Ashford Carnival

di Mitsutsuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sangue ***
Capitolo 2: *** Giallo Polline ***
Capitolo 3: *** Regina delle Feste ***



Capitolo 1
*** Sangue ***


Partecipante a: Challenge di Carnevale@FW.it
Prompt: Carnevale di Nizza - Fiori, Battaglia, Regina della Festa
Timeline: Prima Serie [Stage 6 - 22]
Capitolo: 1/3
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Primo Fiore
Sangue


Forse aveva sbagliato stanza.
Lasciò che la porta si richiudesse, nascondendo alla vista quella variopinta moltitudine floreale.
Controllò il numero dell’aula. Era sicuramente la stessa dove si riuniva il consiglio studentesco.
Sospirò: doveva trattarsi di un’altra trovata di Milly Ashford.
Riaprì la porta — Presidente? — Chiamò, contemplando l’aula sommersa da vasi, bouquet, corone e intere composizioni floreali disposte ovunque vi fosse spazio.
Non osava nemmeno immaginare a quali terribili minacce (o invitanti offerte) fosse ricorsa per convincere il club di giardinaggio a regalarle tutti quei fiori.
Dietro dei cespugli di gardenie, la mano del presidente si levò in alto in modo da segnalare la posizione della proprietaria.
— Ecco il mio sottoposto preferito! — Lo salutò, intenta a lavorare al computer.
— So che me ne pentirò, — proferì Lelouch, rimanendo in piedi vicino all’ingresso (non che gli fosse concesso altro movimento) — ma cosa significa? —
Milly esultò. Amava che le venissero poste le domande giuste al momento giusto.
Prese un foglio fresco di stampa dalla scrivania e, con una serie di abili mosse, raggiunse il ragazzo.
— Lo sapevi che ho dei lontani parenti francesi? Il mio bis-bis-bis nonno è nato in Francia! La terre de l’amur! —
Lelouch afferrò il pezzo di carta che Milly gli sventolava davanti al volto. Su questo campeggiava l’albero genealogico della famiglia Ashford, risalente a quelle che la ragazza aveva modestamente soprannominato “Le origini del Mito”.
— Or dunque — proseguì lei — il sangue francese che mi scorre nelle vene reclama un evento! —
Le sue parole si abbatterono come un cataclisma su Lelouch, che maledisse il momento in cui aveva messo piede nella stanza/serra.
— Presidente, è da poco passato Il Festival dello Scambio di Ruoli. Non si era deliberato un solo evento ogni due settimane? —
— Sciocchezze! Le mie origini reclamano la dovuta commemorazione! —
Il ragazzo sospirò, passandosi una mano sulla faccia. Erano totalmente ed irrimediabilmente perduti.
Milly girò su se stessa. Passò rapidamente in rassegna le file profumate di cesti in vimini e ne scelse uno, il più colorato. A ogni fiore del canestro era legato un biglietto, con un nastro di tutte le tonalità del blu.
Glielo buttò letteralmente tra le mani.
— Adesso vai, e preoccupati che tutti abbiamo uno di questi fiori. Il biglietto è un invito al primo Ashford Carnival in Nizza’s style. — Girò il ragazzo verso la porta, facendo leva sulle spalle — Su su su! E non dimenticare di dare il primo a Shirley! —
Lelouch uscì obbediente, avviandosi verso le classi.
Il profumo dei fiori che gli pizzicava il naso si sarebbe sicuramente attaccato ai vestiti. Quella sera, sarebbe stata la prima cosa che Nunnally avrebbe avvertito ancor prima che varcasse la soglia della sua stanza.
Era sicuro che avrebbe riso deliziata alla notizia del nuovo evento.
E forse era proprio perché facevano divertire sua sorella che, in fondo - ma molto in fondo -, le malsane idee di Milly non gli dispiacevano poi tanto.

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Capitolo 2
*** Giallo Polline ***



Capitolo: 2/3
Note: Luluko si trova nel Picture Drama 7, Stage 9.33

Secondo Fiore
Giallo Polline

Si nascose dietro un muro. Il respiro controllato e l’arma stretta tra le mani.
Attendere il momento. Questo significava combattere.
Non aveva fretta di sbagliare. Non aveva il tempo di pensare.
Inspirare, stringere i comandi - il grilletto - portare il Lancelot in posizione d’attacco - spostarsi di lato - fuoco!

— Suzaku! —
Si ritrasse su se stesso, trattenendosi dal ridere. La sua mira era impeccabile.
Lelouch era scattato in piedi e ora lo fissava al metà tra l’esasperato e l’infuriato, nell’abito in stile vittoriano che gli era valso il soprannome di ‘Luluko’.
— Ordini del presidente. — Si giustificò, riponendo la pistola nella tasca del costume.
L’altro borbottò qualcosa, che sembrava volergli ricordare come non dovesse dare troppo ascolto a Milly. Con una manica, cercò di levarsi dalla faccia il polline con cui Suzaku l’aveva preso in piena fronte.
L’Ashford Carnival prevedeva infatti che i partecipanti si sfidassero nella rinomata ‘Battaglia dei fiori’, rivisitata da Milly in una vera e propria lotta armata, con tanto di pistole spara-polline.
Quale fosse lo scopo, come si vincesse, quali fossero le regole e altri dettagli sul genere erano ovviamente trascurabili e rimanevano ignoti. Cosicché ragazzi e ragazze si divertivano a colorarsi di giallo nei giardini dell’accademia, travestiti o meno che fossero.
— Suzaku? —
Il ragazzo volse lo sguardo alla sedia a rotelle vicina a Lelouch. Nunnally gli sorrideva, per nulla turbata dalla violenta reazione che il fratello aveva avuto poco prima.
— Com’è il tuo costume? —
— Oh, è un gatto. Un gatto blu. — Le rispose, guardandosi da capo a piedi nel caso ci fosse qualche dettaglio in più che potesse fornirle.
Nunnally allungò una mano — Posso? —
Un soldato non si faceva mai ripetere le cose due volte, per cui si chinò alla sua altezza, permettendole di toccargli una zampa e le orecchie da gatto.
— E’ morbido, sembra vero. —
Lelouch assentì — Il club di teatro tiene molto ai suoi costumi. — Guardò il proprio — Ma ancora non mi è chiaro perché debba essere l’unico a vestirsi da donna, con tutte le alternative disponibili. —
L’amico gli lanciò una rapida occhiata, ridacchiando — Sai che ti dona. —
— Idiota! — Sbottò l’altro imbarazzato.
In cuor suo, maledisse ancora Il Festival dello Scambio e la prima volta che Milly gli mise addosso quel vestito.
Ma era stata Sayoko a soprannominarlo con un nome da donna, rovinandolo definitivamente. Ogni qualvolta che c’era da travestirsi, a lui toccava Luluko senza possibilità di replica. E quella era addirittura la seconda volta nell’arco di pochi giorni! Se solo avesse potuto...

Suzaku lo ricosse dai suoi intenti vendicativi.
— Beh, che fai? —
Corrucciò la fronte — In che senso? —
— Vieni a combattere o rimani qui con Nunnally? —
— Ho batt- cioè... — Tossì leggermente, alzando un lembo dell’abito — Dubito che riuscirei a muovermi con questo addosso. —
Suzaku lo guardò critico, ma poi sorrise — L’attività fisica non è proprio il tuo forte, vero? —
Lelouch fece un cenno d’assenso, tirando un sospiro di sollievo. Mancava soltanto che andasse sottolineando l’importanza delle sue battaglie a chi combatteva tra le schiere nemiche.
Tornò a sedersi accanto a Nunnally, mentre Suzaku si congedava da loro.
Sorrise.
Era certamente meglio risparmiare energie in vista dei veri scontri.
Con armi che feriscono e macchiano di rosso.

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Capitolo 3
*** Regina delle Feste ***


Capitolo: 3/3

Terzo Fiore
Regina delle Feste

Era risaputo quanto Milly Ashford adorasse i propri eventi.
Da quando investiva la carica di presidente del consiglio studentesco, nulla e nessuno aveva più potuto trattenerla dall’organizzare balli, gare e tornei.
Amava più di ogni altra cosa mobilitare l’intera accademia: mettere gli studenti l’uno contro l’altra era il più grande divertimento che potesse concedersi.
E lei, almeno per un giorno, godeva del potere di una regina al cui comando s’inchinano mari e venti.
Regnava sovrana sulla sua festa, ordinando dalle stanze di un castello di aule e insegnanti.
— A tutti i partecipanti, — ed ecco il brivido, la sensazione che l’intera accademia si fosse fermata ad ascoltare le sue parole — è stato un lungo pomeriggio. Vi siete battuti con coraggio e forza di volontà. E’ ora giusto che riceviate la dovuta ricompensa. —
Bevve un sorso d’acqua, lasciando che la suspance interrogasse gli animi del suo popolo in attesa.
— Cambiatevi e dirigetevi verso l’auditorium. C’è un lauto buffet ad attendervi! —
L’intera accademia venne scossa da un boato, che diede inizio alla maratona verso i dormitori.
Ognuno degli studenti aveva raccolto le ultime energie per dirigersi con quanta grinta avesse in corpo verso il proprio armadio, ai vestiti, e giungere primo al meritato ristoro. D’altronde, l’ultimo che arriva male alloggia e poco mangia.

Milly si distese sul suo trono, inspirando a fondo.
Presto sarebbe giunto il momento di deporre la corona di cartapesta e lasciare lo scettro alle sue mansioni da cucchiaio in legno.
Ma fino a quel momento, tanto valeva crogiolarsi ancora un po’ nell’auto-celebrazione di sé, in vista del prossimo evento.

All Hail Milly!

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