Devo ancora deciderlo..

di Nenole
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stranamente ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** Sogno?! ***



Capitolo 1
*** Stranamente ***


Cap 1 laura

CAPITOLO 1-Stranamente

 

Laura,ragazza brillante, 21 anni, nata e cresciuta a Mantova,un vulcano di idee e un armadio di sogni da realizzare; dopo un’adolescenza complicata e una maturità raggiunta prima del tempo si ritrovò ben presto a fare i conti con ulteriori complicazioni. Finì la scuola e si accontentò di un lavoro che non le si addiceva per niente, lei così creativa e intelligente, costretta a mettere da parte le sue ambizioni e a vivere nel grigiore per poter aiutare la sua famiglia. Le sue storie d’amore erano una peggio dell’altra, tra tradimenti ed abbandoni improvvisi si ritrovava sempre sola. Perse ben presto fiducia nel sesso maschile e smise di frequentare uomini consapevole di non aver bisogno di nessuno per riuscire nella vita, almeno fino a quel giorno …

Era una soleggiato lunedì di luglio e Laura stava andando al lavoro. Parcheggiò l’auto e si incammino lungo la via che la portava in macelleria quando, come attratta da qualcosa, alzò lo sguardo e lo vide, bello da sembrare un miraggio, si stropicciò gli occhi e guardò di nuovo: un ragazzo moro dai capelli corti e mossi si avvicinava a lei con passo veloce, talmente rapido che si ritrovò di fronte ai suoi occhi verde mare in una frazione di secondo; lo fissò senza parole e poi lui continuò per la sua strada, lei si voltò rapidamente sperando in un suo gesto identico ma, non successe nulla. Laura andò a lavorare ma non era più come il giorno prima, non riusciva a dimenticarsi di lui, chiudeva gli occhi e ripensava al suo viso e alla sensazione provata in quell’istante. I giorni seguenti tornò nel luogo dove incontrò quell’uomo che aveva risvegliato i suoi sensi ma, con scarsi risultati perché di lui non c’era traccia; si chiedeva come fosse possibile sentire emozioni del genere per un perfetto sconosciuto ma, ciò nonostante, non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi, la bocca perfetta e la sagoma di quel essere divino. Passate un paio di settimane smise di aspettare e proseguì  con la sua monotona vita.

Quel ragazzo era Davide. Davide abitava nella provincia di Mantova, 30enne; cresciuto con normali problemi adolescenziali, il primo amore finito perché con gli anni le differenze si erano fatte troppo forti, liti con i genitori per ragioni che ad oggi lo fanno sorridere e un senso di inadeguatezza al mondo che lo circondava. Verso i 25 anni si rese conto di essere molto attraente e sfruttò la cosa a suo vantaggio, divertendosi il più possibile fino a che nella sua vita entrò una donna che gli spezzò il cuore facendogli credere di essere inadatto ad impegnarsi e addirittura da allora pensa di riuscire soltanto a recare sofferenza nelle persone che lo amano. Dopo una lenta ripresa continuò con la vita fatta di flirt, di storie da una sera che non gli lasciavano altro che un sapore amaro in bocca.

Lavorava come tecnico dei climatizzatori e si spostava di paese in paese ogni giorno, con la voglia di evadere dalla routine e la consapevolezza di non poterlo fare perché troppo spaventato dai cambiamenti. Un giorno come un altro si trovava a Mantova per riparare il climatizzatore in un negozio, la giornata iniziò male, non trovava parcheggio vicino e la questione complicava il suo lavoro, decise di lasciare il furgoncino e andare a chiedere alla cliente come fare per portare il mezzo nei pressi del negozio. A passo rapido percorse la  via e vide di fronte a se una ragazza, vestita in modo semplice ma, con uno stile particolare, mentre la raggiungeva lei iniziò a fissarlo, lui non capiva cosa lo stava attraendo di lei ma non vedeva l’ora di arrivarle accanto e sentire il suo profumo; lei aveva degli occhiali da sole, una fisionomia molto femminile, labbra carnose e capelli castani, lunghi e mossi, non era magra ma, aveva forme che la rendevano certamente più donna. La raggiunse e per qualche istante fissò i suoi occhi che, si intravedevano appena dietro quegli occhiali scuri, voleva dirle anche solo “ciao” ma, dalla sua bocca non usci nemmeno un suono, decise in un istante di proseguire senza fermarsi, aveva sentito una strana sensazione che non provava da troppo tempo e questo lo impaurì; proseguì e verso la fine della via si voltò per rivederla però lei non era più li. Passò intere giornate a chiedersi chi fosse, voleva rivederla e sapeva che probabilmente l’avrebbe ritrovata li ma, non aveva il coraggio di tornare dove l’aveva incontrata, per paura di sentire ancora quel brivido inaspettato.

Entrambi non sapevano che ben presto il destino avrebbe bussato di nuovo alla loro porta.

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Capitolo 2
*** Incontro ***


Cap 1 laura

CAPITOLO 2 -Incontro

 

Il cellulare squillava, Laura iniziò a frugare nella borsa, lesse sul display Andrea (suo vecchio amico) e rispose velocemente:

Laura: < Dove volete andare? Sai che non sono di grande compagnia ultimamente poi,  vorrei tornare presto…>; 

Andrea < Non ti preoccupare,passo a prenderti verso le 22.00 e ti voglio bellissima stasera!!>, purtroppo lui sapeva come persuaderla e così lei accettò anche se con un po’ di remore. 

Tornò a casa verso le 18.00 e iniziò a pensare come vestirsi (come ogni donna non sapeva mai cosa indossare ed era convinta che qualsiasi cosa le stesse male!), optò per un paio di jeans stretti, una magliettina e le scarpe col tacco, dopo la doccia iniziò a prepararsi, si legò i capelli con una coda alta e si truccò leggermente per far risaltare gli occhi. Andrea arrivò con qualche minuto di anticipo e lei attendeva sulla porta. Partirono verso una discoteca nei pressi del lago, Laura non amava molto i luoghi affollati ma, per il suo amico fece un’eccezione. Una volta li si ritrovarono con i loro amici ed entrarono; in una pista la musica commerciale era padrona, in un’altra vi era della revival ’70-’80-’90 e nell’ultima afro-house. Passando nella prima Laura sentì una canzone che le piaceva molto e si scatenò con gli altri, ballarono per un bel po’ ma, l’afa di agosto vinse costringendola a fermarsi  per bere.  Mentre i suoi amici ordinavano, lei iniziò a cercare un posacenere perché non amava buttare i mozziconi sul pavimento; su un tavolino in fondo alla sala ne vide uno e vi si precipitò ma, mentre lo prendeva si accorse che lo stava usando un ragazzo, alzò gli occhi per chiedergli se gli servisse ancora e restò senza parole vedendo che era lui, quello che da un mese affollava i suoi pensieri; continuò a fissarlo dimenticando perché fosse arrivata fino a li.

Davide stava spegnendo la sigaretta, l’ennesima di quella serata; il suo amico Marco lo aveva obbligato a partecipare al suo compleanno in discoteca anche se lui non sopportava molto l’idea, accettò di esserci solo per la loro amicizia. Aveva lasciato il tavolo prenotato per fare un giro poi, notando il posacenere su quel tavolino decise di mettersi a fumare la, lontano dalla folla. Mentre fumava si guardava intorno e pensava, pensava talmente che si accorse per caso che la sigaretta era finita, si voltò per spegnerla e vide una ragazza che stava prendendo il posacenere. Nonostante la pettinatura diversa e l’assenza degli occhiali da sole, la riconobbe subito, era senza dubbio lei, perché sentiva ancora quella sensazione! La guardò negli occhi, avevano un colore stupendo, verde scuro con qualche sfumatura marrone. Si decise e la salutò, lei rispose in modo strano e immediatamente lui pensò di aver fatto un errore.

Laura fissava quel ragazzo non sapendo che dire, era disarmata, solitamente è molto abile nella conversazione ma, in quel momento non riusciva a pensare. Lui la fissava e ad un certo punto le accennò un ciao, lei rispose rapidamente con la voce strozzata dall’emozione. Notò che questa risposta mise a disagio lui che, sembrava intento ad andarsene e così raccolse la voce e gli chiese il suo nome porgendogli la mano.

Davide voleva andare lontano, il più possibile da lei, ma un gesto inaspettato lo fermò.

<Come ti chiami?Io sono Laura, piacere!>

<Davide, piacere mio, Laura>

 

Le loro mani si toccarono e sentirono subito che un insolito feeling li univa, qualcosa di inspiegabile, entrambi sentirono una scossa.

<Vuoi da bere,Laura?>

<Certo avverto i miei amici che sono qui e torno, un “sex on the beach”, grazie>

 

Laura sorrise a Davide mentre correva dai suoi amici, lui andò a prendere da bere.

Davide seguì Laura con lo sguardo mentre lei, incredula, cercava di ritrovare gli amici per spiegargli che per un po’ sarebbe stata via. Li trovò e dopo avergli parlato tornò al tavolo dove lui la stava aspettando.

L: <Scusami, non trovavo i ragazzi, mi aspetti da molto?>

D: <No, tranquilla, al bar era pieno di gente; posso chiederti una cosa?>

L: <Certo, domanda pure> ed accennò un sorriso.

D: <Circa un mese fa mi trovavo a Mantova per lavoro e mi sembra di averti incrociata per strada, se non eri tu, lei ti assomigliava molto…>

Laura rise: < Si ero io, ti ho riconosciuto stasera, per questo mi sono fermata a bere, il tuo sguardo non lo potevo dimenticare!>

Davide fece una smorfia d’imbarazzo: <Grazie ma, sei esagerata … comunque che lavoro fai?>.

L: <Sono una commessa in macelleria e tu?>

D: <Riparo climatizzatori, più che altro per le aziende ma, anche a privati. Di dove sei precisamente?>

L: <Abito a San Giorgio e tu?>

D: < Sono delle Grazie, beh abitiamo vicini, ottimo.>

 

Tra loro fluiva una strana energia, qualcosa li legava, il gioco di sguardi era appassionato ed intenso, si sorridevano timidamente e si studiavano.

Laura non riusciva a crederci, troppo bello per essere vero, lo desiderava dal primo istante e ora stava parlando con lui.

Davide si chiedeva come mai tra tutte le ragazze incontrate, solo lei scatenasse in lui questa innata curiosità, la osservava mordersi il labbro, toccarsi il viso e non desiderava altro che averla.

Chiacchieravano molto intensamente quando, gli amici di lei la chiamarono per tornare a casa, era già l’1.30, tardissimo!

<Davide devo scappare, i miei amici se ne vanno, ti lascio il mio numero> lo scrisse sul pacchetto delle sigarette, gli diede un bacio sull’angolo destro della bocca e se ne andò. Mentre tornava a casa ripensava a quanto fosse inverosimile tutto ciò che era successo, poi si rese conto di non sapere nemmeno l’età di Davide ma, non se ne fece un gran problema, sembrava poco più grande di lei.

Davide salvò subito il numero di Laura sul suo cellulare ma, aveva troppi dubbi su come comportarsi, quella ragazza lo aveva spiazzato, gli sembrava di conoscerla da tanto e sentiva un affetto inspiegabile nei suoi confronti, cosa assolutamente nuova per lui, ne era molto attratto e questo lo impensieriva.

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Capitolo 3
*** Sogno?! ***


CAPITOLO 3-Sogno?

 

Sabato mattina, erano passate poche ore da quando Laura aveva rivisto Davide, ancora non riusciva a crederci e nemmeno si chiedeva perché lui non le avesse scritto nemmeno un messaggio, poco importava, era troppo felice.

Davide fissa il numero di Laura sulla rubrica, voleva scriverle, forse chiamarla ma, si sentiva come bloccato e non riusciva a capire il motivo del suo disagio. Dopo qualche ora si decise e la chiamò: <Ciao Laura, sono Davide,disturbo?>

Laura, appena uscita dal lavoro ricevette una chiamata da un numero che non aveva: <Si? Chi è? …ah ciao Davide, no sto tornando a casa in pullman>

D:

L:

D:

L:

D:

L:

 

Laura tornò a casa saltando, andò a letto ma era troppo agitata per dormire, così fece la cosa che le riusciva meglio e scrisse del suo incontro con Davide e della prospettiva della loro serata; teneva un diario da anni ormai, il migliore amico con cui confidarsi.

Mentre correva Davide iniziò a chiedersi quanti anni poteva avere Laura, aveva un viso molto giovane ma, parlava come una sua coetanea, forse stava sbagliando ad agire d’istinto,forse non doveva vederla ma, la curiosità di conoscerla lo perseguitava.

Ore 21.15 Laura era già al campo sportivo delle Grazie che aspettava Davide, arrivò con qualche minuto di ritardo ma, era talmente bello che lei non se ne accorse nemmeno.

Davide le chiese di salire sulla sua auto e la portò in una birreria, al momento delle ordinazioni gli confessò di amare molto la birra e lei rispose che invece non le piaceva, la beveva solo in rari casi; lui ordinò una bionda media e lei un coca e rhum.

D:

L:< Io 21, tu?>

 

Davide non sapeva cosa dire, cavolo era molto piccola, non credeva fosse una cosa possibile e trattenendo l’imbarazzo le rispose: ; fu una risposta secca.

Laura per stemperare il silenzio gli disse che non li dimostrava e che anzi sembrava più piccolo di qualche anno.

Davide invece riconobbe che lei dimostrava la sua età reale anche se, sentendola parlare si era illuso che potesse essere più grande.

La serata proseguì ed entrambi parlarono un po’ del loro passato ma, al momento del saluti Davide le diede un bacio sulla guancia e trovò la scusa dell’orario per andarsene.

Laura capì che l’età aveva creato dei problemi e si rattristò perché non poteva fare nulla per cambiare questa cosa; certo che per una simile sciocchezza non poteva aver pensato che non fosse il caso di rivederla.

Passavano i giorni e Laura sentiva che sperare era inutile, prese il diario ed iniziò a scrivere. Amava comporre poesie e ne dedicò una a Davide.

Dopo tanto gelo,

un timido raggio

di sole che regala

tepore al mio animo.

Una goccia di

rugiada risveglia

i miei sensi.

Il cuore ricomincia

a battere al tocco

di una mano,

il corpo si scalda

al pensiero di te…

Emozioni dimenticate

rinascono da un cuore

arso d’amore.

È solo un attimo

e il vento

sfiorandomi il viso,

mi ricorda che

non sarai mio…

 

Dopo averla composta gliela inviò tramite un messaggio.

 

Erano un paio di settimane che Davide cercava di dimenticare Laura, era uscito con diverse ragazze, aveva continuato la sua vita come sempre e poi una sera ecco un messaggio da colei che perseguitava la sua mente. Lesse la poesia e restò senza fiato, era ciò che aveva sentito anche lui ma, non poteva provare attrazione per lei, così giovane e con tanti anni di esperienze ancora da vivere. Non le rispose, con fatica mise via il telefono e proseguì la sua serata.

 

Passavano i mesi, era già Ottobre. Laura si trovava ad una festa con gli amici, fuori iniziò a piovere, lei finì la sigaretta e si buttò sotto l’acqua a ballare, lo faceva spesso, la aiutava ad andare avanti, la liberava dalla negatività e dai pensieri brutti; mentre si lasciava trasportare dalla musica sentì uno sguardo che la penetrava, si fermò e vide Davide che la osservava da sotto il porticato. Le si avvicinò e lo salutò.

 

Davide pensava alla noia dell’ennesima festa organizzata da “amici di amici”, anche stavolta lo avevano trascinato controvoglia e mentre chiacchierava con una lei davvero sexy ma di pochi contenuti mentali, iniziò a piovere, le sorrise e si scusò ma doveva andare. Uscì a godersi la pioggia quando, con la coda dell’occhio notò un’altra presenza, si voltò a guardare e una ragazza stava ballando, non poteva smettere di seguirla, qualcosa lo tratteneva su di lei che si muoveva a ritmo con la musica e con le gocce che le cadevano addosso. Si accorse quasi subito che era Laura e mentre la osservava pensava che sarebbe stato meglio andarsene prima che lei lo vedesse ma non riusciva, era bloccato. Laura smise la sua danza e mentre lo raggiungeva gli accennò un saluto.

D:

L: < Diciamo bene, tu? Sei sparito!>

D:< Bene, scusami, sono stato molto impegnato … >

 

Laura sforzò un sorriso e gli rispose e poi rientrò svanendo tra la gente. Come riusciva a scatenargli quella reazione?! Avrebbe tanto voluto stringerla e baciarla ma, non poteva farla soffrire, lei non meritava di stare male a causa sua, sapeva di non riuscire bene negli affari di cuore, che forse mentre lei si affezionava, lui avrebbe voluto scappare ma, era quel forse che non lo convinceva; e se anche lui si innamorava?! Cosa poteva succedere nella sua vita?! Il suo cuore era pronto a tutto?! Si accese una sigaretta e continuò a pensare.

 Laura salutò gli amici e si avviò verso la sua auto chiedendosi come era riuscita a mantenersi così distaccata pur desiderando ardentemente Davide ma, si riteneva soddisfatta, era la cosa giusta; lui non la voleva e quindi doveva chiudere il capitolo subito, prima di arrivare a pensare o fare cose stupide, finche restava una cotta sarebbe andato tutto bene.

Mentre fumava, Davide vide Laura uscire dalla festa e qualcosa scattò dentro di lui, iniziò a correre e la raggiunse nell’auto prima che partisse.

Davide era nella sua auto e le chiedeva di andare a casa sua, non riuscì a dire di no e quindi lo riaccompagnò. Parcheggiò l’auto sotto casa, salirono le scale, lui non aveva detto nulla per l’intero tragitto, 10 minuti di puro silenzio, rotto dalla musica.

. Lei andò in bagno e si cambiò, continuava a pensare al perché lui non dicesse nulla, non doveva parlarle?!

L:

D:< Si ma non sapevo come dirti delle cose stupide senza sembrarlo>

L:

 

Mentre Laura finiva la frase lui la interruppe titubante.

 

D:

L:< Ah capisco … Ok succede, io la sento ma, se tu non l’avverti, non possiamo farci nulla ...>

 

“Chi.. chimica??!” Ma se dalla prima volta che ci siamo sfiorati si poteva toccare la corrente elettrica … Davide si chiedeva cosa diavolo uscisse dalla sua bocca;

Cosa stava dicendo?! La realtà era ben diversa e lui lo sapeva bene,la desiderava da morire ma, non voleva allontanarla, sapeva che l’avrebbe persa e la paura di soffrire per lei lo stava facendo mentire.

 

Laura inebetita non parlava, forse quelle parole le avevano tolto ogni minima speranza, voleva solo andare più lontano possibile da quella casa, togliersi i vestiti che profumavano di lui e buttarli.

 

L:

D:< Tienili pure, io non li uso mai, grazie a te del passaggio>

 

Laura si avvicinò alla porta, ormai sapeva che lui non la voleva e doveva dimenticarsi di ciò che sentiva, appoggiò la mano alla maniglia, si voltò per salutare e Davide era proprio dietro di lei. le disse e poi la baciò. Rimase perplessa e subito non rispose al bacio e poi realizzò ciò che succedeva e si lasciò trascinare.

Lei se ne stava andando, non era ciò che voleva Davide, doveva fermarla, si avvicinò lentamente e quando fu talmente vicino da sentire il suo profumo non riuscì a trattenersi e seguì il suo istinto.

Laura desiderava Davide dal primo istante e lui anche. Si baciarono dolcemente poi, la passione prese il sopravvento, lui la spogliò con cautela ma velocemente mentre le baciava ogni centimetro di pelle, lei assaporava ogni istante come se fosse l’ultimo, gli tolse la camicia e con le mani tese sentiva i suoi muscoli, si concentrò a baciargli la schiena e gli sfilò i pantaloni; ricominciò a leccargli le labbra e da li scese fino al suo inguine dandogli piacere. Lui la appoggiò sul tavolo e le scivolò tra le cosce, dopo qualche minuto la penetrò lentamente poi con foga, lei gli strinse i fianchi. Senza interrompere il rapporto la prese e si sedette sulla poltrona, lei si muoveva con elegante velocità, ogni attimo era prezioso. Di nuovo la prese e la portò sul letto, lei lo fermò e si girò facendo proseguire la penetrazione da dietro, furono minuti interminabili di piacere. Laura raggiunse l’orgasmo e poco dopo anche Davide fu soddisfatto. Si abbracciarono e si baciarono ancora per qualche attimo poi, Laura sorridendo gli sussurrò: lui allora si sedette e le spiegò tutte le sue perplessità sul loro rapporto e su come lui aveva fatto soffrire le ragazze a cui voleva bene davvero. Lei lo strinse senza rispondergli e si addormentarono.

Il sole si affacciò alla finestra verso le 7.30, Davide si alzò e chiuse le ante,tornò a letto e strinse Laura. Nella sua testa si chiedeva se era giusto ciò che succedeva ma, il suo cuore non sentiva ragioni.

 

Laura aprì gli occhi e vide Davide che la fissava, gli sorrise e lo abbracciò a sua volta. Si alzò, fece una doccia veloce e poi lo salutò con un bacio.

Mentre la guardava andare via Davide provava un enorme vuoto, sotto la doccia iniziò a pensare che voleva solo starle vicino perché era l’unica cosa che lo faceva stare bene ma allo stesso tempo sentiva che per molti motivi non poteva essere felice con lei. Cosa doveva fare?!

 

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