Hidden Stars

di ChiaraBella
(/viewuser.php?uid=86024)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dimenticare ***
Capitolo 2: *** Primo giorno: difficile ***
Capitolo 3: *** Pianto disperato ***
Capitolo 4: *** Avviso, mi dispiace! ***



Capitolo 1
*** Dimenticare ***


Per chi mi conosce già sa che ho in corso New York New York.                                                                                                             

Avevo detto che ne avrei postata una diversa da questa, però ho avuto un lampo di genio (genio si fa per dire) ed ho cominciato a scrivere questa storia.

Voglio vedere se ha qualche riscontro positivo, altrimenti la cancellerò, credo.

Premetto che non sarò regolare negli aggiornamenti, ma non farò passare più di una settimana, se non in casi estremi.

Questa è un'introduzione, non è lunga come un normale capitolo.


 

Hidden Stars


 

Dimenticare

Pov Bella
 

Io non ero più quella che ero stata. Non potevo più tornare indietro, ma potevo cambiare il futuro.

Isabella Swan non era più lei. Ora amava la tranquillità, di quel piccolo paesino. Di questo dovevo convincermi. Forks, così si chiamava la cittadina, dove viveva mio padre. Non salirò più su un palco, per nessuna ragione al mondo. Questi erano i miei pensieri.

Chiusi gli occhi e tornano ad affollare la mia mente quelle immagini orribili. Io che scendo dalle scalette dietro il palco e una macchina nera che... No! Basta, dovevo cercare di dimenticare tutto quello che era successo, in quella disgraziata sera. Non potevo permettermi di ricordare, né di farmi vedere debole. La fama è pericolosa, soprattutto all'inizio. Quando di te notano un bel visino e non quello che è davvero il tuo talento. Ed iniziano a tormentarti, ad arrivare dove vai tu, senza misure di sicurezza. Né per te, né per gli altri che ti stanno intorno. Non potevo né dovevo farmi sopraffare dal senso di colpa, che comunque rimaneva dentro di me. Questo mi ero ripromessa, e dovevo riuscirci a qualunque costo. Non dovevo farmi notare da nessuno, non dovevo dare nell'occhio, e pregare che nessuno mi chiedesse di cantare. Ormai avevo la fobia del canto, pensavo che potessi fare del male a chiunque, dopo quello che era successo. Compresa me stessa. E la cosa strana era che io non avevo colpe, ma mi incolpavo perchè era il mio momento, quelle persone erano lì per me. Se non ci fossi stata io non sarebbe successo niente. Jason poteva restarsene anche a casa, non avrebbe avuto il pretesto di venire in piazza ubriaco, sapendo che mi trovavo lì io, e uccidere quella gente. Un incidente, si era giustificato così. Stop, non potevo continuare a rivangare il passato, sperando che da queste parti non sappiano niente, cosa molto probabile.

Mi addentrai nella piccola casetta, scortata da mio padre, Charlie. La sua presenza non mi dava fastidio come quelle delle altre persona, lui era silenzioso. Molto simile a me per certi aspetti, timido e a volte impacciato. Io avevo perso parte di questo mio carattere, dopo essere stata “lanciata” nel mondo della musica, per quelle poche volte in cui mi ero esibita, esclusivamente a Phoenix. Dove vivevo con mia madre: Reneè.

Domani sarebbe stato il mio primo giorno di scuola, e mi sarei confusa tra la folla. Non dovevo né potevo dare nell'occhio anche qui. Piuttosto mi sarei emarginata d tutti. Senza parlare molto con mio padre, andai a dormire. Con il terrore di quello che poteva succedere e quelle terrificanti immagini a farmi da compagne. Immagini che avrei voluto cancellare dalla memoria.



Se vi incuriosisce almeno un pochino per favore ditemelo e scriverò il prossimo capitolo, che è incompiuto, per ora.

Un bacio, Chiara.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Primo giorno: difficile ***


Sono sono contenta che a qualcuno sia piaciuta la storia!

Vorrei inoltre ringraziare chi ha recensito:


 

haylin : Ti dico solo che ci saranno dei flash back, e magari capirete qualcosa, ma non subito. Spero recensirai di nuovo. Ciao!

Fortheternity : Ho deciso di continuarla avendo avuto, la storia, un riscontro abbastanza positivo! Per fortuna, direi. Effettivamente è un po' enigmatico come inizio, hai ragione. Alla prossima. Chiara.

Batuffolo : Spero che leggerai anche questo capitolo! E per Bella, come ho detto sopra, si vedrà pian piano. Baci, Chiara.

Eva 17 : Anche a me piacciono quel genere di storia e grazie mille, non so cosa altro dire se non ringraziarti. Un bacio.

Giova71 : Sono contenta che tu legga entrambe le mie storie, davvero. Spero che questo capitolo ti piaccia. Bacioni.


 

E anche i seguiti (9)

Probabilmente lo avrete già sentito da mille autori diversi, ma lo ripeterei all'infinito: GRAZIE del sostegno e di tutto il resto, chi commenta e i lettori silenziosi.


 

DITEMI: vi piace l'immagine? Vi ricordo che tutto nell'immagine centra qualcosa, sia la scritta che il fiore. E poi Ed e Bella, ovviamente!


 


 


 

Hidden Stars


 

Primo giorno: difficile


 

Pov Bella


 

Mi ero appena svegliata e non avevo intenzione di abbandonare il calore delle coperte. Men che meno il dolce torpore mentale che, le poche ore di sonno, interrotti da incubi a sprazzi, mi avevano donato. Purtroppo Charlie si era aggiunto alla mia adorata, si fa per dire, sveglia per buttarmi giù dal letto. Infatti avevo sentito i suoi passi pesanti al di fuori della porta che, a sua volta, si era aperta rivelando la figura assonnata di mio padre che mi avvertiva di scendere a fare colazione.

Ero scesa, mentre ancora ricordavo la mia dolce e svampita mamma...


 

Inizio Flash back

Ero davanti allo specchio della mia camera che rifletteva la mia immagine, immersa in una mega maglietta grigia che usavo come pigiama. Infatti a Phoenix dormivo in maglie gigantesche per colpa del gran caldo, e di sicuro non avevo un pigiama pesante nell'armadio.

I capelli un po' arruffati mi scendevano ribelli sulle spalle e sentii arrivare dalla cucina l'odore di brioche fresche al cioccolato e marmellata. Se conoscevo bene mia madre erano ancora calde e mi avrebbero aperto la giornata nel migliore dei modi. Quanto mi sbagliavo!

Scesi in cucina e mia madre, Reneè, mi accolse con un mega sorriso. Stava succedendo qualcosa.

-Ciao tesoro. Devo dirti una cosa bellissima.- Era entusiasta. Lo si vedeva lontano un chilometro ed io ero felice di vederla contenta, siccome non lo era da un po' per via di Phil. Phil era il suo compagno, o fidanzato, un tipo simpatico. L'unica pecca era l'età, lui era più giovane di lei. Non avevo ben capito cosa era successo di preciso, ma avevano litigato.

-Dimmi, mamma. Cosa ti rende tanto euforica da svegliarti preso, uscire e comprare le brioche calde?- la presi un po' in giro. Non era una persona granchè mattiniera, per questo mi divertivo a scrollarla giù dal letto.

-Tre sera fa, quando hai cantato a quel compleanno, te lo ricordi, no? Comunque, uno degli zii della ragazza è un produttore discografico e mi ha chiesto di parlarti perchè vorrebbe lanciarti nel mondo della musica!

In quel momento la mia mente era completamente vuota, ricordavo solo le parole “produttore discografico” e “lanciarti... mondo della musica”. Era un specie di sogno per me. Avevo sempre sperato che qualcuno si accorgesse di me. Ed io amavo con tutta me stessa il canto, non sarei sopravvissuta senza.

-Sì, sì, sì! Certo che sì!- ed iniziai a saltellare come una bambina ed a battere le mani felice. Mentre mia madre mi veniva ad abbracciare.

Fine flash back


 

La mia mamma, quanto mi mancava. Anche dopo tutto questo tempo. Non che fossero passati anni ma comunque è troppo, più di quello che riuscivo a sopportare.

Lasciando da parte i pensieri negativi e tristi, asciugai una lacrima solitaria che mi bagna il viso.

-Bella, allora io vado. Ti lascio il pick-up per andare a scuola, ma è vicina e se vuoi puoi andare a piedi. Buon giorno, tesoro.

Si era sbilanciato con quel “tesoro” ma gli ero grata, faceva di tutto per mettermi a mio agio ed aiutarmi. Mamma mancava anche a lui, che non l'aveva mai dimenticata del tutto.

All'inizio avevo pensato di andare con il pick-up ma era vecchio, grosso e, probabilmente, con un motore che faceva un suono assordante. Ed io non volevo dare nell'occhio, per questi motivi optai per andare a piedi. Per quello e perchè volevo schiarirmi le idee. Magari l'aria fredda che mi pungeva il viso e la fine pioggerellina avrebbero orientato i miei pensieri su strade meno accidentate. E così fu. Era come se la mia mente venisse purificata dal freddo, anche perchè ora odiavo il caldo. Ma non ci dovevo pensare, per questo ero lì fuori, no?

Arrivai davanti al parcheggio della scuola alle otto meno dieci. Cinque minuti e sarebbe suonata la prima campanella.

Il mio primo giorno di scuola a Foks mi attendeva e, con gli occhi di tutti puntati addosso, attraversai il parcheggio fino ad arrivare alla segreteria.

Un piccolo pannello scorrevole di vetro mi separava dall'ufficio della segreteria, dove risiedeva una solo donna dai capelli rossi e il viso paffuto.

Sally Cope, leggevo il nome della signora su una piccola targhetta metallica, in color oro, che era appuntata sulla maglia rossa che indossava, abbinata ad una gonna beige.

Sembrava simpatica e, grazie ad i miei problemi di equilibrio, l'avrei vista spesso. Essendo il suo ufficio adiacente all'infermeria. Prima non ero così goffa, ma trascurandomi lo sono diventata, io so, o meglio sapevo, ballare, anche. Ma non lo faccevo più dopo quello.

-Ciao, cara. Sei Isabella Swan, vero?- sembrava gentile, la sua voce era affettuosa.

Annuii in risposta e accennai un piccolo sorriso, di circostanza più che altro.

-Allora, questi sono i moduli che ti serviranno. Il primo è l'elenco delle materie, il secondo un piantina della scuola. La Fork High School è divisa in edifici, su ognuno di essi c'è un grosso numero colorato che corrisponde a quello segnato sulla piantina e sull'elenco. E il terzo foglio è da far firmare a tutti i professori che avrai oggi.

-Grazie. Ritornerò a fine giornata.- E mi incamminai verso l'edificio 5, letteratura. Mentre mi voltavo la sentii augurarmi buona giornata.


 

Nel prossimo capitolo arriveranno i Cullen, siete contenti?

Allora, se mi lasciate un commentino riguardo al capitolo mi farebbe piacere, moto piacere.

Anche solo se mi dite che fa schifo, lo accetto. Io credo molto nelle critiche costruttive, quindi se trovaste imperfezioni o altro ditemelo subito!

Visto che domani non penso di postare, almeno non questa storia, voglio fare un augurio speciale: auguri a tutte per la festa della donna.

E, vi volevo dire un'altra cosa...

Faccio un po' di pubblicità all'altra mia storia, sempre su twilight:


 

New York New York


 

Per la mia prima fan fiction ho scelto la mia coppia preferita: Edward e Bella. In pratica loro si incontreranno e diventeranno amici, però in una città in cui sono entrambi momentaneamente. Non sanno però che una serie di intrecci li lega indiscutibilmente. Dal secondo capitolo: Solo allora mi accorsi di non conoscere il suo nome. "Ehm, come ti chiami?" chiesi titubante. "Isabella" "Edward" e ci stingemmo la mano. Nel momento stesso del contatto sentì una scossa percorrere il braccio e sembrava arrivare dritto al cuore. Sono tutti umani.


So che c'è qualcuno che già la legge, ma non fa mai male ricordarlo.

Bacioni a tutti, Chiara.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Pianto disperato ***


Ciao a tutti! Come state, ragazze/i?

Allora, com'è la storia?

Ringrazio tantissimo che l'ha messa tra le seguite.                                                                                                                                                                                 Ringrazio di cuore Elysa 172, che l'ha inserita tra i preferiti.

Ringrazio le tre recensioni:

Elysa 172: Ti ringrazio, come ti ho scritto oggi, per tutto. Non so cosa dire se non GRAZIE!                                                                                                 Volpessa22: Tu oggi sei stata grande! Giuro, non scherzo. No, comunque, la mamma di Bella è “viva” ma non può fare niente. Ops, ho detto troppo, forse. Domani, se ci sentiamo, te lo dico!                                                                                                                                                                                    Giova71: Ed ecco la ragazza che mi commenta la storia alle 00:20! Sei una grande ragazza! Dico sul serio, non mi era mai capitato. Comunque Bella ha davvero tanta sfiga. Bacioni.

Dopo questa parentesi, vi dico che il capitolo è intenso, a mio parere. Ed il nostro bellissimo Eddino fa la sua comparsa "trionfale" ma lo vede solo Bella, incontro molto intimo!!!

Ci vediamo giù se non scappate prima.

Capitolo dedicato a Volpessa22 e Elysa 172, che tutto il pomeriggio hanno parlato con me. Siete mitiche, davvero. Spero diventeremo amiche. Anche se vi considero un po' già così!


 


 

Hidden Stars


 

Pianto disperato


 

Pov Bella


 

Ero a letteratura e la lezione era semplice: Cime tempestose, di Emily Bronte.

Lo avevo letto mille volte, e visto il film altrettante. Ma le mie fragili barriere crollavano davanti a quel pericoloso ostacolo. Un ostacolo difficile, come il più complicato da saltare lo è per un atleta, era per me una semplice lezione di letteratura. Perchè questo complesso blocco, non mi permetteva di andare avanti, come il cemento più duro che non lascia passare nessuno.

Quel giorno era ancora impresso nella mia mente, come marchiato a fuoco, non lo avrei dimenticato. Magari il tempo avrebbe affievolito il ricordo, ma non era passato abbastanza. Tre mesi erano ancora vivi, e si facevano sentire. Mamma era ancora lì, ed io non potevo farci niente. Nessuno poteva fare niente per lei, ormai era come se non ci fosse più.

E mentre mancavano dieci minuti alla fine della lezione, io stavo per scoppiare.


 

Flash back

-Mamma! Dove hai messo il mio libro?

Ero in casa, poche ore prima di andare a fare la prova con la casa discografica. Ero agitata e solo quel libro aveva la capacità di rilassarmi. Mia madre aveva sistemato un po' la casa e probabilmente aveva spostato alcune delle mie cose. Come suo solito, d'altronde.

Ora non avrebbe potuto fare niente di tutto ciò. Non poteva fare più niente di niente.

-Credo che tu a furia di leggerlo lo abbia fatto sgretolare. Hai presente le persona mummificate che quando la pelle prende aria diventa cenere?- amava prendermi in giro. Difatti la sua limpida risata, finito di pronunciare quelle parole, si disperse nell'aria.

-Ok, decisamente devi smettere di leggere di fantascienza e guardare Indiana Jones! Comunque, mi rispondi?

-Va bene, va bene. Dovrebbe essere sulla mensola della libreria, se non ricordo male. Comunque non rinuncerò mai al mio Indi!- tipico, la sua collezione di Indiana Jones era intoccabile. Oh, bhè forse più che per il Sing. Jones era per Harrison Ford, ma... chi la capiva era bravo!

Ancora dal piano di sotto, gridò -Comunque non capisco perchè ti ostini a rileggerlo, io non lo ho mai letto ma da quel che ho sentito è una storia d'odio, mica di amore!

-Allora leggilo, no? Te lo presto volentieri- anche se ero sicura che non lo avrebbe mai preso in mano.

-Neanche per sogno, non ci provo nemmeno. Sarebbe solo una tua soddisfazione, non te la darò vinta.

Però un giorno, ero appena tornata da scuola, e la vidi sul divano, sdraiata con una gamba che penzolava e toccava il pavimento con la punta.

-Neanche per sogno, eh?

Difatti stava leggendo proprio il mio libro preferito, quello che lei tanto disdegnava.

-Shh- mi ammonii – devo leggere la storia di Heatcliff! Non mi disturbare, si stanno incontrando dopo tanto!

Fine flash back


 

Da quel giorno era diventato anche il suo libro preferito.

La campanella suonò ed io mi rifugiai nel bagno, fortunatamente vuoto.

La mia mamma...

Mi chiusi la porta alle spalle e scivolai contro essa fini a toccare il pavimento, e i miei capelli strisciarono e vi si appiccicarono contro.

Tutta quella gente...

Due pesanti lacrime mi rigarono le guance, subito seguite da un flusso di quell'acqua salata che non smetteva di scendere.

Jason...

Singhiozzi rumorosi uscivano dalle mie labbra, senza che potessi fermarli. Mi perforavano il petto, come tante piccole lame, e mi mozzavano il respiro. Mi feci forza e raggiunsi il lavandino, lì vidi una ragazza che non mi assomigliava affatto.

La sua macchina nera che va a tutta velocità...

Occhi troppo luci da cui debordavano lucciconi giganteschi, guance arrossate al massimo e fronte corrugata, in una smorfia di sofferenza.

Tutta colpa mia... Tutta colpa mia... Non dovevo essere lì...

Dallo specchi posta davanti alla mia figura, mentre i singhiozzi si facevano più forti, vidi la porta spalancarsi ed entrarne un ragazzo alto, capelli bronzo disordinati, occhi verdi intensi.

Sembrava preoccupato, ed i suoi occhi si sbarrarono dalla sorpresa quando mi vide in lacrime. Mi corse incontro. Si fermò esattamente di fronte a me e mi guardò negli occhi, anche se non sapevo bene cosa potesse vedere, essendo arrossati, socchiusi, e gonfi. Ma lui sembrò scorgervi qualcosa, un permesso o il mio bisogno di aiuto. Lo stesso aiuto che io credevo di non meritare, che io ero sicura di non meritare. In fondo era stata cola mia, no? Non dovevo inseguire il mio sogno, non dovevo farmi vedere brava dalla gente.

Improvvisamente e inaspettatamente mi abbracciò, come a confortarmi da qualunque cosa mi affliggesse. Mi lasciai avvolgere da quelle braccia che possedevano una stratta salda, forte, proprio quello di cui avevo bisogno il quel momento.

-Shh- sussurrò la sua voce, che non avevo ancora avuto modo di ascoltare- Non piangere, ti prego.

Che voce bella e dolce, pensavo.

Ma lui perchè si preoccupava di me? Non mi conosceva neanche!

Poi realizzai che ero in uno stato davvero pietoso e probabilmente non è cosa da tutti giorni vedere una ragazza in quello stato, probabilmente era spirito di carità.

Mi accorsi di aver lasciato una macchia umida sul suo petto, dove avevo appoggiato il capo. Proprio lì arrivava alle mie narici l'odore di miele, lillà e sole. Il suo profumo, naturale. Sollevai il viso per guardarlo negli occhi e porgergli le mie scuse -M-mi dip-piace. I-io non v-volevo- a dire la verità non si capì molto di quello che dissi. Ma lui non volle sentire scuse e mi rivolse un sorriso rassicurante, che mi fece mancare un battito, e mi strinse più forte la braccia attorno al corpo. Mi rannicchiai meglio sul suo petto, mentre iniziavo a sentire il groppo che avevo in gola, il cosiddetto magone, che pian piano mi liberava le vie respiratorie. Stavo riacquistando lucidità e riuscì a staccarmi da lui, seppure non volessi farlo.

-Grazie- sussurrai, la mia voce era stata resa roca e affievolita dal pianto disperato che avevo appena avuto.

-E di che?- sapevo che cercava di dimostrarsi gentile con me, ma quel ragazzo mi ispirava fiducia.

Sorrisi, un sorriso spontaneo, di quelli che non avevo da quando mamma era... No, non di nuovo!

Mi girai ed aprii il rubinetto dell'acqua facendola scorrere per averla il più fredda possibile, e misi le mani a coppa sotto di essa. Il getto dell'acqua fredda mi fece rinsavire, e quando lo sentì sul viso ebbi una sensazione di sollievo immensa.

Il mio volto, dove risiedevano due occhi rossi e gonfi, era tornato ad una tonalità che non sfiorava più il bordeaux.

Lentamente mi girai e lo vidi che mi porgeva la mano, che strinsi volentieri -Io sono Edward. Edward Cullen e tu sei Isabella, vero?

-Bella basta. Piacere, anche se avrei preferito ci conoscessimo in occasioni migliori -cercai di scherzare, senza grandi risultati, dato il mio tono triste.

-Bhè allora Bella, mangi con me e i miei fratelli in mensa?- ormai avevamo saltato un'ora buona e dovevo andare alla prossima lezione, ma volevo accettare.

-Si, anche perchè non conosco nessuno, ancora.

-Perfetto, che lezione hai desso? Io ho storia- speravo di avere lezione con lui, ma le mie speranze furono vane. Avevo trigonometria.

-Trigonometria. Allora ci vediamo in mensa.

Sembrava dispiaciuto quando disse -Peccato, comunque mia sorella ha quella lezione, di sicuro ti si avvicinerà. Se la conoscessi, capiresti che se ti dico che è iperattiva è poco!- e si mise a ridacchiare.

-Oh, okay. Allora ciao, a dopo. Un ultima cosa, esco prima io a vedere se c'è qualcuno – e misi la testa fuori dalla porta, ma non c'era nessuno.

-Okay, via libera.

E, sorridendomi, sgattaiolò fuori dalla porta.

Io, con un ritrovato buonumore, solo in parte, mi diressi alla mia prossima lezione.


 


 

Allora, il fatto del libro l'ho preso dalla mia prof. di lettorato che ha letto i libri di twilight di sua figlia! Dopo che glieli aveva ritirati perchè rimaneva fino a troppo tardi a leggerli. (A qualcuna l'ho già raccontato, vero Bianca?)

Ditemi tutto, anche le critiche sono ben accette.

Bacioni a tutte!

P.S.: A momenti svenivo quando ho visto il trailer di eclipse! E voi?

 

PUBBLICITà:

In questi giorni ho pubblicato un one-shot che credo di far diventare storia.

Lui e la prof.

E poi la mia prima vera fan fiction.

New York New York

Sono entrambe su Edward e Bella, spero vi piacciano!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Avviso, mi dispiace! ***


Non sapete quanto mi dispiaccia! Chiedo perdono.

Vi giuro che se fosse per me aggiornerei tutti i giorni, ma ho gli esami e quindi non riesco prorpio a scrivere neanche una frase.

Per questo la storia sarà sospesa fino alla settimana prima dell'uscita di eclipse, che sarà il giorno prima o dopo del mio compleanno, e spero di riuscire a completare il capitolo, che al momento si trova a metà.

Mi spiace moltissimo, e vi dico quindi che Bella, in questa ff, sarà molto vuota e priva di emozioni che non siano tristezza e sconforto, tranne che con Edward, e con i Cullen, ma molto più avanti.

I temi del capitolo sarebbero stati: la presentazione ai Cullen e anche qualche spiegazione per il comportamento di entrambi.

Inoltre Rosalie e Bella scopriranno che hanno qualcosa di più in comune di quel che pensavano...

E le famiglie saranno diverse dall'originale, ci saranno Esme e Chalisle ovviamente, ma Emmet farà McCarty di congome.

Finisco con il dire che adoro le vostre recensioni e vi ringrazio per questo!

Con la speranza che mi perdoniate, Chiara.

P.S.:L'avviso sarà sostituito con il capitolo prossimo.

Questa immagine fa parte dello Spoiler:

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=474817