Una sola parola... (One Word)

di namithebest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1... ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***



Capitolo 1
*** 1... ***


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Una sola parola...

(One Word)

"Avevo solo un sincero e piccolo desiderio nella testa, ma per quanto semplice non sarebbe mai diventato realtà.

Ma nei miei pensieri continuavo a sperare fosse possibile realizzarlo, pur se non avrei potuto far nulla.  Nel mio cervello continuava a ronzare in continuazione una sola parola: Amore…"

 


Capitolo 1


Mi alzai dal letto cercando di non fare rumore. Erano precisamente le tre di notte, e il buio della mia stanza mi faceva sentire in ansia. Tastai il muro per trovare il pulsante della luce, che appena si accese mi stordì più di quanto non lo ero già. Non riuscivo a dormire, forse per il fruscio degli alberi e il picchiettio della pioggia sul terreno, che provenivano da fuori, o forse perché nella mia mente c’erano troppi pensieri. Mi alzai dal letto e mi avvicinai a piedi nudi, alla finestra. Pioveva forte e il vento sembrava spazzare via tutti i poveri oggetti malcapitati in strada. Quella notte Avrei dovuto trovarmi a casa di Caterina, ma con qualche scusa ero riuscita a convincerla a rimandare la serata fra “amiche”, non avrei sopportato tutti quei festeggiamenti. Anche perché il motivo della felicità riguardava quella cosa che io odiavo troppo: l’amore. Perché io per amore avevo sofferto… io per amore avevo pianto, io per amore ero quasi impazzita. Non volevo soffrire ancora, ne tutto il resto. Le nuove coppiette formate poi erano "perfette", nulla da togliere a Cate e a Alan ma gli altri due mi facevano venire il mal di testa.

Il mio odio verso quel sentimento così forte che prima o poi tutti provano era dovuto proprio a uno dei due fidanzatini… Bruno Molina. L’unica persona che ero riuscita ad amare, non per gioco o per sfizio, ma per davvero. Vederlo poi con la mia amica mi avrebbe fatto star troppo male. Perché il tempo passa ma l’amore non si dimentica. E io non ero riuscita proprio a dimenticarlo. Lo amavo prima e continuavo a farlo anche in quel momento. Ed il dolore era così forte che rimpiangevo ogni volta il fatto di averlo mollato. Stupida… stupida Antonella.

 

Chiusi la finestra e misi le ciabatte rosa decisa ad andare in cucina a prendere qualcosa da bere. Avevo voglia di latte, pur se detestavo quell’alimento con tutto il cuore, perchè mi dava senso di vomito, non ho mai capito il motivo. Lo desideravo forse perché volevo sottopormi a nuove sfide, per rendere la mia vita un po’ più avventurosa, visto che da un po’ vivevo solo perché morire avrebbe fatto soffrire altre persone, come mia madre, mio fratello. Una vita da schifo in fondo. Perché se la tua vita non ti piace preferiresti non vivere, anche se dovresti combattere per farla tornare in salita. Ma avevo perso totalmente le speranze e non avevo quasi più forza per tirare avanti. Mi spingeva solo il desiderio di riuscire a rincontrare mio padre, che a poco sarebbe uscito dal carcere in Spagna.

Questa tesi è la prima che mi veniva in mente in quel momento per motivare l’interesse verso il latte. Cominciare dal latte… che grande cavolata… ma visto che ero totalmente caduta in depressione, era stato sempre un inizio, anche se stupido.

Molti mi avevano rassicurato, dicendomi che la vita va avanti, che non finisce per un motivo così sciocco. Ma non ho mai compreso come si potessero permettere di affermare che il motivo sia stato totalmente sciocco. Io ero sicura che sia stato un perché valido, anzi validissimo. Ma tanto… cosa importava a me dei pensieri della gente, stavo già male per conto mio.

La finestra si spalancò tutto d’un tratto, e mi sembrò di sentire un leggero rumore di passi. Ma in casa c’ero solo io, perché mia madre era da Carmen, mentre Fabio da… Gonzalo. Mi affacciai di nuovo alla finestra per controllare fosse stato solo il vento, perché iniziava a venirmi un fastidiosa e piccola preoccupazione. Io mi spaventavo sempre facilmente, anche per una cosa di pochissima importanza. Bruno me lo diceva sempre, che ero una fifona. A volte ero coraggiosa, come quando rubai i documenti a Francesca e tutto il resto, ma quello era stato anche merito di Socorro.

Il vento era diminuito, non soffiava quasi più, cosa alquanto strana.

 

Decisi di scendere comunque di sotto anche per sgranchire un po’ le gambe. Restare sola in casa non mi era mai piaciuto. La casa troppo grande, le stanze buie, le tapparelle delle finestre che sbattono e che ti fatto prendere un colpo ogni volta.

Accesi la televisione tanto perché non sapevo più cosa inventarmi per passare in tempo. Dormire proprio no. Misi un canale diverso dal solito e… che bella coincidenza, capitai  nel bel mezzo della proiezione di un film horror. Ero tentata nel cambiare canale, ma la curiosità me lo impedì. Il film parlava di una bambina che era stata rapita,  che si trovava in una stanza da tantissimi giorni, e che chiedeva disperatamente aiuto. Non finì di vedermi nemmeno i primi 10 minuti, che caddi in un sonno profondo, ma non per questo senza sogni… e incubi

Verso le sei e mezza di mattina sentii la porta di casa aprirsi. Ero sdraiata sul divano e tenevo a malapena gli occhi aperti. Non so nemmeno chi sia stato ad entrare. Chiesi gentilmente di chiudere la porta quando andava via altrimenti avrei preso freddo. Poi ripresi dolcemente il sonno dalla quale ero uscita per alcuni minuti e dalla quale non vedevo l’ora di tornare.

 

Pochi giorni dopo cominciai a fare uno strano incubo la notte. Non capivo il perché di questo ricorrente avvenimenti che mi sembrava piuttosto strano. All’inizio pensai fosse dovuto al film che avevo visto… ma poi iniziai a rendermi conto che non ci azzeccava nulla.

C’ero io in mezzo a una stanza buia da dove si intravedeva la luce da una finestrella piccolissima. Chiedevo e urlavo aiuto… poi sentivo la voce di una bambina.

-“ che qualcuno?” urlavo

-“ si ci sono io” veniva avanti con una candela in mano che non le faceva luce sul viso, e quindi non potevo vederla in faccia.

-“ chi sei?” chiedevo disperata.

-“ il tuo incubo peggiore”

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice ^^

Ok… questa ff è da tanto tempo che l’ho in testa… e l’avevo anche scritta su un foglio. Poi l’ho perso… e quindi l’ho rifatta d’accapo. Spero non sia un schifezza… e che vi piaccia almeno un pochino…

Questo è solo il primo chappy… un pokino bruttino… ma serve per la storia… xD

Bacioni

 


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Capitolo 2
*** 2. ***


Una Sola Parola

(One Word)
capitolo 2

Aprii gli occhi. Ero sudata e letteralmente immobilizzata al letto dal terrore. Di nuovo. Di nuovo quello stupido incubo. Ormai era una settimana che lo facevo tutte le notti. Non capivo quale poteva essere il motivo di questo appuntamento serale.

Iniziavo a sospettare di essere in pericolo, anzi io speravo di essere in pericolo. Perché prima di tutto volevo movimentare la mia vita monotona, composta solamente da scuola, compiti, qualche prova con le divine e qualche film strappalacrime. Poi volevo anche fare qualcosa di eccitante, una di quelle esperienze da far drizzare i capelli dalla paura (non avevo fumato nulla quando pensavo a tutto questo).

Era domenica e pioveva a dirotto. Mi tolsi le coperte e allungai la mano sul comodino per vedere l’ora. L’orologio segnava le 10 e mezza di mattina, mi prese un colpo quando pensai che a quest’ora sarei dovuta stare a scuola, ma a quanto pare la sveglia non aveva suonato. Poco dopo sentii mio fratello bussare alla porta con massima dolcezza, voleva vedere se mi ero svegliata.

-“ sorellina? Sei sveglia?” chiese gentilmente,

-“ si Fabio entra.” Risposi ancora frastornata da sonno.

-“ tieni la colazione, principessa.” Mi disse porgendomi un vassoio pieno di biscotti al cioccolato, una fetta di pane e marmellata, e un bicchiere pieno fino all’orlo di the.

-“ grazie fratellino. Ma non dovremmo essere a scuola  in questo momento?” risposi senza entusiasmo.

-“ è domenica Anto.” Posò il vassoio sul mio comodino.

 –“puoi portarmi un po’ di latte?” chiesi senza pensarci nemmeno un secondo di più. Avevo ancora voglia di latte, e sinceramente quando lo bevevo non riuscivo nemmeno a disprezzarlo come sempre, anzi, mi piaceva. Lui mi guardò con un espressione stupita e non aspettò molto a domandarmi da quando io bevo il latte.

-“ ma tu non odiavi il latte?”

-“ in questo momento io odio un’altra cosa” dissi seria, senza pensare al peso delle mie parole. Non sapevo nemmeno se mio fratello fosse a conoscenza del mio odio verso l’amore, ma non me ne importava un fico secco.

-“ mah. Comunque è da una settimana che lo bevi… mi sembra strano. Ero convinto che non ti piaceva.”

-“ beh, ma i gusti cambiano.” Usai la scusa con massima sicurezza,  ero convinta che i miei gusti non fossero cambiati affatto, ma che c’era un altro motivo. Ma come potevo spiegarlo a Fabio? Quindi rinunciai e lo ringraziai di cuore per tutto quello che mi aveva preparato per colazione. Lui scese in cucina per andare a prendere quello che gli avevo richiesto. Fabio era sempre così gentile con me. Io invece per lui non facevo molto, ero troppo occupata a torturarmi con i pensieri.

Scesi dal letto, mi infilai le ciabatte rosa, e mi affacciai alla finestra socchiusa. La aprii e vidi una macchina che parcheggiava sotto casa mia. Cercai di capire chi era la persona al volante, ma non riuscii a capirlo poiché la macchina aveva i vetri oscurati. Mio fratello tornò nella mia stanza con la tazza di latte in mano, e con aria colpevole mi disse di essere in compagnia al piano di sotto. Una buona compagnia per lui, ma spiacevole per me. Sapevo che mio fratello a volte mi odiava, ma non riuscivo a credere potesse farmi una cosa del genere. Sapeva che non volevo vedere quella persona nemmeno in cartolina, e lui me la aveva portata nel salotto di casa mia. Ma ci voleva tanto a mettersi il giubbetto e ad andare nel garage?

-“ scendi?” mi domandò.

“ no…” risposi mettendo il muso. Forse lui non capiva, ma mi dava davvero fastidio avere Bruno di fronte, in quel momento.

-“ dai sorellina, fra un po’ usciamo. Non serve rimanere qui dentro ad aspettare. Fai due chiacchiere con noi.” Propose Fabio. Che faccia tosta.

-“ Fratellino. Io non voglio vedere Bruno”

-“ si … ma ormai tra voi è tutto finito, no?”

-“ grazie per avermelo ricordato.”

Tornai alla mia finestra, ma la macchina di prima era come sparita. Bruno portava la macchina, ma non poteva essere quella, non me la ricordavo. E poi lui era ancora da noi, mentre l’auto no. Da un po’ di tempo mi succedono solo cose strane. Cavolo.

 

Mio fratello uscì dalla stanza senza fare rumore, e poco dopo sentii un rumore provenire dalla stanza affianco. Mi spaventai perché il fatto delle stranezze mi aveva stordito completamente.

-“ Fabio sei tu?” uscii dalla stanza per vedere chi avesse provocato quel rumore. Ancora indolenzita dal sonno andai a sbattere contro qualcosa o qualcuno che veniva verso di me, ma che probabilmente non mi aveva visto.

-“ Antonella.” Alzai lo sguardo riconoscendo la voce più bella del mondo.

-“ Bruno…” sussurrai imbarazzata.

-“ che ci fai tu qui?” chiese probabilmente anche lui in imbarazzo.

-“ io qui ci vivo.” Mi staccai dal suo petto, dove ero andata a sbattere poco prima.




Angolo Autrice:
Ecco il secondo capitolo... spero vi sia piaciuto...
Ringrazio:
eliana1991
karen94
x aver recensito!!!
bacioni
♥Barby

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Capitolo 3
*** 3. ***


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Una sola parola...

(One Word)
Capitolo 3

 

 

 

 

 

Mi guardò accennando un sorriso.

-“ oh. Scusa.” Sussurrò dolcemente. Mi voltai, per andare nella stanza dalla quale proveniva il rumore, ma lui mi afferrò il braccio.

-“ Bruno, per favore, devo controllare una cosa.” Dissi infastidita. Abbassò lo sguardo, e mi liberò dalla sua presa. Sembrava triste. Mi si strinse lo stomaco e provai un forte senso di colpa, ma ciò andò via in fretta, perché mi resi conto che l’unico che doveva soffrire era lui. Infondo era stato Bruno ad avermi tradito con Pia, non io. Mi girai di scatto, e mi mossi verso la stanza. Non mi voltai per controllare se era andato via, perché sapevo che non l’avrebbe fatto, e poi non avevo sentito il rumore dei suoi passi.

 

Mi fermai davanti la porta. Sentii delle voci dall’interno, e non so come ma mi ritrovai a tremare e sudare freddo dalla paura.

Oltre a Fabio e Bruno, non c’era nessuno in casa. Chi stava parlando nella camera di mia madre?

-“ Antonella cos’hai?” mi chiese Bruno che aveva notato la mia preoccupazione e si era avvicinato.

Ero completamente immobile e non riuscivo a muovere un muscolo. La paura mi giocava realmente brutti scherzi.

-“ sento d-delle voci.” Balbettai e senza rendermene conto feci un passo indietro sbattendo di nuovo contro di lui. Mi fissò per alcuni secondi, mentre io tenevo lo sguardo sulla porta. Mi scansò e fece qualche passo in avanti, poi mise la mano sulla maniglia e con un scatto l’aprì.

 

Guardandolo negli occhi notai che anche lui stava provando le mie stesse sensazioni: stupore misto a paura.

 

Nella camera c’era il televisore acceso che trasmetteva un film. Ecco il perché delle voci.

Bruno sospirò, mentre io però non riuscivo a calmarmi.

Mi posizionai davanti la televisione per spegnerla, ma alla visuale del film rimasi senza fiato. Poi tirai fuori un urlo, e Bruno spaventato venne dietro di me.

-“ Cos’hai? È un film Antonella!” gridò anche lui per farsi sentire, visto che le mie urla coprivano ogni suono.

-“ quel… film… io l’ho g-già visto. Proprio questa scena.” Mormorai.

-“ e allora?” mi chiese.

-“ vedi, è quasi uguale a un mio sogno… un sogno che faccio tutte le notti.” Spiegai tremando ancora. –“ e poi, io prima ho sentito un rumore… un boato, no so.”

-“ io non ho sentito nulla.” Disse, gesticolando con le mani.

-“ oh, cavolo, Bruno. Non vuoi credermi? Bè fa un po’ come ti pare. Io non ho bisogno di te.” Mi calmai. Ora più che paura provavo rabbia.

-“ cos’è successo? Perché hai gridato Anto?” domandò mio fratello salendo di corsa le scale.

-“ nulla, Fabio. Antonella si è spaventata per la scena di questo stupido film.” Rise Bruno, poi si girò e mi fece l’occhiolino. Mi stava coprendo.

-“ oh, mi hai fatto prendere un colpo, sorellina.” Sorrisi, Fabio ci era cascato in pieno. –“ però aspetta un attimo.” Disse voltandosi di nuovo.

-“ cosa c’è?” chiesi.

-“ la televisione in questa stanza non era rotta?” spalancai gli occhi. –“ bah.” Sbuffò e tornò in cucina.

guardai Bruno, e lui fece lo stesso. Qualcosa non andava. Ora era sicuro.

 

 

 

 

Il ragazzo mi seguì in camera senza fiatare, voleva spiegazioni sicuramente, e dopo quello che era successo non avrei esitato a dargliele.

Parlare con lui era sempre la cosa più facile del mondo… anche se i nostri rapporti nell’ultimo periodo non erano rose e fiori. Desideravo con tutto il cuore che rimanesse con me, che mi aiutasse, e che non mi lasciasse mai da sola. E forse lui mi avrebbe anche accontentato, ma il mio orgoglio mi impediva di dire qualsiasi cosa in quel momento.

Il silenzio era diventato davvero irritante.

-“ mi spieghi cosa succede?” ruppe lui il ghiaccio dopo alcuni minuti.

Mi sedetti sul letto e iniziai a raccontare tutto ciò di strano che mi stava accadendo in questi giorni. Gli raccontai della voglia di latte, alimento che avevo sempre odiato, del film, e infine dei sogni. Quando gli dissi che l’incubo si ripeteva tutte le notti la sua espressione cambiò da pensierosa a incredula.

-“ Antonella, anche io faccio un sogno tutte le notti.” Mi confidò.

-“ ah si? E quale?”

-“ Sono in un corridoio buio. Corro perché devo trovare qualcosa, o qualcuno. E sento la voce di una bambina che mi chiama… e che dice che lei e la persona che amo sono in pericolo.” Sospirò.

-“ chi è quella persona?”

-“ non lo so, il sogno termina sempre lì. Sai, sembra che il mio e il tuo siano come collegati.” Sorride, ma gli si legge in faccia la confusione e anche un po’ di paura.

-“da quando fai questo sogno?” domandai interessata.

-“ da un po’. Ma non mi ero mai spaventato del fatto di fare sempre lo stesso sogno, perché la cosa mi accadeva anche prima.” Sussurrò avvicinandosi a me, e sedendosi sul letto.

-“ e cosa sognavi?” era incredibilmente vicino, tanto da sentire sulla pelle il suo respiro. Alzai lo sguardo per guardarlo negli occhi verdi.

-“ te.”

 

 

 

 

Angolo Autrice ^^

 

Saaalve ^^

Tornato il mio amore x il mondo di Patty, sono tornate anche le mie ff su questo sito xD questa nn l’aggiornavo da Febbraio… O.O così ho deciso di continuarla.

Ringrazio chi ha recensito, e chi ha aggiunto la storia ai preferiti.. ;)

Se vi piace, fatemelo sapere nelle recensioni xD altrimenti nn la continuo ç.ç

Baci

Barby

 

 

 

 

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