YoU aRe My SuNsHiNe

di EliScrittrice89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


01

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“Kim... Kim? Oh Kimberly ci sei??” sento un dolore fortissimo alle costole e mi volto stralunata verso Megan, la mia migliore amica

“Cavolo Meg mi hai fatto male!” esclamo portando una mano lì dove il dolore è più forte

“Scusa, ma era l'unico modo per farti tornare su questo mondo!” dice lei facendo spallucce

“Ma di che cosa stai parlando? Guarda che io ti stavo ascoltando!”

“Ah sì? Ma se sono più di cinque minuti che ti sto chiamando.”

“Balle...se vuoi ti racconto per filo e per segno quello che mi stavi dicendo.!”

“Avanti.”

“Allora... 'Ma lo sai che Rik mi ha chiesto di nuovo di uscire? Cioè no dico ti stai rendendo conto che quel tipo non demorde? Sono più di sei volte che rifiuto un appuntamento e lui continua imperterrito... mi sono proprio stancata, la prossima volta gli dico chiaro e tondo che non mi piace.'... Hai visto?”

“Allora per prima cosa io non parlo così e secondo... quello te lo stavo dicendo parecchio tempo fa.” mi dice lei dandomi un pizzicotto sul braccio

“Ahia.” esclamo io e lei si ferma

“Ma che devo fare con te è? Possibile che tra le mille persone che popolano questo stato io mi sono andata a scegliere l'unica che ha un mondo tutto suo?!”

“E dai basta non farlo tanto tragica, va bene lo ammetto mi sono estraniata per un po', ma ora sono di nuovo qui e ti chiedo, per favore, di ripetere quello che stavi dicendo. Giuro che ascolterò tutto questa volta.” le dico con gli occhioni dolci e lei si convince

“Ok va bene hai vinto. Ti stavo dicendo che domani la nostra scuola sarà invasa da telecamere e attori!” esclama battendo le mani entusiasta

“E perchè?” chiedo alzando un sopracciglio

“Perchè verranno a girare 'Twilight'!” urla iniziando a saltellare

“Sarebbe?”

“Ma come?? Oh lo vedi allora che non mi ascolti mai! Il libro di cui sono innamorata, quello che ho costretto Jeff a comprarmi per il mio compleanno!”

“Ah ricordo... Il libro dei vampiri?”

“Esatto proprio quello. Domani inizieranno le riprese e fra i tanti stati e le tante scuole hanno deciso di venirlo a girare qui da noi, proprio nella nostra scuola!” dice riprendendo a saltellare

“Che bello.” dico sarcastica e lei subito mi fulmina con un'occhiataccia

“Ma possibile che non mostri mai un po' di gioia per nulla?”

“Perdonami tanto se questa notizia non mi fa fare le capriole per strada, è solo che di questo film non mi interessa nulla e il fatto che abbiano scelto proprio la nostra scuola penso che sia solo una gran seccatura.”

“Non capisci proprio nulla! Ma ti rendi conto che avremo l'opportunità di conoscere degli attori veri? Magari se siamo fortunate potremo anche parlarci!”

“Yu-hu... Ma perchè scusa chi sono questi attori? Brad Pitt? Josh Hartnett? Johnny Depp?”

“No nessuno di loro, sono tutti attori alle prime armi bene o male, il protagonista maschile, quello che farà Edward Cullen si chiama Robert Pattinson ed è conosciuto solo per aver interpretato Cedric Diggory in 'Harry Potter e il calice di fuoco', mentre la ragazza, anche se ha solo diciassette anni ha già fatto molti film, ha anche recitato accanto a Jody Foster in 'Panic Room'... si chiama Kristen Stewart.”

“Mai sentiti nominare, né uno e né l'altra.”

“Mi sarei stupita del contrario, comunque facendo un giretto su internet ho visto le foto del cast... Questo Robert è davvero un gran bel ragazzo.”

“Sì immagino cosa intendi per 'bel ragazzo'... ci conosciamo da diciotto anni e ormai li conosco i tuoi gusti.” le dico spingendola un pochino

“Ma smettila cretina! Sono sicura che domani quando lo vedrai mi darai ragione!” dice lei e insieme scoppiamo a ridere. Viste dall'esterno possiamo sembrare due normalissime ragazze di diciotto anni, ma quello che unisce me a Megan è molto di più della semplice amicizia. Non ho un ricordo della mia infanzia in cui lei non sia presente, per me è una sorella o forse anche più di quello, ci siamo sempre supportate, i momenti brutti accanto a lei sparivano, lasciando solo un lieve ricordo di esso. Ci completiamo, siamo due esseri complementari, la mora e la bionda come ci chiamano a scuola. Due ragazze esteticamente e caratterialmente diverse che unendosi danno vita ad una cosa assolutamente bellissima.
Devo ammettere che nei primi anni dell'adolescenza ero gelosa di lei, forse perchè vedevo che lei cambiava, diventava ragazza, una bellissima ragazza me
ntre io rimanevo sempre il mostriciattolo che ero da bimba. Molte volte le ho invidiato i suoi 175 cm di altezza, visto che io a mala pena sfioro il metro e sessantacinque, oppure i suoi perfetti capelli biondi sempre lisci, i miei al contrario sono neri e mossi e diventano lisci solo se ci perdo mezza giornata tra phon e piastra, per non parlare degli occhi, verdi, belli, profondi, in cui leggi ogni suo pensiero, che contrastano con i miei, marroni e banali. Il fisico poi è sempre quello che mi ha demoralizzato. Io, data la mia statura, sembro tipo un bonsai, un nano da giardino, mentre lei con i suoi dieci centimetri in più, sembra più una modella.
Per fortuna che crescendo questo sentimento di gelosia e inferiorità nei suoi confronti è sparito, lasciandomi solo la capacità del giudizio obiettivo, che mi porta a dire che siamo due tipi di bellezze diverse.
La parte più bella di Meg però è il carattere che le permette di farsi amare da tutti, è una ragazza sempre allegra, che si entusiasma per poco, come esempio prendiamo la notizia del film, è sempre spontanea e schietta, se ha un problema con qualcuno te lo dice chiaro e tondo, mentre io sono il suo esatto contrario, sono introversa, impacciata, timida e a volte terribilmente goffa. Quando ci rimango male per qualcosa me lo tengo dentro, ho paura di esternare quel che provo e questo fa infuriare la mia amica, ma purtroppo non posso farci niente, sono così e difficilmente cambierò. Adoro starmene per i fatti miei e spesso rinchiudermi nel mio mondo immaginario dove sono libera di essere come voglio...

“Di nuovo tra le nuvole?”

“Eh? Oh no no sono qui.”

“E allora perchè fissi il cancello di casa tua senza deciderti a tirare fuori le chiavi per entrare?” alle sue parole mi riscuoto completamente e vedendo che siamo veramente davanti casa mia le faccio un sorriso imbarazzato

“Ops.”

“Sei proprio senza speranze... Comunque dai ci vediamo domani mattina qui fuori alla stessa ora e mi raccomando vestita carina.” mi dice facendomi l'occhiolino

“Perchè scusa?” le chiedo spalancando gli occhi

“Come perchè? Mi sembra logico, domani vedremo degli attori e dobbiamo mostrarci al meglio di noi!” esclama con fare ovvio e io scoppio a ridere

“Tu sei fuori come un balcone tesoro.” e dopo averla salutata entro a casa pensando al giorno dopo e al gran baccano che troverò di sicuro.


Come volevasi dimostrare... È bastata una telecamera, una troupe o come cavolo si chiama, qualche truccatrice e.... la scuola è nel pallone!
Ci sono ragazzine che urlano come gatte in calore in ogni angolo, ragazzi dagli ormoni impazziti che aspettano con ansia di veder passare qualche attrice, professori, che fino a ieri reputavo persone serie, che fingono la serietà e in realtà sono alla ricerca di un qualcuno da fermare. Megan è in delirio da questa mattina, non fa altro che saltellare per tutta scuola aspettando di veder arrivare il protagonista di cui ora mi sfugge il nome.
Per fortuna che in tutto questo delirio le nostre lezioni proseguono normali, o almeno così credo. Le prime tre ore volano tra i commenti delle mie compagne, i miei sbuffi e la distrazione generale dei prof, così alla quarta ora, mentre la mia prof di letteratura, la signora Baker, tenta per la quinta volta di spiegare un passo di “Dorian Grey” di Oscar Wilde senza riuscirci, frustata chiedo il permesso di andare un momento in bagno e lei senza guardarmi me lo concede.
Esco dall'aula imprecando in turco per questa situazione, non che io sia una secchiona sia chiaro, ma il fatto che anche i professori, persone adulte che dovrebbero darci il buon esempio, si comportino come ragazzini mi infastidisce parecchio. Attraverso il corridoio che mi conduce in bagno persa nei miei pensieri e quando apro la porta quasi non ci rimango secca. Davanti a me un ragazzo altissimo, sicuramente sfiora il metro e ottantacinque, con i capelli rossicci, gli occhi, che subito mi catturano, verde/azzurri, le labbra sottili ma belle e l'espressione a dir poco sorpresa:

“E tu?” chiedo dopo essermi ripresa dalla mia osservazione

“Ehm scusa credo di aver sbagliato bagno.” mi dice portandosi una mano tra i capelli, credo che si trovi in imbarazzo

“Direi anch'io, questo è il bagno delle ragazze... il bagno dei maschi e quello di fronte.”

“Lo sapevo io! È che non avendo visto il disegno che li distingue sono entrato nel primo sperando di aver indovinato ma...”

“Hai preso un abbaglio. Tranquillo capita a tutti di fare questa figura qui, poi soprattutto quando si è nuovi.”

“Come?”

“Beh devi essere per forza un nuovo studente, non ti ho mai visto in giro qui... Però sei anche grande...”

“Ma veramente io...” prova ad interrompermi

“Sicuramente frequenti l'ultimo anno vero?” chiedo io ignorando il suo tentativo

“Eh?...Beh... sì sono all'ultimo anno.” mi dice dopo un attimo di incertezze e lo fa con un sorriso strano che mi rapisce, l'angolo destro della bocca sollevato, semplicemente, ma che lo fa sembrare ancora più bello di quello che è.

“Ops che sbadata, tra tutte le mie deduzioni ancora devo presentarmi, sono Kimberly Harris, per gli amici Kim.” dico sorridendo

“Kim...davvero un bel nome.” mi dice lui fissandomi e facendomi arrossire

“E tu?” chiedo poi

“Io cosa?”

“Il tuo nome è...?”

“Oh sì è vero... Beh io sono Thomas, Thomas Pattz.” mi dice poi con un risolino divertito di cui non capisco il motivo

“Pattz? Che strano cognome!” esclamo senza pensare e subito mi porto le mani davanti la bocca, maledetta boccaccia, e lui scoppia a ridere

“No tranquilla è quello che penso anch'io!” e allora ridiamo insieme. Che strano, io che sono la timidezza fatta persona, sto qui in bagno a ridere con uno sconosciuto, un bellissimo sconosciuto e non mi sto facendo problemi... che stia arrivando la fine del mondo??

“Allora Kim, a che anno sei?” mi chiede quando riusciamo a tornare normali

“Al terzo.”

“Mmmmh... Quindi hai diciotto anni?”

“Esatto, li ho compiuti un mese fa esatto.”

“Oh allora auguri, anche se in ritardo di parecchio.”

“Grazie.”

“Senti perchè non usciamo di qui?” mi chiede poi e io sbarro gli occhi

“Da scuola? Ma sei matto?! Io ho chiesto alla prof di andare in bagno e se non rientro sarò nei guai.”

“Ma no sciocchina, usciamo semplicemente dal bagno. Sai non mi pare il caso di continuare a parlare qui, se entrasse qualche tu... nostra compagna non vorrei fare di nuovo la stessa figuraccia.” mi dice ridendo e io arrossisco per la mia figuraccia

“Ok hai ragione.” dico dopo un secondo e usciamo in corridoio, sedendoci su un vecchio banco lì vicino

“Allora cosa mi dici di te?”

“Beh non c'è molto da dire, ho una vita molto banale.”

“A volte nella banalità si trovano le migliori cose.” mi risponde assorto

“Se lo dici tu... Comunque niente, sono una normalissima ragazza di diciotto anni, che compie il suo dovere di studente, ha una famiglia semplicissima, una migliore amica a volte un po' stramba, un carattere per nulla facile da gestire e... e basta.”

“Come basta?” chiede sorpreso

“Sì non c'è niente da sapere su di me.”

“E ragazzi?” mi chiede sollevando le sopracciglia, un po' troppo folte mi viene da pensare, in un'espressione maliziosa

“Non ne ho... sai per noi nane da giardino è difficile venire guardate.” dico scherzando

“Nana da giardino? Ma stai scherzando vero?”

“No direi di no.”

“Beh se non ti guardano saranno degli idioti, io... io una ragazza come te la guarderei subito.” mi dice serio passandosi la mano tra i capelli... ho l'impressione che quel gesto significhi che sia in imbarazzo.

“...Suppongo che debba ringraziarti...” dico interrompendo il silenzio che si è creato

“Non saprei... Oddio ma che figura ho fatto? Ci conosciamo a mala pena da dieci minuti e io già sparo cavolate?! Sono da rinchiudere!” esclama portandosi le mani al volto

“Ehi dai non è successo nulla... Alla fine mi hai semplicemente fatto un complimento e anche ben accetto.” dico io sorridendogli e dandogli una leggera spallata

“Grazie.” mi dice lui togliendo le mani e dandomi così modo di osservare nuovamente quegli occhi così... belli.

“Non ero io a doverti ringraziare?” dico inarcando un sopracciglio e insieme scoppiamo a ridere. In teoria dovrei tornare in classe, visto che ero uscita x andare in bagno, ma stare insieme a Thomas è piacevole e voglio rimanere ancora qui con lui

“Tu invece che mi racconti?” gli chiedo e lo vedo irrigidirsi

“Bah niente di che, le solite cose...” dice vago

“Eh no caro! Ora tu parli!”

“Ma io veramente non ho nulla da dire!” mi dice lui

“Neanche io avevo nulla da dire però mi hai costretta.”

“Ok ok, hai vinto... Che vuoi sapere?”

“Bah non saprei, un po' tutto!?” gli rispondo ma la mia sembra una domanda

“Io parlo, ma a patto che tu domandi e io rispondo.”

“Ehi ma non è un interrogatorio!”

“Solo così sono in grado di parlare io, quindi prendere o lasciare.” mi dice con fare ovvio

“E va bene... allora vediamo un po' da dove cominciare... Ah sì ci sono! Da dove vieni?”

“Perchè hai scelto proprio questa domanda?” mi chiede sorpreso

“Beh perchè dal tuo accento si capisce che non sei di qui, anzi oserei dire che non americano... sbaglio?”

“No, hai indovinato. Sono inglese.”

“Inglese? Wow! Di che città?”

“Londra.”

“Aaah la capitale! E come mai qui?”

“Per lavo... per il lavoro dei miei.” si corregge all'ultimo

“Capisco. E da quanto tempo ti sei trasferito?”

“Da poco, pochissimo.”

“Ok. Allora prossima domanda, sei figlio unico?”

“No, ho due sorelle più grandi.”

“Ah quindi sei il più piccolo. E le tue sorelle anche si sono trasferite?”

“No vivono da sole e quindi la decisione dei nostri genitori non le ha coinvolte.” mi dice con un sorriso e subito cala il silenzio

“Non mi crederai ma... ma non mi viene più nulla da chiederti.” dico ed entrambi scoppiamo a ridere

“Te lo avevo detto che non c'era molto da sapere... Comunque ora sono io a volerti fare una domanda.”

“Chiedi pure.”

“Ho visto che oggi la scuola è un caos totale, sai il perchè?”

“Ah te ne sei accorto anche tu.” gli dico rabbuiandomi

“Beh difficilmente non ci si fa caso... Allora il motivo qual'è?”

“Un film.” dico semplicemente e lui mi guarda serio

“Che film?”

“Un film sui vampiri ma non ricordo il titolo.” sputo quasi fosse un insulto

“Sbaglio o questa cosa ti infastidisce parecchio?” mi chiede alzando un sopracciglio

“No non è che mi infastidisce...” dico cercando le parole adatte

“Mmmh... Eppure non capita tutti i giorni di veder girare un film, non dovresti essere almeno un po' curiosa?” insiste e alla fine sbotto, colpevole anche l'intera situazione e le troppe urla che mi hanno circondato fino a poco fa

“Che colpa ne ho se me ne frego di tutto questo trambusto? Se non mi sciolgo per uno che non ho mai visto e che tutti acclamano sin da ora perchè darà vita ad un personaggio cartaceo?” punto il mio sguardo nel suo, che trovo sorpreso ma allo stesso tempo compiaciuto e non ne capisco il motivo

“Scusa non...”

“Rob, ehi Rob? Rob ma dove.... Oh eccoti finalmente, sono venti minuti che ti cerco, avanti Catherine aspetta solo te per provare.” dice una voce vicina a noi e quando mi volto trovo una ragazza che fissa Thomas

“Fine dei giochi.” mormora lui e io lo guardo e sono sicura di avere la faccia a forma di punto interrogativo

“Avanti Rob muoviti.” esclama ancora la donna

“Arrivo Jess arrivo.” dice Thomas scocciato mentre si alza dal banco

“Rob?” sussurro io stupita mentre lui si volta a guardarmi con il sorriso storto che prima mi ha incantato

“Vediamoci alla fine delle lezioni qui e ti spiegherò tutto ok?”

“Rob?” chiedo nuovamente alzando un po' la voce e lui annuisce. Scatto come una molla e arrivo davanti a lui, certo ci sono i suoi venti centimetri in più a dividerci ma comunque sono di fronte a lui e lo sto fissando

“Chi diavolo sei?” gli chiedo con voce seria e lui dopo avermi fissato per un altro istante, fa un sospiro e mi risponde

“Sono Robert Pattinson alias Edward Cullen.” dopo queste parole vorrei che il pavimento mi risucchiasse. Ho parlato per venti minuti con il protagonista del film e gli ultimi cinque li ho usati per insultare lui e il film che sta girando... ma si possono fare figure peggio di questa?
Pensandoci bene però la colpa non è solo mia, lui mi ha mentito, quindi ora indignata lo fisso e gli dico

“Perchè diavolo mi hai detto una balla??”

“Ora devo andare Kim scusa... Ma quando finiscono le lezioni ritroviamoci qui e ti spiego tutto ok?” mi fissa con quegli occhi che mi rapiscono e quindi non mi resta che annuire in silenzio e fissarlo mentre si allontana.

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Capitolo 2
*** 2 ***


02

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Sto correndo come una matta in corridoio, imprecando come una turca in tutte le lingue da me conosciute e non, solo ed esclusivamente per colpa di Meg. È così difficile per lei evitare di dimenticare roba in giro? Non può stare un attimino attenta a quello che fa anziché viaggiare con la fantasia in mondi fatati? Ma certo, tanto non è il suo il progetto di biologia dimenticato in chissà quale aula, non è lei che rischia un brutto voto se questo non viene presentato in tempo alla professoressa Schneider alias la brutta zitella inviperita frustrata sessualmente.

Le aule in cui, probabilmente, è stato dimenticato la mia unica ragione di salvezza erano tre: l'aula vicino al bagno, quella vicino gli armadietti e l'ultima dall'altra parte del corridoio; elimino a prescindere le ultime, non ho visto Meg entrare in nessuna delle due. Lancio un'occhiata alla desolazione intorno a me e a passo di carica mi avvicino alla porta in legno della prima aula di biologia, poggio la mano sulla maniglia d'ottone e ignoro bellamente il cartello che recita: "Vietato l'accesso". Insomma, io devo trovare quello stramaledetto progetto, ne va della mia vita, non può un insulso cartoncino dirmi di non entrare, non lo avrei ascoltato.

Spalanco la porta, mettendoci forse un po' troppa enfasi, e la richiudo alle mie spalle. Senza indugiare oltre mi precipito verso il banchetto che solitamente occupo in quell'aula, non mi preoccupo nemmeno di guardarmi intorno per controllare che sono da sola.

«Ehm ehm» tossisce una voce sconosciuta.

Sbarro gli occhi. Oh mamma, ho interrotto una lezione? Sento le guance andare a fuoco dall'imbarazzo ma, chissà come, riesco ugualmente a trovare il coraggio per girare il capo. Rimpiango subito di averlo fatto. Venti paia di occhi mi fissano con degli sguardi che vanno dal divertito all'incredulo, con mio sommo dispiacere ne trovo anche alcuni irritati. Che figura del piffero!
«Ho interrotto qualcosa?» chiedo imbarazzata posando gli occhi sull'uomo che sta vicino alla cattedra.
L'uomo ruota gli occhi. «Non hai letto il cartello sulla porta?»

Annuisco velocemente.

«Se lo avessi fatto realmente ti saresti accorta che ci sono le riprese del film.» mormora sarcastico qualcuno dall'angolo; mi volto a guardarlo e vi trovo un tipo che regge una macchina da presa. Oh oh, è un cameramen quello?

«Hai idea di quanto tempo ci porti via?» tuona un altro uomo accanto a lui. Inarco un sopracciglio. «Senta io devo solo prendere il mio progetto!»

«Non potevi aspettare la fine delle riprese?» sbotta un altro cameramen. Ma sono tutti nervosetti?
«La faccia lei una lezione con quella strega!» tuono incrociando le braccia. «Non le lascerà vita facile se saprà che il progetto che tanto desiderava è stato perso!»

Tutti i presenti seguono il battibecco come se stessero guardando una partita di ping pong, voltano la testa da una parte all'altra della stanza. «Adesso posso cercare il mio progetto o devo farmi firmare un'autorizzazione dalla preside?» mormoro cominciando a cercare dappertutto.
«Lo stai già facendo, ragazzina».

Alzo il viso verso il cameramen e faccio un sorrisino vittorioso. All'improvviso una donna sui cinquanta o anche meno di cui non mi sono accorta per niente, esce dalla penombra in fondo alla stanza; è bionda, tinta ipotizzo, un paio di jeans sgualciti e un sorriso divertito stampato in viso. «Lasciatela stare, insomma. Non può prendere un brutto voto, la resa scolastica è importantissima».
Lancio un'occhiata eloquente ai cameramen. «È così che si parla!»

«Credo sia meglio prenderci un attimo di pausa. Rob, Kris potete andare a fumare se volete».
No, un attimo, Rob? Con lo sguardo passo a rassegna i volti di tutti i presenti, e quando i miei occhi incontrano i suoi, così terribilmente dorati, - ma non li aveva azzurri?- una deliziosa ondata di calore mi investe in pieno. Fortunatamente dura poco, mi ricordo all'improvviso che mi ha imbrogliato senza farsi troppi problemi.

«Se per te va bene, Cath, rimango qui. Forse Kim ha bisogno d'aiuto per trovare il progetto.» mormora sorridendo in direzione della donna chiamata Cath che, da parte sua, scrolla le spalle noncurante.
In poco tempo tutti quanti escono dalla classe fino a svuotarla del tutto, rimaniamo solo io e Rob e deve esserci anche il mio progetto da qualche parte.

«Dunque, che tipo di progetto è?» domanda avvicinandosi a me. È evidente, porta le lenti colorate e lo hanno conciato piuttosto male, bianco come un cencio e labbra rosse come il sangue. Per l'amor del cielo, so che deve interpretare un vampiro, ma il suo viso è troppo bello per essere nascosto da chili di stucco, ed i suoi occhi poi troppo stupendi per essere soffocanti da quelle lenti!

«Biologia» taglio corto cominciando a rovistare nell'armadietto in fondo all'aula. Anche lui viene ad aiutarmi, benché del suo aiuto posso benissimo farne a meno.

«Kim, riguardo a prima..»

«Non importa. Non ti conosco, non devi darmi spiegazioni».

Fa un piccolo sorriso. «Sei arrabbiata.» affermò. Beh, caro il mio attoruncolo, sono stata appena imbrogliata, ho perso il mio progetto, la professoressa minaccia di mettermi un brutto voto... posso permettermi di essere un pochino arrabbiata, o no?

«Tutt'altro. Non m'importa niente di quello che hai detto».

Lo sento biascicare qualcosa che però non afferro, dopodiché cala un silenzio pesante tra noi che viene rotto soltanto dal mio urletto di gioia non appena mi rendo conto che stringo tra le mani quei dannati fogli. Richiudo l'anta dell'armadietto con uno scatto e, altezzosa, mi avvio verso l'uscita senza neanche salutarlo.

«Mai visto un bonsai così acido e asociale.» mormora sarcastico Rob ritornando a sedersi sulla sedia che ha occupato prima della mia interruzione.

Ho la vaga impressione che lo abbia detto con l'intento di farsi sentire. Mi volto nuovamente e lo fulmino. «Forse non ho sentito bene. Hai appena chiamato me bonsai?»

Rob mi guarda con aria angelica. «Mmmh» mugula «i bonsai sono delle piante ergo le piante non provano sentimenti ergo tu sei un bonsai che non prova sentimenti. Ragionamento piuttosto logico».
«Io non sono un bonsai, sottospecie mal riuscita di Golia!» sputo piena di rabbia.

Inarca un sopracciglio castano. «Golia?» ripete senza capire.

«Si. Mai sentito parlare di Davide e Golia?»

«Ah» esala con aria divertita. «Io sono Golia... tu quindi saresti Davide?»

«Non sono Davide» mormoro acida stritolando i fogli.

Ridacchia divertito. «Hai ragione. Davide era molto più alto».

«Vuoi morire seduta stante?» lo minaccio guardandolo truce. Fa delle pessime battutine, idiote come lui.

«Non ne avresti il coraggio».

Se c'è una cosa che nessuno deve mai permettersi di fare, è senza dubbio sminuire le mie capacità. Io e il coraggio andiamo a braccetto. «Vuoi sfidarmi?»

Si alza rapidamente avvicinandosi poi a me, fa un sorrisino obliquo e i suoi occhi sembrano perforarmi. «Sono qui. Uccidimi».

Lo spintono lievemente ma lui non si muove di una virgola.

«È tutto?» mormora ridendo.

«Smettila!» tuono «se ti picchio mi arresteranno. Sai, non ho più quindici anni, non posso sperare che il giudice mi dichiari incapace di agire».

«Un bonsai renderebbe una cella più vivibile» ride dondolandosi avanti e indietro sui talloni.
Senza preavviso gli colpisco la spalla con il pugno, probabilmente gli faccio anche parecchio male visto la smorfia di dolore che cerca di trattenere. Con un breve risolino lo lascio lì al centro della stanza e vado via.



Quando finalmente la campanella si decide a suonare sospiro sollevata. Infilo con poca delicatezza tutte le mie cose dentro lo zaino, compreso il dannatissimo progetto che, fortunatamente, è piaciuto alla professoressa, e mi avvio verso l'uscita dell'aula. Meg mi si affianca poco dopo.
«Quindi mi perdoni?» mormora facendo gli occhi dolci. Decido di farla bollire nel suo brodo ancora per qualche minuto.

«Devo pensarci» mormoro svoltando l'angolo, diretta verso gli armadietti in fondo al corridoio.
«Sei cinica! Ti diverti a vedermi soffrire!» piagnucola.

Le lancio un'occhiata. «Ovvio. Non vedi come mi sto divertendo?»

«Ti odio!» biascica incrociando le braccia.

«I complimenti fanno sempre piacere» borbotto. Arrivate in prossimità degli armadietti mi guardo attorno confusa: una grossa marmaglia di persone in assoluto silenzio di stringe in cerchio intorno a qualcosa. Aiutata da Meg, mi faccio spazio tra la folla e, dopo parecchia fatica, riesco a capire perchè sono tutti qui riuniti.

Davvero, ne ho abbastanza di questa situazione!

Non basta avere una troupe di attori con registi a seguito che gironzolano per la scuola, non contenti devono perfino girare le scene in pieno corridoio disturbando chiunque?! Sbuffo e poggio le mani sui fianchi impaziente; devo necessariamente posare i libri dentro l'armadietto per prendere quelli delle lezioni successive, ma se non si spicciano arriverò in ritardo.

Sinceramente non capisco quello che stanno girando, sembra una chiacchierata vicino ad un armadietto ma, se stata così semplice, i registi non insisterebbero tanto nel ripetere la scena all'infinito. Fortunatamente, dopo qualche minuto, la signora bionda di poco prima - forse la regista - annuncia una breve pausa.

«Voglio un autografo!» urla con occhi vispi Meg, facendomi sobbalzare. Arriccio le labbra. «Ma se non sai nemmeno chi sono!» obietto.

«Diventeranno famosi» dichiara sicura. Mi afferra il braccio e mi trascina vicino agli armadietti, dove i due attori stanno chiacchierando un po' a disagio.

«Fai quello che vuoi ma lascia fuori me dai tuoi piani!» sbotto irritata svincolandomi dalla sua presa. Mi diriggo verso il mio armadietto, terza fila a destra, a passo di marcia, ma comincio a sbuffare pesantemente non appena mi rendo conto della persona che vi è comodamente appoggiato.
Mi piazzo davanti a lui con aria seccata, Meg - accanto a me - è entrata in iperventilazione. Robert stacca gli occhi dalla collega e li posa su di me, subito un lieve sorrisino s'impadronisce delle sue labbra.

«Togliti dal mio armadietto» gli ordino con tono fermo.

Ammicca con lo sguardo. «Ehi, bonsai! Mi devi ancora un pugno, ricordi?»

Meg non respira quasi più, le do una gomitata alle costole nel tentativo di risvegliarla ma, contro ogni previsione, non sente nemmeno dolore. L'ho persa per sempre, forse.

«Se non ti togli ne avrai presto un secondo» tuona.

Robert non si scompone più di tanto, al contrario sembra vagamente divertito dalla situazione. «Hai finito le lezioni?»

«Non t'importa» sibilo lanciando occhiatine nervose alla folla che si è avvicinata nel frattempo; inoltre, ciliegina sulla torta, la sua collega ha cominciato a ridere di gusto, mi sento leggermente presa per i fondelli.

«Le lezioni sono terminate?» chiede Robert rivolto verso Meg; lei sbarra gli occhi e comincia a torturarsi i capelli perfettamente lisci.

«Beh, n-no ancora no» farfuglia ancora in stato di trance. Le do un'altra gomitata, questa volta mettendoci più forza, il suo lamento dolorante è musica per le mie orecchie: non deve familiarizzare con il nemico! Con una spinta lo faccio scivolare di lato e apro l'anta grigia dell'armadietto in ferro, frugo all'interno dello zaino e poso alcuni libri che non mi servono più, almeno per oggi.

«Quando hai una pausa perchè non ci vediamo al banco?» sussurra lui sorridente.

Lo fisso gelida. «Non ci penso nemmeno!»

«Seriamente, devo spiegarti..»

Non gli do il tempo di terminare la frase. «Senti Pattinson, hai voluto prendere in giro la nanetta e ti sei divertito ma, adesso, fine dei giochi, sei stato sgamato. Non c'è nulla da spiegare e non ho nemmeno voglia di sentirle questa spiegazioni. Perciò, mio caro Golia, io vado a lezione».
Con un colpo secco chiudo l'armadietto, afferro prepotentemente Megan e ci volatilizziamo tra la folla.

***************************************************
Ma sciauuuuu a tutteeeeeee!!!!!!
Eccoci tornate con un nuovo capitolo, il 2 e speriamo che vi piaccia, così come è piaciuto a noi scriverlo xD
Ah piccolo precisazione, questo capitolo è scritto da Ryry_ , io mi sono solamente limitata a passarlo al presente, così come è il mio modo di scrivere!
Ora vi lasciamo alla lettura e aspettiamo di sapere cosa ne pensate ^-^
Ringraziamo le 6 persone che ci hanno messo tra i preferiti e le tre che ci hanno messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle recensioni:

Sophief88: Ciaooo! Siamo entusiaste che la storia ti piaccia e ecco a te l'aggiornamento xD
Per quanto riguarda il linciaccio...beh non ti anticipiamo niente, a te il giudizio a fine capitolo ^-^

SweetCherry: Jesssy ma sciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!  Sono tornata con una nuova storia e sono contentissima che segui anche questa... (se t interessa ho postato anche l'aggiornamento della mia vecchia storia "Tra dire e fare" ^-^)...Cioè io e la mia amatissiama tesora Ryry_ siamo contentissime xD
Ecco a te il nuovo capitolo, non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi... un bacio

ryry: ehilà tesoro sciauuuuuu!!!! Ecco il nuovo capitolo, speriamo che ti piaccia! ah e grazie dei complimenti xD un bacioneee

NeverThink:  *-* tesorinooooo!! nn puoi capire che felicità vedere la tua recensione... Siamo mega felici che la storia ti piaccia e ovviamente non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo!! ti lasciamo alla lettura bacioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Ryry_: -.- ok credo che sia una cavolata il fatto che io risponda alla tua recensione dal momento che la storia è di entrambe comunque ecco qua...amoreeeeeeeeeee la nostra bimba va avantiiiiiii xD ti amo amoreeeeeee!!!!!!!!

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Capitolo 3
*** 3 ***


03

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Sbadiglio sonoramente e stiracchio le braccia in avanti, facendo accidentalmente cadere la penna poggiata sul banchetto; il totale silenzio fa apparire il lieve rumorino come un fracasso infernale. Il professor Smith mi lancia un'occhiata spazientita.

Signorina Harris, trova noiosa la lezione odierna?”

Scatto sull'attenti, rossa in viso. “No no, signore”

Bene, dunque sarebbe capace di ricapitolarmi ciò che ho appena detto?”

Ehm” mi guardo intorno in cerca d'aiuto, ma i miei compagni sono troppo occupati a fissarmi per accorgersi che sono in difficoltà e, ciliegina sulla torta, Megan è andata in bagno.

Il professore sospira pesantemente. “Stavamo parlando di un concorso musicale a cui la nostra scuola parteciperà. Tutti voi dovrete partecipare, nessuno escluso, quindi signorina Harris, anche se so che l'unica cosa che lei è in grado di suonare è un campanello, non pensi di fare la furbetta. Dovrà partecipare necessariamente”.

Sgrano gli occhi. Oh merda! “Ma professore! Io non sono capace!”

Non importa che sia capace o no, ciò che conta è che tutto venga fatto col cuore» fa una piccola pausa sistemando dei fogli bianchi che posa all'interno della sua borsa. “Lei suonerà il pianoforte, mentre la sua amica la chitarra elettrica”.

Questo è decisamente un colpo basso, io non so suonare niente! Come posso imparare? E soprattutto chi è così paziente da insegnarmi a suonare il piano? Io sono una causa persa in partenza, tutti si arrenderebbero! Povera me!!

Ma professore..”

Niente ma, Harris” mi zittisce con tono fermo “Avete un mese di tempo, entro il quale lei deve essere almeno capace di suonare un brano a scelta”

Lei non si rende conto” dico sbuffando irritata “sono una totale frana!”

Il professore sfoggia un sorriso fiducioso. «Ha una bassissima stima di te, ragazza mia. Potrebbe invece scoprire che ha un talento. Bene, la lezione è finita». Con passi rapidi si avvia verso l'uscita e richiude la porta alle sue spalle.

Prima di uscire anche io dall'aula aspetto che Megan sia di ritorno, non capisco bene il motivo della sua assenza così prolungata, tenta di spiegarmelo ma riusco a cogliere solo il nome di Rick - la piattola che gli va dietro. Oggi è proprio un inferno, prima l'incontro con Pattinson, poi il progetto perduto, successivamente un altro incontro con Pattinson, ma cosa ho fatto di male?

Sopravviverò alla fine della giornata? Ho i miei dubbi.

È fantastico!” trilla Megan, al mio fianco. “Suonerò la chitarra elettrica! È da tutta la vita che sogno di farlo!”

Faccio un’espressione spazientita. “Frena la tua felicità, non diventerai una dei The Doors né tanto meno una dei Led Zeppelin!”

Grazie per la tua positività, è sempre ben accetta” risponde sarcastica.

Scusa” mormoro “è solo che a me è stato assegnato il piano, e non so suonarlo”.

Meg scrolla le spalle. “Neanche io so suonare la chitarra. Dovremo prendere delle lezioni..” propone aggrottando le sopracciglia, pensierosa. “... Che siano gratis, soprattutto” conclude.

"L’unico problema è che non abbiamo nessuno in grado di aiutarci”.

Ci aggiriamo silenziosamente nei corridoi pieni della scuola, ognuna impegnata a trovare un’idonea soluzione al nostro grande problema. Comincio a chiedermi perché i professori godano nel complicarci la vita, più di quanto non lo sia già.

Ci sono!” esclama Meg fermandosi di colpo; mi volto verso di lei seguita da un grosso punto di domanda che mi aleggia intorno alla testa. “Potremmo mettere un annuncio qui!” indica una grossa tabella in legno attaccata al muro sulla quale sono attaccati decine di foglietti colorati e non. Beh, l’idea è alquanto allettante, deve pur esserci in questa scuola qualcuno che può aiutarci, no?

Sei ufficialmente un genio!”

Meg mi dà un’occhiata presuntuosa. “Si, lo sapevo già”

Ridacchio silenziosamente mentre apro lo zaino e ne osservo il contenuto, alla ricerca di un quaderno dal quale posso strappare dei fogli; Megan afferra la penna colorata che tiene legati i suoi capelli biondi e, non appena le porgo il foglietto, comincia a scrivere velocemente.

Nel biglietto scriviamo che chiunque decida di aiutarci si deve far trovare alla fine delle lezioni, per quanto mi riguarda, nel teatro della scuola, l’unica stanza provvista di un piano, mentre per Meg nella sala di musica al piano di sopra.

Dopo aver mangiato velocemente un panino mi precipito lì, forse un pochino terrorizzata dall’idea di non trovare nessuno. Le porte sono semichiuse - alla fine, dopo averla implorata, la professoressa Howard ha acconsentito a tenerlo aperto appositamente per me - e le luci ancora accese. Percorro lo stretto corridoio che divide una fila di sedili da un’altra e mi guardo attorno sospirando: sembra desolato. Guardo l’orologio appeso alla parete, segna le due e mezza; dopotutto le lezioni sono finite solo da mezz’ora, possono anche essere in ritardo. I miei tentativi di auto consolarmi sfumano dopo qualche minuto. Mi alzo dal sedile rosso, sulla quale mi sono seduta precedentemente, e faccio per andarmene ma mi blocco di colpo quando mi accorgo che non sono sola. Roteo gli occhi sbuffando.

Perché salti sempre fuori?” chiedo acida.

Robert stringe le spalle. “Perché hai messo questo annuncio?”

Rispondi ad una domanda con un’altra domanda?”

Sbuffa. “Dai, su, non farla lunga. Qual è il problema? Se hai messo un annuncio in bacheca la cosa è piuttosto grave!”.

Ho problemi con la musica” dichiaro abbattuta.

Come puoi avere problemi con la musica?” chiede visibilmente stupito.

Non lo so. Ho dei problemi a suonare questo dannato oggetto!” rispondo isterica indicando il piano alle mie spalle.

Robert annuisce pensieroso. “Potrei aiutarti io, sempre se non sei troppo occupata ad odiarmi”.

Non è che ti odio, mi sei solamente diversamente simpatico. E comunque grazie dell’aiuto ma non lo accetto, avrai altro da fare”.

Come vuoi. Non sarò certo io a prendere un brutto voto” mormora voltandosi e avvicinandosi a passi lenti alla porta d’ingresso. Beh, mi costa ammetterlo ma ha ragione, è stato l’unico a presentarsi e non so se avrò la stessa fortuna se lo lasciassi andare - a quanto pare tutti, in questa scuola, sono troppo occupati a farsi gli affari propri.

Va bene, hai vinto» cedo sospirando «Come si usa questo coso?”

Si volta trionfante con un sorrisino diabolico sulle labbra. “Ah ah” esala muovendo l’indice in segno di diniego “così non va. Prova ad essere un po’ più gentile”

Devo proprio?”

Annuisce sicuro. «Altrimenti puoi scordarti il piano».

Questo ragazzo ha una predisposizione naturale nel farmi irritare. “Per favore, potresti insegnarmi a suonare il pianoforte? Contento?”

Adesso si!” dichiara raggiante, superandomi velocemente e salendo poi sul soppalco che sostiene il piano.



Che ne dici di un bel panino?” dice Robert, smettendo improvvisamente di suonare il pianoforte. Mi risveglio dal trance dentro il quale sono caduta, mi sono visibilmente rilassata ascoltandolo; ha avuto lo strano potere di portarmi in una dimensione parallela dove io e i miei pensieri regniamo sovrani.

Panino?” ripeto stralunata

Sì, un bel panino al MacDonald più vicino. Sempre se, in questa benedetta città, esista un Ma”.

Mi alzo dal sedile ricoperto di velluto e mi avvicino a lui, lentamente. “Che hai contro Portland?”.

Alza le spalle con fare innocente. “Assolutamente niente”

Meglio così”. Afferro il giubbino - che ho precedentemente poggiato sul pianoforte - e mi dirigo verso l'uscita. “Altrimenti avrei rifiutato il tuo invito”.

Non lo avresti mai fatto” dice convinto, alzandosi dalla panca e indossando la sua giacca. “Mi sei debitrice a vita!”. Muovo la mano su e giù, fintamente accondiscendente “Mi ricorderò di farci mettere il cianuro nel tuo hamburger” sibilo, aprendo con forza la porta.

Mi vuoi già bene, ammettilo” ridacchia lui, seguendomi. Usciti dalla scuola, ci dirigiamo verso il parcheggio che può benissimo considerarsi vuoto se non per il mio macchinone: Mercedes ml270, la mia bambina.

Ti dispiace se andiamo con la mia macchina?” chiedo. Robert comincia a guardarsi intorno, interessato.

È parcheggiata lontano?”. Diniego con il capo. “No. E' quella lì” la indico con la mano, lui mi regala un'occhiata perplessa.

Io vedo soltanto quel fuoristrada”. Sorrido, vagamente presuntuosa. “È quella la mia auto”. Robert, in tutta risposta, sgrana gli occhi, allibito. “Beh? Che c'è?” chiedo, notando che si è immobilizzato sul posto.

È... è enorme!” biascica sorpreso

Lo so. Ed è per questo che la adoro. E' il mio gioiellino!” dico vantandomi. Robert scoppia a ridere rumorosamente, gli rivolgo uno sguardo confuso. E adesso che ha?

Ma ci arrivi almeno ai pedali?” commenta senza frenare le risate. Inarco un sopracciglio, visibilmente offesa. Forse, penso, non sa chi ha davanti - già, deve essere per forza così. Senza proferir parola, salgo in macchina e allaccio la cintura di sicurezza; improvvisamente un ghigno maligno curva la mia bocca: vendicarsi è maledettamente sublime. Inserisco la chiave e accendo il quadro, accarezzo ridacchiando la superficie liscia del volante e con un gesto secco metto in moto: il motore ruggisce come un leone pronto all'attacco. Tiro la leva del freno e lancio un'occhiata di sfida a Robert che mi guarda divertito. Esco dal parcheggio tirando dritto verso di lui senza smettere di spingere il piede sul pedale dell'acceleratore; la sua faccia, in questo momento, sembra un tantino preoccupata. Dolce, dolce, vendetta.

Quando ormai lo vedo terrorizzato dalla possibilità che lo possa investire, inchiodo poco delicatamente ad un pelo da lui che sbianca. Con un sorrisino sadico, tiro giù il finestrino. «Hai due opzioni, Golia. Sali, chiudi il becco e non mi disturbi per il resto della giornata o ti metto sotto. A te l'ardua sentenza».

Ricattatrice” sibila, facendo il giro dell'auto e aprendo la portiera dal lato del passeggero. Dopo essersi accomodato sul sedile, si volta verso di me.

Ok, scusa, non volevo offend...” si blocca di colpo, scoppiando nuovamente a ridere, ormai stremato. E adesso che ha? Lo guardo interrogativamente e lui sembra ricomposi.”Hai il sedile tirato in avanti!” biascica ritornando a ridere. “Avevo ragione! Non arrivi ai pedali!”.

Sbuffo sonoramente. “Scusa tanto, Golia, ma non siamo tutti chilometrici come te! Ma sai, oltre all'altezza, nella vita contano altre cose!”

La sua risata si affievolisce pian piano. “Hai ragione. Però è buffo, non ti avrei mai associato ad un fuoristrada!”

Mi dispiace averti deluso” rispondo sarcastica.

Al contrario, riesci sempre a sorprendermi. E adesso, sei in grado di portarmi fino al Mac?”

Strinngo gli occhi.”Allaccia la cintura, Golia. Vedrai come voleremo, adesso”.

Cammina piano, Kim” m'avvisa con tono autorevole. Gli mostro la lingua, accelerando a tutto spiano.

Un po' di coraggio, Golia. Sono una donna responsabile, non hai da temere”

È proprio questo che mi preoccupa” commenta ironico, irrigidendosi sul sedile quando mi inserisco nel traffico cittadino.



Entriamo all’interno del McDonald’s, superando le immense ante di vetro che compongono la porta d’ingresso. Robert si guarda intorno in cerca di posti liberi, quando ne individua uno me lo indica.

Non quello” dico facendo no con il capo. Mi precipito verso un altro tavolo - più vicino al bancone - e mi accomodo senza neanche avvisarlo. Robert mi fissa contrariato per poi sospirare. “Quello che ti avevo indicato io non era di tuo gradimento?” chiede una volta avvicinatosi.

Questo è il mio tavolo personale” dichiaro stendendo le braccia sulla superficie lucida davanti a me. All’improvviso batto un pugno sul ripiano, causando un rumore bestiale - Robert salta mezzo metro da terra.

Sei matta?” bisbiglia imbarazzato dalle occhiate sconvolte degli altri clienti.

Scrollo il capo. “No. Sto solo cercando di ordinare”.

Tu ordini così?”.

Annuisco convinta per poi tirare un altro pugno al tavolo, mettendoci ancora più forza.

Mi era parso di aver sentito i tuoi toni soavi” commento Melanie, mia vecchia amica e commessa nel fast food, aggiustandosi i capelli raccolti all’interno del cappellino rosso. “Devi darti una calmata quando ci sono i clienti, Kim” dichiara con voce annoiata preparando il taccuino.

Sorrido noncurante. “Melanie! Ho fame!».

La ragazza rotea gli occhi castani con fare”esasperato. “Dov’è Meggy?”.

A scuola. Lezioni di chitarra elettrica” dico. Noto Melanie annuire per poi lanciare un’occhiata al mio accompagnatore che, ancora imbarazzato dal mio comportamento, non accenna ad accomodarsi. Si avvicina quindi ancora di più a me. “Dì un po’, è il tuo ragazzo?”

Faccio un’espressione disgustata. «Ti sei drogata con la puzza di frittura?» esclamo. Robert incrocia le braccia al petto infastidito.

È proprio stupendo” commenta lei, abbassando la voce di tre ottave “Visto che non state insieme perchè non me lo presenti?”

La guardo terrorizzata e forse troppo in fretta esclamo “Mai!!” perciò subito dopo mi ricompongo, sotto il suo sguardo sorpreso ed aggiungo “Non voglio che le mie amiche si alleino il nemico!”

Melanie mi guarda per interi secondi poi con lo sguardo di chi la sa lunga dice solo “Sì sì capisco...”

Ehm scusate, mi dispiace interrompervi ma... Non è che potremmo ordinare?” chiede Robert vagamente scocciato, accomodandosi finalmente al tavolo. Melanie sorride in modo accattivante, io incrocio le braccia al petto guardando torva il suo tentativo di flirtare. Che amica degenere.

Dimmi pure”. Melanie sfoglia il taccuino alla ricerca di un foglio pulito e quando lo trova, aprw la penna, togliendo il beccuccio con la bocca.

Mmm.. “ mugugna Rob, aggrottando le sopracciglia. “Prendo un Big Mac menù grande”

Mel con gesto veloce scrive l’ordinazione sul suo blocco note, poi si volta verso di me. “Tu, Kim?”

Un happy meal!” esclamo con voce sicura. Robert si lascia scappare qualche risatina che tenta di camuffare con un colpo di tosse. “Beh? Devo finire la mia collezione di Hello Kitty!” dichiaro e con sguardo omicida fisso Robert.

Melanie si colpisce la fronte con la mano, come a dire: “ma dove sono capitata?”. Poco dopo si allontana dirigendosi verso il bancone su cui sono impilati decine di vassoi puliti.

Dunque, l’happy meal” sussurra Robert «è questo che mangi, bonsai?».

Si. Fa bene alla crescita” esclamo, mostrandogli la lingua divertita. Mi rendo conto solo dopo di quello che ho detto, ma ormai Robert è fuori controllo: ride come un matto. “Cambia dieta, bonsai. Non ti ha aiutato poi molto nella crescita!”

Stupido, stupido, stupido!” lo rimbecco dandogli un leggero schiaffo. “Non si dicono certe cose ad una donna!”

Appunto. Io le ho dette ad una ragazzina”.

Alzo un sopracciglio visibilmente offesa. “È questo che pensi di me?” chiedo gelida e lui dopo avermi guardato per un secondo serio fa un sorriso sarcastico

Ebbene sì, per me tu sei una ragazzina.” alla sua conferma spalanco gli occhi, mai nessuno ha osato parlarmi così e dunque lui chi è per poterlo fare? Uno sciocco ragazzo che conosco da neanche dodici ore! Mi alzo tutta impettita e abbandono il mio tavolo per spostarmi a quello che lui mi aveva indicato precedentemente e mettere il broncio.

Dai torna qui.” mi dice lui dal suo tavolo mai io gli volto le spalle, sotto gli sguardi confusi dei presenti

Kim che succede?” mi chiede Melanie sorpresa avvicinandosi

Niente.”

Si certo, come se non conoscessi il tuo niente. Perchè sei seduta qui, invece che lì con quello splendido ragazzo?”

Vacci tu dallo splendido ragazzo, io non ho nulla a cui spartirci.”

Che ti ha fatto?”

Dai Kim scusa, stavo scherzando. Non pensavo che potessi offenderti così.” mi dice la sua voce, una volta tanto seria, ma io lo ignoro

Che le hai fatto?” sento Mel chiedergli

Ma niente, stavamo scherzando e le ho detto che è una ragazzina.”

Ahia. È la cosa che più non sopporta.” gli spiega la mia amica e lui sospira sedendosi di fronte a me

Scusa davvero, non volevo offenderti, pensavo che capissi che stavo scherzando. Dai...” alzo lo sguardo e vedo che è veramente dispiaciuto, perciò decido di smettere di fare l'offesa. Mi alzo e torno al nostro tavolo, poi battendo nuovamente il pugno sul tavolo esclamo:

Mel voglio il mio happy meal subito!” la mia amica sorride e torna al suo lavoro, mentre Rob con la coda fra le gambe torna ad occupare il posto di fronte a me

Quindi sono perdonato?”

Non è così facile ottenere il mio perdono Golia, dovrai mostrarti molto pentito. Ma per il momento sono troppo affamata, quindi possiamo pranzare allo stesso tavolo.” dico gonfiando le guance

Ok bonsai riuscirò ad averlo.” mi risponde con il suo sorrisino scemo

Non ti aiuterà continuarmi a chiamare con quel nomignolo stupido.” il nostro battibecco viene interrotto da Mel che ci porta il nostro cibo, e io quando vedo la mia scatolina mi illumino

Kim quando imparerai che siamo in un fast food e che devi prenderti da te le tue cose? Io non te le posso sempre portare al tavolo.” mi dice sbuffando e io le faccio gli occhi dolci

E dai Mel, non lo vedi come sono triste? Questo mostro mi ha offeso neanche cinque minuti fa.” all'appellativo mostro Rob sussulta e inarca un sopracciglio ma non ribatte, mentre Mel scuote la testa e si allontana

Ora sono addirittura un mostro?” mi dice lui

L'ho detto io che devi penare per avere il mio perdono.” dico ovvia mentre apro la scatolina. Tiro fuori tutto il contenuto per vedere la sorpresa e quando la ho fra le mani caccio un urlo che fa voltare, nuovamente, tutti verso di noi

E ora che hai?”

Non è la mia sorpresa!” esclamo arrabbiata

Cosa?”

Questa cosa qui non può essere la mia sorpresa! Già ce l'ho!” esclamo scandalizzata e Rob si passa la ma no fra i capelli esasperato

Tu non sei...”

Si può sapere che diavolo hai da urlare?” mi chiede Mel venendo da noi correndo

Tu... brutta scema mi hai dato la stessa sorpresa che mi hai dato la scorsa settimana!” dico arrabbiata prendendo il regalino e puntandoglielo in faccia

Kim ma sei normale? Tu urli per una cosa del genere?” mi dice lei con sguardo omicida

Ovvio. Ma ti pare che proprio all'ultimo mi dai il regalo che non mi serve?”

Ma la smetti di fare queste scenate? Ci stanno guardando tutti!” mi bisbiglia Rob imbarazzato

Non mi interessa! Io voglio la mia sorpresa! Devo finire la mia collezione!”

Lo vedi allora che ho ragione io? Sei una ragazzina!” mi dice lui serio e mi calmo all'istante, cercando nei suoi occhi un minimo di ilarità, ma niente è serissimo, quindi questa volta non scherza

Io non sono una ragazzina.” sibilo furiosa

È quello che mostri comportandoti così, finiscila per favore.” rifletto rapidamente sul mio comportamento di oggi e devo dargli ragione, in poche ore ho dato il peggio di me ed è logico che ora lui pensi questo di me

Wow sei il primo che riesce a zittirla in così poco tempo.” commenta Melanie con sguardo adorante e allora mi arrabbio di nuovo, non so perchè ma mi dà fastidio che la mia amica si comporti d oca

Non la voglio zittire, le voglio solo far capire che non può comportarsi così.” le risponde lui sempre guardandomi negli occhi

Comunque dammi quella cosa che te la cambio così la finiamo con questa storia e posso tornare a lavoro.” mi dice Mel e io ubbidisco. Tre secondi dopo torna con la mia tanto attesa sorpresa e la prendo semplicemente ringraziandola. Io e Rob mangiamo in un silenzio tombale, dopo il suo rimprovero mi sento veramente a disagio...

Allora mi spieghi bene la storia delle lezioni?” interrompe finalmente lui il silenzio mentre addenta il suo panino gigante

Beh non c'è molto da dire, quello scemo del mio prof si è fissato che la nostra classe deve partecipare ad un concorso musicale e a me è stato affidato il compito di suonare il piano. Solo che come hai potuto vedere sono una frana totale con quello strumento e così ho messo l'annuncio. Tutto qui.” dico finendo il mio di panino e puntando i gomiti sul tavolo

Che strana scuola che avete.” commenta e finalmente mi sorride, con il suo sorriso sghembo. Rimaniamo al Mac a parlare per un bel po', mi racconta un po' della sua storia, che ho potuto notare che corrisponde a quel che mi ha raccontato questa mattina, quando per me era Thomas Pattz e finalmente gli chiedo spiegazioni sul perchè della sua bugia, ottenendo così la risposta di essere stata l'unica a non trattarlo come superstar, a elogiarlo solo perchè è il protagonista di un film.

Quando usciamo e ci avviamo verso la macchina vedo che cambia atteggiamento, così stranita gli chiedo:

Che hai?”

Ti prego!” mi dice semplicemente sbattendo quegli occhioni verde azzurri

Mi preghi?” dico sorpresa

Sì esatto.”

Perchè mi preghi? Sono stata fatta santa senza saperlo?”

No sciocca. Ti prego fammi guidare la tua macchina!”

Cosa? Ma tu sei fuori! La mia bimba non si tocca!” esclamo scandalizzata

Dai ti supplico! Solo da qui fino a scuola!” mi dice congiungendo le mani a mo di preghiera

Ho detto no, e poi perchè fino a scuola? Io devo tornare a casa.”

Sì lo so ma io devo tornare lì che dobbiamo provare delle scene, ordini di Cath e visto che siamo con la tua macchina mica mi vorrai far tornare lì a piedi.”

La tentazione è forte.” dico io fingendo di pensarci

No dai non essere crudele! E per favore fammela guidare. Da qui a scuola saranno poche miglia ti prego!!!” mi fissa con quello sguardo magnetico e dopo qualche secondo non posso far altro che capitolare, così mi avvento sul cofano della macchina e tendo le braccia come per abbracciarla

Perdonami figlia mia, io ci ho provato a dire di no, ma lui da diavolo tentatore qual'è è riuscito a deviarmi! Giuro che sarà solo per stavolta, nessuno più ti guiderà se non la tua mammina adorata!”

Tu sei fuori!” esclama lui scoppiando a ridere così, dopo aver lasciato un bacio sul musetto della mia stella, gli lancio le chiavi che prende al volo

Fai una mossa sbagliata e ti uccido Golia.”

Mai nessuno si è lamentato della mia guida bonsai.” mi risponde lui con un sorriso sicuro, poi apre la macchina e dopo aver tirato tutto indietro il sedile si accomoda mettendo subito in moto, così per paura che mi lasci qui mi affretto a salire anch'io e dopo aver controllato che io mi sia allacciata la cintura, parte.

****************

Sciauuuuu ragazzeeeeeee!!!!!!
E cm ogni lunedì eccoci a postare! questo è il terzo capitolo, scritto in parte da Sò e da me, ad essere precise l'ulttimo pezzo è il mio, il resto è tutta farina del sacco della mia genietta xD
Ora vi lasciamo alla lettura e aspettiamo di sapere cosa ne pensate ^-^
Ringraziamo le 10 (*o*) persone che ci hanno messo tra i preferiti e le 11 (*o*) che ci hanno messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle recensioni:

Ryry_: amore mio sciocco, continuo a dire k stai fuori cm un balcone a recensire la tua storia ma vabbè pazienza, ti diverti con poco xD ti amoooooooooooooooo

SweetCherry:
Jessyyyyyy!!!!! eccoti accontentata, il nuovo chap è qui! xD speriamo cm sempre che ti piaccia e che ti faccia ridere, come è stato per noi mentre lo ideavamo! un bacioneee

Sophief88
: grazie per aver recensito prima di mangiare, è una cosa essenziale! xD comunque siamo mega felici che ti piaccia la storia e soprattt la nostra beniamina, Kim è semplicemente un mito U.U
speriamo di ricevere ancora i tuoi pensieri un bacio angyyyy!!!! ^-^

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Capitolo 4
*** 4 ***


04

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Sono due settimane che Rob mi dà lezioni e devo dire che come maestro non è niente male, sto davvero imparando a suonare questo dannato affa... ops piano e il fatto che fra due settimane devo presentare la mia musica non mi spaventa più così tanto... Rob sa essere dolce e paziente, spiega anche quindici volte una nota se non la capisco e ho capito che ho sbagliato a giudicarlo così in fretta. Tra noi si sta creando un bel rapporto, certo sono molto attratta da lui fisicamente ma so che non può succedere nulla e che lui quelle come me non le vede proprio...
C'è comunque un qualcosa che non va, sono un paio di giorni che è teso, nervoso e non capisco cosa abbia... Cavolo! Ma che ore sono? Oh merda sono in ritardo! Per pensare al nostro rapporto non mi sono resa conto che avevo lezione con lui già da dieci minuti.
Corro come una disperata cercando di arrivare il prima possibile e quando arrivo in teatro, la nostra sala prove, lo vedo già seduto al pianoforte... Cavolo quanto è bello però! Quell'espressione così assorta e quelle mani che sfiorano delicate i tasti... Ah basta! Non devo fare certi pensieri su di lui!

“Eccomi Rob, scusa l'immenso ritardo, ma Meg sta avendo una crisi d'identità e si crede una dei Rolling Stones.” dico per annunciare la mia presenza, così mi tolgo la giacca e mi siedo accanto a lui che neanche si è voltato per guardarmi

“Sono pronta.” dico distendendo le mani e voltandomi a guardarlo con un sorriso

“Se volessero dedicarti una ninna nanna, come dovrebbe essere?” mi chiede improvvisamente

“Dolce e rilassante.” rispondo senza pensarci anche se non capisco la domanda. Lui finalmente si gira verso di me e mi guarda con espressione... sarcastica?!

“È una ninna nanna, mi sembra alquanto ovvio che sia dolce.” rendendomi conto della figuraccia arrossisco e lui ride, facendomi arrossire ancora di più

“Sei sempre la solita!”

“Oh scusami tanto! Mi è venuto spontaneo risponderti così, non ci ho pensato.”

“No scusami tu, è che è stato più forte di me ridere... Comunque tornando alla mia domanda, come vorresti che sia?”

“Beh se un giorno qualcuno dovesse dedicarmi una ninna nanna... mmh vediamo un attimo... ecco sì ci sono! Essa dovrebbe essere dolce, di quelle che ti fanno uscire le lacrime e non riesci più a cacciarle dentro... Fantastica, capace di portarti su un'altra dimensione, dove a nessuno è permesso entrare... Deve essere fatta con amore, chi la compone deve metterci l'anima, deve riuscire ad esprimere i suoi sentimenti anche se non riesce a dimostrarli ogni giorno... La ninna nanna deve essere un foglio vuoto che custodirà il suo cuore e... E ops credo di aver parlato troppo, scusami mi sono lasciata andare allo stupido lato romantico che è dentro di me.” dico arrossendo e abbassando lo sguardo

“Non ti devi scusare sciocca, ho ascoltato con piacere le tue parole e devo dire che mi sei stata molto utile. È come se mi avessi tracciato il percorso da seguire.” mi dice mettendomi due dita sotto il mento e alzandomi il viso fino ad incastrare i suoi occhi nei miei

“Ma io... veramente...” oh al diavolo! Se mi guarda così e soprattutto se mi è così vicino come posso sperare di fare un discorso logico?

“Non osare dire che tu non hai fatto nulla perchè non è così... Le tue parole erano quello che mi servivano.” mi dice con un sorriso dolce e sento il mio cuore arrestare la sua corsa per poi tornare a battere lentamente quando si sposta da me e si volta deciso verso il pianoforte.

Le sue dita prendono familiarità con i tasti avorio diffondendo nell'aria delle semplici note poi lui si volta verso di me e i suoi occhi sembrano volermi perforare l'anima. Rimango immobile e lo guardo a mia volta incapace di distogliere lo sguardo e provando a capire cosa stia cercando, poi lui interrompe il contatto e torna a guardare il piano, fa un gran respiro e chiude gli occhi mentre le semplici noti che stava suonando stanno diventando una melodia.

Sono altamente basita, la musica è bellissima, è dolce, ti culla, chiudo gli occhi e mi sembra di vedere una mamma canticchiarla al proprio bambino, d'un tratto diventa più forte, le note sono alte, ricordano... sì ci sono! Uno screzio... un qualcosa che ha turbano la pace iniziale, come se due amici avessero avuto una discussione e la cosa mi sorprende, cosa c'entra con la ninna nanna? Non faccio in tempo a pormi la domanda che la sinfonia cambia, torna ad essere dolce, rilassante, ma diversa rispetto a prima, ora chiudendo gli occhi non mi appare la scena della mamma con il figlio ma semplicemente... amore... un ragazzo che sta suonando per la propria ragazza, che cerca di farle capire i suoi sentimenti più nascosti e allora mi commuovo... Delle piccole stille salate mi rigano le guance al pensiero del ragazzo che mi è seduto di fianco e della magia che sta suonando, ma non solo per questo e lo devo ammettere con me stessa, piango anche al pensiero di questo stesso ragazzo che sta suonando per una ragazza che gli esprime questi sentimenti e che purtroppo non sono io...

“Allora che te ne pare?” mi chiede lui entusiasta voltandosi di scatto verso di me e non dandomi modo di nascondere le lacrime

“Ehi... faceva così schifo?” mi chiede mettendomi due dita sotto il mento e alzandomi il viso

“Eh? No ma che dici! È perfetta e queste, sciocco Golia, sono solo di emozione. Mi ha commosso questa melodia, è incantevole.” dico fuggendo alla sua presa e abbozzando un sorriso

“Davvero?” mi chiede come un bimbo, ha addirittura gli occhi che gli brillano

“Sì... sei davvero un genio. Ti sono bastati pochi minuti per scatenare mille emozioni.”

“È solo merito tuo e delle tue parole se finalmente sono riuscito a comporre... o per meglio dire, a buttare giù una mezza bozza della ninna nanna.”

“Ma che dici? Io non ho fatto niente.” gli dico arrossendo

“E invece sì, se tu non mi avessi spiegato cosa andare a cercare, io sarei ancora a cercare l'idea.”

“Beh quello che ti ho sentito suonare sono stati sentimenti forti, io non ho fatto niente, il merito è solo tuo.”

“Ma smettila! È come dico io e non si discute.” mi dice fingendosi autoritario e insieme scoppiamo a ridere

“Ci risiamo, la vuoi avere di nuovo vinta tu, comunque io rimango della mia idea.”

“E sbagli invece. Certo per il momento è solo una bozza, devo lavorarci su parecchio per presentarla, ma sono sulla strada giusta... ho capito su cosa concentrarmi.”

“Su cosa?”

“Sui sentimenti che provo.” mi dice serio e mi spiazza... sapevo che quelle note che ha suonato derivavano da sentimenti, li ho avvertiti anch'io ascoltandoli, ma sentirmelo dire fa la sua differenza. Mi rabbuio leggermente nell'avere quindi la conferma che nutre qualcosa per qualcuna

“Beh capisco... Non vedo l'ora di ascoltare la versione finita allora!” gli dico fingendomi allegra e rimango immobile nel vedere il suo sguardo serio trafiggermi... cosa c'è? Perchè mi guarda in questo modo? Ci fissiamo in silenzio per attimi che mi sembrano secoli poi lui interrompe il contatto scuotendo la testa e tornando a guardare il pianoforte

“Kim ti dispiace se per oggi saltiamo la lezione?” mi chiede poi e il suo tono è diverso, sembra più freddo

“No... no certo che no...” balbetto

“Scusami è che vorrei provare, vedere cosa riesco a combinare e lo vorrei fare ora che ho ancora l'ispirazione.” mi dice addolcendo di nuovo il tono e sorridendomi

“Capisco. Tranquillo suona quanto vuoi, io tolgo il disturbo.”

“No dai non ce ne è bisogno! Puoi rimanere se vuoi.” se rimango non rispondo più delle mie azioni Rob! Me ne vado più per farti un favore che perchè lo voglio veramente mi rispondo mentalmente e mi alzo afferrando la giacca

“Non ti preoccupare, è meglio che tu sia solo e poi io avevo già altro da fare.” gli dico con un sorriso

“Come vuoi.” mi risponde sempre sorridendo. Nel momento in cui sono vicino alla porta mi sembra di sentirlo dire

“Avrei preferito averti qui sciocca bonsai...” e poi le note riprendono a suonare in teatro.

**************************

Ciriciao genteeeeeeeee (alla Arale xD)!!!!!!
Un nuovo lunedì è arrivato, per la gioia (o sfortuna decidete voi) di tutte noi e come ogni lunedì io e la mia socia ci ritroviamo a postare questa splendida storia (a nostro parere eh ^-^)
Come sempre piccola spiegazione, il capitolo, breve perchè lo è,  è scritto dalla sottoscritta, perciò se fa skifo sapete con chi prendervela xD
Comunque bando alle ciance, ringraziamo le 11 persone che ci hanno messo tra i preferiti e le 15 (*o*) che ci hanno messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle recensioni:

Sophief88: angyyyy!!!!!! la tua recensione ci ha fatto trp ridere e allo stesso tempo invidiare Kim perchè io quando vado al mec spero di incontrarlo, ma purtroppo nn è così -.-
Ecco a te il nuovo chap nn vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi, un baciooo

Ryry_: scioccaaaaaaaa!!!!!!!!! dopo tanto penare finalmente ce l'abbiamo fatta a mettere sto benedetto chap e tutte le altre idee...beh ci hanno fatto fare un passo in avanti... Preparati xkè al prossimo chap sarai tu a fare i ringraziamenti perciò oggi niente recensione u.u
Mi si sta illuminando la tua finestra perciò corro a risdonderti ti amoooooooooooooo

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Capitolo 5
*** 5 ***


05 https://afrm9g.bay.livefilestore.com/y1mQTXo9T3wL8pmI_XAW9rBdazoG85ZwZRInX9J6LzjOKhCK4uTXzZHSTnn6H2aCh1vQP6t6iWwE1Q02lHDbdYyAno8Cy9CCbTE4iEBC5YSNx61Gbtg1hhDkjWjrWz-VmmLABsc_mAvbH4Xir5MOEXmUg/05.jpg

Io e Megan, solitamente, preferiamo andare in giro senza una meta precisa il venerdì pomeriggio; non è una cosa abbastanza normale, ma a noi piace l’avventura, che possiamo farci?

Ci ritroviamo spesso davanti a quelle vetrine meravigliosamente ornate che ti fanno venir voglia di entrare all’interno del negozio e saccheggiare ogni cosa che può essere saccheggiata. Ma oggi, chissà come, siamo finite in prossimità dell’abitazione di Melanie.

«Toh» ce Meg, sgomitando verso il mio stomaco. «Non è Melanie quella?». Indica una ragazza mora con dei grossi occhiali da sole neri calati fin sopra il naso che sorride amabilmente ad un ragazzo che le cammina a fianco. «Si è fidanzata senza dircelo!» aggiunge con tono sconvolto

«Potrebbe essere un amico» le dico io difendendo la nostra amica

Megan scrolla il capo sicura. «Megan ha un che di inquietante. Passa da un ragazzo all’altro con velocità impressionante.»

Effettivamente però non ha poi tutti i torti. Mel si è appena lasciata con… oh, beh, non mi sono nemmeno presa la briga di imparare il nome, sapevo già che non lo avrei più rivisto.

«Ah ah!» trilla Meg balzando avanti indicando con l’indice il punto in cui è sparita la nostra amica. Guardo quel punto alla ricerca di qualcosa che può giustificare la sua reazione ma non trovo nulla, quindi mi volto di nuovo verso di lei

«Che succede?»

«Era con Robert Pattinson!» sussurra abbassando poi il tono di voce senza un motivo. Come scusa? Robert Pattinson e Melanie Cooper? Sì come no, le piacerebbe vantarsene.

«Ma dai! Sarà stato qualcuno che gli somiglia.» la canzono ricominciando a muovermi lungo il marciapiede. Megan accelera il passo superandomi, dirigendosi dritto fino all’appartamento incriminato. «Dove stai andando?» le chiedo afferrandola per il braccio, immobilizzandola.

«A controllare se sia realmente lui!»

Ruoto gli occhi. «Sei un po’ troppo fissata con questo tizio.»

Megan pesta i piedi come una bambina viziata: parlare di Robert le fa uno strano effetto. È capace di lievitare come un palloncino al solo nominarlo, le brillano gli occhi ogni qualvolta lui sorride nella nostra direzione - anche se, probabilmente, il sorriso è rivolto solo a me. Ecco perché non le ho ancora detto chi è il mio maestro di piano, mi tartasserebbe di domande e potrebbe fracassarmi il cranio se solo le dicessi che lo trovo carino.

«Io lo riconoscerei ovunque! Insomma è Robert Pattinson!» dichiara tornando nuovamente a bisbigliare.

«Perché parli sottovoce?» chiedo al limite della calma. Megan si volta indietro incrociando le braccia, per poi volgersi di nuovo verso di me con uno strano sorriso tronfio che le increspa le labbra. «Guarda un po’ là!»

Alzo di poco lo sguardo indirizzandolo al di là della sua spalla e sgrano gli occhi sorpresa. Accipicchia! È davvero Robert!! Boccheggio sentendo l'aria perforarmi i polmoni «Oh santissima padella! È lui!»

«Visto? Te l’avevo detto!» sorride con una smorfia superba dipinta sul viso. «Lo riconoscerei ovunq…»

«Andiamo!» sibilo prendendola per la mano e trascinandola di peso. Mi guarda stranita, ignorando il motivo della mia reazione.

«Cos..? Ma dove mi porti?» chiede confusa.

Sorrido malignamente. «Indaghiamo, Meg. Sei una detective per le prossime ore. Cosa ci fa Melanie “lo-so-che-sono-migliore-di-te” Cooper con Pattinson? Mmm, sai scassinare una porta? O saltare dalla finestra?» blatero continuando a camminare inferocita

«Non vorrai intrufolarti in casa sua? Non possiamo!» urla cercando di strattonarsi. Non l'ha presa bene. Perché poi? È soltanto una piccola ed amichevole visita! «Vuoi farmi mettere in galera!»

Sbuffo annoiata. «È Melanie, non sporgerà mica denuncia!» dico cercando di calmarla.

«Non ci denuncerà? Ma tu lo sai che nel caso ti dessi ascolto, primo: staremmo infrangendo un trilione di leggi; secondo: c’è Robert Pattinson! Dio solo sa cosa potrà pensare vedendoci catapultate lì come ladre; terzo: noi non siamo nemmeno in grado di evitare che il cane di tua nonna si strangoli da solo con il suo collare laccato in oro, figurati se riusciremo ad intrufolarci!»

«Lucky ha fatto tutto da solo!» dico cercando di difendermi «Non è colpa mia se mia nonna aveva un cane con istinti suicidi!»

«Tu vuoi farmi diventare una criminale! Sarà messa una taglia sulla mia testa, saremo ricercate in tutti gli stati americani, i miei genitori mi lincerebbero e saremo giudicate dalla Corte Costituzionale e processate come adulte perché, in caso non te ne fossi accorta, non possiamo più godere dell’immunità infantile..» urla mentre ormai eravamo entrare all’interno del palazzo. Va bene, forse l’idea di intrufolarci è stata abbastanza assurda.

«Hai ragione. Rimarremo fuori dalla porta e origlieremo!». Con fare solenne salgo le scale in marmo fino ad arrivare al suo ingresso; ho sempre desiderato imitare i detective dei film. Intimo a Megan di fare silenzio e mi acquatto contro la porta in mogano dell’appartamento di Melanie. Perché Robert è entrato qui? Cosa vuole dalla mia amica? Cioè sono un po' di giorni che saltiamo le lezioni, ma anche quando riusciamo a parlare un istante non mi ha mai detto nulla su di lei!... Oppure è lei a volere qualcosa da lui?... Il solo pensiero mi fa irrigidire

«E se qualcuno ci vede?» domanda terrorizzata Meg mantenendo sempre un tono di voce abbastanza basso. Scrollo le spalle noncurante mentre lei si guarda attorno circospetta; poi si muove intorno nervosamente, inveendo contro la mia stupida idea. Improvvisamente, proprio mentre sono concentrata a guardare dal buco della serratura, sento un tonfo sordo. Mi volto lentamente, come inorridita. Non riesco a comprendere il motivo per cui sia capitata proprio a me un’amica così maldestra. Mentre Megan è finita a gambe all’aria dopo essere scivolata rovinosamente a causa del tappeto, la porta si apre cigolando. Oh bene. La mia carriera di detective è stroncata sul nascere.

«Ehm ehm.» tossicchia Melanie alzando un sopracciglio, con la tipica espressione di chi sta chiaramente aspettando una spiegazione. Mi alzo all'istante e faccio un sorrisino innocente, mentre allungo una mano che l’altra afferra prontamente «Stavate origliando?»

Scuoto la testa un po’ troppo velocemente. «No! Che dici! Eravamo passate per farti una visita!»

Megan annuisce reggendomi il gioco «Ti abbiamo vista entrare e siamo venute a salutarti. Sei uscita?» domanda allungando il collo per cercare di captare la presenza dell’attore all’interno della casa.

«Ragazze» inizia Melanie con voce supplicante «questo è il tipico momento in cui una ragazza non vuole che nessuno le rompa le scatole».

La osservo piegando le labbra in un sorrisino furbo. «Ci nascondi qualcosa, Melanie? O qualcuno?».

Scoppia a ridere, mi sembra però di cogliere un leggero nervosismo. Eh no cara mia. Niente avances al mio maestro di piano! È assolutamente off limits per le amiche!

«Già.» dichiara Meg con tono inquisitorio. «Chi ci nascondi?».

Melanie boccheggia in piena difficoltà. «Non sarà mica Robert Pattinson?» continua Megan che si è ormai fatta prendere dalla situazione. Le mollo una gomitata. «Che c’è?» chiede contrariata

«Doveva dirlo lei chi nascondeva, non tu!»

«Ah. Beh, tanto ormai lo sapevamo».

Scrollo il capo alzando gli occhi al soffitto. «Perché vuoi nascondercelo?» la accuso stizzita.

Melanie fa per parlare ma un rumore di passi la fa voltare di scatto: Robert sta venendo verso di noi con un’espressione curiosa. Incrocio le braccia al petto, aspettando una giustificazione da quella che dovrebbe essere la mia amica che, al momento, sta contemplando il ragazzo dall’alto in basso.

«Credevo ti avessero rapita.» esordisce divertito, lanciandomi un’occhiata poco sorpresa.

«Non ne avevamo voglia, credici.» borbotto senza distogliere lo sguardo da Melanie. «Adesso vai a letto con lui?»

Megan mi pesta un piede imbarazzata. «Che diavolo te ne importa?» biascica percettibilmente.

«Visto che sei nostra amica, ci aspettiamo almeno che tu ci dica certe cose!»

«Non andiamo a letto.» c’informa Robert, lanciando però un’occhiatina suadente del tipo “per lo meno, non ancora” verso Melanie. Sento che mi sta per cadere quasi la mascella a terra. Siamo già arrivati a questo punto? Strizzo gli occhi sconvolta, lo afferro per un braccio e lo trascino di peso verso le scale, noncurante degli sguardi allibiti delle altre.

«Lontano da lei!» sbotto piantandolo contro il muro. «Ti giuro che se la tocchi con un dito – anche se so che lei ne sarebbe estasiata - ti verrò a cercare fino in capo al mondo, intesi?»

Robert ride della mia sfuriata. «Cosa vuoi?»

«In questo momento vorrei andare al luna park e rimpinzarmi di zucchero filato ma, purtroppo, sono qui con te, a minacciarti»

«Intendevo cosa vuoi da me.» dice arcuando un sopracciglio, segno che non ha gradito il mio sproloquiare fuori tema. «Melanie è una bella ragazza, cosa c’è di male nel volersi divertire?»

Senza troppe cerimonie gli assesto un pugno sotto la mandibola, facendomi perfino un male boia. «Ti ho lasciato guidare la mia macchina ma non credere che ti permetterò di prendere per i fondelli la mia amica! Sei avvisato, Pattinson! Non voglio che io sia circondata da te anche fuori dalle mie lezioni di piano!» urlo furibonda per il suo modo di parlarmi, per le sue parole ma sopratutto perchè per un attimo mi sono illusa che non era il cretino che pensavo. Al diavolo! È passata solo una settimana dal giorno che ha composto la ninna nanna, quel giorno è stato in grado di incantarmi... ogni sua parola e suo movimento faceva accelerare i battiti del mio cuore e invece ora? Maledizione Pattinson sei solo uno stronzo!

«Picchi duro.» commenta stranamente calmo massaggiandosi la parte arrossata del viso «Cosa ti ho fatto stavolta, Kim? Non penso di aver sbagliato.» mi fissa con quel suo fottutissimo sguardo incantatore e per un attimo mi dimentico come si respira

«Eri con Melanie!» lo accuso poi riprendendomi «Non dovevi essere con Melanie!» chiarisco così il concetto

«Ah no? Dovevo essere con te?» commenta ironico. Non mi piace questo suo atteggiamento, per niente.

«Non dovevi essere con nessuna delle mie amiche, né tanto meno con me. Vai coi tuoi simili, con i tuoi colleghi e tutte quelle persone mature di cui ti vanti di far parte». Spiego e dentro sento che la collera cresce ancora di più. Cos'ha Melanie maledizione? Cioè siamo ragazzine, lo ha detto lui e allora perchè è con lei?

Non ci sto capendo più nulla, da dove mi viene tutta questa rabbia? In fondo lui ha ragione, chi sono io per dirgli cosa deve e non deve fare?

Che sia gelosa? La domanda che la mia coscienza mi pone mi spiazza. Gelosa? Io? No, non è possibile, non posso essere gelosa di Pattinson!

Fa per ribattere ma la testolina bionda di Megan fa capolino dall’angolo del corridoio seguita poi da quella di Melanie che si torce le mani imbarazzata. «Ehm, scusate il disturbo. Kim perché non andiamo via e li lasciamo soli?» azzarda Meg sperando di non essere la prossima vittima della mia furia. Annuisco lentamente troppo sconvolta dalle mie stesse domande e gli passo davanti senza neanche degnarlo di uno sguardo.

«Un momento» dice Robert facendomi fermare. «Che ne dite di andare tutti insieme al Luna Park?».

Gli lancio un’occhiataccia e sono sul punto di rifiutare ma Megan pende incantata dalle sue labbra e sono convinta che mi odierebbe a vita se rifiutassi.

**************************************

Maaaaccciao mondo!

Sono io, la Ryry_! *____* finalmente sono riuscita ad uscire dallo scantinato dentro al quale mi teneva rinchiusa Eli, sfruttatrice!

*comincia a piangere*

Nessuno mi apprezza, ecco ç.ç

Ma oggi ho deciso di boicottarla! Muahahhahah siiii, io boicotterò quell'essere senza cuore! Tzè ù.ù

Va bene, teoricamente lei sa che oggi tocca a me commentare le recensioni, perciò sempre teoricamente non sto boicottando 

proprio un piffero, ma mi piace vederla in questo modo U.U

Quant'è bello vedere che vi piace la storia, mi congratulo con me stessa, so proprio una grande ù_ù vabbè per parcondicio mi 

congratulo anche con Elisa *-*

Si, soffro della sindrome di Stoccolma, amo il mio carceriere O.o esiste sta parola? Ma quanto sono intelligente *ò*

Basta, basta parlare di me ù.ù

rispondo adesso alle recensioncine ine ine:


Jack84: Santo piffero, un ragazzo! O.O 

va bene, Diego, so chi sei, era per fare scena ù.ù {ho i miei informatori u.u} 

Tu lo sai che io mi vendicherò di te [non c'entra un piffero in questo momento ma posso fare quello che voglio, perciò non fiatare] 

un giorno t'incontrerò e te le darò di santa ragione ù.ù 

anzi no! Ideona!

Sarà Eli a fare il lavoro sporco muahahhaha, io sono troooppo debole e fragile per farlo, ti picchierà per difendere l'onore della sua 

principessa {che sarei io ù-ù} e io mi godrò la scenetta gustando un gelato al Puffo *ç* uffa. 

Adesso mi verranno i sensi di colpa >.< 

ti perdono, giusto perchè sono una bimba dal cuore grande quanto il sedere di un lottatore di sumo {cappio che metafora! ò.ò}.

Ah, un'ultima cosa, "Complimenti Scrittrice" un piffero! Siamo in due, genio! Io e lei, lei ed io, due persone, una e due u.u 

Basta, mi sono stufata, sciò ù.ù

Enris: Ciaoo caVa *-* si, Kimberly è una grande ù.ù Proprio come me xD basta, faccio la seria U.u Che te ne pare di questo 

capitolo? Facci sapere ù.ù

NeverThink: Seriamente Rò, che ti hanno fatto di male sti "Punti"? A me sembrano così per bene e paciocconi, così 

teneri!Mmmh perchè li odi? Ho un paio di teorie a riguardo: 

A) uno di loro ti ha preso in giro all'asilo.

B) Uno di loro ti ha sedotta e poi abbandonata. Illuminami, ti prego ù.ù

Ci vizi con quei complimenti maaa ce li meritiamo tutti tutti ù.ù {sempre la solita modesta xD} Un bacio, tesoro^^

Sweet Charlie: Finalmente! Qualcuno che apprezza le mie recensioni alla mia storia U.U 

Davvero ti piace la storia? *__* quante soddisfazioni che mi date, miei tessssssori xD 

Per quanto riguarda l'aggiornamento, anche io vorrei postare prima ma è Eli che comanda ed io ho paura che mi picchi *faccia 

terrorizzata* xD Okei, basta -_-

A presto^^

Ryry_: maaaa guarda chi si rivede! xD 

Okei, fa abbastanza strano rispondere ad una mia recensione ma devo farlo ù.ù sono scema, lo so. 

Si, mi apprezzo anche io, so che sono unica U.U 

viva meeee *si autoapplaude*

Sophief88: Saaaalve^^ sono l'altra, non la Scrittrice {anche se presumo tu l'abbia intuito xD} 

Robert si è innamorato? O.O

di chi? Ah, di Kim? 

No, lei è solo una copertura, in realtà lui è mio! 

Il mio carciofo! XD

Non ho un buon rapporto con Robert, Eli lo sa, preferisco Taylor maaa sai come si dice, mica gli sputerei se mi si presentasse 

davanti *_*
Ah, quanti complimenti oggi *____* grazie mille, davvero^^

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Capitolo 6
*** 6 ***


06

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Guarda!” esclama improvvisamente Megan afferrandomi per il braccio “C'è la pesca dei peluche!” saltella da una parte all'altra in preda alla contentezza. Rovista all'interno delle sue tasche e ne tira fuori qualche spicciolo, poi incolla il naso al vetro della macchina gremita di pupazzi. “Guarda che carino quel koala!” urla indicando febbrilmente un peluche beige seminascosto sotto una giraffa rossa.

Nah. Guarda invece quel pinguino!” dico innamorandomi all'istante di quel tenero coso. Meg inserisce una moneta e comincia ad armeggiare concentrata con la leva, imprecando di tanto in tanto quando sotterra maggiormente il peluche che ha puntato.

Non venite voi? All'autoscontro, intendo” domanda Robert, spuntato all'improvviso. Gli rivolgo uno sguardo di sufficienza scuotendo il capo.

Non appena avrò finito con il mio koala.” mormora Megan, mordendosi le labbra con fare attento.

La pesca dei peluche!” urla da dietro Melanie aggrappandosi al braccio di Rob a mò di cozza attaccata allo scoglio. Odiosa. Robert se la scrolla di dosso con gesto educato, cercando di non offenderla. Lei non se ne accorge nemmeno, vola ad incitare Megan.

Quale ti piace, bonsai?” domanda lui tirando fuori una moneta e inserendola dentro la fessura verticale dell'aggeggio “Era il pinguino, giusto?”

Annuisco leggermente increspando poi le labbra in uno strano sorrisino che tolgo immediatamente una volta resami conto dell'espressione da pesce lesso che ho assunto. Comincia a giocare guidando la mano meccanica verso la massa di animaletti colorati che Meg sta ancora cercando di afferrare; sorprendentemente, al primo tentativo, la mano meccanica si chiude intorno al mio pinguino. Robert sorride trionfante e, una volta averlo tirato fuori dalla macchina, lo allunga verso la sottoscritta. Gli sorrido grata, per la prima volta. Faccio per prenderlo ma una Melanie un pò troppo esaltata, si frappone tra me e il peluche, urlando allegra. “Aaah! Grazie, Robert! Non è quello che volevo ma grazie lo stesso. È stato dolcissimo da parte tua!” afferra il pupazzo schioccando un bacio sulla guancia di Robert. Faccio un'espressione inorridita. Melanie si sta chiaramente mettendo contro di me, glielo leggo in quel suo sorrisino scaltro.

Megan, hai finito?” chiedo cercando di ignorare quella sgallettata; mi avvicino al fianco di Megan che è concentrata più che mai su quel peluche che non ne vuole sapere per niente di venire fuori all'aria aperta. “Su, Meg, stiamo per mettere radici qui!” mi lamento scuotendole il braccio. Ovviamente la considerazione da parte sua è bassissima se non nulla.

Se vuoi posso prendertelo io.” si offre Robert con un sorriso, sbucando da dietro le mie spalle ancora avvinghiato a quel mostriciattolo che comunemente chiamo Melanie. Quanto la sto odiando da uno a dieci? Undici, no anzi, di più.

Megan si volta lentamente rossa in viso. “Vuoi prendere tu il koala?” biascica dopo quella che sembra un'eternità - giusto il tempo per metabolizzare la notizia e rendersi conto di star facendo una pessima figura.

Fagli prendere quel dannato koala, non ne posso più di stare qui davanti ad una stupida macchinetta.” sentenzio staccandola a forza dall'aggeggio elettronico che viene occupato immediatamente da Robert. Megan è andata nuovamente in iperventilazione a giudicare dalle parole sconnesse che sussurra e dai sorrisi ebeti che sfodera di tanto in tanto.

Perchè non andiamo sulla ruota panoramica?” suggerisce Melanie che ha tanto l'aria di una che si sta annoiando. Con uno scatto mi volto verso di lei, sgranando gli occhi: chiunque sa che odio la ruota panoramica, chiunque sa che soffro di vertigini, chiunque compresa questa sottospecie mal riuscita di amica. Sta chiaramente mettendo a dura prova la mia pazienza.

Dopo qualche minuto, finalmente, Robert si allontana dalla macchinetta trionfante, stringendo tra le mani quel ridicolo koala - che somiglia vagamente ad un cane - che ha catturato l'attenzione di Megan.

Grazie mille.” riesce a mormorare lei, miracolosamente senza impappinarsi - forse si sta abituando alla sua presenza “Kim, non è meraviglioso il mio koala?” cinguetta poi rivolgendosi a me con un sorriso estasiato.

«Sì, come un calcolo renale,» commento acida “Adesso andiamo via, per favore?”

Robert mi guarda leggermente dispiaciuto. “Vuoi già andare via? E la ruota panoramica?”

No, grazie, non ho assolutamente un buon rapporto con i posti troppo alti; ovviamente è troppo umiliante dirglielo così opto per una mezza bugia. “Non mi piace quella cosa.”

Non ti piace o hai paura?” chiede lui stendendo le labbra in un sorrisino obliquo.

Ehm... in realtà abbiamo appena mangiato.” mente Megan riacquistando improvvisamente l'uso della parola “e poi io voglio andare nel tunnel dell'amore!”-

Annuisco sicura “Ecco appunto. Noi andiamo al tunnel dell’amore.” dico con l’espressione più convincente che possiedo, reprimendo un conato di vomito al solo pensare a quella giostra inutile riservata alle coppiette che la utilizzano più che altro come luogo per l’accoppiamento.

Ah, va bene.” mormora Robert incerto “ci vediamo al tunnel tra quindici minuti. Noi saliamo sulla ruota”

Voi due sulla ruota?” ripeto dubbiosa, sperando di aver capito male. Da soli? Oh non li lascerei mai da soli! Chissà cosa possono fare quei due, stretti in una cabina di due metri quadrati, in quindici minuti! Deglutisco a fatica e tiro una gomitata a Megan che sta per dirigersi verso la giostra degli innamorati “Il tunnel può aspettare, Meg” dico categorica “la ruota panoramica ci reclama!”

Mi fissa con occhi confusi “Tu soffri di vertigini!” mi ricorda, abbassando la voce giusto per non farsi sentire da Robert e Melanie che chiacchierano complici, in attesa di pagare il biglietto.

«Lo so.» rispondo «ma non possiamo lasciarli da soli, Megan. Insomma, Melanie è in compagnia del ragazzo dei tuoi sogni e tu non fai una piega?»

«Non posso mica picchiarla! Nè tantomeno intromettermi tra loro!»

Megan è troppo dolce e buona per distruggere i sogni di gloria di Melanie, beh io no. Le amiche non devono avere segreti inconfessabili, è una legge universale che Melanie avrebbe rotto se noi non l’avessimo beccata con Robert. Dobbiamo avere la nostra rivincita!

Chissà perchè il mio discorso eroico non mi convince del tutto; c'è una punta di gelosia in tutto quello che penso... Oh mio Dio! Ma cosa vado a pensare?

Il freddo non aiuta a far circolare l’ossigeno nel mio cervello.

Inoltre, proprio io ho il coraggio di lamentarmi!?! Che incoerente che sono diventata! Non ho ancora detto a Megan che Robert è il mio insegnante di piano e non oso farlo: quella sua apparente calma non riusce a convincermi.

«Vuoi davvero salire lì sopra?» mi chiede ridestandomi dalle mie riflessioni

«Ho una fottuta paura, ma non li lascio di certo da soli! Posso contare su di te, Meg?»

Scrolla il capo scompigliando quei suoi eterei capelli biondi «Tutta la vita».



Per favore, sta calma!” implora Megan tappandomi la bocca con la mano cercando in tutti i modi di reprimere le mie urla terrorizzate. La situazione non è delle più rosee. Perchè ho snobbato alla grande la mia paura dell'altezza e mi sono infilata in questo abitacolo asfissiante che a malapena contiene tutti e quattro? Ma certo, solo perchè Melanie sta tentando di flirtare con Robert e, ciliegina sulla torta, lui ci sta eccome!

Come posso stare calma??” sbraito scrollando la sua mano in malo modo “Siamo a più di 20 metri d'altezza, con quei due che tubano come piccioni in calore e soprattutto sto per vomitare! Non posso stare calma!”

Kim, stai realmente per vomitare?” mi chiede la mia amica schifata, indietreggiando e schiacciandosi contro la parete verniciata di rosso.

Mi alzo dal sedile e mi avvicino a lei barcollando. “Non osare mai più allontanarti da me quando sono in queste condizioni!” la minaccio puntandole l'indice contro il petto

Sei un po' troppo pallida per i miei gusti...” mormora lei “Fila a sederti e fai il possibile per non svenire!” mi ordina poi

Come se fossi capace di impedire alla mia testa di girare così vorticosamente. Perchè non me ne sono rimasta coi piedi ancorati a terra? Perchè non soono andata a fare quella benedetta giostra per gli innamorati, eh? Perchè sono un'idiota, ecco perchè!

Con passi lenti mi avvicino al sedile che prima ho occupato, ma un improvviso movimento della giostra mi sballotta per bene, quasi fossi una bottiglia di champagne e sono certa che sarei caduta non molto elegantemente, magari provocandomi un trauma celebrale... come se la nausea non bastasse. Fortunatamente per me l'impatto col suolo non arriva, Robert mi ha salvato la vita o meglio la testa.

Faresti meglio a non alzarti dal sedile.” mi dice rimettendomi in piedi; mi aggrappo alla sua felpa nera cercando di non afflosciarmi. Questa giornata non la dimenticherò per tutta la vita. “Kim, stai bene?”

Per nulla...” biascico serrando gli occhi senza lasciarlo andare. È da stupidi pensare che lui sia il mio scoglio sicuro in mezzo ad un mare in tempesta?

Oh buon Dio! Sono fuori di testa!

Fa un piccolo movimento e magicamente mi ritrovo seduta, con il suo viso preoccupato ad un centimetro dal mio. “Respira profondamente. Tra qualche minuto saremo giù.”

Voglio scendere...” piagnucolo, mandando a benedire l'orgoglio, la freddezza, il cinismo e compagnia bella.

Tesoro, perchè sei salita? Soffri di vertigini, volevi suicidarti?2 chiede la voce preoccupata di Melanie. Per la prima volta in questo pomeriggio si è ricordata che è una mia amica! Beh meglio tardi che mai!

Nonostante vedo che tutto gira, noto lo sguardo accigliato di Robert a cui, sicuramente, non è sfuggito il piccolo dettaglio detto da Mel. Oh, sono fottuta!



Mi spieghi perchè sei così idiota?” sbotta Robert una volta sceso a terra, avvicinandosi a me e lasciando Melanie e Megan più avanti di qualche passo... L'ho già detto che sono nei guai? La sua espressione è a dir poco furiosa

Soffri di vertigini?” mi chiede emettendo una specie di sibilìo e io mi limiro ad annuire “Cazzo! Kim ma ti rendi conto? Stavi per svenire lì! Cos'è, volevi dare una prova di coraggio?”

Falla finita, Pattinson.” non ho altre parole con cui rispondergli

Sei sempre la solita ragazzina!” sbuffa accendendosi una sigaretta; io abbasso lo sguardo, maledicendo la malsana idea di farmi un giro su quella maledettissima ruota che stava per farmi vomitare anche l'anima.

Non volevo lasciarti solo con lei, brutto idiota...” sussurro poi tra me e me, aumentando il passo per allontanarmi da lui. Mi avvicino silenziosamente a Megan e Mel che parlottano fitto tra loro; raggiungo la mano di Megan e la stringo richiamando la sua attenzione:

Possiamo andare via?” le chiedo, cercando di avere un'espressione da cucciolo bastonato

Stai ancora male?” s'intromette Mel

No, sto bene adesso. Ho solo mal di testa.”. Ritorno a fissare con fare eloquente Megan e, a giudicare dalla sua faccia, non ha tanta voglia di abbandonare la gitarella al luna park, nonostante ciò piega le labbra in un sorriso comprensivo e fa per salutare Melanie con due baci sulle guance.

Non mi va però! Non me la sento di costringerla ad andare via, soprattutto adesso che nei paraggi c'è il suo sexyssimo attore... non sarei un'amica...

Ho un'idea!” mormoro “Resta pure, vado alla farmacia più vicina a comprare delle aspirine per il mal di testa, tornerò tra un pò.”

Sicura? Non vuoi che ti accompagni?”

Scrollo il capo. “Non mi perderò mica. Portland è un buco!” con un sorriso rassicurante mi congedo, uscendo dal luna park.

Rimpiango all'instante di aver lasciato a casa la mia bambina, adesso sono costretta a camminare a piedi fino alla via principale.

Svolto in una stradina ma mi sento bloccare per per un polso. Mi giro lentamente, temendo già il peggio, e sospiro sollevata quando mi rendo conto che è solo Robert. “Scappi Kim?” mi sussurra guardandomi serio

Ma per favore! Io non scappo mai e poi perchè dovrei farlo da te, Pattinson?” dico sbuffando e strattonando il braccio per liberarmi

Sta a te rispondermi.” mi dice lui

Oh ma per piacere! Senti io ho già un mal di testa terribile, non voglio aumentarlo litigando con te.” gli dico esasperata

Prima hai detto qualcosa che non ho afferrato in pieno...” risponde, invece lui mollando la presa sul mio polso. Sgrano gli occhi, sentendo il sangue affluire sulle guance. Che abbia sentito? Accidenti a me!

Non ho detto niente.” bofonchio sulla difensiva. Pare fintamente accondiscendente, forse non se l'è bevuta.

Domani ci sarà la nostra lezione di piano, giusto?”

Annuisco leggermente sorpresa, non mi aspettavo che accantonasse il discorso così rapidamente.

Ma bene!” urla una voce che conosco fin troppo bene, proveniente da pochi metri più in là. “Quindi voi due vi conoscevate già! Avrei dovuto immaginarlo, sono stata un'idiota.” commenta Megan con un tono che terrorizzerrebbe persino Hulk in persona. “Mi hai mentito. Hai detto che non si era presentato nessuno al tuo annuncio, hai infranto l'unica regola che vigeva tra noi. Sei un'ipocrita, Kimberly Harris!” le sue parole mi gelano, cavolo non doveva saperlo così! Dovevo dirglielo io!

«No Megan aspetta fammi spiegare... Io volevo dirtelo ma avevo paura che tu...» cerco di rimediare aal danno che io stessa ho combinato ma lei mi zittisce con un'occhiata omicida.

«Avevi detto che dovevamo fare qualcosa perchè Melanie mi stava portando via il ragazzo che mi piaceva ma la verità è che tu stessa volevi star con lui. Non voglio più avere niente a che fare con te!» mi dice con sguardo furioso, poi si volta e se ne, lasciandomi immobile come una statua a riflettere sulle sue ultime parole.

*********************************************

Puona zera.

Sono iooo, Ryry_

Vi degnerò ancora una volta della mia presenza u.u

Nòòò, ma scherzo ovviamenteee!! Mie stelline adorate *____*

Quante soddisfazioni mi date ^___^

Continuate a recensire o vi uccido atrocemente 

{e poi non dite che non vi lascio libertà di scelta U.U}

come sempre ringrazio le 16 preferite e le 22 seguite... Glassie glassie ^.^

Adesso rispondo ai commentini *.*

Sophief88: Tu devi recensire subitissimamente u.u 

non puoi dimenticarti di noi! 

Nò, così non va U_U a proposito, ma cosa hai scritto di bello quindi??

[me curiosa u.u] 

Beeeeeh, mica possiamo dirti ciò che succede, 

arcipigna ù.ù tzèèè lo scoprirai insieme alle altre, 

qui non si fanno preferenze U_U

Bacii^^

Enris: la gelosiaaaa se ti prende non va più viaaaaaaaaaaaaa 

*urla come una papera strozzata* 

ehm, che dici vado a Sanremo? xD

Grazie mille per la recensione ù.ù


Ryry_: adesso basta! Non puoi autorecensirti, insomma! 

E non posso nemmeno autorispondermi -.-



lazzari: Benvenuta nuova lettriceeeeeeee *coro da stadio*

ottima domanda! La ninna nanna non era per Kim? O.o 

oh e io che pensavo di aver capito giusto ç_ç e se non è per lei, per chi è? 

Mmmmmh..... appena ci penso te lo dico U.u



_Miss_: Ciaoooooo!!! Graccieee mille ^^ Robert da Melanie che ci fa? 

Un'altra buona domanda! 

*va da Scrittrice a riferire*

Ryry: cosa ci fa Robert con Melanie?

Scrittrice: L'idea era tua -.-

R: Oooooh °O° ma io non lo sho!

S: zitta idiota!

R: nessuno mi apprezza ç.ç

S: sei un disco rotto! Ripeti sempre le stesse cose -.-

R: ma perchè fanno effetto!

S: non fa nessun effetto -.-

R: e invece si! Effetto acqua bagnata U.u

*Scrittrice rinchiude Ryry al manicomio*

Bene, adesso è lo spirito di Ryry_ che vi parlaaaa ooooooh.....

buona shera ^O^

qui fa un tantino freddolino ed è tutto biancooo *oooooh*

ma quant'è bello questo posto *ò* quasi quasi resto qui! 

Ci vediamo alla prossima puntata yeeeeah u.u

Ryry_



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Capitolo 7
*** 7 ***


07 https://afrm9g.bay.livefilestore.com/y1mce4qXfLrJJEjbCr9UY8QITD4itWixLHnUnN5jIVLH0_hAFANUn0pizlQ-J7bDi5ppbWPVFvW7OAp_iQBbBYhMG7Tw-YRZsCc5e9SlCCVW3abJz6mNkiaq7LZmI7mJ-V02SaOogDPrmj3SX_g0OwiOw/07.jpg



Non ci posso credere che proprio io, Kim Harris abbia fatto una cosa del genere, non a lei, non a Megan, la mia migliore amica!
Che poi diavolo, perchè?
Robert Pattinson mi dà lezioni di piano e allora? Cosa c'è di così strano che gliel'ho dovuto tenere nascosto? Sono veramente un'idiota. Le parole che ieri al luna park mi ha detto me le sono meritate tutte, sono un essere infimo che non merita un'amica preziosa come lei, però c'è una cosa che non concordo... non sono cotta di lui e non sono voluta andare al luna park per non lasciarlo solo con la mia... mmm come definirla? Amica? No troppa importanza, oca senza cervello/ex amica è più appropriato, Melanie, ci sono andata perchè era nei nostri piani, mia e di Megan sin da quando siamo uscite da scuola. E no non sono salita sulla ruota con il rischio di sentirmi male solo perchè avevo la gelosia che mi bloccava il respiro... Oh al diavolo! Ha ragione su tutta la linea! Mi sono presa una cotta per quel cretino senza che me ne accorgessi! Mi è entrato dentro piano, prendendo, giorno dopo giorno, posto nel mio cuore e ora che me ne sono accorta, o forse ora che lo ammetto con me stessa non posso parlarne con l'unica che potrebbe capirmi perchè il ragazzo in questione è lo stesso che piace anche a lei... Merda che situazione!
Sono arrivata a scuola già da una decina di minuti e la cerco con lo sguardo, voglio parlarle, provarle a spiegare le cose dal mio punto di vista, ma ancora non è arrivata.
La aspetto fino a che non sento il suono della campana, così sconsolata mi avvio a lezione, biologia se non sbaglio. Quando mi siedo sono un tantino agitata, Megan è la mia compagna di laboratorio e non può lasciarmi sola, sa quanto odio questa materia e anche se è arrabbiata con me non può farmi una cosa del genere... vero?


Ok mi sono sbagliata, se è arrabbiata lo può fare, così come ha fatto. Mi sono sorbita due ore con quella palla della professoressa Schneider e ora ho la testa che mi scoppia. Per fortuna che ho letteratura così riesco a rilassarmi un po', oltre alla noia delle prime ore devo anche considerare il fatto che ieri sera i mille pensieri e il dolore per le parole di Meg non mi hanno fatto chiudere occhio... Mi guardo attorno sperando di vedere la sua figura accanto agli armadietti ma la mia illusione svanisce subito, non c'è... Ho il presentimento che non si sia presentata a scuola... Aaaah! Ma perchè deve succedere tutto a me?
Il mio sproloquio mentale viene interrotto dalla visione della sua camminata, è lei ne sono sicura, la riconoscerei ovunque. Traggo un sospiro e facendomi forza la rincorro:

“Meg, ehi Meg aspettami!” continua a camminare come se non mi avesse udita ma so per certo che lo ha fatto

“E dai Meg fermati!” le dico arrivandole accanto e le lancio un'occhiata.... Sarebbe stato meglio non averlo fatto, ha gli occhi segnati da profonde occhiaie, peggio delle mie, ed è senza trucco, il che, conoscendo il tipo, è gravissimo

“Meg ti prego, fammi parlare.”

“Sto facendo tardi a lezione, evapora.” mi gelo nel sentire il suo tono, mai l'ha usato rivolgendosi a me

“No Meg, anche a costo di fartela saltare la lezione io devo spiegarti, c'è stato un equivoco ieri e sei scappata senza neanche darmi il tempo di...”

“Ma davvero? Un equivoco?... Consideri un equivoco il fatto che tu e Robert vi conosciate così bene o il fatto che sia lui il tuo insegnante di pianoforte Kimberly?” mi dice inarcando un sopracciglio e fermando la sua camminata... mi fermo anch'io e rifletto sul fatto che raramente mi chiama con il mio nome intero

“No... non intendevo questo... Lui è il mio insegnante di piano è vero, ma se non te l'ho detto è...”

“È perchè sei un'egoista, perchè trovavi esaltante il fatto che un attore ti dedicasse tutte quelle attenzioni e non volevi essere seconda a nessuno. Il fatto che ieri Mel ci sia uscita ti ha mandato fuori di testa, ti stava superando, sei persino salita sulla ruota panoramica per stare con lui! Ma ti rendi conto di che essere ignobile sei? Ti vantavi di essere la mia migliore amica quando mi nascondevi la cosa più importante, mi incoraggiavi con Robert quando in realtà lo volevi e lo vuoi solo per te...
Beh ti do una notizia, ora è tutto tuo, non hai più me fra i piedi, vai a prendertelo... Io con te ho chiuso Kimberly, mi fai solo schifo.” ascolto il suo monologo in silenzio e il peso delle sue accuse mi fa abbassare la testa, non ho il coraggio di guardarla in faccia e leggere il disgusto che prova, quello che io stessa sento per la mia figura... Davvero sono così? Sono davvero tanto orribile?... Mentre sono persa nelle mie riflessioni lei sospira e dopo avermi data una spallata mi supera e se ne va alla sua lezione, lasciandomi sola in corridoio con un peso gigante nel cuore e gli occhi che tremano per la voglia di piangere che sento...


Cammino nervosamente avanti e indietro per il corridoio semivuoto della scuola, aspettando che la porta dell'aula un tempo in disuso si apra lasciando così uscire la troupe di attori e registi che la utilizzano come set da qualche giorno a questa parte.
Ho deciso di fare un tentativo estremo, per quanto mi pesi chiedere aiuto proprio a lui, che è al tempo stesso la mia gioia e la mia pena, so che è l'unico che può far qualcosa per risolvere questa situazione. Certo le parole che prima mi ha rivolto Megan sono dure ma la conosco da diciotto anni e per quanto in questo momento mi odi, non può davvero dire sul serio quando dice di voler chiudere...
Intenta a riflettere non mi sono accorta che tutti stanno uscendo da questa benedetta aula, così quando mi riprendo mi lancio verso l'interno della stanza, trovando Robert intento a staccarsi la retina nel tentativo di togliersi le lenti a contatto dorate. Rimango a guardare la scena con il battito del cuore accelerato per la consapevolezza che ho ora dei miei sentimenti per lui, ma scuoto la testa e mi faccio forza, non sono qui per me, ma per la mia migliore amica! La truccatrice che ancora è qui e che lo sta aiutando si accorge della mia presenza e con un saluto frettoloso si congeda lasciandoci soli e in totale silenzio:

“Sei venuta a picchiarmi per la storia di ieri?” interrompe il silenzio con la sua risatina odiosa

“Per quanto mi piacerebbe romperti il setto nasale, devo farne a meno. Sono qui solo per... per chiederti scusa.” gli rispondo balbettando, non riuscendo però a mettere da parte l'astio che tutt'ora provo per lui. Mi guarda stranito, con un'espressione a metà tra il divertito e lo scettico. “Sono seria” affermo allora, sperando, così, di chiarirgli ogni dubbio.

“Scuse accettate.” mormora dopo attimi di silenzio, infilandosi il bomber nero; con gesto rapido poi, afferra un pacco di sigarette che giace su una sedia e lo mette all'interno della tasca dei jeans. Dopo che ha finito si volta e un'espressione sorpresa si dipinge sul suo viso nel trovarmi ancora qui. Stringe gli occhi. “Ti serve qualcosa?”

“Beh, ecco...” ci siamo, questo è il momento che aspettavo, il problema è che non so come dirglielo “Meg non mi parla più. Mi ha detto esplicitamente di lasciarla in pace, non ha voluto ascoltarmi. Mi odia ed è colpa tua! Come minimo dovresti mettere apposto la faccenda, no?” ecco l'ho detto, ma forse non è questo il modo...

“Colpa mia?” ripete accigliandosi, teoria confermata, non era questo il modo. “Non è colpa mia se tu le hai mentito. Le buone amiche non mentono, Kimberly.”. Perfetto! Mi ci voleva giusto questo per sentirmi meno stronza nei confronti di Meg... e poi sentirmi chiamare con questo tono anche da lui mi fa accapponare la pelle, non mi piace per niente.

“Io... io non volevo mentirle. Credevo di aver fatto la cosa giusta.” cerco di giustificarmi

“Non sembra la cosa giusta adesso.” dice con voce seria e ovvia al tempo stesso e io abbasso il capo, diavolo ma che c'è oggi? Una manifestazione per far sentire Kim una stronza allo stato puro?

“Credi che non me ne sia accorta? Credi che non ci stia male? Che non mi faccia schifo da sola per quello che ho fatto?” sbotto rialzando la testa fiera, non abbandonandomi alle lacrime che per la seconda volta in giornata spingono per uscire, e incontrando il suo sguardo dapprima sorpreso e poi serio mentre mi fissa

“Il motivo per cui sono qui è semplice Robert, vuoi aiutarmi?” dico con voce ferma mentre lui mi fissa in silenzio

“Non vuoi? Pazienza me ne farò una ragione. Non ti obbligo stavolta.” continuo sempre senza ottenere risposte e questo per me è tutto, sono stata una stupida a credere che lui volesse aiutarmi, in fondo chi sono per lui? Una ragazzina che lo tratta male, lo picchia e a cui dà delle maledette lezioni di piano!
Abbasso le spalle e mi volto, poi quando sono alla porta e la sto per aprire mi chiama: “Vuoi davvero il mio aiuto?” mi chiede con uno strano tono. Annuisco voltandomi per vedere la sua espressione e avrei preferito non averlo fatto. Leggo chiaramente sul suo viso un'espressione maliziosa, lascìva e a lettere cubitali sulla sua fronte trovo scritto “E tu che mi dai?

Solitamente mi piace fare favori, sono sempre tutti pronti a ricambiarti quando vuoi. E io avrei un'idea in proposito. Ti farò perdonare da Megan solo se mi lasci campo libero con Melanie.” sgrano gli occhi e boccheggio in cerca d'aria che purtroppo non sento arrivare, la mia gola si è chiusa di fronte a questa sua ultima frase, che non solo fa cadere ogni mia speranza di farmi perdonare da Meg, ma fa crollare anche ogni piccola speranza e illusione che riponevo in lui! Qui non si tratta di Melanie maledizione, si tratta di me e della mia amica! Se vuole quella svampita che se la prenda, tanto sono adatti l'uno a l'altra, a me non interessa, a me interessa solo Megan!

Sei un essere viscido, Pattinson! Sono venuta qui perchè speravo di trovare un aiuto in te e invece no! Credevo che in questi giorni passati insieme mi avessi conosciuta un pochino e che capissi quanto per me l'amicizia con Megan è importante! Ma col cavolo! Ti sei dimostrato per l'ennesima volta per il bastardo che sei! Mi fai schifo! Non ho bisogno di te, ne ora ne mai, vuoi Melanie? Prenditela, ma tu con me hai chiuso, razza di fallito!” gli urlo inferocita calciando poi la sedia che ho davanti con così tanta forza da farla arrivare all'altro capo della stanza e poi abbandonando l'aula, imprecando contro chiunque mi sbarri la strada.
Sono veramente furiosa, vedo completamente nero e accelero maggiormente il passo per arrivare alla macchina, in modo da poter finalmente tornare a casa e lasciarmi andare ad un pianto liberatorio. Che schifo, che persona disgustosa che è, mi sono presentata da lui con il cuore in mano, cioè all'inizio non ho cominciato proprio bene, però pensavo che avesse capito quanto bene voglio a Meg e quanto sono persa senza di lei, invece il suo unico scopo è quello di portarsi a letto Melanie!
Ma che lo facesse! Chi se ne importa! Sono due esseri che si meritano quei due!
La cretina sono io che ho mandato a puttane la mia amicizia con Meg per lui, per lo schifo di uomo che è! Aaaah il solo pensiero mi fa accapponare la pelle!
Quando esco da scuola e raggiungo la mia macchina ho il cuore che batte furioso e il respiro accelerato, sono troppo agitata per mettermi alla guida, rischierei di compiere qualche sciocchezza, quindi mi impongo di calmarmi e comincio a fare grandi respiri:

Sono io stavolta a doverti chiedere scusa.” sento mormorare alle mie spalle e mi irrigidisco immediatamente, la sua sola voce fa di nuovo agitare il mio povero cuore

Kim ascolta...”

Lascia stare, sono stata una cretina a pensare che potessi aiutarmi. In fin dei conti hai ragione, l'amica è mia, l'errore è il mio, devo risolvere da me.” lo interrompo gelida senza voltarmi

No, non è questo che volevo dire io, è per questo che mi scuso. Sono stato un mentecatto a dire certe parole.”

Non c'è bisogno, te l'ho già detto. E ora perdonami ma devo andare.” continuo a parlare senza voltarmi, non ho il coraggio di perdermi nei suoi occhi, così apro la macchina e faccio per aprire lo sportello ma in un secondo mi sento afferrare per il polso e girarmi, così da avere il suo viso a pochi centimetri dal mio

Hai ragione su tutto quello che mi hai detto, sono un fallito, un viscido... ma ti sbagli sul fatto che non ho compreso quanto tu tenga a Meg, perchè so che senza la tua migliore amica ti senti persa ed è per questo che farò di tutto per farvi fare pace.” mi dice serio e io non riesco a respirare tante sono le emozioni che la sua vicinanza e il contatto dei nostri corpi mi procurano

Non... non devi sentirti in dovere Robert. Sono in grado di cavarmela da sola.”

Lo so, ma io voglio aiutarti e scusami anche per la pessima battuta su Melanie che ho fatto. Non ho resistito a non provocarti, volevo vedere ancora la tua espressione imbronciata per farti distrarre e alleggerire un po' la tensione che si era creata, ma non ho fatto altro che peggiorare la situazione, scaturendo tutta la tua rabbia. Ho la sensibilità di un elefante e sono mortificato... puoi perdonarmi?” mi dice lasciando la presa e allontanandosi di qualche passo, parlando in modo svelto e torturandosi quei poveri capelli. Lo guardo ammutolita metabolizzando quello che mi ha detto... voleva provare a fare una battuta e io non ci sono arrivata... che idiota!

Rob tranquillo, non ti agitare... Siamo stati due cretini e io ho veramente esagerato con le parole...”

Ci sarebbe da scriverlo sul calendario che l'orgogliosa Kimberly Harris ha chiesto scusa per ben due volte nello stesso giorno al sottoscritto.” mi dice guardandomi sarcastico e anch'io faccio una risatina, dandogli una leggera spallata

Ma smettila idiota.”

Parlando di cose serie, hai qualche idea su come parlare a Megan?” mi dice tornando serio e io mi rabbuio

No... non vuole più vedere la mia faccia.”

Mi dispiace da morire Kim, e pensare che sono stato io a creare tutto il casino...”

No tu non c'entri niente, la colpa è la mia che non le ho detto subito la verità e ancora oggi non mi spiego il motivo...” dico assorta nei miei pensieri

Non deprimerti, vedrai che riuscirò a farti perdonare da lei, parola di lupetto!” mi dice imitando il segno dei boy-scout e strappandomi un sorriso

Non dovrebbe essere parola di vampiretto?” gli chiedo sarcastica e lui finge di pensarci

Sarebbe difficile avere dei boy-scout vampiri, chi sarebbe quel folle che vorrebbe fargli da insegnante?”

Cretino.” gli dico prima di scoppiare a ridere, la prima risata vera da ieri e il merito è suo, che con poche e semplici parole mi ha riacceso la speranza nel cuore, la speranza che tutto possa tornare normale... 
Grazie Robert...




*********************************************
Hola ragazzeeeeeeeeeee!!!!!!
Per la vostra gioia, o sfortuna a secondo dei punti di vista, sono tornata per rispondere alle vostre recensioni...
Se non fosse chiaro sono io, SCRITTRICE!!!! bwahahahahaha
come sono contenta di vedere che la storia continua a piacere e come sn contenta d sapere che nn siete scappate avendo lasciato per queste due settimane il tutto in mano a Ryry!!!
Come vi voglio bene topine adoratee *-*
ma bando alle ciance, passiamo ai ringraziamente e alle risposte... come sempre ringrazio chi legge e chi mette tra le seguite e le preferite
e ora??? beh rispondo alle recensioni:

NeverThink: Roooo ma sciauuuuu!!! qnt sono contenta che sei tornata a dirmi cosa ne pensi, lo sai che tengo molto alla tua opinione e come potrai vedere ho fatto molta + attenzione ai punti. aspetto di leggere la tua prossima recensione, visto che per il modo di descrivere i sentimenti di Kim mi sono ispirata molto a te, un bacione ti voglio bene! ricordatelooo

Enris:
come hai potuto leggere Meg è super arrabbiata e proprio non so dirtelo se riusciranno a far pace, per il momento abbiamo Rob dalla nostra quindi tutto può succere.
un grande bacio e graziee per lee tue continue recensioni, sono importanti *-*

Sophief88:
Angela ma ciaoooooooo!!!!!!!!! Shono tornataaa!!! bwahahahaha xD
mi dispiace dirti, anche se te ne sarai accorta da te, che non c'è stata nessuna lezione, per ora Megan ha priorità su tutto.
Spero cmq ke il chap t sia piaciuto e nn vedo l'ora di sapere cosa ne pensi, un baciooo

cris91: ciao new!!!!!
contentissima che t piaccia tanto, anke se un po' mi dispiace per Mel, forse abbiamo esagerato con lei xD
spero di leggere tue nuove recensioni xD

lazzari: *o* e finalmente torno a rispondere a te lory!
è tanto che non rispondo ad una tua recensione e probabilmente ti sarai dimenticata chi sono, ma io mi ricordo benessimo e sono stra mega felice che anche questa nuova storia ti piaccia! *o*
mi dispiace però deluderti, la scoperta di Meg non ha nulla a che vedere con Mel, per una volta l'arpia nn c'entra fidati xD
sn curiosa d sapere se questo chap t sia piaciuto un bacioneee

_Miss_: ehi ciaooo!!!
sono contenta che le nostre risposte ti facciano ridere, perchè sono semplicemente cose che ci diciamo tutti i giorni!
dovresti sentire che spasso le nostre discussioni! xD
eh sì è proprio un guaio che Meg abbia scoperto tutto, ora bisogna vedere come poter aggiustare il tutto...
alla prossima, spero, un bacio grande grande


Ryry_: fiuuu sono arrivata all'ultima finalmente, mi sembrava di non finire più... mmmh?? oh ma guarda chi è l'ultima!
ciao teshoro come stai? tutto bene? è un po' che non ci sentiamo eh!
finalmente sono tornata a prendere il posto di comandante come è giusto che sia e quindi comando di nuovo io bwahahahaha xD
A parte gli scherzi, GRAZIE DI TUTTO AMORE, non sto a specificare, ma veramente GRAZIE di cuore... senza di te non saprei che fare...
ti amo vita mia! *-*

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Capitolo 8
*** 8 ***


08

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Perchè più guardi l'orologio e più il tempo sembra trascorrere lentamente?
Voglio uscire da qui, mi sento soffocare, non voglio rimanere un secondo di più in questa specie di gabbia però il tempo sembra non essere d'accordo con me... uffa!
È da ieri che io e Megan non parliamo e mi sembra un'eternità, stare a scuola senza rivolgerle parola è così difficile che non vedo l'ora che suoni la campana per tornare a casa e disperarmi nel mio letto...
Mi volto verso di lei, seduta a tre file di distanza da me che sta scherzando con Rik... è veramente infuriata se ha deciso di sedersi accanto alla piattola per eccellenza.
So di aver sbagliato e me ne sono accorta, però se non mi dà modo di spiegarmi come faccio a chiederle scusa? Ieri Rob mi ha promesso che mi avrebbe aiutata, ma in che modo?
Ne abbiamo parlato per un po' nel parcheggio della scuola, ma non ci è venuto in mente nulla...
Sono così depressa che ieri sera, quando i miei mi hanno proposto di andare a cena al Mec ho rifiutato, lasciando sorpresi loro e me in prima persona.
L'ho sempre detto, io senza Megan non sono nulla, se mi sono dimostrata così coraggiosa era perchè avevo lei accanto, la vera forte tra di noi è sempre stata lei e io non facevo altre che assorbire la sua forza...
Mi ridesto dalle mie riflessioni quando sento il suono tanto atteso della campane perforarmi i timpani, così sollevata raccolgo i libri alla rinfusa mentre i miei compagni, da buoni bimbi quali sono, si ammassano davanti alla porta per uscire. Siamo rimasti in pochi in classe, mi volto e vedo che c'è anche Meg intenta a sistemare le sue cose così con uno sbuffo rassegnato mi incammino verso la porta. Quando arrivo davanti mi blocco e sbarro gli occhi, Rob è di fronte a me:

“Che ci fai qui?” gli chiedo sorpresa


“Rimedio al danno che ho fatto come ti ho promesso.”


“Che intenzioni hai?”


“Parlarle. Perchè non aspetti fuori?” mi dice sorridendomi gentilmente e io incapace di rispondere annuisco solamente uscendo e chiudendo la porta dell'aula dietro di me.

Ho il cuore che batte a tremila, il respiro accelerato e l'ansia che mi attanaglia lo stomaco per quello che si diranno quei due, così divento un tutt'uno con la porta e ascolto la loro conversazione:

“Megan posso parlarti?”


“Non ho nulla da dirti.” il tono che usa mi fa accapponare la pelle


“Meg è colpa mia se Kim...”


“Ho già detto a lei che non mi interessa, quindi vedi di sparire.” lo zittisce e immagino la faccia sorpresa di Rob


“Che ti interessi o meno io devo raccontarti la verità, mi sono messo in mezzo a questa storia e voglio risolverla.”


“Quale parte del 'non mi interessa' non riesci a capire? Avete giocato complimenti, vi siete divertiti, ne sono contenta ma ora lasciatemi in pace. Provo così tanto schifo verso di voi che anche solo guardarvi mi fa venire il volta stomaco. Siete fatti l'uno per l'altra, ora capisco perchè vi siete trovati.”


“È qui che ti sbagli! Io e Kim siamo solo amici!” le sue parole e il suo tono mi fanno cadere anche più in depressione... cioè so che tra noi non potrà mai nascere niente, ma sentirlo dire proprio da lui non può che farmi stare ancora più male... “Se ti ha mentito, se ti ha detto che non aveva trovato nessuno per le lezioni di piano è solo colpa mia, sono stato io a supplicarla di dirti questa bugia, perchè non volevo che si sapesse in giro, temevo che poi questo piccolo passa tempo in cui evado dal mio personaggio venisse interrotto dalle fan che mi sono ritrovato in questa scuola. Lei non c'entra nulla, davvero...” le sue parole mi spezzano il respiro, si sta prendendo tutta la colpa di quello che è successo, sta facendo veramente di tutto per far sì che Meg mi perdoni... Mi sento gli occhi umidi così li stringo forte impedendomi di piangere e decido di entrare, a questo punto credo che sia giusto che appena è possibile anch'io intervenga, così piano apro la porta e mi appoggio al muro alle spalle di Meg, che non ha cambiato affatto la posizione da quando sono uscita.


“Meg hai capito allora...”


“Robert non mi interessa! Le tue sono solo chiacchiere!”


“Ma è la verità!”


“Non me ne frega niente del motivo per cui lo ha fatto! Lei mi ha mentito! Tu non puoi capire, è mia amica da diciotto anni e mi ha mentito per una cosa del genere, per un ragazzo, per te!”


“Lei non voleva però! Ho sudato sette camicie per convincerla, perchè voleva correre subito da te e raccontarti la novità. Anzi a dire il vero lei voleva rifiutare il mio aiuto, mi odia, non sopporta la mia compagnia... Le nostre lezioni avvengono solo perchè ne ha bisogno, altrimenti mi avrebbe appeso ad un palo e dato fuoco! Meg Kimberly ti vuole troppo bene per ferirti intenzionalmente...”


“Però l'ha fatto e per questo non voglio più avere niente a che fare con lei, la odio.” dice glaciale e si avvia alla porta. La apre passandomi accanto senza degnarmi di uno sguardo e se ne va.

“Kim io non mi arrendo, dovete fare pace.” mi dice lui agitato avvicinandosi a me

“Non preoccuparti Rob, anzi grazie per aver tentato. Ormai ho perso la mia migliore amica.” dico sconvolta piangendo. Sento le gambe cedere e mi lascio cadere, ma il contatto con il pavimento non avviene perchè Rob mi stringe a sé, un abbraccio forte a cui mi aggrappo con tutte le mie forze. Stringo forte la sua maglia e sfogo le lacrime che in questi due giorni hanno premuto tanto per uscire, grido disperatamente il mio dolore mentre lui continua a stringermi e mi schiaccia il volto contro la sua maglia soffocando i miei urli e cercando di rassicurarmi.

Non so con esattezza quando tempo trascorre, so solo che le lacrime non accennano a fermarsi così come non si fermano le mani delicate di Rob che piano mi accarezzano la testa e la sua voce che mi culla dolcemente.

“Vedrai che troverò il modo di farvi fare pace, so essere molto testardo.” mi ripete continuamente e io lo ascolto riacquistando piano il controllo di me, tanto che mi rendo conto che le nostre posizioni sono cambiate, ora siamo seduti, o per meglio dire lui è seduto ad un banco e io sono sopra le sue gambe stretta a lui


“Non può finire così un'amicizia così profonda come la vostra, non a causa mia.”

“Non è colpa tua Robert.” trovo la forza di dire con la voce rauca a causa del pianto e dividendomi dal nostro abbraccio per guardarlo in viso


“Invece sì, se io non avessi detto quella stupida frase, o avessi guardato se lei era nelle vicinanze, Meg non avrebbe scoperto nulla.”


“Come potevi sapere che io non le avevo detto nulla di noi? Ha ragione lei, sono essere infimo...”

“Smettila! Non voglio sentirti dire queste cose.” mi dice prendendomi il viso nelle sue mani e puntando il suo sguardo nel mio. Sono veramente pessima, perchè nonostante il dolore che provo, in questo momento sto pensando a quanto sia bello e che i nostri visi sono così vicini che basterebbe un mio piccolissimo movimento per far combaciare le nostre labbra... Arrossisco immediatamente al mio stupido pensiero e distolgo lo sguardo, poi rendendomi conto che sono ancora seduta sulle sue gambe mi alzo di colpo e maschero il mio gesto con l'ansia, iniziando a camminare su e giù per l'aula. Lui mi imita e dopo essersi passato la mano fra i capelli fa un lungo sospiro:


“Stasera esci con me e con gli altri del cast? Ti farà bene distrarti un po'.” mi dice e io mi blocco, riflettendo sulla sua proposta... credo che abbia ragione, così voltandomi verso di lui annuisco.



Tutto avrei pensato potesse accadermi tranne di ritrovarmi in un pub accompagnata da attori! Mi sembra così strano essere qui con loro e devo ancora capire perchè ho accettato il loro invito... ah no quello lo so, ho accettato perchè ad invitarmi è stato Rob!
Forse non avrei dovuto accettare, era meglio rimanere a casa a crogiolarmi nella mia disperazione. Qualche ora prima dell'appuntamento ho pensato bene di rifiutare l'invito ma non ho trovato il coraggio per farlo: chissà come ci sarebbe rimasto male Robert. Adesso però, ho chiaramente cambiato idea: mi trovo in un pub di cui a momenti neanche sapevo l'esistenza, seduta accanto a lui e a il suo collega, oserei dire bimbo, Taylor Lautner. Siamo qui da venti minuti e io non ho ancora aperto bocca con nessuno, l'unica persona che conosco bene è Rob che attualmente è impegnato in una discussione con il ragazzo simile ad un armadio a muro, Kellan è il suo nome se non sbaglio e la ragazza che si sente una diva, Nikki mi pare che si sia presentata:

Sei d'accordo con me vero Kim?” mi chiede d'un tratto la ragazza che mi è seduta di fronte. Una bellissima ragazza con gli occhi verdi e i capelli lunghi castani lunghi fino alla vita

Su cosa? Scusa credo di aver perso il filo del discorso.” dico imbarazzata e lei mi sorride amichevolmente.


Tranquilla... Stavo dicendo che secondo me quest'anno va molto di più Louis Vuitton, Gucci è passata di moda.” mi dice seria e io non so se scoppiarle a ridere in faccia o alzare gli occhi al cielo... Ma insomma! Che razza di discorsi sono?


Ecco veramente... Credo che tu abbia ragione, avere una Louis Vuitton nell'armadio è di vitale importanza!” dico cercando di essere convincente e lei dopo avermi guardato intensamente torna ai suoi discorsi sulla moda. Traggo un sospiro di sollievo e me ne torno ai mie pensieri, vengo però attratta da una risatina leggera e così mi volto e vedo che a farla è stato il ragazzo che mi è seduto accanto:

Ti sei salvata in calcio d'angolo.” mi dice sorridendo...cavolo, che sorriso!


Dici sul serio?”

Sì, Ashley su questo argomento è un fenomeno e se qualcuno la contraddice diventa una iena.”


Oh mio Dio, per fortuna allora che le ho dato ragione... anche se esattamente non so cosa abbia detto.".


Ridacchia sommessamente “Non hai l'aria di una persona che si sta divertendo.” commenta poi con espressione curiosa.

Oh, beh, non è un periodo fortunato" mi limito a rispondere.

Taylor annuisce sovrappensiero. "Problemi di cuore?”

Ti assicuro che i problemi sentimentali sarebbero gli ultimi della lista.” commento scuotendo il capo. Lancio un'occhiata abbastanza affranta a Robert che la intercetta immediatamente, arrossisco violentemente e torno a concentrarmi su Taylor. Va bene, calma, ti ha
solo guardato. Sentendo uno schiarirsi di gola mi rivolto verso di lui e trovo ad attendermi uno dei sorrisi più perfetti che abbia mai visto. Oh santo cielo, devo smetterla di fare l'innamorata, non è il momento adatto.

“Non hai ancora bevuto niente, Kim.” afferma accorgendosi che sono l'unica persona del gruppo a non avere un bicchiere davanti a sè.

Sventolo la mano con aria indifferente. “Non ho sete, sto bene così”.

Come vuoi. Invece io ho appena finito la mia birra, mi accompagni al bancone a prenderne un'altra?”.

Cos'è hai paura che ti rapiscano a metà strada?” si intromette Taylor sghignazzando.
Robert fa una smorfia ignorandolo bellamente e si alza tornando a guardarmi, così mi alzo anch'io dalla sedia e mi metto al suo fianco, se me lo chiedesse lo accompagnerei fino in capo al mondo - oh no, ecco che ci risiamo. C'incamminiamo verso il bancone del bar, dietro al quale un barman sta dando bella mostra di sè facendo le solite acrobazie con le bottiglie di alcolici - che io non posso ancora bere, perciò non posso nemmeno affogare i dispiaceri nell'alcool.

Come stai?” mi chiede poggiando il gomito sulla superficie lucida del banco.

Scrollo le spalle, come posso sentirmi? “Da schifo”. Ecco, appunto.

Non è colpa tua.” dice quasi come se mi stesse rimproverando “è stato un equivoco.”.


No. Io sono una pessima, pessima amica. Sono la persona più idiota e subdola che abbia mai camminato su questo pianeta. Me lo merito.”.

Robert alza gli occhi al soffitto sospirando.

Non è colpa tua, intesi?”


Come posso dire il contrario, Robert? Io dovevo dirle tutto, mi odio profondamente per questo.” dici amareggiata prendendomi la testa tra le mani. Stringo gli occhi e faccio qualche respiro in modo da rimandare giù il groppo che mi si è formato in gola; Robert con un gesto dolce mi solleva il capo e sorride vivacemente. “Sei ancora in tempo, puoi sistemare tutto”.


Non posso! Non vuole più saperne niente di me!”.


Accenna lievemente a qualcosa dietro le mie spalle, lo guardo confusa per poi voltarmi: Megan ha appena varcato la soglia del pub, accompagnata da Melanie che smanetta al cellulare. Oh oh. “Oh mio Dio!! boccheggio sconcertata! Cosa ci fa lei qui?”

L'ho chiamata io!” sorride raggiante Robert, sventolando una mano in direzione della mia ex amica. La prima domanda che mi viene in mente è particolarmente idiota: perchè ha il suo numero di telefono? Successivamente ne formulo un'altra un po' più adatta al momento: cosa le dirò, adesso?

No.” sussurro voltandomi nuovamente verso di lui "Io non posso parlarle. Non ce la faccio, mi odia!”.

Robert sbuffa impaziente. “Dov'è la Kim combattiva, eh? Tirala fuori!” ordina poggiando le mani sulle mie spalle come a infondermi l'energia sufficiente per fronteggiare Megan. “Kimberly, tira fuori le palle”.
Dopo un lungo, lunghissimo, sospiro, annuisco. Posso farcela, io devo farcela! Mi liscio freneticamente la camicia bianca e nera a quadri e marcio in direzione di Megan; faccio qualche metro prima di rendermi conto che mi ha adocchiato e che, cosa più importante, sta abbandonando il locale. Non posso lasciarglielo fare, esigo che mi ascolti almeno un secondo!
Sento una stretta lieve alla mano destra, abbasso lo sguardo focalizzando il punto del contatto e rimango con un sorriso ebete dipinto sul viso per quella che sembra un'eternità. Robert si è impadronito della mia mano.

“Vai da lei e spacca tutto”.


Non te ne andare.” mormoro aumentando la presa. Di solito sono un tipino coraggioso - e la gitarella al luna park ne è stata la prova - ma oggi ho una fottuta paura di rovinare ancora di più la situazione. Improvvisamente mi illumino: non può andare peggio di così.

Non ho intenzione di andarmene, giuro”.


Respiro a pieni polmoni cercando di soffocare l'ansia che sta per tramortirmi e finalmente riprendo a camminare. Adesso o mai più.
Accelero il passo e riesco incredibilmente ad afferrarla per un braccio prima che sparisca aldilà della porta in vetro del locale, mi guarda con aria omicida e mi sento gelare il sangue nelle vene: questo è il suo sguardo da Hulk e mai, mai, mi è stato rivolto prima d'ora - solitamente lo dedica a Rik, la piattola. sono l'ultimo anello della catena alimentare della vita di Megan, perfino meno importante di Rik, il che è tutto dire. Ma cerco con tutte le forze di non scoraggiarmi, mi volto indietro e intercetto gli occhi verdi di Robert che silenziosamente tifano per me e come per magia, tutto il coraggio che credevo di aver perso viene fuori. Perchè a volte basta solo un piccolo aiuto, per ricordarci che anche noi possiamo farcela, che quella persona spera in una tua vittoria... Perchè anche se per lui posso essere soltanto una delle tante... ma lui, per me, è più di quanto possa immaginare...

Io devo parlarti.” dico usando il mio tono categorico, della serie 'si-fa-come-dico-io-e-basta'; ma Megan non sembra essere del mio stesso parere. “Ascoltami almeno un momento!” la prego.


Storce il naso con aria cinica. “Ho sentito abbastanza. Perchè non ritorni dal tuo amico, eh?” commenta indicando col capo Robert che da lontano assiste alla scena.


Io e lui non siamo amici.” borbotto inacidita. “Non proprio, almeno”.


Megan arcua un sopracciglio. “Non siete amici? Quindi, cosa siete?”.


Non siamo nulla, accidenti!” sbotto al limite della pazienza. “Senti ascoltami, a te ha dato fastidio questo fatto e lo capisco, ma io posso rinunciare alle mie lezioni di piano, posso rinunciare a rivolgergli la parola, posso rinunciare a guardarlo, posso addirittura fingere che non esista!... Lo sai diavolo che non me ne importa un fico secco... Non c'è nulla di cui m'importi se non di te, di noi!"

C'è qualcosa nel suo sguardo pronto a farmi pensare che forse ce l'ho fatta, forse mi ha perdonata - ma ovviamente i guai difficilmente se ne vanno. Ha gli occhi lucidi ma la sua espressione da dura non accenna ad andarsene, oh accidenti ma cosa devo fare per meritare il suo perdono? Scalare la torre Eiffel? No, perchè con una buona imbracatura lo farei pure!

Io non ti credo più.” mormora infine per poi andare via e lasciarmi lì in mezzo alla folla con l'espressione più depressa della storia.

Soffocando le lacrime torno da Robert che, inaspettatamente, mi afferra per la vita e mi attira a sè, circondandomi poi le spalle con il suo braccio. È buffo pensare che la persona che sta tentando di consolarmi è proprio quella che io allontanerei se solo Meg mi perdonasse - forse io non merito nessuno, devo rimanere da sola, eviterei di fare danni.

Vuoi che ti accompagni a casa?” mormora vicinissimo al mio orecchio; il suo fiato caldo a contatto con la mia pelle mi provoca una scossa elettrica alla base della nuca.


Non voglio rovinarti la serata.” confesso liberandomi dalla sua stretta. “E poi ho il coprifuoco tra due ore”.


Sorride come se avesse vinto alla lotteria per poi spingermi verso il tavolo che prima avevamo occupato. "Sediamoci ma parla con me e lascia stare quel mocciosetto!” dice alzando la voce giusto per farsi sentire da Taylor che fa un'espressione piuttosto offesa.


Non puoi bere alcolici, giusto?” domanda retoricamente versando della birra sul suo bicchierone di vetro. Annuisco leggermente, non ho ancora raggiunto la maggiore età e secondo la legge americana non mi è permesso neanche di mettere piede in pub stracolmo di alcool.


Come fate a divertirvi quindi?” domanda con aria ironica l'armadio a muro, Kellan per intenderci.


Scrollo le spalle. “Non è necessario bere per divertirsi. Io mi diverto ugualmente.”

Robert mi guarda incantato per qualche secondo mentre Kellan ridacchia senza smettere di tracannare birra dal suo boccale.

Vedi, Kell, questa è la tipica frase che non sentirò mai pronunciare dalla tua bocca. Accidenti, ha diciotto anni e riga dritto! Non credevo esistessero più ragazze così!” interviene Nikki, suscitando le occhiatacce del collega interpellato. Dopo la breve parentesi, ognuno ritorna a parlare degli affari proprio senza badare minimamente agli altri; d'un tratto una voce squillante mi fa sussultare - mi rendo conto solo dopo che Melanie ha fatto la sua comparsa, seguita a ruota da Megan. Sgrano gli occhi evidentemente sorpresa: che Meg si senta in colpa e mi perdoni una volta per tutte? Sono lì lì per gioire quando lo schiocco delle labbra di Melanie sulla guancia di Rob interrompono il corso dei miei pensieri felici.


Che fate di bello?” cinguetta candidamente Mel scostandosi una ciocca scura dal volto perfettamente truccato.


Robert scrolla le spalle indifferente. “Ci riposiamo dopo una lunga settimana di lavoro. Voi?” domanda come se gli importi realmente di ciò che hanno in programma di fare.

Voleva andar via.” dichiara Melanie, scattando col capo in direzione di Melanie che è entrata in catalessi: troppi attori, non sopravviverà. “Poi, però, l'ho convinta a rimanere ancora un po'.”.

I miei sogni di gloria si frantumano in un nano secondo, quindi Megan non è ritornata per me ma per accontentare la richiesta dell'ochetta starnazzante meglio conosciuta con il nome di Melanie. Oh fantastico!

Rob perchè non fai rimanere le tue amiche?” chiede Kellan vagamente contento che altre due ragazze si siano unite alla truppa; ripongo fiducia nel buonsenso di Robert, ma ovviamente non è un gesto educato mandarle via.


Oh si, ma certo.” Robert si alza e con fare cavalleresco offre la sua sedia a Melanie che sorride allegramente; ne prende poi un'altra che porge gentilmente a Megan - che perfetto gentleman inglese!


Niente alcolici neanche per voi?” chiede Kellan afferrando la lattina di birra parzialmente vuota e offrendola alle due. Megan dissente col capo mentre Melanie l'accetta di buon grado - è già maggiorenne da un bel pezzo, purtroppo; Robert potrebbe vivere felicemente una storia con lei, nessuno lo accuserebbe di adescamento di minore perlomeno. Scrollo il capo scacciando quei pensieri, oh insomma, perchè devo farmi ancora del male?

 
L'ora del coprifuoco è già passata da dieci minuti e non oso immaginare all'enorme ramanzina che mi aspetta una volta rientrata a casa. Scuoto il braccio di Robert da almeno mezz'ora e a nulla valgono le mie suppliche continue, col tentativo di metter fine alla scommessa idiota che ha ideato Kellan: chi si ubriacherà per primo canterà al karaoke del locale.

“Ti prego, ti prego, ti prego Robert!” sussurro riuscendo a catturare la sua attenzione per un mini secondo. “Sono in ritardo e non puoi riportarmi a casa, conciato in questo modo!” dico riferendomi alla sua espressione brilla e all'odore di sigarette e alcool che impregna i suoi vestiti.


Devo soltanto vincere. Ti riporterò a casa tra un secondo.” dichiara mandando giù un altro sorso di birra.


Di secondi ne sono passati centinaia.” rispondo stizzita abbandonando la presa sul suo braccio; lancio un'occhiataccia a Melanie che continua a fare il tifo per Robert e a fissarlo languida di tanto in tanto mentre Megan sembra essere su un altro pianeta - non ha fatto altro che parlottare per una buona mezz'ora con tutti per poi cadere nel silenzio. Mi sento veramente un'idiota osservando Melanie che si siede sulle gambe di Robert, ora lo posso ammettere sono gelosa! Gelosa marcia di lei e del suo atteggiamento da coniglio in calore. Decido che per questa sera può anche bastare, mi alzo dalla sedia e indosso la giacca.
 
Ehi, dove vai?” domanda Taylor lasciando in sospeso la discussione a cui partecipava già da un po'.

A casa. I miei mi uccideranno.”

Robert non può guidare.” mi avverte con cipiglio serio “È meglio se chiami qualcuno per riportarti a casa.”.

Sventolo la mano facendogli capire che posso benissimo cavarmela da sola. “Chiamerò un taxi.” gli dico afferrando la borsa a tracolla.

Taylor sembra contrariato, immagino già cosa sta pensando: una ragazza sola dentro un taxi, di notte?


Ti accompagno.” si propone alzandosi in piedi.


No, davvero. Posso arrivare a casa senza problemi...” non ho neanche il tempo di terminare la frase, la sua espressione mi fa intendere chiaramente che non ammette repliche. “Oh, va bene.” mi arrendo infine.

Passo facendomi largo tra le sedie occupate da quello che per oggi è stato il nostro gruppo e faccio per dirigermi alla porta d'ingresso, quando una risata rumorosa mi costringe a voltarmi indietro. Il gruppo sta battendo le mani fragorosamente, come se stessero facendo il tifo, mentre Kellan alza i pugni in aria vittorioso - non ci vuole un genio per capire ciò che è successo: Robert ha perso la scommessa.

Lo sanno tutti che scommettere con Kellan è impossibile. E poi Robert non ha mai retto così tanta birra!” dice al mio orecchio Taylor parecchio divertito. Seguo con lo sguardo i movimenti di Robert: si dirige barcollando verso il piccolo palchetto su cui è poggiato il televisore al plasma e due microfoni, parla all'orecchio del proprietario del pub - forse per accordarsi sulla canzone - e poi tutta la sala aspetta che inizi a cantare.


I could stay awake just to hear you breathing
watch your smile while you are sleeping
while you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment for ever
every moment I spend with you is a moment I tresure..



Rimango spiazzata, non credevo che la sua voce potesse essere così dolce anche sotto l'effetto dell'alcool. Calda e roca, è come un sogno. Chiudo gli occhi per un secondo sospirando. Sento un leggero tocco sfiorarmi il braccio, li riapro e trovo il sorriso di Taylor. “Allora, hai cambiato idea?” chiede.
Scuoto il capo. “No. Devo assolutissimamente tornare a casa, adesso.”.
Annuisce per poi avviarsi verso l'uscita. Lancio un'ultima occhiata a Robert che fissa un punto davanti a sè e dopo qualche secondo abbandono il locale.


...cause I'd still miss you baby
and I dont want to miss a thing.

******************************************************


Ma sciauuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!
È l'una e 15 e invece di andare a letto perchè dmn si lavora sono qui a postare questo benedetto capitolo che è stato terminato solo qualche ora fa....perciò ringraziatemi! U .u
Bwahahahhahahahaha ovviamente sto scherzando, posto ora perchè avevo detto ad angela che avrei postato giovedì, cioè ieri/oggi ma nn ce l'ho fatta e cerco di rimediare così.
Aaaaaaaaaaaaallora,che dire? Io e la mia socia stiamo letteralmente gongolando dalla soddisfazione nel sapere che la storia piaccia sempre di più, eh sì arrivare a 19 preferite e 27 seguite è un vero traguardo *o* per non parlare delle 8 e dico 8 recensioni!!!!
Grazie di cuore teshoreeeee!!! *-* 
Come sempre parlo troppo quindi sfrutto questa mia dote per rispondere alle recensioni u.u:

BabyVery: uh uh che bello una nuova lettrice! *o*
contentissima che la storia ti piaccia ed ecco a te il continuo.
spero di trovare un tuo nuovo parere

Sophief88: Ciao angy! Hai visto? Sono riuscita a postare, anche se non proprio come promesso xD
Eh sì devo dire chela tua assenza mi ha fatto preoccupare ma per fortuna eccoti qui!
Mi dispiace per i grattacapi che ti sono venuti main fondo il bello è proprio questo! ihihihihih xD
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo chap 1 bacio a presto

NeverThink: Eccoti qua pandina sbandata!
Come sai le tue recensioni mi danno molta gioia e i tuoi compliementi mi fanno veramente gongolare! xD
Siamo stra mega felici che la storia in primis e Kim ti piacciono!
Questo è il nuovo chap, chissà cosa mi dirai nella prossima recensione...
Ah dimenticavo, mi dispiace abbandonare la grafica delle tue storie ma per il momento è già un miracolo se riesco a scrivere anche questa storia ç_ç
Mi auguro che la ragazza che se ne occuperà non sia più brava di me altrimenti sfigurerei alla grande xD no lo sai che scherzo, un bacione grande grande ti voglio bene <3

EmmaTom4ever:
ciao new lettrice! ^-^
Contenta che la storia ti piaccia e ecco il nuovo chap, spero di sentirti ancora

Ginevrapotter:
Ehilà! Sì è vero sei una nuova lettrice, ma io ti conosco, hai già letto qualcosa di mio! ^_^
Questo è il nuovo capitolo e anche se non risponde quasi per niente alle tue domande, sono curiosa di sapere cosa ti farà pensare.
Ciao cara a presto

lazzari:
Lory ma buonaseraaa!!!!
sono contenta che ti ricordi di me e la mia socia qui, la Ryry ancora urla dalla gioia per quello che le hai scritto, non riesce + a trovare un contegno -.-
Vabbè a parte questo, sono felicissima che in capitolo scorso abbia provocato tutte quelle emozioni, è importante per me, e anche per l'altra matta credo.
Alla prossima Lory un bacioooo

_Miss_:
Ciao cara!
Come hai potuto leggere Rob non aveva un piano in mente per far fare pace alle due, ha semplicemente agito d'istinto sperando che potesse bastare ma anche Meg è abbastanza testarda quindi...
Mmmh sì ricordo anch'io quel chap, mi era venuto così bene *-* (si perde in un mondo ttt suo fatto di ricordi).....Però non posso dirti se quella benedetta ninna nanna fosse x la nostra tenera bonsai...
Alla prossima sciauuu

Ryry_: -.- eccoti qua... DI NUOVO... -.-
Quando ti toglierai sto maledetto vizio di recensire?
Èì una cosa assurda -.-
Vabbè comunque che dire? Per questo capitolo ci siamo impegnate tanto e spero davvero che piaccia *tiene le dita incrociate*
Per l'altra faccenda, quella che sto vivendo...beh è complicato quindi ne parliamo domani u.u
Ti amo zanzarinaaaaaa <3

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Capitolo 9
*** 9 ***


09
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Quando la sveglia si decide a trillare, io sto ancora fissando il soffitto bianco sopra il mio letto - non ricordo se l'ho fatto per tutta la notte, probabilmente si.
Sono stata praticamente distrutta, annullata, devastata da ciò che è successo in questi ultimi giorni: in fondo, me lo sono meritato.
No! Insomma, sono stata un'ipocrita all'ennesima potenza ma questo è troppo, troppo persino per me. Con uno scatto, butto le lenzuola e il piumone da un lato e scendo dal letto, fiondandomi direttamente in bagno che fortunatamente trovo libero. Mi guardo allo specchio e arriccio il naso: le litigate con Megan non fanno per niente bene al mio aspetto, ne sono più che convinta. Apro il rubinetto e unisco le mani a coppa, ospitando così il getto d'acqua... rovente; impreco causando un rumore bestiale, probabilmente ho svegliato tutto l'isolato. Sposto lo sguardo sulla mano che si è colorata di un preoccupante rosso acceso e senza pensarci due volte la bagno con dell'acqua gelata; mi immobilizzo di colpo quando mi rendo conto che nè mammma e nè papà hanno urlato, bestemmiato o causato il benchè minimo rumore. Esco dal bagno, ancora in pigiama, e girovago per tutta casa alla ricerca dei miei genitori - stranamente assenti; faccio per chiamarli a gran voce ma mi blocco di colpo quando noto le lancette del grande orologio appeso alla parete della cucina. Oh porca zozza! Sono le nove meno dieci! No, non può essere, la mia sveglia non sbaglia mai!
Percorro il corridoio a ritroso correndo come una matta diretta verso la mia camera. Spalanco la porta e mi precipito verso il comodino in legno su cui è poggiata la mia strabiliante sveglia a forma di rana. Strabuzzo gli occhi: qualcuno ha spostato la sveglia, e quel qualcuno si ritroverà una scopa infilata in posti poco carini giuro! Ma prima di mettere in atto il mio piano diabolico devo andare a scuola. Sbuffo e faccio in dieci minuti ciò che una persona normale fa in più o meno un'ora, ovvero: lavarmi, vestirmi, prepararmi lo zaino e cercare le chiavi della mia macchina sparite chissà dove.
Con sollievo, le trovo sul vassoio della cucina. Ho circa cinque minuti scarsi per arrivare a scuola prima che suoni la seconda campanella. Posso farcela!... Dopotutto ho il mio macchinone dalla mia parte!


Chiudo delicatamente la portiera della mia bambina e mi viene quasi l'istinto di accarezzare la lamiera come una mamma affettuosa farebbe con il proprio figlio: come sempre, si è dimostrata efficentissima.
Oh, quei soldi dati al concessionario sono stati tutti meritati! Mi giro, prendendo lo zaino in spalla, pronta ad arrancare verso il vialetto che mi porterà all'ingresso dell'istituto, quando il visetto sbarbato di Robert mi fa balzare in aria. Dio, che spavento! 

"Oh, ma sei forse scemo? Volevi farmi venire un infarto?"
Sorride gettando a terra il mozzicone di sigaretta quasi consumato. 

"Dove sei finita ieri sera? Sei andata via senza nemmeno salutarmi."

"Sai non volevo disturbarti." gli rispondo e mi avvio "avevi la tua birra da bere, la tua scommessa da vincere, la tua Melanie che faceva l'ochetta starnazzante e il microfono del pub a cui badare."

"Avverto una nota di sarcasmo nella tua voce." commenta incamminandosi insieme a me verso l'atrio della scuola. Oh ma come è perspicace!
Sistemo meglio lo zaino in spalla, guardando nervosamente l'orologio sul display del cellulare: sono in un fottuto ritardo e credo che sia meglio abbandonare la discussione o chissà in che guai mi cacciarei. 

"Robert, sono in ritardo. Ci vediamo tra qualche ora all'auditorium per la nostra lezione." dico defilandomi all'istante senza neanche aspettare che mi saluti. Con passo veloce attraverso il corridioio centrale diretta al mio armadietto, la professoressa pazza lincierà pubblicamente ne sono certa.
Tra meno di qualche minuto suonerà la campanella ed io devo ancora prendere i libri, rifugiarmi nell'aula di filosofia, cercare una giustificazione più che valida per il mio ritardo e magari - se non chiedo troppo - mettere qualcosa sotto i denti per colazione. Con velocità supersonica afferro il librone che tanto odio e senza neanche posare gli altri libri all'interno dell'armadietto mi precipito correndo verso l'aula del secondo piano evitando accuratamente di cadere dalle scale.
Grido al miracolo quando vedo la classe. Mentre per la mia testa circola un motivetto trionfale e sto già marciando con fare sicuro verso la porta, pronta ad aprirla, l'infernale campanella suona e sbarro gli occhi quando centinaia di ragazzi della mia stessa età si riversano sui corridoi rendendoli incasinatissimi. Ma ormai non ho più nulla da temere, sono arrivata! Poggio la mano sulla maniglia d'ottone e quasi non ci rimango secca nuovamente quando una voce abbastanza familiare mi richiama improvvisamente: due traumi in meno di dieci minuti possono essere fatali!

"Volete per caso uccidermi? No, perchè il mio cuore non reggerà ancora a lungo!" mi lamento voltandomi e rimanendoci secca una volta incontrato lo sguardo divertito di Megan - allora ho sentito bene! Quello sguardo, lo riconoscere itra mille... che mi abbia perdonata? Incrocio le dita, per sicurezza.

"Sì, abbiamo ordito una congiura per toglierti dalle scatole. Ma adesso che ti ho rivelato i nostri piani malefici, devo ucciderti. Mi spiace." commenta sfregando le mani diabolicamente.

"Non lo faresti." dichiaro convinta "ti mancherei troppo".
Alzo il mento con fare di sfida. "Dobbiamo provare?" Muovo convulsamente le mani fintamente terrorizzata. "No, no! Magari un'altra volta. Oggi ho parecchio da fare, non posso essere uccisa!"
"Va bene, ti grazio per questa volta". Fa una piccola pausa, guardandosi attorno improvvisamente in imbarazzo - come se si fosse ricordata proprio ora che in teoria non può rivolgermi più la parola. "Ti starai chiedendo perchè sono qui a scherzare con te".
Alzo le spalle. "In verità sì. Ma speravo davvero che ti dimenticassi del nostro piccolo - beh, non poi così piccolo - inconveniente".

"Ecco, vedi. Robert Pattinson potrebbe anche morire sotto un ponte per quanto mi riguarda... ma tu sei la mia migliore amica e mi sei mancata tantissimo.” mi dice seria guardandomi dritta negli occhi e il cuore rallenta per la terza volta i suoi battiti... Dio finalmente! Anche lei mi è mancata da morire e provo a dirglielo, così come provo a dirle che mai, e sottolineo mai, più farò un qualcosa che possa farmi rischiare di perderla... Ma lei sembra leggermi nel pensiero e mi ferma con un gesto della mano

Ed inoltre, giusto per dimostrarti quanto tengo a te, ho minacciato Melanie di andare a spifferare a... com'è che si chiamava il suo ex ragazzo?" domanda confusa stringendo gli occhi azzurri. Ridacchio, in effetti, quel povero ragazzo non ha un nome facilmente ricordabile. "Beh, comunque, l'ho minacciata di andare a raccontare a lui della sua avventura con quell'altro se avesse osato avvicinarsi a Robert..." conclude.
Arcuo un sopracciglio, apprezzo ciò che mi ha detto ma non vedo il bisogno di allontanare Mel da Robert, insomma tra noi due non c'è storia! 

"Non c'è nessun divieto che impedisca loro di frequentarsi" chiarisco prontamente.
Meg ruota gli occhi impaziente, come se si aspetti che io capissi. "Oh, insomma. So che sei ritardata mentalmente ma apri gli occhi, dannazione! Robert ti guarda come se fossi l'unica donna sulla terra, Kim. È evidente anche ai ciechi che gli piaci!"
Faccio un'espressione sconvolta, oddio ma cosa si è calata in questi giorni senza di me? È davvero impossibile che Robert cominci a vedermi sotto quella luce... lui può avere tutte le sgallettate che vuole: ha fascino, è bello, dolce, simpatico. Ed io sono un insignificante mostriciattolo. Non c'è storia. "Sei fatta?" domando insicura.

"Tu sei un'idiota colossale..." biascica sospirando. 
"Purtroppo tocca a me sorbire le tue stronzate. Che ne dici di entrare in classe? Devo controllare che la ricerca su Cartesio sia fatta bene".
Annuisco un tantino dubbiosa. "Ma, quindi, abbiam fatto pace?".

"Oh, cielo. Ovvio, Kimberly!"
Sorrido allegramente, allargando le labbra pronta per stritolarla in un abbraccio; lei fa lo stesso ridacchiando. Dopo che ci stacchiamo l'una dall'altra faccio mente locale. Le lancio un'occhiata terrorizzata che lei intercetta. "Hai per caso detto ricerca su Cartesio?" Meg annuisce entrando in classe; le vado dietro bestemmiando in tutte le lingue che conosco. "Dannazione! Non ho fatto nessuna ricerca su Cartesio!"
Meg sventola una mano per aria. "Tranquilla. Sapevo che te ne saresti dimenticata. Ne ho fatta io una in più".

"Oh, ma quanto ti adoro?" dichiaro saltellando allegramente mentre i compagni di corso entrano lentamente in classe.




Sono talmente concentrata su quelle poche note che sto suonando per finire la melodia che quando al termine sento un leggero applauso che riempe l'aria dell'auditorium per poco non ho un infarto. È la quarta volta oggi, continuando così sono certa che non tornerò a casa sulle mie gambe! Prendendo un lingo respiro per calmarmi mi volto imbarazzata verso Robert che se ne sta seduto su una delle poltroncine rosse della sala gustandosi lo spettacolo.

"Sai, sei migliorata molto." dice salendo i due scalini che lo separano dal piccolo palcoscenico su cui suono "Sei riuscita ad imparare gli accordi base del piano e suoni anche alcune melodie... e questo in sole tre settimane!"

"Il merito è tuo. Chiunque altro mi avrebbe già dato fuoco" commento arrossendo vistosamente.

"Nah. Non c'entro assolutamente. E' merito tuo. E adesso, visto che sto gongolando per la mia allieva andiamo, ti offro il Mac!"
Mi si accendono gli occhi nell'udire la parolina magica!

"Sai che non resisto al richiamo del McDonald's!" esclamo con un sorrisino estasiato "Ma non ho voglia di andarci e vederti amoreggiare con Melanie. Sai mangiare un panino ed assistere a scenette svenevoli da diabete non è un bell'accoppiamento."
Robert ruota gli occhi esasperato. "Ancora con questa storia? Oh insomma! Melanie sarà anche carina e simpatica ma ha dei modi così stancanti che se mi fosse permesso scapperei a gambe levate ogni qual volta mi si avvicina." dice con espressione seria e dentro di me sento ballare la samba. "Quindi, andiamo?" mi chiede non avendo ottenuto risposta.
Mi potrebbe portare in capo al mondo, e io non avrei nulla da obiettare! Mi alzo dallo sgabello e indosso velocemente la giacca. "Andiamo!" eclamo raggiante seguendolo fuori dall'auditorium. Involontariamente, forse, poggia il braccio sulle mie spalle e camminiamo così fino al parcheggio - diretti alla mia macchina che ci aspetta impaziente. D'accordo sono un pò rigida e forse somiglio vagamente ad un pomodoro formato gigante ma questo gesto mi ha letteralmente mandato in orbita. Mi volto a guardarlo di sfuggita e lo trovo a fissarmi con cipiglio serio. "Ho qualcosa sul viso?" mi trovo a chiedere senza riflettere.

"No nulla." risponde semplicemente. Arriviamo all'auto e senza neanche dire una parola afferro le chiavi dalla tasca dei jeans scuri e gliele lancio. Le prende al volo prontamente guardandomi poi stralunato:

"Vuoi farmi guidare la tua bambina?" domanda sconcertato e io annuisco vigorosamente.

"Mi sembra il minimo. Tu mi farai prendere un bel dieci in musica!"
Sale in macchina con un gran sorriso a increspargli le labbra sottili, faccio lo stesso accomodandomi sul sedile del passeggero e allacciando la cintura. "Non correre eh!" lo rimbecco proprio quando sta per accelerare.

"Ma chi io?" chiede fintamente innocente. "Non corro mica tanto!"

Sbuffo. "Come se l'ultima volta fossi stata io quella che ha superato la soglia di velocità. Ti avverto, Pattinson, mi pagherai tu la multa se ti farai beccare!"
Ridacchia divertito e con gesto veloce inserisce la marcia adatta per poi uscire dal parcheggio.
Al Mac ridiamo e scherziamo come due bambini, o per come dice lui, si adatta semplicemente a me che sono la ragazzina. Anche se, si sta palesemente divertendo a comportarsi da ragazzino: mi tira le patatine, beve la mia coca e ha anche minacciato di rubarmi la sorpresina dell'happy meal. Dopo qualche ora, usciamo dal locale e lui cerca ancora un contatto con me passandomi nuovamente il braccio sulle spalle, a questo punto azzardo anch'io, stringendolo in vita... aaaah sembro tanto una ragazzina alla prima cotta!
Risaliamo in macchina, accendo la radio e poco dopo ci troviamo a cantare a scarciagola tutte le canzoni che passano, fregandocene altamente se azzecchiamo le parole. Sono talmente concentrata a stonare come una campana da non rendermi conto che siamo arrivati e che lui ha già spento la macchina. Me ne accorgo dal momento che lo vedo scendere dalla macchina e fare il giro per venire ad aprire la mia portiera.

"Wah, che gesto galante. Sei consapevole che non stai girando nessuna scena, vero?" gli dico ironicamente scendendo mentre lui pensa bene di braccarmi, poggiando entrambe le mani sullo sportello.

"Spiritosa come sempre bonsai eh?! Dovresti ormai sapere che sono un gentleman inglese" mi risponde ovvio.

"Oh sì, come dimenticarlo". Si crea qualche secondo di silenzio che viene interrotto dalle nostre improvvise risate; quando mi riprendo noto che lui lo ha già fatto da un pezzo, mi sorprendo della sua incredibile volubilità: perchè è così serio adesso?

"Kim senti.." dice d'un tratto.

"Sì?"

"Io dovrei parlarti, anzi devo parlarti" dichiara passandosi una mano tra i capelli, scompigliandoli maggiormente.

"Certo, dimmi pure." dico senza far trapelare la mia improvvisa agitazione.

"Ecco vedi io..." sembra non trovare le parole e nuovamente si passa la mano fra i capelli, poi però, dopo qualche attimo, scuote leggermente la testa come a volersi schiarire le idee e dopo aver espirato a fondo mi fissa di nuovo. "Io mi sono..."

"Ehi Kim!" sentiamo urlare alle nostre spalle, entrambi sorpresi ci voltiamo verso l'interruzione e quasi non svengo quando vedo il proprietario di quella voce. "Nick...?"
Quasi non credo ai miei occhi, cosa diavolo ci fa lui a Portland? Non era andato a Los Angeles a divertirsi?
Nick piega le labbra sottili in un sorriso allegro e allarga le braccia. Senza neanche dare spiegazioni mi ci fiondo all'istante, facendolo quasi cadere all'indietro; non posso crederci, Nick è qui! Mi scosto dopo qualche minuto e lo ammiro in tutta la sua perfezione: i suoi occhi azzurri non mi sono mai sembrati così belli, così intensi. Gli scompiglio i capelli castano scuro, spettinandoglieli e lui fa lo stesso poco dopo. 

"Dio, ma cosa ci fai tu qui?" chiedo curiosa.

Scrolla le spalle. "Mi eri mancata, piccolina! Sono venuto solo per te!"

"Oh sì, bella questa!" gli rispondo ridendo 
"Andiamo, perchè sei venuto?".

"Mamma sta male." dichiara cupo "ma si rimetterà, o almeno spero...”

Oh no! Mi dispiace Ni...”

Nah tranquilla!... Ma di un pò, chi era quel tizio?"mi chiede con sguardo curioso e a me mi si gela il sangue. Oh merda Rob! L'ho lasciato solo senza troppi preamboli, oh no! Mi volto, preparandomi già mille e più scuse, ma lui non c'è più...





********************************

Ciaooooo a tutteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sì lo so volete uccidermi ma non c'è un motivo per cui la scorsa settimana ho saltato l'aggiornamento...IL LAVOROOOO!!!!

ho avuto degli orari infernali e non ce l'ho proprio fatta ad aggiornare ç-ç

CHIEDO UMILMENTE SCUSA E CHIEDO ANCORA + SCUSA PER NON RINGRAZIARE A DOVERE TUTTE VOI, CHE CON I VOSTRI PENSIERI CI FATE CONTINUAMENTE VENIRE LA VOGLIA DI SCRIVERE...

spero che il capitolo vi sia piaciuto... ^.^

AH UN'ULTIMA COSA.....RIGUARDO ALLO SCORSO CAPITOLO MI DISPIACE DIRVI CHE NESSUNA DI VOI HA CAPITO COSA IO E LA MIA SOCIA VOLEVAMO FAR INTENDERE U.U

CI IMPEGNEREMO DI + PER FAR ARRIVARE IL MESSAGGIO...

UN BACIO A TUTTE SCAPPOOOOOOOOOOOOOO!!!

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Capitolo 10
*** 10 ***


10

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Maledizione! Ma si può essere così stupide?? La risposta mi sembra abbastanza ovvia, no!
È da ieri sera che mi sto maledicendo in tutte le lingue che conosco per la mia idiozia, mi è bastato vedere quei suoi occhi e risentire la sua voce per abbandonare Rob nel momento in cui sembrava che stava per dirmi una cosa veramente importante.
Riabbracciare Nick è stato sorprendente e emozionante ma non è una buona scusa per aver lasciato così Robert. Avrei voluto chiamarlo per scusarmi e spiegarmi ma mi sono resa conto che non ho il suo numero, certo avrei potuto chiederlo a Megan visto che lei lo ha, e ancora non capisco come, ma sono sempre stata orgogliosa perciò ho rinunciato e rimandato tutto a domani, oggi.
Questa mattina quando sono entrata a scuola l'ho cercato con lo guardo, sperando di poterlo vedere ad attendermi, ma è stata solo un'illusione. A Megan ancora non ho detto nulla di Nicholas, so quale sarà la sua reazione e ora non sono dell'umore adatto per sentire i suoi urli di rabbia.


*

Ok sono stanca! Ho cercato Robert tutta la santa mattina e non sono ancora riuscito a trovarlo. Sono andata persino nelle aule in cui stanno girando ma tutti mi hanno risposto che non sanno dove sia finito, cazzo ma non è il protagonista di questo benedetto film? Come fanno a girare senza di lui? Bah...
È l'ora di pranzo e mentre passo per il corridoio che mi conduce in mensa il mio sguardo trova finalmente l'oggetto della sua ricerca, così sospirando di sollievo esco fuori e gli vado incontro. È poggiato al muro della scuola e sta fumando, poi avvicinandomi noto che sta anche conversando con la sua collega mora.... mmmh Kristen mi pare. Quando praticamente gli sono davanti il cuore rallenta iu suoi battiti, cavoli ma come fa ad essere sempre più bello? Mi sistemo nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi preparo a parlare

“Ehi Rob...” mormoro improvvisamente intimidita, accennando un cenno di saluto verso Kristen “Posso parlarti un secondo?” silenzio. Non ottengo risposta e questo mi fa sospettare che sia arrabbiato così abbasso lo sguardo mentre Kristen fissa entrambi

“Beh vi lascio soli ragazzi. Ci vediamo dentro Rob.” dice infatti dopo scostandosi dal muro al quale anch'essa era poggiata. La sua discrezione mi fa sollevare nuovamente lo sguardo e ringraziarla con un lieve sorriso, ma Robert la ferma con un gesto della mano

“Non ce ne è bisogno Kris. Ci metterà poco.” il tono della voce esce freddo e quasi sarcastico, quindi il mio sospetto era fondato, non ha voglia di stare ad ascoltare ciò che devo dire.

“Rob sei sicuro?” gli chiede

“Certo. Avanti Kim parla.” lo sguardo che mi riserva mi fa ribollire il sangue nelle vene, sembra quasi disgustato... ehi ma in fondo che ho fatto?! Non mi vuoi ascoltare? Pazienza! Vivo anche senza di te!

“Sai una cosa? Tolgo il disturbo. Continuate pure la vostra conversazione, se ne avrai voglia parleremo quando avrai più tempo. Ciao.”. Giro i tacchi e mi avvio verso l'entrata. Poco dopo sento il lieve rumore dei suoi passi alle mie spalle: non sta correndo, sta solamente aspettando che io mi accorga di lui e che mi volto rendendolo così il centro della mia attenzione. Sarò anche cotta di lui, ma se c'è una cosa che non sopporto è quella di essere trattata come lui ha appena fatto, quindi mi dispiace caro il mio Robert ma non l'avrai vinta, non mi fermerò e soprattutto non mi volterò... sì certo bella favola, come mosso da volontà propria, il mio corpo si volta di scatto, trovandomi così il suo petto ad un centimetro dal mio naso e il mio cuore pare andare in iperventilazione

“Non mi dovevi parlare?” mi chiede abbassando il capo verso di me, incastrando quei meravigliosi laghi che ha per occhi, nei miei, di un banale marrone. Vengo percorsa da mille brividi, come è possibile maledizione? Devo restare lucida accidenti!

“Non vuoi ascoltarmi, perchè dovrei parlarti?” chiedo di rimando, usando una punta di acidità che sicuramente avrà avvertito.

Finge di pensarci per qualche secondo poi s'illumina improvvisamente con l'espressione di chi ha trovato la risposta giusta a tutti i suoi quesiti

“Perchè mi devi delle scuse!” esclama e io faccio mente locale... Eh già, mi costa ammetterlo ma stavolta ha ragione, devo scusarmi... Non ho ascoltato ciò che doveva dirmi, anzi l'ho ignorato completamente per buttarmi al collo di Nicholas... Ok Kim non è difficile,devi semplicemente pronunciare la parola scusa

“E perchè mi dovrei scusarmi?” dico invece, andando contro i miei stessi pensieri “Non sono io quella che non vuole ascoltare.”

“No è vero.” mi dice annuendo con il capo e lasciandomi sorpresa “Tu sei semplicemente quella che abbandona le conversazioni e ignora la presenza di qualcuno per buttarsi fra le braccia di altri.” dice cancellandosi dal viso quell'espressione sarcastica per lasciare il posto ad una seria e perforante

“È per questo che è tutta la mattina che non ti fai vedere? Che mi stai evitando? Perchè stavo salutando un vecchio amico?” gli chiedo dura allontanandomi per guardarlo bene negli occhi

“Sì Kimberly. Non è una cosa piacevole essere mollati così come cretini.” dice fronteggiandomi e allora mi arrendo

“Mi dispiace.” mormoro sconfitta, ha ragione, ha ragione su tutto... non dovevo comportarmi così. Robert mi fissa allibito, probabilmente si era già preparato a litigare ferocemente.

“Come scusa?”

“Hai sentito bene, mi dispiace, mi dispiace terribilmente, non dovevo lasciarti solo. Sono una ragazzina, stavolta puoi dirlo... me lo merito.” .

“No che non lei sei.” alla sua frase sono io a guardarlo esterrefatta “Una ragazzina non avrebbe mai ammesso le sue colpe e non si sarebbe scusata come hai fatto tu adesso Kim.” mi dice facendomi il suo sorriso sghembo che mi fa sciogliere

“Grazie Robert.” riesco solo a soffiare

“Mi togli una curiosità?”

“Certo.”

“Chi è questo Nick?”

“È... è un vecchio amico... un amico d'infanzia.”

“Uh capisco...beh allora è tutto risolto. Ora vai a pranzo, ci vediamo in giro per scuola.... e domani ricordati che c'è la lezione di piano.” mi dice sembrando più sollevato dopo la mia risposta

“Certo. Ciao Rob.” lo saluto con un sorriso rientrando a scuola.


*

“Kim mi spieghi per quale dannato motivo Nick è qui?” mi chiede Meg furiosa portandomi di peso in un angolino lontano al termine della lezione di filosofia

“È tornato per far fare delle visite alla madre che sta poco bene.” dico con un sospiro... Era inevitabile che lo vedesse, quel cretino proprio due ore fa, subito dopo pranzo, è venuto a scuola e tutta la scuola l'ha riconosciuto.

“Oh... Niente di grave vero?” mi chiede preoccupata

“Non sembrerebbe, solo semplici visite.” le rispondo con quello che Nick ha detto a me ieri

“Meno male... Comunque non mi è piaciuta la confidenza che aveva con te... sembrava come se per lui non fosse successo nulla, e lo stesso per te. Il tuo sguardo non mi è piaciuto per niente.” mi dice scocciata

“Non è...”

“Non provare a finire la frase, idiota, perchè sai che ho ragione... Maledizione ma possibile che tu ti sia dimenticata come stavi quando se ne è andato? Vuoi rivivere quei momenti?”

“No affatto. E so come come stavo, non credo di poterlo dimenticare... Ma ora siamo amici Meg, nulla di più... Mi ha visto crescere mi sembra normale...”

“No, non può essere normale! È il tuo ex!”

“Lo ricordavo sai” le rispondo sarcastica

“Kim ti pre...”

“Ah e così il bell'imbusto è il tuo ex eh? Ma che bello! È tornato per riconquistarti bonsai?” sentiamo dire da una voce e entrambe ci voltiamo, mi si rallentano i battiti del cuore nel vedere Rob che mi fissa con espressione sprezzante, così cerco di rispondere

“No Rob non è...”

“Lascia stare, non me ne frega nulla. Ci si vede.” mi gelo nel sentire la sua risposta fredda e nel vederlo andare via... Ma cosa speravo? A lui di me non importa...


*

“Ok ora è troppo! Cosa diavolo ci faceva Nicholas fuori scuola?” mi chiede Meg sbuffando e lasciandosi cadere sulla panchina grigia della piazzetta dove solitamente ci riuniamo il pomeriggio.

“È impossibile...” mormoro incredula “Lo odi ancora?”. Il suo sguardo eloquente mi dà la risposta che cerco; sì, lo odia ancora e anche molto, ma molto profondamente “Perchè? Chiedo semplicemente.

Megan ispira, come fa di solito quando deve prepararsi le parole per un lungo discorso “Perchè come vicino di casa è decisamente odioso! Perchè mi ha traumatizzato seriamente mettendomi tutti quegli esserini viscidi nella cassetta delle lettere...”

“Erano lucertole.” puntualizzo interrompendola e lei sventola una mano in aria, seccata dall'interruzione.

“È uguale. Comunque, cosa stavo per dire?”

“Elencavi i motivi del tuo odio verso Nick.” le rispondo pigra, togliendomi le cuffie dell'Ipod che le ho sequestrato a lezione.

“Giusto! Dicevo, metteva la musica alta ogni santissima domenica già alle otto di mattina, mi ha rovinato il mio primo vero appuntamento con Josh ficcandomi la lingua in gola, facendo una sceneggiata in cui sosteneva di essere il mio ragazzo e che io continuavo a tradirlo imperterrita facendo poi fuggire quel povero malcapitato che non mi ha mai più rivolto parola!”. Rido di gusto, questa storia l'avevo quasi dimenticata. Josh è stato il suo primo amore, il più bel ragazzo del quartiere che dopo anni e anni si era deciso a chiederle di uscire e quando la notizia era giunta alle orecchie di Nicholas non aveva esitato un secondo per mandarle tutto all'aria.

“E cosa ancora più importante...” continua ricatturando la mia attenzione “Mi ha rubato la mia migliore amica per tre lunghi anni.”. Lo dice con espressione seria e tono solenne che fa tornare seria anche me, è vero, già all'epoca dimostrai di non essere una buona amica e questo ferisce entrambe....

“Dio come sei melodrammatica!” nonostante i pensieri tristi, cerco di riportare la conversazione sui toni allegri “Non ti ho mai lasciata sola!”

“Odio condividerti ecco!” sbotta lasciandomi sorpresa e ancora di più nel vedere le sue gote arrossire leggermente... Oh ma che tenera! Come posso meritare un'amica simile? “E poi non eri di certo tu quella che assisteva alle mille moine con quell'essere infimo.”. Ecco come non detto, ma quale tenera, è solo un lupo travestito da nonna!

“Ma quali moine? Sai che non sono quel tipo di ragazza... Danno fastidio a me per prima e quindi non le faccio.” mi difendo ma lei sventola di nuovo la mano con nonchalance

“E tutte le nostre uscite rimandate perchè bastava una sua chiamata a farti cambiare idea? Ti ricordi di quella volta che stavo male e tu non sei venuta a casa mia per stare con lui?” mi dice con tono accusatorio

“Melodrammatica.” ripeto nuovamente “Quel giorno avevi semplicemente un mal di testa e io non sono venuta perchè ero con mia madre dal dottore e non con lui.” le spiego forse per la milionesima volta

“Aaah ma stai zitta! Lo vedi? Lo difendi ancora! Ma cosa parlo a fare con te, è ovvio che sei ancora affascinata dai suoi occhioni azzurri, dal suo fisicaccio asciutto...”

“Come prego?” chiedo interrompendola di botto “Come fai a sapere del suo... di questo?”.

Ridacchia nervosamente come colta in flagrante “Fisico? Chi ha parlato di fisico?” le lancio un'occhiataccia che la costringe a parlare “Ho sempre amato la mia finestra, dà, anzi dava, sul suo bagno... Ma anche odiato quella maledetta piantina che mandava in fumo i miei sogni di gloria.”

“Ah ma brava! Ma come lo odi tanto, però lo spiavi?!”le dico fingendomi indignata e facendola arrossire e stavolta vistosamente.. Non resisto, vederle fare quella faccia mi fa morire, le scoppio a ridere in faccia e lei dopo qualche secondo si unisce a me.

“Kim cosa hai provato a rivederlo?” mi chiede tornando seria e io ci penso su, beh sorpresa potrei rispondere, tutto mi sarei aspettata tranne che rivederlo, felicità, nel sentire le sue braccia di nuovo attorno al mio corpo, confusione...

“Ehi è così difficile rispondere?” mi riscuote dai miei pensieri e riconosco l'espressione che ha sul viso, è la stessa che aveva nei giorni in cui la nostra storia era finita così capisco che si sta spaventando

“No Meg non è difficile rispondere, è stato strano, come credo che sia normale, dopo tutto questo tempo...”

“Ne... ne sei sicura?” il suo sguardo è indagatore

“Sì Megan, mai stata più sicura in vita mia. Tranquilla, non mi succederà nulla... quello a cui stai pensando, è storia vecchia.” dico decisa e finalmente sembra convincersi

“Ok ti credo. E... Robert?” al suono del suo nome mi rabbuio, ho evitato di pensarci per tutto il pomeriggio, alle sue parole, al suo tono, al suo andarsene via, ma è bastato pronunciare il suo nome che i ricordi tornano a galla

“Niente.” dico spenta

“Ma come...?”

“Hai sentito anche tu quello che mi ha detto e il modo in cui me l'ha detto... Non gli interesso Meg, semplicemente questo ed è inutile pensarci troppo.” dico fingendomi forte

“Menti.” mi dice seria sorprendendomi “E non fare quello sguardo sorpreso, ci conosciamo da una vita, non puoi mentirmi.”

“Megan ti prego...” non so esattamente per cosa la pregassi ma non volevo continuare a parlare

“Kim sei innamorata di lui, lo sappiamo entrambe, te lo si legge negli occhi e anche lui...”

“Anche lui cosa? Anche a lui interesso? Ma non scherzare Megan, eri accanto a ma prima, hai sentito tutto, non gliene frega niente di me, quindi finiamola qui... ti prego...” le dico con uno scatto di nervi che si esaurisce sull'ultima parte del mio discorso. Lei abbassa gli occhi mortificata e poi, dopo qualche secondo, li rialza e sono sereni

"Hai ragione, per oggi basta discorsi seri, mi gira la testa dopo. Ora andiamo a prendere un gelato che mi è venuta fame.” e prendendomi a braccetto andiamo nella gelateria più vicina, insieme come sempre...insieme alla mia migliore amica...


*

Sono pronta per andare a scuola e stranamente sono in anticipo di dieci minuti. Sarà che stanotte non ho chiuso occhio, sono stata per tre ore al telefono con Nicholas, che mi stava raccontando delle prime visite della madre, mi ha raccontato la sua vita in questi mesi che non ci siamo visti e ha preteso da me lo stesso, ma ho evitato di approfondire la conversazione su Robert, limitandomi a dire che è un attore e attualmente è il mio insegnante di piano, e poi dopo aver chiuso la telefonata con lui mi sono girata e rigirata nel letto ripensando alle parole che Rob mi ha rivolto e sopratutto al suo sguardo così gelido da farmi ancora tremare.
Prendo le chiavi della macchina e arrivo ad essa come un'automa. Mi ridesto però quando ci trovo Nicholas poggiato; le mani all'interno delle tasche dei jeans sbiaditi, i capelli spettinati ad arte e il viso rilassato rivolto verso di me.

“E tu? Che ci fai qui a quest'ora? Non dovresti essere a dormire fino a mezzogiorno come sempre?”. Alza il mento con fare presuntuoso

“Sono pieno di energie io! A differenza di qualcuno che le spreca seduta in banco insieme ad una piattola ambulante.”

“Megan non è una piattola.” gli dico petulante alzando gli occhi al cielo

“Avere un rapporto civile con lei non implica il dover parlarne bene in sua assenza.” dichiara serio afferrando con un gesto veloce le chiavi che avevo tra le mani.

“Ehi!”

“Ti va di fare un giretto come hai vecchi tempi?” mi chiede con un sorriso

“No Nick, devo andare a scuola.” devo vedere Robert e scusarmi, per la seconda volta, con lui, continuo mentalmente

“Oh ma come sei studiosa!... Neanche se ti porto al Mac vieni?” mi chiedo aprendo, grazie al telecomandino, la macchina

“Sono le nove Nick.” gli dico cercando di riprendere le chiavi che lui tiene in alto impedendomi, colpa di questi maledetti centosessantacinque centimetri, di prenderle

“Allora ti porto a fare colazione!” mi dice con un sorrisino strafottente

“Devo andare a scuola, ti è così difficile da capire scemo?”

“Da quando hai così voglia di andarci?” da quando devo chiarire con la persona che amo, da quando so di aver sbagliato...rispondo sempre mentalmente, purtroppo però conosco Nicholas e so che non accetterà un no per risposta, quindi metto da parte i miei problemi, rinviandoli al pomeriggio, in cui avremo la nostra lezione di pianoforte e faccio il giro della macchina

“Ok hai vinto, andiamo... e guida tu.” gli dico con un sospiro stanco accomodandomi sul sedile del passeggero. Dopo qualche secondo anche lui entra in macchina e mi guarda stralunato

“Sei ubriaca Kim? Guarda che a me puoi dirlo!” sorrido della sua reazione, no Nick non sono ubriaca...

“No tranquillo, ti dimostro solo quanto mi sei mancato.”

Fa un sorriso ampio, sembra il quadro della felicità “Oh ma allora non ti sei dimenticata di me!”

“Non si dimentica nessuno Nick, mi sono solo abituata a non averti accanto a me...”

“Dovevamo dare un taglio netto alla nostra relazione, eravamo d'accordo.” mormora girando la chiave e abbassando la leva del freno. Dopo qualche attimo il motore ruggisce “E poi” continua “non eravamo più come prima.”. Poggio la fronte sul finestrino e per un attimo rivivo gli ultimi momenti della nostra storia, era lui ad essere cambiato... ma non rispondo, è inutile rivangare il passato

“Dove mi porti?” gli chiedo cambiando discorso

“Dove vuoi tu.” da Robert la mia mente risponde immediatamente e mi do un pugno mentale, devo smetterla di pensare a lui! “Per me è indifferente.” gli dico

“Che cosa ti preoccupa?” mi chiede dopo avermi guardato attentamente

“Assolutamente nulla.” gli rispondo atona scrollando le spalle

“Sì certo, e mio nonno è il Presidente...Oh... Oh.” esclama poi dopo avermi guardato di nuovo

“Che c'è?”

“Hai quella faccia.”

“Quale faccia?”

“Chi è lui?”

“Lui?”chiedo sorpresa, possibile che tutti mi conoscano meglio di me?

“Il tipo che ti fa stare così. Andiamo Kimberly, solo un cieco non si accorgerebbe che sei innamorata!” mi dice poi ovvio e così gli racconto. Sono stanca, oggi non sono la Kim di sempre e così passiamo la mattinata al nostro parco con io che gli parlo del mio incontro non Robert e del mio innamorarmi quasi senza accorgermene. Nicholas non mi interrompe, ascolta tutto senza commentare e alla fine del mio racconto mi sento meglio, svuotata di tutte le mie paure e incertezze...

“Wow...“” esclama solo

“Eh già...” sento il cellulare vibrare e lo estraggo accorgendomi di avere dieci chiamata senza risposta e cinque messaggi... tutti di Megan che anche ora mi sta chiamando

Pron...
“Ma dove diavolo sei?”

“Ehm in giro perchè?”

“Come perchè? Sei sparita da questa mattina! Non sei venuta neanche a scuola, ho chiamato ora tua madre visto che al telefonino non rispondevi, ma mi ha detto che neanche lei ti ha visto a pranzo, mi stavo preoccupando!” urla quasi isterica mentre io ripenso alle sue parole... neanche lei ti ha visto a pranzo

“Scusa Megan, ma che ore sono?” ho un brutto presentimento

“Le cinque.” presentimento confermato. Merda Robert!...

*******************************************

Tadaaaaaannnnn!!!!
Finalmente siamo tornateeee!!! certo ci abbiamo messo un mese ma eccoci, il capitolo è riuscito a uscireee!
Vorrei dirvi tante cose, ma proprio non ce la faccio....due cose solo ci tengo a dire

GRAZIE AI 10 ANGELI CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CHAP E GRAZIE A TE ANGY, CHE GRAZIE ALLA TUA IDEA CI HAI DATO LA FORZA PER ANDARE AVANTI....E ANCHE SE TU NON LO SAI....CI HAI DATO ISPIRAZIONE PER I PROSSIMI CAPITOLI....GRAZIE ANCOTA

Non riesco a rispondere alle recensioni, ma giuro che lo farò la prossima settimana...sì avete letto bene, riprenderemo a postare regolamente e nn spariremo ancora così a lungo.... spero che ci siate ancora a seguirci. un bacio Scrittrice e Ryry_

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Capitolo 11
*** 11 ***


11

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Corro come una disperata, affannata, ansiosa di percorrere quei pochi metri che mi separano dall'entrata della scuola.
Stavolta ho superato ogni limite, aspettavo con ansia il momento di poter chiarire con lui e invece quando ho potuto me lo sono fatto scappare... Ma come diavolo ho potuto essere così idiota? In questi ultimi giorni è l'appellativo che più mi descrive...
Oh ma insomma! Ho controllato tutto il giorno l'orologio e proprio nel momento più importante l'ho ignorato?! È da record!
Ogni passo che percorro è accompagnato dal suo nome nella mia testa... Robert, Robert, Robert... Ormai ci sono, sono davanti alle porte della scuola ed effettivamente non so neanche io cosa trovarci, so solo che dopo aver chiuso il telefono in faccia a Meg ho cominciato ad inveire contro Nick e la sua stupida idea di marinare, ho sbraitato e urlato parole senza senso, l'ho costretto a portarmi qui e pregato di correre il più possibile. Per tutto il viaggio mi sono insultata e ho pensato a lui, lui che era già arrabbiato, lui che mi stava aspettando, lui che nonostante i mille impegni mi concedeva il suo tempo, lui che è riuscito a farmi innamorare e finalmente lo ammetto senza vergogna. Quando Nicholas ha inchiodato davanti al cancello sono scesa letteralmente al volo e ho cominciato a correre... Forse la mia speranza è quella di trovarlo ancora qui, nonostante siano passate due ore e mezzo dall'ora della nostra lezione, ma so per certo che la mia è una speranza vana, ho imparato a conoscerlo e visto il modo in cui se ne è andato ieri credo che cinque minuti dopo l'orario prestabilito se ne sia andato e questa volta farmi perdonare sarà veramente difficile...
Mi fermo un attimo per riprendere fiato e poi entro all'interno della scuola, quasi inciampo nei miei stessi piedi quando attraverso il corridoio, ma purtroppo non riesco nemmeno ad arrivare al teatro, perchè a metà strada incontro il custode, il signor Cox, che mi rivolge un'occhiataccia:

“Ragazzina non c'è nessuno qui. I corsi sono finita da ore ormai.” tuona con la sua possente voce mentre viene verso di me facendo tintinnare le chiavi attaccate alla cinta, con un sospiro amareggiato faccio l'unica cosa che mi è possibile, ripercorro a ritroso il corridoio.
Uscita da scuola ho l'umore a terra, l'adrenalina che mi ha portato fino a qui mi ha abbandonato, così sconsolata faccio il giro della scuola per andarmi a sedere nelle panchine del cortile. Girato l'angolo per poco non rischio l'infarto, addossato al muro accanto alla porta della palestra c'è lui, con l'espressione più scura che gli abbia mai visto in volto, intento a rigirarsi una sigaretta tra le dita.

“Rob io...” cerco subito di parlare ma un suo gesto secco della mano mi fa zittire

“Taci Kimberly, taci.” il suo tono mi fa gelare, mai, e ripeto mai, in tutte le discussioni che abbiamo avuto, lo ha usato con me

“Ma io...”

“Per favore sta zitta, in questo momento sono così incazzato che potrei non rispondere di me se continui.” le sue parole, anche se ha tutte le ragioni del mondo, mi fanno sbarrare gli occhi. Non conosco questo suo lato e mi si apre una voragine nel petto al pensiero che sono io e il mio stupido comportamento a farlo parlare così.

“Mi dispiace...”

Ti dispiace?” mi fa eco lui con un sorriso sarcastico che però non arriva a contagiargli gli occhi “Anche a me sai? Mi dispiace che sto qui da due ore e mezza ad aspettare una ragazzina che non si sa che fine abbia fatto, mi dispiace che sto perdendo del tempo con una ragazzina che se ne frega del suo compito di musica, mi dispiace che la ragazza che io credevo diversa in realtà sia proprio una ragazzina.” esclama cattivo fissandomi rabbioso.

“Ehi calma ok? Ho sbagliato è vero, me ne dispiaccio, sono mortificata, mi dispiace per aver dimenticato la nostra lezione, ma tu non esagerare!” esclamo punta sul viso, sto male è vero, ma in fondo non può parlarmi così.

“Ma come fai a dire che sei mortificata eh? In un giorno e mezzo ti sarai scusata quattro volte, evento a sé raro visto che sei la grande Kimberly Harris, e subito dopo ti comporti sempre peggio! Sei una ragazzina Kimberly, una stupida ragazzina che quando si stufa di giocare lascia stare tutto.”

“Robert ti ho già detto di non esagerare. Io non sono una ragazzina.” sibilo furiosa andandogli faccia a faccia.

“Ah no? E tu come ti definiresti?” mi sfida e purtroppo non trovo le parole per rispondere.

“Lo vedi? Ho...”

“Scusami. Ho sbagliato, anzi ho esagerato. Mi dispiace, davvero... ma posso spiegarti... ho avuto un contrattempo.” gli dico interrompendolo e cerco di mostrargli quanto sia pentita.

“Un contrattempo eh?” mi fa eco e io annuisco. “E che razza di contrattempo hai avuto visto che ti ha costretto anche a non presentarti a lezione questa mattina?” mi chiede poi, mimando le virgolette sulla parola contrattempo e facendomi spalancare la bocca in una muta espressione di stupore.

“E tu come lo sai?”

“Megan è venuta da me chiedendomi se ti avevo vista nell'ora di pausa, visto che al cellulare non rispondevi.”

“Oh...”

“Devo dire che quello che fai non sono affari miei, ma lo diventano quando non ci si presenta ad una cosa programmata e mi si fanno aspettare più di due ore.”

“Robert..”

“Oggi sei solo capace di dire il mio nome. Mi dispiace Kimberly ma questa volte le scuse non ti serviranno a molto, sono stanco di te e dei tuoi giochi. Da oggi considera cancellate le nostre lezioni.” mi dice duro e inflessibile scostandosi dal muro e allontanandosi. Rimango due secondi immobile per metabolizzare le sue parole, poi come mosso da volontà propria il mio corpo si getta al suo inseguimento e la mia voce emette un'unica parola “Aspetta!”. Sono riuscita a fermarlo per un braccio ma lui non si volta. “Non puoi farlo Robert, non puoi abbandonarmi così... Manca poco all'esibizione e le nostre ultime lezioni sono quelle più importanti. Ho sbagliato e mi farò flagellare per questo se vuoi, camminerò sui carboni ardenti, striscerò nell'olio bollente per dimostrarti quanto io pentita e dispiaciuta sia ma... per favore... concedimi qualche altra lezione...” parlo di getto mandando all'aria il mio fottuto orgoglio per una volta.

“Se per te sono così importanti queste lezioni, perchè oggi non sei venuta?” mi chiede invece lui voltandosi a guardarmi

“Beh ecco... ero... ero con Nicholas e non mi sono accorta dell'ora.” dico sincera e mi sembra di vederlo indurire la mascella al nome del mio ex, sicuramente sarà stata un'impressione...

“Ah ecco... L'amore prima di tutto vero?” commenta sarcastico

“Non è amore, non più. Siamo stati insieme tre anni ma ormai non c'è più niente tra di noi.” non so perchè ma sento il bisogno di fargli capire che sono libera. Lui mi guarda attentamente per qualche secondo e al suo esame le guance mi si arrossano lievemente e il cuore accelera, mi sento nuda, i suoi occhi così meravigliosamente verde/azzurri sembrano leggermi l'anima, poi emette un lungo sospiro e i suoi occhi sembrano tornare più chiari... la tempesta è dunque passata?

“Domani. Alle quattro in teatro. Presentati o altrimenti questa è l'ultima conversazione che avremo Kimberly.” mi dice e dentro di me gioisco per la pace finalmente fatta, poi guardo di sfuggita l'orologio e un'idea malsana si fa largo nella mia mente...

“Perchè rimandare a domani ciò che si può fare oggi?” chiedo infatti e lui sbarra gli occhi

“Cosa?”

“Rob abbiamo circa cinque minuti prima che il signor Cox chiuda la porta principale della scuola, se ci sbrighiamo riusciamo ad arrivare in teatro e a fare la nostra lezione!” spiego e lui dopo un attimo di smarrimento annuisce, buttando il mozzicone della sigaretta a terra e dirigendosi a passo svelto all'entrata, io lo seguo sorridendo tra me e me per l'idea geniale.

*

“Devi fare silenzio Robert!” lo rimprovero entrando di soppiatto in teatro che il custode fortunatamente non ha ancora chiuso a chiave. Gli è così difficile fare il meno rumore possibile? Sembra un ippopotamo cieco...

“Sto già facendo silenzio Kim. Posso almeno respirare?” si lamenta con un sussurro.

“Se proprio non puoi farne a meno.” sentenzio facendogli cenno di entrare dopo aver controllato che nessuno sia nei paraggi. Obbedisce velocemente chiudendosi la porta alle spalle senza far rumore.

“Ma se noi suoniamo, non ci sentirà ugualmente Cox?” domanda confuso avvicinandosi al palco dove regna incontrastato il nostro fedele pianoforte.

“Mi stupisco di te Pattinson! Mai sentito parlare di pareti insonorizzate?” gli rispondo alzando gli occhi al cielo.

Ah” fa con l'espressione della serie era-ovvio-che-razza-di-idiota-sono. Sorrido tra me e me, quell'espressione gli dona parecchio.

*************************************************

Ma ciauuuu ragazzeeeee!!!
Eccoci qui con l'11esimo (O.o wow già a 11 siamo? miracoloooo!!!) capitolo di questa nostra storia e come sempre speriamo che vi piaccia! ^///^
Ringraziamo come sempre chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e in quelle da ricordare...
E ora, finalmente torniamo a rispondere alle vostre recensioni, che come sempre ci fanno gongolare *-*

Enris: Ciaooo!! Eh sì, hai detto bene, finalmente siamo tornate, anche se non riusciamo ad essere puntuallissime.
La tua recensione mi (sono scrittrice xD) è piaciuta, sono contenta di aver ottenuto questa reazione, era quello che volevo, però poverino, Nick non è come lo credi, più in là (non troppo in là a dire il vero) capirai che è totalmente diverso... e Kim sì è vero lo ha assecondato troppo, ma che ci vuoi fare, in fondo è stato il suo ragazzo per tre anni e ritrovarselo davanti l'ha confusa un po'... Cmq devo correggerti... Lei sa di essere innamorata di Robert, lo ha ammesso da tempo.
Grazie della recensione, spero di sentirti ancora sciauuu ^^

SweetCherry: Jessyyyyy!!! *-*
Ma ciauuu!!!!
O.o Ma dai?! Anche a te sta antipatico Nick? O.o
Ma è così coccolosooooo *-* (sono di parte??)
Ok torno in me, felicissima della tua recensione e da come hai potuto leggere sì, Rob era veramente arrabbiato con Kim e di nuovo sì, è geloso, ma lei è tonta a prescindere u.u
Ops credo di aver detto troppo, ti saluto e spero di ritrovarti nel prossimo capitolo ^^
Sciauu Jessy grazie ancora per i complimenti *-*

_Miss_: Pinaaaa!!!!
Oooh finalmente qualcuna a cui sta simpatico il mio Nick *-* ti adoroooooo!!!
No ok cerco di essere seria, anche a me mancava il rapporto tra le due, perchè ho voluto far capire che oltre l'amore, anzi addirittura prima di esso, c'è sempre l'amicizia, senza un'amica accanto saremo perse... Il ragazzo c'è o non c'è può essere uguale, ma senza l'amicizia non vai da nessuna parte (mia opinione se qualcuno non condivide non mi linci ^^).
A presto cara ^^

ginevrapotter: Robyyy!!!
È sì credi bene, se ne vedranno delle belle, ma come sempre non posso anticipare nulla. 
Un bacione caraaa ^^

Saretta__Trilly__: Ciaooo! Finalmente ho l'onore di risponderti a dovere!
Siamo ultra mega felici che la storia ti piaccia *-*
E gongolo al fatto che adori Megan, perchè diciamocelo, senza di lei la storia non sarebbe la stessa u.u
Su Nick non posso risponderti, giudicherai te stessa fra poco... e su Rob... beh ti ho risposto con questo capitolo xD
Al prossimo chap, un baciooo ^^

MissFify: Ciaooo!!! Ti ho fatto aspettare un po' ma eccolo, il capitolo è arrivato!
Sono curiosa di sapere che ne pensi, un bacio a presto! ^^

Angyr88: Angyyyy *-*
Non sminuirti! Il merito è anche tuo se lo scorso chap è uscito u.u (nn obiettare perchè ho ragione io U.u)
Hai detto bene, abbiamo preso una piega interessante e io sono curiosa di sapere che ne pensi di questo chap e magari cosa ti aspetti tu xD
Un bacione grande sciauuuu *-*

cris91: Ehi ciaooooo!!!
Eh sì stavolta Rob era veramente furioso, però dai che Kim si è fatta perdonare ^^
Uffi però, anche tu odi Nick?! :( Ma non è colpa sua se Kim ha un caratteraccio e con Rob ci litiga u.u (difenderò Nicholas fino alla morte u.u)
Sono curiosa di sapere cosa pensi di questo chap, alla prossimaaaaa ^^

BabyVery: Ehilà ciao! ^^
Mi dispiace, ma come hai letto la tua speranza è stata vana, purtroppo se l'è presa (avrei fatto lo stesso io al suo posto u.u)
Grazie del complimento, alla prossimaaaa ^^

Ryry_: Moreeeee! *-*
Eccomi tornata a rispondere alle tue sciocche recensioni -.-
Gli asterischi stavolta li ho messi (uno in verità xD) e il blend c'è, quindi non mi puoi seccare U.u
Aaaah non vedo l'ora di postare il prossimo capitolo e tu sia bene il perchèèèèè *-* muahahahhahhhahahah *risata malvagia*
Ti amooooo sociaaaaaa!!! <3

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Capitolo 12
*** 12 ***


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“Magnifico.” borbotta dando un pugno alla porta

“Che succede?” gli chiedo stralunata

Siamo chiusi dentro.” sospira mettendosi le mani in tasca e andandosi a sedere su una delle tante poltrone rosse. Che significa chiusi dentro? Non possiamo esserlo! Mi rifiuto di credere ad una cosa simile!

“È impossibile.” sussurro come a volermene auto convincere “Quel vecchio testardo di Cox non è neanche passato a controllare se ci fosse ancora qualcuno! Non può aver chiuso così!” esclamo avventandomi sulla porta spingendola, tirandola, prendendola a calci, a pugni e a spallate procurandomi solamente un dolore lancinante.

“È inutile rassegnati. A meno che tu non sia la cugina nascosta di Hulk dotata di forza inumana, quella porta non si aprirà fino a domani.” dice con tono saccente

“E cosa facciamo fino ad allora?” chiedo terrorizzata dalla sua risposta

“Semplice, dormiamo qua.” risponde lui tranquillo alzando le spalle

“Cosa? Ma no! Non è possibile!” urlo scaraventandomi nuovamente sulla maledetta porta e prendendola a pugni, sperando forse che l'anima di Cox la apra

“Kim rassegnati, è inutile! E soprattutto calmati! Che ti prende?” mi chiede lui avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla, mi ritraggo istintivamente al contatto come se fossi scottata... Dovrei passare tutta la notte con lui? Oh mio Dio questo è un'attentato al mio povero cuore che già fa gli straordinari quando lo vedo anche solo di sfuggita...

“Niente Rob.” borbotto

“Sì certo, e io sono un lottatore di sumo... Allora, potrei sapere di cosa hai paura?” mi chiede gentilmente. Di non riuscire a controllarmi, di saltarti addosso, di aggredirti e mostrarmi come quelle oche della scuola vorrei rispondergli, ma riesco a trattenermi e scuoto semplicemente la testa

“Di nulla, solo che è tardi e i miei saranno in pensiero...” mormoro abbassando di poco lo sguardo. Dopo avermi guardato per un lungo momento lo vedo tirare fuori dai jeans il telefono e dopo aver guardato un secondo il display, me lo porge gentilmente.

“Sei fortunata qui c'è campo. Chiamali e di loro di non preoccuparsi, stanotte dormirai da Megan.”

“Posso anche chiedergli di venirci a tirare fuori.” gli rispondo e mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima.

“Non ti conviene farlo.”

“Perchè?”

“Ragione. È sera inoltrata e noi due siamo all'interno della scuola. L'orario di chiusura è passato da un bel pezzo e noi abbiamo infranto le regole.” mi spiega con logica e mi trovo ad annuire. Ok chiamerò i miei e poi Megan per spiegarle la situazione, anche se già so che non mi darà il tempo materiale perchè sarà tutta presa nel fare urletti di gioia e nell'incitarmi a provarci con lui. Prendo il cellulare che ancora mi porge e compongo il numero ma, neanche il tempo di avviare la chiamata che qualcosa vibra nelle mie tasche. Estraggo il mio i-phone bianco leggendo così il display che continua a lampeggiare.

“Chi è?” domanda curioso lui sporgendosi in avanti per guardare. Non gli rispondo, accetto semplicemente la chiamata e mi porto il cellulare all'orecchio... che vuole Nicholas a quest'ora?

“Pronto?”

“Ehi piccola ciao.”

“Ciao a te, che succede Nick?” non so se è una mia impressione ma l'espressione di Rob si rabbuia appena pronuncio il suo nome...

“Niente, cioè a me no niente, volevo sapere come è andata a te. Oggi pomeriggio sei scappata e non abbiamo avuto modo di finire la conversazione.”

“Oh...” che carino, si sta preoccupando per me “Beh non saprei spiegarti Nick e poi ora non è il momento...”

“Dove sei? Se vuoi passo da te e mi racconti tutto...”

“No!” esclamo urlando e stupendo entrambi gli uomini

“Ok come vuoi...” farfuglia

“Scusami è solo che non sono a casa e...”

“E dove sei?” mi chiede curioso

“Beh... sono con Megan...”

“Ah sì? Strano l'ho appena vista uscire con la sorella.” mi risponde sarcastico e io ho come l'impressione di trovarmi nella merda... Non posso continuare la conversazione, conosco Nick e so che se gli dicessi che sono da sola con Rob, si comporterebbe peggio di Meg

“Ehi Kim che succede? Perchè non vuoi dirmi dove sei? Non è che stai per fare qualche sciocchezza? Oggi pomeriggio eri così sconvolta...”

“Eh? Oh no ma che ti salta in mente? È solo che è un po' lungo da spiegare e ora non posso... cerca di capirmi...”

“Mmmh va bene, ok. Qualsiasi cosa tu stia facendo continuala pure. Ci sentiamo domani.”

“Certo, grazie Nick.” gli rispondo con un sorriso grato anche se lui non può vederlo

“Di nulla piccola, buonanotte.”

“'Notte anche a te, un bacio.” e finalmente riattacco. Guardo Rob e la sua espressione è imperscrutabile

“Io... ecco... scusa...” non so perchè lo faccio, ma sento il bisogno di scusarmi.

“E di cosa? Non devi scusarti con me, semmai dovresti farlo con lui, visto che passerai la notte con un altro.” mi risponde acido

“Non devo scusarmi di nulla con lui perchè non succederà nulla.” affermo risentita e un lampo di collera gli attraversa gli occhi

“Ovvio che non succederà nulla! Non è mia intenzione divertirmi con una ragazzina bugiarda.”

Ragazzina bugiarda? E di grazia cosa avrei fatto per meritarmi questo appellativo?” gli chiedo arrabbiata e ferita per le sue parole

“Beh tanto per cominciare hai mentito al tuo ragazzo...”

“Ancora con questa storia? Ti ho già detto che Nicholas non è il mio ragazzo, lo è stato un tempo, ma ora è solo un amico!”gli urlo in faccia risentita e lui si zittisce

“Vabbè non mi interessa, affari vostri. Chiama i tuoi che forse è meglio.” mi dice dandomi le spalle e tornando al pianoforte. Lo guardo e gli occhi mi pizzicano, il suo rifiuto, così secco e netto mi ha ferito profondamente... come del resto ferisce ogni amore non ricambiato. Afferro il mio cellulare e compongo il numero dei mia madre, preparandomi alle mille bugie e all'interrogatorio a cui mi sottoporrà Meg fra poco...


*


“Ehi Rob?” lo chiamo quando ho finalmente attaccato il telefono con Megan

“Dimmi.” mi risponde secco mentre strimpella qualche nota

“Scusami. Scusa per tutto, hai ragione a volte a chiamarmi ragazzina. Ho esagerato prima e sono stanca di litigare con te, sei stato così carino ad aspettarmi tutto quel tempo oggi pomeriggio e non ho diritto di urlarti contro tutte le volte.” gli dico sincera e lui smette di suonare

“Scusami anche tu Kim, la giornata è stata lunga e il rimanere chiusi dentro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho esagerato anche io e urlarti quelle cattiverie non è stato affatto carino da parte mia.” mi risponde voltandosi a guardarmi e regalandomi un sorriso dolce che mi fa battere più forte il cuore.

“Dai sciocca bambina, vieni qui. Abbiamo tanto di quel tempo che suonare qualcosa non può che farti bene.” mi invita poi e dire che mi precipito su quello sgabello sarebbe un eufemismo. Mi siedo all'istante e dopo aver guardato quegli occhi così belli e accesi che mi hanno fatto innamorare, comincio a suonare, la melodia esce da sé, è dolce, come quello che provo per lui, con qualche stoccata più forte, come le frequenti discussioni che abbiamo, lenta come il mio pensiero quando lo immagina... Sono così innamorata di lui da riconoscerlo anche in una semplice melodia...

“I miei complimenti pivella!” esclama quando smetto e io gli sorrido grata

“Ehi piano con le parole. Comunque che credevi? A me basta poco per imparare!” dico spavalda

“Lo vedo, se continui così presto le nostre lezioni finiranno, non hai bisogno di altre due settimane per finire la composizione!” esclama contento, ma io mi rabbuio. No! Non possiamo finire prima! Come farò a passare del tempo con lui dopo?

“Non esageriamo adesso... ho ancora bisogno del tuo aiuto Pattinson.” dico sicura e lui sorride.


*


“Posso farti una domanda?” mi chiedi dopo più di due di conversazione

“Devi ancora chiedermi qualcosa? Non mi conosci già abbastanza?” gli chiedo sarcastica

“A quanto pare no.”

“Ok avanti chiedi pure.”

“Beh ecco... Con quel tizio... Quel Nicholas... Qual'è la vostra storia?” mi chiede imbarazzato passandosi una mano fra i capelli e lasciandomi spiazzata... sono ridicola a sentirmi imbarazza all'idea di raccontare la mia storia d'amore passata al ragazzo che amo?

“Beh credo che sia la classica storia...”

“Ti va di raccontarmela?” mi chiede con espressione da cucciolo e non posso far altro che annuire.

“Beh Nicholas è il vicino di casa di Megan, lo conosciamo da quando abbiamo quattro anni.”. Robert annuisce e mi sorprendo di vederlo così interessato. “Cioè io e Meg avevamo quattro anni, lui invece ne aveva già otto. Mi ricordo che ci ritrovavamo tutti i giorni al parco a giocare, dopo aver fatto i compiti s'intende. Ed io mi ero presa proprio una cotta pazzesca per lui. Dicevo a tutti che lo avrei sposato.”

“Che bimba precoce!” sussurra stiracchiandosi

“Ma Nick non ha mai capito che gli correvo dietro. O almeno non a quei tempi... diciamo che ha cominciato a rendersene conto quando iniziammo il liceo, non mi ha mai detto da chi lo sapesse, ma ormai credo che sia stata Megan a spifferargli tutto, prima che litigassero logico.”

“Hanno litigato?” mi chiede incuriosito.

“Storia lunga. Ma il succo è che lui godeva nel mandare all'aria i suoi piani. Comunque, tornando a noi, io alla fine mi ero rassegnata, era da stupide credere di avere una chance con lui, ha sempre avuto ragazze più carine della sottoscritta. Però durante la festa dei miei sedici anni, proprio poco dopo aver scartato il suo regalo, lui mi baciò improvvisamente davanti a tutti.”. Arrossisco vistosamente al ricordo, accentuando ogni mi parola con gesti nervosi. Non posso credere di star raccontando a Rob il mio amore per Nick!

“Dapprima la cosa mi rese molto confusa, non avevo minimamente idea di cosa gli fosse saltato in testa, perciò non gli parlai ed evitai di frequentare i posti in cui di solito c'era lui. Poi, però, un giorno me lo ritrovai sotto casa; cominciai a blaterare frasi senza senso e a gesticolare... era una situazione davvero imbarazzante.”

“Stai gesticolando anche adesso.” mi dice sorridendo divertito “È un tuo marchio di fabbrica?”. Gli do un leggero spintone facendogli quasi perdere l'equilibrio.

“Oh Pattinson non interrompermi. Hai voluto la mia storia? Ora zitto e ascolta.” lo vedo alzare le braccia come a scusarsi e subito dopo mi invita a continuare. “Allora dicevo... M'interruppe dicendomi che ero cambiata e che mai si sarebbe aspettato di provare improvvisamente qualcosa per me... fino al giorno prima ero la marmocchia con i codini e poi improvvisamente ero diventata l'adolescente che gli faceva battere il cuore, si sentiva confuso e spiazzato da questo. Non poteva innamorarsi della ragazzina... E a questo proposito vorrei tanto capire perchè tutti mi considerate una ragazzina immatura.” gli chiedo sbuffando e lui scrolla le spalle

“Forse perchè sei una stupida ragazzina che non ha il minimo senso del dovere quando si tratta di frequentare le mie lezioni di piano?” chiede retorico. Mi acciglio, non so perchè ma ho l'impressione che questa storia me la rinfaccerà in eterno.

“Ah ah.” faccio davvero poco divertita “Meglio che proseguo. E niente constatazioni idiote!” lo avviso prima di riprendere “Logicamente a sentirlo parlare così la mia mascella per poco non cadde a terra, non sapevo cosa dirgli, mi sembrava assurdo che proprio lui, l'irraggiungibile Nicholas mi si stesse dichiarando, così lui fraintese il mio silenzio e scusandosi per la figuraccia se ne andò. Ovviamente non ci misi che cinque secondi per riprendermi e rincorrerlo. Gli dissi apertamente quello che provavo per lui e che essere anche solo un piccolo pensiero nella sua mente mi faceva sentire la ragazza più felice del mondo. Siamo stati assieme due anni. Poi lui decise di andare ad Harvard e la nostra storia cominciò a deteriorarsi, così, prima di distruggerci a vicenda in un rapporto a distanza per il quale nessuno dei due era pronto, di comune accordo decidemmo di rompere.”

“È stato difficile?” mi chiede serio

“Beh sì. La sua lontananza, abituata com'ero ad averlo sempre accanto, mi aveva reso il fantasma di me stessa, non avevo voglia di fare nulla, volevo stare solo in casa e piangere sul mio amore perduto. Più volte ho anche fatto saltare i nervi a Megan, ma da buona amica qual'è mi è sempre stata accanto e curato le ferite come solo un'amica può fare.”

“E lui?”

“Quando è partito abbiamo continuato a sentirci, sapevamo che non era giusto per entrambi, ma non riuscivamo a tagliare su due piedi la storia che ci aveva legato per tanto tempo. Poi però le chiamate, i messaggi, le lettere sono cominciate a diminuire fino a sparire del tutto, lasciando solo il ricordo di quello che eravamo stati.” gli spiego ripercorrendo con la mente tutti i ricordi che ho tirato fuori.

“Da quant'è che non lo vedevi?”

“Ti sembrerà assurdo ma... è dal giorno che è partito.”

“Cosa?”

“Sì. È per questo che ero così incredula quando l'ho visto.”

“E ora cosa hai intenzione di fare?”

“In che senso?”

“Beh lo hai amato molto, ora lui è di nuovo qui...”

“Oh... No è finita, ci siamo detti addio. Non sono il tipo da riprendere una cosa finita. Siamo amici, gli voglio un bene assurdo, potrei tagliarmi una gamba per lui se me lo chiedessero, ma è solo un amico. È il mio Megan al maschile.”

“Dici sul serio?” mi chiede con uno strano luccichio negli occhi.

“Mai stata più seria.” confermo e lui mi sorride sghembo.

“Ora tocca a me.” gli dico sedendomi più comodamente sugli scalini che portano al palchetto e lo vedo guardarmi stralunato. “Sono io a voler chiedere una cosa a te.” spiego.

“Mi pare di averti già detto tutto delle mie storie passate, che altro vorresti sapere?”

“Sì in effetti mi hai raccontato diverse cose sul tuo passato, ma la domanda riguarda il presente.”

“Non ti seguo...”

“Cosa mi stavi per dire l'altro giorno?” chiedo direttamente e lo vedo sbarrare gli occhi

“Co...

“Quando Nick ci ha interrotto tu mi stavi per dire qualcosa, cosa?”

“Oh... ah... Beh non era niente di importante, neanche lo ricordo più.” mi risponde distogliendo lo sguardo e passandosi la mano tra i capelli... Caro Rob ma pensi che io sia nata ieri? Si capisce da subito che sta mentendo quindi mettendo su la mia miglior faccia imperscrutabile lo sguardo e gli rispondo

“Beh si dia il caso che sia solo mezzanotte e che abbiamo all'incirca ancora sei ora prima che Cox venga ad aprire, quindi credo proprio che prima di allora ricorderai cosa devi dirmi.” lui mi guarda stupito e io fingo disinteresse, mi alzo dagli scalini e vado a recuperare la giacca che avevo lasciato sul pianoforte, mentre lui rimane fermo a fissare il parquet. Qualche secondo dopo cambia qualcosa, rialza lo sguardo e mi fa cenno di andarmi a sedere accanto a lui.

“Lo hai ricordato?” gli chiedo e dentro di me sento già crescere l'ansia, lui annuisce leggermente per poi guardarmi intensamente negli occhi. Il cuore sembra fermarsi improvvisamente, così senza preavviso mi perdo in quegli occhi assurdamente verde/azzurri e lo stomaco è in subbuglio, mi sembra che si stia capovolgendo... Non riesco neanche a ricordare come si respira e credo di aver un attacco di iperventilazione... Cerco di calmarmi, mando giù il groppo che mi si è formato in gola e provo a concentrarmi su qualcosa che non siano i suoi occhi.

“Ecco... Credo che forse ti spiazzerà ciò che sto per dirti, ma ci terrei molto se tu nonostante tutto non ci scherzassi su.” mi dice con tono serio, che poche volte gli ho sentito

“Penso di riuscirci.” mi ritrovo a rispondere con una voce che non sembra mia per quanto tremante sia

“Dico sul serio Kim. Potrà sembrarti ridicolo, ma forse sarà anche una spiegazione a tutti i nostri litigi di quest'ultimi giorni.” annuisco semplicemente non essendo in grado di formare una frase e lui, dopo avermi guardato di nuovo intensamente emette un lungo sospiro “Io volevo dirti che sono i...”. La maledetta suoneria del mio stupido cellulare interrompe Robert che sbuffa evidentemente seccato, lo guardo dispiaciuta e innervosita dall'ennesima intromissione prima di leggere il nome del guastafeste sul display illuminato: Megan. Ma bene! Credo proprio che la mia ira si abbatta su di lei ora. Accetto la chiamata e porto il telefono all'orecchio grugnendo, non essendo capace di articolare parola.

“Ops ho interrotto qualcosa?” mi chiede con voce dispiaciuta. Faccio un profondo sospiro pizzicandomi con l'indice e il pollice il naso cercando di rimandare giù la risposta che mi è salita

“Diciamo solo di sì.” le dico abbassando la voce e allontanandomi da Rob che intanto è tornato a sedersi al pianoforte “Che vuoi a quest'ora?” le chiedo poi

“Sapere se lo stavi violentando!” mi grida lei e sono costretta ad allontanare il cellulare per non rimanere stordita dalla sua voce squillante.

“Ma che ti salta in mente?”

“E allora cosa avrei interrotto?”

“Niente di quello che pensi tu maniaca, stavamo semplicemente parlando.” le rispondo e mi sembra di mentirle, il pensiero dei suoi occhi e del suo tono non erano quelli di una semplice chiacchierata

“Non so perchè ma non mi convinci.” borbotta lei e la immagino mentre mette su il suo adorabile broncio così mi calmo di botto.

“Meg, amore mio, so che mi vuoi bene e vorresti essere felice per me, ma ora non mi pare il caso di fare questa conversazione... non con lui a meno di venti metri da me.” le bisbiglio poi per non farmi sentire “Quindi ti prego, vai a dormire, domani ti racconterò tutto, ma ora proprio non è il caso.” non so perchè ma il mio tono sembra quasi essere una supplica. Vi prego, lasciatemi sola con Robert, non chiedo nient'altro!

“Ok tesoro, ma sappi che domani non ti lascerò respirare, quindi preparati!” esclama e alzo gli occhi al cielo, lo sospettavo...

“Buonanotte Meg.”

Buonanotte Kim... ah!... E sogni d'oro!” mi dice calcando sulle ultime parole prima di chiudere. Quando il telefono ormai è muto faccio un lungo sospiro e poi mi volto per guardarlo. È ancora seduto al piano e sta suonando qualcosa.

“Rob scusami.”

Non è mica colpa tua. Era di nuovo lui?” mi chiede acido

“Cosa? Oh no, era solo quella scema di Meg.”

“Davvero? E che voleva?”

“Sapere se eravamo ancora vivi e come passavamo il resto della nottata.”

“Avrei avuto un buon modo se non mi interrompevano.” mi sembra di sentirlo borbottare

“Cosa?”

“No niente, Kim ascolta è tardi, tu domani hai scuola e io ho devo girare delle scene piuttosto impegnative, quindi che ne dici se proviamo a riposare?” mi chiede guardandomi e la mia risposta vorrebbe essere “Non puoi! Voglio sapere cosa diavolo volevi dirmi!” ma annuisco semplicemente dirigendomi verso le poltroncine. Quando mi allungo e trovo la posizione mi stupisco di essere così stanca e quasi immediatamente scivolo tra le braccia di Morfeo, non prima però di avergli dato la buonanotte

“Buonanotte e sogni d'oro Rob.” e la sua risposta mi sembra che sia stata

“Nessun sogno potrebbe essere come la realtà di averti qui. 'Notte Kim.”



*


Il mio sonno viene spazzato via da dolcissime note che si diffondono nell'aria. Mi giro nel mio letto improvvisato, fatto da assi del pavimento e aprendo gli occhi mi tolgo la giacca che fino a qualche secondo prima era la mia coperta... dopo averla fissata mi accorgo che non è la mia, ma quella di Rob, così con un tenero sorriso mi alzo e lo cerco con lo sguardo. Quanto posso essere cretina a pensare che il suo sia stato un gesto dolcissimo? Lo trovo seduto al pianoforte intento a sfiorare con aria concentrata i tasti del pianoforte: ma quanto può essere bello anche di prima mattina? Vedere Robert Pattinson suonare è un'esperienza che tutto dovrebbero fare almeno una volta nella vita, è in grado di emozionarti, farti sognare e portarti, letteralmente, in un'altra dimensione in pochi minuti.
Mi avvicino silenziosamente, sperando di non interrompere quella magia che sta producendo con quelle mani da sogno, ma la melodia cessa improvvisamente:

“Buongiorno bonsai!” mi apostrofa sorridendo e girandosi verso di me “Era ora che tu ti svegliassi, le lezioni stanno per iniziare.”

“Arrivare in ritardo alla lezione di filosofia non ha mai ucciso nessuno.” commento stiracchiandomi. Lui ride, si alza ed afferra un sacchetto di carta la cui estremità è malamente accartocciata

“Sai qual'è la cosa più bella del mio lavoro?” domanda retoricamente “Il fatto che puoi entrare ed uscire da questa scuola a tuo piacimento. Ti ho portato la colazione.” mi comunica porgendomi il sacchetto in cui è stampato il nome del bar vicino scuola. “Il mio caffè l'ho già bevuto, scusa se non ti ho aspettato, ma dovevo recuperare le energie.”

“Figurati, il semplice fatto che tu mi abbia preso la colazione è stato anche troppo.” gli dico imbarazzatissima, sono convinta di avere il viso in fiamme, e controllando il sacchetto: due croissant apparentemente vuoti, il bicchierone di plastica con il caffè dentro e un gigante cookies al cioccolato – il mio gigante cookies al cioccolato, ne vado letteralmente ghiotta.

“Come fai a sapere che mi strafogo di cookies ogni mattina?” chiedo addentando affamata il mio biscotto. Rob ride della mia espressione sognante mentre mastico lentamente quel signor cookies; da quanto tempo non mangio qualcosa? Ah da circa dodici ore, perciò ho tutto il diritto di essere affamata.

“Megan è una bravissima spia.” mi risponde infilando la mano dentro il sacchetto ed estraendone uno dei due croissant. “L'ho vista proprio prima, ferma alle macchinette. Stava urlando contro un tizio, ma non so chi sia.”

“Rik.” dico roteando gli occhi: quando capirà che Meg non lo regge? “Un cretina che le corre dietro dalle medie.”

“Chi disprezza compra.” mormora con aria saggia rinfilando la mano nel sacchetto e porgendomi il bicchierone di caffè.

“Se Meg si azzarda ad uscirci le tolgo il saluto a vita.” affermo sorseggiando la calda bevanda che mi scende giù per la gola e Rob scoppia a ridere. “ Che c'è'” gli chiedo accigliandomi.

“Non puoi decidere per la tua amica Kim, non è giusto. Non è bene per lei.”

Scrollo le spalle. “È bene per lei non uscire con quel coso. Andiamo lo conosciamo da cinque anni e non ricorda nemmeno il suo cognome! Non fa per lei...”

“Tu lo ricordi?'”.

Ci rifletto qualche secondo; okay, nemmeno io lo ricordo ma sono dettagli. “com'è che stiamo parlando di quell'essere? Cambiamo argomento... ecco! Potremmo parlare di quella splendida melodia che ho sentito prima. Cos'è?”. Alla mia domanda si irrigidisce e si passa una mano fra i capelli, sorridendo appena e gettando un'occhiata al pianoforte.

“Beh è la ninna nanna.” mi dice solo e io sbarro gli occhi. La ninna nanna? Quella melodia assolutamente perfetta che suonò quel giorno e che mi fece capire che lui provava qualcosa per qualcuna? È cambiata molto da quella volta che la suonò

“La ninna nanna? Quella che suonasti qui?”

“Esatto.”

“Wow, è diversa...”

“Beh ti avevo detto che ci dovevo lavorare su. Quel giorno la cominciai ed è come se realizzassi solo una bozza di quella che poi sarebbe diventata.” mi spiega serio

“Scusa la mia curiosità ma... a cosa ti serve questa ninna nanna?”

“È per il film. Vedi il mio personaggio, Edward, è un vampiro centenario e in un umana di diciassette anni trova l'amore. La ama al di sopra della sua non-vita, di un amore così puro e incondizionato che farebbe di tutto per lei. È un vampiro particolare, laureato due volte in medicina, anche se mostra sempre diciassette anni, e compositore. Nelle sue notti solitarie, mentre i suoi familiari, tutti accoppiati, si perdono nel loro amore, lui suona il pianoforte e crea melodie. Poi però la depressione e la malinconia lo portano ad abbandonare il pianoforte. Riprende a suonarlo quando incontra la donna della sua vita e le dedica una ninna nanna che esprime tutto il suo amore.” mi spiega guardandomi fisso e catturandomi con il suo racconto, è il caso di dire che sto pendendo dalle sue labbra. “Quando Catherine ha saputo che anch'io suono il pianoforte mi ha praticamente costretto a inventare questa ninna nanna, e a niente sono valse le mie lamentale, i miei non posso, non ha voluto sentire ragioni.” mi dice con un sorrisetto sarcastico.

“Wow... Ma per comporla dovresti immedesimarti in Edward, pensare come lui pensa e....”

“Lo so, è per questo che non volevo. Provare dei sentimenti del genere non è possibile. Lui lo ha potuto fare, ma solo perchè è un personaggio cartaceo.”

“Ma ci sei riuscito. La melodia è fatta ora.” gli dico però e vedo nei suoi occhi un guizzo

“Già ormai è quasi finita, mancano veramente poche note.” mi risponde serio

“Quindi sei riuscito ad immedesimarti completamente nel tuo Edward? I suoi sentimenti sono diventati anche i tuoi?” gli chiedo e in me si crea uno stato d'ansia per la sua risposta... Che si sia veramente innamorato come lo è Edward? Quelle note sono realmente per un ragazza che gli fa immaginare una melodia che la descriva?

“Sì.” mi risponde serio e guardandomi negli occhi senza battere ciglio. Il cuore mi si sgretola e il respiro mi si blocca, sto andando in pezzi ma non voglio mostrargli quanto quella sua unica sillaba mi abbia ferita, così mettendo su la mia miglior maschera poggio il bicchiere sul palchetto e sorridendo gli chiedo: “Mi insegni qualche passo?” lui sbarra gli occhi sbiancando ma prima che possa rispondere lo afferro per un un braccio e lo spingo verso il pianoforte “Dai, tanto abbiamo ancora...” guardo il grande orologio che c'è il sala “dieci minuti circa! Possiamo farcela!”



*


Forse può sembrare assurdo, sopratutto visto l'importanza che ha questa melodia per lui, ma sono riuscita ad imparare qualche nota, anche se ho sbagliato alla grande qualche passo e lui sghignazzava sotto i baffi ai miei errori:

“Beh hai imparato solo qualche nota ma posso affermare con sicurezza che ci sei. È così poco che suoni che puoi ritenerti soddisfatta.” mi dice guardandomi con il sorriso sghembo.

“Ah ma falla finita! Ammetti che sono diventata un asso!” gli rispondo con fare presuntuoso esibendomi in una scala musicale “Ti ho sorpreso e non ci vuoi stare! L'allieva che batte il professore è un classico e tu non lo accetti!”

“Ma sentitela la pivella!... Aspetta un secondo, professore?” mi chiede poi sbarrando gli occhi

“Ovvio. Tu mi dai lezioni, tu sei il professore.” gli spiego ovvia.

“Oh beh grazie, almeno ho un futuro se la carriera d'attore dovesse andar male.”

“Ma sentitelo! Fa il modesto ora!....Pff tutto andrà per il verso giusto, tu sei Robert Pattinson!”

“Sì comparso in Harry Potter e il calice di fuoco e al suo primo ruolo da protagonista.”

“È la giusta occasione per dimostrare chi sei, signor Pattinson!” gli dico dandogli una spallata

“A cosa devo tutta questa comprensione che hai nei confronti oggi?” mi chiede sarcastico e sono pronta a rispondergli ma mi accorgo della vicinanza dei nostri visi e il cuore mi si ferma. Lui inarca un sopracciglio non ottenendo una mia risposta, come invece credeva e io sposto lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, così vicine, così invitanti e così leggermente semiaperte. Prima che possa rendermi conto di ciò che dico e faccio sussurro un “Al fatto che sei in ogni mio pensiero.” e lo bacio.
Le sue labbra a contatto con le mie superano tutti i miei sogni più segreti, sono morbide, piene, dolci e sorprese, sopratutto sorprese, da questo contatto, lo sento dalla rigidità che ha assunto il suo corpo.
Riprendo coscienza della mia mente, e soprattutto del mio corpo, e decido di interrompere il contatto nel momento in cui lui decide di approfondirlo, mettendomi una mano sulla nuca per tenermi vicino e tracciando il contorno delle mie labbra con la propria lingua che timida cerca di arrivare alla mia, ma troppo imbarazzata dal mio inusuale gesto mi divincolo dalla sua presa e senza neanche guardarlo negli occhi prendo le mie cose e scappo via veloce.

“Kim no! Aspe...” il resto della frase si perde con la lontananza che metto tra noi. Ma cosa mi è saltato in mente? Come diavolo ho potuto fare una sciocchezza simile?

************************************

Eccociiiii!!!!
Lo so siamo di nuovo in un madornale ritardo ma la colpa è mia (scrittrice) e del lavoro che mi ha completamente assorbito -.-
Visto il tempo che è passato non mi sembra carino rispondere alle recensioni, e credo che il capitolo ormai abbia risposto sufficientemente xD
Comunque ringraziamo gli 11 angeli (*O*) che hanno recensito e tutti quelli che hanno messo la storia tre le preferite, le seguite e le ricordate.
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! 
Aspettiamo con ansia le vostre opinioni su questo capitolo un mega bacione a tutteee!!!



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Capitolo 13
*** 13 ***


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Corro lungo il corridoio della scuola ancora mezza vuota. Ogni singola fibra del mio corpo è ancora sconvolta per il gesto che ho appena compiuto, nella mia mente il caos regna sovrano ed inoltre non so più davvero cosa pensare: io non faccio cose del genere, non è nel mio carattere baciare improvvisamente chi mi trovo davanti. Sarà stato Robert a farmi questo effetto, sarà stato lo stress causato dalla nottata passata fuori casa, sarà stato qualcosa di plausibile o forse sono solo io che tento invano di giustificarmi in qualche modo.
Mi precipito giù dalle scale dell'ingresso, diretta verso la mia auto - niente lezioni oggi, meglio rifugiarsi a casa - quando il viso perplesso di Megan mi si para davanti. Cavolo, speravo che l'ora delle spiegazioni tardasse ad arrivare.
"Ma buongiorno mio piccolo fior di loto. Dove scappi così di corsa? Hai dimenticato che mi devi qualche delucidazione?" sorride con cipiglio inquietante, prendendomi poi sottobraccio costringendomi a seguirla.
"Meg, davvero, ho bisogno di andare a casa. Credo di star male" farfuglio, cercando di liberarmi dalla sua presa ferrea, invano. Si accomoda sulla panchina in pietra in prossimità del cancello d'ingresso e con un sorriso smagliante si ravviva i capelli biondi. "Non dovresti dirmi qualcosa?" domanda, acuando le sopracciglia.
"Dovrei?" domando mantenendo un tono vago. Lei annisceì sicura. "È tutto un casino" sospiro pesantemente, riordinando le idee o almeno cercando di farlo. Chissà come reagirebbe Meg se glielo dicessi, mi odierebbe, mi prenderebbe per chissà cosa... non voglio che mi giudichi negativamente.
"Prova a raccontarmi dall'inizio. Sono qui per ascoltarti, no?"
Alzo lo sguardo su di lei, annuendo. Dopotutto perchè avere paura di un suo giudizio? Le vere amiche dicono ciò che pensano sull'altra senza ricorrere a sotterfugi e Megan non smetterebbe di essere mia amica solo per uno stupido bacio che un'altra me aveva dato. 
"Beh, stanotte sono rimasta chiusa qui con Robert.." inzio mentre una luce di ardente curiosità si accese negli occhi di Meg. "Quindi, io e lui siamo rimasti dentro l'auditorium e.."
Ehi Heidi ciao! Mamma mia quanto tempo! Allora come va? Dove hai lasciato Peter?” ci voltiamo entrambe al suono di quella voce familiare e vedo l'espressione di Meg cambiare, come se avesse visto uno schifoso mostricciattolo per niente degno della sua attenzione.
Ciao Big Gim, prima di vederti e parlarti andava a meraviglia, ora purtroppo è andato tutto a farsi benedire.” gli risponde sarcastica e Nick ride, infilandosi le mani in tasca.
Ehi come mai sei qui? Non dirmi che hai nostalgia di scuola?” dico, tralasciando per un attimo la mia depressione, cercando così di non far continuare il loro battibecco.
Sì, Kim, sogna. Ma ti pare che il babbeo abbia nostalgia di un qualcosa che riguardi libri? Secondo me il fatto dell'università è tutta una copertura, secondo me vende banane in Jamaica”.
Ah ah simpatica Barbie, sei sempre la solita bimba dolce vedo. Povero il ragazzo che ti si prende.”
Nicholas falla...”
Ok basta tutti e due! Possibile che sia sempre così tra di voi?” urlo quasi, interrompendo brusca il loro discutere. Sono già nervosa di mio, ho passato la notte chiusa a scuola, questa mattina ho baciato Rob, sono scappata e ho fatto di tutto per evitarlo, quindi in questo momento sono un po' provata...
Non è colpa mia se la sua presenza mi irrita.” sbotta Meg con una smorfia, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Okay, mi dispiace. Cercherò di non darti più fastidio” dice lui serio e lasciandoci senza parole. Oh beh, non ce l'aspettavamo di certo!
Oh, beh, forse anch'io ho esagerato... Scusa Nick.” biascica Meg, studiandosi i lacci delle converse con aria piuttosto imbarazzata.
Sorrido fiera di me, prendendo poi la parola. “Oh finalmente. E ora ripeto, come mai sei qui?”
Devo parlarti. Megan ti dispiace se la porto via?” continua a parlare, senza togliersi quello sguardo e quel tono così serio.
Eh?" Meg sembra essere appena caduta dalle nuvole, ci mette un pò ad elaborare mentalmente la domanda di Nick."No no, tranquillo.” risponde poi, lanciandomi uno sguardo sorpreso.
Grazie. Andiamo?” chiede lui rivolgendosi a me.
Annuisco seguendolo. Saliamo in macchina e per tutto il viaggio rimaniamo in silenzio, non riesco a capire cosa debba dirmi. Quando la macchina si ferma, riconosco il nostro parco e allora divento inquieta; lo stato in cui verso sopporta a malapena l'ansia che comincia a divorarmi lo stomaco. “Ok Nick, cosa devi dirmi?” non mi piace il suo silenzio gravoso, non voglio agitarmi per nulla, è meglio che sputi il rospo.
Ehi che tono! Che succede?” mi chiede, sorpreso.
Niente, scusami sono solo un po' stanca.”dico con una scrollata di spalle. Lui annuisce, tornando serio e questa volta non riesco a trattenermi, cosa diavolo è capitato? “Nick cos'hai?”
Beh non è semplice da dire...”
Ti prego evita i giri di parole, non li reggo.”
Kim ti ho mentito.” mi dice serio.
Corrugo la fronte davvero confusa, forse mi ero persa qualche passaggio. “Mentito? Su cosa?”
Beh non sono tornato solo perchè mamma sta male.”
Ah no?”
No, c'è un altro motivo...”
E sarebbe? Nick però se devi parlare parla! Mi stai facendo venire l'ansia!” sbotto improvvisamente alzando la voce.
Sono innamorato!” farfuglia arrossendo e io sbarro gli occhi, innamorato? E di chi? Non di me, spero! Altrimenti non saprei come respingerlo, gli voglio bene, davvero, ma non come possibile fidanzato.
So che è ridicolo venirlo a dire proprio a te, ma sarà ancora più ridicolo quando ti dirò di chi.” continua, torturandosi le mani. Oh, oh, la faccenda è seria allora.
Di chi?”. Tace qualche secondo poi mi guarda serio e pronuncia il nome che mai mi sarei immaginata.
Megan.”
Trattengo il respiro e credo di aver perso il controllo della mascella che tocca terra. “Ma non è possibile! Voi vi odiate!” esclamo, quasi mettendomi a ridere. Se quello era uno scherzo era davvero divertente.
"È la verità. So che Megan è l'ultima persona su questa terra di cui mi sarei innamorato, non so nemmeno come ci sia riuscito, pensavo a quanto sia stato stronzo nei suoi confronti in tutti questi anni e mi è dispiaciuto. Cercavo di togliermela dalla testa ma non ne sono stato in grado e fingere ancora adesso di odiarla è stata un'impresa difficilissima. ti chiedo di capirmi voglio solo che qualcuno mi dica che non sono un'idiota." conclude senza smettere di fissare imbarazzato il volante dell'auto. Scusa tanto ma questo è troppo anche per me, eh!
"Nick tu sei un'idiota!" sbotto, alzando le mani al cielo.
Mi guarda perplesso. "Beh a questo punto avresti dovuto dire il contrario.."
"Scusa tanto se non trovo in questa storia nessun senso logico! Lei è la mia migliore amica e tu il mio ex ragazzo, lo capirebbe anche un bambino che non potreste mai, e ripeto mai, stare insieme. Megan per quanto ti riguarda è off limits."
Lo vedo passarsi una mano tra i capelli scompigliandoli, per poi sospirare. "Volevo che tu mi aiutassi".
Ecco le parole che non doveva pronunciare. “Aiutarti? Ma sei fuori? Ti rendi conto che sei venuto a dirlo alla persona sbagliata? Maledizione Nick sei stato il mio ragazzo per due anni e ora mi vieni a dire che ami la mia migliore amica? Credi che io abbia un cuore di pietra? La vuoi? Bene prenditela! Ma almeno evita di dirle a me certe cose!” sbotto lasciandolo esterrefatto.
Kim...”
No. Kim un corno. Mi fai schifo e non voglio più vederti.” gli dico gelida per poi scappare via dall'auto, diretta nuovamente verso la scuola.


*


Sono piazzata davanti al cancello arrugginito della scuola da qualche minuto, insicura sul da farsi: entrare o scappare via a gambe levate? A circa qualche metro da me, girato di spalle e intento a fumarsi una sigaretta, c'è Robert in compagnia di una collega che avevo intravisto varie volte. Dunque, meglio tornare a casa o cercare una via alternativa per entrare dentro? La voglia di andare a casa è molta ma non posso lasciare Megan da sola, devo prima spiegarle tutto. Sfortunatamente però non ho il tempo di decidere per conto mio, visto che il destino sembra scegliere per me: la tizia accanto a Robert fa un cenno verso di me, facendolo voltare. Abbasso gli occhi e velocemente faccio per andarmene, ma ovviamente la sfortuna mi perseguita... se speravo di cavarmela, mi sono sbagliata di grosso!
"Dove accidenti scappi, eh?" urla Robert, buttando il mozzicone a terra per poi dirigersi correndo verso di me.
"Non scappo" mi limito a dire "Sono in ritardo".
Afferra il mio polso, facendomi avvicinare molto pericolosamente a lui. Inutile dire che il mio cervello entra in pappa, arrossisco in un modo impressionante e perdo improvvisamente l'uso della parola. "Tu scappi sempre Kimberly. Scappi ora, sei scappata stamattina... ti riesce proprio bene, eh?"
"Ti ho già detto che non scappavo." dichiaro nuovamente, liberandomi dalla sua presa ferrea
"Adesso scusa ma devo proprio andare." senza neanche salutarlo mi avvio verso l'ingresso della scuola in balia delle mille e più paranoie che la mia mente può partorire. Probabilmente Robert non mi rivolgerà mai più la parola e questa volta sul serio, forse racconterà tutto a Megan e lei starà dalla sua parte ed io mi ritroverò da sola. Accidenti, quante paranoie!
Cerco di liberare la mente, concentrandomi sull'orologio appeso alla parete: sta per suonare la prima ora, biologia mi aspetta e devo necessariamente trovare Megan, l'unica che può tirarmi su il morale. Mi dirigo agli armadietti, l'unico posto in cui sono certa di trovarla: solitamente le ragazze della scuola si fermano vicino i propri armadietti per spettegolare, scherzare, parlare e soprattutto mettere a punto nuovi piani per sabotare le cheerleaders... Meg se la cava piuttosto bene in questo, ecco perchè tutte desiderano ascoltare i suoi piani diabolici.
Proprio come avevo intuito, la trovo lì. Intravedo Megan intenta ad ascoltare distrattamente una ragazzina del secondo anno, muovo qualche passo verso di lei ma qualcosa - o meglio, qualcuno - m'impedisce di continuare bloccandomi il polso. Mi volto di scatto trovandomi, nuovamente, Robert a due centimetri dal mio viso.
"Sai una cosa? Sono stufo, Kim. Stufo delle tue continue fughe, bugie, delle tue insicurezze. Mi hai baciato, accidenti! Cosa vuol dire questo?"
Abbasso gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo di pietra - sento che sto per scoppiare a piangere da un momento all'altro, spero solo che riesca a trattenermi almeno davanti a lui.
"Cosa c'è? Perchè non parli, adesso?" sbotta, trascinandomi contro il mio volere lontano da occhi indiscreti; realizzo solo in un secondo momento che il corridoio è paurosamente silenzioso. Mi guardo intorno mentre le mie gambe si muovono nervosamente nella direzione in cui Robert mi dirige: decine di occhi, decine di persone, ci fissano interessate come se stessero assistendo ad una partita di football in televisione. Tra loro, noto la presenza di Megan, i suoi occhi preoccupati incontrano i miei e in quest'istante spero davvero che mi porti via, lontano dal ragazzo di cui mi sono innamorata ingenuamente.
"Robert, lasciami stare. Sono in ritardo." dico nuovamente, cercando di liberarmi, invano, dalla sua presa.
Ride amaramente. "No, Kimberly. Niente fughe, dobbiamo parlare".
Mi fermo di botto, impedendo ai miei piedi di continuare a seguirlo. "Lasciami andare, per favore..." farfuglio, ormai con le lacrime agli occhi. La sua espressione passa da confusa a colpevole per poi diventare quasi triste, con un sospiro profondo libera il mio polso e, lanciandomi un'occhiata ferita, si allontana lasciandomi lì con le lacrime che comiciano a rigarmi il volto.
"Cosa diavolo è successo, posso saperlo?" chiede nervosamente Megan alle mie spalle; scrollo il capo, passandomi una mano tra i capelli cercando di camuffare le lacrime che ormai vengono giù a litri.
"Lasciami sola, Meg... Non è aria..." dico molto poco delicatamente, avviandomi verso la porta dell'ingresso: basta scuola ne ho avuto abbastanza, è meglio tornare a casa. Probabilmente sono stata scortese, probabilmente Megan mi odierà ma non fa nessuna differenza, tutto andrà comunque a rotoli, anche se non farei nulla.


*


POV MEGAN


Kim non si è mai rivolta a me con quel tono nemmeno nel peggiore dei casi, ecco perchè so no sempre più convinta che c'è sotto qualcosa: probabilmente la sfuriata di Robert - sotto gli occhi di tutti - è uno dei motivi principali del suo strano comportamento.
Senza dubbio Kim dovrà spiegarmi un paio di cosine.., non possp di certo scoprirle da sola! O forse sì...
Con un sorriso scaltro m'incammino lungo il corridoio lungo il quale si è volatilizzato Robert, trovandolo fermo alle macchinette intento a mescolare la brodaglia fumante e insapore che il bicchiere di plastica marrone, stretto tra le sue mani, contiene. "Ehi, Robert" mi avvicino, salutandolo con un cenno del capo "come va?" chiedo, fingendomi discreta.
Scrolla le spalle con aria assente. Okay, la sua espressione laconica comincia a mettermi ansia.
"Insomma, cosa succede con Kim?" chiedo all'improvviso, lasciando ricadere pesantemente le braccia lungo i fianchi. Probabilmente la mia domanda non avrà una risposta, Robert farà scena muta e continuerà silenzioso a mescolare e rimescolare il caffè o quello che quel bicchiere contiene.
Per un lungo istante non respira nemmeno poi, lentamente, alza gli occhi verso di me. "Non ne ho la più pallida idea." mormora con un tono che mi fa capire all'istante che la discussione è definitivamente chiusa. Comunque, cerco di far finta di non aver afferrato la sua intenzione e continuo imperterrita a fissarlo in attesa di una risposta più esauriente. "Te lo ripeto, Robert, cosa diavolo succede? Insomma, tu passi con lei molto tempo, te ne avrà parlato, no?"
"Non credo di poterti aiutare, Megan." mormora sorseggiando a più riprese la bevenda "Ci vediamo solo durante le mie lezioni di piano e non parliamo molto" conclude.
Faccio un risolino forzato, davvero credeva di potermi prendere in giro? Ma per favore! 
"Credi che mi sia sfuggita la vostra piccola scenetta di poco prima?" dico con espressione sarcastica mimando le virgolette con le dita.
"Perchè non provi a chiedere a quel Nick, eh?" suggerisce con uno sbuffo ostile. "Quella tizia è davvero strana..."
Basta quella semplice frase finale a farmi saltare i nervi: Kim può anche essere strana, idiota, irritante e infantile ma solo io posso rivolgermi a lei con uno di questi appellativi, ucciderei chiunque altro non le porti rispetto... oddio no! Ucciso ucciso non credo, però... beh non la passerebbe liscia!

"Senti bambolotto, si dia il caso che la tizia sia la mia migliore amica ed è solo colpa tua e di quell'altro cretino se lei è così strana! Prima che tu spuntassi dal nulla e che lui tornasse qui all'improvviso, lei era felice e serena e adesso invece è un fascio di nervi. Perchè non ve ne andate al diavolo entrambi e la lasciate in pace, eh?" esclamo irritata, spiazzandolo decisamente.
"Io... non..."
"Oh, sta zitto Pattinson!" sbotto agitando le mani in aria per poi allontanarmi furiosamente, lasciandolo solo come un emerito idiota, certa di avergli sentito mormorare qualcosa che somigliava vagamente a "Ma è una specialità delle ragazze di Portland quella di essere così isteriche?"


Ritorno nuovamente al mio armadietto, rimuginando su quando e con quale scusa potrei incontrare Nicholas per fargli la mia seconda sfuriata giornaliera e, può starne certo, con lui non sarò stata per niente gentile. Appena varcato il lungo corridoio degli armadietti - chiamato semplicemente da noi studenti il "Ritrovo" - sento una voce abbastanza familiare che continua a urlare il mio nome; mi giro, accompagnando il mio gesto con una buona dose di rabbia, trovandomi Amanda - la mia compagna di corso - che corre velocemente nella mia direzione, coi corti capelli corvini svolazzanti e un allegro sorriso dipinto sul volto.
"Meg, il bidello mi ha appena detto che la professoressa di spagnolo non si è presentata!" urla euforica, fermandosi proprio davanti a me. "Abbiamo un'ora buca. Prendiamo un caffè?"
"Un'ora buca, eh?" mormoro con la mente altrove, precisamente occupata a cercare le parole giuste per affrontare Nick - che, tra parentesi, non sono poi delle più dolci. "Per me va bene, Mandy. Però ho giusto una cosa da fare prima, mi aspetteresti?" chiedo.
Mandy annuisce, con gli occhi verdi che quasi le luccicano: non ha molte amiche a scuola, è molto riservata e timida e si sa, la timidezza non è poi l'arma migliore per crearsi delle nuove amicizie. "Oh, si tranquilla. Io devo prima andare in biblioteca." sorride.
"Bene, allora a dopo" la saluto con un cenno e faccio per andarmene ma mi blocco. Come ci arrivo io da Nicholas se papà mi ha accompagnata e la mia auto è dal meccanico? Ottima domanda. Poi, un lampo di genio. Mi volto nuovamente verso Amanda che mi fissa confusa. 
"Ehm, Mandy, non è che mi presteresti la tua auto?" chiedo imbarazzata, sfiorandomi una ciocca di capelli sfuggita all'elastico. Amanda fruga all'interno delle tasche dei jeans scuri per poi porgermi un mazzo di chiavi attaccate ad un piccolo leoncino di peluche. "Okay, allora a dopo!" eclamo, stampandogli un bacio sulla guancia e allontanandomi correndo.


*
Non è difficile rintracciare Nicholas, conosco ogni sua abitudine - sono una vicina di casa impicciona, fortunatamente. Sono circa le undici e mezza e a quest'oora Nicholas deve essere al campo di basket, insieme agli idioti dei suoi amici, intenti a sprecare energie dietro un pallone, a sudare come maiali e a fischiare dietro ogni ragazza carina che passa lì accanto.
Parcheggio la Mini di Amanda proprio in quei paraggi e con molta calma apro la porticina in metallo che dà direttamente sul campo da gioco, isolato dalla strada da una fitta rete metallica. Intercetto Nicholas proprio a qualche metro da me, nudo dalla vita in su, coi capelli scompigliati intento a bere da una bottiglietta d'acqua vuota a metà. Ovviamente, gli ormoni dei suoi amici cominciarono a smuoversi non appena faccio il mio ingresso - quei tizi si ecciterebbero anche se entrasse una scimmia ballerina, sono dei puzzolenti pervertiti.
"Oh ma guarda chi abbiamo qui! Megaaaaaaan!" ammicca quello che riconosco essere Josh - uno degli amici più idioti e più pervertiti che Nick possa avere. Si asciuga la fronte con la canottiera grigia, scoprendo per metà gli addominali perfetti, e poi si avvicina a me osando mettere il suo braccio appiccicaticcio intorno allle mie spalle. "Come sei cresciuta, piccola! Non ci vediamo da un sacco di tempo" sussurra con voce roca al mio orecchio. Gli lancio un'occhiata disgustata, scivolando via dalla sua presa. "Josh, sono passati solo tre anni. E mi hai vista la scorsa settimana al supermercato." borbotto allontanandomi, dirigendomi così verso Nick che si è accorto della mia presenza.
"Che ci fai tu qui?" mi chiede alzando un sopracciglio sorpreso.
"Non è una visita di cortesia, Nicholas. Devo parlarti e voglio farlo fuori di qui" dichiaro, lanciando uno sguardo poco discreto a Josh che era tornato a palleggiare. "E per l'amor del cielo, mettiti una felpa, siamo in pieno inverno!"
Ridendo, Nick obbedisce. Allunga il braccio verso la felpa nera poggiata sullo schienale di una panchina solitaria appena dietro la striscia bianca che delimita il campetto e la indossa frettolosamente, poi mi fa strada fuori dalla porticina in metallo.
"Tu, brutto scimmione ballerino!" urlo improvvisamente puntando l'indice contro il suo petto, spaventandolo. Poi scoppia a ridere.
"Questo insulto entrerà di diritto tra i migliori del millennio!" esordisce divertito, lo fulmino e continuo la mia sfuriata.
"Sta zitto, idiota. Non so cosa tu abbia fatto a Kim ma se lo scopro, e lo scoprirò è sicuro, puoi considerarti spacciato; nasconderti non servirà a nulla, ti troverò e ti infilerò a suon di calci sul primo aereo per l'Alaska." Mi fissa leggermente stralunato, come se fosse appena sceso dalle nuvole ma non ci faccio poi molto caso. "Tu vieni qui dopo tre anni e pretendi che tutto si sistemi, che Kim cadi di nuovo tra le tue braccia e che ti ami come prima. Beh, vuoi la verità? Lei non lo farà, mio caro. Se vuoi rovinarle la vita sappi che la sottoscritta rovinerà la tua, atrocemente."
"Io, davvero, non so di cosa tu.."
Sbuffo irritata. "Non mentire scimmione! Vuoi ritornare con lei per poi lasciarla di nuovo, eh? Sei l'essere più viscido che io abbia mai avuto davanti e.." improvvisamente sento qualcosa di duro colpirmi la nuca molto violentemente, mi giro di scatto trovandomi di fronte Josh con i capelli scompigliati ed un sorrisino dispiaciuto.
"Scusa, colpa mia. Non ho fatto canestro." dice chinandosi per recuperare la palla che ha ormai smesso di rotolare. Gli lancio uno sguardo infuocato.
"Josh, il canestro è dentro il campo, noi siamo fuori. Ti chiedi pure come hai fatto a mancarlo, considerando che c'è una rete che lo divide da noi?" chiedo acida, poggiando le mani sui fianchi. Josh sorride, senza il minimo imbarazzo, avvicinandosi di qualche passo. 
"In realtà, vi spiavo. Ma dubito che l'avresti presa bene." dichiara con la palla sottobraccio.
Annuisco vigorosamente, è ovvio che non mi entusiasmi il fatto che quel tizio ascolti le mie conversazioni private. "Sai, hanno inventato qualche anno fa una cosa chiamata Privacy. Si può andare in carcere, intendi uomo delle caverne?"
Josh piega le labbra con fare divertito. "Accidenti, sei la donna perfetta." commenta suscitando in me un moto di terrore "sei acida, cinica, bellissima... capisco perchè Nicholas ti.."
"Josh, non puoi andartene adesso?" grida con voce strozzata Nicholas, agitando le mani in aria seguiti da degli strani segnali facciali che non riesco proprio a capire. Josh si blocca improvvisamente con aria preoccupata. "Oh ma che sbadato! Devo andare a giocare... ehm... ci vediamo Meg!" si dilegua con un semplice cenno della mano, correndo verso gli altri compagni che cominciano a spazientirsi.
"Voi siete degli stupidi." esordisco in direzione di Nick prima di abbandonare il campetto senza nemmeno salutarlo. E adesso devo solo andare a far quattro chiacchiere con Kim, e devo anche essere veloce o Mandy rimarrà senza macchina.


Senza neanche accorgermene sono davanti casa di Kim - okay, meglio informarsi su ciò che succede con la diretta interessata. Suono il campanello d'ottone con inciso il cognome della famiglia e dopo pochi minuti la testa scura di Jennifer, la madre, fa capolino dalla porta in mogano.
"Oh ciao tesoro, come va?" sorride, invitandomi ad entrare. Scrollo le spalle, liquidando la domanda velocemente.
"Posso vedere tua figlia?" chiedo diretta, avvicinandomi già alle scale in marmo che mi portano al piano superiore.
"Ma certo. È in camera, si è chiusa dentro da quando è rientrata." mi spiega. "Sali pure, io vi preparo qualcosa da sgranocchiare!" con un sorriso allegro mi strizza l'occhio e scappa via in cucina, resto per un paio di minuti a fissare il punto vuoto prima occupato da lei e sospiro pesantemente: Kim non ha parlato nemmeno con lei, è ovvio.
Salgo le scale e a grandi falcate mi avvicino alla porta in legno della camera di Kim, la seconda a destra, quella con il divieto di accesso appesa all'esterno. Senza bussare, entro. Mi si spezza quasi il cuore vedendola singhiozzare sdraiata sul letto a pancia in giù, stretta al suo peluche a forma di foca.
"Tesoro, che succede?" le chiedo sedendomi accanto a lei e accarezzandole la testa.
"Meg?" chiede sorpresa con la voce rauca, quella che ha solo quando piange da troppo tempo.
"In carne ed ossa. Ed ora tesoro mi vuoi dire che hai?"
"Oh Meg sono stata una stupida, ho fatto un disastro!" esclama abbracciandomi a sorpresa e facendomi perdere un po' l'equilibrio.
"Che significa? Cosa hai fatto?"
"Ho rovinato tutto, se prima era un disastro ora è una catastrofe, un cataclisma!" continua sofferente con un tono che riesce a spaventarmi.
"Quale disastro? Sono sicura che in due riusciremo a risolverlo..."
"Ho baciato Robert." mi dice interrompendomi e lasciandomi di sasso. Sgrano gli occhi, trattenendomi dallo scoppiare a ridere... insomma, è quasi impossibile che una cosa del genere sia successa. "Ma Robert chi?" domando, in cerca di conferme.
"Quanti altri Robert conosci?" mormora, allargando le braccia stancamente.
"Ah... ma come... cioè... quando...?" farfuglio sotto shock, lei tira su con il naso fissandomi con espressione decisamente preoccupante.
"Stamattina. Non so perchè l'ho fatto, stavamo scherzando e d'un tratto l'ho baciato."
Annuisco per alcuni secondi, poi la curiosità prende possesso di me: in pochi attimi mi trasformo in una perfetta zitella pettegola. "Com'è stato? Lui ha risposto? Racconta, racconta!"
"Bello, decisamente. Però non lo so, sono scappata appena mi sono resa conto di quel che ho fatto." confessa, giocherellando col un kleenex ormai umido.
"Sei sempre la solita idiota! Sei qui a deprimerti senza neanche sapere quello che pensa lui..."
Scuote vigorosamente il capo, buttandosi nuovamente sul letto. "Lo so, invece! A lui non interesso punto e basta!"
"Sì, come no." dico sarcastica alzando gli occhi al cielo. Effettivamente, è sempre stata un pò tonta coi ragazzi.
"È così credimi." dice, coprendosi la testa con un cuscino. Mi sdraio accanto a lei, afferrando qualche peluche e lanciandolo a terra, facendomi spazio. "Pensare che me la sono presa con lui e Nick." mormoro quasi sovrappensiero. Kim lancia il cuscino dall'altra parte della stanza, guardandomi come angosciata.
"Non dovevo?" chiedo insicura "Quando sei scappata via sono andata da quei due e ho tirato fuori l'Hulk che è in me, mi conosci, se toccano la mia migliore amica divento una belva." dico.
"Oh Megan grazie. Ti voglio bene!" mi dice gettandosi su di me, stringendomi in un abbraccio che mi fa quasi soffocare. "Ma non ti sembrerebbe opportuno chiedere scusa? Credo che quei due si siano abbastanza spaventati. Probabilmente si saranno perfino nascosti in qualche posto sperduto ai confini del mondo!" mi dice sorridendo, finalmente.
"Beh, per quanto mi riguarda Nicholas può anche morirci in quel posto." le rispondo ovvia e improvvisamente cambia espressione, che pare adesso un filino più maliziosa. 
"Oh, cara mia, chi disprezza compra, sai?"

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Capitolo 14
*** 14 ***


14

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Entro per la seconda volta in meno di un giorno dentro il campetto di basket dove certamente troverò Nicholas intento a palleggiare, scherzare, grattarsi posti poco carini e fare tutte quelle cose che solitamente i maschi fanno.
Lo trovo infatti vicino al canestro, sorprendentemente solo, senza nessuno dei suoi amici intorno.

“Ehi Nick.” lo chiamo sventolando le braccia nella sua direzione. Si accorge di me quasi subito, lascia cadere il pallone poco lontano e si avvicina accennando una lieve corsa. Per mia fortuna questa volta indossa la felpa altrimenti parlare mi risulterebbe difficile.

“Che ci fai qui?” mi chiede non nascondendo la sua sorpresa, faccio un respiro ma prima di riuscire ad emettere una sillaba lui riprende.

“No aspetta, fammi indovinare. Sei venuta a rincarare la dose su quanto io sia stronzo, su quanto stia facendo soffrendo Kimberly e su quanto ti faccia schifo, a tal punto da tornarmene da dove sono venuto perchè mi odi e non merito di camminare nelle tue stesse strade.” mi dice di getto e mi sento uno schifo, ad ogni parola che dice i suoi occhi si incupiscono e l'espressione del suo viso diventa più dura...

“No volevo dir...”

“Cos'è? Ho dimenticato qualcosa della tua lista?” mi chiede sarcastico inarcando un sopracciglio.

“Scusami!” farfuglio, abbassando gli occhi a terra.

“Come?”

Sospiro profondamente prima di rialzare lo sguardo. “Scusami, oggi sono stata una bastarda. Il fatto è che ho parlato poco fa con Kim, mi ha spiegato tutto e ora so per certo che tu non c'entri. Ti ho detto delle cose orribili e se ora tu mi dicessi di odiarmi non avrei nulla da ribattere, perchè mi odierei anch'io se fossi al tuo...” il mio discorso viene nuovamente interrotto, stavolta dalle sue labbra che si posano sulle mie.
Rimango paralizzata dal gesto, mentre lui non ricevendo rifiuti porta le sue braccia intorno alla mia vita stringendomi di più a sé. Le sue labbra si muovono sulle mie con delicatezza e alla fine cedo, le socchiudo e approfondiamo il contatto. Porto le mie braccia intorno al suo collo e mi sollevo sulle punte per stargli più vicino, non capisco il perchè ma desidero questo abbraccio, queste labbra che mi stanno adorando come poche lo hanno fatto. Le sposta sulla mia guancia dove lascia teneri baci fino ad arrivare all'orecchio.

“Megan...” mi sussurra mordicchiandolo e io sorrido affondando il viso nel suo petto, mai nessuno ha pronunciato il mio nome con tanta dolcezza.
Rimaniamo ancora per diversi minuti così, l'uno nelle braccia dell'altra, in mezzo al campo da basket, poi quando lo sento stringermi ancora di più a sé mi riprendo, riprendo coscienza di quello che ci circonda e soprattutto di noi. Mi sciolgo dall'abbraccio e lo sguardo sconvolta.

“Oh cazzo!”

“Megan ti prego...”

“Non.Dire.Una.Parola.” lo zittisco sillabando inferocita e lui mi guarda più sconvolto di me.

“Ma io devo...”

“Ti ho detto di stare zitto! È stato solo un errore!” gli grido facendo dietro front e scappando via da quel parco e dalle mie emozioni... Ma che cazzo mi è preso? È l'ex ragazzo della mia migliore amica per la miseria!

“Dove cerchi di scappare Meg?” gli sento dire quando mi afferra per il polso, fermando così la mia corsa. Mi volto, cercando di liberarmi ma, sinceramente, non ne ho davvero l'intenzione. Quel bacio, quel tocco, mi hanno portato su un altro pianeta e non riesco a capire come possa essere possibile una cosa del genere: io lo odiavo fino a qualche ora fa accidenti!

“Senti Nicholas, è tutto sbagliato.” dico con espressione seria. “Non so come sia potuto succedere, forse ho bevuto troppo latte stamattina o il mio cervello si è parzialmente lesionato a causa di tutte le lezioni di chitarra che ho preso. Il fatto è che queste cose non devono succedere ok?”
Mi lascia andare lanciandomi uno sguardo ferito. “Io sono venuto qui per te Megan. Non so perchè, non so nemmeno cosa mi abbia spinto a partire, so solo che improvvisamente eri tu che mi mancavi. Non gli amici, non Kimberly. Eri tu”.
Scuoto la testa ridendo nervosamente. Oh cielo, ma cosa sta dicendo?

“Non sto scherzando.” sibilla incrociando le braccia al petto. “Ho lasciato ragazze bellissime, posti fantastici, amici che avevano imparato a volermi bene... tutto questo per venire qui, per vederti di nuovo.”

“Io non te l'ho chiesto.” farfuglio abbassando lo sguardo. La parola sconvolta non quantifica lo stato d'animo in cui mi trovo in questo momento, di tutto mi sarei aspettata che dicesse eccetto questo ed in più nella mia mente compare l'immagine di Kimberly che - schifata - mi scaccia, scoprendo quello che è accaduto, ritenendomi indegna di esserle amica.

“Non importa se tu me l'abbia chiesto o meno. So che io sono qui, per te, e non ho intenzione di lasciarti andare facilmente, sappilo.”.

Mi passo una mano fra i capelli sospirando. “Nicholas dimmi che stai scherzando ti prego.” sussurro in preda al panico, ma il suo sguardo mi conferma il contrario, è dannatamente serio. “Okay. Posso sopravvivere a tutto questo.” dico a me stessa, cercando di auto convincermi “Devo solo dirlo a Kimberly... Tu mi aiuterai vero?” chiedo speranzosa rivolgendogli un'occhiata abbattuta.

“Dipende. Lo farò solo se tu vuoi che io le dica che ti ho baciato e che quindi deve arrendersi al fatto che stiamo insieme.” mi risponde sorridendo.

“Sei scorretto.” bofonchio allungando le braccia verso di lui come una bambina bisognosa di coccole, lui mi afferra per il polso tirandomi verso di lui.

Sono contro il suo petto, riesco a sentire il suo cuore battere e... mi piace.


*


“Che fai oggi?”

Mi volto di scatto, trovandomi Kim d un palmo dal naso. Inizio a sudare freddo, letteralmente.

Sono passate circa quarantotto ore da quando sto con Nick e non le ho ancora raccontato nulla, sono proprio una pessima amica. Inoltre quando finisco nel suo campo visivo ci metto quasi un secondo a volatizzarmi nel nulla e, nel peggiore dei casi, quando mi becca ed alza un sopracciglio con fare indagatore, le dico semplicemente che ho fretta di andare a lezione. Anche quando mi chiama, temo sempre che mi dica di essere venuta a conoscenza di me e Nicholas. Ma non è stupida, io la evito, lei lo capirà e mi chiederà spiegazioni.

“Beh... sai i compiti...” rispondo vaga aprendo l'armadietto. Annuisce e lancia uno sguardo dall'altra parte del corridoio. “C'è Robert. Non ha neanche guardato da questa parte.” sospira tristemente.

“Non gli parli da giorni per una tua assurda convinzione di fargli schifo, cosa ti aspettavi? Che balli la mazurka quando ti passa accanto?” le rispondo ovvia ficcando la testa nell'armadietto.

“La mazurka no, ma almeno uno sguardo... e poi non è un assurda convinzione...” borbotta afflitta poggiando le spalle all'armadietto. “Ehi oggi pomeriggio ti va di andare per negozi? Magari dopo scuola possiamo andare a pranzo al Mec da Melanie e poi andare in centro. Ho bisogno di svagarmi un po'...” mi propone e io sobbalzo. Un intero pomeriggio con lei? Con il segreto che mi porto dietro? No grazie... So che in questo momento dovrei starle vicino, ma proprio non ne ho il coraggio...

“Mi dispiace tesoro ma sono piena di compiti, ho tremila relazioni da terminare che non avrò neanche il tempo di respirare, quindi facciamo per un'altra volta ok?”. Lei mi guarda attentamente e poi annuisce solo. Nello stesso momento suona la campana che segna la ripresa delle lezioni e io velocemente mi allontano da lei, sentendo il suo sguardo sulla schiena e maledicendomi per la mia vigliaccheria.



POV KIMBERLY


Non so cosa diavolo stia succedendo, ma so che Megan mi sta evitando. Sono due giorni che ci rivolgiamo a stento la parola, che non pranziamo più assieme e che stiamo nello stesso posto per due minuti contati. La conosco da troppo tempo per non notarlo, però ho voluto evitare di chiederle spiegazioni e lasciarle il tempo di dirmi cosa abbia di sua spontanea volontà, ma ora basta, sono stanca. Sono di umore nero, ho baciato e perso Rob nell'arco di ventiquattro ore e non accetto che accada anche con lei, non con il bisogno che ho di averla vicina. Avevo pensato di chiederglielo oggi a pranzo, ma ha detto che andrà in biblioteca a studiare per il compito di storia, quindi le ho proposto un giro per negozi a cui raramente dice di no, ma ha declinato l'invito con la solita scusa dei compiti... cavolo con tutto lo studio a cui si sta sottoponendo le daranno un Nobel!
Comunque ho deciso, quando usciremo da scuola la fermo prima che sgattaioli nella sua macchina e mi farò dire cos'ha.
Mi sembrano passati cinque minuti dal mio pensiero che sento la campana segnalare la fine delle lezioni. Raccatto le mie cose alla rinfusa e le infilo in borsa per poi correre fuori alla ricerca di una testa bionda. La individuo agli armadietti così mi avvicino, ma quando sono a pochi passi da lei, chiude l'armadietto e a passo svelto si dirige all'uscita. L'azione mi viene spontanea, corro per raggiungerla.

“Ehi Meg aspetta!” le grido fermandola per un braccio.

“Che c'è Kim??” mi chiede senza alzare lo sguardo... avevo ragione, mi nasconde qualcosa ma... cosa?

“Che c'è? Sono due giorni che cerchi di evitarmi!”

“Ma cosa dici? Non è vero!” risponde sempre evitando di guardarmi.

“Oh avanti Meg ci conosciamo da una vita, lo sai che riconosco quando c'è qualcosa che non va... che succede?” le chiedo alzandole il viso e stupendomi incontrando il suo sguardo tormentato.

“Beh non è facile dirtelo...”

“Provaci.”

“Ti arrabbierai...”

“Megan parla.”

“Nick mi ha baciata!” esclama chiudendo gli occhi mentre io li spalanco... Cosa? Ma allora è veramente idiota?... Capisco di dover dire qualcosa per tranquillizzarla, per farle capire che non sono arrabbiata con lei, però vedendola tremare un poco capisco che c'è dell'altro.

“Quindi?” opto quindi per farle dire tutto.

“Come quindi?”

“Sì esatto, quindi?”

“Kim giuro che non ti capisco.”

“Meg cos'altro c'è? Lo so che devi finire di parlare...”

“Ma come fai?” chiede sempre più sorpresa.

“Anni e anni di pratica...”

“Oh Kim maledizione non ce la faccio più! Io e Nicholas ci siamo innamorati! È una cosa assurda perchè lui è Nicholas, il ragazzo che odio da quando avevo quattro anni!... Oh ma come posso farti una cosa del genere? Odiami! Odiami così come mi odio io!” mi grida piangendo... Rimango ferma a guardarla e assorbo la novità, poi mi riprendo.

“Non potrei mai odiarti. Sei e sarai sempre la mia migliore amica sciocchina... anche se ora sei fidanzata!” le dico abbracciandola forte e la sento rigida tra le mie braccia.

“Ma... ma...”

“Lo ami?” le chiedo sempre tenendola fra le braccia.

“Non lo so amica mia, non lo so. Fino a due giorni fa ero convinta di odiarlo, ma poi lui mi ha baciato e allora il mio mondo ha cominciato a ruotare intorno a lui... Non so se è amore, ma averlo affianco mi riempie di gioia...” mi dice nascondendo il viso, che sicuramente è rosso d'imbarazzo, nell'incavo del mio collo e ricambiando, finalmente, il mio abbraccio.

“Sarà uno spasso vedervi assieme.” le dico sciogliendo la presa e sorridendole, lei ricambia e a braccetto usciamo da scuola.

Troviamo Nicholas fuori la scuola, poggiato alla sua macchina, che quando ci vede si raggela. Beh certo, ragazza e ex ragazza a braccetto, intente a ridere e scherzare deve essere uno shock poverino!
Lo raggiungiamo e Meg rimane distante, nonostante le si legga in faccia la voglia di stringersi a lui.

“Beh non sono nessuno per vietare il vostro amore quindi avanti, sbaciucchiatevi pure davanti a me.” dico con aria buffa e Nick spalanca occhi e bocca

“Glielo hai detto?” chiede poi alla mia amica.

“Non reggevo più di starle lontana e tu non sei stato di parola... Non ti sei fatto vedere in giro in questi giorni, lasciandomi sola con il mio rimorso e alla fine ho fatto tutto da sola.” gli risponde incrociando le braccia e gonfiando le guance, lui ripresosi dallo shock iniziale sorride teneramente, di quel sorriso che ha solo chi è innamorato e la prende per la vita attirandola a sé.

“Hai ragione, sono imperdonabile. Come posso farmi perdonare?”

“Non lo so, devo escogitare una punizione.” le risponde lei maligna e lo sguardo di lui si fa preoccupato. Guardandoli, vedendoli così innamorati e comici scoppio a ridere e loro, dopo lo smarrimento iniziale si uniscono a me... Sono felice per te Meg, almeno una delle due ha trovato l'amore...

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Capitolo 15
*** 15 ***


15 http://elisingy89.files.wordpress.com/2010/10/151.jpg


“Quindi?” mi chiede Megan scettica. “Hai intenzione di evitarlo per il resto dei tuoi giorni? Finché lui si accorgerà di amarti ma sarà troppo tardi visto che prima o poi tornerà a casa sua, a Londra, in Europa, dall'altra parte del mondo, a chilometri da te? È questo che vuoi?”

“Non che non lo voglio accidenti! Ma cosa posso fare? Andare da lui, magari anche quando sta girando una scena, e spiattellargli in faccia i miei sentimenti, così da risultare una ragazzina che crede ancora nelle favole? No mi dispiace ma non ci sto, non voglio sentirlo rispondere frasi sconclusionate per dirmi che non gli interesso e poi chiudermi in me stessa per sopportare il dolore. L'ho già fatto, mi sono distrutta e non intendo ricaderci. A questo punto che partisse, almeno non dovrò più vederlo per il resto dei miei giorni!” grido sommessamente lanciando una matita dall'altra parte della stanza, senza curarmi del prof di chimica che dopo avermi lanciato un'occhiataccia mi invita ad uscire dall'aula. Con uno sbuffo preparo le mie cose ed esco seguita da Meg che ottiene la libertà con la scusa del bagno.

“Sei troppo dura con te stessa tesoro, chi dice che lui non ricambi quello che provi?”

“Vedi troppi film Meg, oppure Nicholas ti ha offuscato il cervello.” le dico acida e mi pento della battuta quando la vedo abbassare lo sguardo imbarazzata.

“Ehi dai lo sai che scherzo! Posso solo essere felice per voi, solo che adesso sono un po' giù” le dico passandole un braccio attorno alle spalle.

“Questo non ci distoglie dall'argomento principale però!” esclama scrollandosi il braccio e mettendomisi di fronte.

“Devi dirglielo.”

“No.

“Ma devi!”

“No.

“Nessuno può dire di aver vissuto senza aver mai provato!”.

“Non mi convinci con le dediche da diario.”

“Uffa sei impossibile!”

“È per questo che riusciamo a sopportarci.”

“E se lo vedessi con un'altra?”

“Me ne farei una ragione.”

“Ma come diavolo fai? Kim l'amore che provi per lui ti ha riportato a sorridere pienamente, sei tornata quella che eri un tempo e ora vuoi buttare tutto all'aria?”

“Non butto niente Meg, non c'è niente.”

“Ma ti ha baciato!”

“No... Io ho baciato lui...” la correggo arrossendo e abbassando la voce.

“Sì ma lui ha risposto e se tu non fossi scappata a quest'ora...”

“Non sarebbe cambiato nulla, si sarebbe scusato e dato la colpa alla notte passata quasi insonne.”

“Perchè devi essere così autolesionista?” sbuffa gonfiando le guance come una bimba e strappandomi un sorriso che sparisce appena sposto lo sguardo un po' più in là in corridoio. Il mio respiro si blocca e la gola si secca mentre spalanco gli occhi... a pochi passi da me c'è lui, l'oggetto della nostra ininterrotta discussione, che incurante dei nostri discorsi avanza verso di noi con il resto del cast. Cavolo quanto è bello! Quant'è che i miei occhi non si beavano della sua vista? Tre giorni? Quattro? No tredici... La risposta della mia stupida coscienza mi irrigidisce... Tredici giorni dal nostro ultimo incontro e ora anelo ad un suo semplice sguardo.

“Vai.” mi suggerisce Meg dandomi una leggera gomitata ma non mi muovo, sono come immobilizzata mentre lui ormai è davanti a noi.

“Ciao Megan.” dice poi sorridendo in direzione della mia amica, passando un braccia attorno alle spalle di Kristen, che solo ora riconosco, e ignorandomi alla grande. Il mio cuore per l'ennesima volta si spezza, ma stavolta non posso prendermela con nessun altro all'infuori di me.

“Ciao bellezze!” ci saluta Kellan sorridendo allegro ma io lo ignoro, il mio sguardo segue la sua figura che più rilassata che mai si allontana ridendo e scherzando con la sua patner.

Di quello che accade dopo ho un ricordo vago, solo Meg che mi abbraccia e mi conduce in un'aula deserta, dove io do sfogo alla mia frustrazione e tristezza, urlando come solo poche altre volte ho fatto in vita mia.
Quando alla fine mi calmo ci accorgiamo che le lezioni sono finite così ci dirigiamo in classe a prendere le nostre cose poi Meg si offre di portarmi a casa. Usciamo e ancora una volta lo vedo, è addossato al muro, con la sua maledetta aria da strafigo, sta fumando una sigaretta mentre chiacchiera con Kellan e Taylor, poi come se gli ultimi due gli avessero detto qualcosa lui si volta verso di me e quando incontra i miei occhi vedo i suoi spalancarsi, mentre la sigaretta gli cade, quasi intera, dalle mani, come se fosse sorpreso. Cos'è ti sei accorto che esisto? Penso maligna, ma non riesco a distogliere lo sguardo, la sua figura mi incanta, lui anche continua a guardarmi e il mondo sembra fermarsi, poi però vedo Kris avvicinarsi al trio e lui spezza l'incantesimo voltandosi verso la nuova arrivata... Di nuovo piena di dolore mi stringo forte al braccio destro di Meg e ci dirigiamo verso l'auto di Nick che ci aspetta. Quando salgo in macchina quasi automaticamente lo cerco nuovamente, mentre una lacrima mi scorre lenta sulla guancia e quando trovo i suoi maledetti occhi verde azzurri mi sembra di leggere in essi del dispiacere... Mi dispiace Rob, ma dispiacerti per me non mi farà stare bene... Non mi resta che contare i giorni che mi dividono della tua partenza e poi potrò tornare a stare bene...


*


Ecco il perchè delle volte preferirei rimanere nel mio lettuccio piuttosto in quello stupido inferno chiamato liceo! Sono appena entrata a scuola e ho incontrato il professor Smith che con la sua voce nasale mi ha appena chiesto se sono pronta per il concorso di domani... Concorso?? Oh cavolo! È già ora?
Annuisco semplicemente per poi scappare alla ricerca della mia migliore amica, che come sempre trovo agli armadietti.

“Ehi che succede?”

“È domani e non me ne sono accorta!”

“Cosa è domani?”

“Il concorso!”

“Oh mio Dio è vero! Me ne ero dimenticata!” esclama anche lei mettendosi una mano sulle labbra.

“Meg non sono pronta... io non ho più suonato da quando...” non riesco neanche a finire la frase ma lei mi capisce.

“Tesoro devi provarci, se poi non andrà come dovuto chi se ne importa, nessuno si aspetta la nona sinfonia di Beethoven.”

“Io non posso! Non ci riesco ad avvicinarmi ad un pianoforte! La sua immagine è legata a quello strumento! Scoppierei di nuovo a piangere facendo una figura del cavolo!” esclamo terrorizzata.

“Tesoro oggi andiamo in teatro e proviamo, tranquilla ci sono io con te.” mi liquida prima di prendermi a braccetto e andare in classe.

Per tutto il giorno la mia mente pensa alle mie lezioni con Robert, ma le note che fino a poco fa sapevo fare sembrano sparire dalla mia mente, lasciando solo spazio ai mille dialoghi che abbiamo fatto e alle mille litigate...

“Kim è ora andiamo.” mi risveglia la voce della mia amica e con l'aria di una condannata a morte ci dirigiamo in teatro. Appena entriamo il mio cuore perde un battito, l'ultima volta che sono entrata qui ero con lui ed è stata la sera del bacio, mi sembra anche di rivederci mentre scherziamo e suoniamo al piano, come due amici...

“Kim sii forte per favore, domani a quest'ora sarà tutto finito e non dovrai mai più suonare.” mi incoraggia mettendomi le mani sulle spalle e conducendomi allo sgabello. Quando sono seduta guardo quei tasti avorio e nero e le lacrime si riaffacciano prepotenti, stringo forte gli occhi e quando li riapro inizio a suonare, ricordando magicamente tutti i passi che lui mi ha insegnato.
Senza che me ne accorga suono per due ore di fila, poi Meg con un abbraccio e un applauso mi fa tornare in me e sorridenti torniamo a casa pronte per l'indomani...


*


Cavoli solo in poche occasioni ho visto la scuola così piena e questo di certo non aiuta la mia ansia da palcoscenico. Sono qui dietro le quinte e di tanto in tanto sbircio in sala, ma questo non mi aiuta perchè più passa il tempo e più si riempie.

Si sono già esibiti diversi miei compagni, e tutti gli altri sono intenti a provare e riprovare i loro pezzi, anche Meg è di là che strimpella la sua chitarra, il che lo devo dire, è molto buffo.

“Ehi piccola! Nervosa?” sento dire da una voce alle mie spalle.

“Da morire.”

“Lo vedo, sei verde.”

“Oh beh grazie, tu sì che mi sei di conforto!”

“Ma è la verità!” si difende lui.

“Perchè non vai da Meg a dire queste cose così carine?”

“Volevo, ma mi ha cacciato via come se fossi una pulce.” mi dice con sguardo da cucciolo mentre fa coincidere gli indici di entrambe le mani, immagino un attimo la scena e non riesco a fare a meno di ridere, quei due sono la coppia più assurda e innamorata che possa esistere.

“Oh finalmente un sorriso.” mi dice sorridendomi dolcemente e io fisso i suoi occhi, un tempo così magici per me.

“Già... ultimamente non è un buon periodo per me.”

“Gli hai più parlato?”

“No.”

“Sa che c'è il concorso oggi?”

“Non penso, io e Megan eravamo le uniche due studentesse con cui parlava e visto come sta andando non credo che lo sappia.”

“Capisco... Beh ci sono comunque io a tifare per te.”

“Non aspiro mica a vincere.”

“E perchè mai?”

“Nick per me sarà già tanto riuscire a suonare qualche nota senza scoppiare a piangere!”esclamo e lui mi abbraccia, così com'è nel suo stile, quando meno te lo aspetti ma quando più ne hai bisogno.

“Devo temere un ritorno di fiamma?” ci chiede Megan venendoci incontro e tutti e tre scoppiamo a ridere.

“Io speravo più in una semplice cosa a tre... Sapete è il sogno di ogni ragazzo avere la propria ragazza e la sua ex!” dice con espressione da maniaco guadagnandosi due scappellotti sulla testa.

Rimaniamo a chiacchierare fino a quando non tocca a Megan salire, che si avvia dopo due 'in bocca a lupo' e un bacio da parte di Nicholas...
Quando torna da noi sono esterrefatta, la sua esibizione mi ha scioccato, era completamente diversa dalla Meg che conosco, la chitarra elettrica sembrava parte di lei, i suoi capelli che si agitavano a tempo di musica mi hanno incantata e dagli applausi che ha ricevuto non devo essere l'unica a pensarla così.

“Wow Meg sei stata spettacolare!” esclamo saltandole addosso.

“Lo so lo so, sono un genio.” mi risponde fingendosi altezzosa.

“E brava la mia cucciola, mi hai veramente sorpreso.” le dice Nick abbracciandola da dietro e abbracciando anche a me.

“La smetti di fare il panino? Vuoi che ti uccida seduta stante?” gli risponde invece lei.

“Ma io...” alla sua espressione entrambe scoppiamo a ridere e capendo anche lui che sta scherzando si unisce a noi.

Continuiamo a vedere gli altri poi, circa quarantacinque minuti dopo, l'auto parlante annuncia il mio nome e rimango impietrita, le gambe non ne vogliono sapere di muoversi, il cuore batte talmente forte che credo di rischiare l'infarto.

“Avanti Kim mostra a tutti chi sei.” mi incoraggia Nick, ma niente, a stento riesco a sentirlo, mentre il sudore comincia ad imperlare la mia fronte.

“Tesoro ce la puoi fare, chiudi gli occhi e fai dei respiri profondi. Immagina che ci sia solo io qui, come ieri, siamo solo tu e io... avanti...” mi dice Meg stringendomi le mani e alzandomi la testa per incastrare il mio sguardo castano nel suo verde. Obbedisco alle sue parole e riesco a respingere la crisi di panico, poi mi dirigo sul palco. Arrivo di fronte al 'pubblico' e mi inchino, prima di dirigermi allo sgabello. Mi siedo e nuovamente fisso quei tasti, che hanno così tanti ricordi per me. Chiudo gli occhi e con un sospiro inizio la mia esibizione. Ad ogni tasto che sfioro il suo viso mi compare davanti, le sue smorfie più buffe, i suoi rimproveri per le note sbagliate, le sue battute... Le nostre risate, traditrici, tornano alla mia mente, così come tutte le nostre lunghe chiacchierate, e i nostri innumerevoli litigi, avvenuti quasi tutti a causa mia. Il suo magnifico viso non mi abbandona, la mia melodia è accompagnata dalle mille espressioni diverse che gli ho visto fare da quando lo conosco e che mi hanno fatto innamorare così perdutamente di lui... Rivedo noi seduti su questo sgabello che scherziamo di fronte a dei caffè in bicchieri di plastica, rivedo il mio viso incantato dalla sua espressione concentrata mentre suona e soprattutto mi rivedo mentre mi avvicino per baciarlo... Un gesto così spontaneo che ha portato alla fine di tutto... Mi accorgo di aver finito di suonare e di avere le guance inondate di lacrime, così con la mano cerco di cancellarle alzandomi e inchinandomi nuovamente, mentre una cascata di applausi mi accoglie e mi stupisce, rialzo lo sguardo e sorpresa vedo delle lacrime nelle ragazze sedute in prima fila, ringrazio nuovamente per poi scappare dietro le quinte.

“Oh Mio Dio Kim sei stata spettacolare!” mi urla Megan asciugandosi gli occhi.

“Grazie ma...”

“Ti sei veramente superata piccola.” mi dice Nicholas abbracciandomi.

“Vi ringrazio, ma perchè stai piangendo?” chiedo infine.

“Perchè la tua melodia era bellissima, sei riuscita ad esprimere quello che stai provando attraverso la musica e non ho potuto fare a meno di piangere, così come la maggior parte della gente in sala! Guarda, ancora stanno asciugando le lacrime.” mi dice spingendomi verso la tenda ed entrambe sporgiamo la testa per guardare. Sorpresa constato che Meg ha ragione poi il mio sguardo incontra quello verde azzurro che tanto amo e odio e mi blocco. È un secondo, ci incontriamo e poi quando torno a cercarlo è già sparito... Era veramente lui o soffro di allucinazioni?!



Ma buonaseraaaa!!!
sì sì siamo proprio noi non siamo un miraggio, non stupitevi se solo dopo 7 giorni torniamo a postare, è che questi 3 capitoli sono belli che pronti da tempo ù_ù
Cooomunquee ci fa piacere che, anche se in poche (colpa nostra è vero ù-ù), siete rimaste a seguire la nostra storia e ancora di più che avete accettato la relazione tra meg e nick...come shoonooo belli lorooo! *-*
Vabbè comunque, ringraziamo i preferiti, le seguite, le ricordate e ovviamente voi, angeli che recensite!

Lazzari: teshoooroooo !!!ma dai! Davvero sei caduta dalla sedia? Per un nostro aggiornamento?O.o
spero che non ti sia fatta male, altrimenti ci sentiamo in colpa ç_ç ihihihihihiihi xD
A parte questo siamo mega felici che il capitolo, nonostante l'assenza prolungata, ti sia piaciuto, ma mi dispiace non poterti accontentare, come avrai letto invece d fare passi avanti quei due ne fanno 500 indietro >__<
come ho già detto anche il prossimo capitolo è pronto e non ci resta che aspettare SOLO 7 giorni per placare la tua curiosità, alla prossima bacioniiiiiiiiiiiiiiiiiii

Ryry_:T u te lo sogni Nick ammmore, prima ci sono io, che gli ho dato la vita ù_ù e ti ricordo anche che MEG NON è TUA ù_ù a darle la vita sono sempre stata io, tu ti sei limitata ad accennare qualcosa su di loro ù_ù prrrrr sono io il genio incontrastato del gruppo rinuncia ùù
ihihihihihiih scherzo lo saiiiiii!?!?!?!?! ti amooooooooooooooooooooo

Saruxxa: ehi bella ciao!Ma che successo hanno avuto Meg e Nick?! O.o Sono esterrefatta, io pensavo che non potessero piacere xkè lui è sempre l'ex di Kim, ma mi sbagliavo per fortuna... Per far chiarire gli altri due la vedo più dura e di conseguenza per le uscite a quattro dovrai aspettare un po', ma mi auguro che non ti annoierai e continuerai a seguirci!
Un bacio alla prossimaaa!

BabyVera: Ciaoo!! Fa strano vero?? Però li immagino coshiii cariniiii insieme! *-*
Per i tontoloni la storia è più difficile, anch'io sono dell'idea che un bacetto e passa tutto, ma loro no, anche perchè il bacetto se lo sono dato, ma è stato quello a rovinare tutto -.-
Non ti resta che seguirci ancora e vedere come e quando decideranno a chiarirsi i pazzi!
Un bacio a prestoooo!

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Capitolo 16
*** 16 ***


16
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Io e Taylor siamo entrambi poggiati alla ringhiera della piccola scalinata in pietra davanti al portone della scuola da qualche minuto, in attesa che le mie lezioni pomeridiane ricomincino e che i suoi colleghi si rifacciano vivi.
Parliamo di tutto ed è per questo che mi piace stare con lui; gli argomenti non si esauriscono ma e quando il silenzio comincia a intrufolarsi tra noi, lui sorride allegramente facendo qualche battutina idiota e facendomi ridere così tanto, che la maggior parte delle volte mi devo tenere la pancia.
La nostra amicizia dura da qualche giorno, ma sembra che duri da un'eternità. È semplice parlare con lui, quasi quanto lo è con Megan. E a volte, quando i nervi sono a fior di pelle e la stanchezza si fa sentire, stiamo attimi lunghissimi a fissare il nulla, fianco a fianco, senza parlare. Proprio come ora.

“Sai Kim ultimamente Rob è cambiato.” dice improvvisamente, stirando le labbra con espressione preoccupata.

“Ah sì?” chiedo, cercando di apparire disinteressata anche se la notizia mi ha causato un tuffo al cuore. Sentire quel nome, accidenti, fa male.

“Sì.”

“E perchè lo vieni a dire a me?”

“Beh perchè anche se non ti conosco bene sei cambiata anche tu.” mi dice con il suo splendido sorriso, incurante del batticuore ansioso che mi ha creato.

Scrollo il capo, apparentemente stranita, anche se mi rendo conto che addirittura un sasso si accorgerebbe del mio umore. “Non ti seguo Tay, cambiata? Io? In che senso scusa?”

“Oh avanti sai bene a che mi riferisco, sei spenta, i tuoi occhi non brillano, tendi a scomparire dal mondo quando ci incontri anche seppur per caso... e tutto questo coincide con il cambiamento di Rob... che avete combinato?”

“Tay io davvero non so cosa tu stia dicendo.” affermo, cercando nuovamente di difendermi.

”Ah no? Beh parlo del fatto che non vi vedo più insieme, del fatto che siete sempre giù, che le vostre risate non si sentono più da giorni, che quando Rob ti vede trova sempre il modo di appiccicarsi a Kris...”

“È questo quindi? Sei geloso di Kristen?” gli chiedo nascondendomi dietro un sorrisino divertito.

“No affatto, è che non mi piace vedervi rovinare la vita, tutto qua. Esci con me, con noi, stasera e riprenditi Robert!” propone sbattendo il pugno sulla mano e io spalanco occhi e bocca... No, seriamente, perchè dovrei uscire con loro? Perchè dovrei vederlo ridere tutto il tempo con lei? Non voglio farmi male, non sono masochista...

“Non lo so Tay, ti ringrazio per l'invito ma non lo so, davvero.” dico e lui deve aver capito il mio stato d'animo, perchè subito si affretta a rispondermi.

“Ehi tranquilla, la mia era una proposta, non un obbligo. Però voglio che tu sappia una cosa... Io ci sono Kim, qualora tu lo voglia.” mi risponde con un sorriso, arrossendo lievemente inoltre.

“Grazie, davvero... è solo che... uscire, vederlo con lei... Non so se ce la faccio...” farfuglio terrorizzata.

“Ehi Kim calmati, te lo ripeto, non ti sto costringendo...”

“Lo so, solo che sto male... Io sono innamorata di lui cavolo!” ammetto liberandomi finalmente del mio segreto, aggrappandomi alla ringhiera con più forza e trattenendo le lacrime che cominciano a pizzicarmi gli occhi.

“Vieni qui.” mi dice prendendomi per il polso e avvicinandomi a lui. Mi stringe in un abbraccio che sa di confidenza, tenerezza e amicizia... Non mi resta altro da fare che ricambiare la stretta, soffocando le lacrime sulla sua felpa blu.

“Ehi rubacuori! Cath ci ha appena chiamato, molla la pollastra e...” nell'udire la SUA voce ci stacchiamo al volo e io mi volto verso di lui. I nostri occhi si incontrano, i miei incerti e tremanti per le lacrime versate, i suoi dapprima sorpresi e poi freddi come il ghiaccio.
Dio quant'è che non li vedo? Da una settimana, da quando lì in teatro ho creduto di averli visti e sono corsa fuori in corridoio sperando di vederlo.
Ero veramente convinta che lui fosse in sala, che mi avesse ascoltato, che avesse capito che mi dispiaceva per tutto il caos che avevo creato e che mi volesse perdonare, ma quando sono uscita e non ho visto nessuno, ho capito che era solo frutto della mia immaginazione e che io e Robert Pattinson non parleremo mai più.

“Ti aspettiamo al laboratorio del secondo piano, muoviti.” dice poi a Taylor atono andandosene.

“Kim ho la soluzione!”

“Eh?” riesco solo a chiedere osservando ancora il punto dove è sparito.

“Esci con noi stasera, gli renderemo pan per focaccia!” esclama catturandomi il viso e facendo tornare il mio sguardo su di lui.


*


“E così Catherine si è infuriata a morte perchè la scena era tutt'altra cosa!” scoppiano a ridere tutti, mentre io, seduta tra Tay e Ashley, mi stringo nelle spalle cercando di diventare invisibile. Mi sto maledicendo da quando ho accettato l'invito, perchè lo so che è una follia, la proposta di far ingelosire Robert fingendo un qualche legame con Taylor è un'assurdità, non ci crederebbe neanche mia nonna che ha quasi novant'anni, eppure quando ho visto lo sguardo entusiasta del mio nuovo amico non ho fatto niente di meglio che annuire.
A mia difesa posso dire che ero sconvolta dall'essermi ritrovata così vicina alla causa del mio tormento dopo giorni trascorsi senza vederlo e che quindi quando lui mi ha detto che ha visto della gelosia negli occhi di Rob dopo che ci ha sorpresi abbracciati e mi ha proposto il suo folle piano io orbitavo su tutt'altro pianeta per ascoltarlo a fondo.
E così ora sono di nuovo qui, in questo maledetto pub che per di più non mi è d'aiuto visto che è lo stesso dell'altra volta, quello in cui lo stesso Robert mi portò per cercare di farmi riappacificare con Meg. A proposito di Megan, non poteva scegliere un altro momento per uscire con Nicholas? Ho un bisogno disperato di lei perbacco!
Mi guardo nuovamente intorno ed ognuno è perso nei propri discorsi, persino Taylor sembra non considerarmi più, così decido di andare in bagno, l'unico posto in cui posso stare lontano da Robert e da tutta questa gente urlante.
Senza neanche avvisare – so già che sarebbe inutile – mi alzo dal tavolo e mi avvio verso la toilette, scontrandomi lievemente, lungo il tragitto, con un cameriere che per poco non ha una crisi di nervi.
Quando entro dentro i servizi chiudo gli occhi respirando profondamente: pace assoluta. Mi aggrappo al lavandino e lancio un'occhiata allo specchio – come e mi domando come, sia potuta uscire di casa in questo stato: sembro uno zombie mutante con addosso il lucidalabbra!
Il rumore della porta che si chiude mi fa voltare di scatto e mi trovo davanti miss Green in tutta la sua perfezione.

“Ciao.” dice sorridendo sfregandosi le mani sui jeans strappati. Io per risposta le faccio un cenno per poi tornare a contemplare il mio bellissimo – sarcasticamente parlando ovvio – riflesso.

“Kimberly posso farti una domanda?”. Chiede improvvisamente dopo qualche secondo di silenzio, facendomi quasi sobbalzare.

“Certo.” rispondo sorpresa, cosa può volere Ashley Green da me?

“Tu e Taylor state insieme?”

“Cosa?” chiedo alzando la voce di un'ottava.

“Ma sì dai, si capisce, il modo in cui ti parla, come ti abbraccia, come ti coinvolge nei discorsi, vi siete messi assieme?”

“Assolutamente no Ashley te lo posso giurare! Ci siamo scoperti semplicemente buoni amici!”

“Uh capisco...” dice con aria triste, evidentemente non avere del gossip da fare è frustante.

“E Rob?” chiede poi puntando il suo sguardo verde nel mio e sorprendendomi.

“Rob?” chiedo confusa, fissandola a mia volta.

“Esatto. Prima vi vedevo molto più uniti, ora a stento vi guardate, è successo qualcosa?” emetto un lungo sospiro rassegnato. Ma perchè tutti si interessano alla mia vita? È un nuovo hobby?

“No Ash niente, abbiamo solo capito che è meglio allontanarsi un po'.” le rispondo per poi uscire dal bagno, seguita ovviamente da lei.
Quando torniamo in sala la vedo correre, letteralmente, da Robert e sussurrargli all'orecchio, lui dapprima annuisce con aria grave, in seguito sospira, come se fosse sollevato, ed infine si volta a guardarmi. Mi blocco senza sapere più come si respira, il suo sguardo è il più dolce che abbia mai visto e l'accenno di sorriso che mi indirizza mi fa tremare, poi però l'incantesimo viene interrotto da Kris, visibilmente ubriaca, che gli getta le braccia al collo ricatturando la sua attenzione... Tempismo perfetto, davvero... Ma cos'è successo? Che gli ha detto Ashley? E perchè quello sguardo?

“C'è il karaoke!” urla Kristen riscuotendomi dai miei mille interrogativi e si alza in piedi tirando il braccio di Rob a cui è attaccata. “Ho deciso. Facciamo una gara di canto?” chiede poi bevendo un altro lungo sorso della sua ennesima birra. Rimango allibita dal gesto, ha ingurgitato più birra di una cisterna!

“Facciamo un duetto!” esclama Robert alzandosi in piedi di scatto e barcollando un po'.

“Ci sto, ci sto!” cantilena Kristen battendo le mani e tutti scoppiano a ridere incitandoli con cori e applausi.

“Dai fateci vedere cosa sapete fare!” grida Nikki agitando i pugni per aria mentre accanto a lei Kellan alza i pollici all'insù.
Tutto succede in pochi attimi. Robert sale nuovamente sul piccolo palco dedicato al karaoke e, non so perchè, qualcosa mi fa credere che canti nuovamente la canzone degli Aereosmith, la stessa dell'altra volta, così come in un dejavù, ma invece no, stavolta è diverso. Con lui sul palco è salita anche Kristen che, come appurato prima, ubriaca ridacchia verso il nostro tavolo. Anche Rob ha bevuto quanto lei, ma sembra più lucido che mai. Le persone all'interno del pub applaudiscono incoraggiando i due, mentre il proprietario fa partire la musica che Robert ha scelto. Inizia proprio lui a cantare.


Everyone's around,

no words are coming now

but I can't find my breath,

can we just say the rest with no sound?...


Affondo maggiormente nella sedia, nascondendomi dagli sguardi degli altri che cominciano a farsi più insistenti, ma sanno cos'è la discrezione? Potrebbero far finta di non aver visto Robert indicare me?


and I know this isn't enough

I still don't measure up

and I'm not prepared;

sorry is never there when you need it...


Scende dal palco, lasciando Kris da sola a ridere come un ebete, e comincia ad avvicinarsi a me con il microfono attaccato alle labbra sottile.
Spalanco gli occhi e mi sguardo intorno imbarazzata. So che potrebbe essere la cosa più romantica che qualcuno avrebbe mai potuto farmi, ma quanto meno mi aspetto che chi mi faccia una serenata, non sia sotto l'effetto di litri di alcool.

“Per favore Robert smettila...” farfuglio passandomi una mano fra i capelli.


and I do want you to know

I'll hold you up above everyone

and I want you to know

I think you'd good to me

I'd be so good to you.


Anche Kristen comincia a cantare, stonando un pochino, ma ovviamente nessuno la degna di alcuna attenzione e lei sembra troppo brilla per rendersene conto. Tutti gli occhi sono puntati su me e Robert.
Poi finalmente LEI si rende conto di essere sola sul palco e, dopo essersi guardata attorno spaesata, con un saltello scende dal palco. Si dirige verso Robert a braccia aperte, lui sta ancora guardando me, ma quando ormai lei gli è dietro e lo abbraccia distolgo lo sguardo per posarlo sulle mani di lei che lo stringono possessivo. Rob mi sorride beffardo e poi si volta verso di lei abbracciandola a sua volta e questo segna il mio punto massimo di sopportazione. Mi alzo improvvisamente dalla sedia, fregandomene degli sguardi straniti di tutti... sconvolta, sì credo che sconvolta mi descriva benissimo al momento, mi avvio all'uscita. Ma che diavolo sta facendo? Per un attimo ho davvero creduto che quella canzone, quelle parole fossero per me... invece lo stronzo è semplicemente ubriaco e quando Kris lo ha abbracciato ha capito di aver sbagliato soggetto di dedica!
Dopo esser uscita dal locale e aver frugato con rabbia all'interno della borsa alla ricerca delle chiavi, le trovo e le estraggo vittoriosa, ma dopo tre secondi mi sento afferrare per un polso e sbattere con violenza al muro. Terrorizzata all'idea che possa essere uno di quei vecchi maniaci che si trovano poco più in là provo ad urlare ma il mio tentativo viene bloccato da delle labbra che si poggiano sulle mie. Ho gli occhi serrati ma non importa, riconoscerei fra mille quelle labbra. Il loro sapore, anche se mischiato all'alcool, è inconfondibile.
Volendo ottenere conferma apro piano gli occhi e vedo Robert praticamente incollato a me, con le braccia strette intorno alla mia vita ad impedire di muovermi e le sue labbra che tormentano le mie. Sono scioccata e non riesco a realizzare, sento solo che mi morde, tira, lecca il labbro inferiore pregandomi di approfondire il contatto e con una scarica di adrenalina in corpo lo faccio, sospiro sulle sue labbra e dischiudo le mia, portandogli le braccia alla nuca e alzandomi sulle punte. Sorride della mia reazione e poi la sua lingua mi invade, entrando e conoscendo ogni parte della mia bocca, cercando ansiosamente la mia e quando la trova inizia il loro gioco, si cercano, si trovano, corrono, si fermano. Le sensazioni che provo sono indescrivibili, non mi sembra vero che stia succedendo davvero, forse Meg aveva ragione, forse....

“Così doveva essere.” mi sussurra allontanandosi leggermente per guardarmi, mentre le sue mani corrono sui miei fianchi e si insinuano sotto la mia maglia, ma tutto questo mi fa tornare in me, il suo bisbiglio sapeva di alcool, lui è ubriaco... mi ha baciato perchè è ubriaco!
Disgustata da lui ma soprattutto da me stessa cerco di allontanarmi, ma lui me lo impedisce fino a quando non riesco a liberare una mano e a schiaffeggiarlo. Segue un lunghissimo silenzio, poi lui si volta a guardarmi e il suo sguardo è indecifrabile.

“Mi fai schifo! Non ti avvicinare mai più a me Pattinson!” esclamo sconvolta scappando verso la mia macchina, con le lacrime che mi rigano il viso.

**************************************

H smSalveeeee!

indovinate chi sono? Chi sono? Chi sono?

non indovinerete maaaaai u.u

e non ve lo dirò mai u___u

perciò manterrò il mio anonimato e risponderò alle recensioni U_U

no, scherzo! Sono Ryry_ *applauso* e sono venuta a punirvi in NOME DELLA LUNAAAAAAAAAAAAAAAA! ùù

allora, vorrei sensibilizzarvi di fronte ad un problema che mi sta molto a cuore: 

la liberazione delle neo diciottenni (me) sfruttate da forze superiori (Xxscrittrice89xX). 

NON STATE Lì A GUARDARE, DATE ANCHE VOI UNA MANO ùù

basta u__u

rispondo alle recensioni :D

uley: ciaaaao, sono l'altra scrittrice della storia u.u

dillo anche tu che Robert e Kim hanno rotto le palle e che bisogna ucciderli prima che conquistino il mondo e sia troppo tardi D: 

ahahahhaa okay, basta, spero ti piaccia questo capitolo :)

BabyVery: TU DEVI AMARE NICHOLAS! U__U

e Robberto è un ritardato che non merita il tuo amore nè quello di Kim uù

spero ti sia piaciuto questo capitolo, a presto! **

_Miss_: grazie mille *___*

Saruxxa: eccoti accontentataaa, abbiamo postato super prestissimo *O* spero ti piaccia u.u

Ryry_: lo so, lo so, povera piccola cucciola indifesa çç lo sai che ti amo, vero? Bella tu sei *_* sei la migliore, THE BEST ùù 

okay, basta parlare a me stessa ùù


Ed eccoci alla fine, come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/da ricordare. E anche a chi ha letto solo :D

a presto!

Ryry_ <3

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Capitolo 17
*** 17 ***


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“Cosa????” mi urla Megan ad un centimetro dal viso e sono costretta a tapparmi le orecchie per proteggere i miei poveri timpani.
“Non urlare così, sembra che ti stiano trucidando! Comunque hai capito bene e per favore non farmelo ripetere.”
“Ti ha baciato?! Ti ha baciato? Cazzo Kim ti ha baciato! Anzi vi siete baciati!” ripete saltellando e congiungendo le mani come se dovesse pregare.
“Ma dai davvero? Guarda credo che tu debba dirlo di nuovo perchè in Perù non ti hanno ancora sentito.” dico sarcastica guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.
“Oh ma perchè devi essere sempre così? Cacchio finalmente vi siete baciati ed è stato un bacio vero! Non sei contenta?”
“Ma come posso essere contenta se era ubriaco eh? Me lo spieghi? Mi ha baciato perchè era u-b-r-i-a-c-o.” dico perdendo la calma e alzando la voce.
“E la canzone?”
“Stessa risposta. Basta solo dirti che dopo che aveva finito di cantare si è voltato ad abbracciare Kristen.” dico non riuscendo a nascondere l'amarezza.
“Kimberly perchè non ci parli?”
“Perchè non riuscirei a leggere la verità nei suoi occhi senza mostrare il mio dolore! Perchè non voglio sentirgli dire di amare Kristen e provare pena per me!” dico e le lacrime ancora una volta escono, così sento le braccia della mia migliore amica avvolgermi, non accorgendomi che c'è una terza persona che dopo aver ascoltato si allontana.

*

“Ehi hai un minuto?” dice il moro al castano quando ormai è a pochi passi da lui. L'altro sentendo quella voce si volta e riconoscendo il suo interlocutore sbarra gli occhi.
“Ce l'hai con me?”
“Sì esatto. Dovrei parlarti, hai un attimo?” il castano annuisce lentamente, chiedendosi cosa possa mai volere quel tipo da lui e lo segue nel retro della scuola, lì dove molte volte il moro si è incontrato con la sua ex ragazza anche solo per cambiarsi un bacio veloce.
“Senti sembri un tipo carino e apposto, e non avrei neanche voglia di mettermi in mezzo...”
“E allora perchè lo fai?” chiede l'altro con aria di sfida.
“Perchè ha già sofferto troppo e non voglio che continui a farlo.” a quella risposta, detta con sincerità fin troppo disarmante, il castano sbarra gli occhi.
“Di che parli?”
“Lo sai perfettamente, non giocare a fare il tonto con me che non attacca.”
“Io...”
“Tu niente, parlo io e tu ascolta. Kimberly è una ragazza eccezionale, ha mille difetti è vero, ma i pregi superano tutto e non merita quello che sta passando. Anzi non merita tutto ciò che ha vissuto fino ad ora. Io non so a che razza di gioco state giocando, so solo che lei ne sta uscendo distrutta e che la colpa è tua. Perciò apri bene le orecchie. Finiscila, qualsiasi cosa tu stia facendo finiscila. Sono stato buono e nascosto nel buio per un po', ti ho, anzi vi ho osservato e ora sono stanco. Non voglio più vederla piangere e se succederà ancora sappi che ti spaccherò la faccia, ovunque tu ti trovi.”
“Ci tieni molto a lei?”
“È stata mia amica quando eravamo piccoli, e la mia ragazza per quasi tre anni, credo che tu possa immaginare cosa mi leghi a lei. Ora sto Megan e ne sono innamorato perso ma Kimberly rimarrà sempre la cosa più speciale che abbia mai avuto e ucciderei per lei.”
“Ti capisco, ma...”
“Non voglio sentire niente, i vostri problemi li sapete voi, io ti ho solo avvertito. Vedi di risolverli o il tuo bel faccino da attore sarà rovinato per sempre Pattinson.”
“Nicholas io non ne ho nessuna intenzione. Sono nate delle incomprensioni tra noi, dovute ad equivoci, ma a Kimberly io tengo in un modo che è difficile da spiegare, è il mio sorriso, la mia luce, lei è il mio tutto... anche se non se ne rende conto...”
“La ami?” chiede il moro non riuscendo a nascondere la sorpresa nella voce ma il castano accenna solamente un sorriso tornando indietro all'interno della scuola.

*

Sono appena uscita dall'aula di biologia dopo circa due ore strazianti; l'orologio dalle grandi lancette, attaccato alla parete del corridoio centrale, segna le cinque e dieci minuti. Sbadiglio stancamente avviandomi all'uscita. Dopo la conversazione sfogo avuta stamattina con Meg mi sento uno straccio, avrei voluto saltare le lezioni e rintanarmi nella mia stanza a piangere, a nascondermi da tutto e tutti ma se faccio un'altra assenza rischio l'anno, quindi con l'aiuto di Meg ho stretto i denti e ho affrontato i miei demoni... Ovviamente metaforicamente parlando, perchè quando anche solo sentivo una voce che potesse somigliare alla sua mi nascondevo nel primo angolo. All'ora di pranzo era già esausta e pregavo Dio di avere la forza di affrontare le ore che mi restavano, ma quando sono entrata nell'aula di biologia, ho ceduto, non sono riuscita ad impedire alla mia mente di ripercorrere la serata di ieri. I suoi sguardi, il suo sorriso, gli abbracci con Kristen, la sua voce... Le lacrime mi avevano di nuovo offuscato la vista e solo la presenza di Meg mi ha impedito di farmi vedere in lacrime dall'intera classe.
Attraverso velocemente il lungo corridoio poco trafficato e faccio per uscire dal portone principale ma mi blocco non appena scorgo la figura longilinea di Tay, la sua espressione mi colpisce, è serio e concentrato mentre stringe tra le mani un foglio che legge avidamente; decido di cambiare programma, abbandonando l'idea di uscire dalla scuola, e mi avvicino a lui.
“Taylor!” lo richiamo sorridente e lui si volta verso di me. “Che ci fai qui a quest'ora?
”. Gli schiocco un bacio sulla guancia a mò di saluto e mi accomodo sul banchetto poco distante da lui. 
“Ciao splendore!” mi risponde lui accantonando per il momento il foglio che ha tra le mani. “Siamo in pausa. È da questa mattina che stiamo girando. Tu invece?”
“Avevo i corsi pomeridiani.” spiego semplicemente e lui abbassa di nuovo gli occhi sul foglio. “Che hai lì?”
“Oh questo? Niente è il copione, stavo riprovando la scena del ballo, anche se...” mi dice con voce improvvisamente seria.
“Anche se?” chiedo inarcando un sopracciglio.
“Anche se è inutile!” sbotta e io mi stupisco.
“Perchè dici questo?”
“Perchè sarà la quinta vola che riproviamo la scena e sono stanco.”
“Non ti seguo...”
“È Robert!” al solo sentire il suo nome il mio cuore sussulta.
“Che ha combinato stavolta?”
“Oggi non ci sta con la testa! Cioè è da un po' di tempo che appare nervoso, confuso, ma oggi non ne prende una! Ha una faccia da fantasma, non sente quando tocca a lui, guarda Kristen ma è come se non la vedesse, ascolta Catherine parlare e poi quando giriamo se ne frega e fa tutto altro. Insomma questa è praticamente una delle ultime scene del film e tutti vogliamo che sia perfetta!” esclama infervorato e non posso che rimanere sconvolta dalle sue parole... Insomma Rob può essere un maledetto bastardo, egocentrico, immorale... ma solo con me... sul lavoro è sempre stato puntale e professionale.
“Avrà le sue cose.” cerco di dire per sdrammatizzare e lui mi guarda per un attimo sorpreso per poi ridacchiare.
“Sì certo, lo so io che ha quel testardo. Si dia il caso che il suo stato confusionale è peggiorato da ieri sera, da quando una misteriosa donzella è scomparsa dal locale in cui eravamo...” mi dice sarcastico e il mio cuore si ferma... che intende dire?
“Cosa vuoi insinuare marmocchio?”
“Chi io? Niente, solo che... chi vuol capire capisca.” mi dice tornando serio, poi tornando a guardare il foglio rialza la testa con un sorrisino. “Ti va di darmi una mano?”
“Cosa?” chiedo non capendo il suo cambio d'argomento.
“Ti va di aiutarmi con le battute?”
“Ma non sono capace!”
“Oh dai Kim fallo per il tuo amichetto! Sono solo tre o quattro battute e le devi solo leggere...” mi dice con quel suo maledetto sguardo da cucciolo a cui non resisto e pochi secondi dopo mi ritrovo con il copione in mano a leggere le famose frasi di Bella Swan... È bravo, per i suoi sedici anni è fin troppo perfetto e nessuno può togliermi dalla testa che farà carriera...
“Tay ma dove ti sei cacciato?” sentiamo dire dal corridoio adiacente e poco dopo vediamo la figura di Rob comparire. Lui sorride, ma quando il suo sguardo si focalizza su di me si irrigidisce, mentre io mi perdo nella sua contemplazione, indossa i panni di Edward Cullen, porta le lenti, ha talmente tanto di quel trucco che un clown si sentirebbe nudo a confronto, porta quell'odioso rossetto, ma non posso non notare quanto sia stra-maledettamente bello e anche un'altra cosa si vede, sembra stanco, terribilmente stanco, quindi le parole di Tay sono vere.
“La pausa è finita, Cath ci richiama sul set.” dice gelido.
“Ok arrivo. Kim grazie per la compagnia, sei un angelo.” mi dice Taylor raccogliendo il copione.
“E di cosa? È stato un piacere aiutarti e poi mi sono divertita, posso dire di essere stata Bella Swan per ben dieci minuti!” gli rispondo sarcastica facendolo scoppiare a ridere e ignorando le gelide occhiate che Robert mi lancia. Tre secondi dopo il mio cucciolo, soprannome derivato dal personaggio che interpreta,se ne va e io mi accingo a fare lo stesso, fingendo di ignorare il mio cuore che è fin troppo cosciente della persona che mi è accanto, ma vengo bloccata per il polso.
“Aspetta!”
“Lasciami.” gli ordino fredda per poi scuotere il braccio.
“Kim parliamo...”
“Pattinson mollami.” gli dico nuovamente riuscendo a sfuggire alla sua presa e evitando di pensare al coro di campane che ho sentito nella testa quando lui ha pronunciato il mio nome.
“Come siamo arrivati a questo punto?” chiede e sembra rivolgersi più a lui che a me. Scuoto la testa e corro via, lontana da lui e dai miei sentimenti...
“Non te ne puoi andare!” mi blocca nuovamente quando sono fuori l'ingresso della scuola. “Maledizione non puoi scappare in eterno Kimberly!” grida esasperato e rimango sorpresa. “Parla! Non continuare a rimanere zitta e a fuggire ogni qualvolta mi intravedi! Ci siamo baciati, mi hai baciato cazzo!” e forse è questa sua frase a farmi reagire, mi volto furiosa e punto il mio sguardo nel suo.
“Io ti ho solo sfiorato, sei stato tu a baciarmi per ben due volte!”
“Hai risposto però.” mi dice ovvio.
“È stato un errore!” grido per evitare di far riaffiorare il meraviglioso ricordo, ma la mia frase sembra colpirlo, tanto da spalancare gli occhi e sussultare.
“Questo è stato per te? Un errore?” chiede in un sussurro.
“Sì.” rispondo con medesimo tono.
“Bene, magnifico! Ora sì che mi sento un emerito coglione! Vai, va a casa!” esclama spingendomi leggermente e lasciandomi frastornata dal suo cambio d'umore.
“Ma che...?”
“Vattene Kim! È stato tutto un errore, uno spiacevole errore che dimenticherò presto... Fortuna che che la settimana prossima finirà tutto. Tornerò a casa e non ti vedrò mai più.” dice rabbioso e a me si ferma il cuore.
“Torni a casa?” chiedo bisbigliando
“Sì per mia fortuna, le riprese entro la settimana prossima saranno finite e sarò libero di dire addio a questa maledetta cittadina.” mi dice con rabbia e le sue parole mi feriscono, ho un'ultima settimana per saziarmi della sua vista e poi non lo vedrò più.
“Bene sono contenta per te.” dico cercando di fare la dura e gli volto le spalle.
“Possibile che con te sia sempre tutto così maledettamente difficile?” mi chiede quando ormai credo non ci sia più niente da dire e la sua voce mi suona stanca, flebile.
“Non è colpa mia.”
“Ah no? Se tu non ti comportassi così tanto da ragazzina viziata le cose sarebbero facili per tutti!” a quelle parole mi volto furiosa e incontro i suoi dannati occhi dorati che mi fanno ribollire il sangue nelle vene.
“Non ti ho chiesto io di immischiarti nella mia vita.”
“Immatura, ecco cosa sei. Ogni volta che discutiamo tiri fuori questa storia. E va bene ho sbagliato lo ammetto! Ma tu non sentirti tanto superiore, hai voluto da me lezioni, mi hai chiesto aiuto quando eri in crisi con la tua amichetta del cuore, mi hai dato buca per spassartela con il tuo ex e come ciliegina mi hai baciato per poi scappare!” esplode e io rimango zitta, da quanto serba tutto questo rancore? “Che c'è non ribatti? Stavolta la superba Kimberly non sa cosa rispondere?” mi chiede poi sarcastico e io apro la bocca per difendermi, ma nuovamente me lo impedisce. “Sei solamente una sciocca ragazzina viziata, ecco cosa sei.”
“Io.non.sono.una.ragazzina.” sibilo furiosa facendo un passo verso di lui.
“Oh sì invece che lo sei, sei una bambina che si diverte a giocare con gli altri.”
“Non ti credere tanto più grande tu!”
“Ho quattro anni più di te ma di cervello ne vanto almeno in doppio.”
“Lo sai che ti dico Pattinson? Vaffanculo! Sarò anche una ragazzina, sarò viziata e tutte le belle parole che hai usato, ma non ti ho chiesto io di venirmi a rompere! Sei tu che mi hai fermato, sei tu che mi ha rivolto la parola, quindi ora che diavolo vuoi da me? Torna al tuo stupido film e poi tornatene a casa tua così dimenticherò prima quest'odiosa esperienza vissuta.” dico dura e le parole fanno male perfino a me che le ho dette.
“Credimi è quello che voglio anch'io, e non voglio assolutamente niente da te, solo dirti quanto sono disgustato da te e dal tuo essere manipolatrice.”
“Ah ora sono manipolatrice anche? Questa mi è nuova!”
“Sì lo sei, perchè tu manipoli la gente a tuo piacere, lo hai fatto con quella poveretta di Megan, lo hai fatto con Melanie, lo hai fatto con il tuo ex e ora lo stai facendo anche con Taylor!”
“Ma che diavolo stai dicendo?”
“È la verità. Sai che quel povero ragazzo sbava ad ogni tua minima parola e te ne approfitti, gli stai sempre incollata e lo usi per i tuoi stupidi giochetti.”
“Adesso basta, ne ho le palle piene delle tue stupide accuse! Sai cosa c'è di nuovo Pattinson? Che me ne frego, pensa di me quello che diavolo vuoi, ma fammi un favore, visto i tuoi bellissimi pensieri, lasciami in pace! Sparisci dalla mia vita all'istante, così anch'io possa tornare a respirare!”
“Non posso non lo capisci maledizione?!” grida come un ossesso e lasciandomi a bocca aperta come un'idiota.
Perchè?” chiedo con un filo di voce, confusa.
Perchè TI AMO!” grida lasciandomi sconvolta. “Perchè sei una maledetta ragazzina che con una sola parola riesce a farmi mandare a puttane un'intera vita! Perchè io mi realizzo con un tuo sorriso e mi anniento con una tua lacrima... Perchè mi sei entrata dentro come un uragano...” continua con voce e sguardo dolce. “Perchè sei così innocente e pura, ma anche così ostinata e ribelle che è impossibile non innamorarsi di te...” conclude con un sorriso dolcissimo, il più dolce che gli abbia mai visto da quando lo conosco, mentre con una mano mi accarezza leggero la guancia e il mio cuore sembra impazzire, il battito a talmente irregolare e forte che credo che stia per scoppiare...
Io...”
Shh, non devi dire niente, devo parlare io ora, perchè troppe volte ho taciuto facendo nascere in noi miliardi di malintesi Kimberly. Mi sono reso conto di amarti quasi da subito, ho fatto di tutto per stare con te, ti ho stressato l'anima per costringerti ad accettare il mio aiuto, ti ho voluto con me al luna park, al pub quando eri triste per Megan... Ho provato a farti capire i miei sentimenti, ti ho dedicato una ninna nanna, la colazione e i discorsi di quella mattina in questa scuola, la canzone di quella sera, la canzone di ieri... Ti ho baciato! Di mia iniziativa stavolta... ma niente ho rimediato solo un ceffone e la tua fuga.” sbarro gli occhi a quelle parole e i ricordi mi sommergono... ho visto sempre e solo il mio punto di vista... che scema a non provare mai ad ascoltarlo...
Non ho mai provato ad ascoltarti, hai ragione, sono una ragazzina.” gli dico abbassando gli occhi mortificata
Lo so di avere ragione.” mi dice e subito alzo lo sguardo, insomma va bene che l'ho ammesso, ma potrebbe almeno essere meno presuntuoso! Quando incontro il suo sguardo lo trovo sorridente “Ma sei la mia ragazzina e sei tutta la mia vita.” a quelle parole gli occhi mi si offuscano di lacrime e sento qualcuna scendermi giù per le guance.
Non piangere cuore mio, mi distrugge vederti star male, se poi la causa sono io.”
Rob... Oh Robert sono stata così idiota!” esclamo rifugiandomi tra le sue braccia, lì dove milioni di volte ho sognato di essere, li dove appena sento stringermi tutto mi sembra migliore.
Va tutto bene amore mio, va tutto bene.” cerca di dirmi lui dolcemente ma so che non può andar bene, fino a che non avrò detto ciò che il mio cuore canta da mesi ormai.
Ti amo Robert, di un amore così incondizionato che a volte ne ho il terrore.” gli dico cercando di mantenere la mia voce ferma e lui spalanca gli occhi... sorpreso Pattinson? Credevi di essere l'unico a poterti innamorare?
Non stai scherzando vero?” chiede a fatica e io sorrido, sorrido felice dopo giorni di piena malinconia. Lui mi preme le mani, le sue grandi mani, sul viso e lentamente, sempre fissandomi negli occhi, si avvicina a me, dandomi così modo di ripensarci, ma stavolta non ne ho intenzione e gli vado incontro anch'io, fino a quando le nostre labbra, per la prima volta d'accordo, si trovano. Il bacio ha un che di incredibile, ci muoviamo appena per conoscerci, poi lui approfondisce il contatto e io accetto volentieri la sua stretta, portando le mie mani al suo collo e alzandomi sulle punte.
Ti amo Golia.” gli dico quando ci dividiamo e lui sorridendo poggia la fronte sulla mia.
Ti amo anch'io bonsai.”
Bene allora direi che è il caso di chiare tutto, facciamo scomparire tutti i malintesi ci stai?” chiedo riacquistando la mia forza d'animo e dividendomi, a malincuore, da lui, ma ridacchiando mi afferra la mano e mi riporta tra le sue braccia.
Ci sto, cosa vuoi sapere?”
Tutto. Perchè dici che la ninna nanna me l'hai dedicata?”
Semplice, sei stata tu a ispirarmela. In quella nanna ci sei tu, ci siamo noi... Edward e Bella sono fuori da quella melodia. Quando mi dissero di comporla entrai nel panico, ma poi ne parlai con te e le tue parole fecero nascere in me le prime note. Ti ricordi quando la composi la prima volta?”
Sì che me lo ricordo, eravamo in teatro e io avevo fatto tardi alla lezione. Eri così serio che temevo fossi arrabbiato con me. Invece poi te ne uscisti con quelle domande strane e poco dopo creasti quella magia. Mi commossi nel sentire quanto ardore ci fosse.”
Già e mentre suonavo pensavo a te e a quello che era il nostro già strano rapporto.” mi dice passandomi una mano fra i capelli e rubandomi un bacio che mi lascia stordita.
La prossima domanda?” mi chiede in un orecchio e mi sento le gambe tremare.
La prima sera al pub... quando tu e Kell vi siete sfidati con la birra...”
Mi stai per caso chiedendo perchè ho cantato 'I don't want to miss a think' degli Aerosmith?” chiede nuovamente ridacchiando e io annuisco imbarazzata. Continua a ridere, evidentemente il mio imbarazzo lo mette di buon umore, poi sento la presa sui miei fianchi intensificarsi e lo vedo avvicinarsi al mio viso.

I don't want to close my eyes, I don't want to fall asleep, cause I miss you baby, and I don't want to miss a thing, cause even when I dream of you, the sweetest dream will never do, I still miss you baby and I don't want to miss a thing....” intona con quella sua maledetta voce roca che mi arresta il battito cardiaco e io mi immobilizzo, quelle parole... non cantò a caso quella sera, ma era dedicata a me!
“Se ancora non ci sei arrivata bonsai te lo dico, volevo provare a farti capire i miei sentimenti, sapevo che stavi male per Megan, ma vederti in quello stato avevo aumentato il mio amore per te e volevo dirtelo Il problema è che non sapevo come, affrontare il discorso di persona era fuori discussione, mi terrorizzava, così provai con la canzone, solo che, evidentemente, non ha funzionato.” mi dice con un gesto allusivo della mano.
“Ma non è possibile!” esclamo sorpresa.
“Cosa?”
“Questo! Cioè tu! Io! Noi!” continuo a urlare divincolandomi, deve essere uno scherzo, Robert Pattinson non può essere innamorato di me!
“Smettila di sminuirti tesoro, è tutto vero, sei la cosa più bella che mi potesse accadere.” dice serio portandomi le mani sulle spalle a immobilizzarmi e guardandomi serio, maledettamente serio.
“E ieri sera?” chiedo facendo finta di non aver ascoltato la sua ultima frase.
“Ieri sera sono stato un coglione, me ne sono reso conto solo stanotte, quando ci ho ripensato. Non lo so perchè ho deciso di dedicarti di nuovo una canzone, ormai avrei dovuto sapere che non sei tipo da capire certe cose, però il fatto che non facessi altro che guardarti mentre cantavo pensavo ti aiutasse a...”
Ma io pensavo fosse per Kristen!” esclamo, nuovamente, interrompendolo e lui sbarra gli occhi.
Kris? E che c'entra?”
O al diavolo Pattinson! Da quando non ci parliamo non fai altro che stare sempre incollata a quella e ieri sera, sì è vero che cantavi guardando me ma poi quando anche lei ha cominciato a cantare sei tornato da lei e non vi siete più scollati, che avrei dovuto pensare?” gli dico non riuscendo a nascondere la stizza.
È per questo che sei scappata via?” mi chiede e sembra sempre più sorpreso.
Certo! Come credi che mi possa sentire a vederti sempre attaccato a quella, a vederti e soprattutto a sentirti cantare per lei quando io muoio per te?”
Ma io cantavo per te! Quando ho visto che stavi uscendo ho perso la testa, sono sceso dal palco come una furia per raggiungerti!” esclama lui e leggo nei suoi occhi tutta la sincerità. “Quando ti ho visto lì fuori non ho potuto resistere e ti ho baciato. Nel momento in cui mi hai corrisposto credevo di essere in paradiso... poi però il tuo schiaffo e le tue parole mi hanno portato all'inferno.” conclude rabbuiandosi.
Che pretendi? Eri ubriaco!”
È qui che ti sbagli, ero brillo, non ubriaco. I miei gesti erano dettati dalla lucidità e dalla voglia di farli, non d'alcool. Ti ho baciato perchè ti amo, non perchè sono un cretino ubriaco che non ha nulla da fare.” mi spiega serio e capisco quanto sia serio in questo momento.
E Kristen?” chiedo imperterrita, voglio la verità su tutto. Lui sorride sornione e si passa una mano fra i capelli.
È solo una collega, anzi è un'amica e anche una complice.”
Complice?” chiedo confusa e lui ridacchia ancora.
Ebbene sì, quando ha scoperto dei miei sentimenti per te si è offerta di aiutarmi a conquistarti. È sempre stata convinta che tu mi ricambiassi, dice con te lo legge negli occhi quando la incontri, e così ha deciso di farti ingelosire standomi sempre, come dici tu, appiccicata. Peccato che invece il suo piano ci si è ritorto contro e tu oltre che ad odiarmi hai cominciato a stare con Tay.”
Tay?”
Sì, credi che non veda come ogni volta voi siate sempre insieme, ridenti e felici?”
Ma che c'entra! Siamo amici! Mi è stato vicino quando ho avuto la convinzione di averti perso per Kristen e lo usavo come sostituto di Meg per i miei pagnistei! Devi toglierti dalla testa questa malsana idea Rob, te lo ha confermato anche Ash ieri sera che tra me e lui non c'è nulla.” gli dico guardandolo seria negli occhi per far sì che legga la mia sincerità, ma lui sbarra gli occhi.
Come sai di Ashley?”
Beh diciamo che la tua collega non è poi molto furba, chiedermi determinate cose e poi, una volta tornate in sale, trotterellare da te e parlarti in un orecchio è una cosa che si può fare solo se qualcuno te lo chiede, in questo caso tu.” dico ovvia e lui di nuovo mi abbraccia facendomi sorridere.
E brava la mia bonsai!” rimaniamo immobili, ognuno perso nelle proprie riflessioni,, poi stavolta è lui a chiedermi “Di Nicholas che mi dici?”
Che è il mio ex ragazzo, che gli voglio bene come ad un fratello e che è il ragazzo di Megan.” gli dico e lui sembra convincersi subito.
Mi sembra una persona apposto.”
Scherzi?” chiedo scettica.
No perchè?”
Ma se fino a qualche settimana fa lo uccidevi con lo sguardo!”
Beh che dire?... Diciamo che il fatto che stia con Megan gli ha fatto acquistare punti.” dice alzando gli occhi al cielo e stavolta sono io a ridacchiare.
Che c'è, geloso Pattinson?” chiedo ancora ridente.
Certo che sì.” mi dice guardandomi serio e togliendomi così il sorriso. “Da oggi in poi sarai solo mia, nessuno dovrà più girarti attorno se ci tiene alla vita.” specifica il contatto e il mio povero cuore fa le capriole.
È la cosa più bella che potessi dirmi.” dico come in trance e lui mi accarezza una guancia. “Comunque tranquillo, non vorrò mai più nessuno eccetto te.” conclude non riuscendo ad impedirmi di arrossire e lui sorride intenerito.
Ti amo mia piccola gelosona!”
Io non sono gelosa!”
Ah no? E quindi gli sguardi omicidi che lanci a Kris non hanno niente a che vedere con me giusto?”
Esatto, e poi io non lancio sguardo omicidi!”
Ah ok, quindi non ti dispiace se io e lei stasera andiamo a bere qualcosa insieme giusto?”
Tu provaci e considerati morto.” dico troppo ovvia e lui scoppia a ridere. Maledizione mi sono fatta subito beccare! “Ok forse un pochino lo sono.” ammetto sbuffando e lui inarca un sopracciglio.
Solo un pochino?”
Oh va bene hai vinto, un pochino tanto! Sono talmente gelosa che anche quando qualche cretina ti ferma per l'autografo in giro per i corridoi vorrei ucciderla!” esclamo sconfitta e lui torna ad abbracciarmi.
Ti amo anche per questo piccola.” mi dice tenero e io mi sciolgo. “Ah quasi dimenticavo! Complimenti per la tua esibizione al festival. Quella melodia ha commosso anche me.” mi dice d'un tratto e la mia mascella quasi tocca terra.
Cosa?”
Che c'è? Non accetti i complimenti?”
Tu c'eri?” chiedo invece io ancora troppo sorpresa, allora non soffro d'allucinazioni! Quel giorno lui in teatro c'era!.
Certo che sì, nonostante i nostri problemi, non mi sarei perso per nessun motivo al mondo la tua esibizione. Eri stupenda su quel palco e mentre suonavi la mia unica voglia era di salire sul palco e rapirti. Quelle note erano così malinconiche, dolci, a tratti allegre...”
Erano te.” dico semplicemente e stavolta è lui a spalancare la bocca. “Suonavo pensando a te, non avevo niente altro in mente, solo te, i tuoi insegnamenti, i nostri battibecchi e il nostro bacio...” dico e vengo interrotte dalle sue labbra che più volte cercano le mie.
Dio quanto ti amo Kimberly!” esclama stringendomi nuovamente a sé. “Hai ancora altre domande?” chiede dopo e fingo di pensarci su, poi alla fine divertita scuoto la testa.
Bene ne sono felice, perchè muoio dalla voglia di baciarti.” mi dice quando ormai è a un soffio dalle mie labbra e di nuovo mi perdo nella delizia del nostro bacio e nella convinzione di questo amore appena nato... e perchè no, pronto a durare...

The end

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Bene ragazze!
Innanzittutto come sempre voglio SCUSARMI per il sempre grande ritardo, sì lo so essendo L'ULTIMO CAPITOLO lo avrei dovuto postare prima, ma purtroppo per vari e incomprensibili problemi non ce l'ho fatta. 
Ci tenevo a dire che nel percorso originale, così come era stato pensato all'inizio, questo non doveva essere l'ultimo capitolo, ma solo un attimo di trega per i due priotagonisti, prima della seconda parte della storia, che vedeva l'entrata in scena di un nuovo personaggio e un salto temporale da Twilight ai giorni nostri, ma purtroppo non sì può per un problema che non posso dichiarare pubblicamente ma che ha portato a questa scelta.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro, dai preferiti, ai seguiti, a quelli da ricordare o anche a quelli che casualmente si sono imbattuti in questa storia e che hanno avuto voglia di conoscere un po i "nostri" protagonisti.
è stato un piacere parlare e conoscere molte di voi, le vostre recensioni e le vostre battute mi hanno fatto morire dal ridere e a modo mio mi sono affezionata ad ognuna di voi.
Spero che se anche non era così che vi aspettavate questo famigerato capitolo questo vi possa piacere e che come sempre mi diciate cosa ne pensate, io sono qui pronta a leggere di tutto, anche le critiche.
Ora devo andare, di nuovo GRAZIE.... ç____________________ç

....a te.......
non so se mai leggerai questo, non era come progettato, ma per forza di cosa ho dovuto concludere così, andare avanti con la storia sarebbe stato ridicolo e falso. 
sono sette giorni e mi manchi, ho cancellato ciò che c'era da cancellare, ma la tua presenza fissa era un mio punto di riferimento... 
spero che non ti succceda con altre ciò che è successo a noi, ti ho voluto e ti voglio bene, buonaforrtuna per tutto
Elisa

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