+Vampire's Tatoo+ di Kriss89 (/viewuser.php?uid=51224)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: Disclosure ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Bubble-bath & Blood ***
Capitolo 3: *** Chapter 3: Black Velvet Rose ***
Capitolo 4: *** Chapter 4: Fracture & Truth ***
Capitolo 5: *** Chapter 5: Ivory, Wings & Safeness ***
Capitolo 6: *** Chapter 6: Alice's Mediation ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: The Wizardry Ceremonial ***
Capitolo 8: *** Chapter 8: Halloween's Party ***
Capitolo 9: *** Chapter 9: Banshee ***
Capitolo 10: *** Chapter 10: Mannequins ***
Capitolo 11: *** Chapter 11: The Ordeal & The Judgement ***
Capitolo 12: *** Chapter 12: The Eternal Night & The Scarred Body ***
Capitolo 13: *** Chapter 13: The Past ***
Capitolo 14: *** Chapter 14: Confessions ***
Capitolo 15: *** Chapter 15: Zodiac, Borderline & Cigarettes ***
Capitolo 1 *** Chapter 1: Disclosure ***
VAMPIRE’S
TATOO
Chapter
1: Disclosure
Era
una giornata squallida come tutte le altre, mi era toccato andare per
forza al
campus anche se quella mattina avrei voluto rimanere a letto molto
volentieri,
le giornate come questa non mi piacevano erano troppo
soleggiate e a causa del colore troppo
chiaro dei miei occhi il riverbero mi dava fastidio.
Mi
fermai a fissare la mia immagine riflessa in una vetrina di strumenti
musicali,
un paio di occhi celesti chiaro tanto da sembrare grigi mi fissavano e
scrutavano il resto del corpo, quella mattina mi ero messo un paio di
jeans
grigi con una t-shirt azzurra il tutto accompagnato da una cinta di
cuoio nera
e una fascia di pelle al polso… la tracolla con i quaderni
mi stava abbandonata
sul fianco mentre cercavo di sistemare i capelli, fin troppo lisci per
sembrare
naturali e di un colore simile al grigio scuro… anzi…
no… direi più un color antracite…
visto
da lontano dimostravo più di ventidue anni…
Finito
di litigare con i capelli mi tirai sugli occhi i ray-ban neri sugli occhi per cercare di
attenuare tutta
quella luce… per fortuna ci riuscirono appieno…
era risaputo Gregory
Hayes era una creatura prettamente
notturna… avrei preferito avere lezione la notte piuttosto
che di giorno, e
purtroppo vivendo a Tucson, in Arizona, era inevitabile… in
compenso avevo un
abbronzatura invidiabile, no che ci tenessi sia ben chiaro, ma almeno
quella
non mi faceva sembrare una abitante dell’Alsaka…
ah! L’Alaska, quanto mi
piacerebbe viverci li si che la luce non era abbagliante e fastidiosa.
Arrivai
al campus con mezz’ora di ritardo, ormai la lezione di
Chimica era cominciate e
non avevo nessuna intenzione di interrompere il professore! Decisi di
dirigermi
alla biblioteca, avrei cercato qualcosa da leggere e avrei passato le
prossime
due ore in attesa di cominciare la lezione di Fisica…
La
biblioteca era stranamente affollata, sgattaiolai in cerca di qualcosa
di
interessante; l’aria ,illuminata da i raggi del sole che
filtrava da degli
enormi lucernai sul soffitto, mostrava le strane danze dei granelli di polvere
sospesi; rimasi quasi
imbambolato mentre i titoli dei libri
mi sfilavano davanti agli occhi… non ero effettivamente
intenzionato a
spulciare ogni angolo, infatti mi limitavo a guardare il ripiano che
avevo
davanti agli occhi, non mi accorsi di essere passato al reparto
narrativa
finché non notai il libro che da bambino mi aveva colpito
tantissimo… Carmilla
di Le Fanu… l’avevo letto per la scuola ma quella
storia mi aveva colpito e si
era fissata nella mia mente come un marchio a fuoco… da quel
momento ogni
ragazza che assomigliava vagamente alla vampira mi faceva venire un
brivido
dietro la schiena… e di ragazze castane ricce e diafane ne
avevo viste
parecchie… purtroppo anche questo discorso, le ragazze, era
un discorso problematico
per me… fin da quando mio padre era andato via di casa
all’età di quindici anni
non avevo mai sentito l’impulso di averne vicina
una… ma ora c’era un problema,
ogni sera mi addormentavo stringendo il cuscino odiando me stesso per
non aver
trovato nessuno che mi abbracciasse e mi baciasse la sera…
ero solo… e la
solitudine a volte è letale.
Ma
io non ho intenzione di cedere, sarà
difficile…doloroso e stupido ma voglio
trovare l’anima gemella… non dico che voglio
sposarmi ma perlomeno fidanzarmi
per un po’… almeno per sapere cosa si prova
nell’avere qualcuno affianco che ti
sostenga e da cui puoi andare nei momenti più miseri della
tua vita… quei pochi
amici che ho mi hanno sempre detto che fidanzarsi è la cosa
più bella e la cosa
più brutta allo stesso tempo… si sta benissimo
per la maggior parte del tempo,
ma a volte si soffre davvero tanto… e io in quanto di
sofferenze emotive ero
fin troppo esperto…
L’università
era stata un po’ la mia salvezza poiché avevo
conosciuto un paio di ragazze con
cui ero riuscito ad andare d’accordo e anche un paio di
ragazzi con cui ogni
tanto spiccicavo qualche parola… non so il perché
ma mi è sempre rimasto più
facile parlare alle ragazze piuttosto che ai ragazzi…
sarà che questi sono
generalmente più taciturni, me per primo, e troppo simili a
me perché io possa
capire ciò che stanno pensando…
Sprofondai
in una poltrona che come tutto il resto della biblioteca era polverosa
e
odorava di vecchio… anche se questa biblioteca era
relativamente nuova… manteneva
lo stesso odore di una biblioteca
secolare…
Mentre,
la mia mente invece sprofondò nella lettura di Carmilla
finché non sentii una
mano poggiata sulla spalla destra… mi voltai alzando di poco
il viso… una
ragazza dai lunghi capelli mogano mi fissava sorridendo…
“Melissa…ciao…chimica
è finita?” le chiesi a mezza bocca…
“Si…
e se è per questo è finita anche
Fisica…!”
mi rispose sempre sorridendo.
“No…cazzo!
Oggi spiegava i moti dei pendoli… uff… sai che
non sono molto bravo a tal proposito…”
sbuffai…
“Dai
su, andiamo a prenderci un caffè… che ne ho
davvero bisogno…” disse Melissa
passandosi una mano sulla testa e riavviando all’indietro una
lunga ciocca di
capelli.
La
seguii mentre trotterellava nei corridoi, facendosi notare dai
più… Melissa era
una ragazza piena di fascino, cinica si, ma piena di
fascino… aveva un andatura
dondolante e la gonna che aveva messo oggi non faceva altro che
accentuare i
movimenti dei fianchi,
e lei sapeva
benissimo di possedere questo fascino che ipnotizzava la maggior parte
dei
ragazzi… e perché no anche qualche altra
ragazza…
“Senti
Greg sei sicuro che ultimamente va tutto bene? Non ti vedo molto in
forma…” mi
disse a bassa voce tanto che la sentii solo
io…
“Beh,
credo di si… anche se
ultimament…ehm…no, niente!” mi ero
salvato in extremis.
“Anche
se ultimamente? Finisci quello che stavi dicendo” purtroppo invece aveva
sentito tutto…
“No
è che ultimamente mi sento depresso… ho voglia di
fare qualcosa… ma non ci
riesco… è come se mi sentissi svuotato
dentro… incompleto…”
“Tu
hai bisogno di una ragazza…” disse sorridendo
lei…
“Si…è
vero… ma non sono sicuro di riuscire a trovarne una, ho
paura… ho paura di
rimanere solo… e la solitudine ultimamente mi sta
distruggendo…” guardavo gli
stivali che Melissa portava ai piedi, non avevo il coraggio di
guardarla in
quegli occhi color miele, che sembravano tanto dolci ma che in
realtà erano
tanto freddi e impudenti…
“Senti…
te l’avrò detto mille volte… non ti
devi preoccupare, sei un ragazzo carino…
dovresti metterci solo un po’ d’impegno e vedrai
che la ragazza la trovi…”
“Melissa
ma lo vuoi capire o no che io non so neanche da dove si parte per
iniziare una
storia con una ragazza… non ne ho mai avute e dubito che i
film romantici siano
buoni insegnanti!” dissi al limite
dell’irritazione…
“Allora…
capisco che non ne hai mai avuta una ma dovresti saperlo come si
fa… dovrebbe
essere istintivo…”
“NO!
Non lo è… io le ragazze le ho sempre visto come
vedo i ragazzi… amiche e basta…
non riesco a capire come si possa andare oltre
l’amicizia… mi viene difficile…
è difficile… e io non ho tutta questa autostima
per provarci… ne sarei ferito e
basta… e io non voglio più essere ferito da
nessuno!” sentivo gli occhi
pizzicare, perché non mi capiva era un discorso
così difficile? Eppure a me
sembrava così naturale…
“Ah!
questo non me l’avevi mai detto… davvero non vedi
nient’altro in una ragazza
che una semplice amica?” mi chiese un po’accigliata
Mi
limitai a rispondere con un si fatto con la testa, sempre evitando
accuratamente di guardarla negli occhi…
Ero
sbagliato io? Era sbagliato il mondo? Dovevo temere di non riuscire ad
ottenere
quello che volevo? Ma di questi tempi ero stufo della solita
routine… non
volevo più rimanere con le mani in mano…
Da
quel momento rimanemmo in silenzio fino a quando non ci congedammo per
fare
ritorno ognuno a casa sua…
Arrivato
a casa buttai la borsa sul letto e mi andai a fiondare sotto la
doccia… non
sopportavo l’odore del sole sulla pelle
e tantomeno il suo calore… dovevo togliermeli
al più presto, girai
il miscelatore in maniera che la
bocchetta fece scoppiare migliaia di gocce d’acqua gelida che
mi andarono a
colpire la pelle surriscaldata facendomi venire i brividi…
mi insaponai con il
solito bagnoschiuma al Tè verde, e mi feci lo
shampoo… uscii dalla doccia e mi
accorsi che non avevo preparato l’accappatoio… mi
sedetti sul wc ad aspettare
che un po’ d’acqua scivolasse via e quando fui
sicuro di non lasciare impronte
bagnate sul parquet mi diressi nudo in camere… per fortuna
vivevo solo e
nessuno avrebbe potuto vedermi…
Arrivato
in camera accesi la luce e per poco non caddi a terrà dallo
stupore… sul
balcone c’era un ragazzo che bussava al
vetro… le
sue labbra si muovevano in una
silenziosa richiesta d’aiuto… quando ripresi
controllo del mio corpo andai ad
aprire la finestre… e un ragazzo più o meno della
mia età… castano e con gli
occhi azzurri mi cadde addosso… aveva il fiatone ma era
stranamente freddo…
Gli
strinsi le braccia e lo guardai negli occhi, lui mi poggiò
le mani sul petto e
sorridendo si avvicinò al cuore, e si addormentò.
Solo in quel
momento mi ricordai di aver aperto la finestra ad uno sconosciuto,
e di trovar mici sotto, completamente nudo.
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Ecco il primo capitolo di questa
breve storia che dovrebbe avere si e no una decina di capitolo... la
scriverò in parallelo con un altra quindi gli aggiornamenti
si adi questa che dell'altra saranno un po' più radi...
sorry... ma quando i cervello gira e ordina di scrivere una cosa non
posso fare altro che obbedirgli...
Grazie per aver letto e
commentate... commentate anche se non vi è piaciuto o se
l'avete trovato noioso... basta che lo facciate...hahahahaha...
Kriss89
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Capitolo 2 *** Chapter 2: Bubble-bath & Blood ***
Chapter
2: Bubble-bath
& Blood
Scostai
delicatamente il ragazzo e volai dritto dentro la cabina
armadio… ne uscii con
addosso un paio di pantaloni verdi che usavo normalmente per dormire,
il
ragazzo era raggomitolato a terra e dormiva, mi avvicinai; aveva il
respiro
regolare ma quella strana freddezza persisteva. Lo presi in braccio e
lo portai
sul letto, lo sdraiai supino e lo coprii con un pile…
Andai
in cucina, avevo fame, sentivo lo stomaco che brontolava, aprii il
frigo in
cerca di qualcosa di commestibile ma le uniche cose che trovai furono
un
cartone del latte che avevo finito quella mattina…
perché non l’avevo buttato
lo sapeva solo il Fato… e un paio di vasetti di
maionese… chiudendo il frigo
borbottando tra me e me che prima o poi sarei dovuto andare a fare la
spesa
decisi di ordinare delle pizze… chissà se il
ragazzo aveva fame? Non mi andava
di svegliarlo e quindi optai per prendere una pizza con peperoni e
salsiccia e
una semplice con formaggio… ovviamente il tutto accompagnato
da due bottiglie
di birra.
Le
pizze arrivarono, pagai il ragazzo che me le aveva portate e le poggiai
sul
tavolo in cucina… lui ancora non si svegliava…
“Sarà
il caso che lo svegli?” borbottai fra me e me… poi
sentii il telefono
squillare… andai a rispondere…
“G.
come butta???” mi sentii urlare nel piccolo altoparlante del
mio motorola…
riconobbi la vocina acuta e graziosa di mia sorella…
“Ciao
Alice… tutto bene… più o
meno…” risposi sorridendo, sapevo che non poteva
vedermi ma mia sorella mi metteva sempre di buon umore…
“Come
mai più o meno… è successo qualcosa di
brutto?” adesso la sua voce sembrava
leggermente preoccupata…
“No…
o perlomeno non lo so ancora… ma dimmi… come mai
mi hai chiamato?”
“AH!
Già ti ricordi che domani è il compleanno della
mamma?!?” …merda! Me l’ero
dimenticato
“Siiiii…
e come potrei scordarmelo…” mentii spudoratamente
“Ok
, allora ti ricordi anche che dopodomani ha organizzato una festa a
casa
giusto?” se mi ero scordato il compleanno come potevo
ricordarmi di un evento
così nefasto?!?! Io odiavo le feste con il
parentado… no… odiavo il MIO
parentado, pochi e inutili… li avevo sempre considerati
poco… e non me ne
pentivo affatto poiché nel tempo si erano dimostrati inutili
e approfittatori.
“Si…
lo ricordo!” feci
con una finta aria
offesa…
“Ok…
ti avevo chiamato solo per quest…”
“EHI!
DOVE SEI FINITO?” sentii una voce urlare dall’altra
camera… anche mia sorella
la sentì…
“Ehi!
G. di chi era questa voce?” chiese incuriosita…
“Ehm…
nessuno, un mio amico… ehm…” volevo
evitargli di raccontare la faccenda della
finestra e della scenetta pietosa di me nudo sotto uno sconosciuto che
mi si
era addormentato sopra con le mani sul petto…
“WOW!
Dalla voce sembra un gran figo…”
“E
lo … ehm… beh… non so” stavo
per cadere in fallo… ma poi
cosa mi veniva in mente?!?!?!
“EHI!
HO FAME HAI NIENTE???” continuava ad urlare dalla mia stanza
da letto…
“SI!
Qui sul tavolo c’è una pizza…
vieni…” urali per farmi sentire… lo
vidi apparire
grattandosi la testa e smuovendo i capelli castani e con gli occhi
azzurri
assonnati… sbadigliò e per un istante credetti di
vedere un luccichio… si coprì
immediatamente la bocca con la mano… ai polsi portava due
fasce di cuoio
bianche con le chiusure argentate… guardarlo mi faceva uno
strano effetto…
“…G…
ehi G ci sei? Mi senti?” fui riscosso dalla voce di mia
sorella…
“Alice
dimmi…”
“Senti
ora ti devo lasciare… quando capito giù potresti
presentarmi questo tuo amico…”
la parola amico fu accompagnata da una risatina maliziosa che mi fece
venire un
brivido sulla schiena…
“Si
è sol…” non feci in tempo a finire la
frase che Alice aveva già attaccato…
Il
ragazzo si era seduto al tavolo e guardava con fare curioso la
pizza…
“E’
una pizza non ne hai mai mangiato…” che
stupidaggine sembrava avere la mia
stessa età non poteva non aver mai visto una
pizza…
“Beh
si… prima… ne mangiavo…”
disse… ma vidi subito un cambio di espressione…
“Prima?”
gli feci eco…
“Beh…
si… ehm… ehm… si prima…
prima di…” lo vedevo in grande
difficoltà…
“Ok,
se non me lo vuoi dire non fa niente… almeno però
dimmi come ti chiami…io sono
Gregory… Greg per gli amici!” dissi porgendogli la
mano e sorridendogli… lui
l’afferrò e la strinse anche la mano come tutto il
resto era fredda…
“Piacere…
ehm… tu puoi chiamarmi Shik…” disse
distogliendo lo sguardo dai miei occhi… non
so per quale ragione ma ciò mi dette fastidio…
“Bene…
quanti anni hai?” perché
ero così
curioso nei riguardi di uno sconosciuto?
“Ehm…
se non ricordo male…”
guardò in alto e
si mise a contare mentalmente… “…direi
circa
ventuno!”
disse infine
sorridendomi…
“Come
se non ricordi male… non ti ricordi quando sei
nato?” continuavo
ad essere troppo curioso
“Beh…
più o meno… diciamo che non ho avuto una buona
famiglia… anzi possiamo dire che
sono rimasto orfano presto…”
“OH!
Mi dispiace… scusa…” abbassai gli occhi
mortificato
Improvvisamente
si sporse in avanti e mi
afferrò il mento con due dita e mi girò il viso
verso il suo… mi ritrovai a pochi
centimetri dalle sue labbra socchiuse, rividi quel bagliore che avevo
visto
prima…non riuscivo ad identificarne la fonte… in
quel preciso momento il mio
cuore mancò un battito… perché?
PERCHE’ ?
Non doveva andare così! Sarà stata
l’ansia del momento e soprattutto lo
stress… si
era sicuramente colpa dello
stress e di che altro sennò???
Mi
riscossi immediatamente, e con uno scatto mi allontanai da
lui…
“S-scusa…
non volevo…” sembrava
confuso…
“No
scusami tu… non avrei dovuto reagire
così…” e io ero più confuso
di lui…
Si
alzò dalla sedia e venne verso di me… dondolava,
sembrava quasi ubriaco…
“Meglio
che ora mi vada a lavar…” non finì la
frase scivolò e per un istante rimasi
immobile… ma stranamente e inconsciamente mi lanciai verso
di lui per riprenderlo…
Ci
ritrovammo per terra lui era sopra di me…
ancora… e
si massaggiava le
tempie…
“Scusa
è la fame…” bisbigliò
pianissimo
“Ma
perché non hai mangiato la pizza?” chiesi
leggermente indispettito…
“Non
mi avrebbe mai saziato” rispose lui con
rapidità…
“AH!
Beh se me lo dicevi preparavo il pranzo del
ringraziamento…” dissi tirandogli
un leggero pugno sulla
testa…
“Si…
scusa…”
“E
smetti di chiedere scusa…”
“OK…
scu… ehm… dov’è il
bagno?”
“E’
la porta davanti alla porta della mia camera…” gli
dissi indicando una porta
liscia color ciliegio…
“Grazie…
devo andarmi a lavare… hai una vasca da bagno?”
“Uhuh…
il conte non si accontenta di una comune doccia?” feci con
fare piuttosto
ironico…
“No…il
conte necessita di una vasca…” rispose lui
altrettanto ironico…
“Si
non ti preoccupare la vasca c’è… ma io
non la riempio mai ci vuole un
eternità!” dissi sorridendo…
sorridevo?!?! Perché sorridevo? Bah…
“…Senti scusa
ma…” dissi indicando la posizione in cui eravamo
rimasti…
“Ah!
Si…” disse lui muovendosi per cercare di
alzarsi… involontariamente poggiò la
mano sulla mia… una scossa elettrica mi risalì il
braccio facendo perdere una
altro battito al cuore… ANCORA!?!? No! Ma cosa mi stava
succedendo! “…Scusa…”
disse mesto alzandosi rapido… vacillò
nuovamente… non mi pareva proprio in
condizione di farsi un bagno da solo… avrei voluto evitare
di chiamare
un’ambulanza per un caso di annegamento domestico…
immaginai la scenette… e
realizzai che per lo meno sarei dovuto rimanere nel bagno con
lui… uff… chi
l’avrebbe mai detto… che io… uno delle
persone più timide sulla faccia della
terra avrebbe passato del tempo chiuso in un bagno con uno sconosciuto
immerso
fino al collo di acqua e schiuma…
“Dai
ti accompagno io… ti disturba se rimango in
bagno… vorrei evitare che tu
affogaassi…” dissi cercando di reprimere
l’imbarazzo…
“No…
anzi così mi dai una mano a lavarmi la
schiena…” disse con naturalezza…
ovviamente avvampai e divenni rosso come un pomodoro…
“V-va
bene… vai avanti tu che ti raggiungo…”
dissi con un filo di voce…
Lo
lasciai entrare per primo aspettai una decina di minuti… era
il tempo che la
vasca si riempisse e che lui si immergesse fino al collo in un mare di
schiuma…in quel momento mi venne un colpo…
“Attento
non mettere troppo bagnoschiuma che fa una marea di
bolle…” troppo tardi
entrando lo vidi immerso in una montagna di schiuma azzurrina che mi
guardava
divertito… mi avvicinai con un espressione di rimprovero ma
l’unica cosa che ci
guadagnai fu una gettata di schiuma alla menta in faccia…
“…traditore!!!” dissi
ridendo… poi mi accorsi della situazione, mi voltai
imbarazzatissimo verso la
porta e mi sedetti sullo sgabello con una rivista scientifica in
mano… la
sfogliai senza vedere le pagine… il mio cervello in quel
momento stava
allegramente facendo una scampagnata… visto che non mi era
di alcun aiuto… Con
la coda dell’occhio notai un tatuaggio che prima non avevo
visto… ovvio era
coperto dalle fascette di pelle… era tipo una croce con un
estremità appuntita
circondata da una figura geometrica simile ad una ragnatela…
mi voltai del
tutto…
“Bello… ha fatto
male???” chiesi con noncuranza… al
ché lo
vidi sussultare e ritrarre il
braccio sinistro sotto la schiuma…
“Beh
in effetti si… ha fatto male… anche
troppo…” disse con lo sguardo sul bordo
della vasca da cui fuoriusciva un po’di schiuma…
“Beh
però è bell…ahio!” mi ero
tagliato con la carta della rivista… una goccia di
sangue scarlatta fuoriuscì dalla piccola lesione…
notai una strana luce nei
suoi occhi, sembrava desiderio, pulisone, quasi… fame!
“A-avvicinati…
deve far male…” disse sempre guardandomi il
dito… io stranamente
accondiscendente mi alzai dallo sgabello facendo cadere a terra la
rivista che
si inumidì per il contatto con il pavimento
bagnato…
Mi
inginocchiai a bordo vasca… sentivo l’acqua
bagnarmi i pantaloni… ma
stranamente non mi importava stavo semplicemente guardando dritto negli
occhi
Shik… ero
come ipnotizzato, e non mi
rendevo conto della situazione ambigua…
Shik
si sporse oltro il bordo, facendo scivolare una piccola cascatella di
schiuma
sul pavimento… mi prese la mano con tutte e due le mani e mi
tese l’indice
ferito… io non smettevo di guardarlo negli occhi… si poggiò il
mio indice sulle labbra… sentivo
il suo respiro… era freddo… andò su e
giù come se stesse annusando… socchiuse
le labbra… erano morbide… poi cominciò
a leccare il dito prima piano andando
verso l’alto e verso il basso poi sempre più
energicamente… finchè non mi
circondò con le labbra l’intero dito e
cominciò a suggerlo , sentivo come uno
strano piacere… sentivo
il sangue che
smetteva di uscire dalla ferita…
Improvvisamente
Shik si allontanò… si strinse le mani sul petto e
cominciò a tremare, a quel
punto anch’io mi ripresi dal mio momentaneo stato di
trance… indietreggiai un
poco, non mi resi conto subito di cosa era successo…
“S-scusa…
non avevo il diritto di farlo… non dovevo usarlo…
scusa…!” era evidentemente
agitato…
“Usarlo?!?!
Cosa?” chiesi io vagamente intontito da quella strana
esperienza…
“N-niente…
non ti preoccupare…” era
evidentemente
dispiaciuto…
Non
riuscivo a capire cosa lo facesse stare così…
però mi dava fastidio vederlo in
quello stato… mi avvicinai di nuovo a lui e lo strinsi in un
abbraccio… lui si
irrigidì all’inizio, poi si lasciò
semplicemente andare aggrappandosi alle mie
spalle nude… vista da fuori la cosa doveva essere piuttosto
imbarazzante… ma in
quel momento non mi interessava… una persona aveva bisogno
d’aiuto e io non me
la sentivo di tirarmi indietro…
Sciolsi
l’abbraccio parecchi minuti dopo e mi trovai con il guardare
il viso di un
ragazzo a pochi centimetri di distanza… normalmente mi sarei
ritratto ma adesso
non ci riuscivo, quegli occhi azzurri, di quel colore così
intenso da sembrare
cobalto mi inchiodavano, in ginocchio al bordo di una vasca che stava
traboccando
acqua e schiuma… ACQUA?!?!? SCHIUMA?!?!?! ODDIO!!! Mi alzai
di scatto e con
rapidi movimenti inquadrai l’entità del
danno… se l’acqua era uscita da sotto
la porta e aveva bagnato il parquet ero rovinato!
No…
per fortuna si era fermata appena a una ventina di centimetri dalla
porta…
afferrai un asciugamano da dentro il mobiletto del bagno e lo andai a
buttare
sotto la porta… l’asciugamano si gonfiò
d’acqua in pochi secondi… ma per
fortuna ne bloccò l’avanzamento…
Tutto
questo succedeva mentre Shik intonava una strana canzoncina in una
lingua che
non consocevo… sembrava spagnolo… no era
italiano… ma era strano sembrava
arcaico… tipo quello della… ehm…
oddio… non ricordo il titolo… ah! Si…
Divina
Commedia… ma ora che ci facevo attenzione sembrava proprio
un verso della
divina commedia…
“…Cosa
stai dicendo???” chiesi incuriosito
“OH…
niente sono solo alcuni versi della
Divina
Commedia… la
so quasi tutta a memoria…”
mi rispose distrattamente… giocherellando con
una montagnetta di schiuma…
“C-cosa?!?!?
Ma quanto tempo è che la studi?”
ero
stupito e stranamente affascinato…
“Boh…
ormai o perso il conto degli anni…” che strana
risposta… mi strinsi nelle
spalle
e continuai ad asciugare il pavimento…
Sentii
l’acqua sciabordare dentro la vasca… con la coda
dell’occhio vidi che Shik si
era alzato e stava per uscire…
“U-un
attimo che esco…” balbettai
imbarazzato… arrancando verso la porta…
“No…
non fa niente non mi vergono… figurati… e poi di
che dovrei vergognarmi?” fece
con un sorrisetto malizioso sulle labbra… inspiegabilmente
mi voltai e me lo
trovai praticamente sopra con un microscopico asciugamano intorno ai
fianchi…
aveva un fisico scolpito… perfetto… tonico
e una pelle liscia e rosea senza neanche un
neo… in quel momento provai
un brivido di invidia… che però passò
subito…
infatti venne
sostituito da un
brivido d’imbarazzo… indietreggiai di qualche
centimetro, mi alzai e sbattendo
la porta uscii dal bagno… l’aria fredda del resto
della casa mi sbatte sul viso
e sui pantaloni bagnati facendomi venire la pelle d’oca dal
freddo… corsi per
la seconda volta nella cabina armadio dove mi infilai un paio di
pantaloni… mi
venne in mente che Shik non aveva niente da mettersi… cercai
qualcosa da dargli
e trovai un paio di pantaloni simili a quelli che avevo indosso gli
portai
anche un paio di boxer…
Bussai
delicatamente alla porta, e senza aspettare risposta infilai gli
indumenti
lanciandoli sullo sgabello dove fino a poco prima ero seduto…
“Grazie!”
sentii urlare dall’altra
parte della
porta…
“Niente…
figurati…”
Certo
che analizzando la cosa a freddo era piuttosto strana… io un
ragazzo
timidissimo facevo entrare in casa mia uno sconosciuto… lo
assistevo mentre si
faceva il bagno, a questo pensiero avvampai violentemente, e poi gli
prestavo
dei vestiti… bah! Chissà cosa mi diceva il
cervello in quel moemento…
“Senti
sono stremato… vado a letto!” gli dissi
appoggiando una spalla e una mano alla
porta del bagno… sembrava quesi che desiderassi un contatto
con lui… ma non era
cosi!!
“Si…ok…
ti posso chiedere dove dormo io? In salotto ho visto solo due
poltrone… e non
ho visto altri letti in casa…”… oddio!
Avrei dovuto dormirci anche insieme!!!!
--------------------------------------------------------------
Ecco il secondo capitolo... spero
che la storia vi piaccia...
xAyay... grazie sei stata la prima
ti ringrazio tanto per il commento... continua a leggere... ^^
xShari92... grazie anche a te...
ovviamente che proseguirò la storia... come potrei lasciare
a metà una storia sui miei adorati vampiri... *-* sn fuori
di testa eh??? haha
Fatemi sapere se la storia
prosegue come speravate...
Grazie anche a chi legge e basta
^^ fa sempre piacere...
Byebye
Kriss89
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Capitolo 3 *** Chapter 3: Black Velvet Rose ***
Chapter
3: Black Velvet Rose
Filai
in camera alla velocità della luce… e mi infilai
sotto le coperte senza neanche
accendere la luce… mi voltai dando le spalle alla porta e
cercai di dormire…
Non
ci riuscivo continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto…
finché non mi
paralizzai quando sentii Shik entrare in camera, certo era tutto
attutito dal
fatto che fosse scalzo e che il pavimento era di legno ma lo sentivo
benissimo
avvicinarsi al letto… al MIO letto…
“Posso?”
chiese piano…
Mi
limitai ad un cenno affermativo con la testa… fu troppo
energico e alcune
ciocche di capelli mi finirono sul viso… a quel punto lo
sentii che si
avvicinava a me e me le sistemava dietro
all’orecchio…
un brivido improvviso mi percorse la schiena,
e non era stato il freddo a farmelo venire…
si avvicinò all’orecchio scoperto e
mi sussurrò…
“Grazie
non avevo mai trovato una persona come te in tutta la mia
vita… finalmente sto
vedendo il lato positivo della mia
situazione…grazie…” detto
ciò si girò e si
mise a dormire… riuscivo a percepire la sua schiena
aldilà della mia… provai
lo strano impulso
di avvicinarmi a lui e
di mettermi schiena a schiena… ma mi trattenni…
perché?! Perché avevo voluto
avvicinarmi, non era una ragazza figuriamoci cosa avrei potuto
guadagnarci…
Improvvisamente
mi balenarono in mente le sue ultime parole prima di
addormentarsi… “…lato
positivo della mia situazione…” quale
situazione?... in che situazione si
trovava, e perché non me lo voleva dire???
Angosciato
da queste domande finalmente presi sonno, anche se erano le tre di
mattina e mi
sarei dovuto alzare da li a quattro ore…
La
sveglia cominciò a trillare alle sette in punto, mi rigirai
assonnato nel
letto… ad un certo punto diedi una botta ad una cosa morbida
vicino a me…
“Ma
che diav…” ODDIO!!! Mi ero completamente
dimenticato di Shik… anzi credevo
fosse stato un sogn…ehm…parto della mia mente
stressata… si si… sicuramente era
tutta colpa dello stress a causa degli esami
all’università…
Shik
si rigirò brontolando… si coprì gli
occhi dalla luce che filtrava dalle
tapparelle del balcone, da cui la sera prima era entrato nella mia
vita…
“Giorno…”
biascicò con la bocca impastata dal sonno…
“Buongiorno
a te…” risposi io nello stesso stato…
mi girai sull’altro fianco non mi volevo
alzare… tentativo
inutile poiché Shik mi
diede una scrollata energica posandomi la mano sul braccio…
“Ehi!
Mica ti puoi rimettere a dormire… che l’hai messa
a fare la sveglia sennò?” mi
disse completamente ripresosi dal suo stato comatoso
post-risveglio…
“Umpf!
Lo so… mamma!” dissi alzandomi e tirandogli un
cuscino… che mi fu subito
rispedito indietro… lo schivai abilmente e andò a
colpire la finestra facendo vibrare
il vetro in maniera pericolosa…
“Senti
io oggi vado all’università… tu che
fai?” chiesi… come se ci conoscessimo da
anni invece che da poche ore…
“Ehm…
veramente… potrei venire con te?” disse tutto
d’un fiato…
“Eh?
Perché? Ti vuoi iscrivere
all’università?”
chiesi curioso…
“Beh
veramente… no… è solo un fatto
logistico!” rispose guardandosi le dita dei
piedi… nel frattempo io mi ero infilato in bagno lasciando
la porta aperta…
“Fatto
logistico?!?! Cosa significa?” chiesi
urlando leggermente per farmi sentire…
“Odd…
ehm…” si stava per strozzare lo sentii
tossire…
“Stai
bene?” mi ero affacciato dalla porta del bagno con lo
spazzolino da denti in
mano…
“Si…
coff… ho provato a fare una cosa che non posso assolutamente
fare…” smise di
tossire e ripres “… non so come
dirtelo… cioè ti
devo un sacco di spiegazioni, ma sono
complicate e ho paura che non mi crederesti…” mi
ero riaffacciato alla porta stavolta
avevo la bocca piena di dentifricio e lo spazzolino era stato
abbandonato sul
bordo del lavandino…
“Eh?”
biascicai cercando di non sputazzare il dentifricio ovunque…
“Niente…
finisciti di preparare che
così provo
a prepararmi il discorso che ti devo
fare…” mi disse, stavolta mi guardava negli occhi
e aveva un’espressione
risoluta…
“Oook!”
schizzai in bagno… mi finii di lavare, subito dopo corsi
nell’armadio e mi
infilai un paio di jeans neri scoloriti davanti e dietro con una
catenella nera
al fianco sinistro, una maglietta bianca e l’immancabile
fascetta di pelle nera
al polso destro…
Fui
in cucina in cucina in un lampo… Shik era seduto al tavolo
rettangolare e
giocherellava con i resti della pizza della sera precedente…
alzò gli occhi mi
sorrise, ancora quel bagliore ma cosa diavolo era? Forse si era fatto
applicare
un brillantino sul dente… beh! Ultimamente andava di
moda… ma tra le donne non
tra gli uomini…
“Andiamo?”
mi fece alzandosi e dirigendosi verso la porta…
“Ok!”
mi diressi anche io verso la porta afferrando al volo la tracolla e i
Ray-ban
sul mobile dell’ingressetto…
Oggi
per fortuna il sole era offuscato da alcune nuvole… che
però non promettevano
pioggia… come era vero che odiavo il sole, era altrettanto
vero che odiavo
nella stessa maniera la pioggia… ero un tipo piuttosto
complicato io… Shik mi
camminava affianco e si guardava intorno nervoso, sembrava una guardia
del corpo
che protegge un VIP…
“Per
fortuna oggi ho solo due ore di lezione e poi possiamo tornare a
casa…” feci
io, rompendo il silenzio che era calato tra noi…
“Ok…
ma a me non importa… dove stai tu devo esserci
io…” quel ‘devo’ era stato
sottolineato molto bene…
“Non
capisco… mi avevi detto che mi avresti spiegato
tutto…” gli ricordai
guardandolo negli occhi…
“si
è vero… scusa… ci devo pensare ancora
un po’… quando sono pronto te lo dico
senz’altro… giuro sul mio onore!” disse
mettendosi una mano sul cuore…
Mi
misi a ridere, sembrava un cavaliere medievale che giura la sua
protezione ad
un nobile…
“Che
ridi? Ti sembro forse buffo???” disse accigliandosi e
mostrando un espressione
terribilmente fredda…
“Beh
in un certo senso si… sembri di un’altra
epoca…
“Beh
non direi proprio di un’altra epoca… ma ci sei
vicino…”
“Eh?”
ero confuso… perché quando si trattava di lui
doveva parlare sempre in modo
così sibillino? O ero io che non lo capivo mentre invece
l’avrei dovuto capire?
Eravamo
entrati nel viale dell’università… mi
piaceva quel posto era una strada
mattonata circondata da cespugli di rose rosse…
“Black
Velvet*” sussurrò Shik
“Cosa?”
mi ero distratto, l’avevo sentito per puro caso…
“Black
Velvet… è il nome di questa varietà di
rosa…” disse lui afferrandone una tra le
dita… la staccò e me la porse… ero
imbarazzatissimo, non perché mi stava
porgendo una rosa in mezzo a centinai di miei coetanei che ci
guardavano
stralunati bensì perché non avevo mai ricevuto
una rosa prima di allora… ed era
normale… ero un ragazzo e ai ragazzi non si regalano
rose… anche se quella di
quel colore tra il rosso cupo e il violetto, dall’aspetto
vellutato e dal
profumo dolce mi sembrava il più bel regalo che potessi mai
ricevere…
MA
COSA DICO!?!?! SONO UN RAGAZZO QUESTI PENSIERI NON MI DOVREBBERO
NEANCHE
SIORARE LA MENTE… ODDIO!!! SONO CONFUSO…
In
barba alla mia coscienza afferrai la rosa che mi porse e la misi
delicatamente
dentro la tracolla… Shik sorrise, era evidentemente
soddisfatto…
“E
con questo l’accordo è
concluso…” disse compiaciuto…
“Cosa?
Che accordo???” io invece ero piuttosto
confuso…
-----------------------------------------------------------------------
Salve!! ^^ Ecco il nuovo
capitolo... beh scrivo rapido... è che sono spronato da un
persona a cui tengo molto...
Ringraziamenti:
xShari92... Non credevo di
scrivere una storia complicata ne strana... che bello^^ mi escono fuori
cose migliori di quello che pensavo... hehe... sto rimuginando con
carta e matita sull'aspetto del tatuaggio... non sono un bravo
grafico... ne tantomeno un bravo disegnatore(beh nn ho studiato ne
grafica ne arte alle superiori qnd è
comprensibile...haha) ma ce la sto mettendo tutte...
Cmq se vuoi ti vuoi fare un idea dell'aspetto dei personaggi
ti dico subito che il nostro Shik somiglia molto a Shiki (anche nel
nome hahah...) di Vampire Knight tranne per il fatto di possedere un
fisico più atletico e un carattere meno apatico...ah! Si e
ovviamente ha anche il tatuaggio in più... mentre per
Greg... beh li non posso che dirti buon viaggio di fantasia
xkè è preso spunto sull'aspetto di un mio
amico... hahaha...
xMadnex... Sususu...
non ti commuovere che sennò mi dispiace... poi chi la sente
sennò Melissa... hahaha... cmq nn so
xkè ma tra lo scrivere questa e lo scrivere quell'altra mi
diverto più a scrivere questa... sarà
perchè è dedicata esplicitamente oppure
xkè quell'altra è da più tempo che la
scrivo... (per me è la prima cmq...hahaha) E comunque se
scrivo troppo rapido mi si intrecciano le dita... hahaha...
Spero che la storia ti soddisfi e che sia di tuo gusto...
ops... sembra che stessi parlando di una torta... sbav torta...haha...
siamo seri... Spero davvero che la storia ti piaccia e non esitare a
dirmi se prendo una brutta strada... sono pronto a correggere qualsiasi
avvenitmento che non vi piaccia... Fatemi sapere... ok?
Aspetto un vostro commento...
Note:
* Black Velvet: è
una varietà reale di rose... fa parte della famiglia degli
Ibridi di Tea ed è originaria degli USA... eccola...
http://www.wisdomportal.com/Numbers/28-BlackVelvet.jpg
In questa foto
è leggermente sbiadita ma il colore originario è
più intenso e scuro... noterete l'importanza di questi
fiori, le Rose, più in la con la storia...
Ehehehe sto scrivendo una
cosa folle... non so neanche io dove andrò a parare... haha
anche se su una cosa sono certo... credo che la storia non
durerà solo 10 miseri capitoli...
Scusate i
cambi improvvisi di carattere della scrittura ma ho dei problemi cn
nvu... che palla
Kriss89
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Capitolo 4 *** Chapter 4: Fracture & Truth ***
Chapter
4: Fracture and Truth
Sogghignando
Shik mi prese per una mano e mi trascinò verso la piazza
principale
dell’Università… le persone che ci
circondavano ci guardavano sempre più
stupite… e io in quel momento avrei voluto seppellirmi tanto
mi vergognavo…
In
lontananza notai la figura slanciata di Melissa appoggiata al bordo
della
fontana oggi portava un paio di Jeans attillati a vita bassa e una
camicetta
bianca molto scollata… stava giocherellando con una ciocca
di capelli che
usciva dalla coda… quando
mi notò si
sfilò i Carrera che aveva sugli occhi e mi rivolse un
espressione alquanto
sconcertata… il suo sguardo passava rapidissimo da
me… a Shik alle nostre mani
unite… io mi paralizzai e sfilai via la mano bruscamente,
tanto bruscamente da
guadagnarci un occhiataccia sia da Shik che da Melissa…
“Ciao…
lui è?” chiese seccamente la ragazza...
“Ehm…
lui è un mio amico… Shik Melissa, Melissa
Shik!” le risposi presentandoli…
“Piacere…”
disse lui tendendo la mano per afferrare quella color bronzo di
Melissa…
“Piacere
mio…” aveva uno strano sorriso che inarcava le
labbra tinte di rosa chiaro… “ e
quando vi siete conosciuti?” gli premeva sapere la
verità…
“Beh
ieri sera… gli sono piombato in ca…” lo
zittii con una mano sulla bocca
“Ehm…
voleva dire che mi è caduto addosso ieri sera in un
pub…” cercai di giustificarmi…
certo che aveva le labbra morbide… ehm! No non ha le labbra
morbide…
“Si…
e da quando tu vai ai pub da solo… non avevi detto che ti
deprimeva uscire da
solo?” cazzo! Mi ero fregato con le mie mani…
dovevo trovare una soluzione…
“Beh
ieri ero un po’giù e ho deciso che era meglio se
uscivo a bere qualcosa…”
Melissa mi guardava di traverso… con le braccia incrociate
sul petto… era
evidentemente sospettosa…
“Vabbè
facciamo finta che ti credo!” concluse lei…
dicendo questo si girò sui tacchi…
tacchi?!?! Ma era impazzita era venuta con un paio di stivali che
dall’aspetto
dovevano essere scomodissimi… eppure non era una ragazza
bassa… anzi
tutt’altro… anche oggi attirava qualche centinaio
di sguardi sognanti… che
invidia, ce l’avessi avuta io la capacità di
attirare gli sguardi ammirati dei
ragazz… ehm…ehm… delle ragazze!!! MA
COSA DAVOLO MI SUCCEDEVA?!?!? Da quando
Shik era capitombolato… già proprio
capitombolato… nella mia vita nella mia
testa si affacciavano strani pensieri…
“Greg
tutto a posto?” mi chiese preoccupato il diretto interessato
del mio filo di
pensiero…
“Si
tuotto ok… grazie” dissi io camminando dietro a
Melissa che distribuiva a
destra e a manca sguardi mielosi… eh! Si si divertiva
proprio a giocare con
quei poveri ragazzi… che
poi guardavano me
pieni di risentimente… perché la storia che io e
Melissa fossimo fidanzati era
circolata più volte all’interno del
campus… e ora che si era aggiunto anche
Shik alla compagnia gli altri ragazzi guardavano male sia me che
lui… e poi
tornavano a guardare ammaliati Melissa…
Melissa
ci precedette dentro alla biblioteca… noi venimmo trattenuti
da un gruppetto di
ragazzi… evidentemente acefali poiché
continuavano a guardarci come se
dovessimo tremare di paura…
“Beh?
Nessuno ve lo ha detto o cosa… qui non siamo più
al liceo… voi non avete niente
di più niente di meno rispetto a me… ex-giocatori
di football falliti…”
come mai ero stato così avventato??? Al liceo
tremavo tutte le volte che passavano nei corridoi i ragazzi
più ammirati
dell’istituto ora invece mi sembravano solo grosse montagne
di muscoli senza
valore…
“Come
ti permetti miserabile essere…” stava per tirarmi
un pugno… chiusi
gli occhi istintivamente… pronto a
prendermi il pugno in faccia…
invece non
arrivò nulla… anzi sentii il colosso lamentarsi
dal dolore… aprii lentamente
gli occhi…incredulo… e mi trovai di fronte Shik
che stringeva con una mano il
pugno del ragazzo… vidi le sue nocche diventare bianche e
poi un fragorosa
‘Crack’ risuonò per il
campus… Shik… Shik aveva spezzato le ossa della
mano di
quel tizio che ora era inginocchiato e si reggeva la mano viola e
gonfia
urlando di dolore…
“C-come
hai fatto ?!?!” ero sbalordito… capivo che uno
poteva essere forte… ma fino al
punto di rompere le ossa di una mano chiusa a pugno… ce ne
voleva…
“Non
potevo permettergli di picchiarti… devi rimanere
perfettamente intatto fino a
quel momento!” disse guardando schifato il corpo percorso da
fremiti del
ragazzo che pochi secondi prima mi aveva
minacciato
“Eh?
Ma che stai dicendo? Momento quale momento???”
quel ragazzo conosciuto da poco era riuscito a
scombussolare la mia vita
in maniera irreversibile… ed era riuscito a farmi nascere
sempre più domande
che più andavamo avanti meno trovavano risposta…
“Te
lo dirò… giuro… non ho ancora pronto
il discorso… quando lo sarà te lo
dirò…”
la voce di Shik era praticamente un sussurro…
“Ma…”
sempre più confuso…
“Niente
ma… e ora andiamo in biblioteca che Melissa si
starà preoccupando…” detto
questo mi prese per mano per la seconda volta in una giornata e mi
trascinò
dentro alla biblioteca…
Questa
volta la biblioteca era quasi vuota… sarà stato
per l’ora… ma era praticamente
vuota… e identificai subito la mia amica intenta a
massaggiarsi le tempie con
gli occhi chiusi… e notai altrettanto rapidamente
l’enorme libro di chimica che
troneggiava aperto sul tavolo di lettura…
“Ahhhhh…
non ce la faccio più… orbitali s…
orbitali p… nucleoni… anioni… gas
nobili…
enantiomeri… ma chi si è inventato tutti questi
termini... mi fa male la
testa!!!” disse a bassa voce, anche se conscendola lo avrebbe
voluto urlare al
mondo…
“Su
dai… che non è poi la fine del mondo…
e poi pensa che tra un mese c’è l’esame
così finalmente buttiamo
il libro…”
cercai di consolarla…
“Si
certo… sempre che sto maledetto esame lo passo…
io non sono come te!” disse lei
furiosa…
“Ok…
scusa…” mi sedetti vicino a lei e tirai fuori il
mio quaderno degli appunti…
dovevo dargli una sistemata… erano tremendi…
“Shik se vuoi vai a prenderti un
libro perché qui abbiamo un po da
fare…” gli dissi con un sorriso a trentadue
denti…
“Ok…” mi rispose lui alzandosi
senza fare il minimo
rumore e sparendo all’interno degli scaffali…
tornò al tavolo con
un tomo altissimo…
“Miti
e Leggende del mondo” lo dissi come se dovessi
pubblicizzarlo… “Ti interessi di
queste cose?” gli chiesi…
“Beh
in un certo senso fanno parte di me…” disse mentre
sfogliava distrattamente le
pagine gialline del librone… ad un certo punto si
bloccò… si mise a leggere e
ogni tanto il suo viso si deformava in una smorfia… una
volta di disgusto e
un'altra volta divertita…
“Che
c’è di così interessante???”
ero piuttosto curioso… non avevo mai visto una
persona scaldarsi così tanto per un libro di
mitologia… neanche fosse la sua
biografia…
“Niente…
è che stavo leggendo il capitolo sui vampiri…
quante cavolate!” disse
sorridendo…
“Già…
io non ho mai creduto ai mostri o roba del genere… poi
figuriamoci in esseri
che succhiano il sangue e si trasformano in chirotteri… ma
và…” dissi ridendoci
sopra, lui assunse una ria seria e mi fissò negli
occhi…
“Ecco
io dicevo proprio questo”
“Questo?”
gli feci eco io…
“Si…
questa tua sfiducia nel
credere nel
sovrannaturale… non esiste solo il tangibile o il
razionale… esiste anche
l’irrazionale e lo spirito...”
“Ma
va… mi vuoi dire che esistono i fantasmi… i lupi
mannari e i vampiri?” dissi io
mettendogli una mano sulla sua stranamente freddà… PERCHE’
GL’HO POSATO LA MIA MANO SULLA SUA…
NON E’ LA MIA RAGAZZA… DOVEVO METTERGLIELA SULLA
SPALLA…
Lui
mi tolse la mano da sopra la sua e mi si avvicinò
all’orecchio
“Beh
ci dovresti credere… perché io faccio parte
dell’ultima categoria da te
citata…” sussurrò
socchiudendo le labbra
e scoprendo due canini appuntiti che scintillavano alla luce delle
lampade…
“Dai
non scherzare… togliti quegli affari…”
dissi scherzosamente afferrandogli uno
dei denti… il polpastrello mi scivolò sulla
superficie liscia e mi taglia… il
taglio era profondo e sanguinava… Shik chiuse la bocca e
succhiò via il sangue
come aveva fatto la sera prima…
in quel
momento non avevo realizzato il significato del suo gesto ma adesso
riuscivo a
coglierne il senso di disagio che mi avrebbe dovuto far
provare… tirai
via il dito rischiando di ferirmi
ancora… e me lo strinsi nella mano… non
lo sentivo più era diventato insensibile e…
freddo!
“C-cosa
hai fatto…” ero allarmato…
“Niente
ti ho fermato l’emorragia… è una delle
tante cose che possiamo fare!” disse
tranquillo come se avesse appena leccato via della panna e non del
sangue…
“Ah!
Si certo… voi… vam… ahahah... non
riesco neanche a dirlo…” ero fuori di
me… non
potevo credere che una persona che
avevo
aiutato mi stava prendendo in giro così, il senso di
frustrazione e di rabbia
cresceva… mi salirono le lacrime agli occhi…
tremavo… mi alzai facendo rumore
con la sedia…
“Non
prenderla così… volevi che ti spiegassi
tutto… ecco! Adesso ti sto spiegando…
quindi mettiti a sedere e non fare rumore che stiamo
disturbando!” mi disse
tirandomi a sedere per il polso… mi voltai e notai gli
sguardi seccati delle persone
che occupavano la biblioteca… anche Melissa che era seduta
un paio di sedie più
in la mi guardava con un aria infuriata… se non fossi stato
in un luogo
pubblico e lei avesse avuto un machete mi avrebbe trucidato…
odiava chi gli
interrompeva lo studio.
Dopo
essere stato persuaso dallo sguardo omicida di Melissa mi misi a sedere
senza
fare un fiato…Shik mi era di fronte e mi guardava con un
sorriso…
“Mi
puoi prestare un po’ d’attenzione per
favore… se poi non ci crederai ci penseremo
in quel momento…” mi disse tranquillo
“Umpf…
su dai comincia voglio proprio vedere dove vai a
parare…” dissi incrociando le
braccia al petto e le gambe… quel gesto lo
colpì…
“Vedi…
sei già indisposto a sentire… ti sei chiuso e non
accetti quello che ti dico…!”
mi fece con aria professionale…
“Uh
Uh… abbiamo un psicologo tra noi… dai
comincia…” lo incitai io…
“Non
so da dove cominciare… se vuoi ti risparmio tutta la storia
sul primo vampiro,
sulla regina etc. vuoi?”
“Si…
ho sempre odiato la storia…” mi stavo
rilassando… ma era ancora troppo presto
per scendere dal cuscino di spine su cui mi ero seduto…
“Ok…
allora avrai sicuramente notato questo…” disse
slacciandosi la fascetta bianca
che aveva al polso e mostrandomi il tatuaggio…
“Si…
ieri sera in bagno…” mentre pronunciavo la parola
bagno avvampai… lui lo notò e
se ne compiacque…
“Ok…
senti… passaci il dito… sopra il braccio
più corto della croce…” mi prese il
dito indice sano e se lo poggiò sul polso… aveva
i tendini tesi… lo fece
scivolare delicatamente lungo tutto il braccio della croce…
ad un certo punto nella
parte più esterna percepii una piccola cicatrice
rotondeggiante… poi riprese a
far scivolare il dito sul polso andando dalla parte opposta…
la pelle era
liscia e morbida… anche sull’altra
estremità
sentii il piccolo rilievo circolare di una
cicatrice…
“Cosa
sono?”
“Questa
è la mia origine…”
“Origine?”
ripetei confusamente io…
“Si
il punto in cui sono stato morso… e da cui è
cominciata la mia trasformazione…”
disse serio guardando il tatuaggio …
“Adesso
guardalo più da vicino…” mi avvicinai
al suo polso e notai che la croce tutta
intorno portava riportate delle rune… e la figura che
sembrava una ragnatela in
realtà era vene nere… le vene venivano interrotte
dalla linea nera di un
pentagono anche all’esterno di questo erano incise delle
rune… tutta la zona
era fredda… più fredda del resto del
corpo… visto da lontano non era un
tatuaggio esagerato… copriva solo la parte interna
dell’avanbraccio… e non
superava i dieci centimetri di lunghezza… poi focalizzando
il mio sguardo sulla
croce notai che all’incrocio delle due braccia era
raffigurata una rosa…
“Quello
vene sono nere perché il gene del vampirismo le ha
bruciate… e se non mi fossi
fatto fare questo tatuaggio non sarei sopravvissuto… sarei
diventato una bestia
assetata di sangue nel giro di pochi anni…e poi sarei morto
dopo atroci
sofferenze…”
“Gene
del vampirismo?” ero confuso… mi stava mettendo
sul piano della genetica una cosa
astrusa come il vampirismo?
“Si…
lo so può sembrare una contraddizione in termini…
ma il vampirismo è una sorta
di mutazione… genetica degli uomini comuni… ma
alcuni uomini hanno già questo
gene all’interno di se… ma è
inattivo… e quindi bisogna risvegliarlo… in quel
caso non si parla di origine ma di risveglio… e i vampiri
risvegliati sono più
forti dei vampiri originati… quest’ultimi hanno
come compito quello di
proteggere i risvegliati… poiché se questi si
scatenano potrebbero causare
grandi casini alla città se non al territorio circostante a
loro…”
“Non
dire idiozie… non è possibile… io ho
sempre saputo che i vampiri erano
originati da una specie di possessione da parte di uno spirito maligno
dei
corpi di persone malvagie o comunque rancorose… non di
geni… non di origini…
non di risvegli!” ero scettico… come
d’altronde lo ero sempre stato…
“Infatti
non ti ho mai detto che le forze occulte non c’entrino
niente… infatti questo
gene deriva dai demoni… che però a loro volta
derivano da Dio…”
“Vuoi
dire che esistono anche geni divini?” ero
allibbito… ma mi credeva tanto
sciocco?...
“Si
ma in quest’epoca le persone a possederlo sono
pochissime… specialmente perché senza
un adeguato allenamento la persona soccombe prima del
risveglio!” era
serio, non batteva ciglio…
“Si…
quindi oltre ai vampiri dovrei credere ai demoni, agli angeli e agli
zombi?”
“No…”
“Ah!
Ecco… mi stai solo prendendo in giro…”
stavo per sorridere…
“No…
io dicevo che non esistono gli zombi… una volta che un corpo
è morto, è morto e
basta non si può fare nulla per
risvegliarlo…”
“Ma
i vampiri stessi sono non-morti…” mi stava
contraddicendo tutto quello che
finora sapevo in materia e non ne sapevo molto…
“E’
qui che molti si sbagliano… i vampiri non sono morti sono
solo su una soglia di
vita estrema… un po’ come i pesci
polari… e gli animali a sangue freddo…
possediamo nel nostro sangue una sostanza che ci permette di non morire
assiderati… ma allo stesso tempo mantiene la temperatura
corporea intorno ai
ventisette, ventotto gradi”
“Una
sorta di anti-gelo insomma…” ero deciso a buttare
sull’ironico qualsiasi sua
presa in giro…
“Si…
se proprio vogliamo ridurlo ai minimi termini…”
rispose lui mestamente… si
vedeva lontano un miglio che era a disagio…
“E
per la questione del non poter uscire di giorno? Non vi dovreste
incenerire?”
“Ecco
un'altra stronzata… ti ho già detto che non siamo
morti, ne tantomeno posseduti
da un entità allergica alla luce… siamo solo
più sensibili… una volta
trasformati gli occhi si schiariscono e la pelle perde un
po’di melanina tutto
qui… siamo sensibili alla luce del sole quanto le
popolazioni del nord…”
“Ah!...
tutto qua… state perdendo ogni
fascino…” ero leggermente deluso…
speravo che
come scherzo fosse architettato meglio… ma le sue
spiegazioni erano troppo
logiche… sembravano veritiere… ma non stavano in
piedi difronte a secoli di
miti e credenze popolari…
“Hai
detto bene… credenze popolari… non sono altro che
credenze tramandate da gente
ignorante e paurosa…”
“C-come
diavolo hai fatto???” ero sbalordito… mi aveva
appena letto nella testa… quello
che avevo appena pensato…
“E’
un'altra capacità… il sangue ha meno pressione
nelle vene e ciò diminuisce la
pressione intracranica permettendo di ampliare i potrei
para-psicologici che
ogni essere umano possiede…”
“AH!
Fico…” cominciavo a berla… era pravo a
persuadere le persone…
“Non
ti preoccupare… tra poco pure tu potrai leggere nella testa
alla gente!” disse
guardandomi sorridendo…
-------------------------------------------------------------
Vi prego nn mi uccidete se questo
capitolo vi ha smontato il mito del vampiro... ma io l'ho sempre visti
da questo punto di vista... e poi scusate a vederla così
(escludendo la parte divina e demoniaca ) si potrebbe benissimo dire
che i vampiri esistono... chi direbbe che nn esistono mutazioni di geni
etc???
Ok fatemi sapere...
posso sempre ritrattare tutto quello che ho detto...
Cmq le spiegazioni non sono finite
continueranno nel prox capitolo...
Ringraziamento... al mio unico
commentatore (sob...haha)
xMadnex... mio carissimo e adorato
lettore... cm posso esprimere la felicità che mi reca sapere
che la storia piace a te qnt alle altre due simpatiche sorelle... spero
che questo capitolo non vi abbia fatto salire il bisogno di uccidrmi...
ne tantomeno il bisogno di urlare "ERESIAAAAA!!!" hahahaha... Alice
verrà presto introdotta di persona... ma dovete aspettare
ancora un pochino... viene da un altra città povera...
Phoenix non è poi dietro l'angolo... hahaha... Spero che
Melissa ne sia compiaciuta... più di tanto poi ho paura di
sfiorare il volgare... hahaha... ho preso spunto da Nicole delle PCD
cambiando il colore dei capelli da nero a mogano... mentre per Alice
devo trovare qualche attrice/cantante/ personaggio famoso da
usare... dimmi se ha qualche preferenza... per le rose... hehehe
vedrete poi... mwahahahaha....
Vabbè credo di aver
detto tutto... alla prossima sempre che dopo questo vogliate smettere
di leggere...
Kriss89
|
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Capitolo 5 *** Chapter 5: Ivory, Wings & Safeness ***
Chapter
5: Ivory, Wings & Safeness
“Ah!
Si certo… scordatelo… in qualsiasi setta
religiosa tu voglia portarmi scordatelo…
io sono un ateo convinto…”
era troppo…
propormi una cosa del genere…
“NO…
nessuna setta… nessun Di…” si stava
strozzando di nuovo… “scusa… cado
sempre in
fallo a volte… noi non potremmo pronunciare il
nome… di be… Lui!” disse
indicando il cielo con un dito…
“Ma
prima hai detto Dio… me lo ricordo…!”
eccolo li che si contraddiceva
“Ah!
Davvero? Non me ne sono accorto… forse starti vicino ha
attutito un attimo le
mie debolezze… boh chissà!” era
raggiante… sembrava che avesse vinto alla
lotteria…
“Si
vabbè… lasciando perdere quella storia
del… lo sarai anche tu… di cui ne
discuteremo meglio e più approfonditamente a
casa… continua con la tua
spiegazione sui vampiri… ad esmpio perché vi
nutrite di sangue umano?”
“Ehm…
ehm… in questo caso la cosa diventa un pochino
fastidiosa… allora… sai che nel
sangue sono disciolte praticamente tutte le sostanze nutritive di cui
si ha
bisogno… ecco noi ci limitiamo a succhiare il sangue e ad
assimilare quelle
sostanze… in pratica noi nella catena alimentare occupiamo
la nicchia dei
parassiti… viviamo a spese di altri esseri… che
non devono essere per forza
umani… noi possiamo ricavare nutrimento da tutti gli
animali, a sangue caldo
però… non mi chiedere il
perché… non lo so neanche io… si dice
che i vampiri si
nutrano di sangue umano perché è capitato molte
volte che uno di noi attacchi
un umano per fame… siete grandi e avete tanto
sangue…”
“Si
ma esistono animali più grandi di un essere
umano… ad esempio le mucche…” ero
poco convinto…
“Si…
certo… hai mai provato a mordere una mucca sulla giugolare o
sulle vene dei
polsi… se così si possono chiamare…
non credere che la cosa sia tanto semplice…
è ovvio che se la mucca è morta da poco ed
è ancora calda… preferiamo quella…
certo il sangue umano è più buono per sapore e
consistenza… ma soprattutto ci
da un effetto tipo doping… diventiamo più forti e
rapidi per qualche tempo…
tutto la… e poi ti ricordo che se quelli come me, i
trasformati, non si fanno
il tatuaggio impazziscono… e a quel punto attaccano tutto
quello che si muovo…
specialmente le persone, perché ribadisco… siete
buone… o meglio… sono buone…”
“La
cosa è morbosa sai?”
mi sentivo il
sudore freddo dietro la schiena… “Senti e per la
storia della vita eterna?”
“No!
Perché mi hai fatto questa domanda… è
difficilissimo da capire… allora…
cominciamo dal dire che il gene del vampirismo essendo un gene
demoniaco
modifica le cellule rendendole più longeve… e in
più blocca o
comunque inibisce al massimo il fenomeno
dell’apoptosi… e rende la moltiplicazione
cellulare più rapida… ecco spiegata
anche la rapidità di guarigione… inoltre essendo
parenti stretti dei demoni
molti di noi fanno un accordo con chi detiene il libro nero e si fa
cancellare
il nome da esso… ma questa ipostesi comporta un certo
periodo di schiavitù alla
Nera Signora… io non l’ho fatto tanto per essere
chiari… ma anche chi ha fatto
il patto se dovesse venire chiuso in una stanza e bruciato morirebbe
comunque… ma
anche se gli sparassero in
testa con un fucile a canne mozze morirebbe… qualsiasi
ferita letale per un
uomo è letale anche per un vampiro… che abbia
fatto il patto oppure no…le
uniche morti impossibili per noi sono il dissanguamento…
poiché le cellule si
rigenerano tanto velocemente da chiudere subito la ferita…
la morte per la
frattura del collo… anche li il midollo si ripara
automaticamente… e
per malattia, siamo immuni praticamente a
tutte le malattie conosciute… tranne a quelle più
violente… anche noi siamo
soggetti a malattie come l’ebola e la sars… per
fortuna siamo immuni dall’HIV…
il gene vampirico produce
una proteina
antagonista del virus… che altro… ah! si non ci
ricrescono ne braccia ne
qualsiasi altra cosa venga asportata… in quel caso si deve
correre all’ospedale
a farti riattaccare
quello che ti è
stato tagliato via… e sperare nella
fortuna…” concluse quel discorso complicato
e a me era venuto un lieve mal di testa… troppe informazioni
tutte in una
volta…
“Un'altra
domanda… e la super forza?” a quel punto mi
ricordai della mano del ragazzo che
avevamo incontrato fuori dalla biblioteca… a quel punto
realizzai che non stava
dicendo una bugia… troppe cose combaciavano… la
sua temperatura corporea… la
sua forza… il colore dei suoi occhi… AH!... che
ha detto prima… ‘…pure
tu…’ no!
Non poteva essere… che fossi uno di quelli… oddio
come li aveva chiamati… ah!
Si… Risvegliati… hahaha… si bella
storia… e cosa avrei dovuto dire alla mia
famiglia… scusate ma io possiedo un gene raro che mi
tramuterà in una creatura
parssita succhiasangue… però l’idea non
mi dispiaceva in tutto e per tutto… se
fossi diventato uno di loro… sarei potuto stare insieme a
Shik… COSA?!?!?! COSA
AVEVO APPENA PENSATO??? NO! L’HA NOTATO…CAZZO!!!
MA PERCHE’ L’HO PENSATO???
“Perché
tra il Risvegliato e il suo servo si forma un legame
simbiotico… nessuno dei
due può vivere senza l’altro troppo a
lungo…!” fu la sua risposta concisa
dietro al suo sorriso… le zanne erano sparite…
“Le
zanne…” dissi indicandogli la bocca con il dito e
toccandomi i denti con
l’altra mano…
“Ah!
Si me lo sono dimenticato… le zanne non rimangono sempre
fuori… sono retrattili
un po’ come quelle dei serpenti… solo che a
differenza dei serpenti le nostre
non si piegano all’indietro ma rientrano nella
mascella… vedi…” disse
facendole fuoriuscire…
“Più che altro sono i
canini ad allungarsi…”
“Quindi
le punte rimangono comunque fuori…”
“Si…
è così che perforiamo la pelle… prima
posiamo i denti sul collo… poi facciamo
scattare i canini in avanti che bucano la giugolare e poi li ritraiamo
per
poter succhiare il sangue…!”
“Che
schifo!!!” l’avevo detto a voce troppo
alta… infatti sentii una mano
picchiettarmi sulla spalla… mi voltai… era
Melissa in preda ad una crisi d’ira…
“S-scusa…
usciamo subito… e ti lasciamo in pace…”
bisbigliai intimorito dal suo pugno
serrato…
Afferrai
Shik per una mano, stavolta ero stato io… lui ne fu felice e
non si limitò a
lasciare la mano nella mia, ma mi intrecciò anche le dita
con le sue… non me ne
accorsi subito… me ne accorsi solo quando ci fummo seduti su
una panchina in
mezzo alle rose… le
mani rimasero
intrecciate per alcuni minuti… solo dopo che una coppia di
ragazzi ci passò
davanti ridendo mi accorsi in che posizione eravamo… seduti
su di una panchina
mano nella mano… imbarazzatissimo gli tirai la sua mano
praticamente in faccia…
e ritrassi la mia a velocità pazzesca…
“Se
vuoi saperlo… abbiamo anche un'altra
capacità… possiamo ipnotizzare le
prede…
più che un ipnotizzare però è un
attirare… un po’ come fanno i serpenti con i
topi…”
“Sto
notando che avete più affinità con i serpenti che
con i pipistrelli… ma come
mai vi hanno affibbiato quegli animali… si sono carini ma
sono troppo
delicati…!” ero effettivamente curioso…
“Beh…
per la storia del sangue… i pipistrelli sono tra i pochi
animali che succhiano
il sangue… ma
non sono gli unici con cui
ci identificano… quelli che ci disprezzano ci chiamano
sanguisughe… e a quelli
come noi che vivono vicino al mare hanno affibbiato il nome di
lamprede… tutti
animali a dir poco schifosi…” era evidentemente
seccato…
“Su
su… no ti preoccupare… vedo che queste cose
succedono anche in altre società…” volevo tirarlo su di
morale… “Senti ma per
quella storia dell’accordo… della rosa?”
“AH!
E’ vero… allora devi sapere che non tutti i
vampiri hanno gli stessi
progenitori… ognuno di noi appartiene a dei clan…
tu ed io siamo il clan della
Black Rose… e il nostro simbolo è appunto una
Black Velvet… quella che ti ho
dato prima… non so se te ne sei accorto ma ti ha punto con
una spina… e il tuo
sangue è venuto a contatto con la linfa di quella
rosa…che contiene una
particolare sostanza che reagisce con il gene del
vampirismo… ora se non ho
sbagliato persona la rosa dovrebbe essere diventata completamente
nera…
guardala…” mi disse indicando la mia
tracolla…
Io
Infilai la mano dentro alla borsa e percepii la rosa dalle spine che
anche
stavolta mi punsero… ora me ne accorsi perché la
spina mi si infilò per bene
nella carne…
“Ahio!”
urlai ritraendo il dito e succhiandolo…
“NO!
Non ti devi succhiare il sangue… non puoi farlo…
lo devo fare io…!” disse lui
strappandomi il dito dalla bocca…
“E
perché?” che
cosa curiosa…
“Come
ti ho detto io sono tuo Servo… e tu puoi nutrirti solo del
sangue che è venuto
a contatto con il tuo… non mi chiedere
perché… non so neanche questo… forse
te
lo dirà Lady quando la incontrerai…”
concluse la frase e leccò
via la goccia di sangue che era uscita dal
polpastrello…
“Vuoi
dire che tu saresti la mia scorta di cibo personale?!” ero
disgustato…
“Si…
fino alla morte!” rispose lui mesto…
“Non
Posso accettarlo…”
cacciai nella borsa
quei due libri che avevo in mano, non c’entravano li tirai
fuori per
sistemarli, ciò fece uscire la rosa che cadde nella
sabbia… era diventata
completamente nera… ad eccezione del bocciolo centrale e
della spina che mi
aveva punto il dito un momento prima… quelle erano
bianche… bianche come la
neve fresca… il nero dei petali sfumava… passava
attraverso il grigio e poi
diventava bianco…
“OH!”
anche Shik era rimasto stupito… “Non era mai
capito di recente… credevo fossero
tutti estinti… ma non puo essere che tu sia uno di
loro…!”
“Uno
dei cosa?” mi sembravo un bambino davanti ad un enorme
pannello con tutte le
informazioni necessarie per essere adulto… e di cui non
capivo il significato…
“Esistono
alcuni di noi che possiedono sia il gene vampirico che il gene
spirituale… o
come lo chiamano i più teatrali il gene angelico…
in quel caso la pianta o
l’oggetto simbolo della famiglia prende questa
colorazione… ma gli ultimi Misti
che si conoscevano sono morti… li hanno uccisi
tutti…”
“Cosa?!
Uccisi e perché?”
ero terrorizzato… se
ero veramente uno di quei cosi… ero in pericolo…
“Perché
davano fastidio sia agli angeli puri che ai vampiri puri…
sono creature più
forti… che possiedono solo i pregi delle casate angeliche e
dei clan vampirici…
non presentando difetti sono molto più potenti di un angelo
e o di un vampiro
puro… ma anche loro davanti alle Lady dei clan e ai Lord
delle casate non hanno
potuto fare niente… quella è stata la prima e
unica alleanza di tutte le casate
e di tutti i clan per un unico fine…” era
abbattuto… “Questo significa… che se
io bevo il tuo sangue anche io diventerò un
Misto… sarà una seccatura…!”
Ero
letteralmente sconcertato… non sapevo se crederci oppure
no… anche se ormai ero
quasi certo che stesse dicendo la verità… e
questo mi terrorizzava…
“No…
non può essere perché io?!”
“Semplice
tu sei un portatore del gene vampirico e dovrai essere trasformato al
più
presto… altrimenti questo si attiverà in maniera
sbagliata uccidendoti…”
“E
come doveri fare per attivarlo…” feci le
virgolette con le dita “… in maniera
corretta?”
“Semplice
mi devi mordere e io devo mordere te… ma tu dovrai riuscire
a fermarmi…
prendendo il potere dal mio sangue… altrimenti io ti
ucciderò…” era fin troppo
visibile il suo disagio e il suo dolore…
Io
ero impietrito… non sapevo che rispondere… mi
stavo cominciando ad affezionare
a quel ragazzo così imprevedibile…
e
carino…CARINO?!?!?! Ma cosa mi veniva in mente…
certo ero sempre più confuso e
i brevi momenti che trascorrevo da solo senza potere avere nel campo
visivo
Shik mi davano fastidio…se fosse stato una ragazza avrei
potuto dire di essermi
innamorato di lui… ma era un ragazzo… uno come
me… e non potevamo… non era
concesso…
Sentii
un tocco leggero sulla spalla… mi riscossi dai miei pensieri
e guardai il
ragazzo dagli occhi blu che mi stava davanti… ebbi un
fremito lungo la spina
dorsale… mi sentii arrossire… il suo tocco era
delicato… niente a che vedere
con la stretta spacca ossa che qualche minuto prima aveva
sfoggiato… in quel
momento mi sfuggì un'altra domanda…
“Ma
per la super forza?”
“Ahaha…
non siamo mica Hulk… semplicemente i nostri muscoli si
rinforzano e si
riempiono sia di fibre rosse che di fibre bianche…
così siamo sia più forti che
più veloci rispetto agli esseri umani normali…
tutto qui…!” sembrava si fosse
rilassato un attimo, ma tornò subito a guardarmi dritto
negli occhi… vedevo la
mia immagine riflessa nelle sue iridi…
che si stavavno facendo sempre più
vicine… ora le vedevo nei minimi
particolari… vedevo tutte le sfumature di azzurro e blu che
avevano… poi lo
sentii… il contatto tra le mie labbra e le sue…
erano morbide come avevo
sentito prima ma
adesso lo sembravano
ancora di più… le nostre labbra si sfiorarono
semplicemtne… percepii il suo
respiro… e poi mi allontanai brusco… avevo il
cuore che batteva impazzito dopo
aver interrotto la sua attività nei minuti
precedenti… avevo il fiatone… mi
guardai attorno allarmato… se ci aveva visto qualcuno potevo
essere definito
spacciato… prima tutti mi credevano il fidanzato di quella
gran pezzo di donna
di Melisse e poi venivo scoperto a baciarmi… oddio mi faceva
senso anche solo
pensarlo… con un altro ragazzo… a quel punto mi
sarei inamicato tutti i ragazzi
e mi si sarebbero chiuse tutte le possibilità con le
ragazze… per fortuna nella
zona circostante c’era solo un ragazzo che messaggiava con il
cellulare e una ragazza
bionda che scriveva al pc… nessun’altro in
vista… rilasciai il sospiro che
avevo fatto poco prima e mi rigirai verso Shik…
“Scusami
un attimo…” aveva uno sguardo cupo e guardava lo
stesso ragazzo che fino a poco
prima avevo guardato anche io… poi si alzò e si
diresse verso di lui…
La
scena fu rapidissima, il ragazzo si accorse di Shik e
cominciò a correre, Shik
lo acchiappò in un secondo facendo uno scatto degno di un
ghepardo… gli strappò
di mano il cellulare e sempre con una mano lo
frantumò… vidi
che gli disse qualche cosa… il ragazzo
fece segno di si con la testa… gli occhi erano
terrorizzati… e quando
finalmente Shik gli lasciò il polso che gli aveva afferrato scivolò
all’indietro, incespicando e scappò
via…
fu una frazione di secondo ma notai un ematoma violaceo sul polso da
cui era
stato fermato… come potevano quelle mani tanto delicate fare
una cosa tanto
brutale… Shik nel frattempo era tornato…
“Cosa
diamine hai combinato… che c’entrava quel
poveraccio…!” ero sbalordito… prima
faceva tanto il sensibile e il delicato e poi aggrediva così
una persona senza
tanti complimenti…
“C’entrava
eccome… non stava spedendo un sms come credevi
tu… stava facendo un filmato… è
un amico del tizio che voleva picchiarti prima…”
disse frettolosamente…
“Picchiare?!
E come lo sa… ah! Già…” ero
allibito…
avere una guardi a del corpo in fin dei conti non era male…
Shik si rimise
seduto al mio fianco… stavolta era più vicino
sentivo la sua coscia vicino la
mia… si buttò contro lo schienale della panchina
allungando tutte e due le
braccia facendole ricadere e buttò la testa
all’indietro…
aveva il collo liscio… e morbido…
COSA?!?!
CHE STAVO FACENDO?!?!? PERCHE’ GLI STO TOCCCANDO IL COLLO?
“Sono
i tuoi istinti… senti il sangue scorrere e quindi ne hai
voglia…” disse lui
rialzando il viso…
“No!
Non ho voglia di sangue io… non sono un vampiro o qualunque
cosa sei!” iniziavo
a dubitare della mia forza interiore, perché quella frase
era uscita poco
convincente anche a me…
“Già…”
disse lui compiaciuto…mi irritai…
“Questa
storia che mi leggi nel cervello mi da fastidio…se sono
davvero il tuo
superiore ti ordino di non leggermi più nel pensiero a meno
che non sia io a
chiedertelo…”
“Si…
per farlo devi solo farmi sentire la superiorità del tuo
sangue… mordimi…” fece
scoprendosi il polso senza la ccatrice…
“NO!
E poi come potrei non ho i canini affilati come i tuoi!”
volevo in tutti i modi
evitare di dovergli mordere il polso…
“No
non è vero… tu ce li hai i canini…
solo che non hai ancora rotto l’osso che li
blocca… prova a spingere come se stessi mordendo una
mela… fallo con tutte le
tue forze… ti avverto… farà
malissimo…”
disse mettendomi una mano sulle spalle…
Non
sapevo che fare… se ci provavo e non succedeva niente
dimostravo di essere un
credulone… se invece succedeva qualcosa e faceva male quanto
Shik diceva
nessuno mi avrebbe trattenuto dall’urlare…
“Andiamo
in bagno per favore… che se mi metto a urlare nessuno lo
sente… qui invece…”
feci io indicando il giardino davanti a noi che ora si era riempito di
studenti… mi alzai e mi diressi verso i bagni più
distanti e isolati che
conoscevo… Shik mi seguì in silenzio guardandosi
ogni tanto alle spalle…
“Ok…
qui siamo isolati…ci provo…” dissi
io… e cominciai a fare forza con tutti i
muscoli del corpo…
“No
aspet…” cercò di fermarmi…
ma fu troppo tardi… sentii uno strappo tremendo
nella bocca… un sonoro ‘crack’ che
veniva da dentro la mascella e i due canini
affilati fuoriuscirono tagliandomi la lingua… ma quello non
fu l’unico dolore
atroce che percepii… ci fu anche quello sulla
schiena… stavolta non fu un
‘crack’ bensì uno
‘strap’ come quando si
strappa la stoffa… ma in quel caso a strapparsi fu la pelle
della mia schiena…
da cui fuoriuscirono due lunghe ali nere e bianche sporche di
sangue… caddi
in ginocchio… con le mani che tremavano
e lo stomaco pronto a vomitare… il dolore era
fortissimo… sentivo le lacrime
scendere dai miei occhi… che bruciavano
terribilmente… avevo il fiato corto…
Shik era indietreggiato… era terrorizzato… subito
dopo sentii altri dolori
fortissimi… alle mani… me le guardai…
le unghie stavano crescendo e si stavano
trasformando in artigli… mentre sentivo un
bruciore in tutti i muscoli…
caddi a terra… ora gli occhi non pizzicavano
solo… ora bruciavano come
se qualcuno ci avesse tirato dentro dell’acido…
scosso da fremiti di dolore mi
aggrappai al lavandino e mi tirai su… di fronte a me
c’era la mia immagine…
NO!
Di fronte a me non c’era la mia immagine…
c’era un mostro… una creatura alata
che si dibatteva a causa del dolore… le mie unghie si erano
allungate ed erano
diventate più dure e affilate… gli occhi non si
erano solo schiariti… ma
avevano perso tutta l’iride… ormai erano
completamente bianchi con al centro la
pupilla nera… dalle mie labbra tirate fuoriuscivano i lunghi
canini sporchi del
mio sangue… anche le ali erano macchiate da quel liquido
rosso e appiccicoso le
piume erano nere…mentre le lunghe penne erano
bianche… non
mi riconoscevo più… anche i miei capelli
si erano allungati ed erano… sbiancati… avevo
delle intere ciocche bianche in
mezzo a delle ciocche nerissime. La mia pelle si era
schiarita… ma rimaneva
leggermente più scura rispetto a quella di Shik…
“Cosa
mi è succ…” non riuscii a finire la
frase… la mia voce era totalmente cambiata…
sembrava come se fossero due voci diverse una sovrapposta
all’altra… la prima
era più gutturale e profonda, mentre la seconda era stridula
e suonava come
vetro che si frantumava…
“No!
Cosa hai fatto… ti sei risvegliato troppo in
fretta… non dovevi dare tutta
quella forza ai muscoli… ora se non ci sbrighiamo ad
iniziarti i geni ti
uccideranno… il problema è che ora hai solo un
vampiro a disposizione… per la
tua parte angelica non so come aiutarti!” Shik era disperato
stava impiedi
davanti a me… aggrappato alla mia
maglietta…
“Non
è possibile…”
mentre lo dicevo sbattei
un pugno chiuso sul marmo del lavello… che si
frantumò in mille pezzi neanche
fosse argilla… “Dannazione!!!” il dolore
stava lentamente svanendo… e più il
dolore scemava più sentivo il bisogno di mordere qualcuno e
di muovere le ali
che dentro al piccolo bagno erano bloccate… guardai
avidamente Shik…
“OH…
si… fai…” disse scostandosi il
polsino…
Non
risposi più alla mia coscienza che mi diceva che non potevo
farlo… mi avventai
sul suo polso che perforai con le punte dei canini… sentii
la sua pelle
lacerarsi sotto la forte pressione della mia
mascella…
“Ah!
Così fa male…” urlò
lui… in effetti ce
li avevo spinti dentro… e non avevo usato il metodo a
tagliola che mi aveva
detto lui…
Sentii
il sangue fluire fuori dai due fori… lo aspirai con tutta la
forza che avevo…
produsse un suono strano… sentivo il suo sapore ferroso in
fondo alla gola… mi
venne un conato di vomito… ma resistetti e bevvi…
poi vidi Shik impallidire…
gli occhi si erano appannati… stavo esagerando…
sfilai i canini e un fiotto di
sangue mi colpì in pieno volto… il panico mi
diede una scossa alla pina dorsale
facendomi male sui tagli da cui fuoriuscivano le ali…
“Odd…”
uno spasmo mi chiuse la gola… tossii… riuscii
finalmente a riaprire la gola… “…cosa
diamine…COME STAI?” Shik era pallido e si reggeva
alla manica della mia
maglietta…
“S-sto
b-ben… non ti preoccupare… mi
riprenderò in fretta…” disse
bisbigliando…
intanto dal suo polso continuava a fuoriuscire del sangue…
com’era possibile…
lui aveva detto che il sangue a loro… noi… si
fermava subito… “E’ perché
nella
nostra saliva c’è un potentissimo
anticoagulante… mi devi bloccare l’emorragia
come se fossi un essere umano normale…”
Preso
dal panico strappai la mia maglia… rimanendo di sasso
davanti all’immagine
riflessa… tutti i muscoli che prima erano rilassati ora si
erano tesi e si
mostravano duri sotto la pelle… sembrava quasi avessi fatto
una sessione di
palestra intensiva… mi riscosi subito sentendo la mano di
Shik sul bicipite
feci a brandelli la maglietta e la strinsi attorno al polso
ferito… subito sul
tessuto si formò una larga macchia rossa…
“NO…
così non va bene… diamine… come devo
fare?” sbottai irritato…
“Cauterizzala…
devi cauterizzare i due buchi…” soffiò
Shik…
“Cauteri…no
no assolutamente no… ti farà un male
cane…”
sentivo la disperazione crescere… e gli occhi
erano umidi… stavo per
piangere…
“Non
ti preoccupare… s’altronde ho sentito dolori
peggiori…” bisbigliò toccandosi la
bocca… era vero quel dolore… il dolore del
risveglio era intenso… molto più
intenso di qualsiasi ustione…
“Ok…
andiamo a casa… ma come faccio con
queste…” gli chiesi indicando le ali che
cercavano di stendersi completamente…
“Non
lo so… non ce l’ho… dovremmo trovare un
angelo… un angelo che ci sia amichevole…
però…” gli si chiudevano gli
occhi… la benda era intrisa di sangue… cominciava
a gocciolare.. nonostante ciò sorrideva… mi
sorrideva… mi
avvicinai al suo volto… lo guardai dritto
negli occhi che stavano diventando sempre più
vacui… e improvvisamente lo
baciai… stavolta non mi fermai alle labbra…
insinuai la mia lingua sporca del
suo e del mio sangue dentro… lui non mi respinse…
anzi… iniziammo a giocare un
po’ con le lingue… poi mi ricordai che rischiavo
di farmelo morire tra le
braccia… allora lo raccolsi e lo presi in braccio e uscimmo
dal bagno…
Senza
rendermene conto avevo le ali spiegate e quando fummo fuori si aprirono
completamente… erano enormi… saranno state due
metri ciascuna… iniziarono
a battere… non sentivo lo sforzo…
pensavo che volare fosse molto faticoso… invece le ali che
mi avevano lacerato
la schiena si muovevano come se avessero una mente propia…
purtroppo eravamo in
un posto pubblico quale era l’università e un
rumore di ali così forte avrebbe
attirato subito l’attenzione… e se fosse arrivato
qualcuno mentre una creatura
alata sporca di sangue e con in braccio un ragazzo ferito tentava di
spiccare
il volo avrei seminato il panico… dovevo trovare il modo di
non farmi vedere…
“Vola
in alta quota… sembrerai un aquila…”
sussurrò Shik… percepivo che il suo
battito cardiaco diminuiva… non
sapevo come avrei dovuto partire… ne tantomeno come avrei
dovuto volare… ne,
era la cosa peggiore, non avrei saputo come atterrare…
“Beh
proviamo come nei film di Superman…” dissi
flettendomi sulle ginocchia… e
dandomi una spinta verso l’alto… quando staccai i
piedi dal suolo sentii uno
strattone verso l’alto… erano le ali che avevano
cominciato a battere e mi
trascinavano su… ad un certo punto si fermarono…
temetti di precipitare… invece
salivo…
“Una
corrente ascensionale…” borbottai ripensando ad
uccelli grandi come gli
avvoltoi o come i gabbiano che ne facevano uso…
Shik
era stretto tra le mie braccia e si reggeva al mio collo…
mentre guardavo il
suo volto mi cadde l’occhio sulla terra
sottostante… eravamo terribilmente in
alto… per fortuna non avevo la phobia
dell’altezza… poi guardai il mio corpo…
non era affatto come avevo sempre immaginato che volassero gli
angeli… non ero
orizzontale… ma verticale e con le gambe
penzoloni… era come se fossi appeso
per le spalle a qualcosa che si muoveva in avanti…
Notai
il palazzo dove abitavo… porca miseria era proprio vicino ad
una delle vie
principali della città… se fossi atterrato
così come niente sulla strada avrei
attirato frotte di curiosi… seguite poi dai giornalisti e
poi dall’esercito…
che mi avrebbe rinchiuso da qualche parte per studiarmi…
volevo assolutamente
evitarlo… ma dovevo anche salvare la vita a Shik…
le ali presero ad andare in
picchiata… si fermarono ad un centinaio di metri sopra alla
strada e proprio nel
momento in cui una donna stava per volgere lo sguardo su cominciarono a
battere
creando una forte corrente d’aria che fece volare via
qualsiasi cosa ci fosse
stata sulla strada… alzando foglie e polvere rese
l’aria opaca e ridusse la
visibilità… scesi in picchiata fino al terrazzo
di casa mia… spaccai il vetro
della porta finestra e finalmente fui al sicuro in casa…
Lo
poggiai delicatamente sul letto… cercai di ripiegare le
ali… quanto
impicciavano… mi muovevo male… lui
riaprì gli occhi e mi guardò… subito
dopo
sorrise… io gli restitui il sorriso… scomparendo
dalla porta per andare ad
arroventare un coltello…
Tornato
in camera lui aveva tentato di mettersi a sedere sul letto ed era
riverso su un
fianco… lo tirai su rapido, rapido quanto le ali mi
permettevano di esserlo…
“Scusa…
adesso farà male…” gli dissi facendogli
vedere il coltello dalla punta bianca a
causa del calore…
“No…
fai…” la sua voce era debolissima…
guardai il polso… il sangue aveva impregnato
il pezzo di stoffa che avevo usato come bendaggio… e ora
gocciolava sulla
coperta… slacciai il fiocco che avevo fatto… il
sangue ora non zampillava più,
semplicemente scorreva via… ciò era un buon
segno… non era un’emorragia
arteriosa… lo guardai in viso con gli occhi lucidi, lui fece
segno di si con la
testa e mi sorrise… poi chiuse gli occhi e si
volò dall’altra parte… io poggiai
la punta del coltello sul primo buco… un rumore come quello
del bacon che
frigge e una puzza di pelle bruciata si dispersero nella
camera… come l’urlo di
Shik… ora anche la sua voce somigliava a quella che avevo
appena ottenuto io…
era cupa e gutturale… gli erano usciti i canini e le unghie
delle mani gli si
stavano allungando… alzi il coltello… voltai la
lama e lo premetti sull’altro
foro… un altro urlo scaturì dalla gola di
Shik…
Levai
la lama e la gettai a terra… poi mi gettai su Shik
abbracciandolo…
“Sangue…
mi serve sangue… o morirò…”
sussurò… io non ci pensai neanche… gli
presi la
testa e gli poggia le labbra sul mio collo… lo sentii
irrigidirsi… poi sentii
lo scatto dei denti e il dolore…
---------------------------------------------------
Ecco il 5°... mamma mia
non avevo mai scritto così tanto... forse sarà la
noia di questi giorni a spingermi a scrivere... chissà sta
di fatto che per scrivere tutto quello che avete appena letto ci sono
voluti solo due giorni... beh che dire Evviva me!!!
Ma anche Evviva voi che continuate
a leggere... passiamo ai ringraziamenti...
xMadnex... anche io vi adoro...
grazie per l'appoggio... Ovviamente la sorella del nostro protagonista
sarà figa... se poi prenderò spunto da Avril
Lavinge beh beh...allora non sarà difficile farlo...ohi mi
raccomando continuate a leggere... che altro dire...Ich liebe dich (sai
cosa farci hehehe)
xShari92... Cm posso
descrivertelo... mumble... più o meno è come nel
racconto... tranne che nn ha 21 anni... ne ha quanti e me...
simpatico...carino (mi è stato suggerito hehe)...
e ci sono molto affezionato... ultimamente mi sarei annoiato
molto senza quel cretino(ovviamente scherzo...^^ va letto in tono
affettuoso ^^) che mi mandava mail in lingue impossibili... come avrei
fatto a passare i pomeriggi??? Spero che questo quovo capitolo ti
piaccia... fammi sapere ^^
A tutti gli altri che nn hanno
lasciato un commento...dico grazie...continuate a leggere... e se poi
vi va lasciate un commento...
Kriss89
|
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Capitolo 6 *** Chapter 6: Alice's Mediation ***
Chapters
6: Alice’s Mediation
Eravamo
seduti sul letto… e Shik stava succhiando il mio
sangue… sentivo quel rumore
fastidioso… e sentivo anche il bruciore dei suoi denti
dentro la mia carne…
cominciavo a vedere appannato e la tesa mi girava; lo sentii
sussultare, si
staccò di colpo dal mio collo facendo fuoriuscire uno
zampillo di sangue che
però fui pronto a fermare con un bordo del
lenzuolo…
Shik
tremava… si era stretto le ginocchia al petto e ora guardava
fisso il muro di
fronte al mio letto… mi avvicinai a lui gli passai una mano
attorno alle
spalle… lo portai verso di me
lui si
strinse al mio petto… in quel momento le ali che erano
strette nella stanza si
chiusero sopra noi due riducendoci al buoi…io ero in
ginocchio sul letto e Shik
tremante si reggeva alle mie spalle…
“S-scusa…
ti sto creando solo problemi… se non fossi mai venuto qui
ieri… tu non saresti
in queste condizioni…” disse con voce
rotta…
“Si
è vero… ma tu hai anche detto che sarei
morto… se non avessi attivato il gene
nel modo giusto…” cercai di consolarlo…
ma sapevo benissimo che non ci sarei
riuscito…
“NO…
non è vero… tu possiedi sia geni vampirici che
geni angelici… si sarebbero
bilanciati per sempre senza attivarsi mai…
invece… invece per colpa mia ora tu rischi di
morire…” adesso la sua
voce era ridotta quasi ad uno strillo acuto…
“Shhh…
stai zitto… ci penseremo dopo… ora riposati che
prima ti ho torturato per bene…
non voglio che sia tu il primo ad andartene… troveremo una
soluzione… però
adesso riposiamoci…” la mia voce era
serena… le ali si aprirono facendo
filtrare di nuovo la luce che mi colpì fastidiosamente gli
occhi bianchi… mi
distesi su un fianco con Shik ancora aggrappato a me… la sua
testa era
nell’incavo del collo… stranamente a me il sangue
si era fermato subito… come
lo distesi Shik si addormentò, era evidentemente stremato.
Io non riuscii a
dormire a causa delle ali che mi impedivano di rigirarmi…
non sapevo dove
sbattere la testa… con quelle due appendici piumate sarebbe
stato impossibile
vivere d’ora in poi… però in un certo
senso erano comode… evitavo il traffico…e
andavo molto più veloce…
In
quel momento mi accorsi di una strana sensazione… era come
una voglia di uscire
in strada a urlare… avevo bisogno di urlare… ne
sentivo l’impulso in fondo alla
gola… mi scostai delicatamente da Shik…
mi alzai… e andai alla porta-finestra senza
vetro che dava sul balcone…
quando vidi dei passanti in lontananza la voglia di cominciare a
strillare si
fece più forte… aprii leggermente le labbra,
notai che i canini si erano
ritratti… e il sapore di sangue era scomparso… ma
la cosa che mi turbò di più
fu che come aprii le labbra fuoriuscì una specie di
canto… un canto che
risuonava antico… veniva dalle profondità della
mia anima… era un ricordo dei
miei geni… le labbra ora sim muovevano da sole…
come anche la voce usciva da
sola… la voce che fuoriusciva era cristallina e trasparente,
sembrava quella di
una donna non quella di un uomo… poi notai i
passanti… si erano paralizzati
tutti… nessuno muoveva un muscolo… erano tutti
rimasti immobili nella posa che
avevano quando avevo cominciato a cantare… dopo poco
cominciai a vedere i primi
effetti del mio canto… alcuni uomini vestiti di tutto punto
erano seduti,
immobili come tutti gli altri, ad un tavolino di un
cafè…uno di loro si alzò
improvvisamente sgranò gli occhi… si contorse dal
dolore e prese fuoco… urlando
scomparve in una nuvola di fumo nero… dal quel fumo si levo
un’ombra rossa come
il sangue… ce stridendo mi venne contro… in quel
moemento mi bloccai anche io…
quella cosa… mi voleva uccidere sentivo i suoi
pensieri… avevo interrotto la
sua vita da parassita uccidendo il suo ospite e ora voleva il mio corpo
in
cambio… dovevo trovare una soluzione…
“Cambia
l’intonazione del canto sbrigati…!” mi
sentii urlare da dietro le spalle… una
figura alata si era messa controsole e mi fissava…
“Non
so come farlo… ho cominciato a cantare
automaticamente… non l’ho voluto fare di
mia spontanea volontà!” gli urlai terrorizzato,
intanto la cosa si stava
avvicinando…
“Semplicemente
devi imporre la tua superiorità al gene angelico…
devi fargli vedere chi
comanda…prova…” la sua voce era
familiare ma in quel momento ero molto più
preoccupato della mia sorte…
“Va
bene… speriamo che fili tutto liscio…”
presi fiato… poi aprii la bocca e il
canto di prima fuoriuscì da solo… stavolta
però dovevo riuscire a cambiare il
tono… pensai al mostro… pensai all’uomo
che era finito in cenere…pensai
alle persone che erano bloccate in strada… se
il mostro le avesse volute colpire gli sarebbe bastato cambiare
direzione…provai… ma non succedeva
niente… no ci riuscivo il canto rimaneva
sempre quello… sempre lo stesso…
sempre
lo stesso tono acuto e cristallino… “NON CI RIESCO
AIUTAMI TU!” supplicai la
figura…
A
quel punto sbuffando la figura si levo in volo… il sole mi
impediva di
guardarla… sentii il suo canto, aveva la stessa intonazione
del mio, ad un
certo punto però questa si alzò di tono divenne
più acuta… sentii vibrare i
vetri… lo spirito si paralizzò… lo
vidi tremare… tremava sempre più
forte…
finche quando il cantico ebbe raggiunto la massima altezza lo spirito
esplose
in mille scheggie rossastre che precipitarono al suolo producendo
rumore di
vetri rotti…
La
figura si zittì e mi raggiunse sul balcone…
“Rientrimo…questa
luce non fa bene ai tuoi occhi…” disse
più mi veniva vicino più mi sembrava
familiare…
“Si
in effetti non vedo granchè…di te vedo solo i
contorni…e gli occhi mi
pizzicano…” dissi stropicciandomeli…
mano mano che i miei occhi riprendevano a
vedere la figura diventava sempre più definita, riuscii a
capire che era una
ragazza alta un po’ meno di me… aveva dei capelli
lunghi e lisci… biondi… se
non sbaglio… non vedevo ancora bene…lei chiuse le
tapparelle e la stanza fu
ingoiata dal buio… subito dopo accese la luce, che mi
accecò per un brevissimo
istante… dopodiché quando ripresi a vedere
chiaramente per poco non mi prese un
infarto…
“A-alice…cosa…
no! Anche tu!” ero sbalordito… Alice mi fissava
sorridendo… con la mano chiusa
a pugno poggiata sul fianco… notai i capelli…
dove erano finiti i lunghi
capelli neri e ricci della mia sorellina… erano stati
sostituiti da capelli
biondissimi scuri solo alla radice e nelle ciocche
nascosete… per il resto
erano biondissimi ad eccezione di una ciocca rosa shocking…
“C-cosa hai fatto
hai capelli?” dissi con il tono della voce che rasentava gli
ultrasuoni…
“Gli
ho tiniti… che male c’è… e
ovviamente lisci sono più facili da gestire…
certo non
li ho voluti io così ma che importanza ha… sono o
no una gran figa?” disse
sorridendo, tirando le labbra dipinte con un rossetto lucido rosa
chiaro… a
quel punto notai il trocco… aveva molta matita e molto
mascara intorno agli
occhi e un ombretto celeste ricopriva le palpebre…
“M-ma
che fai batti???” fu la mia constatazione
scioccata… lei mi fulminò con lo
sguardo…
“Stronzo!
Non ci capisci niente…tzè!” si
voltò con le braccia incrociate davanti al seno…
solo a quel punto rividi le ali… completamente bianche che
fuoriuscivano dal
top lacero e sporco di sangue…
“Oh!
Che sei ferita?!” chiesi io preoccupato… lei si
voltò guardandomi incuriosita…
“No…perché?”
“Beh
hai del sangue che sporca le ali e la maglietta…”
le feci notare io…
“Ah!
Quello… no quello è di quando mi sono cresciute
le ali…” rispose candidamente
lei…
“Quindi
anche tu ti sei trasformata da poco… però perche
non hai gli occhi bianchi ne i
capelli bicolore come i miei?”
“Semplice…
io mi sono trasformata due anni fa… e adesso
non ho compiuto la trasformazione
completamente…”
“Vuoi
dire che hai addosso quella roba da due anni…”
dissi storcendo il naso…
“Scemo…
le ali non le posso tenere quando vivo come un essere umano
normale… quindi le
faccio cadere… e solo se mi servono assolutamente me le
faccio
ricrescere…”
ribatté lei seccata
“In
parole povere mi vuoi dire che sentirò quel dolore infernale
tutte le volte???”
ero sconcertato… quando le ali erano uscite era come se
qualcuno mi avesse
strappato la pelle a morsi…
“Beh…
per le prime due o tre volte si… poi la pelle li
diverrà insensibile e sentirai
solo un lieve bruciore… tutto qua…”
disse cantilenando mia sorella…
“Volevo
chiedereti…” presi fiato, me ne ero ricordato solo
allora… “PERCHE’ DIAVOLO SEI
UN ANGELO TU????” lo urlai così forte che i vetri
tremarono e Shik sobbalzò
svegliandosi… non appena notò mia sorella
saltò in piedi sfoderando canini e
unghie… ringhiava come una cane… ma il suono era
più gutturale… profondo… anche
mia sorella si irrigidì, prese fiato… stava per
cantare di nuovo… possibile che
agli angeli bastasse intonare una canzone per uccidere qualcuno???
“Ehi!
Ehi! Basta voi due… calmatevi” mi misi in mezzo
con le braccia larghe a
bloccare i due rivali…
“Ehi
G ma che ti sei messo con un amante del sangue??? Che
schifo…” disse Alice
storcendo il naso…
“Non
ti permettere ochetta piumata!” fu la risposta a tono di Shik…
“HO
DETTO DATEVI UNA CALMATA TUTTI E DUE!” urlai…
stavolta alcuni vetri si
incrinarono…
Entrambi
si irrigidirono e abbassarono gli occhi…
“E
ora sedetevi… tutti e due e presentatevi come persone
civili…” ordinai
risoluto…
Sia
Alice che Shik si sedettero sul bordo del letto; ma il più
distante possibile
l’uno dall’altra… e poi molto
controvoglia si strinsero la mano…
“Alice…”
borbotto mia sorella
“Shil…”
gorgogliò il mio
ragazz…ehm…ehm… cosa andavo a
pensare… il ragazzo… il ragazzo…
senza mio… Shik che stava evidentemente leggendomi in testa
sorrise sardonico…
“TU!
Ti avevo ordinato di non leggermi più nella testa! O
sbaglio?” ringhiai contro
di lui, mia sorella sghignazzò soddisfatta…
“E tu non tidere!”
“Ma
mi diverto troppo a vedere litigare due
fidanzatini…” ridacchiò lei
“Due
cosa?!?!?!?!” avvampai… mi sarebbe uscito il fumo
sotto pressione dalle
orecchie se fosse stato un cartone…
“Ahahaha…
Shik non te l’aveva detto… i vampiri sono solo
uomini… tranne i capi dei clan…
e i rapporti tra Servo e Padrone vanno ben oltre i semplici compiti
quotidiani…
diciamo che il servo è anche il fidanzato se non addirittura
sposo del Padrone…
è per questo che il padrone può nutrirsi solo del
sangue del servo… il rapporto
carnale che li lega li obbliga a fare questo…”
Ero
pietrificato… guardai furioso Shik… si era
approfittato di me senza dirmi
niente… lo avrei punito ben bene più
tar… no! Potrebbe essere frainteso… no
no…
l’avrei solo ignorato… anche se non anche se non
era facile ignorare quegli
occhi… mi riscossi dai miei pensieri…
“Ehm…
sorellina mi spieghi perché sei un angelo non me
l’hai ancora detto…” dissi
confuso… poi un ala sbatté violentemente contro
l’armadio… un brivido di dolore
mi arrivò fino dentro la schiena…
“Ahiooo! Ma prima dimmi come faccio a
liberearmi di queste cose!!!” sbraitai infuriato…
“Semplice…
devi stringere i muscoli intorno all’attaccatura e spingere
all’indietro le
spalle… vedrai che si staccheranno da sole…
guarda…” si
scansò di pochi passi poi prese un respiro
e spinse le spalle all’indietro… le ali si
staccarono con un leggero ‘crack’
cadendo per terra si ridussero ad un ammasso di polevere bianca nel
giro di
pochi minuti… “Dai prova anche tu!”
La
imitai… il ‘crack’ lo sentii anche io,
ma insieme al rumore sentii un
fortissimo dolore… come se mi fossi lussato una spalle
dopodiché sentii la
schiena molto più leggera… anche le mie si
ridussero a polvere, solo che la mia
sembrava cenere… era grigio topo…
“Ahhh…
così sto meglio…” dissi tastandomi la
schiena dove fino a poco prima c’erano le
ali… si sentivano solo due lunghe cicatrici…
“Ehm… e come faccio per gli occhi
e i capelli?”
“Allora…
per gli occhi basta che dormi e ritorneranno del loro colore
naturale… e poi
evita di traformarli in seguito sono solo un impiccio… non
siamo nel regno
delle tenebre… ne tantomeno a cospetto di un
Lord…per i capelli… beh…
ehm…
insomma…”
“Sputa
il rospo!” le feci seccato…
“Beh…
per i capelli non c’è rimedio…
rimarranno così per sempre… li devi tagliare
tutti i giorni
oppure li tieni così… e
per il colore esistono le tinte… e anche quelle devi farle
spesso… vedi io devo
fare due tinte… una per simulare il biondo e una per
simulare la ricrescita
scura… non puoi capire che seccatura ma andare in giro con i
capelli
completamente bianchi a diciotto anni mi pare un pochino
sconveniente…”
“COSA?!?!?!”
ero scioccato… non potevo andare in giro con dei capelli del
genre…
“Beh
guarda il lato positivo… ci sono milioni di donne che
vorrebbero avere i
capelli lunghi e lisci come i tuoi…”
“Si
ma non neri con i colpi di sole bianco latte!” ero
disperato… con che faccia mi
sarei ripresentato all’università il giorno dopo???
“Beh
dai ti stanno bene…” era Shik, voleva
consolarmi… “Li leghi a coda di cavallo e
il gioco è fatto”
“Ma
perché tu ce li hai castani e corti?” ora che ci
facevo caso non sembravano
tinti…
“Semplice…
come ti ho detto io sono un trasformato… e i capelli dei
trasformati perdono
solo un po’ di pigmento… mentre visto che tu sei
un Misto… oltre ad avere il
colore corvino delle linee di sangue dei vampiri hai anche la lunghezza
e il
bianco delle linee angeliche…”
“UH!
Ma che fortuna guarda un po’!” ormai ero
intenzionato a buttarla sull’ironico…
“Dai
che non sei così male fratè…senti io
mi vado a bere qualcosa… lascio i due
piccioncini da soli…ciau!” disse schizzando fuori
dalla camera… evitando di
essere colpita dal cuscino che le avevo tirato…
“Uffa!
Che sorella impicciona…!” ero seccato…
mi bastava avere una sorella impicciona
e pettegola… ora avevo una sorella impicciona, pettegola e
pure angelo… meglio
di così che altro si voleva…
“Come
mai sei rimasto tanto stupito nel vedere tua sorella con i capelli
biondi e
lisci… ha detto di essersi trasformata da due
anni…” mi chiese Shik stando
seduto sul letto con
le gambe incrociate
“Beh…
è perché… non la vedo…
proprio da due anni!” dissi con un sorriso tirato sulla
faccia…
“Sciagurato
di un fratello maggiore…” disse lui ridendo.
Mi
buttai a sedere sul bordo del letto e inconsapevolmente mi sdraia e
andai a
finire con la testa sulle gambe di Shik, che non sembrò
infastidito anzi mi
sorrise e mi accarezzò il viso…
“Dai
dormi che sarai stanco… che oggi ne sono successe di tutti i
colori… più tardi
ti spiegherò per bene quello che devi fare e poi inizieremo
l’allenamento…”
“Allenamento?!?”
ero troppo stanco anche solo per dirlo… mi sistemai meglio
sulle gambe di Shik…
e cercai di prendere sonno…
“Ma
non dormire qui sciocco…aspetta” mi fece lui
dolcemente…
Mi
afferrò da sotto le braccia e mi tracinò verso il
cuscino dove fino a poco
prima stava riposando…
ci appoggiai la
guancia e mi misi su un finco… lui scese da letto e mi
sfilò le scarpe… poi mi
coprì con una coperta…
“Ma
sei pazzo… fanno venticinque gradi?!?!” borbottai
io…
“Adesso
li senti tra un po’, quando l’antigelo, come lo hai
chiamato tu, ti scorrerà
nelle vene ne riparleremo… e adesso
dormi…”
“Si…”
Shik
si stava allontanando… lo richiamai
“Shik…”
“Si?”
“Grazie…
e scusa se ti ho fatto male prima… con il
coltello…” ero veramente dispiaciuto…
mi faceva male ripensare al suo urlo di dolore…
“Ma
no cretino… sono io che ti devo chiedere scusa…
ti ho provocato e ho anticipato
tutto… e soprattutto ti ho morso sul collo… la
zona che fa più male in
assoluto… scusa…” sbiancò
improvvisamente…“Speriamo che la Lady non arrivi
proprio ora… sennò saranno guai per te, per tua
sorella ma soprattutto per
me!” prese
un respiro e uscì dalla porta
della camera…
“La
Lady? E chi sarebbe…” ma ormai era già
uscito… e non mi avrebbe sentito…
Mi
raggomitolai sotto la coperta e cercai di dormire…
Mentre
stavo per essere rapito dal sonno sentii il campanello di
casa, e una voce femminile
venire da dietro la porta…
“C’è
nessuno in casa?”
-----------------------------------------------
Eccolo il 6°... non posso
resistere devo scrivere devo scrivere... mi ero dato un certo tempo
prima di pubblicare... ovvero due o meglio tre giorni... ma nn ce la
faccio... prima di accorgermene ho scritto due o tre pagine di word...
Eh! Che ci volete fare... quando una storia ti interessa... cmq non
è solo per questo è anche che vengo spronato di
volta in volta dai vostri commenti... grasie^^
Per rimanere in tema commenti
passiamo ai ringraziamenti...
xMadnex...come puoi vedere sto
continuando assiduamente specialmente per voi...chissà
perchè? (hahaha) comunque non tanto questo quanto
il prossimo capitolo me l'ha ispirato la tua ultima mail... ehhh se nn
ci foste voi...hahaha...questa storia neanche esisterebbe... a essere
onesti, poi, io a tekken5 nn ho mai giocato e cmq qnd gioco ai
picchiaduro generalmente uso personaggi molto veloci e devil jin nn mi
sembra tanto veloce... Nina..quella si che era una gran pezza di
fi...ehm ehm...mumble... a tekken io usavo o Howarang se propio dovevo
prendere un uomo (ricordate le donne sono più veloci e
sguscievoli...evitano meglio i pugni e i calci dell'avversario...e io
sono di natura codarda anche nei videogiochi...se posso evito di fare
casino hahahahah, tranne nei giochi tipo GTA... ah! Che mera
soddisfazione far esplodere le auto...vabbè sono andato un
po fuori tema...hehe ultimamente mi capita...) Nina o Anna (beh il
fascino del killer colpisce tutti hahaha)... beh cmq ritronando alla
storia... i fatti si stanno smuovendo... fin troppo... il prossimo
capitolo... ah! Il prossimo capitolo ne succederanno delle belle...
Saluti a tutti
P.S.
cmq basta cn il giochino delle lingue straniere... manca il suomi (ma
che lingua è poi chi la parla...nn l'ho mai capito) e il
russo... almeno credo...
xShari92... Ma grazie e tu sei una
fedelissima lettrice grazie! ^^ Per la fantasia me lo dicono tt grazie
anche per questo... cmq per la storia dell'ingegneria genetica ci sei
andata vicino faccio il primo anno di scienze naturali alla Sapienza...
anche se fare è un eufemismo... ultimamente la
facoltà è sotto assedio dai rivoltosi (W la
rivolta!!!!! M la Gelmini hahahah no questa è politica e qui
non si può fare) Fammi sapere cosa non hai capito e giuro
sul mio onore di scrittore che te lo spiego... Giuro! *mano sul cuore*
Ma le cose difficili non sono finite qui... ora arriverà la
spiegazione clou (o cm si scrive hehe) quella che riguarda la
riproduzioni di tali creature e xkè i vampiri sono solo
maschi e gli angeli solo femmine... uhuhuhuh... dovrò
spremere bene le meningi...
Al prossimo capitolo byebye
Kriss89
|
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Capitolo 7 *** Chapter 7: The Wizardry Ceremonial ***
Chapter
7: The Wizardry
Ceremonial
“Vadoooo
io…” urlò Alice dalla
cucina… io che ero stato riscosso dal suono del
campanello mi alzai e posai i piedi a terra… il pavimento
era freddo e un
brivido mi percorse la schiena… infilai le scarpe e andai
verso la cucina…
trovai Shik appollaiato su uno sgabello… reggeva una tazza
vuota in mano,
quando entrai in cucina mi guardò leggermente
preoccupato…
“Mi
sbaglio o ti avevo detto di dormire…” la sua voce
aveva un che di rimprovero…
ma sempre delicata e pacata…
“Ho
sentito il campanello che mi ha riscosso dal
dormiveglia…” risposi andando
verso la macchina del caffè e versandomi una tazza enorme
del liquido nero…
“No!
Asp…” Shik non fece in tempo a fermarmi che bevvi
una sorsata di caffè… il
liquido in bocca era amarissimo mi venne il voltastomaco…
non riuscii a tenerlo
in bocca… lo sputai nel lavandino tossendo…
“Cosa
diavolo?!” urlai io rovesciando il resto del caffè
nello scarico…
“Semplice
ora non puoi ne bere ne mangiare nient’altro al di fuori del
sangue…” rispose
mestamente Shik…
“No!
Diamine!” rimpiangevo la pizza ai peperoni della sera
prima… si è vero… era
iniziato tutto la sera prima… il tempo era
volato… e anche gli eventi avevano
preso una piega imprevista …
All’improvviso
sentii un rumore provenire dall’ingresso… solo
allora mi ricordai che Alice era
andata ad aprire la porta… corsi nell’ingresso per
vedere cosa era successo… mi
trovai di fronte ad una scena curiosa… mia sorella era
seduta sopra a Melissa
che si dimenava… urlando…
“Toglimi
da dosso questa pazza furiosa… mi è saltata
addosso senza motivo…” urlava e si
dimenava come un serpente intrappolato…
“Io
non sono una pazza furiosa… sei tu che sei di troppo i
questo momento… va…”
Melissa la zittì mettendogli una mano sulla
bocca… Alice divenne violetto… la
rabbia le crebbe dentro tanto da farmi temere che stesse per
esplodere… e io
conoscevo benissimo gli sfoghi di mia sorella… una volta per
poco non mi cavò
un occhio con un attizzatoio… rimossi subito quel ricordo
dalla testa e mi
concentrai sulle due ragazze per terra di fronte a me…
“Alice…
togliti subito da sopra a Melissa… non te la ricordi?
E’ la mia migliore amica…
eppure ti ho mandato una nostra foto e te ne ho parlato
molto…” ero spazientito
mi dava fastidio che mia sorella si immischiasse nelle mie amicizie
Alice
si tolse la mano di Melissa dalla bocca “ Si ma non credevo
che fosse…” a quel
punto Melissa le assestò una ginocchiata nei fianchi che la
fece ripiegare su
se stessa tossicchiando…
“Melissa!”
le urlai “Non prendere a ginocchiate mia sorella!”
dissi risoluto “Solo io
posso!” conclusi ironico…
Melissa
si scostò malamente da sotto mia sorella e si mise in piedi
pulendosi il lungo
abito nero che evidentemente aveva sostituito la camicia e i jeans, si
era
piastrata anche i capelli che ora erano lisci e lucidi…
“Dove
devi andare sono ancora le quattro di pomeriggio?!” le feci
notare…
“Semplice
vi sono venuta a prendere perché stasera vi porto in un
posto a festeggiare…
solo che è un abbastanza lontano e ci vorrà un
po’ per raggiungerlo… quindi
senza discutere cambiatevi mettetevi qualcosa di nero… Greg
tu puoi portarti il
cambio? Oggi sei tra i protagonisti della festa…”
ordinò repentina… “Lei però
non può venire” concluse indicando mia
sorella…
“Invece
io vengo… “ ribatté lei acida
incrociando le braccia sul petto…
“Mi
vuoi far incazzare… non sai come divento quando mi
arrabbio…” le
urlò in faccia Melissa punzecchiandola con
l’indice…
“OH!
Ma posso immaginarlo…” fece in tono sarcastico
Alice… “Brutta e dentuta!”
concluse…
“COOOOOOOSA?!?!?!” Melissa stava per
esplodere… vedevo le mani
aprirsi e chiudersi a ritmi convulsi…
“M-melissa…
tranquilla non lo voleva dire… “ cercai di
tranquillizzarla, sapendo bene che
era inutile mi voltai a guardare mia sorella…
“…vero che non l’hai detto
apposta?” conclusi con un tono del tipo ‘dillo che
è così o questa ci ammazza’
“Bah…
perché dovrei rimangiarmi le parole che ho detto?”
Disse scocciata Alice… vidi
Melissa sul punto di saltarle al collo…
“Melissa…
carissima… vieni andiamo a farci un
giro…” disse Shik prendendola
sottobraccio…
e trascinandola fuori dall’appartamento… Shik
subito dietro alla mia furibonda
amica si girò a guardarmi… io gli feci spallucce
e alzai le braccia con in
volto un espressione compassionevole… lui mi rispose con un
sorriso… a quel
punto capii che poteva benissimo trattenere quel ciclone di nome
Melissa.
Alice
stava giocherellando con una ciocca di capelli… io la
guardai malissimo… volevo
farle capire che una persona non ci si comporta così con una
sconosciuta,
specialmente se questa sconosciuta è la migliore amica
attuale del proprio
fratello… ma la mia occhiataccia sembrava non sortire alcun
effetto… si vede
che aveva acquisito un certo self control da quando era diventata un
angelo…
hahaha! Mi viene ancora strano pensare a tutto
questo… una piccola parte di me (sicuramente
quella che non ha provato
quei dolori così atroci) crede che sia ancora tutto uno
scherzo… ma anche solo
guardarmi allo specchio mi riscuoteva…
notai che anche senza dormire i miei occhi stavano
riprendendo quel poco
colore che avevano… le unghie erano scomparse subito dopo
l’attacco di
quell’essere volante… anche le zanne erano
rientrate… ma sentivo che se le
avessi volute tirare fuori l’avrei potuto fare in qualsiasi
momento…
“Alice…”
inizia, ma fui interrotto dall’interpellata che mi
fulminò con gli occhi…
“…tranquilla, non voglio farti la
paternale… ti volevo chiedere… cosa hai fatto
prima… non sapevo sapessi cantare… come
d’altronde non sapevo di avere una
sorella angelo… mi puoi spiegare qualche cosa?”
“Umpf!
Shik non ti ha detto proprio nella eh?” disse stizzita mia
sorella “Comunque…
allora… quello che ho fatto prima è stato
semplicemente usare un potere
angelico per eliminare un entità spirituali… si
chiamano cantici… e riaffiorano
alla memoria in casi particolari… nel tuo caso la vicinanza
di quello spirito a
te e a… quel coso…” disse riferendosi a
Shik… la fulminai
“Non
ti permettere di dare di ‘quel coso’ a
Shik… è una persona… e volente o
nolente… gli voglio bene!”
Complimenti!
Che affermazione ardita dopo un solo giorno che lo conosci…
Greg vai proprio
veloce eh? Domani che farai te lo sposi? Ok! Ero entrato in paranoia
ora mi
facevo i discorsi da solo… vabbè capita a
tutti…
“Dicevo…
quello che ti è uscito dalla bocca era un
cantico… ne esistono tre tipi… di
invocazione, che sono i più difficili da fare e servono ad
invocare spiriti servitori
che ti aiutino a combattere; poi esistono quelli di distruzione, che
è quello
che ho usato per eliminare quello spirito; e in fine quello di
smascheramento...
questo lo sanno fare anche i pivellini come te, e serve a distruggere
le
illusioni create dagli spettri e simili… ma
non ti garantiscono la vittoria in una
battaglia perché se non ci sono illusioni sono completamente
inutili… dovrai
imparare ad usarli tutti e tre, anzi tutti e due; poiché il
terzo è utile solo
durante la caccia…”
“Caccia?!”
gli feci eco…
“Si!
Caccia… gli angeli si servono delle ceneri degli spiriti che
annientano per
creare artefatti che gli possono essere utili… e poi sai
com’è le donne sono
vanitose… e un paio di orecchini di frammenti
di spettro sono all’ultimo grido nelle alte
cerchie degli angeli…” disse
sorridendo e dando un colpetto all’orecchino che aveva al
lobo destro; era una
scheggia azzurra, sembrava un vetro rotto, mi avvicinai per vederla
meglio…
vista da vicino sembrava una scheggia di acquamarina ma dentro aveva
come delle
piccole bolle che si agitavano…
“Eheh…
questo è un frammento di ondina… uno spirito
marino… sono tra le Schegge più
ricercate mi è costato un occhio della
testa…” disse tronfia Alice…
“Ondina?!
Ma da quel poco che so… sono spiriti buoni che bisogno
c’era di eliminarne
una?” ero scioccato… eravamo alla stregua della
caccia agli animali per la
pelliccia e a me queste cose facevano imbestialire …
“Semplice…
per vanità… ti ho detto gli angeli sono vanitosi
di per se… poi essendo quasi
tutte donne lo siamo ancora di più e vogliamo solo il
meglio… peccato che dalla
distruzione di uno spirito si ricavano solo una decina di Schegge
buone… il
resto va buttato… che spreco!” disse scuotendo la
testa con gli occhi chiusi
“Siete
crudeli…” sbottai quasi in un ringhio…
“E
chi ha mai detto che gli angeli sono buoni?” rispose acida
lei…
“Tutti!
Lo dicono tutti… Angelo uguale buono…”
continuai nella mia tesi strampalata…
“Ahaha…
si proprio così… io sono un angelo
buono… ma tu devi vedere le Cacciatrici di
Schegge… quelle si che sono esseri perfidi e senza una
coscienza!” sghignazzò
lei..
Il
mio umore era sotto terra… non solo l’idea di
essere una creatura mista mi dava
fastidio… ma pure il fatto che tre quarti delle mie, come del resto quelle di tutti,
convinzioni sulle
creature mitologiche erano completamente sballate e non stavano ne in
cielo ne
in terra… “Ne conosco una… una certa
Clara… è tremenda… è
tremendamente
egocentrica e piena di se da far sembrare chiunque una
nullità… specialmente
quando torna dalla caccia con sacchi pieni di Schegge
diverse… per fortuna va
poco a caccia… altrimenti per noi non ci sarebbe
divertimento…
“Si…
ok… prima parlavi di artefatti…che
intendevi?” cercai di sviare il discorso…
“Armi
e armature!” disse secca Alice…
“EH?!”
quasi mi prese un colpo… “E da quando agli angeli
servono armi?”
“Da quando i tuoi amichetti succhiasangue le
usano… noi ci difendiamo dai loro
attacchi… e ci riusciamo pure bene…
nell’ultima battaglia che mi hanno
raccontato… hu! Quanti vampiri hanno seccato…
dice sembrava di stare ad una
fiera della pentolaccia…solo che al posto delle caramelle
c’erano frammenti di
vampiro… che sono preziosissimi!”
estasiata, mia sorella era estasiata da una carneficina ai
danni dei
miei futuri compagni… mi venne da vomitare… anche
se nello stomaco non avevo
niente…
“Basta!
Non voglio più sapere niente… voi angeli fate
schifo, siete animali da caccia e
basta! Vi divertite a torturare gli altri solo per la vostra
vanità!” gli urlai
in faccia… Alice rimase di sasso…
“M-ma Greg… anche tu
sei un angelo… vuoi ripudiare
i tuoi simili?” sembrava scossa… “Che
dovrei dire alla mamma?”
“AH!
Certo quella santa donna di nostra madre… anche lei
è un angelo presumo no? E
ALLORA SI PUO’ SAPERE PERCHE’ IO SONO MEZZO
VAMPIRO???” urlai così forte che
temetti di essermi fatto sentire fino in strada…
“Te
lo spiego io perché!” era una voce familiare alle
mie spalle, Alice si era
irrigidita e aveva indietreggiato di un passo… mi
voltai…
Di
fronte a me c’era Melissa, ma era cambiata, i suoi occhi
erano stranamente
inespressivi… come se fosse in trance… i capelli
piastrati le conferivano un
aspetto etereo e sinistro…
“Melissa…”
bisbigliai…
“Non
vuoi sapere perche sei un Misto?” disse con voce
atona… il suo sguardo era
liquido e non focalizzava niente e nessuno… semplicemente
rimaneva immobile
come se stesse fissando una cosa in lontananza…
“Si…
voglio sapere… dimmi!” risposi guardando per
terra, sentii dei passi dietro a
Melissa… era Shik… si strinse nelle spalle
sillabando ‘scusa’ con le labbra… lo
guardai un po’vago… poi realizzai
“Melissa tu come sai che io sono…” la
frase
mi morì in gola notando lo stesso bagliore cha avevo notato
in Shik le prime
volte… anche Melissa era un vampiro…
però no
si sarebbe detto… era completamente
l’opposto del vampiro che mi ero
immaginato… e poi i vampiri non dovevano essere tutti uomini?
“E’
qui il punto… i capi Clan sono tutte donne…
proprio per la loro rarità si
scelgono le donne come capi… poiché hanno un
maggiore potere dei vampiri
comuni… e lo stesso vale per gli angeli; essendo tutte donne
quei pochi angeli
maschi diventano i lord delle loro Casate…” la voce era sempre meno
espressiva…
“Ma
perché… perché gli angeli sono tutte
donne e i vampiri sono solo uomini?” ero
confuso…
“E’
un fatto legato ai cromosomi X e Y… non vuoi che te lo
spieghi vero?” stavolta
era stato Shik a parlare… e come al suo solito riusciva a
confondere le acqua
meglio che poteva…
“No…
grazie immagino… ma solo una cosa… come mai
esistono persone come me o comunque
come i Lord e le Lady?... non vanno fuori dai canoni?” la mia
curiosità era
morbosa… in un giorno scarso ci ero stato trascinato dentro
e ne volevo sapere
a tutti i costi il più possibile…
“Semplice
a volte sia il cromosoma X che il cromosoma Y subiscono una
mutazione… ad
esempio tu sul tuo cromosoma X hai sia il gene vampirico che quello
angelico…
poiché tua madre è un angelo e tuo padre
è un vampiro… tu sei tra i pochi che
nascono dall’accoppiamento di queste creature…
è ovvio che quando un vampiro si accoppia con
un umana… il figlio che
nasce se è maschio è un vampiro se è
una femmina ha il 25 % di possibilità di
esserlo… ma il gene vampirico è incompatibile con
il cromosoma X e quindi solo
un 2% sopravvive al primo anno di vita… e viceversa per gli
angeli… solo che
nel loro caso il gene angelico è incompatibile con il
cromosoma Y e
quando si incontrano solo pochissimi
individui sopravvivono… i bambini e le bambine che
sopravvivono a questi geni
diverranno i futuri Lord e le future Lady delle Casate e dei
Clan…” Shik
era sempre professionale nelle sue
spiegazioni sembrava un’ enciclopedia…
“Ah!”
fu l’unica risposta che diedi…
ero
scioccato… mio padre un vampiro? E mia madre un angelo? Come
era possibile…
queste creature non si odiavano?
“In
effetti è così…” disse
Shik… venendomi vicino e facendomi sedere su una
sedia…
“Effettivamente tuo padre e tua madre non sono mai stati
veramente innamorati…
voi siete il risultato di un esperimento congiunto delle due
comunità… tu
specialmente sei il migliore risultato della ricerca… tu sei
il motivo per cui
questa ricerca è iniziata… le comunità
volevano sapere come si creavano i
Misti… e perché i misti erano sia donne che
uomini indistintamente… i due
governi hanno finanziato queste ricerche e tua madre figlia diretta di
Lucifero
e tuo padre discendente di Lilith sono stati scelti per
questo… erano i
migliori, e avevano un patrimonio genetico puro…”
In
quel preciso istante la mia vita si frantumò in mille
frammenti… che sentii
venire estirpati dalla carne con forza… il dolore era
insopportabile… mi voltai
verso mia sorella… aveva il volto basso e
tremava… non mi voleva guardare negli
occhi…
“TU!
Tu lo sapevi e non mi hai detto niente…” le urlai
contro… “Da quanto lo sai…”
proseguii sempre con lo stesso tono di voce alterato… i miei
capelli
fluttuavano alle mie spalle ad ogni mio movimento con la
testa…
“S-scusa…
l’ho saputo un mese dopo che te ne sei andato da
casa… per venire qui… e mi era
stato raccomandato di non dirti nulla... scusa…”
disse debolmente mia sorella…
“Alice…
come avete potuto nascondermi una cosa del genere…non avete
nessun rispetto di
me?” urali verso tutti… Melissa rimaneva
impassibile… “Perché non parli? Cosa
sono io per te un esperimento…”
“Si…
è così… io sono una Lady e sono stata
mandata per starti affianco e controllare
le tue azioni… ovviamente nella gerarchia sono di qualche
grado inferiore a te
che sei diretto discendente di Lilith…quindi chiedo perdono
se ho fatto
qualcosa di male…”
“Andate
tutti quanti al diavolo!” urlai rivolto al gruppetto che era
davanti a me…
“Ci
dispiace è impossibile… il diavolo ci ha
ripudiati insieme alla sua sposa…
Lilith… noi siamo quello che rimane della discendenza del
matrimonio di Lilith
e Lucifero… in fin dei conti siamo tutti fratello e
sorella… ma i nostri geni
tendono a farci odiare l’un con
l’altro…” disse ferito Shik…
“Scusa… non te lo
dovevo dire così!” si avvicinò di un
paio di passi e mi mise la mano
sull’avambraccio, io lo allontanai violentemente e mi andai a
chiudere in
bagno…
Aprii
il rubinetto dell’acqua gelida… riempii il
lavandino e ci infilai la testa
dentro… volevo morire… ma anche se trattenevo il
fiato così a lungo non sentivo
la necessità di respirare…
“Maledetta
condizione di semprevivo!!!” urali sferrando un colpo allo
specchio… che andò
in pezzi, i suoi frammenti che volavano attorno a me sembravano tante
stelle
che riflettevano la luce fredda del neon come a prendermi in giro della
mia
inutilità… rimasi seduto a terra per alcune
ore… sicuramente si era già fatto
buio… poi presi coscienza della mia situazione…
“Sono
solo un esperimento… nessuno mi ha mai voluto…
nessuno mi ha mai voluto bene…
figuriamoci amato!” dissi accasciandomi a terra lasciando una
striscia di
sangue sul mobile bianco del bagno… la mano ferita si stava
già cicatrizzando…
“Non
è vero… io sono con te… fino alla
morte… e ti voglio bene… anche se ci
conosciamo da così poco tempo… ormai il tuo
sangue è il mio e il mio è tuo...”
sentii la voce di Shik da dietro la porta… era calma e
rilassata…
“Lasciami
solo… non è vero è solo una
bugia… nessuno mi ha mai voluto veramente… anzi
mi
hanno voluto… ma per studiarmi e
analizzarmi…” ormai sentivo il sapore salato
delle lacrime sulle labbra…
“Ti
prego fammi entrare parliamone… mi fa stare male sentirti
così…” anche la voce
di Shik si era incrinata… la sua voce fece tremare il mio
cuore… com’era
possibile che ero solo il risultato delle ricerche di qualcuno e non
dell’amore
di un uomo e di una donna… ora capivo perché mio
padre era sempre freddo verso
di me e verso mia madre… e viceversa… infatti non
ne sentii la mancanza quando se
ne andò lasciandoci soli…
“Ti
prego aprimi… non lasciarmi fuori…”
Shik era diventato più insistente la sua
voce ormai tremava e si interrompeva e aveva cominciato a battere il
pugno
sulla porta…
Mi
alzai e feci girare il chiavistello della porta… Shik non mi
diede il tempo di
aprirla che si fiondò subito su di me…
“Guai
a te se lo fai di nuovo… io sono tuo servo e non posso
essere allontanato da te
per nessuna ragione…” aveva il viso
nell’incavo del mio collo… le mani erano
strette sulle mie braccia…
“Senti…
chiariamo una volte per tutte questa storia… io non ti
voglio come servo… ti
voglio come amico… ragazzo… pari… non
come servo… chiaro?” le mie parole erano
state veloci… specialmente la parola
‘ragazzo’… Shik a quelle parole si
strinse
ancora più forte…
“..i…
mo…” bisbigliò dal mio collo…
“Cosa?”
“Ti
amo… come ognuno di noi ama il suo padrone…
è inevitabile… una volta che
beviamo il suo sangue nasce in noi questo sentimento che non
può essere
cancellato… e quando il padrone muore anche il servo
muore…”
Io
rimasi paralizzato… nessuno mi aveva mai detto ‘ti
voglio bene’ figuriamoci ‘ti
amo’…
“Ma
non è un po’presto per dirlo… in fondo
ci conosciamo solo da ieri…” cercai di
razionalizzare… anche se sapevo che con Shik era
impossibile…
“Te
l’ho detto… una volta che ho bevuto il tuo sangue
si stringe un patto che lega
i nostri due cuori… il servo amerà sempre il suo
padrone incondizionatamente
anche se il suo padrone lo trattasse malissimo… è
nella natura dei servi
possedere questa caratteristica…”
“E’
una cosa tremenda… nessuno dovrebbe abusare di una persona
che la ama… è una
pura crudeltà! Non ti preoccupare… come ti ho
già detto io non ti tratterò da
servo ma ti tratterò da pari… come è
logico che un uomo tratti un altro uomo
qualsiasi sia la sua natura…” detto ciò
lo strinsi e sospirai…
Lui
mi guardò negli occhi… io ricambiai e sorrisi poi
avvicinai le mie labbra alle
sue…
“EHI!
Voi due… avete finito??? Greg hai una cerimonia, non ti
ricordi che ha detto
Dentona?” urlò mia sorella dal salotto infrangendo
il momento…
“COME
MI HAI CHIAMATO?!?!?!” sbraitò furiosa
Melissa… che nel frattempo doveva essere
tornata normale… “Però l’oca
piumata ha ragione sbrigatevi la cerimonia sta per
cominciare e dobbiamo andare…” concluse con un
tono più umano…
Arrendevolmente
mi alzai da terra e andai nella cabina armadio per cambiarmi e prendere
il
cambio che mi aveva detto Melissa di portare… mi infilai
dento un paio di
pantaloni neri e una maglietta con lo scollo a
‘V’… anch’essa
nera… mi infilai
le scarpe e raggiunsi il gruppetto…
“E
su… voglio venire anche io… voglio vedere una
cerimonia di risveglio di un
vampiro… ti prego Lady!” mia sorella stava
supplicando Melissa… voleva venire
anche lei…
“UMPF!
Mi sono stufata di sentire le tue lamentele… e poi non mi va
di inamicarmi un’angelo
quindi puoi venire… basta che non ti metti a cantare nel bel
mezzo del rito…
intesi?” l’ultima
parola fu proclamata
come un comandamento e fu accompagnata da un occhiata di
fuoco… mia sorella
indietreggiò un pochino e poi sorrise portandosi la mano
alla fronte tipo
saluto militare…
“Agli
ordini, Lady!” disse acidula…
“Umpf!”
fu l’unico commento di Melissa che prese a scendere le scale
della palazzina…
Io
fui l’ultimo ad uscire e chiudere la porta di
casa… Shik mi aspettava sul primo
gradino della scala… quando mi fui avvicinato mi passo un
braccio sulle spalle
e mi strinse a se…
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Il
posto della cerimonia era l’Holy Hope Cenetery…
chissà perché l’avevo
immaginato che mi avrebbero trascinato in un posto del
genere…
“Beh
questo cade un pochino nello stereotipo di voi vampiri…
perché un cimitero?”
chiesi perplesso a Shik…
“Semplice…
i cimiteri sono pieni di anime e di forza spirituale… sono
posti praticissimi
per attingere forza e spiritualità… e soprattutto
sono posto che la gente
normale no frequenta
di notte…” disse
sorridendo…
“Ah…
ok…” mi voltai verso Melissa…
“Ma in cosa consiste questo rituale? Che devo
fare di preciso?” le chiesi…
“Te
lo dirò quando saremo arrivati…” disse
lei fredda…
“Bene…
cominciamo bene…” mi uscì fuori
più ironica di quanto avessi voluto…
Alice
intanto trotterellava allegramente canticchiando dei motivetti di Avril
Lavinge…Avril
Lavinge! Ecco da chi aveva preso il look… bah scelte
sue… si guardava intorno
come se non fosse mai stata in un cimitero… arrivammo in un
piazzale
completamente deserto…
non vi erano
lapidi ne alberi… solo prato… al centro del prato
una fossa era stata scavata…
mi vennero i brividi poiché immaginai a chi sarebbe
servita…
“Non
vorrete che io…” dissi ma la frase mi
morì in gola quando arrivati vicino alla
fossa notai che era stata rivestita di plastica ed era stata riempita
di sangue…
un conato seguito da un brontolio smossero il mio stomaco… “Voi siete
pazzi… io li dentro non ci metto manco
il dito indice della mano sinistra!” urali girando sui tacchi
per tornare
indietro… mi bloccai non appena vidi un cerchi di persone
chiudersi attorno
alla pozza… portavano ognuno una mantella con cappuccio
bianca… alla cui base c’erano
disegnati degli strani simboli…
“Questi
sono i rappresentanti di tutti i Clan di vampiri… figurati
che per te sono
venuti per fino dall’India… nei normali risvegli
ci sono al massimo i Clan
della città!” disse ridacchiando Shik…
“Ah…
si si… ne sono proprio onorato…” mi
sentivo come una capra messa in bella
mostra davanti ad un gruppo di lupi affamati… non era una
sensazione piacevole!
Melissa
raggiunse il bordo della fossa e mi guardò seria…
“Spogliati…”
ordinò…
“Cosa?!?!?!
Tu sei scema!” gli risposi…
“Fallo
o verrai ucciso… non ammettiamo repliche… e
ricordati che se muori tu muore
anche il tuo amichetto!” mi paralizzai… dieci
secondi dopo mi stavo sfilando i
pantaloni… mi bloccai guardai Melissa che mi diede un
occhiataccia…
“Ho
capito… ho capito… via anche i
boxer…” anche i boxer volarono via…
lasciandomi
nudo in mezzo a centinai di persone sconosciute dentro un cimitero di
notte… Melissa
mi indicò la pozza… mi ci tuffai… il
sangue era appiccicoso e puzzava… il
cerchio di persone intorno a me si diede la mano e si levò
una specie di
ovazione… sembrava quasi una formula magica…
“Hekas… Hekas Este
Bebeloi!
Zant Vedrol Mubis!”
Cominciò
a soffiare un fortissimo vento da ogni direzione che fece schizzare il
sangue
sulla parte superiore del mio corpo…
“Vrent Black Velvet, Qlipdjoc Magus!
Pnat Vlerm Jisc Dub Zod!”
Subito
dopo che l’ultima frase si concluse oltre al vento si
aggiunse anche un forte
acquazzone… che in Arizona era cosa più unica che
rara…
“Luxerst Vinc Zob!
In Mani Corp!
Poiché la notte
appartiene agli Amanti!
Poiché la notte
appartiene alla Lussuria!
Poiché la notte
appartiene agli Amanti!
Poiché la notte
appartiene a NOI!
Chiediamo il
risveglio di questo fratello!
In Mani Corp!
Luxerest Vin Zob!
Pnat Vlerm Jisc Dub
Zod!
La
tempesta come era arrivata se ne andò…
“Vrent Black Velvet, Qlipdjoc Magus!
Zant Vedrol Mubis!”
Anche
il forte vento cessò…
“LORTUS MENG ICHA!”
Subito
dopo che il gruppo concluse la formula sentii dentro di me una strana
forza che
si accresceva… sentivo i muscoli tendersi… sentii
gli stessi lancinanti dolori
che avevo provato quella mattina nel bagno
dell’università… risentii i canini
scendere… potevo percepire le loro punte che si allungavano
nella mia bocca…
sentii che anche le unghie si allungavano… divennero
nerissime e dure come il
diamante… la schiena cominciò a
bruciare… sentivo crescere appena sotto la
pelle due enormi masse… in una frazione di secondo le due
masse lacerarono la
pelle fuoriuscendo in tutto il loro splendore… iniziarono a battere e mi
sentii trascinare
verso l’alto… frenaii l’ascesa
aggrappandomi ai bordi della fossa… mi concentrai
e percepii che le ali stavano smettendo di battere… per
fortuna le unghie erano
piuttosto resistenti… mi rituffai nella buca piena del
liquido rosso e guardai
Melissa…
“Tieni
mordilo” mi disse lanciandomi nella fossa uno Shik nudo e
impassibile…
“Ma
cosa diavolo dici! Non posso!” gli urlai…
“FALLO!”
ordinò perentoria Melissa guardandomi furiosa…
Mi
avvicinai a Shik che mi guardò dritto negli
occhi… si scostò una ciocca di
capelli e reclinò il collo… io mi avvicinai a
lui… lo abbracciai… sentii i
nostri corpi aderire… la mia gamba in mezzo alle
sue… il mio abbraccio e il suo…
gli appoggio le labbra sul collo gli passai la lingua sulla pelle
morbida e poi
poggiai i denti… improvvisamente spinsi i canini dentro al
collo… sentii che si
irrigidì… comincia a bere il suo
sangue… dopo un po’ sentii che anche lui
faceva lo stesso… sentii le sue labbra sul mio
collo… la sua lingua e poi i
denti… il bruciore e la sensazione di essere svuotati della
vita…
Rimanemmo
in quella posizione per diversi minuti… la sensazione di
svuotamento venne
presto sostituita da una sensazione di piacere dilagante…
sentii gli addominali
contrarsi… anche Shik venne percorso da dei
brividi… ci stringemmo… venimmo
insieme urlando… mi ero sentito svuotato della vita e di
tutte le mie energie…
Eravamo
ancora abbracciati quando crollammo e fummo ricoperti dal
sangue… non mi importava che mi si
infilasse nel naso… l’importante è che
ora ero vicino a Shik…
Ad
un tratto sentii Melissa uralre…
“Ed
ora è il momento del risveglio del nostro compagno e del suo
servitore…
iniziate il rituale di sepoltura…”
Sepoltura?!?!
Infatti sentii una massa solida cadermi sulle gambe… non ne
sentii di più perché
avevo il corpo di Shik che mi faceva scudo… ma capii
benissimo che ci stavano
seppellendo…vivi! Chiusi gli occhi non avevo coraggio di
vedere…
Quando
li riaprii era tutto buio e il sangue aveva fatto, con la terra una
melma
ferrosa che si appiccicava ovunque impedendo qualsiasi
movimento… sentivo le
ali doloranti sotto il peso dei nostri due corpi… Shik mi
guardava… i nostri
volti non erano stati coperti dalla melma e quindi potevamo parlarci
quasi normalmente…
“E
ora… come facciamo?” gli chiesi
disperato… non volevo morire ora che l’avevo
conosciuto
“Semplice…
ti sei mai chiesto come escono i vampiri nei film? Scavando
ovviamente…” e
detto questo sfliò a fatica una mano da dietro la mia
schiena e si fece
crescere gli artigli che infilò dentro la terra molliccia
che ci sovrastava…
infilò il braccio sempre più in
profondita…
Io
lo imitai… ad un certo punto sentii la mano
all’aria aperta… per fortuna non
era una buca profonda…appoggiai la mano fuori dove sentii
che la terra era
abbastanza dura da sorreggerci… feci forza sul
braccio… sentii che anche Shik
aveva trovato un appiglio… insieme ci spingemmo con le
gambe… la terra pesava… mano
mano che ci muovevamo sempre più terra mi
finiva in bocca… nelle narici… sentii il suo
caratteristico odore… il sapore
era tremendo… era una terra grassa e appicicosa…
sapeva di muffa e foglie marce…sentii
che le ali non potevano più rimanere incastrate in quella
posa e decisi di
provare ad usarle per tirarci fuori da li… ma purtroppo non
avevano abbastanza
forza…
Con
uno sforzo muscolare impossibile e dolorosissimo tirai fuori il
busto… e
respirai a pieni polmoni l’aria calda e secca della notte di
Tucson… notai che
Shik non ci riusciva a causa della sua posizione scomoda…
gli afferrai la mano
e lo tirai su… anche lui riuscì a mettere fuori
la testa…
Mi
guardai intorno non c’era più nessuno…
il cimitero era completamente vuoto… e…
e… non era più notte… era
l’alba!
Eravamo
rimasti sepolti vivi per chissà quanto tempo…
sentii che il rumore di un motore
avvicinarsi… non potevamo farci trovare
così… mi liberai dolorosamente delle
ali che per fortuna erano ancora sottoterra e scomparvero nella melma
di terra
e sangue… mi issai con tutte le forze fuori dalla buca
trascinai fuori anche
Shik che mi ringraziò… ma il vero problema era
che… il motore si avvicinava
sempre di più…
Notammo
un fasci di luce tagliare quelle ultime tracce di oscurità
che precedevano l’alba…
“CAZZO!
Il guardiano…” dissi… Shik mi chiuse la
bocca con la mano sporca di terra e
sangue… l’odore mi fece giare la testa…
Il
raggio di luce puntava dalla nostra parte… la macchina si
era fermata… si
sentivano i rumori dei passi del guardiano… il fasci di luce
si faceva sempre più
vicino… a complicare la situazione ci si mise anche il Sole
che con velocità
sorpendente si innalzò oltre
l’orizzonte… illuminando perfettamente ogni cosa
che si trovava in quel prato…
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La
scena che si presentò agli occhi del guardiano fu
terribile… due ragazzi
abbracciati… nudi… che lo fissavano con
odio… le loro unghie lunghe e nere… i
capelli di uno erano lungi e corvini con delle ciocche
bianche… erano sporchi
di terra e … sangue! Vicino a loro una buca con della terra
smossa… sopra la
buca una croce ribaltata… con delle candele viola sopra
completamente esaurite…
Ma
la cosa che lo terrorizzò di più furono i denti
lunghi, affilati e sporchi di
sangue dei due…
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ecco il capitolone più
lungo che io abbia mai scritto... ( questa cosa credo di
averla già detta hehehe ma questo sono ben 4 pagine di
word!)
Allora vorrei fare delle piccole
precisioni... le frasi che pronunciano durante il rituale non sono il
risultato di una mia ischemia cerebrale ma bensi il risultato di alcune
ricerche su vecchi libri che ho rimediato da mia nonna... (nn
chiedetemi xkè ce li avesse xkè nn lo so! ^^" )
Per le frasi in italiano invece (quelle poiche la
notte... etc) sono la traduzione del ritornello di una canzone
che ultimamente sto sentendo a rotella, Becouse the night (guarda caso
^^) dei Cascada... non è una canzone gotich... anzi
tutt'altro e simil-house... ehm ehm...nn linciatemi per il genere ma io
in fatto di musica sono molot volubile...
Questa sera mi pare perfetta per
pubblicare un capitolo così... poichè qui
(Roma-montesacro) sta venedo giù la fine del mondo...
fulmini e tuoni regnano incontrastati oggi!!!!
Cmq dopo un po di
fregnacce passiamo ai ringraziamenti...
xMadnex... Honey è
ovvio che io continuo così ^^... è anche ovvio
che la Lady sia un personaggio carismatico e ehm... attizzante...
sennò la classe innata dei vampiri che fine fa? キス
a tutti!
xShari92... Ma grazie... nessuno
mi aveva mai detto che sono un genio con tanto entusiasmo (al massimo
me lo sono detto da solo...hahaha) ovviamente il seguito
sarà sempre regolare ormai ho capito che circa ogni due
giorni pubblico un capitolo quindi potete prendere questo tempo come
quasi certo... e per non sbagliarvi andate a vedere se ho aggiornato
dopo le 20:00... ^^ alla prossima e Grazie ancora...
xFedazzo... beh che dire... in
effetti nn ho parole... o_O... ovviamente per fare la vampirona cm la
chiami tu nn potevo prendere na racchia cm Vanna marchi ma ho preso una
figura bella e carismatica del mondo del pop internazionale Nicole etc.
(ha un cognome troppo lungo) insomma quella delle PCD! Grazie e aspetto
il tuo prossimo commento!
Vi comunico che il prossimo
capitolo sarà pubblicato la sera del 31... hahaha cm sono
artistico eh? e avrà come storia... credo sarà
ancora più lungo di capitolo rispetto a questo qndi
preparate gli occhi e la voglia hahaha...cmq per la trama... huhu nn ve
lo dico... vi dico succederà solo un casino...
poichè... visto che non ho detto quando tutta la faccenda si
svolge... l'8° avrà come ambientazione la notte di
Halloween!!!!
Buoni preparativi per la notte
più bella dell'anno (con subito dopo Capodanno...)
e ci vediamoil 31!!!
Kriss89
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Capitolo 8 *** Chapter 8: Halloween's Party ***
Chapter
8: Halloween’
Party
“C-cosa
state facendo?” balbettò
l’uomo…
Io
ero paralizzato dalla paura… cazzo! Essere scoperti
così… che figura… avevo
paura di essere bruciato sul rogo…
“Non
pensare stronzate! So io cosa dire…” mi
bisbigliò Shik nell’orecchio…
“Scusi…
stavamo provando per stasera… sa è
Halloween!” disse al guardiano mettendosi
una mano dietro la testa e sorridnendo…
“AH!
Davvero?!” il guardiano era titubante… ancora
spaventato da quella visione…
“Non siete adoratori del diavolo o roba simile
vero?” adesso il suo tono era
accusatorio…
“N-no
cosa le viene in mente… stavamo solo facendo una
prova…” biascicai io…
“Una
prova per che cosa? E perché siete…
nu… nudi!?” il guardiano aveva cambiato
completamente espressione… era passato da terrorizzato a
rilassato a furibondo…
“Ehm…
stavamo organizzando un Rave… ma credo che a questo punto
sia da
annullare…” certo
che Shik aveva una
fantasia unica… noi un Rave! Ma quando mai… non
avevo la faccia da tipo che
frequenta i Rave Party…
“AH!
Bene… nessuno vi ha detto che è illegale entrare
nei cimiteri di notte?” il
guardiano era sempre più furioso…
“Adesso chiamo la polizia…” disse
tirando
fuori il cellulare…
“No!
Aspetti… ci scusi non volevamo farlo di nostra
iniziativa… ci hanno
costretti…!” cercai un modo per evitare la
chiamata alle forze dell’ordine…
“AH!
Si certo come no… e io sono il figlio illeggitimo del Conte
Dracula…” disse
sarcastico il guardiano mentre teneva l’apparecchio
all’orecchio… “Si…
pronto…
sono il guardiano dell’Holy Hop Cemetr…”
l’uomo non fece in tempo a finire la
frase che Shik gli si avventò contro assestandogli un colpo
dietro al collo che
lo fece caracollare a terra svenuto…
“Pronto…
pronto… ehi! Cosa sta succedendo… MANDATE UNA
PATTUGLIA ALL’HOLY HOPE CEMETERY…
SUBITO!” la voce proveniva dal cellulare… divevamo
svignarcela… i poliziotti
sarebbero arrivati a momenti…
“Presto…
servono dei vestiti… oddio non posso andare in giro nudo e
coperto di sangue…
daremmo troppo nell’occhio!” ero completamente
andato sembravo una donnina
isterica… e posso assicurarvi che non mi era mai
capitato… la paura di essere
catturato e rinchiuso mi faceva andare fuori di testa…
“Calmati…
i vestiti sono dietro a quella lapide… ce li hanno
lasciati!” disse
candidamente Shik…
“Umpf!
Lo potevi dire prima!” dissi correndo a infilarmi un paio di
pantaloni e una
maglietta… purtroppo non avevo le scarpe ne la biancheria
intima… pazienza
avrei fatto la figura del barbone… anche Shik si
infilò quello che gli avevano
lasciato e con mio stupore c’era anche un paio di asciugamani
con cui ci
pulimmo alla bene e meglio il viso e le mani…
“Si
però le scarpe… non posso davvero andare in giro
così!” sbraitai
contro Shik… che mi restituì un
occhiataccia e mi indicò il guardiano…
“Sei geniale…” dissi stampandogli un
bacio
sulla guancia… puah! Sapeva di fango…
Sfilai
le scarpe al guardiano… erano di un numero più
grandi… fa nulla, le infilai e
chiamando Shik salimmo sull’auto che aveva condotto il
guardiano in quel posto…
misi in moto e mi affrettai a percorrere la strada per casa…
“Scusa
sa…ma hai intenzione di guidare un’auto con il
nome del cimitero sulla
fiancata? Non credi che come passeremo vicino ad una pattuglia di
polizia
questa ci farà accostare… e come spiegherai la
situazione?” Shik era troppo
diplomatico… me lo avrebbe potuto dire pure prima e
soprattutto con un tono un
tantino più moderno e meno reverenziale…
“OH!
Scusi sua maestà… va bene se la chiamo
così?” disse sfottendomi lui…
“Eheh…
simpatico… comunque hai ragione per fortuna non siamo
lontani dal cimitero… e
se sia io che te siamo incensurati non ci faranno niente con le nostre
impronte…” dissi guardando le mie mani ancora
leggermente macchiate di rosso
cupo… poi guardai quello di Shik… erano
belle… aveva le dita affusolate…
magre…
la pelle era liscia e morbida… Ehm!
Mi
riscossi da quei pensieri e scesi dalla macchina… Shik mi
imitò e cominciammo a
camminare raggiungendo presto la via principale che ci avrebbe
riportato a
casa…
La
gente ci scostava… evidentemente non profumavamo…
anzi… e i capelli incrostati
e sporchi non facevano altro che
avvallare la tesi della gente…
“OHI!
Greg…” mi sentii gridare alle spalle…
credevo fosse Shik… ma lui non mi
chiamava quasi mai per nome e per giunta mi stava camminando
avanti… mi voltai…
e rimasi un attimo impalato… un ragazzo biondo e con i
capelli
ingelatinati a
formare una piccola
cresta mi stava raggiungendo…
“Levi…”
era uno dei due ragazzi con cui avevo fatto conoscenza
all’università…
mi si affiancò appoggiando le mani sulle
ginocchia per riprendere fiato, Shik si era bloccato e guardava male il
mio
amico…
“Ohi…
Greg… per poco non ti riconoscevo… cosa stai
facendo… provi il costume per
stasera?” disse il biondo rialzandosi e guardandomi negli
occhi, con i suoi
verde chiaro…
“Beh
veramente… in un certo senso si…” non
sapevo che inventarmi…
“WOW!
Bellissima la tua parrucca posso provarla?” disse
avventandosi sui miei capelli
e tirandoli… Shik fece un passo avanti… lo
bloccai mentalmente…
“AHIO!
Lascia… mi fai male…” dissi
piano…
Levi
si staccò e mi guardò storto…
“Cosa
diavolo hai fatto? Tre giorni fa non ce l’avevi
così… come hai fatto a farteli
crescere? E perche ti sei tinto alcune ciocche di bianco?”
Era una macchinetta…quando
iniziava a parlare nessuno era in grado di fermarlo!
“Aspetta…
aspetta… tranquilol… sono extension mi sto
preparando per Halloween…mi vesto
da… ehm… Vampiro!” che cosa squallida
mentire usando la verità… beh
d’altronde
il modo migliore per nascondere una cosa e sbatterla sotto gli occhi di
tutti…
“Ah!
Bravo… allora io mi vestirò da
Licantropo… eheh… ti ricordi che alle nove
comincia il party a
casa mia?”
Cazzo
il Party me ne ero dimenticato… con tutto quello che era
successo mi era
completamente passato di mente…
“Siii…
me ne ricordo… senti se venissi con mia sorella e un
mio… ehm… amico… sarebbe
un problema?” chiesi rimuginando con che scusa li avrei
convinti… infatti Shik
mi tirò un calcio su uno stinco…
“No…
non c’è nessun problema… anzi
più siamo e meglio è! E poi
l’importante che fai
venire Melissa!” Ripensai a Melissa e un brivido mi percorse
la schiena…
“S-si
ci puoi contare…” risposi esitando
“UH!
Ma è lui l’amico che vuoi portare stasera alla
festa?” disse guardandomi alle
spalle… “Mi vuoi rovinare la piazza… un
fico del genere attirerebbe
l’attenzione di tutte le ragazza!” disse
scherzando…
“Non
ti preoccupare… non ti rovinerò
nulla…” disse aggrappandosi al mio
braccio…
“S-Shik
sei impazzito…” dissi scioccato io
“Ah...
AH!” Levi
indietreggiò di un passo… dopo
un minuto buono ricominciò a parlare ridacchiando
istericamente per il
nervosismo… “Greg… non sapevo di questi
tuoi… ehm… gusti… eheheh…
se mi
assicuri che non farete nulla di scandaloso e che terrai a bada quel
accalappia
don… ehm… uomini ti lascerò fare
quello che vuoi… in fondo siamo compagni di
corso!”
“Ah!
G-grazie… allora ci vediamo stasera…”
risposi tranquillamente ma
evidentemente imbarazzato…
Levi
mi diede una pacca sulla spalla… il fango sotto la maglietta
fece un rumore
poco piacevole, che ovviamente Levi sentì e
ritirò la mano leggermente
schifato…
“Ma
cosa?” disse annusando l’aria
“Cos’è quest’odore di fango
e…” annusò meglio
l’aria “…sangue?!?! Cosa avete
fatto?” disse con un tono di voce fin troppo
alto che fece girare due o tre passanti…
“Shhh…
Niente niente… siamo stati ad
un…ehm…ehm” ero in difficoltà
“…rave!”
intervenne Shik salvandomi… “… il sangue
di mucca…” quel ‘di
mucca’ fu sottolineato fin troppo “…era
una trovata
poco simpatica degli organizzatori!” concluse lui
sorridendo…
Levi
ci guardava stralunato… “E da quando TU frequenti
i rave?” disse con i dito
indice puntato sul mio petto…
“Ehm…
da ieri sera?” feci io … “Scusa se non
ti dispiace dobbiamo correre a farci una
doccia… altrimenti sarà la fine del
mondo!” dissi io acchiappando Shik per un
braccio e scappando via da uno dei miei pochi amici… lo
salutai con la mano e
Levi fece altrettanto… un po’
scombussolato…
“A
Stasera ciao…” gli urlai agitando in aria la
mano…
Quando
fummo abbastanza lontani dagli occhi di Levi mollai la presa del
braccio di
Shik e accelerai il passo… non mi andava di rimanere in
queste condizioni
ancora per molto, necessitavo assolutamente di una doccia… e
il sole che si
alzava mi bruciava gli occhi…
“Merda!
Se me l’avessero detto avrei portato gli occhiali da
sole…” sbottai irritato…
“Su
dai che siamo quasi arrivati…” disse Shik
indicando in lontananza la palazzina
di mattoni rossi di
quattro piani che
rispondeva al nome di ‘Casa’…
quell’appartamentino l’avevo trovato per pura
fortuna… un anziano amica di mia madre si era trasferita
più a nord… Seattle
credo… e non aveva trovato nessuno che
l’acquistasse… mia madre gli fece una
buona offerta ed ora quella era la mia casa…
l’anziana signora non aveva
lasciato mobili e le condizioni di pareti e pavimenti erano
pietose… ho dovuto
lavorare come uno schiavo per guadagnare i soldi per ridipingere le
pareti e
rimettere il parquet in tutta casa… certo ora sembrava
un’appartamento
all’ultima moda… per fortuna la mia famiglia
è sempre stata benestante (e ora
capivo il perché!) quindi per il mobilio mi è
bastato chiedere a mia madre… io adoro
il bianco e il nero… tutti i mobili di casa sono di questi
colori le due
poltrone sono di pelle bianca liscia… il televisore lcd
è appeso subito sopra
un piccolo mobile laccato di nero… e un tappeto circolare
grigio copre il
pavimento subito sotto le due poltrone… ma la cosa di cui
vado più fiero è
l’enorme ficus all’angolo del salotto…
è stata l’unica pianta da quando avevo
undici anni che sia sopravvissuta alle mie cure ed ora raggiungeva il
soffitto…
certo sarebbe stata più alta se non l’avessi
dovuta potare per il trasloco… ma
vabbè si era ripresa bene…
La
parola d’ordine nella mia casa era moderno e
funzionale… nessuno mi avrebbe mai
fatto cambiare idea…
e mia madre ci
aveva provato invano a fami mettere suppellettili inutili e quadri
inutili sulle
pareti avevo sempre declinato l’offerta con poca
pazienza…
Infilai
le chiavi nella toppa del portone e lo aprii… mi trovai di
fronte l’anziana
guardiana dello stabile, un’adorabile vecchietta con i
capelli candidi sempre
raccolti in uno stretto chignon… stranamente mi stava
guardando storto!
“Ehi…
Singor Hayes dica ai suoi amici di fare meno rumore nel suo
appartamento sembra
che stiano buttando giù i muri…” a
quell’affermazione mi paralizzai chi osava
devastare la mia piccola oasi di pace…la mia
casa…
Diedi
un rapido sguardo a Shik che mi guardava incuriosito e scattai verso le
scale
salendo di due gradini alla volta, girai la chiave nella porta ed
entrai di
corsa dentro l’appartamento…
Con
orrore notai l’enorme vetrata che fungeva da finestra del
salotto infranta… i
pezzi di vetro si erano conficcati
nelle
poltrone e quelli più piccoli avevano invaso come un oceano
di gocce il
pavimento scricchiolando quando venivano calpestati…
“CHI
DIAVOLO…” urlai furibondo…
“NO!
Il diavolo qui non c’entra niente… è
colpa mia!” disse una voce femminile alle
mie spalle… mi voltai con un llivello di rabbia prossimo
all’esplosione…
Mi
trovai di fronte una ragazza sulla trentina seduta sul muretto che
divideva la
cucina dal salotto con le gambe accavallate, i vestiti erano strani
sembravano
quelli di un ninja ma erano completamente bianchi e la parte superiore
era
composta da due strisce di stoffa legate intorno al collo! Le enormi
ali
bianche erano ripiegate dietro il corpo… focalizzai meglio
il viso della
ragazza… era un viso rotondo che ispirava fiducia gli occhi
marroni come il
cioccolato erano dolci e i capelli lisci più lunghi sul lato
sinistro conferivano
all’intero un aspetto infantile e
bambinesco… subito dopo
che ebbi finito
l’attento studio di colei che mi aveva distrutto
casa… la sua espressione mutò…
si contrasse, gli occhi cambiarono espressione e diventarono crudeli e
spietati… la sua bocca sottile e rosea si storse in un
ghigno perfido…
“C-chi
sei?” balbettai io indietreggiando…
Lei
saltò giù dalla posizione in cui si era
appollaiata facendo un rumore secco con
i tacchi sottili degli stivali… portò avanti le
braccia che fino a poco prima
teneva dietro la schiena… ogni mano impugnava un Kriss
affilato e con la lama
trasparente come l’acqua… lei li fece sbattere
l’uno contro l’altro e si
produsse un rumore cristallino e acuto che mi ferì le
orecchie… sentii gemere
dietro di me Shik, anche lui aveva accusato il colpo…
“Oggi
mi va proprio bene… riuscirò a guadagnare delle
Schegge di Misto e delle
Schegge di Vampiro… meglio di
così…” disse gongolando…
“C-chi
sei? Perché nonmi rispondi…” urali
io… che per il dolore mi ero accasciato in
ginocchio…
“Semplice
non parlo con i miei futuri orecchini ne tantomeno con le mie future
Schegge…
comunque per non essere maleducata ti risponderò…
sono Clara Von Geissel… sono
una Cacciatrice di Schegge e voglio le
vostre…preparatevi!” dsse mantenendo il
ghigno perfido…
“Ma
tu sei pazza!” risposi alzandomi da terra…
“Grazie
adoro quando mi fanno i complimenti...” improvvisamente
l’espressione cambiò,
divenne ferina… digrignò i denti e ci
guardò con odio “…PREPARATEVI A
FRANTUMARVI!!!”
Scattò
in avanti fendendo l’aria con le due lame… vidi la
sua figura venirmi contro…
chiusi gli occhi... ero pronto a sentire il dolore delle
lame… sentii il rumore
delle lame che si infilzavano nella carne… ma stranamente
non sentii il dolore…
che fossi già morto?! Aprii lentamente gli occhi e vidi, con
un moto d’orrore
che Shik si era posto sulla traiettoria dei pugnali… ora due
punte vitree fuoriuscivano
dalla sua schiena…una goccia di sangue caldo mi cadde sul
volto… le lacrime mi
salirono agli occhi fuoriuscendo copiose… Shik
sussultò, si girò e mi guardò
sorridendo… un rivolo di sangue scarlatto gli
fuoriuscì dall’angolo della
bocca…
“N-non
ti avevo detto che ti avrei
protetto…sempre…cough…”
tossì sangue…che andò a
macchiare le vesti candide della nostra aguzzina… che
ridacchiava soddisfatta…
“Maledetto…
ti sei messo di mezzo… pur sapendo che questi sono Kriss
fatti di Anima!”
sbaitò lei infastidita…
“Cosa
sono?” ero terrorizzato… lei sfilò le
lame dal corpo di Shik che ricadde con un
tonfo sordo sul parquet… due macchie rosse cominciarono a
comparire da sotto il
suo corpo… era pallido e tremava…
“Non
morire… maledizione!” non riuscivo a dire
altro… inginocchiato davanti al corpo
del ragazzo che mi aveva cambiato la vita in tutti i sensi…
in meglio! Avevo
paura a toccarlo… credevo di romperlo, in quelle condizioni
il suo aspetto
energico e forte era mutato in uno debole e fragile… come se
fosse di
cristallo…
“Non
ti preoccupare non morirà… se muore
così non mi sarà di nessun aiuto… devo
farlo esplodere in piena salute per avere la Schegge
migliori!” disse Clara
alzando un sopracciglio
“E
ALLORA PERCHE’ CI HAI ATTACCATO???” urali disperato
io…
“Semplice
per vedere quanto lui ti sia affiatato… sai se i corpi da
cui si ricavano le
Schegge sono uniti sentimentalmente il potre degli Artefatti che se ne
ottengono aumenta quando i due oggetti sono vicini… e io
sarei imbattibile con
dei pugnali fatti di Schegge di Misto e orecchini fatti di
Vampiro… adesso mi
devo accontentare di due miseri pugnali di Anima e un paio di Orecchini
d’Angelo!”
“Cosa?!”
ero scioccato… aveva degli orecchini
d’Angelo… ciò significa che aveva
ucciso
una sua simile… ma non capivo cosa era l’Anima dei
sui pugnali…
“Semplice…
i miei orecchini sono Schegge d’Angelo… ma la cosa
migliore sono questi due
Kriss…” dicendo questo incrociò le lame
e le rigirò come se dovesse rimirarne
la forma… “…sono fatti di Schegge di
anime umane… fuse insieme ovviamente ma
pur sempre anime!” Inorridii
all’istante… come poteva un Angelo fare una cosa
del genere a dei suoi simili e a delle persone…
“…il bello di queste lame è che
ogni volta che trafiggono un
umano ne
assorbono l’anima… lasciano il corpo in
vita… è bellissimo veder accasciare
corpi vuoti… specialmente quel biondino di prima…
sembrava tuo amico…” NO!
Levi! Mi venne da vomitare… aveva ucciso Levi… e
tutto questo perché lui mi
conosceva… le lacrime uscirono ancora più copiose
di prima… la mia rabbia
cresceva…
“Credo
che tu lo conosca… guarda è li
dietro…” disse indicando il muretto…si
affacciò
e tirò fuori un corpo… riconobbi subito la
capigliatura e i vestiti… era Levi!
Ormai ne ero sicuro… i suoi occhi erano vuoti e un filo di
saliva colava dalla
bocca aperta… sembrava una bambola da ventriloquo
vivente… “…ma il bello che io
posso controllare questi corpi…guarda”
tracciò degli strani simboli sulla fronte di
Levi che venne scosso da
forti convulsioni… cadde, si fermò di scatto e
poi si alzò… si muoveva in
maniera rigida come se fosse un automa…le vene che gli si
vedevano
sull’avambrac cio cominciarono a gonfiarsi…
sentivo il rumore del sangue che ci
scorreva dentro… mi venne voglia di mmordere la sua pelle e
succhiargli tutto
il sangue che aveva in corpo… mi tratteni ricordandomi che
era uno dei miei
pochi amici…
“Stronza!”
urali con tutto l’odio che avevo dentro… ma come
era possibile che ne Melissa
ne Alice si facessero vive… dove diavolo erano…
guardai la porta chiusa…
“NO…
non sperare che tua sorella o la tua Ledy ti vengano in
aiuto… le ho
disorientate mandandogli un messaggio falso!” disse
sogghignando…
“Maledetta…
come puoi fare una cosa dle genere non hai una coscienza?”
detto ciò lei
scoppiò a ridere… rideva di gusto…
“Ma
mi stai prendendo in giro o sei stupido… nessuno ti ha detto
che a me del
prossimo non me ne frega niente!” urlò lei con
tono acido…
La
mia rabbia saliva… e tanto la rabbia saliva tanto sentivo la
voglia di saltarle
al collo… e affondargli i denti nella giugulare…
a questi pensieri sentii che i
canini stavano scendendo e le unghie crescevano e si
irrubostivano… per fortuna
non mi crebbero le ali che sarebbero state
d’impiccio… mi alzai sfoderando
canini e unghie…
“Ullalà
il dentone vuole attacarmi… puah! Non riuscirai mai a
ferirmi…” disse lei
tronfia della propia imbattibilità
“Vogliamo
scommettere?” dissi io con la voce dinuovo mutata in due voci
che parlavano
all’unisono…
“Si…
mi voglio divertire… fatti sotto!” disse la donna
lanciandomi contro il corpo
senz’anima di Levi… che mi aggredì con
forza attaccandosi al collo e
stringendo… io non volevo ferirlo anche perché la
ferita che gli aveva
procurato Clara sanguinava copiosamente… se non
l’avessi arrestata avrei perso
un amico… e no lo volevo… fui però
costretto a colpirlo violentemente dietro la
nuca… Levi, o comunque il suo corpo, cadde come un tronco
abbattuto sul
pavimento emettendo un piccolo gorgoglio… lo guardai
preoccupato, poi
percependo che era ancora vivo mi concentrai su quel mostro che avevo
davanti…
stavo per partire all’attacco
quando un
colpo di tosse e un
gemito mi fecero
ricordare di Shik… mi voltai terrorizzato… il
sangue sembrava aver smesso di
scorrere dalle sue ferite ma il viso era ancora troppo pallido, aveva
gli occhi
chiusi e sul volto era fissa costantemente un espressione di
sofferenza…
A
quella visione la mia ira crebbe oltre ogni limite e mi lancia con
tutte le mie
forze contro quella maledettissima donna che avevo di
fronte… non so come ma mi
ritrovai sbattuto contro il televisore che andò in
frantumi… sentii del liquido
caldo scorrermi sulla schiena… i vetri della tv mi avevano
tagliato le spalle…
mi rialzai sofferente facedno cadere a terra frammenti di vetro
insanguinato…
barcollai per riprendere una posizione frontale alla mia avversaria che
si
godeva la scenetta patetica che davo di me…
“Non
ho mai visto un Misto così debole eppure ne ho
visti…” disse lei sarcastica…
sputai del sangue per terra e reggendomi un braccio ripartii
all’attacco… vidi
Clara prepararsi al contrattacco…
All’imporvviso
una luce abbagliante avvolse l’intera stanza… mi
immobilizzai accasciandomi al
suolo… anche Clara si paralizzò vidi che
abbassò i pugnali lungo i fianchi per
incastarli in due fibbie di cuoio sulle cosce… poi si mise
la mano sinistra
davanti agli occhi per ripararsi dalla forte luce…
“Ma
che diamine…” borbottò seccata
“Ferma
Lì Clara Von Geissel!” tuonò una voce
femminile che veniva dalla luce…
“Chi
sei tu per dirmi che devo fare…vecchia
ciabbatta…” disse
irriverentemente Clara
“NON
OSARE… ragazzina!” tuonò la
voce… piano piano la luce diminuì… e
mi trovai a
osservare una sagoma di una donna un po’avanti con gli
anni… i capelli castani
lasciati sciolti sulle spalle e un paio di labbra rosa
confetto… mi venne un
colpo
“M-mamma!”
ero rimasto imbambolato a fissare mia madre sulla soglia della porta
che
guardava torva… mia madre era capace di uno sguardo del
genere?!?! E io che ero
convinto che fosse una mite casalinga americana… invece
eccola la… con una
tenuta da combattimento in piena regola che esaltava il suo bel
fisico… anche a
56 anni suonati era una bella donna…
“Allontanati
subito da mio figlio strega bionda ossigenata!” disse
lanciandosi alla carica…
credetti che mia madre facesse la mia stessa fine invece fu Clara a
finire
sbattuta contro il pensile della cucina che cadde facendo frantumare
tutti i
piatti e i bicchieri che conteneva!
“Marda!
Così mi distruggeranno casa!” ma in quel momento
notai che Clara aveva lasciato
cadere i pugnali… anche mia madre lo
notò… li fissò per un po’
poi mi guardò
“Se
vuoi restituire l’anima al tuo amico devi infliggergli la
stessa ferita che gli
ha inflitto lei… e poi rompere i
pugnali…” mi urlò…
“No…
potrebbe morire…”
“Morirà
lo stesso… almeno provaci!” non avevo mai visto
mia madre così risoluta
Mi
feci forza e corsi ad afferrare le due lame cristalline… mi
avvicinai al corpo
di Levi e infilai una delle due lame nella ferita che aveva sul
fianco… sentii
il suo corpo tremare e la lama si illuminò… poi
si incrinò…la sfilai facendo
fuoriuscire uno schizzo di sangue… appena tirata fuori la
lama sembrò
incrinarsi sempre di più e così fece anche quella
dell’altro pugnale..li
sollevai in aria e li scaraventai contro il pavimento…
“Nooooo!!!”
urlò Clara che si era ripresa dalla botta contro il pensile
di legno… come le lame
caddero al suolo si infransero liberando un urlo spaventoso che
risuonò per
l’intero appartamento… vidi Levi sussultare come
scosso dalle convulsioni, si
tranquillizzò rimase immobile con il respiro
irregolare… poi aprì gli occhi…
avevano riacquistato il solito colore verde…ma erano ancora
leggermente vitrei
forse a causa della ferita…
“Cough…Greg
ma che diavolo…ah! Mi fa male un fianco…che stai
facendo?” mi chiese con un
filo di voce…
“Devi
trasformarlo altrimenti morirà dissanguato…
sbrigati mordilo e poi fagli bere
un po’ del tuo sangue…” mi
urlò mia madre stizzita, mentre metteva un piede
sopra a Clara che si dibatteva furiosa “…e stai
ferma tu!” gli urlò imperiosa…
Clara borbottò qualcosa di irriverente e si
placò…
“Mordermi?
Ma che diavolo dice quella donna… e perché tiene
un piede su quella ragazza…
cough… cough!!” chiese stancamente Levi
guardandomi dritto in faccia con un
espressione dura…
“SBRIGATI!”
mi urlò dietro mia madre…
“Levi…
ti chiedo scusa ma lo devo fare… perdonami!” dissi
avvicinando le mie labbra al
suo collo… sentii i muscoli del suo corpo
irrigidirsi… si stava agitando voleva
uscire dalla mia presa… dovetti trattenerlo con la forza per
poterlo mordere…
quando lo infilazi con i canini sentii che lanciò un urlo di
dolore… quell’urlo
mi andò dritto al cuore facendolo incrinare… non
volevo coinvolgere… non volevo
far soffrire qualcuno che mi aveva dato il suo affetto come avevo
sofferto io…
glielo avrei risparmiato molto volentieri… sollevai la bocca
dal suo collo e
con un canino mi bucai il palmo della mano facnedno fuoriuscire il
sangue…
strinsi il pugno e gli feci gocciolare il mio sangue nella
bocca…lo vidi
tossire… aveva gli occhi colmi
d’odio…poi un fremito lo scosse da capo a
piedi…
poi le convulsioni mi costrinsero a tenerlo fermo… notai che
la ferita al
fianco si stava richiudendo… e i suoi occhi riacquistavano
un colore più… vivo…
ma sentivo anche che la sua temperatura si stava abbassando e che
alcune
ciocche di capelli stavano virando da quel suo biondo ad un nero
pece… urlava…
stava soffrendo come avevo sofferto io… ma senza capire il
perché… con mia
meraviglia sentii che dietro la sua schiena si stava accrescendo
qualcosa… poi
sentii quel familiare ‘strap’ e due ali grige
facero la loro comparsa dalla sua
schiena… nello stesso istante in cui le due ali lacerarono
la pelle Levi prerse
i sensi urlando di dolore… lo poggiai per terra di fianco in
modo da non
schiacciargli le ali… sapevo quanto poteva essere
doloroso… poi corsi al
capezzale di Shik che stava sdraiato supino e guardava
l’intera scena con un
mesto sorriso sulle labbra…
“Scusa!
Scusa se ti ho ignorato ma non potevo permettere che un estraneo a
questa
faccenda morisse a causa mia!” cercai di
discolparmi…vedere Shik in quelle
condizioni mi addolorava tantissimo… infatti percepii una
lacrima scivolarmi
sul viso e andare a morire sullo scollo della mia maglietta…
“Scusa!” ripetei
disperato…
“Non
ti preoccupare sto già meglio devo solo riprendere un
po’ le forze…” disse
piano…
“So
a cosa ti riferisci… fai pure!” dissi
avvicinandogli il collo alla bocca… lui
prima si ritrasse poi la necessità di sangue prese il
sopravvento e Shik mi
morse per la terza volta…
Non
mi sarei mai aspettato una reazione simile… il mio sangue
gli fece lo stesso
effetto che aveva avuto su Levi… lo vidi contorcersi dal
dolore e poi un paio
di ali nere gli sbucarono dalla schiena schizzando sangue sulle pareti
candide
del mio salotto!
“No!
Un'altra volta… perché mi aveva già
morso ma nn gli erano nate le ali… come
mai?” urali verso mia madre…
“Semplice…
ora che sei stato risvegliato hai la capacità di trasmettere
i tuoi geni alla
persona che beve il tuo sangue!” disse stizzita mia
madre… subito dopo assestò
un calcio a Ckara che emise un suono cupo e si accasciò su
un fianco “…ecco
così dovrebbe rimanere buona per un po’!”
sbottò seccata lei… poi mi
guardò e cambiò espressione…
“Vieni
qui da mammina tua gregoruccio dolce!” ecco che si era
ri-trasformata nella
mite e zuccherosa casalinga media americana… e io in questa
versione non la
sopportavo… mi si avventò contro stingendomi in
un abbraccio da morsa idraulica
e mi lasciò lo stampo del rossetto sulla fronte…
“Mamma!!!”
dissi io terribilmente imbarazzato… dietro di me Shik che si
era ripreso
abbastanza bene dal dolore della crescita delle ali ridacchiava “…non
ridere tu… o te ne pentirai!”
“Si
e che mi fai…” disse in tono di sfida…
“Ti
appendo per l’elastico delle mutande fuori dalla
finestra!” ribattei io senza
neanche pensarci…
“Se…se…
so io che ci faresti tu con le mie mutande!” disse
malizioso… io avvampai
vistosamente passando su tutte le tonalita cromatiche di rosso
conosciute…
tossicchia un pochino e mi rigirai verso mia madre… non
c’era più… mi voltai
agitato… dove diavolo era finita?!?! Ah! eccola…
stava gironzolando per il
soggiorno distrutto… lamentandosi per il mio gusto troppo
sobrio e moderno e
considerando la seria ipotesi di mettere un paio di tendine salmone qui
e un
vaso verde giada con dei gigli dentro
lì… io inorridii all’idea
che mia madre mettesse mano al mio arredamento
e quindi dovetti pensare in fretta un modo per distrarla… mi
uscì il peggiore
modo che potevo trovare…
“Mamma…
papà come sta?” chiesi io titubante…
mia madre si irrigidì… ora sapevo che non
si erano mai amati quindi niente e nessuno l’obbligava a
sapere come stava il suo
ex-marito… sempre che fossero
effettivamente sposati…
“Ah!
Vuoi sapere come stà tuo pa…ehm…
Lucifist… onestamente?” feci cenno di si con
la testa… “…Non lo so… e non
mi interessa!” disse tornando a guardare una delle
poche stampe che avevo appeso al muro… stava fissando la mia
preferita… una
stampa che riproduceva il quadro “Adam and Eve” di
Tamara de Lempicka… era
stupendo e mia madre criticava la vistosa nudità femminile e
i glutei di adamo!
Un impulso omicida mi sfiorò il cervello… per
fortuna la parte di me razionale
mi bloccò ricordandomi che era pur sempre la mia
genitrice… Se non gli piaceva
quella pittrice allora avrebbe odiato tutte le stampe in casa mia
poiche tranne
quella enorme di un paesaggio marino che ricopriva il bagno…
le altre erano tutte
della stessa pittrice… compresa il bellissimo
“Woman in gree with Gloves” che
faceva bella mostra sopra al mio letto…
Ritornando
alla realtà…
mi resi conto solo in quel
momento che in casa mia erano chiusi… un angelo cacciatore
che aveva tentato di
uccidremi… un mio amico appena trasformato in um
Misto… Shik anche lui fresco
fresoc di trasformazione in Misto… e mia madre!
Mi
accostai a Levi… lo scossi leggermente… sembrava
si stesse riprendendo… aprii
lentamente gli occhi… coome avevo immaginato il verde dei
suoi occhi era
sbiadito… in più aveva ottenuto una chioma
variegata, di base bionda con delle
mesh nere… anche le unghie ovviamente si erano allungate ed
erano diventate
corvine…facendo forza sulle braccia si mise a
sedere… poi parlò…
“Mi
sento male… è come se mi avessero svuotato degli
organi interni e riempito di
vomito” già mi scordavo che a Levi piaceva parlare
per metafore… metafore
schifose per giunta! “ e perché sento questo
strano peso sulla schiena… non
avrò mica mia madre appollaiata sulle mie
spalle?!” avvampai come potevo dirgli
la verità?
“Ehm…
sarebbe meglio!” decisi di buttarla sul ridere, ma dubitai
fortemente che anche
lui lo facesse… infatti come volevasi dimostrare
cominciò ad uralre come un
ossesso quando vide le piume delle ali fare capolino da sopra la sua
spalla…
“Che
roba è questa??? Non sarà uno scherzo…
cazzo! Che mi avete incollato…
staccatemele… sono ridicolo!!!!”
mentre
urlava tutti gli sproloqui che gli venivano in mente afferrò
con decisione le
piume più lunghe dell’ala destra …
“NO!”
gli urlai… ma non ci fu niente da fare… diede uno
strappo e le piume vennero
via… causandogli un evidente ed atroce dolore…
mentre urlava si morse la lingua
con i canini…
“E
q-questi che diavolo sono? Chi me li ha messi in bocca?!?!”
cercò di sfilarsi
anche quelli ottenendo come unico risultato quello di ferirsi i
polpastrelli
come avevo fatto io… i suoi occhi si riempirono di furia e
mi fulminarono
all’istante… “Ora ricordo… mi
hai morso al collo!” disse toccandosi il collo
dove fino a pochi minuti prima c’erano el due piccole ferite
circolari… “M-ma
dove sono… mi hai morso, ricordo il dolore e il sapore del
tuo sangue in
boc…Bleah! Che hai fatto? Sapevo che i tuoi gusti
erano… come dire… strani, ma
non fino a questo punto!” disse accusandomi di una colpa che
non avevo…
“Se
devo essere sincero… ti ho trasformato in un Misto,
ciè una specie di mezzo
angelo e mezzo vampiro… se non ci credi prova a pensare a
come mai tu abbia le
ali e i denti… e se non ci credi ancora prova a bere del
succo di frutta!” gli
dissi io…
“Semplice…le
ali me le avete incollate alla schiena e prima quando ho strappato le
piume mi
ha fatto male perché la colla ha tirato sulla
pelle… due i denti sono stati
attaccati con del mastice da dentista… e tre adesso lo
faccio subito… anzi a
dirla tutta ho una gran sete!” detto questo si
alzò da terra e andò al
frigorifero scavalcando con noncuranza il corpo di Clara svenuta
accasciata ai
piedi della macchina a gas, aprì il frigo e ne tiro fuori un
cartone di succo
Tropical Mix… ne bevve una sorsata piena… lo vidi
impallidire e sputare il
tutto nel lavello!
“Ma
che schifo… deve essere vecchio!” mi urla
contro…
“Se
non ci credi prova con il latte…o con il caffè,
tanto hanno tutti lo stesso
amarissimo sapore!” gli suggerii… lui fece come
gli dissi e come avevo previsto
sputò sia la sorsata di latte che quella di caffè
nel lavandino…
“Ora
ci credi? Sei un vampiro in fondo e l’unica cosa che ti
può saziare è il
sangue!” gli dissi seccato di tutte quelle
manfrine…
“Ma
che stai dicendo sul serio?!” disse
con
un tono di voce a metà tra l’isteria e la
sorpresa… feci cenno di si con la
testa e aprii la bocca per fargli vedere i canini uguali in tutto e per
tutto
ai suoi…
“FICOOOOO!!!!”
urlò lui… che fosse un tipo ottimista
l’avevo capito… ma che la prendesse
così
dopo un iniziale momento di smarrimento mi sembrava TROPPO ottimista!
“E
dimmi… come sono le vampire…sexy?”
disse lui ammiccando… a quel punto no sapevo
cosa dirgli…
“Ehm…
se ti dico che i vampiri sono solo uomin ad eccezione di pochissime
donne tu
che dici!” lo vidi impallidire…
cominciò a sudare freddo…
“C-cosa
mi vuoi dire… che devo farmi venire i tuoi stessi
gusti?” disse pallido dal
terrore…
“Onestamente?” fece cenno di si con la
testa “Boh!” feci io
facendo spallucce…
“Coooosaaa?!?!?
Tu non sai un elemento così importante…
così di importanza vitale!!!!” mi urlò
afferrandomi le braccia e scuotendomi…
“CHE
SUCCEDE QUI DENTRO?” tuonò una voce a me familiare
dalla porta…
“Hu…
Melissa! Dove eri finita?” gli chiesi… vidi Levi
diventare ancora più pallido
di quello che era… si guardava furtivo le ali e teneva
serrate le labbra… mi
avvicinai al suo orecchio…
“Non
ti preoccupare LEI è una di quelle poche vampire
esistenti!” dissi… ma
involontariamente gli soffia nell’orecchio facendogli
emettere un urlo
acutissimo di imbarazzo… Melissa lo fulminò con
gli occhi… lui rimase
paralizzato, io risi divertito ma questo mi fece guadagnare anche a me
l’ochiataccia di Melissa…
“Senti
ma non c’era un party a casa tua stasera?”
tuonà la ragazza appoggiata allo
stipite della porta…
“Ehm
veramente si… anzi dovrebbe cominciare tra poco…
se voleta andiamo… tanto
possiamo anche rimanere così che non scandalizzaremo
nessuno… finchè è
Halloween nessuno sospetterà niente!”
“Oh!
Ma come sei saggio Levi… e il fatto di queste ali
così realistiche tanto che
strappando una piuma senti perfino il dolore dove lo
mettiamo?!” borbottai io
sarcastico…
“Ma
dai chi vuoi che ti tiri una piuma…” disse lui
scherzando… “Ti posso chiedere
un favore…avresti qualcosa con cui cambiare
questi?” disse indicando i vestiti
macchiati di sangue… in quel preciso istante ricordai di
avere ancora la testa
completamente ricoperta di fango e sangue secco e di portare dei
vestiti
trovati in un cimitero… feci cenno di si con la testa a Levi
e trascinai lui e
Shik, che si era ripreso da poco dentro alla cabina
armadio…poi io e Shik dopo
aver scelto il cambio ci andammo a fiondare sotto la doccia dove tanta
era la
fretta che non ci eravamo neanche accorti di esserci stretti,
completamente
nudi dentro un bagno piccolissimo mentre ci sbattevamo in faccia a
vicenda le
ali… che impiccio che erano… umpf! Bagnate erano
pure pesanti… uscimmo sempre
di corsa e ci vestimmo ancora più rapidi… infilai
un paio di pantaloni gessati
e un paio di scarpe di pelle eleganti nere e lucidate alla
perfezione… sopra
rimasi a torso nudo, tanto con la muscolatura che avevo sviluppato
avrei fatto
invidia a mezza Tucson… anche Shik mi imitò ma
lui si infilò un paio di
pantaloni di pelle nera e un paio di anfibi anch’essi
neri… non chiedetemi dove
li ha trovati e perché fossero nel mio armadio
perché non lo so neanche io!...
Mentre levi sembrava indeciso davanti ad un paio di jeans strappati e
uno
completamente bianco…
“Metti
questi altrimenti sai che monotonia!” gli dissi indicandogli
quelli strappati…
Se l’infilò alla velocità della luce e
si rimise le scarpe da tennis che
portava…
Uscimmo
di fretta e furia dalla mia camera e ci presentammo davanti alla porta
dove ci
aspettava una Melissa Fasciata da un abito in latex nero cortissimo e
pesantemente truccata introno agli occhi con i canini ben in
vista… le calze a
rete avevano una smagliatura sopra una finta ferita e i tacchi
vertiginosi la
slanciavano in una maniera impressionante… il tutto era
corredato da due
orecchini a forma di croce e una catenina con un enorme pietra rossa
che
riluceva… riconobbi subito la tonalità…
“Ma
quella è…” balbettai io…
“Si
è la scheggia di quell’Anima Dannata che tua
sorella ha eliminato prima… era
unno spreco lasciare tutte quelle Schegge li!” dsse
sorridendo e giocherellando
con il gioiello tra le dita… “Allora
andiamo?” disse poi in preda alla fretta
“S-si!”
le rispose obbediente Levi… che si incamminl dietro di
lei…
Uscimmo
in strada… la folla di bambini e adolescenti in maschera era
impressionante…
riuscivo a vedere i mostri classici e anche alcune maschere un
po’stravaganti…
notai una ragazza vestita da Lara Croft… e devo dire che era
anche carina…
“AHIO!”
Shik mi aveva dato uno schiaffo sulla testa
“Traditore…
ora ti metti a guardare le donne… prima trasformi questo qua
e poi guardi le
ragazze!” mi disse con
un tono di finto
rimprovero…
“Ah
ah ah!” risi io sarcastico…
Giravano
anche personaggi dei cartoni animati… ma il costume di due
ragazze proprio non
lo capivo… quella più bassina aveva dei lunghi
capelli neri con riflessi blu e
portava una tuta da motociclista nera con degli inserti rosso scuro,
era aperta
sul davanti e
mostrava il reggiseno blu
notte; ma la cosa più strana erano le due pistole che
portava nelle mani… erano
azzurre con un caricatore sferico con i bossoli gialli ed erano
stranamente
tozze… mentre la seconda ragazza, leggermente più
alta aveva anch’essa i
capelli lunghi ma di un castano chiaro quasi biondo e portava indosso
quella
che sembrava una divisa scolastica color sabbia con un fiocco rosso sul
davanti…
in una mano stringeva una
specie di
lancia rossa con un natrino blu alla fine…
“Che
strane tipe… chissà da cosa sono
cestite?” dissi tra me e me…
Quando
fummo al centro della strada tutta le persone che ridevano e
scherzavano tra
loro si fermarono a guardarci… mi sentivo stranamente
osservato…
“M-ma
dici che non destiamo sospetti?” borbottai timidamente io
all’orecchio di Levi…
che mi sorrise e scosse la testa…
Aguzzai
le orecchie per sentire i commenti della gente che ci
circondava… sentii di
tutto… tipo
“Guarda
che fico quello con i capelli lunghi neri e
bianchi…”
Oppure…
“Mamma
mia che gran pezzi di figlioli…”
O
ancora…
“Madò
e da dove so usciti quei tre… e guarda la ragazza e proprio
una figa!”
E
via così… mi sentivo stranamente
euforico… percorsi l’intera strada che ci
separava dalla villetta di Levi sorridendo a destra e a
sinistra… ad un certo
punto un gruppo di ragazze ci blocca chiedendoci una foto…
noi ci mettiamo
dietro le ragazze e sorridiamo…
“U-un
bacio?” chiede timidamente la ragazza con la macchinetta
fotografica… io
fraintendendo mi avvicino a Shik e gli poggio le mie labbra sulle
sue… a quel
punto la folla si riblocca e le ragazze sfoderano un urletto
eccitato…
“WOW!
CHE FIGHI!!!!” disero all’unisono… con
gli occhi socchiusi vidi che avevano
cominciato a farci delle foto… a quel punto mi resi conto
che eravamo a poche
centinai di metri dall’università e che quello che
avevo appena fatto avrebbe
potuto minare la mia reputazione... ma onestamente me ne sbattevo e
allora
continuai a giocare con la lingua di Shik che si era arreso alla mia
presa…
Lo
mollai e sentii un ‘noooo’ provenire dal gruppo di
ragazze sovraeccitate… le
guardai e gli sorrisi… le potei vedere scioglieri ai miei
piedi come burro… non
credevo di fare questo effetto alla gente…
“Ehehe…
ora lo sai e guai a te se lo farai con persone che non siano me
intesi?” disse
minaccioso Shik
Arrivammo
alla festa a casa di Levi che il party era già
cominciato… ci avevano pensato i
suoi amici a iniziare… quando entrammo l’effetto
fu come quello in strada gli
invitati nei loro smorti costumi si ammutolirono e ci guardarono
ammirati…
“Davvero
realistici… sembra che abbiale le ali per
davvero…” disse una ragazza dietro di
me… a quel punto risi sommessamente… non poteva
sapere quanto avesse ragione…
Ci
unimmo alla festa cercando di dare meno impicci possibile con quelle
maledette
ali… ma finimmo inevitabilmente
in
giardino dove c’era più spazio… a bordo
piscina la festa era più tranquilla che
dentro casa… c’era meno gente a causa della
temperatura non proprio calda… ero
completamente coperto dai brividi di freddo quando Levi mi si
parò davanti con
un espressione strana… sembrava ubriaco…
“Mi
spieghi come hai fatto ad ubriacarti se non puoi bere
niente?!” gli feci io con
voce piatta
“Semplice…
ho buttato giù senza sentirne il sapore e ho scoperto che
l’alcool ha lo stesso
effetto…” disse tra un singhiozzo e
l’altro
“Ops!
Forse non ti ho detto che ad un vampiro le sbronze durano di
più poiché le
cellule del fegato funzionano lentamente… è uno
dei difetti della nostra razza
scusa, rimarrà così per un po!” mi disse
Shik all’orecchi…
“Ma
tu sei scemo! E come facciamo mica possiamo lasciarlo andare in giro
così…lo
sai come si dice… In vino veritas!” dissi
infuriato…
Levi
mi guardo con gli occhi socchiusi e poi mi si buttò con le
braccia al collo
strusciando il viso sul mio petto…
“Hu
che strano non ci avevo mai provato con un maschio…
è divertente… voglio
provare un’altra cosa!” detto questo alza il viso e
mi stampa un bacio sulle
labra con tutta la forza che ha…
Purtrop…ehm…
sfortunatamente viene interrotto da un forte vento che investe il
giardino… i
pochi invitati all’esterno rientrano dentro
urlando… la figura di Clara si
avventa su noi tre…
“Sarete
miei… anzi le vostre schegge saranno mie! IO NON LASCIO MAI
A META’ UN
LAVORO!!!” disse planando sul giardino!
------------------------------------------------------------------------------------
Eccomi a voi con il capitolo che
vi avevo promesso...
Buuuu come sono depresso che
Halloween noioso che mi appresto a vivere... vabbè mi
consolo scrivendo ^^
Spero vi piaccia il capitoletto ho
introdotto tre nuovi personaggi (avete visto eh? haha se mi ci impegno!)
Passo ai ringraziamenti:
xMadnex... poi mi spiecherai chi
è Lucifist ma cm da te richiesto l'ho messo... e cm genitore
del nostro protagonista! E quindi diretto discendente di quella santa
demonessa(si può dire scnd voi?) di Lilith!!! Cmq non
è vero che ti torturo... ho mantenuto la promessa ho postato
un capitolo lungo ben 5 pagine di Word! ahahaha Vab spero vi piaccia
anche questo capitolo... e fammi sapere anche che ne pensano quelle
altre due...che è da un po' che nn le sento! ^^
xShari92... Ma grazie... troppe
lusinghe ^/////////////^ Cmq spero ti piaccia anche questo capitolo...
mi sono dovuto far aiutare un pochino per scriverlo perchè
ad un certo punto ero a corto di idee...
xFedazzo...Ma insomma tu vedi
racchie e cose losche ovunque... hahaha... cmq se leggi attentamente in
questo capitolo troverai un personaggio che assomiglia ad una nostra
conoscienza comune chi sarà????
P.S. Per i quadri che compaiono
nella casa di Greg... beh quello è mio gusto xkè
a me piace da pazzi Tamara de Lempicka... specialmente il
quadro "Woman in green with gloves" è il mio preferito!
Allora Buon Halloween a tutti e...
Trick or Treat?
hahahaha
Kriss89
(se mi sono scordato qualcosa è che oggi vado un pochino di
fretta!)
|
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Capitolo 9 *** Chapter 9: Banshee ***
Chapter
9: Banshee
“Merda!”
borbbottai io… ci mancava solo questa pazza,
ma mia madre perché non l’aveva
bloccata?
“Hu!
Guarda adesso di Misti ne abbiamo tre… perfetto,
più Schegge per me!” disse
Clara gongolando… “Mi avrete distrutto pure i
pugnali ma vi ricordo che posso
sempre cantare… a quel punto non potreste fare
niente” disse
ancora più contenta, credeva di aver
già vinto…
“Shik,
come facciamo Levi non è in condizione di
battersi… sempre che lo sappia fare…
e noi due non bastiamo!” dissi sorreggendo il mio amico che
stava sul punto di
collassare…
“Non
ho idee neanche io, se inizia a cantare e nei dintorni ci sono degli
spiriti…
cosa che ritengo molto plausibile essendo Halloween, questi verranno
attirati
tutti qui e attaccheranno gli invitati… dobbiamo trovare un
modo per impedirle
di cantare!” urlò lui per non far coprire la sua
voce dal sibilo del vento.
“Come
facciamo per non farla cantare…e poi anche riuscendoci, ti
ricordo che anche
fisicamante è più forte di noi!” risposi
urlando altrettanto forte…
“Smettetela
di chiacchierare e fatevi sotto non ho tutta
l’etenità per voi!” disse
sbattendo ancor più violentemente le ali; così
facendo fece volare dentor la
piscina due o tre sdraio…
“Merda!”
ripetei io, come se servisse a qualche cosa… “Non
so ancora usarli i cantici…
non ho idea da dove cominciare!”
A
quel punto Melissa sorse fuori in giardino… il suo sguardo
era carico d’odio
che si riversava sulla figura di Clara… nessuno resisteva a
quello sguardo i
più sarebbero scappati urlando ma
Clara
rimaneva a mezz’aria sogghignando…
“Credi
di spaventarmi sottospecie di sanguisuga da quattro soldi?”
il suo tono era
irriverente e sarcastico…
“Senti
tu! Oca piumata da quattro soldi… come osi piombare ad un
party pieno d’umani
rischiando di smascherarci tutti?” gli urlò
lei…
“Non
osare parlarmi così… nessuno mi ha mai parlato in
questa maniera e anche se
fosse stato così non avrebbe potuto andare in giro a
raccontarlo!”
“Cara
ma che per caso t’è venuto il ciclo? Sai
perché ti vedo un po’ lunatica!”
rispose perfidamente Melissa… e fece centro…
Clara assunse un colore rosso
peperone e sbraitando cose senza senso
si lanciò all’attacco su Melissa
sfoderando dei piccoli tirapugni dorati
dal estito…
Melissa
resse l’attacco bloccandogli i polsi e buttandosi sulla
schiena, la catapultò
direttamente dentro la piscina… Quando Clara tocco la
superficie dell’acqua
questa s’infranse in piccolizzime goccie
riflettenti… la
nostra aguzzina riemerse dopo pochi minuti
completamente fradicia…
“STRONZA!!!”
gli urlò issandosi a bordo piscina… i vestiti
erano completamente inzuppati
come d’altronde anche le ali che ricadevano a terra,
sembravano pesantissime… e
essendo vestita tutta di bianco lasciava poco
all’immaginazione… quando lo notò
si accasciò a terra maledicendoci a tutti… si
liberò delle ali che ricaddero al
suolo tramutate in polvere binchissima…
Mi
venne da ridere la donna… la gran donna che ci aveva
promesso tuoni e fulmini
era stata messa ko da Melissa… era bastato provocarla nel
modo giusto e aveva
perso ogni barlume di razionalità e si era lanciata
all’attacco senza
considerare niente e nessuno… ed era finita ammollo nella
piscina…
“Ma
guarda la grande cacciatrice come si è
ridotta…” mi venne spontaneo dire…
purtroppo feci la cosa sbagliata perché Clara con tutto che
era bagnata e
umiliata prese fiato e cominciò ad intonare una canzone che
conoscevo bene… era
il cantico di smascheramento… udii provenire dalla strada
alcuni versi poco
rassicuranti, in compenso avevamo guadagnato il vantaggio che tutti gli
invitati alla festa si erano bloccati; immediatamente nel giardino
irruppero
decine di spiriti e creature con espressioni poco
rassicuranti… ci avevano circondato...
e avevano chiare intenzioni…
“AH!
Voglio proprio vedere ora come ve la caverete…”
disse Clara facendosi
ricrescere un paio di ali nuove e asciutte con le quali
spiccò il volo per
andarsi a posare in cima ad un palo della luce da cui si mise a
fissarci
sogghignando…
Sentii
un urlo lacerante alle mie spalle… mi voltai una figura
eterea e bianca
aleggiava difronte a me… era una donna giovene e bellissima
ma con un
espressione di dolore atroce sul viso… aprì la
bocca e iniziò a urlare , era
un urlo di disperazione, di lutto… di
morte…
“Non
la stare a sentire… è una Banshee… se
la senti finirà per uccidere… devi
distruggerla non c’è niente da fare!” mi
urlò dietro Shik…
Presi
la rincorsa e ignorando il tremendo dolore alle orecchie mi lanciai
all’attacco dello spettro… come
prevedibile l’attraversai senza procurarli danno…
e ora che gli ero molto più
vicino il suo grido disperato era anche più
forte… mi venne un idea…
“Buttatevi
in piscina e rimanete sott’acqua… li il suo urlo
si sentirà smorzato e non dovrebbe
fare danno!” grazie
professor Hiks… la
diffusione del suono i acqua avrei dovuto dare l’esame di
fisica la settimana
prossima… chissà se ce l’avrei fatta?
Notai che Shik mi guardava male… in
effetti non erano pensieri da fare in questo momento!
Restituii
l’occhiata a Shik e gli gesticolai di sbrigarsi…
lui afferrò Levi e lo buttò
dentro la piscina, il biondo si lamentò non pocoma subito
Shik gli fece
prendere una boccata d’aria e lo spinse sott’acqua
e così fece anche lui… io
rimanei da solo a guardare attraverso la figura evanescente che mi
urlava
davanti… guardandola bene non era poi così
bella… i suoi occhi erano gonfi di
lacrime che avevano lasciato dei solci sul viso a furia di riversarsi
dagli
occhi sulle guance; i capelli bianchi e sottili che svolazzavano
nell’aria
somigliavano a fili di ragnatela, le mani però erano la cosa
più orrenda…
piccole…secche con dita lunghe e simili a zampe
d’insetto si potevano vedere le
vene che un tempo scorrevano sotto la pelle ormai inesistente della
donna… le
vesti erano quello che rimaneva di un vestito da sposa…
lacero e sporco… il
pizzo della gonna ormai era ridotto a grandi buchi informi…
la Banshee sospesa
in aria semprava come se stesse pregando… con i gomiti
poggiati sui fianchi e i
palmi delle mani rivolti verso l’alto… il viso
invece era deturpato da
quell’espressione di dolore e la bocca spalancata in quel
grido assordante… gli
occhi ad un certo punto si focalizzarono su di me… e
cominciarono a piangere,
piangevano sangue… e l’urlo si fece più
straziante!
“Cattivo
segno! Ti ha fatto una predizione… morirà
qualcuno a te caro se non la
elimierai prima che possa tornare in
silenzio!” sentii urlare da Melissa che si era riparata
dentro casa…
“Merda…
merda… merda!” oggi avevo già rischiato
di perdere Shik e Levi… ci mancava
anche questa menagramo di Banshee a peggiorare le cose!
Dovevo
riuscirci, dovevo intonare il canto giusto… presi
coraggio… mi concentrai,
cercai di convogliare tutta la forza nella gola… insirai
profondamente e aprii
la bocca…
Ne
uscì una cantilena che avevo già
sentito… era il cantico di smascheramento… non
mi serviva… anche perché di creature ce
n’erano anche troppe in questo momento…
il canto della Banshee nel frattempo si faceva sempre più
debole… decisi di
sforzarmi il più possibile… desiderai con tutte
le mie forze di riuscire a
distruggere quello spirito dannato… improvvisamente la gola
mi bruciò… il
cnatico cambiò improvvisamente tono e divenne veloce ma
cupo… non era il
cantico che aveva usato Alice per distruggere lo spirito che mi aveva
attaccato
il giorno prima… era diverso… sembrav
a… sembrava, un’invocazione!
Immediatamente
notai la Banshee tremare come se fosse percorsa da delle scosse
elettriche… e
con un rumore assordante delle catene le si materializzartono attorno
al collo
a ai polsi… erano catene dorate che terminavano ai miei
piedi… sembravano
scomparire sotto di me… come se la mia ombra le rendesse
invisibili…
“T-ti prego aiutami!”
Cos’era stato? Di
chi era la voce che avevo sentito nella testa… “Aiuto!” No! Di nuovo…
sentivo
freddo e una strana sensazione di disperazione nel cuore…
poi alzai gli occhi
dalla mia ombra a guardare lo spettro che mi trovavo di
fronte… la Banshee era
accasiata a terra con il viso affondato nelle mani scheletriche ed era
disperata… piangeva e dei forti scossoni ne rendevano la
figura meno chiara…
“Ma
cosa diavolo ho fatto?” chiesi guardando di traverso
Melissa…
“N-non
credevo che ci fosse ancora qualcuno in grado di intonare il quarto
canto… il
cantico dell’incatenamento! E’ estremamente
pericoloso poiché metti in
condivisione cla tua anima con quella della creatura che
incateni…!” mi urlò da
dietro la porta finestra, non mi stava guardando stava fissando in alto
la
figura candida di quella maledetta Clara… che da quello che
vedevo si divertiva
particolarmente
“Huhu
le cose si fanno interessanti… non ne avevo mai visto uno di
angelo incatenato…
voglio proprio vedere cosa succede!” disse ridendo
maleficamente
“Maledetta…
te lo faccio vedere io cosa succede!!!” gli urali di
rimando… l’unica cosa che
ottenni fu una sonora risata…
“Voglio
proprio vedere che fai carino!” mi rimandò
indietro… la odiavo e questo era
poco ma sicuro…
In
preda all’ira sbattei le
ali e mi
ritrovai all’altezza di Clara che con le braccia conserte non
si era scomposta
di un millimetro…
“Carini
questi pantaloni… sono di un completo?” disse
indicando i pantaloni gessati che
stavo indossando e che inevitabilemente si erano sporcati quando avevo
assalito
la Banshee…
L’unica
cosa che mi uscì dalla gola fu un ringhio sommesso di
rabbia… poi
improvvisamente notai la Banshee alle spalle di Clara… aveva
ripreso
l’espressione addolorata che aveva prima… solo che
ora i suoi occhi pesti
guardavano con odio la donna bionda che avevno di fronte…
“Lei è la causa di
tutto questo… l’ho riconosciuta… ho
riconosciuto la sua voce… per colpa sua
sono morta il giorno del mio matrimonio lasciando mio marito da
solo… e ora si
è suicidato… dal rancore e dal dolore sono stata
trasformata in una Banshee che
vaga per questa città alimentandosi del rancore e del dolore
delle altre
persone… ma finalmente potrò vendicarmi di lei,
ti prego dammi la tua forza!”v
La
voce della Banshee mi risuonava nella testa, era rotta dai singhiozzie
e dalla
siperazione… come aveva potuto quella donna rovinare al vita
di due esseri
umani… e soprattutto cosa aveva fatto?
“Ha cominciato ad
usare il cantico di distruzione all’interno della chiesa dove
c’era il mio
matrimonio… purtroppo la mia famiglia è legata in
qualche modo a degli spiriti
e tutti i miei parenti compresa me sono morti riducendosi in tante
Schegge
colorate… io invece mi ritrovai così…
mio marito ne fu talmente tanto sconvolto
che si suicidò buttandosi dal tetto dell’ospedale
dove era ricoverata la madre
per attacco di cuore… e ora io esigo vendetta!”
“Oh!
Cara ma come fai a volermene… neanche tu ti saresti fatta
scrupolo ad attaccare
tanti discendenti di spiriti radunatisi tutti
nello stesso posto… e poi nelle chiese la mia
voce viene valorizzata!
“Brutta
strega ti rendi conto di quello che hai fatto?” gli
urali… non riuscivo più a
trattenere la rabbia… all’improvviso i ricordi
delle Banshee si riversarono su
di me come un fiume in piena… Vidi le scene antecedenti alla
cerimonia… come
fosse allegra e felice per quel momento… rideva, scherzava
con le sue damigelle…
si affacciava curiosa dalla porta per vedere se gli arrivati
c’erano tutti…
percepii le palpitazioni prima di entrare… e il colpo
mancato da cuore quando
arrivando all’altare aveva poggiato la sua mano su quella del
suo sposo… un bel
ragazzo dai capelli color rame dagli occhi blu come la
notte… vidi come
girandosi a guardare la propia famiglia aveva salutato la sua sorellina
di
appena 11 anni seduta in prima fila con quel vestitino rosa confetto
che tanto
aveva odiato… e poi Quel rumore assordante provenire dalla
porta della chiesa…
tutti gli invitati che si coprivano le orecchie… i parenti e
gli amici del
marito che guardavano in preda al panico i familiari della sposa
paralizzarsi e
cristallizzarsi… per poi esplodere in mille pezzi in tanti
frammenti colorati
che brillavano alla luce proveniente dalla porta… ma la cosa che mi
devastò più di tutte fu il
ricordo… della sorellina inginocchiata sul primo gradino
dell’altare tendere la
manina cercando di prendere quella della sposa; per poi bloccarsi anche
eli e
esplodere in mille pezzetti azzurri come la lacrima che gli era
fuoriuscita
prima di morire… La donna che aveva fatto irruzione
all’interno della chiesa si
diresse verso gli invitati sopravvissuti per accoltellarli uno ad
uno… ogni
volta che affondava le lame nella carne un urlo agghiacciante proveniva
dai
pugnali e i corpi degli invitati si accasciavano come gusci
vuoti… gli unici ad
essere risparmiati furono lo sposo e i genitori dello sposo…
la Banshee invece
fu fatta esplodere ma non prima che la donna bionda non gli avesse
reciso la
gola con la lama… inondando di sangue il vestito candido che
la ragazza portava
e la tovaglia di cotone dell’altare…
L’ultimo
ricordo della donna era il volto desolato del cristo in
croce… “Perché…
perché
hai lasciato che accadesse?” furono le sue ultime parole
prima di esploder ein
mille frammenti verdi…
Ripreso
da quelle orribili visioni, cercai di non sentirmi male ne tantomeno di
scoppiare in lacrime dalla rabbia… il mio corpo fremeva come
sentivo che
fremeva anche la Banshee…
“Ti prego fammi usare
la tua forza per potermi venidcare… ti supplico richiamami
dentro di te!”
la supplica della Banshee mi risuonava nel
cervello… io non risposi neanche, gli aprii completamente la
mia anima e il mio
corpo… sentii la Banshee penetrare all’interno del
mio corpo rendendomi più
forte…
“Clara
Van Geissel… tu morirai… stanotte!”
urlai… ora la mia voce risuonava di tre
voci unite… la mia voce d’angelo, la mia voce da
vampiro e la voce della
Banshee… era orribile… era straziante avere
dentro di se tanto odio, tanto
rancore… tanto Dolore!
Mi
lanciai all’attacco… a pochi metri da Clara
qualcosa però mi sbattè contro il
tetto della villetta di Levi… mi rialzai e notai che davanti
a me… c’era una
ragazza dall’aspetto ferino…
“U-un
licantropo?!” balbettai stupito da tale
apparizione… la leggera brezza faceva
scompigliare i peli argentei della creatura…
“Si…
in carne e ossa… e ho proprio fame!” disse parando
misi davanti… e spalancando
le fauci piene di lunghi denti affilatissimi… dietro di lei
notai una Clara non
poco seccata…
“TU!
Sottospecie di lupo spelacchiato… che ti impicci!”
gli urlò evidentemente
scocciata…
“M-ma
come… ti volevo dare una mano…”
balbetto la ragazza cercando di giustificare la
sua azione… “Non mi sono mai stati simpatici i
vampiri, ma mai quanto gli
spiriti… e ora che ne ho due in uno solo voglio
annientarlo!” ribattè la lupa…
“Dimmi
come ti chiami…”
disse piano Clara
“Kaya!”
rispose la ragazza dai lunghi capelli neri… strano che
ancora si postessero
distinguere i capelli dal resto del pelo…
“Va
bene Kaya vediamo che sai fare” borbottò
sghignazzando Clara…
Kaya
si voltò verso di me e ringhiò forte…
prese la rincorsa… era pronta all’attacco
balzò in aria e…
Venne
trafitta da un lama lunga e sottile… che le trapasso il
petto all’altezza del
cuore… io ero pietrificato e la Banshee dentro di me urlava
disperata… Clara
con il braccio teso sorrideva divertita…
“Nessuno
si intromette tra me e un mio avversario!” disse
tronfia… “Specialmente se quel
qualcuno è una creatura infida come un
Licantropo!” Detto ciò saltò
giù dal
traliccio e si avvicinò al corpo della ragazza che tremava
evidentemente… le si
accostò all’orecchio… con la punta
della lingua ne tracciò il bordo affilato…
“Di
le tue ultime preghiere… palla di pelo!” disse
sottovoce…
Il
viso della lupa era percorso da due lughe line argentee…
lacrime… e tra un
singhiozzo e l’altro riuscì a dire solo una
cosa…
“Amore
ti sto per raggiungere aspet…” Clara non la fece
neanche finire che le urlò
nell’orecchio quel cantico che avevo già sentito
uscire dalle labbra di mia
sorella; Kaya tremò, si paralizzò e poi esplose
in mille Schegge
grigio-argentee… Non capii il senso di quella
frase… che cosa era successo alla
persona che amava?
“Uff…
Schegge di Licantropo, insieme a quelle dei mostri di terra sono quelle
che
valgono di meno… ma le prendo lo stesso!” disse
raccogliendo quattro grandi
Schegge e infilandole in una sacchetta dorata che le pendeva dalla
cinta… “E
ora torniamo a noi!”
Dei
rumori atroci mi fecero guardare in basso, verso il
giardino… Shik che era
riemerso dalla piscina era occupato con una creatura verde e
serpeggiante…
mentre Melissa cercava di proteggere Levi che era evidentemente svenuto
a causa
dell’alcool… le creature richiamate da Clara
stavano diventado aggressive e
stavano attaccando tutto quello che avevano sotto tiro!
I
miei pensieri furono interrotti dall’urlo della Banshee che
mi risvegliò
facendomi notare che Clara si era rimpadronita dello stiletto che aveva
ferito
la licantropa e ora stava correndo verso di me…
Dovevo
trovare una soluzione… dovevo cercare di evitare
l’attacco…
Improvvisamente
la Banshee prese il controllo del mio corpo… lo vedevo sotto
di me muoversi e
fare cose che non ero io a decidere di fare… rispondeva agli
attacchi della
Cacciatrice e a volte riusciva anche a colpire…
vedevo Clara gonfiarsi d’ira… ero
sicuro che avrebbe combattutto ancora
per poco e avrebbe cominciato a cantare a squarcia gola quel
maledettissimo
cantico!
Infatti
come previsto… con un colpo d’ali si
andò ad appollaiare sopra il traliccio che
l’aveva ospitata fino a poco prima… prese un
respiro profondo e incominciò ad
intonare quel maledettissimo cantico… sentivo il corpo
vibrare in una maniera
innaturale… lo sentivo duro… ero sicuro che sarei
esploso anche io in mille
pezzi scintillanti…
Se
non fosse stato per la Banshee… che con le sue urla
strazianti riusciva a
coprire leggermente il cantico annullandone le vibrazioni…
“Sacrificherò me
stessa ma so cosa fare!”
la voce della Banshee era risoluta e carica
d’odio… “Abbatti
quel traliccio e una
volta che è a terra liberami
dall’incatenamento!”
“Non
so come fare… è la prima volta che lo
uso!” gridai anche sapendo che la Banshee
poteva sentire i miei pensieri…
“Devi cantarlo
un'altra volta… ricorda quando è a
terra… ne prima ne dopo!”
“OK!
Ci proverò per aiutarti nella tua vendetta!” ormai
ero deciso ad odiare Clara e
tutto quello che rappresentava…
Presi
la rincorsa e andai a sbattere con tutte le mie forze contro quel
traliccio
legnoso che sosteneva lq megera… il palo tremò
paurosamente finchè con un
sonoro ‘Crack’ non si spezzo facendo precipitare
Clara a terra… non si era
aspettata una mossa del genere… il palo fortunatamente
cadendo gli aveva rotto
una gamba… e ora stava urlando come un ossesso dal
dolore…
“MALEDETTO!!!
TI UCCIDERO’ DAMMI L’OCCASIONE E LO FACCIO! GIURO
CHE LO FACCIO! LURIDA
FECCIA!” io non la stavo ascoltando… ero
concentrato sul cantico che dovevo
intonare…
Mi
concentrai, rividi mentalmente gli atroci ricordi della Banshee e il
cantico
sgorgò dalle mie labbra naturale e perfetto… la
Banshee uscì dal mio corpo e le
catene che la tenevano legata a me si spezzarono… a quel
punto il suo viso
cambiò espressione… da addolorato e consunto
dalla disperazione… si tramutò in
perfido e vendicativo, quella smorfia rese la figura eterea ancor
più
terrorizzante…
Lo
spettro si lanciò contro Clara che nel frattempo era
riuscita a spostare il
traliccio caduto… ma che a causa della frattura era ancora
accasciata al suolo…
la Banshee le si fermò davaanti al viso… il viso
di Clara era a pochi
centimetri da quello della Banshee… lo spettro allora senza
darle modo di
contrattaccare cominciò ad urlare… era un urlo
carico di rimorso… odio… dolore
e disperazione… al suo urlo
a poco a
poco si unirono altre urla… urla dello stesso tipo,
però provenienti da tutte
le direzioni… erano così forti che mi accasciai a
terra tappandomi le orecchie…
Clara sembrava provare per la prima volta in vita sua la
paura… dai suoi occhi
sgorgavano copiose delle lacrime che ricadevano sugli abiti…
macchiandoli del
trucco che la donna portava…
All’imporvviso
dal corpo della Banshee fuoriuscirono centinaia di braccia…
altrettanto
scheletriche come quelle della Banshee… che
afferrarono Clara che aveva cominciato ad
urlare disperata… il terrore ne aveva preso
possesso… le
braccia la tiravano sempre di più dento al
corpo della Banshee… Clara stava soffrendo poiché
il suo corpo mano mano che
veniva a contatto con il corpo dello spettro si disfaceva in polevere
sottile…
di lei rimaneva solo l’ombra della sua anima… una
figura scheletrica con un
enorme buco al centro del petto… le urla agghiaccianti di
Clara risuonavano
ancora nella aria quando La Banshee iniziò a
tremare… al suo interno si poteva
vedere lo spirito di Clara dibattersi trattenuto da quelle centinai di
braccia
che l’avevano trascinata dentro…
In
un lampo la figura eterea della banche esplose scagliando in ogni dove
scheggie
azzurrino pallido… prima delle esplosione però
potei notare che sulle labbra
dello spettro si era segnato un sorriso… era finalmente in
pace; aveva ottenuto
la sua vendetta e ora poteva svanie per sempre…
Comq
Clara sparì anche l’effetto del suo cantico
scomparve; gli invitati si
sbloccarono trovandosi di fronte me accasciato a terra con le mani
sulle
orecchie e delle lacrime che uscivano copiose… Shik alle
prese con un enorme
figura serpentina verde… Melissa con dietro Levi svenuto che
lo proteggeva da
una creatura rosso fuoco e altre decine di creature non ben
identificate che
giravano per il giardino…
Le
grida si sollevarono
in un attimo… la
gente cominciò ad adnare in tutte le direzioni…
Ero
in preda al panico… come avrei fatto a evitare che la ente
andasse in giro a
dire quello che aveva visto… mi rialzai e corsi verso
Shik… avevo l’impulso di
abbracciarlo me mi trattenni a causa della situazione…
invece Shik non lo fece
e mi ritrovai incastrato in un suo abbraccio… forte e
caldo… con tutto che era
bagnato dall’acqua della piscina e che fosse il 31 ottobre!
“Troveremo
una soluzione vedrai” mi sussurrò in un
orecchio… facendomi venire i brividi
sulla schiene…
“GREG!”
in quel momento una voce fin troppo familiare mi giunse da
dietro… mi voltai
con un espressione di rabbia sul viso…
“Mamma!
Mi spieghi perché Clara è riuscita a rovinare la
serata?” gli chiesi quasi
ringhiando…
“Scusate…
mi ha steso… mi ha dato una botta dietro al collo con una
padella! Ma pure tu
che compri le padelle di ghisa… potevi pensarci!”
mi sgridò mia madre…
“Oh!
Si certo… io vado a comprare una padella e penso
‘forse dovbrei comprarne una
leggere perché quella rincoglionita di mia madre potrebbe
farsela dare sul
collo da una che tenta di uccidere il figlio!’… ma
ti pare una cosa normale?” dissi
io con un sarcasmo che arrivò alle stelle.
“E
su… non fare il pignolo… era un consiglio! E
comunque quel quadro in salotto è
proprio indecente! Come fai a non vergognarti…”
era mia madre in tutto e per
tutto… la classica casalinga bigotta… anche se
l’esistenza di vampiri e simili
doveva avera scossa non poco quando l’aveva saputo…
“Ehi
ragazzo molla mio figlio… queste cose non vanno
bene…” disse additando Shik…
Per
tutta risposta il mio ragazzo… eh si! Ormai mi ero arreso
all’evidenza… in poco
più di tre giorni la mia vita aveva avuto una scossa
tremenda… avevo trovato
una persona che mi voleva bene… avevo scoperto cosa ero in
realtà… e chi era la
mia famiglia… e in un certo senso tutto questo cominciava a
piacermi… Comunque
per tutta risposta il mio ragazzo mi strinse ancora di più e
mi diede un bacio
sul collo che mi procurò un brivido di piacere…
“Mamma…
ma Alice che fine ha fatto?” in effetti mia sorella era
sparita dalla sera del
rituale…
“Ehm…
credo che andasse ad una festa… si andava ad un pary in
centro… diceva che
alcune sue amiche avevano trovato un bel locale…”
disse ridacchiando mia madre…
“Cooooosaaa?!?!
Noi qui a cercare di non farci ammazzare e lei se ne va in giro a
ballare con
le sue amiche? Non la capirò mai!”
La
mia cara sorellina era andata a rimorchiare da qualche parte e io avevo
rischiato le penne, letteralmente! Mi sarei vendicato al più
presto… niente di
più facile…
“Ehiiiii
G. come è andata la festa… oh vedo che
c’è un po di confusione… ci penso
io!”
disse saltellando Alice… cominciò a cantare gli
ospiti si bloccarono un'altra
volta… in compenso Alice usò anche il canto di
distruzione che fece esplodere
tutte quelle creature che Clara aveva richiamato… una marea
di Schegge di tutti
i colori e dimensioni inondò il pavimento del giardino e
della villa…
“WOW!!!
Ci faremo un sacco di soldi!” disse accaparrandosi quelle
più grandi…
Io
l’unica Scheggia che volli raccogliere fu una azzurro pallido
a forma di cuore…
era quello che rimaneva della Banshee… non volevo
dimenticare quell’esperienza…
La
raccolsi e la misi in tasca… poi tornai da Shik, avevo
assolutamente bisogno di
qualcuno che mi abbracciasse… e infatti Shik mi accolse
nuovamente tra le sue
braccia; non volevo essere lasciato mai!
Purtroppo a risvegliarmi ci fu un
farfugliamento
piuttosto arrabbiato di Melissa che stava sostenendo Levi che si era
appena
ripreso… credo che l’alool a Levi faccia aumentare
la voglia sessuale poiché adesso
stava facendo gli occhi dolci anche a mia madre; mi scostai leggermente
dall’abbraccio
di Shik e andai a dargli uno schiaffo sulla nuca…
“Non
farti venire strane idee… di sorella me ne basta
una!” gli urlai…
“Ehehe…
allora vieni qui tu… a consolarmi…”
disse afferrandomi per un braccio e buttando
misi contro… si stava strusciando tipo gatto…
stampandomi baci ovunque..
qvvampai furiosamente anche perché gli invitati erano stati
sbloccati per la
seconda volta e adesso sembravano si fossero dimenticati dei mostri e
stavano
tutti guardando con occhi sgranati Levi e la sua bocca su di
me… Shi venne in
mio aiuto tirandomi su… Levi che era aggrappato alle mie
spalle venne su per
inerzia… solo che non avendo forza nelle gambe cadde
spingendoci all’indietro…
travolgemmo mia sorella e finimmo
tutti
e quattro dentro la piscina…
“Brutti
pezzi di idioti che non siete altro!!! Guardate che avete fatto al mio
vestito!!!” disse urlando in preda al furore
omicida… non era solo il vestito
ad essere rovinato ma anche il trucco… la matita nera e il
mascara che aveva
intorno agli occhi si stavano sciogliendo rigando il viso di mia
sorella di
bellissime strisce nere… anche l’ombretto verde
metallizzato si stava
impastando con il mascara e stava colando…
“Ehm
sorellina non è solo il vestito che si è
rovinato… ti si è rovinato anche il
trucco!” gli feci notare con poco tatto…
Lei
per tutta risposta mi saltò al collo spingendomi
sott’acqua… Shik terrorizzato
si buttò sotto e mi ritirò fuori…
schizzai fuori dalla piscina e corsi a
cercare rifugio da mia sorella!
------------------------------------------------------
Eccoci al nono capitolo e molto
presumibilmente (ormai sono sicuro al 89 % ) penultimo capitolo di
questa storia...
Spero che la fine di Clara vi
aggradi (3 richieste su 4, vince la maggioranza...^^) ho cercato di
renderla il più odiosa possibile... in maniera che la sua
fine sia da "AH! FINALMENTE!" un po cm ho fatto io al cinema qnd ho
visto 'La terza madre' hahaha
Cmq passiamo ai ringrazziamenti:
xMadnex... che dire grazie
^////////^ Spero di aver esaudito il tuo desiderio di vendetta!!!
hahaha... nn vedo l'ora di leggere la tua opera... forza che se ce l'ho
fatta io ce la fai anche tu!
xShari92... Grazie ^^ A dire il
vero ho messo quei quadri perchè la Lempicka
è una delle poche pittrici che mi piacciono... a
dire il vero mi piace molto poichè appartiene al periodo di
art Decò (o cm si scrive hahaha) e questo genere di arte
insieme alla pop art sn i miei generi preferiti ^^ . Ovviamente
l'arredamento di casa di Greg è l'arredamento che vorrei io
nel mio appartamento... forse da questo si capirà che a me
il vecchio (o cm piace chiamarlo a qualcuno antiquariato) nn mi piace
affatto ^^ Ancora grazie per la tua recensione^^
xFedazzo... hai fatto centro... la
vecchia megera è propio lei!!! hahahaah Anche tu sei
soddisfatto della fine di quella strega? hahaha questo cm ho gia detto
forse è il penultimo capitolo chissà cosa
accadrà nel decimo huhuhuuh...ma credo di saperlo
già... hahaha
xChiaruccetc. ... Si i costumi li
ho presi dalle tue eroine contenta? Cmq mi spiace ma Clara ha dovuto
fare quella fine... richieste dal grande pubblico (signore e padrone
degli scrittori *mi inchino davanti alla sua grandezza* ovviamente
parlo del pubblico nn di te...bwahahaha) Mica mi scordo ti te
paSSa...bwahahaha...
P.S. per quello che dice la
licantropa andate a vedere la mia one-shot di cui è
protagonista... ho cercato di unirla così da darle un minimo
di spazio-tempo...
Allora che dire... mi sono
divertito tanto a stare a leggere i vostri commenti e a scrivere per
voi... mi divertirò altrettanto per scrivere l'ultimo
capitolo^^
Allora alla prossima...
Ciauuuu
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Capitolo 10 *** Chapter 10: Mannequins ***
Chapter
10: Mannequins
Erano
passate alcune settimane da quella movimentata festa di Halloween e
tutto stava
tornando alla normalità…
tranne alcuni
piccoli dettagli che non mancavano di ricordarmi la mia nuova vita.
Uno
di questi era l’alimentazione, certo…
l’ematofagia era pratica poiché mi
alimentavo due o tre volte al mese ma mi obbligava a mordere Shik tutte
le
volte; avevo provato il sangue animale ma l’unico risultato
che avevo ottenuto
erano state delle gastriti fortissime.
Purtroppo
una delle cose che erano veramente e vistosamente cambiate era il
rapporto che
avevo con Melissa e Levi… la mia migliore amica
era diventata il capo, non che prima fosse un agnellino,
mentre uno dei
miei amici non faceva altro che saltarmi al collo tutte le volte che mi
incontrava… e per saltare al collo intendo proprio
avvinghiarsi a me con le
braccia come se fossi il fidanzato che non vede da mesi… e
la cosa mi
imbarazzava non poco, non solo perché Shik sembrava sempre
parecchio geloso (eh
già! Il nostro rapporto si era rafforzato!)
ma anche perche Levi ignorava completamente il luogo,
l’ora e
soprattutto le altre persone quando decideva di appicciarmisi
addosso… e non
capivo il perché ma si divertiva tanto a farlo quando
eravamo
nell’affollatissimo giardino
dell’università!
Fortunatamente
Shik si era trasferito definitivamente da me… e piano piano
stavo riuscendo a
capire i suoi gusti e le sue abitudini.
Ad
esempio avevo scoperto che non sopporta i boxer larghi, oppure i
vestiti con
righe orizzontali o a pois… mi aveva anche minacciato che mi
avrebbe torturato
se mi avesse visto indosso anche solo delle mutande a pois…
chissà da dove
veniva questa sua repulsione?
Ho
capito anche che adora i telefilm, va letteralmente pazzo per Desperate
Houseviwes e… non chiedetemi con che criterio li scelga
perché non lo so...
Alias, gli piacciono così tanto che possiede tutti i DVD
originali e tutti i
venerdì sera mi costringe a vederne due episodi…
ormai conosco tutte le battute
a memoria e ho cominciato ad odiare le giovani casalinghe disperate che
ho come
vicine o che incontro per strada, temendo che le loro indaffaratissime
vite
diano nuovi spunti a quei pazzi di sceneggiatori.
Dal
punto di vista socile la mia situazione era ricominciata a scorrere
come al
solito, le lezioni all’università scorrevano lente
e noiose e ora che si
avvicinavano gli esami, molti miei compagni erano terrorizzati ma io mi
ero già
riproposto di non farmi prendere un colpo apoplettico a causa
dell’eccesso di
studio… ero deciso a passare alcuni giorni
nell’ozio… ad esempio a sguazzare
nella piscina comunale… anche se ultimamente le temperature
si erano fatte più
rigide… voi vi chiederete “Più rigide?!
In Arizona?!” esatto me lo sono chiesto
anche io… ma poi ho capito che non dipende
dall’ambiente è semplicemente che ho
il metabolismo talemtne rallentato che la mia tememperatura corporea
è scesa
sotto ai limiti dell’ipotermia!
A
causa di ciò ero stato costretto a girare con le magliette a
maniche lunghe e a
collo alto! La gente che mi incontrava, specialmente le vecchiette e i
messicani, mi scansavano come se fossi il demoni… e beh in
fin dei conti avevo
metà geni derivanti da Lucifero e metà geni
ereditati da Lilith… più demonio di
così si muore!
E la mia capigliatura non
faceva che aumentare
le convinzioni altrui… anche se mi tagliavo tutti i giorni i
capelli ormai li
portavo quasi a caschetto… e le ciocche bianche risaltavano
comunque! Avevo
deciso di non tingerli… mi sarebbe costato uno sproposito,
in fin dei conti
erano solo delle ciocche bianche… certo ciocche che venivano
continuamente
catturate dalle dita di quell’assatanato di Levi…
dopo la trasformazione il
ragazzo aveva scoperto una libido completamente differente…
adesso non badava
più al sesso della sua preda… bastava che fosse
bella e che gli interessasse…
ma stranamente quello che gli interessava di più ero IO!
Tutto questo aveva
reso Shik leggermente geloso… ma io non gli facevo
dimenticare mai chi eravamo
e perché stessimo insieme… il brutto di Levi era
che dopo la trasformazione era
diventato anche molto più sfacciato… e il
problema era portarselo appresso
quando dovevamo andare in qualche posto affollato… avevo
provato a scrollarmelo
di dosso ma lui riusciva sempre a ritrovarmi…
e le sue due nuove doti erano un problema
poiché non si risparmiava dal
saltarmi al collo anche in posti affollati come il giardino
dell’università
oppure il centro commerciale…
Come
se non bastasse il compleanno di mia sorella Alice si avvicinava e non
sapendo
cosa regalarle mi ero trascinato lui e Shik al centro
commerciale… errore più
grande nn l’avrei potuto fare…
“G.
l’ho sempre detto che mi ami… guarda quanta bella
carne giovane… ad esempio
quella ragazza la che bel culo! Ma anche il culo di quel biondo
laggiù non è
male… e guarda che fisicooooo!!”
strillò lui indicando immancabilmente la preda
che ignara stava guardando una vetrina o misurandosi una
maglietta…
“L-E-V-I!!!!
Basta!” cercai
di riportarlo in un
ottica più ‘normale’…
“MA
come fai dico io… guarda quanti fighi e quante
fighe… ma che per caso sei
impotente?!” disse piazzandosi a due centimetri dalla mia
faccia… con un
sorriso sornione e compiaciuto…
“La
mia pazienza ha un limite!” disse gelido Shik dietro di
me… notai il suo pugno
stretto …
“Ehm
Levi perché nn ti vai a fare un giro? Senza disturbare
nessuno però!” conclusi
la frase con un tono degno di quell’arpia di mia
Madre… anzi no! Un’arpia
l’avevo conosciuta ed erano davvero simpatiche… se
nn le facevi incazzare… mia
madre era più… ehm…
più… beh Mia madre è
Mia madre e non ci si può fare niente e non ci
si può fare neanche un
paragone…
“Shik
cosa c’è ti vedo esagitato
ultimamente…” dissi preoccupato poggiando
delicatamente la mia mano sul suo petto… attirando gli
sguardi divertiti di
alcune liceali e quelli infastiditi di alcune madri con figli
piccoli…
“Niente…
è che LUI mi da un po’ fastidio a
volte… lo trovo troppo appiccicoso…”
disse
con lo sguardo basso…
“Huhu…
sei geloso per caso…” avvampò e
cominciò a tossicchiare… “a-ah vedi che
avevo
ragione… sei geloso!” dissi prendendolo in
giro… mi accostai con la schiena al
suo petto e gli sussurrai… “E questo mi fa molto
piacere sappilo!” piegando
la testa all’indietro gli stampai un
bacio sulla guancia… lo schiocco fece scoppiare a ridere le
liceali che si
erano fermate a godersi la scena e inorridire le madri che coprirono
gli occhi
hai figli…
Il
centro commerciale era un posto perfetto per fare il regalo a mia
sorella…
peccato che non avevo previsto che mancando poco meno di una settimana
a Natale
i tre quarti di Tucson si erano riversati come cavallette dentro a
qualsiasi
edificio contenesse casse in cui riversare i soldi guadagnati
sudando… solo per
sperare che gli altri gli facciano qualche regalo migliore di quello
che loro
stanno facendo agli altri… bah non lo capirò mai
il Natale… tutta questa storia
mi aveva fatto vacillare anche la Fede… che già
prima era quasi nulla ora era
quasi rasoterra… certo vi chiederete come mai se io stesso
sono un figlio di
tali credenze… semplice… io vedo il tutto come
l’inizio… e basta… gli stessi
Lilith e Lucifero come mi è stato detto sono scomparsi molti
secoli fa… certo
le loro vite erano molto più lunghe di quelle dei comuni
uomini ma non comunque
infinite… e questo famoso Dio in cui tutti
credono… lo vedo molto più come un
orologiaio che da la carica al suo creato uìogni tot
migliaia di anni… ad
esempio con grandi estinzioni di massa o eventi che cambino
radicalmente il
corso del naturale scorrere del tempo…
Rinvenni
dalle mie elucubrazioni mentali quando
Shik mi diede una gomitata nel fianco… aveva gli occhi
sgranati e indicava una
vetrina… mi voltai anche io a vedere… per poco
non caddi sul vaso di Kentie
dietro di me… un manichino con indosso un completo da donna
con camicia e gliet
assomigliava in modo pauroso Clara… un brivido dietro la
schiena mi fece
tremare… come era potuto succedere… che un
manichino assomigliasse così tanto
ad una persona che era scomparsa da poco… nella stessa
città poi!
Impulsivamente
mi infilai nella boutique… corsi dalla cassiera…
“Mi
scusi quanto tempo è che avete quel manichino?”
dissi respirando affannosamente
indicando la riproduzione di plastica della donna che aveva tentato di
uccidermi…
“Perché
lo vuole sapere?” chiese dubbiosa la cassiera guardandosi
attorno nervosa…
“Me
lo dica per favore!” le strillai in faccia…
“Non
sia così maleducato… chi è lei che mi
può obbligarmi a dirgli dove e quando ho
preso quei maledetti manichini…” disse stizzita la
ragazza… strizzò quei suoi
insipidi occhietti e riavviò una ciocca di capelli a
metà tra il rosso e il
castano, evidentemente tinti…
“Senti
sottospecie di cavalla frigida… DIMMELO E BASTA!”
forse ero apparso troppo
intimidatorio, sta di fatto che la ragazza emise uno squittio
terrorizzato e
guardandomi con odio si piegò e prese un
raccoglitore azzurro e ne trasse fuori una
ricevuta…
“Ecco!”
disse acida…
La
ricevuta portava la data di qualche giorno prima… come era
possibile?
Più
che altro, come era possibile che un manichino assomigliasse
così tanto a una
persona… anzi a QUELLA persona…
“Ehm…
o-ok grazie…” balbettai io rendondole il
foglio…
Molto
presumibilmente la ragazza mi mandò a quel paese molte
volte… ma io me ne
fregai e uscii dal negozio; fissai il manichino era troppo simile,
sembrava la
copia esatta… come se fosse stata ricoperta di un
sottilissimo strato di
plastica…
“NO!!!”
improvvisamente sembrò che l’espressione del
fantoccio fosse mutata… adesso
sembrava un ghigno… il perfido ghigno che Clara aveva avuto
per tutto il tempo…
tranne in quei brevi attimi in cui il suo spirito era stato
divorato…
Shik
mi guardava preoccupato come mi guardavano straniti i
passanti… sicuramente ero
un perfetto idiota a sbiancare davanti ad un manichino… ma
l’avrebbero fatto
anche loro se quel manichino avesse le sembianze della persona che
aveva
tentato di ucciderti.
In
quel preciso istante con la coda dell’occhio notai Levi che
si stava
avvicinando ad un ragazzo che chiacchierava allegramente con due suoi
amici… se
devo essere sincero Levi non aveva cattivi gusti in fatto di
persone… la sue
vittime, eh si sono sempre vittime, erano tutte persone affascinanti;
una volta
era una roscia alta e dai lunghi capelli lisci, un'altra volta un
ragazzo che
prendeva il sole in piscina con un fisico a dir poco pefetto, la volta
dopo era
la ragazza della biblioteca con quel suo grazioso visetto… e
così via.
Ora
era la volta del biondo, che ad un attenta osservazione risultava
essere lo
stesso che si stava provando la maglietta qualche minuto prima, adesso
faceva
sfoggio della sua maglietta fucsia attillata e un paio di jeans neri
accompagnati da una catenella… Levi gli girava intorno come
uno squalo gira
intorno alla barca dei pescatori, notai che il ragazzo si era accorto
di lui e
ogni tanto gli lanciava occhiate… ma non occhiate di rabbia
ne tantomeno
intimorite… erano occhiate interessate!
“Porca
miseria… ma tutti lui li scova, ma
come
fa dico io!” dissi dirigendomi a passo di carica verso quel
maniaco, ah! Si mi
sono dimenticato di dire che il ragazzo non avrà un
età superiore ai 17 anni…
“Ehm!!”
tossicchiò Shik, mi voltai, mi guardava con un espressione
mista tra la rabbia
e l’offesa… “Ecco proprio di questo sono
stufo… io sarò anche geloso di te, ma
tu sei geloso di Levi!”
“C-cosaaa?!”
ero totalmente e irrimediabilmente confuso…
“C-cosa te lo fa pensare scusa!”
dissi dissimulando la confusione mentale e
l’imbarazzo…
“Ti
incazzi tutte le volte che cerca di trovarsi un compagno barra
compagna!” disse
Shik incrociando le braccia davanti al petto.
“N-no
cosa dici non è vero!” feci io leggermente piccato.
Nel
frattempo il ragazzo aveva congedato gli amici e si era messo a parlare
con
Levi che l’aveva circondato appoggiando una mano alla colonna
li vicino… il
ragazzo non sembrava affatto intimorito, anzi sembrava stare al gioco,
rideva
nei momenti giusti, si muoveva con movimenti felini e ben
calcolati…
Dopo
un po’ di quel teatrino li vidi avvicinarsi a noi…
Levi aveva un espressione
raggiante…
“Ehiiiiiii!
Eccovi… non vi trovavo più, dove eravate
finiti?” disse con un aria
pesantemente maliziosa che lasciasse trasparire apertamente il doppio
senso.
“Tzè! E tu cosa stavi
combinando?” feci io freddo e
simil-disinteressato…
“Oh
niente… ho conosciuto questo ragazzo a cui servivano
ripetizioni di chimica… e
io gentilmente mi sono offerto di dargliele!” disse
soddisfatto e pieno di se…
Io
fissai prima lui e poi il ragazzo che giocava
innocentemente… am quando mai?!
Con una ciocca di capelli…
“Chimica
eh? Sarà!” feci io…
Levi
gongolava e si strinse il ragazzo a se passandogli un braccio sopra le
spalle…
Improvvisamente
nel centro commerciale ci fu un calo di tensione e le luci traballarono
fino a
che non si spensero del tutto lasciando tutti immersi nel buio pesto e
nell’isteria generale…
Si
sentirono urla spaventate e rumore di vetri infranti… ma il
peggio furono gli
scricchiolii che provenirono da ogni direzione, erano simile al rumore
delle
bottiglie di plastica quando le si schiaccia… solo che
questi erano molto più
forti e provenivano da ogni direzione…
“MA
cosa diavo… bleurg!” sentii provenire ditero di
me… mi voltai proprio nel
momento preciso in cui le luci di emergenza si accesero…
davanti a me c’era un
uomo che reggeva tre o quattro buste… era evidentemente
venuto a fare dei
regali… ma la cosa che mi colpì no furono le
buste ma il fatto che l’uomo era
stato trafitto!
Dal
petto fuoriusciva una mano… la testa del poveraccio era
riversa all’indietro e
dalla bocca schizzava fuori del sangue misto a saliva…
evidentemente stava
tossendo… la tosse cessò in pochi secondi e il
corpo caracollò a terra
riversando un enorme macchia rossa sul marmo lucido del
pavimento… notai che il
braccio che l’aveva trafitto non era di una persona bensi era
di un manichino
che stava impiedi dietro l’uomo… era identico a
tutti gli altri manichini ad
eccazione degli occhi… queli erano vivi e schizzavano da una
parte all’altra
delle orbite… ma tutto il resto era immobile
l’espressione neutra rendeva
ancora più terrorizzante quella visione… il
manichino cominciò a muoversi in
avanti con movimenti lenti e scattosi…
“Cosa
cazzo è?” sentii uralre Levi dietro di me, mi
voltai e stava stretto al ragazzo
che aveva conosciuto poco prima…
“Ah
non lo chiedere a me… ne so quanto tutti voi!”
dissi fissando l’abominio che si
muoveva…
Il
peggio cominciò quando il resto della clientela si accorse
di quello che era
successo, urla terrorizzate si levarono tutt’intorno.
Mi
voltai e non potei credere ai miei occhi… il peggio non era
che le persone
avevano visto muovere un manichino e uccidere un uomo… il
peggio era che il
manichino non era il solo… dalle vetrine dei negozi centinai
di manichini
stavano cercando di uscire… muovendosi a scatti e
distruggendo tutto quello che
avevano a portata di mano… i più terrificanti non
erano quelli uguali agli
uomini ma quelli senza volto a cui erano spuntati gli occhi
impazziti… che come
al manichino che mi ero trovato di fronte si spostavano rapidi e
incostati
guardando in ogni dove quasi allo stesso momento…
Non
potei sentirmi male quando notai che le vittime dei mostri stavano
aumentando a
dismisura… oltre che fisicamente perfetti erano anche
straordinariamente forti…
i cadaveri e il sangue ricoprivano il pavimento con uno strato lucido e
appiccicoso… la corrente tornò improvvisamente,
le lucine e le canzoni natlizie
ricominciarono a diffondersi nell’aria… io fissai
inorridito quel macabro
spettacolo che mi si parava davanti… i manichini non avevano
risparmiato
nessuno… tra i corpi senza vita c’erano uomini,
donne, bambini e anziani… era
stato un massacro sadico e senza motivo… i superstiti
tremavano e si erano
accasciati al suolo vicino ai loro amici o parenti che erano stati
trucidati…
un cagnolino leccava il viso della giovane padroncina a cui erano state
trappate entrambe le braccia… i manichini al ritorno della
luce si erano
paralizzati ed erano caduti a terra
come le loro vittime… io guardavo inorridito tutto
ciò… i manichini mi erano
passati accanto senza degnarmi neanche di uno sguardo… anzi
uno sguardo me
l’avevano dato ma erano passati oltre… lasciando
incolumi me e i miei compagni…
“Jadeeeeeeeee!”
un ragazzo con un enorme taglio sul volto ci raggiunse
correndo…
“Alex…
come state?” gli urlò il biondo che si strngeva a
Levi non appenda vide l’amico
“Oh mio dio come sei ridotto!” disse avvicinando
una mano al volto del ragazzo…
“Non
è niente… Chris sta peggio gli hanno rotto le
gambe… e credo che abbia anche un
emorragia interna vomita sangue!” disse mesto il
giovane…
“E
Sarah?” il
tono di Jade era
preoccupatissimo…
“Sta
bene… ha solo una lussazione e una ferita superficiale alla
schiena!”
“Glielo
avevo detto che la battuta era troppo difficile per lei!” si
rimproverò Jade…
“Battuta?!”
dissi io confuso e ancora scioccato da tutto quello che era
successo…
“Ehm…
si… ehm… fai finta di non aver
sent…” cercò di spiegarsi il giovane ma
si
bloccò non appena notò il tatuaggio sul polso di
Shik… “Cos’è?”
sibilò il
biondo scattando lontano da Levi…
“Merda!
Mi deve essere caduto il polsino!” disse…
“Vampiro!”
urlò Alex…
Io
rimasi paralizzato… non poteva essere… chi
diavolo erano e
perché ci stavano guardando
male, come se fossimo stati noi la
causa di tutto quel macello!
In
quel istante la luce andò via di nuovo… e le urla
terrorizzate dei superstiti
saturarono l’aria… ma le loro urla vennero
sovrastate dal rumore della plastica
che si piegava e schiricchiolava…
“Merda!
I manichini stanno dinuovo per attaccare!” dissi
io… “Dobbiamo andarcene di
qui!”
“Ma
come non ti sai far rispettare dai tuoi sudditi mostro!” mi
urlò rabbioso il
giovane che rispondeva al nome di Alex…
“Cosa
fai… vaneggi… questi mostri dovrebbero essere
miei sudditi? Ma cosa dici?”
urlai inviperito…
“Oh…
ma non gli hai riconosciuti… sono semplici spiriti carichi
di rancore che
attaccano gli uomini in momenti di felicità
estrema… la
causa di tutto ciò dev’essere un qualche
spirito potente che è appena passato a
‘miglior’ vita… se così si
può dire!” rispose
saccente il ragazzo.
“MERDA!!!”
era evidentemente colpa mia… lo spirito di quella strega
ossigenata ci
perseguitava anche dall’oltretomba!
“Hu-oh
ti sei reso conto che è probabilmente… anzi,
sicuramente colpa tua?” mi disse
Jace guardandomi di traverso
“Fatto
gli affari tuoi!” sibilai in direzione del biondo…
“Su
G. non essere così severo con il
ragazzo…” cercò dii tranquillizzarmi
Levi “Ma
voi ditemi chi o cosa siete?” adesso era serio guardandoli in
tralice.
I
due ragazzi si guardarono esasperati e poi ci voltarono le spalle per
andarsene… Levi allungò un braccio e
bloccò la spalla di Jace.
“NON
MI TOCCARE SCHIFOSO VAMPIRO!!” urlò sputazzando
quest’ultimo.
Levi
per tutta risposta gli mollò un pugno in pieno volto
facendolo volare per una
decina di metri finchè il povero ragazzo non si
andò a schiantare contro una
colonna…
“Non
osare mai più dire una cosa del genere!”
sibilò Levi squotendo la mano con cui
aveva sferrato il colpo…
Alex
si era impietrito in una sorta di posizione da combattimento e non la
smetteva
di guardare in malo modo noi... era come se tenesse d’occhio
le nostre mosse.
“B-bastardo!!”
disse Jace sputando sangue dopo essersi rialzato dalle macerie che
aveva
prodotto lui stesso, la forza di un Misto era tale da far risultare un
corpo
umano come una palla di cannone… l’unica
differenza era che il corpo umano
sarebbe rimasto completamente esanime… invece Jace si stava
rialzando e l’unico
danno che si poteva riscontrare era il sangue appena sputato e un
piccolo
graffio sulla guancia, toccandosi il viso Jace se ne accorse…
“Maledetto!
Come hai osato ferirmi in viso… io faccio il
modello!” gli urlò
“Dubito
che tu faccia solo quello… come mai sei ancora
vivo?” chiese serafico Levi.
“Innanzitutto
ti voglio far sapere che hai appena picchiato un membro di un corpo di
Polizia…” se avesse potuto, la mia mascella
sarebbe caduta, poi mi ricordai
dell’uomo a cui la mascella l’avevano strappata
davvero e alle sua urla e ci
ripensai subito “… beh siamo una polizia un
po’ particolare ma siamo pur sempre
polizia!” concluse tronfio del suo status estraendo una
medaglietta dorata da
dentro la maglietta, la medaglietta era ovale e riccamente incisa con
una croce
in rilievo il braccio orizzontale della croce era intarsiato con un
opale nero.
La
stessa medaglietta la estrasse Alex e ci guardò stufo di
quella situazione…
“Polizia
e chi vi da…” non riuscii a finire la frase che la
seconda ondata di manichini
iniziò a muoversi, sembravano zombi plastificati…
finchè al loro interno vi era
uno spirito continuavano a camminare anche se il loro corpo si
distruggeva…
finito il potere dello spirito il manichino cadeva a terra privo di
vita…
“Cazzo!
Ma che state facendo! Aiutatemi!” strillò un
ragazzo sulla ventina che veniva
di corsa verso di noi, teneva una spada lunga e affilata sulle spalle.
“Brian!
Purtroppo gli spiriti non sono soli qui dentro…”
disse Alex indicandoci con il
pollice
“Eh?”
fece il ragazzo scostando una ciocca di capelli castani dagli occhi
color...
non ci credevo… il ragazzo aveva gli occhi color amaranto “… ma
che state dicendo?” fece curioso verso
di noi, si avvicinava con passo calcolato e ci scrutava muovendo la
testa…
sentii quegli occhi amaranto dietro la nuca, bruciavano quanto una
fiamma.
“Ma
beeeeeene, vedo che siamo in allegra compagnia!” disse
mieloso dietro il mio
orecchio sengandone i bordi con la punta della lingua… la
cosa mi fece
rabbrividire.
“Ehi!
Stai lontano da lui!” urlò
Levi tentando di
scostarlo violentemente, Brian
non si fece neanche toccare, e con una rapidità non umana e
una grazia
allucinante saltò evitando il tocco e gli si
piazzò dietro la schiena con la
lama sulla gola… un rivolo di sangue finì nello
spazio tra la maglietta e le
clavicole di Levi…
“Ahhhhhhhh…
brucia!” urlò dolorante Levi scostandosi dalla
lama… un lungo segno bruno si
stagliava sulla pelle
del collo
muscoloso…
“E
grazie che brucia sporco Vampiro… quella è una
spada in ferro benedetto!”
disse gongolando Alex
“Una
cosa?” gli feci eco io…
“Una
spada in ferro benedetto… sai quel metallo che fa la
ruggine… quel metallo che
da sapore al sangue che ti bevi… lurida
sanguisuga!” sibilò il ragazzo…
“Ma
mi volete dire chi siete?!” urali io esasperato da tutto
ciò…
“Semplice
siamo Angeli Puri.”disse Jace
tronfio.
“Angeli
cosa?” chiesi con la voce più alta di
un’ottava.
“Uff… non mi piace ripetere le
cose, ho detto,
siamo Angeli Puri, siamo i diretti discendenti di tutti quegli angeli
che non
sono stati coinvolti nella Grande Caduta!”
borbottò con aria saccente.
“Grande
Caduta?! Ma di che stai parlando?” ero sempre più
confuso, nonche Shik mi
avesse spiegato qualcosa sulle nostre origini, ma l’odore del
sangue, la luce
che andava e veniva e le urla disperate dei sopravvissuti mi facevano
girare la
testa rendendomi poco reattivo.
“Uff!
In poche parole voi siete discendenti di Lilith… mentre gli
angeli… sai quelle
creature con le ali bianche? Beh quelle sono discendenti di Lucifero un
Angelo
Puro che è stato cacciato dalle Cerchie Angeliche migliaia
di anni fa… ecco…
noi invece siamo discendenti diretti di qui pochi angeli che non sono
stati
esiliati su questo mondo, ora hai capito?” disse a mo di
lezione Jace.
“Grazie
Maestrino… ora che c’hai raccontato la tua vita,
potresti dire a ‘sto coso che
ho dietro di lasciarmi e di togliere la spada dalla
prossimità del mio collo?”
biascicò Levi che tentava di fermare il sangue dalla ferita
sul collo…
Jace
con un cenno della mano fece allontanare Brian da Levi, non capii il
gesto, in
fondo eravamo nemici per loro perché allontanare un alleato
armato da un
nemico?
“Jace
perché…” iniziai io
“ZITTO!
Pensa ai manichini, abbiamo chiacchierato abbastanza per
ora… ne riparleremo
più in la!” disse avventandosi con tutta la forza
che aveva contro una
manichino femmina in succinti abiti di seta… i vestiti si
strapparono e il
manichino mostrò
la sua struttura bianca
completamente ricoperta di crepe nella plastica… un calcio
ben piazzato all’altezza
dello sterno e la femmina si disintegrò in mille frammenti
biancastri.
Ricominciammo
a lottare per rimanere vivi, finchè anche la seconda ondata
non cessò, la puzza
di sangue aumentava… nel frattempo si sentiva la polizia al
di fuori del centro
commerciale…
Ci
fermammo e mi limitai a fissare Jace cercai di aprire bocca ma nello
stesso
istante tirò fuori un paio di lunghi stiletti
d’argento…
Con
uno scatto mi s avventò contro mi venne addosso e poi non
vidi più nulla… un
forte odore di sangue mi ferì le narici…
---------------------------
Yo! ^^... ehm... chiedo umilmente perdono per questo ritardo
di ben tre mesi... ma sappiate che ho avuto da fare cn l'uni e
purtroppo ho avuto anche una crisi da pagina bianca...
Per ora la crisi sembra passata e ho alcune ideuzze per continuare...
ciò significa... che per la gioia di tutti QUESTO NON SARA'
L'ULTIMO CAPITOLO!!!!
Per qualsiasi errore di forma... grammatica... o svista chiedo perdono
anche per quelli perchè questo capitolo è i
frutto di mesi di battiture... e ciò è dimostrato
che è amibientato prima di Natale... sempre che non l'abbia
corretto....hahahaha
Grazie per i commenti sul capitolo precedente ^^
Kriss89
|
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Capitolo 11 *** Chapter 11: The Ordeal & The Judgement ***
Chapter
11: The Ordeal & The Judgement
Sentii
le lame vibrare e fendere l’aria, provocando un rumore
cristallino, che venne
seguito subito dopo da un forte rumore di qualcosa di duro che si
rompeva…
Mi
portai le mani al petto cercando una ferita e delle costole
rotte… ma non
trovai nulla.
Jace
era sdraiato sopra di me e respirava rumorosamente…
“Stupida
sanguisuga… non ti sei accorto che qul fottuto manichino ti
era alle
spalle?” disse
violentemente…
Io
voltai la testa e incrocia gli occhi folli di un manichino ormai privo
del
corpo che giaceva sparso sul pavimento appiccicoso e rosso del centro
commerciale…
“S-scusa…
non ho buoni riflessi!” dissi sottovoce ritornando a guardare
il ragazzo,
improvvisamente mi resi conto che il mio naso stava sfiorando il suo
collo… e
percepii il profumo che portava… era una miscela di note
vanigliate con note
più fresce… avvampando mi tirai su e lo lasciai
carponi per terra a fulminarmi
con gli occhi.
“Che
diavolo combini?!” fece seccato rialzandosi e pulendosi le
ginocchia e le mani
dal sangue…
“Ragazzi!
Bisogna eliminare la Forza principale di questo casino se vogliamo che
questi
spiriti si plachino… ma
non sono ancora
riuscita a trovarla!” urlò una sedicenne
biondissima e troppo somigliante a
Jace per non essere evidentemente sua sorella… sulla spalla
aveva appoggiato un
giovane con dei lunghi capelli neri, trascinava una gamba palesemente
rotta,
dovevano essere Sarah e Chris.
“Merda!”
sbottò Jace “Dobbiamo trovarla altrimenti
c’è il rischio che ci rimaniamo
secchi!” impugnando saldamente i due lunghi stiletti argentei,
“Aspetta
che provo a fare una ricerca ad ampio raggio…”
disse flebilmente Chris “Mi
potreste fare spazio?” chiese piano
Ci
scansammo tutti da dove si era fatto posare da Sarah…
improvvisamente notai un
particolare che fino a poco prima non avevo notato a causa dei lunghi
capelli
che gli cadevano sul volto… gli occhi di Chris erano
completamente bianchi… era
cieco.
Si
sedette a terra per come poteva con la gamba in quelle condizioni.
“Mi
potete tracciare il pentacolo attorno… grazie”
sussurrò a Jace e a Brian, che
subito si mossero speculari e disegnarono un perfetto pentacolo
tutt’attorno al
moro…
Come
Chris poggiò la mano sull’unica riga che lo univa
al pentacolo questo si
illuminò di una luce azzurra… fin troppo
splendente per non farmi chiudere gli
occhi… dal cerchio che racchiudeva la stella partirono delle
piccole
increspature azzurre che mossero delicatamente l’aria attorno
alle mie
caviglie, come le piccole onde toccarono la mia pelle sentii una forza
che mi
piantò a terrà, non riuscivo più a
muovermi… guardai stupefatto Jace…
“AH!
E’ vero me ne ero dimenticato… questo rituale
oltre che a scovare il nemico lo
blocca anche nella sua posizione in maniera tale che noi nn dobbiamo
faticare
più di tanto per catturarlo… o in questo caso
ucciderlo…” disse fiero di se.
“Jace
stai dimenticando anche un'altra cosa… se vuoi posso anche
far venire qui il
colpevole di tutto ciò!” disse piano Chris sempre fissando il vuoto, e come
se fosse fin troppo
naturale per lui… chiuse il pugno della mano che teneva a
terra, in quel
preciso istante sentii che le onde tornavano indietro con vigore, ma
anche
appesantite da qualcosa che si dimenava per cercare di ottenere la
libertà!
Una
figura uscì dal lungo corridoio che avevamo davanti; era una
figura piccola,
minuta… era una bambina!
La
creatura scattosa come i manichini venne strattonata fino a tre metri
da noi…
poi le onde azzurrine si bloccarono di nuovo, la bambina che aveva un
caschetto
biondo, troppo familiare per non ricordarmi una certa donna,
sogghignò con fare
malefico fissandoci uno ad uno con i suoi gelidi occhi…
“Oh!
Guarda chi si rivede, maledetto ibrido schifoso!” la voce non
era affatto quella
di una bambina, bensì era una voce roca che sembrava
provenire al fondo di un
ventre.
“Tu!
Lo sapevo che c’eri tu dietro tutto questo
maledetta!” gli urlai contro avendo
riconosciuto nella voce quella presunzione e qull’infimo
cinismo che erano
state le caratteristiche di Clara.
“Oh!
Ma io non c’entro niente… sono solo un messaggero,
solo perché ero nuova
nell’Aldilà che mi hanno rimandato in questo
mondo, devo solo portare un
messaggio… niente di più! Certo tutto
ciò mi eccita, mi sento fremere nel vedere
tutto questo sangue, questo dolore! Ma devo solo consegnare un
messaggio!”
disse acida e con quel suo sorrisetto malefico sul volto!
“Messaggio?!
Quale messaggio lurida anima peccatrice!” gli urlò
in faccia Alex, che aveva
evidentemente perso la pazienza.
“Oooooh!
Ma quanto siamo maleducati, bisogna rispettare chi è
più anziano di te!”
soffiò la bambina, improvvisamente la sua
espressione divenne perfida… “Nigris
Vorago!” urlò improvvisamente rivolta a
Alex, in un frazione di secondo il pavimento ai piedi di Alex divenne
nero come
la pece e cominciò a sprofondare… il ragazzo si
dimenava violentemente urlando
di dolore… dal bordo della macchia si potevano distinguere
chiaramente degli
enormi aculei che piano piano che Alex sprofondava gli si infilzavano
nella
carne lacerandola al minimo movimento…
“Salvatelo!
Cosa state aspettando?!” urlai io a Jace che aveva abbassato
gli occhi al
suolo…
“Non
possiamo, una volta che uno di noi viene catturato non possiamo
intervenire… è
la regola!” disse senza alzare il volto…
Io
mi sentii ribbollere dentro… l’ira mi scaldava il
sangue, sentivo i denti
pronti a scattare, le ali stavano crescendo … e in una
frazione di secondo
sentii la pelle lacerarsi e far fuoriuscire le ali… nello stesso istante la
presa alle mie caviglie
si allentò e potei spiccare un salto e afferrare Alex da
sotto le braccia… un
rumore di pelle e muscoli lacerati si fece eco
nel enorme centro commerciale, seguito subito
dall’urlo di dolore del
ragazzo…
La
pozza nera che fino a poco prima stava inghiottendo il ragazzo si
solidificò in
una colonna di vetro nero… che esplose scagliando miglialia
di lame affilate in
tutta l’enorme stanza, sentii una decina di queste lame
ferirmi la pelle e un
paio infilzarmi le gambe… resistetti al dolore e arrivai
fino dove sembrava che
il potere della strega non fosse arrivato…
Una
volta posato a terra constatai che Alex era ferito
gravemente… non potevo fare
niente… mi venne in mente una sola soluzione.
“Shik…
che dici lo faccio?” urlai al mio ragazzo che era rimasto
immobile incatenato
dall’incantesimo di Chris…
“No!
Non sai come può reagire… ti ricordo che
è un Angelo puro!” mi urlò per tutta
risposta…
“Ma
non posso lasciarlo morire!” dissi mentre con le mani cercavo
di tamponare il
sangue.
“Fare
cosa?! E poi perché ha le ali! I vampiri non hanno
ali!” urlò infuriato Jace
“Te
lo spiego dopo dolcezza!” disse mellifluo Levi
“Prima fai fare la sua magia a
G. e vedrai Alex sarà come nuovo, anzi anche
meglio!” concluse con un sorriso
sornione sulle labbra.
“Io
lo faccio! Non me la sento di farlo morire!” e come conlusi
la frase morsi il
collo del ragazzo agonizzante, sentii Jace urlare di fermarmi; non gli
diedi
retta subito dopo afferrai il frammento di vetro più vicino
e mi tagliai il
palmo della mano e feci gocciolare il sangue all’interno
della bocca di Alex.
Poter
assistere alla stessa scena per la terza volta in poco più
di tre mesi era
troppo… anche Alex fu scosso dal dolore e non smise di
urlare finchè le ali non
gli scoppiarono dietro la schiena e dei canini gli fuoriuscirono dalla
bocca
spaccando le labbra… notai subito una differenza
sostanziale… lui non aveva un
solo paio di ali, bensì ne aveva due completamente
trasparenti ad eccezione
delle piume che erano nere, le quattro ali sbatterono violentemente
finchè Alex
non cadde svenuto tra le mie braccia.
“Stronzo!
Cosa gli hai fatto! L’hai traformato in uno di voi! Era
meglio se moriva! Non
ti perdonerò per questo! Ti ucciderò
vedrai!” mi urlò contro…
La
bambina che era rimasta in silenzio durante tutto il tempo della
trasformazione
rise fragorosamente…
“Tutte
le volte che la vedo mi fa ridere non so perché!”
“Stai
zitta brutto mostro!” urlò Shik…
Chris
non si era mosso, stava ancora tenendo i sotto controllo la creatura
che aveva
causato tutto ciò, non cercava neanche di intervenire con
tutto ciò che
succedeva, semplicemente rimaneva seduto a terra con il pugno chiuso
sopra la
linea del pentacolo.
“Mi
sono stufata… voglio giocare un po’, che ne dite
se facciamo un gioco…” disse
guardandoci sottecchi “ … chi di voi
resisterà di più al mio incantesimo?”
E
per la seconda voltà pronunciò quelle due parole
latine che avevano causato
tanta sofferenza a quel ragazzo che ora giaceva esanime sulle mie gambe.
“Nigris
Vorago!” questa volta però toccò appena
con la punta delle dita il pavimento…
dalle dita schizzarono fuori lunghe linee nere… che corsero
verso di me e verso
tutti quelli che gli erano a portata.
“Dovete
sapere che la mia Voragine diventa più potente se uso le
dita! Che dite ci
divertiremo?!” sogghingò maligna…
“ABROGO!”
urlò Chris riaprendo violentemente la mano e schiacciandola
violentemente al
suolo… le piccole onde che si diffondevano dal pentacolo
cambiarono colore, ora
erano rosse fuoco; non appena si scontrarono con la voragine di Clara
scoppiarono in scintille gialle che perforarono l’ombra
dissolvendola.
“Maledetto!
Come hai potu… oh! …sono libera?!” notò
con piacere la bambina…
“Ragazzi
mi dispiace, non posso effettuare più di un incantesimo per
volta, mi dispiace
davvero!” si scusò Chris.
“Perché
diavolo non l’hai usato prima?!” gli urlai da
dietro…
“Perchè
salvare una sola vita e metterne in pericolo decine va contro il
regolamento!”
disse piano il ragazzo.
“Regolamento…
regolamento… spete dire solo questo! Vi rendete conto che
siete amici, io fari
di tutto per salvare i miei, darei la vita per gli amici, e anche di
più per
loro due!” dissi indicando Shik e Levi che improvvisamente mi
guardarono
incuriositi…
“I
sentimenti sono d’impiccio durante la battaglia!”
disse piano Sarah che fino a
quel momento era rimasta in silenzio si guardava la punta delle scarpe
sporche
di sangue
“Mmmh!
Non vi sopporto più… chiacchiere…
chiacchiere, nient’altro che chiacchiere!
Basta combattete!” urlò il corpo che ospitava
Clara, ormai libera
dall’incantesimo di Chris, avventandosi su Levi che era il
più vicino alla
malefica creatura.
“Maledetta!”
gli urlò lui sfoderando gli artigli con una smorfia di
dolore e facendo
fuoriuscire i denti…
“Stalle
lontano!” urlò Chris “… ci
penserà Sarah a sistemarla!”
La
ragazza era piuttosto sconvolta e infatti guardava Chris con aria
preoccupata…
“Io?!” disse puntandosi il dito indice sul petto
“Si,
usa quello!” disse Chris accenando un sorriso…
“Sicuro?!
E se poi ne perdo il controllo?” disse piano la ragazza
“Tranquilla
ormai sei pronta!” rispose con tono dolce il moro.
“Ok!” esclamò carica
Sarah, nello stesso momento
estrasse una spada da dietro alla schiena, dove la teneva? Prima non
aveva
niente li, non riesco a capirlo!
Sarah chiuse gli occchi, mise la spada in verticale difronte a lei,
posò la
mano sinistra aperta sulla punta e poi cominciò a fare
pressione…
“Ferma!” urlai io.
“Zitto!
E lasciala fare!” mi riproverò Jace fulminandomi
con gli occi, nel frattempo la
bambina si era fermata e guardava curiosa quello che stava facendo la
ragazza,
embrava eccitata.
Sarah gemette
una volta che la spada le aveva trafitto completamente la
mano e il
sangue scorreva sulla guardia e sll’elsa…
Improvvisamente
aprì gli occhi… e sfilò vilentemente
la mano dalla lama “ORDALIA!”
urlò…
La
lama rossa di sangue cominciò a vibrare… il
sangue penetrò il metallo di cui
era composta e la fece vibrare ancora più violentemente, la
spada comincio a
sfrigolare, la lama diventò bianca e solo allora capii che
si era
surriscaldata, Sarh teneva l’elsa stretta tra le mani e si
mise in posizione di
combattimento.
“Uh!
Interessante… mi piace, vediamo che sai fare!”
disse ridacchiando Clara, e le
si avventò contro.
La
bambina scattò improvvisamente dal posto dove fino a poco
prima era rimasta ad
osservare la scena, Sarah protrasse la spada in avanti vibrando un
colpo, che
fece vibrare l’aria; una zaffata di aria bollente e carica
dell’odore di
bruciato mi inondò le narici, non riuscii a sopportarlo, in
più Alex non si
riprendeva ancora e le grandi ali mi davano fastidio nel portargli i
dovuti
soccorsi.
Sarah
e la bambina erano coinvolte in un combattimento molto violento, i
rumore del
ferro e la puzza di carne bruciata permeavano l’intera zona,
ma a me
preoccupavano più Levi e Shik che erano rimasti incastrati
dall’altra parte del
campo di battaglia, e non potevano muoversi a causa della minacciosa
presenza
di Brian, che dopo aver tracciato il pentacolo era tornato a fargli la
guardia.
“Iaceo
in moerore!” strillò Clara sfiorando la spalla
destra di Sarah, che produsse un
rumore secco e forte di ossa frantumate, la ragazza urlò di
dolore abbandonando
il braccio sul fianco e reggendo la spada incandescente con la sola
forza del
braccio sinistro.
“Vedo
che non sei immune dalle mie formule, ne sono compiaciuta!”
sibilò tronfia la
bambina che nel frattempo era scattata vero una colonna portante in
marmo, che
si crepò sotto la violenza del colpo.
“Maledetta!
Dove hai imparato gli incantesimi universali!”
biascicò Sarah.
“Me
li ha insegnati un amico che ho incontrato nell’altro mondo!
Contenta?”
soggignò malignamente “E ora visto che sei curiosa
te ne faccio vedere un
altro!”
Il
Corpo che ospitava la volontò di Clara tornò con
i piedi a terra e
si irrigidì violentemente.
“Tormentum!
Supplicium! Fatum!” il corpò crollò a
terra “NIHIL!” soffò come conclusione
alla formula, il piccolo corpò vibrò, venne
scosso da convulsioni; le ossa si
rompevano, i tendini saltavano, le atricolazioni si
lussavano… infine il corpo
assunze una posa innaturale, simile a quella di un ragno, dagli occhi che prima
erano azzurri pallidi
furiusciva solo un umore nero e vischioso.
“Mi
avete fatto arrabbiare e ve ne pentirete! Ora sono libera di muovermi
come e
dove voglio, non ho più il freno del corpo che mi sta
ospitando, e anche se
sarà doloroso per questa povera creatura non mi importa
tanto io ormai sono già
morta e non posso più sentire cose inutili come il
dolore!” fece
la voce stomachevole di Clara, la bocca
della bambina adesso colava un liquido denso e vischioso di un colore
tra il
rosso cupo e il nero.
Il
corpo ormai informe avanzò verso Sarah producendo
scricchiolii sinistri e forti
rumori troppo simili a lacerazioni perché non facessero
venire la pelle d’oca.
“Ti
eliminerò! Userò tutta la forza che ho per
farlo!” urlò disperata la bionda che
sosteneva a malapena l’enorme spada.
“Obscuro!”
sibilò il Corpo, ed improvvisamente i miei sensi sparirono
ad eccezione del
tatto e dell’udito, non sentivo più nessuno odore
e non vedevo più niente.
Mi
sentii paralizzare dal terrore, sapevo che gli incantesimi su di me non
avevano
molto effetto poiché ero distante; e quindi ero sicuro che
gli altri avessero
perso completamente tutti i sensi; ero terrorizzato, non riuscivo a
immaginare
come si poteva risolvere una cosa del genere… poi sentii
bisbigliare, riconobbi
la voce… era Chris.
“Stupida
di un’anima, accecare un cieco, che modo stolto di
combattere! Ti farò pagare
per le sofferenze causate a queste persone!”
sentii fursciare i suoi vestiti…
“Fulgur!”
urlò improvvisamente Chris, un enorme lampo di luce
inondò la stanza
accecandomi completamente, adesso la situazione si era capovolta ma
eravamo
comunque accecati.
“Chris
non credo che tu abbia avuto una buona idea, siamo comunque ciechi
ora!” lo
rimproverai.
“Zitto!
Non insegnare a me cose che tu non sai! Voi siete stati accecati si, ma
la
vostra è una cecità momentanea, a lei ho bruciato
completamente le retine.
Rimarrà cieca per sempre!” urlò per
tutta risposta, infatti ora che ci facevo
caso il Corpo si dibatteva scricchiolando con le mani rotte davanti agli occhi, dalle
fessure tra le dita
fuoriusciva sangue e quell’umore nero che prima avevo visto,
si impastavano e
creavano strane figure sulla pelle bianca delle mani esangui.
“Maledetto
bastardoooo!!! Cosa mi hai fatto! Ridammi la vista!” urlava
il mostro mentre si
dibatteva dal dolore.
“So
come funzionano gli incantesimi sensoriali e so anche che chi li usa
acuisce in
modo molto forte i propi, quindi basta creare uno stimolo troppo forte
per
accecarli o assordarli; più o meno è quello che
succede quando una persona con
un visore notturno guarda un’esplosione, si acceca
perché il visore notturno
amplifica quella luce bruciandogli le retine!” disse
cantilenando Chris.
“Stupida
tu a non saperlo!”
“Non
ti permettere!” urlò furiosa “ Abrasax
exurgi!”
sbottò sferrando un pugno al marmo che si
frantumò aprendo una voragine
nera, delle urla disperate e di dolore proruppero da questa voragine
anticipandoci cosa ne sarebbe uscito.
Difatti
pochi secondi dopo aver udito le urla, un enorme bestia, aveva il torso
di un
uomo ma al posto delle gambe aveva due lunghe code di serpente e al
posto della
testa vi era una testa leonina che ruggiva e vomitava miasmi corrosivi.
Sempre
rimandendo sdraiata a terra e sollevata solo dalla forza delle braccia
umane la
creatura scattò in avanti verso Sarah che era rimasta
paralizzata dal terrore.
D’altronde
chiunque lo sarebbe, trovandosi di fronte una visone di quel genere; le
braccia
della creatura erano gonfie e si intravedevano le vene al cui interno
scorreva
rapido il sangue nero.
Abrasax
sembrava non possedere altro desiderio che il distruggere e
l’uccidere, difatti
dagli occhi non traspariva nessuna emozione. L’unca cosa che
seguiva quella
bestia era l’istinto.
“WOW!
Che bestio! Dove l’hai pescato moccio setta?” disse
nel suo solito tono Levi.
“Oh…
ma lui è un mio amico, è uno delle creature che
mi tengono compagnia laggiù!”
disse indicando il suolo “Abrasax è composto da
tutti quei sentimenti negativi
che voi stupidi umani reprimete fino a far scomparire nelle vostre
anime, il
suo fiato è la dimostrazione che un sentimento represso
può diventare fin
troppo pericoloso se non viene esternato il prima possibile! UCCIDILI
ABRASAX!”
A
questo comando la creatura
cambiò
traiettoria e dallo scatto verso Sarah si avventò contro
Levi e Shik.
“NO!”
urlai io, ma ero impotente, ero troppo distante a loro e troppo vicino
a Clara
per poter intervenire.
Chiusi
gli occhi.
Un
forte rumore seguito dall’odore di carne putrefatta si
disperse per l’enorme
stanza, riaprendo
gli occhi vidi Jace
che si era avventato sul demone e l’aveva infilzato proprio
sotto la clavicola,
dalla quale fuoriusciva il sangue nero della bestia, era evidentemente
quello
che odorava di morte. La bestia si era accasciata e si contorceva,
attorno alla
ferita il tessuto si lacerava e si sgretolava, il demone urlava dal
dolore.
“Te
l’avevo detto che il Ferro Benedetto fa male!” disse soddisfatto Jace
guardandomi sottecchi “Sarah
ORA!” urlò verso la ragazza, che pronta
scattò verso il mostro e con un unico
fendente gli mozzò completamente la testa.
Il
cadavere venne stravolto dalle convulsioni che seguirono la
decapitazione e con
un sibilo spaventoso sia il corpo che la testa si liquefassero,
formando una
pozza nerasra e ribollente.
“Noooo…
come’è possibile! Abrasax!”
urlò disperata l’anima di Clara percependo che la
sua creatura era scomparsa tanto rapidamente come era comparsa.
“Pazuz…” non
riuscìì a completare la formula poiché
Jace era scattato verso di lei e gli
aveva puntato lo stiletto alla gola contorta.
“Cosa
credevi di fare? Quale altro amichetto volevi chiamare e far finire
ammazzato?”
le chiese Jace sardonico.
“Maledetto!
Cosa credi di potermi fare TU con quel misero stiletto. Io sono
protetta da
tutto da Lui!” bisbigliò assottigliando gli occhi
e indicando per la seconda
volta il terreno.
Detto
ciò mosse rapidamente il braccio fratturato del corpo ospite
e scaraventò con
forza inaudita Jace contro un muro che si sfondò, facendo
finire il ragazzo al
centro di un gruppo di manichini impazziti che come lo videro lo
attaccarono.
“Jace!”
urlò Sarah cercando di andare verso il fratello, ma venne
bloccata da Clara che
si frappose tra lei e il gruppo di manichini che stavano attaccando il
fratello.
“Bene
torniamo a noi! Cosa stavamo dicendo signorina?”
sibilò quella bocca storta in
una smorfia priva di espressione.
Nel
frattempo erano usciti allo scoperto nuovi manichini che presero ad
attaccare
senza sosta Shik, Levi e Chris che non poterono in alcun modo rendersi
utili a
Sarah, anc’io venni circondato da un gruppo di queste folli
imitazoni umane.
Non
potei fare un granchè tranne che trascinare via Alex ancora
svenuto.
Nel
frattempo Sarah era impegnata di nuovo a combattere da sola quella
malefica creatura.
I
fendenti si susseguivano rapidi e potenti, ma raramente sfioravano le
carni del
corpo della bambina, ma anche solo questo effimero contatto produceva
un estesa
ustione sulla pelle pallida del suo corpo, però anche Clara
metteva a segno
colpi, il corpo di Sarah cominciava a mostrare i segni della stanchezza
oltre
che dei danni che le venivano procurati; tutto ciò era
aggravato dal fatto che
la sua spalla destra era stata fratturata poco prima, il che gli
impediva di
muoversi adeguatamente.
“Basta
Mostro! Non ti sopporto più! Mi hai ricoperta di lividi, di
tagli, eppure non
sei ancora soddisfatta! Allora ti meriti davvero
la punizione che sto meditando!”
“Uh!
Davvero?! E cosa starebbe meditando una bimbetta come te? Dai dimmi
sono
curiosa!” la provocò Clara
“No
aspetterai, prima voglio fare un paio di cose!” disse
sogghignando Sarah, che
si era evidentemente ripresa da un po’di danni.
“E
cosa dovrei vede…” istantaneamente Sarah con una
rapidissima rotazione della
lama falciò entrambe le braccia della bambina che schizzando
sangue cadde a
terra rantolando e urlando dal dolore…
“Maledettaaaa!!!
Che maleeeeeee!!! Come ti sei permessa!” urlò
rabbiosa lei “Ferreum virago!”
cercò di evocare Clara, all’istante due enormi
pareti concave, simili ad una statua
greca di donna, si formarono attorno a Sarah, le si chiusero e come le
pareti
delle lame comparvero e infilzarono completamente il sarcofago.
“Noooo!”
urlai io disperato poiché l’unica nostra fonte di
salvezza era stata stritolata
da una Vergine di ferro.
Clara
soddisfatta scoppiò a ridere fragorosamente.
“Tutto
fumo e niente sostanza eri ragazzina e come fumo sei stata
trattata!”
“…tia…”
un sibilo proveniva dall’interno della Vergine “
…tetia…”
“Cosa?!
Eì ancora viva?!” Clara era stupefatta quanto lo
ero io, Sarah era viva e si
stava per liberare.
Iil
sracofago che la racchiudeva scoppiò in mille pezzi
rivelando che al suo
interno le punte erano state tutte fuse dal calore della spada che
Sarah stava
reggendo…
“Sentetia!”
urlò la ragazza avventandosi contro il corpo accasciato
della rivale e
invilzandola all’altezza del cuore… Clara
sibilò dal dolore.
“Exidium
animae!” concluse Sarah.
Il
corpo che aveva ospitato l’anima di Clara comincio a fremere
fino a che in un
mare di schizzi neri l’anima della donna non apparve con un
enorme foro al
centro del petto… aveva un volto meravigliato…
“Perché?
Perché? Le anime non possono essere danneggiate
così gravemente…cosa hai
fatto?” urlò verso Sarah.
“Ho
giudicato la tua anima indegna di esistere… presto svanirai
per sempre…” disse
senza fiato la ragazza che si appoggiava all’elsa della spada
per non crollare
a terra.
“Maledizione!”
urlò disperata Clara…
“Mi
stavo per dimenticare di una cosa! Il messaggio che dovevo
ricapitarvi… sono
poche parole!” disse
con un sorriso
maligno l’anima.
“Parla
mostro!” urlò cn quel poco fiato che aveva Sarah.
“Stanno
per arrivare” disse tutto d’un fiato
l’anima di Clara prima di svanire per
sempre.
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Salve^^
Come ve la passate? Io nsomma ho
l'allergia ** e gli esami all'uni, ma ho trovato cmq il tempo
di scriver questo capitolo (mi voglio far perdonare per la lunga attesa
^^) Comunque passiamo alla spiegazione di questo capitoletto, allora
come potrete intuire è stato ispirato dalle torture che
l'Inquisizione usava per far confessare le sue vittime, ed inoltre
è il frutto di una ricerca maniaco-compulsiva (hahaha) sulla
demonologia.
La tortura che presta il nome al
capitolo è l' Ordalia appunto, in questo caso è
l'Ordalia del fuoco poichè la spada di Sarah si arrovente,
in pratica questa tortura consisteva nel far tenere un peso di ferro
arroventato tra le mani alla vittima, era tanto pesante quanto era
grave la sua colpa, ed infine veniva giudicato innocente o colpevole a
seconda se le ferite guarivano o andavano in suppurazione (OMG che
paroloni che uso XD).
Un altra tortura che sono riuscito
a mettere è la Vergine di Ferro, ma credo che di questa non
debba spiegare nulla vero?! ( verooooo?!?!?!?)
Ora passiamo ai ringraziamenti...
xFelicity89 .... WOW una nuova
lettrice^^ Ne sono mooolto orgoglioso (almeno a qualcuno sta storia
piace hehehe) spero che continuerai a leggere e a commentare XD d'ora
in poi le cose si complicheranno un pochetto... quindi forse ci
vorrà un po' più di tempo per leggere i nuovi
capitoli chiedo perdono in anticipo.
xShari92 ... la fan per
eccellenza, che anche dopo un attesa di 4 mesi ritorna, legge e
commente grazie ^^
XChiarucciapuccia e Fedazzo...
vabbè voi siete fan obbligati (da me muahahahah) quindi vi
ringrazio per la vostra (obbligata) fedeltà... ^^
E grazie anche a tutti quelli che
leggono mi fa piacere che il tempo non vada buttato e che almeno
qualcuno legga^^
Alla prox... byebye
Kriss89
|
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Capitolo 12 *** Chapter 12: The Eternal Night & The Scarred Body ***
Chapter 12: The
Eternal Night & The
Scarred Body
Ero
stremato, quella maledetta era riuscita a rovinarci la vita per la
seconda
volta!
“Merda!
Ci mancava solo l’Annunciazione… chi diavolo
dovrebbe arrivare!” sbotto
isterico Jace.
“E
che ne so! Se non lo sapete voi nobilissimi signori!” lo
canzonò Levi che
sembrava essersi ripreso da quella brutta esperienza “Che
venite dall’alto dei
cieli!”
“Non
prendermi per il culo! Voi lo sapete benissimo siete della loro stessa
pasta!”
sbraitò il biondo infuriato.
“Noi?!?!
Della loro stessa pasta? Ma anche no! Noi siamo meglio!”
continuò imperterrito
Levi che ritrovata la sua ironia (perché l’aveva
mai persa?) continuava a
tartassare quel povero ragazzo che aveva visto strappare la
libertà ad un suo
compagno proprio davanti ai suoi occhi.
“Mmh…”
Alex emise un gemito, per fortuna si stava riprendendo; la
trasformazione non
doveva avergli causato troppi danni.
“Alex!
Oh mio Dio … stai bene?” Sarah corse al capezzale
del ragazzo, rapida come mi
si avvicinò si ritrasse non appena si rese conto che Alex lo
tenevo io in
grmbo.
“Lascialo
stare, per colpa vostra è stato ridotto
così!” urlò con le lacrime agli occhi
la ragazza.
“No!
Noi non c’entriamo nulla con tutto questo macello!”
cercai di difendermi io.
“Non
m’interessa, voi siete venuti qua. Loro erano qua. E Lei vi
conosceva. Questo
mi basta per additarvi come colpevoli di tutto
ciò!” e con la mano ferita con
cui aveva invocato il potere della spada additò i cadaveri e
i feriti che
gemevano per tutto il centro commerciale.
“Ti
ripeto che noi non c’entriamo nulla!” urlai
risentito io “Quella donna aveva
già tentato di ucciderci per ottenere le nostre
Schegge!” tentai di difendermi.
“Coooosaaa?!?!
Schegge? Ma sono illegali, è come contrabbandare droga in
questo mondo; non si
possono cacciaere altri esseri per ottenerne delle Schegge!”
disse furioso
Jace.
“Non
ne sapevamo niente, lo giuro!” dissi guardando il volto
contratto del ragazzo
che avevo sulle gambe.
“E
chi se ne importa…Ignorantia
legis non
excusat… sarete puniti per questo!” concluse
soddisfatto Jace.
“Ma
come… noi non c’entriamo nulla e voi ci punite?
Che razza di sistema siete!” ormai ero furibondo, una delle
cose che mi
facevano arrabbiare di più era l’incoerenza.
“A
proposito di crimini… di quale magia vi siete
serviti per farvi crescere le ali, luridi vampiri?” chiese
sempre più irritato
il biondo.
“Ma
quale trucchi! Siamo Mist…” Levi non fece in
tempo a concludere la frase che Shik gli aveva tappato la bocca con le
mani.
“Fai
finta che non abbia detto nulla, sai questo
ragazzo ha la fantasia a ruota libera e anche la favella!”
quest’ultima parola
fu sottolineata dalla voce e con un occhiata torbida verso Levi, che la
ignorò
completamente.
“No,
voglio una spiegazione!” Jace si era impuntato
e ne sono certo era sicuramente un ragazzo che non mollava al primo
ostacolo.
“Jace
tranquillo… so io cosa sono!” disse pacato
Chris che nel frattempo si era rialzato a stento e si era appoggiato
alla
balaustra di vetro li vicino.
“Dimmi…
sentiamo quale altra legge hanno infranto!”
disse furioso il nostro carceriere.
“Nessuna
legge, anzi, sono esemplari rari della loro
specie, se vogliamo sono gli ultimi; e purtroppo Alex ne è
diventato parte.”
rispose piano il moro.
“Cosa
mi vuoi dire? Che sono animali da wwf?”
“EHI!”
ero offeso, non eravamo animali tantomeno
da wwf!
“Stà
zitto! Chris spiegami che non ho capito!”
“Beh
semplice sono Misti! Sono l’unione del genoma
vampirico e del genoma angelico, ultimamente sono rari, sono stati
annientati
dalle loro stesse razze poiché troppo potenti!”
“Chi
questi? Troppo potenti? Ma quando?!” fece Jace
carico d’astio.
“EHI!
Ragazzino, hai esagerato! E comunque se lo
vuoi sapere prima quando ti ho sbattuto al muro mi sono controllato, se
avessi
voluto tu quella colonna l’avresti trapassata come un panetto
di burro!” sbottò
Levi infuriato, non l’avevo mai visto così
sembrava toccato nell’anima.
“Come
osi!” urlò Jace, Brian si mosse rapido e gli
si affiancò.
“Jace!
Brian! Basta, li dobbiamo lasciare andare,
loro sono al disopra delle nostre capacita, se si infuriassero davvero
non so
che cosa rimarrebbe di questo edificio, sempre che l’intera
zona regga una tale
portata di potere!” disse piano Chris “Voi due!
Sarah! Andiamo! Prendetevi cura
di Alex, un giorno ci rivedremo.” E con questo Chris si
appoggiò alla spalla di
Brian e voltandoci le spalle cominciarono ad avviarsi verso
l’uscita.
“Asp…
Aspettate! Ho una domanda!” li fermai io “Chi
è che sta arrivando?”
Chris
sospirò rumorosamente “Ragazzi non vorrei
allarmarvi, ma purtroppo noi oggi non eravamo qui a caso, abbiamo
ricevuto
istruzioni precise, anzi ho ricevuto istruzioni precise!”
“Cosa?!”
Jace era stupefatto tanto quanto lo ero io,
possibile che solo Chris sapesse?
“Purtroppo
questa missione doveva rimanere segreta e
ora mi vedo costretto a dire tutto, ma ormai più alleati
troviamo e meglio è!”
Chris era evidentemente a disagio.
“Parla!”
lo esortò bruscamente Jace
“Purtroppo
mi hanno mandato qui in ricognizione per
vedere i movimenti dei Ribelli, e purtroppo ormai sono pronti ad
invadere
questo mondo!” disse tutto d’un fiato.
“Ribelli?
Quali Ribelli?” chiesi io ancora più
confuso.
“Devi
sapere che da quando Lilith e Lucifero sono
morti, molti demoni e angeli decaduti si sono alternati al comando
degli
Inferi, purtroppo di questo periodo i regnanti durano poco,
poiché le anime che
giungono la sono sempre più malvagie e cariche di potere, e
purtroppo anche le
Quattro Divisioni Militari degli Inferi che una volta erano al servizio
di
Lilith e di Lucifero ora si sono ribellate! E purtroppo sono eserciti
potentissimi anche presi singolarmente, pensate quando tutti e quattro
si
riverseranno sulla Terra; sarà la fine!”
“Ma
non dire stupidaggini! Ti pare che degli
eserciti demoniaci abbiano scelto proprio quest’epoca per
invadere la Terra?”
disse scettico Levi.
“Purtroppo
è così, le costanti guerre, le malattie,
le catastofi e non solo, ultimamente in questi anni stanno decimando le
persone, e tutte queste anime disperate per la loro ingiusta morte non
fanno
altro che andare a riempire quei vuoti all’interno delle
Legioni Demoniache che
sono sotto ai Comandanti delle Divisioni!”
“Non
ci credo! Che rogna… proprio adesso che
cominciavo a divertirmi sbucano furoi i cattivoni fortissimi,
uffa!”
“LEVI!
BASTA! Non mi pare il momento di fare
dell’ironia spicciola!” lo rimproverai io, il
ragazzo abbassò gli occhi
mortificato mimando con le labbra ‘scusa’
“Continua!”
“Purtroppo
queste legioni hanno bisogno di tempo per
sorgere e prendere il controllo di tutto! E il problema vero e proprio
che i
demoni che ne fanno parte non sono affatto caproni con le corna come si
immagina la gente, ma sono fin troppo simili agli umani per poterli
distinguere, fatta eccezione per alcuni esemplari speciali da
combattimento,
oppure ai Principi!”
“Principi?”
feci eco io.
“Si
sono quattro in tutto, e sono i
combattenti migliori dell’intera divisione,
nonche i quattro demoni più forti in tutti gli Inferi, sono:
Kyra, che guida la
divisione degli IAMALIEL; Astaroth, che guida i GAMCHICOLH; Adramelec,
che
governa sui SAMAEL ed infine Aini che è a capo dei SATARIEL.
Purtroppo ognuna
di queste divisioni sono specializzate in un determinato compito e
stile di
lotta.
Ad
esempio i Samael amano la guerra e sono bravi in
tutte le arti belliche, mentre i Satariel amano
le trappole e la guerra fredda; al
contrario gli
Iamaliel e i Gamchicolh
amano azzuffarsi e non hanno uno schema fisso anche se i primi adorano
l’uso
dei veleni!”
“Miseriaccia!
Sembrano forti!” disse Levi stupito.
“Purtroppo
sappiamo poco. Nessuno ha mai avuto il
coraggio di scendere negli Inferi per raccogliere informazioni. Le
uniche cose
certe è che una volta gli Iamaliel erano comandati da Lilith
e i Satariel da
Lucifero e quindi si poteva contare sul loro appoggio, anche se dubito
che si
sarebbero schierati dalla nostra parte, ma ora che non abbiamo
più queste due
figure di riferimento anche quaste due ultime divisioni sono diventate
pericolose.” Chris sembrava sfinito.
“Ok
grazie! Cercheremo di stare attenti. Nel caso ci
fossero dei problemi come possiamo rintracciarvi?” chiesi io.
“Basta
che chiedate ad Alex, una volta era il mio
segretario.”
“Eh?”
ero confuso
“Ah!
Si, sulla terra per vivere sono il proprietario
di una casa discografica. Non si vive solo di luce e aria
no?” disse Chris
esibendosi in un sorriso a trentadue denti.
“Cosa?”
ero stupito, non avrei mai creduto che un ragazzo così
giovane avesse potuto
possedere una casa discografica!
“Ehehe…
e io insieme a mia sorella e a Brian siamo modelli affermati, certo
questo
scontro ci costerà parecchio lavoro al trucco per un
po’ di tempo, ma non fa
niente!” disse tronfio Jace
“E
ora… a mai più rivederci!” con questo
saluto poco garbato Jace si voltò
definitivamente e se en andò, lasciandoci soli, ora eravamo
diventati quattro,
e se doveva finire come per Levi che viveva ancora a casa sua ma una
notte si e
una notte no veniva a dormire da me perché riteneva ingiusto
che Shik potesse
sfruttarmi sempre anche Alex sarebbe venuto a dormire a casa mia, il
problema
era che ora non avevo più posto. Levi quando veniva dormiva
in salotto, e a
parte il divano non avevo più posti dove ospitare la gente!
“Ohhh…
c-che succede? D-dove sono?” Alex aveva ripreso finalemente
conoscenza!
“Alex!
Finalemente, sei stato ferito da quella
creatura e ti abbiamo dovuto soccorrere!” dissi io con un
sorriso.
“STAMMI
LONTANO!” disse scattando lontano da me e appoggiando le
spalle al muro, io lo
guardai perplesso.
“Ma
Alex… se non ti curavamo saresti morto!” dissi io
calmo
“Curarmi?!
E come avete fatto, dal dolore che ricordo sarebbe stato impossibile
curarmi
con le semplici medicine!” era arrabbiato e si vedeva.
“Beh
veramente…” non riuscivo a dirglielo, che
l’avevo dovuto trasformare e che i
suoi compagni l’avevano abbandonato per questo. Shik
percepì quello che mi
frullava nella testa e mi posò una mano sulla spalla
facendomi capire che ci
avrebbe pensato lui.
“Alex,
so che al momento potrebbe farti arrabbiare, ma l’unica
soluzione per non farti
morire era morderti, e trasformarti in uno di noi.” Disse cauto Shik.
“COSA
AVETE FATTO?!?!?!” urlò furibondo il ragazzo
“Io sarei diventato una
sanguisuga?! Non ci posso credere non è vero!”
urlava sempre più forte, i
superstiti erano scappati dalla paura non appena avevano visto la
bambina, ma
ora stavano tornando attratti dalle sue urla. Vedevo i loro volti
sconvolti,
no… erano furiosi… e ce l’avevano con
noi!
“MOSTRI!”
“DOVETE
PAGARE!”
Erano
tra le parole che riuscivamo a capire in mezzo alle urla che si erano
alzate. I
supersiti si erano traformati in una folla inferocita pronta a
linciarci!
“Merda!
Dobbiamo svignarcela e anche alla svelta, sennò questi ci
riducono a
brandelli!” Levi
fu l’unico a parlare.
Io
fissai Alex furibondo che però sembrava altrettanto
preoccupato per la folla,
gli poggia una mano sulla spalla; stranamente non mi scostò
violentemente ma
afferrò la mia mano con risoluzione e si girò; la
sua espressione era vuota,
come se stesse ricordando qualcosa.
“Alex,
tutto bene?” gli chiesi.
“No…
non una seconda volta!” disse con un filo di voce.
“Cosa?”
non riuscivo a comprendere cosa volesse dirmi.
“Non
dinuovo… dobbiamo andarcene e anche alla svelta!”
ormai sembrava fremere
dall’impazienza, io convenni che era ora di darsela a gambe e
lo afferrai per
il polso.
“Ehi
come facciamo a scappare, ti ricordo che siamo in un centro
commerciale, e
fuori c’è sicuramente la polizia!” Levi
aveva ragione, era praticamente impossibile fuggire.
“Il
lucernaio…” Shik era evidentemente turbato da
quell’unica via di fuga “…
fatrevi crescere le ali e cerchiamo di uscire da li!” detto
ciò si fece
crescere le ali, che fuoriuscirono con un forte rumore di pelle e
stoffa
lacerate.
La
folla si paralizzò.
“Svelti,
l’effetto sorpresa durerà poco!”
urlò Shik.
Io
purtoppo mi ero reso conto che mi erano cadute durante
l’ultimo scontro e anche
quelle di Alex si erano staccate. Non me la sentivo di fargliele
crescere di
nuovo, era già affaticatò così, senza
lo stress di farsi crescere nuovamente le
ali.
Con
riluttanza mi feci crescere le mie.
“Alex
ti offendi se ti potro io, sei ancora debilitato!” gli chiesi
pronto a sentirmi
sputare in faccia i peggio insulti; ma l’unica cosa che
importava a Alex era la
folla inferocita che ora si stava prparando ad attaccarci.
“Non
mi importa di niente… basta che non mi tocca sopportare
tutto questo una
seconda volta!” disse lasciandosi avvolgere dalle mie
braccia, notai che Shik
mi tirò un occhiata di gelosia e Levi ridacchiare; Shik lo
notò e gli piazzò un
un destro sulla testa.
Non
riuscivo bene a comprendere cosa fosse successo ad Alex in passato e
perché una
folla così dovesse traumatizzarlo in questo modo, in fondo
noi eravamo più
forti di un essere umano e se avessimo voluto li avremmo potuti mettere
KO
tutti senza tanti complimenti; però dovevamo ricordarci che
erano comunque
vittime e che quasi sicuramente avevano perso qualcuno di caro in
quella
terribile tragedia.
Come
i sopravvissuti iniziarono a caricarci , noi spiccammo un salto e ci
dirigemmo
verso il vetro del lucernaio. Purtroppo era di vetro doppio e sarebbe
stato
difficile da buttare giù senza un aiuto.
“Exidium!”
urlò Alex poggiando la mano aperta sulla fredda e liscia
superfice del vetro;
che andò in frantumi cospargendo la gente sotto di noi da
migliaia di piccoli
frammenti taglienti.
“Merda!
Stai più attento quando usi i tuoi trucchetti, sicuramente
ne hai ferito
qualcun altro!” lo rimproverò Levi.
“Beh
se sono sopravvissuti all’attacco di una mandria di spiriti
rancorosi
sopravvivranno anche ad una pioggia di vetro tagliente!”
rispose acido Alex
prima di perdere conoscenza dalla stanchezza.
Levi
aveva visto giusto, fuori era pieno di poliziotti che cercavano di
entrare
all’interno dell’enorme edificio, purtroppo la
barriera che gli spiriti avevano
creato non si era ancora disturtta del tutto e bloccava ancora le vie
principali di accesso.
Per
un primo momento credevo che a noi fosse concessa una fuga silenziosa,
ma mi
dovetti ricredere quando andai a sbattere contro la barriera.
Il
mio corpo fu percorso da una scarica elettrica fortissima che mi scosse
il
corpo violentemente, le braccia si strinsero attorno aad Alex, anche
lui venne
coplito dalla scarica e riprese violentemente i sensi.
Sentivo
le ali tremare, ed ero certo si sarebbero staccate da un momento alla
altro se
non avessi interrotto il contatto con la barriera.
Per
fortuna Shik ci venne in soccorso e sfruttando le sue conoscenze in
arti
occulte disegnò in aria degli strani simboli che ad un suo
comando sussurrato
distrussero quella
sezione di barriera
che ancora reggeva e così ci permise di fuggire via.
Purtroppo
ero consapevole che la nostra fuga non fosse stata così
silenziosa anche perché
la barriera rompendosi aveva prodotto un rumore simile ad un grido fin
troppo
forte perché a terra non se ne accorgessero.
Il
volo, ormai notturno, fino a casa non fu così idilliaco;
Alex sembrava stufo e
seccato della situazione, Levi borbottava tra se e se quanto Jace fosse
stato
insolente a non avergli lasciato il numero di cellulare e Shik mi
fulminava
ogni tanto per controllare che le mie mani non finissero
accidentalmente più
giù dell’ombelico di Alex.
Non
capivo perché fosse tanto geloso di me.
“Non
sono geloso di te così morbosamente, mi infastidisce vedere
che te la spassi
con qualcun altro!” disse acido.
“E
dai… non mi sto divertendo, a meno che il tuo divertimento
non sia scorrazzarti
per i celi di Tucson un ragazzo di novanta chili, oppure è
così?” risposi
sarcastico io, e l’unica cosa che guadagnai fu uno sbuffo
infastidito.
“Eccoci
a casa!” esultò Levi.
“Precisiamo,
eccoci a casa MIA!” lo corressi immediatamente un filo
piccato.
“Su
non essere così preciso, ormai è anche casa mia,
del resto è colpa tua se ora
mi ritrovo queste…” e si indicò le ali
“…attaccate alla schiena!” concluse con
un sorrisetto soddisfatto.
“Come
vuoi!” tagliai corto io; atterrando il più
silenziosamente possibile sul
vialetto posteriore, per fortuna era una zona abbastanza buia
poiché il parco
che c’era dietro a
casa mia non aveva
illuminazione e anche se ci fosse stata gli enormi alberi che
crescevano vicino
alla ringhiera l’avrebbero oscurata tutta.
Ci
sbarazzammo delle ali e
ci avviammo
verso il portone principale della palazzina, infilai la chiave nella
serratura
e girai; aprendo il più delicatamente possibile il cigolante
portone di ferro
battuto e vetro; purtroppo lo stridore dei cardini fu troppo forte e
rimbombò
per l’intera tromba delle scale.
La
guardiana sbucò fulminea dall’appartamento al
piano terra, era scarmigliata e
sembrava scesa all’improvviso dal letto.
Mi
fulminò con lo sguardo, prima a me e poi ai miei
accompagnatori, per fortuna
era abbastanza buio perché non si accorgesse delle chiazze
di sangue che
sporcavano i nosti abiti.
“Sentite,
capisco che siete giovani e che vogliate divertirvi… ma non
potete fare questo
chiasso per rientrare, c’è gente che vuole
dormire!” disse acida mentre cercava
di sistemarsi i capelli.
“Ci
scusi, abbiamo passato una giornata un po’
pesantuccia.” Mi difesi io cercando
di rimanere in ombra per evitare qualsiasi sospetto.
“Mmmh,
ne siete sicuri?” disse ancor più sospettosa la
donna?
“Si…
ci scusi ora dovremmo andare, come vede il nostro amico non sta
benissimo…”
dissi indicando Alex “…sa ha esagerato con gli
shortini!” le dissi sussurrando
come se fosse un segreto di stato.
La
vecchietta strinse gli occhi e annuì, poi con un gesto della
mano ci congedò e
si avviò verso la porta di casa; a pochi passi
dall’uscio si voltò e mi guardò
fissa.
“Sia
ben chiaro, non voglio casini… mh?” disse a mo di
chi sapeva tutto guardando me
e poi i miei compagni che avevano appena messo i piedi sui primi
gradini della
scalinata “Buonanotte!”
Detto
ciò si girò e si chiuse dentro casa, sentii i
chiavistelli chiudersi uno dopo
l’altro.
“Mamma
mia… e che è? Una banca?” disse
sghignazzando Levi.
“Shhh!”
lo zittii io fulminandolo con gli occhi e dandogli un pugno sul braccio.
“Ahio!
Potresti essere anche più delicato con me!” disse
abbassandosi e facendo
sfiorare la punta del suo naso sul mio. Ero immobile, non mi aspettavo
una cosa
del genere; sentii il cuore accelerare e il viso avvampare, non era da
me un
comportamento del genere.
Sentivo
il respiro di Levi sopra le labbra, non sapevo che fare…
Immprovvisamente
si fece più vicinò e mi baciò; spinse
la lingua dentro alla mia bocca socchiusa
dalla sorpresa e iniziò a giocherellare con la mia; non mi
resi conto subito
cosa stava succedendo, quando rinvenni dalla momentanea sorpresa mi
trovavo in
un groviglio di lingue e labbra che si succhiavano a vicenda.
“GREG!!!!”
era Shik, che non avendo potuto lasciare Alex per conto suo ancora lo
sosteneva, il suo sguardo era gelido, e sapevo cosa stava meditando.
“Se
sapessi che non serve a niente ti legherei completamente nudo ad un
albero
aspettando l’alba per farti bruciare vivo.”
Citai “E’
questo che stai
pensando no?”
“Si…
e lo farei volentieri in questo momento. Levi! Togli quelle mani da
li!”
strillò caustico, in effetti Levi mi aveva afferrato il
sedere con foga e mi
stava sospingendo verso il suo bacino.
“Ehm!
Ti vorrei ricordare che siamo nell’androne del MIO
palazzo!” dissi mentre con
le mani spingevo sul suo petto per allontanarlo.
“Eddai,
chissene!” disse contemporaneamente ad uno strattone che fece
cedere le mie
braccia, mi ritrovai appiccicato al suo corpo. “Ci divertiamo
solo un pochino…
e poi puliamo!”
“LEVI!!!”
urlammo in coro io e Shik.
“Uffa!
Vabbè ti mollo… per ora, ne riparleremo
però!” mi disse con l’indice teso
davanti al mio naso. Detto ciò mi si allontanò,
prese Alex dalla spalla di Shik
e lo portò su per le scale verso casa.
Adesso
nell’androne rimanevamo io e il mio ragazzo…
non riuscivo a guardarlo negli occhi, mi sentivo veramente
stupido.
Salimmo
le scale il più silenziosamente possibile, Alex sembrava
spaesato e scostante,
Shik rimuginava su quello che era successo, Levi pensava…
beh pensava a cose
indicibili, ed io ero sfiancato da quella giornata eterna.
Mi
infilai in casa e senza prestare attenzione agli altri mi spogliai
buttando
tutti i vestiti dentro al secchio della spazzatura.
“Spogliatevi
anche voi qui, non voglio chiazze di sangue sul pavimento ne tantomeno
sui miei
mobili nuovi!” mi era toccato ristrutturare casa dopo
l’attacco di quella
folle, e volevo evitare a tutti i costi il servizio di lavanderia a
domicilio
per smacchiare la pelle dei divani oppure il tappeto.
“
Sei audace!” disse lascivamente Levi, che non aveva ancora
capito che non era
la notte adatta per quello!
“Piantala,
e spogliati!” lo rimproverò Shik.
“Hu-oh,
addirittura cose a tre!” Levi guadagnò uno sguardo
assassino da me e un pugno
dietro la schiena da Shik “Va bene, va bene la
pianto!” detto ciò si sfilò le
scarpe, seguite a ruota dalla maglia e dai pantaloni.
“Io
non voglio!” mi
girai per vedere da dove
provenisse quella flebile voce, era Alex che in contrasto con
l’aspetto
minaccioso se ne stava appoggiato al muro reggendosi un braccio,
manifestando
un evidente imbarazzo.
“Alex?
Cosa succede? Non ti abiamo chiesto niente di particolarmente
sconveniente!”
feci io.
“Si
dai Alex facci vedere cosa nascondi sotto quella maglia così
casta.” Levi era
particolarmente in vena quella sera, e il fatto di essere rimasto in
boxer
davanti ad uno sconosciuto non gli dava fastidio, anzi sembrava
divertirlo.
“No!
Non voglio!” disse lui con una voce leggermente
più ferma.
“Alex,
non fare il bambino…” … no
mi vergono!...
percepii questo pensiero forte e chiaro, come se Alex
l’avesse urlato nella sua
mente, si vergognava e di che?
“Te
lo dico io” era Shik che fino a quel momento era rimasto in
silenzio e con le
braccia conserte, anche lui si era svestito e aveva ripiegato i panni
accuratamente; detto ciò si avvicinò ad Alex, gli
infilò una mano sotto la maglia
e la strappò via, rivelando il corpo snello e atletico del
ragazzo.
Inizialmente
non notai nulla, poi
piano piano, che mi
concentravo sulla pelle di Alex cominciai a notare dei segni, lunghi
segni più
chiari che brillavano alla luce della lampada del salone, erano linee
irregolari, alcune parallele altre incidenti, tutte però
sembravano un pallido
spettro di una rabbia innaturale.
Erano
cicatrici, ed erano tantissime, come le venature di un marmo prezioso.
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Chiedo umilmente
perdono per la discontinuità della pubblicazione dei
capitoli...ma sapete com'è no?
Vabbè a parte questo... spero di non essere
caduto in qualche brutto clichè, per quanto riguarda le
gerarchie nn ho inventato niente e sono frutto di una ricerca sulla *si
inchina umilmente dinnanzi a tanta omniscenza* divina Wiki..
Orbene sono felice di vedere che la triade di fedeli
c'è sempre, ringrazio tutti i lettori.
Però vorrei chiedere una cosa a Shari... chi ti aspettavi
arrivasse? ( cercando di indovinare... i 4 dell'apocalisse?)
Grazie e alla porssima.
Kriss89.
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Capitolo 13 *** Chapter 13: The Past ***
Chapter
13: The Past
“Cosa
diamine t’è successo?” chiese con il suo
solito tono irriverente Levi.
Alex
si strinse le braccia attorno al corpo e abbassò lo sguardo
torvo, captai un
fulmine di paura e di vergogna nei suoi occhi, fu solo un attimo
però.
“Alex…”
allungai una mano per stringergli una spalla, cercando di confortarlo;
si
scansò bruscamente rivolgendomi uno sguardo pieno
d’ira.
“STAMMI
LONTANO SPORCA SANGUISUGA…” urlò con
tutto il fiato che aveva in gola “… NON
SONO OOBLIGATO A STARVI APPRESSO, MI FATE SCHIFO!”
Ritirai
la mano, mi sentivo infastidito dal fatto che dopo averlo salvato da
morte
certa ci trattasse così, ma si sa la fiducia è
dura guadagnarsela, specialmente
da una persona che ti ha sempre visto come il nemico. Mi voltai verso
Shik, non
capivo il suo gesto; era stato brusco, non avrebbe dovuto farlo, lui
doveva
prevedere come avrebbe reagito.
“Shik,
non l’avresti dovuto farlo… sicuramente se prima
si stava fidando di noi ora è
tornato ad odiarci!” lo rimproverai con tono dimesso, ero
troppo stanco per
urlare, non so dove aveva trovato il fiato Alex, era quasi morto poche
ore
prima, però non riuscivo a non pensarci, come diavolo si era
procurato quelle
ferite, e soprattutto chi gliele aveva inferte?
“S-scusate…”
era stato un bisbiglio, un attimo, ma Alex si era scusato.
“Alex…”
non riuscii a non muovermi, mi sedetti sui talloni di fronte a lui, che
essendo
esausto si era accasciato a terra con le spalle al muro
“… devi stare tranquillo qui nessuno
di noi
ha intenzione di farti del male!”
L’unica
cosa che ci guadagnai fu l’ennesimo lampo d’ira da
parte del ragazzo…
“Per
chi mi avete preso?! Per una principessa senza spina
dorsale?” mi disse con
tono di sfida, ma c’era qualcosa nelle sua voce che era
differente ora,
sembrava si stesse calmando.
“Alex,
come diavolo hai fatto a ridurti così? Non sono ferite che
ci si procura in uno
scontro …” Levi come al solito non aveva peli
sulla lingua.
“Infatti
non me le sono procurate in combattimento, me l’hanno inferte
quando ero
bambino!” disse a bassissima voce il ragazzo.
Io
ero pietrificato, come si poteva procurare delle ferite del genere ad
un
bambino, chi era tanto crudele da fare delle cose del genere?
“Shik…”
non sapevo a chi chiedere… Shik era appoggiato al muro con
le braccia e le
gambe incrociate, guardava torvo Alex, quando lo chiamai
alzò gli occhi e li
fissò nei miei, scosse la testa; neanche lui era riuscito a
penetrare i ricordi
del ragazzo.
“Va
bene Alex, se non ce lo vuoi dire non preoccuparti, quando sarai pronto
ce lo
dirai, ora finisciti di cambiare, siamo sporchi di sangue da far paura,
usa
pure il bagno per primo.”
Alex
si alzò silenziosamente, si tolse i pantaloni lacerati e
sporchi di sangue e si
diresse dietro a Shik verso il bagno, una volta entrato si chiuse la
porta
dietro le spalle; colsi un debole ‘grazie’ mentre
l’uscio si chiudeva.
“Cazzo,
che brutta situazione! Cosa gli sarà successo poveretto,
eppure ha un così bel
fisico!” disse Levi guardando la porta del bagno.
“LEVI!!”
urlammo in coro io e Shik
“Ok…
ok, ho capito, non scaldatevi… certo però che i
suoi compagni sono stati
proprio dei miserabili, l’avrebbero lasciato morire
così come niente eppure
sono così giovani.”
“E’
qui che ti sbagli, anche gli Angeli Puri in realtà hanno
molti più anni di
quanti ne dimostrino, una volta risvegliati i loro geni
l’invecchiamento cessa,
e rimangono così per centinaia di anni, crescono e
invecchiano, comunque, fino
a dimostrare trent’anni; dopodiché qualsiasi
processo si blocca e rimangono
così, sono molto simili a noi dopotutto!” disse
Shik in tono fermo.
“Ah!
Shik, non te l’ho mai chiesto ma tu quanti anni hai in
realtà? Mi ricordo che
recitavi la Divina Commedia il giorno dopo che ci siamo
incontrati!” chiesi, in
effetti ormai erano mesi che ci conoscevamo ma non mi aveva voluto
assolutamente dire quanti anni aveva.
“Ehm,
non credo sia il caso di dirtelo… credo subireste uno shock
tutti e due se lo
sapeste!” rispose guardandosi i piedi nudi.
“Maddai
che stupidaggini vai dicendo, diccelo, quante primavere conta la tua
vita?”
disse sornione Levi.
“Sicuri?!”
disse flebilmente Shik.
“Si…
mamma mia manco dovessi svelarci un segreto di stato!” gli
rispose Levi.
“Ok…
fateli voi però i conti… sono nato il 29
Luglio 1289… contenti?” disse
rapidamente.
“1289?!?!?!”
ero sconvolto… aveva quanto? 800 anni? No, 820 per la
precisione, ormai era
quasi arrivato al migliaio.
Levi
era rimasto ammutolito, gli occhi si erano persi nel muro bianco del
mio
salotto, ed io non riuscivo neanche più a dire le
più elementari frasi…
“Ecco
lo sapevo, siete rimasti sconvolti, non dovevo dirvelo!” fece
lui reggendosi le
fronte e scuotendo la testa.
“N-no… non è
questo… cioè si siamo rimasti sconvolti,
sai non si incontrano vecchietti di quasi 900 anni tutti i
giorni!” dissi io
ripresa coscienza.
“Vecchietto
eh?” disse Shik evidentemente sollevato “Te lo
faccio vedere io chi è
vecchietto!” disse saltandomi addosso e
provocandomi…
“No…
hahaha… basta… ti prego… il solletico
no!” non riuscivo a riprendere fiato, mi
stava facendo il solletico, ed io odiavo il solletico era uno dei mie
punti
deboli, non riuscivo a smettere di ridere una volta che cominciavano a
farmelo!
“Ok
smetto, altrimenti muori!” disse lui alzandosi.
“Senti
e se posso, di preciso dove sei nato?” continuai io, ormai
avevo iniziato
l’interrogatorio e volevo continuarlo.
“Impiccione!”
disse lui guardandomi di sottecchi “Va bene, allora visto che
tanto ho capito
che vuoi sapere tutto nei minimi dettagli te lo
dirò!”
“Evvai!”
ero soddisfatto… mi buttati sul divano ci trascinai anche
Levi che non era
ancora uscito completamente dallo stato di shock e mi preparai a
sentire la
storia delle vita di Shik.
“Allora
comincio… Come ti
ho già anticipato sono
nato nel Luglio del 1289 in Italia..”
“AH!
Lo sapevo che non eri americano…” esclamai
io…
“Ovvio
sennò sarei stato un nativo americano, nel 1289 le americhe
non erano state
ancora scoperte che dici?” disse lui sarcastico
“Ma
io che ne sapevo in quale secolo eri nato scusa!” mi difesi
io.
“Va
beh te l’abbuono perché ignoravi
la mia
vera età!”
“Ok,
grazie continua…” dissi io sorridendo.
“Come
stavao dicendo sono nato in Italia, a Firenze per la precisione, mia
madre era
fiorentina e mio padre era un mercante greco, crebbi in una casa
abbastanza
benestante grazie al lavoro di mio padre, ero sempre attaccato a lui,
volevo
imparare come essere un bravo mercante, intorno ai 18 anni mia madre
morì
lasciandoci da soli a me e mio padre, a quel punto decidemmo di
spostarci da
Firenze e di girare l’Europa in cerca di fortuna, ma proprio
questo mi portò ad
incontrare quello che mi fece diventare come sono adesso, eravamo fermi
ad
Istambul dopo aver girato la Grecia in lungo e in largo, per ritrovare
i
parenti di mio padre; quando un soldato venne a prendermi nella casa in
cui
dormivamo in quel periodo. Venni a sapere che mio padre era stato
derubato e
ucciso; per la prima volta in vita mia mi sentii solo al mondo, non
seppi come
reagire quando il soldato me lo disse, in oltre dovevo riportare il
corpo di
mio padre in Italia perché, come mi aveva detto lui, voleva
essere seppellito
vicino al corpo di mia madre. Pagai tutto di tasca mia, finii
completamente
tutti i miei soldi per ripartare il corpo il più veloce
possibile a Firenze e
per pagare i funerali, la Chiesa era avara
all’epoca… non che ora sia
diversa!... ero sul lastrico, un giovane di vent’anni
completamente abbandonato
a se stesso, cercai più volte lavoro ma venivo puntualmente
licenziato o
sbattuto fuori dal proprietario di questa o
quell’attività; finchè un giorno mi
venne offerto un lavoro, se così si può chiamare,
di servitore alle dipendenze
di un nobile locale… ora non ricordo neanche il suo nome, e
a mala pena ricordo
il volto… comunque lavorai per quest’uomo per un
anno, dopodiché per mia grande
sfortuna scoprii i suoi gusti sessuali a mie spese, un soldato pagato
dal
nobile mi venne a prelevare in camera mia nel pieno della notte, mi
spogliò
completamente e cominciò a violentarmi davanti agli occhi
soddisfatti e
divertiti del nobile, ancora ricordo l’enorme segno di una
pugnalata sulla
schiena tesa del soldato, quel segno mi rimase impresso quanto la sua
freddezza
nel voltarmi le spalle dopo che il signore aveva detto che ora era il
suo turno
con la guardia; allora capii che la guardia era l’amante del
nobile e che
quest’ultimo si divertiva ad osservare le giovani vittime del
sadismo
dell’amante. Ogni notte ce n’era una nuova, a volte
erano ragazzini, a volte
giovani; sentii dire che si era divertito molto di più che
la sera precedente,
perché quell’altro ragazzo aveva sbattuto la testa
ed era morto proprio sul più
bello; mi sentii sporco e vomitai anche se ero a stomaco vuoto, vomitai
i
succhi gastrici; stavo malissimo, sentivo dolore ovunque, in
più quel maledetto
soldato per divertire ancora di più il suo signore mi aveva
legato con una
corda e aveva usato l’elsa della spada come gioco…
ero terrorizzato; mi avevano
lasciato al buio, chiuso in una cella affianco alla camera da letto del
nobile,
potevo sentire le loro urla e i loro gemiti; li sentii per tutta la
notte;
finchè la mattina dopo la guardia mi si presentò
davanti, ancora completamente
nuda dopo la notte di lussuria con un altro uomo, mi sorrise malevolo e
mi
disse che gli facevo schifo, e che stuprarmi non era stato poi
così divertente;
mi afferrò per i capelli e mi obbligò a fare una
cosa che ancora oggi il solo
pensiero mi disgusta. Seppi cosa dovevano provare le prostitute, dopo
quella
notte fui svegliato altre volte; e sempre lo stesso trattamento,
finchè un
giorno la guardia in piena notte non venne da sola nella mia camera si
chiuse
dentro si spogliò e per l’ennesima volta mi
violentò; ma era la prima volta che
lo faceva senza il suo padrone che guardasse, non mi legò
neanche, stranamente
era molto più delicato delle altre volte; sentii addirittura
che dopo aver
finito mi si sdraiò vicino, sospirò e mi chiese
scusa; non riuscivo a capire il
motivo di quello che stava succedendo… perché
quella notte era venuto da solo,
non aveva usato la sua forza bruta e mi aveva chisto scusa alla fine?
Lo seppi
il giorno dopo; il Nobile era entrato in rivalità con un
altro possidente
terriero e quello stesso giorno i suoi soldati avrebbero combattutto
contro
quelli del rivale, e tra questi vi era la guardia che sperava che
essere
l’amante del nobile l’avesse risparmiato dalla
battaglia, ma invece il nobile
come regalo lo mise a capo del suo piccolo esercito, e seppi anche che
lo
scontro era finito male per il Nobile e che molti dei soldati che erano
andati
a combattere non ce l’avevano fatte, e che ora io e gli altri
servitori eravamo
agli ordini dell’altro nobile, quando la cuoca che mi
raccontò tutto questo mi
sentii spiazzato, sentii come una forte rumore di vetro rotto nel mio
cuore,
non riuscivo a capire perché… solo un paio di
secoli dopo avrei capito che mi
ero affezionato al mio carnefice, e che dopo aver appreso la notizia
della sua
morte certa stavo morendo un poco anche io… Fummo tutti
trasferiti nella
residenza principale del nostro nouvo datore di lavore, la prima volta
che lo
incontrai non riuscii
a crederci, era un
nobile completamente diverso dal mio precedente padrone, era un uomo
giovane
aveva più o meno la mia età, i capelli lunghi e
rossi sembrava la divinità del
fuoco, stranamente questo lo devono aver pensato anche i suoi genitori
perché
l’avevano chiamato Elio, in onore della divinità
del sole Helios.
I
giorni che passai sotto alla sua ala scorrevano normali, e le violenze
che
avevo subito sotto l’altro nobile vennero relegate in un buio
angolo della mia
mente, finchè una notte non mi si ripresentò la
stessa situazione, solo che
questa volta la storia finì in maniera diversa; venni si
preso da una guardi a
del nobile Elio, ma non era per il mio corpo che venni chiamato, o per
lo meno
non venni chiamato per tutto il mio corpo, ma solo per una parte, con
mio
sconcerto scoprii a mie spese che Elio era un Vampiro e che una notte a
settimana si nutriva di sangue umano, senza alcun rimorso; venni fatto
sedere
di fronte al ragazzo, che mi afferrò il braccio e si
portò il polso alla bocca,
leccò le vene che pulsavano dalla paura e vi ci
conficcò i canini aguzzi,
sentii un fortissimo dolore, ma mentre perdevo i sensi percepii che
Elio mi
faceva gocciare un liquido caldo e dallo strano sapore ferroso in gola;
a quel
punto il dolore si amplificò e poteii percepire ogni singolo
muscolo del mio
corpo contrarsi e avere spasmi violenti, infine persi conoscenza.
Solo
dopo qualche giorno, come mi venne riferito in seguito, ripresi
conoscenza e mi
sentii in gola una tremenda sete, per questo venni condotto in una
stanza dove
vi erano rinchiuse delle giovani donne, mi dissero di sceglierne una
come mia
compagna, poiché esse erano adatte allo scopo, non erano
vampire di nascita, ma
Elio le aveva “assaggiate” e aveva detto che
avevano i geni giusti, che
avrebbero sopportato la mutazione; all’inizio
l’istinto era superiore alla
ragione e non so per quale motivo scelsi una ragazza che aveva lo
stesso colore
di capelli della guardia che mi aveva violentato quando ancora ero
nella
residenza del mio precedente padrone, la morsi al collo e mi venne
detto di
trasformarla, solo dopo capii che cosa ero diventato, quando il mio
cervello
riaquistò lucidità capii cos’ero, ero
una creatura temuta, una creatura
sanguinaria, una creatura infernale, un vampiro!
La
ragazza si chiamava Maria ed aveva 16 anni, era più piccola
di me, ma era
diventata la mia compagna per l’eternità,
finchè un giorno dopo alcuni anni,
quando l’Inquisizione cominciava a diventare uno strumento di
terrore, non
venimmo catturati dai soldati della Chiesa e accusati di essere figli
di
Satana, in un certo senso quegli sciocchi uomini avevano ragione ma non
avevano
nessun diritto di accusarci di stregoneria e di infanticidio, si
eravamo degli
assassini, ma solo in momenti indispensabili, non avevamo mai ucciso
per
divertimento, anzi, non avevamo mai ucciso, perché ogni
vittima veniva poi
trasformata in vampiro ed andava ad ingrassare le nostre file,
purtroppo il
nobile Elio fu catturato e bruciato sul rogo, come anche Maria e molti
altri
della mia casata; io riuscii a scappare nottetempo, quella notte per la
prima
volta uccisi senza motivo effettivo, uccisi la guardia che mi teneva
recluso,
scappai, correndo verso il confine, corsi per molti giorni, per fortuna
siamo
veloci e ci basta un pasto ogni tanto per sopperire ai nostri bisogni,
dopo
qualche giorno incontrai una famiglia di zingari, mi unii a loro verso
est.
Arrivai
in Asia, mi rifugia in India, vi rimasi una cinquantina di anni,
girando per i
villaggi e creando nuovi vampiri, purtroppo si vede che i geni delle
popolazioni dell’est sono sensibili al gene vampirico, molti
morivano e quei
pochi che riuscivano a diventare campiri non
riuscivano a resistere il tempo necessario
per fare il tatuaggio, impazzivano e dovevamo ucciderli prima che
dessero via
ad una caccia a nostre spese; verso il 1432 mi trasferii in Cina e da
li in Giappone
dove vi rimasi fino al 1570, quando curioso di scoprire nuove cose mi
diressi
verso l’Africa, la esplorai in lungo e in largo, imparai le
varie lingue e
usanze; vi rimasi
il tempo utile per
evitare la peste in Europa; nodpodichè nel 1643 tornai in
Italia, volevo vedere
cosa era successo al mio paese natio; lo trovai rinato, Firenze
specialmente
era diventata bellissima; purtroppo l’Inquisizione era ancora
in piedi e
mieteva ancora vittime, dovetti rimanere nascosto finchè non
venne abolita, e a
quel punto potei finalmente riprendere la vita di tutti i giorni, mi
spacciai
per un nobile greco, mi comprai dei terreni fuori dalla
città e vissi
tranquillo una ventina d’anni, girovagando per il mondo avevo
accumulato molte
ricchezze che puntualmente facevo mettere da parte, e che promettevo di
venire
a riprendere, una volta ristabilitomi in Italia mandai dei messaggeri
nei vari
paesi dov’ero stato a recuperare le fortune sotto falso
ordine di un
discendente di questo o quel nobile di quel paese di cui avevo preso
l’identità
all’epoca.
Con
l’illuminismo mi trovai molto annoiato in Italia e partii per
gli Stati Uniti,
dove comprai terra un po’ ovunque, e girovagando qua e la per
gli USA, facendo
dei viaggi per il mondo, andando a rivedere i posti in cui ero vissuto
passai
questi ultimi 300 anni… Ma non dimenticherò mai
il periodo di quando ero ancora
umano, e stranamente non mi dimenticherò mai la forma di
quella cicatrice su
quella schiena, se fosse vivo ancora oggi, cosa che sarebbe impossibile
anche
se non fosse andato in guerra, riconoscerei quella guardia ovunque!
E
con questo il racconto della mia vita è finito
domande?”
Aveva
raccontato tutta quella lunga storia con un sorriso nostalgico sulle
labbra,
stranamente il sorriso era diventato ancora più triste
quando parlava della
Guardia e di Maria la sua giovane compagna, io non riuscivo a parlare,
era una
storia tristissima, fin troppo triste per un solo essere umano, eppure
lui era
riuscito a vivere tutto quel tempo da solo; sentii improvvisamente le
lacrime
scorrere sul viso, fino ad ora aveva vissuto da solo, o comunque con
persone
che erano morte dopo alcuni anni, anche chi aveva trasformato in un
modo o
nell’altro lo aveva abbandonato, per questo mi sentivo
inutile, lui aveva sulle
spalle una vita troppo lunga per un essere umano, e anche se fossero
stati solo
un centinaio di anni invece che 800 sarebbe stato troppo, io in
confronto ero
ancora un neonato incapace di intendere e di volere, ancora non avevo
realizzato quanto il mondo era duro e crudele con gli esseri umani; non
che noi
ci meritassimo un trattamento da guanti di velluto, però
sentivo un gran peso
sul petto, ero innutile, e strgli vicino ora non sarebbe servito a
colmare gli
anni di solitudine, anzi i secoli di solitudine che aveva passato,
cominciai a
piangere, era troppo triste e dura da accettare come verità,
non sarei riuscito
a colmare gli enormi vuoti che il suo cuore aveva, ne ora ne mai, anche
se
fossimo rimasti insieme per il resto
dell’eternità, e purtroppo già sapevo
che
ciò sarebbe stato impossibile, io ero in ritardo di quasi
mille anni; lui era
più vecchio di me di quasi mille anni.
“Greg?
Tutto bene? Te l’avevo detto che non mi avreste dovuto fare
quelle domande!”
disse Shik piano, in un sussurro, abbracciandomi, ero scosso dai
singhiozzi;
non volevo dimenticare i suo passato ma al contempo era troppo per una
persona
sola…
“Ma
hai avuto una vita dura, sei rimasto da solo per troppo tempo, ora ho
paura a
stare con te, non voglio che tu rimanga da solo un'altra
volta!” dissi tra un
singhiozzo ed un altro.
“No…
sono sicuro che qualcun altro ne ha passate di peggio… non
è vero Alex?” disse
Shik voltandosi a guardare Alex appoggiato allo stipite della porta
tremante e
bianco in viso, aveva ancora il corpo bagnato dopo essersi lavato,
sicuramente
aveva ascoltato anche lui la storia di Shik.
“Alex?
Hai sentito tutto?” chiese Shik con tono di voce bassa senza
sciogliere
l’abbraccio con cui cercava di fermare i miei singulti.
“Si
più o meno…” bisbiglio Alex ancora
tremante “… ma in confronto alla mia vita la
tua è stata un lunapark!” concluse riprendendo
forza.
Io
mi riscossi da quello stato lacrimoso, notai che Levi aveva ripreso
coscienza
di se, e stava fissando alternatamente Shik e Alex,
quest’ultimo appoggiato
alla porta gocciolante d’acqua aveva uno sguardo torvo, le
goccioline di acqua
sembravano perle intrappolate in una ragnatela, solo che la ragnatela
erano le
sue cicatrici.
“Alex…
quanti anni hai?” chiese educato Shik
“Anche
io sono piuttosto vecchio, ma sono sicuramente più giovane
di te… sono nato nel
1583 in Francia ,anzi siamo nati; con me è nato anche il mio
gemello Xavier, in
un villaggio di campagna, i miei genitori erano contadini, solo che
ravamo
poverissimi e non avevamo abbastanza soldi per
vivere tutti quanti, così i miei genitori si
videro costretti a venderci
ad una carovana di gitani diretti verso la spagna, purtroppo scelisi il
periodo
più sbagliato per cominciare a manifestare i miei poteri di
Angelo Puro…”
“Ma
come… anche gli angeli puri nascono umani?” chiesi
io con un filo di voce.
“Purtroppo
si… siamo rincarnazioni di altri angeli morti nel preciso
istante della nostra
nascita, e solo chi è marchiato da un destino
particolarmente sfortunato viene
scelto come rincarnazione, il mio destino se fossi stato umano sarebbe
stato
quello di essere venduto ai gitani, diventare soldato in spagna,
rimanere
mutilato in guerra ammalarmi di peste ed infine morire
all’età di 37 anni;mentre
mio fratello per uno scherzo del destino condividendo con me
più o meno lo
stesso destino non fu scelto per diventare un angelo e rimase umano; e
forse
tutto ciò sarebbe stato meglio; perché subito
dopo che venni venduto ai gitani
cominciai a manifestare i poteri di Angelo Puro, sentivo le voci degli
spiriti
della natura, capivo il linguaggio degli animali, capivo tutte le
lingue del
mondo anche se era la prima volta che le udivo; a causa dei miei poteri
venivo
discriminato dagli altri bambini della carovana nonché da
mio fratello stesso,
ricordo ancora oggi gli sguardi di astio che mi lanciava ogni tanto,
ben
nascosti al resto della famiglia, alcune cicatrici sono il segno di
quei
dispetti, sassi, lamette, ferri bollenti, ed altri scherzi
dolorosi…” mentre
parlava indicava vari segni sulla pelle, cerchi, tagli lunghi e dritti,
segni
di varia forma chiaramente dovuti ad ustioni “…
ma non riuscivo ad odiarli, anzi, volevo
bene a quelle persone che mi avevano accolto; non ero ancora capace di
capire
sentimenti come l’odio… o
l’amore… un
giorno più
o meno quando avevo 10 anni
la carovana si fermò nei pressi di una piccola
città nella Spagna meridionale,
il clima era fantastico, e a poca distanza c’era il
Mediterraneo, che brillava
calmo, ignorando la mia prossima sofferenza; in quella città
era presente un
fervente sacerdote fresco di nomina, che predicava con tutto se stesso
la
dottrina di Dio, io d’altronde ero stato educato a credere
fermamente in Dio,
ed ero molto timorato, non avrei mai fatto nulla che mi avrebbe
condotto davanti
ad un sacerdote per confessarmi, ne tantomeno avrei commesso peccato,
purtroppo
non era del mio stesso pensiero il parroco, che dopo avermi notato in
chiesa
insieme alla mia famiglia adottiva, mi prese di mira, poiche diceva che
un
bambino così devoto non poteva esistere, non si fidava del
fatto che non avessi
mai reagito ai dispetti dei miei fratelli e delle mie sorelle, dopo la
prima
domenica che eravamo in quella città cominciai a vedere il
parroco sempre più
spesso all’accampamento, finchè un giorno non fui
mandato a cercare dei funghi
nel bosco che era li vicino, mentre stavo nei pressi di un ruscello
notai un
animale ferito agonizzante, mi sentii stringere il cuore nel petto, era
ferito
al collo, sembrava un morso, mi avvicinai abbandonando i funghi che
sarebbero
stati la cena della mia famiglia, mi inginocchiai vicino alla povera
bestia,
era una cerva evidentemente gravida, non riuscivo a non pensare che il
suo
cucciolo non avrebbe mai visto la luce del sole, non avrebbe mai
sentito il
profumo della terra bagnata dopo la pioggia, volevo che quella cerva
vivesse, e
piangendo mi strinsi a lei, senza rendermene conto il morso sulla gola
della
cerva si richiuse, e l’animale smise di agonizzare, anzi, si
rialzò con un
balzo e leccandomi la faccia scappò via per il bosco; mentre
mi rialzavo
asciugandomi il viso notai due figure parlare, una indicava la mia
direzione
vidi che entrambe corsero verso di me, uno era il parroco evidentemente
terrorizzato e allo stesso tempo schifato di quello che qveva appena
visto,
l’altro era mio fratello; quest’ultimo sorrise
perfidamente alle spalle del
prete mostrando due
lunghi canini
affilati, a quel punto capii chi era stato a mordere la cerva, era una
di
quelle creature che dovevamo evitare, un vampiro; ed un vampiro mi
aveva
gettato nelle mani di un prete, che dopo aver ripreso la posa
inespressiva mi
accusò di essere figlio di Satana, e anche io come te, Shik,
finii sotto le
grinfie dell’Inquisizione, ma stavolta era stata colpa di mio
fratello che non
saprò mai come possa essere diventato uno della vostra
razza; purtroppo a
differenza tua, non ebbi il coraggio di uccidere nessuno, subii atroci
torture
fisiche e psicologiche, molte delle quali ancora ricordo il dolore,
fortunatamente,
un giorno una mia sorella mi venne a liberare, ma ormai erano passati
diversi
anni dal la mia cattura, il parroco non se la sentiva di mandare al
rogo un
bambino, e voleva aspettare che crescessi, per fortuna venni liberato,
ma la
ragazza venne catturata e uccisa sul posto io invece venni inseguito
dai
cittadini avvisati dalle campane della mia fuga, tutti sapevano che era
fuggito
dal carcere un figlio pericoloso di Satana; mi venne tirato di tutto,
dai
sassi, ai bastoni, anche alcune lance; purtroppo poi decisero di
ricorrere alle
frecce, due mi colpirono mentre entravo nella
foresta…” dicendo questo si tocco
una spalla in corrispondenza di una cicartice obliqua di pochi
centimetri, e
subito dopo si scorprì la coscia muscolosa ad evidenziarne
una simile “… mi
rifugia nella foresta, dove vissi fino all’età in
cui i miei poteri arrivarono
al culmine e mi permisero di diventare un Angelo Puro a tutti gli
effetti,
purtroppo il tempo che rimasi come rifugiato nella foresta non fu privo
di
sofferenze, anzi, ogni tanto i cittadini tornavano a drmi la caccia e
alcune
volte mi catturavano, mi frustavano… sapete cosa
può significare essere
frustati a 14 anni da un fabbro di 50? Soprattutto senza capirne il
motivo?
Perché io? Cosa avevo fatto se non salvare la vita a due
creature del Signore? E
perché mio fratello che era diventato un vampiro mi aveva
malvagiamente
consegnato ai miei aguzzini? Io che avevo amato tutti e tutto, senza
mai
lamentarmi, perché io dovevo soffrire per colpe che non
avevo, poi capii, era
stata colpa di un vampiro, anche se mio fratello, giurai vendetta,
anche se
questo sentimento non dovrebbe mai comparire in un uomo di fede; io
provai un
bisogno intenso di vendetta, così indenso da farmi quasi
bruciare il cuore;
deciso a liberarmi quella volta chiamai un branco di lupi che era li
vicino e
feci attaccare i cittadini; quella fu la prima volta che ricorsi agli
animali
per difendermi, ma purtroppo non fu l’ultima,
all’età di vent’anni mi stufai di
nascondermi e mi recai in chiesa da solo, sotto gli sguardi
esterrefatti dei
cittadini, vi entrai e con terrore del parroco mi avvicinai al
crocifisso, mi
inginocchiai e piansi, piansi lacrime amare;
Lacrime
che mi riscattarono dalle colpe che avevo accumulato fino a quel
giorno, avevo
usato delle creature di Dio per fare del male a degli esseri umani, mi
sentivo
indegno, sporco; ormai ero pronto a morire per mano del prete che per
primo mi
aveva accusato; ma non gli volevo male, non l’odiavo, anzi,
non odiavo nessuno,
ne i miei familiari, ne il parroco, ne i cittadini che mi avevano
procurato
tutte quelle ferite, ne dell’uomo che mi aveva torturato,
l’unico verso cui
portavo risentimento era mio fratello con quello sguardo freddo, quegli
occhi
viola non li dimenticherò mai.
Nel
preciso istante che mi sentii pronto a morire, una luce mi
investì, il parroco
indietreggiò fino a cadere per terra invocando la Madonna,
vidi due figure
materializzarsi dal fascio di luce erano Jace e Sarah, mi erano venuti
a
prendere, sentii dentro di me un calore enore, sentii le ali crescere
dentro di
me… quando sentii il dolore che provocarono per uscire mi
sentii quasi in
estasi, come se un angelo di Dio mi avesse perforato il cuore con un
raggio di
sole… venni accolto a braccia aperte dai miei nuovi
fretalli, da quel momento
non seppi più nulla dei miei familiari, venni solo a sapere
che il parroco qualche
anno dopo venne accusato di
stregoneria e venne mandato al rogo, l’unica cosa che provai
fu un immenso
dolore per quella vita umana sprecata… Nel frattempo ero
diventato un bravo
guerriero sotto gli insegnamenti di Jace.”
Concluse
il racconto con un sospiro, ora capivo perché odiava tanto i
vampiri, e capivo
anche la sua reazione di terrore nel vedere la folla di sopravvissuti
che ci
veniva incontro, gli ricordava la folla di cittadini che
l’aveva spinto nel bosco,
quella stessa folla che ogni tanto tornava e lo fustigava per crimini
che non
aveva commesso.
“La
mia storia non copre tanti anni quanto la tua, ma forse è
più triste della tua,
io sono stato ingenuo e mi sono sempre fidato di tutti anche di coloro
che mi
facevano del male, quindi quando qualcuno mi tradiva il dolore era
molto di
più. Specialmente dopo essere stato tradito da mio fratello
gemello che credevo
essere l’unico che mi avrebbe capito.”
Disse
rivolgendosi a Shik, che nel frattempo aveva allentantato un
po’ la presa
dell’abbraccio, io d’altronde mi ero calmato un
po’ ma anche la storia di Alex
era pesante, anche lui era rimasto solo nel momento della sua vita
più fragile
e indifeso.
Io
in confronto mi sentivo privilegiato, e il fatto che anche se sono nato
per uno
stupido esperimento, perlomeno una madre che mi ha cresciuto ce
l’ho avuta,
invece di lamentarmi dovrei ringraziarla, mi ha anche salvato la vita
recentemente.
“Non
so che dire, mi sento così inutile, cosi schifosamente
fortunato… che posso
fare o dire per tirarvi su?” feci io a voce bassissima.
“OH!
No niente tranquillo, già che mi sei affianco è
importante!” disse Shik con un
sorriso sulle labbra
“Mi
hai salvato, e per ora questo basta e avanza…
grazie!” disse Alex avvicinandosi
e stringendomi in un goffo abbraccio, le cicatrici si sentivano, alcune
erano
molto in rilievo, altre erano solo delle pallide linee simili a spettri
di quel
suo triste passato, le accarezzavo con i polpastrelli per tutta la loro
lunghezza, ero affascinato da quei segni così dolorosi.
“Ehm…
Greg? … ehm… puoi smetterla… sai
com’è?!” disse piano Alex evidentemente
imbarazzato, l’avevo turbato, ecco un'altra stupidaggine che
avevo fatto, mi
vergongnavo da morire.
“Ah
si… scusa!” borbottai imbarazzato.
“Senti
volevo chiederti una cosa…” disse piano Shik
rivolto a Alex.
“Dimmi…
vedrò se ti posso rispondere” bisbiglio Alex
allontanatosi da me evidentemente
imbarazzato e sedutosi sul muretto della cucina.
“Allora…
il tuo amico… ehm… Chris giusto? Ha parlato di
Demoni e di quattro divisioni,
di preciso cosa sono?”
“Ah!
Quelle… in pratica dovrebbe avervi già detto
più o meno che cosa siano, ma il
problema vero e proprio è che si stanno piano piano
infiltrando all’interno
della società umana per porre le basi alla loro fututra
invasione, vi ha già
detto quali sono queste divisioni?” chiese Alex.
“Si
mentre eri svenuto, se non sbaglio dovrebbero
essere…Satariel, Iamaliel, Samael
e Gamchicolh; ha detto anche che gli unici che differiscono dagli umani
sono i
Gerarchi, come mai?” gli rispose rapido Shik.
“Allora
senza dubbio sono tutti e quattro talmente potenti da far sentire male
qualunque creatura non umana nel giro di kilometri; nel caso di Kyra,
gerarca
deigli Iamaliel, si avverte una strana aura intorno a lei che attira
gli uomini
come se fossero falene, in più lei non si camufferebbe mai
da umana e quindi è
facilmente riconoscibile dall’abbigliamento e dal colore
della pelle violacea; un
altro facilmente riconoscibile è Aini, leader dei Satariel,
è un uomo pallido
che si distigue dalle orecchie di lupo bianche e azzurre, e da una
lunga
cicatrice sul volto; anche Adramelech, gerarca dei Samael, si riconosce
piuttosto facilmente, è un uomo enorme calvo e dalla pelle
rosso vivo, la pelle
sulle mani e sugli avambracci e ricoperta da scaglie simili a quelle di
un
drago ed ha una piuma di pavone tatuata dietro la schiena ed ha il
corpo pieno
di cicatrici; infine per ultimo c’è Astaroth,
gerarca dei Gamchicolh, sembra un
normale quindicenne, ma è pallidissimo, gira mezzo nudo e
possiede una lunga
coda canina bianca, ha delle unghie affilate e nere, lo puoi
riconoscere anche
se dovesse riuscire a nascondere queste sue caratteristiche,
poiché ha due
grandi paia d’ali tatuate dietro la schiena. Purtroppo
sappiamo solo questo,
gli inferi non sono posto tranquillo per gli informatori.” Rispose pratico Alex.
“Sembrano
forti!” esclamò Levi.
“Non
Sembrano, lo Sono!” lo corresse immediatamente Alex.
“Ma
Alex, dici che attaccheranno tutti e quattro insieme?” chiesi
io ingenuamente,
sperando in una risposta negativa.
“Dubito
che attaccheranno subito i Gerarchi, ma che attaccheranno tutti
insieme, su
questo nn c’è dubbio; anzi ho buone ragioni per
affermare che i loro
subordinati siano già qui, sotto mentite spoglie!”
mi rispose Alex pacatamente.
Ecco,
se i demoni più potenti dell’Universo si erano
già mischiati agli umani erano
problemi, seri problemi per tutti noi; speravo che perlomeno non
fossero
eserciti simili a quelli dei film, migliaia di uomini che si
scagliavano sugli
avversari massacrandoli con qualsiasi tipologia di arma. Dovevamo
chiarire il
tutto, il problema ora però era che il compleanno di Alice
si avvicinava… e
senza accorgercene avevamo fatto ormai le dieci di mattina.
“Greg!
Ma che diavolo vai a pensare!!! Ti pare un problema serio in questo
momento?”
mi urlò contro Shik.
“TI-
AVEVO - DETTO - DI - NON - LEGGERMI - NEL - PENSIERO!!!!!!”
gli risposi io con
le labbra serrate.
“Scusa!
Scusa! Ma ti pare comunque questo il momento per certe cose?”
mi fece lui
agitando le mani davanti.
“Si,
perché tu non hai mai visto Alice incazzata nera
perché qualcuno aveva osato
dimenticarsi del suo compleanno, neanche la strage al centro
commerciale credo
ci possa giustificare!” dissi io un poco agitato.
“COME
HAI OSATO!!! COME TI SEI PERMESSO!!! MA VA A QUEL PAESE
STRONZO!!!” le urla
porvenivano dalla strada, e io avevo riconosciuto benissimo la voce,
era ALice
per l’appunto.
“Merda!
E’ lei, ora come facciamo, se i miei pensieri sono
così forti dubito che non li
riesca a perce…”
“GREG!!!!
FAMMI SALIRE IMMEDIATAMENTE!” urlò lei da sotto il
balcone prima che postessi
finire la frase.
“A-Alice,
usa le scale come tutti… e poi come ti dovrei far salire?!
E’ pieno giorno,
qualcuno potrebbe vedermi!” risposi io affacciato al balcone
con la ringhiera
alla vita.
“LAVATIVO!!!
Prima al telefono quel cafone del figlio dei vicini mi ha fatto gli
auguri per
domani, non si ricorda neanche quand’è il mio
compleanno, disgraziato!” urlò
lei in piena crisi di collera.
“Su
dai sali, che ne parliamo!” dissi io indicandole
l’entrata principale, e
voltandomi in preda al panico agli altri che erano rimasti chiusi in
casa.
“Cosa
dovremmo fare secondo voi?” bisbigliai cercando di fare meno
rumore possibile,
anche perché Alice ci avrebbe messo meno di un minuto a
salire le scale.
“Boh…
gli diciamo la verità?” suggerì Levi
allargando le braccia e stringendosi nelle
spalle.
“Ah
ah, tu sei pazzo, mia sorella potrebbe ucciderci…”
feci io sarcastico “… e
scommetto che farebbe salti di gioia a vendere Schegge di Misto al
Mercato!”
“Oh!
Su questo ci puoi giurare fratellino!”
la voce alterata di mia sorella proveniva da dietro le mie
spalle, terrorizzato
mi voltai piano, come se avessi paura che il pavimento cedesse da un
momento
all’altro.
Effettivamente,
mia sorella era li, perfetta come al solito, jeans scoloriti
attillatissimi che
fasciavano le sue gambe magre e perfette, e un maglioncino ceruleo a
barchetta,
le spalle magre e perfette venivano messe in mostra da quel capo che
sicuramente aveva richiesto ore e ore di attenta selezione da parte di
mia
sorella. Al collo portava una collana di strisce di organza e perle di
vetro
anch’essa azzurra, il tutto era accompagnato da un paio di
stivali con un tacco
assurdamente alto per quell’ora del giorno, e una pochette in
perfetto
abbinamento al maglioncino.
“Sorellaaa…
sempre perfetta come al solito!” feci io, facendo finta di
non notare il guizzo
nervoso del suo sopracciglio destro.
“Non
lusingarmi traditore infame di un fratello! Cosa combini? Non ti
ricordi che ben
mezz’ora fa avevamo un appuntamento al caffè in
centro? Oggi dovevi
accompagnarmi a fare un giro per negozi!” mi
rimproverò mia sorella. Io sentii
un enorme peso levarmisi dalle spalle, mi ero dimenticato che mia
sorella
essendo un Angelo non poteva percepire i nostri pensieri.
“A-ah
si scusa, ma sai com’è abbiamo avuto una nottata
un po particolare!” dissi io
grattandomi la nuca con una mano.
In
quel preciso istante Alice abbandonò la posizione da
sergente, e si mise
ad osservare la stanza, notando che
eravamo praticamente nudi, e notando Alex, in quell’istante
gli si illuminarono
gli occhi.
“Oh-oh
ma chi è questo bel giovano?!”
cinquettò lei svicolandomi attorno e rifilandomi
una culata che mi fece perdere l’equilibrio.
“Ehm,
picare mi chiamo Alex, e sono stato salvato da tuo fratello, al centro
commerciale, ieri notte.” disse
Alex
evidentemente imbarazzato tendendole la mano.
Mia
sorella l’afferrò saldamente e la scosse
vigorosamente, neanche fosse stata un
uomo.
“Piacere
sono Alice Hayes, la sorella bella di quel brutto di Greg!”
disse lei con un
sorriso da orecchio ad orecchio.
“EHI!”
urlai io risentito “Alice ma come ti permetti!”
“Su
dai G. non essere così pignolo, ormai le meches sono fuori
moda negli uomini,
specialmente quelle fortemente contrastanti!” disse alludendo
alle mie ciocche
bianche.
“Ti
uccido!” dissi io avventandomi su mia sorella. In quel
preciso istante il
campanello della porta suonò, andai ad aprire fregandomene
di essere mezzo
nudo.
Mi
ritrovai davanti una ragazza con addosso l’uniforme del
Collegio Cattolico di
Tucson.
“Salve
mi
chiamo Lycia, posso farvi delle domande sul vostro stile di vita,
è per un
compito della scuola.” Disse in un enorme sorriso accentuato
dai suoi tratti
mediorientali.
-------------------------------------
Salve,
eccoci giunti al vero capitolo, mi voglio scusare per la contraddizione
che avete riscontrato nel capitolo (all'interno del racconto di Shik,
per quanto riguarda la vampire) fattomi notare da Silver ( grazie sei
stata/o molto gentile); l'unica mia giustificazione è che
purtroppo scrivo i capitoli con molto stacco di tempo tra l'uno e
l'altro e quindi ogni tanto perdo i pezzi, ma ora mi sono segnato le
cose più importanti e quindi nn dovrei contraddirmi
più, se così non fosse vi pregherei di farmelo
notare subito in mainera che io possa correggere immediatamente
(purtroppo si fa per dire)...
Allora
per sistemare la contraddizione sulle vampire spieghiamo *fate finta di
essere a scuola* :
"
Allora le vampire femmine sono molto rare poichè il gene
vampirico non è compatibile con il cromosoma X, o comunque
con qualche gene contenuto in esso; ed è per questo che ce
ne sono così poche, in questo caso possiamo dire che per
trovare le donne che sono possibili future vampire, i vampiri maschi le
"assaggiano" poichè dal sangue si può ricavare
l'informazione per sapere se siano compatibili o no con il gene
vampirico; nel caso delle femmine nate da gravidanza purtroppo questo
non è possibile quindi si dovrà fare affidamento
sul caso (sempre che femmina sia)."
altra
domanda che uno si potrebbe porre: "Ma nel caso dei Misti?"
"In
questo caso tutte le spiegazioni precedenti si mandano a benedire
poichè i due geni messi insieme permettono che sia uomini
che donne possano diventare misti! Però se una donna Mista
rimarrà incinta di un vampiro, di un angelo, o di un altro
misto, la razza del nascituro o della nascitura non sarà
prevedibile!"
Se
vi vengono in mente altre domande fatemelo sapere e cercherò
spiegazioni da darvi...
Grazie
a tutte e a tutti per la lettura ^^
Kriss89
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Capitolo 14 *** Chapter 14: Confessions ***
Chapter
14: Confessions
La
ragazza mi fissava con quegli occhioni verdi e un sorriso enoreme,
attendeva
che la invitassi ad entrare per interrogarmi sul mio stile di vita; era
difficile come argomento, ultimamente il mio stile di vita si era
complicato e
nn sapevo come camuffare il tutto ad una persona estranea.
Stranamente
quegli occhi, quel sorriso e forse la candida innocenza della ragazza
non mi
trattennero.
“Prego
entra, sarà un piacere per noi rispondere alle tue
domande!” dissi sorridendo
anch’io e scansandomi dall’uscio per farla entrare.
“Ehm,
g-grazie…” disse cambiando completamente
espressione, ora guardava per terra,
mi voltai e notai i miei coinquilini abusivi che erano rimasti
così come erano,
in mutande!
“Ragazzi!
Rivestitevi!” urali rapido cacciandoli con un gesto della
mano verso la mia
stanza “Prego accomodati” le dissi indicandole il
divano, nello stesso istante
notai i brandelli della maglia di Alex, i vari indumenti insanguinati e
per
poco non mi prese un colpo; afferrai tutto ad una velocità
sovrumana e mi
congedai rapidamente dalla ragazza buttandomi nel bagno.
Avevo
posato i vestiti nella vasca, speravo di riuscire a togliere il sangue
dalla
stoffa, ma già sapevo che era davvero impossibile. Mi
appoggiai con le mani al
bordo del lavandino e guardai la mia immagine riflessa allo speccio,
ebbene si
con tutto che ero un vampiro ancora venivo riflesso dagli specchi; il
volto che
mi guardava non ero io, era una maschera di stanchezza e sofferenza,i
capelli
si erano allungati di nuovo, e il sangue me li aveva appiccicati in
ciocche
rigide. Decisi che prima di ritornare dalla ragazza mi dovevo lavare,
tanto in
casa non c’era nulla di valore, e poi c’erano tre
ragazzi uno più robusto
dell’altro nella mia camera da letto, non sarebbe stato
difficile fermare
quella ragazza se avesse avuto brutte intenzioni: oddio! Ora mi mettevo
anche a
pensare che una studentessa di un college cattolico posso avere brutte
intenzioni, era veramente il colmo.
Mi
tolsi di dosso i vestiti lacerati e inzaccherati di sangue, aprii il
getto di
acqua della doccia, gelida, avevo bisogno di una doccia gelida non
avevo
dormito quella notte, e una bella doccia faceva al caso mio; mi infilai piano nella
vasca rischiando di
scivolare con il piede su una macchia d’acqua sul pavimento.
Le
piccole gocce, simili a perle fredde e trasparenti, si infrangevano
sulla mia
pelle per scivolare poi lungo le linee dei muscoli tesi
dall’agitazione. Il
ruscellare dell’acqua sul mio corpo mi fece venire la pelle
d’oco, cosa
difficile per uno che aveva la temperatura sotto ai livelli minimi di
vita
umana; chiusi gli occhi e alzai il viso verso la bocchetta da cui
usciva il
getto freddo; allungai alla cieca una mano verso i ripiani con i
saponi, e
afferrai la prima bottiglia che riuscii ad afferrare, mi versai il
contenuto
denso e profumato al muschio bianco addosso, mi insaponai com movimenti
lenti e
calcolati, non mi andava di uscire da quella piccola oasi; quando
decisi che
ormai ero insaponato bene mi sedetti sul fondo della vasca, con il
getto sopra
la testa che mi faceva ricadere, in ciocche pesanti,
i capelli davanti al viso; mi avvicinai le
ginocchia al petto, incrociai i piedi e mi abbracciai le gambe
strettamente;
alla fine mi ritrovai stretto in un auto-abbraccio con la testa
poggiata di
lato sulle ginocchia, piano piano il disegno delle maioliche del bagno
si fece
confuso, sempre più vacuo, ormai percepivo solo il
colore…
Dei
colpi mi destarono dal limbo in cui ero entrato, avevo sognato, ma non
ricordo
di preciso cosa; mi viene alla mente solo un ampio spazio grigiasto e
nebbioso,
in cui delle figure eteree si avvicendano davanti ai miei occhi; alcune
erano
donne altre uomini, altre ancora ombre senza distinzione di sesso un
ultima, la
più inquietante e lucida, era una
donna
costretta da dei lunghi rovi le cui spine le laceravano la pelle,
facendo
fuoriuscire piccoli rigagnoli di sangue; gli occhi e la bocca erano
coperti
da delle lunghe
volute di stoffa viola
scuro, i capelli lunghi e blu notte erano tirati e impigliati nei rami
dei
rovi, da sotto le bende che coprivano gli occhi fuoriuscivano lacrime
nere, la
donna era nuda; nel contesto però era bellissima, un corpo
divino, pelle
bianchissima e liscia senza alcuna imperfezione, allo stesso livello
della
bellezza, però, appariva la sofferenza che la ragazza stava
subendo.
Riscosso
da quei sogni strani, uscii dalla vasca, mi avvolsi un asciugamano
intorno alla
vita, ed andai ad aprire la
porta da
dietro la quale proveniva tutto quel frastuono.
“Si
si ho capito, sto arrivando, un attimo!” dissi passandomi una
mano nei capelli
fradici; allungai la mano e aprii la porta; mi ritrovai davanti Levi
che mi
guardava con aria curiosa.
Non
feci in tempo a chiedergli cosa volesse, che l’infame
allungò una mano e mi
strinse un capezzolo tra due dita, facendomi perdere qualsiasi
strascico di
sonno potessi avere, in compenso credo di aver visto tutte le
costellazioni
possibili!
“AHIO!
Incivile ma che fai!” urlai io tenendomi il capezzolo offeso.
“Haha,
non c’ho potuto fare niente, era bello intirizzito, me
l’ha chiesto lui!” disse
mentre felinamente allungava l’altra mano, e prendendomi in
contropiede strinse
anche l’altro “Si sentiva solo
sennò!” disse ridacchiando.
Io
per la foga di coprirmi lasciai andare l’asciugamano e mi
ritrovai per
l’ennesima volta nudo davanti ad un ragazzo. Levi fraintese
il gesto e fulmineo
come lo era stato per le due strizzate mi spinse dentro il bagno.
“F-fermo
che vuoi fare!” lo
respinsi io piantandomi
con le mani sul petto di Levi. Lui però era più
alto e più piazzato, mi spinse
una gamba in mezzo alle mie, allargandole, così facendo mi
ritrovai schiacciato
tra Levi e il lavandino, la schiena mi faceva male a causa del bordo di
ceramica piantato tra due vertebre.
“Eh
no, prima nell’androne te l’avevo detto che non
avrei lasciato perdere!” disse
con un sorriso lascivo sul viso, si abbassò piano verso di
me, l’incavo del mio
collo era sempre più vicino alla sua bocca.
“Levi
ti prego, smettila! Non capisco perché fai così!
SMETTILA!!!” improvvisamente
il ragazzo davanti a me si fece piccolo, crollò in ginocchio
sul pavimento del
bagno, era scosso da forti tremiti, lo sguardo che fino a pochi secondi
prima
era di una persona eccitata, adesso non esprimeva niente; era vacuo.
“Non
capisci…” la voce era rotta, non era naturale; per
la prima volta udii una voce
di un Misto che non fossi io, la sua però incuteva molta
più paura della mia
scialba doppia voce; si mise una mano sopra agli occhi come se dovesse
sorreggere i sopraccigli “… strano eppure anche tu
dovresti esserci passato
no?” notai brillare qualcosa
sulla sua
guancia sinistra, una lacrima.
“Levi,
ma di che parli? In cosa sarei dovuto passare?” gli chiesi
improvvisamente
preoccupato, mentre mi inchinavo anche io e gli mettevo una mano sulla
spalla
“Greg…
diamine, siamo diventati immortali praticamente! Hai sentito quanti
anni hanno
Shik e Alex, noi siamo bambin… no… anzi non siamo
nulla in confronto a loro!
Non ti sei mai sentito perso prima d’ora? Come se avessi
perso di significato?
Come se la tua lunga vita ora fosse solo un impiccio alla realizzazione
dei
tuoi desideri e sogni? Alla fine se uno vive così tanto che
bisogno ha di
godersi ogni momento… ogni attimo che vive?” la
voce era rotta da pause per
riprendere fiato , stava piangendo ma piangeva in silenzio.
“Levi!
Hai ragione, uno vive proprio perché sa che prima o poi
morirà, e questo per le
persone normali è un fattore che le spona ad impegnarsi per
realizzare quello
che vogliono, a godersi amicizie e amori, a litigare e riappacificarsi;
la vita
è così, è un incognita che non
può essere calcolata da nessuno. Anche noi prima
o poi moriremo ma solo dopo aver vissuto un paio di millenni in
più rispetto ad
un umano qualsiasi, e questo molte persone lo vorrebbero, vorrebbero
essere
virtualmente immortali come noi; ma sotto sotto anche queste persone,
molto in
profondità nella loro anima, sanno che bisogna morire per
dare un senso alla
propia esistenza, ogni azione ci avvicina all’incontro con il
tristo mietitore,
ma ognuna di queste azioni ci permetterà di dire
‘ho vissuto appieno!’.
Purtroppo noi abbiamo un tempo molto più dilungato, e
prcepiamo le altre
esistenze come effimere, labili e pronte a svanire ad un nonnulla; e
per questo
che per rispetto a loro dobbiamo impegnarci a vivere la nostra vita,
dobbiamo
far vedere che non ce la prendiamo comoda solo perché
sappiamo già di avere la
vita più lunga… e poi guarda in questo preciso
momento, con la minaccia di un
Apocalisse imminente, la mia lunga vita è l’ultima
delle mie preoccupazioni…”
dissi sorridendo e arruffandogli i capelli biondi.
Lui per tutta risposta si
tolse la mano da davanti agli occhi; che finalmente avevano ripreso la
solita
espressione solare e allegra, le lacrime avevano disegnato delle righe
sul suo
viso, le asciugai con il dorso della mano, e mi alzai.
Gli
tesi la mano con un sorriso.
“Dai
andiamo avanti insieme!” gli dissi raggiante
Lui
afferrò la mia mano e si tirò su...
“Ok, lo farò per te, Shik e Alex!” mi
rispose
prima di baciarmi, era un bacio caldo, ma sentivo che non
c’era più quella
lussuria che prima percepivo chiaramente.
“Grazie.” Disse lui staccandosi
piano, con le mani era
poggiato sulle mie spalle, prima di allontanarsi mi diede un altro
rapido bacio
rubato, e poi fece cenno di tenerlo segreto a Shik, si voltò
e si diresse verso
la porta, si bloccò improvvisamente…
“E
tu che ci fai li?” disse spostandosi e
facendomi vedere la nostra ospite evidentemente turbata.
---------------------------------------------------------------------------
E lo so... quando a grilli e quando a tordi (proverbio che ho
italianizzatoXD) a volte non aggiorno per mesi altre volte ci metto
poco...
Purtroppo è un capitolo corto... ma non mi andava di
eclissare la sofferenza del povro Levi con altri avvenimenti
più importanti che vedremo più in la....
Mi scuso *si inchina al pubblico sovrano e chiede perdono*
per la frase clichè "andiamo avanti insieme" ma ci stava
tutta XD
Ringrazio Silver per il commento sull'altro capitolo, e lo ringraizio
anche per avermi fatto rileggere il tutto *si inchina in segno di
gratitudine*
Allora che dire... al prossimo capitolo e chissà magari il
sogno di Greg non era un semplice incubo... chissà XD
BYEBYE
|
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Capitolo 15 *** Chapter 15: Zodiac, Borderline & Cigarettes ***
Chapter
15: Zodiac, Borderline & Cigarettes
“Levi
portala in salotto per favore, mi rivesto e arrivo” dissi
accartocciandomi su
me stesso per evitare che la ragazza continuasse a guardarmi nudo come
un
verme.
“Ok
capo ci penso io alla nostra ospte!” disse sorridendo Levi,
che sembrava aver
ripreso completamente il suo umore solito.
“Ma
che stavate facendo voi due li dentr…”
balbettò la ragazza aggrappata alle
braccia di Levi.
“Su
su tranquilla ora G. si riveste e ci raggiunge di là, non
è vero stallone?”
“LEVI!!!” li urlai contro tirandogli
l’asciugamano che
fino a poco prima era avvolto sui miei fianchi, il quadrato di spugna
colpì con
un tonfo la porta che si chiudeva e si afflosciò a terra con un rumore
sordo.
Mi
rialzai dalla posizione rannicchiata in cui ero e mi poggia per
l’ennesima
volta sul lavandino guardano la mia immagine riflessa sullo specchio,
rividi
per un momento la figura eterea della ragazza del mio sogno, le bende
viola che
fluttuavano nella nebbiolina, le spine intrise di sangue e la sua
figura
sensuale. Scocci la testa per liberarmi da quella visione.
“Su
rivestiamoci!” mi dissi prendendomi la faccia con le mani
abbastanza forte la
fasciarmi due segni rossi sulle guance, credo che se lo avessi fatto ad
un
umano gli avrei spappolato le ossa del cranio… vedere
pezzetti di ossa
occipitali, temporali e zigomatiche
sparsi per casa non mi sembrava molto carino…
Mi
avvolsi in un asciugamano un po più grande e affacciandomi
prima dalla porta
corsi in punta di piedi verso la camera da letto, dove con una rapida
entrata
nel guardaroba mi infilai tuta e maglietta bianca,
uscendo dalla porta tirai
giù le tapparelle perché sia Shik che
Alex erano crollati sul letto e ora dormivano profondamente entrambi,
certo
vedere il mio fidanzato dormire sul mio letto con un altro ragazzo era
un
tantino fastidioso, ma non mi importava più di tanto, se il
tradimento era la
cosa peggiore che mi poteva capitare in quel periodo sarei stato
felicissimo;
invece la cosa peggiore che sarebbe potuta capitare ere la venuta dei
quattro
eserciti deominaci direttamente dagli inferi e la scomparsa del genere
umano
dalla faccia del pianeta, nonché la nostra morte, che
presumo se inflitta da
anche solo un rappresentante di tale esercito sarebbe stata
dolorossissima e a
dir poco umiliante.
Tornato
in salotto vidi Levi alle prese con un barattolo di caffè
nella cucinetta e la
ragazza… com’è che si chiamava?... ah
si! Lycia, stava
allegramente chiacchierando con
mia sorella che nonostante tutto non aveva mosso un dito, non aveva
neanche
raccolto la maglietta che mi ero scordato, l’aveva
semplicemente appallottolata
e ficcata malamente dentro la mia libreria, giurai che se mi aveva
sporcato
anche solo una costa di un libro l’avrei trucidata!
“Ehm!
Bene Lycia, cosa ci volevi chiedere?” feci io poco
convincente.
“Si,
scusi… posso chiederle una cosa?”
“Dimmi
pure!” risposi io sorridendo.
“Cosa
è successo esattamente in quel bagno…
e… ehm… perché lei era
nudo?” mi chiese
quasi d’un fiato avvampando come una scolaretta, beh in
effetti era una
scolaretta, e quindi se avvampa non c’è niente di
strano.
“Ah!
Quello? Beh, insomma, niente di che una chiacchierata con il mio
coinquilino!”
balbettai io in preda alla confusione mentale.
“Chiacchierata?
A me sembrava tutto fuorchè una chiacchierata…
non che mi voglia immischiare
sia chiaro!” disse sorridendo Lycia, leggermente imbarazzata.
“Lycia
tutto bene? Che è successo?” la voce era maschile,
bassa, veniva dal
pianerottolo.
“Kemen
entra non rimanere fuori ad aspettare!” disse piano Lycia
guardandomi come per
chiedere permesso, gli sorrisi gentilmente.
Un
ragazzo alto dalla pelle ambrata e dai lunghi capelli castani
entrò dalla porta
con fare tranquillo e pacato. La cosa che mi colpì pochi
secondi dopo erano le
due ciocche bionde che gli ricadevano sulle spalle, i capelli erano
raccolti in
un coda molto bassa, portata in una maniera che oserei definire
settecentesca,
divisa sulle spalle.
“Lycia,
lo sai che mi annoia girare per le case altrui, ho fame andiamo
via?” disse il
giovane sbuffando, sembrava un animale tenuto legato ad un palo; era
come se
scalpitasse.
“Kemen
mi devi aiutare a fare questa cosa, sperando sempre che la direttrice
non
scopra che fuori dal collegio esco con un ragazzo!” disse un
pochino acida
Lycia.
Il
ragazzo sbuffò e senza neanche chiedere il permesso si
accovacciò a gambe
incrociate, ai piedi della ragazza guardando fuori dalla finestra;
Lycia con un
gesto che voleva sembrare involontario gli poggiò una mano
sulla testa e iniziò
ad accarezzare i capello, il ragazzo inclinò la testa
all’indietro come fanni
gli animali quando li si carezza.
“Allora,
Lycia, dimmi cosa dovevi chiedermi?” feci io per interrompere
quel breve, ma
imbarazzatissimo silenzio.
“AH!
Si, allora, prima domanda: è credente?” la prima
domanda, così semplice così
difficile; proprio in quel momento della mia vita doveva chiedermelo?
“Ehm,
allora, direi di si, se per Dio intendiamo una forza sopranaturale che
non
interferisce con i comuni mortali” risposi io, che in questo
momento della mia
vita ero tutto meno che mortale, anzi.
“Mh,
si, bene, seconda domanda: Quale tra i sette vizi capitali sente di
infrangere
più spesso?” domanda strana, ormai non
c’era più nessuno che li prendeva sul
serio.
“Ah
ecco, direi…” mi fermai a riflettere,
involontariamente posai gli occhi sui
glutei dell Adamo della Lempicka, Lycia lo notò e mi
richiamò all’attenzione
con un debole colpetto di tosse “AH! Si, scusa; allora direi
la lussuria”
mentivo spudoratamente ma non mi andava di fare la figura del
verginello con
una studentessa più giovane e disinibita di me.
“Me
ne sono accorta…” bisbigliò Lycia, che
accortasi della gaffe avvampò “Oddio,
chiedo scusa, non volevo che insolente!” disse con una vocina
strozzata.
“Oh
non preoccuparti, almeno non c’hai offeso come fanno
molti!” dissi io con un
largo sorriso sul viso.
In
quel momento il ragazzo alzò di colpo la testa,
sganò gli occhi ed emise un
suono simile ad un basso muggito.
“Sono
arrivati.” Si limitò a dire alla ragazza.
Io
alternavo Lycia a Kemen, non capivo cosa intendessero; anche la ragazza
sembrava confusa guardava Kemen come se non lo conoscesse
più.
“Kemen
ma cosa dici? Ti senti bene, Dio mio sei
bollente…” la ragazza ritrasse il
braccio dalla testa del ragazzo che si stava alzando
rapidamente…
Ormai
avevo intuito che se non ci fossimo spostati velocemente sarebbe
successo il
finimondo, e avendo appena sistemato casa dopo l’attacco di
Clara volevo
evitare un’ennesima devastazione.
Corsi
in camera a prendere Levi, Shik e Alex; Levi aveva percepito anche lui
qualcosa
che non andava e quindi era all’erta, gli altri due
sonnecchiavano beatamente
nel letto; li svegliai entrambi con uno scossone.
“Cosa
diavolo… Greg ma che combini, stavo dormendo!” si
lamentò Shik stropicciandosi
gli occhi.
“Shik,
Alex non c’è tempo sta succedendo qualcosa di
sbagliato dillà! Venite!”
urlai in pieno panico.
Dal
salotto proruppe un urlo.
“LYCIA!”
ero nel panico, se una ragazzina ci rimetteva le penne per colpa mia
non me lo
sarei mai perdonato!
Accorremmo
tutti e quattro in salotto, Lycia era stesa a terra , svenuta, la mia
finestra
era frantumata (per la seconda volta nel giro di pochi mesi) e davanti alla finestra vi
erano tre figure
oscurate dal sole alle loro spalle.
Quando
la fronda degli alberi del giardino dietro casa mia coprirono
momentaneamente
il sole, riuscimmo a distinguerli chiaramente.
Non
riuscivo a credere ai miei occhi, il ragazzo che accompagnava Lycia era
in
piedi.
Il
ragazzo ora sembrava una bestia, quelle che prima erano le due ciocche
bionde
che mi avevano colipito non appena era entrato ora si erano rizzate a
formare
un paio di corna scure da toro, il corpo era ricoperto da una fitta e
corta
pelliccia marrone, gli occhi erano diventati completamente neri e le
orecchie
che spuntavano dalla capigliatura ora scomposta e irregolare erano di
chiara
foggia taurina e si muovevano scattose, come se il proprietario fosse
allarmato.
Il
ragazzo fece un balzo afferrò Lycia e se la mise
sottobraccio come se fosse
stata un sacco privo di vita, le dita della ragazza strusciavano per
terra e
notando quel particolare mi focalizzai sugli arti
inferiori di Kemen erano diventati gli arti
posteriori di un toro, forti zampe
muscolose che scaplitavano.
La
figura di destra fece un passo e poggiò una mano sulla
spalla di quello che ora
sembrava di essere un minotauro e non più un ragazzo umano.
Anche
questo personaggio non era poi così normale, era una ragazza
orientale di
piccola corporatura, i movimenti erano controllati e molto sensuali, la
lunga
chioma rosso fuoco pendeva immobile e si mischiava alla pelle di pecora
che
utilizzava come unico vestiario, sul lato destro della testa spuntava
un corno convoluto
come quello di un vecchio ariete.
“Buono
non provochiamo più danni del dovuto…”
mentre diceva ciò allungò due dita sulla
palma che avevo vicino alla finestra, le foglie come sentirono il tocco
della
ragazza si accartocciarono e l’intera pianta venne avvolta in
un enorme fiamma
rossa, dopodiché la ragazza si portò la mano alla
bocca e con un espressione
schoccata finì la frase “…Ops, non
volevo!” e si mise a ridere sonoramente.
“Brutta
stronza!” sibilò Levi, io feci finta di niente
più intento a controllare le
fiamme che avevano ridotto la mia povera palma in cenere,
c’è da dire che io ho
un po’ la mania delle palme, mi piacciono molto e quella mi
era piaciuta
tantissimo nel vivaio; ora di lei rimanevano solo piccoli frammenti di
cenere
nera che svolazzavano nell’aria cocente, uno di questi
frammenti mi cadde su
una guancia; lo tolsi e
lasciò una scia
di grigio sulla pelle.
Kemen
sbuffò girò
sugli zoccoli e tirandosi
appresso la figura che era rimasta dietro e che avevo osservato poco ma
potevo
dire che sembrava un uomo ben piazzato, la ragazza ancora ridendo
saltò giù
tirandoci un bacino e strizzandoci un occhi.
“Attenti
al fuoco che consuma tutto ciò che tocca, specialmente il
mio!” le urla della
ragazza ormai erano solo una lontana eco dalla strada.
Io
crollai sul divano e mi chiusi la faccia nelle mani,
non bastava che avevano distrutto , dinuovo,
il mio salone, avevano bruciato metà tappezzeria e
arredamento, e spaventato
probabilmente metà degli abitanti della via, si erano anche
portati via una
liceale; di una scuola cattolica per giunta!
“…
eg… reg… Greg!” rinvenni dallo stato
catatonico in cui ero caduto, i miei occhi
fissavano i fusti morti e anneriti della mia povera palme, mentre Shik
mi
scuoteva per entrambe le spalle.
“Eh! Si ci sono, tutto ok, mi
ero solo incantato.”
Cercai di giustificarmi io.
“Ci
mancavano solo questi adesso, da dove sono usciti?” fece Levi
sbuffando come un
ragazzino.
Alex
era pallido, aveva il volto imperlato dal sudore.
“Lo
so io chi sono, sono lo Zodiaco!” disse con un filo di voce
tremante.
“Lo
zodiaco? Vuoi dire quelle cazzate che si leggono sul
giornale?” feci io
scettico.
“Beh
intanto dopo tutto quello che ti è successo dovresti
rivalutare la tua
definizione di cazzata, poi starei a sentire cosa ha da dire
Alex!” mi riprese
Shik.
“Hai
ragione, Alex chi sarebbero questi appartenenti allo
Zodiaco?” dissi con un
tono piatto e monocorde.
“Sono
i Segni, come quelli che voi attribuite alla nascita, loro sono la
controparte
demoniaca, o meglio loro SONO i segni zodiacali, che non si sa per
quale motivo
si sono schierati con i demoni! E quei tre che avete visto erano Taurus, Aries e
Cancer!” mi rispose Alex.
“Mh
, bene abbiamo a che fare con lo Zodiaco, poi chi arriverà
la Fatina dei Denti
o Babbo Natale?” ci schernì Levi.
“Guarda
sulle fate non ci metterei la mano sul fuoco, anche se sono esseri
schivi e
molto rari a causa della distruzione ambientale dell’uomo,
mentre su Babbo
Natale, non mi preoccuperei ti stà confezionando il regalo
scemo!” Shik era in
vena di sfottere e Levi ricadeva nel ruolo di vittima.
“Alex
dimmi un po’ non saranno tutti e dodici i segni
vero?” chiesi io ormai con la
speranza che andava diradandosi come il fumo della mia palma bruciata.
“Tredici
per la precisione, i segni zodiacali sono tredici. Ma uno, Ophiuco,
è stato
espulso milleni fa e da allora voi ne conoscete solo dodici; e comunque
credo
di sì dovremo affrontarli tutti e dodici; solo Opihuco
potrebbe essere dalla
nostra parte, sempre che gli vada di immischiarsi negli affari
terreni.” rispose
celere Alex.
“Bene
i segni zodiacali sono tredici! Ora mi verrete a dire che Plutone non
è un
pianeta!” sbottò Levi.
“Ehm,
si effettivamente Plutone non è più un pianeta,
è troppo distante dal sole e
non rispetta determinati parametri astronomici, lo sapresti anche tu se
avessi
seguito i corsi all’università!” lo
corressi velocemente io.
“ECCO
APPUNTO! Mi trovate nella vasca da bagno se vi servo!”
urlando ciò Levi si
chiuse in bagno borbottando, credo che la nostra discussione di prima,
e la
comprasa di questa nuova rogna lo devono aver turbato non poco.
“Bene,
meno uno; io direi che comunque non dobbiamo cadere in paranoia; ormai
siamo
nel periodo di vacanze Natalizie e direi che fino alla prossima mossa
del
nemico non dovremmo scomodarci più di tanto.” Alex
disse questo con una tale
freddezza che rimasi sconvolto.
“Alex!
Ma… ma Lycia l’hanno rapita dobbiamo andarla a
salvare a tutti i costi, è colpa
mia se lei è finita in questa situazione!” dissi
io in preda al panico.
“Greg
rifletti, secondo te Lycia poteva non finirci o addirittura esserci
invischiata
da prima, Kemen del resto era suo amico già da un
po’ , non te n’eri accorto? E
comunque la puzza di demone che ha lasciato non dà adito a
discussioni. Vi è
invischiata fino al collo, potrebbe essere lei stessa un
demone!” la voce di
Alex era fredda e priva di emozioni, si fissava le dita dei piedi.
“Dici?!”
non potevo crederci, che una ragazza di un collegio cattolico era in
combutta
con dei demoni, con il rischio che lei stessa potesser esserlo.
“Sai
che ti dico, usciamo stasera e vediamo se riusciamo a distrarci. Si
parla
meglio davanti a un po’ di birra!” disse Alex con
fare incoraggiante,
poveraccio cercava di risollevarci il morale, mi piaceva
però questo suo lato,
ero contento di essermi riuscito a chiudere in una cerchia di persone
più sagge
di me.
“A
stasera c’è tempo, cerchiamo di risistemare questo
macello.” Dissi io sollevando
il vaso della mia ex-palma.
“Perfetto
dai qua!” disse Alex con un sorriso a trentadue denti
afferrando il vaso e
sfiorandomi con le dita la mano.
Quel
piccolo gesto mi fece rabbrividire, non poteva essere, ho capito che
ero un
Misto e che noi quattro eravamo gli ultimi, e che io discendevo da
sangue
nobilissimo di entrambe le caste ma che diamine possibile che chiunque
mordessi provasse
un qualche tipo di
sentimento strano per me, e io altrettanto.
“GREG!!!!!”
Shik urlò lanciandomi un occhiata furibonda
dall’altra parte della stanza.
“Oddio!
Che c’è mi hai spaventato!” feci finta
di niente io.
“Lo
sai bene che c’è! Non fare il finto tonto
ricordati che posso sentire quello
che pensi, beh tutti noi possiamo sentire quello che pensi visto che te
lo urli
nel cranio!” mi disse urlando. Alchè notai che
Alex sogghignava scorrazzando
per casa con il cadavere di vaso in mano.
“Uffa!
Ormai non posso manco più pensare. Manco ci fossimo sposati
e uniti col
sangue…” feci io con aria scocciata.
“Beh
no questo non è propiamente vero, ricordati il rito, non
eravamo forse immersi
nel sangue fino al culo!?” rimbrottò Shik
“Mh
vecchio vedo che sei diventato volgare, bene. Nessun’altro
vuole cambiare
carattere?” Levi ultimamente era più ironico del
solito, inoltre non so per
quale strano motivo girava nudo e zuppo per casa.
“Deficiente!
Mi stai bagnando il Parquet! Vatti ad asciugare e magari mettiti un
paio di
mutande!” gli urlai appresso io.
Mi
dovevo calmare, non ero come mia madre, per carità avere un
carattere simile al
suo sarebbe stata la fine del mondo per me e per gli altri. Presi du
profondi
respiri e… dalla cucina si sentì rumore di vetri
rotti; mi girai di scatto con
del fuoco che mi usciva dagli occhi.
“Cosa
diavolo è successo!” stranamente la frase mi venne
fuori con un tono stanco e
atono, non furibondo e incisivo come avrei voluto.
“Niente
scusa, avevo le mani bagnate e mi è caduto un bicchiere,
volevo solamente
bere.” Disse Alex guardandosi
i piedi.
“Alex
basta guardare per terra quando succede qualcosa, nessuno ti vuole
accusare di
nulla sono cose che capitano alza il viso quando parli con noi; del
resto siamo
tuoi pari, eccetto Greg, credo che lui sia un esperimento
malriuscito.” Disse
Levi sfottendo a più non posso.
“LEVI!
E che diamine, non riesci ad essere per un momento serio?!”
ormai la mia forza
era pari allo zero.
“Sentite,
non abbiamo chiuso occhi, nessuno dei quattro; che ne dite se ci
facciamo un
bel sonno e poi ne riparliamo?” Shik come al solito riusciva
a riacquietare le
acque in tempesta.
“Buona
idea, il letto è mio!” urlò Levi
schizzando verso la mia camera da letto…
“Voi
andate io mi voglio fare un giro per strada.” dissi io piano,
il sonno non
riuscivo a sentirlo, anche se forse mi sarei addormentato subito se mi
fossi
poggiato sul cuscino “Alex mi accompagni?”
“Volentieri,
voglio prendere un caffè!” disse sorridendo,
finalmente non si guardava più i
piedi. “Mi vesto e andiamo!”
Mi
andai a vestire velocemente, aspettai che Alex finisse di vestirsi
anche lui e
sotto le occhiate indispettite di Shik uscimmo di casa trascinando i
piedi.
Scendemmo
le scale in silenzio, cercando di evitare i condomini; anche se dubito
che ci
avrebbero lasciato in pace dopo il macello che avevano causato quelli
in casa
mia; pensare di nuovo a quelli mi fece venire in mente lo Zodiaco.
“Alex
hai detto che sono i Segni zodiacali
che
ci hanno attaccati oggi, ma io ne ho visti solo tre, gli altri dove
sono?”
“Molto
probabilmente stanno uscendo dagli Inferi, demoni così
potenti hanno bisogno di
alcuni giorni per poter bilanciare il loro potere e salire in
superficie; se
comparissero così senza prepararsi il loro potere
investirebbe le creature
nell’area dove sono comparsi, contaminandole e rendendo
palese la loro
comparsa. Sarebbe controproducente!”
rispose Alex cauto, mentre con un piccolo salto evitava
una chiocciola.
Con le mani in tasca e lo sguardo rivolto alle nuvole, che cercavano di
coprire
quell’infinità di azzurro che era il cielo,
sembrava proprio un normalissimo
ragazzo di vent’anni senza troppi problemi per la testa; anzi
direi che
l’immagine è anche troppo idilliaca; a
vent’anni ogni mosca è un elefante e
anche i piccoli problemi diventano casi mediatici.
“Alex
dimmi ma questi Segni sono così forti?” credo che
la mia domanda suonasse
alquanto stupida, poiché Alex smise di camminare e mi
guardò come se avessi
appena affermato che le zebre sono a pois gialli e che io normalmente
cavalco
ornitorinchi blu.
“Beh,
se gli umani millenni fa li hanno eletti a dei protettori e gli hanno
consacrato costellazioni, un motivo valido ci sarà
no?” disse sghignazzando.
“Ok,
non mi prendere per stupido. Parlami un po’ di questi tizi,
chi sono e che
fanno nella vita?” altra domanda idiota.
“Allora
guarda, quelli che avete visto oggi erano Taurum, Arietem e Cancerum;
mi pare che
non ti debba esplicitare i tre segni a cui appartengono
presumo!” dicendo ciò
mi guardò con gli occhi semichiusi e io feci segno di
proseguire senza
rispondere alla provocazione.
“Bene
Taurum può scatenare eventi sismici, e più si
arrabbia e più forti sono le
scosse; Arietem hai capito a spese della tua palma che potere ha,
inoltre se è
abbastanza provocata l’oggetto che tocca esplode
direttamente; mentre Cancerum
è un tipo molto particolare, può cambiare il tuo
Fato con il semplice lancio di
due dadi, diciamo che è uno dei quattro più
forti.” Aveva
ripreso a camminare tranquillo
squadrando i rami degli alberi e i pezzi di carta che volteggiavano sul
marciapiede.
“Gli
altri invece? Cosa ci dobbiamo aspettare? Non
credo siano delle scolarette alle prime
armi!” la mia idiozia raggiungeva livelli pari solo a quelli
della Troposfera.
“In
pratica per riassumere i dodici segni sono divisi in squadre da tre, e
guarda
caso queste quattro squadre sono ognuna al servizio di una Divisione, i
Samael
sfruttano il gruppo Pyro, formato da creature irascibili e molto
violente
quali: Sagittarium, Arietem e Leonem. Gli Iamaliel guidano il gruppo
Tera,
composto daesseri rozzi e di poche remore: Taurum, Virginem e
Capricornus. I
Satariel sono alleati al gruppo Aqua, i cui
membri sono i più freddi e incontrollabili: Cancerum,
Scorpionem e
Phisces. I
Gamchicolh hanno assoggettato
il gruppo Ariae, esseri effimeri e poco affidabili come: Geminos,
Aquarium e
Libram.” Alex sembrava piuttosto paziente, il taglio che
aveva subito nel
centro commerciale era guarito come la altre ferite causate
dall’incantesimo di
Clara, ma stranamente aveva lasciato una lunga cicartice contorta sul
bel viso
del ragazzo. Notò che lo fissavo, il mio sguardo doveva
essere piuttosto nostalgico
e tirstie perché rispose alla mia
analisi con un sorriso.
“Puoi
aspettarmi qui per favore? Devo comprare una cosa.” Mi disse
sorridendo mentre
si allontanava, entrò in uno store di qulli che vendono un
po’ tutto, e ne uscì
con un pacchetto di Lucky Strike e un accendino.
Lo
guardai storto.
“Fa
male!” dissi quasi soffiando.
“Sembri
un gatto infastidito!” disse prima di ridacchiare soddisfatto
“No ora che non
sono più un angelo puro voglio godermi la vita mortale, fin
ora non abbiamo
potuto sviluppare nessun vizio o poter godere di un piacere carnale, e
ora come
ora avevo voglia di qualcosa di peccaminoso!” disse mimando
le virgolette
mentre pronunciava la parlola ‘peccaminoso’.
“Sediamoci li!” disse indicando
con la mano libera una panchina sotto un enorme Magnolia nel parco.
Ci
sedemmo all’ombra dell’enorme albero, si stava bene
la giornata era piuttosto
soleggiata, con tutto che fosse dicembre.
“Ti
posso chiedere come hai comprato sigarette e accendino? Non avevi
soldi!” dissi
io tanto per continuare con la parte del petulante.
“EH!
Ho usato un trucchetto mentale!” disse lui strizzando un
occhio.
“Quindi
li hai rubati, ma bene!” dissi, poi scoppiai a ridere. Il
fatto di aver rubato
un pacchetto di sigarette e un accendino sarebbe stato rivalutato una
volta che
noi avremmo dovuto salvare la città.
“Sai
come si accende una sigaretta?”
mi
domandò Alex rigirandosi il piccolo cilindro bianco tra le
mani.
“Maddai!
Dove hai vissuto fin’ora? Non ne hai mai vista accendere una?
Neanche in
televisione?” ero strabiliato, tutti sapevano come si
accendevano le sigarette
anche i bambini purtroppo. “Dammi!”
Strppai
la sigaretta dalle sue mani, gentilmente, e la incastrai tra le mie
labbra;
avevo provato anni fà ma mi aveva fatto talmente tanto
schifo che non avevo più
osato toccarne una.
“Guarda
e impara!” avvicinai la piccola fiamma scaturita
dall’accendino alla punta
della sigaretta e tirai una profodna boccata; immediatamente tossii
scaraventando il tizzone sul prato e cercando di tenere i polmoni
dentro il
torace; in quel preciso istante Alex scoppiò a ridere, se
avesse continuato a
ridere così forte gli si sarebbe staccata la mascella.
“Ho
capito, però credo che non la dovresti sputare per
terra.” Si alzò e la
raccolse, la brace era ancora accesa e non si era sporcata. Avvicinò la
mano, notai che tremava
leggermente, alla bocca; chiuse le labbra sul filtro e provò
a tirare.
La
sua reazine fù più decorosa della mia,
tossicchiò un po’ di fumo, dopodiché
soffiò via una nuvola grigia nel cielo azzurrino.
“Mh,
sa di erba bruciata, ma credevo peggio. Mi piace
continuerò!” disse soddisfatto
tirando la seconda boccata.
“Ma
fa male!” cercai di fare la parte della madre pedande, mi
riusciva bene a
volte; la mia lo era stata con me abbastanza da insegnarmi come si
faceva.
“Non
importa, se poi il potere di guarigione è pari a quando ero
un Angelo Puro, non
doveo temere nulla! Ora vogli provare qualcosa di alcolico!” fece piroettando la
sigaretta in maniera da
creare una scia sottile di fumo.
“Non
credi che sia un po’ presto? E poi mi duole dirtelo ma noi
Misti, a causa dei
geni vampirici non possiamo ingurgitare niente all’infuori
del sangue umano!”
dissi scuotendo la testa.
“Che
noia!” l’Angelo Puro ora era Caduto, ed era
diventato un normalissimo uomo, con
i suoi pregi e i suoi difetti.
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Ehm, salve! Bentrovati/e mi
dispiace tantissimo che sono passati mesi dall'ultimo aggiornamento...
ma sapete com'è, non abbiamo solo tempo libero XD
Spero che il capitolo vi sia
piaciuto, sperando che il prossimo non arrivi per Natale prossimo vi
ringrazio già da prima per un qualsiasi commento (potete
anche insultarmi velatamente se volete... d'altronde me lo merito! ^^)
Kriss89 |
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