Raccolta di poesie.

di Dreaming
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Smile ***
Capitolo 2: *** Evelyn ***
Capitolo 3: *** A mia madre ***
Capitolo 4: *** Kikyo ***
Capitolo 5: *** my Friend ***
Capitolo 6: *** Retorica ***
Capitolo 7: *** Fumo - dedicata al mio primo amore ***
Capitolo 8: *** 8. Donna Illustre ***
Capitolo 9: *** Sei sempre tu ***
Capitolo 10: *** 2 poesie scritte di getto ***
Capitolo 11: *** Ranma 1/2 ***
Capitolo 12: *** Il sole e la luna ***
Capitolo 13: *** Addio ***
Capitolo 14: *** Ti amo ***
Capitolo 15: *** Poesia ***
Capitolo 16: *** Febbre ***
Capitolo 17: *** D.i ***
Capitolo 18: *** <3 ***
Capitolo 19: *** EcneliS ***



Capitolo 1
*** Smile ***


 

Smile

 

 

 

Ridi

e il mio sguardo ti appartiene.

Ridi,

stolto dagli

occhi color mare,

ridi finchè

il tuo viso riuscirà a spiegarsi

in righe sorridenti.

Ridi.

Mentre il mio cuore ti scappa

e stelle sgocciolano

sul mio passato

che ridente saluta

il tuo di presente.

Ridi finchè morte non vi separi,

finchè il mio ego non assalirà

il tuo rimorso,

e il perdono tarderà ad arrivare.

 

 

Ridi,

perché hai tolto il sorriso.

 

 

 

Ridi ai miei occhi che scappano

al

tuo

volto.

Ridi, perché il mio egoismo

è

tanto labile e tanto ottuso,

da continuare in sofferenza a vivere

al solo ritmo del tuo sorridere.

E continuando la tua risata beffarda il mio animo troverà

la fine al suo tormento .

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Capitolo 2
*** Evelyn ***


 

 

 

EVELYN

 

 

 

Rinchiusa in un manto di stelle e di strazio

in ginocchio piange lacrime di addii.

Una luce rintocca le ore alla sua morte

che fragile si posa come

speranza di salvezza.

Evelyn racconta ogni giorno la sua vita con

voce di perle e di fanciullezza.

Evelyn tocca l’erba d’orata affamandola

con sincera speranza e con il sangue del suo perdono,

che si infrange sulla sua tunica bianca

quale segno della sua mancata bontà.

Evelyn troverà la sua via un giorno,

quando il sole non le illuminerà solo il viso,

quando le sbarre delle sue prigioni

si frantumeranno al suono della sua vita,

quando il coraggio le pervaderà il corpo

permettendo alle sue ali

di spiegarsi in volo libere.

Evelyn .

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Capitolo 3
*** A mia madre ***


 

 

A  mia madre.

 

 

Se i pianeti nel cielo girano seguendo il loro personale ricorso,

il mio cuore troverà il modo di raggiungerti.

Nello spazio sconfinato che ci divide

il mio grido raggiungerà la tua disperazione,

togliendoti nuovamente

quelle lacrime di diamante dagli occhi,

così dure e così preziose.

Così difficili da scardinare.

 

E nuovi orizzonti si aprono nella conciliazione.

 

Cammini libera nel mondo dei tuoi fallimenti,

che perennemente ti hanno segnato,

che inesorabilmente mi hanno insegnato ad amarti.

Mamma.

 

E se la notte si scaglierà nuovamente sui tuoi occhi,

toglierò nuovamente ogni malinconia dal tuo viso.

E se continuerai a ferirmi

presa dalla pazzia,

ti farò rivivere in un mondo per te normale,

curando e coltivando ogni tua parola

per me senza senso.

Perché mi ami mamma.

Ed io lo so.

 

Grazie quindi per ogni lacrima che mi hai fatto versare,

per ogni cicatrice che ancora oggi a volte sanguina,

perché il mio di presente

è frutto

del mio di passato.

Ed il mio passato ti appartiene.

Mamma.

 

Grazie alla tua pazzia, alla tua guarigione e alla

Tua

Essenza.

Grazie perché sei sempre stata quella che sei,

con gioie e con dolori,

con schiaffi

e con

pianti,

con proibizioni e con suicidi.

 

Grazie al tuo mondo fantastico, e alla tua capacità di farlo crollare,

grazie al tuo amore

che periodicamente hai tenuto in te soffocato.

Grazie di avermi insegnato la convivenza tra odio e amore,

tra perdono e intolleranza.

Grazie Mamma.

Ti amo. 

 

E per sempre, come una fenice, rinascerò da ogni mia cenere.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Kikyo ***


 

Kikyo.

 

.

Il chiarore della luna che guarda giù per il mondo,

un ruscello che innaffia dei fiori morenti,

il risplendere del mare sotto gli ultimi raggi del sole.

Ci si pensa al passato confondendolo con il presente, e ci si intristisce al pensiero di un amore mai finito.

La fine innaffia gli occhi della gente,

la rabbia del dolore offusca spesso la mente,

che giace e reagisce con i soli suoi istinti.

Io penso e guardo con gli occhi di un’amante ,

e perisco giornalmente con il cuore di una traditrice,

che stenta ad affrontare la nuova alba ed un nuovo tramonto,

girovagando nel mondo perduto come un’anima morente.

 

Nell’affrontare ogni giorno il mio dolore,

sento la forza assalirmi

e la consapevolezza di aver fatto ciò che è sempre stato giusto,

intristisce e rallegra i miei sentimenti.

 

Quindi ora vado e vagabondo,

aspettando che il mio arido si rifletta nuovamente in altro tramonto.

Le labbra bagnate,

un abbraccio fugace,

sono quello che con me porterò,per continuar a dare amore al mio mondo.

Ti Amo.

Come sempre.

Kikyo.

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Capitolo 5
*** my Friend ***


My friend.

 

Amica mia,

sorella di un trascorso dimenticato,

ti prego smettila di ferire.

I sorrisi perduti e infranti,

le corse per i viaggi

e gli stop per le partenze,

vivi la tua vita senza rimpianti.

 

Il mio cuore soffre nel

vederti buttar via i tuoi giorni

così preziosi e così unici.

 

Il punirsi quotidiano

non è soluzione ad una vita che ci ha tradito.

Sorridile e abbraccia

quello che ti ha donato .

 

….e continui a inciampare su sentieri a te avversi…

…e continui imperterrita a donare a porcili il tuo cibo prezioso…

…e continui a punire, per punirti…

 

 

Quando la tua punizione

è

solo la gioia meritata.

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Capitolo 6
*** Retorica ***


 

Retorica.

 

 

 

Dlin Dlon Dlan

Mi giro un po’ guardando in là

One, two, three

Alto là, ma chi c’è lì!

Eins, zwei, drei

Ma guarda un po’, direi mai!

Un, due , tre e quattro

Sogno o son desto

O sei là infranto?

Cinque, sei, sette e otto

caro mio mi hai proprio rotto

qui, quo e qua,

la tua paperella non è più là ?

Din, don, dan

il mio orologio mi chiama già.

Ventinove, trenta e trentuno

Vuoi vedere che faccio io il duro?

Four, five, six

Bello mio, te ne rimani lì.

Dlin, Dlon, Dlan

Mi rivolto un po’, e ti lascio là.

 

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Capitolo 7
*** Fumo - dedicata al mio primo amore ***


Fumo-dedicata al mio primo amore

 

Fumo negli anni

ricordi sommersi.

Gracili e affabili

 Son nei boschi dispersi.

 

E pallide notti si scaglian nel cielo,

osservando curiose il mio grido leggero.

 

Potessi sfiorarti e amarti amor mio

dispersa nel sonno sei tu sempre mio

e quando il mio cuor una ragion troverà

sarà la mia ragione a non volerla accettar..

 

Graffiando mi hai persa nelle fauci infernali,

notti passate a lottar per il domani,

quando la luce è stata spenta sul calice d’orato

ho versato il mio vino sul pavimento incantato.

 

 

Ma mai mi scorderò delle risate imminenti

sebbene tanti anni sian passati incombenti,

su quello che è stato del nostro amore

 non ne ho cancellato il ricordo ma solo il dolore.

 

E sebbene di sbagli ne abbiam fatti tanti,

sono lieta che entrambi siam sì andati avanti.

 

Adesso ti lascio di nuovo Amor Mio

nonostante il tempo rimarrai sempre mio,

e se i rimorsi e i rimpianti son da cancellare,

permettimi nei sogni di continuarti ad amare.

 

 

A te .

 

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Capitolo 8
*** 8. Donna Illustre ***


Donna Illustre.

 

 

 

 

 

Lì giace la tua intenzione di ferirmi,

oppressa e sconsolata rintocca

i giorni dei miei sogni affranti.

Percepire nella tua voce la malinconia del tuo di sonno,

cadendo infarta nell’amore fugace di un tuo di abbraccio.

Un Decisionale ci separa e ci con-  e sconforta,

qualora il male del mio amore da solo mi affianca.

 

 

Poiché il volo di un umano è facile da fermare

dispiego le mie ali per poter da sola intravedere,

la via che ancora oggi tardo a trovare,

quando il sole m’accompagna, ma di nubi il volo va a mirare.

 

 

Dispiegandosi riguardo il tuo viso immacolato,

rifuggendo dal tuo volto ogni sguardo tuo agognato,

Se procedo e vado avanti acqua s’affaccia sul mio solco,

e come spina la mia ciglia, si bagna il crocifisso,

di lacrime di incontri e di laghi io ho fantasticato,

mi butto in questa acqua, che d’amor spira il mio peccato.

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Capitolo 9
*** Sei sempre tu ***


Sei sempre tu

 

 

Quando la notte cala bassa sopra il mondo,

come coperchio rinchiude l’anima e le sue ali,

che sbattono neri come pipistrelli 

  il muro, dove lacrima cade da occhi persi.

 

 

Quando la strada davanti alla mia finestra geme,

e una notte come altre per le strade muore,

guarda negli angoli di fetide cantine,

il mio spirito rannicchiarsi con parche grinzose.

 

 

Quando la realtà cambia la sua muta,

e la bontà si limita all’amore,

che per pioggia cade come spine

delineando sbarre della prigione.

 

Quando fine si chiama l’inizio della vita,

dove il cervello si limita all’azione,

dinnanzi a tutto quello che è dolore,

tesse il ragno la tela nel mio cuore.

 

 Ed è il Nero mi veste in quel giorno dell’amore,

 quando ripenso inerme a tutto quel male

che finto e vile hai trafitto nel  cuore,

                                                                                         in quel giorno che fu, della mia liberazione.

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Capitolo 10
*** 2 poesie scritte di getto ***


. Piccolo amore mio .                                                                                                           Aria

 

 

Cado, nel silenzio della malattia,                                                                                    E non respiro più.

che affabile in te ignaro

ha trovato il suo posto.

A lasciarti morire nel sonno, nel pianto, nel canto.

 

 

Rido, nel vederti tirare il viso

dei giorni passati sul letto,

come se il sole e il mare nel petto,

abbian scavato un solco di arresto.

 

 

Piango, nel vedere il respiro stirarsi nel giorno,

patendo del vento il respiro il ricordo,

di quanto giocasti nel grembo materno

quell’ombra di gioia di sale e di inverno.

 

 

Sale, la rabbia nel vederti arrancare

il respiro che se tarda a arrivare,

d’impatto s’imbatte nel petto

il dolore col quale da oggi andrò a letto.

 

 

Grido, e le parole si bloccano in gola

che di ceppo si stringe e consola

nel vedere i raggi nel cuore,

si imprime nel mio il tuo dolore.

 

 

Penso, a domani che  ti potrò riabbracciare,

al passare con te i l tuo ultimo natale,

con gioia e con dolore,

hai donato a tutti noi sempre e solo amore.

 

 

Scrivo, e non so che parole potrei far rimare,

per poterti su un foglio volerti adorare,

so soltanto che quando verrai a mancare

avrai nel nostro cuore sempre un posto speciale.

 

 

Addio piccolo mio.

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Capitolo 11
*** Ranma 1/2 ***



Ranma 1/2

 

Spezzo nel silenzio di angoli ancestrali

celesti ridondanze e ferite di animali,

leccando nel presente con lingua biforcuta

di vive lente gesta di serpenti son più arguta.

 

Piango poiché  fosti nel  lento mio silenzio

parole necessarie ad alleviare questo strazio,

strisci nel mio letto nella notte e del dolore

rifugge la mia mente, stai giocando troppo amore!

 

Dramma spingi e spera, e passo dopo passo

il sonno che mi hai tolto malvagio ragno o saggio,

di cose a me contorte rifuggo nel dolore

carne nella carne, il tuo assaggio è il mio pudore.

 

Crolla psiche e mente nel tuo gioco più selvaggio

cerco nel passato anche solo quel tuo assaggio,

ma spegne il sentimento quando giochi e non è amore

di vive lente gesta di serpenti è possessione.

 

Ma niente posso fare se a toccarmi sei nel cuore

arguto è il vile rettile se pronuncio quel tuo nome,

di perle vive e spera l’intelletto ormai isolato

ritraggo la mia arguzia e nel mio letto son peccato

 


 

-----------------------

Sono tornata, dopo un bel po’. Ultimamente i miei sentimenti sono così vivi che scrivere mi porta ad espormi troppo, e divento gelosa di me stessa. Una cosa è scrivere di sentimenti passati, una cosa è mettere in parole il tuo presente, che spesso nella poesia affronti; almeno parlo personalmente…
Ringrazio Takke per il commento: effettivamente anche a me la poesia precedente sembrava banale ma soprattutto, lo ringrazio per il consiglio sulle rime e suo verbi.

Un bacione a tutti. Ciao.

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Capitolo 12
*** Il sole e la luna ***


Il sole e La luna.

Cade il sole sulla terra asciutta,

ingrata saluta l’ultimo raggio, e gioisce,

dell’ultimo calore mattutino.

Un fiore spunta sul corpo del suo peccato,

che languisce nel sonno dell’ultimo sogno.

Spegne la luce dove prima c’era tenebra,

avvolge nel suo calore la rugiada mattutina,

lascia cadere il bocciolo dell’ultimo respiro.

Sciocca.

Si ripete al sorgere della luna.

Sciocca, si ripete al mare che si gonfia.

Sciocca, si ripete mentre vede morire se stessa.

Sciocca, quando hai gioito del tuo ultimo fiato…

Si stringe , si stacca, si lascia accarezzare,

consapevole della sua luminosità sebbene sia l’ultima in grado di dare..

Credi di poterla prendere ? sbagli.

Credi di lasciarla scappare ? sbagli ..

Lei è il sole . E tu sei il suo opposto.

Non puoi, non ce la fai , devi vederla per respirare,

devi abbracciarla per comprendere,

per comprendere che lo specchio che rifletti è la sua verità,

che vuoi o non vuoi deve essere affrontata, salvata .. ingoiata .

E ingoio e ingoi,  e ci ingozziamo con stupidi aforismi dettati

da qualcosa che sfugge, nel momento in cui lo prendi,

scappa, si rifugia, si arrotola su se stessa .

Srotolo i pensieri che si accavallano su di una valle,

e mi rivedo passeggiare nel campo sperduta,

quando la veste bianca ricopriva il tuo volto in lacrime.

Ti ringrazio quindi per essere stata drastica,

per essere stata/o te stessa ..

E risveglio il cuore che era addormentato,

mi distacco da me stessa e prendo a sassate ciò che vola,

come se non meritasse anch’esso di essere rispettato…

disprezzo l’argento che si svela nei capelli profumati d’amore,

rinnegando il cielo e tutto quello che ad esso è connesso.

Mi avvicino al sole e gli chiedo : “ per quanto tempo rimarrai ancora qua?”

Per sentirmi semplicemente rispondere “ fino a quando tu lo vorrai”.

E il volere si riperde in una notte, con gocce che bagnano la carne

a coltelli che continuano a penetrarla dimenticando…

Dimenticando che ogni cosa che si conficca, vuoi o non vuoi,

lascerà dentro di te , anche quando verrà via, un segno…

quando anche oggi ho mentito, a chi merita di essere amato.

Abbiamo perso tutti.

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Capitolo 13
*** Addio ***


Addio

 

 

Se sapessi cosa il mondo riserba ai suoi figli,

vagabondi migratori in terre sconfinanti,

e le onde continuano a dettare il suo tempo

mentre giorni e gocce s’affacian sul mio aspetto.

 

Se sapessi perché il sole sorge al mattino

ricoprendo di rugiada questo morto mio giardino

Di gocce si  riempe dove prima c’eran rose

Cosciente ci ri-marcio decantando vini e prose.

 

Se sapessi perché il dindio della porta si riaffaccia

Come una lacrima che si ostina a rigare ‘sta mia  faccia

Imparare con catene a incatenare il vol d’amore

Filando il destino senza ombra di (ri) torsione.

 

Se sapessi il motivo del perché il sole muore

mentre la notte si impossessa del suo posto nel mio cuore

viaggi e aerei passan liberi sulla soglia dell’ignoranza

alzo il braccio e ti saluto mentre salpi ed io sono marcia.

 

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Capitolo 14
*** Ti amo ***


Ti amo

Dentro un insignificante momento

Si spezza la corda della speranza.

Flaccida e viscida si accoppia con l’ego

fluttuando nel ventre dei sogni.

Calda e comoda si insinua la violenza

quando un sentimento è flebile dinanzi alla sua grandezza.

Tra speranza e disperazione si rinchiude il mio saggio,

di cui la montagna Zarathustra ignora la saggezza,

di cui il morto si beffa nella sua stessa condizione,

di cui il flebile respiro svaga l’ignoranza.

 

Vedo, oltre il cielo e oltre il mare un orrizonte che non finisce,

con frustrate di allegria mi si spezza il cuore

ed i cocci si raggomitolano nella saggia tua partenza.

Quando finire una poesia arreca in me tristezza,

una grinza della mia vita diventa piaga.

 

Ti amo.


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Non l'ho neanche riletta..quindi  non so cosa ne sia uscito fuori.
Di sicuro c'è un pezzo del mio cuore e della mia vita in questa poesia.
E' un addio.. è il mio Amore .. è il mio bagaglio di vita.
Prendetela quindi così come è, senza troppe aspettative.
Ciao

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Capitolo 15
*** Poesia ***


Poesia

Ho bisogno di una poesia

Per incatenare i pensieri a parole

Per Confondere la gioia e  il dolore

Mangiando l’anima a morsi.

 

Di una poesia, che  sfili con  rime ondeggianti

Di onde e di fili e di venti o di amanti

Ricordi e speranze in pezzi.

 

Di una poesia,che sia brezza che incanta  e  che spezza

Che attraversi di silenzio le membra

E che accarezzi con furia il dolore.

 

Di una poesia, che ponga un’ ombra sul fuoco

 gettandoli vento e  sfumandosi in rogo

abbracciando un sospiro in un suono.

 

Di una poesia, che diventi da rime del vino

Che si ponga fra me e il mio destino

Ubriacandomi di perdono.

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Capitolo 16
*** Febbre ***


Febbre, del movimento
aticolare, articola il pensiero
di labra ardenti che vorrebbero
toccarti, afferrarti, spingerti, amarti.
Sei la fiamma che di giorno
e notte il cuore inferve,
di una passione latente che a
ma compare, come
il peccato più grande per la
mia carne che freme;
Al solo sguardo del tuo corpo.

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Capitolo 17
*** D.i ***


D.i

 

Porgetemi cibo oh Dei infamanti

Cullate con rime  pensieri sfumanti

Che Venere porga in penna il dolore

e Giunone riponga nel ventre il suo figlio,

che nel cuor si insinua  e di Cupido ne è freccia

ed Atena si incolla ad un briciolo di speranza.

 

 

Affetta la sete oh ninfa dell’acqua

Che Epigee o Diadri  rimangan lontane

 e se mai di Nereidi vorrai tramuffarti

di sale scompone nel sangue il mio cuore

Immagini soffuse di stagioni lontane.

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Capitolo 18
*** <3 ***


<3

 

Oh fanciullo dei mei occhi a te schiavi,

prendi questa briciola

che nel cuore si assola

tremando di gioia  il mio spirito inganna,

quando tu fosti al centro del sol che leva

in una sera incantasti una nuvola

ignara .

 

Oh quanto duole questa luce nell’ombra,

oh quanto preme il tuo peso nell’alma,

di risi rimembra le notti d’estate

quando falò e speranze illuminavano notti,

vive o stanche di sogni repressi

riponevano risa in geste umilianti.

 

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Capitolo 19
*** EcneliS ***


EcneliS

Silenzio, soffocante silenzio

di parole spezzate

in gole ingoianti,

nel dolore rime

si incrociano e muori.

 

Nello sbaglio

una fiducia si spezza,

il diritto si offusca,

lento, nello sfumare dei tuoi occhi.

 

Grida,rumorose  grida di foce,

un fiume straripato nel fango,

un attimo che ha scritto la fine

Nell’odio.

 

Voli e infiniti voli

nei reconditi angoli della miseria

di quello che speri

iniziare nel sole,

ma è buio.

Buio, buio, buio, buio, buio.

 

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