*°*Stardust*°* di Alex Simon (/viewuser.php?uid=70548)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piccolo Prologo ***
Capitolo 2: *** Preghiera Silenziosa ***
Capitolo 3: *** Pericolo: ti ricorderai di me? ***
Capitolo 4: *** Apparizzione ***
Capitolo 5: *** Occhi rosso sangue ***
Capitolo 6: *** Morte con il sorriso sulle labbra ***
Capitolo 7: *** Interrogatorio ***
Capitolo 8: *** Non avrai il mio odio... ***
Capitolo 9: *** La tagliatrice di teste ***
Capitolo 10: *** Ancora tracce di sangue... ***
Capitolo 11: *** Faccia a Faccia con la tagliatrice di teste ***
Capitolo 12: *** Scoperti...? ***
Capitolo 13: *** La furbizia del più anziano... ***
Capitolo 14: *** Se la notte ti porterà via... Verrò a prenderti ***
Capitolo 15: *** Ricordi: Parte Prima ***
Capitolo 16: *** Ricordi: Parte Seconda ***
Capitolo 17: *** Ricordi: Parte Terza ***
Capitolo 18: *** Ricordi: Parte Quarta ***
Capitolo 19: *** Fine FlashBack ***
Capitolo 20: *** Questione d'orgoglio ***
Capitolo 21: *** In Trappola. ***
Capitolo 22: *** Allievo ribelle ***
Capitolo 23: *** L'arrivo delle chimere ***
Capitolo 24: *** Chimere Sconfitte ***
Capitolo 25: *** Conoscente misterioso ***
Capitolo 26: *** Il maestro che segue l'allievo ***
Capitolo 27: *** Toccante riunione tra Allievo e Maestro ***
Capitolo 28: *** Pre-FINE ***
Capitolo 29: *** FINE ***
Capitolo 1 *** Piccolo Prologo ***
Tutte
le sere io e la mia famiglia ci riuniamo attorno alla tavola per
consumare la cena amorevolmente preparata da nostra madre.
Per "io e la
mia famiglia" intendo: mio fratello maggiore Edward, mia madre Trisha
ed io, Alphonse Elric.
Nostro padre
Hohenheim non ci raggiunge mai.
La sua
promessa di tornare presto è sempre vana, solo nostra madre
continua a sperarci instancabilmente.
Non che la sua
presenza su quella sedia, su questa tavola sia necessaria ma quel posto
vuoto, porta nel cuore di nostra madre una tristezza che non ci lascia
di certo indifferenti.
Anche se lei
cerca di non farlo notare sappiamo quanto tenga all'unione della
famiglia, non avere un marito e un padre vicino nella vita quotidiana
è piuttosto avvilente.
Puntuale come
un orologio svizzero esce dalla porta d'ingresso al crepuscolo sempre
con quella promessa sulle labbra.
Mio fratello
ed io ci siamo rassegnati ai rientri solo per la colazione come nel
vederlo sparire su per le scale.
Si confina nel
suo studio e a volte esce senza preavviso.
E' come
un'ospite, non si prende alcuna responsabilità e non si
preoccupa di concederci del tempo assieme.
Non tanto per
noi quanto per sua moglie, sembra indifferente a tutti, alla vita
familiare e soprattutto non si rende conto di far soffrire la donna che
in teoria ha sposato.
E' l'unico a
credere a quel falso sorriso sereno, al canticchiare allegramente
mentre cucina e si occupa della casa.
Non sa che le
sue mancanze lo stanno allontanando da noi.
Vive
nell'effimera illusione di una famigliola felice.
Dopo una cena
in totale silenzio dove l'aria tesa e velata di tacita tristezza
incombe sulle nostre teste, mio fratello ed io ci alziamo da tavola
attenti persino al possibile rumore delle sedie contro il pavimento,
chiediamo a nostra madre se le occorre aiuto ma lei come sempre
risponde "Va tutto bene, andate a dormire, io aspetto vostro padre
ancora un pò" sorridendo amorevolmente.
Così
lentamente ci dirigiamo alla stanza che condividiamo, quasi avendo
paura di rompere quel silenzio.
Entriamo, mio
fratello socchiude la porta e va a prepararsi per la notte mentre io
velocemente metto il pigiama e mi siedo incrociando le gambe sul suo
letto, aspettando il suo ritorno.
Ogni volta che
siamo soli, sento il bisogno di parlare con lui di questa situazione
che sembra durare anche a distanza di anni.
Nulla cambia e
purtroppo qualcosa mi dice che mai cambierà.
Le nostre
parole non contano, siamo solo bambini per nostro padre ed ogni nostro
tentativo di coinvolgerlo è sempre risultato inutile.
Cigolando la
porta del bagno si riapre e mio fratello mi raggiunge sedendosi al mio
fianco.
Quando lo
guardo senza nemmeno rendermene conto mi soffermo su ogni suo
particolare come a volerlo imprimere nella mia mente in modo
indissolubile.
I capelli
biondi come il grano delle campagne dove siamo cresciuti bagnati,
ricoperti da tante piccole goccie brillanti, i suoi occhi dal taglio
felino e dal colore così intenso, un'oro all'apparenza
liquido, le labbra sottili e rosee, il corpo piccolo ma abbastanza
forte.
Se mi sentisse
sono certo che mi griderebbe contro, non sopporta che le persone
sottolinino la sua bassa statura.
Anche se io ci
rido sopra e mi diverto nel punzecchiarlo un pochino.
-Fratellone...-
Esce dalle mie
labbra come un sussurro disperato.
Lui porta lo
sguardo su di me sospirando.
-Al, conosco a
memoria le tue parole, anche io sono preoccupato per nostra madre-
Socchiude gli
occhi tristi e stanchi, ma sembra rassegnato.
-Io mi
preoccupo della nostra famiglia, e anche della mamma...-
-Questa non
è una famiglia Al...-
Risponde con
tono rancoroso.
Nostro padre
non si accorge nemmeno della rivalità e della rabbia che
Edward prova per lui, del tacito rancore con cui finge di non avere un
padre, lo ignora anche le rare volte in cui si incontrano per casa, a
pranzo e a colazione.
-Ma
fratellone, non puoi far finta di nulla...-
-Io non faccio
finta di nulla, mi preoccupo per te, per nostra madre, ma non chiedermi
di interessarmi a quell'individuo!-
-E' nostro
padre...-
-Non merita di
sentirsi chiamare in quel modo-
Sospiro
esausto tanto è sempre il solito testardo, continuare a
parlare e cercare di farlo ragionare è inutile, anche se in
fondo non ha tutti i torti.
Inizia ad
asciugarsi i capelli lentamente.
-Al, noi non
possiamo fare nulla, ci abbiamo provato ma l'unico che può
cambiare la situazione è lui-
-Si hai
ragione....-
Sospiro
sconsolato.
Effettivamente
possiamo provare a coinvolgerlo tutte volte che vogliamo, ma il primo
cambiamento deve provenire da lui, dalla sua coscienza.
Torno al mio
letto lentamente, come ogni sera la conclusione è sempre
questa, spiacevole e angosciante ma tremendamente reale.
-Ora riposa e
non preoccuparti fratellino...-
Mio fratello,
come mia madre, sfoggia il suo sorriso falsamente sincero e
rassicurante.
Dopodichè
spegnamo le luci e la più confortevole oscurità
ci avvolge assieme al sonno.
-Con questi
abbiamo finito!-
Esclama Dante
dirigendosi verso Hohenheim.
-Non credo se
ne faranno vivi altri, visto come abbiamo conciato i loro amichetti-
Ride divertita
guardandosi intorno.
Si sofferma
sui cumuli di polvere a terra, una volta vampiri.
-Tu lo trovi
divertente Dante, io provo solo pietà per le loro anime,
sempre se ne avessero una...-
-Sono degli
schifosi vampiri! devono andare tutti all'inferno!-
Afferma
disgustata sputando a terra con il più sincero disprezzo.
-Il nostro
dovere come cacciatori è quello di proteggere gli abitanti,
non di uccidere per divertimento-
-Tzs! sei
così pacifista Hohenheim-
Non perde
l'occasione di avvicinarsi di più all'uomo.
-Ma forse hai
ragione, probabilmente erano così accecati dalla sete di
sangue umano da dimenticarsi persino che una volta erano come loro...-
Si allontana
di un passo cercando di chiudere il discorso.
-Non provano
nemmeno sentimenti caro, sono solo dei dannati notturni che aspettano
il giudizio dei cacciatori come noi, gli facciamo solo un favore...-
Ma qualcuno,
nascosto tra le ombre degli alberi non la pensa allo stesso modo.
Emette un
ringhio basso e gutturale osservando i due con i suoi occhi vivi e
rossi fin troppo iracondi.
-Per voi siamo
questo sporchi cacciatori? non proviamo sentimenti he? Me la pagherete
per averlo ucciso, vedremo se sarete dello stesso avviso quando io
porrò fine alla disgraziata vita di qualcuno che amate!-
Un'oscura
promessa di vendetta si spande nell'aria arrivando anche alle orecchie
dei due, che si voltano allarmati.
Ma troppo
tardi... ormai non c'è più nessuno e negli occhi
per la prima volta terrorizzati di Hohenheim compare l'immagine della
sua famiglia.
Così
si affretta a tornare a casa.
-Hohenheim!-
[Angolino Autrice]
Ed eccomi qui
^_^
Recentemente ho deciso
di tentare ad avventurarmi in un genere che non mi appartiene, ma si
deve cambiare rotta ogni tanto u.u
Espandere i propri
orizzonti (_ _)
Ho deciso di creare
questa fic ^^
Dove sono presenti sia
Vampiri che Licantropi.
E Cacciatori ^_^ come
potrebbero mancare?
Vi avverto subito, non
è la tipica storiella stile Twilight
nono u.u Per ora il
Rating è Arancione visto che non ci saranno descrizioni
particolarmente scabrose, ma comunque un pò di sangue ci
vuole è.é sennò che fic è?
Il sangue ci
sarà u.u ma non al livello critico così ho
ritenuto opportuno l'arancione. ^^
Questo è solo
l'inizio, non si potrebbe definire nemmeno prologo u.u
è una
manciata di quello u-u
Magari gia nel prossimo
ci sarà più azione **
I Commenti e le opinioni
sono ben Graditi ^_^
Confido di aggiornare
ogni settimana ^^ spero di riuscirci ^^'
Visto che questa
dovrebbe essere la mia prima Etero, non so se riuscirò ad
attenermi, ed è possibile che diventi una yaoi xD
Non ci posso fare niente
sono una yaoista ^^'''
^_^
Dedicata con tutto il
mio affetto a Fiamma
Drakon! ^_^
(e tutte le sue alter ovviamente ^.-)
Un Bacio!! ^-^
*°*Nii*°*
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Capitolo 2 *** Preghiera Silenziosa ***
Apro
gli occhi allarmato e instintivamente mi guardo intorno cercando di
fare mente locale sul posto dove sono finito.
Un attimo
prima ero avvolto in un confortevole bozzolo di calore e tutto
ciò che toccava o sfiorava la mia pelle era candido,
profumato, morbido e caldo.
Ora invece
poso i piedi sul terriccio umido e viscido di un bosco fitto e
silenzioso.
Le campagne
nei dintorni di casa non sono così, almeno da che ricordo la
terra è asciutta e polverosa, nell'aria si spande il dolce
profumo dei giardini in fiore e gli alberi sono sempre ricchi di
fogliame splendente dal quale fanno capolino i caldi raggi del sole.
Alzo il capo
lentamente osservando i rami secchi e spogli che sembrano voler
ghermire l'aria, i tronchi simili a faccie grottesche disperate che
esalano l'ultimo respiro in un grido straziante.
Non sento
alcun tipo di verso, nessun animale, eppure di solito ti accompagnano
ovunque tu vada.
L'unica cosa
che avverto è l'odore di muschio e terriccio umido che mi
circonda.
E' tutto
fradicio e marcio eppure non riesco ad andare via, ad allontanarmi da
quel posto raccapricciante e lugubre.
Sembra che
qualcosa simile ad una strana forza misteriosa mi attragga ad esso.
Non sono
padrone delle mie azioni e l'unica alternativa è quella di
andare avanti verso ciò che mi aspetta.
Prendo un
respiro profondo, mi faccio forza e m'incammino verso l'ignoto.
Ad
accompagnarmi ci sono solo i flebili raggi lunari che almeno in parte
mi indicano la via e il rumore delle foglie bagnate sotto di me.
Il mio
cervello non fa altro che gridarmi di tornare indietro, è
pericoloso e non sò cosa mi aspetta dietro quelle
gigantesche foglie che intralciano il mio cammino, dietro le quercie e
le radici sporgenti.
Ma il cuore
m'invoglia a proseguire impaziente e palpitante.
Ogni battito
è intenso e si alterna con gli altri piuttosto velocemente,
tanto da farmi provare ansia e paura allo stesso tempo.
Accelero il
passo con la sola intenzione di porre fine a tutto questo.
Cuore o
Ragione?
Ormai il mio
respiro è affannato e vorrei fermarmi, ma ignoro tutto e
continuo per la mia strada a ritmo più sostenuto.
Mi prende una
fitta al fianco, ma continuo cercando di attenuare il dolore con una
mano ferma e stretta su quel punto.
Sento che
manca poco, non potrei comunque proseguire ancora.
Scosto
l'ultima foglia e....
-ALPHONSE!!!-
La voce
potente e allarmata di mio padre mi ridesta da quel misterioso sogno.
Mi scrolla per
le spalle tenendomi ben stretto mentre faccio fatica a capire la
motivazione di tanta agitazione.
Apro gli occhi
in uno stato semi-confusionale ritrovandomi il suo viso a dir poco
terrorizzato e sudato a pochi centimentri dal mio.
-C-Che
succede?-
Chiedo con
voce ancora roca e stanca per via del sonno e del brusco risveglio.
Lui mi prende
il viso tra le mani e mi osserva rispecchiandosi nelle mie pupille
sollevato e felice, come se fosse accaduta una catastrofe ed io mi
fossi salvato miracolosamente.
Come la paura
della morte che si annida nel cuore delle persone, ma per questa volta,
un caso fortuito, è stata superata.
-Oh Alphonse
allora stai bene....-
Sospira
cercando di riprendere fiato.
Dietro di lui
incontro lo sguardo altrettanto preoccupato di mia madre che tiene le
mani strette al petto mentre dai suoi occhi si intravedono lacrime,
pronte a sgorgare.
-S-Sì,
sto bene ma posso sapere perchè lo chiedete?-
Loro si
scambiano uno sguardo indeciso per poi tornare a me, almeno uno dei due
mostra serietà sul proprio volto a differenza di mia madre,
che sull'orlo del pianto lascia la stanza.
-Alphonse,
dov'è tuo fratello?-
A quelle
parole mi accorgo solo ora che il letto di Edward è sfatto
portandovi lo sguardo.
Non l'ho
sentito uscire, eppure ho il sonno abbastanza leggero, avrei douto
perlomeno sentire i suoi passi o trovarmi in uno stato di dormi-veglia.
Forse ero
troppo assorto nello strano sogno per avvertire altri rumori.
-Non lo so...
perchè è successo qualcosa?-
Non ricevo una
risposta, mio padre si dirige alla porta d'ingresso con andatura ferma
e decisa.
Io preoccupato
da tutta quella tensione decido di seguirlo e timoroso lo spalleggio in
ogni movimento.
Avverto la
tensione della sua pelle a pochi centimetri di distanza, la sua
mascella sembra pietrificata come i lineamenti del viso.
Usciamo
lentamente di casa e lui si mantiene sempre dinanzi a me, come per
proteggermi da qualcosa che si nasconde nell'ombra e che sarebbe uscito
allo scoperto saltandoci alla gola.
-Papà....
cosa sta succedendo? Dov'è Edward?-
Ma non
ricevendo nemmeno uno sguardo di traverso, decido di smettere di
restare in secondo piano e passo avanti fermandomi dinanzi a lui mentre
con braccia incrociate attendo la risposta.
-Alphonse
spostati immediatamente è pericoloso!-
Mi afferra per
le spalle per riportarmi indietro ma qualcosa o qualcuno, un'ombra
indefinita nella selva poco distante lo ferma rivelando la sua presenza.
-Chi
c'è!-
Grida in
quella direzzione.
Tutto quello
che riceviamo è una risatina malvagia e sadica che mi fa
venire i brividi, solo ascoltandola ho un tuffo al cuore e sento
l'imminente bisogno di scappare più veloce che posso.
-Cacciatore...-
Bisbiglia
l'ombra riprendendo quelle risa maligne.
"Cacciatore..."
ha detto proprio... Cacciatore?
Ma a chi si
riferisce?
Stranamente
mio padre s'irrigidisce più di prima, anche se non credevo
fosse possibile e senza perdere tempo parte di corsa verso la selva
oscura.
-Hohenheim!-
Grida mia
madre dal luscio di casa.
Vorrebbe
fermarlo e riportarlo dentro al sicuro, ma entrambi sappiamo che tutto
ciò fa parte della sua vita, evidentemente di un frammento a
noi sconosciuto.
Non possiamo
fare nulla, sembra così deciso in tutto quello che fa come
se fosse la normalità insieguire enti malvagi.
Per questo lo
lasciamo andare con la certezza che sarebbe tornato per l'ora di
colazione, come sempre.
-Alphonse
vieni dentro è pericoloso...-
Mi sussurra e
avverto nella sua voce già flebile una crepa, come se fosse
rotta da imminenti singhiozzi e lacrime.
Lancio
un'ultimo sguardo verso la direzione dove mio padre, e probabilmente
anche mio fratello sono scomparsi con la rapidità di un
fulmine a ciel sereno.
Sarebbero
rincasati entrambi?...
La creatura
nella selva non ha la minima importanza, può essere un
vampiro, un licantropo, un creatura oscura... non m'importa molto.
Voglio solo
rivedere mio fratello, per il quale sono immensamente preoccupato e in
ansia.
E mio padre,
l'uomo con una doppia vita venuta allo scoperto solo questa notte.
"Cacciatore"
è una persona che combatte per proteggere i comuni da
eventuali minaccie sovrannaturali.
E di certo si
riferiva a mio padre:
L'uomo che
trascura la sua famiglia per impegni sempre maggiori.
L'uomo che
esce al tramonto e rincasa solo la mattina dopo.
L'uomo
misterioso e solitario che dinanzi al pericolo si è
dimostrato freddo e impassibile.
L'uomo che
è scomparso nella selva per inseguire qualcosa o qualcuno
senza preoccuparsi di altro.
Sì,
lui è un Cacciatore e noi non abbiamo mai sospettato di
nulla, pensando che nel suo strano comportamento ci fosse altro.
E per la sua
abilità di restare in silenzio e non far trasparire alcun
sentimento, ora uno dei miei familiari è in pericolo.
Dopo quello
che è successo non ho chiuso occhio e nemmeno ci ho provato:
troppo in ansia e teso per addormentarmi.
Seduto dinanzi
alla finestra osservo l'alba arrivare troppo lentamente a rischiarare
le campagne.
Vorrei che il
tempo passasse più velocemente per incontrare lo sguardo
dorato di mio fratello sano e salvo accompagnato da mio padre.
Mia madre si
è addormentata sul divano, ma solo per la stanchezza.
Almeno
qualcuno è riuscito a chiudere occhio...
Le case
vengono illuminate lentamente ed io non posso far a meno di pensare che
quelle persone sono ignare di tutto ed hanno dormito serenamente come
ogni giorno.
Può
darsi che persino gli omicidi siano collegati a questo.
In questo
momento nella testa ho solo dubbi e preoccupazioni.
Ma restare ad
aspettare non mi aiuterà.
Mi avvicino ai
fornelli con l'intenzione di preparare la colazione, non voglio
disturbare mia madre che anche se non di propria volontà,
riposa.
Quindi preparo
la tavola per quattro, forse mi aiuta a credere che varcheranno la
porta a breve e ci spero davvero.
Mangio da solo
e con difficoltà, il mio stomaco è chiuso e non
accetta proprio nulla in un momento simile.
E il mio
sguardo non fa altro che soffermarsi sulla finestra, è un
tormento non posso resistere ancora così alzo e la copro con
le tende cercando di distrarmi.
Penso a quando
rientreranno e saranno entrambi sani e salvi, mio fratello mi
prenderà in giro per essermi preoccupato così
tanto da non dormire ma poi vedendo la mia espressione dispiaciuta mi
tranquillizzerà come sa fare solo lui.
Un suo sorriso
colmerebbe questo vuoto oscuro venuto a crearsi nel mio petto quando la
mia mente ha realizzato che fosse in pericolo, che ci fosse la
possibilità di non rivederlo, in altre parole di sciogliere
in nostro duo apparentemente indistruttibile.
Siamo
cresciuti insieme, non posso perderlo proprio ora, non sono pronto e
non voglio esserlo.
Voglio vivere
il resto della mia esistenza al suo fianco, parlargli, guardarlo,
soffermarmi un ultima volta sul suo volto che non smette di tornarmi
alla mente.
Nii-san dove
sei?...
In qualche
modo mi sento tremendamente in colpa per non aver sentito nulla, per
non essere stato con te quando ne avevi bisogno anche se tu per me ci
sei sempre stato.
Perchè
ora penso al passato?
Devo sforzarmi
di credere che lui sia vivo e sia da qualche parte là fuori,
sano e salvo sì, papà lo troverà e lo
riporterà qui, sano e salvo... sano e salvo...
Perchè
tu sei sano e salvo vero Nii-san?...
Non posso non
pensarci, è vero dormivo e non è colpa mia, ma
allora perchè i sensi di colpa mi stanno divorando l'anima?!
Nii-san torna
a casa... Voglio rivederti, abbracciarti e non lasciarti mai
più, prometto che starò molto più
attento ma non andare via!
Non sono
pronto per un simile distacco, così improvviso...
Nii-san...
Nii-san... Nii-san....
La porta si
apre con un sonoro cigolio che ridesta mia madre dai suoi sogni e me
dalla mia preghiera silenziosa.
Nemmeno il
tempo di svegliarsi del tutto, che vedo il suo viso trasformarsi
completamente: spaventata oltre il limite dell'immaginabile mentre si
porta le mani alla bocca e accorre sul luscio gridando.
-EDWARD!!!-
[Angolino]
Non so perchè ma tutti i capitoli stanno finendo con un
grido o.ò
Ma comunque, questo è finito perchè poi mi veniva
troppo lungo e nel prossimo c'è un'altra situazione quindi
doveva finire u-u
E l'altro... per un pò di suspance xD
Comunque, ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito ^_^
1_tenera_ragazza_morta:
zauuuuuu ^_^ sai che dispiace anche a me... ma ci sono persone che non
le meritano u.u sarà troppo drastica come scelta ^^ ma era
quello che sentivo e non me ne pento u.u.
Comunque, il piccolo spoiler l'hai voluto tu XP sono troppo buona u-u
hehehehehe XD
Tranquilla non mi fermerò *_* questa DEVE essere finita!!
E sentiamo che Pairing vorresti? xD perchè io sn indecisa u.u
Bacini!!! Nii
Fiamma
Drakon: Zaaaaaooooooooo ^______^ tono
contenta che ti piaccia!!
Ma è vero io non sono buona x3 dai vabbè, ci
provo *_* anche se viene questa pappina qui, ma è il mio
massimo u.u (per ora). Visto che è la prima mia ficcina
seria e l'ho dedicata a te (e alle tue alter, chiariamo u-u) deve
venire bene e io ce la metterò tutta per riuscire ^_^/...
Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Nii ^_^
My
Pride: Anche io mi interesso molto a questo genere di fic ed
ho voluto crearne una impegnandomi al massimo essendo la mia prima fic
seria e trattando un argomento che amo u.u
Sì il precedente capitolo era solo una parte del prologo u.u
intendo fare le cose per bene e senza fretta, il centro della storia
verrà dopo, questa si potrebbe considerare introduzione u.u
Bye! Nii
|
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Capitolo 3 *** Pericolo: ti ricorderai di me? ***
Spaventata
oltre il limite dell'immaginabile mentre si porta le mani alla bocca
mia madre accorre sul luscio gridando.
-EDWARD!!!-
Anche io
allarmato da quel grido disperato accorro sul luscio rimanendo
pietrificato nel vedere quello che il mio cuore, la mia mente e ogni
più piccola particella del mio corpo non avrebbe mai voluto
vedere.
Una morsa
d'acciaio mi stringe il cuore e sento il respiro farsi più
affannato e pesante, inizio a sudare freddo e sento le ginocchia
tremare così forte, da sentire il bisogno di sdraiarmi.
Porto la mano
sulla camicia stringendola con tutta la forza che ho.
Sento il
pavimento freddo sulle mie gambe, il cuore che accelera ad ogni battito
e una voglia incontrollabile di gridare che viene bloccata solo dal
groppo che ho in gola.
Lentamente,
quasi con paura, lascio la camicia e mi rimetto in piedi barcollando
verso mio fratello.
-N-Nii-san...-
Sussurro con
voce roca e spezzata vincendo quel groppo fastidioso che tuttavia
persiste.
Le mie iridi,
ridotte a due puntini terrorizzati lo analizzano come per verificare
che sia veramente lui... il mio Nii-san e non un bruttissimo incubo.
Anche se
svegliarmi e correre da lui non mi dispiacerebbe affatto, tra le sue
confortanti carezze troverei la certezza che tutto ciò non
è reale.
Che quel corpo
bianco cadaverico non è di mio fratello... che i suoi
capelli biondi forti e lucenti, non sono schiariti, deboli e sporchi di
fango e quello che sembrerebbe sangue, come del resto l'intero corpo...
rosso spento, ormai secco su bianco latteo della sua pelle e della
camicia.
Una visione
orribile.
Le sue labbra
schiuse come in una smorfia di dolore, i suoi occhi chiusi e sofferenti
e quell'orribile grandissima chiazza di sangue che parte dal suo collo
interamente rosso fino a spargersi su tutta la camica, sul petto, sulle
mani...
Con timore
provo a toccarlo ma la mano di mio padre scansa la mia.
-Alphonse,
presto vai a prendere quei legacci di cuoio...-
Io resto a
fissarlo per qualche istante prima di ricevere una spiegazione, come
del resto mia madre che carezza il viso diafano di suo figlio come gia
in lutto.
-Non
comportatevi in questo modo!- sbraita contro di noi -So di dovervi
molte spiegazioni e ve le darò al più presto ma
in questo momento dovete fidarvi di me e fare come vi dico, Edward non
è morto...-
Il mio cuore
perde un battito ma non è il momento di mettersi a
riflettere e gioire anche se in minima parte, almeno nel sapere che mio
fratello non è morto.
Raccolgo tutte
le mie forze e mi concentro su di un'unico pensiero: aiutarlo per il
suo bene.
-Vado a
prenderli!-
Corro alla
ricerca dei legacci.
Mentre mia
madre, come da richiesta riempie una bacinella con dell'acqua tiepida e
prepara garze e tutto l'occorrente.
Mio padre
porta Edward nella stanza degli ospiti stendendolo sul letto
matrimoniale aspettando le cose che ha chiesto e di cui sembra avere
davvero bisogno come se fossero indispensabili.
Entro nella
stanza porgendogli i legacci.
-Aiutami-
Fissa per bene
i legacci alla base del letto e li lega altrettanto stretti sui polsi
di Edward, non posso restare indifferente, se vuole il mio aiuto deve
almeno darmi una motivazione.
-Che bisogno
c'è di legarlo al letto?-
-Credimi, ci
ringrazierà... e ora prendi quei legacci e aiutami!-
Senza
protestare obbedisco e sento un peso tremendo sul cuore.
Vorrei oppormi
a quello che dice mio padre, Edward non è un pericoloso
criminale, non è un malato mentalmente instabile,
è solo mio fratello, il mio carissimo e amatissimo fratello
maggiore che nelle notti buie e tempestose mi accoglieva nel suo letto
e mi confortava, colui con cui ho trascorso la mia infanzia giocando
tra i campi verdi in mattine soleggiate.
Non
è un mostro, tutt'altro, per me è la creatura
più lucente che possa esistere, in questa famiglia quasi
andata a pezzi solo lui è la mia colonna portante che non
cede mai difronte alle difficoltà che può porci
la vita.
In
conclusione, esigo delle spiegazioni.
Perchè sto facendo questo?
Perchè
sarebbe per il suo bene?!
Perchè
sto legando ad un letto una delle persone più importanti per
me, se non l'unica?!
Ho bisogno di
risposte, ho bisogno della certezza che quel che sto facendo non
è sbagliato, che sia davvero utile ed indispensabile.
Che il mio
Nii-san non mi odierà per questo...
Non ci sono
riuscito, dopo aver esaudito la richiesta di mio padre, sono uscito da
quella stanza intrisa di quell'odore, del suo odore, dell'odore del suo
sangue rappreso ma comunque forte.
Ho sentito il
bisogno di scappare lontano da tutta quella sofferenza, dal suo viso
sempre diafano come quello di un cadavere, troppo simile per credere che
non sia morto.
Da quella
situazione di tristezza mista a disperazione.
Da mia madre
che con delle pezze bagnate lava alla meno peggio tutto quel sangue dal
corpo di Edward, piangendo ma senza farsi notare, cercando di essere
forte.
Da mio padre
che osserva il tutto impassibile a braccia conserte con
quell'espressione severa.
Dio, quanto
vorrei prenderlo a pugni!
Come fa ad
essere così insensibile dinanzi a quella scena?!
Vorrei almeno
un pò della sua forza, ma forse sarei un mostro proprio come
lui, che non si scompone nemmeno vedendo il proprio figlio
più morto che vivo.
No, preferisco
piangermi addosso e torturare la mia mente con pensieri angoscianti, significa che sono umano, che
vivo e che respiro, che provo delle emozioni.
Preferisco
essere umano...
-Alphonse!-
Mi sento
chiamare, mi rendo conto di essere stato così immerso nei
miei pensieri da non accorgermi del tempo che è passato.
I miei
genitori ora sono seduti in cucina attorno al tavolo, io prendo posto
davanti a loro analizzando il comportamento di mio padre.
Il nostro
sguardo si incontra e sembra un attimo interminabile, oro sull'oro,
determinazione e severità messe a confronto.
-C'è
qualcosa che devi dirci?-
Rompo il
silenzio carico di tensione.
Ho smesso
anche di chiamarlo "papà".
Quell'inutile
nomignolo non lo sento più...
Quando lo
guardo non mi viene spontaneo pensare ad un padre.
Prima pensavo
"papà!".
Ora "Uomo,
Hohenheim, cacciatore, bugiardo".
L'uomo che ha
portato qui la sofferenza e la tragedia.
-Si, io sono
un Cacciatore di creature oscure-
Confessa
lentamente mantenendo serietà.
-Questo lo
avevamo capito, ormai è troppo tardi per rivelarci questa
parte della tua vita!-
Mi sorprendo
delle parole che sono uscite dalla mia bocca senza controllo, ma
effettivamente è quello che penso.
Lui abbassa lo
sguardo per una volta.
-Si, ormai il
danno è stato fatto... vi chiedo perdono-
Sussurra con
una nota d'amarezza, sembra davvero dispiaciuto e assalito dai sensi di
colpa.
-Io non ti
perdonerò mai! E' colpa tua allora?! Sei tu la causa di
tutto questo?!-
Mi alzo
mandando indietro la sedia e sbattendo i palmi della mani sulla
superficie del tavolo.
-Si,
è tutta colpa mia, una creatura sconosciuta probabilmente
assetata di vendetta per l'uccisione di un suo compagno ha deciso di
vendicarsi sulla mia famiglia, io ho cercato di fermarla, le sono corso
dietro subito! Ma era troppo tardi...-
Racconta tutto
d'un fiato con l'agitazione nella voce.
-Edward deve
pagare le conseguenze delle tue
azioni?! Della tua
doppia vita?! Non pensavi che metterci a conoscenza di tutto ci avrebbe
protetti e preparati ad un tale avvenimento?!-
Lui non
risponde, quanto mi fa rabbia!
-Alphonse ora
calmati, quello che voglio sapere io è cosa è
successo ad Edward o cosa succederà! In questi anni di
matrimonio, in questi anni passati insieme con i bambini, almeno una
volta ti chiedo di essere sincero-
Ci interrompe
la mamma, che per una volta prende parola senza piangere, con
determinazione tipica di una madre preoccupata.
Hohenheim
sospira e dopo un pò trova il coraggio di pronunciare una
frase.
-Sospetto che
sia una vampira l'arteficie di tutto e probabilmente una molto potente,
anche se sul collo di Edward ci sono segni di canini e anche se ha
perso tantissimo sangue, non credo sia morto...-
Noi attendiamo
che continui assorti da quelle parole.
-Penso che la
sua vendetta, consista nel trasformare un membro della mia famiglia in
una delle creature a cui io stesso dò la caccia allo scopo
di abbatterle-
Io sgrano gli
occhi incredulo.
-Che genere di
creatura?! Non intenderai uccidere Edward vero?!-
Sbatto un
pugno sul tavolo mentre le lacrime mi pizzicano gli occhi e la rabbia
monta sempre di più, con la frustrazione.
-Se lei
è una vampira... anche Edward diventerà...-
-Un...
Vampiro?! No no! Lui è mio fratello sono sicuro che...-
La sua voce
forte mi interrompe irritata.
-Devi
dimenticare Edward! Un vampiro non ha il senso della famiglia,
dell'affetto, dimenticherà tutto quanto lasciando spazio
solo ad un'incontrollabile sete di sangue!-
-No! Tu non
puoi ucciderlo! Lui non dimenticherà niente!-
Io non lo
permetterò!
Non m'importa,
vampiro o non, lui vivrà e si ricorderà di me,
delle nostre giornate, della nostra infanzia...
Non
può andare tutto perso.
-Mi dispiace
ma è troppo tardi... avrei potuto bloccare il processo di
trasformazione ma era gia bello che avviato e non c'erano speranze, ho
dovuto legarlo al letto perchè quando arriverà al
termine, non so cosa aspettarmi ma conoscendo quelle creature
è meglio che ve ne andiate-
Sta insinuando
che Edward ci farebbe
del male?!
-Tu non sei un
padre! Non sei mai stato presente nella nostra vita e di conseguenza
non lo conosci! Non è così debole da lasciarsi
sopraffare dagli istinti!-
E' sempre
stato deciso, sa controllarsi anche quando vorrebbe dare di matto per
la frustrazione e per lo stress, ma ci vuole bene e saprà
mantenere la calma per non ferirci.
-Alphonse
smettila, anche le persone più controllate e tranquille
vengono sopraffatte dagli istinti! Dalla sete di sangue e dall'odio che
quei mostri provano per noi umani-
Questo
è troppo...
-L'UNICO
MOSTRO QUI SEI TU!-
Grido con
tutta la forza che ho e mi sento meglio, decisamente, come se mi fossi
liberato di quel peso che mi opprimeva.
Lo vedo
mettere la mano dietro la schiena alla ricerca di qualcosa, appena vedo
un picco di legno scatto, non l'avrei lasciato libero di fare quello
che vuole, non di uccidere mio fratello.
Così
senza perdere tempo corro più veloce che posso al piano di
sopra e arrivato nella stanza degli ospiti mi chiudo al suo interno.
Prendo un
respiro profondo prima di voltarmi in direzione del letto, in direzione
di mio fratello.
[continua....]
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Capitolo 4 *** Apparizzione ***
Prendo
un respiro profondo prima di voltarmi in direzione del letto, in
direzione di mio fratello.
Confesso di
aver un pò paura di quello che vedrò, di scoprire
se si è svegliato e se è davvero un vampiro.
Ma
più di tutto, ho paura che quello detto da mio padre si
avveri:
--Un
vampiro non ha il senso della famiglia, dell'affetto,
dimenticherà tutto quanto lasciando spazio solo ad
un'incontrollabile sete di sangue!--
E' davvero
così...? Lui ci dimenticherà, non
proverà più amore verso di noi, vorrà
soltanto saltarci alla gola per bere il nostro sangue?
Se mi volto,
cosa vedrò?
Un vampiro,
mio fratello o entrambi...?
Se deve essere
una creatura oscura, non può farlo senza di me escludendomi
dalla sua vita!
Ma che vado a
pensare?!
Ci sono solo
due possibilità:
1.
Quello detto da mio padre si avvererà, girandomi
troverò un povero diavolo intento a liberarsi per saltarmi
alla gola.
2.
Troverò mio fratello con ancora un pò di senno,
abbastanza da colpevolizzarsi di tutto e mandarmi via lasciandosi
ammazzare da mio padre.
Io come
reagirò? Di certo non lo abbandonerò a se stesso,
questo è sicuro! Sono pronto ad offrirgli il mio sangue e
anche la mia anima se necessario!
Non
può morire, nè andarsene senza di me.
Lo
inseguirò fino in capo al mondo!
Però...
sto pensando al poi senza essermi nemmeno girato, che sciocco!
La mia mente
vaga un pò troppo, prima devo affrontare quello che ho
difronte e in conseguenza trovare una soluzione e pensare a cosa fare.
Bene, prendo
nuovamente un respiro profondo e lentamente giro su me stesso.
Mio fratello
è ancora steso con i polsi legati a morte, ma stranamente
non si sono arrossati, mi aspettavo di vederli come minimo lividi e
sanguinanti.
Pare che
dorma, non ha più quell'espressione sofferente.
Questo mi
rallegra almeno un pò.
Ma non posso
vederlo a quelle condizioni, vorrei slegarlo ma una parte di me ha
sempre paura di quelle parole.
--conoscendo
quelle creature è meglio che ve ne andiate--
--anche
le persone più controllate e tranquille vengono sopraffatte
dagli istinti! Dalla sete di sangue e dall'odio che quei mostri provano
per noi umani--
Sono come una
secchiata d'acqua gelida in pieno inverno.
Mi mettono i
brividi di paura e di agitazione, dannato a lui! Perchè
doveva aprire quella boccaccia?
Il mio
cervello esita ad aiutare il mio Nii-san, ma non il mio cuore, che mi
dà la forza per muovermi anche se lentamente sul pavimento a
piccoli passi.
Ho quasi paura
di fare un qualsiasi rumore, per vedere quegli occhi aprirsi
rivelandosi rossi come il sangue, puntati su di me famelici e
sconosciuti.
Mi inginocchio
a terra vicino alla sua mano legata.
-Nii-san...?-
Gli sussurro
in quello che dovrebbe essere un richiamo, le parole esitano ad uscire
dalla mia bocca.
Lui non si
muove minimamente.
Sembra un
angelo imprigionato, altro che mostro malvagio.
Ma devo
ammettere che somiglia molto ad un vampiro, o almeno all'immagine che
ho nella mia mente, quella descitta nei vecchi testi che parlano di
creature oscure, fantastiche o demoniache.
I testi che
usava spesso e volentieri proprio mio fratello per spaventarmi per cose
sciocche come mangiare tutte le verdure o andare a letto presto. Anche
le leggende che sentivamo da genitori e bambini e per cui non restavamo
mai fuori a giocare più del dovuto hanno fatto la loro
parte, al tramonto correvamo subito a casa.
Ma comunque,
è molto simile, la sua pelle è perfetta quasi
lattea, marmorea, le labbra sono sempre le stesse ma non hanno quella
morbidezza visibile ad occhio nudo sembrano piegate in un sorriso
pacifico.
I capelli non
sono più sporchi di fango e sangue, il cui odore
fortunatamente sembra essersi dissolto, sono setosi, lucenti e
apparentemente più chiari sparsi disordinatamente sul
cuscino.
Non resisto
alla tentazione di tenergli la mano per confortarlo, non so nemmeno io
perchè ma sento il bisogno di stargli vicino, di sentirlo
vicino e di sapere che nessuno me lo porterà via e ci
separerà,
I Vampiri
stanno svegli solo di notte?
Accidenti, se
è così dovrò aspettare ancora per
ottenere una risposta ai miei dubbi e preoccupazzioni.
Tra qualche
ora il sole calerà, ma fuori c'è nostro padre che
non credo ci lascerà liberi di discutere gia dubito che
lascerà in pace Edward in queste ore che verranno.
Sarà
questo il suo piano, ucciderlo prima che lui possa difendersi con il
calar della notte, mi sembra ancora incredibile, mio fratello
è un vampiro.
Si fa infretta
a sconvolgere la vita delle persone...
Solo ieri
eravamo due normali adolescenti che andavano a scuola, in un liceo
normale, con altri studenti normali, che studiavano e le loro uniche
preoccupazioni erano un padre troppo assente e le materie troppo
pesanti.
Ora gli unici
normali siamo io e mia madre, o forse no?
Chissà
si potrebbe scoprire che la mia innocente mamma ha qualche dote
fantastica e che anche io ne ho, ma non me ne sono mai accorto.
Un padre
Cacciatore e un fratello Vampiro.
Nemmeno a
farlo a posta Edward gia da prima non sopportava nostro padre anche se
era ignorato ma ora, sembra fosse destino che si odiassero a vicenda.
Se prima
nostro padre era indifferente o semplicemente non si accorgeva
dell'odio che Edward provava e sicuramente prova tutt'ora verso di lui,
adesso è ben intenzionato ad ucciderlo a quanto sembra e a
ricambiare quell'odio.
Restiamo solo
io e la mamma come spettatori di quella che sarà una
battaglia epica, noi due nel centro, o quasi.
Io qualunque
cosa accada sarò sempre dalla parte di mio fratello, forse
posso considerarmi un suo alleato, anche se vorrà uccidermi
non m'importa io sono e sarò sempre al suo fianco.
Mi alzo
lasciando la sua mano e mi stendo sull'altra parte del letto
socchiudendo gli occhi e aspettando.
-Alphonse!
Esci da questa stanza adesso!-
Grida nostro
padre di fuori, sembra molto arrabbiato.
Ma io non ci
faccio caso, la cosa non mi tocca minimamente e me ne resto vicino al
mio Nii-san.
-Alphonse! E'
pericoloso non puoi sapere come reagirà appena sveglio!
Smettila e dammi ascolto, esci subito!-
Perchè
sprecare voce in questo modo?
Io non
uscirò e penso lo sappia anche lui se ci pensa bene.
Ma forse non
mi conosce abbastanza, bhè colpa sua, saprebbe che niente e
nessuno può farmi abbandonare Nii-san, soprattutto quando ne
ha bisogno.
Ed io so che
ne ha molto bisogno anche se non può dirmelo, anche se
è troppo testardo e orgoglioso per chiedere aiuto anche
trattandosi di me, indipendentemente dalla persona.
-Alphonse
perchè non mi rispondi!?-
Strilla ancora.
Io non ho
voglia di sprecare fiato con lui.
Ma comunque
sono gia stufo di tutta questa confusione percui...
-La vuoi
finire? Ti sentirà tutto il vicinato, se mi conoscessi
sapresti che è molto difficile che io abbandoni Nii-san o
che lo lasci nelle tue mani, nelle mani di qualcuno che vuole fargli
del male, che vuole ferirlo proprio quando lui non può
difendersi, sei solo un codardo! Un vigliaccio!-
Lo sento
sospirare pesantemente all'esterno.
Batte un pugno
sulla superficie della porta.
-Bene fa come
vuoi...-
Mi risponde,
cosa avrà in mente? Si aspetta che Edward mi attacchi per
poi dire qualcosa tipo "Te l'avevo detto sciocco testardo!".
Se
sarà così sarò pronto ad assumermi le
conseguenze delle mie azioni.
E' stata una
mia scelta e non tornerei mai indietro.
-Aspetteremo,
e poi si vedrà-
Annuisco anche
se lui non può vedermi.
La notte
sopraggiunge serena, ho aperto la finestra dalla quale entrano flebili
raggi lunari mentre l'aria viziata esce.
La paranoia di
mio padre è che Edward scappi via e si unisca ad altri
vampiri così la nostra casa nel giro di poche ore
è diventata una fortezza, utilizzando l'alchimia sono
riuscito a sbloccare la finestra che lui aveva bloccato dall'esterno.
Sarebbe
entrato a sostituire i legacci di cuoio che tengono legato mio fratello
con qualcosa di più pesante e sicuramente peggiore da
sopportare per i miei occhi e la mia mente.
Per fortuna
hon provveduto anche alla porta rinforzandola, anche se proverebbe ad
entrare con una motosega sarebbe inutile.
E' in momenti
come questi che ringrazio di aver imparato ad utilizzare l'alchimia,
come pochi nel villaggio.
Poso i gomiti
sul davanzale della finestra tenendo d'occhio sia mio fratello che la
natura di fuori.
Devo stare
attento a mio padre e ad un'eventuale creatura pericolosa che
potrebbero venire da fuori.
Sento un
debole mugolio provenire da dietro le mie spalle, in fretta chiudo la
finestra sigillandola con l'alchima e mi volto verso il letto sul quale
Edward sembra riprendere conoscenza.
Mi avvicino e
mi inginocchio sul bordo.
-Nii-san...?-
Gli sussurro.
Il mio cuore
batte all'impalzata e non so cosa aspettarmi.
Lui apre
lentamente gli occhi ancora dorati.
Io sorrido
sollevato, ma posso realmente esserlo?
Sembra
spaesato, sentendomi vicino si volta verso di me e io gli sorrido
maggiormente.
-Nii-san come
stai...?-
Chiedo
timidamente, ma sinceramente felice.
-B-bene...
perchè lo chiedi?...-
Io abbasso lo
sguardo ricordandomi della cosa più importante.
-Ma...
Nii-san, ti ricordi di me?-
Alzo lo
sguardo, pronto a versare lacrime.
Lui si allarma
come sempre e cerca di venire da me per consolarmi e bloccare quelle
lacrime, ma si accorge di essere legato.
Ma come
avrà fatto a non accorgersene prima...?
-Al certo che
mi ricordo di te! Ma vorresti dirmi che succede? Perchè sono
legato a questo letto?-
Mi chiede
inarcando un sopracciglio confuso.
-Vedi
Nii-san... è difficile da spiegare...-
Così
lentamente, inizio a spiegare cosa è successo e cosa
succederà se non convinciamo nostro padre a starsene fermo e
non uccidere il suo primo genito.
Lui
è sorpreso, molto sorpreso e mi guarda come per dire "ma sei
pazzo?" oppure "No, questo è un sogno adesso mi
sveglierò".
Vorrei fosse
così Nii-san, non sai quanto.
Non mi sembra
sia pericoloso, è sempre lo stesso Nii-san di sempre,
così lo slego, lui si mette seduto con le gambe incrociate e
si massaggia i polsi.
-Non sento
dolore... nemmeno mi ero accorto di essere legato, avrò
perso la sensibilità? sempre se questa storia del vampiro
è vera-
Sorride.
-Ma davvero
non senti nulla? Cioè, niente istinti animali, non senti una
strana sete? Non hai voglia di saltarmi alla gola?-
Chiedo, e me
ne stupisco ancora volta, è tutto così nuovo e
strano, chiedere a mio fratello se non sente la voglia di uccidermi e
bere il mio sangue... pazzesco!
-No,
perchè dovrei? Fratellino ti sei lasciato trasportare un
pò troppo dai folli discorsi di nostro padre...-
Mi sorride,
guardo i suoi occhi felici e sinceri ma non vedo alcuna scintilla
malvagia, voglia di sangue, follìa o quant'altro.
Mi sento un
pò offeso.
-Fratellone,
io ho visto benissimo anzi, fin troppo! Eri ricoperto di sangue! Troppo
sangue per non essere morto!-
Gli tengo
presente.
Solo ora
però mi rendo conto che la luna è coperta da
nuvole.
Forse funziona
come i lupi mannari, senza la luna piena non succede nulla.
-Bhè
chiediamo al grande esperto allora...-
Alza un
sopracciglio ironicamente.
Faccio come
vuole, apro la porta per lasciar entrare nostro padre, che non perde
tempo ad avvicinarsi e guardarlo severamente.
Mentre Edward
è solo confuso.
-Non stai
fingendo Vampiro?-
Adesso
dov'è finito il nome "Figlio"
e "Edward"?!
Edward non
sembra farci caso.
Fa spallucce
ricambiando lo sguardo innocentemente.
-No non sto
fingendo-
Ma nostro
padre non sembra convincersi.
Per lui i
vampiri sono creature capaci di tutto, infime e bugiarde.
Gli prende il
viso con una mano.
-Apri la bocca-
Gli ordina.
Edward
ubbidisce, non l'avrebbe mai fatto se fossimo stati in una situazione
normale, non gli piace sentirsi ordinare le cose soprattutto da nostro
padre.
Ma tutti, come
lui vogliamo saperne di più e questo è l'unico
modo.
Il Cacciatore
verifica l'esistenza di canini troppo sviluppati o altro.
Si allontana
da lui lasciandogli il viso con una smorfia di disgusto che ci lascia
tutti un pò esterrefatti e interrogativi.
Ma vedendolo
puntare la pistola, capiamo.
-Ha i canini!!
E' un mostro!-
Edward
continua a guardarlo interrogativo.
-Smettila di
fingere mostro!! Ti sei impossessato del corpo di mio figlio vero?!
Bhè te la farò pagare molto cara stanne certo!-
Fa per premere
il grilletto, io non faccio in tempo a sovrappormi che lo fa
qualcun'altro.
-Non ti permetterò di
rovinare la mia creazione... Cacciatore-
La stessa voce
di quella notte.
I brividi
percorrono la mia schiena solo nel guardarla, una vampira.
Dai lunghi
capelli biondi, gli occhi rosso sangue, la carnagione lattea e i canini
scoperti.
Vestita con
una lunga veste bianca a piedi nudi.
E' entrata
nella stanza spalancando la finestra precedentemente chiusa con
l'alchima, impossibile.
Si
è avventata su mio fratello allargando le braccia e
stringendolo in queste carezzandogli i capelli amorevolmente.
Lui
pietrificato in quell'inquietante abbraccio di ghiaccio.
Chi
è quella ragazza... o meglio, chi è quella
vampira?
[Continua]
|
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Capitolo 5 *** Occhi rosso sangue ***
Tutti
nella stanza non hanno la forza di parlare ed interrompere le risatine
perfide e divertite provenienti dalla vampira appena entrata che tiene
ancora stretto in un gelido abbraccio il corpo del mio Nii-san ancora
più sorpreso di noi e pietrificato nel sentire la mano
gelida di quella carezzargli il capo e giocherellare con i suoi morbidi
capelli biondi.
Sembra tanto
un giocattolo indifeso nelle mani del suo proprietario.
La mia mente e
il mio cuore per una volta d'accordo mi gridano di andare in aiuto di
mio fratello e salvarlo dalle grinfie della vampira, sento che se non
lo faccio accadrà qualcosa di brutto.
Ma le mie
gambe si rifiutano di muoversi, paralizzate dalla paura.
Mia madre,
entra nella stanza raggiungendoci senza timore.
-Lascia andare
mio figlio Mostro!-
Incredibile ma
vero, tira fuori una pistola anti-vampiro sicuramente presa dal
nascondiglio di nostro padre, avendolo visto armarsi prima di entrare
probabilmente.
La punta verso
la vampira che però ride divertita.
-Non ti
conviene farlo, potresti colpire tuo figlio...-
Prende il
mento di Edward con due dita girandolo verso nostra madre.
-Mamma,
calmati e posa quella pistola perfavore-
Le sussurra
Edward.
-Sentito? Posa
la pistola umana, prima di ferire qualcuno a te caro-
Trisha anche
se controvoglia posa l'arma a terra e con il piede la spinge verso
Hoheneheim, il leggittimo proprietario che la raccoglie e ripunta.
-Ma sei
stupido? Tua moglie l'ha appena posata a terra...-
Gli fa notare
la vampira.
-Mia moglie
potrà anche farsi ingannare ma io no! La pistola che prima
ho puntato contro quel vampiro era priva di munizioni, volevo vedere se
stava fingendo ma non si è mosso comunque, invece questa
è carica e pronta a sparare e a me non importa di colpire te
o lui siete entrambi miei nemici!-
Esclama
facendoci allarmare, almeno io e la mamma perchè la vampira
sembra avere il pieno controllo della situazione.
-Non puoi
uccidere Edward!-
Gli grida
nostra madre.
Io mi limito a
stringere i pugni e guardarlo con tutto l'odio che sono capace di
dimostrare, la mia opinione gia la conosce.
Ma lui non
abbassa l'arma anzi la carica.
-Vuoi
ucciderci cacciatore? Non preoccuparti di prendere la mira non ci
raggiungerà mai quel proiettile!-
Ride ancora la
vampira dimostrando arroganza e superiorità.
-Come fai ad
esserne sicura? Non puoi deviarlo, è anti-vampiro e tu non
hai voce in capitolo!-
Lei sghignazza.
-Credimi, non
saremo noi ad essere uccisi, ma tu! Potremmo anche risparmiare la tua
famiglia ma te, mai e poi mai!!-
Ringhia
furiosa.
Forse mio
fratello è d'accordo con lei su questo punto, infondo non
gli dispiacerebbe se qualcuno uccidesse nostro padre, l'odio che prova
verso di lui è troppo e con questa faccenda deve essersi
triplicato come minimo, ma non permetterebbe che facessero del male a
me e la mamma quindi la faccenda gli va a genio in un certo senso.
-Permettimi di
chiederti una cosa Vampira, Perchè stai facendo tutto
questo?-
Chiede con
espressione seria senza abbassare l'arma.
Lei ride
ancora una volta, anche io sto iniziando a pensare che i vampiri siano
un pò folli dopo tutto.
-Bene, ti
spiegherò brevemente, Tutto è iniziato
perchè tu hai ucciso i miei cari genitori dinanzi ai miei
occhi, per questo non ti perdonerò mai e stai certo che ti
ucciderò!-
-E' questo
vuoi? vendetta? ma spiega, cosa c'entrava mio figlio?-
Quanto non lo
sopporto, sta parlando come se Ed fosse morto.
-Nulla, lo
voglio ma non per ucciderlo! Comunque, volevo toglierti qualcosa di
importante! Pensavo di uccidere prima tua moglie e poi te, dopo averti
fatto assistere!-
Ride in modo
disumano, meschina, perfida, divertita.
No, anche se i
vampiri in parte sono normali, lei non lo è nemmeno in una
minuscola particella.
-E poi?-
Chiede nostro
padre attendendo un continuo di quella macabra storia.
-Bhè
sono entrata nella tua bella casetta intenta a compiere un massacro
mentre tu arrivavi ma poi... l'ho visto-
Conclude
sorridendo e perdendosi in quel ricordo.
-Edward?-
Chiede ancora
Hohenheim.
-Sì,
il tuo primo genito, tuo figlio, me ne sono subito innamorata
così ho pensato che oltre a toglierti tua moglie e la tua
stessa vita mi prenderò anche tu figlio,
completerò la trasformazione e porterai sul cuore il peso di
essere stato inutile, non l'hai potuto salvare perchè sei un
cacciatore fallito! Solo un povero essere umano!!-
Un'altra
risata fa eco nella stanza.
Io e mia madre
restiamo immobili, le intenzioni di quella pazza sfasceranno ancora di
più la nostra famiglia.
Vuole uccidere
i miei genitori e trasformare mio fratello, l'unico che mi rimarrebbe
in un suo simile, un vampiro.
Questo non
è una vendetta contro nostro padre, è una
vendetta contro di me! Non ha accennato alla mia sorte, cosa
avrà in mente?
-Vuoi dire che
la trasformazione non era completa?-
Sussurra
stupito Hehenheim.
Lei scuote la
testa con fare ovvio.
-No, per
essere completa serve ancora un pò del mio sangue-
Sorride
scoprendo i canini.
Sentendo
questo il Cacciatore punta nuovamente la pistola ed è pronto
a sparare.
-Se le cose
stanno davvero così, lascia immediatamente mio figlio! Non
lascerò che tu lo ferisca completando la trasformazione!-
Ed fa una
smorfia offesa.
-Adesso sarei
tuo figlio? Prima non ero il Mostro? Il Vampiro?-
Nostro padre
viene spiazzato ma si ricompone subito.
-Vuoi essere
salvato si o no? Ne riparliamo dopo!-
Edward offeso
lo guarda in modo truce.
-Non ci
sarà un "dopo" caro Cacciatore...-
Sibila la
vampira mordendosi una mano.
Che cosa sta
facendo? ha detto che serve il suo sangue... non starà
mica...
-Nii-san!!-
Grido, ho
lasciato il comando "all'esperto" ma visto che non ha risolto un bel
niente e ha solo peggiorato la situazione, è ora che
intervenga io.
Con un'agile
scatto riesco a prendere la pistola dalle mani di mio padre e
avvicinandomi altrettanto rapidamente alla Vampira le punto l'arma alla
fronte chinata per prelevare un pò di sangue.
-Non ci
provare nemmeno Vampira, da qui è impossibile che io sbagli!-
-Al! Metti giu
quella pistola!-
Mi dice
Nii-san allarmato, non tanto per il fatto di essere in pericolo
bensì perchè che io, il suo caro ed indifeso
fratellino tenga un'arma in mano.
Sciocco
Nii-san voglio salvarti!
-Nii-san sto
cercando di salvarti!-
Gli dico
irritato.
Ma lui di
certo vuole proteggermi, quella vampira è imprevedibile e
potrei finire in svantaggio, se prima non aveva intenzione di uccidermi
ora ce l'ha sicuramente.
-Coraggioso da
parte tua ragazzino, questo mi fa cambiare idea... ho deciso che vi
infliggerò una punizione peggiore della morte! La vita, una
vita così... con un padre cacciatore esposto a mille
pericoli, la pace sempre precaria e come se non bastasse... un fratello
vampiro!-
Senza che io
possa fermarla salta fuori dalla finestra con mio fratello e spiccando
un salto praticamente impossibile per un'essere umano si leva in aria a
metri e metri distante da noi e lì compie l'azione che non
avrei mai voluto vedere.
Con un bacio
scambia il suo sangue con quello di mio fratello che dopo pochi istanti
perde i sensi.
Torna giu
atterrando sull'erba ispida che non sembra darle fastidio.
Usciamo tutti
e tre, io ancora con la pistola in mano.
Lei posa il
corpo esamine sul prato e viene verso di noi sorridendo malignamente.
Il mio unico
pensiero è raggiungere quel corpo, il mio Nii-san, anche se
adesso è possibile che non mi riconosca.
Ma devo!
Devo sapere
come sta!
Lo vedo
muoversi un pò e lentamente mettersi a sedere tenendosi una
mano sugli occhi.
-NII-SAN!!-
Lo chiamo
correndo da lui, sono quasi arrivato quando lo vedo voltarsi verso di
me, verso il mio richiamo.
Io mi fermo a
pochi centimetri da lui appena lo guardo negli occhi.
Rosso sangue
da tutte le parti, vivi e accesi come il fuco che mi scrutano dal basso.
Mi tremano le
gambe e mi inginocchio davanti a lui.
-N-Nii-san...-
Sussurro, cosa
vuole fare? I suoi istinti si sono svegliati?
Desidera il
mio sangue?
La sua mano si
sposta sulla bocca che lascia intravedere i canini sporgenti e affilati
come dei rasoi.
La sua
espressione quando mi guarda è spaventata se non di
più.
-Nii-san
cos'hai?-
Allungo un
braccio verso di lui ma lo scansa con il suo indietreggiando,
strisciando indietro nella polvere.
-Non
avvicinarti a me....-
E' come una
coltellata in pieno petto, mai avrei pensato di sentirglielo dire, ma
perchè?!
-Perchè
Nii-san?-
Nella mia voce
c'è una nota di preoccupazione, non è normale che
faccia così.
Con me, il suo
fratellino, la persona con cui ha trascorso tutta la sua infanzia, che
consolava quando faceva brutti sogni che ha sempre protetto e
incoraggiato.
Perchè
adesso mi dici di non avvicinarmi?
-Non...
Avvicinarti...-
Continua a
sussurrare spaventato.
Non posso
vederlo così, mi si spezza il cuore.
Mi avvicino
ancora e cerco di abbracciarlo sorridendogli in modo rassicurante e
sincero.
-Al ti ho
detto di non avvicinarti!-
Mi rimprovera
ma sempre spaventato, come se fosse questione di vita o di morte.
-Perchè?!-
Esigo delle
risposte.
-Io.... vedo
le tue vene... non avvicinarti!-
Sembra
sofferente e cerca di distogliere lo sguardo.
Le mie vene...?
-Nii-san, hai
sete?-
Chiedo come se
fosse la cosa più naturale del mondo scoprendomi il collo.
Lui porta un
braccio avanti nel tentativo di tenermi lontano.
-Nii-san...
non devi colpevolizzarti di nulla, se hai sete puoi prendere il mio
sangue-
Cerco ancora
di toccarlo, di avvicinarmi a lui per rassicurarlo ma niente.
Non vuole
farsi toccare da me, non vuole guardarmi.
-Al perfavore
allontanati non voglio farti del male-
Sciocco di un
Nii-san, non me ne farai!
Questa
è la mia scelta, voglio stare con te vampiro o non!
-Edward
smettila ho scelto io di restarti accanto e di ostacolare nostro padre
così che lui non potesse allontanarci, stai certo che non
permetterò che ciò accada nemmeno se si mette in
mezzo una Vampira, un lupo mannaro o qualsiasi altra creatura!-
Intreccio le
mie dita a quelle della sua mano tesa in avanti per impedirmi di
stargli accanto.
Mi avvicino
poco a poco con calma cercando di oppormi con gentilezza alle sue
proteste, va sempre più indietro fino a toccare la corteccia
di un albero.
Lo leggo nei
suoi occhi ora rossi e vivi, si sente messo alle strette come un
cerbiatto con un cacciatore che gli tiene in fucile puntato contro.
Io mi avvicino
ancora porgendogli il collo completamente scoperto.
Non ho paura
del dolore che potrei provare, l'amore che provo per il mio Fratellone
è molto più forte.
Se
è la sete che lo tormenta allora voglio almeno in parte
placarla, così da vederlo sorridere ancora una volta,
vederlo felice e sereno per quanto sia possibile in questo momento.
-Al...-
Cerca ancora
di protestare ma so che è una pretesa abbastanza debole, sta
lottando contro tutti i suoi istinti che gli urlano di accettare la mia
offerta, è troppo testardo per farlo da solo, non vuole
ferirmi in alcun modo ma anche io ho una novità: non sono
più un bambino, ho fatto la mia scelta e intendo mantenerla
fino alla fine!
-Nii-san
è inutile che cerchi di allontanarmi, farò sempre
il possibile per starti accanto e alleviare il tuo dolore-
Gli sussurro
con voce gentile e dolce.
Lui non mi
risponde, non sembra ascoltare quello che dico si tiene la gola con una
mano e un'espressione sofferente e frustrata.
-Cosa provi..?-
Gli chiedo,
voglio sapere come si sente in questo momento e trovare un rimedio.
-Ho... sete-
Sussurra
tenendosi ancora la gola.
Soffre molto e
si vede.
-Fratellone ti
ho detto che puoi prendere il mio sangue!-
Ma cerca di
scansarmi ancora.
-Sei proprio
testardo! Non mi lasci altra scelta allora!-
Mi ha proprio
stufato questo suo atteggiamento, non può sempre soffrire
per evitare che soffrano gli altri!
Per una volta
è lui che ha bisogno di me e a qualunque costo lo
aiuterò!
Gli afferro
saldamente i polsi tenendoli contro l'albero alle sue spalle, non
avrebbe opposto resistenza anche se ora chissà quali poteri
ha ereditato dalla trasformazione ma non mi farebbe mai del male quindi
penso non proverà ad usarli.
Avvicino
sempre di più il collo fino a toccare le sue labbra, sento
bene che i suoi canini fremono sulla mia pelle.
-Non aver
paura Nii-san, non mi farai del male-
So che lui
cerca di trattenersi per questo gli poso una mano dietro la nuca e lo
spingo verso di me.
Non
può opporsi adesso, i suoi canini affondano nel mio collo e
per un attimo mi prende una fitta lancinante ma trannengo eventuali
gemiti di dolore o grida.
La fitta si
attenua quando Edward anche se contro voglia inizia a bere il mio
sangue senza abbandonarsi agli istinti, sento perfettamente i suoi
muscolo rigidi e tesi.
Qualcosa di
bagnato cade sulla mia spalla, una goccia di sangue?
Impossibile,
le sue labbra non fanno sfuggire nulla.
La raccolgo
con un dito notando che trasparente.
-Nii-san...
non devi sentirti in colpa sono io che ti ho spinto a farlo,
perchè non voglio vederti soffrire ora fallo per me, calmati-
Quando si
è dissetato estrae i canini toccandoli con la punta delle
dita, inorridito dalla propria azione.
Guarda il mio
collo un pò arrossato e segnato dai suoi canini sentendosi
come al solito in colpa.
-Fratellone,
basta sentirsi in colpa, adesso stai meglio?-
Copro il collo
così da non mostrarlo, visto che sembra attratto solo da
quello che ha fatto.
-Un
pò... ma non dovevi Al!-
Mi sgrida.
Sono
sollevato, gli sono stato utile e il mio fratellone non è
cambiato, non è un vampiro folle.
O devo
preoccuparmi lo stesso?
Lo
diventerà comunque?
-Si che
dovevo! E' la mia scelta e devi rispettarla!-
Sono irritato
e non posso fare a meno di alzare il tono della voce con lui che mi
crede ancora un bambino e crede che in un certo senso mi abbia
costretto!
-La tua
scelta...?-
Si alza in
piedi un pò malfermo sorreggendosi alla corteccia.
Mi guarda con
severità come mai ha fatto prima e mi viene spontaneo
pensare che forse qualcosa è davvero cambiato in mio
fratello.
-Si, la mia
scelta Nii-san-
Affermo senza
timore, ricambiando il suo sguardo con determinazione e testardaggine.
Lui si posa
ancora la mano sugli occhi rossi sorridendo amaramente, dalle sue
labbra ancora tinte di rosso esce una risatina tra l'ironico e il
divertito.
-Non dire
idiozie Alphonse, lo capisci che cosa sono? Capisci che potrei farti
del male? Perchè vuoi essere così dannatamente
masochista?!-
Mi domanda
quasi ringhiando arrabbiato.
Anche se per
un attimo sussulto, riprendo lo stesso sguardo.
-Perchè
sei mio fratello, so cosa sei diventato ma non m'importa! Voglio
aiutarti e starti accanto!-
Lui mi guarda
inespressivo quasi se mi stesse dando dello stupido mentalmente.
Senza
rispondermi s'incammina verso casa dove quella Vampira stava avendo un
acceso combattimento contro nostro padre.
Io mi alzo e
lo seguo, può essere contrario, può ordinarmi di
stare da parte e non avvicinarmi a lui, ma io non gli darò
ascolto qualsiasi cosa dica.
Lo affianco in
poco tempo, quando nostro padre ci vede sgrana gli occhi e il
combattimento si ferma anche per la Vampira.
-Cosa hai
fatto ad Alphonse brutto mostro?!-
Grida
all'indirizzo di mio fratello, che non sembra curarsene e sorridendo
beffardo si pulisce l'angolo della bocca e le labbra con il dorso della
mano.
Dopodichè
sostiene lo sguardo omicida del cacciatore che gli sta davanti con
fermezza.
-L'ho
costretto io! Se devi prendertela con qualcuno allora con me!-
Affermo senza
paura.
-Alphonse,
spero non abbiate fatto uno scambio di sangue-
Sibila
arrabbiato stringendo la pistola quasi convulsamente.
-No, nessuno
scambio di sangue figuriamoci, come potrei? Gia non volevo prenderlo-
Ma come sempre
sembra diffidente e punta la pistola contro Edward.
-Fermati!-
Provo ad
oppormi ma il braccio di mio fratello mi si para davanti impedendomi di
agire, segno che devo restarmene lì fermo senza fare
stupidaggini.
-Stai fermo e
non intrometterti! Questo sarà uno scontro tra me e lui,
nessuno deve interferire in alcun modo-
Quasi mi
ringhia senza però guardarmi, con lo sguardo puntato contro
il suo avversario.
Sorride di
sghembo sicuro di se e delle sue nuove capacità che non ha
nemmeno provato, è una follìa.
-Bene, vedo
che hai la stessa stupida arroganza di un vampiro!-
Carica la
pistola.
Non
vorrà mica sparare vero? Ma che razza di padre è?!
Capisco che si
cali nei panni del Cacciatore con dei vampiri presenti ma è
sempre suo figlio, perchè non capisce che non è
cambiato?
-Sbagli,
questa è la mia stupida arroganza!-
Mi scansa con
il braccio buttandomi a terra quando parte il proiettile mentre lui
salta in aria e inizia la battaglia.
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Capitolo 6 *** Morte con il sorriso sulle labbra ***
Sono
sbalordito...
Letteralmente
a bocca aperta.
Come
può la mia vita essere cambiata così radicalmente
in così poco tempo?
Quello che
consideravo solo un padre assente e distratto in realtà
è un Cacciatore di creature oscure che in questo momento
cerca di colpire quello che era il mio normale fratello maggiore che
compie salti umanamente impossibili e schiva con estrema
facilità la miriade di proiettili anti-vampiro, ridendo
soddisfatto delle proprie capacità e della sconfitta di suo
padre, sempre se lo considera ancora tale.
Come
spettatori ci sono io, Alphonse Elric, Alchimista ma anche normale
adolescente liceale, fratello minore affettuoso e ostinato nelle sue
scelte come quella di restare accanto al mio fratellone qualsiasi cosa
accada, per sempre lasciandogli anche bere il mio sangue che lo voglia
o no. Trisha Elric, casalinga, moglie e bravissima madre troppo triste
a causa dell'assenza di suo marito, che però poco fa ha
impugnato una pistola puntandola contro una vampira innamorata di suo
figlio.
La quale,
assiste con noi alla battaglia mantenendosi distante dai "poveri umani"
e osservando la sua cosidetta "creazione" ghignando e ridendo ad ogni
svantaggio e difficoltà del Cacciatore suo nemico.
Tutto questo
nel giro di uno o due giorni al massimo.
Quello che mi
chiedo è: come finirà questa storia?
In tragedia o
felice finale?
La prima ha
molte più possibilità, non credo che mio padre
lasci correre tutto l'accaduto per trascorrere un'allegra vita insieme
alla sua famiglia composta anche da un figlio vampiro e la sua
corteggiatrice, sempre che quest'ultima non lo uccida per vendetta
cambiando idea sul piano di una vita di sofferenze.
Ora come ora
devo pensare a quello che farò e cercare di prevedere quello
che potrebbe accadere per evitare una tragedia.
Ma non riesco
a distogliere lo sguardo dalla battaglia, ho paura di vedere il
vincitore.
Mio padre il
Cacciatore o mio fratello il Vampiro?
Hohenheim si
ferma un momento per ricaricare la pistola di munizioni, nemmeno una ha
colpito il bersaglio che non gli da tempo e atterrandogli davanti
dà un calcio all'arma che vola sul tetto irraggiungibile se
non dalla scala di legno posata sulla parete.
-Non
raggiungerai quella scala paparino-
Irriconoscibile,
mio fratello in questo momento è irriconoscibile!
Che in
battaglia si stia lasciando andare agli istinti?
Ridendo
divertito osserva l'avversario avventarsi sulla direzione della scala
ma con un'altro agile salto lo raggiunge e supera salendo sulla scala e
spingedola di sotto per fargliela cadere sopra.
Quella cade ma
non colpisce nostro padre che la schiva per un soffio.
-Accidenti...-
Posa un dito
sul labbro fingendosi dispiaciuto ma con un che di sadico e malvagio
nello sguardo.
Scende dal
tetto portandosi dietro la pistola che punta contro il Cacciatore che
si rimette in piedi e cerca di scappare.
-Scappi...?
Non sei più tanto forte allora...-
Si accorge che
sull'erba ci sono ancora le munizioni, le raccoglie e carica la pistola.
Spara un colpo
e lo prende alla caviglia così cade a terra scalpitando e
tenendosi la parte ferita sanguinante.
Mentre Edward
ride e prepara un'altra colpo.
Devo porre
fine a questo massacro!
Se non faccio
qualcosa lo ucciderà di sicuro.
Ma aspetta,
prima avevo lasciato sotto l'albero la pistola con cui ero uscito da
casa, quella che ha preso la mamma e che ho sottratto a nostro padre
per puntarla contro la vampira.
Deve essermi
caduta, ero troppo concentrato su mio fratello per accorgermene.
Certo che
sembra aver cambiato totalmente personalità, prima era
inorridito dal sangue, dal suo nuovo essere, invece adesso sembra
divertirsi ad uccidere nostro padre a giocare con lui come fa un gatto
con un topo.
Devo arrivare
di nuovo a quell'albero e cercare la pistola prima che spari ancora.
Corro
ignorando le grida della mamma che mi dice di non intromettermi sul
campo.
E' preoccupata
per quello che potrebbe succedermi, oltre che per suo marito, per il
quale prega e grida per la sua salvezza ma senza risultato.
Mentre quella
Vampira ride, gioisce e incoraggia il massacro.
Vedo Edward
sparare un'altro colpo e colpire nostro padre sulla spalla che inizia a
sanguinare come la caviglia che non sembra essere in condizioni
migliori, il prato si sta dividendo in chiazze di erba macchiate di
rosso.
E intanto
mentre la vittima scalpita, grida e cerca di bloccare il flusso di
sangue in ogni modo, Edward sorride come se tutto fosse normale,
sorride soddisfatto di se stesso e della sofferenza che sta causando al
suo nemico colpendolo in parti non letali così da farlo
soffrire ancora più a lungo, per continuare a giocare ancora.
Finalmente
vedo il prato circostante all'albero e inizio a cercare con lo sguardo
la pistola dispersa, ma con questo buio è molto difficile.
Tasto il
terreno erboso quando sento qualcosa di metallico e differente,
è la pistola.
L'afferro e
corro senza perdere tempo a pochi metri da dove mio fratello sta
caricando ancora l'arma.
-Basta
così!-
Grido puntando
la pistola anche se a malincuore.
Io sono sempre
dalla sua parte ma non in questa occasione, nostro padre può
avere tutti i difetti e i torti del mondo ma non mi sembra il caso di
farlo soffrire come un povero cane per divertimento o anche per
vendetta, non è da lui!
Sposta lo
sguardo su di me, arrabbiato perchè gli sto rovinando il
divertimento.
Ma nei suoi
occhi rossi non vedo più mio fratello, vedo solo
crudeltà, sadica crudeltà.
Non abbandona
la pistola e la tiene puntata nella precedente posizione, pronta per
sparare ancora.
-Vuoi
spararmi...?-
Chiede senza
preoccupazione, è sicuro di potermi battere facilmente.
-Dovrò
farlo se non abbassi la pistola Fratellone, smettila di torturare
nostro padre a questo modo!-
Le mani
tremano e di conseguenza anche la pistola, questo non fa altro che
rassicurarlo e mostrargli che è tutto molto facile, che io
non sono una minaccia.
Mi sorride e
abbassa l'arma venendo verso di me, non sembra malintenzionato, oppure
sta solo giocando?
Posa una mano
gelida e diafana sulle mie fermandole dal loro continuo tremare.
-E' tutto
apposto...-
Mi rassicura.
Ma non mi
sento tanto sicuro, non dimentico quello che fino a poco fa stava
facendo.
-Posa la
pistola perfavore-
Sussurro
indeciso sul fidarmi o meno.
-Va bene...-
Mi sorride e
getta la pistola alle sue spalle.
Mi sento
più sollevato adesso.
Ma mi
starà assecondando per un'altro scopo?
-B-bene, mi
sento più sollevato...-
Sospiro e
ricambio il suo sorriso.
Lui mi posa
una mano sulla spalla e mi abbraccia.
A questo punto
penso di poter stare tranquillo, lascio cadere la pistola sul prato e
ricambio quella gelida stretta.
Ci voltiamo
entrambi interrompendo quel contatto vedendo nostro padre, anche se
sofferente e martoriato che cerca di raggiungere la pistola buttata da
Edward.
Non faccio
nemmeno in tempo a girarmi verso mio fratello, che gia ha raccolto la
pistola che io avevo lasciato cadere a terra e la punta contro il
Cacciatore che striscia più veloce che può.
-No
Fratellone!-
Mi aggrappo al
suo braccio tendando di persuaderlo a non sparare.
Ma lo fa lo
stesso senza nemmeno prestarmi attenzione, uno sguardo, un cenno,
niente di niente.
Spara ancora
due colpi colpendolo sulla schiena, si sottrae alla mia presa e cammina
lentamente verso il corpo sanguinante rigirandolo con un piede.
-Ancora ci
provi?-
Domanda
ridendo divertito.
Non aspetta
risposta, carica ancora e spara due colpi in direzione degli occhi,
questo fa immensamente più male, nostro padre si porta le
mani al viso gridando e scalpitando come un dannato.
-Oh, non sei
contento? Adesso non sei costretto a guardarmi paparino...-
Ride e getta
l'arma ormai priva di munizioni dietro di se.
Si volta e non
perdo tempo a raggiungerlo, metto i pugni sul suo petto stringendo il
tessuto del pigiama che ancora indossa.
-Perchè!?
Perchè?! Che motivo avevi?! Avevi gettato l'arma!!
Rispondimi Nii-san! Perchè!?-
Gli grido ma
sembra essere indifferente a quello che gli sto dicendo, al fatto che
ha massacrato una persona con il sorriso sulle labbra, che ha visto il
suo sangue scorrere sul terreno ridendo e continuando nonostante tutto
a sparare e continuare quell'orrenda tortura, a ferirlo in punti non
letali per vederlo soffrire ancora e non donargli una morte veloce!
Scansa i miei
pugni guardandomi con quegli occhi rossi e crudeli.
-Ora smettila!
Non chiamarmi più in quel modo ragazzino, devi dimenticarmi
e non cercarmi più capito?-
Queste parole
mi trapassano come la lama di una spada.
Perchè sta
facendo tutto questo?
Non vuole che
lo chiami "Nii-san", sta tagliando tutti i ponti! Non mi vuole
più! Vuole che stia alla larga da lui e che non lo cerchi
addirittura!!
-P-Perchè!?-
Grido
disperatamente, le lacrime che stanno per sgorgare e lui che non fa
nulla per fermarle.
Continua a
guardarmi impassibile, mentre mi inginocchio a terra e inizio a
piangere e singhizzare tenendo le mani nei capelli tentato di
strapparli.
Perchè?!
La mia
più grande paura deve avverarsi così?!
Io non voglio
che tu te ne vada Nii-san...
Resta con me!
Devo mantenere
la promessa che ho fatto a me stesso!
Il giuramento
di starti accanto ed aiutarti qualsiasi cosa accada!
Come faccio a
rispettarlo adesso? Dimmelo!
Mi lasci qui
dirigendoti da quella Vampira che ti sorride soddisfatta e adorante per
te.
Soddisfatta
che sei dalla sua parte, che te ne andrai con lei lasciandoci qui,
soddisfatta del corpo agonizzante e martoriato del suo nemico che giace
a terra perdendo sangue su sangue.
Martoriato da
proiettili e che se non morirà dissanguato non so
più che aspettarmi.
La mamma mi
raggiunge dandomi affettuose pacche sulle spalle, sulla schiena,
carezzandomi e sussurrandomi parole dolci e rassicuranti.
Lo fa
perchè mi vede distrutto, ma anche lei non sta meglio di me.
Siamo entrambi
a pezzi.
E vedendo mio
fratello sparire sotto la luna argentea in compagnia di una Vampira
contribuisce solo alla formazione di una voragine profonda nel mio
petto e in quello di mia madre.
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Capitolo 7 *** Interrogatorio ***
10
anni dopo...
Central City.
Ufficio del Colonnello Alphonse Elric.
Apro lentamente gli occhi e guardandomi intorno scopro di essere nel
mio ufficio, devo essermi addormentato sulle pratiche da firmare.
Accidenti che lavoraccio, preferirei essere in città per
controllare la situazione, dare una mano ai cittadini e fare cose
così.
Invece di stare ore e ore incollato su questa scrivania a firmare
pratiche all'età di 26 anni.
Oppure potrei essere a casa dalla mia fidanzata, futura moglie Rose.
Aiutarla con i preparativi per il matrimonio, scegliere le bomboniere,
la torta, le stoffe per la chiesa e il ristorante.
La lista degli invitati, I... Testimoni...
Non posso far altro che rattristarmi nel pensare ai testimoni.
Ho sempre pensato che sarebbe stato mio fratello a farmi da testimone.
Non lo vedo da quella notte di dieci anni fa, ha rotto i ponti con la
nostra famiglia e non si è più fatto vivo.
Nemmeno al funerale di nostra madre.
A quello di nostro padre morto per dissanguamento avrei anche potuto
capire, non ci sarebbe mai venuto nemmeno da umano.
Ma la mamma...
Si è dimenticato di lei e di me, chissà se sa che
sono ancora vivo e che lo penso, e chissà se lui pensa a me.
Quando mi sono addormentato, come molte altre volte ho sognato ancora
quei giorni, i giorni del nostro addio in un'immenso Flashback
spaventosamente reale.
Bussano alla porta.
Non posso rimanere immerso nel passato, adesso sono un'alchimista di
stato, un colonnello e devo tornare al mio lavoro.
-Avanti...-
La porta si apre rivelando il Generale Mustang, sono felice di vederlo,
finalmente un viso amico.
Mi alzo andandogli incontro felice.
-Generale!-
Faccio il solito saluto militare, per rispetto e lo invito con un cenno
della mano ad accomodarsi.
-Ciao Al!-
Non usa mai convenevoli con me, ci conosciamo da quando sono entrato
nell'esercito a quel tempo lui era un Tenente-Colonnello e io un
giovane in cerca di suo fratello.
Pensavo che con le conoscenze dell'esercito avrei potuto ritrovarlo,
dopotutto se si verificano strani casi dove sono sospettati vampiri o
altre creature è tutto riconducibile a lui.
Ma la cosa si è fatta più difficile del previsto,
sono diventato Colonnello risolvendo milioni di casi al solo scopo di
trovare quella persona, ma niente, sembra svanito nel nulla.
Solo ora a distanza di anni, sono stati ritrovati dei corpi
completamente prosciugati, nemmeno una goccia di sangue è
rimasta.
Ad accomunarli tutti come pezzi un puzzle c'è solo un
particolare: non hanno la testa, che è misteriosamente
scomparsa insieme al sangue.
Il corpo non presenta lesioni di nessun tipo sembra che l'assassino
abbia preso la testa, il sangue e se ne sia andato senza influire
ulteriormente sulla vittima.
Di certo non può essere opera di mio fratello, questo
è certo.
Da quel che ricordo a lui piace torturare le sue vittime fino allo
stremo, vederle agonizzare, implorare, versare litri di sangue fino a
morire.
E non so se considerarlo un indizio, ma quella notte ha accecato nostro
padre dicendo che "così
non sei costretto a guardarmi".
A guardare quello che sono diventato, un vampiro, un assassino che
gioca con le sue vittime, giocattoli con cui divertirsi il tempo di una
lenta e dolorosa tortura.
-Qual buon vento la porta qui Generale?-
Chiedo senza però abbandonare i miei pensieri, con lui non
serve è a conoscenza di tutto o almeno della versione che
gli ho raccontato.
Non voglio mentire, ma non potevo raccontare la verità.
Ho detto che mio fratello è scappato di casa e che non
abbiamo più avuto suo notizie dalla notte in cui mio padre
ferendoci accidentalmente con un coltello è morto
dissanguato.
Che storia pietosa, "accindentalmente
ferito con un coltello", quale idiota si ferirebbe con un
coltello per sbaglio procurandosi una ferita così grave da
morire?
Però lui ci ha creduto, forse sa che sto mentendo ma mi da
comunque fiducia.
Sa che ho un segreto che non posso assolutamente dire, e non fa domande.
Di questo gli sono grato, ma come lui sa di certo prima o poi tutta la
verità verrà a galla quando troverò il
mio caro fratello fuggitivo.
Sta solo aspettando quel momento, oppure il giorno in cui io non ce la
farò più a tenermi tutto dentro e
dovrò vuotare il sacco con qualcuno.
-Ho notizie su quel caso che ti intessa, abbiamo catturato uno dei
sospetti, dice di essere un vampiro... non è pazzesco?-
Una leggera risata si spande per la stanza, insieme alla mia che
più che divertita è nervosa.
-E mi dica, com'è fatto? Lei lo ha visto?-
Chiedo un pò titubante.
Sarebbe una vera sfortuna se fosse proprio mio fratello.
Cosa direi?
-Si l'ho visto, ma non penso sia un vero vampiro sembra più
un pazzo uscito da un manicomio, ha i capelli corti e bianchi
nonostante la sua giovane età, gli occhi rossi ma di un tono
piuttosto spento ed è vestito con degli stracci, non fa
altro che gridare e fare il folle-
Il mio cuore prende un respiro di sollievo, non credo sia mio fratello,
non gli somiglia per niente.
-E... posso vederlo? Penso che possa fornirmi informazioni importanti-
Devo vederlo da solo e riuscire a capire se conosce mio fratello, da
quello che so i vampiri si muovono sempre in gruppi o
comunità. è possibile che sappia dov'è.
Il Generale mi guarda un pò confuso ma annuisce.
-Certo che puoi vederlo...-
Non fa domande, non mi chiede come può un pazzo o
un'eventuale vampiro aiutarmi a ritrovare mio fratello.
Credo sia davvero un vampiro, gli occhi rossi e spenti potrebbero
derivare dalla mancanza di nutrimento o altri fattori ma se lo
descrivono come un pazzo allora è la conferma che mi serve.
Nessun vampiro è molto normale, persino mio fratello che
pensavo sarebbe rimasto lo stesso di sempre, ha massacrato nostro padre
con il sorriso sulle labbra a volte persino ridendo divertito da quella
macabra scena.
Così ci incamminiamo verso la stanza blindata, sembra
possedere un'innaturale forza tipica di un vampiro appunto, si saranno
ricreduti riguardo la teoria di un'innocuo malato mentale?
Entro nella stanza dell'osservazione da dove dietro un vetro riesco a
vederlo.
No, non è mio fratello, non si somigliano neanche
lontanamente.
Sembra davvero un pazzo, se ne sta rannicchiato in un angolo ad
osservare la stanza con gli occhi scavati e cerchiati da occhiaie scure.
I capelli bianchi arruffati, i vestiti bianchi rovinati, in alcuni
punti strappati, come se avesse vissuto come un vagabondo fino ad ora.
-Posso interrogarlo? Da solo...?-
Chiedo, come sempre il Generale è confuso ma annuisce ed
esce lasciandomi le chiavi della stanza blindata raccomandandomi solo
di stare attento.
Quando vi entro mi siedo sulla sedia ancorata al pavimento per evitare
che possa usarla per altri scopi come aggredire una guardia o altro
posando i gomiti sul tavolo anch'esso ancorato.
-Chi sei tu...? Un altro umano?-
Mi chiede scrutandomi con le pupille ridotte a due puntini e gli occhi
grandi e bianchi.
-Si... devo farti qualche domanda, dimmi sei un vampiro?-
Chiedo mantenendo la calma, non ho mai interagito con un vampiro
all'infuori di mio fratello, ma solo quella notte.
Però posso dire che si deve sempre mantenere la calma, sono
come le molle, possono scattare con una sola parola sbagliata.
-Ovviamente, perchè me lo chiedi?-
Mi domanda con un tono che si direbbe folle.
-Perchè io sto cercando una persona, un vampiro-
Spero che nessuno stia ascoltando segretamente la conversazione, mi
sentirebbero rivelare il mio segreto.
-Io conosco molti vampiri, come si chiama la persona che tu cerchi?-
Sembra starsene abbastanza tranquillo se non fosse per quei suoi occhi
e la sua voce.
-Edward, Edward Elric, non è molto alto, ha i capelli
biondi...-
Non finisco la descrizione che lo vedo tremare come una foglia e
tornare nell'angolo a bisbigliare qualcosa terrorizzato.
-Lo conosci!!! Tu Lo conosci?!?-
Inizia a strillare tenendosi la testa con le braccia e rintanandosi
nelle gambe.
-Calmati!-
Gli dico avvicinandomi.
Perchè una tale reazione al nome di mio fratello?
-No-No!! Non posso parlare con te! Lui mi ucciderà! Mi
ucciderà! ma... potrebbe uccidermi perchè mi sono
lasciato catturare...-
Bisbiglia, inizia a piangere.... lacrime rosse.
Sarebbero lacrime?
Bhè le lacrime dopotutto sono Acqua, ma visto che i vampiri
si nutrono solo ed esclusivamente di Sangue, non ne posseggono.
-Allora, che ne dici di aiutarmi a risolvere questo caso prima di
morire?-
Gli propongo, dopotutto se rimane qui lo giustiziano, se riesce a
scappare lo uccideranno i suoi compagni, tanto vale andarsene facendo
qualcosa di utile.
-O-Ok... cosa vuoi sapere... di Lui?-
Sembra calmarsi nuovamente ma continua a tremare.
-Se "Lui" è Edward, voglio sapere dove si trova, come posso
trovarlo, se sta bene...-
Gli elenco alcune richieste.
-Si, io non so dove si trova, Lui si sposta sempre con Lei e...
-bisbiglia- mi stanno osservando anche adesso... è Lei che
ha commesso quegli omicidi... e Lui non l'ha fermata, si sono portati
via le teste dei morti...-
Tutto questo ha un qualcosa di inquietante.
-"Lei" è una vampira con i capelli biondi?-
Potrebbe trattarsi della vampira che lo ha portato via 10 anni fa.
-No, ha i capelli neri, neri come le piume dei corvi, lei parla con i
corvi... è cattiva... molto cattiva... come Lui...-
Ormai penso sia il momento di smettere prima di fargli venire una crisi
con questi "Lui" e "Lei".
-Solo un'ultima domanda... non hanno un posto dove vanno spesso?-
Lui sembra pensarci un attimo.
-Loro si spostano sempre, da casa ad una vecchia casa molto grande
però vanno anche in altri posti...-
"Casa", hanno un posto dove riunirsi tutti insieme allora.
-E la vostra casa dov'è?-
Chiedo.
-Nel bosco, dopo le cascate-
Dopo le cascate... dopo le cascate c'è... un vecchio
castello abbandonato.
Ed è perfetta quella zona certo! C'è solo natura
intorno e non hanno nessuna forma di civiltà vicino che
possa disturbare.
Le rocce delle cascate lo nascondono bene, però non posso
certo andare in un covo di vampiri, e se lui poi non c'è?
-E, la loro altra casa? Quella grande-
-Hanno ucciso il guardiano della villa vicino al cimitero...-
Detto questo si mette a ridere divertito.
-Ok, mi sei stato d'aiuto abbiamo finito-
Esco dalla stanza e vado a sciacquarmi il viso, mi ha sfinito.
A quanto pare mio fratello si è fatto una nuova amichetta a
cui piace staccare teste e parlare con i corvi.
Non è la stessa di dieci anni fa ma mi chiedo comunque che
fine abbia fatto.
Quando esco vedo le guardie scortare il vampiro con la camicia di forza
all'esterno.
Però mi viene spontaneo chiedermi una cosa: Come
può stare alla luce del sole?
Li seguo di fuori ma quando la luce del sole illumina il suo corpo non
accade nulla.
Cerco di raggiungerlo, devo sapere come fa a non morire.
A pochi passi da lui, accade quello che mi sarei aspettato: i raggi
solari lo trapassano come laser, inizia a gridare e implorare aiuto, le
guardie ovviamente non possono fare nulla e lo vediamo diventare
polvere sotto i nostri occhi.
Questo crea trambusto e non poco, però posso approfittarne
mi avvicino ai resti di cenere notando un piccolo anello con una pietra
rossa che va in frantumi appena la sfioro.
Questa faccenda si sta facendo sempre più complicata.
Alzo gli occhi al cielo.
Non ci sto capendo proprio niente.
E' possibile che quella pietra servisse a proteggerlo dai raggi del
sole?
Ma se è così, allora deve esserci lo zampino di
qualcuno.
Mi tornano alla mente le parole dell'interrogatorio di poco prima come
un'altro flashback:
---Non posso parlare con
te! Lui mi ucciderà! Mi ucciderà! ma... potrebbe
uccidermi perchè mi sono lasciato catturare...---
Lui... lo avrebbe ucciso se si fosse fatto catturare e se avrebbe
parlato con me. Sembrava seriamente terrorizzato.
Ma Lui è Edward...
Quindi se è morto anche avendo quella pietra vuol dire solo
una cosa, Edward o l'altra vampira sono qui da qualche parte!
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Capitolo 8 *** Non avrai il mio odio... ***
Mi
guardo intorno velocemente ispezionando ogni tetto, imbocco di un
vicolo e ogni singola persona che c'è nella piazza.
Sono troppe,
non riuscirò mai a trovare qualcuno di abbastanza sospetto
in tutta questa folla, potrebbe essersi allontanato da un pezzo
accidenti!
Però,
riflettendoci a mente lucida con calma: come ha fatto a controllare
tutta la situazione ed uccidere il vampiro in mezzo alla folla?
Serve un posto
dove si può osservare tutto tranquillamente senza essere
visti.
Dall'alto si
ha una perfetta visuale della piazza.
Ma ci sono
così tanti palazzi! Quale può essere quello
giusto?
Di sicuro
è ancora qui intorno per controllare come procede, per
vedere se qualcuno si rende conto che di mezzo c'è qualcosa
di sovrannaturale: non si diventa polvere così
all'improvviso.
Un posto in
alto ma che possa nasconderlo...
Se
è furbo, è ancora qui!
Però
che ci provo a fare? Me l'ha detto anche lui di stargli alla larga e di
dimenticarlo.
Anche se
fosse... non è così stupido da esporsi.
Mi volto per
tornare nel mio ufficio con la rassegnazione che se Edward è
qui, di certo non si fa trovare proprio da me con tanta
facilità.
Alzo ancora
una volta gli occhi al cielo sospirando quando noto una piccola
macchiolina bianca sul tetto del QG.
E' troppo alto
e non riesco a vederlo.
Aspetta... non
riesco a vederlo!!
Nessuno riesce
a vedere fin lassù da terra! Che sia lui?
Corro
all'interno dell'edificio affrettandomi a rangiurere il tetto.
Spero davvero
che non mi abbia visto, in caso contrario avrà di certo
capito che sto andando da lui e potrebbe andare via prima del mio
arrivo.
Ci separa solo
una scalinata di cemento che conduce alla porta di acciaio del tetto ma
sembra che mi abbia gia raggiunto lui: Sulla cima della scalinata
c'è un individuo coperto da un lungo mantello bianco
immacolato con un cappuccio a coprirgli il volto.
Si vede
soltanto la parte inferiore del suo viso, quando si accorge di me apre
un poco la bocca come per esprimere sorpresa.
Mi fermo a
pochi scalini di distanza riprendendo fiato con le mani sulle ginocchia.
Lui se ne sta
lì ad osservarmi aspettando che io parli, in religioso
silenzio ascoltando il mio respiro spezzato e affaticato.
Inizio appena
ho ripreso abbastanza fiato per parlare.
-E-Edward?-
Sussurro
guardandolo, cerca di vedere di più sotto quel cappuccio.
Lui sorride
come sa fare solo il mio Nii-san.
Con quella
dolcezza tipica di lui, o di quello che era un tempo.
-E' una
risposta affermativa?-
Chiedo, tutto
ciò mi confonde.
Appena
trasformato quella notte, non c'erano dubbi: era lui.
Ma poi, quando
ha iniziato a combattere contro nostro padre si è
trasformato, non era il mio Nii-san però è
tornato ancora quando gli ho chiesto di buttare la pistola, lui ha
eseguito tranquillizzandomi, fermando le mie mani tremanti.
E ancora una
volta quando è andato via con quella vampira, non era mio
fratello.
E ora mi
sorride dolcemente annuendo.
-Nii-san...-
Sussurro
raggiungendolo.
Ho un
pò paura di togliergli il cappuccio per guardarlo.
Ma lui
comprende le mie intenzioni e scopre il suo volto.
Con mia grande
sorpresa, non è cambiato di una virgola da quella notte,
sembra avere ancora 17 anni.
Il mio
fratellone di 17 anni con la pelle diafana, gli occhi ancora dello
stesso identico rosso sangue brillante, i capelli biondi ancora legati
in una coda alta lasciando libera la frangia che gli incornicia il viso
e quel sorriso dolce che mi ha sempre confortato.
-Nii-san, non
sei cambiato in questi dieci anni...-
Sussurro
osservandolo.
Nemmeno la sua
statura è cambiata e sono sicuro che questo lo rattrista,
è sempre piccolino, chissà se mi
sgriderà ancora se glie lo farò notare con una
battuta scherzosa.
Sotto il
mantello riesco a vedere una camicia bianca sopra una maglia nera, la
cintura color argento che tiene i pantaloni neri attillati sopra gli
stivali neri.
-E' uno dei
vantaggi nell'essere un vampiro...-
Mi risponde
tranquillamente con la stessa voce che ricordo: la sua voce.
-Lo hai ucciso
tu quel vampiro?-
Anche se
dovrei godermi quel momento, faccio questa domanda che forse potrebbe
irritarlo.
Ma no, mi
sorride posandomi una mano sulla guancia.
-Non
immischiarti in queste cose...-
Per un attimo
mi perdo in quegli occhi rossi che trasmettono serenità,
sicurezza e dolcezza.
-Nii-san, io
ti ho cercato per così tanto tempo...-
Sussurro, ho
paura che vada di nuovo via per non tornare mai più.
Forse questo
momento è solo un'effimera illusione, se ne andrà
dicendomi le stesse parole della volta scorsa allargando ancora quella
voragine nel mio petto che non ha smesso di bruciare.
-Lo so, ma
devi capire che non puoi stare con me, vivi la tua vita e dimenticami
una volta per tutte-
Eccole, le
parole che non voglio sentire ma che tornano sempre come a ricordarmi
della loro esistenza, per dirmi che quello che desidero non si
avvererà mai, che resterò ancora da solo.
-No! Io non
voglio dimenticarti! Voglio stare con te Nii-san!-
Scosta la mano
dalla mia guancia ma non smette di sorridermi, come si fa con un
bambino testardo che si ostina su qualcosa di sbagliato.
Ma lui non
è sbagliato! Noi due non siamo sbagliati!
Possiamo
comunque stare insieme come una volta, come i fratelli che siamo sempre
stati!
-Al, io sono
un vampiro, è molto pericoloso per te starmi vicino-
Pazientemente
cerca di spiegarmi la situazione, i suoi divieti, il suo essere vampiro
che ci blocca dall'essere una normale e felice famiglia, per quanto sia
possibile.
Ma a me non
importa, come ho detto dieci anni fa non intendo abbandonarlo,
resterò sempre al suo fianco qualsiasi cosa accada!
-Nii-san non
mi interessa! Io voglio stare con te! E non sapere dove sei, come stai,
con chi sei, mi fa stare male! Se tieni a me allora non lasciarmi
ancora da solo!-
Esce come una
supplica dalle mie labbra, la disperata richiesta di un essere umano ad
un vampiro.
Di un bambino
al proprio fratello maggiore.
Lui mi guarda
e non sembra essere sorpreso o dispiaciuto, continua solo a sorridermi
in modo rassicurante e dolce.
-Al,
è proprio perchè non voglio farti del male che
devo starti lontano-
Allude ai suoi
istinti di vampiro? Alla sete di sangue fastidiosa e disperata.
La ricerca di
una fonte per nutrirsi, per placlare il dolore.
-Io so che non
vuoi farmi del male, non vuoi prendere il mio sangue vero?-
Lui annuisce
piano e questa volta sembra dispiaciuto.
Sarà
ancora addolorato per aver bevuto il mio sangue?
-Nii-san! Te
l'ho offerto io il mio sangue! Non è colpa tua, non
addolorarti per questo!-
Lui non sembra
ascoltarmi, non si convincerà mai di questo, a suo avviso
è solo colpa sua e porterà questo peso per tutta
la vita.
-Al, quella
è stata la prima e l'ultima volta! Io non
prenderò mai il tuo sangue mettitelo in testa! Non
m'interessa se lo decidi tu o meno, io non lo farò e non
è sicuro per te starmi così vicino!-
E' come se mi
disprezzasse, se disprezzasse l'idea di essersi nutrito del mio sangue,
di avermi in qualche modo ferito.
Ma io volevo
solo aiutarlo, non mi è dispiaciuto e se dovessi tornare
indietro farei la stessa cosa!
-Perchè
non vuoi?! Che cos'ha il mio sangue di sbagliato?-
Lui sembra
irritarsi, e anche io!
E' sempre il
solito testardo, non mi ascolta mai e non cambia mai opinione anche se
sbagliata accidenti!
-Non si tratta
del sapore, è il tuo! E io non sopporto di farti del male!-
Non faccio
nemmeno in tempo ad aprire bocca che me lo ritrovo vicinissimo, ha
annullato le distanze in un millesimo di secondo, scansato la mia
camicia e si è soffermato ad osservare il mio collo alla
ricerca del segno dei suoi canini di tanto tempo fa.
Ma
è sparito, non c'è nemmeno l'ombra di quel segno
ormai.
-Nii-san sono
solo due piccolissimi buchini e con il tempo sono anche andati via-
Si sta
preoccupando di quei cosini accidenti!
Anche della
più minuscola feritina, ho capito che non vuole farmi del
male ma così è troppo!
A questo punto
chiudimi in una campana di vetro!
-No, sono i
segni del male! Io ti ho fatto male! Non sono riuscito ad oppormi agli
istinti! Smettila di non considerarli importanti! Lo sono e tu dovresti
odiarmi!-
Gli afferro le
spalle con più forza possibile alzandolo alla mia altezza.
-Io non ti
odio stupido Nii-san!-
Lui si
sorprende aprendo un pò la bocca dove riesco ad intravedere
i canini più sviluppati dopodichè sfoggia un
sorriso come quello che ha usato uccidendo nostro padre: folle.
Ride nello
stesso modo ed io lo osservo senza parole.
Allento la
presa e lui si inginocchia a terra continuando a ridere e mettendo una
mano sull'occhio sinistro.
-Io ti ho
abbandonato, ti ho fatto soffrire, me ne sono andato per dieci anni e
adesso che mi rivedi... non mi odi?-
Continua a
ridere con quel modo di fare folle.
Io non parlo
ma non sono stupito, resto serio ad osservarlo dall'alto al basso
aspettando che questa risata termini.
Mi inginocchio
anche io e poso le mani sulle sue spalle ancora un pò
tremanti.
-No Nii-san,
io non ti odio, è vero ho sofferto ma non ho mai smesso di
pensarti e cercarti è per questo che sono entrato
nell'esercito, per cercarti! Te Nii-san!-
Lui per poco
non riprende a ridere ma cerca di contenersi, alza lo sguardo su di me
sorridendo.
-Sei entrato
nell'esercito per me? Pensavi di fare una grande cosa, ma non sai
quanto hai sbagliato-
Si alza
posando la schiena sul muro di cemento, alzando la testa e socchiudendo
gli occhi con quel sorriso folle che cerca di tornare.
-Perchè
dici questo? Ha a che fare con il motivo percui hai ucciso quel
vampiro?-
Perchè
ho fatto male ad entrare nell'esercito? Io volevo cercarlo e questa mi
è sembrata la soluzione migliore.
Dopotutto
grazie a quell'interrogatorio ho potuto trovarlo, oppure non avrei mai
potuto raggiungerlo.
-Ti ho gia
detto di non immischiarti in queste cose, se fossi in te lascerei
l'esercito-
Mi guarda di
sottecchi con quei suoi occhi rossi arroganti e misteriosi, che
nascondono chissà quale informazione.
-Nii-san io
non lascerò l'esercito senza una valida motivazione,
scommetto che tu sai chi c'è dietro a tutti questi macabri
omicidi, e sai anche il perchè! c'entrano qualcosa con
quello che dici? Non credo che un'essere umano possa fare cose di quel
genere...-
Mi alzo anche
io mettendomi davanti a lui e aspettando una risponsta.
Lui sposta lo
sguardo su di me.
-Quali macabri
omicidi?-
Mi confonde,
come può essere possibile che non sappia nulla?
Quel vampiro
ha detto che è stata una vampira amica di Edward ad uccidere
tutte quelle persone e lui non l'ha fermata, addirittura si sono
portati via le teste.
Ma
perchè mi sta mentendo?
Oppure, chi
dei due mente? Lui, o quel vampiro?
Comunque
assecondo il suo gioco.
-Sono stati
ritrovati dei cadaveri, senza testa e senza una goccia di sangue,
prosciugati del tutto!-
All'inizio
sembra sorpreso, ma poi torna quel sorriso folle e quella risata.
-Gli hanno
tagliato la testa?-
E ride, come
se fosse una barzelletta, come se si stesse immaginando la scena
gustandola mentalmente.
Ma non dovrei
sorprendermi, per quello che ha fatto a nostro padre dovrei immaginare
che queste scene macabre gli vanno a genio.
Si
è divertito a torturare, sparare, osservare il sangue
sgorgare copioso, i muscoli scoperti, l'espressione dolorante,
straziata della sua vittima incontrasto con il suo sorriso.
-Si, gli hanno
tagliato la testa, di netto-
Rispondo
tranquillamente.
Quasi
dimenticavo questo suo aspetto folle e macabro venuto con l'essere
vampiro.
Devo solo
mantenere la calma come se avessi a che fare con un bambino.
-Ha
esagerato...-
Sussurra
riprendendo il controllo.
-Sai chi
è stato?-
Se era
lì come detto da quel vampiro, è ovvio che sappia
chi è stato, però sembra voler nascondere il
tutto.
Come se
fingesse di non saperne nulla.
Annuisce piano
sorridendo.
Io perdo la
pazienza e prendendolo per il mantello lo trattengo con la schiena sul
muro guardandolo con rabbia e frustrazione.
-Smettila di
fingere! Un testimone mi ha confermato che eri lì anche tu!
Che hai assistito e non hai fatto nulla per impedire quei massacri!
Perchè?! Perchè non hai fatto nulla?!-
Dimentico il
fatto di mantenere la calma, questo mi fa solo rabbia, moltissima
rabbia! Perchè essere un vampiro lo ha cambiato
così tanto per certi aspetti?
A volte sembra
il mio Nii-san, ma quando si parla di sangue perde la testa!
-Perchè
era divertente...-
Sussurra, sta
per riassumere quel comportamento da folle, come ogni volta che
c'è di mezzo un combattimento o del sangue...
Lo lascio
parlare ascoltando quello che dice con estrema attenzione, forse mi
aspetto che si tradisca e mi dia qualche indizio?
Cosa mi
aspetto ascoltando quei macabri discorsi?
-E' stato
troppo divertente! Le loro grida strazianti, le suppliche, la
disperazione nei loro occhi, il sangue che scorreva, la testa tagliata
e il corpo che continuava a muoversi ancora per pochi secondi...-
Tutto
ciò è orribile, macabro, io non avrei resistito
ad una scena simile, eppure lui ci ride, perde la testa come ogni
vampiro se si tratta di sangue, di massacri.
Lento la presa
sul suo mantello, non sono arrabbiato, piuttosto triste e impietosito.
Dal suo
comportamento, da quello che i suoi istinti lo portano a fare, dalla
follìa che prende il possesso con un pò di sangue.
Essere
controllati dal proprio corpo e dai propri istinti e non dalla mente,
dal cuore.
Quando non si
parla di queste "tentazioni" per i vampiri, per lui, torna ad essere il
mio Nii-san.
Il Nii-san a
cui voglio bene.
Non ti odio
Nii-san, non odio quello che sei diventato, che sei stato costretto a
diventare, io provo un'immensa tenerezza nei tuoi confronti, non so
perchè ma sento il bisogno di proteggerti dal vampiro che
è in te e che non puoi controllare.
Provo
tristezza e pena, ma non ti odierò mai.
Ti abbraccio
con tua sorpresa, sei ancora convinto di essere sbagliato vero? Di
meritare il mio odio?
Non lo avrai...
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Capitolo 9 *** La tagliatrice di teste ***
Lo
stringo forte tra le mie braccia, sento il bisogno di proteggerlo da se
stesso, dai suoi istinti, da quello che è stato costretto a
diventare, da quella folle parte di lui che non potrà mai
respingere o reprimere.
Dapprima
confuso si lascia stringere posando la testa sulla mia spalla e sento
che si sta tranquillizzando almeno un pò.
I tremiti che
lo scuotevano diminuiscono poco a poco.
-Perchè
mi abbracci?-
Mi chiede con
voce un pò roca e confusa.
-Perchè
sei mio fratello...-
Sussurro per
non rovinare l'atmosfera che si è creata.
Come se quel
silenzio fosse così prezioso, un attimo di
tranquillità tra noi due.
-Ma io non
merito di essere ancora chiamato Fratello...-
Risponde con
un velo di tristezza nella voce, quasi avesse un enorme senso di colpa
per ciò che è successo.
-Nii-san,
lascia che ti aiuti...-
Non so come,
ma devo aiutarlo.
Ristabilire un
rapporto con lui, sento nostalgia di tutti quei giorni passati insieme,
come se allora fossero scontati come una cosa dovuta.
Invece adesso
mi sembrano solo il più lontano dei ricordi e il
più prezioso tesoro che io possa trovare.
-Come puoi
aiutarmi tu?-
Non hai
fiducia in me Nii-san?
Pensi che un
umano come me non capisca e non possa fare nulla per aiutarti?
Mi dispiace ma
intendo riprendere quella vecchia promessa, io ti aiuterò
come meglio posso anzi no, farò l'impossibile per te.
-Possiamo
risolvere questa situazione collaborando, troveremo una soluzione che
ci faccia stare comunque insieme come una volta no?-
Si stacca da
me bruscamente e all'improvviso allarmato dalle mie parole.
I suoi occhi
sono spaventati e le sue labbra schiuse ad esprimere sorpresa.
-Al tu non ti
rendi conto di quello che dici...-
Mormora ancora
spaventato.
Non voglio
vederlo così, quello che dico è possibile e io
farò tutto per farlo avverare.
-Nii-san me ne
rendo conto benissimo! Sei tu che non vuoi accettarlo!-
Non vuole
accettare che sia possibile convivere senza problemi, senza che la sua
sete e i suoi istinti ne siano la fonte.
Ha troppa
paura di ferirmi, di vedere l'odio nei miei occhi indirizzato a lui,
per questo ha scelto di starmi lontano non sapendo che mi ha ferito
più di una coltellata.
-Non si tratta
di accettarlo, io sono un vampiro e la mia sete di sangue non
svanirà di certo!-
Mi fa notare
con tono di voce ovvio ed irritato.
-Sì
lo so! Ma io non ti vieterò di nutrirti Nii-san!-
Provo a
toccarlo allungando un braccio verso il suo viso che dall'irritazione
passa alla paura.
-Se con questo
stai alludendo al fatto che debba prendere il tuo sangue sei
completamente fuori strada!-
Scansa il mio
braccio in malo modo con la sua mano guardandomi accigliato.
-Se non vuoi
prendere il mio, allora prendi quello di qualcun'altro! Vai a caccia
fai come vuoi ma resta con me!-
Dopotutto non
è una richiesta egoistica, almeno credo.
Anche ora si
nutre del sangue delle persone no?
E' inevitabile
che qualcuno ne venga privato quindi non cambia nulla.
-Tu non sai
cosa sono costretto a fare...-
Sibila
esprimendo dolore in quelle parole, odio in ogni singola lettera, odio
verso se stesso misto a disgusto per quello che è.
-Per appagare
la tua sete?-
Chiedo
ingenuamente assorto da ogni suo gesto, espressione e sguardo.
-Non si tratta
solo di bere sangue umano, quando ho sete la mia gola brucia come le
fiamme dell'inferno, i canini fremono per affondare nella carne di
qualcuno e provo un'immenso piacere ad uccidere, squartare, mutilare,
sentire le grida strazianti della mia vittima... io non sono un'essere
umano... sento qualcosa prendere possesso di me... io sono un mostro
Al...-
Sussurra con
chè di disperato.
Tenta di
lasciarsi ancora cadere a terra ma lo fermo per le spalle guardandolo
fisso negli occhi.
-Nii-san, io
so bene che quello non sei tu, è il vampiro che è
in te e che prova queste emozioni che ti influenzano!-
Scandisco ogni
singola lettera, non penso che sia un mostro.
Il vero mostro
a questo punto mi ucciderebbe e si divertirebbe con la mia carcassa.
Non fa
distinzioni, non gli imporebbe se sono o no suo fratello, un suo
conoscente, un suo amico, mi ucciderebbe senza pensare.
Un vero mostro
non prova rimorso per le proprie azioni.
-Ma io non ti
voglio tra i piedi quando accade!!-
Mi scansa
guardandomi con rabbia e frustrazione.
-Allora se non
vuoi che io stia con te per questo pericolo, vieni tu da me quando sei
sicuro-
Propongo,
quando è sicuro di essersi nutrito come si deve, sicuro di
poter mantenere un pò di lucidità per mischiarsi
agli umani senza dare nell'occhio allora potrebbe venire da me.
Non mi
risponde, sembra titubante ma deve riconoscere che è una
buona idea.
-Nii-san...
rispondimi-
Quando sta per
aprire bocca però viene interrotto dal rumore metallico
della porta che si affaccia sul tetto.
Aprendosi
rivela un altro ragazzo, ma quando è arrivato?
Prima sul
tetto ho visto solo una sagoma ovvero quella di mio fratello.
Che sia anche
lui un vampiro?
Prima che
possa vederci insieme mio fratello spinge dietro un muro sussurrando
"stai qui e non muoverti, non fiatare e non respirare!".
Dopodichè
si gira come niente fosse sperando che quel ragazzo non avesse visto
nulla.
-Ti stavo
cercando! Mi hai fatto saltare di tetto in tetto, per fortuna che mi
è venuto in mente di controllare qui!-
Edward sposta
lo sguardo su di lui sorpreso e lo raggiunge.
-Si, ho finito
il lavoro e stavo andando via-
Spiega
cercando di mantenere un tono sicuro e serio.
Perchè
si preoccupa così tanto di non insospettirlo e di non farsi
vedere con me? Chi è quello?
-Ah gia mi ero
dimenticato che dovevi far fuori quella spia, ma sei sicuro che vada
tutto bene...?-
Scansa una
ciocca di capelli bionda dietro l'orecchio di mio fratello
delicatamente come se fosse un oggetto fragile.
-Si
sicurissimo, adesso non ci darà più fastidio
però ero preoccupato per quello che penseranno i militari
dell'accaduto-
Il suo tono di
voce varia diventando nervoso.
-Ah non
preoccuparti a questo ci penserà chi sappiamo noi ora
però dobbiamo andare a recuperare la tagliatrice di teste,
avete fatto un bel pò di macello e se continua
così il piano andrà a farsi benedire è
meglio che la fermiamo, se volete tagliare qualche testa, tagliatele ai
nostri nemici-
Sta parlando
dell'altra vampira con cui ha collaborato mio fratello per fare quella
strage in città.
Se prima le
vittime erano casuali, cosa intende adesso con "i nostri nemici", quali
nemici? Sta parlando dei Cacciatori?
Se morissero
anche i Cacciatori tutto il paese piomberebbe nel caos più
completo perchè tutte le creature oscure avrebbero via
libera.
-Si hai
ragione, bhè vai avanti io voglio assicurarmi di una cosa-
Senza
obbiettare e fare ulteriori domande l'altro esce chiudendosi alle
spalle la porta e lasciandoci nuovamente da soli.
Edward mi
raggiunge in un lampo ma non mi lascia il tempo di fargli qualche
domanda anche se sono sicuro che non risponderebbe.
-Vattene da
qui, e non uscire di casa dopo il tramonto!-
Mi sussurra in
fretta come se qualcuno gli stesse correndo dietro.
-Ma ci
rivedremo?-
Chiedo
prontamente altrettanto in fretta afferrandogli il polso.
-Tieniti
lontano dai guai Baka*!!-
Corre via
lasciandomi lì senza parole, senza una spiegazione, senza la
sicurezza di un prossimo incontro, niente.
Solo un
mucchio di informazioni indecifrabili.
Anche se
faccio come mi ha detto e mi allontano da quel posto tornando nel mio
ufficio.
Dove tutto
è dannatamente nella norma.
Insomma ho
parlato con mio fratello dopo dieci anni!
E adesso sono
di nuovo qui come ogni dannatissimo giorno.
Ho interrogato
un vampiro che mi ha fornito preziose informazioni, se mio fratello non
si farà vivo entro una settimana andrò io da lui.
Prendo un
foglietto di carta e segno il tutto: la villa al cimitero e la strada
per arrivare al castello dietro le cascate.
Cosa
avrà voluto dire con "Tieniti lontano dai guai"?
Se significa
qualcosa del tipo:Tieniti lontano da me!
Allora non
posso accontentarlo, può anche intestardirsi su questa cosa
ma fosse l'ultima cosa che faccio mi riunirò con lui
definitivamente.
Intanto fuori
città in una vecchia e decadente casetta di legno, una
ragazza dai capelli bianchi, lunghi fin sotto le spalle con gli occhi
del medesimo rosso sangue di quelli di Edward guarda fuori dalla
finestra in attesa di qualcosa o meglio di qualcuno.
Vestita con
degli shorts di jeans, un top nero con sopra una camicia rossa a mezze
maniche, degli stivaletti rossi con il tacco abbastanza alto poco
più alti della caviglia e dei guanti neri di pelle che
lasciano scoperta una parte delle dita.
Si volta verso
la porta da dove entrano Edward ed un ragazzo con lunghi capelli neri
con riflessi verdi tenuti indietro da una fascia, vestito con una
maglia blu notte smanicata con disegnata in argento la sagoma di un
lupo, pantaloni neri attillati e stivali.
-Siete
arrivati finalmente, mi annoiavo...-
Li saluta con
un cenno della mano un pò irritata per l'attesa.
Edward le sorride.
-Stavo finendo
un lavoro-
Risponde per
giustificarsi.
Il ragazzo dai
capelli neri circonda le spalle di Edward con un braccio.
-Ma oggi non
potete andare ad uccidere a caso per divertimento-
Chiarisce
sorridendo.
-Come
sarebbe?!-
S'inviperisce
la ragazza.
-Calmina, ho
detto che non potete uccidere a caso, non che non vi darò
una lista con tutti i nomi di persone che mi farebbe comodo uccideste-
Lei si
tranquillizza e sorride portando alle labbra una rosa azzurra.
-Chi
è il primo della lista?-
Domanda
assumento un'espressione perfida, pronta e impaziente di scendere in
campo.
-Ovviamente
per evitare che esageriate verrò con voi, lo sfortunato si
chiama...- da un'occhiata al foglio che estrae da una tasca
-L'alchimista di Ferro e Sangue, Basque Grand-
*Baka: Idiota,
stupido.
|
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Capitolo 10 *** Ancora tracce di sangue... ***
...[Edward
side]...
La luna brilla
alta nel cielo illuminando anche se flebilmente i profili delle case,
degli alberi, il profilo di un vampiro che cammina sulle tegole degli
edifici con lo sguardo basso e pensieroso.
Io, Edward
Elric in questa notte silenziosa giro per la città saltando
di tetto in tetto con una facilità e agilità a
cui ormai mi sono abituato ma che non sento ancora mia.
Sotto di me le
strade sono deserte fatta eccezione per i due vampiri che mi seguono.
Ci stiamo
recando dalla prossima vittima, quella che è sulla lista di
condannati che possiamo uccidere senza problemi, quelli che sono
destinati a morire per aver ficcato il naso in affari che non li
riguardano, dove non devono, o solo perchè ci sono di
intralcio.
Morirà
chiunque sia di ostacolo al piano...
Non riesco a
controllare me stesso, il mio corpo, i miei pensieri, nulla! So che
tutto questo è sbagliato, non voglio uccidere nessuno
però... quando c'è di mezzo il sangue perdo
completamente la lucidità, quando lo vedo, quando sento il
suo odore, tutto di lui mi tenta e mi grida di uccidere.
Anche davanti
ad Al non sono riuscito a trattenermi, avrà pensato che sono
un'idiota, sarà inorridito da me e mi odierà.
Penserà
di certo che sono un mostro tentato da cose disgustose come i massacri,
il sangue che scorre copioso... gli arti amputati... quell'odore
così forte, penetrante, disgustoso... semplicemente
fantastico...
Riprenditi!!
Anche solo il
pensiero mi fa traballare tra la lucidità e la
follìa, sono veramente pietoso, nemmeno padrone dei miei
pensieri.
Anche se dice
di non odiarmi, lo so che mente per farmi stare meglio.
Non voglio,
non posso rischiare di ferirlo per questo non lo rivedrò mai
più.
Ti prego Al
cerca di capirmi... non sono capace di controllare nemmeno me stesso,
pensieri e azioni, come potrei proteggerti e starti accanto senza
essere tentato ogni secondo di bere il tuo sangue?
Se fosse solo
quello... come se non bastasse ogni volta sento l'esigenza di uccidere
e martoriare qualche povero essere umano.
Se perdessi il
controllo con te?
Non potrei
mai, mai perdonarmelo!
Mi esporrei
alla luce del solo senza una protezione al solo scopo di bruciare,
incenerire, punirmi per quello che ti ho fatto...
Ti prego non
cercarmi...
So gia che non
posso assopire i miei istinti, so che quando arriveremo
potrò oppormi quanto voglio al massacro ma finirò
per prenderne parte.
-Hey
O'Chiby-san!-
Sento la voce
irritata di Envy richiamarmi alla realtà, adesso che ci
faccio caso ho camminato fin qui automaticamente.
Lui mi sta
davanti e mi tiene il mento con una mano alzandomi il viso in direzione
del suo, troppo vicino.
-Ah si scusa
scusa siamo arrivati?-
Chiedo
scuotendo il capo e liberandomi dalla sua presa, mentre lui continua a
fissarmi con quei suoi occhi color Ametista.
Lui
è un vampiro più grande di me e ha molta
più esperienza, riesce a mantenere il colore naturale delle
iridi senza problemi, come tra l'altro riesce a nascondere i canini.
Solo quando
è infuriato e perde il controllo i suoi occhi diventano
rossi come quelli di un normale vampiro e i canini si allungano
incredibilmente.
-Certo che sei
proprio sulle nuvole O'Chiby-san, ti sto chiamando da cinque minuti
buoni ma sembri essere su un'altro pianeta!-
Esclama
posando le mani sulle mie spalle e cercando di guardarmi in viso.
Sembra voler
analizzare la mia anima e ogni mio più profondo pensiero
quando mi guarda in questo modo, come se i miei occhi racchiudessero
chissà cosa.
-Si mi
dispiace ero immerso in altri pensieri-
Cerco di
distogliere lo sguardo il più possibile fissando la strada
che mi è diventata stranamente interessante.
Lui fa
spallucce lasciando lì il discorso, ma so che più
tardi lo avrebbe riaperto esigendo risposte più
soddisfacenti.
-Certo che
però sei strano da quando sei tornato dal Quartier Generale,
non mi hai nemmeno urlato addosso perchè ti ho chiamato
O'Chiby-san!-
Mormora con
tono sospettoso guardandomi di sottecchi mentre si volta e inizia a
camminare verso la nostra meta.
-P-Perchè
l'hai fatto?!-
Chiedo confuso
e sorpreso non nascondendo un pò di imbarazzo per non
essermene accorto, ero troppo occupato a trovare una risposta decente
alle sue domande.
Lui annuisce
sorridendo meschino.
-Ovviamente
O'Chiby-san, non conosco altri nomi con cui chiamarti...-
Questa
è una provocazione bella e buona, sorride aspettando la mia
reazione che so bene lo diverte ogni volta.
Non manco di
infuriarmi, sempre a chiamarmi con quell'odioso diminutivo o nomignolo
che sia!
-Mai pensato
di chiamarmi con il mio nome?!-
Sbotto
irritato provocando la sua risata.
Lo raggiungo
con una breve corsetta intento a continuare il discorso.
-Non mi
ignorare Envy! Io non sono piccolo quindi smettila di chiamarmi in quel
modo!-
Almeno sembra
essersi tranquillizzato, continua a sorridere senza degnarmi di uno
sguardo.
Mi scompiglia
i capelli con disinvoltura per poi entrare nel grande edificio: Il
Quartier Generale.
Di nuovo qui,
spero che mio fratello non ci sia, che se ne sia andato come gli ho
detto!
Dopo aver
salito diverse rampe di scale, arriviamo davanti la porta dell'ufficio
del Generale, che sta facendo gli straordinari oppure lavorando a
chissà cosa ma comunque che si trova ancora qui.
-Perchè
non siamo passati dalla finestra?-
Bisbiglio
ingenuamente ad Envy che posa una mano sulla mia testa.
-Ma
perchè devi complicarti la vita O'Chiby-san? Piuttosto...
pensate a fare un buon lavoro e non esagerare-
Detto
ciò lancia uno sguardo alla vampira dietro di noi, che
ancora non ha aperto bocca continuando ad annusare la sua rosa
sorridendo.
So che sta gia
pregustando in silenzio il momento del massacro, in ogni più
piccolo particolare immaginando la scena.
Envy passa lo
sguardo su di me, non sono tanto convinto e questo sicuramente lo nota
anche lui.
Io non voglio
uccidere!
L'altra parte
di me non vede l'ora, ma io no... ho paura di tutto questo e mi sento
gia in colpa.
-O'Chiby-san
siamo alle solite?-
Mi chiede
posando le mani sui fianchi con aria seccata.
Annuisco
lentamente, con timore tenendo lo sguardo basso.
Ogni volta
esito e non vorrei farlo, ma puntualmente lui riesce a persuadermi, a
risvegliare quella parte di me che prende il controllo e si lascia
andare.
Sospira e
prende a sussurrarmi all'orecchio con voce tentatrice, calda e
irresistibile, sento di dover ascoltarlo, ogni sua parola come se
avesse un potere speciale solo con me.
-Dai
O'Chiby-san, lasciati andare e pensa a tutto il sangue che
verrà fuori...-
Ecco questo
è gia un'argomento delicato per la mia stabilità
mentale.
-Sangue...?-
Mormoro in uno
stato di trance, è incredibile come riesca sempre quella
semplice parola a scombussolarmi.
-Si tanto,
tantissimo sangue che si riversa su tutto il pavimento formando una
gigantesca chiazza, non vorresti vedere le budella scoperte? Gli
organi, magari puoi anche fargli saltare qualche arto che ne dici?-
Tutti
argomenti dannatamente allettanti maledizione!
-Budella...?-
Lui sorride
soddisfatto di avermi fatto il lavaggio del cervello.
Ma... alla
fine chissene importa!!
Tutto quello
che conta adesso è uccidere... uccidere... vedere tutto quel
sangue... fare a pezzi... amputare arti...
-Allora
possiamo andare?-
Mi chiede
allontanandosi sorridente.
Io annuisco
convinto.
Non posso
più aspettare!
-Andiamo
Nikki?-
Chiedo alla
vampira con tono impaziente, emozionato con le mani che fremono per
aprire quella dannata porta.
-Apri la
porta, non aspetto altro!-
Apre gli occhi
rossi che brillano nel buio, la rosa che tiene in mano muta in acciaio
appuntito, ogni petalo diventa una lama letale come ogni spina compreso
lo stelo.
Così
finalmente spalanco quella dannata porta sorridendo alla mia vittima
che distoglie lo sguardo da una cartina rivolgendolo a me prima
sorpreso poi irritato.
-Sei pronto
per morire...?-
Sibilo
lasciandomi sfuggire una risata.
...[Alphonse
side]...
I caldi raggi
del sole fanno capolino dalla finestra attraversando la tendina bianca
della nostra camera da letto.
La mia
fidanzata, quasi moglie Rose dorme al mio fianco ignara di tutti i
pensieri che mi affollano la mente da ieri e che mi confondono.
La luce le
bacia il volto sereno e illumina i suoi lunghi capelli neri e la
frangia rosa.
E' sempre
stata una ragazza allegra, vivace e divertente.
Per questo mi
sono innamorato di lei, sa essere tutto: sa arrabbiarsi ed essere
cattiva ma sa anche essere dolce, buona e comprensiva.
Ha un suo
spessore ed è magnifica nel suo carattere, nella sua
persona... è semplicemente la persona che voglio al mio
fianco.
Non avrei
voluto mentirle... le ho nascosto il fatto di avere un fratello
maggiore, di quello che successe dieci anni fa, insomma gran parte del
mio passato, la parte più importante.
Non me la
sento di rivelarle questi aspetti, potrebbe spaventarsi e abbandonarmi
anche lei.
Ma ci stiamo
per sposare... prima o poi dovrò parlare e la scelta
spetterà solo a lei.
Non posso
essere così egoista, e ogni giorno questo pensiero si
aggiunge a tutti gli altri come se non ce ne fossero gia abbastanza.
Il telefono
sul mio comodino squilla interrompendo quel flusso di colpe, segreti e
pensieri angosciosi e confusi.
Perchè
tengo il telefono sul comodino...?
Bhè
facile, lavorando con crimini, omicidi e affini posso sempre essere
chiamato in servizio, i criminali non aspettano certo che tu faccia un
pisolino per commettere i loro omicidi ad un'ora decente.
Purtroppo
è questo il mio lavoro e non posso tirarmi indietro, l'ho
scelto io dopotutto, per ritrovare mio fratello.
-Pronto...?-
Rispondo con
voce ancora un pò impastata dal sonno.
-Alphonse
corri devi venire subito al Quartier Generale!!-
La voce
squillante e allarmata al cento per cento del Generale Mustang
raggiunge il mio orecchio come una tortura di prima mattina.
-Che
è successo?-
Non posso far
a meno di allarmarmi a mia volta, quando lo sento con quel tono
è successo qualcosa di grave.
Dall'altra
parte c'è per qualche istante silenzio, forse è
dovuto al timore di parlare...? Che cosa può essere accaduto
di così grave...?
Intanto scosto
le lenzuola e le coperte e metto le pantofole.
-Il Generale!!
Basque Grand è stato ucciso!!-
[Continua...]
|
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Capitolo 11 *** Faccia a Faccia con la tagliatrice di teste ***
No,
quello che ho appena sentito non può essere assolutamente
vero!
Mi rifiuto di
credere che un'esperto nel combattimento come lui possa essere stato
ucciso!
E' sempre
stato il migliore nella trasmutazione di armi e nel corpo a corpo!
-Generale...
che cosa sta dicendo?!-
Non posso
trattenere un tono preoccupato e sinceramente spaventato.
Se qualcuno
è riuscito ad uccidere il Generale Grand, allora non
impiegherà molto ad uccidere anche noi che siamo piccole
pedine.
-Hai capito
perfettamente Alphonse, adesso vieni immediatamente sulla scena,
è molto importante!-
Annuisco anche
se lui non può vedermi, se sta dicendo che è
necessaria la mia presenza e che è molto importante allora
di certo si riferisce a qualcosa che solo lui ed io possiamo capire.
Anche
perchè di solito mi tiene lontano dai massacri
più che volentieri, secondo lui sono ancora troppo giovane
per macchiarmi le mani di sangue o solo per vedere ed avere un'idea di
tutte quelle orribili situazioni.
Fin ora li ho
visti solo in fotografia, ma se proprio devo non mi tiro indietro, se
è davvero così importante sono pronto a
trattenere il respiro, farmi coraggio e affrontare quella cruda e
violenta realtà di cui prima o poi sarei venuto direttamente
a conoscenza, scrutandola con i miei occhi ancora "infantili" per certe
cose.
-Va bene
Generale sarò lì il prima possibile!-
-Io non faccio
entrare nessuno, ti aspetto sulla porta dell'ufficio del Generale, fai
presto-
-Certamente-
Riattacco e in
fretta e furia, indosso la divisa e bevo un caffè al volo,
poi salutando Rose con un'affettuoso bacio sulla guancia esco
mettendomi in macchina e guidando fino a destinazione.
Quando entro
nell'edificio noto subito che è diverso dal solito, molto
diverso.
Le persone se
ne stanno in disparte a sussurrarsi alle orecchie chissà
cosa e lanciarsi sguardi sospettosi tra di loro.
Il silenzio
regna sovrano e l'aria tesa è quasi palpabile.
E' normale che
tutti abbiano dei sospetti sull'accaduto, ma a me sinceramente sembra
un pò troppo addirittura sospettare dei propri compagni.
Certo non si
può mai sapere, però nessuno tra i cadetti
può avere la capacità di fare una cosa simile,
insomma un cadetto che uccide il Generale Grand? A me fa ridere, non
avrebbe la minima possibilità.
Quindi se
proprio devono sospettare di qualcuno, che sospettino di una persona
capace e a cui tutto sommato farebbe comodo la morte di un superiore,
magari per prendere il suo posto.
Ma sospettarsi
tra cadetti, reclute e addirittura segretarie. è ridicolo.
Anzi secondo
me, nessuno qui dentro ha il fegato e le capacità di un
omicidio del genere.
Ci sono
coinvolte persone ancora più potenti, molto molto
più potenti, e non si parla del Comandante Supremo no!
Ancora
più potenti.
Qualcuno che
possa spezzare un braccio con una "carezza", qualcuno con poteri
straordinari, non umani, qualcuno che solo un giorno prima mi ha
avvertito di non immischiarmi in cose che non mi riguardano, che mi ha
consigliato di lasciare l'esercito, qualcuno con una seconda
personalità che non esita ad uccidere, massacrare e mutilare.
Qualcuno come
mio fratello, o un vampiro come lui.
Arrivo
pensieroso, non badando agli sguardi indirizzati persino a me,
all'ufficio del Generale Grand trovando sul luscio il Generale Mustang
che subito mi viene incontro, mi prende per un braccio e mi trascina
dentro chiudendosi la porta alle spalle.
Quando mi
volto per fortuna non ci sono cadaveri, solo chiazze di sangue
rappreso, gigantesche che tappezzano muri, tende, pavimento, mobilio...
tutto! Tutto chiazzato di sangue.
Nell'aria si
avverte il tipico odore che ho gia sentito anche troppe volte, che ti
blocca la bocca dello stomaco facendoti sentire una forte nausea.
-Al qui la
cosa è seria... il corpo del Generale non si poteva nemmeno
considerare tale, era martoriato fino al limite del possibile se non di
più, addirittura è stata ritrovata un'accetta
presa da qualche vetrina per allarmi anti-incendio, quelle che si usano
per abbattere una porta bloccata in caso non si possa perdere tempo,
tenute sotto vetro...-
Lui sembra
sconvolto quanto me, deve essere stato orribile guardare il corpo del
Generale martoriato e irriconoscibile.
Si sofferma
con lo sguardo sulle linee bianche tracciate a terra che segnano il
contorno del cadavere che era lì e su quelle che tracciano
il contorno delle armi lasciate a terra.
Ma non ci sono
indizi, nessun cartellino... niente, solo quelle linee.
-Abbiamo
un'idea di chi possa essere stato?-
Sussurro anche
se in cuor mio sento gia di conoscere la risposta.
-Alphonse, non
giocare con me. E' arrivato il momento della verità, del
perchè hai interrogato quel "vampiro", del perchè
è diventato polvere al sole, di tutti questi segreti-
Sposta lo
sguardo rivolgendolo a me, fissandomi negli occhi.
Non posso
più mentire, prima o poi avrei dovuto vuotare il sacco.
-Generale,
è una storia lunga...-
Ma comunque so
di potermi fidare di lui, come ho sempre fatto in questi anni e sperare
solo che mi creda e non mi faccia rinchiudere in qualche Centro Igene
Mentale.
Inizio a
raccontare tutto fin dal principio: la condizione della mia famiglia,
mio padre che ha una doppia vita come Cacciatore, la vampira che prese
mio fratello per vendetta e della quale non ho saputo più
nulla, del modo in cui mio fratello ha ucciso nostro padre con il
sorriso sulle labbra, di quando è andato via, di quando
finalmente dopo dieci anni l'ho rivisto, della sua follìa,
della sua seconda personalità che prende il sopravvento, del
suo senso di colpa, della sua decisione di non rivedermi più
per proteggermi, e del fatto che solo lui possa sapere qualcosa...
-E quindi solo
lui può dirci qualcosa...-
Sussurra il
Generale, sembra essermi stato davvero a sentire con pazienza e
comprensione.
E sembra
addirittura credermi!
-Si, ma come
le ho detto si è dileguato insieme ad un'altro vampiro, sono
andati a cercare la vampira responsabile degli omicidi in
città, e credo che non voglia più vedermi per
quella sua stupida convinzione di "proteggermi"-
Spiego
brevemente, è così strano confidarmi con lui...
Non so,
pensavo che questo segreto sarebbe morto con me.
Però
mi sento molto più leggero e sollevato adesso.
-Non ha tutti
i torti, devi capire che di certo non gli piace essere controllato dai
suoi istinti e anche se è diventato quello che è,
ti vuole bene e non vuole ferirti in alcun modo anche se vuol dire
starti lontano, pensaci: quale fratello maggiore metterebbe a
repentaglio la vita del proprio fratellino per una visita?-
Non ha tutti i
torti, ma io comunque non cambio idea!!
Voglio stare
con mio fratello, anche se correrò dei rischi non ha
importanza! Può sempre venire da me quando la situazione
è sicura come ho gia detto!
-Bhè,
forse avete ragione... ma io devo proteggerlo! Da se stesso! E da
chiunque voglia ferirlo!-
Affermo
determinato.
Il Generale
non nasconde un sorriso intenerito.
-Non sai dove
possiamo trovare tuo fratello? Non hai nessun indizio?-
-Si, il
vampiro che ho interrogato l'altro giorno mi ha dato un paio di
indirizzi...-
Mustang sembra
illuminarsi di gioia.
-E...?-
Chiede con la
curiosità di un bambino, secondo me è
più interessato lui di me a questa faccenda.
O ci manca
poco, io sono interessato solo a mio fratello, nient'altro.
-Preghi di
trovarli ad uno... oppure dovremmo andare a farci ammazzare nel
bosco...-
Così
stipuliamo una specie di accordo.
Il Generale
manterrà il mio segreto come ha sempre fatto anche se non
aveva la certezza che ne avessi uno, senza fare domande se non
necessariamente.
Mi avrebbe
aiutato a scoprire tutta questa faccenda velata di mistero e cosparsa
di sangue.
A scoprire il
ruolo di mio fratello in tutto questo con l'intento di salvarlo.
Raccogliere
informazioni, e alla fine solo il trascorrere del tempo ci
rivelerà la conclusione.
Passeggiamo
per il cimitero abbandonato, gli alberi che lo circondano con i loro
rami scheletrici germiscono l'aria simili a dita.
I crovi
gracchiano su questi e ci osservano tentando di spaventarci e farci
scappare via.
Ineffetti se
non ci fosse il Generale, me la sarei data a gambe subito.
Non sono
fifone, però quel posto è terrificante,
inquietante, mi fa venire la pelle d'oca e mi sento perennemente
osservato, e non dai corvi!
Le lapidi sono
cosparse di muffa e piante varie, non ci sono fiori su esse e di sicuro
dall'ultima volta sarà passato moltissimo tempo.
La notte ormai
è calata, mio fratello dovrebbe essere gia ingiro da qualche
parte sempre se non è un vampiro pigro.
Il Generale
tiene sempre stretti i suoi guanti pronto per schioccare le dita, se
mai si fosse fatto vivo un vampiro con cattive intenzioni.
-Sei sicuro
sia questo il posto Al?-
Mi chiede
all'improvviso guardandosi attorno.
-Le sembra
esista posto più adatto di questo?-
Rispondo e lui
fa spallucce.
All'improvviso
ci troviamo davanti una ragazza: capelli bianchi lunghi fin sotto le
spalle, camicetta rossa, top nero, stivali rossi con il tacco, guanti
neri, rosa sulle labbra e occhi rosso sangue.
-Sei una
vampira vero?-
Chiedo.
Non so che
intenzioni abbia, ma spero non siano cattive.
-Si
esattamente, e voi, vi siete cacciati in un bel guaio...-
Una risata
meschina e divertita le sfugge dalle labbra, mentre la sua rosa diventa
come d'acciaio, affilata e letale in ogni angolo diventato appuntito.
Che sia lei la
famosa tagliatrice di teste...?
Qualcosa mi
dice proprio di si!
[Angolino]
Salve gente ^^ sono tornata dopo quasi un mese ^^'' mi dispiace ma ho
avuto dei problemi con internet che mi hanno fatto ehmm... arrabbiare
moltissimo per non usare altri termini u.u
Ho sofferto molto ç.ç non potevo aggiornare e
sentire i miei cari amici fuori da scuola... anke xke il mio cellulare
è scassato -.-' ma dai ora sono tornata e vi prometto
aggiornamenti più recenti ^_^ visto che siamo un
pò indietro u-u
Godetevi la Fic ^-^
Un Bacio
Nii
|
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Capitolo 12 *** Scoperti...? ***
Ci
osserva divertita dalla situazione con quella rosa trasformata in
un'arma letale ancora tra le labbra.
Ogni tanto le
sfuggono risatine perfide, le piace vederci in difficoltà e
infatti noi
non sappiamo che cosa fare, siamo nel più completo panico,
non siamo nelle migliori condizioni.
Insomma
è una vampira! Anche scappando ci raggiungerebbe in un
secondo se non di meno e non mi sento troppo sicuro a voltarle le
spalle.
-A-Ascolta...
noi siamo venuti qui per cercare una persona...-
Magari, se
è amica di Edward ci lascerà andare e se proprio
vogliamo essere ottimisti ci porterà da lui.
Lei mi scruta
con quei suoi occhi rossi brillanti e con un movimento che nemmeno ho
visto, me la ritrovo faccia a faccia.
-Mi dispiace
non è l'ora di visitare i morti questa!-
Alza la rosa
pronta per colpirmi, io cerco di parare il colpo con le braccia
portandole incrociate sulla mia testa, so che è una cosa
estremamente stupida visto che quella rosa ha tagliato persino delle
teste, ma mi è venuta spontanea.
Invece della
lama tagliente, sento calore poco distante da me.
Apro gli
occhi, che avevo istintivamente chiuso, e il Generale ha liberato una
fiamma abbastanza grande per allontanare la vampira.
Lei con
un'agile salto all'indietro va a nascondersi dietro una grande lapide.
-Alphonse non
lasciarti uccidere così!-
Mi sgrida il
Generale preoccupato.
-Mi scusi, ma
contro una vampira cosa posso fare?-
Lui in
risposta mi porge una pistola.
-Non
sarà anti-vampiro, non la ucciderà, ma almeno
rallenterà i suoi movimenti!-
Io anche se
con timore la afferro e tenendola pronta la carico.
-Cosa
c'è Vampira? Le fiamme non ti piacciono?-
Ci scherza
anche sopra, ridendo soddisfatto del proprio lavoro.
La sentiamo
ringhiare dalla sua postazione di riparo.
-Lo considero
un sì, a voi vampiri non piace molto il sole vero? E se io
creassi una fiamma al livello della supernova?-
Ma che dice?!
-Generale
moriremo anche noi se prova a fare una cosa così stupida!-
Gli smonto
tutto l'entusiasmo e infatti mi guarda torvo.
-Almeno la
tengo lontana...-
Sbuffa
irritato.
-Si faccia
bastare queste fiamme per piacere, sono più che utili-
Gli faccio
presente, è un Generale però a volte sa essere
incredibilmente testardo e non ragiona sulle cose buttandosi nelle
situazioni peggiori senza precauzioni.
-E va bene, va
bene...-
Alza le mani
in segno di resa intento a chiudere lì il discorso.
E' proprio
peggio di un bambino quando fa così... altro che Generale...
Lascio questa
faccenda a dopo, quando gli ricorderò quali sono i suoi
doveri in quanto Generale, e per ora rivolgo lo sguardo alla vampira
che aspetta solo un'occasione per attaccare di nuovo.
-Io non ci
proverei se fossi in te, non è molto prudente sfidare il
Generale, ti arrostirà in meno di un secondo...-
Lei sembra
ascoltarmi e consapevole del pericolo se ne resta lì ferma.
Sono sicuro
che, avendo capito di non avere possibilità in combattimento
appena avrà via libera scapperà senza esitazioni.
-Ma non
scapperei perchè faresti la stessa fine, devo solo farti una
domanda e se mi risponderai potrai andare via ti dò la mia
parola che non ti faremo nulla...-
-Io non mi
fido di voi umani, siete tutti uguali...-
Sento sibilare
minacciosamente.
-Ma io, posso
capire e non ti farei mai del male...-
A lei
sembrerà una cosa stupida o una frase detta tanto per dire,
per guadagnarmi la sua fiducia e ottenere quello che voglio, ma non
è così!
Posso capire
la sua situazione, come posso capire quella in cui si trova mio
fratello che però dimostra di essere più lucido
di lei.
Questa vampira
si è lasciata totalmente sopraffare dagli istinti finendo
con l'accontentarli anche troppo.
Mentre per
fortuna il mio Nii-san cerca di sopprimerli e anche se a volte non ci
riesce, la cosa non è permanente e so che tornerà
se stesso.
-Cosa vuoi
dire?-
Chiede con
tono un pò titubante e curioso sporgendosi poco dalla lapide.
-La persona
che sto cercando è un vampiro, ed è mio fratello
maggiore! Io capisco la situazione in cui vi trovate e so che non
è colpa vostra se siete così, so quanto possa
fare male... non sulla mia pelle però lo so! Come puoi
vedere non ho abbandonato mio fratello anche se lui vuole starmi
lontano per proteggermi, ma io non lo lascerò mai da solo,
mai! Per questo mi serve il tuo aiuto per rintracciarlo!-
-Come si
chiama...?-
Chiede
seriamente.
-Edward,
Edward Elric!-
Seguono attimi
di silenzio che vengono interrotti solo dai nostri respiri che posso
sentire perfettamente.
-Si lo
conosco...-
Mi risponde
dopo un pò.
-E puoi dirci
dov'è ora?-
Interviene il
Generale facendosi avanti, lei di conseguenza torna a nascondersi
intimorita dalla sua figura.
-Si, non
è ancora uscito... è lì-
Ci indica una
casa di pietre in parte distrutta, ricoperta e circondata da piante
rampicanti che lasciano vedere solo poche parti rocciose.
Noi ci
avviciniamo e non manchiamo però di guardarci le spalle, non
si sa mai.
Arrivati
all'entrata notiamo una tenda fatta di rami del rampicante, lentamente
con una mano la sposto per vedere l'interno.
Ci sono due
bare, ma entrambe sono aperte e il tessuto morbido e rosso è
esposto alla luce lunare.
-Ma dove
può essere andato...?-
Sussurro
confuso.
-Quella
vampira ci ha mentito, avrà approfittato per scappare...-
Mi dice il
Generale uscendo.
Ho paura, di
sapere che mio fratello è uscito per placare la sua sete, e
di scoprire che si è fatto trascinare troppo dagli istinti e
attaccherà qualcuno compiendo un nuovo massacro.
Seguo il
Generale all'esterno e con grande sorpresa di entrambi la vampira
è ancora qui, davanti a noi in attesa con le braccia
incrociate.
-Allora non
c'è...?-
Ci chiede.
Che il mio
piccolo discorsetto l'abbia convinta ad aiutarci?
Bhè
adesso sembra molto più tranquilla e soprattutto, almeno
credo, non sembra rappresentare più una minaccia.
-No,
accidenti! Sempre il solito! Fa il contrario di quello che ti aspetti
lui faccia! E adesso chissà dove cavolo si è
cacciato!!-
Sbraito
irritato, abbiamo fatto un viaggio a vuoto, siamo quasi morti e tutto
per cosa? Una bara vuota!!
-Ma
perchè non poteva fare il solito pigro e restarsene qui?!-
Affondo le
dita tra i capelli con la consapevolezza che adesso per colpa sua
dobbiamo avventurarci in una missione suicida alla base di tutti i
vampiri!!
-Nii-chan...
che pessima idea è questa di me?-
Sento una voce
alle mie spalle, la sua voce.
Anche il
Generale si volta ma dietro di noi non c'è nessuno.
Rivolgiamo lo
sguardo alla vampira che fa spallucce ridendo divertita quando al suo
fianco atterra mio fratello.
-Ciao Al!-
Ci sorride con
quel suo fare radioso e adorabile.
Ringrazio di
non averlo trovato in piena crisi o in un momento di follia.
-Nii-san ma da
dove sei sbucato?!-
Gli chiedo
irritato.
-Dal tetto-
Risponde
continuando a sorridere e indicandoci il tetto di quella casetta per
metà crollato.
-Certo era
così ovvio, tutti saltano giù dai tetti come ho
fatto a non pensarci!-
Gli faccio
notare acidamente ma a lui sfugge solo una risatina.
-Ti arrabbi
troppo... a cosa devo la tua visita? Anche se ti avevo detto di starmi
lontano...-
-Devo farti
delle domande su quello che sta succedendo! Abbiamo trovato il Generale
Basque Grande morto! Il corpo nemmeno era riconoscibile, e solo tu puoi
saperne qualcosa!-
Avrei
tantissime domande da fargli, ma ora c'è anche il Generale e
non mi sembra il momento per passare sul personale.
-Al, ti ho gia
detto di tenerti lontano dai guai e comunque nemmeno io so quello che
sta succedendo...-
Mi risponde
con una nota di irritazione per la mia mancata obbedienza.
-Sono certo
che sai qualcosa!-
Non sperare in
una mia resa Nii-san, non starò buono fino a che non
avrò scoperto di più.
-Senti ti sta
dicendo la verità, noi non sappiamo quello che sta
succedendo, i piani di quella persona e nemmeno quale sia il suo
scopo... io manterrò il vostro segreto, se Envy venisse a
sapere che vi siete incontrati sarebbe tuo fratello a passare dei
brutti guai!-
Interviene la
vampira rivolgendosi a me con tono serio.
-Perchè
passerebbe dei guai?-
Chiedo.
-Perchè
è vietato avere dei contatti con voi umani, all'infuori di
quelli segnati sulla lista...-
-Quale lista?-
Chiede
allarmato il Generale.
-Anche io mi
sono intromessa troppo uccidendo tutte quelle persone, e sto facendo
uno sforzo enorme per trattenermi ora, Envy ci ha dato una lista delle
persone che possiamo uccidere senza problemi e il vostro Generale era
su questa!-
Ci spiega, ma
sento che sta tralasciando qualcosa...è come se pesasse le
parole stando attenta a quelle da dire e quelle che deve nascondere per
non farci arrivare a qualcosa di più grande.
-Sfruttano il
fatto che voi non possiate controllarvi per uccidere altre persone...
ma perchè?!-
Perchè
sfruttare i vampiri per uccidere?
E' una cosa
che può fare anche un uomo dopotutto...
-Le persone
sulla lista interferiscono con lo scopo finale e quindi devono essere
eliminate...-
Quale scopo
finale...? Vuole dire che il Generale aveva scoperto qualcosa di troppo
e quindi è stato ucciso?!
-E' per questo
che voglio tenerti fuori! Se il tuo nome sarà su quella
lista, io potrò oppormi quanto voglio e magari ci
riuscirò, però verresti comunque ucciso, se non
da me, da qualcun'altro-
Io annuisco e
con me anche il Generale.
Questa
faccenda si sta facendo sempre più complicata...
-Adesso
andatevene da qui, se Envy dovesse tornare non saprei cosa dire o
fare...-
Dice Edward
con tono serio e abbastanza preoccupato...
-Ma chi
è questo Envy? Perchè avete paura di lui?-
Che sia il
vampiro che ha portato via mio fratello l'ultima volta?
Mi ha fatto
nascondere e sembrava molto preoccupato.
In
più la vampira ha detto che se questo Envy venisse a sapere
che io e Nii-san ci siamo incontrati passerebbe dei brutti guai.
-Per farvela
breve è il nostro cane da guardia...-
Risponde
Nii-san sospirando con una punta di irritazione e fastidio.
-Quindi
saresti nei guai se ci trovasse qui... ma noi vogliamo risolvere questo
mistero!-
-Vuoi che il
tuo nome si sulla lista stupido!? Adesso vattene e non tornare oppure
me ne vado io!-
Mi avverte
irritato.
-Io ti
cercherò sempre! puoi scappare quanto ti pare ma senza la
certezza che ci rivredremo non me ne vado!-
Lo avverto con
la fermezza e l'ostinazione nella voce.
Lui mi fulmina
con lo sguardo ma la vampira lo trattiene dal rispondere in malo modo
alzando una mano.
-Non hai
capito che passeremmo dei guai se vi vedete?! Ma vuoi morire?-
Nii-san sembra
essere d'accordo e annuisce con decisione guardandomi severamente.
-Ok ho capito
quello che state dicendo! Ma ormai ci siamo troppo dentro per tirarci
indietro, vogliamo risolvere questo mistero e io so gia come fare!-
Loro si
scambiano uno sguardo esasperato sospirando.
-Hai un piano?
Fantastico spara!-
Mi invoglia
subito il Generale entusiasto delle mie parole, sembra veramente un
bambino impaziente di entrare in azione, non mi stupisco se si mette a
saltellare, sarebbe adatto alla situazione.
-Io e Nii-san
continueremo a vederci in segreto e cercare informazioni su quello che
sta succedendo, anche lei Generale può cercare informazioni
all'interno dell'esercito sfruttando la sua posizione ma stia attento a
non fare l'esibizionista! Deve essere tutto nascosto!-
Lui annuisce
facendo una smorfia con la bocca, sono sicuro che si sarebbe messo in
mostra alla prima occasione.
-E per questo
Envy... bhè ci serve qualcuno che lo distragga in modo da
proteggere tutto il lavoro...-
La vampira
annuisce con espressione seria insieme agli altri.
-Nikki Kamelot
al vostro servizio! Sarò felice di aiutarvi, sinceramente il
controllo costante di Envy mi sta snervando! E il fatto che ci usino
come marionette non mi sta affatto bene!-
Si capisce a
prima vista che è un tipetto orgoglioso e indipendente che
non sopporterebbe la vita in una gabbia, dopotutto avere una ribelle
dalla nostra parte non sarà male.
-Mi fa piacere
che tu abbia deciso di aiutarci, quindi per farla breve: Nii-san cerca
di capire più cose possibili ma senza dare nell'occhio, lo
stesso vale per lei Generale, Nikki tu coprici le spalle con Envy se
necessario e riferisci ogni cosa che potrebbe essere importante, ogni
suo sospetto e movimento, ho l'impressione che lui sia un pezzo grosso
se ve l'hanno messo come cane da guardia, in quanto a me
cercherò di aiutare il Generale e coprirlo quando mi
è possibile-
Tutti
annuiscono nuovamente e vedo una scarica di adrenalina negli occhi di
ognuno ma Nii-san non sembra molto convinto, come al solito quando
sembro aver trovato la soluzione a tutto lui ha da ridire!
-Che
c'è Nii-san?-
Chiedo senza
esitare con aria esausta ed esasperata, sembra tutto così
semplice! Perchè deve renderlo complicato?
Lui scuote la
testa voltandosi in direzione della luna.
Ma non mi
può nascondere sempre tutto, lo raggiungo e metto una mano
sulla sua spalla.
-Hai sempre
paura dei tuoi istinti?-
Lui mi guarda
per un'istante di sottecchi e annuisce.
-Quello non
è solo un istinto Al, ha una sua personalità e
quando prende il controllo non posso fare niente per fermarlo,
è lui la paura di tutti gli altri vampiri non io! Non
risparmia nessuno, sarebbe capace di uccidere persino Nikki-
Sussurra con
tono tormentato, con questa frase di sicuro vuole farci capire che se
anche Nikki è in pericolo, lo stesso vale per me, per tutti
noi.
-Ma Nii-san,
la notte in cui hai ucciso nostro padre io ti ho chiesto di fermarti e
tu l'hai fatto! Non mi hai fatto del male e mi hai tranquillizzato!-
Ricordo
perfettamente quella notte come quel momento, avevo paura della sua
reazione, avrebbe potuto uccidermi facilmente visto che tremavo come
una foglia e non avevo la minima sicurezza però non l'ha
fatto.
-Gli piace
giocare con le sue vittime... però non posso ostacolarti, tu
mi verresti a cercare ogni volta senza arrenderti anche se andassi in
capo al mondo, e saresti in guai ancora peggiori... quindi se devo
prendere parte a tutto questo con la sicurezza di non farti del male,
devo porre una condizione-
Si volta verso
di me guardandomi con quei suoi occhi intensi rossi e brillanti.
Annuisco
silenziosamente e lui continua.
-Devi portare
sempre con te una pistola anti-vampiro, non sarò sicuro
altrimenti-
Io sospiro
indeciso sulla mia risposta, io non gli sparerei mai però se
non acconsento lui non ci aiuterà e se ne andrà
chissà dove inventandosi chissà cosa per evitarmi
di cercarlo.
Mi porge una
scatoletta di legno chiusa con un lucchetto.
-Qui dentro
c'è la pistola ma non aprirla adesso, pensaci un
pò-
Io la prendo
tra le mani pensieroso con le chiavi di quel lucchetto.
-Va bene ci
penserò, ma quando ci rivedremo?-
Lo vedo alzare
gli occhi al cielo stufo di questa mia domanda.
-Sapevo che lo
avresti detto... ti verrò a trovare presto non preoccupari,
devo anche sapere la tua risposta no?-
Io annuisco,
questo mi basta come garanzia.
Quando mai
Nii-san perde l'occasione di mettermi davanti ad una decisone difficile
come quella di abbandonarlo o fargli del male?
Si sente
l'essere più orribile del mondo e forse è per
questo che tende a punirsi da solo e ad avere tutti quei suoi sensi di
colpa.
-Mi dispiace
rovinare questo momento però sento la presenza di Envy
avvicinarsi velocemente...-
Ci avverte
spaventandoci Nikki, io e Nii-san sobbalziamo e anche il Generale
sembra allarmarsi un pò, anche se sicuramente muore dalla
voglia di mettere in fuga questo Envy con le sue fiamme.
-Generale Envy
non è il tipo da farsi battere dalle sue fiamme,
è un vampiro molto più esperto di noi e ha poteri
che lei nemmeno immagina quindi fareste meglio a correre lontano da
qui, ora!-
Anche Nii-san
si volta verso la strada lontana allarmato, noi non abbiamo i sensi che
hanno due vampiri e non possiamo vedere altro che buio e strade deserte
illuminate dalla flebile luce dei lampioni ma entrambi sembrano davvero
preoccupati.
-Nikki
è troppo tardi, dobbiamo portarli lontano da qui ora o mai
più!-
Lei annuisce e
senza preavviso mi sento sollevato da terra e alla velocità
della luce portato lontano, non riesco nemmeno a capire quello che sta
succedendo per la velocità a cui stiamo andando, non
riconosco nemmeno una figura intorno a noi, sono tutte sfocate e
passano troppo in fretta.
In un'istante
ci troviamo davanti la macchina del Generale e Nii-san mi mette giu
sorreggendomi per le spalle per evitare una caduta, mi gira un
pò la testa ma vedo Nikki fare lo stesso con il Generale.
-Adesso andate
via il più veloce possibile!-
Ci aiutano a
salire in macchina e il mio superiore, che non sembra avere giramenti
di testa come i miei mette in moto facendo marcia indietro per andare
via.
Quando ci
allontaniamo ad una velocità di sicuro sopra il limite mi
volto indietro ma la strada è gia deserta, Nii-san e Nikki
se ne sono gia andati e io in preda alla confusione mi chiedo se quello
che sto vivendo sia la realtà o un sogno...
|
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Capitolo 13 *** La furbizia del più anziano... ***
...[Edward
side]...
Sento la
presenza di Envy farsi sempre più vicina, ho paura di
vedermelo spuntare davanti con la sua espressione infuriata, i canini
scoperti e gli occhi rossi mentre tenta di uccidermi.
Chissà
perchè non è la prima volta che immagino una cosa
simile, quando fai qualcosa che non dovresti fare hai sempre l'ansia e
il timore di essere scoperto e punito, le punizioni di Envy non mi
piacciono affatto anche se non le ho mai sperimentate, Nikki mi ha
detto di aver sentito che una volta ha sigillato un vampiro per mille
anni accusandolo di essere un traditore, di aiutare i nemici e non
essere fedele al "Padre", il più potente di tutti noi e
probabilmente il primo.
Envy ogni
tanto mi porta da lui e ogni volta mi sento ripetere le stesse cose,
che sarebbe un peccato un mio tradimento perchè ho un
talento speciale e che se volessi potrei prendere il controllo di tutto.
Il potere non
stuzzica il mio interesse, preferisco una vita nell'ombra,
nell'anonimato, senza dare nell'occhio e senza avere alcun tipo di
problema.
Che idiota, se
non voglio avere problemi perchè ho preso parte ad una
missione suicida?! Envy non è stupido e di sicuro
avrà capito tutto, è capace di leggerti dentro ed
è solo questione di pochissimo tempo prima che sigilli anche
me!
Tutta colpa di
Al! Se non si fosse cacciato in questo guaio io non avrei sentito il
bisogno di aiutarlo e di proteggerlo! Non posso permettere che gli
accada qualcosa di brutto ecco perchè mi trovo dentro anche
io!
Nikki lo fa
solo per ribellarsi e francamente me lo aspettavo, non è un
tipo buono e obbediente, prima o poi si sarebbe ribellata fregandosene
di perdere la vita, meglio che sottomersi.
-Ed nella
bara!-
Mi bisbiglia
ridestandomi dai miei pensieri, io annuisco e vado a sedermi sulla bara
con espressione annoiata come se fossi lì da
un'infinità di tempo mentre Nikki si siede a terra giocando
con dei fili d'erba.
Qualche
secondo dopo arriva Envy che ci squadra sospettoso di chissà
cosa... lo sapevo ha capito tutto, siamo finiti...
-Che state
facendo...?-
Chiede
passando lo sguardo da me alla mia compagna che ricambia con fare
annoiato sbuffando.
-Niente ti
aspettavamo Envy, con questa storia non sappiamo nemmeno se possiamo
uscire a caccia...-
Spiega
mettendo su un broncio irritato.
-Bene almeno
avete un pò di buon senso...-
Continua a
guardarci con aria sospettosa e seguono attimi fin troppo lunghi di
silenzio e tensione tra noi.
Fino a che
riprende con una frase che spiazza entrambi.
-Ho un nuovo
compito per voi, dobbiamo uccidere un'altro Generale-
Alzo lo
sguardo sorpreso e questo non gli sfugge così si avvicina a
me chinandosi alla mia altezza.
-Perchè
fai questa faccia O'Chiby-san?-
Chiede
guardandomi negli occhi, non posso abbassare lo sguardo
perchè significherebbe confermare ogni suo sospetto, devo
sostenerlo il più possibile e inventarmi una scusa decente.
-Bhè...
niente, credevo bastasse ucciderne uno...-
Sussurro
cercando di fargli credere che il mio comportamento sia dovuto a quelli
che lui chiama "i soliti scrupoli di coscienza".
Mentre invece
ho paura di conoscere il nome del Generale che dobbiamo uccidere, se
è il superiore di mio fratello allora ci andrà di
mezzo anche lui... ma se non lo è dovrei uccidere ancora un
innocente.
-Sei sempre il
solito, non basta ucciderne uno O'Chiby-san, te l'ho detto no? Devono
morire tutti quelli che intralciano i nostri piani...-
Sembra essersi
tranquillizzato un pò, abbassa lo sguardo scuotendo il capo
come deluso per poi alzarsi.
-Chi dobbiamo
ammazzare?-
Chiede Nikki
interrompendo l'interrogatorio, a volte le sono davvero grato per
quello che fa per me.
Si vede
lontano un miglio che è tesa come una corda di violino ed
è pronta a scattare, Envy dopotutto è
imprevedibile e non possiamo sapere se ha accantonato i suoi sospetti o
se stia solo giocando e sa tutto.
-Si chiama
Raven-
Tiro
mentalmente un sospiro di sollievo cercando di sembrare preoccupato
agli occhi di Envy.
-O'Chiby-san
non farmi quella faccia in pena, ci andremo io e Nikki a farlo fuori-
Perchè
adesso mi esclude? Gli è sempre piaciuto invogliarmi ad
uccidere contro la mia volontà... e non credo si sia fatto
più buono.
-E io che devo
fare?-
Lui ghigna e
con un falso sorriso gentile mi mette le mani sulle spalle, ha un
chè di inquietante...
-Non
dimenticare che io e te dobbiamo finire un discorsetto lasciato in
sospeso... ma per ora devi pedinare un altro Generale e riferirmi ogni
sua mossa capito?-
Annuisco
deglutendo agitato anche se cerco di non farlo vedere, sapevo che
avrebbe riaperto quel discorso!
E
chissà a quale nuovo interrogatorio mi
sottoporrà, non ci sarà Nikki a salvarmi sul filo
del rasoio dovrò cavarmela da solo, meglio prepararsi
psicologicamente per il peggio.
-Va bene, chi
è?-
-Si chiama Roy
Mustang, mi sembra sospetto quindi usa i tuoi poteri per nasconderti e
inizia a pedinarlo!-
Mi alza
spingendomi fuori.
-Ma Envy
è tardi sicuramente starà dormendo!-
Lui scuote il
capo senza rassegnarsi.
Accidenti quel
nome mi ha rovinato tutto! Ogni mia speranza evidentemente è
stata vana...
-Nono
O'Chiby-san! So che questo Mustang è solito frequentare
molti locali notturni quindi vai e non fallire!-
-Va bene va
bene vado!-
Mi scompiglia
i capelli affettuosamente sorridendo in quel modo spaventoso.
-Bravo e non
farti scoprire!-
Annuisco e
inizio a correre dirigendomi al QG, non credo che quei due siano gia
tornati a casa e spero proprio di trovarli il prima possibile, prima
che sia troppo tardi per avvertirli.
Mentre salto
ad una velocità impressionante sui tetti della silenziosa
città mi guardo intorno cercando di distinguere la macchina
del Generale tra le tante parcheggiate, forse sono ancora per strada
non si sa mai ma come prevedevo trovo il veicolo parcheggiato vicino al
QG.
Furtivo come
un ladro entro nell'edificio dirigendomi agli uffici dei Generali
notando una porta socchiusa in fondo al corridoio.
Mi avvicino e
sollevato sento la voce di mio fratello e del suo superiore, quindi
busso e i due sobbalzano.
-Hey
tranquilli non sono un lupo mannaro...-
Entro
sorridendo e facendo un cenno con la mano ad entrambi.
-Nii-san che
ci fai qui? Non dirmi che Envy ha scoperto tutto!-
La sua
espressione cambia velocemente da confusa a super preoccupata e
spaventata.
-No Al, credo
che sospetti qualcosa ma adesso non fate domande e allontaniamoci
subito da qui!-
Sta per
replicare ma il Generale Mustang lo interrompe.
-Al facciamo
come dice, le domande a dopo-
Esce dalla
stanza, io e Al lo seguiamo fino alla sua macchina, saliti tutti e tre
mette in moto allontanandosi diretto in periferia lontano da tutto.
-Perfetto
adesso spiegati-
Ferma la
macchina girandosi verso di me sul sedile posteriore.
Aspetto un
attimo prima di parlare, non so quali parole usare per dire una cosa
così "delicata" in un certo senso.
-Bhè,
Envy è tornato ed ha iniziato il suo interrogatorio, per
fortuna ha solo dei sospetti e mi ha affidato una missione molto
complicata-
Entrambi si
spaventano e il loro silenzio carico di tensione è un
segnale per continuare.
-Vi ho fatti
allontanare da lì perchè Envy è andato
ad uccidere un altro Generale e se ci avesse trovati insieme sarebbero
stati guai...-
Al mi
interrompe bruscamente quasi urlando.
-Come?! Chi
vuole uccidere adesso!?-
-Raven, non ho
fatto caso se era nel suo ufficio avevamo gia i minuti contati non mi
sembrava il caso di fermarmi oltre...-
Al spaventato
e allarmato è tentato di tornare indietro, glie lo leggo
negli occhi ma per fortuna il Generale è dalla mia e mette
la sicura alle porte facendomi un cenno per continuare.
-La mia
missione è quella di pedinarla, Envy la sospetta, dovevo
avvertirvi quindi non faccia cose stupide e sospette nei prossimi
giorni! E lo stesso vale per te Al! Se stanno pensando di uccidere un
tuo superiore è possibile che ci vada di mezzo anche tu!-
Il Generale
stranamente non sembra allarmato anzi sorride di sghembo massaggiandosi
il mento con una mano.
-Va bene non
farò sciocchezze, però mi sembra molto strana
questa faccenda, non vi incuriosisce il fatto che proprio la notte in
cui veniamo messi al corrente di questi piani Envy dice ad Edward di
pedinarmi, ma perchè proprio io? Coincidenza vuole che tu
Alphonse sei un mio sottoposto e il fratello minore di Edward...-
Accidenti...
-Che sia una
trappola...?-
Sussurro
spaventato, sono proprio uno stupido! Dovevo pensarci prima!
-Edward, tu
puoi avvertire la presenza di Envy vero?-
Mi chiede Al.
-Si dovrei, ma
come sapete lui è molto più forte di me e di
Nikki, e potrebbe occultare la sua presenza con facilità,
una cosa che sa fare bene è manipolare le menti come
desidera...-
-Potrebbe
confonderti per far si che tu non ti accorga di nulla?-
Accidenti
questo è vero.
Temo di aver
fatto la più grande idiozia della mia vita nel venire ad
avvertirli personalmente...
-Generale
tolga la sicura!-
Ordino, devo
uscire subito!
Lui mi guarda
confuso ma la toglie.
In un istante
sono gia fuori e mi guardo intorno freneticamente alla ricerca di un
indizio, di una presenza, di qualcosa!
-Nii-san?-
-Al resta
lì e stai zitto!!-
Ed ecco che
sento il cuore fermarsi di botto, certo si è fermato da 10
anni però la sensazione è la stessa, un groppo in
gola e la paura più folle che mi assale e io non posso fare
nulla per fermarla, è come se dovessi perdere i sensi da un
momento all'altro e ci fossero delle lacrime pronte a sgorgare a
raffica.
Envy
è lì nel grano che mi fissa con i suoi occhi
rossi accesi e infuriati come abbaglianti nella notte, i suoi
lineamenti rigidi come il marmo, i capelli neri mossi dal vento che
improvvisamente si sta alzando per la sua furia.
Non riesco
nemmeno a parlare, so che non mi darebbe ascolto e che sono io ad
essere in torto...
Siamo stati
degli illusi a credere di confonderlo, nemmeno qualche ora e ha
scoperto tutto tendendomi una trappola.
E' troppo
furbo per noi, cosa farà adesso?
Mi
ucciderà tra atroci sofferenze o mi sigillerà
per... l'eternità?
E cosa
farà a mio fratello?
"O'Chiby-san
adesso sei veramente nei guai sai?"
Sento la sua
voce nella mia testa come una fitta dolorosissima e letale.
"Ma non
preoccuparti so che non hai detto nulla al contrario di quella piccola
ribelle della tua amica, quindi posso anche essere magnanimo e non
farti troppo male".
Il dolore
cresce e cresce sempre di più, se la mia testa non esplode
adesso di sicuro non esploderà mai più.
Di sottecchi
vedo il Generale trattenere Al che vuole scendere dalla macchina.
-tta!...oppo...
orte... e... te-
Sento le loro
voci confuse come distanti kilometri e quello che doveva essere un
"Aspetta! E' troppo forte per te" si è trasformato in tanti
sussurri confusi e dolorosi.
Sento che la
forza di Envy mi fa cadere a terra e non posso fare a meno di tenermi
la testa con le mani cercando di attenuare quel dolore insopportabile.
Tutto intorno
si fa buio all'improvviso e l'ultima cosa che vedo sono due occhi rossi
infuriati che mi osservano perdere conoscenza.
|
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Capitolo 14 *** Se la notte ti porterà via... Verrò a prenderti ***
...[Edward
side]...
Riapro lentamente gli occhi sbattendoli più e più
volte cercando di capire dove mi trovo, è tutto
così buio... non vedo nulla, ma dove mi trovo!? Sono steso
su qualcosa di duro e toccandolo con le mani si direbbe essere pietra,
fredda, dura e scomoda pietra.
Alzo le mani sopra di me ma incontro un'ostacolo: ancora pietra.
Ne sono circondato! Sono chiuso dentro qualcosa interamente fatto di
pietra! Ma dove mi trovo? Dove mi ha portato Envy dopo che ho perso
conoscienza? Oddio... Al e il Generale... avrà fatto del
male anche a loro?
Questo posto ha la stessa forma di una bara però
è fatta di pietra...
-ENVY!!-
Lo chiamo con tutto il fiato che ho dentro e ricevo una botta secca
sulla superficie della roccia sopra di me.
-Che diavolo vuoi O'Chiby-san?-
Non so perchè ma mi sento sollevato nel sentire la sua voce,
almeno so che non mi abbandonato da qualche parte...
-Ma dove mi hai portato?-
Chiedo confuso aspettando una risposta.
-Non l'hai ancora capito? E' una bara di pietra... e non uscirai di
lì fino a quando non lo dirò io-
Almeno è rimasto con me, se mi avesse sigillato non oso
immaginare a quali atroci sofferenze sarei andato in contro.
Resto in silenzio e sinceramente mi sento anche in colpa, dispiaciuto
per Envy... abbiamo avuto anche noi i nostri momenti, abbiamo riso,
pianto... e ora da bravo idiota quale sono l'ho anche deluso...
Non voglio fare del male alle persone però nemmeno a lui...
-Perchè stai zitto?-
Mi chiede con quel tono che conosco bene: sospettoso e irritato al
tempo stesso.
-Sto solo pensando...-
Rispondo cercando di nascondere un singhiozzo e la mia voce rotta, non
so perchè sono sull'orlo di piangere però lo sto
per fare... se non lo faccio sto male... se lo faccio mi sento meglio.
-Sta tranquillo non ho fatto niente ai tuoi amici...-
Lo sento sbuffare e mi giro su un fianco portando una mano al viso per
placare le lacrime e trovare la forza di nascondere quello che sto
provando.
-Non pensavo a loro...-
Questa volta un flebile singhiozzo non l'ho potuto nascondere... spero
che non se ne sia accorto.
Non voglio che creda che lo sto facendo apposta per impietosirlo...
-E allora a cosa pensi?-
Sto in silenzio per qualche minuto, non so se dire una cosa simile...
potrebbe fraintenderla.
-... mi dispiace...-
Sussurro, non posso dirlo più forte, non riesco a farlo.
Un groppo in gola mi blocca ogni parola mentre le lacrime sono scese
copiose e ormai nulla le può fermare.
-So che sei sincero... non è colpa tua O'Chiby-san, tu mi
sei rimasto fedele, anche se conosci bene il piano non hai detto nulla
e hai cercato di allontanare tuo fratello anche se quel ragazzino
è decisamente testardo... vedrai che il tuo caro Envy
risolverà tutto-
Già quasi dimenticavo... quando ho detto ad Al di non
conoscere nulla del piano ho mentito, ho mentito anche a Nikki... solo
io ed Envy conosciamo tutti i particolari ma sono stato zitto...
L'ho fatto per proteggerli... è meglio che non si
intromettano troppo... e meno indizzi gli davo meglio era.
-Come farai?-
Chiedo flebilmente.
-Hai presente la bella scenetta che ho offerto a quei due?-
Lo sento ridacchiare soddisfatto.
-Quando ho perso i sensi...?-
Chiedo asciugando una lacrima.
-Si, approposito scusa... ma doveva essere convincente per questo non
ho detto nulla nemmeno a te, dovevo liberarti di quei due
così saresti tornato ad essere il mio braccio destro senza
sensi del dovere verso suo fratello...-
Gia, il suo braccio destro, mi sfugge una risatina al ricordo del
nostro primo incontro...
Lui continua.
-Ora per quei due e per Nikki, sei al cospetto del Padre che sta per
punirti per il tradimento...-
Lo sento ridere di gusto malefico.
-Hai detto loro che mi portavi dal Padre?-
Sorpreso cerco di rialzarmi ma sbatto la testa.
-Attento O'Chiby-san ti farai male, ma non preoccuparti tuo fratello e
il Generale non verranno mai a cercarti, ho chiesto un favore al nostro
amico Wrath, li trasferirà in un'altra città fino
a che non spostiamo il covo-
Sento la sua voce ancora divertita e soddisfatta dell'operato.
-E Nikki?-
Chiedo.
-Lei può anche andare dal Padre a cercarti, quando
arriverà sarà tutto bello che scomparso e
tornerà con il suo ex gruppo di amici che sta aspettando il
suo arrivo-
Sembra tutto sistemato... Al non potrà cercarmi da nessuna
parte e Wrath lo trasferirà in un'altra città
più sicura assegnandogli tantissimo lavoro per non farlo
spostare e lo stesso vale per il Generale, mentre Nikki finalmente
sarà libera di fare quello che vuole con i suoi ex compagni
senza essere costretta a seguirci.
-E il Padre sa di tutto questo?-
Chiedo un pò preoccupato e intimorito.
-Si, è stato lui a chiedermi di nasconderti qui per un
pò... così non ti troveranno e quando la zona
sarà sicura ci sposteremo-
Sembra elementare, la fa tanto semplice.
-E che ha detto? E' arrabbiato?-
Ho sempre paura di farlo arrabbiare, non per qualcosa però
girano certe voci che non mi rassicurano affatto.
-Oh certo che lo è, vuole la tua testa!-
Spalanco gli occhi e mi alzo di scatto sbattendo ancora la testa.
-Mamma mia O'Chiby-san con te non si può scherzare! No, non
è arrabbiato, dopotutto che hai fatto di tanto grave? Sei
venuto a contatto con un umano ma cosa ne potevi sapere? E' stato lui a
cercarti... non hai nemmeno rivelato tante informazioni come Nikki, hai
occultato tutto e hai cercato di allontanarli come potevi... tu vuoi
proteggerli no? Allora hai fatto bene, lasciali girare nel vuoto
è molto meglio per te e per loro-
Annuisco tranquillo, il solo pensiero di dover affrontare il Padre mi
fa accapponare la pelle.
Le voci che girano su chi lo ha affrontato non mi tranquillizzano per
niente.
-Quando posso uscire allora?-
Lo sento ridacchiare e la roccia che fa da coperchio alla bara si
sposta.
Fuori c'è il sole e istintivamente mi metto le mani davanti
il viso ma Envy mi indica la pietra appesa al mio collo.
-Te l'ho messa mentre eri svenuto, si aspettano spostamenti notturni
quindi dobbiamo fare il contrario, resteremo qui a Central mentre loro
sono sicuri del contrario, il Padre a breve sposterà il covo
proprio sotto la città e noi saremo qui a preparargli il
terreno con Wrath, sta certo che ti terrò gli occhi puntati
addosso, sempre! Non dovrai più preoccuparti di tuo fratello
o di altro...-
Mi porge una mano e io l'afferro sorridendo grato e rialzandomi.
-Tu sei un stupido lo sai O'Chiby-san?-
Mi dice scuotendo il capo come un rimprovero e leccandosi un dito mi
toglie dal viso le gocce di sangue rappreso.
-Perchè sarei stupido?-
Chiedo confuso.
-Hai pensato che ti avrei ucciso...-
Io confuso spalanco gli occhi e cerco di ribattere ma lui ride e mi
mette un dito sulle labbra.
-Hai dimenticato di appartenermi? Come potrei ucciderti...-
Scuote il capo e io resto ancora più perplesso e confuso, ho
fatto la figura dell'idiota... lo so.
-Ma con quel vampiro...-
Cerco di dire ma ancora una volta mi interrompe.
-Quello non era una mia proprietà... sai quanto è
importato?-
Rimango a bocca aperta come un'ebete.
Già, come ho fatto a non pensarci? Ho ricordato persino il
nostro primo incontro come ho potuto tralasciare la parte che mi
distingue come "sua proprietà"?
Mi scompiglia i capelli e inizia a camminare.
-Andiamo muoviti non restare lì come un ebete, ah gia e devi
anche chiedere scusa al tuo padrone!-
Mi ridesto dalla trance e correndo lo raggiungo.
-Cosa? Ma sei tu che mi hai rinchiuso dentro una bara! E che mi hai
fatto venire un mal di testa tremendo! Mi hai usato e mi hai anche
fatto credere che mi avresti ucciso!-
-Quello lo hai pensato da solo...-
Mi corregge, e non sembra affatto prestarmi attenzione, questo mi manda
ai matti!!
-Non ha importanza! Sei tu che devi scusarti!-
Gli sbraito contro.
-Va bene basta che non mi perfori ancora i timpani, mi dispiace,
contento?-
Annuisco sorridendo, questo lo infastidisce infatti sbuffa.
-O'Chiby-san non fare lo stupido e continua a camminare!! Dovrai andare
a caccia per entrambi!-
Questa è una punizione per il mio sorriso soddisfatto come
se si sentisse preso in giro ed improvvisamente meno potente... ne sono
certo.
-Cosa!? Ma non è giusto!-
Sbraito ancora ma lui mi ignora categoricamente.
-Si che è giusto, e ora scusati con me!-
Sbuffo sonoramente, non c'è storia contro di lui, ogni cosa
che vuole la ottiene purtroppo.
-Va bene, dispiace anche a me Envy...-
Lo affianco e cammino tranquillamente in direzione del QG.
Sono contento che tutto sia andato a posto... Envy non è
arrabbiato con me e sarò anche uno sciocco ma penso ancora
al nostro primo incontro, anche allora era così e non
dimenticherò mai il giorno in cui è entrato nella
mia vita, e quello in cui ha deciso che sarei stato il suo braccio
destro o come dice lui "una sua proprietà".
Non odiarmi Al... ma è meglio così... questa
faccenda sarebbe finita male per te e per me quindi ti prego di non
cercarmi ancora e riprendi la tua vita tranquilla...
...[Alphonse side]...
-Dove stai andando?-
Chiedo alla vampira che fissa il vuoto nei campi di grano.
Sono inginocchiato al suolo con la faccia rivolta alla terra che
stringo tra le mani, quel suolo dove prima era il mio Nii-san.
Quel vampiro se l'è portato via e noi non abbiamo potuto
fare nulla per impedirlo, per fermarlo e riprenderci Nii-san.
E' da ore ormai che siamo qui, non ho la forza di lasciare questo luogo
e non riesco a decidere sul da farsi.
Il Generale dietro di me mi da pacche sulle spalle tentando di
sollevarmi il morare.
-Coraggio Alphonse, andremo a riprendercelo!-
Mi incoraggia, Envy ha detto che lo avrebbe portato da colui che
chiamano Padre ma di sicuro sarebbe una missione suicida.
-No voi due non vi muovete di qui!-
Noi ci giriamo verso di lei confusi.
-Dobbiamo ragionare... Envy non può far punire Edward, non
chiedete è una cosa che risale a quando tuo fratello era
alle prime armi come vampiro e... non potete capire! Comunque Envy non
gli farebbe del male e questo lo so anche io... però non so
dove può averlo portato, ci avrà dato un falso
indizio....-
-E noi non possiamo rintracciarlo in alcun modo...-
Sussurro quasi disperatamente.
-Alphonse, forse non tutto è perso... hai qualcosa che
appartiene a tuo fratello? Qualcosa che ha toccato solo lui...-
Rivolgo il mio sguardo confuso al Generale che mi fa rialzare da terra.
-Credo di conoscere una persona che può rintracciarlo a
fiuto, non sei l'unico ad avere a che fare con il sovrannaturale sai?-
Lo vedo sghignazzare e un briciolo di speranza si accende in me.
-Ho la scatola che mi ha dato forse dentro c'è qualcosa che
può aiutarci ma che cosa intende dire?-
-Non spaventarti Alphonse, ma se ti dicessi che conosco un lupo mannaro
con un'ottimo fiuto che sarebbe lieto di darci una mano?-
|
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Capitolo 15 *** Ricordi: Parte Prima ***
...:::FLASH BACK:::...
[Edward
side]
Ricordi-(parte
prima)
Ho lasciato
lì a terra mio fratello... sono davvero un mostro, che cosa
mi ha fatto questa trasformazione? Non controllavo più il
mio corpo, è come se lo controllasse qualcun'altro...
Ho ucciso mio
padre... ho sempre detto di volerlo fare però il mio era
solo odio allo stato puro, mi sono sempre considerato superiore a lui,
non mi sarei mai abbassato al livello di ucciderlo veramente.
Non in quel
modo... oddio cosa ho fatto?! O meglio, cosa mi ha fatto questa
vampira? Non sono più io, sono spietato, crudele, senza il
minimo sentimento di pena o pietà...
-A cosa stai
pensando mio amato?-
Mi sussurra
all'orecchio la vampira bionda.
Sposto lo
sguardo su di lei confuso ignorando la sua assurda affermazione.
-Dove mi stai
portando?-
Le chiedo, mi
sto lasciando trasportare come un bambino senza opporre resistenza e
non so nemmeno il perchè, so solo che lei mi tiene la mano e
mi guida per tanti corridoi di una casa che all'esterno è
diroccata e semi distrutta ma all'interno sembra un palazzo... che sia
una qualche specie di magia?
Ormai credo a
queste cose, sono diventato un vampiro dopotutto, no?
-Il Padre
vorrà conoscerti, non aver paura non ti succederà
nulla-
Mi porta in
una stanza con tessuti rossi: pareti, tende e tutta la tappezzeria, con
dei mobili in legno scuro.
-Questa
è la mia stanza... non mi va che gli altri vampiri ti
vedano, soprattutto quell'odioso di Envy!-
Non so di cosa
stia parlando però fingo di ascoltarla e annuisco.
Mi fa sedere
sul grande letto a baldacchino e continua a sorridermi con un
chè di inquietante, radiosa e adorante.
-Vado a
chiamare il Padre non muoverti di qui!-
Esce alla
velocità della luce, mi chiedo se queste cose posso farle
anche io... prima sono stato sorprendente ma non ero io... sapevo come
muovermi e mi sono sentito vivo come una scarica elettrica.
Dopo pochi
istanti torna accompagnata da un uomo anziano vestito con una specie di
lunga tunica bianca che tocca terra, dai capelli biondo scuro e gli
occhi del medesimo colore, come la sua barba.
Si avvicina e
mi guarda negli occhi, io non so davvero se parlare o stare zitto resto
semplicemente a ricambiare il suo sguardo fino a che non posa una mano
sulla mia testa scompigliandomi i capelli in un gesto... affettivo?
Davvero non ci
sto capendo niente di niente!
-Come ti
chiami ragazzo?-
Mi chiede
sorridendo in un modo che se non sbaglio definirei paterno.
Solo ora noto
una certa somiglianza con Hohenheim però decido di passarci
sopra, non è possibile che sia lui, l'ho ucciso e poi era un
Cacciatore.
-Edward-
Rispondo
tranquillamente con un pò di curiosità nella
voce, chi non sarebbe incuriosito da questa situazione?
-Edward, sento
che tu sei diverso da tutti gli altri vampiri... è raro un
talento come il tuo e non ne vedevo uno così da troppi anni,
non sprecarlo e ti auguro di ambientarti presto a questa nuova vita che
stai iniziando...-
Detto
ciò si volta e se ne va con il sorriso sulle labbra.
-Non l'avevo
mai visto sorridere così!!-
Esclama
entusiasta la vampira saltandomi addosso e abbracciandomi.
-Ah no?-
Lei annuisce
energicamente.
-Solo per Envy
e secondo me tu sei anche più forte!! Ho proprio scelto bene
la mia preda, ne sono certa!-
Faccio finta
di nulla, non mi va proprio di star a pensare a quello che è
successo, solo provarci mi fa venire il mal di testa.
E' tutto
così strano e nuovo...
-Il Padre
è molto potente, forse il vampiro più potente tra
tutti, ti consiglio di non sfidarlo mai e se gli vai a genio sono certa
che sarà tutto molto facile-
Si volta e
aprendo un armadio mi lancia dei vestiti al volo.
-Indossali,
non vorrai andare in giro in pigiama-
Esce sul
balcone in pietra e io faccio come mi ha detto indossando la camicia
bianca e i pantaloni neri che mi ha dato con degli stivali neri, sembra
proprio un'altra persona, e dire che solo poche ore fa la consideravo
una pazza... bhè lo è ancora però una
pazza innocua.
-Vedrai che
faremo impazzire Envy! Diventerà verde d'invidia!
Sarà di sicuro arrabbiato perchè ti ho trovato io
e non lui, si considera un fenomeno quello lì! E' un brutto
presuntuoso, ma adesso basta parlare di lui, vieni ti faccio fare un
giro!-
Che tornado di
entusiasmo, in un micro secondo mi trascina per mezza abitazione
illustrandomi ogni singola stanza.
Ad un certo
punto si ferma di botto tanto che per poco non le finivo addosso, mi
stava trascinando con una tale forza!
Guarda davanti
a se fulminando con lo sguardo un vampiro dai capelli neri lunghi e gli
occhi color ametista che canticchiando si dirige verso di noi, poi
quando nota la vampira ricambia quell'occhiataccia.
-Ciao Envy,
non hai niente da fare a quanto vedo, sempre tra i piedi!-
Vorrei tanto
farmi piccolo piccolo per non essere di parte in quello scontro, non
sono abituato a scontri tra vampiri accidenti!
-Ciao Winry,
sempre gentile come al solito vedo...-
Poi sorpreso
sposta lo sguardo su di me.
-Non guardarlo
nemmeno Envy, è mio, l'ho trovato io e me lo tengo quindi
gira i tacchi!-
Mi si para
davanti la vampira di nome Winry.
Hey aspetta un
secondo, che diavolo ha detto?!
-Da quando
sarei tuo?-
Le bisbiglio
irritato, va bene starsene buono e cercare di capire la situazione in
cui mi sono ritrovato in una sera però così
è troppo! Io non sono un'oggetto, di conseguenza non ho un
proprietario!!
-Ti ho trovato
io caro quindi mi appartieni...-
Mi risponde
socchiudendo gli occhi e sorridendo.
-Io non
appartengo proprio a nessuno, non so che ti sei messa in testa ma fai
dietro front!-
Il vampiro
scoppia a ridere e mi mette un braccio intorno alla spalla.
-Mi piace il
ragazzo! Lo voglio!-
Lei diventa
rossa accesa e inizia a strillare degli acuti micidiali.
-NO!!! Lui
è MIO!-
Strilla in
direzione del vampiro.
-tsk, tu non
puoi avere una preda così, lo voglio io e sta certa che me
lo prenderò!-
Ecco, credo
che nemmeno lui abbia capito che io non appartengo proprio a nessuno!
-No!!! Edward
tesoro con chi vuoi stare?-
Si rivolge a
me, adesso mi viene un dubbio... lei è innamorata di me, e
questo l'ho capito e si vede lontano un miglio... ma pensa che io
ricambi per caso? Perchè se è così si
sta sbagliando!
-Non dirmi che
stai con questa racchia!-
Il vampiro mi
prende con una mano le guance stringendole e impedendomi di parlare.
-No! Chi le ha
detto che stiamo insieme!?-
Chiedo appena
riesco a liberarmi.
-ha-ha sentito
Winry? Il ragazzo ha le idee chiare e non ti vuole quindi arrenditi!-
Prende ad
accarezzarmi la testa e giocare con la mia coda di cavallo, mi sento
tanto un giocattolo...
-No Mai!!-
Strilla ancora
cercando di prendermi per il polso e portarmi via ma il suo rivale che
non mi molla un attimo, prende la mia mano unendola alla sua per
impedire alla vampira di prendermi.
Le sorride
come sfidandola.
-Farò
tutto il necessario per averlo stanne certa...-
-Lascialo
è mio!!-
Lui
però mi stringe sempre di più cercando di
sottrarmi alla presa dell'altra.
Si, mi sento
come un giocattolo... decisamente.
-Come ho gia
detto tu non puoi avere una preda così quindi ti sfido!
Risolviamo la cosa dignitosamente, io e te in un duello mortale! Il
vincitore cioè quello che resta vivo avrà il
ragazzo, oppure hai paura di accettare?-
Lei, sfidata
non si tira certo indietro.
-Certo che
accetto!! E ti dico anche un'altra cosa, io vincerò!-
-Bene allora
andiamo dal Padre-
Sempre con il
braccio intorno al mio collo mi guida lungo altri lunghi corridoi che
portano ad una grande sala del trono su cui sta seduto l'uomo che ho
visto prima: Il Padre.
Si alza e
viene verso di noi guardandomi sorpreso.
-Che problema
c'è?-
Chiede notando
l'espressione di Winry: furibonda, accigliata oltre il limite, con le
guance gonfie e rosse dalla rabbia.
E quella di
Envy: tranquilla e sorridente.
-Envy vuole
rubarmi Edward!!!-
Grida la
ragazza così forte che il Padre fa segno con la mano di
abbassare la voce.
-Winry sta
calma, risolveremo tutto, certo però che potevate aspettare
prima di contendervelo, è appena arrivato e già
voi lo mettete più in confusione di quanto già
non lo sia-
Mette le mani
sui fianchi guardando i due accigliato e irritato.
Winry abbassa
lo sguardo ma Envy no sorridendo in modo radioso.
-Padre, con
tutto il rispetto, ma Winry non può averlo! Non è
all'altezza! Lo sono io! Quindi l'ho sfidata a duello mortale!-
E io non ci
sto capendo niente, qualcuno potrebbe spiegarmi? All'altezza di cosa?
-Mantieni la
calma Envy, Winry è una ragazza però non puoi
sapere se è all'altezza della situazione o meno, cosa te lo
fa pensare?-
Winry fa una
linguaccia vistosissima al suo rivale che è tentato di
prenderla a pugni però per non sfigurare dinanzi al Padre e
non mettersi in cattiva luce si limita a rispondere.
-Padre, lei lo
tratta come se fosse un giochino! Anzi lo tratta come se fosse il suo
amante! Non ha la minima intenzione di rispettare i suoi doveri! Io
invece lo farei-
Afferma sicuro
annuendo con decisione.
L'uomo sembra
rifletterci sopra mentre si massaggia il mento, poi sposta lo sguardo
su di me tendendomi una mano, io accetto non sapendo proprio il
significato di quel gesto.
-Winry, hai
accettato la sfida?-
Chiede alla
ragazza che annuisce seria.
-Bene allora,
che duello sia-
Le nostre mani
si illuminano e in un istante ci troviamo seduti su due grandi troni
posti su uno spalto di pietra, sotto di noi si estende una grande
piazza con al centro i due vampiri pronti a dichiararsi battaglia e
scambiarsi insulti.
-Questo
è un duello mortale tra vampiri, quando un vampiro trasforma
un umano in un suo simile si prende la responsabilità di
istruirlo, fargli prendere il controllo delle sue nuove
capacità e guidarlo in questa nuova vita, se un altro
vampiro come Envy ritiene discutibili i metodi di insegnamento del
possessore in questo caso Winry, si ricorre al duello, il vincitore
sarà il nuovo possessore...-
Quindi se
vince Winry non imparerò proprio nulla su come essere un
vampiro, quella pensa ad altro e sono sicuro che non mi
insegnerà niente.
-E il
vincitore sarà il mio insegnante per sempre?-
Chiedo
preoccupato, non voglio rimanere per sempre il giocattolo di qualcuno.
-No, quando
l'insegnante dirà che sei pronto non sarai più
legato a lui, ma se vince Envy non ci conterei troppo, è un
vampiro adulto con grandi poteri, non ha mai trasformato nessuno e non
si è mai interessato a nessuno, mi ha sorpreso vedere il suo
interesse per te e penso che non ti lascerà andare molto
facilmente-
Lui ride, io
ho semplicemente paura, se vince Winry non imparerò niente e
sarò un vampiro fallito che non sa fare niente, se vince
Envy dovrò abbandonare la speranza di essere libero.
-Secondo lei
chi vincerà?-
Chiedo.
-Envy senza
alcun dubbio, è più forte, ha più
esperienza sul campo, è più furbo, sono sicuro
che sarà un ottimo insegnante per te, non ce ne potrebbe
essere uno più valido, mi dispiace per Winry ma ha fatto una
sciocchezza accettando la sua sfida-
Bene, addio
speranza di non essere considerato un giocattolo per tutto il resto
dell'eternità o almeno fino alla mia morte per mano di
qualcuno, ma i vampiri possono morire?
Penso di si,
oppure a che servono i Cacciatori?
-Dai il Via
alla battaglia-
Ah, devo farlo
io? E va bene, diamo il Via a questa nuova vita.
Guardo
giù e vedo Winry che mi manda baci, cosa che mi fa venire la
pelle d'oca, e Envy che mi fa un cenno con la mano sorridendo di
sghembo, di sicuro è più normale lui.
-Cosa devo
dire?-
Chiedo, non so
come dare il Via a questa cosa!
-Dai
semplicemente il Via, è indifferente-
Il Padre si
sta sicuramente divertendo, sorride sempre e si sistema sul trono
pronto ad osservare il combattimento.
-Che vinca il
migliore-
Alzo la mano e
loro assumono una posizione pre-attacco, come una tigre che sta per
saltare sulla sua preda a denti scoperti.
Quando
l'abbasso scattano l'uno contro l'altro e io torno a sedermi cercando
di non guardare, è un combattimento che somiglia di
più ad un vero e proprio massacro.
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Capitolo 16 *** Ricordi: Parte Seconda ***
...:::FLASH BACK:::...
[Edward
side]
Ricordi-(parte
seconda)
Mentre il Padre guarda tutto senza cambiare espressione dando giudizi
personali su ogni mossa, io mi copro gli occhi e le rare volte in cui
li scopro torno indietro immediatamente.
C'è sangue ovunque praticamente si è sparso in un
minuto o forse meno con spruzzi e macchie ad ogni angolo.
Non posso guardare a chi appartiene è tutto troppo cruento e
ho paura di perdere il controllo come è già
successo.
-Chi sta vincendo?-
Chiedo.
-Envy, è in ottima forma mentre Winry è esausta e
non riesce a contrattaccare, si fa condizionare troppo dalle sue
emozioni e guidata dalla rabbia non fa che fallire-
Annuisco piano, ho paura di guardare però non posso far a
meno di sapere chi è in vantaggio.
-Il duello si sta per concludere: Envy ha già acceso il
fuoco-
Apro gli occhi guardando l'uomo al mio fianco.
-Il fuoco? A che serve?-
Chiedo interrogativo.
-Uno dei modi per uccidere un vampiro è farlo a pezzi e
bruciare i resti, cosa che può fare solo un vampiro visto
che non penso che un umano riuscirebbe a farlo-
E un'altra risata abbandona le sue labbra spandendosi nell'aria
fragorosa e divertita.
Le grida di Winry mi fanno sobbalzare sul trono e appena riesco a
vedere quello che sta succedendo chiudo ancora gli occhi fingendo di
non aver visto niente.
Ormai è deciso, Envy sarà il mio insegnante e io
non avrò mai la mia libertà.
-Puoi aprire gli occhi, è finita abbastanza presto, Envy
è proprio in ottima forma-
Apro gli occhi e il Padre si è alzato in piedi guardando
Envy vicino ad un rogo.
Faccio lo stesso: mi alzo e lo affianco guardando in basso, Envy mi fa
ancora cenno con la mano sorridendo.
Una cosa l'ho imparata anche se non ho guardato il combattimento: non
sfiderò mai e poi mai Envy.
Non ha nemmeno una macchia di sangue addosso, nemmeno una piccola! E'
pulito e fresco come una rosa come se non avesse combattuto.
Deve essere davvero bravo in questo genere di cose, ho fatto bene a
chiudere gli occhi non avrei voluto vedere lo spettacolo.
-Scendiamo-
Mi fa cenno con la mano il Padre, scendiamo lungo una scalinata appena
apparsa e raggiungiamo Envy.
-Come vi è sembrato?-
Ci chiede sorridendo ansioso di sapere.
-Molto bravo Envy, il mio giudizio su di te non cambia come ti ho detto
altre volte: sei uno dei più potenti vampiri che io abbia
mai visto-
E mette una mano sulla mia spalla mentre Envy si rivolge a me con lo
stesso sorriso.
-Io ho chiuso gli occhi...-
Confesso imbarazzato provocandogli una risata.
-Allora devo essere stato davvero bravo-
Si asciuga una lacrimuccia venuta per il troppo ridere e io annuisco
sorridendo, ha vinto la sfida quindi è stato sempre bravo.
-Bene allora è definitivo: Envy, sarai tu ad istruire
Edward, ad insegnargli tutto quello che deve sapere e quello che deve
essere in grado di fare, sono sicuro che i risultati saranno dei
migliori, sento in Edward un talento molto raro, aiutalo a sfruttarlo-
Mi dà una pacca sulla spalla e Envy mi porge la mano.
-Stringetevi la mano per completare tutto-
Ci stringiamo la mano e ancora una volta una forte luce dorata ci
avvolge facendo tornare tutto come prima.
Envy mi mette ancora il braccio sulle spalle sorridendo di sghembo.
-Iniziamo con una cosa davvero davvero semplice: toglierti questi
vestiti da damerino che non sono adatti nemmeno lontanamente
all'allenamento-
Oh finalmente! Non vedevo l'ora di toglierli, non è per
niente il mio stile e la camicia è scomoda per non parlare
dei pantaloni.
-Pensavo la stessa cosa-
Rispondo annuendo e lui ride.
-Non ne dubitavo, fatto questo iniziamo dalle basi... penso che questo
sia l'inizio di una bella storia-
Envy fa per guidarmi in un'altro corridoio: non credo li
imparerò mai, sembrano tanti labirinti!
Ma il Padre lo ferma.
-Aspetta Envy dobbiamo ancora dargli una cosa-
Il vampiro sembra risvegliarsi da un sogno.
-Ah già è vero! Quasi dimenticavo! Se ti esponi
al sole finirai in polvere per questo come tutti i vampiri anche tu
devi avere la pietra rossa-
Dice Envy con espressione saggia, questo lo considero il primo
insegnamento anche se in un certo senso era ovvio.
Il Padre mi dà una collana d'argento su cui come ciondolo
c'è una pietra rossa brillante.
-Ti consiglio di metterla subito, tra poco è l'alba e noi
iniziamo il tuo addestramento! Entro sera devi essere in grado di
venire a caccia con me!-
Che velocità! Entro sera dovrò essere in grado di
andare a caccia, non so cosa devo essere in grado di fare per andare
però mi impegnerò ad impararlo velocemente.
Annuisco e metto la collana.
-Ora potete andare, Edward prendi questa chiave, è del tuo
alloggio da vampiro qui, troverai tutto quello che ti serve-
Envy mi dà una pacca sulla spalla.
-Alloggi magici, come tutto qui dentro, sono fantastici! Andiamo!-
Mi prende la mano trascinandomi per i corridoi ancora una volta fino ad
arrivare davanti una porta in legno.
-Apri, è il tuo-
Infilo la chiave e la porta si apre rivelando una stanza simile a
quella che avevo visto prima.
-Hai 5 minuti, vestiti! Io ti aspetto fuori!-
Esce dalla stanza chiudendo la porta, senza perdere tempo in
osservazioni apro l'armadio e scelgo qualcosa che non mi faccia
sembrare un totale stupido, lo indosso ed esco con grande sorpresa di
Envy.
-Ci hai messo meno di quanto mi aspettassi meglio così-
Mi squadra da testa a piedi annuendo.
-Si così stai decisamente meglio!-
Credo che terrò questo stile, gli altri vestiti sono un
pò da damerino, stile classico conte vampiro.
Sistemati i vestiti usciamo fuori entrando in una fitta foresta dove
secondo Envy avrei imparato alla svelta come muovermi.
Abbiamo passato ore lì con lui che mi sgridava per ogni cosa
minimamente sbagliata e mi correggeva quasi severamente però
dimostrando di essere paziente.
-Non sei un caso senza speranza, stai imparando anche troppo
velocemente, ho visto vampiri metterci ore per fare bene quello che tu
fai in un minuto, altro punto a tuo favore non mi piace perdere tempo,
il Padre ci ha proprio azzeccato con te!-
Mi ripete in continuazione, sono contento di sentirglielo dire e ogni
volta che sbaglio ci metto il triplo dell'energia e della
concentrazione per migliorare.
Nemmeno a me piace perdere un'infinità di tempo su un'unico
movimento quindi cerco di essere svelto e concentrato.
Poi con Envy a farmi ripetere e ripetere le cose all'infinito fino a
che non le faccio bene ho imparato subito.
[...]
-O'Chiby-san ti ho insegnato anche troppo bene sai?-
Dice Envy girandosi dalla mia parte.
Stiamo correndo per la foresta e io gli sto tenendo testa rimanendo
sempre al suo fianco anche se cerca di depistarmi e superarmi per
vedere come me la cavo.
-Quante volte devo dirti di non chiamarmi in quel modo?!-
Sbraito, sono passati cinque anni da quando sono un vampiro e
l'addestramento a detta di Envy è ancora all'inizio anche se
ormai sono in grado di fare qualsiasi cosa, dice che la parte mancante
è l'esperienza e secondo me lo dice per prolungare
l'addestramento di chissà quanto tempo.
-Tu resterai sempre O'Chiby-san per me quindi arrenditi e cambia nome!-
Mi sta provocando per farmi perdere la concentrazione e farmi andare a
sbattere contro qualche albero come succedeva alle prime corse, io mi
arrabbio per le sue provocazioni, mi scontro con qualcosa e lui ride
dicendo che non sono ancora pronto e che ho tanto da imparare.
-Mai e poi Mai!-
Lo prendo alla sprovvista e salto su un'albero iniziando a correre sui
rami più fini con agilità.
-Ti piacciono le sfide è piccoletto? Non scherzare con il
fuoco, potresti cadere e poi non dire che non te l'avevo detto!-
Io in risposta salto giù avanti a lui correndo
più veloce che posso e ridendo, sforzandomi di rimanere
concentrato, adesso si arrabbierà molto perchè
l'ho superato con un trucchetto e non posso non ridere alla scena.
-Piccolo nanerottolo...! Adesso ti faccio vedere io che
cos'è la vera velocità! Altro che i tuoi giochini
per bimbi!-
Come un fulmine mi sorpassa, me lo vedo sfrecciare davanti e ridere per
la rivincita, ma non finisce qui!
-Giochi per bimbi!?-
Salto da un'albero all'altro velocemente guadagnando terreno, questa
volta devo assolutamente batterlo!
Ogni volta in un modo o nell'altro arriva sempre primo e dice la solita
frase: E tu vorresti finire l'addestramento? Tsk! Ne hai di strada da
fare O'Chiby-san! E se vai di questo passo non arriverai mai!
Scendo ancora a terra affiancandolo e facendogli una linguaccia fiera
quando lui si volta a guardarmi.
-O'Chiby-san vuole giocare con i grandi? Bene!-
Lo vedo fermarsi di botto mentre io come un'idiota continuo a correre
chiedendomi perchè si sia fermato e mi saluti con la mano
sorridendo.
Quando guardo avanti mi accorgo di un grandissimo cespuglio di rovi che
occupa tutta la strada e va avanti per svariati kilometri, mi fermo
anche io ma cado in avanti finendoci dentro.
Riesco ad uscirne subito coperto di spine e Envy mi viene incontro
ridendosela di gusto.
-Risparmiami la frase...-
Dico cercando di togliermi di dosso tutti quei fastidiosi aghetti, per
fortuna non ho sentito dolore non essendo umano però danno
comunque fastidio.
-Va bene te la risparmio-
Mi concede facendo spallucce e togliendomi una spina dal viso con quel
sorrisino soddisfatto.
-Ma sappi che sei uno stupido O'Chiby-san!-
Mi toglie un'altra spina ancora con quel sorrisino che vale
più di mille frasette!
-La smetti di chiamarmi in quel modo?!-
Sbraito gia abbastanza irritato per le spine.
-Tu ti rifiuti di chiamarmi padrone e io mi rifiuto di non chiamarti
O'Chiby-san quindi direi che siamo pari!-
Ride mentre io non faccio che arrabbiarmi.
-Dai O'Chiby-san non fare così, il Padre oggi mi ha detto
che ha un piano per il suo scopo e vuole che partecipi anche tu!-
Sai che bella notizia, lo scopo del Padre è sempre lo stesso
però da quanto mi hanno raccontato ha sempre fallito nel
realizzarlo.
-Davvero? Che piano è questa volta?-
Envy sorride.
-Te lo racconto strada facendo, ma questa sera devi preparare le
valige, ci trasferiamo nelle terre dell'est per aiutare il Padre nella
sua impresa-
Annuisco e mentre Envy mi aiuta a ripulirmi mi racconta del piano.
In questi anni sono diventato molto bravo e so anche usare i miei
poteri solo Envy non vuole riconoscerlo... non mi lascia nemmeno andare
a caccia da solo perchè per lui sono ancora un principiante
che ha bisogno di sorveglianza e aiuto.
Anche il Padre dice che sono migliorato tantissimo ed è per
questo che vuole farmi prendere parte al piano, me lo aveva accennato
però doveva pensarci sopra visto che Envy non è
convinto che io possa farlo.
Bhè gli dimostrerò io quello di cui sono capace e
così anche lui riconoscerà che sono bravo e posso
cavarmela da solo.
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Capitolo 17 *** Ricordi: Parte Terza ***
...:::FLASH BACK:::...
[Edward
side]
Ricordi-(parte
terza)
Mi sto
annoiando terribilmente, da quando Envy ed io ci siamo trasferiti qui a
Reole non c'è mai niente da fare.
Non possiamo
andare a caccia liberamente e dobbiamo sempre sconfinare per non
insospettire i cittadini.
La copertura
salterebbe se sapessero che siamo vampiri.
Qualcuno ha
ucciso l'avido padre di questa chiesa del Dio Leto così Envy
ne ha approfittato per prendere le sue sembianze e mandare in
confusione tutti gli abitanti dicendo di essere il vero padre tornato
da un lungo viaggio e che quello morto non era che un impostore.
Lo scopo
è quello di controllare la città e far scoppiare
una rivolta tra i credenti rimasti che si sono bevuti la balla e quelli
che non ci hanno creduto.
E' per questo
che non devono sapere che siamo vampiri, i credenti si unirebbero ai
non credenti avendo scoperto che Envy non è il vero padre ma
un vampiro, la rivolta cesserebbe e il piano per questa
città andrebbe in fumo, tutti se la prenderebbero con noi e
c'è la possibilità che anche le altre
città vengano a saperlo e in un istante tutto sarebbe
distrutto.
E' anche per
questo motivo che non posso farmi vedere in giro e devo sempre stare
nella mia stanza ad osservare ed osservare uomini che si fanno a pezzi
e ad annoiarmi a morte.
Envy esce
sempre e mi dice che devo rimanere assolutamente ad aspettarlo oppure
sono guai, chissà cosa va facendo in giro per la
città con le sembianze del padre, in mezzo a tutte quelle
lotte.
Se qualcuno
dovesse ucciderlo e vedere che non muore sarebbero guai grossi.
Ma che faccia
quello che vuole, tanto con tutta questa noia sarebbe interessante
avere un pò di guai.
Non posso fare
altro che starmene sdraiato su questo letto gigantesco, fissare il
soffitto, fissare il pavimento, osservare gli umani... e aspettare che
Envy si decida a farmi degno della sua presenza almeno per avere
qualcuno con cui parlare.
La porta si
apre e finalmente dopo ore che lo sto aspettando con un ritardo
pazzesco entra Envy con una ragazza decisamente arrabbiata, le mani
legate con una corda che il mio insegnante tiene in mano,
perchè adesso ha deciso di prendere prigionieri?
-Era ora! Il
sole è tramontato da un pezzo!-
Lui mi fulmina
con lo sguardo, non è in vena di sentire le mie lamentele,
fa sedere la ragazza su una sedia legandola ad essa e mi raggiunge
sedendosi sul bordo del letto.
-O'Chiby-san,
lei è la fonte dei nostri prossimi guai-
Borbotta
guardando accigliato la ragazza.
-Perchè?-
Chiedo confuso
mettendomi a sedere.
-E' una
vampira e ha pensato bene di venire a cacciare proprio qui!-
Non mi sono
accorto che è una vampira, guardandola meglio
però... i capelli bianchi, gli occhi rossi, pelle diafana...
si è una vampira.
-Non sapevo ci
fossero altri vampiri in questa zona-
Dice irritata
accigliandosi ancora di più, con quel tono farà
solo arrabbiare Envy e questo non va proprio bene.
-Infatti! Ci
stiamo nascondendo! Gli abitanti di questa città non devono
saperlo, stai intralciando i piani del Padre e quando lo
saprà stai certa che se non ti ammazzo io lo farà
lui-
Le sbraita
contro Envy, si era arrabbiato gia da prima però adesso lo
è ancora di più, chissà fino a che
punto arriva.
-Non ho paura
del Padre! Mi sono ribellata a lui da anni e se lo intralcio sono anche
più contenta!-
Ok questo non
doveva dirlo! Adesso spetta a me salvarle la pelle visto che Envy sta
per perdere il controllo delle sue azioni.
-Envy Envy
Envy Envy fermo!-
Mi alzo
velocemente mettendomi in mezzo.
-O'Chiby-san
spostati!-
Mi ringhia.
-Ascolta,
adesso sei arrabbiato quindi fai un bel respiro e rifletti... che
direbbe il Padre se la uccidessi senza il suo permesso?-
Cerco di farlo
ragionare e calmare oppure la uccide e per la confusione accorreranno
qui tante persone.
-Direbbe:
Evviva!-
Mi sposta
bruscamente e cado a terra ma mi rialzo e lo fermo per la vita.
-Fermo Envy!!-
E'
difficilissimo trattenerlo, lui mi guarda ancora accigliato.
-Vuoi morire
anche tu O'Chiby-san?-
No, questo non
è sui miei piani...
-No,
però non si sa mai, chiediamo al Padre!-
Bevitela per
favore, non so che altro dire per trattenerti!
Lui sbuffa, si
rilassa e quando lo lascio si allontana così da farmi tirare
un sospiro di sollievo.
-Chiamerò
Wrath nel suo ufficio e gli dirò cosa pensa-
Afferra la
cornetta e compone il numero aspettando una risposta.
-Allora cosa
dice?-
Chiedo dopo un
pò che parlano ricevendo un dito in segno di silenzio e
attesa.
Poi riattacca
e sbuffa ancora, segno che ho ragione io!
-Se non me lo
avessi fatto chiamare nessuno avrebbe saputo della sua esistenza e
l'avrei potuta uccidere tranquillamente, invece Wrath ha detto che
potrebbe esserci utile e che dobbiamo portarcela dietro!-
Irritato le
lancia un'occhiataccia che la ragazza ricambia con una smorfia.
Uffa ma
perchè deve sempre farlo arrabbiare? Poi tocca a me calmarlo
e rischiare la morte!
-Fingerò
di non averti vista!-
Bravo, meno
pene per me.
-Chi vi ha
detto che ho intenzione di venire con voi?-
Chiede
irritata passando lo sguardo da me a Envy.
Io non c'entro
proprio niente quindi non so che rispondere, è Envy che
prende sempre le decisioni, mi considera una sua proprietà,
il suo allievo, figuriamoci se mi lascia prendere decisioni.
-Cara, tu
prova a scappare e io non esiterò ad ucciderti! Nemmeno se
si mette in mezzo O'Chiby-san riuscirai a salvarti!-
Lei sbuffa
indifferente alla minaccia di Envy, ne ha di fegato... quando lo
conoscerà meglio però non ne avrà
più così tanto.
-Ti chiami
O'Chiby-san?-
Mi chiede
scettica e stranita.
Scuoto la
testa.
-No, lui mi
chiama così ma il mio nome è Edward-
Envy ringhia
ancora.
-Lo chiamo
così perchè lui si rifiuta di chiamarmi Padrone
ma ti avverto, solo ed esclusivamente io
posso farlo!!-
E' decisamente
arrabbiato...
-Perchè
dovresti chiamarlo padrone?-
Mi chiede
ancora scettica.
-E' una storia
lunga, lui è il mio maestro da cinque anni e anche se io
sono prontissimo non mi vuole lasciar andare e mi considera di sua
esclusiva proprietà-
Lei si mette a
ridere di gusto sfacciatamente.
-Il mio
insegnante mi ha lasciata andare dopo nemmeno un anno!-
E continua a
ridere, però Envy sembra volersi prendere una
rivincità e con il suo sorrisino si avvicina pronto per
lanciare una frecciatina.
-Ecco
perchè sei così incapace! Ti ho preso dopo
nemmeno 10 secondi, corri da fare schifo e non immagino come fai le
altre cose... mentre O'Chiby-san resiste molto di più quando
gli corro dietro!-
Gia anche se
il più delle volte mi fa schiantare contro qualcosa.
-Almeno io se
mai avrò un allievo non lo costringerò a stare
con me per l'eternità!-
Controbatte
irratata.
-Chi ti ha
detto che O'Chiby-san resterà con me per
l'eternità?-
Sbraita Envy
irritato a sua volta.
-Quindi ho
qualche speranza?-
Prendo parte
al discorso con l'entusiasmo di un cagnolino che scodinzola.
-Vedremo!-
Mi risponde
facendomi demoralizzare ancora.
-Questo in
genere significa "no"-
Borbotto
imbronciandomi e la vampira ride.
-Intanto
quando ti sei schiantato contro quei rovi hai prolungato
l'addestramento di dieci anni!-
Quasi mi
prende un infarto, sobbalzo allarmato al massimo.
-Cosa?! Dieci
anni!?-
Come
può farmi questo?! Addirittura dieci anni?!
Di questo
passo non finirò mai!
Ma ovviamente
è questo il suo scopo.
-Si! Zitto e
vai a caccia anche per me visto che io devo restare qua con la
prigioniera!-
Sbuffo e
faccio per uscire.
-Uffa, non
è giusto!!-
Borbotto
uscendo.
-La vita
è ingiusta O'Chiby-san facci l'abitudine!-
Mi dice Envy
nel tentativo di rincuorarmi, pessimo metodo...
-Quando si
dice schiavismo... non lo invidio proprio, con un maestro come te mi
sorprende che sia ancora vivo, se fosse il mio allievo...-
Dice la
vampira ad Envy che però la interrompe.
-Sarebbe morto
da un pezzo...-
Non mi fido di
lasciarli da soli, Envy è capace di ucciderla e dire che
è stato un incidente però non posso fare
altrimenti... un ordine di Envy non può essere mai
trascurato...
Dopo aver
provveduto alle richieste di Envy, sono uscito un pò
lasciandolo a sorvegliare la sua prigioniera come il più
severo dei carcerieri.
Quella ragazza
sembra avere un coraggio invidiabile, non si stanca mai di farlo
arrabbiare e non ha paura, io al posto suo ne avrei, forse
perchè conosco meglio Envy e so quello che è
capace di fare senza pensarci due volte.
Di passeggiare
per i corridoi non ne ho proprio voglia, devo sempre avere paura che
qualcuno mi veda e stare attento ad ogni passo non è il
massimo, dopo cinque minuti torno in camera più annoiato di
prima.
-Dai
O'Chiby-san gioisci, Wrath ha detto che possiamo spostarci!-
Mi lascio
cadere sul letto e sposto lo sguardo su Envy, seduto davanti alla sua
prigioniera.
-E dove
andiamo?-
Chiedo
annoiato, spero proprio di non dover patire la stessa noia!
-A Central
City! Staremo in un cimitero abbandonato quindi puoi anche sfogarti
quanto ti pare senza avere paura di essere visto-
Riprendo vita
improvvisamente e gli vado vicino ansioso di sapere altro.
-Davvero?-
Lui annuisce
sorridendo soddisfatto della mia riconoscenza.
-Qui abbiamo
finito quindi prepara le valige, partiamo per Central!-
Non sto
più nella pelle dalla gioia e salto in aria con troppa
forza, quasi da toccare il soffitto.
-Evviva! Non
mi annoierò più!-
Envy ride e la
nostra nuova compagna sorride.
|
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Capitolo 18 *** Ricordi: Parte Quarta ***
...:::FLASH BACK:::...
[Edward
side]
Ricordi-(parte
quarta)
Da cinque anni
Envy, Nikki e io siamo a Central City, sembra impossibile ma Envy e
Nikki hanno imparato ad andare d'accordo, non hanno un rapporto rose e
fiori ma siamo messi meglio dell'inizio.
Abbiamo
imparato a conoscere molto bene la nostra nuova compagna, che alla fine
è rimasta con noi e ci aiuta nel piano anche se vuole la sua
indipendenza e va a tagliare teste in giro per la città a
dispetto delle regole e dei rimproveri di Envy.
Lui
è sempre più distante, in una città
come questa ha tante cose da controllare e io passo la maggior parte
del tempo con Nikki, almeno non sono solo.
Oggi Envy
è andato a parlare con Wrath lasciandoci da soli, noi ci
stiamo annoiando come da programma quando Nikki si illumina
rivolgendomi uno sguardo euforico.
-Ed! Andiamo
in città?-
Mi chiede su
di giri alzandosi e volteggiando in giro per le lapidi del cimitero
abbandonato che abitiamo.
-Che vuoi fare
in città? E' notte e siamo gia stati a caccia!-
Lei sorride e
viene a prendermi le mani nel tentativo di farmi alzare e seguirla.
-Dai Dai ci
divertiamo! Andiamo a tagliare qualche testa! So che la cosa ti
alletta...-
Prova a
convincermi saltellando e parlando con voce tentatrice e un
pò supplichevole.
-E' divertente
per l'altra parte di me...-
Chiarisco, io
non mi diverto a tagliare teste... per l'altro me invece è
una manna dal cielo.
Quando ho
parlato ad Envy di questa seconda parte della mia
personalità che prende il sopravvento lui mi ha ascoltato
attentamente e alla fine ha sorriso contento della cosa
perchè farmi uccidere qualcuno è sempre stata
un'impresa ardua per lui.
Mi ha spiegato
anche che nei primi anni di trasformazione c'è un conflitto
di personalità e istinto, con il tempo troveranno un loro
equilibrio e io manterrò la mia personalità e il
mio carattere però con un pizzico di istinto e sadismo come
ogni vampiro.
Ma nei primi
anni sono distinte e l'istinto prende spesso il sopravvento in
situazioni favorevoli per lui.
-Andiamo
coraggio!! Guarda che ci vado senza di te e ti lascio qui, non mi
importa, peggio per te!-
Fa per andare
via ma la fermo per un polso.
-Vengo, ma
solo per assicurarmi che non esageri troppo!-
Lei ride, sa
che dico così però non saprò
respingere il mio istinto, almeno posso provarci, meglio che arrendersi
e lasciarla andare liberamente.
Ci
incamminiamo verso la città saltando di tetto in tetto e
quando Nikki avvista la sua preda scende a terra inchiodandola in un
vicolo, io resto sul tetto senza prendere parte a quel massacro.
Quando ha
finito torna con la testa gocciolante tra le mani e io faccio
un'espressione schifata.
-Ma che te ne
fai?-
Chiedo
disgustato.
-Nulla
però è divertente...-
Risponde
facendo spallucce poi si avvicina al mio orecchio bisbigliando.
-In
realtà voglio spaventare colui che ci sta seguendo da almeno
una settimana... non ti sei accorto di nulla?-
Qualcuno ci
sta seguendo? Non mi ero accorto di nulla a dire il vero.
-Chi ci sta
seguendo?-
Bisbiglio in
risposta evitando di guardarmi intorno per non dare nell'occhio e non
fare capire al nostro pedinatore che abbiamo capito.
-E' un vampiro
inesperto, stupido, debole e privo di ogni forza mentale, vittima degli
istinti e della follìa-
Annuisco.
-Che facciamo?-
Lei sorride e
ci pensa su.
-Io direi di
ucciderlo però Envy potrebbe non approvare, chiediamo a lui-
Riprende a
saltare per i tetti diretta al cimitero, dove speriamo di trovare Envy
per parlargli di questa cosa.
Quando
arriviamo è seduto sulla bara con un'espressione accigliata
e spazientita.
-Ci stavi
aspettando?-
Chiedo
andandogli incontro, lui alza il capo fulminandomi con lo sguardo,
sembra aver aspettato troppo...
-Dove siete
stati?-
Chiede a
brucia pelo con tono severo e inflessibile.
Nikki si fa
avanti, getta da un lato la testa che si è portata per
chissà quale motivo e risponde ad Envy con atteggiamento
troppo spavaldo.
-Siamo usciti,
non preoccuparti Ed non ha fatto niente, sono io quella che va a
tagliare teste in giro comunque dobbiamo dirti una cosa per questo
siamo tornati prima, mi sono accorta che qualcuno ci sta seguendo-
Dice con voce
controllata e seria, Envy lascia da parte il discorso alzandosi.
-Uccidetelo
allora, me ne ero accorto anche io ma volevo farlo uccidere da
O'Chiby-san a dire il vero-
Rimango a
bocca aperta come un'ebete mentre Nikki scoppia a ridere.
-Ed non se ne
era nemmeno accorto!-
Envy torna a
me fulminandomi con lo sguardo ancora una volta.
-Mi sembra di
avertelo insegnato no?-
Ringhia in mia
direzione mentre cerco di trovare una scusa convincente sorridendo come
un'idiota.
-Scusa ero
distratto-
Non ho trovato
di meglio però sembra funzionare, irritato si massaggia le
tempie e socchiude gli occhi.
-Bene il tuo
addestramento è ancora prolungato vediamo di... per questo
errore madornale altri dieci anni mi sembrano adeguati!-
Inizio a
boccheggiare come uno stupido sconcertato, altri dieci anni...
è impossibile non fare errori accidenti! Lui ne trova sempre
uno e prolunga l'addestramento!
-E non
boccheggiare come un'idiota! Fammi vedere di cosa sei capace e potrei
ridurre l'addestramento, vai con Nikki ad ucciderlo e se lo fai bene
come ti ho insegnato io senza commettere errori potrei rimangiarmi
tutto quindi regolati tu!-
Smetto di
boccheggiare sotto il suo sguardo di fuoco e dandomi un contegno faccio
un respiro profondo e cerco di capire dove si trova questa spina nel
fianco di un vampiro ficcanaso.
Quando l'ho
individuato inizio a correre con Nikki al seguito, il vampiro ha capito
che lo stiamo inseguendo e si sposta in continuazione veloce come una
saetta.
Ma questa
volta non fallirò! Envy potrebbe rimangiarsi quei dieci anni
quindi devo darmi da fare e sorprenderlo sperando che non trovi nemmeno
una minuscola pecca.
-Intrappoliamolo
nel vicolo!-
Mi dice Nikki
andando da una direzione mentre io vado dalla parte opposta,
così che il nostro caro amico si ritrovi senza via di scampo
e sia costretto ad entrare nel vicolo.
Infatti ci
rincontriamo all'imboccatura e andiamo verso il vampiro che si
è rannicchiato a terra.
-Cavolo che
codardo-
Dico con tono
deluso però sicuro di me, devo sembrare cattivo e meschino
perchè Envy dice che gli altri devono solo temermi oppure
non avrò mai rispetto e un bel giorno mi uccideranno.
Nikki
sghignazza, è tentata di prendere il controllo della
situazione però mi lascia campo libero per accontentare Envy
che da qualche parte mi sta osservando e valutando.
Avanzo nel
vicolo buio fino ad arrivare abbasta vicino.
-Perchè
ci pedini?-
Chiedo
minacciosamente al vampiro che non fa che tremare e non mi
dà risposta.
-E' inutile
Ed, è uno smidollato posseduto dalla sua stessa
follìa-
Dice Nikki
dietro di me.
Sospiro,
speravo almeno di conoscere il motivo del pedinamento ma non posso
perdere tempo, a Envy non piace e se non ottengo una risposta subito
allora devo passare all'azione.
-Allora
facciamola finita adesso-
Uso i miei
poteri e nella mia mano appare una scarica di energia che mi
aiuterà a distruggere il suo corpo per poi bruciarlo.
Il vampiro
però sembra capire le mie intenzioni e scatta sul muro
arrampicandosi agilmente come un animale cercando di scappare.
-Non mi
scapperai!-
Eh No! Non
posso deludere Envy!
Poi ci
rimetterò io e avrò altri dieci anni da scontare
accidenti!
Mando la
scarica verso di lui che ricade a terra agonizzante per
l'intensità della scossa.
Continuo a
mandare scariche sempre più potenti, sento che il suo corpo
sta per cedere ed ho la certezza di farcela quando sento le sirene di
una o più volanti della polizia.
Non posso
rimanere oppure mi vedranno, a malincuore sono costretto a cessare il
mio attacco.
-Non finisce
qui stanne certo!-
Detto questo
salto fuori dal vicolo e con Nikki mi allontano tornando al cimitero
dove Envy aspetta con le spalle su un muro mentre scuote il capo deluso
e accigliato.
-Così
non va O'Chiby-san...-
Mi dice.
-Ma Envy sono
arrivate le volanti come facevo io a saperlo?-
Mi lamento,
anche questa occasione è andata persa e al mio addestramento
saranno aggiunti altri dieci anni.
-Lo so lo so
O'Chiby-san, peccato stavi andando così bene... pare che
passeremo molto altro tempo insieme con questi nuovi dieci anni che ho
aggiunto per colpa dei polizziotti, prenditela con loro-
Con questa
conclusione sorride e mi da le spalle andando chissà dove.
-Dove vai
adesso?-
Chiedo ancora
triste.
-A controllare
il nostro amichetto, vai a dormire che è meglio-
Ecco, adesso
ce l'ha con me e non mi vuole tra i piedi.
Il vampiro lo
ucciderà lui e io sarò sempre l'eterno allievo!
Apro gli occhi
dentro la mia bara, ieri su consiglio di Envy sono andato a dormire e
ho riflettuto su molte cose.
La colpa
è stata dei polizziotti, non mia, quindi può
darsi che posso rimediare.
Troverò
qualcos'altro da fare per dimostrare ad Envy che i suoi insegnamenti
non sono andati persi, dopotutto ieri ha detto che sono stato bravo
fino all'arrivo delle volanti.
Mi assicuro di
portare la collana con il ciondolo di pietra rossa e apro la bara, il
sole mi illumina subito il volto mentre esco fuori trovando Envy seduto
su un sasso con espressione accigliata.
-Qualcosa non
va?-
Gli chiedo
stiracchiandomi.
-Nikki
è sparita chissà dove e il nostro amichetto
è ancora vivo! Quelli della polizia lo stanno interrogando!-
E' molto
arrabbiato, questa è la mia occasione!
Non posso
permettere che quel vampiro apra la bocca con i polizziotti quindi
andrò sul posto e lo ucciderò io stesso come gli
ho promesso!
-Non
preoccuparti Envy! Ci penso io!-
Senza
aspettare la sua risposta corro al QG più veloce che posso
senza farmi notare da nessuno con indosso il mio mantello bianco, che
non attira i raggi del sole come quello nero.
Quando arrivo
vedo che lo stanno portando via così passo dal retro, salgo
fino al tetto e lo punto per colpirlo, ho solo una
possibilità, non posso sbagliare.
Lancio una
potente scarica che dovrebbe essere in grado di disattivare il potere
della pietra rossa.
Ho la certezza
di averlo colpito quando diventa polvere sotto gli occhi stupefatti dei
polizziotti, mi metto il cappuccio e rimango a controllare la
situazione, non capiranno mai quello che è successo, possono
supporre e supporre però non mi hanno visto, se lo avessero
portato via e interrogato ancora sarebbe stato peggio, tra i due mali
è sempre meglio il minore.
Mi volto e
faccio per andare via, nessuno sembra essersi accorto della mia
presenza e di quello che ho fatto, apro la porta per scendere le scale
e mi accorgo troppo tardi del rumore di passi che si avvicina, non
posso scappare perchè davanti a me è gia arrivato
un militare.
Sono senza via
di scampo... adesso che faccio?
Lui continua a
guardarmi e sembra sorpreso come se mi conoscesse... avrà
25\26 anni al massimo, i capelli biondo scuro, gli occhi color oliva...
resto in silenzio aspettando che sia lui a parlare appena riprende
fiato... non so proprio cosa dire.
-E-Edward?-
Co-cosa? Come
mi ha chiamato? Come fa a conoscere il mio nome...?
Aspetta...mi
sembra di aver gia visto questo ragazzo...
Oddio...
è mio fratello Al!
{Angolino}
Salve a tutti
ragazzi ^^ oggi sono stati messi i quadri a scuola è? ^_^
Per festeggiare la mia promozione senza debiti, e quella di altri ^^
eccovi un'altro capitolo tutto speciale ^_^
Comunque vorrei dire a tutte quelle persone che non si sono mai fatte
sentire con un commento, ma seguono questa fic, che non farebbe loro
male scrivere qualcosa.
|
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Capitolo 19 *** Fine FlashBack ***
...[Edward side]...
...:::FINE
FLASHBACK:::...
-A che pensi
O'Chiby-san?-
Mi chiede
Envy, seduto sul divanetto dell'ufficio del comandante supremo King
Bradley, il nostro caro amico Wrath.
Io sono seduto
sulla sua poltrona con aria pensierosa e la testa sulle nuvole mentre
rivivo milioni di frammenti della mia vita da quando sono diventato un
vampiro all'incontro con mio fratello dopo dieci anni, tutti i momenti
più importanti che hanno significato qualcosa per me.
-Nulla Envy-
Sussurro non
molto convincente, anzi per niente infatti lui sospettoso ed irritato
si alza e mi viene davanti fermando la sedia che stavo facendo
oscillare da almeno un ora.
-Non mentirmi
piccoletto...-
Mi guarda
negli occhi persi nel vuoto e privi di ogni energia mentre mi tornano
alla mente le faccie di tutti i miei amici, di mio fratello... che
sarà molto triste adesso e soprattutto preoccupato mentre io
sono sano e salvo, gli ho mentito... di Nikki, anche lei
sarà in pensiero e non le ho nemmeno detto la
verità... quante persone ancora devo deludere?
-Ti ho detto
che non sto pensando a niente no?-
Continuo a
fissare un punto indefinito della stanza per non incontrare il suo
sguardo.
-Si ma
è da quando siamo partiti che sei strano, non hai aperto
bocca ed è da più di tre ore che oscilli su
questa sedia con lo sguardo perso come un cadavere!-
Mi fa presente
con tono serio di rimprovero, vuole proprio sapere a cosa sto
pensando...
-Tre ore?
Avrei giurato che fosse solo una...-
Rispondo in un
sussurro stanco e flebile, la preoccupazione e il senso di colpa mi
stanno lacerando, e se Al mi cercasse e finisse ammazzato? Sarebbe
tutta colpa mia... sono un vigliacco...
-Sono stufo di
non sapere quello che ti passa per la testa! Guardami!-
Mi costringe a
guardarlo prendendomi il mento con la sua mano e ispezionando ogni
angolo dei miei occhi.
-Tanto
è inutile...-
E' inutile che
ci provi... non cambierà la situazione, io ci
penserò sempre e fino a che non saprò che mio
fratello sta bene, che è nel suo ufficio sano e salvo... non
smetterò di stare in pensiero.
-Perchè
è inutile?-
Chiede
irritato.
-Scusa ma che
puoi fare tu per cambiare la situazione?-
Senza
preavviso un sonoro schiaffo colpisce la mia guancia, io sorpreso resto
con la testa inclinata di lato riportandola dritta solo dopo qualche
secondo per guardare Envy.
-Io sono il
tuo Padrone! Devi sempre dirmi quello che ti passa per la testa! Potrei
manipolarti la mente per cancellare quello che ti ha ridotto
così!-
Potrebbe
farlo, ma non sa a cosa è dovuto questo mio comportamento
quindi non può cancellare quello che mi fà
reagire così.
-Ma tu non sai
a cosa è dovuto il mio comportamento...-
Sussurro
massaggiandomi la guancia colpita, non è stato proprio uno
schiaffo doloroso visto che non ho sentito nulla però
è stato più che altro morale.
-So che da
quando hai rivisto tuo fratello sei strano, quel ragazzino ti sta
influenzando troppo! Ti dà troppe preoccupazioni! Non vuole
lasciarti libero? Allora digliene quattro e fa come ti pare diamine! Tu
non dipendi da lui!-
Mi rimprovera
ancora una volta, ma io non sono capace di ferire mio fratello,
è stato un pò troppo pesante ultimamente, non mi
ha dato ascolto e mi ha fatto preoccupare per la sua
incolumità più di quanto faccia lui stesso!
Però non posso ferirlo...
-E' vero
è stato come una palla al piede però non posso
ferirlo...-
Envy mi posa
una mano sulla testa.
-Questo
perchè sei un bravo fratello, hai un senso del dovere verso
di lui troppo forte, ma io so come farti stare meglio e farti
dimenticare tutto questo... vedrai tornerà tutto come prima,
come se non vi foste mai riincontrati-
Dopo queste
sue parole mi sento davvero meglio, è strano ma sento la
testa farsi più leggera, prima avevo un'emicrania tremenda
tra preoccupazioni e sensi di colpa... adesso è tutto
sparito e sento solo il bisogno di riposare, di cadere tra le braccia
di morfeo...
-Dormi
O'Chiby-san... vedrai che quando ti sveglierai starai molto meglio...-
...[Alphonse
side]...
Fantastico...
impressionante è dire poco!
Credevo che
ogni speranza fosse andata persa, invece il Generale ci ha portato da
qualcuno che può rintracciare Nii-san!
Entriamo
nell'ufficio dove di solito si riuniscono i sottoposti del Generale,
compreso io.
Al suo interno
c'è Jean Havoc che ci aspetta seduto su una scrivania.
-Havoc avremmo
bisogno di te, ti va di farmi questo favore?-
Chiede il
Generale al suo sottoposto che annuisce sorridendo.
-Si figuri
Generale, sempre disponibile... cosa vi serve?-
-Come ti avevo
già accennato al telefono devi rintracciarci una persona...
mi dispiace chiedertelo visto che è un vampiro-
-Un vampiro?-
Chiede
sorpreso.
-Si, il
fratello di Alphonse, non preoccuparti il nostro Al è al
100% umano e suo fratello è un bravo ragazzo, ci ha aiutato
molto però nel tentativo di salvarci penso che sia stato
ferito e un'altro vampiro lo ha portato via...-
Spiega in
sintesi il Generale.
-Questo mi
solleva, vedi Al sospettavo che tu fossi un vampiro perchè
avevo sentito su di te quell'odore ultimamente, ma adesso tutto si
spiega, se dice che è un bravo ragazzo e che vi ha aiutato
allora farò lo stesso anche io-
Deve aver
sentito su di me l'odore di un vampiro perchè ultimamente
sono stato spesso con Nii-san, ma che odore ha un vampiro? Come fa a
distinguerlo da una persona normale? Io non ho notato niente...
-Alphonse,
Jean Havoc è un lupo mannaro, l'unico che può
aiutarci a ritrovare tuo fratello, i lupi mannari e i vampiri sono
sempre stati nemici e Jean mi aveva detto di aver sentito su di te
l'odore di un vampiro, questo è stato uno dei miei primi
sospetti...-
Adesso
capisco, deve avere un olfatto molto sviluppato, credo che ci
sarà davvero utile per ritrovare Nii-san, se ha sentito il
suo odore su di me non dovrebbe essere difficile riconoscerlo anche
altrove, almeno credo.
-Ho capito non
c'è problema, ho portato la scatola che mi aveva dato
Nii-san, mi ha detto che contiene una pistola anti-vampiro e voleva che
gli sparassi se mai ce ne fosse stato il bisogno...-
Io non lo
avrei mai fatto, anche se avesse perso il controllo con me, se avesse
tentato di uccidermi... non ferirò mai in alcun modo mio
fratello, altrimenti non sarei qui a cercare di riportarlo indietro.
Il Tenente
Havoc sembra sorprendersi.
-Non ho mai
sentito di un vampiro che fa una cosa del genere...-
Non immagino
che tipo di vampiro ha conosciuto, non sono tutti uguali ad esempio
c'era quel vampiro che ho interrogato che aveva totalmente perso ogni
lucidità, c'è Nikki, anche se lei sente il
bisogno di spargere sangue per sentirsi meglio è capace di
essere razionale e ci sta aiutando dimostrando di saper controllare i
suoi istinti e c'è mio fratello con due diverse
personalità che si alternano senza controllo... non si
può dire di conoscere i vampiri avendone incontrato solo
uno.
-Vuole
proteggermi ad ogni costo, lui vuole starmi lontano perchè
considera se stesso come un pericolo per me... ma io non posso
abbandonarlo! E' mio fratello e voglio stargli vicino per sempre, dopo
dieci anni di ricerche non voglio mollare tutto!-
-Ti capisco
Alphonse, ti aiuterò, mostrami quella scatola-
Tiro fuori la
scatola in legno passandola ad Havoc che la apre guardandone il
contenuto: Una pistola anti-vampiro in argento coperta da un pezzo di
stoffa.
Ignorando
l'arma annusa la stoffa.
-Al qui
c'è qualcosa che non va...-
Sposta lo
sguardo serio su di me.
-Cosa?-
Chiedo
preoccupato.
-Dove credi
sia stato portato?-
-Il vampiro di
nome Envy ha detto che lo avrebbe portato da colui che chiamano Padre
allo scopo di punirlo per il tradimento, per aver aiutato degli umani e
nemici come noi-
Jean scuote il
capo.
-Vi ha
mentito, credevo ci volesse di più ma la sua traccia
è in questo edificio, o meglio: tuo fratello si trova sotto
il Quartier Generale-
-Allora
portaci da lui!-
Havoc annuisce
ed esce dalla stanza seguendo la scia che ha preso, attraversiamo molti
corridoi fino ad arrivare davanti ad una porta che è molto
familiare ad ognuno di noi: L'ufficio del Comandante Supremo.
Silenzio e
stupore generale, quando Nii-san mi ha detto di andarmene dall'esercito
perchè era pericoloso, non credevo che l'esercito fosse
coinvolto fino a questo punto.
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Capitolo 20 *** Questione d'orgoglio ***
-Alphonse...-
Sussurra il
Generale al mio fianco con sguardo incredulo ma con un chè
di impaziente e quasi... emozionato.
Resto in
silenzio cercando di capire ma tutto quello che mi viene in mente
è che sia impaziente di entrare in azione e scoprire se il
Comandante Supremo è a conoscenza di tutto questo e se
addirittura ne fa parte, sarebbe un trampolino di lancio eccezzionale
per la sua carriera e potrebbe addirittura prendere il suo posto al
comando della nazione.
-Entriamo?-
Chiede
guardando me e poi Havoc, infondendoci coraggio e determinazione con lo
sguardo come per dire che questa è la nostra battaglia
finale e dobbiamo vincerla a tutti i costi senza paura e senza
preoccupazione, facendo del nostro meglio.
-Io sono con
voi, questa faccenda alletta ed incuriosisce anche me-
Anche Havoc
allora prenderà parte alla battaglia, non che la cosa mi
dispiaccia ma in un covo pieno zeppo di vampiri spietati ed assetati di
sangue non vorrei che perdesse il controllo facendo una strage viste le
condizioni del rapporto tra loro.
-Un Lupo
Mannaro ci farà certamente comodo, benvenuto in squadra-
Lo accoglie
senza problemi con un sorrisone raggiante il Generale, mi chiedo se
abbia pensato alle possibili conseguenze ma la maggior parte delle
percentuali che si ponga un minimo problema... è contro.
-Mi fa piacere
avere un aiuto in più, ma non ti creerà dei
problemi?-
Voglio
togliermi questo dubbio anche se potrei sembrare pessimista o
sfiducioso lui non sembra essersela presa e continua a sorridere
rassicurante.
-Non
preoccuparti Alphonse, non ci sarà alcun problema-
Decido di
fidarmi, ma quando Nikki ci raggiungerà che cosa
accadrà?
Quando il
Generale ha detto di conoscere un lupo mannaro che poteva darci una
mano molto volentieri lei si è stranita e ha detto che
sarebbe andata a farsi un giro cercando rinforzi più validi
ed affidabili.
Deve odiare
molto la specie dei lupi mannari come tutti i vampiri dopottutto, sono
nemici naturali.
-Va bene mi
fido di te, allora entriamo-
Affermo
deglutendo quasi nervosamente, chissà cosa ci aspetta dietro
questa posta, quale nemico dovremo affrontare, quale mistero si
nasconde dietro l'esercito e l'uomo che ne è al comando.
Il Generale
posa una mano sulla maniglia spingendo la porta che pesante si apre
rivelando solo un'ufficio vuoto.
-Mi sono
preoccupato per niente...-
Riprendo a
respirare normalmente entrando in quella gigantesca stanza guardandomi
intorno.
Havoc chiude
la porta e con il Generale iniziano ad ispezionare in cerca di
qualcosa, forse compromettente contro il Comandante Supremo.
-Qui non
c'è proprio nulla, se è uno di loro lo nasconde
molto bene-
Nessuna prova
o cosa abbastanza sospetta per indagare, è il normale
ufficio del capo dello stato.
-Dobbiamo
cercare meglio! Sento che tuo fratello è nei sotterranei,
più precisamente sotto questa stanza, deve esserci una
specie di passaggio che conduce al sottosuolo!-
Havoc di certo
non si dà per vinto continuando ad utilizzare il suo
speciale olfatto per andare più a fondo alla faccenda.
Tastiamo muri
ed oggetti ma non sembra esserci proprio nulla fino a che il Generale
richiama la nostra attenzione...
-Qui la
vernice è leggermente rigata come ad aver disegnato sul muro
una porta con la matita, se non si guarda attentamente nessuno lo
noterebbe mai... il problema è capire se davvero
è questo il passaggio segreto e soprattutto come aprirlo-
Avvicinandoci
iniziamo ad osservare il muro in tutta la superficie notando dei cavi
fuoriuscirne dal basso e collegarsi alla libreria.
-Fantastico,
il solito passaggio tramite libro fasullo... ma quale?-
Angosciato
Jean lancia uno sguardo alla grossa libreria stracolma di libri e
libricini quasi tutti diversi.
-Non credo lo
capirete così in fretta...-
Ci voltiamo
tutti stupefatti ed increduli trovando sul luscio King Bradley il
Comandante Supremo che ci fissa accigliato con le braccia dietro la
schiena.
-Allora lei
è dalla loro parte!?-
Domanda
impavido il Generale Mustang con una faccia tosta e senza timore da
farmi quasi impressione ma resta sempre uno stupido!
Non sappiamo
di cosa è capace quell'uomo, potrebbe essere anche uno dei
più forti, potrebbe batterci facilmente e lui che fa?
Si mostra
avventato e scontroso firmando la nostra probabile condanna!
-Non uscirete
vivi da questo posto per poterlo raccontare, è un vero
peccato uccidere dei soggetti come voi...-
Noi siamo in
tre ma lui è comunque sicuro di batterci da solo, questo
conferma la mia ipotesi, tutta questa sicurezza e
superiorità porta solo cattive notizie, non sarà
un avversario tanto semplice.
Roy Mustang
come ho sempre detto è un uomo piuttosto avventato, sicuro
di sè, spavaldo, testardo e alle volte incredibilmente
stupido nelle sue azioni, che compie senza nemmeno rifletterci,
però non mi sarei aspettato questo... che si mostrasse
così persino con King Bradley passi pure... ma non arrivare
addirittura a tirar fuori i suoi guanti alchemici pronto per dichiarare
battaglia.
-Generale non
sia stupido!-
Lo rimprovero
come sempre, alle volte sembro la sua coscienza più che un
suo sottoposto.
-Al, ti
ringrazio se non ci fossi stato tu a quest'ora non sarei qui davanti
all'occasione della mia vita di salire al potere, cercate quel libro,
io lo tengo un pò occupato!-
E senza darmi
la possibilità di rispondere inizia a lanciare fiamme in
direzione dell'uomo più anziano che con mia grande sorpresa
le schiva tutte senza il minimo problema sguainando le sue due spade.
Con
l'intenzione di salvare tutti da questa brutta situazione inizio a
cercare il libro che ci serve tirandoli fuori tutti dagli scaffali,
devo fare presto ne vale dell'incolumità del Generale,
può atteggiarsi quanto vuole ma non resisterà a
lungo contro un essere di sicuro più forte di lui almeno non
da solo.
La battaglia
si fa sempre più intensa e mi prende un colpo quando il
nostro nemico con le spade al vento pronte per colpire mette alle
strette il Generale che si ritrova con le spalle al muro.
-GENERALE!!!-
Gridiamo ad
una sola voce Havoc ed io, a differenza mia però lui
può intervenire essendo un lupo mannaro e infatti si lancia
in quella direzione compiendo una trasformazione quasi radicale del
proprio corpo da umano a lupo mannaro con le zanne scoperte per
attaccare.
Riesce per
fortuna ad allontanare l'uomo che per schivare l'attacco finisce
dall'altra parte della stanza con aria furibonda per l'interruzzione.
-Generale sta
bene?-
Chiede Havoc
restando concentrato sul Comandante.
-Si non
preoccuparti non mi ha colpito... grazie-
Si affretta ad
affiancare il suo sottoposto prendendo la mira per schioccare
nuovamente le dita.
-Sciocchi
umani, io non morirò con il vostro fuoco nè con
il morso di uno stupido lupo mannaro! Ci vuole ben altro per riuscire
nell'impresa!-
Mentre gongola
con fare superiore e comunque aggressivo nello sguardo furibondo e nei
movimenti bruschi un proiettile gli si conficca nella gamba
costringendolo ad inginocchiarsi dinanzi a noi che sconvolti ci
voltiamo verso la persona che ha sparato.
Nikki tiene la
pistola anti-vampiro che mi ha dato Nii-san e sorride di sghembo e
sadico divertimento.
-Già
hai ragione Wrath! Ci vuole ben altro per ucciderti! Per questo ora
avrai un'avversaria degna di te!-
Avevo
dimenticato la pistola nell'ufficio del Generale, evidentemente lei
deve essere venuta a cercarci e per fortuna ci ha trovati al momento
giusto.
-Fatevi da
parte adesso ci penso io!-
Lancia la
pistola dalla mia direzione, così da avere le mani libere
per il combattimento.
-Ce la stavamo
cavando benissimo vampira!-
Fa notale
Havoc con tono aggressivo e di disprezzo.
-Vedo Vedo ma
se permetti io sono più esperta nel campo cane! Pensate ad
aiutare Alphonse!-
Loro anche se
contrari le lasciano campo libero venendo ad aiutarmi mentre Wrath
così chiamato da Nikki si trova davanti una bella
difficoltà: il combattimento con quest'ultima che
già agli inizi risulta faticoso.
Finalmente
troviamo il libro e sulla parete si apre la porta di un'ascensore.
-Nikki
andiamo!!-
La chiamo
entrando al suo interno con il Generale ed Havoc.
-Iniziate ad
andare! Vi raggiungo più tardi!-
Ci risponde
troppo impegnata nella lotta con un suo simile che ormai è
diventata una questione di orgorglio.
-Non ti lascio
qui!-
Voglio
raggiungerla ma il Generale mi ferma ancora trattenendomi all'interno
dell'ascensore.
-Ci
raggiungerà Alphonse, adesso la nostra priorità
è trovare tuo fratello no?-
No, non posso
lasciarla qui nelle mani del nemico, nelle mani di un mostro molto
più forte di noi... lei di sicuro ha qualche speranza ma non
posso restare tranquillo!
Deve venire
con noi! Anche lei vuole rivedere mio fratello sano e salvo, ma se
viene ferita o addirittura...?
Cosa
dirò a Nii-san quando mi chiederà di lei?
Mi sentirei
troppo in colpa nei suoi confronti, non ho saputo proteggere la sua
amica!
-GENERALE MI
LASCI!!! NIKKIIII!!!-
L'ascensore
intanto si chiude...
Ma nessuno
ascolta le mie grida, non le ritengono così importanti,
nemmeno lei che continua con impegno la sua vendetta, la questione
d'orgoglio e di ribellione che ha sempre atteso...
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Capitolo 21 *** In Trappola. ***
L'ascensore
si chiude e inizia la sua scesa verso i piani inferiori, non ci sono i
numeri che corrispondono al piano dove si vuole andare, è
tutto automatico e non possiamo orientarci sulla nostra posizione,
siamo pedine che vengono spostate in una zona sconosciuta, nel
territorio nemico di una gigantesca scacchiera.
Non possiamo
sapere dove finiremo o quale nemico dovremo affrontare, è
tutta un'azione improvvisata fatta sul momento ma è per
questo motivo che sento una scarica di adrenalina salirmi per tutta la
spina dorsale, e se io provo questa sensazione non immagino a che
livello è il Generale Mustang.
Dobbiamo
combattere per sopravvivere quindi anche per la vittoria, non esiste
altro scopo se non la sopravvivenza tra queste creature.
Nikki
però non è di questa opinione, lei è
una vampira quindi non si fa tanti problemi come me, è una
ribelle e perdere la vita per vendicare il suo orgoglio non la sfiora
nemmeno.
E' rimasta di
sua spontanea volontà in quella stanza, contro King Bradley,
un suo simile molto potente che potrebbe ucciderla...
Accidenti al
suo orgoglio!! Doveva venire con noi e salvarsi!!
Non metto in
discussione la sua forza ma in questa battaglia è
inevitabile ferirsi o addirittura morire, non vorrei che fosse proprio
lei la prima.
-Alphonse non
potevamo fare nulla per lei, non sarebbe mai venuta con noi a causa del
suo odio per le persone che hanno oppresso la sua libertà,
la vendetta è più forte della sua
volontà, lascia che faccia quello che desidera-
Il Generale ha
ragione dopotutto... posso anche sentirmi in colpa e straziarmi ma non
servirebbe a niente.
Devo pensare a
sopravvivere ed andare avanti, restare a piangere non
aiuterà proprio nessuno.
Nikki
sconfiggerà Wrath e ci raggiungerà per vendicarsi
anche degli altri, tra cui Envy che ha ferito Edward.
Se la vendetta
è così importante ci raggiungerà per
portarla a termine.
-Si lo so-
Il Generale mi
mette una mano sulla spalla.
-Adesso
troviamo tuo fratello e usciamo vivi da qui...-
La porta
dell'ascensore si apre e davanti a noi si estende un lunghissimo
corridoio oscuro.
-Provo una
bruttissima sensazione... armatevi e state molto attenti-
Havoc ci mette
in guardia e se lo dice lui c'è da preoccuparsi veramente.
Il Generale si
mette dietro di me per evitare che venga preso alle spalle e Jean
davanti, sono l'unico che è indifeso... tranne per una
pistola.
-Alphonse,
volevo aspettare per darteli ma questo mi sembra il momento adatto...-
Ci fermiamo un
istante e il mio superiore mi porge dei guanti dove sono ricamati i
cerchi di trasmutazione che di solito utilizzo.
-Grazie
Generale, mi sentivo giusto un pò inutile... non posso
mettermi a disegnare un cerchio alchemico in una situazione di pericolo-
Adesso anche
io posso fare qualcosa, non devo più vedere le persone
sacrificarsi per me, rischiare la loro vita per proteggermi, adesso
posso essere io a proteggere gli altri.
Inizierò
proprio con uno scopo ben preciso... vendicarti Nii-san... chi ti
farà del male se la vedrà con me, con tutta la
mia rabbia!
...[Edward
side]...
Non mi sono
nemmeno reso conto di essermi addormentato, ovviamente ero stanco e
sentivo improvvisamente la voglia di dormire e cadere tra le braccia di
morfeo come non avevo mai fatto.
Di solito
è vero, dormo di giorno come ogni vampiro comune
però sono passate poche ore da quando Envy mi ha portato via
da mio fratello e dal suo superiore, perdendo i sensi in un certo senso
mi sono addormentato e al mio risveglio non provavo quel senso di
stanchezza, ero in forma, sveglio ed energico.
Mi chiedo
quindi se non sia stato Envy ad infierire per portarmi all'incoscienza,
per la frustrazione di sentirsi impotente e non avere potere su di me,
perchè io gli stavo disubbidendo, perchè io lo
stavo ignorando e non lo trattavo come l'ho sempre trattato, non davo
importanza alle sue parole.
Non so se sia
così glie lo chiederò più tardi visto
che ora non è qui... mi ha portato in una stanza come la mia
nel rifiugio del Padre, nel bosco... è esattamente identica.
Ma forse...
Mi alzo ed
ignorando quel mal di testa che ancora mi perseguita ispeziono la
stanza trovandola fin troppo uguale.
Noto che sul
mio letto è posato un pezzo di carta, lo prendo entrando nel
panico più totale.
La calligrafia
di Envy...
"Il Padre ha
iniziato a spostare il covo, resta in questa stanza, fuori
c'è il sole"
Porto subito
la mano sul collo: non ho la mia pietra...
deve avermela
tolta mentre dormivo!
Quando ha
detto che mi avrebbe tenuto d'occhio non mentiva affatto, ma non
pensavo fino a questo punto, si è allontanato per qualche
motivo ma si è assicurato di tenermi qui ad aspettarlo.
Sono
prigioniero della mia stessa natura, dietro quelle spesse tende
c'è il sole ed io non posso uscire in alcun modo senza la
pietra.
Anche la porta
è chiusa a chiave, non posso uscire!
-AAAAAL!!!-
Grido con
tutto il fiato che ho in gola ma cosa penso? Nessuno può
venire qui eccetto Envy che è chissà dove.
Non so
perchè ma avverto che mio fratello è in pericolo,
che senza di me gli accadrà qualcosa di orribile.
Ed io
impotente come non mai non posso andare da lui, sarebbe una missione
suicida! Espormi al sole non sarebbe d'aiuto a nessuno...
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Capitolo 22 *** Allievo ribelle ***
Camminiamo lungo questo corridoio oscuro da più di un'ora
ormai, la nostra grinta sta scemando poco alla volta.
Siamo partiti con una tale energia da battere chiunque ci si
presentasse davanti senza alcun problema, sicuri di noi come eroi.
Ma l'oscurità che continua e continua sul nostro cammino ci
ha un pò demoralizzato, non sappiamo nemmeno quando
finirà questo corridoio all'apparenza eterno.
L'unico che non sta tranquillo è Havoc, non smette di
provare brutte sensazioni provenienti da quel luogo ma nessuno di noi
vede o sente nulla di strano.
E' tutto un mistero, se avessimo Nikki non avremmo così
tanti problemi visto che lei più o meno potrebbe dirci a
cosa stiamo andando in contro, che cosa dobbiamo aspettarci da tutto
questo?
-Hey, qui il corridoio via-
Ci fa notare Jean distogliendoci dai nostri pensieri.
-Bene allora cambiamo direzione, ho l'impressione che andando sempre
dritti non finiremo proprio da nessuna parte-
Così cambiamo direzione avviandoci in un altro corridoi che
si spera, più corto del primo.
Andiamo avanti per alcuni metri quando sulle pareti iniziano ad esserci
diverse porte con dei numeri incisi sul legno.
-Secondo voi cosa sono?-
Chiedo fermandomi, potrebbero essere degli indizzi, dopotutto non
sappiamo dove mio fratello è stato realmente portato da Envy
percui per quanto ne sappiamo potrebbe essere all'interno di una di
queste stanze.
-Non saprei, apriamone una e scopriamolo-
Il Generale ne apre una con estrema cautela tenendosi pronto -come noi-
ad un'eventuale attacco.
L'interno fortunatamente è vuoto, è una stanza
normale, non ci sono stranezze o altro, chissà cosa mi
aspettavo di trovare.
-Sembrebbe un'alloggio...-
-Si ma perchè si trovano qui?-
Improvvisamente mi viene un'idea, una specie di illuminazione.
-Se ci sono degli alloggi allora questo posto è abitato dai
vampiri... non sarà una nuova sede?-
I miei compagni ci pensano sù per qualche istante ma solo
Havoc sembra aver intuito qualcosa.
-Da quanto ne sò i vampiri si spostano molto spesso da un
posto all'altro, scelgono sempre luoghi sconosciuti, il più
isolati possibili non mi stupirebbe trovarli in un posto come questo
proprio sotto Central City poi...-
-Si sono spostati qui per controllare meglio la situazione...?-
L'esercito è estremamente coinvolto in questa faccenda, se
il Comandante Supremo è uno di loro ma comunque è
solo una delle tante pedine, c'è qualcuno di ancora
più potente dietro tutto questo, la persona che ha messo
Envy alle costole di Nikki e Nii-san, la persona che detta legge agli
altri vampiri, il responsabile delle morti dei Generali e probabilmente
l'ideatore di questo folle piano...
-L'esercito, le forme di potere al di sotto del Comandante che
potrebbero rappresentare una minaccia, una nuova sede sotto il QG e
Central City... vogliono impadronirsi di tutta la nazione!!-
Sussurra sconvolto il Generale, ora capisco tutto anche io!
Il Comandante non aveva bisogno di controllo visto che è
già uno di loro, dovevano solo disfarsi di tutte le persone
che potrebbero rappresentare un pericolo se venissero a conoscenza di
tutto e chi se non i Generali? Hanno diffuso terrore e sospetto
nell'esercito per prenderne il totale controllo...
Vogliono tutta Amestris!
[Edward side]
Finalmente dopo ore di totale panico quella dannata porta si apre
lasciando entrare Envy con un sorriso radioso.
Con totale disinteresse per la rabbia che sto provando in questo
momento nei suoi confronti!!
Vorrei proprio polverizzarlo! Lo so che è una cosa brutta da
dire però dopo questo non me la sento proprio di far finta
di nulla e lasciar correre come al solito.
Mi ha ingannato e rinchiuso in questa maledetta stanza come se fosse la
mia prigione!
-Vedo che ti sei svegliato!
Viene a sedersi al mio fianco sulla sponda del letto, non lo guardo
nemmeno, con l'odio che sto provando non immagino che sguardo potrei
avere.
-Sei arrabbiato perchè non ti ho fatto uscire da qui?-
Chiede cercando di guardarmi con quell'aria falsamente ingenua che mi
sta solo irritando di più!
Diavolo, perchè non capisce che sono preoccupato per mio
fratello?!
Voglio andare da lui solo per assicurarmi che stia davvero bene! Tutto
qui, ma lui non fa altro che ostacolarmi!
-Dai O'Chibi-san non arrabbiarti, adesso il sole è sceso,
andiamo a caccia ok?-
Mi posa una mano sulla testa tentando di scompigliarmi i capelli come
fa sempre però questa volta non voglio proprio starlo a
sentire!
E' la sua mancanza di comprensione la causa di tutto e non intendo per
niente ripensarci, io sto fermo sulla mia decisione: sono in collera
con lui e niente potrà cambiare questa cosa, fino a
chè non mi permetterà di vedere solo un'ultima
volta mio fratello!
Scanso la sua mano rapidamente e questo sembra sconvolgerlo, non
è abituato alle mie ribellioni ma è ora che
Edward Elric torni ad essere l'umano che era!
Dannatamente testardo, deciso e alle volte impertinente!
Basta stare fermo ad osservare il nuovo mondo!
Ormai sono un vampiro istruito ed è il momento che le due
parti di me si fondano senza alcuna differenza!
-Che diavolo ti prende?-
Chiede accigliato inziando ad arrabbiarsi a sua volta.
Ma sta volta non sarò io a chiedere scusa!
-Mi prende che non ti sopporto più!-
Esclamo con decisione alzandomi.
-Che cosa?!-
Grida infuriato per la mancanza di rispetto, ma è lui a non
rispetare me! Io l'ho fatto per troppo tempo!
-Hai capito bene Envy! Non mi permetti mai di fare quello che voglio e
non mi rispetti per niente! Mentre io ti ho portato anche troppo
rispetto!-
Iniziamo a litigare.
-Se non fosse stato per me saresti l'amante di quella vampira idiota!
Dovresti ringraziarmi!!-
-Infatti ti sono grato per questo, ma non pensi che sia anche ora di
darmi la mia indipendenza?! Ti seguo da anni e non sono nemmeno libero
di fare quello che voglio senza ricevere una tua ramanzina!-
-Non sei pronto!! Commetti ancora errori madornali! Nessuno lascerebbe
un incapace come te a piede libero!!-
-Sono davvero un'incapace o è la tua scusa per tenermi
ancora legato a te?! Non sei in grado di ammettere che sono pronto!!-
-Pronto?! E come? Tradendo il Padre per stare con tuo fratello?!-
-Io non ho tradito proprio nessuno! Non ho svelato il piano del Padre!
Ma se io provo dei sentimenti e non posso lasciare che mio fratello si
faccia ammazzare non è colpa mia! E' lui che mi ha cercato!!-
-E tu dovevi allontanarlo sempre di più! Fargli capire chi
è che comanda e mandarlo al diavolo se necessario!-
-Io-ho-dei-sentimenti! A differenza di te a quanto pare... se la
consideri una debolezza sono affari che non mi riguardano visto che
sono io a mandarti al diavolo Envy!-
Assume un'espressione assolutamente mai vista prima, sconvolta,
shoccata, incredula... semplicemente magnifica, ho messo a tacere Envy!
-Che diavolo dici?-
Sussurra senza gridare a squarcia gola per una volta.
-Dico che mi sono stufato, me ne vado!-
-Non puoi! Sono io il tuo insegnante! Devo dirti io quando sei pronto!-
-Questa volta non sarà così allora...-
Adesso riprende ad arrabbiarsi.
-Non se ne parla nemmeno!! Per cosa vorresti lasciarmi?! Per un idiota
morto?!-
C-cosa...? Morto? Morto chi?! Non intenderà....
-Chi sarebbe morto?!-
Chiedo con una preoccupazione infinita.
-Adesso abbassi il tono? Chi dovrebbe essere morto? Tuo fratello, un
lupo mannaro che credo sia uno dei sottoposti di Mustang, e il Generale
stesso si stavano dirigendo negli alloggi che sono stati abbandonati
per via del covo di Chimere impazzite che c'è alla fine del
corridoio... nessuno sopravvive a quelle bestiacce, solo un vampiro con
un'esperienza come la mia potrebbe farcela...-
Sorride come se stesse per aggiungere: quindi visto che tutto quello a
cui tenevi è praticamente morto non ti resta altra scelta
che restare con me e rimanere il mio fedele braccio destro!
Stranamente ai suoi occhi devo sembrare calmo mentre dentro di me
stanno esplodendo milioni e milioni di emozioni diverse: paura,
angoscia ma anche un irrefrenabile voglia di correre sul posto e
sfogare tutta la rabbia che provo nei confronti di Envy e salvare mio
fratello.
-Bene, allora non saranno gli unici a morire oggi...-
Mi guarda interrogativo.
-Non penserai mica di...?-
Esattamente...
Mi volto ma lui mi ferma saldamente per un polso.
-Non ti manderò in una missione suicida! Non hai speranze
contro quelle chimere!!-
Non voglio più ascoltare le sue interminabili chiacchiere,
devo sbrigarmi per raggiungere mio fratello.
-Non ho mai chiesto il tuo consenso... e non intendo chiederlo, fa come
ti pare non è un problema mio!-
La mia mano lancia una potente scossa che ci divide colpendo il
pavimento in un'esplosione di fumo e polvere.
-Addio Envy...-
Senza perdere tempo inizio a correre verso il covo delle chimere, non
sò perchè ma sento una scarica di adrenalina pura
attraversarmi il corpo e un'emozione unica mista a paura.
Se morirò lì... almeno avrò fatto
quello che desideravo fare: Proteggere l'unica persona che mi
è rimasta al mondo, anche se questo vuol dire sacrificare la
mia stessa vita.
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Capitolo 23 *** L'arrivo delle chimere ***
[Alphonse
side]
Siamo fermi
davanti a questa gigantesca porta metallica incerti sul da farsi,
secondo il Generale dovremmo entrare perchè finalmente siamo
arrivati a qualcosa di più che lunghi corridoi mentre Havoc
pensa che dovremmo tornare indietro perchè dietro quella
grande porta si nasconde un pericolo molto più forte di noi.
Hanno chiesto
il mio parere e io non sono proprio in grado di scegliere per tutti tra
le due opinioni, forse quel grande pericolo che Havoc avverte sono le
due presenze di Nii-san ed Envy oppure altri vampiri o ancora peggio,
ma come dice il Generale, ormai siamo arrivati fin qui e sarebbe da
codardi arrenderci e tornare in dietro senza nemmeno provare.
-Ok, entriamo?-
Faccio un
respiro profondo posando la mano sulla maniglia.
Non
sò se mi pentirò di questa scelta... ma devo
provare.
-Pronti?-
Il Generale
sistema i suoi guanti con sicurezza e determinazione nello sguardo che
sembra emanare scintille infuocate, come Havoc, anche se un
pò insicuro, deciso su quello che stiamo per fare
però al massimo delle energie.
-Allora apro-
-NO FERMO!!-
A bloccarmi
è proprio la sua voce, la voce del mio Nii-san, allarmata e
potente che rompe il silenzio carico di tensione che si era creato.
Sono l'ultimo
a voltarmi verso di lui con un sorriso al colmo della
felicità, gli corro incontro abbracciandolo così
forte che sono sicuro avrebbe sentito molto dolore se fosse stato umano.
-Nii-san sei
qui!!-
-Al, che
diavolo ci fai qui?!-
Mi afferra per
le spalle guardandomi severo e quasi arrabbiato.
-Ti cercavo!
Che domande fai?-
Non
sarà ancora convinto di dover essere abbandonato al suo
destino! Accidenti ai suoi sensi di colpa e alle sue sciocche
convinzioni!
Non lo
abbandonerò mai e poi mai!
-Alphonse
questo è un posto molto pericoloso dobbiamo andarcene di qui
immediatamente!-
-Perchè?
che cosa c'è?-
Sembra molto
irritato dalle mie domande, come se da un momento all'altro dovesse
spuntare fuori qualche mostro orribile.
-Un covo di
chimere impazzite! Io non sono sicuro di poterle battere e nessuno di
voi ci riuscirebbe! Quindi muoviti e andiamo via!-
Havoc e il
Generale ci raggiungono avendo ascoltato il nostro discorso e mi
prendono per le braccia sollevandomi e portandomi via seguendo mio
fratello.
-Posso
camminare!-
Tengo presente
infastidito.
-Non possiamo
perdere tempo con tutte le tue assurde domande Al, dobbiamo uscire da
qui al più...-
Le parole
agitate di Nii-san vengono interrotte da vari ringhi e rumori
affrettati che si dirigono nella nostra direzione.
Si blocca come
pietrificato e si sovrappone tra i rumori e noi.
-Correte!
Scappate più in fretta che potete! Le terrò a
bada io!-
Mi divincolo
dalla presa dei due andando alle sue spalle.
-Non se ne
parla! Io resto qui con te!-
Tutti sono
sorpresi dalle mie parole ma Edward trova sempre il modo di irritarmi,
fulminandomi con uno sguardo infuriato.
-Non sia mai!
Che io ti lasci in un covo di chimere! Vai!-
Lo zampettare
sul pavimento polveroso si fa sempre più vicino, quelle
chimere si saranno accorte di noi ed ora hanno fame della nostra carne,
fame di combattere ed uccidere.
-No Nii-san!
Non ti lascerò combattere da solo! Non posso perderti!-
Lo leggo nei
suoi occhi, nelle espressioni che fa: è frustrato,
perchè probabilmente questa è la sua ultima
azione, si intestardisce e vuole darci tempo di scappare ma
è certo che non durerà a lungo, lo ha detto
prima: nemmeno lui può contrastare quelle chimere impazzite,
nessuno di noi può.
-Portatelo via-
Il Generale e
Havoc mi riprendono con la forza mentre ci allontaniamo velocemente da
quel posto.
Perchè
stanno eseguendo l'ordine di mio fratello?! Perchè!?
-LASCIATEMI!!
NII-SAN!!-
Ma lui nemmeno
si volta sparendo velocemente dalla nostra vista, inghiottito
dall'oscurità più assoluta.
Perchè
deve morire per proteggermi? Non posso permettere più a
nessuno di morire per colpa mia... ora posso difendermi da solo e
invece che fanno? Mi portano via dalla battaglia che dovrei combattere
io!
-PERCHE' AVETE
FATTO QUELLO CHE HA DETTO?!-
Grido al
massimo della mia collera, abbiamo fatto questo lungo viaggio,
affrontato il comandante supremo e lasciato Nikki lì con lui
per che cosa?! Finalmente lo avevo trovato...
-Non
fraintendere Alphonse, il Generale Roy Mustang non abbandona proprio
nessuno-
Sposto lo
sguardo sul Generale che ancora mi tiene fermo mentre Havoc porta
entrambi ad una velocità impressionante.
-Che cosa sta
dicendo!? Sta combattendo da solo!! Noi stiamo scappando come codardi!!
Che diavolo dice?-
-Non stiamo
scappando Alphonse, ti porto al sicuro ma non abbandonerò
tuo fratello, dopotutto lui vuole proteggere te...-
Che cosa sta
dicendo?
-Cosa intende
dire Generale? Lei tornerà indietro?-
Perchè
io non posso mai prendere parte a niente?!
Non sono un
bambino da proteggere... voglio rendermi utile e difendere
ciò in cui credo.
-Ti porteremo
al QG, e al tuo posto verrà Nikki-
Torniamo
sull'ascensore che parte automaticamente verso i piani superiori, ma
Nikki... è ancora viva?
[Edward side]
Bravo Edward,
sono davvero bravo.
Ho mandato al
diavolo il mio insegnante con la convinzione di poter affrontare
pericoli più grandi di me, e invece mi tremano le gambe al
solo pensiero che quelle chimere stanno arrivando.
Non sono
pronto, però devo esserlo per forza perchè devo
proteggere Alphonse, lui non può morire... non lo
permetterò mai!
L'ho cacciato
senza nemmeno voltarmi per vederlo un'ultima volta, ho sentito le sue
grida imploranti però non mi sono voltato, non potevo
guardarlo negli occhi, quegli occhi ricolmi di lacrime straziati
dall'impotenza di non poter combattere con me.
Perchè
vuole buttare al vento la sua vita per una cosa simile?
Lui deve
vivere e stare con le persone che lo amano e tengono a lui, io non
posso più fare una vita normale, per tutti sono morto dieci
anni fa... non potrei mai essere... normale.
E Nikki... mi
dispiace, posso dire solo questo, abbiamo passato momenti
indimenticabili e mi sono affezzionato moltissimo a lei però
le ho mentito, per non aggravare la sua situazione già
precaria a causa della sua ribellione.
Se fosse qui
mi darebbe uno schiaffo così forte che non so se non
sentirei nulla, gridando di non essere così stupido,
perchè lei non deve essere protetta da nessuno
perchè è indipendente, è orgogliosa
è una vampira unica come non ce ne sono...
Avrebbe sempre
combattuto al mio fianco senza tirarsi mai indietro.
Ormai
però il peggio è fatto, Envy mi odierà
di sicuro e se non mi ammazzano le chimere lo farà lui, non
rivedrò più Nikki e nemmeno mio fratello, almeno
sono riuscito a salvarlo.
Ora devo
pensare solo a restare in vita quanto basta per far scappare il gruppo
del Generale Mustang.
Devo
affrontare queste bestiacce che ringhiano con le zanne scoperte pronte
per dilaniare la mia carne immortale ed uccidermi più e
più volte fino a che non mi faranno a pezzi...
Allora, sono
pronto!
|
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Capitolo 24 *** Chimere Sconfitte ***
[Alphonse
side]
La porta
dell'ascensore si apre con mia immensa tensione, Nikki è
viva oppure dovremmo combattere ancora con King Bradley assetato di
vendetta?
-Perchè
diavolo siete tornati?-
Tutti
sobbalziamo ripresi da quella voce seccata che solo Nikki sà
fare, infatti la ragazza ci riprende accigliata con ancora in mano la
testa del suo nemico separata dal corpo, a terra cosparso di sangue.
-Nikki sei
viva!-
Esclamo
felice, dopotutto il Generale in qualcosa aveva ragione, la sua voglia
di vendetta è così intensa e forte che morire non
rientra proprio nei piani, prima la vendetta.
-Certo che
sono viva! Allora dov'è Ed?-
Chiede
gettando la testa in un angolo della stanza con il più
sincero disprezzo.
-Abbiamo
incontrato un covo di chimere impazzite...-
Non so come
andare avanti perchè un groppo si sta formando nella mia
gola al solo pensiero di non rivederlo più...
-Edward ci ha
ordinato di portare in salvo suo fratello, lui ora le sta affrontando
da solo...-
Termina al mio
posto il Generale Mustang con voce severa e fredda, anche a lui ha dato
molto fastidio doverlo abbandonare lì.
-Siete proprio
degli idioti! Voi e anche Ed! Non sia mai che ragiona prima di parlare
quel ragazzo!-
Si fa avanti
entrando nell'ascensore, non c'è nemmeno stato il bisogno di
chiederle aiuto che subito parte in quarta pronta al combattimento.
-Voglio venire
anche io!-
Tento di
unirmi a loro ma tutti mi respingono facendo aumentare la mia
irritazione.
-No Al, se tuo
fratello ha detto di proteggerti allora devi restare qui, tutti i suoi
sforzi sarebbero stati inutili se tu morissi-
Questo mi
mette in difficoltà, voglio andare con loro però
se morissi allora tutti gli sforzi di Nii-san sarebbero davvero stati
inutili e lo avrei davvero perso per niente, però io non
posso perderlo...
-Lo so
però non posso perderlo! Voglio venire con voi!-
Nikki mi
guarda severamente accigliata, ma non abbasso lo sguardo
perchè ho ragione io e lei non mi farà cambiare
idea!
-Ti prometto
che te lo riporteremo Alphonse, riporterò quell'imbecille da
te sano e salvo-
Posso fidarmi
di Nikki perchè lei da sempre il massimo in tutto quello che
fa e se mi promette una cosa simile allora ci riuscirà.
-Va bene,
resterò qui, ma riportalo indietro...-
Annuisce
convinta.
Stupido
Nii-san... mi escludi dalla battaglia che dovrei combattere io...
[Edward side]
Una chimera
con un'agile salto tenta di azzannarmi ma con una scarica la rimetto al
posto suo, convinto di averle dato una bella lezione, però
resto sorpreso nel vedere che si rialza più arrabbiata di
prima ringhiando con tutte le sue simili ad appoggiarla in un attacco
di gruppo.
Riescono a
buttarmi a terra e con i miei poteri sono impotente, detesto
ammetterlo, ero così convinto di me stesso e invece ho fatto
un errore madornale nell'avere troppa sicurezza.
Le scariche
non gli fanno proprio un bel niente e non posso nemmeno schivare i loro
attacchi essendo in un corridoio senza molto spazio, mi sono messo alle
strette da solo maledizione!
Ma non posso
farmi battere così presto, andrebbero subito a cercare mio
fratello e il resto del gruppo che forse nemmno sono arrivati alla fine
del corridoio.
Devo resistere
ancora un pò, devo mettere tutto quello che ho a
disposizione contro queste bestiacce!
L'unica
possibilità è... farmi possedere dall'altra parte
di me... forse lui ha qualche speranza in più.
Creo uno scudo
ma non per difesa, devo solo prendere tempo anche perchè
già le chimere stanno per romperlo.
Devo
rilassarmi e lasciare il controllo all'altro me senza oppormi, pensare
a tutti quei massacri e lasciare il mio istinto senza catene
accompagnato dalla follìa, la stessa del mio nemico.
Quando lo
scudo si infrange, non sono più lo stesso, mi sento molto
meglio, sicuro e superiore a tutte quelle bestiacce.
Loro sentono
il mio cambiamento e ringhiano ancora provando di nuovo ad azzannarmi,
non ho paura perchè adesso sento di avere molto
più potere di prima, sento di poter sollevare il mondo con
dito e non mi farò battere da questi stupidi esseri!
Senza muovere
un dito emano una scossa, questa volta molto potente che invece di
rimandarla indietro senza un graffio, scompone il suo corpo in un
attimo, uccidendola.
Tutte le altre
vedendo tutto quel sangue a terra non attaccano, ma si voltano
scappando più veloci del vento.
-Com'è
adesso non volete più giocare?-
Non posso
lasciarle andare dopo che hanno provato ad uccidermi, devono pagarla e
anche cara, con le loro vite.
Inizio a
correre ancora più veloce di loro e appena le raggiungo
inizia il divertimento, tutti i loro piccoli e fragili corpi deformi
saltano in aria con una sola scarica e tutto il corridoio viene
tappezzato di sangue scuro.
E io che poco
prima ero in difficoltà con loro, se più o meno
non fossimo la stessa persona avrei paura di questo vampiro, dell'altro
me stesso.
Per lui
è stato tutto così semplice... forse è
proprio la sicurezza che mi manca, dopotutto abbiamo gli stessi poteri
e le stesse capacità con la sola differenza che io ho paura
di uccidere mentre lui lo prende come un divertimento.
Ormai qui non
posso più fare nulla, m'incammino verso l'ascensore che
porta al piano di sopra.
Dopo aver
fatto forse una decina di metri però il muro davanti a me
viene distrutto e molta polvere si alza in aria ma senza ostacolarmi
visto che non mi dà alcun fastidio.
Una donna con
i capelli neri a caschetto e gli occhi color ametista passa da questa
parte del muro tossicchiando per la polvere.
Quando mi vede
resta sorpresa e tira fuori una pistola anti-vampiro.
-Spostati
umana insignificante-
Questa sua
azione mi fa solo ridere, è solo un'illusa se crede di
potermi uccidere con quell'affare.
-Abbiamo un
vampiro troppo sicuro di sè a quanto pare...-
Ma lei non si
tira indietro sorridendo di sghembo, come ho già detto:
illusa.
-E io ho
davanti una Cacciatrice del tutto idiota, ti conviene andartene, ho
già ucciso uno dei vostri-
Al ricordo di
quella sera sorrido soddisfatto trattenendomi dal scoppiarle a ridere
davanti sfacciatamente.
-Sei tu che
hai ucciso il mio compagno Hohenheim quindi?-
Mi fulmina con
uno sguardo al limite dell'iracondo.
-Quell'essere
che io avrei dovuto chiamare padre? Si l'ho ucciso io, questo ti crea
problemi?-
-Si molti-
Carica la
pistola e spara un colpo anche troppo sicura di potermi colpire.
-Si vede che
hai combattuto solo con vampiri inferiori, quelli sono facili da
uccidere, ma io... non hai la minima speranza di uccidermi con questi
deboli attacchi!-
Ho creato un
campo di forza intorno a me, che ha raccolto il proiettile e lo ha
rilanciato al mittente conficcandosi nella sua coscia.
Si trattiene
dallo strillare dal dolore solo per non darmi questa soddisfazione
però averla colpita con il suo stesso attacco e averle fatto
capire di non avere speranze contro di me è già
una soddisfazione.
-Non credere
di avermi sconfitto...-
Minaccia, come
mi diverto quando fanno queste minaccie a vuoto nel tentativo di non
sembrare inferiori.
-Davvero?-
Mi inginocchio
a terra per guardarla negli occhi, carichi di paura ed incertezza,
sà bene quanto me che non vivrà a lungo.
Inizia a
liberare lacrime con sua immensa sorpresa e frustrazione, come pensavo,
era tutta scena.
-Non vi
servirebbe un'infiltrata?-
Ed ecco il
patetico tentativo di allearsi alla persona che sta per ucciderti,
sarebbe disposta a tradire i suoi stessi compagni per restare in vita,
io non ho proprio pietà delle persone così.
-No-
Trasformo il
mio braccio in una lama dandole il colpo di grazia, facendola cadere a
terra ferita.
-Peggio per
te... stavo combattendo contro un lupo... mannaro... ti
farà... a pezzi-
Si spegne
nell'ultimo respiro di vita con questo avvertimento, perchè
crede che se l'avessi tenuta in vita sarebbe stata utile?
Se non riesce
ad uccidere me, come può uccidere un lupo mannaro?
Meglio
incamminarsi, sto perdendo il controllo e se Edward lo riprende al
momento sbagliato siamo entrambi spacciati.
Se davvero
c'è un lupo mannaro qui sotto, non potrebbe affrontarlo
senza di me.
|
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Capitolo 25 *** Conoscente misterioso ***
[Edward
side]
Cammino lungo
il corridoio con andatura sicura ma stanca da almeno un ora.
Ormai il mio
controllo sul corpo sta scemando e non so per quanto tempo
resisterò, dopotutto l'istinto non può
predominare per così tanto tempo, alla fine diminuisce per
lasciare posto ad altro come la razionalità cosa che io non
ho.
Ed ecco che
è arrivato il momento di cedere il posto... le mie forze mi
stanno abbandonando e presto perdo conoscenza cadendo a terra.
...
...
[Autrice side]
Nelle
vicinanze un giovane lupo mannaro vaga per i corridoi cercando la
Cacciatrice con cui stava combattendo, scomparsa dopo essersi creata
una via di fuga distruggendo pareti.
La trova
all'ultimo muro distrutto, sdraiata a terra priva di vita con una lunga
e profonda ferita da taglio sul collo in una pozza scura di sangue.
Non deve
essere morta da poco visto che il sangue sta iniziando solo ora a
solidificarsi e diventare più scuro, deve aver incontrato
qualcuno ed essere morta combattendo.
-Chi potrebbe
avere interesse ad uccidere una Cacciatrice?-
Si domanda
sottovoce continuando a camminare alla ricerca di qualcuno, di chi l'ha
uccisa.
-Questo posto
era abitato dai vampiri, forse ne ha incontrato uno così
forte da riuscire ad ucciderla...-
Ragiona sempre
sottovoce, per rompere quel silenzio tombale quasi inquietante.
Mentre cammina
però intravede una sagoma nell'ombra sdraita a terra,
allarmato si avvicina trovando un ragazzo dai lunghi capelli biondi
raccolti in una coda di cavallo apparentemente privo di sensi.
-Ha l'odore di
un vampiro...-
Constata con
sguardo severo, i lupi mannari e i vampiri non sono mai andati
d'accordo e per quanto ne sà i vampiri non perdono
l'occasione di attaccare e dare sfoggio della loro follìa.
Scansa dal
viso la lunga frangia del ragazzo notando il taglio degli occhi felino
e l'aria innocente che possiede.
-Aspetta un
momento... Edward Elric?-
Si chiede
riconoscendo nel biondo i tratti di un ragazzo di sua conoscenza.
...
...
[Edward side]
Riprendo
conoscenza lentamente però tengo gli occhi chiusi ancora per
un pò, per attenuare questo mal di testa, avverto una
leggera pressione sui polsi e non riesco a muoverli liberamente.
Nell'aria
sento un'odore pessimo, quello che caratterizza i lupi mannari e ho
paura che mi abbia trovato quel famoso lupo che si aggirava per i
corridoi secondo la Cacciatrice.
Quando apro
gli occhi la prima cosa che vedo è un fuocherello
scoppiettante e la foresta buia davanti a me.
-Finalmente ti
sei svegliato-
Sposto lo
sguardo sorpreso sulla figura possente di qualcuno che si fa avanti
rivelandosi alla luce del fuoco.
-Chi sei...?-
Chiedo
confuso, questa voce così possente e profonda è
di sicuro di un lupo mannaro, però è strano
essere ancora vivo...
-Questa
domanda dovrei fartela io, rispondi: Perchè somigli
così tanto ad Edward Elric?-
Ma che razza
di domanda è?
Sono confuso,
mi ha rapito un lupo mannaro e vuole sapere perchè somiglio
così tanto a me stesso?
-Io sono
Edward Elric-
Sembra scosso
e sorpreso di quello che gli ho appena detto, come se fosse una cosa
strana ed impossibile.
-Non
è vero menti! Edward Elric è morto dieci anni fa!-
Esclama
irritato, far perdere il controllo ad un lupo mannaro non è
prudente, potrebbe uccidermi senza alcuna difficoltà.
-No, io sono
Edward Elric e dieci anni fa sono diventato un vampiro...-
Ancora
più sconvolto si avvicina al mio viso fissandomi.
-Edward aveva
gli occhi color oro... non puoi... essere lui-
E' vero, avevo
gli occhi color oro quando ero umano, poi quella notte sono diventati
rosso sangue e non sono più tornati com'erano.
-Gli occhi
cambiano il loro colore naturale quando si diventa vampiri... solo chi
è molto potente può farli tornare com'erano-
Sembra
così difficile da accettare per lui, stringe i pugni
semi-zampe da lupo sul tronco dove sono poggiato con la schiena, sento
la sua rabbia e la voglia incontrollabile di sfogarla.
-Tu non sei
Edward, non prendermi in giro! Ci hanno detto che era stato ucciso da
un vampiro! Per anni sono stato male per lui, mi sembrava impossibile
quello che era successo... per questo sono diventato un lupo mannaro,
per vendicarmi di quel vampiro che lo ha ucciso!-
Quindi lui mi
conosceva? Ma con questo aspetto da lupo mannaro non sono in grado di
riconoscere di chi possa trattarsi.
Però
all'improvviso stò male anche io... le sue parole mi portano
indietro nel tempo a fatti che avevo dimenticavo volontariamente per
non soffrire.
-Cosa credi?
Che io non sia stato male?-
Lo fisso
irritato, lui ricambia sempre meno convinto della mia
identità.
-E
perchè saresti stato male? Tu non sei Edward, non hai i suoi
ricordi-
Non ho mai
conosciuto qualcuno di così testardo!
-Se sapessi
chi sei potrei dartene la prova!-
-Il fatto che
non mi riconosci vuol dire che non sei lui!!-
-Se assumessi
le tue stupide sembianze umane ti riconoscerei!!-
Stupito sembra
rendersi conto solo ora di avere le sembianze da lupo mannaro, che
stupido.
-Adesso mi
riconosci?-
Chiede
irritato come per sfidarmi riprendendo le sue sembianze normali, per un
attimo non lo riconosco dopotutto sono passati così tanti
anni che quasi non mi sembra vero.
-Certo che ti
riconosco... perchè diavolo ti ostini a non credermi?-
Chiedo
irritato, devo raccontargli anche quando e come ci siamo conosciuti? le
stupidaggini che abbiamo fatto insieme? Sarò diventato un
vampiro però me le ricordo, anche se con dolore e
nostalgia...
-Perchè
tutti i vampiri che ho incontrato erano bugiardi, meschini e anche un
po' fuori di testa...-
-E' normale,
tutti i vampiri hanno la loro parte sadica, folle ed istintiva,
c'è chi la controlla e chi si lascia andare-
Lui mi guarda
ancora non molto convinto.
-Se mi
risponderai a questa domanda allora ti crederò... come mi
chiamo?-
La mia faccia
deve essere proprio delusa, una domanda simile è proprio da
aspettarsela da lui o dalla sua intelligenza che sicuramente
è diminuita quando è diventato un lupo mannaro.
-Questa
è proprio una domanda idiota, sei sempre il solito Russel-
-Allora sai
chi sono!!-
Gioisce.
-Io te l'avevo
detto... ma adesso non ho tempo..-
Spezzo le
corde che mi tengono i polsi e mi alzo da terra.
-Cosa? Non mi
sembra vero essere qui con te e tu vai via?-
Chiede
scettico e un pò deluso, avrebbe voluto passare
più tempo con me e farsi raccontare tutti i particolari
della mia emozionante vita da vampiro come io avrei voluto sapere di
più su di lui e anche su tutti gli altri miei vecchi amici.
-Lo so Russel
ma vedi, non ho scelto io di diventare un vampiro e forse un giorno ti
racconterò come è andata... però anche
io come gli altri vampiri ho una parte istintiva e folle, adesso sono
me stesso ma non so per quanto durerà...-
Mi dispiace
mentirti Russel... in verità adesso sto bene e non ci sono
possibilità di farmi possedere dall'altro me però
non posso proprio restare qui.
Devo tornare
da mio fratello e poi questa è una zona molto frequentata
dai Cacciatori, non sono al massimo delle mie forze e non posso correre
rischi.
-Capisco...
non riesci a controllarti quando succede?-
Sembra
dispiaciuto.
-No, non ho
saputo riprendere il controllo nemmeno la notte in cui sono
scomparso...-
Ho paura di
fare del male anche a te...
-Quando
è morto tuo padre?-
Chiede
sgranando gli occhi.
-La
verità è che... l'ho ucciso io-
Nei suoi occhi
posso benissimo leggere il disgusto e il terrore per la mia azione
passata, per quello che mi hanno portato a fare i miei istinti.
|
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Capitolo 26 *** Il maestro che segue l'allievo ***
[Edward
side]
-Quindi, hai
ucciso tuo padre in preda agli istinti?-
Sussurra
Russel a testa bassa stringendo i pugni quasi a sangue sulla sua pelle,
riesco a percepire la sua rabbia e la sua delusione e non posso far
altro che annuire lentamente senza il coraggio di parlare, il ragazzo
che conosceva lui, non avrebbe mai fatto una cosa come uccidere il
proprio padre, anche se odioso e pieno di difetti, però io
non sono più quel ragazzo e non posso respingere i miei
istinti.
-Perchè...?-
Chiede con
tono trattenuto, vorrebbe gridare, arrabbiarsi e sono quasi sicuro che
vorrebbe colpirmi, vorrebbe colpire la parte sadica che mi ha cambiato
e alle volte mi controlla.
-Non lo so...-
E' una
risposta stupida ma vera, io non so proprio niente... non riesco a
ricordare cosa mi sia preso quella notte, ero arrabbiato e mi sono
lasciato prendere dai miei istinti, da quelle nuove e forti sensazioni
che lottavano dentro di me per venire fuori.
-Come sarebbe
non lo sai?!-
Finalmente
riesce a gridare esprimendo la sua rabbia e la sua frustrazione, ma lui
non capisce, non può capire.
-Non volevo
ucciderlo... però è successo, non so
perchè, non ricordo molto di quello che ho fatto, ma non
l'ho fatto io-
Ero un'altra
persona in quel momento e non posso ricordare, non voglio ricordare...
il solo pensiero di quello che sono stato capace di fare mi fa
impazzire e perdere ancora il controllo.
-E...
perchè sei scomparso?-
Chiede
lasciando in sospeso l'argomento sulla mia seconda parte folle, non ha
intenzione di riprenderlo almeno credo, io non sono in grado di dargli
delle risposte e lui lo ha capito.
-Ricordo solo
che appena ho ripreso un pò di lucidità ero con
la vampira che mi ha trasformato...-
Si acciglia
arrabbiandosi ulteriormente.
-Dimmi
dov'è! Devo vendicarmi per quello che ti ha fatto! Ha
rovinato le nostre vite e io mi ero già ripromesso di
fargliela pagare!-
E' molto
determinato, sembra emanare una speciale energia che si unisce alla sua
rabbia e sete di vendetta.
-Mi
dispiace... ma è già morta da un pezzo, nel
duello mortale per decidere l'insegnante del novello vampiro-
Sorrido
amaramente a quel ricordo, adesso non ho più un insegnante e
se uscirò vivo da questa faccenda non ho idea di dove
andrò o cosa farò, senza Envy non ne ho proprio
idea...
-Si, sapevo di
questi duelli... e quindi è stata uccisa, posso
accontentarmi, mi basta che sia morta! E hai ancora un insegnante?-
Chiede
toccando il solito tasto dolente, se anni addietro era la mia altezza
adesso è questo...
-E' una storia
lunga... sei bravo a toccare sempre i tasti dolorosi...-
Chissà
cosa sta facendo Envy in questo momento, se si è arreso
oppure mi sta cercando per farmela pagare.
Ma forse pensa
che sono morto insieme alle chimere... chissà.
Vedo Russel
annusare l'aria come allarmato da qualcosa e tendere le orecchie in
ascolto riprendendo le sue sembianze di lupo.
-Qualcosa non
va?-
Anche io mi
concentro ricercando qualcosa di insolito ma non credo di essere
dell'umore giusto per mantenere gli istinti tesi.
-Penso ci sia
un Cacciatore nelle vicinanze-
Mi sussurra
cercando di non farsi sentire, cosa difficile con quella sua possente
voce da lupo mannaro!
Accidenti,
proprio quello di cui avevo paura, un altro Cacciatore da affrontare...
non sono sicuro di riuscire a rilassarmi e lasciare libero sfogo alla
mia seconda parte, ho così tanti pensieri nella testa.
Infatti non
riesco nemmeno a capire precisamente dove si trova il mio nemico.
Prima che
potessi solo guardarmi intorno una freccia si conficca nella mia spalla
trascinandomi fino ad una roccia, dove si incastra.
Mugolo per il
dolore perchè di sicuro è un'arma anti-vampiro e
la cerco con la mano per toglierla, la vista si appanna e il dolore
aumenta sempre più, non pensavo che questo tipo di armi
facesse così male.
-Edward!-
Russel cerca
di raggiungermi ma non distinguo molto bene la sua figura tra le tante
confuse.
Vedo solo una
massa sfocata che si avvicina ma ad un certo punto viene allontanata da
qualcosa, che lo prende di sorpresa e a giudicare dal rumore lo
intrappola a terra.
-Ed scappa!-
La sua voce
riesco a sentirla, è ben definita ed allarmata.
-E' inutile,
la punta di quella freccia conteneva un potente siero che annebbia la
mente dei vampiri e li rende confusi, indifesi e totalmente attaccabili-
Alla sua voce
se ne aggiunge un'altra, appartenente ad una donna con un
chè di seducente.
Una nuova
figura vestita di nero si fa avanti e vedo Russel dimenarsi a terra
fino a che si libera e attacca la figura in nero.
Ancora una
volta cerco la freccia con la mano sforzandomi di non cedere proprio
adesso, sento il braccio pesante e vorrei abbandonarlo a terra per
riposare, ma deve dipendere tutto da questo siero che mi rende
più debole e confuso.
Devo aiutare
Russel, non può cavarsela da solo contro una Cacciatrice
così potente!
Vedo solo le
due figure che si fondono e sento la voce di Russel a volte rabbiosa in
un ringhio, a volte sento i suoi lamenti e quella della donna che grida
e basta.
-Ora mi hai
stufato! Stai al tuo posto e non intrometterti!-
Viene di nuovo
scagliato lontano da qualcosa che non riesco a vedere però
questa volta non riesce a liberarsi, non si rialza anche se ci prova
con tutte le sue forze.
-Ora vediamo
di mettere fine alla tua disgraziata vita, la pagherai per aver ucciso
Dante-
Si rivolge a
me con ira, sento il rumore di un grilletto che viene caricato e sono
sicuro che tra pochi istanti un proiettile si conficcherà da
qualche parte nel mio corpo insieme a tanti altri fino a che non
morirò.
Chiudo gli
occhi in attesa della fine ma questi proiettili tardano ad arrivare,
sento il grido profondo e straziante della donna e li riapro anche se
inutilmente, ancora vedo tutto sfocato ma distinguo la sua sagoma
cadere a terra rivelando quella di qualcun'altro dietro di lei.
-Chi sei
tu...?-
Chiede Russel,
ma non riceve risposta.
Vedo un'altra
massa nera venire verso di me e quando è abbastanza vicina
percepisco la sua energia, che mi è molto familiare.
Sento la sua
mano fredda posarsi sulla mia guancia e i suoi occhi diventano
distinguibili perchè si avvicina sempre di più
tanto che sento il suo respiro sulla mia pelle e i suoi occhi lucenti
color ametista che mi guardano con un chè di dolce.
-O'Chibi-san...
io te l'avevo detto che non eri pronto-
Envy...
Avverto
i Gentili
Lettori che queste sono le battute finali e
sarebbe gradita una loro recensione, anche perchè sarebbe
l'unica.
Grazie per l'attenzione.
|
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Capitolo 27 *** Toccante riunione tra Allievo e Maestro ***
[Envy
side]
Appena quello
stupido allievo è andato via, ho subito pensato che non
poteva lasciarmi in questo modo indecente! Dopotutto per lui
è facile scappare e fare la parte dell'eroe che alla fine
rimane ammazzato, non è in grado di affrontare i pericoli
che lo aspettano a braccia aperte là fuori!
E non
può nemmeno mancarmi di rispetto in questo modo, ecco
perchè sono corso subito a cercarlo, purtroppo
però quando sono arrivato le chimere erano ridotte in pozze
di sangue e una Cacciatrice era stesa a terra priva di vita.
All'inizio mi
sono chiesto se a fare tutto questo è stato davvero
O'Chibi-san oppure la sua seconda parte sadica, ma poi ho sentito
nell'aria l'odore di lupo mannaro, quel disgustoso tanfo che ho
sopportato a stento, così ho capito: non ci sono tracce di
sangue che appartengano al mio allievo, quel lupo mannaro deve averlo
trovato e rapito per fargli del male tranquillamente e lentamente!
Ma nessuno
può fare questo a O'Chibi-san!
Senza perdere
tempo sono uscito a cercarlo seguendo la traccia olfattiva della
bestiaccia, poco dopo sono arrivato in periferia in una zona
più o meno deserta fatta eccezione per un fuocherello acceso
alla meno peggio e due figure che si stavano scannando a vicenda.
Ho cercato di
capire di chi si trattasse e avvicinandomi ancora le ho distinte come
il lupo mannaro che tiene in ostaggio il mio ingenuo allievo e una
Cacciatrice di alto livello, dalle sue movenze e dalle armi che porta
dietro deve esserlo per forza.
Poi sta anche
dando del filo da torcere al nemico che abbiamo in comune ma di certo
non se la caverà contro di me, devo farla fuori e farmi dire
da quel brutto mostro dove ha portato O'Chibi-san, dopodichè
andrò a salvarlo e lo riporterò con me a casa
facendogli una lunghissima ramanzina e assicurandomi che la capisca e
non scappi più cacciandosi in certi casini.
-Ora vediamo
di mettere fine alla tua disgraziata vita, la pagherai per aver ucciso
Dante-
Esclama
rabbiosa la donna, ma non si sta riferendo al lupo... sta guardando una
grande roccia.
Mi sporgo
ancora e mi accorgo di una piccola figura dai capelli biondi con una
freccia anti-vampiro conficcata nella spalla che lo blocca alla roccia.
Quello
è O'Chibi-san! Sgrano gli occhi e mi affretto a raggiungere
quella schifosa Cacciatrice che vuole ucciderlo, per fortuna arrivo in
tempo e la trafiggo da dietro con una delle sue stesse armi.
-Non osare
toccarlo...-
Sibilo
minacciosamente mentre il suo corpo cade a terra agonizzante lasciando
la pistola.
E' incredibile
quanto sia facile uccidere gli esseri umani, e questa volta mi
è quasi dispiaciuto aver fatto in fretta, volevo che
soffrisse ancora e molto di più per quello che stava per
fare.
Senza
esitazioni m'incammino verso il ragazzino ancora bloccato a quella
roccia, non sembra riconoscermi e questo mi insospettisce molto e
preoccupa.
Sento il suo
respiro affannoso e pesante, non vorrei che quella freccia sia quello
che penso io...
-Chi sei...?-
Ignoro la
domanda dello sporco sequestratore, a lui penserò
più tardi ma ora la mia priorità è
sapere come stà quello sciocco allievo.
Mi inginocchio
davanti a lui avvicinandomi al suo viso, ai suoi occhi confusi e poso
la mano sulla sua guancia cercando di confortarlo, sembra soffrire
davvero molto a causa della freccia e penso davvero che sia quella che
utilizzano i Cacciatori per rendere inoffensivi e facili da uccidere i
vampiri.
-O'Chibi-san...
io te l'avevo detto che non eri pronto-
Sussurro,
adesso sembra riconoscere la mia voce e si sorpende.
-Envy... sei
tu?-
Povero il mio
O'Chibi-san, non può riconoscermi in queste condizioni.
-Si stupido
allievo, adesso resisti ancora un pò, ti tolgo questa
fastidiosa freccia dalla spalla-
Annuisce
lentamente stringendo i denti per sopportare il dolore, afferro con
entrambe le mani la stecca di quell'oggetto infernale e lo estraggo in
un solo colpo senza esitazione, mugola dal dolore però tra
poco passerà... toglierla lentamente sarebbe stato mille
volte peggio.
-Adesso
passa... coraggio andiamo via di qui-
Lo faccio
alzare issandomelo in grembo, è troppo debole anche per
camminare, devo trovare il modo di togliere il siero dal suo corpo
oppure se continua così morirà, ma questo
è meglio tralasciarlo perchè non
permetterò una cosa simile!
-Dove lo
porti?!-
Grida il lupo
ancora imprigionato in una rete troppo difficile da spezzare per lui,
adesso O'Chibi-san è praticamente in punto di morte e se non
fosse per questo rimarrei ancora per ucciderlo tra atroci sofferenze,
come ha osato divertirsi con la vita del mio allievo!?
-Non sono
affari che ti riguardano...-
Lo fulmino con
lo sguardo iniziando a correre più veloce che posso verso il
nuovo rifugio del Padre, spero davvero che sia arrivato
perchè solo lui può aiutarci.
-Resisti...
resisti ancora un pò, presto sarà tutto finito-
Lo stringo nel
tentativo di farlo restare con me, di riportarlo in un certo senso alla
realtà così da impedirgli di rilassarsi e
soccombere al siero mortale.
-Envy... mi
dispiace.... sono stato un'idiota-
Sussurra come
se fossero le sue ultime parole, no questo non può succedere!
-Non fare
certi discorsi idiota! Avrai molto tempo per scusarti delle tue azioni
perchè resterai con me ancora per molto!-
Finalmente
arrivo e senza esitazioni spalanco la porta dove seduto sul suo trono
c'è il Padre che mi guarda stupito e confuso.
-Envy... che
succede?-
Chiede notando
il mio affanno nella corsa e la mia preoccupazione.
-Non
c'è tempo, può estrarre il siero dei Cacciatori
dal suo corpo?-
Chiedo senza
esitazioni, abbiamo già i minuti contati ci mancasse altro
che perdersi in giri di parole inutili.
Il Padre si
avvicina esaminando O'Chibi-san con lo sguardo, non c'è
molto da capire! Ha il respiro corto e affaticato, si vede che sta
provando dolore da un miglio di distanza e sta morendo!
Posa una mano
sulla ferita ancora sanguinante che non ha nemmeno iniziato a
ricomporsi.
Il siero
inizia a cadere a terra estratto dal corpo del ragazzino che trattiene
gemiti di dolore e grida.
-Resisti
ancora un pò...-
Lo stringo
ancora osservando il processo.
Dopo che il
liquido è stato estratto completamente la ferita si
rimargina facendo tornare la pelle di O'Chibi-san come è
sempre stata, senza ferite.
-Adesso ha
solo bisogno di recuperare le energie e di riposo-
Infatti
nemmeno il tempo di dirlo che si è già
addormentato e il suo respiro sta lentamente tornando regolare.
-Portalo nella
sua stanza, dobbiamo occuparci dei nostri ospiti-
Mi indica con
il capo una parete alla quale sono incatenati: Nikki, il Generale Roy
Mustang e un'altro lupo mannaro che non conosco, pieni di ferite e
privi di sensi.
Saranno stati
così idioti da sfidare il Padre, oppure avranno avuto la
sfortuna di incontrarlo.
-Tu dovrai
andare a prendere l'ospite mancante... Alphonse Elric-
Ancora
una volta vi avverto che questi sono gli ultimi capitoli!! [Tot.29].
Una
recensione da quelli che non si sono mai fatti sentire sarebbe gradita!
N.M.
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Capitolo 28 *** Pre-FINE ***
[Envy
side]
-Tu dovrai andare a prendere l'ospite mancante... Alphonse Elric-
Annuisco voltandomi per portare O'Chibi-san in camera con la testa
tormentata da tanti pensieri.
-Padre... grazie per quello che ha fatto-
Non è proprio da me ringraziare qualcuno, sono troppo
orgoglioso per farlo, però oggi ho sentito per la prima
volta una paura incontrollabile impossessarsi di me e delle mie
emozioni che non rispondevano come volevo.
La paura di perdere davvero una persona che ormai è
diventata molto più che un'allievo per me e senza la quale
mi sentirei quasi vuoto, abbiamo passato dieci anni insieme e trovarmi
nuovamente da solo... sarebbe molto strano.
-Non c'è bisogno che mi ringrazi... sarebbe un vero peccato
perdere un vampiro come lui-
M'incammino verso la nostra stanza nel più totale silenzio
rotto solo dai respiri regolari del ragazzino beatamente addormentato.
Il Padre mi ha ordinato di andare a prendere Alphonse Elric, ma
sinceramente non so se obbedire oppure no.
Se gli facesse del male, O'Chibi-san metterebbe ancora a repentaglio la
sua vita per proteggerlo oppure per vendicarlo.
Si arrabbierebbe con me, mi rivolgerebbe ancora quello sguardo carico
di odio che non voglio più vedere e se andrebbe un'altra
volta ma per sempre.
Non sentirei più le sue risate spensierate, nè le
sue sciocche lamentele e sfuriate quando si arrabbia per cose ancora
più sciocche, non potrei prolungare il suo addestramento
solo per vederlo arrabbiarsi e dare il meglio di se nel tentativo di
farmi cambiare idea, non faremmo più quelle lunghe corse che
per lui finiscono sempre male... non ci sarebbe a sconvolgere ogni mia
giornata.
Quando la prima volta lo vidi, capii subito che doveva essere mio,
perchè anche ora è speciale, ha un qualcosa di
particolare che lo distingue da tutti... e così dicisi: era
lui, il mio primo ed unico allievo.
Tutto questo non può finire così! Ecco
perchè sono combattuto... eseguire l'ordine del Padre
vorrebbe dire tradire O'Chibi-san e vederlo sparire dalla mia vita.
All'improvviso però mi viene in mente una via di mezzo tra
le due cose, io eseguirò l'ordine... però non
perderò il mio allievo.
Che genio! Chissà come mi è venuta una cosa
simile, però potrebbe benissimo funzionare!
Mi affretto ad aprire la porta e stendere O'Chibi-san sul letto
mettendo sul comodino di fianco la sua pietra rossa, non sia mai esca
senza facendo una pazzia, anche se è ancora notte non
sò di preciso quanto ci vorrà per attuare il mio
piano, potrebbe essere più complicato di quanto pensi.
Esco in fretta chiudendo la porta diretto al QG dove dovrebbe essere
Alphonse Elric.
Arrivato lo trovo subito seduto nell'ufficio di Wrath in attesa di
qualcuno che evidentemente non sono io, il corpo del vampiro
proprietario dell'ufficio è steso a terra privo di testa,
gettata a terra in un'angolo, ma adesso non m'importa molto.
-Che ci fai tu qui?!-
Si alza pronto per combattere contro di me, è di sicuro
arrabbiato perchè gli ho portato via il suo caro fratellone.
-Non sono qui per combattere, devi aiutarmi...-
E' stato più doloroso di quanto mi aspettassi ammettere di
aver bisogno del suo aiuto.
-Io non aiuterei mai un'essere come te!-
Per favore non fare l'eroe patetico, mi fa solo venire il volta stomaco.
-Senti, nemmeno io muoio dalla voglia di collaborare con te,
però abbiamo qualcosa in comune no? E' per il bene di tuo
fratello-
Tirando in ballo O'Chibi-san cambia immediatamente espressione
rilassandosi almeno un pò.
-Va bene parla, ti ascolto...-
-Il Padre ha catturato i tuoi amici e mi ordinato di venire a prendere
anche te, però se ti facesse del male tuo fratello se la
prenderebbe con me e sarebbe capace di mettere a repentaglio la sua
vita per vendetta, quindi per evitare che ciò accada
dobbiamo collaborare per uccidere il Padre insieme e salvarci tutti...-
Non riesco a credere a quello che ho appena detto, di solito sono io
quello che si altera a sentir parlare di tradimento, mentre ora sono
diventato anche io un traditore!
-Perchè ti interessa quello che fa mio fratello?-
-Per te sembrerà strano, ma io tengo a tuo fratello e non
voglio che muoia... nè che mi odi-
Ci vorranno moltissimi testimoni ed avvocati per farmi ripetere una
cosa simile davanti all'interessato.
-Allora perchè hai cercato di dividerci!? Se vuoi il suo
bene dovresti saperlo che fare una cosa simile porterebbe solo ad avere
il suo odio!-
Adesso un ragazzino mi fa la predica, lo so benissimo questo!
-Lo so benissimo! Ma ci sono cose di noi vampiri che tu non puoi
capire... allontanarvi è un bene!-
-No che non lo è!!-
Non sopporto di iniziare a strillare con un ragazzino così
testardo, se non ci muoviamo il piano salterà e non si
potrà fare più niente, mi conviene parlare...
-Vedi, quando si diventa
vampiri e la personalità si stabilizza... si perde ogni
ricordo della vita da umano... volevo separarvi per alleviare il suo
dolore quando sarebbe stato il momento-
Ecco l'ho detto, anche io non ho alcun ricordo della mia precedente
vita però stò bene così e non voglio
sapere altro, mentre O'Chibi-san
legandosi così tanto a suo fratello anche nella vita da
vampiro non fa altro che rovinarsi, quando sarà il momento
di dimenticare tutto, inizierà a farsi milioni di domande:
"Chi è quel ragazzo?","Perchè fa parte dei miei
ricordi ma non lo conosco?","Io chi ero prima di essere un vampiro?"...
sono le domande che si fanno in molti, alla fine si vive
così ossessionati dal proprio passato che si diventa tristi
e si passa il resto della vita in cerca di inutili risposte... e si
soffre ancora perchè anche avendo le risposte, si ha la
consapevolezza di non fare più parte del mondo degli umani,
di non poter vivere con quei preziosi ricordi... questo rovina la vita
di un vampiro.
-Mio fratello si
dimenticherà di me...?-
Sussurra con gli occhi pieni di terrore, deve essere un duro colpo ma
è così... lui morirà mentre
O'Chibi-san sarà costretto ad assistere alle morti delle
persone che gli erano più care senza poter fare nulla per
loro, arrivando ad odiare persino se stesso... ecco perchè si
dimentica tutto, porta meno dolore.
-Si, ma se lo tieni così legato a te non farà che
soffrire! Devi lasciarlo libero... se tieni davvero a tuo fratello
evitagli questo dolore-
Si tranquillizza anche se i suoi occhi sono diventati lucidi.
-Va bene, cosa dobbiamo fare per riuscire nel tuo piano?-
-Seguimi, te lo illustro strada facendo-
Entro nell'ascensore, lui esita prima di raggiungermi e prima di
entrare si ferma guardandomi serio.
-Quando avverrà questo?-
Ricambio quello sguardo altrettanto seriamente.
-Ormai non perde il
controllo così spesso come accadeva prima... si sta
stabilizzando il tutto, però c'è la
possibilità che quando il Padre ha curato la sua ferita
abbia accelerato il processo, non ne sono sicuro-
Si sorprende entrando nell'ascensore.
-Quale ferita?-
Chiede preoccupato.
-Ti racconterò anche questo strada facendo...-
U_U ed ecco qua il penultimo capitolo.
Sorpresi? Edward dimenticherà ogni cosa del suo passato,
quindi anche di Alphonse u.u ma chissà... forse non tutto
visto che Al c'è anche nella sua vita da vampiro.
Be' sta a voi scoprire come andrà a finire.
il seguito di Stardust si chiama Chains, e sono già a buon
punto u.u ma non credo lo posterò visto che la maggior parte
delle persone non si fanno sentire manco morte.
Despedida,
N.M
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Capitolo 29 *** FINE ***
[Alphonse
side]
Dopo aver
seguito Envy nel covo del vampiro che tutti chiamano Padre, abbiamo
attuato una piccola recita per illuderlo di aver praticamente vinto ed
io ho raggiunto i miei amici incatenati al muro.
Ora mentre
illustro il piano a tutti cercando di non dare nell'occhio Envy si
perde in chiacchiere distraendo il vampiro più potente che
lo ascolta pazientemente annuendo e massaggiandosi la barba,
è strano come sembri inoffensivo però sono certo
che sia tutta apparenza, mai sottovalutare il nemico.
-Sei sicuro
che stia dalla nostra parte?-
Mi bisbiglia
il Generale preoccupato se fidarsi o meno del nostro nuovo alleato.
-Generale le
ho già detto come stanno le cose, abbiamo un obbiettivo in
comune e non penso manderà tutto all'aria-
Ho raccontato
loro della rivelazione riguardo le due personalità che si
fondono e di tutto quello che mi ha raccontato il vampiro strada
facendo, Nikki ha annuito lentamente con sguardo triste già
consapevole di questo fatto.
-Bene allora
cosa aspettiamo?-
Chiede Havoc.
-Envy deve
farci segno, mentre parlano sta abbassando le difese del Padre usando i
suoi poteri-
-E non se ne
accorge?-
-No, sta anche
confondendo la sua mente per far in modo che non si accorga di nulla, e
visto che il Padre si fida di Envy è ancora più
semplice, se abbassa le sue difese possiamo attaccarlo più
facilmente-
Envy mi fa
segno con la mano ed io annuisco per fargli capire che sto per entrare
in azione, estraggo dalla tasca posteriore dei pantaloni un coltellino
che avevo preparato prima e lo uso per rompere le corde che mi tengono
le mani legate, quando sono libere in un gesto repentino le unisco per
fare una trasmutazione e con immenso stupore del Padre libero i miei
amici dalle catene smeterializzandole.
Envy con un
salto si allontana prima che il Generale liberi una sfiammata che
circonda il vampiro.
In mezzo a
quel cerchio di fiamme non può prevedere le nostre mosse
perchè siamo diventati per lui solo sagome confuse
aldilà della barriera di fuoco.
Envy ed Havoc
così hanno campo libero per sorprenderlo ed attaccarlo
strappandogli velocemente due arti e buttandoli in mezzo alle fiamme,
io con una nuova trasmutazione creo degli spuntoni da terra che vanno a
trapassare altri due arti facendogli fare la fine dei precedenti due ed
ecco che arriva Nikki con la sua vendetta finale salta nel cerchio
staccando infine la testa e buttandola insieme al resto per poi uscire
velocemente dal rogo firmato Roy Mustang che si diverte ad
intensificarlo schioccando ancora e ancora le dita.
-Generale
così brucierà anche noi-
Lo rimprovero
rovinandogli puntualmente tutto il divertimento.
Per sicurezza
dopo aver spento il fuoco ricopro le ceneri con uno strato molto spesso
di cemento sotterrandole perfettamente in modo da non permettergli di
rigenerarsi anche se impossibile.
-E' tutto
finito...?-
Sussurro
incredulo, non mi sembra vero, dopo tutto quello che abbiamo passato...
finalmente è tutto finito?
-Si, ora
è tutto finito...-
Nikki mi mette
una mano sulla spalla sorridendo radiosa: questa è anche la
fine della sua battaglia e della sua vendetta.
2 Mesi dopo...
[Alphonse side]
Dopo aver
sconfitto il Padre la nostra vita ha ripreso il tranquillo e lento
scorrere: Envy si è defilato prima che potessimo
accorgercene e si è portato via mio fratello diretto
chissà dove.
Nikki
è andata a cercarli senza perdere tempo, credo si sia
affezzionata molto a mio fratello e penso che dietro alla loro
"semplice amicizia" ci sia qualcosa di più.
Il Generale
Mustang ha finalmente realizzato il suo sogno, diventare Comandante
Supremo! Guai a chi lo chiama ancora Generale, anche per semplice
distrazione.
Mentre io...
-Ebbene, vi
dichiaro marito e moglie-
Finalmente, le
parole che volevo sentire da tanto tempo.
Non potrebbe
esserci momento più felice di questo, essere all'altare con
Rose nel suo bianco e splendido vestito da sposa.
Certo
però avere mio fratello qui con me non sarebbe male, volevo
ritrovarlo anche per farlo partecipare al mio matrimonio e vederlo fra
i testimoni sorridente mentre corre ad abbracciarmi come tutti.
Uscendo dalla
chiesa però un bagliore rosso coglie la mia attenzione verso
un tetto vicino dove tre figure sono nascoste da lunghi mantelli
bianchi, guardando attentamente riconosco mio fratello togliere il
cappuccio bianco e sorridere di sghembo come per dire: "pensavi di non
vedermi più vero?"
Dopodichè
anche la seconda figura si toglie il cappuccio rivelandosi come Envy e
infine la terza ovviamente Nikki.
Sorrido di
rimando facendogli cenno con la mano.
-Chi saluti
Alphonse?-
Mi chiede il
Comandante Supremo Mustang sorridendo.
Il tempo di
spostare lo sguardo su di lui e riportarlo sul tetto indicandolo che
già sono scomparsi.
-Nessuno,
Comandante Supremo Mustang, approposito... veda di non fare sciocchezze
mentre non ci sono! Intesi?-
Lui indignato
fa una smorfia però ho colpito nel segno, sorride subito
dopo comprensivo.
-Affare fatto,
non farò sciocchezze-
Entrambi ci
guardiamo con nostalgia... le nostre avventure ormai sono finite, lui
ha raggiunto il suo scopo ed io il mio.
Ho ritrovato
il mio Fratellone ma purtroppo per noi non si è concluso
tutto come speravo.
Lui si
dimenticherà di me come della sua vita prima di essere un
vampiro, spero solo che Envy sappia prendersi cura di lui anche per
me... non posso far altro che lasciarlo andare sapendo di alleviare
almeno in parte il dolore che proverà.
FINE
Ebbene
ecco a voi la fine, avevo in mente un continuo... ma con questa scarsa
partecipazione - - non credo proprio di postarlo.
Bene
vorrà dire che lo continuerò per la sottoscritta.
Bye.
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