UN GIORNO PER CASO

di NEPTUNE 87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


UN GIORNO PER CASO

 

 

 

 

 

 

Non capisco,

Non capisco davvero come sia riuscita a infilarmi in questo pasticcio.

Eppure sono stata ben attenta a ogni mia mossa. Ho dato per scontato che non sarebbe accaduto niente di irreparabile, anzi, non ho nemmeno mai pensato minimamente che sarebbe potuto accadere qualcosa del genere.

Non mi sono mai posta neanche il problema; ero completamente diversa fino a pochi mesi fa.

Sono sempre stata una ragazza fin troppo razionale e metodica e mai mi sono lasciata trasportare così dall’evoluzione dei fatti e dai sentimenti.

Ora però mi ritrovo a dover affrontare una situazione imbarazzante e molto delicata, possibile che non ci sia soluzione?

Possibile che sia destinata a far soffrire così la gente, solo per il mio interesse personale?

Possibile che non ci sia niente che io possa fare per modificare tutto?

Più me lo chiedo e più capisco che è tutto inutile. Sono stata io ad invischiarmi in questa cosa e volente o nolente debbo in qualche modo tirarmene fuori.

Già ma come?

 

 

 

Mi chiamo Alisya Key ho 22 anni e mi sono cacciata in un problema più grosso di me.

 

 

 

 

 

Salve a tutti,

sono nuova di questa sezione.

Spero che questo piccolo prologo in qualche modo abbia catturato la vostra attenzione, e anche se non mi conoscete, spero mi facciate sapere cosa ne pensate.

E’ vero non è molto, ma ho deciso che questo sarà il punto di partenza di una storia, spero di vostro gradimento.

Attendo con piacere i vostri commenti, e spero di aggiornare presto.

Bacioni

Neptune 87

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Capitolo 2
*** 1 ***


Mi chiamo Alisya Key ho 22 anni frequento il terzo anno di università. Studio Storia dell’arte e finalmente quest’anno riesco a concludere il mio primo ciclo di studi. Si perché nella nostra università, dopo tre anni si fa una prima laurea che poi ti manda di diritto a concludere il tuo percorso universitario con altri due anni più intensi e mirati.

Oramai manca così poco a raggiungere il traguardo, che a volte quando ci penso nemmeno credo che sia quasi realtà.

-Aly forza svegliati e alzati da quel letto poltrona, se non ti sbrighi finirà che farai tardi a lezione, non hai detto che hai appuntamento con Lizzie e Mark?-

Ecco il buongiorno di mia madre, come al solito comincia ad urlare dalla cucina perché io mi alzi dal letto.

E’ vero che sono una pigrona e sono quasi sempre in ritardo, ma non potrebbe venire a svegliarmi come tutte le persone normali? Non dico di entrare in camera, ma almeno bussare alla porta e parlarmi da lì, no?

Cedo alla tentazione di rigirarmi nel letto e addormentarmi di nuovo, mi alzo e guardo la sveglia.

Cavolo sono davvero in ritardo! Uffa ma perché va a finire sempre così? Ogni volta che ho un appuntamento è matematico che mi sveglio tardissimo e devo fare le corse per arrivare in tempo.

Mi vesto velocemente, cercando anche di indossare qualcosa di carino e soprattutto abbinabile: odio i pasticci di colore.

Alla fine, quasi come capita ogni giorno, opto per un jeans e una maglietta leggermente scollata, niente di impegnativo ma comunque apprezzabile.

Scendo in cucina e noto che mia madre ha già posto la colazione sul tavolo, meno male che c’è lei a occuparsi di me, nonostante la mia età, perché se non venissi seguita, ho come l’impressione che farei tantissimi disastri.

-Ciao mamy, visto? Mi sono alzata in tempo-

La donna punta uno sguardo interrogativo, si forse ha ragione, in tempo in tempo non sono, ma in fondo fa lo stesso, i miei amici mi conoscono e mi aspetteranno.

-Dai muoviti, se no poi chi lo sente Mark?-

- Si va bene, va bene.-

Mangio velocemente quello che mi si presenta sotto gli occhi, quando sento suonare alla porta.

-Che ti avevo detto? Sapevo che andava a finire così. Forza vai ad aprire è sicuro per te-

Mi alzo lentamente e mi avvicino all’ingresso, apro la porta.

-Amore! Sapevo di trovarti ancora in casa, ormai ti conosco. Che dici ti do un passaggio fino all’università? Così almeno non farai tardi-

E’ Mark, il mio ragazzo, è sempre così dolce e premuroso, non potrei chiedere di meglio.

Lo abbraccio forte forte e lo bacio.

-Grazie, grazie amore mio. Mi hai evitato una corsa folle. Ma quanto ti amo?-

-Lo fai solo perché ti faccio da chauffeur?-

Mi stacco da lui e lo guardo male, poi mi metto a ridere.

-No lo faccio anche perché mi fai degli splendidi regali-

Questa volta è lui a guardarmi male, ma so bene che non è arrabbiato, con lui scherzo sempre così.

-Andiamo dai, così non facciamo tardi-

Annuisco in sua direzione, prendo borsa e giacca.

-Ciao mamma! Ci vediamo dopo-

Apro la porta e la richiudo alle mie spalle.

-Come hai dormito?-

Domanda solita del mio ragazzo. Ormai stiamo insieme da più di cinque anni che l’unica cosa che può chiedermi è se ho dormito bene, visto che tutta la giornata la passiamo assieme.

Già perché entrambi frequentiamo la stessa università e la stessa facoltà. Non è stato un capriccio da innamorati decidere di iscriverci allo stesso corso, siamo davvero entrambi appassionati di arte, e questo ci fa sentire ancora più uniti di quanto non lo siamo già.

E’ strano sono già passati cinque anni eppure ogni volta che lo incontro mi batte forte il cuore, così tanto che ho sempre l’impressione che da un momento all’altra possa uscirmi dal petto. Non so spiegare bene il perché, eppure vederlo ogni giorno è come se fosse sempre la prima volta. Sarà per il mio carattere romantico e sensibile o non so per cos’altro, ma in tutto questo tempo che abbiamo passato insieme, io non ho mai smesso di amarlo come il primo giorno.

Può sembrare una frase banale e tratta da qualche film, ma ammetto che è davvero così e credo che in qualche modo, sia la stessa cosa anche per lui. Riesce a dimostrarmi ogni giorno quello che prova per me, a volte con dei semplici pensieri, altre volte solo con dei piccoli gesti che io apprezzo tantissimo, forse anche più dei piccoli regali che mi dona.

-Allora ti vuoi sbrigare?-

Ecco Mark in questi momenti mi fa davvero imbestialire, dico io, siamo uno accanto all’altro, siamo appena usciti di casa e lui che mi dice? Sbrigati??? Ma questa cosa è normale??

-Sono dietro di te! Non agitarti-

Per non dargli modo di protestare ulteriormente mi avvinghio al suo braccio e camminiamo fianco a fianco.

-Sai che stai benissimo oggi?-

Ecco un’altra cosa che adoro di Mark e che mi fa arrossire: i suoi complimenti improvvisi.

Lo so che quello che ha appena detto non è niente di importante e nemmeno di tanto sconvolgente, però a me oltre a fare molto piacere, mi intimidisce un po’.

Non so spiegarlo bene, eppure è sempre stato così: qualunque persona mi faccia anche un banale complimento, riesce a mettermi in soggezione, in qualche modo mi blocca.

Mia madre dice che è carattere e che me lo porterò dietro tutta la vita… mah chissà se è davvero così.

-Grazie- rispondo timidamente.

Mark mi guarda e sorride.

-Ancora imbarazzata dai miei complimenti?- sa sempre come prendermi e comprendermi.

-Già- ammetto senza paura.

-Eppure prima a casa, mentre scherzavamo non eri così. Penso sempre che hai due personalità in una…e quasi quasi preferisco l’altra Alisya, quella che mi prende in giro e mi insulta a volte. Si direi che quella è la mia fidanzata ideale!-

-Che cosa hai detto?? Chi preferiresti???  Bene bene se è così… puoi anche andare grazie, farò da sola-

Faccio l’offesa, anche se da offendermi c’è davvero poco, lo adoro quando riesce a farmi cambiare umore e a rendermi più vivace ed espansiva.

Mark ride di gusto, sa che ora sono più tranquilla.

-Visto??? Ecco la donna che amo, lei si che mi piace-

Mi fa l’occhiolino e io mi sciolgo come neve al sole: è così bello quando fa così.

-Allora saliamo in macchina o vogliamo che Lizzy diventi una vecchia decrepita?? Ho come l’impressione che a forza di aspettarci un giorno o l’altro se ne andrà senza dirci nulla.

Io non capisco come faccia a sopportarti da così tanto tempo; per i miei gusti è una santa-

Credo che a volte abbia ragione il mio ragazzo, Lizzy è davvero una santa! Sono più di dieci anni che mi sopporta e se devo dirla tutta non si è mai lamentata nemmeno di un ritardo, e ogni volta è sempre paziente con me. Come farà?

Con queste domande che mi frullano nella testa, salgo in macchina e ci avviamo verso l’università.

 

 

 

Salve a tutti!!!!!!

Ecco un primo capitolo in cui si comincia a delineare qualcosa.

Sappiate che scrivere questa storia per me è come un banco di prova e un esperimento, vorrei riuscire a delineare dei caratteri veri e reali e creare una storia che sta abbastanza in piedi.

Quindi mi raccomando tengo molto ai vostri commenti, vorrei davvero sapere sinceramente cosa ne pensate e che ne dite di questi personaggi.

Il capitolo non è lungo, ma ho preferito dividere diciamo le presentazioni dei vari personaggi, spero che questo inizio sia di vostro gradimento.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto il precedente capitolo e tutti quelli che hanno inserito questa storia tra le preferite e le seguite.. grazie davvero di cuore!!!!

Ora passiamo ai ringraziamenti singoli:

 

Eliana1991: Eliana grazie infinite per i complimenti sono contenta che il prologo ti abbia interessato, spero davvero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.

 

Nicoranus83: Spero davvero che anche questo capitolo ti abbia incuriosito e spero continuerai a seguirmi

 

Luciadom: eccoti qui.. che dire… che ne dici di questo capitolo??? Ti piace come sto strutturando le persone?? Sai a te che conosci i miei vari modi di scrittura posso tranquillamente chiedere… che ne dici ???? spero per ora di non averti fatto prendere infarti ( non ce ne dovrebbero essere nel capitolo XD) e spero ancor di più di averti incuriosito.

Spero di aver risposto almeno ad una delle tue domanide no? Per le altre devi solo attendere e seguire.. forza e coraggio

Ti voglio tanto bene collega pazzerella assai

Kiss kiss

 

Luisina: Che ne dici di questo primo capitolo?? Interessante?? Come stanno venendo i personaggi??? Che ti pare della storia???

Tu dal commento sempre attento e affilato dimmi.. pendo dalle tue lettere XD XD

Spero davvero ti sia piaciuto

Kiss kiss Ti voglio bene

 

 

Bene con questo ho concluso e spero di aggiornare presto.

Colgo l’occasione per augurarvi una Buona Pasqua!!!

Bacioni alla prossima

 

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Capitolo 3
*** 2 ***


La sveglia suona insistente, non ho nessuna intenzione di alzarmi, si sta così bene a letto, ho voglia di dormire ancora un po’.

Il ritmico suono dell’orologio continua a martellarmi in testa, è così fastidioso!

Deciso a porre fine a questa sofferenza, mi alzo e con una mano spengo l’oggetto infernale.

Ok, ora che sono in piedi tanto vale che faccia qualcosa di produttivo ed inizi questa giornata.

Mi dirigo verso la cucina e decido di prepararmi un caffè. Con occhi assonnati arrivo alla macchina del caffè e la metto sul fuoco.

-Oddio oggi mi serve proprio una buona tazza di caffè, devo assolutamente svegliarmi!-

Mentre attendo che la bevanda sia pronta, vado in bagno e apro l’acqua calda per poter fare una doccia.

Guardo il mio viso allo specchio e noto che nonostante la mia giovane età, in fondo 26 anni sono pochi, i segni del poco sonno si vedono sempre.

Mi infilo sotto la doccia e lascio che per un po’ l’acqua ricada su di me, è un modo come un altro per riuscire a svegliarmi, di solito funziona.

Questa notte non ho per niente dormito, sono molto emozionato all’idea di questa nuova opportunità che mi è stata data; finalmente sono riuscito a coronare un sogno: sono diventato assistente del professore di storia dell’arte moderna all’università. Non riesco ancora a credere a tutto questo! Pensavo che dopo la laurea avrei dovuto cercare lavoro in chissà quale posto, invece, il giorno dopo la telefonata del professor Kingston mi ha davvero emozionato.

Le sue parole sono state: “Ho davvero bisogno di un giovane assistente motivato e volenteroso come lei”.

Io assistente, non riesco nemmeno a dirla questa parola, chissà cosa mi riserverà il futuro.

Esco dalla doccia e copro il mio corpo con un asciugamano. Pettino leggermente i miei capelli castani e asciugo il viso. Nonostante la doccia i miei occhi verdi sono ancora mezzi addormentati, ma molto meglio di prima almeno!

Esco dal bagno e ritorno in cucina.

-Meno male che c’ero io, altrimenti il caffè sarebbe bruciato, ma dico come ti vengono in mente certe idee? Cosa faresti senza di me?-

Guardo l’uomo di fronte a me, mi chiedo ancora come io riesca condividere l’appartamento con un essere simile.

-Anthony ti prego, non avrei mai fatto bruciare il caffè, sei solo arrivato prima di me, non vantarti-

-Alex devi smetterla di sdrammatizzare ogni cosa, ricordati che io sono indispensabile per te, senza di me tu saresti completamente perso-

Mi avvicino al ragazzo che continua a fissarmi con aria tronfia. Gli passo accanto e gli assesto un colpetto dietro la nuca.

-Ahia, ma sei impazzito? Potevo battere la testa contro il piano della cucina, e se avessi rovinato il mio splendido viso? Come facevo poi con le ragazze?-

Rido spontaneamente, a volte Anthony sa essere così spiritoso.

-Alex guarda che non stavo scherzando, lo sai quanto ci tengo al mio aspetto, è la mia arma-

Mi appoggio al piano dove anche il mio amico è seduto e con la mano gli faccio segno che queste non sono altro che chiacchiere.

Lui si azzittisce e mi volta le spalle arrabbiato. E dire che ha 25 anni, questo comportamento è veramente infantile! Se non fosse che lo conosco dall’ultimo anno di liceo, non credo che lo sopporterei.

So che gli ci vuole tempo perché gli passi, così decido di occupare il tempo rimastomi andandomi a vestire.

Apro l’armadio e scelgo con cura la camicia bianca, che ieri sera ho stirato con attenzione, ed il completo che ho indossato il giorno della mia laurea: un completo blu, dovrei essere abbastanza elegante, credo.

Asciugo leggermente i capelli con l’asciugamano e mi guardo allo specchio: non sono niente male!

Prendo la giacca, evito di infilarla, non sia mai accadesse qualche tragedia durante la colazione, e torno in cucina.

-Allora hai finito di fare l’offeso? So bene quanto tu sia popolare con la ragazze, ma non puoi prendertela sempre per una piccola presa in giro-

Il ragazzo biondo di fronte a me, vedo che finalmente torno ad assumere un’espressione normale, meno male che i suoi momenti di permalosità durano il tempo di un temporale estivo.

-Che schianto ragazzo!!!!- il giovane fischia in mia direzione

-Allora eccitato per il nuovo lavoro?-

-Si direi proprio di si, questa notte non sono riuscito a dormire per l’eccitazione.-

-Ma come, hai fatto suonare quella maledetta sveglia per tutto quel tempo e poi nemmeno dormivi? Ma allora ti piace proprio rompere l’anima alla gente, di la verità-

- A dirla tutta, non mi andava di alzarmi dal letto, tutto qui-

-Caro Alex  tu sei proprio strano fattelo dire. Comunque che progetti hai per la tua nuova attività?-

Il ragazzo mi guarda in un modo che non mi piace per niente, so che quando fa questo sguardo , i suoi occhi vogliono dire solo cose precise, anzi si riferiscono solo ad una cosa: donne.

Guardo il mio amico con fare innocente e con l’idea di farmi passare per uno che non ha capito assolutamente nulla della sua affermazione.

-Beh innanzitutto vorrei capire bene cosa devo fare, poi mi piacerebbe iniziare subito, magari assistendo alle lezioni e poter dare il mio contributo-

-Ehi, ma stai fuori? Io non intendevo quello, io mi riferivo a ben altro…-

Anthony mi guarda e ammicca sorridendo, so a cosa si riferisce ma preferisco sorvolare.

-Non capisco a cosa tu ti riferisca-

-Alex, ma sei veramente un disastro.. io intendevo le donne, cosa hai intenzione di fare con le giovani studentesse. Potresti crearti un bel personaggio, l’assistente bello e tenebroso, ma sai quante farebbero la fila per starti accanto?-

-Anthony ancora con queste storie, ma smettila! Sai bene che a me le donne non interessano, per un po’ non ne voglio sentir parlare-

-Si va bene va bene, mamma mia però, era un consiglio-

Alzo il dito in segno di ammonizione e sto per parlare, ma il mio amico mi precede.

-Si lo so, lo so.. tu di donne non ne vuoi sentir parlare, perché oramai hai chiuso con l’amore, mai donna sarà più perfetta e bella di Emily-

-Esatto, vedo che hai capito- annuisco in direzione del mio amico.

-Ma io continuo a non capirti, stai ancora a pensare a quella che ti ha mollato per un altro, pure più brutto di te! Ma con il fisico che ti ritrovi, perché ammettiamolo non sei da buttare via, perché non ritorni subito in sella? Sai come si dice no? Chiodo schiaccia chiodo!-

-Anthony smettila, non mi interessa, a me sta bene così punto e basta. Di amore non ne voglio sentir parlare per anni, se non per secoli-

Il mio amico annuisce pensieroso e alza le mani in segno di resa.

-Come ti pare.. comunque preparati che se no fai tardi all’università-

Guardo l’ora e mi accorgo che effettivamente sto ritardando parecchio.

-Cavolo! A forza di parlare con te di cavolate sto facendo tardi.-

Bevo al volo il caffè e mi infilo la giacca, non voglio certo fare brutta figura il primo giorno di lavoro.

-Corri corri che le ragazze ti aspettano-

Il mio compagno non smette mai di insistere nelle stesse cose. Sbuffo e apro la porta.

-Non so a che ora tornerò, quindi arrangiati per il pranzo e spero di arrivare questa sera. Buona giornata!-

Vedo Anthony salutare con la mano svogliatamente e sbadigliare a bocca aperta. Come fa a tenere certi ritmi non lo so davvero: tutte le notti sveglio a fare baldoria e il pomeriggio in facoltà a studiare certe cose incomprensibili come la matematica e l’analisi. Mi chiedo ancora come faccia ad avere una media del 30 ad ingegneria visto che lo vedo studiare raramente e sempre con poco entusiasmo… mah i misteri della vita!

Scendo di corsa le scale della palazzina e mi infilo velocemente in macchina.

Giro le chiavi nel cruscotto e parto velocemente, prossima meta: università!!

 

 

 

 

 

Bene bene bene eccoci giunti anche alla fine di questo capitolo, direi con un sacco di ritardo… scusate ma gli impegni universitari mi hanno portato lontano dallo scrivere.
Anche questo non è un capitolo lunghissimo, però serve per delineare un nuovo personaggio Mark. Spero di essere riuscita nell’intento di descriverlo sia fisicamente che un poco caratterialmente, anche se non mi sono proprio soffermata nei dettagli, spero con il passare del tempo di riuscire passo passo nei capitoli.

Che ne dite? Piaciuto questo capitolo? Non succede nulla è vero, però spero che il personaggio nella sua presentazione vi stia simpatico.

Fatemi sapere che sono molto curiosa.

 

Ed ora passiamo alle recensioni:

 

 

LUCIADOM: Allora che ne dici amica mia? Ti piace questo capitolo? Il personaggio ti sta simpatico? Come è venuto fuori? Dimmi tu.

Forse è vero che la nostra protagonista ricorda un poco Usagi, ma credo che derivi dal fatto che la nostra Usagi ( quella della mia storia) è molto simile a me e credo anche molto umana e reale, ecco perché forse anche in questa storia rivedi lei… come molto probabilmente rivedi anche Mamoru.

Ora però c’è un nuovo personaggio, chi ti ricorda? Non saprei sinceramente vediamo se tu ci trovi qualche somiglianza.

Spero il capitolo sia di tuo gradimento

Kiss kiss TVB

 

 

LUISINA: Bene Rei-chan cosa ne dici di questo nuovo capitolo? Venuto bene? Sono riuscita a migliorare almeno un poco? Ho cercato di seguire un po’ i tuoi consigli, oddio li ho riletti tutti ma non so se li ho messi tutti in pratica, questo me lo devi dire tu. Ho cercato di descrivere maggiormente i personaggi e le azioni da loro compiute, ci sono riuscita un poco?

Vediamo che mi dici… so che anche qui le azioni sono poche e non accade nulla, ma per ora basta così perché devo delineare bene prima loro e poi la storia, lo stesso vale per il personaggio di Mark.. è stata voluta la sua poca caratterizzazione.

Ora pendo nuovamente dalle tue labbra.. attendo recensione e consigli

TVB Kiss kiss

 

 

NICORANUS83: Mi fa piacere che i personaggi ti piacciano e il capitolo sia di tuo gradimento, spero che anche questo non ti dispiaccia.

Che ne dici?

Attendo con ansia un tuo parere

Kiss kiss

 

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Capitolo 4
*** 3 ***


Vedo spuntare all’orizzonte la facciata dell’università, alta maestosa e con una tipica componente moderna: è tutta costruita in acciaio. Sembra quasi la costruzione di qualche architetto futurista..

Più Mark si avvicina all’ateneo, più la visione di una certa persona si materializza nitida ai nostri occhi; è Lizzy che ci sta aspettando fuori dalla struttura.

E’ tipico di lei attenderci fuori, forse perché sa che in aula non mi troverà mai prima di una lezione, mi conosce troppo bene per fare un errore del genere.

Sorrido leggermente alla mia battuta mentale.

-Che c’è di così divertente?- Mark mi distoglie dai miei pensieri facendomi leggermente sobbalzare. Mi ero completamente estraniata dal contesto esterno, troppo presa a riflettere sul niente; a volte mi capita di incantarmi completamente e fissare il vuoto senza una ragione particolare. I miei dicono che sono strana, ma a me non sembra, in fondo estraniarsi dalla realtà non è così male.

-No, niente, pensavo a Lizzy, guarda è là che attende- rispondo velocemente al ragazzo, cominciando a slacciare la cintura di sicurezza che poco fa mi ero messa, almeno cerco di dimezzare i tempi di discesa dall’autovettura.

-Ho capito, scendi al volo come al solito mentre io vado a parcheggiare?- ecco la frase magica, ma quanto adoro il mio ragazzo?

Sorrido in sua direzione e scompiglio leggermente i suoi capelli biondo miele in segno di apprezzamento.

-Ma tu sai leggermi nel pensiero o cosa?- rido divertita in sua direzione

-O semplicemente conosco Lizzy e se ti aspetta un altro po’ gli vengono le radici ai piedi, lo faccio solo per lei, ricordatelo!-

-Ah si? Bene, vorrà dire che stasera esci tranquillamente con lei, non preoccuparti di me-

Faccio una linguaccia e appena accosta al marciapiede, esco dalla macchina di Mark.

Appena aperto lo sportello incontro gli occhi azzurro cielo della mia amica che mi fissano con fare inquietante.

Lo so, in questo momento mi odia e mi vorrebbe uccidere, ma poi la guardo dispiaciuta e in men che non si dica mi abbraccia forte.

Improvvisamente vengo sommersa dalla sua chioma rosso fuoco, un rosso che nemmeno le più belle tavole di Tiziano potranno mai eguagliare. Adoro i suoi capelli, glieli ho sempre invidiati,  piacerebbe anche a me diventare un giorno rossa ma tutti dicono che il nero corvino dei miei capelli fa risaltare il celeste dei miei occhi. Sarà anche vero, ma a volte vorrei davvero cambiare un po’.

Stacco lentamente la mia amica dall’abbraccio in cui mi ha intrappolata e la prendo per mano.

-Allora da quanto mi aspetti?- chiedo con aria dimessa e con occhi dolci così da non farla irritare nuovamente.

Lei di tutta risposta sposta la sua mano dalla mia presa e me la poggia sulla spalla assumendo un’espressione da donna saggia e vissuta.

Il fatto che sia leggermente più alta di me le permette di fare questo.

-Guarda oramai ho perso la speranza con te, non ti dico da quanto sono qui che è meglio altrimenti ti viene una sincope. Diciamo solo che se non fosse per il tuo splendido ragazzo qui ci facevo le radici-

Ancora con questa storia? Ma non è che quei due si vedono di nascosto? E si scambiano le battute per farmi sentire ancora più in colpa?

-Beh che ho detto di male? Mi guardi come se fossi una matta-

Credo di aver cambiato espressione senza nemmeno accorgermene, troppo presa dalle mie supposizioni.

-No niente, solo che Mark mi ha detto la stessa identica cosa. Non è che voi due vi frequentate mentre io non ci sono?- la mia faccia si fa sospettosa e punto il dito contro Lizzy.

Lei si mette a ridere e a stento trattiene le lacrime, ma sono davvero così divertente?

-Mi spieghi come fai a pensare a certe cose? Solo tu! Guarda che il tuo Mark è talmente innamorato di te che nemmeno se gli passa una ragazza nuda davanti se ne accorgerebbe, figuriamoci se io posso uscire con lui, troppo corretto-

Rifletto lentamente su questa cosa, effettivamente Mark non mi ha mai dato pensieri sulla sua fedeltà, mi fido completamente e so che non mi tradirà mai… Sono proprio una sciocca a pensare certe cose.

Comincio a ridere anche io.

-Vedi se ci rifletti noti anche tu che hai detto una cavolata immensa-

-Si vero, Lizzy scusa mi sa che stamattina ancora non mi sono svegliata e faccio pensieri assurdi-

-Solo stamattina??? Tu fai pensieri assurdi tutti i giorni-

-Che????? Ma senti chi parla!!!-

Mi allontano da lei e prendo distanza, ma senti da che pulpito!

-E dai che stavo scherzando, lo sai che mi piace punzecchiarti, sei troppo vulnerabile e mi viene istintivo-

Storco la bocca, questa cosa non mi piace più di tanto, ma in fondo il nostro rapporto è così; lei mi prende in giro, io faccio l’offesa, lei mi dice che adora punzecchiarmi e io mi vendico cercando di picchiarla.

-Dai sono pronta- le parole di Lizzy mi riscuotono, che intende?

Guardo la mia amica già rannicchiata che tenta di ripararsi il viso dalla mia “furia omicida”.

Rido divertita, certo che ormai ci conosciamo talmente bene che entrambe sappiamo già cosa farà l’altra.

Sorrido malefica in sua direzione e mi avvicino a lei, alzo le mani per darle qualche colpo, ma alla fine le do una pacca sulla spalla e concludo lì la mia tortura.

Lizzy mi guarda stupita.

-Che succede? Oggi niente punizione?-

-No oggi no, non abituartici troppo a questo mio trattamento di favore intendiamoci, ma oggi sono generosa e non voglio farti del male, vedi di approfittarne e vedi di non farmi arrabbiare che potrei sempre cambiare idea, intese?-

Stringo l’occhio alla mia amica e le sorrido sinceramente, lei di rimando fa la stessa cosa.

Ci giriamo e incominciamo ad incamminarci verso l’ingresso, quando una voce improvvisa ci blocca.

-Ehi ragazze, capisco che siete unite per la vita ma forse vi siete dimenticate di qualcuno..-

La voce di Mark ci sorprende, effettivamente ci eravamo completamente dimenticate di lui, a volte ci sorprendiamo per i nostri comportamenti.

-Dai corri che siamo in ritardo- urlo in sua direzione, ma con che coraggio sottolineo che siamo in ritardo?

-Certo e di chi è la colpa?- lui risponde pronto alla mia affermazione.

Sorrido innocentemente

-Adoro quando mi fai quegli occhi, ma non credere di incantarmi-

-Non perdere tempo in chiacchiere, dai che inizia la lezione-

In men che non si dica il mio ragazzo ci raggiunge e finalmente riusciamo ad entrare nell’ateneo.

-Oggi che lezione abbiamo?- è Lizzy a porre la domanda.

-Direi tecnica del restauro o sbaglio?-

I ragazzi mi guardano e annuiscono.

-Bene allora dobbiamo andare in che aula?- mi fermo a guardare i led che sono appesi all’ingresso e mostrano gli orari delle lezioni con l’indicazione delle aule.

-Alua 7 nooooo- Lizzy esplode in un commento disperato, e so perché lo fa.

-Ma dai è quella minuscola che si sta al massimo in cinque e che per scrivere un appunto finisci per essere un’aguzzina perché dai tante di quelle gomitate al tuo compagno che se non lo mandi in ospedale è un miracolo!-

Rido alla sua affermazione, come suo solito sta esagerando. Lizzy riesce sempre ad ingrandire le cose e farle diventare catastrofiche anche quando non lo sono, però da una parte ha ragione, quell’aula è veramente piccola e quando si entra c’è l’assalto ai posti, nemmeno durante una guerra la lotta è così spietata.

-E in più i posti sono pochissimi, col ritardo che portiamo staremo sicuro seduti a terra, grazie Ally!-

Gli occhi infuocati di Lizzy si voltano verso di me, mi sa che questa volta gli occhioni dolci non serviranno a farmi perdonare, lei odia più di ogni altra cosa sedersi a terra nelle aule, dice che sono piene di polvere e le da fastidio, in più per scrivere deve assumere posizioni così assurde che quando torna a casa le fa male tutto.

-Dai invece di questionare che ne dici se facciamo una corsa, magari non hanno preso tutti i posti- non credo nemmeno io alle mie parole, ma in fondo come si dice… tentar non nuoce.

-Si vabbè, se c’è posto in aula  ti faccio un monumento in oro!-

-Guarda che ci conto, oro zecchino mi raccomando-

Lizzy ride e mi prende per mano cominciando a correre per i corridoi della facoltà.

-Ferma, ma sei pazza?? Non correre a questa velocità puoi travolgere qualcuno!-

Nemmeno faccio in tempo a concludere la frase che urto contro qualcosa di duro.

-Ahia!- esclamo immediatamente.

Mi giro verso l’origine del dolore e noto che un ragazzo si è fermato in mezzo al corridoio e si tiene leggermente la spalla, mi sa che ho urtato contro di lui.

-Mi spiace, stavamo correndo e non l’ho vista-

Lui mi guarda fisso negli occhi e non proferisce parola. Alza il polso e guarda il suo orologio.

-Cavolo sono in ritardo, comunque non preoccuparti anche io ero di corsa e non ho fatto caso alle persone che mi erano accanto-

Senza darmi il tempo di replicare fugge via come una saetta.

Certo che c’è gente davvero strana.

Mi giro verso Lizzy che è imbambolata a bocca aperta.

-Che ti prende? Hai avuto una visione celestiale?-

-Assolutamente si! Hai visto che schianto di ragazzo?-

-Ma chi, quello che ho appena urtato?-

-Ovvio chi altro se no? Hai visto che occhi verdi profondi? E i suoi capelli castani?? Uno spettacolo, come mi piacerebbe passare le mani nella sua chioma-

Do una pacca sulla spalla della mia amica.

-Ma piantala! A te piace chiunque respiri, uno vale l’altro, tra cinque minuti avrai già cambiato idea!-

-Ma la smetti di prendermi in giro? Lui era davvero carino! E poi non è vero che mi piacciono tutti, devono essere presentabili se no non li guardo nemmeno-

-Ah beh e questo si che fa grande differenza-

Rido sommessamente e prendo la mia amica per mano.

-Dai che se no facciamo tardi-

Riprendiamo a correre ma questa volta facendo attenzione alla folla che brulicante si muove tra i corridoi della facoltà.

 

 

 

 

 

 

Parcheggio la mia utilitaria nel cortile interno dell’università, nel posto riservato al personale docente. Quasi non ci credo, io che parcheggio nel posto dei docenti, è ancora troppo strano per me, non riesco a farmene una ragione: io da oggi sono un’assistente universitario!

Chiudo velocemente la macchina dopo aver preso la valigetta con alcuni fogli dentro e mi dirigo verso l’edificio.

E’ tutto così strano non mi sembra neanche più lo stesso, eppure pochi mesi fa ero dall’altra parte della barricata, ma sarò in grado di essere un buon professore?

Con queste domande in testa entro nella mia università: oddio quanto correre inutile per raggiungere il prima possibile le aule. Quanto è strano non dover fare più queste cose, è come se mi sentissi fuori posto, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in questo luogo, eppure le aule sono sempre le stesse: vecchie, poco accoglienti, alcune anche fredde e con i soffitti che lentamente perdono il loro colore originale.
Continuo a camminare guardando i cambiamenti inesistenti della mia università che oggi ai miei occhi appare così diversa, forse sono io che mi sento leggermente cambiato; non avrei mai creduto che diventare assistente mi avrebbe provocato un cambiamento così sconvolgente.

Guardo distrattamente l’orologio e mi accorgo di essere in un ritardo mostruoso, dovevo essere a ricevimento praticamente cinque minuti fa! Mannaggia a me e alle mie manie di fantasticare sul passato, devo smetterla di perdermi in inutili farneticamenti.

Comincio ad accelerare il passo e quando noto che l’aula di ricevimento si avvicina, mi metto proprio a correre.

Improvvisamente sento qualcosa urtare contro la mia spalla.

-Ahia- mi volto verso il provenire della voce e noto che una ragazza si sta lamentando della botta appena ricevuta, mi sa che ho urtato lei pochi secondi fa.

Mi fermo nel mezzo del corridoio e mi tengo la spalla, per quanto piccola sia stato lo scontro, la spalla mi fa comunque male.

-Mi spiace, stavamo correndo e non l’ho vista- la ragazza dagli occhi celesti si scusa con me.

La guardo fissa negli occhi e non proferisco parola. Alzo il polso e guardo l’orologio. Cavolo! Non ci voleva proprio questa fermata intermedia!

-Cavolo sono in ritardo, comunque non preoccuparti anche io ero di corsa e non ho fatto caso alle persone che mi erano accanto- Scappo velocemente senza nemmeno darle il tempo di replicare. Probabilmente mi sono comportato da maleducato ma ora non ho tempo da perdere, se un giorno avrò l’occasione di rincontrarla nei corridoi mi farò perdonare per la mia cafonaggine.

Arrivo davanti la porta del professor Kingston e sto per bussare quando improvvisamente il panico mi assale, non avrei mai creduto che una semplice proposta mi avrebbe destabilizzato in questo modo.. se lo sapesse Anthony, le risate che si farebbe: io che sono sempre stato freddo razionale e controllato, tremare per una cosa del genere.

Respiro profondamente e finalmente riesco a bussare alla porta, due colpi secchi e attendo risposta.

-Avanti- le parole dell’uomo mi permettono di entrare.

Poggio la mano sulla maniglia e la giro verso il basso, apro leggermente la porta e varco l’uscio: da questo momento in poi la mia vita cambierà!

-Buongiorno professor Kingston, scusi il ritardo-

-Salve signor Logan, non si preoccupai e si accomodi pure, dobbiamo parlare di un po’ di cose-

Entro definitivamente nella stanza del professore e noto che è diversa da come me la ricordavo, mi sembra molto più grande, nonostante la metratura non sia delle migliori, in fondo le aule di ricevimento sono le più piccole dell’università in quanto non hanno una funzione vera e propria, basta poco per mettere una seggiola e una scrivania.

Le pareti bianche sembrano così splendenti e il vento che entra dalla finestra opposta alla porta mi pizzica il naso soavemente.

Mi siedo nella sedia che Kingston mi sta indicando, che si trova proprio di fronte a lui.

-Bene signor Logan, immagino che sia rimasto molto sorpreso della telefonata che ha ricevuto-

Muovo un poco la testa, ha centrato proprio il punto, dire che mi ha sorpreso è un eufemismo.

-Beh ad essere sinceri professor Kingston, sono rimasto meravigliato dalla sua chiamata non immaginavo che lei mi proponesse subito un lavoro, anzi non credevo nemmeno che un giorno qualcuno mi avrebbe chiamato-

L’uomo di fronte a me ride sommessamente

Aggrotto un poco la fronte, non capisco il motivo di tanta ilarità.

-Scusi, non sto ridendo di lei, semplicemente il fatto che lei si sottovaluti così tanto, non la prenda come un’offesa la prego. Naturalmente apprezzo molto la sua umiltà e sincerità. Guardi che lei, come le ho già detto nella telefonata di pochi giorni fa, è un valido elemento ce ne fossero di più di tipi come lei. Sono certo che mi darà un grande aiuto come assistente-

Guardo il professore stupito, non credevo di aver fatto un così bel lavoro, ma sono felice che sia così.

Forse ha ragione sono molto modesto e non mi accorgo delle mie capacità.

-Beh innanzitutto la ringrazio sinceramente per la possibilità che mi sta dando professore, sono davvero onorato della sua fiducia e sappia che farò di tutto per non deluderla. Amo la materia e spero di dare il meglio di me-

-Di questo ne sono certo non si preoccupi, se non conoscessi le sue possibilità non l’avrei chiamata per lavorare a mio fianco, io scelgo solo i migliori e lei lo è-

Le parole dell’uomo mi lasciano ancora più sbalordito di prima, non solo lui mi reputa un buon elemento ma addirittura il migliore!! Io il migliore in qualcosa!

Ho sempre vissuto all’ombra di qualcuno che era sempre migliore di me sin dalle elementari:  guarda ti sei impegnato ma lui è stato migliore di te, sei stato bravo ma lui di più. La mia vita è sempre stata un eterno secondo posto, ma ora per la prima volta sono io il migliore!

La notizia quasi mi commuove e sento leggermente pizzicare gli occhi, ricaccio indietro il momento di magone e mi concentro sulle parole del mio professore.

-Allora le dico subito signor Logan che per il momento non ci sarà molto da fare e il lavoro di assistente non sarà così esaltante come lei pensa, ma sono certo che col tempo saprà apprezzarlo e sicuramente ci saranno delle grandi svolte nella sua vita, mi dia retta continui su questa strada, lei è portato per l’insegnamento-

Ascolto sempre più incredulo l’uomo di fronte a me, ma davvero parla con me? Wow ogni momento che passa lo trovo più emozionante, sono senza parole… ma forse è meglio se ne trovo qualcuna per rispondere a tutti i complimenti che quest’uomo mi sta facendo.

-La ringrazio infinitamente professor Kingston, le ripeto che non la deluderò. Non importa se all’inizio il lavoro sarà un po’ noioso o poco stimolante, l’importante per me è fare qualcosa che mi piace e per cui sono adatto, so bene che l’inizio non è tutto rose e fiori quindi non mi spavento stia tranquillo-

-Molto bene mi fa davvero piacere vederla così attivo e senza paura, queste sono doti davvero importanti, si fidi dell’esperto-

Il professore sorride allegro, credo che fosse un battuta sul fatto che lui sia lì da anni e anni e che abbia l’esperienza giusta. Meglio sorridere per non irritarlo.

-Bene dopo i primi convenevoli è meglio che io le spieghi bene i suoi compiti così che possa iniziare da subito il suo lavoro, che ne dice?-

Annuisco vivacemente, queste erano le parole che volevo sentire, finalmente si parla di cose concrete!

-Si sono pienamente d’accordo, dica tutto-

-Bene signor Logan il suo compito sarà proprio quello di assistermi, ossia dovrà seguirmi in ogni mio movimento, oddio non dico anche a casa, ma nell’ateneo sarà come la mia ombra-

-Ossia?- chiedo un po’ spaesato, non capisco in che senso.

-Guardi le spiego immediatamente, da oggi in poi durante le mie lezioni lei sarà presente, durante i ricevimenti lei sarà lì, durante i miei convegni lei sarà con me. So che può apparire un mestieri un po’ noioso ma le assicuro che è un’ottima palestra per il suo futuro mestiere ne stia certo-

Rifletto lentamente sulle parole appena udite, forse l’uomo ha ragione sarà sicuramente un ottimo tirocinio per me, in fondo il professor Kingston è uno dei migliori nel ramo della storia dell’arte, cosa potrei chiedere di più?

-Sono certo che sarà un ottimo insegnamento per me, e la ringrazio per questa opportunità-

-Lo ha già detto e ne sono felice, ma ora basta con i ringraziamenti e passiamo ai fatti che ne dice?-

-Assolutamente si- Annuisco vigorosamente alla splendida proposta del docente.

-Bene iniziamo con una bella lezione che ne dice? Io la terrò ma se lei vuole intervenire me lo può dire tranquillamente, non sono di quei professori rigidi e che non accettano le idee dei loro studenti. Lei se vuole mi interrompa e proponga una sua opinione, siamo intesi?-

Wow addirittura questa opportunità??? Non riesco a crederci. Mi passo distrattamente la mano nei capelli, lo faccio sempre quando sono nervoso, e mi alzo dalla sedia.

-Sono felicissimo dell’occasione che mi propone, non si preoccupi se riterrò necessario intervenire lo farò ne stia certo. Lei è veramente molto aperto professore se lo faccia dire, non è da tutti proporre certe cose-

L’uomo di fronte a me sorride imbarazzato, credo che i complimenti non lo facciano a sentire a proprio agio, altra caratteristica molto umana.

Ho sempre pensato che chi era dietro la cattedra ad insegnare non avesse un cuore e invece….

-Andiamo?-

-Certamente professore. Su cosa verterà la lezione?-

-Guardi credo sia molto interessante, tratteremo del lavoro del grande artista Correggio nella sua Parma-

-Direi molto interessante, sarà decisamente una splendida lezione-

Mi avvio con il professor Kingston verso la stanza dove si terrà l’ insegnamento fiero della possibilità che mi è stata data e soprattutto felice di aver incontrato una persona tanto magnanima.

 

 

 

 

 

-Mamma mia la lezione non finiva più, era come se il tempo si fosse dilatato-

-Non fare tanto la tragica Lizzy, non era così pallosa la lezione, anzi ho trovato che rispetto al solito fosse molto più interessante-

-Si vero Ally peccato che il proff creda che il microfono sia una cosa opzionale.. ma si può poggiarlo sul ginocchio? E’ davvero strambo!-

Mark ride di gusto, ed effettivamente ha ragione, il nostro professore di restauro crede che parlare senza microfono sia molto più bello, e non sa quanto si sbaglia se si considera che la classe è gremita di persone e l’acustica è pessima.

-Già e se sottolinei che ero in una posizione scomodissima non credo di essermi lamentata troppo se ho definito la lezione pizzosissima-

Lizzy guarda dalla mia parte con occhi assassini. Già per colpa mia è finita che ci siamo dovuti sedere per terra e lei lo odia troppo. Secondo me invece non è così scomodo, in fondo se togli il fastidio delle gambe che sia addormentano dopo cinque minuti, si sta sicuramente più comodi che nella sediolina appiccicata ad un altro studente e con un banchetto talmente piccolo che neanche il quaderno degli appunti riesce a trovare spazio.

-E dai non continuare con questa storia! Ti ho già chiesto scusa mille volte, per quanto tempo mi dovrai far pesare questo fatto? Su ti offro il pranzo per farmi perdonare ti va bene?-

Lizzy sorride felice e comincia a saltellare per i corridoi dell’ateneo.

-Direi che la mia proposta ti fa molto piacere, che dici ho pagato il mio debito?-

Faccio l’occhiolino alla mia migliore amica e proseguo nel mio cammino affianco a Mark.

-Ma ce la farai a pagare tutto? Sai bene che quando Lizzy inizia a mangiare è un pozzo senza fondo- Mark ride di gusto e mi trascina nella sua ironia, anche perché ha pienamente ragione, quando la mia amica inizia a ingurgitare cibo è quasi impossibile fermarla!

-Che cosa??? Ma queste sono calunnie!! Io non mangio tanto, solo il giusto per riempirmi lo stomaco!-

-Si peccato che sia senza fondo il tuo stomaco- questa volta è Mark ad affondare il coltello nella piaga.

-Bene sono ufficialmente offesa, quindi me ne vado e a mensa mangio quello che mi pare, tanto sarò da sola e con i miei soldi faccio quello che mi pare e piace-

Lizzy si volta dalla parte opposta alla nostra e alterata comincia a grandi falcate a passare l’androne dell’università.

Quando fa così a volte la ucciderei, si arrabbia per delle sciocchezze talmente inutili che grrrrrrrrr oddio che rabbia.

Comincio ad accelerare il passo verso di lei, sperando di placare la sua sfuriata.

-Lizzy non volevamo dire niente di offensivo era semplicemente una critica a me non a te, giuro! Vero Mark?-

Mi giro verso il mio ragazzo in cerca di una mano a cui aggrapparmi, spero solo che comprenda la mia richiesta di aiuto.

-Ma certo Lizzy, ho criticato Ally non te…. Fidati è lei che dovrebbe andarsene scocciata non te-

Si, direi che ha capito perfettamente il mio messaggio telepatico, anche se forse quello che stiamo tentando è assurdo! Non potrà mai credere che lui prendeva in giro me e non lei, ma comunque ci si prova lo stesso.

Mi volto velocemente verso di lui e lo ringrazio silenziosamente, so che lui saprà leggere le mie labbra.

-Mmmmmm ok vi perdono-

Cosa???? Lizzy ha creduto alla balla che gli abbiamo rifilato? Strabuzzo gli occhi e mi blocco nella corsa forsennata che stavo facendo.

-Non sono stupida e so bene che vi riferivate a me, la bugia che mi avete rifilato è davvero assurda, nemmeno un marziano ci crederebbe! Però apprezzo lo sforzo e quindi vi perdono-

Abbraccio forte la mia amica, ma quanto è geniale quando fa così? La adoro anche per questo, sa quando deve smettere di fare i capricci ed essere matura.

Entrambe abbiamo un po’ la testa dura e a volte ci impuntiamo su sciocchezze di nessuna importanza, eppure quando sappiamo che non è il momento diventiamo mature e responsabili, siamo troppo uguali!

-Mi fa piacere sentire queste parole. Dai andiamo a pranzo?-

-E’ valida ancora l’offerta di prima?- Lizzy mi guarda fissa

-Ovvio che è valida! Puoi prendere tutto quello vuoi e anche il dolce… più di così come posso farmi perdonare?-

-Sei grande amica mia! Ti voglio bene!!! Ma tanto tanto!-

Lizzy saltella felice per il cortile universitario dove poco fa ci siamo fermate.

-Si certo solo perché ti offro il pranzo-

La mia affermazione la blocca e la fa voltare verso di me con occhi sospettosi.

-Scherzo, so che mi vuoi bene e te ne voglio tanto anch’io!- sorrido in sua direzione e noto che anche il suo viso si scioglie in un sorriso dolce.

-Ragazze ma mi spiegate quanto correte? E’ da questa mattina che non riesco a starvi dietro-

Guardiamo Mark che arriva affannato dietro di noi, i suoi capelli biondi mezzi scompigliati e il suo viso leggermente rosso per il fiatone mi fanno intenerire. Mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente sulle labbra.

- E questo?- risponde sorpreso.

-Così non c’è un motivo specifico-

-Bleah, che roba sdolcinata! Io vado avanti non vorrei che mi venissero delle carie per tutto questo romanticismo-

Lizzy si allontana con faccia schifata. Guardo Mark e ci mettiamo a ridere, è strana quando fa così. Lo prendo per mano e ci avviamo verso la sala mensa.

 

 

 

 

 

-Ottimo lavoro ragazzo, davvero devo congratularmi con lei ha proposto degli aspetti e delle motivazioni alle opere del grande pittore che non mi sarei davvero aspettato. Complimenti, si vede davvero che è appassionato della materia-

Il professore parla mentre usciamo dall’aula dove si è appena svolta la lezione.

Probabilmente ha ragione a congratularsi con me, mi sono stupito anche io dei miei stessi interventi e per più di una volta mi sono chiesto da dove mi arrivassero certe informazioni, è come se le nozioni che in tutti questi anni ho incamerato nel cervello fossero uscite d’improvviso e avessero creato un filo logico con la lezione.

-Beh la ringrazio ma mi sembrava giusto aggiungere qualcosa di mio alla sua splendida lezione, mi ha davvero stupito non credevo che ci fossero così tante sfaccettature nel lavoro di Correggio-

-Allora facciamo così, entrambi abbiamo svolto un ottimo lavoro e siamo stati in gamba che ne dice?-

Il professor Kingston mi allunga una mano in segno di stima e mi sorride serafico, più passa il tempo e più mi accorgo che sto vivendo un’occasione d’oro, quando mai si trova un docente così disponibile e soprattutto che non si sente superiore ai suoi assistenti?

Allungo la mano in sua direzione e gliela stringo vigorosamente in segno di apprezzamento.

-Bene che ne dice della pausa pranzo? Non so se era abituato alla mensa dell’università ma credo sia l’unica soluzione per lei. Purtroppo devo avvertirla immediatamente, e mi dispiace dirle certe cose proprio il suo primo giorno, che mi assenterò per il pomeriggio per degli impegni su un convegno che si terrà tra pochi giorni. So di averle detto che l’avrei portata con me in qualsiasi posto, purtroppo però mi sono ricordato solo in questo momento che oggi pomeriggio si tiene il solito ricevimento con gli studenti e non posso annullarlo proprio il primo giorno. Vorrei chiederle se per lei non fosse troppo gravoso sostituirmi-

Guardo l’uomo di fronte a me con fare incredulo, non immaginavo di poter fare certe cose il primo giorno, anche se a dire la verità non so come si fa il ricevimento, mi sono sempre trovato dall’altra parte della barricata e non so quello che devo dire o conoscere.

-Si per me non c’è problema, ho il pomeriggio libero e posso tranquillamente sostituirla, solo una domanda, cosa devo sapere per fare il ricevimento?-

Il docente sorride rilassato.

-Guardi è molto semplice, lei conosce il programma che dobbiamo svolgere in questo anno accademico?-

-Veramente no-

-Allora dopo pranzo vada nel mio ufficio, dove si terrà il ricevimento e scarichi tutto dal sito del collegio didattico. Non credo che gli studenti, visto che è appena iniziato l’anno accademico, avranno grandi dubbi o domande. Credo che al massimo possa arrivare qualche nuovo laureando che mi venga a domandare la tesi, e poiché mi fido molto di lei le lascio carta bianca su quello; se crede di potercela fare da solo a portare alla laurea uno studente può tranquillamente prendere lei la custodia del giovane-

-Davvero posso?-

-Ovviamente, come le ho già detto, credo una decina di volte questa mattina, mi fido di lei e quindi può fare come crede-

-Io davvero non so come ringraziarla la sua fiducia mi rende davvero commosso e allo stesso tempo fiero e felice, non so davvero come sdebitarmi-

-Lei svolga bene il suo lavoro, non c’è miglior ricompensa di un assistente pieno di voglia di lavorare e che ottiene grandi profitti-

-Non la deluderò-

-Ne sono felice. Ora però mi deve scusare ma devo proprio scappare, buona lavoro!-

Il docente mi saluta cordialmente e si allontana a passo veloce verso l’uscita dell’università.

Rimango per qualche secondo imbambolato davanti all’aula, è come se stessi vivendo in un altro mondo, non può davvero accadere tutto questo a me, è quasi incredibile…

Le voci dei ragazzi che schiamazzano intorno a me mi riportano alla realtà, e mi sveglio improvvisamente dallo stato catatonico in cui sono caduto.

Si direi che è tutto vero.

Mentre mi avvio verso la mensa, comincio a sorridere e a canticchiare un motivo a caso che gira nella mia mente da questa mattina.

Arrivo nella sala mensa e noto con mio grande stupore che nonostante l’ora tarda, in fondo sono già passare le due, il locale è molto affollato e i posti a sedere sono un miraggio.

Mi dirigo verso il banco delle ordinazioni e opto per un semplice tramezzino con dell’acqua minerale, meglio un pasto leggero e da portar via.

Pago velocemente e esco nel giardino sul retro della mensa, mi siedo su una panchina e comincio a mangiare il mio pasto.

Chissà cosa accadrà oggi pomeriggio? Quante persone verranno? Ha ragione il signor Kingston, siamo all’inizio dell’anno accademico, il massimo sarà gente che chiederà delucidazioni sul programma e nulla più. In fondo mi sta bene così, se dovessi affrontare problemi troppo grandi non saprei davvero come comportarmi, quindi direi meglio così.

Accartoccio la carta del panino e finisco di bere l’acqua e getto tutto nel cestino accanto alla panchina dove mi sono seduto.

Mi alzo in piedi e dopo essermi pulito dalle briciole mi dirigo verso l’aula di ricevimento, vero che sono un po’ in anticipo sull’orario ma preferisco sistemare tutto con cura, devo ancora studiarmi il programma e voglio essere al massimo, non sopporto le cose fatte di fretta.

 

 

 

 

 

-Allora Lizzy contenta del pranzo?-

-Assolutissimamente si, ora ho finalmente la pancia piena-

Guardo la mia amica sorridendo, la adoro quando fa così, è praticamente sempre di buon umore e questa dote non è da sottovalutare. Riesce sempre a contagiarmi con la sua allegria.

-Allora che facciamo? Andiamo a casa?-

Lizzy pone la domanda con tranquillità, ora lei è a posto!

Guardo Mark e lo vedo ridere, credo che anche lui abbia pensato la stessa cosa mia.

-Lizzy io veramente devo andare a colloquio con il professore per chiedere la tesi, l’hai dimenticato?-

La mia amica mi guarda sorpresa, molto probabilmente lo aveva davvero scordato.

-Oddio verissimo! Mi ero dimenticata proprio! Ma vai dalla professoressa Hellington giusto?-

Scuoto debolmente il capo.

-No, ho cambiato idea veramente, non voglio ritrovarmi incastrata su un argomento che magari ha pochi sbocchi oppure semplicemente mi rende la vita impossibile perché non si trova abbastanza bibliografia per poter fare un ottimo lavoro-

I miei amici riflettono annuendo in mia direzione

-Si me lo avevi accennato amore, in fondo le tue motivazioni sono più che plausibili-

-Vero Mark, direi che ha ragione, però ora a chi ti rivolgerai?-

Sorrido maliziosa.

-Segreto!- poggio un dito sulle labbra e mi avvio lasciando i miei compagni con il dubbio nel cervello.

Cammino a passo svelto verso l’aula docenti, speriamo davvero che il professore possa aiutarmi nell’idea che mi è venuta in mente.

Raggiungo la porta e con mio grande stupore noto che nessuno attende il proprio turno, vuol dire che sono la prima! Meno male mi evito di attendere inutilmente.

Busso leggermente alla porta.

-Avanti-

Giro la maniglia ed entro nella stanza.

 

 

 

 

Bene bene bene.. eccomi qui con un nuovo capitolo e aggiungerei per le mie possibilità da record.. ebbene si questo capitolo conta più di 10 pagine, esattamente 11 e per me che sono sempre succinta e sbrigativa nelle descrizioni, è praticamente un miracolo.

Spero innanzitutto che si sia capito che sto cercando in qualche modo di portare avanti due vite parallele e ovviamente in questo capitolo abbiamo i due punti di vista differenti sulle due vite dei protagonisti sempre all’università.

So bene che non è accaduto granché in questo capitolo ma serve anche saper meglio presentare i personaggi o sbaglio?? Ovviamente questo me lo dovete dire voi in una piccola ( o grande se volete) recensione, ditemi cosa ne pensate se i personaggi stanno venendo bene, se sembrano reali, se la storia vi piace, se avete bene capito le divisioni, insomma tutto quello che vi passa per la testa.

Questo è il mio primo esperimento con personaggi originali quindi ogni vostro suggerimento è importantissimo e fondamentale per me e per la storia.

Dopo tutta questa filippica passo ai ringraziamenti singoli:

 

 

LUCIADOM: Ecco qui la mia carissima amica che mi lascia la sua splendida recensione, grazie amica mia!!!! Innanzitutto sappi che la storia dell’arte sarà una componente importante in questa storia e tu mia cara non te ne libererai tanto facilmente XD XD mi sa che è deformazione professionale…

Poi che ne dici di questo nuovo capitolo? Ti avevo promesso che non sarebbe stato al cardiopalma e credo proprio di esserci riuscita tu che ne dici? Hai cambiato un po’ idea sui personaggi o li trovi sempre molto simili a Usagi, Mamo e tutti gli altri?

Non so se questo capitolo ti farà ridere, ma spero di averti dato un po’ di riposo tra gli esami e il nuovo inizio corsi.

E ci sentiamo alla prossima, se non muoio prima XDXD
TVB so much

Kiss kiss

 

 

LUISINA: Tesora mia adorata, eccoti qui a commentare la mia pazza storiella, che ne dici di questo nuovo e lungo capitolo? Come è venuto? Sai bene che il tuo commento è prezioso e che riesci sempre a trovare tutti gli errori, e continua perché così almeno riesco a migliorare di più.

Anthony questo capitolo non è apparso ma fidati che tornerà presto, e per quanto riguarda la convivenza… chissà magari si può fare XD XD XD

A parte gli scherzi voglio sapere che ne pensi del fatto che ho messo due punti di vista, si capiscono? Sono venuti bene??? Qui ogni tua parola è preziosa, quindi pendo dalle tue labbra!!!

Questa volta la caratterizzazione dei personaggi come è andata??

Lo so la psiche maschile non ha segreti per me XD XD peccato che loro non capiscano la mia XDXD

TVB so much

Kiss kiss

 

 

Con questo chiudo e alla prossima!!!

Bacioni a tutti

 

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