Fame ~

di Lim Poia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Intervista cuore a cuore ***
Capitolo 2: *** Incontri notturni ***
Capitolo 3: *** 3. Un giorno con la star ***
Capitolo 4: *** 4. Mi dispiace se sei un'idiota ***
Capitolo 5: *** 5. Puzza di bruciato ***
Capitolo 6: *** 6. Visita del tutto indesiderata ***
Capitolo 7: *** 7. Autumn, respira! ***



Capitolo 1
*** 1. Intervista cuore a cuore ***


Fame ~






1. Intervista cuore a cuore




La mia vita è un controsenso.

Immaginatemi esattamente come una cuoca a dieta.

Con l'unica differenza che io non sono una cuoca a stretto regime alimentare, ma una scrittrice di romanzi rosa senza uno straccio di vita sentimentale, per di più a dieta.

E se non bastasse, almeno tre volte a settimana mi viene posta una domanda che mette in serio pericolo il mio instabile e martoriato equilibrio, ovvero: 'Ti ispiri a qualcuno in particolare per caratterizzare i vari personaggi maschili delle tue storie?'

Nella maggior parte dei casi svio il discorso, spostando l'attenzione dell'intervistatore dalla mia vita privata al mio ultimo libro, ma non sempre è possibile e la percentuale di riuscita sfiora lo zero quando è Shirley Hudson ad intervistarti.

Purtroppo l'ho scoperto solo dodici minuti fa, cioè quando ho messo piede per la prima -ed ultima- volta nello studio del 'The Shirley Hudson Show'.

"Quindi?" incalza Shirley, osservandomi in attesa.

"Quindi" ripeto. "Diciamo che ecco, mmh... Ho molta fantasia."

Molta fantasia, certo, ma scarsa proprietà di linguaggio nelle situazioni critiche.

Dannato imbarazzo.

"Ci stai forse dicendo che sei single?"

Il fatto che usi il plurale, mi ricorda che non siamo sole e che c'è un pubblico.

Un pubblico che dagli ultimi sondaggi risulta essere numeroso. Il più numeroso.

Questo non aiuta.

"Si, esatto." deglutisco.

Spero vivamente che mia madre stia guardando un altro canale, non potrei sopportare anche una sua chiamata.

"Al momento sei single, dunque, ma in passato avrai pur avuto qualche relazione? Sono state queste esperienze a spingerti verso la scrittura?"

Trattengo a stento una risata.

"Ho avuto solo tre storie, per essere precisi due e mezzo. E mi creda, se avessi dovuto seguire l'istinto dopo queste relazioni, avrei sicuramente scelto una strada diversa. Probabilmente mi sarei iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, specializzandomi in Diritto Civile e diventando poi un avvocato divorzista, schierandomi dalla parte delle donne."

Mi rendo conto realmente di ciò che ho detto solo dopo aver visto l'espressione stranita di Shirley.

Cavolo.

"Parole dure. Devono averti fatto soffrire molto, vero?"

Ho sempre desiderato far la figura della ragazza patetica e triste in televisione, finalmente sono stata accontentata.

"Come la maggior parte delle donne, anch'io ho scelto uomini sbagliati."

Non avrei potuto scegliere termine più appropriato, considerando i due stronzi patentati e Lucas.

"Quindi a tutte le tue fans possiamo dire che tu sei una di loro?"

Se con 'una di loro' intende sfigata cronica, certamente.

"Assolutamente." annuisco.

"Molto bene." sorride. "Prima di salutarti, vorrei ricordare a tutti il tuo ultimo successo:'Like rainbow', un romanzo d'amore che sono sicura, ci farà sognare ancora una volta. Grazie per essere stata qui con me, Autumn."

"Grazie a lei." mormoro.

"E dopo la pubblicità" Shirley si sta rivolgendo direttamente al pubblico. "il dibattito del giorno: Chirurgia estetica, abuso o aiuto? A tra poco."

L'inquietante lucina rossa della telecamera si spegne ed io scatto in piedi, ribaltando quasi la poltroncina.

Non voglio rimanere un minuto di più qui.

Stringo velocemente la mano della Hudson e corro nel mio camerino per recuperare le mie cose.

Non vedo l'ora di arrivare a casa, di stendermi sul divano e di abbuffarmi di pop corn.

Al diavolo la dieta.







Non so perchè pubblico questa storia, forse solo per puro masochismo, ma mi piacerebbe sapere il vostro parere. Chiedo troppo?
I prossimi capitoli saranno quasi sicuramente più lunghi, questo è solo l'inizio!
A presto,
Olly.

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Capitolo 2
*** Incontri notturni ***


Fame ~




2. Incontri notturni


Puntuale come sempre mia madre aveva colpito, scagliandosi contro la mia vita sentimentale come un condor su una carcassa di animale.

Paragone decisamente azzeccato.

Dopo l'illuminante conversazione, il gelato -rigorosamente al cioccolato- sostituì i pop corn.

Avevo assolutamente bisogno di dolcezza.

Ma ora, sdraiata sul divano con un piede sul pavimento, provando a non sentirmi terribilmente in colpa, cerco di contare tutte le calorie che ho ingerito. Impresa piuttosto difficile dato che ricordo chiaramente di aver mangiato qualcos'altro, ma mi sfugge cosa.

Beh, in ogni caso sono troppe.

Sospiro, dovrei alzarmi, accendere la luce e vedere almeno che ore sono.

Dovrei, oppure potrei dormire qui.

In fondo a chi darei fastidio?

Sento il rumore delle chiavi nella serratura.

Ecco a chi.

Non poteva scaldare il letto di qualcuno anche questa notte?

Mi copro con la coperta, testa inclusa, sperando che sia così ubriaco da andare direttamente in camera da letto, ignorandomi.

"Fermo con quei tentacoli!"

Tentacoli?

"Non resisto più, ti voglio!"

Spalanco gli occhi, arrossendo.

"Qui?"

"Si, adesso!"

"Non l'ho mai fatto appoggiato ad un mobile vittoriano."

"C'è sempre una prima volta!"

Risatine, sospiri, gemiti.

Oddio, stanno per... Per...

"Accendi la luce, voglio vederti mentre godi."

Deglutisco, non sta succedendo davvero, no.

Sto sognando, non ci sono altre spiegazioni.

"Fatto!"

Mi tappo la bocca con la mano per evitare che sfugga qualche suono.

Se mi beccano, per me è finita.

Sarei dovuta andare subito a letto. O per lo meno avrei dovuto annunciare la mia presenza.

Stupida, stupida idiota!

"C'è qualcuno."

Oh oh.

"Ma va, chi vuoi ch-" sono morta. "AUTUMN!"

Tiro fuori la testa, tenendo gli occhi chiusi.

"Scusate." mormoro mortificata.

"Harris, apri gli occhi, siamo ancora presentabili."

Faccio come mi ordina.

"Ciao." sorrido in imbarazzo.

"Ciao?" ripete.

E' ad un passo dall'esplodere.

"Me-meglio addio?" balbetto.

Un ghigno sadico appare sulle sue labbra.

"Non.Ci.Posso.Credere." non è lui a parlare, ma il suo 'amico'. "Tu sei Autumn Harris? Ho letto tutti i tuoi libri! Sei fantastica."

Forse ho ancora una speranza.

"Già! Vuoi un autografo?"

"Autumn!" abbaia Lucas. "Non è il momento."

"Si, invece! E' sempre il momento per Autumn Harris! Io ti adoooooro!" trilla allegro il ragazzo, sedendosi accanto a me. "Sono il tuo fan numero uno! Mi chiamo John e sono l'uomo più felice della terra!"

Corrugo la fronte sbigottita da tale entusiasmo.

"Molto piacere."

"Il piacere è tutto mio, credimi." annuisce serio. "Se solo Lucas mi avesse avissato che ti avrei incontrato, mi sarei messo qualcosa di più carino! A proposito, perchè non mi hai detto che vivi con Autumn Harris?"

"Tendo spesso a rimuoverlo, meno ci penso e meglio è." sbuffa Lucas, prendendo posto su una sedia di fronte a noi.

Lo guardo e mi chiedo perchè mi ostini a vivere con lui, quando -con ciò che guadagno- potrei permettermi una casa tutta mia.

"Non farci caso, è così teso perchè non abbiamo ancora fatto sesso." m'informa John ed io sono costretta a camuffare una risata in un colpo di tosse.

"Non credo che le interessi." ringhia l'altro.

Vorrei ribattere che al contrario m'interessa, eccome, ma per questa notte ho sfidato già troppe volte la sorte per riprovarci. E' sicuramente meglio battere in ritirata.

"Sono molto stanca e non credo che vi dispiaccia molto se vado a letto." dico, alzandomi dal divano. "Quindi, buonanotte."

"Buonanotte, Autumn Harris! Oddio, ho dato la buonanotte ad Autumn Harris!"

Inizio a detestare il mio nome.

"'Notte.".

Mi basta quel 'Notte' appena sussurrato per capire che Lucas mi ha già perdonato.

"Solo una raccomandazione," aggiungo prima di entrare nel corridoio "fate piano!"






Con un aggiornamento lampo, ecco a voi il secondo capitolo dove entra in scena un personaggio fondamentale per la storia: Lucas.
Nei prossimi capitoli descriverò con maggiore precisione il suo rapporto con Autumn, facendovi capire ogni sfaccettatura della loro amicizia.
Come mi aspettavo, lo scorso capitolo non ha riscosso molto successo, ma non demordo. So per certo che in questa sezione sono davvero poche le storie con molte recensioni ed è assurdo sperare che la mia sia al loro stesso livello per meritarle.
Come ho detto è assurdo, ma io continuo a sperare in qualche commento in più, sia negativo che positivo, ovviamente. u.u
Vorrei ringraziare con tutto il cuore le due ragazze che hanno commentato, ovvero Ebbi e hale_y. <3
Bene, un'ultima cosa e poi vado, voglio precisare che questo capitolo -come il precedente- non è betato e quindi vi chiedo scusa per eventuali errori, purtroppo ho anche la pessima abitudine di non ricontrollare. I miei "lavori" non mi soddisfano mai e quindi rischierei di cancellare tutto. u.ù
Okay, ora vi saluto.
Buona Serata,
Olly.

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Capitolo 3
*** 3. Un giorno con la star ***


Fame ~




3. Un giorno con la star


...You are the Dancing Queen, young and sweet, only seventeen
Dancing Queen, feel the beat from the tambourine
You can dance, you can jive, having the time of your life
See that girl, watch that scene, dig in the Dancing Queen...
*

"Shhh."

Il solo fatto che io zittisca la suoneria del mio cellulare, dovrebbe farvi comprendere il mio stato attuale.

Un istante, la mia suoneria?

Senza aprire gli occhi, allungo un braccio -in questo momento non saprei dirvi se il destro o il sinistro- verso il comodino e facendo cadere qualcosa -forse la sveglia, prendo il cellulare.

"Pronto?" biascico, stiracchiandomi.

"Autumn, sono io."

"Chi?" sbadiglio.

"Todd Walter."

Il direttore della mia casa editrice.

Cavolo.

Scatto a sedere immediatamente, schiarendomi la voce.

"Todd, buongiorno!"

"Si può sapere che fine hai fatto? E' tutta la mattina che cerco di mettermi in contatto con te, ti ho chiamato a casa, sul cellulare... Dove diavolo eri?"

Guardo la sveglia che ho fatto cadere, sono le dodici e mezza.

Oddio. Possibile che io non abbia sentito niente fino ad ora?

Ieri notte sono andata a dormire alle tre, quindi si, è assolutamente possibile.

"Sono uscita, ho fatto un po' di jogging e per sbaglio ho dimenticato il cellulare a casa, ecco. Sono tornata da poco."

Non potevo certo dirgli che stavo dormendo.

"Jogging?"

"Si."

"Tu?"

"Già."

Attimi di silenzio in cui capisce che ho appena mentito, decidendo però di lasciar correre e di non protestare.

Sant'uomo.

"Okay."

"Cosa dovevi dirmi?" domando.

Meglio cambiare discorso.

"Ah si, volevo congratularmi con te per l'intervista di ieri."

Mi viene il dubbio che stia scherzando, ma poi continua e capisco che è serio.

E ciò mi preoccupa.

"Sei piaciuta a tutti, tanto che vogliono che tu sia la prossima protagonista nel programma 'Un giorno con la star!'"

"Ehm, wow."

"Quanto entusiasmo." ironizza.

"No, è solo che... Io non sono una star, sono una scrittrice."

"Autumn, per favore." borbotta. "E' una splendida opportunità, non devi perderla, anzi non puoi."

"Cosa vuoi dire?"

"Ho già organizzato un'incontro con Mark Mitchell."

"Con quel Mark Mitchell?"

L'odioso Mark Mitchell.

"Ne conosci altri?"

"No, ma Todd è necessario?"

"Alle quattro nel mio ufficio."

"Lo prendo come un si." sussurro prima che riattacchi.

Sbuffo, accasciandomi di nuovo sui cuscini.

Che strazio.


Sono le quattro e quaranta ed io ovviamente sono nell'ufficio di Todd.

Peccato che sia sola.

Si, esatto, sola.

Todd ha avuto un contrattempo. Sua moglie infatti -al settimo mese di gravidanza- è stata preda di una leggera voglia di anguria e lui è subito corso non so bene dove. Siamo ad Ottobre e l'anguria non è certo il tipico frutto autunnale.

Mentre di Mark Mitchell non so niente.

Non si è presentato, non ha avvisato. Semplicemente non si è fatto vivo.

Ed io continuo ad aspettarlo come un'idiota.

All'improvviso il telefono squilla, spaventandomi.

Trattengo a stento un urletto isterico.

Sono davvero un'idiota.

Non so cosa fare, dovrei rispondere o lasciar perdere?

Al tredicesimo squillo, alzo la cornetta.

Quel drrrrrin mi stava uccidendo.

"Pronto?"

"Il signor Todd Walter?"

Veramente la mia voce è simile a quella di Todd?

Un nuovo complesso, grazie.

"No, ma può dire a me."

"Va bene, allora gli riferisca che Mark Mitchell ha avuto un imprevisto e non può più essere lì e che quindi..."

"E che quindi sono venuta qui per nulla." concludo io, pentendomene un secondo dopo.

"Come?" "Sono Autumn Harris."

"Ah, beh mi scusi, ma come le ho già detto ho avuto un imprevisto."

E' tutto fuorchè dispiaciuto, sembra quasi scocciato.

Assurdo.

"L'appuntamento era alle quattro. Avrebbe potuto avvertire prima, no?" non demordo.

Sbuffa.

"Senta non ho tempo, sia così gentile da capire e basta. Per il programma ci metteremo d'accordo un altro giorno."

"No, in realtà ho in mente qualcos'altro. Dato che lei non ha abbastanza tempo e che io non alcuna voglia di partecipare alla sua stupida trasmissione, evitiamo questo supplizio ad entrambi. Le auguro una buona serata." chiudo la comunicazione prima che possa ribattere.

Forse ho esagerato.

Se ci fosse stato qualcun'altro al suo posto, quasi sicuramente non avrei reagito così.

Ma lui è Mark Mitchell, il più falso, indisponente ed irritante presentatore tv.

Lui merita questo ed altro.

Sospiro.

A Todd non interesserà tutto ciò, mi farà a fettine comunque.






*Ritornello della canzone 'Dancing Queen' degli ABBA.
Eccomi qui con il terzo capitolo.
Ovviamente non mi soddisfa per niente e per questo spero che almeno a voi piaccia! :D
Entrano in scena due nuovi personaggi, ma solo uno sarà fondamentale per la storia. Todd o Mark? La risposta è palese e sono sicura che voi la sappiate già. u.u
Non ho altro da dire se non GRAZIE! <3
Non mi aspettavo niente di tutto ciò, davvero.
Quindi grazie a tutti coloro che hanno inserito questa storia tra le preferite, le seguite e le storie da ricordare.
Ma un ringraziamento speciale va alle 8 persone che hanno recensito, ovvero:

StockholmSyndrome: Capitoli troppo brevi? Hai perfettamente ragione. Purtroppo è un mio limite, dovrei superarlo, lo so. Ma fino ad allora sono contenta che tu abbia trovato un lato positivo in tutto ciò. u.u Ti ringrazio per la recensione. :D Al prossimo capitolo, spero.

Anthy: Davvero adori il mio stile? *occhi a cuoricino* Io adoro il fatto che tu l'adori.. E mi fermo qui, potrebbe diventare ancora più contorto! xD Anche perchè posso ricapitolare tutto in una parola: GRAZIE! ^___^ Comunque posso assicurarti che John tornerà presto. Ma non ti dico altro. u.ù Ti ringrazio ancora e non preoccuparti, per quanto gradisca ricevere recensioni, capisco se non hai tempo. Spero, comunque, a presto!

Emily Doyle: G.R.A.Z.I.E. :D Mi auguro che continui a piacerti, al prossimo capitolo!

Purple: Sono contenta che la storia ti piaccia! Davvero John è uno dei tuoi personaggi preferiti? xD Ecco a te il seguito, dimmi cosa ne pensi, mi raccomando! :D

Emildrago: Prima di tutto non scusarti per l'errore, capita spesso. E ti garantisco che non sei l'unico imbranato con il computer, io sono anche peggio. u.ù Chiusa parentesi -per cui ti richiedo scusa per il disturbo!, ti ringrazio per tutti i complimenti! Sono felice che la storia ti abbia incuriosito e spero che continui piacerti! Ed invece si, se ritroverò una tua recensione, sarò stupita. Felicemente stupita! ;D

XXX_Ice_Princess_XXX: Si, non mi aspettavo tutte queste recensioni, ma ne sono tremendamente felice! :D Ed in parte è anche merito della tua recensione, quindi grazie per tutti i complimenti, davvero. ** Al prossimo capitolo, spero.

FourWalls: Sono felice che ti piaccia, e sinceramente sono ancora più felice che ti abbia ispirata per una storia! E non c'è neanche bisogno di dirlo, è ovvio che vorrò essere informata. u.u Grazie per il commento e per tutti i complimenti, al prossimo capitolo!

silver_mermaid: Ma quanti complimenti? Grazie, grazie mille. ** Devo decidermi a comprare i libri di Sophie Kinsella, peccato che non riesca più trovare i primi, dovrei comprare il film.. Tralasciando tutti i miei acquisti, eccoti il seguito! Spero che continui a piacerti, a presto!

Bene, ho finito.
Al prossimo aggiornamento.
Buona Serata,
Olly.

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Capitolo 4
*** 4. Mi dispiace se sei un'idiota ***


Fame ~




4. Mi dispiace se sei un idiota


Come previsto Todd sta dando il meglio di sè e ho la netta sensazione che se solo le sue parole potessero tagliare, io ora sarei più o meno come una carota à la julienne.

Anche se a dirla tutta, fisicamente parlando, sono molto più simile ad una patata che ad una carota. Quindi ipoteticamente sarei una patata à la julienne.

"Autumn, mi stai ascoltando?" mi domanda accigliato.

"Certo."

In realtà ho smesso di prestargli attenzione circa dieci minuti dopo il mio arrivo nel suo ufficio, più o meno da quando ho capito che il suo monologo sarebbe stato composto solo da frasi tipo 'Devi chiedergli scusa!' oppure 'Sei forse impazzita?'.

E dato che io non sono pazza, non più del solito almeno, e che non voglio categoricamente scusarmi con quello lì, evito il mal di testa, concentrandomi sul pavimento e non sulle sue urla.

"Allora spiegami perchè hai reagito così ieri pomeriggio."

"Perchè se lo meritava."

"Se lo meritava? Gli hai detto che il suo programma è stupido!"

"Beh, è vero."

"AUTUMN!" ringhia, sbattendo le mani contro la scrivania. "Devi chiedergli scusa."

"Assolutamente no."

"Può rovinarti la carriera, non è noto per il suo buon cuore, anzi... Devo forse ricordarti di Dakota Flynn?"

"Non metterò più piede in uno studio televisivo a causa sua? Ma che peccato!" ironizzo. "Se così fosse, compierebbe la prima buona azione della sua vita."

"Non capisco tutto questo accanimento nei suoi confronti, io stesso dico che è tutto fuorchè una persona simpatica, ma il tuo astio è... Eccessivo. Anche perchè, escludendo i pettegolezzi, non sai nulla di lui, neanche lo conosci."

"Invece si." borbotto a mezza voce.

"Invece si, cosa?"

Sbuffo.

"Lo conosco."

"In che senso?"

Alzo gli occhi al cielo.

"E' una storia lunga e vecchia."

"Ovvero...?"

Ovviamente a Todd non è arrivato il messaggio 'Non ne voglio parlare.'.

"Frequentavamo lo stesso liceo."

"Aaah, ora è tutto chiaro." annuisce serio.

"Davvero?"

"Si, è la solita storia. Lui era il ragazzo più popolare e bello della scuola, tu invece eri una... Concedimi il termine, sfigata per di più innamorata di-"

"No no no. Ero una sfigata, si, ma non ero innamorata di Mark."

"No?" sembra stupito.

"No! Ma posso assicurarti che era già uno stronzo, concedimi il termine." sorrido amara. "Mi ha umiliato davanti a tutta la scuola, non una volta, ma due."

"Come?"

"Al terzo anno ha criticato un mio racconto sul giornalino della scuola, definendolo un'oscenità rosa!"

"Hai avuto la tua rivincita, non credi?"

"Si, ma non si è fermato qui. Durante l'ultimo anno entrambi eravamo candidati al titolo del Presidente degli studenti ed avrei potuto vincere se non avesse giocato slealmente, mostrando alcune mie foto imbarazzanti."

"Imbarazzanti?"

"Dopo ogni pranzo andavo in bagno e mi pulivo i denti, passando il filo interdentale. Non è un bello spettacolo, fidati."

"Ah."

"Adesso posso provare odio e rancore liberamente, o vuoi continuare la discussione?"

"E tu vuoi davvero mettere a repentaglio tutto per Mark Mitchell? Sii superiore e scusati."

Io sono superiore.

Anche un topo di fogna lo sarebbe rispetto a Mark Mitchell, un topo di fogna morto.

Deglutisco.

"Okay, ehm... Gli chiederò sc-. Hai capito, no?"

"Dillo."

Apro e chiudo più volte la bocca senza riuscire a dire niente.

"Vedi? E' più forte di me!"

"Autumn, io non sono Richie Cunningham e tu non sei Fonzie. Ripeti dopo di me: S.C.U.S.A."

Un respiro profondo e via...

"Sc-scusa."

"Chiederai scusa a Mark Mitchell."

"Chiederò scusa a Mark Mitchell."

"In perfetto orario." sospira, guardando l'orologio.

"In perfetto orario per cosa?"

Sta per rispondermi quando bussano alla porta.

"Signor Todd, il signo Mark Mitchell è qui." annuncia la segretaria.

Spalanco gli occhi per poi ridurli a due fessure e fulminare il signor Todd.

"Tu hai architettato tutto!" sputo indignata.

"Si, ma l'ho fatto per te." sussurra un secondo prima dell'entrata del coso.

"Signor Mitchell, sono contento che lei abbia accettato il mio invito."

"Lei sai che sono qui solo perchè mi ha promesso delle scuse, vero?" chiede Mark, ignorandomi completamente e prendendo posto sulla poltrona accanto alla mia.

Spocchioso maleducato.

Non mi ha neanche riconosciuto, ma credo sia un bene.

"Assolutamente, infatti Autumn è molto pentita, no?" afferma Todd, spostando il suo sguardo su di me.

"Moltissimo, tanto che questa mattina ho fatto colazione in ginocchio sui ceci e mi sono frustata ripetutamente."

"Queste sarebbero delle scuse?"

"No." il mio capo finge una risata. "Ad Autumn piace scherzare. Era una battuta!"

Gli occhi di Todd mi stanno supplicando, posso leggere chiaramente 'Per' nell'occhio sinistro e 'favore' in quello destro.

Per favore.

Non sarei l'unica a pagare le conseguenze.

Devo chiedergli scusa, davvero.

"Ho offeso la sua trasmissione, mi dispiace." dico tutto d'un fiato. "Devo ancora imparare a tenere per me ciò che penso."

Non avrei dovuto aggiungere l'ultima frase.

Todd scuote la testa rassegnato.

Oops.







Ringrazio tantissimo tutti coloro che in un modo o nell'altro seguono questa storia.
In modo particolare le cinque persone che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero:
XXX_Ice_Princess_XXX,
valespx78,
Emildrago,
StockholmSyndrome,
FourWalls.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere! :D
A presto,
Olly.

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Capitolo 5
*** 5. Puzza di bruciato ***


Fame ~




5. Puzza di bruciato


"E' uno scherzo? Dove sono le telecamere?" domanda Mitchell, guardandosi intorno.

"N-non ci sono telecamere." balbetta Todd, asciugandosi la fronte con un fazzoletto.

Se non fosse per la camicia bianca che indossa, faticherei a distinguere il suo volto dalla sua cravatta rossa.

"Come le ho già detto, ad Autumn piace scherzare. E' il suo modo per dimostrarle ehm, simpatia."

Alzo gli occhi al cielo, sbuffando.

Questo è troppo.

"Senta signor Mitchell, siamo onesti. Lei non piace a me ed io non piaccio a lei. La ringrazio per l'invito alla sua trasmissione, ma non credo che possa funzionare."

Tradotto: 'Ti detesto, odio te ed il tuo modo di fare. IMPICCATI!'.

Todd potrebbe morire da un momento all'altro, lo sento.

"Ho capito." annuncia Mark.

"No no, lei ha frainteso."

"Todd, ha capito!" insisto, cercando di chiudere immediatamente il discorso.

"Esatto ed apprezzo molto la sua sincerità, signora Harris." è la prima volta che si rivolge direttamente a me.

"Signorina Harris." preciso, innervosendomi.

Qualcosa non quadra.

Dove diavolo vuole arrivare?

Lui non deve apprezzare, lui deve andar via. Subito.

"Signorina." ripete come per scusarsi. "Ed è per questo che ho deciso di darle un'altra occasione."

Datemi un muro, una spranga di ferro, qualsiasi cosa... Devo sbatterci la testa sopra!

Io non voglio un'altra opportunità.

No no e no!

"E' fantastico!" esclama estasiato Todd, all'apice della felicità.

Fantastico? No, non direi.

"Il mio programma ha bisogno di realtà, di verità. E lei è la persona adatta."

Sento puzza di bruciato.

"No, non credo. Io sono la persona meno adatta, glielo assicuro."

"Non essere sciocca, Autumn." interviene il mio capo prima che possa commettere l'ennesimo terribile errore. "Firmiamo il contratto?"

Povera me.


Infilo le chiavi nella serratura e giro.

Nulla.

Riprovo, spingendo con più forza.

Ancora niente.

Sospiro, togliendole dalla toppa.

Suono ripetutamente il campanello.

Che ci fa Lucas a casa?

Al settimo dlin dlon il mio amico si degna di aprirmi.

"Sto aprendo la porta ad Autumn Harris, sto aprendo la porta ad Autumn Harris!"

Non è il mio amico, è l'amico del mio amico.

John.

Ancora?

Ecco dove Lucas ha trascorso la notte scorsa... Che sia una cosa seria?

Non ho il tempo di appurarlo dato che l'uragano John si scaglia su di me.

"Buongiorno Autumn Harris."

"Autumn."

"Autumn Harris."

"Solo Autumn." riprovo.

"Solo Autumn." ripete.

Corrugo la fronte, ci fa o ci è?

Sorride.

Ci è, decisamente.

"Tu sei qui... Perchè?"

"Posso prenderti la giacca?"

Lui è qui per prendermi la giacca?

"Okay." sussurro, aiutandolo a sfilarla.

"Io e Lucas abbiamo richiesto un giorno di permesso per stare insieme."

E' ufficialmente una storia seria.

"Carino." mormoro. "Ho interrotto qualcosa?"

"Oh, certo che no! Sei arrivata al momento giusto. Stiamo per pranzare e tu, ovviamente, sei invitata!"

"Uh, che bello."

Sono invitata a casa mia.

Evviva.

"Andiamo!" trilla allegro, afferrandomi la mano e trascinandomi dietro.

Devo quasi correre per stare al passo del suo trotterellare.

E' un elfo, ecco. E' un piccolo aiutante di Babbo Natale, non ci sono altre spiegazioni.

"Cosa c'è che non va?"

Lucas non può aver già capito tutto, insomma non ho ancora messo piede in cucina.

"Scusa?" domando, rimanendo ferma sulla soglia.

"Hai una faccia orribile."

"Grazie." borbotto, prendendo posto sulla sedia indicata da John, ritrovandomi seduta accanto a lui.

"Allora?" incalza Lucas.

"Due parole: Mark Mitchell."

"Mark Mitchell?"

"Già."

"Ho già sentito questo nome."

"E' ovvio, Lucy." Lucy?! "Chi non conosce Mark Mitchell? E' quel figo pazzesco che presenta 'Un giorno con la star!'"

"Quello stronzo pazzesco."

"Ora ricordo. Veniva a scuola con noi... E' quello che ha mostrato davanti a tutt-"

"Sisi, quello." taglio corto.

Per oggi ho già rivissuto abbastanza i vecchi ricordi.

"Cosa? Cosa?!" chiede John confuso. "Mi sono perso qualcosa? Per caso ti ha fatto del male, Autumn Harris?"

"Diciamo di si."

"Non mi serve altro. Stasera sul mio blog pubblicherò un post tremendo sul suo conto e poi andrò sul forum dedicato a lui ed alle sue trasmissioni, dichiarando guerra alle sue fans!"

Ma un attimo fa non lo considerava un figo pazzesco?

Sto per ribattere che non è assolutamente necessario quando suonano alla porta.

"Aspettate qualcuno?" domando.

"No, noi no." risponde John, saltellando verso l'ingresso.

Lo seguo con lo sguardo fino a quando mi è possibile e poi sposto la mia attenzione sul mio migliore amico.

"Non dobbiamo pagarlo per i servizi da maggiordomo che ci sta fornendo, vero?"

"Ricambio il favore in altri modi, mettiamola così."

"Ma davvero, Lucy?"

"Non chiamarmi Lucy."

"Non è giusto. Perchè lui può ed io no?"

"Perchè lu-"

"OH MIO DIO!"

"Perchè ora sta urlando?"

Non so se sono più preoccupata, allibita o spaventata.

"Non lo so."

"Autumn Harris, c'è qui Mark Mitchell."

Ora lo so.

Sono molto più arrabbiata.







Questo capitolo è qualcosa di indecente, ma dato che mi sono imposta di andare avanti, VADO AVANTI!
Inutile dire che è anche merito di tutte quelle persone che continuano a seguire questa storia!
Soprattutto di chi recensisce, rendendomi estremamente felice e dandomi quella carica che mi manca!
Grazie mille a tutti! <3 Davvero, davvero, davvero!
Dal prossimo capitolo cercherò di tornare a rispondere per bene a tutti i vostri commenti, per ora vi lascio alcune foto...
John
Lucas
Autumn
Mark
A presto.
Olly.

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Capitolo 6
*** 6. Visita del tutto indesiderata ***


Fame ~




6. Visita del tutto indesiderata


Non mi muovo, resto ferma sulla sedia.

Che diavolo ci fa lui qui?

Questo è il mio territorio! Non credevo fosse necessario marchiare tutti i confini con la mia pipì, ma a quanto pare lo è date queste visite indesiderate.

Sbuffo.

Questo è l'unico posto dove riesco a ritrovare la mia inesistente pace interiore, è l'angolo del mondo destinato a me, è mio e si, anche di Lucas ed ultimamente persino di John, ma non suo!

Questo è il mio tempio e lui -quel essere viscido, insignificante e mortalmente irritante- ne ha varcato la soglia, compiendo un grave sacrilegio e scatenando la mia ira.

Devo assolutamente smettere di leggere Percy Jackson e di vedere troppi documentari.

Guardo Lucas, forse sperando che sorrida e mi dica qualcosa tipo 'Ehi, è uno scherzo! E tu ci sei cascata come una pera!', ma non lo fa. Continua a spezzettare non so bene quale spezia -a proposito, non gli ho ancora chiesto cosa si mangia- e ad osservarmi.

"E' qui." mormoro con gli occhi sbarrati.

Sembra una delle scene finali di un film horror, quando l'assassino/pazzo/maniaco trova i due ultimi sopravvissuti alla sua strage e decide di farli fuori una volta per tutte.

"Lo so, vai."

Con l'unica differenza che il mio compagno di sventura, invece di aiutarmi a scappare, mi lascia agonizzante tra le mani del serial killer.

"No."

"Autumn!"

"Perchè è venuto?"

"Se non lo sai tu..."

Stiamo sussurrando entrambi e questo rende la situazione ancora più ridicola.

"Autumn Harris, c'è Mark Mitchell! Quel Mark Mitchell." ripete John, giusto per alleggerire la tensione.

"Arrivo!" urlo.

Devo proprio?

Mi alzo dalla sedia come un condannato a morte.

Noto con piacere che John non l'ha ancora fatto entrare ed io tenterò l'impossibile per farlo rimanere lì sulla porta come merita.

"Grazie John, ci penso io adesso."

"Ciao ciao Mark Mitchell." lo saluta, agitando la mano prima di sparire in cucina.

Il sospetto che sia un elfo aumenta vertiginosamente.

Rivolgo lo sguardo a Mark, mettendomi di fronte a lui, negandogli l'accesso.

"Chi le ha dato il mio indirizzo?"

Niente convenevoli.

"Il signor Walter." spiega.

Appena gli avrò chiuso la porta in faccia, scriverò una lettera di dimissioni.

"E perchè l'avrebbe fatto?"

"Per permettermi di darle il contratto dato che oggi non l'avevo con me."

Non poteva spedirmelo? Mandare una sua segretaria? Un gufo?

"Dovrei dirle che mi dispiace per tutto il disturbo che le ho creato, ma dato che lei apprezza la sincerità, le dirò semplicemente che mi dispiace si, ma solo perchè l'ho dovuta rivedere."

Sorride.

Sospiro.

Gli potrei tirare un pugno da un momento all'altro.

"Mi piace." annuncia improvvisamente, così senza un motivo apparente.

Meglio sul naso o su un occhio? Un attimo... C-cosa?

"Essere insultato?"

"Anche, ma in particolar modo mi piace lei."

Non so se ridergli in faccia o mettermi ad urlare.

Potrei anche svenire, ora che ci penso.

"Mi piace il modo in cui mi tratta."

"E' per caso masochista?"

"Riesce a tenermi con i piedi per terra e ciò è molto difficile quando si è famosi." continua, ignorandomi.

C'è qualcosa che non va.

Lui è quello scorbutico, maleducato ed arrogante, quello con cui ho litigato al telefono... Lui non è questo! Lui non è gentile, non dà seconde opportunità, lui...

Oddio, che mal di testa.

"E' rimasta senza parole?"

Apro e chiudo più volte la bocca e si, sono rimasta decisamente senza parole.

Afferro i fogli che ha ancora in mano, spostandomi di lato.

"Ehm, la ringrazio per questo." borbotto, sventolando il contratto. "Glielo farò avere firmato il prima possibile. Salve."

Sto per sbattergli delicatamente la porta in faccia quando un suo piede fasciato da costosissime scarpe italiane si interpone, obbligandomi a fermarmi.

Addio fuga.

"C'è qualcos'altro?" domando, cercando di sembrare cortese.

Magari se evito di offenderlo, si stanca e se ne va.

"Si, in effetti vorrei chiederle se è possibile vedere la casa."

Vuole vedere la mia casa?

Cos'è, dato che è così carino, vuole consigliarmi l'ultima tendenza in fatto di arredamenti?

"No."

"E' per le riprese, considerando che staremo qui per più di tre o quattro giorni..."

Cosa? Cosa? COSA?!

"Starete qui per più di tre o quattro giorni?"

Il mio tempio sarà violato così a lungo?

In tv verranno trasmessi si e no novanta minuti.

Dannazione.

"E' scritto tutto nel contratto, lo legga."

Faccio come mi dice.

Ed ovviamente ha ragione.

Sto per cedere, invitandolo ad entrare, ma lui non c'è più.

Mi giro e lo vedo. E' già entrato, da solo senza permesso.

Almeno so che non è un vampiro.

"Si accomodi pure." mugugno a denti stretti.

"Vuole mostrarmi la casa?"

"Pensavo volesse fare tutto da solo."

"Esistono davvero poche donne dotate di una tale ironia." si complimenta -credo-, seguendomi in sala.

"E gli uomini sono ancor meno."

"E secondo lei io non appartengo a questa categoria, giusto?"

"Lei appartiene solo ad un'unica categoria, ma eviterò di dirla per non diventare volgare."

"Ehm ehm."

Lucas è dietro di me.

"Se avete finito di flirtare ed avete fame, il pranzo è pronto."

E' c'è anche John.

Perfetto.

"Non stavamo flirtando, stavamo parlando. Normalmente." mi difendo, aggiungendo. "E lui non si ferma qui, infatti stava per andare..."

E' già tutto piuttosto assurdo così, figuriamoci se rimane per pranzo.

Non voglio neanche pensarci.

"Ma ho visto solo il salotto." protesta.

"E non vedrà altro." taglio corto. "Di qua c'è la cucina, di là il corridoio, le due camere ed il bagno. Finito."

"Posso dare almeno un'occhiata alla sua camera da letto?"

Sento distintamente una risatina soffocata.

Quel malefico elfo.

"Assolutamente no. Se non provo un vero interesse per la persona, la mia stanza è off-limits."

"Capisco."

"E' sicuro di non volersi ferrmare?" chiede John.

Esigo vendetta.

"Sicurissimo." rispondo prima che possa farlo Mark.

"E' stato un piacere conoscervi." afferma Mitchell mentre lo spingo verso l'ingresso. "Anche se effettivamente nessuno ci ha presentato."

"Ragazzi, lui è Mark Mitchell. Mark Mitchell loro sono Lucas e John." provvedo immediatamente. "Ti basta o vuoi anche le loro carte d'identità?" gli domando ad un passo dalla porta.

"Si è accorta che mi ha appena dato del tu?"

"Ho sbagliato, mi scusi."

Mi mordo la lingua per non mandarlo a quel paese.

"Per me non ci sono problemi, possiamo tranquillamente darci del tu."

"No, preferisco mantenere questo distacco professionale, ecco."

"Come desidera."

"Bene." annuisco, aprendo la porta.

"Bene."

Mi fissa.

Io lo sto praticamente cacciando e lui mi fissa.

Respira, Autumn, respira.

"Arrivederci."

"Buona giornata."

E' uscito.

Finalmente.

"E così lo odi..." ghigna John, lasciando volutamente in sospeso la frase.

"Già." confermo.

"Sai, non sembra."

Faccio spallucce, superandolo.

"Autumn Harris ci nasconde qualcosa." canticchia, affiancandomi.

Arrotolo il contratto che ho ancora in mano e glielo do in testa.

"Autumn Harris, mi hai fatto male!"

"Ti sta bene!"







Comportamento piuttosto sospetto quello di Mark, non credete?
Nasconde qualcosa o è semplicemente cambiato dai tempi del liceo?
*suspense*
Per scoprirlo dovete solo continuare a seguire la storia. ;D

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, come sempre aspetto i vostri pareri. u.u

Ho un sacco di grazie da dire, si.
In ordine..
Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto questa storia alle preferite, alle seguite o alle ricordate.
Ringrazio in modo particolare le sei persone che hanno commentato lo scorso capitolo, ovvero:
Emily Doyle: Si, per gli attori mi sono sbizzarrita! xD Diciamo che Autumn è in buona compagnia, ottima! u.ù Grazie per la recensione, al prossimo capitolo, spero. ;D
Emildrago: Ti dico subito che in questo 'angolo ringraziamenti' verrai nominato ben due volte. u.u Qui ti ringrazio per tutti i complimenti che fai a questa storia in ogni tua recensione. Felice che i commentini più o meno acidi di Autumn ti piacciano, io mi diverto molto a scriverli. xD Quindi, grazie ancora... Devo assolutamente trovare un sinonimo di grazie! O___O A presto, spero! :D (guarda sotto)
FourWalls: James Marsden, si. *occhi a cuoricino* Non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di lasciare la storia in sospeso. Mi impegnerò per portarla a termine. u.u Al prossimo capitolo, grazie per il commento! :D
seventeen: Una mia nuova fan? Aspetta che ti aggiungo alla lista... Allora, al primo posto ci sei tu e poi ancora tu, e solo tu! xD No, tornando serie, ti ringrazio per tutti i complimenti che hai fatto ai miei personaggi e ai dialoghi! ^^ Spero che la storia continui a piacerti, fammi sapere! ;D
silver_mermaid: L'attore che ho scelto per Mark ha spezzato molti cuori a quanto pare... Compreso il mio! xD E probabilmente spezzerà anche quello di Autumn, non dico altro. u.u Grazie per tutti i complimenti, e con una recensione così, come potrei abbattermi? ;D A presto, spero!
Smemo92: Leggendo il tuo commento, ho pensato una cosa tipo 'Missione compiuta'. xD Sapere di aver fatto ridere qualcuno con l'ironia di Autumn e tutti i suoi strambi pensieri, mi rende molto felice, si. n___n Di Mark non c'è da fidarsi? Mmh, forse hai ragione o forse è davvero cambiato! Chi può dirlo? Ah, giusto.. IO! xD Ma solo tra qualche capitolo. u.u Quindi continua a seguirmi, mi raccomando, eh! ;D
Ed infine un ringraziamento superparticolarissimo ad Emildrago che con la sua ultima recensione ha espresso la sua preferenza per questa storia al concorso 'Storia coi migliori personaggi originali'.

Bene, ho finito.
A presto,
Olly. <3

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Capitolo 7
*** 7. Autumn, respira! ***


Fame ~




7. Autumn, respira!


«Autumn. Autumn! Autumn, svegliati!»
«Ancora due minuti» borbotto in risposta, girandomi dall’altra parte.
Lucas non demorde, sento il materasso abbassarsi sotto il suo peso e la sua mano tra i miei capelli.
Non capisco perché insista tanto, normalmente un mio sbuffo contrariato basterebbe a fargli cambiare idea.
«Autumn devi svegliarti» continua, cercando di togliermi il piumone.
Se ci riesce, lo uccido.
Prima mi sveglio e poi lo uccido.
«Lucas» piagnucolo, aggrappandomi alla mia unica fonte di calore. «Fa freddo, ho sonno… Quindi se non è una questione di vita o di morte lasciami stare».
«È una questione di vita o di morte, Autumn. Mark Mitchell e tutta la sua troupe sono qui» spiega velocemente.
Scatto a sedere, improvvisamente sveglia.
Il piumone è scivolato dal mio corpo, ma non ho più freddo.
Anzi, ho caldo. Tanto, tanto caldo.
Calore, mal di stomaco e capogiro.
«Non dovevi alzarti così in fretta, sei tutta rossa…» mi rimprovera Lucas. «Stai bene?»
Sto bene? No, per niente.
Credo mi stia venendo anche un attacco di panico, tra le altre cose.
«Non potevi dirmelo subito?» gli domando, scagliando tutta la mia frustrazione su di lui.
Mi lancia un’occhiataccia. «Secondo te, cosa stavo tentando di fare?»
«Mi dispiace» mi affretto a scusarmi. «Hai ragione. È solo che… Mi rende nervosa. Sono le…» guardo la sveglia sul comodino. «Sono le sette e trenta e lui è già qui».
Sette e trenta?
Non ricordo di aver letto niente riguardo a orari così inopportuni nel contratto.
«Ti rende nervosa? Ma davvero? Non me n‘ero minimamente accorto. In quest’ultima settimana non hai fatto altro che sbraitare, inveire e urlare, maledicendo il nome di Mark Mitchell ogni volta che ti capitava l’occasione. Ma, oltre a questo, nulla mi avrebbe portato a una tale conclusione».
«Non è il momento di ironizzare».
«È sempre il momento di ironizzare».
«Sono sveglia da neanche cinque minuti e l‘idea di ucciderti mi è balenata in testa già due volte. Se fossi in te, io non sfiderei la sorte».
Alza le mani in segno di resa. «Tranquilla, io mi faccio da parte. Sono più che sicuro che non sarai così dispiaciuta nel concentrare il tuo istinto omicida in un altro soggetto» mi sorride, aprendo la porta della mia camera. «Ah, quasi dimenticavo. Il soggetto ti sta aspettando in sala. Io, invece, mi nascondo nella mia stanza, lontano da possibili catastrofi» aggiunge, prima di uscire.
Posso farcela.
Posso farcela.
Devo farcela.
Sospiro.
Lucas ha detto che Mark è in sala, okay.
Il bagno è a un passo da qui e lui è in sala.
Sì.
Quindi con la dovuta attenzione potrei entrare in bagno, passando inosservata, e darmi una parvenza di normalità, ovvero doccia, denti e vestiti.
Posso farcela.
Posso farcela.
Devo farcela.
Prendo il cambio, apro lentamente la porta e sono fuori.
Quattro secondi e la mia mano tocca la maniglia.
Sette secondi e un piede è già dentro.
Otto secondi e il mio piano di fuga va a farsi benedire.
Merda.
«Autumn, la stavamo giusto aspettando».
Ma non mi dire.
Mi giro verso di lui, costringendomi a sorridere.
Il risultato? Una smorfia insofferente.
«E io stavo giusto venendo da voi».
«Quello è il bagno» obietta, avvicinandosi.
Lo so, pezzo di idiota, è casa mia.
«Infatti… Volevo prima…»
Oh santo cielo, anche le star fanno pipì, no?!
«Bel pigiama» mi interrompe. «Sono orsacchiotti?»
È di fronte a me, un po’ troppo vicino per i miei gusti, e mi guarda, sorridendo apertamente. «Delizioso».
Mi sta prendendo in giro e neanche troppo velatamente.
Dannato Mitchell.
«Grazie mille» taglio corto, la mia nuova filosofia è ‘non insultarlo’, non davanti a lui almeno. «Se mi dà un momento, vi raggiungo subito».
«Perché parla così piano e con la testa bassa?»
Perché non ti fai gli affari tuoi?
«Non ho la testa bassa» nego.
Si accovaccia, arrivando alla mia altezza. «Ah no?»
Serro le labbra e trattengo il respiro.
Okay, sì, ma è prima mattina e non ho ancora avuto modo di lavarmi i denti e si sa che l’alito a quest’ora non profuma certo di menta. Vorrei evitare un’altra figuraccia.
Gli orsacchiotti non bastano?
«Senta» mi allontano e con una mano sul suo petto delicatamente lo spingo via. Non è mai troppa la distanza. «Un minuto e sono da voi».
Non gli do il tempo di ribattere che scappo in bagno, chiudendomi la porta alle spalle.
Non ho tutta questa pazienza, proprio no.
Sbuffo.
Sembra davvero muscoloso, però…
No, Autumn, no.



«Oddio».
Non mi sento più le gambe, i piedi chiedono pietà e l’aria… L’aria non è sufficiente. «Non stiamo andando un po‘ troppo velocemente?» chiedo, provando a regolarizzare il respiro e il battito cardiaco.
«No».
No?
E quindi perché credo di poter morire da un momento all’altro?
Perché sei fuori allenamento e ti rimpinzi di schifezze tutto il giorno.
Ah, già.
E perché, invece di star sdraiata sul divano a ingozzarmi di patatine, sono qui a correre a perdifiato?
Perché hai firmato uno stupido contratto per partecipare a un’altrettanto stupida trasmissione.
Chiaro.
Grazie unico neurone funzionante per aver ricapitolato la situazione.
Non mi arriva abbastanza ossigeno al cervello, sto per svenire, sì.
«Fermiamoci».
Non sono sicura di averlo detto, potrei anche solo averlo pensato.
Le mie capacità motorie e mentali sono notevolmente danneggiate al momento, in queste condizioni potrei fare di tutto senza rendermene conto.
Correre per me è un po’ come bere.
Mi annebbia, mi confonde.
Mi rende…
«Attenta!»
Instabile.
Ginocchia e mani per terra, perfetto.
Spero solo che questa caduta non vada in onda.
Posso non rialzarmi?
«Tutto bene, Autumn?» mi domanda Mark, aiutandomi a tirarmi su.
«Non ce la faccio più».
E questo, purtroppo, sono certa di averlo detto.
«Sono solo venti minuti che corriamo» mi fa notare.
Solo?
«Non sono abituata» e non c’è bisogno che tu metta il dito nella piaga.
«Si vede» commenta, fissandomi e soffermandosi sui i miei fianchi, le mie cosce e il mio sedere.
«Sì, sono grassa e allora?»
Ho detto anche questo, ma non ne frega niente.
«Non ho detto che sei grassa!» si difende.
«Non mi dia del tu!» gli urlo contro e lui mi guarda con una strana espressione dipinta sul viso, come dire ‘e questo cosa diavolo c’entra?’. «Sono stufa! Ha detto che mi apprezzava per la mia onestà, bene: questa non sono io! Non faccio jogging di prima mattina e neanche nel tardo pomeriggio e sì, si vede… Quindi perché propinare alle persone una bugia? Io dovrei essere la star, ma questa non è la mia giornata!»
Sospiro profondamente, cercando di riacquistare un minimo di lucidità.
«Quindi cosa vuole fare?»
Andare a casa e buttarmi a peso morto sul letto.
«Stabilire delle regole. Se realmente mi vuole come ospite nel suo programma, dovrà accettare alcune condizioni».
Ma non si faccia problemi, dica pure di no a tutto!
«Ne possiamo parlare. Ci sediamo?» chiede, indicando una panchina.
«Questo sono in grado di farlo» borbotto.
Mi guarda spudoratamente il sedere. «Si vede» ridacchia.
«Mi sta prendendo in giro?» domando, sedendomi.
«Solo un po’».
«Divertente» sbuffo.
«Decisamente» sorride e mi fissa in modo strano... Quasi… Complice?
E mi piace.
Cioè, non lui.
Il modo in cui mi guarda…
Cioè, neanche…
Solo che…
Magari…
È davvero cambiato dai tempi della scuola.
Autumn, respira!



«Pronto?»
«Non sei Lucas».
«No, sono il suo ragazzo focoso
Sorrido. «Ciao John, Lucy è lì?»
«No, è sotto la doccia. Sai, dopo quello che abbiamo fatto, ne aveva proprio bisogno».
Soffoco in tempo un mezzo risolino. «Lucas sarebbe felice di sapere che mi rendi partecipe di ciò che fate».
«Beh, cosa c’è di male? In fondo già lo sai, non è una novità».
«No, ma a Lucas non fa piacere che tu mi racconti certe cose».
«Non posso dirti che si sta facendo la doccia dopo esser stati in palestra?»
Palestra? Ginnastica da letto?
«Palestra?»
«Sì».
«Ah».
«Cos’avevi capito?»
«Niente!» rispondo, troppo velocemente.
«Autumn…»
«Niente!» nego di nuovo. «Cioè…»
Per fortuna non può vedermi.
«Sì…?»
«Altro!»
«Altro?…Oh! Aaah. AUTUMN!»
«Ho frainteso, può capitare. Tu non sei stato chiaro! E non far finta di scandalizzarti, sei peggio di me!» mi difendo.
Nessuna risposta.
«John?»
«Autumn?»
«Lucas!»
«John è in preda a una crisi isterica, sta ridendo come un matto. Si può sapere cosa gli hai detto?»
«Uhm, nulla. Ho capito male una cosa… E poi ridere fa bene, quindi dovresti ringraziarmi» mi sto arrampicando sugli specchi, sì. «Piuttosto, non sei curioso di sapere perché ti ho chiamato?»
Lo sento sospirare. «So già perché mi hai chiamato».
«Ah sì? E perché?»
«Per darmi una spiegazione dettagliata di quello che ti è successo oggi, di quanto è stato odioso Mitchell, di quanto la tua vita faccia schifo…»
«Sono così prevedibile e patetica?»
«Esatto».
«Comunque» riprende dopo qualche istante. «Com’è andata?»
Sorrido, felice di potermi lamentare.
«Male, poi un pochino meglio. Poi bene e poi ancora male».
«Perché?»
«Credo che inizi a starmi simpatico».
«E questo è un male?»
«È assolutamente un male, sì. Lucas, come puoi non capire?»
«Autumn, io non ti capirò mai».
«Ma non ero prevedibile e patetica?»
«Solo patetica».
«Grazie» mormoro a denti stretti. «John, si è ripreso?»
«Più o meno, ma cosa gli hai detto?»
«Sono sotto casa, ci vediamo tra…» scale o ascensore? Ascensore! «Tre minuti».
«Siamo da John».
«Uh, quindi anche lui ha una casa?»
«Stronza. Ci vediamo più tardi».
«Salutamelo! A dopo».
Chiudo la conversazione e lancio il cellulare nella borsa.
Entro nel portone e prenoto l’ascensore.
Non mi sento più le gambe, probabilmente se non fossi tremendamente schizzinosa, mi lascerei cadere per terra, aspettando che qualche anima mia – Lucas con l’aiuto di John – mi raccolga.
Finalmente l’ascensore arriva e io mi fiondo dentro.
Premo il pulsante numero cinque e mi rilasso.
L’unica cosa a cui riesco a pensare è bagno, acqua calda e Mitchell.
No, lui no!
Non posso cadere nel più stupido dei cliché.
Bagno caldo, bagno caldo, bagno caldo.
Il dlin mi avverte che sono arrivata, le porte si aprono, ma io rimango ferma.
Immobile.
«Autumn, ciao».
«Che ci fai tu qui?»
Non posso crederci.
Non può essere lui.
Non lo vedo da…
«Volevo farti una sorpresa e dalla tua faccia, direi di esserci riuscito. Sorpresa!»
Da quando mi ha lasciato per inseguire il suo sogno.
«James».
Autumn, respira!







Ehm, sinceramente non so cosa dire.
L’ultimo aggiornamento risale a quasi due anni fa e dubito che qualcuno dei vecchi recensori stia ancora aspettando un seguito… Quindi prendete questa storia come nuova, o quasi.
Avevo voglia di scrivere un’originale, qualcosa che potesse essere solo mio e ho pensato di riprendere in mano questa storia, l’unica ancora presente nella mia pagina a non essere conclusa.
Ci tengo particolarmente, nonostante tutto, è pur sempre la mia prima originale…
Detto questo, mi piacerebbe ricevere qualche parere, negativo o positivo che sia.
Giusto per sapere se ho fatto bene o meno a riprovarci.
Questo è un “nuovo inizio”, se qualcosa non vi è chiaro, lo sarà presto.
Grazie a tutti. (:
(sempre se qualcuno ci sia XD)
Olimpia.

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