Tre
anni
prima… (prima parte)
Naruto
continuò a camminare, senza girarsi.
Gli
occhi pieni di lacrime di paura e di
dolore continuavano a guardare davanti a loro, forti della decisione
presa.
Alle
spalle, la valle della fine versava in
terribili condizioni. I devastanti segni del combattimento erano
esposti sulla
nuda pelle della terra.
Sapeva
che se
si fosse girato, il suo animo avrebbe vacillato. Non poteva permettersi
di
tremare. Non poteva dubitare della decisione presa.
Per
questo, non
si era fermato. Nemmeno all’arrivo di Kakashi-sensei. Aveva
messo un piade
davanti all’altro, consapevole della distanza che metteva tra
lui e la sua
vecchia vita fatta di gioie e…
Sapeva
perfettamente che il suo maestro avrebbe provveduto alla salvezza del
compagno
tanto amato, che si sarebbe preso cura di lui e di ogni ferita che gli
aveva
provocato.
Gli
sembrava
persino di vederli: le braccia di Kakashi che sorreggevano il corpo di
Sasuke,
le ossa tutte frantumate e gli occhi neri pieni di rabbia e dolore.
Nessuno
dei due avrebbe mai immaginato che
la separazione fosse così dolorosa. Nessuno dei due
immaginava che quel dolore
era destinato a crescere.
Chiuse
gli occhi, lasciando che le lacrime
scivolassero via mescolandosi alla pioggia che ancora picchiettava.
Naruto,
tirò su con il naso, prendendo a
camminare più velocemente tra l’intricata foresta
che gli si parava davanti.
Doveva sbrigarsi o i Ninja l’avrebbero trovato subito e lui
non aveva la forza
per chiamare nuovamente Kyuubi.
«Moccioso,
non ti sei divertito a pestare
il tuo ragazzo?»
«No»
mormorò affranto.
«Mmm,
io si» ridacchiò la volpe, cattiva.
La
foresta silenziosa, pareva amplificare
la risata malefica del demone. Le lacrime continuavano a sgorgare,
tremende e
piene di dolore.
«Bè
non piangerai mica per aver lasciato
l’altro moccioso, vero?»
Ma
la provocazione non venne raccolta, era troppa la solitudine che
improvvisamente l’aveva colto. Troppo forte per essere
semplicemente ignorata.
Sasuke…
Aveva salvato l’Uchiha ma a quale
prezzo?
Eppure,
era felice di poter essere utile
per una volta. Forse i suoi sforzi potevano perfino essere
ricompensati, un
giorno… L’importante era che la persona che amava
fosse salva, tutto il resto
non contava.
Chiuse
gli occhi e le lacrime finirono,
lasciando il posto alla decisione che stringeva i suoi tratti sporchi
di fango
e sangue.
Ci
volle un intero giorno poi finalmente Kabuto e Orochimaru si
presentarono per
nulla sorpresi di trovarsi davanti Naruto.
Il
ragazzo biondo, stremato dalla camminata
e dal forzato digiuno che aveva seguito il combattimento, sarebbe stato
una
facile preda se avessero deciso di attaccarlo.
«Guarda,
guarda! Mi aspettavo di vedere
Sasuke non te!» disse Orochimaru.
Naruto,
sentì le gambe tremare ma s’impose
di non cedere davanti a loro. Doveva dimostrarsi forte, anche se non lo
era…
Guardò
i due ninja e accantonando
l’orgoglio si inginocchiò a terra. Per
Sasuke…
«Sono
qui per offriti il mio corpo al posto
di quello di Sasuke!»
Orochimaru
ridacchiò divertito. Iniziò a
girare intorno al ragazzo, osservandolo da angolazione possibile. Gli
annusò la
pelle, leccandosi le labbra. La strana piega che avevano preso gli
eventi lo
divertivano, lo divertivano parecchio.
Kabuto
osservò prima Naruto poi il suo
Maestro Orochimaru. Quel moccioso non lo sopportava proprio. Ma era da
ammirare
se vendeva il suo corpo per amore.
Perché,
altrimenti, non c’era altra
spiegazione logica.
Orochimaru
allungò una mano affondandola
nei bagnati fili biondi.
«Dimmi
perché dovrei accettare il tuo
corpo, invece di prendermi quello dell’Uchiha?»
chiese tirandogli i capelli e
strattonandogli il viso, lo fece girare incontrando il suo volto.
«Perché
io ho più resistenza di Sasuke, ho
molto più Chakra avendo a disposizione Kyuubi»
mormorò osservandolo impavido
negli occhi.
«Però
non possiedi nessun potere innato che
m’interessa…»
«
Credo che avere un demone dentro
il corpo valga molto più dei poteri
innati»
«Ma
Kyuubi non può essere domata»
«Lavorerò
affinché il suo spirito si
plachi»
Un
poderoso ringhio vibrò nel corpo del
ragazzo. Ma in sua risposta una valanga di tristezza e risoluzione
fecero
tacere la voce del demone, inquietandola.
«Avere
Kyuubi dalla mia parte non sarebbe
male…» pensò ad alta voce il ninja
traditore.
«Maestro,
non dimenticate che Naruto aveva,
anzi “HA” dalla sua parte Tsunade e
…»
«Già
è vero, i vecchi compagni. Come la
mettiamo con questa storia?»
Lacrime
calde mescolate a pioggia,
ripresero a scendere, rigando il volto stanco del ragazzo. Una
tristezza ancora
più profonda dilagò nel suo corpo.
«Tradirò
il villaggio, pur di tenere vivo e
libero Sasuke»
Un
tremendo lampo illuminò i tre ninja, un
infausto tuono lo seguì sancendo il patto.
«Facciamo
una prova… mmm, sei mesi, se in
questo tempo lavorerai sodo accetterò il tuo corpo se
no…»
«Va
bene»
Orochimaru
e Kabuto gli offrirono la mano
per aiutarlo a sollevarsi da terra. Un lungo brivido lo scosse, mentre
prendeva
le mani di entrambi e si alzava.
In
silenzio iniziò a seguire quello che era
appena diventato il suo nuovo maestro. Dietro di Lui, Kakashi, Jiraya e
Iruka
osservavano da lontano i tre allontanarsi. Addolorati e sconvolti.
Iruka
sentì il respiro inclinarsi.
Era…
era come se stesse per perdere il
figlio che non aveva mai avuto. Già lo vedeva lontano,
troppo distante per
essere sfiorato, abbracciato, raggiunto…
Un
moto d’ira lo invase. Mise un piede
davanti incerto, poi sentì la decisione crescere. Non poteva
lasciarglielo
fare! Non poteva permettere che si allontanassero, che gli portassero
via
Naruto. Gli voleva bene, accidenti! Non poteva… non
poteva…
I
suoi movimenti prima incerti, si tese
determinati a balzare verso quel ragazzo che si stava allontanando per
sempre.
Kakashi
lo raggiunse, afferrandolo
saldamente per un braccio.
«Dove
stai andando?»
«Da
Naruto! Lui ha bisogno di noi, ha
bisogno di me…»
«NO,
fermo! Manderai tutti i suoi sforzi
all’aria!»
«Mollami»
«Calmati
e ascoltami: se ci vai lo metti in
difficoltà»
«Io
voglio solo salvarlo…»
«Iruka,
Naruto è riuscito a farsi accettare
da Orochimaru. Non hai sentito che lo metteranno alla prova? Se ci
mettiamo in
mezzo per riportarlo indietro, Naruto sarà costretto ad
attaccarci. Soffre già
abbastanza per aver lasciato Konoha, non mettiamolo di fronte anche ad
un'altra
sofferenza» Jiraya sospirò osservando le figure
ora lontane.
Iruka
abbassò il capo. Jiraya aveva
ragione, purtroppo.
«E
allora cosa dobbiamo fare? Lasciarlo al
suo destino?
«Andiamo
dall'Hokage-sama. Lei ci dirà cosa
fare»
Iruka
voleva ribattere, ma si arrese all’evidenza.
Forse era la cosa più sensata che potesse fare in quel
momento… e poi era
preoccupato per le condizioni in cui versava Sasuke.
L’avevano
affidato a dei Jonin che in quel
preciso momento, lo stavano portando a tutta velocità a
Konoha. Li l’avrebbero
curato, anche se la guarigione richiedeva più di quando
sembrasse.
Ancora
non lo credeva possibile.
Naruto
aveva abbandonato tutto e tutti solo
per salvare colui a cui vuole bene, colui che ama, e colui che porta il
nome
Sasuke Uchiha.
Angolo delle
Pazze in erba!
Le fatidiche
tre settimane sono passate e come promesso ecco il primo vero capito.
Ringraziamo di tutto cuore i 238 lettori +
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13 Seguiti! BACIONI E GRAZIE MILLE
E
in fine… Rispondiamo alle recensioni.
-
antowill: Siamo entrambi felici che ti sia piaciuta,
speriamo che continuerai a seguirci con lo stesso entusiasmo. (Marynana
ti
manda un bacione XD)
-
melchan90: Mel c’hai fatto tanti di quei
complimenti che
ora ci gasiamo tutte! Il semplice fatto che paragoni i nostri
sentimenti messi
in questo prologo ai sentimenti che regnano nelle classiche storie
giapponesi
ci fa riempire di immenso orgoglio (Sugar è svenuta con il
sorriso sulla
faccia). Ti abbracciamo e speriamo che continuerai a seguirci e a farci
da
beta! BACIONI!!!!!!!!!
Continuate
a Seguirci Numerosi
Baci
SugarHunter e marynana89
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