*°*Stardust*°*

di Alex Simon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piccolo Prologo ***
Capitolo 2: *** Preghiera Silenziosa ***
Capitolo 3: *** Pericolo: ti ricorderai di me? ***
Capitolo 4: *** Apparizzione ***
Capitolo 5: *** Occhi rosso sangue ***
Capitolo 6: *** Morte con il sorriso sulle labbra ***
Capitolo 7: *** Interrogatorio ***
Capitolo 8: *** Non avrai il mio odio... ***
Capitolo 9: *** La tagliatrice di teste ***
Capitolo 10: *** Ancora tracce di sangue... ***
Capitolo 11: *** Faccia a Faccia con la tagliatrice di teste ***
Capitolo 12: *** Scoperti...? ***
Capitolo 13: *** La furbizia del più anziano... ***
Capitolo 14: *** Se la notte ti porterà via... Verrò a prenderti ***
Capitolo 15: *** Ricordi: Parte Prima ***
Capitolo 16: *** Ricordi: Parte Seconda ***
Capitolo 17: *** Ricordi: Parte Terza ***
Capitolo 18: *** Ricordi: Parte Quarta ***
Capitolo 19: *** Fine FlashBack ***
Capitolo 20: *** Questione d'orgoglio ***
Capitolo 21: *** In Trappola. ***
Capitolo 22: *** Allievo ribelle ***
Capitolo 23: *** L'arrivo delle chimere ***
Capitolo 24: *** Chimere Sconfitte ***
Capitolo 25: *** Conoscente misterioso ***
Capitolo 26: *** Il maestro che segue l'allievo ***
Capitolo 27: *** Toccante riunione tra Allievo e Maestro ***
Capitolo 28: *** Pre-FINE ***
Capitolo 29: *** FINE ***



Capitolo 1
*** Piccolo Prologo ***


Tutte le sere io e la mia famiglia ci riuniamo attorno alla tavola per consumare la cena amorevolmente preparata da nostra madre.
Per "io e la mia famiglia" intendo: mio fratello maggiore Edward, mia madre Trisha ed io, Alphonse Elric.
Nostro padre Hohenheim non ci raggiunge mai.
La sua promessa di tornare presto è sempre vana, solo nostra madre continua a sperarci instancabilmente.
Non che la sua presenza su quella sedia, su questa tavola sia necessaria ma quel posto vuoto, porta nel cuore di nostra madre una tristezza che non ci lascia di certo indifferenti.
Anche se lei cerca di non farlo notare sappiamo quanto tenga all'unione della famiglia, non avere un marito e un padre vicino nella vita quotidiana è piuttosto avvilente.
Puntuale come un orologio svizzero esce dalla porta d'ingresso al crepuscolo sempre con quella promessa sulle labbra.
Mio fratello ed io ci siamo rassegnati ai rientri solo per la colazione come nel vederlo sparire su per le scale.
Si confina nel suo studio e a volte esce senza preavviso.
E' come un'ospite, non si prende alcuna responsabilità e non si preoccupa di concederci del tempo assieme.
Non tanto per noi quanto per sua moglie, sembra indifferente a tutti, alla vita familiare e soprattutto non si rende conto di far soffrire la donna che in teoria ha sposato.
E' l'unico a credere a quel falso sorriso sereno, al canticchiare allegramente mentre cucina e si occupa della casa.
Non sa che le sue mancanze lo stanno allontanando da noi.
Vive nell'effimera illusione di una famigliola felice.
Dopo una cena in totale silenzio dove l'aria tesa e velata di tacita tristezza incombe sulle nostre teste, mio fratello ed io ci alziamo da tavola attenti persino al possibile rumore delle sedie contro il pavimento, chiediamo a nostra madre se le occorre aiuto ma lei come sempre risponde "Va tutto bene, andate a dormire, io aspetto vostro padre ancora un pò" sorridendo amorevolmente.
Così lentamente ci dirigiamo alla stanza che condividiamo, quasi avendo paura di rompere quel silenzio.
Entriamo, mio fratello socchiude la porta e va a prepararsi per la notte mentre io velocemente metto il pigiama e mi siedo incrociando le gambe sul suo letto, aspettando il suo ritorno.
Ogni volta che siamo soli, sento il bisogno di parlare con lui di questa situazione che sembra durare anche a distanza di anni.
Nulla cambia e purtroppo qualcosa mi dice che mai cambierà.
Le nostre parole non contano, siamo solo bambini per nostro padre ed ogni nostro tentativo di coinvolgerlo è sempre risultato inutile.
Cigolando la porta del bagno si riapre e mio fratello mi raggiunge sedendosi al mio fianco.
Quando lo guardo senza nemmeno rendermene conto mi soffermo su ogni suo particolare come a volerlo imprimere nella mia mente in modo indissolubile.
I capelli biondi come il grano delle campagne dove siamo cresciuti bagnati, ricoperti da tante piccole goccie brillanti, i suoi occhi dal taglio felino e dal colore così intenso, un'oro all'apparenza liquido, le labbra sottili e rosee, il corpo piccolo ma abbastanza forte.
Se mi sentisse sono certo che mi griderebbe contro, non sopporta che le persone sottolinino la sua bassa statura.
Anche se io ci rido sopra e mi diverto nel punzecchiarlo un pochino.
-Fratellone...-
Esce dalle mie labbra come un sussurro disperato.
Lui porta lo sguardo su di me sospirando.
-Al, conosco a memoria le tue parole, anche io sono preoccupato per nostra madre-
Socchiude gli occhi tristi e stanchi, ma sembra rassegnato.
-Io mi preoccupo della nostra famiglia, e anche della mamma...-
-Questa non è una famiglia Al...-
Risponde con tono rancoroso.
Nostro padre non si accorge nemmeno della rivalità e della rabbia che Edward prova per lui, del tacito rancore con cui finge di non avere un padre, lo ignora anche le rare volte in cui si incontrano per casa, a pranzo e a colazione.
-Ma fratellone, non puoi far finta di nulla...-
-Io non faccio finta di nulla, mi preoccupo per te, per nostra madre, ma non chiedermi di interessarmi a quell'individuo!-
-E' nostro padre...-
-Non merita di sentirsi chiamare in quel modo-
Sospiro esausto tanto è sempre il solito testardo, continuare a parlare e cercare di farlo ragionare è inutile, anche se in fondo non ha tutti i torti.
Inizia ad asciugarsi i capelli lentamente.
-Al, noi non possiamo fare nulla, ci abbiamo provato ma l'unico che può cambiare la situazione è lui-
-Si hai ragione....-
Sospiro sconsolato.
Effettivamente possiamo provare a coinvolgerlo tutte volte che vogliamo, ma il primo cambiamento deve provenire da lui, dalla sua coscienza.
Torno al mio letto lentamente, come ogni sera la conclusione è sempre questa, spiacevole e angosciante ma tremendamente reale.
-Ora riposa e non preoccuparti fratellino...-
Mio fratello, come mia madre, sfoggia il suo sorriso falsamente sincero e rassicurante.
Dopodichè spegnamo le luci e la più confortevole oscurità ci avvolge assieme al sonno.

-Con questi abbiamo finito!-
Esclama Dante dirigendosi verso Hohenheim.
-Non credo se ne faranno vivi altri, visto come abbiamo conciato i loro amichetti-
Ride divertita guardandosi intorno.
Si sofferma sui cumuli di polvere a terra, una volta vampiri.
-Tu lo trovi divertente Dante, io provo solo pietà per le loro anime, sempre se ne avessero una...-
-Sono degli schifosi vampiri! devono andare tutti all'inferno!-
Afferma disgustata sputando a terra con il più sincero disprezzo.
-Il nostro dovere come cacciatori è quello di proteggere gli abitanti, non di uccidere per divertimento-
-Tzs! sei così pacifista Hohenheim-
Non perde l'occasione di avvicinarsi di più all'uomo.
-Ma forse hai ragione, probabilmente erano così accecati dalla sete di sangue umano da dimenticarsi persino che una volta erano come loro...-
Si allontana di un passo cercando di chiudere il discorso.
-Non provano nemmeno sentimenti caro, sono solo dei dannati notturni che aspettano il giudizio dei cacciatori come noi, gli facciamo solo un favore...-
Ma qualcuno, nascosto tra le ombre degli alberi non la pensa allo stesso modo.
Emette un ringhio basso e gutturale osservando i due con i suoi occhi vivi e rossi fin troppo iracondi.
-Per voi siamo questo sporchi cacciatori? non proviamo sentimenti he? Me la pagherete per averlo ucciso, vedremo se sarete dello stesso avviso quando io porrò fine alla disgraziata vita di qualcuno che amate!-
Un'oscura promessa di vendetta si spande nell'aria arrivando anche alle orecchie dei due, che si voltano allarmati.
Ma troppo tardi... ormai non c'è più nessuno e negli occhi per la prima volta terrorizzati di Hohenheim compare l'immagine della sua famiglia.
Così si affretta a tornare a casa.
-Hohenheim!-

   
[Angolino Autrice]
Ed eccomi qui ^_^
Recentemente ho deciso di tentare ad avventurarmi in un genere che non mi appartiene, ma si deve cambiare rotta ogni tanto u.u
Espandere i propri orizzonti (_ _)
Ho deciso di creare questa fic ^^
Dove sono presenti sia Vampiri che Licantropi.
E Cacciatori ^_^ come potrebbero mancare?
Vi avverto subito, non è la tipica storiella stile Twilight
nono u.u Per ora il Rating è Arancione visto che non ci saranno descrizioni particolarmente scabrose, ma comunque un pò di sangue ci vuole è.é sennò che fic è?
Il sangue ci sarà u.u ma non al livello critico così ho ritenuto opportuno l'arancione. ^^
Questo è solo l'inizio, non si potrebbe definire nemmeno prologo u.u
è una manciata di quello u-u
Magari gia nel prossimo ci sarà più azione **
I Commenti e le opinioni sono ben Graditi ^_^
Confido di aggiornare ogni settimana ^^ spero di riuscirci ^^'
Visto che questa dovrebbe essere la mia prima Etero, non so se riuscirò ad attenermi, ed è possibile che diventi una yaoi xD
Non ci posso fare niente sono una yaoista ^^'''
^_^

Dedicata con tutto il mio affetto a Fiamma Drakon! ^_^
(e tutte le sue alter ovviamente ^.-)
Un Bacio!! ^-^

*°*Nii*°*

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Capitolo 2
*** Preghiera Silenziosa ***


Apro gli occhi allarmato e instintivamente mi guardo intorno cercando di fare mente locale sul posto dove sono finito.
Un attimo prima ero avvolto in un confortevole bozzolo di calore e tutto ciò che toccava o sfiorava la mia pelle era candido, profumato, morbido e caldo.
Ora invece poso i piedi sul terriccio umido e viscido di un bosco fitto e silenzioso.
Le campagne nei dintorni di casa non sono così, almeno da che ricordo la terra è asciutta e polverosa, nell'aria si spande il dolce profumo dei giardini in fiore e gli alberi sono sempre ricchi di fogliame splendente dal quale fanno capolino i caldi raggi del sole.
Alzo il capo lentamente osservando i rami secchi e spogli che sembrano voler ghermire l'aria, i tronchi simili a faccie grottesche disperate che esalano l'ultimo respiro in un grido straziante.
Non sento alcun tipo di verso, nessun animale, eppure di solito ti accompagnano ovunque tu vada.
L'unica cosa che avverto è l'odore di muschio e terriccio umido che mi circonda.
E' tutto fradicio e marcio eppure non riesco ad andare via, ad allontanarmi da quel posto raccapricciante e lugubre.
Sembra che qualcosa simile ad una strana forza misteriosa mi attragga ad esso.
Non sono padrone delle mie azioni e l'unica alternativa è quella di andare avanti verso ciò che mi aspetta.
Prendo un respiro profondo, mi faccio forza e m'incammino verso l'ignoto.
Ad accompagnarmi ci sono solo i flebili raggi lunari che almeno in parte mi indicano la via e il rumore delle foglie bagnate sotto di me.
Il mio cervello non fa altro che gridarmi di tornare indietro, è pericoloso e non sò cosa mi aspetta dietro quelle gigantesche foglie che intralciano il mio cammino, dietro le quercie e le radici sporgenti.
Ma il cuore m'invoglia a proseguire impaziente e palpitante.
Ogni battito è intenso e si alterna con gli altri piuttosto velocemente, tanto da farmi provare ansia e paura allo stesso tempo.
Accelero il passo con la sola intenzione di porre fine a tutto questo.
Cuore o Ragione?
Ormai il mio respiro è affannato e vorrei fermarmi, ma ignoro tutto e continuo per la mia strada a ritmo più sostenuto.
Mi prende una fitta al fianco, ma continuo cercando di attenuare il dolore con una mano ferma e stretta su quel punto.
Sento che manca poco, non potrei comunque proseguire ancora.
Scosto l'ultima foglia e....

-ALPHONSE!!!-
La voce potente e allarmata di mio padre mi ridesta da quel misterioso sogno.
Mi scrolla per le spalle tenendomi ben stretto mentre faccio fatica a capire la motivazione di tanta agitazione.
Apro gli occhi in uno stato semi-confusionale ritrovandomi il suo viso a dir poco terrorizzato e sudato a pochi centimentri dal mio.
-C-Che succede?-
Chiedo con voce ancora roca e stanca per via del sonno e del brusco risveglio.
Lui mi prende il viso tra le mani e mi osserva rispecchiandosi nelle mie pupille sollevato e felice, come se fosse accaduta una catastrofe ed io mi fossi salvato miracolosamente.
Come la paura della morte che si annida nel cuore delle persone, ma per questa volta, un caso fortuito, è stata superata.
-Oh Alphonse allora stai bene....-
Sospira cercando di riprendere fiato.
Dietro di lui incontro lo sguardo altrettanto preoccupato di mia madre che tiene le mani strette al petto mentre dai suoi occhi si intravedono lacrime, pronte a sgorgare.
-S-Sì, sto bene ma posso sapere perchè lo chiedete?-
Loro si scambiano uno sguardo indeciso per poi tornare a me, almeno uno dei due mostra serietà sul proprio volto a differenza di mia madre, che sull'orlo del pianto lascia la stanza.
-Alphonse, dov'è tuo fratello?-
A quelle parole mi accorgo solo ora che il letto di Edward è sfatto portandovi lo sguardo.
Non l'ho sentito uscire, eppure ho il sonno abbastanza leggero, avrei douto perlomeno sentire i suoi passi o trovarmi in uno stato di dormi-veglia.
Forse ero troppo assorto nello strano sogno per avvertire altri rumori.
-Non lo so... perchè è successo qualcosa?-
Non ricevo una risposta, mio padre si dirige alla porta d'ingresso con andatura ferma e decisa.
Io preoccupato da tutta quella tensione decido di seguirlo e timoroso lo spalleggio in ogni movimento.
Avverto la tensione della sua pelle a pochi centimetri di distanza, la sua mascella sembra pietrificata come i lineamenti del viso.
Usciamo lentamente di casa e lui si mantiene sempre dinanzi a me, come per proteggermi da qualcosa che si nasconde nell'ombra e che sarebbe uscito allo scoperto saltandoci alla gola.
-Papà.... cosa sta succedendo? Dov'è Edward?-
Ma non ricevendo nemmeno uno sguardo di traverso, decido di smettere di restare in secondo piano e passo avanti fermandomi dinanzi a lui mentre con braccia incrociate attendo la risposta.
-Alphonse spostati immediatamente è pericoloso!-
Mi afferra per le spalle per riportarmi indietro ma qualcosa o qualcuno, un'ombra indefinita nella selva poco distante lo ferma rivelando la sua presenza.
-Chi c'è!-
Grida in quella direzzione.
Tutto quello che riceviamo è una risatina malvagia e sadica che mi fa venire i brividi, solo ascoltandola ho un tuffo al cuore e sento l'imminente bisogno di scappare più veloce che posso.
-Cacciatore...-
Bisbiglia l'ombra riprendendo quelle risa maligne.
"Cacciatore..." ha detto proprio... Cacciatore?
Ma a chi si riferisce?
Stranamente mio padre s'irrigidisce più di prima, anche se non credevo fosse possibile e senza perdere tempo parte di corsa verso la selva oscura.
-Hohenheim!-
Grida mia madre dal luscio di casa.
Vorrebbe fermarlo e riportarlo dentro al sicuro, ma entrambi sappiamo che tutto ciò fa parte della sua vita, evidentemente di un frammento a noi sconosciuto.
Non possiamo fare nulla, sembra così deciso in tutto quello che fa come se fosse la normalità insieguire enti malvagi.
Per questo lo lasciamo andare con la certezza che sarebbe tornato per l'ora di colazione, come sempre.
-Alphonse vieni dentro è pericoloso...-
Mi sussurra e avverto nella sua voce già flebile una crepa, come se fosse rotta da imminenti singhiozzi e lacrime.
Lancio un'ultimo sguardo verso la direzione dove mio padre, e probabilmente anche mio fratello sono scomparsi con la rapidità di un fulmine a ciel sereno.
Sarebbero rincasati entrambi?...
La creatura nella selva non ha la minima importanza, può essere un vampiro, un licantropo, un creatura oscura... non m'importa molto.
Voglio solo rivedere mio fratello, per il quale sono immensamente preoccupato e in ansia.
E mio padre, l'uomo con una doppia vita venuta allo scoperto solo questa notte.
"Cacciatore" è una persona che combatte per proteggere i comuni da eventuali minaccie sovrannaturali.
E di certo si riferiva a mio padre:
L'uomo che trascura la sua famiglia per impegni sempre maggiori.
L'uomo che esce al tramonto e rincasa solo la mattina dopo.
L'uomo misterioso e solitario che dinanzi al pericolo si è dimostrato freddo e impassibile.
L'uomo che è scomparso nella selva per inseguire qualcosa o qualcuno senza preoccuparsi di altro.
Sì, lui è un Cacciatore e noi non abbiamo mai sospettato di nulla, pensando che nel suo strano comportamento ci fosse altro.
E per la sua abilità di restare in silenzio e non far trasparire alcun sentimento, ora uno dei miei familiari è in pericolo.


Dopo quello che è successo non ho chiuso occhio e nemmeno ci ho provato: troppo in ansia e teso per addormentarmi.
Seduto dinanzi alla finestra osservo l'alba arrivare troppo lentamente a rischiarare le campagne.
Vorrei che il tempo passasse più velocemente per incontrare lo sguardo dorato di mio fratello sano e salvo accompagnato da mio padre.
Mia madre si è addormentata sul divano, ma solo per la stanchezza.
Almeno qualcuno è riuscito a chiudere occhio...
Le case vengono illuminate lentamente ed io non posso far a meno di pensare che quelle persone sono ignare di tutto ed hanno dormito serenamente come ogni giorno.
Può darsi che persino gli omicidi siano collegati a questo.
In questo momento nella testa ho solo dubbi e preoccupazioni.
Ma restare ad aspettare non mi aiuterà.
Mi avvicino ai fornelli con l'intenzione di preparare la colazione, non voglio disturbare mia madre che anche se non di propria volontà, riposa.
Quindi preparo la tavola per quattro, forse mi aiuta a credere che varcheranno la porta a breve e ci spero davvero.
Mangio da solo e con difficoltà, il mio stomaco è chiuso e non accetta proprio nulla in un momento simile.
E il mio sguardo non fa altro che soffermarsi sulla finestra, è un tormento non posso resistere ancora così alzo e la copro con le tende cercando di distrarmi.
Penso a quando rientreranno e saranno entrambi sani e salvi, mio fratello mi prenderà in giro per essermi preoccupato così tanto da non dormire ma poi vedendo la mia espressione dispiaciuta mi tranquillizzerà come sa fare solo lui.
Un suo sorriso colmerebbe questo vuoto oscuro venuto a crearsi nel mio petto quando la mia mente ha realizzato che fosse in pericolo, che ci fosse la possibilità di non rivederlo, in altre parole di sciogliere in nostro duo apparentemente indistruttibile.
Siamo cresciuti insieme, non posso perderlo proprio ora, non sono pronto e non voglio esserlo.
Voglio vivere il resto della mia esistenza al suo fianco, parlargli, guardarlo, soffermarmi un ultima volta sul suo volto che non smette di tornarmi alla mente.
Nii-san dove sei?...
In qualche modo mi sento tremendamente in colpa per non aver sentito nulla, per non essere stato con te quando ne avevi bisogno anche se tu per me ci sei sempre stato.
Perchè ora penso al passato?
Devo sforzarmi di credere che lui sia vivo e sia da qualche parte là fuori, sano e salvo sì, papà lo troverà e lo riporterà qui, sano e salvo... sano e salvo...
Perchè tu sei sano e salvo vero Nii-san?...
Non posso non pensarci, è vero dormivo e non è colpa mia, ma allora perchè i sensi di colpa mi stanno divorando l'anima?!
Nii-san torna a casa... Voglio rivederti, abbracciarti e non lasciarti mai più, prometto che starò molto più attento ma non andare via!
Non sono pronto per un simile distacco, così improvviso...
Nii-san... Nii-san... Nii-san....

La porta si apre con un sonoro cigolio che ridesta mia madre dai suoi sogni e me dalla mia preghiera silenziosa.
Nemmeno il tempo di svegliarsi del tutto, che vedo il suo viso trasformarsi completamente: spaventata oltre il limite dell'immaginabile mentre si porta le mani alla bocca e accorre sul luscio gridando.
-EDWARD!!!-

[Angolino]
Non so perchè ma tutti i capitoli stanno finendo con un grido o.ò
Ma comunque, questo è finito perchè poi mi veniva troppo lungo e nel prossimo c'è un'altra situazione quindi doveva finire u-u
E l'altro... per un pò di suspance xD
Comunque, ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito ^_^
1_tenera_ragazza_morta: zauuuuuu ^_^ sai che dispiace anche a me... ma ci sono persone che non le meritano u.u sarà troppo drastica come scelta ^^ ma era quello che sentivo e non me ne pento u.u.
Comunque, il piccolo spoiler l'hai voluto tu XP sono troppo buona u-u hehehehehe XD
Tranquilla non mi fermerò *_* questa DEVE essere finita!!
E sentiamo che Pairing vorresti? xD perchè io sn indecisa u.u
Bacini!!! Nii


Fiamma Drakon: Zaaaaaooooooooo ^______^ tono contenta che ti piaccia!!
Ma è vero io non sono buona x3 dai vabbè, ci provo *_* anche se viene questa pappina qui, ma è il mio massimo u.u (per ora). Visto che è la prima mia ficcina seria e l'ho dedicata a te (e alle tue alter, chiariamo u-u) deve venire bene e io ce la metterò tutta per riuscire ^_^/...
Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Nii ^_^


My Pride: Anche io mi interesso molto a questo genere di fic ed ho voluto crearne una impegnandomi al massimo essendo la mia prima fic seria e trattando un argomento che amo u.u
Sì il precedente capitolo era solo una parte del prologo u.u intendo fare le cose per bene e senza fretta, il centro della storia verrà dopo, questa si potrebbe considerare introduzione u.u
Bye! Nii




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Capitolo 3
*** Pericolo: ti ricorderai di me? ***


Spaventata oltre il limite dell'immaginabile mentre si porta le mani alla bocca mia madre accorre sul luscio gridando.
-EDWARD!!!-
Anche io allarmato da quel grido disperato accorro sul luscio rimanendo pietrificato nel vedere quello che il mio cuore, la mia mente e ogni più piccola particella del mio corpo non avrebbe mai voluto vedere.
Una morsa d'acciaio mi stringe il cuore e sento il respiro farsi più affannato e pesante, inizio a sudare freddo e sento le ginocchia tremare così forte, da sentire il bisogno di sdraiarmi.
Porto la mano sulla camicia stringendola con tutta la forza che ho.
Sento il pavimento freddo sulle mie gambe, il cuore che accelera ad ogni battito e una voglia incontrollabile di gridare che viene bloccata solo dal groppo che ho in gola.
Lentamente, quasi con paura, lascio la camicia e mi rimetto in piedi barcollando verso mio fratello.
-N-Nii-san...-
Sussurro con voce roca e spezzata vincendo quel groppo fastidioso che tuttavia persiste.
Le mie iridi, ridotte a due puntini terrorizzati lo analizzano come per verificare che sia veramente lui... il mio Nii-san e non un bruttissimo incubo.
Anche se svegliarmi e correre da lui non mi dispiacerebbe affatto, tra le sue confortanti carezze troverei la certezza che tutto ciò non è reale.
Che quel corpo bianco cadaverico non è di mio fratello... che i suoi capelli biondi forti e lucenti, non sono schiariti, deboli e sporchi di fango e quello che sembrerebbe sangue, come del resto l'intero corpo... rosso spento, ormai secco su bianco latteo della sua pelle e della camicia.
Una visione orribile.
Le sue labbra schiuse come in una smorfia di dolore, i suoi occhi chiusi e sofferenti e quell'orribile grandissima chiazza di sangue che parte dal suo collo interamente rosso fino a spargersi su tutta la camica, sul petto, sulle mani...
Con timore provo a toccarlo ma la mano di mio padre scansa la mia.
-Alphonse, presto vai a prendere quei legacci di cuoio...-
Io resto a fissarlo per qualche istante prima di ricevere una spiegazione, come del resto mia madre che carezza il viso diafano di suo figlio come gia in lutto.
-Non comportatevi in questo modo!- sbraita contro di noi -So di dovervi molte spiegazioni e ve le darò al più presto ma in questo momento dovete fidarvi di me e fare come vi dico, Edward non è morto...-
Il mio cuore perde un battito ma non è il momento di mettersi a riflettere e gioire anche se in minima parte, almeno nel sapere che mio fratello non è morto.
Raccolgo tutte le mie forze e mi concentro su di un'unico pensiero: aiutarlo per il suo bene.
-Vado a prenderli!-
Corro alla ricerca dei legacci.
Mentre mia madre, come da richiesta riempie una bacinella con dell'acqua tiepida e prepara garze e tutto l'occorrente.
Mio padre porta Edward nella stanza degli ospiti stendendolo sul letto matrimoniale aspettando le cose che ha chiesto e di cui sembra avere davvero bisogno come se fossero indispensabili.
Entro nella stanza porgendogli i legacci.
-Aiutami-
Fissa per bene i legacci alla base del letto e li lega altrettanto stretti sui polsi di Edward, non posso restare indifferente, se vuole il mio aiuto deve almeno darmi una motivazione.
-Che bisogno c'è di legarlo al letto?-
-Credimi, ci ringrazierà... e ora prendi quei legacci e aiutami!-
Senza protestare obbedisco e sento un peso tremendo sul cuore.
Vorrei oppormi a quello che dice mio padre, Edward non è un pericoloso criminale, non è un malato mentalmente instabile, è solo mio fratello, il mio carissimo e amatissimo fratello maggiore che nelle notti buie e tempestose mi accoglieva nel suo letto e mi confortava, colui con cui ho trascorso la mia infanzia giocando tra i campi verdi in mattine soleggiate.
Non è un mostro, tutt'altro, per me è la creatura più lucente che possa esistere, in questa famiglia quasi andata a pezzi solo lui è la mia colonna portante che non cede mai difronte alle difficoltà che può porci la vita.
In conclusione, esigo delle spiegazioni.
Perchè sto facendo questo?

Perchè sarebbe per il suo bene?!
Perchè sto legando ad un letto una delle persone più importanti per me, se non l'unica?!
Ho bisogno di risposte, ho bisogno della certezza che quel che sto facendo non è sbagliato, che sia davvero utile ed indispensabile.
Che il mio Nii-san non mi odierà per questo...

Non ci sono riuscito, dopo aver esaudito la richiesta di mio padre, sono uscito da quella stanza intrisa di quell'odore, del suo odore, dell'odore del suo sangue rappreso ma comunque forte.
Ho sentito il bisogno di scappare lontano da tutta quella sofferenza, dal suo viso sempre diafano come quello di un cadavere, troppo simile per credere che non sia morto.
Da quella situazione di tristezza mista a disperazione.
Da mia madre che con delle pezze bagnate lava alla meno peggio tutto quel sangue dal corpo di Edward, piangendo ma senza farsi notare, cercando di essere forte.
Da mio padre che osserva il tutto impassibile a braccia conserte con quell'espressione severa.
Dio, quanto vorrei prenderlo a pugni!
Come fa ad essere così insensibile dinanzi a quella scena?!
Vorrei almeno un pò della sua forza, ma forse sarei un mostro proprio come lui, che non si scompone nemmeno vedendo il proprio figlio più morto che vivo.
No, preferisco piangermi addosso e torturare la mia mente con pensieri angoscianti, significa che sono umano, che vivo e che respiro, che provo delle emozioni.
Preferisco essere umano...
-Alphonse!-
Mi sento chiamare, mi rendo conto di essere stato così immerso nei miei pensieri da non accorgermi del tempo che è passato.
I miei genitori ora sono seduti in cucina attorno al tavolo, io prendo posto davanti a loro analizzando il comportamento di mio padre.
Il nostro sguardo si incontra e sembra un attimo interminabile, oro sull'oro, determinazione e severità messe a confronto.
-C'è qualcosa che devi dirci?-
Rompo il silenzio carico di tensione.
Ho smesso anche di chiamarlo "papà".
Quell'inutile nomignolo non lo sento più...
Quando lo guardo non mi viene spontaneo pensare ad un padre.
Prima pensavo "papà!".
Ora "Uomo, Hohenheim, cacciatore, bugiardo".
L'uomo che ha portato qui la sofferenza e la tragedia.
-Si, io sono un Cacciatore di creature oscure-
Confessa lentamente mantenendo serietà.
-Questo lo avevamo capito, ormai è troppo tardi per rivelarci questa parte della tua vita!-
Mi sorprendo delle parole che sono uscite dalla mia bocca senza controllo, ma effettivamente è quello che penso.
Lui abbassa lo sguardo per una volta.
-Si, ormai il danno è stato fatto... vi chiedo perdono-
Sussurra con una nota d'amarezza, sembra davvero dispiaciuto e assalito dai sensi di colpa.
-Io non ti perdonerò mai! E' colpa tua allora?! Sei tu la causa di tutto questo?!-
Mi alzo mandando indietro la sedia e sbattendo i palmi della mani sulla superficie del tavolo.
-Si, è tutta colpa mia, una creatura sconosciuta probabilmente assetata di vendetta per l'uccisione di un suo compagno ha deciso di vendicarsi sulla mia famiglia, io ho cercato di fermarla, le sono corso dietro subito! Ma era troppo tardi...-
Racconta tutto d'un fiato con l'agitazione nella voce.
-Edward deve pagare le conseguenze delle tue azioni?! Della tua doppia vita?! Non pensavi che metterci a conoscenza di tutto ci avrebbe protetti e preparati ad un tale avvenimento?!-
Lui non risponde, quanto mi fa rabbia!
-Alphonse ora calmati, quello che voglio sapere io è cosa è successo ad Edward o cosa succederà! In questi anni di matrimonio, in questi anni passati insieme con i bambini, almeno una volta ti chiedo di essere sincero-
Ci interrompe la mamma, che per una volta prende parola senza piangere, con determinazione tipica di una madre preoccupata.
Hohenheim sospira e dopo un pò trova il coraggio di pronunciare una frase.
-Sospetto che sia una vampira l'arteficie di tutto e probabilmente una molto potente, anche se sul collo di Edward ci sono segni di canini e anche se ha perso tantissimo sangue, non credo sia morto...-
Noi attendiamo che continui assorti da quelle parole.
-Penso che la sua vendetta, consista nel trasformare un membro della mia famiglia in una delle creature a cui io stesso dò la caccia allo scopo di abbatterle-
Io sgrano gli occhi incredulo.
-Che genere di creatura?! Non intenderai uccidere Edward vero?!-
Sbatto un pugno sul tavolo mentre le lacrime mi pizzicano gli occhi e la rabbia monta sempre di più, con la frustrazione.
-Se lei è una vampira... anche Edward diventerà...-
-Un... Vampiro?! No no! Lui è mio fratello sono sicuro che...-
La sua voce forte mi interrompe irritata.
-Devi dimenticare Edward! Un vampiro non ha il senso della famiglia, dell'affetto, dimenticherà tutto quanto lasciando spazio solo ad un'incontrollabile sete di sangue!-
-No! Tu non puoi ucciderlo! Lui non dimenticherà niente!-
Io non lo permetterò!
Non m'importa, vampiro o non, lui vivrà e si ricorderà di me, delle nostre giornate, della nostra infanzia...
Non può andare tutto perso.
-Mi dispiace ma è troppo tardi... avrei potuto bloccare il processo di trasformazione ma era gia bello che avviato e non c'erano speranze, ho dovuto legarlo al letto perchè quando arriverà al termine, non so cosa aspettarmi ma conoscendo quelle creature è meglio che ve ne andiate-
Sta insinuando che Edward ci farebbe del male?!
-Tu non sei un padre! Non sei mai stato presente nella nostra vita e di conseguenza non lo conosci! Non è così debole da lasciarsi sopraffare dagli istinti!-
E' sempre stato deciso, sa controllarsi anche quando vorrebbe dare di matto per la frustrazione e per lo stress, ma ci vuole bene e saprà mantenere la calma per non ferirci.
-Alphonse smettila, anche le persone più controllate e tranquille vengono sopraffatte dagli istinti! Dalla sete di sangue e dall'odio che quei mostri provano per noi umani-
Questo è troppo...
-L'UNICO MOSTRO QUI SEI TU!-
Grido con tutta la forza che ho e mi sento meglio, decisamente, come se mi fossi liberato di quel peso che mi opprimeva.
Lo vedo mettere la mano dietro la schiena alla ricerca di qualcosa, appena vedo un picco di legno scatto, non l'avrei lasciato libero di fare quello che vuole, non di uccidere mio fratello.
Così senza perdere tempo corro più veloce che posso al piano di sopra e arrivato nella stanza degli ospiti mi chiudo al suo interno.
Prendo un respiro profondo prima di voltarmi in direzione del letto, in direzione di mio fratello.
 
[continua....]

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Capitolo 4
*** Apparizzione ***


Prendo un respiro profondo prima di voltarmi in direzione del letto, in direzione di mio fratello.
Confesso di aver un pò paura di quello che vedrò, di scoprire se si è svegliato e se è davvero un vampiro.
Ma più di tutto, ho paura che quello detto da mio padre si avveri:
--Un vampiro non ha il senso della famiglia, dell'affetto, dimenticherà tutto quanto lasciando spazio solo ad un'incontrollabile sete di sangue!--
E' davvero così...? Lui ci dimenticherà, non proverà più amore verso di noi, vorrà soltanto saltarci alla gola per bere il nostro sangue?
Se mi volto, cosa vedrò?
Un vampiro, mio fratello o entrambi...?
Se deve essere una creatura oscura, non può farlo senza di me escludendomi dalla sua vita!
Ma che vado a pensare?!
Ci sono solo due possibilità:
1. Quello detto da mio padre si avvererà, girandomi troverò un povero diavolo intento a liberarsi per saltarmi alla gola.
2. Troverò mio fratello con ancora un pò di senno, abbastanza da colpevolizzarsi di tutto e mandarmi via lasciandosi ammazzare da mio padre.
Io come reagirò? Di certo non lo abbandonerò a se stesso, questo è sicuro! Sono pronto ad offrirgli il mio sangue e anche la mia anima se necessario!
Non può morire, nè andarsene senza di me.
Lo inseguirò fino in capo al mondo!
Però... sto pensando al poi senza essermi nemmeno girato, che sciocco!
La mia mente vaga un pò troppo, prima devo affrontare quello che ho difronte e in conseguenza trovare una soluzione e pensare a cosa fare.
Bene, prendo nuovamente un respiro profondo e lentamente giro su me stesso.
Mio fratello è ancora steso con i polsi legati a morte, ma stranamente non si sono arrossati, mi aspettavo di vederli come minimo lividi e sanguinanti.
Pare che dorma, non ha più quell'espressione sofferente.
Questo mi rallegra almeno un pò.
Ma non posso vederlo a quelle condizioni, vorrei slegarlo ma una parte di me ha sempre paura di quelle parole.
--conoscendo quelle creature è meglio che ve ne andiate--
--anche le persone più controllate e tranquille vengono sopraffatte dagli istinti! Dalla sete di sangue e dall'odio che quei mostri provano per noi umani--
Sono come una secchiata d'acqua gelida in pieno inverno.
Mi mettono i brividi di paura e di agitazione, dannato a lui! Perchè doveva aprire quella boccaccia?
Il mio cervello esita ad aiutare il mio Nii-san, ma non il mio cuore, che mi dà la forza per muovermi anche se lentamente sul pavimento a piccoli passi.
Ho quasi paura di fare un qualsiasi rumore, per vedere quegli occhi aprirsi rivelandosi rossi come il sangue, puntati su di me famelici e sconosciuti.
Mi inginocchio a terra vicino alla sua mano legata.
-Nii-san...?-
Gli sussurro in quello che dovrebbe essere un richiamo, le parole esitano ad uscire dalla mia bocca.
Lui non si muove minimamente.
Sembra un angelo imprigionato, altro che mostro malvagio.
Ma devo ammettere che somiglia molto ad un vampiro, o almeno all'immagine che ho nella mia mente, quella descitta nei vecchi testi che parlano di creature oscure, fantastiche o demoniache.
I testi che usava spesso e volentieri proprio mio fratello per spaventarmi per cose sciocche come mangiare tutte le verdure o andare a letto presto. Anche le leggende che sentivamo da genitori e bambini e per cui non restavamo mai fuori a giocare più del dovuto hanno fatto la loro parte, al tramonto correvamo subito a casa.
Ma comunque, è molto simile, la sua pelle è perfetta quasi lattea, marmorea, le labbra sono sempre le stesse ma non hanno quella morbidezza visibile ad occhio nudo sembrano piegate in un sorriso pacifico.
I capelli non sono più sporchi di fango e sangue, il cui odore fortunatamente sembra essersi dissolto, sono setosi, lucenti e apparentemente più chiari sparsi disordinatamente sul cuscino.
Non resisto alla tentazione di tenergli la mano per confortarlo, non so nemmeno io perchè ma sento il bisogno di stargli vicino, di sentirlo vicino e di sapere che nessuno me lo porterà via e ci separerà,
I Vampiri stanno svegli solo di notte?
Accidenti, se è così dovrò aspettare ancora per ottenere una risposta ai miei dubbi e preoccupazzioni.
Tra qualche ora il sole calerà, ma fuori c'è nostro padre che non credo ci lascerà liberi di discutere gia dubito che lascerà in pace Edward in queste ore che verranno.
Sarà questo il suo piano, ucciderlo prima che lui possa difendersi con il calar della notte, mi sembra ancora incredibile, mio fratello è un vampiro.
Si fa infretta a sconvolgere la vita delle persone...
Solo ieri eravamo due normali adolescenti che andavano a scuola, in un liceo normale, con altri studenti normali, che studiavano e le loro uniche preoccupazioni erano un padre troppo assente e le materie troppo pesanti.
Ora gli unici normali siamo io e mia madre, o forse no?
Chissà si potrebbe scoprire che la mia innocente mamma ha qualche dote fantastica e che anche io ne ho, ma non me ne sono mai accorto.
Un padre Cacciatore e un fratello Vampiro.
Nemmeno a farlo a posta Edward gia da prima non sopportava nostro padre anche se era ignorato ma ora, sembra fosse destino che si odiassero a vicenda.
Se prima nostro padre era indifferente o semplicemente non si accorgeva dell'odio che Edward provava e sicuramente prova tutt'ora verso di lui, adesso è ben intenzionato ad ucciderlo a quanto sembra e a ricambiare quell'odio.
Restiamo solo io e la mamma come spettatori di quella che sarà una battaglia epica, noi due nel centro, o quasi.
Io qualunque cosa accada sarò sempre dalla parte di mio fratello, forse posso considerarmi un suo alleato, anche se vorrà uccidermi non m'importa io sono e sarò sempre al suo fianco.
Mi alzo lasciando la sua mano e mi stendo sull'altra parte  del letto socchiudendo gli occhi e aspettando.
-Alphonse! Esci da questa stanza adesso!-
Grida nostro padre di fuori, sembra molto arrabbiato.
Ma io non ci faccio caso, la cosa non mi tocca minimamente e me ne resto vicino al mio Nii-san.
-Alphonse! E' pericoloso non puoi sapere come reagirà appena sveglio! Smettila e dammi ascolto, esci subito!-
Perchè sprecare voce in questo modo?
Io non uscirò e penso lo sappia anche lui se ci pensa bene.
Ma forse non mi conosce abbastanza, bhè colpa sua, saprebbe che niente e nessuno può farmi abbandonare Nii-san, soprattutto quando ne ha bisogno.
Ed io so che ne ha molto bisogno anche se non può dirmelo, anche se è troppo testardo e orgoglioso per chiedere aiuto anche trattandosi di me, indipendentemente dalla persona.
-Alphonse perchè non mi rispondi!?-
Strilla ancora.
Io non ho voglia di sprecare fiato con lui.
Ma comunque sono gia stufo di tutta questa confusione percui...
-La vuoi finire? Ti sentirà tutto il vicinato, se mi conoscessi sapresti che è molto difficile che io abbandoni Nii-san o che lo lasci nelle tue mani, nelle mani di qualcuno che vuole fargli del male, che vuole ferirlo proprio quando lui non può difendersi, sei solo un codardo! Un vigliaccio!-
Lo sento sospirare pesantemente all'esterno.
Batte un pugno sulla superficie della porta.
-Bene fa come vuoi...-
Mi risponde, cosa avrà in mente? Si aspetta che Edward mi attacchi per poi dire qualcosa tipo "Te l'avevo detto sciocco testardo!".
Se sarà così sarò pronto ad assumermi le conseguenze delle mie azioni.
E' stata una mia scelta e non tornerei mai indietro.
-Aspetteremo, e poi si vedrà-
Annuisco anche se lui non può vedermi.

La notte sopraggiunge serena, ho aperto la finestra dalla quale entrano flebili raggi lunari mentre l'aria viziata esce.
La paranoia di mio padre è che Edward scappi via e si unisca ad altri vampiri così la nostra casa nel giro di poche ore è diventata una fortezza, utilizzando l'alchimia sono riuscito a sbloccare la finestra che lui aveva bloccato dall'esterno.
Sarebbe entrato a sostituire i legacci di cuoio che tengono legato mio fratello con qualcosa di più pesante e sicuramente peggiore da sopportare per i miei occhi e la mia mente.
Per fortuna hon provveduto anche alla porta rinforzandola, anche se proverebbe ad entrare con una motosega sarebbe inutile.
E' in momenti come questi che ringrazio di aver imparato ad utilizzare l'alchimia, come pochi nel villaggio.
Poso i gomiti sul davanzale della finestra tenendo d'occhio sia mio fratello che la natura di fuori.
Devo stare attento a mio padre e ad un'eventuale creatura pericolosa che potrebbero venire da fuori.
Sento un debole mugolio provenire da dietro le mie spalle, in fretta chiudo la finestra sigillandola con l'alchima e mi volto verso il letto sul quale Edward sembra riprendere conoscenza.
Mi avvicino e mi inginocchio sul bordo.
-Nii-san...?-
Gli sussurro.
Il mio cuore batte all'impalzata e non so cosa aspettarmi.
Lui apre lentamente gli occhi ancora dorati.
Io sorrido sollevato, ma posso realmente esserlo?
Sembra spaesato, sentendomi vicino si volta verso di me e io gli sorrido maggiormente.
-Nii-san come stai...?-
Chiedo timidamente, ma sinceramente felice.
-B-bene... perchè lo chiedi?...-
Io abbasso lo sguardo ricordandomi della cosa più importante.
-Ma... Nii-san, ti ricordi di me?-
Alzo lo sguardo, pronto a versare lacrime.
Lui si allarma come sempre e cerca di venire da me per consolarmi e bloccare quelle lacrime, ma si accorge di essere legato.
Ma come avrà fatto a non accorgersene prima...?
-Al certo che mi ricordo di te! Ma vorresti dirmi che succede? Perchè sono legato a questo letto?-
Mi chiede inarcando un sopracciglio confuso.
-Vedi Nii-san... è difficile da spiegare...-
Così lentamente, inizio a spiegare cosa è successo e cosa succederà se non convinciamo nostro padre a starsene fermo e non uccidere il suo primo genito.
Lui è sorpreso, molto sorpreso e mi guarda come per dire "ma sei pazzo?" oppure "No, questo è un sogno adesso mi sveglierò".
Vorrei fosse così Nii-san, non sai quanto.
Non mi sembra sia pericoloso, è sempre lo stesso Nii-san di sempre, così lo slego, lui si mette seduto con le gambe incrociate e si massaggia i polsi.
-Non sento dolore... nemmeno mi ero accorto di essere legato, avrò perso la sensibilità? sempre se questa storia del vampiro è vera-
Sorride.
-Ma davvero non senti nulla? Cioè, niente istinti animali, non senti una strana sete? Non hai voglia di saltarmi alla gola?-
Chiedo, e me ne stupisco ancora volta, è tutto così nuovo e strano, chiedere a mio fratello se non sente la voglia di uccidermi e bere il mio sangue... pazzesco!
-No, perchè dovrei? Fratellino ti sei lasciato trasportare un pò troppo dai folli discorsi di nostro padre...-
Mi sorride, guardo i suoi occhi felici e sinceri ma non vedo alcuna scintilla malvagia, voglia di sangue, follìa o quant'altro.
Mi sento un pò offeso.
-Fratellone, io ho visto benissimo anzi, fin troppo! Eri ricoperto di sangue! Troppo sangue per non essere morto!-
Gli tengo presente.
Solo ora però mi rendo conto che la luna è coperta da nuvole.
Forse funziona come i lupi mannari, senza la luna piena non succede nulla.
-Bhè chiediamo al grande esperto allora...-
Alza un sopracciglio ironicamente.
Faccio come vuole, apro la porta per lasciar entrare nostro padre, che non perde tempo ad avvicinarsi e guardarlo severamente.
Mentre Edward è solo confuso.
-Non stai fingendo Vampiro?-
Adesso dov'è finito il nome "Figlio" e "Edward"?!
Edward non sembra farci caso.
Fa spallucce ricambiando lo sguardo innocentemente.
-No non sto fingendo-
Ma nostro padre non sembra convincersi.
Per lui i vampiri sono creature capaci di tutto, infime e bugiarde.
Gli prende il viso con una mano.
-Apri la bocca-
Gli ordina.
Edward ubbidisce, non l'avrebbe mai fatto se fossimo stati in una situazione normale, non gli piace sentirsi ordinare le cose soprattutto da nostro padre.
Ma tutti, come lui vogliamo saperne di più e questo è l'unico modo.
Il Cacciatore verifica l'esistenza di canini troppo sviluppati o altro.
Si allontana da lui lasciandogli il viso con una smorfia di disgusto che ci lascia tutti un pò esterrefatti e interrogativi.
Ma vedendolo puntare la pistola, capiamo.
-Ha i canini!! E' un mostro!-
Edward continua a guardarlo interrogativo.
-Smettila di fingere mostro!! Ti sei impossessato del corpo di mio figlio vero?! Bhè te la farò pagare molto cara stanne certo!-
Fa per premere il grilletto, io non faccio in tempo a sovrappormi che lo fa qualcun'altro.
-Non ti permetterò di rovinare la mia creazione... Cacciatore-
La stessa voce di quella notte.
I brividi percorrono la mia schiena solo nel guardarla, una vampira.
Dai lunghi capelli biondi, gli occhi rosso sangue, la carnagione lattea e i canini scoperti.
Vestita con una lunga veste bianca a piedi nudi.
E' entrata nella stanza spalancando la finestra precedentemente chiusa con l'alchima, impossibile.
Si è avventata su mio fratello allargando le braccia e stringendolo in queste carezzandogli i capelli amorevolmente.
Lui pietrificato in quell'inquietante abbraccio di ghiaccio.
Chi è quella ragazza... o meglio, chi è quella vampira?

[Continua]

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Capitolo 5
*** Occhi rosso sangue ***


Tutti nella stanza non hanno la forza di parlare ed interrompere le risatine perfide e divertite provenienti dalla vampira appena entrata che tiene ancora stretto in un gelido abbraccio il corpo del mio Nii-san ancora più sorpreso di noi e pietrificato nel sentire la mano gelida di quella carezzargli il capo e giocherellare con i suoi morbidi capelli biondi.
Sembra tanto un giocattolo indifeso nelle mani del suo proprietario.
La mia mente e il mio cuore per una volta d'accordo mi gridano di andare in aiuto di mio fratello e salvarlo dalle grinfie della vampira, sento che se non lo faccio accadrà qualcosa di brutto.
Ma le mie gambe si rifiutano di muoversi, paralizzate dalla paura.
Mia madre, entra nella stanza raggiungendoci senza timore.
-Lascia andare mio figlio Mostro!-
Incredibile ma vero, tira fuori una pistola anti-vampiro sicuramente presa dal nascondiglio di nostro padre, avendolo visto armarsi prima di entrare probabilmente.
La punta verso la vampira che però ride divertita.
-Non ti conviene farlo, potresti colpire tuo figlio...-
Prende il mento di Edward con due dita girandolo verso nostra madre.
-Mamma, calmati e posa quella pistola perfavore-
Le sussurra Edward.
-Sentito? Posa la pistola umana, prima di ferire qualcuno a te caro-
Trisha anche se controvoglia posa l'arma a terra e con il piede la spinge verso Hoheneheim, il leggittimo proprietario che la raccoglie e ripunta.
-Ma sei stupido? Tua moglie l'ha appena posata a terra...-
Gli fa notare la vampira.
-Mia moglie potrà anche farsi ingannare ma io no! La pistola che prima ho puntato contro quel vampiro era priva di munizioni, volevo vedere se stava fingendo ma non si è mosso comunque, invece questa è carica e pronta a sparare e a me non importa di colpire te o lui siete entrambi miei nemici!-
Esclama facendoci allarmare, almeno io e la mamma perchè la vampira sembra avere il pieno controllo della situazione.
-Non puoi uccidere Edward!-
Gli grida nostra madre.
Io mi limito a stringere i pugni e guardarlo con tutto l'odio che sono capace di dimostrare, la mia opinione gia la conosce.
Ma lui non abbassa l'arma anzi la carica.
-Vuoi ucciderci cacciatore? Non preoccuparti di prendere la mira non ci raggiungerà mai quel proiettile!-
Ride ancora la vampira dimostrando arroganza e superiorità.
-Come fai ad esserne sicura? Non puoi deviarlo, è anti-vampiro e tu non hai voce in capitolo!-
Lei sghignazza.
-Credimi, non saremo noi ad essere uccisi, ma tu! Potremmo anche risparmiare la tua famiglia ma te, mai e poi mai!!-
Ringhia furiosa.
Forse mio fratello è d'accordo con lei su questo punto, infondo non gli dispiacerebbe se qualcuno uccidesse nostro padre, l'odio che prova verso di lui è troppo e con questa faccenda deve essersi triplicato come minimo, ma non permetterebbe che facessero del male a me e la mamma quindi la faccenda gli va a genio in un certo senso.
-Permettimi di chiederti una cosa Vampira, Perchè stai facendo tutto questo?-
Chiede con espressione seria senza abbassare l'arma.
Lei ride ancora una volta, anche io sto iniziando a pensare che i vampiri siano un pò folli dopo tutto.
-Bene, ti spiegherò brevemente, Tutto è iniziato perchè tu hai ucciso i miei cari genitori dinanzi ai miei occhi, per questo non ti perdonerò mai e stai certo che ti ucciderò!-
-E' questo vuoi? vendetta? ma spiega, cosa c'entrava mio figlio?-
Quanto non lo sopporto, sta parlando come se Ed fosse morto.
-Nulla, lo voglio ma non per ucciderlo! Comunque, volevo toglierti qualcosa di importante! Pensavo di uccidere prima tua moglie e poi te, dopo averti fatto assistere!-
Ride in modo disumano, meschina, perfida, divertita.
No, anche se i vampiri in parte sono normali, lei non lo è nemmeno in una minuscola particella.
-E poi?-
Chiede nostro padre attendendo un continuo di quella macabra storia.
-Bhè sono entrata nella tua bella casetta intenta a compiere un massacro mentre tu arrivavi ma poi... l'ho visto-
Conclude sorridendo e perdendosi in quel ricordo.
-Edward?-
Chiede ancora Hohenheim.
-Sì, il tuo primo genito, tuo figlio, me ne sono subito innamorata così ho pensato che oltre a toglierti tua moglie e la tua stessa vita mi prenderò anche tu figlio, completerò la trasformazione e porterai sul cuore il peso di essere stato inutile, non l'hai potuto salvare perchè sei un cacciatore fallito! Solo un povero essere umano!!-
Un'altra risata fa eco nella stanza.
Io e mia madre restiamo immobili, le intenzioni di quella pazza sfasceranno ancora di più la nostra famiglia.
Vuole uccidere i miei genitori e trasformare mio fratello, l'unico che mi rimarrebbe in un suo simile, un vampiro.
Questo non è una vendetta contro nostro padre, è una vendetta contro di me! Non ha accennato alla mia sorte, cosa avrà in mente?
-Vuoi dire che la trasformazione non era completa?-
Sussurra stupito Hehenheim.
Lei scuote la testa con fare ovvio.
-No, per essere completa serve ancora un pò del mio sangue-
Sorride scoprendo i canini.
Sentendo questo il Cacciatore punta nuovamente la pistola ed è pronto a sparare.
-Se le cose stanno davvero così, lascia immediatamente mio figlio! Non lascerò che tu lo ferisca completando la trasformazione!-
Ed fa una smorfia offesa.
-Adesso sarei tuo figlio? Prima non ero il Mostro? Il Vampiro?-
Nostro padre viene spiazzato ma si ricompone subito.
-Vuoi essere salvato si o no? Ne riparliamo dopo!-
Edward offeso lo guarda in modo truce.
-Non ci sarà un "dopo" caro Cacciatore...-
Sibila la vampira mordendosi una mano.
Che cosa sta facendo? ha detto che serve il suo sangue... non starà mica...
-Nii-san!!-
Grido, ho lasciato il comando "all'esperto" ma visto che non ha risolto un bel niente e ha solo peggiorato la situazione, è ora che intervenga io.
Con un'agile scatto riesco a prendere la pistola dalle mani di mio padre e avvicinandomi altrettanto rapidamente alla Vampira le punto l'arma alla fronte chinata per prelevare un pò di sangue.
-Non ci provare nemmeno Vampira, da qui è impossibile che io sbagli!-
-Al! Metti giu quella pistola!-
Mi dice Nii-san allarmato, non tanto per il fatto di essere in pericolo bensì perchè che io, il suo caro ed indifeso fratellino tenga un'arma in mano.
Sciocco Nii-san voglio salvarti!
-Nii-san sto cercando di salvarti!-
Gli dico irritato.
Ma lui di certo vuole proteggermi, quella vampira è imprevedibile e potrei finire in svantaggio, se prima non aveva intenzione di uccidermi ora ce l'ha sicuramente.
-Coraggioso da parte tua ragazzino, questo mi fa cambiare idea... ho deciso che vi infliggerò una punizione peggiore della morte! La vita, una vita così... con un padre cacciatore esposto a mille pericoli, la pace sempre precaria e come se non bastasse... un fratello vampiro!-
Senza che io possa fermarla salta fuori dalla finestra con mio fratello e spiccando un salto praticamente impossibile per un'essere umano si leva in aria a metri e metri distante da noi e lì compie l'azione che non avrei mai voluto vedere.
Con un bacio scambia il suo sangue con quello di mio fratello che dopo pochi istanti perde i sensi.
Torna giu atterrando sull'erba ispida che non sembra darle fastidio.
Usciamo tutti e tre, io ancora con la pistola in mano.
Lei posa il corpo esamine sul prato e viene verso di noi sorridendo malignamente.
Il mio unico pensiero è raggiungere quel corpo, il mio Nii-san, anche se adesso è possibile che non mi riconosca.
Ma devo!
Devo sapere come sta!
Lo vedo muoversi un pò e lentamente mettersi a sedere tenendosi una mano sugli occhi.
-NII-SAN!!-
Lo chiamo correndo da lui, sono quasi arrivato quando lo vedo voltarsi verso di me, verso il mio richiamo.
Io mi fermo a pochi centimetri da lui appena lo guardo negli occhi.
Rosso sangue da tutte le parti, vivi e accesi come il fuco che mi scrutano dal basso.
Mi tremano le gambe e mi inginocchio davanti a lui.
-N-Nii-san...-
Sussurro, cosa vuole fare? I suoi istinti si sono svegliati?
Desidera il mio sangue?
La sua mano si sposta sulla bocca che lascia intravedere i canini sporgenti e affilati come dei rasoi.
La sua espressione quando mi guarda è spaventata se non di più.
-Nii-san cos'hai?-
Allungo un braccio verso di lui ma lo scansa con il suo indietreggiando, strisciando indietro nella polvere.
-Non avvicinarti a me....-
E' come una coltellata in pieno petto, mai avrei pensato di sentirglielo dire, ma perchè?!
-Perchè Nii-san?-
Nella mia voce c'è una nota di preoccupazione, non è normale che faccia così.
Con me, il suo fratellino, la persona con cui ha trascorso tutta la sua infanzia, che consolava quando faceva brutti sogni che ha sempre protetto e incoraggiato.
Perchè adesso mi dici di non avvicinarmi?
-Non... Avvicinarti...-
Continua a sussurrare spaventato.
Non posso vederlo così, mi si spezza il cuore.
Mi avvicino ancora e cerco di abbracciarlo sorridendogli in modo rassicurante e sincero.
-Al ti ho detto di non avvicinarti!-
Mi rimprovera ma sempre spaventato, come se fosse questione di vita o di morte.
-Perchè?!-
Esigo delle risposte.
-Io.... vedo le tue vene... non avvicinarti!-
Sembra sofferente e cerca di distogliere lo sguardo.
Le mie vene...?
-Nii-san, hai sete?-
Chiedo come se fosse la cosa più naturale del mondo scoprendomi il collo.
Lui porta un braccio avanti nel tentativo di tenermi lontano.
-Nii-san... non devi colpevolizzarti di nulla, se hai sete puoi prendere il mio sangue-
Cerco ancora di toccarlo, di avvicinarmi a lui per rassicurarlo ma niente.
Non vuole farsi toccare da me, non vuole guardarmi.
-Al perfavore allontanati non voglio farti del male-
Sciocco di un Nii-san, non me ne farai!
Questa è la mia scelta, voglio stare con te vampiro o non!
-Edward smettila ho scelto io di restarti accanto e di ostacolare nostro padre così che lui non potesse allontanarci, stai certo che non permetterò che ciò accada nemmeno se si mette in mezzo una Vampira, un lupo mannaro o qualsiasi altra creatura!-
Intreccio le mie dita a quelle della sua mano tesa in avanti per impedirmi di stargli accanto.
Mi avvicino poco a poco con calma cercando di oppormi con gentilezza alle sue proteste, va sempre più indietro fino a toccare la corteccia di un albero.
Lo leggo nei suoi occhi ora rossi e vivi, si sente messo alle strette come un cerbiatto con un cacciatore che gli tiene in fucile puntato contro.
Io mi avvicino ancora porgendogli il collo completamente scoperto.
Non ho paura del dolore che potrei provare, l'amore che provo per il mio Fratellone è molto più forte.
Se è la sete che lo tormenta allora voglio almeno in parte placarla, così da vederlo sorridere ancora una volta, vederlo felice e sereno per quanto sia possibile in questo momento.
-Al...-
Cerca ancora di protestare ma so che è una pretesa abbastanza debole, sta lottando contro tutti i suoi istinti che gli urlano di accettare la mia offerta, è troppo testardo per farlo da solo, non vuole ferirmi in alcun modo ma anche io ho una novità: non sono più un bambino, ho fatto la mia scelta e intendo mantenerla fino alla fine!
-Nii-san è inutile che cerchi di allontanarmi, farò sempre il possibile per starti accanto e alleviare il tuo dolore-
Gli sussurro con voce gentile e dolce.
Lui non mi risponde, non sembra ascoltare quello che dico si tiene la gola con una mano e un'espressione sofferente e frustrata.
-Cosa provi..?-
Gli chiedo, voglio sapere come si sente in questo momento e trovare un rimedio.
-Ho... sete-
Sussurra tenendosi ancora la gola.
Soffre molto e si vede.
-Fratellone ti ho detto che puoi prendere il mio sangue!-
Ma cerca di scansarmi ancora.
-Sei proprio testardo! Non mi lasci altra scelta allora!-
Mi ha proprio stufato questo suo atteggiamento, non può sempre soffrire per evitare che soffrano gli altri!
Per una volta è lui che ha bisogno di me e a qualunque costo lo aiuterò!
Gli afferro saldamente i polsi tenendoli contro l'albero alle sue spalle, non avrebbe opposto resistenza anche se ora chissà quali poteri ha ereditato dalla trasformazione ma non mi farebbe mai del male quindi penso non proverà ad usarli.
Avvicino sempre di più il collo fino a toccare le sue labbra, sento bene che i suoi canini fremono sulla mia pelle.
-Non aver paura Nii-san, non mi farai del male-
So che lui cerca di trattenersi per questo gli poso una mano dietro la nuca e lo spingo verso di me.
Non può opporsi adesso, i suoi canini affondano nel mio collo e per un attimo mi prende una fitta lancinante ma trannengo eventuali gemiti di dolore o grida.
La fitta si attenua quando Edward anche se contro voglia inizia a bere il mio sangue senza abbandonarsi agli istinti, sento perfettamente i suoi muscolo rigidi e tesi.
Qualcosa di bagnato cade sulla mia spalla, una goccia di sangue?
Impossibile, le sue labbra non fanno sfuggire nulla.
La raccolgo con un dito notando che trasparente.
-Nii-san... non devi sentirti in colpa sono io che ti ho spinto a farlo, perchè non voglio vederti soffrire ora fallo per me, calmati-
Quando si è dissetato estrae i canini toccandoli con la punta delle dita, inorridito dalla propria azione.
Guarda il mio collo un pò arrossato e segnato dai suoi canini sentendosi come al solito in colpa.
-Fratellone, basta sentirsi in colpa, adesso stai meglio?-
Copro il collo così da non mostrarlo, visto che sembra attratto solo da quello che ha fatto.
-Un pò... ma non dovevi Al!-
Mi sgrida.
Sono sollevato, gli sono stato utile e il mio fratellone non è cambiato, non è un vampiro folle.
O devo preoccuparmi lo stesso?
Lo diventerà comunque?
-Si che dovevo! E' la mia scelta e devi rispettarla!-
Sono irritato e non posso fare a meno di alzare il tono della voce con lui che mi crede ancora un bambino e crede che in un certo senso mi abbia costretto!
-La tua scelta...?-
Si alza in piedi un pò malfermo sorreggendosi alla corteccia.
Mi guarda con severità come mai ha fatto prima e mi viene spontaneo pensare che forse qualcosa è davvero cambiato in mio fratello.
-Si, la mia scelta Nii-san-
Affermo senza timore, ricambiando il suo sguardo con determinazione e testardaggine.
Lui si posa ancora la mano sugli occhi rossi sorridendo amaramente, dalle sue labbra ancora tinte di rosso esce una risatina tra l'ironico e il divertito.
-Non dire idiozie Alphonse, lo capisci che cosa sono? Capisci che potrei farti del male? Perchè vuoi essere così dannatamente masochista?!-
Mi domanda quasi ringhiando arrabbiato.
Anche se per un attimo sussulto, riprendo lo stesso sguardo.
-Perchè sei mio fratello, so cosa sei diventato ma non m'importa! Voglio aiutarti e starti accanto!-
Lui mi guarda inespressivo quasi se mi stesse dando dello stupido mentalmente.
Senza rispondermi s'incammina verso casa dove quella Vampira stava avendo un acceso combattimento contro nostro padre.
Io mi alzo e lo seguo, può essere contrario, può ordinarmi di stare da parte e non avvicinarmi a lui, ma io non gli darò ascolto qualsiasi cosa dica.
Lo affianco in poco tempo, quando nostro padre ci vede sgrana gli occhi e il combattimento si ferma anche per la Vampira.
-Cosa hai fatto ad Alphonse brutto mostro?!-
Grida all'indirizzo di mio fratello, che non sembra curarsene e sorridendo beffardo si pulisce l'angolo della bocca e le labbra con il dorso della mano.
Dopodichè sostiene lo sguardo omicida del cacciatore che gli sta davanti con fermezza.
-L'ho costretto io! Se devi prendertela con qualcuno allora con me!-
Affermo senza paura.
-Alphonse, spero non abbiate fatto uno scambio di sangue-
Sibila arrabbiato stringendo la pistola quasi convulsamente.
-No, nessuno scambio di sangue figuriamoci, come potrei? Gia non volevo prenderlo-
Ma come sempre sembra diffidente e punta la pistola contro Edward.
-Fermati!-
Provo ad oppormi ma il braccio di mio fratello mi si para davanti impedendomi di agire, segno che devo restarmene lì fermo senza fare stupidaggini.
-Stai fermo e non intrometterti! Questo sarà uno scontro tra me e lui, nessuno deve interferire in alcun modo-
Quasi mi ringhia senza però guardarmi, con lo sguardo puntato contro il suo avversario.
Sorride di sghembo sicuro di se e delle sue nuove capacità che non ha nemmeno provato, è una follìa.
-Bene, vedo che hai la stessa stupida arroganza di un vampiro!-
Carica la pistola.
Non vorrà mica sparare vero? Ma che razza di padre è?!
Capisco che si cali nei panni del Cacciatore con dei vampiri presenti ma è sempre suo figlio, perchè non capisce che non è cambiato?
-Sbagli, questa è la mia stupida arroganza!-
Mi scansa con il braccio buttandomi a terra quando parte il proiettile mentre lui salta in aria e inizia la battaglia.


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Capitolo 6
*** Morte con il sorriso sulle labbra ***


Sono sbalordito...
Letteralmente a bocca aperta.
Come può la mia vita essere cambiata così radicalmente in così poco tempo?
Quello che consideravo solo un padre assente e distratto in realtà è un Cacciatore di creature oscure che in questo momento cerca di colpire quello che era il mio normale fratello maggiore che compie salti umanamente impossibili e schiva con estrema facilità la miriade di proiettili anti-vampiro, ridendo soddisfatto delle proprie capacità e della sconfitta di suo padre, sempre se lo considera ancora tale.
Come spettatori ci sono io, Alphonse Elric, Alchimista ma anche normale adolescente liceale, fratello minore affettuoso e ostinato nelle sue scelte come quella di restare accanto al mio fratellone qualsiasi cosa accada, per sempre lasciandogli anche bere il mio sangue che lo voglia o no. Trisha Elric, casalinga, moglie e bravissima madre troppo triste a causa dell'assenza di suo marito, che però poco fa ha impugnato una pistola puntandola contro una vampira innamorata di suo figlio.
La quale, assiste con noi alla battaglia mantenendosi distante dai "poveri umani" e osservando la sua cosidetta "creazione" ghignando e ridendo ad ogni svantaggio e difficoltà del Cacciatore suo nemico.
Tutto questo nel giro di uno o due giorni al massimo.
Quello che mi chiedo è: come finirà questa storia?
In tragedia o felice finale?
La prima ha molte più possibilità, non credo che mio padre lasci correre tutto l'accaduto per trascorrere un'allegra vita insieme alla sua famiglia composta anche da un figlio vampiro e la sua corteggiatrice, sempre che quest'ultima non lo uccida per vendetta cambiando idea sul piano di una vita di sofferenze.
Ora come ora devo pensare a quello che farò e cercare di prevedere quello che potrebbe accadere per evitare una tragedia.
Ma non riesco a distogliere lo sguardo dalla battaglia, ho paura di vedere il vincitore.
Mio padre il Cacciatore o mio fratello il Vampiro?
Hohenheim si ferma un momento per ricaricare la pistola di munizioni, nemmeno una ha colpito il bersaglio che non gli da tempo e atterrandogli davanti dà un calcio all'arma che vola sul tetto irraggiungibile se non dalla scala di legno posata sulla parete.
-Non raggiungerai quella scala paparino-
Irriconoscibile, mio fratello in questo momento è irriconoscibile!
Che in battaglia si stia lasciando andare agli istinti?
Ridendo divertito osserva l'avversario avventarsi sulla direzione della scala ma con un'altro agile salto lo raggiunge e supera salendo sulla scala e spingedola di sotto per fargliela cadere sopra.
Quella cade ma non colpisce nostro padre che la schiva per un soffio.
-Accidenti...-
Posa un dito sul labbro fingendosi dispiaciuto ma con un che di sadico e malvagio nello sguardo.
Scende dal tetto portandosi dietro la pistola che punta contro il Cacciatore che si rimette in piedi e cerca di scappare.
-Scappi...? Non sei più tanto forte allora...-
Si accorge che sull'erba ci sono ancora le munizioni, le raccoglie e carica la pistola.
Spara un colpo e lo prende alla caviglia così cade a terra scalpitando e tenendosi la parte ferita sanguinante.
Mentre Edward ride e prepara un'altra colpo.
Devo porre fine a questo massacro!
Se non faccio qualcosa lo ucciderà di sicuro.
Ma aspetta, prima avevo lasciato sotto l'albero la pistola con cui ero uscito da casa, quella che ha preso la mamma e che ho sottratto a nostro padre per puntarla contro la vampira.
Deve essermi caduta, ero troppo concentrato su mio fratello per accorgermene.
Certo che sembra aver cambiato totalmente personalità, prima era inorridito dal sangue, dal suo nuovo essere, invece adesso sembra divertirsi ad uccidere nostro padre a giocare con lui come fa un gatto con un topo.
Devo arrivare di nuovo a quell'albero e cercare la pistola prima che spari ancora.
Corro ignorando le grida della mamma che mi dice di non intromettermi sul campo.
E' preoccupata per quello che potrebbe succedermi, oltre che per suo marito, per il quale prega e grida per la sua salvezza ma senza risultato.
Mentre quella Vampira ride, gioisce e incoraggia il massacro.
Vedo Edward sparare un'altro colpo e colpire nostro padre sulla spalla che inizia a sanguinare come la caviglia che non sembra essere in condizioni migliori, il prato si sta dividendo in chiazze di erba macchiate di rosso.
E intanto mentre la vittima scalpita, grida e cerca di bloccare il flusso di sangue in ogni modo, Edward sorride come se tutto fosse normale, sorride soddisfatto di se stesso e della sofferenza che sta causando al suo nemico colpendolo in parti non letali così da farlo soffrire ancora più a lungo, per continuare a giocare ancora.
Finalmente vedo il prato circostante all'albero e inizio a cercare con lo sguardo la pistola dispersa, ma con questo buio è molto difficile.
Tasto il terreno erboso quando sento qualcosa di metallico e differente, è la pistola.
L'afferro e corro senza perdere tempo a pochi metri da dove mio fratello sta caricando ancora l'arma.
-Basta così!-
Grido puntando la pistola anche se a malincuore.
Io sono sempre dalla sua parte ma non in questa occasione, nostro padre può avere tutti i difetti e i torti del mondo ma non mi sembra il caso di farlo soffrire come un povero cane per divertimento o anche per vendetta, non è da lui!
Sposta lo sguardo su di me, arrabbiato perchè gli sto rovinando il divertimento.
Ma nei suoi occhi rossi non vedo più mio fratello, vedo solo crudeltà, sadica crudeltà.
Non abbandona la pistola e la tiene puntata nella precedente posizione, pronta per sparare ancora.
-Vuoi spararmi...?-
Chiede senza preoccupazione, è sicuro di potermi battere facilmente.
-Dovrò farlo se non abbassi la pistola Fratellone, smettila di torturare nostro padre a questo modo!-
Le mani tremano e di conseguenza anche la pistola, questo non fa altro che rassicurarlo e mostrargli che è tutto molto facile, che io non sono una minaccia.
Mi sorride e abbassa l'arma venendo verso di me, non sembra malintenzionato, oppure sta solo giocando?
Posa una mano gelida e diafana sulle mie fermandole dal loro continuo tremare.
-E' tutto apposto...-
Mi rassicura.
Ma non mi sento tanto sicuro, non dimentico quello che fino a poco fa stava facendo.
-Posa la pistola perfavore-
Sussurro indeciso sul fidarmi o meno.
-Va bene...-
Mi sorride e getta la pistola alle sue spalle.
Mi sento più sollevato adesso.
Ma mi starà assecondando per un'altro scopo?
-B-bene, mi sento più sollevato...-
Sospiro e ricambio il suo sorriso.
Lui mi posa una mano sulla spalla e mi abbraccia.
A questo punto penso di poter stare tranquillo, lascio cadere la pistola sul prato e ricambio quella gelida stretta.
Ci voltiamo entrambi interrompendo quel contatto vedendo nostro padre, anche se sofferente e martoriato che cerca di raggiungere la pistola buttata da Edward.
Non faccio nemmeno in tempo a girarmi verso mio fratello, che gia ha raccolto la pistola che io avevo lasciato cadere a terra e la punta contro il Cacciatore che striscia più veloce che può.
-No Fratellone!-
Mi aggrappo al suo braccio tendando di persuaderlo a non sparare.
Ma lo fa lo stesso senza nemmeno prestarmi attenzione, uno sguardo, un cenno, niente di niente.
Spara ancora due colpi colpendolo sulla schiena, si sottrae alla mia presa e cammina lentamente verso il corpo sanguinante rigirandolo con un piede.
-Ancora ci provi?-
Domanda ridendo divertito.
Non aspetta risposta, carica ancora e spara due colpi in direzione degli occhi, questo fa immensamente più male, nostro padre si porta le mani al viso gridando e scalpitando come un dannato.
-Oh, non sei contento? Adesso non sei costretto a guardarmi paparino...-
Ride e getta l'arma ormai priva di munizioni dietro di se.
Si volta e non perdo tempo a raggiungerlo, metto i pugni sul suo petto stringendo il tessuto del pigiama che ancora indossa.
-Perchè!? Perchè?! Che motivo avevi?! Avevi gettato l'arma!! Rispondimi Nii-san! Perchè!?-
Gli grido ma sembra essere indifferente a quello che gli sto dicendo, al fatto che ha massacrato una persona con il sorriso sulle labbra, che ha visto il suo sangue scorrere sul terreno ridendo e continuando nonostante tutto a sparare e continuare quell'orrenda tortura, a ferirlo in punti non letali per vederlo soffrire ancora e non donargli una morte veloce!
Scansa i miei pugni guardandomi con quegli occhi rossi e crudeli.
-Ora smettila! Non chiamarmi più in quel modo ragazzino, devi dimenticarmi e non cercarmi più capito?-
Queste parole mi trapassano come la lama di una spada.
Perchè sta facendo tutto questo?

Non vuole che lo chiami "Nii-san", sta tagliando tutti i ponti! Non mi vuole più! Vuole che stia alla larga da lui e che non lo cerchi addirittura!!
-P-Perchè!?-
Grido disperatamente, le lacrime che stanno per sgorgare e lui che non fa nulla per fermarle.
Continua a guardarmi impassibile, mentre mi inginocchio a terra e inizio a piangere e singhizzare tenendo le mani nei capelli tentato di strapparli.
Perchè?!
La mia più grande paura deve avverarsi così?!
Io non voglio che tu te ne vada Nii-san...
Resta con me!
Devo mantenere la promessa che ho fatto a me stesso!
Il giuramento di starti accanto ed aiutarti qualsiasi cosa accada!
Come faccio a rispettarlo adesso? Dimmelo!
Mi lasci qui dirigendoti da quella Vampira che ti sorride soddisfatta e adorante per te.
Soddisfatta che sei dalla sua parte, che te ne andrai con lei lasciandoci qui, soddisfatta del corpo agonizzante e martoriato del suo nemico che giace a terra perdendo sangue su sangue.
Martoriato da proiettili e che se non morirà dissanguato non so più che aspettarmi.
La mamma mi raggiunge dandomi affettuose pacche sulle spalle, sulla schiena, carezzandomi e sussurrandomi parole dolci e rassicuranti.
Lo fa perchè mi vede distrutto, ma anche lei non sta meglio di me.
Siamo entrambi a pezzi.
E vedendo mio fratello sparire sotto la luna argentea in compagnia di una Vampira contribuisce solo alla formazione di una voragine profonda nel mio petto e in quello di mia madre.


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Capitolo 7
*** Interrogatorio ***


10 anni dopo...
Central City.
Ufficio del Colonnello Alphonse Elric.

Apro lentamente gli occhi e guardandomi intorno scopro di essere nel mio ufficio, devo essermi addormentato sulle pratiche da firmare.
Accidenti che lavoraccio, preferirei essere in città per controllare la situazione, dare una mano ai cittadini e fare cose così.
Invece di stare ore e ore incollato su questa scrivania a firmare pratiche all'età di 26 anni.
Oppure potrei essere a casa dalla mia fidanzata, futura moglie Rose.
Aiutarla con i preparativi per il matrimonio, scegliere le bomboniere, la torta, le stoffe per la chiesa e il ristorante.
La lista degli invitati, I... Testimoni...
Non posso far altro che rattristarmi nel pensare ai testimoni.
Ho sempre pensato che sarebbe stato mio fratello a farmi da testimone.
Non lo vedo da quella notte di dieci anni fa, ha rotto i ponti con la nostra famiglia e non si è più fatto vivo.
Nemmeno al funerale di nostra madre.
A quello di nostro padre morto per dissanguamento avrei anche potuto capire, non ci sarebbe mai venuto nemmeno da umano.
Ma la mamma...
Si è dimenticato di lei e di me, chissà se sa che sono ancora vivo e che lo penso, e chissà se lui pensa a me.
Quando mi sono addormentato, come molte altre volte ho sognato ancora quei giorni, i giorni del nostro addio in un'immenso Flashback spaventosamente reale.
Bussano alla porta.
Non posso rimanere immerso nel passato, adesso sono un'alchimista di stato, un colonnello e devo tornare al mio lavoro.
-Avanti...-
La porta si apre rivelando il Generale Mustang, sono felice di vederlo, finalmente un viso amico.
Mi alzo andandogli incontro felice.
-Generale!-
Faccio il solito saluto militare, per rispetto e lo invito con un cenno della mano ad accomodarsi.
-Ciao Al!-
Non usa mai convenevoli con me, ci conosciamo da quando sono entrato nell'esercito a quel tempo lui era un Tenente-Colonnello e io un giovane in cerca di suo fratello.
Pensavo che con le conoscenze dell'esercito avrei potuto ritrovarlo, dopotutto se si verificano strani casi dove sono sospettati vampiri o altre creature è tutto riconducibile a lui.
Ma la cosa si è fatta più difficile del previsto, sono diventato Colonnello risolvendo milioni di casi al solo scopo di trovare quella persona, ma niente, sembra svanito nel nulla.
Solo ora a distanza di anni, sono stati ritrovati dei corpi completamente prosciugati, nemmeno una goccia di sangue è rimasta.
Ad accomunarli tutti come pezzi un puzzle c'è solo un particolare: non hanno la testa, che è misteriosamente scomparsa insieme al sangue.
Il corpo non presenta lesioni di nessun tipo sembra che l'assassino abbia preso la testa, il sangue e se ne sia andato senza influire ulteriormente sulla vittima.
Di certo non può essere opera di mio fratello, questo è certo.
Da quel che ricordo a lui piace torturare le sue vittime fino allo stremo, vederle agonizzare, implorare, versare litri di sangue fino a morire.
E non so se considerarlo un indizio, ma quella notte ha accecato nostro padre dicendo che "così non sei costretto a guardarmi".
A guardare quello che sono diventato, un vampiro, un assassino che gioca con le sue vittime, giocattoli con cui divertirsi il tempo di una lenta e dolorosa tortura.
-Qual buon vento la porta qui Generale?-
Chiedo senza però abbandonare i miei pensieri, con lui non serve è a conoscenza di tutto o almeno della versione che gli ho raccontato.
Non voglio mentire, ma non potevo raccontare la verità.
Ho detto che mio fratello è scappato di casa e che non abbiamo più avuto suo notizie dalla notte in cui mio padre ferendoci accidentalmente con un coltello è morto dissanguato.
Che storia pietosa, "accindentalmente ferito con un coltello", quale idiota si ferirebbe con un coltello per sbaglio procurandosi una ferita così grave da morire?
Però lui ci ha creduto, forse sa che sto mentendo ma mi da comunque fiducia.
Sa che ho un segreto che non posso assolutamente dire, e non fa domande.
Di questo gli sono grato, ma come lui sa di certo prima o poi tutta la verità verrà a galla quando troverò il mio caro fratello fuggitivo.
Sta solo aspettando quel momento, oppure il giorno in cui io non ce la farò più a tenermi tutto dentro e dovrò vuotare il sacco con qualcuno.
-Ho notizie su quel caso che ti intessa, abbiamo catturato uno dei sospetti, dice di essere un vampiro... non è pazzesco?-
Una leggera risata si spande per la stanza, insieme alla mia che più che divertita è nervosa.
-E mi dica, com'è fatto? Lei lo ha visto?-
Chiedo un pò titubante.
Sarebbe una vera sfortuna se fosse proprio mio fratello.
Cosa direi?
-Si l'ho visto, ma non penso sia un vero vampiro sembra più un pazzo uscito da un manicomio, ha i capelli corti e bianchi nonostante la sua giovane età, gli occhi rossi ma di un tono piuttosto spento ed è vestito con degli stracci, non fa altro che gridare e fare il folle-
Il mio cuore prende un respiro di sollievo, non credo sia mio fratello, non gli somiglia per niente.
-E... posso vederlo? Penso che possa fornirmi informazioni importanti-
Devo vederlo da solo e riuscire a capire se conosce mio fratello, da quello che so i vampiri si muovono sempre in gruppi o comunità. è possibile che sappia dov'è.
Il Generale mi guarda un pò confuso ma annuisce.
-Certo che puoi vederlo...-
Non fa domande, non mi chiede come può un pazzo o un'eventuale vampiro aiutarmi a ritrovare mio fratello.
Credo sia davvero un vampiro, gli occhi rossi e spenti potrebbero derivare dalla mancanza di nutrimento o altri fattori ma se lo descrivono come un pazzo allora è la conferma che mi serve.
Nessun vampiro è molto normale, persino mio fratello che pensavo sarebbe rimasto lo stesso di sempre, ha massacrato nostro padre con il sorriso sulle labbra a volte persino ridendo divertito da quella macabra scena.
Così ci incamminiamo verso la stanza blindata, sembra possedere un'innaturale forza tipica di un vampiro appunto, si saranno ricreduti riguardo la teoria di un'innocuo malato mentale?
Entro nella stanza dell'osservazione da dove dietro un vetro riesco a vederlo.
No, non è mio fratello, non si somigliano neanche lontanamente.
Sembra davvero un pazzo, se ne sta rannicchiato in un angolo ad osservare la stanza con gli occhi scavati e cerchiati da occhiaie scure.
I capelli bianchi arruffati, i vestiti bianchi rovinati, in alcuni punti strappati, come se avesse vissuto come un vagabondo fino ad ora.
-Posso interrogarlo? Da solo...?-
Chiedo, come sempre il Generale è confuso ma annuisce ed esce lasciandomi le chiavi della stanza blindata raccomandandomi solo di stare attento.
Quando vi entro mi siedo sulla sedia ancorata al pavimento per evitare che possa usarla per altri scopi come aggredire una guardia o altro posando i gomiti sul tavolo anch'esso ancorato.
-Chi sei tu...? Un altro umano?-
Mi chiede scrutandomi con le pupille ridotte a due puntini e gli occhi grandi e bianchi.
-Si... devo farti qualche domanda, dimmi sei un vampiro?-
Chiedo mantenendo la calma, non ho mai interagito con un vampiro all'infuori di mio fratello, ma solo quella notte.
Però posso dire che si deve sempre mantenere la calma, sono come le molle, possono scattare con una sola parola sbagliata.
-Ovviamente, perchè me lo chiedi?-
Mi domanda con un tono che si direbbe folle.
-Perchè io sto cercando una persona, un vampiro-
Spero che nessuno stia ascoltando segretamente la conversazione, mi sentirebbero rivelare il mio segreto.
-Io conosco molti vampiri, come si chiama la persona che tu cerchi?-
Sembra starsene abbastanza tranquillo se non fosse per quei suoi occhi e la sua voce.
-Edward, Edward Elric, non è molto alto, ha i capelli biondi...-
Non finisco la descrizione che lo vedo tremare come una foglia e tornare nell'angolo a bisbigliare qualcosa terrorizzato.
-Lo conosci!!! Tu Lo conosci?!?-
Inizia a strillare tenendosi la testa con le braccia e rintanandosi nelle gambe.
-Calmati!-
Gli dico avvicinandomi.
Perchè una tale reazione al nome di mio fratello?
-No-No!! Non posso parlare con te! Lui mi ucciderà! Mi ucciderà! ma... potrebbe uccidermi perchè mi sono lasciato catturare...-
Bisbiglia, inizia a piangere.... lacrime rosse.
Sarebbero lacrime?
Bhè le lacrime dopotutto sono Acqua, ma visto che i vampiri si nutrono solo ed esclusivamente di Sangue, non ne posseggono.
-Allora, che ne dici di aiutarmi a risolvere questo caso prima di morire?-
Gli propongo, dopotutto se rimane qui lo giustiziano, se riesce a scappare lo uccideranno i suoi compagni, tanto vale andarsene facendo qualcosa di utile.
-O-Ok... cosa vuoi sapere... di Lui?-
Sembra calmarsi nuovamente ma continua a tremare.
-Se "Lui" è Edward, voglio sapere dove si trova, come posso trovarlo, se sta bene...-
Gli elenco alcune richieste.
-Si, io non so dove si trova, Lui si sposta sempre con Lei e... -bisbiglia- mi stanno osservando anche adesso... è Lei che ha commesso quegli omicidi... e Lui non l'ha fermata, si sono portati via le teste dei morti...-
Tutto questo ha un qualcosa di inquietante.
-"Lei" è una vampira con i capelli biondi?-
Potrebbe trattarsi della vampira che lo ha portato via 10 anni fa.
-No, ha i capelli neri, neri come le piume dei corvi, lei parla con i corvi... è cattiva... molto cattiva... come Lui...-
Ormai penso sia il momento di smettere prima di fargli venire una crisi con questi "Lui" e "Lei".
-Solo un'ultima domanda... non hanno un posto dove vanno spesso?-
Lui sembra pensarci un attimo.
-Loro si spostano sempre, da casa ad una vecchia casa molto grande però vanno anche in altri posti...-
"Casa", hanno un posto dove riunirsi tutti insieme allora.
-E la vostra casa dov'è?-
Chiedo.
-Nel bosco, dopo le cascate-
Dopo le cascate... dopo le cascate c'è... un vecchio castello abbandonato.
Ed è perfetta quella zona certo! C'è solo natura intorno e non hanno nessuna forma di civiltà vicino che possa disturbare.
Le rocce delle cascate lo nascondono bene, però non posso certo andare in un covo di vampiri, e se lui poi non c'è?
-E, la loro altra casa? Quella grande-
-Hanno ucciso il guardiano della villa vicino al cimitero...-
Detto questo si mette a ridere divertito.
-Ok, mi sei stato d'aiuto abbiamo finito-
Esco dalla stanza e vado a sciacquarmi il viso, mi ha sfinito.
A quanto pare mio fratello si è fatto una nuova amichetta a cui piace staccare teste e parlare con i corvi.
Non è la stessa di dieci anni fa ma mi chiedo comunque che fine abbia fatto.
Quando esco vedo le guardie scortare il vampiro con la camicia di forza all'esterno.
Però mi viene spontaneo chiedermi una cosa: Come può stare alla luce del sole?
Li seguo di fuori ma quando la luce del sole illumina il suo corpo non accade nulla.
Cerco di raggiungerlo, devo sapere come fa a non morire.
A pochi passi da lui, accade quello che mi sarei aspettato: i raggi solari lo trapassano come laser, inizia a gridare e implorare aiuto, le guardie ovviamente non possono fare nulla e lo vediamo diventare polvere sotto i nostri occhi.
Questo crea trambusto e non poco, però posso approfittarne mi avvicino ai resti di cenere notando un piccolo anello con una pietra rossa che va in frantumi appena la sfioro.
Questa faccenda si sta facendo sempre più complicata.
Alzo gli occhi al cielo.
Non ci sto capendo proprio niente.
E' possibile che quella pietra servisse a proteggerlo dai raggi del sole?
Ma se è così, allora deve esserci lo zampino di qualcuno.
Mi tornano alla mente le parole dell'interrogatorio di poco prima come un'altro flashback:
---Non posso parlare con te! Lui mi ucciderà! Mi ucciderà! ma... potrebbe uccidermi perchè mi sono lasciato catturare...---
Lui... lo avrebbe ucciso se si fosse fatto catturare e se avrebbe parlato con me. Sembrava seriamente terrorizzato.
Ma Lui è Edward...
Quindi se è morto anche avendo quella pietra vuol dire solo una cosa, Edward o l'altra vampira sono qui da qualche parte!

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Capitolo 8
*** Non avrai il mio odio... ***


Mi guardo intorno velocemente ispezionando ogni tetto, imbocco di un vicolo e ogni singola persona che c'è nella piazza.
Sono troppe, non riuscirò mai a trovare qualcuno di abbastanza sospetto in tutta questa folla, potrebbe essersi allontanato da un pezzo accidenti!
Però, riflettendoci a mente lucida con calma: come ha fatto a controllare tutta la situazione ed uccidere il vampiro in mezzo alla folla?
Serve un posto dove si può osservare tutto tranquillamente senza essere visti.
Dall'alto si ha una perfetta visuale della piazza.
Ma ci sono così tanti palazzi! Quale può essere quello giusto?
Di sicuro è ancora qui intorno per controllare come procede, per vedere se qualcuno si rende conto che di mezzo c'è qualcosa di sovrannaturale: non si diventa polvere così all'improvviso.
Un posto in alto ma che possa nasconderlo...
Se è furbo, è ancora qui!
Però che ci provo a fare? Me l'ha detto anche lui di stargli alla larga e di dimenticarlo.
Anche se fosse... non è così stupido da esporsi.
Mi volto per tornare nel mio ufficio con la rassegnazione che se Edward è qui, di certo non si fa trovare proprio da me con tanta facilità.
Alzo ancora una volta gli occhi al cielo sospirando quando noto una piccola macchiolina bianca sul tetto del QG.
E' troppo alto e non riesco a vederlo.
Aspetta... non riesco a vederlo!!
Nessuno riesce a vedere fin lassù da terra! Che sia lui?
Corro all'interno dell'edificio affrettandomi a rangiurere il tetto.
Spero davvero che non mi abbia visto, in caso contrario avrà di certo capito che sto andando da lui e potrebbe andare via prima del mio arrivo.
Ci separa solo una scalinata di cemento che conduce alla porta di acciaio del tetto ma sembra che mi abbia gia raggiunto lui: Sulla cima della scalinata c'è un individuo coperto da un lungo mantello bianco immacolato con un cappuccio a coprirgli il volto.
Si vede soltanto la parte inferiore del suo viso, quando si accorge di me apre un poco la bocca come per esprimere sorpresa.
Mi fermo a pochi scalini di distanza riprendendo fiato con le mani sulle ginocchia.
Lui se ne sta lì ad osservarmi aspettando che io parli, in religioso silenzio ascoltando il mio respiro spezzato e affaticato.
Inizio appena ho ripreso abbastanza fiato per parlare.
-E-Edward?-
Sussurro guardandolo, cerca di vedere di più sotto quel cappuccio.
Lui sorride come sa fare solo il mio Nii-san.
Con quella dolcezza tipica di lui, o di quello che era un tempo.
-E' una risposta affermativa?-
Chiedo, tutto ciò mi confonde.
Appena trasformato quella notte, non c'erano dubbi: era lui.
Ma poi, quando ha iniziato a combattere contro nostro padre si è trasformato, non era il mio Nii-san però è tornato ancora quando gli ho chiesto di buttare la pistola, lui ha eseguito tranquillizzandomi, fermando le mie mani tremanti.
E ancora una volta quando è andato via con quella vampira, non era mio fratello.
E ora mi sorride dolcemente annuendo.
-Nii-san...-
Sussurro raggiungendolo.
Ho un pò paura di togliergli il cappuccio per guardarlo.
Ma lui comprende le mie intenzioni e scopre il suo volto.
Con mia grande sorpresa, non è cambiato di una virgola da quella notte, sembra avere ancora 17 anni.
Il mio fratellone di 17 anni con la pelle diafana, gli occhi ancora dello stesso identico rosso sangue brillante, i capelli biondi ancora legati in una coda alta lasciando libera la frangia che gli incornicia il viso e quel sorriso dolce che mi ha sempre confortato.
-Nii-san, non sei cambiato in questi dieci anni...-
Sussurro osservandolo.
Nemmeno la sua statura è cambiata e sono sicuro che questo lo rattrista, è sempre piccolino, chissà se mi sgriderà ancora se glie lo farò notare con una battuta scherzosa.
Sotto il mantello riesco a vedere una camicia bianca sopra una maglia nera, la cintura color argento che tiene i pantaloni neri attillati sopra gli stivali neri.
-E' uno dei vantaggi nell'essere un vampiro...-
Mi risponde tranquillamente con la stessa voce che ricordo: la sua voce.
-Lo hai ucciso tu quel vampiro?-
Anche se dovrei godermi quel momento, faccio questa domanda che forse potrebbe irritarlo.
Ma no, mi sorride posandomi una mano sulla guancia.
-Non immischiarti in queste cose...-
Per un attimo mi perdo in quegli occhi rossi che trasmettono serenità, sicurezza e dolcezza.
-Nii-san, io ti ho cercato per così tanto tempo...-
Sussurro, ho paura che vada di nuovo via per non tornare mai più.
Forse questo momento è solo un'effimera illusione, se ne andrà dicendomi le stesse parole della volta scorsa allargando ancora quella voragine nel mio petto che non ha smesso di bruciare.
-Lo so, ma devi capire che non puoi stare con me, vivi la tua vita e dimenticami una volta per tutte-
Eccole, le parole che non voglio sentire ma che tornano sempre come a ricordarmi della loro esistenza, per dirmi che quello che desidero non si avvererà mai, che resterò ancora da solo.
-No! Io non voglio dimenticarti! Voglio stare con te Nii-san!-
Scosta la mano dalla mia guancia ma non smette di sorridermi, come si fa con un bambino testardo che si ostina su qualcosa di sbagliato.
Ma lui non è sbagliato! Noi due non siamo sbagliati!
Possiamo comunque stare insieme come una volta, come i fratelli che siamo sempre stati!
-Al, io sono un vampiro, è molto pericoloso per te starmi vicino-
Pazientemente cerca di spiegarmi la situazione, i suoi divieti, il suo essere vampiro che ci blocca dall'essere una normale e felice famiglia, per quanto sia possibile.
Ma a me non importa, come ho detto dieci anni fa non intendo abbandonarlo, resterò sempre al suo fianco qualsiasi cosa accada!
-Nii-san non mi interessa! Io voglio stare con te! E non sapere dove sei, come stai, con chi sei, mi fa stare male! Se tieni a me allora non lasciarmi ancora da solo!-
Esce come una supplica dalle mie labbra, la disperata richiesta di un essere umano ad un vampiro.
Di un bambino al proprio fratello maggiore.
Lui mi guarda e non sembra essere sorpreso o dispiaciuto, continua solo a sorridermi in modo rassicurante e dolce.
-Al, è proprio perchè non voglio farti del male che devo starti lontano-
Allude ai suoi istinti di vampiro? Alla sete di sangue fastidiosa e disperata.
La ricerca di una fonte per nutrirsi, per placlare il dolore.
-Io so che non vuoi farmi del male, non vuoi prendere il mio sangue vero?-
Lui annuisce piano e questa volta sembra dispiaciuto.
Sarà ancora addolorato per aver bevuto il mio sangue?
-Nii-san! Te l'ho offerto io il mio sangue! Non è colpa tua, non addolorarti per questo!-
Lui non sembra ascoltarmi, non si convincerà mai di questo, a suo avviso è solo colpa sua e porterà questo peso per tutta la vita.
-Al, quella è stata la prima e l'ultima volta! Io non prenderò mai il tuo sangue mettitelo in testa! Non m'interessa se lo decidi tu o meno, io non lo farò e non è sicuro per te starmi così vicino!-
E' come se mi disprezzasse, se disprezzasse l'idea di essersi nutrito del mio sangue, di avermi in qualche modo ferito.
Ma io volevo solo aiutarlo, non mi è dispiaciuto e se dovessi tornare indietro farei la stessa cosa!
-Perchè non vuoi?! Che cos'ha il mio sangue di sbagliato?-
Lui sembra irritarsi, e anche io!
E' sempre il solito testardo, non mi ascolta mai e non cambia mai opinione anche se sbagliata accidenti!
-Non si tratta del sapore, è il tuo! E io non sopporto di farti del male!-
Non faccio nemmeno in tempo ad aprire bocca che me lo ritrovo vicinissimo, ha annullato le distanze in un millesimo di secondo, scansato la mia camicia e si è soffermato ad osservare il mio collo alla ricerca del segno dei suoi canini di tanto tempo fa.
Ma è sparito, non c'è nemmeno l'ombra di quel segno ormai.
-Nii-san sono solo due piccolissimi buchini e con il tempo sono anche andati via-
Si sta preoccupando di quei cosini accidenti!
Anche della più minuscola feritina, ho capito che non vuole farmi del male ma così è troppo!
A questo punto chiudimi in una campana di vetro!
-No, sono i segni del male! Io ti ho fatto male! Non sono riuscito ad oppormi agli istinti! Smettila di non considerarli importanti! Lo sono e tu dovresti odiarmi!-
Gli afferro le spalle con più forza possibile alzandolo alla mia altezza.
-Io non ti odio stupido Nii-san!-
Lui si sorprende aprendo un pò la bocca dove riesco ad intravedere i canini più sviluppati dopodichè sfoggia un sorriso come quello che ha usato uccidendo nostro padre: folle.
Ride nello stesso modo ed io lo osservo senza parole.
Allento la presa e lui si inginocchia a terra continuando a ridere e mettendo una mano sull'occhio sinistro.
-Io ti ho abbandonato, ti ho fatto soffrire, me ne sono andato per dieci anni e adesso che mi rivedi... non mi odi?-
Continua a ridere con quel modo di fare folle.
Io non parlo ma non sono stupito, resto serio ad osservarlo dall'alto al basso aspettando che questa risata termini.
Mi inginocchio anche io e poso le mani sulle sue spalle ancora un pò tremanti.
-No Nii-san, io non ti odio, è vero ho sofferto ma non ho mai smesso di pensarti e cercarti è per questo che sono entrato nell'esercito, per cercarti! Te Nii-san!-
Lui per poco non riprende a ridere ma cerca di contenersi, alza lo sguardo su di me sorridendo.
-Sei entrato nell'esercito per me? Pensavi di fare una grande cosa, ma non sai quanto hai sbagliato-
Si alza posando la schiena sul muro di cemento, alzando la testa e socchiudendo gli occhi con quel sorriso folle che cerca di tornare.
-Perchè dici questo? Ha a che fare con il motivo percui hai ucciso quel vampiro?-
Perchè ho fatto male ad entrare nell'esercito? Io volevo cercarlo e questa mi è sembrata la soluzione migliore.
Dopotutto grazie a quell'interrogatorio ho potuto trovarlo, oppure non avrei mai potuto raggiungerlo.
-Ti ho gia detto di non immischiarti in queste cose, se fossi in te lascerei l'esercito-
Mi guarda di sottecchi con quei suoi occhi rossi arroganti e misteriosi, che nascondono chissà quale informazione.
-Nii-san io non lascerò l'esercito senza una valida motivazione, scommetto che tu sai chi c'è dietro a tutti questi macabri omicidi, e sai anche il perchè! c'entrano qualcosa con quello che dici? Non credo che un'essere umano possa fare cose di quel genere...-
Mi alzo anche io mettendomi davanti a lui e aspettando una risponsta.
Lui sposta lo sguardo su di me.
-Quali macabri omicidi?-
Mi confonde, come può essere possibile che non sappia nulla?
Quel vampiro ha detto che è stata una vampira amica di Edward ad uccidere tutte quelle persone e lui non l'ha fermata, addirittura si sono portati via le teste.
Ma perchè mi sta mentendo?
Oppure, chi dei due mente? Lui, o quel vampiro?
Comunque assecondo il suo gioco.
-Sono stati ritrovati dei cadaveri, senza testa e senza una goccia di sangue, prosciugati del tutto!-
All'inizio sembra sorpreso, ma poi torna quel sorriso folle e quella risata.
-Gli hanno tagliato la testa?-
E ride, come se fosse una barzelletta, come se si stesse immaginando la scena gustandola mentalmente.
Ma non dovrei sorprendermi, per quello che ha fatto a nostro padre dovrei immaginare che queste scene macabre gli vanno a genio.
Si è divertito a torturare, sparare, osservare il sangue sgorgare copioso, i muscoli scoperti, l'espressione dolorante, straziata della sua vittima incontrasto con il suo sorriso.
-Si, gli hanno tagliato la testa, di netto-
Rispondo tranquillamente.
Quasi dimenticavo questo suo aspetto folle e macabro venuto con l'essere vampiro.
Devo solo mantenere la calma come se avessi a che fare con un bambino.
-Ha esagerato...-
Sussurra riprendendo il controllo.
-Sai chi è stato?-
Se era lì come detto da quel vampiro, è ovvio che sappia chi è stato, però sembra voler nascondere il tutto.
Come se fingesse di non saperne nulla.
Annuisce piano sorridendo.
Io perdo la pazienza e prendendolo per il mantello lo trattengo con la schiena sul muro guardandolo con rabbia e frustrazione.
-Smettila di fingere! Un testimone mi ha confermato che eri lì anche tu! Che hai assistito e non hai fatto nulla per impedire quei massacri! Perchè?! Perchè non hai fatto nulla?!-
Dimentico il fatto di mantenere la calma, questo mi fa solo rabbia, moltissima rabbia! Perchè essere un vampiro lo ha cambiato così tanto per certi aspetti?
A volte sembra il mio Nii-san, ma quando si parla di sangue perde la testa!
-Perchè era divertente...-
Sussurra, sta per riassumere quel comportamento da folle, come ogni volta che c'è di mezzo un combattimento o del sangue...
Lo lascio parlare ascoltando quello che dice con estrema attenzione, forse mi aspetto che si tradisca e mi dia qualche indizio?
Cosa mi aspetto ascoltando quei macabri discorsi?
-E' stato troppo divertente! Le loro grida strazianti, le suppliche, la disperazione nei loro occhi, il sangue che scorreva, la testa tagliata e il corpo che continuava a muoversi ancora per pochi secondi...-
Tutto ciò è orribile, macabro, io non avrei resistito ad una scena simile, eppure lui ci ride, perde la testa come ogni vampiro se si tratta di sangue, di massacri.
Lento la presa sul suo mantello, non sono arrabbiato, piuttosto triste e impietosito.
Dal suo comportamento, da quello che i suoi istinti lo portano a fare, dalla follìa che prende il possesso con un pò di sangue.
Essere controllati dal proprio corpo e dai propri istinti e non dalla mente, dal cuore.
Quando non si parla di queste "tentazioni" per i vampiri, per lui, torna ad essere il mio Nii-san.
Il Nii-san a cui voglio bene.
Non ti odio Nii-san, non odio quello che sei diventato, che sei stato costretto a diventare, io provo un'immensa tenerezza nei tuoi confronti, non so perchè ma sento il bisogno di proteggerti dal vampiro che è in te e che non puoi controllare.
Provo tristezza e pena, ma non ti odierò mai.
Ti abbraccio con tua sorpresa, sei ancora convinto di essere sbagliato vero? Di meritare il mio odio?
Non lo avrai...

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Capitolo 9
*** La tagliatrice di teste ***


Lo stringo forte tra le mie braccia, sento il bisogno di proteggerlo da se stesso, dai suoi istinti, da quello che è stato costretto a diventare, da quella folle parte di lui che non potrà mai respingere o reprimere.
Dapprima confuso si lascia stringere posando la testa sulla mia spalla e sento che si sta tranquillizzando almeno un pò.
I tremiti che lo scuotevano diminuiscono poco a poco.
-Perchè mi abbracci?-
Mi chiede con voce un pò roca e confusa.
-Perchè sei mio fratello...-
Sussurro per non rovinare l'atmosfera che si è creata.
Come se quel silenzio fosse così prezioso, un attimo di tranquillità tra noi due.
-Ma io non merito di essere ancora chiamato Fratello...-
Risponde con un velo di tristezza nella voce, quasi avesse un enorme senso di colpa per ciò che è successo.
-Nii-san, lascia che ti aiuti...-
Non so come, ma devo aiutarlo.
Ristabilire un rapporto con lui, sento nostalgia di tutti quei giorni passati insieme, come se allora fossero scontati come una cosa dovuta.
Invece adesso mi sembrano solo il più lontano dei ricordi e il più prezioso tesoro che io possa trovare.
-Come puoi aiutarmi tu?-
Non hai fiducia in me Nii-san?
Pensi che un umano come me non capisca e non possa fare nulla per aiutarti?
Mi dispiace ma intendo riprendere quella vecchia promessa, io ti aiuterò come meglio posso anzi no, farò l'impossibile per te.
-Possiamo risolvere questa situazione collaborando, troveremo una soluzione che ci faccia stare comunque insieme come una volta no?-
Si stacca da me bruscamente e all'improvviso allarmato dalle mie parole.
I suoi occhi sono spaventati e le sue labbra schiuse ad esprimere sorpresa.
-Al tu non ti rendi conto di quello che dici...-
Mormora ancora spaventato.
Non voglio vederlo così, quello che dico è possibile e io farò tutto per farlo avverare.
-Nii-san me ne rendo conto benissimo! Sei tu che non vuoi accettarlo!-
Non vuole accettare che sia possibile convivere senza problemi, senza che la sua sete e i suoi istinti ne siano la fonte.
Ha troppa paura di ferirmi, di vedere l'odio nei miei occhi indirizzato a lui, per questo ha scelto di starmi lontano non sapendo che mi ha ferito più di una coltellata.
-Non si tratta di accettarlo, io sono un vampiro e la mia sete di sangue non svanirà di certo!-
Mi fa notare con tono di voce ovvio ed irritato.
-Sì lo so! Ma io non ti vieterò di nutrirti Nii-san!-
Provo a toccarlo allungando un braccio verso il suo viso che dall'irritazione passa alla paura.
-Se con questo stai alludendo al fatto che debba prendere il tuo sangue sei completamente fuori strada!-
Scansa il mio braccio in malo modo con la sua mano guardandomi accigliato.
-Se non vuoi prendere il mio, allora prendi quello di qualcun'altro! Vai a caccia fai come vuoi ma resta con me!-
Dopotutto non è una richiesta egoistica, almeno credo.
Anche ora si nutre del sangue delle persone no?
E' inevitabile che qualcuno ne venga privato quindi non cambia nulla.
-Tu non sai cosa sono costretto a fare...-
Sibila esprimendo dolore in quelle parole, odio in ogni singola lettera, odio verso se stesso misto a disgusto per quello che è.
-Per appagare la tua sete?-
Chiedo ingenuamente assorto da ogni suo gesto, espressione e sguardo.
-Non si tratta solo di bere sangue umano, quando ho sete la mia gola brucia come le fiamme dell'inferno, i canini fremono per affondare nella carne di qualcuno e provo un'immenso piacere ad uccidere, squartare, mutilare, sentire le grida strazianti della mia vittima... io non sono un'essere umano... sento qualcosa prendere possesso di me... io sono un mostro Al...-
Sussurra con chè di disperato.
Tenta di lasciarsi ancora cadere a terra ma lo fermo per le spalle guardandolo fisso negli occhi.
-Nii-san, io so bene che quello non sei tu, è il vampiro che è in te e che prova queste emozioni che ti influenzano!-
Scandisco ogni singola lettera, non penso che sia un mostro.
Il vero mostro a questo punto mi ucciderebbe e si divertirebbe con la mia carcassa.
Non fa distinzioni, non gli imporebbe se sono o no suo fratello, un suo conoscente, un suo amico, mi ucciderebbe senza pensare.
Un vero mostro non prova rimorso per le proprie azioni.
-Ma io non ti voglio tra i piedi quando accade!!-
Mi scansa guardandomi con rabbia e frustrazione.
-Allora se non vuoi che io stia con te per questo pericolo, vieni tu da me quando sei sicuro-
Propongo, quando è sicuro di essersi nutrito come si deve, sicuro di poter mantenere un pò di lucidità per mischiarsi agli umani senza dare nell'occhio allora potrebbe venire da me.
Non mi risponde, sembra titubante ma deve riconoscere che è una buona idea.
-Nii-san... rispondimi-
Quando sta per aprire bocca però viene interrotto dal rumore metallico della porta che si affaccia sul tetto.
Aprendosi rivela un altro ragazzo, ma quando è arrivato?
Prima sul tetto ho visto solo una sagoma ovvero quella di mio fratello.
Che sia anche lui un vampiro?
Prima che possa vederci insieme mio fratello spinge dietro un muro sussurrando "stai qui e non muoverti, non fiatare e non respirare!".
Dopodichè si gira come niente fosse sperando che quel ragazzo non avesse visto nulla.
-Ti stavo cercando! Mi hai fatto saltare di tetto in tetto, per fortuna che mi è venuto in mente di controllare qui!-
Edward sposta lo sguardo su di lui sorpreso e lo raggiunge.
-Si, ho finito il lavoro e stavo andando via-
Spiega cercando di mantenere un tono sicuro e serio.
Perchè si preoccupa così tanto di non insospettirlo e di non farsi vedere con me? Chi è quello?
-Ah gia mi ero dimenticato che dovevi far fuori quella spia, ma sei sicuro che vada tutto bene...?-
Scansa una ciocca di capelli bionda dietro l'orecchio di mio fratello delicatamente come se fosse un oggetto fragile.
-Si sicurissimo, adesso non ci darà più fastidio però ero preoccupato per quello che penseranno i militari dell'accaduto-
Il suo tono di voce varia diventando nervoso.
-Ah non preoccuparti a questo ci penserà chi sappiamo noi ora però dobbiamo andare a recuperare la tagliatrice di teste, avete fatto un bel pò di macello e se continua così il piano andrà a farsi benedire è meglio che la fermiamo, se volete tagliare qualche testa, tagliatele ai nostri nemici-
Sta parlando dell'altra vampira con cui ha collaborato mio fratello per fare quella strage in città.
Se prima le vittime erano casuali, cosa intende adesso con "i nostri nemici", quali nemici? Sta parlando dei Cacciatori?
Se morissero anche i Cacciatori tutto il paese piomberebbe nel caos più completo perchè tutte le creature oscure avrebbero via libera.
-Si hai ragione, bhè vai avanti io voglio assicurarmi di una cosa-
Senza obbiettare e fare ulteriori domande l'altro esce chiudendosi alle spalle la porta e lasciandoci nuovamente da soli.
Edward mi raggiunge in un lampo ma non mi lascia il tempo di fargli qualche domanda anche se sono sicuro che non risponderebbe.
-Vattene da qui, e non uscire di casa dopo il tramonto!-
Mi sussurra in fretta come se qualcuno gli stesse correndo dietro.
-Ma ci rivedremo?-
Chiedo prontamente altrettanto in fretta afferrandogli il polso.
-Tieniti lontano dai guai Baka*!!-
Corre via lasciandomi lì senza parole, senza una spiegazione, senza la sicurezza di un prossimo incontro, niente.
Solo un mucchio di informazioni indecifrabili.
Anche se faccio come mi ha detto e mi allontano da quel posto tornando nel mio ufficio.
Dove tutto è dannatamente nella norma.
Insomma ho parlato con mio fratello dopo dieci anni!
E adesso sono di nuovo qui come ogni dannatissimo giorno.
Ho interrogato un vampiro che mi ha fornito preziose informazioni, se mio fratello non si farà vivo entro una settimana andrò io da lui.
Prendo un foglietto di carta e segno il tutto: la villa al cimitero e la strada per arrivare al castello dietro le cascate.
Cosa avrà voluto dire con "Tieniti lontano dai guai"?
Se significa qualcosa del tipo:Tieniti lontano da me!
Allora non posso accontentarlo, può anche intestardirsi su questa cosa ma fosse l'ultima cosa che faccio mi riunirò con lui definitivamente.

Intanto fuori città in una vecchia e decadente casetta di legno, una ragazza dai capelli bianchi, lunghi fin sotto le spalle con gli occhi del medesimo rosso sangue di quelli di Edward guarda fuori dalla finestra in attesa di qualcosa o meglio di qualcuno.
Vestita con degli shorts di jeans, un top nero con sopra una camicia rossa a mezze maniche, degli stivaletti rossi con il tacco abbastanza alto poco più alti della caviglia e dei guanti neri di pelle che lasciano scoperta una parte delle dita.
Si volta verso la porta da dove entrano Edward ed un ragazzo con lunghi capelli neri con riflessi verdi tenuti indietro da una fascia, vestito con una maglia blu notte smanicata con disegnata in argento la sagoma di un lupo, pantaloni neri attillati e stivali.
-Siete arrivati finalmente, mi annoiavo...-
Li saluta con un cenno della mano un pò irritata per l'attesa.
Edward le sorride.
-Stavo finendo un lavoro-
Risponde per giustificarsi.
Il ragazzo dai capelli neri circonda le spalle di Edward con un braccio.
-Ma oggi non potete andare ad uccidere a caso per divertimento-
Chiarisce sorridendo.
-Come sarebbe?!-
S'inviperisce la ragazza.
-Calmina, ho detto che non potete uccidere a caso, non che non vi darò una lista con tutti i nomi di persone che mi farebbe comodo uccideste-
Lei si tranquillizza e sorride portando alle labbra una rosa azzurra.
-Chi è il primo della lista?-
Domanda assumento un'espressione perfida, pronta e impaziente di scendere in campo.
-Ovviamente per evitare che esageriate verrò con voi, lo sfortunato si chiama...- da un'occhiata al foglio che estrae da una tasca -L'alchimista di Ferro e Sangue, Basque Grand-

*Baka: Idiota, stupido.


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Capitolo 10
*** Ancora tracce di sangue... ***


...[Edward side]...

La luna brilla alta nel cielo illuminando anche se flebilmente i profili delle case, degli alberi, il profilo di un vampiro che cammina sulle tegole degli edifici con lo sguardo basso e pensieroso.
Io, Edward Elric in questa notte silenziosa giro per la città saltando di tetto in tetto con una facilità e agilità a cui ormai mi sono abituato ma che non sento ancora mia.
Sotto di me le strade sono deserte fatta eccezione per i due vampiri che mi seguono.
Ci stiamo recando dalla prossima vittima, quella che è sulla lista di condannati che possiamo uccidere senza problemi, quelli che sono destinati a morire per aver ficcato il naso in affari che non li riguardano, dove non devono, o solo perchè ci sono di intralcio.
Morirà chiunque sia di ostacolo al piano...
Non riesco a controllare me stesso, il mio corpo, i miei pensieri, nulla! So che tutto questo è sbagliato, non voglio uccidere nessuno però... quando c'è di mezzo il sangue perdo completamente la lucidità, quando lo vedo, quando sento il suo odore, tutto di lui mi tenta e mi grida di uccidere.
Anche davanti ad Al non sono riuscito a trattenermi, avrà pensato che sono un'idiota, sarà inorridito da me e mi odierà.
Penserà di certo che sono un mostro tentato da cose disgustose come i massacri, il sangue che scorre copioso... gli arti amputati... quell'odore così forte, penetrante, disgustoso... semplicemente fantastico...
Riprenditi!!
Anche solo il pensiero mi fa traballare tra la lucidità e la follìa, sono veramente pietoso, nemmeno padrone dei miei pensieri.
Anche se dice di non odiarmi, lo so che mente per farmi stare meglio.
Non voglio, non posso rischiare di ferirlo per questo non lo rivedrò mai più.
Ti prego Al cerca di capirmi... non sono capace di controllare nemmeno me stesso, pensieri e azioni, come potrei proteggerti e starti accanto senza essere tentato ogni secondo di bere il tuo sangue?
Se fosse solo quello... come se non bastasse ogni volta sento l'esigenza di uccidere e martoriare qualche povero essere umano.
Se perdessi il controllo con te?
Non potrei mai, mai perdonarmelo!
Mi esporrei alla luce del solo senza una protezione al solo scopo di bruciare, incenerire, punirmi per quello che ti ho fatto...
Ti prego non cercarmi...
So gia che non posso assopire i miei istinti, so che quando arriveremo potrò oppormi quanto voglio al massacro ma finirò per prenderne parte.
-Hey O'Chiby-san!-
Sento la voce irritata di Envy richiamarmi alla realtà, adesso che ci faccio caso ho camminato fin qui automaticamente.
Lui mi sta davanti e mi tiene il mento con una mano alzandomi il viso in direzione del suo, troppo vicino.
-Ah si scusa scusa siamo arrivati?-
Chiedo scuotendo il capo e liberandomi dalla sua presa, mentre lui continua a fissarmi con quei suoi occhi color Ametista.
Lui è un vampiro più grande di me e ha molta più esperienza, riesce a mantenere il colore naturale delle iridi senza problemi, come tra l'altro riesce a nascondere i canini.
Solo quando è infuriato e perde il controllo i suoi occhi diventano rossi come quelli di un normale vampiro e i canini si allungano incredibilmente.
-Certo che sei proprio sulle nuvole O'Chiby-san, ti sto chiamando da cinque minuti buoni ma sembri essere su un'altro pianeta!-
Esclama posando le mani sulle mie spalle e cercando di guardarmi in viso.
Sembra voler analizzare la mia anima e ogni mio più profondo pensiero quando mi guarda in questo modo, come se i miei occhi racchiudessero chissà cosa.
-Si mi dispiace ero immerso in altri pensieri-
Cerco di distogliere lo sguardo il più possibile fissando la strada che mi è diventata stranamente interessante.
Lui fa spallucce lasciando lì il discorso, ma so che più tardi lo avrebbe riaperto esigendo risposte più soddisfacenti.
-Certo che però sei strano da quando sei tornato dal Quartier Generale, non mi hai nemmeno urlato addosso perchè ti ho chiamato O'Chiby-san!-
Mormora con tono sospettoso guardandomi di sottecchi mentre si volta e inizia a camminare verso la nostra meta.
-P-Perchè l'hai fatto?!-
Chiedo confuso e sorpreso non nascondendo un pò di imbarazzo per non essermene accorto, ero troppo occupato a trovare una risposta decente alle sue domande.
Lui annuisce sorridendo meschino.
-Ovviamente O'Chiby-san, non conosco altri nomi con cui chiamarti...-
Questa è una provocazione bella e buona, sorride aspettando la mia reazione che so bene lo diverte ogni volta.
Non manco di infuriarmi, sempre a chiamarmi con quell'odioso diminutivo o nomignolo che sia!
-Mai pensato di chiamarmi con il mio nome?!-
Sbotto irritato provocando la sua risata.
Lo raggiungo con una breve corsetta intento a continuare il discorso.
-Non mi ignorare Envy! Io non sono piccolo quindi smettila di chiamarmi in quel modo!-
Almeno sembra essersi tranquillizzato, continua a sorridere senza degnarmi di uno sguardo.
Mi scompiglia i capelli con disinvoltura per poi entrare nel grande edificio: Il Quartier Generale.
Di nuovo qui, spero che mio fratello non ci sia, che se ne sia andato come gli ho detto!
Dopo aver salito diverse rampe di scale, arriviamo davanti la porta dell'ufficio del Generale, che sta facendo gli straordinari oppure lavorando a chissà cosa ma comunque che si trova ancora qui.
-Perchè non siamo passati dalla finestra?-
Bisbiglio ingenuamente ad Envy che posa una mano sulla mia testa.
-Ma perchè devi complicarti la vita O'Chiby-san? Piuttosto... pensate a fare un buon lavoro e non esagerare-
Detto ciò lancia uno sguardo alla vampira dietro di noi, che ancora non ha aperto bocca continuando ad annusare la sua rosa sorridendo.
So che sta gia pregustando in silenzio il momento del massacro, in ogni più piccolo particolare immaginando la scena.
Envy passa lo sguardo su di me, non sono tanto convinto e questo sicuramente lo nota anche lui.
Io non voglio uccidere!
L'altra parte di me non vede l'ora, ma io no... ho paura di tutto questo e mi sento gia in colpa.
-O'Chiby-san siamo alle solite?-
Mi chiede posando le mani sui fianchi con aria seccata.
Annuisco lentamente, con timore tenendo lo sguardo basso.
Ogni volta esito e non vorrei farlo, ma puntualmente lui riesce a persuadermi, a risvegliare quella parte di me che prende il controllo e si lascia andare.
Sospira e prende a sussurrarmi all'orecchio con voce tentatrice, calda e irresistibile, sento di dover ascoltarlo, ogni sua parola come se avesse un potere speciale solo con me.
-Dai O'Chiby-san, lasciati andare e pensa a tutto il sangue che verrà fuori...-
Ecco questo è gia un'argomento delicato per la mia stabilità mentale.
-Sangue...?-
Mormoro in uno stato di trance, è incredibile come riesca sempre quella semplice parola a scombussolarmi.
-Si tanto, tantissimo sangue che si riversa su tutto il pavimento formando una gigantesca chiazza, non vorresti vedere le budella scoperte? Gli organi, magari puoi anche fargli saltare qualche arto che ne dici?-
Tutti argomenti dannatamente allettanti maledizione!
-Budella...?-
Lui sorride soddisfatto di avermi fatto il lavaggio del cervello.
Ma... alla fine chissene importa!!
Tutto quello che conta adesso è uccidere... uccidere... vedere tutto quel sangue... fare a pezzi... amputare arti...
-Allora possiamo andare?-
Mi chiede allontanandosi sorridente.
Io annuisco convinto.
Non posso più aspettare!
-Andiamo Nikki?-
Chiedo alla vampira con tono impaziente, emozionato con le mani che fremono per aprire quella dannata porta.
-Apri la porta, non aspetto altro!-
Apre gli occhi rossi che brillano nel buio, la rosa che tiene in mano muta in acciaio appuntito, ogni petalo diventa una lama letale come ogni spina compreso lo stelo.
Così finalmente spalanco quella dannata porta sorridendo alla mia vittima che distoglie lo sguardo da una cartina rivolgendolo a me prima sorpreso poi irritato.
-Sei pronto per morire...?-
Sibilo lasciandomi sfuggire una risata.

...[Alphonse side]...
I caldi raggi del sole fanno capolino dalla finestra attraversando la tendina bianca della nostra camera da letto.
La mia fidanzata, quasi moglie Rose dorme al mio fianco ignara di tutti i pensieri che mi affollano la mente da ieri e che mi confondono.
La luce le bacia il volto sereno e illumina i suoi lunghi capelli neri e la frangia rosa.
E' sempre stata una ragazza allegra, vivace e divertente.
Per questo mi sono innamorato di lei, sa essere tutto: sa arrabbiarsi ed essere cattiva ma sa anche essere dolce, buona e comprensiva.
Ha un suo spessore ed è magnifica nel suo carattere, nella sua persona... è semplicemente la persona che voglio al mio fianco.
Non avrei voluto mentirle... le ho nascosto il fatto di avere un fratello maggiore, di quello che successe dieci anni fa, insomma gran parte del mio passato, la parte più importante.
Non me la sento di rivelarle questi aspetti, potrebbe spaventarsi e abbandonarmi anche lei.
Ma ci stiamo per sposare... prima o poi dovrò parlare e la scelta spetterà solo a lei.
Non posso essere così egoista, e ogni giorno questo pensiero si aggiunge a tutti gli altri come se non ce ne fossero gia abbastanza.
Il telefono sul mio comodino squilla interrompendo quel flusso di colpe, segreti e pensieri angosciosi e confusi.
Perchè tengo il telefono sul comodino...?
Bhè facile, lavorando con crimini, omicidi e affini posso sempre essere chiamato in servizio, i criminali non aspettano certo che tu faccia un pisolino per commettere i loro omicidi ad un'ora decente.
Purtroppo è questo il mio lavoro e non posso tirarmi indietro, l'ho scelto io dopotutto, per ritrovare mio fratello.
-Pronto...?-
Rispondo con voce ancora un pò impastata dal sonno.
-Alphonse corri devi venire subito al Quartier Generale!!-
La voce squillante e allarmata al cento per cento del Generale Mustang raggiunge il mio orecchio come una tortura di prima mattina.
-Che è successo?-
Non posso far a meno di allarmarmi a mia volta, quando lo sento con quel tono è successo qualcosa di grave.
Dall'altra parte c'è per qualche istante silenzio, forse è dovuto al timore di parlare...? Che cosa può essere accaduto di così grave...?
Intanto scosto le lenzuola e le coperte e metto le pantofole.
-Il Generale!! Basque Grand è stato ucciso!!-

[Continua...]

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Capitolo 11
*** Faccia a Faccia con la tagliatrice di teste ***


No, quello che ho appena sentito non può essere assolutamente vero!
Mi rifiuto di credere che un'esperto nel combattimento come lui possa essere stato ucciso!
E' sempre stato il migliore nella trasmutazione di armi e nel corpo a corpo!
-Generale... che cosa sta dicendo?!-
Non posso trattenere un tono preoccupato e sinceramente spaventato.
Se qualcuno è riuscito ad uccidere il Generale Grand, allora non impiegherà molto ad uccidere anche noi che siamo piccole pedine.
-Hai capito perfettamente Alphonse, adesso vieni immediatamente sulla scena, è molto importante!-
Annuisco anche se lui non può vedermi, se sta dicendo che è necessaria la mia presenza e che è molto importante allora di certo si riferisce a qualcosa che solo lui ed io possiamo capire.
Anche perchè di solito mi tiene lontano dai massacri più che volentieri, secondo lui sono ancora troppo giovane per macchiarmi le mani di sangue o solo per vedere ed avere un'idea di tutte quelle orribili situazioni.
Fin ora li ho visti solo in fotografia, ma se proprio devo non mi tiro indietro, se è davvero così importante sono pronto a trattenere il respiro, farmi coraggio e affrontare quella cruda e violenta realtà di cui prima o poi sarei venuto direttamente a conoscenza, scrutandola con i miei occhi ancora "infantili" per certe cose.
-Va bene Generale sarò lì il prima possibile!-
-Io non faccio entrare nessuno, ti aspetto sulla porta dell'ufficio del Generale, fai presto-
-Certamente-
Riattacco e in fretta e furia, indosso la divisa e bevo un caffè al volo, poi salutando Rose con un'affettuoso bacio sulla guancia esco mettendomi in macchina e guidando fino a destinazione.
Quando entro nell'edificio noto subito che è diverso dal solito, molto diverso.
Le persone se ne stanno in disparte a sussurrarsi alle orecchie chissà cosa e lanciarsi sguardi sospettosi tra di loro.
Il silenzio regna sovrano e l'aria tesa è quasi palpabile.
E' normale che tutti abbiano dei sospetti sull'accaduto, ma a me sinceramente sembra un pò troppo addirittura sospettare dei propri compagni.
Certo non si può mai sapere, però nessuno tra i cadetti può avere la capacità di fare una cosa simile, insomma un cadetto che uccide il Generale Grand? A me fa ridere, non avrebbe la minima possibilità.
Quindi se proprio devono sospettare di qualcuno, che sospettino di una persona capace e a cui tutto sommato farebbe comodo la morte di un superiore, magari per prendere il suo posto.
Ma sospettarsi tra cadetti, reclute e addirittura segretarie. è ridicolo.
Anzi secondo me, nessuno qui dentro ha il fegato e le capacità di un omicidio del genere.
Ci sono coinvolte persone ancora più potenti, molto molto più potenti, e non si parla del Comandante Supremo no!
Ancora più potenti.
Qualcuno che possa spezzare un braccio con una "carezza", qualcuno con poteri straordinari, non umani, qualcuno che solo un giorno prima mi ha avvertito di non immischiarmi in cose che non mi riguardano, che mi ha consigliato di lasciare l'esercito, qualcuno con una seconda personalità che non esita ad uccidere, massacrare e mutilare.
Qualcuno come mio fratello, o un vampiro come lui.
Arrivo pensieroso, non badando agli sguardi indirizzati persino a me, all'ufficio del Generale Grand trovando sul luscio il Generale Mustang che subito mi viene incontro, mi prende per un braccio e mi trascina dentro chiudendosi la porta alle spalle.
Quando mi volto per fortuna non ci sono cadaveri, solo chiazze di sangue rappreso, gigantesche che tappezzano muri, tende, pavimento, mobilio... tutto! Tutto chiazzato di sangue.
Nell'aria si avverte il tipico odore che ho gia sentito anche troppe volte, che ti blocca la bocca dello stomaco facendoti sentire una forte nausea.
-Al qui la cosa è seria... il corpo del Generale non si poteva nemmeno considerare tale, era martoriato fino al limite del possibile se non di più, addirittura è stata ritrovata un'accetta presa da qualche vetrina per allarmi anti-incendio, quelle che si usano per abbattere una porta bloccata in caso non si possa perdere tempo, tenute sotto vetro...-
Lui sembra sconvolto quanto me, deve essere stato orribile guardare il corpo del Generale martoriato e irriconoscibile.
Si sofferma con lo sguardo sulle linee bianche tracciate a terra che segnano il contorno del cadavere che era lì e su quelle che tracciano il contorno delle armi lasciate a terra.
Ma non ci sono indizi, nessun cartellino... niente, solo quelle linee.
-Abbiamo un'idea di chi possa essere stato?-
Sussurro anche se in cuor mio sento gia di conoscere la risposta.
-Alphonse, non giocare con me. E' arrivato il momento della verità, del perchè hai interrogato quel "vampiro", del perchè è diventato polvere al sole, di tutti questi segreti-
Sposta lo sguardo rivolgendolo a me, fissandomi negli occhi.
Non posso più mentire, prima o poi avrei dovuto vuotare il sacco.
-Generale, è una storia lunga...-
Ma comunque so di potermi fidare di lui, come ho sempre fatto in questi anni e sperare solo che mi creda e non mi faccia rinchiudere in qualche Centro Igene Mentale.
Inizio a raccontare tutto fin dal principio: la condizione della mia famiglia, mio padre che ha una doppia vita come Cacciatore, la vampira che prese mio fratello per vendetta e della quale non ho saputo più nulla, del modo in cui mio fratello ha ucciso nostro padre con il sorriso sulle labbra, di quando è andato via, di quando finalmente dopo dieci anni l'ho rivisto, della sua follìa, della sua seconda personalità che prende il sopravvento, del suo senso di colpa, della sua decisione di non rivedermi più per proteggermi, e del fatto che solo lui possa sapere qualcosa...
-E quindi solo lui può dirci qualcosa...-
Sussurra il Generale, sembra essermi stato davvero a sentire con pazienza e comprensione.
E sembra addirittura credermi!
-Si, ma come le ho detto si è dileguato insieme ad un'altro vampiro, sono andati a cercare la vampira responsabile degli omicidi in città, e credo che non voglia più vedermi per quella sua stupida convinzione di "proteggermi"-
Spiego brevemente, è così strano confidarmi con lui...
Non so, pensavo che questo segreto sarebbe morto con me.
Però mi sento molto più leggero e sollevato adesso.
-Non ha tutti i torti, devi capire che di certo non gli piace essere controllato dai suoi istinti e anche se è diventato quello che è, ti vuole bene e non vuole ferirti in alcun modo anche se vuol dire starti lontano, pensaci: quale fratello maggiore metterebbe a repentaglio la vita del proprio fratellino per una visita?-
Non ha tutti i torti, ma io comunque non cambio idea!!
Voglio stare con mio fratello, anche se correrò dei rischi non ha importanza! Può sempre venire da me quando la situazione è sicura come ho gia detto!
-Bhè, forse avete ragione... ma io devo proteggerlo! Da se stesso! E da chiunque voglia ferirlo!-
Affermo determinato.
Il Generale non nasconde un sorriso intenerito.
-Non sai dove possiamo trovare tuo fratello? Non hai nessun indizio?-
-Si, il vampiro che ho interrogato l'altro giorno mi ha dato un paio di indirizzi...-
Mustang sembra illuminarsi di gioia.
-E...?-
Chiede con la curiosità di un bambino, secondo me è più interessato lui di me a questa faccenda.
O ci manca poco, io sono interessato solo a mio fratello, nient'altro.
-Preghi di trovarli ad uno... oppure dovremmo andare a farci ammazzare nel bosco...-
Così stipuliamo una specie di accordo.
Il Generale manterrà il mio segreto come ha sempre fatto anche se non aveva la certezza che ne avessi uno, senza fare domande se non necessariamente.
Mi avrebbe aiutato a scoprire tutta questa faccenda velata di mistero e cosparsa di sangue.
A scoprire il ruolo di mio fratello in tutto questo con l'intento di salvarlo.
Raccogliere informazioni, e alla fine solo il trascorrere del tempo ci rivelerà la conclusione.

Passeggiamo per il cimitero abbandonato, gli alberi che lo circondano con i loro rami scheletrici germiscono l'aria simili a dita.
I crovi gracchiano su questi e ci osservano tentando di spaventarci e farci scappare via.
Ineffetti se non ci fosse il Generale, me la sarei data a gambe subito.
Non sono fifone, però quel posto è terrificante, inquietante, mi fa venire la pelle d'oca e mi sento perennemente osservato, e non dai corvi!
Le lapidi sono cosparse di muffa e piante varie, non ci sono fiori su esse e di sicuro dall'ultima volta sarà passato moltissimo tempo.
La notte ormai è calata, mio fratello dovrebbe essere gia ingiro da qualche parte sempre se non è un vampiro pigro.
Il Generale tiene sempre stretti i suoi guanti pronto per schioccare le dita, se mai si fosse fatto vivo un vampiro con cattive intenzioni.
-Sei sicuro sia questo il posto Al?-
Mi chiede all'improvviso guardandosi attorno.
-Le sembra esista posto più adatto di questo?-
Rispondo e lui fa spallucce.
All'improvviso ci troviamo davanti una ragazza: capelli bianchi lunghi fin sotto le spalle, camicetta rossa, top nero, stivali rossi con il tacco, guanti neri, rosa sulle labbra e occhi rosso sangue.
-Sei una vampira vero?-
Chiedo.
Non so che intenzioni abbia, ma spero non siano cattive.
-Si esattamente, e voi, vi siete cacciati in un bel guaio...-
Una risata meschina e divertita le sfugge dalle labbra, mentre la sua rosa diventa come d'acciaio, affilata e letale in ogni angolo diventato appuntito.
Che sia lei la famosa tagliatrice di teste...?
Qualcosa mi dice proprio di si!

[Angolino]
Salve gente ^^ sono tornata dopo quasi un mese ^^'' mi dispiace ma ho avuto dei problemi con internet che mi hanno fatto ehmm... arrabbiare moltissimo per non usare altri termini u.u
Ho sofferto molto ç.ç non potevo aggiornare e sentire i miei cari amici fuori da scuola... anke xke il mio cellulare è scassato -.-' ma dai ora sono tornata e vi prometto aggiornamenti più recenti ^_^ visto che siamo un pò indietro u-u
Godetevi la Fic ^-^
Un Bacio
Nii

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Capitolo 12
*** Scoperti...? ***


Ci osserva divertita dalla situazione con quella rosa trasformata in un'arma letale ancora tra le labbra.
Ogni tanto le sfuggono risatine perfide, le piace vederci in difficoltà e
infatti noi non sappiamo che cosa fare, siamo nel più completo panico, non siamo nelle migliori condizioni.
Insomma è una vampira! Anche scappando ci raggiungerebbe in un secondo se non di meno e non mi sento troppo sicuro a voltarle le spalle.
-A-Ascolta... noi siamo venuti qui per cercare una persona...-
Magari, se è amica di Edward ci lascerà andare e se proprio vogliamo essere ottimisti ci porterà da lui.
Lei mi scruta con quei suoi occhi rossi brillanti e con un movimento che nemmeno ho visto, me la ritrovo faccia a faccia.
-Mi dispiace non è l'ora di visitare i morti questa!-
Alza la rosa pronta per colpirmi, io cerco di parare il colpo con le braccia portandole incrociate sulla mia testa, so che è una cosa estremamente stupida visto che quella rosa ha tagliato persino delle teste, ma mi è venuta spontanea.
Invece della lama tagliente, sento calore poco distante da me.
Apro gli occhi, che avevo istintivamente chiuso, e il Generale ha liberato una fiamma abbastanza grande per allontanare la vampira.
Lei con un'agile salto all'indietro va a nascondersi dietro una grande lapide.
-Alphonse non lasciarti uccidere così!-
Mi sgrida il Generale preoccupato.
-Mi scusi, ma contro una vampira cosa posso fare?-
Lui in risposta mi porge una pistola.
-Non sarà anti-vampiro, non la ucciderà, ma almeno rallenterà i suoi movimenti!-
Io anche se con timore la afferro e tenendola pronta la carico.
-Cosa c'è Vampira? Le fiamme non ti piacciono?-
Ci scherza anche sopra, ridendo soddisfatto del proprio lavoro.
La sentiamo ringhiare dalla sua postazione di riparo.
-Lo considero un sì, a voi vampiri non piace molto il sole vero? E se io creassi una fiamma al livello della supernova?-
Ma che dice?!
-Generale moriremo anche noi se prova a fare una cosa così stupida!-
Gli smonto tutto l'entusiasmo e infatti mi guarda torvo.
-Almeno la tengo lontana...-
Sbuffa irritato.
-Si faccia bastare queste fiamme per piacere, sono più che utili-
Gli faccio presente, è un Generale però a volte sa essere incredibilmente testardo e non ragiona sulle cose buttandosi nelle situazioni peggiori senza precauzioni.
-E va bene, va bene...-
Alza le mani in segno di resa intento a chiudere lì il discorso.
E' proprio peggio di un bambino quando fa così... altro che Generale...
Lascio questa faccenda a dopo, quando gli ricorderò quali sono i suoi doveri in quanto Generale, e per ora rivolgo lo sguardo alla vampira che aspetta solo un'occasione per attaccare di nuovo.
-Io non ci proverei se fossi in te, non è molto prudente sfidare il Generale, ti arrostirà in meno di un secondo...-
Lei sembra ascoltarmi e consapevole del pericolo se ne resta lì ferma.
Sono sicuro che, avendo capito di non avere possibilità in combattimento appena avrà via libera scapperà senza esitazioni.
-Ma non scapperei perchè faresti la stessa fine, devo solo farti una domanda e se mi risponderai potrai andare via ti dò la mia parola che non ti faremo nulla...-
-Io non mi fido di voi umani, siete tutti uguali...-
Sento sibilare minacciosamente.
-Ma io, posso capire e non ti farei mai del male...-
A lei sembrerà una cosa stupida o una frase detta tanto per dire, per guadagnarmi la sua fiducia e ottenere quello che voglio, ma non è così!
Posso capire la sua situazione, come posso capire quella in cui si trova mio fratello che però dimostra di essere più lucido di lei.
Questa vampira si è lasciata totalmente sopraffare dagli istinti finendo con l'accontentarli anche troppo.
Mentre per fortuna il mio Nii-san cerca di sopprimerli e anche se a volte non ci riesce, la cosa non è permanente e so che tornerà se stesso.
-Cosa vuoi dire?-
Chiede con tono un pò titubante e curioso sporgendosi poco dalla lapide.
-La persona che sto cercando è un vampiro, ed è mio fratello maggiore! Io capisco la situazione in cui vi trovate e so che non è colpa vostra se siete così, so quanto possa fare male... non sulla mia pelle però lo so! Come puoi vedere non ho abbandonato mio fratello anche se lui vuole starmi lontano per proteggermi, ma io non lo lascerò mai da solo, mai! Per questo mi serve il tuo aiuto per rintracciarlo!-
-Come si chiama...?-
Chiede seriamente.
-Edward, Edward Elric!-
Seguono attimi di silenzio che vengono interrotti solo dai nostri respiri che posso sentire perfettamente.
-Si lo conosco...-
Mi risponde dopo un pò.
-E puoi dirci dov'è ora?-
Interviene il Generale facendosi avanti, lei di conseguenza torna a nascondersi intimorita dalla sua figura.
-Si, non è ancora uscito... è lì-
Ci indica una casa di pietre in parte distrutta, ricoperta e circondata da piante rampicanti che lasciano vedere solo poche parti rocciose.
Noi ci avviciniamo e non manchiamo però di guardarci le spalle, non si sa mai.
Arrivati all'entrata notiamo una tenda fatta di rami del rampicante, lentamente con una mano la sposto per vedere l'interno.
Ci sono due bare, ma entrambe sono aperte e il tessuto morbido e rosso è esposto alla luce lunare.
-Ma dove può essere andato...?-
Sussurro confuso.
-Quella vampira ci ha mentito, avrà approfittato per scappare...-
Mi dice il Generale uscendo.
Ho paura, di sapere che mio fratello è uscito per placare la sua sete, e di scoprire che si è fatto trascinare troppo dagli istinti e attaccherà qualcuno compiendo un nuovo massacro.
Seguo il Generale all'esterno e con grande sorpresa di entrambi la vampira è ancora qui, davanti a noi in attesa con le braccia incrociate.
-Allora non c'è...?-
Ci chiede.
Che il mio piccolo discorsetto l'abbia convinta ad aiutarci?
Bhè adesso sembra molto più tranquilla e soprattutto, almeno credo, non sembra rappresentare più una minaccia.
-No, accidenti! Sempre il solito! Fa il contrario di quello che ti aspetti lui faccia! E adesso chissà dove cavolo si è cacciato!!-
Sbraito irritato, abbiamo fatto un viaggio a vuoto, siamo quasi morti e tutto per cosa? Una bara vuota!!
-Ma perchè non poteva fare il solito pigro e restarsene qui?!-
Affondo le dita tra i capelli con la consapevolezza che adesso per colpa sua dobbiamo avventurarci in una missione suicida alla base di tutti i vampiri!!
-Nii-chan... che pessima idea è questa di me?-
Sento una voce alle mie spalle, la sua voce.
Anche il Generale si volta ma dietro di noi non c'è nessuno.
Rivolgiamo lo sguardo alla vampira che fa spallucce ridendo divertita quando al suo fianco atterra mio fratello.
-Ciao Al!-
Ci sorride con quel suo fare radioso e adorabile.
Ringrazio di non averlo trovato in piena crisi o in un momento di follia.
-Nii-san ma da dove sei sbucato?!-
Gli chiedo irritato.
-Dal tetto-
Risponde continuando a sorridere e indicandoci il tetto di quella casetta per metà crollato.
-Certo era così ovvio, tutti saltano giù dai tetti come ho fatto a non pensarci!-
Gli faccio notare acidamente ma a lui sfugge solo una risatina.
-Ti arrabbi troppo... a cosa devo la tua visita? Anche se ti avevo detto di starmi lontano...-
-Devo farti delle domande su quello che sta succedendo! Abbiamo trovato il Generale Basque Grande morto! Il corpo nemmeno era riconoscibile, e solo tu puoi saperne qualcosa!-
Avrei tantissime domande da fargli, ma ora c'è anche il Generale e non mi sembra il momento per passare sul personale.
-Al, ti ho gia detto di tenerti lontano dai guai e comunque nemmeno io so quello che sta succedendo...-
Mi risponde con una nota di irritazione per la mia mancata obbedienza.
-Sono certo che sai qualcosa!-
Non sperare in una mia resa Nii-san, non starò buono fino a che non avrò scoperto di più.
-Senti ti sta dicendo la verità, noi non sappiamo quello che sta succedendo, i piani di quella persona e nemmeno quale sia il suo scopo... io manterrò il vostro segreto, se Envy venisse a sapere che vi siete incontrati sarebbe tuo fratello a passare dei brutti guai!-
Interviene la vampira rivolgendosi a me con tono serio.
-Perchè passerebbe dei guai?-
Chiedo.
-Perchè è vietato avere dei contatti con voi umani, all'infuori di quelli segnati sulla lista...-
-Quale lista?-
Chiede allarmato il Generale.
-Anche io mi sono intromessa troppo uccidendo tutte quelle persone, e sto facendo uno sforzo enorme per trattenermi ora, Envy ci ha dato una lista delle persone che possiamo uccidere senza problemi e il vostro Generale era su questa!-
Ci spiega, ma sento che sta tralasciando qualcosa...è come se pesasse le parole stando attenta a quelle da dire e quelle che deve nascondere per non farci arrivare a qualcosa di più grande.
-Sfruttano il fatto che voi non possiate controllarvi per uccidere altre persone... ma perchè?!-
Perchè sfruttare i vampiri per uccidere?
E' una cosa che può fare anche un uomo dopotutto...
-Le persone sulla lista interferiscono con lo scopo finale e quindi devono essere eliminate...-
Quale scopo finale...? Vuole dire che il Generale aveva scoperto qualcosa di troppo e quindi è stato ucciso?!
-E' per questo che voglio tenerti fuori! Se il tuo nome sarà su quella lista, io potrò oppormi quanto voglio e magari ci riuscirò, però verresti comunque ucciso, se non da me, da qualcun'altro-
Io annuisco e con me anche il Generale.
Questa faccenda si sta facendo sempre più complicata...
-Adesso andatevene da qui, se Envy dovesse tornare non saprei cosa dire o fare...-
Dice Edward con tono serio e abbastanza preoccupato...
-Ma chi è questo Envy? Perchè avete paura di lui?-
Che sia il vampiro che ha portato via mio fratello l'ultima volta?
Mi ha fatto nascondere e sembrava molto preoccupato.
In più la vampira ha detto che se questo Envy venisse a sapere che io e Nii-san ci siamo incontrati passerebbe dei brutti guai.
-Per farvela breve è il nostro cane da guardia...-
Risponde Nii-san sospirando con una punta di irritazione e fastidio.
-Quindi saresti nei guai se ci trovasse qui... ma noi vogliamo risolvere questo mistero!-
-Vuoi che il tuo nome si sulla lista stupido!? Adesso vattene e non tornare oppure me ne vado io!-
Mi avverte irritato.
-Io ti cercherò sempre! puoi scappare quanto ti pare ma senza la certezza che ci rivredremo non me ne vado!-
Lo avverto con la fermezza e l'ostinazione nella voce.
Lui mi fulmina con lo sguardo ma la vampira lo trattiene dal rispondere in malo modo alzando una mano.
-Non hai capito che passeremmo dei guai se vi vedete?! Ma vuoi morire?-
Nii-san sembra essere d'accordo e annuisce con decisione guardandomi severamente.
-Ok ho capito quello che state dicendo! Ma ormai ci siamo troppo dentro per tirarci indietro, vogliamo risolvere questo mistero e io so gia come fare!-
Loro si scambiano uno sguardo esasperato sospirando.
-Hai un piano? Fantastico spara!-
Mi invoglia subito il Generale entusiasto delle mie parole, sembra veramente un bambino impaziente di entrare in azione, non mi stupisco se si mette a saltellare, sarebbe adatto alla situazione.
-Io e Nii-san continueremo a vederci in segreto e cercare informazioni su quello che sta succedendo, anche lei Generale può cercare informazioni all'interno dell'esercito sfruttando la sua posizione ma stia attento a non fare l'esibizionista! Deve essere tutto nascosto!-
Lui annuisce facendo una smorfia con la bocca, sono sicuro che si sarebbe messo in mostra alla prima occasione.
-E per questo Envy... bhè ci serve qualcuno che lo distragga in modo da proteggere tutto il lavoro...-
La vampira annuisce con espressione seria insieme agli altri.
-Nikki Kamelot al vostro servizio! Sarò felice di aiutarvi, sinceramente il controllo costante di Envy mi sta snervando! E il fatto che ci usino come marionette non mi sta affatto bene!-
Si capisce a prima vista che è un tipetto orgoglioso e indipendente che non sopporterebbe la vita in una gabbia, dopotutto avere una ribelle dalla nostra parte non sarà male.
-Mi fa piacere che tu abbia deciso di aiutarci, quindi per farla breve: Nii-san cerca di capire più cose possibili ma senza dare nell'occhio, lo stesso vale per lei Generale, Nikki tu coprici le spalle con Envy se necessario e riferisci ogni cosa che potrebbe essere importante, ogni suo sospetto e movimento, ho l'impressione che lui sia un pezzo grosso se ve l'hanno messo come cane da guardia, in quanto a me cercherò di aiutare il Generale e coprirlo quando mi è possibile-
Tutti annuiscono nuovamente e vedo una scarica di adrenalina negli occhi di ognuno ma Nii-san non sembra molto convinto, come al solito quando sembro aver trovato la soluzione a tutto lui ha da ridire!
-Che c'è Nii-san?-
Chiedo senza esitare con aria esausta ed esasperata, sembra tutto così semplice! Perchè deve renderlo complicato?
Lui scuote la testa voltandosi in direzione della luna.
Ma non mi può nascondere sempre tutto, lo raggiungo e metto una mano sulla sua spalla.
-Hai sempre paura dei tuoi istinti?-
Lui mi guarda per un'istante di sottecchi e annuisce.
-Quello non è solo un istinto Al, ha una sua personalità e quando prende il controllo non posso fare niente per fermarlo, è lui la paura di tutti gli altri vampiri non io! Non risparmia nessuno, sarebbe capace di uccidere persino Nikki-
Sussurra con tono tormentato, con questa frase di sicuro vuole farci capire che se anche Nikki è in pericolo, lo stesso vale per me, per tutti noi.
-Ma Nii-san, la notte in cui hai ucciso nostro padre io ti ho chiesto di fermarti e tu l'hai fatto! Non mi hai fatto del male e mi hai tranquillizzato!-
Ricordo perfettamente quella notte come quel momento, avevo paura della sua reazione, avrebbe potuto uccidermi facilmente visto che tremavo come una foglia e non avevo la minima sicurezza però non l'ha fatto.
-Gli piace giocare con le sue vittime... però non posso ostacolarti, tu mi verresti a cercare ogni volta senza arrenderti anche se andassi in capo al mondo, e saresti in guai ancora peggiori... quindi se devo prendere parte a tutto questo con la sicurezza di non farti del male, devo porre una condizione-
Si volta verso di me guardandomi con quei suoi occhi intensi rossi e brillanti.
Annuisco silenziosamente e lui continua.
-Devi portare sempre con te una pistola anti-vampiro, non sarò sicuro altrimenti-
Io sospiro indeciso sulla mia risposta, io non gli sparerei mai però se non acconsento lui non ci aiuterà e se ne andrà chissà dove inventandosi chissà cosa per evitarmi di cercarlo.
Mi porge una scatoletta di legno chiusa con un lucchetto.
-Qui dentro c'è la pistola ma non aprirla adesso, pensaci un pò-
Io la prendo tra le mani pensieroso con le chiavi di quel lucchetto.
-Va bene ci penserò, ma quando ci rivedremo?-
Lo vedo alzare gli occhi al cielo stufo di questa mia domanda.
-Sapevo che lo avresti detto... ti verrò a trovare presto non preoccupari, devo anche sapere la tua risposta no?-
Io annuisco, questo mi basta come garanzia.
Quando mai Nii-san perde l'occasione di mettermi davanti ad una decisone difficile come quella di abbandonarlo o fargli del male?
Si sente l'essere più orribile del mondo e forse è per questo che tende a punirsi da solo e ad avere tutti quei suoi sensi di colpa.
-Mi dispiace rovinare questo momento però sento la presenza di Envy avvicinarsi velocemente...-
Ci avverte spaventandoci Nikki, io e Nii-san sobbalziamo e anche il Generale sembra allarmarsi un pò, anche se sicuramente muore dalla voglia di mettere in fuga questo Envy con le sue fiamme.
-Generale Envy non è il tipo da farsi battere dalle sue fiamme, è un vampiro molto più esperto di noi e ha poteri che lei nemmeno immagina quindi fareste meglio a correre lontano da qui, ora!-
Anche Nii-san si volta verso la strada lontana allarmato, noi non abbiamo i sensi che hanno due vampiri e non possiamo vedere altro che buio e strade deserte illuminate dalla flebile luce dei lampioni ma entrambi sembrano davvero preoccupati.
-Nikki è troppo tardi, dobbiamo portarli lontano da qui ora o mai più!-
Lei annuisce e senza preavviso mi sento sollevato da terra e alla velocità della luce portato lontano, non riesco nemmeno a capire quello che sta succedendo per la velocità a cui stiamo andando, non riconosco nemmeno una figura intorno a noi, sono tutte sfocate e passano troppo in fretta.
In un'istante ci troviamo davanti la macchina del Generale e Nii-san mi mette giu sorreggendomi per le spalle per evitare una caduta, mi gira un pò la testa ma vedo Nikki fare lo stesso con il Generale.
-Adesso andate via il più veloce possibile!-
Ci aiutano a salire in macchina e il mio superiore, che non sembra avere giramenti di testa come i miei mette in moto facendo marcia indietro per andare via.
Quando ci allontaniamo ad una velocità di sicuro sopra il limite mi volto indietro ma la strada è gia deserta, Nii-san e Nikki se ne sono gia andati e io in preda alla confusione mi chiedo se quello che sto vivendo sia la realtà o un sogno...

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Capitolo 13
*** La furbizia del più anziano... ***


...[Edward side]...

Sento la presenza di Envy farsi sempre più vicina, ho paura di vedermelo spuntare davanti con la sua espressione infuriata, i canini scoperti e gli occhi rossi mentre tenta di uccidermi.
Chissà perchè non è la prima volta che immagino una cosa simile, quando fai qualcosa che non dovresti fare hai sempre l'ansia e il timore di essere scoperto e punito, le punizioni di Envy non mi piacciono affatto anche se non le ho mai sperimentate, Nikki mi ha detto di aver sentito che una volta ha sigillato un vampiro per mille anni accusandolo di essere un traditore, di aiutare i nemici e non essere fedele al "Padre", il più potente di tutti noi e probabilmente il primo.
Envy ogni tanto mi porta da lui e ogni volta mi sento ripetere le stesse cose, che sarebbe un peccato un mio tradimento perchè ho un talento speciale e che se volessi potrei prendere il controllo di tutto.
Il potere non stuzzica il mio interesse, preferisco una vita nell'ombra, nell'anonimato, senza dare nell'occhio e senza avere alcun tipo di problema.
Che idiota, se non voglio avere problemi perchè ho preso parte ad una missione suicida?! Envy non è stupido e di sicuro avrà capito tutto, è capace di leggerti dentro ed è solo questione di pochissimo tempo prima che sigilli anche me!
Tutta colpa di Al! Se non si fosse cacciato in questo guaio io non avrei sentito il bisogno di aiutarlo e di proteggerlo! Non posso permettere che gli accada qualcosa di brutto ecco perchè mi trovo dentro anche io!
Nikki lo fa solo per ribellarsi e francamente me lo aspettavo, non è un tipo buono e obbediente, prima o poi si sarebbe ribellata fregandosene di perdere la vita, meglio che sottomersi.
-Ed nella bara!-
Mi bisbiglia ridestandomi dai miei pensieri, io annuisco e vado a sedermi sulla bara con espressione annoiata come se fossi lì da un'infinità di tempo mentre Nikki si siede a terra giocando con dei fili d'erba.
Qualche secondo dopo arriva Envy che ci squadra sospettoso di chissà cosa... lo sapevo ha capito tutto, siamo finiti...
-Che state facendo...?-
Chiede passando lo sguardo da me alla mia compagna che ricambia con fare annoiato sbuffando.
-Niente ti aspettavamo Envy, con questa storia non sappiamo nemmeno se possiamo uscire a caccia...-
Spiega mettendo su un broncio irritato.
-Bene almeno avete un pò di buon senso...-
Continua a guardarci con aria sospettosa e seguono attimi fin troppo lunghi di silenzio e tensione tra noi.
Fino a che riprende con una frase che spiazza entrambi.
-Ho un nuovo compito per voi, dobbiamo uccidere un'altro Generale-
Alzo lo sguardo sorpreso e questo non gli sfugge così si avvicina a me chinandosi alla mia altezza.
-Perchè fai questa faccia O'Chiby-san?-
Chiede guardandomi negli occhi, non posso abbassare lo sguardo perchè significherebbe confermare ogni suo sospetto, devo sostenerlo il più possibile e inventarmi una scusa decente.
-Bhè... niente, credevo bastasse ucciderne uno...-
Sussurro cercando di fargli credere che il mio comportamento sia dovuto a quelli che lui chiama "i soliti scrupoli di coscienza".
Mentre invece ho paura di conoscere il nome del Generale che dobbiamo uccidere, se è il superiore di mio fratello allora ci andrà di mezzo anche lui... ma se non lo è dovrei uccidere ancora un innocente.
-Sei sempre il solito, non basta ucciderne uno O'Chiby-san, te l'ho detto no? Devono morire tutti quelli che intralciano i nostri piani...-
Sembra essersi tranquillizzato un pò, abbassa lo sguardo scuotendo il capo come deluso per poi alzarsi.
-Chi dobbiamo ammazzare?-
Chiede Nikki interrompendo l'interrogatorio, a volte le sono davvero grato per quello che fa per me.
Si vede lontano un miglio che è tesa come una corda di violino ed è pronta a scattare, Envy dopotutto è imprevedibile e non possiamo sapere se ha accantonato i suoi sospetti o se stia solo giocando e sa tutto.
-Si chiama Raven-
Tiro mentalmente un sospiro di sollievo cercando di sembrare preoccupato agli occhi di Envy.
-O'Chiby-san non farmi quella faccia in pena, ci andremo io e Nikki a farlo fuori-
Perchè adesso mi esclude? Gli è sempre piaciuto invogliarmi ad uccidere contro la mia volontà... e non credo si sia fatto più buono.
-E io che devo fare?-
Lui ghigna e con un falso sorriso gentile mi mette le mani sulle spalle, ha un chè di inquietante...
-Non dimenticare che io e te dobbiamo finire un discorsetto lasciato in sospeso... ma per ora devi pedinare un altro Generale e riferirmi ogni sua mossa capito?-
Annuisco deglutendo agitato anche se cerco di non farlo vedere, sapevo che avrebbe riaperto quel discorso!
E chissà a quale nuovo interrogatorio mi sottoporrà, non ci sarà Nikki a salvarmi sul filo del rasoio dovrò cavarmela da solo, meglio prepararsi psicologicamente per il peggio.
-Va bene, chi è?-
-Si chiama Roy Mustang, mi sembra sospetto quindi usa i tuoi poteri per nasconderti e inizia a pedinarlo!-
Mi alza spingendomi fuori.
-Ma Envy è tardi sicuramente starà dormendo!-
Lui scuote il capo senza rassegnarsi.
Accidenti quel nome mi ha rovinato tutto! Ogni mia speranza evidentemente è stata vana...
-Nono O'Chiby-san! So che questo Mustang è solito frequentare molti locali notturni quindi vai e non fallire!-
-Va bene va bene vado!-
Mi scompiglia i capelli affettuosamente sorridendo in quel modo spaventoso.
-Bravo e non farti scoprire!-
Annuisco e inizio a correre dirigendomi al QG, non credo che quei due siano gia tornati a casa e spero proprio di trovarli il prima possibile, prima che sia troppo tardi per avvertirli.
Mentre salto ad una velocità impressionante sui tetti della silenziosa città mi guardo intorno cercando di distinguere la macchina del Generale tra le tante parcheggiate, forse sono ancora per strada non si sa mai ma come prevedevo trovo il veicolo parcheggiato vicino al QG.
Furtivo come un ladro entro nell'edificio dirigendomi agli uffici dei Generali notando una porta socchiusa in fondo al corridoio.
Mi avvicino e sollevato sento la voce di mio fratello e del suo superiore, quindi busso e i due sobbalzano.
-Hey tranquilli non sono un lupo mannaro...-
Entro sorridendo e facendo un cenno con la mano ad entrambi.
-Nii-san che ci fai qui? Non dirmi che Envy ha scoperto tutto!-
La sua espressione cambia velocemente da confusa a super preoccupata e spaventata.
-No Al, credo che sospetti qualcosa ma adesso non fate domande e allontaniamoci subito da qui!-
Sta per replicare ma il Generale Mustang lo interrompe.
-Al facciamo come dice, le domande a dopo-
Esce dalla stanza, io e Al lo seguiamo fino alla sua macchina, saliti tutti e tre mette in moto allontanandosi diretto in periferia lontano da tutto.
-Perfetto adesso spiegati-
Ferma la macchina girandosi verso di me sul sedile posteriore.
Aspetto un attimo prima di parlare, non so quali parole usare per dire una cosa così "delicata" in un certo senso.
-Bhè, Envy è tornato ed ha iniziato il suo interrogatorio, per fortuna ha solo dei sospetti e mi ha affidato una missione molto complicata-
Entrambi si spaventano e il loro silenzio carico di tensione è un segnale per continuare.
-Vi ho fatti allontanare da lì perchè Envy è andato ad uccidere un altro Generale e se ci avesse trovati insieme sarebbero stati guai...-
Al mi interrompe bruscamente quasi urlando.
-Come?! Chi vuole uccidere adesso!?-
-Raven, non ho fatto caso se era nel suo ufficio avevamo gia i minuti contati non mi sembrava il caso di fermarmi oltre...-
Al spaventato e allarmato è tentato di tornare indietro, glie lo leggo negli occhi ma per fortuna il Generale è dalla mia e mette la sicura alle porte facendomi un cenno per continuare.
-La mia missione è quella di pedinarla, Envy la sospetta, dovevo avvertirvi quindi non faccia cose stupide e sospette nei prossimi giorni! E lo stesso vale per te Al! Se stanno pensando di uccidere un tuo superiore è possibile che ci vada di mezzo anche tu!-
Il Generale stranamente non sembra allarmato anzi sorride di sghembo massaggiandosi il mento con una mano.
-Va bene non farò sciocchezze, però mi sembra molto strana questa faccenda, non vi incuriosisce il fatto che proprio la notte in cui veniamo messi al corrente di questi piani Envy dice ad Edward di pedinarmi, ma perchè proprio io? Coincidenza vuole che tu Alphonse sei un mio sottoposto e il fratello minore di Edward...-
Accidenti...
-Che sia una trappola...?-
Sussurro spaventato, sono proprio uno stupido! Dovevo pensarci prima!
-Edward, tu puoi avvertire la presenza di Envy vero?-
Mi chiede Al.
-Si dovrei, ma come sapete lui è molto più forte di me e di Nikki, e potrebbe occultare la sua presenza con facilità, una cosa che sa fare bene è manipolare le menti come desidera...-
-Potrebbe confonderti per far si che tu non ti accorga di nulla?-
Accidenti questo è vero.
Temo di aver fatto la più grande idiozia della mia vita nel venire ad avvertirli personalmente...
-Generale tolga la sicura!-
Ordino, devo uscire subito!
Lui mi guarda confuso ma la toglie.
In un istante sono gia fuori e mi guardo intorno freneticamente alla ricerca di un indizio, di una presenza, di qualcosa!
-Nii-san?-
-Al resta lì e stai zitto!!-
Ed ecco che sento il cuore fermarsi di botto, certo si è fermato da 10 anni però la sensazione è la stessa, un groppo in gola e la paura più folle che mi assale e io non posso fare nulla per fermarla, è come se dovessi perdere i sensi da un momento all'altro e ci fossero delle lacrime pronte a sgorgare a raffica.
Envy è lì nel grano che mi fissa con i suoi occhi rossi accesi e infuriati come abbaglianti nella notte, i suoi lineamenti rigidi come il marmo, i capelli neri mossi dal vento che improvvisamente si sta alzando per la sua furia.
Non riesco nemmeno a parlare, so che non mi darebbe ascolto e che sono io ad essere in torto...
Siamo stati degli illusi a credere di confonderlo, nemmeno qualche ora e ha scoperto tutto tendendomi una trappola.
E' troppo furbo per noi, cosa farà adesso?
Mi ucciderà tra atroci sofferenze o mi sigillerà per... l'eternità?
E cosa farà a mio fratello?
"O'Chiby-san adesso sei veramente nei guai sai?"
Sento la sua voce nella mia testa come una fitta dolorosissima e letale.
"Ma non preoccuparti so che non hai detto nulla al contrario di quella piccola ribelle della tua amica, quindi posso anche essere magnanimo e non farti troppo male".
Il dolore cresce e cresce sempre di più, se la mia testa non esplode adesso di sicuro non esploderà mai più.
Di sottecchi vedo il Generale trattenere Al che vuole scendere dalla macchina.
-tta!...oppo... orte... e... te-
Sento le loro voci confuse come distanti kilometri e quello che doveva essere un "Aspetta! E' troppo forte per te" si è trasformato in tanti sussurri confusi e dolorosi.
Sento che la forza di Envy mi fa cadere a terra e non posso fare a meno di tenermi la testa con le mani cercando di attenuare quel dolore insopportabile.
Tutto intorno si fa buio all'improvviso e l'ultima cosa che vedo sono due occhi rossi infuriati che mi osservano perdere conoscenza.


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Capitolo 14
*** Se la notte ti porterà via... Verrò a prenderti ***


...[Edward side]...

Riapro lentamente gli occhi sbattendoli più e più volte cercando di capire dove mi trovo, è tutto così buio... non vedo nulla, ma dove mi trovo!? Sono steso su qualcosa di duro e toccandolo con le mani si direbbe essere pietra, fredda, dura e scomoda pietra.
Alzo le mani sopra di me ma incontro un'ostacolo: ancora pietra.
Ne sono circondato! Sono chiuso dentro qualcosa interamente fatto di pietra! Ma dove mi trovo? Dove mi ha portato Envy dopo che ho perso conoscienza? Oddio... Al e il Generale... avrà fatto del male anche a loro?
Questo posto ha la stessa forma di una bara però è fatta di pietra...
-ENVY!!-
Lo chiamo con tutto il fiato che ho dentro e ricevo una botta secca sulla superficie della roccia sopra di me.
-Che diavolo vuoi O'Chiby-san?-
Non so perchè ma mi sento sollevato nel sentire la sua voce, almeno so che non mi abbandonato da qualche parte...
-Ma dove mi hai portato?-
Chiedo confuso aspettando una risposta.
-Non l'hai ancora capito? E' una bara di pietra... e non uscirai di lì fino a quando non lo dirò io-
Almeno è rimasto con me, se mi avesse sigillato non oso immaginare a quali atroci sofferenze sarei andato in contro.
Resto in silenzio e sinceramente mi sento anche in colpa, dispiaciuto per Envy... abbiamo avuto anche noi i nostri momenti, abbiamo riso, pianto... e ora da bravo idiota quale sono l'ho anche deluso...
Non voglio fare del male alle persone però nemmeno a lui...
-Perchè stai zitto?-
Mi chiede con quel tono che conosco bene: sospettoso e irritato al tempo stesso.
-Sto solo pensando...-
Rispondo cercando di nascondere un singhiozzo e la mia voce rotta, non so perchè sono sull'orlo di piangere però lo sto per fare... se non lo faccio sto male... se lo faccio mi sento meglio.
-Sta tranquillo non ho fatto niente ai tuoi amici...-
Lo sento sbuffare e mi giro su un fianco portando una mano al viso per placare le lacrime e trovare la forza di nascondere quello che sto provando.
-Non pensavo a loro...-
Questa volta un flebile singhiozzo non l'ho potuto nascondere... spero che non se ne sia accorto.
Non voglio che creda che lo sto facendo apposta per impietosirlo...
-E allora a cosa pensi?-
Sto in silenzio per qualche minuto, non so se dire una cosa simile... potrebbe fraintenderla.
-... mi dispiace...-
Sussurro, non posso dirlo più forte, non riesco a farlo.
Un groppo in gola mi blocca ogni parola mentre le lacrime sono scese copiose e ormai nulla le può fermare.
-So che sei sincero... non è colpa tua O'Chiby-san, tu mi sei rimasto fedele, anche se conosci bene il piano non hai detto nulla e hai cercato di allontanare tuo fratello anche se quel ragazzino è decisamente testardo... vedrai che il tuo caro Envy risolverà tutto-
Già quasi dimenticavo... quando ho detto ad Al di non conoscere nulla del piano ho mentito, ho mentito anche a Nikki... solo io ed Envy conosciamo tutti i particolari ma sono stato zitto...
L'ho fatto per proteggerli... è meglio che non si intromettano troppo... e meno indizzi gli davo meglio era.
-Come farai?-
Chiedo flebilmente.
-Hai presente la bella scenetta che ho offerto a quei due?-
Lo sento ridacchiare soddisfatto.
-Quando ho perso i sensi...?-
Chiedo asciugando una lacrima.
-Si, approposito scusa... ma doveva essere convincente per questo non ho detto nulla nemmeno a te, dovevo liberarti di quei due così saresti tornato ad essere il mio braccio destro senza sensi del dovere verso suo fratello...-
Gia, il suo braccio destro, mi sfugge una risatina al ricordo del nostro primo incontro...
Lui continua.
-Ora per quei due e per Nikki, sei al cospetto del Padre che sta per punirti per il tradimento...-
Lo sento ridere di gusto malefico.
-Hai detto loro che mi portavi dal Padre?-
Sorpreso cerco di rialzarmi ma sbatto la testa.
-Attento O'Chiby-san ti farai male, ma non preoccuparti tuo fratello e il Generale non verranno mai a cercarti, ho chiesto un favore al nostro amico Wrath, li trasferirà in un'altra città fino a che non spostiamo il covo-
Sento la sua voce ancora divertita e soddisfatta dell'operato.
-E Nikki?-
Chiedo.
-Lei può anche andare dal Padre a cercarti, quando arriverà sarà tutto bello che scomparso e tornerà con il suo ex gruppo di amici che sta aspettando il suo arrivo-
Sembra tutto sistemato... Al non potrà cercarmi da nessuna parte e Wrath lo trasferirà in un'altra città più sicura assegnandogli tantissimo lavoro per non farlo spostare e lo stesso vale per il Generale, mentre Nikki finalmente sarà libera di fare quello che vuole con i suoi ex compagni senza essere costretta a seguirci.
-E il Padre sa di tutto questo?-
Chiedo un pò preoccupato e intimorito.
-Si, è stato lui a chiedermi di nasconderti qui per un pò... così non ti troveranno e quando la zona sarà sicura ci sposteremo-
Sembra elementare, la fa tanto semplice.
-E che ha detto? E' arrabbiato?-
Ho sempre paura di farlo arrabbiare, non per qualcosa però girano certe voci che non mi rassicurano affatto.
-Oh certo che lo è, vuole la tua testa!-
Spalanco gli occhi e mi alzo di scatto sbattendo ancora la testa.
-Mamma mia O'Chiby-san con te non si può scherzare! No, non è arrabbiato, dopotutto che hai fatto di tanto grave? Sei venuto a contatto con un umano ma cosa ne potevi sapere? E' stato lui a cercarti... non hai nemmeno rivelato tante informazioni come Nikki, hai occultato tutto e hai cercato di allontanarli come potevi... tu vuoi proteggerli no? Allora hai fatto bene, lasciali girare nel vuoto è molto meglio per te e per loro-
Annuisco tranquillo, il solo pensiero di dover affrontare il Padre mi fa accapponare la pelle.
Le voci che girano su chi lo ha affrontato non mi tranquillizzano per niente.
-Quando posso uscire allora?-
Lo sento ridacchiare e la roccia che fa da coperchio alla bara si sposta.
Fuori c'è il sole e istintivamente mi metto le mani davanti il viso ma Envy mi indica la pietra appesa al mio collo.
-Te l'ho messa mentre eri svenuto, si aspettano spostamenti notturni quindi dobbiamo fare il contrario, resteremo qui a Central mentre loro sono sicuri del contrario, il Padre a breve sposterà il covo proprio sotto la città e noi saremo qui a preparargli il terreno con Wrath, sta certo che ti terrò gli occhi puntati addosso, sempre! Non dovrai più preoccuparti di tuo fratello o di altro...-
Mi porge una mano e io l'afferro sorridendo grato e rialzandomi.
-Tu sei un stupido lo sai O'Chiby-san?-
Mi dice scuotendo il capo come un rimprovero e leccandosi un dito mi toglie dal viso le gocce di sangue rappreso.
-Perchè sarei stupido?-
Chiedo confuso.
-Hai pensato che ti avrei ucciso...-
Io confuso spalanco gli occhi e cerco di ribattere ma lui ride e mi mette un dito sulle labbra.
-Hai dimenticato di appartenermi? Come potrei ucciderti...-
Scuote il capo e io resto ancora più perplesso e confuso, ho fatto la figura dell'idiota... lo so.
-Ma con quel vampiro...-
Cerco di dire ma ancora una volta mi interrompe.
-Quello non era una mia proprietà... sai quanto è importato?-
Rimango a bocca aperta come un'ebete.
Già, come ho fatto a non pensarci? Ho ricordato persino il nostro primo incontro come ho potuto tralasciare la parte che mi distingue come "sua proprietà"?
Mi scompiglia i capelli e inizia a camminare.
-Andiamo muoviti non restare lì come un ebete, ah gia e devi anche chiedere scusa al tuo padrone!-
Mi ridesto dalla trance e correndo lo raggiungo.
-Cosa? Ma sei tu che mi hai rinchiuso dentro una bara! E che mi hai fatto venire un mal di testa tremendo! Mi hai usato e mi hai anche fatto credere che mi avresti ucciso!-
-Quello lo hai pensato da solo...-
Mi corregge, e non sembra affatto prestarmi attenzione, questo mi manda ai matti!!
-Non ha importanza! Sei tu che devi scusarti!-
Gli sbraito contro.
-Va bene basta che non mi perfori ancora i timpani, mi dispiace, contento?-
Annuisco sorridendo, questo lo infastidisce infatti sbuffa.
-O'Chiby-san non fare lo stupido e continua a camminare!! Dovrai andare a caccia per entrambi!-
Questa è una punizione per il mio sorriso soddisfatto come se si sentisse preso in giro ed improvvisamente meno potente... ne sono certo.
-Cosa!? Ma non è giusto!-
Sbraito ancora ma lui mi ignora categoricamente.
-Si che è giusto, e ora scusati con me!-
Sbuffo sonoramente, non c'è storia contro di lui, ogni cosa che vuole la ottiene purtroppo.
-Va bene, dispiace anche a me Envy...-
Lo affianco e cammino tranquillamente in direzione del QG.
Sono contento che tutto sia andato a posto... Envy non è arrabbiato con me e sarò anche uno sciocco ma penso ancora al nostro primo incontro, anche allora era così e non dimenticherò mai il giorno in cui è entrato nella mia vita, e quello in cui ha deciso che sarei stato il suo braccio destro o come dice lui "una sua proprietà".
Non odiarmi Al... ma è meglio così... questa faccenda sarebbe finita male per te e per me quindi ti prego di non cercarmi ancora e riprendi la tua vita tranquilla...

...[Alphonse side]...

-Dove stai andando?-
Chiedo alla vampira che fissa il vuoto nei campi di grano.
Sono inginocchiato al suolo con la faccia rivolta alla terra che stringo tra le mani, quel suolo dove prima era il mio Nii-san.
Quel vampiro se l'è portato via e noi non abbiamo potuto fare nulla per impedirlo, per fermarlo e riprenderci Nii-san.
E' da ore ormai che siamo qui, non ho la forza di lasciare questo luogo e non riesco a decidere sul da farsi.
Il Generale dietro di me mi da pacche sulle spalle tentando di sollevarmi il morare.
-Coraggio Alphonse, andremo a riprendercelo!-
Mi incoraggia, Envy ha detto che lo avrebbe portato da colui che chiamano Padre ma di sicuro sarebbe una missione suicida.
-No voi due non vi muovete di qui!-
Noi ci giriamo verso di lei confusi.
-Dobbiamo ragionare... Envy non può far punire Edward, non chiedete è una cosa che risale a quando tuo fratello era alle prime armi come vampiro e... non potete capire! Comunque Envy non gli farebbe del male e questo lo so anche io... però non so dove può averlo portato, ci avrà dato un falso indizio....-
-E noi non possiamo rintracciarlo in alcun modo...-
Sussurro quasi disperatamente.
-Alphonse, forse non tutto è perso... hai qualcosa che appartiene a tuo fratello? Qualcosa che ha toccato solo lui...-
Rivolgo il mio sguardo confuso al Generale che mi fa rialzare da terra.
-Credo di conoscere una persona che può rintracciarlo a fiuto, non sei l'unico ad avere a che fare con il sovrannaturale sai?-
Lo vedo sghignazzare e un briciolo di speranza si accende in me.
-Ho la scatola che mi ha dato forse dentro c'è qualcosa che può aiutarci ma che cosa intende dire?-
-Non spaventarti Alphonse, ma se ti dicessi che conosco un lupo mannaro con un'ottimo fiuto che sarebbe lieto di darci una mano?-


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Capitolo 15
*** Ricordi: Parte Prima ***


...:::FLASH BACK:::...

[Edward side]
Ricordi-(parte prima)


Ho lasciato lì a terra mio fratello... sono davvero un mostro, che cosa mi ha fatto questa trasformazione? Non controllavo più il mio corpo, è come se lo controllasse qualcun'altro...
Ho ucciso mio padre... ho sempre detto di volerlo fare però il mio era solo odio allo stato puro, mi sono sempre considerato superiore a lui, non mi sarei mai abbassato al livello di ucciderlo veramente.
Non in quel modo... oddio cosa ho fatto?! O meglio, cosa mi ha fatto questa vampira? Non sono più io, sono spietato, crudele, senza il minimo sentimento di pena o pietà...
-A cosa stai pensando mio amato?-
Mi sussurra all'orecchio la vampira bionda.
Sposto lo sguardo su di lei confuso ignorando la sua assurda affermazione.
-Dove mi stai portando?-
Le chiedo, mi sto lasciando trasportare come un bambino senza opporre resistenza e non so nemmeno il perchè, so solo che lei mi tiene la mano e mi guida per tanti corridoi di una casa che all'esterno è diroccata e semi distrutta ma all'interno sembra un palazzo... che sia una qualche specie di magia?
Ormai credo a queste cose, sono diventato un vampiro dopotutto, no?
-Il Padre vorrà conoscerti, non aver paura non ti succederà nulla-
Mi porta in una stanza con tessuti rossi: pareti, tende e tutta la tappezzeria, con dei mobili in legno scuro.
-Questa è la mia stanza... non mi va che gli altri vampiri ti vedano, soprattutto quell'odioso di Envy!-
Non so di cosa stia parlando però fingo di ascoltarla e annuisco.
Mi fa sedere sul grande letto a baldacchino e continua a sorridermi con un chè di inquietante, radiosa e adorante.
-Vado a chiamare il Padre non muoverti di qui!-
Esce alla velocità della luce, mi chiedo se queste cose posso farle anche io... prima sono stato sorprendente ma non ero io... sapevo come muovermi e mi sono sentito vivo come una scarica elettrica.
Dopo pochi istanti torna accompagnata da un uomo anziano vestito con una specie di lunga tunica bianca che tocca terra, dai capelli biondo scuro e gli occhi del medesimo colore, come la sua barba.
Si avvicina e mi guarda negli occhi, io non so davvero se parlare o stare zitto resto semplicemente a ricambiare il suo sguardo fino a che non posa una mano sulla mia testa scompigliandomi i capelli in un gesto... affettivo?
Davvero non ci sto capendo niente di niente!
-Come ti chiami ragazzo?-
Mi chiede sorridendo in un modo che se non sbaglio definirei paterno.
Solo ora noto una certa somiglianza con Hohenheim però decido di passarci sopra, non è possibile che sia lui, l'ho ucciso e poi era un Cacciatore.
-Edward-
Rispondo tranquillamente con un pò di curiosità nella voce, chi non sarebbe incuriosito da questa situazione?
-Edward, sento che tu sei diverso da tutti gli altri vampiri... è raro un talento come il tuo e non ne vedevo uno così da troppi anni, non sprecarlo e ti auguro di ambientarti presto a questa nuova vita che stai iniziando...-
Detto ciò si volta e se ne va con il sorriso sulle labbra.
-Non l'avevo mai visto sorridere così!!-
Esclama entusiasta la vampira saltandomi addosso e abbracciandomi.
-Ah no?-
Lei annuisce energicamente.
-Solo per Envy e secondo me tu sei anche più forte!! Ho proprio scelto bene la mia preda, ne sono certa!-
Faccio finta di nulla, non mi va proprio di star a pensare a quello che è successo, solo provarci mi fa venire il mal di testa.
E' tutto così strano e nuovo...
-Il Padre è molto potente, forse il vampiro più potente tra tutti, ti consiglio di non sfidarlo mai e se gli vai a genio sono certa che sarà tutto molto facile-
Si volta e aprendo un armadio mi lancia dei vestiti al volo.
-Indossali, non vorrai andare in giro in pigiama-
Esce sul balcone in pietra e io faccio come mi ha detto indossando la camicia bianca e i pantaloni neri che mi ha dato con degli stivali neri, sembra proprio un'altra persona, e dire che solo poche ore fa la consideravo una pazza... bhè lo è ancora però una pazza innocua.
-Vedrai che faremo impazzire Envy! Diventerà verde d'invidia! Sarà di sicuro arrabbiato perchè ti ho trovato io e non lui, si considera un fenomeno quello lì! E' un brutto presuntuoso, ma adesso basta parlare di lui, vieni ti faccio fare un giro!-
Che tornado di entusiasmo, in un micro secondo mi trascina per mezza abitazione illustrandomi ogni singola stanza.
Ad un certo punto si ferma di botto tanto che per poco non le finivo addosso, mi stava trascinando con una tale forza!
Guarda davanti a se fulminando con lo sguardo un vampiro dai capelli neri lunghi e gli occhi color ametista che canticchiando si dirige verso di noi, poi quando nota la vampira ricambia quell'occhiataccia.
-Ciao Envy, non hai niente da fare a quanto vedo, sempre tra i piedi!-
Vorrei tanto farmi piccolo piccolo per non essere di parte in quello scontro, non sono abituato a scontri tra vampiri accidenti!
-Ciao Winry, sempre gentile come al solito vedo...-
Poi sorpreso sposta lo sguardo su di me.
-Non guardarlo nemmeno Envy, è mio, l'ho trovato io e me lo tengo quindi gira i tacchi!-
Mi si para davanti la vampira di nome Winry.
Hey aspetta un secondo, che diavolo ha detto?!
-Da quando sarei tuo?-
Le bisbiglio irritato, va bene starsene buono e cercare di capire la situazione in cui mi sono ritrovato in una sera però così è troppo! Io non sono un'oggetto, di conseguenza non ho un proprietario!!
-Ti ho trovato io caro quindi mi appartieni...-
Mi risponde socchiudendo gli occhi e sorridendo.
-Io non appartengo proprio a nessuno, non so che ti sei messa in testa ma fai dietro front!-
Il vampiro scoppia a ridere e mi mette un braccio intorno alla spalla.
-Mi piace il ragazzo! Lo voglio!-
Lei diventa rossa accesa e inizia a strillare degli acuti micidiali.
-NO!!! Lui è MIO!-
Strilla in direzione del vampiro.
-tsk, tu non puoi avere una preda così, lo voglio io e sta certa che me lo prenderò!-
Ecco, credo che nemmeno lui abbia capito che io non appartengo proprio a nessuno!
-No!!! Edward tesoro con chi vuoi stare?-
Si rivolge a me, adesso mi viene un dubbio... lei è innamorata di me, e questo l'ho capito e si vede lontano un miglio... ma pensa che io ricambi per caso? Perchè se è così si sta sbagliando!
-Non dirmi che stai con questa racchia!-
Il vampiro mi prende con una mano le guance stringendole e impedendomi di parlare.
-No! Chi le ha detto che stiamo insieme!?-
Chiedo appena riesco a liberarmi.
-ha-ha sentito Winry? Il ragazzo ha le idee chiare e non ti vuole quindi arrenditi!-
Prende ad accarezzarmi la testa e giocare con la mia coda di cavallo, mi sento tanto un giocattolo...
-No Mai!!-
Strilla ancora cercando di prendermi per il polso e portarmi via ma il suo rivale che non mi molla un attimo, prende la mia mano unendola alla sua per impedire alla vampira di prendermi.
Le sorride come sfidandola.
-Farò tutto il necessario per averlo stanne certa...-
-Lascialo è mio!!-
Lui però mi stringe sempre di più cercando di sottrarmi alla presa dell'altra.
Si, mi sento come un giocattolo... decisamente.
-Come ho gia detto tu non puoi avere una preda così quindi ti sfido! Risolviamo la cosa dignitosamente, io e te in un duello mortale! Il vincitore cioè quello che resta vivo avrà il ragazzo, oppure hai paura di accettare?-
Lei, sfidata non si tira certo indietro.
-Certo che accetto!! E ti dico anche un'altra cosa, io vincerò!-
-Bene allora andiamo dal Padre-
Sempre con il braccio intorno al mio collo mi guida lungo altri lunghi corridoi che portano ad una grande sala del trono su cui sta seduto l'uomo che ho visto prima: Il Padre.
Si alza e viene verso di noi guardandomi sorpreso.
-Che problema c'è?-
Chiede notando l'espressione di Winry: furibonda, accigliata oltre il limite, con le guance gonfie e rosse dalla rabbia.
E quella di Envy: tranquilla e sorridente.
-Envy vuole rubarmi Edward!!!-
Grida la ragazza così forte che il Padre fa segno con la mano di abbassare la voce.
-Winry sta calma, risolveremo tutto, certo però che potevate aspettare prima di contendervelo, è appena arrivato e già voi lo mettete più in confusione di quanto già non lo sia-
Mette le mani sui fianchi guardando i due accigliato e irritato.
Winry abbassa lo sguardo ma Envy no sorridendo in modo radioso.
-Padre, con tutto il rispetto, ma Winry non può averlo! Non è all'altezza! Lo sono io! Quindi l'ho sfidata a duello mortale!-
E io non ci sto capendo niente, qualcuno potrebbe spiegarmi? All'altezza di cosa?
-Mantieni la calma Envy, Winry è una ragazza però non puoi sapere se è all'altezza della situazione o meno, cosa te lo fa pensare?-
Winry fa una linguaccia vistosissima al suo rivale che è tentato di prenderla a pugni però per non sfigurare dinanzi al Padre e non mettersi in cattiva luce si limita a rispondere.
-Padre, lei lo tratta come se fosse un giochino! Anzi lo tratta come se fosse il suo amante! Non ha la minima intenzione di rispettare i suoi doveri! Io invece lo farei-
Afferma sicuro annuendo con decisione.
L'uomo sembra rifletterci sopra mentre si massaggia il mento, poi sposta lo sguardo su di me tendendomi una mano, io accetto non sapendo proprio il significato di quel gesto.
-Winry, hai accettato la sfida?-
Chiede alla ragazza che annuisce seria.
-Bene allora, che duello sia-
Le nostre mani si illuminano e in un istante ci troviamo seduti su due grandi troni posti su uno spalto di pietra, sotto di noi si estende una grande piazza con al centro i due vampiri pronti a dichiararsi battaglia e scambiarsi insulti.
-Questo è un duello mortale tra vampiri, quando un vampiro trasforma un umano in un suo simile si prende la responsabilità di istruirlo, fargli prendere il controllo delle sue nuove capacità e guidarlo in questa nuova vita, se un altro vampiro come Envy ritiene discutibili i metodi di insegnamento del possessore in questo caso Winry, si ricorre al duello, il vincitore sarà il nuovo possessore...-
Quindi se vince Winry non imparerò proprio nulla su come essere un vampiro, quella pensa ad altro e sono sicuro che non mi insegnerà niente.
-E il vincitore sarà il mio insegnante per sempre?-
Chiedo preoccupato, non voglio rimanere per sempre il giocattolo di qualcuno.
-No, quando l'insegnante dirà che sei pronto non sarai più legato a lui, ma se vince Envy non ci conterei troppo, è un vampiro adulto con grandi poteri, non ha mai trasformato nessuno e non si è mai interessato a nessuno, mi ha sorpreso vedere il suo interesse per te e penso che non ti lascerà andare molto facilmente-
Lui ride, io ho semplicemente paura, se vince Winry non imparerò niente e sarò un vampiro fallito che non sa fare niente, se vince Envy dovrò abbandonare la speranza di essere libero.
-Secondo lei chi vincerà?-
Chiedo.
-Envy senza alcun dubbio, è più forte, ha più esperienza sul campo, è più furbo, sono sicuro che sarà un ottimo insegnante per te, non ce ne potrebbe essere uno più valido, mi dispiace per Winry ma ha fatto una sciocchezza accettando la sua sfida-
Bene, addio speranza di non essere considerato un giocattolo per tutto il resto dell'eternità o almeno fino alla mia morte per mano di qualcuno, ma i vampiri possono morire?
Penso di si, oppure a che servono i Cacciatori?
-Dai il Via alla battaglia-
Ah, devo farlo io? E va bene, diamo il Via a questa nuova vita.
Guardo giù e vedo Winry che mi manda baci, cosa che mi fa venire la pelle d'oca, e Envy che mi fa un cenno con la mano sorridendo di sghembo, di sicuro è più normale lui.
-Cosa devo dire?-
Chiedo, non so come dare il Via a questa cosa!
-Dai semplicemente il Via, è indifferente-
Il Padre si sta sicuramente divertendo, sorride sempre e si sistema sul trono pronto ad osservare il combattimento.
-Che vinca il migliore-
Alzo la mano e loro assumono una posizione pre-attacco, come una tigre che sta per saltare sulla sua preda a denti scoperti.
Quando l'abbasso scattano l'uno contro l'altro e io torno a sedermi cercando di non guardare, è un combattimento che somiglia di più ad un vero e proprio massacro.

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Capitolo 16
*** Ricordi: Parte Seconda ***


...:::FLASH BACK:::...

[Edward side]
Ricordi-(parte seconda)


Mentre il Padre guarda tutto senza cambiare espressione dando giudizi personali su ogni mossa, io mi copro gli occhi e le rare volte in cui li scopro torno indietro immediatamente.
C'è sangue ovunque praticamente si è sparso in un minuto o forse meno con spruzzi e macchie ad ogni angolo.
Non posso guardare a chi appartiene è tutto troppo cruento e ho paura di perdere il controllo come è già successo.
-Chi sta vincendo?-
Chiedo.
-Envy, è in ottima forma mentre Winry è esausta e non riesce a contrattaccare, si fa condizionare troppo dalle sue emozioni e guidata dalla rabbia non fa che fallire-
Annuisco piano, ho paura di guardare però non posso far a meno di sapere chi è in vantaggio.
-Il duello si sta per concludere: Envy ha già acceso il fuoco-
Apro gli occhi guardando l'uomo al mio fianco.
-Il fuoco? A che serve?-
Chiedo interrogativo.
-Uno dei modi per uccidere un vampiro è farlo a pezzi e bruciare i resti, cosa che può fare solo un vampiro visto che non penso che un umano riuscirebbe a farlo-
E un'altra risata abbandona le sue labbra spandendosi nell'aria fragorosa e divertita.
Le grida di Winry mi fanno sobbalzare sul trono e appena riesco a vedere quello che sta succedendo chiudo ancora gli occhi fingendo di non aver visto niente.
Ormai è deciso, Envy sarà il mio insegnante e io non avrò mai la mia libertà.
-Puoi aprire gli occhi, è finita abbastanza presto, Envy è proprio in ottima forma-
Apro gli occhi e il Padre si è alzato in piedi guardando Envy vicino ad un rogo.
Faccio lo stesso: mi alzo e lo affianco guardando in basso, Envy mi fa ancora cenno con la mano sorridendo.
Una cosa l'ho imparata anche se non ho guardato il combattimento: non sfiderò mai e poi mai Envy.
Non ha nemmeno una macchia di sangue addosso, nemmeno una piccola! E' pulito e fresco come una rosa come se non avesse combattuto.
Deve essere davvero bravo in questo genere di cose, ho fatto bene a chiudere gli occhi non avrei voluto vedere lo spettacolo.
-Scendiamo-
Mi fa cenno con la mano il Padre, scendiamo lungo una scalinata appena apparsa e raggiungiamo Envy.
-Come vi è sembrato?-
Ci chiede sorridendo ansioso di sapere.
-Molto bravo Envy, il mio giudizio su di te non cambia come ti ho detto altre volte: sei uno dei più potenti vampiri che io abbia mai visto-
E mette una mano sulla mia spalla mentre Envy si rivolge a me con lo stesso sorriso.
-Io ho chiuso gli occhi...-
Confesso imbarazzato provocandogli una risata.
-Allora devo essere stato davvero bravo-
Si asciuga una lacrimuccia venuta per il troppo ridere e io annuisco sorridendo, ha vinto la sfida quindi è stato sempre bravo.
-Bene allora è definitivo: Envy, sarai tu ad istruire Edward, ad insegnargli tutto quello che deve sapere e quello che deve essere in grado di fare, sono sicuro che i risultati saranno dei migliori, sento in Edward un talento molto raro, aiutalo a sfruttarlo-
Mi dà una pacca sulla spalla e Envy mi porge la mano.
-Stringetevi la mano per completare tutto-
Ci stringiamo la mano e ancora una volta una forte luce dorata ci avvolge facendo tornare tutto come prima.
Envy mi mette ancora il braccio sulle spalle sorridendo di sghembo.
-Iniziamo con una cosa davvero davvero semplice: toglierti questi vestiti da damerino che non sono adatti nemmeno lontanamente all'allenamento-
Oh finalmente! Non vedevo l'ora di toglierli, non è per niente il mio stile e la camicia è scomoda per non parlare dei pantaloni.
-Pensavo la stessa cosa-
Rispondo annuendo e lui ride.
-Non ne dubitavo, fatto questo iniziamo dalle basi... penso che questo sia l'inizio di una bella storia-
Envy fa per guidarmi in un'altro corridoio: non credo li imparerò mai, sembrano tanti labirinti!
Ma il Padre lo ferma.
-Aspetta Envy dobbiamo ancora dargli una cosa-
Il vampiro sembra risvegliarsi da un sogno.
-Ah già è vero! Quasi dimenticavo! Se ti esponi al sole finirai in polvere per questo come tutti i vampiri anche tu devi avere la pietra rossa-
Dice Envy con espressione saggia, questo lo considero il primo insegnamento anche se in un certo senso era ovvio.
Il Padre mi dà una collana d'argento su cui come ciondolo c'è una pietra rossa brillante.
-Ti consiglio di metterla subito, tra poco è l'alba e noi iniziamo il tuo addestramento! Entro sera devi essere in grado di venire a caccia con me!-
Che velocità! Entro sera dovrò essere in grado di andare a caccia, non so cosa devo essere in grado di fare per andare però mi impegnerò ad impararlo velocemente.
Annuisco e metto la collana.
-Ora potete andare, Edward prendi questa chiave, è del tuo alloggio da vampiro qui, troverai tutto quello che ti serve-
Envy mi dà una pacca sulla spalla.
-Alloggi magici, come tutto qui dentro, sono fantastici! Andiamo!-
Mi prende la mano trascinandomi per i corridoi ancora una volta fino ad arrivare davanti una porta in legno.
-Apri, è il tuo-
Infilo la chiave e la porta si apre rivelando una stanza simile a quella che avevo visto prima.
-Hai 5 minuti, vestiti! Io ti aspetto fuori!-
Esce dalla stanza chiudendo la porta, senza perdere tempo in osservazioni apro l'armadio e scelgo qualcosa che non mi faccia sembrare un totale stupido, lo indosso ed esco con grande sorpresa di Envy.
-Ci hai messo meno di quanto mi aspettassi meglio così-
Mi squadra da testa a piedi annuendo.
-Si così stai decisamente meglio!-
Credo che terrò questo stile, gli altri vestiti sono un pò da damerino, stile classico conte vampiro.
Sistemati i vestiti usciamo fuori entrando in una fitta foresta dove secondo Envy avrei imparato alla svelta come muovermi.

Abbiamo passato ore lì con lui che mi sgridava per ogni cosa minimamente sbagliata e mi correggeva quasi severamente però dimostrando di essere paziente.
-Non sei un caso senza speranza, stai imparando anche troppo velocemente, ho visto vampiri metterci ore per fare bene quello che tu fai in un minuto, altro punto a tuo favore non mi piace perdere tempo, il Padre ci ha proprio azzeccato con te!-
Mi ripete in continuazione, sono contento di sentirglielo dire e ogni volta che sbaglio ci metto il triplo dell'energia e della concentrazione per migliorare.
Nemmeno a me piace perdere un'infinità di tempo su un'unico movimento quindi cerco di essere svelto e concentrato.
Poi con Envy a farmi ripetere e ripetere le cose all'infinito fino a che non le faccio bene ho imparato subito.
[...]
-O'Chiby-san ti ho insegnato anche troppo bene sai?-
Dice Envy girandosi dalla mia parte.
Stiamo correndo per la foresta e io gli sto tenendo testa rimanendo sempre al suo fianco anche se cerca di depistarmi e superarmi per vedere come me la cavo.
-Quante volte devo dirti di non chiamarmi in quel modo?!-
Sbraito, sono passati cinque anni da quando sono un vampiro e l'addestramento a detta di Envy è ancora all'inizio anche se ormai sono in grado di fare qualsiasi cosa, dice che la parte mancante è l'esperienza e secondo me lo dice per prolungare l'addestramento di chissà quanto tempo.
-Tu resterai sempre O'Chiby-san per me quindi arrenditi e cambia nome!-
Mi sta provocando per farmi perdere la concentrazione e farmi andare a sbattere contro qualche albero come succedeva alle prime corse, io mi arrabbio per le sue provocazioni, mi scontro con qualcosa e lui ride dicendo che non sono ancora pronto e che ho tanto da imparare.
-Mai e poi Mai!-
Lo prendo alla sprovvista e salto su un'albero iniziando a correre sui rami più fini con agilità.
-Ti piacciono le sfide è piccoletto? Non scherzare con il fuoco, potresti cadere e poi non dire che non te l'avevo detto!-
Io in risposta salto giù avanti a lui correndo più veloce che posso e ridendo, sforzandomi di rimanere concentrato, adesso si arrabbierà molto perchè l'ho superato con un trucchetto e non posso non ridere alla scena.
-Piccolo nanerottolo...! Adesso ti faccio vedere io che cos'è la vera velocità! Altro che i tuoi giochini per bimbi!-
Come un fulmine mi sorpassa, me lo vedo sfrecciare davanti e ridere per la rivincita, ma non finisce qui!
-Giochi per bimbi!?-
Salto da un'albero all'altro velocemente guadagnando terreno, questa volta devo assolutamente batterlo!
Ogni volta in un modo o nell'altro arriva sempre primo e dice la solita frase: E tu vorresti finire l'addestramento? Tsk! Ne hai di strada da fare O'Chiby-san! E se vai di questo passo non arriverai mai!
Scendo ancora a terra affiancandolo e facendogli una linguaccia fiera quando lui si volta a guardarmi.
-O'Chiby-san vuole giocare con i grandi? Bene!-
Lo vedo fermarsi di botto mentre io come un'idiota continuo a correre chiedendomi perchè si sia fermato e mi saluti con la mano sorridendo.
Quando guardo avanti mi accorgo di un grandissimo cespuglio di rovi che occupa tutta la strada e va avanti per svariati kilometri, mi fermo anche io ma cado in avanti finendoci dentro.
Riesco ad uscirne subito coperto di spine e Envy mi viene incontro ridendosela di gusto.
-Risparmiami la frase...-
Dico cercando di togliermi di dosso tutti quei fastidiosi aghetti, per fortuna non ho sentito dolore non essendo umano però danno comunque fastidio.
-Va bene te la risparmio-
Mi concede facendo spallucce e togliendomi una spina dal viso con quel sorrisino soddisfatto.
-Ma sappi che sei uno stupido O'Chiby-san!-
Mi toglie un'altra spina ancora con quel sorrisino che vale più di mille frasette!
-La smetti di chiamarmi in quel modo?!-
Sbraito gia abbastanza irritato per le spine.
-Tu ti rifiuti di chiamarmi padrone e io mi rifiuto di non chiamarti O'Chiby-san quindi direi che siamo pari!-
Ride mentre io non faccio che arrabbiarmi.
-Dai O'Chiby-san non fare così, il Padre oggi mi ha detto che ha un piano per il suo scopo e vuole che partecipi anche tu!-
Sai che bella notizia, lo scopo del Padre è sempre lo stesso però da quanto mi hanno raccontato ha sempre fallito nel realizzarlo.
-Davvero? Che piano è questa volta?-
Envy sorride.
-Te lo racconto strada facendo, ma questa sera devi preparare le valige, ci trasferiamo nelle terre dell'est per aiutare il Padre nella sua impresa-
Annuisco e mentre Envy mi aiuta a ripulirmi mi racconta del piano.
In questi anni sono diventato molto bravo e so anche usare i miei poteri solo Envy non vuole riconoscerlo... non mi lascia nemmeno andare a caccia da solo perchè per lui sono ancora un principiante che ha bisogno di sorveglianza e aiuto.
Anche il Padre dice che sono migliorato tantissimo ed è per questo che vuole farmi prendere parte al piano, me lo aveva accennato però doveva pensarci sopra visto che Envy non è convinto che io possa farlo.
Bhè gli dimostrerò io quello di cui sono capace e così anche lui riconoscerà che sono bravo e posso cavarmela da solo.

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Capitolo 17
*** Ricordi: Parte Terza ***


...:::FLASH BACK:::...

[Edward side]
Ricordi-(parte terza)


Mi sto annoiando terribilmente, da quando Envy ed io ci siamo trasferiti qui a Reole non c'è mai niente da fare.
Non possiamo andare a caccia liberamente e dobbiamo sempre sconfinare per non insospettire i cittadini.
La copertura salterebbe se sapessero che siamo vampiri.
Qualcuno ha ucciso l'avido padre di questa chiesa del Dio Leto così Envy ne ha approfittato per prendere le sue sembianze e mandare in confusione tutti gli abitanti dicendo di essere il vero padre tornato da un lungo viaggio e che quello morto non era che un impostore.
Lo scopo è quello di controllare la città e far scoppiare una rivolta tra i credenti rimasti che si sono bevuti la balla e quelli che non ci hanno creduto.
E' per questo che non devono sapere che siamo vampiri, i credenti si unirebbero ai non credenti avendo scoperto che Envy non è il vero padre ma un vampiro, la rivolta cesserebbe e il piano per questa città andrebbe in fumo, tutti se la prenderebbero con noi e c'è la possibilità che anche le altre città vengano a saperlo e in un istante tutto sarebbe distrutto.
E' anche per questo motivo che non posso farmi vedere in giro e devo sempre stare nella mia stanza ad osservare ed osservare uomini che si fanno a pezzi e ad annoiarmi a morte.
Envy esce sempre e mi dice che devo rimanere assolutamente ad aspettarlo oppure sono guai, chissà cosa va facendo in giro per la città con le sembianze del padre, in mezzo a tutte quelle lotte.
Se qualcuno dovesse ucciderlo e vedere che non muore sarebbero guai grossi.
Ma che faccia quello che vuole, tanto con tutta questa noia sarebbe interessante avere un pò di guai.
Non posso fare altro che starmene sdraiato su questo letto gigantesco, fissare il soffitto, fissare il pavimento, osservare gli umani... e aspettare che Envy si decida a farmi degno della sua presenza almeno per avere qualcuno con cui parlare.
La porta si apre e finalmente dopo ore che lo sto aspettando con un ritardo pazzesco entra Envy con una ragazza decisamente arrabbiata, le mani legate con una corda che il mio insegnante tiene in mano, perchè adesso ha deciso di prendere prigionieri?
-Era ora! Il sole è tramontato da un pezzo!-
Lui mi fulmina con lo sguardo, non è in vena di sentire le mie lamentele, fa sedere la ragazza su una sedia legandola ad essa e mi raggiunge sedendosi sul bordo del letto.
-O'Chiby-san, lei è la fonte dei nostri prossimi guai-
Borbotta guardando accigliato la ragazza.
-Perchè?-
Chiedo confuso mettendomi a sedere.
-E' una vampira e ha pensato bene di venire a cacciare proprio qui!-
Non mi sono accorto che è una vampira, guardandola meglio però... i capelli bianchi, gli occhi rossi, pelle diafana... si è una vampira.
-Non sapevo ci fossero altri vampiri in questa zona-
Dice irritata accigliandosi ancora di più, con quel tono farà solo arrabbiare Envy e questo non va proprio bene.
-Infatti! Ci stiamo nascondendo! Gli abitanti di questa città non devono saperlo, stai intralciando i piani del Padre e quando lo saprà stai certa che se non ti ammazzo io lo farà lui-
Le sbraita contro Envy, si era arrabbiato gia da prima però adesso lo è ancora di più, chissà fino a che punto arriva.
-Non ho paura del Padre! Mi sono ribellata a lui da anni e se lo intralcio sono anche più contenta!-
Ok questo non doveva dirlo! Adesso spetta a me salvarle la pelle visto che Envy sta per perdere il controllo delle sue azioni.
-Envy Envy Envy Envy fermo!-
Mi alzo velocemente mettendomi in mezzo.
-O'Chiby-san spostati!-
Mi ringhia.
-Ascolta, adesso sei arrabbiato quindi fai un bel respiro e rifletti... che direbbe il Padre se la uccidessi senza il suo permesso?-
Cerco di farlo ragionare e calmare oppure la uccide e per la confusione accorreranno qui tante persone.
-Direbbe: Evviva!-
Mi sposta bruscamente e cado a terra ma mi rialzo e lo fermo per la vita.
-Fermo Envy!!-
E' difficilissimo trattenerlo, lui mi guarda ancora accigliato.
-Vuoi morire anche tu O'Chiby-san?-
No, questo non è sui miei piani...
-No, però non si sa mai, chiediamo al Padre!-
Bevitela per favore, non so che altro dire per trattenerti!
Lui sbuffa, si rilassa e quando lo lascio si allontana così da farmi tirare un sospiro di sollievo.
-Chiamerò Wrath nel suo ufficio e gli dirò cosa pensa-
Afferra la cornetta e compone il numero aspettando una risposta.
-Allora cosa dice?-
Chiedo dopo un pò che parlano ricevendo un dito in segno di silenzio e attesa.
Poi riattacca e sbuffa ancora, segno che ho ragione io!
-Se non me lo avessi fatto chiamare nessuno avrebbe saputo della sua esistenza e l'avrei potuta uccidere tranquillamente, invece Wrath ha detto che potrebbe esserci utile e che dobbiamo portarcela dietro!-
Irritato le lancia un'occhiataccia che la ragazza ricambia con una smorfia.
Uffa ma perchè deve sempre farlo arrabbiare? Poi tocca a me calmarlo e rischiare la morte!
-Fingerò di non averti vista!-
Bravo, meno pene per me.
-Chi vi ha detto che ho intenzione di venire con voi?-
Chiede irritata passando lo sguardo da me a Envy.
Io non c'entro proprio niente quindi non so che rispondere, è Envy che prende sempre le decisioni, mi considera una sua proprietà, il suo allievo, figuriamoci se mi lascia prendere decisioni.
-Cara, tu prova a scappare e io non esiterò ad ucciderti! Nemmeno se si mette in mezzo O'Chiby-san riuscirai a salvarti!-
Lei sbuffa indifferente alla minaccia di Envy, ne ha di fegato... quando lo conoscerà meglio però non ne avrà più così tanto.
-Ti chiami O'Chiby-san?-
Mi chiede scettica e stranita.
Scuoto la testa.
-No, lui mi chiama così ma il mio nome è Edward-
Envy ringhia ancora.
-Lo chiamo così perchè lui si rifiuta di chiamarmi Padrone ma ti avverto, solo ed esclusivamente io posso farlo!!-
E' decisamente arrabbiato...
-Perchè dovresti chiamarlo padrone?-
Mi chiede ancora scettica.
-E' una storia lunga, lui è il mio maestro da cinque anni e anche se io sono prontissimo non mi vuole lasciar andare e mi considera di sua esclusiva proprietà-
Lei si mette a ridere di gusto sfacciatamente.
-Il mio insegnante mi ha lasciata andare dopo nemmeno un anno!-
E continua a ridere, però Envy sembra volersi prendere una rivincità e con il suo sorrisino si avvicina pronto per lanciare una frecciatina.
-Ecco perchè sei così incapace! Ti ho preso dopo nemmeno 10 secondi, corri da fare schifo e non immagino come fai le altre cose... mentre O'Chiby-san resiste molto di più quando gli corro dietro!-
Gia anche se il più delle volte mi fa schiantare contro qualcosa.
-Almeno io se mai avrò un allievo non lo costringerò a stare con me per l'eternità!-
Controbatte irratata.
-Chi ti ha detto che O'Chiby-san resterà con me per l'eternità?-
Sbraita Envy irritato a sua volta.
-Quindi ho qualche speranza?-
Prendo parte al discorso con l'entusiasmo di un cagnolino che scodinzola.
-Vedremo!-
Mi risponde facendomi demoralizzare ancora.
-Questo in genere significa "no"-
Borbotto imbronciandomi e la vampira ride.
-Intanto quando ti sei schiantato contro quei rovi hai prolungato l'addestramento di dieci anni!-
Quasi mi prende un infarto, sobbalzo allarmato al massimo.
-Cosa?! Dieci anni!?-
Come può farmi questo?! Addirittura dieci anni?!
Di questo passo non finirò mai!
Ma ovviamente è questo il suo scopo.
-Si! Zitto e vai a caccia anche per me visto che io devo restare qua con la prigioniera!-
Sbuffo e faccio per uscire.
-Uffa, non è giusto!!-
Borbotto uscendo.
-La vita è ingiusta O'Chiby-san facci l'abitudine!-
Mi dice Envy nel tentativo di rincuorarmi, pessimo metodo...
-Quando si dice schiavismo... non lo invidio proprio, con un maestro come te mi sorprende che sia ancora vivo, se fosse il mio allievo...-
Dice la vampira ad Envy che però la interrompe.
-Sarebbe morto da un pezzo...-
Non mi fido di lasciarli da soli, Envy è capace di ucciderla e dire che è stato un incidente però non posso fare altrimenti... un ordine di Envy non può essere mai trascurato...

Dopo aver provveduto alle richieste di Envy, sono uscito un pò lasciandolo a sorvegliare la sua prigioniera come il più severo dei carcerieri.
Quella ragazza sembra avere un coraggio invidiabile, non si stanca mai di farlo arrabbiare e non ha paura, io al posto suo ne avrei, forse perchè conosco meglio Envy e so quello che è capace di fare senza pensarci due volte.
Di passeggiare per i corridoi non ne ho proprio voglia, devo sempre avere paura che qualcuno mi veda e stare attento ad ogni passo non è il massimo, dopo cinque minuti torno in camera più annoiato di prima.
-Dai O'Chiby-san gioisci, Wrath ha detto che possiamo spostarci!-
Mi lascio cadere sul letto e sposto lo sguardo su Envy, seduto davanti alla sua prigioniera.
-E dove andiamo?-
Chiedo annoiato, spero proprio di non dover patire la stessa noia!
-A Central City! Staremo in un cimitero abbandonato quindi puoi anche sfogarti quanto ti pare senza avere paura di essere visto-
Riprendo vita improvvisamente e gli vado vicino ansioso di sapere altro.
-Davvero?-
Lui annuisce sorridendo soddisfatto della mia riconoscenza.
-Qui abbiamo finito quindi prepara le valige, partiamo per Central!-
Non sto più nella pelle dalla gioia e salto in aria con troppa forza, quasi da toccare il soffitto.
-Evviva! Non mi annoierò più!-
Envy ride e la nostra nuova compagna sorride.

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Capitolo 18
*** Ricordi: Parte Quarta ***


...:::FLASH BACK:::...

[Edward side]
Ricordi-(parte quarta)


Da cinque anni Envy, Nikki e io siamo a Central City, sembra impossibile ma Envy e Nikki hanno imparato ad andare d'accordo, non hanno un rapporto rose e fiori ma siamo messi meglio dell'inizio.
Abbiamo imparato a conoscere molto bene la nostra nuova compagna, che alla fine è rimasta con noi e ci aiuta nel piano anche se vuole la sua indipendenza e va a tagliare teste in giro per la città a dispetto delle regole e dei rimproveri di Envy.
Lui è sempre più distante, in una città come questa ha tante cose da controllare e io passo la maggior parte del tempo con Nikki, almeno non sono solo.
Oggi Envy è andato a parlare con Wrath lasciandoci da soli, noi ci stiamo annoiando come da programma quando Nikki si illumina rivolgendomi uno sguardo euforico.
-Ed! Andiamo in città?-
Mi chiede su di giri alzandosi e volteggiando in giro per le lapidi del cimitero abbandonato che abitiamo.
-Che vuoi fare in città? E' notte e siamo gia stati a caccia!-
Lei sorride e viene a prendermi le mani nel tentativo di farmi alzare e seguirla.
-Dai Dai ci divertiamo! Andiamo a tagliare qualche testa! So che la cosa ti alletta...-
Prova a convincermi saltellando e parlando con voce tentatrice e un pò supplichevole.
-E' divertente per l'altra parte di me...-
Chiarisco, io non mi diverto a tagliare teste... per l'altro me invece è una manna dal cielo.
Quando ho parlato ad Envy di questa seconda parte della mia personalità che prende il sopravvento lui mi ha ascoltato attentamente e alla fine ha sorriso contento della cosa perchè farmi uccidere qualcuno è sempre stata un'impresa ardua per lui.
Mi ha spiegato anche che nei primi anni di trasformazione c'è un conflitto di personalità e istinto, con il tempo troveranno un loro equilibrio e io manterrò la mia personalità e il mio carattere però con un pizzico di istinto e sadismo come ogni vampiro.
Ma nei primi anni sono distinte e l'istinto prende spesso il sopravvento in situazioni favorevoli per lui.
-Andiamo coraggio!! Guarda che ci vado senza di te e ti lascio qui, non mi importa, peggio per te!-
Fa per andare via ma la fermo per un polso.
-Vengo, ma solo per assicurarmi che non esageri troppo!-
Lei ride, sa che dico così però non saprò respingere il mio istinto, almeno posso provarci, meglio che arrendersi e lasciarla andare liberamente.
Ci incamminiamo verso la città saltando di tetto in tetto e quando Nikki avvista la sua preda scende a terra inchiodandola in un vicolo, io resto sul tetto senza prendere parte a quel massacro.
Quando ha finito torna con la testa gocciolante tra le mani e io faccio un'espressione schifata.
-Ma che te ne fai?-
Chiedo disgustato.
-Nulla però è divertente...-
Risponde facendo spallucce poi si avvicina al mio orecchio bisbigliando.
-In realtà voglio spaventare colui che ci sta seguendo da almeno una settimana... non ti sei accorto di nulla?-
Qualcuno ci sta seguendo? Non mi ero accorto di nulla a dire il vero.
-Chi ci sta seguendo?-
Bisbiglio in risposta evitando di guardarmi intorno per non dare nell'occhio e non fare capire al nostro pedinatore che abbiamo capito.
-E' un vampiro inesperto, stupido, debole e privo di ogni forza mentale, vittima degli istinti e della follìa-
Annuisco.
-Che facciamo?-
Lei sorride e ci pensa su.
-Io direi di ucciderlo però Envy potrebbe non approvare, chiediamo a lui-
Riprende a saltare per i tetti diretta al cimitero, dove speriamo di trovare Envy per parlargli di questa cosa.
Quando arriviamo è seduto sulla bara con un'espressione accigliata e spazientita.
-Ci stavi aspettando?-
Chiedo andandogli incontro, lui alza il capo fulminandomi con lo sguardo, sembra aver aspettato troppo...
-Dove siete stati?-
Chiede a brucia pelo con tono severo e inflessibile.
Nikki si fa avanti, getta da un lato la testa che si è portata per chissà quale motivo e risponde ad Envy con atteggiamento troppo spavaldo.
-Siamo usciti, non preoccuparti Ed non ha fatto niente, sono io quella che va a tagliare teste in giro comunque dobbiamo dirti una cosa per questo siamo tornati prima, mi sono accorta che qualcuno ci sta seguendo-
Dice con voce controllata e seria, Envy lascia da parte il discorso alzandosi.
-Uccidetelo allora, me ne ero accorto anche io ma volevo farlo uccidere da O'Chiby-san a dire il vero-
Rimango a bocca aperta come un'ebete mentre Nikki scoppia a ridere.
-Ed non se ne era nemmeno accorto!-
Envy torna a me fulminandomi con lo sguardo ancora una volta.
-Mi sembra di avertelo insegnato no?-
Ringhia in mia direzione mentre cerco di trovare una scusa convincente sorridendo come un'idiota.
-Scusa ero distratto-
Non ho trovato di meglio però sembra funzionare, irritato si massaggia le tempie e socchiude gli occhi.
-Bene il tuo addestramento è ancora prolungato vediamo di... per questo errore madornale altri dieci anni mi sembrano adeguati!-
Inizio a boccheggiare come uno stupido sconcertato, altri dieci anni... è impossibile non fare errori accidenti! Lui ne trova sempre uno e prolunga l'addestramento!
-E non boccheggiare come un'idiota! Fammi vedere di cosa sei capace e potrei ridurre l'addestramento, vai con Nikki ad ucciderlo e se lo fai bene come ti ho insegnato io senza commettere errori potrei rimangiarmi tutto quindi regolati tu!-
Smetto di boccheggiare sotto il suo sguardo di fuoco e dandomi un contegno faccio un respiro profondo e cerco di capire dove si trova questa spina nel fianco di un vampiro ficcanaso.
Quando l'ho individuato inizio a correre con Nikki al seguito, il vampiro ha capito che lo stiamo inseguendo e si sposta in continuazione veloce come una saetta.
Ma questa volta non fallirò! Envy potrebbe rimangiarsi quei dieci anni quindi devo darmi da fare e sorprenderlo sperando che non trovi nemmeno una minuscola pecca.
-Intrappoliamolo nel vicolo!-
Mi dice Nikki andando da una direzione mentre io vado dalla parte opposta, così che il nostro caro amico si ritrovi senza via di scampo e sia costretto ad entrare nel vicolo.
Infatti ci rincontriamo all'imboccatura e andiamo verso il vampiro che si è rannicchiato a terra.
-Cavolo che codardo-
Dico con tono deluso però sicuro di me, devo sembrare cattivo e meschino perchè Envy dice che gli altri devono solo temermi oppure non avrò mai rispetto e un bel giorno mi uccideranno.
Nikki sghignazza, è tentata di prendere il controllo della situazione però mi lascia campo libero per accontentare Envy che da qualche parte mi sta osservando e valutando.
Avanzo nel vicolo buio fino ad arrivare abbasta vicino.
-Perchè ci pedini?-
Chiedo minacciosamente al vampiro che non fa che tremare e non mi dà risposta.
-E' inutile Ed, è uno smidollato posseduto dalla sua stessa follìa-
Dice Nikki dietro di me.
Sospiro, speravo almeno di conoscere il motivo del pedinamento ma non posso perdere tempo, a Envy non piace e se non ottengo una risposta subito allora devo passare all'azione.
-Allora facciamola finita adesso-
Uso i miei poteri e nella mia mano appare una scarica di energia che mi aiuterà a distruggere il suo corpo per poi bruciarlo.
Il vampiro però sembra capire le mie intenzioni e scatta sul muro arrampicandosi agilmente come un animale cercando di scappare.
-Non mi scapperai!-
Eh No! Non posso deludere Envy!
Poi ci rimetterò io e avrò altri dieci anni da scontare accidenti!
Mando la scarica verso di lui che ricade a terra agonizzante per l'intensità della scossa.
Continuo a mandare scariche sempre più potenti, sento che il suo corpo sta per cedere ed ho la certezza di farcela quando sento le sirene di una o più volanti della polizia.
Non posso rimanere oppure mi vedranno, a malincuore sono costretto a cessare il mio attacco.
-Non finisce qui stanne certo!-
Detto questo salto fuori dal vicolo e con Nikki mi allontano tornando al cimitero dove Envy aspetta con le spalle su un muro mentre scuote il capo deluso e accigliato.
-Così non va O'Chiby-san...-
Mi dice.
-Ma Envy sono arrivate le volanti come facevo io a saperlo?-
Mi lamento, anche questa occasione è andata persa e al mio addestramento saranno aggiunti altri dieci anni.
-Lo so lo so O'Chiby-san, peccato stavi andando così bene... pare che passeremo molto altro tempo insieme con questi nuovi dieci anni che ho aggiunto per colpa dei polizziotti, prenditela con loro-
Con questa conclusione sorride e mi da le spalle andando chissà dove.
-Dove vai adesso?-
Chiedo ancora triste.
-A controllare il nostro amichetto, vai a dormire che è meglio-
Ecco, adesso ce l'ha con me e non mi vuole tra i piedi.
Il vampiro lo ucciderà lui e io sarò sempre l'eterno allievo!

Apro gli occhi dentro la mia bara, ieri su consiglio di Envy sono andato a dormire e ho riflettuto su molte cose.
La colpa è stata dei polizziotti, non mia, quindi può darsi che posso rimediare.
Troverò qualcos'altro da fare per dimostrare ad Envy che i suoi insegnamenti non sono andati persi, dopotutto ieri ha detto che sono stato bravo fino all'arrivo delle volanti.
Mi assicuro di portare la collana con il ciondolo di pietra rossa e apro la bara, il sole mi illumina subito il volto mentre esco fuori trovando Envy seduto su un sasso con espressione accigliata.
-Qualcosa non va?-
Gli chiedo stiracchiandomi.
-Nikki è sparita chissà dove e il nostro amichetto è ancora vivo! Quelli della polizia lo stanno interrogando!-
E' molto arrabbiato, questa è la mia occasione!
Non posso permettere che quel vampiro apra la bocca con i polizziotti quindi andrò sul posto e lo ucciderò io stesso come gli ho promesso!
-Non preoccuparti Envy! Ci penso io!-
Senza aspettare la sua risposta corro al QG più veloce che posso senza farmi notare da nessuno con indosso il mio mantello bianco, che non attira i raggi del sole come quello nero.
Quando arrivo vedo che lo stanno portando via così passo dal retro, salgo fino al tetto e lo punto per colpirlo, ho solo una possibilità, non posso sbagliare.
Lancio una potente scarica che dovrebbe essere in grado di disattivare il potere della pietra rossa.
Ho la certezza di averlo colpito quando diventa polvere sotto gli occhi stupefatti dei polizziotti, mi metto il cappuccio e rimango a controllare la situazione, non capiranno mai quello che è successo, possono supporre e supporre però non mi hanno visto, se lo avessero portato via e interrogato ancora sarebbe stato peggio, tra i due mali è sempre meglio il minore.
Mi volto e faccio per andare via, nessuno sembra essersi accorto della mia presenza e di quello che ho fatto, apro la porta per scendere le scale e mi accorgo troppo tardi del rumore di passi che si avvicina, non posso scappare perchè davanti a me è gia arrivato un militare.
Sono senza via di scampo... adesso che faccio?
Lui continua a guardarmi e sembra sorpreso come se mi conoscesse... avrà 25\26 anni al massimo, i capelli biondo scuro, gli occhi color oliva... resto in silenzio aspettando che sia lui a parlare appena riprende fiato... non so proprio cosa dire.
-E-Edward?-
Co-cosa? Come mi ha chiamato? Come fa a conoscere il mio nome...?
Aspetta...mi sembra di aver gia visto questo ragazzo...
Oddio... è mio fratello Al!


{Angolino}

Salve a tutti ragazzi ^^ oggi sono stati messi i quadri a scuola è? ^_^
Per festeggiare la mia promozione senza debiti, e quella di altri ^^ eccovi un'altro capitolo tutto speciale ^_^
Comunque vorrei dire a tutte quelle persone che non si sono mai fatte sentire con un commento, ma seguono questa fic, che non farebbe loro male scrivere qualcosa.
 

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Capitolo 19
*** Fine FlashBack ***


...[Edward side]...
...:::FINE FLASHBACK:::...


-A che pensi O'Chiby-san?-
Mi chiede Envy, seduto sul divanetto dell'ufficio del comandante supremo King Bradley, il nostro caro amico Wrath.
Io sono seduto sulla sua poltrona con aria pensierosa e la testa sulle nuvole mentre rivivo milioni di frammenti della mia vita da quando sono diventato un vampiro all'incontro con mio fratello dopo dieci anni, tutti i momenti più importanti che hanno significato qualcosa per me.
-Nulla Envy-
Sussurro non molto convincente, anzi per niente infatti lui sospettoso ed irritato si alza e mi viene davanti fermando la sedia che stavo facendo oscillare da almeno un ora.
-Non mentirmi piccoletto...-
Mi guarda negli occhi persi nel vuoto e privi di ogni energia mentre mi tornano alla mente le faccie di tutti i miei amici, di mio fratello... che sarà molto triste adesso e soprattutto preoccupato mentre io sono sano e salvo, gli ho mentito... di Nikki, anche lei sarà in pensiero e non le ho nemmeno detto la verità... quante persone ancora devo deludere?
-Ti ho detto che non sto pensando a niente no?-
Continuo a fissare un punto indefinito della stanza per non incontrare il suo sguardo.
-Si ma è da quando siamo partiti che sei strano, non hai aperto bocca ed è da più di tre ore che oscilli su questa sedia con lo sguardo perso come un cadavere!-
Mi fa presente con tono serio di rimprovero, vuole proprio sapere a cosa sto pensando...
-Tre ore? Avrei giurato che fosse solo una...-
Rispondo in un sussurro stanco e flebile, la preoccupazione e il senso di colpa mi stanno lacerando, e se Al mi cercasse e finisse ammazzato? Sarebbe tutta colpa mia... sono un vigliacco...
-Sono stufo di non sapere quello che ti passa per la testa! Guardami!-
Mi costringe a guardarlo prendendomi il mento con la sua mano e ispezionando ogni angolo dei miei occhi.
-Tanto è inutile...-
E' inutile che ci provi... non cambierà la situazione, io ci penserò sempre e fino a che non saprò che mio fratello sta bene, che è nel suo ufficio sano e salvo... non smetterò di stare in pensiero.
-Perchè è inutile?-
Chiede irritato.
-Scusa ma che puoi fare tu per cambiare la situazione?-
Senza preavviso un sonoro schiaffo colpisce la mia guancia, io sorpreso resto con la testa inclinata di lato riportandola dritta solo dopo qualche secondo per guardare Envy.
-Io sono il tuo Padrone! Devi sempre dirmi quello che ti passa per la testa! Potrei manipolarti la mente per cancellare quello che ti ha ridotto così!-
Potrebbe farlo, ma non sa a cosa è dovuto questo mio comportamento quindi non può cancellare quello che mi fà reagire così.
-Ma tu non sai a cosa è dovuto il mio comportamento...-
Sussurro massaggiandomi la guancia colpita, non è stato proprio uno schiaffo doloroso visto che non ho sentito nulla però è stato più che altro morale.
-So che da quando hai rivisto tuo fratello sei strano, quel ragazzino ti sta influenzando troppo! Ti dà troppe preoccupazioni! Non vuole lasciarti libero? Allora digliene quattro e fa come ti pare diamine! Tu non dipendi da lui!-
Mi rimprovera ancora una volta, ma io non sono capace di ferire mio fratello, è stato un pò troppo pesante ultimamente, non mi ha dato ascolto e mi ha fatto preoccupare per la sua incolumità più di quanto faccia lui stesso! Però non posso ferirlo...
-E' vero è stato come una palla al piede però non posso ferirlo...-
Envy mi posa una mano sulla testa.
-Questo perchè sei un bravo fratello, hai un senso del dovere verso di lui troppo forte, ma io so come farti stare meglio e farti dimenticare tutto questo... vedrai tornerà tutto come prima, come se non vi foste mai riincontrati-
Dopo queste sue parole mi sento davvero meglio, è strano ma sento la testa farsi più leggera, prima avevo un'emicrania tremenda tra preoccupazioni e sensi di colpa... adesso è tutto sparito e sento solo il bisogno di riposare, di cadere tra le braccia di morfeo...

-Dormi O'Chiby-san... vedrai che quando ti sveglierai starai molto meglio...-

...[Alphonse side]...
Fantastico... impressionante è dire poco!
Credevo che ogni speranza fosse andata persa, invece il Generale ci ha portato da qualcuno che può rintracciare Nii-san!
Entriamo nell'ufficio dove di solito si riuniscono i sottoposti del Generale, compreso io.
Al suo interno c'è Jean Havoc che ci aspetta seduto su una scrivania.
-Havoc avremmo bisogno di te, ti va di farmi questo favore?-
Chiede il Generale al suo sottoposto che annuisce sorridendo.
-Si figuri Generale, sempre disponibile... cosa vi serve?-
-Come ti avevo già accennato al telefono devi rintracciarci una persona... mi dispiace chiedertelo visto che è un vampiro-
-Un vampiro?-
Chiede sorpreso.
-Si, il fratello di Alphonse, non preoccuparti il nostro Al è al 100% umano e suo fratello è un bravo ragazzo, ci ha aiutato molto però nel tentativo di salvarci penso che sia stato ferito e un'altro vampiro lo ha portato via...-
Spiega in sintesi il Generale.
-Questo mi solleva, vedi Al sospettavo che tu fossi un vampiro perchè avevo sentito su di te quell'odore ultimamente, ma adesso tutto si spiega, se dice che è un bravo ragazzo e che vi ha aiutato allora farò lo stesso anche io-
Deve aver sentito su di me l'odore di un vampiro perchè ultimamente sono stato spesso con Nii-san, ma che odore ha un vampiro? Come fa a distinguerlo da una persona normale? Io non ho notato niente...
-Alphonse, Jean Havoc è un lupo mannaro, l'unico che può aiutarci a ritrovare tuo fratello, i lupi mannari e i vampiri sono sempre stati nemici e Jean mi aveva detto di aver sentito su di te l'odore di un vampiro, questo è stato uno dei miei primi sospetti...-
Adesso capisco, deve avere un olfatto molto sviluppato, credo che ci sarà davvero utile per ritrovare Nii-san, se ha sentito il suo odore su di me non dovrebbe essere difficile riconoscerlo anche altrove, almeno credo.
-Ho capito non c'è problema, ho portato la scatola che mi aveva dato Nii-san, mi ha detto che contiene una pistola anti-vampiro e voleva che gli sparassi se mai ce ne fosse stato il bisogno...-
Io non lo avrei mai fatto, anche se avesse perso il controllo con me, se avesse tentato di uccidermi... non ferirò mai in alcun modo mio fratello, altrimenti non sarei qui a cercare di riportarlo indietro.
Il Tenente Havoc sembra sorprendersi.
-Non ho mai sentito di un vampiro che fa una cosa del genere...-
Non immagino che tipo di vampiro ha conosciuto, non sono tutti uguali ad esempio c'era quel vampiro che ho interrogato che aveva totalmente perso ogni lucidità, c'è Nikki, anche se lei sente il bisogno di spargere sangue per sentirsi meglio è capace di essere razionale e ci sta aiutando dimostrando di saper controllare i suoi istinti e c'è mio fratello con due diverse personalità che si alternano senza controllo... non si può dire di conoscere i vampiri avendone incontrato solo uno.
-Vuole proteggermi ad ogni costo, lui vuole starmi lontano perchè considera se stesso come un pericolo per me... ma io non posso abbandonarlo! E' mio fratello e voglio stargli vicino per sempre, dopo dieci anni di ricerche non voglio mollare tutto!-
-Ti capisco Alphonse, ti aiuterò, mostrami quella scatola-
Tiro fuori la scatola in legno passandola ad Havoc che la apre guardandone il contenuto: Una pistola anti-vampiro in argento coperta da un pezzo di stoffa.
Ignorando l'arma annusa la stoffa.
-Al qui c'è qualcosa che non va...-
Sposta lo sguardo serio su di me.
-Cosa?-
Chiedo preoccupato.
-Dove credi sia stato portato?-
-Il vampiro di nome Envy ha detto che lo avrebbe portato da colui che chiamano Padre allo scopo di punirlo per il tradimento, per aver aiutato degli umani e nemici come noi-
Jean scuote il capo.
-Vi ha mentito, credevo ci volesse di più ma la sua traccia è in questo edificio, o meglio: tuo fratello si trova sotto il Quartier Generale-
-Allora portaci da lui!-
Havoc annuisce ed esce dalla stanza seguendo la scia che ha preso, attraversiamo molti corridoi fino ad arrivare davanti ad una porta che è molto familiare ad ognuno di noi: L'ufficio del Comandante Supremo.
Silenzio e stupore generale, quando Nii-san mi ha detto di andarmene dall'esercito perchè era pericoloso, non credevo che l'esercito fosse coinvolto fino a questo punto.

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Capitolo 20
*** Questione d'orgoglio ***


-Alphonse...-
Sussurra il Generale al mio fianco con sguardo incredulo ma con un chè di impaziente e quasi... emozionato.
Resto in silenzio cercando di capire ma tutto quello che mi viene in mente è che sia impaziente di entrare in azione e scoprire se il Comandante Supremo è a conoscenza di tutto questo e se addirittura ne fa parte, sarebbe un trampolino di lancio eccezzionale per la sua carriera e potrebbe addirittura prendere il suo posto al comando della nazione.
-Entriamo?-
Chiede guardando me e poi Havoc, infondendoci coraggio e determinazione con lo sguardo come per dire che questa è la nostra battaglia finale e dobbiamo vincerla a tutti i costi senza paura e senza preoccupazione, facendo del nostro meglio.
-Io sono con voi, questa faccenda alletta ed incuriosisce anche me-
Anche Havoc allora prenderà parte alla battaglia, non che la cosa mi dispiaccia ma in un covo pieno zeppo di vampiri spietati ed assetati di sangue non vorrei che perdesse il controllo facendo una strage viste le condizioni del rapporto tra loro.
-Un Lupo Mannaro ci farà certamente comodo, benvenuto in squadra-
Lo accoglie senza problemi con un sorrisone raggiante il Generale, mi chiedo se abbia pensato alle possibili conseguenze ma la maggior parte delle percentuali che si ponga un minimo problema... è contro.
-Mi fa piacere avere un aiuto in più, ma non ti creerà dei problemi?-
Voglio togliermi questo dubbio anche se potrei sembrare pessimista o sfiducioso lui non sembra essersela presa e continua a sorridere rassicurante.
-Non preoccuparti Alphonse, non ci sarà alcun problema-
Decido di fidarmi, ma quando Nikki ci raggiungerà che cosa accadrà?
Quando il Generale ha detto di conoscere un lupo mannaro che poteva darci una mano molto volentieri lei si è stranita e ha detto che sarebbe andata a farsi un giro cercando rinforzi più validi ed affidabili.
Deve odiare molto la specie dei lupi mannari come tutti i vampiri dopottutto, sono nemici naturali.
-Va bene mi fido di te, allora entriamo-
Affermo deglutendo quasi nervosamente, chissà cosa ci aspetta dietro questa posta, quale nemico dovremo affrontare, quale mistero si nasconde dietro l'esercito e l'uomo che ne è al comando.
Il Generale posa una mano sulla maniglia spingendo la porta che pesante si apre rivelando solo un'ufficio vuoto.
-Mi sono preoccupato per niente...-
Riprendo a respirare normalmente entrando in quella gigantesca stanza guardandomi intorno.
Havoc chiude la porta e con il Generale iniziano ad ispezionare in cerca di qualcosa, forse compromettente contro il Comandante Supremo.
-Qui non c'è proprio nulla, se è uno di loro lo nasconde molto bene-
Nessuna prova o cosa abbastanza sospetta per indagare, è il normale ufficio del capo dello stato.
-Dobbiamo cercare meglio! Sento che tuo fratello è nei sotterranei, più precisamente sotto questa stanza, deve esserci una specie di passaggio che conduce al sottosuolo!-
Havoc di certo non si dà per vinto continuando ad utilizzare il suo speciale olfatto per andare più a fondo alla faccenda.
Tastiamo muri ed oggetti ma non sembra esserci proprio nulla fino a che il Generale richiama la nostra attenzione...
-Qui la vernice è leggermente rigata come ad aver disegnato sul muro una porta con la matita, se non si guarda attentamente nessuno lo noterebbe mai... il problema è capire se davvero è questo il passaggio segreto e soprattutto come aprirlo-
Avvicinandoci iniziamo ad osservare il muro in tutta la superficie notando dei cavi fuoriuscirne dal basso e collegarsi alla libreria.
-Fantastico, il solito passaggio tramite libro fasullo... ma quale?-
Angosciato Jean lancia uno sguardo alla grossa libreria stracolma di libri e libricini quasi tutti diversi.
-Non credo lo capirete così in fretta...-
Ci voltiamo tutti stupefatti ed increduli trovando sul luscio King Bradley il Comandante Supremo che ci fissa accigliato con le braccia dietro la schiena.
-Allora lei è dalla loro parte!?-
Domanda impavido il Generale Mustang con una faccia tosta e senza timore da farmi quasi impressione ma resta sempre uno stupido!
Non sappiamo di cosa è capace quell'uomo, potrebbe essere anche uno dei più forti, potrebbe batterci facilmente e lui che fa?
Si mostra avventato e scontroso firmando la nostra probabile condanna!
-Non uscirete vivi da questo posto per poterlo raccontare, è un vero peccato uccidere dei soggetti come voi...-
Noi siamo in tre ma lui è comunque sicuro di batterci da solo, questo conferma la mia ipotesi, tutta questa sicurezza e superiorità porta solo cattive notizie, non sarà un avversario tanto semplice.
Roy Mustang come ho sempre detto è un uomo piuttosto avventato, sicuro di sè, spavaldo, testardo e alle volte incredibilmente stupido nelle sue azioni, che compie senza nemmeno rifletterci, però non mi sarei aspettato questo... che si mostrasse così persino con King Bradley passi pure... ma non arrivare addirittura a tirar fuori i suoi guanti alchemici pronto per dichiarare battaglia.
-Generale non sia stupido!-
Lo rimprovero come sempre, alle volte sembro la sua coscienza più che un suo sottoposto.
-Al, ti ringrazio se non ci fossi stato tu a quest'ora non sarei qui davanti all'occasione della mia vita di salire al potere, cercate quel libro, io lo tengo un pò occupato!-
E senza darmi la possibilità di rispondere inizia a lanciare fiamme in direzione dell'uomo più anziano che con mia grande sorpresa le schiva tutte senza il minimo problema sguainando le sue due spade.
Con l'intenzione di salvare tutti da questa brutta situazione inizio a cercare il libro che ci serve tirandoli fuori tutti dagli scaffali, devo fare presto ne vale dell'incolumità del Generale, può atteggiarsi quanto vuole ma non resisterà a lungo contro un essere di sicuro più forte di lui almeno non da solo.
La battaglia si fa sempre più intensa e mi prende un colpo quando il nostro nemico con le spade al vento pronte per colpire mette alle strette il Generale che si ritrova con le spalle al muro.
-GENERALE!!!-
Gridiamo ad una sola voce Havoc ed io, a differenza mia però lui può intervenire essendo un lupo mannaro e infatti si lancia in quella direzione compiendo una trasformazione quasi radicale del proprio corpo da umano a lupo mannaro con le zanne scoperte per attaccare.
Riesce per fortuna ad allontanare l'uomo che per schivare l'attacco finisce dall'altra parte della stanza con aria furibonda per l'interruzzione.
-Generale sta bene?-
Chiede Havoc restando concentrato sul Comandante.
-Si non preoccuparti non mi ha colpito... grazie-
Si affretta ad affiancare il suo sottoposto prendendo la mira per schioccare nuovamente le dita.
-Sciocchi umani, io non morirò con il vostro fuoco nè con il morso di uno stupido lupo mannaro! Ci vuole ben altro per riuscire nell'impresa!-
Mentre gongola con fare superiore e comunque aggressivo nello sguardo furibondo e nei movimenti bruschi un proiettile gli si conficca nella gamba costringendolo ad inginocchiarsi dinanzi a noi che sconvolti ci voltiamo verso la persona che ha sparato.
Nikki tiene la pistola anti-vampiro che mi ha dato Nii-san e sorride di sghembo e sadico divertimento.
-Già hai ragione Wrath! Ci vuole ben altro per ucciderti! Per questo ora avrai un'avversaria degna di te!-
Avevo dimenticato la pistola nell'ufficio del Generale, evidentemente lei deve essere venuta a cercarci e per fortuna ci ha trovati al momento giusto.
-Fatevi da parte adesso ci penso io!-
Lancia la pistola dalla mia direzione, così da avere le mani libere per il combattimento.
-Ce la stavamo cavando benissimo vampira!-
Fa notale Havoc con tono aggressivo e di disprezzo.
-Vedo Vedo ma se permetti io sono più esperta nel campo cane! Pensate ad aiutare Alphonse!-
Loro anche se contrari le lasciano campo libero venendo ad aiutarmi mentre Wrath così chiamato da Nikki si trova davanti una bella difficoltà: il combattimento con quest'ultima che già agli inizi risulta faticoso.
Finalmente troviamo il libro e sulla parete si apre la porta di un'ascensore.
-Nikki andiamo!!-
La chiamo entrando al suo interno con il Generale ed Havoc.
-Iniziate ad andare! Vi raggiungo più tardi!-
Ci risponde troppo impegnata nella lotta con un suo simile che ormai è diventata una questione di orgorglio.
-Non ti lascio qui!-
Voglio raggiungerla ma il Generale mi ferma ancora trattenendomi all'interno dell'ascensore.
-Ci raggiungerà Alphonse, adesso la nostra priorità è trovare tuo fratello no?-
No, non posso lasciarla qui nelle mani del nemico, nelle mani di un mostro molto più forte di noi... lei di sicuro ha qualche speranza ma non posso restare tranquillo!
Deve venire con noi! Anche lei vuole rivedere mio fratello sano e salvo, ma se viene ferita o addirittura...?
Cosa dirò a Nii-san quando mi chiederà di lei?
Mi sentirei troppo in colpa nei suoi confronti, non ho saputo proteggere la sua amica!
-GENERALE MI LASCI!!! NIKKIIII!!!-
L'ascensore intanto si chiude...
Ma nessuno ascolta le mie grida, non le ritengono così importanti, nemmeno lei che continua con impegno la sua vendetta, la questione d'orgoglio e di ribellione che ha sempre atteso...



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Capitolo 21
*** In Trappola. ***


L'ascensore si chiude e inizia la sua scesa verso i piani inferiori, non ci sono i numeri che corrispondono al piano dove si vuole andare, è tutto automatico e non possiamo orientarci sulla nostra posizione, siamo pedine che vengono spostate in una zona sconosciuta, nel territorio nemico di una gigantesca scacchiera.
Non possiamo sapere dove finiremo o quale nemico dovremo affrontare, è tutta un'azione improvvisata fatta sul momento ma è per questo motivo che sento una scarica di adrenalina salirmi per tutta la spina dorsale, e se io provo questa sensazione non immagino a che livello è il Generale Mustang.
Dobbiamo combattere per sopravvivere quindi anche per la vittoria, non esiste altro scopo se non la sopravvivenza tra queste creature.
Nikki però non è di questa opinione, lei è una vampira quindi non si fa tanti problemi come me, è una ribelle e perdere la vita per vendicare il suo orgoglio non la sfiora nemmeno.
E' rimasta di sua spontanea volontà in quella stanza, contro King Bradley, un suo simile molto potente che potrebbe ucciderla...
Accidenti al suo orgoglio!! Doveva venire con noi e salvarsi!!
Non metto in discussione la sua forza ma in questa battaglia è inevitabile ferirsi o addirittura morire, non vorrei che fosse proprio lei la prima.
-Alphonse non potevamo fare nulla per lei, non sarebbe mai venuta con noi a causa del suo odio per le persone che hanno oppresso la sua libertà, la vendetta è più forte della sua volontà, lascia che faccia quello che desidera-
Il Generale ha ragione dopotutto... posso anche sentirmi in colpa e straziarmi ma non servirebbe a niente.
Devo pensare a sopravvivere ed andare avanti, restare a piangere non aiuterà proprio nessuno.
Nikki sconfiggerà Wrath e ci raggiungerà per vendicarsi anche degli altri, tra cui Envy che ha ferito Edward.
Se la vendetta è così importante ci raggiungerà per portarla a termine.
-Si lo so-
Il Generale mi mette una mano sulla spalla.
-Adesso troviamo tuo fratello e usciamo vivi da qui...-
La porta dell'ascensore si apre e davanti a noi si estende un lunghissimo corridoio oscuro.
-Provo una bruttissima sensazione... armatevi e state molto attenti-
Havoc ci mette in guardia e se lo dice lui c'è da preoccuparsi veramente.
Il Generale si mette dietro di me per evitare che venga preso alle spalle e Jean davanti, sono l'unico che è indifeso... tranne per una pistola.
-Alphonse, volevo aspettare per darteli ma questo mi sembra il momento adatto...-
Ci fermiamo un istante e il mio superiore mi porge dei guanti dove sono ricamati i cerchi di trasmutazione che di solito utilizzo.
-Grazie Generale, mi sentivo giusto un pò inutile... non posso mettermi a disegnare un cerchio alchemico in una situazione di pericolo-
Adesso anche io posso fare qualcosa, non devo più vedere le persone sacrificarsi per me, rischiare la loro vita per proteggermi, adesso posso essere io a proteggere gli altri.
Inizierò proprio con uno scopo ben preciso... vendicarti Nii-san... chi ti farà del male se la vedrà con me, con tutta la mia rabbia!

...[Edward side]...

Non mi sono nemmeno reso conto di essermi addormentato, ovviamente ero stanco e sentivo improvvisamente la voglia di dormire e cadere tra le braccia di morfeo come non avevo mai fatto.
Di solito è vero, dormo di giorno come ogni vampiro comune però sono passate poche ore da quando Envy mi ha portato via da mio fratello e dal suo superiore, perdendo i sensi in un certo senso mi sono addormentato e al mio risveglio non provavo quel senso di stanchezza, ero in forma, sveglio ed energico.
Mi chiedo quindi se non sia stato Envy ad infierire per portarmi all'incoscienza, per la frustrazione di sentirsi impotente e non avere potere su di me, perchè io gli stavo disubbidendo, perchè io lo stavo ignorando e non lo trattavo come l'ho sempre trattato, non davo importanza alle sue parole.
Non so se sia così glie lo chiederò più tardi visto che ora non è qui... mi ha portato in una stanza come la mia nel rifiugio del Padre, nel bosco... è esattamente identica.
Ma forse...
Mi alzo ed ignorando quel mal di testa che ancora mi perseguita ispeziono la stanza trovandola fin troppo uguale.
Noto che sul mio letto è posato un pezzo di carta, lo prendo entrando nel panico più totale.
La calligrafia di Envy...
"Il Padre ha iniziato a spostare il covo, resta in questa stanza, fuori c'è il sole"
Porto subito la mano sul collo: non ho la mia pietra...
deve avermela tolta mentre dormivo!
Quando ha detto che mi avrebbe tenuto d'occhio non mentiva affatto, ma non pensavo fino a questo punto, si è allontanato per qualche motivo ma si è assicurato di tenermi qui ad aspettarlo.
Sono prigioniero della mia stessa natura, dietro quelle spesse tende c'è il sole ed io non posso uscire in alcun modo senza la pietra.
Anche la porta è chiusa a chiave, non posso uscire!
-AAAAAL!!!-
Grido con tutto il fiato che ho in gola ma cosa penso? Nessuno può venire qui eccetto Envy che è chissà dove.
Non so perchè ma avverto che mio fratello è in pericolo, che senza di me gli accadrà qualcosa di orribile.
Ed io impotente come non mai non posso andare da lui, sarebbe una missione suicida! Espormi al sole non sarebbe d'aiuto a nessuno...



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Capitolo 22
*** Allievo ribelle ***



Camminiamo lungo questo corridoio oscuro da più di un'ora ormai, la nostra grinta sta scemando poco alla volta.
Siamo partiti con una tale energia da battere chiunque ci si presentasse davanti senza alcun problema, sicuri di noi come eroi.
Ma l'oscurità che continua e continua sul nostro cammino ci ha un pò demoralizzato, non sappiamo nemmeno quando finirà questo corridoio all'apparenza eterno.
L'unico che non sta tranquillo è Havoc, non smette di provare brutte sensazioni provenienti da quel luogo ma nessuno di noi vede o sente nulla di strano.
E' tutto un mistero, se avessimo Nikki non avremmo così tanti problemi visto che lei più o meno potrebbe dirci a cosa stiamo andando in contro, che cosa dobbiamo aspettarci da tutto questo?
-Hey, qui il corridoio via-
Ci fa notare Jean distogliendoci dai nostri pensieri.
-Bene allora cambiamo direzione, ho l'impressione che andando sempre dritti non finiremo proprio da nessuna parte-
Così cambiamo direzione avviandoci in un altro corridoi che si spera, più corto del primo.
Andiamo avanti per alcuni metri quando sulle pareti iniziano ad esserci diverse porte con dei numeri incisi sul legno.
-Secondo voi cosa sono?-
Chiedo fermandomi, potrebbero essere degli indizzi, dopotutto non sappiamo dove mio fratello è stato realmente portato da Envy percui per quanto ne sappiamo potrebbe essere all'interno di una di queste stanze.
-Non saprei, apriamone una e scopriamolo-
Il Generale ne apre una con estrema cautela tenendosi pronto -come noi- ad un'eventuale attacco.
L'interno fortunatamente è vuoto, è una stanza normale, non ci sono stranezze o altro, chissà cosa mi aspettavo di trovare.
-Sembrebbe un'alloggio...-
-Si ma perchè si trovano qui?-
Improvvisamente mi viene un'idea, una specie di illuminazione.
-Se ci sono degli alloggi allora questo posto è abitato dai vampiri... non sarà una nuova sede?-
I miei compagni ci pensano sù per qualche istante ma solo Havoc sembra aver intuito qualcosa.
-Da quanto ne sò i vampiri si spostano molto spesso da un posto all'altro, scelgono sempre luoghi sconosciuti, il più isolati possibili non mi stupirebbe trovarli in un posto come questo proprio sotto Central City poi...-
-Si sono spostati qui per controllare meglio la situazione...?-
L'esercito è estremamente coinvolto in questa faccenda, se il Comandante Supremo è uno di loro ma comunque è solo una delle tante pedine, c'è qualcuno di ancora più potente dietro tutto questo, la persona che ha messo Envy alle costole di Nikki e Nii-san, la persona che detta legge agli altri vampiri, il responsabile delle morti dei Generali e probabilmente l'ideatore di questo folle piano...
-L'esercito, le forme di potere al di sotto del Comandante che potrebbero rappresentare una minaccia, una nuova sede sotto il QG e Central City... vogliono impadronirsi di tutta la nazione!!-
Sussurra sconvolto il Generale, ora capisco tutto anche io!
Il Comandante non aveva bisogno di controllo visto che è già uno di loro, dovevano solo disfarsi di tutte le persone che potrebbero rappresentare un pericolo se venissero a conoscenza di tutto e chi se non i Generali? Hanno diffuso terrore e sospetto nell'esercito per prenderne il totale controllo...
Vogliono tutta Amestris!

[Edward side]

Finalmente dopo ore di totale panico quella dannata porta si apre lasciando entrare Envy con un sorriso radioso.
Con totale disinteresse per la rabbia che sto provando in questo momento nei suoi confronti!!
Vorrei proprio polverizzarlo! Lo so che è una cosa brutta da dire però dopo questo non me la sento proprio di far finta di nulla e lasciar correre come al solito.
Mi ha ingannato e rinchiuso in questa maledetta stanza come se fosse la mia prigione!
-Vedo che ti sei svegliato!
Viene a sedersi al mio fianco sulla sponda del letto, non lo guardo nemmeno, con l'odio che sto provando non immagino che sguardo potrei avere.
-Sei arrabbiato perchè non ti ho fatto uscire da qui?-
Chiede cercando di guardarmi con quell'aria falsamente ingenua che mi sta solo irritando di più!
Diavolo, perchè non capisce che sono preoccupato per mio fratello?!
Voglio andare da lui solo per assicurarmi che stia davvero bene! Tutto qui, ma lui non fa altro che ostacolarmi!
-Dai O'Chibi-san non arrabbiarti, adesso il sole è sceso, andiamo a caccia ok?-
Mi posa una mano sulla testa tentando di scompigliarmi i capelli come fa sempre però questa volta non voglio proprio starlo a sentire!
E' la sua mancanza di comprensione la causa di tutto e non intendo per niente ripensarci, io sto fermo sulla mia decisione: sono in collera con lui e niente potrà cambiare questa cosa, fino a chè non mi permetterà di vedere solo un'ultima volta mio fratello!
Scanso la sua mano rapidamente e questo sembra sconvolgerlo, non è abituato alle mie ribellioni ma è ora che Edward Elric torni ad essere l'umano che era!
Dannatamente testardo, deciso e alle volte impertinente!
Basta stare fermo ad osservare il nuovo mondo!
Ormai sono un vampiro istruito ed è il momento che le due parti di me si fondano senza alcuna differenza!
-Che diavolo ti prende?-
Chiede accigliato inziando ad arrabbiarsi a sua volta.
Ma sta volta non sarò io a chiedere scusa!
-Mi prende che non ti sopporto più!-
Esclamo con decisione alzandomi.
-Che cosa?!-
Grida infuriato per la mancanza di rispetto, ma è lui a non rispetare me! Io l'ho fatto per troppo tempo!
-Hai capito bene Envy! Non mi permetti mai di fare quello che voglio e non mi rispetti per niente! Mentre io ti ho portato anche troppo rispetto!-
Iniziamo a litigare.
-Se non fosse stato per me saresti l'amante di quella vampira idiota! Dovresti ringraziarmi!!-
-Infatti ti sono grato per questo, ma non pensi che sia anche ora di darmi la mia indipendenza?! Ti seguo da anni e non sono nemmeno libero di fare quello che voglio senza ricevere una tua ramanzina!-
-Non sei pronto!! Commetti ancora errori madornali! Nessuno lascerebbe un incapace come te a piede libero!!-
-Sono davvero un'incapace o è la tua scusa per tenermi ancora legato a te?! Non sei in grado di ammettere che sono pronto!!-
-Pronto?! E come? Tradendo il Padre per stare con tuo fratello?!-
-Io non ho tradito proprio nessuno! Non ho svelato il piano del Padre! Ma se io provo dei sentimenti e non posso lasciare che mio fratello si faccia ammazzare non è colpa mia! E' lui che mi ha cercato!!-
-E tu dovevi allontanarlo sempre di più! Fargli capire chi è che comanda e mandarlo al diavolo se necessario!-
-Io-ho-dei-sentimenti! A differenza di te a quanto pare... se la consideri una debolezza sono affari che non mi riguardano visto che sono io a mandarti al diavolo Envy!-
Assume un'espressione assolutamente mai vista prima, sconvolta, shoccata, incredula... semplicemente magnifica, ho messo a tacere Envy!
-Che diavolo dici?-
Sussurra senza gridare a squarcia gola per una volta.
-Dico che mi sono stufato, me ne vado!-
-Non puoi! Sono io il tuo insegnante! Devo dirti io quando sei pronto!-
-Questa volta non sarà così allora...-
Adesso riprende ad arrabbiarsi.
-Non se ne parla nemmeno!! Per cosa vorresti lasciarmi?! Per un idiota morto?!-
C-cosa...? Morto? Morto chi?! Non intenderà....
-Chi sarebbe morto?!-
Chiedo con una preoccupazione infinita.
-Adesso abbassi il tono? Chi dovrebbe essere morto? Tuo fratello, un lupo mannaro che credo sia uno dei sottoposti di Mustang, e il Generale stesso si stavano dirigendo negli alloggi che sono stati abbandonati per via del covo di Chimere impazzite che c'è alla fine del corridoio... nessuno sopravvive a quelle bestiacce, solo un vampiro con un'esperienza come la mia potrebbe farcela...-
Sorride come se stesse per aggiungere: quindi visto che tutto quello a cui tenevi è praticamente morto non ti resta altra scelta che restare con me e rimanere il mio fedele braccio destro!
Stranamente ai suoi occhi devo sembrare calmo mentre dentro di me stanno esplodendo milioni e milioni di emozioni diverse: paura, angoscia ma anche un irrefrenabile voglia di correre sul posto e sfogare tutta la rabbia che provo nei confronti di Envy e salvare mio fratello.
-Bene, allora non saranno gli unici a morire oggi...-
Mi guarda interrogativo.
-Non penserai mica di...?-
Esattamente...
Mi volto ma lui mi ferma saldamente per un polso.
-Non ti manderò in una missione suicida! Non hai speranze contro quelle chimere!!-
Non voglio più ascoltare le sue interminabili chiacchiere, devo sbrigarmi per raggiungere mio fratello.
-Non ho mai chiesto il tuo consenso... e non intendo chiederlo, fa come ti pare non è un problema mio!-
La mia mano lancia una potente scossa che ci divide colpendo il pavimento in un'esplosione di fumo e polvere.
-Addio Envy...-
Senza perdere tempo inizio a correre verso il covo delle chimere, non sò perchè ma sento una scarica di adrenalina pura attraversarmi il corpo e un'emozione unica mista a paura.
Se morirò lì... almeno avrò fatto quello che desideravo fare: Proteggere l'unica persona che mi è rimasta al mondo, anche se questo vuol dire sacrificare la mia stessa vita.



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Capitolo 23
*** L'arrivo delle chimere ***


[Alphonse side]

Siamo fermi davanti a questa gigantesca porta metallica incerti sul da farsi, secondo il Generale dovremmo entrare perchè finalmente siamo arrivati a qualcosa di più che lunghi corridoi mentre Havoc pensa che dovremmo tornare indietro perchè dietro quella grande porta si nasconde un pericolo molto più forte di noi.
Hanno chiesto il mio parere e io non sono proprio in grado di scegliere per tutti tra le due opinioni, forse quel grande pericolo che Havoc avverte sono le due presenze di Nii-san ed Envy oppure altri vampiri o ancora peggio, ma come dice il Generale, ormai siamo arrivati fin qui e sarebbe da codardi arrenderci e tornare in dietro senza nemmeno provare.
-Ok, entriamo?-
Faccio un respiro profondo posando la mano sulla maniglia.
Non sò se mi pentirò di questa scelta... ma devo provare.
-Pronti?-
Il Generale sistema i suoi guanti con sicurezza e determinazione nello sguardo che sembra emanare scintille infuocate, come Havoc, anche se un pò insicuro, deciso su quello che stiamo per fare però al massimo delle energie.
-Allora apro-
-NO FERMO!!-
A bloccarmi è proprio la sua voce, la voce del mio Nii-san, allarmata e potente che rompe il silenzio carico di tensione che si era creato.
Sono l'ultimo a voltarmi verso di lui con un sorriso al colmo della felicità, gli corro incontro abbracciandolo così forte che sono sicuro avrebbe sentito molto dolore se fosse stato umano.
-Nii-san sei qui!!-
-Al, che diavolo ci fai qui?!-
Mi afferra per le spalle guardandomi severo e quasi arrabbiato.
-Ti cercavo! Che domande fai?-
Non sarà ancora convinto di dover essere abbandonato al suo destino! Accidenti ai suoi sensi di colpa e alle sue sciocche convinzioni!
Non lo abbandonerò mai e poi mai!
-Alphonse questo è un posto molto pericoloso dobbiamo andarcene di qui immediatamente!-
-Perchè? che cosa c'è?-
Sembra molto irritato dalle mie domande, come se da un momento all'altro dovesse spuntare fuori qualche mostro orribile.
-Un covo di chimere impazzite! Io non sono sicuro di poterle battere e nessuno di voi ci riuscirebbe! Quindi muoviti e andiamo via!-
Havoc e il Generale ci raggiungono avendo ascoltato il nostro discorso e mi prendono per le braccia sollevandomi e portandomi via seguendo mio fratello.
-Posso camminare!-
Tengo presente infastidito.
-Non possiamo perdere tempo con tutte le tue assurde domande Al, dobbiamo uscire da qui al più...-
Le parole agitate di Nii-san vengono interrotte da vari ringhi e rumori affrettati che si dirigono nella nostra direzione.
Si blocca come pietrificato e si sovrappone tra i rumori e noi.
-Correte! Scappate più in fretta che potete! Le terrò a bada io!-
Mi divincolo dalla presa dei due andando alle sue spalle.
-Non se ne parla! Io resto qui con te!-
Tutti sono sorpresi dalle mie parole ma Edward trova sempre il modo di irritarmi, fulminandomi con uno sguardo infuriato.
-Non sia mai! Che io ti lasci in un covo di chimere! Vai!-
Lo zampettare sul pavimento polveroso si fa sempre più vicino, quelle chimere si saranno accorte di noi ed ora hanno fame della nostra carne, fame di combattere ed uccidere.
-No Nii-san! Non ti lascerò combattere da solo! Non posso perderti!-
Lo leggo nei suoi occhi, nelle espressioni che fa: è frustrato, perchè probabilmente questa è la sua ultima azione, si intestardisce e vuole darci tempo di scappare ma è certo che non durerà a lungo, lo ha detto prima: nemmeno lui può contrastare quelle chimere impazzite, nessuno di noi può.
-Portatelo via-
Il Generale e Havoc mi riprendono con la forza mentre ci allontaniamo velocemente da quel posto.
Perchè stanno eseguendo l'ordine di mio fratello?! Perchè!?
-LASCIATEMI!! NII-SAN!!-
Ma lui nemmeno si volta sparendo velocemente dalla nostra vista, inghiottito dall'oscurità più assoluta.
Perchè deve morire per proteggermi? Non posso permettere più a nessuno di morire per colpa mia... ora posso difendermi da solo e invece che fanno? Mi portano via dalla battaglia che dovrei combattere io!
-PERCHE' AVETE FATTO QUELLO CHE HA DETTO?!-
Grido al massimo della mia collera, abbiamo fatto questo lungo viaggio, affrontato il comandante supremo e lasciato Nikki lì con lui per che cosa?! Finalmente lo avevo trovato...
-Non fraintendere Alphonse, il Generale Roy Mustang non abbandona proprio nessuno-
Sposto lo sguardo sul Generale che ancora mi tiene fermo mentre Havoc porta entrambi ad una velocità impressionante.
-Che cosa sta dicendo!? Sta combattendo da solo!! Noi stiamo scappando come codardi!! Che diavolo dice?-
-Non stiamo scappando Alphonse, ti porto al sicuro ma non abbandonerò tuo fratello, dopotutto lui vuole proteggere te...-
Che cosa sta dicendo?
-Cosa intende dire Generale? Lei tornerà indietro?-
Perchè io non posso mai prendere parte a niente?!
Non sono un bambino da proteggere... voglio rendermi utile e difendere ciò in cui credo.
-Ti porteremo al QG, e al tuo posto verrà Nikki-
Torniamo sull'ascensore che parte automaticamente verso i piani superiori, ma Nikki... è ancora viva?

[Edward side]

Bravo Edward, sono davvero bravo.
Ho mandato al diavolo il mio insegnante con la convinzione di poter affrontare pericoli più grandi di me, e invece mi tremano le gambe al solo pensiero che quelle chimere stanno arrivando.
Non sono pronto, però devo esserlo per forza perchè devo proteggere Alphonse, lui non può morire... non lo permetterò mai!
L'ho cacciato senza nemmeno voltarmi per vederlo un'ultima volta, ho sentito le sue grida imploranti però non mi sono voltato, non potevo guardarlo negli occhi, quegli occhi ricolmi di lacrime straziati dall'impotenza di non poter combattere con me.
Perchè vuole buttare al vento la sua vita per una cosa simile?
Lui deve vivere e stare con le persone che lo amano e tengono a lui, io non posso più fare una vita normale, per tutti sono morto dieci anni fa... non potrei mai essere... normale.
E Nikki... mi dispiace, posso dire solo questo, abbiamo passato momenti indimenticabili e mi sono affezzionato moltissimo a lei però le ho mentito, per non aggravare la sua situazione già precaria a causa della sua ribellione.
Se fosse qui mi darebbe uno schiaffo così forte che non so se non sentirei nulla, gridando di non essere così stupido, perchè lei non deve essere protetta da nessuno perchè è indipendente, è orgogliosa è una vampira unica come non ce ne sono...
Avrebbe sempre combattuto al mio fianco senza tirarsi mai indietro.
Ormai però il peggio è fatto, Envy mi odierà di sicuro e se non mi ammazzano le chimere lo farà lui, non rivedrò più Nikki e nemmeno mio fratello, almeno sono riuscito a salvarlo.
Ora devo pensare solo a restare in vita quanto basta per far scappare il gruppo del Generale Mustang.
Devo affrontare queste bestiacce che ringhiano con le zanne scoperte pronte per dilaniare la mia carne immortale ed uccidermi più e più volte fino a che non mi faranno a pezzi...
Allora, sono pronto!

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Capitolo 24
*** Chimere Sconfitte ***


[Alphonse side]

La porta dell'ascensore si apre con mia immensa tensione, Nikki è viva oppure dovremmo combattere ancora con King Bradley assetato di vendetta?
-Perchè diavolo siete tornati?-
Tutti sobbalziamo ripresi da quella voce seccata che solo Nikki sà fare, infatti la ragazza ci riprende accigliata con ancora in mano la testa del suo nemico separata dal corpo, a terra cosparso di sangue.
-Nikki sei viva!-
Esclamo felice, dopotutto il Generale in qualcosa aveva ragione, la sua voglia di vendetta è così intensa e forte che morire non rientra proprio nei piani, prima la vendetta.
-Certo che sono viva! Allora dov'è Ed?-
Chiede gettando la testa in un angolo della stanza con il più sincero disprezzo.
-Abbiamo incontrato un covo di chimere impazzite...-
Non so come andare avanti perchè un groppo si sta formando nella mia gola al solo pensiero di non rivederlo più...
-Edward ci ha ordinato di portare in salvo suo fratello, lui ora le sta affrontando da solo...-
Termina al mio posto il Generale Mustang con voce severa e fredda, anche a lui ha dato molto fastidio doverlo abbandonare lì.
-Siete proprio degli idioti! Voi e anche Ed! Non sia mai che ragiona prima di parlare quel ragazzo!-
Si fa avanti entrando nell'ascensore, non c'è nemmeno stato il bisogno di chiederle aiuto che subito parte in quarta pronta al combattimento.
-Voglio venire anche io!-
Tento di unirmi a loro ma tutti mi respingono facendo aumentare la mia irritazione.
-No Al, se tuo fratello ha detto di proteggerti allora devi restare qui, tutti i suoi sforzi sarebbero stati inutili se tu morissi-
Questo mi mette in difficoltà, voglio andare con loro però se morissi allora tutti gli sforzi di Nii-san sarebbero davvero stati inutili e lo avrei davvero perso per niente, però io non posso perderlo...
-Lo so però non posso perderlo! Voglio venire con voi!-
Nikki mi guarda severamente accigliata, ma non abbasso lo sguardo perchè ho ragione io e lei non mi farà cambiare idea!
-Ti prometto che te lo riporteremo Alphonse, riporterò quell'imbecille da te sano e salvo-
Posso fidarmi di Nikki perchè lei da sempre il massimo in tutto quello che fa e se mi promette una cosa simile allora ci riuscirà.
-Va bene, resterò qui, ma riportalo indietro...-
Annuisce convinta.
Stupido Nii-san... mi escludi dalla battaglia che dovrei combattere io...

[Edward side]

Una chimera con un'agile salto tenta di azzannarmi ma con una scarica la rimetto al posto suo, convinto di averle dato una bella lezione, però resto sorpreso nel vedere che si rialza più arrabbiata di prima ringhiando con tutte le sue simili ad appoggiarla in un attacco di gruppo.
Riescono a buttarmi a terra e con i miei poteri sono impotente, detesto ammetterlo, ero così convinto di me stesso e invece ho fatto un errore madornale nell'avere troppa sicurezza.
Le scariche non gli fanno proprio un bel niente e non posso nemmeno schivare i loro attacchi essendo in un corridoio senza molto spazio, mi sono messo alle strette da solo maledizione!
Ma non posso farmi battere così presto, andrebbero subito a cercare mio fratello e il resto del gruppo che forse nemmno sono arrivati alla fine del corridoio.
Devo resistere ancora un pò, devo mettere tutto quello che ho a disposizione contro queste bestiacce!
L'unica possibilità è... farmi possedere dall'altra parte di me... forse lui ha qualche speranza in più.
Creo uno scudo ma non per difesa, devo solo prendere tempo anche perchè già le chimere stanno per romperlo.
Devo rilassarmi e lasciare il controllo all'altro me senza oppormi, pensare a tutti quei massacri e lasciare il mio istinto senza catene accompagnato dalla follìa, la stessa del mio nemico.
Quando lo scudo si infrange, non sono più lo stesso, mi sento molto meglio, sicuro e superiore a tutte quelle bestiacce.
Loro sentono il mio cambiamento e ringhiano ancora provando di nuovo ad azzannarmi, non ho paura perchè adesso sento di avere molto più potere di prima, sento di poter sollevare il mondo con dito e non mi farò battere da questi stupidi esseri!
Senza muovere un dito emano una scossa, questa volta molto potente che invece di rimandarla indietro senza un graffio, scompone il suo corpo in un attimo, uccidendola.
Tutte le altre vedendo tutto quel sangue a terra non attaccano, ma si voltano scappando più veloci del vento.
-Com'è adesso non volete più giocare?-
Non posso lasciarle andare dopo che hanno provato ad uccidermi, devono pagarla e anche cara, con le loro vite.
Inizio a correre ancora più veloce di loro e appena le raggiungo inizia il divertimento, tutti i loro piccoli e fragili corpi deformi saltano in aria con una sola scarica e tutto il corridoio viene tappezzato di sangue scuro.
E io che poco prima ero in difficoltà con loro, se più o meno non fossimo la stessa persona avrei paura di questo vampiro, dell'altro me stesso.
Per lui è stato tutto così semplice... forse è proprio la sicurezza che mi manca, dopotutto abbiamo gli stessi poteri e le stesse capacità con la sola differenza che io ho paura di uccidere mentre lui lo prende come un divertimento.
Ormai qui non posso più fare nulla, m'incammino verso l'ascensore che porta al piano di sopra.
Dopo aver fatto forse una decina di metri però il muro davanti a me viene distrutto e molta polvere si alza in aria ma senza ostacolarmi visto che non mi dà alcun fastidio.
Una donna con i capelli neri a caschetto e gli occhi color ametista passa da questa parte del muro tossicchiando per la polvere.
Quando mi vede resta sorpresa e tira fuori una pistola anti-vampiro.
-Spostati umana insignificante-
Questa sua azione mi fa solo ridere, è solo un'illusa se crede di potermi uccidere con quell'affare.
-Abbiamo un vampiro troppo sicuro di sè a quanto pare...-
Ma lei non si tira indietro sorridendo di sghembo, come ho già detto: illusa.
-E io ho davanti una Cacciatrice del tutto idiota, ti conviene andartene, ho già ucciso uno dei vostri-
Al ricordo di quella sera sorrido soddisfatto trattenendomi dal scoppiarle a ridere davanti sfacciatamente.
-Sei tu che hai ucciso il mio compagno Hohenheim quindi?-
Mi fulmina con uno sguardo al limite dell'iracondo.
-Quell'essere che io avrei dovuto chiamare padre? Si l'ho ucciso io, questo ti crea problemi?-
-Si molti-
Carica la pistola e spara un colpo anche troppo sicura di potermi colpire.
-Si vede che hai combattuto solo con vampiri inferiori, quelli sono facili da uccidere, ma io... non hai la minima speranza di uccidermi con questi deboli attacchi!-
Ho creato un campo di forza intorno a me, che ha raccolto il proiettile e lo ha rilanciato al mittente conficcandosi nella sua coscia.
Si trattiene dallo strillare dal dolore solo per non darmi questa soddisfazione però averla colpita con il suo stesso attacco e averle fatto capire di non avere speranze contro di me è già una soddisfazione.
-Non credere di avermi sconfitto...-
Minaccia, come mi diverto quando fanno queste minaccie a vuoto nel tentativo di non sembrare inferiori.
-Davvero?-
Mi inginocchio a terra per guardarla negli occhi, carichi di paura ed incertezza, sà bene quanto me che non vivrà a lungo.
Inizia a liberare lacrime con sua immensa sorpresa e frustrazione, come pensavo, era tutta scena.
-Non vi servirebbe un'infiltrata?-
Ed ecco il patetico tentativo di allearsi alla persona che sta per ucciderti, sarebbe disposta a tradire i suoi stessi compagni per restare in vita, io non ho proprio pietà delle persone così.
-No-
Trasformo il mio braccio in una lama dandole il colpo di grazia, facendola cadere a terra ferita.
-Peggio per te... stavo combattendo contro un lupo... mannaro... ti farà... a pezzi-
Si spegne nell'ultimo respiro di vita con questo avvertimento, perchè crede che se l'avessi tenuta in vita sarebbe stata utile?
Se non riesce ad uccidere me, come può uccidere un lupo mannaro?
Meglio incamminarsi, sto perdendo il controllo e se Edward lo riprende al momento sbagliato siamo entrambi spacciati.
Se davvero c'è un lupo mannaro qui sotto, non potrebbe affrontarlo senza di me.

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Capitolo 25
*** Conoscente misterioso ***


[Edward side]

Cammino lungo il corridoio con andatura sicura ma stanca da almeno un ora.
Ormai il mio controllo sul corpo sta scemando e non so per quanto tempo resisterò, dopotutto l'istinto non può predominare per così tanto tempo, alla fine diminuisce per lasciare posto ad altro come la razionalità cosa che io non ho.
Ed ecco che è arrivato il momento di cedere il posto... le mie forze mi stanno abbandonando e presto perdo conoscenza cadendo a terra.
...
...
[Autrice side]

Nelle vicinanze un giovane lupo mannaro vaga per i corridoi cercando la Cacciatrice con cui stava combattendo, scomparsa dopo essersi creata una via di fuga distruggendo pareti.
La trova all'ultimo muro distrutto, sdraiata a terra priva di vita con una lunga e profonda ferita da taglio sul collo in una pozza scura di sangue.
Non deve essere morta da poco visto che il sangue sta iniziando solo ora a solidificarsi e diventare più scuro, deve aver incontrato qualcuno ed essere morta combattendo.
-Chi potrebbe avere interesse ad uccidere una Cacciatrice?-
Si domanda sottovoce continuando a camminare alla ricerca di qualcuno, di chi l'ha uccisa.
-Questo posto era abitato dai vampiri, forse ne ha incontrato uno così forte da riuscire ad ucciderla...-
Ragiona sempre sottovoce, per rompere quel silenzio tombale quasi inquietante.
Mentre cammina però intravede una sagoma nell'ombra sdraita a terra, allarmato si avvicina trovando un ragazzo dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo apparentemente privo di sensi.
-Ha l'odore di un vampiro...-
Constata con sguardo severo, i lupi mannari e i vampiri non sono mai andati d'accordo e per quanto ne sà i vampiri non perdono l'occasione di attaccare e dare sfoggio della loro follìa.
Scansa dal viso la lunga frangia del ragazzo notando il taglio degli occhi felino e l'aria innocente che possiede.
-Aspetta un momento... Edward Elric?-
Si chiede riconoscendo nel biondo i tratti di un ragazzo di sua conoscenza.
...
...
[Edward side]

Riprendo conoscenza lentamente però tengo gli occhi chiusi ancora per un pò, per attenuare questo mal di testa, avverto una leggera pressione sui polsi e non riesco a muoverli liberamente.
Nell'aria sento un'odore pessimo, quello che caratterizza i lupi mannari e ho paura che mi abbia trovato quel famoso lupo che si aggirava per i corridoi secondo la Cacciatrice.
Quando apro gli occhi la prima cosa che vedo è un fuocherello scoppiettante e la foresta buia davanti a me.
-Finalmente ti sei svegliato-
Sposto lo sguardo sorpreso sulla figura possente di qualcuno che si fa avanti rivelandosi alla luce del fuoco.
-Chi sei...?-
Chiedo confuso, questa voce così possente e profonda è di sicuro di un lupo mannaro, però è strano essere ancora vivo...
-Questa domanda dovrei fartela io, rispondi: Perchè somigli così tanto ad Edward Elric?-
Ma che razza di domanda è?
Sono confuso, mi ha rapito un lupo mannaro e vuole sapere perchè somiglio così tanto a me stesso?
-Io sono Edward Elric-
Sembra scosso e sorpreso di quello che gli ho appena detto, come se fosse una cosa strana ed impossibile.
-Non è vero menti! Edward Elric è morto dieci anni fa!-
Esclama irritato, far perdere il controllo ad un lupo mannaro non è prudente, potrebbe uccidermi senza alcuna difficoltà.
-No, io sono Edward Elric e dieci anni fa sono diventato un vampiro...-
Ancora più sconvolto si avvicina al mio viso fissandomi.
-Edward aveva gli occhi color oro... non puoi... essere lui-
E' vero, avevo gli occhi color oro quando ero umano, poi quella notte sono diventati rosso sangue e non sono più tornati com'erano.
-Gli occhi cambiano il loro colore naturale quando si diventa vampiri... solo chi è molto potente può farli tornare com'erano-
Sembra così difficile da accettare per lui, stringe i pugni semi-zampe da lupo sul tronco dove sono poggiato con la schiena, sento la sua rabbia e la voglia incontrollabile di sfogarla.
-Tu non sei Edward, non prendermi in giro! Ci hanno detto che era stato ucciso da un vampiro! Per anni sono stato male per lui, mi sembrava impossibile quello che era successo... per questo sono diventato un lupo mannaro, per vendicarmi di quel vampiro che lo ha ucciso!-
Quindi lui mi conosceva? Ma con questo aspetto da lupo mannaro non sono in grado di riconoscere di chi possa trattarsi.
Però all'improvviso stò male anche io... le sue parole mi portano indietro nel tempo a fatti che avevo dimenticavo volontariamente per non soffrire.
-Cosa credi? Che io non sia stato male?-
Lo fisso irritato, lui ricambia sempre meno convinto della mia identità.
-E perchè saresti stato male? Tu non sei Edward, non hai i suoi ricordi-
Non ho mai conosciuto qualcuno di così testardo!
-Se sapessi chi sei potrei dartene la prova!-
-Il fatto che non mi riconosci vuol dire che non sei lui!!-
-Se assumessi le tue stupide sembianze umane ti riconoscerei!!-
Stupito sembra rendersi conto solo ora di avere le sembianze da lupo mannaro, che stupido.
-Adesso mi riconosci?-
Chiede irritato come per sfidarmi riprendendo le sue sembianze normali, per un attimo non lo riconosco dopotutto sono passati così tanti anni che quasi non mi sembra vero.
-Certo che ti riconosco... perchè diavolo ti ostini a non credermi?-
Chiedo irritato, devo raccontargli anche quando e come ci siamo conosciuti? le stupidaggini che abbiamo fatto insieme? Sarò diventato un vampiro però me le ricordo, anche se con dolore e nostalgia...
-Perchè tutti i vampiri che ho incontrato erano bugiardi, meschini e anche un po' fuori di testa...-
-E' normale, tutti i vampiri hanno la loro parte sadica, folle ed istintiva, c'è chi la controlla e chi si lascia andare-
Lui mi guarda ancora non molto convinto.
-Se mi risponderai a questa domanda allora ti crederò... come mi chiamo?-
La mia faccia deve essere proprio delusa, una domanda simile è proprio da aspettarsela da lui o dalla sua intelligenza che sicuramente è diminuita quando è diventato un lupo mannaro.
-Questa è proprio una domanda idiota, sei sempre il solito Russel-
-Allora sai chi sono!!-
Gioisce.
-Io te l'avevo detto... ma adesso non ho tempo..-
Spezzo le corde che mi tengono i polsi e mi alzo da terra.
-Cosa? Non mi sembra vero essere qui con te e tu vai via?-
Chiede scettico e un pò deluso, avrebbe voluto passare più tempo con me e farsi raccontare tutti i particolari della mia emozionante vita da vampiro come io avrei voluto sapere di più su di lui e anche su tutti gli altri miei vecchi amici.
-Lo so Russel ma vedi, non ho scelto io di diventare un vampiro e forse un giorno ti racconterò come è andata... però anche io come gli altri vampiri ho una parte istintiva e folle, adesso sono me stesso ma non so per quanto durerà...-
Mi dispiace mentirti Russel... in verità adesso sto bene e non ci sono possibilità di farmi possedere dall'altro me però non posso proprio restare qui.
Devo tornare da mio fratello e poi questa è una zona molto frequentata dai Cacciatori, non sono al massimo delle mie forze e non posso correre rischi.
-Capisco... non riesci a controllarti quando succede?-
Sembra dispiaciuto.
-No, non ho saputo riprendere il controllo nemmeno la notte in cui sono scomparso...-
Ho paura di fare del male anche a te...
-Quando è morto tuo padre?-
Chiede sgranando gli occhi.
-La verità è che... l'ho ucciso io-
Nei suoi occhi posso benissimo leggere il disgusto e il terrore per la mia azione passata, per quello che mi hanno portato a fare i miei istinti.

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Capitolo 26
*** Il maestro che segue l'allievo ***


[Edward side]

-Quindi, hai ucciso tuo padre in preda agli istinti?-
Sussurra Russel a testa bassa stringendo i pugni quasi a sangue sulla sua pelle, riesco a percepire la sua rabbia e la sua delusione e non posso far altro che annuire lentamente senza il coraggio di parlare, il ragazzo che conosceva lui, non avrebbe mai fatto una cosa come uccidere il proprio padre, anche se odioso e pieno di difetti, però io non sono più quel ragazzo e non posso respingere i miei istinti.
-Perchè...?-
Chiede con tono trattenuto, vorrebbe gridare, arrabbiarsi e sono quasi sicuro che vorrebbe colpirmi, vorrebbe colpire la parte sadica che mi ha cambiato e alle volte mi controlla.
-Non lo so...-
E' una risposta stupida ma vera, io non so proprio niente... non riesco a ricordare cosa mi sia preso quella notte, ero arrabbiato e mi sono lasciato prendere dai miei istinti, da quelle nuove e forti sensazioni che lottavano dentro di me per venire fuori.
-Come sarebbe non lo sai?!-
Finalmente riesce a gridare esprimendo la sua rabbia e la sua frustrazione, ma lui non capisce, non può capire.
-Non volevo ucciderlo... però è successo, non so perchè, non ricordo molto di quello che ho fatto, ma non l'ho fatto io-
Ero un'altra persona in quel momento e non posso ricordare, non voglio ricordare... il solo pensiero di quello che sono stato capace di fare mi fa impazzire e perdere ancora il controllo.
-E... perchè sei scomparso?-
Chiede lasciando in sospeso l'argomento sulla mia seconda parte folle, non ha intenzione di riprenderlo almeno credo, io non sono in grado di dargli delle risposte e lui lo ha capito.
-Ricordo solo che appena ho ripreso un pò di lucidità ero con la vampira che mi ha trasformato...-
Si acciglia arrabbiandosi ulteriormente.
-Dimmi dov'è! Devo vendicarmi per quello che ti ha fatto! Ha rovinato le nostre vite e io mi ero già ripromesso di fargliela pagare!-
E' molto determinato, sembra emanare una speciale energia che si unisce alla sua rabbia e sete di vendetta.
-Mi dispiace... ma è già morta da un pezzo, nel duello mortale per decidere l'insegnante del novello vampiro-
Sorrido amaramente a quel ricordo, adesso non ho più un insegnante e se uscirò vivo da questa faccenda non ho idea di dove andrò o cosa farò, senza Envy non ne ho proprio idea...
-Si, sapevo di questi duelli... e quindi è stata uccisa, posso accontentarmi, mi basta che sia morta! E hai ancora un insegnante?-
Chiede toccando il solito tasto dolente, se anni addietro era la mia altezza adesso è questo...
-E' una storia lunga... sei bravo a toccare sempre i tasti dolorosi...-
Chissà cosa sta facendo Envy in questo momento, se si è arreso oppure mi sta cercando per farmela pagare.
Ma forse pensa che sono morto insieme alle chimere... chissà.
Vedo Russel annusare l'aria come allarmato da qualcosa e tendere le orecchie in ascolto riprendendo le sue sembianze di lupo.
-Qualcosa non va?-
Anche io mi concentro ricercando qualcosa di insolito ma non credo di essere dell'umore giusto per mantenere gli istinti tesi.
-Penso ci sia un Cacciatore nelle vicinanze-
Mi sussurra cercando di non farsi sentire, cosa difficile con quella sua possente voce da lupo mannaro!
Accidenti, proprio quello di cui avevo paura, un altro Cacciatore da affrontare... non sono sicuro di riuscire a rilassarmi e lasciare libero sfogo alla mia seconda parte, ho così tanti pensieri nella testa.
Infatti non riesco nemmeno a capire precisamente dove si trova il mio nemico.
Prima che potessi solo guardarmi intorno una freccia si conficca nella mia spalla trascinandomi fino ad una roccia, dove si incastra.
Mugolo per il dolore perchè di sicuro è un'arma anti-vampiro e la cerco con la mano per toglierla, la vista si appanna e il dolore aumenta sempre più, non pensavo che questo tipo di armi facesse così male.
-Edward!-
Russel cerca di raggiungermi ma non distinguo molto bene la sua figura tra le tante confuse.
Vedo solo una massa sfocata che si avvicina ma ad un certo punto viene allontanata da qualcosa, che lo prende di sorpresa e a giudicare dal rumore lo intrappola a terra.
-Ed scappa!-
La sua voce riesco a sentirla, è ben definita ed allarmata.
-E' inutile, la punta di quella freccia conteneva un potente siero che annebbia la mente dei vampiri e li rende confusi, indifesi e totalmente attaccabili-
Alla sua voce se ne aggiunge un'altra, appartenente ad una donna con un chè di seducente.
Una nuova figura vestita di nero si fa avanti e vedo Russel dimenarsi a terra fino a che si libera e attacca la figura in nero.
Ancora una volta cerco la freccia con la mano sforzandomi di non cedere proprio adesso, sento il braccio pesante e vorrei abbandonarlo a terra per riposare, ma deve dipendere tutto da questo siero che mi rende più debole e confuso.
Devo aiutare Russel, non può cavarsela da solo contro una Cacciatrice così potente!
Vedo solo le due figure che si fondono e sento la voce di Russel a volte rabbiosa in un ringhio, a volte sento i suoi lamenti e quella della donna che grida e basta.
-Ora mi hai stufato! Stai al tuo posto e non intrometterti!-
Viene di nuovo scagliato lontano da qualcosa che non riesco a vedere però questa volta non riesce a liberarsi, non si rialza anche se ci prova con tutte le sue forze.
-Ora vediamo di mettere fine alla tua disgraziata vita, la pagherai per aver ucciso Dante-
Si rivolge a me con ira, sento il rumore di un grilletto che viene caricato e sono sicuro che tra pochi istanti un proiettile si conficcherà da qualche parte nel mio corpo insieme a tanti altri fino a che non morirò.
Chiudo gli occhi in attesa della fine ma questi proiettili tardano ad arrivare, sento il grido profondo e straziante della donna e li riapro anche se inutilmente, ancora vedo tutto sfocato ma distinguo la sua sagoma cadere a terra rivelando quella di qualcun'altro dietro di lei.
-Chi sei tu...?-
Chiede Russel, ma non riceve risposta.
Vedo un'altra massa nera venire verso di me e quando è abbastanza vicina percepisco la sua energia, che mi è molto familiare.
Sento la sua mano fredda posarsi sulla mia guancia e i suoi occhi diventano distinguibili perchè si avvicina sempre di più tanto che sento il suo respiro sulla mia pelle e i suoi occhi lucenti color ametista che mi guardano con un chè di dolce.
-O'Chibi-san... io te l'avevo detto che non eri pronto-
Envy...

Avverto i Gentili Lettori che queste sono le battute finali e sarebbe gradita una loro recensione, anche perchè sarebbe l'unica.
Grazie per l'attenzione.

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Capitolo 27
*** Toccante riunione tra Allievo e Maestro ***


[Envy side]

Appena quello stupido allievo è andato via, ho subito pensato che non poteva lasciarmi in questo modo indecente! Dopotutto per lui è facile scappare e fare la parte dell'eroe che alla fine rimane ammazzato, non è in grado di affrontare i pericoli che lo aspettano a braccia aperte là fuori!
E non può nemmeno mancarmi di rispetto in questo modo, ecco perchè sono corso subito a cercarlo, purtroppo però quando sono arrivato le chimere erano ridotte in pozze di sangue e una Cacciatrice era stesa a terra priva di vita.
All'inizio mi sono chiesto se a fare tutto questo è stato davvero O'Chibi-san oppure la sua seconda parte sadica, ma poi ho sentito nell'aria l'odore di lupo mannaro, quel disgustoso tanfo che ho sopportato a stento, così ho capito: non ci sono tracce di sangue che appartengano al mio allievo, quel lupo mannaro deve averlo trovato e rapito per fargli del male tranquillamente e lentamente!
Ma nessuno può fare questo a O'Chibi-san!
Senza perdere tempo sono uscito a cercarlo seguendo la traccia olfattiva della bestiaccia, poco dopo sono arrivato in periferia in una zona più o meno deserta fatta eccezione per un fuocherello acceso alla meno peggio e due figure che si stavano scannando a vicenda.
Ho cercato di capire di chi si trattasse e avvicinandomi ancora le ho distinte come il lupo mannaro che tiene in ostaggio il mio ingenuo allievo e una Cacciatrice di alto livello, dalle sue movenze e dalle armi che porta dietro deve esserlo per forza.
Poi sta anche dando del filo da torcere al nemico che abbiamo in comune ma di certo non se la caverà contro di me, devo farla fuori e farmi dire da quel brutto mostro dove ha portato O'Chibi-san, dopodichè andrò a salvarlo e lo riporterò con me a casa facendogli una lunghissima ramanzina e assicurandomi che la capisca e non scappi più cacciandosi in certi casini.
-Ora vediamo di mettere fine alla tua disgraziata vita, la pagherai per aver ucciso Dante-
Esclama rabbiosa la donna, ma non si sta riferendo al lupo... sta guardando una grande roccia.
Mi sporgo ancora e mi accorgo di una piccola figura dai capelli biondi con una freccia anti-vampiro conficcata nella spalla che lo blocca alla roccia.
Quello è O'Chibi-san! Sgrano gli occhi e mi affretto a raggiungere quella schifosa Cacciatrice che vuole ucciderlo, per fortuna arrivo in tempo e la trafiggo da dietro con una delle sue stesse armi.
-Non osare toccarlo...-
Sibilo minacciosamente mentre il suo corpo cade a terra agonizzante lasciando la pistola.
E' incredibile quanto sia facile uccidere gli esseri umani, e questa volta mi è quasi dispiaciuto aver fatto in fretta, volevo che soffrisse ancora e molto di più per quello che stava per fare.
Senza esitazioni m'incammino verso il ragazzino ancora bloccato a quella roccia, non sembra riconoscermi e questo mi insospettisce molto e preoccupa.
Sento il suo respiro affannoso e pesante, non vorrei che quella freccia sia quello che penso io...
-Chi sei...?-
Ignoro la domanda dello sporco sequestratore, a lui penserò più tardi ma ora la mia priorità è sapere come stà quello sciocco allievo.
Mi inginocchio davanti a lui avvicinandomi al suo viso, ai suoi occhi confusi e poso la mano sulla sua guancia cercando di confortarlo, sembra soffrire davvero molto a causa della freccia e penso davvero che sia quella che utilizzano i Cacciatori per rendere inoffensivi e facili da uccidere i vampiri.
-O'Chibi-san... io te l'avevo detto che non eri pronto-
Sussurro, adesso sembra riconoscere la mia voce e si sorpende.
-Envy... sei tu?-
Povero il mio O'Chibi-san, non può riconoscermi in queste condizioni.
-Si stupido allievo, adesso resisti ancora un pò, ti tolgo questa fastidiosa freccia dalla spalla-
Annuisce lentamente stringendo i denti per sopportare il dolore, afferro con entrambe le mani la stecca di quell'oggetto infernale e lo estraggo in un solo colpo senza esitazione, mugola dal dolore però tra poco passerà... toglierla lentamente sarebbe stato mille volte peggio.
-Adesso passa... coraggio andiamo via di qui-
Lo faccio alzare issandomelo in grembo, è troppo debole anche per camminare, devo trovare il modo di togliere il siero dal suo corpo oppure se continua così morirà, ma questo è meglio tralasciarlo perchè non permetterò una cosa simile!
-Dove lo porti?!-
Grida il lupo ancora imprigionato in una rete troppo difficile da spezzare per lui, adesso O'Chibi-san è praticamente in punto di morte e se non fosse per questo rimarrei ancora per ucciderlo tra atroci sofferenze, come ha osato divertirsi con la vita del mio allievo!?
-Non sono affari che ti riguardano...-
Lo fulmino con lo sguardo iniziando a correre più veloce che posso verso il nuovo rifugio del Padre, spero davvero che sia arrivato perchè solo lui può aiutarci.
-Resisti... resisti ancora un pò, presto sarà tutto finito-
Lo stringo nel tentativo di farlo restare con me, di riportarlo in un certo senso alla realtà così da impedirgli di rilassarsi e soccombere al siero mortale.
-Envy... mi dispiace.... sono stato un'idiota-
Sussurra come se fossero le sue ultime parole, no questo non può succedere!
-Non fare certi discorsi idiota! Avrai molto tempo per scusarti delle tue azioni perchè resterai con me ancora per molto!-
Finalmente arrivo e senza esitazioni spalanco la porta dove seduto sul suo trono c'è il Padre che mi guarda stupito e confuso.
-Envy... che succede?-
Chiede notando il mio affanno nella corsa e la mia preoccupazione.
-Non c'è tempo, può estrarre il siero dei Cacciatori dal suo corpo?-
Chiedo senza esitazioni, abbiamo già i minuti contati ci mancasse altro che perdersi in giri di parole inutili.
Il Padre si avvicina esaminando O'Chibi-san con lo sguardo, non c'è molto da capire! Ha il respiro corto e affaticato, si vede che sta provando dolore da un miglio di distanza e sta morendo!
Posa una mano sulla ferita ancora sanguinante che non ha nemmeno iniziato a ricomporsi.
Il siero inizia a cadere a terra estratto dal corpo del ragazzino che trattiene gemiti di dolore e grida.
-Resisti ancora un pò...-
Lo stringo ancora osservando il processo.
Dopo che il liquido è stato estratto completamente la ferita si rimargina facendo tornare la pelle di O'Chibi-san come è sempre stata, senza ferite.
-Adesso ha solo bisogno di recuperare le energie e di riposo-
Infatti nemmeno il tempo di dirlo che si è già addormentato e il suo respiro sta lentamente tornando regolare.
-Portalo nella sua stanza, dobbiamo occuparci dei nostri ospiti-
Mi indica con il capo una parete alla quale sono incatenati: Nikki, il Generale Roy Mustang e un'altro lupo mannaro che non conosco, pieni di ferite e privi di sensi.
Saranno stati così idioti da sfidare il Padre, oppure avranno avuto la sfortuna di incontrarlo.
-Tu dovrai andare a prendere l'ospite mancante... Alphonse Elric-

Ancora una volta vi avverto che questi sono gli ultimi capitoli!! [Tot.29].
Una recensione da quelli che non si sono mai fatti sentire sarebbe gradita!
N.M.

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Capitolo 28
*** Pre-FINE ***


[Envy side]

-Tu dovrai andare a prendere l'ospite mancante... Alphonse Elric-
Annuisco voltandomi per portare O'Chibi-san in camera con la testa tormentata da tanti pensieri.
-Padre... grazie per quello che ha fatto-
Non è proprio da me ringraziare qualcuno, sono troppo orgoglioso per farlo, però oggi ho sentito per la prima volta una paura incontrollabile impossessarsi di me e delle mie emozioni che non rispondevano come volevo.
La paura di perdere davvero una persona che ormai è diventata molto più che un'allievo per me e senza la quale mi sentirei quasi vuoto, abbiamo passato dieci anni insieme e trovarmi nuovamente da solo... sarebbe molto strano.
-Non c'è bisogno che mi ringrazi... sarebbe un vero peccato perdere un vampiro come lui-
M'incammino verso la nostra stanza nel più totale silenzio rotto solo dai respiri regolari del ragazzino beatamente addormentato.
Il Padre mi ha ordinato di andare a prendere Alphonse Elric, ma sinceramente non so se obbedire oppure no.
Se gli facesse del male, O'Chibi-san metterebbe ancora a repentaglio la sua vita per proteggerlo oppure per vendicarlo.
Si arrabbierebbe con me, mi rivolgerebbe ancora quello sguardo carico di odio che non voglio più vedere e se andrebbe un'altra volta ma per sempre.
Non sentirei più le sue risate spensierate, nè le sue sciocche lamentele e sfuriate quando si arrabbia per cose ancora più sciocche, non potrei prolungare il suo addestramento solo per vederlo arrabbiarsi e dare il meglio di se nel tentativo di farmi cambiare idea, non faremmo più quelle lunghe corse che per lui finiscono sempre male... non ci sarebbe a sconvolgere ogni mia giornata.
Quando la prima volta lo vidi, capii subito che doveva essere mio, perchè anche ora è speciale, ha un qualcosa di particolare che lo distingue da tutti... e così dicisi: era lui, il mio primo ed unico allievo.
Tutto questo non può finire così! Ecco perchè sono combattuto... eseguire l'ordine del Padre vorrebbe dire tradire O'Chibi-san e vederlo sparire dalla mia vita.
All'improvviso però mi viene in mente una via di mezzo tra le due cose, io eseguirò l'ordine... però non perderò il mio allievo.
Che genio! Chissà come mi è venuta una cosa simile, però potrebbe benissimo funzionare!
Mi affretto ad aprire la porta e stendere O'Chibi-san sul letto mettendo sul comodino di fianco la sua pietra rossa, non sia mai esca senza facendo una pazzia, anche se è ancora notte non sò di preciso quanto ci vorrà per attuare il mio piano, potrebbe essere più complicato di quanto pensi.
Esco in fretta chiudendo la porta diretto al QG dove dovrebbe essere Alphonse Elric.
Arrivato lo trovo subito seduto nell'ufficio di Wrath in attesa di qualcuno che evidentemente non sono io, il corpo del vampiro proprietario dell'ufficio è steso a terra privo di testa, gettata a terra in un'angolo, ma adesso non m'importa molto.
-Che ci fai tu qui?!-
Si alza pronto per combattere contro di me, è di sicuro arrabbiato perchè gli ho portato via il suo caro fratellone.
-Non sono qui per combattere, devi aiutarmi...-
E' stato più doloroso di quanto mi aspettassi ammettere di aver bisogno del suo aiuto.
-Io non aiuterei mai un'essere come te!-
Per favore non fare l'eroe patetico, mi fa solo venire il volta stomaco.
-Senti, nemmeno io muoio dalla voglia di collaborare con te, però abbiamo qualcosa in comune no? E' per il bene di tuo fratello-
Tirando in ballo O'Chibi-san cambia immediatamente espressione rilassandosi almeno un pò.
-Va bene parla, ti ascolto...-
-Il Padre ha catturato i tuoi amici e mi ordinato di venire a prendere anche te, però se ti facesse del male tuo fratello se la prenderebbe con me e sarebbe capace di mettere a repentaglio la sua vita per vendetta, quindi per evitare che ciò accada dobbiamo collaborare per uccidere il Padre insieme e salvarci tutti...-
Non riesco a credere a quello che ho appena detto, di solito sono io quello che si altera a sentir parlare di tradimento, mentre ora sono diventato anche io un traditore!
-Perchè ti interessa quello che fa mio fratello?-
-Per te sembrerà strano, ma io tengo a tuo fratello e non voglio che muoia... nè che mi odi-
Ci vorranno moltissimi testimoni ed avvocati per farmi ripetere una cosa simile davanti all'interessato.
-Allora perchè hai cercato di dividerci!? Se vuoi il suo bene dovresti saperlo che fare una cosa simile porterebbe solo ad avere il suo odio!-
Adesso un ragazzino mi fa la predica, lo so benissimo questo!
-Lo so benissimo! Ma ci sono cose di noi vampiri che tu non puoi capire... allontanarvi è un bene!-
-No che non lo è!!-
Non sopporto di iniziare a strillare con un ragazzino così testardo, se non ci muoviamo il piano salterà e non si potrà fare più niente, mi conviene parlare...
-Vedi, quando si diventa vampiri e la personalità si stabilizza... si perde ogni ricordo della vita da umano... volevo separarvi per alleviare il suo dolore quando sarebbe stato il momento-
Ecco l'ho detto, anche io non ho alcun ricordo della mia precedente vita però stò bene così e non voglio sapere altro, mentre O'Chibi-san legandosi così tanto a suo fratello anche nella vita da vampiro non fa altro che rovinarsi, quando sarà il momento di dimenticare tutto, inizierà a farsi milioni di domande: "Chi è quel ragazzo?","Perchè fa parte dei miei ricordi ma non lo conosco?","Io chi ero prima di essere un vampiro?"... sono le domande che si fanno in molti, alla fine si vive così ossessionati dal proprio passato che si diventa tristi e si passa il resto della vita in cerca di inutili risposte... e si soffre ancora perchè anche avendo le risposte, si ha la consapevolezza di non fare più parte del mondo degli umani, di non poter vivere con quei preziosi ricordi... questo rovina la vita di un vampiro.
-Mio fratello si dimenticherà di me...?-
Sussurra con gli occhi pieni di terrore, deve essere un duro colpo ma è così... lui morirà mentre O'Chibi-san sarà costretto ad assistere alle morti delle persone che gli erano più care senza poter fare nulla per loro, arrivando ad odiare persino se stesso... ecco perchè si dimentica tutto, porta meno dolore.
-Si, ma se lo tieni così legato a te non farà che soffrire! Devi lasciarlo libero... se tieni davvero a tuo fratello evitagli questo dolore-
Si tranquillizza anche se i suoi occhi sono diventati lucidi.
-Va bene, cosa dobbiamo fare per riuscire nel tuo piano?-
-Seguimi, te lo illustro strada facendo-
Entro nell'ascensore, lui esita prima di raggiungermi e prima di entrare si ferma guardandomi serio.
-Quando avverrà questo?-
Ricambio quello sguardo altrettanto seriamente.
-Ormai non perde il controllo così spesso come accadeva prima... si sta stabilizzando il tutto, però c'è la possibilità che quando il Padre ha curato la sua ferita abbia accelerato il processo, non ne sono sicuro-
Si sorprende entrando nell'ascensore.
-Quale ferita?-
Chiede preoccupato.
-Ti racconterò anche questo strada facendo...-

U_U ed ecco qua il penultimo capitolo.
Sorpresi? Edward dimenticherà ogni cosa del suo passato, quindi anche di Alphonse u.u ma chissà... forse non tutto visto che Al c'è anche nella sua vita da vampiro.
Be' sta a voi scoprire come andrà a finire.
il seguito di Stardust si chiama Chains, e sono già a buon punto u.u ma non credo lo posterò visto che la maggior parte delle persone non si fanno sentire manco morte.

Despedida, N.M

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Capitolo 29
*** FINE ***


[Alphonse side]

Dopo aver seguito Envy nel covo del vampiro che tutti chiamano Padre, abbiamo attuato una piccola recita per illuderlo di aver praticamente vinto ed io ho raggiunto i miei amici incatenati al muro.
Ora mentre illustro il piano a tutti cercando di non dare nell'occhio Envy si perde in chiacchiere distraendo il vampiro più potente che lo ascolta pazientemente annuendo e massaggiandosi la barba, è strano come sembri inoffensivo però sono certo che sia tutta apparenza, mai sottovalutare il nemico.
-Sei sicuro che stia dalla nostra parte?-
Mi bisbiglia il Generale preoccupato se fidarsi o meno del nostro nuovo alleato.
-Generale le ho già detto come stanno le cose, abbiamo un obbiettivo in comune e non penso manderà tutto all'aria-
Ho raccontato loro della rivelazione riguardo le due personalità che si fondono e di tutto quello che mi ha raccontato il vampiro strada facendo, Nikki ha annuito lentamente con sguardo triste già consapevole di questo fatto.
-Bene allora cosa aspettiamo?-
Chiede Havoc.
-Envy deve farci segno, mentre parlano sta abbassando le difese del Padre usando i suoi poteri-
-E non se ne accorge?-
-No, sta anche confondendo la sua mente per far in modo che non si accorga di nulla, e visto che il Padre si fida di Envy è ancora più semplice, se abbassa le sue difese possiamo attaccarlo più facilmente-
Envy mi fa segno con la mano ed io annuisco per fargli capire che sto per entrare in azione, estraggo dalla tasca posteriore dei pantaloni un coltellino che avevo preparato prima e lo uso per rompere le corde che mi tengono le mani legate, quando sono libere in un gesto repentino le unisco per fare una trasmutazione e con immenso stupore del Padre libero i miei amici dalle catene smeterializzandole.
Envy con un salto si allontana prima che il Generale liberi una sfiammata che circonda il vampiro.
In mezzo a quel cerchio di fiamme non può prevedere le nostre mosse perchè siamo diventati per lui solo sagome confuse aldilà della barriera di fuoco.
Envy ed Havoc così hanno campo libero per sorprenderlo ed attaccarlo strappandogli velocemente due arti e buttandoli in mezzo alle fiamme, io con una nuova trasmutazione creo degli spuntoni da terra che vanno a trapassare altri due arti facendogli fare la fine dei precedenti due ed ecco che arriva Nikki con la sua vendetta finale salta nel cerchio staccando infine la testa e buttandola insieme al resto per poi uscire velocemente dal rogo firmato Roy Mustang che si diverte ad intensificarlo schioccando ancora e ancora le dita.
-Generale così brucierà anche noi-
Lo rimprovero rovinandogli puntualmente tutto il divertimento.
Per sicurezza dopo aver spento il fuoco ricopro le ceneri con uno strato molto spesso di cemento sotterrandole perfettamente in modo da non permettergli di rigenerarsi anche se impossibile.
-E' tutto finito...?-
Sussurro incredulo, non mi sembra vero, dopo tutto quello che abbiamo passato... finalmente è tutto finito?
-Si, ora è tutto finito...-
Nikki mi mette una mano sulla spalla sorridendo radiosa: questa è anche la fine della sua battaglia e della sua vendetta.

2 Mesi dopo...

[Alphonse side]

Dopo aver sconfitto il Padre la nostra vita ha ripreso il tranquillo e lento scorrere: Envy si è defilato prima che potessimo accorgercene e si è portato via mio fratello diretto chissà dove.
Nikki è andata a cercarli senza perdere tempo, credo si sia affezzionata molto a mio fratello e penso che dietro alla loro "semplice amicizia" ci sia qualcosa di più.
Il Generale Mustang ha finalmente realizzato il suo sogno, diventare Comandante Supremo! Guai a chi lo chiama ancora Generale, anche per semplice distrazione.
Mentre io...
-Ebbene, vi dichiaro marito e moglie-
Finalmente, le parole che volevo sentire da tanto tempo.
Non potrebbe esserci momento più felice di questo, essere all'altare con Rose nel suo bianco e splendido vestito da sposa.
Certo però avere mio fratello qui con me non sarebbe male, volevo ritrovarlo anche per farlo partecipare al mio matrimonio e vederlo fra i testimoni sorridente mentre corre ad abbracciarmi come tutti.
Uscendo dalla chiesa però un bagliore rosso coglie la mia attenzione verso un tetto vicino dove tre figure sono nascoste da lunghi mantelli bianchi, guardando attentamente riconosco mio fratello togliere il cappuccio bianco e sorridere di sghembo come per dire: "pensavi di non vedermi più vero?"
Dopodichè anche la seconda figura si toglie il cappuccio rivelandosi come Envy e infine la terza ovviamente Nikki.
Sorrido di rimando facendogli cenno con la mano.
-Chi saluti Alphonse?-
Mi chiede il Comandante Supremo Mustang sorridendo.
Il tempo di spostare lo sguardo su di lui e riportarlo sul tetto indicandolo che già sono scomparsi.
-Nessuno, Comandante Supremo Mustang, approposito... veda di non fare sciocchezze mentre non ci sono! Intesi?-
Lui indignato fa una smorfia però ho colpito nel segno, sorride subito dopo comprensivo.
-Affare fatto, non farò sciocchezze-
Entrambi ci guardiamo con nostalgia... le nostre avventure ormai sono finite, lui ha raggiunto il suo scopo ed io il mio.
Ho ritrovato il mio Fratellone ma purtroppo per noi non si è concluso tutto come speravo.
Lui si dimenticherà di me come della sua vita prima di essere un vampiro, spero solo che Envy sappia prendersi cura di lui anche per me... non posso far altro che lasciarlo andare sapendo di alleviare almeno in parte il dolore che proverà.

FINE

Ebbene ecco a voi la fine, avevo in mente un continuo... ma con questa scarsa partecipazione - - non credo proprio di postarlo.
Bene vorrà dire che lo continuerò per la sottoscritta.
Bye.

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