Simply... Irresistible!

di Yuki Delleran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Desiderio - Il ragazzo del tavolo 10 ***
Capitolo 2: *** Effetti collaterali di un caffè ***
Capitolo 3: *** Il suo nome ***
Capitolo 4: *** Luce e buio ***
Capitolo 5: *** Un sogno lungo un giorno ***
Capitolo 6: *** Conferme ***
Capitolo 7: *** Un conoscente? ***
Capitolo 8: *** Una brutta ferita ***
Capitolo 9: *** Il prezzo da pagare ***



Capitolo 1
*** Desiderio - Il ragazzo del tavolo 10 ***


Simply... Irresistible! 01 Titolo: Simply... Irresistible! (1/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran



«Sarebbe bello se gli altri potessero capire i suoi sentimenti. »
Fu quella semplice frase di Fay a dare inizio a tutto.



*01*
***
Desiderio - Il ragazzo del tavolo 10


La serata procedeva lenta e i clienti erano meno del solito. Il ristorante “La Torre delle Delizie” era semivuoto e Yuui rimaneva appoggiato, con espressione scoraggiata, al bancone della cucina. Da un angolo della stanza Watanuki, il suo aiuto-cuoco part-time, lo fissava con sguardo preoccupato. Probabilmente il ragazzo si stava chiedendo come fare a dirgli che aveva iniziato a cercarsi un nuovo lavoro, ma Yuui non aveva bisogno di essere informato. Lo sapeva già benissimo.
Dalla sala proveniva un sommesso chiacchiericcio e nemmeno le risate di Fay, che solitamente scherzava con i clienti servendo ai tavoli, spezzavano la monotonia della serata. In compenso, i rumori provenienti dall’altro capo dell’isolato non accennavano a smettere. L’ennesimo fast- food sarebbe sorto all’angolo della via, ultimo paladino del cibo rapido e nocivo che sottraeva linfa vitale al piccolo ristorante italiano. Tutto quel martellare e trapanare logorava i nervi a Yuui. Di lì a poco sarebbe di nuovo uscito ad urlare contro a quegli innocenti operai. Era già sulla porta, quando Fay entrò in cucina di gran carriera, con un sorriso solare stampato sul volto.
«Yuui-chan, rientra nei ranghi! È arrivata Yuuko-san! » esclamò.
A quelle parole, il giovane scattò, immediatamente imitato da Watanuki: Yuuko-san era in assoluto la loro migliore cliente, gran bevitrice e ottima forchetta. Non erano mai riusciti a capire quale fosse esattamente la sua occupazione, si vociferava fosse la padrona di uno strano negozio, ma né Fay né Yuui se n’erano mai preoccupati. Per loro aveva molto più valore che quella splendida donna dall’aria enigmatica avesse scelto il loro ristorante come luogo di ritrovo. Spesso la vedevano in compagnia di altre persone, per lo più donne e sempre diverse. Cenavano in un tavolo appartato discutendo con aria grave e, una volta raggiunto quello che sembrava un accordo, pagavano e uscivano. Non prima però di aver elargito una generosa mancia al cameriere, cosa di cui Fay era particolarmente compiaciuto. Quella sera invece, Yuuko-san si era presentata da sola. Era una situazione piuttosto anomala, ma Fay aveva raccolto l’ordinazione con il consueto entusiasmo.
«Il piatto del giorno con il miglior vino bianco che abbiamo! » riferì poi al fratello.
Yuui si mise immediatamente all’opera sull’aringa tricolore che aveva scelto per quella sera, indicando con un rapido gesto a Watanuki di occuparsi dell’insalata di contorno.
«Fay! » esclamò con il tono perentorio dello chef professionista. «Fiondati in cantina e prendi un Ischia bianco superiore. Questa volta fai attenzione a non sbagliare bottiglia! »
«Agli ordini, mio capitano! » rispose il fratello mettendosi sull’attenti e affrettandosi ad eseguire.
Yuuko-san aveva una predilezione per i piatti di pesce e sembrava sempre sapere quando uno di questi faceva parte del menù del giorno. Yuui adorava cucinare per clienti che davano così tante soddisfazioni e non sapeva darsi pace all’idea che presto non avrebbe più potuto farlo. Molto presto, infatti, quel locale, per il quale il suo patrigno aveva fatto tanti sacrifici e per cui lui era addirittura andato a studiare cucina e ristorazione in Italia, avrebbe chiuso i battenti. Non c’era niente da fare, un piccolo ristorante tradizionale non poteva reggere il confronto con le grandi catene di fast food che stavano invadendo il mercato, e i pochi clienti rimasti fedeli non erano sufficienti.
Yuui sospirò di desolazione. Esisteva già un compratore e sapeva che avrebbe dovuto farsi vivo in quei giorni. Attendeva il suo arrivo come una sorta di inevitabile fatalità e, nonostante esteriormente si mostrasse rassegnato, non aveva idea di come avrebbe reagito davanti all’incaricato dell’ acquirente. Quel ristorante era tutta la sua vita.
Ancora soprapensiero, suonò il campanello per avvertire Fay che il piatto era pronto e, dopo aver dato il tocco finale all’insalata di Watanuki, lo affidò nelle mani del fratello.
Vedendo l’espressione sul volto di Yuui, Fay intuì immediatamente in che direzione vertevano i suoi pensieri e non poté fare a meno di condividerli in pieno. Per lui quel luogo aveva rappresentato un porto sicuro dopo una vita di incertezze e perderlo era debilitante.
Nonostante questo, appena mise piede in sala, si stampò in faccia il suo sorriso professionale e veleggiò allegramente all’indirizzo del tavolo riservato.
Dopo essere stata servita ed aver assaggiato un boccone di pesce, Yuuko alzò su di lui i suoi penetranti occhi scarlatti con espressione indecifrabile.
«Perché Yuui è così triste? » chiese.
Il sorriso di Fay s’incrinò appena. Avrebbe dovuto essere abituato alle stranezze di quella donna, eppure ogni volta lo coglieva di sorpresa.
«Come? »
«Yuui è triste, vero? » ripeté Yuuko.
«Beh… forse un po’. In effetti penso di sì. » rispose Fay titubante.
«E il motivo è…? » continuò la donna.
Non sapeva quanto fosse corretto o professionale parlare dei problemi del locale con una cliente, ma Fay non sarebbe stato in grado di rifiutare nulla a quello sguardo.
«Presto chiuderemo. » rispose quindi. «Yuui-chan ci sta molto male, non so come si comporterà davanti al compratore. »
«Vorresti aiutarlo, dico bene? » incalzò Yuuko.
«Mi piacerebbe, ma purtroppo non posso fare niente. Sarebbe bello se gli altri potessero capire i suoi sentimenti. Sono sicuro che, conoscendoli, nessuno lo farebbe più soffrire: Yuui-chan è troppo buono per meritarselo. »
Fay abbassò gli occhi: vedere il suo gemello così depresso faceva stare male anche lui e sarebbe stato disposto a tutto per aiutarlo.
«Se lo desideri davvero e sei disposto a pagare un prezzo adeguato per questo, sono certa che succederà. » disse Yuuko sgranocchiando una foglia d’insalata con apparente noncuranza.
«Un prezzo adeguato? Darei quanto ho di più prezioso per la felicità di Yuui-chan. Purtroppo non possiedo niente che…»
«Non ancora. »
La voce di Yuuko suonò lievemente inquietante, ma subito la donna stemperò l’espressione in un sorriso.
«Ti ringrazio, Fay, come sempre sei un’ottima compagnia. Porta i miei complimenti allo chef. »
Vedendosi congedato, il giovane s’inchinò e si ritirò. Chissà cosa intendeva Yuuko-san con quel bizzarro discorso?
Rientrando in cucina, incrociò lo sguardo carico di aspettative del fratello e di affrettò a sorridergli per rassicurarlo: il suo lavoro era stato apprezzato.
Dopo alcuni minuti che la sala era tornata tranquilla, il campanello d’ingresso suonò di nuovo. Fay si affacciò e scorse nuovamente una faccia conosciuta che gli risollevò il morale.
«Yuui-chan! C’è Ashura-sensei! Posso…»
Il giovane chef annuì accondiscendente.
«Certo, vai pure. »
Ashura-sensei era un uomo molto distinto e dall’ottima reputazione. Era stato il professore di Fay al liceo e lo aveva aiutato durante un periodo nero della sua vita. Da allora il giovane lo considerava una sorta di padre e anche l’uomo gli si era affezionato. Frequentava “La Torre delle Delizie” solamente in compagnia di due persone: una donna elegante, dall’aria altezzosa e capricciosa e un uomo dai lunghi capelli chiari, con un’ espressione perennemente arrogante. Mai contemporaneamente. Fay probabilmente conosceva il motivo, ma Yuui non si era mai premurato di chiederglielo. Non voleva sembrare invadente, inoltre per lui Ashura-sensei, come Yuuko-san, era prima di tutto un affezionato cliente.
Mentre osservava il fratello saltellare e “fare le feste” al suo cliente preferito, Yuui notò l’ingresso di un nuovo avventore. Era un ragazzo che non aveva mai visto prima, dall’espressione insolitamente seria, che si guardava attorno con sguardo indagatore. Quando lo vide accomodarsi da solo ad un tavolo appartato, sperò che Fay se ne accorgesse e si occupasse anche di lui. Niente da fare, il fratello era tutto preso dal professore. Sospirando, chiamò Watanuki.
«Puoi prendere l’ordinazione del tavolo 10, per favore? » chiese.
Detestava far aspettare i clienti. La tempestività era sinonimo di efficienza.
Mentre mescolava le salse già pronte, osservò il suo aiutante alle prese con il nuovo venuto: sembrava in difficoltà. Pensando al tipo di ordinazione che poteva fare un ragazzo, Yuui si sentì percorrere da un brivido di nervosismo: se Watanuki fosse tornato con la richiesta di un hamburger o qualcosa di simile, probabilmente lo avrebbe sbranato.
Quando vide l’espressione contrita con cui rientrò in cucina, era già pronto a morderlo.
«Ehm… Yuui-sensei… il cliente del tavolo 10 non ha trovato niente di suo gradimento sul menù. » riferì il ragazzo. «Mi ha pregato di dirle che si affida alla fantasia dello chef. »
A quelle parole tutta l’irritazione di Yuui evaporò: era ben felice di poter sbrigliare un po’ la sua immaginazione.
«Molto bene! » esclamò con gli occhi che brillavano. «Se non ama il pesce, allora carne sia. E verdure. Watanuki-kun, la pasta fresca! Gli faremo assaggiare il miglior menù italiano che sia mai stato improvvisato! »
Quando Fay rientrò a sua volta, li trovò entrambi occupatissimi. Mentre Watanuki lavorava la pasta fresca, Yuui si occupava del soffritto di funghi a cui aveva aggiunto una manciata di mirtilli. «Ma…» tentò di obiettare il giovane cameriere, subito zittito.
«Profumano. » lo liquidò Yuui per poi rivolgersi a Watanuki. «Quando hai finito con le tagliatelle, pulisci i fiori di zucca. La pasta delle crêpes è già pronta. Ci vuole una salsina…»
Mentre parlava, iniziò a versare in una padella del vino rosso con l’aggiunta di alcuni chiodi di garofano.
Quando lo vedeva così indaffarato, Fay si sentiva alquanto inutile. Dall’altra parte però l’efficienza di suo fratello lo affascinava: era sempre così meticoloso e preciso, i suoi piatti erano dei capolavori.
«Ehm… Ashura-sensei voleva del pesce spada alla griglia. » osò interromperlo.
Non era certo di come avrebbe reagito Yuui nel bel mezzo del fuoco creativo. Fortunatamente si limitò ad indicargli un piatto già pronto prima di tornare ad occuparsi della salsa.
Fay stava già tornando in sala quando un’esclamazione lo fermò.
«Quando torni, vai in cantina e recuperami dello speck affumicato. Ah, e anche dello zafferano! »
«Certamente! » esclamò Fay con un sorriso smagliante.
Erano settimane che non vedeva il fratello così entusiasta e ringraziò mentalmente il nuovo cliente per aver scelto proprio quella sera per presentarsi.
In un angolo della sala, Yuuko-san fissava alternativamente la porta della cucina e il tavolo 10, sorridendo in modo enigmatico.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Eccomi di ritorno dopo secoli di assenza con una nuova fic a tema Clamp! Questa volta un'AU che metterà al centro le mie coppie preferite, vale a dire Kurogane e Fay, Shaoron e Yuui. Per il momento, vista la brevità del capitolo, non c'è molto da dire se non che purtroppo, a differenza delle altre volte volte, i post non saranno regolari. Il motivo è semplicemente perchè la fic è tutt'ora un work in progress. Spero di riuscire a portarla a termine nel migliore dei modi!
Saluti a tutti!
YUKI-CHAN




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I suoi occhi seguirono la mano di Kurogane sollevare la tazzina e portarsela alle labbra – oh, cos’avrebbe fatto per quelle labbra! – poi tornare ad abbassarsi sul piattino.

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Capitolo 2
*** Effetti collaterali di un caffè ***


Simply... Irresistible! 02 Titolo: Simply... Irresistible! (2/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*02*
***
Effetti collaterali di un caffè


Era stato un menù perfetto. Tagliatelle alla boscaiola sottobosco, crêpes salate con fiori di zucca, speck e zafferano, profumate con il vino rosso ai chiodi di garofano e tiramisù speciale con mascarpone variegato al caramello. In effetti c’erano stati alcuni azzardi, come i mirtilli nel soffritto di funghi, ma lui sapeva che era un ottimo abbinamento. Quello che non capiva era l’espressione perplessa del cliente mentre gustava i suoi piatti. L’aveva tenuto d’occhio per tutto il tempo ed era giunto alla conclusione che c’era qualcosa che non andava, nonostante il ragazzo non avesse avanzato nessuna protesta. Ci aveva pensato e ripensato per tutta la notte poi, alle quattro del mattino, aveva chiamato Watanuki.
«Hai tolto i pistilli dai fiori di zucca? » chiese senza preamboli.
Il ragazzo sbadigliò sonoramente nella cornetta.
«Eh? Yu… Yuui-sensei? Pistilli? » chiese con voce impastata.
«Sì, i pistilli. Dai fiori di zucca che abbiamo servito al nuovo cliente. Li avevi tolti, vero? Sono immangiabili. Dimmi che l’hai fatto. »
Il silenzio da parte di Watanuki gettò Yuui nello sconforto.
«Ho capito. » concluse. «Abbiamo perso un altro cliente. »
Chiuse la telefonata e sprofondò a faccia in giù nel cuscino. Non avrebbe chiuso occhio per il resto del tempo e, comunque, da lì a due ore sarebbe suonata la sveglia.

Nonostante avesse perso del tutto il sonno, alzarsi quel giorno non fu piacevole. Era giovedì e, come al solito, avrebbero ricevuto la visita del fornitore di frutta e verdura. Sapeva bene che Fay aspettava quel momento per tutta la settimana, eppure si sarebbe svegliato appena in tempo. Per questo Yuui scese al ristorante in anticipo rispetto al solito e preparò il caffè per entrambi.
Mentre fissava il vapore salire lentamente in morbide volute dalle tazzine, si ritrovò a pensare allo strano cliente della sera prima: era un ragazzo ma aveva il piglio serioso di un adulto. Gli era sembrato strano fin dall’inizio, ma il fatto che non avesse reagito disgustato alla presenza dei pistilli nelle crêpes era quello che lo sconcertava di più. Ricordava alla perfezione i suoi lineamenti: i capelli scuri e folti, lo sguardo concentrato e leggermente perplesso con cui fissava il piatto, come se ci fosse sì qualcosa di strano, ma non di disgustoso. Continuando a seguire con gli occhi le volute di fumo ebbe l’impressione di vedere il suo volto delinearsi tra le sfumature semitrasparenti. Quegli occhi così profondi lo stavano fissando intensamente, anche più di quanto fosse lecito. Una mano gli accarezzò delicatamente la guancia e Yuui chiuse gli occhi appoggiandovi il volto. Era un tocco caldo e rassicurante, che faceva desiderare di perdersi in esso…
«Yuui-chan! »
Quell’esclamazione lo riscosse e si bloccò appena in tempo quando la testa gli scivolò dal braccio su cui era appoggiata.
«Cosa fai? Ti sei addormentato? » chiese Fay entrando in cucina.
Yuui gli rispose con un sorriso imbarazzato.
Lanciò un’occhiata all’orologio e versò una terza tazzina. Un paio di secondi dopo, squillò il campanello d’ingresso sul retro del locale.
Fay, interrompendo a metà uno sbadiglio, si ricompose passandosi una mano tra i capelli biondi e rassettandosi la camicia, poi saltellò ad aprire con un immenso sorriso.
«Buongiorno, Kuropin! »
«È Kurogane! Quante volte te lo devo dire?! » protestò il nuovo arrivato.
Sulla porta si trovava un uomo aitante, dagli ispidi capelli scuri e dagli occhi infuocati, con le braccia cariche di cassette di frutta e verdura. Gli occhi di Fay brillavano mentre si posavano su di lui: nonostante venisse trattato sempre in modo burbero, il giovane cameriere aveva decisamente perso la testa per lui.
«Che muscoli, Kuropon! » cinguettò, passando un dito sui bicipiti tesi nello sforzo di sollevare il peso.
Kurogane sbuffò e fece un passo all’interno della cucina.
«Invece di blaterare scemenze, fai spazio che non sto esattamente trasportando piume! » brontolò.
Fay si fece da parte e lo osservò impilare le cassette: pomodori, zucchine, carote, mele, pere, sacchetti di mandorle, pistacchi…
Ad ogni viaggio, Yuui spuntava qualcosa su una lista, ma la fronte imperlata di sudore di Kurogane era uno spettacolo molto più interessante. Una volta finito di scaricare, Fay gli scoccò un sorriso ammiccante.
«Ti va di prendere un caffè con noi, Kurotan? » chiese. «Yuui-chan l’ha già versato ed è lì che aspetta te, nero e senza zucchero. »
Kurogane sembrò compiaciuto da questa conoscenza dei suoi gusti ed acconsentì a sedersi per alcuni minuti, salvo poi riservare uno sguardo disgustato ai tre cucchiaini di zucchero che Fay affogò nel proprio caffè.
Il giovane ridacchiò senza staccargli gli occhi di dosso: a volte si chiedeva se non fosse troppo sfacciato ma era anche vero che, nonostante i modi bruschi, il bel fruttivendolo non aveva mai mostrato chiaramente di non gradire le sue attenzioni. Questo lo incoraggiava a flirtare impunemente anche sotto gli occhi del fratello. Chissà che, seguendo il suo esempio, Yuui non si decidesse ad uscire da quella specie di isolamento autoimposto.
I suoi occhi seguirono la mano di Kurogane sollevare la tazzina e portarsela alle labbra – oh, cos’avrebbe fatto per quelle labbra! – poi tornare ad abbassarsi sul piattino.
Fay sorseggiò il proprio caffè quasi senza sentirne il sapore.
La mano di Kurogane posò la tazza e si sollevò di nuovo fino a sfiorare la sua guancia. Lo sguardo infuocato si perse in quello azzurro cielo e Fay si trovò ad appoggiare il volto a quella mano ruvida ma gentile. Era una sensazione così dolce, così giusta, che si scoprì a desiderare di provarla per sempre.
Il tutto durò invece solo una manciata di secondi, dopodiché entrambi tornarono alla realtà con un sobbalzo e un rossore imbarazzato soffuso sulle guance.
Kurogane balzò in piedi e si precipitò fuori dalla porta con un secco: «Si è fatto tardi! Grazie del caffè! »
Fay invece rimase a fissare imbambolato l’ingresso vuoto. Cos’era appena successo? Dopo qualche istante, tornò a voltarsi verso Yuui e scoprì che il fratello aveva la sua medesima espressione sconvolta. Difficilmente Kurogane era gentile, men che meno con lui, quindi era comprensibile che il giovane chef fosse rimasto stupito da quel gesto tenero. Molto meno comprensibile era che non se lo spiegasse nemmeno lo stesso Fay.
«Io… non so come…» iniziò.
«Sono stato io. » lo interruppe Yuui, guadagnandosi un’occhiata perplessa. «Voglio dire, è la stessa scena che ho sognato prima, quando mi sono appisolato. » Fay continuava a non capire.
«Hai sognato me e Kurotan? »
«No, eravamo io e… beh, non ha importanza chi, ma mi accarezzava allo stesso modo. »
Inoltre aveva fatto quella specie di sogno mentre fissava il vapore del caffè, lo stesso caffè che Fay e Kurogane avevano bevuto.
Yuui scosse la testa con decisione: non era mai stato superstizioso e non intendeva iniziare ora. Però Yuuko-san diceva sempre che le coincidenze non esistevano…

Quel mezzogiorno il ristorante era ancora meno affollato del solito, e per Yuui fu una sorta di agonia. Covava un senso di aspettativa che non riusciva a spiegarsi e continuava a muoversi freneticamente per la cucina, al punto che persino Watanuki ne sembrava infastidito. Per tranquillizzarsi cominciò a preparare la ricetta a cui era più affezionato: una semplice torta soffice di carote e mandorle. Stava mescolando l’impasto quando Fay si affacciò alla cucina con l’espressione felice di quando arrivava un cliente abituale.
«Yuui-chan, c’è Tomoyo-chan. » annunciò infatti.
Il giovane sollevò lo sguardo dalla teglia con un sorriso: forse era lei che aveva aspettato per tutto il tempo.
Tomoyo era una ragazza molto graziosa e dai modi gentili. Probabilmente frequentava ancora il liceo, ma aveva un’aria adulta che la rendeva affascinante. Yuui aveva sempre avuto un occhio di riguardo per lei.
«Oggi è con un’amica, non l’avevo mai vista. » continuò Fay. «È carina, ha i capelli neri, lunghi e ricci. Sembra simpatica. Anche Tomyo-chan oggi è bellissima. » Yuui gli lanciò un’occhiata carica di significato e il fratello si zittì all’istante.
«Ho capito, vado a prendere l’ordinazione… E le porto i tuoi saluti! »
«FAY! »
Dopo che il fratello fu tornato in sala, Yuui infornò la torta e sospirò. Quel dolce così semplice non era adatto ad una persona sofisticata come Tomoyo, fortuna che il menù prevedeva anche una deliziosa torta di pere e cioccolato. Mentre appoggiava una fetta sul piatto e sistemava le decorazioni di cioccolato fuso, si trovò a pensare che la persona che sarebbe stata al fianco di Tomoyo sarebbe stata davvero fortunata. Una ragazza dolce come lei era difficile da trovare. Come sarebbe stato sentirsi dire “Mi piaci” da Tomoyo? Che emozioni avrebbe suscitato?
Stava ancora riflettendo su questo, arrossendo sempre di più, quando Fay rientrò in cucina.
«Quella è la torta per Tomoyo-chan? » chiese. «Ha giusto detto che lei e la sua amica volevano un dolce. »
Senza aspettare risposta, afferrò i piatti e schizzò di nuovo fuori. A Fay quella ragazza piaceva molto, la trovava straordinariamente arguta e divertente; però, per qualche motivo, non riusciva a convincersi che fosse la persona adatta per il fratello. Lui aveva bisogno di qualcosa di diverso, qualcuno che gli desse una scossa. Del resto, si disse, non aveva nessun diritto di intromettersi nelle scelte sentimentali di Yuui.
Posò le fette di torta davanti alle due ragazze, scambiò alcuni convenevoli gentili e si allontanò sorridendo. Mentre le osservava si trovò a pensare che, se Kurogane fosse stata una ragazza carina e gentile, forse sarebbe riuscito a non farsi prendere a pesci in faccia tutte le volte. Se così fosse stato, però, si sarebbe divertito molto meno. Dopotutto lui amava il carattere burbero del suo fruttivendolo del cuore. Quel pensiero gli riportò alla mente lo strano fatto di quella mattina, facendolo arrossire. Perso nelle sue fantasie, quasi non si rese conto di quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi: Tomoyo aveva allungato una mano attraverso il tavolo per stringere quella dell’amica e stava parlando sottovoce con un sorriso dolce. Fay vide la ricciolina arrossire graziosamente abbassando gli occhi, per poi annuire appena e stringere a sua volta la mano di Tomoyo. L’impressione, per quanto assurda, era quella di aver appena assistito ad una dichiarazione.
Ancora allibito dalla scena e indeciso se riferirlo o meno a Yuui, notò che il campanello d’ingresso stava tintinnando di nuovo.
Lo strano ragazzo della sera prima era tornato.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Secondo capitolo! Gli effetti del desiderio iniziano a farsi sentire!

Tomoyo93: Grazie! Oh, sì, Yuuko può anche dare il via alle cosa, ma è l'Hitsuzen ad orchestrare poi il tutto. Vedrai ^_-
naco chan: Grazie per la fiducia! ^///^ Per me è come se il manga non fosse mai finito e Yuuko fosse sempre con noi, per questo mi diverto un sacco a scrivere di questi personaggi! Le tue domande avranno tutte una risposta più avanti... niente spoiler! XD Per quanto riguarda le fic precedenti su Horitsuba, ho nel pc un prologo che fa la muffa da mesi e che mi devo decidere a postare presto anche qui! XD
ikarikun: Grazie! In realtà non è per niente complicato dare il carattere a Yuui, avendone uno a portata di mano in un gdr nonchè in carne, ossa e chat *fissa la sua beta*. La continuerò di sicuro, anche se i tempi saranno un po' più lunghi del solito...
cry_chan: Felice che l'idea ti attiri e di aver trovato un'altra "seguace" delle mie coppie preferite! XD Buona lettura, allora!

Piccola pubblicità: se qualcuno ha voglia di leggere qualcos'altro di Horitsubiano scritto da me e non ha ancora sfruttato il bannerino nel mio account, allora faccia un salto a dare un'occhiata a The Bet!!
A presto con il terzo capitolo!
YUKI-CHAN




Next -> "Il suo nome"
«Posso sapere il suo nome? » chiese istintivamente.
L’altro gli sorrise maliziosamente.
«Se riuscirai a preparare qualcosa di abbastanza interessante allora lo saprai. »

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Capitolo 3
*** Il suo nome ***


Simply... Irresistible! 03 Titolo: Simply... Irresistible! (3/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*03*
***
Il suo nome


Yuui si rese conto che stava succedendo qualcosa di fuori dal normale non appena vide Fay rientrare in cucina.
«Chi c’è? » chiese leggermente allarmato, sperando che non si trattasse del tanto temuto compratore.
«No, niente… cioè, nessuno… è che Tomoyo-chan…» Fay scosse la testa. «C’è il ragazzo di ieri sera! » annunciò ritrovando il sorriso.
Per contro, il fratello impallidì al ricordo dei famigerati pistilli che gli avevano tolto il sonno e Watanuki si rintanò nell’angolo più remoto dei fornelli. Dopo un attimo di panico, Yuui sospirò di rassegnazione.
«Dovrò andare a scusarmi con lui per aver ucciso il suo senso del gusto. » disse arrossendo al solo pensiero.
Non era mai, mai successo che facesse un errore del genere e dovesse porgere le proprie scuse ad un cliente. Indugiò con lo sguardo su Watanuki, ma alla fine rinunciò a rimproverarlo: dare la colpa a lui sarebbe stata una scorciatoia troppo facile. La responsabilità era sua e quindi suo dovere rimetterci la faccia.
Rassegnato, lasciò il suo rifugio e si avventurò nella sala. Il ragazzo occupava lo stesso tavolo della sera prima e sembrava non averlo notato, assorto com’era nel menù.
«Ehm…» fece, schiarendosi la voce.
L’interpellato non spostò nemmeno lo sguardo, limitandosi ad un secco: «Dopo. »
Era di pessimo umore, realizzò Yuui facendo un istintivo passo indietro. Beh, era logico.
«Scusi se la disturbo…» ritentò quindi.
Il ragazzo alzò finalmente la testa con un’espressione seccata che, non appena i suoi occhi si posarono su di lui, mutò in una leggermente stupita.
«Oh, tu sei lo chef, vero? Pensavo fosse quell’irritante cameriere. » disse.
«Quell’irritante cameriere è mio fratello. » rispose Yuui, che avrebbe difeso Fay a spada tratta in qualunque situazione.
«Questo non cambia il fatto che sia irritante. » lo liquidò il ragazzo con noncuranza. «Cosa posso fare per te? »
«Ero qui per scusarmi. » iniziò Yuui, la cui modestia era del tutto evaporata dopo il commento poco simpatico del ragazzo.
Quelle parole però suscitarono una reazione inaspettata, di totale stupore.
«Le crêpes di ieri sera… i pistilli…»
«La cena di ieri sera è stata la migliore che abbia mai mangiato. » lo interruppe il ragazzo fissandolo in modo sfrontato, come se lo stesse sfidando ad affermare il contrario.
Yuui rimase interdetto davanti a quelle parole: aveva quasi avvelenato un nuovo cliente, non si aspettava certo dei complimenti. Del resto non poteva ribattere insistendo che i piatti erano stati preparati con disattenzione: sarebbe stato controproducente per l’immagine del ristorante.
«Oggi ho già pranzato, però vorrei qualcosa di dolce. » continuò il ragazzo. «Nel menù non trovo niente di stuzzicante, ti va di provare a stupirmi ancora una volta? »
Il primo pensiero di Yuui fu che nel menù c’erano almeno cinque tipi di dolci diversi. Possibile che nessuno fosse di suo gusto? Il secondo, che voleva assolutamente sapere chi fosse quel ragazzo.
«Posso sapere il suo nome? » chiese istintivamente.
L’altro gli sorrise maliziosamente.
«Se riuscirai a preparare qualcosa di abbastanza interessante allora lo saprai. »
Yuui ritirò in cucina praticamente di corsa e con le guance rosse senza un motivo apparente.
«Watanuki-kun! Il pan di spagna! » esclamò facendo sobbalzare l’apprendista ancora rintanato in un angolo. «La marmellata di fragole, lo champagne e… sciogli del cioccolato fondente a bagnomaria. Ah, portami anche degli amaretti! »
Altro che “qualcosa di abbastanza interessante”! Gliel’avrebbe fatta vedere lui! Era in gioco il suo orgoglio di chef.
Mentre Watanuki si occupava del cioccolato, prese a sagomare il pan di spagna in dischetti che inzuppò nello champagne mescolato agli amaretti. Il passo successivo fu ricoprirli di marmellata e in seguito versarvi sopra il cioccolato in modo che, una volta raffreddato, formasse una crosticina sottile.
Imponendosi di eseguire le varie operazioni con calma, per evitare di combinare nuovamente disastri, Yuui si chiese per quale motivo si sentisse così nervoso. Dopotutto il cliente non si era lamentato, e non sarebbe stata comunque quella nuova presenza a cambiare le sorti del suo locale. Eppure voleva che per lui tutto fosse perfetto. La sua mente corse per un attimo allo strano sogno di quella mattina: un momento prima quegli occhi così intensi lo avevano fissato davvero, se avesse allungato una mano avrebbe potuto toccarlo. Se si fosse avvicinato avrebbe scoperto come ci si sentiva ad essere toccati da lui.
Allarmato da pensieri tanto sconvenienti, finì di stendere il cioccolato e infilò il vassoio con i dolcetti in frigorifero. Quando alzò gli occhi, scoprì che Fay lo stava fissando.
«Ti senti poco bene, Yuui-chan? » chiese. «Hai la faccia tutta rossa. »
«È… il calore del cioccolato fuso! » esclamò il giovane chef con poca convinzione.
Fay gli rivolse uno sguardo sconcertato: solo poco prima Yuui era uscito in sala, ma non si era nemmeno fermato a salutare Tomoyo. Questo la diceva lunga.
«Tomoyo-chan è andata a casa. » buttò lì in tono studiatamente casuale.
Yuui alzò appena gli occhi dalla torta di carote che si era messo a decorare.
«Ho capito. La prossima volta che verrà dovrò ricordarmi di uscire a salutarla. »
«Eri già fuori, ma non l’hai degnata di uno sguardo. » pensò Fay, evitando accuratamente di farglielo notare.
Vedendo il fratello disporre le fette di torta sui piatti, immaginò che avesse intenzione di servire anche quelle ai clienti. Dopo aver passato la lista delle nuove ordinazioni a Watanuki, ne posò alcune su un vassoio, mentre Yuui toglieva il piatto dei dolcetti alla fragola dal frigorifero.
«Dovrebbero raffreddarsi di più. » azzardò Watanuki.
Yuui annuì ma li dispose ugualmente su di un nuovo piatto.
«Lo so, ma non voglio far aspettare troppo il cliente. »
Di nuovo un comportamento sospetto, notò Fay. Di solito Yuui era un accanito sostenitore della pazienza in cucina: per gustare un buon pasto bisognava saper aspettare. Invece con questo ragazzo si comportava in maniera anomala. Chissà perché?
Con un sorriso malizioso afferrò il piatto esclamando: «Dessert per il tavolo 10, vero? Vado! » e sparì senza aspettare risposta.
Mentre posava le ordinazioni, scrutò con interesse il nuovo cliente: per suscitare quella reazione in Yuui doveva avere di certo qualcosa di speciale.
«Non ho ordinato questa. » disse ad un tratto il ragazzo indicando la torta di carote.
Fay ammiccò mentre un’idea diabolica gli balenava in mente.
«Lo so. È un omaggio dello chef. » rispose e gioì nel vedere l’espressione compiaciuta che aveva suscitato.

Anche la sera la “Torre delle Delizie” non risultò particolarmente affollata, quindi Yuui passò la maggior parte del tempo perso nei suoi pensieri. Si chiedeva per quale motivo il ragazzo fosse di nuovo sparito senza commenti. Forse non aveva trovato il dolce all’altezza delle sue aspettative, oppure non voleva rivelargli il suo nome. O ancora, com’ era più probabile, non aveva ritenuto quello chef sconosciuto e un po’ sfacciato all’altezza delle sue attenzioni. Non che Yuui volesse le sue attenzioni! Era solo… curioso.
Quando giunse l’ora di chiusura, congedò Watanuki e lasciò salire in casa Fay prima del solito: in ogni caso non c’era molto da riordinare. Affacciandosi sul marciapiede prima di chiudere a chiave la porta d’ingresso, notò una figura appoggiata al muro proprio lì accanto.
Era lui.
Mentre mille ipotesi, una più assurda dell’altra, si affacciavano alla sua mente, azzardò un passo avanti.
«Ehm… buonasera. »
Il ragazzo si voltò nella sua direzione, abbozzando un sorrisetto.
«Shaoron. » disse.
«Eh? »
«Li Shaoron. È il mio nome. I dolci erano più che interessanti. »
Yuui lo fissò confuso e piuttosto spiazzato.
«Ha aspettato qui tutto il tempo per dirmi questo? »
Il sorriso del ragazzo si allargò.
«Ho finito da poco di lavorare, così ho pensato di passare per assolvere al nostro patto. Avevo l’impressione che ci tenessi molto. »
Yuui, ancora piuttosto incredulo, tentò di abbozzare almeno un’espressione di cortesia che non lo facesse sprofondare nell’imbarazzo.
«Allora dovrò ricambiare. » disse tendendo la mano. «Sono Yuui Flourite. Visto che è venuto fin qui perché non entra a prendere un caffè? Offre la casa. »
Shaoron ricambiò la stretta e annuì.
«Ad una condizione, però: che la smetti di darmi del lei, sono più giovane di te. »

L’aroma del caffè che si diffondeva nella cucina, il calore della tazza ma, soprattutto, il sorriso dolce di quel giovane uomo sconosciuto riscaldarono il cuore di Shaoron dopo le ore passate al freddo sul marciapiede. In realtà era arrivato molto prima dell’orario di chiusura, ma si era imposto di non entrare per una sorta di etica professionale. Se Yuui non si fosse affacciato, se ne sarebbe andato da lì a pochi minuti. Nonostante questo non era riuscito a fare a meno di lanciare lunghe occhiate attraverso le vetrate nella speranza di vedere il giovane chef biondo. Era affascinato da lui in un modo che non riusciva a spiegare, pur essendo consapevole di quanto questo fosse sbagliato, a maggior ragione considerando la posizione in cui si trovava. Shaoron non era mai stato uno che si curava delle convenzioni sociali, quando voleva qualcosa, se la prendeva. In questo caso, però, si erano fatti strada dentro di lui fastidiosi scrupoli. Dopotutto, Yuui sembrava una persona così ingenua, così… indifesa.
Sorseggiò il caffè fissandolo di sottecchi mentre si sedeva di fronte a lui. Quegli occhi azzurri così limpidi, le guance rosee, forse per il calore, forse per un’inaspettata emozione…
La sua mano si sollevò istintivamente andando ad accarezzare quella pelle morbida. Vide Yuui spalancare gli occhi e arrossire, ma non se ne chiese nemmeno il motivo. Spinto da un impulso irresistibile, fece il giro del tavolo fermandosi di fronte al giovane e, quando questi alzò su di lui uno sguardo interrogativo e leggermente allarmato, mise da parte ogni remora e lo baciò sulle labbra.
Solo più tardi, dopo essere uscito in fretta e furia dal ristorante abbandonandone il proprietario sotto shock, si sarebbe reso conto di quanto irrazionale ed azzardato fosse stato il suo comportamento.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Ed ecco il terzo capitolo! Mi scuso per il ritardo ma ci sono stati un po' di problemi, quindi la sua pubblicazione è slittata più del previsto. Spero che la piccola svolta di trama sia sufficiente a farmi perdonare! XD

Tomoyo93: Chi mi ha suggerito quel menù è stata molto lusingata dal commento! Kurofruttivendolo ormai per me è un must! Potrei diventare vegetariana con uno così! XD E... diciamo che Fay è fortunato in modo "altalenante"... -_^
naco chan: La storia comincia a svilupparsi, quindi i risvolti tra Shaoron e Yuui e tra Fay e Kurogane sono alle porte! Quanto all'amica di Tomoyo (che è una nostra vecchia conoscenza XD) tornerà a fare una capatina più avanti. Anche a me manca un po' la YuuiTomo, ma la ShaoYuui mi ha presa al punto che non riesco più a vaderli divisi!
ikarikun: Il cioccolato! *ç* Che commento dolce! La morettina è Himawari, la TomoWari è un'altra delle mie fisse (anche se è un pairing molto Horitsuba-crack XD).

Approfitto di questo capitolo per ringraziare tantissimo che ha commentato "Next plane home", sono commossa! Adrienne Riordan, Neiko, naco chan (con un commento lunghissimo che mi ha mandato in brodo di giuggiole ** Se vuoi rivalutare ancora di più Beth, leggi "The Bet"! *verrà uccisa per questa spudorata pubblicità*), grazie mille!!!
YUKI-CHAN




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«Era tutto molto strano. Mi sono sentito… come attratto da… qualcosa. »
«Quel qualcosa, per caso, ero io? »
[...]
«Sono stanco di aspettare, Fay, te l’ho detto. Non resterò con le mani in mano mentre ciò a cui tengo è costantemente a rischio di essere perso! »

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Capitolo 4
*** Luce e buio ***


Simply... Irresistible! 04 Titolo: Simply... Irresistible! (4/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*04*
***
Luce e buio


Per l’ennesima volta Yuui non chiuse occhio e per ragioni ben peggiori dei pistilli nelle crêpes. Quello che era successo la sera prima aveva dell’allucinante: un attimo prima stavano tranquillamente bevendo il caffè e un attimo dopo quel ragazzo, Shaoron, l’aveva baciato. Così, su due piedi. Senza un apparente motivo. E allo stesso modo se ne era andato, senza una spiegazione, lasciandolo impietrito sulla sedia. Era rimasto lì immobile per un’ora buona, fino a quando Fay, perplesso dal fatto che ci stesse mettendo tanto a chiudere, non era sceso a vedere cosa stesse combinando.
Schivare le domande del fratello e riuscire a rifugiarsi nella propria stanza era stato piuttosto arduo e, in seguito, i pensieri gli avevano comunque impedito di prendere sonno. Quello che lo lasciava più sconcertato era la punta di insensata felicità che sentiva spuntare nel profondo del suo essere.
Quella fu una notte difficile anche per Fay. Durante la giornata il lavoro l’aveva distratto ma, una volta rimasto solo nel buio della sua stanza, le immagini di Kurogane erano tornate prepotentemente al centro dei suoi pensieri. La dolcezza del suo tocco bruciava ancora sulla pelle e il calore dei suoi occhi era un fuoco che divampava dentro di lui. Non riusciva a spiegarsi quel comportamento se non con le parole di Yuui, che sosteneva di aver preparato il caffè immaginando una scena simile a quella da loro vissuta. Assomigliava troppo al desiderio che aveva espresso a Yuuko -san. In qualche modo Yuui aveva trasmesso loro i suoi sentimenti. Era una teoria azzardata, ma avrebbe spiegato anche lo strano comportamento di Tomoyo e del ragazzo del tavolo 10, quel giorno. Allo stesso modo, però, se fosse stato davvero così, significava che le azioni di Kurogane erano state influenzate da una forza esterna e che in realtà non provava per lui nulla di diverso dalla consueta antipatia. Una considerazione del genere, se si fosse rivelata fondata, gli avrebbe spezzato il cuore dopo la speranza che si era accesa in lui. Doveva assolutamente trovare il modo di parlare con il suo amato fruttivendolo, non avrebbe resistito fino alla settimana successiva.
Fu proprio per questo motivo che si alzò prima del solito, addirittura prima di Yuui, e uscì con l’intenzione di andare al negozio. In ogni caso la “Torre delle delizie” non avrebbe aperto prima di metà mattina e Fay sapeva che, al contrario, un rivenditore di frutta e verdura era molto più mattiniero. Esistevano molte possibilità che Kurogane non volesse nemmeno vederlo, considerando come se n’era andato in tutta fretta il giorno prima, però doveva fare ugualmente un tentativo. Di conseguenza non era assolutamente preparato a quello che vide quando uscì dalla porta della cucina che dava sul retro del locale. Un furgone verde era parcheggiato esattamente di fronte e Kurogane, avvolto in un pesante cappotto e il naso affondato in una sciarpa rossa, stava appoggiato alla portiera con lo sguardo fisso nella sua direzione. Uno spontaneo sorriso di aspettativa nacque sulle labbra di Fay, mentre avanzava, appena esitante, verso di lui.
«Hyuuu! Kuropin! Qual buon vento ti porta qui a quest’ora così insolita? » cinguettò ostentando un entusiasmo che non provava.
«E tu? Il ristorante non ha ancora aperto, dove te ne vai così di fretta? » ribatté Kurogane, prendendolo in contropiede.
Il sorriso di Fay s’incrinò leggermente.
«In realtà… eh, eh… che caso, stavo proprio venendo a cercarti. Buffo, vero? »
Sotto lo sguardo di quegli occhi infuocati, stava diventando difficile dissimulare l’ansia che provava.
«Anch’io sono venuto per parlare con te. » disse Kurogane, provocandogli un tuffo al cuore. «Volevo capire il significato di quello che è successo ieri. »
Si avvicinò rapidamente, costringendo Fay ad indietreggiare verso il muro.
«Era tutto molto strano. Mi sono sentito… come attratto da… qualcosa. »
«Quel qualcosa, per caso, ero io? » azzardò Fay alzando gli occhi su di lui, le guance arrossate non certo per il freddo.
Lo vide esitare e questo fece giungere la sua ansia a livelli di guardia.
L’uomo di fronte a lui corrugò le sopracciglia, mostrando la sua peggiore espressione imbronciata poi, con un gesto improvviso, allungò la mano destra verso il muro imprigionando Fay tra esso e il proprio corpo.
«Finché non farò una verifica, non ne verrò a capo, e se non ne verrò a capo, impazzirò. »
Così dicendo si chinò su di lui e, prima che Fay se ne rendesse conto, si trovò avvinghiato al suo collo, le labbra sulle sue.
Fu un bacio impulsivo ma totalmente sincero. Fay sentì le proprie emozioni travolgerlo e Kurogane esserne parte attiva e partecipe. Non c’era nessun incantesimo, nessuna finzione. Era reale.
Quando si allontanarono, stavano tremando leggermente entrambi. Fay appoggiò la testa al muro, i capelli biondi che sfioravano la mano di Kurogane. Quando quella stessa mano gli accarezzò la guancia, per poco non si sentì cedere le ginocchia e socchiuse gli occhi per assaporare meglio quel contatto.
La voce di Kurogane, leggermente imbarazzata ma piena di un nuovo calore, lo riportò alla realtà.
«Dunque le cose stanno così. »
Non era una domanda ma una semplice constatazione.
«Stanno così. » confermò Fay con ancora un minimo residuo d’ansia nella voce.
«Un muro è crollato. » aggiunse Kurogane e, a quelle parole, una luce di gioia si accese negli occhi azzurri del giovane cameriere.
Non aveva ragione di temere. Finalmente, dopo tanto tempo, il suo sentimento veniva ricambiato ed era reale. Nessun caffè stregato lo stava condizionando.
In un impeto di entusiasmo, gettò le braccia al collo di Kurogane, baciandolo di nuovo. Dopo qualche istante di sorpresa, l’uomo reagì scrollandoselo di dosso con in consueto cipiglio brusco.
«Ok, ok, ho capito, ma adesso staccati. Non è il caso di dare spettacolo la mattina presto. » brontolò e Fay rise sentendosi la persona più felice della terra.

Alla gioia di un fratello veniva contrapposto il malumore dell’altro: Fay lo capì immediatamente appena rimise piede nel ristorante dopo aver salutato Kurogane. Yuui doveva aver dormito male, oppure era di nuovo preoccupato per le sorti del locale, dedusse per conto proprio visto che l’altro non sembrava intenzionato a dare spiegazioni.
Il lavoro si trascinò lentamente per tutta la giornata causando un aumento esponenziale del nervosismo del giovane chef: come il giorno prima sembrava in attesa di qualcosa; Fay non riusciva a immaginare cosa, ma evidentemente si trattava di un’attesa vana. Il suo umor nero raggiunse l’apice quella sera, quando vide Ashura fare il suo ingresso nel locale.
Come di consueto, Fay saltellò in sala con un sorriso allegro stampato sul volto, ma si bloccò sentendo il fratello borbottare: «Chi non dovrebbe arrivare, arriva. Chi dovrebbe arrivare, non arriva.»
«Di chi stai parlando? » chiese stupito da quell’espressione cupa.
Non era decisamente da Yuui parlare così di qualcuno. Che si stesse riferendo a Tomoyo-chan?
«Di qualcuno che fa cose assurde e non da spiegazioni. » ribatté lo chef con crescente nervosismo. «Oh, non è niente, lascia perdere. Watanuki-kun! Hai intenzione di carbonizzarli, quegli spinaci?! »
L’assistente sobbalzò a quel tono irritato e si affrettò ad abbassare la fiamma del fornello. Fay approfittò di quella distrazione per defilarsi. Non riusciva a capire cosa stesse passando per la testa di Yuui, ma in ogni caso era meglio girare al largo finché non si fosse calmato.
Con un sorriso estatico, troppo sulle nuvole per riuscire a preoccuparsi seriamente, raccolse le ordinazioni di due nuovi clienti e si fermò al tavolo di Ashura.
«Buonasera, sensei! »
Ashura gli rivolse un’espressione tranquilla.
«Buonasera a te, Fay. Ti è successo qualcosa di bello? Sei euforico. »
Il cameriere non riuscì a trattenersi dal manifestare la propria gioia. In realtà avrebbe voluto urlarlo al mondo intero.
«Sì, è proprio così! Finalmente il mio sogno si è realizzato! Oh, sensei, è fantastico! Lasci che offra io per festeggiare! »
L’uomo inizialmente sembrò perplesso, ma successivamente annuì, cordiale.
«Se ti fa piacere. »
Saltellando, Fay tornò in cucina e, ignorando l’aria cupa che vi regnava, afferrò una porzione di riso con scampi e spinaci che Yuui aveva scelto come piatto del giorno, per poi tornare in sala. Lo depositò al tavolo di Ashura e volteggiò tra gli altri clienti accennando una piroetta. Niente al mondo sarebbe riuscito a rovinare quella giornata perfetta.

Giunto l’orario di chiusura, Yuui era passato da un irritato nervosismo ad una frustrata rassegnazione.
«Sono uno stupido. Uno stupido. Punto. » brontolava pulendo la cucina.
Fay, che non ne poteva più di vedere il fratello in quello stato, gli si avvicinò appoggiandogli gentilmente una mano sulla spalla.
«Se non vuoi dirmi qual è il problema, va bene, ma perché non vai a riposarti? Hai un’aria stanca, posso finire io di riordinare, per una volta. »
Dovette insistere un po’, ma alla fine Yuui capitolò con un sospiro e salì in casa lasciandolo solo nel locale. Stava chiudendo la porta sul retro, quando ebbe l'impressione che ci fosse qualcuno nei dintorni. Speranzoso, si avventurò sul marciapiede buio: magari Kurogane era venuto a fargli una sorpresa. Quale non fu il suo stupore quando invece si trovò davanti Ashura!
«Sensei…? » fece incuriosito.
L’uomo aveva uno sguardo strano, più lucido del solito, e lo fissava con insistenza dritto negli occhi.
«Sono stanco, Fay. » esordì. «Davvero stanco di aspettare. »
Suo malgrado intimorito da quel tono strano, il giovane indietreggiò di un paio di passi, per poi diminuire di nuovo la distanza tra loro.
«Sensei, si sente bene? »
«Non sto bene per niente! Questa vita è un inferno, anzi, non si può nemmeno definire vita, perennemente divisa tra Shashi e Taishaku-san! È orribile! »
Fay era vagamente a conoscenza della complicata situazione vissuta dal suo ex insegnante, sposato con una donna egoista e capricciosa e, allo stesso tempo, invischiato in una relazione senza futuro con un uomo arrogante ed arrivista. Doveva essere davvero difficile per lui, avrebbe voluto essergli d’aiuto in qualche modo, ma non si era mai permesso di dare consigli per non sembrare invadente. Questa volta, però, Ashura sembrava davvero giunto al limite.
Fay si avvicinò ancora, sollevando una mano per sfiorare il braccio dell’altro.
«Sensei, scusi se mi permetto, ma secondo me dovrebbe lasciar perdere. » mormorò. «Se questa situazione la fa soffrire così tanto, forse è meglio mettere la parola “fine” alla storia con Taishaku-san. Oppure, se è Shashi-san il problema, dovreste cercare una soluzione insieme. »
«Nessuno di loro due è la persona giusta per me. » lo interruppe l’uomo. «La verità è che riesco a sentirmi tranquillo solo quando varco la soglia del vostro locale, solo quando vedo due occhi azzurri e un sorriso splendido solo per me. »
Prima che Fay se ne rendesse conto, con uno scatto repentino, Ashura lo afferrò per le spalle scaraventandolo contro la parete e bloccandolo con il suo corpo.
«Sono stanco di aspettare, Fay, te l’ho detto. Non resterò con le mani in mano mentre ciò a cui tengo è costantemente a rischio di essere perso! »
Il giovane non ebbe nemmeno il tempo di reagire, troppo stupito e sconvolto da quelle parole, che si ritrovò Ashura addosso, le labbra sulle sue.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Ciao a tutti! Questa volta il capitolo è arrivato prima del solito, siete contenti? ^o^ Questo non significa che la storia proceda tranquillamente, infatti staimo entrando a grandi passi nell'angst! Yay! Ne vedremo delle belle!
ikarikun: La torra di carote o i dolcetti alla fragola? XD Magari entrambi, eh? -_^ Sì, la coppia TomoWari è strana, ma possiamo dare la "colpa" ad un gdr che sto ruolando. Sono così carine che mi ci sono appassionata! E il lavoro di Shaoron... uhuhuh... vedrai!
namidachan: Sì, Ron è sempre piuttosto imprevedibile e tende a shockare chiunque, compresa la sottoscritta. Come hai visto, invece, in questo capitolo abbiamo un bel po' di sano KuroFay!
Naco: Io ormai sono diventata ShaoYuui dipendente, quindi non mi stupisco più quando Ron si impossessa del mio cervello. Allucinante ragazzino, come Yuui lo definisce a volte! XD Ha un carattere che potrebbe essere l'opposto di quello di Ran, quindi una volta che ci fai l'abitudine potresti trovarlo addirittura più divertente! La prima ShaoYuui? Potrei indirizzarti al WritingJournal della mia "maestra" e ne troveresti di splendide! Ah, grazie per la segnalazione, a volte mi perdo i pezzi di betatura! XD
Tomoyo93: La signora ha ordinato un Kurogane? Watanuki, un Kurogane per il tavolo 4! Eccola accontentata! (peccato per il contorno di Ashura... :p)
Sole the Kid: Cara! Grazie per aver commentato! Almeno i link sul forum servono a qualcosa! :p Sono contenta che ti piaccia e spero di riuscire a tirar fuori qualcosa di interessante anche nel proseguimento!
li_l: Oh, ben ritrovata! *o* Occhio alle alte dosi di fluff, a causa dell'Hitsuzen altalenante e al principio dello scambio equivalente, ad esse corrispondono altrettante dosi di angst... Sì, sarebbe OOC, ma anch'io sono convinta che prima o poi Yuui picchierà Shaoron con un mestolo (ed è ShaorOn, non ShaorAn, questo è il gemello/clone/lato oscuro XD).

Anche per questa volt a siamo alla fine. Ragazzuoli, alla prossima!
YUKI-CHAN




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Perché stava succedendo una cosa del genere? Che senso aveva? Solo poche ore prima era stato così felice e ora il peso che gli gravava il petto rischiava di farlo piangere.

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Capitolo 5
*** Un sogno lungo un giorno ***


Simply... Irresistible! 05 Titolo: Simply... Irresistible! (5/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*05*
***
Un sogno lungo un giorno


Fay non riusciva a respirare: il bacio famelico di Ashura, la pressione del corpo dell’uomo e il panico crescente glielo rendevano impossibile. Quando finalmente le sue labbra vennero lasciate libere, si rese conto, con un moto di orrore, che le mani di Ashura si erano insinuate sotto la sua camicia, mentre la bocca lasciava una scia bollente sul collo.
«N-no… sensei… sensei…» ansimò.
Stava tremando. Possibile che quello fosse il professore che si era preso cura di lui? La persona che lo aveva aiutato quando non aveva nessuno al mondo? No, doveva esserci qualcosa che non andava. Non stava succedendo davvero.
Chiuse gli occhi per un attimo e li riaprì. Niente da fare, era la realtà, l’orribile realtà.
«Sensei… per favore…» singhiozzò mentre i bottoni della camicia, slacciati, scoprivano altri centimetri di pelle e le mani di Ashura si avvicinavano pericolosamente all’orlo dei suoi pantaloni.
Totalmente in preda al panico, puntò le mani contro le spalle dell’uomo e spinse con tutte le sue forze per allontanarlo. Ashura era sicuramente più robusto e più forte di lui, e la scarsa lucidità non era certo d’aiuto.
«No! » si trovò a gridare con tutto il fiato che aveva in gola, impotente a qualunque altra opposizione.
Improvvisamente il peso che gravava su di lui venne meno e Fay, sconvolto e tramante, crollò in ginocchio. Davanti a lui si trovava Kurogane, gli occhi fiammeggianti e l’espressione più minacciosa che avesse mai visto.
Senza degnarlo di uno sguardo, scaraventò Ashura sul marciapiede.
«Sei ubriaco o cosa? » sbottò con rabbia. «Non vedi che le tue attenzioni non sono gradite?! »
Fay non l’aveva mai visto così fuori di sé. Non riusciva immaginare che potesse apparire tanto minaccioso. Tutto quello che riusciva a fare era rimanere immobile sul marciapiede a fissare la scena con occhi sgranati, come se facesse parte della vita di qualcun altro. Vide Kurogane stringere i pugni con ira e trattenersi a stento dal colpire l’uomo già a terra.
«Sparisci! Vattene! » intimò. «Se ti vedo ancora nei paraggi del ristorante, non ci andrò così leggero!»
Ashura si alzò faticosamente spolverandosi i vestiti e posò su Fay uno sguardo confuso, solo vagamente velato della bramosia famelica di poco prima. Nonostante questo, il giovane si ritrasse istintivamente, stringendosi le braccia attorno al corpo. Osò allentare la presa solo quando l’uomo si fu allontanato.
Stava per dire qualcosa a Kurogane, che ancora gli dava le spalle, quando una voce lo raggiunse dall’interno della cucina.
«Fay! »
Yuui si affacciò alla porta sul retro con espressione preoccupata.
«Ti ho sentito gridare. Cos’è successo? »
Doveva essere corso giù interrompendo quello che stava facendo, visto che aveva i capelli sciolti e la camicia mezza slacciata.
Fay vide i suoi occhi spalancarsi e le sue guance impallidire mentre spostava lo sguardo da lui a Kurogane. Doveva avere davvero un pessimo aspetto se suo fratello reagiva così.
«Cos’è successo? » ripeté Yuui in tono minaccioso, fissando sempre Kurogane ma avvicinandosi a Fay in modo protettivo.
«No, Yuui-chan, non è…»
Kurogane si voltò appena lanciandogli un’occhiata che gli mozzò il respiro: non vi era la minima traccia della tenerezza di quella mattina, era gelida.
«Occupati di lui. » disse rivolto a Yuui e si allontanò senza aggiungere altro.
Fay non poteva credere a quello che era appena successo. Prima Ashura che lo aggrediva, poi Kurogane che lo salvava, infine lo stesso Kurogane, a cui si era dichiarato quella mattina, che lo guardava con… disprezzo? Come se avesse una qualche colpa. Perché stava succedendo una cosa del genere? Che senso aveva? Solo poche ore prima era stato così felice e ora il peso che gli gravava sul petto rischiava di farlo piangere.
Solo dopo ripetuti richiami di Yuui, accettò l’aiuto ad alzarsi e a tornare in casa.

Yuui era totalmente senza parole. C’era voluto del bello e del buono per convincere Fay a raccontargli cosa fosse effettivamente accaduto e, una volta fatto, la sua irritazione era evaporata come neve al sole. Kurogane non aveva fatto nulla di male, come aveva temuto all’inizio, anzi aveva salvato suo fratello da una situazione pericolosa. Quello che non riusciva a spiegarsi era il comportamento di Ashura-sensei, solitamente così calmo e controllato. In ogni caso, qualunque fosse la ragione, era imperdonabile.
«Mi dispiace, Yuui-chan, temo che abbiamo perso un altro cliente. » mormorò Fay spezzando il silenzio che era sceso tra loro alla fine del racconto.
«Io invece sono contento che un tipo del genere non si faccia più vedere. Chi osa fare del male a mio fratello non è persona gradita nella nostra Torre. » disse Yuui risoluto.
In effetti non era per niente sicuro di come avrebbe reagito se si fosse trovato di fronte Ashura: ricordando lo stato in cui aveva visto Fay, pallido e sconvolto, con la camicia che penzolava da una spalla, avrebbe potuto benissimo perdere il suo leggendario self-control.
Nonostante la sua decisione, il fratello continuava a fissarlo con espressione desolata.
«Kurotan non mi ha detto una parola. Mi ha guardato come se fossi spazzatura. » sussurrò poi abbassando gli occhi.
Yuui poteva solo intuire quanto gli costasse ammettere che quel comportamento l’aveva ferito e si sentì improvvisamente in colpa. Fay era stato euforico tutto il giorno e lui, preso dalla sua irritazione verso Shaoron, non si era nemmeno degnato di chiedergli cosa fosse successo. Solo ora lo intuiva: un sogno durato una giornata, infranto con le prime ombre della sera.
«Lo avevo aspettato per così tanto tempo…» continuò Fay. «Anche Ashura-sensei ha detto di essere stanco di aspettare… A quanto pare non è destino che queste aspettative si realizzino. »
Quelle parole fecero scattare qualcosa dentro Yuui.
Destino? Coincidenze… No, inevitabile!
D’istinto si alzò dalla sedia che occupava e abbracciò il fratello.
«Perdonami, Fay, è tutta colpa mia! » esclamò con voce rotta dall’emozione.
Quello che aveva appena realizzato era inconcepibile nella sua assurdità, eppure non era possibile che si fosse ripetuto di nuovo per caso. Soprattutto perché il caso non esisteva, come amava sottolineare Yuuko-san.
«Sono stato io. Ero nervoso perché Shaoron-kun non arrivava, ero stanco di aspettare e… Oh, lo so che sembro matto, ma è così! Non può essere un caso! »
Fay gli circondò la vita con le braccia sottili, ricambiando l’abbraccio.
«Che sciocchezze, tu non hai nessuna colpa. Non eri nemmeno lì. Devo essere stato io che, in un modo o nell’altro, ho fatto qualcosa che ha provocato Ashura-sensei e ha fatto arrabbiare Kurotan. Sicuramente avrà pensato qualcosa del genere anche lui, che sono troppo frivolo e ci starei con tutti…»
«Fay! Non pensare mai, mai una cosa del genere! »
Vedere il fratello in quello stato gli spezzava il cuore, a maggior ragione con la consapevolezza di esserne stato la causa involontaria. Attorno a lui le persone reagivano in modo troppo strano ultimamente e questo lo portava sempre di più a convincersi della sua teoria.
Dopo aver preparato una camomilla per entrambi, convinse dolcemente Fay ad andare a dormire. Era possibile che il giovane non riuscisse a chiudere occhio, ma Yuui pensava che fosse meglio lasciarlo riposare dopo uno spavento del genere. Non si stupì quando, una volta sotto le coperte, Fay afferrò un lembo del suo pigiama trattenendolo come un bambino con la mamma. Fu un contatto che durò un istante, dopodiché le dita lasciarono subito la stoffa, come rendendosi conto dell’infantilità del gesto. Yuui sorrise dolcemente e scostò le coperte, infilandosi nel letto accanto a lui: era davvero raro che dormissero insieme, ma quel calore reciproco era il miglior conforto per entrambi. Un toccasana per tutti i mali. Circondò le spalle del fratello con un braccio e lo lasciò appoggiarsi a lui.
«Stai tranquillo. » mormorò nell’oscurità della stanza. «Sono sicuro che tutto si sistemerà. »

Fu nel bel mezzo della notte che uno strano rumore ripetuto disturbò il sonno di Yuui. Era come se qualcosa stesse battendo ritmicamente sulle persiane. Perplesso e tutto sommato incuriosito, lasciò il letto badando di non svegliare Fay e scivolò fino alla finestra, aprendo leggermente le imposte. In quel momento un sassolino rimbalzò dal davanzale sul suo braccio, strappandogli un: «Ehi! » di sorpresa. Affacciandosi, vide una figura ferma sul marciapiede alla pallida luce di un lampione.
«Ma quale luce apre l'ombra, da quel balcone? Ecco l'Oriente e Giulietta è il sole! » lo sentì declamare in tono scherzosamente solenne.
A quelle parole Yuui riconobbe Shaoron e arrossì furiosamente.
Cosa ci faceva lì, a quell’ora, a lanciare sassolini e a citare Shakespeare?
Richiuse la finestra di scatto, si buttò sulle spalle la prima vestaglia che trovò, quella celeste del fratello, e si precipitò al piano di sotto. Uno strano brivido lo pervadeva: aspettativa mista a timore, felicità e allo stesso tempo consapevolezza di stare facendo qualcosa di sbagliato.
Quando aprì la porta del ristorante, se lo trovò davanti con il consueto sorriso sfrontato sul volto.
«Buonasera. » esordì come se nulla fosse. «Come sta la mia Giulietta dei fornelli? »
«Dormiva. » brontolò Yuui mettendo su un broncio fintamente seccato. «Come tutti gli esseri umani alle tre di notte. È successo qualcosa? » chiese poi allarmandosi improvvisamente.
«Beh, direi che è successo a sufficienza l’ultima volta che ci siamo visti, lo trovo un motivo più che valido per essere qui. »
Yuui arrossì di nuovo, al ricordo del bacio in cucina, aprì la bocca per ribattere ma subito vi rinunciò, sommerso dall’imbarazzo. Cos’avrebbe potuto dire? Che non aveva gradito? Sarebbe stata una bugia palese.
«Vuoi entrare? » si trovò quindi a chiedere. «Anche se non sono molto presentabile…»
«Presentabile forse no, diciamo… appetibile. » rispose il ragazzo squadrandolo tanto intensamente che Yuui dovette reprimere l’istinto di chiudergli la porta in faccia. «Stavo scherzando! » si affrettò ad aggiungere Shaoron, che probabilmente aveva letto tutto nella sua espressione. «Insomma, prima mi offri fragole e champagne come se fosse il dolce più normale del mondo, poi te ne esci con queste frasi…»
«E tu che ti presenti a casa delle persone di notte? » lo rimbeccò Yuui. «Tra l’altro quella è la finestra della camera di Fay, è solo per puro caso che non hai sbagliato fratello. »
«Il caso non esiste. »
Quelle parole rimbombarono nella mente di Yuui mentre si scostava dall’ingresso: sembrava proprio che il destino avesse deciso di agevolare quegli incontri. Beh, si disse, non era saggio opporsi al destino.
Quando raggiunsero la cucina, mise sul fuoco l’acqua per il tè. Anche se era notte, la buona ospitalità era d’ obbligo.
«Allora, seriamente, perché sei qui? » chiese per evitare imbarazzanti riferimenti.
«Seriamente, perché avevo voglia di baciarti. »


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Francesca Akira89: Sì, è quello, quello con Sarah Michelle Gellar. In realtà mi sono ispirata solo a grandi linee, poi la trama è andata per conto suo! XD
ikarikun: Grazie, sono felice che ti piaccia! Ashura finisce sempre per essere odiato da tutti. U_U Spero che continui a piacerti anche il seguito!
Tomoyo93: Lodami, ti prego, a picchiarmi ci pensa già il mio Yuui personale! XD Spero che questo capitolo ti faccia tornare il sorriso! ^^
Naco: Angst sì, per il povero Fay, e un po' di fluff per Yuui, così si calma. Magari le sue torte faranno bene a qualcuno. ^^
adrienne riordan: Angst e fluff per bilanciare, non temere! ^^
li_l: Oh, non ti preoccupare, fare confusione tra i gemelli clampiani è normale. In compenso qui non c'è Shaoran (ancora, non so se apparirà in futuro) così c'è meno rischio di confondersi. Fay sta ancora facendo le sue verifiche, mentre Yuui quando è nel pieno delle crisi isteriche è davvero spaventoso! Kuropon avrà il suo bel da fare, eh sì! XD Tranquilla, i commenti lunghi mi fanno solo piacere! ^^
Sole the Kid: *continuerà a mettere i link sul forum* Mi unisco alle padellate di Ungheria per Ashura. U_U Eh, sì, quando ci sono di mezzo personaggi clampiani è quasi divertente torturarli! Stai tranquilla, a dosi di angst corrispondono altrettante dosi di fluff, scambio equivalente! XD

La mia beta!Yuui personale mi prega di informare i signori lettori che picchiare Shaoron non è affatto OOC, ma si tratta di una pratica rilassante e salutare e che non vede l'ora di tirargli una saliera. (U_U ndRon) Riferito il messaggio, scappo! Alla prossima!
YUKI-CHAN




Next -> "Conferme"
«Perché non me ne hai parlato? Come si chiama la tua fiamma? È uno studente? Oppure lavora già? Sembra più giovane. »
Tutte quelle domande resero improvvisamente Yuui consapevole di un fatto: non sapeva un bel niente.

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Capitolo 6
*** Conferme ***


Simply... Irresistible! 06 Titolo: Simply... Irresistible! (6/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*06*
***
Conferme


In quel momento non gli importava nulla di quello che il suo capo gli aveva ordinato, non gli importava della differenza d’età o delle circostanze bizzarre che li avevano portati ad incontrarsi. Shaoron aveva scelto. Andava contro i principi morali della società e quelli etici del suo lavoro, ma non gliene importava niente. Shaoron aveva scelto e quella scelta si chiamava Yuui. Probabilmente non sarebbe stato facile, ma le sfide erano il suo pane quotidiano e più erano ardue, meglio era.
Il primo ostacolo da superare, ora, sarebbe stata l’espressione a metà tra lo scandalizzato e lo spaventato che si era dipinta sul volto di Yuui dopo le sue parole. Capiva che il giovane stava pensando ad una situazione analoga accaduta solo la sera prima, che ne era attratto ma al tempo stesso intimorito. Era come un libro aperto per lui.
«Me lo permetti? » chiese, ricollegandosi alla frase precedente. «Di baciarti, intendo? »
La volta scorsa era stato tutto molto strano, aveva assecondato il suo istinto senza riflettere e le emozioni che ne erano derivate erano state decisamente forti. In realtà, si era reso conto che, ogni volta che si trovava ad avere a che fare con Yuui, succedeva qualcosa di strano alla sua razionalità e si sentiva attratto da questo cambiamento come la falena dalla fiamma.
Vide Yuui spalancare gli occhi e indietreggiare istintivamente, fissarlo con aria smarrita, poi abbassare le braccia lungo i fianchi e annuire in segno di resa. Aveva la guance in fiamme e gli occhi lucidi quando Shaoron circondò il suo corpo con un braccio, abbassando appena il suo viso. Erano quasi alla stessa altezza, ma lui restava pur sempre un ragazzo.
«Stai tremando. » constatò in un sussurro. «Non ti piace? »
«Non dovrei…» mormorò Yuui di rimando.
«Non dovresti o non vorresti? »
«Non… dovre…»
La parola venne interrotta quando Shaoron s’impossessò delle sue labbra. Niente più remore né timori. Niente “dovrei, vorrei, potrei”. Solo qui, ora e “io voglio”. Le labbra di Yuui erano dolci, il corpo esile fremeva sotto le sue mani, i capelli morbidi scivolavano tra le sue dita mentre il respiro si faceva affannoso. Più il contatto continuava, più la sua mente si schiariva: era questo quello che aveva aspettato. Poco importava quale fosse il suo compito e che Yuui dovesse essere la vittima designata. Quel bacio stava rovesciando le parti e Shaoron sapeva che niente sarebbe stato più come prima.

«Yuui-chan…? »
La voce di Fay lo riscosse dallo stato di totale abbandono in cui era caduto, costringendolo ad allontanarsi e a spostare lo sguardo sull’ingresso. Il fratello era in piedi davanti alle scale che conducevano alla casa, e si strofinava gli occhi, assonnato.
«Cosa sta succedendo? » continuò quando notò che Yuui era stato abbracciato a Shaoron fino ad un attimo prima. «Lui chi…? »
La sfumatura delle guance di Yuui passò rapidamente dal rosso al bianco.
«È un… un cliente che…» balbettò, atrocemente consapevole di stare dicendo assurdità.
Probabilmente Fay aveva già riconosciuto il suo ospite notturno, ma in quel momento non era in grado di fornire una spiegazione che lui stesso non conosceva.
«Un cliente, eh? » fece infatti il fratello, affilando lo sguardo in modo malizioso.
Yuui sprofondò nell’imbarazzo più totale, afferrò Shaoron per le spalle e lo spinse verso la porta.
«Sì, è un cliente! E se ne stava giusto andando. Vero? »
«Veramente aspettavo il mio tè. » obiettò il ragazzo, imperturbabile.
«Niente tè, mi dispiace, l’abbiamo esaurito! I rifornimenti sono ogni giovedì. »
Così dicendo lo spinse fino all’ingresso del locale, lontano dagli occhi indagatori di Fay.
«Ho capito, ho capito, me ne vado. » disse Shaoron fissandolo nella penombra la sala principale del ristorante. «Le cose belle sono sempre di breve durata. »
Yuui gli rivolse un sorriso di scusa e rimase fermo sulla porta ad osservarlo sparire nella notte.
Quando tornò in cucina, Fay rideva apertamente, piegato in due sul banco da lavoro.
«Avresti dovuto vedere la tua faccia! » riuscì a dire tra una risata e l’altra. «Impagabile! Avrei voluto avere una macchina fotografica! »
Yuui s’imbronciò.
«Oh, grazie! » sbottò sarcastico. «Felice di essere riuscito a restituirti il buonumore con la mia ennesima figura da stupido. »
Non avrebbe mai voluto che proprio Fay, reduce da quella brutta esperienza, lo vedesse in atteggiamenti del genere. Uno dei motivi secondari era che l’avrebbe preso in giro a vita.
«Beh, rallegrare gli altri è una bella cosa, no, nii-chan? » continuò Fay. «A parte gli scherzi, ora capisco molte cose. Perché non me ne hai parlato? Come si chiama la tua fiamma? È uno studente? Oppure lavora già? Sembra più giovane. »
Tutte quelle domande resero improvvisamente Yuui consapevole di un fatto: non sapeva un bel niente.
«Si chiama… Shaoron. » rispose a bassa voce. «Non so cosa faccia nella vita, una volta ha accennato ad un lavoro, però ha l’aria di uno studente. Oh, cielo! Ho sedotto uno studente! »
Fay bloccò sul nascere lo sproloquio in arrivo.
«Veramente sembra sia stato lui a sedurre te. »
«Fay…» mormorò Yuui rivolgendogli uno sguardo supplichevole. «Ti prego, possiamo non parlarne? Non adesso almeno. »
Il giovane sorrise condiscendente, probabilmente capendo che Yuui non era pronto per quel discorso, e annuì.
Per quella notte la conversazione terminò così.

Il giorno successivo Yuui impedì al fratello di mettere piede in sala, delegando il servizio ai tavoli ad un malcontento Watanuki. Sebbene Fay sostenesse che non ce ne fosse bisogno, infatti, era preoccupato per eventuali visite sgradite. Se Ashura si fosse presentato al ristorante con intenti bellicosi, nonostante tutta la sua decisione di buttarlo fuori, non ci sarebbe stato nessun Kurogane a prendere le loro difese. Probabilmente si trattava di una preoccupazione eccessiva, ma in ogni caso preferiva avere il fratello accanto a sé.
La giornata si svolse in maniera abbastanza tranquilla, senza che nessuna delle persone temute o attese si presentasse al ristorante. Nessuna traccia dunque di Ashura, ma nemmeno di Kurogane o Shaoron. Sembrava che l’umore dei due fratelli si fosse invertito rispetto al giorno prima: nonostante la propria ansia, Fay riuscì a percepire chiaramente l’euforia di Yuui. Sebbene tenesse a freno a stento la voglia di prenderlo in giro, allo stesso modo era felice che finalmente il suo fratellino avesse trovato qualcuno da amare. Certo, non si trattava di una persona ordinaria, ma del resto lui aveva sempre sostenuto che Yuui fosse speciale quindi andava tutto bene. Che Yuui fosse felice gli fu definitivamente chiaro quando si mise a preparare una torta ad alto contenuto di zucchero, non presente nel menù della sera. Sembrava che la quantità di glassa fosse direttamente proporzionale al suo umore e questo lo fece sorridere sotto i baffi. Mancava solo che si mettesse a canticchiare e Yuui sarebbe stato l’immagine perfetta della fidanzatina in attesa del suo amore.
Purtroppo ad irrompere in cucina non fu il rappresentante del dolce sentimento, ma un Watanuki piuttosto contrariato.
«Che scocciatura! » sbottò. «Kamui-kun e Fuuma-kun stanno di nuovo litigando. Sensei, mi dia il permesso di buttarli fuori, la prego! »
Fay si trattenne dallo scoppiare a ridere: se c’era qualcosa che Watanuki non sopportava erano le persone che facevano confusione all’interno del ristorante e quei due ragazzi ne erano l’esempio lampante. Da amici d’infanzia ora potevano considerarsi una specie di coppia, ma i litigi restavano all’ordine del giorno a causa del carattere ostinato di entrambi.
«Non me ne importa un accidente! » stava sbottando in quel momento Kamui. «Non esiste che tu mi faccia una scenata di gelosia! »
«Ma davvero? » rispondeva Fuuma con un ghigno ironico. «Eppure mi sembrava che ti piacesse essere rimproverato. Se proprio non ti va, allora evita di fare il cascamorto con mia sorella. »
«Io non faccio il cascamorto proprio con nessuno! »
Una vena pulsò pericolosamente sulla fronte di Watanuki.
«Sensei, faranno scappare gli altri clienti. » si lamentò seccato.
Prima che Yuui potesse rispondere, Fay fu lesto a tagliare due porzioni abbondanti della nuova torta e a sistemarle su un vassoio.
«Prima di ricorrere alle misure estreme, proviamo con l’ultima spiaggia. » propose. «Lo zucchero può fare miracoli! »
Sfrecciò quindi in sala e depose i piatti davanti ai due contendenti, sfoderando uno smagliante sorriso professionale.
«Perché non vi addolcite un po’? » suggerì con un occhiolino prima di tornare a rifugiarsi in cucina.
Poteva considerarlo una specie di esperimento: un modo per verificare se davvero i sentimenti e l’umore di Yuui erano in grado di influenzare quelli delle altre persone attraverso i piatti che cucinava. Se questo si fosse rivelato vero, allora avrebbe dovuto credere che il suo desiderio era stato realizzato in modo inaspettato.
Quando rientrò in cucina trovò il fratello che lo fissava con sguardo ansioso.
«Sto bene. » si sentì in dovere di rassicurarlo.
«Per oggi preferirei che non uscissi. » ribadì Yuui, come già fatto quella mattina.
Fay gli si avvicinò, sfiorandogli il braccio in una sorta di impacciata carezza accompagnata da un sorriso timido.
«Yuui-chan… grazie, sto bene, davvero. Non succederà niente, non preoccuparti. »
Il giovane chef continuò a fissarlo, non del tutto convinto, finché l’attenzione di entrambi non fu distratta da uno strillo di Watanuki.
«Questo è troppo! È un’indecenza! Sensei, mi permetta di buttarli fuori davvero! » sbraitava indignato l’assistente.
Allarmato, Fay si avvicinò alla porta che dava sulla sala, trascinandosi dietro il fratello. Cosa poteva essere successo? Kamui e Fuuma erano forse venuti alle mani? Se così fosse stato significava che si era fatto un sacco di castelli in aria e che nelle loro vite non c’era proprio niente di magico e misterioso. Era quindi preparato al peggio quando spiò dalla finestrella di vetro ricavata nella porta. La sua attenzione, come quella di tutti i clienti, venne subito attirata dai due ragazzi seduti in un angolo della sala: Kamui e Fuuma non stavano litigando, si stavano… baciando!
Fay spalancò gli occhi e spostò rapidamente lo sguardo dalla coppia a Yuui e poi di nuovo ai ragazzi. Non poteva essere un caso, non di nuovo. C’era stata Tomoyo, il ragazzo misterioso del tavolo 10, Kurogane, Ashura e ora Kamui e Fuuma. Era ormai chiaro che Yuui avesse davvero acquisito uno strano potere.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Chiedo scusa per il ritardo ma la mia pigrizia non ha confini ç_ç Inoltre dopo la fine delle ferie sono stata piuttosto presa e il proseguimento di questa fic ne ha risentito. Sigh, devo rimettermi in carreggiata o se i capitoli pubblicati raggiungeranno quelli scritti saranno davvero guai! ç_ç

Sole the Kid: Il doppio commento mi fa doppio piacere! Mmmm... temo che per la riappacificazione dovrai aspettare ancora un po'... Si sa, Kurotan è un testardo. E anche Ron lo è, una volta puntata una preda, non la molla facilmente! XD
Naco: Sì, la logica direbbe così, ma non è detto che i personaggi clampici seguano la logica! O almeno quando io scrivo su di loro! Sì, Shaoron è MOLTO strano, con una carattere e una malizia innata capace di mettere in crisi sia me che il povero Yuui che la mia cara beta!Yuui XD. Bisogna farci l'abitudine e una volta riusciti, finisce per provocare dipendenza... Benedetto ragazzo! Grazie per la noticina!
LordVoldy: Grazie per il commento! In effetti il povero Ashura fa spesso la parte del maniaco/violentatore/terzo incomodo. Ma lui non è cattivo, è che lo disegnano così! ç_ç Mi fa piacere che anche la coppia ShaoYuui stia attirando la tua attenzione, sono così carucci e io li amo tantissimo!
li_l: Eh, lo so, Ron è difficile da inquadrare, anche perchè si discosta parecchio dall'immagine di Shaoran in Tsubasa, ma questo suo essere incomprensibile fa parte del suo fascino agli occhi di Yuui. XD Oh, tu non sai cos'hai scatemato con la scena dei due poveri seme sulle casse di verdura! Adesso per colpa (?) tua rischio di scrivere un omake! XD Gli anni di Ron? Beh, in Horitsuba è uno studente e dovrebbe avere sui 16 anni (sì, la loro sarebbe una relazione studente/insegnante U_U), in questa AU pensavo di dargliene almeno 18/20...
chimaira: Grazie! Spero che continui a piacerti anche più avanti!
Tomoyo93: Tranquilla, come vedi sono molto più lenta io a pubblicare! Sono contenta che la ShaoYuui ti piaccia! ^o^ Quanto a Kuropon... sì, ci è rimasto male ma sopravviverà! XD
beal95: Grazie! Le reazioni di Kurogane sono imperscrutabili come l'Hitsuzen, porta pazienza e scoprirari perchè! ^^
Ne_chan: Dio li fa poi li accoppia, l'Ohkawa li accoppia poi li accoppa... *cita la frase in firma di una sua collega di forum* Io non arrivo a tanto, ma è bene che soffrano, sono personaggi clampiani, no? ^_- Oh, sì, per Shaoron questo rientra nell'ordinaria amministrazione!
namidachan: Addirittura le farfalle nello stomaco? ** Grazie! Sì, è vero, quei due sono adorabili! E non preoccuparti troppo per Fay, via! :p

Anche stavolta è tutto! A presto (spero)!
YUKI-CHAN




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«E così saresti solo un conoscente. »
«Suppongo sia quello che preferisci la gente pensi. »
«Non m’importa un accidente di quello che pensa la gente! »

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Capitolo 7
*** Un conoscente? ***


Simply... Irresistible! 07 Titolo: Simply... Irresistible! (7/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*07*
***
Un conoscente?


La settimana seguente il lavoro proseguì con i consueti alti e bassi di un locale problematico, anche se ormai entrambi i fratelli erano consapevoli delle nuove facoltà di Yuui. Se sfruttate a dovere, avrebbero potuto essere un modo per attirare i clienti, ma il giovane non aveva voluto saperne: non si trattava di un dono elargito per far soldi, da qualunque parte arrivasse.
Durante quei giorni, Shaoron si fece vivo un paio di volte, sempre in orario di chiusura e, con grande gioia di Yuui, accettò volentieri il caffè o il dolce che gli offriva di volta in volta. Fay, ormai deciso ad agevolare il più possibile la vita sentimentale del fratello, in quei momenti puntualmente spariva, inventandosi le scuse più assurde, dal rubinetto aperto al piano di sopra al dare da mangiare ad un cane che non avevano. Shaoron ne rideva per qualche istante, poi le sue attenzioni si concentravano completamente sull’altro fratello, ed erano attenzioni decisamente dolci ed insinuanti. Yuui ne era intimorito e attratto allo stesso tempo, finendo sempre per cedere alle sue avances maliziose. Il sentimento che era nato in lui stava mettendo radici sempre più profonde e quasi temeva per quella felicità inaspettata.
In netta contrapposizione a questo, Kurogane non si era più fatto vedere. Ad inizio settimana aveva mandato il suo assistente, un giovanotto taciturno di nome Shizuka Doumeki, a raccogliere le ordinazioni, provocando l’irritazione di Watanuki, sua vecchia conoscenza, e lo sconforto di Fay.
Yuui avrebbe voluto consolare il fratello, rassicurarlo dicendogli che sicuramente Kurogane si sarebbe fatto vivo il giovedì per le consegne, ma il chiasso provocato dall’assistente aveva reso impossibile avere un minimo di privacy.
Purtroppo la sua previsione si rivelò errata e nemmeno il giovedì Kurogane si presentò al ristorante. Quando Doumeki terminò di scaricare le casse di frutta e verdura, Yuui gli offrì premurosamente una tazza di caffè con una fetta di torta al cioccolato e lamponi preparata appositamente quella mattina, e si sedette di fronte a lui.
«Se deve chiedermi qualcosa, faccia pure. » disse il ragazzo, più intuitivo di quello che poteva sembrare.
Yuui tentennò per un attimo, poi finalmente diede voce ai suoi dubbi.
«Kurogane-san sta… ehm… bene? »
Doumeki masticò in silenzio per qualche istante, poi tornò a rivolgersi al padrone del locale.
«Non è malato, se è questo che intende. » rispose. «Però non si può dire che stia bene. È come se avesse perso l’ entusiasmo. »
Yuui annuì, mesto: proprio come Fay. Quei due si completavano a vicenda e si erano persi proprio quando si erano trovati, per uno stupido equivoco. Non potevano continuare così.
«Doumeki-kun, ascolta, ho un favore da chiederti. » disse mentre un’idea un po’ balzana gli balenava in mente. «Se mi aiuterai, darò il pomeriggio libero a Watanuki-kun e lo avrai a tua disposizione per tutta la giornata. »
Yuui era ingenuo per quanto riguardava le proprie faccende di cuore, ma non si poteva negare che fosse un buon osservatore. Infatti Doumeki sogghignò e annuì.

Fay parcheggiò il furgone verde davanti al negozio di frutta e verdura, chiedendosi per l’ennesima volta come avesse potuto lasciarsi convincere ad andare là. La spiegazione di Yuui era stata abbastanza confusa: quello che era riuscito a capire era che Doumeki non si era sentito bene, Watanuki se ne stava occupando e a lui, Fay, toccava restituire il furgone delle consegne perché Yuui non poteva in nessun modo lasciare il ristorante.
Tergiversò per alcuni minuti picchiettando con le dita nervose sul volante, lo sguardo fisso sull’ingresso del negozio. Si stava chiedendo se non fosse il caso di lanciare le chiavi oltre la porta e darsela a gambe, quando Kurogane in persona uscì di gran carriera con una delle sue peggiori espressioni temporalesche.
«Doumeki! Si può sapere cosa stai facendo?! » tuonò. «Dormi al volante?! »
Fay si affacciò timidamente oltre lo sportello.
«Ehm… non sono Doumeki-kun, mi dispiace. » disse. «C’è stato un problema e… eccomi qui. »
Kurogane gli lanciò un’occhiata obliqua a dissimulare la propria sorpresa.
«Tu. » brontolò mentre la sua espressione, se possibile, si incupiva ancora di più.
Il sorrisetto forzato di Fay svanì mentre si limitava ad annuire. Come gli sembravano lontani i momenti in cui rideva prendendo in giro Kurogane e quanto impossibile gli appariva ora quel bacio scambiato solo una settimana prima! Probabilmente, tra pochi istanti, Kurogane l’avrebbe cacciato con espressione disgustata. Forse avrebbe fatto meglio ad andarsene di sua iniziativa prima che un gesto del genere lo ferisse di nuovo.
«Allora? Hai intenzione di rimanere a fissarti le scarpe per tutto il giorno? » esclamò Kurogane, strappandolo dalle sue deprimenti elucubrazioni.
Fay alzò la testa, stupito.
«No! Cioè, io…» balbettò confuso.
Il fruttivendolo gli tolse di mano le chiavi del furgone e aprì la porta del negozio.
«Per qualche arcano motivo il mio dipendente non sembra intenzionato a rientrare, quindi avrò bisogno di qualcuno che mi dia una mano. » disse mantenendo il consueto tono di voce burbero, ma che alle orecchie di Fay suonava come una musica.
Mentre varcava la soglia, sempre a testa bassa e in preda ad ingiustificati sensi di colpa, si chiese se davvero per loro non esistesse più nessuna possibilità, o se quella che aveva davanti altro non fosse che l’occasione che aspettava.
«Kuro-pon, senti, io…» iniziò titubante.
«I pomodori devono essere spostati, così in fondo non sono abbastanza in vista. » lo interruppe Kurogane. «Renditi utile e metti le cassette di fianco al bancone. »
Fay, ancora un po’ spiazzato dalla situazione e da quell’ordine, si affrettò ad ubbidire.
Per buona parte del pomeriggio, Kurogane lo sfiancò facendogli spostare casse e scatoloni, impedendogli di intavolare qualunque discorso. Nonostante questo Fay non mancava mai di rivolgere un sorriso e una parola gentile ad ogni cliente che entrava. Addirittura una ragazza, che riconobbe come la ricciolina che era stata al ristorante con Tomoyo-chan, lodò Kurogane per la scelta di un nuovo assistente così simpatico e carino.
«Non è affatto il mio assistente, Himawari. » brontolò l’interessato con aria tutto sommato imbarazzata. «Impazzirei se lavorasse qui. »
«Oh, allora è il suo ragazzo? » chiese la fanciulla, giuliva. «State così bene insieme! »
A quelle parole Kurogane arrossì suo malgrado e Fay si preparò ad assistere ad una scenata. Meglio intervenire preventivamente prima che quel cagnolone grosso e scorbutico sbranasse la povera ragazzina.
«Oh, no! » esclamò, stampandosi in faccia il suo sorriso professionale. «Sono solo un conoscente capitato qui per caso a dare una mano. Grazie per i complimenti, comunque! »
Himawari se ne andò con l’aria di chi aveva capito che c’era qualcosa sotto e Fay, per evitare lo sguardo indagatore del suo principale provvisorio, si gettò a capofitto su una cesta di insalata.
«E così saresti solo un conoscente. » disse Kurogane dopo un lungo silenzio, che aveva avuto come conseguenza quella di vedere gli innocenti cespi ridotti a brandelli. Non potendo più infierire sugli ortaggi, sotto lo sguardo accusatore dell’uomo, Fay si torse le mani.
«Suppongo sia quello che preferisci la gente pensi. » disse con un sorrisetto, tenendo tuttavia gli occhi bassi.
«Non m’importa un accidente di quello che pensa la gente! »
Fay emise una risatina nervosa.
«Non essere asociale, Kuro-wan! »
«E tu non essere idiota. Non c’è proprio niente da ridere in tutto questo. »
Fay incassò il rimprovero e si zittì. In effetti, assumendo quell’atteggiamento frivolo, poteva sembrare che non gliene importasse nulla. Sarebbe stato meglio così? Se a Kurogane fosse venuto ancora più in odio, forse avrebbe sofferto di meno. Era sufficiente che a stare male fosse solo lui.
«Non ho mai provato tanta rabbia in vita mia! » sbottò improvvisamente Kurogane, picchiando sul bancone un pugno che lo fece sussultare e ritrarre istintivamente.
Fay rimase a fissarlo in silenzio, incapace di ribattere alcunché: era ovvio che Kurogane fosse furioso, non aveva scusanti per la situazione in cui si era fatto sorprendere, che aveva provocato con le sue mani e da cui si era anche fatto salvare.
«Non ho mai provato tanta rabbia a causa della mia incapacità. » continuò l’uomo distogliendo lo sguardo. «Quando ho visto le mani di quel tipo su di te, ho perso completamente la testa. Dopo la rabbia iniziale ho cominciato a pensare ogni genere di assurdità, finendo per giungere alla conclusione che avevi bisogno di qualcuno vicino che sapesse proteggerti, cosa che io non sono ancora in grado di fare. »
Fay avanzò di qualche passo, sollevando una mano per sfiorare la sua, ancora chiusa a pugno sul bancone.
«Tu non hai colpa. Tutto quello che è successo è stato a causa della mia leggerezza. » mormorò.
«Tuo fratello ha saputo consolarti e starti vicino, mentre io, preso dalla rabbia e dalla gelosia, ho saputo solo maltrattarti. Non sopportavo che qualcuno osasse toccarti e, invece di pensare a come dovevi sentirti, avevo solo voglia di prendere a pugni quel tipo. »
Il sorriso di Fay si tinse di tenerezza mentre apriva la mano di Kurogane e intrecciava le dita con le sue. Tutto quello che aveva pensato e ipotizzato fino a quel momento non era stato altro che un castello in aria e non era mai stato più felice di essersi sbagliato.
«E io che pensavo che mi odiassi…» continuò accarezzando con l’indice le loro mani unite. «Che mi considerassi uno che ci sta con tutti. »
«Se quello era un atto consenziente, io sono una ballerina di tip tap. » brontolò Kurogane.
«Staresti bene con le scarpette, Kuro-myu! » esclamò Fay, sciogliendosi in una risata sollevata.
Risata che venne bruscamente interrotta quando Kurogane serrò le dita sulle sue e lo attirò a sé;
«Ti ho detto di smetterla con le scemenze. » soffiò sulle sue labbra un attimo prima di baciarlo.
Fay si abbandonò completamente tra le sue braccia. Avevano tantissime cose di cui parlare, questioni da chiarire, domande sul loro rapporto e su tutto quello che stava succedendo, ma ci sarebbe stato tempo in un altro momento per porsele. Ora esistevano solo loro e la riscoperta di un sentimento che non era mai svanito.
Staccandosi dalle sue labbra, Kurogane prese un respiro e si sciolse di malavoglia dall’abbraccio.
«Dovrei proprio andare a vedere quale terribile male ha bloccato Doumeki. » disse. «Potrei, non so, approfittarne per riaccompagnarti al ristorante. »
Fay annuì con un sorriso solare. Tutto era tornato a posto, ora non ci sarebbero più stati dolori e amori non corrisposti, tutti i problemi si sarebbero appianati.
Non poteva certo sospettare cosa li aspettasse finché non varcò la soglia e non sentì uno schianto di vetri infranti provenire dalla cucina della “Torre delle Delizie”.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Rieccomi! In ritardo come sempre ma questa volta con la piccola scusante della linea internet ballerina. Che dire? Sembra che un problema si sia risolto, ma subito un altro si prospetta all'orizzonte. Cosa starà combinando Yuui? Ihih, vedrete!
Naco: Diciamo che dal prossimo capitolo si scoprirà qualcosa del caro Ron e del suo "lavoro", anche se temo che tutti avrebbero preferito non sapere... :p Sono contenta che la comparsata di Kamui e Fuuma abbia sia stata apprezzata!
beal95: Ma grazie! Felice che ti piaccia! Più che fare quello che pensa Yuui, diciamo che chi mangia i suoi piatti è influenzato dal suo stato d'animo: percui, se è di cattivo umore fa litigare la gente, se è felice il risultato sono Fuuma e Kamui! XD Ron, poi sembra fatto apposta per creare situazioni imbarazzanti di quel genere e ovviamente Fay ne approfitta per mettere in crisi il suo povero fratellino! XD Volevi che Kuro e Fay facessero pace? Accontentata! ^^ (Mi sono segnata la tua fic tra quelle da leggere e... omg, scrivi UsUk! **)
Ne_chan: Sembra che Kamui e Fuuma abbiano avuto molto successo, me sono felice! Kuro-wanko è tornato! Spevo ti sia piaciuto!
Tomoyo93: Capitolo Kurofayoso in pronta consegna! Non c'è bisogno di piatti magici, Kuro-pon è già tanto cuccioloso così! ^^
harinezumi: Oh, mamma, grazie! °///° Mi fa davvero piacere che apprezzi il mio modo di scrivere! Hai letto anche le altre? Oh, grazie, grazie! Le fic su Horitsuba sono un po' il mio orgoglio (insieme a una su FMA e una su Yu -gi-oh!) come se ci fosse qualcosa di cui essere orgogliosi... U_U Sì, il caro Wata dovrebbe prendere esempio e Yuui... Yuui è amore, punto. Lo adoro e per questo lo tormento! XD E... anche tu scrivi su Hetalia! *o*
Sole the Kid: Carissima! Il lavoro si Ron verrà fuori nel prossimo capitolo e davvero Yuui avrebbe preferito non saperlo! Sì, Watanuki farebbe bene a darsi una svegliata e forse se la darà... *sguardo pensieroso* Quanto a Ron, come vedi ruolarlo mi porta a questi stati di "possessione"! XD Fa tutto lui, qualunque azione va al di là della mia responsabilità! XD Bene, la parte KuroFay c'è stata e spero che sia stata soddisfacente. Se davvero farai una fanart dei miei cuccioli, ti amerò!

Per questa volta è tutto, alla prossima!!
YUKI-CHAN




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«Non venderai? »
«No. »
«Falliremo. »
«Non ha importanza. »

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Capitolo 8
*** Una brutta ferita ***


Simply... Irresistible! 08 Titolo: Simply... Irresistible! (8/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*08*
***
Una brutta ferita


In assenza del fratello e di Watanuki, Yuui aveva trascorso un pomeriggio piuttosto caotico e indaffarato: non era abituato a preparare il menù della serata da solo. Si stava chiedendo se fosse il caso di inserire un terzo dolce accanto al semifreddo allo yogurt e amarene e al budino caramellato all’ananas, quando aveva sentito tintinnare la porta d’ingresso e si era trovato davanti Shaoron. Una visita inaspettata e ad un orario insolito, ma non per questo meno piacevole. Le ore erano trascorse tranquillamente, e aveva scoperto un’insospettata abilità culinaria nel ragazzo. Insieme avevano preparato un dolce che Yuui non aveva mai osato presentare al pubblico, un po’ per la sua particolarità, un po’ per il timore che non venisse apprezzato: la torta con petali di rosa brinati. Il risultato era stato splendido, una perfetta combinazione di pan di spagna, crema al rosolio e petali di rosa cosparsi di zucchero.
Ancora impegnato nella contemplazione di quel piccolo capolavoro, Yuui ci aveva messo qualche secondo più del dovuto a realizzare che nello sguardo di Shaoron c’ era qualcosa di diverso.
«Va tutto bene? » chiese, piuttosto circospetto.
Shaoron avanzò nella stanza e gli circondò la vita con le braccia, stringendolo da dietro. Scostò delicatamente i ciuffi di capelli biondi e posò un bacio alla base del collo; poi, sempre in silenzio, lo indusse a voltarsi e fece incontrare le loro labbra. Yuui assaporò a pieno quel bacio che si faceva via via più passionale, nonostante un fastidioso campanello d’allarme continuasse a ripetergli che c’era qualcosa che non andava. Prendendo fiato, lasciò le sue labbra e appoggiò la fronte sulla sua spalla. «Cosa succede, Shaoron-kun? » chiese di nuovo. «Sei agitato. »
Quando tornò a guardarlo, gli occhi del ragazzo fuggirono i suoi, cosa che lo mise ancora più in allarme. Doveva trattarsi di qualcosa di grave.
«Hai più avuto notizie del compratore? » domandò infine Shaoron, lo sguardo sempre fisso sulla parete opposta.
Yuui scosse la testa sconcertato, in tutta sincerità in quei giorni si era persino scordato del problema. I suoi pensieri erano stati tutti assorbiti dai guai di Fay e da… lui. Shaoron annuì come se se lo fosse aspettato.
«È perché gli ho chiesto di darti un po’ di tempo. » disse.
Il giovane chef lo fissò, non del tutto certo di aver afferrato il significato di quelle parole. Non avevano senso.
«Co… sa…? »
Un sospiro. Rassegnato, forse stanco.
«Non te l’ho detto prima perché avrebbe interferito con il mio lavoro. Solo col tempo ho capito che non potevo più tacere e agire alle tue spalle. L’inviato del compratore sono io. »
Yuui rimase immobile, ancora in parte circondato dalle sue braccia. La sua mente era avvolta dal bianco totale. Bianco e gelido. Non riusciva a pensare.
«Yuui…»
Come se il suono della sua voce avesse fatto scattare un interruttore, si ritrasse allontanandolo con una spinta e mandandolo a sbattere contro il piano di lavoro. Una ciotola, in già precario equilibrio vicino al bordo, cadde a terra infrangendosi in mille pezzi e schizzando crema sui mobili immacolati.
«Come… osi pronunciare il mio nome? »
«Yuui, per favore…»
«Cosa?! Cosa vuoi ancora? » urlò alzando la voce in modo incontrollato. «Mi hai ingannato, mi hai mentito e ti sei preso qualcosa che io…»
S’interruppe quando lo scatto della serratura lo indusse a voltarsi e vide Fay e Kurogane sulla soglia. Suo fratello aveva un’espressione allibita, mentre il fruttivendolo fissava Shaoron con sguardo tagliente.
A sua volta Yuui gli rivolse a malapena un’occhiata.
«Vattene. » sibilò.
«Yuui, ascoltami. » tentò di nuovo il ragazzo, ma Yuui ne aveva abbastanza.
«Vattene subito. La “Torre” non è in vendita. Esci subito di qui. »
Shaoron continuò a fissarlo mentre lasciava la cucina, rifiutandosi di abbassare lo sguardo o assumere un’aria contrita.
Così arrogante, così egoista. E lui aveva creduto di provare qualcosa per…
Solo quando fu uscito, Yuui si rese conto di stare tremando di collera trattenuta. Vide Fay sussurrare qualcosa a Kurogane, l’uomo annuire e andarsene. Subito dopo suo fratello gli fu accanto.
«Vieni a sederti, Yuui-chan. » disse guidandolo dolcemente verso una sedia, dove il giovane crollò letteralmente.
Fay si sedette di fronte a lui e prese le sue mani tra le proprie, rimanendo in silenzio.
Yuui capì che non l’avrebbe forzato a spiegarsi, sarebbe toccato a lui decidere se parlare o meno.
«L’inviato del compratore. » disse semplicemente, certo che quello fosse sufficiente al fratello per capire.
Non si era sbagliato.
«Non venderai? »chiese Fay dopo un altro silenzio.
«No. »
«Falliremo. »
«Non ha importanza. »
Fay sospirò. Yuui avrebbe voluto piangere: in quel momento non gli importava minimamente del ristorante, del lavoro di una vita. Voleva solo sapere perché Shaoron era stato così crudele da fargli credere di essere innamorato di lui e perché lui era stato tanto stupido da innamorarsi a sua volta.

Sarebbe stato meglio se fosse stato zitto: rivelarsi in quel momento era servito solo a scaricarsi la coscienza e a dare un dolore a Yuui. Shaoron non si capacitava della stretta allo stomaco che aveva provato davanti allo sguardo carico di rabbia, ma soprattutto ferito, del giovane chef. Poteva solo vagamente immaginare come si sentisse, tradito dalla persona a cui si stava affezionando e proprio riguardo a ciò a cui teneva di più: il ristorante, non solo un lavoro ma una ragione di vita.
Se si fosse trattato di un locale comune, Shaoron avrebbe seguito la procedura standard di acquisizione come ordinatogli dal suo principale Fei Wong. Ma la “Torre delle Delizie” non era un locale comune: già dalla prima volta che vi aveva messo piede aveva capito che era speciale, così come il suo proprietario, letteralmente in grado di trasmettere sentimenti attraverso i piatti. All’inizio aveva pensato che si trattasse di una sua impressione, ma, più passava il tempo, più si rendeva conto che i clienti erano influenzati dai pensieri di Yuui. Non si trattava di un vero e proprio controllo, semplicemente veniva a galla il lato nascosto della personalità di ognuno, sfiorato dallo stato d’animo dello chef. Lui stesso, inizialmente piuttosto scettico, si era reso conto che l’attrazione che provava per Yuui era reale, ricambiata e sfociava nell’affetto sincero. Ora come ora, dopo essere appena stato rifiutato e cacciato, non avrebbe trovato esagerato dire che era innamorato. Non avrebbe mai permesso che quella creatura così dolce, così fragile e così speciale fosse ferita di nuovo. Non avrebbe lasciato che la “Torre” finisse a far parte di una catena di fast- food: quel luogo unico al mondo meritava di essere preservato.
Probabilmente Yuui non lo avrebbe perdonato ugualmente ma, mentre varcava con passo deciso le porte a vetri della Reed Enterprise, Shaoron aveva già preso la sua decisone e sapeva che si trattava di quella giusta.

Quella sera la “Torre delle Delizie” non aprì i battenti alla sua scarsa clientela. Yuui era a pezzi: non sarebbe riuscito ad alzare un dito neanche volendo, figuriamoci a cucinare.
Poco prima dell’orario di apertura, in preda ad un’inaspettata rabbia, aveva scaraventato sul pavimento tutti i dessert preparati quel pomeriggio, compresa la splendida torta con petali di rosa brinati. Questo aveva spinto Fay a prendere in mano la situazione e a decidere per la chiusura. Chiamò Watanuki per dargli la serata libera, poi si accinse a ripulire la cucina da quel disastro.
«Ti do una mano. » si offrì subito Yuui, contrito, ma Fay rifiutò.
«No, resta lì tranquillo. »
«Forse è meglio che mi levi dai piedi. » continuò Yuui accennando ad alzarsi.
Di nuovo il fratello gli oppose un rifiuto.
«Ho detto stai lì. Non voglio immaginarti di sopra, da solo, a rimuginare. »
Sapeva bene che Yuui non era il tipo da scaricare sugli altri le proprie preoccupazioni, preferendo macerarsi nell’angoscia da solo, ma questa volta era diversa dalle altre. Esattamente come lui non più di una settimana prima, suo fratello aveva bisogno di appoggio e della possibilità di sfogarsi. Non lo avrebbe abbandonato nemmeno a costo di apparire invadente.
A confermare le sue impressioni, giunsero le parole di Yuui dopo un lungo silenzio.
«Vorrei solo sapere perché. » disse in tono amaro, lo sguardo perso nel vuoto.
«Questo può saperlo solo lui. » rispose Fay sciacquando la spugna sporca di crema nel lavandino.
«Il perché pratico è molto ovvio. » continuò Yuui sempre parlando a sé stesso. «Quello che non mi spiego è: che motivo aveva di mettere in piedi tutta quella sceneggiata? Toccarmi, baciarmi, fingere di essere innamorato di me… Poteva prendersi il ristorante con una semplice ingiunzione di sfratto o un atto di acquisto. Perché ha voluto che mi innamorassi di lui? È una specie di gioco crudele di cui non capisco le regole? »
Tutto quel discorso dimostrò a Fay che suo fratello non era decisamente in sé: in condizioni di normale lucidità non avrebbe mai parlato spontaneamente di baci e di amore. Soprattutto non avrebbe mai ammesso così candidamente quello che provava per Shaoron. Ma ora Yuui era debole e ferito, le sue difese erano al minimo. Questo era ciò che faceva più infuriare Fay: che Shaoron, dopo essere riuscito a fare breccia nel suo cuore ed averlo reso così vulnerabile, lo avesse tradito in quel modo crudele. Si pentiva di aver desiderato una storia d’amore capace di smuovere Yuui dal suo isolamento. Piuttosto che vederlo in quello stato, avrebbe quasi preferito che fosse la sua di storia d’amore a naufragare completamente.
In realtà tutto era partito da un suo desiderio: se non l’avesse espresso probabilmente nessuno dei due avrebbe sofferto in quel modo. Osservando Yuui, la testa reclinata sul tavolo e lo sguardo perso, si chiese se non ci fosse un modo per rimediare.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Ciao a tutti! Finalmente siamo giunti alla svolta decisiva, infatti Ron ha rivelato la sia vera identità! Certo, per Yuui non è proprio una passeggiata, ma vi assicuro che troverà il modo di riscattarsi (anche se nemmeno io so esattamente come XD)!

Naco: Ovviamente se non ci sono paranoie di mezzo non si può definire KuroFay! XD Temo che per il momento le tue speranze di una vita tranquilla per Yuui dovranno aspettare. :p Non sapeva nulla di Shaoron, adesso sa fin troppo e non ne è per niente felice!
Ne_chan: Uhuhuh... Kurogane non lo scoprirà, sarà "casualmente" in altre faccende affaccendato! XD Himawari, la mia bambina, quanto l'adoro! **
Francesca Akira89: Kuro-ballerina e Fay-ortaggio stanno diventando abbastanza gettonati, vedo! XDDD
Tomoyo93: Essendo volutamente altalenante, se uno dei due fratelli è felice, l'altro, per contro, non può esserlo... u_u *impreca contro l'Hitsuzen e le sue stesse idee*
harinezumi: *imbarazzatissima dai complimenti* Oddio, grazie! Sono davvero felice che le mie piccole fic ti piacciano così tanto! Per quanto riguarda il nuovo capitolo, finalmente, come hai visto, c'è stata la svolta decisiva e non si tratta di una svolta "felice". Ora Yuui dovrà trovare la forza di andare avanti. Sì, in effetti si tratta di un personaggio che accanto alla vivacità di Fay rischia di passare in secondo piano, ma io lo adoro proprio per il lato schivo e tendenzialmente "paranoico" del suo carattere. Fa di tutto per essere una persona seria e posata, ma davanti a Ron non ce la fa. E' timido e molto sensibile e questo me lo fa amare! p.s. Ho scaricaro "A good year", mi è stata consigliata da un'amica che la ritiene splendida. Non vedo l'ora di avere un po' di tempo per gustarmela a dovere!
Sole the Kid: *si unisce ai saltellamenti* Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto! Ci voleva un po' di sano KuroFay in questa valle di lacrime! XDD Per la fanart pensavo che volessi fare una ShaoYuui, ma anche una KuroFay è ben accetta, non si dice mai di no ai due piccioncini! Suggerimenti? Mmmm... magari la scena in negozio quando Fay gli stringe le mani (con i cespi d'insalata sullo sfondo XD)? Oppure il primo bacio? Non saprei, vedi tu! *rotola via prima di dire cavolate*
beal95: Sono contenta che il riavvicinamento di Kuro e Fay abbia sollevato tanti consensi (e come poteva essere diversamente? XD)! Eh, purtoppo, come hai visto, Ron e Yuui soli in cucina non hanno pensato affatto a risvolti poco casti, troppo presi dal loro angst. Chiedo perdono! Prendo nota dei tuoi suggerimenti riguardo le fic, grazie!
namidachan: Per un fratello che ride ce n'è uno che piange, purtroppo, ma la soluzione arriverà... forse. Mi dispiace di essere così lenta negli aggiornamenti, ma il tempo purtroppo manca sempre, anche se passerei ogni minuto libero a scrivere. :( Grazie a te per aspettare con fiducia ogni nuovo capitolo!
lunachan62: Ben ritrovata! Quanto tempo! Mi fa tantissimo piacere rivederti in questi lidi! Grazie per i complimenti, adorabili come sempre! Spero che riuscirai a seguire la storia nonostante i miei aggiornamenti-lumaca! XD

Bacioni a tutti!
YUKI-CHAN




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Quando la bilancia raggiungerà l'equilibrio, ognuno avrà ciò che gli spetta.

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Capitolo 9
*** Il prezzo da pagare ***


Simply... Irresistible! 09 Titolo: Simply... Irresistible! (9/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film "Semplicemente irresistibile". Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: SteelRose Alchemist




Simply... Irresistible!

di
Yuki Delleran




*09*
***
Il prezzo da pagare


Quella mattina, al proprio negozio, Yuuko-san ricevette due visite. La prima da un ragazzo che le annunciò di aver abbandonato per sempre il lavoro alle dipendenze del suo concorrente Fei Wong della Reed Enterpise. Lo sconosciuto, che celava sotto l’aria sicura e spavalda un animo decisamente affranto, chiese se esisteva la possibilità di riparare a tutto il male che aveva fatto durante quel periodo.
La seconda visita che ricevette colei che era comunemente conosciuta come la “Strega delle Dimensioni” fu quella di un giovane biondo che richiese di annullare un desiderio precedentemente espresso. Non era pratica comune ma il poveretto sembrava sinceramente pentito e disposto a qualunque pagamento.
Per entrambi la risposta fu: «Quando la bilancia raggiungerà l’equilibrio, ognuno avrà ciò che gli spetta. »

Quando Fay, lasciato il negozio della strega, incrociò sul vialetto proprio Shaoron, non credette ai propri occhi e dovette reprimere l’impulso di urlargli tutte le male parole che covava dopo aver visto lo stato in cui aveva ridotto Yuui.
«Dobbiamo riequilibrare la bilancia. » disse invece tentando di mantenere il tono più neutro possibile.
«Temo esistano pochi modi. » rispose Shaoron con l’aria di chi la sapeva più lunga di quanto lasciasse intendere.
«Non vedrò più Kurotan se questo riporterà il sorriso a Yuui-chan. »
Sarebbe stato disposto a farlo. Yuuko gli aveva fatto notare come tutte le vicende sentimentali che avevano coinvolto lui e il fratello fossero state alternate, come compensandosi l’una con l’altra, e che quello costituisse il pagamento. In poche parole Fay pagava il suo desiderio con la propria felicità o quella del fratello.
«Questo servirebbe solamente a sbilanciare di nuovo la situazione. » rispose Shaoron appoggiandosi con apparente noncuranza allo steccato del negozio.
Fay mal sopportava quell’atteggiamento strafottente, ma aveva la netta impressione che il vero Shaoron fosse un altro. L’espressione che aveva intravisto mentre era in compagnia di Yuui era l’esatto opposto di quella che mostrava al mondo. Nessuno sarebbe stato capace di guardare qualcun altro con quegli occhi innamorati e mentire. O almeno lo sperava, visto che era tutto quello che gli rimaneva.
«Allora devi venire a fare pace con Yuui-chan. » disse. «Non ci sono altre alternative. Come tutte le favole insegnano, c’è un solo modo per spezzare qualunque incantesimo: il bacio del vero amore. Non esiste arma più potente. »
L’occhiata di Shaoron lo fece sentire un perfetto idiota.
«Credo che tu abbia letto troppi libri. » sentenziò il ragazzo.
Lo sguardo di Fay si affilò mentre si posava su di lui.
«Sai che ti dico? Non hai tutti i torti. Se ti vedesse di nuovo, Yuui-chan s’infurierebbe e avrebbe solamente ragione. Non si può provare nulla di diverso dall’odio per un tipo così. Inoltre nessun gesto proveniente da te avrebbe efficacia, visto che sei un essere spregevole che si è avvicinato a lui solo per interesse. Non sei mai stato innamorato di Yuui-chan. »
Era una palese provocazione, uno sfogo in cui Fay credeva solo in parte. Non sperava davvero di ottenere un qualsiasi risultato, quindi l’espressione ferita di Shaoron lo stupì.
«Se solo sapesse… Se solo Yuui sapesse quanto male mi fa averlo ferito in quel modo quando era l’ultima cosa che volevo… Se solo esistesse un modo per trasmettergli i miei sentimenti come io sento i suoi… Se esistesse anche solo la possibilità di riparare…»
Il mormorio del ragazzo si perse tra il frusciare delle foglie del viale e Fay si sentì quasi in colpa per le parole appena pronunciate. Gli era bastato poco per capire che la persona che aveva davanti non era quella orribile che credeva: forse esisteva davvero la possibilità di riportare il sorriso Yuui.
Stava per dire qualcosa di incoraggiante quando Shaoron lo interruppe.
«Forse una possibilità esiste! » esclamò. «Fay… Ti chiami così, giusto? Troverò il modo di ridare a Yuui quello che gli ho tolto. Dammi solo un po’ di tempo, poi forse il bacio del vero amore sarà efficace. »
Il giovane cameriere si ritrovò ad annuire, perplesso.
«Sai, vero, che Yuui-chan non te la farà passare liscia facilmente? È la sua vita quella che hai mandato a rotoli. »
«Non ha importanza che mi perdoni. » rispose Shaoron sicuro. «Basta che lui sia felice. »
Detto questo gli rivolse un cenno di saluto e s’incamminò spedito lungo la strada.

Quando rientrò alla “Torre delle Delizie”, Fay si stupì di vedere ancora il cartello “chiuso” appeso alla porta. Stava per girare la chiave nella serratura, quando una voce femminile che chiamava il suo nome lo indusse a voltarsi. Con grande stupore si trovò davanti Tomoyo, mano nella mano con la graziosa Himawari.
«È chiuso anche oggi, Fay-san? » chiese la ragazza con una leggera nota d’ansia nella voce. «Yuui-san sta forse poco bene? »
«Ehm… ecco… si può dire così. » rispose Fay tentennando appena.
Era la prima volta che qualcuno si preoccupava per la chiusura del locale.
Tomoyo sembrava davvero delusa.
«Oh, capisco. Spero che si rimetta presto allora. » rispose. «Non vedo l’ora di gustare ancora i suoi dolci deliziosi. Dopotutto si può dire che sia grazie a loro se ora siamo felici. »
Strinse la mano di Himawari e la ricciolina arrossì dolcemente.
«A scuola vogliono provare tutti la cucina del “ristorante dell’amore”. Dopo aver visto persino Fuuma-kun e Kamui-kun andare d’accordo, la voce si è sparsa. Quindi dica a Yuui-san che verremo presto. » aggiunse con un sorriso.
Fay annuì e, quando le due ragazze si allontanarono, fece finalmente il suo ingresso nel grande atrio silenzioso. Le luci erano spente, le sedie ancora sui tavoli nonostante fosse quasi mezzogiorno. Di suo fratello nessuna traccia.
«Yuui-chan! » chiamò entrando in cucina. «Yuui-chan, ci sei? »
Non trovando nessuno, Fay salì velocemente al piccolo appartamento del piano superiore. Il cucinotto era deserto, così come la piccola sala e la stanza di Yuui: probabilmente era uscito a fare due passi. Forse gli avrebbe fatto bene, pensò Fay, scoraggiato, mentre apriva la porta della propria stanza. Rimase quindi di stucco quando lo vide affacciato alla finestra, lo sguardo perso tra il cielo e i palazzi di fronte.
«Yuui-chan, cosa ci fai qui? Oh, non importa! Non immagineresti mai cosa mi hanno appena detto!»
Tutto quell’entusiasmo era diretto a risollevargli il morale ma quello che ottenne fu uno strano borbottio.
«È l’oriente e Giulietta è il sole…»
«Giulietta? » fece Fay, perplesso.
C’era chiaramente qualcosa che non andava.
«Fay, tu citeresti Shakespeare a qualcuno che non ami? » continuò Yuui con voce spenta.
«Se chiamassi Kurotan “Giulietta” probabilmente non vivrei abbastanza per raccontartelo! » rispose scherzosamente nel tentativo di sdrammatizzare, ma con scarsi risultati.
Yuui sembrava su un altro pianeta.
«Non importa, lascia perdere. » rispose. «Piuttosto, ho chiamato la Reed Enterprise. Si sono scusati per il protrarsi della pratica di vendita e, siccome l’agente incaricato non lavora più per loro, faranno in modo di inviare il loro miglior rappresentante, un certo Sakurazuka-san. Entro domani firmeremo il contratto di vendita e sarà archiviata l’istanza di cessata attività. »
Aveva pronunciato tutto quel discorso formale con un inusuale distacco e voce incolore. Fay aveva ascoltato in silenzio, non credendo alle proprie orecchie. «Ma… non puoi! » proruppe alla fine. «Avevi detto che non avresti venduto! Proprio adesso che…»
Si trattenne a stento dal rivelare l’intenzione di Shaoron di trovare una soluzione.
«… che la voce si è sparsa e la gente vuole provare il ristorante miracoloso! » disse invece.
Yuui si voltò appena, mostrandogli un’espressione stanca e rassegnata che Fay aveva sperato di non vedere mai.
«Non esiste nessun miracolo, Fay. Questo… dono, o come lo vuoi chiamare, non ha fatto che gettare scompiglio nelle vite di tutti. »
Vedendolo in quello stato, Fay avrebbe voluto raccontargli dei volti raggianti di Tomoyo e Himawari, della tranquillità di Kamui e Fuuma e del fatto che, in fondo, lui stesso doveva la sua felicità a quella sorta di prodigio, ma in quel momento non sarebbe servito a nulla. Yuui vedeva solo la sua vita finita in pezzi e il suo amore infranto. Sarebbe davvero servito un bacio incantato per restituirgli la fiducia: sperava solo che Shaoron facesse in fretta.

Quando l’uomo vestito di una lunga e inusuale tunica bianca e azzurra fece il suo ingresso nel negozio di Yuuko-san, quella che ricevette non fu esattamente una calorosa accoglienza.
«Cosa sei venuto a fare, pseudo-imprenditore e mago da strapazzo? » lo apostrofò bruscamente la strega.
«Via, Yuuko, mia cara, la magia non paga le bollette. » rispose lui con un sorriso serafico.
La donna si accomodò su uno dei divanetti dalla sala e accavallò le lunghe gambe, mantenendo tuttavia un’espressione assai poco amichevole.
«Tuo fratello ha già combinato abbastanza danni mettendosi in mezzo in un’unione stabilita dal destino e io non tollero di avere clienti insoddisfatti. Dovresti saperlo, Clow Reed. »
L’uomo si accomodò a sua volta di fronte a lei, continuando a sorridere.
«Per questo ho portato un pegno di pace. » disse porgendole un foglio.
Yuuko lo scorse velocemente e aggrottò le sopracciglia.
«I sentimenti del ragazzo sono sinceri e intendo offrirgli il mio aiuto prima che la faccenda passi nelle mani di Sakurazuka. » continuò Clow versandosi una tazza di thè dalla teiera sul tavolino davanti a loro.
Nel sentire quel nome l’espressione di Yuuko, se possibile, peggiorò.
«Seishiro Sakurazuka è un uomo senza il senso della misura, farebbe molto meglio a non mettersi contro l’Hitsuzen. Tuo fratello è uno stolto se fa affidamento su un tipo simile. »
«Fei Wong è solo un gran testardo. » tentò di blandirla Clow, ma con scarsi risultati.
Il piede perfetto, che calzava una scarpa dal tacco vertiginoso, continuò a battere a terra irritato.
«D’accordo, d’accordo. Come ti ho detto sono qui con una buona offerta. Dopotutto nessuno di noi desidera lasciare un cliente insoddisfatto, dico bene? È ora che io riprenda in mano le redini della Reed Enterprise. »


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
La noticina si prende una vacanza. Vista la nuova funzione di EFP risponderò alle recensioni direttamente. Voi, però, continuate a seguirmi, ok? ^^
YUKI-CHAN




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«Basterà una sua firma e sarà tutto finito. »
Tutto finito. Sì, sarebbe stata davvero la fine di tutto.
«Non voglio farlo... Non voglio farlo...»

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