+Vampire's Tatoo+

di Kriss89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: Disclosure ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Bubble-bath & Blood ***
Capitolo 3: *** Chapter 3: Black Velvet Rose ***
Capitolo 4: *** Chapter 4: Fracture & Truth ***
Capitolo 5: *** Chapter 5: Ivory, Wings & Safeness ***
Capitolo 6: *** Chapter 6: Alice's Mediation ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: The Wizardry Ceremonial ***
Capitolo 8: *** Chapter 8: Halloween's Party ***
Capitolo 9: *** Chapter 9: Banshee ***
Capitolo 10: *** Chapter 10: Mannequins ***
Capitolo 11: *** Chapter 11: The Ordeal & The Judgement ***
Capitolo 12: *** Chapter 12: The Eternal Night & The Scarred Body ***
Capitolo 13: *** Chapter 13: The Past ***
Capitolo 14: *** Chapter 14: Confessions ***
Capitolo 15: *** Chapter 15: Zodiac, Borderline & Cigarettes ***



Capitolo 1
*** Chapter 1: Disclosure ***


VAMPIRE’S TATOO

Chapter 1: Disclosure

Era una giornata squallida come tutte le altre, mi era toccato andare per forza al campus anche se quella mattina avrei voluto rimanere a letto molto volentieri, le giornate come questa non mi piacevano erano  troppo soleggiate e a causa del colore troppo chiaro dei miei occhi il riverbero mi dava fastidio.

Mi fermai a fissare la mia immagine riflessa in una vetrina di strumenti musicali, un paio di occhi celesti chiaro tanto da sembrare grigi mi fissavano e scrutavano il resto del corpo, quella mattina mi ero messo un paio di jeans grigi con una t-shirt azzurra il tutto accompagnato da una cinta di cuoio nera e una fascia di pelle al polso… la tracolla con i quaderni mi stava abbandonata sul fianco mentre cercavo di sistemare i capelli, fin troppo lisci per sembrare naturali e di un colore simile al grigio scuro…  anzi… no… direi più un color antracite… visto da lontano dimostravo più di ventidue anni…

Finito di litigare con i capelli mi tirai sugli occhi i ray-ban neri  sugli occhi per cercare di attenuare tutta quella luce… per fortuna ci riuscirono appieno… era risaputo  Gregory Hayes era una creatura prettamente notturna… avrei preferito avere lezione la notte piuttosto che di giorno, e purtroppo vivendo a Tucson, in Arizona, era inevitabile… in compenso avevo un abbronzatura invidiabile, no che ci tenessi sia ben chiaro, ma almeno quella non mi faceva sembrare una abitante dell’Alsaka… ah! L’Alaska, quanto mi piacerebbe viverci li si che la luce non era abbagliante e fastidiosa.

Arrivai al campus con mezz’ora di ritardo, ormai la lezione di Chimica era cominciate e non avevo nessuna intenzione di interrompere il professore! Decisi di dirigermi alla biblioteca, avrei cercato qualcosa da leggere e avrei passato le prossime due ore in attesa di cominciare la lezione di Fisica…

La biblioteca era stranamente affollata, sgattaiolai in cerca di qualcosa di interessante; l’aria ,illuminata da i raggi del sole che filtrava da degli enormi lucernai sul soffitto, mostrava le strane danze  dei granelli di polvere sospesi; rimasi  quasi imbambolato mentre i titoli dei libri mi sfilavano davanti agli occhi… non ero effettivamente intenzionato a spulciare ogni angolo, infatti mi limitavo a guardare il ripiano che avevo davanti agli occhi, non mi accorsi di essere passato al reparto narrativa finché non notai il libro che da bambino mi aveva colpito tantissimo… Carmilla di Le Fanu… l’avevo letto per la scuola ma quella storia mi aveva colpito e si era fissata nella mia mente come un marchio a fuoco… da quel momento ogni ragazza che assomigliava vagamente alla vampira mi faceva venire un brivido dietro la schiena… e di ragazze castane ricce e diafane ne avevo viste parecchie… purtroppo anche questo discorso, le ragazze, era un discorso problematico per me… fin da quando mio padre era andato via di casa all’età di quindici anni non avevo mai sentito l’impulso di averne vicina una… ma ora c’era un problema, ogni sera mi addormentavo stringendo il cuscino odiando me stesso per non aver trovato nessuno che mi abbracciasse e mi baciasse la sera… ero solo… e la solitudine a volte è letale.

Ma io non ho intenzione di cedere, sarà difficile…doloroso e stupido ma voglio trovare l’anima gemella… non dico che voglio sposarmi ma perlomeno fidanzarmi per un po’… almeno per sapere cosa si prova nell’avere qualcuno affianco che ti sostenga e da cui puoi andare nei momenti più miseri della tua vita… quei pochi amici che ho mi hanno sempre detto che fidanzarsi è la cosa più bella e la cosa più brutta allo stesso tempo… si sta benissimo per la maggior parte del tempo, ma a volte si soffre davvero tanto… e io in quanto di sofferenze emotive ero fin troppo esperto…

L’università era stata un po’ la mia salvezza poiché avevo conosciuto un paio di ragazze con cui ero riuscito ad andare d’accordo e anche un paio di ragazzi con cui ogni tanto spiccicavo qualche parola… non so il perché ma mi è sempre rimasto più facile parlare alle ragazze piuttosto che ai ragazzi… sarà che questi sono generalmente più taciturni, me per primo, e troppo simili a me perché io possa capire ciò che stanno pensando…

Sprofondai in una poltrona che come tutto il resto della biblioteca era polverosa e odorava di vecchio… anche se questa biblioteca era relativamente nuova…  manteneva lo stesso odore di una biblioteca secolare…

Mentre, la mia mente invece sprofondò nella lettura di Carmilla finché non sentii una mano poggiata sulla spalla destra… mi voltai alzando di poco il viso… una ragazza dai lunghi capelli mogano mi fissava sorridendo…

“Melissa…ciao…chimica è finita?” le chiesi a mezza bocca…

“Si… e se è per questo è finita anche Fisica…!”  mi rispose sempre sorridendo.

“No…cazzo! Oggi spiegava i moti dei pendoli… uff… sai che non sono molto bravo a tal proposito…”  sbuffai…

“Dai su, andiamo a prenderci un caffè… che ne ho davvero bisogno…” disse Melissa passandosi una mano sulla testa e riavviando all’indietro una lunga ciocca di capelli.

La seguii mentre trotterellava nei corridoi, facendosi notare dai più… Melissa era una ragazza piena di fascino, cinica si, ma piena di fascino… aveva un andatura dondolante e la gonna che aveva messo oggi non faceva altro che accentuare i movimenti dei  fianchi, e lei sapeva benissimo di possedere questo fascino che ipnotizzava la maggior parte dei ragazzi… e perché no anche qualche altra ragazza…

“Senti Greg sei sicuro che ultimamente va tutto bene? Non ti vedo molto in forma…”  mi disse a bassa voce tanto che la sentii solo io…

“Beh, credo di si… anche se ultimament…ehm…no, niente!” mi ero salvato in extremis.

“Anche se ultimamente? Finisci quello che stavi dicendo”  purtroppo invece aveva sentito tutto…

“No è che ultimamente mi sento depresso… ho voglia di fare qualcosa… ma non ci riesco… è come se mi sentissi svuotato dentro… incompleto…”

“Tu hai bisogno di una ragazza…” disse sorridendo lei…

“Si…è vero… ma non sono sicuro di riuscire a trovarne una, ho paura… ho paura di rimanere solo… e la solitudine ultimamente mi sta distruggendo…” guardavo gli stivali che Melissa portava ai piedi, non avevo il coraggio di guardarla in quegli occhi color miele, che sembravano tanto dolci ma che in realtà erano tanto freddi e impudenti…

“Senti… te l’avrò detto mille volte… non ti devi preoccupare, sei un ragazzo carino… dovresti metterci solo un po’ d’impegno e vedrai che la ragazza la trovi…”

“Melissa ma lo vuoi capire o no che io non so neanche da dove si parte per iniziare una storia con una ragazza… non ne ho mai avute e dubito che i film romantici siano buoni insegnanti!” dissi al limite dell’irritazione…

“Allora… capisco che non ne hai mai avuta una ma dovresti saperlo come si fa… dovrebbe essere istintivo…”

“NO! Non lo è… io le ragazze le ho sempre visto come vedo i ragazzi… amiche e basta… non riesco a capire come si possa andare oltre l’amicizia… mi viene difficile… è difficile… e io non ho tutta questa autostima per provarci… ne sarei ferito e basta… e io non voglio più essere ferito da nessuno!” sentivo gli occhi pizzicare, perché non mi capiva era un discorso così difficile? Eppure a me sembrava così naturale…

“Ah! questo non me l’avevi mai detto… davvero non vedi nient’altro in una ragazza che una semplice amica?” mi chiese un po’accigliata

Mi limitai a rispondere con un si fatto con la testa, sempre evitando accuratamente di guardarla negli occhi…

Ero sbagliato io? Era sbagliato il mondo? Dovevo temere di non riuscire ad ottenere quello che volevo? Ma di questi tempi ero stufo della solita routine… non volevo più rimanere con le mani in mano…

Da quel momento rimanemmo in silenzio fino a quando non ci congedammo per fare ritorno ognuno a casa sua…

Arrivato a casa buttai la borsa sul letto e mi andai a fiondare sotto la doccia… non sopportavo l’odore del sole sulla pelle  e tantomeno il suo calore… dovevo togliermeli al più presto,  girai il miscelatore in maniera che la bocchetta fece scoppiare migliaia di gocce d’acqua gelida che mi andarono a colpire la pelle surriscaldata facendomi venire i brividi… mi insaponai con il solito bagnoschiuma al Tè verde, e mi feci lo shampoo… uscii dalla doccia e mi accorsi che non avevo preparato l’accappatoio… mi sedetti sul wc ad aspettare che un po’ d’acqua scivolasse via e quando fui sicuro di non lasciare impronte bagnate sul parquet mi diressi nudo in camere… per fortuna vivevo solo e nessuno avrebbe potuto vedermi…

Arrivato in camera accesi la luce e per poco non caddi a terrà dallo stupore…  sul balcone c’era un ragazzo che bussava al vetro…  le sue labbra si muovevano in una silenziosa richiesta d’aiuto… quando ripresi controllo del mio corpo andai ad aprire la finestre… e un ragazzo più o meno della mia età… castano e con gli occhi azzurri mi cadde addosso… aveva il fiatone ma era stranamente freddo…

Gli strinsi le braccia e lo guardai negli occhi, lui mi poggiò le mani sul petto e sorridendo si avvicinò al cuore, e si addormentò.
Solo in quel momento mi ricordai di aver aperto la finestra ad uno sconosciuto, e di trovar mici sotto, completamente nudo.

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Ecco il primo capitolo di questa breve storia che dovrebbe avere si e no una decina di capitolo... la scriverò in parallelo con un altra quindi gli aggiornamenti si adi questa che dell'altra saranno un po' più radi... sorry... ma quando i cervello gira e ordina di scrivere una cosa non posso fare altro che obbedirgli...

Grazie per aver letto e commentate... commentate anche se non vi è piaciuto o se l'avete trovato noioso... basta che lo facciate...hahahahaha...

Kriss89

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Capitolo 2
*** Chapter 2: Bubble-bath & Blood ***


Chapter 2:  Bubble-bath & Blood

 

Scostai delicatamente il ragazzo e volai dritto dentro la cabina armadio… ne uscii con addosso un paio di pantaloni verdi che usavo normalmente per dormire, il ragazzo era raggomitolato a terra e dormiva, mi avvicinai; aveva il respiro regolare ma quella strana freddezza persisteva. Lo presi in braccio e lo portai sul letto, lo sdraiai supino e lo coprii con un pile…

Andai in cucina, avevo fame, sentivo lo stomaco che brontolava, aprii il frigo in cerca di qualcosa di commestibile ma le uniche cose che trovai furono un cartone del latte che avevo finito quella mattina… perché non l’avevo buttato lo sapeva solo il Fato… e un paio di vasetti di maionese… chiudendo il frigo borbottando tra me e me che prima o poi sarei dovuto andare a fare la spesa decisi di ordinare delle pizze… chissà se il ragazzo aveva fame? Non mi andava di svegliarlo e quindi optai per prendere una pizza con peperoni e salsiccia e una semplice con formaggio… ovviamente il tutto accompagnato da due bottiglie di birra.

Le pizze arrivarono, pagai il ragazzo che me le aveva portate e le poggiai sul tavolo in cucina… lui ancora non si svegliava…

“Sarà il caso che lo svegli?” borbottai fra me e me… poi sentii il telefono squillare… andai a rispondere…

“G. come butta???” mi sentii urlare nel piccolo altoparlante del mio motorola… riconobbi la vocina acuta e graziosa di mia sorella…

“Ciao Alice… tutto bene… più o meno…” risposi sorridendo, sapevo che non poteva vedermi ma mia sorella mi metteva sempre di buon umore…

“Come mai più o meno… è successo qualcosa di brutto?” adesso la sua voce sembrava leggermente preoccupata…

“No… o perlomeno non lo so ancora… ma dimmi… come mai mi hai chiamato?”

“AH! Già ti ricordi che domani è il compleanno della mamma?!?” …merda! Me l’ero dimenticato

“Siiiii… e come potrei scordarmelo…” mentii spudoratamente

“Ok , allora ti ricordi anche che dopodomani ha organizzato una festa a casa giusto?” se mi ero scordato il compleanno come potevo ricordarmi di un evento così nefasto?!?! Io odiavo le feste con il parentado… no… odiavo il MIO parentado, pochi e inutili… li avevo sempre considerati poco… e non me ne pentivo affatto poiché nel tempo si erano dimostrati inutili e approfittatori.

“Si… lo ricordo!”  feci con una finta aria offesa…

“Ok… ti avevo chiamato solo per quest…”

“EHI! DOVE SEI FINITO?” sentii una voce urlare dall’altra camera… anche mia sorella la sentì…

“Ehi! G. di chi era questa voce?” chiese incuriosita…

“Ehm… nessuno, un mio amico… ehm…” volevo evitargli di raccontare la faccenda della finestra e della scenetta pietosa di me nudo sotto uno sconosciuto che mi si era addormentato sopra con le mani sul petto…

“WOW! Dalla voce sembra un gran  figo…”

“E lo … ehm…  beh…  non so” stavo per cadere in fallo… ma poi cosa mi veniva in mente?!?!?!

“EHI! HO FAME HAI NIENTE???” continuava ad urlare dalla mia stanza da letto…

“SI! Qui sul tavolo c’è una pizza… vieni…” urali per farmi sentire… lo vidi apparire grattandosi la testa e smuovendo i capelli castani e con gli occhi azzurri assonnati… sbadigliò e per un istante credetti di vedere un luccichio… si coprì immediatamente la bocca con la mano… ai polsi portava due fasce di cuoio bianche con le chiusure argentate… guardarlo mi faceva uno strano effetto…

“…G… ehi G ci sei? Mi senti?” fui riscosso dalla voce di mia sorella…

“Alice dimmi…”

“Senti ora ti devo lasciare… quando capito giù potresti presentarmi questo tuo amico…” la parola amico fu accompagnata da una risatina maliziosa che mi fece venire un brivido sulla schiena…

“Si è sol…” non feci in tempo a finire la frase che Alice aveva già attaccato…

Il ragazzo si era seduto al tavolo e guardava con fare curioso la pizza…

“E’ una pizza non ne hai mai mangiato…” che stupidaggine sembrava avere la mia stessa età non poteva non aver mai visto una pizza…

“Beh si… prima… ne mangiavo…” disse… ma vidi subito un cambio di espressione…

“Prima?” gli feci eco…

“Beh… si… ehm… ehm… si prima… prima di…” lo vedevo in grande difficoltà…

“Ok, se non me lo vuoi dire non fa niente… almeno però dimmi come ti chiami…io sono Gregory… Greg per gli amici!” dissi porgendogli la mano e sorridendogli… lui l’afferrò e la strinse anche la mano come tutto il resto era fredda…

“Piacere… ehm… tu puoi chiamarmi Shik…” disse distogliendo lo sguardo dai miei occhi… non so per quale ragione ma ciò mi dette fastidio…

“Bene… quanti anni hai?”  perché ero così curioso nei riguardi di uno sconosciuto?

“Ehm… se non ricordo male…”  guardò in alto e si mise a contare mentalmente… “…direi circa  ventuno!”   disse infine sorridendomi…

“Come se non ricordi male… non ti ricordi quando sei nato?”  continuavo ad essere troppo curioso

“Beh… più o meno… diciamo che non ho avuto una buona famiglia… anzi possiamo dire che sono rimasto orfano presto…”

“OH! Mi dispiace… scusa…” abbassai gli occhi mortificato

 Improvvisamente si sporse in avanti e mi afferrò il mento con due dita e mi girò il viso verso il suo… mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra socchiuse, rividi quel bagliore che avevo visto prima…non riuscivo ad identificarne la fonte… in quel preciso momento il mio cuore mancò un battito… perché? PERCHE’ ?  Non doveva andare così! Sarà stata l’ansia del momento e soprattutto lo stress…  si era sicuramente colpa dello stress e di che altro sennò???

Mi riscossi immediatamente, e con uno scatto mi allontanai da lui…

“S-scusa… non volevo…” sembrava  confuso…

“No scusami tu… non avrei dovuto reagire così…” e io ero più confuso di lui…

Si alzò dalla sedia e venne verso di me… dondolava, sembrava quasi ubriaco…

“Meglio che ora mi vada a lavar…” non finì la frase scivolò e per un istante rimasi immobile… ma stranamente e inconsciamente mi lanciai verso di lui per riprenderlo…

Ci ritrovammo per terra lui era sopra di me…  ancora…  e si massaggiava le tempie…

“Scusa è la fame…” bisbigliò pianissimo

“Ma perché non hai mangiato la pizza?” chiesi leggermente indispettito…

“Non mi avrebbe mai saziato” rispose lui con rapidità…

“AH! Beh se me lo dicevi preparavo il pranzo del ringraziamento…” dissi tirandogli un leggero pugno  sulla testa…

“Si… scusa…”

“E smetti di chiedere scusa…”

“OK… scu… ehm… dov’è il bagno?”

“E’ la porta davanti alla porta della mia camera…” gli dissi indicando una porta liscia color ciliegio…

“Grazie… devo andarmi a lavare… hai una vasca da bagno?”

“Uhuh… il conte non si accontenta di una comune doccia?” feci con fare piuttosto ironico…

“No…il conte necessita di una vasca…” rispose lui altrettanto ironico…

“Si non ti preoccupare la vasca c’è… ma io non la riempio mai ci vuole un eternità!” dissi sorridendo… sorridevo?!?! Perché sorridevo? Bah… “…Senti scusa ma…” dissi indicando la posizione in cui eravamo rimasti…

“Ah! Si…” disse lui muovendosi per cercare di alzarsi… involontariamente poggiò la mano sulla mia… una scossa elettrica mi risalì il braccio facendo perdere una altro battito al cuore… ANCORA!?!? No! Ma cosa mi stava succedendo! “…Scusa…” disse mesto alzandosi rapido… vacillò nuovamente… non mi pareva proprio in condizione di farsi un bagno da solo… avrei voluto evitare di chiamare un’ambulanza per un caso di annegamento domestico… immaginai la scenette… e realizzai che per lo meno sarei dovuto rimanere nel bagno con lui… uff… chi l’avrebbe mai detto… che io… uno delle persone più timide sulla faccia della terra avrebbe passato del tempo chiuso in un bagno con uno sconosciuto immerso fino al collo di acqua e schiuma…

“Dai ti accompagno io… ti disturba se rimango in bagno… vorrei evitare che tu affogaassi…” dissi cercando di reprimere l’imbarazzo…

“No… anzi così mi dai una mano a lavarmi la schiena…” disse con naturalezza… ovviamente avvampai e divenni rosso come un pomodoro…

“V-va bene… vai avanti tu che ti raggiungo…” dissi con un filo di voce…

Lo lasciai entrare per primo aspettai una decina di minuti… era il tempo che la vasca si riempisse e che lui si immergesse fino al collo in un mare di schiuma…in quel momento mi venne un colpo…

“Attento non mettere troppo bagnoschiuma che fa una marea di bolle…” troppo tardi entrando lo vidi immerso in una montagna di schiuma azzurrina che mi guardava divertito… mi avvicinai con un espressione di rimprovero ma l’unica cosa che ci guadagnai fu una gettata di schiuma alla menta in faccia… “…traditore!!!” dissi ridendo… poi mi accorsi della situazione, mi voltai imbarazzatissimo verso la porta e mi sedetti sullo sgabello con una rivista scientifica in mano… la sfogliai senza vedere le pagine… il mio cervello in quel momento stava allegramente facendo una scampagnata… visto che non mi era di alcun aiuto… Con la coda dell’occhio notai un tatuaggio che prima non avevo visto… ovvio era coperto dalle fascette di pelle… era tipo una croce con un estremità appuntita circondata da una figura geometrica simile ad una ragnatela… mi voltai del tutto…

“Bello…  ha fatto male???” chiesi con noncuranza… al ché  lo vidi sussultare e ritrarre il braccio sinistro sotto la schiuma…

“Beh in effetti si… ha fatto male… anche troppo…” disse con lo sguardo sul bordo della vasca da cui fuoriusciva un po’di schiuma…

“Beh però è bell…ahio!” mi ero tagliato con la carta della rivista… una goccia di sangue scarlatta fuoriuscì dalla piccola lesione… notai una strana luce nei suoi occhi, sembrava desiderio, pulisone, quasi… fame!

“A-avvicinati… deve far male…” disse sempre guardandomi il dito… io stranamente accondiscendente mi alzai dallo sgabello facendo cadere a terra la rivista che si inumidì per il contatto con il pavimento bagnato…

Mi inginocchiai a bordo vasca… sentivo l’acqua bagnarmi i pantaloni… ma stranamente non mi importava stavo semplicemente guardando dritto negli occhi Shik…  ero come ipnotizzato, e non mi rendevo conto della situazione ambigua…

Shik si sporse oltro il bordo, facendo scivolare una piccola cascatella di schiuma sul pavimento… mi prese la mano con tutte e due le mani e mi tese l’indice ferito… io non smettevo di guardarlo negli occhi…  si poggiò il mio indice sulle labbra… sentivo il suo respiro… era freddo… andò su e giù come se stesse annusando… socchiuse le labbra… erano morbide… poi cominciò a leccare il dito prima piano andando verso l’alto e verso il basso poi sempre più energicamente… finchè non mi circondò con le labbra l’intero dito e cominciò a suggerlo , sentivo come uno strano piacere…  sentivo il sangue che smetteva di uscire dalla ferita…

Improvvisamente Shik si allontanò… si strinse le mani sul petto e cominciò a tremare, a quel punto anch’io mi ripresi dal mio momentaneo stato di trance… indietreggiai un poco, non mi resi conto subito di cosa era successo…

“S-scusa… non avevo il diritto di farlo… non dovevo usarlo… scusa…!” era evidentemente agitato…

“Usarlo?!?! Cosa?” chiesi io vagamente intontito da quella strana esperienza…

“N-niente… non ti preoccupare…”  era evidentemente dispiaciuto…

Non riuscivo a capire cosa lo facesse stare così… però mi dava fastidio vederlo in quello stato… mi avvicinai di nuovo a lui e lo strinsi in un abbraccio… lui si irrigidì all’inizio, poi si lasciò semplicemente andare aggrappandosi alle mie spalle nude… vista da fuori la cosa doveva essere piuttosto imbarazzante… ma in quel momento non mi interessava… una persona aveva bisogno d’aiuto e io non me la sentivo di tirarmi indietro…

Sciolsi l’abbraccio parecchi minuti dopo e mi trovai con il guardare il viso di un ragazzo a pochi centimetri di distanza… normalmente mi sarei ritratto ma adesso non ci riuscivo, quegli occhi azzurri, di quel colore così intenso da sembrare cobalto mi inchiodavano, in ginocchio al bordo di una vasca che stava traboccando acqua e schiuma… ACQUA?!?!? SCHIUMA?!?!?! ODDIO!!! Mi alzai di scatto e con rapidi movimenti inquadrai l’entità del danno… se l’acqua era uscita da sotto la porta e aveva bagnato il parquet ero rovinato!

No… per fortuna si era fermata appena a una ventina di centimetri dalla porta… afferrai un asciugamano da dentro il mobiletto del bagno e lo andai a buttare sotto la porta… l’asciugamano si gonfiò d’acqua in pochi secondi… ma per fortuna ne bloccò l’avanzamento…

Tutto questo succedeva mentre Shik intonava una strana canzoncina in una lingua che non consocevo… sembrava spagnolo… no era italiano… ma era strano sembrava arcaico… tipo quello della… ehm… oddio… non ricordo il titolo… ah! Si… Divina Commedia… ma ora che ci facevo attenzione sembrava proprio un verso della divina commedia…

“…Cosa stai dicendo???” chiesi incuriosito

“OH… niente sono solo alcuni versi  della Divina Commedia…  la so quasi tutta a memoria…”  mi rispose distrattamente… giocherellando con una montagnetta di schiuma…

“C-cosa?!?!? Ma quanto tempo è che la studi?”  ero stupito e stranamente affascinato…

“Boh… ormai o perso il conto degli anni…” che strana risposta… mi strinsi  nelle spalle  e continuai ad asciugare il pavimento…

Sentii l’acqua sciabordare dentro la vasca… con la coda dell’occhio vidi che Shik si era alzato e stava per uscire…

“U-un attimo che esco…” balbettai imbarazzato… arrancando verso la porta…

“No… non fa niente non mi vergono… figurati… e poi di che dovrei vergognarmi?” fece con un sorrisetto malizioso sulle labbra… inspiegabilmente mi voltai e me lo trovai praticamente sopra con un microscopico asciugamano intorno ai fianchi… aveva un fisico scolpito… perfetto… tonico  e una pelle liscia e rosea senza neanche un neo… in quel momento provai un brivido di invidia… che però passò subito…  infatti  venne sostituito da un brivido d’imbarazzo… indietreggiai di qualche centimetro, mi alzai e sbattendo la porta uscii dal bagno… l’aria fredda del resto della casa mi sbatte sul viso e sui pantaloni bagnati facendomi venire la pelle d’oca dal freddo… corsi per la seconda volta nella cabina armadio dove mi infilai un paio di pantaloni… mi venne in mente che Shik non aveva niente da mettersi… cercai qualcosa da dargli e trovai un paio di pantaloni simili a quelli che avevo indosso gli portai anche un paio di boxer…

Bussai delicatamente alla porta, e senza aspettare risposta infilai gli indumenti lanciandoli sullo sgabello dove fino a poco prima ero seduto…

“Grazie!” sentii urlare dall’altra  parte della porta…

“Niente… figurati…”

Certo che analizzando la cosa a freddo era piuttosto strana… io un ragazzo timidissimo facevo entrare in casa mia uno sconosciuto… lo assistevo mentre si faceva il bagno, a questo pensiero avvampai violentemente, e poi gli prestavo dei vestiti… bah! Chissà cosa mi diceva il cervello in quel moemento…

“Senti sono stremato… vado a letto!” gli dissi appoggiando una spalla e una mano alla porta del bagno… sembrava quesi che desiderassi un contatto con lui… ma non era cosi!!

“Si…ok… ti posso chiedere dove dormo io? In salotto ho visto solo due poltrone… e non ho visto altri letti in casa…”… oddio! Avrei dovuto dormirci anche insieme!!!!

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Ecco il secondo capitolo... spero che la storia vi piaccia...

xAyay... grazie sei stata la prima ti ringrazio tanto per il commento... continua a leggere... ^^

xShari92... grazie anche a te... ovviamente che proseguirò la storia... come potrei lasciare a metà una storia sui miei adorati vampiri... *-* sn fuori di testa eh??? haha

Fatemi sapere se la storia prosegue come speravate...

Grazie anche a chi legge e basta ^^ fa sempre piacere...

Byebye

Kriss89

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Capitolo 3
*** Chapter 3: Black Velvet Rose ***


Chapter 3: Black Velvet Rose

 

Filai in camera alla velocità della luce… e mi infilai sotto le coperte senza neanche accendere la luce… mi voltai dando le spalle alla porta e cercai di dormire…

Non ci riuscivo continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto… finché non mi paralizzai quando sentii Shik entrare in camera, certo era tutto attutito dal fatto che fosse scalzo e che il pavimento era di legno ma lo sentivo benissimo avvicinarsi al letto… al MIO letto…

“Posso?” chiese piano…

Mi limitai ad un cenno affermativo con la testa… fu troppo energico e alcune ciocche di capelli mi finirono sul viso… a quel punto lo sentii che si avvicinava a me e me le sistemava dietro all’orecchio…  un brivido improvviso mi percorse la schiena, e non era stato il freddo a farmelo venire…  si avvicinò all’orecchio scoperto e mi sussurrò…

“Grazie non avevo mai trovato una persona come te in tutta la mia vita… finalmente sto vedendo il lato positivo della mia situazione…grazie…” detto ciò si girò e si mise a dormire… riuscivo a percepire la sua schiena aldilà della mia… provai lo  strano impulso di avvicinarmi a lui e di mettermi schiena a schiena… ma mi trattenni… perché?! Perché avevo voluto avvicinarmi, non era una ragazza figuriamoci cosa avrei potuto guadagnarci…

Improvvisamente mi balenarono in mente le sue ultime parole prima di addormentarsi… “…lato positivo della mia situazione…” quale situazione?... in che situazione si trovava, e perché non me lo voleva dire???

Angosciato da queste domande finalmente presi sonno, anche se erano le tre di mattina e mi sarei dovuto alzare da li a quattro ore…

La sveglia cominciò a trillare alle sette in punto, mi rigirai assonnato nel letto… ad un certo punto diedi una botta ad una cosa morbida vicino a me…

“Ma che diav…” ODDIO!!! Mi ero completamente dimenticato di Shik… anzi credevo fosse stato un sogn…ehm…parto della mia mente stressata… si si… sicuramente era tutta colpa dello stress a causa degli esami all’università…

Shik si rigirò brontolando… si coprì gli occhi dalla luce che filtrava dalle tapparelle del balcone, da cui la sera prima era entrato nella mia vita…

“Giorno…” biascicò con la bocca impastata dal sonno…

“Buongiorno a te…” risposi io nello stesso stato… mi girai sull’altro fianco non mi volevo alzare…  tentativo inutile poiché Shik mi diede una scrollata energica posandomi la mano sul braccio…

“Ehi! Mica ti puoi rimettere a dormire… che l’hai messa a fare la sveglia sennò?” mi disse completamente ripresosi dal suo stato comatoso post-risveglio…

“Umpf! Lo so… mamma!” dissi alzandomi e tirandogli un cuscino… che mi fu subito rispedito indietro… lo schivai abilmente e andò a colpire la finestra facendo vibrare il vetro in maniera pericolosa…

“Senti io oggi vado all’università… tu che fai?” chiesi… come se ci conoscessimo da anni invece che da poche ore…

“Ehm… veramente… potrei venire con te?” disse tutto d’un fiato…

“Eh? Perché? Ti vuoi iscrivere all’università?”  chiesi curioso…

“Beh veramente… no… è solo un fatto logistico!” rispose guardandosi le dita dei piedi… nel frattempo io mi ero infilato in bagno lasciando la porta aperta…

“Fatto logistico?!?! Cosa significa?”  chiesi urlando leggermente per farmi sentire…

“Odd… ehm…” si stava per strozzare lo sentii tossire…

“Stai bene?” mi ero affacciato dalla porta del bagno con lo spazzolino da denti in mano…

“Si… coff… ho provato a fare una cosa che non posso assolutamente fare…” smise di tossire e ripres “… non so come dirtelo… cioè ti  devo un sacco di spiegazioni, ma sono complicate e ho paura che non mi crederesti…” mi ero riaffacciato alla porta stavolta avevo la bocca piena di dentifricio e lo spazzolino era stato abbandonato sul bordo del lavandino…

“Eh?” biascicai cercando di non sputazzare il dentifricio ovunque…

“Niente… finisciti di preparare  che così  provo a prepararmi il discorso che ti devo fare…” mi disse, stavolta mi guardava negli occhi e aveva un’espressione risoluta…

“Oook!” schizzai in bagno… mi finii di lavare, subito dopo corsi nell’armadio e mi infilai un paio di jeans neri scoloriti davanti e dietro con una catenella nera al fianco sinistro, una maglietta bianca e l’immancabile fascetta di pelle nera al polso destro…

Fui in cucina in cucina in un lampo… Shik era seduto al tavolo rettangolare e giocherellava con i resti della pizza della sera precedente… alzò gli occhi mi sorrise, ancora quel bagliore ma cosa diavolo era? Forse si era fatto applicare un brillantino sul dente… beh! Ultimamente andava di moda… ma tra le donne non tra gli uomini…

“Andiamo?” mi fece alzandosi e dirigendosi verso la porta…

“Ok!” mi diressi anche io verso la porta afferrando al volo la tracolla e i Ray-ban sul mobile dell’ingressetto…

Oggi per fortuna il sole era offuscato da alcune nuvole… che però non promettevano pioggia… come era vero che odiavo il sole, era altrettanto vero che odiavo nella stessa maniera la pioggia… ero un tipo piuttosto complicato io… Shik mi camminava affianco e si guardava intorno nervoso, sembrava una guardia del corpo che protegge un VIP…

“Per fortuna oggi ho solo due ore di lezione e poi possiamo tornare a casa…” feci io, rompendo il silenzio che era calato tra noi…

“Ok… ma a me non importa… dove stai tu devo esserci io…” quel ‘devo’ era stato sottolineato molto bene…

“Non capisco… mi avevi detto che mi avresti spiegato tutto…” gli ricordai guardandolo negli occhi…

“si è vero… scusa… ci devo pensare ancora un po’… quando sono pronto te lo dico senz’altro… giuro sul mio onore!” disse mettendosi una mano sul cuore…

Mi misi a ridere, sembrava un cavaliere medievale che giura la sua protezione ad un nobile…

“Che ridi? Ti sembro forse buffo???” disse accigliandosi e mostrando un espressione terribilmente fredda…

“Beh in un certo senso si… sembri di un’altra epoca…

“Beh non direi proprio di un’altra epoca… ma ci sei vicino…”

“Eh?” ero confuso… perché quando si trattava di lui doveva parlare sempre in modo così sibillino? O ero io che non lo capivo mentre invece l’avrei dovuto capire?

Eravamo entrati nel viale dell’università… mi piaceva quel posto era una strada mattonata circondata da cespugli di rose rosse…

“Black Velvet*” sussurrò Shik

“Cosa?” mi ero distratto, l’avevo sentito per puro caso…

“Black Velvet… è il nome di questa varietà di rosa…” disse lui afferrandone una tra le dita… la staccò e me la porse… ero imbarazzatissimo, non perché mi stava porgendo una rosa in mezzo a centinai di miei coetanei che ci guardavano stralunati bensì perché non avevo mai ricevuto una rosa prima di allora… ed era normale… ero un ragazzo e ai ragazzi non si regalano rose… anche se quella di quel colore tra il rosso cupo e il violetto, dall’aspetto vellutato e dal profumo dolce mi sembrava il più bel regalo che potessi mai ricevere…

MA COSA DICO!?!?! SONO UN RAGAZZO QUESTI PENSIERI NON MI DOVREBBERO NEANCHE SIORARE LA MENTE… ODDIO!!! SONO CONFUSO…

In barba alla mia coscienza afferrai la rosa che mi porse e la misi delicatamente dentro la tracolla… Shik sorrise, era evidentemente soddisfatto…

“E con questo l’accordo è concluso…” disse compiaciuto…

“Cosa? Che accordo???”  io invece ero piuttosto confuso…

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Salve!! ^^ Ecco il nuovo capitolo... beh scrivo rapido... è che sono spronato da un persona a cui tengo molto...
Ringraziamenti:
xShari92... Non credevo di scrivere una storia complicata ne strana... che bello^^ mi escono fuori cose migliori di quello che pensavo... hehe... sto rimuginando con carta e matita sull'aspetto del tatuaggio... non sono un bravo grafico... ne tantomeno un bravo disegnatore(beh nn ho studiato ne grafica ne arte alle superiori qnd è comprensibile...haha)  ma ce la sto mettendo tutte...  Cmq se vuoi ti vuoi fare un idea dell'aspetto dei personaggi ti dico subito che il nostro Shik somiglia molto a Shiki (anche nel nome hahah...) di Vampire Knight tranne per il fatto di possedere un fisico più atletico e un carattere meno apatico...ah! Si e ovviamente ha anche il tatuaggio in più... mentre per Greg... beh li non posso che dirti buon viaggio di fantasia xkè è preso spunto sull'aspetto di un mio amico... hahaha...

xMadnex... Sususu... non ti commuovere che sennò mi dispiace... poi chi la sente sennò Melissa... hahaha... cmq  nn so xkè ma tra lo scrivere questa e lo scrivere quell'altra mi diverto più a scrivere questa... sarà perchè è dedicata esplicitamente oppure xkè quell'altra è da più tempo che la scrivo... (per me è la prima cmq...hahaha) E comunque se scrivo troppo rapido mi si intrecciano le dita... hahaha...  Spero che la storia ti soddisfi e che sia di tuo gusto... ops... sembra che stessi parlando di una torta... sbav torta...haha... siamo seri... Spero davvero che la storia ti piaccia e non esitare a dirmi se prendo una brutta strada... sono pronto a correggere qualsiasi avvenitmento che non vi piaccia...  Fatemi sapere... ok? Aspetto un vostro commento...

Note:
* Black Velvet: è una varietà reale di rose... fa parte della famiglia degli Ibridi di Tea ed è originaria degli USA... eccola...
http://www.wisdomportal.com/Numbers/28-BlackVelvet.jpg
In questa foto è leggermente sbiadita ma il colore originario è più intenso e scuro... noterete l'importanza di questi fiori, le Rose, più in la con la storia...
Ehehehe sto scrivendo una cosa folle... non so neanche io dove andrò a parare... haha anche se su una cosa sono certo... credo che la storia non durerà solo 10 miseri capitoli... 
Scusate i cambi improvvisi di carattere della scrittura ma ho dei problemi cn nvu... che palla
Kriss89

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Capitolo 4
*** Chapter 4: Fracture & Truth ***


Chapter 4: Fracture and Truth

 

Sogghignando Shik mi prese per una mano e mi trascinò verso la piazza principale dell’Università… le persone che ci circondavano ci guardavano sempre più stupite… e io in quel momento avrei voluto seppellirmi tanto mi vergognavo…

In lontananza notai la figura slanciata di Melissa appoggiata al bordo della fontana oggi portava un paio di Jeans attillati a vita bassa e una camicetta bianca molto scollata… stava giocherellando con una ciocca di capelli che usciva dalla coda…  quando mi notò si sfilò i Carrera che aveva sugli occhi e mi rivolse un espressione alquanto sconcertata… il suo sguardo passava rapidissimo da me… a Shik alle nostre mani unite… io mi paralizzai e sfilai via la mano bruscamente, tanto bruscamente da guadagnarci un occhiataccia sia da Shik che da Melissa…

“Ciao… lui è?” chiese seccamente la ragazza...

“Ehm… lui è un mio amico… Shik Melissa, Melissa Shik!” le risposi presentandoli…

“Piacere…” disse lui tendendo la mano per afferrare quella color bronzo di Melissa…

“Piacere mio…” aveva uno strano sorriso che inarcava le labbra tinte di rosa chiaro… “ e quando vi siete conosciuti?” gli premeva sapere la verità…

“Beh ieri sera… gli sono piombato in ca…” lo zittii con una mano sulla bocca

“Ehm… voleva dire che mi è caduto addosso ieri sera in un pub…” cercai di giustificarmi… certo che aveva le labbra morbide… ehm! No non ha le labbra morbide…

“Si… e da quando tu vai ai pub da solo… non avevi detto che ti deprimeva uscire da solo?” cazzo! Mi ero fregato con le mie mani… dovevo trovare una soluzione…

“Beh ieri ero un po’giù e ho deciso che era meglio se uscivo a bere qualcosa…” Melissa mi guardava di traverso… con le braccia incrociate sul petto… era evidentemente sospettosa…

“Vabbè facciamo finta che ti credo!” concluse lei… dicendo questo si girò sui tacchi… tacchi?!?! Ma era impazzita era venuta con un paio di stivali che dall’aspetto dovevano essere scomodissimi… eppure non era una ragazza bassa… anzi tutt’altro… anche oggi attirava qualche centinaio di sguardi sognanti… che invidia, ce l’avessi avuta io la capacità di attirare gli sguardi ammirati dei ragazz… ehm…ehm… delle ragazze!!! MA COSA DAVOLO MI SUCCEDEVA?!?!? Da quando Shik era capitombolato… già proprio capitombolato… nella mia vita nella mia testa si affacciavano strani pensieri…

“Greg tutto a posto?” mi chiese preoccupato il diretto interessato del mio filo di pensiero…

“Si tuotto ok… grazie” dissi io camminando dietro a Melissa che distribuiva a destra e a manca sguardi mielosi… eh! Si si divertiva proprio a giocare con quei poveri ragazzi…  che poi guardavano me pieni di risentimente… perché la storia che io e Melissa fossimo fidanzati era circolata più volte all’interno del campus… e ora che si era aggiunto anche Shik alla compagnia gli altri ragazzi guardavano male sia me che lui… e poi tornavano a guardare ammaliati Melissa…

Melissa ci precedette dentro alla biblioteca… noi venimmo trattenuti da un gruppetto di ragazzi… evidentemente acefali poiché continuavano a guardarci come se dovessimo tremare di paura…

“Beh? Nessuno ve lo ha detto o cosa… qui non siamo più al liceo… voi non avete niente di più niente di meno rispetto a me… ex-giocatori di football falliti…”  come mai ero stato così avventato??? Al liceo tremavo tutte le volte che passavano nei corridoi i ragazzi più ammirati dell’istituto ora invece mi sembravano solo grosse montagne di muscoli senza valore…

“Come ti permetti miserabile essere…” stava per tirarmi un pugno…  chiusi gli occhi istintivamente… pronto a prendermi il pugno in faccia…  invece non arrivò nulla… anzi sentii il colosso lamentarsi dal dolore… aprii lentamente gli occhi…incredulo… e mi trovai di fronte Shik che stringeva con una mano il pugno del ragazzo… vidi le sue nocche diventare bianche e poi un fragorosa ‘Crack’ risuonò per il campus… Shik… Shik aveva spezzato le ossa della mano di quel tizio che ora era inginocchiato e si reggeva la mano viola e gonfia urlando di dolore…

“C-come hai fatto ?!?!” ero sbalordito… capivo che uno poteva essere forte… ma fino al punto di rompere le ossa di una mano chiusa a pugno… ce ne voleva…

“Non potevo permettergli di picchiarti… devi rimanere perfettamente intatto fino a quel momento!” disse guardando schifato il corpo percorso da fremiti del ragazzo che pochi secondi prima mi aveva  minacciato

“Eh? Ma che stai dicendo? Momento quale momento???”  quel ragazzo conosciuto da poco era riuscito a scombussolare la mia vita in maniera irreversibile… ed era riuscito a farmi nascere sempre più domande che più andavamo avanti meno trovavano risposta…

“Te lo dirò… giuro… non ho ancora pronto il discorso… quando lo sarà te lo dirò…” la voce di Shik era praticamente un sussurro…

“Ma…” sempre più confuso…

“Niente ma… e ora andiamo in biblioteca che Melissa si starà preoccupando…” detto questo mi prese per mano per la seconda volta in una giornata e mi trascinò dentro alla biblioteca…

Questa volta la biblioteca era quasi vuota… sarà stato per l’ora… ma era praticamente vuota… e identificai subito la mia amica intenta a massaggiarsi le tempie con gli occhi chiusi… e notai altrettanto rapidamente l’enorme libro di chimica che troneggiava aperto sul tavolo di lettura…

“Ahhhhh… non ce la faccio più… orbitali s… orbitali p… nucleoni… anioni… gas nobili… enantiomeri… ma chi si è inventato tutti questi termini... mi fa male la testa!!!” disse a bassa voce, anche se conscendola lo avrebbe voluto urlare al mondo…

“Su dai… che non è poi la fine del mondo… e poi pensa che tra un mese c’è l’esame così finalmente  buttiamo il libro…” cercai di consolarla…

“Si certo… sempre che sto maledetto esame lo passo… io non sono come te!” disse lei furiosa…

“Ok… scusa…” mi sedetti vicino a lei e tirai fuori il mio quaderno degli appunti… dovevo dargli una sistemata… erano tremendi… “Shik se vuoi vai a prenderti un libro perché qui abbiamo un po da fare…” gli dissi con un sorriso a trentadue denti…

“Ok…”  mi rispose lui alzandosi senza fare il minimo rumore e sparendo all’interno degli scaffali… tornò al tavolo  con un tomo altissimo…

“Miti e Leggende del mondo” lo dissi come se dovessi pubblicizzarlo… “Ti interessi di queste cose?” gli chiesi…

“Beh in un certo senso fanno parte di me…” disse mentre sfogliava distrattamente le pagine gialline del librone… ad un certo punto si bloccò… si mise a leggere e ogni tanto il suo viso si deformava in una smorfia… una volta di disgusto e un'altra volta divertita…

“Che c’è di così interessante???” ero piuttosto curioso… non avevo mai visto una persona scaldarsi così tanto per un libro di mitologia… neanche fosse la sua biografia…

“Niente… è che stavo leggendo il capitolo sui vampiri… quante cavolate!” disse sorridendo…

“Già… io non ho mai creduto ai mostri o roba del genere… poi figuriamoci in esseri che succhiano il sangue e si trasformano in chirotteri… ma và…” dissi ridendoci sopra, lui assunse una ria seria e mi fissò negli occhi…

“Ecco io dicevo proprio questo”

“Questo?” gli feci eco io…

“Si… questa tua sfiducia  nel credere nel sovrannaturale… non esiste solo il tangibile o il razionale… esiste anche l’irrazionale e lo spirito...”

“Ma va… mi vuoi dire che esistono i fantasmi… i lupi mannari e i vampiri?” dissi io mettendogli una mano sulla sua stranamente freddà…  PERCHE’ GL’HO POSATO LA MIA MANO SULLA SUA… NON E’ LA MIA RAGAZZA… DOVEVO METTERGLIELA SULLA SPALLA…

Lui mi tolse la mano da sopra la sua e mi si avvicinò all’orecchio

“Beh ci dovresti credere… perché io faccio parte dell’ultima categoria da te citata…” sussurrò  socchiudendo le labbra e scoprendo due canini appuntiti che scintillavano alla luce delle lampade…

“Dai non scherzare… togliti quegli affari…” dissi scherzosamente afferrandogli uno dei denti… il polpastrello mi scivolò sulla superficie liscia e mi taglia… il taglio era profondo e sanguinava… Shik chiuse la bocca e succhiò via il sangue come aveva fatto la sera prima…  in quel momento non avevo realizzato il significato del suo gesto ma adesso riuscivo a coglierne il senso di disagio che mi avrebbe dovuto far provare…  tirai via il dito rischiando di ferirmi ancora… e me lo strinsi nella mano…  non lo sentivo più era diventato insensibile e… freddo!

“C-cosa hai fatto…” ero allarmato…

“Niente ti ho fermato l’emorragia… è una delle tante cose che possiamo fare!” disse tranquillo come se avesse appena leccato via della panna e non del sangue…

“Ah! Si certo… voi… vam… ahahah... non riesco neanche a dirlo…” ero fuori di me… non potevo credere che una persona  che avevo aiutato mi stava prendendo in giro così, il senso di frustrazione e di rabbia cresceva… mi salirono le lacrime agli occhi… tremavo… mi alzai facendo rumore con la sedia…

“Non prenderla così… volevi che ti spiegassi tutto… ecco! Adesso ti sto spiegando… quindi mettiti a sedere e non fare rumore che stiamo disturbando!” mi disse tirandomi a sedere per il polso… mi voltai e notai gli sguardi seccati delle persone che occupavano la biblioteca… anche Melissa che era seduta un paio di sedie più in la mi guardava con un aria infuriata… se non fossi stato in un luogo pubblico e lei avesse avuto un machete mi avrebbe trucidato… odiava chi gli interrompeva lo studio.

Dopo essere stato persuaso dallo sguardo omicida di Melissa mi misi a sedere senza fare un fiato…Shik mi era di fronte e mi guardava con un sorriso…

“Mi puoi prestare un po’ d’attenzione per favore… se poi non ci crederai ci penseremo in quel momento…” mi disse tranquillo

“Umpf… su dai comincia voglio proprio vedere dove vai a parare…” dissi incrociando le braccia al petto e le gambe… quel gesto lo colpì…

“Vedi… sei già indisposto a sentire… ti sei chiuso e non accetti quello che ti dico…!”  mi fece con aria professionale…

“Uh Uh… abbiamo un psicologo tra noi… dai comincia…” lo incitai io…

“Non so da dove cominciare… se vuoi ti risparmio tutta la storia sul primo vampiro, sulla regina etc. vuoi?”

“Si… ho sempre odiato la storia…” mi stavo rilassando… ma era ancora troppo presto per scendere dal cuscino di spine su cui mi ero seduto…

“Ok… allora avrai sicuramente notato questo…” disse slacciandosi la fascetta bianca che aveva al polso e mostrandomi il tatuaggio…

“Si… ieri sera in bagno…” mentre pronunciavo la parola bagno avvampai… lui lo notò e se ne compiacque…

“Ok… senti… passaci il dito… sopra il braccio più corto della croce…” mi prese il dito indice sano e se lo poggiò sul polso… aveva i tendini tesi… lo fece scivolare delicatamente lungo tutto il braccio della croce… ad un certo punto nella parte più esterna percepii una piccola cicatrice rotondeggiante… poi riprese a far scivolare il dito sul polso andando dalla parte opposta… la pelle era liscia e morbida… anche sull’altra estremità  sentii il piccolo rilievo circolare di una cicatrice…

“Cosa sono?”

“Questa è la mia origine…”

“Origine?” ripetei confusamente io…

“Si il punto in cui sono stato morso… e da cui è cominciata la mia trasformazione…” disse serio guardando il tatuaggio …

“Adesso guardalo più da vicino…” mi avvicinai al suo polso e notai che la croce tutta intorno portava riportate delle rune… e la figura che sembrava una ragnatela in realtà era vene nere… le vene venivano interrotte dalla linea nera di un pentagono anche all’esterno di questo erano incise delle rune… tutta la zona era fredda… più fredda del resto del corpo… visto da lontano non era un tatuaggio esagerato… copriva solo la parte interna dell’avanbraccio… e non superava i dieci centimetri di lunghezza… poi focalizzando il mio sguardo sulla croce notai che all’incrocio delle due braccia era raffigurata una rosa…

“Quello vene sono nere perché il gene del vampirismo le ha bruciate… e se non mi fossi fatto fare questo tatuaggio non sarei sopravvissuto… sarei diventato una bestia assetata di sangue nel giro di pochi anni…e poi sarei morto dopo atroci sofferenze…”

“Gene del vampirismo?” ero confuso… mi stava mettendo sul piano della genetica una cosa astrusa come il vampirismo?

“Si… lo so può sembrare una contraddizione in termini… ma il vampirismo è una sorta di mutazione… genetica degli uomini comuni… ma alcuni uomini hanno già questo gene all’interno di se… ma è inattivo… e quindi bisogna risvegliarlo… in quel caso non si parla di origine ma di risveglio… e i vampiri risvegliati sono più forti dei vampiri originati… quest’ultimi hanno come compito quello di proteggere i risvegliati… poiché se questi si scatenano potrebbero causare grandi casini alla città se non al territorio circostante a loro…”

“Non dire idiozie… non è possibile… io ho sempre saputo che i vampiri erano originati da una specie di possessione da parte di uno spirito maligno dei corpi di persone malvagie o comunque rancorose… non di geni… non di origini… non di risvegli!” ero scettico… come d’altronde lo ero sempre stato…

“Infatti non ti ho mai detto che le forze occulte non c’entrino niente… infatti questo gene deriva dai demoni… che però a loro volta derivano da Dio…”

“Vuoi dire che esistono anche geni divini?” ero allibbito… ma mi credeva tanto sciocco?...

“Si ma in quest’epoca le persone a possederlo sono pochissime… specialmente perché senza un adeguato allenamento la persona soccombe prima del risveglio!”  era serio, non batteva ciglio…

“Si… quindi oltre ai vampiri dovrei credere ai demoni, agli angeli e agli zombi?”

“No…”

“Ah! Ecco… mi stai solo prendendo in giro…”  stavo per sorridere…

“No… io dicevo che non esistono gli zombi… una volta che un corpo è morto, è morto e basta non si può fare nulla per risvegliarlo…”

“Ma i vampiri stessi sono non-morti…” mi stava contraddicendo tutto quello che finora sapevo in materia e non ne sapevo molto…

“E’ qui che molti si sbagliano… i vampiri non sono morti sono solo su una soglia di vita estrema… un po’ come i pesci polari… e gli animali a sangue freddo… possediamo nel nostro sangue una sostanza che ci permette di non morire assiderati… ma allo stesso tempo mantiene la temperatura corporea intorno ai ventisette, ventotto gradi”

“Una sorta di anti-gelo insomma…” ero deciso a buttare sull’ironico qualsiasi sua presa in giro…

“Si… se proprio vogliamo ridurlo ai minimi termini…” rispose lui mestamente… si vedeva lontano un miglio che era a disagio…

“E per la questione del non poter uscire di giorno? Non vi dovreste incenerire?”

“Ecco un'altra stronzata… ti ho già detto che non siamo morti, ne tantomeno posseduti da un entità allergica alla luce… siamo solo più sensibili… una volta trasformati gli occhi si schiariscono e la pelle perde un po’di melanina tutto qui… siamo sensibili alla luce del sole quanto le popolazioni del nord…”

“Ah!... tutto qua… state perdendo ogni fascino…” ero leggermente deluso… speravo che come scherzo fosse architettato meglio… ma le sue spiegazioni erano troppo logiche… sembravano veritiere… ma non stavano in piedi difronte a secoli di miti e credenze popolari…

“Hai detto bene… credenze popolari… non sono altro che credenze tramandate da gente ignorante e paurosa…”

“C-come diavolo hai fatto???” ero sbalordito… mi aveva appena letto nella testa… quello che avevo appena pensato…

“E’ un'altra capacità… il sangue ha meno pressione nelle vene e ciò diminuisce la pressione intracranica permettendo di ampliare i potrei para-psicologici che ogni essere umano possiede…”

“AH! Fico…” cominciavo a berla… era pravo a persuadere le persone…

“Non ti preoccupare… tra poco pure tu potrai leggere nella testa alla gente!” disse guardandomi sorridendo…

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Vi prego nn mi uccidete se questo capitolo vi ha smontato il mito del vampiro... ma io l'ho sempre visti da questo punto di vista... e poi scusate a vederla così (escludendo la parte divina e demoniaca ) si potrebbe benissimo dire che i vampiri esistono... chi direbbe che nn esistono mutazioni di geni etc???

Ok fatemi sapere...  posso sempre ritrattare tutto quello che ho detto...

Cmq le spiegazioni non sono finite continueranno nel prox capitolo...

Ringraziamento... al mio unico commentatore (sob...haha)

xMadnex... mio carissimo e adorato lettore... cm posso esprimere la felicità che mi reca sapere che la storia piace a te qnt alle altre due simpatiche sorelle... spero che questo capitolo non vi abbia fatto salire il bisogno di uccidrmi... ne tantomeno il bisogno di urlare "ERESIAAAAA!!!" hahahaha... Alice verrà presto introdotta di persona... ma dovete aspettare ancora un pochino... viene da un altra città povera... Phoenix non è poi dietro l'angolo... hahaha... Spero che Melissa ne sia compiaciuta... più di tanto poi ho paura di sfiorare il volgare... hahaha... ho preso spunto da Nicole delle PCD cambiando il colore dei capelli da nero a mogano... mentre per Alice devo  trovare qualche attrice/cantante/ personaggio famoso da usare... dimmi se ha qualche preferenza... per le rose... hehehe vedrete poi... mwahahahaha....

Vabbè credo di aver detto tutto... alla prossima sempre che dopo questo vogliate smettere di leggere...

Kriss89

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Capitolo 5
*** Chapter 5: Ivory, Wings & Safeness ***


Chapter 5: Ivory, Wings & Safeness

 

“Ah! Si certo… scordatelo… in qualsiasi setta religiosa tu voglia portarmi scordatelo… io sono un ateo convinto…”  era troppo… propormi una cosa del genere…

“NO… nessuna setta… nessun Di…” si stava strozzando di nuovo… “scusa… cado sempre in fallo a volte… noi non potremmo pronunciare il nome… di be… Lui!” disse indicando il cielo con un dito…

“Ma prima hai detto Dio… me lo ricordo…!” eccolo li che si contraddiceva

“Ah! Davvero? Non me ne sono accorto… forse starti vicino ha attutito un attimo le mie debolezze… boh chissà!” era raggiante… sembrava che avesse vinto alla lotteria…

“Si vabbè… lasciando perdere quella storia del… lo sarai anche tu… di cui ne discuteremo meglio e più approfonditamente a casa… continua con la tua spiegazione sui vampiri… ad esmpio perché vi nutrite di sangue umano?”

“Ehm… ehm… in questo caso la cosa diventa un pochino fastidiosa… allora… sai che nel sangue sono disciolte praticamente tutte le sostanze nutritive di cui si ha bisogno… ecco noi ci limitiamo a succhiare il sangue e ad assimilare quelle sostanze… in pratica noi nella catena alimentare occupiamo la nicchia dei parassiti… viviamo a spese di altri esseri… che non devono essere per forza umani… noi possiamo ricavare nutrimento da tutti gli animali, a sangue caldo però… non mi chiedere il perché… non lo so neanche io… si dice che i vampiri si nutrano di sangue umano perché è capitato molte volte che uno di noi attacchi un umano per fame… siete grandi e avete tanto sangue…”

“Si ma esistono animali più grandi di un essere umano… ad esempio le mucche…” ero poco convinto…

“Si… certo… hai mai provato a mordere una mucca sulla giugolare o sulle vene dei polsi… se così si possono chiamare… non credere che la cosa sia tanto semplice… è ovvio che se la mucca è morta da poco ed è ancora calda… preferiamo quella… certo il sangue umano è più buono per sapore e consistenza… ma soprattutto ci da un effetto tipo doping… diventiamo più forti e rapidi per qualche tempo… tutto la… e poi ti ricordo che se quelli come me, i trasformati, non si fanno il tatuaggio impazziscono… e a quel punto attaccano tutto quello che si muovo… specialmente le persone, perché ribadisco… siete buone… o meglio… sono buone…”

“La cosa è morbosa sai?”  mi sentivo il sudore freddo dietro la schiena… “Senti e per la storia della vita eterna?”

“No! Perché mi hai fatto questa domanda… è difficilissimo da capire… allora… cominciamo dal dire che il gene del vampirismo essendo un gene demoniaco modifica le cellule rendendole più longeve… e in più blocca  o comunque inibisce al massimo il fenomeno dell’apoptosi… e rende la moltiplicazione cellulare più rapida… ecco spiegata anche la rapidità di guarigione… inoltre essendo parenti stretti dei demoni molti di noi fanno un accordo con chi detiene il libro nero e si fa cancellare il nome da esso… ma questa ipostesi comporta un certo periodo di schiavitù alla Nera Signora… io non l’ho fatto tanto per essere chiari… ma anche chi ha fatto il patto se dovesse venire chiuso in una stanza e bruciato morirebbe comunque…  ma anche se gli sparassero in testa con un fucile a canne mozze morirebbe… qualsiasi ferita letale per un uomo è letale anche per un vampiro… che abbia fatto il patto oppure no…le uniche morti impossibili per noi sono il dissanguamento… poiché le cellule si rigenerano tanto velocemente da chiudere subito la ferita… la morte per la frattura del collo… anche li il midollo si ripara automaticamente…  e per malattia, siamo immuni praticamente a tutte le malattie conosciute… tranne a quelle più violente… anche noi siamo soggetti a malattie come l’ebola e la sars… per fortuna siamo immuni dall’HIV… il gene vampirico  produce una proteina antagonista del virus… che altro… ah! si non ci ricrescono ne braccia ne qualsiasi altra cosa venga asportata… in quel caso si deve correre all’ospedale a farti  riattaccare quello che ti è stato tagliato via… e sperare nella fortuna…” concluse quel discorso complicato e a me era venuto un lieve mal di testa… troppe informazioni tutte in una volta…

“Un'altra domanda… e la super forza?” a quel punto mi ricordai della mano del ragazzo che avevamo incontrato fuori dalla biblioteca… a quel punto realizzai che non stava dicendo una bugia… troppe cose combaciavano… la sua temperatura corporea… la sua forza… il colore dei suoi occhi… AH!... che ha detto prima… ‘…pure tu…’ no! Non poteva essere… che fossi uno di quelli… oddio come li aveva chiamati… ah! Si… Risvegliati… hahaha… si bella storia… e cosa avrei dovuto dire alla mia famiglia… scusate ma io possiedo un gene raro che mi tramuterà in una creatura parssita succhiasangue… però l’idea non mi dispiaceva in tutto e per tutto… se fossi diventato uno di loro… sarei potuto stare insieme a Shik… COSA?!?!?! COSA AVEVO APPENA PENSATO??? NO! L’HA NOTATO…CAZZO!!! MA PERCHE’ L’HO PENSATO???

“Perché tra il Risvegliato e il suo servo si forma un legame simbiotico… nessuno dei due può vivere senza l’altro troppo a lungo…!” fu la sua risposta concisa dietro al suo sorriso… le zanne erano sparite…

“Le zanne…” dissi indicandogli la bocca con il dito e toccandomi i denti con l’altra mano…

“Ah! Si me lo sono dimenticato… le zanne non rimangono sempre fuori… sono retrattili un po’ come quelle dei serpenti… solo che a differenza dei serpenti le nostre non si piegano all’indietro ma rientrano nella mascella… vedi…” disse  facendole fuoriuscire… “Più che altro sono i canini ad allungarsi…”

“Quindi le punte rimangono comunque fuori…”

“Si… è così che perforiamo la pelle… prima posiamo i denti sul collo… poi facciamo scattare i canini in avanti che bucano la giugolare e poi li ritraiamo per poter succhiare il sangue…!”

“Che schifo!!!” l’avevo detto a voce troppo alta… infatti sentii una mano picchiettarmi sulla spalla… mi voltai… era Melissa in preda ad una crisi d’ira…

“S-scusa… usciamo subito… e ti lasciamo in pace…” bisbigliai intimorito dal suo pugno serrato…

Afferrai Shik per una mano, stavolta ero stato io… lui ne fu felice e non si limitò a lasciare la mano nella mia, ma mi intrecciò anche le dita con le sue… non me ne accorsi subito… me ne accorsi solo quando ci fummo seduti su una panchina in mezzo alle rose…  le mani rimasero intrecciate per alcuni minuti… solo dopo che una coppia di ragazzi ci passò davanti ridendo mi accorsi in che posizione eravamo… seduti su di una panchina mano nella mano… imbarazzatissimo gli tirai la sua mano praticamente in faccia… e ritrassi la mia a velocità pazzesca…

“Se vuoi saperlo… abbiamo anche un'altra capacità… possiamo ipnotizzare le prede… più che un ipnotizzare però è un attirare… un po’ come fanno i serpenti con i topi…”

“Sto notando che avete più affinità con i serpenti che con i pipistrelli… ma come mai vi hanno affibbiato quegli animali… si sono carini ma sono troppo delicati…!” ero effettivamente curioso…

“Beh… per la storia del sangue… i pipistrelli sono tra i pochi animali che succhiano il sangue…  ma non sono gli unici con cui ci identificano… quelli che ci disprezzano ci chiamano sanguisughe… e a quelli come noi che vivono vicino al mare hanno affibbiato il nome di lamprede… tutti animali a dir poco schifosi…” era evidentemente seccato…

“Su su… no ti preoccupare… vedo che queste cose succedono anche in altre società…”  volevo tirarlo su di morale… “Senti ma per quella storia dell’accordo… della rosa?”

“AH! E’ vero… allora devi sapere che non tutti i vampiri hanno gli stessi progenitori… ognuno di noi appartiene a dei clan… tu ed io siamo il clan della Black Rose… e il nostro simbolo è appunto una Black Velvet… quella che ti ho dato prima… non so se te ne sei accorto ma ti ha punto con una spina… e il tuo sangue è venuto a contatto con la linfa di quella rosa…che contiene una particolare sostanza che reagisce con il gene del vampirismo… ora se non ho sbagliato persona la rosa dovrebbe essere diventata completamente nera… guardala…” mi disse indicando la mia tracolla…

Io Infilai la mano dentro alla borsa e percepii la rosa dalle spine che anche stavolta mi punsero… ora me ne accorsi perché la spina mi si infilò per bene nella carne…

“Ahio!” urlai ritraendo il dito e succhiandolo…

“NO! Non ti devi succhiare il sangue… non puoi farlo… lo devo fare io…!” disse lui strappandomi il dito dalla bocca…

“E perché?”  che cosa curiosa…

“Come ti ho detto io sono tuo Servo… e tu puoi nutrirti solo del sangue che è venuto a contatto con il tuo… non mi chiedere perché… non so neanche questo… forse te lo dirà Lady quando la incontrerai…” concluse la frase e  leccò via la goccia di sangue che era uscita  dal polpastrello…

“Vuoi dire che tu saresti la mia scorta di cibo personale?!” ero disgustato…

“Si… fino alla morte!” rispose lui mesto…

“Non Posso accettarlo…”  cacciai nella borsa quei due libri che avevo in mano, non c’entravano li tirai fuori per sistemarli, ciò fece uscire la rosa che cadde nella sabbia… era diventata completamente nera… ad eccezione del bocciolo centrale e della spina che mi aveva punto il dito un momento prima… quelle erano bianche… bianche come la neve fresca… il nero dei petali sfumava… passava attraverso il grigio e poi diventava bianco…

“OH!” anche Shik era rimasto stupito… “Non era mai capito di recente… credevo fossero tutti estinti… ma non puo essere che tu sia uno di loro…!”

“Uno dei cosa?” mi sembravo un bambino davanti ad un enorme pannello con tutte le informazioni necessarie per essere adulto… e di cui non capivo il significato…

“Esistono alcuni di noi che possiedono sia il gene vampirico che il gene spirituale… o come lo chiamano i più teatrali il gene angelico… in quel caso la pianta o l’oggetto simbolo della famiglia prende questa colorazione… ma gli ultimi Misti che si conoscevano sono morti… li hanno uccisi tutti…”

“Cosa?! Uccisi e perché?”  ero terrorizzato… se ero veramente uno di quei cosi… ero in pericolo…

“Perché davano fastidio sia agli angeli puri che ai vampiri puri… sono creature più forti… che possiedono solo i pregi delle casate angeliche e dei clan vampirici… non presentando difetti sono molto più potenti di un angelo e o di un vampiro puro… ma anche loro davanti alle Lady dei clan e ai Lord delle casate non hanno potuto fare niente… quella è stata la prima e unica alleanza di tutte le casate e di tutti i clan per un unico fine…” era abbattuto… “Questo significa… che se io bevo il tuo sangue anche io diventerò un Misto… sarà una seccatura…!”

Ero letteralmente sconcertato… non sapevo se crederci oppure no… anche se ormai ero quasi certo che stesse dicendo la verità… e questo mi terrorizzava…

“No… non può essere perché io?!”

“Semplice tu sei un portatore del gene vampirico e dovrai essere trasformato al più presto… altrimenti questo si attiverà in maniera sbagliata uccidendoti…”

“E come doveri fare per attivarlo…” feci le virgolette con le dita “… in maniera corretta?”

“Semplice mi devi mordere e io devo mordere te… ma tu dovrai riuscire a fermarmi… prendendo il potere dal mio sangue… altrimenti io ti ucciderò…” era fin troppo visibile il suo disagio e il suo dolore…

Io ero impietrito… non sapevo che rispondere… mi stavo cominciando ad affezionare a quel ragazzo così  imprevedibile… e carino…CARINO?!?!?! Ma cosa mi veniva in mente… certo ero sempre più confuso e i brevi momenti che trascorrevo da solo senza potere avere nel campo visivo Shik mi davano fastidio…se fosse stato una ragazza avrei potuto dire di essermi innamorato di lui… ma era un ragazzo… uno come me… e non potevamo… non era concesso…

Sentii un tocco leggero sulla spalla… mi riscossi dai miei pensieri e guardai il ragazzo dagli occhi blu che mi stava davanti… ebbi un fremito lungo la spina dorsale… mi sentii arrossire… il suo tocco era delicato… niente a che vedere con la stretta spacca ossa che qualche minuto prima aveva sfoggiato… in quel momento mi sfuggì un'altra domanda…

“Ma per la super forza?”

“Ahaha… non siamo mica Hulk… semplicemente i nostri muscoli si rinforzano e si riempiono sia di fibre rosse che di fibre bianche… così siamo sia più forti che più veloci rispetto agli esseri umani normali… tutto qui…!” sembrava si fosse rilassato un attimo, ma tornò subito a guardarmi dritto negli occhi… vedevo la mia immagine riflessa nelle sue iridi…  che si stavavno facendo sempre più vicine… ora le vedevo nei minimi particolari… vedevo tutte le sfumature di azzurro e blu che avevano… poi lo sentii… il contatto tra le mie labbra e le sue… erano morbide come avevo sentito prima  ma adesso lo sembravano ancora di più… le nostre labbra si sfiorarono semplicemtne… percepii il suo respiro… e poi mi allontanai brusco… avevo il cuore che batteva impazzito dopo aver interrotto la sua attività nei minuti precedenti… avevo il fiatone… mi guardai attorno allarmato… se ci aveva visto qualcuno potevo essere definito spacciato… prima tutti mi credevano il fidanzato di quella gran pezzo di donna di Melisse e poi venivo scoperto a baciarmi… oddio mi faceva senso anche solo pensarlo… con un altro ragazzo… a quel punto mi sarei inamicato tutti i ragazzi e mi si sarebbero chiuse tutte le possibilità con le ragazze… per fortuna nella zona circostante c’era solo un ragazzo che messaggiava con il cellulare e una ragazza bionda che scriveva al pc… nessun’altro in vista… rilasciai il sospiro che avevo fatto poco prima e mi rigirai verso Shik…

“Scusami un attimo…” aveva uno sguardo cupo e guardava lo stesso ragazzo che fino a poco prima avevo guardato anche io… poi si alzò e si diresse verso di lui…

La scena fu rapidissima, il ragazzo si accorse di Shik e cominciò a correre, Shik lo acchiappò in un secondo facendo uno scatto degno di un ghepardo… gli strappò di mano il cellulare e sempre con una mano lo frantumò…  vidi che gli disse qualche cosa… il ragazzo fece segno di si con la testa… gli occhi erano terrorizzati… e quando finalmente Shik gli lasciò il polso che gli aveva afferrato  scivolò all’indietro, incespicando e scappò via… fu una frazione di secondo ma notai un ematoma violaceo sul polso da cui era stato fermato… come potevano quelle mani tanto delicate fare una cosa tanto brutale… Shik nel frattempo era tornato…

“Cosa diamine hai combinato… che c’entrava quel poveraccio…!” ero sbalordito… prima faceva tanto il sensibile e il delicato e poi aggrediva così una persona senza tanti complimenti…

“C’entrava eccome… non stava spedendo un sms come credevi tu… stava facendo un filmato… è un amico del tizio che voleva picchiarti prima…” disse  frettolosamente…

“Picchiare?! E come lo sa… ah! Già…”   ero allibito… avere una guardi a del corpo in fin dei conti non era male… Shik si rimise seduto al mio fianco… stavolta era più vicino sentivo la sua coscia vicino la mia… si buttò contro lo schienale della panchina allungando tutte e due le braccia facendole ricadere e buttò la testa all’indietro…  aveva il collo liscio… e morbido… COSA?!?! CHE STAVO FACENDO?!?!? PERCHE’ GLI STO TOCCCANDO IL COLLO?

“Sono i tuoi istinti… senti il sangue scorrere e quindi ne hai voglia…” disse lui rialzando il viso…

“No! Non ho voglia di sangue io… non sono un vampiro o qualunque cosa sei!” iniziavo a dubitare della mia forza interiore, perché quella frase era uscita poco convincente anche a me…

“Già…” disse lui compiaciuto…mi irritai…

“Questa storia che mi leggi nel cervello mi da fastidio…se sono davvero il tuo superiore ti ordino di non leggermi più nel pensiero a meno che non sia io a chiedertelo…”

“Si… per farlo devi solo farmi sentire la superiorità del tuo sangue… mordimi…” fece scoprendosi il polso senza la ccatrice…

“NO! E poi come potrei non ho i canini affilati come i tuoi!” volevo in tutti i modi evitare di dovergli mordere il polso…

“No non è vero… tu ce li hai i canini… solo che non hai ancora rotto l’osso che li blocca… prova a spingere come se stessi mordendo una mela… fallo con tutte le tue forze… ti avverto… farà malissimo…”  disse mettendomi una mano sulle spalle…

Non sapevo che fare… se ci provavo e non succedeva niente dimostravo di essere un credulone… se invece succedeva qualcosa e faceva male quanto Shik diceva nessuno mi avrebbe trattenuto dall’urlare…

“Andiamo in bagno per favore… che se mi metto a urlare nessuno lo sente… qui invece…” feci io indicando il giardino davanti a noi che ora si era riempito di studenti… mi alzai e mi diressi verso i bagni più distanti e isolati che conoscevo… Shik mi seguì in silenzio guardandosi ogni tanto alle spalle…

“Ok… qui siamo isolati…ci provo…” dissi io… e cominciai a fare forza con tutti i muscoli del corpo…

“No aspet…” cercò di fermarmi… ma fu troppo tardi… sentii uno strappo tremendo nella bocca… un sonoro ‘crack’ che veniva da dentro la mascella e i due canini affilati fuoriuscirono tagliandomi la lingua… ma quello non fu l’unico dolore atroce che percepii… ci fu anche quello sulla schiena… stavolta non fu un  ‘crack’ bensì uno ‘strap’ come quando si strappa la stoffa… ma in quel caso a strapparsi fu la pelle della mia schiena… da cui fuoriuscirono due lunghe ali nere e bianche sporche di sangue…  caddi in ginocchio… con le mani che tremavano e lo stomaco pronto a vomitare… il dolore era fortissimo… sentivo le lacrime scendere dai miei occhi… che bruciavano terribilmente… avevo il fiato corto… Shik era indietreggiato… era terrorizzato… subito dopo sentii altri dolori fortissimi… alle mani… me le guardai… le unghie stavano crescendo e si stavano trasformando in artigli… mentre sentivo un  bruciore in tutti i muscoli…   caddi a terra… ora gli occhi non pizzicavano solo… ora bruciavano come se qualcuno ci avesse tirato dentro dell’acido… scosso da fremiti di dolore mi aggrappai al lavandino e mi tirai su… di fronte a me c’era la mia immagine…

NO! Di fronte a me non c’era la mia immagine… c’era un mostro… una creatura alata che si dibatteva a causa del dolore… le mie unghie si erano allungate ed erano diventate più dure e affilate… gli occhi non si erano solo schiariti… ma avevano perso tutta l’iride… ormai erano completamente bianchi con al centro la pupilla nera… dalle mie labbra tirate fuoriuscivano i lunghi canini sporchi del mio sangue… anche le ali erano macchiate da quel liquido rosso e appiccicoso le piume erano nere…mentre le lunghe penne erano bianche…  non mi riconoscevo più… anche i miei capelli si erano allungati ed erano… sbiancati… avevo delle intere ciocche bianche in mezzo a delle ciocche nerissime. La mia pelle si era schiarita… ma rimaneva leggermente più scura rispetto a quella di Shik…

“Cosa mi è succ…” non riuscii a finire la frase… la mia voce era totalmente cambiata… sembrava come se fossero due voci diverse una sovrapposta all’altra… la prima era più gutturale e profonda, mentre la seconda era stridula e suonava come vetro che si frantumava…

“No! Cosa hai fatto… ti sei risvegliato troppo in fretta… non dovevi dare tutta quella forza ai muscoli… ora se non ci sbrighiamo ad iniziarti i geni ti uccideranno… il problema è che ora hai solo un vampiro a disposizione… per la tua parte angelica non so come aiutarti!” Shik era disperato stava  impiedi davanti a me… aggrappato alla mia maglietta…

“Non è possibile…”  mentre lo dicevo sbattei un pugno chiuso sul marmo del lavello… che si frantumò in mille pezzi neanche fosse argilla… “Dannazione!!!” il dolore stava lentamente svanendo… e più il dolore scemava più sentivo il bisogno di mordere qualcuno e di muovere le ali che dentro al piccolo bagno erano bloccate… guardai avidamente Shik…

“OH… si… fai…” disse scostandosi il polsino…

Non risposi più alla mia coscienza che mi diceva che non potevo farlo… mi avventai sul suo polso che perforai con le punte dei canini… sentii la sua pelle lacerarsi sotto la forte pressione della mia  mascella…

“Ah! Così fa male…” urlò lui… in effetti  ce li avevo spinti dentro… e non avevo usato il metodo a tagliola che mi aveva detto lui…

Sentii il sangue fluire fuori dai due fori… lo aspirai con tutta la forza che avevo… produsse un suono strano… sentivo il suo sapore ferroso in fondo alla gola… mi venne un conato di vomito… ma resistetti e bevvi… poi vidi Shik impallidire… gli occhi si erano appannati… stavo esagerando… sfilai i canini e un fiotto di sangue mi colpì in pieno volto… il panico mi diede una scossa alla pina dorsale facendomi male sui tagli da cui fuoriuscivano le ali…

“Odd…” uno spasmo mi chiuse la gola… tossii… riuscii finalmente a riaprire la gola… “…cosa diamine…COME STAI?” Shik era pallido e si reggeva alla manica della mia maglietta…

“S-sto b-ben… non ti preoccupare… mi riprenderò in fretta…” disse bisbigliando… intanto dal suo polso continuava a fuoriuscire del sangue… com’era possibile… lui aveva detto che il sangue a loro… noi… si fermava subito… “E’ perché nella nostra saliva c’è un potentissimo anticoagulante… mi devi bloccare l’emorragia come se fossi un essere umano normale…”

Preso dal panico strappai la mia maglia… rimanendo di sasso davanti all’immagine riflessa… tutti i muscoli che prima erano rilassati ora si erano tesi e si mostravano duri sotto la pelle… sembrava quasi avessi fatto una sessione di palestra intensiva… mi riscosi subito sentendo la mano di Shik sul bicipite feci a brandelli la maglietta e la strinsi attorno al polso ferito… subito sul tessuto si formò una larga macchia rossa…

“NO… così non va bene… diamine… come devo fare?” sbottai irritato…

“Cauterizzala… devi cauterizzare i due buchi…” soffiò Shik…

“Cauteri…no no assolutamente no… ti farà un male cane…”  sentivo la disperazione crescere… e gli occhi erano umidi… stavo per piangere…

“Non ti preoccupare… s’altronde ho sentito dolori peggiori…” bisbigliò toccandosi la bocca… era vero quel dolore… il dolore del risveglio era intenso… molto più intenso di qualsiasi ustione…

“Ok… andiamo a casa… ma come faccio con queste…” gli chiesi indicando le ali che cercavano di stendersi completamente…

“Non lo so… non ce l’ho… dovremmo trovare un angelo… un angelo che ci sia amichevole… però…” gli si chiudevano gli occhi… la benda era intrisa di sangue… cominciava a gocciolare.. nonostante ciò sorrideva… mi sorrideva…  mi avvicinai al suo volto… lo guardai dritto negli occhi che stavano diventando sempre più vacui… e improvvisamente lo baciai… stavolta non mi fermai alle labbra… insinuai la mia lingua sporca del suo e del mio sangue dentro… lui non mi respinse… anzi… iniziammo a giocare un po’ con le lingue… poi mi ricordai che rischiavo di farmelo morire tra le braccia… allora lo raccolsi e lo presi in braccio e uscimmo dal bagno…

Senza rendermene conto avevo le ali spiegate e quando fummo fuori si aprirono completamente… erano enormi… saranno state due metri ciascuna…  iniziarono a battere… non sentivo lo sforzo… pensavo che volare fosse molto faticoso… invece le ali che mi avevano lacerato la schiena si muovevano come se avessero una mente propia… purtroppo eravamo in un posto pubblico quale era l’università e un rumore di ali così forte avrebbe attirato subito l’attenzione… e se fosse arrivato qualcuno mentre una creatura alata sporca di sangue e con in braccio un ragazzo ferito tentava di spiccare il volo avrei seminato il panico… dovevo trovare il modo di non farmi vedere…

“Vola in alta quota… sembrerai un aquila…”  sussurrò Shik… percepivo che il suo battito cardiaco diminuiva… non sapevo come avrei dovuto partire… ne tantomeno come avrei dovuto volare… ne, era la cosa peggiore, non avrei saputo come atterrare…

“Beh proviamo come nei film di Superman…” dissi flettendomi sulle ginocchia… e dandomi una spinta verso l’alto… quando staccai i piedi dal suolo sentii uno strattone verso l’alto… erano le ali che avevano cominciato a battere e mi trascinavano su… ad un certo punto si fermarono… temetti di precipitare… invece salivo…

“Una corrente ascensionale…” borbottai ripensando ad uccelli grandi come gli avvoltoi o come i gabbiano che ne facevano uso…

Shik era stretto tra le mie braccia e si reggeva al mio collo… mentre guardavo il suo volto mi cadde l’occhio sulla terra sottostante… eravamo terribilmente in alto… per fortuna non avevo la phobia dell’altezza… poi guardai il mio corpo… non era affatto come avevo sempre immaginato che volassero gli angeli… non ero orizzontale… ma verticale e con le gambe penzoloni… era come se fossi appeso per le spalle a qualcosa che si muoveva in avanti… 

Notai il palazzo dove abitavo… porca miseria era proprio vicino ad una delle vie principali della città… se fossi atterrato così come niente sulla strada avrei attirato frotte di curiosi… seguite poi dai giornalisti e poi dall’esercito… che mi avrebbe rinchiuso da qualche parte per studiarmi… volevo assolutamente evitarlo… ma dovevo anche salvare la vita a Shik… le ali presero ad andare in picchiata… si fermarono ad un centinaio di metri sopra alla strada e proprio nel momento in cui una donna stava per volgere lo sguardo su cominciarono a battere creando una forte corrente d’aria che fece volare via qualsiasi cosa ci fosse stata sulla strada… alzando foglie e polvere rese l’aria opaca e ridusse la visibilità… scesi in picchiata fino al terrazzo di casa mia… spaccai il vetro della porta finestra e finalmente fui al sicuro in casa…

Lo poggiai delicatamente sul letto… cercai di ripiegare le ali… quanto impicciavano… mi muovevo male… lui riaprì gli occhi e mi guardò… subito dopo sorrise… io gli restitui il sorriso… scomparendo dalla porta per andare ad arroventare un coltello…

Tornato in camera lui aveva tentato di mettersi a sedere sul letto ed era riverso su un fianco… lo tirai su rapido, rapido quanto le ali mi permettevano di esserlo…

“Scusa… adesso farà male…” gli dissi facendogli vedere il coltello dalla punta bianca a causa del calore…

“No… fai…” la sua voce era debolissima… guardai il polso… il sangue aveva impregnato il pezzo di stoffa che avevo usato come bendaggio… e ora gocciolava sulla coperta… slacciai il fiocco che avevo fatto… il sangue ora non zampillava più, semplicemente scorreva via… ciò era un buon segno… non era un’emorragia arteriosa… lo guardai in viso con gli occhi lucidi, lui fece segno di si con la testa e mi sorrise… poi chiuse gli occhi e si volò dall’altra parte… io poggiai la punta del coltello sul primo buco… un rumore come quello del bacon che frigge e una puzza di pelle bruciata si dispersero nella camera… come l’urlo di Shik… ora anche la sua voce somigliava a quella che avevo appena ottenuto io… era cupa e gutturale… gli erano usciti i canini e le unghie delle mani gli si stavano allungando… alzi il coltello… voltai la lama e lo premetti sull’altro foro… un altro urlo scaturì dalla gola di Shik…

Levai la lama e la gettai a terra… poi mi gettai su Shik abbracciandolo…

“Sangue… mi serve sangue… o morirò…” sussurò… io non ci pensai neanche… gli presi la testa e gli poggia le labbra sul mio collo… lo sentii irrigidirsi… poi sentii lo scatto dei denti e il dolore…

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Ecco il 5°... mamma mia non avevo mai scritto così tanto... forse sarà la noia di questi giorni a spingermi a scrivere... chissà sta di fatto che per scrivere tutto quello che avete appena letto ci sono voluti solo due giorni... beh che dire Evviva me!!!

Ma anche Evviva voi che continuate a leggere... passiamo ai ringraziamenti...

xMadnex... anche io vi adoro... grazie per l'appoggio... Ovviamente la sorella del nostro protagonista sarà figa... se poi prenderò spunto da Avril Lavinge beh beh...allora non sarà difficile farlo...ohi mi raccomando continuate a leggere... che altro dire...Ich liebe dich (sai cosa farci hehehe)

xShari92... Cm posso descrivertelo... mumble... più o meno è come nel racconto... tranne che nn ha 21 anni... ne ha quanti e me... simpatico...carino (mi è stato suggerito hehe)...  e ci sono molto affezionato... ultimamente mi sarei annoiato molto senza quel cretino(ovviamente scherzo...^^ va letto in tono affettuoso ^^) che mi mandava mail in lingue impossibili... come avrei fatto a passare i pomeriggi??? Spero che questo quovo capitolo ti piaccia... fammi sapere ^^

A tutti gli altri che nn hanno lasciato un commento...dico grazie...continuate a leggere... e se poi vi va lasciate un commento...

Kriss89

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Capitolo 6
*** Chapter 6: Alice's Mediation ***


Chapters 6: Alice’s Mediation

 

Eravamo seduti sul letto… e Shik stava succhiando il mio sangue… sentivo quel rumore fastidioso… e sentivo anche il bruciore dei suoi denti dentro la mia carne… cominciavo a vedere appannato e la tesa mi girava; lo sentii sussultare, si staccò di colpo dal mio collo facendo fuoriuscire uno zampillo di sangue che però fui pronto a fermare con un bordo del lenzuolo…

Shik tremava… si era stretto le ginocchia al petto e ora guardava fisso il muro di fronte al mio letto… mi avvicinai a lui gli passai una mano attorno alle spalle… lo portai verso di me  lui si strinse al mio petto… in quel momento le ali che erano strette nella stanza si chiusero sopra noi due riducendoci al buoi…io ero in ginocchio sul letto e Shik tremante si reggeva alle mie spalle…

“S-scusa… ti sto creando solo problemi… se non fossi mai venuto qui ieri… tu non saresti in queste condizioni…” disse con voce rotta…

“Si è vero… ma tu hai anche detto che sarei morto… se non avessi attivato il gene nel modo giusto…” cercai di consolarlo… ma sapevo benissimo che non ci sarei riuscito…

“NO… non è vero… tu possiedi sia geni vampirici che geni angelici… si sarebbero bilanciati per sempre senza attivarsi mai…  invece… invece per colpa mia ora tu rischi di morire…” adesso la sua voce era ridotta quasi ad uno strillo acuto…

“Shhh… stai zitto… ci penseremo dopo… ora riposati che prima ti ho torturato per bene… non voglio che sia tu il primo ad andartene… troveremo una soluzione… però adesso riposiamoci…” la mia voce era serena… le ali si aprirono facendo filtrare di nuovo la luce che mi colpì fastidiosamente gli occhi bianchi… mi distesi su un fianco con Shik ancora aggrappato a me… la sua testa era nell’incavo del collo… stranamente a me il sangue si era fermato subito… come lo distesi Shik si addormentò, era evidentemente stremato. Io non riuscii a dormire a causa delle ali che mi impedivano di rigirarmi… non sapevo dove sbattere la testa… con quelle due appendici piumate sarebbe stato impossibile vivere d’ora in poi… però in un certo senso erano comode… evitavo il traffico…e andavo molto più veloce…

In quel momento mi accorsi di una strana sensazione… era come una voglia di uscire in strada a urlare… avevo bisogno di urlare… ne sentivo l’impulso in fondo alla gola… mi scostai delicatamente da Shik…  mi alzai… e andai alla porta-finestra senza vetro che dava sul balcone… quando vidi dei passanti in lontananza la voglia di cominciare a strillare si fece più forte… aprii leggermente le labbra, notai che i canini si erano ritratti… e il sapore di sangue era scomparso… ma la cosa che mi turbò di più fu che come aprii le labbra fuoriuscì una specie di canto… un canto che risuonava antico… veniva dalle profondità della mia anima… era un ricordo dei miei geni… le labbra ora sim muovevano da sole… come anche la voce usciva da sola… la voce che fuoriusciva era cristallina e trasparente, sembrava quella di una donna non quella di un uomo… poi notai i passanti… si erano paralizzati tutti… nessuno muoveva un muscolo… erano tutti rimasti immobili nella posa che avevano quando avevo cominciato a cantare… dopo poco cominciai a vedere i primi effetti del mio canto… alcuni uomini vestiti di tutto punto erano seduti, immobili come tutti gli altri, ad un tavolino di un cafè…uno di loro si alzò improvvisamente sgranò gli occhi… si contorse dal dolore e prese fuoco… urlando scomparve in una nuvola di fumo nero… dal quel fumo si levo un’ombra rossa come il sangue… ce stridendo mi venne contro… in quel moemento mi bloccai anche io… quella cosa… mi voleva uccidere sentivo i suoi pensieri… avevo interrotto la sua vita da parassita uccidendo il suo ospite e ora voleva il mio corpo in cambio… dovevo trovare una soluzione…

“Cambia l’intonazione del canto sbrigati…!” mi sentii urlare da dietro le spalle… una figura alata si era messa controsole e mi fissava…

“Non so come farlo… ho cominciato a cantare automaticamente… non l’ho voluto fare di mia spontanea volontà!” gli urlai terrorizzato, intanto la cosa si stava avvicinando…

“Semplicemente devi imporre la tua superiorità al gene angelico… devi fargli vedere chi comanda…prova…” la sua voce era familiare ma in quel momento ero molto più preoccupato della mia sorte…

“Va bene… speriamo che fili tutto liscio…” presi fiato… poi aprii la bocca e il canto di prima fuoriuscì da solo… stavolta però dovevo riuscire a cambiare il tono… pensai al mostro… pensai all’uomo che era finito in cenere…pensai  alle persone che erano bloccate in strada… se il mostro le avesse volute colpire gli sarebbe bastato cambiare direzione…provai… ma non succedeva niente… no ci riuscivo il canto rimaneva sempre quello… sempre lo stesso…  sempre lo stesso tono acuto e cristallino… “NON CI RIESCO AIUTAMI TU!” supplicai la figura…

A quel punto sbuffando la figura si levo in volo… il sole mi impediva di guardarla… sentii il suo canto, aveva la stessa intonazione del mio, ad un certo punto però questa si alzò di tono divenne più acuta… sentii vibrare i vetri… lo spirito si paralizzò… lo vidi tremare… tremava sempre più forte… finche quando il cantico ebbe raggiunto la massima altezza lo spirito esplose in mille scheggie rossastre che precipitarono al suolo producendo rumore di vetri rotti…

La figura si zittì e mi raggiunse sul balcone…

“Rientrimo…questa luce non fa bene ai tuoi occhi…” disse  più mi veniva vicino più mi sembrava familiare…

“Si in effetti non vedo granchè…di te vedo solo i contorni…e gli occhi mi pizzicano…” dissi stropicciandomeli… mano mano che i miei occhi riprendevano a vedere la figura diventava sempre più definita, riuscii a capire che era una ragazza alta un po’ meno di me… aveva dei capelli lunghi e lisci… biondi… se non sbaglio… non vedevo ancora bene…lei chiuse le tapparelle e la stanza fu ingoiata dal buio… subito dopo accese la luce, che mi accecò per un brevissimo istante… dopodiché quando ripresi a vedere chiaramente per poco non mi prese un infarto…

“A-alice…cosa… no! Anche tu!” ero sbalordito… Alice mi fissava sorridendo… con la mano chiusa a pugno poggiata sul fianco… notai i capelli… dove erano finiti i lunghi capelli neri e ricci della mia sorellina… erano stati sostituiti da capelli biondissimi scuri solo alla radice e nelle ciocche nascosete… per il resto erano biondissimi ad eccezione di una ciocca rosa shocking… “C-cosa hai fatto hai capelli?” dissi con il tono della voce che rasentava gli ultrasuoni…

“Gli ho tiniti… che male c’è… e ovviamente lisci sono più facili da gestire… certo non li ho voluti io così ma che importanza ha… sono o no una gran figa?” disse sorridendo, tirando le labbra dipinte con un rossetto lucido rosa chiaro… a quel punto notai il trocco… aveva molta matita e molto mascara intorno agli occhi e un ombretto celeste ricopriva le palpebre…

“M-ma che fai batti???” fu la mia constatazione scioccata… lei mi fulminò con lo sguardo…

“Stronzo! Non ci capisci niente…tzè!” si voltò con le braccia incrociate davanti al seno… solo a quel punto rividi le ali… completamente bianche che fuoriuscivano dal top lacero e sporco di sangue…

“Oh! Che sei ferita?!” chiesi io preoccupato… lei si voltò guardandomi incuriosita…

“No…perché?”

“Beh hai del sangue che sporca le ali e la maglietta…” le feci notare io…

“Ah! Quello… no quello è di quando mi sono cresciute le ali…” rispose candidamente lei…

“Quindi anche tu ti sei trasformata da poco… però perche non hai gli occhi bianchi ne i capelli bicolore come i miei?”

“Semplice… io mi sono trasformata due anni fa… e adesso  non ho compiuto la trasformazione completamente…”

“Vuoi dire che hai addosso quella roba da due anni…” dissi storcendo il naso…

“Scemo… le ali non le posso tenere quando vivo come un essere umano normale… quindi le faccio cadere… e solo se mi servono assolutamente me le faccio ricrescere…”  ribatté lei seccata

“In parole povere mi vuoi dire che sentirò quel dolore infernale tutte le volte???” ero sconcertato… quando le ali erano uscite era come se qualcuno mi avesse strappato la pelle a morsi…

“Beh… per le prime due o tre volte si… poi la pelle li diverrà insensibile e sentirai solo un lieve bruciore… tutto qua…” disse cantilenando mia sorella…

“Volevo chiedereti…” presi fiato, me ne ero ricordato solo allora… “PERCHE’ DIAVOLO SEI UN ANGELO TU????” lo urlai così forte che i vetri tremarono e Shik sobbalzò svegliandosi… non appena notò mia sorella saltò in piedi sfoderando canini e unghie… ringhiava come una cane… ma il suono era più gutturale… profondo… anche mia sorella si irrigidì, prese fiato… stava per cantare di nuovo… possibile che agli angeli bastasse intonare una canzone per uccidere qualcuno???

“Ehi! Ehi! Basta voi due… calmatevi” mi misi in mezzo con le braccia larghe a bloccare i due rivali…

“Ehi G ma che ti sei messo con un amante del sangue??? Che schifo…” disse Alice storcendo il naso…

“Non ti permettere ochetta piumata!” fu la risposta a tono di  Shik…

“HO DETTO DATEVI UNA CALMATA TUTTI E DUE!” urlai… stavolta alcuni vetri si incrinarono…

Entrambi si irrigidirono e abbassarono gli occhi…

“E ora sedetevi… tutti e due e presentatevi come persone civili…” ordinai risoluto…

Sia Alice che Shik si sedettero sul bordo del letto; ma il più distante possibile l’uno dall’altra… e poi molto controvoglia si strinsero la mano…

“Alice…” borbotto mia sorella

“Shil…” gorgogliò il mio ragazz…ehm…ehm… cosa andavo a pensare… il ragazzo… il ragazzo… senza mio… Shik che stava evidentemente leggendomi in testa sorrise sardonico…

“TU! Ti avevo ordinato di non leggermi più nella testa! O sbaglio?” ringhiai contro di lui, mia sorella sghignazzò soddisfatta… “E tu non tidere!”

“Ma mi diverto troppo a vedere litigare due fidanzatini…” ridacchiò lei

“Due cosa?!?!?!?!” avvampai… mi sarebbe uscito il fumo sotto pressione dalle orecchie se fosse stato un cartone…

“Ahahaha… Shik non te l’aveva detto… i vampiri sono solo uomini… tranne i capi dei clan… e i rapporti tra Servo e Padrone vanno ben oltre i semplici compiti quotidiani… diciamo che il servo è anche il fidanzato se non addirittura sposo del Padrone… è per questo che il padrone può nutrirsi solo del sangue del servo… il rapporto carnale che li lega li obbliga a fare questo…”

Ero pietrificato… guardai furioso Shik… si era approfittato di me senza dirmi niente… lo avrei punito ben bene più tar… no! Potrebbe essere frainteso… no no… l’avrei solo ignorato… anche se non anche se non era facile ignorare quegli occhi… mi riscossi dai miei pensieri…

“Ehm… sorellina mi spieghi perché sei un angelo non me l’hai ancora detto…” dissi confuso… poi un ala sbatté violentemente contro l’armadio… un brivido di dolore mi arrivò fino dentro la schiena… “Ahiooo! Ma prima dimmi come faccio a liberearmi di queste cose!!!” sbraitai infuriato…

“Semplice… devi stringere i muscoli intorno all’attaccatura e spingere all’indietro le spalle… vedrai che si staccheranno da sole… guarda…”  si scansò di pochi passi poi prese un respiro e spinse le spalle all’indietro… le ali si staccarono con un leggero ‘crack’ cadendo per terra si ridussero ad un ammasso di polevere bianca nel giro di pochi minuti… “Dai prova anche tu!”

La imitai… il ‘crack’ lo sentii anche io, ma insieme al rumore sentii un fortissimo dolore… come se mi fossi lussato una spalle dopodiché sentii la schiena molto più leggera… anche le mie si ridussero a polvere, solo che la mia sembrava cenere… era grigio topo…

“Ahhh… così sto meglio…” dissi tastandomi la schiena dove fino a poco prima c’erano le ali… si sentivano solo due lunghe cicatrici… “Ehm… e come faccio per gli occhi e i capelli?”

“Allora… per gli occhi basta che dormi e ritorneranno del loro colore naturale… e poi evita di traformarli in seguito sono solo un impiccio… non siamo nel regno delle tenebre… ne tantomeno a cospetto di un Lord…per i capelli… beh… ehm… insomma…”

“Sputa il rospo!” le feci seccato…

“Beh… per i capelli non c’è rimedio… rimarranno così per sempre… li devi tagliare tutti  i giorni oppure li tieni così… e per il colore esistono le tinte… e anche quelle devi farle spesso… vedi io devo fare due tinte… una per simulare il biondo e una per simulare la ricrescita scura… non puoi capire che seccatura ma andare in giro con i capelli completamente bianchi a diciotto anni mi pare un pochino sconveniente…”

“COSA?!?!?!” ero scioccato… non potevo andare in giro con dei capelli del genre…

“Beh guarda il lato positivo… ci sono milioni di donne che vorrebbero avere i capelli lunghi e lisci come i tuoi…”

“Si ma non neri con i colpi di sole bianco latte!” ero disperato… con che faccia mi sarei ripresentato all’università il giorno dopo???

“Beh dai ti stanno bene…” era Shik, voleva consolarmi… “Li leghi a coda di cavallo e il gioco è fatto”

“Ma perché tu ce li hai castani e corti?” ora che ci facevo caso non sembravano tinti…

“Semplice… come ti ho detto io sono un trasformato… e i capelli dei trasformati perdono solo un po’ di pigmento… mentre visto che tu sei un Misto… oltre ad avere il colore corvino delle linee di sangue dei vampiri hai anche la lunghezza e il bianco delle linee angeliche…”

“UH! Ma che fortuna guarda un po’!” ormai ero intenzionato a buttarla sull’ironico…

“Dai che non sei così male fratè…senti io mi vado a bere qualcosa… lascio i due piccioncini da soli…ciau!” disse schizzando fuori dalla camera… evitando di essere colpita dal cuscino che le avevo tirato…

“Uffa! Che sorella impicciona…!” ero seccato… mi bastava avere una sorella impicciona e pettegola… ora avevo una sorella impicciona, pettegola e pure angelo… meglio di così che altro si voleva…

“Come mai sei rimasto tanto stupito nel vedere tua sorella con i capelli biondi e lisci… ha detto di essersi trasformata da due anni…” mi chiese Shik stando seduto sul letto  con le gambe incrociate

“Beh… è perché… non la vedo… proprio da due anni!” dissi con un sorriso tirato sulla faccia…

“Sciagurato di un fratello maggiore…” disse lui ridendo.

Mi buttai a sedere sul bordo del letto e inconsapevolmente mi sdraia e andai a finire con la testa sulle gambe di Shik, che non sembrò infastidito anzi mi sorrise e mi accarezzò il viso…

“Dai dormi che sarai stanco… che oggi ne sono successe di tutti i colori… più tardi ti spiegherò per bene quello che devi fare e poi inizieremo l’allenamento…”

“Allenamento?!?” ero troppo stanco anche solo per dirlo… mi sistemai meglio sulle gambe di Shik… e cercai di prendere sonno…

“Ma non dormire qui sciocco…aspetta” mi fece lui dolcemente…

Mi afferrò da sotto le braccia e mi tracinò verso il cuscino dove fino a poco prima stava riposando…  ci appoggiai la guancia e mi misi su un finco… lui scese da letto e mi sfilò le scarpe… poi mi coprì con una coperta…

“Ma sei pazzo… fanno venticinque gradi?!?!” borbottai io…

“Adesso li senti tra un po’, quando l’antigelo, come lo hai chiamato tu, ti scorrerà nelle vene ne riparleremo… e adesso dormi…”

“Si…”

Shik si stava allontanando… lo richiamai

“Shik…”

“Si?”

“Grazie… e scusa se ti ho fatto male prima… con il coltello…” ero veramente dispiaciuto… mi faceva male ripensare al suo urlo di dolore…

“Ma no cretino… sono io che ti devo chiedere scusa… ti ho provocato e ho anticipato tutto… e soprattutto ti ho morso sul collo… la zona che fa più male in assoluto… scusa…” sbiancò improvvisamente…“Speriamo che la Lady non arrivi proprio ora… sennò saranno guai per te, per tua sorella ma soprattutto per me!”  prese un respiro e uscì dalla porta della camera…

“La Lady? E chi sarebbe…” ma ormai era già uscito… e non mi avrebbe sentito…

Mi raggomitolai sotto la coperta e cercai di dormire…

Mentre stavo per essere rapito dal sonno sentii il campanello di casa, e una voce femminile venire da dietro la porta…

“C’è nessuno in casa?”

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Eccolo il 6°... non posso resistere devo scrivere devo scrivere... mi ero dato un certo tempo prima di pubblicare... ovvero due o meglio tre giorni... ma nn ce la faccio... prima di accorgermene ho scritto due o tre pagine di word... Eh! Che ci volete fare... quando una storia ti interessa... cmq non è solo per questo è anche che vengo spronato di volta in volta dai vostri commenti... grasie^^

Per rimanere in tema commenti passiamo ai ringraziamenti...

xMadnex...come puoi vedere sto continuando assiduamente specialmente per voi...chissà perchè? (hahaha)  comunque non tanto questo quanto il prossimo capitolo me l'ha ispirato la tua ultima mail... ehhh se nn ci foste voi...hahaha...questa storia neanche esisterebbe... a essere onesti, poi, io a tekken5 nn ho mai giocato e cmq qnd gioco ai picchiaduro generalmente uso personaggi molto veloci e devil jin nn mi sembra tanto veloce... Nina..quella si che era una gran pezza di fi...ehm ehm...mumble... a tekken io usavo o Howarang se propio dovevo prendere un uomo (ricordate le donne sono più veloci e sguscievoli...evitano meglio i pugni e i calci dell'avversario...e io sono di natura codarda anche nei videogiochi...se posso evito di fare casino hahahahah, tranne nei giochi tipo GTA... ah! Che mera soddisfazione far esplodere le auto...vabbè sono andato un po fuori tema...hehe ultimamente mi capita...) Nina o Anna (beh il fascino del killer colpisce tutti hahaha)... beh cmq ritronando alla storia... i fatti si stanno smuovendo... fin troppo... il prossimo capitolo... ah! Il prossimo capitolo ne succederanno delle belle... Saluti a tutti                                                                                              P.S. cmq basta cn il giochino delle lingue straniere... manca il suomi (ma che lingua è poi chi la parla...nn l'ho mai capito) e il russo... almeno credo...

xShari92... Ma grazie e tu sei una fedelissima lettrice grazie! ^^ Per la fantasia me lo dicono tt grazie anche per questo... cmq per la storia dell'ingegneria genetica ci sei andata vicino faccio il primo anno di scienze naturali alla Sapienza... anche se fare è un eufemismo...  ultimamente la facoltà è sotto assedio dai rivoltosi (W la rivolta!!!!! M la Gelmini hahahah no questa è politica e qui non si può fare) Fammi sapere cosa non hai capito e giuro sul mio onore di scrittore che te lo spiego... Giuro! *mano sul cuore* Ma le cose difficili non sono finite qui... ora arriverà la spiegazione clou (o cm si scrive hehe) quella che riguarda la riproduzioni di tali creature e xkè i vampiri sono solo maschi e gli angeli solo femmine... uhuhuhuh... dovrò spremere bene le meningi...


Al prossimo capitolo  byebye

Kriss89 

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Capitolo 7
*** Chapter 7: The Wizardry Ceremonial ***


Chapter 7:  The Wizardry Ceremonial

 

“Vadoooo io…” urlò Alice dalla cucina… io che ero stato riscosso dal suono del campanello mi alzai e posai i piedi a terra… il pavimento era freddo e un brivido mi percorse la schiena… infilai le scarpe e andai verso la cucina… trovai Shik appollaiato su uno sgabello… reggeva una tazza vuota in mano, quando entrai in cucina mi guardò leggermente preoccupato…

“Mi sbaglio o ti avevo detto di dormire…” la sua voce aveva un che di rimprovero… ma sempre delicata e pacata…

“Ho sentito il campanello che mi ha riscosso dal dormiveglia…” risposi andando verso la macchina del caffè e versandomi una tazza enorme del liquido nero…

“No! Asp…” Shik non fece in tempo a fermarmi che bevvi una sorsata di caffè… il liquido in bocca era amarissimo mi venne il voltastomaco… non riuscii a tenerlo in bocca… lo sputai nel lavandino tossendo…

“Cosa diavolo?!” urlai io rovesciando il resto del caffè nello scarico…

“Semplice ora non puoi ne bere ne mangiare nient’altro al di fuori del sangue…” rispose mestamente Shik…

“No! Diamine!” rimpiangevo la pizza ai peperoni della sera prima… si è vero… era iniziato tutto la sera prima… il tempo era volato… e anche gli eventi avevano preso una piega imprevista …

All’improvviso sentii un rumore provenire dall’ingresso… solo allora mi ricordai che Alice era andata ad aprire la porta… corsi nell’ingresso per vedere cosa era successo… mi trovai di fronte ad una scena curiosa… mia sorella era seduta sopra a Melissa che si dimenava… urlando…

“Toglimi da dosso questa pazza furiosa… mi è saltata addosso senza motivo…” urlava e si dimenava come un serpente intrappolato…

“Io non sono una pazza furiosa… sei tu che sei di troppo i questo momento… va…” Melissa la zittì mettendogli una mano sulla bocca… Alice divenne violetto… la rabbia le crebbe dentro tanto da farmi temere che stesse per esplodere… e io conoscevo benissimo gli sfoghi di mia sorella… una volta per poco non mi cavò un occhio con un attizzatoio… rimossi subito quel ricordo dalla testa e mi concentrai sulle due ragazze per terra di fronte a me…

“Alice… togliti subito da sopra a Melissa… non te la ricordi? E’ la mia migliore amica… eppure ti ho mandato una nostra foto e te ne ho parlato molto…” ero spazientito mi dava fastidio che mia sorella si immischiasse nelle mie amicizie

Alice si tolse la mano di Melissa dalla bocca “ Si ma non credevo che fosse…” a quel punto Melissa le assestò una ginocchiata nei fianchi che la fece ripiegare su se stessa tossicchiando…

“Melissa!” le urlai “Non prendere a ginocchiate mia sorella!” dissi risoluto “Solo io posso!” conclusi ironico…

Melissa si scostò malamente da sotto mia sorella e si mise in piedi pulendosi il lungo abito nero che evidentemente aveva sostituito la camicia e i jeans, si era piastrata anche i capelli che ora erano lisci e lucidi…

“Dove devi andare sono ancora le quattro di pomeriggio?!” le feci notare…

“Semplice vi sono venuta a prendere perché stasera vi porto in un posto a festeggiare… solo che è un abbastanza lontano e ci vorrà un po’ per raggiungerlo… quindi senza discutere cambiatevi mettetevi qualcosa di nero… Greg tu puoi portarti il cambio? Oggi sei tra i protagonisti della festa…” ordinò repentina… “Lei però non può venire” concluse indicando mia sorella…

“Invece io vengo… “ ribatté lei acida incrociando le braccia sul petto…

“Mi vuoi far incazzare… non sai come divento quando mi arrabbio…”  le urlò in faccia Melissa punzecchiandola con l’indice…

“OH! Ma posso immaginarlo…” fece in tono sarcastico Alice… “Brutta e dentuta!” concluse…

“COOOOOOOSA?!?!?!”  Melissa stava per esplodere… vedevo le mani aprirsi e chiudersi a ritmi convulsi…

“M-melissa… tranquilla non lo voleva dire… “ cercai di tranquillizzarla, sapendo bene che era inutile mi voltai a guardare mia sorella… “…vero che non l’hai detto apposta?” conclusi con un tono del tipo ‘dillo che è così o questa ci ammazza’

“Bah… perché dovrei rimangiarmi le parole che ho detto?” Disse scocciata Alice… vidi Melissa sul punto di saltarle al collo…

“Melissa… carissima… vieni andiamo a farci un giro…” disse Shik prendendola sottobraccio… e trascinandola fuori dall’appartamento… Shik subito dietro alla mia furibonda amica si girò a guardarmi… io gli feci spallucce e alzai le braccia con in volto un espressione compassionevole… lui mi rispose con un sorriso… a quel punto capii che poteva benissimo trattenere quel ciclone di nome Melissa.

Alice stava giocherellando con una ciocca di capelli… io la guardai malissimo… volevo farle capire che una persona non ci si comporta così con una sconosciuta, specialmente se questa sconosciuta è la migliore amica attuale del proprio fratello… ma la mia occhiataccia sembrava non sortire alcun effetto… si vede che aveva acquisito un certo self control da quando era diventata un angelo… hahaha! Mi viene ancora strano pensare a tutto  questo… una piccola parte di me (sicuramente quella che non ha provato quei dolori così atroci) crede che sia ancora tutto uno scherzo… ma anche solo guardarmi allo specchio mi riscuoteva…  notai che anche senza dormire i miei occhi stavano riprendendo quel poco colore che avevano… le unghie erano scomparse subito dopo l’attacco di quell’essere volante… anche le zanne erano rientrate… ma sentivo che se le avessi volute tirare fuori l’avrei potuto fare in qualsiasi momento…

“Alice…” inizia, ma fui interrotto dall’interpellata che mi fulminò con gli occhi… “…tranquilla, non voglio farti la paternale… ti volevo chiedere… cosa hai fatto prima… non sapevo sapessi cantare… come d’altronde non sapevo di avere una sorella angelo… mi puoi spiegare qualche cosa?”

“Umpf! Shik non ti ha detto proprio nella eh?” disse stizzita mia sorella “Comunque… allora… quello che ho fatto prima è stato semplicemente usare un potere angelico per eliminare un entità spirituali… si chiamano cantici… e riaffiorano alla memoria in casi particolari… nel tuo caso la vicinanza di quello spirito a te e a… quel coso…” disse riferendosi a Shik… la fulminai

“Non ti permettere di dare di ‘quel coso’ a Shik… è una persona… e volente o nolente… gli voglio bene!”  Complimenti! Che affermazione ardita dopo un solo giorno che lo conosci… Greg vai proprio veloce eh? Domani che farai te lo sposi? Ok! Ero entrato in paranoia ora mi facevo i discorsi da solo… vabbè capita a tutti…

“Dicevo… quello che ti è uscito dalla bocca era un cantico… ne esistono tre tipi… di invocazione, che sono i più difficili da fare e servono ad invocare spiriti servitori che ti aiutino a combattere; poi esistono quelli di distruzione, che è quello che ho usato per eliminare quello spirito; e in fine quello di smascheramento... questo lo sanno fare anche i pivellini come te, e serve a distruggere le illusioni create dagli spettri e simili…  ma non ti garantiscono la vittoria in una battaglia perché se non ci sono illusioni sono completamente inutili… dovrai imparare ad usarli tutti e tre, anzi tutti e due; poiché il terzo è utile solo durante la caccia…”

“Caccia?!” gli feci eco…

“Si! Caccia… gli angeli si servono delle ceneri degli spiriti che annientano per creare artefatti che gli possono essere utili… e poi sai com’è le donne sono vanitose… e un paio di orecchini di frammenti  di spettro sono all’ultimo grido nelle alte cerchie degli angeli…” disse sorridendo e dando un colpetto all’orecchino che aveva al lobo destro; era una scheggia azzurra, sembrava un vetro rotto, mi avvicinai per vederla meglio… vista da vicino sembrava una scheggia di acquamarina ma dentro aveva come delle piccole bolle che si agitavano…

“Eheh… questo è un frammento di ondina… uno spirito marino… sono tra le Schegge più ricercate mi è costato un occhio della testa…” disse tronfia Alice…

“Ondina?! Ma da quel poco che so… sono spiriti buoni che bisogno c’era di eliminarne una?” ero scioccato… eravamo alla stregua della caccia agli animali per la pelliccia e a me queste cose facevano imbestialire …

“Semplice… per vanità… ti ho detto gli angeli sono vanitosi di per se… poi essendo quasi tutte donne lo siamo ancora di più e vogliamo solo il meglio… peccato che dalla distruzione di uno spirito si ricavano solo una decina di Schegge buone… il resto va buttato… che spreco!” disse scuotendo la testa con gli occhi chiusi

“Siete crudeli…” sbottai quasi in un ringhio…

“E chi ha mai detto che gli angeli sono buoni?” rispose acida lei…

“Tutti! Lo dicono tutti… Angelo uguale buono…” continuai nella mia tesi strampalata…

“Ahaha… si proprio così… io sono un angelo buono… ma tu devi vedere le Cacciatrici di Schegge… quelle si che sono esseri perfidi e senza una coscienza!” sghignazzò lei..

Il mio umore era sotto terra… non solo l’idea di essere una creatura mista mi dava fastidio… ma pure il fatto che tre quarti delle mie, come del  resto quelle di tutti, convinzioni sulle creature mitologiche erano completamente sballate e non stavano ne in cielo ne in terra… “Ne conosco una… una certa Clara… è tremenda… è tremendamente egocentrica e piena di se da far sembrare chiunque una nullità… specialmente quando torna dalla caccia con sacchi pieni di Schegge diverse… per fortuna va poco a caccia… altrimenti per noi non ci sarebbe divertimento…

“Si… ok… prima parlavi di artefatti…che intendevi?” cercai di sviare il discorso…

“Armi e armature!” disse secca Alice…

“EH?!” quasi mi prese un colpo… “E da quando agli angeli servono armi?”
“Da quando i tuoi amichetti succhiasangue le usano… noi ci difendiamo dai loro attacchi… e ci riusciamo pure bene… nell’ultima battaglia che mi hanno raccontato… hu! Quanti vampiri hanno seccato… dice sembrava di stare ad una fiera della pentolaccia…solo che al posto delle caramelle c’erano frammenti di vampiro… che sono preziosissimi!”  estasiata, mia sorella era estasiata da una carneficina ai danni dei miei futuri compagni… mi venne da vomitare… anche se nello stomaco non avevo niente…

“Basta! Non voglio più sapere niente… voi angeli fate schifo, siete animali da caccia e basta! Vi divertite a torturare gli altri solo per la vostra vanità!” gli urlai in faccia… Alice rimase di sasso…

“M-ma  Greg… anche tu sei un angelo… vuoi ripudiare i tuoi simili?” sembrava scossa… “Che dovrei dire alla mamma?”

“AH! Certo quella santa donna di nostra madre… anche lei è un angelo presumo no? E ALLORA SI PUO’ SAPERE PERCHE’ IO SONO MEZZO VAMPIRO???” urlai così forte che temetti di essermi fatto sentire fino in strada…

“Te lo spiego io perché!” era una voce familiare alle mie spalle, Alice si era irrigidita e aveva indietreggiato di un passo… mi voltai…

Di fronte a me c’era Melissa, ma era cambiata, i suoi occhi erano stranamente inespressivi… come se fosse in trance… i capelli piastrati le conferivano un aspetto etereo e sinistro…

“Melissa…” bisbigliai…

“Non vuoi sapere perche sei un Misto?” disse con voce atona… il suo sguardo era liquido e non focalizzava niente e nessuno… semplicemente rimaneva immobile come se stesse fissando una cosa in lontananza…

“Si… voglio sapere… dimmi!” risposi guardando per terra, sentii dei passi dietro a Melissa… era Shik… si strinse nelle spalle sillabando ‘scusa’ con le labbra… lo guardai un po’vago… poi realizzai “Melissa tu come sai che io sono…” la frase mi morì in gola notando lo stesso bagliore cha avevo notato in Shik le prime volte… anche Melissa era un vampiro… però no  si sarebbe detto… era completamente l’opposto del vampiro che mi ero immaginato… e poi i vampiri non dovevano essere tutti uomini?

“E’ qui il punto… i capi Clan sono tutte donne… proprio per la loro rarità si scelgono le donne come capi… poiché hanno un maggiore potere dei vampiri comuni… e lo stesso vale per gli angeli; essendo tutte donne quei pochi angeli maschi diventano i lord delle loro Casate…”  la voce era sempre meno espressiva…

“Ma perché… perché gli angeli sono tutte donne e i vampiri sono solo uomini?” ero confuso…

“E’ un fatto legato ai cromosomi X e Y… non vuoi che te lo spieghi vero?” stavolta era stato Shik a parlare… e come al suo solito riusciva a confondere le acqua meglio che poteva…

“No… grazie immagino… ma solo una cosa… come mai esistono persone come me o comunque come i Lord e le Lady?... non vanno fuori dai canoni?” la mia curiosità era morbosa… in un giorno scarso ci ero stato trascinato dentro e ne volevo sapere a tutti i costi il più possibile…

“Semplice a volte sia il cromosoma X che il cromosoma Y subiscono una mutazione… ad esempio tu sul tuo cromosoma X hai sia il gene vampirico che quello angelico… poiché tua madre è un angelo e tuo padre è un vampiro… tu sei tra i pochi che nascono dall’accoppiamento di queste creature…  è ovvio che quando un vampiro si accoppia con un umana… il figlio che nasce se è maschio è un vampiro se è una femmina ha il 25 % di possibilità di esserlo… ma il gene vampirico è incompatibile con il cromosoma X e quindi solo un 2% sopravvive al primo anno di vita… e viceversa per gli angeli… solo che nel loro caso il gene angelico è incompatibile con il cromosoma Y  e quando si incontrano solo pochissimi individui sopravvivono… i bambini e le bambine che sopravvivono a questi geni diverranno i futuri Lord e le future Lady delle Casate e dei Clan…”  Shik era sempre professionale nelle sue spiegazioni sembrava un’ enciclopedia…

“Ah!” fu l’unica risposta che diedi…  ero scioccato… mio padre un vampiro? E mia madre un angelo? Come era possibile… queste creature non si odiavano?

“In effetti è così…” disse Shik… venendomi vicino e facendomi sedere su una sedia… “Effettivamente tuo padre e tua madre non sono mai stati veramente innamorati… voi siete il risultato di un esperimento congiunto delle due comunità… tu specialmente sei il migliore risultato della ricerca… tu sei il motivo per cui questa ricerca è iniziata… le comunità volevano sapere come si creavano i Misti… e perché i misti erano sia donne che uomini indistintamente… i due governi hanno finanziato queste ricerche e tua madre figlia diretta di Lucifero e tuo padre discendente di Lilith sono stati scelti per questo… erano i migliori, e avevano un patrimonio genetico puro…”

In quel preciso istante la mia vita si frantumò in mille frammenti… che sentii venire estirpati dalla carne con forza… il dolore era insopportabile… mi voltai verso mia sorella… aveva il volto basso e tremava… non mi voleva guardare negli occhi…

“TU! Tu lo sapevi e non mi hai detto niente…” le urlai contro… “Da quanto lo sai…” proseguii sempre con lo stesso tono di voce alterato… i miei capelli fluttuavano alle mie spalle ad ogni mio movimento con la testa…

“S-scusa… l’ho saputo un mese dopo che te ne sei andato da casa… per venire qui… e mi era stato raccomandato di non dirti nulla... scusa…” disse debolmente mia sorella…

“Alice… come avete potuto nascondermi una cosa del genere…non avete nessun rispetto di me?” urali verso tutti… Melissa rimaneva impassibile… “Perché non parli? Cosa sono io per te un esperimento…”

“Si… è così… io sono una Lady e sono stata mandata per starti affianco e controllare le tue azioni… ovviamente nella gerarchia sono di qualche grado inferiore a te che sei diretto discendente di Lilith…quindi chiedo perdono se ho fatto qualcosa di male…”

“Andate tutti quanti al diavolo!” urlai rivolto al gruppetto che era davanti a me…

“Ci dispiace è impossibile… il diavolo ci ha ripudiati insieme alla sua sposa… Lilith… noi siamo quello che rimane della discendenza del matrimonio di Lilith e Lucifero… in fin dei conti siamo tutti fratello e sorella… ma i nostri geni tendono a farci odiare l’un con l’altro…” disse ferito Shik… “Scusa… non te lo dovevo dire così!” si avvicinò di un paio di passi e mi mise la mano sull’avambraccio, io lo allontanai violentemente e mi andai a chiudere in bagno…

Aprii il rubinetto dell’acqua gelida… riempii il lavandino e ci infilai la testa dentro… volevo morire… ma anche se trattenevo il fiato così a lungo non sentivo la necessità di respirare…

“Maledetta condizione di semprevivo!!!” urali sferrando un colpo allo specchio… che andò in pezzi, i suoi frammenti che volavano attorno a me sembravano tante stelle che riflettevano la luce fredda del neon come a prendermi in giro della mia inutilità… rimasi seduto a terra per alcune ore… sicuramente si era già fatto buio… poi presi coscienza della mia situazione…

“Sono solo un esperimento… nessuno mi ha mai voluto… nessuno mi ha mai voluto bene… figuriamoci amato!” dissi accasciandomi a terra lasciando una striscia di sangue sul mobile bianco del bagno… la mano ferita si stava già cicatrizzando…

“Non è vero… io sono con te… fino alla morte… e ti voglio bene… anche se ci conosciamo da così poco tempo… ormai il tuo sangue è il mio e il mio è tuo...” sentii la voce di Shik da dietro la porta… era calma e rilassata…

“Lasciami solo… non è vero è solo una bugia… nessuno mi ha mai voluto veramente… anzi mi hanno voluto… ma per studiarmi e analizzarmi…” ormai sentivo il sapore salato delle lacrime sulle labbra…

“Ti prego fammi entrare parliamone… mi fa stare male sentirti così…” anche la voce di Shik si era incrinata… la sua voce fece tremare il mio cuore… com’era possibile che ero solo il risultato delle ricerche di qualcuno e non dell’amore di un uomo e di una donna… ora capivo perché mio padre era sempre freddo verso di me e verso mia madre… e viceversa… infatti non ne sentii la mancanza quando se ne andò lasciandoci soli…

“Ti prego aprimi… non lasciarmi fuori…” Shik era diventato più insistente la sua voce ormai tremava e si interrompeva e aveva cominciato a battere il pugno sulla porta…

Mi alzai e feci girare il chiavistello della porta… Shik non mi diede il tempo di aprirla che si fiondò subito su di me…

“Guai a te se lo fai di nuovo… io sono tuo servo e non posso essere allontanato da te per nessuna ragione…” aveva il viso nell’incavo del mio collo… le mani erano strette sulle mie braccia…

“Senti… chiariamo una volte per tutte questa storia… io non ti voglio come servo… ti voglio come amico… ragazzo… pari… non come servo… chiaro?” le mie parole erano state veloci… specialmente la parola ‘ragazzo’… Shik a quelle parole si strinse ancora più forte…

“..i… mo…” bisbigliò dal mio collo…

“Cosa?”

“Ti amo… come ognuno di noi ama il suo padrone… è inevitabile… una volta che beviamo il suo sangue nasce in noi questo sentimento che non può essere cancellato… e quando il padrone muore anche il servo muore…”

Io rimasi paralizzato… nessuno mi aveva mai detto ‘ti voglio bene’ figuriamoci ‘ti amo’…

“Ma non è un po’presto per dirlo… in fondo ci conosciamo solo da ieri…” cercai di razionalizzare… anche se sapevo che con Shik era impossibile…

“Te l’ho detto… una volta che ho bevuto il tuo sangue si stringe un patto che lega i nostri due cuori… il servo amerà sempre il suo padrone incondizionatamente anche se il suo padrone lo trattasse malissimo… è nella natura dei servi possedere questa caratteristica…”

“E’ una cosa tremenda… nessuno dovrebbe abusare di una persona che la ama… è una pura crudeltà! Non ti preoccupare… come ti ho già detto io non ti tratterò da servo ma ti tratterò da pari… come è logico che un uomo tratti un altro uomo qualsiasi sia la sua natura…” detto ciò lo strinsi e sospirai…

Lui mi guardò negli occhi… io ricambiai e sorrisi poi avvicinai le mie labbra alle sue…

“EHI! Voi due… avete finito??? Greg hai una cerimonia, non ti ricordi che ha detto Dentona?” urlò mia sorella dal salotto infrangendo il momento…

“COME MI HAI CHIAMATO?!?!?!” sbraitò furiosa Melissa… che nel frattempo doveva essere tornata normale… “Però l’oca piumata ha ragione sbrigatevi la cerimonia sta per cominciare e dobbiamo andare…” concluse con un tono più umano…

Arrendevolmente mi alzai da terra e andai nella cabina armadio per cambiarmi e prendere il cambio che mi aveva detto Melissa di portare… mi infilai dento un paio di pantaloni neri e una maglietta con lo scollo a ‘V’… anch’essa nera… mi infilai le scarpe e raggiunsi il gruppetto…

“E su… voglio venire anche io… voglio vedere una cerimonia di risveglio di un vampiro… ti prego Lady!” mia sorella stava supplicando Melissa… voleva venire anche lei…

“UMPF! Mi sono stufata di sentire le tue lamentele… e poi non mi va di inamicarmi un’angelo quindi puoi venire… basta che non ti metti a cantare nel bel mezzo del rito… intesi?”  l’ultima parola fu proclamata come un comandamento e fu accompagnata da un occhiata di fuoco… mia sorella indietreggiò un pochino e poi sorrise portandosi la mano alla fronte tipo saluto militare…

“Agli ordini, Lady!” disse acidula…

“Umpf!” fu l’unico commento di Melissa che prese a scendere le scale della palazzina…

Io fui l’ultimo ad uscire e chiudere la porta di casa… Shik mi aspettava sul primo gradino della scala… quando mi fui avvicinato mi passo un braccio sulle spalle e mi strinse a se…

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Il posto della cerimonia era l’Holy Hope Cenetery… chissà perché l’avevo immaginato che mi avrebbero trascinato in un posto del genere…

“Beh questo cade un pochino nello stereotipo di voi vampiri… perché un cimitero?” chiesi perplesso a Shik…

“Semplice… i cimiteri sono pieni di anime e di forza spirituale… sono posti praticissimi per attingere forza e spiritualità… e soprattutto sono posto che la gente normale no  frequenta di notte…” disse sorridendo…

“Ah… ok…” mi voltai verso Melissa… “Ma in cosa consiste questo rituale? Che devo fare di preciso?” le chiesi…

“Te lo dirò quando saremo arrivati…” disse lei fredda…

“Bene… cominciamo bene…” mi uscì fuori più ironica di quanto avessi voluto…

Alice intanto trotterellava allegramente canticchiando dei motivetti di Avril Lavinge…Avril Lavinge! Ecco da chi aveva preso il look… bah scelte sue… si guardava intorno come se non fosse mai stata in un cimitero… arrivammo in un piazzale completamente deserto…  non vi erano lapidi ne alberi… solo prato… al centro del prato una fossa era stata scavata… mi vennero i brividi poiché immaginai a chi sarebbe servita…

“Non vorrete che io…” dissi ma la frase mi morì in gola quando arrivati vicino alla fossa notai che era stata rivestita di plastica ed era stata riempita di sangue… un conato seguito da un brontolio smossero il mio stomaco…  “Voi siete pazzi… io li dentro non ci metto manco il dito indice della mano sinistra!” urali girando sui tacchi per tornare indietro… mi bloccai non appena vidi un cerchi di persone chiudersi attorno alla pozza… portavano ognuno una mantella con cappuccio bianca… alla cui base c’erano disegnati degli strani simboli…

“Questi sono i rappresentanti di tutti i Clan di vampiri… figurati che per te sono venuti per fino dall’India… nei normali risvegli ci sono al massimo i Clan della città!” disse ridacchiando Shik…

“Ah… si si… ne sono proprio onorato…” mi sentivo come una capra messa in bella mostra davanti ad un gruppo di lupi affamati… non era una sensazione piacevole!

Melissa raggiunse il bordo della fossa e mi guardò seria…

“Spogliati…” ordinò…

“Cosa?!?!?! Tu sei scema!” gli risposi…

“Fallo o verrai ucciso… non ammettiamo repliche… e ricordati che se muori tu muore anche il tuo amichetto!” mi paralizzai… dieci secondi dopo mi stavo sfilando i pantaloni… mi bloccai guardai Melissa che mi diede un occhiataccia…

“Ho capito… ho capito… via anche i boxer…” anche i boxer volarono via… lasciandomi nudo in mezzo a centinai di persone sconosciute dentro un cimitero di notte… Melissa mi indicò la pozza… mi ci tuffai… il sangue era appiccicoso e puzzava… il cerchio di persone intorno a me si diede la mano e si levò una specie di ovazione… sembrava quasi una formula magica…

“Hekas… Hekas Este Bebeloi!

Zant Vedrol Mubis!”

Cominciò a soffiare un fortissimo vento da ogni direzione che fece schizzare il sangue sulla parte superiore del mio corpo…

“Vrent Black Velvet, Qlipdjoc Magus!

Pnat Vlerm Jisc Dub Zod!”

Subito dopo che l’ultima frase si concluse oltre al vento si aggiunse anche un forte acquazzone… che in Arizona era cosa più unica che rara…

“Luxerst Vinc Zob!

In Mani Corp!

Poiché la notte appartiene agli Amanti!

Poiché la notte appartiene alla Lussuria!

Poiché la notte appartiene agli Amanti!

Poiché la notte appartiene a NOI!

Chiediamo il risveglio di questo fratello!
In Mani Corp!

Luxerest Vin Zob!

Pnat Vlerm Jisc Dub Zod!

La tempesta come era arrivata se ne andò…

“Vrent Black Velvet, Qlipdjoc Magus!

Zant Vedrol Mubis!”

Anche il forte vento cessò…

“LORTUS MENG ICHA!”

Subito dopo che il gruppo concluse la formula sentii dentro di me una strana forza che si accresceva… sentivo i muscoli tendersi… sentii gli stessi lancinanti dolori che avevo provato quella mattina nel bagno dell’università… risentii i canini scendere… potevo percepire le loro punte che si allungavano nella mia bocca… sentii che anche le unghie si allungavano… divennero nerissime e dure come il diamante… la schiena cominciò a bruciare… sentivo crescere appena sotto la pelle due enormi masse… in una frazione di secondo le due masse lacerarono la pelle fuoriuscendo in tutto il loro splendore…  iniziarono a battere e mi sentii trascinare verso l’alto… frenaii l’ascesa aggrappandomi ai bordi della fossa… mi concentrai e percepii che le ali stavano smettendo di battere… per fortuna le unghie erano piuttosto resistenti… mi rituffai nella buca piena del liquido rosso e guardai Melissa…

“Tieni mordilo” mi disse lanciandomi nella fossa uno Shik nudo e impassibile…

“Ma cosa diavolo dici! Non posso!” gli urlai…

“FALLO!” ordinò perentoria Melissa guardandomi furiosa…

Mi avvicinai a Shik che mi guardò dritto negli occhi… si scostò una ciocca di capelli e reclinò il collo… io mi avvicinai a lui… lo abbracciai… sentii i nostri corpi aderire… la mia gamba in mezzo alle sue… il mio abbraccio e il suo… gli appoggio le labbra sul collo gli passai la lingua sulla pelle morbida e poi poggiai i denti… improvvisamente spinsi i canini dentro al collo… sentii che si irrigidì… comincia a bere il suo sangue… dopo un po’ sentii che anche lui faceva lo stesso… sentii le sue labbra sul mio collo… la sua lingua e poi i denti… il bruciore e la sensazione di essere svuotati della vita…

Rimanemmo in quella posizione per diversi minuti… la sensazione di svuotamento venne presto sostituita da una sensazione di piacere dilagante… sentii gli addominali contrarsi… anche Shik venne percorso da dei brividi… ci stringemmo… venimmo insieme urlando… mi ero sentito svuotato della vita e di tutte le mie energie…

Eravamo ancora abbracciati quando crollammo e fummo ricoperti  dal sangue… non mi importava che mi si infilasse nel naso… l’importante è che ora ero vicino a Shik…

Ad un tratto sentii Melissa uralre…

“Ed ora è il momento del risveglio del nostro compagno e del suo servitore… iniziate il rituale di sepoltura…”

Sepoltura?!?! Infatti sentii una massa solida cadermi sulle gambe… non ne sentii di più perché avevo il corpo di Shik che mi faceva scudo… ma capii benissimo che ci stavano seppellendo…vivi! Chiusi gli occhi non avevo coraggio di vedere…

Quando li riaprii era tutto buio e il sangue aveva fatto, con la terra una melma ferrosa che si appiccicava ovunque impedendo qualsiasi movimento… sentivo le ali doloranti sotto il peso dei nostri due corpi… Shik mi guardava… i nostri volti non erano stati coperti dalla melma e quindi potevamo parlarci quasi normalmente…

“E ora… come facciamo?” gli chiesi disperato… non volevo morire ora che l’avevo conosciuto

“Semplice… ti sei mai chiesto come escono i vampiri nei film? Scavando ovviamente…” e detto questo sfliò a fatica una mano da dietro la mia schiena e si fece crescere gli artigli che infilò dentro la terra molliccia che ci sovrastava… infilò il braccio sempre più in profondita…

Io lo imitai… ad un certo punto sentii la mano all’aria aperta… per fortuna non era una buca profonda…appoggiai la mano fuori dove sentii che la terra era abbastanza dura da sorreggerci… feci forza sul braccio… sentii che anche Shik aveva trovato un appiglio… insieme ci spingemmo con le gambe… la terra pesava…  mano mano che ci muovevamo sempre più terra mi finiva in bocca… nelle narici… sentii il suo caratteristico odore… il sapore era tremendo… era una terra grassa e appicicosa… sapeva di muffa e foglie marce…sentii che le ali non potevano più rimanere incastrate in quella posa e decisi di provare ad usarle per tirarci fuori da li… ma purtroppo non avevano abbastanza forza…

Con uno sforzo muscolare impossibile e dolorosissimo tirai fuori il busto… e respirai a pieni polmoni l’aria calda e secca della notte di Tucson… notai che Shik non ci riusciva a causa della sua posizione scomoda… gli afferrai la mano e lo tirai su… anche lui riuscì a mettere fuori la testa…

Mi guardai intorno non c’era più nessuno… il cimitero era completamente vuoto… e… e… non era più notte… era l’alba!

Eravamo rimasti sepolti vivi per chissà quanto tempo… sentii che il rumore di un motore avvicinarsi… non potevamo farci trovare così… mi liberai dolorosamente delle ali che per fortuna erano ancora sottoterra e scomparvero nella melma di terra e sangue… mi issai con tutte le forze fuori dalla buca trascinai fuori anche Shik che mi ringraziò… ma il vero problema era che… il motore si avvicinava sempre di più…

Notammo un fasci di luce tagliare quelle ultime tracce di oscurità che precedevano l’alba…

“CAZZO! Il guardiano…” dissi… Shik mi chiuse la bocca con la mano sporca di terra e sangue… l’odore mi fece giare la testa…

Il raggio di luce puntava dalla nostra parte… la macchina si era fermata… si sentivano i rumori dei passi del guardiano… il fasci di luce si faceva sempre più vicino… a complicare la situazione ci si mise anche il Sole che con velocità sorpendente si innalzò oltre l’orizzonte… illuminando perfettamente ogni cosa che si trovava in quel prato…

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La scena che si presentò agli occhi del guardiano fu terribile… due ragazzi abbracciati… nudi… che lo fissavano con odio… le loro unghie lunghe e nere… i capelli di uno erano lungi e corvini con delle ciocche bianche… erano sporchi di terra e … sangue! Vicino a loro una buca con della terra smossa… sopra la buca una croce ribaltata… con delle candele viola sopra completamente esaurite…

Ma la cosa che lo terrorizzò di più furono i denti lunghi, affilati e sporchi di sangue dei due…

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Ecco il capitolone più  lungo che io abbia mai scritto... ( questa cosa credo di averla già detta hehehe ma questo sono ben 4 pagine di word!) 

Allora vorrei fare delle piccole precisioni... le frasi che pronunciano durante il rituale non sono il risultato di una mia ischemia cerebrale ma bensi il risultato di alcune ricerche su vecchi libri che ho rimediato da mia nonna... (nn chiedetemi xkè ce li avesse xkè nn lo so! ^^" )  Per le frasi in italiano invece (quelle poiche la notte... etc) sono la traduzione del ritornello di una canzone che ultimamente sto sentendo a rotella, Becouse the night (guarda caso ^^) dei Cascada... non è una canzone gotich... anzi tutt'altro e simil-house... ehm ehm...nn linciatemi per il genere ma io in fatto di musica sono molot volubile...

Questa sera mi pare perfetta per pubblicare un capitolo così... poichè qui (Roma-montesacro) sta venedo giù la fine del mondo... fulmini e tuoni regnano incontrastati oggi!!!!

Cmq  dopo un po di fregnacce passiamo ai ringraziamenti...

xMadnex... Honey è ovvio che io continuo così ^^... è anche ovvio che la Lady sia un personaggio carismatico e ehm... attizzante... sennò la classe innata dei vampiri che fine fa?  キス a tutti!

xShari92... Ma grazie... nessuno mi aveva mai detto che sono un genio con tanto entusiasmo (al massimo me lo sono detto da solo...hahaha) ovviamente il seguito sarà sempre regolare ormai ho capito che circa ogni due giorni pubblico un capitolo quindi potete prendere questo tempo come quasi certo... e per non sbagliarvi andate a vedere se ho aggiornato dopo le 20:00... ^^ alla prossima e Grazie ancora...

xFedazzo... beh che dire... in effetti nn ho parole... o_O... ovviamente per fare la vampirona cm la chiami tu nn potevo prendere na racchia cm Vanna marchi ma ho preso una figura bella e carismatica del mondo del pop internazionale Nicole etc. (ha un cognome troppo lungo) insomma quella delle PCD! Grazie e aspetto il tuo prossimo commento!

Vi comunico che il prossimo capitolo sarà pubblicato la sera del 31... hahaha cm sono artistico eh? e avrà come storia... credo sarà ancora più lungo di capitolo rispetto a questo qndi preparate gli occhi e la voglia hahaha...cmq per la trama... huhu nn ve lo dico... vi dico succederà solo un casino... poichè... visto che non ho detto quando tutta la faccenda si svolge... l'8° avrà come ambientazione la notte di Halloween!!!!

Buoni preparativi per la notte più bella dell'anno (con subito dopo Capodanno...)  e ci vediamoil 31!!!

Kriss89

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Capitolo 8
*** Chapter 8: Halloween's Party ***


Chapter 8:  Halloween’ Party

 

“C-cosa state facendo?” balbettò l’uomo…

Io ero paralizzato dalla paura… cazzo! Essere scoperti così… che figura… avevo paura di essere bruciato sul rogo…

“Non pensare stronzate! So io cosa dire…” mi bisbigliò Shik nell’orecchio… “Scusi… stavamo provando per stasera… sa è Halloween!” disse al guardiano mettendosi una mano dietro la testa e sorridnendo…

“AH! Davvero?!” il guardiano era titubante… ancora spaventato da quella visione… “Non siete adoratori del diavolo o roba simile vero?” adesso il suo tono era accusatorio…

“N-no cosa le viene in mente… stavamo solo facendo una prova…” biascicai io…

“Una prova per che cosa? E perché siete… nu… nudi!?” il guardiano aveva cambiato completamente espressione… era passato da terrorizzato a rilassato a furibondo…

“Ehm… stavamo organizzando un Rave… ma credo che a questo punto sia da annullare…”  certo che Shik aveva una fantasia unica… noi un Rave! Ma quando mai… non avevo la faccia da tipo che frequenta i Rave Party…

“AH! Bene… nessuno vi ha detto che è illegale entrare nei cimiteri di notte?” il guardiano era sempre più furioso… “Adesso chiamo la polizia…” disse tirando fuori il cellulare…

“No! Aspetti… ci scusi non volevamo farlo di nostra iniziativa… ci hanno costretti…!” cercai un modo per evitare la chiamata alle forze dell’ordine…

“AH! Si certo come no… e io sono il figlio illeggitimo del Conte Dracula…” disse sarcastico il guardiano mentre teneva l’apparecchio all’orecchio… “Si… pronto… sono il guardiano dell’Holy Hop Cemetr…” l’uomo non fece in tempo a finire la frase che Shik gli si avventò contro assestandogli un colpo dietro al collo che lo fece caracollare a terra svenuto…

“Pronto… pronto… ehi! Cosa sta succedendo… MANDATE UNA PATTUGLIA ALL’HOLY HOPE CEMETERY… SUBITO!” la voce proveniva dal cellulare… divevamo svignarcela… i poliziotti sarebbero arrivati a momenti…

“Presto… servono dei vestiti… oddio non posso andare in giro nudo e coperto di sangue… daremmo troppo nell’occhio!” ero completamente andato sembravo una donnina isterica… e posso assicurarvi che non mi era mai capitato… la paura di essere catturato e rinchiuso mi faceva andare fuori di testa…

“Calmati… i vestiti sono dietro a quella lapide… ce li hanno lasciati!” disse candidamente Shik…

“Umpf! Lo potevi dire prima!” dissi correndo a infilarmi un paio di pantaloni e una maglietta… purtroppo non avevo le scarpe ne la biancheria intima… pazienza avrei fatto la figura del barbone… anche Shik si infilò quello che gli avevano lasciato e con mio stupore c’era anche un paio di asciugamani con cui ci pulimmo alla bene e meglio il viso e le mani…

“Si però le scarpe… non posso davvero andare in giro così!”  sbraitai contro Shik… che mi restituì un occhiataccia e mi indicò il guardiano… “Sei geniale…” dissi stampandogli un bacio sulla guancia… puah! Sapeva di fango…

Sfilai le scarpe al guardiano… erano di un numero più grandi… fa nulla, le infilai e chiamando Shik salimmo sull’auto che aveva condotto il guardiano in quel posto… misi in moto e mi affrettai a percorrere la strada per casa…

“Scusa sa…ma hai intenzione di guidare un’auto con il nome del cimitero sulla fiancata? Non credi che come passeremo vicino ad una pattuglia di polizia questa ci farà accostare… e come spiegherai la situazione?” Shik era troppo diplomatico… me lo avrebbe potuto dire pure prima e soprattutto con un tono un tantino più moderno e meno reverenziale…

“OH! Scusi sua maestà… va bene se la chiamo così?” disse sfottendomi lui…

“Eheh… simpatico… comunque hai ragione per fortuna non siamo lontani dal cimitero… e se sia io che te siamo incensurati non ci faranno niente con le nostre impronte…” dissi guardando le mie mani ancora leggermente macchiate di rosso cupo… poi guardai quello di Shik… erano belle… aveva le dita affusolate… magre… la pelle era liscia e morbida… Ehm!

Mi riscossi da quei pensieri e scesi dalla macchina… Shik mi imitò e cominciammo a camminare raggiungendo presto la via principale che ci avrebbe riportato a casa…

La gente ci scostava… evidentemente non profumavamo… anzi… e i capelli incrostati e sporchi non facevano altro che  avvallare la tesi della gente…

“OHI! Greg…” mi sentii gridare alle spalle… credevo fosse Shik… ma lui non mi chiamava quasi mai per nome e per giunta mi stava camminando avanti… mi voltai… e rimasi un attimo impalato… un ragazzo biondo e con i capelli ingelatinati  a formare una piccola cresta mi stava raggiungendo…

“Levi…” era uno dei due ragazzi con cui avevo fatto conoscenza all’università…  mi si affiancò appoggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato, Shik si era bloccato e guardava male il mio amico…

“Ohi… Greg… per poco non ti riconoscevo… cosa stai facendo… provi il costume per stasera?” disse il biondo rialzandosi e guardandomi negli occhi, con i suoi verde chiaro…

“Beh veramente… in un certo senso si…” non sapevo che inventarmi…

“WOW! Bellissima la tua parrucca posso provarla?” disse avventandosi sui miei capelli e tirandoli… Shik fece un passo avanti… lo bloccai mentalmente…

“AHIO! Lascia… mi fai male…” dissi piano…

Levi si staccò e mi guardò storto…

“Cosa diavolo hai fatto? Tre giorni fa non ce l’avevi così… come hai fatto a farteli crescere? E perche ti sei tinto alcune ciocche di bianco?” Era una macchinetta…quando iniziava a parlare nessuno era in grado di fermarlo!

“Aspetta… aspetta… tranquilol… sono extension mi sto preparando per Halloween…mi vesto da… ehm… Vampiro!” che cosa squallida mentire usando la verità… beh d’altronde il modo migliore per nascondere una cosa e sbatterla sotto gli occhi di tutti…

“Ah! Bravo… allora io mi vestirò da Licantropo… eheh… ti ricordi che alle nove comincia il party  a casa mia?”

Cazzo il Party me ne ero dimenticato… con tutto quello che era successo mi era completamente passato di mente…

“Siii… me ne ricordo… senti se venissi con mia sorella e un mio… ehm… amico… sarebbe un problema?” chiesi rimuginando con che scusa li avrei convinti… infatti Shik mi tirò un calcio su uno stinco…

“No… non c’è nessun problema… anzi più siamo e meglio è! E poi l’importante che fai venire Melissa!” Ripensai a Melissa e un brivido mi percorse la schiena…

“S-si ci puoi contare…” risposi esitando

“UH! Ma è lui l’amico che vuoi portare stasera alla festa?” disse guardandomi alle spalle… “Mi vuoi rovinare la piazza… un fico del genere attirerebbe l’attenzione di tutte le ragazza!” disse scherzando…

“Non ti preoccupare… non ti rovinerò nulla…” disse aggrappandosi al mio braccio…

“S-Shik sei impazzito…” dissi scioccato io

“Ah... AH!”  Levi indietreggiò di un passo… dopo un minuto buono ricominciò a parlare ridacchiando istericamente per il nervosismo… “Greg… non sapevo di questi tuoi… ehm… gusti… eheheh… se mi assicuri che non farete nulla di scandaloso e che terrai a bada quel accalappia don… ehm… uomini ti lascerò fare quello che vuoi… in fondo siamo compagni di corso!”

“Ah! G-grazie… allora ci vediamo stasera…” risposi tranquillamente  ma evidentemente imbarazzato…

Levi mi diede una pacca sulla spalla… il fango sotto la maglietta fece un rumore poco piacevole, che ovviamente Levi sentì e ritirò la mano leggermente schifato…

“Ma cosa?” disse annusando l’aria “Cos’è quest’odore di fango e…” annusò meglio l’aria “…sangue?!?! Cosa avete fatto?” disse con un tono di voce fin troppo alto che fece girare due o tre passanti…

“Shhh… Niente niente… siamo stati ad un…ehm…ehm” ero in difficoltà

“…rave!” intervenne Shik salvandomi… “… il sangue  di mucca…” quel ‘di mucca’ fu sottolineato fin troppo “…era una trovata poco simpatica degli organizzatori!” concluse lui sorridendo…

Levi ci guardava stralunato… “E da quando TU frequenti i rave?” disse con i dito indice puntato sul mio petto…

“Ehm… da ieri sera?” feci io … “Scusa se non ti dispiace dobbiamo correre a farci una doccia… altrimenti sarà la fine del mondo!” dissi io acchiappando Shik per un braccio e scappando via da uno dei miei pochi amici… lo salutai con la mano e Levi fece altrettanto… un po’ scombussolato…

“A Stasera ciao…” gli urlai agitando in aria la mano…

Quando fummo abbastanza lontani dagli occhi di Levi mollai la presa del braccio di Shik e accelerai il passo… non mi andava di rimanere in queste condizioni ancora per molto, necessitavo assolutamente di una doccia… e il sole che si alzava mi bruciava gli occhi…

“Merda! Se me l’avessero detto avrei portato gli occhiali da sole…” sbottai irritato…

“Su dai che siamo quasi arrivati…” disse Shik indicando in lontananza la palazzina di mattoni rossi  di quattro piani che rispondeva al nome di ‘Casa’… quell’appartamentino l’avevo trovato per pura fortuna… un anziano amica di mia madre si era trasferita più a nord… Seattle credo… e non aveva trovato nessuno che l’acquistasse… mia madre gli fece una buona offerta ed ora quella era la mia casa… l’anziana signora non aveva lasciato mobili e le condizioni di pareti e pavimenti erano pietose… ho dovuto lavorare come uno schiavo per guadagnare i soldi per ridipingere le pareti e rimettere il parquet in tutta casa… certo ora sembrava un’appartamento all’ultima moda… per fortuna la mia famiglia è sempre stata benestante (e ora capivo il perché!) quindi per il mobilio mi è bastato chiedere a mia madre… io adoro il bianco e il nero… tutti i mobili di casa sono di questi colori le due poltrone sono di pelle bianca liscia… il televisore lcd è appeso subito sopra un piccolo mobile laccato di nero… e un tappeto circolare grigio copre il pavimento subito sotto le due poltrone… ma la cosa di cui vado più fiero è l’enorme ficus all’angolo del salotto… è stata l’unica pianta da quando avevo undici anni che sia sopravvissuta alle mie cure ed ora raggiungeva il soffitto… certo sarebbe stata più alta se non l’avessi dovuta potare per il trasloco… ma vabbè si era ripresa bene…

La parola d’ordine nella mia casa era moderno e funzionale… nessuno mi avrebbe mai fatto cambiare  idea… e mia madre ci aveva provato invano a fami mettere suppellettili inutili e quadri inutili sulle pareti avevo sempre declinato l’offerta con poca pazienza…

Infilai le chiavi nella toppa del portone e lo aprii… mi trovai di fronte l’anziana guardiana dello stabile, un’adorabile vecchietta con i capelli candidi sempre raccolti in uno stretto chignon… stranamente mi stava guardando storto!

“Ehi… Singor Hayes dica ai suoi amici di fare meno rumore nel suo appartamento sembra che stiano buttando giù i muri…” a quell’affermazione mi paralizzai chi osava devastare la mia piccola oasi di pace…la mia casa…

Diedi un rapido sguardo a Shik che mi guardava incuriosito e scattai verso le scale salendo di due gradini alla volta, girai la chiave nella porta ed entrai di corsa dentro l’appartamento…

Con orrore notai l’enorme vetrata che fungeva da finestra del salotto infranta… i pezzi di vetro si erano conficcati  nelle poltrone e quelli più piccoli avevano invaso come un oceano di gocce il pavimento scricchiolando quando venivano calpestati…

“CHI DIAVOLO…” urlai furibondo…

“NO! Il diavolo qui non c’entra niente… è colpa mia!” disse una voce femminile alle mie spalle… mi voltai con un llivello di rabbia prossimo all’esplosione…

Mi trovai di fronte una ragazza sulla trentina seduta sul muretto che divideva la cucina dal salotto con le gambe accavallate, i vestiti erano strani sembravano quelli di un ninja ma erano completamente bianchi e la parte superiore era composta da due strisce di stoffa legate intorno al collo! Le enormi ali bianche erano ripiegate dietro il corpo… focalizzai meglio il viso della ragazza… era un viso rotondo che ispirava fiducia gli occhi marroni come il cioccolato erano dolci e i capelli lisci più lunghi sul lato sinistro  conferivano all’intero un aspetto infantile e bambinesco… subito dopo  che ebbi finito l’attento studio di colei che mi aveva distrutto casa… la sua espressione mutò… si contrasse, gli occhi cambiarono espressione e diventarono crudeli e spietati… la sua bocca sottile e rosea si storse in un ghigno perfido…

“C-chi sei?” balbettai io indietreggiando…

Lei saltò giù dalla posizione in cui si era appollaiata facendo un rumore secco con i tacchi sottili degli stivali… portò avanti le braccia che fino a poco prima teneva dietro la schiena… ogni mano impugnava un Kriss affilato e con la lama trasparente come l’acqua… lei li fece sbattere l’uno contro l’altro e si produsse un rumore cristallino e acuto che mi ferì le orecchie… sentii gemere dietro di me Shik, anche lui aveva accusato il colpo…

“Oggi mi va proprio bene… riuscirò a guadagnare delle Schegge di Misto e delle Schegge di Vampiro… meglio di così…” disse gongolando…

“C-chi sei? Perché nonmi rispondi…” urali io… che per il dolore mi ero accasciato in ginocchio…

“Semplice non parlo con i miei futuri orecchini ne tantomeno con le mie future Schegge… comunque per non essere maleducata ti risponderò… sono Clara Von Geissel… sono una Cacciatrice di Schegge e voglio le vostre…preparatevi!” dsse mantenendo il ghigno perfido…

“Ma tu sei pazza!” risposi alzandomi da terra…

“Grazie adoro quando mi fanno i complimenti...” improvvisamente l’espressione cambiò, divenne ferina… digrignò i denti e ci guardò con odio “…PREPARATEVI A FRANTUMARVI!!!” 

Scattò in avanti fendendo l’aria con le due lame… vidi la sua figura venirmi contro… chiusi gli occhi... ero pronto a sentire il dolore delle lame… sentii il rumore delle lame che si infilzavano nella carne… ma stranamente non sentii il dolore… che fossi già morto?! Aprii lentamente gli occhi e vidi, con un moto d’orrore che Shik si era posto sulla traiettoria dei pugnali… ora due punte vitree fuoriuscivano dalla sua schiena…una goccia di sangue caldo mi cadde sul volto… le lacrime mi salirono agli occhi fuoriuscendo copiose… Shik sussultò, si girò e mi guardò sorridendo… un rivolo di sangue scarlatto gli fuoriuscì dall’angolo della bocca…

“N-non ti avevo detto che ti avrei protetto…sempre…cough…” tossì sangue…che andò a macchiare le vesti candide della nostra aguzzina… che ridacchiava soddisfatta…

“Maledetto… ti sei messo di mezzo… pur sapendo che questi sono Kriss fatti di Anima!” sbaitò lei infastidita…

“Cosa sono?” ero terrorizzato… lei sfilò le lame dal corpo di Shik che ricadde con un tonfo sordo sul parquet… due macchie rosse cominciarono a comparire da sotto il suo corpo… era pallido e tremava…

“Non morire… maledizione!” non riuscivo a dire altro… inginocchiato davanti al corpo del ragazzo che mi aveva cambiato la vita in tutti i sensi… in meglio! Avevo paura a toccarlo… credevo di romperlo, in quelle condizioni il suo aspetto energico e forte era mutato in uno debole e fragile… come se fosse di cristallo…

“Non ti preoccupare non morirà… se muore così non mi sarà di nessun aiuto… devo farlo esplodere in piena salute per avere la Schegge migliori!” disse Clara alzando un sopracciglio 

“E ALLORA PERCHE’ CI HAI ATTACCATO???” urali disperato io…

“Semplice per vedere quanto lui ti sia affiatato… sai se i corpi da cui si ricavano le Schegge sono uniti sentimentalmente il potre degli Artefatti che se ne ottengono aumenta quando i due oggetti sono vicini… e io sarei imbattibile con dei pugnali fatti di Schegge di Misto e orecchini fatti di Vampiro… adesso mi devo accontentare di due miseri pugnali di Anima e un paio di Orecchini d’Angelo!”

“Cosa?!” ero scioccato… aveva degli orecchini d’Angelo… ciò significa che aveva ucciso una sua simile… ma non capivo cosa era l’Anima dei sui pugnali…

“Semplice… i miei orecchini sono Schegge d’Angelo… ma la cosa migliore sono questi due Kriss…” dicendo questo incrociò le lame e le rigirò come se dovesse rimirarne la forma… “…sono fatti di Schegge di anime umane… fuse insieme ovviamente ma pur sempre anime!” Inorridii all’istante… come poteva un Angelo fare una cosa del genere a dei suoi simili e a delle persone… “…il bello di queste lame è che ogni volta che trafiggono  un umano ne assorbono l’anima… lasciano il corpo in vita… è bellissimo veder accasciare corpi vuoti… specialmente quel biondino di prima… sembrava tuo amico…” NO! Levi! Mi venne da vomitare… aveva ucciso Levi… e tutto questo perché lui mi conosceva… le lacrime uscirono ancora più copiose di prima… la mia rabbia cresceva…

“Credo che tu lo conosca… guarda è li dietro…” disse indicando il muretto…si affacciò e tirò fuori un corpo… riconobbi subito la capigliatura e i vestiti… era Levi! Ormai ne ero sicuro… i suoi occhi erano vuoti e un filo di saliva colava dalla bocca aperta… sembrava una bambola da ventriloquo vivente… “…ma il bello che io posso controllare questi corpi…guarda”   tracciò degli strani simboli sulla fronte di Levi che venne scosso da forti convulsioni… cadde, si fermò di scatto e poi si alzò… si muoveva in maniera rigida come se fosse un automa…le vene che gli si vedevano sull’avambrac cio cominciarono a gonfiarsi… sentivo il rumore del sangue che ci scorreva dentro… mi venne voglia di mmordere la sua pelle e succhiargli tutto il sangue che aveva in corpo… mi tratteni ricordandomi che era uno dei miei pochi amici…

“Stronza!” urali con tutto l’odio che avevo dentro… ma come era possibile che ne Melissa ne Alice si facessero vive… dove diavolo erano… guardai la porta chiusa…

“NO… non sperare che tua sorella o la tua Ledy ti vengano in aiuto… le ho disorientate mandandogli un messaggio falso!” disse sogghignando…

“Maledetta… come puoi fare una cosa dle genere non hai una coscienza?” detto ciò lei scoppiò a ridere… rideva di gusto…

“Ma mi stai prendendo in giro o sei stupido… nessuno ti ha detto che a me del prossimo non me ne frega niente!” urlò lei con tono acido…

La mia rabbia saliva… e tanto la rabbia saliva tanto sentivo la voglia di saltarle al collo… e affondargli i denti nella giugulare… a questi pensieri sentii che i canini stavano scendendo e le unghie crescevano e si irrubostivano… per fortuna non mi crebbero le ali che sarebbero state d’impiccio… mi alzai sfoderando canini e unghie…

“Ullalà il dentone vuole attacarmi… puah! Non riuscirai mai a ferirmi…” disse lei tronfia della propia imbattibilità

“Vogliamo scommettere?” dissi io con la voce dinuovo mutata in due voci che parlavano all’unisono…

“Si… mi voglio divertire… fatti sotto!” disse la donna lanciandomi contro il corpo senz’anima di Levi… che mi aggredì con forza attaccandosi al collo e stringendo… io non volevo ferirlo anche perché la ferita che gli aveva procurato Clara sanguinava copiosamente… se non l’avessi arrestata avrei perso un amico… e no lo volevo… fui però costretto a colpirlo violentemente dietro la nuca… Levi, o comunque il suo corpo, cadde come un tronco abbattuto sul pavimento emettendo un piccolo gorgoglio… lo guardai preoccupato, poi percependo che era ancora vivo mi concentrai su quel mostro che avevo davanti… stavo per partire all’attacco  quando un colpo di tosse e  un gemito mi fecero ricordare di Shik… mi voltai terrorizzato… il sangue sembrava aver smesso di scorrere dalle sue ferite ma il viso era ancora troppo pallido, aveva gli occhi chiusi e sul volto era fissa costantemente un espressione di sofferenza…

A quella visione la mia ira crebbe oltre ogni limite e mi lancia con tutte le mie forze contro quella maledettissima donna che avevo di fronte… non so come ma mi ritrovai sbattuto contro il televisore che andò in frantumi… sentii del liquido caldo scorrermi sulla schiena… i vetri della tv mi avevano tagliato le spalle… mi rialzai sofferente facedno cadere a terra frammenti di vetro insanguinato… barcollai per riprendere una posizione frontale alla mia avversaria che si godeva la scenetta patetica che davo di me…

“Non ho mai visto un Misto così debole eppure ne ho visti…” disse lei sarcastica… sputai del sangue per terra e reggendomi un braccio ripartii all’attacco… vidi Clara prepararsi al contrattacco…

All’imporvviso una luce abbagliante avvolse l’intera stanza… mi immobilizzai accasciandomi al suolo… anche Clara si paralizzò vidi che abbassò i pugnali lungo i fianchi per incastarli in due fibbie di cuoio sulle cosce… poi si mise la mano sinistra davanti agli occhi per ripararsi dalla forte luce…

“Ma che diamine…” borbottò seccata

“Ferma Lì Clara Von Geissel!” tuonò una voce femminile che veniva dalla luce…

“Chi sei tu per dirmi che devo fare…vecchia ciabbatta…”  disse irriverentemente Clara

“NON OSARE… ragazzina!” tuonò la voce… piano piano la luce diminuì… e mi trovai a osservare una sagoma di una donna un po’avanti con gli anni… i capelli castani lasciati sciolti sulle spalle e un paio di labbra rosa confetto… mi venne un colpo

“M-mamma!” ero rimasto imbambolato a fissare mia madre sulla soglia della porta che guardava torva… mia madre era capace di uno sguardo del genere?!?! E io che ero convinto che fosse una mite casalinga americana… invece eccola la… con una tenuta da combattimento in piena regola che esaltava il suo bel fisico… anche a 56 anni suonati era una bella donna…

“Allontanati subito da mio figlio strega bionda ossigenata!” disse lanciandosi alla carica… credetti che mia madre facesse la mia stessa fine invece fu Clara a finire sbattuta contro il pensile della cucina che cadde facendo frantumare tutti i piatti e i bicchieri che conteneva!

“Marda! Così mi distruggeranno casa!” ma in quel momento notai che Clara aveva lasciato cadere i pugnali… anche mia madre lo notò… li fissò per un po’ poi mi guardò

“Se vuoi restituire l’anima al tuo amico devi infliggergli la stessa ferita che gli ha inflitto lei… e poi rompere i pugnali…” mi urlò…

“No… potrebbe morire…”

“Morirà lo stesso… almeno provaci!” non avevo mai visto mia madre così risoluta

Mi feci forza e corsi ad afferrare le due lame cristalline… mi avvicinai al corpo di Levi e infilai una delle due lame nella ferita che aveva sul fianco… sentii il suo corpo tremare e la lama si illuminò… poi si incrinò…la sfilai facendo fuoriuscire uno schizzo di sangue… appena tirata fuori la lama sembrò incrinarsi sempre di più e così fece anche quella dell’altro pugnale..li sollevai in aria e li scaraventai contro il pavimento…

“Nooooo!!!” urlò Clara che si era ripresa dalla botta contro il pensile di legno… come le lame caddero al suolo si infransero liberando un urlo spaventoso che risuonò per l’intero appartamento… vidi Levi sussultare come scosso dalle convulsioni, si tranquillizzò rimase immobile con il respiro irregolare… poi aprì gli occhi… avevano riacquistato il solito colore verde…ma erano ancora leggermente vitrei forse a causa della ferita…

“Cough…Greg ma che diavolo…ah! Mi fa male un fianco…che stai facendo?” mi chiese con un filo di voce…

“Devi trasformarlo altrimenti morirà dissanguato… sbrigati mordilo e poi fagli bere un po’ del tuo sangue…” mi urlò mia madre stizzita, mentre metteva un piede sopra a Clara che si dibatteva furiosa “…e stai ferma tu!” gli urlò imperiosa… Clara borbottò qualcosa di irriverente e si placò…

“Mordermi? Ma che diavolo dice quella donna… e perché tiene un piede su quella ragazza… cough… cough!!” chiese stancamente Levi guardandomi dritto in faccia con un espressione dura…

“SBRIGATI!” mi urlò dietro mia madre…

“Levi… ti chiedo scusa ma lo devo fare… perdonami!” dissi avvicinando le mie labbra al suo collo… sentii i muscoli del suo corpo irrigidirsi… si stava agitando voleva uscire dalla mia presa… dovetti trattenerlo con la forza per poterlo mordere… quando lo infilazi con i canini sentii che lanciò un urlo di dolore… quell’urlo mi andò dritto al cuore facendolo incrinare… non volevo coinvolgere… non volevo far soffrire qualcuno che mi aveva dato il suo affetto come avevo sofferto io… glielo avrei risparmiato molto volentieri… sollevai la bocca dal suo collo e con un canino mi bucai il palmo della mano facnedno fuoriuscire il sangue… strinsi il pugno e gli feci gocciolare il mio sangue nella bocca…lo vidi tossire… aveva gli occhi colmi d’odio…poi un fremito lo scosse da capo a piedi… poi le convulsioni mi costrinsero a tenerlo fermo… notai che la ferita al fianco si stava richiudendo… e i suoi occhi riacquistavano un colore più… vivo… ma sentivo anche che la sua temperatura si stava abbassando e che alcune ciocche di capelli stavano virando da quel suo biondo ad un nero pece… urlava… stava soffrendo come avevo sofferto io… ma senza capire il perché… con mia meraviglia sentii che dietro la sua schiena si stava accrescendo qualcosa… poi sentii quel familiare ‘strap’ e due ali grige facero la loro comparsa dalla sua schiena… nello stesso istante in cui le due ali lacerarono la pelle Levi prerse i sensi urlando di dolore… lo poggiai per terra di fianco in modo da non schiacciargli le ali… sapevo quanto poteva essere doloroso… poi corsi al capezzale di Shik che stava sdraiato supino e guardava l’intera scena con un mesto sorriso sulle labbra…

“Scusa! Scusa se ti ho ignorato ma non potevo permettere che un estraneo a questa faccenda morisse a causa mia!” cercai di discolparmi…vedere Shik in quelle condizioni mi addolorava tantissimo… infatti percepii una lacrima scivolarmi sul viso e andare a morire sullo scollo della mia maglietta… “Scusa!” ripetei disperato…

“Non ti preoccupare sto già meglio devo solo riprendere un po’ le forze…” disse piano…

“So a cosa ti riferisci… fai pure!” dissi avvicinandogli il collo alla bocca… lui prima si ritrasse poi la necessità di sangue prese il sopravvento e Shik mi morse per la terza volta…

Non mi sarei mai aspettato una reazione simile… il mio sangue gli fece lo stesso effetto che aveva avuto su Levi… lo vidi contorcersi dal dolore e poi un paio di ali nere gli sbucarono dalla schiena schizzando sangue sulle pareti candide del mio salotto!

“No! Un'altra volta… perché mi aveva già morso ma nn gli erano nate le ali… come mai?” urali verso mia madre…

“Semplice… ora che sei stato risvegliato hai la capacità di trasmettere i tuoi geni alla persona che beve il tuo sangue!” disse stizzita mia madre… subito dopo assestò un calcio a Ckara che emise un suono cupo e si accasciò su un fianco “…ecco così dovrebbe rimanere buona per un po’!”  sbottò seccata lei… poi mi guardò e cambiò espressione…

“Vieni qui da mammina tua gregoruccio dolce!” ecco che si era ri-trasformata nella mite e zuccherosa casalinga media americana… e io in questa versione non la sopportavo… mi si avventò contro stingendomi in un abbraccio da morsa idraulica e mi lasciò lo stampo del rossetto sulla fronte…

“Mamma!!!” dissi io terribilmente imbarazzato… dietro di me Shik che si era ripreso abbastanza bene dal dolore della crescita delle ali ridacchiava  “…non ridere tu… o te ne pentirai!”

“Si e che mi fai…” disse in tono di sfida…

“Ti appendo per l’elastico delle mutande fuori dalla finestra!” ribattei io senza neanche pensarci…

“Se…se… so io che ci faresti tu con le mie mutande!” disse malizioso… io avvampai vistosamente passando su tutte le tonalita cromatiche di rosso conosciute… tossicchia un pochino e mi rigirai verso mia madre… non c’era più… mi voltai agitato… dove diavolo era finita?!?! Ah! eccola… stava gironzolando per il soggiorno distrutto… lamentandosi per il mio gusto troppo sobrio e moderno e considerando la seria ipotesi di mettere un paio di tendine salmone qui e un vaso verde giada con dei gigli dentro  lì… io inorridii all’idea che mia madre mettesse mano al mio arredamento e quindi dovetti pensare in fretta un modo per distrarla… mi uscì il peggiore modo che potevo trovare…

“Mamma… papà come sta?” chiesi io titubante… mia madre si irrigidì… ora sapevo che non si erano mai amati quindi niente e nessuno l’obbligava a sapere come stava il suo ex-marito… sempre che  fossero effettivamente sposati…

“Ah! Vuoi sapere come stà tuo pa…ehm… Lucifist… onestamente?” feci cenno di si con la testa… “…Non lo so… e non mi interessa!” disse tornando a guardare una delle poche stampe che avevo appeso al muro… stava fissando la mia preferita… una stampa che riproduceva il quadro “Adam and Eve” di Tamara de Lempicka… era stupendo e mia madre criticava la vistosa nudità femminile e i glutei di adamo! Un impulso omicida mi sfiorò il cervello… per fortuna la parte di me razionale mi bloccò ricordandomi che era pur sempre la mia genitrice… Se non gli piaceva quella pittrice allora avrebbe odiato tutte le stampe in casa mia poiche tranne quella enorme di un paesaggio marino che ricopriva il bagno… le altre erano tutte della stessa pittrice… compresa il bellissimo “Woman in gree with Gloves” che faceva bella mostra sopra al mio letto…

Ritornando alla realtà…  mi resi conto solo in quel momento che in casa mia erano chiusi… un angelo cacciatore che aveva tentato di uccidremi… un mio amico appena trasformato in um Misto… Shik anche lui fresco fresoc di trasformazione in Misto… e mia madre!

Mi accostai a Levi… lo scossi leggermente… sembrava si stesse riprendendo… aprii lentamente gli occhi… coome avevo immaginato il verde dei suoi occhi era sbiadito… in più aveva ottenuto una chioma variegata, di base bionda con delle mesh nere… anche le unghie ovviamente si erano allungate ed erano diventate corvine…facendo forza sulle braccia si mise a sedere… poi parlò…

“Mi sento male… è come se mi avessero svuotato degli organi interni e riempito di vomito” già mi scordavo che a Levi piaceva parlare per metafore… metafore schifose per giunta! “ e perché sento questo strano peso sulla schiena… non avrò mica mia madre appollaiata sulle mie spalle?!” avvampai come potevo dirgli la verità?

“Ehm… sarebbe meglio!” decisi di buttarla sul ridere, ma dubitai fortemente che anche lui lo facesse… infatti come volevasi dimostrare cominciò ad uralre come un ossesso quando vide le piume delle ali fare capolino da sopra la sua spalla…

“Che roba è questa??? Non sarà uno scherzo… cazzo! Che mi avete incollato… staccatemele… sono ridicolo!!!!”  mentre urlava tutti gli sproloqui che gli venivano in mente afferrò con decisione le piume più lunghe dell’ala destra …

“NO!” gli urlai… ma non ci fu niente da fare… diede uno strappo e le piume vennero via… causandogli un evidente ed atroce dolore… mentre urlava si morse la lingua con i canini…

“E q-questi che diavolo sono? Chi me li ha messi in bocca?!?!” cercò di sfilarsi anche quelli ottenendo come unico risultato quello di ferirsi i polpastrelli come avevo fatto io… i suoi occhi si riempirono di furia e mi fulminarono all’istante… “Ora ricordo… mi hai morso al collo!” disse toccandosi il collo dove fino a pochi minuti prima c’erano el due piccole ferite circolari… “M-ma dove sono… mi hai morso, ricordo il dolore e il sapore del tuo sangue in boc…Bleah! Che hai fatto? Sapevo che i tuoi gusti erano… come dire… strani, ma non fino a questo punto!” disse accusandomi di una colpa che non avevo…

“Se devo essere sincero… ti ho trasformato in un Misto, ciè una specie di mezzo angelo e mezzo vampiro… se non ci credi prova a pensare a come mai tu abbia le ali e i denti… e se non ci credi ancora prova a bere del succo di frutta!” gli dissi io…

“Semplice…le ali me le avete incollate alla schiena e prima quando ho strappato le piume mi ha fatto male perché la colla ha tirato sulla pelle… due i denti sono stati attaccati con del mastice da dentista… e tre adesso lo faccio subito… anzi a dirla tutta ho una gran sete!” detto questo si alzò da terra e andò al frigorifero scavalcando con noncuranza il corpo di Clara svenuta accasciata ai piedi della macchina a gas, aprì il frigo e ne tiro fuori un cartone di succo Tropical Mix… ne bevve una sorsata piena… lo vidi impallidire e sputare il tutto nel lavello!

“Ma che schifo… deve essere vecchio!” mi urla contro…

“Se non ci credi prova con il latte…o con il caffè, tanto hanno tutti lo stesso amarissimo sapore!” gli suggerii… lui fece come gli dissi e come avevo previsto sputò sia la sorsata di latte che quella di caffè nel lavandino…

“Ora ci credi? Sei un vampiro in fondo e l’unica cosa che ti può saziare è il sangue!” gli dissi seccato di tutte quelle manfrine…

“Ma che stai dicendo sul serio?!” disse  con un tono di voce a metà tra l’isteria e la sorpresa… feci cenno di si con la testa e aprii la bocca per fargli vedere i canini uguali in tutto e per tutto ai suoi…

“FICOOOOO!!!!” urlò lui… che fosse un tipo ottimista l’avevo capito… ma che la prendesse così dopo un iniziale momento di smarrimento mi sembrava TROPPO ottimista!

“E dimmi… come sono le vampire…sexy?” disse lui ammiccando… a quel punto no sapevo cosa dirgli…

“Ehm… se ti dico che i vampiri sono solo uomin ad eccezione di pochissime donne tu che dici!” lo vidi impallidire… cominciò a sudare freddo…

“C-cosa mi vuoi dire… che devo farmi venire i tuoi stessi gusti?” disse pallido dal terrore…

“Onestamente?”  fece cenno di si con la testa “Boh!” feci io facendo spallucce…

“Coooosaaa?!?!? Tu non sai un elemento così importante… così di importanza vitale!!!!” mi urlò afferrandomi le braccia e scuotendomi…

“CHE SUCCEDE QUI DENTRO?” tuonò una voce a me familiare dalla porta…

“Hu… Melissa! Dove eri finita?” gli chiesi… vidi Levi diventare ancora più pallido di quello che era… si guardava furtivo le ali e teneva serrate le labbra… mi avvicinai al suo orecchio…

“Non ti preoccupare LEI è una di quelle poche vampire esistenti!” dissi… ma involontariamente gli soffia nell’orecchio facendogli emettere un urlo acutissimo di imbarazzo… Melissa lo fulminò con gli occhi… lui rimase paralizzato, io risi divertito ma questo mi fece guadagnare anche a me l’ochiataccia di Melissa…

“Senti ma non c’era un party a casa tua stasera?” tuonà la ragazza appoggiata allo stipite della porta…

“Ehm veramente si… anzi dovrebbe cominciare tra poco… se voleta andiamo… tanto possiamo anche rimanere così che non scandalizzaremo nessuno… finchè è Halloween nessuno sospetterà niente!”

“Oh! Ma come sei saggio Levi… e il fatto di queste ali così realistiche tanto che strappando una piuma senti perfino il dolore dove lo mettiamo?!” borbottai io sarcastico…

“Ma dai chi vuoi che ti tiri una piuma…” disse lui scherzando… “Ti posso chiedere un favore…avresti qualcosa con cui cambiare questi?” disse indicando i vestiti macchiati di sangue… in quel preciso istante ricordai di avere ancora la testa completamente ricoperta di fango e sangue secco e di portare dei vestiti trovati in un cimitero… feci cenno di si con la testa a Levi e trascinai lui e Shik, che si era ripreso da poco dentro alla cabina armadio…poi io e Shik dopo aver scelto il cambio ci andammo a fiondare sotto la doccia dove tanta era la fretta che non ci eravamo neanche accorti di esserci stretti, completamente nudi dentro un bagno piccolissimo mentre ci sbattevamo in faccia a vicenda le ali… che impiccio che erano… umpf! Bagnate erano pure pesanti… uscimmo sempre di corsa e ci vestimmo ancora più rapidi… infilai un paio di pantaloni gessati e un paio di scarpe di pelle eleganti nere e lucidate alla perfezione… sopra rimasi a torso nudo, tanto con la muscolatura che avevo sviluppato avrei fatto invidia a mezza Tucson… anche Shik mi imitò ma lui si infilò un paio di pantaloni di pelle nera e un paio di anfibi anch’essi neri… non chiedetemi dove li ha trovati e perché fossero nel mio armadio perché non lo so neanche io!... Mentre levi sembrava indeciso davanti ad un paio di jeans strappati e uno completamente bianco…

“Metti questi altrimenti sai che monotonia!” gli dissi indicandogli quelli strappati… Se l’infilò alla velocità della luce e si rimise le scarpe da tennis che portava…

Uscimmo di fretta e furia dalla mia camera e ci presentammo davanti alla porta dove ci aspettava una Melissa Fasciata da un abito in latex nero cortissimo e pesantemente truccata introno agli occhi con i canini ben in vista… le calze a rete avevano una smagliatura sopra una finta ferita e i tacchi vertiginosi la slanciavano in una maniera impressionante… il tutto era corredato da due orecchini a forma di croce e una catenina con un enorme pietra rossa che riluceva… riconobbi subito la tonalità…

“Ma quella è…” balbettai io…

“Si è la scheggia di quell’Anima Dannata che tua sorella ha eliminato prima… era unno spreco lasciare tutte quelle Schegge li!” dsse sorridendo e giocherellando con il gioiello tra le dita… “Allora andiamo?” disse poi in preda alla fretta

“S-si!” le rispose obbediente Levi… che si incamminl dietro di lei…

Uscimmo in strada… la folla di bambini e adolescenti in maschera era impressionante… riuscivo a vedere i mostri classici e anche alcune maschere un po’stravaganti… notai una ragazza vestita da Lara Croft… e devo dire che era anche carina…

“AHIO!” Shik mi aveva dato uno schiaffo sulla testa

“Traditore… ora ti metti a guardare le donne… prima trasformi questo qua e poi guardi le ragazze!” mi disse  con un tono di finto rimprovero…

“Ah ah ah!” risi io sarcastico…

Giravano anche personaggi dei cartoni animati… ma il costume di due ragazze proprio non lo capivo… quella più bassina aveva dei lunghi capelli neri con riflessi blu e portava una tuta da motociclista nera con degli inserti rosso scuro, era aperta sul davanti  e mostrava il reggiseno blu notte; ma la cosa più strana erano le due pistole che portava nelle mani… erano azzurre con un caricatore sferico con i bossoli gialli ed erano stranamente tozze… mentre la seconda ragazza, leggermente più alta aveva anch’essa i capelli lunghi ma di un castano chiaro quasi biondo e portava indosso quella che sembrava una divisa scolastica color sabbia con un fiocco rosso sul davanti… in una mano stringeva  una specie di lancia rossa con un natrino blu alla fine…

“Che strane tipe… chissà da cosa sono cestite?” dissi tra me e me…

Quando fummo al centro della strada tutta le persone che ridevano e scherzavano tra loro si fermarono a guardarci… mi sentivo stranamente osservato…

“M-ma dici che non destiamo sospetti?” borbottai timidamente io all’orecchio di Levi… che mi sorrise e scosse la testa…

Aguzzai le orecchie per sentire i commenti della gente che ci circondava… sentii di tutto… tipo

“Guarda che fico quello con i capelli lunghi neri e bianchi…”

Oppure…

“Mamma mia che gran pezzi di figlioli…”

O ancora…

“Madò e da dove so usciti quei tre… e guarda la ragazza e proprio una figa!”

E via così… mi sentivo stranamente euforico… percorsi l’intera strada che ci separava dalla villetta di Levi sorridendo a destra e a sinistra… ad un certo punto un gruppo di ragazze ci blocca chiedendoci una foto… noi ci mettiamo dietro le ragazze e sorridiamo…

“U-un bacio?” chiede timidamente la ragazza con la macchinetta fotografica… io fraintendendo mi avvicino a Shik e gli poggio le mie labbra sulle sue… a quel punto la folla si riblocca e le ragazze sfoderano un urletto eccitato…

“WOW! CHE FIGHI!!!!” disero all’unisono… con gli occhi socchiusi vidi che avevano cominciato a farci delle foto… a quel punto mi resi conto che eravamo a poche centinai di metri dall’università e che quello che avevo appena fatto avrebbe potuto minare la mia reputazione... ma onestamente me ne sbattevo e allora continuai a giocare con la lingua di Shik che si era arreso alla mia presa…

Lo mollai e sentii un ‘noooo’ provenire dal gruppo di ragazze sovraeccitate… le guardai e gli sorrisi… le potei vedere scioglieri ai miei piedi come burro… non credevo di fare questo effetto alla gente…

“Ehehe… ora lo sai e guai a te se lo farai con persone che non siano me intesi?” disse minaccioso Shik

Arrivammo alla festa a casa di Levi che il party era già cominciato… ci avevano pensato i suoi amici a iniziare… quando entrammo l’effetto fu come quello in strada gli invitati nei loro smorti costumi si ammutolirono e ci guardarono ammirati…

“Davvero realistici… sembra che abbiale le ali per davvero…” disse una ragazza dietro di me… a quel punto risi sommessamente… non poteva sapere quanto avesse ragione…

Ci unimmo alla festa cercando di dare meno impicci possibile con quelle maledette ali… ma finimmo  inevitabilmente in giardino dove c’era più spazio… a bordo piscina la festa era più tranquilla che dentro casa… c’era meno gente a causa della temperatura non proprio calda… ero completamente coperto dai brividi di freddo quando Levi mi si parò davanti con un espressione strana… sembrava ubriaco…

“Mi spieghi come hai fatto ad ubriacarti se non puoi bere niente?!” gli feci io con voce piatta

“Semplice… ho buttato giù senza sentirne il sapore e ho scoperto che l’alcool ha lo stesso effetto…” disse tra un singhiozzo e l’altro

“Ops! Forse non ti ho detto che ad un vampiro le sbronze durano di più poiché le cellule del fegato funzionano lentamente… è uno dei difetti della nostra razza scusa, rimarrà così per un po!”  mi disse Shik all’orecchi…

“Ma tu sei scemo! E come facciamo mica possiamo lasciarlo andare in giro così…lo sai come si dice… In vino veritas!” dissi infuriato…

Levi mi guardo con gli occhi socchiusi e poi mi si buttò con le braccia al collo strusciando il viso sul mio petto…

“Hu che strano non ci avevo mai provato con un maschio… è divertente… voglio provare un’altra cosa!” detto questo alza il viso e mi stampa un bacio sulle labra con tutta la forza che ha…

Purtrop…ehm… sfortunatamente viene interrotto da un forte vento che investe il giardino… i pochi invitati all’esterno rientrano dentro urlando… la figura di Clara si avventa su noi tre…

“Sarete miei… anzi le vostre schegge saranno mie! IO NON LASCIO MAI A META’ UN LAVORO!!!” disse planando sul giardino!

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Eccomi a voi con il capitolo che vi avevo promesso...

Buuuu come sono depresso che Halloween noioso che mi appresto a vivere... vabbè mi consolo scrivendo ^^

Spero vi piaccia il capitoletto ho introdotto tre nuovi personaggi (avete visto eh? haha se mi ci impegno!)

Passo ai ringraziamenti:

xMadnex... poi mi spiecherai chi è Lucifist ma cm da te richiesto l'ho messo... e cm genitore del nostro protagonista! E quindi diretto discendente di quella santa demonessa(si può dire scnd voi?) di Lilith!!! Cmq non è vero che ti torturo... ho mantenuto la promessa ho postato un capitolo lungo ben 5 pagine di Word! ahahaha Vab spero vi piaccia anche questo capitolo... e fammi sapere anche che ne pensano quelle altre due...che è da un po' che nn le sento! ^^

xShari92... Ma grazie... troppe lusinghe ^/////////////^ Cmq spero ti piaccia anche questo capitolo... mi sono dovuto far aiutare un pochino per scriverlo perchè ad un certo punto ero a corto di idee...

xFedazzo...Ma insomma tu vedi racchie e cose losche ovunque... hahaha... cmq se leggi attentamente in questo capitolo troverai un personaggio che assomiglia ad una nostra conoscienza comune chi sarà????

P.S. Per i quadri che compaiono nella casa di Greg... beh quello è mio gusto xkè a me piace da pazzi Tamara  de Lempicka... specialmente il quadro "Woman in green with gloves" è il mio preferito!

Allora Buon Halloween a tutti e...

Trick or Treat?

hahahaha

Kriss89
(se mi sono scordato qualcosa è che oggi vado un pochino di fretta!)

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Capitolo 9
*** Chapter 9: Banshee ***


Chapter 9: Banshee

 

“Merda!” borbbottai io… ci mancava solo questa pazza,  ma mia madre perché non l’aveva bloccata?

“Hu! Guarda adesso di Misti ne abbiamo tre… perfetto, più Schegge per me!” disse Clara gongolando… “Mi avrete distrutto pure i pugnali ma vi ricordo che posso sempre cantare… a quel punto non potreste fare niente”  disse ancora più contenta, credeva di aver già vinto…

“Shik, come facciamo Levi non è in condizione di battersi… sempre che lo sappia fare… e noi due non bastiamo!” dissi sorreggendo il mio amico che stava sul punto di collassare…

“Non ho idee neanche io, se inizia a cantare e nei dintorni ci sono degli spiriti… cosa che ritengo molto plausibile essendo Halloween, questi verranno attirati tutti qui e attaccheranno gli invitati… dobbiamo trovare un modo per impedirle di cantare!” urlò lui per non far coprire la sua voce dal sibilo del vento.

“Come facciamo per non farla cantare…e poi anche riuscendoci, ti ricordo che anche fisicamante è più forte di noi!”  risposi urlando altrettanto forte…

“Smettetela di chiacchierare e fatevi sotto non ho tutta l’etenità per voi!” disse sbattendo ancor più violentemente le ali; così facendo fece volare dentor la piscina due o tre sdraio…

“Merda!” ripetei io, come se servisse a qualche cosa… “Non so ancora usarli i cantici… non ho idea da dove cominciare!”

A quel punto Melissa sorse fuori in giardino… il suo sguardo era carico d’odio che si riversava sulla figura di Clara… nessuno resisteva a quello sguardo i più sarebbero scappati urlando ma  Clara rimaneva a mezz’aria sogghignando…

“Credi di spaventarmi sottospecie di sanguisuga da quattro soldi?” il suo tono  era irriverente e sarcastico…

“Senti tu! Oca piumata da quattro soldi… come osi piombare ad un party pieno d’umani rischiando di smascherarci tutti?” gli urlò lei…

“Non osare parlarmi così… nessuno mi ha mai parlato in questa maniera e anche se fosse stato così non avrebbe potuto andare in giro a raccontarlo!”

“Cara ma che per caso t’è venuto il ciclo? Sai perché ti vedo un po’ lunatica!” rispose perfidamente Melissa… e fece centro… Clara assunse un colore rosso peperone e sbraitando cose senza senso  si lanciò all’attacco su Melissa sfoderando dei piccoli tirapugni dorati dal estito…

Melissa resse l’attacco bloccandogli i polsi e buttandosi sulla schiena, la catapultò direttamente dentro la piscina… Quando Clara tocco la superficie dell’acqua questa s’infranse in piccolizzime goccie riflettenti…  la nostra aguzzina riemerse dopo pochi minuti completamente fradicia…

“STRONZA!!!” gli urlò issandosi a bordo piscina… i vestiti erano completamente inzuppati come d’altronde anche le ali che ricadevano a terra, sembravano pesantissime… e essendo vestita tutta di bianco lasciava poco all’immaginazione… quando lo notò si accasciò a terra maledicendoci a tutti… si liberò delle ali che ricaddero al suolo tramutate in polvere binchissima…

Mi venne da ridere la donna… la gran donna che ci aveva promesso tuoni e fulmini era stata messa ko da Melissa… era bastato provocarla nel modo giusto e aveva perso ogni barlume di razionalità e si era lanciata all’attacco senza considerare niente e nessuno… ed era finita ammollo nella piscina…

“Ma guarda la grande cacciatrice come si è ridotta…” mi venne spontaneo dire… purtroppo feci la cosa sbagliata perché Clara con tutto che era bagnata e umiliata prese fiato e cominciò ad intonare una canzone che conoscevo bene… era il cantico di smascheramento… udii provenire dalla strada alcuni versi poco rassicuranti, in compenso avevamo guadagnato il vantaggio che tutti gli invitati alla festa si erano bloccati; immediatamente nel giardino irruppero decine di spiriti e creature con espressioni poco rassicuranti… ci avevano circondato... e avevano chiare intenzioni…

“AH! Voglio proprio vedere ora come ve la caverete…” disse Clara facendosi ricrescere un paio di ali nuove e asciutte con le quali spiccò il volo per andarsi a posare in cima ad un palo della luce da cui si mise a fissarci sogghignando…

Sentii un urlo lacerante alle mie spalle… mi voltai una figura eterea e bianca aleggiava difronte a me… era una donna giovene e bellissima ma con un espressione di dolore atroce sul viso… aprì la bocca e iniziò a urlare , era  un urlo di disperazione, di lutto… di morte…

“Non la stare a sentire… è una Banshee… se la senti finirà per uccidere… devi distruggerla non c’è niente da fare!” mi urlò dietro Shik…

Presi la rincorsa e ignorando il tremendo dolore alle orecchie mi  lanciai all’attacco dello spettro… come prevedibile l’attraversai senza procurarli danno… e ora che gli ero molto più vicino il suo grido disperato era anche più forte… mi venne un idea…

“Buttatevi in piscina e rimanete sott’acqua… li il suo urlo si sentirà smorzato e non dovrebbe fare danno!”  grazie professor Hiks… la diffusione del suono i acqua avrei dovuto dare l’esame di fisica la settimana prossima… chissà se ce l’avrei fatta? Notai che Shik mi guardava male… in effetti non erano pensieri da fare in questo momento!

Restituii l’occhiata a Shik e gli gesticolai di sbrigarsi… lui afferrò Levi e lo buttò dentro la piscina, il biondo si lamentò non pocoma subito Shik gli fece prendere una boccata d’aria e lo spinse sott’acqua e così fece anche lui… io rimanei da solo a guardare attraverso la figura evanescente che mi urlava davanti… guardandola bene non era poi così bella… i suoi occhi erano gonfi di lacrime che avevano lasciato dei solci sul viso a furia di riversarsi dagli occhi sulle guance; i capelli bianchi e sottili che svolazzavano nell’aria somigliavano a fili di ragnatela, le mani però erano la cosa più orrenda… piccole…secche con dita lunghe e simili a zampe d’insetto si potevano vedere le vene che un tempo scorrevano sotto la pelle ormai inesistente della donna… le vesti erano quello che rimaneva di un vestito da sposa… lacero e sporco… il pizzo della gonna ormai era ridotto a grandi buchi informi… la Banshee sospesa in aria semprava come se stesse pregando… con i gomiti poggiati sui fianchi e i palmi delle mani rivolti verso l’alto… il viso invece era deturpato da quell’espressione di dolore e la bocca spalancata in quel grido assordante… gli occhi ad un certo punto si focalizzarono su di me… e cominciarono a piangere, piangevano sangue… e l’urlo si fece più straziante!

“Cattivo segno! Ti ha fatto una predizione… morirà qualcuno a te caro se non  la elimierai prima che possa tornare in silenzio!” sentii urlare da Melissa che si era riparata dentro casa…

“Merda… merda… merda!” oggi avevo già rischiato di perdere Shik e Levi… ci mancava anche questa menagramo di Banshee a peggiorare le cose!

Dovevo riuscirci, dovevo intonare il canto giusto… presi coraggio… mi concentrai, cercai di convogliare tutta la forza nella gola… insirai profondamente e aprii la bocca…

Ne uscì una cantilena che avevo già sentito… era il cantico di smascheramento… non mi serviva… anche perché di creature ce n’erano anche troppe in questo momento… il canto della Banshee nel frattempo si faceva sempre più debole… decisi di sforzarmi il più possibile… desiderai con tutte le mie forze di riuscire a distruggere quello spirito dannato… improvvisamente la gola mi bruciò… il cnatico cambiò improvvisamente tono e divenne veloce ma cupo… non era il cantico che aveva usato Alice per distruggere lo spirito che mi aveva attaccato il giorno prima… era diverso… sembrav a… sembrava, un’invocazione!

Immediatamente notai la Banshee tremare come se fosse percorsa da delle scosse elettriche… e con un rumore assordante delle catene le si materializzartono attorno al collo a ai polsi… erano catene dorate che terminavano ai miei piedi… sembravano scomparire sotto di me… come se la mia ombra le rendesse invisibili…

“T-ti prego aiutami!” Cos’era stato? Di chi era la voce che avevo sentito nella testa… “Aiuto!”  No! Di nuovo… sentivo freddo e una strana sensazione di disperazione nel cuore… poi alzai gli occhi dalla mia ombra a guardare lo spettro che mi trovavo di fronte… la Banshee era accasiata a terra con il viso affondato nelle mani scheletriche ed era disperata… piangeva e dei forti scossoni ne rendevano la figura meno chiara…

“Ma cosa diavolo ho fatto?” chiesi guardando di traverso Melissa…

“N-non credevo che ci fosse ancora qualcuno in grado di intonare il quarto canto… il cantico dell’incatenamento! E’ estremamente pericoloso poiché metti in condivisione cla tua anima con quella della creatura che incateni…!” mi urlò da dietro la porta finestra, non mi stava guardando stava fissando in alto la figura candida di quella maledetta Clara… che da quello che vedevo si divertiva particolarmente

“Huhu le cose si fanno interessanti… non ne avevo mai visto uno di angelo incatenato… voglio proprio vedere cosa succede!” disse ridendo maleficamente

“Maledetta… te lo faccio vedere io cosa succede!!!” gli urali di rimando… l’unica cosa che ottenni fu una sonora risata…

“Voglio proprio vedere che fai carino!” mi rimandò indietro… la odiavo e questo era poco ma sicuro…

In preda all’ira sbattei le  ali e mi ritrovai all’altezza di Clara che con le braccia conserte non si era scomposta di un millimetro…

“Carini questi pantaloni… sono di un completo?” disse indicando i pantaloni gessati che stavo indossando e che inevitabilemente si erano sporcati quando avevo assalito la Banshee…

L’unica cosa che mi uscì dalla gola fu un ringhio sommesso di rabbia… poi improvvisamente notai la Banshee alle spalle di Clara… aveva ripreso l’espressione addolorata che aveva prima… solo che ora i suoi occhi pesti guardavano con odio la donna bionda che avevno di fronte…

“Lei è la causa di tutto questo… l’ho riconosciuta… ho riconosciuto la sua voce… per colpa sua sono morta il giorno del mio matrimonio lasciando mio marito da solo… e ora si è suicidato… dal rancore e dal dolore sono stata trasformata in una Banshee che vaga per questa città alimentandosi del rancore e del dolore delle altre persone… ma finalmente potrò vendicarmi di lei, ti prego dammi la tua forza!”v

La voce della Banshee mi risuonava nella testa, era rotta dai singhiozzie e dalla siperazione… come aveva potuto quella donna rovinare al vita di due esseri umani… e soprattutto cosa aveva fatto? 

“Ha cominciato ad usare il cantico di distruzione all’interno della chiesa dove c’era il mio matrimonio… purtroppo la mia famiglia è legata in qualche modo a degli spiriti e tutti i miei parenti compresa me sono morti riducendosi in tante Schegge colorate… io invece mi ritrovai così… mio marito ne fu talmente tanto sconvolto che si suicidò buttandosi dal tetto dell’ospedale dove era ricoverata la madre per attacco di cuore… e ora io esigo vendetta!”

“Oh! Cara ma come fai a volermene… neanche tu ti saresti fatta scrupolo ad attaccare tanti discendenti di spiriti radunatisi tutti  nello stesso posto… e poi nelle chiese la mia voce viene valorizzata!

“Brutta strega ti rendi conto di quello che hai fatto?” gli urali… non riuscivo più a trattenere la rabbia… all’improvviso i ricordi delle Banshee si riversarono su di me come un fiume in piena… Vidi le scene antecedenti alla cerimonia… come fosse allegra e felice per quel momento… rideva, scherzava con le sue damigelle… si affacciava curiosa dalla porta per vedere se gli arrivati c’erano tutti… percepii le palpitazioni prima di entrare… e il colpo mancato da cuore quando arrivando all’altare aveva poggiato la sua mano su quella del suo sposo… un bel ragazzo dai capelli color rame dagli occhi blu come la notte… vidi come girandosi a guardare la propia famiglia aveva salutato la sua sorellina di appena 11 anni seduta in prima fila con quel vestitino rosa confetto che tanto aveva odiato… e poi Quel rumore assordante provenire dalla porta della chiesa… tutti gli invitati che si coprivano le orecchie… i parenti e gli amici del marito che guardavano in preda al panico i familiari della sposa paralizzarsi e cristallizzarsi… per poi esplodere in mille pezzi in tanti frammenti colorati che brillavano alla luce proveniente dalla porta…  ma la cosa che mi devastò più di tutte fu il ricordo… della sorellina inginocchiata sul primo gradino dell’altare tendere la manina cercando di prendere quella della sposa; per poi bloccarsi anche eli e esplodere in mille pezzetti azzurri come la lacrima che gli era fuoriuscita prima di morire… La donna che aveva fatto irruzione all’interno della chiesa si diresse verso gli invitati sopravvissuti per accoltellarli uno ad uno… ogni volta che affondava le lame nella carne un urlo agghiacciante proveniva dai pugnali e i corpi degli invitati si accasciavano come gusci vuoti… gli unici ad essere risparmiati furono lo sposo e i genitori dello sposo… la Banshee invece fu fatta esplodere ma non prima che la donna bionda non gli avesse reciso la gola con la lama… inondando di sangue il vestito candido che la ragazza portava e la tovaglia di cotone dell’altare…

L’ultimo ricordo della donna era il volto desolato del cristo in croce… “Perché… perché hai lasciato che accadesse?” furono le sue ultime parole prima di esploder ein mille frammenti verdi…

Ripreso da quelle orribili visioni, cercai di non sentirmi male ne tantomeno di scoppiare in lacrime dalla rabbia… il mio corpo fremeva come sentivo che fremeva anche la Banshee…

“Ti prego fammi usare la tua forza per potermi venidcare… ti supplico richiamami dentro di te!”  la supplica della Banshee mi risuonava nel cervello… io non risposi neanche, gli aprii completamente la mia anima e il mio corpo… sentii la Banshee penetrare all’interno del mio corpo rendendomi più forte…

“Clara Van Geissel… tu morirai… stanotte!” urlai… ora la mia voce risuonava di tre voci unite… la mia voce d’angelo, la mia voce da vampiro e la voce della Banshee… era orribile… era straziante avere dentro di se tanto odio, tanto rancore… tanto Dolore!

Mi lanciai all’attacco… a pochi metri da Clara qualcosa però mi sbattè contro il tetto della villetta di Levi… mi rialzai e notai che davanti a me… c’era una ragazza dall’aspetto ferino…

“U-un licantropo?!” balbettai stupito da tale apparizione… la leggera brezza faceva scompigliare i peli argentei della creatura…

“Si… in carne e ossa… e ho proprio fame!” disse parando misi davanti… e spalancando le fauci piene di lunghi denti affilatissimi… dietro di lei notai una Clara non poco seccata…

“TU! Sottospecie di lupo spelacchiato… che ti impicci!” gli urlò evidentemente scocciata…

“M-ma come… ti volevo dare una mano…” balbetto la ragazza cercando di giustificare la sua azione… “Non mi sono mai stati simpatici i vampiri, ma mai quanto gli spiriti… e ora che ne ho due in uno solo voglio annientarlo!” ribattè la lupa…

“Dimmi come ti chiami…”  disse piano Clara

“Kaya!” rispose la ragazza dai lunghi capelli neri… strano che ancora si postessero distinguere i capelli dal resto del pelo…

“Va bene Kaya vediamo che sai fare” borbottò sghignazzando Clara…

Kaya si voltò verso di me e ringhiò forte… prese la rincorsa… era pronta all’attacco balzò in aria e…

Venne trafitta da un lama lunga e sottile… che le trapasso il petto all’altezza del cuore… io ero pietrificato e la Banshee dentro di me urlava disperata… Clara con il braccio teso sorrideva divertita…

“Nessuno si intromette tra me e un mio avversario!” disse tronfia… “Specialmente se quel qualcuno è una creatura infida come un Licantropo!” Detto ciò saltò giù dal traliccio e si avvicinò al corpo della ragazza che tremava evidentemente… le si accostò all’orecchio… con la punta della lingua ne tracciò il bordo affilato…

“Di le tue ultime preghiere… palla di pelo!” disse sottovoce…

Il viso della lupa era percorso da due lughe line argentee… lacrime… e tra un singhiozzo e l’altro riuscì a dire solo una cosa…

“Amore ti sto per raggiungere aspet…” Clara non la fece neanche finire che le urlò nell’orecchio quel cantico che avevo già sentito uscire dalle labbra di mia sorella; Kaya tremò, si paralizzò e poi esplose in mille Schegge grigio-argentee… Non capii il senso di quella frase… che cosa era successo alla persona che amava?

“Uff… Schegge di Licantropo, insieme a quelle dei mostri di terra sono quelle che valgono di meno… ma le prendo lo stesso!” disse raccogliendo quattro grandi Schegge e infilandole in una sacchetta dorata che le pendeva dalla cinta… “E ora torniamo a noi!”

Dei rumori atroci mi fecero guardare in basso, verso il giardino… Shik che era riemerso dalla piscina era occupato con una creatura verde e serpeggiante… mentre Melissa cercava di proteggere Levi che era evidentemente svenuto a causa dell’alcool… le creature richiamate da Clara stavano diventado aggressive e stavano attaccando tutto quello che avevano sotto tiro!

I miei pensieri furono interrotti dall’urlo della Banshee che mi risvegliò facendomi notare che Clara si era rimpadronita dello stiletto che aveva ferito la licantropa e ora stava correndo verso di me…

Dovevo trovare una soluzione… dovevo cercare di evitare l’attacco…

Improvvisamente la Banshee prese il controllo del mio corpo… lo vedevo sotto di me muoversi e fare cose che non ero io a decidere di fare… rispondeva agli attacchi della Cacciatrice e a volte riusciva anche a colpire…  vedevo Clara gonfiarsi d’ira… ero sicuro che avrebbe combattutto ancora per poco e avrebbe cominciato a cantare a squarcia gola quel maledettissimo cantico!

Infatti come previsto… con un colpo d’ali si andò ad appollaiare sopra il traliccio che l’aveva ospitata fino a poco prima… prese un respiro profondo e incominciò ad intonare quel maledettissimo cantico… sentivo il corpo vibrare in una maniera innaturale… lo sentivo duro… ero sicuro che sarei esploso anche io in mille pezzi scintillanti…

Se non fosse stato per la Banshee… che con le sue urla strazianti riusciva a coprire leggermente il cantico annullandone le vibrazioni…

“Sacrificherò me stessa ma so cosa fare!”  la voce della Banshee era risoluta e carica d’odio… “Abbatti quel traliccio e una volta che è a terra liberami dall’incatenamento!”

“Non so come fare… è la prima volta che lo uso!” gridai anche sapendo che la Banshee poteva sentire i miei pensieri…

“Devi cantarlo un'altra volta… ricorda quando è a terra… ne prima ne dopo!”

“OK! Ci proverò per aiutarti nella tua vendetta!” ormai ero deciso ad odiare Clara e tutto quello che rappresentava…

Presi la rincorsa e andai a sbattere con tutte le mie forze contro quel traliccio legnoso che sosteneva lq megera… il palo tremò paurosamente finchè con un sonoro ‘Crack’ non si spezzo facendo precipitare Clara a terra… non si era aspettata una mossa del genere… il palo fortunatamente cadendo gli aveva rotto una gamba… e ora stava urlando come un ossesso dal dolore…

“MALEDETTO!!! TI UCCIDERO’ DAMMI L’OCCASIONE E LO FACCIO! GIURO CHE LO FACCIO! LURIDA FECCIA!” io non la stavo ascoltando… ero concentrato sul cantico che dovevo intonare…

Mi concentrai, rividi mentalmente gli atroci ricordi della Banshee e il cantico sgorgò dalle mie labbra naturale e perfetto… la Banshee uscì dal mio corpo e le catene che la tenevano legata a me si spezzarono… a quel punto il suo viso cambiò espressione… da addolorato e consunto dalla disperazione… si tramutò in perfido e vendicativo, quella smorfia rese la figura eterea ancor più terrorizzante…

Lo spettro si lanciò contro Clara che nel frattempo era riuscita a spostare il traliccio caduto… ma che a causa della frattura era ancora accasciata al suolo… la Banshee le si fermò davaanti al viso… il viso di Clara era a pochi centimetri da quello della Banshee… lo spettro allora senza darle modo di contrattaccare cominciò ad urlare… era un urlo carico di rimorso… odio… dolore e disperazione… al suo urlo  a poco a poco si unirono altre urla… urla dello stesso tipo, però provenienti da tutte le direzioni… erano così forti che mi accasciai a terra tappandomi le orecchie… Clara sembrava provare per la prima volta in vita sua la paura… dai suoi occhi sgorgavano copiose delle lacrime che ricadevano sugli abiti… macchiandoli del trucco che la donna portava…

All’imporvviso dal corpo della Banshee fuoriuscirono centinaia di braccia… altrettanto scheletriche come quelle della Banshee…  che afferrarono Clara che aveva cominciato ad urlare disperata… il terrore ne aveva preso possesso…  le braccia la tiravano sempre di più dento al corpo della Banshee… Clara stava soffrendo poiché il suo corpo mano mano che veniva a contatto con il corpo dello spettro si disfaceva in polevere sottile… di lei rimaneva solo l’ombra della sua anima… una figura scheletrica con un enorme buco al centro del petto… le urla agghiaccianti di Clara risuonavano ancora nella aria quando La Banshee iniziò a tremare… al suo interno si poteva vedere lo spirito di Clara dibattersi trattenuto da quelle centinai di braccia che l’avevano trascinata dentro…

In un lampo la figura eterea della banche esplose scagliando in ogni dove scheggie azzurrino pallido… prima delle esplosione però potei notare che sulle labbra dello spettro si era segnato un sorriso… era finalmente in pace; aveva ottenuto la sua vendetta e ora poteva svanie per sempre…

Comq Clara sparì anche l’effetto del suo cantico scomparve; gli invitati si sbloccarono trovandosi di fronte me accasciato a terra con le mani sulle orecchie e delle lacrime che uscivano copiose… Shik alle prese con un enorme figura serpentina verde… Melissa con dietro Levi svenuto che lo proteggeva da una creatura rosso fuoco e altre decine di creature non ben identificate che giravano per il giardino…

Le grida si  sollevarono in un attimo… la gente cominciò ad adnare in tutte le direzioni…

Ero in preda al panico… come avrei fatto a evitare che la ente andasse in giro a dire quello che aveva visto… mi rialzai e corsi verso Shik… avevo l’impulso di abbracciarlo me mi trattenni a causa della situazione… invece Shik non lo fece e mi ritrovai incastrato in un suo abbraccio… forte e caldo… con tutto che era bagnato dall’acqua della piscina e che fosse il 31 ottobre!

“Troveremo una soluzione vedrai” mi sussurrò in un orecchio… facendomi venire i brividi sulla schiene…

“GREG!” in quel momento una voce fin troppo familiare mi giunse da dietro… mi voltai con un espressione di rabbia sul viso…

“Mamma! Mi spieghi perché Clara è riuscita a rovinare la serata?” gli chiesi quasi ringhiando…

“Scusate… mi ha steso… mi ha dato una botta dietro al collo con una padella! Ma pure tu che compri le padelle di ghisa… potevi pensarci!” mi sgridò mia madre…

“Oh! Si certo… io vado a comprare una padella e penso ‘forse dovbrei comprarne una leggere perché quella rincoglionita di mia madre potrebbe farsela dare sul collo da una che tenta di uccidere il figlio!’… ma ti pare una cosa normale?” dissi io con un sarcasmo che arrivò alle stelle.

“E su… non fare il pignolo… era un consiglio! E comunque quel quadro in salotto è proprio indecente! Come fai a non vergognarti…” era mia madre in tutto e per tutto… la classica casalinga bigotta… anche se l’esistenza di vampiri e simili doveva avera scossa non poco quando l’aveva saputo…

“Ehi ragazzo molla mio figlio… queste cose non vanno bene…” disse additando Shik…

Per tutta risposta il mio ragazzo… eh si! Ormai mi ero arreso all’evidenza… in poco più di tre giorni la mia vita aveva avuto una scossa tremenda… avevo trovato una persona che mi voleva bene… avevo scoperto cosa ero in realtà… e chi era la mia famiglia… e in un certo senso tutto questo cominciava a piacermi… Comunque per tutta risposta il mio ragazzo mi strinse ancora di più e mi diede un bacio sul collo che mi procurò un brivido di piacere…

“Mamma… ma Alice che fine ha fatto?” in effetti mia sorella era sparita dalla sera del rituale…

“Ehm… credo che andasse ad una festa… si andava ad un pary in centro… diceva che alcune sue amiche avevano trovato un bel locale…” disse ridacchiando mia madre…

“Cooooosaaa?!?! Noi qui a cercare di non farci ammazzare e lei se ne va in giro a ballare con le sue amiche? Non la capirò mai!”

La mia cara sorellina era andata a rimorchiare da qualche parte e io avevo rischiato le penne, letteralmente! Mi sarei vendicato al più presto… niente di più facile…

“Ehiiiii G. come è andata la festa… oh vedo che c’è un po di confusione… ci penso io!” disse saltellando Alice… cominciò a cantare gli ospiti si bloccarono un'altra volta… in compenso Alice usò anche il canto di distruzione che fece esplodere tutte quelle creature che Clara aveva richiamato… una marea di Schegge di tutti i colori e dimensioni inondò il pavimento del giardino e della villa…

“WOW!!! Ci faremo un sacco di soldi!” disse accaparrandosi quelle più grandi…

Io l’unica Scheggia che volli raccogliere fu una azzurro pallido a forma di cuore… era quello che rimaneva della Banshee… non volevo dimenticare quell’esperienza…

La raccolsi e la misi in tasca… poi tornai da Shik, avevo assolutamente bisogno di qualcuno che mi abbracciasse… e infatti Shik mi accolse nuovamente tra le sue braccia; non volevo essere lasciato mai!

Purtroppo  a risvegliarmi ci fu un farfugliamento piuttosto arrabbiato di Melissa che stava sostenendo Levi che si era appena ripreso… credo che l’alool a Levi faccia aumentare la voglia sessuale poiché adesso stava facendo gli occhi dolci anche a mia madre; mi scostai leggermente dall’abbraccio di Shik e andai a dargli uno schiaffo sulla nuca…

“Non farti venire strane idee… di sorella me ne basta una!” gli urlai…

“Ehehe… allora vieni qui tu… a consolarmi…” disse afferrandomi per un braccio e buttando misi contro… si stava strusciando tipo gatto… stampandomi baci ovunque.. qvvampai furiosamente anche perché gli invitati erano stati sbloccati per la seconda volta e adesso sembravano si fossero dimenticati dei mostri e stavano tutti guardando con occhi sgranati Levi e la sua bocca su di me… Shi venne in mio aiuto tirandomi su… Levi che era aggrappato alle mie spalle venne su per inerzia… solo che non avendo forza nelle gambe cadde spingendoci all’indietro… travolgemmo mia sorella e  finimmo tutti e quattro dentro la piscina…

“Brutti pezzi di idioti che non siete altro!!! Guardate che avete fatto al mio vestito!!!” disse urlando in preda al furore omicida… non era solo il vestito ad essere rovinato ma anche il trucco… la matita nera e il mascara che aveva intorno agli occhi si stavano sciogliendo rigando il viso di mia sorella di bellissime strisce nere… anche l’ombretto verde metallizzato si stava impastando con il mascara e stava colando…

“Ehm sorellina non è solo il vestito che si è rovinato… ti si è rovinato anche il trucco!” gli feci notare con poco tatto…

Lei per tutta risposta mi saltò al collo spingendomi sott’acqua… Shik terrorizzato si buttò sotto e mi ritirò fuori… schizzai fuori dalla piscina e corsi a cercare rifugio da mia sorella!

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Eccoci al nono capitolo e molto presumibilmente (ormai sono sicuro al 89 % ) penultimo capitolo di questa storia...

Spero che la fine di Clara vi aggradi (3 richieste su 4, vince la maggioranza...^^) ho cercato di renderla il più odiosa possibile... in maniera che la sua fine sia da "AH! FINALMENTE!" un po cm ho fatto io al cinema qnd ho visto 'La terza madre' hahaha

Cmq passiamo ai ringrazziamenti:

xMadnex... che dire grazie ^////////^ Spero di aver esaudito il tuo desiderio di vendetta!!! hahaha... nn vedo l'ora di leggere la tua opera... forza che se ce l'ho fatta io ce la fai anche tu!

xShari92... Grazie ^^ A dire il vero ho messo quei quadri perchè la Lempicka  è una delle poche pittrici che mi piacciono... a dire il vero mi piace molto poichè appartiene al periodo di art Decò (o cm si scrive hahaha) e questo genere di arte insieme alla pop art sn i miei generi preferiti ^^ . Ovviamente l'arredamento di casa di Greg è l'arredamento che vorrei io nel mio appartamento... forse da questo si capirà che a me il vecchio (o cm piace chiamarlo a qualcuno antiquariato) nn mi piace affatto ^^ Ancora grazie per la tua recensione^^

xFedazzo... hai fatto centro... la vecchia megera è propio lei!!! hahahaah Anche tu sei soddisfatto della fine di quella strega? hahaha questo cm ho gia detto forse è il penultimo capitolo chissà cosa accadrà nel decimo huhuhuuh...ma credo di saperlo già... hahaha

xChiaruccetc. ... Si i costumi li ho presi dalle tue eroine contenta? Cmq mi spiace ma Clara ha dovuto fare quella fine... richieste dal grande pubblico (signore e padrone degli scrittori *mi inchino davanti alla sua grandezza* ovviamente parlo del pubblico nn di te...bwahahaha)  Mica mi scordo ti te paSSa...bwahahaha...

P.S. per quello che dice la licantropa andate a vedere la mia one-shot di cui è protagonista... ho cercato di unirla così da darle un minimo di spazio-tempo...

Allora che dire... mi sono divertito tanto a stare a leggere i vostri commenti e a scrivere per voi... mi divertirò altrettanto per scrivere l'ultimo capitolo^^

Allora alla prossima... 

Ciauuuu

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Capitolo 10
*** Chapter 10: Mannequins ***


Chapter 10:  Mannequins

 

Erano passate alcune settimane da quella movimentata festa di Halloween e tutto stava tornando alla normalità…  tranne alcuni piccoli dettagli che non mancavano di ricordarmi la mia nuova vita.

Uno di questi era l’alimentazione, certo… l’ematofagia era pratica poiché mi alimentavo due o tre volte al mese ma mi obbligava a mordere Shik tutte le volte; avevo provato il sangue animale ma l’unico risultato che avevo ottenuto erano state delle gastriti fortissime.

Purtroppo una delle cose che erano veramente e vistosamente cambiate era il rapporto che avevo con Melissa e Levi… la mia migliore amica  era diventata il capo, non che prima fosse un agnellino, mentre uno dei miei amici non faceva altro che saltarmi al collo tutte le volte che mi incontrava… e per saltare al collo intendo proprio avvinghiarsi a me con le braccia come se fossi il fidanzato che non vede da mesi… e la cosa mi imbarazzava non poco, non solo perché Shik sembrava sempre parecchio geloso (eh già! Il nostro rapporto si era rafforzato!)  ma anche perche Levi ignorava completamente il luogo, l’ora e soprattutto le altre persone quando decideva di appicciarmisi addosso… e non capivo il perché ma si divertiva tanto a farlo quando eravamo nell’affollatissimo giardino dell’università!

Fortunatamente Shik si era trasferito definitivamente da me… e piano piano stavo riuscendo a capire i suoi gusti e le sue abitudini.

Ad esempio avevo scoperto che non sopporta i boxer larghi, oppure i vestiti con righe orizzontali o a pois… mi aveva anche minacciato che mi avrebbe torturato se mi avesse visto indosso anche solo delle mutande a pois… chissà da dove veniva questa sua repulsione?

Ho capito anche che adora i telefilm, va letteralmente pazzo per Desperate Houseviwes e… non chiedetemi con che criterio li scelga perché non lo so... Alias, gli piacciono così tanto che possiede tutti i DVD originali e tutti i venerdì sera mi costringe a vederne due episodi… ormai conosco tutte le battute a memoria e ho cominciato ad odiare le giovani casalinghe disperate che ho come vicine o che incontro per strada, temendo che le loro indaffaratissime vite diano nuovi spunti a quei pazzi di sceneggiatori.

Dal punto di vista socile la mia situazione era ricominciata a scorrere come al solito, le lezioni all’università scorrevano lente e noiose e ora che si avvicinavano gli esami, molti miei compagni erano terrorizzati ma io mi ero già riproposto di non farmi prendere un colpo apoplettico a causa dell’eccesso di studio… ero deciso a passare alcuni giorni nell’ozio… ad esempio a sguazzare nella piscina comunale… anche se ultimamente le temperature si erano fatte più rigide… voi vi chiederete “Più rigide?! In Arizona?!” esatto me lo sono chiesto anche io… ma poi ho capito che non dipende dall’ambiente è semplicemente che ho il metabolismo talemtne rallentato che la mia tememperatura corporea è scesa sotto ai limiti dell’ipotermia!

A causa di ciò ero stato costretto a girare con le magliette a maniche lunghe e a collo alto! La gente che mi incontrava, specialmente le vecchiette e i messicani, mi scansavano come se fossi il demoni… e beh in fin dei conti avevo metà geni derivanti da Lucifero e metà geni ereditati da Lilith… più demonio di così si muore!

E  la mia capigliatura non faceva che aumentare le convinzioni altrui… anche se mi tagliavo tutti i giorni i capelli ormai li portavo quasi a caschetto… e le ciocche bianche risaltavano comunque! Avevo deciso di non tingerli… mi sarebbe costato uno sproposito, in fin dei conti erano solo delle ciocche bianche… certo ciocche che venivano continuamente catturate dalle dita di quell’assatanato di Levi… dopo la trasformazione il ragazzo aveva scoperto una libido completamente differente… adesso non badava più al sesso della sua preda… bastava che fosse bella e che gli interessasse… ma stranamente quello che gli interessava di più ero IO! Tutto questo aveva reso Shik leggermente geloso… ma io non gli facevo dimenticare mai chi eravamo e perché stessimo insieme… il brutto di Levi era che dopo la trasformazione era diventato anche molto più sfacciato… e il problema era portarselo appresso quando dovevamo andare in qualche posto affollato… avevo provato a scrollarmelo di dosso ma lui riusciva sempre a ritrovarmi…  e le sue due nuove doti erano un problema poiché non si risparmiava dal saltarmi al collo anche in posti affollati come il giardino dell’università oppure il centro commerciale…

Come se non bastasse il compleanno di mia sorella Alice si avvicinava e non sapendo cosa regalarle mi ero trascinato lui e Shik al centro commerciale… errore più grande nn l’avrei potuto fare…

“G. l’ho sempre detto che mi ami… guarda quanta bella carne giovane… ad esempio quella ragazza la che bel culo! Ma anche il culo di quel biondo laggiù non è male… e guarda che fisicooooo!!” strillò lui indicando immancabilmente la preda che ignara stava guardando una vetrina o misurandosi una maglietta…

“L-E-V-I!!!! Basta!”  cercai di riportarlo in un ottica più ‘normale’…

“MA come fai dico io… guarda quanti fighi e quante fighe… ma che per caso sei impotente?!” disse piazzandosi a due centimetri dalla mia faccia… con un sorriso sornione e compiaciuto…

“La mia pazienza ha un limite!” disse gelido Shik dietro di me… notai il suo pugno stretto …

“Ehm Levi perché nn ti vai a fare un giro? Senza disturbare nessuno però!” conclusi la frase con un tono degno di quell’arpia di mia Madre… anzi no! Un’arpia l’avevo conosciuta ed erano davvero simpatiche… se nn le facevi incazzare… mia madre era più… ehm… più… beh Mia madre è  Mia madre e non ci si può fare niente e non ci si può fare neanche un paragone…

“Shik cosa c’è ti vedo esagitato ultimamente…” dissi preoccupato poggiando delicatamente la mia mano sul suo petto… attirando gli sguardi divertiti di alcune liceali e quelli infastiditi di alcune madri con figli piccoli…

“Niente… è che LUI mi da un po’ fastidio a volte… lo trovo troppo appiccicoso…” disse con lo sguardo basso…

“Huhu… sei geloso per caso…” avvampò e cominciò a tossicchiare… “a-ah vedi che avevo ragione… sei geloso!” dissi prendendolo in giro… mi accostai con la schiena al suo petto e gli sussurrai… “E questo mi fa molto piacere sappilo!”  piegando la testa all’indietro gli stampai un bacio sulla guancia… lo schiocco fece scoppiare a ridere le liceali che si erano fermate a godersi la scena e inorridire le madri che coprirono gli occhi hai figli…

Il centro commerciale era un posto perfetto per fare il regalo a mia sorella… peccato che non avevo previsto che mancando poco meno di una settimana a Natale i tre quarti di Tucson si erano riversati come cavallette dentro a qualsiasi edificio contenesse casse in cui riversare i soldi guadagnati sudando… solo per sperare che gli altri gli facciano qualche regalo migliore di quello che loro stanno facendo agli altri… bah non lo capirò mai il Natale… tutta questa storia mi aveva fatto vacillare anche la Fede… che già prima era quasi nulla ora era quasi rasoterra… certo vi chiederete come mai se io stesso sono un figlio di tali credenze… semplice… io vedo il tutto come l’inizio… e basta… gli stessi Lilith e Lucifero come mi è stato detto sono scomparsi molti secoli fa… certo le loro vite erano molto più lunghe di quelle dei comuni uomini ma non comunque infinite… e questo famoso Dio in cui tutti credono… lo vedo molto più come un orologiaio che da la carica al suo creato uìogni tot migliaia di anni… ad esempio con grandi estinzioni di massa o eventi che cambino radicalmente il corso del naturale scorrere del tempo…

Rinvenni dalle mie elucubrazioni mentali  quando Shik mi diede una gomitata nel fianco… aveva gli occhi sgranati e indicava una vetrina… mi voltai anche io a vedere… per poco non caddi sul vaso di Kentie dietro di me… un manichino con indosso un completo da donna con camicia e gliet assomigliava in modo pauroso Clara… un brivido dietro la schiena mi fece tremare… come era potuto succedere… che un manichino assomigliasse così tanto ad una persona che era scomparsa da poco… nella stessa città poi!

Impulsivamente mi infilai nella boutique… corsi dalla cassiera…

“Mi scusi quanto tempo è che avete quel manichino?” dissi respirando affannosamente indicando la riproduzione di plastica della donna che aveva tentato di uccidermi…

“Perché lo vuole sapere?” chiese dubbiosa la cassiera guardandosi attorno nervosa…

“Me lo dica per favore!” le strillai in faccia…

“Non sia così maleducato… chi è lei che mi può obbligarmi a dirgli dove e quando ho preso quei maledetti manichini…” disse stizzita la ragazza… strizzò quei suoi insipidi occhietti e riavviò una ciocca di capelli a metà tra il rosso e il castano, evidentemente tinti…

“Senti sottospecie di cavalla frigida… DIMMELO E BASTA!” forse ero apparso troppo intimidatorio, sta di fatto che la ragazza emise uno squittio terrorizzato e guardandomi con odio si piegò e prese un  raccoglitore azzurro e ne trasse fuori una ricevuta…

“Ecco!” disse acida…

La ricevuta portava la data di qualche giorno prima… come era possibile?

Più che altro, come era possibile che un manichino assomigliasse così tanto a una persona… anzi a QUELLA persona…

“Ehm… o-ok grazie…” balbettai io rendondole il foglio…

Molto presumibilmente la ragazza mi mandò a quel paese molte volte… ma io me ne fregai e uscii dal negozio; fissai il manichino era troppo simile, sembrava la copia esatta… come se fosse stata ricoperta di un sottilissimo strato di plastica…

“NO!!!” improvvisamente sembrò che l’espressione del fantoccio fosse mutata… adesso sembrava un ghigno… il perfido ghigno che Clara aveva avuto per tutto il tempo… tranne in quei brevi attimi in cui il suo spirito era stato divorato…

Shik mi guardava preoccupato come mi guardavano straniti i passanti… sicuramente ero un perfetto idiota a sbiancare davanti ad un manichino… ma l’avrebbero fatto anche loro se quel manichino avesse le sembianze della persona che aveva tentato di ucciderti.

In quel preciso istante con la coda dell’occhio notai Levi che si stava avvicinando ad un ragazzo che chiacchierava allegramente con due suoi amici… se devo essere sincero Levi non aveva cattivi gusti in fatto di persone… la sue vittime, eh si sono sempre vittime, erano tutte persone affascinanti; una volta era una roscia alta e dai lunghi capelli lisci, un'altra volta un ragazzo che prendeva il sole in piscina con un fisico a dir poco pefetto, la volta dopo era la ragazza della biblioteca con quel suo grazioso visetto… e così via.

Ora era la volta del biondo, che ad un attenta osservazione risultava essere lo stesso che si stava provando la maglietta qualche minuto prima, adesso faceva sfoggio della sua maglietta fucsia attillata e un paio di jeans neri accompagnati da una catenella… Levi gli girava intorno come uno squalo gira intorno alla barca dei pescatori, notai che il ragazzo si era accorto di lui e ogni tanto gli lanciava occhiate… ma non occhiate di rabbia ne tantomeno intimorite… erano occhiate interessate!

“Porca miseria… ma tutti lui li scova, ma  come fa dico io!” dissi dirigendomi a passo di carica verso quel maniaco, ah! Si mi sono dimenticato di dire che il ragazzo non avrà un età superiore ai 17 anni…

“Ehm!!” tossicchiò Shik, mi voltai, mi guardava con un espressione mista tra la rabbia e l’offesa… “Ecco proprio di questo sono stufo… io sarò anche geloso di te, ma tu sei geloso di Levi!”

“C-cosaaa?!” ero totalmente e irrimediabilmente confuso… “C-cosa te lo fa pensare scusa!” dissi dissimulando la confusione mentale e l’imbarazzo…

“Ti incazzi tutte le volte che cerca di trovarsi un compagno barra compagna!” disse Shik incrociando le braccia davanti al petto.

“N-no cosa dici non è vero!” feci io leggermente piccato.

Nel frattempo il ragazzo aveva congedato gli amici e si era messo a parlare con Levi che l’aveva circondato appoggiando una mano alla colonna li vicino… il ragazzo non sembrava affatto intimorito, anzi sembrava stare al gioco, rideva nei momenti giusti, si muoveva con movimenti felini e ben calcolati…

Dopo un po’ di quel teatrino li vidi avvicinarsi a noi… Levi aveva un espressione raggiante…

“Ehiiiiiii! Eccovi… non vi trovavo più, dove eravate finiti?” disse con un aria pesantemente maliziosa che lasciasse trasparire apertamente il doppio senso.

“Tzè!  E tu cosa stavi combinando?” feci io freddo e simil-disinteressato…

“Oh niente… ho conosciuto questo ragazzo a cui servivano ripetizioni di chimica… e io gentilmente mi sono offerto di dargliele!” disse soddisfatto e pieno di se…

Io fissai prima lui e poi il ragazzo che giocava innocentemente… am quando mai?! Con una ciocca di capelli…

“Chimica eh? Sarà!” feci io…

Levi gongolava e si strinse il ragazzo a se passandogli un braccio sopra le spalle…

Improvvisamente nel centro commerciale ci fu un calo di tensione e le luci traballarono fino a che non si spensero del tutto lasciando tutti immersi nel buio pesto e nell’isteria generale…

Si sentirono urla spaventate e rumore di vetri infranti… ma il peggio furono gli scricchiolii che provenirono da ogni direzione, erano simile al rumore delle bottiglie di plastica quando le si schiaccia… solo che questi erano molto più forti e provenivano da ogni direzione…

“MA cosa diavo… bleurg!” sentii provenire ditero di me… mi voltai proprio nel momento preciso in cui le luci di emergenza si accesero… davanti a me c’era un uomo che reggeva tre o quattro buste… era evidentemente venuto a fare dei regali… ma la cosa che mi colpì no furono le buste ma il fatto che l’uomo era stato trafitto!

Dal petto fuoriusciva una mano… la testa del poveraccio era riversa all’indietro e dalla bocca schizzava fuori del sangue misto a saliva… evidentemente stava tossendo… la tosse cessò in pochi secondi e il corpo caracollò a terra riversando un enorme macchia rossa sul marmo lucido del pavimento… notai che il braccio che l’aveva trafitto non era di una persona bensi era di un manichino che stava impiedi dietro l’uomo… era identico a tutti gli altri manichini ad eccazione degli occhi… queli erano vivi e schizzavano da una parte all’altra delle orbite… ma tutto il resto era immobile l’espressione neutra rendeva ancora più terrorizzante quella visione… il manichino cominciò a muoversi in avanti con movimenti lenti e scattosi…

“Cosa cazzo è?” sentii uralre Levi dietro di me, mi voltai e stava stretto al ragazzo che aveva conosciuto poco prima…

“Ah non lo chiedere a me… ne so quanto tutti voi!” dissi fissando l’abominio che si muoveva…

Il peggio cominciò quando il resto della clientela si accorse di quello che era successo, urla terrorizzate si levarono tutt’intorno.

Mi voltai e non potei credere ai miei occhi… il peggio non era che le persone avevano visto muovere un manichino e uccidere un uomo… il peggio era che il manichino non era il solo… dalle vetrine dei negozi centinai di manichini stavano cercando di uscire… muovendosi a scatti e distruggendo tutto quello che avevano a portata di mano… i più terrificanti non erano quelli uguali agli uomini ma quelli senza volto a cui erano spuntati gli occhi impazziti… che come al manichino che mi ero trovato di fronte si spostavano rapidi e incostati guardando in ogni dove quasi allo stesso momento…

Non potei sentirmi male quando notai che le vittime dei mostri stavano aumentando a dismisura… oltre che fisicamente perfetti erano anche straordinariamente forti… i cadaveri e il sangue ricoprivano il pavimento con uno strato lucido e appiccicoso… la corrente tornò improvvisamente, le lucine e le canzoni natlizie ricominciarono a diffondersi nell’aria… io fissai inorridito quel macabro spettacolo che mi si parava davanti… i manichini non avevano risparmiato nessuno… tra i corpi senza vita c’erano uomini, donne, bambini e anziani… era stato un massacro sadico e senza motivo… i superstiti tremavano e si erano accasciati al suolo vicino ai loro amici o parenti che erano stati trucidati… un cagnolino leccava il viso della giovane padroncina a cui erano state trappate entrambe le braccia… i manichini al ritorno della luce  si erano paralizzati ed erano caduti a terra come le loro vittime… io guardavo inorridito tutto ciò… i manichini mi erano passati accanto senza degnarmi neanche di uno sguardo… anzi uno sguardo me l’avevano dato ma erano passati oltre… lasciando incolumi me e i miei compagni…

“Jadeeeeeeeee!” un ragazzo con un enorme taglio sul volto ci raggiunse correndo…

“Alex… come state?” gli urlò il biondo che si strngeva a Levi non appenda vide l’amico “Oh mio dio come sei ridotto!” disse avvicinando una mano al volto del ragazzo…

“Non è niente… Chris sta peggio gli hanno rotto le gambe… e credo che abbia anche un emorragia interna vomita sangue!” disse mesto il giovane…

“E Sarah?”  il tono di Jade era preoccupatissimo…

“Sta bene… ha solo una lussazione e una ferita superficiale alla schiena!”

“Glielo avevo detto che la battuta era troppo difficile per lei!” si rimproverò Jade…

“Battuta?!” dissi io confuso e ancora scioccato da tutto quello che era successo…

“Ehm… si… ehm… fai finta di non aver sent…” cercò di spiegarsi il giovane ma si bloccò non appena notò il tatuaggio sul polso di Shik… “Cos’è?” sibilò il biondo scattando lontano da Levi…

“Merda! Mi deve essere caduto il polsino!” disse…

“Vampiro!” urlò Alex…

Io rimasi paralizzato… non poteva essere… chi diavolo erano  e perché ci stavano  guardando male, come se fossimo stati noi la causa di tutto quel macello!

In quel istante la luce andò via di nuovo… e le urla terrorizzate dei superstiti saturarono l’aria… ma le loro urla vennero sovrastate dal rumore della plastica che si piegava e schiricchiolava…

“Merda! I manichini stanno dinuovo per attaccare!” dissi io… “Dobbiamo andarcene di qui!”

“Ma come non ti sai far rispettare dai tuoi sudditi mostro!” mi urlò rabbioso il giovane che rispondeva al nome di Alex…

“Cosa fai… vaneggi… questi mostri dovrebbero essere miei sudditi? Ma cosa dici?” urlai inviperito…

“Oh… ma non gli hai riconosciuti… sono semplici spiriti carichi di rancore che attaccano gli uomini in momenti di felicità estrema…  la causa di tutto ciò dev’essere un qualche spirito potente che è appena passato a ‘miglior’ vita… se così si può dire!”  rispose saccente il ragazzo.

“MERDA!!!” era evidentemente colpa mia… lo spirito di quella strega ossigenata ci perseguitava anche dall’oltretomba!

“Hu-oh ti sei reso conto che è probabilmente… anzi, sicuramente colpa tua?” mi disse Jace guardandomi di traverso

“Fatto gli affari tuoi!” sibilai in direzione del biondo…

“Su G. non essere così severo con il ragazzo…” cercò dii tranquillizzarmi Levi “Ma voi ditemi chi o cosa siete?” adesso era serio guardandoli in tralice.

I due ragazzi si guardarono esasperati e poi ci voltarono le spalle per andarsene… Levi allungò un braccio e bloccò la spalla di Jace.

“NON MI TOCCARE SCHIFOSO VAMPIRO!!” urlò sputazzando quest’ultimo.

Levi per tutta risposta gli mollò un pugno in pieno volto facendolo volare per una decina di metri finchè il povero ragazzo non si andò a schiantare contro una colonna…

“Non osare mai più dire una cosa del genere!” sibilò Levi squotendo la mano con cui aveva sferrato il colpo…

Alex si era impietrito in una sorta di posizione da combattimento e non la smetteva di guardare in malo modo noi... era come se tenesse d’occhio le nostre mosse.

“B-bastardo!!” disse Jace sputando sangue dopo essersi rialzato dalle macerie che aveva prodotto lui stesso, la forza di un Misto era tale da far risultare un corpo umano come una palla di cannone… l’unica differenza era che il corpo umano sarebbe rimasto completamente esanime… invece Jace si stava rialzando e l’unico danno che si poteva riscontrare era il sangue appena sputato e un piccolo graffio sulla guancia, toccandosi il viso Jace se ne accorse…

“Maledetto! Come hai osato ferirmi in viso… io faccio il modello!” gli urlò

“Dubito che tu faccia solo quello… come mai sei ancora vivo?” chiese serafico Levi.

“Innanzitutto ti voglio far sapere che hai appena picchiato un membro di un corpo di Polizia…” se avesse potuto, la mia mascella sarebbe caduta, poi mi ricordai dell’uomo a cui la mascella l’avevano strappata davvero e alle sua urla e ci ripensai subito “… beh siamo una polizia un po’ particolare ma siamo pur sempre polizia!” concluse tronfio del suo status estraendo una medaglietta dorata da dentro la maglietta, la medaglietta era ovale e riccamente incisa con una croce in rilievo il braccio orizzontale della croce era intarsiato con un opale nero.

La stessa medaglietta la estrasse Alex e ci guardò stufo di quella situazione…

“Polizia e chi vi da…” non riuscii a finire la frase che la seconda ondata di manichini iniziò a muoversi, sembravano zombi plastificati… finchè al loro interno vi era uno spirito continuavano a camminare anche se il loro corpo si distruggeva… finito il potere dello spirito il manichino cadeva a terra privo di vita…

“Cazzo! Ma che state facendo! Aiutatemi!” strillò un ragazzo sulla ventina che veniva di corsa verso di noi, teneva una spada lunga e affilata sulle spalle.

“Brian! Purtroppo gli spiriti non sono soli qui dentro…” disse Alex indicandoci con il pollice

“Eh?” fece il ragazzo scostando una ciocca di capelli castani dagli occhi color... non ci credevo… il ragazzo aveva gli occhi color amaranto  “… ma che state dicendo?” fece curioso verso di noi, si avvicinava con passo calcolato e ci scrutava muovendo la testa… sentii quegli occhi amaranto dietro la nuca, bruciavano quanto una fiamma.

“Ma beeeeeene, vedo che siamo in allegra compagnia!” disse mieloso dietro il mio orecchio sengandone i bordi con la punta della lingua… la cosa mi fece rabbrividire.

“Ehi! Stai lontano da lui!”  urlò Levi  tentando di scostarlo violentemente, Brian non si fece neanche toccare, e con una rapidità non umana e una grazia allucinante saltò evitando il tocco e gli si piazzò dietro la schiena con la lama sulla gola… un rivolo di sangue finì nello spazio tra la maglietta e le clavicole di Levi…

“Ahhhhhhhh… brucia!” urlò dolorante Levi scostandosi dalla lama… un lungo segno bruno si stagliava sulla  pelle del collo muscoloso…

“E grazie che brucia sporco Vampiro… quella è una spada in ferro benedetto!”  disse gongolando Alex

“Una cosa?” gli feci eco io…

“Una spada in ferro benedetto… sai quel metallo che fa la ruggine… quel metallo che da sapore al sangue che ti bevi… lurida sanguisuga!” sibilò il ragazzo…

“Ma mi volete dire chi siete?!” urali io esasperato da tutto ciò…

“Semplice siamo Angeli Puri.”disse  Jace tronfio.

“Angeli cosa?” chiesi con la voce più alta di un’ottava.

“Uff…  non mi piace ripetere le cose, ho detto, siamo Angeli Puri, siamo i diretti discendenti di tutti quegli angeli che non sono stati coinvolti nella Grande Caduta!” borbottò con aria saccente.

“Grande Caduta?! Ma di che stai parlando?” ero sempre più confuso, nonche Shik mi avesse spiegato qualcosa sulle nostre origini, ma l’odore del sangue, la luce che andava e veniva e le urla disperate dei sopravvissuti mi facevano girare la testa rendendomi poco reattivo.

“Uff! In poche parole voi siete discendenti di Lilith… mentre gli angeli… sai quelle creature con le ali bianche? Beh quelle sono discendenti di Lucifero un Angelo Puro che è stato cacciato dalle Cerchie Angeliche migliaia di anni fa… ecco… noi invece siamo discendenti diretti di qui pochi angeli che non sono stati esiliati su questo mondo, ora hai capito?” disse a mo di lezione Jace.

“Grazie Maestrino… ora che c’hai raccontato la tua vita, potresti dire a ‘sto coso che ho dietro di lasciarmi e di togliere la spada dalla prossimità del mio collo?” biascicò Levi che tentava di fermare il sangue dalla ferita sul collo…

Jace con un cenno della mano fece allontanare Brian da Levi, non capii il gesto, in fondo eravamo nemici per loro perché allontanare un alleato armato da un nemico?

“Jace perché…” iniziai io

“ZITTO! Pensa ai manichini, abbiamo chiacchierato abbastanza per ora… ne riparleremo più in la!” disse avventandosi con tutta la forza che aveva contro una manichino femmina in succinti abiti di seta… i vestiti si strapparono e il manichino  mostrò la sua struttura bianca completamente ricoperta di crepe nella plastica… un calcio ben piazzato all’altezza dello sterno e la femmina si disintegrò in mille frammenti biancastri.

Ricominciammo a lottare per rimanere vivi, finchè anche la seconda ondata non cessò, la puzza di sangue aumentava… nel frattempo si sentiva la polizia al di fuori del centro commerciale…

Ci fermammo e mi limitai a fissare Jace cercai di aprire bocca ma nello stesso istante tirò fuori un paio di lunghi stiletti d’argento…

Con uno scatto mi s avventò contro mi venne addosso e poi non vidi più nulla… un forte odore di sangue mi ferì le narici…

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Yo! ^^... ehm... chiedo umilmente perdono per questo ritardo di ben tre mesi... ma sappiate che ho avuto da fare cn l'uni e purtroppo ho avuto anche una crisi da pagina bianca...
Per ora la crisi sembra passata e ho alcune ideuzze per continuare... ciò significa... che per la gioia di tutti QUESTO NON SARA' L'ULTIMO CAPITOLO!!!!
Per qualsiasi errore di forma... grammatica... o svista chiedo perdono anche per quelli perchè questo capitolo è i frutto di mesi di battiture... e ciò è dimostrato che è amibientato prima di Natale... sempre che non l'abbia corretto....hahahaha
Grazie per i commenti sul capitolo precedente ^^

Kriss89

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Capitolo 11
*** Chapter 11: The Ordeal & The Judgement ***


Chapter 11: The Ordeal & The Judgement

 

Sentii le lame vibrare e fendere l’aria, provocando un rumore cristallino, che venne seguito subito dopo da un forte rumore di qualcosa di duro che si rompeva…

Mi portai le mani al petto cercando una ferita e delle costole rotte… ma non trovai nulla.

Jace era sdraiato sopra di me e respirava rumorosamente…

“Stupida sanguisuga… non ti sei accorto che qul fottuto manichino ti era alle spalle?”  disse violentemente…

Io voltai la testa e incrocia gli occhi folli di un manichino ormai privo del corpo che giaceva sparso sul pavimento appiccicoso e rosso del centro commerciale…

“S-scusa… non ho buoni riflessi!” dissi sottovoce ritornando a guardare il ragazzo, improvvisamente mi resi conto che il mio naso stava sfiorando il suo collo… e percepii il profumo che portava… era una miscela di note vanigliate con note più fresce… avvampando mi tirai su e lo lasciai carponi per terra a fulminarmi con gli occhi.

“Che diavolo combini?!” fece seccato rialzandosi e pulendosi le ginocchia e le mani dal sangue…

“Ragazzi! Bisogna eliminare la Forza principale di questo casino se vogliamo che questi spiriti si plachino…  ma non sono ancora riuscita a trovarla!” urlò una sedicenne biondissima e troppo somigliante a Jace per non essere evidentemente sua sorella… sulla spalla aveva appoggiato un giovane con dei lunghi capelli neri, trascinava una gamba palesemente rotta, dovevano essere Sarah e Chris.

“Merda!” sbottò Jace “Dobbiamo trovarla altrimenti c’è il rischio che ci rimaniamo secchi!” impugnando saldamente i due lunghi stiletti argentei,

“Aspetta che provo a fare una ricerca ad ampio raggio…” disse flebilmente Chris  “Mi potreste fare spazio?” chiese piano

Ci scansammo tutti da dove si era fatto posare da Sarah… improvvisamente notai un particolare che fino a poco prima non avevo notato a causa dei lunghi capelli che gli cadevano sul volto… gli occhi di Chris erano completamente bianchi… era cieco.

Si sedette a terra per come poteva con la gamba in quelle condizioni.

“Mi potete tracciare il pentacolo attorno… grazie” sussurrò a Jace e a Brian, che subito si mossero speculari e disegnarono un perfetto pentacolo tutt’attorno al moro…

Come Chris poggiò la mano sull’unica riga che lo univa al pentacolo questo si illuminò di una luce azzurra… fin troppo splendente per non farmi chiudere gli occhi… dal cerchio che racchiudeva la stella partirono delle piccole increspature azzurre che mossero delicatamente l’aria attorno alle mie caviglie, come le piccole onde toccarono la mia pelle sentii una forza che mi piantò a terrà, non riuscivo più a muovermi… guardai stupefatto Jace…

“AH! E’ vero me ne ero dimenticato… questo rituale oltre che a scovare il nemico lo blocca anche nella sua posizione in maniera tale che noi nn dobbiamo faticare più di tanto per catturarlo… o in questo caso ucciderlo…” disse fiero di se.

“Jace stai dimenticando anche un'altra cosa… se vuoi posso anche far venire qui il colpevole di tutto ciò!” disse piano Chris sempre  fissando il vuoto, e come se fosse fin troppo naturale per lui… chiuse il pugno della mano che teneva a terra, in quel preciso istante sentii che le onde tornavano indietro con vigore, ma anche appesantite da qualcosa che si dimenava per cercare di ottenere la libertà!

Una figura uscì dal lungo corridoio che avevamo davanti; era una figura piccola, minuta… era una bambina!

La creatura scattosa come i manichini venne strattonata fino a tre metri da noi… poi le onde azzurrine si bloccarono di nuovo, la bambina che aveva un caschetto biondo, troppo familiare per non ricordarmi una certa donna, sogghignò con fare malefico fissandoci uno ad uno con i suoi gelidi occhi…

“Oh! Guarda chi si rivede, maledetto ibrido schifoso!” la voce non era affatto quella di una bambina, bensì era una voce roca che sembrava provenire al fondo di un ventre.

“Tu! Lo sapevo che c’eri tu dietro tutto questo maledetta!” gli urlai contro avendo riconosciuto nella voce quella presunzione e qull’infimo cinismo che erano state le caratteristiche di Clara.

“Oh! Ma io non c’entro niente… sono solo un messaggero, solo perché ero nuova nell’Aldilà che mi hanno rimandato in questo mondo, devo solo portare un messaggio… niente di più! Certo tutto ciò mi eccita, mi sento fremere nel vedere tutto questo sangue, questo dolore! Ma devo solo consegnare un messaggio!” disse acida e con quel suo sorrisetto malefico sul volto!

“Messaggio?! Quale messaggio lurida anima peccatrice!” gli urlò in faccia Alex, che aveva evidentemente perso la pazienza.

“Oooooh! Ma quanto siamo maleducati, bisogna rispettare chi è più anziano di te!”  soffiò la bambina, improvvisamente la sua espressione divenne perfida… “Nigris Vorago!” urlò improvvisamente rivolta a Alex, in un frazione di secondo il pavimento ai piedi di Alex divenne nero come la pece e cominciò a sprofondare… il ragazzo si dimenava violentemente urlando di dolore… dal bordo della macchia si potevano distinguere chiaramente degli enormi aculei che piano piano che Alex sprofondava gli si infilzavano nella carne lacerandola al minimo movimento…

“Salvatelo! Cosa state aspettando?!” urlai io a Jace che aveva abbassato gli occhi al suolo…

“Non possiamo, una volta che uno di noi viene catturato non possiamo intervenire… è la regola!” disse senza alzare il volto…

Io mi sentii ribbollere dentro… l’ira mi scaldava il sangue, sentivo i denti pronti a scattare, le ali stavano crescendo … e in una frazione di secondo sentii la pelle lacerarsi e far fuoriuscire le ali…  nello stesso istante la presa alle mie caviglie si allentò e potei spiccare un salto e afferrare Alex da sotto le braccia… un rumore di pelle e muscoli lacerati si fece eco  nel enorme centro commerciale, seguito subito dall’urlo di dolore del ragazzo…

La pozza nera che fino a poco prima stava inghiottendo il ragazzo si solidificò in una colonna di vetro nero… che esplose scagliando miglialia di lame affilate in tutta l’enorme stanza, sentii una decina di queste lame ferirmi la pelle e un paio infilzarmi le gambe… resistetti al dolore e arrivai fino dove sembrava che il potere della strega non fosse arrivato…

Una volta posato a terra constatai che Alex era ferito gravemente… non potevo fare niente… mi venne in mente una sola soluzione.

“Shik… che dici lo faccio?” urlai al mio ragazzo che era rimasto immobile incatenato dall’incantesimo di Chris…

“No! Non sai come può reagire… ti ricordo che è un Angelo puro!” mi urlò per tutta risposta…

“Ma non posso lasciarlo morire!” dissi mentre con le mani cercavo di tamponare il sangue.

“Fare cosa?! E poi perché ha le ali! I vampiri non hanno ali!” urlò infuriato Jace

“Te lo spiego dopo dolcezza!” disse mellifluo Levi “Prima fai fare la sua magia a G. e vedrai Alex sarà come nuovo, anzi anche meglio!” concluse con un sorriso sornione sulle labbra.

“Io lo faccio! Non me la sento di farlo morire!” e come conlusi la frase morsi il collo del ragazzo agonizzante, sentii Jace urlare di fermarmi; non gli diedi retta subito dopo afferrai il frammento di vetro più vicino e mi tagliai il palmo della mano e feci gocciolare il sangue all’interno della bocca di Alex.

Poter assistere alla stessa scena per la terza volta in poco più di tre mesi era troppo… anche Alex fu scosso dal dolore e non smise di urlare finchè le ali non gli scoppiarono dietro la schiena e dei canini gli fuoriuscirono dalla bocca spaccando le labbra… notai subito una differenza sostanziale… lui non aveva un solo paio di ali, bensì ne aveva due completamente trasparenti ad eccezione delle piume che erano nere, le quattro ali sbatterono violentemente finchè Alex non cadde svenuto tra le mie braccia.

“Stronzo! Cosa gli hai fatto! L’hai traformato in uno di voi! Era meglio se moriva! Non ti perdonerò per questo! Ti ucciderò vedrai!” mi urlò contro…

La bambina che era rimasta in silenzio durante tutto il tempo della trasformazione rise fragorosamente…

“Tutte le volte che la vedo mi fa ridere non so perché!”

“Stai zitta brutto mostro!” urlò Shik…

Chris non si era mosso, stava ancora tenendo i sotto controllo la creatura che aveva causato tutto ciò, non cercava neanche di intervenire con tutto ciò che succedeva, semplicemente rimaneva seduto a terra con il pugno chiuso sopra la linea del pentacolo.

“Mi sono stufata… voglio giocare un po’, che ne dite se facciamo un gioco…” disse guardandoci sottecchi “ … chi di voi resisterà di più al mio incantesimo?”

E per la seconda voltà pronunciò quelle due parole latine che avevano causato tanta sofferenza a quel ragazzo che ora giaceva esanime sulle mie gambe.

“Nigris Vorago!” questa volta però toccò appena con la punta delle dita il pavimento… dalle dita schizzarono fuori lunghe linee nere… che corsero verso di me e verso tutti quelli che gli erano a portata.

“Dovete sapere che la mia Voragine diventa più potente se uso le dita! Che dite ci divertiremo?!” sogghingò maligna…

“ABROGO!” urlò Chris riaprendo violentemente la mano e schiacciandola violentemente al suolo… le piccole onde che si diffondevano dal pentacolo cambiarono colore, ora erano rosse fuoco; non appena si scontrarono con la voragine di Clara scoppiarono in scintille gialle che perforarono l’ombra dissolvendola.

“Maledetto! Come hai potu… oh! …sono libera?!”  notò con piacere la bambina…

“Ragazzi mi dispiace, non posso effettuare più di un incantesimo per volta, mi dispiace davvero!” si scusò Chris.

“Perché diavolo non l’hai usato prima?!” gli urlai da dietro…

“Perchè salvare una sola vita e metterne in pericolo decine va contro il regolamento!” disse piano il ragazzo.

“Regolamento… regolamento… spete dire solo questo! Vi rendete conto che siete amici, io fari di tutto per salvare i miei, darei la vita per gli amici, e anche di più per loro due!” dissi indicando Shik e Levi che improvvisamente mi guardarono incuriositi…

“I sentimenti sono d’impiccio durante la battaglia!” disse piano Sarah che fino a quel momento era rimasta in silenzio si guardava la punta delle scarpe sporche di sangue

“Mmmh! Non vi sopporto più… chiacchiere… chiacchiere, nient’altro che chiacchiere! Basta combattete!” urlò il corpo che ospitava Clara, ormai libera dall’incantesimo di Chris, avventandosi su Levi che era il più vicino alla malefica creatura.

“Maledetta!” gli urlò lui sfoderando gli artigli con una smorfia di dolore e facendo fuoriuscire i denti…

“Stalle lontano!” urlò Chris “… ci penserà Sarah a sistemarla!”

La ragazza era piuttosto sconvolta e infatti guardava Chris con aria preoccupata… “Io?!” disse puntandosi il dito indice sul petto

“Si, usa quello!” disse Chris accenando un sorriso…

“Sicuro?! E se poi ne perdo il controllo?” disse piano la ragazza

“Tranquilla ormai sei pronta!” rispose con tono dolce il moro.

“Ok!”  esclamò carica Sarah, nello stesso momento estrasse una spada da dietro alla schiena, dove la teneva? Prima non aveva niente li, non riesco a capirlo!
Sarah chiuse gli occchi, mise la spada in verticale difronte a lei, posò la mano sinistra aperta sulla punta e poi cominciò a fare pressione…

“Ferma!”  urlai io.

“Zitto! E lasciala fare!” mi riproverò Jace fulminandomi con gli occi, nel frattempo la bambina si era fermata e guardava curiosa quello che stava facendo la ragazza, embrava eccitata.

Sarah  gemette  una volta che la spada le aveva trafitto completamente la mano e il sangue scorreva sulla guardia e sll’elsa…

Improvvisamente aprì gli occhi… e sfilò vilentemente la mano dalla lama “ORDALIA!” urlò…

La lama rossa di sangue cominciò a vibrare… il sangue penetrò il metallo di cui era composta e la fece vibrare ancora più violentemente, la spada comincio a sfrigolare, la lama diventò bianca e solo allora capii che si era surriscaldata, Sarh teneva l’elsa stretta tra le mani e si mise in posizione di combattimento.

“Uh! Interessante… mi piace, vediamo che sai fare!” disse ridacchiando Clara, e le si avventò contro.

La bambina scattò improvvisamente dal posto dove fino a poco prima era rimasta ad osservare la scena, Sarah protrasse la spada in avanti vibrando un colpo, che fece vibrare l’aria; una zaffata di aria bollente e carica dell’odore di bruciato mi inondò le narici, non riuscii a sopportarlo, in più Alex non si riprendeva ancora e le grandi ali mi davano fastidio nel portargli i dovuti soccorsi.

Sarah e la bambina erano coinvolte in un combattimento molto violento, i rumore del ferro e la puzza di carne bruciata permeavano l’intera zona, ma a me preoccupavano più Levi e Shik che erano rimasti incastrati dall’altra parte del campo di battaglia, e non potevano muoversi a causa della minacciosa presenza di Brian, che dopo aver tracciato il pentacolo era tornato a fargli la guardia.

“Iaceo in moerore!” strillò Clara sfiorando la spalla destra di Sarah, che produsse un rumore secco e forte di ossa frantumate, la ragazza urlò di dolore abbandonando il braccio sul fianco e reggendo la spada incandescente con la sola forza del braccio sinistro.

“Vedo che non sei immune dalle mie formule, ne sono compiaciuta!” sibilò tronfia la bambina che nel frattempo era scattata vero una colonna portante in marmo, che si crepò sotto la violenza del colpo.

“Maledetta! Dove hai imparato gli incantesimi universali!” biascicò Sarah.

“Me li ha insegnati un amico che ho incontrato nell’altro mondo! Contenta?” soggignò malignamente “E ora visto che sei curiosa te ne faccio vedere un altro!”

Il Corpo che ospitava la volontò di Clara tornò con i piedi a terra  e si irrigidì violentemente.

“Tormentum! Supplicium! Fatum!” il corpò crollò a terra “NIHIL!” soffò come conclusione alla formula, il piccolo corpò vibrò, venne scosso da convulsioni; le ossa si rompevano, i tendini saltavano, le atricolazioni si lussavano… infine il corpo assunze una posa innaturale, simile a quella di un ragno,  dagli occhi che prima erano azzurri pallidi furiusciva solo un umore nero e vischioso.

“Mi avete fatto arrabbiare e ve ne pentirete! Ora sono libera di muovermi come e dove voglio, non ho più il freno del corpo che mi sta ospitando, e anche se sarà doloroso per questa povera creatura non mi importa tanto io ormai sono già morta e non posso più sentire cose inutili come il dolore!”  fece la voce stomachevole di Clara, la bocca della bambina adesso colava un liquido denso e vischioso di un colore tra il rosso cupo e il nero.

Il corpo ormai informe avanzò verso Sarah producendo scricchiolii sinistri e forti rumori troppo simili a lacerazioni perché non facessero venire la pelle d’oca.

“Ti eliminerò! Userò tutta la forza che ho per farlo!” urlò disperata la bionda che sosteneva a malapena l’enorme spada.

“Obscuro!” sibilò il Corpo, ed improvvisamente i miei sensi sparirono ad eccezione del tatto e dell’udito, non sentivo più nessuno odore e non vedevo più niente.

Mi sentii paralizzare dal terrore, sapevo che gli incantesimi su di me non avevano molto effetto poiché ero distante; e quindi ero sicuro che gli altri avessero perso completamente tutti i sensi; ero terrorizzato, non riuscivo a immaginare come si poteva risolvere una cosa del genere… poi sentii bisbigliare, riconobbi la voce… era Chris.

“Stupida di un’anima, accecare un cieco, che modo stolto di combattere! Ti farò pagare per le sofferenze causate a queste persone!”  sentii fursciare i suoi vestiti…

“Fulgur!” urlò improvvisamente Chris, un enorme lampo di luce inondò la stanza accecandomi completamente, adesso la situazione si era capovolta ma eravamo comunque accecati.

“Chris non credo che tu abbia avuto una buona idea, siamo comunque ciechi ora!” lo rimproverai.

“Zitto! Non insegnare a me cose che tu non sai! Voi siete stati accecati si, ma la vostra è una cecità momentanea, a lei ho bruciato completamente le retine. Rimarrà cieca per sempre!” urlò per tutta risposta, infatti ora che ci facevo caso il Corpo si dibatteva scricchiolando con le mani rotte  davanti agli occhi, dalle fessure tra le dita fuoriusciva sangue e quell’umore nero che prima avevo visto, si impastavano e creavano strane figure sulla pelle bianca delle mani esangui.

“Maledetto bastardoooo!!! Cosa mi hai fatto! Ridammi la vista!” urlava il mostro mentre si dibatteva dal dolore.

“So come funzionano gli incantesimi sensoriali e so anche che chi li usa acuisce in modo molto forte i propi, quindi basta creare uno stimolo troppo forte per accecarli o assordarli; più o meno è quello che succede quando una persona con un visore notturno guarda un’esplosione, si acceca perché il visore notturno amplifica quella luce bruciandogli le retine!” disse cantilenando Chris.

“Stupida tu a non saperlo!”

“Non ti permettere!” urlò furiosa “ Abrasax exurgi!”  sbottò sferrando un pugno al marmo che si frantumò aprendo una voragine nera, delle urla disperate e di dolore proruppero da questa voragine anticipandoci cosa ne sarebbe uscito.

Difatti pochi secondi dopo aver udito le urla, un enorme bestia, aveva il torso di un uomo ma al posto delle gambe aveva due lunghe code di serpente e al posto della testa vi era una testa leonina che ruggiva e vomitava miasmi corrosivi.

Sempre rimandendo sdraiata a terra e sollevata solo dalla forza delle braccia umane la creatura scattò in avanti verso Sarah che era rimasta paralizzata dal terrore.

D’altronde chiunque lo sarebbe, trovandosi di fronte una visone di quel genere; le braccia della creatura erano gonfie e si intravedevano le vene al cui interno scorreva rapido il sangue nero. 

Abrasax sembrava non possedere altro desiderio che il distruggere e l’uccidere, difatti dagli occhi non traspariva nessuna emozione. L’unca cosa che seguiva quella bestia era l’istinto.

“WOW! Che bestio! Dove l’hai pescato moccio setta?” disse nel suo solito tono Levi.

“Oh… ma lui è un mio amico, è uno delle creature che mi tengono compagnia laggiù!” disse indicando il suolo “Abrasax è composto da tutti quei sentimenti negativi che voi stupidi umani reprimete fino a far scomparire nelle vostre anime, il suo fiato è la dimostrazione che un sentimento represso può diventare fin troppo pericoloso se non viene esternato il prima possibile! UCCIDILI ABRASAX!”

A questo comando la  creatura cambiò traiettoria e dallo scatto verso Sarah si avventò contro Levi e Shik.

“NO!” urlai io, ma ero impotente, ero troppo distante a loro e troppo vicino a Clara per poter intervenire.

Chiusi gli occhi.

Un forte rumore seguito dall’odore di carne putrefatta si disperse per l’enorme stanza,  riaprendo gli occhi vidi Jace che si era avventato sul demone e l’aveva infilzato proprio sotto la clavicola, dalla quale fuoriusciva il sangue nero della bestia, era evidentemente quello che odorava di morte. La bestia si era accasciata e si contorceva, attorno alla ferita il tessuto si lacerava e si sgretolava, il demone urlava dal dolore.

“Te l’avevo detto che il Ferro Benedetto fa male!” disse  soddisfatto Jace guardandomi sottecchi “Sarah ORA!” urlò verso la ragazza, che pronta scattò verso il mostro e con un unico fendente gli mozzò completamente la testa.

Il cadavere venne stravolto dalle convulsioni che seguirono la decapitazione e con un sibilo spaventoso sia il corpo che la testa si liquefassero, formando una pozza nerasra e ribollente.

“Noooo… come’è possibile! Abrasax!” urlò disperata l’anima di Clara percependo che la sua creatura era scomparsa tanto rapidamente come era comparsa. “Pazuz…” non riuscìì a completare la formula poiché Jace era scattato verso di lei e gli aveva puntato lo stiletto alla gola contorta.

“Cosa credevi di fare? Quale altro amichetto volevi chiamare e far finire ammazzato?” le chiese Jace sardonico.

“Maledetto! Cosa credi di potermi fare TU con quel misero stiletto. Io sono protetta da tutto da Lui!” bisbigliò assottigliando gli occhi e indicando per la seconda volta il terreno.

Detto ciò mosse rapidamente il braccio fratturato del corpo ospite e scaraventò con forza inaudita Jace contro un muro che si sfondò, facendo finire il ragazzo al centro di un gruppo di manichini impazziti che come lo videro lo attaccarono.

“Jace!” urlò Sarah cercando di andare verso il fratello, ma venne bloccata da Clara che si frappose tra lei e il gruppo di manichini che stavano attaccando il fratello.

“Bene torniamo a noi! Cosa stavamo dicendo signorina?” sibilò quella bocca storta in una smorfia priva di espressione.

Nel frattempo erano usciti allo scoperto nuovi manichini che presero ad attaccare senza sosta Shik, Levi e Chris che non poterono in alcun modo rendersi utili a Sarah, anc’io venni circondato da un gruppo di queste folli imitazoni umane.

Non potei fare un granchè tranne che trascinare via Alex ancora svenuto.

Nel frattempo Sarah era impegnata di nuovo a combattere da sola quella malefica creatura.

I fendenti si susseguivano rapidi e potenti, ma raramente sfioravano le carni del corpo della bambina, ma anche solo questo effimero contatto produceva un estesa ustione sulla pelle pallida del suo corpo, però anche Clara metteva a segno colpi, il corpo di Sarah cominciava a mostrare i segni della stanchezza oltre che dei danni che le venivano procurati; tutto ciò era aggravato dal fatto che la sua spalla destra era stata fratturata poco prima, il che gli impediva di muoversi adeguatamente.

“Basta Mostro! Non ti sopporto più! Mi hai ricoperta di lividi, di tagli, eppure non sei ancora soddisfatta! Allora ti meriti davvero  la punizione che sto meditando!”

“Uh! Davvero?! E cosa starebbe meditando una bimbetta come te? Dai dimmi sono curiosa!” la provocò Clara

“No aspetterai, prima voglio fare un paio di cose!” disse sogghignando Sarah, che si era evidentemente ripresa da un po’di danni.

“E cosa dovrei vede…” istantaneamente Sarah con una rapidissima rotazione della lama falciò entrambe le braccia della bambina che schizzando sangue cadde a terra rantolando e urlando dal dolore…

“Maledettaaaa!!! Che maleeeeeee!!! Come ti sei permessa!” urlò rabbiosa lei “Ferreum virago!” cercò di evocare Clara, all’istante due enormi pareti concave, simili ad una statua greca di donna, si formarono attorno a Sarah, le si chiusero e come le pareti delle lame comparvero e infilzarono completamente il sarcofago.

“Noooo!” urlai io disperato poiché l’unica nostra fonte di salvezza era stata stritolata da una Vergine di ferro.

Clara soddisfatta scoppiò a ridere fragorosamente.

“Tutto fumo e niente sostanza eri ragazzina e come fumo sei stata trattata!”

“…tia…” un sibilo proveniva dall’interno della Vergine “ …tetia…”

“Cosa?! Eì ancora viva?!” Clara era stupefatta quanto lo ero io, Sarah era viva e si stava per liberare.

Iil sracofago che la racchiudeva scoppiò in mille pezzi rivelando che al suo interno le punte erano state tutte fuse dal calore della spada che Sarah stava reggendo…

“Sentetia!” urlò la ragazza avventandosi contro il corpo accasciato della rivale e invilzandola all’altezza del cuore… Clara sibilò dal dolore.

“Exidium animae!” concluse Sarah.

Il corpo che aveva ospitato l’anima di Clara comincio a fremere fino a che in un mare di schizzi neri l’anima della donna non apparve con un enorme foro al centro del petto… aveva un volto meravigliato…

“Perché? Perché? Le anime non possono essere danneggiate così gravemente…cosa hai fatto?” urlò verso Sarah.

“Ho giudicato la tua anima indegna di esistere… presto svanirai per sempre…” disse senza fiato la ragazza che si appoggiava all’elsa della spada per non crollare a terra.

“Maledizione!” urlò disperata Clara…

“Mi stavo per dimenticare di una cosa! Il messaggio che dovevo ricapitarvi… sono poche parole!”  disse con un sorriso maligno l’anima.

“Parla mostro!” urlò cn quel poco fiato che aveva Sarah.

“Stanno per arrivare” disse tutto d’un fiato l’anima di Clara prima di svanire per sempre.

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Salve^^

Come ve la passate? Io nsomma ho l'allergia **  e gli esami all'uni, ma ho trovato cmq il tempo di scriver questo capitolo (mi voglio far perdonare per la lunga attesa ^^) Comunque passiamo alla spiegazione di questo capitoletto, allora come potrete intuire è stato ispirato dalle torture che l'Inquisizione usava per far confessare le sue vittime, ed inoltre è il frutto di una ricerca maniaco-compulsiva (hahaha) sulla demonologia.

La tortura che presta il nome al capitolo è l' Ordalia appunto, in questo caso è l'Ordalia del fuoco poichè la spada di Sarah si arrovente, in pratica questa tortura consisteva nel far tenere un peso di ferro arroventato tra le mani alla vittima, era tanto pesante quanto era grave la sua colpa, ed infine veniva giudicato innocente o colpevole a seconda se le ferite guarivano o andavano in suppurazione (OMG che paroloni che uso XD).

Un altra tortura che sono riuscito a mettere è la Vergine di Ferro, ma credo che di questa non debba spiegare nulla vero?! ( verooooo?!?!?!?)

Ora passiamo ai ringraziamenti...

xFelicity89 .... WOW una nuova lettrice^^ Ne sono mooolto orgoglioso (almeno a qualcuno sta storia piace hehehe) spero che continuerai a leggere e a commentare XD d'ora in poi le cose si complicheranno un pochetto... quindi forse ci vorrà un po' più di tempo per leggere i nuovi capitoli chiedo perdono in anticipo. 

xShari92 ... la fan per eccellenza, che anche dopo un attesa di 4 mesi ritorna, legge e commente grazie ^^

XChiarucciapuccia e Fedazzo... vabbè voi siete fan obbligati (da me muahahahah) quindi vi ringrazio per la vostra (obbligata) fedeltà... ^^

E grazie anche a tutti quelli che leggono mi fa piacere che il tempo non vada buttato e che almeno qualcuno legga^^

Alla prox... byebye

Kriss89

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Capitolo 12
*** Chapter 12: The Eternal Night & The Scarred Body ***


Chapter  12:   The Eternal Night &  The Scarred Body

 

Ero stremato, quella maledetta era riuscita a rovinarci la vita per la seconda volta!

“Merda! Ci mancava solo l’Annunciazione… chi diavolo dovrebbe arrivare!” sbotto isterico Jace.

“E che ne so! Se non lo sapete voi nobilissimi signori!” lo canzonò Levi che sembrava essersi ripreso da quella brutta esperienza “Che venite dall’alto dei cieli!”

“Non prendermi per il culo! Voi lo sapete benissimo siete della loro stessa pasta!” sbraitò il biondo infuriato.

“Noi?!?! Della loro stessa pasta? Ma anche no! Noi siamo meglio!” continuò imperterrito Levi che ritrovata la sua ironia (perché l’aveva mai persa?) continuava a tartassare quel povero ragazzo che aveva visto strappare la libertà ad un suo compagno proprio davanti ai suoi occhi.

“Mmh…” Alex emise un gemito, per fortuna si stava riprendendo; la trasformazione non doveva avergli causato troppi danni.

“Alex! Oh mio Dio … stai bene?” Sarah corse al capezzale del ragazzo, rapida come mi si avvicinò si ritrasse non appena si rese conto che Alex lo tenevo io in grmbo.

“Lascialo stare, per colpa vostra è stato ridotto così!” urlò con le lacrime agli occhi la ragazza.

“No! Noi non c’entriamo nulla con tutto questo macello!” cercai di difendermi io.

“Non m’interessa, voi siete venuti qua. Loro erano qua. E Lei vi conosceva. Questo mi basta per additarvi come colpevoli di tutto ciò!” e con la mano ferita con cui aveva invocato il potere della spada additò i cadaveri e i feriti che gemevano per tutto il centro commerciale.

“Ti ripeto che noi non c’entriamo nulla!” urlai risentito io “Quella donna aveva già tentato di ucciderci per ottenere le nostre Schegge!” tentai di difendermi.

“Coooosaaa?!?! Schegge? Ma sono illegali, è come contrabbandare droga in questo mondo; non si possono cacciaere altri esseri per ottenerne delle Schegge!” disse furioso Jace.

“Non ne sapevamo niente, lo giuro!” dissi guardando il volto contratto del ragazzo che avevo sulle gambe.

“E chi se ne importa…Ignorantia legis non excusat… sarete puniti per questo!” concluse soddisfatto Jace.

“Ma come… noi non c’entriamo nulla e voi ci punite? Che razza di sistema siete!” ormai ero furibondo, una delle cose che mi facevano arrabbiare di più era l’incoerenza.

“A proposito di crimini… di quale magia vi siete serviti per farvi crescere le ali, luridi vampiri?” chiese sempre più irritato il biondo.

“Ma quale trucchi! Siamo Mist…” Levi non fece in tempo a concludere la frase che Shik gli aveva tappato la bocca con le mani.

“Fai finta che non abbia detto nulla, sai questo ragazzo ha la fantasia a ruota libera e anche la favella!” quest’ultima parola fu sottolineata dalla voce e con un occhiata torbida verso Levi, che la ignorò completamente.

“No, voglio una spiegazione!” Jace si era impuntato e ne sono certo era sicuramente un ragazzo che non mollava al primo ostacolo.

“Jace tranquillo… so io cosa sono!” disse pacato Chris che nel frattempo si era rialzato a stento e si era appoggiato alla balaustra di vetro li vicino.

“Dimmi… sentiamo quale altra legge hanno infranto!” disse furioso il nostro carceriere.

“Nessuna legge, anzi, sono esemplari rari della loro specie, se vogliamo sono gli ultimi; e purtroppo Alex ne è diventato parte.” rispose piano il moro.

“Cosa mi vuoi dire? Che sono animali da wwf?”

“EHI!” ero offeso, non eravamo animali  tantomeno da wwf!

“Stà zitto! Chris spiegami che non ho capito!”

“Beh semplice sono Misti! Sono l’unione del genoma vampirico e del genoma angelico, ultimamente sono rari, sono stati annientati dalle loro stesse razze poiché troppo potenti!”

“Chi questi? Troppo potenti? Ma quando?!” fece Jace carico d’astio.

“EHI! Ragazzino, hai esagerato! E comunque se lo vuoi sapere prima quando ti ho sbattuto al muro mi sono controllato, se avessi voluto tu quella colonna l’avresti trapassata come un panetto di burro!” sbottò Levi infuriato, non l’avevo mai visto così sembrava toccato nell’anima.

“Come osi!” urlò Jace, Brian si mosse rapido e gli si affiancò.

“Jace! Brian! Basta, li dobbiamo lasciare andare, loro sono al disopra delle nostre capacita, se si infuriassero davvero non so che cosa rimarrebbe di questo edificio, sempre che l’intera zona regga una tale portata di potere!” disse piano Chris “Voi due! Sarah! Andiamo! Prendetevi cura di Alex, un giorno ci rivedremo.” E con questo Chris si appoggiò alla spalla di Brian e voltandoci le spalle cominciarono ad avviarsi verso l’uscita.

“Asp… Aspettate! Ho una domanda!” li fermai io “Chi è che sta arrivando?”

Chris sospirò rumorosamente “Ragazzi non vorrei allarmarvi, ma purtroppo noi oggi non eravamo qui a caso, abbiamo ricevuto istruzioni precise, anzi ho ricevuto istruzioni precise!”

“Cosa?!” Jace era stupefatto tanto quanto lo ero io, possibile che solo Chris sapesse?

“Purtroppo questa missione doveva rimanere segreta e ora mi vedo costretto a dire tutto, ma ormai più alleati troviamo e meglio è!” Chris era evidentemente a disagio.

“Parla!” lo esortò bruscamente Jace

“Purtroppo mi hanno mandato qui in ricognizione per vedere i movimenti dei Ribelli, e purtroppo ormai sono pronti ad invadere questo mondo!” disse tutto d’un fiato.

“Ribelli? Quali Ribelli?” chiesi io ancora più confuso.

“Devi sapere che da quando Lilith e Lucifero sono morti, molti demoni e angeli decaduti si sono alternati al comando degli Inferi, purtroppo di questo periodo i regnanti durano poco, poiché le anime che giungono la sono sempre più malvagie e cariche di potere, e purtroppo anche le Quattro Divisioni Militari degli Inferi che una volta erano al servizio di Lilith e di Lucifero ora si sono ribellate! E purtroppo sono eserciti potentissimi anche presi singolarmente, pensate quando tutti e quattro si riverseranno sulla Terra; sarà la fine!”

“Ma non dire stupidaggini! Ti pare che degli eserciti demoniaci abbiano scelto proprio quest’epoca per invadere la Terra?” disse scettico Levi.

“Purtroppo è così, le costanti guerre, le malattie, le catastofi e non solo, ultimamente in questi anni stanno decimando le persone, e tutte queste anime disperate per la loro ingiusta morte non fanno altro che andare a riempire quei vuoti all’interno delle Legioni Demoniache che sono sotto ai Comandanti delle Divisioni!”

“Non ci credo! Che rogna… proprio adesso che cominciavo a divertirmi sbucano furoi i cattivoni fortissimi, uffa!”

“LEVI! BASTA! Non mi pare il momento di fare dell’ironia spicciola!” lo rimproverai io, il ragazzo abbassò gli occhi mortificato mimando con le labbra ‘scusa’ “Continua!”

“Purtroppo queste legioni hanno bisogno di tempo per sorgere e prendere il controllo di tutto! E il problema vero e proprio che i demoni che ne fanno parte non sono affatto caproni con le corna come si immagina la gente, ma sono fin troppo simili agli umani per poterli distinguere, fatta eccezione per alcuni esemplari speciali da combattimento, oppure ai Principi!”

“Principi?” feci eco io.

“Si sono quattro in tutto, e sono  i combattenti migliori dell’intera divisione, nonche i quattro demoni più forti in tutti gli Inferi, sono: Kyra, che guida la divisione degli IAMALIEL; Astaroth, che guida i GAMCHICOLH; Adramelec, che governa sui SAMAEL ed infine Aini che è a capo dei SATARIEL. Purtroppo ognuna di queste divisioni sono specializzate in un determinato compito e stile di lotta.

Ad esempio i Samael amano la guerra e sono bravi in tutte le arti belliche, mentre i Satariel  amano le trappole e la guerra fredda; al contrario  gli Iamaliel e i Gamchicolh amano azzuffarsi e non hanno uno schema fisso anche se i primi adorano l’uso dei veleni!”

“Miseriaccia! Sembrano forti!” disse Levi stupito.

“Purtroppo sappiamo poco. Nessuno ha mai avuto il coraggio di scendere negli Inferi per raccogliere informazioni. Le uniche cose certe è che una volta gli Iamaliel erano comandati da Lilith e i Satariel da Lucifero e quindi si poteva contare sul loro appoggio, anche se dubito che si sarebbero schierati dalla nostra parte, ma ora che non abbiamo più queste due figure di riferimento anche quaste due ultime divisioni sono diventate pericolose.” Chris sembrava sfinito.

“Ok grazie! Cercheremo di stare attenti. Nel caso ci fossero dei problemi come possiamo rintracciarvi?” chiesi io.

“Basta che chiedate ad Alex, una volta era il mio segretario.”

“Eh?” ero confuso

“Ah! Si, sulla terra per vivere sono il proprietario di una casa discografica. Non si vive solo di luce e aria no?” disse Chris esibendosi in un sorriso a trentadue denti.

“Cosa?” ero stupito, non avrei mai creduto che un ragazzo così giovane avesse potuto possedere una casa discografica!

“Ehehe… e io insieme a mia sorella e a Brian siamo modelli affermati, certo questo scontro ci costerà parecchio lavoro al trucco per un po’ di tempo, ma non fa niente!” disse tronfio Jace

“E ora… a mai più rivederci!” con questo saluto poco garbato Jace si voltò definitivamente e se en andò, lasciandoci soli, ora eravamo diventati quattro, e se doveva finire come per Levi che viveva ancora a casa sua ma una notte si e una notte no veniva a dormire da me perché riteneva ingiusto che Shik potesse sfruttarmi sempre anche Alex sarebbe venuto a dormire a casa mia, il problema era che ora non avevo più posto. Levi quando veniva dormiva in salotto, e a parte il divano non avevo più posti dove ospitare la gente!

“Ohhh… c-che succede? D-dove sono?” Alex aveva ripreso finalemente conoscenza!

“Alex! Finalemente, sei stato ferito da  quella creatura e ti abbiamo dovuto soccorrere!” dissi io con un sorriso.

“STAMMI LONTANO!” disse scattando lontano da me e appoggiando le spalle al muro, io lo guardai perplesso.

“Ma Alex… se non ti curavamo saresti morto!” dissi io calmo

“Curarmi?! E come avete fatto, dal dolore che ricordo sarebbe stato impossibile curarmi con le semplici medicine!” era arrabbiato e si vedeva.

“Beh veramente…” non riuscivo a dirglielo, che l’avevo dovuto trasformare e che i suoi compagni l’avevano abbandonato per questo. Shik percepì quello che mi frullava nella testa e mi posò una mano sulla spalla facendomi capire che ci avrebbe pensato lui.

“Alex, so che al momento potrebbe farti arrabbiare, ma l’unica soluzione per non farti morire era morderti, e trasformarti in uno di noi.”  Disse cauto Shik.

“COSA AVETE FATTO?!?!?!” urlò furibondo il ragazzo “Io sarei diventato una sanguisuga?! Non ci posso credere non è vero!” urlava sempre più forte, i superstiti erano scappati dalla paura non appena avevano visto la bambina, ma ora stavano tornando attratti dalle sue urla. Vedevo i loro volti sconvolti, no… erano furiosi… e ce l’avevano con noi!

“MOSTRI!”

“DOVETE PAGARE!”

Erano tra le parole che riuscivamo a capire in mezzo alle urla che si erano alzate. I supersiti si erano traformati in una folla inferocita pronta a linciarci!

“Merda! Dobbiamo svignarcela e anche alla svelta, sennò questi ci riducono a brandelli!”  Levi fu l’unico a parlare.

Io fissai Alex furibondo che però sembrava altrettanto preoccupato per la folla, gli poggia una mano sulla spalla; stranamente non mi scostò violentemente ma afferrò la mia mano con risoluzione e si girò; la sua espressione era vuota, come se stesse ricordando qualcosa.

“Alex, tutto bene?” gli chiesi.

“No… non una seconda volta!” disse con un filo di voce.

“Cosa?” non riuscivo a comprendere cosa volesse dirmi.

“Non dinuovo… dobbiamo andarcene e anche alla svelta!” ormai sembrava fremere dall’impazienza, io convenni che era ora di darsela a gambe e lo afferrai per il polso. 

“Ehi come facciamo a scappare, ti ricordo che siamo in un centro commerciale, e fuori c’è sicuramente la polizia!”  Levi aveva ragione, era praticamente impossibile fuggire.

“Il lucernaio…” Shik era evidentemente turbato da quell’unica via di fuga “… fatrevi crescere le ali e cerchiamo di uscire da li!” detto ciò si fece crescere le ali, che fuoriuscirono con un forte rumore di pelle e stoffa lacerate.

La folla si paralizzò.

“Svelti, l’effetto sorpresa durerà poco!” urlò Shik.

Io purtoppo mi ero reso conto che mi erano cadute durante l’ultimo scontro e anche quelle di Alex si erano staccate. Non me la sentivo di fargliele crescere di nuovo, era già affaticatò così, senza lo stress di farsi crescere nuovamente le ali.

Con riluttanza mi feci crescere le mie.

“Alex ti offendi se ti potro io, sei ancora debilitato!” gli chiesi pronto a sentirmi sputare in faccia i peggio insulti; ma l’unica cosa che importava a Alex era la folla inferocita che ora si stava prparando ad attaccarci.

“Non mi importa di niente… basta che non mi tocca sopportare tutto questo una seconda volta!” disse lasciandosi avvolgere dalle mie braccia, notai che Shik mi tirò un occhiata di gelosia e Levi ridacchiare; Shik lo notò e gli piazzò un un destro sulla testa.

Non riuscivo bene a comprendere cosa fosse successo ad Alex in passato e perché una folla così dovesse traumatizzarlo in questo modo, in fondo noi eravamo più forti di un essere umano e se avessimo voluto li avremmo potuti mettere KO tutti senza tanti complimenti; però dovevamo ricordarci che erano comunque vittime e che quasi sicuramente avevano perso qualcuno di caro in quella terribile tragedia.

Come i sopravvissuti iniziarono a caricarci , noi spiccammo un salto e ci dirigemmo verso il vetro del lucernaio. Purtroppo era di vetro doppio e sarebbe stato difficile da buttare giù senza un aiuto.

“Exidium!” urlò Alex poggiando la mano aperta sulla fredda e liscia superfice del vetro; che andò in frantumi cospargendo la gente sotto di noi da migliaia di piccoli frammenti taglienti.

“Merda! Stai più attento quando usi i tuoi trucchetti, sicuramente ne hai ferito qualcun altro!” lo rimproverò Levi.

“Beh se sono sopravvissuti all’attacco di una mandria di spiriti rancorosi sopravvivranno anche ad una pioggia di vetro tagliente!” rispose acido Alex prima di perdere conoscenza dalla stanchezza.

Levi aveva visto giusto, fuori era pieno di poliziotti che cercavano di entrare all’interno dell’enorme edificio, purtroppo la barriera che gli spiriti avevano creato non si era ancora disturtta del tutto e bloccava ancora le vie principali di accesso.

Per un primo momento credevo che a noi fosse concessa una fuga silenziosa, ma mi dovetti ricredere quando andai a sbattere contro la barriera.

Il mio corpo fu percorso da una scarica elettrica fortissima che mi scosse il corpo violentemente, le braccia si strinsero attorno aad Alex, anche lui venne coplito dalla scarica e riprese violentemente i sensi.

Sentivo le ali tremare, ed ero certo si sarebbero staccate da un momento alla altro se non avessi interrotto il contatto con la barriera.

Per fortuna Shik ci venne in soccorso e sfruttando le sue conoscenze in arti occulte disegnò in aria degli strani simboli che ad un suo comando sussurrato distrussero  quella sezione di barriera che ancora reggeva e così ci permise di fuggire via.

Purtroppo ero consapevole che la nostra fuga non fosse stata così silenziosa anche perché la barriera rompendosi aveva prodotto un rumore simile ad un grido fin troppo forte perché a terra non se ne accorgessero.

Il volo, ormai notturno, fino a casa non fu così idilliaco; Alex sembrava stufo e seccato della situazione, Levi borbottava tra se e se quanto Jace fosse stato insolente a non avergli lasciato il numero di cellulare e Shik mi fulminava ogni tanto per controllare che le mie mani non finissero accidentalmente più giù dell’ombelico di Alex.

Non capivo perché fosse tanto geloso di me.

“Non sono geloso di te così morbosamente, mi infastidisce vedere che te la spassi con qualcun altro!” disse acido.

“E dai… non mi sto divertendo, a meno che il tuo divertimento non sia scorrazzarti per i celi di Tucson un ragazzo di novanta chili, oppure è così?” risposi sarcastico io, e l’unica cosa che guadagnai fu uno sbuffo infastidito.

“Eccoci a casa!” esultò Levi.

“Precisiamo, eccoci a casa MIA!” lo corressi immediatamente un filo piccato.

“Su non essere così preciso, ormai è anche casa mia, del resto è colpa tua se ora mi ritrovo queste…” e si indicò le ali “…attaccate alla schiena!” concluse con un sorrisetto soddisfatto.

“Come vuoi!” tagliai corto io; atterrando il più silenziosamente possibile sul vialetto posteriore, per fortuna era una zona abbastanza buia poiché il parco che c’era dietro  a casa mia non aveva illuminazione e anche se ci fosse stata gli enormi alberi che crescevano vicino alla ringhiera l’avrebbero oscurata tutta.

Ci sbarazzammo delle ali  e ci avviammo verso il portone principale della palazzina, infilai la chiave nella serratura e girai; aprendo il più delicatamente possibile il cigolante portone di ferro battuto e vetro; purtroppo lo stridore dei cardini fu troppo forte e rimbombò per l’intera tromba delle scale.

La guardiana sbucò fulminea dall’appartamento al piano terra, era scarmigliata e sembrava scesa all’improvviso dal letto.

Mi fulminò con lo sguardo, prima a me e poi ai miei accompagnatori, per fortuna era abbastanza buio perché non si accorgesse delle chiazze di sangue che sporcavano i nosti abiti.

“Sentite, capisco che siete giovani e che vogliate divertirvi… ma non potete fare questo chiasso per rientrare, c’è gente che vuole dormire!” disse acida mentre cercava di sistemarsi i capelli.

“Ci scusi, abbiamo passato una giornata un po’ pesantuccia.” Mi difesi io cercando di rimanere in ombra per evitare qualsiasi sospetto.

“Mmmh, ne siete sicuri?” disse ancor più sospettosa la donna?

“Si… ci scusi ora dovremmo andare, come vede il nostro amico non sta benissimo…” dissi indicando Alex “…sa ha esagerato con gli shortini!” le dissi sussurrando come se fosse un segreto di stato.

La vecchietta strinse gli occhi e annuì, poi con un gesto della mano ci congedò e si avviò verso la porta di casa; a pochi passi dall’uscio si voltò e mi guardò fissa.

“Sia ben chiaro, non voglio casini… mh?” disse a mo di chi sapeva tutto guardando me e poi i miei compagni che avevano appena messo i piedi sui primi gradini della scalinata “Buonanotte!”

Detto ciò si girò e si chiuse dentro casa, sentii i chiavistelli chiudersi uno dopo l’altro.

“Mamma mia… e che è? Una banca?” disse sghignazzando Levi.

“Shhh!” lo zittii io fulminandolo con gli occhi e dandogli un pugno sul braccio.

“Ahio! Potresti essere anche più delicato con me!” disse abbassandosi e facendo sfiorare la punta del suo naso sul mio. Ero immobile, non mi aspettavo una cosa del genere; sentii il cuore accelerare e il viso avvampare, non era da me un comportamento del genere.

Sentivo il respiro di Levi sopra le labbra, non sapevo che fare…

Immprovvisamente si fece più vicinò e mi baciò; spinse la lingua dentro alla mia bocca socchiusa dalla sorpresa e iniziò a giocherellare con la mia; non mi resi conto subito cosa stava succedendo, quando rinvenni dalla momentanea sorpresa mi trovavo in un groviglio di lingue e labbra che si succhiavano a vicenda.

“GREG!!!!” era Shik, che non avendo potuto lasciare Alex per conto suo ancora lo sosteneva, il suo sguardo era gelido, e sapevo cosa stava meditando.

“Se sapessi che non serve a niente ti legherei completamente nudo ad un albero aspettando l’alba per farti bruciare vivo.”  Citai  “E’ questo che stai pensando no?”

“Si… e lo farei volentieri in questo momento. Levi! Togli quelle mani da li!” strillò caustico, in effetti Levi mi aveva afferrato il sedere con foga e mi stava sospingendo verso il suo bacino.

“Ehm! Ti vorrei ricordare che siamo nell’androne del MIO palazzo!” dissi mentre con le mani spingevo sul suo petto per allontanarlo.

“Eddai, chissene!” disse contemporaneamente ad uno strattone che fece cedere le mie braccia, mi ritrovai appiccicato al suo corpo. “Ci divertiamo solo un pochino… e poi puliamo!”

“LEVI!!!” urlammo in coro io e Shik.

“Uffa! Vabbè ti mollo… per ora, ne riparleremo però!” mi disse con l’indice teso davanti al mio naso. Detto ciò mi si allontanò, prese Alex dalla spalla di Shik e lo portò su per le scale verso casa.

Adesso nell’androne rimanevamo io e il mio ragazzo…  non riuscivo a guardarlo negli occhi, mi sentivo veramente stupido.

Salimmo le scale il più silenziosamente possibile, Alex sembrava spaesato e scostante, Shik rimuginava su quello che era successo, Levi pensava… beh pensava a cose indicibili, ed io ero sfiancato da quella giornata eterna.

Mi infilai in casa e senza prestare attenzione agli altri mi spogliai buttando tutti i vestiti dentro al secchio della spazzatura.

“Spogliatevi anche voi qui, non voglio chiazze di sangue sul pavimento ne tantomeno sui miei mobili nuovi!” mi era toccato ristrutturare casa dopo l’attacco di quella folle, e volevo evitare a tutti i costi il servizio di lavanderia a domicilio per smacchiare la pelle dei divani oppure il tappeto.

“ Sei audace!” disse lascivamente Levi, che non aveva ancora capito che non era la notte adatta per quello!

“Piantala, e spogliati!” lo rimproverò Shik.

“Hu-oh, addirittura cose a tre!” Levi guadagnò uno sguardo assassino da me e un pugno dietro la schiena da Shik “Va bene, va bene la pianto!” detto ciò si sfilò le scarpe, seguite a ruota dalla maglia e dai pantaloni.

“Io non voglio!”  mi girai per vedere da dove provenisse quella flebile voce, era Alex che in contrasto con l’aspetto minaccioso se ne stava appoggiato al muro reggendosi un braccio, manifestando un evidente imbarazzo.

“Alex? Cosa succede? Non ti abiamo chiesto niente di particolarmente sconveniente!” feci io.

“Si dai Alex facci vedere cosa nascondi sotto quella maglia così casta.” Levi era particolarmente in vena quella sera, e il fatto di essere rimasto in boxer davanti ad uno sconosciuto non gli dava fastidio, anzi sembrava divertirlo.

“No! Non voglio!” disse lui con una voce leggermente più ferma.

“Alex, non fare il bambino…” … no mi vergono!... percepii questo pensiero forte e chiaro, come se Alex l’avesse urlato nella sua mente, si vergognava e di che?

“Te lo dico io” era Shik che fino a quel momento era rimasto in silenzio e con le braccia conserte, anche lui si era svestito e aveva ripiegato i panni accuratamente; detto ciò si avvicinò ad Alex, gli infilò una mano sotto la maglia e la strappò via, rivelando il corpo snello e atletico del ragazzo.

Inizialmente non notai nulla,  poi piano piano, che mi concentravo sulla pelle di Alex cominciai a notare dei segni, lunghi segni più chiari che brillavano alla luce della lampada del salone, erano linee irregolari, alcune parallele altre incidenti, tutte però sembravano un pallido spettro di una rabbia innaturale.

Erano cicatrici, ed erano tantissime, come le venature di un marmo prezioso.

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Chiedo umilmente perdono per la discontinuità della pubblicazione dei capitoli...ma sapete com'è no?

Vabbè a parte questo... spero di non essere caduto in qualche brutto clichè, per quanto riguarda le gerarchie nn ho inventato niente e sono frutto di una ricerca sulla *si inchina umilmente dinnanzi a tanta omniscenza*  divina Wiki..
Orbene  sono felice di vedere che la triade di fedeli c'è sempre,  ringrazio tutti i lettori.
Però vorrei chiedere una cosa a Shari... chi ti aspettavi arrivasse? ( cercando di indovinare... i 4 dell'apocalisse?)
Grazie e alla porssima.

Kriss89.

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Capitolo 13
*** Chapter 13: The Past ***


Chapter 13: The Past

 

“Cosa diamine t’è successo?” chiese con il suo solito tono irriverente Levi.

Alex si strinse le braccia attorno al corpo e abbassò lo sguardo torvo, captai un fulmine di paura e di vergogna nei suoi occhi, fu solo un attimo però.

“Alex…” allungai una mano per stringergli una spalla, cercando di confortarlo; si scansò bruscamente rivolgendomi uno sguardo pieno d’ira.

“STAMMI LONTANO SPORCA SANGUISUGA…” urlò con tutto il fiato che aveva in gola “… NON SONO OOBLIGATO A STARVI APPRESSO, MI FATE SCHIFO!”

Ritirai la mano, mi sentivo infastidito dal fatto che dopo averlo salvato da morte certa ci trattasse così, ma si sa la fiducia è dura guadagnarsela, specialmente da una persona che ti ha sempre visto come il nemico. Mi voltai verso Shik, non capivo il suo gesto; era stato brusco, non avrebbe dovuto farlo, lui doveva prevedere come avrebbe reagito.

“Shik, non l’avresti dovuto farlo… sicuramente se prima si stava fidando di noi ora è tornato ad odiarci!” lo rimproverai con tono dimesso, ero troppo stanco per urlare, non so dove aveva trovato il fiato Alex, era quasi morto poche ore prima, però non riuscivo a non pensarci, come diavolo si era procurato quelle ferite, e soprattutto chi gliele aveva inferte?

“S-scusate…” era stato un bisbiglio, un attimo, ma Alex si era scusato.

“Alex…” non riuscii a non muovermi, mi sedetti sui talloni di fronte a lui, che essendo esausto si era accasciato a terra con le spalle al muro  “… devi stare tranquillo qui nessuno di noi ha intenzione di farti del male!”

L’unica cosa che ci guadagnai fu l’ennesimo lampo d’ira da parte del ragazzo…

“Per chi mi avete preso?! Per una principessa senza spina dorsale?” mi disse con tono di sfida, ma c’era qualcosa nelle sua voce che era differente ora, sembrava si stesse calmando.

“Alex, come diavolo hai fatto a ridurti così? Non sono ferite che ci si procura in uno scontro …” Levi come al solito non aveva peli sulla lingua.

“Infatti non me le sono procurate in combattimento, me l’hanno inferte quando ero bambino!” disse a bassissima voce il ragazzo.

Io ero pietrificato, come si poteva procurare delle ferite del genere ad un bambino, chi era tanto crudele da fare delle cose del genere?

“Shik…” non sapevo a chi chiedere… Shik era appoggiato al muro con le braccia e le gambe incrociate, guardava torvo Alex, quando lo chiamai alzò gli occhi e li fissò nei miei, scosse la testa; neanche lui era riuscito a penetrare i ricordi del ragazzo.

“Va bene Alex, se non ce lo vuoi dire non preoccuparti, quando sarai pronto ce lo dirai, ora finisciti di cambiare, siamo sporchi di sangue da far paura, usa pure il bagno per primo.”

Alex si alzò silenziosamente, si tolse i pantaloni lacerati e sporchi di sangue e si diresse dietro a Shik verso il bagno, una volta entrato si chiuse la porta dietro le spalle; colsi un debole ‘grazie’ mentre l’uscio si chiudeva.

“Cazzo, che brutta situazione! Cosa gli sarà successo poveretto, eppure ha un così bel fisico!” disse Levi guardando la porta del bagno.

“LEVI!!” urlammo in coro io e Shik

“Ok… ok, ho capito, non scaldatevi… certo però che i suoi compagni sono stati proprio dei miserabili, l’avrebbero lasciato morire così come niente eppure sono così giovani.”

“E’ qui che ti sbagli, anche gli Angeli Puri in realtà hanno molti più anni di quanti ne dimostrino, una volta risvegliati i loro geni l’invecchiamento cessa, e rimangono così per centinaia di anni, crescono e invecchiano, comunque, fino a dimostrare trent’anni; dopodiché qualsiasi processo si blocca e rimangono così, sono molto simili a noi dopotutto!” disse Shik in tono fermo.

“Ah! Shik, non te l’ho mai chiesto ma tu quanti anni hai in realtà? Mi ricordo che recitavi la Divina Commedia il giorno dopo che ci siamo incontrati!” chiesi, in effetti ormai erano mesi che ci conoscevamo ma non mi aveva voluto assolutamente dire quanti anni aveva.

“Ehm, non credo sia il caso di dirtelo… credo subireste uno shock tutti e due se lo sapeste!” rispose guardandosi i piedi nudi.

“Maddai che stupidaggini vai dicendo, diccelo, quante primavere conta la tua vita?” disse sornione Levi.

“Sicuri?!” disse flebilmente Shik.

“Si… mamma mia manco dovessi svelarci un segreto di stato!” gli rispose Levi.

“Ok… fateli voi però i conti… sono nato il 29  Luglio 1289… contenti?” disse rapidamente.

“1289?!?!?!” ero sconvolto… aveva quanto? 800 anni? No, 820 per la precisione, ormai era quasi arrivato al migliaio.

Levi era rimasto ammutolito, gli occhi si erano persi nel muro bianco del mio salotto, ed io non riuscivo neanche più a dire le più elementari frasi…

“Ecco lo sapevo, siete rimasti sconvolti, non dovevo dirvelo!” fece lui reggendosi le fronte e scuotendo la testa.

“N-no…  non è questo… cioè si siamo rimasti sconvolti, sai non si incontrano vecchietti di quasi 900 anni tutti i giorni!” dissi io ripresa coscienza.

“Vecchietto eh?” disse Shik evidentemente sollevato “Te lo faccio vedere io chi è vecchietto!” disse saltandomi addosso e provocandomi…

“No… hahaha… basta… ti prego… il solletico no!” non riuscivo a riprendere fiato, mi stava facendo il solletico, ed io odiavo il solletico era uno dei mie punti deboli, non riuscivo a smettere di ridere una volta che cominciavano a farmelo!

“Ok smetto, altrimenti muori!” disse lui alzandosi.

“Senti e se posso, di preciso dove sei nato?” continuai io, ormai avevo iniziato l’interrogatorio e volevo continuarlo.

“Impiccione!” disse lui guardandomi di sottecchi “Va bene, allora visto che tanto ho capito che vuoi sapere tutto nei minimi dettagli te lo dirò!”

“Evvai!” ero soddisfatto… mi buttati sul divano ci trascinai anche Levi che non era ancora uscito completamente dallo stato di shock e mi preparai a sentire la storia delle vita di Shik.

“Allora comincio… Come  ti ho già anticipato sono nato nel Luglio del 1289 in Italia..”

“AH! Lo sapevo che non eri americano…” esclamai io…

“Ovvio sennò sarei stato un nativo americano, nel 1289 le americhe non erano state ancora scoperte che dici?” disse lui sarcastico

“Ma io che ne sapevo in quale secolo eri nato scusa!” mi difesi io.

“Va beh te l’abbuono perché ignoravi  la mia vera età!”

“Ok, grazie continua…” dissi io sorridendo.

“Come stavao dicendo sono nato in Italia, a Firenze per la precisione, mia madre era fiorentina e mio padre era un mercante greco, crebbi in una casa abbastanza benestante grazie al lavoro di mio padre, ero sempre attaccato a lui, volevo imparare come essere un bravo mercante, intorno ai 18 anni mia madre morì lasciandoci da soli a me e mio padre, a quel punto decidemmo di spostarci da Firenze e di girare l’Europa in cerca di fortuna, ma proprio questo mi portò ad incontrare quello che mi fece diventare come sono adesso, eravamo fermi ad Istambul dopo aver girato la Grecia in lungo e in largo, per ritrovare i parenti di mio padre; quando un soldato venne a prendermi nella casa in cui dormivamo in quel periodo. Venni a sapere che mio padre era stato derubato e ucciso; per la prima volta in vita mia mi sentii solo al mondo, non seppi come reagire quando il soldato me lo disse, in oltre dovevo riportare il corpo di mio padre in Italia perché, come mi aveva detto lui, voleva essere seppellito vicino al corpo di mia madre. Pagai tutto di tasca mia, finii completamente tutti i miei soldi per ripartare il corpo il più veloce possibile a Firenze e per pagare i funerali, la Chiesa era avara all’epoca… non che ora sia diversa!... ero sul lastrico, un giovane di vent’anni completamente abbandonato a se stesso, cercai più volte lavoro ma venivo puntualmente licenziato o sbattuto fuori dal proprietario di questa o quell’attività; finchè un giorno mi venne offerto un lavoro, se così si può chiamare, di servitore alle dipendenze di un nobile locale… ora non ricordo neanche il suo nome, e a mala pena ricordo il volto… comunque lavorai per quest’uomo per un anno, dopodiché per mia grande sfortuna scoprii i suoi gusti sessuali a mie spese, un soldato pagato dal nobile mi venne a prelevare in camera mia nel pieno della notte, mi spogliò completamente e cominciò a violentarmi davanti agli occhi soddisfatti e divertiti del nobile, ancora ricordo l’enorme segno di una pugnalata sulla schiena tesa del soldato, quel segno mi rimase impresso quanto la sua freddezza nel voltarmi le spalle dopo che il signore aveva detto che ora era il suo turno con la guardia; allora capii che la guardia era l’amante del nobile e che quest’ultimo si divertiva ad osservare le giovani vittime del sadismo dell’amante. Ogni notte ce n’era una nuova, a volte erano ragazzini, a volte giovani; sentii dire che si era divertito molto di più che la sera precedente, perché quell’altro ragazzo aveva sbattuto la testa ed era morto proprio sul più bello; mi sentii sporco e vomitai anche se ero a stomaco vuoto, vomitai i succhi gastrici; stavo malissimo, sentivo dolore ovunque, in più quel maledetto soldato per divertire ancora di più il suo signore mi aveva legato con una corda e aveva usato l’elsa della spada come gioco… ero terrorizzato; mi avevano lasciato al buio, chiuso in una cella affianco alla camera da letto del nobile, potevo sentire le loro urla e i loro gemiti; li sentii per tutta la notte; finchè la mattina dopo la guardia mi si presentò davanti, ancora completamente nuda dopo la notte di lussuria con un altro uomo, mi sorrise malevolo e mi disse che gli facevo schifo, e che stuprarmi non era stato poi così divertente; mi afferrò per i capelli e mi obbligò a fare una cosa che ancora oggi il solo pensiero mi disgusta. Seppi cosa dovevano provare le prostitute, dopo quella notte fui svegliato altre volte; e sempre lo stesso trattamento, finchè un giorno la guardia in piena notte non venne da sola nella mia camera si chiuse dentro si spogliò e per l’ennesima volta mi violentò; ma era la prima volta che lo faceva senza il suo padrone che guardasse, non mi legò neanche, stranamente era molto più delicato delle altre volte; sentii addirittura che dopo aver finito mi si sdraiò vicino, sospirò e mi chiese scusa; non riuscivo a capire il motivo di quello che stava succedendo… perché quella notte era venuto da solo, non aveva usato la sua forza bruta e mi aveva chisto scusa alla fine? Lo seppi il giorno dopo; il Nobile era entrato in rivalità con un altro possidente terriero e quello stesso giorno i suoi soldati avrebbero combattutto contro quelli del rivale, e tra questi vi era la guardia che sperava che essere l’amante del nobile l’avesse risparmiato dalla battaglia, ma invece il nobile come regalo lo mise a capo del suo piccolo esercito, e seppi anche che lo scontro era finito male per il Nobile e che molti dei soldati che erano andati a combattere non ce l’avevano fatte, e che ora io e gli altri servitori eravamo agli ordini dell’altro nobile, quando la cuoca che mi raccontò tutto questo mi sentii spiazzato, sentii come una forte rumore di vetro rotto nel mio cuore, non riuscivo a capire perché… solo un paio di secoli dopo avrei capito che mi ero affezionato al mio carnefice, e che dopo aver appreso la notizia della sua morte certa stavo morendo un poco anche io… Fummo tutti trasferiti nella residenza principale del nostro nouvo datore di lavore, la prima volta che lo incontrai non  riuscii a crederci, era un nobile completamente diverso dal mio precedente padrone, era un uomo giovane aveva più o meno la mia età, i capelli lunghi e rossi sembrava la divinità del fuoco, stranamente questo lo devono aver pensato anche i suoi genitori perché l’avevano chiamato Elio, in onore della divinità del sole Helios.

I giorni che passai sotto alla sua ala scorrevano normali, e le violenze che avevo subito sotto l’altro nobile vennero relegate in un buio angolo della mia mente, finchè una notte non mi si ripresentò la stessa situazione, solo che questa volta la storia finì in maniera diversa; venni si preso da una guardi a del nobile Elio, ma non era per il mio corpo che venni chiamato, o per lo meno non venni chiamato per tutto il mio corpo, ma solo per una parte, con mio sconcerto scoprii a mie spese che Elio era un Vampiro e che una notte a settimana si nutriva di sangue umano, senza alcun rimorso; venni fatto sedere di fronte al ragazzo, che mi afferrò il braccio e si portò il polso alla bocca, leccò le vene che pulsavano dalla paura e vi ci conficcò i canini aguzzi, sentii un fortissimo dolore, ma mentre perdevo i sensi percepii che Elio mi faceva gocciare un liquido caldo e dallo strano sapore ferroso in gola; a quel punto il dolore si amplificò e poteii percepire ogni singolo muscolo del mio corpo contrarsi e avere spasmi violenti, infine persi conoscenza.

Solo dopo qualche giorno, come mi venne riferito in seguito, ripresi conoscenza e mi sentii in gola una tremenda sete, per questo venni condotto in una stanza dove vi erano rinchiuse delle giovani donne, mi dissero di sceglierne una come mia compagna, poiché esse erano adatte allo scopo, non erano vampire di nascita, ma Elio le aveva “assaggiate” e aveva detto che avevano i geni giusti, che avrebbero sopportato la mutazione; all’inizio l’istinto era superiore alla ragione e non so per quale motivo scelsi una ragazza che aveva lo stesso colore di capelli della guardia che mi aveva violentato quando ancora ero nella residenza del mio precedente padrone, la morsi al collo e mi venne detto di trasformarla, solo dopo capii che cosa ero diventato, quando il mio cervello riaquistò lucidità capii cos’ero, ero una creatura temuta, una creatura sanguinaria, una creatura infernale, un vampiro!

La ragazza si chiamava Maria ed aveva 16 anni, era più piccola di me, ma era diventata la mia compagna per l’eternità, finchè un giorno dopo alcuni anni, quando l’Inquisizione cominciava a diventare uno strumento di terrore, non venimmo catturati dai soldati della Chiesa e accusati di essere figli di Satana, in un certo senso quegli sciocchi uomini avevano ragione ma non avevano nessun diritto di accusarci di stregoneria e di infanticidio, si eravamo degli assassini, ma solo in momenti indispensabili, non avevamo mai ucciso per divertimento, anzi, non avevamo mai ucciso, perché ogni vittima veniva poi trasformata in vampiro ed andava ad ingrassare le nostre file, purtroppo il nobile Elio fu catturato e bruciato sul rogo, come anche Maria e molti altri della mia casata; io riuscii a scappare nottetempo, quella notte per la prima volta uccisi senza motivo effettivo, uccisi la guardia che mi teneva recluso, scappai, correndo verso il confine, corsi per molti giorni, per fortuna siamo veloci e ci basta un pasto ogni tanto per sopperire ai nostri bisogni, dopo qualche giorno incontrai una famiglia di zingari, mi unii a loro verso est.

Arrivai in Asia, mi rifugia in India, vi rimasi una cinquantina di anni, girando per i villaggi e creando nuovi vampiri, purtroppo si vede che i geni delle popolazioni dell’est sono sensibili al gene vampirico, molti morivano e quei pochi che riuscivano a diventare campiri  non riuscivano a resistere il tempo necessario per fare il tatuaggio, impazzivano e dovevamo ucciderli prima che dessero via ad una caccia a nostre spese; verso il 1432 mi trasferii in Cina e da li in Giappone dove vi rimasi fino al 1570, quando curioso di scoprire nuove cose mi diressi verso l’Africa, la esplorai in lungo e in largo, imparai le varie lingue e usanze;  vi rimasi il tempo utile per evitare la peste in Europa; nodpodichè nel 1643 tornai in Italia, volevo vedere cosa era successo al mio paese natio; lo trovai rinato, Firenze specialmente era diventata bellissima; purtroppo l’Inquisizione era ancora in piedi e mieteva ancora vittime, dovetti rimanere nascosto finchè non venne abolita, e a quel punto potei finalmente riprendere la vita di tutti i giorni, mi spacciai per un nobile greco, mi comprai dei terreni fuori dalla città e vissi tranquillo una ventina d’anni, girovagando per il mondo avevo accumulato molte ricchezze che puntualmente facevo mettere da parte, e che promettevo di venire a riprendere, una volta ristabilitomi in Italia mandai dei messaggeri nei vari paesi dov’ero stato a recuperare le fortune sotto falso ordine di un discendente di questo o quel nobile di quel paese di cui avevo preso l’identità all’epoca.

Con l’illuminismo mi trovai molto annoiato in Italia e partii per gli Stati Uniti, dove comprai terra un po’ ovunque, e girovagando qua e la per gli USA, facendo dei viaggi per il mondo, andando a rivedere i posti in cui ero vissuto passai questi ultimi 300 anni… Ma non dimenticherò mai il periodo di quando ero ancora umano, e stranamente non mi dimenticherò mai la forma di quella cicatrice su quella schiena, se fosse vivo ancora oggi, cosa che sarebbe impossibile anche se non fosse andato in guerra, riconoscerei quella guardia ovunque!

E con questo il racconto della mia vita è finito domande?”

Aveva raccontato tutta quella lunga storia con un sorriso nostalgico sulle labbra, stranamente il sorriso era diventato ancora più triste quando parlava della Guardia e di Maria la sua giovane compagna, io non riuscivo a parlare, era una storia tristissima, fin troppo triste per un solo essere umano, eppure lui era riuscito a vivere tutto quel tempo da solo; sentii improvvisamente le lacrime scorrere sul viso, fino ad ora aveva vissuto da solo, o comunque con persone che erano morte dopo alcuni anni, anche chi aveva trasformato in un modo o nell’altro lo aveva abbandonato, per questo mi sentivo inutile, lui aveva sulle spalle una vita troppo lunga per un essere umano, e anche se fossero stati solo un centinaio di anni invece che 800 sarebbe stato troppo, io in confronto ero ancora un neonato incapace di intendere e di volere, ancora non avevo realizzato quanto il mondo era duro e crudele con gli esseri umani; non che noi ci meritassimo un trattamento da guanti di velluto, però sentivo un gran peso sul petto, ero innutile, e strgli vicino ora non sarebbe servito a colmare gli anni di solitudine, anzi i secoli di solitudine che aveva passato, cominciai a piangere, era troppo triste e dura da accettare come verità, non sarei riuscito a colmare gli enormi vuoti che il suo cuore aveva, ne ora ne mai, anche se fossimo rimasti insieme per il resto dell’eternità, e purtroppo già sapevo che ciò sarebbe stato impossibile, io ero in ritardo di quasi mille anni; lui era più vecchio di me di quasi mille anni.

“Greg? Tutto bene? Te l’avevo detto che non mi avreste dovuto fare quelle domande!” disse Shik piano, in un sussurro, abbracciandomi, ero scosso dai singhiozzi; non volevo dimenticare i suo passato ma al contempo era troppo per una persona sola…

“Ma hai avuto una vita dura, sei rimasto da solo per troppo tempo, ora ho paura a stare con te, non voglio che tu rimanga da solo un'altra volta!” dissi tra un singhiozzo ed un altro.

“No… sono sicuro che qualcun altro ne ha passate di peggio… non è vero Alex?” disse Shik voltandosi a guardare Alex appoggiato allo stipite della porta tremante e bianco in viso, aveva ancora il corpo bagnato dopo essersi lavato, sicuramente aveva ascoltato anche lui la storia di Shik.

“Alex? Hai sentito tutto?” chiese Shik con tono di voce bassa senza sciogliere l’abbraccio con cui cercava di fermare i miei singulti.

“Si più o meno…” bisbiglio Alex ancora tremante “… ma in confronto alla mia vita la tua è stata un lunapark!” concluse riprendendo forza.

Io mi riscossi da quello stato lacrimoso, notai che Levi aveva ripreso coscienza di se, e stava fissando alternatamente Shik e Alex, quest’ultimo appoggiato alla porta gocciolante d’acqua aveva uno sguardo torvo, le goccioline di acqua sembravano perle intrappolate in una ragnatela, solo che la ragnatela erano le sue cicatrici.

“Alex… quanti anni hai?” chiese educato Shik

“Anche io sono piuttosto vecchio, ma sono sicuramente più giovane di te… sono nato nel 1583 in Francia ,anzi siamo nati; con me è nato anche il mio gemello Xavier, in un villaggio di campagna, i miei genitori erano contadini, solo che ravamo poverissimi e non avevamo abbastanza soldi per  vivere tutti quanti, così i miei genitori si videro costretti a venderci ad una carovana di gitani diretti verso la spagna, purtroppo scelisi il periodo più sbagliato per cominciare a manifestare i miei poteri di Angelo Puro…”

“Ma come… anche gli angeli puri nascono umani?” chiesi io con un filo di voce.

“Purtroppo si… siamo rincarnazioni di altri angeli morti nel preciso istante della nostra nascita, e solo chi è marchiato da un destino particolarmente sfortunato viene scelto come rincarnazione, il mio destino se fossi stato umano sarebbe stato quello di essere venduto ai gitani, diventare soldato in spagna, rimanere mutilato in guerra ammalarmi di peste ed infine morire all’età di 37 anni;mentre mio fratello per uno scherzo del destino condividendo con me più o meno lo stesso destino non fu scelto per diventare un angelo e rimase umano; e forse tutto ciò sarebbe stato meglio; perché subito dopo che venni venduto ai gitani cominciai a manifestare i poteri di Angelo Puro, sentivo le voci degli spiriti della natura, capivo il linguaggio degli animali, capivo tutte le lingue del mondo anche se era la prima volta che le udivo; a causa dei miei poteri venivo discriminato dagli altri bambini della carovana nonché da mio fratello stesso, ricordo ancora oggi gli sguardi di astio che mi lanciava ogni tanto, ben nascosti al resto della famiglia, alcune cicatrici sono il segno di quei dispetti, sassi, lamette, ferri bollenti, ed altri scherzi dolorosi…” mentre parlava indicava vari segni sulla pelle, cerchi, tagli lunghi e dritti, segni di varia forma chiaramente dovuti ad ustioni  “… ma non riuscivo ad odiarli, anzi, volevo bene a quelle persone che mi avevano accolto; non ero ancora capace di capire sentimenti come l’odio… o l’amore…  un giorno  più o meno quando avevo 10 anni la carovana si fermò nei pressi di una piccola città nella Spagna meridionale, il clima era fantastico, e a poca distanza c’era il Mediterraneo, che brillava calmo, ignorando la mia prossima sofferenza; in quella città era presente un fervente sacerdote fresco di nomina, che predicava con tutto se stesso la dottrina di Dio, io d’altronde ero stato educato a credere fermamente in Dio, ed ero molto timorato, non avrei mai fatto nulla che mi avrebbe condotto davanti ad un sacerdote per confessarmi, ne tantomeno avrei commesso peccato, purtroppo non era del mio stesso pensiero il parroco, che dopo avermi notato in chiesa insieme alla mia famiglia adottiva, mi prese di mira, poiche diceva che un bambino così devoto non poteva esistere, non si fidava del fatto che non avessi mai reagito ai dispetti dei miei fratelli e delle mie sorelle, dopo la prima domenica che eravamo in quella città cominciai a vedere il parroco sempre più spesso all’accampamento, finchè un giorno non fui mandato a cercare dei funghi nel bosco che era li vicino, mentre stavo nei pressi di un ruscello notai un animale ferito agonizzante, mi sentii stringere il cuore nel petto, era ferito al collo, sembrava un morso, mi avvicinai abbandonando i funghi che sarebbero stati la cena della mia famiglia, mi inginocchiai vicino alla povera bestia, era una cerva evidentemente gravida, non riuscivo a non pensare che il suo cucciolo non avrebbe mai visto la luce del sole, non avrebbe mai sentito il profumo della terra bagnata dopo la pioggia, volevo che quella cerva vivesse, e piangendo mi strinsi a lei, senza rendermene conto il morso sulla gola della cerva si richiuse, e l’animale smise di agonizzare, anzi, si rialzò con un balzo e leccandomi la faccia scappò via per il bosco; mentre mi rialzavo asciugandomi il viso notai due figure parlare, una indicava la mia direzione vidi che entrambe corsero verso di me, uno era il parroco evidentemente terrorizzato e allo stesso tempo schifato di quello che qveva appena visto, l’altro era mio fratello; quest’ultimo sorrise perfidamente alle spalle del prete  mostrando due lunghi canini affilati, a quel punto capii chi era stato a mordere la cerva, era una di quelle creature che dovevamo evitare, un vampiro; ed un vampiro mi aveva gettato nelle mani di un prete, che dopo aver ripreso la posa inespressiva mi accusò di essere figlio di Satana, e anche io come te, Shik, finii sotto le grinfie dell’Inquisizione, ma stavolta era stata colpa di mio fratello che non saprò mai come possa essere diventato uno della vostra razza; purtroppo a differenza tua, non ebbi il coraggio di uccidere nessuno, subii atroci torture fisiche e psicologiche, molte delle quali ancora ricordo il dolore, fortunatamente, un giorno una mia sorella mi venne a liberare, ma ormai erano passati diversi anni dal la mia cattura, il parroco non se la sentiva di mandare al rogo un bambino, e voleva aspettare che crescessi, per fortuna venni liberato, ma la ragazza venne catturata e uccisa sul posto io invece venni inseguito dai cittadini avvisati dalle campane della mia fuga, tutti sapevano che era fuggito dal carcere un figlio pericoloso di Satana; mi venne tirato di tutto, dai sassi, ai bastoni, anche alcune lance; purtroppo poi decisero di ricorrere alle frecce, due mi colpirono mentre entravo nella foresta…” dicendo questo si tocco una spalla in corrispondenza di una cicartice obliqua di pochi centimetri, e subito dopo si scorprì la coscia muscolosa ad evidenziarne una simile “… mi rifugia nella foresta, dove vissi fino all’età in cui i miei poteri arrivarono al culmine e mi permisero di diventare un Angelo Puro a tutti gli effetti, purtroppo il tempo che rimasi come rifugiato nella foresta non fu privo di sofferenze, anzi, ogni tanto i cittadini tornavano a drmi la caccia e alcune volte mi catturavano, mi frustavano… sapete cosa può significare essere frustati a 14 anni da un fabbro di 50? Soprattutto senza capirne il motivo? Perché io? Cosa avevo fatto se non salvare la vita a due creature del Signore? E perché mio fratello che era diventato un vampiro mi aveva malvagiamente consegnato ai miei aguzzini? Io che avevo amato tutti e tutto, senza mai lamentarmi, perché io dovevo soffrire per colpe che non avevo, poi capii, era stata colpa di un vampiro, anche se mio fratello, giurai vendetta, anche se questo sentimento non dovrebbe mai comparire in un uomo di fede; io provai un bisogno intenso di vendetta, così indenso da farmi quasi bruciare il cuore; deciso a liberarmi quella volta chiamai un branco di lupi che era li vicino e feci attaccare i cittadini; quella fu la prima volta che ricorsi agli animali per difendermi, ma purtroppo non fu l’ultima, all’età di vent’anni mi stufai di nascondermi e mi recai in chiesa da solo, sotto gli sguardi esterrefatti dei cittadini, vi entrai e con terrore del parroco mi avvicinai al crocifisso, mi inginocchiai e piansi, piansi lacrime amare;

Lacrime che mi riscattarono dalle colpe che avevo accumulato fino a quel giorno, avevo usato delle creature di Dio per fare del male a degli esseri umani, mi sentivo indegno, sporco; ormai ero pronto a morire per mano del prete che per primo mi aveva accusato; ma non gli volevo male, non l’odiavo, anzi, non odiavo nessuno, ne i miei familiari, ne il parroco, ne i cittadini che mi avevano procurato tutte quelle ferite, ne dell’uomo che mi aveva torturato, l’unico verso cui portavo risentimento era mio fratello con quello sguardo freddo, quegli occhi viola non li dimenticherò mai.

Nel preciso istante che mi sentii pronto a morire, una luce mi investì, il parroco indietreggiò fino a cadere per terra invocando la Madonna, vidi due figure materializzarsi dal fascio di luce erano Jace e Sarah, mi erano venuti a prendere, sentii dentro di me un calore enore, sentii le ali crescere dentro di me… quando sentii il dolore che provocarono per uscire mi sentii quasi in estasi, come se un angelo di Dio mi avesse perforato il cuore con un raggio di sole… venni accolto a braccia aperte dai miei nuovi fretalli, da quel momento non seppi più nulla dei miei familiari, venni solo a sapere che il parroco  qualche anno dopo venne accusato di stregoneria e venne mandato al rogo, l’unica cosa che provai fu un immenso dolore per quella vita umana sprecata… Nel frattempo ero diventato un bravo guerriero sotto gli insegnamenti di Jace.”

Concluse il racconto con un sospiro, ora capivo perché odiava tanto i vampiri, e capivo anche la sua reazione di terrore nel vedere la folla di sopravvissuti che ci veniva incontro, gli ricordava la folla di cittadini che l’aveva spinto nel bosco, quella stessa folla che ogni tanto tornava e lo fustigava per crimini che non aveva commesso.

“La mia storia non copre tanti anni quanto la tua, ma forse è più triste della tua, io sono stato ingenuo e mi sono sempre fidato di tutti anche di coloro che mi facevano del male, quindi quando qualcuno mi tradiva il dolore era molto di più. Specialmente dopo essere stato tradito da mio fratello gemello che credevo essere l’unico che mi avrebbe capito.”

Disse rivolgendosi a Shik, che nel frattempo aveva allentantato un po’ la presa dell’abbraccio, io d’altronde mi ero calmato un po’ ma anche la storia di Alex era pesante, anche lui era rimasto solo nel momento della sua vita più fragile e indifeso.

Io in confronto mi sentivo privilegiato, e il fatto che anche se sono nato per uno stupido esperimento, perlomeno una madre che mi ha cresciuto ce l’ho avuta, invece di lamentarmi dovrei ringraziarla, mi ha anche salvato la vita recentemente.

“Non so che dire, mi sento così inutile, cosi schifosamente fortunato… che posso fare o dire per tirarvi su?” feci io a voce bassissima.

“OH! No niente tranquillo, già che mi sei affianco è importante!” disse Shik con un sorriso sulle labbra

“Mi hai salvato, e per ora questo basta e avanza… grazie!” disse Alex avvicinandosi e stringendomi in un goffo abbraccio, le cicatrici si sentivano, alcune erano molto in rilievo, altre erano solo delle pallide linee simili a spettri di quel suo triste passato, le accarezzavo con i polpastrelli per tutta la loro lunghezza, ero affascinato da quei segni così dolorosi.

“Ehm… Greg? … ehm… puoi smetterla… sai com’è?!” disse piano Alex evidentemente imbarazzato, l’avevo turbato, ecco un'altra stupidaggine che avevo fatto, mi vergongnavo da morire.

“Ah si… scusa!” borbottai imbarazzato.

“Senti volevo chiederti una cosa…” disse piano Shik rivolto a Alex.

“Dimmi… vedrò se ti posso rispondere” bisbiglio Alex allontanatosi da me evidentemente imbarazzato e sedutosi sul muretto della cucina.

“Allora… il tuo amico… ehm… Chris giusto? Ha parlato di Demoni e di quattro divisioni, di preciso cosa sono?”

“Ah! Quelle… in pratica dovrebbe avervi già detto più o meno che cosa siano, ma il problema vero e proprio è che si stanno piano piano infiltrando all’interno della società umana per porre le basi alla loro fututra invasione, vi ha già detto quali sono queste divisioni?” chiese Alex.

“Si mentre eri svenuto, se non sbaglio dovrebbero essere…Satariel, Iamaliel, Samael e Gamchicolh; ha detto anche che gli unici che differiscono dagli umani sono i Gerarchi, come mai?” gli rispose rapido Shik.

“Allora senza dubbio sono tutti e quattro talmente potenti da far sentire male qualunque creatura non umana nel giro di kilometri; nel caso di Kyra, gerarca deigli Iamaliel, si avverte una strana aura intorno a lei che attira gli uomini come se fossero falene, in più lei non si camufferebbe mai da umana e quindi è facilmente riconoscibile dall’abbigliamento e dal colore della pelle violacea; un altro facilmente riconoscibile è Aini, leader dei Satariel, è un uomo pallido che si distigue dalle orecchie di lupo bianche e azzurre, e da una lunga cicatrice sul volto; anche Adramelech, gerarca dei Samael, si riconosce piuttosto facilmente, è un uomo enorme calvo e dalla pelle rosso vivo, la pelle sulle mani e sugli avambracci e ricoperta da scaglie simili a quelle di un drago ed ha una piuma di pavone tatuata dietro la schiena ed ha il corpo pieno di cicatrici; infine per ultimo c’è Astaroth, gerarca dei Gamchicolh, sembra un normale quindicenne, ma è pallidissimo, gira mezzo nudo e possiede una lunga coda canina bianca, ha delle unghie affilate e nere, lo puoi riconoscere anche se dovesse riuscire a nascondere queste sue caratteristiche, poiché ha due grandi paia d’ali tatuate dietro la schiena. Purtroppo sappiamo solo questo, gli inferi non sono posto tranquillo per gli informatori.”  Rispose pratico Alex.

“Sembrano forti!” esclamò Levi.

“Non Sembrano, lo Sono!” lo corresse immediatamente Alex.

“Ma Alex, dici che attaccheranno tutti e quattro insieme?” chiesi io ingenuamente, sperando in una risposta negativa.

“Dubito che attaccheranno subito i Gerarchi, ma che attaccheranno tutti insieme, su questo nn c’è dubbio; anzi ho buone ragioni per affermare che i loro subordinati siano già qui, sotto mentite spoglie!” mi rispose Alex pacatamente.

Ecco, se i demoni più potenti dell’Universo si erano già mischiati agli umani erano problemi, seri problemi per tutti noi; speravo che perlomeno non fossero eserciti simili a quelli dei film, migliaia di uomini che si scagliavano sugli avversari massacrandoli con qualsiasi tipologia di arma. Dovevamo chiarire il tutto, il problema ora però era che il compleanno di Alice si avvicinava… e senza accorgercene avevamo fatto ormai le dieci di mattina.

“Greg! Ma che diavolo vai a pensare!!! Ti pare un problema serio in questo momento?” mi urlò contro Shik.

“TI- AVEVO - DETTO - DI - NON - LEGGERMI - NEL - PENSIERO!!!!!!” gli risposi io con le labbra serrate.

“Scusa! Scusa! Ma ti pare comunque questo il momento per certe cose?” mi fece lui agitando le mani davanti.

“Si, perché tu non hai mai visto Alice incazzata nera perché qualcuno aveva osato dimenticarsi del suo compleanno, neanche la strage al centro commerciale credo ci possa giustificare!” dissi io un poco agitato.

“COME HAI OSATO!!! COME TI SEI PERMESSO!!! MA VA A QUEL PAESE STRONZO!!!” le urla porvenivano dalla strada, e io avevo riconosciuto benissimo la voce, era ALice per l’appunto.

“Merda! E’ lei, ora come facciamo, se i miei pensieri sono così forti dubito che non li riesca a perce…”

“GREG!!!! FAMMI SALIRE IMMEDIATAMENTE!” urlò lei da sotto il balcone prima che postessi finire la frase.

“A-Alice, usa le scale come tutti… e poi come ti dovrei far salire?! E’ pieno giorno, qualcuno potrebbe vedermi!” risposi io affacciato al balcone con la ringhiera alla vita.

“LAVATIVO!!! Prima al telefono quel cafone del figlio dei vicini mi ha fatto gli auguri per domani, non si ricorda neanche quand’è il mio compleanno, disgraziato!” urlò lei in piena crisi di collera.

“Su dai sali, che ne parliamo!” dissi io indicandole l’entrata principale, e voltandomi in preda al panico agli altri che erano rimasti chiusi in casa.

“Cosa dovremmo fare secondo voi?” bisbigliai cercando di fare meno rumore possibile, anche perché Alice ci avrebbe messo meno di un minuto a salire le scale.

“Boh… gli diciamo la verità?” suggerì Levi allargando le braccia e stringendosi nelle spalle.

“Ah ah, tu sei pazzo, mia sorella potrebbe ucciderci…” feci io sarcastico “… e scommetto che farebbe salti di gioia a vendere Schegge di Misto al Mercato!”

“Oh! Su questo ci puoi giurare fratellino!”  la voce alterata di mia sorella proveniva da dietro le mie spalle, terrorizzato mi voltai piano, come se avessi paura che il pavimento cedesse da un momento all’altro.

Effettivamente, mia sorella era li, perfetta come al solito, jeans scoloriti attillatissimi che fasciavano le sue gambe magre e perfette, e un maglioncino ceruleo a barchetta, le spalle magre e perfette venivano messe in mostra da quel capo che sicuramente aveva richiesto ore e ore di attenta selezione da parte di mia sorella. Al collo portava una collana di strisce di organza e perle di vetro anch’essa azzurra, il tutto era accompagnato da un paio di stivali con un tacco assurdamente alto per quell’ora del giorno, e una pochette in perfetto abbinamento al maglioncino.

“Sorellaaa… sempre perfetta come al solito!” feci io, facendo finta di non notare il guizzo nervoso del suo sopracciglio destro.

“Non lusingarmi traditore infame di un fratello! Cosa combini? Non ti ricordi che ben mezz’ora fa avevamo un appuntamento al caffè in centro? Oggi dovevi accompagnarmi a fare un giro per negozi!” mi rimproverò mia sorella. Io sentii un enorme peso levarmisi dalle spalle, mi ero dimenticato che mia sorella essendo un Angelo non poteva percepire i nostri pensieri.

“A-ah si scusa, ma sai com’è abbiamo avuto una nottata un po particolare!” dissi io grattandomi la nuca con una mano.

In quel preciso istante Alice abbandonò la posizione da sergente,  e si mise ad osservare la stanza, notando che eravamo praticamente nudi, e notando Alex, in quell’istante gli si illuminarono gli occhi.

“Oh-oh ma chi è questo bel giovano?!” cinquettò lei svicolandomi attorno e rifilandomi una culata che mi fece perdere l’equilibrio.

“Ehm, picare mi chiamo Alex, e sono stato salvato da tuo fratello, al centro commerciale, ieri notte.”  disse Alex evidentemente imbarazzato tendendole la mano.

Mia sorella l’afferrò saldamente e la scosse vigorosamente, neanche fosse stata un uomo.

“Piacere sono Alice Hayes, la sorella bella di quel brutto di Greg!” disse lei con un sorriso da orecchio ad orecchio.

“EHI!” urlai io risentito “Alice ma come ti permetti!”

“Su dai G. non essere così pignolo, ormai le meches sono fuori moda negli uomini, specialmente quelle fortemente contrastanti!” disse alludendo alle mie ciocche bianche.

“Ti uccido!” dissi io avventandomi su mia sorella. In quel preciso istante il campanello della porta suonò, andai ad aprire fregandomene di essere mezzo nudo.

Mi ritrovai davanti una ragazza con addosso l’uniforme del Collegio Cattolico di Tucson.

“Salve mi chiamo Lycia, posso farvi delle domande sul vostro stile di vita, è per un compito della scuola.” Disse in un enorme sorriso accentuato dai suoi tratti mediorientali.

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Salve, eccoci giunti al vero capitolo, mi voglio scusare per la contraddizione che avete riscontrato nel capitolo (all'interno del racconto di Shik, per quanto riguarda la vampire) fattomi notare da Silver ( grazie sei stata/o molto gentile); l'unica mia giustificazione è che purtroppo scrivo i capitoli con molto stacco di tempo tra l'uno e l'altro e quindi ogni tanto perdo i pezzi, ma ora mi sono segnato le cose più importanti e quindi nn dovrei contraddirmi più, se così non fosse vi pregherei di farmelo notare subito in mainera che io possa correggere immediatamente (purtroppo si fa per dire)...

Allora per sistemare la contraddizione sulle vampire spieghiamo *fate finta di essere a scuola* :

" Allora le vampire femmine sono molto rare poichè il gene vampirico non è compatibile con il cromosoma X, o comunque con qualche gene contenuto in esso; ed è per questo che ce ne sono così poche, in questo caso possiamo dire che per trovare le donne che sono possibili future vampire, i vampiri maschi le "assaggiano" poichè dal sangue si può ricavare l'informazione per sapere se siano compatibili o no con il gene vampirico; nel caso delle femmine nate da gravidanza purtroppo questo non è possibile quindi si dovrà fare affidamento sul caso (sempre che femmina sia)."

altra domanda che uno si potrebbe porre: "Ma nel caso dei Misti?"

"In questo caso tutte le spiegazioni precedenti si mandano a benedire poichè i due geni messi insieme permettono che sia uomini che donne possano diventare misti! Però se una donna Mista rimarrà incinta di un vampiro, di un angelo, o di un altro misto, la razza del nascituro o della nascitura non sarà prevedibile!"

Se vi vengono in mente altre domande fatemelo sapere e cercherò spiegazioni da darvi...

Grazie a tutte e a tutti per la lettura ^^

Kriss89

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Capitolo 14
*** Chapter 14: Confessions ***


Chapter 14: Confessions

 

La ragazza mi fissava con quegli occhioni verdi e un sorriso enoreme, attendeva che la invitassi ad entrare per interrogarmi sul mio stile di vita; era difficile come argomento, ultimamente il mio stile di vita si era complicato e nn sapevo come camuffare il tutto ad una persona estranea.

Stranamente quegli occhi, quel sorriso e forse la candida innocenza della ragazza non mi trattennero.

“Prego entra, sarà un piacere per noi rispondere alle tue domande!” dissi sorridendo anch’io e scansandomi dall’uscio per farla entrare.

“Ehm, g-grazie…” disse cambiando completamente espressione, ora guardava per terra, mi voltai e notai i miei coinquilini abusivi che erano rimasti così come erano, in mutande!

“Ragazzi! Rivestitevi!” urali rapido cacciandoli con un gesto della mano verso la mia stanza “Prego accomodati” le dissi indicandole il divano, nello stesso istante notai i brandelli della maglia di Alex, i vari indumenti insanguinati e per poco non mi prese un colpo; afferrai tutto ad una velocità sovrumana e mi congedai rapidamente dalla ragazza buttandomi nel bagno.

Avevo posato i vestiti nella vasca, speravo di riuscire a togliere il sangue dalla stoffa, ma già sapevo che era davvero impossibile. Mi appoggiai con le mani al bordo del lavandino e guardai la mia immagine riflessa allo speccio, ebbene si con tutto che ero un vampiro ancora venivo riflesso dagli specchi; il volto che mi guardava non ero io, era una maschera di stanchezza e sofferenza,i capelli si erano allungati di nuovo, e il sangue me li aveva appiccicati in ciocche rigide. Decisi che prima di ritornare dalla ragazza mi dovevo lavare, tanto in casa non c’era nulla di valore, e poi c’erano tre ragazzi uno più robusto dell’altro nella mia camera da letto, non sarebbe stato difficile fermare quella ragazza se avesse avuto brutte intenzioni: oddio! Ora mi mettevo anche a pensare che una studentessa di un college cattolico posso avere brutte intenzioni, era veramente il colmo.

Mi tolsi di dosso i vestiti lacerati e inzaccherati di sangue, aprii il getto di acqua della doccia, gelida, avevo bisogno di una doccia gelida non avevo dormito quella notte, e una bella doccia faceva al caso mio;  mi infilai piano nella vasca rischiando di scivolare con il piede su una macchia d’acqua sul pavimento.

Le piccole gocce, simili a perle fredde e trasparenti, si infrangevano sulla mia pelle per scivolare poi lungo le linee dei muscoli tesi dall’agitazione. Il ruscellare dell’acqua sul mio corpo mi fece venire la pelle d’oco, cosa difficile per uno che aveva la temperatura sotto ai livelli minimi di vita umana; chiusi gli occhi e alzai il viso verso la bocchetta da cui usciva il getto freddo; allungai alla cieca una mano verso i ripiani con i saponi, e afferrai la prima bottiglia che riuscii ad afferrare, mi versai il contenuto denso e profumato al muschio bianco addosso, mi insaponai com movimenti lenti e calcolati, non mi andava di uscire da quella piccola oasi; quando decisi che ormai ero insaponato bene mi sedetti sul fondo della vasca, con il getto sopra la testa che mi faceva ricadere, in ciocche pesanti,  i capelli davanti al viso; mi avvicinai le ginocchia al petto, incrociai i piedi e mi abbracciai le gambe strettamente; alla fine mi ritrovai stretto in un auto-abbraccio con la testa poggiata di lato sulle ginocchia, piano piano il disegno delle maioliche del bagno si fece confuso, sempre più vacuo, ormai percepivo solo il colore…

Dei colpi mi destarono dal limbo in cui ero entrato, avevo sognato, ma non ricordo di preciso cosa; mi viene alla mente solo un ampio spazio grigiasto e nebbioso, in cui delle figure eteree si avvicendano davanti ai miei occhi; alcune erano donne altre uomini, altre ancora ombre senza distinzione di sesso un ultima, la più inquietante e lucida, era una  donna costretta da dei lunghi rovi le cui spine le laceravano la pelle, facendo fuoriuscire piccoli rigagnoli di sangue; gli occhi e la bocca erano coperti da  delle lunghe volute di stoffa viola scuro, i capelli lunghi e blu notte erano tirati e impigliati nei rami dei rovi, da sotto le bende che coprivano gli occhi fuoriuscivano lacrime nere, la donna era nuda; nel contesto però era bellissima, un corpo divino, pelle bianchissima e liscia senza alcuna imperfezione, allo stesso livello della bellezza, però, appariva la sofferenza che la ragazza stava subendo.

Riscosso da quei sogni strani, uscii dalla vasca, mi avvolsi un asciugamano intorno alla vita, ed andai ad aprire  la porta da dietro la quale proveniva tutto quel frastuono.

“Si si ho capito, sto arrivando, un attimo!” dissi passandomi una mano nei capelli fradici; allungai la mano e aprii la porta; mi ritrovai davanti Levi che mi guardava con aria curiosa.

Non feci in tempo a chiedergli cosa volesse, che l’infame allungò una mano e mi strinse un capezzolo tra due dita, facendomi perdere qualsiasi strascico di sonno potessi avere, in compenso credo di aver visto tutte le costellazioni possibili!

“AHIO! Incivile ma che fai!” urlai io tenendomi il capezzolo offeso.

“Haha, non c’ho potuto fare niente, era bello intirizzito, me l’ha chiesto lui!” disse mentre felinamente allungava l’altra mano, e prendendomi in contropiede strinse anche l’altro “Si sentiva solo sennò!” disse ridacchiando.

Io per la foga di coprirmi lasciai andare l’asciugamano e mi ritrovai per l’ennesima volta nudo davanti ad un ragazzo. Levi fraintese il gesto e fulmineo come lo era stato per le due strizzate mi spinse dentro il bagno.

“F-fermo che vuoi fare!”  lo respinsi io piantandomi con le mani sul petto di Levi. Lui però era più alto e più piazzato, mi spinse una gamba in mezzo alle mie, allargandole, così facendo mi ritrovai schiacciato tra Levi e il lavandino, la schiena mi faceva male a causa del bordo di ceramica piantato tra due vertebre.

“Eh no, prima nell’androne te l’avevo detto che non avrei lasciato perdere!” disse con un sorriso lascivo sul viso, si abbassò piano verso di me, l’incavo del mio collo era sempre più vicino alla sua bocca.

“Levi ti prego, smettila! Non capisco perché fai così! SMETTILA!!!” improvvisamente il ragazzo davanti a me si fece piccolo, crollò in ginocchio sul pavimento del bagno, era scosso da forti tremiti, lo sguardo che fino a pochi secondi prima era di una persona eccitata, adesso non esprimeva niente; era vacuo.

“Non capisci…” la voce era rotta, non era naturale; per la prima volta udii una voce di un Misto che non fossi io, la sua però incuteva molta più paura della mia scialba doppia voce; si mise una mano sopra agli occhi come se dovesse sorreggere i sopraccigli “… strano eppure anche tu dovresti esserci passato no?” notai brillare  qualcosa sulla sua guancia sinistra, una lacrima.

“Levi, ma di che parli? In cosa sarei dovuto passare?” gli chiesi improvvisamente preoccupato, mentre mi inchinavo anche io e gli mettevo una mano sulla spalla

“Greg… diamine, siamo diventati immortali praticamente! Hai sentito quanti anni hanno Shik e Alex, noi siamo bambin… no… anzi non siamo nulla in confronto a loro! Non ti sei mai sentito perso prima d’ora? Come se avessi perso di significato? Come se la tua lunga vita ora fosse solo un impiccio alla realizzazione dei tuoi desideri e sogni? Alla fine se uno vive così tanto che bisogno ha di godersi ogni momento… ogni attimo che vive?” la voce era rotta da pause per riprendere fiato , stava piangendo ma piangeva in silenzio.

“Levi! Hai ragione, uno vive proprio perché sa che prima o poi morirà, e questo per le persone normali è un fattore che le spona ad impegnarsi per realizzare quello che vogliono, a godersi amicizie e amori, a litigare e riappacificarsi; la vita è così, è un incognita che non può essere calcolata da nessuno. Anche noi prima o poi moriremo ma solo dopo aver vissuto un paio di millenni in più rispetto ad un umano qualsiasi, e questo molte persone lo vorrebbero, vorrebbero essere virtualmente immortali come noi; ma sotto sotto anche queste persone, molto in profondità nella loro anima, sanno che bisogna morire per dare un senso alla propia esistenza, ogni azione ci avvicina all’incontro con il tristo mietitore, ma ognuna di queste azioni ci permetterà di dire ‘ho vissuto appieno!’. Purtroppo noi abbiamo un tempo molto più dilungato, e prcepiamo le altre esistenze come effimere, labili e pronte a svanire ad un nonnulla; e per questo che per rispetto a loro dobbiamo impegnarci a vivere la nostra vita, dobbiamo far vedere che non ce la prendiamo comoda solo perché sappiamo già di avere la vita più lunga… e poi guarda in questo preciso momento, con la minaccia di un Apocalisse imminente, la mia lunga vita è l’ultima delle mie preoccupazioni…” dissi sorridendo e arruffandogli i capelli biondi.

Lui per tutta risposta si tolse la mano da davanti agli occhi; che finalmente avevano ripreso la solita espressione solare e allegra, le lacrime avevano disegnato delle righe sul suo viso, le asciugai con il dorso della mano, e mi alzai.

Gli tesi la mano con un sorriso.

“Dai andiamo avanti insieme!” gli dissi raggiante

Lui afferrò la mia mano e si tirò su...

“Ok, lo farò per te, Shik e Alex!” mi rispose prima di baciarmi, era un bacio caldo, ma sentivo che non c’era più quella lussuria che prima percepivo chiaramente.

“Grazie.”  Disse lui staccandosi piano, con le mani era poggiato sulle mie spalle, prima di allontanarsi mi diede un altro rapido bacio rubato, e poi fece cenno di tenerlo segreto a Shik, si voltò e si diresse verso la porta, si bloccò improvvisamente…

 “E tu che ci fai li?” disse spostandosi e facendomi vedere la nostra ospite evidentemente turbata.

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E lo so... quando a grilli e quando a tordi (proverbio che ho italianizzatoXD) a volte non aggiorno per mesi altre volte ci metto poco...
Purtroppo è un capitolo corto... ma non mi andava di eclissare la sofferenza del povro Levi con altri avvenimenti più importanti che vedremo più in la....
Mi scuso *si inchina al pubblico sovrano e chiede perdono*  per la frase clichè "andiamo avanti insieme" ma ci stava tutta XD
Ringrazio Silver per il commento sull'altro capitolo, e lo ringraizio anche per avermi fatto rileggere il tutto *si inchina in segno di gratitudine*
Allora che dire... al prossimo capitolo e chissà magari il sogno di Greg non era un semplice incubo... chissà XD

BYEBYE

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Capitolo 15
*** Chapter 15: Zodiac, Borderline & Cigarettes ***


Chapter 15: Zodiac, Borderline & Cigarettes

 

“Levi portala in salotto per favore, mi rivesto e arrivo” dissi accartocciandomi su me stesso per evitare che la ragazza continuasse a guardarmi nudo come un verme.

“Ok capo ci penso io alla nostra ospte!” disse sorridendo Levi, che sembrava aver ripreso completamente il suo umore solito.

“Ma che stavate facendo voi due li dentr…” balbettò la ragazza aggrappata alle braccia di Levi.

“Su su tranquilla ora G. si riveste e ci raggiunge di là, non è vero stallone?”

“LEVI!!!”  li urlai contro tirandogli l’asciugamano che fino a poco prima era avvolto sui miei fianchi, il quadrato di spugna colpì con un tonfo la porta che si chiudeva e si afflosciò a terra  con un rumore  sordo.

Mi rialzai dalla posizione rannicchiata in cui ero e mi poggia per l’ennesima volta sul lavandino guardano la mia immagine riflessa sullo specchio, rividi per un momento la figura eterea della ragazza del mio sogno, le bende viola che fluttuavano nella nebbiolina, le spine intrise di sangue e la sua figura sensuale. Scocci la testa per liberarmi da quella visione.

“Su rivestiamoci!” mi dissi prendendomi la faccia con le mani abbastanza forte la fasciarmi due segni rossi sulle guance, credo che se lo avessi fatto ad un umano gli avrei spappolato le ossa del cranio… vedere pezzetti di  ossa occipitali, temporali e zigomatiche sparsi per casa non mi sembrava molto carino…

Mi avvolsi in un asciugamano un po più grande e affacciandomi prima dalla porta corsi in punta di piedi verso la camera da letto, dove con una rapida entrata nel guardaroba mi infilai tuta e maglietta bianca,  uscendo dalla porta  tirai giù le tapparelle perché sia Shik che Alex erano crollati sul letto e ora dormivano profondamente entrambi, certo vedere il mio fidanzato dormire sul mio letto con un altro ragazzo era un tantino fastidioso, ma non mi importava più di tanto, se il tradimento era la cosa peggiore che mi poteva capitare in quel periodo sarei stato felicissimo; invece la cosa peggiore che sarebbe potuta capitare ere la venuta dei quattro eserciti deominaci direttamente dagli inferi e la scomparsa del genere umano dalla faccia del pianeta, nonché la nostra morte, che presumo se inflitta da anche solo un rappresentante di tale esercito sarebbe stata dolorossissima e a dir poco umiliante.

Tornato in salotto vidi Levi alle prese con un barattolo di caffè nella cucinetta e la ragazza… com’è che si chiamava?... ah si!  Lycia, stava allegramente chiacchierando con mia sorella che nonostante tutto non aveva mosso un dito, non aveva neanche raccolto la maglietta che mi ero scordato, l’aveva semplicemente appallottolata e ficcata malamente dentro la mia libreria, giurai che se mi aveva sporcato anche solo una costa di un libro l’avrei trucidata!

“Ehm! Bene Lycia, cosa ci volevi chiedere?” feci io poco convincente.

“Si, scusi… posso chiederle una cosa?”

“Dimmi pure!” risposi io sorridendo.

“Cosa è successo esattamente in quel bagno… e… ehm… perché lei era nudo?” mi chiese quasi d’un fiato avvampando come una scolaretta, beh in effetti era una scolaretta, e quindi se avvampa non c’è niente di strano.

“Ah! Quello? Beh, insomma, niente di che una chiacchierata con il mio coinquilino!” balbettai io in preda alla confusione mentale.

“Chiacchierata? A me sembrava tutto fuorchè una chiacchierata… non che mi voglia immischiare sia chiaro!” disse sorridendo Lycia, leggermente imbarazzata.

“Lycia tutto bene? Che è successo?” la voce era maschile, bassa, veniva dal pianerottolo.

“Kemen entra non rimanere fuori ad aspettare!” disse piano Lycia guardandomi come per chiedere permesso, gli sorrisi gentilmente.

Un ragazzo alto dalla pelle ambrata e dai lunghi capelli castani entrò dalla porta con fare tranquillo e pacato. La cosa che mi colpì pochi secondi dopo erano le due ciocche bionde che gli ricadevano sulle spalle, i capelli erano raccolti in un coda molto bassa, portata in una maniera che oserei definire settecentesca, divisa sulle spalle.

“Lycia, lo sai che mi annoia girare per le case altrui, ho fame andiamo via?” disse il giovane sbuffando, sembrava un animale tenuto legato ad un palo; era come se scalpitasse.

“Kemen mi devi aiutare a fare questa cosa, sperando sempre che la direttrice non scopra che fuori dal collegio esco con un ragazzo!” disse un pochino acida Lycia.

Il ragazzo sbuffò e senza neanche chiedere il permesso si accovacciò a gambe incrociate, ai piedi della ragazza guardando fuori dalla finestra; Lycia con un gesto che voleva sembrare involontario gli poggiò una mano sulla testa e iniziò ad accarezzare i capello, il ragazzo inclinò la testa all’indietro come fanni gli animali quando li si carezza.

“Allora, Lycia, dimmi cosa dovevi chiedermi?” feci io per interrompere quel breve, ma imbarazzatissimo silenzio.

“AH! Si, allora, prima domanda: è credente?” la prima domanda, così semplice così difficile; proprio in quel momento della mia vita doveva chiedermelo?

“Ehm, allora, direi di si, se per Dio intendiamo una forza sopranaturale che non interferisce con i comuni mortali” risposi io, che in questo momento della mia vita ero tutto meno che mortale, anzi.

“Mh, si, bene, seconda domanda: Quale tra i sette vizi capitali sente di infrangere più spesso?” domanda strana, ormai non c’era più nessuno che li prendeva sul serio.

“Ah ecco, direi…” mi fermai a riflettere, involontariamente posai gli occhi sui glutei dell Adamo della Lempicka, Lycia lo notò e mi richiamò all’attenzione con un debole colpetto di tosse “AH! Si, scusa; allora direi la lussuria” mentivo spudoratamente ma non mi andava di fare la figura del verginello con una studentessa più giovane e disinibita di me.

“Me ne sono accorta…” bisbigliò Lycia, che accortasi della gaffe avvampò “Oddio, chiedo scusa, non volevo che insolente!” disse con una vocina strozzata.

“Oh non preoccuparti, almeno non c’hai offeso come fanno molti!” dissi io con un largo sorriso sul viso.

In quel momento il ragazzo alzò di colpo la testa, sganò gli occhi ed emise un suono simile ad un basso muggito.

“Sono arrivati.” Si limitò a dire alla ragazza.

Io alternavo Lycia a Kemen, non capivo cosa intendessero; anche la ragazza sembrava confusa guardava Kemen come se non lo conoscesse più.

“Kemen ma cosa dici? Ti senti bene, Dio mio sei bollente…” la ragazza ritrasse il braccio dalla testa del ragazzo che si stava alzando rapidamente…

Ormai avevo intuito che se non ci fossimo spostati velocemente sarebbe successo il finimondo, e avendo appena sistemato casa dopo l’attacco di Clara volevo evitare un’ennesima devastazione.

Corsi in camera a prendere Levi, Shik e Alex; Levi aveva percepito anche lui qualcosa che non andava e quindi era all’erta, gli altri due sonnecchiavano beatamente nel letto; li svegliai entrambi con uno scossone.

“Cosa diavolo… Greg ma che combini, stavo dormendo!” si lamentò Shik stropicciandosi gli occhi.

“Shik, Alex non c’è tempo sta succedendo qualcosa di sbagliato dillà!  Venite!” urlai in pieno panico.

Dal salotto proruppe un urlo.

“LYCIA!” ero nel panico, se una ragazzina ci rimetteva le penne per colpa mia non me lo sarei mai perdonato!

Accorremmo tutti e quattro in salotto, Lycia era stesa a terra , svenuta, la mia finestra era frantumata (per la seconda volta nel giro di pochi mesi)  e davanti alla finestra vi erano tre figure oscurate dal sole alle loro spalle.

Quando la fronda degli alberi del giardino dietro casa mia coprirono momentaneamente il sole, riuscimmo a distinguerli chiaramente.

Non riuscivo a credere ai miei occhi, il ragazzo che accompagnava Lycia era in piedi.

Il ragazzo ora sembrava una bestia, quelle che prima erano le due ciocche bionde che mi avevano colipito non appena era entrato ora si erano rizzate a formare un paio di corna scure da toro, il corpo era ricoperto da una fitta e corta pelliccia marrone, gli occhi erano diventati completamente neri e le orecchie che spuntavano dalla capigliatura ora scomposta e irregolare erano di chiara foggia taurina e si muovevano scattose, come se il proprietario fosse allarmato.

Il ragazzo fece un balzo afferrò Lycia e se la mise sottobraccio come se fosse stata un sacco privo di vita, le dita della ragazza strusciavano per terra e notando quel particolare mi focalizzai sugli arti  inferiori di Kemen erano diventati gli arti posteriori di un toro, forti  zampe muscolose che scaplitavano.

La figura di destra fece un passo e poggiò una mano sulla spalla di quello che ora sembrava di essere un minotauro e non più un ragazzo umano.

Anche questo personaggio non era poi così normale, era una ragazza orientale di piccola corporatura, i movimenti erano controllati e molto sensuali, la lunga chioma rosso fuoco pendeva immobile e si mischiava alla pelle di pecora che utilizzava come unico vestiario, sul lato destro della testa spuntava un corno convoluto come quello di un vecchio ariete.

“Buono non provochiamo più danni del dovuto…” mentre diceva ciò allungò due dita sulla palma che avevo vicino alla finestra, le foglie come sentirono il tocco della ragazza si accartocciarono e l’intera pianta venne avvolta in un enorme fiamma rossa, dopodiché la ragazza si portò la mano alla bocca e con un espressione schoccata finì la frase “…Ops, non volevo!” e si mise a ridere sonoramente.

“Brutta stronza!” sibilò Levi, io feci finta di niente più intento a controllare le fiamme che avevano ridotto la mia povera palma in cenere, c’è da dire che io ho un po’ la mania delle palme, mi piacciono molto e quella mi era piaciuta tantissimo nel vivaio; ora di lei rimanevano solo piccoli frammenti di cenere nera che svolazzavano nell’aria cocente, uno di questi frammenti mi cadde su una guancia; lo tolsi  e lasciò una scia di grigio sulla pelle.

Kemen sbuffò  girò sugli zoccoli e tirandosi appresso la figura che era rimasta dietro e che avevo osservato poco ma potevo dire che sembrava un uomo ben piazzato, la ragazza ancora ridendo saltò giù tirandoci un bacino e strizzandoci un occhi.

“Attenti al fuoco che consuma tutto ciò che tocca, specialmente il mio!” le urla della ragazza ormai erano solo una lontana eco dalla strada.

Io crollai sul divano e mi chiusi la faccia nelle mani,  non bastava che avevano distrutto , dinuovo, il mio salone, avevano bruciato metà tappezzeria e arredamento, e spaventato probabilmente metà degli abitanti della via, si erano anche portati via una liceale; di una scuola cattolica per giunta!

“… eg… reg… Greg!” rinvenni dallo stato catatonico in cui ero caduto, i miei occhi fissavano i fusti morti e anneriti della mia povera palme, mentre Shik mi scuoteva per entrambe le spalle.

“Eh!  Si ci sono, tutto ok, mi ero solo incantato.” Cercai di giustificarmi io.

“Ci mancavano solo questi adesso, da dove sono usciti?” fece Levi sbuffando come un ragazzino.

Alex era pallido, aveva il volto imperlato dal sudore.

“Lo so io chi sono, sono lo Zodiaco!” disse con un filo di voce tremante.

“Lo zodiaco? Vuoi dire quelle cazzate che si leggono sul giornale?” feci io scettico.

“Beh intanto dopo tutto quello che ti è successo dovresti rivalutare la tua definizione di cazzata, poi starei a sentire cosa ha da dire Alex!” mi riprese Shik.

“Hai ragione, Alex chi sarebbero questi appartenenti allo Zodiaco?” dissi con un tono piatto e monocorde.

“Sono i Segni, come quelli che voi attribuite alla nascita, loro sono la controparte demoniaca, o meglio loro SONO i segni zodiacali, che non si sa per quale motivo si sono schierati con i demoni! E quei tre che avete visto erano  Taurus, Aries e Cancer!” mi rispose Alex.

“Mh , bene abbiamo a che fare con lo Zodiaco, poi chi arriverà la Fatina dei Denti o Babbo Natale?” ci schernì Levi.

“Guarda sulle fate non ci metterei la mano sul fuoco, anche se sono esseri schivi e molto rari a causa della distruzione ambientale dell’uomo, mentre su Babbo Natale, non mi preoccuperei ti stà confezionando il regalo scemo!” Shik era in vena di sfottere e Levi ricadeva nel ruolo di vittima.

“Alex dimmi un po’ non saranno tutti e dodici i segni vero?” chiesi io ormai con la speranza che andava diradandosi come il fumo della mia palma bruciata.

“Tredici per la precisione, i segni zodiacali sono tredici. Ma uno, Ophiuco, è stato espulso milleni fa e da allora voi ne conoscete solo dodici; e comunque credo di sì dovremo affrontarli tutti e dodici; solo Opihuco potrebbe essere dalla nostra parte, sempre che gli vada di immischiarsi negli affari terreni.”  rispose celere Alex.

“Bene i segni zodiacali sono tredici! Ora mi verrete a dire che Plutone non è un pianeta!” sbottò Levi.

“Ehm, si effettivamente Plutone non è più un pianeta, è troppo distante dal sole e non rispetta determinati parametri astronomici, lo sapresti anche tu se avessi seguito i corsi all’università!” lo corressi velocemente io.

“ECCO APPUNTO! Mi trovate nella vasca da bagno se vi servo!” urlando ciò Levi si chiuse in bagno borbottando, credo che la nostra discussione di prima, e la comprasa di questa nuova rogna lo devono aver turbato non poco.

“Bene, meno uno; io direi che comunque non dobbiamo cadere in paranoia; ormai siamo nel periodo di vacanze Natalizie e direi che fino alla prossima mossa del nemico non dovremmo scomodarci più di tanto.” Alex disse questo con una tale freddezza che rimasi sconvolto.

“Alex! Ma… ma Lycia l’hanno rapita dobbiamo andarla a salvare a tutti i costi, è colpa mia se lei è finita in questa situazione!” dissi io in preda al panico.

“Greg rifletti, secondo te Lycia poteva non finirci o addirittura esserci invischiata da prima, Kemen del resto era suo amico già da un po’ , non te n’eri accorto? E comunque la puzza di demone che ha lasciato non dà adito a discussioni. Vi è invischiata fino al collo, potrebbe essere lei stessa un demone!” la voce di Alex era fredda e priva di emozioni, si fissava le dita dei piedi.

“Dici?!” non potevo crederci, che una ragazza di un collegio cattolico era in combutta con dei demoni, con il rischio che lei stessa potesser esserlo.

“Sai che ti dico, usciamo stasera e vediamo se riusciamo a distrarci. Si parla meglio davanti a un po’ di birra!” disse Alex con fare incoraggiante, poveraccio cercava di risollevarci il morale, mi piaceva però questo suo lato, ero contento di essermi riuscito a chiudere in una cerchia di persone più sagge di me.

“A stasera c’è tempo, cerchiamo di risistemare questo macello.” Dissi io sollevando il vaso della mia ex-palma.

“Perfetto dai qua!” disse Alex con un sorriso a trentadue denti afferrando il vaso e sfiorandomi con le dita la mano.

Quel piccolo gesto mi fece rabbrividire, non poteva essere, ho capito che ero un Misto e che noi quattro eravamo gli ultimi, e che io discendevo da sangue nobilissimo di entrambe le caste ma che diamine possibile che chiunque mordessi  provasse un qualche tipo di sentimento strano per me, e io altrettanto.

“GREG!!!!!” Shik urlò lanciandomi un occhiata furibonda dall’altra parte della stanza.

“Oddio! Che c’è mi hai spaventato!” feci finta di niente io.

“Lo sai bene che c’è! Non fare il finto tonto ricordati che posso sentire quello che pensi, beh tutti noi possiamo sentire quello che pensi visto che te lo urli nel cranio!” mi disse urlando. Alchè notai che Alex sogghignava scorrazzando per casa con il cadavere di vaso in mano.

“Uffa! Ormai non posso manco più pensare. Manco ci fossimo sposati e uniti col sangue…” feci io con aria scocciata.

“Beh no questo non è propiamente vero, ricordati il rito, non eravamo forse immersi nel sangue fino al culo!?” rimbrottò Shik

“Mh vecchio vedo che sei diventato volgare, bene. Nessun’altro vuole cambiare carattere?” Levi ultimamente era più ironico del solito, inoltre non so per quale strano motivo girava nudo e zuppo per casa.

“Deficiente! Mi stai bagnando il Parquet! Vatti ad asciugare e magari mettiti un paio di mutande!” gli urlai appresso io.

Mi dovevo calmare, non ero come mia madre, per carità avere un carattere simile al suo sarebbe stata la fine del mondo per me e per gli altri. Presi du profondi respiri e… dalla cucina si sentì rumore di vetri rotti; mi girai di scatto con del fuoco che mi usciva dagli occhi.

“Cosa diavolo è successo!” stranamente la frase mi venne fuori con un tono stanco e atono, non furibondo e incisivo come avrei voluto.

“Niente scusa, avevo le mani bagnate e mi è caduto un bicchiere, volevo solamente bere.” Disse Alex  guardandosi i piedi.

“Alex basta guardare per terra quando succede qualcosa, nessuno ti vuole accusare di nulla sono cose che capitano alza il viso quando parli con noi; del resto siamo tuoi pari, eccetto Greg, credo che lui sia un esperimento malriuscito.” Disse Levi sfottendo a più non posso.

“LEVI! E che diamine, non riesci ad essere per un momento serio?!” ormai la mia forza era pari allo zero.

“Sentite, non abbiamo chiuso occhi, nessuno dei quattro; che ne dite se ci facciamo un bel sonno e poi ne riparliamo?” Shik come al solito riusciva a riacquietare le acque in tempesta.

“Buona idea, il letto è mio!” urlò Levi schizzando verso la mia camera da letto…

“Voi andate io mi voglio fare un giro per strada.” dissi io piano, il sonno non riuscivo a sentirlo, anche se forse mi sarei addormentato subito se mi fossi poggiato sul cuscino “Alex mi accompagni?”

“Volentieri, voglio prendere un caffè!” disse sorridendo, finalmente non si guardava più i piedi. “Mi vesto e andiamo!”

Mi andai a vestire velocemente, aspettai che Alex finisse di vestirsi anche lui e sotto le occhiate indispettite di Shik uscimmo di casa trascinando i piedi.

Scendemmo le scale in silenzio, cercando di evitare i condomini; anche se dubito che ci avrebbero lasciato in pace dopo il macello che avevano causato quelli in casa mia; pensare di nuovo a quelli mi fece venire in mente lo Zodiaco.

“Alex hai detto che sono i Segni  zodiacali che ci hanno attaccati oggi, ma io ne ho visti solo tre, gli altri dove sono?”

“Molto probabilmente stanno uscendo dagli Inferi, demoni così potenti hanno bisogno di alcuni giorni per poter bilanciare il loro potere e salire in superficie; se comparissero così senza prepararsi il loro potere investirebbe le creature nell’area dove sono comparsi, contaminandole e rendendo palese la loro comparsa. Sarebbe controproducente!”  rispose Alex cauto, mentre con un piccolo salto evitava una chiocciola. Con le mani in tasca e lo sguardo rivolto alle nuvole, che cercavano di coprire quell’infinità di azzurro che era il cielo, sembrava proprio un normalissimo ragazzo di vent’anni senza troppi problemi per la testa; anzi direi che l’immagine è anche troppo idilliaca; a vent’anni ogni mosca è un elefante e anche i piccoli problemi diventano casi mediatici.

“Alex dimmi ma questi Segni sono così forti?” credo che la mia domanda suonasse alquanto stupida, poiché Alex smise di camminare e mi guardò come se avessi appena affermato che le zebre sono a pois gialli e che io normalmente cavalco ornitorinchi blu.

“Beh, se gli umani millenni fa li hanno eletti a dei protettori e gli hanno consacrato costellazioni, un motivo valido ci sarà no?” disse sghignazzando.

“Ok, non mi prendere per stupido. Parlami un po’ di questi tizi, chi sono e che fanno nella vita?” altra domanda idiota.

“Allora guarda, quelli che avete visto oggi erano Taurum, Arietem e Cancerum; mi pare che non ti debba esplicitare i tre segni a cui appartengono presumo!” dicendo ciò mi guardò con gli occhi semichiusi e io feci segno di proseguire senza rispondere alla provocazione.

“Bene Taurum può scatenare eventi sismici, e più si arrabbia e più forti sono le scosse; Arietem hai capito a spese della tua palma che potere ha, inoltre se è abbastanza provocata l’oggetto che tocca esplode direttamente; mentre Cancerum è un tipo molto particolare, può cambiare il tuo Fato con il semplice lancio di due dadi, diciamo che è uno dei quattro più forti.”  Aveva ripreso a camminare tranquillo squadrando i rami degli alberi e i pezzi di carta che volteggiavano sul marciapiede.

“Gli altri invece? Cosa ci dobbiamo aspettare?  Non credo siano delle scolarette alle prime armi!” la mia idiozia raggiungeva livelli pari solo a quelli della Troposfera.

“In pratica per riassumere i dodici segni sono divisi in squadre da tre, e guarda caso queste quattro squadre sono ognuna al servizio di una Divisione, i Samael sfruttano il gruppo Pyro, formato da creature irascibili e molto violente quali: Sagittarium, Arietem e Leonem. Gli Iamaliel guidano il gruppo Tera, composto daesseri rozzi e di poche remore: Taurum, Virginem e Capricornus.  I Satariel sono alleati al gruppo Aqua, i cui membri sono i più freddi e incontrollabili: Cancerum, Scorpionem e Phisces.  I Gamchicolh hanno assoggettato il gruppo Ariae, esseri effimeri e poco affidabili come: Geminos, Aquarium e Libram.” Alex sembrava piuttosto paziente, il taglio che aveva subito nel centro commerciale era guarito come la altre ferite causate dall’incantesimo di Clara, ma stranamente aveva lasciato una lunga cicartice contorta sul bel viso del ragazzo. Notò che lo fissavo, il mio sguardo doveva essere piuttosto  nostalgico e tirstie perché rispose alla mia analisi con un sorriso.

“Puoi aspettarmi qui per favore? Devo comprare una cosa.” Mi disse sorridendo mentre si allontanava, entrò in uno store di qulli che vendono un po’ tutto, e ne uscì con un pacchetto di Lucky Strike e un accendino.

Lo guardai storto.

“Fa male!” dissi quasi soffiando.

“Sembri un gatto infastidito!” disse prima di ridacchiare soddisfatto “No ora che non sono più un angelo puro voglio godermi la vita mortale, fin ora non abbiamo potuto sviluppare nessun vizio o poter godere di un piacere carnale, e ora come ora avevo voglia di qualcosa di peccaminoso!” disse mimando le virgolette mentre pronunciava la parlola ‘peccaminoso’. “Sediamoci li!” disse indicando con la mano libera una panchina sotto un enorme Magnolia nel parco.

Ci sedemmo all’ombra dell’enorme albero, si stava bene la giornata era piuttosto soleggiata, con tutto che fosse dicembre.

“Ti posso chiedere come hai comprato sigarette e accendino? Non avevi soldi!” dissi io tanto per continuare con la parte del petulante.

“EH! Ho usato un trucchetto mentale!” disse lui strizzando un occhio.

“Quindi li hai rubati, ma bene!” dissi, poi scoppiai a ridere. Il fatto di aver rubato un pacchetto di sigarette e un accendino sarebbe stato rivalutato una volta che noi avremmo dovuto salvare la città.

“Sai come si accende una sigaretta?”  mi domandò Alex rigirandosi il piccolo cilindro bianco tra le mani.

“Maddai! Dove hai vissuto fin’ora? Non ne hai mai vista accendere una? Neanche in televisione?” ero strabiliato, tutti sapevano come si accendevano le sigarette anche i bambini purtroppo. “Dammi!”

Strppai la sigaretta dalle sue mani, gentilmente, e la incastrai tra le mie labbra; avevo provato anni fà ma mi aveva fatto talmente tanto schifo che non avevo più osato toccarne una.

“Guarda e impara!” avvicinai la piccola fiamma scaturita dall’accendino alla punta della sigaretta e tirai una profodna boccata; immediatamente tossii scaraventando il tizzone sul prato e cercando di tenere i polmoni dentro il torace; in quel preciso istante Alex scoppiò a ridere, se avesse continuato a ridere così forte gli si sarebbe staccata la mascella.

“Ho capito, però credo che non la dovresti sputare per terra.” Si alzò e la raccolse, la brace era ancora accesa e non si era sporcata.  Avvicinò la mano, notai che tremava leggermente, alla bocca; chiuse le labbra sul filtro e provò a tirare.

La sua reazine fù più decorosa della mia, tossicchiò un po’ di fumo, dopodiché soffiò via una nuvola grigia nel cielo azzurrino.

“Mh, sa di erba bruciata, ma credevo peggio. Mi piace continuerò!” disse soddisfatto tirando la seconda boccata.

“Ma fa male!” cercai di fare la parte della madre pedande, mi riusciva bene a volte; la mia lo era stata con me abbastanza da insegnarmi come si faceva.

“Non importa, se poi il potere di guarigione è pari a quando ero un Angelo Puro, non doveo temere nulla! Ora vogli provare qualcosa di alcolico!”  fece piroettando la sigaretta in maniera da creare una scia sottile di fumo.

“Non credi che sia un po’ presto? E poi mi duole dirtelo ma noi Misti, a causa dei geni vampirici non possiamo ingurgitare niente all’infuori del sangue umano!” dissi scuotendo la testa.

“Che noia!” l’Angelo Puro ora era Caduto, ed era diventato un normalissimo uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti.

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Ehm, salve! Bentrovati/e mi dispiace tantissimo che sono passati mesi dall'ultimo aggiornamento... ma sapete com'è, non abbiamo solo tempo libero XD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, sperando che il prossimo non arrivi per Natale prossimo vi ringrazio già da prima per un qualsiasi commento (potete anche insultarmi velatamente se volete... d'altronde me lo merito! ^^)

Kriss89

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