Anguish - Angoscia {SoMa}

di Rikori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parting - I don't want to let you go. ***
Capitolo 2: *** The Growing Anguish {Parte Prima} ***
Capitolo 3: *** The Growing Anguish {Parte Seconda} ***
Capitolo 4: *** Once Again. ***



Capitolo 1
*** Parting - I don't want to let you go. ***


Anguish - Prologue

Prologue: Parting – I don’t want to let you go.

Uscì dalla cucina con passo e aspetto stanco, appendendo il grembiulino da cucina. Aveva appena finito di lavare i piatti, e adesso avrebbe dovuto lavare per terra. Passò davanti al soggiorno, lanciando uno sguardo scocciato al partner che, stravaccato sul divano, guardava tranquillamente la televisione mangiando un pacco di patatine.
Sospirò. Ci aveva fatto l’abitudine ormai. Si diresse stancamente in bagno, aveva bisogno di darsi una sciacquata prima di riprendere per evitare di cadere addormentata da un momento all’altro.
Entrò lentamente, richiudendosi la porta alle spalle, e vi si appoggiò con uno sbuffo guardandosi poi attorno. Un asciugamani umido, utilizzato probabilmente dalla buki poco prima, giaceva sul bordo della vasca da bagno mentre il tubetto di dentifricio, aperto (chissà che fine aveva fatto il tappo), era nel bel mezzo del lavandino.. Dove non sarebbe dovuto essere.
Maka si passò una mano tra i capelli sciolti con fare disperato. Che casino. Non ne poteva più.
-Possibile che non muova mai un dito …- Sospirò nuovamente, raccattando l’asciugamani e lanciandolo malamente nella cesta della roba sporca prima di prendere il tubetto di dentifricio e rimetterlo al suo posto (senza tappo), dando una veloce sciacquata al lavandino macchiato di pasta dentifricia e pieno di capelli bianchi.
Ne approfittò per darsi una sistemata, pettinandosi, per come poteva, i capelli e dandosi una sciacquata alla faccia tanto per svegliarsi.
Si lasciò cadere sulla tazza chiusa del gabinetto, sbuffando, e posò la testa su una mano massaggiandosi le tempie.
“Riprendiamo..” borbottò, alzandosi, e voltandosi nuovamente quando sentì qualcosa frusciarle contro le caviglie e cadere a terra.
“Ma cosa …” Prese l’indumento: un paio di boxer. Tremò. Era troppo.
Tenendolo in mano con fare nervoso, quasi nevrotico, marciò fuori dal bagno sbattendo la porta. I suoi passi, pesanti e nervosi, lasciavano presagire l’ira che si sarebbe riversata sul ragazzo di lì a poco; e infatti in meno di un secondo fu davanti alla buki che, stesa sul divano, stava ancora guardando beatamente la tv senza sospettare nulla.
“Soul.” Ringhiò, piazzandosi davanti all’apparecchio per occupare il campo visivo della falce. Si portò una mano al fianco, tenendo alto l’indumento intimo con l’altra. “Sai dirmi cosa sono questi?”
Il ragazzo batté le palpebre sorpreso, alzando lo sguardo sulla shokunin che sembrava più che furente. “ …Un paio di mutande?”
“Sono tue mutande.” Sibilò la ragazza, stringendo le palpebre. “E sai dirmi dov’erano?”
“…Maka, cosa vuoi che ne sappia?” ribatté la falce, alzando un sopracciglio. “Non ho idea del perché tu sia venuta da me con un paio di mie mutande in mano.”
Maka, dal canto suo, tremava dalla rabbia. Cercando di contenersi, ringhiò: “Erano in bagno, Soul. Sulla tazza del gabinetto.”
Un lampo di comprensione sembrò attraversare il volto del ragazzo, che si portò una mano alla bocca con fare sorpreso. “…Oh.”
“ ‘Oh’ un corno, Soul!” strillò la shokunin, ora davvero alterata, sventolandogli i boxer davanti agli occhi. “Non ti chiedo niente, ma almeno lasciare la casa in una parvenza d’ordine!!”
“Pfft, scusa, eh,” borbottò Soul in risposta, grattandosi la nuca con fare nervoso. “Può capitare ogni tanto…”
“No Soul non deve capitare!” rispose la ragazza stizzita, ripetendo il suo nome per l’ennesima volta, “È l’unica cosa che ti chiedo! L’unica! Tenere in ordine le tue cose e non fare casino! E tu che fai?!” Sembrava davvero sull’orlo di una crisi di nervi.
“Accidenti, scusami, scusami! È che ho anche altro a cui pensare… E poi sai, la fretta…” cercò di pararsi la buki, alzando il braccio che non stava reggendo il pacchetto di patatine quasi a pararsi dall’artigiana, che sembrava volesse prenderlo a colpi di mutande da un momento all’altro.
“Altro a cui pensare?” ripeté la ragazza. “ .. Fretta?”
Soul annuì lentamente, deglutendo. Ecco, stava per esplodere. E infatti…
“E IO CHE DOVREI DIRE?!” strillò, lasciando cadere i boxer del ragazzo per terra. “Non muovi un dito, Soul! Non ti sei mai preoccupato che forse, ma dico forse!, una mano in casa mi sarebbe gradita?!”
“Ma .. Ma io cucino …!” si schermì Soul deglutendo nuovamente e alzando appena la voce.
“Cucini?! Cucini un giorno sì e uno no! Ma non so se te ne sei accorto che sono io quella che ti prepara la colazione, ti fa trovare i vestiti puliti, pulisce il cesso su cui ti siedi, lava il pavimento su cui cammini, pulisce i piatti in cui mangi, compra il cibo che mangi e rifà il letto in cui tu dormi!” l’interruppe la shokunin, tremando dalla rabbia e dal nervosismo e alzando la voce fino a sovrastare quella del partner.
La buki rimase in silenzio, senza sapere cosa rispondere. Effettivamente aveva ragione. “Maka..”
“Taci!” l’interruppe l’artigiana stringendo i pugni. Qualche lacrima di nervosismo scivolò lungo le sue guance, infrangendosi sul colletto della camicia.
E Soul tacque, non volendo discutere con la ragazza che diventava tremendamente paurosa quando si arrabbiava. Decise di lasciarla sbollire, sbattendo le palpebre e fissandola con sguardo accigliato.
“Tu…” riprese lei, interrompendo i suoi pensieri, “… Non ti rendi conto di quanto sia difficile portare avanti una convivenza, vero? Sono anni che viviamo insieme ma … Nonostante questo, non ti sei ancora reso conto di quanto io mi spezzi per riuscire a far filare tutto liscio…” borbottò,
asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
Soul sospirò. “E ora perché piangi?” borbottò, guardando altrove.
“Piango perché sei un idiota!” singhiozzò la shokunin, ormai completamente in lacrime.
“Ohi, Maka..” tentò l’idiota, grattandosi la nuca con fare nervoso. “…Mi dispiace.”
“Ah, ora ti dispiace!” ribatté lei tra le lacrime.
“Sì Maka, mi dispiace!” ripeté Soul, iniziando ad innervosirsi. “Cosa devo fare per fartelo capire? Chiedere scusa in ginocchio?!”
“Sarebbe un buon inizio.” Rispose lei gelida, asciugandosi le lacrime.
“Cos- Uff..” la buki sbuffò, massaggiandosi le tempie con una mano. “Senti.. Se non ti vado bene, avresti potuto benissimo dirmelo prima, sai!”
“Non mi vai bene per niente!” strillò di rimando lei, stringendo i pugni.
“Ah, è così?” ringhiò Soul, alzandosi in piedi per fronteggiarla. “Non ti vado bene?”
“Non mi vai bene!”
“Benissimo.” Il ragazzo si voltò, incamminandosi verso l’ingresso. Afferrò le chiavi della moto, ficcandosele malamente in tasca, e lanciò alla shokunin uno sguardo offeso colmo di rancore. “Spero starai meglio senza di me.”
E, detto questo, lasciò la casa sbattendo violentemente la porta.

 

 Spazio Autrice:
Ohayoo, minna!
.. O direi più konbanwa, vista l’ora.. Ma va beh! XD Chi se ne frega su. *Coff coff*
Allora…
Questa è la mia prima long.
Spero vivamente sia soddisfacente come prologo =D Volevo mettere in chiaro la situazione, spero di non essere stata troppo affrettata.. °A°
Coooomunque. Il nostro Soul è davvero ferito nel profondo, povero cucciolo x) Maka non ci ha visto più e.. Beh, sono cose che capitano.
Anche se.. Avessi trovato io le sue mutande nel bagno, difficilmente gliele avrei ridate ò_ò
*Coff* Ma qui parliamo di me… Eheheh.

Soul: Pervertita, che ci vuoi fare con le mie mutande?! Ò_ò
E-Ehm! Niente, niente Soul! Cosa ti viene in mente?!
Ahm. Sì. Detto questo.. Se avete letto fino qui, grazie XD E… I commenti sono sempre bene accetti. :3
Grazie per aver letto <3 Ci vediamo al prossimo capitolo!

~Rikori

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Capitolo 2
*** The Growing Anguish {Parte Prima} ***


Ch.1: The growing anguish. [Parte Prima]

 “Ohi, ohi.. Non ci vedo niente di buono.”
“Non c’è niente di buono, idiota.”
Soul si lasciò cadere sul (simmetrico) divano di casa di Kid, sospirando.
Lo shinigami gli lanciò un’occhiata preoccupata, sedendosi accanto a lui in maniera più composta. “Soul.. Potresti, per favore, spiegare per bene dall’inizio cosa è successo?”
Si trovavano nell’appartamento che il ragazzo moro divideva con le due buki, il primo posto in cui all’albino era parso opportuno andare per lasciar sbollire la rabbia e l’indignazione. E, perché no, magari scambiare due parole. Sentiva di averne tremendamente bisogno in quel momento, anche se, sicuramente, non l’avrebbe mai ammesso davanti a nessuno. Men che mai davanti a Death the Kid.
“Uff, te l’ho già ripetuto due volte. Maka stava schizzando perché sostiene che non l’aiuto in casa e ha detto che non le vado bene. E ho pensato che, se non le vado bene, starà meglio senza di me. Tutto qui.” Borbottò la buki in risposta, rigirandosi le chiavi della moto tra le dita tozze.
Kid lo fissò. “…E tu sei assolutamente certo del fatto che tu non le vada bene?”
“Certo che sì.” Ribatté lui, fissandolo di rimando con gli occhi rosso rubino. “Se l’ha detto, vuol dire che è vero, no?”
“Idiota..” Ringhiò in risposta lo shokunin portandosi una mano alla fronte. “Era arrabbiata, la rabbia a volte fa’ dire cose che non si pensano.”
“…” Soul sospirò, passandosi una mano tra i lunghi capelli bianchi con fare stanco. “E che dovrei fare ora.. Andare lì da lei strisciando e dire che mi dispiace? È lei quella in torto.”
Lo shinigami gli lanciò un’occhiata scettica. “Ne sei così sicuro? Da quel che ho capito, quello che ha scatenato la lite altro non era che la tua negligenza nel deciderti a dare una mano a quella povera ragazza che dalla mattina alla sera altro non fa’ se non lavorare per far sì che tu abbia un letto in cui dormire e dei piatti in cui mangiare.”
Ancora una volta Soul non seppe cosa rispondere. Beh.. Era vero. Sentiva, nel profondo, che una parte (.. Se non tutto) del discorso di quel pazzo simmetrico filava.
Sospirò. No, di certo non poteva tornare lì da lei e abbassarsi a chiedere scusa. Che figura ci avrebbe fatto?
“… Idiota,” ripeté il ragazzo di fronte a lui fissandolo. Evidentemente aveva capito cosa stava pensando. “Il chiedere scusa è un atto di coraggio.”
Soul sbuffò, abbassando lo sguardo irritato. Era vero, ci voleva coraggio a chiedere scusa, perché significava mettere da parte l’orgoglio e ammettere di aver sbagliato.
Ma la buki NON aveva assolutamente intenzione di ammettere di aver sbagliato. Perché avrebbe dovuto? Era fermamente convinto di essere dalla parte del giusto.
Sospirò, sistemando i gomiti sullo schienale del divano. “Non ho nulla di cui scusarmi,” ribatté infine cocciutamente, grattandosi la nuca con fare distratto.
“Idiota.” Ripeté ancora una volta lo shinigami accanto a lui, sospirando di rimando. “Credi che sia colpa di Maka?” chiese poi con tono irritato.
“Certo che è colpa di Maka!” sbottò la falce scoprendo i denti. No. Non aveva intenzione di ammettere i suoi errori, e non l’avrebbe di certo fatto di fronte a Kid.
Quest’ultimo sospirò nuovamente, passandosi una mano tra i capelli corvini striati di bianco. “Uff, ok, ok.. Continua a girare con i paraocchi, non sarò io a dirti cosa devi fare.. Ma una cosa posso dirtela per certo,” aggiunse, piegandosi verso di lui.
Soul lo guardò con fare interrogativo. “Cosa?”
“Maka non l’avrà presa per niente bene.” Concluse lui, scuotendo appena la testa.
“Pfff!” la buki sbuffò. “A quest’ora mi starà preparando le valigie con la mia roba, credimi, l’ha presa benissimo.”

 

 

Spazio Autrice:
Ma ciao bei puzzoni! Vi sono mancata? <3 … Ovviamente no, ma va beh. XDD
Allooooooora. Il nostro suol.. cioè Soul… E’ messo maaaale v.v Orgoglione orgoglioso eh! Non so se gli gioverà ;DD Lo scopriremo nel prossimo capitolo, ohohoh. Perdonatemi se questo era così corto, ma è diviso in  due XD La seconda parte al più presto =D
E ora passiamo ai ringraziamenti:

 subaku no temari: Macciao onee-san! XD Ci becchiamo anche sulle mie storie adesso lol. E no non tutte le mie storie sono belle alcune fanno proprio cacaren.. Lo sai ò_ò E fai bene a sentirti tiratO in causa, carO miO ò_ò *Guarda male*

 Midnight_Rose: Eeeh no no, Maka non ha affatto esagerato, la sua è una reazione più che comprensibile, povera crista ç_ç E’ Soul che ha esagerato andandosene così di punto in bianco, lol. È un tenero idiota. V.v
Soul: Ma che?! Ò_ò Tua madre!!
Taci tu. <_<

Maka27: Eh certo che Maka ha ragione! Figuriamoci, tsk u___u Poveretta, al posto suo io avrei già buttato Soul fuori dalla finestra, lei è troppo gentilA.
Sono contenta ti sia piaciuta. =)

 gnomahmichiyo: Oddio sì *_* Non immagini quanto vorrei trovarle io!! Anzi, più che le mutande, mi farebbe comodo Soul in persona. Asd. … *Tenta di mantenere un contegno, insomma ò_ò* Ehm ehm *coff coff* Coomunque. Ti ringrazio tantissimo ^//^ Il mio è uno stile che sta maturando e sono contenta di vedere che qualcuno apprezza.
E, sì, c’è il continuo.. Eccolo qui! XD


E detto questo.. Uhm.. Che altro dire.. Oyasumi nasai (sono le 11.05 di notte 8D) e spero il capitolo sia soddisfacente, anche se non accade nulla di significativo XD Vi prego commentate anche solo per dire “che ca**o serve ‘sta misera paginetta o_____ò?!!”, ho bisogno di O P I N I O N I ç_ç

Alla prossima gente!!!

-Rikori

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Capitolo 3
*** The Growing Anguish {Parte Seconda} ***


“È UN IDIOTA!”
Maka singhiozzò, poggiando il volto sulla spalla di Tsubaki. Quella della buki era stata una visita inaspettata quanto gradita, la ragazzina si sentiva tremendamente in colpa per aver trattato Soul in quel modo e aveva assolutamente bisogno di parlarne con qualcuno.
“Shhh…” mormorò la mora stringendo la shokunin a sé, coccolandola lentamente tentando di farla calmare mentre le accarezzava dolcemente una spalla.
“Sono sicura che tornerà.”
“No che non tornerà!” sbottò Maka tra i singhiozzi, stringendosi alla ragazza con disperazione. “È t-troppo cocciuto p-per tornare…” aggiunse poi, stringendo le palpebre sugli occhi verdi e tirando la stoffa del vestito di Tsubaki. Quasi stesse cercando un appiglio. Singhiozzò nuovamente, asciugandosi poi nervosamente qualche lacrima con il dorso della mano e alzando la testa tentando di darsi un contegno. Insomma Maka! Non devi farti vedere così debole. “Non.. Non farà mai la prima mossa,” singhiozzò debolmente, staccandosi dalla ragazza per intrecciarsi le mani in grembo.
Tsubaki la fissò con sguardo preoccupato e triste, cingendole nuovamente le spalle con un braccio e stringendola dolcemente a sé come farebbe una sorella maggiore con la sorellina triste. “Maka-chan… Secondo me dovresti solo dargli un po’ di tempo... È accecato dalla rabbia, dubito sia sicuro di quello che ha fatto e dubito anche che resterà fermo con le mani in mano senza tentare di risolvere la situazione.”
“Non lo so, Tsubaki-chan, non lo so… Io… Mi sento tremendamente in colpa…” ammise l’artigiana, tremando appena. “Forse non avrei dovuto dirgli quelle cose…”
“Hai fatto più che bene,” ribatté la buki annuendo con fare convinto. “Soul-kun approfitta troppo della tua pazienza. Si sarebbe dovuto aspettare una reazione del genere, prima o poi. Tutti quanti hanno un limite,” concluse con un piccolo sorriso, accarezzandole lentamente i capelli biondo cenere.
“S-Sì…” mormorò lei in risposta, tirando su col naso. Non ribatté. Che avrebbe potuto dire, dopotutto? Non credeva che Tsubaki comprendesse appieno la sua tremenda angoscia. Maka non credeva sarebbe tornato. Oh no che non l’avrebbe fatto. Lui sicuramente aspettava una mossa da parte sua, sicuramente pretendeva che fosse lei a chiedere scusa anche essendo dalla parte del giusto.
E Maka sapeva che sarebbe stata quella la conclusione della faccenda. Sarebbe stata lei quella a muoversi e scusarsi, anche non avendone motivo, pur di far tornare la situazione com’era prima della litigata.
“Maka-chan…” mormorò la buki accanto a lei, sospirando. “Senti… Vuoi che ci parli io?”
“No, non preoccuparti Tsubaki-chan… Ti ringrazio ma… Preferirei aspettare un po’ e vedere cosa succede, magari cambia idea e … E torna…” rispose lei con aria speranzosa, stringendo i pugni.
La ragazza a fianco a lei sospirò vedendo quanto la situazione la stesse struggendo. “Come vuoi… Sappi che se c’è bisogno di una mano io ci sono,” le disse con un piccolo sorriso d’incoraggiamento, sfregandole la mano sulla spalla. “Ora devo andare, avevo detto a Black Star che sarebbero stati solo dieci minuti e sono qui da un’ora… Ricordati di chiamarmi se hai bisogno di parlare, mh?”
“S-Sì… Ti ringrazio…” mormorò la bionda di rimando. “Scusami per averti fatto perdere tempo…”
“Ma ti pare?” sorrise Tsubaki alzandosi in piedi e porgendole un fazzoletto. “Su, ricomponiti.”
“Grazie…” sospirò la shokunin, asciugandosi il viso come meglio poteva mentre salutava la mora che usciva sventolandole la mano con fare incoraggiante.
Una volta chiusa la porta, calò un silenzio di tomba rotto solamente dagli sporadici singhiozzi della ragazzina che tentava di contenere il pianto, nonostante fosse sola in casa.
Ed era proprio quello che la stava consumando in quella maniera: l’essere sola in casa. Le mancava il chiasso della sua arma, le mancava vedere la sua figura stravaccata sul divano e le mancavano persino gli strilli e i gridi lanciati contro Blair (che in quel momento non era in casa).
Deglutì, fissando la porta con gli occhi lucidi. Rimase così qualche minuto, in silenzio, quando il rumore improvviso del telefono che squillava la fece sobbalzare di colpo portandosi una mano sul cuore con un sospiro.
Si sporse appena, prendendo la cornetta del telefono con mano tremante. Che fosse Soul? Che si fosse pentito di quello che aveva fatto? Che volesse chiedere scusa? O magari le voleva chiedere di uscire per parlare di quello che era successo.
Deglutì. Non l’avrebbe scoperto mai se non si fosse data una mossa.
Tremando, si portò la cornetta all’orecchio intrecciando il dito nel cavo e mormorando con un filo di voce. “Pronto?”

 

 
Ma ciao bella gente! XD *Sventola zampina*
Mi scuso per l’enorme ritardo di questo capito luccio! È che la scuola mi sta prendendo tutto il tempo e non ho più il tempo (yay per le ripetizioni) di fare un tubo… Ho anche un sacco di manga in sospeso ç_ç Vorrei tanto un po’ di tempo… Ma una settimana e l’agonia è finita!! 8D *Stringe Soul*
Ora passiamo ai ringraziamenti~

subaku no temari: Ma ciao onee-san XD E sì non tornerai tanto facilmente, e credo che si sia capito… … O forse no? 8D Al prossimo capitolo v____v

Pai; Oddio scusami ;W; Spero che questo sia più … Soddisfacente? °-° Va beh xD Scusami per aver fatto aspettare così tanto, come posso farmi perdonare? ;ò;

Midnight_Rose: Te l’ho mai detto che amo le tue recensioni? XD Ti ringrazio tantissimo di seguire la storia >w< E beh no, non credo Soul si scuserà tanto facilmente sai? XD Purtroppo per la povera Maka che ci sta dimmerd. ;___; Ci vediamo al prossimo capitolo, e grazie tantissime dei complimenti ;O;!!

xmas: Benvenuta nella schiera dei recensionisti (??), sono contenta che la storia piaccia, davvero!! >w< E sai anche io mi comporto così, e so che non è per niente bello.. Mia madre me lo urla ogni giorno XD Ma IO non posso andarmene di casa, non ancora almeno >3> spero sia piaciuto anche questo capitolo! E grazie della recensione!!

 Detto questo, ci vediamo con il prossimo capitolo che, udite udite, sarà una mezza one-shot songfic v_____v! Sayonara minna!!~

-Rikori

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Capitolo 4
*** Once Again. ***


-Si sporse appena, prendendo la cornetta del telefono con mano tremante. Che fosse Soul? Che si fosse pentito di quello che aveva fatto? Che volesse chiedere scusa? O magari le voleva chiedere di uscire per parlare di quello che era successo.
Deglutì. Non l’avrebbe scoperto mai se non si fosse data una mossa.
Tremando, si portò la cornetta all’orecchio intrecciando il dito nel cavo e mormorando con un filo di voce. “Pronto?”-

 “Maka-chan?”
Il cuore di Maka mancò un battito. Deglutì, sospirando e tentando di trattenere nuove lacrime sentendo che la voce non era quella della buki. “Ehi.. Ciao Kid-kun..”
“… Ti sento piuttosto giù. Cos’è successo?”
La ragazza sospirò nuovamente. “Diciamo che… Non lo so… Mi sento un po’ sola, tutto qui.”
“…” Maka sentì il ragazzo sospirare dall’altra parte del telefono. “Soul-kun se n’è appena andato. Ho saputo tutto.”
La shokunin sobbalzò. Soul?! Da DEATH THE KID?! Si arrotolò il filo del telefono attorno al dito, tentando di rimanere neutrale. “Soul…” Sospirò. “Come sta?”
“È piuttosto scosso. E sembrava preoccupato. Ma credo di essere riuscito a farlo ragionare… Dovrebbe essere per strada. Sono fiducioso del fatto che stia tornando. … Maka-chan, confido che tu riesca a risistemare la situazione… So benissimo che non è stata colpa tua, ma se non sarai tu a mettere in chiaro il fatto che vuoi far pace dubito che quella testa di legno ci arriverà da solo…”
“Lo so…” mormorò lei, accavallando le gambe mentre tirava su col naso e spostava la cornetta sull’altro orecchio. “Anche se… Devo ammettere che ho paura…”
“Di cosa Maka-chan?”
“Ho paura che possa andar peggio…”
Lo shinigami sorrise incoraggiante, anche sapendo che la ragazza non poteva vederlo, e tentò di far suonare rassicurante il suo tono di voce. “Ma no. Sei l’unica che riesce far ragionare quello stupido. So che riuscirai a rimettere tutto a posto.”
“Grazie Kid-kun…”
“Stammi bene Maka-chan, mi raccomando.” Clack.
Maka sospirò, rimettendo a posto il telefono deglutendo lentamente. Soul stava tornando dunque… Era pronta ad accoglierlo?
No, diamine, non lo era. Cosa gli avrebbe detto? Che le dispiaceva? Cazzate del genere non l’avrebbero aiutata. Soul aveva la testa più dura di un mulo. Non sarebbe stato lui a fare il primo passo, e Maka lo sapeva.
Si stese sul divano, affondando il viso nel cuscino con un nuovo singhiozzo. Stupida, stupida, stupida. Se solo fosse stata più paziente con lui… Forse aveva esagerato?
Strusciò il volto contro il cuscino, ora bagnato, e infilandovi le mani tremanti sotto. Sì, lei aveva esagerato, ma anche la buki aveva la sua buona parte di colpe. Come aveva detto Tsubaki, aveva sul serio approfittato troppo della sua pazienza.
Singhiozzò. Non sapeva cosa pensare. Era combattuta; scusarsi, o aspettarsi le scuse?
Non lo sapeva. Non lo sapeva e dubitava l’avrebbe mai saputo. Spostando la testa sino a poggiare la guancia sul cuscino, scoccò un’occhiata alla porta. Non ci volle molto perché si addormentasse, tormentata da quei pensieri che difficilmente le avrebbero fatto fare
sogni tranquilli.

 


Soul si rigirò le chiavi di casa tra le dita tozze, storcendo le labbra pensieroso. Era di fronte alla porta di casa da circa un quarto d’ora e stava rimuginando su cosa avrebbe detto o non detto a Maka. Insomma, presentarsi così dopo aver detto di essersene andato… Non era per niente cool. Si sarebbe solamente umiliato in una maniera orrenda.
La buki sospirò, grattandosi la nuca deglutendo prima di prendere coraggio e infilare la chiave nella serratura, girandola di scatto. Prendendo un bel respiro, aprì la porta, strizzando le palpebre terrorizzato quasi si aspettasse di vedere un libro volare dall’altra parte della stanza e prenderlo dritto in testa.
Quando, dopo dieci secondi buoni, riaprì uno degli occhi constatando che nulla era ancora accaduto, deglutì entrando e richiudendosi la porta alle spalle mentre si ficcava malamente le chiavi in tasca. Ma perché tutta quell’esitazione? Insomma, doveva soltanto far finta che nulla fosse accaduto. Dopotutto loro due litigavano spesso, certo non violentemente come quella mattina ma… Si sarebbe rimesso tutto a posto, Soul era fiducioso.
“… Maka?”
Silenzio. Che fosse uscita? Il ragazzo sospirò, muovendo qualche passo nell’appartamento che condividevano con aria circospetta. Si diresse in cucina. Niente. Andò nella camera della shokunin, e ancora niente. Finalmente la trovò, accoccolata sul divano che stringeva convulsamente il cuscino, bagnato per via di alcune lacrime che anche nel sonno continuavano a scendere.
Soul ebbe un colpo al cuore, sentendosi improvvisamente una merda. Che aveva fatto? Sospirò, inginocchiandosi lentamente accanto a lei e allungando appena una mano per scostarle uno dei codini biondi dalla spalla.
Com’era bella… Il viso delicato e morbido, con le guance arrossate per via del probabilmente isterico pianto che aveva fatto, e il petto che si alzava e si abbassava lentamente ritmato sul calmo respiro ogni tanto interrotto da qualche sporadico singhiozzo.
Soul abbassò lo sguardo ritirando la mano contrito. Era stato lui la causa di quel pianto, lo sapeva, e questo lo fece sentire un vero stronzo. Forse era stato troppo avventato ad andarsene così, come aveva detto Kid.
Kid… Si era ritrovato a seguire i consigli di quel pazzo simmetrico ora? Sospirò, allungando nuovamente la mano per accarezzarle dolcemente il viso bagnato.
“Ohi, Maka.”
Vide la ragazza aprire lentamente gli occhi verdi, e battere le palpebre un paio di volte per mettere a fuoco l’ambiente circostante. Parve spaesata per qualche istante, finché non spalancò gli occhi scattando seduta e strofinandosi una mano sul viso bagnato per asciugarsi dalle lacrime. “S-Soul!”
Lui si aprì in un sorriso triste, poggiando i gomiti sulle ginocchia con un sospiro.
Maka borbottò, abbassando lo sguardo per non fissarlo. “… Hmpf… Ciao…”
La buki ridacchiò, alzandosi in piedi. “Ciao.”
Lei deglutì, alzando lo sguardo fissandolo con un dolce broncio.
“Che ci fai qui?” borbottò, arrossendo appena.
“Che ci faccio qui?” ripeté lui aggrottando le sopracciglia, mentre infilava le mani nelle tasche della felpa. “È anche casa mia, no?”
“Non sembrerebbe, dato che non fai nulla per renderla tale,” borbottò lei freddamente di rimando, continuando a fissarlo malissimo.
Soul alzò un sopracciglio, fissandola. Che diamine le prendeva ora? Voleva litigare di nuovo? “Pfh.” Sbuffò, guardando altrove. “E io che ero venuto per porgerti delle scuse… Se magari non ti agitassi tanto per cazzate del genere, mi sentirei più motivato a porgertele non credi?”
“Cazzate?!” ripeté lei alzandosi in piedi. “Ti sembra una cazzata il fatto che mi spacchi dalla mattina alla sera senza ricevere nulla in cambio?”
“Uffa,” sbuffò lui. “Non ricominciamo per fav-“
“Soul sei tu quello che ha voluto ricominciare,” ringhiò Maka bloccandolo.
“Io?!” fece lui indignato. “Ma se sei stata tu la prima ad attaccarmi! Uno torna per chiedere scusa e tu lo accogli così?!”
Maka sbuffò, incrociando le braccia e alzando la testa con fare sprezzante. “E allora falle, queste scuse!”
“Mi hai fatto completamente passare la voglia,” ringhiò lui dirigendosi nella sua camera. La shokunin si alzò, seguendolo: “Ah sì? Non hai voglia di chiedere scusa?!” si piantò, a gambe larghe e con le mani sui fianchi, sulla porta della sua camera fissandolo. “E allora perché io dovrei aver voglia di raccattare la tua roba in giro per casa?”
“Uffa Maka, ma che palle!” sbottò lui voltandosi verso la sua meister. “Hai finito?”
“No che non ho finito!!” Maka batté un piede per terra, stringendo i pugni. “Ma perché non capisci?!” fece, portandosi le mani al viso.
“Sarò idiota,” ringhiò lui di rimando, iniziando a raccattare roba per la stanza con fare stizzito.
“…” Maka lo fissò aggrottando le sopracciglia. “E ora che fai?”
“Che faccio?” ripeté lui, ficcando in uno zainetto un paio di cuffie, dei cd e  qualche manga, “ti libero della mia fastidiosa presenza, cosa dovrei fare?”
“Eh?!” lei spalancò gli occhi. “N-No… Non…!!” sbuffò, “Sei sempre così esagerato!”
“Esagerato.. Io?” ringhiò lui, mettendo nello zaino un lettore mp3. “Adesso sarei IO quello esagerato?”
“Si!” strillò lei, sull’orlo di un altro pianto.
Soul la ignorò bellamente, chiudendo lo zaino e mettendoselo in spalla lanciandole un’occhiata profondamente offesa. “Bene, scusami la farsa di stamattina, stavolta me ne vado sul serio.”
“No che cos… Soul!” gli corse dietro mentre lui si dirigeva nell’ingresso, aprendo la porta e uscendo. “Aspetta!”
“Maka, lasciami stare.” Ringhiò questo senza neanche voltarsi, scendendo velocemente le scale con la shokunin alle calcagna.
“No Soul aspetta…!” tentò lei, prendendo a singhiozzare. Dannato orgoglio! Non era possibile perdere la propria arma per una cazzata del genere!
La buki la ignorò, salendo sulla moto con lo zaino in spalla. Si voltò un’ultima volta verso di lei, fissandola con sguardo colmo di rancore. “Salutami Blair.”
“SOUL!”
Fu tutto inutile, lui era partito e lei non poteva far altro se non correre dietro alla moto gridando il suo nome mentre le lacrime scendevano a fiotti, bagnando il colletto della camicia della ragazza.
Si accasciò singhiozzando in mezzo alla strada, coprendosi il viso con le mani lasciando che le lacrime colassero dalle fessure tra le dita.
Se n’era davvero andato… E stavolta, Maka lo sapeva, non sarebbe tornato. 

 

Ohohoh. Salve ragazze. C: E finalmente anche questo capitolo è fatto… Non credevo ci sarei riuscita, davvero. X_X Un ringraziamento particolare và a Midnight_Rose a cui il capitolo è dedicato v_v Grazie mille tesora!
E insomma, mi sono sentita male io a scriverlo, sinceramente. ç_ç Soul.. *sniff*
Va beh va.. Passiamo ai ringraziamenti~

subaku no temari: Oh si Adam!! °ç° Adamadamadamadamadamadamadamadamadam..
Ok basta. XD

Kanku_Pool_98: POLLAAAAAAA!! Amora mia! XD … Ok basta, di nuovo. XD Grazie della recensione dear ;3 Continua a recensire e grazie ♥_♥!

xmas: Ciaooo =D Grazie mille, era proprio quello che volevo <3 E sì, anche noi appassionate dei TDG! Come si può non amarli? Ç_ç Grazie della recensione, al prossimo capitolo ♥

Midnight_Rose: Che altro dire dear? XD Grazie x3 Beh happy ending… Mi pare un po’ presto ;D Grazie mille dei consigli!

Dimea: Oh ma grazie J Sono contenta di vedere che la FF è apprezzata da sempre più lettori. Continua a seguire mi raccomando x3

LadyDarkAngel: Ora che l’hai scoperto… Non picchiarmi se non sei contenta, ti prego. xD Se Soul avesse dato una mano in casa, tutto questo non sarebbe successo v.v
Grazie della recensione! ♥

 Pai: Ah beh meno male XD Grazie della recensione~

 Bene detto questo… Vi ringrazio tantissimo se siete arrivati a leggere sino qui, e vi prego, vi PREGO di lasciare una recensione se il capitolo vi è piaciuto (o anche se non vi è piaciuto xD critiche COSTRUTTIVE sono sempre bene accette)… Ho bisogno di tanti consigli >_< Il prossimo capitolo dovrebbe esserci a breve e sarà accompagnato proprio da una canzone dei Three Days Grace… ;D Stay Tuned, ragazze! Al prossimo capitolo! ♥

-Rikori

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