When You Say Nothing At All

di Asuka96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lacrime d'inchiostro ***
Capitolo 2: *** Occhi Spalancati Chiusi ***



Capitolo 1
*** Lacrime d'inchiostro ***


I seguenti scritti sono tratti dal diario di Thomas R. Brown, nato il 13 settembre 1987 a New York...



Lei.
Non dico altro.
Soltanto il suo pronunciare, che echeggia nel vuoto,
nel buio profondo, nell'inquietezza,
nella solitudine delle mie notti.
Non sapevo quanto l'amore potesse essere distruttivo
prima di conoscere lei.
Possono sembrare le puerili, sconsolate e tipiche parole
di uno sventurato innamorato;
ma vi assicuro che nel preciso istante
in cui i miei occhi incontrarono i suoi
il mondo cambiò.
Era la luce che emanava, quell'aura che brillava
attorno a lei, con lo stesso incanto di una poesia.
Non parlo solo della sua bellezza,
parlo di ciò che regnava all'interno di lei,
ciò che era invisibile all'esterno,
ma che costituiva il nucleo
della sua persona.
Lo percepivo, dai suoi occhi, dal suo sguardo magico
si poteva capire tutto,
riuscivo a trovare la risposta
ad ogni domanda che mi ero mai posto;
riuscivo a sentire i sentimenti, ogni emozione,
ogni promessa, ogni speranza,
sembrava concreto.
E non diceva niente, e questo bastava,
e il suo silenzio svelava le vere parole;
c'era una verità, in quegli occhi,
una profonda, dolce, amabile verità,
l'unica che fosse mai stata tale
in questo mondo.
Se c'era davvero qualcosa di divino in lei
- e vi assicuro che c'era -
ha lasciato un segno su di me
che durerà fino alla fine.
Mio cuore, mia luce, mia vita.

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Capitolo 2
*** Occhi Spalancati Chiusi ***


Ho sempre pensato che le storie veramente romantiche per essere considerate tali debbano avere un finale triste.
Una storia d'amore non è pienamente romantica se non termina con una lacrima.



Non sapevo nulla di lei. E in un certo senso, non volevo che questo cambiasse.
Avevo il terrore che il suo aspetto interiore potesse non essere neanche lontanamente piacevole quanto quello esteriore, volevo continuare a credere che fosse diversa, volevo illudermi di questa debole speranza...

La sua pelle era di un incantevole pallore.
Bianca e trasparente.
Delicata.
Fragile.
Pura.
Acqua.
Ghiaccio.
Pioggia.
Aria.
La sua pelle.


Inizialmente non avevo ben capito quale faccia avesse.

Aveva l'abitudine di indossare grandi occhiali da sole che le coprivano gli occhi, come a voler creare una barriera fra me e quella sconosciuta senza volto.

Impenetrabile.

Impassibile.

Invisibile.

E quando non erano gli occhiali, erano i capelli, i lunghi capelli biondo-avorio riversati sul viso, a coprirne e nasconderne i dettagli, e quasi sentivo che c'era un alone di mistero, imposto dal fato, con lo scopo di impedirmi di guardarla, quasi non ne fossi degno.

E, ancora, ricopriva il viso con pesante trucco.
Sfumature scure sulle guance.
Labbra coperte da un manto di scuro rossetto color porpora.
Ciglia finte, lunghissime.
Sopracciglia ricalcate da matita marrone.
Quintali e quintali di matita nera e mascara sugli occhi.
E tutto questo, sembrava voler deturbare quel volto di una bellezza divina naturale e immortale.

E ancora una volta, mi sentivo frustato dal fatto di non riuscire a capire quale fosse la sua vera identità, sotto quella maschera di trucco.

Ancora oggi continuo a credere che fosse destino.

Come poteva essere altrimenti?
Come potevo già amarla, senza sapere neanche quale fosse la sua faccia?
Non lo so.
Mi dispiace.
Non lo so.
C'era qualcosa in lei.
L'ho già detto.
Lo ripeto.
C'era qualcosa.
Era... impercettibile.
Eppure c'era.

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