Solo per te

di SugarNana
(/viewuser.php?uid=91394)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tre Anni Prima... (Prima Parte) ***
Capitolo 3: *** Tre anni prima... (seconda parte) ***
Capitolo 4: *** Tre Anni Prima (Terza Parte) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Solo per Te

prologo


Silenzio.

Da quando sei partito c’è solo silenzio nella mia miseria esistenza. Da quel giorno, tutti i colori che la rallegravano sono scomparsi. Dissolti con la facilità con cui la cenere vola via nel vento.

E ora non mi rimane più niente, se non il desiderio di cercarti. Il determinato opporsi a questo destino infame che ci vuole eternamente rivali. Il desiderio di correre in questo odioso silenzio e sperare di trovarti. Nella speranza di arrivare a te, di maturare la forza necessaria a strapparti dal maledetto fato a cui ti sei abbandonato. Solo… per salvarmi… Rubando attimi di vita per continuare ad arrancare verso l’unica e inesorabile strada che il tempo ha tracciato.

 

Tempo

Il tempo ha deciso ugualmente di continuare a scorrere. A lui non importa dei cuori spezzati, degli animi lasciati alla deriva dal suo placido scorrere. Lui non guarda le lacrime che in silenzio e lontano da tutti ho versato per rabbia, per vergogna, per odio e amore. Il tempo scorre e io continuo ad allenarmi per venire a prenderti. Perché non posso più lasciare che il tempo vada avanti, tenendoti lontano da me.

I primi mesi sono stati duri. Odiavo tutti, me la prendevo con tutti. Esternavo il dolore a suon di sfide, versando sangue e sudore al posto delle lacrime che vigliacche rifiutavano di uscire. Urlavo al cielo la mia rabbia, provando a sterminare pezzo per pezzo i ricordi che mi legavano a te. Ma loro erano più forti, e malefici continuavano a tormentarmi. Ti vedevo sorridere nelle mie vecchie memorie e il cuore pareva affondarmi in un mare d’ira e dolore. Dolore che non capivo, che temevo, ma cercavo di nascondere anche a me.

Ma quando ho saputo il perché te n’eri andato, sono morto. Il mio cuore ha smesso di battere. Inutili i tentavi di tirarmi su il morale. Resta li, in attesa che il vento che ti porti appresso lo risvegli. In attesa di te…

Tu… Come sono stato cieco e stupido. Come sono stato così… non so nemmeno come ho fatto a non accorgermene per tutto il tempo. Io che nel mio vanto di essere ciò che sono, ignoravo la mia attrazione per te; e tu, che nella tua semplicità mi hai fatto capire sentimenti che nemmeno conoscevi… 

Pensandoci ora, tu eri molto più ingenuo di me… mentre io mi vantavo di essere un genio. Tsk, il genio dei tonti, che nemmeno aveva capito quanto fosse profondo il legame che ci univa. Ho visto quel legame solo quando stava per spezzarsi… Quando minacciava di gettarmi nella solitudine per sempre. Chissà come sei adesso… Chi sei diventato?

Da allora sono passati tre interminabili e lunghissimi anni.

Tre anni a vivere nella tua assidua ricerca. Tre anni passati nell’oscurità, sorretto dalla determinazione, appoggiato dall’odio verso la tua stupida decisione.

Tre anni di solitudine. Tre anni di rabbia e dolore.

Tre anni di stupido amore che piano germogliava come il più innocente dei fiori.

Ricordo ancora le tue ultime parole, dette sulla riva del fiume nella valle della Fine, mentre i tuoi occhi si tingevano di scura decisione.

«Prenderò il tuo posto, perché mi piaci e non lascerò che tu venda la tua anima né tantomeno il tuo corpo»

Da quel giorno Naruto, io non vivo più. Da quel giorno, non provo più niente.

Sono come un morto che cerca l’anima crudelmente strappata via.

Ma so già dove si trova. Perché solo tu, sei autorizzato ad avere la mia anima, Naruto.

 

Angolo Pazze in erba!

Bene, nella speranza che questo prologo vi incuriosisca e vi faccia venire voglia di leggere anche il resto, vi informiamo che aggiorneremo ogni tre settimane (ammazza).

Un grazie speciale a melchan che beta la storia!!!

Baci SugarHunter e marynana89

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tre Anni Prima... (Prima Parte) ***


 Tre anni prima… (prima parte)

Naruto continuò a camminare, senza girarsi.

Gli occhi pieni di lacrime di paura e di dolore continuavano a guardare davanti a loro, forti della decisione presa.

Alle spalle, la valle della fine versava in terribili condizioni. I devastanti segni del combattimento erano esposti sulla nuda pelle della terra.

Sapeva che se si fosse girato, il suo animo avrebbe vacillato. Non poteva permettersi di tremare. Non poteva dubitare della decisione presa.

Per questo, non si era fermato. Nemmeno all’arrivo di Kakashi-sensei. Aveva messo un piade davanti all’altro, consapevole della distanza che metteva tra lui e la sua vecchia vita fatta di gioie e…

Sapeva perfettamente che il suo maestro avrebbe provveduto alla salvezza del compagno tanto amato, che si sarebbe preso cura di lui e di ogni ferita che gli aveva provocato.

Gli sembrava persino di vederli: le braccia di Kakashi che sorreggevano il corpo di Sasuke, le ossa tutte frantumate e gli occhi neri pieni di rabbia e dolore.

Nessuno dei due avrebbe mai immaginato che la separazione fosse così dolorosa. Nessuno dei due immaginava che quel dolore era destinato a crescere.

Chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime scivolassero via mescolandosi alla pioggia che ancora picchiettava.

Naruto, tirò su con il naso, prendendo a camminare più velocemente tra l’intricata foresta che gli si parava davanti. Doveva sbrigarsi o i Ninja l’avrebbero trovato subito e lui non aveva la forza per chiamare nuovamente Kyuubi.

«Moccioso, non ti sei divertito a pestare il tuo ragazzo?»

«No» mormorò affranto. 

«Mmm, io si» ridacchiò la volpe, cattiva.

La foresta silenziosa, pareva amplificare la risata malefica del demone. Le lacrime continuavano a sgorgare, tremende e piene di dolore.

«Bè non piangerai mica per aver lasciato l’altro moccioso, vero?»

 Ma la provocazione non venne raccolta, era troppa la solitudine che improvvisamente l’aveva colto. Troppo forte per essere semplicemente ignorata.

Sasuke… Aveva salvato l’Uchiha ma a quale prezzo?

Eppure, era felice di poter essere utile per una volta. Forse i suoi sforzi potevano perfino essere ricompensati, un giorno… L’importante era che la persona che amava fosse salva, tutto il resto non contava.

Chiuse gli occhi e le lacrime finirono, lasciando il posto alla decisione che stringeva i suoi tratti sporchi di fango e sangue.

 

 Ci volle un intero giorno poi finalmente Kabuto e Orochimaru si presentarono per nulla sorpresi di trovarsi davanti Naruto.

Il ragazzo biondo, stremato dalla camminata e dal forzato digiuno che aveva seguito il combattimento, sarebbe stato una facile preda se avessero deciso di attaccarlo.

«Guarda, guarda! Mi aspettavo di vedere Sasuke non te!» disse Orochimaru.

Naruto, sentì le gambe tremare ma s’impose di non cedere davanti a loro. Doveva dimostrarsi forte, anche se non lo era…

Guardò i due ninja e accantonando l’orgoglio si inginocchiò a terra. Per Sasuke…

«Sono qui per offriti il mio corpo al posto di quello di Sasuke!»

Orochimaru ridacchiò divertito. Iniziò a girare intorno al ragazzo, osservandolo da angolazione possibile. Gli annusò la pelle, leccandosi le labbra. La strana piega che avevano preso gli eventi lo divertivano, lo divertivano parecchio.

Kabuto osservò prima Naruto poi il suo Maestro Orochimaru. Quel moccioso non lo sopportava proprio. Ma era da ammirare se vendeva il suo corpo per amore.

Perché, altrimenti, non c’era altra spiegazione logica.

Orochimaru allungò una mano affondandola nei bagnati fili biondi.

«Dimmi perché dovrei accettare il tuo corpo, invece di prendermi quello dell’Uchiha?» chiese tirandogli i capelli e strattonandogli il viso, lo fece girare incontrando il suo volto.

«Perché io ho più resistenza di Sasuke, ho molto più Chakra avendo a disposizione Kyuubi» mormorò osservandolo impavido negli occhi.

«Però non possiedi nessun potere innato che m’interessa…»

« Credo che avere un demone  dentro il corpo valga molto più dei poteri innati»

«Ma Kyuubi non può essere domata»

«Lavorerò affinché il suo spirito si plachi»

Un poderoso ringhio vibrò nel corpo del ragazzo. Ma in sua risposta una valanga di tristezza e risoluzione fecero tacere la voce del demone, inquietandola.

«Avere Kyuubi dalla mia parte non sarebbe male…» pensò ad alta voce il ninja traditore.

«Maestro, non dimenticate che Naruto aveva, anzi “HA” dalla sua parte Tsunade e …»

«Già è vero, i vecchi compagni. Come la mettiamo con questa storia?»

Lacrime calde mescolate a pioggia, ripresero a scendere, rigando il volto stanco del ragazzo. Una tristezza ancora più profonda dilagò nel suo corpo.

«Tradirò il villaggio, pur di tenere vivo e libero Sasuke»

Un tremendo lampo illuminò i tre ninja, un infausto tuono lo seguì sancendo il patto.

«Facciamo una prova… mmm, sei mesi, se in questo tempo lavorerai sodo accetterò il tuo corpo se no…»

«Va bene»

Orochimaru e Kabuto gli offrirono la mano per aiutarlo a sollevarsi da terra. Un lungo brivido lo scosse, mentre prendeva le mani di entrambi e si alzava.

In silenzio iniziò a seguire quello che era appena diventato il suo nuovo maestro. Dietro di Lui, Kakashi, Jiraya e Iruka osservavano da lontano i tre allontanarsi. Addolorati e sconvolti.

Iruka sentì il respiro inclinarsi.

Era… era come se stesse per perdere il figlio che non aveva mai avuto. Già lo vedeva lontano, troppo distante per essere sfiorato, abbracciato, raggiunto…

Un moto d’ira lo invase. Mise un piede davanti incerto, poi sentì la decisione crescere. Non poteva lasciarglielo fare! Non poteva permettere che si allontanassero, che gli portassero via Naruto. Gli voleva bene, accidenti! Non poteva… non poteva…

I suoi movimenti prima incerti, si tese determinati a balzare verso quel ragazzo che si stava allontanando per sempre.

Kakashi lo raggiunse, afferrandolo saldamente per un braccio.

«Dove stai andando?»

«Da Naruto! Lui ha bisogno di noi, ha bisogno di me…»

«NO, fermo! Manderai tutti i suoi sforzi all’aria!»

«Mollami»

«Calmati e ascoltami: se ci vai lo metti in difficoltà»

«Io voglio solo salvarlo…»

«Iruka, Naruto è riuscito a farsi accettare da Orochimaru. Non hai sentito che lo metteranno alla prova? Se ci mettiamo in mezzo per riportarlo indietro, Naruto sarà costretto ad attaccarci. Soffre già abbastanza per aver lasciato Konoha, non mettiamolo di fronte anche ad un'altra sofferenza» Jiraya sospirò osservando le figure ora lontane.

Iruka abbassò il capo. Jiraya aveva ragione, purtroppo.

«E allora cosa dobbiamo fare? Lasciarlo al suo destino?

«Andiamo dall'Hokage-sama. Lei ci dirà cosa fare»

Iruka voleva ribattere, ma si arrese all’evidenza. Forse era la cosa più sensata che potesse fare in quel momento… e poi era preoccupato per le condizioni in cui versava Sasuke.

L’avevano affidato a dei Jonin che in quel preciso momento, lo stavano portando a tutta velocità a Konoha. Li l’avrebbero curato, anche se la guarigione richiedeva più di quando sembrasse.

Ancora non lo credeva possibile.

Naruto aveva abbandonato tutto e tutti solo per salvare colui a cui vuole bene, colui che ama, e colui che porta il nome Sasuke Uchiha.

Angolo delle Pazze in erba!

 

Le fatidiche tre settimane sono passate e come promesso ecco il primo vero capito. Ringraziamo di tutto cuore i 238 lettori +

 

1 - GreedFan [Contatta]
2 - krikka86
[Contatta]
3 - liz90
[Contatta]
4 - marynana89
[Contatta]
5 - miss pink 87
[Contatta]
6 - Naruchan Love 4ever
[Contatta]
7 - naru_sasu_fan
[Contatta]
8 - RubyMcDoll
[Contatta]
9 - sharry
[Contatta]
10 - skitty1
[Contatta]
11 - sumire01
[Contatta]

 

Gli 11 preferiti +

 

1 - Andromeda Hanekawa [Contatta]
2 - argy
[Contatta]
3 - ilarione
[Contatta]
4 - mangaka94
[Contatta]
5 - nami78
[Contatta]
6 - NemuChan
[Contatta]
7 - Sarhita
[Contatta]
8 - sholove
[Contatta]
9 - silviafulminata_
[Contatta]
10 - tate89
[Contatta]
11 - ValeKikyo
[Contatta]
12 - Vegeta4ever
[Contatta]
13 - _Ala_
[Contatta]

 

I 13 Seguiti! BACIONI E GRAZIE MILLE

 

E in fine… Rispondiamo alle recensioni.

 

- antowill: Siamo entrambi felici che ti sia piaciuta, speriamo che continuerai a seguirci con lo stesso entusiasmo. (Marynana ti manda un bacione  XD)

 

- melchan90: Mel c’hai fatto tanti di quei complimenti che ora ci gasiamo tutte! Il semplice fatto che paragoni i nostri sentimenti messi in questo prologo ai sentimenti che regnano nelle classiche storie giapponesi ci fa riempire di immenso orgoglio (Sugar è svenuta con il sorriso sulla faccia). Ti abbracciamo e speriamo che continuerai a seguirci e a farci da beta! BACIONI!!!!!!!!!

 

Continuate a Seguirci Numerosi

 

Baci SugarHunter e marynana89

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tre anni prima... (seconda parte) ***



Avviso

Dato lo scarso interesse verso la storia, so che non sembra visto il numero di Preferiti e Seguiti, dato dalla quasi totale assenza di recensioni abbiamo deciso di fermarci. Il fatto che nessuno ci dica se fa schifo o se è leggibile ci preoccupa perché in questo modo non capiamo se va migliorata o no. Diteci cosa ne pensate della fic, per favore! Grazie mille! Buona lettura

Tre anni prima… (Seconda parte)

 

Il nulla lo circondava schiacciando il suo corpo sotto il suo invisibile peso. Lo avvolgeva, senza lasciargli la possibilità di muoversi, di respirare, di vivere…

Era un nulla profondo, radicato nella parte più oscura della sua anima. Tanto in profondità da non essere visibile.

“Io sono il nulla e lui è me, complementari nell’oblio che mi attende” come un filo di fumo questo pensiero gli vorticava dentro. Triste, angosciante.

Voci lontane richiamavano il suo nome con insistenza. Ma lui non voleva rispondere, non ne aveva la forza. Desiderava solo perdersi nel vuoto che lo attendeva a braccia aperte.

Ancora rumori… Voci spaventate e piene d’angoscia lo chiamavano, urlavano…

Poi un nome diverso, prese a volare leggero zittendo i rumori che assordarti lo richiamavano alla vita. Silenzio, calmo e ovattato calò su di lui come una coperta morbida.

Reverenziale calma, però seguì il nome pieno di timore, comprensione e gratitudine.

«Ne siete sicuri?»

«Si Hokage… l’ha fatto per salvarlo… credo che ne sia innamorato…»

«Quello stupido ragazzino, speriamo ce la faccia»

«Naruto»

Le voci si persero di nuovo diventando semplici ammassi di suoni pieni di emozione. I sensi lo abbandonarono, lasciando Sasuke nuovamente svenuto.

Il nome, dal suono quasi musicale gli rimbombava nell’anima pieno di malinconia. Il nome…

Piano, a esso si unì un volto, lo sguardo azzurro colmo di lacrime. Paura e decisione emergevano dalle iridi azzurre. Un sorriso caldo gl’increspava le labbra.

Attimo dopo attimo sentiva il cuore aprire un piccola e sanguinante ferita, stile di sangue ne sgorgavano come lacrime di cristallo rosso.

“Vedo i tuoi occhi vuotarsi di lacrime amare, per poi voltarti e allontanarti, e nuovamente l’oblio mi accoglie”

 

***

Passarono i giorni, tempo che implacabile andava avanti senza che lui ne avesse coscienza. Dormendo in un anonimo letto d’ospedale, Sasuke riviveva con la mente ogni ricordo che aveva condiviso con Naruto, cercando inconsciamente la risposta al suo gesto. Ma quando ormai credeva di aver afferrato la risposta nei sogni, si svegliò perdendola nuovamente e lasciando che si sostituisse al sapore amaro che gli aveva riempito la bocca.

Piano socchiuse le palpebre, il sole del tardo pomeriggio espandeva i suoi raggi nella stanza tingendo le pareti di caldo color arancione . La forte luminosità lo accecò per un lungo istante, portandolo a serrare gli occhi infastiditi. In quella luminosa ombra, come in una frana, i ricordi dello scontro lo sommersero. E con esso la consapevolezza. La sua voce tornò gentile eppure piena si deciso sentimento che pulsava allacciando lo sguardo sicuro e strafottente.

Naruto… La tua luce si è fatta inghiottire dall’oscurità, dovevo esserci io al tuo posto…

Piano, riaprì le palpebre infastidito dalla debolezza che aveva dimostrato sia nello scontro sia in quel letto d’ospedale. Il suo sguardo si perse nel bianco dell’intonaco del soffitto. Pensieri di ogni sorta lo torturavano, dispettosi, lasciandolo  in balia di emozioni che non doveva e voleva provare.

Accanto a lui qualcosa si mosse piano. Ciuffi rosa confetto erano sparsi sulle lenzuola, fili morbidi simili a onde solitarie.

Sasuke sapeva chi era, ma in quel momento non voleva vederla. Non voleva vedere nessuno. Solitudine, ecco cosa voleva. La compagna di tante giornate passate nel più totale confortante e ottenebrante silenzio.

Chiuse gli occhi, nella speranza che Sakura se ne andasse credendolo ancora addormentato.

Ma le sue speranze erano destinate a essere calpestate.

Attraverso gli occhi chiusi percepì ogni minimo movimento come se la vedesse.

Sakura si mosse risvegliandosi dal torpore del sonno. I capelli scompigliati le ricadevano scomposti sulle guancie. Lo sguardo velato dal sonno scivolò lungo la figura coperta e velata dalle fasciature e dai gessi. Sbadigliò, il più silenziosamente possibile, per poi concentrare l’attenzione totalmente sul viso del ragazzo.

Sasuke provò a rilassarsi, mimando perfettamente un tranquillo sonno.

«Perché non apri gli occhi? Ti ha davvero ridotto così male?» la sua voce si fece carica di compassionevole tristezza. L’amarezza le permeava ogni suono che emetteva.

Quel tono graffiò le orecchie dell’Uchiha, il suo orgoglio si presentò tronfio e oltraggiato da quelle parole dette con tanta leggerezza. Si arrabbiò e inevitabilmente irrigidì il corpo, che con fitte tremende gli ricordò le sue condizioni fisiche.

Alcune dita delicate gli sfiorarono il viso in una velata carezza.

«Sasuke…»

La voce della ragazza gli si avvicinò. Calore umido gli accarezzò la guancia scaldandogli la pelle. Poi quello stesso calore si spostò e delicato accarezzò le labbra secche. Sasuke spalancò gli occhi, mentre il volto si copriva di sottili fili rosa.

Un bacio. Casto e delicato quel leggero sfiorar di labbra gli era stato dato contro la sua volontà. Rubato e inferto senza volerlo. Come a scuola… il ricordo volò sulle ali della memoria. Era piccoli allora, avevano ancora dodici anni, eppure quello era stato il suo primo vero bacio. Immagini sconnesse di un incidente avvenuto a scuola gli riaffiorarono alla mente intorpidita dai farmaci, e con essa l’inatteso sapore…

Al loro confronto le labbra di Sakura parevano rozze e poco eleganti.

Nuova rabbia colse quei stupidi pensieri. Dal suo corpo una violenta ondata di chakra ostile, venne lanciata contro la ragazza che sconcertata si allontanò di qualche passo.

Le labbra le tremavano mentre si sfiorava la pelle morbida con le dita. Il leggero sapore di Sasuke le permeava. Il suo primo bacio.

Attorno a lei, l’aria era permeata di Chakra ostile tanto forte da darle l’impressione di schiacciarla. Chiuse gli occhi cercando di calmare il cuore che le pareva pesare come un masso. E quando aprì gli occhi lo sguardo nero e freddo dell’Uchiha era puntato contro di lei.

Un brivido di paura la percorse, mentre il chakra si faceva più opprimente. Poi com’era arrivato svanì.

Sakura si mosse, tremando per astio che aveva percepito.

Si poggiò una mano sul petto, e in silenzio si riavvicinò al letto. Il silenzio permeava tutto, vibrante quanto un cuore che batteva.

Solo il vento debole che portava con sé un leggero profumo di ramen proveniente, probabilmente, dall’Ichiraku riempiva in qualche modo l’abisso che Sasuke stava creando intorno a sé. Ramen… se Naruto fosse stato con loro si sarebbe fiondato fuori con la velocità di un tornado. Ma Naruto non c’era e nessuno poteva sostituirlo…

Sasuke, si morse il labbro inferiore con forza, inquieto. Perché? Perché l’aveva fatto?

Senza sapere il perché osservò il cielo perdendosi nelle sue tonalità azzurre. Persino quel caldo cielo terso pareva sciatto in confronto a quegli occhi…

Ma a che pensava?

Voltò lo sguardo incontrando gli occhi di Sakura. Un velo di timore e imbarazzo le colorava le guancie arrossate.

«Dov’è?»

«Kakashi? Credo sia dall’Hokage o magari è da qualche parte a leggere o… »

«Non fare finta di non aver capito!» mormorò stizzito fissandola freddo.

La rosa fremette impercettibilmente poi, abbassò lo sguardo arrabbiata e triste.

«Perché dovrei sapere dov’è quell’impiastro di Naruto?»

«Sembri arrabbiata…»

«E perché non dovrei esserlo? Guarda come ti ha conciato! E per cosa? Poteva convincerti diversamente a tornare a Konoha senza ridurti così!»

«Tsk. Sei arrabbiata perché mi ha picchiato?» la voce si colorò di amaro divertimento, mentre con la memoria ripercorreva tutto quello che era successo prima del combattimento.

«L’ho costretto a ridurmi così»

«Perché?»

«Semplice non avevo nessuna intenzione di tornare qui. Ho fatto di tutto per andarmene e ora sono costretto a stare in questo assurdo ospedale…» alzò gli occhi freddi guardando il soffitto in cui si perse per un lungo attimo.

«e ora quello stupido Dobe ha preso il mio posto e le sue parole…» rabbia fredda prese a scorrergli nelle vene, tanto forte da attivargli lo Sharingan.

La voce incrinata dal timore risuonò fievole nella stanza. Sakura aveva paura della risposta ma doveva sapere.

«Perché?»

«Non ci arrivi da sola? no, vero? mi sono stancato della stupidità della gente di Konoha. Sono stufo della sua superficialità. Sono solo un branco di ignobili imbecilli che mi seguono con paura e adorazione. Voglio solo essere lasciato in pace, poter seguire come mi pare la mia strada per la vendetta… uccidere chi mi ha rovinato l’esistenza… Ma ora, Naruto mi ha portato via l’occasione di seguire i miei scopi e no so il perché...»

La voce scemò persa in mille pensieri dissonanti. Odio e preoccupazione mescolati a una buona dose di incomprensione avevano avuto il potere di far esprimere ad alta voce i concetti che celava. Era il discorso più lungo che Sakura gli avesse mai sentito fare. E anche quello che la feriva di più.

Il silenzio tornò a far pesare la sua presenza. Ghiaccio pareva essere sceso sul corpo di Sasuke, espandendo il suo alito freddo.

«Immagino tu voglia riposare, certi pensieri sono stancanti» un falso sorriso si disegnò sulle labbra della ragazza insieme alla speranza che quelle parole fossero date solo dalla stanchezza e dalla confusione dovuta al duro combattimento.

Un semplice pensiero scivolò nella mente del moro, prima che chiudesse gli occhi.

«Neanche ora riesco ad odiarti…»

 

Passò un’interminabile e lunga ora. Tutto era calmo, ovattato dall’irreale desiderio di solitudine che finalmente aveva preso il posto di Sakura.

In quel silenzio, Sasuke riesaminò ogni movimento che il dobe aveva compiuto durante il loro scontro. Cercava la risposta pensando e ripensando a ogni attimo, ogni movimento visto, ogni istante passato insieme.

Ma nulla, tutto pareva velato da una cortina di nebbia invalicabile, troppo fitta per vedere ciò che tra le sue dita nascondeva.

Continuò a rimuginare cercando di criptare i sentimenti che avrebbero animato il cuore di Naruto in quegli attimi decisi.

Un leggero bussare attirò la sua attenzione, stanca di pensare a ciò che era accaduto. Voltò appena il viso e vide la porta aprirsi. E da quello spiraglio comparve con sua sorpresa (anche se non lo diede a vedere) Shikamaru.

«Uchiha» salutò il nuovo venuto con pacata tranquillità. Non si sarebbe mai aspettato di vederlo.

«Nara» rispose di rimando, tornando a guardare il cielo.

Il gelo che prima aveva pervaso la stanza parve lentamente scomparire, come se con quel ragazzo Sasuke si sentisse quasi compreso. Ma nessuno poteva comprenderlo come faceva Naruto… nessuno.

«Uchiha sono in missione per Naruto» mormorò accennando un mezzo sorriso.

Sasuke voltò la testa di scatto, concentrando l’attenzione sul ragazzo che gli sedeva a fianco.

Shikamaru alzò la testa fissando il cielo terso, l’azzurro si tingeva dei caldi colori del tramonto. Il sole ormai stava scivolando nell’oscurità lasciando spazio all’amica Luna che quella sera aveva l’intenzione di splendere piena.

« Prima di partire per venire a cercarti, Sakura in lacrime ha fatto promettere a Naruto che sarebbe riuscito a riportarti a casa. E fin qui niente di strano. Durante l’operazione di recupero, però, ho parlato con Naruto e solo venuti fuori dei… rivolti interessanti.»

«Spiegati»

Shikamaru sbuffò, annoiato.

«Naruto ti è affezionato»

«Questo lo so, mi ha detto che mi considera come un fratello»

«No, non come un fratello. Credo che Naruto sia innamorato di te»

Il silenzio scese, avvolgendo ogni cosa.

«Naruto ha preso il tuo posto perché non voleva che sprecassi la tua vita, andando incontro a una morte certa»

Nuovo silenzio pieno di comprensione calò.


Angolo delle Pazze in erba!

Bene, altro tempo è passato e siamo qui! Con la speranza che vi sia piaciuto, passiamo ai vari ringraziamenti!

Ringraziamo di cuore chi ha messo la storia tra i PREFERITI:

1 - diegotiamo [Contatta]
2 - GreedFan
[Contatta]
3 - lallina_89
[Contatta]
4 - liz90
[Contatta]
5 - marynana89
[Contatta]
6 - miss pink 87
[Contatta]
7 - Naruchan Love 4ever
[Contatta]
8 - NaruYondaime
[Contatta]
9 - naru_sasu_fan
[Contatta]
10 - RubyMcDoll
[Contatta]
11 - Sarhita
[Contatta]
12 - sharry
[Contatta]
13 - silviafulminata_
[Contatta]
14 - simo29
[Contatta]
15 - skitty1
[Contatta]
16 - SoSo
[Contatta]
17 - sumire01
[Contatta]

Ringraziamo di cuore i SEGUITI:

1 - AmyGoku [Contatta]
2 - Andromeda Hanekawa
[Contatta]
3 - argy
[Contatta]
4 - beast
[Contatta]
5 - I love sasunaru
[Contatta]
6 - ilarione
[Contatta]
7 - krikka86
[Contatta]
8 - lightdragon91
[Contatta]
9 - mangaka94
[Contatta]
10 - maury
[Contatta]
11 - nami78
[Contatta]
12 - NaruYondaime
[Contatta]
13 - NemuChan
[Contatta]
14 - pikkolarii
[Contatta]
15 - Sarhita
[Contatta]
16 - sholove
[Contatta]
17 - tate89
[Contatta]
18 - ValeKikyo
[Contatta]
19 - Vegeta4ever
[Contatta]
20 - _Ala_
[Contatta]

E ringraziamo di cuore i Lettori.

E in fine… Rispondiamo alle recensioni.

- antowill: Ciao!!! Siamo felici di ritrovarti ancora qui! Per scoprire che fine fa Naru-Chan devi aver un po’ di pazienza. Marynana mi ha detto di avvertirti di stare attenta a Sasuke che un giorno o l’altro ti fa fare una brutta fine se guardi troppo Naruto… ah già, ti saluta con un bacione! Ti saluto anche io! Alla prossima

 

Continuate a seguirci Numerosi

 

Baci SugarHunter e marynana89

 


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Tre Anni Prima (Terza Parte) ***


Tre anni prima… (Terza parte)

 

Buio. Freddo buio mi avvolge illuminato da mille occhi che mi osservano. Occhi malvagi, ricolmi di ambigua malizia che mi scrutano cercando le mie paure. Occhi che ho imparato a chiamare Maestro. Nonostante la paura crudele mi schiaccia, non vi sono lacrime che posso versare.

Anche esse come il mio sorriso e i miei sentimenti sono stati relegati in un minuscolo anfratto del mio animo, ben protetti da ogni attacco. Come i ricordi…

Apro gli occhi e in silenzio fisso il soffitto di quella che pochi giorni fa è diventata la mia nuova stanza.

Anche questa notte ho rivisto nei sogni tutti… la mia Konoha, i suoi abitanti, i miei amici…

Come pallide illusioni fatte di bolle di sapone, quelle immagini volano via rigettandomi nella cruda realtà.

Ma tutto va bene, se lo faccio per te. Gli allenamenti non mi sembrano così duri se penso che li sopporto per permetterti di vivere in pace. Questa solitudine non è così opprimente, se vedo la tua immagine annoiata che mi sprona ad andare avanti.

Sasuke ogni sofferenza mi si allontana perché so di sopportarle al tuo posto.”

 

Istanti. Momenti interminabili che pesano come intere ore cariche di profonde emozioni. Tanto potenti da lasciare senza fiato, stremati e intontiti.

Sasuke si mosse. Con lo sguardo perso in un mondo tutto suo il viso del ragazzo si voltò e lentamente tornò a guardare il cielo.

Le parole di Shikamaru aleggiavano ancora nella sua mente, leggere eppure pungenti. Gravi eppure piene di speranza, di significato che aveva paura di comprendere.

Un mare di confuso silenzio era calato nel suo cuore, agitato dalle domande che imperterrite gli martellavano la mente.

Come poteva Naruto essersi innamorato di lui? Come aveva capito di amarlo? Non era troppo ingenuo per provare certi sentimenti? E poi, accidenti erano due maschi non si vergognava?

Mille domande pervadevano la sua mente, alcune troppo superficiali per essere realmente espresse altre profonde, nettamente più profonde che faticavano a venire a galla. E in quel silenzio, solo una cosa era certa. Naruto, il suo migliore amico, il migliore compagno di scazzottate che avesse mai avuto, si era lasciato alle spalle libertà, amici e sogni, per salvargli la pelle. Che stupida Testa Quadra…

 

Dopo la reazione silenziosa di Sasuke, Shikamaru si era messo a ghignare dirigendosi verso la porta palesemente soddisfatto.

Naruto aveva capito solo dopo che lui stesso gli aveva aperto gli occhi. Chissà, aprendo gli occhi anche a Sasuke…

In silenzio era uscito dalla stanza lasciandolo solo, perso nelle sfumature dei suoi ragionamenti.

Ora che aveva fatto la sua buon’azione giornaliera poteva tornare a farsi gli affari suoi.

Attorno a lui uomini e donne si muovevano indaffarati a curare feriti e visitando pazienti.

Tutto pareva normale, anche se di normale vi era ben poco. Il ragazzo scosse la testa pensando a gli anni passati in compagnia del biondo all’accademia… e poi alle sfide negli esami da Chunin… fin da allora era sempre corso dietro all’Uchiha mettendocela tutta per eguagliarlo e superarlo. Erano sempre insieme, pronti a combattere fianco a fianco e proteggersi l’un l’altro. Senza accorgersi di niente… senza badare al legame che diventava sempre più forte.

Ora però non importava, dovevano provare a recuperare Naruto ad ogni costo…

 

Fuori dall’ospedale tutto era in fermento. I preparativi per cercare il ninja biondo erano ultimati e diverse squadre tra cui una Anbu, stavano per partire. L’intera Konoha pareva tremare come se temesse che a far ritorno non fosse Naruto ma Kyuubi. Nei loro occhi l’orrore della devastazione che la demone aveva portato era ancora vivo e tanto forte da riempire i loro animi di paura.

Shikamaru alzò lo sguardo puntando gli occhi al cielo. Konoha pareva già più seria senza di lui, che dava il suo tocco di vitalità alla città.

A qualche metro dalle porte d’ingresso Nara vide la chioma rosa di Sakura avvicinarsi velocemente e si sentì in dovere di fermarla.

«Haruno, guarda che l’Uchiha dorme» disse senza salutare.

«E tu perché sei andato a trovarlo?» rispose la ragazza sulla difensiva.

«Avevo un’importante missione da portare a termine» dichiarò per poi allontanarsi.

«Quale?»

«Non sono affari miei, se vuoi saperlo ti conviene chiedere al tuo compare»

Sakura lo guardò allontanarsi senza capire il reale significato delle parole che afferrò solo in seguito.

“ Nemmeno sotto tortura Sasuke mi rivelerebbe qualcosa…” pensò deprimendosi.

La rosa alzò le spalle sbuffando poi in silenzio si avvicinò alle porte scorrevoli e entrò nell’edificio. Attraversò l’ospedale portandosi dietro un’enormità di dubbi che l’assillavano.

Dubbi che s’ingigantirono quando si fermò davanti alla stanza assegnata all’Uchiha.

Il cuore le si fece pesante. Le parole che aveva detto solo un paio di ore prima le suonavano ancora dure nelle orecchie, tanto amare da renderle pesante l’animo.

Fece un respiro profondo poi bussò un paio di volte. Nessuna risposta raggiunse le sue orecchie, così si arrischiò ad aprire la porta.

Al contrario di quello che aveva detto Shikamaru, Sasuke era sveglio e con lo sguardo perso in un punto indefinito del cielo al tramonto.

«Sasuke?» la sua voce non arrivò mai agli orecchi dell’Uchiha. Perso com’era nei pensieri e nei ricordi riguardanti il ninja biondo, il ragazzo nemmeno si accorse della nuova presenza.

D’altro canto la ragazza non fece altro per palesare la sua esistenza, semplicemente si sedette accanto al letto e prese a osservare ogni più piccolo tratto dell’Uchiha.

In ogni minimo dettaglio Sakura poteva notare l’immensa diversità tra lui e Naruto.

Dallo sguardo freddo all’intelligenza superiore. Dal fascino, al carattere. Naruto non poteva minimamente competere, ciò nonostante…

Aveva sempre sperato che un giorno si levasse dai piedi, lasciandoli finalmente da soli e ora che era accaduto, si sentiva in parte felice e in parte triste.

La sua presenza l’aveva sempre fatta arrabbiare, ma allo stesso tempo la divertiva.

E ora che se n’era andato per uno stupido capriccio egoistico…

 

Sasuke non riusciva a credere alle parole di Shikamaru eppure, quando i suoi ricordi indugiavano su quei profondi occhi tristi e malinconici di un’impossibile azzurro…

Qualcosa infondo al suo cuore parve risvegliarsi e inevitabilmente si ruppe.

Nelle orecchie poteva sentire il rumore dei pezzi che cadevano mentre la rabbia sorda lo invadeva.

Rabbia, che venne sorpassata dall’immane senso di abbandono che ora lo imprigionava in una morsa soffocante.

Aveva sperato di non sentire mai più quella sensazione tanto sgradevole e logorante, ma nulla era cambiato.

Nuovamente era stato abbandonato e stavolta dal suo migliore amico. O come aveva insinuato Shikamaru era qualcosa di più?

Arrovellandosi la mente rimase a guardare fuori dalla finestra, stringendo convulsamente le lenzuola tra le dita.

 

***

 

Sentiva il respiro farsi affannoso, lo sterno dolergli tanto il cuore vi batte contro con vigore.

Due settimane erano passate dalla sua decisione. E da allora tutto era cambiato. Persino Kyuubi se n’era resa conto.

C’era qualcosa di diverso in Lui che lo rendeva quasi più deciso di prima. Le parole di Shikamaru gli avevano aperto gli occhi, facendogli capire… Alzò gli occhi guardando il cielo nebuloso. “lascio la mia infanzia alle spalle, insieme ai miei anni tormentati.”

Un fruscio attirò la sua attenzione, appena in tempo per vedere il suo nuovo maestro avvicinarsi e attaccarlo.

Kabuto accennò un sorriso malefico appena riuscì a colpirlo. Con forza il biondo si ritrovò catapultato contro un muro di alberi che frenarono la sua corsa. Il colpo che ricevette alla schiena gli mozzò il respiro, tanto era potente.

Cadde a terra, ansimando. Il dolore era forte…

«Già stanco?» chiese con voce falsamente premurosa il Ninja.

«No, di certo» rispose Naruto alzandosi a fatica. La schiena gli pulsava per il colpo subito. Fece un paio di respiri profondi rimettendosi in posizione.

Al loro lato, Orochimaru li osservava compiaciuto.

Un sorriso divertito si disegnò sulle sue labbra serpentine. Avere Naruto e di conseguenza Kyuubi dalla sua parte era stato davvero un perfetto colpo di fortuna. Non aveva lo Sharingan ma aveva guadagnato un corpo sorprendentemente resistente e un demone in un colpo solo.

Ridacchiando tra sé, tornò a concentrarsi sull’allenamento.

 

Sfinito Naruto tornò in camera, dolorante in tutto il corpo.

Gli allenamenti a cui era sottoposto erano tremendi. Ogni giorno versava sangue e sudore sul campo di allenamento. Se non fosse stato per Kyuubi a quest’ora sarebbe morto…

«Dovresti ringraziarmi moccioso, saresti bello morto da tempo senza me» la voce cavernosa della Volpe gli giunse pungente come al solito.

Un sospiro stanco gli sfuggì dalle labbra tirate.

«Non stasera… »mormorò appoggiandosi al muro. Un gemito gli sfuggì mentre si sedeva. Sentiva la pelle tendersi fastidiosamente.

Kyuubi ghignò ma non disse altro.

Si agitò nella sua gabbia, nervosa. C’era una cosa che voleva assolutamente sapere…

«Sei davvero certo della tua decisione?» chiese leccandosi gli artigli affilati.

«Si, preferisco che sia il mio corpo e non quello di Sasuke a …»

«Stupido bamboccio non parlavo di questo! Anche se ne ho tante da dire, ma ci sarà tempo per tormentarti… Parlavo della tua ultima genialata »

Naruto cacciò un sospiro triste.

«Si ne sono sicuro»

«Non credi che aizzerai così l’orgoglio dell’Uchiha?»

«No, perché il mio è un addio» una lacrime a quelle parole scivolò triste sulla guancia destra, ma con un movimento svelto la cancellò con il dorso della mano.

«Un addio, Tsk!» ridacchiò poco convinta la Volpe. Sapeva che portava solo guai quella dannata decisione, ma non riusciva a farlo capire a quella testa vuota…

«Kyuubi…»la chiamò stancamente il biondo ormai in procinto di addormentarsi.

«Che vuoi?»

«Grazie, per tutte le guarigioni…» e si addormentò mentre nuove lacrime scivolavano dagli occhi stanchi.

Kyuubi sospirò poggiando la testa tra le zampe. Odiava quell’insulso ragazzino. Odiava i suoi problemi d’amore. Odiava la sua insulsa esistenza… ma allo stesso tempo, ormai da molti anni, era l’unico in grado di accendere un barlume di istinto materno…

Scosse la poderosa testa, sbadigliando.

 

***

 

Tempo. Il tempo pareva essersi fermato nella mente di Sasuke. Ogni istante era intriso di pensieri confusi e rabbiosi su quel compagno che gli aveva rubato la possibilità di diventare più forte. Rabbia che veniva contrasta dal senso di solitudine.

Una settimana era passata da quando aveva ripreso conoscenza. Ma nulla era successo. Agli occhi di tutti era sembrato pensieroso, concentrato su qualcosa che sfuggiva a tutti gli altri. Ma in realtà… dentro era vuoto. Ogni fibra del suo corpo si era riempita di rancore, sciogliendosi però, di fronte al monumentale senso di solitudine che lo aveva colto.

Nemmeno la prospettiva della Vendetta, unica ragione a dare un senso alla sua vita, gli accendeva il desiderio di lottare. In balia di quel mare di apatia l’Uchiha si lasciava trascinare in silenzio, guardando per tutto il giorno le sfumature del cielo.

Il silenzio lo circondava e nessun rumore lo raggiungeva.

Tutto a causa di Naruto. Il migliore amico, il suo compagno di squadra, la sua ossessione…

E niente o nessuno pareva essere in grado di smuoverlo…

Accanto a lui, Sakura, era disperata. Ogni tentativo di smuoverlo, di accendere la sua attenzione era fallita miseramente, gettandola nell’angoscia. Aveva chiesto aiuto a tutti persino alla sua nemica giurata Ino, ma nulla era successo.

 

Il tramonto incalzava tingendo di sanguigni riflessi le nuvole candide nel cielo rosato. Come al solito l’Uchiha era perso nei suoi pensieri fissando fuori dalla finestra. Il venticello leggero gli accarezzava i ciuffi corvini accendendo su di essi riflessi blu accessi.

I grandi occhi neri osservavano un punto non definito, pensando al biondo. Pensando continuamente e strenuamente a lui.

Fece un sospiro pesante.

«Uchiha stai diventando monotono sai…» la voce di una donna gli arrivò alle orecchie attirando, dopo tanto tempo, la sua attenzione.

Il ragazzo si voltò appena in direzione della voce. Il suo viso pallido pareva ancora più apatico del solito.

«Hokage » un filo roco gli uscì dalle labbra. Vuoto.

Gli occhi neri tornarono a posarsi nel cielo terso.

La donna si avvicinò, ticchettando con i bassi tacchi. Dietro di lei lo sguardo diffidente di Jiraya osservava tutto. Naruto, il suo pupillo, il suo allievo più promettente dopo Minato, si era venduto per salvare la pellaccia di quell’insulso ragazzino.

L’immagine di Orochimaru gli tornò alla mente portando con sé amari ricordi…

Tsunade si fermò a lato del letto, osservando il profilo vuoto di Sasuke. Ogni espressione pareva essere stata bandita da quel viso giovane. Ogni sentimento era stato rapito, portato via da un paio di occhi azzurri…

La donna fece un respiro profondo, pronta. «Uchiha, siamo stufi del tuo comportamento da morto vivente»

Silenzio.

Una vena prese a pulsare sulla fronte della donna, stizzita. «Maledetto moccioso mi senti?» ringhiò pronta a colpire il ragazzo che la ignorava, ma venne fermata da una mano decisa.

«Tsunade fa provare me» chiese Jiraya risoluto.

L’Hokage stava per opporsi, ma non sarebbe servito. Si fece da parte lanciando un’occhiata rancorosa.

Jiraya prese il suo posto e con calma si sedette sul bordo del letto.

«Sasuke, tre giorni fa mi sono arrivate tre lettere da parte di Naruto.»

Il torpore che aveva avvolto il ragazzo parve sciogliesi magicamente come neve al sole. La sua apatia si trasformò in attenzione, mentre i suoi occhi si accendevano di strana aspettativa.

Il cuore che per lungo tempo gli era parso fermo, ora batteva forte, deciso, vivo.

«L’ascolto» mormorò pragmatico. Tsunade accennò un mezzo sorriso.

«In una lettera ha chiesto scusa a me e Tsunade, dicendoci la ragione delle sue azioni.

Nella seconda dice addio ai suoi amici e compagni, dichiarando di lasciare qui i suoi sogni e speranze. E la terza…»

«La terza?»

«La terza è per te e non l’abbiamo aperta.»

Jiraya si morse a sangue il pollice, poi con veloci movimenti disegnò alcuni sigilli con le dita richiamando il chakra per la tecnica del richiamo.

Sotto gli occhi accesi dell’Uchiha (il quale improvvisamente si era ricordato di quando Naruto aveva usato la medesima tecnica contro Gaara), l’Eremita dei rospi fece apparire in una piccola nuvola di fumo bianco, il demone Gamakichi. Il piccolo rospo dalla pelle color arancione acceso, emanava un’insolita aria triste che incuriosì Sasuke. Con un solo saltello il rospo, raggiunse il letto e spalancando la bocca porse a Sasuke un pezzo di pergamena arrotolato. Allungando le dita il ninja osservò quasi geloso della bestiaccia che aveva avuto la possibilità di vedere Naruto ancora una volta. cosa che lo infastidiva terribilmente.

Presa la pergamena, Gamakichi scomparve lasciando dietro di se una nuova nuvola di fumo.

Sul dorso di quell’anonimo pezzo di carta, il suo nome capeggiava nella grafia disordinata del biondo. Un tremito lo scosse. Aveva un brutto presentimento. Calore gentile fuoriusciva da quel semplice pezzo di carta carico di emozioni.

Ingoiò a vuoto poi di scatto lo srotolò iniziando a leggere. I due ninja leggendari lo osservavano in attesa.

 

“Sasuke –Teme

Quelle che stò per dirti sono le mie ultime parole da componente del Team 7. Ti sarò debitore fino alla morte dell’aiuto che mi hai dato in più di un’occasione, ma ora tutto è cambiato.

Mi odierai per averti impedito di finire tra le dita di Orochimaru, ma sono contento di averlo fatto. Ti prego tieni in vita il legame che si è creato con la nostra amicizia. Se non per me, fallo per tutti gli anni passati a combattere insieme. Io temo di non poterlo fare chiuso qui.

Non venire a cercarmi, non farlo mai. Orochimaru potrebbe decidere di cambiare idea e allora, tutto il mio lavoro per salvarti non servirebbe a niente.

 Prenditi cura di Sakura.

Grazie mille per tutto.

Addio Teme. “

 

Ogni parola era un insulto. Un insulto al suo orgoglio, al suo cuore di Uchiha. Come poteva pensare, che non sarebbe andato a cercarlo? Che non avrebbe provato a liberarlo?

Che… avrebbe tenuto da solo vivo un legame fatto da due persone?

La rabbia prese a scorrergli nelle vene con furia bruciante. Come poteva pensare che l’avrebbe lasciato da solo? Con uno scatto di alzò dal letto, lasciandosi avvolgere da un’ondata di chakra. Gli occhi attivarono lo Sharingan, minacciosi.

«Uchiha cos’hai deciso di fare?» chiese Tsunade mollemente appoggiata al muro, mentre lo guardava.

Sasuke si voltò di scatto. «Porto a casa il Dobe e lo faccio fuori per aver osato dirmi addio»

 

 

 

 

 

 

 

Angolo delle pazze in erba!

 

Oggi è marynana89 a commentare, mentre SugarHunter completa l’altra sua storia.

Vi ringrazio davvero tanto per quello che ci avete scritto, e sperando che piaccia anche questo capitolo come quello precendente, rispondo ad uno ad uno a tutti voi che ci avete lasciato questi meravigliosi commenti:

 

X sumire01: Siamo contenti che la storia ti piaccia tanto e grazie a voi, che ci avete dato tutti questi incoraggiamenti, abbiamo deciso di continuarla. Ti salutiamo, alla prossima.

 

X foglietta no yoko: Grazie mille anche a te, ma quando uno entra in una sorta di depressione, è difficile ragionare con la testa. Ma grazie mille del suggerimento, cercheremo di tenerlo presente anche in futuro. Un saluto, alla prossima.

 

X Sarhita: Capiamo perfettamente che senza internet ti viene davvero difficile recensirci. Io, personalmente, sono stata senza internet per mooolto tempo, e adesso che ce l’ho, non faccio altro che recensire tutto quello che leggo, anche perchè voglio lasciare una recensione ad ogni storia che leggo proprio per fargli capire se la storia è bella o no. Quindi, non ti preoccupare se non potrai farlo regolarmente. Ci basta sapere che ti è piaciuta per renderci felici e speriamo che riuscirai sempre a seguirci. Un saluto, alla prossima.

 

X Ninja767: Ti ringraziamo davvero, anche da parte di Sugar. Purtroppo hai ragione, quando uno si deprime, non c’è niente che si possa fare! Quindi non possiamo fare altro che dirti grazie, grazie mille! Un saluto da SugarHunter e anche da me. Alla prossima!

 

X naruko_uchiha: Siamo contente che ti piaccia e che facciamo parte di quelle ristretta cerchia in cui tu commenti. Grazie mille. Noi scriviamo, starà poi a te interpretare i sentimenti di Naruto e quelli di Sasuke e dire se diventeranno schizzati o no! XD Un saluto, alla prossima!

 

X antowill: Io ti avevo avvertito! Sasuke è geloso, quindi non devi più dire che Naruto è tuo! XD Adesso vieni qui che ti salvo io da quel teme cattivo! XD Siamo contente che ti sia piaciuto il capitolo e speriamo che anche questo sia di tuo gradimento. Ti salutiamo e io ti mando un grosso bacio amora mia! Alla prossima.

 

X MocciosaMalfoy: Siamo contente che la storia non ti faccia schifo, anche perchè eravamo davvero preoccupate. Speriamo che anche questo capitolo ti piaccia, e continua a segurci. Un saluto, alla prossima.

 

Continuate a segurci numerosi e a commentare, così vi rispondiamo e abbiamo un parere tra i lettori.

 

Baci da marynana89 e SugarHunter

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=456500