Il giardino dei gelsomini

di _JOY_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


3! 2! 1! eeee… Stop!

BRAVI RAGAZZI PER OGGI ABBIAMO FINITO!!! – urla il regista , alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi per le troppe ore passate ricurvo davanti al monitor.
Cominciano una serie di applausi fragorosi che riempiono quella sala enorme,dal pavimento di marmo grigio,ricoperta di proiettori di luci colorate e mini telecamere per captare ogni nostro minimo movimento sul palco.
-Finalmente non ne potevo più.. quella scena l’avremo ripetuta 400 volte!! Veroooo BEnnn???? – esclama robert prendendo una bottiglietta d’acqua dalla sua seggiola nera per lanciarmela addosso.
- ahahah!!! Siii?- dico io scansandomi velocemente per mancare la bottiglietta in volo.
- .. un po più di serietà.. non hai smesso di ridere da quando (ahahahh) Krysten s’è rialzata dal megagalattico scivolone sul palco!!- ribadisce portandosi una mano alla bocca e cominciando a ridere.
- ahah non è colpa mia!! Ahah è stato terribilmente divertente!!! Ahahahah .. come dire? SURREALE!!!

Insieme ci avviammo verso i spogliatoi, dopo esserci cambiati raggiungemmo i nostri piccoli alloggi e ci salutammo con un caloroso abbraccio anche se da li a poche ore ci saremo rivisti.

10 ore ininterrotte di riprese, non ce la faccio più. Entro nella mia roulotte e mi siedo sul divanetto di velluto blu cobalto, cosi morbido e rilassante. Accendo la tv e trasmettono il TG24,non gli presto molta attenzione, intanto mi avvio verso il bagno, per le 8 devo essere pronto!dobbiamo festeggiare il compleanno di Nick.

Apro il getto dell’acqua, scende forte e rumoroso, mentre mi tolgo la maglietta grigio perla, comincio a non sentire più il vociferare della tv. Dato che non la guardo vado a spegnerla. Percorro un corridoio stretto di moquette, quando spenta la tv qualcosa in tasca comincia a vibrare. Estraggo l’iphone e, quando si riaccese dall’intermittenza della chiamata scorgo un nome .

TAMSIN!
- Pronto?
- Amoruccioooo miooo come stai?

Oddio, mi mancava la sua voce stridula ma cosi adorabile!

- Ehiii Ciaoo Tam! Si tutto bene grazie, un po’ stanco comunque tutto bene! Tu, come stai?- mi siedo sul piccolo puff azzurro ai piedi del divanetto, stendendo le mie lunghe gambe stanche, e appoggiando la testa su questo.
- Insomma Tesoruccio miooo.. sono finite quelle maledette riprese?
- Eehm… non ancora! – rivolgo il mio sguardo verso la porta del bagno, dove precedentemente avevo aperto la doccia.
- Non ne posso più di starti lontana, Mi manchi da morire. Quando Torni a casa?? Mi manchi sbaciucchiutto miooo!!

Ecco cominciamo con le solite. Mi avvio verso il mio paradiso caldo!

- Non lo so Tam! dobbiamo girare una decina di scene e abbiamo parecchio da fare!- mi alzo anche se quel puff non era poi cosi sgradito.
- Daiii amoruccio mio!! Non hai voglia di vedere la tua Tammyyy??
- Eehm.. certo che ne ho voglia Tam!
- […]

I minuti passavano, e l’acqua continua a scendere, il vapore si era condensato su tutti e vetri e io disegnavo cerchietti sullo specchio del bagno, scorgendo in piccoli spazi la mia immagine.
Di solito mi tiene al telefono 45 minuti, ma come posso biasimarla, siamo insieme da molto tempo e non ci vediamo da parecchi mesi.

- Dopo 20 minuti –
- E cosi si è scoperto che Holly si sposa fra 2 settimane e l’invito??non mi è arrivato ! Ma come può non invitarmi??? Ben come?? Sono la sua migliore amica!! La sua metà!!
Sono appoggiato alla cabina della doccia, guardo con non curanza l’orologio, quando di colpo riporto lo sguardo su questo e mi accorgo che sono le 8 meno un quarto.
- Tam! Mi spiace ora devo proprio andare a momenti saranno qui! – dico molto dispiaciuto del doverla lasciare di nuovo.
- Saranno li chi??? Ben con chi esci??? – nella sua voce si agita tanta gelosia da sembrare quasi nevrotica.
- Te l’ho detto anche prima che … vabbè non importa.. devo andare, Ti a .. – non finisco di pronunciare quelle parole e riattacco, sentendo la sua voce svanire .
- Amori ….- tu tu tu tu!!

“Come fa quella ragazza a dire cosi tante parole in cosi pochi secondi?” Dico tra me e me, di gran velocità, finisco di spogliarmi ed infreddolito entro nella doccia, mi mancava un po’ essere sommerso da tutte quelle parole, la mia dolce e logorroica Tam…


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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


(Driiin – driiin – driiin) Apro gli occhi a fessura, spengo la sveglia, sono le 5 meno un quarto! –Fiuuu- ho ancora 15 minuti di relax prima del via vai giornaliero nel set! Mi alzo trascinando le gambe intorpidite e le braccia sui fianchi, guardo il piccolo memo attaccato alla mensola della cucina. “ MERCOLEDì 10 FEBBRAIO ORE 6:00 PHOTOSHOOT CAST K.B., ORE 11:00 INTERVISTA BACKSTAGE” Alzo gli occhi al calendario, mi do una pacca sulla fronte!! - Oh santo cielo! Fra 4 giorni sarà San Valentino e se non lo passerò con Tamsim si infurierà a morte!! Corro a vestirmi. Guardo la sedia, dov’è ripiegata la mia tuta da jogging, la infilo di gran velocità ed esco dalla roulotte in men che non si dica! Fuori è deserto, si vedono le luci fioche del mattino, comincio a correre verso la roulotte di Nick. Comincio a bussare ansioso,un omone assonnato mi apre la porta. -BEN?? - Buon Giorno Nick!- esclamo dosando il fiatone provocato dal sgambettare di pochi secondi prima. - B..Buon giorno! È sucesso qualcosa? – con voce preoccupata sbarrando gli occhi. - posso entrare?- mi faccio avanti salendo un scalino - Certo certo entra!!!- apre la porticina bianca di latta, spalancandola perché io possa passare. - Avrei una richiesta da farti.. sempre se per te non è troppo? – sento da dietro un soffio di aria fredda che si spegne sulle gambe, Nick aveva appena chiuso l’ingresso e si dirigeva verso la sua tazza di caffè e brioches appoggiate sul tavolo. - dimmi pure! – si sistemò sulla sedia, facendomi il segno di accomodarmi. -il 14 febbraio non sono nelle scene,quindi mi chiedevo se potessi farmi un viaggetto verso casa?un solo giorno ovvio! Sarei di ritorno la sera stessa! - Credo non ci siano problemi!! È successo qualcosa?? – dice con aria apprensiva. - no no tranquillo.. solo nostalgia di casa!! – dico sorridendogli! - se questo è quanto … - lanciando uno sguardo alla porta e poi al suo caffè ormai quasi freddo - Si, scusami per l’irruenza! Vado subito a prepararmi per la giornata di oggi. Lo guardo un po’ imbarazzato, non lo avevo mai visto in pigiama! gli sorrido,mi alzo, abbasso la testa e mi dirigo verso la porta. Rientro nella mia roulotte e chiamo il mio agente, chiedendo di procurarmi il biglietto andata e ritorno per Londra del 14 febbraio. Le voglio fare una sorpresa! Le comprerò un bellissimo bouquet di rose rosse! L’anno scorso non era andata molto bene. Ricordo i suoi strilli quando si accorse che il fioraio aveva messo delle orchidee al posto delle rose, si era infuriata con me, dandomi dell’ingrato, dello sbadato, e dicendomi che gli uomini sono tutti uguali con nessuna attenzione ai particolari! Guardo l’orologio, sono appena le 5e15, manca ancora un bel po’ alle riprese. Chissà, forse Rob sta ancora dormendo? Vado a vedere. Esco di nuovo dalla mia postazione e mi dirigo verso la roulotte del mio finto fratellino, ricordando la settimana scorsa quando irruppe nella mia stanza saltando nel mio letto per svegliarmi. Appoggio la mano sulla maniglia, e mi accorgo che ha scordato di chiuderla a chiave – il solito sbadato – sbuffo tra me e me! Apro con molta cautela, e mi addentro, come un gatto su un pavimento di cristallo e come immaginavo era stravaccato sul letto, a bocca aperta con i riccioloni tutti arruffati sulla fronte. Sembra un persona calma e normale quando dorme, solo quando dorme però! Mi accorgo che sopra il tavolino c’è il megafono di Nick, (il solito burlone, per fargli uno scherzo glielo ha nascosto e sa quanto Hamm tenga a quel aggeggio assordante). Come una lampadina le mie idee si accesero, - ma certo!!- esclamo con un tono di voce bassa. Prendo il megafono, mi metto in ginocchio vicino il suo letto, lo accendo e comincio ad urlare: “ ROBERT SHEEHAN – SVEGLIAAA” Con un gran balzo si alza da letto, perdendo l’equilibrio e cadendo di schiena su esso. Con gli occhi addormentati mi guarda e strabuzza gli occhi. -Maledettoooo! – urla cercando di recuperare l’equilibrio perduto Comincio a ridere come un pazzo, tanto che i muscoli del ventre cominciano a farmi male. - Ma tu sei pazzo!!! Ti sembra il modo di svegliarmi?? – esclama grattandosi i crespi riccioli. - Tu l’altra volta non hai avuto problemi a saltare, come un bimbo sui gonfiabili, sul mio letto!- dico alzandomi da terra e sistemandomi. - Ahaha siii è vero ahah devo dire che è stato divertente!! Entrambi ridemmo per una manciata di minuti, prima che le sirene del set cominciassero a suonare. - Dai fratello, andiamo a preparaci e posare come modelli! – ribadisce portandosi una mano dietro la nuca e una ai fianchi come un modello in posa. - Andiamo! Ma smettila di atteggiarti da modello e mettiti apposto quei capelli, sembri uno spaventa passeri! – dico ridendo - È tutta colpa tua! Se non mi avessi svegliato in quel modo brusco ora sarei perfetto!- esclama, infilandosi i jeans e una t-shirt bianca - Certo, certo! – apro la porta e si cominciano a vedere le ragazze del trucco e i parrucchieri incamminarsi verso l’enorme hangar luccicante. - E poi non voglio togliere il lavoro agl’ abili truccatori e parrucchieri che abbiamo! – indicandoli con il dito fuori dall’entrata. - Ti ci vorranno 3 ore per tutti quei capelli! Ahah – sembra un leone! - Ma stai zitto! – dice spingendomi fuori dalla roulotte e facendomi inciampare sugli scalini. Ci avviamo verso il capannone, quando da dietro qualcuno esclama – sempre insieme voi due eh? – Di scatto ci giriamo, è Nick! - Certo Director! – esclama Rob – ci vogliamo tantooo bene! – afferma a gran voce con un sorriso a 32 denti. Nick mi guarda ridendo, ed esclama – muovetevi BAMBOLINE siete in ritardo x il trucco!! – Rob mi prende sotto braccio e risponde con un “si caro” baciandosi il palmo della mano e soffiando verso di lui. Ci dirigiamo verso la lunga giornata di lavoro sorridendo. Ancora un paio di giorni e volerò a casa..

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Passeggio tranquillamente all’entrata dall’aeroporto, vedo il giornalaio, un omone grasso con la camicia blu notte, che mette apposto le sue riviste nel scaffale, e la fioraia, una donna sui 50, ben vestita che confeziona i bouquet per S. Valentino, decorati con tanti cuoricini e stelline filanti. Mi avvicino meglio, mettendomi gli occhiali da sole, sperando che nessuno mi riconosca. La signora mi rivolge lo sguardo, e con molta gentilezza mi dice -Buon Giorno giovanotto, la posso aiutare? – finendo una piccola confezione di rose rosse e bianche attorniata di piccoli fiocchetti rosa. - si grazie, se possibile vorrei un mazzo di 100 rose rosse! - voltandomi a guardare quell'enorme bellezza rossa che mi stava di fianco. - si certo! Gliele preparo subito.! Come le vuole? Ha preferenze?- si incamminò verso il grande vaso giallo di vetro, dove erano poste le rose. - vorrei qualcosa di speciale - mi sento ansioso, chissà se le piacerà.. - come desidera! Mi metto subito all'opera!- Prese in mano un grande mazzo di rose, le scosse per far gocciolare l'acqua nel vaso e le portò al bancone di vetro opaco, dove le conta, e va a prendere le rose mancanti. Comincia con un gran da fare a pulirle, mettere uno spray dal odore forte ma allo stesso tempo delicato, e tagliare 2 grandi fogli, da 2 enormi rotoli di carta trasparente e di pizzo bianco, dove cinge le rose in uno stupendo e grande fascio. In ultima, si china sul grande scatolone che le stava accanto e comincia ad attaccare cuoricini di legno e calamite a forma di bacio sul bordo della confezione, spruzzando poi con una bomboletta argentata, dei brillantini, che fanno sembrare quel mazzo, il più bel capolavoro che avessi mai visto! Allibito da tanta bravura, alzo gli occhiali per vedere al meglio quell'opera, ed era veramente stupenda. A Tam piacerà sicuramente, ne sono certo! La signora lo prese per mostrarmelo al meglio dicendo: - scommetto che la tua ragazza è bellissima! - esclama porgendomi il gigante mazzo - M..m..mi scusi? - dico imbarazzato -lei è un gran bel ragazzo,e 100 rose rosse non si regalano ad una donna qualunque!- afferma sorridendomi e mostrandomi la tenerezza di una madre - è vero, è speciale- confido ormai paonazzo dalla vergogna. Non ho mai parlato a nessuno, se non agli amici stretti, della nostra relazione, ma a volte sembra così gratificante parlarne con qualcuno di sconosciuto. - quanto le devo?- estraendo il portafogli dalla tasca posteriore - sono 450£!- - ecco!- porgendoglieli in contanti e ringraziandola per la bellissima decorazione. Dopo vari ringraziamenti a vicenda e saluti, mi avvio verso il check-in vista della partenza immediata. Salgo sull’enorme scala che mi avrebbe portato all’ingresso dell’aereo, sono un po’ preoccupato per le rose che sono assieme ai bagagli, forse avrei fatto bene comprarli una volta atterrati. Speriamo non si sciupino. In tanto controllo la mia postazione ed entro, al di là di un stretto corridoio fra i sedili verde petrolio, trovo il mio,e mi accomodo. Dopo pochi secondi, una ragazza si siede accanto a me. Mi volto per salutarla educatamente, quando vengo improvvisamente disorientato dalla sua bellezza. E’ una ragazza minuta, con lunghi capelli corvini, la pelle ambrata, occhi color cioccolato e la bocca carnosa con un dolcissimo sorriso. Ne sono estremamente incantato. Forse si è accorta che la sto ammirando, cosi mi porge la mano e in un timido sorriso mi dice: - Ciao, io sono Jasmine, ma chiamami pure Jay – stringendo con la sua piccola mano morbida la mia - S…Sono Benjamin, ma chiamami pure Ben – dico io sorridendole - Piacere di conoscerti! – aggiunge lei mollando la presa Parliamo del più e del meno senza badare al tempo e senza accorgerci che ormai il tempo è scaduto e siamo atterrati. Scendiamo e ci salutiamo, poi la vedo allontanarsi, si volta verso di me, con il vento che le scompiglia i capelli, mi sorride e poi si incammina per la sua strada. Vado a recuperare i miei bagagli e le rose,che si sono un po’ schiacciate, mentre mi avvio verso l’uscita, chiamo un taxi. Salgo, do le indicazioni al taxista e mi appoggio allo schienale guardando fuori dal finestrino. Fra poco vedrò Tam, ma non riesco a dimenticare quegl’occhi profondi..

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Suono il campanello, e da dietro le vetrate vedo un’ombra grigia sfuocata dirigersi verso la porta. Nascondo dietro la schiena l’enorme mazzo di rose e attendo. In pochi secondi la porta si apre, ritrovandomi davanti Tamsin. - Beeeen?che ci fai qui? – restando sulla soglia sbarrando l’entrata, - Ciao Tam!Ho voluto farti una sorpresa perché oggi è un giorno particolare! – dico sorridendole, - Amoree! È il tuo compleanno e mi sono dimenticataaa..!! ciccino mio scusamiiii!! – facendomi gli occhi da cerbiatto, - Ehm no.. veramente oggi è San Valentino! – esclamo ormai rassegnato. Non cambierà mai! - Ahaha!! Ma certo! - con una risatina isterica mi fa capire che se l’è dimenticato, Le porgo le rose, e le prende con un sorriso facendomi poi accomodare in casa. Non era proprio l’accoglienza che immaginavo! Comunque nulla è ancora perduto, e la giornata sicuramente andrà meglio. Forse avrei fatto meglio chiamarla, prima di improvvisarmi qui! Dopo un tenero abbraccio mi bacia sulle labbra e mi toglie il capotto, poggiandolo sulla sedia, l’accolgo fra le mie braccia approfondendo il bacio, ma lei si separa da me velocemente. - Ciccino mio! Sono appena le 11 del mattino che hai per la testa?? – dice quasi scocciata del mio gesto, - Niente Tam! Avevo solo voglia di vederti, ma forse per te non è lo stesso! – esclamo allontanandomi da lei e accomodandomi sul divano di eco-pelle bianca, - Ma nooo amoruccio mio!! Che dici??? – raggiungendomi sul divanetto e posando la sua mano sulla mia, - Mh! Mi è sembrato, ma forse mi sbaglio! – stringendo le sue dita affusolate fra le mie, - Non mi aspettavo che venissi! Tutto qui! Sono un po’ disorientata! Lo sai che ti amo tanto tanto tanto tanto – dandomi piccoli baci sul naso, - Si piccola lo so! Anch’i.. Sto per terminare la frase, quando suona il campanello. Tamsin va ad aprire e, dopo baci ed abbracci, ritorna con Holly ed Henry. Mi alzo per andarli a salutare, sono cari amici nostri. Holly sfoggia il suo splendente solitario da 20 carati che le ha regalato il fidanzato, e Tam fa un gridolino di felicità, abbracciandola e complimentandosi per l’ottima scelta con Henry. Pranziamo con loro, anche se preferivo stare solo con lei, dove si parla tutto il tempo di matrimonio, cerimonia, fiori, torte nuziali da scegliere,vestiti da coordinare, chiese da decorare e luna di miele da organizzare. Finalmente finito il pranzo, decidono di andarsene lasciandoci finalmente un po’ di tempo per noi due. Ma il cellulare comincia a squillare e passa più di 1 ora e mezza al telefono tra chiamate e messaggi, rivolgendomi, alle pause, dei dolci sorrisi e baci al volo. Cosi decido di portarla nel più romantico ristorante che esiste a Londra. Le Pont de la tour. Chiamo di nascosto il proprietario,che conosco dal liceo, e prenoto una “private room” per noi. L'ultima cosa che vorrei sono scoop e giornali di gossip che parlano di noi. È anche il suo ristorante preferito, quindi non ci dovrebbero essere problemi. E per salvare questa giornata per l'ultima volta punto alla sorpresa. Dopo esserci vestiti per l’occasione, chiamo il taxi che ci venga a prendere e cosi alle 9 meno un quarto arriviamo al ristorante, con grande sua sorpresa, la vedo finalmente sorridere con la luce negli occhi. La cosa che mi riempie più il cuore di ogni altro gesto. Entriamo, ci accomodiamo al nostro piccolo tavolo con un piccolo bouquet di rose rosse al centro, e un cameriere alto e biondo ci porta lo champagne adagiato all’interno di un secchiello ovale in argento, il quale, il garcon ne versa un po’ nei nostri calici e augurandoci buona serata se ne va. La vedo un po’ assolta nei suoi pensieri, prendendomi la mano: - Amore, tu mi ami davvero?- dice fissandomi - Perché me lo domandi? Non te l’ho dimostrato?– dico attonito - Vedi ho accettato una serie di impegni cinematografici che ci terranno per molto lontani, andrò a girare a New York, Tokio, Sydney, Hollywood,Mosca.. - Siamo due attori, è ovvio girare il mondo tra set, premier e party, dove sta il problema?proprio stasera riparto per Belfast – esclamo non comprendendo le sue intenzioni, - Bhe orsetto mio, io ti amo tantissimo, ma forse la nostra storia non mi va più bene! – abbassando gli occhi e accarezzando il bordo del tovagliolo alla sua sinistra, - In che senso? - domando ancor più allibito, - Ci vediamo pochissimo, siamo sempre in viaggio, fra 3 giorni comincio le riprese di “Chalet Girl”, non riusciamo viverci al meglio come coppia,tra party, feste e riprese,perennemente distanti l’una dall’altro, a volte mi domando se stare con te è veramente ciò che voglio! La nostra fama ci sta allontanando e io non riesco a vivere cosi! Mi dispiace, non ce la faccio più a continuare! Me ne sono resa conto oggi realmente, vedendo la felicità di Holly! – esclama con gli occhi lucidi, In silenzio ritraggo la mia mano dalla sua e mentre io mi allontano, lei la ricerca implorandomi: - Dimmi qualcosa, ti prego! – una lacrima le scende rigando la sua rosea guancia, - Cosa devo dire? Mi stai lasciando! senza che aggiungi altro me ne vado! Fra poco devo essere all’aeroporto – ritraggo la mano definitivamente e mi alzo dalla mia postazione, le passo accanto, ma la sua mano mi ferma! - No Ben! aspetta! – guardandomi con occhi supplichevoli, - Addio Tam! – le bacio la fronte, la guardo negl’occhi e proseguo verso l’uscita. Esco da quel ristorante. Mi sento morire. Il mio cuore è spezzato. Sento il mondo crollarmi addosso. Non riesco a crederci, sembrava che tutto andasse bene. Potevamo farcela. Cammino veloce, e l’aria gelida penetra nella pelle, trovo per caso un taxi in sosta e salgo indicando l’aeroporto. Le porte scorrevoli si aprono,e mi accorgo di aver lasciato a casa di Tamsin la piccola valigia con il cardigan grigio, i jeans e le scarpe. Vedo una ventina di persone che bevono un caffè, leggono il giornale e un paio addormentate sulle seggiole con la testa fra i loro cappotti. Mi avvicino alla biglietteria, e una donna sulla trentina, mi dice che l’aereo per Belfast avrà un ritardo di due ore. Fantastico! Ci mancava solo questa! Non mi resta che accomodarmi ed aspettare che arrivi. Mi siedo su una seggiola rossa ,scomoda, e comincio a sentire la stanchezza della giornata. Appoggio i gomiti sulle gambe e prendo tra le mani il viso. Sono stanco. Deluso. Triste. Sento le lacrime arrivare agli occhi. Ad un tratto una voce pronuncia il mio nome: - Ben?? - Alzo lo sguardo, e una lacrima scende veloce sul mio volto.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


- Oddio Ben, è successo qualcosa? – dice con voce preoccupata e avvicinandosi a me, - Più o meno! – con il palmo della mano asciugo la lacrima che non sono riuscito a trattenere, - È tanto grave? – mi chiede sedendosi sulla seggiola vicino alla mia, - Mh.. non tanto! Nulla di irrisolvibile! – esclamo con un lieve sorriso - Bhe! Meglio cosi, spero tu stia bene! – ricambiando con un dolce sorriso - Si.. passerà! – dico abbassando gli occhi, fissando le mie mani ormai gelide. Sento la mano di Jasmine posarsi sul mio braccio, i miei occhi passano ai suoi, cosi caldi e sensuali, mi perdo in quei due oceani scuri. Un grazioso sorriso nasce sul suo viso, portando nel mio cuore un senso di serenità. - Vedrai! Le cose si sistemeranno! – lo sussurra con un filo di voce – ne sono certa! – Restiamo a fissarci per pochi secondi, quando improvvisamente veniamo interrotti da un ragazzo che proviene dalla nostra sinistra. Alto, moro, occhi chiari e muscoloso si sta dirigendo verso di noi, con un trolley nero che lo segue. - JAY! PICCOLA MIA! –dice a gran voce guardando verso di noi! Jasmine con passo veloce lo raggiunge, alzandosi sulle punte per abbracciarlo, sussurrandogli alle orecchie qualcosa di incomprensibile. A braccetto vengono nella mia direzione. - David lui è Ben! Ben lui è David, il mio ragazzo! – dice con euforia Mi alzo dalla mia postazione, e stringo la sua mano possente. È alto un pugno di centimetri più di me, e con accento americano si presenta di persona. Jay accenna che ci siamo conosciuti in aereo poche ore prima e siamo diventati subito amici, chiedendomi poi a che ora sarei ripartito. Io le rispondo che il mio aereo ha un ritardo, e mi toccherà rimanere ancora per un ora abbondante. Scusandosi si allontana, prendendo per mano David. Mi accomodo di nuovo sulla seggiola e dopo pochi minuti torna da me, salutando David che intanto si avvia verso l’uscita. - Tu non vai? – le chiedo curioso - Mmm.. no! Non mi va di lasciarti qui da solo! E poi lui se la caverà da solo! – dice ridendo - Grazie! Non ti dovevi disturbare!- esclamo sorpreso e ma felice della sua presenza, - Figurati! Lo faccio con piacere!- portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, scoprendo una serie di brillantini rosa. Le rispondo con un sorriso. - Ti va di bere qualcosa di caldo? – domanda stringendosi le braccia al petto, - Volentieri! – rispondo alzandomi e porgendole la mano, appoggia la piccola mano sulla mia, alzandosi e ringraziandomi. Ci avviamo al piccolo bar situato di fronte alle nostre seggiole. Dopo aver ordinato due espresso, mi racconta del suo lavoro. È una ballerina professionista, ha lavorato per vari artisti, quali Madonna, Beyoncè, Britney Spears e i Muse, ed ora fa piccole comparse in film come Step up e Fame. Anche David è un ballerino, e il loro amore è sbocciato ad un concerto di Britney Spears. Per una settimana, alloggerà a Londra per imparare varie coreografie per il prossimo film, che girerà alla fine di febbraio. Una voce metallica, annuncia che l’aereo per Belfast decollerà a breve. Usciamo e per salutarci ci stringiamo la mano. Lei si avvicina, e molto dolcemente mi stampa un piccolo bacio sulla guancia. Augurandomi buona fortuna. Lasciando la mia mano se ne va,e come la mattina stessa, si volta per sorridermi prima di sparire dietro le porte scorrevoli, nel blu della notte. Con passo molto stanco mi dirigo verso il check-in, con alle spalle un giornata da dimenticare.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


“… È passata ormai una settimana da quando Tamsin mi ha lasciato. In questi momenti di assoluta tristezza ci dovrebbe essere Jay accanto a me. Il suo sorriso spazza via ogni brutto pensiero …” Sono seduto sugli scalini posteriori della mia roulotte, di fronte ho un piccolo prato dove ci sono delle panchine di legno illuminate da lampioni con luce debole. Guardo due ragazze della troupe che fumano e parlano sedute in una delle panchine. Sento dei passi che vengono verso la mia direzione, ma faccio finta di non sentire. - Sigaretta? – Robert allunga il pacchetto ,bianco e rosso, che apre con l’indice, - Mmm.. si grazie! – in questi momenti la nicotina fa miracoli, almeno rilassa un po’, - Che hai Barnes? – estraendo l’accendino dalla tasca dei jeans, e sedendosi vicino a me, - Nulla di che! –dico prendendo il suo accendino blu, e accendendo la sigaretta, - Si certo!! Sei apatico da una settimana , da quando sei tornato, sei giù di morale! È successo qualcosa con la tua ragazza? – domanda scrollando il filtro, e facendo cadere la cenere incandescente sull’erba umida, - Cosi sembra! – non mi va molto di parlarne, non è un momento da ricordare, - Ben!! Ti devo levar le parole di bocca con la pinza, o puoi dirmelo di tua spontanea volontà?- dice incuriosito - Se proprio devo dirtelo .. – mi interrompe - Certo che devi, sono il tuo fratellino no? – dice ridendo - La mia ragazza mi ha lasciato perché non era felice di stare con me! – sento un colpo allo stomaco, non lo avevo mai detto ad alta voce, era difficile da accettare, ancor di più pronunciarlo. - Ah! Mi dispiace! .. - ultimo tiro alla sigaretta - Anche a me! – dico abbassando lo sguardo e spegnendo la sigaretta con la punta delle scarpe, passano due minuti in silenzio, - L’amavi? – aggiunge guardandomi - Credo di si – sono confuso, - E tu … eri felice con lei? – una domanda che nessuno mi aveva mai posto, nemmeno io, - Non … non lo so.. credo .. –mi ha messo in difficoltà, non so quello che provo, - Ben .. non sai se eri felice con lei? – guardandomi allibito - Credo di no – devo pensarci, - Bhe fratellone – stiracchiandosi e sbadigliando – oggi è stata una giornata dura- si alza e mi da una pacca sulla spalla – fai chiarezza dei tuoi sentimenti e poi non vale la pena soffrire per le donne! – esclama facendomi l’occhiolino – buona notte Barnes!- e se ne va. Ma io, ero felice con lei? Entro nella roulotte. Mi lascio cadere sul letto e chiudo gli occhi. Mi sento più leggero, dopo essermi confidato, forzatamente, con Robert, sto meglio. Ha ragione, non vale la pena soffrire per le donne! Mi addormento cosi, ancora vestito.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


Addento con fervore il mio panino, seduto a mensa con tutti gli altri del cast, dopo la lunga mattinata, mi è venuta una fame da lupi! Sto prendendo il mio bicchiere d’acqua, quando sento qualcuno che si avventa alle mie spalle, facendomi rovesciare gran parte del contenuto sul tavolo. - Fratellone! Ho delle news pazzesche!! – esclama con molta euforia - Cosi pazzesche da gettarti su di me?? - dico ridendo, - Ci puoi scommettere!! Ho conosciuto una delle ballerine, bionda, occhi neri, stupenda!!! – sedendosi di fronte a me - Una ballerina.?. – domando addentando il panino, - Si! Stavo venendo qui, quando un gruppetto di ragazze che stavano ballando, ha attirato la mia attenzione, cosi mi sono avvicinato, e una biondina s’è presentata! Il suo nome è Jennifer! – sghignazzando e addentando il suo panino - Sei sempre il solito! Non riesci a resistere al fascino delle donne!! – dico ridendo, - Eeeh!! Se son bellissime non è colpa mia! – facendomi la linguaccia! Mi alzo, dopo aver finito il mio pranzo,ed esco dal tendone. Incontro Nick, si sta dirigendo a pranzo, e mi ferma, dicendomi che oggi le riprese sono posticipate alle 3pm e domani sera faremo un concerto live al Mandela Hall. Dopo di che mi da una pacca sulla spalla e si avvia verso il tendone. Guardo l’orologio, le lancette segnano l’ 1:30 pm, cosi mi dirigo alla mia roulotte per ripassare il copione e rilassarmi guardando un po’ di tv. Vedo un gruppo di ragazze, che seguono i passi di danza di un uomo nero, vestito con una felpa bianca e un paio di jeans molto larghe con catene, vicino all’hangar. “Quelle dovrebbero essere le ballerine di cui parlava Rob!” Senza prestare loro molta attenzione, entro nel mio alloggio. Mi accomodo sul divanetto e prendo il copione, ripassando le parti, quando ad un tratto sento bussare alla porta. Mi alzo svogliatamente e vado ad aprire. - Le hai viste?? – esclama Rob, - Sono abbastanza appariscenti! Mi è stato difficile non vederle! – dico ridendo e aprendo di più la porta perché possa entrare. - Che ci fai qui tutto solo? Non andiamo a goderci la compagnia delle belle signorine? – colpendomi con il gomito allo stomaco - Mm.. no me ne sto qui tranquillo a ripassare la parte per dopo – sedendomi sulla sedia e prendendo il copione in mano - Pensavo che ormai fossimo compagni di avventura! – dice imitando la voce di un bambino e facendo gli occhioni da cerbiatto, - Certo! Tu vai se vuoi! Saremo compagni di avventura un altro giorno! – guardandolo di sbieco - Ooook! Se proprio insisti!! Sappi che te le rubo tutte!! Saranno tutte mie!!! – imitando una risata malefica Rispondo annuendo a testa bassa, continuando la lettura del copione. - Io vado allora! Ci vediamo dopo! Ciao ciao! – mi saluta con la mano ed esce. Sto tornando a “casa” ormai, a riprese terminate, il sole pallido sta scendendo, il cielo si sta colorando di un blu pallido e i lampioni cominciano ad accendersi, con luce debole che pian piano prende vita, illuminando il panorama. Vedo Robert ai piedi di un autobus salutare con baci e abbracci una ragazza che sta salendo, a quanto pare è Jennifer con lunghi capelli biondi e ricci. Le porte si chiudono, e lui voltandosi mi vede e comincia a correre, saltellando e con un sorriso da ebete stampato sulla faccia. Intanto sento Krysten affiancarsi a me, ridendo silenziosamente, alla vista di quel ricciolone saltellante che si avvicinava velocemente a noi. Non riesco nemmeno io a trattenere le risate, è troppo buffo! - Come mai state ridendo? – dice quasi sorpreso - Sembravi un grillo ubriaco! Alquanto comico direi! – aggiunge Krys Scoppiamo tutti e tre in un’echeggiante risata e ci dirigiamo verso la cena. Di li a poco, Rob ci avrebbe lasciati, per un appuntamento con Jen. Ora si da una spiegazione ai salti e l’euforia improvvisa. Mangia di gran foga la sua zuppa, sia per fame che per la fretta di andarsi a preparare, combattendo talvolta con il cibo e la scarsa abilità nel esprimersi a bocca piena, a caccia di consigli per l’imminente uscita. Finito il suo piatto, guizza fuori da mensa correndo verso la sua roulotte, mentre io e Krysten ci guardiamo allibiti ma divertiti da questa sua vivacità, e finiamo tranquillamente la nostra cena, passando gran parte della serata a tavola tra chiacchierare e dolcetti tipici irlandesi. Passate le dieci ci avviamo verso il nostro alloggio, e dopo esserci salutati ci separiamo. -il giorno seguente- Terminate le riprese della mattina, Nick ci annuncia che nel tardo pomeriggio verso le 5, un autobus ci avrebbe accompagnati al Mandela Hall per il concerto, e finito il pranzo, avremo fatto a turno per il trucco e costumi. Per tutto il pranzo, Robert non ha smesso un attimo di parlare di Jennifer, raccontandoci i particolari più salienti della serata. Si erano incontrati lungo il Golden Mile, davanti ad un pub, avevano passato quasi tutta la sera a ballare e di tanto in tanto a farsi qualche bicchierino, finche entrambi alticci, si baciano e, presi dalla passione, passano una notte di fuoco. A Krysten risparmia i particolari della notte infuocata, forse imbarazzato, e quando se ne va per il trucco me li racconta tutti d’un fiato, fiero di aver passato la notte con lei e ansioso di passarne altre. Saliamo sull’ autobus, e come per magia, lo vedo sedersi accanto a me, lanciando occhiolini alla ballerina seduta 3 file più avanti di noi, voltandosi a sua volta per sorridergli. Finalmente arrivati, entriamo nel locale. Nick ci da alcune indicazioni sulla nostra prossima performance sul palco e come dovrà essere la scena, raccomandandosi con Robert di non strafare dato il suo entusiasmo. Iniziamo, cominciamo a cantare e suonare, e come prestabilito, ad un certo punto si uniscono a noi le ballerine. La prima ad entrare è Jennifer, ormai famosa, con un vestito rosso attillato e grandi orecchini bianchi,abbinati ai disegni dell’abito, la seconda ad entrare è magra, con capelli castani raccolti in uno chignon, vestita come la prima, e per ultima entra una ragazza dal viso familiare, aveva i capelli neri raccolti in una coda alta,e un trucco abbastanza pesante che mettevano in risalto gli occhi neri. Il mio cuore per un attimo si è fermato. Non ci posso credere! Jasmine! La guardo stupito, sia dalla sua immensa bellezza sia per ritrovarla li davanti a me. Lei mi sorride, continuando a seguire quel che le è stato detto poco prima dal regista. Le riprese proseguono per 3 ore abbondanti e alla fine di queste, i proprietari assieme ai fan, hanno organizzato un party. Dopo champagne stappati, e brindisi al termine delle riprese, le ballerine, rimaste sul palco, ci intrattengono con varie coreografie. La guardo sempre più esterrefatto, sembra una piuma che danza su una sottile lastra di vetro, contemplo in silenzio. La vedo librarsi in una piroetta, esprime forza, amore e passione, il suo corpo perfetto sprigiona una tale energia che la posso sentire addosso. Vedere i suoi movimenti decisi e delicati è un emozione indescrivibile. Finita l’esibizione, le ragazze scendono e si uniscono ai festeggiamenti. Sento qualcuno piombarmi addosso,naturalmente è Rob con un sorriso smagliante stampato sulla faccia. Mi fa l’occhiolino indicando la biondina di spalle di fronte a noi. Mi prende per il braccio e mi strattona verso di lei. Mi presenta alla sua conquista, e mentre ci stringiamo la mano, dalle sue spalle spunta Jasmine. Jennifer ricordandosi della sua amica, la presenta ad entrambi, e Jay facendomi un sorriso mi stringe la mano. Cerchiamo di dare inizio a una discussione, ma la musica troppo alta, rende il che alquanto difficile. Robert si avvicina a Jen per poterle parlare, e dopo poco si allontanano per iniziare le loro effusioni, lasciando me e Jasmine soli. Si avvicina, ma non ci sentiamo, cosi indica la porta dell’uscita e ci avviamo fuori. - Non mi avevi detto che facevi l’attore! – esclama ricomponendosi - Non me l’hai chiesto! – dico sorridendole - Questo look ti dona sai? – ride comprendo la bocca - Grazie! – togliendomi i ray-ban rossi e porgendoglieli - Come sto? – dice indossandoli - Dire magnificamente! Stanno bene con l’abito che indossi!- - Entriamo? Mi sto congelando! – esclama cominciando a tremare Effettivamente lei ha un abito molto corto e attillato, scoprendo gran parte della schiena, ed io ho una t-shirt con le maniche corte. In pieno febbraio non è il massimo! - Certo! Dopo di te! – dico aprendole la porta del Mandela e seguendola Do un occhiata in giro, e la mia attenzione viene catturata da Rob aggrovigliato a Jen mentre ballano. Jay mi domanda se so ballare, ma le mie scarse abilità di ballerino mi fanno esitare, sto per negare ma non ci riesco, lei velocemente mi prende per mano e mi trascina nella calca danzante. Balliamo per circa un ora, quando ad un certo punto si aggrappa al collo, dicendomi all’orecchio che è stanca ma non vuole smettere di ballare, cosi le cingo la schiena. Sento il suo profumo, il suo calore, il suo corpo che si adatta al mio. È un flusso di energia. Ci ritroviamo abbracciati. Il tempo sembra fermarsi. Sento le sue mani sfiorare i miei capelli e scendere lungo il collo. La stringo a me, carezzandole la schiena. Ad un tratto si separa da me leggermente, e con una mano mi sfiora la guancia. Mi avvicino, sento il soffio del suo respiro sul viso. Le mie labbra sfiorano le sue. Improvvisamente lei si stacca da me, scioglie l’abbraccio e scompare tra la gente. Resto immobile, smarrito. Sorpreso da questo suo gesto. Esco dalla pista e raggiungo Robert che sta mangiando alcuni stuzzichini, messi a disposizione per il cast. La serata si conclude cosi, a mangiare e brindare con il mio amico. Ritorniamo alle nostre roulotte a notte inoltrata, dopo aver riposto i nostri costumi negl’apposti tendoni. Sono ancora confuso per quello che è successo. Ma ora sono troppo stanco per pensarci. Entro nel mio alloggio e filo dritto a farmi una doccia. L’acqua calda scende lungo il mio corpo, riscaldandomi e rilassandomi. Bussano due volte alla porta. Sarà Rob che vuole raccontarmi la sua serata con Jennifer, faccio finta di non sentire, penserà che sto dormendo. Bussa di nuovo! Esco e mi asciugo velocemente, coprendomi con un’ asciugamano, e mi dirigo verso la porta. Apro! - Jasmine! - la guardo stupito, - Scusami – entra e mi stringe forte – io non..

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