Anguish - Angoscia {SoMa} di Rikori (/viewuser.php?uid=62128)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parting - I don't want to let you go. ***
Capitolo 2: *** The Growing Anguish {Parte Prima} ***
Capitolo 3: *** The Growing Anguish {Parte Seconda} ***
Capitolo 4: *** Once Again. ***
Capitolo 1 *** Parting - I don't want to let you go. ***
Anguish - Prologue
Prologue: Parting – I don’t want
to let you go.
Uscì dalla cucina con passo e aspetto stanco, appendendo il
grembiulino da cucina. Aveva appena finito di lavare i piatti, e adesso avrebbe
dovuto lavare per terra. Passò davanti al soggiorno, lanciando uno sguardo
scocciato al partner che, stravaccato sul divano, guardava tranquillamente la
televisione mangiando un pacco di patatine.
Sospirò. Ci aveva fatto l’abitudine ormai. Si diresse
stancamente in bagno, aveva bisogno di darsi una sciacquata prima di riprendere
per evitare di cadere addormentata da un momento all’altro.
Entrò lentamente, richiudendosi la porta alle spalle, e vi
si appoggiò con uno sbuffo guardandosi poi attorno. Un asciugamani umido,
utilizzato probabilmente dalla buki poco prima, giaceva sul bordo della vasca
da bagno mentre il tubetto di dentifricio, aperto (chissà che fine aveva fatto
il tappo), era nel bel mezzo del lavandino.. Dove non sarebbe dovuto essere.
Maka si passò una mano tra i capelli sciolti con fare disperato.
Che casino. Non ne poteva più.
-Possibile che non
muova mai un dito …- Sospirò nuovamente, raccattando l’asciugamani e
lanciandolo malamente nella cesta della roba sporca prima di prendere il
tubetto di dentifricio e rimetterlo al suo posto (senza tappo), dando una
veloce sciacquata al lavandino macchiato di pasta dentifricia e pieno di
capelli bianchi.
Ne approfittò per darsi una sistemata, pettinandosi, per
come poteva, i capelli e dandosi una sciacquata alla faccia tanto per
svegliarsi.
Si lasciò cadere sulla tazza chiusa del gabinetto,
sbuffando, e posò la testa su una mano massaggiandosi le tempie.
“Riprendiamo..” borbottò, alzandosi, e voltandosi nuovamente
quando sentì qualcosa frusciarle contro le caviglie e cadere a terra.
“Ma cosa …” Prese l’indumento: un paio di boxer. Tremò. Era
troppo.
Tenendolo in mano con fare nervoso, quasi nevrotico, marciò
fuori dal bagno sbattendo la porta. I suoi passi, pesanti e nervosi, lasciavano
presagire l’ira che si sarebbe riversata sul ragazzo di lì a poco; e infatti in
meno di un secondo fu davanti alla buki che, stesa sul divano, stava ancora guardando
beatamente la tv senza sospettare nulla.
“Soul.” Ringhiò, piazzandosi davanti all’apparecchio per
occupare il campo visivo della falce. Si portò una mano al fianco, tenendo alto
l’indumento intimo con l’altra. “Sai dirmi cosa sono questi?”
Il ragazzo batté le palpebre sorpreso, alzando lo sguardo sulla shokunin che
sembrava più che furente. “ …Un paio di mutande?”
“Sono tue
mutande.” Sibilò la ragazza, stringendo le palpebre. “E sai dirmi dov’erano?”
“…Maka, cosa vuoi che ne sappia?” ribatté la falce, alzando
un sopracciglio. “Non ho idea del perché tu sia venuta da me con un paio di mie
mutande in mano.”
Maka, dal canto suo, tremava dalla rabbia. Cercando di contenersi,
ringhiò: “Erano in bagno, Soul. Sulla tazza del gabinetto.”
Un lampo di comprensione sembrò attraversare il volto del
ragazzo, che si portò una mano alla bocca con fare sorpreso. “…Oh.”
“ ‘Oh’ un corno, Soul!” strillò la shokunin, ora davvero alterata,
sventolandogli i boxer davanti agli occhi. “Non ti chiedo niente, ma almeno
lasciare la casa in una parvenza d’ordine!!”
“Pfft, scusa, eh,” borbottò Soul in risposta, grattandosi la
nuca con fare nervoso. “Può capitare ogni tanto…”
“No Soul non deve capitare!” rispose la ragazza stizzita,
ripetendo il suo nome per l’ennesima volta, “È l’unica cosa che ti chiedo!
L’unica! Tenere in ordine le tue cose e non fare casino! E tu che fai?!”
Sembrava davvero sull’orlo di una crisi di nervi.
“Accidenti, scusami, scusami! È che ho anche altro a cui
pensare… E poi sai, la fretta…” cercò di pararsi la buki, alzando il braccio
che non stava reggendo il pacchetto di patatine quasi a pararsi dall’artigiana,
che sembrava volesse prenderlo a colpi di mutande da un momento all’altro.
“Altro a cui pensare?” ripeté la ragazza. “ .. Fretta?”
Soul annuì lentamente, deglutendo. Ecco, stava per
esplodere. E infatti…
“E IO CHE DOVREI DIRE?!” strillò, lasciando cadere i boxer
del ragazzo per terra. “Non muovi un dito, Soul! Non ti sei mai preoccupato che
forse, ma dico forse!, una mano in casa mi sarebbe gradita?!”
“Ma .. Ma io cucino …!” si schermì Soul deglutendo
nuovamente e alzando appena la voce.
“Cucini?! Cucini un giorno sì e uno no! Ma non so se te ne
sei accorto che sono io quella che ti prepara la colazione, ti fa trovare i
vestiti puliti, pulisce il cesso su cui ti siedi, lava il pavimento su cui
cammini, pulisce i piatti in cui mangi, compra il cibo che mangi e rifà il
letto in cui tu dormi!” l’interruppe la shokunin, tremando dalla rabbia e dal
nervosismo e alzando la voce fino a sovrastare quella del partner.
La buki rimase in silenzio, senza sapere cosa rispondere.
Effettivamente aveva ragione. “Maka..”
“Taci!” l’interruppe l’artigiana stringendo i pugni. Qualche
lacrima di nervosismo scivolò lungo le sue guance, infrangendosi sul colletto
della camicia.
E Soul tacque, non volendo discutere con la ragazza che
diventava tremendamente paurosa quando si arrabbiava. Decise di lasciarla
sbollire, sbattendo le palpebre e fissandola con sguardo accigliato.
“Tu…” riprese lei, interrompendo i suoi pensieri, “… Non ti
rendi conto di quanto sia difficile portare avanti una convivenza, vero? Sono
anni che viviamo insieme ma … Nonostante questo, non ti sei ancora reso conto
di quanto io mi spezzi per riuscire a far filare tutto liscio…” borbottò,
asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
Soul sospirò. “E ora perché piangi?” borbottò, guardando
altrove.
“Piango perché sei un idiota!” singhiozzò la shokunin, ormai
completamente in lacrime.
“Ohi, Maka..” tentò l’idiota,
grattandosi la nuca con fare nervoso. “…Mi dispiace.”
“Ah, ora ti dispiace!” ribatté lei tra le lacrime.
“Sì Maka, mi dispiace!” ripeté Soul, iniziando ad
innervosirsi. “Cosa devo fare per fartelo capire? Chiedere scusa in
ginocchio?!”
“Sarebbe un buon inizio.” Rispose lei gelida, asciugandosi
le lacrime.
“Cos- Uff..” la buki sbuffò, massaggiandosi le tempie con
una mano. “Senti.. Se non ti vado bene, avresti potuto benissimo dirmelo prima,
sai!”
“Non mi vai bene per niente!” strillò di rimando lei,
stringendo i pugni.
“Ah, è così?” ringhiò Soul, alzandosi in piedi per
fronteggiarla. “Non ti vado bene?”
“Non mi vai bene!”
“Benissimo.” Il ragazzo si voltò, incamminandosi verso
l’ingresso. Afferrò le chiavi della moto, ficcandosele malamente in tasca, e
lanciò alla shokunin uno sguardo offeso colmo di rancore. “Spero starai meglio
senza di me.”
E, detto questo, lasciò la casa sbattendo violentemente la
porta.
Spazio Autrice:
Ohayoo,
minna!
..
O direi più konbanwa, vista l’ora.. Ma va beh! XD Chi se ne frega su. *Coff
coff*
Allora…
Questa
è la mia prima long.
Spero
vivamente sia soddisfacente come prologo =D Volevo mettere in chiaro la
situazione, spero di non essere stata troppo affrettata.. °A°
Coooomunque.
Il nostro Soul è davvero ferito nel profondo, povero cucciolo x) Maka non ci ha
visto più e.. Beh, sono cose che capitano.
Anche
se.. Avessi trovato io le sue mutande nel bagno, difficilmente gliele avrei
ridate ò_ò
*Coff*
Ma qui parliamo di me… Eheheh.
Soul: Pervertita, che ci vuoi fare con le mie mutande?! Ò_ò
E-Ehm!
Niente, niente Soul! Cosa ti viene in mente?!
Ahm.
Sì. Detto questo.. Se avete letto fino qui, grazie XD E… I commenti sono sempre
bene accetti. :3
Grazie
per aver letto <3 Ci vediamo al prossimo capitolo!
~Rikori
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Capitolo 2 *** The Growing Anguish {Parte Prima} ***
Ch.1:
The
growing anguish. [Parte Prima]
“Ohi, ohi.. Non ci vedo
niente di buono.”
“Non c’è
niente di buono, idiota.”
Soul si lasciò cadere sul
(simmetrico) divano di casa di Kid, sospirando.
Lo shinigami gli lanciò
un’occhiata preoccupata, sedendosi accanto a lui in maniera
più composta.
“Soul.. Potresti, per favore, spiegare per bene dall’inizio cosa è
successo?”
Si trovavano
nell’appartamento che il ragazzo moro divideva con le due
buki, il primo posto
in cui all’albino era parso opportuno andare per lasciar
sbollire la rabbia e
l’indignazione. E, perché no, magari scambiare due
parole. Sentiva di averne
tremendamente bisogno in quel momento, anche se, sicuramente, non
l’avrebbe mai
ammesso davanti a nessuno. Men che mai davanti a Death the Kid.
“Uff, te l’ho già ripetuto
due volte. Maka stava schizzando perché sostiene che non
l’aiuto in casa e ha
detto che non le vado bene. E ho pensato che, se non le vado bene,
starà meglio
senza di me. Tutto qui.” Borbottò la buki in
risposta, rigirandosi le chiavi
della moto tra le dita tozze.
Kid lo fissò. “…E tu sei
assolutamente certo del fatto che tu non le vada bene?”
“Certo che sì.” Ribatté lui,
fissandolo di rimando con gli occhi rosso rubino. “Se
l’ha detto, vuol dire che
è vero, no?”
“Idiota..” Ringhiò in
risposta lo shokunin portandosi una mano alla fronte. “Era
arrabbiata, la
rabbia a volte fa’ dire cose che non si pensano.”
“…” Soul sospirò, passandosi
una mano tra i lunghi capelli bianchi con fare stanco. “E che
dovrei fare ora..
Andare lì da lei strisciando e dire che mi dispiace?
È lei quella in torto.”
Lo shinigami gli lanciò
un’occhiata scettica. “Ne sei così
sicuro? Da quel che ho capito, quello che ha
scatenato la lite altro non era che la tua negligenza nel deciderti a
dare una
mano a quella povera ragazza che dalla mattina alla sera altro non
fa’ se non
lavorare per far sì che tu abbia un letto in cui dormire e
dei piatti in cui
mangiare.”
Ancora una volta Soul non
seppe cosa rispondere. Beh.. Era vero. Sentiva, nel profondo, che una
parte (..
Se non tutto) del discorso di quel pazzo simmetrico filava.
Sospirò. No, di certo non
poteva tornare lì da lei e abbassarsi a chiedere scusa. Che
figura ci avrebbe
fatto?
“… Idiota,” ripeté il ragazzo
di fronte a lui fissandolo. Evidentemente aveva capito cosa stava
pensando. “Il
chiedere scusa è un atto di coraggio.”
Soul sbuffò, abbassando lo
sguardo irritato. Era vero, ci voleva coraggio a chiedere scusa,
perché significava
mettere da parte l’orgoglio e ammettere di aver sbagliato.
Ma la buki NON aveva
assolutamente intenzione di ammettere di aver sbagliato.
Perché avrebbe dovuto?
Era fermamente convinto di essere dalla parte del giusto.
Sospirò, sistemando i gomiti
sullo schienale del divano. “Non ho nulla di cui
scusarmi,” ribatté infine
cocciutamente, grattandosi la nuca con fare distratto.
“Idiota.” Ripeté ancora una
volta lo shinigami accanto a lui, sospirando di rimando.
“Credi che sia colpa
di Maka?” chiese poi con tono irritato.
“Certo che è colpa di Maka!”
sbottò la falce scoprendo i denti. No. Non aveva intenzione
di ammettere i suoi
errori, e non l’avrebbe di certo fatto di fronte a Kid.
Quest’ultimo sospirò
nuovamente, passandosi una mano tra i capelli corvini striati di
bianco. “Uff,
ok, ok.. Continua a girare con i paraocchi, non sarò io a
dirti cosa devi
fare.. Ma una cosa posso dirtela per certo,” aggiunse,
piegandosi verso di lui.
Soul lo guardò con fare
interrogativo. “Cosa?”
“Maka non l’avrà presa per
niente bene.” Concluse lui,
scuotendo appena la testa.
“Pfff!” la buki sbuffò. “A
quest’ora mi starà preparando le valigie con la
mia roba, credimi, l’ha presa
benissimo.”
Spazio Autrice:
Ma ciao
bei
puzzoni! Vi sono mancata? <3 … Ovviamente no, ma va
beh. XDD
Allooooooora.
Il nostro suol.. cioè Soul… E’ messo
maaaale v.v Orgoglione orgoglioso eh! Non
so se gli gioverà ;DD Lo scopriremo nel prossimo capitolo,
ohohoh. Perdonatemi
se questo era così corto, ma è diviso in
due XD La seconda parte al più presto =D
E ora
passiamo ai ringraziamenti:
subaku no
temari: Macciao onee-san!
XD Ci becchiamo anche sulle mie storie adesso lol. E no non tutte le
mie storie
sono belle alcune fanno proprio cacaren.. Lo sai
ò_ò E fai bene a sentirti
tiratO in causa, carO miO ò_ò *Guarda male*
Midnight_Rose:
Eeeh
no no, Maka
non ha affatto esagerato, la sua è una reazione
più che comprensibile, povera
crista ç_ç E’ Soul che ha esagerato
andandosene così di punto in bianco, lol. È
un tenero idiota. V.v
Soul: Ma
che?! Ò_ò Tua madre!!
… Taci tu.
<_<
Maka27:
Eh
certo che Maka
ha ragione! Figuriamoci, tsk u___u Poveretta, al posto suo io avrei
già buttato
Soul fuori dalla finestra, lei è troppo gentilA.
Sono contenta ti sia piaciuta. =)
gnomahmichiyo:
Oddio
sì *_* Non
immagini quanto vorrei trovarle io!! Anzi, più che le
mutande, mi farebbe
comodo Soul in persona. Asd. … *Tenta di mantenere un
contegno, insomma ò_ò*
Ehm ehm *coff coff* Coomunque. Ti ringrazio tantissimo ^//^ Il mio
è uno stile
che sta maturando e sono contenta di vedere che qualcuno apprezza.
E, sì, c’è il continuo.. Eccolo qui! XD
E detto
questo.. Uhm.. Che altro dire.. Oyasumi nasai (sono le 11.05 di notte
8D) e
spero il capitolo sia soddisfacente, anche se non accade nulla di
significativo
XD Vi prego commentate anche solo per dire “che ca**o serve
‘sta misera
paginetta o_____ò?!!”, ho bisogno di O P I N I O N
I ç_ç
Alla prossima
gente!!!
-Rikori
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Capitolo 3 *** The Growing Anguish {Parte Seconda} ***
“È
UN IDIOTA!”
Maka singhiozzò, poggiando il
volto sulla spalla di Tsubaki. Quella della buki era stata una visita
inaspettata quanto gradita, la ragazzina si sentiva tremendamente in
colpa per
aver trattato Soul in quel modo e aveva assolutamente bisogno di
parlarne con
qualcuno.
“Shhh…” mormorò la mora
stringendo la shokunin a sé, coccolandola lentamente
tentando di farla calmare
mentre le accarezzava dolcemente una spalla.
“Sono sicura che tornerà.”
“No che non tornerà!” sbottò
Maka tra i singhiozzi, stringendosi alla ragazza con disperazione.
“È t-troppo
cocciuto p-per tornare…” aggiunse poi, stringendo
le palpebre sugli occhi verdi
e tirando la stoffa del vestito di Tsubaki. Quasi stesse cercando un
appiglio.
Singhiozzò nuovamente, asciugandosi poi nervosamente qualche
lacrima con il
dorso della mano e alzando la testa tentando di darsi un contegno.
Insomma
Maka! Non devi farti vedere così debole. “Non..
Non farà mai la prima mossa,”
singhiozzò debolmente, staccandosi dalla ragazza per
intrecciarsi le mani in
grembo.
Tsubaki la fissò con sguardo
preoccupato e triste, cingendole nuovamente le spalle con un braccio e
stringendola dolcemente a sé come farebbe una sorella
maggiore con la sorellina
triste. “Maka-chan… Secondo me dovresti solo
dargli un po’ di tempo... È
accecato dalla rabbia, dubito sia sicuro di quello che ha fatto e
dubito anche
che resterà fermo con le mani in mano senza tentare di
risolvere la
situazione.”
“Non lo so, Tsubaki-chan, non
lo so… Io… Mi sento tremendamente in
colpa…” ammise l’artigiana, tremando
appena. “Forse non avrei dovuto dirgli quelle
cose…”
“Hai fatto più che bene,”
ribatté la buki annuendo con fare convinto.
“Soul-kun approfitta troppo della
tua pazienza. Si sarebbe dovuto aspettare una reazione del genere,
prima o poi.
Tutti quanti hanno un limite,” concluse con un piccolo
sorriso, accarezzandole
lentamente i capelli biondo cenere.
“S-Sì…” mormorò
lei in
risposta, tirando su col naso. Non ribatté. Che avrebbe
potuto dire, dopotutto?
Non credeva che Tsubaki comprendesse appieno la sua tremenda angoscia.
Maka non
credeva sarebbe tornato. Oh no che non l’avrebbe fatto. Lui
sicuramente
aspettava una mossa da parte sua, sicuramente pretendeva che fosse lei
a
chiedere scusa anche essendo dalla parte del giusto.
E Maka sapeva che sarebbe
stata quella la conclusione della faccenda. Sarebbe stata lei quella a
muoversi
e scusarsi, anche non avendone motivo, pur di far tornare la situazione
com’era
prima della litigata.
“Maka-chan…” mormorò la buki
accanto a lei, sospirando. “Senti… Vuoi che ci
parli io?”
“No, non preoccuparti
Tsubaki-chan… Ti ringrazio ma… Preferirei
aspettare un po’ e vedere cosa
succede, magari cambia idea e … E
torna…” rispose lei con aria speranzosa,
stringendo i pugni.
La ragazza a fianco a lei
sospirò vedendo quanto la situazione la stesse struggendo.
“Come vuoi… Sappi
che se c’è bisogno di una mano io ci
sono,” le disse con un piccolo sorriso
d’incoraggiamento, sfregandole la mano sulla spalla.
“Ora devo andare, avevo
detto a Black Star che sarebbero stati solo dieci minuti e sono qui da
un’ora…
Ricordati di chiamarmi se hai bisogno di parlare, mh?”
“S-Sì… Ti
ringrazio…” mormorò
la bionda di rimando. “Scusami per averti fatto perdere
tempo…”
“Ma ti pare?” sorrise Tsubaki
alzandosi in piedi e porgendole un fazzoletto. “Su,
ricomponiti.”
“Grazie…” sospirò la
shokunin, asciugandosi il viso come meglio poteva mentre salutava la
mora che
usciva sventolandole la mano con fare incoraggiante.
Una volta chiusa la porta,
calò un silenzio di tomba rotto solamente dagli sporadici
singhiozzi della
ragazzina che tentava di contenere il pianto, nonostante fosse sola in
casa.
Ed era proprio quello che la
stava consumando in quella maniera: l’essere sola in casa. Le
mancava il
chiasso della sua arma, le mancava vedere la sua figura stravaccata sul
divano
e le mancavano persino gli strilli e i gridi lanciati contro Blair (che
in quel
momento non era in casa).
Deglutì, fissando la porta
con gli occhi lucidi. Rimase così qualche minuto, in
silenzio, quando il rumore
improvviso del telefono che squillava la fece sobbalzare di colpo
portandosi
una mano sul cuore con un sospiro.
Si sporse appena, prendendo
la cornetta del telefono con mano tremante. Che fosse Soul? Che si
fosse
pentito di quello che aveva fatto? Che volesse chiedere scusa? O magari
le
voleva chiedere di uscire per parlare di quello che era successo.
Deglutì. Non l’avrebbe
scoperto mai se non si fosse data una mossa.
Tremando, si portò la
cornetta all’orecchio intrecciando il dito nel cavo e
mormorando con un filo di
voce. “Pronto?”
Ma
ciao bella gente! XD *Sventola zampina*
Mi
scuso per l’enorme ritardo di questo capito luccio!
È che la scuola mi sta
prendendo tutto il tempo e non ho più il tempo (yay per le
ripetizioni) di fare
un tubo… Ho anche un sacco di manga in sospeso
ç_ç Vorrei tanto un po’ di
tempo… Ma una settimana e l’agonia è
finita!! 8D *Stringe Soul*
Ora
passiamo ai ringraziamenti~
subaku no
temari: Ma ciao onee-san XD E
sì non
tornerai tanto facilmente, e credo che si sia capito…
… O forse no? 8D Al
prossimo capitolo v____v
Pai;
Oddio
scusami ;W; Spero che
questo sia più … Soddisfacente?
°-° Va beh xD Scusami per aver fatto aspettare
così tanto, come posso farmi perdonare? ;ò;
Midnight_Rose:
Te
l’ho mai detto che amo le
tue recensioni? XD Ti ringrazio tantissimo di seguire la storia
>w< E beh
no, non credo Soul si scuserà tanto facilmente sai? XD
Purtroppo per la povera
Maka che ci sta dimmerd. ;___; Ci vediamo al prossimo capitolo, e
grazie
tantissime dei complimenti ;O;!!
xmas: Benvenuta nella schiera
dei recensionisti (??), sono contenta che la storia piaccia, davvero!!
>w< E sai anche io mi comporto così, e so che
non è per niente bello..
Mia madre me lo urla ogni giorno XD Ma IO non posso andarmene di casa,
non
ancora almeno >3> spero sia piaciuto anche questo
capitolo! E grazie
della recensione!!
Detto
questo, ci vediamo con il prossimo capitolo
che, udite udite, sarà una mezza one-shot songfic v_____v!
Sayonara minna!!~
-Rikori
|
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Capitolo 4 *** Once Again. ***
-Si sporse appena, prendendo la
cornetta del telefono
con mano tremante. Che fosse Soul? Che si fosse pentito di quello che
aveva
fatto? Che volesse chiedere scusa? O magari le voleva chiedere di
uscire per
parlare di quello che era successo.
Deglutì. Non l’avrebbe scoperto mai se non si
fosse
data una mossa.
Tremando, si portò la cornetta all’orecchio
intrecciando il dito nel cavo e mormorando con un filo di voce.
“Pronto?”-
“Maka-chan?”
Il cuore di Maka
mancò un
battito. Deglutì, sospirando e tentando di trattenere nuove
lacrime sentendo
che la voce non era quella della buki. “Ehi.. Ciao
Kid-kun..”
“… Ti sento piuttosto giù.
Cos’è successo?”
La ragazza sospirò
nuovamente. “Diciamo che… Non lo so… Mi
sento un po’ sola, tutto qui.”
“…” Maka sentì il ragazzo
sospirare dall’altra parte del telefono. “Soul-kun
se n’è appena andato. Ho
saputo tutto.”
La shokunin sobbalzò. Soul?!
Da DEATH THE KID?! Si arrotolò il filo del telefono attorno
al dito, tentando
di rimanere neutrale. “Soul…”
Sospirò. “Come sta?”
“È piuttosto scosso. E
sembrava preoccupato. Ma credo di essere riuscito a farlo
ragionare… Dovrebbe
essere per strada. Sono fiducioso del fatto che stia tornando.
… Maka-chan,
confido che tu riesca a risistemare la situazione… So
benissimo che non è stata
colpa tua, ma se non sarai tu a mettere in chiaro il fatto che vuoi far
pace
dubito che quella testa di legno ci arriverà da
solo…”
“Lo so…” mormorò lei,
accavallando le gambe mentre tirava su col naso e spostava la cornetta
sull’altro orecchio. “Anche se… Devo
ammettere che ho paura…”
“Di cosa Maka-chan?”
“Ho paura che possa andar
peggio…”
Lo shinigami sorrise
incoraggiante, anche sapendo che la ragazza non poteva vederlo, e
tentò di far
suonare rassicurante il suo tono di voce. “Ma no. Sei
l’unica che riesce far
ragionare quello stupido. So che riuscirai a rimettere tutto a
posto.”
“Grazie Kid-kun…”
“Stammi bene Maka-chan, mi
raccomando.” Clack.
Maka sospirò, rimettendo a
posto il telefono deglutendo lentamente. Soul stava tornando
dunque… Era pronta
ad accoglierlo?
No, diamine, non lo era. Cosa
gli avrebbe detto? Che le dispiaceva? Cazzate del genere non
l’avrebbero
aiutata. Soul aveva la testa più dura di un mulo. Non
sarebbe stato lui a fare il
primo passo, e Maka lo sapeva.
Si stese sul divano,
affondando il viso nel cuscino con un nuovo singhiozzo. Stupida,
stupida,
stupida. Se solo fosse stata più paziente con
lui… Forse aveva esagerato?
Strusciò il volto contro il
cuscino, ora bagnato, e infilandovi le mani tremanti sotto.
Sì, lei aveva
esagerato, ma anche la buki aveva la sua buona parte di colpe. Come
aveva detto
Tsubaki, aveva sul serio approfittato troppo della sua pazienza.
Singhiozzò. Non sapeva cosa
pensare. Era combattuta; scusarsi, o aspettarsi le scuse?
Non lo sapeva. Non lo sapeva
e dubitava l’avrebbe mai saputo. Spostando la testa sino a
poggiare la guancia
sul cuscino, scoccò un’occhiata alla porta. Non ci
volle molto perché si
addormentasse, tormentata da quei pensieri che difficilmente le
avrebbero fatto
fare
sogni tranquilli.
Soul si rigirò
le chiavi di
casa tra le dita tozze, storcendo le labbra pensieroso. Era di fronte
alla
porta di casa da circa un quarto d’ora e stava rimuginando su
cosa avrebbe
detto o non detto a Maka. Insomma, presentarsi così dopo
aver detto di
essersene andato… Non era per niente cool. Si sarebbe
solamente umiliato in una
maniera orrenda.
La buki sospirò, grattandosi
la nuca deglutendo prima di prendere coraggio e infilare la chiave
nella
serratura, girandola di scatto. Prendendo un bel respiro,
aprì la porta,
strizzando le palpebre terrorizzato quasi si aspettasse di vedere un
libro
volare dall’altra parte della stanza e prenderlo dritto in
testa.
Quando, dopo dieci secondi
buoni, riaprì uno degli occhi constatando che nulla era
ancora accaduto,
deglutì entrando e richiudendosi la porta alle spalle mentre
si ficcava
malamente le chiavi in tasca. Ma perché tutta
quell’esitazione? Insomma, doveva
soltanto far finta che nulla fosse accaduto. Dopotutto loro due
litigavano
spesso, certo non violentemente come quella mattina ma… Si
sarebbe rimesso
tutto a posto, Soul era fiducioso.
“… Maka?”
Silenzio. Che fosse uscita?
Il ragazzo sospirò, muovendo qualche passo
nell’appartamento che condividevano
con aria circospetta. Si diresse in cucina. Niente. Andò
nella camera della
shokunin, e ancora niente. Finalmente la trovò, accoccolata
sul divano che
stringeva convulsamente il cuscino, bagnato per via di alcune lacrime
che anche
nel sonno continuavano a scendere.
Soul ebbe un colpo al cuore,
sentendosi improvvisamente una merda. Che aveva fatto?
Sospirò,
inginocchiandosi lentamente accanto a lei e allungando appena una mano
per
scostarle uno dei codini biondi dalla spalla.
Com’era bella… Il viso
delicato e morbido, con le guance arrossate per via del probabilmente
isterico
pianto che aveva fatto, e il petto che si alzava e si abbassava
lentamente
ritmato sul calmo respiro ogni tanto interrotto da qualche sporadico
singhiozzo.
Soul abbassò lo sguardo
ritirando la mano contrito. Era stato lui la causa di quel pianto, lo
sapeva, e
questo lo fece sentire un vero stronzo. Forse era stato troppo
avventato ad
andarsene così, come aveva detto Kid.
Kid… Si era ritrovato a
seguire i consigli di quel pazzo simmetrico ora? Sospirò,
allungando nuovamente
la mano per accarezzarle dolcemente il viso bagnato.
“Ohi, Maka.”
Vide la ragazza aprire
lentamente gli occhi verdi, e battere le palpebre un paio di volte per
mettere
a fuoco l’ambiente circostante. Parve spaesata per qualche
istante, finché non
spalancò gli occhi scattando seduta e strofinandosi una mano
sul viso bagnato
per asciugarsi dalle lacrime. “S-Soul!”
Lui si aprì in un sorriso
triste, poggiando i gomiti sulle ginocchia con un sospiro.
Maka borbottò, abbassando lo sguardo
per non fissarlo. “… Hmpf…
Ciao…”
La buki ridacchiò, alzandosi
in piedi. “Ciao.”
Lei deglutì, alzando lo
sguardo fissandolo con un dolce broncio.
“Che ci fai
qui?” borbottò, arrossendo appena.
“Che ci faccio qui?” ripeté
lui aggrottando le sopracciglia, mentre infilava le mani nelle tasche
della
felpa. “È anche casa mia, no?”
“Non sembrerebbe, dato che
non fai nulla per renderla tale,” borbottò lei
freddamente di rimando,
continuando a fissarlo malissimo.
Soul alzò un sopracciglio,
fissandola. Che diamine le prendeva ora? Voleva litigare di nuovo?
“Pfh.”
Sbuffò, guardando altrove. “E io che ero venuto
per porgerti delle scuse… Se
magari non ti agitassi tanto per cazzate del genere, mi sentirei
più motivato a
porgertele non credi?”
“Cazzate?!” ripeté lei
alzandosi in piedi. “Ti sembra una cazzata il fatto che mi
spacchi dalla
mattina alla sera senza ricevere nulla in cambio?”
“Uffa,” sbuffò lui. “Non
ricominciamo per fav-“
“Soul sei tu quello che ha
voluto ricominciare,” ringhiò Maka bloccandolo.
“Io?!” fece lui indignato.
“Ma se sei stata tu la prima ad attaccarmi! Uno torna per
chiedere scusa e tu
lo accogli così?!”
Maka sbuffò, incrociando le
braccia e alzando la testa con fare sprezzante. “E allora
falle, queste scuse!”
“Mi hai fatto completamente
passare la voglia,” ringhiò lui dirigendosi nella
sua camera. La shokunin si
alzò, seguendolo: “Ah sì? Non hai
voglia di chiedere scusa?!” si piantò, a
gambe larghe e con le mani sui fianchi, sulla porta della sua camera
fissandolo. “E allora perché io dovrei aver voglia
di raccattare la tua roba in
giro per casa?”
“Uffa Maka, ma che palle!”
sbottò lui voltandosi verso la sua meister. “Hai
finito?”
“No che non ho finito!!” Maka
batté un piede per terra, stringendo i pugni. “Ma
perché non capisci?!” fece, portandosi
le mani al viso.
“Sarò idiota,” ringhiò lui di
rimando, iniziando a raccattare roba per la stanza con fare stizzito.
“…” Maka lo fissò aggrottando
le sopracciglia. “E ora che fai?”
“Che faccio?” ripeté lui,
ficcando in uno zainetto un paio di cuffie, dei cd e
qualche manga, “ti libero della mia
fastidiosa presenza, cosa dovrei fare?”
“Eh?!” lei spalancò gli
occhi. “N-No… Non…!!”
sbuffò, “Sei sempre così
esagerato!”
“Esagerato.. Io?” ringhiò
lui, mettendo nello zaino un lettore mp3. “Adesso sarei IO
quello esagerato?”
“Si!” strillò lei, sull’orlo
di un altro pianto.
Soul la ignorò
bellamente, chiudendo lo zaino
e mettendoselo in spalla lanciandole un’occhiata
profondamente offesa. “Bene,
scusami la farsa di stamattina, stavolta me ne vado sul
serio.”
“No che cos… Soul!” gli corse
dietro mentre lui si dirigeva nell’ingresso, aprendo la porta
e uscendo.
“Aspetta!”
“Maka, lasciami stare.”
Ringhiò questo senza neanche voltarsi, scendendo velocemente
le scale con la
shokunin alle calcagna.
“No Soul aspetta…!” tentò
lei, prendendo a singhiozzare. Dannato orgoglio! Non era possibile
perdere la
propria arma per una cazzata del genere!
La buki la ignorò, salendo
sulla moto con lo zaino in spalla. Si voltò
un’ultima volta verso di lei,
fissandola con sguardo colmo di rancore. “Salutami
Blair.”
“SOUL!”
Fu tutto inutile, lui era
partito e lei non poteva far altro se non correre dietro alla moto
gridando il
suo nome mentre le lacrime scendevano a fiotti, bagnando il colletto
della
camicia della ragazza.
Si accasciò singhiozzando in
mezzo alla strada, coprendosi il viso con le mani lasciando che le
lacrime
colassero dalle fessure tra le dita.
Se n’era davvero andato… E
stavolta, Maka lo sapeva, non sarebbe tornato.
Ohohoh.
Salve ragazze. C: E finalmente anche questo capitolo è
fatto… Non credevo ci
sarei riuscita, davvero. X_X Un ringraziamento particolare
và a Midnight_Rose
a cui il capitolo è dedicato v_v Grazie mille
tesora! ♥
E
insomma, mi sono sentita male io a scriverlo,
sinceramente. ç_ç Soul.. *sniff*
Va beh va.. Passiamo ai ringraziamenti~
subaku
no temari: Oh si Adam!!
°ç°
Adamadamadamadamadamadamadamadamadam..
Ok
basta. XD
Kanku_Pool_98:
POLLAAAAAAA!!
Amora mia! XD
… Ok basta, di nuovo. XD Grazie della recensione dear ;3
Continua a recensire e
grazie ♥_♥!
xmas:
Ciaooo
=D Grazie mille, era
proprio quello che volevo <3 E sì, anche noi
appassionate dei TDG! Come si
può non amarli? Ç_ç Grazie della
recensione, al prossimo capitolo ♥
Midnight_Rose: Che altro dire dear? XD
Grazie x3 Beh happy ending… Mi pare un po’ presto
;D Grazie mille dei consigli!
Dimea: Oh ma grazie J Sono contenta di vedere che la FF
è apprezzata da sempre più
lettori. Continua a seguire mi raccomando x3
LadyDarkAngel: Ora che l’hai
scoperto…
Non picchiarmi se non sei contenta, ti prego. xD Se Soul avesse dato
una mano
in casa, tutto questo non sarebbe successo v.v
Grazie
della recensione! ♥
Pai: Ah beh meno male XD Grazie
della recensione~
Bene
detto questo… Vi ringrazio tantissimo se siete arrivati a
leggere sino qui, e
vi prego, vi PREGO di lasciare una recensione se il capitolo vi
è piaciuto (o
anche se non vi è piaciuto xD critiche COSTRUTTIVE sono
sempre bene accette)…
Ho bisogno di tanti consigli >_< Il prossimo capitolo
dovrebbe esserci a
breve e sarà accompagnato proprio da una canzone dei Three
Days Grace… ;D Stay
Tuned, ragazze! Al prossimo capitolo! ♥
-Rikori
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