Sons of Mars

di luxu2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1
Oceano, oceano e ancora oceano. Ma uffa! Quanto manchera' ancora a Los Angeles? Non vedo l'ora di scendere da questo maledetto aereo e di poter, finalmente, riabbracciare la zia Laura, lo zio Jared e quel decerebrato di mio cugino JC. Mi godro' tutto il mese di agosto a casa loro, come tutti gli anni. Solo che, questa volta, me lo potro' godere da sola, senza quel rompiscatole di mio fratello Filippo, che si e' fatto bocciare a scuola e, per punizione, e' rimasto a casa. E poi c'e' una grande novita': ho compiuto 18 anni dieci giorni fa. Ormai sono adulta e maggiorenne.
Cerco di mettere a fuoco il monitor con le coordinate del volo. Indica che mancano circa 3 ore all'arrivo e l'ora locale, a Los Angeles, sono le sei del mattino. Sicuramente nessuno sara' ancora in piedi, e di certo non JC. A casa mia sono le tre del pomeriggio e papa' sara' appena ritornato dal lavoro. Mi ha sempre fatto uno strano effetto volare incotro al giorno, pero' ci sono abbastanza abituata: e' da quando avevo 5 anni e mio fratello 3 che andiamo sempre a trovare la zia. In questi anni ho avuto modo di imparare a parlare piuttosto bene l'inglese e questo mi ha aiutato parecchio a scuola. A settembre iniziero' a frequentare il quinto anno di istituto tecnico ad indirizzo elettrotecnico. Lo so che e' strano per una ragazza, ma io ci sono cresciuta fra fili elettrici e lampadine, avendo un padre elettricista.
Mi giro verso la signora seduta al mio fianco. Si e' svegliata dopo aver dormito quasi tutto il viaggio: avra' circa l'eta' di mia madre.
"Oh! Buongiorno cara!" esordisce sorridendomi.
Buongiorno una pippa! Penso. Occupando il posto vicino al finestrino e con lei che ha dormito tutto il tempo, non sono neppure uscita per andare in bagno. Sorrido comunque affabile e le rispondo "Ben svegliata."
"Si'. Scusami ma ho un po' paura di volare, cosi' prendo delle pastiglie che mi fanno dormire." mi risponde.
"E allora, come mai affronta dei viaggi cosi' lunghi?" le domando.
"Sono costretta per via del mio lavoro. Lavoro per una casa di moda e dobbiamo fare un servizio fotografico a Los Angeles la prossima settimana."
"Interessante. Quindi si trattiene molto?" domando.
"Due settimane. E tu? Vacanza studio?"
"No. Veramente vado a trovare i miei zii che vivono li'."
"Italiani trasferiti qui?" domanda la signora.
"No. Mio zio e' americano. La zia Laura e' la sorella di mio padre. Si e' trasferita per imparare l'inglese qui dopo che il suo ex marito l'aveva lasciata. Lavorava a casa dello zio come ragazza alla pari. Ormai sono piu' di 17 anni che vive qui e quasi 16 che e' sposata con lo zio Jared."
"E tu vieni a trovarli spesso?"
"Regolarmente, una volta all'anno da quando avevo 5 anni. La prima volta che sono stata qui, pero', avevo 8 mesi."
"Scommetto che non ti ricordi nulla di quel primo viaggio." sorride.
"Personalmente no, pero' papa' aveva scattato un sacco di foto. In camera ne ho appesa una in cui gioco assieme a Knox e alla sua gemella Vivienne."
"Non saprei chi siano questi ragazzi."
"Oh, i figli piu' piccoli di Brad. Poi c'e' tutto il resto della banda. Sono in sei: loro due e Shiloh sono figli naturali, poi ci sono Maddox che e' di origine cambogiana, Zahara che e' etiope e Pax che e' vietnamita."
La signora si gira verso di me e mi guarda stupita "Sembra una famiglia come quella di Brad Pitt."
Io sorrido e annuisco "Pitt-Jolie, per l'esattezza."
Mi guarda con un sorrisino di sfida come a dirmi di non raccontare balle "E come faresti a conoscere Brad Pitt?"
"Lui e Angelina hanno lavorato assieme allo zio."
"Tuo zio fa l'attore? E chi sarebbe?"
"Non fa solo l'attore: ha anche una rock band." dai vecchia gallina: lo conosci di sicuro. La guardo mentre fa un paio di calcoli mentali e bisbiglia.
"Mi stai dicendo che sei la nipote di Jared Leto per caso?" mi guarda sempre piu' stupita.
"In persona. Mi chiamo Linda." dico porgendole la mano da stringere.
E' sempre piu' frastornata "Clarissa." dice lentamente.
Io mi giro verso il finestrino a ridacchiare e, dopo un momento, lei si riprende. "Da ragazza sono stata a parecchi concerti dei Mars. Ho tutti i loro dischi. Ero una Echelon." poi fa una pausa. "Ero anche al concerto di Parigi di 16 anni fa quando Jared ha chiesto alla sua compagna di sposarlo. E' stata la piu' bella proposta di matrimonio che avessi mai visto. Io ero una di quelle che ha gridato "Digli di si'" quando tua zia sembrava perplessa. L'ho invidiata moltissimo: ha sposato uno degli uomini piu' affascinanti del mondo e sono ancora insieme."
"E pomiciano ancora come due adolescenti." borbotto. Quante volte, io e mio cugino, li abbiamo beccati che si scambiavano effusioni per casa.
"E tuo cugino? Assomiglia a suo padre?" domando.
"Uhm, l'ultima volta che l'ho visto, il Natale scorso dai nonni, era ancora un moccioso magro che nascondeva i giornaletti porno sotto al letto." Clarissa ridacchia "Comunque ha i capelli scuri ed i suoi occhi sono dello stesso colore dei miei: un mix fra gli occhi marroni della zia e quelli azzurri dello zio."
"E i tuoi come mai sono di questo colore?" mi domanda guardandomi.
"Perche' mio padre ha gli occhi marroni, come sua sorella, e mia madre ha gli occhi azzurri chiari. Io sono uscita cosi': mora con gli occhi leggermente piu' scuri di quelli di mia madre." dico. "Lo zio mi dice sempre che assomiglio molto alla zia Laura da giovane."
"Allora tua zia deve essere molto bella." arrossisco a questo complimento. Non sono questa grande bellezza, infondo, ho si' gli occhi azzurri ed i capelli scuri, ma ho la faccia troppo rotonda. Per fortuna che non ho piu' le orecchie a sventola come da piccola. La nonna me lo ha sempre detto che anche mio padre ed il nonno avevano le orecchie a sventola e poi sono andate a posto.
"Non mi considero poi cosi' bella." dico arrossendo. "Normale semmai."
"Fidati: io me ne intendo. Hai un bellissimo viso ed un fisico niente male: potresti tranquillamente posare per dei servizi fotografici. Anzi, perche' non mi lasci il tuo numero? Magari mi potresti essere utile per il servizio che sto organizzando."
"Non credo di poter accettare. Dovrei avere il permesso dei miei genitori per questa cosa. E poi non cerco la fama."
"Va beh, pazienza. Pero' e' un vero peccato." per fortuna si e' arresa.
La voce del capitano annuncia che mancano pochi minuti all'atterraggio. "Oh! Finalmente!" mi lascio scappare.
"Gia'! Anch'io non ne potevo piu' di questo volo." mi dice Clarissa sorridendo.
Scendo dall'aereo ed espleto le formalita' doganali. Poi recupero la mia valigia e lo zaino e mi incammino verso l'uscita. Speriamo che ci sia qualcuno ad aspettarmi. Clarissa e' al mio fianco.
"Linda cara, e' stato un piacere conoscerti." mi stringe la mano cordialmente.
"Anche per me e' stato bello chiacchierare con lei." ci giriamo contemporaneamente perche' sento urlare il mio nome. Guardo bene fra la folla e Clarissa fa altrettanto.
"O. Mio. Dio." sento che esclama aggrappandosi al mio braccio. "Quello e' Jared Leto in carne ed ossa!" bisbiglia rauca dall'emozione.
Scrollo il braccio infastidita per farle mollare la presa "No. Quello e' la piattola di mio cugino. Zio Jared ha quasi 56 anni."
"Oh, si'. Me ne ero dimenticata. Comunque e' identico a lui da giovane: altro che ragazzino alto e magro." Clarissa e' sconvolta. In effetti JC si deve essere iscritto in una qualche palestra e i suoi ormoni hanno deciso di svegliarsi perche' e' proprio cambiato rispetto a 8 mesi fa. Ha i capelli piu' lunghi ed una leggera barbetta incolta: sembra lo zio nel film Lord of War. Mi sta venendo incontro sorridendo e Clarissa quasi ha un infarto.
"Ciao cugina!" mi dice in perfetto italiano abbracciandomi.
Io lo guardo stupita "Che ne hai fatto del mio cuginetto? Io mi aspettavo il solito pirletto e invece ti trovo parecchio cambiato."
JC ride ancora mostrando i denti bianchissimi con gli incisivi superiori leggermente piu' lunghi, proprio come lo zio. "Avanti Ciuci, non sei contenta di vedermi?"
Ancora con quello stupido nomignolo che mi aveva dato mio padre da piccola "Certo Biscottino. Pero' sei molto cambiato da Natale."
"Non chiamarmi Biscottino." sibila. Anche lui odia il nomignolo che aveva da piccolo.
Clarissa, di fianco a me, da un colpo di tosse. "Oh, scusate. JC lei e' Clarissa. Clarissa lui e' JC, mio cugino."
JC si gira e gli stringe la mano. "Sono Joseph Christopher Leto, il cugino di Linda. Piacere di conoscerla." domanda.
Clarissa lo squadra da capo a piedi "Cavoli! Sei uguale a tuo padre da giovane." e' ancora incantanta.
"Eravamo sedute vicine sull'aereo." dico per smorzare un po' l'atmosfera. Se continua a fissarlo cosi', me lo spoglia fra un po'. Prendo in mano la situazione.
"Clarissa e' stato un piacere conoscerla. Ora, se ci vuole scusare, dovremmo andare." poi mi rivolgo a mio cugino "Biscottino, prendi la mia valigia." JC esegue il mio ordine e saluta Clarissa con un cenno della mano, rincorrendomi poi verso l'uscita.
"Ciuci che cavolo ti corri?!" dice trascinando la mia valigia che fa un rumore assordante. Mi giro e mi blocco guardandolo negli occhi con aria furiosa "Se stavamo ancora li' due secondi, quella ti violentava sul posto. E' una vecchia Echelon. Probabilmente ha il pc pieno di foto dello zio, e tu gli somigli in modo impressionante."
JC ridacchia "E sei gelosa, per caso?" domanda. Riprendo la mia calma abituale e lo guardo con aria bastarda per poi tastargli il sedere. "No. Pero' ti e' venuto un gran bel culetto." e scappo via ridendo. JC mi rincorre e mi pizzica il sedere. "Anche il tuo non e' male. Peccato che sei mia cugina. Ti sono cresciute ancora le tette, per caso?" mi domanda guardandomi nella scollatura.
"Cretino." cambio discorso "Non c'era parcheggio e ci stanno aspettando in macchia?" domando. JC sorride e mi sventola davanti al naso le chiavi dell'auto.
"Ti sei dimenticata che qui in America la patente la prendiamo a 16 anni?" cavoli! E' vero! Il pivello, che compira' 17 anni a dicembre, ha gia' la patente ed io no.
"Quando torno a casa mi iscrivo anch'io a scuola guida." dico.
"Cos'e'? Non ti fidi della mia guida?" domanda.
"Se la zia ha deciso che mi vuole cosi' male, ci sara' un motivo." dico avvicinandomi al Land Rover. JC ride e mi carica la valigia in macchina. Saliamo e partiamo.
"E cosi' sei maggiorenne." il mio silenzio lo sta facendo andare in bestia.
"Gia'. Pero' tu hai la patente." bofonchio.
"Si, pero' diventero' maggiorenne a 21 anni."
"Ok, allora siamo pari."
"I nonni come stanno?" domanda serio.
"Bene. Alla nonna hanno rinnovato ancora la patente ed ha deciso di comprarsi una macchina nuova." mia nonna era un periocolo pubblico da giovane, figuriamoci adesso che ha 75 anni.
"E tuo fratello?" JC adora Filippo.
"E' riuscito a farsi bocciare a scuola. Per punizione papa' lo porta a lavorare con lui al pomeriggio senza pagarlo."
"Mi spiace poveretto. Avrei voluto che ci fosse anche lui."
"Lo vedrai a Natale." dichiaro.
"Siamo arrivati. C'e' anche Silvy che ti aspetta." guardo la ragazzina bionda che mi sorride e mi saluta. Silvana, detta Silvy, e' la figlia quindicenne di Shannon e Cristina, quindi cugina di JC. Anche lei e' cresciuta parecchio dal Natale scorso: ha gli stessi occhi di suo padre Shan ed i capelli biondi come Cristina. Non ha un fisico propriamente perfetto, visto che ha le caviglie grosse come sua madre, ma nel complesso non e' brutta.
Scendo dalla macchia e Silvy mi corre incontro "Ciao Linda! Che bello vederti! Filippo non c'e'?" ha un debole per mio fratello.
"No. E' in punizione perche' si e' fatto bocciare a scuola." ripeto io.
Ovviamente anche Silvy parla perfettamente l'italiano come JC. "Uffa! Ci contavo di averlo qui un po'."
La zia Laura e lo zio Jay escono di casa e corrono ad abbracciarmi "Ciao zia!"
"Ciao Linda! Quanto mi sei mancata." esclama la mia zia preferita (e anche l'unica che ho) abbracciandomi stretta. Avra' anche 48 anni, ma sembra mia sorella.
"Ciao piccola!" lo zio Jay mi parla solo in inglese. E' incredibile come il tempo, su di lui, abbia lo stesso effetto che sul vino: piu' invecchia e piu' diventa buono. Porta i capelli corti e sempre sparati in piedi ed il fisico e' quello di vent'anni fa. L'unica cosa che tradisce l'eta' sono le leggere striature di grigio nei capelli e le rughette intorno agli occhi e sulla fronte. Per il resto e' sempre bellissimo.
"Ciao zio." dico abbracciandolo forte. L'ho sempre adorato fin da piccola. Mi ha sempre viziato in modo indecente, anche dopo la nascita di JC.
"No. Non pensate a me. Io faccio il facchino." esclama mio cugino mentre scarica le mie valigie.
"Lavora bene se no niente mancia." gli dico mentre entro in casa abbracciata allo zio e alla zia.
JC brontola un po' e ci segue con le mie valigie in mano. Io mi siedo in cucina a raccontare le ultime novita' di casa alla zia.
Dopo un po' ci raggiungono anche Cristina e Shannon. Li saluto tutti e due e poi Cristina si ferma con noi: anche lei e' curiosa di sentire le ultime novita'.
Pranziamo tutti assieme e poi mi rifugio in camera per riposare un po'.
Sono uscita dalla doccia e mi sono messa sul letto con addosso una maglietta ed un paio di pantaloncini corti. Sto per addormentarmi, quando sento bussare alla porta. E' sicuramente mio cugino.
"Entra piattola." dico in italiano.
JC infila la testa e sorride "Come facevi a sapere che ero io?" domanda.
"Perche' nessuno, oltre a te, rompe cosi' tanto in questa casa." dico girandomi verso di lui. JC si sdraia sul letto al mio fianco con le braccia dietro la testa.
Lo guardo un momento. Adesso gira senza maglietta per far vedere il fisico. "Cos'e'? Sei talmente pompato che non entri piu' nelle magliette?" domando sarcastica.
"Si muore di caldo oggi." osserva mentre fissa il soffitto.
"E perche' non sei sulla spiaggia a conquistare fanciulle?"
"Perche' volevo stare con la mia cugina preferita." per fortuna viviamo a migliaia di chilometri di distanza e ci vediamo due volte l'anno. Ce l'ho praticamente appiccicato addosso da quando e' nato.
"La tua cugina preferita avrebbe un fuso orario da smaltire." dico affondando la faccia nel cuscino.
"Dai, non fare l'antipatica. Ho solo voglia di parlare un po' con te."
"Io no. Voglio dormire." ho sempre la faccia nel cuscino.
"Va bene. Vorra' dire che decidero' io l'argomento di conversazione." fa una piccola pausa e poi spara la bomba "Come va con i ragazzi? Hai gia' trovato qualcuno, o sei maggiorenne e ancora vergine?"
Alzo di scatto la faccia dal cuscino "Ma che cazzo dici!" JC si gira e mi guarda facendo gli occhioni da Bambi.
"Niente. Volevo solo sapere della tua vita sentimentale."
Per risposta gli arriva una cuscinata. "Devo dedurre che vai male come al solito. Pero', con il carattere che ti ritrovi, non mi stupisce se i ragazzi scappano."
Ora sono in ginocchio sul letto e lo guardo dall'alto "L'unico che voglio far scappare, ora, sei tu!"
Non faccio in tempo a lanciargli un'altra cuscinata, perche' mi afferra per i fianchi e mi ribalta sul letto. Ora ce l'ho addosso che mi guarda e sorride bastardo. "Non lo fare." scandisco ben sapendo le sue intenzioni.
"Oh si', invece." e comincia a farmi il solletico. Sa che lo soffro in modo orribile, ed infatti comincio a ridere e gridare "Basta!" in modo incontrollato. La porta della camera di apre di colpo ed appare lo zio Jay. All'inizio sembra stupito, poi si mette a ridere e si butta anche lui sul letto per farmi il solletico.
"No zio! Non ti ci mettere anche tu! Difendimi piuttosto!" lo zio Jared e' sempre stato un gran burlone.
"Ma la volete lasciare riposare questa povera ragazza?" la voce della mia adorata zia riesce a fermarli, ma solo per poco. Lo zio si alza e la va a prendere per buttarla sul letto assieme a noi. Anche lei, come me, soffre il solletico. Solo che gli zii lottano poco e si cominciano a coccolare come due ragazzini.
Io e JC ci giriamo a guardarli e mio cugino mi abbraccia da dietro e appoggia la testa alla mia spalla. "Te lo avevo detto che non perdono occasione per pomiciare." mi sussurra nell'orecchio. Io rido e poi tossisco per attirare la loro attenzione "Non potreste evitare di farlo sul mio letto?" domando.
I due si girano e mi guardano. Poi cercano di ricomporsi e noi scoppiamo a ridere. Si alzano e se ne vanno senza dire niente. Sento mio cugino che dice "Bravi. Qui c'eravamo gia' io e Linda."
"JC non dire cretinate." a volte questo moccioso e' veramente imbarazzante.
Mi stringe un po' di piu' "Ti spiace se dormo un po' anch'io qui con te? Mi sono dovuto alzare presto per venirti a prendere."
"Ok. Pero' potresti evitare di stringermi come un peluche?" dico io.
"Perche'? Sei cosi' morbidosa." e strofina la guancia contro la mia spalla.
"Cacchio! Pungi! Fatti la barba almeno." e' esasperante quando si mette.
"Voglio solo un po' di coccole." dice con il tono da bambino.
"Cos'e'? La zia ti ha buttato l'orsetto con cui dormivi?" domando bastarda.
"Non era un orsetto, ma una papera di peluche." gia': il regalo di mio padre alla zia per i suoi 18 anni.
Rimango in silenzio un attimo e mi accoccolo meglio sul cuscino. JC ha deciso di non mollare la presa e si sta' addormentando cosi'. Pazienza: dormiro' anch'io.

(JC Pov)
Ho fatto un sogno stranissimo: devo smetterla di guardare dei porno, continuo a fare sogni erotici poi. Riprendo conoscenza per bene e mi accorgo che Linda si e' spostata in avanti, anche se il mio braccio la stringe ancora. Ora i nostri corpi non aderiscono piu'. Deve essere sveglia perche' il suo respiro non e' regolare. Muovo un attimo il braccio per farle capire che sono sveglio anch'io.
"Era ora che ti svegliassi." non capisco il motivo del suo tono astioso. Vabbe' che ho il sonno pesante.
"Perche'? Russavo per caso?" domando innocente.
"No. Pero' mi domando cosa stessi sognando di cosi' eccitante." ha sempre un tono strano.
"Niente." mento "Perche'?"
"Perche' il tuo inquilino delle parti basse e' sveglio da molto." abbasso lo sguardo e noto il cavallo dei pantaloni leggermente rigonfio.
"Oh cazzo!" mi alzo al volo e lascio la stanza imbarazzato.
Mio padre e' in corridoio e mi vede correre in camera mia. Mi segue.
"JC che succede? Stai male?" mi sono appena fiondato in bagno.
"No papa'. E' tutto a posto. Devo solo farmi una doccia." gelata.
Mio padre mi guarda spogliarmi e chiude la porta del bagno. "Eri in camera di Linda?" mi domanda.
"Si'." dico imbarazzato perche' mi ha scoperto.
Apro l'acqua della doccia "Apri il rubientto di quella fredda." mi consiglia "Aiuta, in certe situazioni."
"Papa'...io..." non so proprio cosa dire.
"Non c'e' niente da dire. Sei diventato un uomo JC. Non e' piu' il caso che ti infili nel letto di Linda, se ti fa quest'effetto."
"Ma e' mia cugina!" protesto "Con Silvy non mi e' mai capitato."
"Che la cosa rimanga fra me e te." faccio capolino dal box doccia e guardo mio padre. Non si e' mai lasciato andare a certe confidenze "Silvy e' un discreto cesso come sua madre e mio fratello. Linda, invece, e' la copia sputata di tua madre ed anch'io la trovo parecchio sexy." Quest'uomo mi stupisce sempre di piu'.
"Papa'! Non dirmi che iniziano a piacerti le ragazzine adesso?" sono sconvolto.
"Ma che dici! Lo sai che non ho occhi che per tua madre." ora e' imbarazzato anche lui. "E poi l'ho vista piccola e bavosa e con le orecchie a sventola. Mi basta pensare a quello per non avere effetti collaterali come e' successo a te."
"Ma perche' proprio lei? Con tutte le donne che ci sono in questo mondo." lo sfogo e' rivolto piu' a me stesso.
"Perche' hai i miei stessi gusti. E poi vi vedete cosi' poco."
Esco dalla doccia ed afferro un asciugamano per coprirmi "Ok. Adesso e' tutto a posto." Papa' e' ancora seduto che mi guarda. Decido di cambiare discorso "Avete preparato tutto per la festa di domani sera?" domando.
"Certo. Sono gia' d'accordo con Tomo. Tim vi accompagnera' con il basso, visto che non avete trovato un bassista."
"Alla chitarra ci sara' Tanya allora?" Tanya e' la figlia di Tomo e, musicalmente, e' un genio come lui, anche se parecchio bruttina.
"Ed avremmo il debutto di Silvy alla batteria."
"Speriamo che non inciampi, come al solito, facendo crollare il charleston ed il crash. Smonta mezza batteria tutte le volte che si muove." mia cugina e' un vero danno.
"Avete pensato a che canzoni farete?"
"Pensavo alle vostre piu' vecchie. Lo sai che sono le mie preferite. Mi dai la chitarra nera?" domando.
"Lo sai che devi meritartela. E poi ha un nome."
"Tu e la tua fissa di dare i nomi alle cose." mio padre e' incorreggibile.
"Vuoi che vi dia una mano? Che so, canto qualcosa anch'io." odia non essere sempre al centro dell'attenzione.
"Papa', lo so che tu sei una star, ma questo e' un semplice concerto in giardino. Festeggiamo i 18 anni di Linda e voglio che sia una sorpresa per lei."
"E va bene: ti cedo i riflettori. Pero' rendimi orgoglioso di te. Sei il mio erede." orgoglio paterno. Papa' si alza e fa per uscire dal bagno. Lo blocco un momento.
"Lo sai che oggi all'aereoporto c'era una tizia che mi ha scambiato per te?" papa' mi guarda sorridendo soddisfatto. "Era una tua vecchia fan."
"Ehi moccioso! Le mie fans non sono vecchie, sono mature." ditegli tutto quello che volete, ma non che e' vecchio.
"Piu' che mature, direi frollate. Comunque era un complimento per te. Ti vedono ancora giovane." Bravo JC! L'ego smisurato di papa' ha avuto la sua razione quotidiana di complimenti anche per oggi.
"Ora vestiti che e' quasi pronta la cena." dice uscendo sorridente.
Mi infilo velocemente i jeans ed una maglietta pulita. Mi guardo allo specchio. In effetti Linda ha ragione quando mi dice che non ci sto piu' nelle magliette: sara' meglio che passi ad una taglia superiore. Pero' sono proprio bello. Oh no! Sto diventando come mio padre!
Scendo in cucina e trovo tutti gia' seduti a tavola che mi aspettano. Linda sta chiacchierando con mia madre. Appena mi vede entrare si blocca e distoglie lo sguardo: mi sa che si e' arrabbiata. Io pero' non l'ho fatto apposta.
"Che c'e' per cena?" con mia madre parlo in italiano.
"Ho fatto i gnocchi al pomodoro per tutti." mia madre e' una cuoca fantastica.
"Umh, buoni. La nonna non li fa piu' cosi' spesso." anche a Linda piacciono.
Vedo papa' che nasconde gli occhiali da lettura in tasca e si toglie il giornale dalla faccia. "Wow! Uno dei miei piatti preferiti." mi scappa un sorriso e faccio cenno a Linda di guardare nella tasca di papa'. Lei non si lascia scappare l'occasione di prenderlo in giro.
"Zio! Da quando usi gli occhiali per leggere?" domanda innocentemente.
"Occhiali? Quali occhiali? Io ci vedo benissimo." papa' e' stato preso in castagna.
Linda e' piu' veloce e gli mette il giornale davanti alla faccia "E allora cosa c'e' scritto qui?" mio padre lo prende e lo allontana per mettere a fuoco. Poi sospira e si arrende tirando fuori gli occhiali da lettura.
"Va bene piccola vipera. Contenta adesso?" Linda pare soddisfatta e tutti scoppiamo a ridere.
Lo guarda ancora per un momento e poi gli sorride dolce. "Ma lo sai che ti donano? Sei ancora piu' bello." uno a zero per Linda.
"Glielo dico sempre anch'io che e' sexy con gli occhiali." mia madre si avvicina a papa' e lo bacia.
"Oh! Per favore! Niente pomiciamenti a tavola che abbiamo un ospite." dico coprendomi gli occhi con una mano e con l'altra copro quelli di Linda.
Sento che ride e i miei sbuffano. "Va bene. Ora mangiamo. Pero' stasera vedete di sparire da casa per qualche ora." mi minaccia mio padre.
"Siamo stati sfrattati. Dove vuoi andare?" domando a Linda.
"Non so. Tu cosa proponi?" mi dice facendo spallucce.
"Ci sarebbe un party sulla spiaggia. Qualche amico ci va'. Se puo' andare bene lo diciamo anche a Silvy e telefoniamo a Tanya." propongo. Non che ami particolarmente portarmi dietro le mie due compagne di band, ma ho paura a rimanere solo con Linda dopo quello che mi e' successo oggi.
"Per me va bene. Pero' come mi vesto?" gia', bella domanda da donna.
"Mi hanno detto che e' una festa a tema. Forse ispirata agli anni 50 del '900." io mi metto il solito vestito nero con la camicia nera.
"Non credo di avere qualcosa di adatto." Linda sembra dispiaciuta.
Per fortuna interviene mia madre "Credo di avere io un vestito adatto all'occasione. E' il primo regalo che mi ha fatto Jared quando sono arrivata qui. Ti dovrebbe andare a pennello."
Linda si alza ed abbraccia di slancio mia madre. "Zia sei la mia salvezza. Grazie mille."

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Dopo tanto penare (da parte della mia beta) mi sono decisa a pubblicare questo seguito della mia precedente fic sui Mars (SOS Tata). Ovviamente i nostri beniamini sono presenti solo da contorno alle storie dei loro figli. Vi chiedo solo una cosa: non mi uccidete!

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
Il vestito che mi ha prestato la zia e' un vero spettacolo e mi va a pennello. Mi ha anche aiutato a truccarmi ed ora sono pronta per andare alla festa.
JC mi aspetta ai piedi della scala assieme allo zio. Ha gia' brontolato un paio di volte perche' non ero ancora pronta.
"Adesso scendo piattola!" urlo da sopra la scala.
"Sara' meglio! Non mi va di far aspettare Silvy e Tanya."
"Linda manca il rossetto!" esclama la zia. Mi passa un rossetto rosso fuoco e me lo metto. Ora sono davvero a posto. Ho raccolto i capelli in una coda alta e, con la frangia che porto sempre, sembro Sandy di Grease in versione dark. Afferro la borsetta e scendo dalla scala assieme alla zia.
JC alza lo sguardo e sta per dire qualcosa quando si blocca. "Wow! Mamma fai i miracoli!" esclama.
Io gli faccio una smorfia e la zia ribatte per me "Non e' servito molto. Solo il vestito ed il trucco." parla in inglese a favore di mio zio che e' rimasto imbambolato ai piedi della scala assieme a JC.
"Sei stupenda anche al naturale." zio Jared sa sempre come far arrossire una ragazza. La zia mi sorride. Scendo gli ultimi gradini e mi avvicino a JC con un sorriso.
Mi guarda un attimo e poi sorride anche lui "Stasera farai faville." mi dice.
"Tienila d'occhio prima che qualcuno ce la porti via." lo zio mette in guardia JC.
"Staro' attento." promette JC prima di prendermi per mano e trascinarmi in macchina.
Usciamo dal garage e JC da un colpo di clacson per chiamare Silvy che esce da casa di corsa. Ci vuole solo un secondo perche' inciampi nei propri piedi e, quasi, stramazzi contro la porta del Range Rover. Fortunatamente, non sentiamo nessuna botta e Silvy apre la porta e sale in auto sistemandosi il vestito bianco che indossa.
"Ciao ragazzi." ci saluta.
"Volevi ammaccarmi la macchina con una testata?" domanda JC.
"Piantala JC." gli dico dandogli una pacca sul braccio "Poteva farsi male."
"Non ti preoccupare Linda. Sono cosi' goffa che ho rischiato di cadere gia' sullo zerbino." mi dice con un tono mesto.
"Saranno i tacchi." e sollevo il piede per mostrarle le mie ballerine nere rasoterra. "Io ho risolto cosi' il problema. La zia voleva che indossassi i tacchi, ma non voglio mica rompermi una gamba." Silvy sorride sollevata e JC sbuffa.
"Possiamo andare ora? Dobbiamo recuperare ancora Tanya."
"Vai brontolone." dico io. Silvy ridacchia.
Recuperiamo anche Tanya ed arriviamo al luogo della festa. JC parcheggia vicino alla spiaggia e scendiamo tutti assieme. Mi blocco quando, all'entrata, noto che ci sono dei fotografi. Prendo JC per un braccio "Perche' ci sono i paparazzi?" domando terrorizzata.
JC mi guarda e sorride "Qui c'e' tutta gente famosa, o figli di gente famosa, come noi." Silvy e Tanya non sembrano minimamente preoccupate.
"Ma io non centro niente. Non voglio essere fotografata." dico terrorizzata.
JC mi mette un braccio al collo e con l'altro prende per la vita Silvy "Andiamo ragazze! Le prossime copertine ci aspettano.". Tanya ci segue sorridendo ai fotografi all'ingresso.
Loro scattano un paio di foto e poi sento che domandano di me a JC e lui risponde "E' mia cugina."
Molti di loro scoppiano a ridere e qualcuno dice anche "Si', si' . Come no."
"Che stronzi! Non ti hanno creduto! Vai subito a dirgli che non stavi dicendo balle!" sbotto in italiano e mi fermo guardano in faccia JC.
Lui si avvicina al mio orecchio sorridendo "Non ti preoccupare. Non ci credono perche' non mi hanno mai vista con una ragazza cosi' bella."
Io arrossisco imbarazzata "Non prendermi in giro."
JC mi guarda con aria da cucciolo "Non e' colpa mia se di solito mi porto dietro Anastasia e Genoveffa e stasera ho anche Cenerentola."
Mi scappa una risatina "Quanto sei scemo JC."
"Andiamo? Ci sono un paio di amici che ti vogliono conoscere, o meglio, rivedere." JC mi prende per mano e ci infiliamo nella folla. Silvy e Tanya sono gia' sparite.
Ci avviciniamo ad un gruppo di ragazzi e ragazze che sono uno piu' bello dell'altro. JC da un pacca sulla schiena di un ragazzo alto e biondo che si gira. E' bellissimo: ha gli occhi azzurri e le labbra carnose. Il viso e' piuttosto squadrato ma parecchio affascinante.
"Ciao JC." saluta mio cugino e poi mi fissa da capo a piedi "Chi e' questa bellezza che ti porti dietro?"
"Mia cugina."
dice JC.
"Tua cugina?!" ridacchia "Ma tua cugina e' un cesso!"
"Lei e' Linda. La figlia del fratello di mia madre." spiega JC con calma.
"Ah! Ora ho capito. Scusami, io sono Knox." allunga la mano per stringere la mia.
"Sicuramente non ti ricordi, ma ci siamo conosciuti da bambini." dico sorridendo. "Ero stata a casa vostra con la zia e lo zio Jared. Come stanno i tuoi fratelli?" domando.
"Sono qui in giro. Vivienne era qui pochi secondi fa. La', dove c'e' quel capannello di ragazzi, ci devono essere Shilol e Zahara."
"Sono sempre le regine delle feste."
dice JC.
Un ragazzo moro arriva piombando alle spalle di JC. "Leto Junior! Come mai non sei in giro con i due cessi?"
"Linda. Lui e' Henry Farrell." poi si gira verso Henry "Puzzi di birra Henry. Sei ubriaco?"
"Possibile, visto che vedo una bella ragazza al tuo fianco."
dice ridacchiando.
Knox gli da una gomitata nello stomaco e riprende a parlare con me "Quando sei arrivata?" mi domanda.
"Stamattina." rispondo sorridendo. Il figlio di Brad e' veramente bellissimo come lui. JC si stacca da me un momento.
"Visto che avete fatto amicizia, vi lascio un attimo. Vado a far passare la sbronza a quell'idiota di Henry. Non vorrei che sfasciasse un'altra automobile." si allontana e mi lascia sola con Knox.
"Perche' continuate tutti a dire che Silvy e Tanya sono dei cessi?" domando per sciogliere l'imbarazzo.
"Beh, scusami. Hai visto il resto delle ragazze? Sono tutte come te: loro scompaiono."
"Mi sembrate tutti un po' superficiali. La vera bellezza non e' quella esteriore." non riesco a trattenermi.
Knox sorride ed assomiglia ancora piu' a suo padre. "Bella e saggia. Hai ragione tu: siamo troppo superficiali. Ma sai com'e', essere cresciuti in una famiglia dove tutti sono perfetti, non aiuta il mio metro di giudizio."
"Si puo' essere perfetti anche se non si e' bellissimi." dico sorridendo.
"Piaceresti a mia madre sai?"
"A me piace molto lei. Sono una sua ammiratrice." dichiaro imbarazzata.
"Perche' non ci vieni a trovare con JC qualche giorno? Te la farei conoscere." Knox e' molto dolce.
"Ti ringrazio." dico arrossendo. Knox si guarda attorno un attimo e poi si gira verso di me "Ti andrebbe di ballare?"
"Non sono un'ottima ballerina, pero' ne sarei felice." mi prende la mano e mi guida verso la pista da ballo.
La musica sfuma in un rock lento. Questa non mi ci voleva proprio: Knox mi afferra per la vita e mi stringe a se. Io rimango un po' rigida. "Rilassati. E' solo un ballo." seguo il suo consiglio e appoggio la testa alla sua spalla: e' cosi' alto che gli arrivo si' e no al mento. Mi stringe di nuovo e sento che ridacchia. "JC mi sta fulminando con lo sguardo. Se non fosse tuo cugino, penserei che sia geloso."
Alzo la testa e guardo verso il bordo della pista. JC mi guarda e sembra triste. Lo ignoro e continuo a ballare con Knox. Ma che cavolo vuole? Me lo ha presentato lui e mi ci ha lasciata sola per rincorrere quell'ubriacone di Farrel Junior. Ed ora fa il geloso? Ballo un altro paio di lenti con Knox e, nel frattempo, chiacchieriamo amabilmente.
"Ti andrebbe di bere qualcosa? Mi fanno male i piedi." non ce la faccio piu' a ballare e sono stanchissima.
"Certo." scendiamo dalla pista con Knox che mi tiene ancora per la vita. Raggiungiamo il bar e prendiamo due analcoolici alla frutta: neppure a lui piace bere.
"Ti va di andare in riva al mare? Per parlare piu' tranquillamente." non c'e' malizia nella sua domanda e cosi' lo seguo.
La luna si riflette sull'acqua calma e crea un paesaggio molto romantico. Ci sediamo su un lettino vicino alla riva e guardiamo il mare in silenzio. Io sono un po' imbarazzata e non so cosa dire. La sera e' piuttosto umida e, vicino all'acqua, fa abbastanza fresco. Rabbrividisco involontariamente.
"Hai freddo?" mi domanda premuroso.
"Un pochino. E' abbastanza umido qui." rispondo cercando di scaldarmi le braccia nude con le mani. Knox si toglie la giacca e me la mette sulle spalle.
"Tieni. Non voglio che ti ammali mentre sei in vacanza." e' un ragazzo dolcissimo. Mi giro e lo guardo sorridendo.
"Grazie. Sei molto gentile." mi sorride anche lui e ci guardiamo negli occhi per un momento. Io arrossisco.
"Quanti anni hai Linda?" mi domanda.
"Ne ho appena compiuti 18." rispondo.
"Hai un anno in piu' di tuo cugino, allora." osserva.
"Tu e JC sembrate piuttosto amici." osservo. Knox anniusce con la testa ed io proseguo la mia domanda "Come se la cava con le ragazze, secondo te?".
Knox sorride di nuovo "Vuoi sapere se frequenta qualcuna?" mi domanda.
"Era solo per farmi un'idea. E' molto cambiato dallo scorso Natale." osservo.
"E' cresciuto." dice semplicemente.
"Questo l'avevo notato anch'io. All'aereoporto non l'avevo neppure riconosciuto."
"Comunque no. Non ha una ragazza. Pero' credo che, questa sera, abbia spezzato un bel po' di cuori."
Lo guardo perplessa "In che senso?"
"Si e' fatto fotografare con te, e qui nessuno ti aveva mai vista."
"E allora? C'erano anche Silvy e Tanya con noi."
Knox abbassa il capo e ride "Loro le conoscono tutti, anche se nessuno se le fila. Tu sei stata una stupenda novita'. Ho visto gli sguardi delle altre quando sei arrivata e ci ho letto dell'invidia."
"Vuoi sapere la verita'?"
domando ridendo. "Io non amo mettermi in mostra ed odio essere fotografata. Il vestito che indosso e' di mia zia ed e' vecchio quasi quanto me. Non ho niente che possa provocare invidia nelle altre ragazze."
"Pero' sei cosi' bella da attirare gli sguardi."
Knox avvicina il suo viso al mio e mi sfiora le labbra con un bacio leggero. Si stacca e mi sorride per verificare la mia reazione. Io sono stupita, ma poi gli sorrido e lui si avvicina di nuovo per baciarmi, stavolta, con piu' passione. Io mi lascio andare e gli metto le braccia dietro al collo carezzandogli i capelli sulla nuca. La giacca mi cade dalle spalle e Knox comincia ad accarezzarmi la schiena leggermente scoperta dal vestito.
Il nostro idillio viene bruscamente interrotto dalla voce di mio cugino "Ah! Finalmente vi ho trovati!" sembra piuttosto seccato.

(JC POV)
Sono nella merda fino al collo. Quelle due imbecilli di Tanya e Silvy hanno pensato bene di seguire Henry. Il cretino le  ha invitate a bere una cocacola, solo che ci ha infilato dentro delle aspirine ed ora sono tutti e tre fuori di testa. Questo medoto del cazzo lo usavano ai tempi di mio nonno per sballarsi. Quando li ho trovati stavano per mettersi a fare una cosa a tre: avrei dovuto lasciarli fare e filmarli. Il filmato lo avrei mostrato ad Henry da sobrio e cosi' ci saremmo fatti delle belle risate alle sue spalle. Pero' sono troppo bravo e, soprattutto, ho la resposabilita' delle due sorellastre di Cenerentola. Ho dovuto separarli e lasciare Pax e Maddox, i fratelli maggiori di Knox,  a controllarli. Ora pero' ho bisogno di Knox per riaccompagnare a casa Henry e devo recuperare Linda: li avevo lasciati insieme che ballavano. Sulla pista da ballo non ci sono piu'. Domando un po' in giro e qualcuno mi indica di cercarli in riva al mare. C'e' buio pesto e devo stare attento a dove metto i piedi. Eccoli li' seduti! Ma che diavolo stanno facendo?! Neppure piu' di Knox mi posso fidare! E' avvinghiato a mia cugina come una piovra!  Meglio che intervenga!
"Ah! Finalmente vi ho trovati!" dico seccato e amareggiato.
I due si staccano e mi guardano. "Che succede JC?" domanda Knox mentre prendo Linda per una mano e la faccio alzare.
Lei protesta ma non le do' retta. "Dobbiamo andare a casa. Henry ha combinato un altro dei suoi casini e ci ha messo di mezzo anche Tanya e Silvy. Devi portare a casa tu quello stupido." dico a Knox.
"Arrivo subito." dice reinfilandosi la giacca e seguendomi.
Linda sembra preoccupata "Le ha fatte bere?" mi domanda.
"Si', una coca cola con dentro delle aspirine. Il modo piu' stupido per sballarsi." sono piuttosto incazzato.
"Cosa raccontiamo a Shan e Tomo?" Linda sembra piu' preoccupata della reazione dei loro padri che di tutto il resto.
"Inventero' qualcosa." dico scrollando la testa.
Raggiungiamo Pax e Maddox che fanno ancora da carcerieri ai tre imbecilli. Tanya e' praticamente addormentata e Silvy barcolla pesantemente e ride come una scema.
Guardo Henry inferocito, anche lui e' messo piuttosto male "Sarai contento di quello che hai combinato. Dovrebbero tenerti rinchiuso in casa a vita. E non e' escluso che questo succeda veramente: hai passato il segno e diro' tutto a tuo padre, puoi starne certo."
Prendo in braccio Tanya e Linda mi segue sostenendo Silvy con l'aiuto di Maddox. Pax e Knox afferrano Henry e lo trascinano fino alla sua auto. Carico nella mia macchina le ragazze ed aiuto Knox a buttare Henry nella sua.
"Ti seguo fino a casa sua, cosi' poi ti riaccompagno qui." dico a Knox che annuisce.
In auto c'e' il completo silenzio. Linda non spiccica una parola fino a casa Farrell.
"Rimani qui a fare la guardia a queste due. Io e Knox andiamo a mettere a letto l'imbecille." Linda annuisce ma non dice nulla. Mi allontano per raggiungere Knox. Ormai conosciamo talmente bene la casa di Henry, che neppure il cane abbaia quando ci vede. Parcheggiamo l'auto in garage e poi portiamo Henry in camera sua e lo buttiamo sul letto cosi' com'e' senza troppi complimenti. Usciamo in silenzio e ritorniamo alla mia macchina. Linda si e' spostata sul sedile posteriore. Knox prende posto accanto a me e parto senza dire una parola.
Lascio Knox di nuovo alla festa e Linda scende per tornare al posto di fianco a me.  La vedo che saluta Knox e la mia delusione aumenta.
Ritorna in macchina e sorride lievemente. Io riparto sgommando con l'aria cupa. Linda mi osserva e rompe il silenzio.
"Ma siete abituati a riportare a casa Henry in queste condizioni?" mi domanda curiosa.
"Quasi sempre. E' nato cretino e, se non avesse degli amici come noi, ci creperebbe. Ma questa volta non gliela faccio passare liscia. Queste due imbecilli potevano rischiare. E lo sai perche' lo ha fatto?" mi giro a guardarla e nel buio della macchina mi sembra ancora piu' bella.
"Perche' e' un idiota?" domanda.
"Perche' voleva farsi Anastasia e Genoveffa." ridacchio "Non se lo immagina neanche che queste due gliel'avrebbero data anche senza essere drogate."
"Sei cattivo pero'." sono veramente cattivo, ed ora mi voglio sfogare anche con lei.
"E tu?" domando.
"Io cosa?" Linda mi guarda curiosa.
"A Knox la daresti anche senza essere stordita da qualcosa?" domando bastardo.
Linda mi guarda risentita "Me lo hai presentato tu e mi hai lasciata sola con lui per rincorrere Henry."
"Pero' potevi anche evitare di ficcargli la lingua in bocca dopo due minuti."
"Sentimi bene: non sei mio padre, che mi dice cosa posso o non posso fare. E poi sono maggiorenne e vaccinata. Avresti preferito che mi fossi ubriacata assieme ad Henry?" l'ho fatta incazzare.
"Mi ha dato fastidio vedere che ti metteva le mani dappertutto." dico a bassa voce. La rabbia mi e' sbollita ed ora e' rimasta solo la delusione.
Linda mi guarda stupita senza dire nulla. Poi mi domanda "Cosa facciamo con queste due? Le riportiamo a casa cosi'?" pratica la ragazza.
"No. Rimarranno a dormire da noi. Pero' domani racconto tutto a mio padre." dico deciso.
"Possono dormire con me." propone Linda.
Mi giro e la guardo con un sorrisino "Posso stare anch'io con voi?"
"Non saremo scomodi in quattro nel letto?" mi domanda.
"Non ti posso mica lasciare sola con queste due. Se dovessero stare male?" mi sto arrampicando spudoratamente sui vetri.
"Va bene." ho vinto: Linda si e' arresa.
Parcheggio l'auto in cortile e mi carico Silvy sulle spalle come un sacco di patate. Linda, che e' piuttosto forte, prende Tanya che e' piu' leggera. Arranchiamo su per le scale ed entriamo nella stanza di Linda. E' la piu' lontana da quella dei miei genitori. Orami sono le due di notte e staranno sicuramente dormendo. Considerate le premesse, saranno anche piuttosto stanchi e dormiranno come due ghiri.
Buttiamo le due stordite sul letto e Linda si gira verso di me "Aiutami a spogliarle e prendi due delle mie magliette dalla valigia."
"Non possono dormire cosi'?" domando sbadigliando.
"No. I vestiti si rovinano. Aiutami senza protestare." mi metto sull'attenti e, imbarazzato, mi avvicino a Silvy e le tolgo le scarpe. Linda mi guarda mentre traffica con il vestito di Tanya.
"Mettila seduta e slacciale il vestito."
La guardo come se avesse appena bestemmiato "Devo per forza guardare?" domando con aria schifata.
"Se sei cosi' un fenomeno da farcela senza guardare..." mi dice ridacchiando.
"Ok. Adesso comincio." sono parecchio impacciato perche' non ho mai tolto i vestiti ad una ragazza. In questo non sono proprio figlio di mio padre.
Linda ha gia' finito con Tanya: le ha messo una sua maglietta e l'ha messa sotto alle lenzuola. Si gira e mi guarda.
"Dai. Faccio io." dice con aria compassionevole.
"Grazie. Se non ci fossi tu non saprei cosa fare." dico lasciandole Silvy. In un attimo e' pronta anche lei e la mettiamo a letto.
"Ora tocca a te." dico avvicinandomi a lei da dietro.
"Aiutami a tirare giu' la zip." dice mentre si scioglie i capelli che le ricadono sulle spalle. Le accarezzo lievemente la schiena con il dorso della mano.
"JC, non cominciare a farmi il solletico e tira giu' la zip." ridacchia. Ho visto pero' che le e' venuta la pelle d'oca quando l'ho toccata.
Mi prendo coraggio, le sposto i capelli dal collo e le lascio un lieve bacio sulla spalla nuda. Linda sussulta e si sposta. "Grazie per la zip. Ora vado in bagno a togliermi il trucco." afferra il suo pigiama e si chiude in bagno. Io sospiro, guardo i due cessi che dormono beati e drogati, ed inizio a spogliarmi lanciando la giacca, la camicia ed i pantaloni sulla sedia. Rimango con addosso solo i boxer e mi affaccio alla finestra prendendo un bel respiro. Ho tutto tranne voglia di dormire.
Linda esce dal bagno in pigiama e senza trucco. Apre l'armadio e ripone ordinatamente il vestito che ha indossato, poi si gira verso di me.
"Non hai sonno tu?" mi domanda.
"No." rispondo senza girarmi.
"Beh, io vado a letto." dice lei cercando di spostare Tanya che si e' impossessata dell'altro lato del letto.
Rido un attimo. "Ti do una mano." e mi avvicino al letto dando uno spintone a Tanya che finisce addosso a Silvy. Per fortuna nessuna delle due si sveglia.
"Dormono proprio come due ghiri." ridacchio. Linda sorride e si accoccola sotto le lenzuola.
"Verro' a dormire anch'io." dico sbadigliando. Mi infilo sotto le coperte e mi avvicino a lei.
"Vedi di non fare scherzi come oggi pomeriggio." ridacchio.
"Quello non e' stato volontario. Se preferisci, mi sposto in mezzo vicino a Tanya e Silvy. Con loro non mi succede di sicuro."
"No. Rimani qui." sorride Linda.
"Posso abbracciarti?" domando. Linda fa cenno di si' con la testa ed io la cingo con un braccio, affondando il viso nei suoi capelli per aspirare il suo profumo.
Rimango in silenzio ad ascoltare i nostri respiri. Linda non dorme ancora. Si gira verso di me e ci ritroviamo con i visi ad un palmo l'uno dall'altro.
"Ma sei geloso di Knox?" mi domanda a bruciapelo.
"Perche' me lo chiedi?" dico imbarazzato.
Si avvicina di piu' a me. "Mi hai fatto una scenata prima in macchina."
E adesso cosa gli dico? Mi avvicino e la bacio sulla bocca. Mi stacco e Linda mi guarda stupita. Adesso mi dara' sicuramente uno schiaffo, e i suoi sono veramente potenti. Eccola che allunga la mano; strizzo gli occhi per prepararmi alla botta ma ... la sua mano mi sta accarezzando i capelli e la sua bocca e' di nuovo sulla mia. Mi sta baciando! Linda mi sta baciando! Devo essermi addormentato e sto sognando. Muovo la mia mano carezzandole la schiena ed arrivo fino al bordo della maglietta del pigiama. Infilo la mano sotto alla maglia e accarezzo la sua pelle nuda. Scendo a baciarle il collo e la spalla e la sento sospirare. Se non mi fermo adesso non ce la faro' piu'.
"Sara' meglio che vada in camera mia." dico affannato.
Linda mi trattiene "Non andartene. Rimani qui con me."
"Io non so se posso resistere." sembra che ho appena corso una maratona.
Linda si accoccola meglio fra le mie braccia. "Pensa che ci sono anche Silvy e Tanya e dormiamo."
Ok dormiamo. La fa facile lei. 

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Capitolo 3
*** 3 ***


3
Mi sveglio con la sensazione di essere osservata. Ho la testa appoggiata a qualcosa che non e' il mio cuscino e che profuma di buono. Cerco di riprendere conoscenza lentamente e mi accorgo che la mia mano poggia su qualcosa di caldo, che si solleva ritmicamente e posso sentire un leggero battito. Apro un occhio e mi accorgo di essermi addormentata fra le braccia di JC. La mia mano e' appoggiata all'altezza del suo cuore e lo sento pulsare. Respira lentamente ed ha ancora gli occhi chiusi, segno evidente che sta ancora dormendo.
La strana sensazione che mi ha svegliato persiste ancora. Giro la testa verso la porta semi aperta e vedo la zia Laura che ci guarda perplessa. Alle sue spalle c'e' lo zio Jared perche' sento che dice sorpreso "Io, a letto con tre donne contemporaneamente, non ci sono mai stato." La zia ride e gli da una leggera pacca sul braccio. "Ti giuro amore! Neppure dopo una sbronza. Abbiamo messo al mondo un mostro."
Sento la zia che gli dice "Non ti credo. Chiedero' conferma a tuo fratello, per sicurezza. Ora pero' dobbiamo svegliarli."
Alzo la testa per fargli capire che io sono sveglia. La zia mi vede e sorride. "Adesso svegliamo tuo cugino." mi dice entrando nella stanza seguita dallo zio.
Zia apre le tende e la finestra e lo zio Jared prende una sedia e si siede davanti al letto e ci guarda divertito. Io cerco di liberarmi del braccio di JC che mi stringe e, cosi' facendo, lo sveglio. Zio Jared si fa serio e lo guarda. JC apre gli occhi e, vedendolo che lo fissa, si riprende all'istante.
Lo zio lo guarda serio "Mi puoi spiegare come mai sei a letto con tre ragazze?". Zio Jared e' veramente un grande attore, peccato che non riesce ad essere serio neppure quando cerca di sgridare suo figlio.
"Papa', non e' come sembra." la scusa piu' banale del mondo.
"E allora cosa sarebbe? Hai deciso di perdere la verginita' in modo spettacolare?" non riesco a trattenere una risatina.
JC non sa cosa dire, quando si accorge di me e sposta il braccio con cui mi stringeva "Linda ti puo' spiegare tutto."
Gli do una pacca sul torace. "Ehi! Non tirarmi in mezzo!" esclamo ridendo.
"Ok. Posso immaginare cosa abbiate fatto voi due." dice zio Jay raddrizzandosi sulla sedia "Ma loro due cosa centrano?" dice, poi, indicando Tanya e Silvy che dormono ancora come due ghiri.
JC scatta a sedere facendomi cadere dal letto "Papa'! Ma secondo te sono cosi' disperato da dovermi fare queste due?" esclama.
Ora lo zio ha perso l'espressione seria e sta ridendo. "Ok ti credo! Pero' spiegami cosa ci fate tutti qui. E poi, perche' Tanya e Silvy non sono a casa loro? Tomo mi ha telefonato stamattina, abbastanza preoccupato."
JC si alza. "Dovresti chiederlo a loro due e a quello scemo di Henry."
Zio Jay si fa serio "Cos'ha combinato di nuovo?"
JC si passa una mano sulla faccia "Ha cercato di portarsele a letto tutte e due."
"Non mi sembra una cosa cosi' grave."
dice lo zio.
JC lo guarda "Gia'. Peccato che prima abbia tentato di sballarle con una coca cola corretta con l'aspirina. Abbiamo dovuto portare a casa anche Henry e metterlo a letto."
Non ho mai visto lo zio arrabbiato. "Stavolta Henry ha passato il segno. Adesso telefono subito a Colin e gli dico cosa combina il suo pargolo."
"Io ti suggerirei di dire tutto anche allo zio Shan e a Tomo. Magari le rinchiudono in convento ed io non devo piu' andare in giro a fare l'assistente sociale."

"Ci puoi giurare che gli raccontero' tutto." poi si alza e da una pacca sul sedere a Tanya e Silvy che, dormono ancora come due ghiri "Sveglia belle adormentate! Vi aspetta una ramanzina dai vostri genitori."
Vedo JC che, alla parola Belle Addormentate, simula un conato di vomito. In effetti non sono un bello spettacolo: il trucco colato le fa assomigliare a due panda drogati ed i capelli di Silvy sembrano appena usciti da una centrifuga. "Zio non gridare che ho mal di testa." dice Silvy. Tanya si guarda intorno spaesata ed arrossisce quando vede JC in mutande.
"Lustrati pure gli occhi, perche' quando tuo padre sapra' cos'hai combinato ieri sera, ti rinchiudera' in un convento." gli sibila bastardo.
Io alzo la mano per prendere la parola. "Posso dire, in loro difesa, che e' Henry che andrebbe rinchiuso?". Guardo i due Leto padre e figlio che mi fissano strani. Zia Laura arriva in mio soccorso.
"Tesoro. Il tuo pigiama e' trasparente in controluce." Oh cazzo! Me ne ero dimenticata. Mi sposto imbarazzata in un angolo buio della stanza.
"Perche' non accompagni JC nella sua camera e gli parli da uomo a uomo?" Lo zio Jay si riprende un attimo, afferra JC per un braccio ed escono dalla mia stanza.
"Jared e' incorreggibile!" sospira la zia. "Beh, pensiamo a queste due." dice avvicinandosi a Silvy e Tanya. Gli parla un attimo ammonendole dolcemente. Loro due sono mortificate. Dopo due minuti arrivano anche Shan e Cristina che recuperano Silvy. Racconto loro come sono andate le cose. La povera Silvy non uscira' di casa per un bel po'. Tanya si riveste e scende a fare colazione con me e la zia.
Siamo in cucina e di JC e dello zio nessuna traccia. "Cosa staranno combinando quei due?" domando alla zia.
"Oh, non preoccuparti. I loro discorsi fra uomini sono piuttosto lunghi. Mi e' capitato spesso di trovarli in bagno, tutti e due davanti allo specchio, che chiacchierano come due comari mentre si mettono il gel." ridacchio divertita immaginandomi la scena.
Tomo e' arrivato a prendere la povera Tanya. E' un padre piuttosto comprensivo e sembra piu' triste che arrabbiato.
Io e la zia siamo rimaste sole. Mi guarda con aria divertita "Vai a prepararti che oggi usciamo insieme."
"E dove andiamo?" domando.
"Beh. Hai compiuto 18 anni ed io non c'ero a festeggiare. Cosi' ho deciso che festeggeremo di nuovo. Ti porto a fare shopping."
"Avro' la mia zia tutta per me?" domando incredula. Zia Laura annuisce sorridendo ed io corro ad abbracciarla.
"Fantanstico!" sono esaltata da questa notizia. Tutto un giorno con mia zia.

(JC pov)
Papa' mi trascina in bagno e chiude la porta. Si siede sul bordo della vasca e mi guarda sorridendo.
"Cosa vuoi sapere papa'?" domando. Lo conosco bene e so che, quando si chiude in bagno con me, e' perche' ha voglia di spettegolare.
"Tutto! Dall'inizio possibilmente." dice incrociando le braccia.
"Ti ho gia' detto cos'e' successo. Tutta colpa di quel cretino di Henry." dico aprendo il rubinetto del lavandino.
"Io voglio sapere anche altro. Per esempio: perche' tu e Linda eravate cosi' avvinghiati?" ecco dove voleva andare a parare. Non gliene frega niente se sua nipote e la figlia del suo migliore amico sono state drogate.
Abbasso la testa rassegnato e provo a spararla li' "Perche' se no sarebbe caduta dal letto?"
Papa' fa cenno di no con la testa e un sorrisino bastardo gli si dipinge sul viso.
"E va bene. Ci siamo baciati." adesso la sua attenzione e' stata destata completamente e mi guarda con gli occhi spalancati.
"Vai avanti. L'hai baciata tu?" chiudo il rubinetto e mi giro verso di lui appoggiandomi con le mani al bordo del lavandino.
"Ieri sera alla festa le ho presentato Knox Pitt e poi l'ho lasciata sola con lui per rincorrere Henry. Quando sono andato a cercarla, per riportarla a casa dopo il fattaccio di Henry e delle due cozze, l'ho trovata avvinghiata a Knox che si stavano baciando. Mi viene ancora una rabbia se penso che aveva le mani su di lei." dico arrabbiato.
"E poi? Avete fatto pace?" papa' e' sempre piu' curioso.
"Abbiamo discusso della cosa in macchina e poi siamo andati avanti anche qui. Io le ho chiesto se con Knox ci sarebbe andata a letto anche senza bisogno di essere drogata, e lei mi ha domandato se ero geloso. Non so' cosa mi sia preso in quel momento, ma, invece di risponderle, l'ho baciata. Mi sono staccato subito temendo di prendere una sberla. Invece mi ha accarezzato e mi ha baciato lei."
"E non avete fatto altro?"
papa' mi guarda inclinando leggermente la testa di lato.
"Dio sa quanto avrei voluto." il ricordo del suo bacio e della sua pelle sotto il palmo della mia mano, mi sta eccitando.
"Ehi bimbo! Stai calmo pero'! Ora qui ci sono io, non Linda." ha notato la mia eccitazione. Abbasso il capo e respiro profondamente.
"Come vorrei che non fossimo cugini."
Mio padre si alza e mi mette una mano sulla spalla. "Con il tempo la cotta ti passera'. Dovresti trovarti una ragazza. Sei mio figlio: non dovrebbe essere cosi' difficile per te." non posso non ridere alla sua battuta.
"Sei sempre il solito, papa'." dico sorridendo.
Si alza ed esce dal bagno "Vado a fare sbollire la rabbia a mia cognata, altrimenti stasera sarete senza batterista."

(Linda POV)
Rincorrere la zia Laura in giro per i negozi di Rodeo Drive e' veramente una faticaccia. Ogni tanto viene presa da questa mania compulsiva per lo shopping e questa volta ha coinvolto me. Mi fanno male i piedi e comincio ad avere fame.
"Zia? Non possiamo fare una pausa per il pranzo?" domando prima di entrare nell'ennesimo negozio.
La zia guarda l'orologio "Ok. Cosa ti va di mangiare?" mi domanda sorridendo.
"Quello che preferisci tu." dico.
"Ok. Allora si mangia indiano." e mi prende per mano trascinandomi verso il ristorante indiano dietro l'angolo.
Ovviamente qui la conoscono e ci trovano subito un tavolo. Essere la moglie di un personaggio famoso ha i suoi lati positivi. In tutti questi anni di matrimonio, zia Laura ha collaborato a qualche disco dei 30STM come corista assieme a Cristina. Non ha mai voluto, pero', incidere nessuna canzone assieme allo zio. Dice sempre che gli basta quel duetto che hanno fatto assieme quando era appena arrivata. Lo zio Jared lo custodisce gelosamente nell'attesa che lei si decida a lasciarglielo pubblicare come b-side di un singolo.
Siamo sedute a tavola nell'attesa che ci servano il nostro pesce. Da quando vive con lo zio, che e' vegetariano, ha imparato anche lei a mangiare poca carne; non che prima ne andasse pazza. Solo JC sbrana bistecche con la voracita' di un bulldog.
Arriva il pesce con il contorno di riso basmati bollito. Zia prende la salsa di soia ed il curry e condisce il riso. Cominciamo a mangiare in silenzio. Zia Laura, pero', non resiste alla tentazione.
"Apparte quello che ha combinato quel debosciato di Henry, mi spieghi cosa ci facevate cosi' abbracciati tu e JC?" la domanda e' molto diretta ed a bruciapelo. Quasi mi strozzo con una lisca di pesce.
"Come?" domando tossendo.
"Perche' JC non e' andato a dormire nel suo letto ieri notte?" quando fa quell'espressione indagatrice, e' praticamente identica a mio padre.
"Perche' aveva paura che Silvy e Tanya si sentissero male." rispondo sinceramente.
"Uhm, non mi sembrava cosi' interessato alla loro salute." dice pensierosa infilandosi in bocca un'altra forchettata di riso.
Sbuffo abbassando il capo. Sento che si avvicina a me verso il tavolo.
"E' cambiato molto dallo scorso Natale, non trovi?" mi domanda sottovoce.
Alzo lo sguardo ed arrossisco incontrando i suoi occhi "Ma come hai fatto a farlo cosi' bello?" domando.
Zia si rilassa e mi sorride. Io continuo a parlare "Quando e' venuto a prendermi all'aereoporto, non l'avevo quasi riconosciuto. Non era piu' il mio cuginetto magro e sfigato di sei mesi prima. Dovevi vedere la tizia che c'era sull'aereo con me come se l'e' squadrato. L'ha perfino scambiato per lo zio Jay."
"Una echelon?" mi domanda.
"Si'. Mi ha anche detto che era presente al concerto di Parigi." dico ridacchiando all'espressione della zia.
"Ma se lo ricordano proprio tutte!" sembra quasi stufa di quella storia.
"Beh, ti sei accaparrata per la vita uno degli uomini piu' belli del mondo. E' logico che se lo ricordino tutte." rido di nuovo.
"In effetti e' stata una gran bella proposta di matrimonio." zia Laura si lascia andare ai ricordi e sospira.
"Sei una donna fortunata." dico seriamente "Vorrei trovarlo anch'io un uomo come lo zio Jay."
"Te lo auguro tesoro." mi dice prendendomi la mano. Poi cambia espressione "Cosa mi dici di Knox?"
"Knox? E' un gran bel ragazzo ed e' molto dolce." dico semplicemente.
"E bacia meglio lui o JC?" domanda maliziosa.
"Ehm." arrossisco e rimango senza parole.
"Spero che abbia imparato da suo padre. E' cosi' eccitante."
"Zia non esagerare." dico quasi schifata.
Vedo che ride "Non ti preoccupare. Se deve succedere qualcosa fra voi, che succeda. Pero' state attenti."
"Tu sei matta zia." dico rassegnata.
"Se non fossi stata matta, 17 anni fa non avrei mollato tutto per venire qui. Ricordati che abbiamo lo stesso sangue: anche tu sei un po' pazza come me. Segui il tuo istinto e fai quello che ti dice il tuo cuore. Fregatene del resto." meno male che e' praticamente astemia, altrimeni penserei che sia ubriaca.
"Terro' a mente il tuo consiglio." dico.
"Ora andiamo. Dobbiamo andare a ritirare il tuo regalo di compleanno." e mi trascina fuori dal ristorante.
Entriamo in una gioielleria ed il commesso porge un pacchettino alla zia.
"Questo e' per te." dice porgendomi la scatolina. La prendo ma aspetto un attimo prima di aprirla "Forza. E' il tuo regalo per i 18 anni." mi incita la zia.
Apro la scatola e quello che vedo all'interno mi sconvolge e mi commuove. La zia mi ha regalato la sua fedina d'oro smaltata di blu.
"L'ho fatto rismaltare perche' era parecchio rovinato." mi dice.
"Ma zia, questo e' il tuo anello preferito." dico guardandola commossa.
"Era della nonna. Lo ha dato a me ed ora e' giusto che lo abbia tu. Sei la terza generazione di donne della nostra famiglia che lo portera'." prende l'anello dalla scatola e me lo infila all'anulare della mano sinistra. "Io l'ho sempre portato qui anche da ragazzina."
Guardo l'anello e mi scende una lacrima. Abbraccio di slancio la zia "Grazie zia. E' il piu' bel regalo che mi abbiano mai fatto."
Zia Laura ricambia il mio abbraccio e poi usciamo dal negozio.
Proseguiamo il nostro giro delle boutique. Mi ha comprato talmente tante cose, che mi ci vorra' un'altra valigia per poterle portare tutte a casa.
"Ora ci manca solo un vestito per questa sera." mi dice.
"Perche'? Dove dobbiamo andare stasera?" domando curiosa.
"Abbiamo organizzato una festicciola a casa con qualche amico. Dobbiamo festeggiare i tuoi 18 anni." risponde indifferente.
"Per qualche amico, quante persone intendi?" domando terrorizzata.
"Non molte. I soliti nostri amici con i figli."
"Allora fai sparire le bottiglie di alcoolici. Henry Farrell potrebbe trovarle."
"Non credo che verra'. Non dopo la telefonata che ho fatto a sua madre."
"Credevo che lo zio avesse parlato con Colin."
"No. Quando succede qualcosa parlo io con sua madre. Colin e' senza spina dorsale con suo figlio: non sa farsi rispettare."
"Evidentemente non hanno un buon rapporto come JC con lo zio Jay." osservo.
"Jared e' un buon padre, ma anche un buon amico. Passano molto tempo assieme ed hanno sempre parlato di tutto."
"Mi sono sempre chiesta perche' non abbiate avuto altri figli dopo JC."
"Avremmo voluto altri figli, ma con il lavoro di tuo zio, non ci siamo riusciti. Lui era sempre in giro per il mondo con il gruppo o per girare qualche film. Io gli andavo dietro, ma poi, quando JC ha iniziato a frequentare la scuola, sono rimasta qui con lui. E poi siamo diventati troppo vecchi." vedo la zia che sorride da sola. Evidentemente sta ricordando la volta in cui hanno fatto mio cugino. Non vorrei mai essere nella sua testa quando pensa certe cose.
"Beh, piuttosto che mettere al mondo un demente come mio fratello..." 
"Tuo fratello e' importante. Lo sai che e' l'unico componente della famiglia che puo' tramandare il nostro cognome? Il tuo bisnonno aveva 3 fratelli e 4 sorelle. Dei quattro, tre hanno avuto dei figli maschi, ed uno due femmine. Dei tre cugini del nonno, solo lui ha avuto un figlio maschio, cioe' tuo padre. E, per fortuna, che e' nato Filippo." la zia ha una velocita' spaventosa ad elencare il nostro albero genealogico.
"Speriamo allora che non diventi gay."
"Lo potrei seriamente uccidere se accadesse." mi dice ridacchiando. "Oh ecco! Questo dovrebbe starti a pennello." dice mostrandomi un vestitino grigio chiaro con una fantasia a piccole macchie di leopardo nere. E' carino e non volgare: ha la gonna ampia ed e' tagliato sotto al seno, ha le maniche lunghe ma e' leggerissimo.
"Vado a provarlo." dico prendendo il vestito ed infilandomi nel salottino di prova.
La zia mi raggiunge dopo pochi minuti e si infila nel camerino di fianco al mio. "Ho trovato qualcosa anche per me." Non che sia la prima cosa che si compera oggi.
Paghiamo i vestiti e, finalmente, usciamo dal negozio.
"Ed ora andiamo a farci coccolare." esclama.
"Centro benessere?" domando.
"Esatto!"

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Grazie a chi legge e recensisce. Un grazie speciale a magica_cricchia per il betaggio.

Rituccia993: mi fa piacere che ti ricordi ancora della piccola Linda dell'altra fic. In effetti e' cresciuta e non sbava piu' sul Blackberry di Jared. Direi, pero', che, piu' che lei che si vuole fare suo cugino, e' JC che e' terribilmente attratto da Linda. Poi, ovviamente, lei non sa resistere al fascino del piccolo Leto.

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Capitolo 4
*** 4 ***


4
Siamo arrivate a casa giusto per l'ora di cena. Abbiamo passato un pomeriggio spettacolare! Mi hanno fatto la piega ai capelli, la manicure e mi hanno truccato. Praticamente siamo arrivate a casa gia' pronte per la festa.
Alla faccia della festicciola con qualche amico! C'e' un intero esercito di camerieri che neppure al matrimonio della cugina di mio padre. Davanti al garage c'e' persino pronto un piccolo palco con tutti gli strumenti: mi godro' un concerto dei 30 Seconds to Mars tutto per me.
La zia sta dando le ultime disposizioni a quelli del catering ed e' raggiante nel suo bel vestito nuovo. Cristina arriva verso di me con in mano un pacchetto.
"Buon compleanno Linda." dice porgendomi il pacchetto "E grazie per quello che avete fatto per Silvy ieri sera."
"Figurati. Lo sai che le voglio bene come se fosse mia cugina. Tu, piuttosto, non dovevi." dico indicando il regalo.
"Oh, e' solo una sciocchezza. Ora vado a dare una mano a Laura." e se ne va lasciandomi un bacio sulla guancia.
Mi guardo intorno. Stanno arrivando i primi ospiti: sono tutti amici dello zio e della zia che mi hanno conosciuto in questi anni. E' arrivata anche Emma, la segretaria storica dello zio Jared.
"Ciao Linda." mi dice abbracciandomi con affetto. "Sei sempre piu' bella."
"Ciao Emma. Che piacere rivederti." anch'io le voglio molto bene. E' una donna molto paziente e gentile: se non fosse stata cosi', non avrebbe mai potuto sopportare lo zio.
"Questo e' per te." dice porgendomi anche lei un pacchettino.
"Oh, ma non dovevi. Ti ho gia' fatto disperare tanto in passato." Emma sorride ricordandosi, evidentemente, dell'intervista a MTV in Italia di 16 anni fa.
"Eri una bambina adorabile." ridacchia.
"Pero' urlare che mi scappava la pipi' in diretta, deve essere stato piuttosto imbarazzante per voi." sono ancora imbarazzata per quella volta, anche se avevo solo un anno e mezzo. Mio padre continua a farmi rivedere la registrazione di quella puntata.
"Ci abbiamo riso su. E poi e' stato un bene portarti via: stavi praticamente facendo tu l'intervista al posto dei ragazzi." Emma ride divertita "Ah! Dimenticavo una cosa. Oggi mi ha contattato una signora che mi ha detto di averti conosciuto sull'aereo. Si chiama Clarissa e lavora per una casa di moda."
"Si', la conosco. Ma che voleva da te?" domando.
"Voleva parlare con Jared e Laura. Mi ha detto che sta cercando modelle e modelli per un servizio fotografico. Mi ha parlato di te e JC."
Guardo Emma perplessa "E tu che le hai detto?"
"Che avrei dovuto chiedere al mio capo." dice semplicemente.
"E, il tuo 'capo', cos'ha detto?" ora ho quasi paura.
"L'ha invitata per questa sera. Cosi' potra' conoscere meglio anche tuo cugino."
"Ma la zia lo sa?" domando.
"Le ho accennato qualcosa. Ma perche' sembri cosi' preoccupata?" Emma mi guarda curiosa.
"Perche' non vorrei che saltasse addosso a mio cugino o a mio zio. E' una vecchia Echelon un po' matta."
"A me e' sembrata una professionista seria, invece."
"Se lo dici tu." mi giro e vedo che arriva la banda Pitt-Jolie al completo accompagnati dai loro genitori, per questa sera miracolosamente insieme. "Scusami Emma, devo andare a salutare degli amici. Ci vediamo piu' tardi." dico per congedarmi da lei.
Raggiungo Knox e Vivienne che mi guardano sorridendo "Ben arrivati ragazzi. E' un piacere avervi qui." dico sorridendo. Pax e Maddox arrivano anche loro ad abbracciarmi.
"Ciao piccola! Buon compleanno!" si avvicinano anche Shilol e Zahara e mi porgono un pacco enorme "Da parte di tutti noi." mi dice Shilol sorridendo.
"Grazie, non dovevate disturbarvi. E' gia' una gran cosa che siate tutti qui." dico felice.
Knox si avvicina "Coraggio aprilo. Cosi' vedi se ti piace."
Mi appoggio ad un tavolo per scartare il pacco. E' un bellissimo vestito rosa. "Zahara pensa che questo colore ti doni molto." mi dice Shilol.
"E' uno dei miei preferiti. Grazie a tutti." dico sorridendo.
Angelina e Brad, che sono rimasti in disparte, si avvicinano a noi. Brad mi sorride "E cosi' tu sei la nipotina di Laura e Jared. L'ultima volta che ti ho vista portavi ancora il pannolino." anche tu eri piu' giovane, pero' evito di dirglielo.
"E' un piacere conoscervi." dico un po' imbarazzata.
"Knox ci ha parlato molto di te." Angelina interviene guardando suo figlio con sguardo complice. Knox arrossisce ed i suoi fratelli ridacchiano.
"Spero che non vi abbia detto niente di brutto." dico arrossendo.
"Al contrario. Sappiamo che sei una ragazza seria e molto matura." mi dice di nuovo Angelina.
"Detto da lei e' un grande complimento." credo di essere piuttosto imbarazzata. Di solito non mi capita, avendo ereditato la faccia di bronzo di mio padre.
"Dacci pure del tu." mi dice Brad.
"Va bene."
"Ragazzi, noi vi lasciamo. Andiamo a salutare i padroni di casa." dice Angelina guardando ammonitrice i propri figli prima di allontanarsi.
"A proposito: dove si e' cacciato JC?" mi domanda Knox guardandosi attorno.
"A dire la verita' non l'ho piu' visto da stamattina." in effetti sono un po' preoccupata. Da quando siamo tornate, non ho ancora visto ne' lui, ne' lo zio. E pure la zia e' sparita.
"Quelle due come stanno?" mi domanda Knox dopo che i suoi fratelli e sorelle si sono allontanati.
"Stamattina stavano bene. Hanno dormito come due ghiri tutta la notte. A Silvy hanno fatto una bella lavata di capo. JC spera che decidano di rinchiuderle in convento."
Knox mi regala uno dei suoi bellissimi sorridi. "E' proprio sempre il solito."
"Dice che e' stufo di fare l'assistente sociale."
"In effetti, senza quelle due palle al piede, potrebbe trovarsi anche una ragazza. Ce ne sono parecchie che gli ronzano intorno." la dichiarazione di Knox mi lascia un po' di amaro in bocca.
Sta arrivando ancora un sacco di gente. Tra il gruppo distinguo anche Colin Farrel con Henry. Vengono verso di me e Knox. Colin sorride ed Henry abbassa lo sguardo.
"Buon compleanno Linda." mi dice Colin dandomi un pacchetto ed un bacio sulla guancia.
"Grazie Colin." gli sorrido cordiale, ma lancio un'altra occhiata torva al suo rampollo.
"Henry? Non fai gli auguri a Linda?" Colin e' piuttosto incazzato con suo figlio, lo si capisce dal tono che ha usato.
"Auguri Linda. Volevo scusarmi per ieri sera. Sono un grandissimo cretino e vi ho rovinato la festa." sembra che abbia imparato la lezione a memoria, pero' sembrano scuse sincere.
"Dovresti chiedere scusa e Shannon e a Tomo, piuttosto." dico asciutta.
"Lo faro' sicuramente. Sono venuto per questo." si capisce che, altrimenti, non sarebbe uscito di casa.
"E' confinato in casa fino a nuovo ordine. La festa di stasera e' un'eccezione, ma lo terro' d'occhio." promette Colin. "Ora vado a salutare i tuoi zii." e se ne va anche lui.
Rimango da sola con Knox ed un Henry sempre piu' imbarazzato che non spiccica parola.
Prendo in mano la situazione e li guido tutti e due verso il tavolo del buffet.
"Andiamo a bere qualcosa?"
"Volentieri." Knox mi porge il braccio, ma non lo prendo e trascino Henry con noi.
Ordino tre analcoolici al cameriere e ne porgo uno ciascuno ai miei due cavalieri.
"Allora brindiamo a Linda ed ai suoi 18 anni." propone Knox.
Henry alza il bicchiere ancora un po' imbarazzato. "A Linda." dice prima di cacciare giu' tutto d'un fiato.
Knox si allontana richiamato dalla sua gemella e mi lascia sola con Henry.
"Posso parlarti un momento?" domando.
"Certo." mi risponde imbarazzato.
Lo guido verso due sedie in disparte e ci sediamo. Lo guardo un momento in silenzio e poi parlo.
"E' vero quello che mi ha detto JC ieri sera?" domando diretta.
"Cosa?" sembra non capire la mia domanda.
"Che volevi portarti a letto Silvy e Tanya." non mi sono mai piaciuti i giri di parole.
Henry si rigira il bicchiere vuoto fra le mani cercando, evidentemente, il coraggio di parlare.
"Tutti dicono che sono due cessi." fa una piccola pausa "Ma io non lo penso. Certo, tu o le sorelle di Knox, siete molto piu' belle di loro."
Lo guardo perplessa "E questo cosa centra?"
"Fammi spiegare per favore." faccio segno di sigillarmi la bocca e lo lascio proseguire. "Non dirlo a nessuno." mi guarda con occhi da Bambi "Credo di avere una cotta per Tanya."
"E allora perche' non glielo confessi? Non e' difficile."
dico semplicemente. Non ci vedo nulla di cosi' brutto o complicato.
"La fai facile tu. Quelle due sono inseparabili. Ho persino paura che non gli piacciano i ragazzi."
"Tanya non lo so, ma Silvy ha una cotta da paura per mio fratello. Su questo ci posso mettere la mano sul fuoco."
dico sicura.
"E sei sicura?" mi domanda.
"Come del fatto che ora sto parlando con te. Secondo me dovresti cambiare modo di fare e cominciare a corteggiare Tanya. Credo che tu non gli sia indifferente. Sei un bel ragazzo, nonostante tutto." in effetti Henry e' proprio un bel ragazzo. Ha la stessa aria da canaglia di suo padre e quel lieve accento irlandese che lo rende piuttosto sexy.
Ora mi guarda piu' sicuro e si tira indietro i capelli con una mano "Dici?" mi sorride.
Abbozzo un sorriso "Vai e colpisci. Pero' niente cazzate."
"Gia'. Io so fare solo quelle." dice appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia e guardando a terra.
"Io comincerei con lo scusarmi e poi la inviterei a ballare. Ho proprio il sospetto che i 30 Seconds to Mars faranno un concerto tutto per noi stasera."
Henry ride ed io lo guardo. "Ti sembra un'idea cosi' stupida?" domando.
"No. L'idea e' buona. Solo che non credo che stasera sia tuo zio con la sua band a suonare." e mi fa cenno di guardare verso il palco.
Seguo il suo sguardo e quello che vedo mi lascia di stucco. Sul palco, dei Mars, c'e' solo Tim. Tanya con la chitarra e' professionale quanto Tomo. Alla batteria c'e' Silvy, che, sedendosi, inciampa nel charleston e quasi lo fa cadere. Si gira con un sorrisino di scuse verso ... JC che imbraccia una delle chitarre storiche dello zio Jared. Ha gli occhi truccati di nero ed indossa una camicia e dei pantaloni aderenti neri. Ha al collo una bandana rossa e nera, che risconosco essere quella delle Brigate Rossonere che abbiamo comprato assieme, qualche mese prima a San Siro, quando siamo andati a vedere giocare il Milan. E' veramente bellissimo e rimango incantata a guardarlo.
Sento Herny che ridacchia al mio fianco e mi giro a guardarlo. "Non lo sapevi che suonavano anche loro?"
"Sapevo che JC aveva imparato a suonare la chitarra, ma non l'avevo mai sentito."
dico stupita.
Henry si alza a mi prende per mano. "Andiamo vicino. Credo che stasera cantera' per te." e mi trascina vicino al piccolo palco.
JC e' intento ad accordare la chitarra assieme a Tanya. Silvy picchietta le bacchette sulle gambe per scaldarsi e Tim li guarda come un padre orgoglioso.
JC si gira verso il suo gruppo e fa un cenno di assenso. Gli altri gli rispondono con lo stesso gesto. JC si avvicina al microfono e Silvy da l'attacco.
"Attack" risuona nell'aria. I Mars hanno sempre iniziato tutti i loro concerti con questa canzone ed ora i loro figli la stanno riproponendo.
JC comincia a cantare ed e' cosi' simile allo zio, che mi pare di vedere lui nelle registrazioni di vent'anni fa. Si muove sicuro e sexy con la chitarra fra le mani e la sua voce e' cosi' profonda e melodiosa che mi provoca i brividi.
La canzone finisce ed io lo sto ancora fissando ad occhi spalancati da sotto al palco. Parte un caloroso applauso e mio cugino sorride, bello come il sole, e si avvicina al microfono.
"Se speravate di sentire i 30 Seconds to Mars, mi dispiace per voi. Stasera avete il piacere di ascoltare noi i 'Sons of Mars', la loro cover band ufficiale." molti appaludono e tanti scoppiano a ridere. Vedo lo zio Jared, vestito esattamente come JC ma senza bandana al collo, che sorride orgoglioso ai piedi del palco.
JC riprende a parlare. "La prossima canzone la voglio dedicare a Linda, la nostra festeggiata." poi mi scorge fra le persone ai piedi del palco (forse anche perche' Henry mi sta indicando a gesti da circa mezz'ora) "So che questa e' una delle tue preferite." ed attacca Was it a Dream che e' veramente la mia preferita.
Lo zio si allontana dal palco e dalla zia Laura e mi viene vicino.
"Posso chiedere un ballo alla festeggiata?" mi domanda. Io gli sorrido. "Ma certo. Tutto per il mio zio preferito."
Mi prende fra le braccia e cominciamo a ballare. Altre coppie si uniscono a noi. Henry e' andato a prendere la zia Laura. Guardo verso il palco e vedo JC che sorride, mentre canta.
"Di me non e' geloso. Non ti preoccupare." mi bisbiglia lo zio nell'orecchio.
Io rido "Sei veramente terribile zio."
"E sempre il piu' figo."
con l'eta', il suo ego smisurato, non e' calato di un grammo.
A meta' della canzone, Henry e la zia Laura, vengono a chiedere il cambio di cavaliere ed io mi ritrovo a ballare con il piccolo Farrell.
Lo guardo sorridendo "Sai che sei una persona piacevole, quando non fai l'idiota?"
"Grazie mille. Provero' a non fare piu' cavolate, se ti puo' far piacere." promette. Gira un attimo lo sguardo verso il palco e poi mi parla nuovamente.
"Tanya sembra nata per suonare la chitarra." mi dice incantato.
"Gia'. Ce l'ha nel sangue." dico io ammirata dalla mia amica.
"Credi che potrei far colpo su di lei, se mi proponessi come bassista?" domanda.
Lo guardo un attimo perplessa "Tu sai suonare?"
"Certo. Non sono mica solo suonato. Ho preso lezioni da quando ero bambino." risponde sincero.
"Ma JC lo sa?" domando.
"Si'. Abbiamo suonato insieme diverse volte."
"E allora perche' non sei anche tu nella band?" sono sempre piu' stupita.
"Forse perche' non vuole un idiota come me." dice mortificato.
"Se vuoi ci posso parlare io. A me da retta." propongo.
Vedo che guarda di nuovo verso il gruppo. "Non credo. Ora mi sta fulminando con lo sguardo. Credo che sia geloso."
Sbuffo infastidita. "Ancora con questa storia." borbotto a bassa voce.
La musica finisce e lascio Henry per andare a prendere da bere. Vicino al tavolo ci sono la zia Laura con Emma e Clarissa.
Faccio per tornare indietro ma si accorgono di me.
"Linda tesoro, vieni qui." la zia mi parla in inglese a favore di Emma.
Sfodero il mio miglior sorriso falso e mi avvicino.
"Buonasera Clarissa. E' un piacere rivederla." dico stringendole la mano. In effetti e' una vera rottura averla alla festa.
"Linda cara. I miei migliori auguri, innanzitutto."
Zia Laura si inserisce nella nostra conversazione. "Clarissa mi stava appunto parlando di come vi siete conosciute." sorrido un attimo e Laura prosegue "Vorrebbe avere te e JC come modelli per il servizio fotografico."
"Lo devi chiedere a mio padre."
dico, sperando che papa' non dia il suo consenso.
"Non c'e' problema. So come lavorarmi mio fratello." non mi piace quando e' cosi' sicura di se'.
Clarissa ci guarda tutte e due e poi esclama "Dio mio! Ve lo hanno mai detto che sembrate due sorelle?" questa tizia ci sa veramente fare. Zia Laura arrossisce.
"Certo! Ogni tanto me la scambiano per una ragazzina." la voce dello zio Jared mi arriva dalle spalle della zia. Clarissa, finalmente, e' rimasta senza parole per lo stupore. Zio Jared allunga una mano verso di lei "Piacere Jared Leto.". Vai! Adesso la vecchia cornacchia sviene!
"Pia...piacere. Sono Clarissa e .... wow! Jared Leto in persona!" mi copro la bocca con una mano per non scoppiare a riderle in faccia. Anche Emma ha girato un attimo la testa da un'altra parte. Zia Laura, invece, sorride apertamente.
"Fa sempre questo effetto." le dice in italiano. Ma Clarissa ha ancora il cervello nel suo universo Leto e lo guarda con un sorriso che sembra una paresi. Spero solo che non si metta a sbavare.
Zio Jared la guarda strano e poi le sventola una mano davanti agli occhi per attirare la sua attenzione.
"Tutto bene signora?" domanda quasi preoccupato.
Clarissa sembra risvegliarsi da un sogno "Oh! Si'. Tutto ok."
"Beh, io vi lascio alle vostre chiacchiere." lo zio se ne va e raggiunge Colin e Brad.
La zia Laura riprende in mano la situazione "Dicevamo... Per cosa sarebbe questo servizio fotografico?"
Clarissa si riprende e comincia a parlare del suo lavoro "Lo stilista per cui lavoro ha deciso di svolgere questo servizio sulle spiagge di Malibu'. Mi ha incaricata di cercare dei giovani modelli e modelle e, quando ho conosciuto Linda e JC, ho pensato che sarebbero stati perfetti."
"Se non si tratta di biancheria intima o costumi, io non ho nulla in contrario. Pero' devono decidere i ragazzi."
la zia Laura sembra convinta.
"La posso invitare alle selezioni degli altri modelli, se la puo' fare stare piu' tranquilla." dice Clarissa guardandosi pero' intorno "Anche se..."
"Cosa?"
domanda la zia preoccupata.
"Se potessi avere tutti questi bei ragazzi e ragazze che ci sono qui, sarei praticamente a posto." Clarissa ha visto Henry e tutta la banda Pitt-Jolie.
"I loro genitori sono qui, se vuole parlarci. So che Shilol e Zahara hanno gia' fatto dei servizi fotografici."
"Sarebbero perfette. Cosi' belle e cosi' diverse, come il giorno e la notte." in effetti e' questa l'idea che mi ero fatta anch'io delle due sorelle di Knox.
"Allora la faccio parlare con Agnelina, Brad e Colin. Sara' meglio andare in salotto a discutere." zia Laura si allontana assieme ad Emma e Clarissa.
Io mi avvicino nuovamente al palco. I 'Sons of Mars' stanno facendo una piccola pausa e Henry sta chiacchierando con Tanya. JC sta bevendo da una bottiglietta quando mi avvicino a lui.
"Siete stati bravissimi. Non me lo sarei mai aspettato." dico sorridendo.
"Ti siamo piaciuti? E' il nostro primo concerto." dice sorridendo felice.
"E' stato il piu' bel regalo di compleanno che mi potevi fare." gli lascio un bacio sulla guancia.
JC sorride "Sei bellissima con quel vestito. Molto elegante ma anche molto rock."
"Grazie. Lo ha scelto tua madre." dico sorridendo "Anche tu stai molto bene cosi'. Il trucco sugli occhi ti dona: risaltano parecchio. Ti faccio una foto per la nonna."
JC scoppia a ridere e si copre con una mano "No, per favore! Se la vede il nonno, sono rovinato. Pensera' che sono gay."
"Ma va la'! Lo sai che ti adora. E poi sei cosi' bello che sverra' anche la nonna."
"Ok. Allora fammela pure." e si mette in posa colto da un attacco di ego Leto. Io prendo il mio telefono e scatto una foto. Gliela mostro per vedere il risultato, poi la mando direttamente all'email di mio padre e della nonna.
JC mi guarda e poi mi domanda "Ma quella tizia che parlava con mia madre ed Emma, e' mica quella che c'era sull'aereo con te?"
Annuisco "Si', proprio lei."
"E che ci fa qui?" domanda curioso.
"Vuole ingaggiarci per un servizio fotografico di moda." dico roteando gli occhi all'idea piu' stupida che ci possa essere.
"Anche me?" domanda.
"E' chiaro! Ti ha puntato subito la prima volta che ti ha visto."
"Non sarebbe una brutta idea. Guadagnerei un po' di soldi per comprarmi la chitarra nuova." sento che borbotta.
"Ma la chitarra non te la puo' comprare lo zio?" domando. Mi pare tanto strano che JC non cerchi di spennare suo padre.
"No. Voglio guadagnarmela. Sto mettendo da parte i soldi da un bel po' di tempo." sorrido e gli do' una carezza.
"Il mio cuginetto cresce e diventa responsabile."
"Avevo gia' pensato di trovarmi un lavoretto." mi dice sorridendo.
"I tuoi lo sanno?" domando.
"Certo! Mamma mi ha incoraggiato per questo. Non ha mai voluto che crescessi come un ragazzino viziato. Lo sai che mi hanno sempre dato la paghetta settimanale."
"Beh, mi sembra giusto. Anch'io prendo un tot a settimana e da li' non si sgarra." rispondo. In effetti la mia paghetta e' una miseria, ma cerco di farmela bastare. Non posso certo pretendere centinaia di euro alla settimana da un padre operaio ed una madre impiegata. Pero' sono curiosa di sapere quanto danno a mio cugino "A te quanto danno?"
"Cinquanta dollari alla settimana e riesco anche a risparmiare qualcosa." mi dice orgoglioso.
"E come fai?" domando io.
"E' semplice. Non ho vizi come fumo o alcool. Alle feste ci vado raramente e poi sono un bravo ragazzo." mi dice orgoglioso.
"Credevo che lo zio fosse piu' generoso con te." dico stupita.
"E' anche un buon modo per farmi crescere responsabile." mi dice sorridendo.
"Wow. Non sapevo che fossi cosi'. Ci vediamo veramente poco." osservo.
JC mi cinge le spalle con un braccio "E' vero. Dovremmo vederci piu' spesso. Potrei trasferirmi in Italia dai nonni." propone guardandomi sorridendo.
"Non ti piacerebbe la vita della provincia lombarda." dico sorridendo "Vivi nel posto piu' bello del mondo, hai degli amici fantastici e dei genitori che ti amano alla follia. Gli daresti un grande dolore se te ne andassi via."
Si avvicina al mio orecchio "Pero' starei sempre vicino a te." mi sussurra nell'orecchio.
Mi scosto un po' da lui. "Io ho la mia vita in Italia. Dobbiamo ricordarci che siamo cugini e smetterla con questa storia."
Il suo sorriso si spegne "E se io, egoisticamente, non me lo volessi ricordare?"
"Devi fartene una ragione Joseph." lo so che odia quando lo chiamo cosi'.
Abbassa lo sguardo "Promettimi una cosa pero'."
"Cosa?" domando.
"Che mi vorrai bene lo stesso." mi guarda con occhi imploranti.
Abbozzo un sorriso triste "Te ne vorro' sempre. Sarai sempre nei miei pensieri e non potro' mai dimenticare il nostro bacio di ieri sera."
"Vorrei potertene dare un altro." mi dice in un sussurro.
"Perche' non mi regali un'altra canzone, invece?"
JC sorride "Quale vorresti sentire?"
"This is war oppure Hurricane."
"Te le canto tutte e due." mi dice alzandosi e riprendendo in mano la chitarra.
Ripristina il suo gruppo staccando Tanya dalle labbra di Henry "Dio mio! Sembrate incollati!" sento che brontola verso l'amico.
Mi scappa una risatina ed Henry si avvicina a me sorridendo soddisfatto.
"Avevi ragione tu." mi dice. Noto che ha il collo della camicia macchiato dal rossetto di Tanya.
"Siete gia' arrivati ai baci infuocati dopo pochi minuti?" domando indicandogli la sua camicia.
Henry rigira il colletto un po' imbarazzato "Mi ha confessato che le sono sempre piaciuto. E' stato piu' facile del previsto. Ora stiamo insieme."
"Sono felice per voi." dico sinceramente felice.
JC si avvicina al microfono ed annuncia la prossima canzone. Mi rendo conto di essermi tirata la zappa sui piedi da sola chiedendogli Hurricane.
Quando canta il ritornello mi guarda intensamente
...Tell me would you kill to save your life?
Tell me would you kill to prove you're right?
Crash, crash, burn let it all burn
This hurricane's chasing us all underground..

Do you really want?
Do you really want me?
Do you really want me dead?
...

Non so come mai, ma ho la sensazione che, le parole di Hurricane, suonino un po' come un'accusa nei miei confronti.
Ucciderei davvero per salvare la mia vita? Ucciderei per provare che ho ragione? Lo voglio davvero? Sono cosi' confusa.
Henry si accorge del mio turbamento "Cosa ti succede Linda? Non ti senti bene?" mi domanda preoccupato.
"No. Nulla. E' solo la canzone." rispondo.
"Non canta poi cosi' male." osserva lui.
"E' bravissimo. Ma sono le parole della canzone." dico piano.
"In effetti, quando Jared l'ha scritta, doveva essere parecchio deluso." e' un attento ascoltatore.
"Anche JC ora e' deluso." sussurro.
"Deve smetterla di correrti dietro." dice bevendo un altro sorso di aranciata dal suo bicchiere.
Mi giro e lo guardo stupita. Henry sorride.
"Non ho le fette di salame sugli occhi. Mi sono accorto che fra voi c'e' qualcosa di piu' di semplice affetto fra cugini."
"E da cosa l'hai capito?"
domando.
"E' troppo geloso di te. E, secondo me, e' anche successo qualcosa. O sbaglio?" mi domanda serio.
"Ci siamo baciati, ieri sera." dico a bassa voce.
"Lo immaginavo. Non l'avevo mai visto cosi'. Ha avuto qualche ragazza, ma, evidentemente, non si era mai attaccato cosi' tanto. Non ha preso proprio da Jared: lui, in passato, non e' mai stato senza una donna."
"Gia'. In questo assomiglia a mia zia. Neppure lei ha mai avuto molte storie: era piuttosto sfortunata con i ragazzi ed era molto timida."
"Laura timida?"
mi guarda stupito.
Annuisco "Si'. Mio padre mi dice sempre che trovava solo dei grandissimi stronzi. E' stata assieme solo a tre ragazzi e l'ultimo se lo era anche sposato. Poi sappiamo tutti com'e' andata a finire."
"So che ha un matrimonio fallito alle spalle. Pero' non ce la vedo timida ed impacciata con i ragazzi. Sembra una donna cosi' sicura di se'."
osserva Henry. In effetti zia Laura da quest'impressione, a prima vista. Pero' io so che arrossisce se le fanno dei complimenti e che tiene molto alla sua privacy.
"E' sempre stata una sognatrice."
"Come JC. Io credo che ti abbia idealizzato, sai? Forse perche' somigli cosi' tanto a sua madre."

"Io e la zia siamo agli antipodi. Io ho ereditato la faccia di bronzo di mio padre. Lei e' come il nonno."
"Pero' vi assomigliate fisicamente."
Non posso non ridere a questa osservazione: e' gia' la seconda volta che me lo dicono questa sera. "Gemmelle ma con 30 anni di differenza."
Henry ride ed io proseguo "Cambiamo discorso, che e' meglio."
"Volevo appunto chiederti chi e' quella tizia che e' con tua zia ed Emma."
"Si chiama Clarissa e lavora per una casa di mode italiana. L'ho conosciuta sull'aereo. Ci vuole ingaggiare per un servizio fotografico."
rispondo.
"Con ci vuole ingaggiare, intendi forse anche me?" mi domanda Henry perplesso.
"Certo! E anche i figli di Brad e Angelina. Cosi' non si deve neppure sbattere per fare dei casting."
"Io ci vengo se c'e' anche Tanya."
Henry sta imponendo una delle sue condizioni.
Mi alzo in piedi "Hai ragione! O tutti, o nessuno. Andiamo a porre le nostre condizioni. O prende anche Tanya e Silvy o io non ci vando." e mi dirigo a passo spedito verso il luogo della riunione.

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Capitolo 5
*** 5 ***


5
Clarissa ha concordato tutto con gli zii e con i genitori dei nostri amici, ed ora eccoci tutti qui. E' piuttosto presto e ci siamo ritrovati tutti vicino alla spiaggia di Malibu'.
Io e Silvy scendiamo dalla macchina assieme a JC e raggiungiamo Henry e Tanya che sono gia' arrivati. Da quando si sono messi assieme, cercano di passare tutto il tempo che possono assieme, per la gioia di mio cugino.
Ci avviciniamo ai due piccioncini, che sono impegnati in un bacio mozzafiato, e JC gli para in mezzo un'enorme bicchiere di caffe'.
"Buon giorno piccioncini! Caffe'?" esclama per distrarre Henry dall'esplorazione della bocca di Tanya.
Henry si gira e prende in mano il caffe'. "Buon giorno anche a voi." il suo sorriso da ragazzo innamorato mi fa ridacchiare. Tanya si ricompone allacciandosi un bottone della camicia. JC abbassa i Ray Ban e grugnisce qualcosa. Poveretto: non e' abituato a svegliarsi cosi' presto.
"Sono le sette del mattino, ci siamo alzati alle sei per questa cavolata, e vi trovo gia' a pomiciare?!" dice quasi nervoso.
Henry sorride "Amico mio, dovresti provare ad essere innamorato come noi. Solo allora capiresti." ha una faccia da schiaffi impressionante.
Dall'ennesimo grugnito di mio cugino, capisco che e' il momento di intervenire "JC lasciali stare. Non ti fa bene tutto questo caffe': diventi nervoso." dico togliendogli il bicchiere dalle mani ed accompagnandolo a sedersi qualche metro piu' in la'.
Stamattina ha adottato il puro Leto Style, ovvero jeans strappati, maglietta bianca, orrida camicia a quadri, enorme sciarpa al collo e ciabatte infradito. Per fortuna si e' rasato. Se non fosse per il fatto che e' firmato dalla testa ai piedi, lo scambierebbero sicuramente per un senzatetto.
"Piantala di metterti in mezzo! Prova a fidarti di Herny per una volta. Si sta comportando in modo esemplare da quando stanno insieme." glielo dico in italiano cosi' ci puo' capire solo Silvy che annuisce con la testa per darmi manforte.
JC si abbassa gli occhiali sulla punta del naso e ci guarda entrambe con disappunto "Ma voi due da che parte state?"
"Dalla parte di Tanya e di Henry, se lo vuoi sapere." gli risponde Silvy.
"Donne!" bofonchia infastidito per chiudere il discorso.
"Lasciamolo stare Silvy. Quando si svegliera' del tutto sara' meno scontroso." poi mi giro sentendo arrivare un'auto "Ecco la banda Pitt. Andiamo da loro."
Come faranno ad essere cosi' raggianti tutti e sei alla mattina presto, questo e' un mistero. Sono arrivati con due auto distinte. Maddox guida il fuoristrada e con lui ci sono Pax e Knox, sulla decapottabile rossa, invece, ci sono le ragazze. Scendono tutti e si avvicinano a noi. Sembra di vedere la sigla di qualche vecchio telefilm degli anni '90.
"Ciao ragazzi!" io e Silvy ci avviciniamo alle ragazze Pitt e ci mettiamo a chiacchierare subito.
Pax e Maddox si avviano verso Henry e Tanya e cominciano a stuzzicarli. Knox, invece, si siede tranquillo vicino a JC: sarei proprio curiosa di sapere cosa si stanno dicendo di cosi' misterioso, visto che confabulano a bassa voce.

(JC Pov)
Dio mio! Cosa avrei dato per potermene stare a letto ancora un paio d'ore. Non credevo che le giornate potessero iniziare prima delle otto. Mi sistemo i miei adorati Rayban sugli occhi ed appoggio la testa alla palma sotto cui sono seduto. Chiudo gli occhi e provo a ripiombare nel mondo dei sogni.
"Hey amico! Hai sonno?" ecco quello scocciatore di Knox. Mai che riesca a schiacciare un pisolino in santa pace.
"Che vuoi Knox?" domando senza neppure aprire gli occhi. Evidentemente deve aver preso la mia domanda come un invito, perche' credo che si sia seduto al mio fianco.
"Mi sembri diventato un po' scontroso ultimamente. E' forse perche' non ti devi piu' preoccupare di Henry e non hai piu' nulla da fare?" Knox non si sa proprio fare i fatti suoi.
"Se ti dicessi di sparire, verrei accontentato?" rispondo scocciato.
"Dio mio! Sei piu' acido di un limone acerbo! E' dalla sera della festa di Linda che sei cosi'." centro pieno! Ma come cavolo fara'?
Mi arrendo e gli presto attenzione. Il mio tentativo di sonnellino e' ormai sfumato. "Ti ho mai detto che sei un tremendo scocciatore Pitt?" mi metto seduto piu' diritto e mi levo gli occhiali per guardarlo negli occhi.
Knox sorride "Me lo dici continuamente."
Incrocio le gambe e appoggio i gomiti sulle ginocchia "E allora, perche' mi stai dando ancora fastidio?"
"Perche' voglio sapere cosa ti succede. Sei sempre stato un ragazzo allegro, ma da un paio di settimane, non sei piu' tu." lo so dove vuole andare a parare.
"Non mi va di essere allegro. Tutto qui." non e' vero per niente.
"La sera della festa hai cantato Hurricane con una rabbia in corpo che non credevo potessi avere." osserva.
Gli sorrido "Dovresti tentare la carriera dello psicologo. Ti riuscirebbe bene."
"Non ti sto psicanalizzando. Voglio solo sapere che ti succede."
non demorde.
"Ma niente! Che vuoi che succeda? Sono di pessimo umore perche' sono le sette del mattino, ho sonno, la prima cosa che ho visto arrivato qui sono Henry e Tanya che limonano e non me la sento di fare un servizio fotografico."
"Ma se eri tu quello entusiasta all'idea!? Non volevi guadagnare i soldi per la chitarra nuova? Con un paio di foto te la potrai comprare anche domani. Si guadagna bene con queste cose."
"Si, lo so. Pero' che bisogno abbiamo? Sono il figlio di una star del rock e di Hollywood. I tuoi genitori sono le due star piu' pagate di tutti i tempi. Henry non e' da meno di noi. Dimmi: che ci facciamo qui?"
"Ci divertiamo e tu fai contenta tua cugina."
"Ma se lei neppure lo voleva fare? L'ho dovuta convincere io."
"Appunto!"
Guardo Knox con aria perplessa "Appunto cosa?" domando.
Knox sorride sornione e mi guarda "Se Linda ti dicesse di gettarti nel fuoco, tu lo faresti. Svegliati amico! Hai una cotta per lei."
"Ci ero arrivato anche da solo, grazie." sorrido sconfitto. Poi guardo Knox "Tu piuttosto? Mi devi ancora spiegare perche' quella sera ti ho trovato attaccato a lei come un polipo."
"Non fare il geloso. Linda mi piace un sacco. E' una ragazza favolosa e potrei seriamente innamorarmi di lei."
un leggero ringhio mi esce dalle labbra "Pero' non sono cosi' scemo da fartela sotto al naso. E poi non credo di interessarle."
"Bravo Pitt. Vedo che, ogni tanto, il tuo meloncino ossigenato lo usi per ragionare."
gli do un leggero buffetto sulla testa scompigliandogli i capelli biondi.
Knox mi scosta la mano "E stai fermo! Saresti perfetto per un ruolo da boss mafioso in qualche film. Sara' il tuo lato italiano."
Lo guardo con aria bastarda "Mia madre e' una lombarda doc da generazioni." chissa' perche' tutti gli americani sono convinti che gli italiani siano mafiosi, o che "O sole mio" sia l'inno nazionale italiano? "Tu, con le tue origini francesi, potresti benissimo fare la parte del frocio." lo so che gli da fastidio quando dico che i francesi sono froci.
"Va bene. Smettiamola!" dice sconfitto. D'altronde, mia madre mi ricorda sempre che, ai mondiali di calcio del 2006, l'Italia ha battuto la Francia in finale. A me piace rimarcare questa netta superiorita' quando discuto con Knox.
"Mi sa che e' ora di cominciare." Seguo lo sguardo di Knox e vedo Linda che parla con Clarissa. Mi alzo sbuffando e ci dirigiamo verso di loro.
"Allora, voi ragazzi andate da quella parte. Le ragazze mi seguano, invece, in quell'altro camper." Clarissa sta dando le indicazioni e le ragazze la seguono. Io mi incammino dietro a Maddox e Pax che guidano il gruppo assieme ad Henry.
Entriamo in un camper enorme e due tizi ci vengono incontro. Una e' una donna che avra' circa l'eta' di mia madre, e, suppongo, sia una sarta, visto che ha al collo un metro di stoffa. L'altro e' un tipo smilzo e visibilmente gay, probabilmente lo stilista.
"Oh, ma che bei giovanotti!" esclama battendo le mani compiaciuto e carezzando un braccio a Maddox, che si scosta schifato. Io ed Henry ci guardiamo e ci scappa un sorrisetto.
"Io sono Pier." dice con un pesante accento italiano e porgendo mollemente la mano verso di me. Mi avvicino, spalle al muro, e gli stringo la mano molto virilmente. Spero che non si aspettasse un baciamano.
"Buongiorno. Io sono Joseph Christopher Leto." dico in italiano.
Lo vedo saltellare felice e battere le mani "Oh! Che bello! Parli italiano caro."
Se mi chiama caro un'altra volta lo strozzo. "Mia madre e' italiana." poi passo di nuovo all'inglese "Loro sono Maddox, Pax e Knox Pitt-Jolie e lui e' Henry Farrell." dico presentandogli i miei amici. Henry e' spalle alla parete, come me, e gli accenna un saluto con la mano.
"Stupendo! I figli di tre star di Hollywood." speriamo che non salti addosso a nessuno.
"Clarissa non ci ha detto di che tipo di servizio si tratta." cambio argomento per evitare di prendere a schiaffi lo stilista.
"Oh! Ma e' un servizio di abiti da cerimonia. Io sono specializzato in quello."
"Abiti da cerimonia?"
domando perplesso. I miei amici lo sono tanto quanto me.
"Certo bambino. Abiti da sposa e da sposo. Abiti per il gran giorno!" esclama gesticolando teatralmente. "Ora vi lascio nelle mani esperte di Sonia, la mia sarta." poi si rivolge a me "Fai da interprete, per piacere. Sonia  parla solo italiano."
"Ok." rispondo mentre lo stilista esce dal camper.
Sospiro di sollievo e mi giro verso la sarta sorridendogli.
"Buongiorno ragazzi." dice timida accennando un saluto con la mano.
"Le faro' io da interprete con i miei amici."
Mi sorride piu' rilassata e guarda l'orologio "Quel cretino di Massimo non e' ancora arrivato." sento che brontola.
"Chi e' Massimo?" domando.
"Un altro modello. Clarissa ha detto che eravate dispari e che c'era una ragazza in piu'."
"Si', mia cugina Silvana." ovviamente Linda ci ha costretto a portare anche lei.
La porta di apre all'improvviso ed appare un tipo dall'aria estremamente mediterranea e con gli occhi azzurri.
"Eccoti qui! Sei sempre in ritardo!" esclama Sonia.
"Non e' colpa mia! Non mi e' suonata la sveglia." parla con tipico accento napoletano.
Sonia sospira e ci presenta. "Loro sono i tuoi colleghi per questo servizio."
Ci squadra con aria curiosa: avra' sicuramente capito che siamo dei novellini. Reprimo l'istinto di prenderlo a sberle e tando la mano verso di lui "Piacere, io sono Joseph Christopher Leto, JC per gli amici."
Sembra stupito "Ah! Parli italiano?"
"Si', mia madre e' italiana."
"E loro sono?" domanda guardando i miei amici.
Li indico uno ad uno "Henry Farrell, Maddox, Pax e Knox Pitt-Jolie."
"Wow!" sembra stupito "Tutti figli di attori famosi!"
Ed io chi sono? Il figlio di nessuno?
"Gia'." bofonchio. Poi assumo l'aria bastarda "Tu non parli inglese?" Voglio proprio vedere come se la cavera' adesso.
"Abbastanza per rimorchiare delle belle ragazze." osserva prima di guardarsi intorno sorridento "A proposito: mi hanno detto che ce n'e' una anche per me."
E non sai cosa ti aspetta! Mi sa che oggi mi divertito' parecchio. "Certo! Si tratta di mia cugina Silvana. Pero' chiamala Silvy."
"Parla italiano anche lei?" mi domanda curioso.
"Certo! Anche mia zia e' italiana. Papa' e lo zio Shan hanno trovato l'amore li'." dico teatralmente. Se tentassi la carriera di attore, mi riuscirebbe sicuramente bene.
"Allora non avremo problemi con la lingua." gli scappa un sorrisetto lussurioso. Mi sa che dovro' tenere d'occhio questo tipo.
Devo apparire minaccioso "Non fare l'idiota con Silvy. Ha solo 16 anni."
"E tu quanti ne hai?" mi domanda.
"Ne compio 17 il prossimo dicembre."
Vedo che sorride "Allora non ci sono problemi! Abbiamo la stessa eta' io e te."
Sonia ci interrompe per cacciarci in mano un completo ciascuno. Il resto dei miei amici si sta gia' vestendo. "Avanti ragazzi! Mancate solo voi due."

(Linda POV)
Mi aspettavo di tutto tranne un servizio di abiti da sposa. Ci sono un paio di assistenti che ci stanno facendo vestire. Tanya e Shilol sono gia' al trucco e parrucco.
Guardo perplessa il vestito che dovro' indossare: se dovessi sposarmi non lo sceglierei sicuramente. Quello di Tanya, invece, mi piace parecchio: e' rosso, il mio colore preferito, e le dona un'aria molto da sposa rock.
Silvy e' forse conciata peggio di me. A lei e' toccato un vestito azzurro che la fa sembrare la Fata Smemorina di Cenerentola.
Guardo ancora perplessa in vestito verde e mi accingo ad indossarlo. La mia buona stella mi assiste: il corpetto non si allaccia perche' e' troppo stretto per il mio seno.
La sarta mi guarda un momento e mi soppesa "Ti faro' indossare l'altro rosa. Ha il corpetto piu' largo." e apre il sacco porta abiti che era rimasto appeso. Ho una folgorazione: e' lui! Sento gia' le campane che suonano. Se non mi entra faccio una strage! E' bellissimo! Ha il corpetto bianco e semplice che si allaccia dietro con dei nastri incorciati, le spalline sottili hanno delle roselline applicate. La gonna e' lunga ed ampia con un lungo strascico che parte dal bustino con una stoffa rosa tenue e tenuto fermo da nastri e roselline in tinta. E mi entra!
Ora tocca al trucco ed all'acconciatura. Mi arricciano i capelli e me li fissano mollemente con delle mollettine con dei fiorellini applicati: sembro un po' la principessa Sissi, ma nel complesso mi piaccio parecchio.
Shilol, Zahara e Vivienne hanno dei vestiti bellissimi e sono perfette. Sembrano anche molto a loro agio.
Usciamo insieme dal camper-camerino e sento che chiacchierano fra di loro. Poi Vivienne si gira verso di me "Tu Linda cosa farai con i soldi del servizio fotografico?"
Rimango un attimo stupita "Perche'?"
"Beh, sai, noi abbiamo tutte e tre un obiettivo comune su come investire i soldi che guadagnamo." mi risponde sorridendo.
"E quanto potremmo mai guadagnare da un servizio fotografico?" domando curiosa.
"Beh, circa un migliaio di dollari." dice Zahara.
"Diviso per sei fa comunque una bella cifra." lo zio Paperone che domina il mio cervello comincia a fare i conti.
Shilol ride "Macche' dividere! Sara' il cachet di ciascuna di noi."
Oook! Ora anche lo zio Paperone nel mio cervello e' rimasto bloccato. "Con quella cifra mi pago tutti i libri di scuola del prossimo anno e pure la scuola guida." esclamo stupita. Poi mi riprendo e domando a loro "E voi cosa ci fate? Mettete da parte per il college?" lo so che non sono tre ragazze stupide che spenderebbero tutto in un giro per boutique.
"No. Ci servono per l'orfanatrofio da cui sono stata adottata." mi risponde Zahara. "Voglio che quei bambini abbiano un'esistenza dignitosa e cure mediche. Io sono stata una settimana all'ospedale, quando sono arrivata qui, perche' ero malnutrita e disidratata. Sono stata fortunata a finire in questa famiglia, ma ci sono molti bambini meno fortunati." quella fiera bellezza africana mi incanta e mi commuove con le sue parole.
"E' una cosa molto bella quella che fate. Vi ammiro molto." dico, sinceramente ammirata.
"Maddox manda i suoi soldi ad un padre missionario in Cambogia e Pax ad una scuola in Vietnam." aggiunge Shilol "Vorremo diventare tutti degli ambasciatori dell'Unicef come nostra madre."
I ragazzi ci stanno gia' aspettando sotto ad un gazebo. Sono tutti elegantissimi. Guardo meglio e vedo JC che parla con un tipo che non avevo notato prima. Deve essere un modello professionista, perche' mi sembra proprio a suo agio sul set. Henry sembra infastidito dalla cravatta che indossa. Knox, invece, splende nel suo vestito chiaro.
Un tipo, visibilmente gay, arriva sculettando e battendo le mani eccitato. "Ok ragazzi! Visto che siamo tutti pronti, formiamo le coppie per il servizio fotografico."
Henry individua Tanya e si avvicina rapidamente a lei, guardandola rapito. Pax e Maddox si avvicinano a Shilol e Zahara. JC, Knox e l'altro ragazzo, sembrano indecisi e poi puntano tutti e tre verso di me. Arriva per primo Knox, complice la sua lunga falcata, e mi sorride.
Il tipo si avvicina "No! Tu vai con la biondina." gli dice indicando Vivienne. Knox cerca di protestare dicendogli che e' sua sorella "Lo so benissimo! E' per questo che vi ho fatto indossare quegli abiti. Siete cosi' uguali, ma cosi' belli, che voglio che vi fotografino insieme." Knox si allontana brontolando che sono sempre insieme fin dal grembo materno.
Il ragazzo che non conosco cerca di avvicinarsi ma viene dirottato verso Silvy che sorride con aria di trionfo. Rimane solo JC. Lo stilista ci guarda entrambi con aria adorante.
"Siete perfetti!" ci dice in italiano prima di battere le mani e fare una piroetta su se stesso. "Ora le coppie si sparpaglino per la spiaggia. Ogni coppia avra' un suo fotografo personale. Mi raccomando, siate spontanei." E' una parola!
JC mi prende per mano e mi guida verso un gruppo di palme vicino alla riva. Il fotografo ci segue e si para davanti a noi. "Ok ragazzi: fate come se io non ci fossi."
JC lo prende in parola e sorride abbassando la testa. Io lo guardo perplessa e poi si gira per chiacchierare con me.
"Ti ho gia' detto che sei bellissima con quel vestito?" mi domanda.
Io sorrido imbarazzata guardandolo. Sento gli scatti della macchina fotografica come sottofondo alla nostra camminata. "Grazie. Anche tu stai bene. Non e' proprio il tuo solito Leto Style, ma devo dire che ti dona."
JC sorride mostrando i suoi bei denti bianchi. Si ferma un momento e si appoggia ad una palma con una mano in tasca e l'aria sorniona. Con l'altra mano mi attira verso di se. Gli sorrido e mi avvicino guardandolo negli occhi.
Passiamo ancora qualche minuto passeggiando e chiacchierando, finiamo anche per scherzare e mi prende in braccio facendomi girare forte.
E' da circa mezz'ora che stiamo giocando ed il fotografo ci fa delle foto. Ad un tratto vengo riportata alla realta' dalla sua voce "Ragazzi, non mi avete ancora fatto vedere un bel bacio." lo guardo fulminandolo con gli occhi. JC ride e mi passa un braccio attorno alla vita stringendomi a lui. "Accontentiamolo." mi sussurra dolcemente prima di far aderire le sue labbra con le mie.
"Ok! Perfetto! Per me puo' andare bene. Ho un sacco di materiale. Sembrate veramente due sposi innamorati." ci dice congedandoci.
Guardo un attimo mio cugino "Torniamo a cambiarci? Gli altri avranno finito anche loro." osservo.
Mi guarda un attimo e poi mi sorride "Va bene. Mi sembra di essere un pinguino con questo coso addosso. Molto meglio il Leto Style." e mi mette un braccio attorno alle spalle mentre andiamo via.
"Io mi sento molto la principessa Sissi con questi fiori nei capelli." dico ridendo.
"Pero' sei molto bella."

(JC POV)
Il servizio e' finito e ci siamo cambiati tutti quanti. Ho addosso di nuovo i miei jeans strappati e la mia adorata camicia a quadri e mi sento veramente a mio agio. E' stato veramente divertente fare questo servizio. Henry e gli altri mi hanno detto che si sono divertiti anche loro e Massimo si e' detto soddisfatto di Silvy. L'ha trovata molto professionale ed ha detto che le loro foto verranno benissimo perche' sembrava veramente innamorata di lui. Pero' non sa una cosa: Silvy si innamora veramente di tutti i ragazzi carini che incontra. Ha la cotta facile!
Raggiungo gli altri sotto al gazebo e Clarissa ci mostra, sul pc portatile, le foto appena fatte. Sono tutte molto belle. Persino Tanya e Silvy sono venute bene, apparte lo sguardo da triglia di mia cugina verso Massimo. I geni dei Leto dovevano essere fuori uso quando e' stata concepita.
Scorrono veloci le immagini di Tanya ed Henry. Pare che non ci sia una foto in cui non si baciano. Pero' sono molto carini.
Anche Silvy e Massimo non sono venuti male. Potrei persino azzardare che mia cugina e' quasi bella in queste foto.
I fratelli Pitt sono straordinari anche in questo. Nelle loro foto traspare un affetto sincero ed una grande professionalita'.
Ed ora a noi! Le ultime foto sono quelle mie e di Linda. Forse non lo dovrei dire, ma siamo fantastici. Molto meglio degli altri.
"Posso dire che queste sono, forse, le piu' romantiche." azzarda Clarissa. Linda e' arrossita.
Clarissa estrae un cd-rom dal pc e me lo porge. "Queste sono le copie delle foto. Le ho promesse ad Emma ed a tua madre. Ricordati solo che non possono essere utilizzate o pubblicate."
"Possiamo organizzare una visione privata a casa mia?"
domando.
"Certo! Cosi' le vedranno anche i vostri genitori." dice guardando tutto il gruppo. "Bene. Il servizio e' finito ed io vi sono immensamente grata per la vostra partecipazione. Ho avuto gli estremi per il versamento del vostro compenso e ve lo faro' avere al piu' presto. Mi fa piacere sapere che, molti di voi, utilizzeranno i soldi per la beneficenza." dice mentre guarda orgogliosa i ragazzi Pitt. "Ora vi devo salutare. Mi ha fatto piacere conoscervi tutti e, se capitero' ancora da queste parti per lavoro, ho i vostri recapiti e vi chiamero' sicuramente."
Salutiamo tutti Clarissa ed il resto della troupe e ci avviamo verso le nostre macchine. Vedo che Linda viene trattenuta ancora un momento e poi mi raggiunge.
"Che voleva ancora?" le domando.
"Mi ha chiesto se mi interessa fare dei servizi anche in Italia." risponde.
"E tu che le hai risposto?" sono curioso.
"Che ci devo pensare e che devo avere il permesso dei miei."
"Ma sei maggiorenne." protesto.
"Si', pero' vivo ancora con loro e vado a scuola. E poi mi interessa il loro parere."
"Va bene! Non ne vuoi parlare." dico rassegnato.
"Andiamo che e' quasi ora di pranzo." mi dice correndo verso la macchina.
Mi giro per recuperare Silvy che e' ancora attaccata al braccio di Massimo.
"Andiamo! Di ciao al tuo bel principe e muovi il culo. Sono nervoso ed affamato." la prendo senza troppa grazia e me la trascino fino alla macchina. Lei continua a salutare con la mano ed a sbattere le ciglia verso Massimo. E' strano, ma quell'imbecille, sembra quasi dispiaciuto che gli porti via Genoveffa: che sia cosi' scemo da essersi preso una cotta? Mah! Valli a capire certo uomini.

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Grazie per le recensioni allo scorso capitolo.
Cerchero' di rispondere alle singole recensioni (cosa che di solito non faccio mai. Mancanza di tempo)

jeja83: Grazie cara! Sono felice che ti sia piaciuto SOS tata. Io mi sono divertita parecchio a scriverla. JC e' veramente tenero ma anche molto testardo (ha preso tutto da sua mamma). Per Henry avevo bisogno di una "redenzione" e cosa meglio di una storia con Tanya. Citando una frase di Jessica Rabbit "Non sono cattiva, ma mi disegnano cosi'".

Rituccia993: Per una descrizione dettagliata dell'aspetto fisico del nostro JC, ti consiglio di rileggere attentamente il primo capitolo.

talita: sono contenta che ti piaccia Henry. Tanya e Silvy non sono brutte. Come potrebbero essendo figlie di Tomo e Shannon? E' solo JC che, da cugino bastardo qual'e' e dall'alto del suo ego Leto, le considera due pesi da portarsi appresso. Pero' sono due ragazze piene di qualita'. Per quanto riguarda il futuro amoroso di Silvy, spero che tu abbia apprezzato Massimo. Per quanto riguarda JC e Linda.... beh, sono cugini di primo grado e non siamo piu' alla corte austriaca dell'800. (capisci cosa intendo?)

magica_cricchia: tesoro! La mia adorata beta che si era gia' letta tutto in anteprima. Visto che ho seguito il tuo consiglio per quanto riguarda il giudizio di JC nei confronti di Massimo? Avevi ragione su tutti i fronti.

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Capitolo 6
*** 6 ***


6
E' ora di pranzo e siamo rientrati a casa. Zia Laura e' in cucina che spadella.
JC annusa l'aria come un segugio. "Cosa si mangia mamma?" domanda.
"Lasagne con asparagi e formaggio." risponde regolando il timer del forno. "Com'e' andato il servizio?" domanda poi girandosi verso di noi.
JC le lancia il cd-rom "Queste sono una copia delle foto. Sono venute piuttosto bene direi."
"Oh si'! JC sembra nato per fare il fotomodello." dico io sorridendo a mio cugino.
"Bene. Dopo pranzo le voglio vedere allora." dice zia ritornando alle sua faccende.
JC apre l'anta della dispensa e tira fuori il sacchetto dei grissini. Si siede al suo posto e comincia a sgranocchiarli con aria annoiata.
Sto per fregargli il grissino dalla mano, quando mi suona il cellulare. Guardo curiosa il numero sul display.
"Pronto?" rispondo.
"Ciao Linda! Sono Francesco! Tutto bene li'? Non mi hai ancora scritto, cosi' ho pensato di telefonarti."
"Ciao France! Ma con che numero mi stai chiamando?" Francesco: il mio migliore amico. Esco in cortile per avere un po' di privacy, visto che JC mi guarda curioso e tenta di origliare.
"E' quello dello zio Cri." risponde lui.
"Quello spilorcio ti ha prestato il telefono per fare una chiamata intercontinentale? Non ci posso credere!" esclamo. Tutti sappiamo, da tempo immemore, che la famiglia di Francesco e' nota per la sua spilorceria; in particolare suo zio Cristiano, ex migliore amico di mia zia Laura.
"Tranquilla! E' quello della ditta: mica paga lui!" scoppio in una risata.
"Lo immaginavo! E' comodo lavorare per una grande compagnia telefonica." sto ancora ridendo quando sento che si fa serio.
"Mi manchi Linda. Hai pensato a quello che ti ho detto prima che tu partissi?"
Rimango un momento in silenzio. Con tutto quello che e' successo in questi giorni, non mi ricordavo neppure la proposta di Francesco. "France, non ho ancora una risposta da darti. Mi serve tempo. Sei il mio migliore amico e lo sai che non voglio che roviniamo tutto, se non dovesse funzionare."
"Ma ci conosciamo da una vita! Non cambierebbe nulla fra di noi!" io e Francesco ci conosciamo fin da neonati. Le nostre nonne paterne sono grandi amiche e, fin da quando avevamo pochi mesi, abbiamo sempre giocato assieme. Crescendo, la nostra amicizia, e' cresciuta con noi e siamo inseparabili. Due sere prima che partissi, mi ha dichiarato il suo amore e mi ha chiesto di mettermi con lui. Francesco non e' un brutto ragazzo (oddio, c'e' di meglio!), crescendo assomiglia sempre di piu' a suo zio Cri: moro e con gli occhi scuri.
"France, ne riparliamo quando torno a casa, ok?" dico un po' dispiaciuta.
"Va bene. Ti stai divertendo li'? Papa' e lo zio mi hanno detto di salutare tanto tua zia e Cristina."
"Lo faro' senz'altro, ringraziali da parte mia. Io mi diverto abbastanza. Oggi ho fatto la modella per un servizio fotografico assieme a mio cugino ed ai miei amici."
"Ah si'? E che servizio era: ricconi sulla spiaggia di Malibu'?" e' un po' stronzo quando si parla di mio cugino.
"No cretino! Un servizio di abiti da sposa per uno stilista italiano." rispondo un po' acida.
E' rimasto muto dalla sorpresa "Ma dai! Non ci credo! Hai fatto veramente la fotomodella?"
"Giuro! E mi hanno anche detto se sono interessata a farlo anche in Italia."
"E ti pagano?"
"Certo! Con quello che prendero' per le foto di stamattina, mi ci pago la scuola guida e i libri di scuola."
"Sti cazzi! Hai preso quanto tuo padre in un mese di lavoro!"
"Non esagerare adesso. Mi bastano per essere indipendente per le prossime spese."
"Io mi ci comprerei il clarinetto nuovo, con quei soldi."
"Ma non te lo ha promesso tuo zio?"
"Lo sai di chi stai parlando vero? Zio Braccino Corto, mi passerebbe il suo che ha quasi 50 anni."
"Non fare la solita tragedia Fra! Per suonare nella banda basta e avanza. Se ne vuoi uno meno vecchio, mia nonna ha sempre quello della zia Laura a casa."
"No grazie. E' un altro catorcio con un sacco di concerti alle spalle."
"Pero' e' un pezzo di storia.  Mia zia non lo tocca da anni."
"Si', da quando e' sparita in America."
"Tuo zio Cri rompe ancora con questa storia?" domando. "La sua occasione ce l'ha avuta e non e' stato capace di sfruttarla."
"Ma si', lo sai com'e' fatto. Prima che si sveglia..." risponde laconico Francesco.
"Ora ti devo lasciare. Ci vediamo quando torno." dico di fretta perche' JC mi sta spiando da dietro il vetro.
"Vedi di tornare per il mio compleanno. Voglio che tu ci sia alla mia festa dei 18 anni."
"Va bene. Ti cerchero' un regalo qui. Ciao."
"Ciao Linda. E... pensaci." riaggancio il telefono prima che ricominci e  rientro in casa.
JC si e' rimesso a tavola e rosicchia nuovamente un grissino. Passo e glielo sfilo dalle mani, avvicinandomi alla zia.
"Il padre di Francesco e suo zio ti salutano tanto." dico.
"Oh! Era Campa Junior?" odio quando lo chiama con quello stupido soprannome.
"Si' zia. Era Francesco." rispondo sottolineando il suo nome di battesimo.
"E dimmi... e' ancora brutto come sua mamma quel ragazzino?" sento mio cugino che ridacchia alle mie spalle e mi giro per fulminarlo con uno sguardo.
"No. Assomiglia a suo zio."
"Speriamo che non sia imbranato come lui, allora. Gli sono stata dietro per anni, quando ero una ragazzina, ma non mi ha mai filato. Ho persino il sospetto che non gli siano mai piaciute le donne." zia Laura e le sue elucubrazioni.
"Ma se mi chiede sempre di te. Evidentemente gli manchi."
"Gli mancheranno i miei insulti e le mie prese in giro." risponde continuando ad affettare il pane.
"Ma non ci ha mai proprio provato con te?" domando curiosa.
"Lui no. Suo fratello pero' si'. Matteo, il padre di Francesco, era un grandissimo porco. Lo chiamavo 'il polipo', perche', quando ero sola con lui, mi ritrovavo le sue mani ovunque."
"Suo figlio sara' come lui." JC, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, interviene.
"Fatti gli affari tuoi tu." gli ringhio contro.
Zia Laura mi guarda un momento e poi si rivolge a JC "Tesoro, vai a chiamare tuo padre per il pranzo."
"E dov'e'?" domanda lui senza la minima intenzione di alzarsi dalla sedia.
"E che ne so? Cercalo! Forza! In piedi!" metodo zia Laura per far sparire JC. Lui si alza sbuffando e si allontana dalla cucina trascinando i piedi.
"E alza i piedi quando cammini." gli urla dietro ancora. Quando mio cugino e' fuori portata, si gira di nuovo verso di me con un sorrisino curioso.
"Cosa voleva Francesco?" mi domanda.
Mi sento in trappola ma rispondo "Voleva sapere come stavo e quando torno."
"Solo questo? Mi sembri un po' troppo nervosa." zia Laura e' sempre stata un'attenta osservatrice.
Sospiro rassegnata "Voleva sapere se avevo deciso qualcosa riguardo alla proposta che mi ha fatto prima che partissi."
Lo 'zia radar' ora e' completamente puntato su di me. "Ti ha chieso di diventare la sua ragazza?!" annuisco con la testa "Le nonne faranno una festa quando lo sapranno, specialmente sua nonna. E' da quando ero una ragazzina io che provano ad imparentarsi quelle due."
Sorrido alla zia "E tu gli reggevi il gioco." sottolineo.
"Abbastanza. Avevo una cotta pazzesca per Cristiano. Poi e' diventata una semplice amicizia. Piu' un'abitudine, che un vero amore."
"In che senso?" domando perplessa.
"Nel senso che mi sono innamorata anche di altri, ma quando non avevo nessuno, lui era il mio punto di riferimento. E lo e' stato fino ai miei 18 anni, piu' o meno."
"E poi?"
"Poi ho capito che era solo un buon amico, una sorta di fratello maggiore. Avevo, con lui, quasi la stessa confidenza che ho con tuo padre."
"Capito."
"Era un po' come il rapporto che ho adesso con mio cognato."
"Gia', tu e Shannon sembrate fratello e sorella."
"E' perche' ci siamo intesi subito fin dal primo giorno."
Mi guardo intorno sentendo un rumore di passi. JC e lo zio stanno arrivando.
"Trovato. Era in garage con lo zio Shan."
"Bene. Lavatevi le mani e mettetevi a tavola." dice la zia mentre spegne il forno e toglie le lasagne.
Mio cugino interviene "Ah mamma, mi sa che la lavatrice ci ha abbandonato. Fa un rumore stranissimo."
Zia Laura e zio Jared lo guardano allibiti e spaventati "Cosa?!" domandano prima di alzarsi di scatto e correre in direzione del seminterrato.
Ci alziamo e li seguiamo giu' per le scale. In effetti, la vecchia lavatrice, ha veramente esalato l'ultimo respiro. Sembra che sia stata assassinata perche' dall'oblo' semi aperto, grondano acqua e schiuma. Zia Laura si copre la bocca con le mani come se avesse appena scoperto un cadavere in cantina. Zio Jared si avvicina lentamente all'oblo' aperto e stacca la spina dal muro, poi si avvicina alla zia e l'abbraccia come a consolarla. In effetti la zia sta piangendo.
Io e mio cugino ci guardiamo stupiti come a dire "Ma questi due non sono a posto!" e poi lui prende la parola "Mamma, non ti preoccupare. Tanto era un vecchio catorcio che mi rompeva tutti i calzini. Ne compreremo una nuova e questi panni te li puo' lavare zia Cri."
Zio Jared interviene "Tu non puoi capire. Questa lavatrice rappresentava molto per me e tua madre."
JC li guarda ancora perplesso "Non dire cazzate papa'! Cosa mai avra' di cosi' importante un elettrodomestico per piangere cosi' tanto?"
Zia Laura si gira e lo guarda con le lacrime agli occhi "Ci ricorda uno dei momenti piu' importanti della nostra vita di coppia."
Mio cugino li guarda con aria interrogativa e lo zio sospira "Ti abbiamo concepito su questa lavatrice."
Giro la testa per nascondere il sorriso che mi e' scappato e guardo mio cugino che comincia a dare i numeri "Ma voi due non siete a posto! Ditemi che mi avete adottato, per piacere! Non posso essere vostro figlio! Non il figlio di due dementi che piangono per una vecchia lavatrice su cui.... Oh mio Dio! Non ci posso pensare che avete fatto sesso qui sopra!" mi prende per un braccio e mi trascina di sopra lasciando gli zii da soli con il loro dolore.
Quando siamo fuori dalla portata delle loro orecchie, scoppio a ridere come una pazza isterica.
"Che cavolo ti ridi!? Quei due non sono normali! Io li faccio ricoverare!" grida ancora sconvolto.
Faccio uno sforzo con me stessa per smettere di ridere e cerco di calmare mio cugino "JC, calmati. Non e' successo niente di male. Domani gli sara' passata e compreranno una lavatrice nuova."
"Si', ma mi ha sconvolto quello che ha detto papa'."
Lo faccio sedere su una sedia e gli metto una mano sulla spalla. "Lo sai che loro non sono mai banali."
"Sno due pazzi eccentrici! Ecco cosa sono! Ed io diventero' cosi'!" e' sconvolto. Va beh che immaginare i propri genitori che fanno sesso e' sempre un trauma per un figlio, ma JC ne sta facendo veramente una tragedia.
"Vieni, andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia cosi' ti riprendi." afferro le chiavi della sua macchina e lo trascino verso il garage. Ho un po' di paura a farlo guidare, ma non posso fare altrimenti. "Ora respira profondamente e mettiti alla guida. Non vorrei fare un incidente due settimane prima di ritornare a casa."
JC ridacchia e parte.
Arriviamo in silenzio nella sua spiaggia preferita. E' in una zona piuttosto isolata ed e' poco frequentata dai turisti.
Scendiamo dalla macchina e mio cugino si va a sedere su uno scoglio vicino alla riva. Lo raggiungo e mi siedo in silenzio al suo fianco. Fisso il mare ed ascolto il rumore delle onde, nell'attesa che, quell'essere logorroico che e' mio cugino, ricominci a parlare. Non devo aspettare molto, giusto un paio di minuti, prima che si giri verso di me e mi guardi con quei suoi occhioni da cucciolo.
"Linda." mi giro a guardarlo e lui prosegue "Tu credi che diventero' matto come i miei genitori?"
Sorrido e gli cingo le spalle con un braccio "Ma no biscottino. Tuo padre e tua madre hanno tante buone qualita' che ti hanno trasmesso."
Sbuffa "Si', pero' piangere per una lavatrice rotta."
Sorrido "Sono dei sentimentali."
"Sara' la vecchiaia." conclude con un sorriso dei suoi.
"Cambiando discorso... Hai deciso se prendere o meno Henry Farrel nella band?"
"Non ne sono ancora sicuro. Anche i Mars hanno sempre avuto problemi con i bassisti. Potrei sempre fargli fare il turnista come a Tim." osserva.
"Non mi sembra giusto che, dopo 20 anni che suona con loro, Tim non faccia ancora parte effettivamente della band." dico con rammarico. Tim mi e' sempre stato abbastanza simpatico e mi fa tanta tenerezza.
"Pero', tenendolo sempre sulle spine, papa' ha sempre avuto un buon collaboratore."
"Uno schiavetto personale, vorrai dire. Zio sfrutta Tim in modo indecoroso. Dopotutto ha anche lui il suo seguito di fans."
"Non sarebbe male Henry come schiavetto personale." JC si mette un dito sulle labbra con aria pensierosa e divertita.
Gli do una pacca sul braccio "Non ci riusciresti mai! Al massimo potrebbe essere lo schiavo di Tanya: lei lo saprebbe controllare."
"E se poi si mettono a limonare mentre suoniamo? Gia' avere delle donne nella band sminuisce il mio fascino."
"Ma se l'unico concerto che avete fatto e' stato quello dell'altra sera!" osservo io.
"Dici che dovremmo metterci a suonare nei locali o alle feste scolastiche per farci conoscere?" domanda.
"Io direi che non sarebbe male avere un aiutino dallo zio. Perche' non vi proponete come band di supporto per il loro prossimo tour?" propongo.
"Si', ma cantiamo le loro canzoni; potremmo venire a noia ad un pubblico di Echelon." dice triste.
Gli pendo il mento con due dita "Ma con questo bel faccino puoi permetterti di tutto. Potresti anche cantargli le canzoncine dei Teletubbies che tanto andrebbero in delirio lo stesso."
JC ridacchia "Magari potremmo fare canzoni di altre band, come gli U2 per esempio. Mamma ne andrebbe matta."
"Lo so: i Mars non hanno mai occupato il primo posto nella classifica delle band preferite dalla zia. Ci sono sempre stati gli U2 saldi al primo posto."
"Anche a papa' piacciono." osserva JC.
"Si', ma lui non bacia le copertine dei loro cd quando le spolvera." mia zia ha questo vizio.
"Se e' per questo, quando passa l'aspirapolvere, ascolta 'I want to be free' dei Queen. E' un rituale."
"Per fortuna non ha i baffi come la buon anima di Freddy Mercury." scoppiamo a ridere entrambi.
JC e' tornato serio e mi guarda "Senti Linda. Mi aiuti a convincere mio padre e mia madre per il prossimo tour?"
Gli sorrido e mi alzo "Andiamo: 'Is the moment to fight'" dico citando la canzone dei Mars.
JC si alza "This is war!" e ce ne torniamo in macchina cantando la canzone a squarciagola.

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Che bello ricevere delle recensioni! (me felice!). Questo capitolo e' un po' particolare e, forse, un po' piu' comico degli altri. La storia della lavatrice ce l'avevo in mente da un bel po' di tempo. Per la storia di Laura che bacia le copertine dei cd degli U2 quando le spolvera... beh, non prendetemi per pazza, ma io lo faccio. E poi mi sono ispirata ad una scena di Scrubs in cui la dottoressa Reed, mettendo in ordine i cd, prende in mano quello degli U2 (non mi ricordo quale, ma forse The Joshua Tree) ed sospira un "Ti amo Bono." (anch'io faccio cosi').
Mi dispiace per le fans della copia Linda-JC ma, come spero di avervi fatto gia' capire, non amo i rapporti di questo tipo, cosi' ho introdotto Francesco. E poi sono troppo giovani per un rapporto a distanza e vivono in due ambienti troppo diversi. Lui e' il figlio di una star che vive a Los Angeles, lei e' figlia di un elettricista e di una segretaria e vive a migliaia di chilometri di distanza da lui. Ognuno ha la propria vita ed i propri amici.
Ora rispondero' alle vostre gradite recensioni.

jeja83: grazie per i complimenti! Non credo di aver descritto molto bene l'abito che indossa Linda, pero' era quello che avrei voluto io per il mio matrimonio (era in vetrina nell'atelier di abiti da sposa del paese dove vivo e ci passavo davanti ogni sera per guardarmelo). Tanya l'ho vestita di rosso, perche', secondo me e' una bella mora come suo padre e ci starebbe da Dio!.

Rituccia993: mi sa che rimarrai delusa dall'evolversi della situazione. Io Knox non lo trovo antipatico. Henry e' il classico deficiente che fa di tutto per farsi notare, pero', quando si innamora, si trasforma in un ragazzo-zerbino.

talita: vedo che la pensiamo allo stesso modo su Massimo e Knox.

magica_cricchia: Tesoro! Che dire: JC ha proprio una visione distorta di Tanya e Silvy (parole migliori non potevi usare). Sto cercando delle foto da inserire nel prox capitolo (che sara' l'ultimo) per identificare i vari personaggi (ho gia' abbastanza in mente chi potrebbe essere Silvy, ma non ti anticipo niente).

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Capitolo 7
*** 7 ***


7



La bellissima vacanza a casa degli zii e' terminata. Ho ripreso la scuola da circa due mesi e, la scorsa settimana, ho dato l'esame di guida e sono ufficialmente patentata.
Con JC abbiamo capito che, l'attrazione che provavamo, non era niente di speciale e siamo rimasti i buoni amici che siamo sempre stati. Io mi sono messa con Francesco alla festa dei suoi 18 anni: le nostre nonne stanno gia' praticamente pensando al matrimonio.
Henry Farrel e' entrato a far parte della band di mio cugino ed ora sono in tour con i 30 Seconds to Mars come gruppo di supporto. La prossima settimana cominciano con il tour europeo e finiranno a Milano giusto il giorno del compleanno di JC. Poi, prima di ripartire per gli USA, si fermeranno qui per tutto dicembre a casa dei nonni per passare il Natale con noi.
La zia ci ha gia' fatto avere i biglietti per Milano e verranno anche i nonni ed il padre di Cristina.
Arrivo nel parcheggio della scuola e spengo il motore della mia auto. E' di seconda mano, ma sono orgogliosa di essermela potuta comprare con i soldi che guadagno per i servizi fotografici. Clarissa non ha perso occasione di convincere i miei genitori, cosi' sono sotto contratto con la sua agenzia e, spesso e volentieri, al sabato pomeriggio, vado a Milano.
Apparte Francesco, nessuno dei miei compagni di classe sa che faccio la fotomodella, ed io mi guardo bene dal far trapelare la notizia.
Arrivo in classe, con qualche minuto di anticipo sul suono della campanella, e mi siedo al mio posto attendendo l'arrivo di Francesco che e' perennemente in ritardo.
Il gruppo delle mie compagne di classe e' concentrato su un articolo di un giornale femminile.
"Mio Dio quanto e' bono!" esclama Rebecca.
"Ma e' piu' vecchio di tuo padre! Il cantante del gruppo di supporto, quello si' che e' figo!" gli da risposta Sara.
Mi avvicino curiosa e noto che stanno leggendo un'intervista a zio Jared.
"Magari avessi un padre cosi'! Sarebbe l'invidia di tutte le mie amiche." dice nuovamente Rebecca.
"Ma dai! Ha 50 anni!" gli fa eco Sara.
"Ne ha 55 veramente." mi lascio scappare io. Rebecca e Sara si girano a guardarmi con aria interrogativa. Io mi affretto a risolvere la gaffe in cui mi sono cacciata. "Li' c'e' scritto che e' nato il 26 dicembre del 1971. Quindi ha 55 anni ma ne deve compiere 56." Ora sono piu' tranquille e non mi guardano piu' cosi' male. In effetti hanno usato delle foto di archivio per l'articolo, perche' sono di un paio di anni fa. C'e' anche una foto in cui e' assieme alla zia Laura ad una premiazione.
Rebecca sospira guardando la foto degli zii assieme "Sua moglie si' che e' una donna fortunata. Ho anche scoperto che e' italiana e delle nostre parti."
Sara mi guarda perplessa "Linda, non e' per caso tua parente? Ha il tuo stesso cognome e giurerei che vi somigliate molto."
"No, assolutamente." mi affretto a rispondere.
"Ma tu non hai una zia che vive in America?" domanda poi Rebecca. Mi sento messa alle strette.
"Certo! E con questo?" le guardo male.
"No, niente. Se fosse tua zia ti chiederei di presentarmela, cosi' potrei conoscere i miei idoli." sospira Rebecca.
"Ed io vorrei conoscere quel gran figone che canta nel gruppo di supporto." dichiara Sara.
"Potreste andare al concerto di Milano, a dicembre, e cercare di incontrarli dopo lo spettacolo. Di solito si fa cosi'." dico con un'alzatina di spalle ritornando al mio posto.
Rebecca si gira verso di me "Tu ci vai? Ti piacciono?"
"Certo che mi piacciono! Li adoro da sempre." rispondo sorridendo. Ho anche tutti i loro album, che mi mandano in anteprima, con tanto di autografi e dediche personali di tutta la band, ma questo non glielo dico.
"Allora vieni con noi! Domani vado a cercare i biglietti." esordisce Sara.
"Ehm, veramente, io ho gia' i biglietti e ci vado con Francesco." dico brontolando a bassa voce.
"Uffa! Ma con quella piattola del tuo ragazzo in mezzo ai piedi, non ci possiamo divertire e non possiamo andare ad importunare la band di supporto." Sara e' veramente sconsolata. Se solo sapesse che conosco anche il "figone" perche' e' mio cugino, non mi si staccherebbe piu' da dosso.
Per fortuna arriva il mio bello addormentato a salvare la situazione, assieme alla campanella ed al prof di elettrotecnica pronto per interrogare.

(JC Pov)
Wow! Il primo concerto in Europa e' andato benissimo. Devo ammettere che ero molto nervoso quando sono salito sul palco e mi sono trovato davanti quella folla di Echelon in delirio. Avevo il terrore di cantare male e di far inferocire la folla, ma e' andata piuttosto bene. Henry e Tanya hanno evitato di limonare sul palco e sono stati molto professionali, Silvy non ha neppure fatto cadere un tamburo della batteria: insomma e' stato un successo su tutti i fronti. L'unica cosa che non mi aspettavo proprio, e' stato l'assalto delle ragazze all'uscita del concerto. Papa' deve essersela presa un pochino per non essere lui al centro dell'attenzione delle fans. C'e' persino stata una signora, Monica credo che si chiami, che mi ha dato una torta fatta da lei. Mi ha detto che era per mio padre, ma lui sono anni che le mangia ed ora tocca a me. Si e' stupita moltissimo quando l'ho ringraziata nel mio perfetto italiano e le ho chiesto come poterla contattare per farle sapere se mi era piaciuta la torta. Solo piu' tardi ho scoperto che era uno dei tanti contatti di Facebook e di Twitter di mia mamma. Domani mattina le scrivo e la invito a venire nel backstage al concerto di Milano: magari le fa piacere.
Abbiamo bisogno di un logo ufficiale per la nostra band e mamma ha contattato una sua amica di Padova che fa la designer. Non vedo l'ora di vedere il risultato del lavoro di Cristina.
Questa sera suoniamo a Praga. Mi sono fatto un bellissimo giro assieme a mia madre. Lei c'era stata, per la prima volta, quando aveva 18 anni in gita scolastica. Mi ha trascinato ovunque e mi ha trasmesso la stessa sensazione che ha provato lei la prima volta: Praga e' magica! Ma nel senso che e' circondata da un'aura di magia, come dice mamma.
Finito il giro turistico, siamo andati a fare il soundcheck, mentre papa' e gli altri erano impegnati in un'intervista alla radio. Io ne ho approfittato per fare un sonnellino pomeridiano prima di studiare con l'insegnante che ci segue. E gia'! Questa e' stata la clausola principale per farci fare da band di supporto: abbiamo un insegnante privato che ci segue per tenerci al passo con lo studio. Io che speravo di poter saltare la scuola!
Sono sul mio letto con la chitarra in mano a studiarmi una canzone degli U2 da fare stasera, quando sento bussare alla porta. Appoggio la chitarra sbuffando e mi alzo per andare ad aprire al mio compagno di stanza. Henry entra come un razzo ed apre la finestra che da sul terrazzino della camera.
"Farrel! Ma sei pazzo? Vuoi farmi prendere un accidenti e farmi rimanere senza voce?" dico incazzato.
"Vieni fuori e affacciati al balcone." mi dice sorridendo. Guardo giu', senza avvicinarmi troppo alla balaustra (soffro di vertigini come mia madre), e vedo un gruppo di ragazzine che... gridano il mio nome?! Guardo Henry un po' perplesso.
"E' da un paio di ore che sono qui sotto che aspettano di vederti. Avanti! Saluta e fanne felici un paio. Potresti persino rimediare una scopata per stasera." mi dice agitando la mano verso il gruppetto sotto al balcone.
"Eh gia'! Come se fosse facile. Sono l'unica rock star accompagnata in tour da mamma e papa'." dico un po' sconsolato. In effetti ne ho addocchiate un paio niente male.
"Ti sbagli amico." mi dice dandomi una pacca sulla schiena "Non sei l'unico. Tanya e Silvy non sono messe meglio, ed io ho tuo padre e tutto il resto della band alle costole tutto il giorno."
"Si', pero' tu e Tanya riuscite a vedervi di nascosto, ogni tanto." non si sa come facciano a farla in barba a Tomo, ma, se non si danno una calmata, il povero chitarrista si ritrova nonno prima della fine del tour.
"Perche' non scendiamo e le invitiamo a bere qualcosa di caldo al bar di fronte? Sono li sotto da ore." propone Henry.
"Ok, pero' portiamo anche le due cozze.. ehm Tanya e Silvy." propongo. Non voglio rimanere solo con un branco di ragazze e, se vogliono conoscere me, devono conoscere anche il resto della band.
"Va bene. Vado subito a chiamarle." e se ne esce di corsa.
Mi infilo una felpa sopra alla maglietta e prendo la giacca a vento e la sciarpa. Esco dalla camera ed entro in ascensore. Nella hall trovo mia madre.
"Amore? Dove vai? Credevo che fossi in camera tua a riposare?" domanda.
"Vado al bar qui di fronte con Henry e le ragazze. Voglio fare amicizia con quel gruppo di ragazze li' fuori."
Mamma guarda il gruppo di ragazze infreddolite "Sono Echelon?" domanda.
"Puo' darsi. Pero' stavano aspettando che mi affacciassi io alla finestra, non papa'." mamma sorride.
"Va bene. Andate pure, ma state attenti. Io vado a consolare tuo padre. Sara' distrutto sapendo che le fans non erano qui per lui ma per te."
Sorrido anch'io "Vai vai. Tu sai come tirarlo su." e poi bisbiglio un "in tutti i sensi." mentre se ne va verso l'ascensore.
Gli altri mi raggiungono ed usciamo assieme. Le ragazze sono un po' stupite quando ci vedono andare verso di loro.
"Buon giorno ragazze. Io sono JC e loro sono Henry, Tanya e Silvy. Siamo i Sons of Mars." sfodero il mio sorriso migliore.
Una biondina molto carina si fa portavoce del gruppo "Ciao. Io sono Irina. Noi volevamo conoscerti. Abbiamo visto i video delle vostre performance su internet e... siamo un po' tutte innamorate di te." dice arrossendo. E' veramente incantevole.
"Perche' non andiamo al bar a bere qualcosa di caldo? Qui fuori fa freddo e non vorrei perdere la voce: mio padre mi potrebbe uccidere." dico sfregandomi le braccia intirizzite.
Le ragazze accettano volentieri e ci seguono dentro.
Passiamo un paio di ore molto piacevoli in loro compagnia. Sono tutte ragazze della nostra eta' e, dopo l'imbarazzo iniziale, facciamo subito amicizia.
"Ma allora siete i figli dei 30 Seconds to Mars?" domanda Irina incredula.
"Quasi. Io sono il figlio di Jared Leto, lei e' mia cugina Silvy Leto, figlia di Shannon e lei e' Tanya Milicevic, la figlia di Tomo. Solo Henry non e' imparentato con nessuno dei Mars. Anche se ha buone possibilita' di diventare il genero di Tomo." spiego sorridendo mentre il mio amico e Tanya arrossiscono.
Le ragazze ridono divertite. Non credevo di essere cosi' brillante e di fare battute cosi' divertenti. Adesso comincio a capire mio padre. E' esaltante essere conosciuto!
Salutiamo le ragazze e ci diamo appuntamento per il concerto della sera. Mentre stiamo uscendo, Irina mi ferma e mi sussurra qualcosa in un orecchio passandomi un bigliettino "Se vuoi compagnia per stanotte, chiamami."
Arrossisco imbarazzato "Sei molto gentile, ma non ho mai fatto queste cose."
Mi sorride comprensiva "C'e' sempre una prima volta."
Meglio che me ne vada prima che mi saltino addosso sul serio.

(Linda POV)
Siamo arrivati davanti al Forum ad Assago. Mancano circa un paio di ore all'inizio del concerto. Mio padre ed il nonno parcheggiano le auto e scendiamo tutti assieme. Faccio uno squillo alla zia Laura che ci viene incontro assieme a Cristina. La nonna si e' portata una grossa borsa termica con 'qualcosa di sostanzioso per quei poveri ragazzi', come definisce lei le due torte salate e le crostate, per far fare uno spuntino allo zio e a JC che, secondo lei, non mangiano abbastanza e sono troppo magri. Il nonno, invece, si e' nascosto addosso un paio di bottiglie di vino da poter spartire assieme a Shannon ed al padre di Cristina, che e' venuto con loro.
"Ciao! Ben arrivati!" la zia ci abbraccia tutti a turno e poi ci guida dentro, verso i camerini. Guarda un momento la borsa della nonna con aria curiosa.
"Mamma, ma che cos'hai li' dentro?" domanda alla nonna.
"Oh niente, solo una merendina per mio nipote e mio genero. Mi sono sembrati un po' troppo dimagriti nelle ultime foto che ho visto." dice lei con noncuranza.
La zia alza gli occhi al cielo rassegnata. "Va bene. Puoi mettere tutto sul tavolo del buffet. Adesso si stanno scaldando per il concerto. Se volete potete andare a salutarli."
Mia nonna non se lo fa dire due volte e si fionda verso il camerino dei Sons. Io, con Francesco e mio fratello Filippo, la seguiamo.
Bussiamo alla porta e Silvy viene ad aprirci "Ciao! Siete arrivati finalmente!" poi si guarda intorno "C'e' anche mio nonno?" domanda a mia nonna.
"Certo!" poi si gira verso di lui "Riccardo! Tua nipote ti cerca!" Silvy molla le bacchette con cui stava tamburellando sul muro, e ci supera tutti per andare ad abbracciare suo nonno.
Entriamo ed il sorriso di JC ci accoglie. "Ciao nonnina!" dice abbracciando e baciando la nonna. Poi guarda la borsa "Cosa mi hai portato di buono?"
"Ti ho fatto la crostata con la marmellata di fichi e la torta salata con gli spinaci e la ricotta." e gli molla sul tavolo i due involti con le torte.
JC guarda di nuovo nella borsa e nota che non e' vuota . "E l'altra roba?"
"Per tuo padre. Siete cosi' sciupati da quando siete in tour." dice carezzandogli una guancia. Poi si guarda intorno "Anche Tanya e' troppo magra. E anche il ragazzo nuovo."
"Ah! E' vero! Non ti ho ancora presentato il nostro bassista. Lui e' Henry Farrell, figlio di un amico di papa' e futuro genero di Tomo." Henry, capendo che parlano di lui, fa un cenno di saluto alla nonna.
"Ma che bello! Tanya ha il fidanzato! E tu? Niente ragazze? Eppure sei cosi' un bel ragazzo. Pero' taiat i cavei." (la nonna ci tiene sempre a fargli notare quanto ha i capelli lunghi).
E' il caso che intervengo per salvare mio cugino, quando mio fratello apre bocca "Cos'e' cugino? Sei frocio, per caso?". Francesco, che detesta JC, ridacchia alla battuta di mio fratello. Solo Filippo non riesce a ridere della sua uscita, perche' gli arrivano due sberloni simultanei, da me e dalla nonna, che gli rimescolano quei pochi neuroni solitari che ha nel cervello.
"Certino!" "Stupido!" diciamo in coro io e nonna.
Filippo, sconfitto, cerca l'attenzione del suo alleato numero 1. "Vieni Francesco, andiamo a cercare i nostri posti."
"Va bene. Linda, mi raccomando." e se ne va baciandomi davanti a JC.
"Bene. Vado anch'io a portare la torta a tuo padre e a cercare tuo nonno." la nonna lascia un bacio a JC e se ne va.
"Allora?" domando al mio cuginetto preferito che sta guardando  Francesco che esce dal camerino.
"Il nonno ha ragione: ha veramente la faccia da scimmia come sua madre." osserva. Gli do' una pacca sul braccio. "Ahio!" dice massaggiandosi la parte lesa.
"Cosi' impari a prendere in giro il mio ragazzo." dico arricciando il naso in una smorfia arrabbiata.
"Te l'ho gia' detto che non mi piace, vero?" domanda sorridendo.
"Si', ma non sono affari tuoi biscottino." dico calcando pesantemente sul suo soprannome.
"Va bene! Cambiamo discorso che e' meglio."
"Ok puffo quattrocchi. Com'e' fare da band di supporto ai Mars? Rimorchi abbastanza?" domando sorridendo.
JC apre un'agenda e mi mostra un sacco di bigliettini con numeri di telefono. "Tutte mie fans." dice orgoglioso.
Sorrido felice per lui "E quante te ne sei portate a letto finora, grande rockstar?"
"Non mi piace approfittarmi cosi', pero' ho avuto parecchie proposte del genere." prende la macchina fotografica e mi mostra alcune foto. "Lei e' Irina. Eravamo a Praga il mese scorso. E' li' che hanno iniziato a farmi la posta sotto l'hotel. Dovevi vedere che espressione abbacchiata aveva papa' quando ha scoperto che non erano li' per lui, ma per me."
Scoppiamo a ridere tutti e due. "Scommetto che si e' proposta come passatempo notturno." azzardo.
"E' stata la prima che si e' proposta. Io ho rifiutato e le ho proposto di diventare amici. Ci scriviamo quasi ogni giorno su Twitter. C'e' un sacco di gente che mi segue."
"L'avevo notato. Il numero dei tuoi followers e' cresciuto a dismisura in questi ultimi due mesi. Tutte ragazze." osservo divertita.
"Gia'! Sono un gran figo e se ne sono accorte tutte." dice orgoglioso. I geni Leto si sono impossessati di lui in tutto e per tutto.
Io scoppio a ridere "Sembri tuo padre! Per fortuna Herny e Tanya non capiscono cosa stiamo dicendo, se no non ti saresti salvato da una sicura presa in giro." In effetti Henry e Tanya alle nostra spalle, hanno ripreso la loro preparazione pre-concerto, che consiste nel cercare di soffocarsi a vicenda a furia di baciarsi.
JC si gira a guardarli e sorride "Se continuano cosi', per la fine del tour, Tomo e Colin si ritrovano nonni. Tu non ti puoi neppure immaginare quante notti ho dormito in corridoio per colpa di questi due."
"Dividi sempre la stanza con Henry?" domando.
"Si', ma la prossima volta ne voglio una per conto mio. Io sono il cantante ed il frontman di questa band disgraziata. Non posso proprio permettermi di dividere la stanza con il re del sesso, come ama definirsi lui." non posso non ridere, mentre JC guarda con odio il suo bassista. Veniamo interrotti dal suono del mio cellulare. Lo tiro fuori dalla borsa e guardo il display: merda! E' Sara, la mia compagna di classe. Impreco a bassa voce.
"Perche' non rispondi?" mi domanda JC.
"E' una mia compagna di classe che ha una cotta per te. Spera di incontrarti dopo il concerto." dico sbuffando.
"Dai rispondi e poi me la passi, cosi' la posso conoscere." dice tranquillo.
"Ma lei non sa che sei mio cugino. Non l'ho mica detto a nessuno!" rispondo agitata. Mi sorride e mi prende il telefono che continua a squillare impazzito.
"Pronto?" dice sorridendo. Sento la voce di Sara che arriva, ovattata dal telefono, ma non capisco cosa dice. "Si', e' qui. Chi sono? Sono suo cugino, quello americano. Si', il figlio della sorella di suo padre. Mi chiamo Joseph. Anche per me e' un piacere conoscerti. Si', siamo gia' dentro al Forum. No, Francesco e' andato a sedersi assieme a Filippo. Si', ci sono anche i miei zii e i nonni. Se ci mettiamo davanti? Direi che siamo, praticamente, sul palco con i 30 Seconds to Mars. Se sono un Echelon? Certo! Da quando sono nato! Ok. Cercate di venire il piu' possibile vicino al palco. Certo, quando suonano i Mars, vi raggiungo anch'io. Prima non posso, mi spiace. Ok, ciao. A dopo." e riattacca.
Lo guardo incredula mentre mi porge il telefono. "Non potevi passarmela?" domando acida.
Lui fa spallucce "E che male c'e' se ci ho parlato io? Tu non volevi neppure rispondere." dice con lo sguardo da cucciolo.
"Si', ma potevi risparmiarti di dire che ci sono anche i miei genitori ed i nonni. Diventero' lo zimbello della scuola!"
JC sorride "Non te la prendere! Puoi sempre portarle nel backstage e le fai conoscere la band. Diventerai il loro idolo!"
"Si', come no! Quelle non ti propongono di passare una notte con loro, ti saltano addosso proprio e ti violentano sul posto."
JC sorride "Non farne una tragedia, cuginetta!"
Sto per ribattere quando Silvy rientra assieme ad Emma "Preparatevi che fra 15 minuti tocca a voi."
"Io allora vado a prendere posto sotto al palco. Mi raccomando: fatemi sognare!" dico dando un bacio sulla guancia a JC.
"Contaci!" e me ne vado a raggiungere Francesco che e' davanti alle transenne assieme a Filippo, Sara e Rebecca.
"Ciao! Dove ti eri cacciata?" mi domanda Rebecca.
"Dov'e' tuo cugino?" domanda Sara. "Ha una voce molto sexy."
"Arriva piu' tardi." dico. Per fortuna Filippo e Francesco non hanno detto niente.
Le luci si abbassano lentamente e la folla va in delirio. Il concerto comincia. Il palco e' completamente al buio e vedo le ombre dei Sons che si mettono in posizione. JC e' abbastanza visibile sul bordo del palco con la chitarra in mano. Le luci si accendono di botto, la musica comincia ed il pubblico si infiamma.

(JC Pov)
Stiamo per cominciare. L'emozione e' sempre presente, ma stasera in modo particolare. Attacchiamo Magnificent degli U2, come sempre. Non si nota proprio che in scaletta ci ho messo tutte le canzoni preferite di mia madre. Facciamo subito la seconda canzone che e' un omaggio ai Queen ed alla mia amica Monica (che mi ha mandato una buonissima torta al cioccolato) Princess of the universe.
Faccio una piccola pausa per presentare la band. Stasera si gioca quasi in casa e cosi' parlo in italiano.
"Buonasera Milano! Noi siamo i Sons of Mars!" scoppia un boato dalla folla. "Io sono JC Leto. Alla batteria mia cugina Silvy Leto. Alla chitarra Tanya Milicevic ed il cretino al basso e' Henry Farrell." altro boato ed un applauso. Guardo le facce incredule delle ragazze in prima fila ed i volti sorridenti di Linda e Filippo. Una bella ragazza mora vicino a Linda, la guarda incredula e le dice qualcosa. Lei sorride e l'altra sembra avere un mezzo mancamento. Io continuo a parlare, imbracciando la mia chitarra acustica nuova (quella che mi sono comprato con i soldi del servizio fotografico). "Stasera ho messo in scaletta un paio di omaggi ad un grande rocker italiano. La prima la voglio dedicare ai miei zii, ai miei nonni ed a mia madre che me lo ha fatto conoscere." attacco Sogni di rock 'n roll di Ligabue.
Finisco la prima canzone e comincio con la seconda "Questa e' per mia cugina Linda. La mia Piccola Stella Senza Cielo."

Cosa ci fai
In mezzo a tutta
Questa gente
Sei tu che vuoi
O in fin dei conti non ti frega niente
Tanti ti cercano
Spiazzati da una luce senza futuro.
Altri si allungano
Vorrebbero tenerti nel loro buio
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai
Tieniti su le altre stelle son disposte
Solo che tu a volte credi non ti basti
Forse capitera' che ti si chiuderanno gli occhi ancora
O soltanto sara' una parentesi di una mezz'ora
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai

Il pubblico e' in delirio completamente. Continuiamo con le solite canzoni in scaletta e termino con Hurricane. Salutiamo il pubblico e lasciamo il palcoscenico ai veri protagonisti della serata.
Papa', lo zio Shan, Tomo e Tim salgono sul palco e noi ci spostiamo sulle gradinate ai lati. La visuale e' buona e possiamo stare tranquilli a goderci lo spettacolo. Silvy si avvicina sorridendo assieme a ... "Ciao Massimo!" dico stupito.
"Ciao JC. Siete stati veramente bravi." mi stringe la mano in modo caloroso.
Sorrido "Grazie. E' merito anche della mia band."
"La tua band?" Silvy mi guarda con le mani sui fianchi in segno di sfida.
"La nostra band." mi correggo subito.
Massimo abbraccia Silvy "Dai piccola, non te la prendere. Sei comunque la migliore batterista che io abbia mai ascoltato." dice lasciando un bacio sulla guancia di Silvy.
Li guardo un momento passando lo sguardo dall'uno all'altra "Mi dovete dire qualcosa?"
Silvy sorride "Ci siamo messi assieme." dice radiosa.
Mi alzo e metto una mano sulla spalla di Massimo con aria comprensiva "Amico ti stimo! Sei veramente un uomo coraggioso."
Silvy mi guarda male. Per fortuna, in mio soccorso, arrivano Linda e Filippo con Francesco e le due amiche di Linda.
"Cugino?" cinguetta Linda. Mi giro e sorrido verso di loro. Linda mi guarda con aria strana come a dire "Mi tocca." e mi presenta le sue due amiche.
"JC loro sono Rebecca e Sara, quella con cui hai parlato prima al telefono." le due ragazze si avvicinano sorridendo come due ebeti, specialmente Sara. E' proprio una gran bella ragazza: mora, occhi chiari ed un bel sorriso.
"Ciao, Joseph." dice Sara calcando pesantemente sul mio nome. Sorrido.
"Linda non voleva che sapeste che sono suo cugino, cosi' ti ho detto solo il mio primo nome. Credo proprio che si vergogni di me." dico guardando mia cugina.
"Io non mi vergogno di te! Scemo!" dice lei piuttosto imbarazzata.
"E allora perche' ci hai tenuto nascosto questo schianto?" domanda di nuovo Sara.
"Volevo solo rimanere tranquilla." si difende lei.
"Beh, ormai non ci sono piu' problemi. Possiamo conoscerci meglio, se ti va. Tanto rimarro' qui dai nonni per tutto il mese di dicembre. Potreste venire alla mia festa di compleanno."
Sara mi guarda con gli occhi luminosi. "Va bene. Sara' un piacere per noi."
I Mars stanno finendo il loro concerto e salutano il pubblico con The Fantasy. Guardo verso il palco. Papa' e zio Shan hanno ancora un'energia impressionante quando sono con il loro pubblico. Voglio proprio diventare come lui.

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E anche questa storia finisce qui. Penso proprio di avere scritto abbastanza sui 30STM. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito. Mi spiace di aver deluso talita e Rituccia993 per la scelta di Linda di vivere la sua vita come ha sempre fatto e di voler rimanere in Italia. Io non credo che si sarebbe sentita a suo agio se fosse diventata la ragazza di Knox o se avesse intrapreso una torbida storia con suo cugino JC. Comunque mi sono impegnata e ho messo le foto di come mi immagino io i personaggi. Per JC, Henry e Knox, non mi pare ci siano da dare spiegazioni sulla scelta. Massimo io ce lo vedo molto bene come Zack Efron, infondo, il mio personaggio, fa il fotomodello e non puo' che essere un gran bel ragazzo. Taylor Lautner e' perfetto per Francesco, moro e con gli occhi scuri come l'ho descritto (anche se Laura e JC pensano che abbia la faccia da scimmia come sua madre). Per ultimo ho voluto inserire anche Filippo, il fratello di Linda. La foto che ho scelto e' quella del moro dei Sohnora che a me sembra abbastanza carino (molto meglio del fratello).
Per le ragazze devo ammettere che la scelta e' stata dura ed ho vagliato diverse opzioni (la scelta poi l'ha fatta la mia beta). Lauren Graham e' perfetta per la mia Linda. Pauley Perrette, in versione bionda, l'ho scelta per il taglio degli occhi che mi ricorda molto quello di Shannon, e poi ha molto della rockstar. Per Tanya ho scelto una foto di Ivana Milicevic, la sorella di Tomo (piu' facile di cosi'.)
Grazie ancora a tutti ed in special modo a magica_cricchia che ha sopportato tutte le mie indecisioni su questa storia.

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