IN UNA NOTTE

di katerina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** questa serata ***
Capitolo 2: *** the start ***
Capitolo 3: *** Non mancheremo ***
Capitolo 4: *** l'auto ***
Capitolo 5: *** Lavinia ***
Capitolo 6: *** on the road ***
Capitolo 7: *** POWE ***



Capitolo 1
*** questa serata ***


La stanza era illuminata da una luce fioca, si riusciva appena a distinguere le tre sagome che ne erano all'interno, di tanto in tanto tra il buio si udivano voci basse quasi sussurranti che tra loro impazienti chiacchieravano; sul tavolino che era accanto alla finestra era appoggiato uno specchio,la cornice era di colore azzurro ed hai quattro angoli sporgevano dei piccoli soli gialli, al centro dello specchio tre linee perfettamente parallele di colore bianco. Da quel silenzio tombale si ode il rumore di carta, su, su, su! di fretta e furia lo specchio sparisce in uno dei cassetti accanto al letto; le tre sagome corrono via dalla stanza... - Ciao mamma - Eva a che ora ritorni - presto mamma Un rumore secco la porta si chiude alle spalle delle tre sagome che ora prendono forma, lei e lì tra le scale che sorride capelli neri, mingherlina, occhi grandi, guarda gli altri due amici usciti con lei di casa due tipi strani teste rasate espansioni alle orecchie e pantaloni col cavallo quasi al pavimento... corrono via ridendo tra le scale - Questa è la mia serata me lo sento - Stupida taci è la nostra serata stasera c'è ne tanta

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Capitolo 2
*** the start ***


Le strade erano illuminate da milioni d'insegne, e su ogni marciapiede gruppi di ragazzi decideva cosa fare, in quale dei tanti bar andare per dare inizio alla serata; Eva sedeva al centro del sedile posteriore in quella macchina che emanava odori di ogni genere tra la nebbia di fumo; - Cazzo chi ha preso le mie cartine - le ha prese Benni - e no belli io non ho preso niente - lo sapevo cazzo i soliti ed ora chi li sopporta i vecchi, vi ammazzerei - oh Eva stai zitta e chiudi sta cosa che devo fumare Silenzio, luci tante luci mille colori diversi tante voci si incrociano in quella calda serata di agosto. l'auto continua a proseguire lungo quella strada affollata diventando sempre più annebbiata... - Abbassa - no c'è la pula - ma non si respira abbassa - ehi bimba preferisci soffocare da piacevoli fumi, e poi dire cazzo sono morta fumando una canna o menata da quattro poliziotti bastardi - io preferisco il fumo - Benni mi sembra di non averlo chiesto a te, allora cosa dici - Scusa hai ragione Val... Quel silenzio nebbioso continua, e nell’auto i Prodigy accompagnano il tragitto verso quella strada lunga ed illuminata; - Cazzo il traffico Freno, acceleratore, freno e ancora acceleratore; Eva si guarda intorno alla ricerca di un posto che possa essere quanto più vicino al BLINGIO vecchio Bar sito alla fine di quella lunga strada che durante i fine settimana resta totalmente vuoto perché eclissato dai tanti e futuristici bar che lo precedono, ma non solo nei fine settimana, l’insegna luminosa vecchia ormai di anni in lontananza appare come BINIO, all’interno della vetrina i prodotti invecchiano come il vino nelle cantine perché mai cambiati dal 64, all’interno nascoste dalla luce suffusa qui e li appaiono crepe nel pavimento e linee di polvere sugli scaffali lasciano forme di bottiglia oramai indelebili … - Parcheggia qui Grida Eva tentando di superare la musica, segnando con un dito verso destra l’unico posto vuoto di fronte al bar; Val parcheggia con qualche difficoltà l’auto meno di quanta ne ha nel camminare frettolosamente all’interno del bar per recarsi al bancone - 2 tequila e una vodka liscia per la signorina L’uomo dietro al bancone annuisce rivolgendo lo sguardo poi verso le bottiglie; quell’uomo ha il viso ormai segnato da rughe che nemmeno la chirurgia estetica riuscirebbe a stirare, invecchiato ormai anche lui con il suo bar, la sua camicia prende forma inamidandosi sulla sua gobba, e come ogni giorno sul taschino della sua camicia restano stampate tre macchie di caffè; l’anziano barista si gira allungando sul bancone 3 bicchieri - Le due tequila per voi ed ecco la vodka liscia per la bella signorina Eva annuisce sorridendo al complimento del barista che puntualmente ogni sera ripete la stessa frase quasi a segno di riconoscimento - Grazie I tre ragazzi afferrano i bicchieri alzandoli al cielo a mo di brindisi si guardano tra loro - Soffio E giù, l’alcool scende dritto lungo l’esofago che sembra quasi un camino ardente acceso in piena estate scuotono la testa e poggiano i bicchieri sul bancone.

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Capitolo 3
*** Non mancheremo ***


Come ogni volta il cellulare di Eva squilla incessantemente in attesa di una risposta e puntualmente la ragazza è costretta a scavare per lungo tempo nella borsa cercando ci centrare l’angolo giusto dove si nasconde - Eccolo, pronto - Stazione abbandonata al 1:00 - Non mancheremo Val e Benni restano in piedi di fronte all’amica cercando di capire la breve telefonata cosa riguardasse, Eva li guarda, gira le spalle ed alzando la mano chiama il barista, - 3 fatine verdi Il vecchio fa cenno di assenso con la testa sorridendo, Eva si rigira verso i compagni e piano si allontana verso una porta sul fondo del bar, entra chiudendo il lucchetto e si ritrova in un bagno lercio, con il pavimento imbrattato da piscio e carta igienica, di fronte a lei uno specchio con una piccola mensola, Eva si guarda allo specchio, notando il suo pallore inizia a scavare nella sua borsa, caccia fuori un pacchettino che appoggia sullo specchio, dal portafogli tira fuori una tessera della biblioteca ed una banconota, una linea parallelamente bianca appare sulla mensola … SU! La ragazza china per un secondo il capo strizzando gli occhi, si guarda allo specchio e sorride, il sangue inizia a pulsargli nelle vene, il cuore le batte all’impazzata ed il naso è intorpidito ; rimette tutto frettolosamente nella borsa ed esce con aria soddisfatta da quel lurido bagno; gli amici sono al bancone pronti per il nuovo brindisi Val la guarda sorridendo - Brava bimba ci vai giù pesante Benni osserva silenzioso il nervosismo che aleggia sulla testa di Eva tendendo una spada a suo favore: - Ecco il tuo assenzio, Soffio Ed un altro bicchiere vuoto viene poggiato sul bancone, un bicchiere che sembra una seduta intensiva di aerosol, un pacchetto di VIVIDENT air mangiato tutto in una volta polmoni spalancati respiro profondo … Eva guarda gli amici sorride - Stazione abbandonata al 1:00 - Grande bimba questo è quello che volevo sentire adesso - Sisi si sisi waouu Val si avvicina a lei l’abbraccia e con le labbra si avvicina al suo orecchio, sussurra - Ora è il mio turno Furtivamente le infila una mano nella borsa frugandola lentamente ne tira fuori qualcosa che velocemente infila nella sua tasca, si allontana da lei sorridendo e con fare disinvolto si avvicina al bagno, viene interrotto dalla rumorosa voce di Benni - Si ma non andate solo voi che poi fate come al solito e io resto a secco Val fulmina con lo sguardo Benni che ignorava anche se silenziosa la presenza del vecchio barista, - Vuoi vedere come piscio? - Aaah no scusa aspetto fuori I ragazzi si avvicinano alla porta del bagno, Val la chiude alle sue spalle inserendo il lucchetto apre il pacchetto arrotola una banconota e nel buio del degradante bagno stende 2 strisce sullo specchio SU! L’ adrenalina gli pervade il cervello tanta quanta la voglia di mandarne giù ancora un po’, guarda la striscia rimasta sullo specchio la divide ulteriormente e SU! Scuote la testa, passa una mano sotto le narici; lasciando la banconota arrotolata sulla mensola apre il lucchetto ed esce dal bagno, uscendo guarda l’amico felice che aspetta gli sorride e si allontana silenzioso; Benni entra nel bagno mette il lucchetto trova la striscia già pronta li con la banconota e senza esitare SU! Ride guardandosi allo specchio pienamente soddisfatto - Che pezzo di ragazzo che sono Infila la banconota arrotolata nella tasca ed esce dal bagno, i suoi amici lo aspettano già all’uscita, camminando sfila dalla tasca la banconota ancora arrotolata la lascia sul bancone e raggiunge Val ed Eva. Il barista afferra i soldi li osserva e poi li srotola portandoseli al naso li annusa cercando anche lui un minimo brivido in quella calda serata!

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Capitolo 4
*** l'auto ***


I 3 si avvicina all’auto chiacchierando - Hai detto che era al 1:00 vero? - Val si però adesso è presto - Si lo so ma di certo nemmeno all’1:00 non vorrei essere di certo quello che apre - Ihihi vero hai ragione, allora che si fa? Benni si introduce nel discorso alzando la mano tentando di ottenere attenzione inutilmente fino a quando arresi da quel fastidioso ronzio non decidono entrambi di ascoltarlo - Ragazzi io devo passare da Lavinia - Ma scusa spiegami perché dovremmo se è reclusa in casa - Perché le ho promesso che le avrei portato qualcosa - O che dolce e cosa le hai portato? Benni allunga la mano nella tasca dei suoi pantaloni cacciando un pacchetto con vari oggetti, i due iniziano a ridere - Bel regalo e da quando Lavinia si fa le pere? - Lei non le fa solo che è reclusa in casa con sta roba almeno viaggia - Questo pure è vero - Si allora mi accompagnate - Salite in macchina L’auto parte verso la strada, il traffico è persistente luci clacson che bussano e casa di Lavinia dista 5 minuti dal bar ma che con il traffico si moltiplicano diventando 20… la nebbia continua a dominare l’auto e gli odori strani continuavano ad imprimersi anche nei meandri più oscuri di quell’auto - Ma io non capisco perché in agosto con il caldo che c’è e questo nebbia di fumo non possiamo abbassare i finestrini! - Eva te lo devo rispiegare Allor … Benni interrompe il discorso segnando con un dito una villa lussuosissima che si trova alla loro sinistra - E qui fermati quella è la finestra di Lavinia

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Capitolo 5
*** Lavinia ***


Val ed Eva ammutoliti osservano la lussuosissima villa con il prato all’inglese che si estende lungo tutto il marciapiede, sul grosso cancello grigio fumo appaiono due enormi iniziali “FG” superando il cancello i mattoncini color ocra formano il vialetto che porta alla scalinata di marmo bianco verso la porta d’ingresso, una mastodontica casa con innumerevoli finestre e tanto lusso da rimanere spiazzati - Quella con il terrazzo è la camera di Lavinia io ora vado e vengo - Cazzo si Benni corre verso un muro scavalcandolo scala un piccolo albero che arriva al terrazzo e li già che lo aspetta c’è Lavinia la ricca figlia di uno dei più potenti politici, bella ricci biondi che le incorniciano il viso pelle chiara una vera e pura dama ottocentesca reclusa in casa per le sue compagnie poco ortodosse, - Amore eccoti credevo non venissi più - Non ti avrei mai abbandonata qui da sola - Allora cosa mi hai portato Benni fruga nuovamente nella tasca del suo pantalone, da tutto alla sua bella fidanzata attendendo un segno d’assenso, Lavina fruga nel sacchetto il suo viso sembra quasi scosso da quella visione, alza gli occhi verso il ragazzo sorride e dolcemente lo bacia - Grazie mi hai salvato ma ora vai che se ci beccano ci invecchio qui dentro - Certo amore scappo, domani stesso posto - Si domani stesso posto - E chiudendo la porta gli sorride Eva era saltata subito al posto d’avanti in auto quando aveva visto sotto la luce del lampione brillare qualcosa sul cruscotto SU! La portiera dell’auto viene spalancata - Salta dietro Pollon - Simpatico Eva riprende il suo posto al centro dei sedili inferiori, la chiave gira nel contatto dell’auto e si riparte sgommando … Lavinia era innamorata di Benni per quel suo modo ingenuo di vedere le cose quel suo essere bambino e per i viaggi fatti insieme, non quelli in aero di quelli non ne avevano nemmeno mai parlato ed a parte fino al parco non si erano mai allontanati dalla loro città insieme; Lavina versò tutto il contenuto del sacchetto sul suo letto si assicurò di aver chiuso bene la porta della sua camera, era la prima volta che si faceva una pera ma aveva visto come si preparava e di solito lei era una che non si perdeva di coraggio, cucchiaio alla mano fuoco ; intorno al suo letto erano legati foulard di tutto il mondo regali di suo padre aveva l’imbarazzo della scelta, quello color arcobaleno le piaceva particolarmente quale modo migliore di usarlo se non intorno al braccio, la pelle inizia a piegarsi un piccolo puntino penetra lungo il braccio ed un dito preme velocemente, è fatta lascia cadere tutto sul pavimento si stende ora gira il mondo …

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Capitolo 6
*** on the road ***


Finestrini bassi, la strada è desolata sul nero dell'asfalto i lampioni infrangono la luce; Benni lancia dal finestrino il filtro dello SPLIFF, riposa la testa al sediolino sporgendo la mando dal finestrino, chiude gli occhi e si lascia accompagnare in un vaiggio sulle note della muscica; Val fuma una sigaretta silenziosamente con il gomito appoggiato al finestrino con una mano gira lo sterzo e con la testa tiene il tempo, su e già; Eva appoggia la testa al centro del sediolino posteriore abbassa le spalle ha la bocca aperte trattiene il fumo che forma un vortice nella sua bocca, la richiude gonfiando le guancia come un palloncino allarga di un mellimitro le labbra, il fume scende giù come una cascata, chiude gli occhi seguendo la strada...

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Capitolo 7
*** POWE ***


Eva spalanca gli occhi dopo la brusca frenata di Val, appoggia le mani tenendo le braccia larghe sui sediolini anteriori e con le spalle preme cadendo in avanti; Benni poggia le mani sul cruscotto dondolando la testa avanti e dietro, hai suoi piedi rotola una bottiglia vuota di TENNET’S rimasta li dall’ultima serata brava,; Val inclina il capo in avanti si gira verso gli amici e sghignazza osservandoli felice di quella frenata, i ragazzi osservano, intorno a loro un parcheggio quasi isolato qui e li appariva qualche vecchia auto, le luci basse donavano una piacevole penombra che illuminava una porta di legno; Benni e Val aprono gli sportelli lasciano scendere la ragazza e piano si allontanano verso quella porta di legno; avvicinandosi i colori diventavano più chiari i mattoni che formavano l’arco della porta erano divisi in sezioni di colore verde, rosso e giallo da fuori si poteva annusare la piacevole fragranza si Marijuana che risaliva lungo le scale varcando la soglia. - quale migliore posto per iniziare la nostra serata … - se non il POWO , devo complimentare con te Val - ok ma adesso entriamo I suoni giamaicani accompagnano i passi dei tre amici nel buio, il suono si incrocia con mille voci di gente che ride, che ordina da bere; la musica prende forma dando spazio ad un’unica profonda voce “One Love, One Heart Let's get together and feel all right”. Eva si guarda intorno immersa in quella cappa di fumo gli occhi spalancati fa qualche sorriso osservando le persone che la circondano, afferra il braccio di Val tirandolo verso lei avvicina le labbra all’orecchio del ragazzo e continuando a guardarsi intorno, quasi spaventa sussurra qualcosa al suo orecchio con la voce tremolante … - io ora vado al bagno prendi una CANNABIS per me - non fare stronzate vacci piano bimba Ribatte val spostando le sue di labbra verso l’orecchio dell’amica, Eva crea un varco tra la folla spingendo le mani a destra e sinistra; la porta dinanzi a lei è di colore giallo ma qui e li macchie marroni evidenziano la vernice saltata, la ragazza incrocia le braccia in attesa che la toilette si liberi, in pochi minuti dal buio viene ricoperta da una luce prima pallida poi più accesa, una ragazza dai lunghi capelli rasta alza la testa e le sorride, Eva disinvolta le passa di lato affettandosi ad entrare chiude il lucchetto della porta la musica diminuisce; resta in piedi osservando la sua immagine riflessa nello specchio per qualche minuto, apre il rubinetto lasciando scorrere un po’ l’acqua spinge sotto i polsi e con le mani umide si bagna la nuca cercando di diminuire quel calore che la pervade, caccia fuori l’aria guardandosi allo specchio di colpo sorride, infila le mani nella borsa ed inizia a scavare tirandone fuori un pacchetto di sigarette, ne sfila una, ritorna a frugare nella borsa dove sfila un bacchetto di cartine, un filtro preparato in precedenza e 2 bustine sigillate trasparenti, le apre entrambi da una sfila delle piccole foglioline verdi che inizia a sbriciolare con le mani dall’altra prende una polverina bianca che unisce all’erba; aggiunge metà della sigaretta ed inizia a rollare il tutto, allunga la lingua verso la colla della cartina stendendola poi con il dito; guarda di nuovo la sua immagine nello specchio alza lo spinello verso il viso e con l’accendino brucia l’estremità della carta, rimanendo incantata dalla fiamma riflessa; la porta si apre la musica è di nuovo chiara. La sala buia è ormai colma di persone diversamente da come l’aveva rimasta prima di entrare al bagno, la gente intorno a lei si muove sinuosa su quei ritmi giamaicani, la ragazza si guarda intorno e vede dritta verso lei una mano allungarsi …

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