Il principe infernale
Il
Principe
Infernale
Non
gli era
mai piaciuta Silo.
Al
contrario della ricchissima Panomas, neanche un mercante con le sue
urla poteva
rallegrare l’aria cupa.
Per
giunta
era piena di guardie dell’Ordine del Tempio, a causa della sua
vicinanza al
confine.
Cristhan
camminava tranquillamente, per non destare sospetti, e soprattutto con
il
cappuccio calato per coprire più superficie di viso fosse
possibile.
I
coltelli
li aveva riposti nella parte interna del pantalone, lasciandone un paio
nella
tasca destra, in casi estremi.
L’enorme
spada era avvolta in bende, fino a farla sembrare un semplice pacco da
viaggio
-Ehi
tu!Fermo-
Cristhan
si
bloccò, voltandosi verso la guardia che l’aveva chiamato
-Come
posso
aiutarla?- disse con una nota di stizza il moro
-Cos’ha
in
quel pacco?-chiese la guardia
-Strumenti
da pittore, milord-disse Cristhan, nervoso-Sono un povero pittore
ambulante-
-Si
e io
sono il re!- disse quello estrendo la spada
-Buon
per
lei, vostra maestà, mi chiedo solo perché è venuto
in questa città desolata-
Il
soldato
avvicinò la spada al collo di Christan
-Apri
quel
pacco-
-Certo,
buon uomo- disse il ragazzo, posando l’enorme pacco a terra
-Forza-
Il
ragazzo
tolse lentamente la spilla che teneva insieme le bende, cominciando a
scoprire
la spada con enorme ed estenuante lentezza
-Siete
sicuro di volerlo vedere?-
-Apri
ho
detto!-
-Come
preferisce-
Cristhan
mormorò qualche frase a bassa voce mentre finiva di aprire il
pacco
-Uhm,
strumenti molto elaborati….mi dispiace aver dubitato di voi buon
uomo, potete
andare-
Nel
pacco,
inspiegabilmente, non c’era la spada, bensì dei raffinati
strumenti da pittore
-Non
si
preoccupi, soldato, con i tempi che corrono-
-Eh
già,
con quel ragazzo in giro, non si può mai sapere-
Cristhan
aggrottò un sopracciglio.
La
notizia della
sua mancata cattura a quanto pare si era diffusa.
-Di
chi
parla?- chiese il ragazzo, facendo finta di nulla
-Cristhan
Darkhand-
-Cosa?Quel
Cristhan Darkhand?Il Principe Infernale?O santi dei!-
-Eh
sì buon
uomo, ma non si preoccupi, l’Ordine lo catturerà presto-
-Nei suoi sogni!- pensò Cristhan
-Non
ne
dubito- disse infine il ragazzo -la saluto-
-Buona
permanenza a Silo!-
Il
ragazzo
ricominciò a camminare, assorto nei suoi pensieri.
Dunque la notizia si
è diffusa tempo
un giorno, dannazione!Ora la cosa si fa troppo pericolosa, accamparsi a
Silo è
fuori discussione, ma oramai è tardi per continuare per
oggi…….Oddio, adesso
che faccio?
Svoltò
per
un vicolo che non sapeva dove andasse a finire.
Speriamo che ci sia una
taverna in
giro
I
suoi
pensieri vennero interrotti da una scena a suo parere rivoltante.
Due
soldati, semplici reclute dell’esercito, importunavano una
ragazzina sui
diciassette anni, con i capelli ramati e gli occhi azzurri come il
cielo.
Istintivamente
cambiò direzione per aiutare quella ragazza, poi si
bloccò.
E
se
l’avessero riconosciuto?Si sarebbe diffusa la notizia e si
sarebbe trovato
tutto l’Ordine addosso, compresi i quattro Grandi Generali.
Al diavolo! pensò Gli
faccio passare io la voglia di fare i gradassi!
Camminò
a
passi cadenzati verso i due, e si frappose fra i soldati e la ragazza
Erano
dei
semplici soldati di fanteria leggera, armati di una corazza di cuoio,
uno scudo
piccolo e una lancia, mentre al fianco portavano una spada.
-Vi
chiedo
di lasciare in pace la signorina-
Evitò
di
usare un tono minaccioso, magari pensavano che non ne sarebbe valsa la
pena
-Perché
dovremmo?- rispose la guardia con fare provocatore, mettendosi poi a
ridere
insieme al compagno
-Perché
potreste farvi male-
I
due
soldati trasalirono a sentire il tono agghiacciante con cui Christan li
aveva
minacciati, era stato quasi un sibilo, ma per i due fu come una
tormenta gelida
sulle spalle
-Ci
stai
minacciando?-
-No,
era
solo un consiglio per due persone che stanno per andare all’altro
mondo-
I
due
presero le lance e le puntarono contro il moro, che non dava segno di
scansarsi
o contrattaccare
-Quei
cosi
potrebbero costarvi caro, lo sapete?-
Il
primo
tentò di affondare la lancia nel petto del ragazzo, ma Christam
si spostò a
destra per scansare l’attacco, poi con la mano prese la lancia
dell’uomo e glie
la conficcò nello stomaco.
Si
accorse
immediatamente però dell’altro soldato che lo stava per
colpire al collo.
Con
un
fluido movimento diede un pugno all’uomo, calciandolo poi appena
sotto il
mento.
-Chi
sei
tu?- chiese l’uomo spaventato dalla forza e dalla rapidità
del ragazzo
-Se
te lo
dicessi, sarebbe l’ultima cosa che sentiresti- commentò il
moro, abbassandosi
davanti agli occhi dell’uomo.
Quello
però
improvvisamente fece un sorriso trionfante.
Christam
si
accorse dell’altro uomo che stava per piantargli la lancia nel
cuore.
-Oroukos-
La
lancia
passò attraverso il ragazzo, senza causargli danni, finendo
però nello sterno
dell’uomo atterrato.
I
due
sgranarono gli occhi, sorpresi.
-Magia
Nera!-
-Chi
diavolo sei?Rispondi, maledetto!-
-Come
volete- disse il moro, scansandosi attraverso la lancia come fosse
stato uno
spettro-Saprete il mio nome-
Si
abbassò
il cappuccio, mostrando il suo volto.
-Io
sono
Christam Darkhand, il Principe Infernale- disse il ragazzo-e voi, dei
cadaveri
che non sanno ancora di essere morti, Rocouso-
Un’onda
di
fiamme nere colpì i due, bruciandoli vivi.
Si
voltò
verso la ragazza, che nel frattempo era rannicchiata in un angolino,
spaventata
dalla “performance” del fuggitivo.
-Tutto
bene?- chiese il moro, avvicinandosi
La
ragazza
fece un cennò di si con la testa
-Torna
a
casa, è pericoloso stare in questi vicoli per una ragazza-
-Grazie-
Christam
si
voltò, con un’espressione a dir poco scocciata in faccia
-L’ho
fatto
solo perché odio i soldati che fanno i gradassi-
La
ragazza
fece un cenno con la testa.
-E
vedi di
non farti scappare il mio nome con nessuno, neanche con i tuoi genitori-
-Proprio
loro non credo che possano dare problemi-
Il
ragazzo
la guardò interrogativo
-Sono
morti, tanti anni fa-
-Mi
dispiace, non volevo-
-Non
ti
preoccupare è passato-
-Come….come
sono morti?-
-Mio
padre
è stato assassinato in casa, mentre mia madre è morta in
carcere, sai, mio
padre era un mercante molto ricco, si chiamava Edward Afford-
-Edward?Il
mercante di spade?-
La
ragazza
sgranò gli occhi sorpresa
-Come
lo
sai?-
-Lo
conoscevo, mi ha regalato lui la mia spada-
Prese
la
spada da dentro le bende, mostrandola alla ragazza
-Era
un
valoroso Deathgiver-
-Cosa?Mio
padre era un Deathgiver?Tu menti!-
Il
ragazzo
lanciò un’occhiata gelida e tagliente
-Qualcosa
contro i Deathgiver?-
-I
Deathgiver erano degli sporchi traditori della patria!-
La
calma
che fino ad ora aveva regnato su Christam svanì del tutto
Con
velocità sovraumana afferrò la ragazza per il collo e la
sollevò, stringendo
forte, quasi a volerla strozzare
-Non
dire
mai più infamie del genere!I Deathgiver sono stati gli unici a
ribellarsi ad un
re che pensa prima alle sue tasche e poi al suo popolo!-
Gli
sguardi
dei due si incrociarono per un attimo.
Gli
occhi
di Christam avevano cambiato colore, adesso erano rossi come il sangue.
La
ragazza
tentava invano di allentare la presa d’acciaio che le avvolgeva
il collo, ma
solo quando stava veramente per soffocare il moro la mollò
-Che
vuoi
dire?- chiese la ragazza
-Sai
perché
tuo padre è stato ucciso?-
Il
silenzio
della ragazza fu più eloquente di mille parole.
-Tuo
padre
era uno dei capi dei Deathgiver, lavorava da anni ad un colpo di stato,
insieme
ai miei genitori-
La
ragazza
lo guardò stralunata, senza che riuscisse anche solo a fiatare.
-L’organizzazione
aveva spie in qualunque settore, persino nell’Ordine del Tempio
Bianco-
-Cheron-
sussurrò la ragazza, ricordando il famigerato tradimento del
Druido Spadaccino
-Esattamente,
ma qualcosa andò storto, un traditore rivelò i piani dei
Deathgiver al re, e
l’arma finale che avrebbe permesso la sconfitta
dell’Ordine, e di conseguenza
del re, non era ancora pronta, quindi l’organizzazione segreta fu
distrutta, e
i suoi capi assassinati-
Il
ragazzo
si sedette su un cesto, continuando a parlare
-Ovviamente
la notizia di tutti quei nobili uccisi non fu fatta trapelare, il
popolo
avrebbe potuto seguire l’esempio, e fu attribuita a
“misteriosi criminali”-
La
ragazza,
che intanto era scoppiata in lacrime, si alzò
-Perché?Perchè
mio padre l’ha fatto?Non poteva farsi gli affari suoi?Era molto
stimato dal
governo e non avevamo problemi finanziari!-
Il
moro
mostrò un’espressione disgustata, poi raccolse le sue armi
e si avviò fuori dal
vicolo
-Se
ti
sentisse tuo padre si rivolterebbe nella tomba per la vergogna!-
Se
ne andò,
con un umore nero come le piume del corvo, e con uno sguardo con cui
avrebbe
potuto uccidere qualcuno se lo guardava troppo
Avvolse
nuovamente la spada nelle bende e la mise a tracolla, calandosi il
cappuccio sul
viso
-Povero
Edward!Che schifo!-
Camminando
sovrappensiero andò a sbattere contro un cartellone che
riportava l’immagine di
un grosso cinghiale ed il titolo “Il cinghiale nero”.
-Almeno
una
oggi mi è andata bene- commentò
Il
locale
era molto povero, una decina di tavolini sparpagliati qua e là e
una scala che
probabilmente portava alle stanze.
Notò
subito
l’oste alle prese con un paio di ubriachi e si avvicinò.
L’uomo
portava un camice rosso con il classico grembiule bianco sporco, un
paio di
pantaloni neri logori e un cappello anche questo nero.
Aveva
dei
grossi baffi ed il pizzetto, molto grasso, ma con una faccia simpatica
-‘Sera
signor oste-
L’uomo
si
voltò, lasciando gli ubriaconi a ridere come delle iene.
-Buonasera,
come posso aiutarvi?-
-Mi
serve
una stanza per la notte ed una buona cena-
-Si
accomodi al tavolo che la cena arriva, cosa le porto?-
-Un
po’ di
pane ed un po’ di stufato, magari anche un bicchiere di vino-
-Immediatamente-
Christam
si
sedette al tavolo che gli era stato indicato e si reimmerse nei suoi
pensieri
Un bimbo dai capelli neri
e gli
occhi verdi stava rannicchiato in un angolo.
La stanza era lussuosa ma
tetra, e
il piccolo non sembrava a proprio agio
-Sei pronto Christam?-
-Per cosa?-
-Per il rituale-
-Papà io ho paura!-
-Tesoro, credi che se ti
procurasse
danno, papà te lo farebbe fare?-
-No papà!-
-Bene andiamo-
-Milord,
lo
stufato-
La
voce
dell’oste rimise in collegamento Christam con il mondo
-Ah
si,
scusi-
L’oste
posò
il piatto sul tavolo con un po’ di pane e se ne andò,
brontolando qualcosa
Christam
cominciò a mangiare, con il gomito appoggiato al tavolo e la
testa appoggiata
sulla mano.
Non
aveva
molta voglia di mangiare, difatti girava e rigirava quello stufato a
non
finire, i pensieri continuavano a tormentarlo.
Mise
una
mano al collo, prendendo un ciondolo che raffigurava una fenice di
cristallo
nero, con incise le parole incomprensibili
-Cheron….Dilan….Rosa….Edward-
Fece
un
gesto con la mano, come a voler scacciare i ricordi come mosche.
-Non
è il
momento, porca miseria!-
Si
avventò
con voracità sul piatto, tentando di tenere la mente occupata
dal cibo.
Guardò
gli
ubriaconi che ridevano come dei pazzi.
-Se
non
fosse che finirei per fare qualche cazzata colossale mi unirei a loro-
Finì
lo
stufato in fretta e furia e si diresse dall’oste
-Vorrei
una
camera per la notte-
-Può
andare, le camere sono tutte libere- disse l’uomo
-La
ringrazio-
Il
moro
andò di sopra e si infilò dentro la prima camera che gli
capitò a tiro.
Chiuse
la
porta e buttò il sacco con le armi in un angolino, per poi
buttarsi nel letto.
Ora
che era
nel silenzio assoluto i ricordi erano ancora più vivi
-Chris…..stai…bene?-
chiedeva una
ragazza dai capelli biondi come il grano maturo
-No-
-Lo so che è stato
orribile ma…-
-Ho ucciso un uomo, ti
è chiaro il
concetto, Rose?E se avesse un figlio?Quel figlio sarebbe orfano a causa
mia!-
-Ma ti ricordo che tu saresti
orfano se non l’avessi ucciso!-
-E questa ti sembra una
giustificazione?-
-Sei impossibile!-
-Ti piacerebbe se
uccidessero tuo
padre?-
-Ci rinuncio!-disse la
ragazza
esasperata, alzando le mani al cielo
-Chris, pensi che
finirà questa
guerra?-
-Non lo so, Rose…-
-Pensi che vinceremo-
-E’ probabile, a
che servirebbe l’
“Arma Segreta” se non a questo?-
-Sei insopportabile
quando ti
estranei dal mondo!- disse la ragazza, notando l’aria assente.
Christam guardò la
ragazza,
sorridendo
-Vuoi sapere se
finirà questa
guerra?Si, mi impegnerò a farla finire. Vinceremo?Chi lo
sa!Però se ti toccano,
io stermino l’intero Ordine!-
La ragazza arrossì
di botto, mentre
il moro scoppiava in una fragorosa risata
-Sei buffissima quando
arrossisci-
-Vai a quel paese!-disse
la ragazza
allontanandosi.
Christam la prese per un
braccio e
la fece girare verso di lui.
-Sai che sei bellissima?-
La ragazza stava per dire
qualcosa,
ma il moro le tappò la bocca con un bacio mozzafiato
-Ti amo, Rose-
-Presto
Chris!-urlò un ragazzo,
entrando di soprassalto nella stanza del ragazzo
-Perché quella
faccia spaventata,
Dilan?-
-Ti verranno a
prendere!Stanotte!Devi scappare!-diceva Rose, in preda alle lacrime
-Ehi ehi!Con
calma!Spiegatemi che
diavolo sta succedendo!-disse Christam alzandosi dal lettino
-Non so come, ma hanno
scoperto
tutto!Ti verranno a prendere stanotte!-
-Porco Aros!Come diavolo
hanno fatto
a scoprirci?-
-Una spia-sibilò
Dilan
Christam mugugnò
un’imprecazione a
bassa voce
-D’accordo ragazzi,
ma voi venite
con me!-
-Si, così trovano
la scusa per
arrestare i miei!-
-Dilan ha ragione, io e
lui
resteremo qui!-disse Rose
Christam restò
qualche secondo con
lo sguardo perso nel vuoto
-D’accordo
ragazzi!Scapperò prima
che arrivino!Ma ora andate, non voglio che vi vedano qui, capiranno
subito che
mi avete avvisato-
-Dove andrai?-chiese Rose
-Danari o Rodera, poi
vedrò,
comunque uscirò dai confini-
La ragazza
cominciò a piangere ancora
di più
-Amore, ti prego non
piangere-
sussurrò Christam all’orecchio dell’amata-Giuro che
ti vengo a prendere con gli
eserciti della Eldenia-
-Promettimi-singhiozzò
la
ragazza-Promettimi che tornerai!-
-Te lo prometto-disse
dandole un
piccolo bacio-E poi ci sposeremo-
Alla ragazza
sembrò mancare l’aria,
l’aveva presa di sorpresa
-Cosa?-
-Hai capito bene, appena
finirà
questa guerra ci sposeremo!Quindi non mi posso permettere di morire-
La ragazza lo
abbracciò, in lacrime
-E ovviamente, non ti
azzardare a
farti catturare, Dilan, mi serve un testimone-
-So il fatto mio,
Chris-disse
quello, alzando le spalle-Dai muoviamoci, lasciamolo preparare-
Christam
aprì gli occhi, rendendosi conto di stare sognando
-Accidenti,
mi sono addormentato senza rendermene conto…-
Prese
di
nuovo il ciondolo e si immerse nei suoi ricordi, quando venne
interrotto da un
rumore di passi per le scale
La
cosa non
lo allarmò più di tanto, fino a quando non si rese conto
che i passi si
avvicinavano sempre di più.
Prese
la
sua spada e la uscì dalle bende, pronto a combattere semmai
fosse stato un
nemico
Pochi
secondi dopo bussarono alla sua porta.
-Christam
Darkhand, sei in arresto per ordine di Sua Maestà!Esci fuori e
arrenditi!-
Christam
non se lo fece dire due volte ed uscì, dalla finestra,
ritrovandosi nella
stradina sotto la taverna
-Col
cavolo
che mi arrendo-
-Sicuro?-
Christam
si
voltò, rendendosi conto di essere circondato da cavalieri
dell’Ordine, tutti a
cavallo e tutti armati di tutto punto.
Al
centro
della formazione c’erano quattro cavalieri.
Uno
era
altissimo, quasi due metri, le spalle larghe ed una corazza verde.
Portava
un’ascia con uno smeraldo incastonato.
L’altro
aveva la corazza rossa, alto e smilzo, e portava una lancia tempestata
di
rubini.
L’altro
era
un arciere, la corazza di cuoio blu e l’arco di acquamarina nelle
mani, con la
freccia incoccata.
L’ultimo,
quello che aveva parlato, fece venire i brividi al moro.
Portava
un
mantello nero stracciato ai bordi, il cappuccio calato sul volto ed un
paio di
stivali di pelle nera.
Le
mani,
che tenevano la presa nelle briglie, erano bianche e spettrali.
-Sapevate
che sarei scappato dalla finestra eh?-
-Avevi
questo vizio anche quando ti alleava lo Sterco Spadaccino- rispose il
cavaliere
con la lancia
Christam
si
alterò a quelle parole
-Non
ti
azzardare nemmeno a pensare a Cheron, brutto bastardo-
-Tsk,
evito
di farlo, mi fa ribrezzo- disse il cavaliere puntando la lancia verso
il moro
Pensa maledizione pensa!
-E’
inutile, Christam, hai perso-
Christam
si
mise in posizione di guardia pronto a combattere e a morire.
Il
cavaliere rosso si preparò a caricarlo con la lancia, ma,
proprio quando il
colpo stava per partire, successe qualcosa di assolutamente inaspettato.
Un
cavaliere misterioso, avvolto in una cappa da viaggio, correndo a spron
battuto
prese al volo il moro e con difficoltà lo caricò sul
cavallo e ricominciò a
galoppare, lasciando allibiti i soldati.
-Prendetelo!Idioti!-urlò
il cavaliere nero, indicando i due
-Sissignore!-
Erano
arrivati molto lontano, grazie ad un’ottima conoscenza di vie,
vicoletti e
viuzze erano usciti dalla città in gran segreto, senza che le
guardie se ne
accorgessero.
Si
erano
accampati per la notte in un boschetto ad ore di cammino da Silo.
-Ti
ringrazio per avermi salvato- disse Christam
-Di
nulla,
una volta per uno-rispose quello, abbassando il cappuccio.
Al
moro gli
prese un colpo a vedere il viso del suo salvatore.
Occhi
azzurri come il cielo limpido e dei capelli colore del rame.
Riconobbe
subito la ragazza del vicoletto.
-Penso
di
doverti delle scuse- disse la ragazza –ho detto delle cose
orribili, se mio
padre fosse stato vivo mi avrebbe mollato uno scappellotto che me lo
sarei
ricordato in eterno-
-Fa
nulla,
eri presa dalla scoperta e non hai ragionato su quello che dicevi-disse
il
ragazzo –ma ora sai che sei nei casini quanto me, vero?-
-Ho
un
baldo guerriero a salvarmi la pelle dall’Ordine, no?- chiese
ironica la ragazza
-Ma
che
spiritosa, la Signorinella Noperchèmiopadrelhafatto!-
-Mi
chiamo
Stefany Ashe Afford!Ashe per gli amici-
-Christam
Darkhand, per gli amici Chris-
Si
diedero
la mano, sorridenti, ma sulle loro spalle gravava il peso della
speranza di un’intero
continente
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