odioso rossetto, ma non posso non
notare quanto sia stra-maledettamente bello e anche un'altra cosa si
vede, sembra stanco, terribilmente stanco, quindi le parole di Tay
sono vere.
“La pausa è finita,
Cath ci richiama sul set.” dice gelido.
“Ok arrivo. Kim grazie
per la compagnia, sei un angelo.” mi dice Taylor raccogliendo il
copione.
“E di cosa? È stato un
piacere aiutarti e poi mi sono divertita, posso dire di essere stata
Bella Swan per ben dieci minuti!” gli rispondo sarcastica facendolo
scoppiare a ridere e ignorando le gelide occhiate che Robert mi
lancia. Tre secondi dopo il mio cucciolo, soprannome derivato dal
personaggio che interpreta,se ne va e io mi accingo a fare lo stesso,
fingendo di ignorare il mio cuore che è fin troppo cosciente della
persona che mi è accanto, ma vengo bloccata per il polso.
“Aspetta!”
“Lasciami.” gli
ordino fredda per poi scuotere il braccio.
“Kim parliamo...”
“Pattinson mollami.”
gli dico nuovamente riuscendo a sfuggire alla sua presa e evitando di
pensare al coro di campane che ho sentito nella testa quando lui ha
pronunciato il mio nome.
“Come siamo arrivati a
questo punto?” chiede e sembra rivolgersi più a lui che a me.
Scuoto la testa e corro via, lontana da lui e dai miei sentimenti...
“Non te ne puoi
andare!” mi blocca nuovamente quando sono fuori l'ingresso della
scuola. “Maledizione non puoi scappare in eterno Kimberly!” grida
esasperato e rimango sorpresa. “Parla! Non continuare a rimanere
zitta e a fuggire ogni qualvolta mi intravedi! Ci siamo baciati, mi
hai baciato cazzo!” e forse è questa sua frase a farmi reagire, mi
volto furiosa e punto il mio sguardo nel suo.
“Io ti ho solo
sfiorato, sei stato tu a baciarmi per ben due volte!”
“Hai risposto però.”
mi dice ovvio.
“È stato un errore!”
grido per evitare di far riaffiorare il meraviglioso ricordo, ma la
mia frase sembra colpirlo, tanto da spalancare gli occhi e
sussultare.
“Questo è stato per
te? Un errore?” chiede in un sussurro.
“Sì.” rispondo con
medesimo tono.
“Bene, magnifico! Ora
sì che mi sento un emerito coglione! Vai, va a casa!” esclama
spingendomi leggermente e lasciandomi frastornata dal suo cambio
d'umore.
“Ma che...?”
“Vattene Kim! È stato
tutto un errore, uno spiacevole errore che dimenticherò presto...
Fortuna che che la settimana prossima finirà tutto. Tornerò a casa
e non ti vedrò mai più.” dice rabbioso e a me si ferma il cuore.
“Torni a casa?”
chiedo bisbigliando
“Sì per mia fortuna,
le riprese entro la settimana prossima saranno finite e sarò libero
di dire addio a questa maledetta cittadina.” mi dice con rabbia e
le sue parole mi feriscono, ho un'ultima settimana per saziarmi della
sua vista e poi non lo vedrò più.
“Bene sono contenta per
te.” dico cercando di fare la dura e gli volto le spalle.
“Possibile che con te
sia sempre tutto così maledettamente difficile?” mi chiede quando
ormai credo non ci sia più niente da dire e la sua voce mi suona
stanca, flebile.
“Non è colpa mia.”
“Ah no? Se tu non ti
comportassi così tanto da ragazzina viziata le cose sarebbero facili
per tutti!” a quelle parole mi volto furiosa e incontro i suoi
dannati occhi dorati che mi fanno ribollire il sangue nelle vene.
“Non ti ho chiesto io
di immischiarti nella mia vita.”
“Immatura, ecco cosa
sei. Ogni volta che discutiamo tiri fuori questa storia. E va bene ho
sbagliato lo ammetto! Ma tu non sentirti tanto superiore, hai voluto
da me lezioni, mi hai chiesto aiuto quando eri in crisi con la tua
amichetta del cuore, mi hai dato buca per spassartela con il tuo ex e
come ciliegina mi hai baciato per poi scappare!” esplode e io
rimango zitta, da quanto serba tutto questo rancore? “Che c'è non
ribatti? Stavolta la superba Kimberly non sa cosa rispondere?” mi
chiede poi sarcastico e io apro la bocca per difendermi, ma
nuovamente me lo impedisce. “Sei solamente una sciocca ragazzina
viziata, ecco cosa sei.”
“Io.non.sono.una.ragazzina.”
sibilo furiosa facendo un passo verso di lui.
“Oh sì invece che lo
sei, sei una bambina che si diverte a giocare con gli altri.”
“Non ti credere tanto
più grande tu!”
“Ho quattro anni più
di te ma di cervello ne vanto almeno in doppio.”
“Lo sai che ti dico
Pattinson? Vaffanculo! Sarò anche una ragazzina, sarò viziata e
tutte le belle parole che hai usato, ma non ti ho chiesto io di
venirmi a rompere! Sei tu che mi hai fermato, sei tu che mi ha
rivolto la parola, quindi ora che diavolo vuoi da me? Torna al tuo
stupido film e poi tornatene a casa tua così dimenticherò prima
quest'odiosa esperienza vissuta.” dico dura e le parole fanno male
perfino a me che le ho dette.
“Credimi è quello che
voglio anch'io, e non voglio assolutamente niente da te, solo dirti
quanto sono disgustato da te e dal tuo essere manipolatrice.”
“Ah ora sono
manipolatrice anche? Questa mi è nuova!”
“Sì lo sei, perchè tu
manipoli la gente a tuo piacere, lo hai fatto con quella poveretta di
Megan, lo hai fatto con Melanie, lo hai fatto con il tuo ex e ora lo
stai facendo anche con Taylor!”
“Ma che diavolo stai
dicendo?”
“È la verità. Sai che
quel povero ragazzo sbava ad ogni tua minima parola e te ne
approfitti, gli stai sempre incollata e lo usi per i tuoi stupidi
giochetti.”
“Adesso basta, ne ho le
palle piene delle tue stupide accuse! Sai cosa c'è di nuovo
Pattinson? Che me ne frego, pensa di me quello che diavolo vuoi, ma
fammi un favore, visto i tuoi bellissimi pensieri, lasciami in pace!
Sparisci dalla mia vita all'istante, così anch'io possa tornare a
respirare!”
“Non posso non lo
capisci maledizione?!” grida come un ossesso e lasciandomi a bocca
aperta come un'idiota.
“Perchè?”
chiedo con un filo di voce, confusa.
“Perchè
TI AMO!” grida lasciandomi sconvolta. “Perchè sei una maledetta
ragazzina che con una sola parola riesce a farmi mandare a puttane
un'intera vita! Perchè io mi realizzo con un tuo sorriso e mi
anniento con una tua lacrima... Perchè mi sei entrata dentro come un
uragano...” continua con voce e sguardo dolce. “Perchè sei così
innocente e pura, ma anche così ostinata e ribelle che è
impossibile non innamorarsi di te...” conclude con un sorriso
dolcissimo, il più dolce che gli abbia mai visto da quando lo
conosco, mentre con una mano mi accarezza leggero la guancia e il mio
cuore sembra impazzire, il battito a talmente irregolare e forte che
credo che stia per scoppiare...
“Io...”
“Shh,
non devi dire niente, devo parlare io ora, perchè troppe volte ho
taciuto facendo nascere in noi miliardi di malintesi Kimberly. Mi
sono reso conto di amarti quasi da subito, ho fatto di tutto per
stare con te, ti ho stressato l'anima per costringerti ad accettare
il mio aiuto, ti ho voluto con me al luna park, al pub quando eri
triste per Megan... Ho provato a farti capire i miei sentimenti, ti
ho dedicato una ninna nanna, la colazione e i discorsi di quella
mattina in questa scuola, la canzone di quella sera, la canzone di
ieri... Ti ho baciato! Di mia iniziativa stavolta... ma niente ho
rimediato solo un ceffone e la tua fuga.” sbarro gli occhi a quelle
parole e i ricordi mi sommergono... ho visto sempre e solo il mio
punto di vista... che scema a non provare mai ad ascoltarlo...
“Non
ho mai provato ad ascoltarti, hai ragione, sono una ragazzina.” gli
dico abbassando gli occhi mortificata
“Lo
so di avere ragione.” mi dice e subito alzo lo sguardo, insomma va
bene che l'ho ammesso, ma potrebbe almeno essere meno presuntuoso!
Quando incontro il suo sguardo lo trovo sorridente “Ma sei la mia
ragazzina e sei tutta la mia vita.” a quelle parole gli occhi mi si
offuscano di lacrime e sento qualcuna scendermi giù per le guance.
“Non
piangere cuore mio, mi distrugge vederti star male, se poi la causa
sono io.”
“Rob...
Oh Robert sono stata così idiota!” esclamo rifugiandomi tra le sue
braccia, lì dove milioni di volte ho sognato di essere, li dove
appena sento stringermi tutto mi sembra migliore.
“Va
tutto bene amore mio, va tutto bene.” cerca di dirmi lui dolcemente
ma so che non può andar bene, fino a che non avrò detto ciò che il
mio cuore canta da mesi ormai.
“Ti
amo Robert, di un amore così incondizionato che a volte ne ho il
terrore.” gli dico cercando di mantenere la mia voce ferma e lui
spalanca gli occhi... sorpreso Pattinson? Credevi di essere l'unico a
poterti innamorare?
“Non
stai scherzando vero?” chiede a fatica e io sorrido, sorrido felice
dopo giorni di piena malinconia. Lui mi preme le mani, le sue grandi
mani, sul viso e lentamente, sempre fissandomi negli occhi, si
avvicina a me, dandomi così modo di ripensarci, ma stavolta non ne
ho intenzione e gli vado incontro anch'io, fino a quando le nostre
labbra, per la prima volta d'accordo, si trovano. Il bacio ha un che
di incredibile, ci muoviamo appena per conoscerci, poi lui
approfondisce il contatto e io accetto volentieri la sua stretta,
portando le mie mani al suo collo e alzandomi sulle punte.
“Ti
amo Golia.” gli dico quando ci dividiamo e lui sorridendo poggia la
fronte sulla mia.
“Ti
amo anch'io bonsai.”
“Bene
allora direi che è il caso di chiare tutto, facciamo scomparire
tutti i malintesi ci stai?” chiedo riacquistando la mia forza
d'animo e dividendomi, a malincuore, da lui, ma ridacchiando mi
afferra la mano e mi riporta tra le sue braccia.
“Ci
sto, cosa vuoi sapere?”
“Tutto.
Perchè dici che la ninna nanna me l'hai dedicata?”
“Semplice,
sei stata tu a ispirarmela. In quella nanna ci sei tu, ci siamo
noi... Edward e Bella sono fuori da quella melodia. Quando mi dissero
di comporla entrai nel panico, ma poi ne parlai con te e le tue
parole fecero nascere in me le prime note. Ti ricordi quando la
composi la prima volta?”
“Sì
che me lo ricordo, eravamo in teatro e io avevo fatto tardi alla
lezione. Eri così serio che temevo fossi arrabbiato con me. Invece
poi te ne uscisti con quelle domande strane e poco dopo creasti
quella magia. Mi commossi nel sentire quanto ardore ci fosse.”
“Già
e mentre suonavo pensavo a te e a quello che era il nostro già
strano rapporto.” mi dice passandomi una mano fra i capelli e
rubandomi un bacio che mi lascia stordita.
“La
prossima domanda?” mi chiede in un orecchio e mi sento le gambe
tremare.
“La
prima sera al pub... quando tu e Kell vi siete sfidati con la
birra...”
“Mi
stai per caso chiedendo perchè ho cantato 'I don't want to miss a
think' degli Aerosmith?” chiede nuovamente ridacchiando e io
annuisco imbarazzata. Continua a ridere, evidentemente il mio
imbarazzo lo mette di buon umore, poi sento la presa sui miei fianchi
intensificarsi e lo vedo avvicinarsi al mio viso.
“I don't want to close
my eyes, I don't want to fall asleep, cause I miss you baby, and I
don't want to miss a thing, cause even when I dream of you, the
sweetest dream will never do, I still miss you baby and I don't want
to miss a thing....” intona con quella sua maledetta voce roca che
mi arresta il battito cardiaco e io mi immobilizzo, quelle parole...
non cantò a caso quella sera, ma era dedicata a me!
“Se ancora non ci sei
arrivata bonsai te lo dico, volevo provare a farti capire i miei
sentimenti, sapevo che stavi male per Megan, ma vederti in quello
stato avevo aumentato il mio amore per te e volevo dirtelo Il
problema è che non sapevo come, affrontare il discorso di persona
era fuori discussione, mi terrorizzava, così provai con la canzone,
solo che, evidentemente, non ha funzionato.” mi dice con un gesto
allusivo della mano.
“Ma non è possibile!”
esclamo sorpresa.
“Cosa?”
“Questo! Cioè tu! Io!
Noi!” continuo a urlare divincolandomi, deve essere uno scherzo,
Robert Pattinson non può essere innamorato di me!
“Smettila di sminuirti
tesoro, è tutto vero, sei la cosa più bella che mi potesse
accadere.” dice serio portandomi le mani sulle spalle a
immobilizzarmi e guardandomi serio, maledettamente serio.
“E ieri sera?” chiedo
facendo finta di non aver ascoltato la sua ultima frase.
“Ieri sera sono stato
un coglione, me ne sono reso conto solo stanotte, quando ci
ho ripensato. Non lo so perchè ho deciso di dedicarti di nuovo una
canzone, ormai avrei dovuto sapere che non sei tipo da capire certe
cose, però il fatto che non facessi altro che guardarti mentre
cantavo pensavo ti aiutasse a...”
“Ma
io pensavo fosse per Kristen!” esclamo, nuovamente, interrompendolo
e lui sbarra gli occhi.
“Kris?
E che c'entra?”
“O
al diavolo Pattinson! Da quando non ci parliamo non fai altro che
stare sempre incollata a quella e ieri sera, sì è vero che cantavi
guardando me ma poi quando anche lei ha cominciato a cantare sei
tornato da lei e non vi siete più scollati, che avrei dovuto
pensare?” gli dico non riuscendo a nascondere la stizza.
“È
per questo che sei scappata via?” mi chiede e sembra sempre più
sorpreso.
“Certo!
Come credi che mi possa sentire a vederti sempre attaccato a quella,
a vederti e soprattutto a sentirti cantare per lei quando io muoio
per te?”
“Ma
io cantavo per te! Quando ho visto che stavi uscendo ho perso la
testa, sono sceso dal palco come una furia per raggiungerti!”
esclama lui e leggo nei suoi occhi tutta la sincerità. “Quando ti
ho visto lì fuori non ho potuto resistere e ti ho baciato. Nel
momento in cui mi hai corrisposto credevo di essere in paradiso...
poi però il tuo schiaffo e le tue parole mi hanno portato
all'inferno.” conclude rabbuiandosi.
“Che
pretendi? Eri ubriaco!”
“È
qui che ti sbagli, ero brillo, non ubriaco. I miei gesti erano
dettati dalla lucidità e dalla voglia di farli, non d'alcool. Ti ho
baciato perchè ti amo, non perchè sono un cretino ubriaco che non
ha nulla da fare.” mi spiega serio e capisco quanto sia serio in
questo momento.
“E
Kristen?” chiedo imperterrita, voglio la verità su tutto. Lui
sorride sornione e si passa una mano fra i capelli.
“È
solo una collega, anzi è un'amica e anche una complice.”
“Complice?”
chiedo confusa e lui ridacchia ancora.
“Ebbene
sì, quando ha scoperto dei miei sentimenti per te si è offerta di
aiutarmi a conquistarti. È sempre stata convinta che tu mi
ricambiassi, dice con te lo legge negli occhi quando la incontri, e
così ha deciso di farti ingelosire standomi sempre, come dici tu,
appiccicata. Peccato che invece il suo piano ci si è ritorto contro
e tu oltre che ad odiarmi hai cominciato a stare con Tay.”
“Tay?”
“Sì,
credi che non veda come ogni volta voi siate sempre insieme, ridenti
e felici?”
“Ma
che c'entra! Siamo amici! Mi è stato vicino quando ho avuto la
convinzione di averti perso per Kristen e lo usavo come sostituto di
Meg per i miei pagnistei! Devi toglierti dalla testa questa malsana
idea Rob, te lo ha confermato anche Ash ieri sera che tra me e lui
non c'è nulla.” gli dico guardandolo seria negli occhi per far sì
che legga la mia sincerità, ma lui sbarra gli occhi.
“Come
sai di Ashley?”
“Beh
diciamo che la tua collega non è poi molto furba, chiedermi
determinate cose e poi, una volta tornate in sale, trotterellare da
te e parlarti in un orecchio è una cosa che si può fare solo se
qualcuno te lo chiede, in questo caso tu.” dico ovvia e lui di
nuovo mi abbraccia facendomi sorridere.
“E
brava la mia bonsai!” rimaniamo immobili, ognuno perso nelle
proprie riflessioni,, poi stavolta è lui a chiedermi “Di Nicholas
che mi dici?”
“Che
è il mio ex ragazzo, che gli voglio bene come ad un fratello e che è
il ragazzo di Megan.” gli dico e lui sembra convincersi subito.
“Mi
sembra una persona apposto.”
“Scherzi?”
chiedo scettica.
“No
perchè?”
“Ma
se fino a qualche settimana fa lo uccidevi con lo sguardo!”
“Beh
che dire?... Diciamo che il fatto che stia con Megan gli ha fatto
acquistare punti.” dice alzando gli occhi al cielo e stavolta sono
io a ridacchiare.
“Che
c'è, geloso Pattinson?” chiedo ancora ridente.
“Certo
che sì.” mi dice guardandomi serio e togliendomi così il sorriso.
“Da oggi in poi sarai solo mia, nessuno dovrà più girarti attorno
se ci tiene alla vita.” specifica il contatto e il mio povero cuore
fa le capriole.
“È
la cosa più bella che potessi dirmi.” dico come in trance e lui mi
accarezza una guancia. “Comunque tranquillo, non vorrò mai più
nessuno eccetto te.” conclude non riuscendo ad impedirmi di
arrossire e lui sorride intenerito.
“Ti
amo mia piccola gelosona!”
“Io
non sono gelosa!”
“Ah
no? E quindi gli sguardi omicidi che lanci a Kris non hanno niente a
che vedere con me giusto?”
“Esatto,
e poi io non lancio sguardo omicidi!”
“Ah
ok, quindi non ti dispiace se io e lei stasera andiamo a bere
qualcosa insieme giusto?”
“Tu
provaci e considerati morto.” dico troppo ovvia e lui scoppia a
ridere. Maledizione mi sono fatta subito beccare! “Ok forse un
pochino lo sono.” ammetto sbuffando e lui inarca un sopracciglio.
“Solo
un pochino?”
“Oh
va bene hai vinto, un pochino tanto! Sono talmente gelosa che anche
quando qualche cretina ti ferma per l'autografo in giro per i
corridoi vorrei ucciderla!” esclamo sconfitta e lui torna ad
abbracciarmi.
“Ti
amo anche per questo piccola.” mi dice tenero e io mi sciolgo. “Ah
quasi dimenticavo! Complimenti per la tua esibizione al festival.
Quella melodia ha commosso anche me.” mi dice d'un tratto e la mia
mascella quasi tocca terra.
“Cosa?”
“Che
c'è? Non accetti i complimenti?”
“Tu
c'eri?” chiedo invece io ancora troppo sorpresa, allora non soffro d'allucinazioni! Quel giorno lui in teatro c'era!.
“Certo
che sì, nonostante i nostri problemi, non mi sarei perso per nessun
motivo al mondo la tua esibizione. Eri stupenda su quel palco e
mentre suonavi la mia unica voglia era di salire sul palco e rapirti.
Quelle note erano così malinconiche, dolci, a tratti allegre...”
“Erano
te.” dico semplicemente e stavolta è lui a spalancare la bocca.
“Suonavo pensando a te, non avevo niente altro in mente, solo te, i
tuoi insegnamenti, i nostri battibecchi e il nostro bacio...” dico
e vengo interrotte dalle sue labbra che più volte cercano le mie.
“Dio
quanto ti amo Kimberly!” esclama stringendomi nuovamente a sé.
“Hai ancora altre domande?” chiede dopo e fingo di pensarci su,
poi alla fine divertita scuoto la testa.
“Bene
ne sono felice, perchè muoio dalla voglia di baciarti.” mi dice
quando ormai è a un soffio dalle mie labbra e di nuovo mi perdo
nella delizia del nostro bacio e nella convinzione di questo amore
appena nato... e perchè no, pronto a durare...
The end
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Bene ragazze!
Innanzittutto come sempre voglio SCUSARMI per il sempre grande ritardo,
sì lo so essendo L'ULTIMO CAPITOLO lo avrei dovuto postare
prima, ma purtroppo per vari e incomprensibili problemi non ce l'ho
fatta.
Ci tenevo a dire che nel percorso originale, così come era stato
pensato all'inizio, questo non doveva essere l'ultimo capitolo, ma solo
un attimo di trega per i due priotagonisti, prima della seconda parte
della storia, che vedeva l'entrata in scena di un nuovo personaggio e
un salto temporale da Twilight ai giorni nostri, ma purtroppo non
sì può per un problema che non posso dichiarare
pubblicamente ma che ha portato a questa scelta.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro, dai preferiti, ai
seguiti, a quelli da ricordare o anche a quelli che casualmente si sono
imbattuti in questa storia e che hanno avuto voglia di conoscere un po
i "nostri" protagonisti.
è stato un piacere parlare e conoscere molte di voi, le vostre
recensioni e le vostre battute mi hanno fatto morire dal ridere e a
modo mio mi sono affezionata ad ognuna di voi.
Spero che se anche non era così che vi aspettavate questo
famigerato capitolo questo vi possa piacere e che come sempre mi
diciate cosa ne pensate, io sono qui pronta a leggere di tutto, anche
le critiche.
Ora devo andare, di nuovo GRAZIE.... ç____________________ç
....a te.......
non so se mai leggerai
questo, non era come progettato, ma per forza di cosa ho dovuto
concludere così, andare avanti con la storia sarebbe stato
ridicolo e falso.
sono sette giorni e mi
manchi, ho cancellato ciò che c'era da cancellare, ma la tua
presenza fissa era un mio punto di riferimento...
spero che non ti succceda
con altre ciò che è successo a noi, ti ho voluto e ti
voglio bene, buonaforrtuna per tutto
Elisa
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