Allun Lì

di GirlJackson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Finale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Mi chiamo Erika,e fino a qualche tempo fa vivevo in una città molto affollata,grigia e triste.

Non sono mai stata un'adolescente convinta e sicura, sono sempre stata chiusa e timida,non mi piacevo,

mi odiavo totalmente;inoltre vivevo con dei genitori

adottivi molto esigenti,qualunque cosa facevo,a loro

non piaceva,e non mi mandavano nemmeno a scuola!

Una sera ero come al solito,di nascosto(nel computer preso dal mio vero padre)

e stavo su una chat molto carina che avevo scoperto di recente.

Stavo pensando di spegnere,quando vidi un avatar molto buffo,

simile a un pagliaccio:cilindro,fiocco e bastone,ma gli mancava il nasino rosso;si chiamava Berniea.

Vedevo che parlava con altri avatar dando del lei,così lo presi in privato e gli chiesi perchè;mi rispose:

-Salve-.

Poi scrisse ancora:

-Lei è una terrestre,vero-?

Io risposi di sì e scrissi:

-Scusa,ma anche tu lo sei- E mi misi a ridere davanti allo schermo.

-No,io non sono uno di voi,mi connetto tramite un mio grande potere;-

Io scrissi ancora:

-Ok,ok,oggi per fortuna sono in vena di questi scherzi.-

-Io sono un cappellaio magico.-

Spensi il computer,ma non per mio volere,

per la mia matrigna Eleonora che continuava a chiamarmi da sotto.

Io il computer non glielo avevo mai fatto vedere a lei, ero certa che mi avrebbe messo in punizione,o peggio, mi avrebbe preso a botte.

Andai di sotto,e Eleonora mi mandò dalla vicina soprannominata da me"Rina la pettegola"

a chiederle se voleva mangiare da noi,e già all'idea stavo per scoppiare a piangere; insieme loro due non facevano altro che parlare

alle spalle di tutti, compresa me.

Quella sera allora,Rina mangiò a casa nostra,

e dopo la cena Eleonora mi urlò di andarmene a letto,

cosa che non feci affatto:spiai le due pettegole per vedere che dicevano questa volta.

-Ah,Eleonora,oggi quella mi ha proprio spaventato.-Disse Rina,calma;

-Quella chi?Erika?-

Eleonora rideva :-Ormai lo sai che è brutta,che ci devi fare?-

Io mi ritirai a letto,l'inizio di quel dialogo già era troppo per me.

La mattina seguente mi svegliai con una bella bastonata in testa:

-Allora!? Sono tre ore che ti chiamo!Vai subito al mercato prima che chiuda!-

Mi alzai e guardai la finestra:

- Ma...piove...-

-E allora? Cambiati e vai!Ammesso che la roba ti stia ancora addosso!-

Così dicendo,uscì e chiuse la porta.

Io mi cambiai:

-Scusa,ma dove sono gli ombrelli?-

Lei rise:-Ah,cara,niente ombrello.Così impari a fare la pigrona!-

-Ma sono solo le otto del mattino!-

Il mio patrigno fece cenno di sì alla moglie,poi venne verso di me e mi tirò uno schiaffo:

-Forza,cammina! Sei petulante!-

Io corsi fuori,non volevo più vederli;

avevo sempre in mente di scappare,ma dove andavo? dove trovavo conforto?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il mercato era ancora distante da dove mi

trovavo io;la pioggia era incessante,e il vento mi lacrimava gli occhi.

Dopo un bel pezzo arrivai al campo dove

avrei dovuto trovare il mercato,

ma niente:non c'era!

-Probabilmente l'avranno chiuso,

con tutta quella pioggia-

Pensai,e tornai indietro,verso casa.

Arrivai tutta fradicia

e Paul (Il mio patrigno) mi prese a calci fino in camera,

buttandomi sul pavimento.

-Non osare mai più tornare da una commissione senza niente!-

Urlò; -Ma...era chiuso!Perchè pioveva!-

Lui non si fece scrupoli a picchiarmi ancora,perchè, in quella famiglia,

per essere forte dovevi saper darle di santa ragione.

Rimasi per terra ancora bagnata.

Non sapevo cosa fare,e oltretutto mi meravigliai che Paul non avesse visto il computer!

Pensando questo,lo accesi e come al solito

c'era lui,Berniea, che mi disse il classico

"Salve" e mi chiese come stavo;

Scrissi molto lentamente:

-Sto malissimo,ok?-

Lui scrisse ancora: -E come mai sta male,signorina?Qualcuno deve averla fatta piangere.-

Io piansi davanti al monitor,scrivendo:

-Come fai a saperlo?-

-Istinto,forse,da come parla,deve avere quasi sedici anni.-

Io impietrita scrissi:-E'vero,ne ho quindici.-

Lui mandò una faccina divertita:

-E a quanto pare non ha nemmeno famiglia,lei.-

Io pensai si trattasse di qualche ladro,e mi voltai verso la finestra:-Ma come lo sai?-

Lui scrisse questo:

-Io sono un cappellaio magico, e questa la verità;signorina,io sono collegato con voi...-

Io mi asciugai le lacrime:-Ma...chi sei?Quanti anni hai?Da dove vieni?-

-La mia età non è importante quanto la sua,signorina, perchè io l'ho indovinata;e provengo da Allun Lì.-

-Allun Lì?-

-E'la mia terra.-

-Terra?Magari una città.-

-No,chiamarla città è offensivo,vista com'è ridotta la sua,signorina,sta piovendo molto.-

Io mi girai ancora verso la finestra : -Com'è possibile?- scrissi.

-Signorina,tutto è possibile,anche lei,dovrebbe smetterla di fare domande.-

-Domande?Ma come fai a sapere tutto?-

-Ancora non capisce,signorina?-

-No.-

-Beh,lei dovrebbe avere un pò più di rispetto per sè stessa,non resti là senza fare nulla,vai e cambiati,sei tutta bagnata.-

-Si.-

Non ci credevo,ma gli diedi retta, e filai a cambiarmi.

Tornata in chat,Berniea era sparito,ciò mi dispiaceva: era un tipo con cui sfogarti,quando avevi bisogno d'aiuto.

La notte non dormii affatto,anzi,ero sveglissima e continuavo a pensarlo:

-Come fa a sapere chi sono?Io non conosco nessuno qua!- Infatti non avevo amici, tutti mi ritenevano insignificante.

La mattina seguente io ero già sveglia,non avevo dormito niente.

Andai in cucina,ma niente,la casa era vuota,e anche le altre stanze:-Dove possono essere?- Mi domandai.

Rimasi da sola per più di due giorni;avevo già capito che non sarebbero più tornati,praticamente ero stata abbandonata due volte.

Ma sapevo anche che non avrei potuto vivere sola così, non avevo nemmeno un lavoro! Quei giorni non ero proprio sola:

Berniea mi faceva compagnia,ma non avevo nemmeno di che mangiare,tanto che dovevo andare sempre dalla vicina,

sorbendomi un sacco di domande sul perchè abbandonarmi in quel modo:che falsità!

Intanto,le piogge continuavano,non cessando mai, sembravano eterne.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Nemmeno quella notte riuscii a dormire.

A me la notte portava sempre malinconia,a prescindere da quali siano i pensieri.

In quel caso il pensiero era uno solo: Berniea; forse

mi stavo rimbambendo,quel nome puntato sulla testa,come fosse un chiodo.

E,in effetti,lo era; ma pensavo fosse solo uno scemo, che voleva imbambolarmi come una gatta morta,così da

potersene approfittare.

Ma pensavo anche a come avesse fatto a sapere quasi tutta la mia vita! Com'era possibile?

Sentii la porta scricchiolare,mi coprii e feci finta di dormire.

A quel punto sentii una mano sfiorarmi,e balzai fuori dal letto.

-Chi...chi c'è?- La mia voce era davvero spaventata.

-Io non ho niente...se si tratta di ladri...-

A quel punto si aprì la porta,proprio dietro di me.

C'era una luce meravigliosa,una luce mai vista prima, sembrava un portale verso un'altra dimensione.

Entrai.

Non so perchè,ma era come se quella luce mi stesse parlando,dicendomi di entrare,e che non mi sarebbe

successo nulla.

Mi ritrovai in un sentiero colmo di pietre gigantesche, sembrava una strada ottocentesca.

Camminai,camminai,e anche a lungo,tanto che pensai di

essermi persa; invece no,trovai un cancello aperto,

ornato di corolle di fiori; era un posto fuori dal mondo, il cielo era azzurro,come quello dei dipinti,le nuvole

bianche come il latte,i prati verdi e pieni di insetti

che svolazzavano ovunque,eh si, quel posto era davvero incantevole.

Una foresta era proprio davanti a me,io non esitai a entrarci.

-Perchè no?- Pensai;tanto non ho niente da perdermi.

La mia vestaglia si muoveva al passo del vento,e io continuavo a incamminarmi per quella foresta di salici

e querce.

Ad un tratto mi fermai;c'era un uomo vicino a una cascata,

molto alto,ma non ne conoscevo il volto,poichè era girato di spalle.

Camminai verso di lui,e con molta vergogna gli diedi una

pacchetta sulla sua spalla destra,e allora si girò.

-Nh?- Fece. Io mi tirai indietro: dal viso pareva giovane,occhi celesti,capelli biondi,con un ciuffo

lungo a destra,tutto ondulato;indossava un frac,un cilindro e un bastone;ma la cosa più strana è che la sua pelle

era di un azzurrino mai visto prima.

-Ah...si è persa,signorina?-

-No..no,io stavo...-

-Lei non deve mai borbottare,se lo ricordi.-

Io sapevo per certo che era lui,ma com'era possibile?

Credevo ma non credevo allo stesso tempo.

-Allora,signorina,mi dia una risposta precisa.-

-B...Berniea?-

-Si,è il mio nome.-La sua voce era come quella di un ventenne.

-Ma allora...E' tutto vero!?!- -Cosa?Questo?Io non mento mai,anzi,mi diverto a falsificare la verità,

è in questo che consiste la mia magia,signorina.

-Quindi,io ora dove mi trovo?-

-Lei è qui con me,ad Allun Lì.-

-Non...sto sognando? Perchè stavo dormendo!-Io ero al settimo cielo

-Non state sognando,e stanotte sono venuto a toccarle il viso,per poterle permettere di entrare qui,e non è stato affatto facile,signorina.-

-Perchè mi dai del lei?-

-Perchè?Non dovrei?La sto offendendo?-

Io non risposi,e andai vicino alla cascata:-Wao!-

Lui mi guardò e si avvicinò.

-Non ha mai visto una cascata,signorina?-

-No...è così bella!-

-E se fosse stata brutta,cos'avrebbe detto,signorina?-

-Ehm...per favore,potresti non darmi del lei?mi fa sentire vecchia,mi chiamo Erika,non "signorina".

-Risponda alla mia domanda,signorina.- -Se fosse stata brutta?Beh...-

-Beh?- Si sedette sul prato e scostò il ciuffo biondo.

-Io...non avrei detto che era bella!-

-Bene,e se io dicessi che lei mi sembra molto carina,cosa mi risponderebbe?-

-Che non è vero- Girai la testa.

Li scoppiò a ridere,buttandosi a pancia in sù,sopra quel prato verde.

-Scusi,signorina,ma non posso evitarlo,a me lei sembra carina;

quei suoi occhi scuri e i capelli corti sono molto eleganti,specialmente alla luce del sole.-

Io abbassai la testa:

-Ci sono persone che non la pensano come te.-

-Beh,può darsi,non si può piacere a tutti,signorina.-

Si alzò,scostò la ciocca,e se ne andò sopra un albero,ignorandomi completamente.

Come era possibile tutto ciò? Era successo tutto così

in fretta,non sapevo se era la realtà,o era solo frutto

di una mente da ragazzina,una ragazzina troppo timida,ma capace ancora di sognare.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La sera calò molto lentamente,io ero libera da ogni pensiero,ero felice,

e non mi stavo preoccupando di nulla,per la prima volta in vita mia.

Berniea si era addormentato seduto,

con la testa poggiata su una quercia.

Io mi sedetti sul prato e lo guardai.

-E così sei tu che mi hai tenuto compagnia quelle sere così tristi e solitarie,sei sempre stato tu.-

Era davvero bello quel posto,e poi,con Berniea accanto,era tutto più

magico,perchè lui non si basava sui pregiudizi,anzi,mi aveva anche reputata carina.

Aprì gli occhi,e si accorse che lo stavo fissando.

-Mh?Mi ero assopito,perdonami,signorina.-

-No...non fa niente.- Dissi,sorridendo.

-Non mi guardi mentre dormo,è imbarazzante.-

-Va bene,scusami.-

Lui si alzò e si chinò verso di me,che già ero tutta arrossata dall'imbarazzo.

-Se si preoccupa perchè non sente il mio respiro,non deve temere,respiro eccome.-

-Ah...ok,comunque,io stavo solo cogliendo dei fiori...-Inventai.

-No,ma che fate!Non si devono mai prendere i fiori di Allun Lì!

-Perchè no?- Chiesi preoccupata,anche se di fiori non ne avevo toccato nemmeno un petalo.

-Perchè è sbagliato;se li stacchi,il male si incarna dentro di lei.-

-Comunque ancora non li ho raccolti,grazie per avermi avvisata!E poi,sarà solo una leggenda!-

-E' già successo,ed è anche una fortuna se sono qua a parlargliene,signorina.-

-Scusami.-

-Non si deve scusare sempre!E ora venga,le offro qualcosa di nuovo da mangiare.-

Andammo in una casetta poco più distante,sembrava un villino;

mi fece sedere,e andò verso una specie di congelatore.

-Ecco!- Disse,mostrandomi un piatto colmo di foglie.

-F...foglie?-

-Sono molto buone,sapete?Aspettate,aggiungo del Guru d'Arancia.-

Sembrava molto divertito.

E,non appena rovesciò sulle foglie quello strano ingrediente,le foglie

si colorarono d'arancione e luccicarono.

-Allora,signorina,non faccia complimenti.-

-Non sono velenose?- Chiesi.

-Signorina,si lasci andare,qualche volta.-

-Ok.-

Ne inghiottii una controvoglia,e,in effetti,non era poi così male!

-Ma è buonissima!Ha il sapore di una crostata d'arance!-Urlai.

-Visto? Ne mangi altre,non si preoccupi,deve avere una gran fame!-

Ne mangiai ancora,erano davvero squisite

La notte Berniea mi portò a dormire su delle amache molto grandi,

sembravano quasi letti! Prese delle coperte e le portò fuori.

E anche quella notte,niente sonno,ma,stavolta,era per l'emozione!

L'emozione di stare in un posto incantato,pieno di meraviglie,

l'emozione di avere una persona che ti apprezza per come sei dentro,e non per come appari.

Quell'emozione non sene andava più dal mio corpo,mi girai,e senza

esitazione abbracciai Berniea,che si scostò un pò.

-Per poco non cadevo,signorina!- Rise.

-Ma se quest'amaca è grande quanto due letti matrimoniali!-Risi anch'io.

Lui si girò dall'altra parte,e si addormentò di scatto,

senza neanche dire buonanotte.

La luna era stupenda,quella notte,

ma non stupenda come lui,con quella pelle azzurrina,

gli occhi chiusi e illuminati,

i capelli biondi,e col sorriso anche mentre dormiva.

Non esitai ad abbracciarlo ancora,era un mio segno per ringraziarlo di tutto.

La mattina mi svegliai,

e mi comparve davanti quel viso azzurrino che sorrideva.

-Allora,signorina,è già mattino!Deve fare colazione!-

-Ma...Berniea...io non ho fame!-

-Mi chiami pure Berni,Berniea è un nome difficile da pronunciare-Disse,sorridendo.

-Ok...-

-E comunque deve venire!La colazione si deve sempre fare!

Così andammo in cucina,dove mangiammo molte bontà della casa,ovvero Allun Lì.

-Ma qui ci vivi solo tu?- Chiesi.

-No,signorina,ma i nostri coinquilini sono delle Mantidi,non so se le conosci.

-Mantidi? Che schifo!-Feci una smorfia col naso.

-Si,Mantidies Relicte,secondo il dialetto di Allun Lì.-

-Ah,avete anche il dialetto!-

-Certamente,signorina.-

-Queste Mantidi tengono il cristallo blu,che permette alla mia terra di far crescere i fiori.

-Ah,ok...senti,adesso mi puoi dire quanti anni hai?-

-Ah ah! Gliel'ho detto,noi cappellai magici non abbiamo età,siamo sempre giovani.-

-Ma perchè cappellaio magico?- Forse stavo curiosando troppo.

-Perchè io vendo cappelli,e la magia è di renderli spettacolari!

Così prese il suo cilindro,mise la mano sopra,ed ecco che

il cappello si illuminò come un evidenziatore!

-Le basta come prova?- Chiese.

-Ovviamente!-Dissi,ridendo.

Mise una mano sul cilindro,e lo fece tornare come prima.

-Ma è fantastico!- Urlai. -Non deve gridare,che motivo ha per farlo?-

-No,è che è troppo bello fare queste magie!-

-Non sono magie,signorina.-

-Allora cosa sono?- Risi.

-Sono solo trucchi,questa è magia!

Puntò la mano contro la cascata e la fece ghiacciare.

-Che meraviglia!- Dissi euforica.

-Certo,ma adesso meglio sistemarla,o non avremo acqua a sufficienza.-

E,dopo aver ritrasformato la cascata,andammo in una sorta di parco giochi fatto con gli alberi,

ce n'erano ovunque,pini,abeti,persino ciliegi.

-E' bello qui,signorina;ci vengo sempre.-

-Già,ma qua tutto è bello,e ancora non mi spiego come sia possibile!-Rimasi incantata nel vedere

tutta quella meraviglia che sembrava mi guardasse.

-Lo sapete,questo posto ha milioni di anni.-

-Beh,si tiene giovane per avere quest'età!-Feci una battuta.

-Ah ah...già!Vuole seguirmi,prego?-

-Sempre!- La mia risposta l'aveva lasciato senza parole.

Allora ci incamminammo verso il mare.

E che mare! Non sembrava nemmeno vero,era bellissimo e tutto luccicante.

-Che bello...- E piansi,anche se non sapevo perchè.

-Questo mare confida in tutti gli addolorati,signorina, quindi può piangere a suo piacimento.

-S-si...- Le lacrime non si fermavano,

ero davvero triste e malinconica.

Lui mi mise una mano sulla mia spalla destra:

-Si appoggi a me,e si sfoghi.-

Feci come aveva detto.

Tornammo a casa più allegri,quel pianto mi aveva risollevata,alla fine;

questo perchè avevo finalmente una persona su cui contare.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Le stelle illuminavano il cielo.

Io ero seduta con Berni sulle rocce della cascata,vicino al villino.

-Questa notte è più calda della precedente.-Disse.

-Eh,già...beh,è meglio così.-

-Perchè è meglio così?A me piace il fresco.-

-Ah,tu!Io odio il freddo!-Feci una risatina.

-Non dovreste,signorina;il fresco deve sempre esserci.-

-Beh,si,quello è vero!-

Così io gli strinsi la mano,contemplando l'acqua limpida della cascata,

che sembrava fare delle danze sopra le rocce su cui eravamo seduti.

-Berni,tu pensi che parlo troppo?- La mia domanda era molto sciocca.

-Si,sei una chiaccherona!-Rise.

-Mi hai dato del tu!- Mi sdraiai e scoppiai a ridere.

Lui stava là seduto,scostando la ciocca:

-E' vero!Mi scusi tanto!Non so cosa mi sia preso!-

-No,non ti preoccupare,anzi,mi piace.- Dissi,mentre accarezzavo i fiori.

-Bene,ne sono felice.- Si avvicinò.

Mi scostò i capelli dal viso.

-Ha un bellissimo viso,signorina,non se lo nasconda,la prego.-

-C-come? Io? Bel viso?- Risi ancora.

-Si,lei è bellissima!-

Nel dire questo,i suoi occhi si sgranarono,

e mi guardarono dritti in faccia.

-Vorrei tanto avere la pelle come la sua,signorina.-

-Io invece il contrario.-Mi misi a sedere.

Lui mi guardò ancora,quasi come se mi stesse studiando,

e io ero imbarazzata,mai nessuno mi aveva guardato in quel modo.

Si alzò e andò dentro.

Io rimasi lì,quel posto era troppo bello,ancora mi chiedevo:Ma siamo sicuri che è vero?

-Sa,signorina...- Era uscito con un bicchiere floreale.

-Si?-

-Sapevo dell'esistenza del suo pianeta,ma sembrava un mondo tanto crudele...-

-Questo lo so anch'io.-

-Mi sentivo solo e lei mi ha fatto compagnia.-

-Anche per me è lo stesso!-Dissi.

La voce di Berni era bellissima,soave e dolce.

-Beato te che non hai età.- Dissi,per cambiare argomento.

-Perchè?-

-Perchè vivi in eterno,e poi,non hai preoccupazioni di nessun genere.-

-Ah,non ne sarei così sicuro,signorina,anch'io

specialmente delle persone a me care.

-Ah,allora la tua famiglia.-

-No,signorina,io non ho nessuno- Nel dire questo,sorrise.

-Ah,scusami...-

-No,e comunque,signorina,io mi preoccupo per lei,ora.-

Si alzò e andò verso il bosco.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Finale ***


Il bosco era il luogo adatto per riposare tranquilli e in pace,qualunque cosa potesse succedere,

sapevo dove rifugiarmi,tra quella vegetazione che regnava sovrana,quel cielo azzurro,quel mare e quel fiume vicino.

Era tutta una favola.

-Allora,se non si sbriga non potremo fare il bagno!-Disse Berni,portandomi un costume.

-Si,però...- Io mi vergognavo a farmi vedere in costume,non ero poi così attraente.

-Avanti,se lo metta!Anch'io vado a metterlo,signorina!-

-Ok...- Così andai,anche se con molto imbarazzo;arrivai col mio costume viola

alla riva,dove Berni si tolse la maglietta,e,con grande sorpresa,mi accorsi che aveva delle piccole ali.

Si buttò in acqua.

-Dai,venga...- Mi prese la mano e mi trascinò dentro.

-Ma...io mi vergogno...-

-No,signorina,non di nuovo!Sei bellissima!-

-Non è vero!-E stavo quasi per affogare(premetto che non sapevo nuotare)

-Mi tenga le mani e stia al passo con me...-

-Va bene,Berni!-

Così gli diedi le mani e insieme nuotammo,sembravamo una sirena e un tritone.

-In effetti non se la cava affatto male,signorina.-

-Ma non è vero!- Dissi,ancora imbarazzata.

Dopo di che uscimmo dall'acqua e ci asciugammo al sole,vicino alla

nostra cascata speciale;

lui si era messo seduto sopra il prato,così gli andai vicino e rimasi lì.

-E' bellissimo nuotare.-Dissi,guardandolo.

-Si...è stupendo,e sai nuotare bene.-

-Mi hai dato ancora del tu!!!-

-Ops...-

-Ah ah ah!- Risi divertita.

-In effetti,mi piace darle del tu,signorina.-

-Ah si,Berni?- -Si.-

Ci guardammo,ma non come le solite volte, c'era qualcosa di diverso.

-Ehm...senta...lei a mai baciato qualcuno?-

-Io...no,direi...p-perchè?-

Lui alzò la testa,guardando in alto.

-Vedi,un elfo ne parlava giusto ieri,signorina...-

-D-davvero?-

-Si,diceva di aver baciato una fata.-

-Ah... okay.- Io ero molto agitata.

Lui abbassò la testa e si tolse il cilindro,e anche il suo solito frac.

-Fa piuttosto caldo,signorina.-

-S-si-

Mi tremava la voce;le sue ali erano così dolci e carine,sembravano quelle di una farfalla,

i suoi occhi celesti riflettevano me,e le sue labbra erano rosee e simili a quelle degli angeli.

Si avvicinò,e con la mano destra faceva dei disegni immaginari sulla mia fronte.

-Erika.-

-Eh?- Mi aveva chiamata per nome.

Continuava a disegnare con il suo indice azzurrino; mai nessuno mi aveva toccato la fronte,

a parte lui,era come se mi stesse facendo passare tutto,mi sentivo bene.

Poi,senza dire una parola,mi baciò la fronte.

-Berni...-Ci guardammo entrambi,ammaliati l'uno dell'altra,senza parlare.

-La tua fronte,è così dolce.- Disse,e mi prese il viso fra le mani,baciandomi.

Ero davvero incredula:davvero stava succedendo a me?Davvero ero in un posto incantato,un ragazzo meraviglioso,

una cascata,un prato fiorito,lui che mi prendeva il cuore,un bacio?Me lo meritavo veramente?

Dopo molto tempo ci sciogliemmo da quel bacio, eravamo tutti e due con gli occhi sgranati.

-D-davvero l'ho fatto,Erika? Ti ho baciata?-

-Si,Berni,mi hai baciata.-Dissi,ancora sotto shock.

-E' una sensazione stupenda...- Disse,abbracciandomi; quando faceva così sembrava proprio un bambino.

-Si...- Io ero basita.

-Rifacciamolo,ti prego.-

-Cosa? Ma che...- Non ebbi nemmeno i tempo di respirare che già mi stava baciando,per lui doveva essere un passatempo,forse.

-Posso considerarlo un primo bacio?- Chiesi.

-Perchè primo? Ce ne saranno altri,Erika.-

-Ma questa è la prima volta che bacio qualcuno...-

-Per me non deve esistere una prima volta,per me c'è il bacio e basta.

-Davvero?-

-Si,e,ti dirò,mia cara,è stupendo dimostrare il proprio amore attraverso dei baci.-

-Quindi tu...- Arrossii.

-Io ti amo,Erika,resta per sempre con me!-

-Per sempre?Ricorda che io ho un età.-

-Lo so,ma l'amore è eterno,così come lo siamo noi,e ti amerò sempre,qualunque cosa accada,sei il mio tesoro più prezioso.-

Mi sentii svenire:il suo tesoro? Io? Per me non era ancora vero.

-Te lo giuro,Erika,non ti farò mai del male,non soffrirai mai più.-

La storia è più o meno questa,ma non era un sogno,e non sono un sogno neanche i nostri tre bambini,

che corrono per tutta Allun Lì cercando gli insetti che si posano sui fiori.

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