Il Quadro di Villa Coltrane

di Fred Halliwell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Parte Prima < Hello Seattle > ***
Capitolo 3: *** Parte Seconda < Run Like Mad > ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era una bella donna, solo questo sapeva. La vedeva da lontano, ridere e scherzare con due bambine dai capelli biondi. La vedeva allegra, sorridente e in cuor suo avrebbe voluto vivere la sua vita. Correva in un campo pieno di papaveri verso un enorme casa in stile gotico. Già da quella distanza si notava che doveva appartenere ad una qualche famiglia nobile. Le lucide colonne corinzie in marmo nero riflettevano la luce del sole con strani giochi di luce. E lei rideva,  non poteva esserci al mondo qualcuno di più felice di quella donna. Uscire da quella favola all’acuto suono del cellulare fu un duro trauma per Faith quella mattina. Si stiracchiò stropicciandosi gli occhi molto lentamente cercando di ignorare quel fastidioso suono, ma inutilmente. Infine si decise a prendere il telefono, sul display luminoso lampeggiava a lettere cubitali un nome “leggermente” familiare. << Ti sei decisa a rispondere? >> urlò una ragazza dall’altro capo del telefono.

<<  Buongiorno anche a te Phoebe  >> disse assonnata la ragazza.

<<  Non me lo dire … stavi ancora dormendo? >>

Faith, sempre molto lentamente, prese l’orologio dal comodino e mise a fuoco i numeri segnati. << Phoebe … ma ti rendi conto che sono solo le 5:47 del mattino? Mica sono come una mattiniera di mia conoscenza … io! >>

<< Donna inutile! Ma ti rendi conto tra 13 minuti dovresti essere su un pullman diretto a Penterville!? >>

<<  Oh caz … scusami tanto Phoebe ma ora devo proprio prepararmi ho un pullman che mi aspetta! >>

E mentre stava per abbassare il telefono sentì solo un “molto divertente!”

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Capitolo 2
*** Parte Prima < Hello Seattle > ***


Our Space:

Allora gente! Siamo Fred Cullen e Roxen Carry qui per voi! Hihihi! Spero che la nostra storia vi piaccia. Inizialmente non sembra tanto horror, ma vi assicuro che poi lo diventerà, almeno ci siamo tanto impegnate! Poi Roxen è una fissata coi film horror, abbiamo anche la competente in materia!

Spazio recensioni:

granchietta: ti ringraziamo moltissmo per tutto quello che hai detto! Ci fa devvero molto piacere e speriamo che continuerai a seguirci! Ciaoooo

Spazio foto:

Ecco il nostro newyorkese! David Corley

 

 

Ben Barnes Pictures, Images and Photos

 

Sam posò faticosamente la sua valigia (rigorosamente rosa) nel portabagagli del pullman. Si alzò con uno sbuffo ma dietro di lei ce ne fu uno molto più rumoroso. Si girò non potendo nascondere una risata spontanea. Quando Phoebe si arrabbiava era un vero spasso. Si passò una mano tra i lunghi capelli castani cercando di nascondersi il viso con questi ultimi: infondo si poteva arrabbiare anche con lei.

Lasciò un attimo l’amica ai suoi complessi mentre stava nervosamente componendo il numero dell’altra loro amica, Faith, e diede uno sguardo in giro. L’ultimo anno del liceo Heatherfield era molto variegato.  Sorrise compiaciuta nel vederli tutti indaffarati a sistemare le loro valige.  La più comica era sicuramente Delfina. Lei era la classica oca della classe, quella che non può mancare mai. Si era praticamente portata l’armadio in quella valigia. Era enorme e rischiava anche di scoppiare e, logicamente, non era in grado con le sue “braccine da anoressica”, a detta di Phoebe, di sollevare quella valigia. Fu in quel momento che il “cavaliere dalla scintillante armatura” corse in suo soccorso. Il ragazzo in questione era un povero cristo che aveva per unica colpa quella di essere gentile. David, così si chiamava, si era da poco trasferito in città da New York. Era mediamente alto, magro … ed incredibilmente timido. Forse il lungo ciuffo nero che aveva al posto dei capelli gli serviva per coprirgli il viso ed evitare di arrossire ulteriormente. Al suo fianco c’era un ragazzo di origini inglesi, un po’ più alto e con una scompigliata zazzera biondo platino, quasi bianca. Lo sguardo perennemente scocciato di James era ormai la norma, ma vicino a Delfina, se era possibile, lo diventava ancora di più.  << Grazie Dave! >> disse Delfina con voce stucchevole accarezzandogli una spalla e Sam poteva giurare di aver visto una smorfia di disgusto sul viso di James mentre David arrossiva furiosamente, non si sa se per l’imbarazzo o lo schifo. Era nervosissimo lo si vedeva e alzò lo sguardo in cerca di un qualche aiuto. Il suo sguardo si incrociò con quello di Sam che non poté evitare di abbassare il viso. Quegli occhi neri erano così  profondi che ci sarebbe potuta cadere dentro e non riusciva a spiegarsi il motivo.

<< Donna inutile! Ma ti rendi conto tra 13 minuti dovresti essere su un pullman diretto a Penterville!? >> l’urlo di Phoebe la riscosse dai suoi pensieri e si girò di scatto verso l’amica. I capelli neri di Phoebe erano tutti per aria mentre quest’ultima ci teneva una mano in mezzo.

<< Che succede? >> disse improvvisamente una voce alle sua spalle.

Sam fece un salto in dietro per lo spavento. I due ragazzi le erano arrivati alle spalle e non se n’era accorta.

<< Nulla di che James, sempre il solito >>

Gli occhi grigio chiaro del ragazzo si accesero di un barlume di interesse << Phoebe sta nuovamente strillano Faith? >>

David rise sotto i baffi mentre Sam rispondeva << Il solito no? >> e anche James si fece una risata.

<< Molto divertente!...Faith? Ci sei? FAITH! >> si tolse l’apparecchio da vicino all’orecchio e lo osservò sconvolta, tutto l’interesse che aveva perso il castano lo aveva acquistato lei.

<< Che succede? >>

Phoebe li guardò sconvolta << Mi ha chiuso il telefono in faccia. >>

Sam sospirò di sollievo << Ah! Solo questo? >>

<< Cosa? Solo questo? Ma ti rendi conto che tra dieci minuti noi partiamo e l’ho svegliata io adesso?! >>

James partì a ridere più forte di prima: lui e Faith non erano mai andati particolarmente d’accordo e non perdevano mai occasione per stuzzicarsi a vicenda. Phoebe lo guardò storto e lui si fermò immediatamente anche un po’ imbarazzato, iniziando a guardarsi in giro, mentre la sua pelle pallidissima si colorava leggermente di rosso. David lo guardava un po’ sconcertato. Infondo non era da molto che il newyorkese si era trasferito a Seattle, l’unico con cui aveva stretto un’amicizia un po’ più profonda era proprio Jamie, con il quale condivideva la passione per il basket. Sam lo guardò comprensiva, James era da sempre stato molto criptico, troppo anticonformista nei suoi comportamenti ed era difficile capirlo anche per loro che lo conoscevano da sempre. << Non ti preoccupare Dave! >> lui si girò per guardarla, e Sam precipitò di nuovo in quel mare nero che erano i suoi occhi e ricominciò a parlare un po’ titubante << Fa…fanno sempre così non ti preoccupare. Jamie e Faith litigano continuamente, con loro è come guardare un film! >>

Lui le sorrise tranquillizzato << Grazie Sam, sai, sarà perché sono nuovo, ma spesso e volentieri alcuni suoi comportamenti >> disse indicando il  castano alle sue spalle che si stava prendendo una sgridata di Phoebe << ..per quanti sforzi io faccia non riesco proprio a capirli >>

<< Non ti preoccupare, nessuno lo capisce! >> e sorrise a sua volta mentre David rideva. Sam stava per continuare a parlare quando si senti un urlo in lontananza. Una ragazza dai capelli lisci e rossi stava strepitando contro un motociclista che per poco non l’aveva investita. Portava con se un trolley azzurro e si dirigeva verso il pullman. Passò accanto a Delfina ed Embry (un ragazzo dalla carnagione un po’ scura e dalla sessualità ambigua), migliore amico dell’ochetta, leccaculo esattamente come lei, che la guardarono passare con superiorità ma Faith non li vide neanche, troppo impegnata a non farsi vedere dai professori perché era arrivata in ritardo.

<< Oh eccola finalmente! >> fece Phoebe dietro di loro, forse un po’ troppo ad alta voce. La professoressa Stewart, infatti, si girò verso la ragazza che  stava mettendo silenziosamente la valigia sul pullman.

<< McCoy!> > ringhiò la professoressa facendo spaventare Faith che si lasciò cadere il trolley su un piede. << Ti sei degnata di venire a quanto vedo >> continuò quella mentre la ragazza si teneva il piede dolorante << In ritardo come al solito ma sei qui! Muoviti a raggiungere gli altri! Io e la professoressa Front dobbiamo fare l’appello! >>

La ragazza annuì distrattamente guardando nella folla per cercare i suoi amici. Quando li individuò sorrise raggiante dirigendosi verso di loro un po’ zoppicante. << Visto? Sono riuscita ad arrivare in tempo! >>

<< Perché ti ho svegliata io! >> aggiunse Phoebe incrociando le braccia al petto

<< Va beh….quella è un’altra storia, vero Phoebe? >> ridacchiò la ragazza passandosi una mano nei capelli nervosamente.

<< Per te è sempre un’altra storia >> fece la mora facendo ridere tutti

<< L’importante è che sono arrivata in tempo, no? >> disse Faith iniziando ad innervosirsi

<< Sei arrivata in tempo è vero! >> fece James << Però sembra che tu abbia litigato con l’armadio sta mattina, come ti sei conciata?! >>

In effetti aveva i calzini di colori diversi e la maglia che indossava era più grande di due taglie << Senti alle cinque della mattina neanche tu sei Mister bellezza Jamie! >>

<< Ma almeno sono presentabile! E poi la maggior parte delle ragazze della scuola non la pensano come te! >>

<< Ed eccolo che ricomincia a vantarsi! Secondo me non ti viene nessuna appresso! >>

In quel momento altre due amiche di Delfina, Marion e Susan, due ochette bionde, passarono salutando James in modo alquanto provocante e lui si girò vittorioso verso Faith <<  Dicevi? >>

Lei si infiammò dalla rabbia gonfiando le gote e cominciando a strepitare. Oramai attorno a loro si era creata una calca di spettatori pronti a vedere chi  sarebbe stato il vincitore tra i due nemici di sempre. David aggrottò le sopracciglia e si girò verso Sam che già stava cominciando a ridere << Era questo che intendevi con  “con loro è come guardare un film”? >>

<< Oh si! Esattamente questo! >> entrambi scoppiarono a ridere e David non poté fare a meno di notare quanto fosse bella la sua risata.

 << Credevo che questo posto non mi sarebbe piaciuto >> ammise girandosi per vedere la litigata dei due amici che si era trasformata in una specie di rissa visto che Faith aveva appena provato a tirare un calcio al ragazzo << Ma ripensandoci, penso che mi divertirò un mondo con voi >> si rigirò per guardare la ragazza <<  E poi tu sei così gentile con me! >> sorrise facendola arrossire furiosamente.

<< Grazie…anche tu sei…gentile…a dire questo! >>

Arrossì anche lui << Ma ti pare >>

Stettero in silenzio parecchi minuti in cui si sentivano solo gli urli di Faith e le bestemmie di Jamie mischiate ad alcuni ragazzi che facevano il tifo chi per l’uno chi per l’altro.

Con un movimento troppo brusco, alla ragazza cadde il cellulare dalla tasca << Cazzo! >> imprecò quando dovette chinarsi per prendere l’oggetto.

<< Cos’è McCoy? Un invito? Non sapevo che questa fosse la tua posizione preferita >> rise James osservando il fondoschiena dalla rossa.

Faith alzò gli occhi al cielo maledicendo tutti ma arrossendo visibilmente, soprattutto in zona orecchie.  << Vatti a fare fottere Halliwell! >> ringhiò guardandolo torva.

<< Mi accompagni? >> sogghignò.

Capelli biondo platino, comportamento altezzoso,  occhi grigi e derisori, ghigno stampato in faccia, risposta sempre pronta. Solo una persona possedeva tutti quei requisiti: James Halliwell…un enorme testa di cazzo!

<< Ma quando siamo spiritosi… >>

<< Dovresti calmare i bollenti spiriti, o sarò costretto a reagire di conseguenza >> Una minaccia? No. Le minacce erano dei bifolchi. Un “lord” come James non minacciava. James avvertiva.

<> ma non potette finire. La calca fu dispersa solo dalla professoressa Stewart che impose il silenzio mentre la sua collega iniziava a fare l’appello.<< Acrapovich Camilla >> urlò la professoressa Front . Dalla folla uscì una ragazza ispanica dai lunghi capelli neri e una smorfia dipinta sul volto, mormorò un annoiato “presente” e iniziò a salire sul pullman. Dopo di lei fu il turno di Lory Belle e Mina Cassidy, altre due ragazze alla stregua di Delfina, forse un po’ più intelligenti, ma comunque due oche interessate solo alla moda. <<  Corley David >> a sentire il suo nome il ragazzo sussultò e con un ultimo sorriso a Sam alzò la mano per far notare la sua presenza e salì sul pullman. Prima ancora che fosse nominata, Delfina Dolohov, ancheggiò in avanti credendo di essere provocante, strizzando l’occhio in direzione del pullman, e Sam intuì che doveva essere diretto a David. Come aveva fatto Camilla, a sentire il suo nome,  Taylor Gomez,  sorrise sprezzante e dopo un lieve cenno con la mano si avviò verso il pullman. <<  Halliwell James >> al suo nome il ragazzo rispose con un sonoro “presente” facendo anche ridacchiare qualche alunno e dopo un cenno alle professoresse, che lo guardarono come a volerlo incenerire, salì in fretta sul pullman. Susan Kent  e Marion Leto, che nell’appello venivano dopo il ragazzo inglese, si affrettarono ad occupare i posti dietro di lui, accompagnate da una smorfia disgustata di Faith, che chiamandosi di cognome McCoy era dopo di loro nell’elenco dovette sedersi davanti al ragazzo. << Oregon Sam >> anche lei ebbe un sussulto quando  fu chiamata, troppo occupata a cercare di capire cosa stava accadendo sul mezzo. Embry  Pepper  annunciato dopo la moretta, dopo aver alzato la mano corse sul pullman per dar man forte all’amica Delfina. Dopo di lui fu il turno di Phoebe Peterson, che quasi inciampò salendo le scalette del veicolo. Cody Russel, ragazzo dai tratti asiatici più tranquillo, cadde direttamente ma senza alcun danno. <<  Swan Katie >>  venne chiamata dopo il cinese, si passò una mano tra i lucenti capelli biondi e si allontanò con un sorriso obliquo.

Alla prossimaaaaaa

 

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Capitolo 3
*** Parte Seconda < Run Like Mad > ***


Eccoci nuovamente qui, anche se voi non ci commente...cattivi ç_ç

Cmq come la scorsa volta vi abbiamo mostrato David ora vi mostriamo il bel inglese James Halliwell!

 

tom felton Pictures, Images and Photos

Erano partiti solo da un paio d’ore, ma sul pulman sembravano essere passati anni di guerre. I ragazzi scherzando si erano tirati addosso delle patatine che quindi ora erano al suolo, due o tre coca-cole erano state versate sui sedili e infondo al pulman c’era qualcuno che cantava a squarciagola delle canzoni dei Beatles. Per fortuna la parte centrale era un po’ più tranquilla in particolar modo per un certo inglesino. James si era impossessato di due sedili e ora stava tranquillamente sdraiato canticchiando delle canzoni che sentiva con gli auricolari. Susan e Marion sedute dietro di lui, ogni tanto si sporgevano avanti per guardarlo e quando le vedeva, lui sbuffava sonoramente. Insieme con lui sbuffava anche Faith sedutagli davanti.  << Ma è possibile che il genere femminile si debba abbassare a questi livelli? >>

<<  Faith la smetti di rimuginare?! Se ti piace James non lamentarti con me se anche altre lo corteggiano >> rispose Phoebe che le era seduta affianco

<< … Cos…cosa?! A me non piace James! >>

<<  Se non ti piace perché ti arrabbi tanto? >> chiese Sam facendo capolino dal sedile anteriore

<<  Io non mi sto arrabbiando!! >> ringhiò Faith

<<  No sei già arrabbiata >> la corresse Phoebe.

La rossa gonfiò le gote, incrociando le braccia al petto e girandosi a guardare fuori dal finestrino.

<<  Non è giusto!... vi siete coalizzate contro di me! >>

Le altre due risero e Sam si rigirò avanti.

<< Dai Faith! Noi scherziamo! Non è un dramma se ti piace Jamie, infondo è un bel raga… >>

Faith le tappò la bocca << Non dirlo, se ti sente, il mio orgoglio va a farsi friggere! E non dire che è un bel ragazzo >> si avvicinò al suo orecchio abbassando la voce << Lo so fin troppo bene!! >>

Phoebe non riuscì a trattenere una risata << Ma scusa allora dov’è il problema?! Trovi che sia un bel ragazzo e vi conoscete fin da quando non mettete più il pannolino, le vostre madri vi hanno fatto fare addirittura il bagno insieme! >>

<< È questo il problema! Ci conosciamo fin troppo bene, io sono la sorellina, senza contare che non ha mai mostrato il benché minimo interesse nei miei confronti, se sapesse che mi piace mi stuzzicherebbe ancora di più! >>

<< Ma… >>

<< Niente “ma” Phoebe  >> e si rigirò a guardare fuori dal finestrino.

Intanto Sam si era rimessa al suo posto e David, al suo fianco, rideva silenziosamente << Che c’è?!  >> chiese Sam

<<  È solo che la tua amica quando si arrabbia è molto buffa >>

<<  Non solo quando si arrabbia, ma anche quando si prende una bella cotta >>

<< Lei e James non si sopportano molto. Come fai ad essere sicura che lei abbia davvero una cotta per lui? >>

<< Perché ci conosciamo da quando andiamo all’asilo. Io, Phoebe e Faith, e perché no, anche James,siamo sempre stati inseparabili. Anche se litighiamo facciamo sempre pace, come hai potuto ben vedere stamattina, e spero che anche tu possa entrare a far parte di questa band! >>

<< Non ho mai avuto amici come voi! Ne sarei onorato, ma non credi che se davvero la tua amica ha una cotta per James questa amicizia si potrebbe rompere? >>

<<  Queste cose vanno confessate! Non bisogna temere le conseguenze, se è vera amicizia non succederà nulla. E io sono sicura che lo sia! >>

<< Però spesso “queste cose” sono difficili da capire, magari in qualunque momento potresti avere davanti a te la persona giusta, potresti parlarci senza neanche rendertene conto, in un secondo tutto si fa chiaro e capisci che fino a questo momento hai sbagliato tutto e dopo averlo capito non vorresti far altro che stare sempre con questa persona, parlarci , abbracciarla…baciarla… >>

Sam però si era bloccata a “persona giusta”, si era girata di scatto e si era trovata il viso di David più vicino del previsto, a stento un centimetro separava la punta dei loro nasi. I loro sguardi si incatenarono, nero profondo e verde intenso si mischiarono tra loro. Si stavano pian piano avvicinando, e a Sam piaceva, le loro labbra erano lì lì per toccarsi quando dal sedile posteriore Faith cacciò un urlo <<  Che schifo! >>

Sam e David si girarono velocemente a guardare indietro, e quel che videro li spaventò. Phoebe era pallidissima, e in mano  teneva un sacchettino per il vomito che sembrava pieno << Phoebe! Stai bene? Che è successo?! >> chiese preoccupata Sam

<< Ha vomitato no?! >> fece Faith con la sua solita grazia.

<< Phoebe! >> fece James dal sedile posteriore, svegliato dal “che schifo” di Faith << Mettiti al mio posto,ti stendi un po’! >> Phoebe obbedì all’istante e si andò a stendere dove prima c’era l’inglese mentre lui si sedeva affianco a Faith. La ragazza si irrigidì all’istante e incominciò a fissare dritto di fronte a se, ma non era facile. James si era già comodamente piazzato ed aveva ricominciato a sentire la musica. Aveva gli occhi chiusi e la testa poggiata sul sedile, sembrava quasi che si fosse addormentato di botto, così si permise di guardarlo. Lo conosceva da sempre e da sempre si stuzzicavano a vicenda ma la verità era che lui le piaceva, le piaceva maledettamente. La pelle pallida, i capelli biondo platino, il fisico scolpito…si le piaceva troppo. Ma perché doveva essere così difficile? Sam era fortunata. Lanciò un’occhiata di sbieco tra i due sedili davanti. I due ragazzi stavano ridendo ma nervosamente, tra loro doveva essere successo qualcosa nel segreto di quei sedili, o forse doveva succedere ma si era interrotto. Quando Phoebe fosse stata meglio l’avrebbero interrogata a dovere. Sam era carina e aveva trovato qualcuno che anche da kilometri di distanza si sarebbe capito fosse attratto da lei. Lanciò un ennesimo sguardo al suo fianco. Dormiva. Così era meglio, poteva ammirarlo tranquilla, senza che lui se ne accorgesse, o forse no…Faith si accorse troppo tardi che due occhi grigi come il ghiaccio la stavano fissando e si girò dall’altro lato arrossendo. James sorrise compiaciuto, quando s’imbarazzava diventava davvero carina, soprattutto quando arrossiva. Si sporse davanti per poterla guardare negli occhi avvicinando il suo viso a quello della ragazza e lei arrossì ancora di più! << Volevi dirmi qualcosa Faith? >>

<< No >> si affrettò a rispondere lei, forse un po’ troppo in fretta.

<< Sicura? No perché altrimenti non capisco perché mi stessi fissando così intensamente >>

Lei gonfiò le gote, come faceva sempre quando era colta sul vivo <<  Non ti stavo fissando >> ringhiò.

<< Si invece! Non è che sei stata rapita anche tu dal mio fascino >> La risposta che ebbe fu quella di un violento ceffone. Rimase molto sorpreso, Faith lo aveva picchiato altre volte, vero, ma sempre per un vero motivo e poi mai con quella intensità. Si girò di scatto verso di lei in cerca di spiegazioni ma la sua ramanzina si fermò sul colpo quando vide una lacrima scivolare lungo il profilo della ragazza << Faith? Ma mi vuoi spiegare che succede? Non riesco a capire >>

<<  È proprio questo il problema Jamie! Tu non capisci mai! Ma ecco la domanda fondamentale: tu non “riesci” a capire o non “vuoi” farlo? >> e si girò dall’altro lato arrabbiata e in silenzio. James la fissò ancora un po’ zittito da quello scatto. Si era arrabbiata quando aveva scherzato su una sua possibile cotta per lui…che Faith fosse stata veramente rapita dal suo fascino? E lui?

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