SWEETS ANGELS

di gemini memi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indovina chi viene all'aeroporto?! ***
Capitolo 2: *** Non lo sopporto! ***
Capitolo 3: *** Paure e segreti ***
Capitolo 4: *** Le nuove manager ***
Capitolo 5: *** In fondo al cuore ***
Capitolo 6: *** Preparativi per la festa ***
Capitolo 7: *** Festa parte prima ***
Capitolo 8: *** Festa parte seconda ***
Capitolo 9: *** Pensieri ***
Capitolo 10: *** L'arrivo ***



Capitolo 1
*** Indovina chi viene all'aeroporto?! ***


Sorrise felice. L'avrebbe rivista! Era da tanto che non la vedeva e le mancava molto.
- Che hai da ridere, Julian? - chiese il ragazzo al suo fianco.
- Philip, ti ricordi di mia cugina? -
- Quella che abita in Italia? -
- Lei -
- Si, e allora -
- Ieri l'ho chiamata e indovina un po'? - ma era una domanda che non attendeva una risposta - Ci sarà anche lei ai mondiali!!! Ci pensi! Ci rivedremo! -
- Ci sarà anche lei?! -
- Si, sta da una sua amica che abita proprio a Milano e ha detto che sarebbe venuta a prendermi! - esclamò Ross entusiasta.
- Ma è fantastico! - affermò Philip - Mi è sempre stata molto simpatica! Sarà bello rivederla! -
- Già! Sarà stupendo! -

****************

- Lara muoviti!!! L'aereo è quasi arrivato e noi siamo ancora qui!!! - urlò una ragazza dai capelli castani e dolcissimi occhi marroni, mentre cercava qualcosa.
- Si, si! Eccomi! - rispose l'altra, una biondina da caparbi occhi verdi, scendendo trafelata le scale.
- Ma che stai cercando? - le chiese vedendola intenta a svuotare mezza casa.
- Non trovo più il cellulare! - rispose l'interessata vedendo sotto i cuscini del salotto invano.
- Vuoi dire questo? - domandò la bionda prendendo l'oggetto sul tavolo.
La bruna si voltò.
- Si, quello. Dammelo! - e se lo prese non troppo gentilmente - Adesso andiamo che ho già perso troppo tempo! Mio cugino mi ammazzerà! -
Le due ragazze uscirono di casa e presero il pullman per andare all'aeroporto. Era una calda giornata di giugno e il sole brillava alto nel cielo. In mezzo a tutta quella gente nel pullman il sole si faceva sentire di più ed era quasi insopportabile.
- Non ce la faccio più! - sbottò la bionda.
- A chi lo dici! Fa un caldo tremendo! - confermò l'altra.
Ed ecco il cartello che avvertiva l'entrata nell'aeroporto.
- Siamo arrivate finalmente! - esclamò Lara, la bionda.
Le due scesero dal pullman e, facendosi strada tra la gente, entrarono nell'aeroporto. Lessero i cartelli e si diressero al cancello 9. Correvano, dovevano già essere arrivati! Speravano solo di aver fatto in tempo! Arrivarono al cancello e videro molti ragazzi che, facendo casino, cercavano di raggiungere l'uscita. E tra tutte quelle facce un viso conosciuto.
- Julian! - chiamò la bruna.
Il ragazzo chiamato in causa si voltò di scatto e, riconoscendola, le corse immediatamente incontro sotto gli occhi attoniti dei compagni.
- Memi!!! Sei venuta finalmente! - esclamò il ragazzo abbracciandola - Sempre la solita ritardataria, eh? -
- Che ci vuoi fare...le brutte abitudini non muoiono mai! - rispose lei stringendolo.
Intanto i ragazzi e le manager osservavano la scena meravigliati. Possibile che quello fosse proprio Julian?! Non si era mai comportato così con le sue fan...ma forse quella era... L'unico che sembrava non essere sorpreso era Philip. Jenny gli si avvicinò.
- Philip, tu la conosci? - chiese.
- Si, l'ho conosciuta una volta che venne a trovare Julian - rispose il ragazzo sorridendole.
Jenny arrossì.
- Ma...ma è...si insomma...è la ragazza? - chiese timidamente la giovane.
Philip la guardò dolcemente.
- No - rispose quindi - Ma presto lo scoprirai -
Intanto Amy, rimasta in disparte, guardava il capitano della Mambo abbracciare e scherzare con la sconosciuta. Una fitta di gelosia le attraversò il cuore. Il suo Julian...era...fidanzato... Sentiva le lacrime a un passo dal solcarle il viso. Era sempre stata innamorata del ragazzo, ma non aveva mai avuto il coraggio di confessargli i suoi sentimenti. E ora scopriva che era fidanzato... Qualcuno la stava fissando. Era Patty. Aveva visto lo sguardo triste dell'amica e voleva fare qualcosa per aiutarla. Tornò a guardare verso Julian e la brunetta. Insomma! Che aspettavano a staccarsi?! Si diresse a passo deciso verso di loro e si parò davanti ai due. Julian fu il primo a vederla.
- Patty! Lascia che ti presenti...-
Ma la ragazza lo interruppe bruscamente.
- Potevi anche dircelo che era la tua ragazza! - esclamò furibonda.
La brunetta osservava Julian stupita, mentre questo ancora la abbracciava.
- Insomma staccatevi! - aggiunse Patty.
I due divennero di un rosso acceso, mentre si separarono velocemente. Nel frattempo Lara, che era rimasta poco distante, si avvicinò con passo spedito verso i tre. Ma chi diavolo era quella?! Ma come si permetteva di trattare così l'amica!Gliene avrebbe dette quattro!!! Così imparava!
- Ehi tu! - disse mettendosi di fronte a Patty - Si può sapere chi diavolo sei?! E come ti permetti di usare quel tono con la mia amica?! -
Patty, che era rimasta zitta per la sorpresa, a quelle parole si riscosse.
- Chi sei tu, piuttosto! E poi io uso il tono che voglio!!! -
- Non parlarmi in quel modo!!! -
- Altrimenti che mi fai? -
- Senti tu, sottospecie di ragazza, ma si può sapere che c***o ti credi di essere? La principessa sul pisello??? -
- Ha parlato la regina Elisabetta! Sei tu che ti sei intromessa! -
- Io?! Ma se tu hai incominciato ad attaccare la mia amica!!! -
- Scusami tanto maestà se ho osato rivolgere la parola alla sua amica! -
- Ora ti faccio vedere io! - detto questo stava per lanciarle un sonoro pugno, ma qualcuno la trattenne.
- Adesso calmati Lara - disse la brunetta - Ci deve essere stato un equivoco, non c'è bisogno di scaldarsi tanto -
Lara guardò l'amica poco convinta. Poi trasse un profondo respiro e si calmò.
- Si, hai ragione, non ne vale la pena di fare a botte con questa -
L'amica le sorrise, lasciandole il braccio. Poi si voltò verso Patty, che le fissava irritata.
- Scusaci - disse con un tono che disarmò Patty - Ma vedi, io non sono la ragazza di Julian. Mi chiamo Melania Ross e sono la cugina -
Patty, come tutti i giocatori, rimasero stupiti.
- La...la cugina?! - chiese la manager.
- Già! - confermò Melania sorridendo - Ma vi prego, chiamatemi Memi, tutti gli amici mi chiamano così! -
Patty si addolcì all'istante. Quella ragazza era davvero molto dolce... Anche Lara sorrise. Come al solito Memi era riuscita a placare gli animi! I ragazzi, intanto, si erano avvicinati al gruppo.
- Ciao Memi! Come va? - chiese Philip.
- Oh Philip! Che bello rivederti! Io sto bene, e tu? -
- Anch'io - rispose il ragazzo abbracciando la ragazza al suo fianco, Jenny.
Entrambi arrossirono felici.
- Mi fa piacere - affermò Memi. 
- Ciao! Io sono Bruce Harper, il difensore della nazionale giovanile giapponese! Scommetto che Julian ti ha parlato molto anche di me! - si pavoneggiò il ragazzo.
- A dire la verità, non mi ha detto proprio niente...- disse Memi sinceramente.
- Ma mi avrai sentito nominare - tentò ancora Bruce.
- Mi dispiace - affermò lei - Ma non ti ho proprio mai sentito, scusa...-
- Non è può essere vero! - si lamentò il ragazzo - Come è possibile?! -
- Dai Bruce, non è colpa tua se stai sempre in panchina! - lo prese in giro Mark.
Tutti scoppiarono a ridere.
- Loro sono Oliver Hutton, Benjamin Price, Philip già lo conosci - la presentò Julian - Qui ci sono Danny Mellow, Eddie Bright, Mark Lenders, Bruce, Tom Becker -
Memi si voltò per vedere il viso dei ragazzi e si trovò di fronte un petto piuttosto muscoloso. Alzò il capo e incrociò due dolcissimi occhi marroni. Arrossì. Quel ragazzo la attraeva... Era alquanto alto rispetto a lei, sul metro e settanta circa, qualcosa in più qualcosa in meno. Abbastanza muscoloso e un viso dai lineamenti dolci. Era proprio carino... Si riscosse immediatamente da quei pensieri. Non le era servita la lezione?! Si, aveva imparato e ora non ci avrebbe ricascato una seconda volta. Sapeva già cosa doveva fare...non poteva permettersi di farsi del male... Notò l'amica al suo fianco.
- Ragazzi questa è Lara, la mia migliore amica - disse sorridendo.
Sembrava che quel breve attimo di esitazione fosse scomparso. Ma Lara sapeva che quella era solo una maschera. Tuttavia decise che quello non era né il momento né la situazione adatta per parlare, lo avrebbero fatto più tardi. La bionda, quindi, salutò i ragazzi sorridendo.
- Ciao a tutti! - esclamò.
- E così tu sei Lara! Memi mi ha parlato molto di te! - disse Julian stringendole la mano.
- Anche lei mi ha parlato di te - asserì la ragazza ricambiando la stretta.
Intanto Tom era rimasto affascinato a osservare la moretta. Alta quasi sul metro e settanta, forse un po' più bassa, era ben proporzionata e dai lineamenti delicati. Gli occhi erano marroni e esprimevano tanta delicatezza. Ma la cosa che più lo affascinava, erano i capelli castani. Pensò a come fosse stato ad averli tra le mani. Erano lucenti e morbidi...come la seta...
- Questi sono...- disse intanto Julian.
- Lo so chi sono - lo interruppe Lara - Il capitano Oliver Hutton, la punta Mark Lenders, la metà della Golden Combi Tom Becker, Philip Callaghan la rivelazione, Benji Price il SGGK e tutti gli altri! -
- Accidenti! Li conosci tutti! - esclamò Julian.
- Devi sapere che Lara, come me, adora il calcio - spiegò Memi - Ed è anche molto informata! -
- Su Memi, ora non esagerare! -
- E tu non fare la modesta, Lara! -
Le due scoppiarono a ridere sotto lo sguardo divertito dei ragazzi.
- E loro chi sono? - chiese Memi indicando le ragazze.
- Piacere, io sono Jenny - rispose la brunetta vicino a Philip.
- Io invece mi chiamo Amily Aoba, ma tutti mi chiamano Amy - disse una ragazza dai capelli ramati.
- E io sono Patricia Gatsby, Patty per gli amici - aggiunse gentilmente la ragazza che prima le aveva attaccate - Scusatemi se vi ho attaccate e insultate prima, ma io...-
- Non preoccuparti, non fa niente - la interruppe Memi sorridendole - Vero Lara? -
La bionda esitò un attimo, poi sorrise a sua volta.
- Vero, non preoccuparti e scusami anche tu per quello che ti ho detto -
Le due ragazze si guardarono dispiaciute.
- Direi di andare, se non voliamo rimanere tutto il giorno qui! - affermò Holly incamminandosi verso l'uscita e seguito dagli altri.
- Memi, voi con che ve ne andate? - chiese Julian alla cugina, camminandole affianco.
- Col pullman, perché? -
- Vi diamo uno strappo noi, tanto se non sbaglio casa di Lara non è molto lontana dal campo e poi così non dovete pagare il biglietto! -
- D'accordo allora! Vado a dirlo subito a Lara -
La bionda stava camminando affianco a Tom e scambiava qualche parola con lui. Memi si avvicinò ma, notando il ragazzo, si irrigidì immediatamente.
- Lara, Julian ha detto che ci danno un passaggio col pullman loro - disse freddamente.
- Uhm...va bene - rispose l'amica, troppo distratta dal chiacchierare con Tom per accorgersi della freddezza dell'amica - Stavo parlando con Becker riguardo al Paris Saint Germain, sai che lui gioca lì? -
- Si - rispose solo lei.
- Ma ci pensi?! Gioca con giocatori quali Pierre El Cid e Luis Napoléon! - esclamò Lara entusiasta.
- Stupendo - affermò Memi con distacco.
Allora Lara si accorse del tono della sua voce e la guardò preoccupata.
- Tutto bene? - le chiese.
- Si, ma ora scusami, vado a parlare un po' con mio cugino - rispose Memi allontanandosi.
La bionda la osservò andarsene. Era preoccupata per lei. Non si era mai dimostrata così distaccata e fredda nei confronti di una persona...di solito era aperta con tutti, sempre pronta a dare una mano...che le succedeva?! Ma forse si stava preoccupando inutilmente, magari era solo agitata per l'arrivo del cugino, anche se conoscendola... Immersa nei suoi pensieri, Lara non aveva notato Benji avvicinarsi, e ora il ragazzo chiacchierava con Tom.
- Ciao - lo salutò cordialmente.
Ma il portiere non le rispose, continuando a parlare con Tom.
- Ti ho salutato! Forse non ci senti?! - scoppiò Lara, che non sopportava quell'aria di superiorità adottata dal ragazzo - Si presuppone che a un saluto si risponde con un altro saluto, se non te lo hanno insegnato! -
A quelle parole Benji si voltò verso di lei. Come si permetteva quella ragazzina di parlare in quel modo al SGGK?!
- Si, ma non sono abituato a salutare anche le mezze cartucce come te - affermò cinico il portiere.
- Mezze cartucce?! Ma ti sei mai visto, portiere da strapazzo??? -
- Se non ricordo male, sei stata tu prima a dirmi che ero il SGGK, o sbaglio? - chiese a sua volta il portiere, sorridendo compiaciuto.
Lara stava per scoppiare. Ci mancava solo quello stupido portiere!!!
- Mi sarò sbagliata! - esclamò - Ma ti pare che vado a dire a uno come te di essere il migliore!!! -
Tosta la ragazza! E anche niente male, notò il portiere. Lara infatti, era piuttosto alta, doveva arrivare al metro e settanta o forse qualcosa di più (a chi troppo e a chi niente -__- NdMemi Su, su! Non fare così... NdLara Parli bene tu! Mica sei tu quella bassa! NdMemi Eh, eh! ^^ NdLara) e anche slanciata. I lisci capelli biondi le arrivavano fin sotto le spalle, fino a ricaderle dolcemente sulla schiena, mentre due paia di occhi verdi risaltavano su un viso grazioso. Al naso un piccolo percing "originale", come aveva pensato Benji.
- Sta di fatto che l'hai detto - sostenne il ragazzo, mentre Tom lo supplicava con lo sguardo di smetterla.
- Argh! Ma che cavolo mi metto a parlare a fare con persone come te?! Ci spreco solo la voce! - affermò Lara andandosene vicino a Memi.
"Cominciamo bene" pensò tra sé e sé Tom "Speriamo solo che questi due impareranno ad andare d'accordo, altrimenti...e chi se li sente!"

By Memi

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Capitolo 2
*** Non lo sopporto! ***


Le due ragazze salirono sul pullmann e si sistemarono a sedere nei primi posti. 
-Ma che razza di maleducato!-, esclamò Lara a bassa voce, ripensando al battibecco avuto poco prima con Benji.
Memi la guardò con aria interrogativa. -Di chi stai parlando, Lara?-, le chiese.
-Di quella sottospecie di portiere da quattro soldi! E' un arrogante e un antipatico, altroché SGGK!-, rispose l'amica, mentre gli occhi verdi mandavano lampi.
La brunetta ridacchiò. -Ma si può sapere cosa ti ha fatto? Fino a cinque minuti fa eri una sua grande ammiratrice!-
-Fino a cinque minuti fa non sapevo quanto fosse spocchioso e cafone!-, replicò Lara, passandosi una mano nei lunghi capelli biondi.
-Oh, ma quanti complimenti, sono davvero onorato!-, disse una voce ironica proprio dietro le loro spalle.
Le due ragazze si voltarono, e videro che Benji e Tom si erano seduti proprio nei sedili dietro a loro.
Il portiere stava guardando la bionda con un ghigno di sfida dipinto sul bel volto abbronzato.
-Non sono complimenti, nel caso non te ne fossi accorto-, gli disse Lara, sostenendo il suo sguardo senza scomporsi.
-E cos' ho fatto per meritarmi il tuo odio, bellezza?-, domandò lui in tono sarcastico.
L'irritazione della ragazza crebbe ancora di più. -E' una cosa da chiedere? Ammetterai che prima mi hai risposto in modo decisamente maleducato!-, rispose, guardandolo dritto negli occhi.
Benji ridacchiò. -Davvero?-, chiese facendo finta di non capire.
-Ma evidentemente non ti è stato insegnato nemmeno un briciolo di educazione, quindi è inutile parlare con te-, ribatté Lara, arrabbiatissima, voltandosi dall'altra parte.
-Su ragazzi, smettetela di litigare!-, intervenne Tom in tono implorante. Il ragazzo gettò un'occhiata a Memi sperando che la ragazza lo appoggiasse, ma la brunetta, appena sentì la voce di Tom, si irrigidì, e imitò l'amica voltando la testa anche lei dall'altra parte.
Tom rimase piuttosto stupito dall'atteggiamento della ragazza. L'aveva vista sorridere e chiacchierare amichevolmente con tutti, mentre a lui invece non aveva ancora rivolto la parola. Probabilmente gli era antipatico, pensò con una punta di amarezza. Poi si diede mentalmente dello stupido. Ma perché si preoccupava tanto di quello che pensava di lui quella ragazza? Dopotutto, non la conosceva affatto.
-Io non sto litigando. E' la pupattola qui davanti che ha iniziato, dandomi dell'arrogante e del maleducato!-, ribatté intanto Benji, con aria offesa.
Lara si voltò di scatto a guardare il portiere. -Come ti permetti di chiamarmi pupattola, idiota?-, sbottò inalberandosi.
-Idiota a chi?! Ma non hai ancora capito con chi hai a che fare, ragazzina?-, ribatté il portiere scaldandosi immediatamente.
-Ragazzi, per favore...-, gemette il povero Tom, che iniziava a non poterne più di quella situazione. Il viaggio fino in Italia era stato relativamente tranquillo, Benji e Lenders non avevano litigato nemmeno una volta, stranamente, e questo lo aveva fatto ben sperare...e invece, per una volta che non si scannava con Mark, cosa combinava il portiere? Attaccava briga con una ragazza appena conosciuta! Certo che tra tutti e due avevano un caratteraccio davvero impossibile!
Di nuovo cercò con lo sguardo l'aiuto di Memi, che si era voltata per cercare di placare gli animi, ma lei, non appena i suoi occhi incrociarono quelli di Tom, arrossì violentemente e abbassò lo sguardo.
-Certo che ho capito con chi ho a che fare!! Con un completo deficiente!-, stava dicendo in quel momento Lara, in tono decisamente alterato.
-Adesso mi sono stufato!-, ringhiò il portiere minaccioso, mentre tutti gli occupanti del pullmann si erano girati nella loro direzione e stavano seguendo attentamente la scena, incuriositi.
-Price! Non sapevo che fossi così violento e aggressivo con le donne!-, intervenne una voce sarcastica dal fondo del pullmann. Il SGGK si voltò, e vide che Lenders lo stava guardando e ridacchiava.
-Di cosa ti intrometti, Lenders?-, gli disse, guardandolo con aria infastidita.
-Niente...ma pensavo che un damerino come te sapesse come si tratta con il gentil sesso...a quanto pare mi sbagliavo di grosso!-, proseguì l'attaccante, con un sorrisino ironico sul volto.
-Ma vi siete messi d'accordo per farmi arrabbiare?!-, tuonò Benji, guardando furente sia Mark che Lara.
-Sono d'accordo con te, Mark-, disse la ragazza, sostenendo lo sguardo arrabbiato del portiere.
-Lara, per favore...direi che è meglio troncare questa discussione...-, intervenne Memi, che cominciava a sentirsi a disagio per l'imbarazzante situazione che si era creata tra l'amica e il portiere. Sperava solamente che non avrebbero continuato così per tutta la durata dei mondiali...altrimenti sì che sarebbe stata una situazione difficile da sostenere! I suoi occhi caddero nuovamente su Tom, che intanto stava cercando di calmare Benji, che pareva veramente fuori di sé. Doveva riconoscere che era veramente carino...si riscosse immediatamente da quel pensiero. Non doveva pensarci, nemmeno per sbaglio. Doveva tenerlo il più possibile distante da lei, o correva il rischio di scottarsi di nuovo. Una volta era più che sufficiente, non era più intenzionata a soffrire in quel modo.
-Già Benji, smettila...-, stava dicendo Tom in quel momento rivolto all'amico.
-Non se ne parla proprio! Non bastava quella ragazzina isterica e petulante a rompermi le scatole, no, ci voleva anche quel troglodita di Lenders a completare l'opera!-, sbraitò il portiere furibondo, mentre i suoi profondi occhi neri mandavano scintille.
Lara lo osservò attentamente. Certo che, nonostante il pessimo carattere...quel Benji Price non era affatto male! Anzi...quello sguardo grintoso e arrabbiato era decisamente sexy... "Ma che mi metto a pensare?", disse rapidamente a se stessa, "come posso definire sexy un tipo così rozzo e incivile? Devo essere proprio impazzita. E' solo un idiota, e basta".
-Troglodita a chi?! Ritira immediatamente quello che hai detto, Price, se non vuoi che ti cambi i connotati!-, tuonò furibondo Lenders, alzandosi in piedi di scatto.
-Povero me! Sto tremando dalla paura!-, rispose sarcasticamente il portiere.
Tutti quanti stavano osservando la scena preoccupati. Se fosse scoppiata una rissa tra Benji e Mark, cosa avrebbero raccontato al mister? Sicuramente sarebbe andato su tutte le furie!
Anche Memi stava seguendo la scena con una certa apprensione, mentre Lara sembrava godersela un mondo. Era davvero contenta all'idea che qualcuno desse una bella lezione a quel bamboccio arrogante di un portiere.
-Ora ti aggiusto io!-, ringhiò Mark furibondo, e si diresse verso Benji per dargli un pugno, ma fu bloccato dal tempestivo intervento di Holly, che si parò di fronte a lui.
-Calmati Mark. Non ti sembra di stare esagerando?-, gli disse in tono pacato ma freddo.
-Togliti di mezzo, Hutton!-
Il ragazzo non si scompose. -In qualità di capitano ho il dovere di impedire che due membri della mia squadra si prendano a botte-, disse tranquillo.
-Holly ha ragione, è meglio troncare questa discussione. Forza, Benji, chiedi scusa a Lara e sistemiamo tutto-, intervenne Tom.
Benji spalancò gli occhi. -Cosa? E perché mai dovrei chiedere scusa a quella stupida?!-, disse.
Lara si voltò nuovamente verso di lui, rossa in faccia per la rabbia. -Allora vuoi proprio attaccare briga!!-
Il ragazzo fece una risatina ironica. -Me la sto facendo sotto, bellezza!-
"Oddio ricominciano", pensò Tom disperato.
Anche Memi fece una smorfia di disappunto, e si soffermò ad osservare l'amica, che sembrava davvero fuori di sé per la rabbia. Era un comportamento davvero strano da parte sua...sì, delle volte Lara era impulsiva e poco malleabile, ma non l'aveva mai vista così aggressiva verso nessuno...che diavolo stava succedendo tra lei e Benji per farli litigare in quel modo? Si conoscevano da meno di mezz'ora e già erano nemici mortali!
-Senti...-, stava cominciando Lara, ma la discussione fu interrotta dall'autista del pullmann, che annunciò che erano arrivati a casa della ragazza.
-Meno male!-, disse lei, dando una scrollata ai capelli, -cominciavo a non sopportare più la presenza di quell'idiota-.
-Oh! Finalmente si respira!-, ribatté Benji tirando un sospiro di sollievo.
Lara gli lanciò un'ultima occhiata assassina, dopodiché salutò tutti gli altri con un sorriso e scese dal pullmann.
Memi si alzò dal sedile per seguire l'amica, ma inciampò. Stava per cadere, quando sentì due forti braccia che la sorreggevano con delicatezza. Alzò lo sguardo, e si trovò di fronte gli occhi marroni e dolcissimi di Tom Becker. Si ritrasse immediatamente come se si fosse scottata con l'acqua bollente.
-G....grazie-, balbettò, evitando accuratamente di guardare in faccia il giovane.
Tom rimase piuttosto male per la reazione della ragazza. E pensare che lui, invece, aveva provato un'emozione fortissima soltanto sfiorandola...sentiva ancora il profumo dei suoi morbidi capelli... "Evidentemente le sono proprio antipatico", pensò con una punta di amarezza. -Ti sei fatta male?-, le chiese gentilmente.
Il cuore di Memi batteva forte come un tamburo. "Cosa mi sta succedendo?", si chiese preoccupata, mentre sentiva che le guance le stavano andando letteralmente in fiamme. -No-, rispose seccamente, e si affrettò a scendere dal pullmann senza rivolgere una sola parola di saluto al ragazzo, che rimase ad osservarla allibito.
Lara notò immediatamente il turbamento dell'amica. Eh sì, Memi si stava comportando in modo davvero strano. Doveva chiederle subito cosa c'era che non andava.
-Ehi, Memi, c'è qualcosa che non va?-, le domandò avvicinandosi, mentre il pullmann ripartiva.
L'amica scosse energicamente il capo. -No, è tutto perfettamente a posto!-, mentì, avviandosi rapidamente verso il portone per nascondere all'altra ragazza il rossore delle sue guance.
Ma Lara non era una che si lasciava ingannare facilmente. -Tu non me la racconti giusta, Memi. Ho notato che ti comporti in modo molto strano con Tom-, insistette, accelerando il passo per starle dietro.
Memi fece finta di cadere dalle nuvole. -In modo strano? Mah, a me sembra di essere quella di sempre-
Lara la afferrò per una spalla, e la costrinse a fermarsi e guardarla dritto negli occhi. -Con chi credi di stare parlando? Guarda che io ti conosco benissimo, e capisco perfettamente quando fingi. Ti sarai accorta anche tu che sei stata molto fredda e distaccata con lui oggi, e questo non è da te-, disse.
-Ti dico di no! Sono stata quella di sempre!-, insistette Memi, in imbarazzo. Anche se Lara era la sua migliore amica, non se la sentiva di raccontarle il turbamento che provava da quando aveva visto Tom per la prima volta. Aveva paura di fare la figura della stupida.
-Sai benissimo anche tu che questo non è vero-, ribatté tranquillamente Lara. -E mi domando il perché. Tom è un ragazzo molto simpatico e gentile, a differenza di qualcun altro-
-Tu, a proposito...-, disse Memi cercando disperatamente di cambiare discorso. -Ho notato che tu ti comporti in modo molto strano con Benji. Non è da te essere così aggressiva, specialmente coi ragazzi!-
Questa volta fu Lara ad arrossire imbarazzata. -Non...non è vero! E come altro dovrei comportarmi con quello lì secondo te? E' rozzo, maleducato, arrogante, superbo, senza un briciolo di tatto!-
-E molto carino!-, le fece notare l'amica.
Lara ripensò agli occhi neri e penetranti del portiere, e subito sentì il cuore batterle un po' più forte. Cercò di allontanare immediatamente quell'immagine dalla sua mente. -Sarà carino quanto vuoi, ma è un pallone gonfiato!-, ribatté con determinazione. -Guarda, lasciamo perdere l'argomento Benji Price che è meglio!-
-Come vuoi! In cambio, tu lascerai perdere l'argomento Tom Becker, ok?-, ribatté Memi.
Lara sospirò. In fondo, se l'amica non se la sentiva ancora di parlarne con lei, non poteva certo costringerla. -D'accordo-.
Memi tirò un sospiro di sollievo. -Bene. A proposito, prima mio cugino mi ha chiesto se domattina andiamo al campo ad assistere ai loro allenamenti. Che ne dici, ti va l'idea?-, chiese.
-Certo che mi va! Ho sempre sognato di assistere agli allenamenti della nazionale giapponese! Se non fosse che sarò costretta a rivedere quell'insopportabile portiere...-, rispose Lara, storcendo il naso al pensiero di Benji.
Memi sorrise. -Basterà che tu gli stia distante-, suggerì.
Anche l'amica sorrise, allegra. -Lo farò, stanne sicura! Meno ho a che fare con lui e meglio sto!-
E si avviarono verso casa.

by Gemini

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Capitolo 3
*** Paure e segreti ***


Mentre il pullman proseguiva verso l’hotel della nazionale, Tom si era chiuso in uno strano mutismo. Non riusciva a capacitarsi della reazione di Memi…perché era così fredda con lui?! Le aveva fatto involontariamente qualcosa?! Decise. Glielo avrebbe chiesto. Non sapeva il perché, ma provava una strana attrazione verso quella ragazza e prima, quando l’aveva strinta tra le sue braccia per non farla cadere, aveva sentito una sensazione stupenda! L’odore di freschezza che le veniva dai capelli lo aveva inebriato…quegli splendidi capelli… Si voltò verso il compagno, che stava stranamente in silenzio. Ma che gli era preso?! Non si era mai comportato in quel modo verso una ragazza!

- Ehi Benji! – lo chiamò.

L’amico si voltò.

- Che vuoi? – chiese “delicatamente”.

- Vorrei sapere che ti è preso prima! -

- Perché? – chiese il portiere facendo finta di niente.

- Come perché?! Per poco non ti scannavi con Lara!!! – esclamò Tom.

- E allora?! È stata lei a cominciare, io che c’entro?! -

- Vabbè lasciamo perde che è meglio – disse Becker rassegnato.

Benji ridacchiò.

- Che hai da ridere adesso? – chiese il giovane centrocampista della nazionale.

- No, niente…ripensavo solo alla tua faccia quando hai preso Memi per non farla cadere! Eri troppo buffo!!! – rispose il portiere scoppiando a ridere.

Tom arrossì violentemente. – Non ci trovo niente da ridere…- disse abbassando il capo.

- Io si! E tanto anche! – ribatté il portiere, che a momenti crepava per le risate!

Tom divenne piccolo piccolo per l’imbarazzo. Finalmente Benji si calmò.

- Finito? – gli chiese Becker.

- Si, si – rispose Price cercando di darsi un contegno. – Però ammettilo, ti piace! – affermò il portiere guardandolo serio.

- E’ una bella ragazza, certo, ma le sto antipatico…- sostenne l’amico con una punta di amarezza.

- Cosa te lo fa credere? – chiese ancora Benji.

- Avrai notato che rideva e scherzava con tutti, mentre con me non ha neanche rivolto la parola -

- Beh si, però…-

- No Benji, niente però – lo interruppe Tom. – Ne ho avuto la certezza quando l’ho presa per non farla inciampare -

Ricordando la scena, Benji stava per scoppiare nuovamente a ridere, ma un’occhiataccia dell’amico gli fece dimenticare i suoi propositi.

- OK, OK, ma magari ti sbagli…magari è solo un po’ timida – insistette il portiere.

- Timida solo con me, vero? – chiese Tom amaramente.

- Senti, vedi la prossima volta come si comporta con te, e poi deciderai come comportarti – affermò Benji.

- Credo che farò così – disse il numero 11. – E tu come ti comporterai con Lara? -

- Che vuoi dire? – chiese il portiere, facendo finta di non aver capito.

- Hai capito benissimo cosa voglio dire – sostenne Tom. – Comunque te lo spiegherò lo stesso. Hai intenzione di continuare a litigare con lei oppure credi di chiederle scusa? -

- Io chiedere scusa a quella?! – si inalberò immediatamente Benji. – Non ci penso proprio! È stata lei ad attaccarmi per prima e lei dovrà chiedermi scusa! – affermò il ragazzo deciso.

Tom scosse la testa, sicuro che anche Lara stesse pensando alla stessa cosa. “Credo proprio” pensò il centrocampista “Che quest’anno ne vedremo di tutti i colori…”

In quel momento il pullman si fermò.

- Siamo arrivati, ragazzi – li informò l’autista.

Tutti i ragazzi e le manager si affrettarono a scendere. Una volta che il pullman ripartì, si trovarono di fronte un grandissimo hotel piuttosto lussuoso. Passato lo stupore iniziale, i ragazzi entrarono nell’hotel. Una grande hall dai mobili raffinati, gli si presentò davanti. Si fece loro incontro un garzone.

- Siete voi la nazionale giapponese? – chiese.

- Si – rispose Holly per tutti.

- Vi prego di seguirmi, da questa parte – li invitò il garzone facendosi strada tra varie salette.

Si ritrovarono in una sala piuttosto ampia e ad accoglierli c’erano Kirk Pearson, Freddy Marshall e un altro uomo sulla cinquantina che doveva essere il proprietario dell’hotel.

- Benvenuti ragazzi – li salutò amichevolmente Pearson. – Fatto buon viaggio? -

- Si, grazie, anche se siamo un po’ stanchi – rispose il capitano.

- Allora non vi intratterremo molto, vi dico solo la disposizione delle stanze e poi siete liberi di andare, purché vi troviate nella hall all’una, per pranzare -

I ragazzi fecero cenno di si col capo.

- Benissimo – affermò Freddy. – La disposizione è la seguente: camera sette Hutton, Callaghan e Denton…-

- E vai!!! Sono in camera con Holly!!! – esclamò euforico Rob.

- Calmati ciccio, guarda che ci sono anch’io – gli fece notare Philip.

- Ma certo, certo! Lo so! – rispose Rob al colmo della felicità, mentre tutti gli altri scoppiavano a ridere.

Marshall richiamò l’attenzione con un colpo di tosse. – Dicevo: camera otto Lenders, Mellow e Warner -

- Che accoppiata vincente! – esclamò Benji. – Un karateka e un troglodita nella stessa stanza…-

- Vuoi fare a botte, Price? – chiese infuriato Mark.

- Calmatevi ragazzi – li ammonì Marshall prima che la situazione degenerasse. – Se non vi stanno bene i vostri compagni allora potete anche andarvene, chiaro? -

Benji e Mark si calmarono all’istante. Ci tenevano troppo al loro posto in squadra per farselo soffiare in quel modo.

- Bene – continuò l’allenatore. – E adesso vorrei continuare senza interruzioni se non vi dispiace -

I ragazzi annuirono col capo. Freddy sospirò e riprese a leggere la lista.

- Camera nove Becker, Ross e Price; camera dieci Harper, Mason e Carter…- e continuò così fino a che non ebbe letto tutta la lista. – Le ragazze sono nella 23 – aggiunse alla fine.

- Ora potete andare a cambiarvi e a riposarvi, eccovi le chiavi – disse Pearson dando le chiavi delle camere.

Finalmente i ragazzi poterono salire nelle loro camere, per potersi ristorare dopo il lungo viaggio.



*******************



- Sono tornata! – gridò Memi entrando in cucina.

Dopo pochi secondi anche Lara si trovava in cucina.

- Che hai comprato di buono? – le chiese guardando nei sacchetti.

- Uhm…sono andata al McDonald’s e ho comprato tre happy meal, uno per me e due per te – rispose Memi.

- Fantastico! – esclamò Lara. – Ma tu perché ne mangi solo uno? Non hai fame? -

- Non tanto -

Lara la guardò preoccupata. – Sei sicura di stare bene? -

- Sto benissimo, perché? – chiese a sua volta Memi sedendosi.

- Mangi poco, ti comporti strano e sei anche pallida per giunta! -

- Ancora con questa storia?! Abbiamo detto di lasciarla stare! – affermò Memi sbuffando.

Lara annuì, anche se a malincuore, col capo. Proprio non riusciva a capire cosa turbava l’amica da farla stare in quello stato! Comunque decise di non insistere oltre. Forse stando col cugino sarebbe ritornata serena…o no?! Prese il suo panino e lo addentò. Tra lei e Memi erano due frane in cucina, per questo dovevano comprarsi qualcosa da mangiare se non volevano morire di fame!

- Perché sorridi? – le chiese Memi guardandola stupita.

- Stavo pensando a che frane siamo in cucina! – rispose Lara.

Memi ridacchiò. – Già, hai ragione -

Continuarono a mangiare rinvangando episodi del passato in cui si erano esibite in disastrose scene culinarie. Poi, quando Memi finì di mangiare il suo panino e le patatine, salì di sopra per cambiarsi. Lara la raggiunse appena finì i suoi. Trovò l’amica seduta sul letto. Sembrava pensierosa. Le si sedette accanto.

- Senti Memi, per quanto tu voglia continuare a negarlo, io so benissimo che c’è qualcosa che non va – affermò.

- Non…- tentò Memi, ma Lara la precedette.

- Se tu non vuoi dirmi cos’è, non fa niente, però sappi che puoi contare su di me, ok? -

Memi le sorrise grata e annuì col capo. – Grazie Lara, so di poter contare su di te, ma non devi preoccuparti, io sto bene, davvero -

Lara era scettica, ma poi, vedendo lo sguardo implorante dell’amica, sorrise a sua volta e lasciò cadere l’argomento.

- Allora, che ti metti? – le chiese aprendo l’armadio.

- Un jeans e la camicetta bianca – rispose Memi alzandosi e prendendo gli indumenti. – Tu? -

- Uhm…metterò anch’io il jeans, ma da sopra una maglietta – decise Lara.

Si vestirono. Memi aveva indossato una camicia bianca a tre quarti semplicissima, ma che risaltava sul suo corpo abbronzato. Lasciò i capelli sciolti e solo una piccola mollettina le reggeva la frangetta. Lara, invece, aveva anche lei indossato un jeans, ma da sopra portava un maglietta rossa che ne risaltava le forme perfette del corpo. Legò i capelli in una coda e piccole ciocche le ricaddero dolcemente sul viso, ma lei non ci fece molto caso, limitandosi a portarle dietro le orecchie.

- Pronta? – le chiese Memi.

- Si – rispose Lara.

Uscirono di casa e i caldi raggi del sole le avvolsero. La bionda chiuse la porta di casa e si avviò con l’amica verso il campo da calcio. Non parlarono per tutto il tragitto che le separava dal campo, ognuna troppo immersa nei propri pensieri. “Scusami Lara” pensò Memi “Non sono riuscita a dirti la verità… Ma non ce la faccio…non ancora. Però ti giuro che quando sarò pronta, te lo dirò”. “Lo so che mi stai mentendo Memi” stava pensando nello stesso momento Lara “Ti conosco troppo bene. C’è qualcosa che ti turba e io non riesco a capire cos’è…ma lo scoprirò! Speriamo solo di non incontrare quello stupido portiere! Certo, come no, vado ad assistere agli allenamenti della nazionale giapponese e spero di non trovarci il portiere! Speriamo solo che stia lontano da me! Non lo sopporto proprio!”. Arrivarono davanti al campo e videro che i ragazzi già si stavano allenando. Entrarono e si avvicinarono all’allenatore.

- Buongiorno – lo salutarono.

- Buongiorno ragazze – ricambiò Marshall. – Tu devi essere la cugina di Ross, esatto? – chiese alla brunetta.

- Si, mi chiamo Melania Ross e lei è la mia amica Lara – rispose l’interessata.

- Sedetevi – disse gentilmente l’allenatore indicando la panchina. Le ragazze obbedirono.

- A quanto stanno? – chiese Lara, che si era seduta vicino all’uomo.

- Ancora zero a zero – rispose Marshall senza staccare gli occhi dal campo.

Anche le ragazze fissarono il campo. Si distinguevano come bravura Mark Lenders, che aveva un tiro potentissimo; Julian Ross, che era un ottimo regista; Philip Callaghan, che riusciva a tenere compatta la difesa; Oliver Hutton e Tom Becker, che formavano una coppia invincibile; e, a malincuore di Lara, Benjamin Price, bravissimo portiere. Poco dopo l’allenatore fischiò la fine del primo tempo. I ragazzi andarono a bordo campo, dove c’erano le tre manager con delle bibite e gli asciugamani.

- Ehi Memi! Sei venuta! E ci sei anche tu Lara! – salutò Julian avvicinandosi alle due.

- Sei migliorato molto dall’ultima volta, Julian – affermò Memi.

- Grazie. In effetti dopo l’intervento ho preso a giocare regolarmente e ora mi sento veramente in forma! – disse Ross sorridendo felice.

- Intervento?! – chiese Lara stupita.

- Tu sai che Julian era malato di cuore…- iniziò Memi.

Lara annuì col capo. – Quando andai a trovarlo l’anno scorso, era appena uscito dall’ospedale dopo un trapianto che gli avrebbe permesso di giocare a calcio – terminò la brunetta.

- Ora ho capito! – esclamò Lara.

- Un po’ lenta di comprendonio, eh ragazzina? – sghignazzò una voce alle sue spalle.

La ragazza si girò. – Ancora tu! Si può sapere che vuoi da me? – domandò seccata.

“Ricominciano” pensò Memi.

- Mi piace quando ti arrabbi, sembri un polipo! – stava dicendo il ragazzo divertito.

- Un polipo?! – si inalberò Lara. – Senti tu, razza di seppia mal riuscita, perché non mi lasci in pace e mi chiedi anche scusa per stamattina?! -

- Scusa?! A te? – ripeté Benji.

- Esattamente – ribatté la bionda.

- Non ci penso proprio! – esclamò il portiere. – Sei tu che devi chiedere scusa a me! -

- Io?! Ma sei fuori?! Se c’è qualcuno che qui deve scusarsi, quello sei tu!!! – affermò Lara decisa. – Sto aspettando -

- E allora aspetterai in eterno, bella mia – incalzò Benji.

- E non chiamarmi “bella mia”!!! – si infuriò la ragazza.

- D’accordo, bella mia! – disse il portiere sghignazzando. Le piaceva quando si arrabbiava.

Intanto Memi li osservava con aria rassegnata da vicino al cugino. Se avevano intenzione di continuare in quel modo, allora sarebbero stati impossibili da sopportare! Già si vedeva a fare da paciere alle loro litigate, rischiando di rimetterci anche un occhio nero! Sorrise al pensiero. Nel frattempo Tom la stava osservando. Doveva ammettere che era veramente carina con quella camicetta. Arrossì per il pensiero. Ma che cavolo gli prendeva?! Si riscosse da quei pensieri e finalmente si decise ad andare a parlarle. Voleva scoprire il motivo di tutta quella freddezza verso di lui! Quando le fu vicino, notò che lei aveva immediatamente smesso di sorridere e ora aveva il capo basso.

- Tom, hai visto Benji e Lara?! – chiese Julian non notando l’aria di tensione che si era creata tra l’amico e la cugina. – Sembra che vogliano scannarsi! -

- Già – disse solo Tom continuando a fissare la ragazza al suo fianco.

Quest’ultima si sentiva a disagio. Il cuore aveva preso a batterle all’impazzata quando il ragazzo le si era avvicinato e lei non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi.

- Scusatemi, vado un attimo da Amy che devo dirle una cosa – affermò a quel punto Julian e prima che uno dei due potesse ribattere, si era già allontanato in direzione della manager.

Memi arrossì ancora di più e stava meditando di uccidere il cugino, quando la voce calma e pacata di Tom la riportarono alla realtà.

- Scusami – disse il ragazzo.

Memi alzò il capo senza capire e, per la prima volta, lo fissò negli occhi.

- Scusami – continuò il ragazzo. – Se ti ho fatto qualcosa e te la sei presa, allora ti prego di perdonarmi. Ma io proprio non riesco a capire cosa possa averti fatto…-

Memi abbassò il capo e sorrise. Forse lui era diverso…forse si era sbagliata… Il suo cuore le diceva di crederci, ma la sua mente voleva solo allontanarsi da quel ragazzo pericoloso per il suo cuore… Cosa doveva fare? Seguire la sua mente o il suo cuore? Però già una volta aveva seguito il suo cuore e i risultati…beh quelli erano stati pessimi. No, decise, non poteva soffrire di nuovo. Non se lo sarebbe mai perdonata se avesse permesso a quel ragazzo di entrare nella sua vita. Il sorriso di pochi attimi prima scomparve, lasciando il posto a una tristezza infinita.

- Non mi hai fatto niente, non preoccuparti – disse fredda, ma Tom notò anche una strana malinconia nelle sue parole. – Ora scusami, ma devo cercare di calmare Lara prima che la situazione degeneri – aggiunse la brunetta allontanandosi dal ragazzo, che rimase a fissarla allibito.

“Ma se non ti ho fatto niente, allora perché mi tratti così?!” si chiese il centrocampista.

Intanto Lara e Benji stavano discutendo animatamente.

- Stupido portiere da quattro soldi! Come ti permetti di parlarmi in questo modo!!! – esclamò la bionda furibonda.

- Con quale tono?! – chiese il portiere sorridendo, cosa che fece indispettire ancora di più Lara.

- Questo!!! – ribatté lei infuriata.

In quel momento Memi si avvicinò ai due.

- Finalmente una persona intelligente! – affermò il portiere indicando la brunetta. – Non ne potevo più di questa bisbetica! -

- Bisbetica a chi?! Razza di maleducato! –

- Meglio maleducato che bisbetica! – affermò Benji.

- Adesso calmatevi ragazzi – cercò di placare gli animi Memi. – Su Lara, placati -

Lara stava per ribattere a dovere, ma lo sguardo implorante di Memi la convinse a desistere. Chiuse gli occhi e tirò un profondo respiro.

- E va bene – disse riaprendo gli occhi. – Mi calmo, ma tu levami di torno questo stupido portiere! -

- Certo, vieni con me - asserì Memi trascinandosi dietro l’amica fino a un posticino isolato.

- Finalmente te ne vai! – esclamò Benji vedendola allontanarsi.

Prima ancora che Lara potesse parlare, Memi le tappò la bocca. – Non ribattere – le ordinò scandendo bene le parole.

Lara divenne dapprima rossa dalla rabbia, poi ritornò al suo colore normale. Quando Memi capì che si era calmata, le lasciò libera la bocca.

- Meno male che dovevi stargli lontana! – la ammonì Memi.

- E’ stato lui a cominciare! – affermò Lara.

La brunetta sospirò. Era inutile, quei due proprio non si sopportavano…

- Vieni, ritorniamo dagli altri – disse Memi incamminandosi verso il gruppetto dei ragazzi.

Lara la seguì senza dire una parola, maledicendo in cuor suo quello stupido portiere.

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Capitolo 4
*** Le nuove manager ***


Benji rimase ad osservare le due ragazze che si allontanavano chiacchierando tra di loro. Anche da lontano poteva notare che Lara era ancora arrabbiata, infatti aveva le guance in fiamme e gli occhi verdi mandavano scariche elettriche. Non potè fare a meno di sorridere. Eh sì, era davvero molto carina quando si arrabbiava. E come le stavano bene quei jeans, pensò facendo scivolare lentamente lo sguardo lungo le curve della ragazza…

“Ma che sto facendo? Mi metto a guardare quella bisbetica?! Sarà pure carina, ma ha un caratteraccio insopportabile! Dirmi di chiederle scusa, a me, Benjamin Price! E quando mai ho chiesto scusa a qualcuno in vita mia?”, pensò, continuando tuttavia ad osservare la ragazza senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.

-Ehi Benji, ti sei incantato? Dobbiamo riprendere la partita!-, lo richiamò Holly dal campo. Freddy infatti stava per fischiare l’inizio del secondo tempo.

-Arrivo!-, rispose il giovane, andando a riprendere il suo posto in porta.

-Guarda che ti ho visto-, gli disse a bassa voce Tom, quando gli passò vicino.

-Di cosa stai parlando?-, domandò Benji, facendo finta di nulla.

Il numero 11 fece una risatina. –Come stavi guardando Lara-, disse tranquillamente.

Benji fece un’espressione scandalizzata. –Io guardare quella?! Hai le traveggole, per caso?-

-Muoviti Price! Non siamo qui ad aspettare i tuoi comodi!-, tuonò Mark spazientito.

-Arrivo! E non rompere sempre, Lenders!-, ribatté il portiere, infilandosi i guanti.

Mark stava per rispondergli a tono, ma un’occhiataccia del mister lo fece desistere. Freddy fischiò l’inizio del secondo tempo, e la partitella ricominciò.

Memi e Lara intanto si erano avvicinate alle tre manager, che a bordo campo erano piuttosto affaccendate a pulire le divise dei ragazzi e i palloni di riserva.

-Vedo che avete molto da fare!-, disse Memi allegramente, sorridendo alle tre amiche.

Patty annuì. –Eccome! I ragazzi tengono le loro divise in modo disastroso, soprattutto Bruce…senza contare che tutte le volte che le stendiamo per asciugarle, lui ci tira contro una pallonata e le sporca di nuovo!-

Le cinque ragazze scoppiarono a ridere.

-Certo è un lavoro duro il vostro!-, disse Lara.

-Sì, ma lo facciamo volentieri…ci piace molto e poi…-, rispose Amy.

-E poi potete stare sempre vicino ai ragazzi, giusto?-, completò la frase Memi con un sorriso malizioso.

Amy divenne rossa come un peperone, e lo stesso fecero le altre due manager.

-Tombola!-, disse allegra la brunetta, e tutte risero di nuovo.

Proprio in quel momento, arrivò una violenta pallonata che colpì in pieno una delle divise appena lavate e messe a stendere, sporcandola tutta di terra e di erba. Patty sospirò esasperata, voltandosi per vedere chi fosse l’autore di quel disgraziato tiro.

-Scusami, Patty! Non l’ho fatto apposta!-, disse Bruce con aria dispiaciuta.

La manager sospirò di nuovo. –Lo sapevo che eri tu, Bruce!-, disse in tono rassegnato.

-Adesso ci toccherà lavarla di nuovo!-, disse Jenny.

-Eggià! Se solo fossero venute anche Susy ed Evelyn…in cinque avremmo lavorato molto meglio, invece siamo solo in tre e siamo oberate di lavoro!-, si lamentò Patty, mostrando un cestino di divise da lavare.

-Chi sono Susy ed Evelyn?-, domandò Lara incuriosita.

-Sono le altre due manager della nostra squadra, ma purtroppo non sono potute venire….certo se ci fossero state loro sarebbe stato meglio, temo che tutto quello che c’è da fare sia troppo per noi tre sole-, rispose Amy, continuando a pulire un pallone.

Memi e Lara si scambiarono uno sguardo d’intesa.

-Sentite…-, cominciò timidamente la brunetta, -vi dispiacerebbe se noi due vi dessimo una mano?-

Le tre manager la guardarono stupite.

-Lo fareste veramente?-, chiese Jenny.

Memi annuì. –Ma certo! Lo faremmo più che volentieri! Non è vero, Lara?-

La bionda fu subito d’accordo con l’amica. –Naturalmente!-

-Per me non ci sono problemi!-, acconsentì immediatamente Amy.

-Nemmeno per me, anzi, sono contenta! Tu che ne dici, Patty?-, disse Jenny.

Patty ci pensò su per un attimo con aria seria, poi sorrise. –Direi che…siete dei nostri, ragazze!-

Memi e Lara sorrisero felici. –Evviva!-, dissero insieme.

-Però dovete mettervi subito al lavoro!-, le ammonì Patty, fingendo di assumere un tono severo.

-Ma certo! Dicci solo cosa dobbiamo fare!-, rispose dolcemente Memi.

-Beh…ci sono queste divise da lavare!-, disse la ragazza.

-Subito! Mi aiuti a lavarle, Lara?-, disse la brunetta, sorridendo all’amica.

-Certamente!-, rispose la bionda, e le due ragazze si misero immediatamente al lavoro.



Freddy fischiò la fine dell’incontro, e i ragazzi, esausti, si avviarono a bordo campo. Subito le tre manager, premurose, porsero loro bibite ed asciugamani.

-Tieni, capitano!-, disse Patty dolcemente, porgendo a Holly una salvietta pulita.

-Oh grazie, Patty!-, rispose lui sorridendole.

Amy si era avvicinata subito a Julian, e Jenny aveva fatto lo stesso con Philip. Tom invece si era fermato ad osservare Memi, che stava ancora lavando le divise insieme a Lara. Le due ragazze sembravano divertirsi un mondo, e avevano addirittura iniziato a spruzzarsi con l’acqua insaponata.

Era così bella quando sorrideva, pensò Tom rimanendo incantato a guardarla, così dolce…aveva un’aria così innocente ed indifesa…gli faceva venire il desiderio di stringerla tra le braccia e di proteggerla, come se fosse stata un cristallo delicato e preziosissimo…

“Ma quando la smetterò di fare questi pensieri?! Le sto antipatico, punto e basta!”, si disse il giovane centrocampista, distogliendo immediatamente lo sguardo dalla ragazza, per incontrare quello di Benji, che lo stava fissando con una risatina ironica dipinta sul volto.

-Ancora incantato a guardare Memi, eh Tom?-, disse sarcastico, divertendosi un mondo nel vedere l’amico arrossire lievemente per l’imbarazzo.

-Guarda che ti sbagli!-, negò debolmente Tom.

-Le hai poi parlato?-, indagò il portiere.

Il numero 11 annuì, mentre sul suo volto compariva una nota di amarezza. –Sì…ma come al solito si è comportata in modo molto freddo e distaccato. Mi ha detto che non le avevo fatto niente, e si è allontanata con una scusa. Proprio non riesco a capirla!-

-E adesso cosa conti di fare?-

-E cosa devo fare? Non so il motivo, ma non vuole rivolgermi la parola, scappa appena mi avvicino a lei e le poche volte che ho provato a parlarle ha sempre mantenuto le distanze, come se la mia presenza la infastidisse…non so proprio come devo comportarmi con lei!-, disse il ragazzo rassegnato.

-Non so che dirti, amico mio! Anche a me questo atteggiamento sembra molto strano…l’ho vista molto allegra e disponibile con tutti…al contrario dell’amica sua!-, disse Benji, mentre, suo malgrado, lo sguardo gli cadeva nuovamente su Lara. Rimase sorpreso nel vederla ridere e scherzare innocentemente con l’amica…sembrava una persona completamente diversa…sembrava una bambina allegra e spensierata…ed era molto carina con quel sorriso fresco e innocente sul viso…

-Anche tu non me la racconti giusta, Benji!-, disse Tom con un sorrisetto malizioso, seguendo la direzione dello sguardo dell’amico.

Benji, colto in flagrante, arrossì. Tom non riuscì a trattenere una risata. Era la prima volta che vedeva il portiere arrossire, ed era uno spettacolo veramente buffo!! Eh sì, Benji si comportava in modo davvero molto strano da quando aveva conosciuto quella ragazza! 

-Non capisco di cosa stai parlando…-, disse il portiere in tono burbero.

-Ma sì che lo capisci…dici che è antipatica e ha un caratteraccio insopportabile, però non le stacchi un momento gli occhi di dosso!-, gli fece notare Tom.

-Ripeto che secondo me hai le traveggole, Tom-

-Sì, sì, le traveggole….perché non ammetti che la trovi carina?-, insistette il centrocampista.

Benji spalancò gli occhi. –Carina? Chi, quella?! Ma se non sembra nemmeno una donna!! Ma che sciocchezze vai dicendo! -, ribatté con foga.

-Se dici che non sembra nemmeno una donna…perché prima la stavi guardando…diciamo nelle parti basse?-, domandò Tom con un sorriso malizioso.

Benji arrossì nuovamente. –Non è affatto vero!!-, negò con decisione.

-Di cosa state parlando?-, intervenne Julian, comparendo alle loro spalle all’improvviso insieme ad Amy.

-Ecco, proviamo a chiedere a Ross! Dopotutto, è sua cugina, no? Quindi probabilmente riuscirà a capirci qualcosa meglio di noi!-, suggerì Benji.

-Scusate, vorrei capire…di cosa state parlando?-, ripeté Julian, guardandoli interrogativamente.

-Senti…Tom ha notato che tua cugina, Memi, si comporta in modo strano con lui…insomma, ride e scherza con tutti, è sempre allegra e disponibile, mentre con Tom è fredda e distaccata, e non appena lui le si avvicina scappa con una scusa-, spiegò il portiere, mentre Tom annuiva.

-Non l’avevo notato...ma mi pare strano, insomma, non è un comportamento da Memi-, ribatté Julian pensieroso.

-Ti assicuro che è così, Julian-, disse Tom. –Prima mi sono avvicinato, e le ho domandato se per caso le avevo fatto qualcosa…se ce l’avesse con me per qualche motivo che mi sfuggiva…e lei mi ha a malapena guardato in faccia, mi ha detto che non le avevo fatto niente e si è allontanata…e sembrava così triste mentre me lo diceva…sembrava un’altra persona-.

-Davvero, non so cosa dirti, Tom…è davvero molto strano da parte tua. Comunque non penso che ce l’abbia con te, in fondo vi conoscete appena…se vuoi, posso provare a parlarle-, propose il ragazzo.

Tom gli sorrise. –Te ne sarei molto grato, Julian-

-Quindi a te Memi piace, eh?-, disse Julian sorridendo e ammiccandogli.

Tom divenne rosso come un peperone, e Benji ridacchiò. –Beh…ecco…no, non particolarmente…non nel senso che intendi tu, insomma! E’ solo che…beh, mi dispiace che…è una ragazza molto simpatica e dolce, e vorrei che diventassimo amici, ecco!-, balbettò imbarazzato.

Julian gli rivolse un sorriso di comprensione. –Tranquillo, non volevo mica metterti in imbarazzo! Comunque non preoccuparti, alla prima occasione cercherò di affrontare il discorso con lei e di capire perché si comporta così nei tuoi confronti-



Lara e Memi nel frattempo avevano terminato di lavare le divise, e avevano portato a Patty la cesta con le divise pulite e da mettere ad asciugare al sole.

-Già fatto?! Siete state rapidissime!-, fece Patty sorpresa.

Le due ragazze si sorrisero soddisfatte.

-E guarda come sono pulite!-, osservò Jenny.

-Che succede, ragazze?-, domandò Freddy avvicinandosi incuriosito.

-Oh, mister! Guardi! Memi e Lara ci hanno aiutato a lavare le divise, e hanno fatto veramente un ottimo lavoro!-, disse Amy mostrando la cesta all’allenatore.

-Molto gentile da parte vostra!-, disse Freddy sorridendo alle due ragazze.

-Si figuri, mister, per noi è stato un piacere dare una mano!-, rispose Memi sorridendo dolcemente.

-Le ragazze hanno detto che in tre facevano fatica a fare tutto il lavoro, e così abbiamo pensato di aiutarle! Ed è stato davvero molto divertente!-, aggiunse Lara in tono allegro.

-Davvero in tre fate fatica a fare tutto?-, domandò Holly rivolto a Patty.

La manager annuì. –Beh, sì…quando c’erano anche Susy ed Evelyn il lavoro procedeva molto più rapidamente, e ci stancavamo anche di meno…-

-Già, in cinque si lavora molto meglio-, confermò Jenny.

-Io avrei un’idea, mister-, intervenne Julian.

-Sentiamo-, disse Freddy. Il ragazzo si avvicinò e disse qualcosa all’orecchio dell’allenatore, che lo ascoltava con estrema attenzione. Quando Julian ebbe finito, Freddy annuì con la testa.

-Hai avuto davvero un’ottima idea, Julian-, disse. Dopodiché si rivolse a Lara e Memi, che lo stavano osservando con aria interrogativa.

-Ragazze…vi piacerebbe diventare le nostre nuove manager?-, domandò.

Le due amiche rimasero allibite. Loro due manager? Della nazionale giapponese? Incredibile!! Non l’avrebbero mai sperato, nemmeno nei loro sogni più rosei!! Era un desiderio che si avverava!!

-Sììììì!!!-, rispose immediatamente Memi entusiasta. –Accetto! Accetto più che volentieri!!-

-Anch’io accetto!!-, le fece subito eco Lara, al settimo cielo.

-Voi siete d’accordo?-, domandò Freddy rivolto ai giocatori e alle altre tre manager.

-Noi tre siamo d’accordissimo!-, disse Patty a nome di tutte e tre le manager, scambiandosi uno sguardo d’intesa con Amy e Jenny.

-Anche noi siamo tutti d’accordo!-, disse Holly sorridendo a nome di tutta la squadra.

-Ehi, un momento! Io non sono affatto d’accordo!-, intervenne Benji.

-E per quale motivo?-, gli domandò il mister.

-Non ho nessuna intenzione di sopportare tutti i giorni la presenza di quella ragazzina isterica e antipatica!-, rispose il portiere indicando Lara.

La ragazza andò immediatamente su tutte le furie. –Cosa credi, che io voglia fare la manager per vedere te?-, ribatté.

-Ragazzi, non ricominciate vi prego!-, gemette Tom in tono implorante.

-Lara, per favore, lascialo perdere!-, supplicò Memi tirando l’amica per una manica.

-No che non lascio perdere! E’ questo idiota di un portiere che non perde occasione per attaccare briga!-, fece la ragazza arrabbiatissima.

-Benji, ora stai esagerando-, intervenne Holly. -Se non vi sopportate, l’importante è che evitiate il più possibile di rivolgervi la parola, come fai con Mark-

-Da parte mia, non chiedo di meglio che starti lontana!!-, disse Lara, guardandolo con aria di sfida.

Benji non riuscì a trattenere un sorriso. Certo che quella ragazza sapeva sempre come tenergli testa e rispondergli per le rime. Non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma si divertiva un mondo a discutere con lei, perfino più di quanto si divertisse a provocare Mark Lenders. In fin dei conti, non sarebbe stato poi così male averla intorno tutti i giorni…avrebbe reso il ritiro più divertente e movimentato…

-Sapessi io, ragazzina!! Solamente il suono della tua voce basta a farmi venire l’ulcera!!-, ribatté il portiere in tono ironico.

-Spero allora che debbano ricoverarti in ospedale, così non dovrò vedere la tua brutta faccia per qualche giorno!!-, rispose immediatamente la ragazza.

-Non c’è questo pericolo, mi dispiace bella mia! Io sono d’acciaio!!-

-Ti ho già detto di non chiamarmi bella mia, razza di pallone gonfiato!!-, tuonò Lara, furiosa.

-Io ti chiamo come mi pare, invece! Bella mia!-, ribatté il portiere sottolineando le ultime due parole.

-Basta, per favore! Ne ho abbastanza!-, intervenne l’allenatore ponendo fine alla discussione. –Lara e Memi saranno le nuove manager della squadra, e tu Benji mi farai il piacere di comportarti almeno civilmente-, disse, in un tono che non ammetteva repliche.

Benji non rispose, limitandosi a guardare Lara con un’aria di sfida, che la ragazza ricambiò immediatamente.

-Che bello! Così verrete anche voi due al ricevimento!-, disse Jenny contenta.

-Di che ricevimento parli?-, domandò Memi senza capire.

-Prima dei mondiali hanno organizzato un grande ricevimento a cui parteciperanno i giocatori di tutte le squadre. Naturalmente, in quanto manager, anche voi siete invitate!-, spiegò Freddy.

-Ma è meraviglioso! Un ricevimento con tutti i giocatori delle nazionali, ci pensi Lara?-, esclamò Memi entusiasta, saltellando dalla gioia.

-Già! Davvero fantastico!!-, rispose l’amica, anche lei eccitatissima.

-Bene. Direi che per oggi l’allenamento può bastare. Ragazzi, potete andare a riposare. Memi, Lara, voi restate qui al campo con le ragazze, che vi spiegheranno in cosa consisterà il vostro lavoro come manager-, disse Freddy, prima di andarsene.

-Sìììì!!-, esclamarono le due ragazze felici.

I ragazzi si allontanarono diretti in albergo, e le cinque manager si sedettero sulla panchina. Mentre Patty, in qualità di manager capo, spiegava loro quale sarebbe stato il loro compito nei prossimi giorni, Memi e Lara non potevano impedirsi di essere al settimo cielo. Ora erano le manager della nazionale giapponese…e chissà che giorni fantastici le attendevano!!

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Capitolo 5
*** In fondo al cuore ***


- Non è possibile! – si lamentò Patty lavando per l’ennesima volta le magliette. – Possibile che quell’idiota sbagli sempre la mira?! –

- Di chi stai parlando? – chiese una voce alle sue spalle.

La mora si voltò.

- Oh Lara, sei tu – disse Patty riprendendo a sciacquare le magliette. – Stavo parlando di Bruce. Quell’idiota ha di nuovo sporcato le magliette con i sui tiri “perfetti”! –

La bionda ridacchiò. – Dai, ti do una mano! – si offrì aiutandola a lavare i capi.

- Grazie – disse solo Patty.

La mora guardò di sottecchi la ragazza al suo fianco. La tuta rossa le aderiva perfettamente il corpo e i lucenti capelli biondi svolazzavano alla leggera brezza estiva.

- Sai, all’inizio ti trovavo antipatica – affermò Patty.

- A chi lo dici! – concordò subito Lara.

- Gia, ma poi conoscendoti meglio ho dovuto ricredermi – aggiunse la mora. – Non sei tanto male –

Lara rimase piacevolmente sorpresa da quelle parole. Poi le sorrise. – Anche tu non sei niente male, Patty -

Si sorriso e poi ripresero a lavare le magliette senza più scambiarsi una parola.

Intanto Melania era indaffarata a preparare i panini per i ragazzi insieme alle altre due manager. O meglio: lei infilava solo gli affettati dentro i panini, mentre Amy e Jenny provvedevano a tagliare e a preparare il necessario.

- Come ti trovi a fare la manager? – le chiese a un certo punto Jenny.

- Benissimo, è tutto fantastico!!! – esclamò Memi contentissima.

Le altre due si sorrisero.

- Voi da quando fate questo lavoro? – domandò Memi.

- Più o meno da quando avevamo undici anni – rispose la ragazza dai capelli ramati.

- Wow! – esclamò la brunetta meravigliata. – Da tutto questo tempo?! –

- Si, ma vedi…a noi il calcio piace molto e ci fa piacere fare le manager – rispose Amy.

- E poi ci siamo affezionate a quei bambinoni dei ragazzi! – aggiunse Jenny.

Memi la guardò maliziosa. – E anche a un certo difensore…-

Jenny arrossì di colpo. – S…si – ammise alla fine.

- Lo sapevo! – disse Memi soddisfatta. - E tu? – chiese poi rivolgendosi a Amy. – Ho notato che te la intendi molto bene con mio cugino…-

La ragazza assunse in un attimo il colorito di un pomodoro, mentre abbassava la testa cercando inutilmente di non farsi vedere. – N…noi siamo solo…voglio dire che…tra di noi non c’è quello che pensi tu…ecco siamo amici! – farfugliò Amy.

- Beh, però ti piace, giusto? – indagò la brunetta.

- Io…si – ammise alla fine. Memi sorrise. Aveva intuito i sentimenti della ragazza verso il cugino e ora finalmente ne aveva la conferma.

- Allora bisogna fare subito qualcosa per svegliare quello zuccone! – esclamò Memi entusiasta.

- Che vuoi dire?! – le chiese la ragazza dai capelli ramati confusa.

- Non voglio certo perdermi una cognata come te! Così brava in cucina oltre tutto!! – affermò l’altra sorridendole e facendo aumentare ancora di più il rossore sul volto di Amy, mentre Jenny scoppiava a ridere divertita.



Il fischio dell’allenatore segnava, come ogni giorno, la fine dell’allenamento. I ragazzi si diressero a bordo-campo dove li attendevano, come sempre, le ragazze sorridenti. Lara stava porgendo l’asciugamano a Mark e era arrivata al turno di Benji, ma invece di dargliela gentilmente come aveva fatto con tutti gli altri, gliela lanciò. Benji rimase alquanto sorpreso di quel gesto, ma non si lasciò scappare l’occasione di prenderla in giro.

- Delicata come sempre, vero!? –

- Questo è il trattamento che riservo ai portieri prepotenti e antipatici come te, Price – rispose lei sprezzante porgendo una salvietta a Rob. – E ora vedi di lasciarmi in pace, perché io a differenza di te, lavoro – continuò la bionda con aria di sfida.

- Davvero?! Io pensavo che stessi qui solo per perdere tempo – affermò Benji sorridendo sornione.

Lara si limitò a lanciargli un occhiataccia e, cosa molto strana, continuò nel suo intento senza dare retta al portiere, che rimase ad osservarla stupito. Memi, intanto, aveva appena dato una bibita a Mellow e ora si apprestava a darla a quello che credeva essere il cugino. Ma quando alzò il capo dai perfetti muscoli del petto, il suo sguardo non incrociò quello del cugino, ma due occhi dolci e sorridenti che la fissavano intensamente. La ragazza sentì un brivido percorrerle la schiena e i battiti aumentare rapidamente, mentre si immergeva nella profondità di quegli occhi. Ma qualcosa cambiò. Memi abbassò il capo e porgendo una bibita al numero undici, proseguì senza più degnarlo di uno sguardo, cosa che lasciò Tom alquanto deluso. Julian, stavolta, si era accorto dello strano comportamento della cugina e era sempre più deciso a parlarle. C’era qualcosa che la turbava quando stava con Tom, era evidente ormai. Decise che doveva parlarle immediatamente, subito. Le andò vicino. – Memi posso parlarti? – le chiese.

- Ma certo, dimmi pure – rispose lei disponibile.

- Ehm…da soli – spiegò lui quasi sussurrando.

- OK – disse solo la brunetta e dando l’ultima lattina a Bright, si appartò col cugino.

- Allora cosa devi dirmi? – gli domandò gentilmente quando furono sicuri che nessuno li sentiva.

- Io…ecco, so che non sono fatti miei e magari mi mandi a quel paese, ma è una cosa importante e ti prego, dimmi la verità – disse Julian tutto d’un fiato.

Memi lo guardò stranita, ma annuì col capo. – D’accordo –

Il ragazzo sospirò. Era più difficile del previsto! – Io mi chiedevo se…insomma se per caso sei arrabbiata con Tom per qualcosa che ha fatto…sei piuttosto fredda con lui, così mi chiedevo se ce l’avessi con lui -

La brunetta lo guardò stupita. Possibile che il suo comportamento verso il centrocampista fosse così evidente?! (Si, te lo assicuro io! NdMemi)

- Fredda?! A me sembra di essere normale – rispose tuttavia lei. Proprio non se la sentiva di rivelargli i suoi timori, ancora non ce la faceva…

Julian, dal canto suo, conosceva la cugina e sapeva quando mentiva. E ora stava decisamente mentendo.

- E’ inutile che continui a negarlo, Memi – affermò il ragazzo. – Non è da te essere così fredda nei confronti di qualcuno, soprattutto se quel qualcuno è un ragazzo allegro e simpatico come Tom Becker -

- Senti Julian, non capisco dove tu voglia arrivare, ma ti assicuro che sono normale, perciò adesso scusami ma devo andare ad aiutare le altre manager – detto questo la ragazza stava per andarsene. Quella conversazione si era fatta fin troppo pesante, era meglio andarsene per ora, non poteva dirgli quello che sentiva.

- Aspetta Memi! – la richiamò il calciatore. – E’ per i tuoi, vero? – le chiese il ragazzo.

Memi si bloccò all’istante. Quelle parole le erano arrivate al cuore come un fulmine a ciel sereno… I suoi… Sentiva le lacrime spingere con insistenza e volerle solcare il viso, ma semplicemente non poteva farle uscire… Chiuse gli occhi e respirò profondamente, cercando di darsi un contegno. Poi si girò verso il cugino, che la guardava preoccupato.

- Scusami Julian, ma non ho voglia di parlarne…- gli disse con voce rotta.

- Certo, ma almeno spiegami perché ce l’hai con Tom…- insistette il ragazzo.

- Ti prego, non insistere…io…non so cosa risponderti, è che mi sento così…confusa! – affermò Memi guardandolo disperata. – E tutto questo non fa che peggiorare le cose! Ma tu…- lo guardò negli occhi e gli si avvicinò lentamente, poggiandogli una mano sul petto. – Tu devi promettermi che non dirai niente a nessuno di questo, né a Tom né a nessun altro, intesi? Soprattutto a Lara, lei…non deve saperlo –

- Ma…perché?! Credevo che lei fosse tua amica…- ribadì Julian.

- Proprio perché lo è, non voglio che si preoccupi per me – sostenne lei decisa.

- Ma Memi io…- protestò il calciatore.

- Ti prego Julian, promettimelo – lo supplicò la brunetta interrompendolo.

Julian stavolta non poté ignorare il tono implorante della cugina, così, seppur a malincuore, annuì mestamente col capo.

- Va bene – disse. – Te lo prometto –

Quello che ricevette poi fu uno sguardo carico di gratitudine che lo fecero addolcire.

- Grazie Jul – aggiunse lei prima di voltarsi e andarsene.



Nel frattempo Tom stava osservando la scena da lontano. Si passò una mano tra i capelli nervosamente.

- Ehi Tom! Che guardi? – chiese una voce dolce alle sue spalle.

Il ragazzo si voltò. – Ah Lara, sei tu –

- Chi altri se no?! – disse allegramente la ragazza. – Perché non vai a cambiarti anche tu? Sei rimasto l’unico ancora qui –

Tom si guardò attorno. Era vero, era l’unico ancora fuori. Gli altri dovevano essersi andati a cambiare… Ritornò a fissare Memi e Julian. Stavano ancora parlando. Sospirò. Era inutile rimanere ad aspettare lì impalato che finissero di parlare.

- D’accordo – disse quindi alla bionda. – Vado a cambiarmi –

Detto questo scomparve all’interno dell’edificio calcistico. Lara fissò a sua volta l’amica e il cugino parlare. Chissà cosa si stavano dicendo…

- Ehi ragazzina! Non ti hanno insegnato a farti gli affari tuoi?! – chiese una voce ironica alle sue spalle.

- Price! – disse la ragazza voltandosi. – Possibile che tu debba sempre starmi tra i piedi?! -

- Sei tu che non mi lasci in pace! – ribatté lui.

- Io?! – ripeté Lara. – Senti portiere, se hai intenzione di farmi arrabbiare, ti conviene finirla perché non sono dell’umore giusto per mettermi a litigare con te! -

- Dovrei essere spaventato?! – chiese innocentemente Benji, mentre sghignazzava.

- Argh! – aggiunse solo Lara prima di entrare nell’edificio sportivo. “Stupido, stupido portiere!!! Ma chi cavolo si crede di essere?! E’ solo un pallone gonfiato, antipatico e viziato!”

- Ehi Lara! Aspettami! – Lara si voltò e vide Memi venirle incontro correndo.

- Che stavate dicendo tu e Julian? – le chiese la bionda quando l’amica le fu accanto.

Quest’ultima abbassò il capo cupa. – Niente di importante – rispose alzando il capo e sorridendole.

Lara la guardò strana, ma non disse niente, limitandosi ad annuire.

- Tu? Ti ho vista parlare con Benji! – affermò la brunetta allegra.

L’espressione del viso di Lara cambiò radicalmente. – Quell’idiota! – esclamò irritata.

- Avete litigato di nuovo, eh? – chiese la brunetta sorridendo.

- Non è colpa mia, Memi, è lui che è idiota! – si giustificò Lara aprendo la porta dello spogliatoio femminile.

- Certo, certo – aggiunse Memi rassegnata entrando a sua volta nello stanzino.



Julian, intanto, era rimasto fermo nel punto in cui Melania lo aveva lasciato. Una strana angoscia si era impossessato di lui. Sapeva quanto la ragazza aveva sofferto, ma non credeva che ne soffrisse tutt’ora, dopo un anno da allora…

- Capitano – una voce calda e familiare lo riportarono alla realtà. Di fronte a lui una ragazza minuta dai capelli ramati, lo guardava preoccupata. – Tutto bene? –

- Si Amy, tutto bene. Sono solo preoccupato per Memi – rispose il ragazzo.

- Qualche problema? – chiese ancora lei timidamente.

Lui la guardò negli occhi teneramente…in quegli occhi che tante volte aveva visto preoccupati per lui… Quante volte Amy gli aveva rivolto quello sguardo…quante volte aveva sofferto e gioito per lui… Tante volte, troppe. E lui che le aveva dato in cambio?! Niente…non le aveva dato niente! E ora guardandola così…davanti a lui con quello sguardo ingenuo e preoccupato così dolce…che solo lei sapeva fare. L’amava, ne era consapevole. Lo aveva capito durante il primo campionato quando lei aveva chiesto ad Holly di non dare il meglio in campo per non far sforzare troppo il cuore malato del suo capitano…e anche lì lui era stato un idiota! Invece di ringraziarla, cosa aveva fatto?! Le aveva tirato uno schiaffo…un schiaffo… Ma quando l’aveva vista così preoccupata per lui, nonostante tutto, aveva capito che senza il suo appoggio non ce l’avrebbe mai fatta perché la amava… E anche ora si preoccupava per lui, la sua cara e dolce Amy… No, non era sua, non lo era mai stato. Ma ora era arrivato il momento di confessarle i suoi sentimenti…lei se lo meritava…

- Julian sei sicuro di stare bene? – chiese nuovamente la ragazza avvicinandosi di più a lui.

Quella voce calda e agitata…quante volte l’aveva sentita…

- Si Amy, sto bene – le rispose e un sospiro di sollievo da parte della ragazza si levò in aria.

Perché?! Continuava a chiedersi il principe del calcio. Perché Amy si era occupata così diligentemente di lui, senza mai chiedere niente in cambio?! Una ragazza come lei avrebbe potuto avere tutto dalla vita e invece aveva deciso di stargli vicino…come un angelo custode… Doveva dirglielo…doveva dirle che l’amava, ora doveva solo trovare il momento giusto e poi le avrebbe confessato tutto.

Le sorrise dolcemente.

- Grazie Amy – le disse solo facendola arrossire.

- D…di niente, capitano…- balbettò lei mentre il suo viso assumeva una tonalità di rosso porpora.

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Capitolo 6
*** Preparativi per la festa ***


Dentro lo spogliatoio, Tom stava aspettando ansiosamente che Julian arrivasse. L’ansia di sapere cosa gli avesse detto Memi lo stava letteralmente divorando.

“Ma perché mi preoccupo così tanto?”, si chiese. Eccome se lo sapeva…provava qualcosa per quella ragazza. Non sapeva spiegarsi di preciso cosa, ma da quando l’aveva vista per la prima volta una strana sensazione si era impadronita di lui. Nessuna ragazza l’aveva mai fatto sentire così prima d’ora. E vedere che lei lo trattava con tanta indifferenza e distacco lo faceva stare male, davvero male. Si passò nervosamente una mano tra i capelli castani.

In quel momento Julian entrò nello spogliatoio. Sorrideva, stava ancora pensando ad Amy, alla sua Amy…a quanto lo faceva sentire bene anche solamente parlarle, starle vicino. Ora che aveva preso la decisione di dichiararsi, niente e nessuno lo avrebbero fermato. Si trattava semplicemente di aspettare l’occasione giusta…ed era certo che sarebbe arrivata molto presto.

Immerso com’era nei suoi pensieri, non si accorse che Tom gli si era avvicinato.

-Allora Julian, le hai parlato?-, gli domandò con una certa ansia nella voce.

Preso alla sprovvista, il ragazzo sobbalzò.

-Scusa, non volevo spaventarti-, disse Tom contrito.

Julian gli sorrise. –Non preoccuparti, Tom, ero soprappensiero. Sì, le ho parlato-, e il suo sguardo si rabbuiò.

Tom sospirò. La faccia dell’amico non gli lasciava presagire nulla di buono. –E allora?-

Julian scosse la testa. –Mi dispiace, ma non ha voluto dirmi nulla. Ha detto che non c’è niente che non va e che secondo lei il suo comportamento è assolutamente normale-.

Tom fece un’espressione profondamente delusa, e Julian sospirò dispiaciuto. Lo faceva stare male vedere l’amico così abbattuto, ma non poteva tradire la promessa che aveva fatto alla cugina. Memi aveva già sofferto parecchio, e non voleva certo essere lui ad arrecarle un ulteriore motivo di sofferenza. Sperava solo che le cose potessero cambiare in meglio…magari Tom, con la sua dolcezza, sarebbe riuscito a fare breccia nel muro che Memi aveva costruito intorno a sé, ed a restituirle la felicità che meritava.

-Ho capito. Ti ringrazio lo stesso, Julian-, disse Tom con voce triste.

-Di niente. Mi dispiace di non esserti stato granchè d’aiuto, amico-, rispose il ragazzo.

 

-Domani sera sarà la grande serata!-, stava dicendo in quel momento Patty nello spogliatoio femminile, in cui le ragazze si stavano cambiando.

-Già! Non vedo l’ora!-, esclamò Lara allegramente. Non vedeva l’ora di partecipare a quel ricevimento con tutte le nazionali, sarebbe stata sicuramente una serata magnifica. Si voltò un istante a guardare Memi, che era rimasta in silenzio, profondamente immersa nei suoi pensieri.

“E’ per i tuoi, vero?”, la domanda del cugino continuava a frullarle in mente. I suoi genitori…negli ultimi tempi aveva cercato di non pensare a loro, ma era inutile…quello che era successo continuava ad essere una ferita viva e aperta nel suo cuore, una ferita che probabilmente non si sarebbe mai rimarginata…bruciava ancora, eccome se bruciava…come l’altra sua ferita, forse quella che le faceva ancora più male. Ma aveva fatto una promessa a se stessa, ed era decisa a mantenerla a tutti i costi. Non avrebbe mai più commesso lo stesso errore. Mai più.

-Ehi, Memi, qualcosa non va?-

La voce di Lara la fece riscuotere bruscamente dai suoi pensieri. Cercò immediatamente di sorridere, per rassicurare l’amica. Non voleva assolutamente che Lara si preoccupasse per lei. Aveva già abbastanza problemi suoi a cui pensare.

-No, va tutto bene-, rispose, fingendosi tranquilla e spensierata. –Anzi, anch’io non vedo l’ora di andare alla festa!! Sarà sicuramente meravigliosa!-, proseguì, sforzandosi in tutti i modi di apparire allegra.

Lara sospirò. Era evidente che stava fingendo…ormai la conosceva troppo bene per non accorgersene. Poteva ingannare gli altri forse, ma sicuramente non poteva ingannare lei. No, non poteva, perché da quel punto di vista erano perfettamente uguali…anche lei, spesso, troppo spesso, cercava di nascondersi dietro una maschera di allegria, dietro un sorriso, dietro una risata. Aveva imparato fin troppo presto a badare a se stessa senza contare sull’aiuto di nessuno, e perciò doveva apparire sempre forte, anche quando si sentiva più fragile che mai…non poteva permettersi di abbassare la guardia e di mostrare i suoi punti deboli, perché non avrebbe mai sopportato di essere ferita. –Cosa pensi di indossare per la festa?-, chiese all’amica, facendo un gran sorriso.

Memi ricambiò il sorriso, e la ringraziò mentalmente per non avere insistito sul suo strano comportamento. Era proprio fortunata ad avere un’amica come lei.

-Non lo so, non ci ho ancora pensato-, rispose. –E tu?-

Lara ci pensò su per un attimo, poi scosse la testa. –Non ne ho idea. Ho l’impressione che dovremo cominciare a pensarci già da stasera!-

-Già…altrimenti rischiamo di arrivare alla festa quando è già finita!-, ribatté Memi.

Le due amiche scoppiarono a ridere, e le altre tre manager si unirono a loro.

-Immagino già che metteremo a soqquadro tutta la casa!-, continuò Lara ridendo.

-Addirittura?-, disse Jenny.

-Dovete sapere, ragazze, che io e Lara siamo due disordinate croniche! Non oso pensare a come sarà ridotta la casa domani sera, quando dovremo prepararci per la festa!-, disse Memi allegramente, riacquistando il suo abituale buonumore.

Le cinque ragazze risero di nuovo.

-Ehi, voi cinque! Stiamo andando via, mancate solo voi!-, disse all’improvviso una voce brusca, e le manager videro Benji affacciato alla porta, con un’aria irritata.

-Sei venuto a spiarci, Price?-, domandò Lara seccata. Possibile che dovesse sempre ritrovarsi tra i piedi quel dannato portiere?! Era una persecuzione!

-Ti piacerebbe se fossi venuto a spiarti, eh ragazzina? Purtroppo per te, però, non ho certo intenzione di sprecare così il mio tempo!-, affermò il portiere, contraddicendo le sue parole però con una lunga occhiata alle gambe nude della ragazza, che si stava infilando i jeans proprio in quel momento.

-Però vedo che le stai guardando le gambe, Benji!-, intervenne Patty, ben decisa a non lasciarsi sfuggire la ghiotta occasione di prendere in giro il portiere.

Benji arrossì violentemente, e anche Lara divenne color porpora, affrettandosi a mettere i jeans.

-Non la stavo affatto guardando!! Sentite, razza di sciocche donnicciole, io sto morendo di fame, e stiamo tutti aspettando voi per andarcene finalmente a cena! Quindi datevi una mossa invece di ridere come le oche!-, ribatté il portiere, facendo il duro per dissimulare l’imbarazzo.

-Oche a chi? Ma te la vuoi smettere di darti tutte queste arie e di offendere la gente, razza di pappagallo rinsecchito?-, lo attaccò immediatamente Lara, guardandolo minacciosa.

Memi sospirò. Certo che per quei due ogni occasione era buona per litigare. Ma non avrebbero mai imparato ad andare un po’ più d’accordo? –Lara, per favore…-, cominciò, ma venne subito interrotta da un’occhiataccia dell’amica.

-No, stavolta non mi calmo proprio per niente! Guarda che ha insultato anche te e tutte le altre!-, disse arrabbiatissima, mentre Benji ridacchiava. Ogni volta che si arrabbiava, quella ragazza era davvero uno spettacolo.

-Su Lara, lascialo perdere, non vale la pena di litigare. Benji si diverte a provocare la gente-, intervenne Patty, lanciando un’occhiataccia al portiere.

-Questo perché nessuno gli ha mai insegnato un po’ di buona educazione!-, disse la ragazza.

In quel momento Freddy si affacciò alla porta dello spogliatoio.

-Cosa succede qui? Benji, cosa ci fai nello spogliatoio delle ragazze?-, domandò, notando le facce alterate di Lara e Patty.

-Sono solo venuto a dire loro di darsi una mossa, perché sto morendo di fame! Visto che, invece di cambiarsi, stavano qui a ridere e chiacchierare…-, spiegò burberamente il portiere.

-C’è modo e modo di dire le cose!-, rimbeccò Lara stizzita.

-Su, Lara, lascia perdere. Hai sentito cosa ha detto Patty, non è il caso di prendersela-, intervenne Memi cercando di calmare l’amica.

La ragazza tirò un lungo respiro, e contò mentalmente fino a dieci. Poi sorrise a Melania. –Avete ragione voi. Forza, andiamo a cena-

Detto questo, uscì dallo spogliatoio, passando accanto a Benji senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.

 

Il giorno dopo l’allenamento si svolse a un ritmo molto blando, soprattutto nel pomeriggio. La mente di tutti i ragazzi e delle manager infatti era rivolta al ricevimento che si sarebbe tenuto quella sera. Le cinque ragazze parlarono per tutto il giorno dei vestiti da indossare e del trucco, mentre Bruce aveva fatto ridere tutti con le sue affermazioni su quante ragazze sarebbero cadute ai suoi piedi quella sera.

L’unico che non sembrava affatto entusiasta all’idea della festa era Mark Lenders, che proprio non si sentiva a suo agio in queste occasioni mondane, e naturalmente Benji non si era lasciato sfuggire l’occasione di punzecchiarlo sull’argomento.

-Ehi, Lenders, hai dato una bella ripassatina al galateo ieri sera? Altrimenti stasera rischi di fare un sacco di figuracce, rozzo e troglodita come sei!-, gli disse ridacchiando durante una pausa.

Mark andò immediatamente su tutte le furie. –Come ti permetti? Pensa piuttosto alle figuracce che farai tu, razza di damerino effeminato che non sei altro!-

-Damerino effeminato a chi? E comunque, io so benissimo come comportarmi alle feste, visto che ho partecipato a parecchie occasioni mondane, io!-, ribatté immediatamente il portiere.

-Oh, allora dovrò inchinarmi al suo passaggio, milord!-, lo prese in giro l’attaccante.

-Mi stai per caso sfottendo, Lenders?-, domandò Benji irritato dal sarcasmo che sentiva nella voce dell’eterno nemico.

-Io?! Non mi permetterei mai!-, rispose Mark in tono ironico.

-Ragazzi, smettetela, per favore!-, supplicò Holly, stanco dei battibecchi di quei due.

-Già, state diventando monotoni-, aggiunse Tom.

In quel momento arrivarono Memi e Lara con gli asciugamani.

-Anche voi siete emozionati per la festa, vero ragazzi?-, chiese allegramente la brunetta, badando bene di evitare lo sguardo di Tom.

-Sì, non vedo l’ora!-, rispose Bruce fregandosi le mani.

-Puoi anche stare calmo, tanto non conquisterai nessuna ragazza, Bruce-, gli disse Benji ridacchiando.

-Questo lo dici tu, Benji!-, fece il difensore, offeso.

-Perché mai le ragazze dovrebbero guardare te, quando alla festa partecipa il sottoscritto?-, insistette il portiere con un ghigno sornione, che si spense immediatamente quando gli piombò un asciugamano sulla testa.

-Chi è stato?-, ringhiò furiosamente, scattando in piedi. Poi sentì un’allegra risata femminile, e vide Lara piegata in due dalle risate.

-Ancora tu, ragazzina? Ma non ti hanno insegnato che a scherzare con il fuoco ci si brucia?-, le disse arrabbiatissimo.

-Sono terrorizzata!-, lo prese in giro lei. –Così impari a fare il pallone gonfiato! Figurati se una ragazza può innamorarsi di un buffone come te!-

Mark fece una risatina.

-Tu non ridere, Lenders! Per tua informazione, bellezza, ho un mucchio di ammiratrici che cadono ai miei piedi!-, disse Benji con aria di superiorità. –Piuttosto, sono io a dubitare che qualche ragazzo possa innamorarsi di una strega come te!-

La ragazza divenne rossa fino alla radice dei capelli per la rabbia. –Ma…ma come ti permetti? Per tua informazione, caro il mio belloccio di un portiere, ho anch’io uno stuolo di ammiratori pronti a tutto per me!-, gli urlò contro.

Il portiere ridacchiò. –See, come no!-, disse in tono sarcastico.

-Benjiiii! Finisci con Mark e inizi con Lara?-, intervenne Holly spossato.

-Non è colpa mia se vengo provocato-, si difese Benji.

-Basta, ragazzi, è ora di riprendere l’allenamento-, intervenne il mister ponendo fine alla discussione.

Mentre i calciatori tornavano in campo, Lara rimase ad osservare Benji con occhi di fuoco.

“Come ha osato dirmi una cosa simile? Ma adesso gli faccio vedere io! Sarò talmente affascinante stasera da farlo rimanere a bocca aperta!”, disse fra sé e sé.

 

Come ampiamente previsto dalle due ragazze, la camera da letto di Lara era diventata un vero bazar. Per tutta la stanza erano sparsi vestiti, nastri per capelli, trousse per il trucco e altre cose, mentre le due ragazze vagavano come anime in pena totalmente nel panico.

-Questo?-, disse Lara, mostrando all’amica un abito azzurro con lo scollo a barchetta e la gonna a pieghe.

Memi lo osservò per un attimo, poi fece una smorfia. –No-

-Allora quest’altro?-, chiese speranzosa, mostrandole un vestito lungo su varie tonalità del verde.

-Troppo lungo. Meglio qualcosa che ti lasci un po’ scoperte le gambe. Non hai visto come te le guardava Benji ieri?-, rispose l’amica sorridendole maliziosa.

Lara arrossì, e continuò a rovistare nel guardaroba per non far vedere il suo imbarazzo all’amica. Dopo una lunga ricerca, tirò fuori un abito rosso con la gonna che arrivava a metà ginocchio, lasciandole parzialmente scoperte le gambe lunghe e abbronzate, una scollatura a V sul davanti e una vertiginosa scollatura dietro che le lasciava la schiena completamente scoperta.

-Stupendo! Fantastico!-, esclamò Memi entusiasta.

-Tu invece cosa ti metterai?-, domandò Lara, mentre ripartiva alla ricerca delle scarpe.

-Pensavo questo…che ne dici?-, disse l’amica con aria non molto convinta, mostrandole un vestito verde scuro.

Lara fece una smorfia, e scosse la testa. –No, secondo me ci vuole qualcosa che faccia più effetto. Che ne dici del vestito nero nuovo? Quello che hai comprato prima di partire?-, suggerì.

Il viso della brunetta si illuminò. –Non ci avevo pensato sai? E’ un’idea fantastica!-, e partì alla ricerca del vestito. Dopo aver rovistato la stanza in lungo e in largo, si ricordò che l’abito in questione era ancora dentro la valigia.

Era uno stupendo vestito nero, con la gonna lunga fino al ginocchio, un profondo spacco laterale e lo scollo a barchetta che lasciava le spalle scoperte. Le stava benissimo, e faceva risaltare le forme perfette del suo corpo.

-Sei uno schianto, amica mia! Vedrai quanti ragazzi cadranno ai tuoi piedi stasera!-, commentò Lara entusiasta quando vide l’amica con indosso l’abito nero.

Memi arrossì. –Anche tu sei uno splendore! Mi immagino già come ci rimarrà Benji quando ti vedrà!-, rispose.

-Tsk! Figurati quanto me ne importa di quello che penserà quello stupido portiere!-, borbottò Lara fingendo indifferenza, mentre in cuor suo era davvero curiosa di vedere la reazione di Benji.

Le loro chiacchiere vennero interrotte dallo squillo del campanello. Memi si affacciò alla finestra, e vide che i ragazzi erano già arrivati.

-Accidenti! Sono già venuti a prenderci!-, esclamò, correndo a destra e sinistra alla ricerca della spazzola.

-Cosa? Ma io non ho ancora finito di truccarmi!-, si lamentò Lara, con il rossetto in mano.

-Siamo sempre le solite ritardatarie!-

 

Dopo mezz’ora di attesa, i ragazzi cominciavano a spazientirsi.

-Mia cugina non cambierà mai!-, esclamò Julian divertito, dando un’occhiata all’orologio e poi tornando a posare lo sguardo su Amy. Dio, era veramente bellissima quella sera…da mozzare il fiato. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso un solo istante.

Benji naturalmente era il più spazientito di tutti, e stava per uscire con una delle sue solite battute sprezzanti, ma non riuscì a iniziare la frase che fu bloccato dall’apparizione di Lara sulla porta. Rimase a bocca aperta. Era…era incantevole, maledizione! Quel vestito le stava benissimo, e sottolineava tutte le curve del suo magnifico corpo (modesta, eh? ^___^ ndLara), come se fosse stato cucito su misura per lei, e il colore rosso faceva risaltare l’intenso verde dei suoi occhi e i suoi stupendi capelli biondi, che erano raccolti con un nastro in cima alla testa tranne qualche ciocca che le ricadeva dolcemente sul viso sapientemente truccato. Non aveva mai visto niente di più bello in vita sua…

La ragazza notò il modo in cui il portiere la guardava incantato, e sorrise compiaciuta.

Anche Memi uscì, e stavolta fu il turno di Tom di rimanere a bocca aperta. Normalmente era molto carina, ma quella sera…quella sera era assolutamente stupenda. Il vestito le stava alla perfezione, e i capelli, lasciati sciolti, sembravano ancora più belli e lucenti del solito…il trucco poi risaltava magnificamente i lineamenti dolci e delicati del suo viso. Com’erano belle le sue labbra, sottolineate dal rossetto…gli veniva una voglia pazzesca di baciarle.

Prima di rendersi conto di quello che stava facendo, le si era avvicinato.

-Memi…-, disse timidamente, sperando che, almeno per una volta, lei non scappasse via.

Al sentire la voce di Tom, la ragazza si irrigidì per un istante. Il giovane fece un’espressione profondamente delusa, e Memi si sentì in colpa. Si rese conto di aver esagerato a trattarlo così freddamente negli ultimi giorni…Tom era un ragazzo dolcissimo, e non se lo meritava. Lui non aveva nessuna colpa in fondo. D’ora in poi, promise a se stessa, avrebbe cercato di essere più gentile con lui. Facendo appello a tutto il suo coraggio, si girò verso il ragazzo, lo guardò negli occhi e gli fece un timido sorriso.

Tom sentì il cuore battergli più forte, mentre una calda gioia lo invadeva. Com’era bello il suo sorriso…e finalmente era rivolto a lui. Gli sembrava un miracolo. –Sei bellissima-, le disse.

La ragazza arrossì, e abbassò lo sguardo imbarazzata. –Grazie…-, sussurrò.

Lara intanto stava chiacchierando con le altre manager, che le facevano i complimenti per il bellissimo vestito, ed era consapevole del fatto che Benji la stava ancora guardando con attenzione. Il portiere si avvicinò. –Ehi, ragazzina…non sei affatto male stasera, sai?-, le disse.

La ragazza sorrise compiaciuta. –E’ un complimento questo, Price?-, lo provocò scherzosamente.

Benji arrossì. –Uhm…beh…sì, direi di sì-

-Allora ti ringrazio! Comunque anche tu stai piuttosto bene stasera!-, ribatté Lara. Doveva riconoscere che, vestito elegante, il portiere era ancora più affascinante del solito…se non avesse avuto quel carattere insopportabile, sarebbe stato sicuramente un ragazzo di cui innamorarsi a prima vista…Scacciò immediatamente quel pensiero. “Ma cosa mi viene in mente? Non potrei mai innamorarmi di uno come quello!”, disse a se stessa.

-Allora che ne dici di una tregua? Per stasera, almeno…-, propose Benji. Si stupì lui stesso di quello che aveva detto. Eppure…beh, almeno avrebbe potuto invitarla a ballare…

“Ma che mi succede stasera? Dannazione! Con quel vestito è dannatamente attraente…”, pensò, senza riuscire a smettere di guardarla.

Lara sorrise. –D’accordo. Allora tregua!-, rispose, e gli porse la mano.

Lui ricambiò il sorriso, le strinse la mano e la aiutò a salire sul pullmann.

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Capitolo 7
*** Festa parte prima ***


Appena entrarono nella lussuosa casa affittata appositamente per la festa, furono immediatamente accolti da un garzone, che gli fece cenno di entrare. Mentre camminavano lungo il corridoio che portava alla sala principale, i ragazzi furono attirati dai numerosi quadri appesi alle pareti. Ognuno di questi raffigurava un personaggio dall’aria distinta e signorile. Il corridoio era illuminato da piccole lampadine, dall’aria un po’ antica, attaccate al muro. Finito il corridoio, i ragazzi si ritrovarono catapultati in una grande sala da ricevimenti. Un chiacchierio si levò nella stanza, decorata da luci, quadri e specchi fastosi. In una parte della sala, c’era un tavolo dove erano riposti dolci, dessert e varie pietanze, senza contare le numerose bibite e i tanti cocktail.

- E’ bellissimo! – esclamò Memi entusiasta guardandosi attorno.

- Magnifico! – asserì Lara estasiata da tutta quella sfarzosità.

Un uomo a loro conosciuto, si era avvicinato. – Buonasera – salutò cordialmente Kirk Pearson. – Avete già preso qualcosa? -

- Non ancora – rispose Holly per tutti.

- Allora servitevi pure, è tutto buonissimo! – affermò l’uomo salutando i ragazzi e dirigendosi verso Freddy Marshall.

I ragazzi rimasero ancora un attimo inebetiti da tanta magnificenza.

- Non so voi – disse a un certo punto Lara. – Ma a me è venuta una certa fame, perciò vado subito a prendere qualcosa – detto questo scomparve dietro i tavoli del dessert.

Philip e Jenny, invece, si diedero alle danze. Lo stessero fecero Amy e Julian, dopo che questo, con immenso stupore da parte della ragazza, le aveva chiesto di ballare. Tutti gli altri andarono chi a mangiare qualcosa, chi a chiacchierare con altri giocatori.

Memi continuava a guardare verso i tavoli del dessert alla ricerca di Lara, mentre Tom continuava a fissare i suoi lucenti capelli svolazzare a ogni suo movimento. Bruce intanto le si era avvicinato.

- Ehi Memi…vorresti ballare con me? – le chiese piuttosto goffamente.

La ragazza gli sorrise di cuore. – Ma certo Bruce – rispose.

Il ragazzo per poco non svenne a quelle parole, ma il sorriso rassicurante di lei, gli fecero capire che non stava sognando.

- Scusate ragazzi – disse a un certo punto Holly notando la squadra francese. – Vado a salutare Pierre – poi scomparve anche lui.

Patty sospirò delusa e questo non passò inosservato a Tom.

- Ancora cotta del capitano, eh? – le chiese dolcemente.

La ragazza arrossì. – Beh…anche tu sembri innamorato – affermò Patty indicando Memi che danzava felice. – O sbaglio? -

Tom arrossì a sua volta. – Ti va di ballare? – le chiese quindi.

Lei rimase leggermente sorpresa di quella proposta, ma non si tirò indietro e iniziò a ballare con Tom.

 

Lara stava assaggiando un paio di crostini dall’aspetto squisito, ma le era venuta sete e quindi era andata vicino a uno dei tanti cocktail. In una mano aveva ancora un crostino, perciò aveva una sola mano a disposizione con la quale versarsi da bere e la cosa le risultava leggermente difficile.

- Vuole una mano, madame? – le chiese una voce al suo fianco.

- Oh si, grazie – rispose lei. Alzò il capo per vedere chi fosse stato a parlare e i suoi occhi incrociarono quelli amici di Luis Hernandez, il portiere della nazionale italiana.

- Luis! – esclamò entusiasta. – Sei tu! – e lo abbracciò di slancio, facendo quasi cadere tutto il tavolo dei cocktail.

- Che impeto! – notò il portiere.

Lara arrossì di botto e Luis scoppiò a ridere vedendo il suo sguardo imbarazzato. La risata del ragazzo contagiò ben presto anche la bionda, che rise di gusto.

I due, però, non si erano accorti di essere “spiati” da un altro calciatore, che li guardava arrabbiato. Benji si era diretto al tavolo del dessert per invitare Lara a danzare con lui, ma quando l’aveva vista scherzare con l’italiano, una forte gelosia lo aveva investito. La cosa che più lo faceva mandare in bestia era il fatto che i due sembravano conoscersi e anche molto bene, viste le risate complici che si facevano. “Devo scoprire che c’è tra quei due!” si disse Benji e lui già sapeva a chi chiedere spiegazioni. Senza indugiare ancora, guardò verso la folla che stava danzando. Quando trovò chi stava cercando, vi si recò immediatamente e, facendosi largo tra la gente, vi si pose di fronte.

- Spostati Harper – affermò minaccioso. – Devo ballare con Memi -

- Ma…- cercò di protestare il difensore, ma un’occhiataccia che non ammetteva repliche da parte di Benji, lo zittì all’istante e il ragazzo se ne andò a malavoglia, lasciando la dama in balia dell’altro cavaliere.

- Tutto bene, Benji? – chiese la brunetta riprendendo a danzare con Price.

- Chi è quello? – domandò a sua volta il portiere indicando il ragazzo che chiacchierava allegramente con Lara.

- Credevo che lo conoscessi – affermò Memi. – E’ il portiere della nazionale italiana, Luis…-

- Lo so chi è! – la interruppe bruscamente Benji, guardando Hernandez bieco all’ennesima risata di Lara.

- Allora non capisco cosa tu voglia da me…- disse la brunetta leggermente intimorita.

Benji si voltò verso di lei e, notando il suo sguardo spaventato, le sorrise dispiaciuto. – Scusami Memi, non volevo essere così brusco, è solo che…- e di nuovo il suo sguardo si posò sulla bionda.

La brunetta sorrise. – Non preoccuparti – lo rassicurò.

Il ragazzo la guardò grato.

- Luis ha frequentato un anno la classe di Lara, ma poi ha dovuto cambiare scuola per stare più vicino al campo degli allenamenti dell’Inter – spiegò Memi. – Comunque sono rimasti molto amici -

Per l’ennesima volta lo sguardo di Benji si posò sulla bionda e il portiere. Questi stavano chiacchierando e ogni tanto scoppiavano a ridere. Si incupì. Ma che cavolo gli prendeva tutto a un tratto?! Lui, il SGGK, geloso di una ragazzina petulante come quella! Osservò le lunghe gambe messe in risalto dal vestito. “Certo che è proprio bella!”

- Senti Benji – Memi lo distrasse dai suoi pensieri. – Se non vuoi perderla ti conviene fare qualcosa e al più presto anche – gli suggerì.

Il ragazzo la guardò riconoscente. – Grazie – le disse solo, mentre il ballo finiva.

 

- Allora che mi racconti di bello? – chiese Lara sorseggiando il suo cocktail.

- Uhm…niente in particolare – rispose lui guardandola teneramente. – E tu? Come mai sei qui? -

- Sono diventata la manager della nazionale giapponese – rispose allegramente la bionda. – La mia amica Melania è la cugina di uno dei giocatori, Julian Ross -

- Si, certo lo conosco. È molto bravo – notò Luis.

- Già! – confermò Lara. – Ma tu piuttosto? Come va con la squadra? -

- Abbastanza bene, direi. Sai, c’è un nuovo giocatore del Giappone, Rob Denton Aoi –

- Rob gioca nell’Inter?! – chiese la bionda stupita.

Hernandez annuì. – E’ anche molto abile -

- Questo lo so – disse Lara. – E’ solo che non sapevo che giocasse con te, tutto qui -

- Beh…ora lo sai – affermò il portiere.

- Già – asserì Lara.

- Ti va di ballare? – le chiese Luis dopo un po’.

- Uhm…si – rispose la bionda posando il suo bicchiere.

Il ragazzo la portò al centro della sala e iniziarono a ballare al ritmo lento di un walzer (scusate la poca originalità, ma non sapevo che ballo fargli fare! ^^ Scusate! ^__^ NdMemi).

 

Quello che era troppo era troppo! Come si permetteva quel portiere da quattro soldi stare così abbracciato a Lara?! Un’espressione torva si dipinse sul viso di Benjamin Price, mentre con insistenza fissava la bionda ballare stretta con Luis Hernandez. Strinse con forza il minuto corpo di Melania, che per poco non soffocò per la stretta.

- Benji…per favore potresti stringere meno? – chiese la brunetta.

- Eh?! Ah si certo Memi, scusami – disse il portiere allentando la stretta.

La ragazza sospirò sollevata. Cavolo quello aveva intenzione di affocarla?! Spostò lo sguardo che cadde su Julian e Amy. I due stavano ballando ancora e il cugino sembrava piuttosto impacciato. Sorrise. Ma che stava aspettando a dichiararsi?! Scosse la testa e ritornò a concentrarsi sul ballo. Sogghignò quando vide lo sguardo arrabbiato di Benji. Certo che si era preso proprio una bella cotta per Lara! Alzò lo sguardo e incrociò un paio di occhi castani dolcissimi. Arrossì violentemente, abbassando lo sguardo. Davanti a lei, infatti, c’era Tom che stava danzando con Patty, ma fissava lei. Memi sentì il cuore batterle forte e istintivamente alzò lo sguardo verso il portiere, sperando che lui non se ne fosse accorto. Ma Benji era troppo impegnato a fissare Lara e Luis, per notare la velocità con la quale il cuore della brunetta aveva preso a battere. Memi sospirò.

In quel momento, il walzer finì. Benji si separò da Memi ancora assorto a osservare Lara, che nel frattempo, dopo aver detto qualcosa all’orecchio dell’italiano, si era allontanata con lui fino al tavolo dei dolci.

- Vieni! – disse Benji afferrando Memi per un braccio e trascinandola verso i tavoli, senza aspettare la risposta di questa.
- Benji, si può sapere dove mi stai portando? – chiese la brunetta spazientita, senza però ricevere alcuna risposta.

Quando arrivarono anche loro al tavolo dei dolci, Benji la lasciò andare. Stava ancora fissando Lara e Luis. Dentro di lui una strana sensazione si andava sempre più diffondendo. Al solo pensiero che Hernandez avesse potuto baciare le sensuali labbra di Lara, sentiva le mani prudergli. In quel momento avrebbe volentieri spaccato la faccia al portiere italiano!

- Benji, tutto bene? – chiese dolcemente Memi.

- Si – rispose il ragazzo, mentre un’espressione contrariato gli si dipinse contrariamente a ciò che aveva detto sul volto.

La brunetta sospirò. Poi gli posò una mano sulla sua e solo allora il ragazzo la guardò.

- Se ti piace, diglielo! – affermò. – E’ inutile stare qui aspettando che qualcuno te la porti via! -

Benji la guardò teneramente.

- Ehi Price! – una voce irruppe tra loro. I due ragazzi si voltarono e videro un ragazzo piuttosto muscoloso venire verso di loro.

- Strauss – lo salutò Benji.

- Non ci avevi detto di avere una ragazza così carina, Price! – affermò il calciatore, mentre due ragazzi si avvicinavano a loro. – Vero, ragazzi? – chiese ancora Strauss ai nuovi arrivati.

Il ragazzo alla sua sinistra sorrise divertito. – Vero – affermò, poi tese la mano verso Melania che li guardava stupita. – Io sono Levin -

La brunetta gliela strinse. – Melania, ma per gli amici Memi -

Anche Strauss si fece avanti. – Piacere di conoscerti Memi, è un vero piacere fare la conoscenza con la ragazza di Price – affermò facendo arrossire i due interessati.

- Guarda che ti sbagli – iniziò Benji. – Memi non è la mia ragazza, è solo la manager della squadra -

Levin e Strauss guardarono la brunetta con aria interrogativa, non troppo convinti delle parole dell’amico.

- E’ vero – assicurò Memi sorridendo.

- Fantastico! – esclamò allora Strauss. – Questo vuol dire che sei ancora libera! -

Memi arrossì violentemente, mentre Levin rise divertito.

- Non fare caso al mio amico – disse il ragazzo alla destra di Strauss, rimasto fin’ora in silenzio. – Io sono Karl Heinz Schneider, il capitano e l’attaccante della nazionale tedesca e dell’Amburgo -

Memi rimase colpita dall’azzurro degli occhi del ragazzo, che la scrutavano attenti.

- Scusatemi ragazzi – disse a un certo punto Benji. – Ma devo andare un attimo – detto questo il giovane portiere scomparve, lasciando Memi da sola con i tre tedeschi.

- Vuoi qualcosa da bere? – le chiese gentilmente Levin.

- No, grazie – rispose lei sorridendogli.

- E così tu sei la manager della nazionale giapponese – affermò Strauss.

- Già – asserì Memi.

- Mi dispiace solo che il Giappone verrà sconfitto da noi – sostenne sicuro il tedesco. – Ma se vuoi puoi fare la manager della nostra squadra -

- Grazie – disse la brunetta. – Ma credo proprio che sarete voi a perdere -

- Pensi che possiate farcela contro di noi?! – chiese allibito Strauss.

- No – rispose Memi. – Ne sono sicura – affermò.

Il giovane tedesco rimase stupito da tanta decisione e per la prima volta rimase senza parole, mentre Levin se la sghignazzava di gusto. Intanto Schneider fissava la ragazza meravigliato. Era rimasto subito colpito dalla sua bellezza e ora era sorpreso di notare che era anche molto decisa, oltre tutto. Sorrise. Doveva assolutamente conoscerla meglio! Fece un passo avanti e le porse la mano, sotto lo sguardo sorpreso degli amici.

- Ti va di ballare? – le chiese senza troppe cerimonie.

Ancora una volta Memi si perse nella profondità di quell’azzurro e, senza rendersene conto, aveva annuito col capo e gli aveva afferrato la mano. Il capitano tedesco la condusse al centro della sala e iniziò a ballare con lei, mentre Levin e Strauss guardavano il ragazzo stralunati. Possibile che quello fosse proprio il kaiser?!

 

Benji vide Lara e Hernandez dirigersi verso un paio di sedie e subito si appostò li affianco. Da dove era non riusciva a sentire quello che si dicevano, ma guardando lo sguardo compiaciuto di Lara, poteva intuire che sicuramente si stava divertendo. Di nuovo quello strano bruciore allo stomaco e il brulichio alle mani si fece più intenso. Stava per andare a darle di santa ragione all’italiano, quando qualcuno gli posò una mano sulla spalla.

- Ehi Benji! Che guardi? -

L’interessato si voltò di scatto e si ritrovò di fronte il sorriso malizioso di Tom.

- Ancora in pena per Lara, eh? – chiese sorridendo il centrocampista, facendo imbarazzare l’amico.

- Tu piuttosto – sbottò Benji. – Vedi di muoverti se ci tieni a Memi. Perché a quanto pare lei si sta divertendo con qualcun altro – affermò e indicò col capo la brunetta che ballava e scherzava col capitano tedesco.

Anche Tom seguì lo sguardo dell’amico e impallidì a quella vista.

- Me…Memi – sussurrò debolmente, mentre una fitta atroce gli passò il cuore.

Il portiere, vedendo lo sguardo abbattuto dell’amico, si sentì in colpa. – In fondo credo che lei non sia interessata a Schneider – cercò di rassicurarlo.

Ma sul viso di Tom era dipinta un’espressione truce. Becker, infatti, si sentiva malissimo nel vedere la ragazza ridere e scherzare col tedesco. Quanto desiderava che tutti quei sorrisi fossero indirizzati a lui…e invece lei li rivolgeva al kaiser! Ma non l’avrebbe persa così, senza lottare. Avrebbe fatto qualcosa, ci teneva troppo a quella brunetta dallo sguardo dolce, per perderla così. Si voltò verso Benji, che lo guardava dispiaciuto.

- Sei pronto per la guerra? – gli chiese.

Il portiere intuì subito cosa l’amico volesse dire e subito sul suo viso comparve un’espressione di sfida.

- Prontissimo – affermò.

E ritornarono a fissare ognuno la propria amata.

 

- Ehi Julian, dove mi stai portando? – chiese timidamente Amy al ragazzo davanti a lei.

Era strano Julian quella sera, notò la ragazza dai capelli ramati. Aveva ballato con lei tutta la sera, poi le aveva preso una mano e l’aveva portata fuori, dicendole che doveva dirle una cosa. Infine, senza darle nemmeno il tempo di replicare, l’aveva letteralmente trascinata fuori. Amy sorrise. Possibile che Julian volesse…?! No, era solo il frutto della sua immaginazione, lui non le avrebbe mai detto ciò che sperava. Forse voleva solo confidarle qualcosa. E involontariamente il suo sguardo si rabbuiò.

Arrivati davanti a una grande fontana in mezzo al giardino, Julian lasciò andare la mano della ragazza e si voltò verso di lei. rimase sorpreso nel notare la tristezza sul volto di lei.

- Amy…- sussurrò avvicinandosi a lei. – Che hai? – le chiese alzandole il viso con una mano.

La ragazza lo guardò malinconica. – Perché mi hai portata qui? – domandò mentre piccole lacrime le solcarono il viso.

- Io…- balbettò Julian. E se lei non lo amava?! Se per lei era soltanto un amico e l’avrebbe rifiutato?! Ma doveva rischiare. Doveva confessarle i suoi sentimenti. Se poi lei lo avrebbe rifiutato, almeno le aveva detto tutto. Mise una mano su un fianco di Amy, mentre con l’altra continuava ad accarezzarle il viso.

- Volevo solo darti questo – affermò posando delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza.

Quando si separò da quelle morbide e calde labbra, Julian la scrutò negli occhi castani, mentre Amy lo fissava meravigliata e confusa.

- Scusami Amy, ma dovevo assolutamente farlo – affermò il ragazzo, asciugandole le lacrime con la punta delle dita. – Tu mi sei sempre stata vicino quando ne avevo bisogno. Mi hai sorretto e incitato. Hai condiviso con me gioie e dolori, senza mai chiedere nulla in cambio. A volte penso che tu mi sia stata mandata da lassù e sei il mio angelo custode…- la guardò dolcemente. – E poi mi rendo conto che io non ho fatto nulla per meritarmi questo angelo. Che non ti ho mai ringraziata per tutto quello che hai fatto per me e che tutt’ora continui a fare…-

Amy lo guardò delusa. Allora era per quello che l’aveva baciata?! Solo per ringraziarla?! Eppure lei aveva pensato…aveva sperato che…ma si era illusa, non sarebbe mai accaduto…mai…

- Non c’è bisogno che mi ringrazi – disse freddamente separandosi dal ragazzo. – Se l’ho fatto non è stato certo per ricevere la tua gratitudine in cambio – detto questo si voltò per andarsene, ma due forti braccia la afferrarono per la vita.

- Lo so questo, Amy – affermò Julian poggiando il capo sulla spalla della ragazza. – Non ti ho portata qui solo per ringraziarti – aggiunse. – Ma anche per dirti un’altra cosa –

La fece girare verso di lui e la strinse leggermente a sé, guardandola con amore.

- Io ti amo, Amy – disse sinceramente.

Lei lo fissò incredula. Possibile che Julian le avesse appena detto di amarla?!

- Ti amo – ripeté lui, come se avesse letto nei suoi pensieri.

Amy sentì le lacrime ritornare a solcarle il viso. Ma stavolta erano lacrime di felicità. Gli mise le braccia al collo e gli sorrise contenta.

- Ti amo tanto anch’io, Julian – affermò. – Ti ho sempre amato e ti amerò per sempre –

A saldare quelle promesse d’amore, un dolce bacio al chiarore lunare, mentre da dentro proveniva una dolce melodia.

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Capitolo 8
*** Festa parte seconda ***


Patty stava osservando Philip e Jenny che danzavano abbracciati con aria profondamente malinconica. Anche lei avrebbe voluto tanto ballare insieme a Holly, stretta dalle forti braccia di lui… e invece se ne stava sola in un cantuccio a sorseggiare svogliatamente un cocktail, mentre il suo adorato capitano passava da un capitano all’altro delle nazionali europee, ormai irrimediabilmente partito dietro chissà quale discorso sul calcio. “Chissà dove sono spariti Amy e Julian”, si chiese…in quel momento li vide rientrare dalla terrazza, che si tenevano dolcemente per mano e sprizzavano gioia da tutti i pori. A quanto pareva, Julian si era finalmente deciso a dichiarare il suo amore alla ragazza.

“Sono davvero contenta per te, Amy”, pensò la ragazza, sorridendo, e sollevando il bicchiere per un ideale brindisi alla salute dell’amica. Philip e Jenny facevano coppia fissa ormai da molto tempo, e finalmente anche Julian e Amy si erano messi insieme…lei invece stava lentamente perdendo le speranze…delle volte pensava che fosse inutile sperare che un giorno Holly si accorgesse finalmente di lei, nella sua testa c’era solamente il calcio, doveva farsene una ragione e dimenticarlo…”Il problema è che non ci riesco”, pensò, sospirando amareggiata.

Anche Tom e Benji non riuscivano a staccare gli occhi dalla pista da ballo, soprattutto da due coppie…Tom continuava a fissare Memi, che ballava e rideva con Schneider, cercando di lottare contro la tentazione di raggiungerli e di strappare la ragazza dalle braccia del tedesco…l’unica cosa che lo tratteneva era la paura che Memi si arrabbiasse e finisse per odiarlo, e per nulla al mondo avrebbe voluto che accadesse una cosa simile.

Benji invece sentiva la rabbia crescergli dentro ogni istante che passava. Ogni risata di Lara era come una pugnalata in pieno petto per lui, la sua capacità di sopportazione era arrivata al limite. Si sarebbe precipitato verso la coppia e avrebbe mollato un gran pugno a Luis Hernandez, se proprio in quel momento la ragazza non avesse deciso che era stanca di ballare e si fosse allontanata dal suo cavaliere. Benji la seguì con lo sguardo mentre si dirigeva verso la terrazza. Aspettò un istante di vedere se Hernandez la seguiva, ma notò invece che il portiere italiano aveva raggiunto il tavolo dei dessert, dove si era messo a chiacchierare con Rob. Perfetto, era la sua occasione, pensò il ragazzo dirigendosi con passo sicuro verso la terrazza.

Anche Memi e Schneider avevano smesso di ballare, e si erano seduti vicini in un angolo della pista. Il kaiser stava raccontando alla ragazza alcuni aneddoti sul calcio, e lei lo ascoltava interessata. Tom non ne poteva veramente più, era convinto di impazzire se non avesse fatto al più presto qualcosa. Seguendo l’istinto, si avvicinò ai due. Memi sentì un rumore di passi, e alzò lentamente lo sguardo. Il cuore le balzò violentemente in gola quando vide Tom ritto di fronte a lei, che la fissava con due occhi caldi e dolcissimi.

-Memi…ehm…ti va di ballare con me?-, domandò il ragazzo timidamente, arrossendo un poco.

La ragazza ci pensò su per un istante. Ballare con lui…poteva essere un rischio troppo grosso, forse. Per un attimo fu tentata di rifiutare, ma poi ripensò all’espressione delusa di Tom quando lei lo trattava con freddezza, e cambiò idea. In fondo, non c’era niente di male nel ballare con lui, si disse. Gli sorrise, e si alzò in piedi. –Certo-, rispose dolcemente.

Tom ricambiò il sorriso. Era felicissimo, come mai era stato prima in tutta la sua vita. Prese lievemente una piccola mano di lei tra le sue e la accompagnò verso la pista. Quando furono lì, in mezzo alle altre coppie di ballerini, la strinse appena tra le braccia, piano, come se temesse di farle del male. Il dolce profumo dei suoi capelli lo stordì per un istante. Era speciale…quella ragazza stava diventando davvero speciale per lui…, pensò, affondando la testa in quella morbida massa setosa, mentre la stringeva un po’ più forte.

 

-Guarda guarda, a quanto pare Tom ha deciso di darsi da fare con Memi-, commentò allegramente Bruce quando vide la scenetta. –Beato lui!-

Patty lanciò una rapida occhiata nella direzione dello sguardo di Bruce, e vide Tom e Memi che danzavano teneramente abbracciati. Sorrise felice, era davvero contenta per Tom, nessuno più di lui meritava di trovare la persona giusta. Non potè fare a meno di cercare con gli occhi Holly, che era a pochi metri da lei impegnato a discutere con Schneider, che era rimasto solo. Sospirò.

Bruce vide la tristezza sul viso della ragazza, e pensò che era giunto il momento di intervenire. Accidenti, qualcuno doveva pur dare a Holly una bella svegliata, altrimenti quello scemo avrebbe trascorso l’intera serata a parlare di calcio, e la povera Patty avrebbe trascorso l’intera serata a sospirare illudendosi che prima o poi lui le si avvicinasse e le chiedesse di ballare. Si avvicinò con aria decisa al proprio capitano, e lo afferrò per la spalla.

-Forza Holly, è ora di ballare!-, gli disse sorridendo allegramente.

Holly lo guardò senza capire. –Cosa dici, Bruce?-, domandò.

-Avanti! Non puoi stare tutta la sera senza ballare!-, insistette il difensore.

-Ma…ma…io non sono molto bravo a ballare-, nicchiò il capitano, mentre Schneider si sforzava di trattenere le risate.

-Io invece scommetto che dici così perché non hai il coraggio di invitare una ragazza a ballare!-, disse Bruce guardandolo con aria furbetta.

Holly arrossì violentemente, super imbarazzato. –Qu…questo non è vero!-, si difese.

L’amico ridacchiò. –Non ci credo!-

-Ti dico che non è vero!-

-E allora….allora facciamo una scommessa! Se inviterai Patty a ballare con te io…io farò quello che vuoi per una settimana, perfino alzarmi alle sei del mattino per palleggiare con te, se vuoi…ma se non ci riuscirai…convincerai il mister a terminare gli allenamenti un’ora prima per una settimana!-, propose il ragazzo, rivolgendo al capitano uno sguardo di sfida.

-D’accordo! Lo farò!-, esclamò Holly senza pensare. Con espressione decisa, si avviò in direzione di Patty…ma intanto che camminava sentiva il coraggio venirgli meno…arrossì violentemente, si sentiva le guance in fiamme tanto erano rosse…Patty si accorse che il ragazzo stava camminando verso di lei e sobbalzò, mentre il cuore le batteva forte forte, come se volesse scoppiare. Che per caso…si fosse finalmente deciso a chiederle un ballo?, pensò arrossendo felice.

Holly si fermò proprio davanti a lei, impacciatissimo. –Ehm…ecco…Patty… dunque…io mi chiedevo se…se…beh insomma…mi chiedevo se…-, deglutì, cercando di calmarsi.

Patty lo guardava speranzosa e implorante. “Dillo, ti prego, dillo!”, pregava mentalmente.

-Ecco…dunque…ti va di ballare con me?-, chiese il ragazzo tutto d’un fiato.

La giovane avrebbe voluto mettersi a saltare dalla felicità. Non credeva alle proprie orecchie. Cercando di non farsi scorgere dall’amato, si diede un leggero pizzicotto su una mano per convincersi che non era un sogno, ma la pura realtà. Non era mai stata tanto contenta in vita sua! Allora…allora forse aveva una speranza!

-Volentieri, Holly-, rispose sorridendo, e le sue guance si colorarono leggermente di rosa.

Il ragazzo le prese timidamente una mano, e insieme si avviarono verso la pista, mentre Bruce li osservava sorridendo soddisfatto. Missione compiuta!, pensò, orgoglioso di se stesso. Peccato che ora avrebbe dovuto obbedire ciecamente a quel negriero del capitano per una settimana intera… “Eh, sì, chi c’è più generoso di me?”, si disse, prendendo un altro dolce dal tavolo dei dessert.

 

Lara si trovava sulla terrazza, godendosi la fresca brezza estiva. Adorava sentire il vento sul proprio viso. Tutt’a un tratto sentì un rumore di passi provenire da dietro di lei, e istintivamente si voltò. Si trovò di fronte Benji, che la guardava con un’espressione strana, che non gli aveva mai visto finora… un misto di rabbia, e di qualcos’altro che non riusciva a decifrare…ma che la turbava profondamente. Gli occhi verdi di lei incrociarono quelli scuri e penetranti di lui, e la ragazza sentì un brivido scorrerle lungo la schiena nuda.

-Ti stai divertendo, Price?-, gli domandò, cercando di spezzare l’imbarazzante silenzio che si era creato tra loro.

Il ragazzo non rispose, e si avvicinò a lei ancora di più. –Tu ti stai divertendo parecchio, da quello che ho visto-, disse poi in tono sprezzante.

Lara non riuscì a reprimere un sospiro rabbioso. Allora l’aveva seguita semplicemente per attaccare briga con lei…, pensò, sentendosi vagamente delusa. –A cosa ti riferisci?-, domandò freddamente.

-Ho visto che te la spassavi un mondo insieme a Luis Hernandez-, ribatté lui, continuando a camminare verso di lei.

Lara non credeva alle sue orecchie. Ma che diamine voleva quel tipo da lei? Ora si permetteva anche di ficcare il naso nelle sue amicizie? –Non sono cose che ti riguardano, Price-, rispose in tono altezzoso.

Benji l’afferrò bruscamente per le spalle, spingendola contro il bordo della terrazza. La ragazza ora era veramente irritata per lo strano comportamento del portiere, e anche vagamente impaurita…che intenzioni aveva?

-Beh, allora se permetti vorrei chiederti una cosa che mi riguarda…perché con quello lì sei stata tutta sorrisi e gentilezze, e invece io vengo sempre trattato a pesci in faccia da te?-, domandò il ragazzo in tono serio.

Questo era veramente troppo!, pensò Lara, cominciando a infuriarsi. Dopo il modo in cui l’aveva trattata da quando si erano conosciuti, si lamentava anche di essere stato trattato a pesci in faccia? Quel dannato portiere aveva veramente deciso di farla impazzire! –Vuoi davvero saperlo? Perfetto! Si dà il caso che Luis sia un ragazzo simpatico, gentile e molto dolce, a differenza di un certo tizio scorbutico e arrogante di mia conoscenza! Ed è anche un ottimo portiere, a differenza di te, che sei solo un pallone gonfiato capace solamente di darsi delle arie!-, gli urlò contro inviperita.

Benji aveva veramente passato il limite. Le parole che la ragazza gli aveva rivolto lo avevano mandato letteralmente fuori dai gangheri, e non poteva sopportare tutti quei complimenti rivolti a quel dannato italiano! Strinse le spalle della ragazza con ancora più forza.

-Lasciami! Mi stai facendo male!-, strillò Lara, dibattendosi per sottrarsi alla stretta.

Per tutta risposta, Benji avvicinò il volto a quello della ragazza, e premette le labbra contro le sue.

Lara rimase sbigottita, incapace di reagire. Non riusciva a credere a quello che stava accadendo…Benji la stava baciando? La stava veramente baciando? Come si permetteva?

Cercò di protestare, ma Benji senza scomporsi introdusse la lingua nella bocca di lei, rendendo il bacio più profondo. La ragazza, seguendo l’istinto e sorprendendosi lei stessa, rispose al bacio, e, persa in quella bellissima sensazione, istintivamente mise le braccia intorno al collo del portiere, mentre Benji con una mano le accarezzava sensualmente la schiena…

Dopo qualche istante, Lara riprese il controllo di sé. Ma che stava facendo, era impazzita? Come poteva lasciarsi baciare da quell’arrogante?! Lo respinse bruscamente, e cercò di ricomporsi, mentre lo fissava con occhi fiammeggianti.

Benji non riuscì a trattenere un sorriso…aveva risposto al suo bacio, questo voleva dire che in fondo non le dispiaceva, pensò soddisfatto.

-Ma…ma come ti permetti?-, gridò la ragazza furibonda, diventando rossa come un semaforo.

-Guarda che, da quel che ho visto, non sembrava mica dispiacerti-, ribatté lui tranquillo, mentre non poteva fare a meno di notare quanto fosse bella in quel momento, con le guance arrossate e gli occhi scintillanti. Era veramente incantevole, e avvertiva fortissimo il desiderio di abbracciarla e baciarla di nuovo.

-Razza…razza di dannato presuntuoso!-, urlò di nuovo Lara, e, dando libero sfogo alla rabbia che sentiva dentro di sé in quel momento, lo schiaffeggiò con violenza.

Benji non battè ciglio. Si portò lentamente una mano alla guancia colpita, e la accarezzò, continuando ad osservare la ragazza sorridendo.

-Sei…sei solo un dannato presuntuoso! Non voglio mai più vederti in vita mia!-, esclamò la ragazza, e se ne andò dalla terrazza con passo deciso.

“Come ha potuto fare una cosa simile?! E io…come ho potuto permetterglielo!! Mi sono lasciata baciare da quel dannato portiere arrogante…anzi…ho perfino risposto al suo bacio!!! Deve proprio avermi dato di volta il cervello!”, pensò Lara, mentre si affrettava a rientrare nel salone, ancora scossa al ricordo di quel bacio. Eppure…nonostante fosse mortalmente offesa con Benji per quello che aveva osato fare…doveva ammettere che quel bacio non le era affatto dispiaciuto, anzi…era stato bellissimo…mai nessuno l’aveva baciata con così tanto ardore, con così tanta passione…e come era bello sentire la mano calda di Benji che si muoveva lungo la sua schiena…bastò il pensiero a farla rabbrividire. “Ma cosa vado a pensare?!”, si chiese, diventando ancora più rossa.

Appena rientrata nel salone, si guardò intorno alla ricerca di Memi. Se non le raccontava immediatamente quello che era accaduto sarebbe scoppiata! Ma quando finalmente la vide, si accorse che stava ballando con Tom, teneramente stretta tra le braccia del ragazzo…sorrise lievemente. Finalmente la sua amica aveva deciso di allentare un po’ la guardia con Tom Becker…era contenta, anche se ancora non poteva fare a meno di domandarsi il motivo per cui Memi in quei giorni si era comportata in modo così strano con il ragazzo. Ma forse era stata solamente una sua impressione, pensò, l’atteggiamento che aveva la ragazza in quel momento non poteva certo definirsi freddo

 

“Sono nei guai”, si disse Memi. Si trovava immensamente bene tra le braccia di Tom, e la cosa la spaventava non poco. Proprio per questo si era ripromessa di stare più alla larga che poteva da lui…quel ragazzo era pericoloso per il suo cuore. Eppure…eppure era così bello ballare con lui, sentire la pressione delle sue dita sulla schiena, appoggiare la testa alla sua spalla, specchiarsi nei suoi dolcissimi occhi marroni…da quanto tempo non provava simili sensazioni per un ragazzo?! Si irrigidì immediatamente ricordando quando era stata l’ultima volta…e com’era andata a finire poi…

Tom sentì che qualcosa non andava, e le sorrise dolcemente. –Va tutto bene?-, sussurrò piano, con un’evidente nota di preoccupazione nella voce.

Memi non rispose, limitandosi a sospirare. Avrebbe voluto scappare via, allontanarsi da lui…forse era la soluzione migliore, l’unica che le avrebbe impedito di farsi del male di nuovo…il guaio è che non ci riusciva…stava troppo bene dov’era in quel momento, lì con lui…Tutto quello che poteva fare era augurarsi che quel ballo durasse il più a lungo possibile…perché aveva troppa paura di quello che sarebbe successo dopo, quando la musica sarebbe cessata. Aveva paura che Tom Becker sarebbe entrato nel suo cuore, e non ne sarebbe più uscito.

Tom dal canto suo era al settimo cielo…era una sensazione meravigliosa stringere Melania tra le braccia…il dolce profumo dei suoi capelli l’aveva stregato, non si sarebbe mai stancato di assaporarlo…era così bella quella sera, così pura e innocente, i suoi occhi non erano mai sazi di guardarla…sarebbe rimasto così in eterno…solo loro due, come se il resto del mondo non esistesse più…l’idea che prima o poi la musica sarebbe cessata e lui avrebbe dovuto lasciarla andare, e che forse non avrebbe più avuto la possibilità di sentirla così vicina, lo faceva stare male, malissimo. Sperava solo che quel momento potesse prolungarsi all’infinito…

 

Patty e Holly continuavano a ballare insieme, in silenzio. Dall’inizio del ballo non si erano scambiati una sola parola. La ragazza era al settimo cielo, non le sembrava vero quello che le stava accadendo, le braccia del suo amato Holly la stringevano forte, lui era così vicino, e la guardava come mai aveva fatto finora. Holly dal canto suo era meravigliato…per la prima volta da quando la conosceva, si rendeva conto di quanto Patty fosse bella…quella sera, vestita elegante e truccata, sembrava un’altra persona, gli sembrava impossibile che fosse la stessa che alle elementari si vestiva come un maschiaccio e faceva un tifo scatenato. Ma come aveva potuto essere così cieco da non accorgersene prima? Tutt’a un tratto la musica cessò. Seppur a malincuore, Holly allentò la stretta e lasciò andare la ragazza. Patty provò una fitta di tristezza. “Ecco, il sogno è finito…si torna alla realtà”, pensò con una punta di amarezza.

-Beh…grazie, Patty-, disse il ragazzo, lievemente imbarazzato, arrossendo.

Lei gli fece un bellissimo sorriso. –Di niente, Holly. E’ stato un piacere-

Holly ricambiò timidamente il sorriso, e si allontanò da lei. Patty lo seguì con lo sguardo, mentre il ragazzo si dirigeva verso il tavolo dei dessert, poi, seguendo l’istinto, decise di raggiungerlo. Non voleva che si allontanasse nuovamente da lei, voleva stargli vicino il più possibile.

Stava per chiamarlo, quando vide Bruce avvicinarsi al capitano con un sorrisetto malizioso.

-Beh, capitano, i miei complimenti…ce l’hai fatta a invitare Patty a ballare!-, disse tutto allegro.

Holly arrossì. –Beh….sì…-, balbettò imbarazzato.

-Questo significa che io ho perso la scommessa! Avanti, chiedimi tutto quello che vuoi!-, proseguì Bruce, senza accorgersi che Patty era vicino a loro e aveva sentito tutto.

Il cuore della giovane si spezzò. Una scommessa…Holly e Bruce avevano fatto una scommessa…ecco perché il ragazzo l’aveva invitata a ballare! Che sciocca che era stata…si era illusa per un istante che Holly provasse qualcosa per lei, che forse potesse ricambiare l’amore che lei nutriva nei suoi confronti da anni…e invece era stata solo una stupida scommessa tra amici. Questo da lui non se lo sarebbe mai aspettata…era profondamente delusa e ferita.

-Di che scommessa state parlando?-, chiese con voce gelida, facendo sobbalzare i due ragazzi.

“Ops! Questa non ci voleva!”, pensò Bruce preoccupato. Era certo che ora Patty sarebbe andata su tutte le furie.

-Beh…ecco…-, tergiversò il difensore, non sapendo come spiegare la situazione.

Gli occhi di Patty si riempirono di lacrime. –Questo da voi non me lo sarei mai aspettata…soprattutto da te Holly…giocare in questo modo con i miei sentimenti…mi fate veramente schifo!-, gridò la ragazza, infuriata.

-Patty…io non volevo…-, disse Holly, provando una fitta al cuore nel vedere le lacrime della ragazza.

-Stai zitto!-, gli urlò contro lei, mentre le lacrime le scorrevano ormai incontrollabili lungo le guance.

-Patty, posso spiegarti…io volevo solo…-, cercò di dire Bruce, ma fu gelato da un’occhiataccia della giovane.

-Basta! Sono stanca di essere presa in giro!-, esclamò Patty tra i singhiozzi, e corse via.

Holly avrebbe voluto inseguirla, dirle qualcosa, ma rimase immobile, come paralizzato. L’aveva ferita, le aveva fatto del male, e adesso lei stava piangendo per colpa sua…si sentiva veramente un idiota, l’ultimo dei vermi. “Patty…”, pensò con tristezza, mentre la guardava sparire lentamente dalla sua vista.

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Capitolo 9
*** Pensieri ***


Il pullman della nazionale giapponese ripartì lentamente, mentre anche l’allenatore prendeva posto. Il silenzio era interrotto dal timido chiacchierio di pochi ragazzi, mentre la maggior parte stava in silenzio immersa nei propri pensieri.

“Mi ha baciata! Quel…quel presuntuoso!! Come ha osato!” stava pensando in quel momento Lara, seduta nei primi posti accanto a Memi. “E io ho pure risposto al bacio! Chissà che penserà! Ma che vuoi che mi freghi di cosa quello possa pensare di me!”. Vide il riflesso di Benji dal finestrino, che stava seduto proprio dietro di lei. “Dopotutto…non è poi così male” dovette ammettere a se stessa, mentre un lieve sorriso le comparve sulle labbra.

Accanto a lei, Memi stava ripensando ai fatti accaduti poco prima. Dopo che il ballo era terminato, non aveva avuto il coraggio di separarsi da lui…da Tom. E così era rimasta ancora un po’ abbracciata a lui…come se esistessero solo loro due… Ma poi si era fatta coraggio e si era scostata. Quando il suo sguardo aveva incontrato quello dolce di Tom, il suo cuore aveva preso a battere fortissimo, come impazzito. E ancora una volta la sua ferita si era fatta sentire…dolorosa come non mai… Ed era fuggita…aveva cercato rifugio da Lara. Abbozzò un piccolo sorriso ripensando a quello che la ragazza le aveva confidato.

- Ehi Lara – la chiamò la brunetta.

- Si? – rispose quella voltandosi verso l’amica.

- Sei ancora arrabbiata? – le chiese Memi sottovoce.

L’espressione di Lara cambiò completamente e da calma qual’era, divenne rossa per la rabbia. – Sono arrabbiatissima! – disse secca. – Se solo penso che quel presuntuoso ha osato baciarmi io…io non so che gli farei! – affermò non trovando la giusta punizione per il gesto del ragazzo.

La brunetta sghignazzò. – Ammettilo che dopotutto non ti è dispiaciuto! -

- Cosa?!? Memi ma ti sei scemita? – domandò Lara indispettita. – Come puoi pensare che mi sia piaciuto baciare quello! –

- Beh…- iniziò l’amica. – Da quello che mi hai detto, anche tu hai risposto al bacio –

Lara arrossì violentemente, abbassando lo sguardo. – E’…è diverso! – balbettò.

- Davvero? – chiese Memi non troppo convinta.

- Si, perché io non volevo…cioè…io l’ho baciato ma in quel momento non ho capito più niente…insomma! Ma ti pare che io vado a baciare uno così arrogante e presuntuoso?! – affermò la bionda alzando lo sguardo decisa.

- Non ne sono tanto sicura…- aggiunse Memi guardandola dubbiosa.

Lara arrossì ancora di più. Possibile che l’amica avesse capito tutto?! Ma in fondo Melania la conosceva bene, di che si meravigliava? Era inutile continuare a negarlo. – Forse – disse quindi sospirando rassegnata. – E dico forse, un po’ mi è piaciuto -

La brunetta sorrise compiaciuta a quelle parole. – Lo sapevo! – esclamò entusiasta, alzando il tono della voce.

Lara le mise una mano sulla bocca, e si guardò attorno spaventata, ma quando vide che nessuno sembrava aver sentito l’amica, sospirò sollevata. – Ma sei scema?! Volevi farti sentire da tutto il pullman?? – le chiese liberandole le labbra.

Memi sorrise. – Scusami, scusami. Non volevo farlo apposta – si giustificò sorridendo dolcemente.

La bionda sospirò. – Lo so – disse solo. – Ma dimmi te, piuttosto. Non è che tra te e Tom sta nascendo qualcosa? – chiese maliziosa cambiando argomento.

Fu il turno della brunetta ad arrossire. – Ma…ma che dici?! –

- Beh…vi ho visti come ballavate teneramente abbracciati – rispose sempre più maliziosa Lara e facendo così aumentare l’imbarazzo dell’amica.

- Non…non è vero! – negò Memi. – Ballavamo come dei semplici amici! –

Lara le lanciò un’occhiata incerta. – Semplici amici, eh? –

- Si! Come dei semplici amici! – ripeté la brunetta.

- Tu non me la conti giusta, Memi – affermò Lara.

- E invece è così! – assicurò l’altra. – Tom è un bravo ragazzo, ma per me è solo un amico e non potrà mai esserci nient’altro tra noi -

Lara la guardò ancora dubbiosa, ma decise di non indagare oltre e quindi lasciò cadere l’argomento. Memi, da parte sua, si sentì uno schifo. Era consapevole di averle mentito. L’aveva capito quella sera, ballando con lui. Tom stava diventando qualcosa di più di un semplice amico per lei, ma non riusciva ancora ad ammetterlo. In cuor suo sperava di riuscire a stargli lontana e di non innamorarsi di lui, ma c’era sempre una piccola vocina che le diceva di provarci…che magari stavolta non avrebbe sofferto… Allora a chi dare ascolto?

 

“Per me è solo un amico e non potrà mai esserci nient’altro tra noi” quelle parole ancora risuonavano nella testa di Tom, anche ora che le due ragazze erano scese dal pullman. Aveva sentito Lara e Memi chiacchierare a proposito di Benji. Poi le due si erano messe a parlare di lui e, nonostante non volesse origliare, non era riuscito a non ascoltarle. E poi Memi aveva detto quelle parole… In un attimo gli era crollato il mondo addosso. Era stato la persona più felice del mondo quando l’aveva stretta tra le sue braccia, lì, al ballo. Ancora poteva sentire il dolce profumo dei suoi capelli, mentre lei si cullava tra le sue braccia al ritmo lento della musica. Era stato tutto stupendo. E quando la musica era finita, erano rimasti ancora un po’ abbracciati, persi in quell’attimo di magia che si era creato tra loro, fino a quando lei non se ne era andata da Lara. Aveva creduto di avere qualche possibilità…di non esserle poi tanto antipatico, e stava quasi per dichiararsi, se non avesse sentito quelle parole. Quindi per Memi lui era solo un amico? Non lo considerava altro? E pensare che invece per lui Melania era qualcosa di molto di più…già, perché lui l’amava, l’amava tantissimo. Amava tutto di lei, il suo corpo minuto, i lucenti capelli, i delicati lineamenti, la sua dolcezza e la sua grazia… Non voleva cambiare niente di lei, era perfetta…forse troppo perfetta per lui…

Benji, invece, era seduto affianco a Tom e guardava il paesaggio notturno all’esterno. In realtà stava riflettendo sulle forti emozioni che aveva provato quando aveva baciato quelle sensuali labbra…di come era stato piacevolmente sorpreso di vedere che lei ricambiava al bacio con sensualità e ardore… E poi quando le aveva preso ad accarezzare la schiena, aveva sentito dei piccoli fremiti attraversarlo al solo contatto con quella calda pelle. Si portò una mano al viso, toccandosi nel punto in cui Lara lo aveva schiaffeggiato e sorrise al ricordo. Era questo che gli era subito piaciuto di lei. Il suo carattere impulsivo, la sua vitalità, la sua allegria. Era stata l’unica persona in grado di prendersi gioco di lui, del SGGK. L’unica persona capace di fargli provare emozioni tanto intense, che vanno da un bacio passionale a uno schiaffo carico di rabbia. E, dovette ammettere, che quella ragazza lo attraeva…e molto, anche.

Ma Tom e Benji non erano gli unici a soffrire per amore. Patty se ne stava rannicchiata nel suo sedile affianco al finestrino, dietro a tutto. Nei quattro posti accanto a lei c’erano rispettivamente Amy, Julian, Jenny e Philip, ma erano tutti impegnati col proprio partner per accorgersi di lei. Patty appoggiò la testa al finestrino. Ancora non riusciva a crederci…Holly aveva ballato con lei solo per una stupida scommessa! Come aveva potuto giocare così con i suoi sentimenti? Una piccola lacrima le rigò il viso. Forse quello era solo un segno…forse era giunta l’ora di dimenticare per sempre Oliver Hutton…

Pochi sedili più avanti stavano Bruce e Holly con un’aria alquanto abbattuta. Quest’ultimo si sentiva un verme… Vedere le lacrime di Patty, gli avevano fatto uno strano effetto. E il pensare che erano per lui, per il suo stupido comportamento, lo facevano sentire male, malissimo. Patty…era davvero bella quella sera, e che emozioni aveva provato nel stringerla tra le sue braccia…fortissima! Come aveva potuto non accorgersi prima di quanto fosse bella? Gli era dovuto servire uno stupido ballo per capirlo? Anche quando era ritornato dal Brasile e l’aveva rivista, il suo cuore aveva preso a battere più forte, ma ancora una volta aveva fatto finta di niente, illudendosi che fosse la felicità di rivedere tutti i suoi vecchi amici a provocargli quelle emozioni. Ma ora lo sapeva, non erano stati gli amici…era stata lei…

 

 

Il suono incessante della sveglia era l’unico rumore che si udiva nella casa. Una mano sbucò dalle coperte, alla disperata ricerca dell’oggetto. Quando finalmente l’ebbe trovato, lo gettò violentemente a terra, continuando a dormire. Ma dopo pochi secondi, il rumore di un’altra sveglia la riportò alla realtà. Stavolta per spegnerla doveva per forza alzarsi, visto che si trovava sul mobile al lato opposto del letto. La ragazza sbuffò e a malavoglia si mise a sedere. Si stropicciò gli occhi e si tirò i lunghi capelli biondi indietro. Poi si decise ad alzarsi e, giunta davanti al mobile, spense la sveglia. Si guardò attorno ancora mezza assonnata. A terra ancora i vestiti della sera prima. La sera prima…al solo ricordo sentì un fremito lungo la schiena. Poi a un tratto sobbalzò.

- Cavolo! – esclamò battendosi una mano sulla fronte.

Se ne era completamente dimenticata! Oggi dovevano partire per il ritiro a Lignano Sabbiadoro! Per questo la sera prima aveva messo due sveglie e sempre per questo avevano le valige fatte! Si voltò e vide Memi che ancora dormiva della grossa. In un attimo le fu vicino e cominciò a strattonarla.

- Svegliati Memi! – la chiamò, ma la ragazza sembrava non accorgersi neanche di lei. – Su! Dai che oggi inizia il ritiro! –

La brunetta a quelle parole balzò in piedi. – Come?!? Oggi inizia il ritiro?? – chiese allibita.

- Hai dimenticato che Freddy ce lo ha detto qualche giorno fa? – domandò a sua volta Lara. – Senza contare che ce lo ha ricordato anche ieri sera, ma tu eri troppo presa dal convincerti che Tom è solo un amico, per sentirlo – la prese in giro la bionda.

Memi arrossì fino alla punta dei capelli. – Non…non è vero – farfugliò.

Lara sorrise compiaciuta, ma vedendo l’ora dovette riscuotersi dai suoi propositi di prendere in giro l’amica per prepararsi.

- Muoviamoci! – disse aprendo l’armadio mezzo vuoto. – I ragazzi saranno qui tra poco! –

Memi, senza farselo ripetere due volte, cominciò a vestirsi a sua volta. Indossò un jeans e una maglietta rossa da sopra, legandosi i capelli in una bella coda. Lara, invece, aveva indossato una tuta rossa e aveva raccolto i capelli con una bacchetta. Fatto questo, presero a sistemare un po’ la stanza. Le interruppe lo squillo del citofono. Le due scesero di corsa ad aprire. Si trovarono di fronte Julian, Holly e Marshall.

- Pronte? – chiese l’allenatore.

- Si – risposero in coro le due uscendo di casa.

i tre rimasero a fissarle sbigottiti, mentre queste si avviarono vicino al pullman.

- Beh, non venite? – chiese Lara voltandosi verso i tre.

- Che succede? – chiese Memi ritornando sui suoi passi.

- Avete intenzione di comprarvi tutto il guardaroba, o vi portate le valige? – chiese Julian, con un’evidente nota di divertimento.

- Abbiamo le valige, perché? – domandò a sua volta Memi senza capire.

Poi fu come un fulmine. Lei e Lara si guardarono negli occhi. – Le valige!!! – esclamarono correndo in casa.

I tre scoppiarono a ridere divertiti, mentre Memi e Lara uscivano con in mano ben due valige a testa. Holly si avvicinò alla bionda e si offrì di portarle le sue, mentre lo stesso fece Julian con la cugina. Una volta caricate, i cinque salirono sul pullman. A malincuore le ragazze scoprirono che gli unici posti liberi erano dietro a tutto, dove c’erano già Benji, Tom e Patty. Memi si sedette tra Tom e Benji, mentre Lara prese posto tra quest’ultimo e Patty. Dopodiché il pullman ripartì verso Lignano Sabbiadoro. La prima ora di viaggio fu stranamente silenziosa, tranne per qualche litigata da parte di Bruce e Mark. Poi la stanchezza cominciò a farsi sentire. La maggior parte dei ragazzi si appisolò. Dietro tra Benji e Lara era alta la tensione e ora che anche Patty si era addormentata, la bionda non aveva più nessuno col quale scambiare qualche parola. Memi, dal canto suo, aveva parlato ben poco con Tom e si era tenuta piuttosto distaccata, cosa che aumentò la tristezza nel ragazzo.

- Potresti sederti qua, così che io e Memi possiamo parlare? – chiese a un certo punto seccamente Lara al portiere.

Benji non si scompose, rimanendo sulle sue. – No, voglio rimanere qui – affermò.

L’irritazione di Lara crebbe ancora di più e ora la tensione si poteva tagliare col coltello. – Che ti costa? – chiese sempre più seccata.

- Niente – rispose tranquillamente il portiere, facendo crescere lo sdegno della ragazza.

- E allora spostati! – affermò lei arrabbiata.

- Me lo stai chiedendo per favore? – domandò Benji incrociando il suo sguardo.

Si guardarono per un breve istante, poi Lara chiuse gli occhi e sospirò, per poi riaprirli di scatto. – Senti tu, razza di presuntuoso, non ho nessuna intenzione di chiedertelo per favore, perciò se mi vuoi cedere il posto bene, se no peggio per te! – disse incrociando le braccia al petto arrabbiata.

- Mi dispiace deluderti, ma credo proprio che il peggio sia tuo – ribatté il ragazzo sorridendo sornione.

- Sai che ti dico Benjamin Price? Va al diavolo! – detto questo Lara si voltò verso il lato di Patty, guardando fuori al finestrino irritata.

Benji la fissò da sotto al cappello. Ok, aveva esagerato, ma era più forte di lui. Quando si trovava con quella ragazza l’unica cosa che prevaleva era il suo cinismo. E ancora una volta, pensò il ragazzo sospirando, avevano litigato per il suo stupido carattere.

 

- Uno a zero per Lara – disse Memi osservando la scena.

Si voltò e il suo sguardo incrociò quello dolce di Tom Becker. Arrossì immediatamente e abbassò il capo.

- Beh…finalmente qualcuno ha il coraggio di mettersi contro Benji – affermò il ragazzo sorridendo.

La brunetta alzò lo sguardo riassumendo un colorito naturale. – Già – asserì ricambiando al sorriso.

Il cuore di Tom ebbe un tuffo mentre si perdeva nell’intensità di quegli occhi color nocciola. D’altra parte anche Memi si era immersa in quelli del ragazzo, così dolci e teneri. Poi a un tratto abbassò lo sguardo confusa, mentre sul volto del ragazzo comparve un’espressione delusa. “Per me è solo un amico…” ancora quelle parole a ricordargli la dura realtà. Osservò la ragazza e una sensazione di protezione si impossessò di lui. Che cosa avrebbe dato pur di abbracciare ancora una volta quel minuto corpo e di assaporare il delizioso profumo dei suoi capelli… Ma per lei era solo un amico, niente di più niente di meno e forse le cose non sarebbero mai cambiate… Si voltò al lato del finestrino e si mise ad osservare il paesaggio. Era stupendo, ma lui era troppo immerso nei suoi pensieri per accorgersene. A un tratto sentì un dolce peso sulla sua spalla. Si voltò lentamente e sorrise quando scoprì che Memi si era addormentata proprio sulla sua spalla. Si raddrizzò lentamente, cercando di mettersi più comodamente. Poi allargò piano il braccio e la ragazza cadde sul suo petto. Lui, allora, le cinse la vita e rimase fermo ad osservare l’innocenza della brunetta mentre dormiva candidamente.

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Capitolo 10
*** L'arrivo ***


Tom si sentiva profondamente bene…era una sensazione meravigliosa cullare Melania tra le sue braccia…in quel momento non gli importava neppure che lei avesse detto che non lo considerava nient’altro che un amico, averla così vicina a lui era tutto quello che desiderava. Cominciò ad accarezzarle lievemente i capelli, e lentamente scivolò anche lui nel sonno.

Lara li stava osservando, e sorrise…era palese che Tom si era innamorato della sua amica, e la cosa le faceva davvero piacere. Tom le era stato simpatico fin dal primo momento…era un ragazzo simpatico, intelligente e dolcissimo, ed era più che convinta che fosse la persona giusta per rendere felice Memi e farle dimenticare i brutti momenti trascorsi in passato. E, nonostante quello che l’amica le aveva detto la sera prima, era certa che anche a lei il ragazzo non fosse indifferente…probabilmente stava solo cercando di scappare dai sentimenti che provava per lui.

“Eh, amica mia…certo che siamo proprio in una situazione complicata!-, pensò, guardando di sottecchi Benji che stava leggendo una rivista sportiva. Non riusciva a fare a meno di ripensare a quello che era successo la sera prima…era più forte di lei. Si era ripetuta mille volte che, nonostante fosse innegabilmente un ragazzo attraente, Benji era solo un arrogante e un presuntuoso, un pallone gonfiato con un carattere insopportabile, e che non era assolutamente il ragazzo giusto per lei…eppure…doveva ammettere che non era antipatia quella che provava nei suoi confronti, anzi…ne aveva avuto la certezza quando l’aveva baciato…

Benji avvertì lo sguardo della ragazza su di sé, e non potè fare a meno di osservarla anche lui. Si chiese se fosse ancora arrabbiata…Anche se non con lei non lo avrebbe mai ammesso, si rendeva conto che il suo comportamento nei riguardi della ragazza non era mai stato dei migliori…non aveva perso occasione di stuzzicarla e farla arrabbiare, ma era più forte di lui. Quella ragazza lo faceva letteralmente impazzire…in tutti i sensi! E il bacio che si erano scambiati sulla terrazza era stato stupendo…

“E bravo Benji, credo che stavolta ti sia preso proprio una bella cotta!”, si disse, e un lieve sorriso comparve sulle sue labbra. Sì, era innamorato. Lo aveva capito nel momento in cui l’aveva afferrata per le spalle, prima di baciarla…mai nessuna donna aveva suscitato in lui delle sensazioni così intense, così travolgenti…sensazioni che gli avevano fatto letteralmente perdere il controllo. La guardò di nuovo, e stavolta Lara se ne accorse e voltò la testa di scatto. Benji sogghignò…eh sì, era ancora arrabbiata…ed era deliziosa con quel faccino imbronciato…Forse però farla arrabbiare in continuazione non era la tattica migliore per conquistarla…decise che avrebbe cambiato approccio…quella ragazza doveva essere sua, ad ogni costo.

 

“Finalmente siamo arrivati!”, esclamarono tutti i ragazzi felici, quando il pullmann giunse finalmente davanti alla casetta di Lignano Sabbiadoro che li avrebbe ospitati per tutto il periodo del ritiro. Il posto era veramente stupendo, e tutti rimasero estasiati non appena lo videro. La casa era molto graziosa ed era affacciata proprio sulla spiaggia, potevano ammirare l’immensa distesa del mare, dalle acque limpide e cristalline, e ascoltare il lieve frangersi delle onde sulla battigia e il verso dei gabbiani in lontananza. Sembrava veramente il paradiso.

-Allora ragazzi, vi piace il posto?-, domandò Freddy sorridendo soddisfatto.

-Molto!-, esclamarono tutti all’unisono.

-Mister, come ha fatto a trovare un posto così bello?-, chiese Bruce curioso.

-Veramente, non l’ho trovato io, ma il signor Pearson, tramite un suo amico della federazione italiana-, spiegò l’allenatore. –E…se vi comporterete bene durante gli allenamenti…vi lascerò qualche ora libera da trascorrere in spiaggia!-

Ci furono grandi esclamazioni di felicità da parte di tutti.

Le grida eccitate dei calciatori svegliarono Tom e Memi, che erano ancora addormentati sui sedili in fondo al pullmann. La ragazza aprì lentamente gli occhi, stentando per un istante a capire dove si trovasse…poi alzò la testa, e arrossì violentemente quando si rese conto di essere tra le braccia di Tom Becker, con la testa sul suo petto. Sentendosi imbarazzata come mai in vita sua, si sollevò di scatto, voltando la testa dall’altra parte per non essere costretta a guardarlo negli occhi.

Tom avvertì un improvviso senso di vuoto. Ecco, la magia era finita…si tornava alla dura realtà.

-Sc…scusami…-, balbettò Memi imbarazzata. –Non volevo…darti fastidio-

Il ragazzo fece un lieve sorriso. –Non preoccuparti…E’ stato un piacere-, disse, facendo arrossire la ragazza ancora di più.

-Beh…ecco…ti piace il posto?-, domandò Memi, cercando di sciogliere la tensione che si era creata tra di loro. Si sentiva ancora agitatissima, il cuore le andava a mille.

Tom le sorrise dolcemente. –E’ bellissimo-, disse.

La brunetta ricambiò il sorriso. –Hai ragione. E’ stupendo-, e si affacciò al finestrino per ammirare il panorama.

Il ragazzo rimase un istante a contemplarla…sì, il posto era bellissimo…ma lei lo era ancora di più…ed era stato stupendo dormire teneramente abbracciato a lei…un sogno…di nuovo gli tornarono in mente le parole di lei…ma non gli faceva più male. Perlomeno adesso Memi gli parlava…e questo era già un passo avanti. Non avrebbe più sopportato di essere trattato freddamente da lei, non ora che si era reso conto di amarla.

-Forza, ragazzi! E’ ora di scendere!-, disse la voce di Freddy dalla cima del pullmann.

I ragazzi scesero, e andarono a prendere le proprie valige.

Patty osservò il mare con sguardo triste…per quanto il panorama che aveva davanti agli occhi fosse meraviglioso, non riusciva a goderselo completamente…si sentiva abbattuta, svuotata…continuava a ripensare a quello che era successo la sera prima, ed ogni volta era come se la lama di un coltello le si conficcasse nel cuore. Non potè fare a meno di cercare Holly con lo sguardo…stava chiacchierando tranquillamente con Bruce e Paul, e sembrava sereno come al solito. Questo la fece stare ancora più male. Evidentemente, a lui non importava niente…forse non si rendeva nemmeno conto di averla ferita. Basta, era giunto il momento di dimenticarlo…non poteva sprecare tutta la sua vita a spasimare dietro una persona che evidentemente non la ricambiava nemmeno un po’…era il momento di buttarselo alle spalle e andare avanti. Prese la sua valigia, e si avviò lentamente verso la casetta.

Holly in realtà non era affatto sereno come poteva sembrare, anzi…non si era mai sentito più male in vita sua. L’immagine di Patty in lacrime per causa sua gli sfilava continuamente davanti agli occhi, facendolo sentire un verme. Finalmente si era reso conto di quanto la ragazza fosse importante per lui, di quanto avesse significato averla sempre accanto in tutti quegli anni…aveva sempre dato la sua presenza per scontata, e solo ora si rendeva conto che da Patty aveva ricevuto tanto, senza mai darle niente in cambio. Lei aveva tutte le ragioni per odiarlo…e si vergognava da morire per quello che era successo alla festa…non aveva avuto il coraggio di invitarla a ballare, nonostante in fondo lo desiderasse moltissimo, e poi l’aveva fatto per una stupida scommessa…e l’aveva ferita profondamente. Doveva riuscire a farsi perdonare da Patty, a qualunque costo…non poteva sopportare l’idea di perderla.

-Patty, aspetta!-, esclamò, rincorrendola.

La ragazza all’udire il suono della sua voce si fermò, e si girò a guardarlo con espressione gelida.

-Cosa c’è?-, gli chiese freddamente.

Holly rimase per un attimo come paralizzato. Non si era mai comportata così prima d’ora, con tanto distacco, con tanta freddezza…doveva essere veramente offesa con lui. –Ecco…volevo aiutarti a portare la valigia-, disse.

-Non ce n’è bisogno. Posso farcela benissimo da sola-, rispose lei, e ricominciò a camminare.

-Aspetta! Non andare via!-, insistette lui, afferrandola per un braccio.

Patty lo guardò con occhi scintillanti di rabbia, e bruscamente si sottrasse alla sua stretta. –Ma si può sapere cosa diavolo vuoi da me?-

Il ragazzo avvertì una fitta di dolore nel sentire il tono così duro della giovane, ma non intendeva arrendersi. Doveva a tutti i costi spiegarle, farle capire quanto era importante per lui…sperando ardentemente che non fosse troppo tardi. –Si tratta di quello che è successo ieri sera, Patty…della scommessa…io non volevo…-

Patty lo interruppe. –Ho capito benissimo cos’è successo ieri sera, e non ho intenzione di ascoltare le tue stupide scuse!-, esclamò con rabbia.

Holly impallidì. –Se tu mi lasciassi spiegare…-, tentò nuovamente.

-Ti ripeto che non voglio ascoltarti! Lasciami in pace, noi due non abbiamo più niente da dirci!-, esclamò la ragazza alzando il tono di voce, e si allontanò con passi rapidi in direzione della casa, lasciando Holly ammutolito e sconvolto.

Bruce gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla. –Mi dispiace, Holly, è tutta colpa mia…se non ti avessi proposto quella stupida scommessa…-, disse contrito.

Il capitano scosse il capo. –No, Bruce, tu non c’entri niente…la colpa è esclusivamente mia…e me lo merito….eccome se me lo merito…-, disse tristemente, guardando Patty che si allontanava.

 

Lara stava contemplando la distesa azzurra del mare, inspirando a pieni polmoni la fresca aria salmastra. Adorava il mare, avrebbe passato ore ed ore ad osservarlo…riusciva sempre a trasmetterle un senso di pace e di serenità.

Improvvisamente una mano si posò sulla sua spalla facendola sobbalzare. La ragazza si voltò di scatto, e incontrò gli occhi scuri e penetranti di Benji.

-Cosa vuoi?-, gli domandò seccamente, pentendosi subito dopo del tono sgarbato che aveva usato.

“Ecco, adesso litigheremo di nuovo!”, pensò, avvertendo una vaga tristezza al pensiero.

Invece, con sua grande sorpresa, anziché risponderle per le rime il ragazzo le sorrise, lasciandola praticamente senza fiato…non era il solito sorrisetto ironico che faceva quando la prendeva in giro…era un sorriso molto dolce…ed estremamente affascinante.

-Niente…volevo solo aiutarti a portare le valige-, disse Benji.

La ragazza ricambiò il sorriso, e arrossì leggermente. –Grazie…sei molto gentile-, rispose timidamente.

Era la prima volta che Benji la vedeva comportarsi così…sembrava un’altra persona…ed era ancora più carina con quell’aria timida e quel lieve rossore sul viso. Pensò che probabilmente quella di ragazza dura, forte e sicura di sé fosse solo una maschera…come la sua, del resto. Per la prima volta vedeva Lara indifesa e fragile, e questo aspetto gli piaceva moltissimo.

Senza aggiungere altro, prese le due valige della ragazza e si avviò verso la casa. Lei lo seguì, senza riuscire a smettere di osservarlo meravigliata…stava sognando, o Benji si stava veramente comportando in maniera carina e gentile nei suoi confronti?

“Probabilmente si è reso conto di aver esagerato ieri sera, e vuole solo farsi perdonare”, si disse tra sé e sé…al ricordo del loro bacio non potè evitare di arrossire violentemente.

Il ragazzo se ne accorse, e ridacchiò.

-Cosa c’è da ridere?-, chiese Lara imbarazzata, temendo che avesse scoperto a cosa stava pensando.

-Niente…solo che…sei molto carina quando arrossisci-, rispose tranquillamente Benji, facendola diventare praticamente viola.

-Ma…ma cosa dici?!-, farfugliò lei imbarazzatissima. Doveva essere proprio impazzito, per farle un complimento…o la stava semplicemente prendendo in giro come al solito? Eppure…il suo tono di voce e il suo sguardo non sembravano quelli di chi sta prendendo in giro una persona, anzi…sembravano assolutamente sinceri.

-La verità. Sei molto carina-, ripeta lui senza scomporsi, ammirando il visino imbarazzato di lei.

-Beh…g..grazie-, balbettò la ragazza, e continuò a camminare in silenzio, mentre il cuore le batteva forte e la testa era confusa da mille pensieri. Anche Benji rimase in silenzio, limitandosi a contemplarla… che strana ragazza…quando lui la prendeva in giro o le si rivolgeva sgarbatamente, non esitava un attimo a ribattergli per le rime, in maniera assolutamente disinvolta…invece, quando le faceva un complimento o si comportava in modo carino con lei…era timidissima…Sorrise. Quella ragazza era una fonte continua di sorprese. E gli piaceva ogni istante di più.

 

Anche Tom stava aiutando Memi a portare dentro le valige. La ragazza cominciava finalmente a sentirsi a suo agio con lui…certo, avvertiva ancora un po’ di ansia, ma doveva riconoscere che la compagnia di Tom era molto piacevole…si trovava benissimo con lui, si sentiva serena e rilassata come non le capitava da molto tempo. Sapeva che poteva essere una sensazione pericolosa… ma ormai non riusciva più a stargli lontana e a trattarlo con indifferenza.

“Credo di esserci cascata un’altra volta…”, pensò, sentendo il cuore batterle più forte e fremere per la paura a quel pensiero. Tom era un ragazzo dolcissimo, gentile e tanto tenero…e più lo conosceva e più doveva ammettere di sentirsi attratta da lui…cercò di allontanare quel pensiero, e si ripeté per l’ennesima volta che Tom per lei era solamente un amico, niente di più. Per distrarsi, cercò con lo sguardo l’amica, e vide che si stava dirigendo verso la casa con Benji e che, stranamente, i due non sembravano affatto litigare…Le venne da sorridere notando l’espressione imbarazzata e indifesa di Lara…finalmente l’amica aveva lasciato cadere la maschera di ragazza forte, e stava mostrando la sua vera natura…sapeva bene quanto in realtà fosse timidissima…soprattutto con i ragazzi…e anche l’espressione di Benji era diversa dal solito…era molto dolce. Si vedeva lontano un miglio che tra i due ragazzi cominciava ad esserci del tenero. Tom seguì la direzione dello sguardo di Memi, e sorrise anche lui. Non potè evitare di provare una punta di invidia nei confronti di Benji…perlomeno lui aveva qualche speranza con la ragazza che amava…

“No, Tom, non è da te arrenderti così! D’accordo, Memi ha detto che ti considera solo un amico, e allora? Fino a ieri non ti parlava neanche, quindi è già un passo avanti no? Non puoi arrenderti senza lottare!”, si disse.

-Guardali...a quanto pare Benji e Lara stanno iniziando ad andare d’accordo!-, gli disse Melania sorridendo, indicando i due amici che camminavano poco davanti a loro.

Era così carina quando sorrideva…così innocente…e finalmente quel sorriso era rivolto a lui. Tom non si era mai sentito così felice in vita sua. –Già…credo proprio che Benji si sia preso una bella cotta per lei!-, disse, senza staccare gli occhi dal viso della brunetta.

Memi si accorse che lo sguardo di Tom era fisso su di lei, e si sentì lievemente turbata, ma decise di fare finta di nulla. –Credo proprio che anche a Lara Benji non sia affatto indifferente…sai..forse non dovrei dirtelo…ma prometti di mantenere il segreto?-

Tom si mise una mano sul cuore. –Prometto solennemente-, disse sorridendo.

La ragazza rise allegramente, e si avvicinò di più a lui per dirgli qualcosa nell’orecchio. –Ieri sera…si sono baciati!-, sussurrò.

Averla così vicina era un’emozione fortissima per Tom…avvertì irresistibilmente il desiderio di stringerla tra le braccia, ma non era il momento giusto…magari lei si sarebbe spaventata, o offesa, e sarebbe scappata di nuovo. Così, seppure a malincuore, represse quel desiderio.

-Davvero?-, disse, cercando di apparire disinvolto. –Benji non mi ha detto nulla!-

Memi sorrise. –Beh…ecco…pare che lui l’abbia baciata all’improvviso, mentre stavano discutendo come al solito…poi Lara si è arrabbiata e gli ha mollato un ceffone…ma sono sicura che non le è dispiaciuto affatto!-

Tom sorrise, ma poi la sua espressione si incupì.

-Che c’è?-, chiese Melania preoccupata, temendo di aver detto qualcosa di sbagliato.

-Niente…sono molto contento per Benji…e a dire il vero lo invidio un po’…-, disse Tom con sguardo mesto.

-Perché? Anche tu sei….beh…non per farmi i fatti tuoi…ma…anche tu sei innamorato di qualcuna?-, domandò la ragazza a bruciapelo, rimanendo lei per prima sconvolta da quanto aveva appena detto. Quando realizzò cosa gli aveva chiesto, arrossì imbarazzatissima.

“Ma sono scema? Cosa mi è saltato in mente di chiedergli una cosa simile?”, pensò, desiderando di sprofondare diecimila metri sotto terra per la vergogna.

Il ragazzo rimase sorpreso, a bocca aperta. Tutto si sarebbe aspettato, tranne che una domanda simile…Non sapeva cosa pensare…perché gliel’aveva chiesto? Poi si fece coraggio, e rispose.

-Sì…sono innamorato di una ragazza…ma purtroppo credo di non piacerle…-, sussurrò, tenendo lo sguardo basso per paura di guardarla negli occhi. –La ragazza che amo sei tu!-, avrebbe voluto gridarle, ma non ne ebbe il coraggio…era sicuro che lei l’avrebbe rifiutato, e non l’avrebbe sopportato…era meglio tacere, almeno per il momento.

-Oh…capisco…-, mormorò Memi. Aveva avvertito una violentissima fitta al cuore nell’udire le parole del ragazzo…il respiro le era mancato per un attimo. Perché? Perché si sentiva così?, si domandò ansiosamente. E così Tom era innamorato…era innamorato di una ragazza…chissà chi era…Quel pensiero le faceva più male di quanto avrebbe ammesso persino con se stessa. “Sì, sono innamorato di una ragazza”, le parole di Tom continuavano a ronzarle nella testa, nonostante facesse di tutto per scacciarle. E ogni volta era come se le dessero un pugno in pieno stomaco.

Sentì venirle agli occhi le lacrime…con uno sforzo sovrumano riuscì a trattenerle, non voleva piangere, non voleva che Tom capisse che le sue parole l’avevano sconvolta…e poi, che motivo aveva di essere sconvolta? Tom per lei era solo un amico, un amico e basta. Doveva essere così, altrimenti avrebbe sofferto di nuovo…anzi, stava già cominciando a soffrire, e doveva fermarsi finchè era in tempo, prima di affezionarsi troppo a lui…amava un’altra, quindi tra loro non avrebbe mai potuto esserci nulla.

“Beh, meglio così…ora posso stare tranquilla!”, cercò di convincersi.

Si ricompose, e rivolse a Tom un bellissimo sorriso.

-Sono sicura che prima o poi la conquisterai-, gli disse in tono rassicurante.

-Speriamo…-, si limitò a rispondere Tom.

Tra i due calò un velo di silenzio imbarazzato, che la ragazza si affrettò a rompere.

-Allora, dimmi…come ti trovi a giocare in Francia?-, gli chiese, utilizzando il primo argomento di conversazione che le era venuto in mente.

Il ragazzo rimase per un attimo stupito, poi cominciò a raccontarle episodi della sua vita in Francia e nella squadra del Paris Saint Germain, contento di poter almeno chiacchierare con lei tranquillamente, da semplice e buon amico.

 

 

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