Bonds di Rota (/viewuser.php?uid=48345)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un fratello - Il fallito ***
Capitolo 2: *** Un maestro - Il folle ***
Capitolo 3: *** Un sognatore [Il mostro] ***
Capitolo 1 *** Un fratello - Il fallito ***
bonds - 1
*Un fratello [Il fallito]*
(Ayu- Susumu)
“Così, se io mai io dovessi morire, tu potrai sopravvivere!”
Isolato dal resto del mondo com’ero, protetto da
quell’assurdo orgoglio che rende cieche e sorde tutte le persone,
non avevo mai considerato quanto fosse facile in realtà fare la
spia.
Non provare, non sentire, non pensare: eseguire gli ordini e basta,
senza porre limiti alla volontà altrui. Essere il leale
burattino nelle mani di un sommo burattinaio, bamboccio sballottato di
qua e di là dal Fato supremo.
Alla fine di ogni cosa – mettendo da parte l’orgoglio e
riconoscendo la colpa di una vita totalmente vuota – basta
puntare il dito contro qualcuno e gridare a squarciagola:
-E’ colpa sua!-
Pretendendo di fare solo le veci dei grandi si finisce col pensare
d’essere nulla e come il nulla non avere alcuna
responsabilità.
E’ così facile rimanere chiusi in una botte di ferro tanto aderente e protettiva.
Il difficile, sorella, è fare l’uomo.
Pieno d’emozioni, la maschera che ti copre d’indifferenza
si sgretola facilmente, permettendo a patetiche lacrime d’uscire
dalle palpebre serrate. Arrivi a essere consapevole di ogni singolo
respiro che emetti, cosciente di quella che è la tua vita.
Non puoi imputare a nessuno, allora, lo sfregio che fai degli affetti
umani; ogni goccia di sangue versato pesa peggio di un’incudine
sul petto.
Mi dicevi una volta che per fare la spia avrei dovuto rinunciare a
sentimenti inutili quali il dolore, la paura, la rabbia, la
felicità…
Ho compreso solo di recente il significato reale delle tue parole, quando vidi riverso nel fango il tuo cadavere.
Per essere una perfetta spia bisogna rinunciare ad essere uomo –
e dimenticare sogni e aspettative – perché non è
una vita quella che conduciamo, ma l’esistenza immobile di
strumenti da guerra.
Ayu, sorella mia…
Temo di averti delusa ancora una volta.
Ai ricordi io non riesco proprio a rinunciare.
Io adoro i due fratellini, quasi mi sono messa a piangere alla morte di Ayu...
Spero possa esservi piaciuta **
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Capitolo 2 *** Un maestro - Il folle ***
bonds - 2
Un maestro [Il folle]
(Yoshida – Suzu)
“Il tuo difetto è che non sei capace di frenarti…”
Nei vostri occhi, venerabile maestro, brilla un fuoco che non si spegne
mai, bruciando la legna inesauribile riposta nella vostra anima. Pazzia
o ideale, le due cose si confondono nella vostra stessa persona,
amalgamandosi fino a che i confini dell’una e dell'altro
risultino incomprensibili alla volontà umana.
Nel vostro genio si muovono le intenzioni di un folle. Perché la
vostra spada non è giammai sazia di sangue – infedeli,
ipocriti, Miburo o semplicemente impostori: nulla lei risparmia –
ma è propriamente in una rossa distruzione che trovate veramente
appagamento.
Il tutto quel fuoco, avete perso la vostra ragione.
Però, se è vero che io stesso nutro una speranza per il
domani, lo devo solamente a ciò che vi anima in questo modo.
Tesa la mano verso di me, vi siete lasciato afferrare e prodigo di
infinita pazienza avete aspettato che le mie corte gambe, zampettando
fino a voi come quelle di un animale fedele, arrivassero al vostro
fianco.
Una ragione… pensate che sia poca cosa?
Non c’è anima più disperata che quella che non ha
uno scopo da portare a compimento, di chi – terribilmente vuoto
– conduce una vita senza un traguardo anche solo labile e poco
appariscente.
L’odio che avevo dentro l’avete addomesticato con la
severità degna solo di un grande; l’odio che ho ancora a
ribollirmi il sangue lo calmate ogni volta, senza mai stancarvi.
Venerabile maestro, si dica che chi va col zoppo impari a zoppicare.
Allora, forse, inseguendovi fino allo stremo delle mie forze
arriverò a condividere la vostra follia?
Probabilmente ne sono già stato contaminato – ma non mi importa.
Perché oramai, venerabile maestro, se mai la mia Gokezaya
verrà sfoderata, sarà solo per onorare la sua pazzia.
Dimentica di ogni altra primitiva – futile – ragione.
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Capitolo 3 *** Un sognatore [Il mostro] ***
Bonds - 3
Un sognatore [Il mostro]
(Hijikata – Okita)
“Allora è per questo? Non vuoi che lui faccia come me?”
Sul tuo viso, Soji, affiora frequentemente un sorriso a piegare le
labbra sottili. Lo si vede spesso, specialmente quando non impugni
alcuna arma, quasi a credere che in realtà le tue labbra non si
possano distendere in un’espressione seria.
Ma solo gli sciocchi si fermano così superficialmente – il
punto è che il mondo ne è drammaticamente pieno. In
realtà non è neppure così difficile capire cosa
nascondi dietro quella ipocrita faccia pulita: basta metterti nella
mani un’arma e nell’animo un motivo qualsiasi per uccidere.
Così feci, tanto tempo fa, asservendo senza indugio la tua
volontà all’istinto del sangue. E’ stata una mossa
azzardata, ne sono consapevole – lo sono ogni volta che ti guardo
in faccia, Soji. D’altronde è troppo tardi per avere
rimpianti: il danno è fatto, ce l’ho davanti a me.
Ma dimmi una cosa, Soji: se non ci fossi stato io ad insegnarti il modo
per diventare un demonio, avresti più sorriso a quel modo?
Sarebbe così profonda e terribilmente nera la tua anima?
Non lo so, Soji. Sono combattuto tra l’idea violenta di
detestarmi per l’errore e la compiacenza del vederti così
uguale a me.
Pensi che questo sia sinonimo di egoismo? Potrebbe anche essere, non te ne do minimamente torto.
E’ così che si crea una dipendenza. Il saperti vivo a
livello fisico è per me una tortura e una beatitudine assieme.
Ma gli uomini sono deboli, Soji. Non si arrendono neppure di fronte
all’evidenza – né davanti a un infinito tormento.
Per cui, ti chiedo, anche se ti fanno male all’animo tutto i miei sentimenti…
Lascia che ti abbracci, ancora una volta.
Ecco qui l'ultimo capitolo <3
Sono usciti proprio oggi i risultati (come potete vedere anche dal bennrino), e vorrei rimandarvi proprio a quelli.
QUI il contest e i risultati.
Sono arrivata terza, con un voto che è sinceramente da capogiro.
Sono contentissima sul serio *O*
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