Let me under your skin

di JustALittleLie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** the great escape ***
Capitolo 2: *** the diary of Jane ***
Capitolo 3: *** I hate everything about you ***
Capitolo 4: *** the beach ***
Capitolo 5: *** Wonderwall ***
Capitolo 6: *** Stop and stare ***
Capitolo 7: *** step by step ***
Capitolo 8: *** skyway avenue ***
Capitolo 9: *** Bad day ***
Capitolo 10: *** who are you? ***
Capitolo 11: *** searching the truth ***
Capitolo 12: *** Sorry seems to be the hardest word ***
Capitolo 13: *** indifference hurts ***
Capitolo 14: *** parallel world ***
Capitolo 15: *** I'll never come back ***
Capitolo 16: *** everything can change ***
Capitolo 17: *** sorry, I can't ***
Capitolo 18: *** not good enought ***
Capitolo 19: *** Lost in stereo ***
Capitolo 20: *** Take my hand ***
Capitolo 21: *** Good to you ***
Capitolo 22: *** Is he worth it? ***
Capitolo 23: *** Life you don't live is still lost ***
Capitolo 24: *** gimme a chance ***
Capitolo 25: *** True colors ***
Capitolo 26: *** and I Love You ***
Capitolo 27: *** I'll wait forever ***
Capitolo 28: *** Bad News ***
Capitolo 29: *** Say that you love me ***
Capitolo 30: *** Stop dreaming ***
Capitolo 31: *** Learning To Fall ***
Capitolo 32: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** the great escape ***





Throw it away

Forget yesterday
'We'll make the great escape
We won't hear a word they say
They don't know us anyway

Watch it burn
Let it die
Cause we are finally free tonight

(The Great Escape - Boys like Girls)






Odiavo quelle scarpe.
Odiavo quel vestito.
Odiavo i miei capelli che mi facevano sembrare una bambola di porcellana.
Odiavo quella stupida festa piena di ricconi che sorridevano falsi.
E, sopratutto, odiavo mio padre per avermi costretto a parteciparvi.
Mio padre, eccolo lì, in un perfetto smoking con i suoi capelli nero corvino, con il suo sorriso smagliante, con il suo metro e novanta d'altezza, con la postura elegante, col suo bicchiere di champagne intento a conversare con un qualche suo amico, ricco proprietario di qualche bla bla bla.
Mio padre, Philip John Knocks III. Si, lo so mette i brividi. Proprietario della catena di concessionarie Knocks sparse in tutto il mondo.
A pochi metri da mio padre intravedevo una donna in un vestito Rosso Valentino intenta a chiacchierare con qualche sua amica degli ultimi pettegolezzi di Los Angeles, meglio conosciuta come mia madre, Joanne Clarisse Knocks.
Più guardavo i miei genitori e più non riuscivo a capacitarmi del fatto che io ero loro figlia, andiamo io non potevo avere neanche un microscopico gene ereditario da parte loro. Amavo pensare che mi avessero adottata da una famiglia di Hippie.
Io, beh, Veronica Marylin Marie Knocks. Si, agghiacciante anche questo. Per questo tutti dall'età di... due secondi di vita circa, mi chiamavano Ronnie, tutti tranne i miei onnipotentissimi genirori, ovviamente. Beh, io me ne stavo annoiata in un angolo della sala, stretta come un involtino primavera in un abito verde petrolio di qualche famoso stilista di cui negavo l'esistenza, che per di più mi bloccava la circolazione, "ma ti risalta gli occhi!" aveva affermato mia madre, a quanto pare per lei era più importante che i miei occhi risaltassero che io morissi asfissiata.
Come dicevo prima assomiglio, fisicamente ovviamente, ad entrambi i miei genitori con i capelli nero corvino di mio padre, gli occhi verde smeraldo ed il fisico asciutto di mia madre, ma se fuori eravamo simili caratterialmente eravamo...come dire?! Il Sud ed il Nord, La cioccolata e le patatine, La Siberia e Cuba, Il comunismo e il fascismo, la musica classica ed il metal...beh credo di aver reso l'idea.
Loro erano terribilmente conformisti con i loro party eleganti, le loro vacanze in alberghi lussuosi, i loro abiti firmati.
Mentre io amavo andare ai concerti, la vacanza dei miei sogni era un viaggio on the road per tutta l'Europa in sacco a pelo ed adoravo, adoravo, il mercato di Los Angeles che si svolgeva tutte le domeniche nella periferia dove potevi trovare le cose più strane e amavo fare shoppong al centro commerciale. Non c'è bisogno di dire che i miei non approvavano il mio comportamento.
Qualcuno alle mie spalle si schiarì rumorosamente la gola ed istintivamente alzai gli occhi al cielo prima di girarmi, sicura di dover intrattenere una noiosissima conversazione con qualche vecchio, e noiosissimo, amico di mio padre. Ovviamente se si più definire "conversazione" un imbarazzante minuto e mezzo dove lui diceva cose stupide e convenevoli ed io annuivo annoiata mortalmente. Con mia sorpresa, ed immensa gioia, alle mie spalle trovai mio cugino: un bel ragazzo alto con i capelli neri e gli occhi chiari, tutti credevano che fossimo fratelli ed affettivamente era come se lo fossimo davvero.
- Eddie!- esultai, contenta di aver trovato una persona che sapesse sostenere una conversazione non basata sul denaro, e lo abbracciai.
- Oh, Veronica sai che in pubblico dovresti chiamarmi Edward - disse prendendomi in giro mentre io feci una smorfia sentendo il mio nome di battesimo.
Edward, Eddie, era senza dubbio la persona della mia famiglia che mi era più vicina caratterialmente: anche lui odiava tutte quelle regole che la nostra società ci imponeva, ma lui aveva il vantaggio di avere 21 anni ed una casa tutta sua.
- Oh, scusi signorino- Sorrisi
- Sei bellissima stasera, e come sempre daltronde- disse lanciandomi uno sguardo
- Ma non sono io - sospirai
- Effettivamente vederti senza le calze stracciate, il giubotto di pelle e con quei boccoli mi disorienta un pò. Cambio di personalità?- ammiccò con un sorriso
Risi divertita - Per niente! Ma conosci meglio di me le regole della famiglia Knocks-
Sorrise sghembo e prese al volo due bicchieri di Vodka alla pesca da un vassoio che portava un cameriere, me ne porse uno e continuò - Allora, qual'è il tuo piano di fuga stasera?- bevve un sorso. Lo imitai nascondendo un sorriso. Di solito a queste feste ero solita fuggire dopo un pò. Ovviamente dopo essere sicura che mio padre, come da copione, mi avesse presentata a tutti i suoi amici e dopo che mia madre avesse bevuto abbastanza drink da non accorgersi della mia assenza.
- No, stasera niente fuga- risposi
- Come? Hai intensione di sorbirti questi vecchi noiosi tutta la serata?- chiese sorpreso
- Affatto. Ho chiesto il permesso a mio padre per andare a dormire a casa di Kate-
- Ed in realtà?-
Sorrisi. Mi conosceva fin troppo bene - C'è il concerto degli Atreyu a St. Monica e c'è una busta col mio cambio d'abito che mi aspetta nel ripostiglio all'entrata-
- La solita- disse squotendo la testa divertito.
Improvvisamente sentì la mano con cui tenevo il bicchiere leggera, guardai e notai che qualcuno me l'aveva tolto di mano. -Edward- disse una voce severa, mia madre
- gradirei che non desti a mia figlia alcolici, almeno fino a quando non avrà compiuto 21 anni-
- Zia, ti posso assicurare che da 17 a 21 anni non c'è poi tutta questa differenza. Ed inoltre Ronnie a 17 anni è molto più matura di me che ne ho 21- concluse con un sorriso.
- Preferirei comunque che non bevesse- concluse lei con voce piatta. Povera mamma, non sapeva che in realtà la possibilità che io non bevessi neanche un goccio di alcool era pari a quella che io non sarei tornata dal concerto ubriaca fradicia puzzando d'alcool più di un pirata dei Caraibi. Cioè nessuna.
Alzai gli occhi al cielo proprio nel momento in cui il grande orologio a pendolo suonò, mi voltai e vidi che erano le 10.
- Oh cavolo- sussurrai, di lì a poco le mie amiche sarebbero venute a prendermi.
- Mamma sono le 10, tra poco Kate sarà qui-
- Oh nessun problema cara, saluta tuo padre e vai- sorrise.
Salutai con un cenno mia madre mentre mi tuffai nel vero senso della parola su mio cugino stampandogli un bacio sulla guancia e sussurrandolgli all'orecchio - ci vediamo domani al concerto-
Poi mi avviai verso mio padre che era intento a parlare con tre uomini dall'aspetto severo. -Buonasera- dissi interrompendoli.
- Veronica!- salutò mio padre - hai già avuto il piacere di conoscere i signori Prince?- la noia infinita voleva dire
- No papà- sorrisi.
-Beh, Signori questa e la mia adorabile figlia Veronica- fece un pausa, durante la quale mi chiesi come mai quando indossavo calze strappate e magliette a brandelli non mi definiva "adorabile"
- Veronica loro sono i signori Timothy, Anthony e Benjamin Prince, proprietari della grande industria tessile Prince- ...ovviamente
- lieta di conoscervi Signori Prince- sorrisi "adorabile", e da loro provenì una specie di mugolio d'assenso. In Alaska avrebbe fatto più caldo.
- Papà scusa se vi ho interrotto, ma io avevo quell'impegno con Kate...-
- Oh, ma certo. Salutami i Signori Sunders- E si girò di spalle. Sospirai e mi avviai verso l'uscita. Sbuffai rendendomi conto che ormai era troppo tardi per cambiarmi, avrei dovuto farlo in macchina. Entrai nell'atrio dove accanto al guardaroba c'era Lucy, una delle cameriere, la salutai e mi infilai nella grande cabina armadio alla disperata ricerca dei miei vestiti ormai sepolti da un'infinità di cappotti. Una volta trovate le mie cose mi infilai la giacca di pelle nera che stonava terribilmente col mio vestito elegante, uscendo dalla porta vidi la macchina di Kate parcheggiata di fronte casa mia e per la fretta inciampai nei gradini - Maledette scarpe!- urlai prima di cadere. O almeno, sarei dovuta cadere ma due mani mi presero per le braccia tirandomi su, salvandomi dallo spiaccicarmi con la faccia sulle scale e dal fare una enorme figuraccia. Guardai il mio salvatore e rimasi sorpresa, di solito quelli che partecipavano alle feste dei miei genitori erano gli over 50, invece ora difronte a me c'era un ragazzo magro con i capelli ricci castani e gli occhi color cioccolato, anche con i tacchi era più alto di me di qualche cm e aveva i lineamenti delicati ed un sorriso dolce, troppo dolce; Il ragazzo avrà avuto circa la mia età.
Dopo un attimo di smarrimento mi ripresi - Oh, grazie per avermi salvato la vita- sorrisi.
- E' stato un piacere- rispose e mi lasciò le braccia.
Il ragazzo stava per dire qualcosa quando un clackson suonò
- Ronnie! Muovi il culo!- Kate.
Guardai una delle mie migliori amiche e scossi la testa sorridendo, mi incamminai e dopo pochi passi mi voltai verso il ragazzo - Grazie ancora, ciao!- e corsi in macchina senza dargli il tempo di rispondere.
- Chi era quello?-
- Ciao anche a te Lexus-
Ed eccole lì le mie migliori amiche: Kate, Lexus e Jamie.
Ci conoscevamo dalle elementari ed eravamo diventate inseparabili.
Kate era alta e magra, aveva i capelli a caschetto biondo platino, gli occhi color cioccolato ed un sorriso ed un allegria contagiosi. Era la più matta. Avrebbe scalato l'everest a mani nude in una mattina di metà dicembre solo perchè "gli andava".
Lexus era la più...particolare. Aveva i capelli lunghi fino a metà schiena rosso fuoco, gli occhi verdi ed una lingua tagliente. Aveva un carattere difficile, era molto diffidente verso tutto e tutti, ma una volta conquistata la sua fiducia era fantastica, una vera amica.
L'ultima, Jamie, con i capelli castani lasciati mossi, occhi azzurri e l'orribile vizio di mangiucchiarsi le unghie. Era la più timida delle tre. Ma come Lexus era solo apparenza, una volta che prendeva confidenza con le persone e l'ambiente che la circondava, la timidezza andava a farsi benedire.
Avevamo molte cose in comune: la musica, lo stile nel vestirsi, gli ideali libertini, la felicità di stare assieme, la spensieratezza dei nostri 17 anni e la voglia di scoprire il mondo insieme.
- E comunque non so chi sia- dissi dando uno schiaffo alla mano che Jamie teneva in bocca, lei mi trafisse con uno sguardo.
- Vogliamo commentare prima il tuo vestito o i tuoi capelli?- chiese sghignazzando
- Nessuno dei due ti supplico- alzai gli occhi al cielo - aiutami a cambiarmi- le chiesi poi.
Mentre raggiungevamo St.Monica Lexus accese lo stereo ed in quel momento partì una delle nostre canzoni "the great escape", senza pensarci un attimo, come al solito, Kate abbassò i finestrini della sua nuova macchina e, con me ancora non del tutto vestita, iniziammo a cantare a squarciagola.
E mentre il vento mi soffiava tra i capelli, gridavo mezza nuda e rischiavamo di morire schiacciate contro un albero a 180 km/h, non potei fare a meno di pensare che loro per me erano indispensabili, come gli dicevo sempre loro erano le mie anime gemelle. Era con loro che voltevo trascorrere il resto della vita, con cui avrei fatto il mio viaggio "on the road", con cui avrei ballto, riso e pianto per sempre.
Per sempre.




Tonight will change our lives

It's so good to be by your side
But we'll cry
We won't give up the fight

We'll scream loud at the top of our lungs
And they'll think it's just 'cause we're young
And we'll feel so alive




Saaaaalve mie care. Eccomi qui con una FF e quale soggetto migliore di Nick Jonas poteva essere al centro dei miei pensieri psicopatici la sera di pasqua ?! Ecco, nessuno. Spero tanto che vi piaccia e sopratutto che commentiate per invogliarmi a continuare, grazie a tutte in anticipo, al prossimo capitolo :)


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Capitolo 2
*** the diary of Jane ***


Hello girls!
Eccomi col secondo capitolo u.u
Sono tanto contenta che vi sia piaciuto il primo *-* spero che apprezzerete anche i seguenti...anyway, grazie al commento di una di voi mi sono resa conto che la volta scorsa un pò per distrazione [ehbhè la vecchiaia inizia a dare i primi segni u.u] un pò per pigrizia [che ormai è parte integrante di me] ho dimenticato di premettere una cosa importante [più o meno].
Cioè...non sono una fan dei Jonas Brothers. Allora voi direte...perchè cavolo scrivi una FF su di loro? Care mie la risposta è semplicissima u.u VERONICA. E' la mia migliore amica, la mia anima gemella u.u. Dopo aver tentato per tanto, troppo tempo, di cambiare i suoi gusti musicali mi sono arresa ed ho dichiarato fallimento. Così per i suoi 17anni ho ben pensato di unire la mia passione per la scrittura con la sua per questo gruppo, ed il risultato è questa FF.
Ci tenevo comunque a precisare che il fatto che non sia una loro fan non significa che li odi e li offenda o cose del genere, in primo luogo perchè se così fosse a quest'ora sarei morta strangolata dalla mia migliore amica e poi, cosa più importante, sono dell'opinione che ognuno abbia i suoi gusti e faccia ciò che gli pare u.u
Bla bla bla, ma quanto parla questa?!
Avete ragione u.u quindi mi levo dalle balls e vi lascio al 2° chap. Anzi no xD priva volevo avvertirvi che in questo capitolo i pensieri di Ronnie verso i JB sono...ecco...non proprio affettuosi ed amorevoli xD Non offendetevi, ma se non avessi scritto quelle cose la storia non avrebbe reso ugualmente u.u
Ok, basta! Ci "vediamo" alla fine per i ringraziamenti!






The Diary of Jane


Ronnie

- Oh, ma non è possibile!-
No, non era affato possibile. Dopo aver trascorso una nottata stupenda con le mie amiche, aver cantato le canzoni degli Atreyu con un migliaio di persone, aver bevuto come una dannata, ed essere tornata a casa alle nove del mattino totalmente ed incondizionatamente felice, dopo tutto questo non era possibile che stesse capitando proprio a me!
- Ed invece è possibilissimo signorina, stasera resterai qui a cena con la famiglia del Signor Jonas. E' un vecchio amico di tuo padre ed ha detto esplicitamente che gli farebbe piacere rivederti- disse mia madre seduta comodamente sul divano della sala da pranzo, spazzando così via l'ultimo briciolo di speranza che avevo che quello che avevo sentito prima era solo frutto della mia mente malata che ormai aveva ragiunto la pazzia.
- Mamma ma io non so neanche chi sia il Signor Moras!- piagnucolai.
- Jonas!- mi corresse lei
- Come ti pare, fatto sta che non riesco a capire perchè la mia presenza sia così essenziale a questa stupida cena! proprio stasera che dovevo andare con le ragazze alla festa di Roxanne!- risposi stizzita battendo un piede a terra
La fidanzata di mio cugino Eddie, Roxanne, aveva un locale poco fuori città e qualche volta organizzava delle serate metal core invitando band provenienti da ogni parte degli USA e quella sera ci sarebbero stati gli A static lullaby, io e le mie amiche avevamo progettato quella serata nei minimi dettagli da settimane: pizza a casa di Lexus, rifornimento di alcolici al primo market che avremmo trovato sulla nostra strada, scatenarci come se ci avesse morso una tarantola ed infine cercare di abordare qualche tizio per concludere la serata. Ed ora grazie a cattiveria che mi sedeva di fronte era andato tutto in fumo.
- Veronica non so perchè siamo ancora qui a parlarne, tu resterai qui stasera.- concluse con voce ferma
Arrabbiata mi voltai di scatto e a passo spedito volai verso le scale per andarmene in camera mia.
- Oh, e non pensare di scappare per la finestra. I figli dei Signori Jonas sono artisti famosi, per questo stasera la casa sarà sorvegliata da 10 body guards, impossibile passare inosservati. Ora è meglio che tu vada a cambiarti, mi raccomando Veronica, gradirei un abigliamento consono- concluse cattiveria tornando a fissare le sue unghie.
La guardai indignata e proseguì la mia corsa verso la mia fortezza.
Body Guards? Neanche si fosse trattato di Jhonny Depp! Oh, allora si che sarei rimasta a casa. Ma invece questi Moras? Chi diavolo li aveva mai sentiti? Certo non che io mi interessassi più di tanto alla musica pop e non che fossi tanto informata sugli ultimi gruppi di imbecilli stonati che facevano strappare i capelli ad orde di ragazzine con la sindrome di down. Con rispetto per questi ultimi.
E per colpa loro non sarei neanche potuta sgattaiolare di casa! Li odiavo, dal primo all'ultimo.
Poi ricordai le parole di mia madre: "Abigliamento consono" aveva detto, bene, sorrisi tra me e me, avrebbe avuto il suo stramaledetto abigliamento consono.


- Mi dispiace davvero tanto Ronnie- ripetè per la decima volta la voce di Jamie dall'altro capo del telefono.
- Lo so Jam, ma non importa, davvero. Significa che mi dovrete accompagnare al loro concerto a S.Diego la settimana prossima-
La sentì sorridere - Another Great escape?-
-yessa Sista!- e scoppiammo a ridere.
Proprio in quel momento sentì il campanello suonare -Jamie mi sa che la famiglia rompi balle è arrivata! Ci sentiamo domani col resoconto dettagliato della serata!-
- A domani tesoro!- gridò lei e riagganciò
Mi alzai dal letto dirigendomi verso il grande specchio accanto alla porta e sorrisi soddisfatta. "Più che consona direi" pensai soddisfatta e mi catapultai per le scale.



Nick

Ero appena entrato in quell'enorme ed inquietante casa e già volevo scappare. Eravamo tutti lì a cena da un vecchio amico di mio padre, un riccone dall'aria snob, accompagnato da sua moglie dallo stesso aspetto amichevole. Guardai i miei fratelli vestiti come me semplicemente in jeans e maglietta e mi sentì per un attimo fuori luogo a confronto con i due signori difronte a me elegantissimi che chiacchieravano coincitati con i miei genitori.
-Kevin, scappiamo ti prego- Supplicai mio fratello con gli occhi languidi, ma lui fece finta di non sentirmi.
- Oh, come siete cresciuti ragazzi!- cinguettò la donna, io mi limitai a sorridergli angelico. -Tra poco ci raggiungerà nostra figlia Veronica- continuò - vi ricordate di lei?- chiese speranzosa
- Non proprio- rispose Joe mentre ci scambiavamo un occhiata significativa.
Me la immaginavo già Veronica. Di sicuro una di quelle ragazze viziate, vestite alla moda e molto, molto vuote e frivole. A quel pensiero non so come riuscì a reprimere l'impulso di fugire da quella casa urlando.
Proprio in quel momento si sentirono dei passi pesanti provenire dalle scale, troppo pesanti. Ci girammo tutti verso la provenienza del rumore e, rimanemmo tutti allibiti.
La precisa immagine che mi ero fatto di Veronica, bionda, magrissima a sfiorare l'anoressia, occhi azzurri magari, vestita elegantissima ed impeccabile con un falso sorriso da angelo, beh quell'immagine fu subito violentemente strappata dalla ragazza che mi era difronte. Era proprio lì ferma sugli scalini. I capelli neri le ricadevano liscissimi poco più giù delle spalle, gli occhi erano verde smeraldo ed erano cerchiati pesantemente di nero, ma sembrava essere l'unica parte di lei truccata, a differenza della madre che aveva il viso sepolto da chili e chili di fondotinta; Aveva un vestitino nero molto, molto corto con una scritta rossa che la diceva tutta: "Fuck you all", sotto il vestito delle strane calze zebrate rosse e nere e ai piedi degli anfibi pesanti neri. Non portava alcun accessorio ad eccezione del pearcing al naso nonchè un cerchietto nero ed un bracciale sottile d'argento che portava al polso sinistro con quattro ciondoli che sembravano delle lettere, ma non riuscivo a capire di che lettere si trattasse.
Mentre la guardavo mi venne naturale sorridere, non perchè mi facesse ridere il suo abigliamento alquanto originale, a dire il vero non sapevo neanche io perchè stessi li a sorridere come un ebete.
La guardai mentre guardava i suoi genitori, agitati ed imbarazzati, e sembrò assumere un'espressione soddisfatta.
Ad uno ad uno passò a rassegna i volti della mia famigia che sembravano un pò spaesati, evidentemente anche loro si erano fatti un immagine di lei alquanto diversa. Infine Il suo sguardo incrociò il mio, ed ebbi una strana sensazione di familiarità, anche lei sembrò essere sorpresa di vedermi e la sua espressione divenne un pò più delusa, ma non capì perchè.
-Veronica- si schiarì la voce la Sign. Knocks - vieni ti presento i Signori Jonas- ed indicò i miei genitori.
Mio padre si fece avanti mentre lei scendeva gli ultimi scalini sbattendo delicatamente i piedi a terra -Veronica! L'ultima volta che ti ho vista non eri più alta di un metro!- e l'abbracciò. In un primo momento lei sembrò spiazzata da quel contatto poi anche lei lo abbracciò rivolgendogli un debole sorriso - Di certo non ricorderai, lei è mia moglie Denise- e mia madre fece un passo avanti sorridendole
- E' un piacere rivederti Veronica-
- Vi prego, chiamatemi Ronnie-
Ronnie! Ecco dove l'avevo vista, che stupido a non averci pensato prima! L'avevo vista in quella stessa casa solo la sera prima quando l'avevo salvata dal rotolare dalle scale.
- Ciao! Io sono Kevin- disse sorridendo mio fratello
- Ronnie- fece lei stringendogli la mano, facendo lo stesso con Joe
- Ehm, si, sono Nick- balbettai dopo essermi accorto che tutti mi stavano fissando con aria sconcertata poichè stavo fermo come una statua. Bene Nick, hai già fatto la figura del ritardato, sei un grande.
La ragazza mi guardò di traverso - Ronnie- disse e mi voltò le spalle.


Ci sedemmo tutti alla grande tavola rettangolare del salone, noi ragazzi seduti da un lato con Frankie seduto vicino a mia madre e gli adulti dall'altro lato. Ronnie capitò accanto a Joe difronte a Kevin e continuava a scambiarsi occhiate con i suoi genitori che più la guardavano con aria di rimprovero più lei pareva essere contenta. "Che tipo" pensai.
- Allora ragazzi- cominciò il Sign. Knocks catturando la nostra attenzione - come va la vostra carriera?-
Come per abitudine io fui il primo a rispondere - A gonfie vele signore. Siamo appena tornati da un tour in Europa e vogliamo prenderci un anno "sabatico" durante il quale continueremo a lavorare e ad incidere, ma senza concerti- sembrava che stessi facendo un intervista.
- Veronica ama la musica, sono sicura che è una vostra fan- squittì la madre ed istintivamente tutti ci girammo a guardare la ragazza che fece una smorfia alquanto...schifata.
- Non direi- rispose quasi disgustata - ho altri gusti -
I suoi la guardarono con disappunto mentre lei continuò a spostare il cibo da una parte all'altra del piatto
- E che musica ti piace?- chiesi di slancio.
Lei puntò i suoi occhioni color smeraldo nei miei e colsi uno sguardo di sfida che non riuscì ad interpretare.
- Beh ascolto un pò di tutto, ma il mio genere preferite è il metal-core- concluse soddisfatta di vedere sul mio viso un espressione disorientata.
Per il resto della cena non ci rivolgemmo più la parola, ogni volta che noi le facevamo una domanda lei rispondeva a monosillabi. Era chiaro che non le andassimo a genio eppure non ci conoscevamo affatto. Conclusi che anche a me poi non era tanto simpatica. Insomma, quella ragazza era più fredda del polo sud!
Per fortuna la serata finì. Con un sospiro di sollievo, che per fortuna nessuno parve sentire, mi alzai dal tavolo salutando tutti, Ronnie fece la stessa cosa volatilizzandosi un secondo dopo. Rimanemmo altri dieci minuti a parlare. o meglio, i miei genitori parlavano con quelli di ICE GIRL, mentre io mi dondolavo da un piede all'altro.
- Nick, ti ha morso una tarantola?!- chiese Joe con aria seria - dimmi di si, così abbiamo una scusa per fugire di qui!-
Alzai gli occhi al cielo e dopo aver mormorato un - devo uscire di qui- mi scusai il più educatamente possibile e dissi che mi sarei avviato in macchina.
L'aria fresca del mese di settembre mi soffio in faccia facendomi riprendere un pò. Scesi i primi scalini della grande villa quando vidi una figura scura seduta sull'ultimo gradino con i gomiti appoggiati sulle gambe e le mani che sorreggevano la testa. Mi avvicinai alla figura incerto, una parte di me voleva sedersi a parlare con la ragazza per cercare di capire il perchè del suo comportamento, l'altra voleva scappare lontano. Non chiedetemi perchè, scelsi la prima opzione.
-Ciao- dissi mentre mi sedevo accanto a lei guardandola.
La sua testa rimase ferma, solo i suoi occhi si girarono per un istante verso di me poi tornarono a fissare il vuoto davanti a loro.
- Mi sbaglio o sei di cattivo umore?- chiesi sperando di cacciarle qualche parola di bocca, ma lei non sembrava dare segni di vita.
Sospirai. Pechè diavolo mi stavo cimentando in quella conversazione?
- Già, effettivamente neanche io sono entusiasta di queste "cene di famiglia"- continuai come se lei mi avesse risposto.
- Sai per quest'anno frequenterò la scuola anche io. Andrò alla Los Angeles High School, tu che scuola frequenti?-
- Se ti rispondo poi stai zitto e te ne vai?- rispose tutto d'un tratto sgarbata.
Rimasi a bocca aperta. I miei genitori mi avevano insegnato le buone maniere e rimasi sconvolto nel ricevere quella risposta. Come poteva comportarsi in quel modo con una persona che neanche conosceva?
Mi alzai stizzito e la fissai per un secondo prima di voltarmi di scato e procedere a passo spedito verso la macchina parcheggiata proprio difronte alla casa. Sbattei la portiera con più foga del necessario e Big Rob che sedeva rilassato mi guardò sorpreso - Tutto bene Nick?-
Feci un cenno d'assenso poi mo voltai verso la grande scalinata, ma lei non c'era.
"Che tipo" mi ritrovai a pensare per la seconda volta.


There's a fine line between love and hate
And I don't mind
Just let me say that I like that
I like that
(The Diary Of Jane - Breaking Benjamin)





Allora? *-* I hope u liked it!

Beeeeeeene arrivati a questo punto mi sento in dovere di ringraziarvi una per una.
Ringrazio:
mione94
per aver messo questa storia tra i preferiti.

ada12, ____Jo____
per averla messa tra le storie ricordate

ffdipendente, mattiuzza, mione94, il phard di biancaneve, glokky
per averla messa tra le seguite:)

Inoltre volevo rispondere ai vostri commenti:
mione94: mmmm, fammi indovinare... ti è piaciuta xD?! si è capito da tutti i "bella/bellissima/stupenda" troppi tutti in un commento, così rischi di farmi montare la testa *-*[fallo ti prego! xD] grazie, davvero *-* Kisses

mattiuzza: beh se tu odi i JB ti basti sapere che io odio tutta la musica commerciale in generale xD I miei gruppi preferiti[ atreyu, a static lullaby, escape the fate, etc.] fanno a cazzotti con i Jonas et simili, ma cosa non si fa per la migliore amica?! Riguardo al paragone tra la musica classica ed il metal, beh tutti i generi derivano dalla musica classica, anche il pop, ma è proprio per questo che quel paragone rende ancora di più non trovi *-*?! cioè due cose così simili eppure così diverse *-* forse sono stata troppo profonda xD Ad ogni modo il fatto che tu non sia una fan dei JB e legga la mia FF non sai quanto mi fa piacere, significa che la leggi in modo obbiettivo e che ti piace davvero *-* ti ringrazio, spero che continuerai a seguirla. Baci

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Capitolo 3
*** I hate everything about you ***


I Hate Everything About You


Ronnie


Un trapano.
Era un trapano quello che mi stava perforando il cervello con un rumore insistente che mi impediva di dormire.
Aprì lentamente gli occhi e, dopo essere riemersa dalle lensuola e aver prontamente benedetto tutti i santi del cielo, mi resi conto che non era un trapano che produceva quel dannato rumore, ma bensì la mia sveglia sulla quale le cifre luminose 8.00 lampeggiavano frenetiche.
- Oh no- borbottai mentre con una mano cercavo di mettere a tacere quell'affare. Un altro 10 settembre era arrivato e con esso anche il terribile inizio di un altro nuovo, maledettissimo anno di scuola.
Mi alzai di malavoglia e mentre mi dirigevo verso il bagno l'occhio mi cadde sui vestiti della sera prima che erano ammucchiati su una sedia e non potei fare ammeno di sorridere. Certo il risultato della mia bravata era che mia madre mi aveva messo in punizione per un mese, ma entrambe sapevamo che non avrei mai rispettato la mia condanna sopratutto perchè proprio quella mattina i miei erano partiti per non so dove e per non so quanto, come sempre.
Fatto negativo però era che mi aveva sequestrato le chiavi della macchina e la copia che avevo fatto fare al mio amico Jhon l'avevo fatta mangiare a quel presuntuoso di Christopher Rich per una scommessa. Lunga storia.
Ad ogni modo ne era valsa la pena, eccome. Vedere mia madre sbiancare e sentirsi a disagio non aveva prezzo.
Quel Moras invece, continuava a sorridere come se avesse una paralisi. Idiota.
Più tardi avevo scoperto che era stato lui a salvarmi dal rotolare come un maiale nel fango per le scale di casa e proprio quando pensavo di dovergli almeno un pò di gentilezza per questo, ricordai che lui e i suoi fratelli facevano parte di una Boy Band. BLAH!
- Oh merda- sussurrai mentre mi lavavo.
Quel tipo, Mitch, Dich, si lui insomma, mi aveva detto che avrebbe frequentato la Los Angeles High School.
Io frequentavo la Los Angeles High School!
Borbottando cose senza senso mi avviai verso il telefono, sconsolata.

Every time we lie awake
After every hit we take
Every feeling that I get
But I haven’t missed you yet


Dopo aver cercato, senza alcun successo, di superare il trauma dovuto alla consapevolezza che avrei visto quel...coso tutti i giorni a scuola, chiamai Kate e la pregai in modo teatralmente drammatico di darmi un passaggio a scuola.
Ed ora ce ne stavamo nel parcheggio della scuola mentre sorseggiavamo i nostri frappuccini presi al volo da starbucks, aspettando le nostre amiche, in ritardo come sempre.
- Ronnie come vorrei aver visto la faccia di tua madre ieri sera!- disse la mia amica con un ghigno - avresti dovuto fotografarla!-
- Non sai come avrei voluto farlo Kate, ma non avevo la digitale a portata di mano!-
Proprio in quel momento una BMW M3 blu metallizzato entrò sgommando nel parcheggio.
- La solita esibizionista- dissi portando gli occhi al cielo
Vivendo in uno dei quartieri più ricchi di Los Angeles non era difficile che i ragazzi a scuola venissero con auto nuove di zecca costate chissà quanti soldi ai loro cari genitori, ma se dentro ci metti Lexus e Jamie, era tutt'altra storia.
Con una manovra perfetta Lexus parcheggiò la macchina accanto a quella di Kate, una BMW X6 bianco perla.
- Ed anche Fernando Alonso è arrivato- disse sorridendo Kate
- avevi dubbi?- sorrise Lexus di rimando
- Oh beh io ho messo assolutamente in dubbio la mia incolumità, ogni volta che guidi tu è come rischiare la vita Lexus- disse Jamie sistemandosi i capelli
- Già, una missione degna di 007!- conclusi provocando l'ilarità genrale
- Molto simpatica!- rispose Lexus facendomi la linguaccia.


La prima ora di lezione - inglese - era passata a gonfie vele.
Mi piacevano molto la letteratura e le lingue per questo ero tra le prime nella mia classe di inglese e spagnolo, non avevo mai avuto difficoltà come se ce l'avessi nel sangue, e questo aumentava le speranze che fossi stata adottata.
Inoltre la cosa che più mi rallegrava era che non avevo incontrato quel Moras.
Sospiro di sollievo. Il mio sollievo però non durò a lungo: seconda ora trigonometria.
- Perfetto- brontolai
- Cosa?- chiese Lexus che camminava al mio fianco. Avevamo inglese assieme, ma ecco, lei non era proprio tra le prime.
- Trigo - le dissi mostrandole il mio orario
- Pensi che a te sia andata male? Io ho chimica - disse con un tono peggiore del mio. Beh non si può dire che Lexus era un prodigio a scuola, anzi raggiungeva a stento la sufficienza, ma era un portetto negli sport, dall'altetica legera al calcio.
- A dopo Lex - la salutai entrando nell'aula sospirando
L'aula era quasi vuota, per fortuna, così riuscì ad accaparrarmi uno dei posti in ultima fila, quello vicino alla finestra. Poggiai le mie cose sul banco ed iniziai a guardare fuori dalla finestra aspettando annoiata che la professoressa Ronds facesse il suo ingresso. La professoressa Ronds, ma forse voi la conoscete come Lucifero. Mi dava il tormento dal primo anno di liceo, si okkay io non ero un genio in trigonometria lo ammetto, ma il fatto che ad insegnarla fosse una donna sulla mezza età con ovvi disturbi psicologici e crisi di personalità multipla, beh di certo non aiutava.
Mi voltai verso l'aula e notai che ormai tutti i posti erano occupati, tutti tranne quello accanto a me. Sorrisi cinica. Le persone in quella scuola erano così...stupide. Ti additavano solo perchè eri diversa da loro o perchè avevi un modo diverso di pensare, si facevano un idea di te senza che tu aprissi bocca. Ridicolo.
Ad un certo punto Lucifero, ehm la Professoressa Ronds, fece il suo ingresso sorridendo con aria sognante. Che fosse la giornata buona in cui non avrebbe fatto scenate di isterismo o era del tutto impazzita?
Poi tutti scoprimmo il perchè del suo grande sorriso.
Subito dietro di lei fece il suo ingresso un ragazzo magro, dai capelli ricci e lo sguardo curioso, sembrava imbarazzato da tutti gli sguardi e i bisbiglii della classe, nonostante avrebbe dovuto esserci abituato.
- oh Cristo- sussurrai a bassa voce alzando gli occhi al cielo.
Coso Moras era inpiedi accanto alla cattedra che stringeva i suoi libri tra le braccia, le guancia colorate di rosa e con lo sguardo che ispezionava timidamente la classe. Quando il suo sguardo timido incontro il mio, sconvolto e disperato, fece un sorriso per niente rassicurante.
- Ragazzi quest'anno abbiamo un nuovo alunno- Squittì Ronds come se nessuno se ne fosse accorto. - Alcuni di voi, ma che dico, tutti lo conoscerete già! Nick Jonas. Prego Nick vuoi dire qualcosa alla classe?- disse continuando a sorridere.
Dio, che cosa imbarazzante.
Nick, ora ricordavo il nome, si schiarì la voce - Beh no grazie signorina Ronds, spero solo che andremo daccordo e di trovare nuove amicizie-
Okkey, me lo ero inventato quello sguardo intenso nella mia direzione. Vero?
- Bene Nick, siediti pure al primo posto libero che trovi- disse la signorina Ronds.
Istintivamente lanciai uno sguardo pieno di panico al banco accanto a me. Vuoto. Sperai di poterlo incenerire col potere della mia mente, avevo letto di gente che riusciva a spostare piccoli oggetti con la forza della pensiero.
Evidentemente la mia mente non era allenata a quei livelli perchè il banco non si mosse di un centimetro
OddioSignoreTiPregoNo!
Lo vidi passare lo sguardo su tutta la classe, poi lo posò sul banco accanto a me, dopodiche mi squadrò come se stesse valutando qualcosa, poi guardò di nuovo il banco e di nuovo me.
- credo che andrò a sedermi accanto a Veronica - disse e si avviò a passo spedito verso il banco.
Tutti si girarono verso di me, stupiti dal fatto che lui conoscesse il mio nome, dato che neanche la maggior parte dei presenti lo conosceva effettivamente, ed io cercai di sparire sotto al banco.
La Ronds non aggiunse niente, iniziò a frugare nella sua borsa.
- Buongiorno Veronica!- disse Nick con un sorriso schifosamente smagliante sedendosi accanto a me ed io non persi tempo per mettere in chiaro le cose
- Okkay pop star da quattro soldi, già non sopporto il fatto che tu mi rivolga la parola, ma se proprio senti l'irrefrenabile impulso di farlo, sappi almeno che il mio nome è Ronnie- dissi fulminandolo con uno sguardo
- buongiorno Ronnie- ripetè allora lui sempre sorridendo
Alzai un sopracciglio e puntai lo sguardo nel vuoto difronte a me consapevole del fatto che lui mi stesse ancora guardando.
- Allora, com'è la professoressa?- chiese
- mah-
- A te piace la trigonometria?-
- na -
- E la chimica?-
- na -
- Quali sono le tue materie preferite?-
- Boh-
- Interessante.-
- Ma di solito non ti stufa parlare da solo?- chiesi con l'ennesima occhiataccia
- Beh, di solito, le persone normali rispondono alle domande- rispose con un tono che voleva imitare il mio
- Sto rispondendo- dissi a denti stretti
- I monosillabi non valgono come risposta-
- Oh andiamo, che diavolo vuoi da me?- chiesi prendendomi la testa tra le mani
- Niente in particolare. Vorrei solo riuscire a capire perchè proprio non ti vado a genio- rispose naturale
- Non potresti lasciarmi stare e basta?-
- No- rispose deciso
Proprio mentre stavo per alzarmi per prendere a schiaffi il mio caro compagno di classe, la voce gracchiante della professoressa pose fine ai miei istinti omicida.
- Bene, per darvi il benvenuto ho portato una sorpresa per voi- e sventolò per aria dei fogli.
- Bentornata Signorina Knocks- e sorrise perfida mentre mi consegnava il mio compito.
Che giornata stupenda, ed eravamo solo alla seconda ora!







Nick


Seconda ora di lezione.
Mi girai ancora una volta a guardare chi era seduto accanto a me e sorrisi senza farmi vedere. Ronnie. Strano nome per una ragazza, strano come lei daltronde.
Mi concessì un altra occhiata verso di lei e la vidi guardare il foglio sul suo banco con aria accigliata, come se fosse scritto in arabo, evidentemente non era un genio della trigonometria. La vidi alzare improvvisamente lo sguardo e guardare fuori dalla finestra come se stesse cercando ispirazione, poi tornò a guardare il suo compito mordendosi il labbro inferiore. Proprio in quel momento ricordai di avere anche io un compito da terminare. Iniziai a leggere di cosa si trattava e mi sembrava tutto molto semplice, rispetto a quello che facevo col tutor queste erano cose elementari. Presi a scrivere velocemente completando il compito in poco più di venti minuti.
Mi alzai per andare a consegnare il compito e sentì lo sguardo dei miei compagni su di me, arrivato alla cattedra appoggiai il foglio compilato su di essa.
- Qualche problema Signor Jonas?- chiese la Signorina Ronds
- Affatto Professoressa Ronds, ho già terminato- dissi a bassa voce, non volevo vantarmi
- oh- disse semplicemente ed io tornai indietro verso il mio posto.
Appena mi girai Ronnie mi guardava fisso con uno sguardo infuocato che metteva i brividi. Degluttì e mi avviai verso il mio posto sempre col suo sguardo omicida addosso che io ricambiavo con uno confuso, arrivato al mio posto mi sedetti e lei mi diede un ultima occhiata, dalla testa ai piedi, per poi girarsi e continuare ad ignorarmi.




-Che strana ragazza- sussurrai mentre guardavo la mia nuova compagna di classe fuggire letteralmente dalla classe dopo avermi bellamente ignorato.

- Ciao !- squittì qualcuno alle mie spalle.
Una ragazza bionda alta circa un metro e settanta, fisico slanciato e formosa, con un paio di occhioni azzurri e le labbra carnose stava difronte a me con un sorriso stampato in faccia.
- Ciao- dissi timidamente
- Io sono Ashley, il capitano delle Cheerleader- aggiunse con un sorriso malizioso - beh visto che è il tuo primo giorno di scuola pensavo che magari avresti avuto bisogno di aiuto per orientarti-
La seguì mentre ci avviavamo verso il corridoio - Si, grazie- dopotutto una mano per ambientarmi non mi avrebbe fatto male
- Bene- disse con l'ennesimo sorriso smagliante - qual'è la tua prossima lezione?-
Guardai l'orario che tenevo in mano -mmm...storia- dissi con una smorfia
- Oh anche la mia!- squittì
Durante tutto il tragitto la ragazza non smise un attimo di ciarlare, dei suoi negozzi di alta moda preferiti, dei suoi passatempi, delle sue amiche, dei party che davano continuamente a Los Angeles, ecc. Io fingevo di ascoltarla mentre guardavo le persone che mi fissavano, beh a Los Angeles non era difficile incontrare un personaggio famoso e questo faceva sì che almeno la maggior parte di loro non mi saltasse addosso urlando, ma comunque un Jonas nella propria scuola non era una cosa di tutti i giorni. Cercai quindi di non fare caso a tutti gli occhi che mi fissavano e di camminare tranquillo verso la meta.
- Oh- disse ad un certo punto la mia accompagnatrice - quasi dimenticavo, prima ti ho visto parlare con quella...Ronnie- pronunciò il suo nome con un tono schifato, non mi piacque.
- Si- risposi stringendo i pugni - E' tua amica?- azzardai anche se quella proprio non sembrava essere il tipo di amica di Ronnie. Lei mi guardò come se avessi appena bestemmiato.
- Oddio no!- disse alzando un pò la voce - è proprio quello che volevo dirti. Vedi, le persone come te e me non dovrebbero frequentare persone come Veronica Knocks. Anche se è un peccato sai, insomma i suoi sono così ricchi che potrebbero comprare tutta Los Angeles, ma lei continua a vestirsi in quel modo orrendo e non credo sia una persona di cui potersi fidare.- concluse riavviandosi i capelli con un gesto molto poco naturale.
A quel punto eravamo arrivati fuori l'aula e mi fermai giusto un attimo per risponderla. - Ti ringrazio del sugerimento, ma credo di essere abbastanza grande e maturo da riuscire a capire quali siano le persone da frequentare e di cui fidarmi-
E la lasciai lì avviandomi in classe.
Perchè parlava così di Ronnie?
Mentre mi facevo questa domanda mi resi conto che stavo prendendo le parti di una persona di cui non ero sicuro della sanità mentale, che mi aveva trattato come un tappetino per il water e che mi odiava senza motivo.
Stai impazzendo Nick pensai serio.
Perchè mi intestardivo tanto con lei? Era acida e scorbutica. Eppure c'era qualcosa in me che mi spingeva a parlare con lei, a conoscerla, a scoprire se era davvero così o nascondeva un'altra parte di lei, la vera parte di lei, sotto quel guscio.
E poi dovevo ammettere che anche con quello stile un pò strano, era molto carina. Mi stupì ancora una volta dei miei pensieri.
Nick vecchio mio, mi sa che hai perso la testa.



I hate everything about you
why do I love you?




Ronnie

- Cuscinata in arrivo a ore tre!- urlò Kate prima che un cuscino mi prendesse in pieno volto.
- Kate, tesoro, sei entrata in casa mia da soli dieci minuti, potresti almeno aspettare dopo cena per distruggermela? Credo che il tavolo potrebbe servirci per mangiare.- Dissi mentre risistemavo il cuscino sul divano.
- Cioè no aspetta ri-racconta!- disse Jamie seduta accanto a me.
Eravamo tutte riunite a casa mia, come accadeva spesso. Avevamo appena ordinato la pizza ed eravamo passate da Blockbuster a fittare un pò di film, ed ora mentre Lexus e Kate erano intente a scegliere il primo da guardare, io mi prestavo al terzo grado di Jamie.
- Te l'ho detto già Jamie- alzai gli occhi al cielo - Mich Moras è nella mia classe di trigonometria, come se avessi avuto bisogno di una ragione il più per odiare quella stupida materia. Non lo sopporto e a quanto pare lui ha deciso di tormentarmi- conclusi
- Prima di tutto tesoro, il suo nome è N I C K J O N A S, vuoi ripetere insieme a me? su, dai proviamo. N I C K J O N A S- scandì ogni lettera come se stesse parlando con una ritardata
- Jam, hai deciso che oggi è il giorno buono per morire?- la fulminai con uno sguardo
- No, sai che prima devo riuscire a violentare Jhonny Depp.-
- Mi sa che avrai vita lunga...-
- Già...mi stai sviando!- disse poi riprendendosi - Beh apparte la questione del nome; Non capisco, perchè ti è tanto antipatico?- chiese seria
- Perchè?!- chiesi con la bocca spalancata - partiamo dal fatto che è una Pop Star? dal fatto che oggi ha completato il compito di trigonometria in venti minuti? o dal fatto che lui e la sua famiglia del mulino bianco hanno mandato a rotoli una delle serate più importanti della mia umile esistenza rischiando di farmi cadere nell'oblio della tristezza e disperazione?- conclusi unendo le mani a mo di preghiera con lo sguardo da cane bastonato.
- Amore, hai sempre avuto questo lato drammatico o sei impazzita negli ultimi tempi?- chiese seria
- Sempre stata drammatica- si intromise Lexus sedendosi inmezzo a noi -ed anche totalmente matta. Di cosa si parla?- chiese poi passando lo sguardo da me a Jamie, intanto anche Kate si era unita a noi sedendosi ai piedi del divano.
- Parlavamo del perchè Ronnie odi Nick Jonas- rispose Jamie
- Nick chi?!- chiese Kate distrattamente
- Già, non credo di conoscerlo- aggiunse Lexus
Jamie alzò i suoi occhioni azzurri al cielo - Dio ragazze, Nick Jonas, dei Jonas Brothers. Capelli ricci? alto? carino?- ma le due non davano cenno di aver capito
- E' una Pop Star- dissi io con aria disgustata e tutte e due mi imitarono
- E perchè conosci una pop star Ronnie? Ma sopratutto tu- Lexus puntò Jamie con un dito - perchè ne parli come fossi una sua fan?-
- Hey hey hey piano! Io non ho affatto detto di essere una sua fan! So qualcosa di lui perchè se viveste a casa mia capireste che è impossibile non conoscerli. Le mie sorelle non fanno che parlare di loro e quando non parlano di loro ascoltano i loro CD in continuazione, sono una specie di incubo- si difese Jamie
- uhm, spiegazione plausibile- annuì Lexus poi tornò a rivolgersi a me - e tu?-
Sospirai prima di rispondere - Ricordi quel ragazzo che mi salvò dal cadere fuori casa mia la sera del concerto?- Lexus annuì - era lui. Ed era lui il giorno dopo a casa a quella "cena di famiglia", e come se non bastasse me lo sono ritrovato in classe -
- Beh qual'è il problema?! basta non calcolarlo.- disse Kate sbrigativa
- Ma lui continua a darmi a parlare! Oggi sono dovuta fuggire dall'aula di trigo più velocemente di quanto non lo faccia già per non strangolarlo-
Le mie tre amiche si guardarono in faccia
- Seriamente Ron, perchè lo odi tanto?- chiese Lexus
Ancora?! bene...
- Hai ragione. Sai che ti dico?! Da domani diventerà il mio migliore amico, comprerò tutti i suoi CD e andrò a tutti i suoi concerti. Poi ovviamente per adeguarmi a lui e al suo stile mi farò bionda, mi vestirò di rosa e farò le bolle con il cwengum alla fragola- dissi con un sorrisino da angelo
Le mie amiche mi guardarono allibbite fino a che non scoppiai a ridere, presi il primo cuscino al volo ed iniziai a prenderle a cuscinate, ovviamente anche loro fecero lo stesso.
Quando sfinite cademmo a terra, non avevamo neanche la forza di parlare, almeno io.
- Comunque c'è qualcosa sotto- sussurrò Jamie
Ed io sapevo bene a cosa si riferiva, ma preferì far finta di non sentire.









Ed eccoci qua. Anche il terzo capitolo è andato, devo dirvi che a me non piace parecchio, ma vabè, prometto di rifarmi in futuro U_U
So...it's time of thanks:

Ringrazio sempre, per aver messo questa storia tra le seguite:

ffdipendente
glokky
il phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mione94

Ringrazio quelle che l'hanno messa tra le ricordate:

ada19
_____Jo_____

E ringrazio chi la messa tra le preferite:

lovatojonassister
mione94
sbrodolinalollypop


E ringrazio di cuore, ma davvero, coloro che hanno commentato:

il phard di biancaneve: sono davvero contenta che ti piaccia, spero che continuerai a leggerla e commentarla :) baci

mione94: cioè, come farò senza i tuoi commenti fino al 17?! E' impossibile! Ti prometto che in onore dei tuoi commenti non posterò molto u.u Ad ogni modo sei scusata perchè vai in Inghilterra *-* la mia Inghilterra *-* l'ultima volta che sono stata a Londra è stato a Dicembre e non ti dico...vedre Piccadilly Cyrcus addobbata per Natale...è stato...wow. E poi il mio tower bridge *-* Ok basta parlare di Londra altrimenti mi sa che scappo di casa e prendo il primo last minute! Tornando alla FF Ronnie *-* io la adoro xD proprio perchè è un tipo strano u.u Ti ringrazio ancora una volta dei tuoi commenti adulatori spero di non deludere le tue aspettative. Un bacio!
ps. io e la mia migliore amica ti ringraziamo di cuore e ti stimiamo anche noi per i magnifici commenti :)



mattiuzza: Oh *-* come sono contenta che ti piaccia *-* e si anche io adoro Ronnie, alla follia u.u
Riguardo Marilyn Manson non è tra i miei cantanti preferiti(non è un gruppo xD) però alcune canzoni sono carine e ti anticipo che ho intenzione di usare una frase di un suo video per un capitolo u.u Gli escape li adoro *-* ma diciamo che io sono della hold school, li preferivo con Ronnie Radke nonchè mio cantante preferito u.u Ma basta parlare di musica, altrimenti inizio per non smettere più! Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento, un bacio :)

Grazie a tutte voi che leggete, al prossimo Chap!

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Capitolo 4
*** the beach ***


the brach
Saaaaaaaaalve a tutte, come state? oooooh io benissimo *-* sono appena tornata dal viaggio con la scuola e sono distruttissima, non ho dormito per 72 ore consecutive; Ma anche con le occhiaie fino alle ginocchia mi sono divertita in una maniera assurda e che non credevo possibile O_O Anyway...
My dears, come alcune di voi avranno notato per postare questo capitolo ho aspettato un pò più tempo del solito, perchè?
Da un lato perchè la settimana scorsa tra scuola, corsi PON, preparazioni di valigie varie [*sbav*], proprio non ho avuto tempo. Ma soprattutto perchè...beh perchè, suvvia ragazze, 3 recenzioni?
Ora, io mi rendo conto che scrivere quattro paroline in fila sia di una noiosità assurda, ma provate a mettervi nei miei panni, come vi sentireste a scrivere una storia con tanta voglia e passione postarla con altrettanta voglia su EFP e vedere che dopo una settimana ci sono solo tre commenti? Beh non so voi ma io mi sento alquanto frustrata. Quindi ho deciso che, i miei aggiornamenti saranno direttamente proporzionali ai vostri commenti: più commenti ci saranno più aggiornerò (ovviamente dovrete darmi il tempo di scrivere i capitoli), meno commenti ci saranno meno aggiornerò(stavolta ho aspettato solo una settimana, ma potrebbero anche aumentare le settimane). Bene, detto questo vi lascio alla lettura del quarto capitolo. Kisses.

               




The Beach




Nick


-Non riesco a cogliere la parte divertente- esclamai imbronciato dopo l'ennesima risata dei miei adorabili fratelli.
Eravamo tutti e tre in cucina impegnati a fare colazione e tra un discorso e l'altro gli avevo appena raccontato del mio incontro con Ronnie.
-OhOh. Cosa non è divertente? Il fatto che ti abbia trattato come un emarginato?- chiese retorico Kevin
- Un emarginato con la rogna aggiungerei per come ti evita!- esclamò Joe continuando a ridere.
In risposta li fulminai con un occhiataccia.
- Così non mi aiutate di certo- brontolai
- Sul serio Nick- iniziò Kevin asciugandosi una lacrima - non capisco qual'è il problema. Insomma non puoi essere simpatico a tutto il mondo, le stai antipatico punto e basta-
- Ma com'è possibile che le stia antipatico, se nemmeno mi conosce?-
- Secondo me - intervenne Joe - non le stai antipatico sul serio-
Sia io che Kevin gli lanciammo un occhiata scettica.
-Ascolta- proseguì - hai detto che non vi conoscevate prima, giusto?-
Annui incerto sul dove volesse andare a parare.
- Ecco. Quindi non può odiarti. Piuttosto odia l'immagine di te, quello che rappresenti: una pop star. Quindi basta che riesca a farti conoscere per quello che sei, cioè Nick e non Nick Jonas dei Jonas brothers- concluse convinto.
Io e Kevin ci scambiammo un'occhiata sconvolta - Oddio Nick prendi lo zucchero! svelto! Joe non sta bene! - disse seriamente preoccupato.
-Eh?- chiese Joe confuso
- Già deve trattarsi di un calo di zuccheri!- e corsi a prendere lo zucchero.
-Joe forse dovresti sederti - disse Kevin apprensivo andando verso di lui
- Ma sono già seduto!- protestò lui confuso aggrappandosi alla sedia
-Allora sarà il caso di stenderti!-  fece per prenderlo in braccio mentre io cercavo di fargli mangiare un pò di zucchero con un cucchiaio
- Ma che state facendo?- ci interruppe la voce di Frenkie sulla porta con lo zaino in spalla, dietro di lui mia madre ci guardava preoccupata.
- Joe non si sente bene Frenkie- disse Kevin
- Sto benissimo!- esclamò lui sistemandosi sulla sedia
- Affatto! hai detto una cosa sensata- dissi indicandolo con un dito
- Oddio Joe, hai la febbre?- chiese il piccolo Frenkie con aria seriamente preoccupata
- Smettetela, non siete simpatici. Neanche un pò!- protestò joe
- Ragazzi non vorrei interrompere il vostro bel teatrino, ma Nick devi andare a scuola e sei in ritardo- ci interruppe la mamma.
Guardai sorpreso l'orologgio e notai che ero davvero in ritardo -Scappo!- e mi avviai verso la porta - Ah- dissi voltandomi per un attimo verso Joe -Grazie- aggiunsi prima di correre verso il Suv nero che mi aspettava fuori casa.
Durante il tragitto verso la scuola ebbi modo di ripensare a  quello che aveva detto Joe e dovevo ammettere che aveva ragione, cosa sconvolgente.
Ronnie non mi conosceva quindi non poteva odiarmi, l'unica cosa che poteva odiare di me era l'unica cosa che conosceva. Cioè che ero una pop star.
Anche se non capivo perchè per lei fosse un problema contando che alla maggior parte delle persone che mi conosceva interessava solo quello.
Questo mi fece sorridere. Che avessi trovato un'amicizia sincera? Certo, prima di poterla definire "amicizia" avrei dovuto lavorare sul fatto che lei al momento mi odiava. "Dettagli Nick", pensai. Quindi avrei dovuto pensare ad un modo per convincerla che ero una persona simpatica ed affidabile.
Si, avrei trovato il modo quant'è vero che mi chiamavo Nicholas Jerry Jonas.


Well, you're a long walk from my street
And I'm dying in this summer heat
I hope like hell you're waiting, waiting







Ronnie

- Si, mamma. No, mamma. No, non userò la carta di credito per comprare cose orribili in quel orribile centro commerciale, mamma. Certo mamma, ciao.-
Posai il mio iPhone sul tavolo della cucina e tornai a fissare il vuoto.
Mia madre mi aveva appena chiamata per le sue solite raccomandazioni.
Cose del tipo: non incendiare la casa, non organizzare rave party in casa, frenare ogni mia iniziativa come "pitturare la casa di verde acido", cosa che era già successa qualche mese prima. Insomma si preoccupava di cosa potesse succedere alla sua amata casa.
Che fosse la casa in realtà la figlia a cui voleva bene ed io un semplice oggetto da mobilio? Mah, doveva essere così.
Nel bel mezzo della mia crisi di identità sentì un clackson bussare, segno che Kate era arrivata. Mi alzai svogliata dalla sedia pensando che avrei dovuto affrontare un'altra giornata in quell'orribile scuola. Sbuffai e mi avviai verso la porta quando mi resi conto di aver rimasto il telefono in cucina, tornai indietro sbuffando ancora. Intanto Kate aveva bussato altre tre volte, quindi prima che mi entrasse in casa sfondando la porta con la sua X6, mi affrettai ad uscire. Kate era popolare per la sua poca pazienza.
- buongiorno mio raggio di sole!- le urlai salendo in macchina, consapevole che di lì a poco avrebbe cominciato il suo monologo su quanto fossi lenta e pigra.
- Dio, Ronnie la prossima volta giuro che ti rimango a casa. Hai la velocità di un bradipo ottantenne con quattro ernie- disse mentre apriva il finestrino della sua auto e sputava in modo molto fine il cwengum fuori.
- E tu hai la finezza di uno scaricatore di porto dopo quattro bottiglie di rum tesoro mio- conclusi sorridendole. In risposta da parte sua mi beccai una linguaccia.
- Allora? Ricevuta la telefonata del martedì mattina?- sorrise calandosi gli occhiali da sole sugli occhi
-Come da copione- sorrisi imitandola prendendo anche io gli occhiali dalla borsa
Ogni qual volta i miei genitori partivano erano soliti chiamare il giorno dopo per le raccomandazioni e per informarmi per quanto tempo sarebbero stati fuori.
Dopo di che non si sarebbero più fatti sentire.
- Un mese?- provò ad indovinare Kate
Io scossi la testa in segno negativo -Stavolta torneranno qualche settimana prima di Natale- finsì una faccia triste
Kate guardò la mia espressione ed insieme scoppiammo a ridere, ormai era un abitudine per me vivere in quell'enorme casa da sola ed a causa delle divergenze tra me e i miei dovevo dire che la cosa non mi dispiaceva affatto. Certo ora non mi dispiaceva affatto, ma non avrei mai potuto dimenticare di quando ero bambina e mi lasciavano per mesi e mesi con una governante, di quando mi svegliavo piangendo per un incubo e cercavo la mia mamma, ma lei non c'era; di quando prendevo un bel voto a scuola e non sapevo con chi condividerlo;
- A che pensi?- interruppe i miei pensieri Kate
Scossi la testa per cacciare via anche l'ultimo briciolo di malumore che mi stava assalendo e sorrisi
- penso che ti amo alla follia. Te l'ho mai detto?- chiesi con due occhioni enormi
- Solo quando è il mio compleanno o quando vuoi ricattarmi perchè io faccia qualcosa- rise lei
- nessuna delle due mia cara è che oggi sono di buon umore- risposi serena
- cosa? tu che sei di buon umore mentre siamo in una macchina diretti a scuola o, come la definisci tu, quel triste edificio che ci ruba la gioia di vivere?- disse citando le mie parole - ohohoh forse non vedi l'ora di incontrare Jonas ?- chiese prendendomi in giro
La guardai storta rabbuiandomi -Grazie Kate, tu si che sai come rendere allegre le mie giornate- brontolai
A quel punto eravamo arrivate al parcheggio della scuola, fermata la macchina al solito posto scesi con un balzo andando ad abbracciare le mie amiche che aspettavano appoggiate al cofano della macchina di Lexus.
- Buongiorno Ron. Siamo di buon umore?- chiese Jamie notando che di solito non ero così espansiva
- perchè non dovrei esserlo?!- scrollai le spalle - Cattiveria e Perfidia sono partiti ieri- aggiunsi con un sorriso
Poco dopo, il suono della campana ci costrinse ad entrare in quell'enorme, triste edificio che ci ruba la gioia di vivere.
Mentre mi avviavo a lezione accanto a Lexus cercavo in tutti i modi di non pensare alla seconda ora di lezione che mi attendeva puntuale, "come la morte Ronnie", pensai melodrammatica come sempre.
 Come la morte.


Everybody's living like they're crazy in love
I'm a dizzy mess, and everything is so above me
From the floor of any life I lead today





Nick

Sbattei il mio armadietto e presi un lungo respiro. E' solo trigonometria, dissi a me stesso cercando di calmare l'ansia, senza riuscirci. Evidentemente sia io che me stesso sapevamo che il problema non era trigonometria, bensì una ragazza dai capelli neri e lo sguardo acceso.
La prima campanella era suonata da qualche secondo ma io non davo nessun cenno di muovermi, appoggiato con le spalle al mio armadietto continuavo a pensare, cosa che avevo fatto per tutta l'ora precedente.
La domanda era sempre la stessa: come facevo ad avvicinarla se lei mi evitava come la peste?
Ormai ero deciso a fare qualcosa per avvicinarmi a lei, ma non fraintendetemi. Nonostante più volte avevo affermato che Ronnie era una bella ragazza, non era affatto il mio tipo. Imsomma non mi piaceva in quel senso, solo che era l'unica persona con cui magari avrei potuto instaurare un'amicizia sincera apparte i miei fratelli, non potevo lasciarmi sfugire quest'opportunità. Ma l'impresa era ardua, molto ardua. Sconsolato per non aver ancora escogitato un piano preciso per avvicinarla mi avviai a testa bassa verso l'aula quando un urlo acuto perforò i miei timpani
-NICK JONAS!!!!!!!!- urlò una ragazzina bionda a pochi passi da me, dalla statura doveva essere del primo anno. Mi guardai intorno disorientato, non sapendo cosa fare, mentre attorno a me iniziava a crearsi una piccola folla
 -ehm, scusate devo andare a lezione- e scappai dileguandomi.
Arrivato fuori l'aula mi accorsi che tutti dovevano già essere dentro. Feci un respiro profondo ed entrai in classe con passo spedito, la professoressa Ronds era già in classe.
- Chiedo scusa- dissi mentre lanciavo un occhiata verso la classe.
Tutti gli occhi mi fissavano, ed intravidi al secondo banco, Ashley, che sorrideva ammiccante mentre mi indicava un banco accanto al suo. Non la guardai per più di due secondi, il mio sguardo volò alla ragazza dai capelli neri in ultima fila, l'unica che non mi fissava. Teneva una matita in mano e scarabocchiava distratta su un foglio davanti a lei. Mi avviai spedito verso il banco vuoto accanto a lei sotto lo sguardo sorpreso ed indignato di Ashley a cui tra l'altro non diedi peso.
Mi sedetti e decisi di ignorare la ragazza accanto a me, non volevo fare niente che peggiorasse la situazione, finchè non avrei avuto un piano preciso non avrei interagito con lei. Lei daltronde non mi filava di striscio quindi ignorarla non era poi così difficile. Più o meno.
- Ragazzi, sarete contenti di sapere che ho già corretto i vostri compiti- esultò la professoressa e dalla classe si alzarono dei lamenti indistinti
Mentre la professoressa iniziò a girare tra i banchi per consegnare i compiti, io mi concessi un'occhiata verso Ronnie. Teneva le gambe lunghe incrociate sotto il banco, le braccia stese sul banco con le mani che stringevano l'estremità di esso e lo sguardo fisso davanti a se con espressione neutra. Chissà cosa pensa, mi chiesi.
Poi la professoressa interruppe i miei pensieri porgendomi il mio compito corretto
- Complimenti Nicholas!- esclamò mentre guardai la A+ scritta in rosso sul foglio.
Sorrisi soddisfatto -grazie- aggiunsi
- Come sempre, non ci siamo Veronica- e posò il suo compito sul banco dove risaltava una C -. La guardai e non sembrava affatto sorpresa o preoccupata per quel voto, rilassata continuava a guardare il suo foglio come se fosse in bianco.
Durante la lezione cercai di stare attento alla spiegazione della professoressa, quando non so come mi ritrovai un bigliettino sul mio banco, per un secondo il ritmo del mio cuore accellerò di qualche battito pensando che il mittente fosse Ronnie, ma guardando la carta rosa con i cuoricini rossi mi resi conto che non poteva essere da parte sua. Aprì lentamente il foglio e al centro con una calligrafia elegante c'era scritto "ti mantengo il posto a pranzo". Mi voltai verso l'altro lato della classe già consapevole di chi poteva essere stato a mandarmi quel biglietto e vidi Ashley che mi fissava sorridente. Perfetto, mi sa che avrei pranzato nel parcheggio. Mentre alzavo gli occhi al cielo la campana suonò, mi alzai svogliatamente e presi le mie cose dal banco, Ronnie era già in piedi e si affrettava verso l'uscita.
"Ora o mai più" pensai e mi avviai verso di lei. Non sapevo bene cosa dirgli ma dovevo provare a fare qualcosa e al diavolo il piano preciso, avrei inprovvisato.
-Knocks, Jonas. Venite un attimo per favore-
A pochi passi dalla porta ci girammo entrambi verso la professoressa che ci aveva chiamati e ci avviammo verso di lei, io sorpreso lei confusa.
- Signorina Knocks, ho parlato con gli altri professori di lei e so che ha una media abbastanza alta- disse a Ronnie e lei annuì a testa alta lanciandomi un occhiata di sottecchi come a volermi dimostrare che lei fosse una ingamba nonostante la sua C in  trigonometria.
-bene, non credo sia il caso di rovinarla. Per questo avevo pensato che le servisse un aiuto nella mia materia- tentennò guardandomi -quale aiuto migliore del Signor Jonas?-
Mi fermai di scatto, stava dicendo che avrei dovuto dare ripetizioni a Ronnie?! Frenai l'impulso di saltarle addosso e baciarla. Grande!
- Non credo di aver capito- disse Ronnie con espressione confusa
- Dopo scuola dovrai farti aiutare da Nicholas- spiegò la professoressa
Ronnie diventò paonazza -oh non credo che sia il caso Signorina Ronds!- sbottò
- Non vuoi migliorare nella mia materia?- la fulminò la professoressa
- Certo che si, ma potrei chiamare un professore privato o qualcosa del genere, non c'è bisogno di ripetere con lui!- concluse con una smorfia nella mia direzione
- Signorina Knocks sappiamo entrambe che lei non chiamerà mai un professore per farle fare trigonometria-
- Io...io, non- balbettò lei
La Signorina Ronds sorrise soddisfatta pregustando la vittoria - vuoi avere un buon voto nella mia materia Veronica? Studia con Nicholas- si voltò un attimo verso di me  -ovviamente se per te non è un problema Nicholas- chiese
- Nessun problema Professoressa- annuii con un sorriso a 42 denti mentre Ronnie voleva uccidermi con lo sguardo. La ignorai.
- Bene. - sorrise la Prof - a domani- e se ne andò
Io e Ronnie rimanemmo impalati a fissarci per qualche secondo.
I suoi occhi di ghiaccio, infuocati dalla rabbia, si unirono ai miei scaldati da un barlume di speranza
- Okkay Jonas- fu lei la prima a parlare, come sempre - non ho alcuna intenzione di fingere che tu mi piaccia. Neanche il tempo di studiare trigonometria. Quindi ti ringrazio del tuo aiuto ma, no grazie- e si avviò fuori dalla classe. La seguì con un sorrisino stampato in viso -E come la metti con la Signorina Ronds?- chiesi
- Le diremo che ogni giorno vengo a casa tua a ripetere- disse puntando lo sguardo di fronte a se
- Io non mento- le dissi con voce ferma
- Lo farò io, tu starai zitto e basta- concluse lei guardando sempre dall'altro lato
Feci una risatina bassa e scossi la testa -Sarei costretto a dire la verità alla Professoressa- lei si girò e mi lanciò un occhiata da brividi, ma non rispose
- Ci vediamo fuori scuola dopodichè verrai a casa mia per studiare- dissi rilassato e mi avviai verso la mia prossima lezione lasciandola lì rossa di rabbia con gli occhi che le scintillavano
-Jonas!- mi chiamò lei io mi voltai solo un secondo
- mi chiamo Nick- e continuai con un sorriso vittorioso dipinto sul viso.
In quel momento avrei tanto voluto fare una statua d'oro alla mia cara professoressa. "Ora dipende tutto da te Nick" pensai sorridente mentre entravo in classe.


Stop, the answer's in the smile
And I'm coming clean




Ronnie

-Stupido, stupido Jonas!- borbottai uscendo da quell'orribile scuola affiancata da Lexus e Kate
-Cosa ti ha fatto ora?- chiese Kate portando gli occhioni color cioccolato al cielo
- Lascia stare, non ne voglio neanche parlare!-
Per tutte le ore seguenti di lezione non ero riuscita a togliermi dalla mente quel suo sorrisino idiota. E la professoressa Ronds poi? Che diritto aveva di dirmi con chi dovevo prendere ripetizioni?! Brutta strega!
Arrivata nel parcheggio vidi una grande Mustang nera e fuori ad essa Nicholas Jonas sorrideva nella mia direzione. No, non mi sarei mai arresa. Mai sarei andata a casa sua, neanche se mi ci avessero trascinato di peso. Sorrisi mentre un'idea mi affiorava alla mente.
- Voi non avete caldo?- chiesi alle mie amiche
Le due mi guardarono scettiche -Ronnie siamo a Los Angeles, qui fa sempre caldo- disse Lexus.
- Recuperate Jamie. Si va al mare!- esultai contenta di aver trovato il modo di togliere quel sorrisino compiaciuto dalla faccia di Jonas. Le mie due amiche, come sempre, non se lo fecero ripetere due volte e recuperata Jamie ci avviammo verso le macchine.
- Ma ragazze devo studiare per il compito di domani!- protestò lei mentre la trascinavamo di peso
- e allora?-chiese Kate mentre salivamo in macchina
- e poi non ho neanche il costume- disse debolmente
- e allora?- chiese ancora Kate con un sorrisino
Jamie scosse la testa e sorrise.
Ecco cosa mi ci voleva, un bel pomeriggio su una spiaggia assolata con le mie amiche. Non ripetizioni di trigonometria. Passammo proprio davanti alla Mustang dove Jonas mi guardava sconcertato, io feci un sorrisino soddisfattoe lo salutai con la mano.
 Se pensava che un giorno avrebbe vinto contro di me. Beh, si sbagliava di grosso.


Well, they can take, take, take the kids from the summer
But they'll never, never, never take the summer from me
It was the very first time that I lost my mind for a week
They can make, make, make me forget the weather
If we'll never, never, never wash the sand from my feet
It was the very last time that we said goodbye to the beach
Showing off, showing off our teeth

(All Time Low - The Beach)







Ed eccoci qui u.u vi è piaciuto?! I hope it.


Bene passiamo ai soliti ringraziamenti =)


ringrazio per aver messo questa storia tra le seguite:

BENNYY
ffdipendente
glokky
il phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mione94
SamCrush


Ringrazio per averla messa tra le ricordate

ada12
____Jo____

E coloro che l'hanno messa tra le preferite *-*

lovatojonassister
mione94
sbrodolinalollypop


Ed infine, come sempre passiamo ai commeti:

il phard di biancaneve: hei, mi fa piacere che continui a piacerti la mia storia e si, che tipino Ronnie eh? al prossimo capitolo spero, un bacio

SamCrush: Hello new reader! Ti ringrazio davvero tanto per i complimenti riguardo mio modo di scrivere (ti meriti un bacio in fronte u.u) e mi fa molto piacere che apprezzi Ronnie, pensavo che all'inizio tutte  l'avrebbero voluta al rogo xD mi fa piacere che non è così e beh anche io mi ci rispecchio molto, o forse è lei che si rispecchia in me visto che il suo personaggio l'ho creato a mia somiglianza .-. vabè dettagli. Mi dispiace di averti fatto aspettare un pò per aggiornare, ma come ho spiegato non dipende da me, spero di poter aggiornare presto. Un bacio

wolfgirl92: la ami ? *-* allora ti annuncio che io amo te u.u     xD grazie davvero =) e sì anche io scrivendo mi sono ritrovata più volte a sorridere e mi fa piacere di essere riuscita a trasmetterlo ad altri.
Beh, povero Mich! ahahahah eeeeh non sai quanto c'è sotto! al prossimo chap spero. baci =)


Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Wonderwall ***


Eccomi qua *-* Come state?

Non ho riavuto ancora il pc per cui ho dovuto riscrivere gran parte del capitolo (per fortuna che scrivo anche su carta!), beh cosa non si fa pur di non studiare storia! Ad ogni modo ho un pò di cose da dirvi...Ieri è uscito "the last song" di Nicholas Sparks *-*, ma dico io...con tutte le attrici che ci sono al mondo proprio Miley Cyrus doveva interpretare la parte di Ronnie?! Cioè ora non posso andare a vedere il film perchè o presto attenzione allo schermo o vomito alla vista di quella tipa, non riesco a fare due cose contemporaneamente(mi scuso con tutte le fan della Cyrus, ma posso sopportare i JB, al massimo Demi Lovato, ma Miley Cyrus proprio no). Approposito della Lovato, ho saputo grazie ad un video su internet che qualche tempo fa, non so precisamente quanto, Demi è stata con il cantante dei The Cab, i fantastici The Cab *-*, Alex Johnson. Non ho idea di come abbiano fatto a stare assieme O_O Ad ogni modo ho deciso che avranno una piccola parte in questa ff,  in onore dei the cab che adoro intensamente (L). 
Detto questo vi lascio alla storia.

Wonderwall  

Ronnie
“…and after all, you’re my wonderwall” cantava la voce di Liam Gallagher proveniente dal mio iPod, e non potei fare a meno di sorridere abbinando quelle parole alla vista delle mie amiche che ora erano in acqua a schizzarsi. 
Loro si che erano il mio muro delle meraviglie, la mia salvezza. Insomma non avevo neanche finito di dire loro della spiaggia ed ecco che eravamo già tutte e quattro prima al primo negozio per comprare un qualsiasi costume, poi in spiaggia.
Affondai i piedi nella sabbia cocente e gettai la testa all’indietro lasciando che il sole mi scaldasse il viso. Non ero un amante della spiaggia, ma cosa non avrei fatto pur di levare quel sorrisino dalla faccia di Jonas?
Sorrisi ripensando alla sua espressione stupita mentre mi allontanavo con le mie amiche, pensava davvero che gliel’avessi data vinta così facilmente? Povero illuso.
-Ronnie?- sentii una voce, aprii gli occhi e scoprì che la voce proveniva da Kate che si era seduta accanto a me                                                                 
-Che c’è?- le chiesi sfilandomi una cuffietta dell’iPod                                         
-Perché sorridevi come un ebete dall'aria sognante?- mi chiese come un bambino chiede alla madre perché le stelle brillano                                                                     
-Pensavo alla faccia di quello strimpellatore di chitarra quando ce ne siamo andate- e sorrisi ancora                                                                                     
-Lo pensi troppo- disse Lexus sedendosi anche lei accanto a noi con Jamie al suo seguito  –ti sarai innamorata di lui?- concluse sarcastica
- certo come no, la mia anima gemella- dissi ridendo –A proposito di anima gemella- e lanciai un occhiata significativa a Jamie che capendo al volo diventò bordeux  -quando intendi concludere con Tyler?-
Tutte ci girammo verso di lei fissandola, attendendo una risposta. 
Tyler era un nostro amico, l’avevamo conosciuto qualche mese prima ad uno dei tanti concerti a cui andavamo, lui suonava il basso in una band. Era il tipico californiano, biondo miele, abbronzato e muscoloso al punto giusto, un gran bel ragazzo nel complesso. Da quando si erano conosciuti tra lui e Jam c’era stato una specie di colpo di fulmine, ma nessuno dei due riusciva a farsi avanti. Che cosa stupida.
-Andiamo ragazze, cosa volete che faccia? Lui non mi invita ad uscire!- disse Jamie sbuffando
-Invitalo tu allora!- le propose Lexus
-E se lui mi rifiuta?- Lexus alzò gli occhi al cielo e Kate la imitò                                 
Fui l’unica che la degnò di una risposta - Kate ,tesoro, tutto il mondo ed il resto della galassia si è accorto che Tyler ha una cotta per te da  quando vi siete conosciuti- cercai di rassicurarla                                                                
-Si? E perché non mi ha invitata ancora allora?- chiese scettica                       
-Beh forse perché tu non dai alcun segno di esserti accorta della sua esistenza, ogni volta che c’è lui quasi lo ignori!- la rimproverai io                            
-Lo sai che lo faccio per timidezza- disse lei accigliata prendendo un po’ di sabbia in una mano                                                                                            
-Noi lo sappiamo, ma lui no- fu Kate a rispondere stavolta                                                     
Ci fu qualche istante di silenzio dove nessuna di noi parlò e si sentiva solo il rumore del mare, i bambini che urlavano giocando con genitori ed amici.
-Basta- esordii –propongo di andare a fare un tuffo, eh?- e mi alzai sbattendo le mani sulle cosce per levare i granelli di sabbia, cosa che avevo sempre odiato fin da piccola. Dopo aver fatto il bagno la giornata passò tranquilla come sempre e tra me e Kate che improvvisavamo concertini prendendo ora la spazzola ora l’iPod per usarlo come microfono facendo ridere le nostre amiche, tra scherzi, chiacchiere e risate la giornata finì ed ognuna di noi si avviò verso la propria casa, ognuna con stampato un mega sorriso per la bella giornata appena trascorsa assieme.     

 

 

Nick

Entrai in casa arrabbiato sbattendo la porta di ingresso e mi ritrovai di fronte mia madre che mi guardava con aria interrogativa
-Tutto bene tesoro?- chiese premurosa
-No- risposi duro io per poi correre veloce su per le scale, arrivato alla mia stanza entrai sbattendo anche quella porta e mi tuffai sul letto.                              
Mi aveva lasciato lì come un salame e se n’era andata. Assurdo. Mi aveva anche fatto “ciao” con la mano!                                                                        
Misi le mani in faccia e sperai di riuscire a rilassarmi quanto bastasse per addormentarmi, forse se mi fossi addormentato non avrei pensato più a lei, forse. Chiusi gli occhi e proprio quando stavo per addormentarmi sentii un leggero bussare alla porta.
-Chi è?- chiesi cauto, se fosse stata mia madre non avrei aperto, non avevo voglia di raccontarle tutto.                                                                                 
–Sono Kevin- disse la voce di mio fratello
-Entra pure- sospirai e richiusi gli occhi, dopo un po’ sentii i passi leggeri di Kevin
-Allora, com’è andata oggi con Ronnie?- chiese sedendosi sul letto accanto a me. Sospirai aprii gli occhi e iniziai a raccontargli tutto compresa la sua espressione soddisfatta quando mi aveva salutato.                                            
– Capisco- disse e sembrava che stesse trattenendo una risata, quando il mio sguardo incrociò il suo scoppiò definitivamente ed iniziò a ridere di gusto  -Kevin se ci tieni alla mia salute psichica e soprattutto a rimanere vivo, ti consiglio di smetterla- dissi seriamente                                                                
-Scusa- disse lui mentre si calmava – scusa davvero, ma se ci pensi è così assurdo. Sai quante ragazze in tutto il mondo vorrebbero stare al suo posto? E lei invece ti ignora- concluse
- E questo non fa altro che spingermi ad avvicinarmi a lei- dissi sconsolato abbassando la testa 
-Seriamente Nick, non capisco. Perché ti intestardisci proprio con lei?- chiese interessato. Mi presi un minuto di pausa per trovare le parole di spiegargli quello che avevo nella mia testa.
- Kevin, io adoro il nostro lavoro e non lo cambierei con nessun altro mestiere al mondo. Ma non credi che sia un po’… stressante poterti fidare solo ed unicamente nella tua famiglia? Ricordi quanto tempo hai impiegato per poterti fidare Danielle?- e lo vidi tornare mentalmente a quando lui e Danielle si erano conosciuti, ai primi appuntamenti e a quando lui ci raccontava che nonostante la trovasse perfetta non riuscisse ad essere completamente felice perché aveva paura che lei in realtà amasse la sua immagine, i suoi soldi. Poi col tempo aveva capito che Danielle amava lui e non i suoi soldi o la sua fama.
- Si- rispose infine                                                                                                      
- Ecco. Io ho trovato una persona che odia i JB, quindi non è interessata ai nostri soldi o a saltarci addosso urlando. Da quanto non capitava Kev? Da mai. Potrebbe essere la mia prima vera amicizia da quando siamo famosi- conclusi io
-Capisco. Ma il fatto che lei odia i JB è un bel problema. Cosa intendi fare?- chiese
-Non ne ho la minima idea- dissi sconsolato stendendomi di nuovo sul letto      
-Sono sicuro che troverai un modo- e mi diede una leggera pacca sulla spalla. Dopo di che si alzò attraversò la stanza ed aprii la porta                       
-Kevin?- lo chiamai io         
-Si?-
-Grazie di aver capito- sorrisi
- E’ così che funziona tra fratelli- sorrise di rimando lui e chiuse la porta            
Ed ora? Cosa dovevo fare? Non ne avevo la minima idea, l’unica certezza era quella che non mi sarei mai arreso, sarei riuscito a trovare il mio posto nella sua vita. Con questo pensiero caddi tra le braccia di morfeo.


Becouse maybe
you're gonna be the one 
who saves me?
 

 

 

Era proprio lì, di fronte a me.
I capelli danzavano al ritmo del vento e i suoi occhi erano illuminati dal sorriso che le abbelliva le labbra carnose. Con un'espressione beata scherzava con le sue amiche, non  aveva mai quell’espressione quando era vicino a me. Sorseggiai il caffè ristretto che avevo tra le mani e mi appoggiai alla portiera del mio SUV.
Era un osso duro, quindi per farmi valere sarei dovuto essere più duro di lei. Presi coraggio e mi alzai dalla portiera e, buttando il caffè nel primo cestino, mi avviai verso di lei. Non sapevo bene cosa dirgli, ma le parole mi sarebbero uscite a momento. La vidi mentre era intenta a parlare con una sua amica dal capelli castani, quella  che sembrava essere la più normale tra le quattro. Arrivato a pochi passi, lei mi vide, ma si girò di spalle e fece per ignorarmi.
-Buongiorno- esordii io
Le sue amiche mi guardarono curiose e lei si girò seppur riluttante.
-Oh, come mai così presto a scuola? A quest’ora non dovresti essere con i tuoi fratelli, a rimirarvi allo specchio?*- disse tagliente come sempre. Decisi di stare al gioco.
-Oh no, per rimirarci allo specchio ci alziamo alle cinque del mattino,  così poi abbiamo il tempo di fare anche tutte le altre cose- le dissi imitando il suo tono   -Come ad esempio studiare le tabelline? Sei arrivato a quella del tre Jonas?- chiese acida
- Come ad esempio studiare per prendere una A in trigonometria- risposi soddisfatto. Vidi una scintilla di rabbia nel suoi occhi e le sue mani stringersi a pugno.
-Cosa diavolo vuoi?- urlò quasi
- Vorrei parlarti in privato- dissi lanciando un’occhiata alle sue amiche
- Quello che dici a me lo dici a loro- disse incrociando le braccia al petto e sollevando il mento. Alzai gli occhi al cielo.
- Volevo parlarti di ieri…-
-Te l’avevo detto che non avrei mai sprecato un mio pomeriggio per la trigonometria, ne tanto meno per te- mi interruppe con un sorrisino
-Senti- iniziai rosso di rabbia –non so perché ti sto tanto antipatico, non lo voglio nemmeno sapere, ma almeno potresti sforzarti di essere un po’ più gentile nei miei confronti-
Alzò un sopracciglio sconcertata e si avvicinò fino ad arrivare col viso a pochi centimetri dal mio. –Non vedo perché dovrei essere gentile nei confronti di una pop star da quattro soldi- sibilò per poi girarsi di spalle ed allontanarsi seguita dalle sue amiche.
Pop star da quattro soldi?! Bene, voleva la guerra? L’avrebbe avuta.



And all the roads we have to walk along are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that I would
Like to say to you
I don't know how

 

 

Ronnie

-Non ci posso credere!- urlai in mezzo al corridoio beccandomi le occhiatacce da parte dei ragazzi che camminavano tranquilli. Lexus alzò gli occhi al cielo, era da un ora che la tormentavo.
-Calmati Ronnie, o ti verrà un infarto-
-Calmarmi? CALMARMI? Ha avuto il coraggio di venire a parlare con me, di rivolgermi la parola!- sbottai stizzita. Quel Jonas mi dava sui nervi.
-Andiamo Ron. Va bene che non è il tuo stereotipo di amico ideale, ma non mi sembra che abbia fatto niente di così grave da meritarsi tutto quest’odio- concluse.
Niente di così grave? Come poteva dire così quanto per me il solo fatto che esistesse era grave?
-Smettila. Non lo sopporto e basta! Addio- la salutai mentre mi avviavo verso la mia classe di trigonometria.
- A dopo- sospirò lei
Durante tutta l’ora di inglese non ero riuscita a concentrarmi su una sola parola pronunciata dal Professor Green. Cosa alquanto assurda per me che amavo la sua materia. Proprio non riuscivo a calmarmi. Cosa dovevo fare per farmi ignorare da quel troglodita strimpellatore di chitarra? Dovevo pugnalarlo con la penna? Avvelenargli il pranzo col cianuro? Sfondargli il SUV con un martello pneumatico? COSA?! Che qualcuno mi dicesse cosa e l’avrei fatto!
Presi un respiro profondo ed entrai in classe. La Ronds non era ancora arrivata, ma in compenso il mio compagno di classe come al solito era al suo posto, accanto al mio. Sospirai e mi avviai al mio posto, scostando leggermente la sedia e sedendomi. Cercai di non guardare verso di lui, ma dopo un po’ cedetti e lo guardai di sottecchi.
Aveva un braccio piegato che gli sorreggeva la testa, con l’altra mano teneva una matita con cui batteva un ritmo veloce sul banco. Improvvisamente la sua mano si fermò ed automaticamente alzai lo sguardo. Quando incrociai il suo, che mi fissava, ebbi una strana sensazione allo stomaco che non seppi spiegare. Restammo a fissarci senza dire niente ed in quel momento mi posi la domanda che le mie amiche continuavano a farmi da tempo. Perché lo odiavo? Non riuscii però a darmi una risposta perché, proprio in quel momento fece il suo ingresso la Ronds costringendo me e Nick a sciogliere i nostri sguardi ed a fingere, almeno da parte mia, di essere interessati alla lezione.
Oddio. L’avevo davvero chiamato “Nick”?! Scossi la testa sconvolta cercando di prestare attenzione alla lezione, dopo però aver lanciato un ultima occhiata al mio compagno di banco che ora guardava dritto davanti a se.
L’ora passò come sempre: lui rispondeva ai quesiti della professoressa io quasi svenivo dalla noia sul banco.
Quando la campanella suonò entrambi ci alzammo e, senza dire una parola lui si avviò verso l'uscita.
Beh, non so come, ma a quanto pare ero riuscita a farmi ignorare.
-Jonas!- lo chiamò la professoressa prima che lui uscisse -Knocks- aggiunse poi verso di me -venite qui- Perfetto. Una volta tanto che Jonas aveva deciso di ignorarmi ci si metteva lei.
-Com'è andata ieri?- chiese passando lo sguardo da me al mio compagno di classe
- Oh, benissimo- mentii prontamente io
-Veramente- iniziò Nick, ed io mi voltai verso di lui con uno sguardo pieno di panico -ieri Ronnie non è venuta per studiare- concluse guardando la Prof.
Le mie mani stavano per agire da sole. Le vedevo già attorcigliate attorno al collo del ragazzo di fronte a me, stringendolo forte fino a togliergli il respiro. Prima che potessi trasformare i miei pensieri in azioni la Ronds parlò frenando così i miei istinti omicida
-Ronnie!- disse infuriata -cos'è questa storia?- chiese
Buttai lì la prima cosa che mi venne in mente -Ho avuto un imprevisto-
-Ovviamente- continuò Nick -mi ha avvertito dell'imprevisto e mi ha anche detto che oggi sarebbe stata liberissima per studiare- mi sorrise come se mi stesse facendo un favore. Oh, non immaginava nemmeno lontanamente cosa lo attendeva dopo.
-Ovviamente, ripetè la Ronds - Mi raccomando Veronica, se vuoi avere la sufficienza nella mia materia sai cosa fare-
-Certo Sign. Ronds- affermai
Dopo di che io ed il mio amatissimo compagno di classe uscimmo fuori dove non persi neanche un secondo 
-Stammi bene a sentire sottospecie di babbuino dal cervello bacato. Non ti azzardare mai più ad intrometterti nella mia vita o giuro che la prossima volta che si parlerà di te sarà per il ritrovamento del tuo cadave sulla spiaggia di St.Monica. Sono stata chiara?- dissi paonazza in volto.
-Non mi intrometto affatto nella tua vita- disse tranquillo, mentre io spalancavo la bocca contrariata -se ti aiuto in trigo, mi metto in buona luce con la prof-
- Non potresti trovarti un altra cavia? Magari quell'oca giuliva bionda che ti lancia occhiatine ogni millesimo di secondo!- sbottai acida ricordando le occhiate di Ashley ed il bigliettino del giorno prima.
- La professoressa mi ha detto di aiutare te- affermò deciso
Rimasi lì impalata a fissarlo mentre iniziai a pensare ad una soluzione per quell'assurda situazione, ma proprio non me ne veniva in mente alcuna. A quanto pare il ragazzo di fronte a me era deciso a darmi il tormento e la Ronds, per qualche oscuro motivo, era d'accordo con lui. Se non avessi studiato assieme a lui addio media alta, quindi addio alla borsa di studio e alla possibilità di pagarmi il corso di lingue che mio padre non avrebbe mai pagato. Secondo lui sarei dovuta diventare un avvocato o un dottore. Al solo pensiero rabbrividii.
-E va bene Jonas- sospirai passandomi stancamente una mano sul viso -credo che potremmo arrivare ad un compromesso-
Il suo sguardo fu un misto tra il sorpreso e lo scettico -cioè?- chiese sulla difensiva
-Accetto il tuo aiuto in trigo, però- mi affrettai a dire vedendo il sorriso che si stava formando sulle sue labbra -voglio precisare che: 1. odio te, i tuoi fratelli e la tua band e questo non cambierà mai. 2. Non più di un paio d'ore al giorno, non tutti i giorni. 3. Non metterò mai, mai piede in casa tua- conclusi contando sulle dita i tre punti essenziali per quella "tregua"
- E dove intendi studiare? In macchina?- chiese lui.
Alzai gli occhi al cielo paziente.
-Ho anche io una casa Jonas, nel caso l'avessi dimenticato-
- Oh, va bene- rispose stampandosi un sorrisino compiaciuto sul viso, la mia vista non poteva sopportare oltre.
- Alle quattro a casa mia- conclusi sorpassandolo - spero che per allora riuscirai a levarti quel sorrisino idiota dalla faccia- conclusi acida cammnando verso la mia prossima lezione.
Perchè lo odiavo? Al prossimo che me l'avrebbe chiesto avrei staccato la testa a morsi.

 

I don't believe that anybody feels
The way I do about you now

*Si lo ammetto, frase spudoratamente copiata da "l'ultima canzone" di Sparks. Scusate ma mi piaceva troppo *-*

Eccoci qui come sempre arrivati al momento dei ringraziamenti:

Ringrazio chi ha messo questa storia tra le preferite, tra le ricordate, e tra le seguite (scusatemi se non vi ringrazio una ad una, ma vado di frettissima, prometto di farlo nell'prossimo capitolo)

Ringrazio per aver commentato:

mattiuzza: beh dai per un capitolo puoi essere perdonata u.u spero che i problemi siano passati. Ad ogni modo, si sto pensando di aprire un FanClub per Ronnie *-* che ne dici?! xD grazie per la recensione al prossimo chap!

SamCrush: già grande Ronnie, e povero Nick! ahahah sono cattiva vero? Beh dai nei capitoli seguenti ho credo che andrà un pò meglio...al prossimo chap!

wolfgirl92: ahah effettivamente io avrei accettato la proposta di Nick, anche solo per vedere la casa dove vive, non oso immaginare la grandezza xD Grazie per la recensione, kisses

il phard di biancaneve: grazie mille *-* riguardo alla tua FF ho provato a cercarla ma me ne escono troppe con quel nome, non  so qual'è xD magari mandami il nick col quale la state postando e la leggero con piacere ^^ grazie ancora al prossimo capitolo


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Capitolo 6
*** Stop and stare ***


6 chap
Stop And Stare



Ronnie


-Stupido, stupido Jonas- borbottai per la centesima volta entrando in casa e sbattendo la porta.
Sbuffai e buttai le chiavi di casa sul tavolino dell'ingresso seguite al volo dallo zaino, salii le scale sbattendo i piedi diretta in camera mia.
La prima cosa che feci fu controllare la mia posta elettronica, dove però non c'era niente di interessante, apparte l'invito a qualche festa sulla spiaggia che si sarebbe tenuta nel Week-end. Magari ci sarei andata con le ragazze.Sempre che sarei riuscita a passare quel pomeriggio senza finire in galera. Dovevo rammentare a me stessa che l'omicidio era reato penale, quindi non potevo uccidere quel...coso.
DIO. Come, come avevo potuto invitare quell'idiota a casa mia?!
Guardai la sveglia. Le 15.15 tra 3/4 d'ora sarebbe arrivato, al solo pensiero mi venne voglia di correre nel primo angolo a sbattere la testa contro il muro.
Mi buttai sul letto a pancia in su chiudendo gli occhi e cercando di immaginare me e Jonas assieme, seduti allo stesso tavolo senza che io cercassi di ferirlo moralmente o fisicamente. Sopratutto fisicamente. Impossibile.
Sospirai ancora. Studiare la materia che più odiavo con l'unca persona che odiavo al mondo non sarebbe stata un'impresa semplicissima. Ma mollare non era da me, era una sfida, ed io non rinunciavo mai alle sfide.
"Ecco, brava Ronnie, prendila sotto questo punto di vista, ora la tua sfida personale è cercare di non uccidere uno dei Jonas Brothers" pensai cercando di autoconvincermi, ma con scarsi risultati.
Ok ero una persona matura, quindi non doveva essere poi così difficile fare la brava per un pò, giusto la durata di quelle stupide ripetizioni di trigonometria, al di fuori delle quali nulla sarebbe cambiato, avrei continuato ad odiarlo come sempre.
Rassicurata da questo pensiero cercai un modo per passare il tempo visto che mancava ancora mezz'ora circa all'arrivo del mio "insegnante".
Mi alzai dal letto e presi dalla scrivania il libro che avevo ripreso a leggere per la 100 volta qualche giorno prima: "le parole che non ti ho detto"*. Uno dei capolavori del mio scrittore preferito: Nicholas Sparks.
Nicholas. Scossi la testa, meglio cambiare libro.
Presi dalla mia piccola libreria personale l'ormai distrutta copia di Romeo e Giulietta.
Siccome lo recitavo quasi a
memoria ormai dopo tutte le volte che lo avevo letto, decisi che invece di partire dall'inizio avrei aperto una pagina a caso ed avrei iniziado da lì. Mi sedetti sul letto ed iniziai a leggere la pagina prescelta:

"Il pericolo è più nei tuoi occhi che non in venti delle loro spade:
se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio."

Dicevano così i primi righi.
E mi venne da pensare se potesse essere davvero così.
 L'amore era davvero così intenso da essere forte più di venti spade?

Francamente non ci credevo, non credevo che oggigiorno in una società plagiata dalla tecnologia, dagli amori virtuali, dall'odio, ci potesse essere un amore così intenso e sincero. A dire il vero non credevo più tanto nell'amore in generale date le mie esperienze passate con persone talmente immature che l'unico amore che conoscevano era quello verso se stessi.
L'amore per me era solo una bella favola, un qualcosa che esisteva solo nel libri e che ci strappava un sorriso di tanto in tanto. Niente di reale, niente di concreto.
A distogliermi dai miei pensieri fu il suono del campanello. Saltai impiedi di scatto come se avessi preso la scossa e diedi uno sguardo all'orologgio: le 16.03. Doveva essere lui. Presi un respiro profondo e cercai di non guardare verso la finestra, convinta che se l'avessi vista non sarei riuscita a reprimere l'istinto di buttarmi giù.
Prima di scendere le scale per andare ad aprire mi ripetei la frase che ormai mi ripetevo da quando l'avevo
conosciuto: "Non ucciderlo Ronnie, non ucciderlo".


This Town is colder now, I think it's sick of us

It's time to make our move, I'm shakin of the rust
I've got my heart set on anywhere but here



NICK


"Non c'è alcun motivo di essere nervosi" dissi alla mia immagine riflessa allo specchietto retrovisore della mia macchina.

Presi un bel respiro. Improvvisamente non sapevo più cosa ci facevo lì, la mia mente era confusa, in quei pochi giorni erano accadute troppe cose, troppi cambiamenti.
Forse fare un resoconto mi avrebbe aiutato. Bene. Avevo conosciuto una strana
ragazza, con delle strane amiche, che per di più mi odiava. Così, senza motivo. All'inizio anche a me non andava a genio,
ma poi spinto dal fatto che proprio perchè lei odiava in JB sarebbe potuta essere un amica sincera, la prima da quando ero famoso, avevo provato ripetutamente ad avvicinarmi a lei, ovviamente fallendo poichè lei mi trattava come un appestato.
Ed ora ero lì, parcheggiato fuori casa sua a cercare di trovare il coraggio di uscire dalla macchina. Chiusi gli occhi e contai fino a tre, dopo di che saltai fuori avviandomi verso quell'enorme casa che non ricordavo così inquetante, ma forse era la ragazza al suo interno che mi inquietava. Già.
Mi incamminai per il viale di ghiaia diretto alla porta, ma arrivato a pochi passi dagli scalini improvvisamente un'idea mi bloccò.
E se lei non ci fosse? Se mi avesse invitato a casa sua per farmi fare la figura del cretino, mentre lei era chissà dove con le sue amiche a spassarsela? Me la immaginavo già il giorno dopo, nel parcheggio della scuola con le sue amiche, a ridere di me. Feci un passo indietro indeciso.
Daltronde però se lei non fosse stata in casa non avrebbe mai saputo se io ci fossi andato o no, quindi avrei sempre potuto dirle che non ero andato a casa sua, no? Scossi la testa sconcertato.
Dio, da quando ero diventato così paranoico? "Da quando conosci la ragazza con disturbi mentali"  mi risposi subito dopo.
Presi un altro respiro e salii gli scalini bussando al campanello.
Passarono cinque minuti ma non sentivo nessun rumore all'interno della casa e di nuovo mi venne in mente il terribile presentimento che mi aveva dato buca. Istintivamente feci un passo indietro, cosa facevo ora? Ma non ebbi il tempo di fare niente perchè sentii un rumore di passi dietro la porta e tirai un sospiro di sollievo.
La porta si aprii rivelando una Ronnie con un jeans scuro e una maglietta nera che intuii essere di una band data la scritta in arancione " Escape the fate".
Aveva un' espressione accigliata come se stesse pensando di sbattermi la porta in faccia, e probabilmente era così. Con una mano stringeva convulsivamente la maniglia della porta e l'altra le ricadeva diritta lungo il braccio. Restammo a guardarci per qualche minuto senza che nessuno dei due aprisse bocca, poi la vidi sospirare e rilassare il volto.
-Entra- disse debolmente e si fece di lato per lasciarmi passare
- grazie- sussurai io entrando
Sentii la porta alle mie spalle chiudersi poi senza dire niente mi sorpassò e si diresse verso le scale con me al suo seguito. Per arrivare alle scale passammo per il grande salone dove avevamo cenato quelche sera prima e devo dire che non lo ricordavo così grande, notai anche che la casa era molto silenziosa probabilmente i suoi non c'erano. Sapevo che il padre di Ronnie era il proprietario della multinazionale Knoks e quindi spesso era in giro per lavoro, forse la madre lo seguiva nei suoi viaggi.
- I tuoi non ci sono?- le chiesi mentre salivamo le scale
- No- rispose freddamente lei
Sospirai scoraggiato dal suo distacco.
Arrivati al piano speriore ci trovammo in un grande corridorio costeggiato di porte, ci dirigemmo all'ultima porta sulla sinistra che Ronnie aprii, doveva essere la sua camera.
La prima cosa che notai era che la sua camera era senza dubbio molto diversa dalla mia: da un lato c'era un enorme armadio rosso e davanti ad esso, quasi al centro della stanza padroneggiava un letto matrimoniale rifinito in legno con le lensuola dello stesso colore dell'armario, accanto ad esso c'erano due comodini, su uno dei quali erano appoggiati una lampada, una sveglia, una foto che ritraeva lei con le sue amiche ed un altra foto con lei abbracciata ad un ragazzo, il fidanzato forse? Quella foto mi incuriosì, non pensavo avesse un ragazzo, non perchè lei fosse brutta o cosa, ma non ci avevo mai pensato.
Ronnie si diresse all'altro lato della stanza dove c'era una grande libreria piena di libri ed accanto ad essa una scrivania con un Pc. La stanza era illuminata da una finestra enorme che prendeva quasi tutta la parete. Un'altra cosa che mi sorprese era la mancanza di poster alle pareti, insomma qualsiasi diciassettenne aveva almeno un poster del suo gruppo o attore preferito attaccato alle pareti, ma ovviamente Ronnie non era una qualsiasi diciassettenne.
- Vuoi studiare qui, in cucina, o da qualche altra parte?- mi chiese cercando di imitare quello che doveva essere un tono gentile. Non le riuscì bene.
- Qui va benissimo- risposi mentre ancora mi guardavo intorno
- bene- sospirò e si sedette alla scrivania
- Allora...- iniziai mentre prendevo posto accanto a lei - ti piace il rosso vedo- dissi sorridendo
- ah ah - rispose lei distratta mentre cercava qualcosa dalla sua borsa e subito dopo ne estrasse i libri di trigonometria.
Sospirai - Ronnie ascolta- e mi guardò, nel momento esatto in cui i nostri sguardi si incrociarono dimenticai cosa dovevo dire. Suonavo davanti a miliardi di persone ed un suo sguardo mi intimidiva?! Degluttii e continuai - lo so che per te non è una situazione piacevole e che probabilmente preferiresti essere calpestata da un branco di bufali in corsa piuttosto che stare qui con me. Ma credo che siccome saremo costretti a passare un pò di tempo assieme, ci convenga andare d'accordo, non credi?- dissi speranzoso
- Hai ragione- disse lei sorridendo. Un attimo. Mi aveva dato ragione? a me? ed aveva anche sorriso?! Dovevo aver capito male.
-preferirei essere calpestata da un branco di bufali- concluse. Ecco, avevo capito male.
- Afferrato- sospirai sconsolato
Iniziammo a studiare con una freddezza anormale, come se io fossi il professore e lei l'alunna. Ed ogni tanto, quando la lasciavo fare gli esercizi da sola, mi soffermavo a guardarla mentre aggrottava le sopracciglia perchè qualche passaggio non le riusciva o si mordicchiava il labbro inferiore per la concentrazione e non potevo fare a meno di pensare che era davvero bella. "Ma lei ti odia" sussurò una voce dentro di me. E allora? Non avevo mica detto che mi piaceva. Solo che era bella, bella in modo...oggettivo ovviamente. Si, ovviamente oggettivo.



Steady hands, just take the wheel
And every glance is killing me




Ronnie
Al diavolo. Pensai dopo l'ennesimo passaggio che non mi riusciva.
Era da più di un'ora che ero lì a sbattere la testa per cercare di capirci qualcosa, invano. Sospirai e guardai il mio insegnante affianco a me. Aveva le mani appoggiate sotto al mento che sorreggevano la testa e con un espressione buffa guardava di fronte a se.
- Ho bisogno di una pausa- dissi
Lui parve svegliarsi e mi guardò come se solo in quel momento si fosse accorto della mia presenza, poi quardò l'orologio che teneva al polso.
- Oh, sono già le 17.15. Beh penso che ti meriti una pausa- disse e ci alzammo
Mi diressi in cucina con lui che mi seguiva, avevamo passato più di un'ora a parlare solo e solamente di trigonometria, anche perchè con lui non volevo parlare d'altro, ma il risultato era che ora avevo la testa che mi scoppiava.
- Vuoi qualcosa da bere?- gli chiesi una volta arrivati in cucina. Si che mi era antipatico,  ma ero pursempre una persona educata.
- Dell'acqua andrà bene-  rispose sorridendo. Insoma, io lo trattavo male e lui era tutto sorrisi e gentilezze, ma come diavolo faceva?!
Presi un bicchiere dalla credenza, lo riempii d'acqua e glielo porsi.
- Grazie- disse lui e bevve
Io intanto mi sedetti ad una sedia della cucina, appoggiando svogliatamente la testa sul braccio.
- Allora- disse lui e si sedette di fronte a me - i tuoi sono spesso in viaggio?- mi chiese
- si- risposi senza guardarlo
- e com'è vivere in una casa così grande da sola?- chiese ancora
Alzai la testa e lo guardai negli occhi -Ormai ci ho fatto l'abitudine, ma all'inizio ero sconfortata. E devo dire che ora sto rivivendo questa terribile sensazione con te-
- Ronnie, perchè non si può fare un discorso serio con te?- chiese alzando gli occhi al cielo
- Ma sono serissima- dissi indignata
Bevve un altro sorso d'acqua e posò il bicchiere sul tavolo.
- Posso farti una domanda?- chiese all'improvviso dopo un minuto di silenzio
- Se proprio non riesci a farne a meno- risposi annoiata
- Perchè mi odi? Non si accettano risposte stupide, voglio motivazioni plausibili- disse serio
Mi presi qualche secondo per rispondere per cercare di riordinare le idee
- Non ti odio Jonas- sospirai in fine, ed era la verità infondo
- Cosa?!- disse lui spalancando gli occhi - ma se ogni volta che mi vedi sembra che voglia passarmi sopra con un carro armato?-
- E' vero, ci ho pensato più volte- dissi sorridendo - ma non ti odio. O meglio non odio te, ma la gente come te, l'ambiente che frequenti, ecc.-
- Perchè?- chiese ancora lui interessato
- Perchè io sono cresciuta tra la gente come te, la gente che si crede migliore di te sempre e comunque, che ti giudica solo dal tuo lato esteriore. Se sei diverso da loro allora sei uno sfigato, non lo sopporto. Magari potresti essere anche la persona più bella del mondo e la più intelligente, ma se non sei omologato non vai bene.- conclusi guardandolo
Restai a guardarlo attendendo una risposta che però non arrivò, allora pensai che la conversazione fosse chiusa.
- Beh, a me questa pare la tua descrizione- disse guardandomi serio ed io alzai un sopraciglio contrariata
- Pensaci- si affrettò a dire lui probabilmente pensando che stessi per tirargli una sedia in faccia. Ottima intuizione.
- Insomma tu mi hai giudicato senza conoscermi, che ne sai che in fondo non sia una bella persona e che noi non potremmo essere amici?- chiese sorridendo
"Ha ragione" disse una voce timorosa dentro di me. "TACI!" le urlai io contro. Beh, però aveva ragione, dovevo ammetterlo, non a lui ovviamente, ma a me stessa si.
- Potresti anche essere una bella persona, ma non potremmo mai essere amici- dissi io
- Perchè mai?- domandò
Sospirai cercando un modo di farglielo capire
- Sei mai scappato di casa alle tre di notte per andare in un luogo non ben preciso?- gli chiesi
- No- rispose lui confuso
- Hai mai fatto un piercing?- chiesi ancora
- No-
- Un tatuaggio?-
- No-
- Ecco. Io scappo di casa almeno cinque giorni su sei, ho tre piercing e tre tatuaggi. Queste sono cose che io faccio tutti i giorni abitualmente e che tu non ti sogni neanche di fare.- conclusi soddisfatta del mio ragionamento
- Non bisogna essere siamesi per essere amici- disse sicuro lui
Quanto era cocciuto?!
- Ah basta- dissi esasperata -facciamo che io ti odio e basta- dissi alzandomi e dirigendomi verso il piano superiore
- Come vuoi, ice girl- disse lui dietro di me
- Ice girl?- chiesi sconcertata girandomi un istante per guardarlo
- E' un soprannome che ho inventato per te- disse sorridendo
- Orribile. Dovresti cambiarlo.- dissi girandomi di scatto per nascondergli un sorriso. Ice Girl? Come diavolo gli era venuto in mente?
- Ci penserò- disse lui
Arrivati nella mia stanza alla sola vista del libro di trigo aperto sulla scrivania mi venne la nausea.
- Ehm, ti dispiace se per oggi la finiamo qui?- chiese lui e mi parve di cogliere una nota di dispiacere nel suo tono.
Dispiacere? A me? Ma se stavo per mettermi a danzare per la stanza per la gioia?!
- Va più che bene- risposi
- Bene, sai ho le prove con i ragazzi- mi disse ed io risposi con una smorfia disgustata.
Prese le sue cose ed insieme ci avviammo verso la porta d'ingresso
- Sai dovresti venire a sentirci suonare qualche volta- buttò lì lui
Lo guardai esterrefatta - Ma allora non mi ascolti quando parlo?!- sbottai
- Si si, la parte del "odio te e i tuoi fratelli" la ricordo bene- disse
E alla vista della sua espressione triste da cucciolo bastonato non potei fare a meno di  scoppiare in una risata. Alzò lo sguardo e mi guardò con gli occhi spalancati portandosi teatralmente una mano tremante alla bocca, spalancata anch'essa.
- O MIO DIO- scandì ogni parola -Hai sorriso- mi indicò sorpreso
- Assolutamente no- risposi ricomponendomi per togliere ogni traccia di un sorriso dal mio volto. Eliminare le prove e negare.
- Si invece- ribattè lui
- No- negare sempre e comunque
- Ti ho vista- insistette
- non è vero- fino alla morte
- Ronnie, il tuo comportamento è molto infantile- sbuffò
- Vai via Jonas, prima che corra a prendere le mazze da golf di mio padre e te le lanci dietro una ad una- dissi seria
- Ve bene- disse -quindi ora siamo amici?- aggiunse incrociando le braccia dietro la schiena
- Jonas sto per frenare il mio buon senso e anare a prendere le mazze da golf- lo guardai con aria truce
- Hai ragione, amici è poco.- fece una pausa e si grattò sotto il mento fingendo di pensare -Saremo migliori amici!- disse scoccando le dita
"Non ucciderlo" mi ripetè per l'ennesima volta la mia coscienza, ma sta volta non sapevo proprio come fare.
- Addio Jonas- sbottai allora sbattendogli la porta in faccia per avitare di picchiarlo.
Sospirai e feci un passo verso il salone, ma mi bloccai, la curiosità era troppa.
Mi avvicinai alla finestra accanto alla porta e scostando la tendina sbirciai fuori. Grande errore. Lui mi vide e sorrise, per poi avviarsi verso la macchina.
Mi girai e mi avviai verso la mia stanza alla ricerca di un muro sul quale sbattere contro la mia testa. Stupida Ronnie, stupida.



Stop and stare
You start to wonder why you're "here" not "there"
And you'd give anything to get what's fair
But fair ain't what you really need
Oh, can u see what I see?





* Si è capito che sono ossessionata da Nicholas Sparks ?! xD

Quanto fa schifo da 1 a 10 questo capitolo?! Siate sincere, lo so che volete dire "undici", lo accetterò in silenzio. U_U

It's time of thaaaaaanx!

Grazie ancora una volta a chi ha messo questa storia tra le preferite:
lovatojonassister
mione94
MissInBlack
Ryry_
SamCrush
sbrodolinalollypop

Chi l'ha messa tra le ricordate:
ada12
_____Jo_____

E a chi l'ha messa tra le seguite:
BENNY
Brucy
cussolettapink
debby95
FallInLove
ffdipendente
glokky
il phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mery91g
mione94
SamCrush

Ed infine le risposte alle vostre recenzioni *-*:
Brucy: Hey. Grazie mille, beh Ronnie è un personaggio che suscita molto interesse xD la adoro *-* spero che continuerai a seguire e a dirmi cosa ne pensi dei capitoli che seguiranno :)

SamCrush: troppo buona *-* Eh si, nessuno mi ferma dal postare questa storia xD ci tengo troppo U_U Allora, come sono andate queste lezioni ti trigo?! aha un bacio

il phard di biancaneve: Ciao^^ Che forza d'animo Nick vero?! Io avrei già strangolato Ronnie al suo posto xD anche se l'adoro *-*
Miley Cyrus?! OMG orrore della natura xD la odio è più forte di me U_U E si anche io ho letto tutti i libri di Nicholas Sparks *-* è un grande in assoluto!
ps. ho trovato la tua FF ed ho letto fino all'ultimo capitolo, mi scuso se non sono riuscita a commentare ma sono abbastanza di fretta in questi giorni, prometto di farlo nei prossimi comunque! Un bacio

MissInBlack: Beh sai com'è ho preferito trattenermi, altrimenti avrei finito con l'usare un linguaggio poco consono ed adatto ad una ragazza per bene come me U_U Come no xD Ad ogni modo, ti ringrazio davvero tanto per i complimenti *-* mi fa piacere davvero tanto che ti piaccia e che di avere la tua stima u_u beh ti confesso che ho fatto un grande sforzo a scrivere una storia su di loro, ma come ho già detto, cosa non si farebbe per la propria BFF?! Spero che ti sia piaciuto questo capitolo ^^ un bacio


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Capitolo 7
*** step by step ***


Ragazze ho una sorpresa per voi *-*
Era da tanto che stavo progettando questa cosa ma mi ci è voluto un pò di tempo per cercare di farla perfettamente, e credo di esserci riuscita più o meno *-*
"Di che diavolo sta parlando questa celebrolesa?" Vi starete chiedendo, giustamente. Beh ragazze mie udite udite: ho trovato delle ragazze perfette per dare i volti a Ronnie, Lexus, Jamie e Kate. Non è fantastico *-*?! OkOk forse sarà fantastico solo per me, ma vi prego, illudetemi e ditemi che mi amate alla follia per aver trovato i personaggi *-*

Ad ogni modo, ho scelto i volti di quattro famose Scene Queen, quindi forse alcune di voi le avranno già viste in giro per il Web. So che molte di voi forse non se le aspettavano così, ma è esattamente per questo che ho voluto dargli dei volti, così magari capirete anche perchè Ronnie continua a ripetere che lei e Nick sono troppo diversi.
Beh spero che vi piacciano e sono ansiosa dei vostri commenti che spero siano un pò di più stavolta!(siate buone *-*)

Come sempre ora mi levo dalle Balls e vi lascio al settimo capitolo!



Step by step




Nick



-Nick! Dai Nick apri la porta devo andare in bagno!- sentii urlare Joe dal corridoio. Non risposi e continuai a guardare la mia immagine riflessa allo specchio appeso sul lavandino.

La mia mente tornò alla ragazza dai capelli carbone. Quel pomeriggio era stato alquanto … strano e non sapevo cosa aspettarmi dal giorno seguente. Mi avrebbe trattato come sempre o ero riuscito a fare breccia nel muro che lei aveva innalzato tra di noi?
Beh certo non mi aspettavo che fossimo diventati migliori amici, non aspiravo a tanto dal primo giorno, ma avevo come la sensazione che Ronnie stesse cominciando a sciogliersi nei miei riguardi. Ripensai al nostro discorso in cucina, di come l’avevo zittita quando le avevo detto che il comportamento prevenuto che lei diceva di vedere in “quelli come me” in realtà rispecchiava il suo comportamento. Ripensando alla nostra chiacchierata mi resi conto che avevo raggiunto un traguardo importante per me: le ero stato vicino per più di dieci secondi senza che lei mi offendesse o si arrabbiasse. Grande traguardo.
-Nicholas, giuro che se non apri immediatamente quella porta la butto giù a calci!-  Disse, o meglio urlò, Kevin stavolta.
Alzai gli occhi al cielo ed andai ad aprire la porta sbuffando.
-In questa casa ci sono cinque bagni, come mai questo è il più ambito?- chiesi uscendo mentre un Kevin in pantofole ed accappatoio entrava.
- Perché questo è l’unico bagno con l’idromassaggio, quindi non vedo perché dovresti esserci tu dal momento che non lo stai neanche usando.- mi guardò serio
- Stavo pensando- risposi distrattamente
- In bagno?- chiese alzando un sopracciglio – non mi sembra il luogo più adatto. A proposito di pensieri, non dovevi vederti con Ronnie oggi?- chiese interessato dimenticandosi momentaneamente dell’idromassaggio.
- E che c’entra questo con i pensieri?- chiesi eludendo la domanda
- perché è ovvio che stessi pensando a lei- alzò gli occhi al cielo con sufficienza
Feci per aprire la bocca quando un urlo disumano provenne dal piano inferiore facendomi zittire di colpo - KEVIN NON TI AZZARDARE A METTERE UN PIEDE IN QUELLA VASCA! C’ERO PRIMA IO!-  Joe.
- Ok magari me lo racconti dopo- disse mio fratello maggiore e mi sbattè la porta in faccia. La seconda in una giornata.
Mi avviai verso la mia stanza desideroso di stendermi sul letto e non pensare più a nulla, ed era quello che stavo per fare quando vidi Joe rosso in volto che correva come un fulmine verso la mia direzione.
-Dov’è?- chiese affannato riferendosi a Kevin
-In bagno?- dissi timoroso sperando di non essere la prossima vittima di una delle sue crisi isteriche, ma i suoi occhi guardavano già dietro di me alla porta del bagno e mi rilassai
-KEVIN!- fu il suo urlò improvviso che mi fece saltare. Mi sorpassò ignorandomi ed andando a prendere a pugni la porta del bagno.
Scossi la testa e mi avviai, finalmente, verso la mia stanza.
Presi il mio iPod dalla scrivania, misi le canzoni a random e mi stesi sul letto.  
Chissa cosa starà facendo ora. Fu la prima cosa che mi venne in mente.
E la seguente fu: ora cosa faccio?
Non sapevo come comportarmi perché non sapevo cosa mi aspettava il giorno seguente.
 Ero convinto che quel pomeriggio fosse stato un grande passo avanti e speravo che non andasse a vuoto. Step by step, mi ripeteva sempre mio padre quando componevo una canzone e sorrisi a quel pensiero.
 Io ero sempre ansioso, pauroso di sbagliare o di non portare a termine una melodia. A volte mi scoraggiavo perché non sapevo come concludere una canzone quando magari mi trovavo ancora all’inizio della composizione e mio padre mi veniva vicino e mi diceva “la musica verrà da se, passo dopo passo,  se la canzone è quella giusta,le note suoneranno da sole”.
Ed era vero. Bastavano le prime cinque note e il resto si scriveva da solo.
Forse era così anche per me e Ronnie. Certo che era così.
Con lei non c’erano standard o frasi fatte che si usano nelle circostanze. Con lei era tutto un improvvisazione, non si comportava mai come mi aspettavo e non faceva mai un gesto calcolato o simile. Spontanetà. Ecco cosa ci voleva, naturalezza.
Step by step e forse sarebbe arrivata anche la nostra canzone.

Step By Step, bit by bit,
stone by stone, brick by brick
Step by step, day by day ,
mile by mile, go your own way.



Ronnie



-Tu sei sicura di saperlo fare vero?- chiese per la centesima volta Jamie, ed io per la centounesima volta alzai gli occhi al cielo maledicendo la sua diffidenza.
- Jam ti ho già detto di si, tu piuttosto, sei sicura di volerlo fare?- le chiesi accorgendomi della sua tensione.
La vidi spostare il suo sguardo prima su di me poi sull’ago da piercing che tenevo in mano.
-Si- disse tentennante – forse prima devo bere qualcosa-
- Se ti aiuta- le dissi e mi alzai per andare verso la cucina.
Erano le otto di sera in casa Knoks, ma anche nel resto della California, ed era da circa un’ora che era arrivata Jamie dicendomi che voleva farsi un piercing e siccome quelli a Kate li avevo fatti io voleva che facessi la stessa cosa con lei. Con l’unica differenza che con Kate ci avevo messo due minuti, mentre con Jamie eravamo lì da quelli che sembravano secoli. La cosa non mi sorprendeva più di tanto, Jamie era stata sempre la più riflessiva tra noi quattro, quella che ci faceva ragionare quando stavamo per fare una cazzata troppo grande, quella saggia o semplicemente, come la chiamava Kate, Il Grande Puffo.
-Cosa vuoi bere?- le chiesi guardando nel mobile dove tenevo gli alcolici
- cos’hai?-  chiese lei ed io mi girai a guardarla scettica, era ovvio che avevo tutto
- oh già, scusa. Che ne dici di un quattro bianchi e fragolino?- chiese
- oh beh andiamo sul leggero vedo-  dissi prendendo il rhum chiaro
- ho deciso che voglio essere ubriaca quando mi bucherai- disse sorridendo
- Già forse è meglio non essere coscienti- e la vidi spalancare gli occhi
- Vuoi dire che fa tanto male?- chiese impaurita
- Jam era una battuta- ed alzai gli occhi al cielo
Intanto presi due bicchieri, in uno misi il rhum chiaro, la vodka liscia, gin e triple sec e infine lo sciroppo alla fragola. Mischiai il tutto porgendolo a Jamie. Nel bicchiere vuoto misi un po’ di Vodka liscia ed iniziai a sorseggiarla.
-Ma che fai?- chiese Jamie
-Bevo- risposi alzando un sopracciglio
-vedo! Ti ricordo che dopo dovrai farmi un piercing, ti vorrei lucida-
-sai benissimo che ci vuole più di un po’ di vodka per farmi perdere lucidità- sorrisi e lei ricambiò.
Appoggiai i gomiti al tavolo e iniziai a fissare il vuoto. Girai la testa verso il lavandino dov'era ancora presente il bicchiere con cui aveva bevuto Nick, ed inevitabilmente tornai con la testa a quel pomeriggio.
-A che pensi?- chiese Jamie destandomi dai miei pensieri
Non risposi e fissai lo sguardo sul mio bicchiere ormai quasi vuoto
-Hey, tutto ok ?- chiese ancora lei non ricevendo alcuna risposta da parte mia.
Alzai lo sguardo e sorrisi guardandola –Tutto ok, diciamo che è stata una giornata piena-
Mi guardò confusa, evidentemente aveva dimenticato che quel giorno stesso Nick era stato a casa mia. Poi si illuminò e capii che aveva capito.
-Oddio oggi è venuto Nick!- disse spalancando gli occhi
-Bingo!- dissi fintamente entusiasta e bevendo l’ultimo sorso di Vodka
- E come mai sono qui da più di un’ora e tu non mi hai ancora raccontato tutto nei minimi dettagli con dovizie di particolari?- chiese sporgendosi sul tavolo con le mani unite e gli occhi che le brillavano.
 Un assatanata, di fronte a me avevo un assatanata.
-Jam calmati- iniziai e lei si raddrizzò sulla sedia –cosa dovrei raccontarti?- chiesi apatica
- Beh iniziamo dal: com’è andata?- chiese lei interessata
- Oh diciamo. Ho ancora un po’ di problemi con qualche passaggio, ma in generale la trigonometria mi è un po’ più chiara- risposi eludendo la sua domanda. E mi beccai un occhiataccia, ovviamente.
- Credi che a me interessi sapere dei tuoi problemi in trigonometria quando sei stata un pomeriggio intero con Nick Jonas?- chiese scettica
- Se tu fossi una buona amica dovresti interessarti ai miei problemi scolastici non ai miei rapporti con una star idiota- finsi di rimbeccarla
- Ronnie ti prego- si allungò di nuovo sul tavolo sporgendosi verso di me –sto morendo, raccontami!-
Alla vista di Jamie in quello stato non riuscii a trattenere una grande risata –Da quando sei così pettegola?- chiesi tra una risata e l’altra
-Da quando la mia migliore amica ha deciso di non raccontarmi più la sua vita- disse imbronciata
-E va bene, va bene.- dissi scuotendo la testa – Non c’è niente da dire Jam, davvero. Per lo più abbiamo studiato- vidi il suo sguardo deluso e sospirai –e va bene. Diciamo che c’è stata una conversazione…-
-E?-  mi interruppe illuminandosi, ed io la fulminai.
- E diciamo che ho riflettuto un po’-
- Su cosa?- chiese
- Beh, lui mi ha chiesto perché c’è l’avevo tanto con lui ed io gli ho spiegato che c’è l’ho con tutte le persone come lui, ovvero con le persone che ti giudicano e ti discriminano, e sai lui cosa ha avuto il coraggio di rispondermi?- chiesi indignata
- cosa?- chiese lei ansiosa, totalmente presa dal racconto
- che il comportamento che io dicevo di vedere in quelle persone invece lui lo vede in me, perché l’ho trattato male senza conoscerlo.- conclusi.
Vidi la mia amica guardarmi e la sua espressione si fece terribilmente seria poi improvvisamente scoppiò a ridere –Ha ragione!- urlò continuando a ridere come un ossessa
-E la parte divertente è?- chiesi incrociando le braccia
- E’ immaginare la tua faccia quando ti sei resa conto che lui aveva ragione e tu torto- e continuò a ridere –credo che non accadesse dalle elementari-
-Jamie smettila, non sei d’aiuto- cercai di calmarla
- Hai ragione.- disse mentre si asciugava le lacrime dovute alle risate
-ma cosa posso fare per aiutarti se non so dov’è il problema? Siete due persone mature e civili che potrebbero instaurare un rapporto d’amicizia, dov’è il problema?-
Spalancai bocca ed occhi –Io amica di Jonas?- Impazzita.
-Perché no?- chiese alzando gli occhi al cielo
-Perché no! Andiamo Jamie ci vedi me e Nicholas Jonas a braccetto in giro a mangiare un gelato, a fare shopping e cose del genere?- chiesi scettica
- Perché no Ronnie? Cosa ha che non va?- chiese aggrottando le sopracciglia
- Tutto- risposi distogliendo lo sguardo,non sapendo bene cosa dire.
- Lo vedi ?- sospirò sistemandosi meglio sulla sedia –non possiamo affrontare un discorso con te che non ammetti la verità-
- E quale sarebbe la verità?-
- Oh questo devi saperlo tu – sorrise
Stavo per ribattere quando sentii il campanello suonare, guardai l’orologio: le 20.45. Chi poteva essere?
-Aspetti qualcuno ?- chiese Jamie
- No- risposi confusa
Andai ad aprire la porta e fui immediatamente travolta da un ciclone dai capelli biondo platino
-Ronnie!Jamie! Organizzate un festino senza di noi?!- ed andò in cucina
-Scusa Ronnie non sono riuscita a frenarla e a farla entrare come un essere umano degno di questo nome- disse Lexus posandomi un bacio sulla guancia prima di entrare
-Figurati, conosciamo entrambe il livello di sanità mentale di Kate- scossi la testa fintamente dispiaciuta.
- TRADIMENTO!- urlò Kate dalla cucina
Mi avviai con Lexus accanto sorridendo poiché conoscevo già il motivo di quella parola. A confermare i miei sospetti Kate era accanto al tavolo con i bicchieri che avevamo usato io e Jamie. Avvicinò un bicchiere ormai vuoto al naso e lo annusò.
-Quattro bianchi e fragolino- mi guardò con espressione esterrefatta, poi passò all’altro bicchiere – e vodka liscia- disse. Ma come diavolo faceva?
-Mi sento profondamente offesa Ronnie, e anche da te Jamie- aggiunse puntandola con un dito
- Calmati Kate- dissi sempre sorridendo
-Calmarmi? Per calmarmi penso che avrò bisogno di un rhum e pera- disse incrociando le braccia ed alzando il mento.
Sospirai sorridendo e mi avviai verso l’isola per preparare in un bicchiere il rhum e nell’altro il succo alla pera. Mentre facevo quel semplice gesto ebbi come un illuminazione.
Insomma pensateci, che cose diverse il rhum e la pera eppure senza pera non puoi bere il rhum, a meno che non voglia sentirti la gola in fiamme, e senza rhum la pera non ha senso, almeno per me ovviamente. Due cose così diverse eppure andavano così bene assieme. Che fosse così anche per me e per… scossi la testa per cacciare quel pensiero assurdo e porsi i bicchieri alla mia amica che mi ringraziò e bevve prima il rhum e poi la pera.
E se fosse stato così? Se nonostante tutto io e Nick saremmo potuti andare d’accordo? Ovviamente non amici, per essere amici c’è bisogno di avere gli stessi interessi, lo stesso stile di vita ed io e lui proprio eravamo due poli opposti. Ma forse avrei potuto tentare di avere un rapporto civile con lui, forse.
Forse eravamo anche noi come il rhum e pera.

And this old road is rough and ruined
So many dangers along the way
So many burdens might fall upon me
So many troubles that I have to face


NICK


Un'altra mattina. Un altro giorno di scuola. Un’altra domanda. Cos’accadrà oggi? Da quando ero diventato famoso la mia vita era tutta una grande organizzazione. Alle 8.00 sveglia. Doccia e poi colazione entro le 9.00. Interviste, interviste ed ancora interviste, fino alle 13.00. Pranzo velocissimo poi prima in uno studio di registrazione a comporre poi su qualche set cinematografico o fotografico. Verso mezza notte finalmente a casa e poi il giorno dopo tutto da capo.
Da quanto tempo non sapevo cosa aspettarmi da una giornata? Non lo ricordavo neanche. Ma da quando quella ragazza dagli occhi verde petrolio, dalla risposta pronta e dallo spiccato senso dell’umorismo era entrata a far parte delle mie giornate, era tutto una sorpresa tutto imprevedibile, lo adoravo.
Ed ora seduto a quel banco, guardando ogni tre secondi la porta, mi sentivo un po’ ridicolo.
Ero incapace di stare fermo sulla sedia e per poco non rischiai di cadere quando la vidi entrare.
Non mi degnò di uno sguardo come sempre, e si sedette accanto a me. Mi voltai a guardarla, con i capelli neri che le ricoprivano gran parte del viso, una mano sulla guancia e l’espressione pensierosa guardava dritto di fronte a se. Non mi sembrava diversa dagli altri giorni. Sospirai sconsolato, mi ero illuso. Illuso che col pomeriggio precedente mi fossi almeno guadagnato un saluto, uno sguardo, ma evidentemente non era così.
Imbronciato e deluso mi girai e puntai lo sguardo di fronte a me. Cosa facevo ora?
Mentre mi ponevo questa domanda sentii Ronnie sospirare e subito dopo sentii un flebile –Ciao-
Mi voltai di nuovo verso di lei con un espressione stupita. Mi aveva salutato? Continuai a fissarla senza dire niente, forse me l’ero immaginato quindi meglio non fare niente che sarebbe poi risultato stupido.
Dopo circa cinque minuti dove continuavo a fissarla con un espressione sbigottita senza dire nulla, la vidi aggrottare le sopracciglia ed indurire la sua espressione.
-Ti ho salutato Jonas, non guardarmi come se stessi recitando Romeo e Giulietta in aramaico-
Non me l’ero immaginato allora!
-Scusa, ciao- mi aprii in un sorriso –hai deciso di renderti conto che esisto?- chiesi allegro
- Più o meno- rispose distogliendo di nuovo lo sguardo dal mio
-E come mai?- chiesi ancora
- Ho pensato che potesse essere un duro colpo per la tua autostima il fatto che una ragazza qualunque come me non ti sopporti. Non voglio averti sulla coscienza-
Sorrisi, forse più del dovuto perché lei mi guardo con un’aria strana.
-Non farti venire in mente strane idee Jonas- iniziò –Non sto dicendo che mi stai simpatico o che saremo amici. Semplicemente credo di poter riuscire a provare ad avere un rapporto civile con te, senza cercare di ucciderti. Col tuo aiuto ovviamente- concluse sospirando
- Farò del mio meglio-
Beh era un inizio, no?
Per tutta la lezione non riuscii a toglierle gli occhi di dosso, ma lei parve non notarlo o forse finse di non notarlo. Ero troppo contento per prestare attenzione alla trigonometria in quel momento.
Cosa le aveva fatto cambiare idea? Il giorno prima non aveva dato alcun segno di voler cambiare atteggiamento nel miei confronti, poi ricordai con un sorriso che quando me n'ero andato l'avevo vista guardarmi dalla finestra accanto alla porta. Ma non riuscivo a capire, perchè? Mah non importava. L'importante era che avessimo cominciato a fare progressi nel nostro rapporto. Un piccolissimo progresso, ma era pur sempre un passo avanti.

Say it, baby, don't give up
You got to hold on to what you got,
Oh, baby, don't give up,
You got to keep on moving on don't stop

Eccomi qua, allora?

Time of thanx!

Grazie a chi ha messo questa storia tra i preferiti:


lovatojonassister
lully104
mione94
MissInBlak
Ryry_
SamCrush
sbrodolinalollypop

Chi l'ha messa tra le ricordate:

ada12
_____JO_____

E chi l'ha messa tra le seguite:

BENNYY
Brucy
cussolettapink
debby95
fabiolita
FallInLove
ffdipendente
glokky
il phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mery91g
mione94
SamCrush

Ed ora voi che recensite (L):

mattiuzza: capisco. Beh non sono molto informata su di loro, non è uno tra i miei gruppi preferiti. Ad ogni modo, spero che continui a piacerti la mia FF.

il phard di biancaneve: ahahahah povera sorella xD grazie mille dei complimenti e per recensire sempre (L) beh detto questo, mi auguro che abbia letto il commento che ho lasciato alla tua FF, sappi che sono sempre pronta al ricatto U_U ahahaha che ne dici di Ronnie, Kate, Lexus e Jamie? ti paicciono? un bacio!

wolfgirl92: muahahah grazie mille xD beh credo che più che altro io abbia talendo a non riuscire a dire cose serie senza metterci qualche battuta idiota nel mezzo anche nella vita reale, figurati se non lo faccio quando scrivo, dove sono libera di fare tutto ciò che mi passa per la testa xD Anyway, grazie davvero. Spero che ti piacciano i personaggi che ho scelto per le ragazze! un bacio

Brucy: Beh come ho già detto, se stessi al posto di Nick avrei già linciato Ronnie xD ma è vero, ad entrambi piacciono le sfide, anche a costo di farsi male. Come finirà?! ehehehe xD  Grazie delle recensioni, al prossimo capitolo! un bacio

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Capitolo 8
*** skyway avenue ***


Saaaaaaaaaalve.
Allora premetto che non volevo aggiornare così presto, dati anche i pochi commenti, ma siccome questo è un capitolo di "passaggio" ho deciso di essere magnanime, sperando che ci siano più commenti. Beh buona lettura.

Skyway Avenue  



Ronnie



- O MIO DIO- urlai scattando dal letto dove dormivo fino ad un minuto prima.
Avevo il cuore a mille ed il respiro affannato come se avessi corso per chilometri, avevo fatto un incubo.
Mi misi una mano sul volto accaldato e cercai di calmarmi, diedi un occhiata alla sveglia ed erano solo le 7.00 di un sabato mattina. Mi infilai di nuovo sotto le coperte con la speranza di prendere sonno, ma un rumore proveniente dal piano inferiore mi fece scattare di nuovo. Mi alzai velocemente andando al centro della mia camera ancora buia per via delle tapparelle abbassate, cercando di sentire qualche altro rumore, ma non sentii niente. Forse mi ero inpressionata.
Feci per tornare a letto quando sentii un nuovo rumore, questa volta più vicino, come se provenisse dal corridoio. In un lampo ricordai che la sera precedente avevo dimenticato di mettere l'allarme alla casa.
-Merda- sussurrai
E se fosse stato un ladro? O peggio ancora, un maniaco? Mi guardai intorno presa dal panico, vidi la base del cordless sul mio comodino ma del telefono  nessuna traccia, conoscendo le mie abitudini a buttarlo ovunque mi capitasse l'avrei trovato per il mio trentesimo compleanno probabilmente e per allora sarei già morta strangolata dal maniaco.
Ok, se fossi morta quella notte, di certo non lo avrei fatto senza difendermi.
Tok
Mi girai verso la porta e vidi che si stava aprendo lentamente. Presi la prima cosa che mi capitò per le mani, il mio cuscino, e mi fiondai sull'intruso che alla prima cuscinata iniziò ad urlare.
Non sembrava un urlo da maniaco, insomma non che sapessi come urlano i maniaci, probabilmente come il resto delle persone, però...ok sto divagando. Quello che volevo dire è che non sembrava un urlo da uomo, era troppo acuto, apparteneva piuttosto...ad una donna?
- Ronnie! Ronnie, fermati!- urlò l'intrusa. Come sapeva il mio nome?
Mi fermai giusto un attimo e solo allora notai la folta chioma biondo platino che poteva appartenere solo ad una persona.
- Kate?- chiesi sconcertata, nel buio non riuscivo a vedere niente perciò non l'avevo riconosciuta subito
- E chi senno?- disse scocciata lei
A quel punto ricominciai a prenderla a cuscinate
- Ronnie! Che diavolo fai? Ti ho detto che sono io!- disse cercando di parare con le mani le mie cuscinate
- E' per questo che ti colpisco razza di idiota! Sai quanto mi sono spaventata?- le urlai contro
- Ok, hai ragione scusa- mi disse ed io smisi di prenderla a cuscinate, non perchè mi aveva chiesto scusa, ma perchè non potevo fare tutto quello sforzo fisico alle sette del mattino.
- Che diavolo ci fai qui? E sopratutto, come diavolo sei entrata?- le dissi dandogli le spalle e buttandomi a pancia in giù sul letto
- Volevo svegliarti perchè io mi ero svegliata,  mi annoiavo a casa da sola. E le chiavi di casa tua me le hai date tu quando dovevamo fare quello scherzo ai tuoi, ricordi?-
Ricordare? Eccome se lo ricordavo. Avevo dato le chiavi a Kate perchè portasse il suo cane a casa mia e lo buttasse in camera dei miei. Mia madre odiava gli animali in generale, ma gli animali in casa proprio non li poteva sopportare.
Le sue urla provenienti dalla camera da letto furono musica per le mie orecchie.
- Si- sorrisi - Kat, tu ti rendi conto che sono le sette di sabato mattina, vero?- le chiesi sconcertata, nessuna di noi era mattiniera, lei sopratutto
- Si, non è sconvolgente che io sia già sveglia? Ad ogni modo ora che siamo sveglie ti va di fare qualcosa?- chiese piena di vita. Come si fa ed essere piene di vita a quell'ora?
- No- risposi secca io chiudendo gli occhi per cercare di riaddormentarmi
- E mi lasci da sola?- disse lei con voce triste
- Hai altre due amiche, perchè devi rompere le scatole proprio a me?- sbiascicai totalmente presa dal sonno
- Perchè tu sei l'unica di cui abbia le chiavi di casa- disse semplicemente lei
-Dormi Kate- le dissi brusca e mi raggomitolai su me stessa
Per cinque minuti regnò il rilenzio e sperai che Kate avesse seguito il mio consiglio e che si fosse addormentata da qualche parte. Ma conoscendo Kate la mia non poteva essere altro che una speranza vana.
- Ho trovato un modo per non farti addormentare- disse infatti allegra
Non le risposi, sperando che se lei pensasse che dormissi mi avrebbe lasciato in pace. Speranza vana anche questa.
- Allora io parlo, tu ascolti, ok?- disse senza perdersi d'animo
Mi piaceva questa cosa che io tradussi come "tu parli, io dormo"
- Bene. Sai a cosa stavo pensando? Ai Jonas Brothers- disse con un tono provocatorio. Evitai di rispondere, ma mi irrigidii.
- In particolare al più piccolo dei tre. Aspetta, quel'è il suo nome? Oh, già . Nick. E' molto carino sai?- disse sempre per provocarmi. Ok se non la finiva di parlare di quell'idiota l'avrei picchiata.
- Ma credo che tu lo sappia dal momento che hai una cotta per lui- disse divertita.
Scattai sul letto mettendomi a sedere
- Smettila Kate! Questo è il primo giorno in cui non sono costretta a sopportarlo la mattina a scuola o il pomeriggio, voglio far finta che non esista! E poi io una cotta per lui?- le dissi alzando un sopracciglio
-Lo so che non c'è l'hai, ma avevo bisogno di un pretesto per farti alzare da quel letto- disse soddisfatta
Sbuffai e mi rituffai sotto le coperte.
Non avevo alcuna intenzione di alzarmi così presto, la sera prima ero andata a dormire alle due perchè non avevo sonno. Avrei dormito fino a mezzo giorno, poi avrei deciso cosa fare. Niente e nessuno mi avrebbe smosso da quel letto prima di allora, neanche una grù!
-Allora...com'è Nick?- chiese Kate
Diedi un piccolo strillo e mi alzai di scatto dal letto - E va bene! va bene! Mi alzo, ok? Basta che tu la smetta- niente e nessuno a parte Kate a quanto pareva.
Mi avviai verso il mio armadio per prendere l'intimo e mi diressi al bagno sotto lo sguardo felice della mia migliore amica.
Perchè? Perchè con tante persone al mondo sane di mente, proprio la più svitata doveva essere una delle mie migliori amiche?
Entrai in bagno lasciando l'intimo sulla lavatrice ed aprii l'acqua della doccia spogliandomi mentre aspettavo che diventasse almeno tiepida. Una volta liberata anche dagli ultimi indumenti controllai la temperatura dell'acqua con una mano e poi mi lanciai letteralmente sotto la doccia, facendo attenzione a non bagnarmi i capelli.
Ero contenta che finalmente fosse arrivato il Week-end, la scuola era iniziata da una settimana ed io mi ero già stufata. La causa ovviamente, oltre al fatto che odiavo restare rinchiusa lì per circa otto ore al giorno, era quel ragazzo che era entrato come un fulmine indesiderato nella mia vita.
Sospirai e chiusi gli occhi.
Due giorni prima avevo cercato di comportarmi come una persona matura, salutandolo, ma avevo messo in chiaro che non avevo alcuna intenzione di stringere un amicizia con lui o qualcosa del genere. Ma lui si era scoraggiato? No, ovviamente. Anzi pareva più che contento del fatto che io gli avessi rivolto la parola. Il ragazzo doveva avere qualche rotella fuori posto.
Il giorno dopo era andato uguale al precedente. L'avevo salutato, con distacco ovviamente, e lui mi aveva sorriso come se gli avessi detto che Catherine Zeta Jones era fuori che lo aspettava nel parcheggio. Mah.
Uscii dalla doccia e mi asciugai velocemente per poi infilare l'intimo convinta che la cosa migliore da fare fosse non pensare a lui fino a lunedì. Solo così avrei potuto affrontare un bel Week- End. Uscii dal bagno in intimo e andai in camera mia dove ormai le tapparelle erano state alzate da Kate, ed il sole illuminava tutta la stanza. Mi girai verso il mio armadio dove c'era Kate completamente concentrata a cercare qualcosa.
- Che ci fai con la testa nel mio armadio?- le chiesi
- Ti vesto- disse lei semplicemente ed un attimo dopo tirò fuori dei leggins neri e me li porse
Poi aprii un cassetto e dopo aver cercato per un pò, ne estrasse fuori una maglietta maculata blue e nera.
- Potresti fare la Stylist sai?- le dissi sorridendo
- Dici davvero?- si illuminò.
 La moda era un ossessione per Kate, ma la cosa che mi piaceva era che lei non seguiva la moda, lei inventava la sua moda. Per il suo sedicesimo compleanno io e le ragazze le avevamo regalato la sua prima macchina da cucire. Da allora Kate si cuciva i vestiti da sola, ed ogni tanto ne faceva qualcuno anche per noi che, a detta sua, eravamo le sue modelle.
- Certo che si, e lo sai- risposi mentre iniziavo a vestirmi
- Già. Ma mi piace sentirmelo dire- mi fece la linguaccia , poi mi porse un paio di Vans dello stesso blu della maglietta.
- oh, e questo per stasera- mi disse porgendomi un giubino leggero di pelle
- Hai intenzione di non tornare fino a stasera?- le chiesi scettica
- Certo che no. Ho intenzione di non tornare fino a domani sera- mi sorrise felice e mi buttò verso la porta
Scossi la testa e sorrisi avviandomi giù per le scale
- Ora andiamo a svegliare Jamie e Lexus?- chiese euforica
Guardai l'orologgio che avevo al polso. Le 8.00.
- Prima andiamo a fare colazione- dissi cercando di contenerla. Almeno Jamie e Lexus sarebbero riuscite a dormire un pò di più, fino a quando sarei riuscita a tenere calma Kate. L'uragano Kate.
Mi venne il dubbio che avessero dato il nome all'uragano Kartina ispirandosi a lei.
Mi voltai a guardarla mentre saltellava quasi, nel viale di casa mia con un sorriso stampato sul volto e, sarei stata pronta a giurarci, un milione di idee malsane che le frullavano per la testa.
Si, senza dubbio si erano ispirati a lei.

She said let's change our life
this night is all we've got
drive fast until we crash
this dead end life


Nick



Fu uno strano odore a svegliarmi quella mattina. Un odore acre ed intenso, puzza di bruciato?
Scesi dal letto infilando le pantofole e mi avviai di fretta verso la fonte di quell'odore insopportabile che sembrava provenire dalla cucina. Entrai piano e lo spettacolo che mi si parò d'avanti era un misto tra il terrificante e l'esilarante.
Mio fratello, quello idiota, Joe, era accanto ai fornelli sporco dalla testa ai piedi di farina, in una mano stringeva conculsivamente un foglio cercando di leggerlo, con l'altra prese la padella che si trovava sul fuoco, nella quale stava ribollendo una strana pappetta gialla che probabilmente era la fonte della puzza.
- CHE DOLOOOOOOOOORE!- urlò improvvisamente lui facendo cadere il foglio che teneva in mano ed iniziando a saltellare soffiandosi su una mano.
- Joe, cosa stai facendo?- dissi terrorizzato
- Oh, Nick! Meno male che sei arrivato. Vedi mi sono alzato presto stamattina e allora volevo preparare la colazione, ma è stato un disastro- disse venendomi in contro
- Vedo. Cosa cercavi di fare? Non ti sei mai avvicinato ad un fornello in vita tua- dissi mentre spegnevo il gas sotto la padella e andai ad aprire la finestra
- Lo so, è per questo che seguivo la ricetta- mi disse facendo una smorfia e sventolandomi il foglietto sotto il naso.
- Ah ah. E cosa sarebbe dovuto essere questo?- indicai il contenuto della padella
- Un muffin- disse serio lui
- Un muffin.- dissi mordendomi le labbra per cercare di trattenere le risate -ammettendo che tu abbia azzeccato per puro caso gli ingredienti giusti, secondo te un muffin si cuoce in padella?- andiamo, non poteva essere così stupido
- No- disse con una smorfia -ma pensavo che così si cuocesse prima-
A quel punto non ce la feci e scoppiai a ridere mentre Joe incrociò le braccia sbuffando e battendo un piede a terra.
- Per cosa si ride?- chiese Kevin entrando in cucina, poi vide Joe e si corresse -scusate, ovviamente si ride per Joe. Cosa hai combinato sta volta?- chiese rivolto a lui mentre io mi calmavo
- Non ho combinato proprio niente! Io stavo solo cercando di preparare dei muffin- rispose lui offeso indicando la padella
Kevin si avvicino alla padella e guardò il contenuto sospettoso -muffin in padella?- gli chiese
- Lascia stare Kevin- risposi io - Joe ti conviene sistemare tutto prima che la mamma veda questo disastro.- conclusi avviandomi verso la porta
- ALT!- urlò Kevin facendomi girare -dove credi di andare?- chiese
- in camera mia- risposi scocciato
-oggi devi studiare?- disse facendomi l'occhiolino
- No, Kevin- risposi paziente
- No,no. Forse non hai colto. Devi studiare- e mi rifece l'occhiolino rimarcandolo
Ero l'unico dotato di inteligenza in quella casa?
- Si, Kevin l'ho visto il tuo occhiolino e ti ripeto che oggi non devo studiare- dissi sbuffando
- Quindi non ti vedrai con Ronnie?- chiese Joe diretto
- No, ma a voi cosa interessa?- sbottai
-Come siamo nervosi fratellino- disse Kevin con un aria offesa
- E' vero- lo assecondò Joe -cosa potremmo fare per farlo rilassare un pò?- aggiunse andando vicino a Kevin e posandoglio un braccio sulle spalle. Entrambi assunsero un'espressione pensierosa, non mi piacque affatto.
-Ma certo!- esultò Kevin -ci vuole una bella giornata tra Jonas all'aria aperta!-
- Ottima idea- rispose Joe dandogli il cinque
- Già, sarebbe una buona idea, se non fosse che non possiamo neanche andare in bagno senza assere assaliti dai paparazzi- li feci ragionare io e vidi i loro volti imbronciarsi
- Sei un guasta feste Nick- disse Joe
-Grazie. Posso andare in camera mia ora?- chiesi retorico
-No. Ho detto che oggi è giornata Jonas e giornata Jonas sarà!- disse Kevin entusiasta -Nick, Joe a vestirvi, si va!-
- Si va dove?- chiesi sbuffando
- Lo decideremo poi, su vai!- disse spingendomi verso la porta
Non avevo diritto di oppormi, ma neanche la voglia sinceramente. Dopo tutto Kevin aveva ragione, da quanto non stavamo un pò da soli fuori le mura di quella casa? Troppo.
E francamente dopo una settimana così intensa avevo bisogno di stare con loro, per questo andai in camera mia a vestirmi senza fiatare.
Settimana intensa. Sorrisi al ricordo dei giorni precedenti.
Lo so, era stupido. Dopo tutto mi aveva semplicemente salutato, ciò non significava che avesse cambiato idea nel miei confronti, come aveva tenuto a precisare lei. Eppure ero così contento di quel piccolo cambiamento che ora ero spinto ancora di più a farle cambiare idea nei miei confronti.
Volevo che mi apprezzasse.
Mission impossible? Era un gioco da ragazzi in confronte a quello che dovevo affrontare io, ma ero così eccitato di aver trovato una persona sincera e totalmente imparziale nei miei confronti che avrei affrontato anche un branco di leoni affamati.
Senza contare poi che il fatto che lei mi evitasse di proposito e di continuo non era altro per me che motivo di sfida, dovevo riuscirci, dovevo vincere la mia piccola sfida. Mi sentivo proprio come quei bambini viziati che hanno mille giochi a disposizione ma vogliono proprio quello che non hanno.
La differenza però era che ormai io non ero più un bambino. Non la volevo come amica solo perchè non potevo averla, ma anche perchè dal primo istante in cui l'avevo vista, quando era rotolata tra le mie braccia, avevo avuto la sensazione che lei fosse diversa, nonostante quella sera lei indossasse abiti molto convenzionali, avevo capito che lei era tutt'altra storia. Questa mia intuizione infatti si era dimostrata esatta conoscendola poi. Non conoscevo nessuno come lei. Era così testarda, cocciuta come un mulo, la pensava in un modo tutto suo aveva le sue idee senza farsi influenzare da nessuno, doveva sempre e comunque avere ragione lei e mi piaceva. Anche se tutte queste cose erano a mio discapito, mi piaceva lo stesso. Ed ora che la conoscevo superficialemente non vedevo l'ora di scoprire se infondo era davvero così o era anche meglio.
- Nick?- sentii la voce di Kevin fuori la porta -sei pronto?- mi chiese
Infilai le scarpe e mi diedi un'ultima occhiata allo specchio per controllare i capelli, prima di uscire.
-Eccomi- dissi aprendo la porta ed uscendo dalla stanza -Joe?- chiesi poi
- E' andato a prendere la macchina- disse e ci avviammo verso il piano inferiore
- un attimo- dissi ad un tratto bloccandomi in mezzo alle scale -vuoi dire che Joe guiderà?- chiesi terrorizzato. L'ultima volta che aveva guidato Joe avevamo rischiato di morire schiantati contro un albero, e non volevo ripetere quell'esperienza.
-Si, perchè?- chiese
- Kev, non lo chiamiamo Danger per niente, e non mi sembra il caso affidargli le nostre vite con tanta leggerezza- dissi preoccupato seriamente
- Nick- disse ed alzò gli occhi al cielo -sta calmo-
Uscimmo di casa e ad aspettarci fuori c'era Joe, sul nostro SUV. Kevin salì al posto del passeggero ed io un pò più sollevato mi sedetti dietro, almeno non avrei visto la morte dalla prima fila.
Guardai storto Joe che sorrideva entusiasta, e mi allacciai la cintura.
-Dove andiamo?- chiese eccitato
- Che ne dite di tornare in quel posto dove andavamo con i nonni?- propose Kevin
Si riferiva ad un immensa prateria in periferia dove trascorrevamo la domenica in compagnia dei nonni, era da tanto tempo che non ci andavamo, a pensarci bene forse erano addirittura anni.
- Beh, perfetto. E' abbastanza in periferia non dovrebbero esserci paparazzi,- risposi iniziando ad essere un pò entusiasta anche io -Ricordi la strada?- chiesi a Joe
- Si- rispose troppo velocemente, ma preferii non approfondire per evitare di avere una crisi di nervi.
Dopo qualche minuto di silenzio il primo a parlare fu Kevin
- Allora Nick, come va?- mi chiese
Lo guardai sospettoso -bene- risposi semplicemente
-La scuola?- chiese Joe con un tono ambiguo guardando fuori dal finestrino imitando quello che doveva essere un tono disinteressato
- Arrivate al punto ragazzi- dissi alzando gli occhi al cielo
- Novità con Ronnie??- chiese Kevin senza più nascondere la propria curiosità, girandosi completamente verso me.
- No- dissi secco e lo vidi mettere il broncio. -Però l'altro giorno mi ha salutato- dissi con un sorriso
- E allora?- chiese Joe alzando un sopracciglio
- Non capisci?! Mi ha salutato!- ripetei. Possibile che non avesse capito l'importanza della cosa?
Continuò a guardarmi con aria sconcertata come se fossi un pazzo, allora mi girai verso Kevin cercando un pò di comprensione, che però non trovai.
- Tutti i giorni le persone salutano altre persone, Nick. Sopratutto se quelle persone sono loro compagne di classe, dove sta la straordinarietà di questo gesto?-  chiese confuso
- Voi non capite! - incrociai le braccia al petto e stesi la schiena sul sediolino.
Kevin e Joe si scambiarono un'occhiata
-Pensi quello che penso io?- disse Joe
- Oh si- rispose Kevin
- Gli piace- concluse con un sosetto
"Gli piace"? chi? cosa?
- Non mi piace- sbottai
- oh eccome se ti piace- rispose Kevin
- non capite ragazzi! A me piace come persona e potenziale amica, non mi...
piace in quel senso- davvero no.
-certo, certo- rispose Kev abbassando il finestrino.
Lasciai che il vento mi soffiasse nei capelli ed era una sensazione così rilassante.
Chiusi gli occhi e mi rilassai. Non fu una saggia idea, appena chiusi gli occhi l'immagine di Ronnie mentre mi salutava si materializzò d'avanti a me e sorrisi di nuovo come un ebete.
-Oh, certo. A lui non piace- sentii sussurrare Joe che probabilmente mi aveva visto dallo specchietto retrovisore.
Sbuffai mentalmente. Quando avrebbero capito che a me non piaceva?!
Perchè a me non piaceva. Certo che no.

it all got so mundane
with you I'm back again
just take me by the hand
we're close to the edge

Ronnie





- No aspetta. Vorresti dirmi che siete venute a casa mia, a svegliarmi, alle nove del mattino, perchè vi annoiavate?- chiese una Lexus in pigiama, ed evidentemente incazzata nera.
Come avevo previsto, ero riuscita a contenere Kate per circa una mezz'ora, dopo di che eravamo andate a svegliare Jamie, che per poco non ci strangolava, ed ora tutte e tre eravamo a casa di Lexus per svegliare anche lei.
- Ti coreggo- dissi prontamente io cercando di evitare che la mia amica mi saltasse addosso -Kate si annoiava ed ha costretto noi a seguirla-
Lexus rivolse uno aguardo a Kate a dir poco...omicida, ma quest'ultima continuava a mostrarle un sorriso.
Lexus si avvicinò all'amica sorridente e la minacciò con aria seria -La prossima volta che fai una cosa del genere, entro in casa tua e ti incendio i vestiti con un lanciafiamme. Chiaro?- disse sapendo quanto ci tenesse Kate ai suoi amati vestiti e si avviò in bagno senza aspettare una risposta.
- Che caratterino- disse Kate sedendosi sul letto
- Ti è andata fin troppo bene!- le disse Jamie ed io annuì.
Conoscendo in carattere di Lexus, infatti, mi ero stupita dl come era riuscita a non ammazzarla, o come minimo offenderla in tutte le lingue del mondo.
Dopo circa mezz'ora eravamo tutte in macchina di Kate verso una destinazione sconosciuta.
- Allora, dove si va?- chiese Kate entusiasta
- Dove ti pare- rispose Lexus imbronciata mettendosi a sedere sul sedire posteriore assieme a Jamie
Kate fece una smorfia -Lex stai uccidendo la mia vitalità col tuo atteggiamento-
- Se non l'avessi capito, era quello il mio intento- rispose sorridendo
Sorrisi anche io e mi voltai verso Kate che riassunse un aria gioiosa, nessuno poteva fermarla.
- Bene, propongo di andare a fare shopping selvaggio, stasera dobbiamo andare a vedere il concerto della band di Tayler- disse e rivolse uno sguardo a Jamie che arrossì istantaneamente -giusto Jam?- aggiunse poi.
- Beh se vi va- le rispose assumendo un aria indifferente
- Andiamo- dissi io con un sorrisino e la macchina di Kate partì
- Ron, ti spiace accendere lo stereo?- chiese Lexus
- Certo- mi allungai premendo il tasto di accensione dello stereo e sentii la voce dello speaker
" Bene ragazzi, dopo l'ultimo successo dei Black eyed peace, ecco a voi il gruppo che fa urlare milioni di teeneager con le loro canzoni. I Jonas Brother!"
Nella macchina calò il silenzio e tutte si girarono verso di me, presi al volo il primo CD che mi capitò per le mani e lo infilai nello stereo. Partì Skyway Avenue dei We the kings.
Mi sistemai sul sediolino sospirando
- Non una parola- dissi alle mie amiche che sorrisero, ma non dissero niente.











Eccoci qua.

Lo so non è un gran che, ma come ho detto prima è solo un capitolo di passaggio, dal prossimo in poi la situazione inizierà a smuoversi.

Time of thanks!

Grazie a chi ha messo questa storia tra i preferiti:

1 - Ithil_Elendil 
2 - lovatojonassister 
3 - lully104
4 - mione94 
5 - MissInBlack 
6 - Ryry_ 
7 - SamCrush 
8 - sbrodolinalollypop 
9 - wolfgirl92 

Chi l'ha messa tra le ricordate:
1 - ada12 
2 - _____Jo_____

E chi l'ha messa tra le seguite:

1 - BENNYY 
2 - Brucy 
3 - cussolettapink

4 - debby95 
5 - fabiolita 
6 - FallInLove 
7 - ffdipendente 
8 - glokky 
9 - il phard di biancaneve
10 - lovebug 

11 - mattiuzza
12 - mery91g 
13 - mione94 
14 - SamCrush 
15 - sbrodolinalollypop


Ed ora le vostre recensioni:

wolfgirl: ahahahah è vero Lexus è abbastanza inquietante, ma era proprio quello il mio scopo *-* Mi fa piacere che ti sia piaciuto il cap scorso, questo forse è un pò noioso lo so, ma ci vuole un pò di quiete prima della tempesta no? al prossimo chap, un bacio

mattiuzza: figurati, non sei la sola qui con un bel caratterino xD Comunque sono contenta che continui a piacerti e grazie delle recensioni

il phard di biancaneve: sono stracontenta che ti piacciano i personaggi, lo speravo tanto *-* mi spiace se questo chap è un pò noioso, ma mi rifarò =)
ps. mhm solo amicizia? mah chissà, perchè rovinarti la sorpresa ?!xD muahahahah
pps. certo che posso farlo e lo farò al più presto se non ti sbrighi ad aggiornare u.u
un bacio

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Capitolo 9
*** Bad day ***


Bad day


Ronnie




Distrutta.
Ero totalmente distrutta.
Il suono della campana che annunciava la fine della prima ora mi fece alzare di scatto la testa dal banco. Probabilmente mi ero addormentata. Uscii e mi diressi al mio armadietto, stavolta senza Lexus al mio fianco che aveva preferito saltare la prima ora.
Era lunedì mattina, ed io ero talmente stanca per il Week end passato che credevo che da un momento all'altro potessi svenire a terra dal sonno.
Era stato un fine settimana fantastico. Dopo lo shopping eravamo andate a casa di Kate per cambiarci e la sera eravamo andate in spaggia ad assistere al concerto di Tyler, dove non avevamo perso l'occasione di prendere in giro Jam che arrossiva ogni volta che lui le lanciava qualche occhiatina fugace.
Dopo il concerto, invece di tornare a casa avevamo ben pensato di restare tutti in spiaggia dove nessuno di noi aveva dormito, il giorno seguente eravamo andate tutte a casa di un amico di Tyler ed avevamo trascorso tutta la giornata lì, bevendo forse un pò troppo e senza chiudere occhio. Eravamo tornate a casa verso mezza notte poichè il giorno dopo saremmo dovute andare a scuola, ma proprio mentre stavo per tuffarmi sul letto mi ricordai che avrei dovuto studiare spagnolo per la verifica del giorno dopo, così ero rimasta alzata per studiare fino alle due. Come se non bastasse la macchina di Kate si era rotta, e siccome Lex e Jamie avevano deciso di saltare la prima ora eravamo dovute andare a scuola a piedi.
Ed ora quasi collassavo nel mio armadietto mentre prendevo i libri di trigo, mi chiesi se non fosse il caso di saltare quell'ora, non tanto per la trigonometria ma per il ragazzo che mi sedeva accanto, non ce l'avrei fatta a sopportarlo in quello stato.
Nel momento esatto in cui mi voltai, Ashley, il capo delle cheerleader, fece cadere "casualmente" il caffè che aveva tra le mani sulla mia maglia.
- Oh, scusa- mi disse sorridendo e si avviò senza darmi l'opportunità di risponderle
Normalmente le sarei corsa dietro e l'avrei presa a calci, ma quella mattina proprio il mio corpo non riusciva a fare sforzi.
- Perfetto- sussurrai guardandomi la maglietta, ormai da buttare.
Poteva andare peggio di così quella giornata?
- Ciao- A quanto pare si. Alzai lo sguardo e mi trovai Nick di fronte.
Feci una smorfia e mi girai a cercare un fazzoletto nella borsa -ciao- risposi poi.
- Come va?- chiese
- Alla grande- risposi sarcastica continuando a cercare. Dove diavolo erano quei dannati fazzoletti?!
- Tieni- disse lui allungandomene uno
Lo guardai tentennante, poi lo afferrai sospirando -Grazie- dissi sussurrando
- Puoi dirlo anche più forte sai, non è un reato ringraziare- disse ancora lui sorridendo
- non rompere Jonas- ringhiai io e continuai a passare il fazzoletto sull'enorme macchia
Lo sentii sospirare - nervosa stamattina?- mi chiese
- Si- risposi secca
- come mai?- chiese ancora
- Fatti gli affari tuoi. Siamo in ritardo.- dissi dura e mi avviai verso l'aula di trigo con lui accanto.
Quando entrammo in classe insieme, Ashley mi rivolse uno sguardo omicida, era chiaro che a lei piacesse Nick. Così sorrisi soddisfatta e sfiorai il braccio di Nick facendolo sembrare un gesto casuale. A quel punto era rossa di rabbia.
Lui si girò verso di me e mi sorrise. Okkay forse non era stata una buona mossa, ma l'avevo fatto per una giusta causa.
Ci sedemmo ai nostri posti mentre la Ronds entrava in classe ed iniziava la lezione.
Come i giorni scorsi, Nick non mi levò gli occhi di dosso ed io come sempre feci finta di non notarlo.
Cosa diavolo aveva da guardare? ll suo sguardo fisso mi metteva in soggezione.
La Ronds gli fece una domanda e lui si girò finalmente a guardarla.
- Mi scusi professoressa, ero distratto- disse
- Non importa. Ma cerca di stare più attento- rispose lei cordiale
Cosa?! se fossi stata io al suo posto, come minimo mi avrebbe mandato alla lavagna a fare una figuraccia di fronte a tutta la classe e lui se la cavava con un "non importa"?!
Lo guardai di sottecchi e mi girai di nuovo cercando di capire qualcosa della lezione, mentre lui continuava a lanciarmi occhiate. Beh, almeno ora non mi fissava più.
La lezione finì e con un sospiro mi alzai raccogliendo le mie cose.
Mi avviai verso la mia prossima lezione, ad un tratto mi accorsi che Nick era dietro di me.
- Cosa stai facendo?- gli chiesi aggrottando le sopraccigla
- vado a lezione- rispose lui confuso
- Devi per forza farlo standomi appiccicato?- chiesi girandomi e guardando avanti
- Si- rispose semplicemente lui
-Jonas ti ho concesso di avere un rapporto civile con me. Non di perseguitarmi- dissi seria
- Non è colpa mia se l'aula di storia è nella stessa direzione della tua prossima lezione- disse alzando il mento.
Non risposi e continuai a camminare. Non avevo la forza ne fisica ne mentale per discutere con lui, quindi lo ignorai, cosa che però con lui sembrava totalmente inutile.



Cause you had a bad day

You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile and you go for a ride
You had a bad day
(bad day - Daniel Powter)




Nick




La vidi entrare nell'aula di spagnolo senza degnarmi di uno sguardo, e sospirai entrando nell'aula di storia.
Presi posto al primo banco libero ed iniziai a guardare fuori dalla finestra quando sentii la sedia accanto a me spostarsi.
-Ciao- sentii dire e vidi Ashley con un gran sorriso
- Ciao- le risposi annoiato.
Non era da me essere scortese con le persone, ma l'avevo vista prima, mentre faceva il suo numero con il caffè e le persone così, davvero non le potevo sopportare.
- continui a frequentare quella Ronnie, come vedo- disse con un tono disgustato
Beh "frequentare" non mi sembrava proprio il termine giusto, ma questo a lei ovviamente non l'avrei detto.
-Si- risposi semplicemente.
- Mi spiace per te, potresti avere di meglio- disse accompagnando la sua affermazione con un'occhiata maliziosa.
E lei sarebbe meglio di Ronnie?! Evitai di dirlo ed evitai anche di risponderle.
Durante la lezione non feci altro che pensare e Ronnie.
Il suo comportamento quella mattina non era stato dei migliori, ma avevo intuito che in parte era dovuto al fatto che fosse nervosa per qualcosa quindi avevo lasciato correre.
Sentivo che comunque dovevo fare qualcosa per smuovere la situazione. Cosa? Pensai, non sapevo davvero come fare.
Quando la campana suonò mi alzai come in trance, stavo ancora pensando a cosa fare.
- Dopo pranzi al mio tavolo?- disse la voce di Ashley distogliendomi dai miei pensieri.
Cosa dovevo risponderle? Non mi andava di pranzare con lei, ma non volevo essere troppo scortese.
- mi sa che passerò l'ora di pranzo fuori a studiare per il test di inglese, non mi sento granchè sicuro su alcune cose- ottima scusa Nick.
- Studierai con Ronnie?- chiese con voce disgustata
- Non lo so- Non avrei studiato ne tanto meno lo avrei fatto con Ronnie, ma preferii lasciarla col dubbio.
Si voltò senza dire una parola e se ne andò.
Ad un tratto ebbi come un'illuminazione. Il pranzo. Ma certo! Ora sapevo esattamente cosa fare.
Mi avviai verso la mia prossima lezione sorridendo felice per la mia trovata.
Non vedevo l'ora che arrivasse l'ora di pranzo.




Dire che ero agitato era poco.
Mi guardavo in giro fremendo, cercando di trovare quello che cercavo.
Mi voltai prima a destra, dove seduta ad un tavolo scorsi Ashley che mi vide e si scambiò un occhiata con le sue amiche, sorridendo. Pensava forse che mi sarei seduto al tavolo con lei?
Mi voltai veloce dall'altro lato sperando di farle capire che non era lei che cercavo, ed in quel momento la vidi.
Era seduta, con le sue amiche, ad un tavolo che si trovava nell'angolo della grande sala.
Aveva un sorriso vago mentre guardava di fronte a lei la ragazza dai capelli biondo platino che gesticolava, forse le stava raccontando qualcosa di divertente, notai anche che la grande macchia di caffè era stata coperta con una felpa leggera blue.
Presi un respiro profondo e mi avviai verso il suo tavolo noncurante di tutti gli occhi che mi fissavano.
- Ciao- dissi e si girarono tutte e quattro verso di me, tutte con un'espressione diversa.
La ragazza dai capelli spaventosamente fuxia mi guardò dura, come se volesse incenerirmi con lo sguardo.
La bionda aveva un'espressione simile all'amica, ma sulle sue labbra si formò un sorriso inquietante.
La mora, invece, sembrava mi guardasse quasi con...compassione?
Per ultimo mi soffermai su Ronnie che mi guardava confusa.
- Che diavolo ci fai qui?- chiese dura
- mangio- dissi accennando al vassoio che avevo in mano
- oh quindi immagino che tu stia cercando un tavolo. Guarda c'è ne uno proprio la giù, accanto a quello delle Cheerleader, sono sicura che loro ti accoglieranno a braccia aperte- disse facendo un gesto con la mano che mi intimava ad andare
- Non essere così scortese Ronnie- disse la bionda -siediti pure- aggiunse poi allungandomi col piede una sedia e lasciandomi sedere accanto a lei, di fronte a Ronnie.
Mi sedetti ed appoggiai il vassoio sul tavolo chiedendomi se fosse stata una buona idea.
Quattro contro uno. Non avevo molte possibilità di vittoria.
Ronnie guardò l'amica con aria scettica e quest'ultima le sorrise sarcastica.
- Beh- esordì la bionda -io sono Kate- sorrise.
- Lei e Jamie- disse indicando la mora che mi fece un sorriso timido - e lei e Lexus- indicò la rossa che fece una smorfia con la bocca.
- Molto piacere, io sono Nick- dissi un pò intimorito da loro
- Oh lo sappiamo. La tua fama ti precede, ma non la fama che pensi tu- disse Lexus guardando con un sorriso Ronnie che alzò gli occhi al cielo.
- Allora, so che fai parte di una band?- continuò la bionda
- Si, con i miei fratelli- annuì sorridendo. Diversamente da Ronnie, lei non sembrava essere intenzionata a staccarmi la testa.
- Che ruolo hai?- mi chiese Jamie interessata
- Beh canto insieme a mio fratello Joe, suono la chitarra ed anche la batteria, non contemporaneamente ovvio- che battuta idiota. Ma le ragazze non sembrarono essersi accorte della mia battuta, infatti appena avevo nominato la parola "batteria" si erano voltate tutte verso Ronnie, che ora le guardava di traverso mentre...mentre arrossiva? Impossibile. Dovevo avere le allucinazioni.
- Che c'è?- chiesi confuso guardando i sorrisi sui loro volti. Forse anche Ronnie suonava la batteria?
- Oh, come, non lo sai?- iniziò Kate con lo stesso sorriso di prima. Vidi Ronnie irrigidirsi, sembrava che stesse per saltare dalla sedia.
- Non so cosa?- chiesi ancora più confuso
- Ronnie non ti ha mai detto che ha sempre avuto un debole per i batteristi? Sai il suo primo amore è stato Dave Grohl- disse continuando a sorridere
Mi girai verso Ronnie, ed incrociai il suo sguardo. In quel momento avvertii uno strano crampo allo stomaco, un crampo di...emozione? Na, sarà stata la fame. Si, la fame.
- Aspetta le sue esatte parole sono: "i batteristi sono così sexy con le loro braccia muscolose"- disse con aria sognante imitando Ronnie.
- Basta Kate- ringhiò Ronnie fulminandola con lo sguardo
- Che c'è, la regina delle nevi si sta sciogliendo?- disse coinvolgendo tutti in una grande risata, persino Ronnie dopo aver tenuto il broncio per due secondi si unii a noi.
E così le piacevano i batteristi. Finalmente una cosa a mio favore!
- Beh se l'avessi saputo prima, il primo giorno di scuola mi sarei portato dietro la batteria!- le dissi sorridendo e lei tirò fuori la lingua sorridendo come una bambina di tre anni.
- Qualche volta poremmo venire a sentirvi suonare- propose Jamie e le tre la guardarono come se avesse bestemmiato - Che c'è?- chiese subito dopo, ma non ricevette nessuna risposta a parte le occhiate infuocate da parte delle sue amiche.
- Mi farebbe davvero piacere, glielo avevo già chiesto a Ronnie, ma ti lascio immaginare la sua risposta- dissi rivolgendo uno sguardo divertito a Ronnie
- Immagino- rispose la ragazza sorridendo
- Beh, se posso, come mai hai scelto di mangiare con noi oggi?- chiese Kate
Bene, ora cosa mi inventavo?
- Forse perchè mi sento più a mio agio quando ho attorno persone che non urlano per la mia presenza. Immaginate se mi fossi seduto ad un altro tavolo quale sarebbe stata la loro reazione- dissi cercando di essere stato convincente
- Quindi ti sei seduto qui perchè non avevi altra scelta?- disse fredda Lexus
Mi guardai intorno e vidi quattro paia di occhi che mi fissavano, attendendo una mia risposta.
Mi ero messo nei guai da solo. Se avessi risposto di si le avrei offese, se avrei risposto di no, poi avrei anche dovuto motivarlo.
- Ragazze, è un terzo grado? Guardate che dopo si vendicherà tormentando me, non voi- disse sorprendendomi Ronnie e tirandomi fuori dai guai.
Le amiche le fecero una smorfia, ma non risposero.
In quel momento la campana suonò e le ragazze sbuffarono contemporaneamente.
Si alzarono ed io le imitai -Beh, è stato un piacere Nick- disse Kate e si allontanò veloce
- Anche per me- disse poi Jamie sorridendo e sparendo anch'essa come l'amica.
- Ciao- disse semplicemente Lexus quasi senza guardarmi e se ne andò lasciandomi da solo con Ronnie che ora mi guardava con un espressione accigliata e le mani sui fianchi.
- Perchè sei venuto qui?- mi chiese
Silenzio.
- Andiamo Jonas ti ho salvato prima, ora devi dirmelo però- disse seria
Sospirai prima di risponderle - Perchè voglio esserti amico- dissi sicuro guardandola negli occhi.
Abbassai lo sguardo attendedo la sua ennesima sfuriata ed il suo ennesimo discorso sul "siamo troppo diversi per essere amici".
Quando alzai lo sguardo lei sospirò e lasciò cadere le mani dai fianchi, continuava a fissarmi con una strana aspressione, poi improvvisamente ed inaspettatamente scoppiò a ridere.
Al suono della sua risata mi sentii così leggero, era la prima volta che rideva in mia presenza e questo non era poco.
- Cosa c'è?- le chiesi sorridendo
- Sto pensando alla tua espressione quando hai visto Lexus- disse continuando a ridere ed il mio sorriso si trasformò in una smorfia nel momento esatto in cui ricordai lo sguardo inceneritore della "rossa".
- Ecco proprio quella faccia!- disse indicandomi e continuando a ridere
La guardai intensamente, era ancora più bella quando rideva, mostrando una fila di denti bianchi perfetti, gli occhi le brillavano e le guancia erano leggermente arrossate, era davvero la cosa più bella che avessi mai visto in vita mia. Mi sorpresi dei miei pensieri e non so perchè mi tornarono a mente le parole di Kevin e Joe: "gli piace". Scacciai velocemente quel pensiero dalla testa.
- Oggi vengo da te per studiare trigo?- le chiesi quando si calmò
- Ho scelta?- chiese sbuffando
- No- sorrisi
- Bene, a oggi allora- e si allontanò rivolgendomi un sorriso. Il primo sorriso sincero da quando ci conoscevamo e mi si strinse lo stomaco.
"Gli piace" mi rimbombò ancora in testa.


This is the story of a girl,
Her pretty face she hid from the world
And while she looks so sad and lonely there,
I absolutely love her,
When she smiles

Ronnie


- Oh, me la pagherete. Non avete neanche idea di quanto me la pagherete- minacciai ad una ad una le mie amiche.
Eravamo fuori casa mia in macchina di Lexus, ed ora le facevo la mia ramanzina.
- Cosa abbiamo fatto?- chiese Kate portandosi una mano al petto
-Parli proprio tu?! "Ronnie non essere scortese" e lo hai fatto sedere al nostro tavolo- dissi imbronciata - per non parlare poi di quella cosa dei batteristi...- aggiunsi
- E' vero che ti piacciono i batteristi- rispose lei con un aria innocente che non le si addiceva per niente
- Che c'entra? Non mi pareva il caso di buttarlo fuori in quel momento- la guardai scettica
Sospirai ed aprii la portiera -Beh io vado. Ci sentiamo dopo?- chiesi inutilmente, sapevo già che ci saremo sentite.
- Ron l'altra sera ho dimenticato la felpa da te, potrei entrare un attimo a prenderla?- mi chiese Jamie con un tono strano
- ma certo, vieni- risposi un pò sospettosa, da quando chiedeva il permesso per entrare in casa mia?
Salutai Kate e Lexus con un gesto della mano e ci avviammo entrambe verso il viale di casa mia. Vidi Jamie mettersi le mani nelle tasche e guardare a terra. Lasciai correre ed arrivate alla porta l'aprii entrando con Jam.
- Ricordi dove l'hai lasciata?- le chiesi e lei sussultò. Forse stava pensando ad altro.
- Ehm, in cucina credo- disse nervosa
-ok-
Ci avviammo in cucina ed effettivamente la sua felpa era sopra una sedia della cucina, la presi e gliela porsi.
- Grazie- disse lei infilandosi un dito in bocca e iniziando a mangiucchiarsi le unghia.
- Jam, c'è qualcosa che non va?- le chiesi preoccupata
- qualcosa che non va? Oh, no - disse continuando a mangiarsi le unghia
- allora sarà meglio che inizi a toglierti quelle mani da bocca prima che te le seghi- dissi seria
Si tolse le mani dalla bocca ed iniziò a guardarsi la punta delle scarpe. Era chiaro che dovesse dirmi qualcosa.
- Jam? Andiamo cosa c'è?- le chiesi ancora cercando di essere delicata
- Non c'è niente, è solo che, ecco... volevo... insomma volevo dirti una cosa- disse toccandosi una ciocca di capelli.
- E da quando per dirmi una cosa devi essere così nervosa?- sorrisi cercando di farle coraggio
- Beh, ecco, ho paura che ti innervosisca- disse sedendosi su una sedia ed unendo le mani
Mi sedetti di fronte a lei e presi una mano tra le mie.
- Sai che puoi dirmi tutto, su sputa il rospo- le dissi rassicurante
Prese un bel respiro ed iniziò -Volevo parlarti di Nick- mi disse ed istintivamente lasciai la sua mano facendo una smorfia.
La vidi alzare gli occhi al cielo e cominciò - Ron, non credi che si meriti un'opportunità?- chiese, poi ricominciò senza aspettare risposta - Andiamo Ron, quante persone sarebbero venute al nostro tavolo, avrebbero affrontato gli sguardi di Lexus e il terzo grado di Kate?! Se l'ha fatto significa che ci tiene davvero ad avere un'amicizia con te- concluse guardandomi per la prima volta negli occhi.
- Non lo so Jam- le risposi, ed era la verità.
Sospirò e mi guardò ancora -Non rovinare quella che potrebbe essere una bella cosa per motivi stupidi. Non ti dico di saltargli addosso e fargli le feste quando lo vedi, ma almeno sii spontanea, fa quello che ti senti, non essere cattiva con lui solo perchè sei prevenuta-
La guardai seria non sapendo cosa dirle, aveva ragione, ma ogni volta che nella mia mente cercavo di immaginare me e Nick vicini, proprio non ci riuscivo.
Stettimo per alcuni istanti in silenzio poi Jamie sospirò e si alzò.
- Ora e meglio che vada prima che Kate mi lasci a piedi- sorrise - spero che almeno penserai a quello che ti ho detto- e si avviò verso la porta lasciandomi seduta al tavolo da sola.
Beh, ero nei guai.
Insomma Jamie aveva ragione. Sedendosi al tavolo con noi che eravamo considerate "le diverse" della scuola, aveva dimostrato che non solo aveva fegato, ma anche che in realtà non gli importasse più di tanto della sua immagine. Era stato seduto al nostro tavolo subendo in silenzio gli sguardi di Lexus che intimoriscono chiunque, e le continue frecciatine di Kate, questo per...me? Meritava una possibilità?
Mi alzai incapace di stare ferma e come sempre quando dovevo pensare iniziai a cercare gli ingredienti per fare una torta, sistema che usavano le mie badanti per tenermi tranquilla e col tempo era diventato un vero e proprio anti stress.
Cominciai a mischiare gli ingredienti e nel frattempo continuavo a pensare. Pensai alla sua espressione seria e determinata quando aveva detto che voleva essermi amico.
Ma perchè? Insomma, un Jonas poteva avere tutte le amiche del mondo, perchè voleva essere amico proprio a me che ero così diversa da lui e che per di più non lo sopportavo? Era forse attratto da ciò che non poteva avere?
Ad ogni modo Jam aveva ragione soprattutto su una cosa. Inutile stare troppo a pensare a cosa fare e cosa dire. Si, basta. Da ora in poi avrei fatto solo quello che mi sarebbe venuto spontaneo, senza che i miei pregiudizi mi condizionassero.
Pura e semplice spontaneetà.







Saaaaalve mie care !
Allora? vi è piaciuto il capitolo? Devo ammettere che io ho ancora i miei dubbi a riguardo, ma vabè.

time of thaaanx!

grazie a chi ha messo questa storia tra i preferiti:


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12
2 - _____Jo_____


Grazie a chi l'ha messa tra le seguite :

1 - BENNYY
2 - Brucy
3 - cussolettapink
4 - debby95
5 - fabiolita
6 - FallInLove
7 - ffdipendente
8 - glokky
9 - il phard di biancaneve
10 - lovebug
11 - mattiuzza
12 - mery91g
13 - mione94
14 - SamCrush
15 - sbrodolinalollypop
]
16 - Stero_Love96


E grazie a voi che commentate *-*:

SamCrush: cara! perdonami per non averti risposto nel capitolo precedente, ma come ho scritto nella recensione alla tua FF non lo avevo letto. Grazie mille per i complimenti e sono contenta che ti piaccia Ronnie! un bacio e scusami ancora.

Ryry_: muahahah si, anche io sono fortemente convinta che non gli piaccia. Ovvio che no u.u .Ad ogni modo, grazie *-* sono contenta che ti piaccia come scrivo, a me no xD E per questo che i commenti adulatori sono sempre ben accetti! Grazie ancora, al prossimo capitolo!

wolfgirl92: oh, le tue recensioni riescono sempre a strapparmi il sorriso *-* e non sai quant'è bello sapere che qualcuno ride leggendo la mia FF! grazie mille! un bacio

il phard di biancaneve: Cara, beh direi che ormai tu ti sei aggiudicata il titolo di lettrice numero 1 U_U beh la rabbia di Ronnie effettivamente è l'unico sentimento che riesce a far uscire fuori xD grazie delle recensioni, un bacio!

FallInLove: partiamo dal presupposto che adoro il suo nickname u.u poi...grazie *-* mi fa piacere che ti piacciano anche le foto, credevo che non vi piacessero le ragazze, ma mi sono dovuta ricredere. Grazie ancora, un bacio!


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Capitolo 10
*** who are you? ***


Who are you ?



Nick



Il sole accecante di una normale giornata di Los Angeles invadeva le vie di Sunset Boulevard.

Infilai gli occhiali da sole prima di uscire e di infilarmi in macchina, destinazione: casa di Ronnie.
Quante cose erano successe nelle ore precedenti? Troppe per essere assimilate in una sola giornata. Giornata che tralaltro avevo pensato stesse andando male per il comportamento aggressivo iniziale di Ronnie, ma che era migliorata molto poi.
Avevo ancora la sua risata in mente.
Il fatto che avesse riso sinceramente e spontaneamente in mia presenza mi rendeva più allegro del dovuto. Quella di sedermi al suo tavolo a pranzo era stata un'idea geniale, anche se dovevo ammettere che avevo tentennato quando avevo incrociato lo sguardo della rossa, da brividi. Senza contare le continue domande di quella tipa strana dai capelli color platino, ma alla fine ero stato ripagato, lei che rideva insieme a me faceva passare in secondo piano tutto il resto.
Parcheggiai la macchina nel viale di casa sua e scesi dirigendomi spedito verso la porta.
Mentre bussavo un odore delizioso arrivò alle mie narici, conoscevo bene quell'odore così buono che poi col tempo per me era diventato odioso ed insopportabile. Odore di torta al cioccolato.
Dopo un pò Ronnie venne ad aprirmi, aveva la maglia un pò sporca di farina, i capelli legati in una coda alta dietro la testa e gli occhiali da vista. Qualla visione di lei mi disorientò un attimo, era un immagine di lei così diversa, così dolce.
- Sei in anticipo- disse grattandosi dietro l'orecchio
- Davvero?- ora che ci pensavo quando ero uscito di casa non avevo controllato neanche l'orologgio ero troppo in ansia di rivederla per preoccuparmi di essere in anticipo.
- Si, non farlo mai più- mi disse seria e mi fece spazio per entrare
- Spero di non averti interrotto mentre facevi qualcosa di importante- dissi mentre ci avviavamo verso la cucina
- No, ho appena sfornato una torta-  disse dandomi le spalle e cercando qualcosa in un cassetto
- vuoi assaggiarne una fetta?- mi disse sventolando un coltello
feci una smorfia -no, grazie-
- giuro che non voglio avvelenarti- disse in un sorriso
- oh, mi sento sollevato- sorrisi di rimando
- allora?-
Ora? Non volevo dirle del mio problema, non sopportavo gli sguardi pietosi che mi rivolgevano le persone quando venivano a conoscenza del mio diabete ed un suo sguardo sarebbe stato mille volte più pesante. Era anche vero però che se volevo esserle amico prima o poi avrei dovuto rivelarglielo.
- Ecco, è che non posso mangiarla- dissi pizzicandomi il naso per l'imbarazzo
Il suo sorriso si trasformò in una smorfia disgustata -oh certo, è normale che voi pop star ci teniate alla vostra linea- rispose tra i denti riponendo il coltello accanto alla torta.
- Non è così- risposi ferito nell'orgoglio. Mi credeva una persona tanto frivola?
- Com'è allora?- chiese con uno sguardo divertito. Credeva che stessi mentendo.
- io...- balbettai - ho...ecco io ho un...ho il diabete- sussurrai abbassando lo sguardo, non volevo vedere la compassione nei suoi occhi.
- oh- disse semplicemente lei - mi spiace, non dovevo trarre conclusioni affrettate- disse in evidente imbarazzo, cosa che non era da lei.
Mantenni ancora lo sguardo basso pronto a sentire le parole che mi dicevano tutti "mi dispiace Nick, dev'essere orribile". Odiavo quella frase. Certo che era orribile cosa credevano? E sapevo che pronunciata da lei mi avrebbe colpito mille volte di più, così chiusi gli occhi come per accusare meglio il colpo.
- Beh- iniziò lei con una sfumatura allegra nella voce - allora non corri pericoli con me-
Alzai lo sguardo confuso e la vidi sorridere serena.
- io sono Ice Girl, ricordi?- chiese retorica
- senza zucchero- concluse poi indicandosi.
Wow.
Ero senza parole. Come faceva? Come ci riusciva? Come riusciva a stupirmi sempre in ogni occasione? Insomma persino i miei fratelli quando avevano saputo della malattia non avevano fatto altro che dispiacersi e commiserarmi, cosa che odiavo, talvolta gli sguardi pietosi erano peggio del diabete in se per se, e lei che mi conosceva così poco aveva reagito in un modo che non credevo possibile.
Guardai il suo volto e non c'era alcuna traccia di commiserazione su di esso, solo un sorriso rassicurante. Sorrisi di cuore.
-siamo apposto allora- sorrisi ancora
- già- disse riponendo la torta nel forno -andiamo?- aggiunse poi e senza attendere una risposta si avviò verso il piano superiore con me a suo seguito.
Arrivati nella sua stanza ci sedemmo alla scrivania.
- Non sapevo delle tue doti culinarie, non ti credevo così...- mi interruppi cercando la parola giusta
- così?- chiese lei mentre prendeva i libri e li deponeva sulla scrivania
- così...beh insomma, un tipo che fa torte- dissi sorridendo
- sono tante le cose che non sai di me- disse seria e non so perchè ci rimasi male a quelle parole.
- colpa tua- dissi semplicemente e lei alzò gli occhi al cielo.
Mi voltai ancora una volta a guardare la sua stanza e mi soffermai sopratutto sulla miriade di foto che occupavano gran parte della parete di fronte al letto, ma il mio sguardo cadde su una delle foto sul suo comodino, quella in cui era abbracciata ad un ragazzo ed entrambi sorridevano felici.
Avevo già visto quella foto, ma ora diversamente dalla volta scorsa fui colpito da un violento crampo allo stomaco.
- Il tuo ragazzo?- chiesi sussurrando. Non ero sicuro di voler sapere la risposta.
Si voltò e seguì il mio sguardo fino a vedere di cosa parlavo e sorrise.
- Mio cugino- disse sorridendo.
Mi feci sfugire un sospiro di sollievo su cui non volevo soffermarmi e lei mi guardò storto.
-Studiamo- disse secca lei
- come vuole ice girl- sorrisi e suo malgrado sorrise anche lei.
Insomma preparava torte, non era stata compassionevole quando le avevo detto del mio problema, sorrideva. Chi era questa nuova Ronnie? Non lo sapevo, ma ero sicuro che era fantastica.

What if I say I'm not like the others?





Ronnie




- ok ci rinuncio- dissi sospirando abbandonando la penna sulla scrivania.
- che problema c'è?- rispose lui avvicinandosi per guardare sul mio quaderno.
- che problema non c'è. Andiamo è impossibile fare un esercizio così- dissi guardandolo con una smorfia.
Erano più di quindici minuti che ero lì a cercare di svolgere quello stupido esercizio.
"E' una passeggiata" aveva detto. A me sembrava più una corsa sui carboni ardenti: dolorosa ed inutile.
- vediamo- disse prendendo il quaderno ed iniziando a leggere.
Piegai il gomito poggiando la testa sulla mano aperta e lo guardai mentre accigliato cercava di trovare il mio errore.
Ripensai alla sua confessione. Aveva il diabete. Questo mi aveva sconvolto non poco.
Non so se sarei riuscita a dirlo ad una persona che conoscevo poco e che per di più mi trattava male ed ero rimasta stupita dal fatto che invece lui l'avesse fatto, era un altro chiaro segno che voleva davvero essermi amico. Chissà quanto gli era costato dirmelo, doveva aver fatto un grande sforzo. Per questo non avevo voluto metterlo a disagio con le tipiche affermazioni "oh, mi dispiace. Ma vedrai che imparerai a conviverci". Che frasi idiote. Nonostante, infatti, mi sentissi disorientata da quell'affermazione avevo preferito scivolare su argomenti più leggeri. Inizialmente avevo pensato che lui si fosse offeso per la mia battuta, ma poi mi aveva sorriso.
Certo che doveva essere terribile affrontare quel problema a diciassette anni, senza contare poi che lui era un personaggio famoso e che quindi probabilmente era invitato spesso a feste ecc. dove era facile cadere in tentazione. Doveva avere una gran forza di volontà, non me lo aspettavo da lui.
- Ecco, è qui l'errore- disse alzando la testa verso di me
Solo allora mi accorsi che lo stavo fissando e distolsi velocemente lo sguardo puntandolo sul quaderno.
Ascoltai la sua breve spiegazione e corressi l'esercizio che poi riuscì a svolgere con facilità.
- Brava- disse sorridendo -inizi a prenderci la mano-
- Meno male- dissi sbuffando e chiudendo il quaderno, lui mi guardò storto.
- Non dirmi che hai già intenzione di finire?- chiese accigliato
- Sono le cinque e mezza, se non ti dispiace avrei anche altre materie da studiare- dissi facendo una smorfia
- e va bene- rispose facendo una smorfia orribile.
- non farlo mai più, metti i brividi- dissi abbracciandomi fingendo di rabbrividire.
- come ti permetti?- disse lui spalancando gli occhi - non sai chi sono io? Cara, sono Nick Jonas- disse fingendo di vantarsi
- e allora?- chiesi alzando un sopracciglio
- allora? Il ragazzo a cui hai appena detto che mette i brividi, fa urlare milioni di ragazze le quali pagherebbero oro per uscire con lui- disse passandosi una mano tra i ricci cercando di sembrare vanitoso
- oh già, avevo dimenticato le scimmie urlatrici- dissi alzando gli occhi al cielo e lui scoppiò a ridere
- che cattiva- sussurrò scuotendo la testa
Ci fu qualche istante di silenzio poi, la prima a parlare fui io.
- com'è?- chiesi guardandolo negli occhi
- cosa?- chiese confuso
- Essere famosi. Insomma suonare davanti a milioni di persone che cantano canzoni che hai scritto tu mentre eri in camera tua a pensare ai fatti tuoi, stare al centro dell'attenzione, ecc.- spiegai
- bello- rispose con un sorriso falso che non mi convinceva
- ma?- chiesi e mi guardo stupito come se gli avessi letto nel pensiero.
- ma è anche...brutto- disse abbassando lo sguardo come se avesse detto qualcosa di male
- capisco- risposi
- davvero?- mi guardò dubbioso
- Si, cioè almeno credo. Insomma io non sono una cantante famosa quindi non posso dirlo con certezza, ma credo che debba essere stressante. Essere sempre al centro dell'attenzione, essere giudicato per ogni tuo minimo gesto, non poter uscire liberamente di casa senza essere assalito da fan o paparazzi, non potersi fidare di nessuno, insomma dev'essere brutto.- presi una pausa e lui mi guardò con una espressione indecifrabile allora continuai
-Per esempio. Se io domattina mi sveglio con la voglia di farmi i capelli verde acido, lo faccio e basta, l'unica persona a cui devo dare conto sono io. Se invece lo faresti tu, saresti su tutte le prime pagine dei giornalini per ragazzine con una marea di titoli del tipo "Nick Jonas è impazzito"- conclusi soddisfatta del mio esempio. 
Lo guardai ed aveva un'espressione totalmente stupita, senza fare niente per nasconderla stava lì a fissarmi con gli occhi sbarrati.
- che c'è?- gli chiesi a disagio per le sue occhiate
- niente è che...non me l'aspettavo- disse scuotendo la testa
-cosa?- chiesi confusa
- quello che hai detto. Insomma tutte le persone vedono solo le cose belle del mio lavoro: i soldi, la fama. Tu sei andata oltre- concluse con uno strano sguardo
- quindi ho ragione?- chiesi
- Si. E' proprio come hai detto tu- sorrise
- Qual'è la cosa che più odi?- chiesi e lo vidi concentrarsi per trovare la risposta
- credo...credo che sia il fatto di non poterti fidare di nessuno. Non sai mai se la gente ti sta accanto perchè ci tiene a te o se ci niente al tuo patrimonio- rispose con un sorriso amaro
- oh, sicuramente al patrimonio- risposi sarcastica facendolo ridere
Rimanemmo in silenzio per un pò scambiandoci occhiate imbarazzate fino a che il suono del mio cellulare non ci fece sobbalzare entrambi.
- Pronto?- risposi senza neanche vedere il mittente
- Ti prego, vieni prima che Kate si faccia venire una crisi di nervi- disse una voce che poi riconobbi come quella di Jamie.
- Jam? che succede?- chiesi preoccupata
- Oh Signore Dio. Ti prego, dimmi che non te ne sei dimenticata- disse in un lamento
Di che diavolo stava parlando?
- dimenticata di che?- chiesi confusa
- Ron, che giorno è oggi?- chiese paziente.
- lunedì- dissi sempre più confusa
- Bene. Cosa dovevamo fare questo lunedì?- chiese ancora
Cosa? Non ricordavo proprio cosa dovevamo fare, e cosa centrava Kat...OH, MERDA.
- ODDIO!- esclamai alzandomi di scatto dalla sedia e facendo sobbalzare Nick.
- Esattamente. Vieni subito!- disse urlando
- 5 minuti!- le urlai di rimando
- VERONICA MARIE MARILYN KNOKS SE NON VIENI SUBITO TI FACCIO UN BUCO NEL PETTO CON UN CACCIAVITE!- sentii Kate urlare come un isterica dall'altro capo del telefono.
- facciamo tre di minuti-  sussurrò Jam ed attaccò.
Come avevo potuto dimenticarmente?
- cosa succede?- chiese Nick facendomi svegliare
- ho dimenticato una cosa importante- dissi presa dal panico - scusa ma devo andare- aggiunsi poi buttando i libri dove mi capitava.
- niente di irreparabile spero- chiese mentre mi seguiva nella mia corsa per le scale
- oh beh, ho tre minuti per arrivare a casa di Kate altrimenti la mia vita terminerà- risposi
Uscimmo fuori insieme e chiusi la porta alle mie spalle.
- vuoi un passaggio?- mi chiese gentile
- No grazie. Kate è ad un paio di isolati da qui- risposi mentre correvo frenetica per il viale
- Sicura? fai prima in macchina- chiese ancora quando arrivammo d'avanti alla sua macchina
- No, davvero. A domani- lo salutai correndo verso casa di Kate
Come avevo potuto dimenticarmente?
Era un mese che Kate parlava ogni giorno della sua grande opportunita di mostrare i suoi abiti a ..... una delle stiliste più affermate, e ci aveva chiesto di andare da lei per fare la prova dei vestiti e scattare qualche foto da mandare a ....
Sbuffai. Non era da me dimenticare queste cose. Evidentemente in questo periodo c'era qualcosa che mi distraeva troppo...la trigonometria. Si, la trigonometria.


Couse you're everywhere to me

and when I close my eyes it's you I'll see










Nick












La guardai mentre quasi correva verso casa di Kate.
Sospirai e salii in macchina, felice.
La sua reazione alla notizia del mio diabete era già stata di per se sconvolgente, ma il suo discorso sugli svantaggi di essere famoso mi aveva lasciato a dir poco senza parole.
Tutte le persone che incontravo non facevano altro che ripetermi quanto fosse figo essere una rock star di fama mondiale, con la gente che ti acclama, che canta le tue canzoni, nessuno mai si era soffermato ad analizzare i fattori negativi.
Ma ovviamente lei non era come gli altri, riusciva a stupirmi ogni giorno di più con i suoi pensieri, inoltre sembrava che riuscisse a leggermi nel pensiero, nonostante lei dicesse che eravamo troppo diversi e tutto il resto, evidentemente viaggiavamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Parcheggiai la macchina fuori casa e scesi entrando.
- Buongiorno- salutai mia madre con un bacio sulla guancia
- Buongiorno tesoro, siamo di buon umore?- mi chiese sorridendo
- Si- risposi semplicemente 
Lei mi sorrise dolcemente mentre mi guardava salire le scale quasi saltellando.
Entrai in camera mia sospirando e chiusi la porta.
- Salve Nick- disse una voce proveniente dal mio letto
- Kevin?- chiesi vedendo mio fratello steso sul mio letto con le mani unite che mi guardava con  un sorrisino strano -che ci fai in camera mia?-
- ti stavo aspettando- disse unendo e scostando le mani
- da quanto?- chiesi dubbioso
- da quando ti ho visto entrare circa due minuti fa- rispose serio
- Kev possiamo evitare le sceneggiate e arrivare al punto?- chiesi alzando gli occhi al cielo e sedendomi accanto a lui
- ma certo- disse alzandosi di scatto e facendomi sobbalzare -com'è andata?- chiese curioso
Sorrisi e gli raccontai tutto. Di come mi aveva stupito quando le avevo detto del diabete e quando le avevo detto che la vita da pop star era difficile, di quando avevo dovuto correggere tre volte l'esercizio per trovare l'errore perchè avevo notato che mi fissava e gli strani crampi quando avevo visto quella foto.
- WOW- disse gonfiando le guancia
-Già, wow - sorrisi
- quindi credi che si sia convinta ad esserti amica?- chiese ancora
- Non lo so- risposi sincero ripensando al suo comportamento scostante di quella mattina
 - capisco...beh tu?- chiese con gli occhi che gli brillavano
- io cosa?- chiesi confuso
- sei proprio convinto di volerla come amica?- chiese guardandomi
- certo- risposi confuso.
Secondo lui sopportavo le continue offese da parte di Ronnie, le occhiatacce della rossa, le domande irritanti di Kate perchè mi divertivo? Era ovvio che lo facevo per cercare di esserle amico.
Lo vidi alzare gli occhi al cielo - Non hai capito- disse sconfortato
- se magari la smettessi di girare intorno alle cose e mi chiedessi quello che vuoi sapere, io capirei- dissi dandogli un leggero pugno sulla spalla
- E va bene. Allora ti piace? Non come amica intendo.- chiese diretto
- oh...beh...io credo... - balbettai probabilmente arrossendo visto che mi sentivo le guancia in fiamme
- lascia stare. Hai già risposto- disse sorridendomi ed uscì dalla mia stanza.
Si.  
Pensai stendendomi sul letto. Mi piaceva e come.





















EEEEEEEccoci qui! allora, come andiamo?


time of thaaaaaanx!

Grazie a chi ha messo la mia storia tra i preferiti:


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12 
2 - _____Jo_____

E chi l'ha messa tra le seguite:

1 - BENNYY 
2 - blinkina

3 - Brucy 
4 - cussolettapink

5 - debby95

6 - fabiolita 

7 - FallInLove

8 - ffdipendente 
9 - glokky 
10 - il phard di biancaneve 

11 - lovebug 
12 - mattiuzza 
13 - mery91g 
14 - mione94

15 - SamCrush 
16 - sbrodolinalollypop 
17 - Stero_Love96


Ed infine o voi che recernsite *O*:

 FallInLove: Oh ti ringrazio tanto *-* Troppo gentile!
                    ps. Non saprei che dirti...sinceramente in questi giorni non ho proprio avuto                       tempo, quindi devo essere sincera, non ho letto la tua storia. Ma non credo                       che non      commentino perchè non piaccia, piuttosto credo che la gente si                       annoi a scrivere                             quattro paroline ! comunque la leggerò a                       breve e se vuoi potrei darti il mio parere ^^
                    un bacio al prossimo chap.

 SamCrush: Cara *O*
                    Si, Jamie è tra i miei personaggi preferiti ! E' quella con un pò di                                         "responsabilità" e buon senso u.u
                    Spero ti sia piaciuto il capitolo, un bacio!

 Stero_Love96: Hei, si anche io ho trovato un sacco di immagini! Nel caso mi serva di                                contatterò in qualche modo, grazie del pensiero^^ Mi fa piacere che ti                                  piaccia la mia FF! grazie mille^^

 il phard di biancaneve: cioè...tipo che quando ho letto la tua recensione sono rimasta                                            così--> O_O! Devo dirtelo...sono ufficialmente innamorata di te                                            e delle tue recensioni! Davvero mi tiri sempre su di morale  e                                              non so come farei senza di te oh mia lettrice numero 1 U_U
                                         E sono davvero contenta che tu abbia colto la somiglianza tra il                                          carattere e le immagini dei personaggi! Pensa che appena le ho                                          viste subito ho capito chi poteva essere chi, è stato un colpo di                                            fulmine xD Ad ogni modo davvero grazie sono contenta che mi                                            segua sempre, un bacio! al prossimo chap!

 Ryry_: ahahah Già che sfortuna Ronnie! muah xD Che pasienza eh Nick?! Io avrei già                abbandonato ogni speranza!
             Spero che ti sia piaciuto il chap. Al prossimo!


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Capitolo 11
*** searching the truth ***


Heeeeeei girls! Come va?
Care, volevo informarvi del fatto che mi sa che in questi giorni non riuscirò più ad aggiornare spesso come precedentemente. Insomma vi dico solo che per tutta questa settimana uscirò da scuola alle 17.00, senza contare ovviamente che tornata a casa dovrei studiare per le ultime interrogazioni.
Vi chiedo quindi di essere pazienti in queste ultime due settimane e comunque vi prometto che cercherò di aggiornare il più velocemente possibile.
Bene, ora vi lascio all'undicesimo capitolo!




Searching The Truth


Ronnie



- AHI! - esclamai all'ennesima puntura di Kate guardando le mie amiche che se la ridevano in un angolo.
- AHIA!- urlai di nuovo quando mi punse più forte di proposito.
- Soffri in silenzio- disse mentre continuava ad armeggiare con la gonna che avevo addosso.
-Kate- sbuffai - ti ho già chiesto scusa trecento volte per ieri pomeriggio, cosa devo fare per farmi perdonare?-
- Credi che trecento scuse possano compensare il fatto che la mia migliore amica si sia dimenticata una delle cose più importanti della mia vita?- chiese retorica senza guardarmi.
Sospirai in silenzio. Avevo torto e conoscendo Kate l'unica cosa da fare era aspettare un pò, poi avrebbe dimenticato tutto. Una delle cose che più adoravo di Kate era la sua totale mancanza di rancore.
Era passato un giorno da quando avevo dimenticato le prove con gli abiti, per farmi perdonare avevo deciso di andare un pomeriggio intero da lei a provare i vestiti e scattare foto e lei ovviamente aveva colto l'occasione al volo per farmela pagare pungendomi ogni secondo.
-Ecco, ho finito. Ora la aggiusto con la macchina da cucire poi facciamo le foto- disse togliendomi la gonna e facendomi scendere dal piedistallo dove mi trovavo.
Andai a sedermi vicino alle mie amiche mentre lei usciva dalla stanza.
- grazie del supporto ragazze- dissi sarcastica fulminandole
- Non c'è di che- rispose Lexus ridacchiando ed io le feci una smorfia
- Come hai fatto a dimenticarlo Ron?- chiese Jamie scuotendo la testa
Sospirai -Non lo so Jam. Insomma, la scuola, le ripetizioni di trigonometria...-
- Oh già. Trigonometria- mi interruppe Lexus sghignazzando
Alzai gli occhi al cielo già sapendo dove volesse andare a parare -non sono minimamente in vena- sbottai
- Fatto- disse Kate dopo dieci minuti mentre entrava nella stanza con la gonna.
-Ora facciamo qualche foto- continuò facendo cenno a Jamie, era lei la fotografa del gruppo.
Dopo circa due ore e mezza, tra mille scatti e mille cambi d'abito, finalmente avevamo terminato.
- Ora puoi andare- disse Kate in un tono distaccato che non era il suo
- Oh andiamo Kate. Non ce la faccio a stare così, con te che mi tieni il broncio - dissi mettendomi le mani sui fianchi e guardandola mentre faceva finta di non sentirmi e metteva in ordine la stanza.
- E se stasera andassimo da Roxanne e vi offrissi da bere?- chiesi speranzosa sapendo che non poteva rifiutare un offerta di alcolici gratis.
- Tzè! Da Roxanne? Come minimo devi portarmi al Deux!- rispose sorridendomi segno che mi aveva già perdonata
- vada per il Deux!- risposi abbracciandola e stampandole un bacio sulla guancia.
- Hei hei, fino a quando non sentirò l'alcol in bocca non sei perdonata!- mi disse scherzando.
Sempre la solita.
Raccolsi le mie cose e salutando le altre mi avviai verso casa camminando come sempre lentamente. Casa di Kate era a cinque minuti di distanza per cui arrivai a casa mia in un baleno e la prima cosa che feci fu fiondarmi sotto la doccia.
Era stata una giornata molto movimentata: mattina a scuola, pomeriggio da Kate e ora sarei dovuta andare al Deux.
Sospirai quando sentii l'acqua calda a contatto con la mia pelle e mi abbandonai completamente senza pensare a nulla, uscita dalla doccia infilai l'intimo e mi ascuigai i capelli lasciandoli ricci, per poi correre in camera. Accesi lo stereo e partì "Love Addict" dei family force 5, adoravo quella canzone, mi metteva carica. Diedi uno sguardo all'orologio, erano le otto. Mi avvicinai all'armadio per decidere cosa mettere.
Il Deux era un club considerato tra i più "in", per cui bisognava andare vestiti in un certo modo, non eleganti da matrimonio, ma neanche da rave party come eravamo abituate.
Il Deux non era tra i nostri locali preferiti, sopratutto per l'ambiente che era popolato da gente parecchio snob e con la convinzione che il mondo gravitasse attorno a loro, ma era il luogo col miglior barista di Los Angeles e poi non era affollato come la maggior parte degli altri locali, combinazione perfetta.
Pescai dall'armadio il mio tubino nero che mi arrivava a metà coscia, che poi avrei messo con un coprispalle a mezze maniche sopra e dei sandali del medesimo colore sotto.
Stavo per infilarmi il tubino quando sentii qualcosa vibrare sul mio comodino. Il mio iPhone. Lo presi al volo e vidi che mi era arrivato un sms, lo aprii veloce e prima di leggere vidi il mittente : Kate.

" Ronnie. Ti ho mai detto che sei l'amore della mia vita? Beh colgo l'occasione per dirtelo ora mentre ti dico che prima ho dimenticato di riferirti che alle venti e trenta saremo fuori casa tua.
Si, lo so che ora ti farai prendere dal panico perchè manca solo un quarto d'ora.
Prevedendo che tu ora sarai ancora in mutande e prevedendo il fatto che io mi incazzerò come una bestia se dovrò aspettarti ti dico...MUOVI LE CHIAPPE! Tra un quarto d'ora siamo lì.

Ps. Ricordi che devi pagare tu? Porta l' American Express!"


Scoppiai a ridere leggendo l'sms e scuotendo la testa mi vestii il più veloce possibile, per poi arrivare al bagno e truccarmi altrettanto velocemente.
 Mentre mi stavo mettendo il mio rossetto preferito, bordeux, sentii Kate bussare. Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio e uscii infilando la giacca di pelle e prendendo al volo la borsa.
Mi fondai in macchina di Kate come un fulmine, per quanto i tacchi me lo permettessero.
-Puntualissima- sorrisi sedendomi accanto a Jamie sul sedile posteriore.
-Bravo mio cucciolo di bradipo- sorrise di rimando Kate.
Ci avviammo verso il Deux, che era a mezz'ora di macchina da casa mia, mentre cantavamo e ricordavamo qualche avventura passata assieme.
-Ricordate quando abbiamo convinto Jam a fare bungee jumping con noi?- chiese Lexus sghignazzando al ricordo.
-Oh, io lo ricordo benissimo- rispose Jam con un espressione terrorizzata che fece ridere tutte.
-Andiamo, però è stato divertente, no?- chiesi retorica spingendola leggermente con la spalla.
-Ma certo. Dopo tutto chi non si diverte ad essere spinto dalla sua migliore amica giù per un burrone di ottantamila metri, mentre sei appesa ad un filo dall'indubbia efficienza?- chiese sarcastica facendoci ridere ancora.
A quel punto eravamo arrivate fuori al Deux, riuscimmo a parcheggiare vicino all'entrata, cosa impossibile nei fine settimana, e raggiungemmo l'entrata a piedi sorpassando la lunga fila delle persone che aspettavano di entrare.
-Karl!- conguettò Kate salutando il buttafuori
- Buonasera ragazze. Come mai qui di martedì?- chiese mentre toglieva la fascia rossa delle transenne per farci passare sotto gli sguardi omicida di quelli che facevano la fila.
-Diciamo...per pareggiare i conti tra di noi, Karl- risposi e lui assunse un'espressione confusa, ma non rispose.
Entrammo dentro al locale e subito ci girammo attorno per trovare qualche tavolo libero.
- Ce n'è uno lì!- disse Lexus e la seguimmo verso un tavolo
- Bene, chi va a prendermi da bere?- chiese subito Kate lanciandomi un occhiata eloquente.
-Dio Santo! Tesoro, siamo appena arrivate, potresti aspettare un pò prima di iniziare a tracannare alcolici- dissi sorridendole.
-Perchè mai?- chiese lei con un'occhiataccia -non rimandare a domani quello che puoi fare oggi- continuò con un aria saggia che non le si addiceva per niente.
Sorridendo mi avviai verso il bancone.
Nel momento esatto in cui mi alzai il mio sguardo si puntò sull'entrata.
Oh no. Il mio incubo stava per diventare realtà: non uno, non due, ma tre. Tutti e tre i Jonas erano all'ingresso del Deux.
Per primo vidi entrare quello che se ricordavo bene doveva essere il più grande dei tre con una ragazza mora, molto carina e dall'aria semplice, non sembrava essere una star.
Dietro di loro fecero il loro ingreso Nick e l'altro fratello, un bel ragazzo alto, moro con i capelli ricci come i suoi ma più scuri. Tra i due scorsi una ragazzina di poco più piccola di me, con i capelli biondi liscissimi e lunghi fino ai fianchi, era mingherlina e sembrava che non fosse ancora andata incontro allo sviluppo: era piatta come una tavola. Lei era un pò meno semplice dell'altra ragazza, con un mini vestitino dorato e le scarpe in tinta, guardava Nick incantata sorridendo come un ebete.
Forse, era la ragazza di Nick.
Al solo pensiero fuoi inaspettatamente colpita da un crampo allo stomaco.
"Andiamo Ron" pensai "che ti importa?!" e mi girai di spalle dirigendomi verso il bancone.






Nick

Totale relax era ciò che avevo in mente, ed era proprio quello che stavo facendo seteso sul mio letto con un quaderno in mano nel caso mi venisse l'ispirazione per qualche nuova canzone, ma ero lì da più di mezz'ora e l'unica cosa che avevo scritto sulla grande pagina bianca era solo un nome: "Ronnie".
Lo so, faceva tanto ragazzina innamorata, ma non era colpa mia, la penna aveva preso a scrivere da sola. Certo, a chi vuoi darla a bere Nick?
Sospirai e buttai il quaderno di lato mettendomi a studiare il soffitto azzurro della mia camera.
E così mi piaceva. Era stata una scoperta sconvolgente, ma era proprio così, mi piaceva ed anche parecchio. Non facevo altro che pensare a lei, al suo sorriso, al suo modo così originale di comportarsi e alle sue reazioni inaspettate e sorprendenti che riuscivano sempre a mettermi di buon umore.
Ma questo era un bel guaio, insomma avevo già fatto fatica a convincerla a vedermi come amico, ed alcune volte non ero neanche sicuro di esserci riuscito, figurarsi se potevo mai piacerle. Era un caso perso sin dall'inizio, quindi dovevo levarmela di testa, prima che la cosa si facesse più seria, assolutamente.
- Nick?- sentii Joe mentre apriva la porta
- Bussare no eh?- sbuffai irritato per essere stato interrotto nel bel mezzo dei miei pensieri.
- Mai. Sei pronto?- mi chiese.
Mi girai ad osservarlo, jeans neri stretti e maglietta bianca con una stampa nera. Stavamo uscendo?
- Per cosa?- chiesi accigliato
Lo vidi alzare gli occhi al cielo -Nick! Kevin te l'ha ripetuto tre volte. Oggi è arrivata la cugina di Danielle, quella che lei stessa odia e che i genitori costringono a portarsi dietro, dovevamo uscire con loro stasera, ricordi?- chiese sendosi accanto a me
Un lampo di genio mi attraversò la mente - intendi dire Carrie?- chiesi con una smorfia
- Esattamente- rispose sorridendo
Carrie, la cugina di Danielle, aveva un'assurda cotta per me da quando mi aveva conosciuto l'estate scorsa al mare. Era una ragazzina di quindici anni, carina tutto sommato, ma per niente il mio tipo. Avevo cercato ripetutamente di farle capire che non ero interessato a lei, ma lei a quanto pareva non era interessata a desistere.
- Devo proprio venire anche io?- chiesi con sguardo da martire
- Certo! Non vorrai che i giornalisti pensino ad un'uscita a coppie. Già li vedo i titoli "Joe Jonas, il fantastico, preso da attacchi di pedofilia"- disse mimando le virgolette con le mani e riferendosi alla dolce età di Carrie
- certo certo- dissi alzandomi dal letto -vado a prepararmi- dissi intimando Joe ad uscire.
Bene. Ci mancava solo una quindicenne in piena crisi di ormoni.
Sbuffando mi avviai in bagno per fare una doccia veloce, mentre mi vestivo pensai che dopo tutto quest'uscita non mi avrebbe fatto poi tanto male, mi sarei distratto e non avrei pensato più a lei, o almeno avrei potuto provarci.
Finì di sistemarmi i capelli e scesi le scale saltando per gli scalini rallegrato che forse per una sera non avrei pensato a Ronnie e quando arrivai al piano superiore erano già tutti lì che mi aspettavano.
- Nick!- squittì Carrie buttandomi le braccia al collo e stampandomi un bacio sulla guancia, vidi i miei fratelli sorridere sarcastici e Danielle alzare gli occhi al cielo evidentemenente irritata dal comportamento della cugina.
- Ciao Carrie- risposi io scostandola leggermente cercando di non offenderla
- Oh, ma diventi sempre più carino!- disse ancora saltellando sul posto -come mi trovi?- disse facendo un giro su se stessa -sono cresciuta vero?- chiese ancora con un sorriso malizioso.
Sarà che a me non interessava per niente, ma non la vedevo cambiata neanche un pò.
- Certo- dissi per non offenderla -andiamo?- chiesi mandando un SOS ai miei fratelli che per fortuna colsero al volo.
- Andiamo- rispose Kevin prendendo per mano Danielle ed avviandosi fuori.
In macchina, ovviamente, Carrie aveva insistito per stare in mezzo tra me e Joe "così io e Nick possiamo chiacchierare" aveva detto. Beh non era stato proprio così, lei aveva ciarlato continuamente di mille cose delle quali non ricordavo neanche una e ad un certo punto mi era sembrato di sentire la sua mano sul mio ginocchio.
Non vedevo l'ora di scendere da quella macchina ed allontanarmi da lei.

Dopo un quarto d'ora di macchina mi accorsi che non sapevo neanche dove dovevamo andare.
- Dove si va?- chiesi a Kevin che era alla guida
- Oh già scusa, non te lo abbiamo detto. Al Deux, va bene?- chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore
-Certo- risposi in una smorfia
Il Deux non era tra i miei locali preferiti, era frequentato da gente con la puzza sotto al naso tra cui molti personaggi famosi, ma dal momento in cui non potevamo andare in un locale qualsiasi senza essere assaliti dalle fan, eravamo costretti a frequentare locali come quelli se volevamo salvaguardare la nostra incolumità.
Arrivati al Deux entrammo dall'entrata VIP sotto gli sguardi e i commenti di quelli che ci avevano riconosciuto.
-Ho trovato un tavolo!- disse improvvisamente Joe strillando
- Calmati Joe- lo ammonì Kevin paziente.
Ci avviammo verso il "presunto" tavolo ed arrivati a pochi metri da esso mi bloccai senza parole.
Tre ragazze dall'aria molto familiare erano sedute al tavolo accanto al quello libero che aveva visto Joe, una rossa, una mora ed una bionda. Si voltarono, mi videro e dopo aver assunto un espressione stupita, Kate fece uno dei suoi sorrisi per niente rassicuranti, Jamie invece fece un sorriso sincero e Lexus come sempre, fece una smorfia.
- Nick!- mi salutò Kate alzandosi e vidi sott'occhio i miei fratelli assumere un'espressione stupita
- Ciao Kate- la salutai avvicinandomi - ciao ragazze- salutai poi rivolto alle due
" e Ronnie?" volevo chiederle, ma mi trattenni.
Jamie rispose al mio saluto con un flebile "ciao" e Lexus si limitò a fare un cenno con la testa.
Joe dietro di me si schiarì la voce ed io mi feci di lato.
-Ragazze loro sono Joe- indicai mio fratello che fece un cenno con la mano -Kevin e Danielle- indicai mio fratello con la ragazza - e lei è Carrie- aggiunsi svogliatamente - Ragazzi loro sono Kate, Jamie e Lexus, delle mie compagne di scuola- aggiunsi indicando una per una le ragazze.
Finite le presentazioni stavamo per sederci al tavolo accanto al loro quando Kate ci fermò
-Perchè non vi sedete qui con noi?- disse con stampato il sorriso sulle labbra e beccandosi un occhiataccia da parte della rossa
-ottima idea- rispose Joe sedendosi accanto alla bionda
Gli rivolsi un occhiataccia mentre mi sedevo anche io con loro, ovviamente con Carrie attaccata alle costole. I ragazzi iniziarono a parlare del più e del meno e per più di una volta dovetti sforzarmi di non tirare fuori il nome di Ronnie, dovevo ammettere che ero un pò deluso di non averla trovata assieme a loro, ma dopo tutto ero uscito per non pensare a lei.
- Hei, io non ho aderito al progetto "adotta i Jonas&famiglia"- sentii una voce vicina che mi provocò un brivido lungo la schiena.
Ci voltammo tutti verso la voce e per un attimo che sembrò durare secoli mi mancò il respiro.
Ronnie stretta in un tubino nero, i capelli lasciati sciolti ed a differenza delle altre volte gli occhi non erano cerchiati di nero, aveva solo un pò di rossetto bordeux e i suoi occhi del colore dell'oceano risplendevano anche con la poca luce che c'era nel locale, era in piedi di fronte a me che guardava le sue amiche sconcertata, in mano aveva quattro bicchieri dal contenuto ignoto, ed era bellissima.
- Ronnie, finalmente!- disse Kate -visto che coincidenza? Li ho invitati io a sedersi al nostro tavolo-
- Ovviamente, non avevo dubbi- disse alzando un sopracciglio
Si voltò verso di me e quando i suoi occhi incrociarono i miei il mio cuore ricominciò ad aumentare i battiti.
- Che fai mi segui?!- chiese sarcastica, ma non attese una mia risposta che comunque non sarebbe arrivata poichè ero ancora imbambolato a fissarla.
- Beh voi due vi conosco già- disse rivolta a Joe e Kevin mentre posava i bicchieri sul tavolo
Poi si avvicinò a Danielle -Io sono Ronnie- disse allungandole la mano
- Danielle, molto piacere. Nick mi ha parlato molto di te.- disse in un sorriso ed io spalancai gli occhi fulminandola
Ronnie fece una smorfia e si rivolse a Carrie -Ronnie- disse porgendole la mano che Carrie strinse riluttante -Carrie- disse poi.
- La ragazza di Nick immagino?- chiese con un sorriso strano
-No- dissi brusco io e me ne pentì subito dopo quando vidi gli sguardi di tutti addosso, sbalorditi per la mia reazione brusca -è la cugina di Danielle- aggiunsi con un tono meno aggressivo.
-Capisco- rispose semplicemente lei ed andò a sedersi tra Jamie e Lexus
- Sex on the Beach per Jamie, Long Island per Lexus, Blue Angel per Kate ed uno squallido thé alla pesca per me - disse con una smorfia distribuendo i bicchieri
-Scusate, ma voi non avete mica 21 anni?- chiese Kevin sconcertato
- No, ma il barista è nostro amico- rispose Ronnie sorridendo furba
- E come mai tu thé alla pesca?- chiese Joe
- Dopo mi tocca guidare. Bere si, ma con responsabilità- rispose sorseggiando il suo the.
Dopo un pò ripresero a parlottare tra di loro formando inconsapevolmente piccoli gruppi: Kevin, Danielle, e Jamie parlavano coincitati di qualcosa, ma non riuscivo a capire l'argomento; Joe e Kate parlavano della musica e di quale fosse il genere migliore secondo loro; infine Lexus e Ronnie parlottavano tra di loro a bassa voce.
Più volte avrei voluto alzarmi ad andare vicino a loro, vicino a lei, ma non l'avevo fatto per due motivi: 1. mi sembrava un gesto troppo...troppo schietto e conoscendola non mi sarei stupito se avesse avuto una delle sue reazioni alla "nessuno ti ha invitato Jonas". 2. Comunque accanto a me c'era Carrie ed anche se non mi andava a genio mi pareva scortese lasciarla lì da sola.
Quindi per la maggior parte del tempo ero andato avanti scambiandomi occhiatine fugaci con Ronnie, mentre fingevo di ascoltare quello che diceva la ragazzina accanto a me.
- Nick? Nick?! Mi stai ascotando?- chiese Carrie strappandomi dai miei pensieri
- Certo- risposi, non avevo idea di cosa stesse dicendo
Sbuffò ed accavallò le gambe -C'è qualcosa che non va? Ti vedo distratto- disse lanciando un'occhiataccia a Ronnie tutt'altro che discreta.
- No, tutto bene- risposi facendole un debole sorriso
Lei mi sorrise di rimando ed inaspettatamente mise un braccio attorno al mio collo e si avvicinò al mio orecchio -Sai, non ho fatto che pensare a te in quest'anno- sussurrò ed allontanandosi mi stampò un bacio all'angolo della bocca. Rimase con viso al pochi centimetri dal mio e dallo stupore non riuscivo ad allontanarmi, è vero che era stata abbastanza schietta nei suoi comportamenti, ma non era stata mai così diretta. Non sapevo cosa fare, non volevo rifiutarla d'avanti a tutti, mi sarebbe dispiaciuto per lei, ma assolutamente non volevo che mi baciasse, sopratutto non d'avanti a lei.
Vidi il suo volto farsi sempre più vicino e degluttì incapace di fare qualunque cosa.
Il rumore di un bicchiere che sbatteva sul tavolino di vetro ci fece sobbalzare e presi l'occasione al volo per allontanarmi da Carrie, mi voltai ed a sorpresa scoprì che era stata Ronnie a sbattere il bicchiere ed ora stava in piedi che guardava fisso di fronte e lei.
- Scusate, vado un attimo al bagno- disse facendosi spazio tra le gambe che occupavano il passaggio.
Rimasi immobile a guardarla basito. Aveva visto tutto? Per questo si era alzata? e se era così, perchè lo aveva fatto? Troppe domande, nessuna risposta.
- Ti spiace se vengo anche io?- disse a sorpresa Danielle alzandosi
- Certo, vieni- disse titubante ed assieme si avviarono verso il bagno.
Io e Kavin ci sbambiammo un'occhiata confusa poi il suo sguardo caddè su Carrie accanto a me e per poco non scoppiava a ridere. Sbuffai e mi spostai impercettibilmente scostandomi da lei.
In quel momento desideravo ardentemente avere il super udito di Super Man per sapere cosa succedeva in quel bagno.



Ronnie
- Scusate, vado un attimo in bagno- esclamai irritata.
Ero andata lì per passare una bella serata tra amiche e dovevo subirmi Nick Jonas alle prese con la sua ultima conquista?
- Ti spiace se vengo anche io?- chiese la ragazza di Kevin, Danielle.
-Certo, vieni- risposi un pò incerta e mi seguì verso la toilette.
Non dovevo andare in bagno, volevo solo restare cinque secondi da sola e mi ritrovavo quest'estranea dietro?! Perfetto.
Arrivate al bagno le feci un sorriso tirato e mi fiondai nel primo bagno libero fingendo di fare qualcosa, quando uscii vidi Danielle appoggiata ai lavandini che sorrideva nella mia direzione.
Mi misi accanto a lei e mi lavai le mani
- Così tu e Jonas I state assieme- chiesi tanto per non rimanere in silenzio
- Già- rispose in un sorriso mentre le si illuminavano gli occhi. Si vedeva lontano un miglio che era innamorata persa.
Annuì e mi spostai di lato aspettando che l'asciugatore asciugasse l'acqua sulle mie mani.
-Tu e Nick siete nella stessa classe?- domandò guardandomi
Annuì senza rispondere.
-Sbaglio o non siete proprio migliori amici?- chiese
- Non sbagli- risposi voltandomi per guardarla
- Come mai allora sei saltata quando hai visto Nick con Carrie?- domandò a bruciapelo sempre sorridendo
Diritta al sodo eh? - Io saltata?Che idiozia- sbottai irritata,  che diavolo voleva da me?
- Scusa, non volevo essere invadente- Disse dandomi le spalle e guardandosi per un secondo allo specchio. Poi si girò di nuovo verso di me.
-Solo che conosco Nick, ed in questi giorni l'ho visto passare dalla depressione totale alla felicità più estrema, tutto solo per un tuo minimo gesto. Non vorrei ci rimanesse male, capisci?-  era una specie di minaccia?
- Io e Nick abbiamo già chiarito la situazione, non abbiamo bisogno di parlare attraverso terzi- dissi dura
Fece una risatina breve.
-Ronnie, non prendermi come una minaccia. E solo che voglio bene a Nick come ad un fratello e per quanto tu possa nasconderlo so che anche tu infondo ti stai affezionando a lui- rispose convinta
- e tutto questo lo hai capito in un ora?- chiesi scettica.
Pensava di avermi capito così affondo in un'ora da poter interpretare i miei pensieri?
-No, l'ho capito dal povero bicchiere che sbatteva sul tavolo- sorrise ancora e si avviò verso la porta -un giorno mi ringrazierai per queste parole- ed uscì
Assurdo. Ma che tipo strano. Insomma mi conosceva da cinque minuti e già si sentiva in diritto di giudicare i miei gesti?
Secondo lei, quindi, avevo sbattuto quel bicchiere sul tavolo per cosa? Perchè ero gelosa?
"Assurdo" pensai mentre mi avviavo verso il nostro tavolo.
Quando tornai indietro la situazione era un pò diversa da come l'avevo lasciata.
Nick ora era seduto accanto a Kevin ed accanto ad ognuno di loro c'era un posto libero, Jamie e Lexus erano impegnate in una conversazione e Kate, Joe e Carrie parlavano tra di loro.
Stavo per sedermi accanto a Kevin quando, ovviamente, lo fece Danielle.
Bene, Le opzioni erano tre: o mi sedevo a terra, cosa davvero poco appropriata viste le circostanze, o mi sedevo accanto a Carrie, meglio di no considerando la mia poca tolleranza verso le persone come lei, o accanto a Nick.
Sospirai e mi sedetti accanto a lui cercando di non guardarlo negli occhi.
- Hei- disse non appena mi sedetti
- Hei- risposi guardandolo di traverso
- Non credevo che frequentassi locali come il Deux- disse sorridendomi
- Già, vedi nonostante il nome non è un'esclusiva per gli Dei come te- risposi acida ancora innervosita dalla conversazione precedente.
- Oh è evidente, altrimenti quella tipa non sarebbe potuta entrare- disse sghignazzando
Seguii il suo sguardo fino a trovare una ragazza abbastanza in carne con un vestito attillato rosso fuoco, i capelli alzati in quello che doveva essere uno chignogn con una rosa rossa enorme che le prendeva quasi tutta la testa ed un rossetto dello stesso colore del vestito. Scoppiai a ridere seguita a ruota da lui.
- Sai mi sono sempre chiesto, ma la gente così a casa non ha gli specchi?- rise ancora
- Un pò li invidio sai- dissi abbassando lo sguardo
- Oh beh se vuoi posso farti fare per un mese una dieta a base di Burger King, vedrai che diventerai come loro- rispose sorridendo ancora
- Stupido- sorrisi dandogli un leggero buffetto sulla mano.
Appena le nostre mani si sfiorarono un brivido corse lungo la schiena e ritirai di scatto la mano guardandolo negli occhi.
Era strano. Era come se una calamita li tenesse uniti, io cercavo, volevo staccarli dai suoi, ma aveva uno sguardo così intenso che non ci riuscivo. Il silenzio che seguì i nostri guardi era strano, non era un silenzio imbarazzante, neanche un silenzio pieno di sottintesi, era un silenzio che non seppi classificare.
Restammo a fissarci per non so quanto tempo prima di essere svegliati da Kate.
- Ragazzi, noi tutti rimarremmo ore a guardarvi mentre vi fissate con sguardo da pesce lesso, ma credo che sia ora di andare- sentii la voce di Kate
Mi girai e con imbarazzo notai che tutti ci stavano fissando ed in particolare notai lo sguardo soddisfatto di Danielle.
Mi alzai di scatto infilandomi il coprispalle, che serviva davvero a poco -Andiamo- dissi verso gli altri che erano già pronti.
Fino all'uscita stetti molto attenta a non incrociare di nuovo lo sguardo di Nick, poi arrivati fuori sospirai e mi voltai verso l'allegra comitiva.
-Beh è stato un piacere- dissi rivolta agli altri seguita dalle mie amiche, mentre Nick continuava a fissarmi con un aria strana ed io facevo di tutto per non incrociare il suo sguardo.
Alla fine sospirai e mi costrinsi a guardarlo, almeno il tempo di uno "ciao".
- Ci vediamo domani a scuola- disse Nick guardandomi serio
- Certo- degluttì
Si salutarono tutti e ci avviammo ognuno verso le proprie macchine
-Ronnie!- sentii qualcuno chiamarmi e mi voltai vedendo Nick che sorrideva nella mia direzione
- Ricordati che domani devi dirmi perchè li invidii!-
Sorrisi ed annuii salutandolo con la mano.
Mi voltai e continuai a camminare verso la macchina accompagnata dalle mie amiche che parlavano, ma non sapevo neanche di cosa, la mia mente era da tutt'altra parte.














EEEEccoci qui.

Beh francamente questo capitolo a me non piace per niente, credo che sia il più brutto che abbia scritto sino ad ora, quindi accuserò i vostri commenti negativi in silenzio.

Time of thaaaaaaaaaanx!

Grazie come sempre a chi ha messo questa storia tra i preferiti(e che credo che quando leggerà questo cap, la rimuoverà di corsa):

1 - il phard di biancaneve 
2 - Ithil_Elendil
3 - lovatojonassister 
4 - lully104 
5 - mione94
6 - MissInBlack 
7 - Ryry_ 
8 - SamCrush 
9 - sbrodolinalollypop 
10 - wolfgirl92


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12
2 - _____Jo_____


E grazie a chi l'ha messa tra le seguite:





1 - BENNYY 
2 - blinkina 
3 - Brucy 
4 - cussolettapink
5 - debby95 
6 - fabiolita 
7 - FallInLove 
8 - ffdipendente 
9 - glokky 
10 - lovebug 
11 - mattiuzza 
12 - mery91g 
13 - micialisa 
14 - mione94 
15 - SamCrush 
16 - sbrodolinalollypop 
17 - Stero_Love96


Ed infine, o voi che recensite *O* :


Ryry_: ed il premio per "la scoperta dell'America va"....a Nicholas Jonas! Si, finalmente ci è arrivato xD Oh beh per quanto riguarda Ronnie la vedo bella dura!
Un bacio al prossimo Chap.

wolfgirl92: figuuuuuuurati, ti capisco alla perfezione, la scuola sopratutto in quest'ultimo periodo è molto stressante! Spero che avrai comunque il tempo di leggere anche perchè da ora in poi la situazione di sbolccherà un pò. Credo. xD

Ithil_Elendil: Hei! Mi fa davvero piacere che abbia commentato, significa quindi che la mia storia ha iniziato a convincerti totalmente =D Beh so che la trama all'inizio forse non è molto accattivante, ma non mi sono mai piaciute le storie del tipo "si incontrarono, il giorno dopo si amarono alla follia e vissero tutti felici e contenti", come non credo che piacciano ne a te ne alla maggior parte delle persone dotate di buon gusto. Beh apparte questo ogni vostra critica costruttiva sarà accettata con grande umiltà. quindi ti prego di non aver esitazioni e dire la tua opinione affinchè possa migliorare ulteriormente, senza paura di offendere. Beh al prossimo capitolo! un bacio.

FallInLove: ahahahahahaha intuisco che il capitolo ti è piaciuto xD Spero che non abbia cambiato idea con quest'altro xD
Per quanto riguarda la tua FF, in questi giorni ho avuto il modo di leggerla e devo dire che la trama è molto carina, e non preoccuparti dei commenti, ai primi capitoli è normale averne pochi e niente. Se posso osare a darti un consiglio però, non far accadere le cose troppo in fretta, chi va piano va sano e va lontano, no?
Spero di non averti offeso in qualche modo il mio voleva essere solo un consiglio spassionato! un bacio al prossima chap!

il phard di biancaneve: Oh mia seguacia *-* Non ho più parole ormai per dire quanto amo te ed i tuoi commenti stramega lunghi che mi fanno incantare davanti al pc U_U Mi spiace se questo capitolo è stato un pò deludente, prometto di rifarmi in seguito! Un baaaaaacio!

SamCrush: Mi fa tanto piacere che ti sia piaciuto *O* anche se "tenero" non è l'aggettivo più adatto che darei a Ronnie ahahahahaah Perdonami per questo capitolo orribile U_U I'm so sorry! Un bacio al prossimo chap

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Capitolo 12
*** Sorry seems to be the hardest word ***


Salve a tutte mie care^^
Beh dai ho aggiornato abbastanza presto,non credevo di farcela in così poco tempo, pensavo peggio sinceramente!
Ad ogni modo, mi è un pò dispiaciuto vedere che nello scorso capitolo siano diminuite le recensioni, ma vi capisco siccome non era un granche.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto di più e quindi che recensiate.
Non mi resta che augurarvi buona lettura^^


Sorry seems to be the hardest word  



Ronnie  





Era da un paio di giorni che la mia vita stava prendendo una brutta piega.
"scuola-casa/casa-scuola".
Questa noiosissima routinne, stava distruggendo il mio animo da ribelle anticonformista.
Era talmente terribile che anche le ripetizioni con Nick stavano diventando quasi una normale routinne per me. Quasi.
Non mi piaceva affatto.
Mentre mi dirigevo verso l'aula mensa speravo con tutta me stessa che dietro quella porta ci fosse Mick Jagger ad improvvisare un live, una scimmia che ballava la macarena, Lexus che sorrideva angelica spargendo petali di rose gridando "Make Love Not War!". Insomma qualcosa di imprevedibile e totalmente assurdo.
Ovviamente così non fu e quando entrai in sala mensa sospirai guardando quel branco di...esseri
Senza perdere tempo mi avviai al tavolo dove sedevo tutti i giorni con le ragazze che come sempre erano già lì ad attendermi.
Mi buttai letteralmente su una delle sedie che circondavano il tavolo sbuffando per la centesima volta, annoiata.
- Ecco, anche felicità è arrivata per unirsi a Brontolo ed il Grande Puffo- sorrise Kate riferendosi a Lexus e Jamie. Credo non ci sia bisogno di spiegarvi chi era chi.
Appoggiai i gomiti al tavolo guardando fisso difronte a me.
-Qualcosa non va?- chiese Lexus accigliata
- E' possibile essersi stufati della scuola dopo soli quindici giorni?- chiesi retorica passandomi una mano tra i capelli.
-Oh, lo saresti stata dal primo giorno di lezione se avessi un professore di storia come il mio- sbotto Nick sbattendo il suo vassoio quasi vuoto sul tavolo e sedendosi accanto a me e sopratutto, senza alcun invito.
Altra routinne. Dopo quell'incontro casuale al Deux, Nick ormai sedeva con noi tutti i giorni sotto lo sguardo accigliato di Lexus e quello divertito di Kate che non perdeva mai tempo per lanciarmi frecciatine.
-Buongiorno anche a te Rockstar- salutò sarcastica Jamie addentando un trancio di pizza.
-Lo odio! Il professor Bernard è così irritante!- sbuffò rosso in viso
-Ora sai cosa provo quando sto con te e ti ricordo ancora una volta che nessuno ti ha invitato a sederti con noi- lo punzecchiai io ed in cambio lo vidi alzare gli occhi al cielo.
-Kate per te va bene se siedo qui?- chiese alla mia amica
- Certo- rispose lei sorridendo nella mia reazione
-Jamie?- chiese saltando volontariamente Lex
- Si, certo- sorrise sincera lei
-Lexus?- chiese un pò dubbioso e lei rispose con un'alzata di spalle annoiata, come a dire "come ti pare".
E così anche l'ultima delle mie amiche sane di mente mi aveva tradito corrotta da quel sorriso angelico di quella Pop star da quattro soldi.
-Ecco, visto?!- chiese soddisfatto rivolgendomi un occhiata divertita
Ricambiai incrociando le braccia sotto al petto e sbuffando.
-Oh andiamo, tutti con questi visi lunghi!- esordì Kate sorridente come sempre - ma non temete, qui c'è qualcuno con buone notizie- aggiunse poi indicandosi
-Hanno inventato un nuovo regiseno push up appositamente per te?- la punzecchiò Lexus riferendosi alla sua piattezza
-No- rispose lei guardandola male
- Extention al cervello per la nostra Rockstar?- provò di nuovo beccandosi anche lei un'occhiataccia da parte della "Rockstar" in questione.
-Neanche-  rispose Kate
-Ci sono! Un nuovo smalto che si intona perfettamente al tuo surface sul petto!-
-Lex, la vuoi smettere? E' una cosa seria- affermò lei offesa incrociando le braccia al petto
Tutti, compreso Nick, alzammo un sopracciglio scettici al sentire la parola "serio" uscire dalla bocca di Kate.
-Smettetela di guardarmi così o non vi dirò nulla!- esclamò imbronciata
- E vabene, su, di cosa si tratta?- chiese Jamie paziente
- Beh sono due cose in realtà, una bella ed una bella, ma un pò meno-
La guardai confusa, non del tutto certa di aver capito il suo preambolo ingrovigliato.
-Quindi?- la esortai io e lei parve contenta di vedere un briciolò di curiosità
-Quindi...ricordate le foto che mandammo a Jacqueline Brounette?- chiese retorica
-Come potrei non ricordare? Mi sono costate quattrocento punture di ago e tre ore di scatti in tutte le posizioni- dissi rabbrividendo quasi al ricordo.
-Jacqueline, chi?- chiese Nick con la bocca piena
-Jonas, non solo ti siedi al nostro tavolo senza invito, per di più sputacchi cibo qua e la?- sbottai acida allontanandomi da lui, che sospirò alzando gli occhi al cielo.
-Jacqueline Brounette strimpellatore di chitarra dal cervello bacato- disse Kate offesa dal fatto che non avesse riconosciuto una delle sue stiliste preferite.
-Sbaglio o oggi siete più belligeranti nei miei confronti? Più del solito intendo, ovviamente- chiese masticando ancora con la bocca aperta e dal sorriso con cui accompagnò le sue parole stavolta lo stava fecendo apposta per darmi sui nervi.
Cercai di fare appello al mio buon senso e di non assalirlo chiudendogli quella boccaccia con una saldatrice una volta e per sempre. Sospirai e cercai di rispondere senza urlare.
-Jacquelinne Brounette è una stilista molto conosciuta, è la regina indiscussa della moda alternativa, e qualche giorno fa Kate le ha mandato delle foto dei suoi abiti con la speranza di un suo parere- spiegai paziente.
Lui spostò lo sguardo da me a Kate stupito -Tu cuci abiti?- chiese sorpreso guardandola
-Non solo. Invento, disegno ed infine cucio- dichiarò con un sorriso soddisfatto.
-wow- disse lui ancora sorpreso
-Già, comunque qual'è il punto?- domandò Lexus impaziente
- Il punto è che mi ha risposto!- rispose Kate saltellando sulla sedia
- wow così presto?- chiese Jamie entusiasta
- Si, neanche io mi aspettavo una risposta così repentina, si vede che devono essergli piaciuti davvero- esclamò con gli occhi che le brillavano dalla gioia
- Beh e quali sono le due notizie che dovevi darci?- chiesi con un sorriso
-Oh già. Beh la prima, la più straordinaria, è che tra tre settimane Jaqueline presenterà la sua nuova linea proprio qui a Los Angeles e...- disse lei lasciando un momento di suspance
-E...?- chiedemmo tutt'e quattro assieme con gli occhi sbarrati dalla curiosità
-e mi ha proposto di organizzare una sfilata tutta mia il giorno prima della sua- disse tutto d'un fiato sorridendo.
Il silenzio che seguì fu intenso e pieno di sorpresa, ma fu presto sostituito dal nostro urlo di almeno venti decibel. Ci buttammo tutte su Kate
dall'inteligenza primordiale vagabondare per la sala.
, abbracciandola e riempiendola di complimenti, tranne Nick ovviamente che stava seduto sulla sua sedia e sorrideva felice.
Sapevamo quanto Kate si fosse impegnata per raggiungere quel risultato, quante notti passate in bianco a disegnare e cucire qua e la, e nonostante questo riusciva ad avere ottimi voti a scuola ed a correre dalle sue amiche ogni qual volta avessero bisogno di lei, la cosa che più adoravo di Kate era la sua forza di volontà, se fosse scoppiata una carestia lei sarebbe venuta da noi e ci avrebbe detto "tranquille, passerà" col suo solito sorriso rassicurante sulle labbra. Non si scoraggiava d'avanti a niente e per questo era arrivata dov'era ora.
 - e cos'era quella storia della notizia bella ma meno bella?- chiesi curiosa sedendomi di nuovo al mio posto.
- Ecco. A Jacquelinne sono piaciuti molto i miei vestiti, però ovviamente per fare una sfilata devono esserci parecchi capi. Conclusione, ho tre settimane per creare circa cinquanta vestiti- disse sempre col sorriso sul volto come se la cosa non la toccasse poi più di tanto.
-E come intendi fare?- chiese Lexus con la bocca spalancata
- Con tante notti in bianco, tanta caffeina e tanto aiuto dalle mie modelle- rispose rivolgendoci un sorriso furbo.
-Conta su di me per qualsiasi cosa- le dissi prendendole una mano e lei mi sorrise riconoscente
-anche su di me ovviamente- sorrise Jamie
- Oh beh se devo fare questo sforzo- disse sarcastica Lex
-Grazie ragazze, so che posso sempre contare su di voi-
-ehm- si schiarì la voce Nick probabilmente in imbarazzo sentendosi escluso dal nostro quadretto -Kate per qualsiasi cosa puoi contare anche sul mio aiuto. Insomma che so, se ti serve una stoffa che si trova solo in Kazakistan sotto il monopolio dei terroristi, sappi che farò di tutto per procurartela- disse arrossendo.
Insomma non aveva ancora molta confidenza con le ragazze, ma si vedeva che il suo aiuto era sincero e spontaneo, non era solo una frase di circostanza. Mi fece piacere.
-Oh, credi di cavartela così?- chiese Kate maliziosa sghignazzando
La guardai confusa non capendo il significato della frase. Cosa poteva fare di più?
-in che senso?- chiese Nick confuso quanto me
-Nel senso che Jacqueline mi ha detto che le farebbe piacere se iniziassi a fare una linea maschile. Tu mi servirai come modello- spiegò indicandolo.
Stava scherzando, vero? VERO?!
Non poteva farmi una cosa del genere, non poteva, era la mia migliore amica non poteva costringermi ad avere Jonas d'avanti ai piedi la mattina a scuola, metà dei pomeriggi a casa per le ripetizioni e l'altra metà per le prove abito. Assolutamente no.
- Oh no. No no no no. Kate ti è dato di volta il cervello?- sbottai dando un pugno al povero tavolo, facendo sobbalzare tutti.
- Perchè?- chiese lei innocente
- Perchè?! Kate, Nick ha già mille impegni. La scuola, le prove con la band, le ripetizioni di trigo.
Senza contare poi il fatto che è un personaggio famoso, il suo agente non ti darà mai il permesso per farlo sfilare per una firma anonima, e poi...-
- Mi farebbe molto piacere Kate.- affermò lui serio guardandomi negli occhi
Aprì e chiusi la bocca senza riuscire a dire una parola.
- Grande! Sicuro che non ti faranno problemi?- chiese entusiasta Kate
- No, tranquilla- sorrise -Si da il caso che il mio agente sia mio padre e lui di sicurò non avrà problemi, in quanto alla casa discografica troveremo un modo per convincerli tranquilla- concluse rivolgendomi un occhiata.
-Comunque non intendevo farti sfilare, mi servi come modello per vedere l'effetto finale degli abiti, ma ad ogni modo conto sul fatto che verrai a vedere la sfilata- sorrise Kate
-Non ti daranno dei modelli per sfilare o qualcosa del genere su cui provare gli abiti?- chiesi disperata
-Si, Ronnie, ma potrò incontrarli solo una settimana prima della sfilata, e vorrei portarmi un pò avanti col lavoro se non ti spiace- rispose dura
Ancora una volta rimasi senza parole. Non solo mi aveva fatto un torto enorme, mi rispondeva anche male?!
Per il resto del pranzo rimasi al mio posto imbronciata, senza parlare ne fare alcunche mentre Nick mi lanciava occhiate a metà tra il triste e l'arrabiato.
Io, dal mio canto, ero arrabiatissima.
Ero arrabiata con Kate perchè aveva preso questa decisione senza dirmi niente prima, lei sapeva benissimo che già facevo uno sforzo enorme a convivere civilmente quelle poche ore con lui, figurarsi giorni interi.
Ero arrabiata con Jamie e Lexus perchè non avevano obbiettato, erano state semplicemente zitte.
Ed, ovviamente, ero arrabiata con lui, che aveva accettato.
Quando la campana suonò, mi alzai senza dire una parola e sotto gli sguardi sorpresi e confusi delle mie amiche voltai le spalle e me ne andai.




It’s sad, so sad
It’s a sad, sad situation.
And it’s getting more and more absurd.
It’s sad, so sad
Why can’t we talk it over?








Nick






-Stavolta l'hai fatta grossa Kate- sentii sussurrare Jamie mentre noi tutti fissavamo la figura di Ronnie che usciva dalla sala mensa.
- Cosa ho fatto?- chiese innocente lei
Mi voltai a guardarla e per la prima volta vidi Kate se non triste, almeno dispiaciuta.
Questo mi fece sentire in colpa non poco, non volevo che litigasse con le sue amiche per colpa mia, anche se non avevo capito il motivo di tanta rabbia.
Dire che ci ero rimasto male alla sua reazione era un eufemismo. La sua reazione stava a significare che in tutti quei giorni mi ero illuso, pensavo che tra me e lei stesse iniziando a nascere una seppur piccola amicizia, o almeno che lei avesse iniziato ad apprezzarmi ed invece evidentemente non era così.
Il suo pugno che sbatteva sul tavolo mentre cercava di dissuadere Kate era stato come un pugno diritto al petto.
Ma, se da un lato il suo gesto mi aveva intristito, dall'altro mi aveva innervosiro parecchio.
Com'era possibile essere così cocciuti? Erano più di due settimane ormai che ci vedevamo regolarmente a scuola ed a casa sua per le ripetizioni e credevo di averle dimostrato di meritare la sua amicizia, ma evidentemente mi ero sbagliato.
Se in un primo tempo avevo pensato che quello che la frenasse fosse il fatto che lei mi vedesse come una "star" viziata ora, che le avevo fatto capire che nonostante tutto ero un ragazzo con i piedi per terra come tutti gli altri, davvero non sapevo perchè continuasse ad avercela con me.
E per quanto potessi continuare a scervellarmi per cercare di capire il perchè, c'era solo un modo per scoprirlo.
Mi alzai dal tavolo di scatto sotto lo sguardo confuso delle ragazze e mi voltai uscendo quasi di corsa.
Strinsi le mani in due pugni, talmente forte che quasi mi si fermava la circolazione nelle dita, e volai per il corriodio in  cerca di Ronnie, quando la vidi non persi tempo. Allungai una mano afferrandole il polso e, ignorando la carica d'elettricità che mi attraversò la mano quando toccai la sua pelle, la strattonai legermente facendola girare verso di me.
Mi guardò con uno sguardo duro, accigliato e sembrava stesse per dirmi qualcosa, probabilmente mandarmi al diavolo, ma non gliene diedi il tempo.
-Si più sapere che problema hai?- sbottai rosso di rabbia
- Il mio problema si chiama Nicholas Jonas- urlò quasi lei, tirando indietro il braccio per liberarsi dalla presa della mia mano
-Che cosa ho fatto adesso?!- chiesi esasperato lasciandole il polso e alzando a mia volta la voce
-COSA HAI FATTO?!- ormai strillava -semplicemente sei entrato nella mia vita senza alcun invito! Non c'è posto per le stelle ai piani bassi.-
In quel momento fu come se il mio cuore si fosse rimpicciolito. Non aveva capito niente di me.
Feci una breve risata amara.
- Tu...come ho fatto a sbagliarmi così tanto sul tuo conto?- scossi la testa deluso -pensavo che fossi diversa, pensavo che a te non interessasse il fatto che fossi famoso, pensavo che a te fosse interessato Nick, ma contrariamente a quello che pensavo tu hai dato ancora più importanza al mio lato da star permettendogli di oscurare quello che si nasconde dietro. Sei uguale a tutti gli altri, guardi solo la superficie.-
Mentre pronunciavo quelle parole vidi la sua espressione colpita, lo sguardo legermente accigliato e la bocca socchiusa per lo stupore delle mie parole, vedendola lì, così vulnerabile mi venne in mente la Ronnie dolce e sensibile che avevo scoperto in quei giorni, quella con le guancia sporche di farina che mi sorrideva imbarazzata, quella che erava reagito in maniera positiva al mio diabete, quella che fermava Kate quando vedeva il mio imbarazzo ad alcune sue domante.
Pensai di rimangiarmi tutto, ma mentre stavo pensando a cosa dire lei assunse un'espressione vaga, cancellando ogni traccia della Ronnie che conoscevo.
-Lasciami stare allora- sussurrò talmente piano che feci fatica a sentire
Non ebbi il tempo di fare o dire niente che se n'era già andata lasciandomi lì senza parole e incapace di capire tutte le strane emozioni che mi stavano attraversando in quel momento.
Rabbia, tristezza, amarezza, dispiacere.
Ora, sopratutto, non sapevo cosa fare e c'era solo una persona che avrebbe potuto aiutarmi.




What I got to do to be heard?





-Kevin!- urlai entrando in casa e sbattendo la porta
Appena le lezioni erano terminate mi ero buttato in macchina, cercando di non superare i limiti,  ed ero corso verso casa sicuro sul da farsi.
Andai in cucina e mi riempii un bicchiere con dell'acqua, ma prima di bere urlai di nuovo il nome di Kevin che dopo un pò scese con indosso ancora il pigiama ed i capelli spettinati.
Aveva un espressione stupita e preoccupata, lentamente scese gli ultimi scalini e continuò a fissarmi come se fossi un kamikaze pronto ad esplodere da un momento all'altro.
-Io non ho fatto niente- disse alzando le mani e mostrandomi i palmi
-Lo so- sbuffai -mi serve Danielle-
Si rilassò e prese posto su una sedia.
-E non potevi dirlo prima? Mi hai fatto quasi prendere un colpo!-
-Si, si. Dov'è Danielle?- chiesi ansioso mentre passeggiavo avanti e indietro per la cucina
- E' a casa sua credo- rispose guardandomi con un sopracciglio alzato
- Non potresti chiamarla?- dissi aumentando il passo ed il respiro si fece più pesante, mi stavo facendo prendere dall'ansia.
Si alzò guardandomi preoccupato e mi prese per le spalle scuotendomi un paio di volte.
-Nick, calmati. Cos'è successo?- chiese preoccupato
Sospirai e mi sedetti su una sedia -Devo parlare con Danielle- balbettai guardando un punto fisso sul tavolo
-Parlerai con Danielle, ma non farmi preoccupare. Cos'è successo, magari posso aiutarti io?- chiese ancora
Lo guardai negli occhi dubbioso, l'unica che a quanto pare riusciva ad interpretare i comportamenti di Ronnie era Danielle, mi serviva lei.
-Ho litigato con Ronnie- sussurrai -puoi aiutarmi?- sorrisi sarcastico
Si alzò in piedi di scatto e lo vidi frugare nei suoi pantaloni, per poi estrarre il suo iPhone.
-Ci serve Danielle- disse portandosi il telefono all'orecchio.



Mentre aspettavo l'arrivo di Danielle, mi stesi sul divano ad iniziai a fare zapping cercando con tutta la mia forza di volontà di non pensare a quello che era successo qualche ora prima.
Mi fermai distrattamente su un canale che trasmetteva la replica di una nostra vecchia intervista, vidi me ed i miei fratelli seduti su tre sgabelli bianchi, mentre rispondevamo educati al presentatore che ci faceva domande sulla nostra carriera e sulla nostra vita.
-So che è una domanda banale ma...com'è la vita da Rockstar?- chiese l'uomo in un sorriso
- oh è fantastico- rispose pronto Joe -è bellissimo vedere che la gente apprezza la tua musica-
- E poi quando diamo concerti è un emozione unica sentire migliaia di persone che cantano le tue canzoni- continuò Kevin
- Per non parlare poi delle feste- risposi sarcastico io facendo ridere tutti
Spensi la Tv e scaraventai il telecomando con forza nel muro d'avanti a me.
Buttai la testa indietro nei cuscini e sospirai -Fa schifo essere una Rockstar- sussurrai poi.
A che servivano la fama, i soldi, le feste se poi non potevo neanche avere un amico sincero?
Forse mi sarei dovuto arrendere all'evidenza, forse aveva ragione Ronnie, non potevamo essere amici e mai lo saremmo stati, forse...forse se non mi fossi preso una stupida ed infantile cotta per lei ora avrei avuto la forza di lasciarla andare.
Piegai il busto in avanti prendendomi la testa tra le mani sbuffando.
-Nick?- sentii una voce vicino a me
Alzai la testa e vidi Danielle guardarmi stupita con accanto Kevin che invece mi guardava preoccupato, ero talmente assorto nei miei pensieri che non li avevo neanche sentiti arrivare.
- Danielle, scusa se ti ho disturbato, ho bisogno di parlarti- le feci spazio accanto a me
Danielle mi rivolse un sorriso rassicurante e si sedette guardandomi tranquilla.
-Beh, vi lascio soli- si congedò Kevin rivolgendo un sorriso ad entrambi
-Cosa c'è?- mi chese appena Kevin varcò la porta
-Non ci capisco più niente- sospirai curvando di nuovo la schiena mentre guardavo le mie scarpe. Sentii la mano legera di Danielle accarezzarmi la schiena con fare materno
- Ti va di dirmi cos'è successo?- chiese gentile
Sospirai ed iniziai a raccontarle cos'era sucesso quella mattina stessa e com'era stato brutto per me accorgermi che non c'era stato nessun progresso tra me e Ronnie in realtà.
-capisco- disse in fine accigliata quando ebbi finito di raccontarle tutto.
-Davvero? Beata te perchè io invece non ci capisco un accidente- borbottai sconsolato
Sorrise. -Cos'hai intenzione di fare ora?-
-Non ne ho idea. E' per questo che ho bisogno del tuo aiuto-
-Bene- disse sicura -Non devi fare niente-
-Come?- chiesi confuso
-Ascolta- iniziò mettendosi a sedere in modo da potermi guardare in faccia -domani tu la saluterai come se non fosse successo niente, ma non farai altro. Non ti siederai con lei a pranzo, non le parlerai durante la lezione, non farai niente. -sorrise soddisfatta
-Perchè?- chiesi non del tutto convinto
-Perchè deve accorgersi da sola che sente la mancanza di te e delle tue attenzioni. Quando lo capirà sarà lei stessa a venire da te e fare la prima mossa-
-E' il quando che mi preoccupa- risposi sarcastico.
Ora, io sapevo che in teoria è così, insomma ti accorgi del valore delle persone che ti circondano solo quando le perdi, ma era anche vero che fino ad ora Ronnie non aveva mai agito secondo gli standard, quindi anche questa volta sarebbe potuta andare diversamente.
-Ne sei sicura?- chiesi dubbioso
-Certo- rispose ancora solenne
-E se non reagisce come speriamo?- chiesi in un sospiro.
-Ti riferisci al fatto che lei non reagisce mai come ti aspetti?-
-Esatto-
-Non in questo caso. Fidati di me- sorrise ed io decisi di farlo.
Dopo tutto non si poteva andare pi in basso di così, no?




What I got to do to make you love me?

What I got to do to make you care?
What do I do when lightning strikes me?
And I wake to find that you’re not there?





Ronnie






Decisi di andarmene da scuola un ora prima per due motivi: il primo era che non ce la facevo a stare chiusa lì dentro dopo quello che era successo,  secondo, non avevo alcuna voglia di vedere Kate e le mie amiche all'uscita, ne tanto meno avevo voglia di farmi accompagnare a casa da lei.
Presi la scorta di cookies che avevo in cucina e la poggiai sul tavolo, mentre davo un occhiata al mio rifornimento di alcolici. Optai per la vecchia cara bottiglia di Jack Daniel's e mi avviai verso la mia stanza. Buttai i cookies e la bottiglia di Jack sul letto e prima di buttarmici sopra a mia volta accesi il Mac nel caso mi fosse venuta voglia di sentire un pò di musica.
Mi sedetti sul letto a gambe incrociate ed iniziai a sgranocchiare i miei cookies fissando il vuoto davanti a me.
Che giornataccia.
Non facevo altro che chiedermi come Kate avesse potuto farmi una cosa del genere. Va bene, forse la mia reazione era stata un tantino tratrale ed esagerata, ma proprio non ero riuscita a trattenermi, mi sentivo tradita dalla mia migliore amica.
Strappai letteralmente il tappo e presi un lungo sorso del liquore che subito mi diede un legero senso di bruciore alla gola.
Mentre alla maggior parte delle persone l'alcol inebetiva in me aveva un effetto rilassante e serviva ad aprirmi la mente ed a raggionare meglio.
Mentre stavo per addentare il mio cookies un suono proveniente dal Mac acceso mi informò che mi era appena arrivata una mail. Di mala voglia posai il biscotto nella scatola dov'erano gli altri e mi alzai strisciando i piedi a terra fino ad arrivare al Mac.

"Nuovo messaggio da: Kate"

Diceva la scritta lampeggiante sullo schermo.
Sospirai e mi sedetti alla sedia della scrivania, dopo cinque minuti passati a fissare lo schermo decisi di aprire la mail.


"Ronnie,

sinceramente non so bene cosa scriverti, so solo che non riesco a stare senza parlarci.
Se solo tu non fossi così cocciuta ed egoista!
Mi serviva un modello su cui provare i miei abiti e lui era l'unico disponibile, ammeno che tu non voglia far provare gli abiti a tuo padre.
Se tu non fossi così egoista avresti capito e non avresti fatto storie.

E se tu non fossi testarda come un mulo, impareresti che la vita vista senza paraocchi è migliore. Guardati intorno e renditi conto che ci sono persone che farebbero di tutto pur di avere un tuo sorriso. In quanto a noi, si forse ho sbagliato a non parlarne prima con te, e per questo ti chiedo scusa. Ma andiamo Ronnie devi cercare di capire che tu non sei al centro dell'universo e so che lo sai, ma ti stai comportando come se lo fossi.
Impara a guardare al dilà del tuo naso"



Così finiva la mail.
Mi alzai dalla sedia di scatto ed afferrai il mio pigiama infilandolo al volo.
Presi la bottiglia di Jack, l'iPod ed andai a sedermi sul tetto uscendo dalla finestra.
E così ero egoista e testarda? E da quando in qua lei parlava a favore di Nick?
Sospirai infilandomi le cuffiette e misi le canzoni secondo la sequenza casuale.
"Sorry seems to be the hardest world".
Ah ah
. Canzone sbagliata.
Feci per premere il tasto per mandare avanti la canzone ma la voce di Elton Jhon mi fece paralizzare il dito.

" What I got to do, to make you love me?"


Cosa deve fare ancora quel povero ragazzo perchè tu gli dia un opportunità?
Disse una voce dentro di me. E ripensai a tutte le volte che aveva subito le mie critiche in silenzio, tutte le frecciatine di Kate.
Presi un altro sorso e appoggiai la testa tra le mani. Dovevo dargli un opportunità?

"what I got to do to make you care?"

Cosa dovevano fare le mie amiche perchè io mi preoccupassi davvero per loro?
Kate si era spaccata in quattro tra la scuola le amiche ed i vestiti ed io ero stata così egoista che avevo pensato solo al mio stupido capriccio. Lei per me avrebbe fatto questo ed altro. Ed io invece mi ero comportata malissimo.

"sorry seems to be the hardest world"

Per me chiedere scusa era stato sempre un limite invarcato.
Non ci riuscivo era più forte di me.
Ma stavolta avevo capito di aver sbagliato davvero nei confronti di due persone che non se lo meritavano.
Kate aveva ragione, ero stata così egoista che non avevo pensato al fatto che Nick per lei potesse essere un buon aiuto per portarsi avanti col lavoro. Ed ero così testarda che avevo già bollato Nick come "da tenere alla larga" e non gli avevo dato neanche l'opportunità di farmi cambiare idea.
Beh se proprio non riuscivo a pronunciare quella parola, allora almeno lo avrei dimostrato.
Entrai di nuovo in stanza buttando la bottiglia e l'iPod sul letto e mi infilai velocemente le scarpe, indossando poi la giacca ed uscendo come un fulmine di casa.
Mi accorsi di essere in pigiama quando ero arrivata ormai fuori al cancello e per me e la mia amica pigrizia era impossibile fare dietro front.
Quindi, noncurante, mi avviai per le strade di Los Angeles con il mio bel pigiama, verso una meta ben precisa.







Ed eccoci qui!

Allora, vi è piaciuto?

Time of thaaaaaaaanx:

Ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti:

1 - il phard di biancaneve 
2 - Ithil_Elendil

3 - lovatojonassister 
4 - lully104 
5 - mione94 
6 - MissInBlack 
7 - Ryry_ 
8 - SamCrush 
9 - sbrodolinalollypop

10 - wolfgirl92 



Ringrazio chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12

2 - _____Jo_____

Ed ovviamente grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

1 - Aesial 
2 - BENNYY 
3 - blinkina 
4 - Brucy 

5 - cussolettapink 
6 - debby95 
7 - fabiolita 

8 - FallInLove

9 - ffdipendente 
10 - glokky

11 - lovebug

12 - mattiuzza

13 - mery91g 

14 - micialisa 
15 - mione94

16 - SamCrush 

17 - sbrodolinalollypop

18 - Stero_Love96 


Ed infine, o voi che recensite *O* :


SamCrush: Oh beh allora si, Ronnie è tenerissima xD Ti è piaciuto questo capitolo?

 wolfgirl92: ooh sono contenta che nonostante la scuola tu trovi il tempo di recensire *-* Danielle sa il fatto suo eh? E' uno dei personaggi che più mi piace in questa storia! ti è piaciuto il capitolo?

 il phard di biancaneve: tResor *O* beh si dai, il capitolo non era scritto benissimo la volta scorsa, ma mi fa piacere tantissimo che tu abbia apprezzato comunque! La parte dove Ronnie sbatte il bicchiere è stata bellissima vero *O*?! muahahah ad ogni modo, mi raccomando qui ci vuole uno dei tuoi capitoli lunghissimi! Un bacio, al prossimo chap!

 Ithil_Elendil : aaaah non puoi capire quanto mi faccia piacere leggere i tuoi commenti! Sono dell'opinione che le critiche, se costruttive, servano a far crescere ed imparare. E sono molto contenta che tu mi dica sempre realmente cosa pensi, così posso rendermi conto dei miei errori.
Tornando alla storia, Kate è un personaggio che amo alla follia, è come se fosse una bambina di diciassette anni, che però ha i suoi momenti di grande maturità, come credo vedrai in futuro. La simpaticissima Carrie ovviamente ci voleva xD eh beh, spero davvero che ti sia piaciuto questo capitolo e che continuerai a dirmi cosa ne pensi perchè mi fa davvero piacere.
Un bacio, al prossimo capitolo!




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Capitolo 13
*** indifference hurts ***


capitolo 13
Indifference hurts





Ronnie

Guardai distratta l'orologio che portavo al polso. Le 21.00.
Fissai l'enorme casa rosa antico che mi trovavo difronte e poi passai lo sguardo alle buste che avevo in mano: una era di Starbucks l'altra era di Blockbuster.
Avevo preso i Muffin al cioccolato che lei adorava, con un cappuccino poi ero passata a fittare "
Ghost", film che io odiavo, ma insomma dovevo pur autoinfliggermi una qualche punizione.
Mi feci coraggio e percossi il grande viale alberato fino ad arrivare alla porta bianca. Bussai e paziente attesi che mi venissero ad aprire, sperai con tutto il cuore che non venisse ad aprire proprio la madre.
La madre di Kate, con mio grande ribrezzo, era la persona più simile a mia madre che conoscessi: saccente, vanitosa, conformista, snob. L'unica differenza era che per fortuna mia madre non c'era quasi mai in casa, impegnata nei mille viaggi con mio padre, la madre di Kate invece, era sempre lì.
Dopo cinque minuti vidi la porta aprirsi lentamente ed una figura snella apparì dietro ad essa.
Bene era proprio la mia giornata fortunata.
- Buonasera Signora Sunders- salutai educata cercando di nascondere come potevo il pigiama
- Veronica? Cosa ci fai qui a quest'ora?- chiese squadrandomi dall'alto.
Per lei alle nove di sera era notte fonda.
- Avrei bisogno di parlare con Kate- dissi ma lei parve non sentirmi.
Infatti notai che era parecchio interessata a scrutarmi dalla testa ai piedi soffermandosi sopratutto sui pantaloni e la vidi spalancare legermente gli occhi.
- E' un pigiama quello?- chiese indignata
Proprio mentre stavo per permettere alle mie manie omicida di sfogarsi in libertà scaraventandomi sulla cara signora, la voce di Kate arrivo dalle scale salvandomi dall'ergastolo.
- Mamma chi...?- si bloccò a metà delle scale guardandomi
- cosa ci fai qui?- chiese dura incrociando le braccia al petto
Alzai la busta di Starbucks all'altezza del viso e feci un sorriso -Muffin- dissi ma la sua espressione dura non fece una piega ed io mi sentii letteralmente sprofondare.
Scese gli ultimi scalini e raggiunse me e la madre sulla soglia.
-puoi andare mamma, grazie- disse sempre con le braccia incrociate e l'espressione accigliata
La signora Sunders se ne andò senza proferire parola, ma ovviamente non prima di avermi lanciato una piccola occhiata di disappunto.
- Perchè indossi i pantaloni del pigiama?- chiese Kate con voce piatta
- Mi hai fatto la stessa domanda di tua madre. Agghiacciante, non trovi?- chiesi sarcastica cercando di strapparle un sorriso
- Entra- disse semplicemente lei mentre si faceva di lato per farmi spazio
Sospirai ed entrai chiudendomi la porta alle spalle.
La seguì in camera sua dove le luci erano spente ad eccezione della piccola lampada sulla scrivania che illuminava un blocco da disegno.
Mi avviai alla scrivania lasciando Kate sulla porta e, dopo aver appoggiato le buste su un lato libero del grande piano guardai il foglio sulla quale erano disegnati una gonna scozzese e quello che sembrava essere un bustino.
-Le prime bozze?- sorrisi voltandomi verso di lei che semplicemente annuì ed andò a sedersi sul letto.
Sospirai levandomi la giacca e poggiandola su una sedia.
-Kate dobbiamo parlare- dissi mentre mi sedevo sul letto difronte a lei
-oggi non sembravi molto in vena di chiacchierare- ribattè acida
- Lo so. Solo che quella cosa di far fare a Jonas il modello mi ha colto di sorpresa- risposi senza poter evitare di fare una smorfia - Perchè non me ne hai parlato pirma?- chiesi
- Perchè è stata un'idea improvvisa! Lo sai come sono fatta, prima dico le cose poi ci penso-
- Capisco, ma tu lo sapevi che...-
-Che lo odi senza motivo?- sbottò lei interrompendomi
- Da quando in qua prendi le parti di Nick?- chiesi irritata cercando però di rimanere calma. Ero andata lì per chiarire non volevo litigare.
-Da quando vedo quel povero ragazzo praticamente morirti dietro mentre tu lo tratti come un appestato-
Sbuffai incapace di rispondere in maniera sensata.
-Perchè non mi spieghi qual'è il problema?- chiese gentile tornando per un attimo la Kate di sempre.
-Il problema è che...io sto bene così. A me bastate voi, i concerti, una sana dose di alcol e lo shopping, in questo preciso ordine. Non voglio sconvolgere quest'equilibrio capisci?-
Mi guardò scettica per un istante, poi vidi il suo viso illuminarsi ed assumere un espressione sorpresa.
-Tu hai paura che tra te e Jonas III° nasca qualcosa- disse indicandomi mentre continuava a terene la bocca spalancata
- Non dire idiozie!- sbottai alzandomi e mi avviai alla finestra dandole le spalle
- Oh si si si - sghignazzò - è proprio così mia cara! Hai paura che tra te ed il caro Nicholas nasca qualcosa e quindi saresti poi obbligata a dire addio alle serate libertine all'insegna di sbronze, musica e sveltine- concluse sempre ridacchiando
- sei completamente fuori strada- dissi a denti stretti, voltandomi verso di lei con i pugni serrati
- Oh non credo proprio mia cara, e te ne accorgerai presto, ma se vuoi continuare ad illuderti un altro pò va bene- concluse sorridendo.
Beh, se non altro l'avevo fatta sorridere.
-Che ne dici di lasciar perdere queste idiozie e guardare un bel film mangiando muffin?- dissi afferrando la busta con DVD
Mi avviai verso la TV ed inserii il dvd nel lettore, poi andai a sedermi accanto a Kate con i muffin.
-Che film hai preso?- chiese mentre prendeva un muffin dalla busta
- Ghost- dissi in una smorfia
- mmm...preferisci vedere ghost, che detesti, pur di non parlare di Nick. Altro chiaro segno che ti piace- disse rigirandosi il muffin tra le mani con un sorriso furbo.
- Kate, ti consiglio di smetterla se non vuoi che ti faccia ingoiare quel muffin a modo mio- sbottai ed in cambio lei ridacchiò
- okkay, solo una domanda- disse sorridendomi
- solo una- risposi io guardandola di traverso
- cosa farai con Nick domani?-
Diedi un morso al mio muffin pensando alla risposta.
Bella domanda. Cosa diavolo avrei fatto?
- non ne ho idea- risposi sincera -credo che mi tocchi parlargli- sospirai
-Bene- sorrise lei
- Beh, noi due invece? Pace?- sorrisi cercando ancora una volta di sviare il discorso
- mmm...prima devo farti qualche domanda- disse con aria pensierosa
-Spara-
- perchè sei in pigiama?- chiese secca
Ridacchiai e le spiegai tutto: che stavo per andare a dormire quando mi ero resa conto di aver sbagliato e che non avrei riuscito a dormire senza prima chiarirmi con lei, e quando mi ero accorta che avevo il pigiama era ormai troppo tardi.
- quindi sei entrata da starbucks in pigiama?- chiese mentre rideva
-esatto-
- ed anche da blockbuster- disse scoppiando a ridere ed io la seguii a ruota.
-sono perdonata?- chiesi una volta che ci fummo calmate
- direi di si- rispose asciugandosi le lacrime -insomma dove la trovo un'altra amica che girerebbe per le strade di Los Angeles in pigiama per fare pace con me?- e scoppiammo nuovamente a ridere.
Quella sera dormii a casa di Kate, da un lato mi sentivo serena perchè avevo chiarito con lei, dall'altro ero in ansia perchè non sapevo proprio cosa fare e come comportarmi il giorno dopo con Nick.
Solo quando decisi di provare a non pensarci più riuscii a chiudere occhio per qualche ora, ma avevo sempre il suo pensiero fisso.





-Buongiorno raggio di sole!- urlò Kate mentre mi vide entrare in cucina
Era seduta ad una sedia accanto alla tavola apparecchiata perfettamente.
C'era un vassoio pieno di muffin, cookies e schifezze varie, un cappuccino fumante e succhi di tutti i tipi. Ma la cosa più sconvolgente era Kate seduta composta che sorrideva. Non mi sarei stupita poi così tanto non fosse per il fatto che erano le otto del mattino.
-Kate? Sei proprio tu? La mia amica dormigliona a cui non le si può rivolgere la parola di prima mattina altrimenti si viene sbranati?- chiesi scettica prendendo posto accanto a lei
- No, quella sei tu mia cara. - sorrise porgendomi il cappuccino
- in effetti...- lasciai cadere il discorso prendendo un sorso di cappuccino
- Ho pensato che preparandoti la colazione ti avrei addolcito per dopo, sai quando dovrai parlare con Nick- sorrise furba
Quasi non mi strozzai col cappuccino sputacchiando qua e la, cercando di riprendermi.
Avevo erroneamente dimenticato quel piccolo dettaglio.
-Bel modo di darmi il buongiorno!- sbottai pulendomi la bocca con un tovagliolo
- Oh tu sai che dovrai parlare con, tu sai chi, vero?-
- Oh, no. Hai guardato di nuovo Herry Potter, vero? Lo sapevo che prima o poi ti avrebbe dato alla testa-
-Si, certo. Svia pure il discorso, ma sappi che, che tu lo voglia o no, l'ora di trigonometria incomberà su di te. E allora tu...?- chiese addentando un muffin
-io...?- chiesi retorica accigliata
- Oh, Ron! Non dirmi che non hai neanche minimamente pensato a cosa dirgli?- chiese accigliata
-Non capisco perchè ti accanisci così tanto. Non ho fatto poi niente di così grave, gli ho solo ricordato quanto mi sembri assurda la storia che io e lui potremmo essere amici- risposi abbassando lo sguardo. Ormai non ci credevo più nemmeno io a quella storia.
- Nulla di così grave?! Gli hai praticamente detto che è una star montata, stupida, superficiale...-
-E va bene, va bene.- la interruppì alzando una mano -forse l'ultima volta mi sono lasciata prendere un pò la mano...- ammisi sbuffando
- Un pò eh?- chiese retorica lei inarcando un sopracciglio
-Ok un pò troppo-
- e quindi cosa pensi di fare?- chiese soddisfatta
- parlargli?- chiesi con una smorfia
- che genio- disse sarcastica alzando gli occhi al cielo -cosa gli dirai?-
- Kate, che diavolo ne so- sbottai irritata, non mi piaceva essere messa sotto pressione già di prima mattina.
Sbuffò prima di prendere un altro sorso del suo cappuccino
- Va bene. Ti lascierò improvvisare, ma ti prego promettimi una cosa-
-cosa?- chiesi cauta
- Non dargli dell'idiota-
Sbuffai -va bene-
- Non chiamarlo "star da quattro soldi"-
- ok -
- cerca di essere garbata, entro i tuoi limiti ovviamente-
-certo-
- non urlargli contro, non tentare di ucciderlo, o almeno non fargli capire che stai pensando di farlo, non met- -
- Si! Credo di aver capito il concetto- dissi alzandomi dalla sedia -ora se non ti spiace vado a prepararmi- dissi prima di voltarle le spalle e salire al piano superiore.


Dopo aver fatto una doccia veloce, mi vestii svogliatamente e con Kate mi avviai verso scuola.
Per fortuna Kate non mi inondò con la sua solita sfilza di domande, anzi in macchina regnò un insolito silenzio, ma che mi permise di riflettere durante il tragitto.
Cosa avrei dovuto dirgli, precisamente?
Chiedergli scusa? Assolutamente, non ce l'avrei fatta.
Digli che mi dispiaceva averlo trattato male? come?
La prima ora di lezione passò troppo in fretta ed un inaspettato formicolio invase il mio stomaco nel momento preciso in cui misi piede nella mia classe di trigonometria.
Che cosa stupida. Mi dissi. Dopo tutto non era così difficile, no? Non dovevo far altro che aspettare che lui entrasse ed allora gli avrei detto che ero dispiaciuta per averlo trattato in modo sgarbato rivolgendogli cattiveria gratuita.
Ecco, non era così difficile.
Allora perchè mi tramavano le gambe e sentivo l'impulso di vomitare?
Presi posto al mio banco sollevata dal fatto che lui non fosse ancora lì e cercai di regolare il mio respiro che stava diventando affannoso.
Ma i miei sforzi vennero vanificati quando sentii la sedia accanto a me spostarsi ed intravidi dei riccioli castani alla mia destra.
Potevo tranquillamente sentire il mio cuore battere all'impazzata e il sangue scorrermi veloce nelle vene. Non ero una persona ansiosa, ma in quel momento avrei fatto invidia a chiunque avesse problemi di ansia.
Mi obbligai ad alzare lo sguardo ed a posarlo sul ragazzo che mi sedeva accando, sicura di aver trovato sul suo viso uno sguardo accusatorio, ma quando mi voltai vidi che lui era voltato dall'altro lato e non mi calcolava neanche di striscio.
Questo mi sorprese.
Mi schiarii la voce e lo vidi voltarsi verso di me.
- Oh, ciao- disse in tono piatto, quasi onnoiato.
-ciao- risposi accigliata
Mi ero persa qualche passaggio?
Non ero io quella fredda, distaccata e scorbutica e lui quello sorridente, dolce e ben disposto nel miei riguardi?
Senza darmi l'opportunità di dire altro si voltò ancora e proprio mentre stavo per aprire la bocca per ottenere di nuovo la sua attenzione la Ronds entrò in classe sbattendo delicatamente il registro sulla cattedra e facendomi sobbalzare.
Che tempismo!
Per tutta la lezione non feci che lanciare occhiatine fugaci a Jonas, che dal suo canto pareva non accorgersi nemmeno della mia presenza.
"E' quello che hai sempre voluto, no?" chiese sarcastica una voce dentro di me
Certo. Certo che era quello che volevo.
E allora perchè provavo l'irrefrenabile impulso di buttare il banco per aria e piazzarmi di fronte a lui per fargli accorgere della mia esistenza?
Fose avevo frainteso, forse era solo preso dalla lezione.
Si, sicuramente. Appena sarebbe suonata la campanella sarei andata da lui a parlargli come due persone civili e mature. Proprio così.
Quando finalmente l'ora terminò mi voltai verso di lui sospirando, certa che sarebbe stato lui a rivolgermi per primo la parola, invece lo vidi alzarsi, raccogliere i suoi libri ed avviarsi verso l'uscita, senza degnarmi di un'occhiata.
Rimasi per alcuni secondi seduta al mio posto, incredula, dopo di che decisi di alzarmi a mia volta ed uscire dall'aula.
- Jonas!- chiamai senza pensarci
Si voltò verso di me con un'espressione totalmente stupita
-Si? hai bisogno di qualcosa?- chiese ancora con quel suo tono distaccato che mi fece sentire improvvisamente insicura.
-Ecco, io...volevo parlarti- dissi cercando di mantenere almeno un pò di dignità tenendo la testa alta
- Oh- disse lui con uno sguardo accigliato -beh, mi spiace, ma devo andare a lezione. Magari dopo, eh?- rispose prima di voltarsi e lasciarmi impalata in mezzo al corridoio.
"Magari dopo?"








Nick


Magari dopo.
Non potei trattenermi dal sorridere dopo aver pronunciato quelle parole e, sopratutto, dopo aver visto l'espressione allibita sul volto di Ronnie.
Il fatto che l'avessi stupita era positivo, vero?
Dovevo ammettere però che mi era costato parecchio dimostrarmi indifferente, per questo quando ero in classe avevo preferito non guardarla, temevo che guardandola negli occhi avrei ceduto all'istante facendole gli occhi dolci. E mi ci era voluta un pò di forza di volontà per mantenere il tono freddo e distaccato quando mi aveva fermato fuori l'aula. Beh dovevo ringraziare le mie, seppur poche, esperienze come attore per essere riuscito a mantenere il sangue freddo.
Eppure un dubbio stava iniziando a farsi spazio violentemente tra i miei pensieri, distraendomi da tutto il resto.
E se avessi esagerato?
Insomma dopotutto dopo lezione era venuta a cercare di parlarmi e dovevo ammettere che non mi ero aspettato così tanto da lei e molto probabilmente, anzi sicuramente, era il massimo che potevo pretendere da lei. E se ora non sarebbe più venuta da me? Avevo mandato tutto a rotoli?
Invece di andare nell'aula di storia, dove mi aspettava il noiosissimo ed odioso professor Bernard, feci una piccola deviazione e mi fiondai in bagno chiudendo la porta alle mie spalle.
Avevo rovinato tutto, me lo sentivo, come sentivo che stavo per farmi prendere dal panico.
Appoggiai una mano sulla tasta dei miei jeans e mi maledii per non aver salvato il numero di Danielle, non mi andava di chiamare di nuovo Kevin, ma a quanto pare era l'unica soluzione.
Per fortuna al terzo squillo Kev rispose.
- Fratello! Qual buon vento?- chiese urlando, come al solito.
- Mi serve il numero di Danielle- gli dissi sbrigativo
- Sono commosso dal tuo interesse nei miei confronti e si, grazie, io sto benissimo. Tu?- chiese sarcastico
- Kevin ti prego non è il momento, è un'emergenza, ho bisogno di parlare con Danielle- dissi disperato
- Un'emergenza? Per caso è Ronnie che vuole farti a pezzi col motosega?-
- Kevin- sospirai passandomi una mano sul volto accaldato
- e va bene-
Per fortuna riuscii a farmi dare il numero prima di sera e riuscii a farlo desistere dal farmi domande inutili e ed attaccare, ovviamente non prima di avermi rivolto un "attento alle motoseghe" che ignorai bellamente staccandogli il telefono in faccia.
Composi velocemente il numero di Danielle, non senza qualche difficoltà dato che mi tremavano le mani, sperando che mi rispondesse. Avevo dannatamente bisogno di sentire qualche parola confortante che mi assicurasse di non aver appena fatto una cazzata.
-Pronto?- sentii la voce di Danielle, in sottofondo un vociare indistinto tra cui mi parve di sentire qualche urla di qualche bambino.
-Danielle! Sono Nick, scusami se ti disturbo-
- Hey Nick. Figurati ero al parco con mia sorella e le mie nipoti. Cosa c'è?-
- Danielle, io...- balbettai
- Nick è successo qualcosa?- chiese preoccupata dal tono della mia voce
- Credo di aver fatto un disastro- piagnucolai
- un disastro? Racconta-
Sospirai e le raccontai quello che era successo qualche minuto prima.
-Ho fatto una cazzata, vero?- conclusi preoccupato
- una cazzata?! sei stato perfetto!- esclamò lei
- davvero? non credi che abbia esagerato?- chiesi preoccupato
- affatto, sei sulla strada giusta-
- Danielle, e se non mi parlasse più?-
La sentii sbuffare -Nick, rilassati. Vedrai che funzionerà-
- E se non funzionasse? Non posso presentarmi da lei e dire "hey stavo schezando" e comportarmi come se nulla fosse-
- Funzionerà ti dico- rispose sicura - e se così non fosse hai comunque l'opportunità di starle vicino durante le ripetizioni e le prove abito, e potresti far tornare tutto come prima- rispose semplicemente
Mi sentii rassicurato da quelle parole, sopratutto dal tono sicuro con lui accompagnò la sua affermazione.
- Va bene-
- ecco. Ora rilassati, fidati della tua Danielle e continua così-
- Grazie mille Dani. Davvero, non saprei cosa avrei fatto senza di te-
- Oh non c'è bisogno di ringraziarmi stupido!-
Sorrisi. Santa Danielle, sarei stato perso senza di lei.
- Ora devo andare- disse - Elise e Emily mi stanno aspettando perchè le spinga sull'altalena- sorrise
- Certo, a dopo- e riagganciai.
Uscii furtivamente dal bagno e mi avviai verso l'uscita.
Mi sedetti su una delle panchine fuori la scuola e decisi di aspettare lì il termine della terza ora, poi ricordai che l'ora seguente sarei dovuto andare a pranzo.
Di solito sedevo al tavolo di Ronnie, ed ora?
Di certo non mi sarei seduto con loro.
Sospirai appoggiandomi con la schiena alla panchina fredda.
Dovevo ammettere che anche se le parole di Danielle erano state alquanto confortevoli, una piccola ma insistente parte di me aveva ancora paura che a causa dell'eccessiva testardagine di Ronnie il piano fosse andato a monte.
Ogni volta che ci pensavo ero assalito da violenti crampi allo stomaco a cui cercavo però di non dare peso.
Come avevo fatto a cacciarmi in quella situazione?
Con tutta la gente al mondo che mi adorava e mi voleva bene, proprio lei doveva piacermi?
La risposta tuttavia, la conoscevo già da parecchio.
Nonostante fossi circondato da gente che mi apprezzava dubitavo che tra di loro ci fosse qualcuno a cui stessi davvero a cuore o che mi conoscesse realmente.
Ero così sicuro di poter ottenere tutto dalla vita, anzi di averlo già ottenuto. Una famiglia stupenda, un lavoro che adoravo ed un indipendenza economica.
Poi era arrivata lei. Un tornado dai capelli neri e la lingua tagliente ed aveva sconvolto l'equilibrio nella mia vita facendomi dubitare delle cose più semplici.
Com'era possibile che una singola persona capovolgesse in un modo così assurdo la vita che mi ero costruito in diciassette anni?
Non riuscivo a spiegarmelo.
Mi alzai svogliatamente guardando l'orologgio. Era ora.
Mi avviai con passo veloce verso la mensa e quando aprii la porta combattei con me stesso per convincermi a non gettare nessuno sguardo verso il tavolo dove sedeva Ronnie.
Presi una diet coke e mi avviai verso il primo tavolo libero, sperando che nessuno si sedesse accanto a me, volevo starmene solo ad osservare furtivamente Ronnie.
Quando mi voltai verso il loro tavolo notai che erano già tutte e quattro ai loro posti e nel momento esatto in cui la vidi lei spostò il suo sguardo su di me.
Fu uno sguardò che durò non più di qualche istante ma che mi fece rabbrividire.
Era uno sguardo duro ed accigliato ed in quel momento avrei fatto di tutto pur di leggerle nel pensiero.
Distaccò lo sguardo dal mio e si appoggiò alla sedia incrociando le braccia e guardando in basso.
Cattivo segno?








Ronnie

- Avanti Ron, va a parlargli- disse per la centesima volta Kate
-No- risposi tra i denti
- andiamo Ron!- la assecondò Jamie ed in cambio io sbuffai
- Oh, per amor del cielo, va!- sbottò allora Lexus
La guardai stupita.
- Ti ci metti anche tu ora? Non odiavi Jonas?- chiesi a bocca aperta
- certo che lo odio- rispose lei facendo schioccare la lingua - ma non penso di poter sopportare ancora per molto queste due che continuano a dirti di andare- disse indicando le mie amiche
- non ci andrò mai e poi mai! - esclamai imbronciata
Avevo fatto un grande sforzo quella mattina provando ad essere gentile con lui, e lui? Mi aveva bella mente ignorato.
Mi sentivo già abbastanza ridicola solo al pensiero astratto di scusarmi, figurarsi poi se dovevo anche insistere per avere l'opportunità di farlo!
- Cosa ti costa?- chiese gentile Jamie
- Intendi dire, "cosa ti costa perdere la dignità"?- risposi acida
- Ronnie, quante volte lui ha sopportato i tuoi capricci? per una volta potresti anche passarci sopra tu!- disse Kate con enfasi
- Per la centesima volta Kate. NO. Per niente, at all,  de ninguna manera,
keineswegs, en aucun cas. Comprendi?- ringhiai
-wow, non sapevo conoscessi tutte queste lingue- rispose annoiata Lexus studiando le sue doppie punte con un certo interesse
Per alcuni minuti parve regnare il silenzio, poi, ovviamente, Kate ricominciò
-Credo seriamente che tu debba andare a dirgli qualcosa!-
Mi alzai di scatto infuriata
-Ok, mi avete stufato! Se vi piace così tanto perchè non ci andate voi a parlargli?- sbottai e mi avviai verso l'uscita.
Amavo le mie amiche, in particolar modo Kate, ma alcune volte sapeva assere davvero irritante.
Altrettanto irritante era stato il comportamento di Jonas.
Insomma, avevo cercato di fare un passo avanti cercando di parlargli e lui si tirava indietro?
Se pensava che gli sarei corsa dietro come un cagnolino, oh, si sbagliava di grosso.
Forse era abituato al fatto che tutti gli stessero dietro pregandolo di un suo sguardo, ma aveva davvero sbagliato persona stavolla.
Non aveva idea che si era messo a giocare col fuoco.

















mmm...capitolo abbastanza corto, ed abbastanza "bah".
Vi chiedo ancora una volta di perdonarmi, sono sicura che questo capitolo non è a livello delle vostre aspettative, neanche delle mie sinceramente.
Ma l'ho scritto così di getto e non mi sento di modificarlo.
Mi scuso inoltre dell'assenza di foto e citazioni di canzoni famose e per eventuali errori grammaticali, ma sono un pò di fretta, e a dirla tutta mi annoio anche un pò xD
Oh beh, sono curiosa di sapere alcune cose.
Secondo voi come si comporterà adesso Ronnie? E Nick?
Io lo so, io lo so, io lo so...suahsuaHSUAhsaUSHAushaU
Si, credo anche io che sia ora di smetterla.
Scusate le 63 pagine di diritto devono avermi dato alla testa.



Time of thaaaaaaaaaaaanx!:

Ringrazio chi ha messo questa storia tra i preferiti *-* :

1 - Aesial
2 - Crazy481 
3 - il phard di biancaneve 
4 - Ithil_Elendil 
5 - ladyme 

6 - lovatojonassister 
7 - lully104 
8 - mione94 
9 - MissInBlack 

10 - Ryry_ 
11 - SamCrush 
12 - sbrodolinalollypop 
13 - wolfgirl92

Ringrazio chi l'ha messa tra le ricordate:

1 -
ada12 
2 - _____Jo_____


Ed inoltre chi l'ha messa tra le seguite:

1 -
Aesial 
2 - baby93

3 - BENNYY 
4 - blinkina 

5 - Brucy 
6 - Crazy481 
7 - cussolettapink 
8 - debby95 
9 - fabiolita 
10 - FallInLove

11 - ffdipendente

12 - glokky 
13 - lovebug 
14 - mattiuzza

15 - mery91g

16 - micialisa 
17 - mione94

18 - sbrodolinalollypop 

19 - Stero_Love96


Ed infine, ovviamente, o voi che recensite e mi riempite il cuore di gioia *O*:

 wolfgirl92: hahahaha pensa che una volta, alle medie, stavo per andare a scuola in pantofole xD Per fortuna me ne sono accorta in macchina! questo ti farà capire il livello della mia sanità mentale U_U Ad ogni modo, ti è piaciuto il capitolo? Spero di si *-* kisses!

 Ithil_Elendil: Cara *-* Troppi complimenti *-* grazie!
Adoro la parte di Nick e Kevin muahahaahhah
Ad ogni modo, spero che ti sia piaciuto questo capitolo, anche se scritto di fretta. Cosa pensi che succederà ora? kisses

 il phard di biancaneve: credo che prima o poi ti farò una statua d'oro *-*
Sei fantastica, davvero! La mia degna fan numero uno! xD
Se ti sei fatta perdonare O_O?! Cavolo, direi di si! ahahahahaha
ti è piaciuto il capitolo?

ps. ti ho mandato il mio msn tramite "contatta autore", non so se ti è arrivato, nel caso vedrò come fartelo avere senza spiattellarlo ai quattro venti xD

SamCrush: Si, lo so.
Questo capitolo fa schifo U_U
Spero di non averti delusa *-*
kisses

 
Ryry_: aggiornato!
anche se una schifezza, ma vabè xD
ti è piaciuto?
Che ne dici, cosa farà ora la nostra Ronnie?
kisses




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Capitolo 14
*** parallel world ***


Parallel World


Nick



In relazione alla mia età ero cosciente del fatto di aver visto è conosciuto molte più cose rispetto ai miei coetanei, dato il mio tenore di vita.

Ma pur avendo girato il mondo ed avendo conosciuto una miriade di persone di diverso carattere, dovevo ammettere che una persona tanto testarda, altezzosa e orgogliosa come lei, proprio non l'avevo mai incontrata.
Quel giorno avevo sperato che almeno a pranzo le cose si fossero smosse ed invece niente, non mi aveva degnato neanche di uno sguardo.
Questo, ovviamente, non faceva che aumentare la mia convinzione secondo la quale stessi facendo un'enorme cazzata.
Una parte di me era fermamente convinta a fare dietro front ed a far tornare tutto come prima, ma c'era l'altra parte che impediva la prima di fare ciò che sentiva e che in cuor mio sapevo aveva ragione.
Se, infatti, avessi fatto un passo indietro le cose tra di noi non sarebbero mai cambiate, lei avrebbe continuato a sottovalutarmi e screditarmi ed io avrei fatto la fine del cagnolino per paura di perderla.
L'unico modo, quindi, di poter risolvere qualcosa era continuare su questa linea anche se sembrava la meno logica e sopratutto la più difficile da mantenere.
Ormai rischiavo la pazzia.
Per evitarlo decisi che dovevo fare qualcosa. Mi alzai dal letto dove sedevo e scesi le scale in cerca dei miei fratelli e non mi ci volle molto per trovarli.
Erano entrambi seduti al divano divorando poco finemente dei pop corn ed erano intenti a guardare la tv.
- Cosa guardate?- chiesi affiancandomi al divano
- Free Willy- sbofonchiò Joe con la bocca piena
- vuoi unirti a noi?- chiese Kevin senza staccare gli occhi dallo schermo
- passo- si che ero vicino alla pazzia, ma non ero ancora tanto depresso da guardare Free Willy.
Mi guardai attorno cercando il resto dei componenti della mia famiglia che però non trovai.
- dove sono mamma e papà?-
- a cena fuori- rispose Joe portandosi un'altra generosa manciata di pop corn alla bocca
- Frenkie?-
- a giocare fuori-
Decisi allora di abbandonare i miei fratelli ed il salotto per andare alla ricerca dell'ultimo, e forse unico sano di mente, dei Jonas.
Uscendo in giardino notai che nonostante fosse quasi ottobre la temperatura era ancora calda e si poteva benissimo andare in giro a mezze maniche ed in bermuda.
Sorpassai la piscina e mi diressi verso l'area parco giochi dove di sicuro ci avrei trovato Frenkie.
Arrivato lì infatti lo vidi seduto sull'altalena mentre cercava di spingersi come poteva.
Appena mi vide i suoi occhi si illuminarono in una scintilla di pura furbizia e mi rivolse un enorme sorriso.
-Nick! Meno male che sei qui-
-In cosa posso aiutarti?- sorrisi scompigliandogli i capelli
- Potresti spingermi un pò?- chiese con un'espressione che solo i bambini riescono ad assumere, una di quelle espressioni alla quale proprio non puoi dire di no.
-Certo-
Mi posizionai dietro di lui ed iniziai a spingerlo da piano a sempre più forte e le sue risate divertite aumentavano con l'aumentare della velocità.
- Ok, ora basta- dissi fermando l'altalena.
Lo presi sotto le braccia per farlo scendere, lo posai a terra e mi inginocchiai fino ad arrivare alla sua altezza.
Notai che la sua espressione non era felice come prima, ma era imbronciata e triste.
- hey Frenkie, cosa c'è?- chiesi poggiandogli le mani sui fianchi e scotendolo un pò.
- niente- sussurrò, ma dal tono che aveva usato non sembrava proprio "niente".
Mi sedetti sul prato inglese con le gambe aperte e gli feci segno di venire a sedersi in braccio, attese un attimo poi si sedette.
-Allora qual'è il problema?- chiesi accarezzandogli la testa
- Il problema è che è così bello quando siete tutti a casa. Quando andate in tournee è brutto stare da solo- rispose a testa bassa
Guardai il bambino di dieci anni di fronte a me e non sembrava essere mio fratello, lui che era una peste, che non stava un momento zitto o fermo ora era in braccio a me con un'espressione triste perchè sentiva la mancanza dei suoi fratelli.
- Beh, ora siamo tutti e tre qui e ci resteremo per un anno intero, non sei contento?-
- certo che si- rispose con un piccolo sorriso -posso chiederti una cosa, Nick?- chiese accigliato
- tutto quello che vuoi-
-tu ce l'hai la ragazza?- chiese tornando allegro
- No, non ce l'ho- risposi sorridendo
- beh ma ce l'hai avuta, no?-
-dove vuoi arrivare Frankie?- chiesi confuso
- oh vedi è che...ecco...mi piace una mia compagna di classe- si interruppe arrossendo - solo che non so se le piaccio, mi chiedevo se potresti darmi una mano-
Sospirai mentalmente. Se solo avesse saputo che la mano serviva più a me che a lui!
- che ne dici di scriverle un biglietto?- alle elementari si poteva ancora fare
-un biglietto?- chiese speranzoso -e cosa dovrei scriverci sopra?-
- che ti piace e tutte le cose che ci sono in questa testolina- risposi dandogli un leggero buffo sulla nuca
- ma io non sono bravo a scrivere- si rabbuiò di nuovo, ma stavolta durò solo un istante -tu si invece! mi aiuteresti?- di nuovo quell'espressione alla quale non si può dire di no.
- e va bene- dissi alzandomi e porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi a sua volta
- chi arriva primo?- disse mentre già stava correndo verso casa
Scossi la testa ridendo e mi avviai anche io.
Mi era mancato tanto tutto questo, mi era mancata una casa, una famiglia unita, i film del venerdì sera tutti assieme, giocare con Frankie.
Frankie...chissà se si rendeva conto di quanto fosse fortunato.
Alla sua età bastava un bigliettino per risolvere le cose.
Io se avessi mandato un bigliettino a Ronnie come minimo mi avrebbe riso in faccia dandomi del ridicolo.
Quando si è bambini è tutto così semplice, non importa da dove vieni o chi sei. Due bambini si incontrano e dopo essersi presentati eccoli li a giocare come se si conoscessero da anni.
Perchè anche per me non poteva essere così? Non poteva bastare un "hey sono Nick"?!
Sapevo, ovviamente, che tutto ciò era un'utopia, ma sognare non fa male no?



You'll always in my mind

Big bad love / I need a love with an attitude
Will you keep on lovin' me?
You'll always in my mind
We have better things to do




Ronnie




Entrai in casa seguita dalle mie amiche.

Quella sera ci saremmo riunite a casa mia per parlare di un viaggio che stavamo progettando per capodanno, molto probabilmente in Europa, il nostro sogno.
Per questo eravamo passate al supermercato per comprare qualcosa da mangiare ed ora eravamo a casa.
- Bene- dissi pogiando le buste della spesa sul tavolo della cucina - non so voi, ma io ho già fame quindi inizio a preparare i panini-
Presi gli hamburger e li misi in padella mentre le mie amiche mi fecero un segno d'assenso.
- Allora Kate, come va con i vestiti?- sentii chiedere Jamie
- ho iniziato a disegnare qualcosa, ma ancora niente di che- sbuffò lei appoggiando la testa alle braccia incrociate sulla tavola
- sono sicura che ti verrà in mente qualcosa- disse rassicurante Lexus -poi, con i modelli che hai a disposizione non ti può andare male- disse mentre lanciava un'evidente occhiata divertita verso di me.
- ah ah ah - ribbattei - davvero molto simpatica- risposi facendo la linguaccia
- dote di natura- rispose con un sorriso enorme
- a proposito, spero che domani tu abbia intenzione di comportarti in modo adeguato- disse Kate
- ok. Ora stai cominciando davvero a parlare come tua madre. Mi terrorizza.-
- non cambiare discorso- disse indicandomi
- eccola che ricomincia- sentii sussurrare Lex
Alzai gli occhi al cielo sbuffando prima di voltarmi per prendere una forchetta per girare gli hamburger
- non vedo cos'altro potrei fare Kate. Ho provato a parlargli e lui ha risposto con un "più tardi". Dovrei corrergli dietro?- risposi acida
- non devi corrergli dietro Ron. Oh andiamo, davvero non capisci che lui sta facendo così per rendersi conto se tu ci tieni a lui almeno un pò ?-
Nel momento in cui sentii quelle parole mi bloccai e sentii tre paia d'occhi fissarmi.
Mi resi conto che Kate aveva ragione, mi stava mettendo alla prova, voleva capire se veramente ero pentita di come mi ero comportata o se lo stessi facendo solo perchè le mie amiche mi obbligavano.
Bene, ora il problema era capire se volevo farlo, volevo chiedergli scusa? Lo volevo come amico?
Ero così confusa che mi girava la testa e fui costretta ad appoggiarmi al piano per non cadere.
- Scusatemi un attimo- biascicai e corsi in bagno chiudendomi dentro.
Sospirai sedendomi atterra e poggiando la schiena alla porta di legno bianca.
Chiusi gli occhi e sapevo benissimo cosa fare.
Dovevo immaginare Nick come un ragazzo come gli altri, non come la pop star che era.
Ed eccolo lì, materializzato nella mia mente, il ragazzo simpatico, dolce, gentile, il ragazzo tenace che lottava contro il suo diabete. Quello era Nick Jonas, per la prima volta riuscii a vederlo, e dovevo ammettere che mi piaceva.
Ma, nonostante fosse una bella persona, era pursempre una pop star, suo malgrado vanitosa, viziata ed egocentrica. Anche se questa parte di lui era poco evidente e fino ad ora non si era mostrato tale ero certa che anche lui in realtà avesse questi comportatmenti da star.
Era anche vero però che se c'era una cosa che avevo imparato nei miei 17 anni era che le cose dovevano essere analizzate secondo i fatti, non secondo le ipotesi.
Farsi mille castelli di sabbia in testa era inutile quanto potevano essere distrutti con un pò di vento.
E fin ora i fatti avevano parlato chiaro: non sembrava una pop star viziata, anzi, e pareva tenerci davvero ad avere un qualche rapporto con me.
Sospirai ancora. Cosa dovevo fare allora?
- Ronnie?!- sentii la voce di Lexus chiamarmi e riaprii gli occhi alzandomi ed aprendo la porta.
Me la trovai di fronte con un sorriso rassicurante e l'espressione preoccupata.
- Va tutto bene?-
- si, tranquilla- risposi cercando di sorridere
- dai, se vieni di la prometto di imbavagliare Kate. Credo sia l'unico modo per farla stare zitta- tentò porgendomi la mano.
Risi e le strinsi la mano avviancomi con lei verso la cucina.
-Lex?- chiamai fermandomi nel corridoio
-si?-
- credi che stia sbagliano?- chiesi abbassando lo sguardo
Capì al volo. -Ronnie- sospirò -sai che neanche a me va a genio Jonas, sono imparziale quindi non posso dirti se stai sbagliando o no- sorrise -ma sono sicura che dentro di te sai qual'è la cosa giusta da fare-
Si voltò e fece per tornare in cucina ma io la fermai strattonandola. Mi guardò confusa ed io mi gettai tra le sue braccia stringendola forte.
 -grazie- le sussurrai all'orecchio e lei mi accarezzò i capelli.
Era sempre così con Lexus.
Quella col carattere più introverso, quella apparentemente fredda e senza sentimenti, poi nei momenti di bisogno te la trovavi accanto, mentre ti aveva analizzato perfettamente ed aveva la capacità di dire la cosa giusta al momento giusto.
-Spero che non abbiate fatto bruciare i miei hamburger- dissi entrando in cucina come se non fosse successo niente
- li ho salvati in extremis!- mi sorrise Jamie che era inpiedi vicino ai fornelli
Spostai il mio sguardo su Kate che mi guardava accigliata con un espressione colpevole.
-Ronnie- incominciò -mi spiace. Ammetto che a volte so essere davvero irritante ed invadente...-
La interruppi con un cenno della mano -tranquilla- sorrisi - lo so che lo fai per me e per mettere un pò di ordine nella mia testa bacata- mi voltai a prendere i panini e presi un coltello iniziandoli ad aprirli.
- comunque puoi fare sogni tranquilli stanotte. Domani andrò a parlare con Nick- conclusi continuando a tagliare
-bene- disse lei ed anche se cercava di camuffare la voce, si sentiva chiaramene che era contenta.
Avevo dunque preso la mia decisione? Si. E stavolta non sarei tornata indietro, ero fermamente convinta che infondo Nick meritasse un opportunità. Senza i miei soliti "se" e "ma", senza pensare a cosa sarebbe successo poi.
Domani è un altro giorno e si vedrà.
Santa affermazione.



But I see your true colors

Shining through
I see your true colors
And that's why I love you



- come si dice battaglia in spagnolo?-
- batalla-
- e sconfitto?-
- vencido. Kate hai intenzione di studiare per il compito di spagnolo mezz'ora prima di esso?- chiesi alla mia amica al voltante mentre procedevamo verso scuola.
-No- rispose lanciando uno sguardo al cruscotto -venti minuti prima-
Alzai gli occhi ai cielo divertita e preferii non risponderle.
- Sai cos'accadrà se prenderai un altra D in spagnolo?- chiese Jamie sporgendosi in avanti
-Cosa?- chiese lei come se non fosse mai andata a scuola e non sapesse l'importanza del voti
- Lex?- la chiamò Jamie invogliandola a continuare
- Verrai rimandata in spagnolo- disse allora Lexus seduta comodamente sul suo sediolino
-ed allora...adios viaje en Inglaterra por este año- conclusi io
- non potresti prestarmi la tua mente per un ora sola?- piagnucolò lei mentre parcheggiava
- No. E non ce ne sarebbe stato bisogno se mi avessi dato retta ed avessi ripetuto con me- risposi facendole la linguaccia
- sei così crudele quando rinfacci le cose!- esclamo scendendo dalla macchina.
-a proprosito di crudeltà...- disse Lexus guardando verso sinistra
Ci girammo tutte assieme seguendo il suo sguardo.
Nick era seduto ad una panchina, poco distante dalla nostra macchina, impegnato a leggere un libro, i capelli scompigliati da una brezza leggera e lo sguardo attento sulle pagine.
Un brivido mi corse lungo la schiena.
-...mi sa che è ora di cercare di rimediare alla tua crudeltà- concluse lei sorridendomi
- Ora?- balbettai - forse sarebbe meglio se gli parlassi nell'ora di trigo, no?-
-oh no mia cara- disse Kate avvicinandosi a me -vai!- e mi spinse verso il punto dove era seduto.
Improvvisamente tutta la certezza che avevo la sera prima volò via come un aereoplano di carta.
Mentre lo guardavo, seduto su quella panchina, sereno, la mente si svuotò.
Cosa gli avrei detto? Come avrei cominciato il discorso?
Sentii l'impulso di scappare a gambe levate, e l'avrei fatto se proprio in quel preciso istante lui non avesse alzato lo sguardo.
Mi fissò per un lungo, interminabile istante poi tornò a posare i suoi occhi nocciola sul libro.
Era terribile, come se una miriade di dinosauri mi stessero scamazzando lo stomaco, altro che farfalle!
"E' una reazione stupida ed infantile Ronnie".
Disse quella che doveva essere la parte sana, e non ancora contagiata dalla pazzia, del mio cervello.
Sapevo che era così. Non avevo mai avuto problemi a parlare con le persone, perchè solo il pensiero di parlare con lui quasi mi faceva tremare le gambe? Era una cosa senza senso.
Eppure il suo sguardo mi aveva trasmesso allo stesso tempo ansia e determinazione.
Ansia perchè non sapevo bene come iniziare il discorso e come comportarmi.
Determinazione perchè, anche se non sapevo come, sapevo cosa fare e l'avrei fatto in quel preciso istante.




E ad un certo punto devi prendere una decisione...

I confini non tengono fuori gli altri, servono solo a soffocarti.
La vita è un problema e noi siamo fatti così.
Quindi, puoi sprecare la tua vita a tracciare confini, oppure puoi decidere di viverli superandoli.
Ma ci sono dei confini che è decisamente troppo pericoloso varcare.
Però una cosa la so: se sei pronto a correre il rischio, la vita dall'altra parte è spettacolare..
(grey's anatomy)




Nick





Alzai per un attimo gli occhi distratto da un rumore vicino e vidi Ronnie a poca distanza da me che mi...fissava.

Abbassai subito lo sguardo sul libro che stavo leggendo pauroso che leggesse nei miei occhi la paura ed il dispiacere se lei non avesse fatto niente per provare a risolvere la situazione.
Fissai lo sguardo sulle pagine senza però riuscire a vedere realmente, sentivo la vista offuscarsi assieme ai battiti del mio cuore che acceleravano.
Quando la vidi sott'occhio sedersi accanto a me trattenni il respiro e temevo che il cuore mi saltasse in gola soffocandomi.
- ciao- disse voltandosi verso di me
In risposta le feci un cenno col capo, incapace di emettere alcun suono.
Dovette prendere il mio gesto come un gesto rancoroso al fine di tenerle il broncio perchè la sentii sospirare mentre si portava un ciuffo dietro l'orecchio.
- volevi chiedermi qualcosa?- dissi a voce bassa per evitare che mi tremasse
- oh...io...io volevo- balbettò abbassando lo sguardo
La guardai di traverso, sorpreso.
Era strano vederla così, ero abituato alla Ronnie determinata e schietta, questa versione timida ed impacciata di lei mi spiazzava del tutto.
-potresti almeno guardami quando ti parlo?!- sbottò alzando la testa
Sorrisi alzando lo sguardo dal libro, eccola qui la Ronnie che conoscevo.
-Cos'è che ti fa ridere?- sbuffò
- Niente- risposi semplicemente mettendo su la mia maschera impassibile
- ok- sospirò -cercherò di essere breve così sarà rapido ed indolore- disse tenendo di nuovo lo sguardo basso.
Improvvisamente alzò lo sguardo. La determinazione nei suoi occhi mi colse di sorpresa e mi fece bloccare all'istante togliendomi il respiro.
- mi dispiace- disse semplicemente
La guardai allibito e lottai contro me stesso per non spalancare la bocca.
L'aveva fatto, in un modo tutto suo mi stava chiedendo scusa.
-cosa?- chiesi disorientato
- si, mi dispiace- ripetè lei - per come ho reagito l'altro giorno e per come mi comporto con te in generale. Ho sbagliato.- disse l'ultima parola a denti stretti.
La guardai mentre si mordicchiava il labbro inferiore imbarazzata.
Il mio cuore ormai era totalmente andato, lo sentivo battere così forte che non mi sarei stupito se da un momento all'altro l'avrei visto volare fuori dal mio petto.
Ero felicissimo.
Ci ero riuscito, finalmente ora le cose tra di noi sarebbero potute migliorare realmente, finalmente saremo potuti diventare amici.
Aveva messo da parte la sua testardagine ed era venuta di sua spontanea volontà a chiedermi scusa, questo doveva pur significare qualcosa, no?
Repressi l'impulso di abbracciarla e rindossai per un ultimo istante la maschera indifferente di poco prima.
Ora che aveva avuto il coraggio di chiedermi scusa ero curioso di sapere fin dove si sarebbe spinta.
- bene- dissi voltando la pagina del libro - mi fa piacere che te ne sia resa conto-
Vidi una scintilla di rabbia nei suoi occhi -tutto qui?- disse con voce bassa e tremante dalla rabbia -io ti dico che mi dispiace, che ho sbagliato, e questo è tutto ciò che hai da dirmi?-
- Hai chiarito con Kate?- chiesi fissando il libro, eludendo la sua domanda
Sospirò e si strinse le mani l'un l'altra prima di rispondere - Si, l'altro giorno. Sono andata a casa sua in pigiama- rispose sorridendo al ricordo
- mmh. Quindi fammi capire- cominciai alzando lo sguardo e rivolgendole un sorriso - per fare pace con Kate ti sei presentata a casa sua in pigiama. Con me speri di cavartela così?-
- ah ah. Ora ho capito!- disse indicandomi con un dito -hai fatto tutto questo per ripicca!- mi accuso
Risi di cuore ed abbandonai definitivamente il libro riponendolo accanto a me.
Mi avvicinai a lei fino a quando i nostri volti non arrivarono a qualche centimetro di distanza, ogni centimetro che mi avvicinavo era un crampo allo stomaco.
- Allora, cosa sei disposta a fare per me?- sussurrai ad un centimetro dal suo viso.
Ero totalmente perso.
Perso in quegli occhi color petrolio che ora erano sgranati per la sorpresa, in quelle labbra carnose che ora erano socchiuse per lo stupore.
Era come se avessi ricevuto una botta in testa, come se mi fossi rifugiato in un mondo parallelo, dove esistevano solo i suoi occhi, il suo naso, la sua bocca, le sue mani. Solo lei
Si stava così bene in quel mondo che non avrei voluto lasciarlo per niente.
E se potesse essere così anche nella realtà?
Se potesse esistere una lontana possibilità in cui lei avrebbe potuto essere più di un'amica?
- Cosa vuoi che faccia?- sussurrò allontanandosi da me, liberandomi così dall'incantesimo dei suoi occhi.
Ero talmente intronato che mi ci volle qualche istante per capire la domanda, ma una volta compresa sapevo esattamente cosa rispondre.
- vediamo...- incominciai fingendo di pensare -quale potrebbe essere una giusta punizione?-
- vorrai dire "dimostrazionen dell'infinito bene che provo per te"?- mi interruppe con un sorriso falso
- oh ma certo- sorrisi - credo di aver trovato una "dimostrazione" perfetta-
- quale?- chiese curiosa
- oggi dovevamo vederci per le lezioni di trigo, vero?- chiesi furbo
-si- rispose lei confusa
-che ne dici di cambiare luogo di studio?-
- arriva al punto Jonas- rispose nervosa
- oggi verrai a studiare a casa mia- risposi a mia volta continuanado a sorridere
Rimase per qualche istante imbambolata a fissarmi senza cambiare espressione, come se non avesse sentito minimamente quello che avevo detto, se ne restava lì tranquilla a fissarmi, ma io sapevo bene che quella non era altro che la quiete prima della tempesta.
Ed eccola lì, la scintilla che aspettavo, la vidi esplodere nei suoi occhi e poi invadere il suo viso che diventò rosso.
- non dire stupidagini Jonas!- sbottò infatti
- preferisci venirci in pigiama?- chiesi sarcastico
- preferisco non metterci affatto piede! Sai benissimo che era tra i patti!-
- oh, quindi per Kate puoi girare tra le vie di LA in pigiama. Per me non puoi neanche fare lo sforzo di venire a casa mia per un pomeriggio?- chiesi rivolgendole uno sguardo languido che a quanto pare ebbe il suo effetto.
- Stupido...ricattatore!- sbottò ancora - e va bene, verrò a casa tua, ma solo per stavolta- aggiunse puntandomi un dito contro il petto.
Dopo di che si alzò lanciandomi un'occhiata -ci vediamo dopo a trigo, ricattatore- disse facendomi la linguaccia e si avviò verso la scuola.
Ora, l'unico motivo per cui mi trattenni dall'urlare dalla gioia era che probabilmente se lo avessi fatto avrei spaccato i timpani a tutti nel raggio di dieci chilometri.
Finalmente lo aveva capito, finalmente aveva capito che tra di noi poteva esserci un amicizia.
Mi avviai verso l'entrata col cuore a mille e con stampato sul viso un sorriso enorme che nonostante i miei sforzi non riuscivo a togliere.
Ce l'avevo fatta.


And if you want me back
You're gonna have to ask
Nicer than that






* * * *



Oddio vi prego perdonatemi T_T
Lo so che è orribile anche questo T_T
Ma comunque sono capitoli...di passaggio ecco.
Prometto che i prossimi saranno scritti mille volte meglio, anche perchè le cose inizieranno a smuovesi, ehggià.
oh, poi volevo farvi una domanda, preferite che vi metta i nomi delle canzoni fra parentesi? tell me what you think about!
Passando ad altro.
Finalmente è finitaaaaaaaaaaa *-* Mi riferisco alla scuola ovviamente...
anche perchè non è mica finita qui?
La settimana prossima inizierò il mio lavoro estivo, che per fortuna dura mezza giornata, quindi non dovrei avere problemi ad aggiornare.
Il problema più grande però è che tra qualche settimana mia sorella si sposa, e vi lascio immaginare il via vai che c'è a casa mia e tutta la confusione, quindi non me la sento proprio di stare comodamente seduta al pc mentre mia madre di spacca la schiena in casa.
Ma non temiate, aggiornerò ugualmente U_U



So, time of thaaaaaaaaanx!


Grazie a voi che avete messo la storia tra le preferite:

1 -
Aesial
2 - BENNYY 
3 - Crazy481 
4 - FallInLove 
5 - harmon8y9 
6 - il phard di biancaneve 
7 - Ithil_Elendil 
8 - ladyme 
9 - lovatojonassister 
10 - lully104 
11 - mione94 
12 - MissInBlack 
13 - Ryry_ 
14 - SamCrush 
15 - sbrodolinalollypop 
16 - wolfgirl92


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 -
ada12 
2 - FallInLove
3 - _____Jo_____


E grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

1 -
Aesial 
2 - baby93
3 - BENNYY
4 - blinkina 
5 - Brucy 
6 - Crazy481 
7 - cussolettapink
8 - debby95 
9 - fabiolita 
10 - FallInLove
11 - ffdipendente
12 - glokky 
13 - lovebug 
14 - mattiuzza 
15 - mery91g 
16 - micialisa
17 - mione94 
18 - sbrodolinalollypop
19 - Stero_Love96



Ed infine, voi che recensite e che amo alla follia U_U:


 
Cruella De Vil: heeeey. Grazie mille *-* mi fa piacere che ti piaccia la mia storia! Ronnie, ovviamente, è un personaggio che io adoro. Anche se devo ammettere di avere una cotta per Kate U_U Lexus, beh è un personaggio che si deve saper decifrare, il suo carattere non è così evidente come quello degli altri.
Ad ogni modo, spero che siìa riuscita a stupirti anche in questo capitolo e spero che continuerai a recensire per farmi sapere il tuo parere.
Un bacio al prossimo chap!

 Ithil_Elendil: Ok. Sono pronta ai pomodori, i peperoni, le zucchine e qualsiasi altro tipo di ortaggio tu abbia in mano pronta per tirarmelo dietro U_U Accuserò l'umiliazione in silenzio.
Spero di non averti delusa troppo con questo capitolo, ma mi serviva uno diciamo...interfare u.u
Al prossimo capitolo, un bacio.

 SamCrush: oh beh se non ti ho deluso col capitolo scorso mi sa che l'ho fatto definitivamente con questo xD
riguardo a quel momento. Dovrai avere pazienza mia cara, molta pazienza U_U
kisses!

 Ryry_: chiedo umilmente scusa per il mio comportamento oltragioso, non so come abbia fatto ad interrompere il capitolo in un modo così brusco e sul più bello...bugia xD
ta tàn! hanno fatto pace xD
spero ti sia piaciuto il capitolo!
al prossimo capitolo, kiss.

 BENNYY: ahahaahah direi che da ora in poi si che si vedranno delle belle xD
Riguardo al nome Ronnie...non so se sai che questa FF è dedicata alla mia BFF, ovvero Veronica che sarebbe il nome intero per, appunto, "Ronnie". The last song l'avevo letto parecchio prima di scrivere questa FF e si ne sono stata influenzata per quanto riguarda il soprannome della mia amica che da allora chiamo Ronnie, ma per la FF mi sono ispirata unicamente a lei.
Beh che te ne pare di questo capitolo?
un bacio al prossimo!

il phard di biancaneve: mah.
Ci sono ormai parole per rispondere ai tuoi adorati commenti chilometrici xD?
Apparte il fatto che ti amo sempre di più non saprei cosa dire <3
Spero di non aver deluso anche te con questo capitolo!
ci si sente tresor <3






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Capitolo 15
*** I'll never come back ***


I'll never come back


Ronnie


Ore 16.00. Casa Sunders.

Kate era seduta alla scrivania disegnando la bozza di un vestito, il secondo di cinquanta.
Jamie le stava accanto, consigliandola ed aggiungendo qualche dettaglio.
Lexus se ne stava in un angolo a sfogliare una rivista.
Ed io stavo guardando una serie di stoffe che aveva comprato Kate per i suoi abiti.
Mentre davo un'occhiata ad una stoffa di raso color lampone diedi l'ennesima occhiata all'orologgio, nervosa.
Avrei davvero preferito tenere nascosta la mia visita a casa Jonas alle mie amiche, sopratutto ad una di loro, ma siccome Sunset BLV e Toluca Lake distavano circa 3 miglia, ero costretta a chiedere un passaggio a Kate.
Sospirai lasciando cadere la stoffa su una sedia e mi voltai verso la mia amica.
- Kate?-
- mmh?-  fu la sua risposta mentre guardava accigliata il foglio
- mi dispiace interromperti, ma ecco...mi servirebbe un favore- continuai
- certo, di che si tratta?- chiese prendendo a scrivere sul foglio
Presi un respiro profondo -mi servirebbe un passaggio a Toluca Lake- dissi tutta d'un fiato.
Kate e Jamie si voltarono verso di me entrambe con un espressione accigliata e Lexus smise di sfogliare il giornare rivolgendomi un sorrisino furbo.
- Toluca Lake?- chiese Kate confusa
- Si, hai presente? a Nord-est di Sunset BLV?- chiesi retorica
- lo so dov'è Toluca Lake- disse sventolando una mano d'avanti al viso -non capisco perchè tu voglia andarci- chiese accigliata mentre Jamie, che aveva già capito tutto, alzava gli occhi al cielo per la poca perspicacia della nostra amica.
Abbassai lo sguardo imbarazzata, studiando la punta delle mie Vans, quando alzai lo sguardo vidi Kate mutare la sua espressione da confusa a sorpresa.
-Vai a casa Jonas!- urlò poi puntandomi un dito contro
- ci è arrivata- sussurrò Lexus alzando gli occhi al cielo
Non sapevo cosa dire, imbarazzata continuavo a spostare il mio sguardo ovunque pur di non incrociare quello di Kate.
-vai a casa di Nick!- urlò ancora saltando inpiedi
-Kate, credo che ai vicini non interessi che Ron vada a casa di Nick- le disse Jamie tappandosi un orecchio cercando di calmarla, inutilmente tra l'altro.
- Ron va a casa di Nick! Ron va a casa di Nick!- continuava infatti a ripetere saltellando e battendo le mani come una bambina.
Mi portai una mano alla fronte e scossi la testa. Ecco perchè non volevo dirlo a Kate.
-Kate calmati- sospirai sperando che mi ascoltasse
- calmarmi?!- chiese mentre si avvicinava -oh ma non è fantastico?! Ronnie va a casa di Nick!- chiese retorica alle mie amiche mentre mi cingeva le spalle con un braccio.
Poi per un istante tornò seria e mi guardò con un espressione accigliata -non hai intenzione di andare a casa sua per fargli del male, vero?-
La guardai inarcando un sopracciglio cercando di capire se stesse scherzando o meno. Quando capì che diceva sul serio scoppiai a ridere seguita da Jamie e Lexus.
- Kate piantala. Ho intenzione di andare lì per studiare un paio di ore, poi tornerò a casa- conclusi, ma lei continuava a guardarmi insistentemente, accigliata.
Roteai gli occhi prima di rispondere - e no, non ho intenzione di fargli del male- sospirai
- Era quello che volevo sentire- rispose aprendosi in un sorriso
-Beh, Toluca Lake ci aspetta- disse staccandosi da me -andiamo!- disse poi alzando un pugno all'aria ed avviandosi verso la porta.
Sorrisi vedendo la mia amica ed il suo inguaribile entusiasmo uscire dalla porta.
Ad ancora una volta mi chiesi cos'avrei fatto io se non avessi avuto loro al mio fianco.


Molte persone entreranno
ed usciranno dalla tua vita
ma soltanto i veri amici
lasceranno impronte nel tuo cuore
(Eleanor Roosevelt)



- questa è casa sua?- borbotto Kate
Controllai l'indirizzo che Nick aveva scritto su un angolo del mio quaderno di trigo, poi guardai la casa bianca ed enormemente enorme di fronte a me.
- si- risposi
- wow- dissero tutte e tre le mie amiche stupite.
Io invece non ero stupita per niente.
- pensavate che abitasse in una bettola?- chiesi sarcastica
- certo che no, ma insomma...wow- rispose con un gesto eloquente verso la casa
Scossi la testa e sorrisi.
- ok, io vado- dissi infine aprendo la portiera
- devo passarti a prendere dopo?- chiese
Storsi il naso, quel discorso faceva tanto "mamma e figlia".
In realtà non avevo alcuna idea di come tornare a casa dopo, ma ero sicura che non volevo disturbare di nuovo Kate che era già impegnata di suo con gli abiti che doveva disegnare, di certo non poteva perdere tempo con me. Mi sarei arrangiata io.
- no, tranquilla- sorrisi
-oh- disse con un'espressione furba - ti accompagnerà Nicholas?-
Portai gli occhi al cielo per la centesima volta e mi voltai, senza risponderle, avviandomi verso il cancello, dove due omoni enormi erano appostati fuori.
Sentii il rumore del motore della macchina avviarsi e voltandomi vidi Kate partire e voltare l'angolo e riuscii non so come a trattenere l'impulso impellente di correrle dietro come un cane abbandonato sull'autostrada.
Ero impaurita e disorientata come un bambino dell'asilo al primo giorno di scuola.
Presi un respiro profondo e mi avvicinai ai giganti che sorvegliavano l'entrata.
- ehm, buongiorno- dissi ed uno dei due si voltò verso di me
- posso aiutarla?- mi chiese professionale
- si, sono una compagna di classe di Nicholas, Ronnie- risposi sperando che Nick avesse avertito Gulliver del mio arrivo.
- Ronnie Knoks?- chiese lui
-si- confermai
- Bene- disse voltandosi ed aprendo il piccolo cancello pedonale -prego-
-grazie- dissi entrando
Appena misi piede dentro quel cancello sentii come una strana sensazione, e quando il cancello dietro di me si schiuse con uno scatto ebbi come un lampo che mi fece apparire la situazione molto più chiara.
Quella giornata, non era un qualsiasi pomeriggio passato a studiare, no.
Era un inizio, ormai non si poteva tornare più indietro.
Se avessi mosso piede dietro piede fino ad arrivare a quella porta e bussare le cose da oggi in poi sarebbero radicalmente cambiate, la mia presenza lì era come un consenso alla nostra amicizia, significava che da oggi in poi non ci sarebbero state più stupide scuse del tipo "non possiamo essere amici perchè no".
Era l'esatto momento in cui dovevo prendere una scelta una volta e per tutte, e stavolta non sarei potuta tornare indietro.
O decidevo di dargli la mia fiducia o me ne tornavo indietro ponendo fine a tutto.
Porre fine a tutto, non è quello che vuoi?
Disse una voce cattiva e sarcastica dentro di me.
Si, era quello che volevo dall'inizio.
E poi ripensai ai suoi sorrisi anche quando lo trattavo male, alla sua timidezza quando gli si faceva qualche domanda di troppo, alla sua determinazione quando doveva affrontare la sua malattia e, anche se mi costava ammetterlo, alla ventata di novità e freschezza che aveva portato nella mia vita.
Porre fine a tutto era davvero quello che volevo?
No. Non era quello che volevo, e per questo ero lì.
Per mettermi in gioco e, una volta tanto, per non fasciarmi la testa prima di cadere e dare fiducia ad una persona che non fosse una delle mie amiche.
Inspirai ed espirai prima di stringere i pugni ed avviarmi con passo deciso verso la porta.
Questa era la mia scelta.



when there's no one else
look inside yourself
like your oldest friend just
trust the voice within
then you'll find the strength
that will guide your way





Nick



- lei verrà qui?-
-si-
- a casa nostra?-
- esatto-
- tra 10 minuti?-
- ah ah-
   Silenzio.
-JOE! CHIAMA I POMPIERI E AIUTAMI A TOGLIERE DI MEZZO TUTTI GLI OGGETTI FRAGILI, O CHE POTREBBERO ESSERE USATI COME ARMA. RONNIE STA ARRIVANDO!- urlò Kevin ed io mi coprii le orecchie per non perdere almeno il 70% dell'udito.
Eravamo entrambi in cucina e da poco avevo finito di raccontargli, sotto sua insistenza ovviamente, quello che era successo quella mattina, compreso il fatto che avevo convinto Ronnie a venire da noi.
Sentii un rumore pesante, come qualcuno che correva, provenire dalle scale e dopo dieci secondi Joe fece il suo ingresso. Mi guardò spalancando gli occhi.
- oh mio dio, Nick hai avvertito la sicurezza? Forse siamo ancora in tempo a salvarti- chiese allarmato
- ha detto alla sicurezza di farla passare!- piagnucolò Kevin
Joe si sbattè una mano in fronte borbottando qualcosa di indecifrabile.
- siete impazziti?- chiesi sinceramente interessato alla risposta.
- tu sei impazzito!- ribattè Joe
- lei ti ucciderà!- disse Kevin unendo le mani
-nella tua stessa casa!- continuò Joe
Li guardai senza parole, avevano definitivamente perso la testa.
- chi ucciderà Nick?- chiese Frankie facendo il suo ingresso e sedendosi, non senza qualche sforzo, su uno degli sgabelli della cucina.
Dietro di lui mia madre ci guardava a metà tra il divertita e il terrorizzata, come sempre.
- Ronnie- rispose semplicemente Joe lanciandomi un'altra occhiata
- non preoccuparti Nick, ti difenderò io da lui- sorrise Frankie
- grazie Frankie- risposi avvicinandomi - ma è una ragazza-
-una ragazza?- chiese confuso aggrottando le sopracciglia -la tua ragazza?-
- No, ma cosa dici- risposi arrossendo mentre dietro di me sentivo Kevin e Joe sghignazzare
Lui parve studiarmi per qualche istante come se stesse cercando di capire qualcosa.
- allora ti piace?- chiese ancora
- no, Frankie. E' solo un'amica- spiegai cercando di essere convincente
- allora perchè stai diventando fuxia?- chiese innocente
Ci furono circa cinque secondi di silenzio, dopo di che Kevin e Joe iniziarono a ridere come due idioti, Kevin era letteralmente piegato in due dalle risate e Joe si asciugava le lacrime mentre borbottava cose senza senso tra le quali mi parve di captare la frase "anche lui l'ha capito che è cotto".
Mi voltai verso mia madre esasperato, sperando che facesse qualcosa per aiutarmi.
- Basta ragazzi- disse infatti -lasciate in pace Nick, anche tu Frenkie- disse rivolto al più piccolo che assunse un'espressione imbronciata.
- potreste fare in modo di volatilizzarvi quando arriverà Ronnie?- chiesi ai miei fratelli incrociando le braccia
Annuirino tutti e tre, ma sapevo già che era una cosa impossibile.
Stavo per mettermi ad urlare quando il suono del campanello della porta di ingresso mi fece pietrificare sul posto.
-apro io!- urlarono Kevin e Joe all'unisono girandosi verso la porta
-fermi!- li fermò mia madre prima che lo facessi io e tirai un sospiro di sollievo
- andrà ad aprire Nick, e cercate di non dargli fastidio- lì rimproverò e loro come risposta borbottarono qualcosa di incomprensibile.
Con un sorriso enorme mi avviai quasi saltellando alla porta, ma arrivato difronte ad essa mi fermai.
Tutto il pomeriggio avevo temuto che quel momento non sarebbe mai arrivato, credevo che all'ultimo istante Ronnie si sarebbe tirata indietro e mi avrebbe dato buca ed a quel punto non ci sarebbe stato davvero più niente da fare.
Ma ora era lì, dietro a quella porta, a meno di un metro da me e non riuscivo a smettere di sorridere come un ebete.
Non sapevo cosa sarebbe successo quel pomeriggio, ma qualsiasi cosa fosse accaduta la sua semplice preseza lì significava che le cose erano cambiate radicalmente ed irreversibilmente.
Presi un respiro profondo e pogiai la mano sulla maniglia, poi come se fosse  stato un cerotto la aprii di scatto.
Eccola lì, sembrava un miraggio mentre si mordicchiava il labbro inferiore nervosa, illuminata dal sole caldo di fine settembre, gli occhi bassi ed un braccio che faceva nervosamente su e giù sull'altro.
Quando incrociò il mio sguardo i denti lasciarono il labbro lasciando così le labbra libere di distendersi fino a formare uno dei suoi rari sorrisi sinceri, rendendola, se possibile, ancora più bella.
-ciao- disse sorridendomi incerta
- ciao- risposi sorridendole di rimando e risvegliandomi dalla trance, ma non del tutto.
- ehm, vogliamo rimanere qui fuori per sempre?- chiese imbarazzata forse dal fatto che la stavo fissando non molto discretamente.
- oh, si scusami- risposi e mi spostai di lato facendola entrare -prego-
Mi sorpassò in silenzio e si fermò dietro di me attendendo che chiudessi la porta.
- sei venuta a piedi?- chiesi accigliato non vedendo nessuna macchina sul viale
- no, mi ha accompagnata Kate-
- dopo come hai intenzione di tornare?- chiesi ancora
- a piedi- rispose semplicemente lei come se tre miglia fossero dieci metri
- ti accompagnerò io- risposi chiudendo la porta
- non c'è ne bisogno, davvero-
- invece si - risposi risolutivo
Sospirò scuotendo la testa -litigheremo dopo per questo, ora fammi vedere la casa- disse rivolgendomi un altro sorriso.
Sarà stato il fatto che non ero abituato e tutti quei sorrisi da parte sua, ma stavo letteralmente collassando.
-ok, seguimi- degluttì mentre cercavo di rivolgerle un sorriso rilassato
Mi avviai lungo il corridoio che portava in cucina, sperando che i miei fratelli fossero già scomparsi.
Per fortuna a quanto pare i miei desideri per una volta si erano avverati e non sembrava esserci traccia dei tre guasta feste, in cucina infatti c'era solo mia madre intenta a preparare qualcosa.
- questa è la cucina - dissi entrando e rivolsi uno sguardo a mia madre che sentendo la mia voce aveva alzato la testa
- mamma lei è Ronnie, ma vi conoscete già- dissi ricordando la disastrosa cena a casa Knoks.
- Ciao Ronnie- salutò cordiale mia madre
- Salve signora Jonas- rispose lei sorridendo
- chiamami Denise cara. Ti fermi a cena da noi questa sera?-
Trattenni il respiro.
Mi voltai verso Ronnie che spostò lo sguardo da mia madre a me, guardandomi incerta, poi tornò a guardare mia madre.
Dì di si, dì di si, dì di si.
- La ringrazio Signora Jonas, ehm Denise- si corresse dopo un'occhiataccia di mia madre -ma stasera ho già un impegno-
Sul mio viso si dipinse una smorfia di delusione che però, per fortuna, lei non vide poichè era ancora intenta a guardare mia madre.
Beh non potevo sperare di ottenere tutto in una sola volta.
Cercai di mettere su di nuovo il mio solito sorriso e mi schiarii la voce.
-continuiamo il giro?- chiesi una volta che ebbi ottenuto la sua attenzione
- certo, a dopo Denise- salutò mia madre che le rispose con un sorriso e continuammo
Passammo per il salone e poi su per le scale dove le mostrai le stanze dei miei fratelli, dei miei genitori dove lei non aveva detto altro che "wow".
- e questa è la mia stanza- dissi spalancando la porta davanti a noi
Entrò guardandosi attorno studiando ogni particolare, poi si voltò verso di me.
-E' bellissima- disse con un sorriso imbarazzato. Continuavo a fissarla.
- già- sussurrai in risposta riferendomi a tutt'altra cosa.
Si mise le mani sul fianchi ed assunse un'espressione accigliata.
- potrei sapere perchè continui a guardarmi come se fossi il mostro di Lockness?!-
Altro che mostro di Lockness...
- niente. E' come se mi aspettassi che in realtà sparissi da un momento all'altro- dissi sincero andando a sedermi sul mio letto.
Sospirò e si sedette accanto a me così vicino che potevo sentire il calore della sua pelle, cosa che mi provocò un bruvido lungo la spina dorsale.
- ed invece sono qui, e non sparisco- rispose guardando in basso mentre il mio cuore aumentava i battiti.
- sicura?- chiesi e non mi riferivo solo alla sua presenza fisica.
Sarebbe stata lì da oggi in poi?  
Non si sarebbe tirata indietro lasciandomi come un pesce lesso mandando all'aria le mie speranze che in reatlà stesse nascendo qualcosa?
- ho preso una decisione Nick- rispose seria a bassa voce, mentre mi guardava negli occhi.
Studiai a lungo i suoi occhi verdi come il mare cercando un minimo di incertezza o scetticismo, e con mio grande sollievo non ne trovai, trovai solo la determinazione di chi ha scelto.
- bene- sorrisi
- bene- sorrise lei di rimando -iniziamo a studiare ora? Dopo devo tornare a piedi e non voglio fare tardi- continuò alzandosi dal mio letto
- ti ho detto che ti accompagn...-
- ed io ho detto che litigheremo dopo per questo- mi interruppe alzando una mano
Sorrisi e non aggiunsi altro.
Daltronde, non c'era niente da aggiungere.




When I see you smile

I can face the world, oh oh,
you know I can do anything
When I see you smile
I see a ray of light, oh oh,
I see it shining right through the rain
When I see you smile



Ronnie




Nonostante fossi più che certa della mia scelta, ancora non riuscivo a credere di essere in quella casa, nella sua stanza, seduta alla sua scrivania.
Se qualcuno mi avesse detto una cosa del genere solo un mese fa, gli avrei riso in faccia, sicura che fosse una cosa impossibile.
Ed invece ora ero proprio lì, sorprendendo me stessa mentre lanciavo occhiatine al ragazzo che mi stava accanto e che tentava ardentemente di far entrare qualche nozione di trigonometria nella mia testa.
- hai capito?- chiese all'enesima spiegazione
Guardai dubbiosa prima lui poi il foglio.
Capire era l'ultima parola che mi veniva in mente in quel momento.
Lo sentii sospirare.
- ok. Credo che abbiamo bisogno di una pausa- disse allontanandosi con la sedia dalla scrivania
Tirai un sospiro di sollievo chiudendo il quaderno.
- vieni, voglio mostrarti una cosa- disse alzandosi e facendomi segno di seguirlo
Mi alzai e mi avviai con lui verso le scale.
Un'altra cosa di cui ero rimasta a bocca aperta era l'arredamento della sua casa.
Mi ero aspettata un'arredamento ultramoderno con chissà che funzioni o aggeggi di alta tecnologia, invece avevo trovato un arredamento molto accogliente, con mobili di legno ed un camino in mattoni e questo mi fece capire che nonostante i soldi volevano continuare ad essere una famiglia come le altre.
-Nick?- sentii chiamare una voce quando arrivammo nel grande salone
Ci voltammo entrambi verso sinistra, dove sulla porta della cucina c'era Joe che ora mi fissava.
- oh ciao Ronnie- mi salutò ed in cambio sorrisi con un cenno della testa
- Nick, ti cercava Frenkie- disse tornando a prestare attenzione al fratello
-me?-
-si, gli serviva un aiuto con un esercizio di matematica o una cosa del genere- disse sventolando una mano per aria
- dov'è?- chiese Nick sospirando
- in camera sua-
- posso lasciarti un attimo con lei o la traumatizzerai a vita?- chiese serio in cambio il fratello fece un sorriso a 32 denti per niente rassicurante, infatti Nick scosse la testa.
-ti lascio un secondo- disse rivolgendosi a me -nel caso, non farti problemi ad urlare- e si voltò per poi sparire lungo le scale.
Seguii i passi di Nick fino a quando non decisi di voltarmi verso Joe che  mi sorrideva in maniera inquietante.
- allora, come vanno le ripetizioni?- chiese sedendosi sul divano e facendomi segno di sedermi accanto a lui.
- bene- risposi mentre mi sedevo riluttante
-con Nick invece come va?-
- b-bene- balbettai in imbarazzo
- Sai non è colpa sua- disse sospirando
- cosa?- chiesi confusa
- se è così imbranato con le ragazze. E' sempre stato timido, fin dall'asilo. Arrossiva anche solo se una ragazza gli passava accanto- continuò alzando gli occhi al cielo.
Mi feci scappare una grande risata. Era difficile pensare ad una pop star con problemi a relazionarsi con l'altro sesso.
Rimanemmo per un pò a parlare e lui mi raccontò di come fosse una giornata tipo in casa Jonas, di alcune loro avventure da piccoli, di quando Nick era stato in silenzio per più di una settimana quando aveva scoperto che la madre era in attesa di Frankie, perchè non voleva che gli si rubasse il posto di più piccolo della famiglia.
In quei pochi minuti mi resi conto che anche Jonas II non era poi così male, anzi.
Dovevo ammettere che era molto simpatico e più di una volta mi ero trovata a ridere assieme a lui per qualche suo racconto.
Inotre mi resi conto che ,in qualche inquetante e perverso modo, era una specie di Kate al maschile: totalmente folle, ma dotato di un cervello, come mi dimostrò qualche istante dopo.
- comunque, apparte tutto, Nick è un bravo ragazzo- disse con uno sguardo così intenso da farmi arrossire
- ed in questi giorni posso dire che ho capito che ci tiene davvero a te- continuò
- anche io- mi scappò e lui mi sorrise soddisfatto.
-wow. Sei ancora viva, grazie Joe- esorìi Nick entrando nella stanza
- sei arrivato giusto in tempo, stavo per farla fuori- rispose alzandosi
- meno male che è arrivato lui allora- risposi sorridendogli
- già. Beh andiamo?- disse Nick che pareva improvvisamente ansioso di uscire di lì.
Feci un segno d'assenso e lo seguii verso la porta-finestra che affacciava sul giardino salutando con un cenno della mano Joe che in cambio mi fece l'occhiolino, che però non sfuggì a Nick che si irrigidì all'istante.
Camminammo per qualche istante nell'immenso giardino senza proferire parola mentre mi guardavo attorno estasiata. Era il giardino più grande che avessi mai visto, con una piscina olimpionica e persino un parco giochi.
Guardai Nick accanto a me che teneva lo sguardo fisso di fronte e sembrava in qualche modo assente.
Forse era una mia impressione ma mentre prima era tutto un sorriso e sguardi soddisfatti ora mi sembrava diverso, più taciturno.
- cosa volevi farmi vedere?- chiesi distraendolo dai suoi pensieri
- ora vedrai- disse continuando a guardare di fronte
Sospirai e lo seguii ancora per qualche metro, fino a che non arrivammo ad una grande quercia sulla quale era attaccata una scala di corda.
Seguii con lo sguardo la scala fino a che non notai una casetta di legno fissata su dei rami del grande albero.
-una casa sull'albero?- chiesi retorica a bocca aperta
- si- rispose lui sorridendo di nuovo - quando eravamo in New Jersey io ed i miei fratelli avevamo sempre voluto una casa sull'albero, ma non c'era abbastanza spazio. Quando poi ci siamo trasferiti qui, eravamo troppo cresciuti per una casa sull'albero ed anche troppo impegnati- raccontò con un sorriso malinconico guardando in alto
-questa è di Frankie- spiegò guardandomi -ma è anche il mio rifugio segreto, è lì che vado quando devo pensare-
Sospirai sentendo quella storia che mi fece tornare al passato riaprendo un piccolo pezzettino della ferita che si era ormai cicatrizzata.
- anche io da piccola volevo una casa sull'albero sai?- confessai
- come mai non l'hai avuta?- chiese interessato
- i miei dicevano che era una cosa da maschi- sospirai con un sorriso amaro -inoltre io ero una Knoks, non dovevo abbassarmi a giocare in una casa sull'albero come tutti gli altri bambini-
Alzai lentamente lo sguardo fino ad incrociare il suo, che era contrito.
Calò un silenzio pesante e pieno di imbarazzo, almeno da parte mia.
Inaspettatamente ed improvvisamente fece un passo incerto verso di me e si fermò solo quando era ormai arrivato a pochi centrimetri da me, continuando a guardarmi negli occhi mentre io non potevo evitare di fare altro.
Ero completamente persa in quegli occhi castani, in quello sguardo così intenso che sembrava volermi dire qualcosa che ancora non sapevo interpretare.
Solo allora, forse, mi accorgevo di quanto fosse bello.
Con i capelli ricci che brillavano al sole, quelle fossette che si formavano agli angoli della bocca quando sorrideva ed uno sguardo così intenso da far sciogliere l'Antartide.
E mentre lo vedevo allungare una mano verso di me non ero capace di fare altro che starmene impalata a fissarlo, come se fossi ipnotizzata dal suo sguardo.
Che divolo ti prende?
Chiese la parte cosciente del mio cervello, ma troppo poco rilevante perchè riuscisse a smuovermi.
Nel momento in cui le sue dita sfiorarono delicate il dorso della mia mano, trattenni il respiro mentre dentro al mio stomaco i dinosauri ricominciavano a volteggiare tranquillamente ed i miei occhi si spalancavano.
Ci volle qualche istante per realizzare l'assurdità della cosa.
Tra di noi non c'era stato alcun tipo di contatto fisico fino ad allora, neanche una stretta di mano amichevole, ed ora quel semplice sfiorarsi della sua pelle calda sulla mia fredda, mi stava completamente mandando in tilt e probabilmente stavo anche diventando cianotica dal momento che non respiravo da un tempo indeterminato.
Perchè stavo reagendo in quel modo ridicolo?
Sapevo che presto avrei dovuto trovare il coraggio di cercare dentro di me la risposta a quella domanda, ma in quel momento non ne ero in grado.
Si allontanò da me con un sorriso ed uno sguardo tra il divertito ed il soddisfatto.
- respira Ronnie- ridacchiò con mio grande imbarazzo
Aprii la bocca per lasciare l'aria libera di entrare ed espirai con un fremito mentre continuavo a fissarlo con aria sconvolta.
A quel punto scoppiò a ridere di gusto.
- non credevo ti facessi quest'effetto- riuscì a dire tra una risata e l'altra.
Colpita.
Per nascondere il mio imbarazzo alzai il mento puntandomi le mani sui fianchi, sperando di essere credibile.
- guarda chi parla- cominciai mentre lui continuava a ridere di gusto -quello che da piccolo non riusciva a stare vicino ad una bambina senza arrossire!-
Si fermò di blocco dilatando gli occhi, arrossendo e si raddrizzò riacquistando la portura eretta.
Colpito.
Mi guardò per qualche istante accigliato mentre io gli rivolgevo un sorriso soddisfatto.
- te l'ha detto Joe, vero?- sospirò ed io annuii in segno d'asseso.
- beh ad ogni modo ora le cose sono cambiate, non mi imbarazzo più così facilmente- disse sicuro a testa alta
- tu dici?- chiesi retorica riavvicinandimi a lui fino ad arrivare col mio viso a pochi centimetri dal suo.
Degluttì rumorosamente mentre le guancia gli si imporpavano di una leggera tonalità di rosso.
Mi allontanai di nuovo sorridendo soddisfatta.
- come volevasi dimostrare- dissi divertita ed in cambio ricevetti una linguaccia da parte sua.
- allora, vuoi farmi salire o no ?- chiesi facendo cenno alla casetta di legno, cercando di cambiare discorso
Assunse un'espressione pensierosa e mi guardò per qualche istante prima di rispondere.
- no- rispose sereno -non credo che ti meriti ancora di poter salire lì su- disse con un ghigno
-cosa?- chiesi fintamente indignata -dopo che ho fatto lo sforzo di venire a casa tua e di sopportarti un intero pomeriggio, dici che non me lo merito?-
Scosse la testa divertito.
- non ancora, poi ora dobbiamo tornare a studiare- rispose facendo cenno verso la casa
Annuii con una smorfia.
- già, mi sa che la pausa è durata abbastanza- sospirai
- Ronnie- sussurrò lui che improvvisamente era tornato serio -grazie di essere venuta oggi- disse in fine Lo fissai negli occhi mentre mi guardava con la stessa intensità di qualche minuto prima e da quello sguardo mi resi conto che anche per lui la mia presenza lì significasse molto, non era solo una presenza fisica, ma una conferma del fatto che da oggi in poi le cose sarebbero cambiate.
Sorrisi mandando giù a fatica il groppo che mi si era formato in gola, incapace di rispondere in alcuna maniera verbale.
Mi sorrise di rimando ed insieme ci avviammo verso casa.
E così era fatta.
Avevo preso la mia decisione ed ero fiera della mia convinzione di non tornare indietro.
Con un tuffo al cuore ricordai le strane emozioni che mi avevano travolto quando mi aveva accarezzato la mano e con un sospiro mi resi conto che quando fossi tornata a casa avrei avuto un bel pò su cui pensare.
Già, tornata a casa avrei dovuto affrontare un bel dialogo con me stessa.


What a touch of your hand can do
It's like nothing that I ever knew


* * * *


EEEEEEccoci qui!
con un capitolo finalmente decente direi, no?
Spero che anche a voi sia piaciuto.
Ed ovviamente, aspetto ansiosa i vostri commenti *-*



time of thanx! :

ringrazio come sempre chi ha messo questa storia tra i preferiti <3 :


1 - Aesial 
2 - BENNYY 
3 - Crazy481 
4 - Cruella De Vil 
5 - FallInLove

6 - harmon8y9 

7 - il phard di biancaneve 

8 - Ithil_Elendil

9 - ladyme 

10 - lovatojonassister
11 - lully104

12 - mione94 
13 - MissInBlack 
14 - nes95 

15 - Ryry_ 

16 - SamCrush 
17 - sbrodolinalollypop 
18 - wolfgirl92

Ringrazio chi l'ha messa tra le seguite:

1 - ada12 
2 - _____Jo_____




E chi l'ha messa tra le Seguite:


1 - Aesial 
2 - baby93 
3 - BENNYY
4 - blinkina
5 - Brucy
6 - Crazy481
7 - cussolettapink 
8 - debby95 
9 - FallInLove
10 - ffdipendente 
11 - glokky 
12 - lovebug 
13 - mattiuzza 
14 - mery91g 
15 - micialisa 
16 - mione94 
17 - sbrodolinalollypop 
18 - Stero_Love96

Ed ora o voi che recensite *O*:


il phard di biancaneve: Tresor *o* figurati, dopo tutte le recensioni chilometriche un mini commento ci sta, e poi io mi accontento anche di un "mi piace" o "mi fa schifo". A quando gli esami? un bacio

Ithil_Elendil: sono contenta che quello che è successo nel capitolo scorso mi abbia salvato da un pomodoro diritto in faccia xD Sono carini vero *.*?! ed in questo capitolo lo sono ancora di più!
che te ne pare?
un bacio al prossimo chap!

Cruella De Vil:
ti è piaciuto questo capitolo? *-* lo spero
Ad ogni modo, lo so  che la storia forse si sta portando un pò troppo per le lunghe ma credo dipenda dalla mia paura di scrivere cose banali. Non mi piacciono affatto quelle storie dove si incontrano, il giorno dopo si innamorano e dopo una settimana si sposano. Credo che tu comprenda. Ad ogni modo da questo capitolo in poi, come avrai intuito, le cose andranno mooolto avanti!
Al prossimo capitolo, un bacio

Ryry_: beh in questo capitolo è successo qualcosa che farà smuovere la situazione U_U
che ne pensi?
Ad ogni modo ho letto la tua storia e mi piace davvero tanto *-*
ho anche commentato, ma siccome ho dei seri problemi mentali ho sbagliato capitolo e l'ho scritto al primo xD
tornando a noi, ti è piaciuto questo capitolo?
Al prossimo, un bacio

BENNYY: allora, com'è andata?
hai riso come credevi xD?!
dopo il tuo commento non dirò mai più che un mio capitolo è orribile U_U lascierò giudicare a voi xD
un bacio, al prossimo chap!

SamCrush: oh, tu sei sempre troppo gentile *-*
ahahah è vero che l'attesa aumenta il desiderio per questo sto attendendo tanto xDDD
ti è piaciuto questo capitolo?
un bacio!

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Capitolo 16
*** everything can change ***


capitolo 16 Mi scuso anticipatamente per gli orrori ortografici che ci saranno in questo capitolo e per la mancanza di foto, ma è stato scritto di getto e non ho ne la forza ne il tempo per rileggerlo attentamente e modificarlo xD

Everything can change



Nick

Era un pomeriggio tranquillo come gli altri.
Il sole splendeva sul cielo di Los Angeles, la temperatura era di 23° come un normale settembre californiano e io, Joe e Kevin ce ne stavamo seduti su una sdraio in piscina.
Nulla che segnalasse qualcosa di diverso o particolare.
Nulla, a parte quello che mi stava dicendo Joe.
-cosa ti ha detto?- chiesi ancora incredulo
Sbuffò per l'ennesima volta portando gli occhi al cielo - te l'ho già ripetuto cinque volte- rispose annoiato
- dimmelo anche una sesta- lo incalzai
Prese un bel respiro e posò il tubetto di crema solare che teneva in mano.
- Ronnie ha detto che ci tiene a te- disse semplicemente senza nemmeno guardarmi, come se fosse una cosa da poco.
Continuai a guardarlo incredulo.
- voglio sapere le parole esatte- dissi ancora nervoso mentre stavolta anche Kevin alzava gli occhi al cielo.
- e va bene. Per l'ultima volta- sbuffò esasperato -eravamo seduti sul divano mentre tu eri con Frankie- fece una pausa e si girò verso di me accertandosi che lo stessi ascoltando.
Annuì per invogliarlo a continuare
- le ho detto che tu ci tenevi a lei e lei mi ha risposto "anche io"-  concluse chiudendo gli occhi e alzando di nuovo il viso al sole.
- Nick chiudi la bocca- disse Kevin dopo qualche istante di assoluto silenzio.
Neanche lui sembrava particolarmente colpito da quello che aveva appena detto Joe.
Ora, non che non volessi credere a Joe, sapevo che non mentiva perchè tra di noi non c'erano mai stati segreti e bugie, ma dovevo ammettere che le probabilità che Ronnie avesse davvero detto una cosa del genere erano pari a quelle che a Los Angeles nevicasse in piena estate.
Eppure sapevo che non mi avrebbe mai mentito su niente, figurarsi su una cosa così importante.
- ne sei sicuro?- chiesi a bocca aperta
In risposta sbuffò nervoso -credi che me lo sia inventato?- sbottò irritato
- certo che no, solo che non credevo dicesse una cosa del genere a te-
L'unica certezza che avevo su Ronnie era che lei fosse la persona più testarda ed orgogliosa del mondo, quindi anche se fosse vero che lei in realtà ci tenesse a me, non mi capacitavo del fatto che l'avesse ammesso a Joe.
- forse le sono simpatico- disse leggendomi nel pensiero
Assunse uno dei suoi sorrisi soddisfatti e provocatori, quelli che riuscivano a mandarti in bestia.
Eppure forse era così.
Quando, il giorno prima, stavo tornando dalla camera di Frankie per raggiungerli, avevo sentito chiaramente le risate di Ronnie. Per farla riuscire a ridere in mia presenza ci avevo impiegato settimane, con Joe invece erano bastati due secondi e dovevo ammettere che quando li avevo visti seduti vicino sul divano avrei tanto voluto buttarmi tra di loro urlando di tutto.
Scossi la testa. Quello che mi aveva appena detto Joe metteva in secondo piano tutto.
E così lei ci teneva a me.
Era una di quelle notizie che non ti rendono allegra solo la giornata, ma tutta la settimana.
Mi alzai col sorriso sulle labbra e mi avviai verso la porta.
- dove vai?- chiese Kevin quando ero ormai quasi entrato
- da Kate. Oggi devo darle una mano con i vestiti-
- beh, buona fortuna- disse quindi Joe e Kevin annuì
Appena entrai sentii il campanello della porta suonare e prevedendo che i miei fratelli non si sarebbero mai scollati per andare ad aprire la porta, andai io.
- hei Dani- salutai Danielle che mi sorrideva fuori dalla porta, allungai lo sguardo dietro di lei accertandomi che non spuntasse qualcuno di molto fastidioso ed indesiderato.
- tranquillo. Carrie non è con me- rispose leggendomi nel pensiero e facendosi spazio per entrare.
Mi feci sfugire un sospiro di sollievo e chiusi la porta per poi voltarmi nuovamente verso Danielle che si stava togliendo gli occhiali da sole per posarseli poi sulla testa.
- Mi spiace Nick. So che per te Carrie è un problema almeno quanto lo è per me- disse con aria dispiaciuta -non sai quant'è orribile averla per casa! ma tra un pò tornerà a Chicago- sorrise poi felice.
- non vedo l'ora- risposi sincero alzando gli occhi al cielo
Danielle sorrise sincera poi si voltò verso la finestra che dava in giardino e fece un cenno con la testa verso di essa.
- immagino che i tuoi fratelli stiano a poltrire su quelle sdraio in piscina- sorrise ancora, sarcastica
- ovviamente-
- come mai tu non sei con loro?-
- stavo uscendo in realtà- risposi con un sorriso furbo
- mmh- fece lei essumendo un aria pensierosa - e qualcosa mi dice che non stai uscendo per andare a fare una semplice commissione- disse sorridendo. Aveva già capito tutto.
- vado a casa di Kate. L'amica di Ronnie, ricordi?-
Ci penso per qualche istante accigliata -la bionda?- chiese infine
-esatto. Disegna abiti sai? Tra qualche settimana avrà l'occasione di fare una sfilata tutta sua finanziata da una stilista famosa, di cui assolutamente non ricordo il nome- le spiegai sapendo quanto interessasse anche a lei la moda.
-davvero?- chiese infatti con gli occhi che le brillavano - posso venire alla sfilata?- chiese ancora
- oh, beh, credo non ci siano problemi- risposi più o meno sicuro
- bene- concluse e si voltò pronta a raggiungere Kevin in cucina, ma dopo un passo si bloccò e si voltò lentamente verso di me.
- oh, quasi dimenticavo, come va con Ronnie?- chiese accigliata
- bene- risposi con un sorriso -credo si sia finalmente convinta a darmi una possibilità-
- te l'avevo detto che si sarebbe convinta- disse lei contenta e si voltò di nuovo
- solo che...- dissi alzando un pò la voce per fermarla. Quando si girò verso di me presi un bel respiro e continuai - Danielle, credi che tra me e lei, tra noi due possa nascere qualcosa di più di un'amicizia?- sospirai sconfortato conoscendo già la risposta. Abbassai la testa per non far vedere le mie guancia che ormai erano andate in fiamme ed attesi in silenzio una sua risposta.
- oh - esordii semplicemente -oh- disse ancora lasciando cadere la borsa che teneva in mano -ti sei innamorato di lei- disse, e non era una domanda.
Una parte interiore di me stesso mi diceva di no, che era impossibile.
Insomma una cosa era prendersi una cotta assurda, un'altra era innamorarsi davvero ed il confine tra le due cose era ben delineato ed evidente.
E anche se in quel momento proprio non riuscivo a focalizzare quel confine ero sicuro che da qualche parte a me ignota c'era.
- oh andiamo Danielle, innamorato è un parolone!- esordii strusciando i palmi delle mani sudate sui jeans in un gesto nervoso.
- ah ah- disse lei non dando peso alla mia risposta -e lei lo sa?-
La guardai terrorizzato mentre immaginavo un'eventuale reazione di Ronnie alla notizia che io mi ero preso una stupida cotta per lei.
- direi di no- sospirò sconsolata
- sono senza speranze?- chiesi sconsolato a mia volta
Mi guardò per qualche istante dubbiosa -no, direi di no- disse accigliata senza aggiungere altro
- e cosa pensi che dovrei fare per...si, insomma, per...- mi interruppi per grattarmi dietro l'orecchio imbarazzato - per piacerle ecco- sputai infine
La sua espressione mutò da accigliata a sognante e si avvicinò a me prendendomi per le spalle.
- ho sempre sognato il giorno in cui tu o Joe sareste venuti da me a chiedermi di consigliarvi come conquistare una ragazza che non vi sbavasse dietro- disse guardando qualche centimetro sopra la mia testa, come se non stesse parlando con me, ma con un qualche Dio sconosciuto.
- quel giorno è arrivato qualche settimana fa, quando ti ho chiesto la prima volta di aiutarmi con Ronnie- dissi accigliato
Mi guardò con aria severa come se mi stessi facendo sfugire qualcosa di semplice ma essenziale e fece schioccare la lingua -Si, ma qualche settimana fa non me lo avevi chiesto perchè eri innamorato di lei!-
- hei, non ti ho detto di essere innam...-
- si, si vabene- disse sventolando una mano davanti al viso -tornando a noi...- cominciò guardandomi con aria pensierosa.
- Non conosco Ronnie quindi non so quali sono i suoi gusti in fatto di uomini- sospirò scuotendo la testa affranta -ma posso dirti un segreto che funziona con tutte le donne del mondo e funzionerà anche con lei- disse tornando sorridente
- cioè?- chiesi speranzoso
- sorprendila - rispose semplicemente -fai cose che lei non si aspetterebbe mai fare da te, stupiscila e si innamorerà di te- concluse facendomi l'occhiolino, dopodiche si voltò ed uscii in giardino lasciandomi come un pesce lesso a fissare il vuoto.
In completa trance afferrai le chiavi della macchina ed uscii di casa ripensando alle parole di Danielle.
Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa per sorprenderla, qualcosa che non si sarebbe mai aspettata da me, ovviamente tenendo conto del suo carattere. Insomma non mi sembrava un tipo da serenata o roba scenografica, niente di complicato, qualcosa di semplice ma che doveva andare a fondo.
Più che cercare di sorprenderla con un gesto in particolare dovevo sorprenderla col mio comportamento, col mio modo di fare ed il mio carattere. Dovevo fare qualcosa che mi mettesse sotto una nuova luce in modo che lei a sua volta mi vedesse in modo diverso.
Ma cosa potevo fare?
Avviai il motore della macchina e prima di partire vidi sott'occhio la busta di Starbucks che probabilmente il giorno prima avrà contenuto una dozzina di cookies mangiati tutti da Kevin.
Sorrisi alzando il piede dalla frizione e partendo.
Forse c'era qualcosa che potevo fare, era una sciocchezza, ma come inizio poteva andare bene.


I'd do anything

just to hold you in my arms
to try to make you laugh
(I'd do anything - simple plane)




Ronnie
Fino a che punto può una mente umana sana sopportare un'altra mente molto probabilmente aliena e, senza dubbio, totalmente matta?  
-a che ora hai detto che arriverà?- ripetè per la centesima volta Kate andando avanti e indietro per la stanza.
Sospirai voltandomi prima verso Lexus che era completamente stesa sul tavolo molto probabilmente caduta in un coma senza ritorno, poi mi voltai verso Jamie che invece stava tentando di tenere in equilibrio una matita tra il naso ed il labbro superiore arricciando quest'ultimo, in fine, riluttante, mi voltai di nuovo verso Kate che ora si trovava accanto alla finestra scrutando nervosamente fuori da essa.
- alle quattro, e sono solo le quattro e cinque minuti. Rilassati- risposi sospirando
- sappi che se non verrà sarà colpa tua - disse guardando sempre fuori dalla finestra
- veramente se viene è merito  mio, è amico mio non tuo- sputai acida
Lexus si svegliò dal suo coma profondo e mi guardò spalancando gli occhi e solo quando sentii la matita con cui stava giocando Jamie cadere sul tavolo rimbalzando un paio di volte mi resi conto di quello che avevo detto.
- cioè, insomma non che io ci tenga alla  sua amicizia ovviamente, quello che volevo dire è che...-
- E' arrivato!- urlò Kate interrompendomi e prendendo a saltare sul posto
- non volevo dire questo- borbottai rossa in viso
- no stupida! Dico che è arrivato Nick, ora!- rispose e si catapultò per le scale nel preciso istante in cui il campanello suonò urlando "vado ad aprire!"
Sospirai e mi voltai verso i 2/3 restanti delle mie amiche che mi guardavano con un sorrisino furbo e molto inquietante.
- che c'è?- chiesi guardandomi attorno a disagio
- è tuo amico, eh?- disse sarcastica Lexus mentre Jamie ridacchiava
Abbassai lo sguardo imbarazzata, non potevo dire niente a mia discolpa.
Il silenzio che senguì fece in modo che riuscissi a sentire chiaramente un rumore di passi provenire dalle scale, ogni passo era una stretta allo stomaco sempre più forte.
-eccomi- esordì Kate entrando nella stanza, ma le diedi poca importanza dal momento in cui il mio sguardo era fisso dietro di lei dove a pochi passi fece il suo ingresso Nick che in una mano teneva quattro bicchieri di cartone di Starbucks e nell'altra mano una busta del medesimo negozio.
Lo guardai confusa mentre le sue labbra si stendevano in un sorriso che lo rendevano inconsapevolmente stupendo.
Spalancai gli occhi distogliendo lo sguardo e volgendolo altrove, stupita dai miei stessi pensieri.
"Sto perdendo la testa" pensai terrorizzata.
- il tuo amico è arrivato- disse con una punta di malizia Kate
Sospirai e posai nuovamente lo sguardo su di lui che mi guardava accigliato -ciao - dissi semplicemente
- Ciao Ronnie e salve ragazze- disse riprendendo a sorridere sereno
Fece qualche passo entrando definitivamente della stanza e poggio le cose che portava in mano sul tavolo dove eravamo sedute.
- ho pensato che queste cose vi servissero- disse mentre Jamie allungava il collo cercando di vedere il contenuto della busta.
-quattro cappuccini- disse prendendoli ad uno ad uno e distribuendoli
Quando allungai la mano per prendere il bicchiere che mi stava porgendo involontariamente le nostre dita si sfiorarono.
Mi bloccai con la mano attorno al bicchiere ed il braccio steso mentre il contatto della sua pelle con la mia fece nascere dentro di me un vortice di emozioni mai provate prima.
Smisi di respirare mentre il mio cuore aumentava i battiti, poi stacco la sua mano dal bicchiere e si schiarì la voce mentre gli occhi attenti delle mie amiche erano fissi su di me.
- ed in quella busta cosa c'è?- chiesi per spezzare il silenzio mentre fissavo la busta di starbucks non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
- oh già - disse come se si fosse accorto solo in quel  momento dell'esistenza della busta
- ho pensato che vi servisse qualcosa da mangiare.- disse mentre apriva la busta e infilava la mano dentro estraendone qualcosa - muffin al cioccolato per Kate- disse porgendogli un enorme muffin -Ronnie mi ha detto che ti piacciono- spiegò mentre gli occhi di Kate diventavano quasi lucidi dalla commozione.
- grazie!- disse prendendo il muffin con due mani come se fosse un gioiello prezioso
Nick ridacchiò e tornò a guardare nella busta -due muffin semplici per voi, mi spiace ma non conosco i vostri gusti- disse porgendo due muffin rispettivamente a Lexus e Jamie
- vanno benissimo, grazie Nick!- rispose Jamie dolce come sempre
- si, beh, grazie pop star- ringraziò un pò più impacciata Lexus
- di niente- rispose lui mentre accartocciava il lato superiore della busta per chiuderla.
Un momento. Per chiuderla?allora non c'era più niente dentro, quindi...
- hei e per me non c'è niente?- chiesi offesa
Si voltò verso di me spalancando gli occhi come se fosse stato colto di sorpresa e si portò una mano alla bocca.
- oddio Ronnie, scusami ho dimenticato di prendere qualcosa per te!- disse mortificato mentre le mie tre amiche mi fissavano pietrificate.
Io dal mio canto ero allibita. Insomma, aveva portato due muffin alle mie amiche, aveva persino ricordato che a Kate piacevano i muffin al cioccolato ed a me non aveva portato neanche una caramella?
Non ero solo allibita, ero offesa e ferita nell'orgoglio!
"ho dimenticato di prendere qualcosa per te" traduzione: "avevo dimenticato la tua esistenza!"
Sentii il mio stomaco aggrovigliarsi stavolta a causa della rabbia.
Com'era possibile? come aveva fatto a dimenticarsi di me?
- non importa, grazie del cappuccino- risposi semplicemente volgendo lo sguardo altrove.
Orgogliosa come sempre, non importava quanto ci rimanessi male per qualcosa, niente e nessuno avrebbe mai visto le mie debolezze, sopratutto non lui.
-oh aspetta, cos'è questo?- disse con aria forzatamente casuale facendomi così alzare lo sguardo
Infilò di nuovo la mano nella busta e ne estrasse veloce qualcosa.
-oh, un cookies- sorrise mostrandomi il biscotto
Lo guardai spalancando gli occhi e mettendo da parte la mia maschera offesa.
- un enorme cookies!-urlai come una bambina facendo ridere tutti
Mi porse il cookies e stavolta feci attenzione a non sfiorare neanche minimamente la sua pelle.
- grazie- dissi sincera -è il mio dolce preferito-
- lo so- rispose istantaneamente lui facendoci ammutolire
Sorrise mentre lo guardavo sorpresa.
- come lo sai?- chiesi curiosa, non mi pareva di averglielo mai detto
Spostò lo sguardo verso il basso e si grattò dietro l'orecchio, gesto che faceva quando era nervoso, poi puntò i suoi occhi nocciola nei miei e non c'era più ombra del sorriso di poco prima che era stato ora sostituito con un'espressione seria.
- ti vedo tutte le mattine nel parcheggio della scuola mentre bevi un cappuccino e mangi un cookies- rispose in tono grave
Smisi di masticare e rimasi immobile incapace di degluttire, continuando a guardare nei suoi occhi.
Se prima ero allibita ora non trovavo più agettivi per descrivere come mi sentissi in quel momento.
Aveva appena detto che la mattina a scuola, tra mille persone e con mille cose da pensare lui si era accorto che mangiavo i cookies tutte le mattine.
E con quanta naturalezza lo stava dicendo!
Degluttì rumorosamente e continuai a fissarlo consapevole che quello che mi aveva appena detto mi faceva più piacere del dovuto ed ancora una volta rammentai a me stessa che prima o poi avrei dovuto fare i conti con quello che stava accadendo dentro di me.
Sentivo che qualcosa stava inizando a smuoversi, non sapevo assolutamente cosa ma sentivo che c'era qualcosa di strano nell'aria, qualcosa che la rendeva fresca e profumata di un odore mai sentito prima, ma allo stesso tempo la rendeva pesante. Per questo forse respiravo quasi con l'affanno.
- ehm ehm- si schiarì la voce Kate per mettere fine a quel lungo interbinabile ed imbarazzante silenzio -che ne dite di iniziare?- chiese lanciandomi un'occhiata
Rispondemmo più o meno tutti con dei mugolii d'assenzo.
- cosa devo fare esattamente?- chiese Nick rivolto a Kate
- solo stare fermo, ci penseremo noi a fare tutto- disse sbrigativa lei prendendo una fila di bozzette che teneva sulla scrivania.
Dopo di che lo afferrò per un braccio e lo portò in un angolo della stanza con un metro in mano, pronta a prendergli le misure.
- carina la scenetta di prima- sussurrò Lexus ad un orecchio e poi senza guardarmi si avviò verso Kate
Sospirai sconsolata.
Cosa mi stava succedendo? Dov'era finita la Ronnie forte ed indipendente che odiava le pop star e non si faceva abbindolare da due occhi dolci ed uno stupido sorriso ammaliatore? Dov'era la Ronnie che amavo e che avevo costruito in 17 anni?
Diciassette anni buttati al vento da un ragazzo che conoscevo da qualche settimana.
Eppure non riuscivo a capire il perchè.
Perchè tremavo ogni volta che sentivo la sua voce, ogni volta che mi sfiorava quasi andavo in trance e quando mi sorrideva il cervello mi si spegneva automaticamente?
"perchè ti piace idiota!" gridò una voce molto fuoriluogo e odiosa nella mia testa "fatti gli affari tuoi!" le ringhiai dietro io.
Sospirai ancora.
Eppure era inutile fare finta che non ci fosse niente tra me e lui.
Si poteva ignorare il fatto che lui era senza dubbio un gran bel ragazzo, si poteva ignorare che era il ragazzo più gentile e cocciuto che avessi mai conosciuto, si poteva ignorare anche il fatto che nonostante tutto si era simostrato una persona vera, ma i brividi e le farfalle allo stomaco che sentivo quando era nei paraggi, quelli proprio non si potevano ignorare.
Quindi finiva così? Non avevo altra chance? Dovevo arrendermi all'evidenza dei fatti?
Alzai lentamente lo sguardo fino ad incontrare il suo che mi stava guardando da un angolo dove Kate non faceva altro che chiacchierare e girargli attorno prendendo misure qua e la.
Nel momento in cui mi sorrise sentii nascere un nuovo brivido partire dal collo e scendere infondo alla schiena.
Un altro sospiro.
Si, non avevo altra scelta.
Dovevo ammettere che mi piaceva.
 

Perchè c'è nell'aria, c'è stasera
c'è qualcosa che non sai cos'è
ma sai che c'è nell'aria, c'è stasera
c'è qualcosa in questo cielo blu
(notte di mezza estate - Britti feat. Bennato)


Nick
-abbiamo finito- sospirò Kate lasciandosi cadere a terra
Sospirai a mia volta dando un occhiata all'orologgio che tenevo al polso, le 19.45.
Ero li da tre ore ed ero esauso, ma dovevo ammetere di essermi divertito anche.
Tra crisi isteriche di Kate che ogni tanto dimenticava dove avesse messo questo o quello, Jamie poverina che le correva dietro tentando di calmarla, Lexus che la ignorava alzando il volume dello stereo che aveva acceso lei stessa e Ronnie che prendeva in giro Kate per le sue crisi chiamandola "suora in menopausa".
Sorrisi inconsciamente pensando a Ronnie, come sempre.
Ero riuscito a stupirla quando le avevo detto che sapevo che il cookies era il suo dolce preferito. Ovviamente non avevo programmato anche il fatto di confessarle che tutte le mattine a scuola la osservavo prima dell'entrata, ma mi era scappato ed una volta confessato era troppo tardi per rimangiarmi tutto.
Ora però non sapevo se questo mio gesto avesse dato il risultato sperato.
- bene io andrei a casa- disse Lexus alzandosi da una sedia sulla quale era comodamente seduta
- io vengo con te!- disse Jamie facendo seguire uno sbadiglio alle sue parole
- mi dareste un passaggio?- chiese Ronnie
Jamie aprii la bocca per risponderle quando Lexus la zittì con un gesto della mano.
- volentieri, ma andiamo un pò di fretta- cominciò Lexus -dobbiamo andare a prendere la sorella di Jamie all'accademia, vero Jamie?- chiese con un'occhiata eloquente
L'amica prima la guardò accigliata poi alzò entrambe le sopracciglia per mostrare che aveva capito
- oh, certo. L'avevo quasi dimenticato!- disse nervosamente mentre Ronnie la guardava accigliata.
- potrebbe accompagnarti Nick, se per lui non è un problema- continuò la rossa sorridendo verso di me
- ottima idea!- saltò Kate svegliandosi improvvisamente
- per me non è un problema- dissi guardando Ronnie, aspettando una sua risposta
- ti ringrazio, ma non c'è ne bisogno- sospirò lei guardandomi di traverso
- Ronnie, fuori è buio ormai, non puoi tornare a casa da sola, non si sa mai chi potresti incontrare!- protestò Kate
- Kat, viviamo a Sunset Boulevard non nel Bronx- chiarì lei accompagnando il tutto con un occhiataccia
- e che c'entra! ci sono tanti pericoli a Sunset BLV- protestò ancora Kate
- come ad esempio?- chiese scettica lei
- come....come ad esempio...come i cani enormi che potrebbero uscire da un momento all'altro dalle ville!- rispose Kate
- già- continuò Lexus assecondando l'amica -cani, gatti...-
- animali ferocissimi- concluse Jamie
Le mie labbra si curvarono in un sorriso quando Kate si voltò verso di me senza farsi notare e mi fece l'occhiolino. Quella ragazza era straordinaria. Aveva capito tutto ed ora stava cercando di darmi una mano, dovevo ricordarmi di ringraziarla appena ne avrei avuto l'opportunità.
Spostai lo sguardo su Ronnie che guardava le sue ammiche accigliata, poi guardò me e dopo qualche istante la sua  espressione si ammorbidì.
- e vabene- sospiro -se per te non è un problema- aggiunse arrendendosi
- nessun problema- risposi subito meritandomi un piccolo sorriso da parte sua
Si alzò svogliatamente e si avviò verso la porta -bene, andiamo allora. A domani ragazze- salutò lei con un cenno e scomparve dietro la porta mentre io restavo imbambolato sul posto pensando che avrei avuto l'opportunità di stare solo con lei per qualche minuto.
- Nick? Dovresti accompagnarla tu sai?- chiese sarcastica Jamie svegliandomi dal sonno
- A domani ragazze- dissi frettoloso ed uscii dalla stanza inseguendo Ronnie
Arrivai di corsa alla portadi ingresso e fino a lì non c'era traccia di lei, ma notai che la porta era aperta così avanzai il passo fino ad arrivare fuori da essa.
Mi guardai in giro e la vidi.
In mezzo all'enorme viale di ghiaia voltata verso di me con le braccia sui fianchi ed un piede che batteva ritmicamente a terra.
- hai intenzione di muovere le tue gambine?- chiese con uno sguardo divertito
Scossi la testa e mi avviai verso di lei -chi va piano va sano e va lontano- risposi affiancandola e camminando con lei verso la macchina
- già, ma arriverà sempre troppo tardi- rispose facendo la linguaccia
Camminammo in silenzio fino alla macchina dove io le aprii gentilmente la portiera, poi salii e misi in modo.
Calò un silenzio molto imbarazzante.
Mi voltai verso di lei che guardava fuori dal finestrino in silenzio, guardai le sue mani che si torturavano l'un l'altra ed i suoi denti che mordicchiavano il labbro inferiore.
Ad un tratto sospirò e guardò difronte a se facendomi voltare a mia volta per non farle accorgere che la stavo osservando.
- hai deciso che vuoi ucciderci?- chiese tutto d'un tratto
- eh?- ribbattei confuso
Puntò l'indice davanti a se poi si voltò lentamente col volto verso di me.
- quando si guida si guarda avanti-
Beccato.
-Stavo guardando avanti-
- no, stavi guardando me- ribattè sorridendo
- oh oh. Devo aggiungere egocentrica alla lista dei tuoi difetti-
- hai una lista dei miei difetti? fammi sentire un pò-
-vediamo- cominciai -orgogliosa, testarda, acida...-
-scostumata- mi interruppe lei portandosi le ginocchia al petto e poggiando i piedi sul sediolino
- ti pare il modo di stare seduta?- chiesi divertito
- certo!- rispose lei come se la cosa fosse normale -perchè credi abbiano fatto sedili così grandi se non puoi raggomitolarti sopra?-
- per stare più comodi?- chiesi ovvio
- appunto. Sono comodissima- decretò aggiustando meglio i piedi
Sospirai e scossi la testa.
Era senza ombra di dubbio la persona più assurda che avessi mai incontrato in vita mia.
Casa sua non era per niente lontana da quella di Kate così dopo pochi minuti, troppo presto, arrivammo fuori casa sua.
-grazie del passaggio- disse abbassando i piedi e tornando seduta
- quando vuoi- ammiccai
Sorrise e si voltò verso la portiera e quando la sua mano si allungò, con un crampo allo stomaco mi resi conto che non volevo che se ne andasse, avrei tanto voluto prenderla per il braccio e tirarla indietro confessandole tutto, confessandole in quale assurda situazione mi ero cacciato.
- ci vediamo domani a scuola?- dissi la prima cosa che mi venne in mente in quel momento
- certo, a meno che tu non voglia cambiare scuola- rispose spostando momentaneamente la mano dalla portiera
- bene- sorrisi malinconico arrendendomi all'idea che avrei dovuto lasciarla andare
Sorrise e si voltò nuovamente, ma prima di aprire la portiera si bloccò e si voltò nuovamente verso di me.
-oh, quasi dimenticavo- disse tornando a guardarmi - è stato un bel gesto il tuo. Quello di starbucks intendo- disse portandosi un ciuffo dietro l'orecchio e sorridendo inbarazzata.
La guardai mentre i suoi occhi smeraldo splendevano valorizzati dalle gote che lentamente si coloravano di un rosa scuro.
Sospirai. Non avrebbe mai potuto essere mia, ed io ero totalmente perso.
- è stata una sciocchezza- risposi imbarazzato quanto lei - insomma non è niente di eccezzionale, niente di che, solo qualche muffin e cappuccino, chiunque avrebbe potuto farlo, cioè io...-
La sua risata cristallina mi interruppe e la guardai estasiato da quel suono.
Mi guardò sorridendo sempre con quella luce negli occhi che non sapevo decifrare -rilassati Nick- sussurrò
Il suo sorriso si spense lentamente ed iniziò a guardarmi negli occhi, sembrava che volesse entrare dentro dime, scoprire i miei pensieri, interpretare i miei gesti, come se stesse cercando di trovare la risposta ad una domanda che neanche lei ancora sapeva bene quale fosse.
Il suo sguardo era così intenso che di fronte a lei mi sentì trasparente, avevo la sensazione che avesse capito tutto, avevo paura che avesse capito che ero ormai innamorato di lei.
A quel pensiero il cuore fece un balzo dal petto ed iniziò a battere freneticamente dandomi il tormento.
Poi accadde come se fosse un film.
Lentamente, senza nessuna fretta, facendomi leggere nel suo sguardo tutta la confusione e l'istinto che c'era in quel gesto, avvicinò il suo viso al mio fino a che non era talmente vicina da farmi mancare il fiato.
Quando le sue labbra leggere si posarono sulla mia guancia bollente, trattenni il respiro.
Un bacio leggero sulla guancia che per lei probabilmente non significava niente se non un modo di ringraziarmi, ma che in quel momento stava sconvolgendo la mia mente.
Si allontanò da me con la stessa lentezza con cui si era avvicinata, continuando a guardarmi negli occhi che ormai erano spalancati per la sorpresa.
- è stato un bel gesto- sussurrò talmente piano che feci fatica a sentire
Scese dalla macchina ed entrò in casa veloce, senza mai voltarsi indietro, lasciandomi da solo.
Quel suo gesto non aveva fatto che creare nella mia mente mille altre nuove domande.
Mille domande, ma un'unica certezza: ero innamorato di Ronnie.




***


Finitooooooooooo finalmente!
Salve a tutte xD
Lo so che sono in ritardo ma ho le mie buone motivazioni u.u
partendo da quella che speravo che lasciando un pò di più la storia senza aggiornamenti ci fossero più recensioni, ma non è stato così.
Vabè spero in questo capitolo ce ne siano di più altrimenti...poi si vedrà xD

oooooooooook sono veramente di corsissima quindi ringrazio in massa chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate e passo direttamente alle recensioni, perdonatemi!


Sophiaa: heeeeei. Wow due giorni consecutivi a leggere la mia storia e sei ancora viva *-* sono contenta xD Sono contenta anche che ti piaccia *-* riguardo al continuo, intendi un'altra storia dopo questa?
ti è piaciuto questo capitolo?
un bacio al prossimo!

il phard di biancaneve: Tresor *o* ehhhhggià il nostro Nick si è innamorato *-* ma non è bellissima Ronnie in questo capitolo eh?
Spero che tu stia meglio e che l'esame sia andato bene!
Mi mancano le tue recensioni chilometriche T_T
un bacio, ci si sente!

Ryry_: ahahahah
beh il bacio c'è stato, ma non credo sia quello che speravi tu ahahah ma è un inizio u.u
te gusta questo capitolo?
al prossimo, un bacio!

wolfgirl92:  eccola, la donna che recensisce a rate u.u ad ogni modo non è stupenda Ronnie *-*?!
E siccome sei stata l'unica che mi ha risposto ho deciso che metterò i titoli delle canzoni xD
al prossimo capitolo, spero per te altrimenti ti ammazzo u.u
kisses!

Ithil_Elendil: il capitolo più bello del mondo *-* addirittura *-* farò una statua d'oro anche a te tranquilla!
ti è piaciuto questo *-*?
 kiiiiiiiiiiiiiiiiiiiisses


BENNYY:  aaaaaaaaaaaaaallora *-*?! Direi che Ronnie sta ufficialmente diventando più Nicholas ahahahah
ti è piaciuto questa capitolo?
un bacioooooone al prossimo!

 











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Capitolo 17
*** sorry, I can't ***


Voi non avete ideeeeeeeeeea!
questo capitolo non voleva proprio nascere xD
inizialmente non volevo postare più perchè ero scoraggiata dai pochi commenti(dovete ringraziare "il phard di biancaneve" che mi ha supportato nei miei momenti di crisi, se ho postato questo cap è stato anche grazie a lei u.u), poi quando finalmente i commenti hanno raggiunto un numero accettabile...indovinate?! mi è morto Fuffy! (no, non è il mio cane, è il mio pc xD)
Ora sto aggiornando dal pc di mia cugina, quindi vi chiedo di essere pazienti per il prossimo capitolo perchè proprio non so quando riuscirò ad aggiornare.
Bene, ora vi lascio al diciassettesimo capitolo!
hope u enjoy!


Sorry, I can't



Nick


I giorni continuavano a passare velocemente e il mio rapporto sia con Ronnie che con le altre componenti di quel gruppo totalmente folle continuava ad intensificarsi, anche Ronnie dal suo canto mi pareva molto ben disposta nei miei confronti come in quelli dei miei fratelli, che aveva l'opportunità di incontrare ogni volta che veniva a casa mia per studiare, mi aveva infatti confessato che Joe le piaceva per la sua simpatia e schiettezza, aveva un modo di fare così simpatico che le era impossibile non gradire la sua amicizia, con Kevin invece si divertiva a giocare ai videogame durante le nostre pause o parlare di varie band che le interessavano e che anche lui conosceva.
Sospirai alzando il viso verso il cielo che era come sempre limpido.
Nonostante fosse ormai quasi ottobre la temperatura non accennava a scendere al di sotto dei ventitre gradi.
Seduto fuori scuola, su quella solita panchina non potei far a meno di pensare che un altra temperatura che non accennava a diminuire col passare del tempo era quella delle mie guancia ogni volta che lei mi sfiorava anche solo leggermente.

- è proprio necessario?- chiese lei con aria stanca guardando il suo quaderno
- ti prometto che è l'ultimo esercizio- risposi solenne
- ti prego continuiamo domani- fece lei con due occhioni languidi.
Allungò una mano e la posò sulla mia accarezzandone il dorso.
Quel semplice gesto era bastato per farmi andare le guancia in fuoco, mi venne la tentazione di afferrare la sua mano ed attirarla verso di me per stringerla in modo da sentire il calore della sua pelle sulla mia, ma sapevo che era impossibile.

Continuai a fissarla negli occhi mentre la sua mano sulla mia mi mandava completamente nel pallone.
Deglittì rumorosamente -va bene, continuiamo domani- sussurrai
Sorrise soddisfatta e scostò la sua mano dalla mia lasciandomi un senso di vuoto e malinconia.

- hei, ho detto buongiorno- disse una voce irritata distogliendomi dai miei pensieri
Alzai lo sguardo e trovai di fronte a me una ragazza bionda e slanciata, gli occhi sempre vispi ed il suo immancabile sorriso a metà tra il furbo e l'inquietante.
- buongiorno Kate, scusa ero distratto- salutai
- ho notato- disse sedendosi accanto a me - a cosa pensavi così intensamente da non accorgerti della mia magnifica presenza?-
La guardai di traverso alzando un sopracciglio.
- oh già risposta scontata- sorrise capendo al volo come sempre -quando ti deciderai a smettere di fantasticare su Ronnie e rendere i tuoi pensieri realtà?-
Sbuffai prima di rispondere.
- parli come se non conoscessi Ronnie- feci una pausa per guardarla scettico - conosci meglio di me le disastrose conseguenze alle quali potrebbe portare la mia confessione-
- quanto la fai lunga- rispose alzando gli occhi al cielo
- Kate cosa vuoi che faccia?-
- dille che ti piace-
- e pensi che mi ucciderà prima o dopo aver terminato la frase?- chiesi sarcastico
- Nicholas- sospirò -sto cercando di aiutarti ma ci vuole un pò di ottimismo e collaborazione da parte tua- rispose seccata
- andiamo Kate, credi davvero che servirà a qualcosa? Insomma credi che se io le dica che mi piace lei si butterà tra le mie braccia?- chiesi scettico
In risposta alzò gli occhi al cielo borbottando qualcosa del tipo "accidenti, devo proprio spiegargli tutto"
- Ok Jonas, raggioniamo- disse sistemandosi meglio sulla panchina per guardami in faccia -credi che stia facendo questo per te o per lei?- chiese retorica
La guardai accigliato, non capivo dove volesse andare a parare.
- Dio, Jonas lo sto facendo per lei!- sbottò ovvia -so che le piaci e so che lo ha capito anche lei. Quello che non ha ancora capito è quanto le piaci. Ed anche se sono convinta che prima o poi lo capirà, so che i tempi di intuizione di Ronnie sono molto tardivi. Quindi le opzioni sono due- fece una pausa per prendere fiato.
- o aspetti su questa panchina di questa stupida scuola che Ronnie se ne renda conto, cosa che probabilmente accadrà quando i tuoi bei riccioli saranno grigi e le tue chiappe da Pop star molli. O ti dai una mossa, fai una bella chiacchierata col tuo cervellino e vi mettete daccordo per trovare il modo di farle capire che anche lei è cotta -
La guardai allibito per quello che mi aveva detto.
- quindi secondo te lei è cotta di me?- chiesi scettico
- perchè non glielo chiedi? Sta venendo proprio qui- disse indicando un punto difronte a noi dove vidi Ronnie camminare lentamente verso di noi con un sorriso.
- Buongiorno!- salutò allegra sedendosi accanto a Kate, troppo lontano da me
-buongiorno - salutai - come mai così allegra stamane?- chiesi sorridendole
Lei in risposta mi fece uno di quei suoi sorrisi da capogiro.
- non noti niente di diverso ?- chiese sempre  sorridendo raggiante
La scrutai con attenzione partendo dai capelli che erano sempre neri e lunghi fino alla vita, il suo sorriso sempre splendente e gli occhi sempre accesi di quella strana luce indecifrabile, la pelle pallida come la luna, all'interno dell'avanbraccio, quasi nascosto notai un tatuaggio e sul polso dell'altro braccio un altro tautaggio. Era strano che mi fossi accorto solo ora dei due tatuaggi, ma evidentemente ero troppo ammaliato dal suo volto per riuscire a distogliere lo sguardo.
Comunque non notai niente di diverso neanche nel suo abigliamento. Era bellissima come sempre.
-no- risposi accigliato
Sorrise sventolandomi un  paio di chiavi sotto al naso.
-finalmente ho trovato le chiavi della macchina- rispose stringendole al petto
-oh- avevo completamente dimenticato che di solito lei veniva a scuola con Kate e non avevo affatto pensato a quel dettaglio occupato com'ero a sentire le parole di Kate.
La campanella suonò e tutti e tre sbuffammò.
- vado alla ricerca di Jam e Lexus, ci vediamo a pranzo!- ci salutò Kate avviandosi verso l'edificio
- beh vado anche io, ci vediamo dopo- salutò anche lei avviandosi verso la sua aula
Sospirai guardandola mentre andava via e ripensai alle parole di Kate.
Aveva ragione, avrei dovuto confessarle tutto.

In my head I see you all over me
(in my hand - Jason Derulo)

-
non capisco che diavolo abbia da guardare quella gallina- sbuffò Kate guardando il tavolo delle Cheerleader dal quale Ashley ci lanciava occhiate molto poco discrete
- credo sia per lui- le rispose Lexus in tono piattoindicandomi
- ovvio che è per lui. Si starà chiedendo come ha potuto oltragiare in questo modo il suo onore sedendosi con noi e snobbando lei- disse Jamie sorridendo
- è gelosa perchè è nostro amico- ringhiò Kate che inconsapevolmente mi riempii il cuore di felicetà con quella affermazione.
- oh scusa volevo dire tuo amico- disse con aria furba verso Ronnie che in risposta alzò gli occhi al cielo
- ti avverto Kate. Sono troppo di buon umore per aver trovato le chiavi della mia Freedom per dar retta alle tue provocazioni- rispose lei tranquilla
-Freedom?- chiesi accigliato
- è la sua macchina- sussurrò Jamie portandosi una mano davanti alla bocca
- si, è la mia macchina e si ho dato un nome alla mia macchina- disse guardando prima Jamie poi me -problemi?- chiese con un sorriso angelico ma con un tono che diceva tutt'altro.
Stetti un pò a pensare prima di rispondere -no, anzi è un nome davvero azzeccato per la tua auto. Freedom- sorrisi in fine
Spiazzata dalla mia reazione sorrise di rimando guardandomi per qualche istante, poi rivolse lo sguardo altrove.
Freedom. Si,era davvero azzeccato per uno spirito libero come lei. Senza regole, senza limiti, anticonformista, il quadro della libertà.
Dopo qualche istante di silenzio Kate si schiarì la voce rivolgendosi poi a Ronnie
- hai parlato a Nick di quella cosa?- chiese ammiccando
-come potevo se lo abbiamo deciso solo ieri sera?- rispose lei
- cosa devi dirmi?- chiesi curioso
Sospirò
- Ecco, tra qualche giorno ci sarà il concerto di un gruppo che ci piace molto, gli All time Low, insomma non è metal core ma fanno buona musica, il cantante è davvero grande, ha una voce...-
- arriva al punto Ronnie- la interruppe Lexus alzando gli occhi al cielo
- ci sto arrivando- disse lei alzando il mento -avevamo pensato, insomma se ti va, che potresti venire con noi- disse guardandomi negli occhi ed attendendo una mia risposta che tardò ad arrivare di qualche secondo solo perchè mi voltai un attimo verso Kate giusto in tempo per vedere sulle sue labbra formarsi un sorrisino furbo mentre mi mostrava uno sguardo soddisfatto.
- mi farebbe molto piacere- le sorrisi sincero
-bene ti passiamo a prendere noi- rispose Kate sbrigativa mentre Ronnie tornava a prestare attenzione al thé alla pesca che aveva di fronte.
- dov'è che erano le chiavi della tua macchina?- chiesi facendo in modo che i suoi occhi si posassero nuovamente su di me
-in un posto in cui mia madre sapeva che non avrei mai messo piede- rispose sorridendo mentre io la guardavo accigliato cercando di trovare la risposta
- in palestra sotto gli attrezzi?- chiese con un sorriso Lexus
-Lex, tesoro, mi conosci troppo bene- confermò lei ammiccando
La guardai mentre mi balzò in testa un'idea brillante
- per festeggiare il ritrovamento delle chiavi perdute- dissi sorridendo -che ne dici di venire a studiare da me oggi?-
-e lo chiami festeggiare!- sbottò spalancando la bocca contrariata, ma subito dopo sulle sue labbra si formò un sorriso -ci sono Kevin e Joe?- chiese speranzosa
-si- sbuffai alzando gli occhi al cielo
- e Frankie?-
- certo-
-okkay allora- rispose sorridendo





Ronnie


Bussai energicamente al campanello, guardando di fronte a me l'elegante scritta "Jonas" che  era incisa sulla grande targhetta dorata.
Mi voltai per dare un ultimo sguardo alla mia freedom: un audi R8 nera.
Poi sentii il rumore della porta che si apriva lentamente e mi voltai scorgendo al di là della porta un ometto poco più alto di 1m e 30 che mi guardava con i suoi occhi colo nocciola.
- ciao Ronnie!- esclamò aprendo definitivamente la porta ed uscendo per abbracciarmi
In quei giorni avevo stretto davvero tanto i rapporti con i componenti di quella famiglia dal primo all'ultimo. Con Frankie perchè ero l'unica che si degnava di giocare con lui mentre i suoi fratelli erano impegnati a fare questo o quello, con Kevin perchè aveva una cultura musicale davvero strabiliante e mi aveva sorpreso davvero tanto quando, dopo aver nominato i nomi di alcune delle mie band preferite, invece di guardarmi stralunato aveva affermato di conoscerle e ne parlavamo in continuazione, e Joe, per quanto spesso fosse incapace di essere una persona seria, era impossibile non volergli bene con il suo sarcasmo e le sue battute sempre  nei momenti meno adatti, ed inoltre come  avevo notato dall'inizio, in lui c'era quel non so che, che lo faceva somigliare terribilmente a Kate.
- hei Frankie- sorrisi mentre ricambiavo per un attimo la stretta per poi lasciarlo andare
Entrammo in casa e lui corse subito per il salone dove la porta che dava sulla piscina era aperta perciò immaginai che qualcuno stesse fuori.
- dov'è il resto della famiglia?- chiesi mentre poggiavo la borsa sul divano
- mamma e papà sono usciti, Kevin e Joe sono fuori in piscina e Nick era in camera sua ma credo stia arrivando-
-bene- dissi voltandomi verso la finestra pronta per uscire fuori
- sai, Kevin e Joe stanno preparando uno scherzo a Nick- disse allegro lui nel momento in cui misi il piede fuori dal balcone.
Gli avrei chiesto di che genere di scherzo si trattasse, non fosse per il fatto che improvvisamente fui colpita da un brivido di freddo, cosa molto strana dal momento che c'erano più di venti gradi.
Eppure il freddo era così forte da impedirmi di parlare, solo quando sentii una goccia scivolarmi sino al mento e cadere giù mi accorsi che ero...bagnata?
Guardai giù e vidi attorno ai miei piedi tantissimi cubetti di ghiaccio galleggiare in una pozzanghera d'acqua, alzai lo sguardo per vedere da dove fosse mai venuta quella pioggia di ghiaccio e sopra di me vidi penzolare un secchio, ormai vuoto, che gocciolava ancora sulla mia testa.
Abbassai di nuovo lo sguardo vedendo i miei vestiti, i miei capelli ed anche le mie scarpe, inzuppate.
Mi passai una mano appena sotto gli occhi e subito le mie dita si macchiarono di nero, segno che l'eye liner aveva ceduto.
Dietro di me sentii un rumore di passi, segno che forse anche Nick era arrivato e lo sentii trattenere rumorosamente il fiato.
Alzai lentamente lo sguardo sugli unici due possibili autori di questo scherzo idiota.
Quando il mio sguardò arrivò a loro rabbrividirono entrambi e Kevin come poteva si nascose dietro a Joe che saltellava da una parte all'altra cercando di scrollarselo da dosso.
In assoluto silenzio feci un passo verso di loro
- non uccidermi ti prego!- urlò Kevin rendendosi conto dell'impossibilità di nascondersi dietro il fratello -sono troppo giovane per morire!- aggiunse facendo un passo in dietro, un passo però che lo portò ancora più vicino alla piscina, assecondando inconsapevolmente la mia vendetta.
Un altro passo.
-ed io sono troppo bello per morire!- esclamò anche Joe facendo un altro passo indietro
- di chi è stata l'idea?- chiesi a bassa voce
Un altro passo.
-sua!- dissero assieme indicandosi l'un l'altro poi Kevin si arrese -oh e vabene è stata mia l'idea- disse abbassando lo sguardo -ma è stato lui a riempire il secchio ed ad avere l'idea del ghiaccio!- disse incolpando nuovamente il fratello che non tentò nemmeno di dire qualcosa per difendersi.
Un altro passo.
- si, sono stato io- confessò -ma non era per te lo giuro! era per Nick- disse lanciando un'occhiata dietro di me confermandomi così la presenza di Nick
Un altro passo.
Ormai erano vicini al bordo e non potevano più indietreggiare così avanzai io, sino ad arrivare a meno di dieci centimetri da loro.
- non sono arrabbiata- sorrisi malefica
- no?- chiese Kevin confuso lanciando uno sguardo pieno di panico al fratello che contraccambiò
- oh no, ma lascia che vi ringrazi come si deve per questa bella rinfrescata- dissi mentre allungavo le mani fino ad arrivare al petto di entrambi, feci forza e con una spinta decisa li buttai giù mentre sui loro volti si dipingeva un'autentica espressione di terrore.
Quello che non avevo calcolato però era che i due erano troppo svegli.
Nel momento in cui li spinsi Joe afferrò il mio polso sinistro e Kevin quello destro trascinandomi in acqua con loro, ma per me aveva poca importanza dal momento in cui ero già bagnata fradicia.
Riemersi giusto in tempo per vedere Joe salire a galla annaspando e cercando di levarsi i capelli dal viso, mentre Kevin saltò fuori sputando acqua qua e la.
A quella scena cominciai a ridere di gusto seguita da Frankie e Nick che ora si erano avvicinati per assistere allo spettacolo.
- non c'è niente da ridere!- sbottò Joe stizzito
- esatto!- confermò Kevin
- se vi vedreste ridereste anche voi- riuscii a dire tra una risata e l'altra
- dovresti vederti tu!- sbotto ancora Joe rosso in viso facendomi smettere di ridere
-Joe, fossi in te starei zitto- gli sussurrò Kevin ma lui non lo sentii nemmeno
- sembri un pulcino bagnato!- disse infatti
- Joe taci!- disse ancora Kevin cercando di zittirlo
- anzi con quel trucco sciolto sembri...-
- Joe! vuoi morire?- disse esasperato
- sembri un panda!-
Silenzio.
- bruttò idiota, cretino, stupido, deficente!- urlai mentre cercavo di correre verso di lui che spiazzato restò immobile con gli occhi spalancati.
Lo presi per le spalle buttandolo in acqua e facendogli fare su e giù come se stessi lavando una maglia sporca.
- come osi dire una cosa del genere a me!- dissi divertita mentre Kevin borbottava "glielo avevo detto" e Joe si dimenava nell'acqua
- sei un cretino!- sbottai ancora mentre alle mie spalle sentivo la risata di Nick
Distolsi per un attimo la mia attenzione da Joe per rivolgerla a Nick.
- non ridere! è colpa tua se siamo finiti così!- sbottai
- colpa mia?- chiese accigliato
- certo! quel secchio era per te non per me-
Stava per rispondere e l'avrebbe fatto, ma Joe approfittando della mia distrazione mi prese per i fianchi e dopo avermi letteralmente lanciato in aria mi fece sprofondare nella piscina.
Riemersi dalla piscina più agguerrita che mai, ma quando cercai di afferrare Joe per un braccio, un altro paia di braccia mi fermarono afferrandomi per la vita.
- Kevin!- urlai, ma non sembrava intenzionato a lasciarmi così mentre Kevin mi manteneva Joe mi schizzava l'acqua e mi faceva il solletico, mentre io divertita mi dimenavo cecando di liberarmi.
- Frankie, Nick aiuto!- urlai in speranza che i restant 2/4 dei Jonas mi aiutassero
Frankie si lanciò subitò gridando "ti salverò io!" mentre Nick scosse la testa ed andò a sedersi su una delle sedie, improvvisamente non mi sembrava più tanto divertito.
Quando finalmente i due fratelli mi lasciarono, ovviamente solo dopo avermi obbligato a supplicarli, mi alzai sulle braccia sedendomi a bordo vasca, mentre Kevin, Joe e Frankie si avviavano verso l'interno della casa.
- andiamo a metterci qualcosa di asciutto, se vuoi asciugarti un pò vai pure in bagno- disse Kevin prima di entrare con Frankie al suo segiuto.
Lo ringraziai e mi voltai verso Nick, che seduto, guardava da tutt'altra parte.
Mi alzai avvicinandomi a lui che rimase immobile senza fare una piega.
- hei, perchè non ti sei tuffato anche tu?- chiesi allegra ed in risposta ricevetti una scrollata di spalle
- c'è qualcosa che non va?- chiesi ancora cercando di guardarlo negli occhi ma lui faceva di tutto per non incrociare il mio sguardo.
Sospirai mentre calò un silenzio assuluto.
La cosa stava diventando pesante, così presi i miei capelli ancora gocciolanti e li attorcigliai facendo cadere parecchia acqua proprio sulla sua testa.
Alzò di scatto la testa verso di me guardadandomi stupito.
- se non ti levi quel broncio sono pronta a strizzarti anche i vestiti addosso- dissi sorridendo
- questo non dovevi farlo- disse con un sorriso furbo
Aprii la bocca per rispondere ma lui mi anticipò prendendomi per i fianchi e correndo, con me in spalla, verso la piscina fino a che non finimmo entrambi dentro.
- no!- strillai uscendo dall'acqua - se continuate a buttarmi in piscina diventerò un merluzzo!- continuai mentre cercavo di togliermi l'acqua dal viso, tentativo alquanto inutile dal momento che il mio caro amico non faceva che schizzarmi l'acqua in faccia mentre rideva.
Continuammo a ridere e schizzarci per un bel pò, poi sentii afferrarmi i polsi.
Smisi di dimenarmi e col fiatone guardari sorridendo Nick che mi aveva fermato.
Nel momento in cui i miei occhi si posarono su di lui, rimasi folgorata.
I ricci bagnati che gli gocciolavano sul viso e sul collo, la linea di denti bianchi scoperta dalle labbra carnose, la linea del naso diritta che metteva in risalto gli occhi espressivi che ora erano fissi su di me.
Mi allargò le braccia e con un passo deciso verso di me mi fece attaccare al bordo.
Mi guardai attorno in cerca di una via di fuga, ma davanti a me c'era lui e dietro di me il bordo della piscina, cercai allora di fare uno scatto verso destra ma non feci che peggiorare le cose.
Per tenermi ferma infatti, premette il suo corpo sul mio tenendo sempre i miei polsi saldi tra le sue mani.
- vinto- sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire
Sentivo i muscoli della sua pancia e del suo petto schiacciati contro di me e non riuscii a reprimere un brivido che sperai passasse come brivido di freddo. La maglia bagnata che fasciava i muscoli del petto e delle spalle poi non era di grande aiuto.
Scostò leggermente il viso da me per guardami, ma per me era impossibile riuscire a guardarlo negli occhi, avevo troppo paura che leggesse cosa c'era dentro.
Continuò a cercare il mio sguardo invano, allora decise di spostare una mano dal mio polso, salì con la punta delle dita accarezzando l'interno del braccio e dell'avanbraccio, passando per la spalla ed accarezzando delicatamente il collo per poi arrivare alla mandibola ed al mento che mi alzò delicatamente costringendomi a guardarlo negli occhi.
Ormai non respiravo più.
La sua mano continuava a sostare sul mio mento mentre i suoi occhi viaggiavano nei miei ed io avevo il terrore di sapere cosa ci stesse vedendo in quel momento, sicura che avrebbe capito che ormai, ero partita completamente.
Col pollice sfiorò il labbro inferiore facendomi così scuotere nuovamente da un brivido, se possibile ancora più forte degli altri, mentre il mio fiato si mozzava.
- Ronnie, io...-
- HEILA! Fate una festa in piscina e non ci invitate?- urlò una voce acuta e fastidiosa facendoci sobbalzare.
Spinsi Nick, ancora imbambolato, lontano da me e uscendo di fretta dalla piscina, rossa in volto, mi voltai verso la fonte di quella voce.
Danielle e la cugina, della quale assolutamente non ricordavo il nome, alternavano lo sguardo tra me e Nick.
Danielle ci guardava estremamente dispiaciuta e mortificata per lìinterruzione della cugina.
La cugina, che chiaramente aveva una cotta per Nick, mi guardava rossa in volto e sembrava stesse seriamente pensando di saltarmi addosso.
- è stata una festa improvvisata- rispose Nick uscendo dalla piscina
Io fissai il mio sguardo su Danielle incapace di guardarlo in faccia, che situazione imbarazzante!
-Ronnie- disse lui con un filo d'imbarazzo nella voce - vai pure in bagno ad asciugarti se vuoi- disse gentile
Di solito avrei declinato al volo l'offerta, ma in quel caso non desideravo altro che una scusa per allontanarmi dallo sguardo di quella ragazzina.
Annuii, incapace di rispondere in qualsiasi altro modo comprensibile e, sempre guardando in basso, mi avviai dentro superando le due ragazze.
Corsi fino al bagno e mi tuffai dentro chiudendo la porta alle mie spalle, sospirai appoggiandomi ad essa e mi lasciai scivolare lentamente fino a toccare le mattonelle fredde.
Cosa cavolo era successo?
Era inutile ormai negare i miei sentimenti, mi piaceva, ma questo non significava che tra noi due sarebbe potuto nascere qualcosa.
Dovevo cercare di controllarmi per non lasciare i miei istinti liberi di scodinzolare e di creare casini.
Insomma, lui era una star da milioni di dollari, con vestiti alla moda, amici famosi, mentre io ero una ragazza normale. Ovviamente normale secondo i miei criteri di normalità, ma lui non è tipo da ragazza normale. Accanto a lui ci sarebbero state modelle, cantanti, attrici.
Cosa c'entravo io nella sua vita?
Ero solo uno sfizio passeggero, un'amica inusuale, non potevo entrare a far parte di un qualcosa che sapevo mi avrebbe fatto male in futuro, sarebbe stato un comportamento masochista.
Non potevo, non potevo farmi tracinare in questa cosa totalmente folle.


Oh, I hate to be the one to bear the bad news
Yes, it is true
I finally fell in love
I fell so hard that I'm killing myself
Yes, I need help
Out of this grave that I've dug
(escape the fate - friends and alibis)


time of thanx!

Grazie a quelli che hanno messo la storia tra i preferiti:

1 - Aesial 
2 - BENNYY 
3 - Crazy481

4 - Cruella De Vil

5 - debby95 

6 - FallInLove

7 - harmon8y9

8 - il phard di biancaneve

9 - Ithil_Elendil

10 - Jonassosa 
11 - LadyJonas 
12 - ladyme

13 - lovatojonassister 
14 - lully104 

15 - MeneguzzinaJonassina

16 - mione94 

17 - MissInBlack 

18 - nes95 

19 - PizzaPazza

20 - Ryry_ 

21 - SamCrush 
22 - sbrodolinalollypop 
23 - wolfgirl92

Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12 
2 - Sophiaa 
3 - _____Jo_____

E chi l'ha messa tra le seguite:

1 - 102luna 
2 - Aesial

3 - baby93 
4 - BENNYY

5 - blinkina 
6 - Brucy

7 - Crazy481 
8 - cussolettapink 

9 - debby95 
10 - FallInLove 
11 - ffdipendente

12 - glokky 
13 - lovebug

14 - MeneguzzinaJonassina 
15 - mery91g 

16 - micialisa 
17 - mione94 

18 - Mudvayne 

19 - sbrodolinalollypop 
20 - Stero_Love96 

21 - Veronica91


Grazie a voi che recensite:

 mery91g: grazie mille! spero che continui a seguirmi ed a dirmi cosa ne pensi! un bacio

 SamCrush: perdonata tranquilla u.u sono contenta che ti siano piaciuti i capitoli precedenti spero che questo ti piaccia in egual modo.
ps. non aggiornare troppo la tua FF che non ho il pc e non posso leggerla T.T

 Ithil_Elendil: ti assicuro che le tue recensioni sono mooolto più belle dei miei capitoli *-* non so se ti ho detto che credo di amarti alla follia ormai?
Ad ogni modo sappi che, ebbene si, ti amo u.u
Davvero grazie mille per le tue recensioni ! quando penso di mollare tutto tu sei una di quelle persone che mi spinge a continuare!
che ne dici di questo chap?
un bacio al prossimo!

 il phard di biancaneve: tReeesor! grazie grazie grazie *-* è merito tuo se ho aggiornato eh u.u
ad ogni modo, ora l'esame l'hai fatto, mi aspetto una recensione lunga minimo mezzo chilometro xD
scherzo!
ti voglio bene, un bacio!

 FallInLove: eccoti qua! era da un pò che mi chiedevo che fine avessi fatto xD
L'importante è tornare u.u
mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto il capitolo precedente *-* che te ne pare di questo?
al prossimo chap spero, un bacio!

 Ryry_: ahahahah
mi spiace averti quasi causato un embolia xD
Ad ogni modo non sono bellissimi quei due, eh ?!
la cosa che volevi dirmi forse era che hai aggiornato la tua FF?
beh cmq ho letto e recensito u.u oh yea
un bacio al prossimo chap!

Sophiaa: avevo intuito che era per il capitolo successivo, ma siccome ho la mente deviata ho voluto chiederlo xD
anche perchè l'idea di un continuo di questa storia mi ha sfiorato più volte...
spero che ti sia piaciuto il chap! un bacio al prossimo







 

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Capitolo 18
*** not good enought ***


capitolo 18
Ringrazio gli Escape the fate,
quelli veri di una volta,
quelli con Ronnie Radke

che con la sua voce indescrivibile
ha dato vita a questo capitolo.

Not Good Enought





Ronnie


-sei senza sperenze...- sbuffai chiudendo il libro di storia di fronte a me.
Era più di un'ora che che cercavo di capire qualcosa di quella stupida materia, ma ogni volta che provavo ad iniziare a leggere venivo puntualmente distratta dall'immagine di due occhi color cioccolata che mi fissavano intensamente, allora scuotevo la testa, ci riprovavo, ma niente, il risultato era sempre lo stesso.
Così dopo più di un'ora ci avevo rinunciato ed avevo capito che, almeno per oggi, dell'indipendenza americana il mio cervello proprio non ne voleva sapere.
Era una cosa stupida, infantile, ed assolutamente sbagliata, ma proprio non riuscivo a non pensare e lui.
Non riuscivo a non pensare ai suoi capelli bagnati, al sorriso da infarto, alle goccioline che scivolavano contro la loro volontà su quel collo pallido ed al torace muscoloso che si intravedeva dalla maglia bianca bagnata, ma ancora peggio era il ricordo del suo corpo sul mio, la sensazione dei suoi pettorali sul mio petto che mi facevano mancare il fiato.
Scossi la testa per cercare di mandare via i pensieri, ma inutile, dopo un minuto eccoli di nuovo tutti lì ad assalirmi.
Era così strano quello che sentivo, qualcosa di totalmente nuovo che non riuscivo ad interpretare, ma qualcosa mi diceva che era anche totalmente sbagliato, non mi era concesso sentire quello che sentivo.
E chi te lo impedisce?
io. io me lo impedivo categoricamente.
Insomma, pur ammettendo che io provassi per lui qualcosa di lontanamente e vagamente simile ad un invaghimento, la cosa non sarebbe mai potuta funzionare per svariati motivi, tra cui:
Uno. Era impossibile che lui provasse per me quello che io provavo per lui.
Vi pare che uno che è stato con Miley Cyrus e Selena Gomez(si, avevo fatto qualche ricerca, e allora?), avrebbe pensato anche solo lontanamente a me come a qualcosa in più di un amica? Impossibile.
Due. Anche volendo ignorare in punto uno e fingendo che io a lui piacessi, non avrebbe mai potuto funzionare. Andiamo, mi ci vedete sul red carpet? o ad una festa della Disney senza che sbrani o tenti di uccidere qualcuno degli invitati?
Ecco, appunto.
Ora, non volevo tirare di nuovo fuori la storia della diversità, etc, etc.
Ma non potevo neanche ignorarla del tutto.
Eravamo troppo diversi e si, si poteva cercare di essere amici, ma provare addirittura ad essere qualcosa di più significava sfidare apertamente la sorte e rischiare di mandare all'aria quello che si era costruito.
Era come lanciarsi senza paracadute, come fare bungee jumping senza la corda, era come cercare di volare senza le ali.
Stupido e rischioso.
Quindi perchè iniziare qualcosa se sai già che non ci sarà il lieto fine?
Eppure, anche se nella mia mente mi ero ripetuta un centinaio di volte questo brillante discorso, proprio non riuscivo a non pensare a Nick.
Avevo provato a distrarmi in tutti i modi,con la musica, cercando di studiare, preparando mille torte, ma niente, lui era sempre lì.
Era in un verso di una canzone, in una frase del libro di storia, era tra la farina e le uova.
Sospirai prendendomi il viso tra le mani.
Doveva esserci un modo per non pensare a lui.
Presi il cellulare tra le mani e feci scorrere le ultime chiamate.
Kate. Altro che distrarmi, Kate ormai pareva ossessionata più di me da Nick, cercava di metterlo in mezzo in ogni discorso. No, niente Kate.
Jamie. Quando la mattina le avevo chiesto se voleva venire da me dopo pranzo, mi aveva urlato in faccia che era piena fin sopra i capelli per i compiti che le avevano assegnato. Meglio non sfidare oltre i suoi nervi.
Lexus. Mi avrebbe sicuramente distratta, facendo qualche pazzia assieme. Si, Lex.
Premetti sullo schermo del mio iPhone la cornetta verde per chiamare.
Lasciai squillare il telefono fino a quando non rispose la segreteria, allora staccai, non mi andava di lasciarle un messaggio.
Sospirai e mi avviai verso la libreria della mia stanza cercando qualche libro per distrarmi.
In prima fila facevano bella mostra di se tutti i libri del mio scrittore preferito, non mi soffermai neanche a leggere i titoli, i miei occhi si soffermavano sul suo nome scorrendoli ad uno ad uno.
Nicholas Sparks
Nicholas Sparks
Nicholas Sparks
Nicholas
Nicholas
Nicholas
Nick
In un gesto di rabbia allungai la mano e spinsi con forza il primo libro causando così la caduta degli altri.
Dovevo assolutamente distrarmi.
Mi voltai e marciai nervosa verso il mio letto, dove giaceva la mia borsa, l'afferrai e corsi giù dalle scale lontano da quei libri.
Spalancai la porta camminando veloce quasi impazzita, cercando di essere abbastanza veloce da lasciare i miei pensieri dietro di me.
Ed ero così impegnata a fuggire da quei pensieri che neanche mi accorsi della grande mustang nera parcheggiata difronte casa e non mi accorsi neanche della voce di un ragazzo che urlava il mio nome.


I close my eyes,

and all I see is you.
I close my eyes
I try to sleep I can't forget you

(I'd do anything - simple plane)

Nick

Ore 17.01

Aprii il libro di Letteratura inglese e cercai di studiare quello che la Prof. Austin ci aveva assegnato.

Ore 17.03

Chiusi il libro con uno scatto.
E' impossibile concentrarsi quando un paio di occhi verdi come il mare continuano a distrarti.


Ore 17.05

Presi il cellulare in mano e mi chiesi se chiamarla sarebbe stata una buona idea.
Ma cosa potevo dirle? "hey sono qui che provo a studiare, ma non riesco a pensare altro che te"
No.


Ore 17.06

Cercai di convincermi che andare fuori casa sua non era una buona idea.
Come avrei giustificato la mia presenza lì?


Ore 17.20

Ero fuori casa sua.

Parcheggiai di fronte casa sua e spensi il motore, sperando che lei fosse in casa.
Sospirai sfilando le chiavi e mettendomele in tasca.
Ed ora cosa le avrei detto?
Sono qui perchè non riesco a smettere di pensarti?
Perchè sei diventata la mia ossessione?
Perchè sono uno stupido che riesce ad agire solo d'istinto, ed allora eccomi qui?
Forse sarebbe stato meglio andare.
Si, era meglio se facevo finta di non essere mai stato li e se fossi tornato indietro.
Poggiai la mano sulla tasca dei miei jeans, stringendo le chiavi, stavo per tirarle fuori quando una porta che sbatteva mi fece distrarre.
Mi voltai giusto in tempo per vedere una furia dai capelli corvini correre giù per il viale di casa sua.
I jeans chiari strettissimi, una camicia a quadri con le stesse tonalità dei suoi occhi e le scarpe da ginnastica.
Correva quasi, ma non sembrava che lo stesse facendo per andare in qualche posto.
Correva come se volesse scappare da qualcuno.
Senza pensarci due volte saltai fuori dalla macchina lasciando la portiera aperta feci due passi verso di lei urlando il suo nome, ma lei pareva troppo distratta per sentirmi, allora riprovai ancora ed ancora, ma niente.
Solo quando mi ritrovai col fiatone ed a pochi passi da lei mi resi conto che stavo correndo.
-Ronnie!- dissi ancora, ma questa volta lei si girò
Mi colpì con tutta la violenza e la bellezza di quegli occhi che ora mi guardavano quasi paurosi, come se fossi un mostro uscito dal suo peggior incubo.
Quell'espressione mi spaventò a morte.
- Ronnie, tutto bene?- chiesi preoccupato
- si, tutto bene, perchè me lo chiedi?- rispose rilassandosi un pò
- ti ho visto praticamente fugire da casa tua, credevo che come minimo stessi scappando da un serial killer- spiegai
- oh - rispose arrossendo leggermente, ma non rispose.
- che ci fai qui?- chiese accigliata
- non dovevamo studiare oggi?- buttai la prima cosa che mi venne in mente
- No. Sono venuta l'altro ieri da te, non ricoridi? Oh, perchè io ricordo benissimo che tu ed i tuoi fratelli avete cercato di uccidermi affogandomi in piscina-
Quelle parole fecero risvegliare qualcosa dentro di me che uscì fuori con un brivido partendo dal bacino fino alla nuca.

La piscina.
La sua pelle di porcellana sporcata dal trucco che colava come petrolio, ed in mezzo al petrolio due gemme che brillavano più del sole.
I capelli che si attaccavano attorno al collo stringendola in un tenero abbraccio.

Poi, le mie mani che stringevano i suoi polsi, la mano destra che risaliva lentamente su per il braccio, per poi sfiorarle il viso in una carezza ed arrivare al mento.
Guardarla negli occhi e decidere che quello era il momento.
Era ora di dirglielo.
E poi...

-Nick? Nick?!-
Scossi la testa un paio di volte sentendo il mio nome e cercando di riprendermi dal mio Flash Back.
- tutto bene?- chiese lei accigliata
- Si, certo. Mi ero distratto un secondo-
- Me ne ero accorta- rispose semplicemente lei
Un soffio di vento caldo le scompigliò i capelli facendo sfuggire una ciocca ribelle.
Veloce se la portò dietro l'orecchio e tornò a fissarmi con aria interrogativa.
- beh, quindi niente ripetizioni...- dissi dopo un minuto di imbarazzante silenzio
- già-
- niente prove abito da Kate-
- neanche-
Sospirai rendendomi conto che avevo finito le idee. Ora non sapevo più cosa dire.
- Stavi andando dalle ragazze?- chiesi allora
- No. Ho provato a chiamarle ma nessuna è disponibile- rispose facendo una piccola smorfia -avevo pensato di fare un giro da sola- spiegò allora
- beh, siccome ormai sono qui... che ne diresti se ti facessi compagnia?- chiesi speranzoso
Mi guardò per qualche istante accigliata, valutando l'offerta, ed io intanto speravo con tutto il cuore che accettasse. Dopo qualche istante si aprì in uno di quei suoi sorrisi da mozzare il fiato.
- va bene, ma ad una condizione- rispose sorridendo
- tutto quello che vuoi- mi affrettai a rispondere e lei sorrise soddisfatta



All that she wants
...
(all that she wants - ace of base)



- Oh Mio Dio. Non posso credere che io lo stia facendo davvero- risposi chiudendo la portiera della mia macchina
- oh andiamo, non vorrai tirarti indietro?- chiese guardandomi di traverso con un sorrisino furbo
Degluttii.
- No, certo che no-
- bene. Sei pronto?- chiese
- non si è mai pronti per una cosa del genere-
- oh andiamo non frignare ora-
- non frigno!-
- si invece-
- no-
- si-
La guardai di traverso incenerendola con lo sguardo e lei, ovviamente, fece lo stesso.
- Su, sbrighiamoci. Prima cominciamo, prima finisce- conclusi allacciandomi la cintura di sicurezza mentre Ronnie alzava gli occhi al cielo borbottando qualcosa.
Ronnie girò la chiave e fece partire la macchina.
- va piano! va piano!- sbottai nervoso
- oh, per amor del cielo Nick! Sono appena partita, sto andando a 40 km/h!-
Mi sporsi in avanti, guardando il tacchimetro, nervoso.
Aveva ragione.
- non posso credere che io ti stia davvero lasciando guidare la mia macchina- risposi sconfortato
Ebbene, si.
Dopo quindici minuti di "eddai", "ti prego" e "solo un giretto" avevo ceduto e mi ero lasciato corrompere dal suo sguardo magnetico.
Ed ora mi ritrovavo sul sedile del passeggero fissando lei, che con un sorriso furbo guidava con tutta tranquillità la mia macchina.
- dove stiamo andando?- domandai cercando di rilassarmi sul sediolino
- in un posto in cui mi piace andare quando voglio distrarmi- rispose senza darmi altri indizzi
- ok-
- ok? nessun altra domanda?- chiese alzando un sopracciglio
- dovei farne?- chiesi accigliato
- no, ma conoscendoti mi aspettavo le solite domande ansiose del tipo "dov'è questo posto?"-
- mi risponderesti?- chiesi accigliato
- no- rispose sorridendo
- ecco- sorrisi di rimando rilassandomi dfinitivamente.
Per tutto il viaggio regnò il silenzio.
Ma non un silenzio di quelli imbarazzanti, un silenzio di quelli che ti fanno sentire a tuo agio, come se conoscessi la persona accanto a te da un milione di anni e non ci fosse bisogno di parole inutili buttate lì per riempire il silenzio.
Anche se in realtà di cose da dire ce ne erano parecchie.
- posso accendere lo stereo?- chiese lei
- il conducente sei tu- scherzai e mi meritai un altro dei suoi rari sorrisi sinceri
Accese la radio e la macchina si riempì di una musica carina, ma che non avevo mai sentito prima.
- the great escape- disse lei notando la mia espressione accigliata
- dei boys like girls. E' la nostra canzone- spiegò
- nostra, di chi?- chiesi io
- mia, di Jamie, Kate e Lexus- chiarì
La guardai per qualche istante in silenzio.
- è davvero strana- dissi in fine
- chi Kate? Oh, lo so. Dev'essergli successo qualcosa da piccola, tipo un trauma o qualcosa del genere- rispose sorridendo
- intendevo la vostra amicizia- ridacchiai
- strana in che senso?- chiese subito accigliata
- nel senso positivo - mi affrettai a spiegare -non ho mai visto un'amicizia come la vostra-
Attese in silenzio che continuassi il discorso.
- Ho visto molte amicizie affiatate, ma voi...è diverso. E' come se in qualche modo vi completaste. Con la dolcezza di Jamie, un pizzico di cinismo di Lexus, la pazzia di Kate e col tuo caratterino ovviamente. Messe assieme sareste un essere perfetto-
Sorrise compiaciuta della mia osservazione.
- E' così. Non possiamo stare l'una senza l'altra. Non potrei immaginare la mia vita senza di loro. Loro sono le mie migliori amiche, le mie sorelle, la mia famiglia ed il mio amore. Sono tutto. Capisci?- concluse lanciandomi un'occhiata
- Si. Per me è lo stesso con Kevin, Joe e Frankie. Sono tutto per me-
Sorrise e continuò a guardare la strada, mentre io non troppo discretamente continuavo a fissare il suo viso.
- Siamo arrivati- disse parcheggiando in un piccolo spazio
Mi guardai attorno.
Proprio di fronte a noi c'era un piccolo chiosco stile hawaiano, che stonava un pò con l'ambiente.
Qualche metro dietro ad esso si intravedevano le onde del mare che si infrangevano contro una scogliera enorme.
- resti lì?- chiese lei che era già scesa dalla macchina
Mi tolsi la cintura e scesi anche io, feci il giro attorno alla vettura e mi affiancai a lei che mi lanciò le chiavi.
- non lo so chiudere questo affare- disse mentre io e sorridevo
- hei non ti illudere- continuò sorpassandomi ed andando verso il chiosco - guido io anche al ritorno- e si voltò
Scossi la testa e premendo un pulsante chiusi la macchina.
Non mi sembrava possibile.
Ero con Ronnie, solo noi due, e di sua spontanea volontà.
Sorrisi e la seguì.



Ronnie

Diedi un'altro morso al mio gelato causando la caduta di quest'ultimo sul mio mento.
Mi pulii veloce col tovagliolino di carta ormai devastato da tutte le volte che lo avevo sfregato contro la mia pelle per pulirmi e lanciai un'occhiata a Nick al mio fianco che sorseggiava la sua granita a menta.
- che c'è?- chiesi notando che mi fissava con un sorrisino idiota
- non sei proprio capace di mangiare il gelato senza sporcarsi- ridacchiò
- e allora?!- chiesi mentre con la lingua catturavo una goccia che stava per cadere - il gelato è buono anche per questo-
Scosse la testa fingendosi sconsolato
- che tipo strano- sussurrò
Allungai una mano e gli pizzicai il fianco facendolo sobbalzare -ti ho sentito- mormorai minacciosa
Sorrise ed il suo sguardo cadde sul mio polso sinistro.
- mi avevi detto di avere dei tatuaggi, ma non me li hai mai mostrati- disse
Allora allungai il polso che lui stava guardando e gli mostrai uno dei miei tatuaggi.
- music- sussurrò leggendo la scritta sul mio polso
- è stato il mio primo tatuaggio- chiarì
- i tatuaggi...insomma li hai fatti perchè ti piacciono e basta o hanno un significato?- chiese toccando con le punta delle dita la scritta
- hanno un significato, tutti. Questo - dissi accennando a quello sul polso - significa tutta me stessa. La musica è vita. E' amore, dolore, felicità, tristezza, spensieratezza. Anche quando non hai niente, la musica ci sarà per sempre-
Mi guardò come ipnotizzato, totalmente rapito dalle mie parole ed io non potei far altro che sorridere impacciata e ritirare il polso sottraendolo al tocco della sua mano.
- ti va di spiegarmi i significati degli altri?- mi domandò allora lui interessato
Diedi un morso alla cialda poi buttai quel che rimaneva.
Alzai la manica destra della mia camicia, mostrando l'interno del'avanbraccio dove faceva bella mostra di se il mio secondo tatuaggio.
"not good enought"
Lui lo guardò interessato, poi alzò lo sguardo su di me per invogliarmi a spiegare.
- è la colonna sonora della mia vita. Per i miei non sono mai stata abbastanza- spiegai facendo un sorriso amaro - ed ogni volta che voglio qualcosa e cerco di ottenerla, sembra che io non sia mai abbastanza brava o ingamba o quel che serve per ottenerla- abbassai lo sguardo incapace di sostenere il suo così intenso.
Presi un respiro e rialzai gli occhi facendo un sorriso un pò più sincero -inoltre è un pezzo del titolo della mia canzone preferita "not good enought for the truth in cliche"- spiegai alleggerendo il discorso
Aspettai per qualche secondo l'arrivo di una sua eventuale domanda, ma non arrivò.
Continuava a guardarmi sorridendo invitandomi ad andare avanti.
Mi voltai con le spalle verso di lui, mi alzai i capelli con entrambe le mani e gli mostrai il mio collo, dove c'era il mio terzo tatuaggio ed il mio secondo piercing.
" Lo que no mata, fortifica"
- è spagnolo? e quello è un piercing?- chiese lui
Lasciai ricadere i capelli sulle spalle e mi voltai di nuovo.
- sì. Significa "quello che non uccide, fortifica"- tradussi
- è la frase che nei momenti peggiori della mia vita mi ha aiutato ad andare avanti. Col passar del tempo ho capito che era vero. Ogni volta che cadevo e mi rialzavo ero sempre più forte, e dopo ricadere era più difficile, ma anche più doloroso-
Sorrisi amara ed andai avanti,c'erano ancora due tatuaggi.
Alzai di fianco la maglietta mostrando una scritta che prendeva tutto il fianco, formando un arco partendo dal bacino e terminando avanti.
- hei aspetta! avevi detto di avere tre tatuaggi- disse sorpreso
- ho mentito- risposi tranquilla -ti avrei traumatizzato troppo se ti avessi confessato di averne cinque-
- cinque!-
Ridacchiai divertita e tornai a prestare attenzione al quarto tatuaggio, che era quello a cui tenevo di più e mostrando anche il piercing (solo quello sotto)sotto all'ombelico, che però lui non notò, troppo impegnato a leggere.
" Togheter as one against all others"
- questo è il mio preferito- dissi
- perchè?- chiese subito lui
- Perchè lo hanno identico Lexus, Jamie e Kate- spiegai
- "insieme come uno contro tutti gli altri"- sussurrò -non c'era maniera migliore per descrivervi- sorrise
Ricambiai coprendomi il fianco.
- beh. il quinto?- chiese curioso
Alzai la gamba portandomela al petto, con un gesto veloce mi sfilai la scarpa sinistra e tolsi il calzino mostrando all'interno del tallone il mio ultimo tatuaggio.
"freedom"
- non poteva mancare- ridacchiai
- questo l'hai fatto in onore della tua macchina?- chiese sarcastico
Lo spinsi leggermente con la spalla ridacchiando.
- questo l'ho fatto in onore a me- spiegai
- è quello che sono, quello che vorrei essere per sempre. Libera. Libera di fare le mie scelte, di fare i miei sbagli, di amare, soffrire, di essere padrona di me stessa. Questo significa libertà per me- conclusi infilando nuovamente la scarpa.
Presi un respiro e mi voltai verso di lui che mi fissava col suo solito sguardo enigmatico ed intenso capace di far sciogliere le pietre.
- la sentenza è...?- scherzai per mandar via l'imbarazza
- mi piacciono- rispose serio - mi piacciono perchè non sono tatuaggi senza senso che poi col tempo finisci per odiare. Hanno un significato, ed anche profondo, sono pezzi della tua vita. Sono bellissimi- disse tutto dun fiato.
Sorrisi felice.
Era nella mia personalità non fregarsene dell'opinione altrui, ma avevo aspettato con ansia un suo commento, ed il fatto che fosse positivo mi rendeva più che felice.
- grazie- sorrisi
- beh ora tocca a te!- buttai lì
- tocca a me cosa?- rispose accigliato
- eh no. Non fare il finto tonto mio caro. Io ti ho fatto entrare nella mia testa ed ora tu mi fai entrare nella tua- dissi sorridendo per punzecchiarlo
Per un attimo il suo sguardo cadde sulla sua mano sinistra, ma fu solo un istante poi tornò a guardarmi negli occhi.
A me però quell'istante non sfuggì.
Guardai la sua mano sinistra ed appena il mio sguardo si posò su di essa la mano si chiuse in un pugno, lasciando però in bella vista quello che avrei dovuto vedere.
Un anello d'argento sull'anulare.
Il mio cuore perse un battito nel momento esatto in cui la mia mente capì cosa poteva significare quell'anello.
Sentii il cuore riprendere a battere ad una velocità impressionante e sembrava che sentissi solo lui, non riuscivo neanche a respirare tanto era forte ed invadente il suo battere.
Distolsi lo sguardo e guardai dritto difronte a me per non mostrargli i miei occhi.
- da quanto sei fidanzato?- chiesi cercando di regolare la voce
- eh?- rispose, dal tono sembrava sinceramente sorpreso, ma dopo tutto era un attore.
Sorrisi amara e feci cenno all'anello.
Abbassò lo sguardo e capii a cosa mi riferivo.
- oh - disse infine
- non sono fidanzato- sorrise - e dovresti saperlo- aggiunse sussurrando, ma feci finta di non sentire
- e quello?- chiesi voltandomi ed indicando l'anello
Continuò a sostenere il suo sguardo, ma stavolta c'era qualcosa di diverso nel suo, qualcosa di impacciato.
Si mordicchiava il labbro mentre arrossiva vistosamente.
- se non vuoi dirmelo...-
- è un anello della purezza!- sbottò interrompendomi
Mi bloccai spalancando gli occhi.
- anello della purezza?- ripetei
- sì- rispose distogliendo lo sguardo
- nel senso che...?-
- nel senso che ho fatto un voto. Sono vergine e lo sarò fino al giorno del mio matrimonio- rispose questa volta più sicuro di se
Io continuavo a guardarlo senza parole, con gli occhi che quasi mi uscivano fuori dalle orbite.
- non guardarmi come se fosse un alieno- disse tra i denti
- scusa- sussurrai
- ti ho sconvolto eh? altro che tatuaggi- sdrammatizzò lui grattandosi dietro l'orecchio
Riuscii a degluttire a fatica.
- no è che...è strano. Non è cosa di tutti i giorni incontrare un ragazzo che decida di conservarsi per il matrimonio-
- ti sembrerà una cosa assurda- disse abbassando la testa
- No- risposi subito facendogli alzare il viso - e non vergognarti della tua scelta- sorrisi
- ti invidio sai- continuai poi distogliendo lo sguardo - vorrei credere anche io così fermamente in una cosa al punto tale di condizionare il mio modo di vivere- conclusi
Ed in quel momento, con una fitta al cuore, mi resi conto che era impossibile.
Io che non credevo in Dio, che avevo deciso di vivere secondo le mie regole, non ero compatibile con un ragazzo così...così perfetto.
Era troppo per me.
" La colonna sonora della tua vita" disse una voce cattiva dentro di me "not good enought"
Lo guardai ancora mentre mi sorrideva sincero.
"not good enought"
- ora è meglio che andiamo- dissi alzandomi di scatto sorprendendolo
- di già?- mi chiese lui
- si- risposi secca cominciando a camminare
Sentii afferrarmi per un polso e mi voltai trovando il suo viso a pochi centimetri dal mio.
- ho fatto qualcosa di male?- chiese con uno sguardo dispiaciuto
Avrei tanto voluto lasciarmi andare a quello sguardo, stringerlo ed urlargli che in lui non c'era niente di male, ero io, ero io che ero sbagliata per lui.
-no- sorrisi rassicurandolo
Alzai un sopracciglio in segno di sfida
- chi arriva per primo guida!- urlai mentre già correvo verso la macchina ridendo.
Ma il sorriso mi si spezzo sulle labbra quando sentii la solita vocina riptermi quelle stesse parole che tormentavano la mia vita da sempre.
"not good enought"

Sitting in this room playing Russian roulette,
Finger on the trigger to my dear Juliet,
Out from the window see her back drop silhouette,
This blood on my hands is something I cannot forget

( not good enought fot truth in cliche - escape the fate)



Eccoci qua!
Vi è piaciuto il capitolo?!
Lo spero *-*

time of thaaaanx!

grazie a chi ha messo questa storia tra le preferite *-* :











1 - Aesial [Contatta]
2 - BENNYY [Contatta]
3 - Crazy481 [Contatta]
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20 - SamCrush [Contatta]
21 - sbrodolinalollypop [Contatta]
22 - sheisnichi [Contatta]
23 - Smiley_me [Contatta]
24 - tecnool [Contatta]
25 - wolfgirl92 [Contatta]
Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - Sophiaa
4 - _____Jo_____

Grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

Ed ovviamente grazie a voi che recensite:

 
LadyJonas: hei, grazie *-* mi fa piacere che ti piaccia la mia storia! spero che continui a seguirmi! grazie ancora^^ kisses

 il phard di biancaneve: tResor *-* quanto, quanto mi sono mancate  le tue recensioni chilometriche?! troppo troppo troppo!  Grazie ancora per il supporto morale e per il tuo continuo sostegno! ti voglio bene  <3

 Ithil_Elendil: heilaaa! ahahah intuisco che la scena della piscina sia stata di tuo gradimento xD
ma dai, non è carina Carrie ^^? ok, neanche un pò.
Mi scuso se la prima parte del capitolo scorso è stat un pò noiosa e senza pause, ma l'ho scritta di getto e mi piaceva così.
Ad ogni modo, le tue recensioni sono sempre gradite!
Cosa ne pensi di questo capito?
un bacio, al prossimo!


 Ryry_: ahah sìsì giuro che aggiornerò xD
mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo precedente, e spero che ti sia piaciuto anche questo, che anche se forse è più povero di "fatti", lo trovo molto intenso.
un bacio al prossimo!

 Sophiaa: heeeeei!
eheheh la cugina di Danielle, ha ancora qualche piccola parte, poi la ucciderò con le mie mani, giuro u.u
ti è piaciuto questo chap *-*?!
al prossimo! un bacio


 SamCrush: ahahah che tempismo eh Carrie ?! xD
hai libertà di odio nei suoi confronti tranquilla u.u
ahahah
ti è piaciuto questo chap?! *-*
kisses!

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Capitolo 19
*** Lost in stereo ***


capitolo 19
Capitolo dedicato a Sonia(il phard di biancaneve)
So che è un periodo "no"
Spero di tirarti su con questa piccola dedica
Ti voglio bene, tResor

Lost in stereo




Ronnie


I giorni continuavano a scorrere indisturbati ed anche il sabato di quella settimana era arrivato.
Ma non era un sabato qualunque, no.
Era il giorno del concerto degli All time Low.
Il giorno in cui Nick entrava definitivamente a far parte del nostro gruppo esclusivo venendo con noi al concerto.
Come era nostra abitudine, ci eravamo riunite tutte da me per prepararci e caricarci un pò per la serata.
- hai deciso cosa mettere?- mi chiese Kate mentre alzava il volume e le note di " break your little heart" invadevano la stanza.
- sei tu la stilista o sbaglio?- la sfidai con un sorriso
Mi sorrise di rimando e si avviò verso il mio armadio lasciando me, Jamie e Lexus stese sul letto.
- quindi siete usciti assieme?- chiese di punto in bianco Lexus
Sbuffai spazientita.
- No, Lex. Te l'ho spiegato mille volte: io stavo uscendo, lui è venuto qui pensando che dovessimo studiare assieme, siccome era lì si è offerto di farmi compagnia ed abbiamo mangiato un gelato.
N O N  E'  U N  A P P U N T A M E N T O. capisci?- risposi stizzita
Da quando avevo raccontato alle ragazze quello che era successo qualche giorno prima quelle avevano deciso, incoraggiate ovviamente da Kate, che dovevano darmi il tormento.
Secondo loro le stavo nascondendo un mio presunto appuntamento con Nick e ora Lexus era molto determinata a farmi confessare la verità.
Che tra l'altro era quello che le stavo ripetendo da più di un'ora circa.
- Quindi siete andati a mangiare  un gelato da soli- concluse voltandosi poi verso Jamie alla sua sinistra - Jam, tu che differenza vedi tra questo ed un appuntamento?-
- nessuna. Apparte che di solito gli appuntamenti finiscono con un bacio- rispose lei sorridendo maliziosa
- vi siete baciati?!- saltò Kate spuntando con la testa fuori dall'armadio
- per amor del cielo, no!- urlai alzandomi dal letto
Kate fece spallucce e tornò a frugare nel mio armadio, ma Lexus non era ancora intenzionata a lasciarmi in pace.
- forse è un tipo che non bacia al primo appuntamento. Quand'è il secondo?- sghignazzò prendendomi in giro
- non c'è e non ci sarà mai. Smettila!- sbottai pestando un piede a terra
- Ronnie ha ragione...daltronde a lei non piace Nick, vero?- chiese furba porgendomi i vestiti che aveva scelto
- c-certo che no!- balbettai afferrandoli
Per fortuna il discorso si chiuse lì.
Anche perchè in quel momento c'era qualcun'altro da tormentare.
Al concerto infatti ci sarebbe stato anche Tyler e noi tutte, compresa Jamie anche se non l'avrebbe mai ammesso, speravamo che fosse la volta buona perchè quei due combinassero qualcosa.
Dopo circa mezz'ora eravamo tutte pronte.
- andiamo?- chiese Kate afferrando le chiavi della macchina e annuimmo in segno d'assenso
- hai detto a Nick che passavamo per le 18.30?- chiese mentre scendevamo le scale
- si - risposi in un sussurro
Il solo sentir pronunciare il suo nome, fece risvegliare un pò di quelle strane sensazioni che sentivo quando ero con lui, ed in due secondi mi si accartocciò lo stomaco.
- tutto bene?- mi chiese a bassa voce Jamie ed io le sorrisi in risposta
No. No che non andava tutto bene.
Per quanto mi sforzassi di non pensarci il mio pensiero andava sempre lì.
Da quando mi aveva parlato del suo purity ring ogni volta che ero accanto a lui non riuscivo a non sentirmi...fuoriluogo.
Cosa ci faceva lui vicino a me?
Come un diamante tra il carbone, lui avrebbe dovuto stare con gli altri diamanti, non con il carbone.
Ero convinta che mi stesse accanto solo perchè era stufo di stare in mezzo al luccichio altri diamanti e voleva provare qualcosa di diverso.
Ma cosa sarebbe successo quando si sarebbe accorto che il carbone non poteva reggere il confronto con i diamanti?
Che fine avrebbe fatto il carbone?
Che fine avrei fatto io?
Sbuffai entrando in macchina, ma per fortuna nessuno se ne accorse.
Le ragazze iniziarono a parlottare del più e del meno, ognuna diceva cosa si aspettava da quella serata.
Chi divertimento puro, chi una bella sbronza, chi un nuovo amore.
Ed io?
Cosa mi aspettavo da quella serata?
Sospirai guardando fuori dal finestrino.
Mi aspettavo che, anche solo per un istante, potessi sentirmi diamante.







Nick

- glielo hai detto davvero?- chiese per l'ennesima volta la voce di Joe proveniente dal mio letto
- si - risposi ancora  infilando la maglia che avevo deciso di mettere per quella sera
- e lei non ti ha riso in faccia?- chiese allora Kevin seduto a terra intento a giocare col cubo di rubik
- no - risposi distratto guardando la mia immagine allo specchio.
Quel ciuffo ribelle proprio non ne voleva sapere di stare al suo posto.
Sbuffai e mi voltai in cerca delle scarpe.
- davvero?- chiese scettico alzando un sopracciglio
Effettivamente anche io non ci potevo credere.
Quando le avevo spiegato il significato dell'anello credevo che mi avrebbe riso in faccia chiedendomi se fosse uno scherzo, come mi era già capitato con altre persone.
Dovevo ammettere che trovare nel ventunesimo secolo un diciassettenne vergine era già di per se un fatto straordinario, se poi aggiungiamo il fatto che il diciassettenne in persona era una star con mille ragazze hai suoi piedi, beh, forse persino a me sarebbe venuto da ridere.
Lei, invece, con tutta la serietà del mondo mi aveva detto che addirittura mi ammirava per la mia determinazione.
Ero rimasto di sasso, come sempre mi accadeva con lei, daltronde.
- si, davvero - risposi infine proprio mentre sentivo un clackson suonare
Presi un bel respiro e mi voltai sorridente verso i miei fratelli.
- io vado- dissi avviandomi verso la porta
- buona fortuna!- mi risposero in coro ed io scossi la testa sorridendo mentre mi fiondavo giù per le scale.
Quella sera, di fortuna, me ne sarebbe servita un bel pò.
Mi avviai lungo il viale ed aprii il cancello vedendo difronte a me la grande macchina bianca di Kate dalla quale si sentiva una musica dal volume assordante persino con i finestrini chiusi.
Feci qualche passo verso l'auto e la portiera posteriore si aprii.
- su sbrigati!- mi urlò Ronnie facendomi cenno di entrare
Sorrisi e salii accomodandomi accanto a lei
- E' qui dentro il concerto?- chiesi alzando la voce per farmi sentire sopra il volume altissimo
- qui c'è l'anteprima!- mi sorrise Kate dallo specchietto retrovisore facendo partire l'auto
- preparazione prima del concerto. Tu non la fai mai prima dei tuoi show?- chiese Jamie che era seduta con noi dietro
- Si, ma diciamo che la mia preparazione è più tranquilla. E credo seriamente che anche voi dovreste fare qualcosa di tranquillo ogni tanto, tipo che so, mai provato lo joga?-
- ti sembriamo tipi da joga?- chiese allora Ronnie alzando un sopracciglio sarcastica
Finsi di scrutarle ad una ad una.
Prima Kate, poi Lexus, Jamie e quando i miei occhi si soffermarono su Ronnie non c'era più bisogno di fingere.
Colsi l'opportunità al volo per poterla guardare nei minimi dettagli.
I capelli nero corvino che luccicavano alla luce, le gota rosee ed un sorriso dolce stampato in viso che le stava così bene.
Indossava una maglietta verde petrolio che faceva risaltare i suoi occhi verdi come il mare.
I suoi occhi...furono la parte di lei che voletti conservare per ultima.
Quegli occhi così grandi ed espressivi, quegli occhi che chissà quanti segreti nascondevano dietro di loro, quegli occhi che sembrava sapessero scrutarti dentro e scoprire ogni tuo pensiero, quegli occhi che ora mi guardavano sorridenti, ed io avrei tanto voluto che mi guardassero con ammirazione, con amore.
Scossi leggermente la testa rivolgendole un debole sorriso.
- No. Effettivamente non sembrate tipi da joga-
Fece una risatina breve e si voltò in avanti, fissando l'asfalto che scompariva sotto la nostra auto, liberandomi dal peso al cuore che mi dava il suo sguardo.
Ma non era un peso fastidioso, era un peso piacevole che avrei sopportato di buon grado, anzi l'avrei pregata per offrirmelo.
L'avrei pregata per farla girare di nuovo verso di me in modo da poter fissare i suoi occhi in eterno.






                                                                                      * * * *





- Sta vicino a noi ed andrà tutto bene- disse Kate prendendomi sotto braccio ed avviandosi verso la folla che si trovava sotto al palco.
Mi guardai in giro curioso , studiando il posto.
Il concerto era stato organizzato sulla spiaggia e sembrava che chiunque potesse accedervi. Apparte il grande palco non mi sembrava di vedere nessun altra struttura rilevante, ed anche le persone non erano poi così tante.
Insomma c'era una bella folla, ma quando si parla di "concerto" tu ti aspetti ragazzine urlanti che spingono per entrare, gente che piange, che sviene.
Qui invece sembravano tutti tranquilli, parlavano, ridevano e scherzavano tra di loro, come se la band che avrebbe suonato su quel palco fossero dei loro amici e non i loro idoli.
Questo mi incuriosì molto.
- come hai detto che si chiama questa band?- chiesi a Kate
- All Time Low, perchè?- chiese lei facendosi spazzio inmezzo alla folla
- non sembrano avere tanti fan accaniti- dissi continuando a guardarmi ingiro
- dipende cosa intendi tu per accaniti- rispose Ronnie dietro di me
-beh, non vedo nessuno striscione o cartello con la scritta "sposami" o "ti amo" per esempio- dissi sarcastico
Finalmente Kate parve trovare un posto che la soddisfaceva e si fermò a pochi metri dal palco.
- Tesoro, siamo al concerto degli All Time Low, non dei Back Street Boys. Qui alla gente non interessa se sei bello come un Dio greco o se sei nato da un incrocio tra un ippopotamo con l'ernia e un elefante a tre zampe. L'importante è che fai buona musica, e loro la fanno- rispose Kate ed io assunsi un'espressione stupita.
Insomma non mettevo in dubbio che le nostre fan amassero le nostre canzoni, ma non ero neanche uno stupido sprovveduto, capivo anche che il mio bel faccino, insieme a quello dei miei fratelli, aveva aiutato molto.
- Eddie!- sentii urlare Ronnie che mi distrasse dai miei pensieri
Mi voltai gusto in tempo per vederla saltare in braccio ad un ragazzo alto e muscoloso.
Quando il ragazzo posò le sue labbra sulla fronte di Ronnie lei rise felice mentre dentro di me qualcosa si spezzava.
Sentivo la testa girarmi e tutti i rumori attorno a me si ovattarono come se fossi chiuso in una scatola di vetro dalla quale non sapevo uscire.
Le mani iniziavano a prudermi, avevo tanta voglia di picchiare qualcuno.
Non ero affatto un tipo violento, ma le sensazioni strane che provavo in quel momento mi portavano in uno stato di confusione totale.
Infilai le mani nelle tasche e continuai a guardare la scena.
Sapevo che avrei fatto meglio a voltarmi, ma proprio non ci riuscivo, non riuscivo a staccare gli occhi dal suo corpo che stringeva quello del ragazzo.
Finalmente i due si staccarono lasciandomi vedere per bene il viso del ragazzo.
Appena i suoi occhi incrociarono i miei fui colpito da una strana sensazione di familiarità.
Scrutai meglio il ragazzo.
Capelli neri corti, gli occhi dello stesso colore di quello di Ronne, aveva un fisico asciutto, ma dalla maglietta a mezze maniche nera si vedevano due braccia allenate, i jeans neri stretti ed un paio di scarpe da skater.
Ero sicuro di averlo già visto, ma non ricordavo affatto dove.
- Lui è un nuovo componente del vostro folle gruppo?- sorrise il ragazzo, mostrando una fila di denti bianchi, continuando a guardarmi
Ronnie rise e continuò a guardarlo con aria sognante, come se fosse il suo eroe.
Ribollivo di rabbia.
- Già- rispose semplicemente lei
- Nick, lui è Eddie- disse poi rivolgendosi a me -mio cugino- aggiunse
A sentire quelle parole fui come colpito da una scossa di adrenalina.
Eddie. Cugino.
La mia mente vagò tra i ricordi fino a tornare ad un pomeriggio di metà settembre.
L'immagine era quella della stanza di Ronnie, o meglio, di una foto che si trovava nella stanza di Ronnie
Nella foto lei ed un bel ragazzo moro si stringevano sorridenti, il ragazzo moro, era suo cugino.
Sorrisi, forse un pò troppo, e sentii le brutte sensazioni di poco prima scivolare via.
- piacere di conoscerti Nick- mi sorrise il ragazzo allungandomi la mano che io strinsi con piacere
- lei è la mia ragazza- aggiunse poi spostandosi di lato e mostrando una ragazza che fino ad allora era rimasta in disparte
-Roxanne- disse la ragazza allungandomi la mano a sua volta
- Nick- risposi stringendola
- Hei Eddie, Roxanne, venite!- urlò una voce da un punto indefinito tra la folla
I due si voltarono per un istante poi tornarono a guardare Ronnie.
- Beh noi andiamo- disse Eddie -Nick è stato un piacere conoscerti- disse poi rivolto a me
- anche per me- sorrisi
- buon divertimento ragazze- disse poi rivolto alle quattro amiche - e non traumatizzate troppo questo ragazzo- disse lanciando uno sguardo in particolare a Ronnie e Kate che gli sorrisero di rimando.
- e così quello era tuo cugino- dissi a Ronnie quando i due se ne furono andati
- si, non è fantastico?- disse con aria sognante
- sembra quasi che tu sia innamorata di lui- sorrisi
- oh ma lo sono. Se non fosse mio cugino l'avrei già sposato, anche se sono contro il matrimonio!- rispose sorridente ma la mia espressione era stupita
Era contro il matrimonio?
Sembrò accorgersi del mio cambiamento ed anche la sua espressione lentamente divenne seria.
- perchè sei contro il matrimonio?- chiesi
Un urlò generale si levò dalla folla ed istintivamente ci girammo entrambi verso il palco dove i componenti del gruppo stavano facendo il loro ingresso.
Mi voltai ancora per un istante verso Ronnie che ora guardava il palco di fronte a se.
Sospirai e mi voltai anche io, avrei dovuto attendere per la mia risposta.
- BUONASERA LOS ANGELES!- urlò il cantante al microfono ed un urlò si levò dalla folla
- COME STATE STASERA?- un altro urlò ancora più forte
- BENE, ALLORA NON PERDIAMO TEMPO. LET'S ROCK!- urlò ancora e la folla, se possibile urlò ancora più forte
- pronto per sentire vera musica?- mi sfidò lexus mentre il batterista iniziava il pezzo
- oddio è lei!- urlò Jamie mentre iniziava a saltellare sul posto
In risposta Ronnie lanciò un urlò assordante iniziando a saltare assieme all'amica.
- è lei, chi?- chiesi terrorizzato a Kate
- la canzone! è una delle nostre preferite- rispose lei ridendo
"Lost in stereo, Lost in stereo" cominciarono a cantare e mi lasciai completamente trascinare da quella canzone.

She works for the weekend
Mixtape of her favorite bands
Turning up the radio
Lost in the stereo, sound

Mi voltai verso Ronnie che sorridente si muoveva a tempo di musica.
Ballava, cantava, rideva, ma lo faceva in un modo che non avevo mai visto fare prima, lo faceva in un modo che la faceva sembrare una cosa fantastica.


 She’s trouble in a tank top
Pretty little time bomb
Blowin’ up
Take you down
Living in the radio
Lost in stereo, sound  

Era una tentazione, lei.
Pronta a trascinarti giù nel suo mondo fatto di musica e spensieratezza.
Era una tentazione, ma non una di quelle di cui bisogna aver timore.
Era una tentazione di quelle genuine.
Era una tentazione, ma non sapeva di esserlo.
E continuava a ballare facendo saltare i capelli in modo disordinato, facendoli cadere sul viso accaldato.
Continuava a perdersi nella sua musica.


She’s dancing alone
I’m ready to go but she’s so
(Lost in stereo, lost in stereo)
She’s outta control, so beautiful
(In stereo, lost in stereo)

Ballava da sola, Ronnie.
Non voleva nessuno a rubarle il suo spazio, che io invece volevo tanto rubarle per condividerlo assieme.
Uno spirito libero, senza controllo, senza regole, senza legami.
Era così, bella.


And I’ve been
Waiting
For so long
But she’ll never know
I’m losing hope
‘Cause she’s so
(Lost in stereo)

Aspettavo, io.
Aspettavo nel silenzio, nell'ombra il momento per farmi avanti, il momento in cui lei si accorgesse di me.
Ma più la guardavo, più mi rendevo conto con un crampo allo stomaco che lei non poteva neanche solo lontanamente interessarsi a me.
Era troppo persa nel suo mondo per accettare qualcosa di nuovo.
Era troppo, per potersi innamorare di me.


Shake down on a Saturday
Sit back gotta catch my breath
‘Cause every time I see her
Know she’s gonna take it back somehow

Si voltò giusto un istante verso di me, sorridendo felice.
Trattenni il fiato, incapace di respirare.
Ogni volta che la vedevo, ogni volta che i suoi occhi sfioravano i miei, ogni volta che sentivo la sua pelle a pochi centimetri dalla mia, ogni volta che sentivo la sua voce, il suo profumo.
Ogni volta che cercavo di dimenticarla, ogni volta che decidevo di arrendermi.
Ogni volta, mi ritrovavo sempre più perso in lei.

Tattoos and a switchblade attitude
Snakebite heart with a bubblegum smile
Sex and stereo
Don’t turn the radio down

Con quei tatuaggi e quell'aria da dura.
Non voleva affezionarsi, non voleva crescere.
Voleva far paura al mondo, per non aver paura.

I’m losing hope
‘Cause she’s so
(lost in stereo, lost in stereo)

Così terminò la canzone.
Mi voltai verso di lei, che in quel momento mi pareva ancora più bella del solito.
I suoi occhi verdi incrociarono i miei e le sorrisi cercando di mandare giù il groppo che mi si era formato in gola.
Dovevo dirgliero.
Ora.








Ronnie

La prima canzone era terminata.
Gettai i capelli all'indietro ed urlai assieme alle mie amiche e al resto della folla.
Mi voltai alla mia sinistra dove Nick mi guardava con un'aria strana.
Mi sorrise incerto ed io ricambiai altrettando titubante.
- non ti piacciono?- urlai per farmi sentire
- eh?- chiese lui confuso
- il gruppo- spiegai sepre urlando - non ti piace?-
- oh, si si. Sono davvero bravi!- disse entusiasta e io sorrisi ancora tornando a prestare attenzione al concerto.
Stavo per cominciare a muovermi a ritmo quando una voce attorò la nostra attenzione.
-hey ragazze!- urlò qualcuno dietro di noi
Ci voltammo e difronte trovai un ragazzo biondo, gli occhi verde chiaro, ed un sorriso dolce.
- ciao Tyler!- salutai seguita dalle mie amiche
- Ciao Jam- salutò con  un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro
E lei le sorrise imbarazzata facendo un cenno con la testa.
Mi voltai leggermente verso Kate e Lexus le quali stavano alzando gli occhi al cielo e sorrisi facendole l'occhiolino.
- Ho sete- dissi di punto in bianco
- noi andiamo a prendere qualcosa da bere- dissi indicando me e il resto del gruppo, a parte Jam ovviamente.
- voi aspettateci pure qui- aggiunse Lexus e tutti e quattro ci avviammo in un luigo indefinito lasciando Jamie con un espressione alquanto terrorizzata, in compagnia di Tyler.
Mi feci spazio tra la folla con Nick e le ragazze al mio seguito.
Dopo qualche metro finalmente vidi la folla diminuire, segno che eravamo arrivati.
Come speravo, dal lato opposto del palco era stato allestito un capannone che funzionava da bar e, siccome era ancora l'inizio del concerto, non c'era anima viva.
-Allora, cosa prendete?- dissi arrivando al bancone e voltandomi
Dietro di me però c'era solo Nick, che mi guardava con aria affranta, mentre io lo guardavo confusa.
- ma dove...?-
- mi dispiace, le ho perse dopo due metri- disse dispiaciuto -se vuoi vado a cercarle- si offrì subito
- No- sospirai - tranquillo, staranno cercando qualcuno per farsi offrire da bere- sorrisi mentre alzavo gli occhi al cielo
Sorrise e si avvicinò al bancone poggiando i gomiti su di esso.
Il barista si avvicino e ordinai due Sex on the beach prima che il mio compagno potesse fiatare.
- io non bevo- sussurrò senza guardarmi
- tranquillo, è leggero - spiegai
I nostri cocktail arrivarono subito, ed iniziammo a sorseggiarli in silenzio.
Ogni tanto mi concedevo un'occhiata verso Nick, che sorseggiava il suo cocktail.
Sembrava un pò distante, come se fosse perso tra i suoi pensieri.
- A cosa pensi?- chiesi posando il mio bicchiere sul bancone
Continuò a rigirarsi il bicchiere tra le mani per qualche istante, poi si voltò verso di me con un sospiro e fece un sorriso triste.
- mi chiedevo dove fossero le ragazze, non vorrei si cacciassero nei guai- disse guardandosi attorno
- se la sanno cavare più che bene- dissi sorridendo
- sai una volta Kate butto un bicchiere in faccia ad un motociclista che sarà stato alto circa 1.90 e pesava almeno 150 chili- raccontai divertita
- e perchè?- chiese spalancando gli occhi
- perchè le aveva pestato un piede- risposi alzando le spalle
- povere vittime- sussurrò allora scuotendo la testa
Risi divertita.
- tu non hai mai fatto una pazzia?- chiesi, ma conoscevo già la risposta
- Stare in tua compagnia mi sembra una grande pazzia- sorrise
- già, lo è - risposi seria
- ma è anche la pazzia più bella che abbia mai fatto in vita mia- disse serio
Allungò la mano verso di me, sfiorando con le dita il mio braccio.
Abbassai lo sguardo per osservare coi miei occhi quel contatto che mi stava facendo rabbrividire.
Le sue dita scorrevano indisturbate, senza trovare ostacoli, sulla mia pelle.
Gli ostacoli non erano sulla mia pelle, erano nella mia mente.
-ti sei mai sentito fuoriluogo, inadeguato?- chiesi cambiando discorso e sottraendomi al suo tocco
- cosa intendi dire?- chiese accigliato
Presi un bel respiro e tentai di spiegargli quello che sentivo in quell'ultimo periodo.
-io e te...noi...siamo così diversi-
Aprii la bocca per interrompermi, ma io alzai una mano intimandolo ad aspettare.
-non è questo in se per se il problema. Il problema è come mi fa sentire questo- cercai di chiarire
- spiegati meglio- disse lui scrutando nei miei occhi, cercando di capire qualcosa in più
- tu non butterai mai un bicchiere addosso a qualcuno- sospirai
Mi guardò alzando un sopracciglio.
Effettivamente non ero stata molto chiara.
Quello che volevo dirgli era che la mia vita era fatta di quello.
Di bicchieri buttati in faccia alla gente, urlare per strada senza un motivo con la gente che ti fissa, mangiare senza riuscire a non sporcarsi.
Lui non avrebbe mai buttato un bicchiere in faccia a qualcuno, non avrebbe mai urlato per strada e avrebbe sempre mangiato in modo composto.
Ed io accanto a lui mi sentivo inadatta.
E accanto a me volevo una persona che asecondasse le mie follie, non una che le limitasse cambiando il mio modo di vivere.
- il problema quindi è che la mia educazione mi proebisce di buttare bicchieri in faccia alla gente?- chiese confuso
Sorrisi debolmente.
Era così diverso.
Così irragiungibile.
Così, lui.
Presi il bicchiere e lo fini in un sorso solo.
-Andiamo- dissi facendo un passo verso la folla
Una mano mi bloccò il polso costringendomi a frenare la mia marcia, mi voltai verso di lui confusa.
- aspetta- mi disse mentre fissava un qualche punto alla sua sinistra
Con in una mano il bicchiere ancora pieno e con l'altra il mio polso stretto si avviò a passo spedito verso un punto a me ignoto.
- Nick? che fai?- chiesi confusa seguendolo
Ma non ricevetti risposta, continuava a marciare veloce.
Si fermò solo quando fummo arrivati vicino ad un gruppo di ragazzi dall'aria poco raccomandabile.
Quello che ci trovava di fronte a noi era il più grosso, almeno due metri d'altezza, i capelli rasati ed il fisico robusto.
- Nick, che stai facendo?- chiesi irritata
Non mi degnò di uno sguardo, ma in risposta lasciò il mio polso per picchiettare sulla spalla dell'omone davanti a noi.
Il tipo si voltò evidentemente irritato per la nostra interruzione e lanciò a Nick uno sguardo feroce.
- ehm, forse è meglio che andiamo. Scusate l'interruzione- dissi afferrando il braccio libero di Nick e tirandolo leggermente ma lui non si mosse di un millimetro.
Che intenzioni aveva?
Poi accadde tutto come in un incubo, il peggior incubo.
Il braccio con cui Nick teneva il bicchiere pieno si alzò con uno scatto e tutto il suo contenuto andò a finire sulla faccia del bestione.
- Nick!- urlai portandomi una mano alla bocca e trattenendo il fiato.
Era impazzito?
Eravamo rimasti tutti inmobili.
Sentivo solo il rumore del mio cuore che accelerava per la paura ed il mio fiato farsi pesante.
Poi l'omore spalancò gli occhi.
Era uno sguardo da assassino, con gli occhi iniettati di sangue.
Istintivamente strinsi ancora più forte il braccio di Nick che si voltò verso di me con uno sguardo serio.
- Corri!- urlò afferrando il mio braccio, trascinandomi con lui attraverso la folla
Muovevo le gambe più forte possibile coi battiti del cuore che aumentavano per la paura e per lo sforzo fisico.
-ti è dato di volta il cervello?- urlaì arrabbiata continuando a correre, ma lui non rispose.
Mi voltai giusto un attimo indietro per vedere se l'omone ci stava inseguendo.
-ho una brutta notizia ed una bella. Quale vuoi sapere per prima?- sputai acida
- la bella- rispose lui continuando a correre
- beh, la bella è che siccome siamo più piccoli di lui corriamo più veloce e lo stiamo seminando-
- siamo apposto allora-
- non vuoi sapere la brutta?-
- che guasta feste!-
- la brutta- dissi ignorandolo -è che ci stanno inseguendo anche i suoi amici e quando ci troveranno...ci uccideranno!-
Rise e continuò a correre sereno.
Che diavolo aveva da ridere?
Sentii la sua mano scorrere dal mio polso fino ad arrivare al palmo, velocemente fece intrecciare le sue dita con le mie stringendole poi forte, come a voler siggillare quel gesto.
Guardai quelle mani strette e per poco non caddì quando mi accorsi che combaciavano alla perfezione.
Mi aveva stretto la mano.
Un gesto così semplice mi stava facendo andare in standbye.
Scossi la testa sorridendo.
Poi il mio sorriso si trasformò in una vera e propria risata.
Si voltò un istante per vedermi ridere e la mia risata contaggiò anche lui.
Lo aveva fatto.
Si era spinto oltre i suoi limiti, aveva infranto le sue regole, per me.
Risi ancora più forte, felice.
Il mio desiderio per quella sera si era avverato.
In quel momento, con lui, con le nostre mani intrecciate, con le nostre risa, con i nostri cuori che battevano all'impazzata, con il fiato corto.
In quel momento mi sentivo puro diamante.




Eccoci qui.
Vi chiedo umilmente perdono per il terribile ritardo, ma:
1) ero totalmente senza ispirazione, per cui il capitolo ci ha messo tanto per venire al mondo.
2) non mi ero proprio accorta che fosse passato tutto questo tempo O_O La mia estate sta volando T_T
Ma sta volando alla grande!
Voi come state passando l'estate?
Quando partirete per le vacanze?

Tornando alla storia...il capitolo "concerto" non è ancora terminato u.u
Credevate che lasciassi quei due correre mano nella mano senza un seguito? No, no, no u.u
Detto questo arriviamo al tempo dei saluti u.u

Siccome sono le due di notte, e sto per svenire sulla tastiera, ringrazio in massa chi ha messo la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate.
Perdonatemi, vi ringrazierò ad una ad una la prossima volta!

Passiamo alle recensiooooooni <3

 mione94: Cara *-* Grazie mille, davvero! Sono contenta quando vedo che riesco ad esprimere quello che sento attraverso le parole. E sono ancora più contenta sapere che trasmetto le mie stesse sensazioni a voi che leggete.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, anche se magari non è carico come il precedente.
Grazie ancora, un bacio!


 cussolettapink:  eh si. Anche io sono dell'opinione che dietro un tatuaggio bisogna esserci un significato profondo.
Si, il capitolo era un pò triste, ma serviva per far capire i sentimenti di Ronnie.
Spero ti sia piaciuto questo capitolo, un bacio

 
 Sophiaa: heilààà xD
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso *_*

perdonami per il ritardo, ma ero senza ispirazione xD
Spero di non doverti far attendere tanto per il prossimo capitolo.
com'è andato questo?
un bacio!

 stellalilly:  Saaaalve nuova lettrice! xD
Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia e che non la trovi scontata. Era proprio quello il mio obiettivo u.u
Spero che continuerai a recensire per dirmi cosa ne pensi!
un bacio ^^


 Ithil_Elendil:  Caaaaaaaaara *_*
Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo *_*
non è bellissima Ronnie?
questo capitolo è un pò meno emozionante, cosa ne pensi?
kiss&hug


 il phard di biancaneve: tResooor! capitolo dedicato a te u.u
Spero che si sia risolto tutto.
Passando alla storia, ti  è piaciuto il cap?
baciiii


 Ryry_: oh ti ho fatto commuovere *_*
che emozione! xD
ti è piaciuto il cap?
al prossimo, baci!

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Capitolo 20
*** Take my hand ***


new chap
Take my hand

Nick

Now take my hand and we will run away
down to this pleace that I know
How did this night become the anemy?
It's over, it's over, it's over

Troppe volte ho sentito dire che l'amore non esite.
Io, invece, non ho mai dubitato della sua esistenza.
Sono nato dall'amore di due persone, sono cresciuto con l'amore della mia famiglia e dei miei amici e sono convinto che morirò con l'amore della donna che avrò amato per tutta una vita.
Per molti l'amore è difficile da trovare, per me invece, è ovunque.
E' in una carezza di mia madre, in un sorriso di mio padre, nelle serate dedicate ai fratelli.
Avevo sempre percepito l'amore nella mia vita.
Ma mai, mai, l'avevo sentito così forte come ora.
Ora l'amore era ovunque.
Era nelle nostre mani che si stringevano, nei nostri respiri affannati, nei nostri piedi che correvano insieme, era nelle nostre risate.
Era in ogni singolo battito del mio cuore.
E continuavamo a correre, anche se ad inseguirci ormai non c'era più nessuno.
Continuavamo a stringerci le mani anche se non avevamo bisogno di trascinarci l'un l'altro.
Continuavamo a ridere anche se non c'era niente di divertente.
Ridevamo perchè eravamo felici, io almeno lo ero.
- Nick, hai voglia di fare un tuffo?- chiese sarcastica Ronnie alle mie spalle
Guardai di fronte a me e solo allora mi accorsi che eravamo arrivati ad un paio di metri dal mare.
Rallentai la mia corsa e dopo qualche passo mi fermai voltandomi dietro.
- li abbiamo seminati?- chiesi non riuscendo a staccare gli occhi dal suo viso per controllare di persona
- almeno venti metri fa- rispose col fiatone - credo si siano stufati di correrci dietro-
- si vede che non erano più atletici di te- la presi in giro per il fiatone
Con una smorfia lasciò la mia mano e si tuffò sulla sabbia.
- Tutto questo sforzo fisico non fa per me. Non starai tentando di uccidermi, vero?-
Sorrisi e mi sedetti accanto a lei che stesa aveva anche chiuso gli occhi.
-Sei una pappamolle- la stuzzicai ed in risposta fece una smorfia portandosi teatralmente un braccio alla fronte
Restammo così in silenzio per un pò, lei sdariata nella sabbia ed io che la fissavo di nascosto mentre pensavo.
In quei giorni i miei sentimenti per lei erano cresciuti così tanto che non riuscivo più a contenerli dentro di me.
Non riuscivo più a tenermi tutto dentro.
Dovevo parlarle. dovevo farle capire che in qualche assurdo ma giusto modo ero innamorato di lei.
Quello che mi frenava però era la sua reazione,
Sapevo che quando le avrei confessato tutto lei si sarebbe allontanata da me.
Eppure sapevo anche che non avrei potuto andare avanti così.
Non potevo continuare a farmi bastare la sua amicizia quando dentro di me volevo tutt'altra cosa.
Dovevo convincerla, dovevo farle capire che nonostante le diversità, avremmo potuto stare assieme.
Con un colpo di reni si alzò e si mise seduta, voltandosi verso di me.
- Non fissarmi, maniaco!- urlò prendendomi in giro
- non ti fissavo affatto- sorrisi puntando lo sguardo difronte a me
- si, invece. Magari stavi immaginando di avere al tuo fianco una modella di Armani e invece...-
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai verso di lei che ora mi rivolgeva uno di quei suoi mezzi sorrisini furbi.
Era troppo dirle che in quel momento accanto a me non volevo nessun'altra se non lei?
Forse si.
- E tu? con chi vorresti essere qui in questo momento?- chiesi eludendo la sua provocazione
Ci pensò un pò, poi puntò i suoi occhioni verdi nei miei e rispose seria
- nessuno-
Nessuno?
- oh beh, se vuoi che me ne vada...- risposi offeso
Fece una breve risata poi tornò a rispondere
- Stupido, volevo dire che...- fece una pausa abbassando gli occhi e studiando la sabbia sotto di noi, poi tornò a guardarmi -che non vorrei ci fosse nessun altro al tuo posto- sussurrò
Mandai a fatica giù il groppo che mi si era fermato in gola, spiazzato dalla sua risposa.
- oh - fu l'unica cosa che riuscì a dire assordato dai battiti del mio cuore che aumentavano velocemente.
Questo davvero non me l'aspettavo.
- e tu, con chi vorresti essere?- sussurrò distogliendo lo sguardo
Sorrisi furbo prima di rispondere
- mah, sono indeciso tra Megan Fox e Riahanna-
Rise e mi diede un leggero spintone con la spalla
- cretino- sussurrò in fine
Sorrisi e mi voltai a guardare le onde nere del mare che si infrangevano sul bagnoasciuga.
La luna si specchiava nell'acqua riflettendo i suoi colori e dando all'ambiente un non so che di magico.
- posso farti una domanda?- chiesi di punto in bianco
- certo- rispose lei distratta giocando con i granelli di sabbia
- prima hai detto una cosa che mi ha lasciato un pò perplesso-
- cosa?- sospirò, ma dal tono in cui lo disse intuii che già aveva capito a cosa mi riferivo
-Hai detto che non credi nel matrimonio-
- si-
- mi chiedevo...perchè?-
Sospirò ancora e prese una manciata di sabbia tra le mani, alzando il viso al cielo.
Con la luna riflessa negli occhi sembrava ancora più bella.
O forse lo era davvero.
- non  è che non credo nel matrimonio- cominciò -è nell'amore per sempre che non credo-
- spiegati meglio-
-E' molto semplice. Credo che l'amore dopo un pò finisca, e due persone si ritrovano a vivere assieme per abitudine. Io non voglio che sia così, voglio innamorarmi per sempre, fino ad ottant'anni. Voglio guardare la persona che ho accanto ed anche se non è la stessa di vent'anni prima, quando la guardo voglio poter dire "sono cotta" e non "le voglio bene"-
-e tu non credi che potresti pensare questo di una persona con cui sei sposata da 50 anni?- chiesi
- tutto ha una fine- rispose alzando lo sguardo e perdendosi di nuovo tra le stelle
- io credo che l'amore vero sia per sempre- risposi sicuro
Abbassò lo sguardo e continuò a giocare con la sabbia.
-Daltronde- comincia per cercare di alleggerire l'atmosfera - per te sarebbe davvero un impresa ardua trovare una persona che ti sopporti per tutta la vita!-
Si voltò verso di me con uno sguardo inceneritore allegerito però dal sorriso che aveva sulle labbra.
-questo non dovevi dirlo- disse poggiando entrambe le mani sul mio petto -è giusto, ma non dovevi dirlo-
Fece forza con le braccia e mi spinse facendomi cadere all'indietro nella sabbia, mi fece scappare una risata e prima che potessi fare altro la vidi stendersi accanto a me ridendo insieme.
Mi voltai a guardarla, con i capelli scompigliati sulla fronte, un sorrisino rilassato e la luce delle stelle che le illuminava il viso.
-una stella cadente- sussurrò alzando un braccio ed indicando il cielo, come se in mezzo a tutte quelle stelle riuscissi a vedere proprio quella stella cadente.
-esprimi un desiderio- sussurrò ancora chiudendo gli occhi
Un desiderio? Cos'altro potevo desiderare dalla vita se non che lei mi amasse?
Presi un bel respiro, poi con le dita le accarezzai il braccio fino al palmo della mano, le strinsi forte la mano, sperando che con quel gesto avrei potuto trasmettergli un pò dell'amore che sentivo in quel momento.
Mai mi ero sentito così perso con un gesto semplice come quello.
La nostra pelle che si sfiorava, le nostre dita che si stringevano.
Cosa poteva esserci al mondo di più bello ?
Sentendo la stretta della mia mano, si voltò verso di me facendo cadere alcuni capelli sugli occhi.
Istintivamente allungai una mano e glieli scostai per riuscire a guardarla negli occhi, ma una volta toccata la sua pelle, le mie dita sembravano non avere alcuna intenzione di lasciarla.
Le feci scivolare sulla sua tempia, per poi studiare la morbidezza della sua guancia, quando le mie dita le accarezzarono il collo chiuse gli occhi mentre le labbra socchiuse tremarono legermente.
Il mio sguardo si fissò sulle sue labbra che ora erano vicinissime.
Inconsapevolmente i nostri corpi si erano avvicinati, ed ora il suo viso era a pochi centimetri dal mio, riuscivo a sentire il suo respiro sulle labbra.
I suoi occhi si aprirono puntandosi nei miei ed un brivido corse giù per la spina dorsale.
- Nick...- sussurrò ed io la zittì posandole un dito sulle labbra carnose, stupendomi di quanto fossero lisce ed invitanti.
Sapevo che dovevo parlarle. sapevo che dovevo dirle quello che sentivo, ma in quel momento non avevo voglia di fare niente se non baciarla.
Era come se le sue labbra, il suo viso, fossero una calamita per me.
Il mio viso non poteva fare altro che avvicinarsi al suo, lentamente, per paura di spaventarla.
I nostri nasi si sfiorarono leggeri e sentii le sue labbra tremare ancora.
Potevo già sentirlo.
Sentivo già il sapore delle sue labbra, sentivo le nostre lingue accarezzarsi, sentivo le sue mani tra i miei capelli, sentivo i suoi sospiri, li sentivo già nella mia testa
-Ronnie!- sentii un urlo lontano alle mie spalle e la magia si spezzò.
Spalancò gli occhi e si allontanò bruscamente da me, lasciando la mia mano si mise seduta e si prese il viso tra le mani.
- Ronnie- sussurrai sedendomi accanto a lei, ma lei non si smosse
- Ronnie, Nick! Dove siete? - urlò ancora la stessa voce che stavolta riconobbi come quella di Kate
- dobbiamo andare- disse con voce tremante saltando in piedi
- Ronnie, aspetta, io...- cominciai affiancandola, ma lei mi zittì con un gesto della mano
Cominciò a camminare a passo spedito verso la folla, ed io non potei fare altro che seguirla a testa bassa.
Sarebbe stato troppo bello per essere vero.


***



Ronnie
Calm your nerves now
Don't worry, just breathe
Are you sure now?
Don't bother packing, let's just leave
Ero impazzita.
Era quella la motivazione che davo al mio comportamento della sera prima.
Chiusi gli occhi cercando di sentire ancora la sua mano nella mia, le sue dita che mi accarezzavano il viso ed il suo viso così vicino al mio...
Mi presi il viso tra le mani.
Non poteva essere, io non potevo neanche lontanamente piacergli, ed io non avrei assolutamente dovuto cedergli, ma sapevo benissimo cosa sarebbe successo se Kate non ci avesse interrotto.
Quando ero tornata da loro Kate ci aveva rivolto uno sguardo di scuse, che io però avevo ricambiato con uno di eterna gratitudine.
Per fortuna Kate non mi aveva fatto molte domande su quell'episodio, ma sapevo che era dovuto al fatto che al momento c'era qualcosa di più imminente da risolvere.
Un altra amica da torturare con infinite domande.
- Andiamo Jam, smettila con i tuoi giochetti e dillo una volta e per tutte- ringhiò Kate alla povera Jamie che mi lanciò uno sguardo nervoso
-dire cosa?- chiese lei esasperata
- ti ha invitato ad uscire si o no?-
-veramente io...ecco, l'ho invitato a cena a casa mia- disse lanciandomi l'ennesimo sguardo nervoso che non riuscii ad interpretare
-Jam!- saltò Kate -ma tu non sai cucinare neanche un hamburger!-
- Sei davvero di conforto Kate!- la accusò Lexus e lei alzò le spalle
Jamie iniziò a mangiucchiarsi le unghia in un gesto nervoso e si voltò verso di me, seguita questa volta anche da Kate e Lexus.
- che c'è?- chiesi spaesata mentre colsi uno strano luccichio negli occhi di Kate
-beh- cominciò Jamie - io non so cucinare, ma tu si-
Cosa? Mi stava chiedendo di cucinare per lei?
-si, credo di poterti dare una mano- risposi rassicurandola, ma lei continuò a spostarsi sulla sedia, nervosa.
-ecco, in realtà avevo in mente un altra cosa-
-sarebbe?- chiesi curiosa
-tu sai bene che sono una frana con i primi appuntamenti. Comincio a balbettare, le mani mi sudano, non so mai cosa dire e finisco per mandare sempre tutto a rotoli-
-quindi?- la invogliai ad arrivare al punto
-quindi avevo pensato, se per te non è un problema, che potresti fermarti a cena con noi- disse
Rimasi immobile non del tutto certa di aver capito quello che mi stava dicendo.
Pretendeva che andassi a casa sua per cucinare e che dopo mi fermassi da lei a reggerle il moccolo?
Era folle.
-Jamie, tesoro, posso cucinare quanto vuoi per te, ma non puoi chiedermi di restare lì a fare il terzo incomodo!-
- in realtà avevo pensato ad una quarta persona- balbettò nervosa
Passai lo sguardo da Kate a Lexus.
-e chi sarebbe?- chiesi cauta
-okkay- sospirò - non ti arrabbiare...-
La guardai confusa, perchè avrei dovuto arrabbiarmi?
Poi un lampo mi attraversò la testa.
-oh no- gemetti
- avevo pensato che magari potresti venire con...-
- non dirlo di prego- sussurrai
-...Nick-
Ecco, lo aveva detto.
- Sei impazzita?- urlai facendola sobbalzare dalla sedia mentre Kate e Lexus sghignazzavano
- Ronnie ti prego!-
- NO! no,no e no! Con il grassone che vende gli hot dog giù all'angolo?Si. Con una scimmia cieca a tre zampe? Potrebbe essere. Con Nicholas Jonas? No, per niente!- sbottai furiosa
-Ronnie si tratta solo di una serata! Lo sai da quanto aspetto questo momento-
Alzai gli occhi al cielo e poi li posai su Jamie.
Piccola e dolce Jamie.
Era così timida, così insicura. Da troppo tempo aspettava quel momento, ed anche se lei non lo aveva detto ero sicura che se io avessi rifiutato la sua proposta lei avrebbe dato buca a Tyler per via della sua insicurezza.
Mi sentivo tremendamente in colpa, ma non potevo.
Non potevo farlo.
- Fallo per me- sussurrò
Sospirai passandomi stancamente una mano sugli occhi.
Se lo meritava.
-mi devi un favore enorme- dissi a denti stretti
- Grazie Ronnie, grazie!- urlò alzandosi dalla sedia ed abbracciandomi
- non aspettarti che io mi comporti come se fossimo una coppia di fidanzatini innamorati- la avvertì
-non ce ne bisogno, mi basta la vostra presenza- e tornò a sedersi al suo posto
-l'hai già chiesto a Nick?- chiesi nervosa e lei scosse la testa
- non ancora-
-beh puoi chiederglielo ora visto che sta venendo qui per la prova abiti. Sarà molto interessante, vero Lex?- disse Kate maligna
-oh si, molto, molto interessante- sogghignò in risposta lei
Scossi la testa sconfitta -un grandissimo favore- sospirai

***

Nick
Lay down with me
Let me hold you, baby just breathe
This is ending
We will get through eventually
Spensi il motore della mia auto ed aprii la portiera uscendo.
L'enorme casa di Kate era diventata ormai per me familiare, eppure ogni volta che mettevo piede in quel dannatissimo cancello venivo colpito da una violenta scossa di adrenalina, dovuta, lo sapevo, ad un persona in particolare che avrei trovato in quella casa.
Non ero riuscito a chiudere occhio quella notte pensando e ripensando a cosa era successo quella sera.
La cosa che più mi aveva stupito era il fatto che quando avevo provato a baciarla lei non aveva battuto ciglio, mentre io come minimo mi sarei aspettato un ceffone che invece non era arrivato.
Questo mi faceva ben sperare.
Che anche lei volesse quel bacio? Che ci fosse un barlume di speranza per me?
Bussai alla porta e la voce di Kate mi raggiunse urlando "è aperto!"
Entrai in casa diretto alla stanza di Kate, dove loro si riunivano per le prove abito e che chiamavano "la stanza delle torture".
Sorrisi e scossi la testa pensando che quelle quattro erano davvero matte.
Bussai piano alla porta socchiusa ed entrai trovando le quattro ragazze sedute a tavolino intente a studiare qualcosa.
-Nick- mi salutò Kate senza distogliere gli occhi dal tavolo
Mi avvicinai incuriosito e guardai sul tavolo dove giacevano vari schizzi di abiti maschili.
- Kate! Sono davvero fantastici-  dissi infine
- davvero?- chiese lei con un sorriso
-si-
-grazie- rispose stringendomi in un abbraccio
Quello che più mi piaceva di Kate era la sua spontaneetà.
-cominciamo?- chiese Lexus
- si- rispose lei entusiasta -Jamie con me, Lex organizza i bozzetti, Nick, andresti a prendermi delle stoffe che ho lasciato giù?- chiese gentile
-certo- sorrisi
-ma Kate, pesano più di 40 chili, si ucciderà per le scale- protestò Ronnie lanciandomi un'occhiata
- hai ragione- rispose Kate battendosi una mano sulla fronte -beh, lo aiuterai tu- rispose risolutiva
Ronnie si mise le mani sui fianchi e cominciò a battere un piede a terra.
-per favore- concluse Kate con un tono da bambina
Ronnie alzò gli occhi al cielo squotendo la testa.
-andiamo- disse e si avviò con me giù per le scale fino ad uno stanzino dove pareva esserci di tutto
- dove diavolo le avrà messe?- borbottò mentre accovacciata a terra cercava qualcosa tra la marmaglia
-ti serve una mano?-
-no, grazie- rispose continuando a cercare
Non la stetti a sentire e mi accovacciai accanto a lei cercando non sapevo bene cosa
-che tipo di stoffa è?- chiesi
-un rotolone nero di velluto- rispose indaffarata
Cercai di non farmi distrarre dalla sua vicinanza continuando a cercare la stoffa.
Dopo un pò mi parve di vedere un qualcosa di simile a quello che mi aveva detto Ronnie ed allungai un braccio per afferrarlo.
-è questo?- chiesi tirando fuori quello che doveva essere almeno un chilometro di stoffa
-si- sospirò lei alzandosi
Provai ad alzare il rotolone, ma come minimo pesava cinquanta chili.
- aspetta ti do una mano- disse lei prendendo il rotolo dal basso ed io feci lo stesso all'altra estremità portandomelo su una spalla.
-Pronta?- chiesi e lei annuì in segno d'assenso.
Con non pochi sforzi riuscimmo a portare la stoffa fino alla camera di Kate dove la facemmo cadere poco delicatamente atterra.
Per tutto il tragitto non ci eravamo rivolti la parola e questo mi fece credere che la mia teoria secondo la quale lei potese essere anche solo lontanamente attratta da me era del tutto infondata.
Quando ero stato tutta la notte a pensare però, ormai mi ero convinto di una cosa: dovevo parlarle.
-Ronnie, possiamo parlare un attimo?- chiesi voltandomi verso di lei che stanca si era poggiata al tavolo
Posò il suo sguardo su di me e la vidi irrigidirsi visibilmente.
-parlare riguardo a cosa?- chiese cauta
Presi un bel respiro e parlai -riguardo all'altra sera-
-Ronnie vieni qui, aiutami a prendere le misure per favore- urlò Lexus dall'altra parte della stanza
- scusa - sussurrò lei e si avviò verso l'amica lasciandomi solo.
Sospirai scoraggiato.
Avrei mai avuto l'opportunità di parlarle?
- tutto bene?- chiese una voce accanto a me
Mi voltai e vidi Jamie accanto a me che mi sorrideva, non mi ero accorto neanche che si era avvicinata.
- si, grazie- sorrisi di rimando
- com'è andata l'altra sera?- chiese
Mi accigliai, che Ronnie le avesse raccontato della spiaggia?
- il concerto intendo, ti è piaciuto?- chiarì notando che ero rimasto interdetto
- oh, il concerto. Certo, si sono davvero bravi-
C'era stato un concerto quella sera? Io non lo ricordavo.
- e con Ronnie com'è andata?- chiese con aria innocente
-come sempre- risposi vago distogliendo però lo sguardo
- sei cotto- ridacchiò divertita
Sospirai.
Che senso aveva nasconderlo ormai?
- è così evidente?-
- solo un pochino- rispose sarcastica facendomi l'occhiolino
- tanto è inutile, io non le piaccio- dissi sconfortato
- ne sei sicuro?- sussurrò lei catturando la mia attenzione
- ti ha detto qualcosa?- chiesi curioso
-ovviamnte no. Non lo ammetterà mai a noi, almeno finchè non lo ammetterà a se stessa-
- e lo farà prima o poi?-
Sorrise -è per questo che abbiamo deciso di darti una mano-
- abbiamo? chi?-
- io, Kate e Lex- rispose ed istintivamente lanciai un occhiata alle due ragazze che erano intente a girare attorno a Ronnie prendendogli misure qua e la.
- davvero?- chiesi grato
-si, ed ho anche in mente un piano preciso-
- cioè?-
- giovedì sera Tyler verrà a cena da me. Avevo pensato che magari tu e Ronnie potreste venire. che ne dici?-
La guardai per accertarmi che non stesse bluffando, ma sul suo viso non c'era una traccia di menzogna.
- Lo sai che per me non c'è problema, ma Ronnie non accetterà mai- sospirai sconfortato
- Lo ha già fatto- sorrise sodisfatta nel vedere la mia espressione stupita
- sei ancora convinto che tu non le interessi?- chiese furba e si avviò verso le sue amiche lasciandomi da solo con la testa che mi scoppiava per la confusione.
Ronnie aveva accettato.
Le aveva detto che era disposta a passare una serata con me.
Mentre sentivo i battiti nel mio cuore aumentare mi voltai verso di lei che era impegnata a discutere con Kate riguardo alla lunghezza di un vestito.
Come richiamata dal mio sguardo alzò gli occhi ed incrociò i miei.
Una strana luce attraverso i suoi occhi, la stessa luce che ora mi stava riempendo il cuore.
Aveva detto di si.
In qualche modo, le interessavo.




***




OkOk.
Deponete le fiaccole ed i forconi, avvisate i servizi segreti che il mio indirizzo non vi serve più: ho aggiornato xD
Lo so, sono tipo venti giorni che non aggiorno e vi chiedo umilmente perdono, ma sono gli ultimi giorni di vacanza e senza mia madre tra i piedi voglio godermeli al massimo, siate comprensive!
Detto questo...questo capitolo è uno dei miei capitoli "mah", lo so e vi chiedo umilmente perdono.





Time of thaaaaanx!

Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite :




1 -
Aesial 
2 - BENNYY 

3 - Crazy481

4 - Cruella De Vil 
5 - debby95 
6 - Dreamer_girl

7 - FallInLove 

8 - harmon8y9 

9 - il phard di biancaneve 
10 - Ithil_Elendil

11 - Jonassosa 
12 - LadyJonas 
13 - ladyme 
14 - lully104 
15 - MeneguzzinaJonassina 
16 - mione94 
17 - mrs000

18 - nes95 
19 - PizzaPazza 
20 - Ryry_ 

21 - SamCrush 
22 - sbrodolinalollypop 
23 - sheisnichi 
24 - Smiley_me 
25 - Sophiaa 
26 - tecnool

27 - Who_I_Am 
28 - wolfgirl92 
29 - _MissMe__ 


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 -
ada12 

2 - annaritaa86

3 - lulucry 
4 - Sophiaa 
5 - _____Jo____


Grazie ha chi l'ha messa tra le seguite:

1 - 102luna 
2 - Aesial 
3 - baby93 

4 - BENNYY 

5 - blinkina 
6 - Brucy 

7 - Crazy481

8 - cussolettapink 
9 - DarkSwan 
10 - debby95 
11 - Dreamer_girl 
12 - FallInLove 
13 - ffdipendente 

14 - glokky 
15 - Let It Be

16 - lovebug 
17 - MeneguzzinaJonassina 
18 - mery91g 

19 - micialisa 
20 - mione94

21 - Mudvayne 
22 - sbrodolinalollypop 
23 - Stero_Love96 
24 - Veronica91

Grazie a chi addirittura mi ha messa tra le autrici preferite *_*:

1 - Cruella De Vil
2 - FallInLove
3 - Smiley_me

Ed infine le risposte alle vostre recensioni:

 mrs000: quasi venti in realtà U_U xD perdonami per il ritardo

 _Miyon_: Ti ringrazio davvero tanto *-* Scusa per le sviste grammaticali, ma non ho voglia di farmela correggere da qualcuno xD Spero che continuerai a dirmi cosa ne pensi! Grazie, un bacio

tecnool: ecco a te il capitolo! Spero non ti abbia deluso! Al prossimo chap, kisses

 Ithil_Elendil: cara! grazie, grazie mille! le tue recensioni riescono sempre a tirarmi su, perchè so che tu mi dici anche quando i capitoli non sono stati scritti al massimo. Quindi quando tu mi dici che un capitolo è bello mi emoziono *_* ahahah xD che mi dici di questo? al prossimo chap, un bacio

 FallInLove: eccoti qua! Dov'eri finita? su su, combatti la pigrizia e scrivi una bella recensione xD ahahah apparte gli schersi, sono contenta che ti siano piaciuti i capitoli scorsi, spero che anche questo sia stato di tuo gradimento U_U un baaaaaacio!

 Who_I_Am: *saaaaalve nuova lettricee* xD Sono contenta che ti piaccia la mia storia *_* spero che questo chap non ti abbia deluso e spero che continui a recensire per dirmi cosa ne pensi! un bacio

 jeeeeee: grazie *_* spero che anche questo capitolo sia stato entusiasmante per te! e spero che continuerai ad essere una lettrice "attiva". baci

 il phard di biancaneve: tResoooor! è una vita che non ci sentiamo U_U come stai?
Grazie mille per le tue solite recensioni da monumento, ti è piaciuto questo chap? un baacio

 Ryry_: ti ho sorpreso? muah xD
Caaaaara mi vizi troppo con le tue recensioni *_* mi farai montare la testa! xD
ah e sono contenta che ti sia piaciuta Lost in stereo, se ti piace il genere di consiglio di sentire anche altre canzoni degli All Time Low, sono davvero bravi!
Spero ti sia piaciuto il capitolo! a biiiiiiiig kiss

 Sophiaa: lo so, lo so, stavolta ti ho fatto aspettare davvero tanto xD Cercherò di non farlo mai più!
Anche la mia estate è senza mare, ma è anche senza genitori, quindi è grandiosa xD
Spero ti sia piaciuto il capitolo! al prossimo, un baaaaaacio

 mione94 : siiiiiiii, non è stato carino Nick nello scorso capitolo *_*?! Spero che ti sia piaciuto anche questo! un bacio

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Capitolo 21
*** Good to you ***


capitolo 21

OH MIO DIO.
JustALittleLie ha già aggiornato ?!
eh si care mie, non avete le allucinazioni.
Ho aggiornato u.u
Sono fiera di me *-*
Spero che non vi dispiaccia se ho aggiornato così presto, ma questo capitolo mi è uscito di getto.
Detto questo vorrei premettere delle cose prima che leggiate il capitolo.
In questo chap ho usato una cosa che ho già fatto in un capitolo scorso(non ve la dico perchè non voglio svelarvi nulla), mi scuso per la poca originalità, ma ci tenevo troppo a questa canzone per non farle avere una parte importante nella storia ed a questo proposito vi prego di perdere cinque secondi per leggere il testo, che ho scritto nella storia.
Se qualcuna di voi non conosce l'inglese o comunque non capisce qualche parola, basta evidenziare lo spazio bianco accanto al testo e troverete la traduzione.
Si, sono cosciente del fatto che non state capendo nulla di quello che sto dicendo, ma tranquille, capirete leggendo.
Beh la seconda cosa è che spero ardentemente che alla fine del capitolo non vogliate uccidermi xD
Detto questo, buona lettura.
Vi voglio bene.

Good to you

Ronnie


Mercoledì 10 Ottobre.
La temperatura era scesa di qualche grado ed il sole che era solito padroneggiare nel cielo di LA ora era oscurato da qualche nuvola sottile.
Scesi dalla macchina e chiusi la cerniera della felpa leggera che avevo indossato per poi avviarmi a passo spedito verso la casa difronte a me.
Erano tre giorni che non vedevo Nick.
A scuola non l'avevo incontrato a causa dei suoi impegni lavorativi ed il pomeriggio non avevamo avuto modo di incontrarci ne per studiare ne per le prove.
Quella mattina però avevo ricevuto una sua chiamata dove mi diceva che oggi avrebbe avuto la giornata libera e che quindi potevo andare da lui a studiare.
Non essendoci incontrati in questi giorni non avevamo avuto modo di parlare ne di quanto era accaduto al concerto, ne dell'imminente cena a casa di Jamie il giovedì e sapevo che questo era il momento di confrontarci, il momento che avevo tanto temuto, non tanto per il confronto con lui ma per il confronto che avrei dovuto avere con me stessa.
Presi un respiro e bussai al campanello.
Dopo qualche minuto un Joe in pantofole, accappatoio e tanto di asciugamano avvolto in testa venne ad aprirmi.
- Salve Elizabeth- lo salutai con un gesto della mano
Avevo preso a chiamarlo Elizabeth da quando avevo notato i suoi modi vanitosi che spesso sfociavano nell'altezzosità, quando voleva qualcosa diventava capriccioso come un bambino e la voleva a tutti i costi.
Queen Elizabeth, era un soprannome più che azzeccato per lui.
- Salve, bocciolo- e lui aveva preso a chiamarmi così da quando aveva capito che odiavo le cose sdolcinate.
- non osare mai più- dissi puntandogli un dito contro e lui sorrise sarcastico
- Joe! Ti sembra il modo di andare ad aprire la porta?!- disse Kevin accigliato raggiungendoci alla porta -ciao Ronnie- disse poi distratto ed io risposi con un cenno della mano intenta a seguire la scenetta divertente che si sarebbe creata tra poco
- mi hai detto tu di andare ad aprire- sbuffò Joe
- si, ma non credevo che tu fossi così cretino da aprire in accappatoio- rispose a tono l'altro
- sai che ti dico- cominciò Joe diventando rosso - che la prossima volta ci vai tu ad aprire la porta!- sbotto
- certo che ci andrò io, a quanto pare tu non sei capace neanche di un gesto semplice come questo-
Joe stava per rispondere quando Nick, comparendo alle loro spalle li interruppe.
- cosa succede qui?- chiese accigliato - e, Joe, perchè sei in accappatoio?- chiese accigliato poi mi lanciò un'occhiata accorgendosi della mia presenza e mentre io gli sorridevo per salutarlo colsi una scintilla di rabbia nei suoi occhi.
-Joe! Non posso credere che tu sia venuto ad aprirle la porta in queste condizioni!- urlò
Kevin incrociò le braccia al petto sorridendo soddisfatto e Joe, con uno scatto, si voltò di spalle alzando il mento.
- andate al diavolo- disse tra i denti e, sempre a mento alto, si avviò verso le scale del piano superiore.
Elizabeth.
Sorrisi divertita a quella scena poi mi voltai verso i due fratelli.
- perdonalo, vorrei dirti che è peggiorato col tempo, ma sarebbe una bugia. E' nato matto- disse Nick con aria sconsolata facendomi entrare e chiudendo la porta dietro di me.
- Tranquillo- ridacchiai -non mi impressiono per un accappatoio- dissi aprendo togliendomi la felpa e appoggiandola all'appendiabiti
- ma Joe in accappatoio dovrebbe impressionarti- disse Kevin
Risi divertita e mi voltai verso Nick che mi rivolgeva uno strano sorriso.
- che succede qui?- la voce di Denise si fece spazzio dal corridoio e ci raggiunse nel grande salone
-oh, ciao Ronnie- mi salutò
-salve Denise-
- allora, cos'era il fracasso di poco prima?- chiese ai due figli
- Joe - disse semplicemente Kevin alzando le spalle a mo di spiegazione e la madre sospirò divertita come se avesse già capito tutto.
- mamma, cos'è quest'odorino?- chiese Kevin dilatanto le narici
- la cena- gli rispose lei con un sorriso
- lasagne?- domandò Nick con gli occhi lucidi
- si, stasera verrà a cena Danielle, ho pensato di prepararle qualcosa di speciale- spiegò lei
- Le lasagne sono il mio piatto preferito- dissi istintivamente
- anche il mio- sorrise Nick
Ed io gli sorrisi di rimando.
- oh, le lasagne sono il piatto preferito di tutti- ci interruppe Joe scendendo dalle scale, stavolta vestito.
- visto che ti piacciono così tanto- cominciò Kevin ignorando il fratello -perchè non ti fermi a cena qui stasera?-
Mi guardai in torno osservando quattro paia d'occhi che mi fissavano attendendo una mia risposta.
Per ultimo incrociai lo sguardo di Nick, speranzoso, che mi sorrise come ad incoraggiarmi a dire di si.
Lo guardai per un attimo poi tornai a guardare Kevin.
- ti ringrazio Kev, ma a quanto ho capito è una cena di famiglia, non voglio essere di troppo- sorrisi sperando che si arrendesse.
Speranza vana.
- non sei affatto di troppo! E poi ci sarà anche la cugina di Danielle, Carrie-
Oh, ora si che volevo restare.
Stavo giusto per rifilargli un bel "no" deciso quando anche Joe si intromise.
- Kevin ha ragione, non sei affatto di troppo. Diglielo anche tu mamma- disse rivolgendosi alla madre
- Ma certo cara, ci farebbe davvero piacere se tu restassi per cena- disse con un sorriso sincero
Di sottecchi lanciai un'occhiata a Nick, l'unico che non aveva parlato.
Forse lui non voleva che rimanessi?
Beh in questo caso non sarei rimasta di sicuro.
- non so...- cominciai
- se rimani a cena- disse Nick catturando la mia attenzione - ti prometto che non ti massacrerò con gli esercizi di trigo...per oggi-
Sorrisi e mi voltai ancora una volta verso Denise.
- beh, non posso rinunciare ad un'offerta del genere-
- quindi resti?- chiese Joe con un sorriso
-Si. Si, grazie- risposi infine
- benissimo, allora io torno in cucina, a dopo- ci salutò Denise congedandosi
 - mi fa davvero piacere che tu abbia deciso di restare. Sono sicuro che farà piacere anche a Danielle- disse Kevin sorridendo, ed io gli sorrisi più o meno certa.
-altro che Danielle, fara mooolto piacere a Carrie- disse Joe scoppiando in una risata fragorosa seguito a ruota da Kevin.
Nonostante la cosa avrebbe dovuto mettermi in imbarazzo per la loro evidente allusione a me e Nick, anche io riuscivo a malapena a trattenere le risate.
-Ragazzi...- li richiamò Nick rosso in volto
- va bene, va bene- disse Kevin asciugandosi una lacrima
- non avete niente da fare?- chiese lui irritato
- certo che si! Devo asciugare i miei bellissimi capelli- disse Joe passandosi un ciuffo bagnato tra le dita
-ed io devo andare a prendere Frankie che è a casa di un amico- disse Kevin
- Bene, e noi andiamo a studiare- concluse Nick, che senza lasciarmi l'opportunità di ribattere mi prese per mano e mi trascino verso le scale.
Sentendo quel contatto sobbalzai ed istintivamente i ricordi di qualche sera prima mi assalirono facendomi addirittura immaginare di sentire l'odore della salsedine di quella sera.
Guardai la sua mano nella mia e mi resi conto che mi dava una sensazione di allegria, come quando non riesci più a smettere di sorridere.
Era proprio quello che mi stava capitando in quel momento.
Ed avrei potuto abituarmici.




* * *

Nick


La sua mano nella mia mi ricordò automaticamente la sera del concerto dove le avevo quasi confessato tutto. Quasi.
E questo mi fece ricordare che proprio quel giorno avevo deciso di parlarle, era per quello  che l'avevo invitata a casa con la scusa di studiare.
Aprii la porta della mia camera e controvoglia le lasciai la mano lasciandola entrare.
Entrò guardandosi in giro, come sempre, e fece qualche passo sedendosi alla scrivania.

- beh, cominciamo? Però ricordati che per oggi mi hai promesso niente massacro- sorrise
- ogni promessa è debito- sorrisi raggiungendola

Come promesso le feci svolgere pochi esercizi, ma furono sufficienti visto che era parecchio migliorata rispetto all'inizio.
-complimenti, prima per svolgere un esercizio ci impiegavamo quasi un ora, adesso ne hai svolti quattro in mezz'ora-
-tutto merito del mio maestro- sorrise
Sorrisi e guardai l'orologgio che portavo al polso.
- sono le 19.20, tra poco Danielle sarà qui e la cena sarà pronta. Ti va di fare qualcosa intanto?- chiesi
Storse il naso e si alzò stiracchiandosi le braccia.
Fece qualche passo e si sedette sul letto guardandosi attorno.
- sai qual'è la cosa che ho pensato la prima volta che sono entrata qui?- chiese continuando a guardarsi in giro
-cosa?- chiesi interessato sedendomi accanto a lei
- che questa non era affatto la stanza di una star-
-e cosa dovrebbe avere di preciso la stanza di una star?- sorrisi
-beh, credevo che ci fossero premi ovunque, foto di concerti o roba simile-
-quelli li teniamo in una stanza apparte, la stanza dove provavamo prima, ora si prova praticamente solo in studio, ma ogni tanto ci riuniamo lì per suonare qualcosa o semplicemente parlare-
- perchè li tenete lì?- chiese interessata spostando il suo sguardo su di me
- perchè è lì che è cominciato tutto. Lì siamo le star, ma qui, in camera mia sono solo Nick- sorrisi
Continuò a fissarmi per qualche istante poi il suo sguardo si posò su qualcosa alle mie spalle.
- E' tua?- chiese indicando un punto indefinito dietro di me
Mi voltai verso il punto che indicava e vidi la mia chitarra classica appoggiata al muro dietro di me.
-si- risposi semplicemente
- ti va di farmi sentire qualcosa?- chiese
La guardai per un istante, stupito.
Più volte mi aveva detto che la nostra musica non le piaceva e che mai avrebbe ascoltato una nostra canzone, ed ora mi stava chiedendo di suonare?
- dici davvero?- le chiesi
- si, perchè?- rispose accigliata
- e dov'è andato a finire "odio te, i tuoi fratelli e la tua band"?-
- beh, sono cambiate parecchie cose da allora- rispose sorridendo
Sorrisi anche io pensando che di cose davvero ne erano cambiate parecchie.
Chissà se anche quello che provava per me era cambiato.
-allora?- mi incitò
- beh, ecco...non so- risposi in imbarazzo
- oh andiamo, suoni davanti a migliaia di gente, ora non vorrai farmi credere che ti senti in imbarazzo a suonare per me?- sorrise maliziosa cosciente che era proprio così.
Era vero, suonavo davanti a mille persone.
Ma quelle mille persone erano lì perchè a loro piaceva la mia musica e sopratutto per quanto potesse essere emozionante suonare davanti a miliardi di persone l'emozione che provavo con lei era di tutt'altro livello.
- su, non farti pregare- disse alzandosi
Afferrò la mia chitarra e con un sorriso me la posizionò tra le braccia.
Strinsi le dita sulle corde, ora non potevo dirle di no.
Iniziai a provare qualche accordo pensando ad una canzone adatta da suonarle in quel momento, ma nessuna delle mie canzoni mi sembravano adatte per lei.
Erano tutte canzoni che avevo scritto col cuore e con l'anima, ma erano canzoni già usate.
Mi serviva qualcosa che non avevo mai cantato per nessuno, qualcosa che esprimesse quello che provavo in quel momento.
Poi come in un flash back ricordai la frase di una canzone che qualche giorno prima lei aveva scritto su un foglio.
Quando ero tornato a casa incuriosito avevo cercato la canzone su internet e ne ero rimasto totalmente folgorato.
L'avevo ascoltata decine di volte, immaginando che lei cantasse quelle parole pensando a me, come mi ero ritrovato a fare io pensando a lei.
Presi un bel respiro e cominciai.

                    Everyone's around (Sono tutti intorno)
                                    no words are coming out(le parole ora non vengono)
                                            And I can't find my breath(e non riesco a trovare il respiro)
                                                can we just say the rest with no sound?(possiamo semplicemente dire il resto senza suoni?

Appena sentite quelle parole il sorriso sul suo voltò sparì ed i suoi occhi si riempirono di una strana luce, la stessa che probabilmente avevo anche io in quel momento.
Ed era proprio così.
Non riuscivo mai a trovare le parole per dirlgi la verità, non riuscivo mai a confessarle che ero innamorato di lei, perdutamente.

                         And I do want you to know(e voglio che tu sappia)
                             I'll hold you up above everyone(che ti sosterrò sopra tutti)
                                And I do want you to know(e voglio che tu sappia che)
                                              I think you'd be good to me(penso che tu saresti giusta per me)
                         And I'd be so good to you(ed io sarei giusto per te)
I would(vorrei...)

Ero stanco.
Stanco di nascondermi, stanco di essere solo un amico, stanco di non poterla toccare, abbracciare, baciare.
Volevo dirlgielo, volevo che lei lo sapesse.
Volevo che sapesse che io ci sarei sempre stato, l'avrei protetta da tutto e tutti.
Volevo che lei sapesse che io pensavo che io sarei stato giusto per lei.

                             I thought I saw a sign (pensavo di aver visto un segno)
                      somewhere between the lines (da qualche parte tra le linee)
   But maybe it's me, (ma forse sono io)
                           maybe I only see what I want (forse vedo solo quello che voglio)

Ero convinto che lei non provasse niente di tutto ciò che sentivo io.
Eppure...eppure a volte la vedevo sorridermi con dolcezza, vedevo i suoi occhi illuminarsi quando mi guardava, vedevo le sue labbra tremare tutte le volte che l'avevo sfiorata, ed in qualche modo sentivo il suo cuore battere all'unisono col mio.
Ma forse, forse, era tutto nella mia testa.
Forse vedevo ciò che volevo vedere.

I'd be good to you
I'd be good to you
I'd be so good to you

Cantai le ultime parole con tutto il fiato che avevo in petto.
Con tutto l'amore che avevo nel cuore.
Le cantai come non avevo mai fatto prima, davanti ad una spettatrice che non avevo mai avuto prima.
Cercai di far tornare il mio respiro irregolare, ma era tutto inutile dal momento in cui il mio cuore continuava a battere all'impazzata.
Chiusi gli occhi prendendo l'ultimo respiro, poi li riaprii alzando lo sguardo e guardando la ragazza di fronte a me.
Con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa, Ronnie continuava a fissarmi senza dire niente, immobile.
- dì qualcosa- la pregai sussurrando stanco di quel silenzio
Aprì e chiuse la bocca come se volesse dire qualcosa ma dalle sue labbra non uscì alcun suono.
Poggiai la chitarra sul letto e sospirai avvicinandomi a lei.
- Ronnie?- la chiamai apprensivo prendendole una mano e stringendola tra le mie
Rabbrividì a quel contatto ed abbassò lo sguardo fissando le nostre mani.
Allungò la mano libera e la posò sulle mie, facendo un pò di pressione, poi alzò d nuovo lo sguardo puntandolo nel mio.
Quello sguardo mi fece mozzare le parole.
Il cuore cominciò a battere di nuovo ad una velocità anormale.
Il mio sguardo cadde sulle sue labbra socchiuse, così rosse ed invitanti.
Una "bella addormentata gotica", l'avevo chiamata una volta scherzando.
La pelle del viso sembrava di porcellana tanto era perfetta, gli occhi due pozzi di smeraldo, e le labbra rosse come una rosa scarlatta.
La volevo.
La volevo così intensamente da far male.
Fissai ancora una volta le sue labbra.
Ora o mai più.
Delicatamente ma deciso, senza dubi, senza esitazione, mi allungai verso il suo viso e con le labbra le sfiorai la punta del naso procurandole l'ennesimo brivido che stavolta coinvolse anche me.
La guardai per un istante negli occhi, che ora erano socchiusi e la sensazione che anche lei volesse quello che volevo io mi spinse ad abbassare il viso fino ad arrivare con le mie labbra alle sue, per poi posarvi sopra un bacio leggero.
Mi allontanai di poco, preoccupato per la sua reazione.
I suoi occhi si aprirono quel tanto che bastava per scrutare nei miei.
Non sapevo cosa stesse cercando e non sapevo neanche cosa ci trovò, fatto sta che proprio mentre stavo per sciogliere il nostro intreccio di mani e chiederle scusa per il gesto avventato, lei me le strinse ancora più forte e chiudendo gli occhi tornò a posare le sue labbra sulle mie, stavolta per un bacio vero.
Sentivo le sue labbra muoversi sulle mie e mi sembrava di sognare.
Un formicolio si impossesso delle mie mani e delle mie braccia.
Volevo sfiorarla, volevo stringerla, volevo toccare la sua pelle per capire se tutto quello fosse reale.
Con una mano sfiorai la sua guancia e quasi mi stupii a qual contatto, pensando che una volta sfiorata la sua pelle lei fosse sparita ed io mi sarei ritrovato da solo a darmi dello stupido.
Ma non potevo immaginare tutto.
Non potevo immaginare le sue mani che ora erano tra i miei capelli, non potovo immaginare le sue labbra sulle mie che si muovevano con dolcezza, non potevo immaginare il sapore della sua bocca.
Il cuore per poco non scoppiò quando con le mani mi accarezzò il collo e si fermarò dietro la nuca per poi stringermi forte ed attirarmi verso di lei.
Le mie mani stavano scivolando sui suoi fianchi e l'avrebbero stretta, non fosse stato per il bussare alla porta che ci fece bloccare entrambi.
Ronnie spalancò gli occhi e si allontanò da me saltando in piedi, lasciandomi con le mani vuote che mi bruciavano.
Io rimasi seduto sul letto incapace di fare qualsiasi cosa, continuavo a fissarla, mentre lei fissava me, entrambi col fiatone.
- Nick?- urlò una voce stridula fuori la porta che non riuscii a riconoscere, ma che mi riportò alla realtà
- avanti- urlai forse un pò troppo forte
La porta si aprì lentamente e fece capolino una ragazzina bionda dal viso troppo truccato ed un espressione sospettosa.
Carrie.
-disturbo?- chiese quasi contenta sapendo che la risposta era "si"
Stavo per sbatterle la porta in faccia quando intervenne Ronnie.
- no, figurati- disse
Mi voltai a guardarla ma il suo sguardo era fisso su Carrie.
Carrie, che sentendo la voce di Ronnie si voltò lentamente verso di lei.
- oh, non ti avevo vista- disse con aria sprezzante
Strinsi i pugni cercando di controllarmi.
- ti serve qualcosa?- chiesi a denti stretti
Lei mi guardò incerta, stupita dalla mia aggressività forse.
- volevo solo dirti che è pronta la cena, saluta la tua amichetta e vieni giù-
- veramente la mia amichett...- saltai in piedi pieno di rabbia, ma Ronnie mi interruppe
- arriva subito. Ora se non ti spiace- disse e le chiuse delicatamente la porta in faccia.
Si appoggiò con la schiena alla porta e chiuse gli occhi prendendo un bel respiro.
- forse e meglio che me ne vada- disse aprendo gli occhi e puntandoli nei miei
-cosa? perchè?- chiesi deluso avvicinandomi a lei e prendendole le mani
-Nick- sospirò -quello che è successo poco fa...-
-è stata la cosa più bella della mia vita- dissi ad un centimetro dal suo viso
Si bloccò per un istante, poi scosse la testa e poggiò le mani sul mio petto allontanandomi.
-non deve succedere mai più- disse abbassando lo sguardo
Mi si fermò il respiro, assieme al cuore probabilmente e sentii gli occhi riempirsi di lacrime, sapevo cosa stava per dirmi e sapevo che mi avrebbe fatto male più di ogni altra cosa.
-cosa?- chiesi senza fiato
- Nick, io e te siamo amici- sussurrò a testa bassa
"Amici un corno!" avrei voluto urlarle, ed invece dalla mia bocca non uscii niente se non un sospiro di sconfitta.
Alzò lo sguardo e contro la sua volontà una lacrima le scese giù per la guancia, cercò di nascondela asciugandola svelta con le dita.
- siamo amici- sussurrai -allora perchè piangi?- chiesi accarezzandole il punto dove prima c'era la lacrima con le dita.
Chiuse gli occhi, poi li aprì di scatto scacciando via la mia mano.
- devo andare- disse voltandosi ed aprendo la porta
Istintivamente allungai un braccio afferrandole il polso.
- non andare- dissi bloccandola -ti prego-
Si voltò per un attimo e mi sorrise triste.
- mi dispiace- sussurrò e sparì chiudendo la porta alle sue spalle.
Un urlo strozzato uscì dalle mie labbra e con tutta la rabbia che sentivo dentro diedi un pugno alla porta facendomi male alle dita.
Un attimo prima era tutto perfetto ed ora era tutto sbagliato.
Uno sbaglio.
Questo era stato per lei il bacio che per me era stato il più bello della mia vita.
Eppure aveva sussultato quando le avevo stretto le mani, aveva risposto al mio bacio con desiderio, avevo visto chiaramente la scintilla nei suoi occhi prima che le nostre labbra si incontrassero.
Forse era proprio come avevo cantato prima, forse vedevo solo quello che volevo vedere.
Ma quel bacio no, non potevo essermelo inventato.
In quel bacio avevo sentito tutto l'amore, la passione ed il desiderio.
Non potevo essermeli immaginati io.
Caddi sulle ginocchia e continuai a tirare pugni alla porta.
Continuai a farmi male alle mani per cercare di non sentire il male che avevo dentro.

* * *

State calme, state calme.
Non fatevi prendere dal panico su, un bel respiro, chiudete gli occhi e rilassatevi.
Vi  prego, vi supplico.
Non uccidetemi!
Lo so, lo so.
Non era quello che vi aspettavate, perciò l'ho fatto! muahahah xD
Scusate, momento di pazzia acuta.
Dicevo...forse non era quello che vi aspettavate, ma tranquille, non sapete neanche quello che vi aspetterà nei prossimi capitoli.
Per cui posate le accette, i coltelli, le pistole, i mitra, spegnete il carroarmato e fidatevi di me U_U

ps. La canzone, la stupendissima, e bellissima canzone, si chiama "Good to you" dei Marianas trench, se vi va sentitela e magari ditemi cosa ne pensate!


Time of thaaaaaaaaaaanx!

Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite(30! vi adoro!):

1 - Aesial 
2 - BENNYY 
3 - Crazy481 

4 - debby95

5 - Dreamer_girl 

6 - FallInLove 

7 - harmon8y9 
8 - il phard di biancaneve 

9 - ILoveJoeDanger 

10 - Ithil_Elendil 
11 - Jonassosa 

12 - LadyJonas

13 - ladyme 

14 - lully104

15 - MeneguzzinaJonassina 

16 - mione94 
17 - mrs000 

18 - nes95

19 - PizzaPazza 
20 - Ryry_ 
21 - SamCrush 
22 - sbrodolinalollypop

23 - sheisnichi 
24 - Smiley_me

25 - Sophiaa 
26 - tecnool 
27 - Who_I_Am 
28 - Will_Gilmour

29 - wolfgirl92

30 - _MissMe__

Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12 
2 - annaritaa86 
3 - ILoveJoeDanger 
4 - lulucry 

5 - Sophiaa 
6 - _____Jo_____

Grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

1 - 102luna

2 - Aesial

3 - baby93 

4 - BENNYY

5 - blinkina 
6 - Brucy 
7 - Crazy481 
8 - cussolettapink 
9 - DarkSwan 

10 - debby95

11 - Dreamer_girl 
12 - FallInLove

13 - ffdipendente 
14 - glokky 
15 - ILoveJoeDanger 
16 - Let It Be

17 - lovebug

18 - MeneguzzinaJonassina 

19 - mery91g 
20 - micialisa 
21 - mione94 
22 - Mudvayne

23 - sara_10 
24 - sbrodolinalollypop 

25 - Sofyjbthebest

26 - Stero_Love96 

27 - Veronica91

Grazie a chi mi ha messa tra le autrici preferite *_*(vi amo alla follia):

1 - FallInLove
2 - Smiley_me
3 - Will_Gilmour

Ed infine, o voi che recensite *_*:

 il phard di biancaneve: tResoooooor! Sono contenta che ti sia piaciuto il chap *_* anche a me va benissimo, grazie. Ronnie e Nick...non voglio svelarti niente! xD
ti voglio bene <3

 tecnool : heeeeey! mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo scorso, spero che dopo questo la mia FF continui a piacerti xD un bacio! al prossimo chap

 FallInLove : sono onorata che tu abbia combattuto la tua pigrizia per me e per la mia FF *_*
combattila anche per questo però xD
Sono curiosa di sapere cosa ne pensi!
ah e comunque tranquilla, non sono una di quelle autrici che lascia tutto sul più bello xD

ps. ADORO gli all time low! sono contenta che ti sia piaciuta Lost in stereo, se ti piace il genere ascolta anche le altre, sono grandi!

 Ithil_Elendil : non mi uccidere, ti prego! Spero che ti sia piaciuto il capitolo anche se non è andato tutto rose e fiori. Aspetto un tuo commento!
un bacio, al prossimo chap

 Who_I_Am : grazie *_* anche se so che dopo questo capitolo mi odierai, grazie *_*
ahahah Seriamente, spero che ti sia piaciuto anche questo anche se non è molto allegro.
che ne pensi?
ah, e tranquilla anche se capita che non aggiorno per un pò, aggiornerò sempre!
un bacio

 mrs000 : Grazie! Visto che ho aggiornato subito? eheh
Spero che questo capitolo ti piaccia!
I capitoli più o meno sono altri 10, ma tranquilla non ho intenzione di far succedere tutto alla fine!
un bacio, al prossimo chap!

 jeeeeee : eccolo qua il bacio! ahahahah Che ne pensi?
kisses

Ryry_ : Ti prego, giù! Giù il bastone! Sono troppo giovane per morire!
Oddio, spero che questo capitolo non ti abbia deluso, ma mi piaceva troppo così *_*
La cena? Se andrà bene dici? Lo vedrai u.u
un bacio, al prossimo chap!

 SamCrush : heilà! chi non muore si rivede xD
sono contenta che tu sia tornata a recensire *_*
Spero che il capitolo non ti abbia deluso!
un bacio, al prossimo

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Capitolo 22
*** Is he worth it? ***


capitolo 21
Is he worth it?

Kate
Chiusi gli occhi e mi lasciai coccolare dall'aqua calda.
Il telefono era staccato ed il cellulare era accanto a me, ma avevo avvertito Jamie e Lexus di non chiamarmi per nessuna ragione al mondo.
Era il mio momento relax.
Avevo passato tutta la giornata a disegnare, cancellare ed aggiungere qua e la.
Alla sfilata mancava qualche settimana ormai ed anche se ero a buon punto, l'ansia cresceva dentro di me giorno dopo giorno.
Era la mia grande occasione, anche se era solo una sfilata di beneficenza, era un'occasione molto importante. Ero stata scelta tra chissà quante ragazze da Jacqueline Brounette in persona.
Sorrisi al pensiero e mi sistemai meglio nella vasca.
Uno strano rumore assordante provenne da qualche parte rovinando i miei sogni di gloria.
Mi voltai verso il mio cellulare.
Impossibile che stesse squillando davvero, eppure avevo detto chiaramente alle ragazze di chiamarmi solo in caso di morte.
Sbuffai ed allungai il braccio afferrando il mio cellulare, guardai lo schermo ed il nome che comparì mi fece accigliare.
Nick? Non doveva essere con Ronnie ora?
Premetti il tasto verde ed avvicinai il telefono all'orecchio.
- Spero per te che tu abbia una buona motivazione per aver interrotto il mio meritatissimo bagno rilassante- dissi sarcastica
- Kate, sono un idiota- si lamentò lui
-oh tranquillo, è una dote essenziale per essere pop star. Vorrei dirti che c'è una cur...-
- L'ho baciata- mi interruppe lui
Mi bloccai di scatto spalancando gli occhi.
Sbattei un paio di volte le palpebre per assicurarmi che fossi sveglia.
Forse non avevo capito bene.
-hai baciato chi?- chiesi cauta
Dall'altro lato del telefono si sentì un sospiro spazientito -ho baciato Ronnie-
Saltai inpiedi schizzando acqua ovunque e non so per quale volontà divina non caddi spezzandomi il collo.
- tu COSA?- urlai saltando fuori la vasca ed avvolgendomi in un asciugamano
- Kate, ti prego-
- ok, ok. E lei come ha reagito?- chiesi mentre uscivo dal bagno ed entravo nella mia stanza afferrando i primi jeans e la prima t-shirt che mi capitarono per le mani.
- mi ha detto che siamo solo amici-  disse con voce sprezzante
Sbattei con forza una mano sulla fronte.
Ronnie, ma che diavolo dici?
-Come stai?- chiesi preoccupata
-oh benissimo, mai stato meglio- disse sarcastico
- afferrato. Dieci minuti e sono da te- dissi mentre mi allacciavo le scarpe
- grazie Kate- e riagganciò
Solo amici? Solo amici?!
Quella ragazza era matta.
Presi le chiavi della macchina al volo e corsi letteralmente verso di essa fiontandomi dentro ed accendendo il motore.
Non potevo ancora crederci.
Nick, aveva trovato il coraggio, ed aveva baciato Ronnie.
Sospirai.
A dire il vero, la reazione di Ronnie non mi aveva stupito più di tanto.
La conoscevo troppo bene da sapere ogni sua mossa ormai.
Se si trattava di lanciarsi da un ponte, svaligiare una banca, buttarsi a testa in giù su gli scogli, potevi essere sicuro che lei fosse la prima a farlo.
Ma quando si trattava di mettersi in gioco emotivamente, era una vera codarda.
Non capiva però che in questo modo avrebbe fatto male a se stessa.
Era innamorata di Nick, e lo sapeva anche lei, ma aveva troppa paura per ammetterlo.
Scossi la testa, dispiaciuta.
Dovevo fare qualcosa.

I know, I have to do something
but I don't know that
(JustALittleLie)

Mi sistemai la maglietta e bussai alla porta attendendo che qualcuno venisse ad aprire.
Erano le otto di sera, non era proprio educato presentarsi lì ad ora di cena, ma avevo bisogno di parlare con Nick, e lui di certo non stava mangiando ora.
-ciao- mi salutò un ragazzo moro aprendomi la porta, Joe
-ciao- sorrisi
- tu sei Kate, vero? L'amica di Ronnie- disse
-si, e tu sei Joe. Ci siamo visti quella sera al Deux-
- ricordo- sorrise -prego, entra- e mi fece spazio
- sei venuta per Nick?-
- si, dov'è?-
- è di sopra, in camera sua. Noi stavamo cenando, ma non c'è stato modo di farlo uscire di dì- sospirò
- mi spiace aver interrotto la tua cena-
- non preoccuparti. Vieni ti accompagno-
Mi fece strada lungo un corridoio arrivando alle scale.
- ultima porta a destra- disse con un cenno del capo -io devo tornare di là- spiegò notando la mia espressione accigliata
-ok, grazie allora- dissi e mi avviai per le scale
Percorsi il corridoio a passo spedito, ignorando le varie foto appese alle pareti.
Arrivata all'ultima porta sulla destra indugiai un istante per poi bussare energicamente.
- Joe, Kevin, mamma, Frankie o chiunque tu sia, vi ho già detto che non ho voglia di mangiare!- urlò isterica una voce all'interno della stanza
- sono Kate- sospirai
Un rumore come di qualcuno o qualcosa che cadeva provenne dalla stanza e poco dopo Nick aprii la porta.
Rimasi a bocca aperta.
L'avevo sempre visto preparato impeccabilmente.
I vestiti sempre in ordine, non un ciuffo fuori posto ed il suo sorriso sincero che era una delle sue qualità migliori.
Quello era Nick Jonas per me.
Ma ora, difronte a me, vedevo solo un diciassettenne con i capelli arruffati, una camicia sgualcita e gli occhi gonfi come uno che ha appena fatto a botte.
- posso entrare?- chiesi rivolgendogli un piccolo sorriso
- vieni- sospirò lui facendomi entrare
Mi guardai in giro studiando la stanza, o ciò che rimaneva di essa.
Il letto era disfatto e le coperte giacevano a qualche metro di distanza da esso, come se fossero state letteralmente strappate dal letto; Molti libri erano sparsi a terra assieme a tantissimi fogli pieni di parole che non riuscivo a leggere, accanto al letto c'era una chitarra messa sotto sopra.
Mi voltai verso Nick con aria interrogativa.
- Un momento di rabbia- sospirò lui abbassando lo sguardo
Scossi la testa ed andai a sedermi sul letto disfatto facendogli segno di sedersi accanto a me.
Strusciando i piedi a terra mi raggiunse e si buttò a peso morto sul letto.
- ti va di spiegarmi tutto, dall'inizio?- chiesi posandogli una mano sulla spalla per incoraggiarlo.
Prese un respiro profondo e cominciò.
Stetti ad ascoltarlo in silenzio, mentre mi spiegava cosa era accaduto, fino a quando non terminò con un sospiro.
-mi ha detto che siamo amici. Amici, Kate, capisci?- disse incredulo - è la scusa più assurda che potesse inventare-
Mi morsi il labbro inferiore, aveva ragione.
- e tu cosa le hai detto a questo proposisto?- chiesi
-niente!- urlò -ti rendi conto? Sono rimasto lì come un idiota senza dire niente. Poi quando mi sono avvicinato a lei, lei piangeva, io le ho chiesto perchè piangesse se...-
- aspetta aspetta aspetta- dissi bloccandomi -lei ha pianto?- chiesi stupita
- beh, piangere è una parola grossa. Diciamo che le è scappata una lacrima-
Restai immobile a fissarlo ad occhi spalancati.
Ronnie che piangeva? E per di più davanti a qualcuno?
-tu non ti rendi conto di quello che mi hai appena detto- dissi squotendo la testa
-cosa?- chiese lui confuso
-Nick- sospirai -sai da quanto tempo conosco Ronnie?-
- da quando siete nate?- tentò lui
- esattamente- annuì - e sai quand'è stata l'ultima volta che l'ho vista piangere?-
Mi guardò confuso squotendo la testa in segno negativo.
Sospirai.
- Da quando suo padre non le disse che lei era una poco di buono che nella vita non avrebbe mai combinato niente. E questo è successo quando lei aveva dieci anni-
Mi guardo con aria stupita ed io annuì.
Non avrei mai potuto dimenticare quella sera a casa di Ronnie, mentre guardavo la mia migliore amica, di soli dieci anni, piangere disperatamente sul letto perchè suo padre non credeva in lei.
- da allora ha giurato a se stessa che non avrebbe mai più pianto per nessuno e, sopratutto, non avrebbe mai pianto davanti a nessuno, neanche a me e le ragazze. Noi non l'abbiamo mai vista neanche con gli occhi lucidi-
- e questo cosa significa?- chiese piano
Sospirai ancora.
-Davvero non ci arrivi da solo ?-
Abbassò lo sguardo fissandosi le ginocchia.
-Tu le piaci davvero tanto Nick, più di quanto immaginassi-
Con un lamento si prese la testa tra le mani.
- ci ho già provato Kate. E' tutto inutile-
Strinsi forte le mani, non poteva fare così, non poteva arrendersi.
- non so più cosa fare, forse e meglio lasciar perdere...-
Chiusi gli occhi prendendo un bel respiro poi li spalancai alzandomi di scatto, facendolo sobbalzare.
- ma che dici!- urlai
-Stammi a sentire- ringhiai mentre lui mi guardava con aria spaventata - tu la ami?-
-cosa?- chiese mentre le sue guancia diventavano rosse
-sei innamorato di lei?- ritendai paziente
- oh...io, beh...credo che...-
- oh, andiamo! Non abbiamo tempo per la timidezza ora. Sei innamorato di lei, si o no?-
-si- sospirò lui
-benissimo!- dissi con voce acuta facendolo sobbalzare ancora -allora alza il culo da quel letto, fatti una doccia, riindossa il tuo vecchio sorriso e fatti una bella dormita. Domani c'è la cena da Jam, tu la andrai a prendere e ti comporterai normalmente. Quando rimarrete da soli le chiederai di parlare e chiarirete tutto. Chiaro?- dissi mentre lui annuiva con aria terrorizzata
Sorrisi soddisfatta e mi sporsi per abbracciarlo.
- andrà tutto bene, tranquillo- gli sussurrai e lui mi strinse più forte
-grazie Kate- disse poi sciogliendo l'abbraccio
Gli sorrisi e mi voltai avviandomi verso la porta.
-dove vai?- chiese lui
- a prendere a calci la mia migliore amica-
Risposi chiudendomi la porta alle spalle.



* * *



Ronnie
Ero scappata.
Come un idiota, una stupida.
Non era da me.
Io ero il tipo di persona che quando le si presentava una difficoltà si fermava e l'affrontava con calma, a testa alta.
Ma ora non si trattava di affrontare una difficoltà, si trattava di prendere una decisione, ed io ero stata una vera codarda.
Chiusi gli occhi affondando la testa nel cuscino.
Quando mi aveva baciata, mi ero sentita così leggera, così libera, così...bene.
E poi inevitabilmente qualla vocina fastidiosa dentro di me mi aveva fatta tornare con i piedi per terra dicendomi di non dimenticare che lui era pur sempre una star ed io ero pur sempre una ragazza come le altre.
Le nostre vite erano troppo lontane, anni luce.
Eppure, lo volevo.
Lo volevo in un modo assurdo, volevo che mi baciasse ancora, volevo che mi stringesse dicendomi che avremmo superato tutti gli ostacoli, che la diversità non era un problema, volevo tenergli la mano per strada e baciarlo con una scusa stupida, volevo sentire il calore di un suo abbraccio, volevo sentirmi ancora come mi ero sentita quel pomeriggio.
Quel pomeriggio...avevo pianto.
Avevo pianto davanti a lui e non mi era mai capitato con nessuno.
Crescendo avevo capito che più mostri le tue debolezze alle persone più quelle se ne approfittano, così avevo cominciato a nascondermi quando sentivo i miei occhi cedere, e col tempo le lacrime parevano aver rinunciato a scivolare sulle mie guancia.
Non riuscivo più a piangere da otto anni, neanche in presenza di persone di cui mi fidavo cecamente, Kate, Jamie, Lexus.
Almeno fino a quel pomeriggio.
Neanche mi ero accorta che stessi piangendo fino a quando non avevo sentito qualcosa di umido bagnarmi la pelle.
Ed è stato proprio in quel momento che mi sono resa conto che ormai era troppo tardi.
Ero troppo presa da lui per poter tornare indietro.
Il rumore di qualcuno che bussava alla porta mi fece distrarre e mi alzai dal letto con uno sbuffo.
Chi poteva essere alle nove e mezzo di sera?
Scesi le scale di corsa arrivando alla porta, presi un bel respiro ed aprii.
Davanti a me c'era Kate, le braccia incrociate al petto, un piede che batteva freneticamente per terra ed uno sguardo spaventosamente terrificante.
-e cos' siete amici?- ringhiò socchiudendo gli occhi
La guardai accigliata.
Come faceva a saperlo?
- come...?-
- mi ha chiamata Nick e mi ha raccontato tutto- sbotto buttandomi per l'aria ed entrando
Chiusi la porta e mi voltai sospirando.
-come - hai - potuto? Come hai potuto dire una cazzata di dimensioni supergalattiche?- chiese arrabbiata
-Kate non mi va di...-
- non mi interessa se ti va o no! Ronnie quel ragazzo muore per te, tu non sai quanto gli è costato fare quello che ha fatto. Per quanto ancora hai intensione di fingere che non ti piaccia?-
- Kate...- sospirai portandomi una mano al volto -non potrebbe mai funzionare tra noi due-
Fece schioccare la lingua e mi guardò con aria di sufficienza -ricordi quando volevo diventare una stilista, ma avevo paura di non farcela? Ricordi cosa mi dicesti quel giorno che mi regalaste la mia prima macchina da cucire?-
Abbassai lo sguardo, sapevo benissimo cosa le avevo detto e sapevo benissimo anche dove voleva arrivare.
- mi dicesti che se non ci provavo non avrei mai potuto sapere se ce l'avrei fatta o no- rispose lei per me
- è diverso...- sussurrai
- e perchè è diverso? Perchè adesso non sono i miei sentimenti che sono messi in gioco, ma i tuoi?- sbottò
Colpita.
- Kate, ora ho solo bisogno di pensare un pò. Ti prego non parliamone- la supplicai
Continuò a guardarmi ancora per qualche istante con aria ostile poi con un sospiro si rilassò.
- e vabene- sospirò
-grazie- le sorrisi io
- vuoi compagnia? vuoi che resti a dormire qui stanotte?-
Sorrisi e mi avvicinai a lei per stringerla forte.
-grazie migliore amica del tutto matta- sorrisi appoggiando la testa sulla sua spalla
- non c'è di che migliore amica idiota- sorrise lei di rimando

I'm so confused about me
about you
about us
(JustALittleLie)

Presi un altro sorso del mio cappuccino e lanciai un'occhiata all'orologio della cucina.
8.15
Non ero riuscita a chiudere occhio per tutta la notte.
Non riuscivo a smettere di pensare a lui, a cosa avrei dovuto fare ed a come avrei dovuto comportarmi.
Quella sera saremmo dovuti andare a cena da Jam.
Sospirai appoggiandomi allo schienale della sedia.
Cosa dovevo fare?
-buongiorno- sbadigliò Kate entrando in cucina e servendosi da sola una tazza di caffè
-come mai non ti stai preparando per andare a scuola?- mi chiese coprendosi il viso con la tazza
- non ci vengo a scuola- neanche un pò.
Non avevo alcuna intensione di correre il rischio di incontrare Nick in classe, sarebbe già stata imbarazzante la serata che ci attendeva, figurarsi a scuola che non era il luogo più adatto per trattare certi argomenti.
-ok- disse in un alzata di spalle, per niente sorpresa
- cosa ti va di fare? shopping, passeggiata...?-
-...nascondersi con la testa sotto la sabbia?- dissi prendendomi la testa tra le mani
Sospirò e poggiò la tazza sull'isola della cucina venendomi vicino.
- non puoi nasconderti per sempre- disse accarezzandomi i capelli
-no?- chiesi sarcastica...ma non troppo
- no - sorrise lei -hei, sei Ronnie Knoks, cavolo! Sei la stessa persona che ha picchiato il quaterback della squadra di football perchè prendeva in giro Jamie, quella che quando le dici di non fare una cosa ti gira le spalle e la fa sotto i tuoi occhi, quella che affronta la vita-
Le sorrisi e le rivolsi uno sbuardo riconoscente.
-Cavolo, questa Ronnie quando serve non c'è mai- scherzai facendola ridere
-Ronnie, il problema è davvero che lui è un cantante famoso o sei tu che non vuoi metterti in gioco?- mi chiese seria
Presi a fissare il cappuccino nella tazza facendola roteare.
-ho paura Kate- confessai posando la tazza sul tavolo
- di cosa?- chiese lei apprensiva
-di...tutto. E se poi non va bene? e se poi lui si accorge che io non sono la sua altezza e mi molla? Se si stancasse di me...?-
- e se, e se, e se- sospirò lei - Ronnie, la vita non è fatta di "se" e di "ma". E' fatta di scelte, è fatta di "si" o "no"-
- ed io cosa devo scegliere?- sbuffai esasperata
- questo lo puoi sapere solo tu. Ma sono sicura che tu abbia già scelto, devi solo superare la paura ed ammetterlo a te stessa-
- e come faccio a superare la paura?-
Sospirò e si sedette accanto a me passandomi un braccio dietro le spalle.
- la paura non passerà mai. Devi solo capire se ne vale la pena. Vale la pena affrontare le tue paure per Nick?- chiese retorica
Sospirai abbassando la testa.
Ne valeva la pena?
 - su hai tutta la giornata per darti una risposta- disse Kate saltando in piedi
Con un sorriso mi porse la mano.
-adesso andiamo a fare shopping, mi sbaglio o hai una cena stasera?-
Sorrisi e le afferrai la mano, forse un pò di puro e sano shopping mi avrebbe aiutata a chiarire le idee.
-andiamo!- dissi afferrando la sua mano e corremmo assieme al piano di sopra
Uscimmo di casa dirette al centro commerciale, il nostro luogo preferito per fare spese.
Passammo tutta la mattinata a uscire ed entrare da ogni negozio, con Kate che continuava a ripetere "bellissimo!", "lo devi provare!", e "questo lo prendiamo!"
Prendemmo un panino al volo da mangiare mentre continuavamo a guardare le vetrine dei vari negozzi e dopo aver comprato qualcosa in un negozio di accessori, decidemmo che era ora di tornare a casa.
- mio Dio, quante cose mi hai fatto comprare?- le chiesi prendendo una decina di buste dalla macchina
- non lo so. So solo che sono tante e sono bellissime- rispose con aria sognante
Sorrisi portando gli occhi al cielo e squotendo la testa.
- grazie della giornata Kate- sorrisi prima di avviarmi lungo il viale di casa mia
- non c'è di che - sorrise lei di rimando
Si buttò di slanciò su di me, abbracciandomi, e per poco non caddi con tutte le buste, poi mi lasciò con un sospiro.
- mi raccomando stasera- disse con aria preoccupata
Sospirai.
- come devo comportarmi?-
- come sempre. Non pensare troppo alle conseguenze Ronnie- sorrise -segui il tuo istinto-
Mi schioccò un bacio sulla guancia e salii in macchina.
Mi voltai pronta ad entrare in casa quando sentii il ronzio del finestrino che si abbassava, allora mi voltai.
- ti chiamo stasera per sapere i dettagli!- urlò Kate prima di partire sgommando
Sorrisi e mi avviai dentro.
Poggiai le chiavi di casa assieme alle mille buste sul divano.
Stavo per buttarmici sopra anche io quando sentii il mio iPone squillare.
-pronto?- dissi mentre scavavo tra le buste senza nemmeno guardare chi fosse
- Non è pronto niente! sono le 18.00, non ho la minima idea di dove tu sia, tra due ore Tyler sarà qui...e non non abbiamo ancora preparato nulla, tu non hai ancora preparato nulla!- disse isterica Jamie dall'altro capo del telefono
- calmati Jam, dammi mezz'ora per prepararmi e sono da te-
Sospirò riprendendosi -Nick sa a che ora deve passarti a prendere?-
Senti un brivido corrermi lungo la schiena sentendo il suo nome, ma cercai di ignorarlo ed andai avanti.
-No, potresti chiamarlo tu?-
- perchè non lo chiami tu?- chiese confusa
Sospirai.
-poi ti spiego, tu intanto chiamalo e digli che tra mezz'ora sarò pronta- dissi e riagganciai
Presi i vestiti che avevo scelto per la serata e li portai con me al piano di sopra.
Mi buttai sotto la doccia cercando di fare infretta, mi asciugai i capelli lasciandoli ricci ed entrai in camera vestendomi.
A lavoro finito mi guardai allo specchio.
Ero pronta in 28 minuti, tempo record.
Sospirai guarsdando la mia immagine riflessa allo specchio.
Tra poco sarebbe arrivato.
Solo al pensiero mi si attorcigliava lo stomaco.
Come avrei dovuto comportarmi? Avrei dovuto far finta che il giorno prima non fosse successo niente?
Ma, sopratutto, volevo far finta che il giorno prima non fosse successo niente?
"devi solo capire se ne vale la pena", mi risuonarono in mente le parole di Kate, proprio mentre il campanello suonava.
Presi un bel respiro.
"vale la pena rischiare per Nick?"

I just have to understand
if he is worth it
(JustALittleLie)



* * *

Come sono brava, ho aggiornato già *_*
sono fiera di me stessa U_U
Saaaaaaaaaaaalve a tutte!
come state?
Capitolo di passaggio per introdurre il capitolo che seguirà.
Lo so, lo so, è un pò noioso, ma era necessario U_U
In questo capitolo non c'è il punto di vista di Nick, ma quello di Kate.
Non chiedetemi perchè, mi ispirava di più così u.u
Oltre a questo....ah si.
Le frasi che sono presenti in questo capitolo le ho scritte io a volo rileggendolo, perchè non ho trovato nessuna canzone adatta a questo capitolo.
Spero non vi dispiaccia u.u




Time of thaaaaaaaaanx!

Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite (vi adoro!):

1 - Aesial 
2 - BENNYY

3 - Crazy481 
4 - debby95 
5 - Dreamer_girl

6 - FallInLove 
7 - il phard di biancaneve 
8 - ILoveJoeDanger 
9 - Ithil_Elendil 

10 - Jonassosa 
11 - LadyJonas 

12 - ladyme

13 - lully104

14 - MeneguzzinaJonassina 
15 - mione94 
16 - mrs000 

17 - nes95 
18 - PizzaPazza 
19 - Ryry_ 
20 - SamCrush 
21 - sbrodolinalollypop 
22 - sheisnichi 
23 - Smiley__ 
24 - Sofyjbthebest

25 - Sophiaa 
26 - tecnool 
27 - Who_I_Am 
28 - Will_Gilmour 
29 - wolfgirl92 
30 - _MissMe__


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:
1 - ada12 
2 - annaritaa86 

3 - ILoveJoeDanger 
4 - lulucry 

5 - Sophiaa 
6 - _____Jo_____

Grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

1 - 102luna

2 - Aesial 
3 - baby93 
4 - BENNYY 

5 - blinkina 
6 - Brucy 
7 - Crazy481 

8 - cussolettapink 
9 - DarkSwan 
10 - debby95 
11 - Dreamer_girl

12 - FallInLove 
13 - ffdipendente 

14 - glokky 
15 - ILoveJoeDanger 
16 - Let It Be 
17 - lovebug 
18 - MeneguzzinaJonassina 
19 - mery91g 
20 - micialisa 
21 - mione94 
22 - Mudvayne 
23 - sara_10 

24 - sbrodolinalollypop

25 - Sofyjbthebest 

26 - Stero_Love96 
27 - Veronica91

Grazie a chi mi ha messa tra le autrici preferite*_* (grazie! vi adoro!):

1 - FallInLove
2 - ILoveJoeDanger
3 - SamCrush
4 - sheisnichi
5 - Smiley__
6 - Will_Gilmour

E grazie sopratutto a chi recensisce la mia storia, perdendo un pò di tempo per farmi felice(L):


 janenickjonas: uffff, per fortuna una che non vuole uccidermi! ahahah grazie mille *_* questo capitolo è un pò...così, spero ti sia piaciuto lo stesso. un bacio!

 il phard di biancaneve: tResooor, tranquilla per le mini recensioni, l'importante è che continui a leggere e dirmi cosa ne pensi, anche in due righi u.u

 mrs000: addirittura una scrittrice professionista *_* ?! grazie! anche se credo che dopo questo capitolo tu abbia cambiato idea xD ti è piaciuto?
kisses

 tecnool: ti ho fatta commuovere*_*? che emozione! ahahah xD eh, Ronnie è scappata perchè ha la testa dura u.u spero ti sia piaciuto il capitolo, anche se un pò "moscio".
baaaaaaaaci

 jeeeeee: tranquilla, tranquilla, Ronnie si è già accorta che ha sbagliato u.u Grazie mille per i complimenti *-* spero ti sia piciuto il capitolo, baci!

 Sophiaa: hooooola! Visto che bella sorpresa ti ho fatto trovare al tuo rientro u.u?! eheh
Carrie, tranquilla, tra un pò se ne torna a casuccia sua u.u
Sono contenta che ti sia piaciuta la canzone, è una delle mie preferite *_*
E per rispondere alla tua domanda, no. Proprio non mi piacciono i Jonas, ne esteticamente ne musicalmente xD Se ascoltassi il mio iPod capiresti perchè, mi piace tutt'altro genere!
Detto questo, spero il capitolo non ti abbia deluso, non succede molto, ma serviva un capitolo di "passaggio".
un bacio, al prossimo chap!

 cussolettapink: Cavolo, avevo dimenticato i fucili! hahah mettilo giù dai che Carrie sta tornando da dov'è venuta u.u
per un "bel" prossimo capitolo, temo che dovrai aspettare, questo proprio non è un bel capitolo xD
Spero ti sia piaciuto lo stesso
Baci!

 SamCrush: Perchè ti faccio questo? Conosci il detto "chi di spada ferisce, di spada perisce"? Ecco.
Così impari a far morire i protagonisti nelle storie facendomi rimanere di merda U^U
ahahah tornando seri...spero ti sia piaciuto il capitolo!
un bacio ^^

Who_I_Am: oh si, sono mooooolto sadica, muahahah xD
Mi scuso per il capitolo alquanto inutile, ma serviva.
Mi rifarò col prossimo, promesso!
un bacio

 Ryry_: Caaara. E' stato bellissimo il capitolo scorso vero?! ahahah xD
Mi dispiace per questo, non è grandioso, ma spero non ti sia dispiaciuto!
un bacio, al prossimo!

  Ithil_Elendil: heeeey, come va? Nella recensione scorsa mi sembravi un pò...agguerrita xD
ahahaah capitolo intermedio, lo so, non è il massimo, ma era necessario.
Spero ti sia piaciuto lo stesso!
un bacio ^^

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Capitolo 23
*** Life you don't live is still lost ***


capitolo 22
Life you don't live is still lost


Nick


Guardai la mia immagine riflessa nello specchio e mi sistemai la maglia facendola cadere sui jeans.
Sospirai studiando ogni mio minimo dettaglio.
Cosa avevo che non andava?
Perchè non le piacevo?
Se solo mi avesse detto cosa non le piaceva di me, lo avrei cambiato senza pensarci due volte.
Sospirai ancora e uscì diretto alla macchina.
Quella sera da Jamie sarebbe stato imbarazzante, molto imbarazzante.
Non avevo idea di come comportarmi e questo mi metteva in ansia.
Sopratutto però, avevo paura di come si sarebbe comportata lei.
Sarebbe stata più fredda e distaccata? Si sarebbe comportata come sempre facendo finta di niente? Avrebbe affrontato subito il discorso?
Non lo sapevo, ma tutte e tre le opzioni mi mettevano in ansia.
Ad ogni modo lo avrei scoperto di lì a poco.
Parcheggiai la macchina di fronte casa sua e scesi al volo, incapace di stare seduto ancora.
Corsi letteralmente per il vialetto e prendendo un respiro profondo bussai alla porta.
Attesi qualche interminabile minuto dopo di che la porta si spalancò rivelando Ronnie.
Per poco la mascella non mi cadeva atterra.
Aveva un vestito cortissimo, bianco e nero a righe, che lasciava del tutto libere le gambe magre e slanciate, una kefia leggera attorno al collo, un cappellino nero dietro la testa ed ai piedi un paio di scarpe nere chiuse, con un tacco abbastanza alto.
Sarebbe stata una lunga serata.
-ciao- mi salutò rivolgendomi un debole sorriso
- ciao- dissi di rimando andando definitivamente a fuoco
- sei bellissima- mi sfuggì
Gli occhi le si illuminarono e le guancia assunsero un colorito roseo rendendola ancor più bella.
-grazie- sussurrò abbassando lo sguardo
Rimasi ancora a guardarla per qualche istante, mentre nervosa continuava a torturare una ciocca dei suoi linghi capelli neri, che quella sera erano stati lasciati al naturale, senza l'aiuto della piastra.
-andiamo?- le chiesi poi
Lei annuì alzando la testa ed assieme ci avviammo lungo il viale, verso la macchina.
Le aprii la portiera invitandola ad entrare e lei scosse la testa sorridendo.
-grazie- sussurrò prima di salire
Chiusi delicatamente la portiera e veloce feci il giro della macchina arrivando al posto guida.
Misi in moto e prima di partire lanciai un occhiata a Ronnie che sorrideva guardando avanti.
-perchè ridi?- le chiesi partendo
- ti sembrerà una cosa stupida, ma...nessuno mi aveva mai aperto la portiera prima- disse sorridendo
- oh beh, sono fortunato ad essere il primo allora- sorrisi
"E non sai quanto vorrei anche essere l'unico" avrei voluto aggiungere, ma mi trattenni.
- è distante casa di Jamie?- chiesi cambiando discorso
-no- disse lei scuotendo la testa -basta andare sempre diritto, ti dirò io quando fermarti-
Annuì continuando a guardare avanti.
Non sapevo più cosa dire, perfetto.
Appena aprivo la bocca per dire qualcosa, l'argomento mi sembrava troppo stupido o inadatto a quella situazione.
Eravamo caduti in uno di quei silenzi imbarazzanti dove vorresti che fuori dall'abitacolo succedesse qualcosa di incredibile, come la caduta di un meteorite per esempio, per poter parlare di qualcosa.
Dov'erano i meteoriti quando servivano?
Ronnie continuava a guardare difronte, restava talmente immobile che sembrava quasi che non respirasse.
-ti va un pò di musica?- balbettai allungando la mano verso lo stereo
-si, certo- rispose guardandomi appena e rivolgendomi un sorriso tirato
Accesi la radio e la lasciai sulla prima sequenza che trovai, senza far caso nemmeno alla canzone che trasmettevano in quel momento.
-mi piace questa canzone- buttai lì, dopo l'ennesimo minuto di silenzio
In realtà non la sentivo neanche la musica talmente stordito dai miei pensieri, ma non ce la facevò più a reggere il silenzio.
Temevo che di lì a poco avrei cominciato a pregare ad alta voce pur di non sentire il nulla.
- un bel sound- dissi imperterrito -e senti il batterista, è davvero bravo-
Di scatto Ronnie si voltò verso di me con un sopracciglio alzato.
Mi studiò per qualche istante mentre le mie guancia andavano a fuoco.
Si morse il labbro inferiore come se volesse trattenere una risata.
-Nick- disse a labbra strette -è una canzone country, la batteria non si sente nemmeno-
- oh- oh, merda
Vedendo la mia espressione smarrita si laciò andare e scoppiò in una fragorosa risata.
- e tu dovresti essere un musicista?- riuscì a dire tra una risata e l'altra
Strinsi il volante tra le mani, non sapevo cosa dire.
Che cosa imbarazzante.
-e così ti piace il country- disse una volta che si fu calmata, asciugandosi una lacrima
-non proprio- borbottai
-ma come? hai appena detto che...-
- ho detto la prima cosa che mi è vanuta in mente per non restare in quello stupido silenzio imbarazzante, va bene?- sbottai d'un fiato
- va bene- sussurrò continuando a fissarmi con la bocca socchiusa
Presi un bel respiro e rilassai i muscoli del collo.
-Ronnie, tu sai che dobbiamo parlare di quello che è successo l'altro giorno, vero?- sospirai timoroso lanciandole un'occhiata
Si irrigidì visibilmente e si mosse per sistemarsi meglio, come se in quella posizione non stesse comoda.
- Nick- sospirò alla fine abbassando il volto
Mi voltai verso di lei e i nostri guardi si incrociarono per un istante, in quello sguardo lessi tutto la sua incertezza, tutte le sue paure.
-siamo arrivati- sospiro distogliendo lo sguardo -gira a destra-

* * *

Ronnie


How can I live if you know
I lost my faith long ago
I think it's time to let go
God if you're there, let me know
Let me know
(mest - take me away)


Scesi dalla macchina chiudendomi la portiera alle spalle.
Ancora una volta avevo evitato il discorso.
Una vera codarda, Ronnie.
Lo sapevo, e sapevo anche che quella sera l'argomento sarebbe spuntato ancora fuori, ma non era quello il momento per affrontarlo.
Ora c'era un amica che aveva bisogno del mio aiuto.
-Andiamo- dissi senza voltarmi, dirigendomi verso la porta di casa Stewart.
Neanche il tempo di arrivare vicino alla porta che questa si spalancò, rivelando una Jamie con gli occhi spiritati ed i capelli arruffati.
-grazie a Dio sei arrivata!- sospirò buttandosi su di me e stringendomi forte
-ciao Nick- salutò poi il ragazzo accanto a me con un bacio veloce sulla guancia
-perchè sei ancora in tuta, e i tuoi capelli sembravo aver litigato con la spazzola?- chiesi sarcastica entrando in casa
- perchè stavo provando a cucinare qualcosa, ma ovviamente con scarsi risultati- disse entrando in cucina dove padroneggiava un odore amarognolo
- vai pure a darti una sistemata, ci penso io qui- dissi aprendo la finestra, ma mi pentii all'istante delle mie parole.
Se Jamie fosse andata di sopra, io e Nick saremmo dovuti restare da soli.
-grazie!- disse scoccandomi un bacio sulla guancia prima di volatilizzarsi
In assoluto silenzio presi una pentola riempendola d'acqua, dopodiche la misi sul fornello accendendolo.
- cosa cucini?- chiese Nick appoggiandosi con entrambi i gomiti sull'isola
- Pasta alla bolognese e cotolette alla milanese- risposi mentre cercavo una padella tra i vari mobili della cucina
- a Tyler piace la cucina italiana?- chiese ancora mentre seguiva ogni mio movimento
-Si, ha origini italiane. Sono sicura che gli farà piacere mangiare cibo italiano- sorrisi in risposta
-Posso darti una mano?-
- Potresti apparecchiare la tavola, mentre io finisco qui, ti va?-
-Certo-
-Bene, la tovaglia è lì- dissi indicando uno dei cassetti della cucina -le posate sono nel cassetto sopra quello e i bicchieri qui su. Se ti manca qualcosa chiedi pure-
Sorrise in segno d'assenso ed aprì il cassetto prendendo l'occorrente per apparecchiare.
Presi dal frigo le cotolette che avevo preparato il giorno prima e le poggiai sul ripiano, poggiandomi per un attimo anche io.
Strinsi forte il bordo di marmo e chiusi gli occhi prendendo un respiro profondo.
Ripensare al giorno prima mi faceva girare la testa.
Sembravano essere passate molto più di ventiquattro ore, e invece solo un giorno prima era successo qualcosa tra me e Nick, qualcosa che stavolta non avrei potuto liquidare facendo finta di niente.
Anche perchè se da un lato non potevo, dall'altro non volevo.
Non volevo ignorare quello che sentivo ogni volta che mi sfiorava, non volevo ignorare la stretta allo stomaco che avevo sentito quando le su labbra si erano poggiate sulle mie, non volevo ignorare i battiti del mio cuore che erano accellerati quando avevo letto nei suoi occhi il desiderio che aveva di baciarmi e la sorpresa quando avevo capito che anche io volevo farlo, più di ogni altra cosa.
Ma, d'altro canto, non potevo neanche ignorare quello che urlava il mio lato razionale, che mi ricordava sempre di volare basso, che Nick era un personaggio famoso amato e desiderato da milioni di ragazzine, e che prima o poi lui sarebbe salito su un aereo in giro per il mondo per qualche tour e mi avrebbe inevitabilmente lasciato a Los Angeles, da sola.
Ero in confusione totale.
Nella mia vita avevo sempre scelto razionalmente, mai i miei sentimenti erano stati così intensi e forti verso qualcuno da far vacillare la mia razionalità.
Eppure era così.
-Ronnie?- la voce di Nick mi fece trasalire e per poco non feci cadere a terra la padella con l'olio che avevo appena versato al suo interno.
-Si?- risposi mentre cercavo di ricompormi
-ti ho chiesto se potevo aiutarti in qualcos'altro, visto che ho finito di sistemare la tavola. Ti senti bene?- chiese acciglato
-si, certo- risposi mentre mi voltavo per accendere il fornello e posizionarci sopra la padella con l'olio
- Sicura? Mi sembri un pò pallida- fece per allungare una mano verso di me, ma io mi spostai veloce evitandolo.
- Sono sempre pallida- dissi brusca -potresti iniziare a friggere le patate mentre io mi occupo della pasta, eh?- dissi con voce acuta
- va bene- sospirò lui afferrando la busta di patate surgelate dal bancone
Io intanto cercavo in tutti i modi di non farmi condizionare dalla sua vicinanza, distraendomi con la busta della pasta, che non voleva saperne di aprirsi.
Finalmente ebbi la meglio sulla busta malvagia e, dopo aver controllato che l'acqua bollisse, buttai la pasta nella pentola, poi diedi uno sguardo veloce all'orologio.
-Tra poco arriverà Tyler, devo sbrigarmi- dissi tra me e me.
Uno scroscio, seguito da un "AHI!" mi fece voltare verso Nick che ora si reggeva una guancia con la mano.
-Cos'è successo?- chiesi preoccupata, avvicinandomi
- Credo di essermi scottato con l'olio, non è niente tranquilla-
- Fammi vedere- dissi alzandomi sulle punte per riuscire a guardarlo in faccia.
-No, non ce ne bisogno, davvero-
Alzai gli occhi al cielo e lo afferrai per un polso trascinandolo su uno sgabbello della cucina e facendolo sedere.
Feci pressione sulla mano che teneva attaccata al viso, ma sembrava fosse incollata.
- oh andiamo- sbottai mettendomi le mani sui fianchi -non fare il bambino e fammi vedere cos'hai-
Sospirò alzando gli occhi al cielo e fece scivolare la mano lasciandomi valutare la "ferita".
Sorrisi soddisfatta e gli presi il viso tra le mani, facendolo voltare di lato per poter vedere meglio la parte che mi interessava, in quel momento almeno.
Cercai di ignorare il suo sguardo fisso su di me e mi concentrai sul suo zigomo dove c'era una macchia rossa, grande un paio di centimetri, sembrava troppo grande per essere uno schizzo d'olio.
- come cavolo hai fatto a scottarti così, con un pò d'olio?- dissi mentre passavo leggero un dito sulla scottatura
- che ne so, non ho mai fritto niente e...ahi! brucia- disse e tolsi repentinamente la mano
-vediamo se così va meglio-
Mi avvicinai di qualche centimetro, sporgendomi col viso verso il suo e soffiai delicatamente sul punto arrossato.
Vidi le sue pabbra socchiudersi tremando e le sue guancia diventare rosse a tal punto che non riuscivo più a vedere la scottatura, il che, probabilmente, fece arrossire anche me.
-Fa ancora male?- chiesi alzando lo sguardo e puntando gli occhi nei suoi.
Sbattè le palpebre una volta sola e continuò a fissarmi in silenzio.
Alzò il braccio fino a toccare con la sua mano la mia, che giaceva sulla sua guancia, e la trascinò fino al suo petto, schiacciandola sul suo cuore in modo da farmi sentire il suo battito frenetico.
-Si- sussurrò facendomi rabbrividire, e intuii che non si riferiva affatto alla scottatura.
Con la mano libera prese la mia mano e se la portò alla guancia non ferita, poggiandosi contro.
Chiuse gli occhi per un attimo poi li riaprì fissando i suoi occhi nei miei, mentre respirava profondamente e lentamente.
Restava immobile, come se avesse paura che al primo movimento fossi fuggita via, ed io non riuscivo a muovermi ipnotizzata dai suoi occhi di cioccolato che si scioglievano nei miei.
- Mi dispiace- dissi di getto, senza rendermene conto
-per cosa?- chiese accigliato
-mi dispiace di essere così sbagliata-
Sorrise dolcemente, socchiudendo gli occhi.
Portò le nostra dita incrociate al suo petto e con uno strattone leggero mi fece avvicinare di più a lui.
- you'd be so good to me- sussurrò a pochi centimetri da me le parole della canzone che il giorno prima aveva cantato per me nella sua stanza.
Saresti giusta per me.
Un rumore improvviso proveniente dai fornelli ci fece voltare, giusto in tempo per vedere l'acqua fuoriuscire dalla pentola.
- La pasta!- urlai staccandomi da lui
Alzai veloce il coperchio rimescolando la pasta con il primo arnese che mi capitò per le mani.
- cos'è successo alla pasta?- sentii dietro di me la voce affannata e preoccupata di Jamie
- tranquilla l'ho salvata- la rassicurai con un gesto della mano
Fece un respiro di sollievo poi si schiarì la voce.
- allora come sto?- disse ed io mi voltai a guardarla
- sei stupenda- risposi senza fiato
Indossava un vestito stile impero azzurro, lo stesso colore dei suoi occhi, i capelli sciolti lasciati mossi ed un accenno di trucco sul viso.
Una fata.
- non è troppo?- chiese mordendosi il labbro inferiore
- Per niente! Nick diglielo anche tu che è stupenda- dissi voltandomi verso di lui
- Ronnie ha ragione- confermò sorridendole - sono sicuro che Tyler rimarrà folgorato-
Gli sorrisi grata proprio nel momento in cui il campanello suonò.
- O MIO DIO. E' qui!- trillò Jamie
-Ok, va ad aprire io intanto finisco qui e ti raggiungo-
-oh no, non puoi mandarmi da sola- disse afferrando il mio braccio
-avanti Jam, non hai bisogno della balia per aprire una porta, e poi io devo preparare la pasta-
- e va bene- disse prendendo un respiro prima di voltarsi ed andare verso la porta
Sorrisi ancora e mi voltai verso i fornelli termimando quello che dovevo fare.
-bene- dissi rivolta a Nick che era rimasto dietro di me -andiamo?- chiesi
Sorrise e mi fece cenno con la mano di precederlo
Presi un respiro e con i piatti di pasta fumante tra le mani, entrai in cucina dove Jamie e Tyler ci aspettavano.

* * *

Nick

La cena procedeva tranquilla, per fortuna.
Non riuscivo a smettere di fissare Jamie e Tyler, che seduti di fronte ridevano e scherzavano tra di loro.
Ogni tanto lui soffermava lo sguardo su di lei un pò più del dovuto, allora lei arrossiva abbassando la testa.
Si vedeva lontano un miglio che quei due erano cotti l'uno dell'altra.
Ogni tanto  Spesso mi ritrovavo a lanciare occhiate a Ronnie, anche lei guardava i due e cercava di nascondere un sorrisino che però a me non sfuggiva.
Eravamo arrivati al momento del dolce e le due ragazze si erano alzate ed erano andate in cucina a prenderlo, lasciando me e Tyler a tavola.
Mi piaceva Tyler, era un tipo simpatico, suonava in una band che faceva musica niente male e aveva un non so che nei suoi occhi che mi ispirava fiducia.
- Da quanto tempo conosci le ragazze?- chiesi giusto per non rimanere in silenzio
- Le ho conosciute ad un concerto- sorrise al ricordo - Jamie reggeva tre bicchieri pieni cercando di farsi spazio tra la folla, ma è talmente piccola che per poco non la schiacciavano. Mi sono offerto di farle da scudo per arrivare alle sue amiche. Me lo ricordo come se fosse ieri, aveva i capelli stretti in una coda e le guancia arrossate per il calore, ricordo di aver pensato che fosse un angelo inmezzo a tutta quella gente vestita di pelle e borchie-
-ti piace davvero tanto- sorrisi
-già- rispose lui grattandosi un orecchio -tu e Ronnie invece? da quanto state assieme?- chiese curioso
-oh- dissi arrossendo all'istante -no, io e Ronnie...noi...noi non stiamo insieme- balbettai abbassando lo sguardo
-oh, che strano. Credevo, insomma, pensavo di aver visto qualcosa tra voi due, ma forse mi sbagliavo- disse accigliato
Restai con lo sguardo basso, imbarazzato.
-sai- cominciò di nuovo  lui -ci ho messo più di due mesi per invitare Jamie ad uscire- sorrise prendendo un sorso d'acqua
-e stasera quando me la sono ritrovata accanto ho capito quanto sono stato stupido ad aspettare tutto questo tempo. A volte in amore devi comportarti come se ogni giorno fosse l'ultimo, non credi?-
Sorrisi.
Avevo capito benissimo dove voleva arrivare, mi stava dicendo di buttarmi, di non aver paura delle consequenze, di vivere al momento.
Ma come potevo farlo se difronte a me avevo una persona che nascondeva i suoi sentimenti?
-eccoci- trillò la voce di Jamie
In mano reggeva due piatti pieni di una torta strapiena di cioccolato, ne poggiò una davanti a Tyler ed una davanti a se.
-hey non iniziare a sbavare- mi ammonì la voce di Ronnie -questa è per noi- sorrise e mi mise davanti un dolce diverso da quello che avevano preso i ragazzi.
Si sedette accanto a me con il mio stesso dolce difronte, aprii la bocca per parlare ma lei mi interruppe con un gesto della mano.
- E' senza zuccheri aggiunti tranquillo-
Gli sorrisi riconoscente.
In quel poco tempo che aveva avuto, aveva pensato anche a preparare un dolce fatto a posta per me per non farmi sentire a disagio.
Era davvero fantastica.
-grazie- dissi contento
- oh non devi ringraziare me, ma Jamie- disse facendomi l'occhiolino
-oh già. Grazie Jamie- dissi voltandomi verso la ragazza che mi sorrise di rimando
-avremmo potuto mangiare tutti la torta senza zuccheri, ma Ronnie ha insistito tanto perchè ne facessi due- spiegò lei
-Tranquilla Jam. Sono abituato a vedere Joe che divora ogni schifezza esistente su questo pianeta. Sono allenato a resistere alle tentazioni- sorrisi
Continuammo a mangiare il dolce, parlado serenamente del più e del meno.
Io e Tyler ci offrimmo di mettere a posto la tavola e quando tornai in sala da pranzo Ronnie si avvicinò a me con aria discreta.
- che ne dici di lasciarli un pò soli?- sussurrò per non farsi sentre
Alzai lo sguardo e vidi i due intenti a chiacchierare in un angolo della stanza, mentre si sorridevano con le guancia arrossate.
Annuì e con Ronnie mi avviai verso i due.
-beh noi andiamo- disse Ronnie semplicemente mentre Jamie le lanciava uno sguardo pieno di panico
- Non dovevi aiutarmi in cucina?- chiese Jam
- sono sicura che Tyler sarà felice di darti una mano- sorrise Ronnie in risposta
Salutammo i due augurandogli buon proseguimento ed uscimmo diretti alla macchina.
-Jamie non mi sembrava molto entusiasta di restare da sola con Tyler- dissi salendo in macchina ed avviandomi
- Jam è molto insicura. Per questo ci ha chiesto di venire quesa sera, ha troppa paura di sbagliare- sospirò guardando fuori dal finstrino
-tutti abbiamo paura di sbagliare, no?- sussurrò
-credo di si-
l resto del tragitto lo trascorremmo in silenzio, ma questa volta ero troppo immerso nei miei pensieri per dargli peso.
Era arrivato il momento.
Dovevo parlarle, ma come?
Avrei dovuto mettermi in ginocchio pregandole di darmi una possibilità?
Cosa dovevo fare?
-hay siamo arrivati- disse distogliendomi dai miei pensieri
Annuì incapace di parlare ed accostai la macchina.
-beh io vado- sussurrò Ronnie senza guardarmi
-ah ok. Grazie per la torta- dissi impacciato
-figurati- disse sventolandosi una mano avanti al viso per sminuire la cosa
"dì qualcosa, idiota!" urlò una voce dentro di me, ma non sapevo cosa dire per introdurre il discorso.
-buonanotte allora- disse aprendo la portiera
Girai la testa di scatto ed aprii la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, per fermarla, ma non mi uscì niente.
-Buonanotte- sussurrai sentendo la portiera sbattere
Sentii una sensazione di vuoto quando mi resi conto che lei non era più accanto a me, ed era terribile, come se il buio che avevo attorno mi stesse risucchiando lentamente.
Chiusi gli occhi e pogiai la testa al volante prendendo un respiro profondo.
Strinsi forte le mani al volante per non prendermi a schiaffi da solo.
Non volevo che la serata finisse così.
Volevo correrle incontro e stringerla, volevo baciarla ancora, volevo pregarla di darmi una possibilità, volevo che restasse con me.
Ed invece non riuscivo a far altro che stare seduto in quella stupida macchina.
Alzai la testa dal volante e sospirai prima di portare la mano destra alle chiavi per mettere in moto.
"A volte in amore devi comportarti come se ogni giorno fosse l'ultimo, non credi?"
Mi risuonarono in testa le parole di Tyler.
-si- sussurrai a me stesso
Si, per una volta tanto volevo agire d'istinto.
Non volevo tornare a casa, guardarmi allo specchio e vedere un codardo.
Volevo affrontarla, volevo affrontare le mie amozioni, volevo affrontare me stesso.
Mi voltai verso casa sua, lei era vicino alla porta e frugava nella sua borsa, stava cercando le chiavi di casa forse.
Spalancai la portiera e mi lanciai dalla macchina, senza preoccuparmi di richiudere la portiera.
Presi un bel respiro, strinsi i pugni e a passo spedito mi avviai verso di lei.
Quando la vidi prendere le chiavi dalla borsa, mi misi a correre letteralmente.
-Ronnie!- urlai prima che lei infilasse le chiavi nella toppa
Si voltò di scatto accigliata, rimanendo con la mano a mezz'aria.
Salì di corsa gli ultimi scalini ritrovandomi difronte a lei che mi fissava confusa.
- cosa c'è?- chiese fissandomi stranita
- niente- affermai sicuro prima di prenderle il viso tra le mani e poggiare le mie labbra sulle sue
Sentì un suono ovattato, come di qualcosa che cadeva in lontananza, forse le chiavi che teneva in mano, ma non mi ci soffermai più di tanto.
Dopo un attimo di esitazione, dovuto alla sorpresa, Ronnie socchiuse le labbra e ricambiò il bacio.
Ed io non sentì nemmeno più la terra sotto i piedi.
Non sentivo niente se non la pelle liscia del suo viso sotto le mie dita, le sue mani sui miei fianchi che mi stringevano e le sue labbra calde e morbide che si muovevano leggere sulle mie.
Sentii la sua lingua accarezzare leggera il mio labbro inferiore, ed in quel momento pensai che mi sarebbe venuto un infarto.
Lei mi voleva.
Mi voleva come io volevo lei, ed in quel momento era così chiaro e tangibile che mi sentì uno stupido per aver aspettato tutto questo tempo per baciarla.
Era tutto così semplice in quel momento, come fare due più due.
In quel momento non c'erano problemi, non c'erano ostacoli, non c'erano diversità.
C'era solo lei, c'ero solo io, c'eravamo solo noi.
Ovunque.
Sorrisi sulle sue labbra e la baciai ancora, ancora e ancora...


You’re the risk that might break
Heres a wonder whats safe
A life that don’t live is still lost
Stand on the edge with me hold back your fear and see
Nothing is real till its gone

* * *


eeeeeeccomi qua!
ce l'ho fatta finalmente xD
Mi scuso per il grandissimo ridardo, ma in questi giorni sono stata davvero taaaaanto occupata.
Beh, ecco il capitolo.
che ne dite?
Io non lo so ad essere sincera...ma vabè! xD
Tra poco inizia la scuola ed il 15 tutti tra i banchi T_T
E' il mio ultimo anno *_* non vedo l'ora che finisca xD




Time of thaaaaaaaanx!

grazie mille a chi ha messo la storia tra i preferiti(35! siete sempre di più! vi amo alla follia *_*):

1 - Aesial
2 - annina94 
3 - baby jonas 
4 - BENNYY
5 - camy1994 
6 - Crazy481 
7 - debby95 
8 - Dreamer_girl 
9 - FallInLove 
10 - fra65 
11 - il phard di biancaneve 
12 - ILoveJoeDanger 
13 - Ithil_Elendil 
14 - Jonassosa 
15 - LadyJonas
16 - ladyme
17 - lully104
18 - May_08 
19 - MeneguzzinaJonassina
20 - mione94 
21 - mrs000 
22 - nes95 
23 - PizzaPazza 
24 - Ryry_ 
25 - SamCrush 
26 - sbrodolinalollypop 
27 - sheisnichi 
28 - Smiley__ 
29 - Sofyjbthebest 
30 - Sophiaa 
31 - tecnool 
32 - Who_I_Am 
33 - Will_Gilmour 
34 - wolfgirl92 
35 - _MissMe__

Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:

1 - ada12 
2 - annaritaa86 
3 - fra65 
4 - ILoveJoeDanger
5 - lulucry 
6 - Sophiaa
7 - _____Jo_____

Grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

1 - 102luna
2 - Aesial 
3 - annina94 
4 - baby jonas 
5 - baby93 
6 - BENNYY 
7 - blinkina 
8 - Brucy 
9 - camy1994
10 - cccc 
11 - Crazy481 
12 - cussolettapink 
13 - DarkSwan 
14 - debby95 
15 - Dreamer_girl 
16 - FallInLove 
17 - ffdipendente 
18 - fra65 
19 - glokky 
20 - ILoveJoeDanger 
21 - Let It Be
22 - lovebug 
23 - MeneguzzinaJonassina 
24 - mery91g
25 - micialisa 
26 - mione94 
27 - Mudvayne 
28 - pandora_vampire 
29 - sara_10 
30 - sbrodolinalollypop 
31 - Sofyjbthebest 
32 - Stero_Love96 
33 - Veronica91


E un mega grazie a chi spende due minuti a commentare ed a rendermi felice, grazie:

 annina94: salve cara ^^ Beh niente tramonto, ma in compenso il bacio c'è stato u.u Spero ti sia piaciuto ugualmente e mi fa davvero piacere che la mia storia abbia iniziato a piacerti sul serio^^ spero continuerai a dirmi cosa ne pensi! un bacio^^

mrs000: heeeeila! Allora, che ne pensi?
Le foto delle amiche ci terrei molto a metterle, ma è un procedimento abbastanza noioso e in quest'ultimo periodo non ho molto tempo! Spero di ricominciare a caricarle presto! un bacio^^

 Sophiaa: ecco qua il nuovo capitolo u.u
Spero ti sia piaciuto *-* che ne pensi?
kisses

 il phard di biancaneve: tResooor!
Do il ben tornato alle tue recensioni chilometriche ahahah ne voglio una anche qui, mi raccomando u.u
E le tue recensioni non sono mai vuote, anzi!
ti voglio bene <3

 FallInLove: ah beh, stavolta ti ho lasciato abbastanza tempo per recensire, no? u.u ahahah scusa il ritardo! Spero ti piaccia il capitolo(?)
un baaaaaaaacio

 Ryry_: hooola! Che ne pensi di questo chap?
Colgo l'occasione per chiederti una cosa.
Siccome oramai sono dipendente della tua FF xD mi chiedevo...ti farebbe piacere se la pubblicizzassi qui? tipo che ne so vorrei mettere il link sotto il mio capitolo successivo, che ne dici?
Ti confesso che volevo già farlo in questo, ma non sapevo se ti avrebbe dato fastidio.
Se mi risponderai di farmi gli affari miei capirò u.u
un meeeeega bacio!

 SamCrush: mi sa che mi sono giocata la statua d'oro T_T ma spero di essermi guadagnata almeno quella d'argento con questo chap! che ne pensi? un bacio

 jeeeeee: eccomi qua! scusa il ritardo! piaciuto il capitolo? lo spero!
un bacio

 Smiley__: heeeeei ciao! Beh dai questo capitolo è andato abbastanza bene direi, no xD?
Beh ti perdono solo se mi dici cosa ne pensi di questo capitolo u.u
baaaaaaaci

 Mudvayne: heilaaaa! mi fa piacere vedere che tu sia tornata a recensire...anche se non credo sia un gesto del tutto disinteressato xD
Ad ogni modo ti ringrazio dei complimenti e spero tu continui a dirmi cosa ne pensi ^^
kisses

 Ithil_Elendil: ahahah si anche io amo Kate xD spero che questo capitolo ti piaccia *_*
grazie per le tue recensioni <3

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Capitolo 24
*** gimme a chance ***


new chap
Gimme a chance


Ronnie


Impotenza.

Era una sensazione davvero strana che non avevo mai sentito in vita mia.
Se decidevo di andare a sinistra, era lì che sarei andata, non avrei permesso alla corrente di trascinarmi con se chissà dove.
I miei genitori mi mettevano in punizione la sera di un concerto? Non importava a quanti piani d'altezza mi trovassi, sarei scappata dalla finestra.
Volevo una maglia blu, anche se tutti mi ripetevano che era meglio rossa? Avrei avuto quella dannatissima maglia blu.
Padrona della mia vita e sicura delle mie scelte, era così che mi vedevo e che mi vedevano gli altri.
Impotente avanti a niente e nessuno.
Almeno fino ad ora.
Ancora non capivo come poteva essere successa una cosa del genere.
Solo un attimo prima, quando ero scesa dalla sua macchina, gli avevo lanciato uno sguardo decidendo che, no, tra di noi non ci sarebbe stato mai niente ed un attimo dopo mi ero trovata a lanciare le chiavi di casa a terra e ad allacciargli le mani dietro al collo stringendolo per avvolgermi nel suo profumo che sapeva di buono.
Impotente e completamente in trance.
Era così che mi sentivo in quel momento, con le sue labbra che si muovevano sulle mie guidandone i movimenti con estrema dolcezza.
Non ci riuscivo, era più forte di me, non riuscivo a staccarmi da lui, nonostante ci stessi provando da quanto? Minuti, ore, giorni? Non lo sapevo più.
Un brivido di paura corse lungo la mia schiena quando mi resi conto che stavo rischiando troppo.
Il mio cuore rispose prontamente a quel brivido sussurrando nella mia testa le parole che mi aveva sussurrato lui.
You'd be good to me.
No! Si intromise la parte razionale di me, quella che odiavo con tutta me stessa.
Io non ero abbastanza per lui, non ero una modella, un attrice, ma non era solo questo.
Io ero acida, testarda fino all'esasperazione, orgogliosa e disillusa.
Ero un disastro.
Come potevo anche solo tentare di pensare di stare accanto ad una persona come lui?
Una persona che nonostante la socetà dove viviamo crede ancora in un Dio, nell'amore vero, con la sua dolcezza che spiazza chiunque, la sua pazienza, la sua determinazione, la sua fiducia verso il prossimo, il suo modo di guardare il mondo con gli occhi di chi non vede la cattiveria, i suoi sorrisi sinceri che non erano stati corrotti dalle migliaia di dollari che gli venivano offerti ogni giorno, i suoi modi di altri tempi.
Era così genuino, che semplicemente standogli accanto avevo paura di macchiare la sua anima.
Animata da questo pensiero mi feci forza combattendo il mio istinto e gli poggiai le mani sul petto, scostandolo leggermente.
-No, aspetta- sussurrai guardando un punto indefinito verso il basso, non avrei mai potuto guardarlo negli occhi
- che c'è?- chiese delicato, le sue mani ancora sui miei fianchi
-Nick noi non...non...non possiamo- riuscì a dire alla fine tenendo sempre lo sguardo basso
Non rispose subito, e lo sentii sospirare.
Fui tentata di alzare lo sguardo per vedere la sua espressione, ma sapevo benissimo che se avessi guardato nei suoi occhi non sarei più riuscita a resistere all'impulso di saltargli al collo.
-perchè?- sospirò passando le mani sulle mie braccia e strofinandole come se volesse scaldarmi.
- ah prima che tu risponda vorrei avvertirti che le scuse del "siamo troppo diversi" e "siamo amici" non funzionano più- dal tono con cui lo disse immaginai che stesse sorridendo.
- Nick io non sono il tipo da stare insieme a qualcuno- sospirai
- non credo esista un tipo che sappia stare insieme a qualcuno e un tipo che non ci sappia stare- rispose evidentemente scettico
- ed invece io sono esattamente quel tipo. Odio le cose troppo sdolcinate, i nomignoli mi fanno accapponare la pelle, ed odio quelle coppiette che si sbaciucchiano ogni istante in ogni luogo rendendosi ridicoli, odio la possessività, la gelosia e odio dover dire in ogni istante della mia vita dove sono, con chi sono e perchè- dissi tutto d'un fiato
- non mi sembra così complicato- sussurrò carezzandomi una guancia - non sarò sdolcinato, non ti chiamerò mai "pucci-pucci", non ti starò appiccicato in ogni istante ed in ogni luogo, non sarò possessivo, cercherò di non essere geloso e ti lascerò sparire per qualche giorno se necessario- fece una pausa e mi sfiorò le labbra con l'indice -a patto che tu mi prometta che tornerai sempre da me- sussurrò
- Nick...-
- ti sto chiedendo solo una possibilità- disse stringendo le mie mani tra le sue
- è inutile- dissi, e mi pentii subito delle mie parole
- inutile?- ripetee evidentemente ferito dalla mie parole
Abbasso la testa cercando di incrociare il mio sguardo, ma io facevo di tutto perchè ciò non accadesse.
Stufo del mio distacco portò un dito sotto il mio mento facendomi alzare il viso e costringendomi a puntare i miei occhi nei suoi.
Era finita.
-trovi che questo sia inutile?- sussurrò lasciandomi il mento con una carezza
Studiai il suo sguardo languido, sul viso un misto di dolcezza e determinazione e mi resi conto che stavolta non si sarebbe accontentato di una stupida scusa.
Stavolta non si sarebbe accontentato di un "no".
Allora cos'altro potevo fare, se non dirgli la verità?
- ho paura, Nick- dissi infine mordendomi il labbro inferiore - ho paura di te, ma sopratutto di me, ho paura che vada male e dopo Dio solo sa quanto soffrirei- risposi alla sua muta domanda
- Ronnie, non ti sto chiedendo di sposarmi domani- disse con un sorriso -non dobbiamo correre e non pretendo che domani diventi la mia fidanzata. Voglio fare le cose con calma, partendo dalle cose più semplici-
-come...?-
- come uscire insieme, ad esempio-
- un appuntamento?-
-si- rispose deciso
-Nick, io...- cominciai incerta
- non voglio che tu risponda ora- mi interruppe lui -ma promettimi che ci penserai-
Lo guardai ancora mentre mi stringeva una mano tra le sue.
Mi morsi il labbro indecisa.
Al diavolo!
Annuì lentamente e sul suo viso si formò un sorriso che illuminava tutto intorno.
-grazie- sussurrò ed io gli sorrisi di rimando

I wanna wake up where you are
I won't say anything at all
So why don't you slide?
(Slide - Goo Goo Dolls)

* * *

Nick

- secondo te dovremmo svegliarlo?-
- certo che si, altrimenti che siamo venuti a fare?-
- si arrabbierà-
- certo-
Mentre queste parole si facevano largo nella mia testa ancora del tutto addormentata, mi chiesi cos'avevo fatto di tanto terribile nella mia precedente vita per essermi meritato due fratelli così.
-ok, sveglialo tu allora- sentii dire a Kevin
- e perchè mai? Sei tu il fratello maggiore, quello che dovrebbe rischiare la vita per salvare quella dei suoi fratelli- rispose Joe
- e chi l'avrebbe detto questo?-
- io, ovviamente-
- sei un idiota Joe- sospirò infine Kevin
- io non sono un idiota, ci tengo alla mia vita!- rispose allora Joe alzando la voce
- ma è stata tua l'idea di svegliarlo!-
- che c'entra? sapevo già che ti saresti offerto volontario!-
- peccato che non sia così!-
Era troppo.
- La piantate?!- sbottai voltandomi dall'altro lato ed affondando la testa nel cuscino
- te l'avevo detto che si sarebbe arrabbiato- sussurrò Kevin
Sentii Joe sospirare e conoscendolo stava alzando gli occhi al cielo.
-buongiorno Nick!- disse allegro
Ringhiai in risposta sperando che mi lasciassero stare.
- siamo di buon umore vedo- insistette sedendosi sul letto
- lasciami stare Joe- piagnucolai
- ieri sera sei tornato tardi, com'è andata?- chiese Kevin ignorando le mie preghiere
- bene, ora lasciatemi stare- sbottai
- andiamo Nick- insistette Joe spintonandomi leggermente
Sospirai alzando gli occhi al cielo.
- e vabene- dissi alzandomi
Nonostante fossi molto irritato per la loro intrusione, dovevo ammettere che mi faceva davvero piacere parlare della sera precedente, sopratutto con loro.
Kevin raggiunse Joe e si sedette accanto a me.
Entrambi mi guardavano con due occhioni enormi, per un attimo notai l'evidente somiglianza tra loro e i giornalisti che ci intervistavano speranzosi di qualche nuovo scoop.
Sorrisi e cominciai a raccontare della sera prima.
Mentre raccontavo, le sensazioni che avevo provato riaffiorarono in me e più volte mi ritrovai a sorridere senza un motivo preciso.
Era stato tutto così...magico.
Le sue labbra che sfioravano le mie, le sue mani sul mio viso, lo scintillio che avevo colto nei suoi occhi quando aveva acconsentito a darmi una possibilità.
Ero al settimo cielo.
- quindi non ti ha risposto?- chiese Joe rovinando i miei sogni di gloria
- non ancora- sbuffai
- non avrai intenzione di lasciarla "pensare", vero?- chiese Kevin accigliato
- che intendi dire?- chiesi confuso
- il nostro caro Kevin intende dire che devi battere il ferro finchè è caldo- spiegò Joe
Mi voltai verso Kevin che annuiva con l'aria di chi la sapeva lunga.
- e cosa dovrei fare di preciso secondo voi?-
- ah, a questo devi pensarci tu, ma devi fare qualcosa che non le lasci dubbio sulla risposta che deve darti- rispose Kevin
Guardai entrambi con aria disperata.
Cosa dovevo fare?
- tranquillo- proseguì Joe dandomi una pacca sulla spalla -troverai qualcosa di speciale- disse alzandosi
- la trovi sempre- sorrise Kevin alzandosi a sua volta
-dove andate ora?- chiesi accigliato
- mamma vuole che andiamo a fare la spesa- disse Joe con una smorfia
- Maria non c'è?- chiesi accigliato, di solito a questo tipo di faccende ci pensava Maria, una nostra vicina.
Lei non rischiava di essere assalita dalle fan andando al supermercato.
- ha l'influenza- spiegò Kevin -vuoi venire anche tu?-
-no, grazie. Devo pensare- risposi ticchettando un dito sulla tempia.
- bene- dissero avviandosi verso la porta -ricorda che alle nove abbiamo il servizio fotografico-
Alle nove? Ciò significava che...
- a che ora mi avete svegliato?- chiesi strabuzzando gli occhi
- a dopo!- dissero entrambi volatilizzandosi
 Scossi la testa sconcertato e gettai le lensuola su un lato scendendo dal letto.
Mi stiracchiai mentre lanciavo un'occhiata alla sveglia.
7.35
Kevin e Joe l'avrebbero pagata.
Aprii la porta e scesi le scale saltellando dirigendomi in cucina.
Presi del latte dal frigo e versai del caffè nella tazza, rimanendo per qualche istante ipnotizzato a fissare il caffè mentre si mescolava col latte ed inevitabilmente i miei pensieri tornarono alla sera precedente.
Sapevo benissimo che io e Ronnie eravamo diversissimi, e non solo per quanto riguarda il nostro stile di vita, ma anche caratterialmente.
Lei era forte, testarda, orgogliosa, diffidente ed io ero l'esatto contrario.
Ma era proprio per questo che mi piaceva, lei era tutto quello che io non ero e la invidiavo per questo.
Molte persone credono che "l'anima gemella" sia quella persona che ci somigli in tutto e per tutto, ma secondo me hanno sempre avuto torto marcio.
L'anima gemella è quella persona che ti...completa e come può completarti una persona che ha le tue stesse caratteristiche? Non aveva senso.
Ronnie invece mi riempiva.
Correggeva i miei difetti con i suoi pregi, facendo si che assieme fossimo un solo essere perfetto.
Sorrisi e prensi un sorso di cappuccino.
Ora non mi rimaneva che farlo capire a lei.
Nonostante dubitassi seriamente della sanità mentale dei miei fratelli, dovevo ammettere che avevano ragione.
Non dovevo darle il tempo di auto-convincersi che quello che era successo la sera prima fosse sbagliato, dovevo farle capire che ne valeva la pena di tentare.
Ma come?
-Buongiorno tesoro- salutò mia madre entrando in cucina
Le sorrisi osservandola mentre trasportava tra le mani un fascio di fiori che avevano l'aria di essere stati appena colti, a confermare il mio pensiero i jeans di mia madre erano sporchi di terra ed indossava ancora i guanti.
Mia madre aveva sempre avuto la passione del giardinaggio, una passione che le era stata trasmessa da bambina, dalla nonna.
Era lei che curava il giardino della nostra casa, facendosi aiutare di rado da qualche giardiniere.
- Sono i fiori che hai piantato in primavera?- chiesi osservandoli
- si- rispose mentre apriva il rubinetto e riempiva un grande vaso con l'acqua -non sono meravigliosi?- sorrise mentre li riponeva nel vaso.
-Si, sono davvero belli- risposi mentre sorridevo nel vedere la sua espressione soddisfatta
- Mi ci è voluto parecchio tempo e dedizione per farli venir su così- disse
Risi scuotendo la testa.
Era talmente fiera dei suoi fiori che sembrava stesse parlando di uno dei suoi figli.
- Non capirò mai perchè voi donne avete la passione per i fuori- dissi prendendo un altro sorso dalla tazza -ovviamente sono bellissimi, ma sembra che voi ne siate particolarmente affascinate- aggiunsi
- Vedi tesoro, per le donne i fiori sono come gli specchi. Ognuna di noi trova in un fiore la propria personalità. E' per questo che li amiamo- concluse poggiando il vaso pieno di fuori sul tavolo
Fissai il mio sguardo sui fiori, studiandoli, ed istintivamente mi chiesi che fiore potesse rapresentare un carattere come quello di Ronnie.
Poi di colpò di bloccai.
- Mamma sei un genio- dissi spalancando gli occhi
- come?- chiese lei confusa
- sei un genio!- urlai allora io abbracciandola di slancio e facendola sobbalzare
La lasciai con un sorriso e corsi verso la mia stanza lasciando mia madre in cucina che borbottava le parole -non ho mica capito cos'è successo-
Io invece l'avevo capito e come.
Sorrisi come un ebete e mi fiondai alla scrivania afferrando l'iPhone, feci scorrere i numeri in rubrica fino a trovare quello che mi interessava.
Con mani tremanti feci partire la chiamata, sperando di non sbagliare.

I can be your hero baby

I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away
(Hero - Enrique Iglesias)

* * *

Ronnie
Quel giorno a scuola era stato più noioso del solito.
La professoressa Ronds non aveva fatto che parlare per tutta l'ora, la professoressa di educazione fisica aveva insistito perchè io corressi assieme ai miei compagni e dopo neanche dieci metri mi ero fermata col fiatone.
L'attività fisica non era il mio forte.
Kate era rimasta a casa per lavorare al suo progetto per la sfilata, aiutata da Jamie e Lexus si era data malata per saltare non so che compito in classe, di consequenza nell'ora di pranzo ero stata costretta a rimanere nel parcheggio della scuola a fissare le auto.
Neanche Nick era venuto a scuola quel giorno.
Negli ultimi giorni era molto impegnato con il suo lavoro e spesso era costretto a saltare giorni di scuola.
Quella mattina però avrei voluto vederlo.
Ero totalmente confusa su quello che era successo la sera prima, avevo bisogno di vederlo per schiarirmi le idee o quanto meno confermare che non era stato un sogno.
Girai le chiavi nella serratura ed entrai in casa buttando la borsa a terra e dirigendomi diretta verso il telefono, avevo bisogno delle mie amiche.
Feci il numero che conoscevo a memoria ormai da quando avevo otto anni ed al terzo squillo Kate rispose.
- hey, come va?- chiese dall'altro lato
- bene- risposi più o meno sicura -Jamie è ancora da te?-
- si, stavamo terminando le ultime bozze-
- ti ha raccontato di ieri sera?-
-si, ma credo che ci sia qualcun altro che ha da raccontare qualcosa-
Mi morsi il labbro ed attorcigliai il dito attorno al telefono, nervosa.
- già, è per questo che vi ho chiamate. Vi va di passare da me?-
- sicuro!-
- bene, avvertite voi Lex?-
- certo, finiamo gli ultimi ritocchi e veniamo da te-
- a dopo- salutai e riagganciai
Presi un respiro profondo, rilassata.
Ero sicura che una bella chiacchierata con le mie amiche mi avrebbe chiarito le idee.
Anche se una parte di me aveva già preso posizione.
Insomma, ero stufa.
Ero stufa di pensare a cosa sarebbe successo tra una settimana, stufa di farmi mille problemi, stufa dei mille se e ma, stufa di me stessa.
Era come lanciarsi da uno scoglio, c'era la possibilità che cadendo ti facessi male, ma ero convinta che quando quella ferita sarebbe diventata una cicatrice l'avrei guardata con un sorriso, ripensando all'emozione di quel tuffo e non al dolore che aveva provocato.
Ciò non metteva in dubbio il dolore enorme che avrei sentito se non fosse andata bene, ma se c'era una cosa che avevo imparato in quegli anni era che il dolore, che tu lo voglia o no, sarebbe passato.
Dall'altro lato però, c'era sempre quella piccola e fastidiosa parte di me che non faceva che fasciarmi la testa prima che io cadessi.
Era davvero irritante, ma per me era diventata una specie di auto-difesa che scattava in automatico.
Non riuscivo più a controllarlo.
Il suono del campanello mi distrasse dai miei pensieri facendomi sobbalzare.
Restai ferma per qualche istante, accigliata, chiedendomi chi fosse.
Era improbabile che fossero le ragazza dal momento in cui le avevo chiamate tre minuti prima.
Per un istante il battito del mio cuore accelerò al pensiero che potesse essere Nick, ma poi ricordai che Nick era impegnato tutta la giornata con il lavoro.
Mi avviai verso la porta incerta e prima di aprire guardai dallo spioncino.
Un uomo con una divisa gialla, completa di beretto, attendeva sulla soglia ed io mi irrigidii automaticamente.
L'unica spiegazione che mi venne in mente era che forse il postino doveva farmi firmare qualche raccomandata.
Cercai di ricordare come fosse fatta la tenuta di un postino, ma proprio non lo ricordavo.
Aprii la porta incerta e fissai il signore sulla cinquantina difronte a me, in mano reggeva qualcosa che sembrava piuttosto pesante, ma non riuscii a vedere di cosa si trattasse poichè lo teneva rivolto verso il suo petto.
- buongiorno- dissi dubbiosa
- salve, lei è la signorina Ronnie Knocks?- chiese gentile
- si - risposi accigliata
- allora devo consegnarle questi-
Aprii le braccia e mi porse un fagotto rosso, avvolto attorno a dei fiori.
Li presi incerta e continuai a guardare i fuori.
Erano dei girasoli.
- chi li ha mandati?- chiesi stupita
- non posso dirglielo signorina, mi scusi- rispose lui e fece per andarsene
-aspetti- dissi cercando di infilarmi una mano in tasca, impresa molto ardua dal momento in cui reggevo circa mezzo chilo di fiori,
- oh no, il suo ammiratore ha già pensato a tutto- sorrise fugace e si avviò verso il suo camioncino.
-ammiratore?- sussurrai tra me e me
Chiusi la porta mentre continuavo a guardare i fiori accigliata.
Mi diressi verso la sala da pranzo e posai i girasoli sul tavolo continuandoli a fissare come se fossero una bomba più che dei fiori.
Con un'occhiata più attenta cercai di trovare un biglietto tra i petali, ma non c'era.
Chi diavolo...?
Il campanello mi distrasse nuovamente e completamente in trance aprii la porta con gesti automatici, stavolta senza preoccuparmi di vedere prima chi fosse.
- buongiorno, la signorina Ronnie Knocks?-
-è uno scherzo- affermai a bocca aperta fissando l'uomo fronte a me
Era identico a quello di prima, stessa divisa, solo che invece di portare un fascio di fiori aveva un vaso enorme, pieno zeppo di fiori, sempre gli stessi, girasoli.
- signorina, non sono il tipo di persona a cui piace giocare con un vaso di cinque chili tra le braccia- ansimò
- quindi se sarebbe così gentile da farmi entrare- aggiunse lanciandomi un'occhiataccia
-oh ma certo, mi scusi- mi feci di lato e lo lasciai passare guardandolo sbalordita
Stavo per richiudere la porta quando un'altro fattorino mi sorpasso rivolgendomi un allegro "buongiorno" ed entrando indisturbatamente in casa mia, reggendo un vaso identico a quello di prima.
- e lei chi è?- sbottai
- è un mio collabboratore, scarichiamo il camion ed andiamo via- disse l'uomo sulla mezza età avviandosi verso il viale
- camion?- strillai
Guardai con espressione allibita il camioncino posteggiato dietro il cancello di casa mia.
Un camion di fiori?
Rimasi sulla soglia della porta continuando a fissare i due uomini che entravano ed uscivano da casa mia continuando a riempirla di fiori.
C'era solo una persona che poteva aver fatto tutto questo.
-arrivederci- mi salutò l'uomo
Annuì mentre lo fissavo allontanarsi.
Ci avevano impiegato più di venti minuti per finire il "lavoro" e non avevo il coraggio di voltarmi per vedere il risultato.
Per mia fortuna vidi le Kate, Lex e Jamie entrare nel mio viale mentre mi guardavano con aria dubbiosa.
- chi erano quei tizi?- chiese subito Kate arrivando di fronte a me
-dei fattorini- sussurrai
- fattorini?- chiese Lex accigliata
Feci cenno con la testa verso la casa e dopo avermi lanciato un'occhiata dubbiosa si avviarono tutte e tre all'interno.
Io rimasi ferma sulla soglia, voltata di spalle, aspettando una loro reazione.
- o mio Dio- fu l'unica cosa che dissero tutte e tre all'unisono
Presi un respiro chiudendo gli occhi e con tutta la forza di volontà che possedevo mi voltai di scatto.
Stavo per svenire, me lo sentivo.
L'intero soggiorno era disseminato di girasoli, erano ovunque, sul tavolo, sul camino, alcuni persino sulle scale che conducevano al piano superiore.
Girasoli.
Se fossero state rose o qualsiasi altro fiore, l'avrei trovato un gesto avventato e sdolcinato, ma i girasoli...
Riempivano la stanza con loro giallo acceso e mettevano addosso un'allegria insensata a tal punto che mi ritrovai a sorridere come un idiota.
- è stato lui?- chiese Jamie mentre le altre due erano ancora a bocca aperta
Alzai le spalle facendogli intendere di non saperne niente di quella storia.
- non ha lasciato un biglieto, un qualcosa?- chiese Kate riprendendosi
- no, non c'è niente, ma chi altri potrebbe essere stato?-
- oh mio Dio, sono così...- cominciò Jamie unendo le mani con aria sognante
 - gialli- la interruppe Lex meritandosi un occhiataccia
- stavo per dire stupendi!-
Distolsi lo sguardo da loro tornando a guardare i fiori e per un attimo vidi l'immagine di Nick tra di loro mentre mi sorrideva dolce. Al solo pensiero mi tremavano le gambe.
-cos'è questo rumore?- disse Lex facendo svanire l'immagine
Mi concentrai un attimo e sentii una musica a me non nuova, ma non riuscivo a capire da dove provenisse intronata com'ero.
-credo sia il tuo cellulare- disse Kate spintonandomi leggermente
-oh- dissi e mi sfilai dalla tasca l'iPhone

Guardai lo schermo e per poco non mi strozzavo con la saliva quando lessi il nome.
-è lui!- urlai in preda al panico
-rispondi! - mi urlò Kate di rimando
-io...io non posso! Cosa dovrei dirgli?-
- probabilmente è lui che deve dirti qualcosa, visto che ti ha chiamata- disse Jamie
- no, io non posso- piagnucolai nel panico totale
Lexus, risolutiva, dopo aver alzato gli occhi al cielo si sporse verso di me e col dito picchiettò sull'iPhone rispondendo alla chiamata.
Dopo averle lanciato uno sguardo pieno di panico, mi portai il telefono all'orecchio cercando di mantenere quel poco di dignità che mi rimaneva.
- Pronto?- dissi con voce ferma, per un istante dall'altro lato si sentii solo un baccano di sottofondo, poi limpida e cristallina sentii la sua voce
- è troppo?- chiese allegro
-sei stato tu- sussurrai mentre il mio cuore perdeva un battito
Dall'altro lato sentii una risatina bassa
-spero ti siano piaciuti-
-io...non so cosa dire-
- non devi dire niente- sussurrò
Dopo un momento di silenzio mi decisi a parlare
- potrei farti una domanda?- chiesi titubante
- certo-
- perchè i girasoli?- chiesi voltandomi ancora una volta a fissare i fiori che occupavano metà casa
-perchè...perchè il girasole è il fiore che ti rispecchia-
Fece una pausa e pensai che non intendesse andare avanti, ma dopo un minuto lo sentii sospirare ed andò continuò.
- vedi i fiori in genere anche solo guardandoli ti danno l'impressione di essere delicati, tanto che hai paura anche solo a fiorarli, sono candidi e soffici. Il girasole invece è un fiore che all'apparenza è duro, forte, a volte non è considerato neanche un fiore- fece una pausa per prendere fiato -ma in realtà sotto la sua durezza è delicato ed ha bisogno di cure ed attenzione come tutti gli altri fiori. Insomma tutti gli altri fiori sono sicuramente bellissimi, ma basta un pò di vento per distrugerli. Il girasole invece...mi ha fatto venire in mente te-
Restai in silenzio ad ascoltare le sue parole e quando ebbe finito sentii chiaramente i miei occhi spalancarsi per lo stupore e il suore accellerare per le sue parole.
Non era possibile che una persona così fosse seriamente interessata a me.
- Ronnie?- mi chiamò lui non ricevendo risposta
- ci sono- dissi io e stavolta non riuscii a dissimulare la voce tremante
-Ronnie, te lo chiederò un altra volta ancora, poi giuro che non ti tormenterò più se non vorrai- disse facendo un pausa, poi continuò -Ti andrebbe di uscire con me?-
Mi girava la testa.
Stavo per svenire, me lo sentivo.
-si- sussurrai senza pensarci un attimo di più, e al diavolo la prudenza
-ti passo a prendere stasera alle otto- disse e dal tono immaginai che stesse sorridendo
- stasera.alle otto.- ripetei io automaticamente staccando la chiamata
Mi voltai verso le mie amiche che mi guardavano curiose.
-stasera alle otto?- chiese Jamie
- mi ha chiesto di uscire- dissi mentre sulle mie labbra si formava inconsciamente un sorriso
- intendi un appuntamento?- chiese allibbita Lexus
Annuì continuando a sorridere incapace di fare altro
- e tu hai detto di si?- chiese sorpresa Kate
Le sorrisi e lei lanciò un urlò degno di Tarzan saltandomi addosso e stringendomi forte.
Si, avevo detto di si.

So go on, go on, come on leave breathless
Tempt me, tease me, until I can't deny
this loving feeling
make me long for your kiss
go on, go on
(Breathless - The Corrs)


* * *
EEEEEccoci qui xD
Prima di tutto ho una cosa importante da comunicarvi u.u
Premetto che a me piace leggere le storie scritte per bene, e sono davvero poche le storie che leggo su questo sito e che mi rapiscono del tutto.
Una di queste è Rose Garden
Vi giuro che sono rimasta incantata da questa storia sia per la sua trama, sia per il modo in cui è scritta!
Quindi vi invito a farci un salto e sono sicura che poi mi ringrazierete u.u
Detto questo...
come va, mie care?
La scuola è iniziata ed io già sono a pezzi T_T
I Prof hanno già iniziato a spegare ed il mio cervello è ancora in standbye!
Povera me T_T


Thime of thaaanx!

Grazie a chi ha messo la mia storia tra i preferiti (L):
1 -
Aesial

2 - annina94

3 - baby jonas 
4 - BENNYY 
5 - camy1994 
6 - Crazy481
7 - debby95 
8 - Dreamer_girl 
9 - FallInLove 
10 - fra65 
11 - il phard di biancaneve 
12 - ILoveJoeDanger 
13 - Ithil_Elendil 
14 - Jonassosa 
15 - LadyJonas 
16 - ladyme 
17 - lully104 
18 - May_08 
19 - mione94 
20 - mrs000 
21 - nes95

22 - PizzaPazza

23 - Ryry_ 
24 - SamCrush 
25 - sbrodolinalollypop 
26 - sheisnichi 
27 - Smiley__ 
28 - Sofyjbthebest 
29 - Sophiaa 
30 - tecnool

31 - Who_I_Am

32 - Will_Gilmour 
33 - wolfgirl92

34 - _MissMe__ 
 
Grazie a chi l'ha messa tre le ricordate :

1 - ada12 

2 - annaritaa86 
3 - fra65 

4 - ILoveJoeDanger 
5 - lulucry 

6 - Sophiaa 
7 - _____Jo_____ 



Grazie a chi l'ha messa tre le seguite:

1 - 102luna 
2 - Aesial 
3 - annina94 
4 - baby jonas 
5 - baby93 
6 - BENNYY 
7 - blinkina 
8 - Brucy 
9 - camy1994

10 - cccc 
11 - Crazy481 

12 - cussolettapink 

13 - DarkSwan 
14 - debby95 
15 - Dreamer_girl 
16 - FallInLove 
17 - ffdipendente

18 - fra65 
19 - glokky 
20 - ILoveJoeDanger 
21 - Kykka96 
22 - Let It Be 
23 - lovebug

24 - mery91g

25 - micialisa 
26 - mione94 

27 - Mudvayne

28 - pandora_vampire 
29 - sara_10 
30 - sbrodolinalollypop 
31 - Sofyjbthebest

32 - Stero_Love96 
33 - Veronica91

Grazie alle folli che mi hanno messa tra le autrici preferite *_*:

1 - FallInLove
2 - ILoveJoeDanger
3 - SamCrush
4 - sheisnichi
5 - Smiley__
6 - Will_Gilmour

E infine voi che recensite e mi invogliate a continuare questa storia (L):

 mrs000: Grazie *_* sono contenta che ti piaccia la storia! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacio!

 il phard di biancaneve: tResor *_* grazie della recensione stupenda! tranquilla Ronnie e Nick non diventeranno affatto una coppia sdolcinata u.u
ti è piaciuto il capitolo? baaaaaaacio!

SamCrush: caaaaara, grazie per le statue in costruzione u.u eheh ti è piaciuto il capitolo? I hope! un baaaaaacione

 Ryry_: ahah le tue recensioni mi strappano sempre un sorriso! Sono davvero contenta di sapere che la storia ti piace *_* ho pubblicizzato la tua storia e, si, sono fiera di me stessa per averlo fatto xD Ti ho mandato il mio indirisso msn tramite il contatta autore, aggiungimi quando vuoi!
baci

 jeeeeee: grazie, grazie, grazie *_* troppo gentile ! Spero ti sia piaciuto anche questo capitlo! baaaaaacio

 Sophiaa: eccomi qui ! spero che il capitolo di sia piaciuto *_*
Preghiamo l'una per l'altra per quest'ultimo anno xD
io già sono stufa della scuola -.-'
vaaabè al prossimo chap!

 FallInLove: scusa per l'attesa ma in questo periodo l'ispirazione scarseggia xD Spero ti sia piaciuto il capitolo e...grazie mille per i complimenti, troppo buona *_*

 Smiley__: eccoci qua! capitolo abbastanza tranquillo. Spero ti sia piaciuto u.u
un bacio, al prossimo chap!

 May_08: ed io ti adoro già *______* Grazie, davvero grazie mille! Hai letto la mia storia in due ore senza tentare il suicidio xD Non credevo fosse possibile! ahahah Davvero, sono contenta che ti piaccia *_* mi spiace per gli errori grammaticali, ma sono sempre di corsa e non sempre ho il tempo di rileggere i capitoli, avevo pensato anche ad una beta, ma sono gelosa delle mie storie e non voglio che nessuno le legga prima di averle pubblicate.
Si, lo so, sono fuori di testa xD
Spero ti sia piaciuto il capitolo e spero che tu mi dia la tua opinione!
In bocca al lupo anche a te per quest'ultimo(*_*) anno!

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Capitolo 25
*** True colors ***


new
True colors


Ronnie

Sembrava una serata tranquilla.
Il frinire dei grilli rendeva l'aria leggera, la temperatura era accettabile nonostante fosse Ottobre ed in lontananza una melodia dolce e rilassante si espandeva nell'aria.
Una serata tranquilla, non fosse stato per il fatto che il battito frenetico del mio cuore stava per farmi saltare i timpani o per il fatto che l'ansia cresceva a dismisura avvolgendo i miei polmoni e facendomi respirare a fatica, o ancora, per Kate che sedeva sul mio letto con le gambe incrociate ed un sorrisino rilassato.
Di li a poco sarei scoppiata.
- dimmelo Kate!- sbottai per l'ennesima volta
-no- disse lei decisa squotendo la testa
La guardai allibita, non era possibile.
-come puoi non dirmi una cosa del genere?!- strillai ancora
- non voglio rovinargli la sorpresa- rispose tranquilla lei
Pestai un piede a terra e mi voltai scrutando la mia immagine riflessa allo specchio.
19:57.
Di li a poco sarebbe arrivato ed io indossavo dei semplici jeans, con una semplice t-shirt e delle ancora più semplici scarpe da ginnastica, niente che avrei indossato di mia spontanea volontà ad un primo appuntamento, ma Kate aveva fatto irruzione della mia stanza dicendomi che dovevo fidarmi di lei.
L'unico motivo per cui l'avevo fatto era perchè aveva affermato di sapere dove mi avrebbe portato Nick quella sera.
Il problema, il motivo per cui stavo per strangolarla, era che non voleva dirmi niente, cosa alquanto sconvolgente se si pensa che io e Kate non avevamo mai avuto neanche un piccolissimo segreto.
Continuava a giustificarsi ripetendo che Nick le aveva fatto giurare di mantenere il segreto e che gli aveva rivelato il luogo del nostro appuntamento solo ed unicamente per assicurarsi che io avrei gradito.
-Sei sicura che vado bene così?- chiesi accigliata guardando la mia immagine allo specchio
La sentii sbuffare e si alzò venendomi dietro.
-ti o già detto che sei perfetta- disse con espressione seria poggiando il mento sulla mia spalla
- e sei sicura di non volermi dire dove mi porterà?- chiesi ancora speranzosa
- la tua curiosità ti porterà alla paranoia- rispose alzando gli occhi al cielo
- ma è per il bene della nostra amicizia, non ci sono mai stati segreti fra noi, perchè rovinare tutto ora?-
- perchè è per una giusta causa e, conoscendo la puntualità di Nick, lo scoprirai comunque tra pochi minuti-
Tornò a sedersi sul letto mentre io continuavo a guardare dubbiosa la mia immagine allo specchio.
-sei crudele- dissi con una smorfia
Kate aprii la bocca per ribattere, ma il rumore di un clackson la fece zittire.
Senza neanche accorgermene dalle mie labbra uscì un gridolino nervoso mentre mi portavo le mani al viso.
- E' lui!- urlai ancora
Kate, risolutiva, mi prese per un braccio e mi trascinò verso la porta mentre io ero completamente in trance. Mi infilò la borsa su per il braccio e spalancando la porta mi buttò letteralmente fuori la porta.
- tu rimani qui?- chiesi confusa
-certo- disse con un'espressione indignata -non crederai mica che mi perda il racconto fresco fresco della serata quando tornerai!- e mi sbattè la porta in faccia
Per un istante rimasi a fissare accigliata la porta chiusa, poi presi un respiro profondo e mi voltai.
Appoggiato con la schiena ad un Pik up nero, una gamba piegata e le mani nelle tasche dei jeans chiari, c'era Nick con un sorriso appena accennato ad incurvagli le labbra e lo sguardo acceso.
Feci per fare un passo, ma mi bloccai all'istante.
Un pick-up?
Accigliata mi avviai a passo svelto lungo il viale fino ad arrivare difronte a lui che era rimasto immobile.
-ciao- salutai incerta
- ciao-
- cos'è questo?- feci cenno al grande mezzo nero
Il suo sorriso si distese giusto un pò.
- un pick-up- rispose semplicemente
- ah-ah- dissi annuendo -potrei sapere come mai un pick-up?-
-ci servirà per stasera-
Alzai le sopracciglia e continuai a guardarlo.
- hai intenzione di uccidermi e di seppellire il mio corpo tra le montagne?-
Si staccò dal pic-up mentre la sua risata cristallinasi diffondeva nell'aria circostante, facendomi sorridere di consequenza.
Si avviò verso la portiera del passeggero e la aprii facendomi segno di salire.
- fai troppe domande-
Lo fissai per un istante, poi sospirai salendo ed accomodandomi al mio posto.
Sorrise divertito e chiuse la portiera prima di fare il giro della vettura e salire a sua volta, mentre io continuavo a fissarlo accigliata.
- che c'è?- chiese lui sentendosi osservato
Lo fissai per qualche altro istante, accigliata.
- questa coalizione tra te e Kate mi terrorizza - dissi
E lui scoppiò a ridere lasciandomi beare nel suono della sua risata per tutto il tragitto.


* * *



Nick

Sorrisi tra me e me distendendo il braccio sinistro sul volante, mentre col destro impugnavo il cambio.
Lanciai l'ennesima occhiata verso Ronnie.
Il finestrino era leggermente aperto e lasciava entrare un vento legero che le scompigliava i capelli costringendola più volte a riavviarseli distrattamente con una mano.
Quando un pò di quel vento che le scompigliava i capelli mi porto il suo profumo delicato fui quasi tentato di alzare la mano dal cambio per accarezzare la sua pelle che anche nell'oscurità della notte mi sembrava invitante.
-allora- cominciò lei portandosi le ginocchia al petto -dove mi porti?- disse come se fosse la prima volta che lo chiedesse
- è la sesta volta che me lo chiedi in dieci minuti- sorrisi
- lo so, è la mia tattica- rispose grattandosi la punta del naso
-tattica?- ripetei curioso
- ti tartasso di domande finchè non ti arrendi e mi rispondi-
- non funzionerà- dissi e lei si voltò a fissarmi per qualche istante
- l'avevo intuito- sussurrò tornando a guardare avanti a se
Scossi la testa divertito ed imboccai l'autostrada che portava fuori Los Angeles, mi voltai un istante per osservare una sua eventuale reazione, ma dopo aver aperto la bocca come a voler dire qualcosa, la richiuse all'istante scuotendo la testa.
Non era stato affatto semplice decidere dove portare Ronnie quella sera.
Prima di quel pomeriggio non ci avevo mai pensato, ma quando mi ero ritrovato col telefono in mano pronto per fare la mia prenotazione in un qulche posto, non avevo idea di cosa fare.
Si fosse trattatto di una ragazza come le altre, non avrei avuto dubi sulla scelta: ristorante elegante e romantico, passeggiata sulla spiaggia mano nella mano e chiusura in bellezza con una bottiglia di champagne sulla collina di hollywhood.
Perfettto, vero?
Poi avevo ripensato a Ronnie, al suo carattere fuori dagli schemi, al suo anti-conformismo, l'odio pe le cose già viste...e mi ero trovato nel panico.
Con lei ci voleva inventiva, senza cercare di fare gli sbruffoni con cose complicate e costosissime.
Con lei ci voleva semplicità e sincerità e le cose di prima mi sembravano troppo finte e costruite.
Così all'ultimo istante, per fortuna, ero riuscito a fittare un vecchio pick-up e tutto l'occorrente per quello che avevo in mente di fare quella sera.
Volevo che il nostro primo appuntamento fosse stato qualcosa da ricordare per tutta la vita indipendentemente da come fosse andata a finire tra noi in futuro, volevo che fosse speciale.
-quest'affare ha una radio?- chiese lei interrompendo i miei pensieri
-cos'hai contro i pick-up?- chiesi accendendo lo stereo, che effettivamente era un pò vecchiotto
- assolutamente niente-
- non sembra...-
- sh!- mi interruppe lei facendomi un gesto con la mano -adoro questa canzone- sussurrò alzando il volume ed il suono di un basso si diffuse nell'aria.
Stetti qualche istante ad ascoltarare la canzone poi sorrisi, impossibile non conoscerla.
- Beauty queen of only eighteen she, had some trouble with herself- cominciai a canticchiare she will be loved picchiettando con le dita sullo sterzo.
- ti piace?- chiese lei stringendosi ancora le ginocchia al petto
Sorrisi pensando che proprio qualche giorno prima avevo sentito quella canzone, e mi era sembrata l'ennesima canzone che mi parlasse di lei.
- mi fa pensare a te- dissi infine -quindi, si, mi piace-
Lei si voltò a guardarmi mentre l'angolo delle labbra si curvava in un sorriso, mi voltai e le sorrisi di rimando continuando a cantare.
Gentile ed inaspettato sentii il tocco delle sue dita sul braccio, mentre scivolavano lasciando una scia fredda come le sue dita.
Con le dita gelate accarezzò il dorso della mia mano ed un brivido corse lungo la mia schiena facendomi tremare legermente, ma non era certo un brivido di freddo.
Fece intrecciare le sue dita con le mie ed io le strinsi forte la mano continuando a fissare la strada difronte e me con un sorriso grande quanto tutto il mio viso.
Così senza rendercene conto ci ritrovammo ad urlare il ritornello della canzone, mentre le nostre mani si accarezzavano, i nostri occhi si cercavano, le nostre guancia arrossivano, ed il vento ci scompigliava  capelli.
Mentre, inconsciamente, stava crescendo il nostro amore.


I don't mind spending everyday
Out on your corner in the pouring rain
Look for the girl with the broken smile
Ask her if she wants to stay awhile
And she will be loved
She will be loved
(she will be loved - maroon 5)


* * *

Ronnie

Smisi di ridere del momento esatto in cui il motore si spense.
Istintivamente guardai fuori dal finestrino, ma era troppo buio per vedere qualcosa.
Sentii la portiera sbattere e mi voltai in tempo per vedere Nick fare il giro del pic-up per poi aprirmi la portiera e tendermi una mano.
Afferrai la mano che mi porgeva e scesi con un balzo, feci qualche passo verso il nulla e meravigliata mi guardai attorno.
Tutt'attorno a noi c'erano alberi immensi che formavano un piccolo cerchio deformato tappezzato da un manto di erba che sembrava essere stata appena tagliata da un giardiniere, gli alberi non lasciavano passare un filo di luce tra di loro e lo spiazzale in cui ci trovavamo sembrava essere illuminato da un faro per il contrasto con le tenebre che ci circondavano.
Sembrava uno scenario costruito e non uno spettacolo della natura qual'era.
Ero senza parole.
Mi voltai verso Nick che era rimasto qualche metro dietro di me e si mordicchiava nervosamente il labbro inferiore in attesa di una mia reazione, ma io continuavo a rimanere iommobile alternando il mio sguardo tra lui e ciò che ci circondava.
- o mio Dio- dissi poi spalancando gli occhi e guardandolo con finto terrore -avevo ragione! vuoi uccidermi e seppellire il mio povero cadavere in questa terra sperduta!- urlai alzando le mani al cielo
Smise di mordersi il labbro e dopo aver inarcato entrambe le sopracciglia scoppiò a ridere poggiandosi al pic-up.
Sorrisi anche io e mi avvicinai mettendomi di fianco a lui.
-non mi sembra una cosa tanto romantica per un primo appuntamento- sorrisi
-ma a te non piacciono le cose romantiche- mi sfidò lui
- No. Sono le cose sdolcinate che non mi piacciono. Le cose romantiche mi piacciono- sorrisi infilando le mani nelle tasche della mia felpa. Ora capivo il motivo del mio abigliamento.
- e questa è una cosa sdolcinata o romantica?- disse facendo cenno allo scenario che ci circondava
Alzai il viso al celo prima di rispondere.
La luce della luna, tonda e pallida quella sera, illuminava il cielo assieme alle stelle che quella sera sembrava potessi chiaramente vederle bruciare, il cielo era rovinato solo da quelle due o tre nuvole che lo occupavano, ma non toglievano niente alla sua bellezza.
-romantica- risposi infine sorridendo
- bene, e devi ancora vedere il resto- disse con voce eccitata scostandosi dal pic-up
- c'è un resto? - chiesi curiosa mentre lo vedevo avviarsi verso il retro del mezzo
Con uno scatto agile salto sul pic-up, si diresse verso un baule e lo aprii inginocchiandosi.
- oh c'erto, l'arma del delitto- dissi con enfasi
Sorrise ed estrasse dal baule un fagotto a quadri, si alzò ed allargando le braccia il fagotto si aprii rivelandosi una coperta. La poggiò delicatamente sul pic-up poi si voltò verso di me.
-vieni- disse facendomi cenno con la mano
Lo guardai allibita per qualche istante -io non ci salgo su quel coso!- sbottai
- perchè?- disse lui deluso e subito mi pentii della violenza nel mio tono
Sospirai.
- perchè non ci so salire- confessai
- ti aiuto io- sorrise e mi porse una mano
Guardai incerta prima lui, poi la mano che mi offriva.
- cosa dovrei fare precisamente?- chiesi imbarazzata della mia goffagine
- prendi la mia mano, poi metti un piede lì- disse indicandomi una sporgenza - e ci fai leva, non è difficile-
- disse quello che fece cadere la ragazza- risposi con tono grave
Alzò gli occhi al cielo.
-non costringermi a prenderti inbraccio- sorrise
Sospirai e mi arresi afferrandogli la mano.
- sappi che se mi faccio male, ti uccido- minacciai seria mentre cercavo di sistemare il piede sulla sporgenza
-ok, pronta? 1...2...3!-
Feci leva con la gamba destra sull'pezzo sporgente, ma rimasi con l'altra gamba a mezz'aria, non sapendo dove dovevo metterla. Così mi ritrovai con una gamba a mezz'aria e la fottutissima paura di cadere.
-oddio, aiutami!- urlai stringendogli la mano
Fece una breve risata, poi con il braccio libero circondò i miei fiando stringendomi a lui e mi alzò di qualche centimetro pertandomi accanto a lui, al sicuro.
- Questa tua doppia personalità mi sconvolge- sghignazzò mentre allentava la presa sui miei fianchi, ma la sua mano rimaneva dietro la schiena
-come?- ansimai mentre mi riprendevo dallo shock
-Forte su tante, troppo cose, e poi ti spaventi per niente-
Gli feci una linguaccia e mi allontanai da lui sorridendo.
- Non prenderti gioco della mia goffagine- dissi alzando il mento
- mi perdoni, goffagine- disse facendo un mezzo inchino ed io scossi la testa divertita
Senza aggiungere altro andò ancora verso il baule e ne estrasse due cuscini, posizionandoli sulla coperta.
-prego- disse poi facendomi segno di sedere
Presi posto sedendomi a gambe incrociate ed alzai lo sguardo aspettandomi che anche lui si sedesse accanto a me, invece era di nuovo con la testa nel baule.
-Cosa fai ancora lì?- chiesi piegando la testa di lato
Non rispose, ma un minuto dopo mi raggiunse con una strana borsa di plastica e si sedette accanto a me.
-Non intenderai guardare le stelle a stomaco vuoto?- sorrise
Lo guardai dubbiosa ed accennai alla borsa.
- ho preso il tuo piatto preferito- disse aprendo la cerniera
-ma il mio piatto preferito è...-cominciai dubbiosa, ma lui mi interruppe
- doppio cheesburger, patate e coca- disse estraendo una busta di carta ed una bottiglia di coca
Lo fissai sorpresa e lui mi sorrise.
Tornai a fissare la busta mentre inspiegabilmente sentii una morsa allo stomaco e gli occhi mi si riempirono di lacrime.
-qualcosa non va?- sussurrò lui ed io scossi la testa in segno negativo
-non ti piace, vero?- decretò infine, un velo di rammarico nella voce
Come poteva pensare una cosa del genere?
Era tutto perfetto, ma per me era strano.
Non ero abituata a ricevere delle attenzioni particolari e lui aveva pensato davvero a tutto, per me.
-è perfetto- gli sorrisi e parve rilassarsi, ma non del tutto -davvero è tutto fantastico- sorrisi ancora e questa volta parve rassicurarsi
-bene ora...sto morendo di fame- dissi per smorzare la tensione
-buon appetito, allora- disse prendendo il suo panino
Restammo in silenzio, mentre mangiavamo, ogni tanto buttavamo qualche frase qua e la.
Quando provai a rifiutare di mangiare le patatine, perchè stavo scoppiando, mi costrinse a mangiarle imboccandole una ad una affermando che "dovevo mangiare tutto", come se fossi una bambina di tre anni.
- basta- dissi mentre cercava di infilarmi l'ennesima patatina in bocca
- vabene- ridacchiò lui
- mi farai diventare un ippopotamo- sbuffai
Ma lui non mi diede retta ed infilando tutte le cose sporche in una busta le mise in un angolo, poi si spinse indietro fino a toccare con la schiena la cabina del pic-up.
-vieni qui- disse facendomi segno di andare accanto a lui
Feci come mi diceva e mi misi di fianco a lui fino a che le nostre spalle non si tozzarono.
Senza dire niente alzò la testa al cielo ed io lo imitai rimanendo senza parole.
Non avevo mai visto così limpidamente le stelle, erano talmente vicine che sembrava di poterle toccare alzando un braccio.
Mi avevbano sempre affascinata, sin da piccola quando passavo le serate a guardare fuori dalla finestra, ed ogni volta che vedevo una stella cadente desideravo che i miei genitori stessero un pò di tempo con me.
Ma questo desiderio non si avverò mai.
- come hai scoperto questo posto?- sussurrai come se una parola detta un pò più forte potesse far sparire tutto
- segreto- sussurrò lui di rimando
-scommetto che ci porti tutte le tue conquiste- scherzai
- oh, certo. Le mie numerose conquiste-
Abbassai per un'istante lo sguardo per guardare il suo viso.
Sarà stata la luce della luna, delle stelle, sarà stato l'ambiente che ci circondava, ma era più bello del solito quella sera.
I ricci che risplendevano alla luce gli incorniciavano il viso delicato, la pelle sembrava di porcellana e gli occhi, erano illuminati dalla luce delle stelle, o forse erano loro che illuminavano le stelle, le labbra rosse erano socchiuse e la linea del mento era dolce e lasciava spazio al collo liscio.
Mentre lo guardavo non potei fare ammeno di chiedermi per l'ennesima volta come uno come lui potesse essere interessato a me.
Guardai lui, poi di nuovo le stelle.
- quante ragazze hai avuto?- dissi tutto d'un fiato
Sott'occhio lo vidi voltarsi verso di me, ma il mio viso guardava in alto, verso il cielo dove qualche nuvola di troppo si stava facendo spazio.
- Una- rispose secco, poi continuò - ho avuto altre storie, ma di poco conto e poche. Ho avuto una sola storia importante, del tipo che condividevamo tutto, interessi, amici...ma è stato tanto tempo fa- rispose tornando a guardare le stelle
Mi morsi il labbro inferiore cercando di trattenere la domanda che stavo per fargli ed ora la tenevo sulla punta della lingua ma, avevo paura della sua risposta.
Presi coraggio e parlai.
-ci pensi ancora?- chiesi cercando di moderare la voce mentre i battiti del mio cuore cominciavano ad aumentare
-no- rispose veloce e senza alcun dubbio
Rimasi in silenzio, mentre sentivo il cuore cercare un battito regolare, ma lui dovette interpretare il mio silenzio per qualcosa di diverso e si voltò verso di me, mentre io continuavo a guardare su per non mostrargli il mio volto arrossato.
Alzò un braccio e veloce lo passò dietro le mie spalle torandomi verso di lui.
- se così non fosse non sarei qui con te ora, non credi?- sussurrò mentre un brivido correva lungo la mia schiena
Ebbi solo la forza di annuire, mentre sentivo il suo profumo dolce invadermi le narici, il che mi mandava completamente in tilt.
Sorrise e mi strinse di più a se, mentre poggiava la guancia sulla mia testa ed il mio cuore perse un battito.
-ora posso farti io una domanda?- chiese con voce bassa
Annuì ancora in segno d'assenso.
-tu mi odiavi- disse, ma non era una domanda -cosa ti ha spinto a cambiare idea su di me?- chiese
Prima di rispondere ripensai ai mesi precedenti, cercando di trovare l'attimo preciso dove mi ero accorta che mi piaceva, per capire quale fosse stato il gesto o l'attegiamento che mi aveva fatto cambiare idea, ma mi resi conto che non era stato un momento o un gesto, era lui.
Era lui che mostrandomi se stesso mi aveva fatto cambiare idea, con la sua gentilezza, semplicità e pasienza, era stato ingrado di far battere il cuore persino ad una come me, che quasi il cuore lo aveva di pietra.
- Non è stata una cosa in particolare- cominciai cercando di tradurre i miei pensieri in parole - mostrandomi per quello che sei, mi hai fatto capire che sei una persona straordinaria, ma vedi sono rimasta delusa così tante volte dalle persone che non credevo esistessero più persone come te- spiegai mentre le guancia mi andavano in fiamme -tutt'ora non ti nascondo che ho il timore che tu possa sparire da un momento all'altro- confessai dando addio al mio ultimo bricioli di pudore
Lui restò in silenzio riflettendo sulle mie parole, quando il silenzio si prolungò troppo ebbi paura di aver detto qualcosa di sbagliato.
-insomma, io non sono brava con le parole, quindi capisco che il mio discorso può sembrarti incomprensibile, ma io credo che...-
La sua risata cristallina mi interruppe ed io mi accigliai.
- sei bellissima quando sei in imbarasso- sussurro tra i miei capelli mentre mi stringeva di più a se ed il mio cuore partiva ormai a mille.
-cretino- sussurrai sorridendo contro la sua spalla
Alzai lo sguardo e con delusione notai che il cielo si era coperto quasi del tutto.
- forse è meglio andare prima che inizi a piovere- dissi cercando di alzarmi, ma lui mi trattenne accanto a se
- solo un altro pò- disse mentre mi stringeva
Sorrisi riscaldata dalla sua stretta e mi sistemai meglio poggiandomi sul suo petto.
Chiusi gli occhi e ringrazia inconsciamente chiunque avesse mandato Nick nella mia vita.

I want you to know
With everything, I won’t let this go
These words are my heart and soul
And I’ll hold on to this moment you know
As I bleed my heart out to show
And I won’t let go
( with me - sum 41)


* * *

Nick

Ispirai ancora l'odore dei suoi capelli e rabbrividì sentendo il calore del suo corpo che stringeva il mio.
Un senso di pace e spensieratezza si era impossessato del mio animo, era tutto perfetto.
Solo una cosa avrebbe potuto rovinare quel momento magico.
-piove- sussurrò lei staccandosi da me e portando il viso al cielo
La imitai e subito una goccia cadde sul mio naso.
-Andiamo- dissi alzandomi di mala voglia mentre le goccie continuavano ed essere sempre più frequenti.
Ronnie si alzò in silenzio e mi seguì.
- ed ora come faccio a scendere da questo coso?- chiese guardandosi attorno smarrita
Scesi dal pic-up con un balzo e poi mi voltai verso di lei che mi guardava con una smorfia.
- la tua agilità è da voltastomaco- disse con finta aria disgustata
- vieni- dissi aprendo le braccia e facendole segno di scendere
- cosa?- rispose spalancando gli occhi -non vorrai che mi butti, vero?-
-ammeno che tu non sappia saltare senza romperti entrambe le gambe...- la sfidai con un sorriso
Sbuffò mentre la pioggia aumentava cominciando a bagnarle i capelli.
- e vabene- disse accovacciandosi e lentamente si fece scivolare verso di me che abilmente la presi tra le braccia
- non era così difficile, no?- sussurrai mentre con uno strattone avvicinai il suo viso al mio
Quella sera era stupenda e non finivo mai di meravigliarmi della sua bellezza.
Anche vestita di semplici jeans e t-shirt era uno spettacolo, con le gambe lunghe e magre, i capelli neri che le ricadevano lungo la vita disegnandone le forme, i lineamenti delicati ed infine la cosa che più amavo di lei, i suoi occhi, così grandi ed espressivi che sarei potuto stare per ore a guardarli.
- mi metti giù o restiamo qui a farci la doccia?- chiese lei più divertita che arrabbiata
Mi riscossi, accorgendomi solo in quel istante di essere bagnato fradicio, e la poggiai a terra.
Mi sorrise e fece per avviarsi verso la cabina del pic-up.
La vidi allontanarsi da me lasciandomi a mani vuote.
Questa pioggia non ci voleva proprio!
Volevo restare ancora con lei, volevo sapere altre mille cose, volevo sentirla mentre inconsapevolmente mi apriva il suo cuore, in un modo così impacciato e dolce, e volevo dirle tutto, troppo.
Non potevo permettere alla pioggia di rovinare per metà la mia serata.
-Aspetta- ansimai mentre un idea mi balzava alla mente
Si voltò verso di me e mi fissò accigliata mentre la sorpassavo aprendo la portiera del pic-up.
- che fai?- sbuffò lei mentre la pioggia continuava a scorrere tra i suoi capelli.
Non risposi ed allungai una mano verso lo stereo, inserii il CD che portavo sempre con me, e misi la traccia numero 3, alzai il volume così che la musica arrivasse fino all'esterno ed uscì fuori mentre le prime note di "true colors" si espandevano nell'aria.
Ronnie mi guardò dubbiosa mentre lentamente mi avvicinavo a lei.
- prima di chiudere la serata- cominciai sorridendole -ti andrebbe di ballare con me?- chiesi porgendole una mano
Rimase a guardarmi senza muovere un muscolo, come se fossi un Kamikaze.
Feci un passo verso di lei.
-ti sei accorto che sta diluviando, vero?- chiese sarcastica
- e allora?- sorrisi facendo un altro passo, arrivando ad un centimetro da lei
Mi guardò per un altro istante, poi scosse la testa sorridendo.
-mi arrendo- disse infine
Le posai le mani sul fondo della schiena toccando la maglietta bagnata e salì su accarezazandola dolcemente, fino ad arrivare alle braccia, che afferrai delicatamente portandole entrambe dietro il mio collo, poi tornai con le mani sui suoi fianchi dove ora la pelle era leggermente scoperta e cominciammo a dondolarci a tempo di musica.
Con le dita accarezzai la pelle bagnata della sua schiena e la sentii rabbrividire sotto il mio tocco, mentre si stringeva di più a me.
Avvicinai il mio viso al suo, cercando la sua pelle. e poggia la mia guancia sulla sua facendole una legera carezza.
Strinse più forte le mani attorno alle mie spalle e poggiò la testa nell'incavo del mio collo mentre io le poggiavo un legero bacio sui capelli e la pioggia continuava a scendere indisturbata.
Mentre la pioggia ci bagnava, sentivo il calore del suo corpo che riscaldava il mio cuore ed il suo alito caldo sul mio collo mi resi conto che non avrei più potuto fare a meno di lei.
Sarei stato pronto a lasciare tutto per lei, tutto.
Staccai le mani dai suoi fianchi per raggiungere il suo viso, che accarezzai con estrema lentezza, poi fissai il mio sguardo nel suo.
Avrei voluto dirle tante cose e farle tante promesse in quel momento, ma rimasi totalmente incantato dai suoi occhi, come sempre.
Così rimasi immobile a cercare nei suoi occhi, a cercare di capire cosa ci fosse dietro, cosa volesse lei in quel momento.
Io, in quel momento, sentivo dentro di me il bisogno impellente di sentire di nuovo le sue labbra sulle mie, di sentire il loro calore, la loro morbidezza, ma sopratutto sentivo il bisogno di sentire che lei mi voleva.
Avvicinai il mio viso al suo, ma arrivato a pochi centimetri lei si tirò legermente indietro, ma le sue mani rimanevano dietro il mio collo.
- non bacio al primo appuntamento- sussurrò sorridendo
Sorrisi di rimando e mi avvicinai ancora - non potresti fare un eccezione per questa volta?- la pregai
Si fece seria ed il suo sguardo per un attimo si posò sulle mie labbra, poi tornò ai miei occhi.
-solo per questa volta- sussurrò pogiando le sue labbra sulle mie
La strinsi più forte a me e per la terza volta mi sentii così bene, da dovermi trattenere dall'urlare di gioia.
Era mia, era mia ora, ed io mi sentivo l'essere più fortunato sulla faccia della terra.
Sorrisi e piggiai la testa nell'incavo del suo collo, portando poi le labbra al suo orecchio per sussurrarle le parole di quella canzone che, ora, sembrava essere stata scritta per lei.

But I see your true colors
shining through
I see your true colors
and that's why I love you
so don't be afraid to let them show
your true colors
true colors are beautiful
like a rainbow
( true colors - Cyndi Lauper)


* * *



Ebbene si! sono ancora viva xD
Vi chiedo umilmente perdono, lo so, sono in mega ritardo, ma Dio Santo, questa scuola mi sta uccidendo! E siamo solo ad Ottobre!
Vi chiedo di essere pazienti, perchè sto al 5° anno ed i professori hanno deciso di partire a razzo e se voglio stargli dietro, purtroppo, non ho tanto tempo per scrivere.
Spero mi sia fatta perdonare con questo capitlo lunghissimo, spero non vi siate addormentate dopo il decimo righo xD
Than, volevo dire due cose.
1. mi scuso per gli eventuali orrori grammaticali, ma sono davvero di corsa e non so come sia riuscita a finire di scrivere il capitolo, figurarsi rilegerlo attentamente e correggerlo. So, I'm sorry!
2. In questi giorni ho notato che alcune persone hanno tolto la storia tra le seguite e le preferite, vi prego solo di una cosa, nel caso legendo la storia o qualche capitolo vi venga l'irrefrenabile voglia di cancellarla, bruciarla e non volerla vedere mai più ( vi capisco benissimo), potreste prima scrivermi una piccola motivazione? Serve a me, per capire i miei errori ecc. Grazie!


In the end, come ho detto prima non ho un minuto di tempo, quindi non ce la faccio a ringraziarvi una per una e mi dispiace davvero tanto! prometto che nel prossimo capitolo vi ringrazio !
Sappiate comunque che vi amo <3, dalla prima all'ultima!

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Capitolo 26
*** and I Love You ***


And
I Love You




Ronnie

-ci fissano tutti- sussurrai mentre attraversavo il parcheggio della scuola, diretta alla mia macchina.
Erano quattro anni che frequentavo quella scuola, ormai ci conoscevamo un pò tutti, ma quella mattina mi fissavano come se fossi un essere spaventoso proveniente da chissà quale pianeta, sceso sulla terra per strappargli il cuore e succhiarglielo.
Il motivo di tutto ciò, lo sapevo bene, era la mano di Nick che stringeva la mia ed il sorriso compiaciuto con cui accompagnava quel gesto.
Feci per ritirare la mano, a disagio da tutti quegli sguardi indiscreti, ma lui me la strinse ancora più forte voltandosi di poco verso di me.
- che ti importa?- sorrise
- niente, ma mi sento a disagio- sussurrai avvicinandomi di poco a lui
- Ronnie, mi sa che dovrai abituarti a sguardi indiscreti- rispose con un'espressione apprensiva
Non aveva tutti i torti.
Era chiaro che stare assieme a lui significasse non avere più alcuna privacy.
Mi voltai verso Nick che sorrideva sereno mentre mi stringeva la mano, come per mostrare a tutti quanto fosse felice di stare con me.
Si, ne valeva la pena.
-eccovi qui! vi ho cercato ovunque!- urlò una voce isterica dietro di noi facedomi sobbalzare
-Kate! mi hai fatto prendere un colpo!- rimproverai la mia amica mentre la fissavo sconcertata
Negli ultimi giorni Kate era alquanto...intrattabile, comprensibile dal momento in cui due giorni dopo ci sarebbe stata la sua sfilata.
Essendo abituata alla parte scherzosa e sorridente di lei però, ora ero alquanto terrorizzata dalla Kate che mi si parava davanti, con i capelli legati in una coda disordinata, gli occhi rossi per la stanchezza e l'espressione distrutta.
Kate si passò stancamente una mano sul volto e sospirò.
- va tutto bene?- chiese Nick staccando la sua mano dalla mia e poggiandola sulla spalla di Kate
- si - sorrise lei stancamente -solo che sono distrutta, non vedo l'ora che arrivi quel maledettissimo giorno-
- ma hai già finito tutti gli abiti, cosa ti preoccupa?- chiesi apprensiva
- ho paura di aver sbagliato qualcosa, o di poter ancora migliorare delle cose, non so, ho paura di deludere le aspettative di Perrine-
Guardai gli occhi spenti di Kate e mi si strinse il cuore.
In quei giorni ero stata un pò distante, con tutti i cambiamenti che erano avvenuti, ed ora guardando Kate mi sentivo terribilmente in colpa.
Dovevo fare qualcosa.
- ok, ti ci vuole una pausa- esordii facendo un passo verso di lei -ora recuperiamo Jamie e Lex e ci dedichiamo ad un bel pomerigio tra amiche. Domani poi ti aiuteremo a controllare i vestiti per assicurarci che è tutto ok, ora devi staccare la spina-
- Non lo so, ho ancora tanto lavoro da fare...- cominciò lei
- mi spiace ma non c'è l'opzione di poter rifiutare- risposi sicura prendendola sotto braccio
Mi voltai verso Nick per salutarlo, ma lui mi precedette.
- Non voglio rovinare il tuo piano perfetto- cominciò -ma vorrei solo ricordarti che avevi promesso a Kevin e Joe di venire da noi stasera, nel caso tu voglia disdire ti invito a farlo di persona dato che non voglio sorbirmi le loro lamentele- sorrise
Questa non ci voleva.
Una settimana prima avevo promesso a Kevin e Joe che sarei stata con loro quella sera, ovviamente Kate era al primo posto in ordine di importanza, ma sapevo già che me l'avrebbero fatta pagare, senza contare i continui commenti di Kevin sulla mia poca affidabilità e le lamentele di Joe riguardo al mio non saper mantenere le promesse.
Sbuffai.
Al momeno avevo qualcosa di più importante di cui occuparmi.
- non importa Ronnie, possiamo fare un altro giorno- sorrise Kate, stanca e questo mi convinse ancora di più a restare con lei
- non dire stupidate! Sono sicura che Kevin e Joe capiranno- dissi più o meno certa lanciando un occhiata a Nick
- beh, potresti venire anche tu da me stasera- sorrise verso Kate -oh, ovviamente sono invitate anche Jam e Lex se vogliono- aggiunse poi
Sorrisi riconoscente a Nick, poi mi voltai speranzosa verso Kate che però non mi sembrava molto convinta.
- non so...- cominciò infatti lei
- I miei genitori non ci saranno se è questo che ti preoccupa- la interruppe Nick -andranno ad assistere alla recita di autunno di Frankie, poi andranno a cena fuori-
- dai, sarà divertente- cercai di convincerla spintonandola leggermente con una spalla.
Guardò dubbiosa prima me, poi Nick, ed in fine si arrese con un sorriso.
- Va bene, grazie Nick-
- di cosa?- sorrise lui
Gli lanciai uno sguardo di eterna gratitudine e lui mi strizzò l'occhio in risposta.
-andiamo a cercare le altre ora- dissi rivolta a Kate, poi mi voltai verso Nick
-a dopo?- sussurrai con uno sguardo di scuse, dispiaciuta di doverlo lasciare così all'improvviso.
-certo- sorrise  mentre si avvicinava per lasciarmi un bacio leggero sulla tempia
Lo fissai negli occhi mentre si scostava, sorridendo per la dolcezza di quel gesto.
-a dopo- salutò in fine facendo un cenno a Kate
Si voltò e rimasi lì incantata a studiare la sua figura che si allontanava, dalle gambe lunghe che si muovevano leggere, alla schiena larga e muscolosa che lasciava spazio alla linea del collo dritta e liscia.
Ancora non ci potevo credere che fosse mio.
-Stai per sbavare- sentii la voce sarcastica di Kate che mi fece svegliare dal mio sogno ad occhi aperti
Sospirai e mi voltai verso di lei prendendola sotto braccio e stringendolo.
- è tutto così strano- dissi mentre ci avviavamo verso la macchina
-strano?-  chiese accigliata
- si, è strano sentirsi così- cercai di spiegarmi meglio -sai che i miei rapporti con l'altro sesso non sono  mai stati grandiosi, insomma il massimo che un ragazzo aveva mai fatto per me prima era portarmi in un bar dove servissero birra in bicchieri di vetro- scossi la testa al ricordo, mentre lei annuiva, poi sorrisi
-lui invece...lo vedi- dissi alzando le spalle -mi fa sentire importante, ed è così strano sentirsi speciale per qualcuno- conclusi
-conoscendo Nick, ti ci abbituerai presto a questo- sorrise
Ci scambiammo uno sguardo pieno di significato ed abbassai gli occhi sorridendo tra me e me.
Nessuno mai mi aveva fatto sentire iportante, a partire dai miei genitori che mi avevano sempre screditato, così col passare degli anni mi ero convinta di essere una nullità.
Poi improvvisamente è entrato nella mia vita Nick, che ogni volta mi guardava come se fossi...speciale, e mi faceva sentire davvero così.
-ah, l'amour- sorrise Kate scuotendo la testa divertita

It's like a dream
Although I'm not asleep
And I never want to wake up
Don't lose it (don't lose it)
Don't leave it (don't leave it)
( Breathless - the Corrs)




* * *


Nick


Aprii la doccia e feci scorrere l'acqua sul mio corpo lasciando che lo riscaldasse.
Era da un bel pò che non correvo, ma quel pomeriggio avevo approfittato dell'assenza di Ronnie per una bella corsetta di un'ora.
Ronnie.
Sorrisi al suo pensiero, come accadeva inevitabilmene ogni volta.
Ronnie aveva riempito tutti i vuoti della mia vita con il suo sorriso, i suoi sguardi, il suo calore.
Erano passati appena tre giorni dal nostro appuntamento, ma sembravano essere passati anni, come se la conoscessi da sempre, come se avessi sempre saputo che stavo cercando lei.
Sorrisi e chiusi l'acqua avvolgendomi nell'accappatoio, uscendo dal bagno per dirigermi verso la mia stanza.
Entrai e trovai Kevin steso sul mio letto che dormiva placidamente.
Lentamente mi avvicinai, presi un bel respiro, ed urlai.
- nella tua stanza non c'è il letto?- ottenni l'effetto sperato e sorrisi soddisfatto mentre Kein saltava dal letto per poi cadere a terra con un tonfo.
-ahi!- sentii il suo urlo mentre si rialzava
-ti sembra il modo?- chiese retorico mentre si massaggiava il fondoschiena
- perchè dormi sul mio letto?- chiesi di rimando
-dovevo dirti una cosa e mentre ti aspettavo mi sono addormentato!- si difese lui -credevo che Ronnie ti avesse addolcito, invece mi sa che ti ha contagiato- sbuffò accigliato sedendosi sul letto
Preferii ignorarlo e mi aviai verso l'armadio per vestirmi, di lì a poco sarebbero arrivate.
-Cosa dovevi dirmi?- chiesi distratto; Ero indeciso tra una t-shirt blu ed una verde
-oh già, ecco non è proprio una bella notizia...- sussurrò Kevin
- ah-ah- annuì poco interessato;
Meglio la blu.
- non ti arrabiare-
-ok- risposi senza neanche ascoltarlo;
Tra poco sarebbe arrivata Ronnie e non riuscivo a pensare ad altro, nonostante l'avessi vista poche ore prima, ero talmente impaziente di vederla che nessuna notizia mi avrebbe scioccato.
-verrà anche Carrie stasera- sbottò Kevin tutto d'un fiato
Mi bloccai con i jeans a mezz'aria ed un'espressione terrorizzata sul volto.
- cosa?- chiesi sperando di aver sentito male
- mi dispiace Nick, è la sua ultima sera qui e lo sai come sono i genitori di Danielle...l'hanno costretta a portarsela dietro-
Chiusi gli occhi ripensando a Carrie e mi venne voglia di sbattere la testa contro il muro, poi ripensai a Ronnie e nella mia mente, chiaro e nitido, prese vita il momento esatto in cui mi sarebbe saltata al collo per uccidermi.
Improvvisamente un idea mi attraversò la mente e mi voltai verso Kevin mentre un ghigno si formava sul mio volto.
-Ronnie non lo sa- cominciai alzando un sopracciglio
-lo so, mi dispiace...- cominciò lui, ma io lo interruppi con un gesto della mano
-non importa- dissi sorridendo maleficamente
-come?- rispose lui meravigliato
- non importa...- ripetei lentamente lasciando la frase a mezz'aria e vidi Kevin rilassarsi visibilmente; Era ora del colpo di grazia.
-...perchè glielo dirai tu- conclusi malefico mentre mi voltavo verso il mio armadio e Kevin mi lanciava uno sguardo terrorizzato
-oh, andiamo Nick, non puoi farmi questo- mi pregò lui
- si che posso- risposi mentre mi vestivo
Il campanello suonò e Kev balzò dal letto con un espressione indescrivibile sul volto.
- apri tu?- sorrisi sarcastico mentre sul suo volto potevo ammirare tutte le sfumature del rosso presenti in natura.


Oh, oh, oh
How was I supposed to know
That you were oh, oh, over me?
I think that I should go
(Go!)
Something's telling me to leave
But I won't
'Cause I'm damned if I do ya
Damned if I don't
( All time Low - Damned if I do ya, Damned if I don't)



-potresti ripetere, per favore?-
Sorrisi sentendo quelle parole dette da Ronnie e vedendo Kevin che continuava a muoversi sul divano come se questo fosse ricoperto di spine.
Alla fine io e Joe eravamo andati in aiuto a Kevin, anche se non si poteva chiamare aiuto il nostro star seduti sul divano deridendolo.
- ecco, stasera...- deglittì a fatica lui -stasera verrà anche Carrie-
Kate, che era arrivata assieme a Ronnie e che non ci stava capendo un granchè, si voltò verso Joe che sedeva alla sua sinistra.
-Carrie sarebbe la tipa bionda che era con voi al Deux?- sussurrò accigliata mentre Joe annuiva sorridendo
Tornai a posare il mio sguardo su Ronnie mentre lei continuava a fissare accigliata Kevin, attendendo una sua reazione.
Ero pronto a scappare.
Il suo sguardo si spostò lentamente su di me, mi studiò per qualche istante, e Dio solo sa cosa le passava per la mente in quel momento.
Mi guardai velocemente in giro.
Kevin sembrava essere vittima di attacchi di incontinenza, continuava a muoversi irrequieto sul divano;
Joe sedeva sul bracciolo del divano, a gambe aperte, pronto alla fuga;
Persino Kete si era raggomitolata accanto a Joe, scostandosi dall'amica;
Io le stavo difronte pronto a fermarla nel caso, saggiamente, prendesse la decisione di far fuori Kevin;
Ronnie si mosse aprendo di poco la bocca, ed impercettibilmente tutti ci movemmo pronti ad una delle sue migliori sfuriate;
A sorpresa però dalla sua bocca non uscì niente se non un sospiro rassegnato, mentre le sue spalle si alzarono ed abbassarono per accompagnare quel gesto.
- okkay- disse semplicemente abbassando lo sguardo e facendo un'espressione degna di Madre Teresa di Calcutta.
Per poco gli occhi non mi uscivano dalle orbite e non mi si slogava la mascella.
- okkay?- ripetei allibito
Lei mi guardò accigliata piegando la testa di lato, come se non capisse il perchè della mia meraviglia.
- beh, povera Danielle, è costretta a portarsela dietro, cosa possiamo farci? Tanto è l'ultima sera che è qui, giusto?- sorrise a Kevin che annuì con lentezza misurata; Non si era ancora ripreso dallo shock.
-visto- sorrise alzando le spalle
Un silenzio anormale scese nella stanza, nessuno ci aveva capito niente;
-TU!- urlò improvvisamente Kate indicandomi e facendomi sobbalzare
Mi portai una mano al petto indietreggiando; Cosa avevo fatto?
- cosa hai fatto alla mia amica?!- trillo avvicinandosi poi a Ronnie con sguardo languido
- diciotto anni ci ho messo per farla diventare intrattabile, acida ed aggressiva- disse mentre le accarezzava la testa come se fosse il suo gatto -poi arrivi tu, ed in quattro mesi me la fai diventare uno zuccherino! Povero amore mio- continuò mentre Ronnie la guardava accigliata
- ma quale zuccherino!- sbottò la mora scrollandosi l'amica di dosso
- oh, stai guarendo- disse unendo le mani teatralmente mentre noi sorridevamo divertiti
Ronnie alzò gli occhi al cielo poi si rivolse a noi.
- scusatela, l'acqua ossigenata le ha dato al cervello; Tipico problema delle bionde- sorrise malefica verso l'amica
-oh oh, così mi piaci! Ma so che puoi fare di meglio- rispose a tono Kate spintonandola leggermente
- beh- si intromise Kevin interrompendole -visto che è tutto a posto, io andrei a farmi una doccia- disse alzandosi e congedandosi con un saluto
Così in salotto eravamo rimasti noi quattro che non sapevamo cosa fare mentre aspettavamo Danielle e Carrie.
Lanciai uno sguardo a Ronnie, che era intenta a studiare le punte dei suoi capelli, ancora sorpreso per la sua reaazione che non mi sarei mai immaginato; Dovevo indagare.
-cosa vi va di fare?- chiese Joe rivolto alle ragazze
-quanto tempo abbiamo?- chiese distratta Ronnie
- conoscendo i ritardi di Carrie, una mezz'ora buona; A meno che oggi non abbia particolarmente voglio di vedere Nick- mi provocò lanciandomi un'occhiata
-molto divertente- risposi per niente divertito e lanciando un'occhiata a Ronnie che continuava a tenere lo sguardo basso.
- ho un idea!- saltò improvvisamente Kate -che ne dite di guardare una puntata di Will&Grace? Tra poco inizia-
Gli occhi di Joe si illuminarono ed un sorriso si formò sul suo viso.
- fantastico! E' il mio telefilm preferito- disse entusiasta sorridendo alla bionda
- anche il mio! oh adoro Karen- disse con aria sognante e Ronnie alzò gli occhi al cielo
- beh mentre voi vi divertite a guardare la tv...- dissi lanciando poi uno sguardo a Ronnie -che ne dici di prendere un pò d'aria?-
Mi guardò per un istante poi annuì sorridendo.
Mi alzai e le porsi la mano che afferrò alzandosi a sua volta e ci avviammo verso il giardino.
-oh, come sono carini- sussurrò Kate
-ti ho sentito- disse con voce bassa e minacciosa Ronnie prima di uscire dalla stanza.
Sorrisi e guardai difronte a me il sole che stava tramontando rendendo il cielo di un arancione così intenso da far quasi male alla vista.
Con Ronnie accanto mi avviai in silenzio verso un punto indefinito del giardino, allontanandomi sempre di più dalla casa.
Il suo comportamento di prima mi aveva insospenttito alquanto; Conoscevo la parte di lei dura ed aggressiva e non mi sarei mai aspettato una reazione del genere.
Ero troppo curioso per aspettare oltre.
- e così Carrie non è un problema?- buttai lì con nonchalance
La vidi alzare gli occhi al cielo prima di rispondere.
-no- rispose semplicemente
La guardai ancora una volta, mentre continuava a camminare con l'espressione rilassata.
-non è da te- continuai accigliato
- verrà qui in ogni caso, non posso certo impedirlo, quindi perchè prendersela?!- rispose alzando le spalle
Era così strano!
Non sapevo perchè ma sentivo il bisogno di andare a fondo, come se ci fosse qualcos'altro che volessi sapere.
- non ti da fastidio neanche un pò?- sussurrai incerto
Si fermò di scatto, facendo fermare di consequenza anche me.
Alzò un sopracciglio e sorrise sarcastica, mentre sul suo viso si formava un espressione furba.
- ecco qual'è il punto- disse mentre il suo sorriso si allargava
Continuai a guardarla accigliato.
-vuoi sapere se sono gelosa- sghignazzò facendo un passo verso di me
-che? n-no, io non...- balbettai diventando rosso in viso
Ecco cosa mi aveva colpito dall'inizio; Mi feriva il fatto che lei non avesse battuto ciglio perchè l'avevo preso come un gesto di disinteresse nei miei confronti.
Insomma, lei sapeva che Carrie era interessata a me, perchè non aveva reagito in alcun modo?
-oh si- disse facendo un altro passo annullando del tutto la distanza tra i nostri corpi -vuoi sapere se mi da fastidio il fatto che Carrie è interessata a te- sghignazzò ancora mentre il mio imbarazzo cresceva a dismisura
- non è cos', i-io...- il mio balbettare fu interrotto dalla sua risata cristallina
Mi buttò le braccia al collo e gettò la testa all'indietro mentre dalle sua labbra usciva una risata fresca e gioiosa.
Mi trovai a sorridere di rimando mentre le mie mani si posavano sui suoi fianchi.
Alzò la testa di scatto fissandomi negli occhi per qualche istante, poi con un gesto veloce mi strinse forte a se, ed io sentii la testa girare così velocemente che per poco non caddi; era una sensazione indescrivibile sentire il calore del suo corpo sul mio.
Allentò di poco la sua stretta, quando bastava per guardarmi negli occhi.
-come potrei non essere gelosa di te?- sussurrò mentre con un dito tracciò una linea retta dal mio orecchio alla base del collo; Chiusi gli occhi per assaporare quel momento e lei aspettò che li riaprissi per continuare.
- ma ti conosco bene, e so che Carrie non è affatto una tentazione per te- sorrise ed io rimasi immobile, incantato dall'intensità dei suoi occhi
-nel caso poi, lei decidesse di essere troppo...intraprendente, allora avrà il piacere di conoscere il mio lato migliore-
Sorrisi e la strinsi di più a me accarezzandole la schiena.
- ora si che ti riconosco- sussurrai per poi posarle un bacio leggero sulla punta del naso
Sorrise e si staccò da me lasciandomi a mani vuote e con una smorfia sul viso.
-ehi torna qui!- le ordinai gentilmente, ma lei sorrise fingendo di ignorarmi
- allora- cominciò mentre cercava di allontanarsi da me -quando hai intensione di farmi salire sulla tua casa sull'albero?- sorrise
- non credo tu sia ancora pronta- sorrisi facendo un passo verso di lei
- ma come?- chiese accigliata -cosa devo fare per salire su quella cosa?-
-inanzi tutto non chiamarla cosa- dissi fintamente offeso e lei sorrise -poi, non so, devo pensarci; Ma se venissi qui sarebbe un inizio- dissi facendole cenno di avvicinarsi
-i ricatti non mi sono mai piaciuti- sorrise facendo cenno di girarsi ed andare via, ma io fui più veloce e l'afferrai per un polso tirandola a me.
Sorrisi quando sentii i nostri petti scontrarsi, portai lentamente una mano al suo viso accarezzandone il profilo, beandomi della morbidezza della sua pelle e continuando a studiare quegli occhi in cui leggevo lo stesso desiderio che avevo io di stringerla;
Abbassò lo sguardo fissandolo sulle mie labbra, invitandomi a porre fine a quell'attesa insopportabile; Sorrisi ed avvicinai il mio viso al suo chiudendo gli occhi per riuscire a percepire meglio l'odore della sua pelle, chiusi gli occhi ed immaginai la sensazione delle sue labbra sulle mie.
Mi avvicinai ancora in cerca quel contatto tanto atteso...
- ehilà! Carrie è arrivata!- urlò una voce stridula facendoci sobbalzare entrambi
Al solito!
Sbuffai allontanandomi di malavoglia da Ronnie che mi sorrise dispiaciuta, poi lanciò uno sguardo infuocato verso la casa.
-cominciamo bene- borbottò prima di prendere un respiro profondo ed avviarsi con me verso la casa
Non so per quale motivo, ma prevedevo che i buoni propositi di Ronnie di restare calma sarebbero stati vani quella sera.




* * *



Ronnie
Dio mio, fa che si strozzi.
Era questo il mio pensiero costante da quando avevo sentito la voce stridula di quell'essere.
Dubitavo che al mondo esistesse un essere vivente più snervante di Carrie.
Avevamo appena finito di mangiare, e per tutto il tempo l'avevo fissata sperando che qualcosa gli andasse di traverso, purtroppo questo non accadde, quindi fummo costretti a fingere di sentire i suoi monologhi su quanto fosse calda Los Angeles, quanto il clima non favorisse il mantenimento dei suoi capelli, ecc, ecc, ecc.
Ora eravamo tutti in sala da pranzo ed ognuno proponeva cosa fare.
-che ne dite di un film?- propose Nick, ma Danielle scosse la testa
- tra un ora dobbiamo tornare a casa, non abbiamo il tempo- spiegò
-un gioco?- propose Kate
-tipo?- chiese accigliato Nick
- che ne dite di obbligo o verità?- saltò su Carrie
Alzai gli occhi al cielo, seguita dal resto dei presenti;
Qualunque cosa pur di farla stare calma.
Così ci eravamo trovati tutti in cerchio, tutti più o meno onnoiati, mentre una Carrie eccitata dettava le regole.
- bene, iniziamo in ordine decrescente, quindi il primo sarà Kevin, poi Joe e così via, io sarò l'ultima. Tutto chiaro?- chiese sorridente mentre un mugolio di assenso si alzò
Il gioco ebbe inizio e tranquillamente tutti fecero le loro domande, più o meno stupide.
Quando arrivò il turnò di Nick io scelsi "obbligo" e, con mio grande imbarazzo, mi obbligò a baciarlo.
Quando mi sporsi verso di lui per posargli un casto bacio sulle labbra si alzò un "uuuh" generale, mentre Kate e Danielle mi guardavano con aria sognante e Carrie sembrava star seriamente pensando di tagliarmi a pezzi con il motosega.
Sorrisi soddisfatta e mi sedetti al mio posto un pò meno tranquilla: era il turno di Carrie.
Carrie, sorprendendomi, fece domande tranquille, ma non mi illudevo troppo, sapevo che i suoi bersagli preferiti eravamo io e Nick.
Come volevasi dimostrare.
-Bene, Ronnie- sputò quasi il mio nome guardandomi negli occhi ed io sostenni senza problemi il suo sguardo -Obbligo o verità?- chiese
- verità- dissi sicura alzando il mento
- bene- sorrise alzando un sopracciglio
Continuai a fissarla negli occhi attendendo la sua domanda, poi aprì la bocca e parlò.
- sei vergine?- sorrise maligna
- Carrie!- sbottò Danielle mentre tutti attorno a me si erano paralizzati e sentivo distintamente lo sguardo di Nick su di me, che attendeva una mia risposta.
Pensava di mettemi in difficoltà?
-si- dissi con voce ferma e lei parve delusa dalla mia risposta
-sei sicura?- insistette
- non so cosa voglia sentirti dire- cominciai dura e lanciai uno sguardo a Danielle chiedendole tacitamente il permesso di proseguire, non volevo offendere lei.
Danielle mi incoraggiò con un sorriso furbo e proseguì.
- capisco che per una persona come te forse è inconcepibile che una ragazza sia vergine a 18 anni, ma è così-
Ronnie 1/Carrie 0
Carrie si mise la coda tra le gambe e distolse il suo sguardo dai mio mentre gli altri mi guardavano sorridendo e Nick mi strinse la mano.
- bene, ora tocca a te Nick. Obblgo o verità?- disse con quello che doveva essere un tono sensuale, ma sembrava parecchio ridicolo sentito da una ragazzina di 15 anni.
- verità- rispose Nick annoiato
- ottimo, questa è una domanda che volevo farti da un pò. So che sei stato fidanzato per parecchio tempo con Miley, ovviamente non è un segreto, beh ci pensi ancora?- degluttì a fatica e cercai di non mostrare il mio disagio, non volevo dargliela vinta.
-No- rispose Nick sicuro
Sorrisi soddisfatta, ma Carrie non era intensionata a desistere.
- oh oh oh, che risposta affrettata, come mai?- chiese con un ghigno
- non ho alcun motivo per ponderare la risposta. Non ci penso più da tanto ormai- disse stringendo ancora di più la mia mano
Lo sguardo di Carrie si posò sulle nostre mani e sulle sue labbra si formò un sorriso furbo che mi fece venir voglia di strapparglielo ad unghiate.
- oh capisco- sussurrò -non vuoi esporti davanti alla tua nuova fiamma- sussurrò e tutti gli occhi si posarono su di me.
Nuova Fiamma?
Sentii il sangue salirmi al cervello e la vista si offuscò facendomi avere un leggero giramento di testa; Sentii la mano di Nick stringere ancora più forte la mia e vidi gli altri trattenere il respiro mentre Kate accanto a me sussurrava -ora scoppia-
Avevo tutti i buoni propositi del mondo quella sera, non volevo arrabbiarmi, non volevo essere aggressiva, volevo comportarmi bene.
Non volevo.
Ma come diavolo si permetteva?
Come poteva dire cattiverie gratuite solo per provocare dolore?
Di scatto lasciai la mano di Nick e mi alzai portandomi di fronte a Carrie, che si alzò a sua volta.
Nonostante la differenza d'età lei era più piccola di me solo di qualche centimetro, grazie ai tacchi vertiginosi che portava ai piedi.
La guardai mentre mi guardava con sfida, allora scoppiai.
-Stammi bene a sentire, sotto specie di travestito con la gonna! Non ho alcuna intenzione di starmene qui a sentire le tue cattiverie! Sappi che non ti metto le mani addosso semplicemente perchè sei una ragazzina, ed a me piace il confronto con persone alla pari, non con bambine cresciute male- le urlai in faccia
- ma sappi che se continui a rompere me o Nick non mi farò più tanti scrupoli e ti strapperò la pelle dalla faccia con le mie stesse mani. Per cui invito te e la tua gelosia del cavolo e non rompere le scatole!Chiaro?!- sbottai diventando rossa per la rabbia
Vidi nel suo sguardo un attimo di tentennamento, ma non era intenzionata a darmi l'ultima parola.
- capisco che tu te la prenda, dev'essere difficile essere consapevoli di non essere all'altezza- cominciò con finta aria dispiaciuta - beh spero lui si renda conto presto di meritare di meglio-
Silenzio.



U C C I D E R E.


- quancuno la fermi!- urlò Kate prevedendo che mi sarei avventata sulla ragazzina
- io ti ammazzo!- urlai in preda alla rabbia allungando una mano verso Carrie
Prima che potessi afferrarla però due braccia muscolose mi afferrarono da dietro allontanandomi da lei.
-Ronnie, calmati- sentii la voce di Nick che sussurrava al mio orecchio, ma in quel momento il mio cervello era scollegato
-lasciami!- urlai cercando di divincolarmi, senza successo.
- lasciami! qualcuno deve insegnarle le buone maniere- sbottai mentre Carrie terrorizzata si era rifuggiata in un angolo della stanza.
-portala fuori, Nick!- urlò Kate e contro la mia volontà venni portata in giardino
-brutta strega! come si permette- sbottai mentre Nick continuava a tenermi le spalle temendo che potessi fare dietro front.
Giusta intuizione.
-Ronnie calmati!- disse facendomi sedere su una sdraio in piscina
- che fai, la difendi?- sbottai offesa
- certo che no! Ma ti verrà un embolo al cervello se non ti calmi- disse sedendosi accanto a me e passandomi una mano attorno alle spalle -non ne vale la pena- sussurrò calmandomi
Lentamente la rabbia sbollì, e andata via la rabbia realizzai quello che avevo appena fatto.
Ero impazzita.
Sopratutto però, avevo mandato tutto all'aria.
Quel giorno infatti ero restata calma quando Kevin mi aveva detto della presenza di Carrie, avevo sopportato le sue domande ed il suo continuo ciarlare, per un motivo preciso.
Volevo dimostrare a Nick di non essere la ragazza dura ed aggressiva quale mi ero mostrata, volevo cercare di essere una di quelle ragazze sempre sorridenti e dolci che si vedono in tv, una di quelle pronte a chiamare un autombulanza in caso le si fosse spezzata un'unghia; Una di quelle che avevo sempre odiato.
Volevo farlo per lui.
Il risultato?
Avevo tentato di uccidere una quindicenne, non che cugina della futura moglie di suo fratello.
Bingo.
Mi presi il viso tra le mai e sospirai sconfitta.
Ero un disastro. 
- che c'è?- chiese lui comprensivo accarezzandomi la schiena
Non meritavo un ragazzo come lui.
- mi dispiace tanto, non so cosa mi sia preso- sussurrai
- ehi lei ti ha provocato troppe volte, anche un santo sarebbe esploso- cercò di confortarmi lui
- non è questo- contestai
- e cos'è?- chiese ancora
Sospirai ancora torlgiendo le mani dal viso, ma restando a sguardo basso.
- ha ragione lei, tu meriti di meglio-
-Ronnie...- si lamentò lui ma io lo interruppi con un cenno
-andiamo Nick anche un cieco se ne accorgerebbe...-
-Ronnie...-
-guardati! Sei perfetto! Come fai ad accontentarti di me?-
-Ronnie!-
- io sono acida, aggressiva, impulsiva-
- Ronnie-
- non sono bionda, alta, magra, non piango se mi si spezza un'unghia, non mi interessa se ho un capello fuori posto, odio i film d'amore...sono un disastro!-
-Ronnie!- sbottò lui prendendo il mio viso tra le mani e costringendomi e guardarlo neglio occhi
Un lampo mi attraversò il petto, mentre guardavo l'intensità dei suoi occhi.
-In primo luogo- cominciò -odio le bionde- sorrise per poi diventare serio.
-tu sei bellissima- sussurrò mentre il mio cuore perdeva un battito e le mie guancia si coloravano di rosa - e non devi vergognarti di te stessa, perchè tu mi piaci come sei; Amo la tua forza, amo la tua aggressività, amo la tua semplicità, amo il tuo carattere...- sussurrò mentre il suo sguardo raggiungeva le mie labbra e con le dita accarezzò il labbro inferiore mentre un brividò si impossessava del mio corpo -...ed amo te- concluse puntando i suoi occhi nei miei
Smisi all'istante di respirare, mentre i miei occhi si spalancavano ed il cuore prendeva a martellare frenetico nel petto.
Forse avevo capito male.
- come scusa?- dissi completamente in trance continuando a fissarlo
Mi accarezzò delicatamente una guancia, dalla tempia al mento.
-ho detto che ti amo, Ronnie- disse sicuro
Sentii un crampo violento allo stomaco ed il mio respiro da fermo cominciò ad accellerare seguendo i battiti del mio cuore.
- Nick, io...- dissi confusa e lui mi sorrise dolce poggiandomi un dito sulle labbra
- non dire niente- sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra -baciami-
E così feci, passando le mani tra i suoi ricci ed attirandolo a me con tutta la forza che avevo nelle braccia.
Sorrisi sulle sue labbra e lo strinsi ancora più forte a me.
Mi amava.
Ed ero al settimo cielo.

And I will love you, baby - Always
And I'll be there forever and a day - Always
I'll be there till the stars don't shine
Till the heavens burst and
The words don't rhyme
And I know when I die, you'll be on my mind
And I'll love you - Always

(Always - Bon Jovi)


* * *

OOOOllè!
No, non avete le visioni, ho aggiornato u.u
Vi chiedo ancora una volta umilmente perdono per il terribile ritardo, ma davvero questa scuola mi sta uccidendo, e siamo solo a novembre!
Non oso immaginare come sarà quando si avvicinerà l'esame :S
Beeeh apparte questo, mie care, ho una cosa importante da dirvi u.u
In questi giorni la mia mente malata stava pensando una cosa del tipo...che ne direste di un seguito di questa storia?
Era una cosa che stavo pensando da un pò, poi però nell'ultimo capitolo sono diminuiti i commenti, quindi non sono proprio certa che vi faccia piacere un eventuale seconda parte xD
Per cui dipende tutto da voi.
Se un bel numero di persone vuole il seguito, seguitò sarà, altrimenti la finiamo qui.
Vi prego di dirmi sinceramente cosa ne pensate anche semplicemente con un "si!" o un "smettila di ammorbarci con questa lagna!"
PLEASE!




Time of thaaaaaaaanx!
Grazie a chi ha messo la mia storia tra le preferite:

 1 - Aesial
2 - annaritaa86 
3 - annina94 
4 - baby jonas 
5 - camy1994 
6 - debby95 
7 - Dreamer_girl 
8 - FallInLove 
9 - fra65

10 - FreNick 

11 - il phard di biancaneve

12 - ILoveJoeDanger 
13 - Ithil_Elendil

14 - Jonassosa 
15 - LadyJonas 

16 - lully104 
17 - May_08 
18 - mione94 

19 - mrs000 
20 - nes95 
21 - PizzaPazza 
22 - Reden_ 
23 - Ryry_ 
24 - SamCrush 
25 - Sarocchio97

26 - sbrodolinalollypop 

27 - sheisnichi 
28 - Smiley__

29 - Sofyjbthebest 

30 - Sophiaa 
31 - tecnool 
32 - Who_I_Am 
33 - Will_Gilmour 
34 - wolfgirl92 
35 - xitsbenny
36 - _MissMe__


Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate :

1 - ada12 
2 - annaritaa86 
3 - fra65

4 - ILoveJoeDanger 
5 - lulucry 
6 - Sophiaa 
7 - _____Jo_____


Grazie a chi l'ha messa tra le seguite :

1 - 102luna 
2 - Aesial 
3 - annina94 
4 - baby jonas 
5 - baby93 
6 - bika95 
7 - blinkina 
8 - Brucy 
9 - camy1994 

10 - cccc 
11 - cussolettapink 
12 - DarkSwan

13 - debby95 
14 - Dreamer_girl 

15 - FallInLove 

16 - ffdipendente 
17 - fra65 
18 - FreNick

19 - glokky 

20 - Ila96 
21 - ILoveJoeDanger 
22 - jotica90

23 - Kykka96 
24 - Let It Be 

25 - lovebug 
26 - mery91g 
27 - mione94 
28 - Mudvayne 
29 - pandora_vampire 
30 - Reden_ 
31 - sara_10 
32 - Sarocchio97 

33 - sbrodolinalollypop 

34 - Sofyjbthebest 
35 - Stero_Love96 
36 - Veronica91 
37 - xitsbenny 
38 - _IAmWhatIAm_



Ed infine grazie mille a voi che commentate e riuscite sempre a strapparmi un sorriso <3 :

 Ila96:
ehi! hai letto la mia storia in una settimana e non hai tentato il suicidio *_*?! wow sono fiera di me! hahah
Sono contenta che ti piaccia *_* spero continui a dirmi cosa ne pensi, sopratutto riguardo ad un eventuale seconda parte della storia!
un bacio ^^


 FreNick:
Grazie mille! Mi spiace per il ritardo, ma in questo periodo tra scuola ed il resto non ho proprio tempo! Spero ti sia piaciuto il capitolo e spero che mi dica cosa ne pensi di un continuo della storia!
baci ^^


 Ryry_:
Cara!
Come potrei dimenticarmi di lei!
Le è piaciuto il capitolo?
Spero di si u.u
e spero inoltre che mi dica cosa ne pensa della mia malsana idea di continuare questa storia u.u
Ci si sente <3


 Sarocchio97:
oh, grazie mille *_*
mi fa davvero piacere sapere che riesco a farvi entrare nella storia ! Pensa che a volte quando scrivo mi incanto da sola davanti al pc perchè mi perdo immaginando le scene xD
Ad ogni modo, spero ti sia piaciuto il capitolo e spero che tu mi dica la tua sulla possibilità di continuare la storia!
baci baci!


 Sophiaa: aaaaah non sai quanto mi ha fatto sorridere la tua recensione!
"Anche io ringrazio chiunque abbia mandato te, per raccontarci questa fantastica storia!*O* "
Cioè, credo di essermi innamorata di te *O*
Davvero, grazie mille *_*
E scusami per il ritardo! Ma tu mi puoi capire, questa scuola mi sta uccidendo!
Aspetto una tua opinione sul continuo e sul capitolo ovviamente!
baci <3


 jeeeeee: oh mio Dio, grazie *_*
Purtroppo sono ancora moooolto lontana dalla perfezione xD ma grazie, davvero *_*
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
Che ne pensi di un seguito?
baaaaaaci <3

 Smiley__: ushaUSHAushaUSHUa
caVa <3
Spero ti sia piaciuto questo capitolo?
Un baaaaaacio



Un grazie anche a chi legge <3
Vi amo.

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Capitolo 27
*** I'll wait forever ***


new chap
Buongiorno, mie care.
Eccoci qui.
Essì, sto aggiornando davvero in meno di una settimana!
Non volevo aggiornare così velocemente in realtà, ma cavolo 15 recensioni *-*! Ve lo meritavate assolutamente un aggiornamento Flash!
Non credevo ai miei occhi!
Vi amo perdutamente, sappiatelo.
Anyway.
Prima di iniziare a leggere il capitolo volevo dire un paio di cosette.
Inanzi tutto, mi sembrava doveroso spiegare per bene cosa è successo domenica sera alle persone che hanno letto il mio post dove traspariva un pò della mia rabbia pari a quella di Polifemo quando Ulisse gli accecò un occhio.
Bene.
Quella sera girando per internet ho trovato la mia storia su FB, pubblicata da una ragazza sul suo spazio, e non avevo letto che lei aveva specificato nella pagina iniziale che le storie non erano sue.
Ad ogni modo, per farvela breve, ho chiarito con questa persona(che tra l'altro è simpaticissima xD) e l'ho pregata di specificare meglio che la storia non è stata scritta da lei, magari mettendo anche il mio nome in fondo alla pagina.
Vabè come sempre volevo scrivere giusto due riga e mi sono ritrovata un poema.
Si, mi levo dalle balls!
Buona lettura, ci vediamo giù con altre due notizie "importanti"!

*    *    *
I'll wait forever

Ronnie


Mi ravviai distrattamente i capelli e cercai nel mio armadietto il libro di trigo.

Un altra giornata, un altra stremante giornata scolastica.

Chiusi l'armadietto con uno scatto mentre venivo assalita dall'ennesimo sbadiglio.

-Hey- la voce di Nick alle mie spalle mi fece sobbalzare e per poco non mi caddero i libri dalle braccia.

- c-ciao- balbettai colpevole voltandomi verso di lui

Tutte le mattine io e Nick ci incontravamo fuori scuola per poi entrare insieme, quella mattina invece, ero entrata di fretta sperando di non incontrarlo.

- perchè non mi hai aspettato?- mi chiese accigliato

- oh, dovevo prendere una cosa dall'armadietto- inventai stringendo i libri al petto ed avviandomi per il corridoio, seguita da lui

-ah- disse semplicemente 

Ora, vi starete giustamente chiedendo perchè evitavo Nick.

La risposta è molto semplice;

Ero una codarda.

Quando il giorno prima aveva detto di amarmi, ero andata in uno stato di totale confusione.

Non che non fossi la persona più felice sulla faccia della terra per questa sua confessione, ma ora non sapevo come comportarmi con lui.

Sopratutto però non sapevo cosa si aspettasse da me;

Si aspettava che mi dichiarassi a mia volta?

Non ero affatto pronta, anzi, me la facevo sotto.

-quindi domani è il grande giorno, eh?- chiese Nick

- come?- chiesi a mia volta distratta

-Domani...la sfilata...Kate...- spiegò come se stesse parlando con una ritardata

- oh si, certo- balbettai arrivando fuori la mia classe

- Ronnie, tutto bene?- chiese accigliato

- certo!- urlai isterica spaventandomi da sola - perchè non dovrebbe andare tutto bene?!- conclusi con una risata isterica, che non lo rassicurò di certo.

- sicura? mi sembri un pò...strana- insistette

- sciocchezze!- sbottai sventolando una mano avanti al viso -ora devo andare a lezione, a dopo!-

Mi voltai lasciandolo nel bel mezzo del corridoio con un'espressione allibita sul viso.

Presi posto ad uno dei banchi liberi nelle ultime file e, sconfortata, poggiai la fronte sul piano del banco liscio e freddo.

Ero davvero un idiota.

Perchè non riuscivo a comportarmi normalmente? Perche non riuscivo ad affontare le cose come la maggior parte delle persone normali? 
E ,sopratutto, perchè ero un'idiota?

Sbattei la testa sul banco, sperando di spaccarmela, ed ancora e ancora e ancora...

- hai dimenticato di prendere il Prozac stamattina?- sentii una voce sarcastica accanto a me che riconobbi al volo.

-Buongiorno Lex- salutai con tono funebre la mia migliore amica, senza però alzare la fronte dal banco

Sentii la sedia scostarsi, segno che Lexus aveva preso posto accanto a me.

-So che ti sembrerà una domanda stupida ma, che diavolo stai facendo?-

Sbuffai prima di alzare la testa dal banco per prendermela tra le mani.

- mi sento davvero un idiota!- sbottai

Continuai a guardare in basso aspettando una sua risposta, che però non arrivò; Mi voltai verso di lei per verificare se mi stesse ascoltando o meno e la guardai accigliata quando la vidi annuire con aria contrita come a dire "mi spiace che tu sia un idiota".

Vedendo la mia espressione accigliata si bloccò alzando entrambe le sopracciglia e fece l'espressione dispiaciuta più finta che avessi mai visto in vita mia.

-oh, forse quella era la parte dove io avrei dovuto accarezzarti il capo dicendoti che non è vero che sei un idiota?- sorrise divertita

Storsi il naso, davvero divertente.

- da quando sei così simpatica?!-

- da sempre, mia cara. Ma bando alle ciance, cos'è successo?- mi chiese sporgendosi verso di me

Sospirai sconfitta; Un amica normale no, eh?

Aprii la bocca per parlare, ma in quel preciso istante il professore di letteratura fece il suo ingresso salutando la classe e zittendomi all'istante.

Guardai Lexus che mi lanciò uno sguardo eloquente.

Le avrei spiegato tutto dopo.


I'm scared,
you're scared,
we're scared of this

Pura pazzia.

Totale e pura pazzia era ciò a cui mi trovavo di fronte in quel momento in sala mensa.

- OH MIO DIO!- urlò Kate accompagnando la sua affermazione con l'ennesimo "gridolino" capace di sfondare i timpani ad un elefante.

- manca solo un giorno! Vi rendete conto?!- strillò ancora battendo le mani come un burattino

Sorrisi incerta a Kate guardandomi in torno per accertarmi che ci fossero uscite di sicurezza sufficienti.

Quando Kate era su di giri, era impressionante.

Non smetteva di parlare un secondo, si dondolava istericamente da un lato all'altro tanto che se commettevi l'errore di guardarla per due minuti di seguito, avresti vomitato tutto il pranzo; Ma la cosa più irritante era la sua capacità di trarmetterti ansia.

Cosa che tra l'altro io, in quel momento, avevo già abbastanza di mio.

Quel giorno però era giustificata sotto tutti i punti di vista, insomma, il giorno dopo sarebbe stato uno dei giorni più importanti della sua vita, chi non avrebbe dato di matto in un'occasione come quella?

- Buongiorno ragazze- senti accanto a me la voce di un Nick sorridente -Kate, le tue urla si sentono dalla palestra- disse divertito unendosi a noi.

Prese posto accanto a me e mi sorrise, dolce come sempre, mentre mi sfiorava un braccio.

Rabbrividì e mi scostai repentinamente scostando lo sguardo dal suo volto per non vedere l'espressione interrogativa che sicuramente vi si sarebbe formata sopra.

-sono così elettrizzata!- continuò Kate, poi si rivolse a Nick -a proposito, hai detto a Joe e Kevin che sono invitati vero? Oh e quasi dimenticavo Danielle! Glielo hai detto vero?- gesticolò Kate parlando senza respirare.

- Certo, tranquilla- sorrise a metà lanciandomi un'occhiata, mentre io fissavo le mosche

-oh e non dimenticare Carrie- sorrise Jamie guardandomi divertita

Rabbrividì al ricordo del giorno precedente, e non di certo per litigio.

Guardai Nick di sottecchi e lo vidi stoncere il naso per poi sorridere.

- per amor del Cielo! Carrie è partita stamattina e non ho intenzione di vererla per moooolto tempo-

Era così bello quando rideva.

Un sorriso raro, ma sincero.

Un sorriso che pochi avevano la fortuna di vedere.

Si, perchè lui era quello serio, quello responsabile, quello maturo.

Era tutto questo, certo, ma era anche la stessa persona che inventava battute stupide per strapparti un sorriso, quello che non si faceva troppi problemi a tirare bicchieri in faccia ad omoni tre volte la sua taglia, quello che quando si sentiva confuso andava a riflettere in una casetta di legno su un albero.

Era la persona che il giorno prima aveva detto di amarmi.

Ed io?

Lo amavo da morire, ma avevo una paura tremenda.

 

*   *   *


Nick

Mi voltai ancora una volta verso Ronnie e la trovai a fissarmi con aria assente.

Cosa le prendeva?

Quel giorno era strana.
Distante e fredda si comportava quasi come se non esistessi ed io proprio non capivo.

La sera prima era andato tutto alla grande, omettendo ovviamente il suo tentato omicidio.

Che fosse nervosa per via di Carrie?

Dopo la sua sfuriata, Danielle aveva deciso che sarebbe stato meglio riportare Carrie a casa, senza prima però aver detto a Kevin di riferire a Ronnie che da oggi in poi sarebbe stata il suo idolo.

Comunque, dopo la ritirata di Carrie, Ronnie sembrava essersi rilassata e la serata era andata per il meglio e...

...e chi volevo prendere in giro?

Sapevo benissimo quel'era il motivo del suo distacco, bastava fare due più due, ma non volevo ammetterlo perchè mi serebbe sicuramente venuta una crisi di nervi.

La sera prima non ce l'avevo fatta più, le avevo detto che mi ero innamorato di lei. Non mi ero prefissato di dirglielo e non ci avevo pensato neanche un secondo, l'avevo detto e basta, come una cosa naturale. Insomma era lì, a due centimetri da me bellissima come sempre, sentivo il calore del suo corpo sul mio ed i miei occhi sciogliersi nei suoi e...non avevo saputo resistere, l'avevo detto spontaneamente.

Non ero affatto pentito di quello che avevo detto, perchè era l'assoluta verità, solo magari avrei dovuto fermarmi un attimino a valutare le consequenze delle mie parole.

Qualcosa del tipo "come la prenderà Ronnie?" 

Ed a quanto pare, Ronnie, non l'aveva presa benissimo.
Quello che più mi preoccupava però era il perchè della sua reazione.

Si comportava così perchè non ricambiava o perchè era stata presa alla sprovvista?

Sospirai in silenzio lanciandole un'occhiata di sottecchi ed ancora una volta mi persi ammirando quei lineamenti perfetti addolciti dalla delicatezza delle sue labbra rosse carnose, dal naso piccolo e dritto, dagli occhi luminosi.

Scossi la testa sconsolato.

Ero davvero un idiota.

Avevo sudato sette camicie per riuscire a farmi rivolgere la parola, ed altre sette per convincerla a darmi una possibilità, come avevo potuto pensare anche solo lontanamente che lei potesse innamorarsi di me come io lo ero di lei dal primo istante in cui l'avevo vista?

-Nick? hai capito?-

Quattro paia di occhi si posarono su di me nell'istante preciso in cui la campanella urlava la fine dell'ora di pranzo, ed io mi trovai impreparato.

- cosa?- chiesi guardando Kate che aveva parlato

Sorrise e si alzò raccogliendo le sue cose imitata dalle amiche.

- ho detto se dopo volevi unirti a noi, andiamo ad Hollywood per controllare che tutto sia pronto per domani-

- sicuro, a che ora?- chiesi

- io vado lì verso le 16, tu vieni pure quando vuoi- sorrise e si voltò diretta verso la sua prossima lezione con Lexus e Jamie a suo fianco.

Spostai la mia attenzione su Ronnie accanto a me che mi guardava assente con le guancia arrossate.

- non sei costretto a venire- disse mordendosi il labbro inferiore

- non sono mai stato costretto- risposi accigliato - mi fa piacere, lo sai-

- certo, certo, è solo che...- lasciò a metà la frase scuotendo la testa

Sapevo che avrei dovuto chiederle di terminare la frase, avrei dovuto chiederle cosa aveva, sapevo che avrei dovuto affrontare la cosa, ma al momento ero troppo codardo per farlo.

-ti passo a prendere dopo?- chiesi sperando che avessimo potuto avere un pò di tempo per chiarire le cose.

Spostò il peso da una gamba all'altra con fare imbarazzato.

- no, vado con Kate- disse puntando i suoi occhi nei miei - per farle compagnia...- sussurrò

- capisco- sussurrai mentre il mio cuore aumentava i battiti

- a dopo?- salutò lei accennando un sorriso

- a dopo- confermai senza però riuscire a mettere un pò di allegria nella mia affermazione

Sospirò avvicinandosi a me e, dopo essersi alzata in punta di piedi, mi posò un bacio leggero sulla guancia per poi voltarsi ed uscire dalla sala mensa.

Sospirai mentre sentivo l'ansia prendere il sopravvento sulla mia mente.

Avevo rovinato tutto, me lo sentivo.


 

Cause I was born
to tell you I love you
and I am torn to do what I have to,
to make you mine
stay with me tonight
( Secondhand Serenade - Your Call)

- Nick calmati- mi disse per l'ennesima volta Kevin guardandomi spaventato

-calmarmi? come posso calmarmi?!- sbottai mentre continuavo a mordicchiarmi le unghia fissando un punto indefinito di fronte a me

- Kevin ha ragione, agitarsi non serve a nulla- disse allora Joe sedendosi accanto a me ed io lo fulminai con un occhiataccia.

Forse non avevano capito bene.

- ho detto a Ronnie che sono innamorato di lei, e lei il giorno dopo quasi non mi rivolge la parola, ed io non dovrei agitarmi?-

Non dovevo agitarmi? Me la stavo letteralmente facendo sotto!

Non riuscivo a non pensare a quanto fossi un idiota!

Le dico di voler fare le cose con calma, senza fretta per metterla a suo agio e cosa partorisce la mia mente brillante?

Di confessarle di amarla dopo una settimana dal nostro "primo" appuntamento!

Ed ora avevo una paura tremenda.

Avevo paura che avessi fatto un passo troppo lungo verso di lei ed ora lei spaventata si sarebbe tirata indietro, ma daltronde non potevo e non volevo rimangiarmi la parola;

Ero innamorato di Ronnie in un modo così intenso e puro da spaventare anche me.
Non mi ero mai sentito così prima, e non potevo affatto negare un sentimento così grande, non ce l'avrei fatta a contenerlo.

Sospirai.

- perchè ha reagito così?- sussurrai sconfitto conoscendo già la risposta

Era ovvio che lei non mi amasse.

Daltronde come poteva lei amare me?

Me che ero così impacciato, insicuro, testardo, permaloso.

-Nick- cominciò Kevin -mettiti per un attimo nei panni di Ronnie-

Alzai lo sguardo verso Kevin ed annuì invogliandolo a continuare.

- Noi siamo cresciuti in un ambiente pieno di calore e siamo stati abituati da piccoli a dire sempre quello che sentivamo perchè accanto a noi c'erano persone che ci aiutavano e sostenevano in tutto- Kevin fece una pausa sospirando

- a lei invece, è stato insegnato che mostrare i propri sentimenti è segno di debolezza- concluse Joe posando la schiena contro il divano

Rimasi fermo a guardarli mentre riflettevo.

Avevano ragione ovviamente, ma ciò non cambiava le cose.

Insomma, cosa dovevo fare ora?

- parlale- disse di slancio Kevin come se mi avesse letto nel pensiero

- e cosa dovrei dirle, precisamente?- chiesi accigliato

- la verità- disse semplicemente lui, poi si spiegò -dille quello che provi per lei, e spiegale che non vuoi metterla in difficoltà con questo, ma semplicemente dirle quello che senti-

Beh, poteva andare.

Dovevo solo dirle la verità infondo, come aveva detto Kevin.

Non le avevo esposto i miei sentimenti per sentirmi dire lo stesso in cambio.

Non pretendevo niente da lei, niente che non sentisse di darmi.

Volevo semplicemente aprirle il mio cuore senza pretendere che lei mi aprisse il suo.

Volevo solo amarla, come non avevo mai amato nessuno.


*   *   *

Ronnie

Ero seduta su quella sedia, in quella stessa posizione, da quasi un'ora ormai.

Continuavo a fissare le mie amiche passare svelte tra uno stand e l'altro controllando che quel vestito non si fosse scucito, che quella gonna non fosse sgualcita, che tutto fosse perfetto.

Sbuffai ancora poggiando la testa al palmo aperto della mia mano e chiusi gli occhi sperando di non riaprirli mai più.

Non ci riuscivo, per quanto ci stessi seriamente provando, non riuscivo a non pensare a lui.

Quanto ero stata stupida?

Finalmente avevo trovato una persona che non aveva paura di mostrare i propri sentimenti, una persona pronta a dare tutta se stessa senza chiedere niente in cambio, una persona unica; ed io cosa facevo?

Mi tiravo indietro!

Il fatto era che proprio non ci riuscivo, avevo una fifa da far schifo!

Quello che provavo per lui, mi terrorizzava.

Era la prima volta in vita mia che mi sentivo tanto legata a qualcuno, tanto dipendente da qualcuno, e per me, che ero stata sempre una persona molto autonoma ed indipendente, era uno shock.

- Ronnie potresti controllare le scarpe?- sentii distrattamente la voce di Kate, ma non riuscii a muovere un muscolo

-Ronnie?!- chiamò ancora non ricevendo risposta

-ma che fai? Dormi?!- questa volta la voce era più vicina

Aprii svogliatamente gli occhi e guardai passivamente Kate che, con un vestito a veli color rosa antico tra le mani, mi guardava interrogativa.

-va tutto bene?- chiese piegando la testa da un lato

- no- risposi secca

- che succede? vuoi un...-

- Nick ha detto di amarmi- dissi tutto d'un fiato con voce funebre

Vidi Kate spalancare gli occhi mentre il vestito le cadeva dalle mani ed il rumore metallico della gruccia su cui era poggiato l'abito si diffondeva per la stanza; Jamie per poco non cadeva tra i vestiti; L'unica che ebbe una reazione insolitamente tranquilla fu Lexus che si fermò giusto un attimo per alzare gli occhi al cielo sussurrando un "sai che novità", per poi tornare a controllare i vari vestiti.

- cosa?!- scoppiò Kate mentre anche Jamie si avvicinava a noi

- oh mio Dio!- aggiunse Jamie esaltata -quando?-

- ieri sera- sospirai poggiando la schiena sulla sedia e gettando la testa all'indietro

- Non ci posso credere!- disse contenta Kate ed io chiusi di nuovo gli occhi aspettando con timore la domanda che di lì a poco mi avrebbero fatto.

- e tu cosa gli hai detto?- dissero all'unisono facendomi sospirare rassegnata

-niente- sussurrai alzando la testa

-come, scusa?!- chiese retorica Kate spezzando l'allegria nella sua voce

- niente- ripetei alzando la testa -io non...n-non sapevo cosa dire- balbettai prendendomi la testa tra le mani

- ma tu...- cominciò timidamente Jamie -insomma, tu lo ami?- 

- io...si- sussurrai sconsolata

- qual'è il problema allora?- chiese Lexus che si era appena unita a noi

- il problema è che non...io non...non ci riesco- scossi la testa alzando lo sguardo, ormai con gli occhi pieni di lacrime e fui improvvisamente stretta dall'abbraccio delle mie amiche.

-tranquilla- sussurrò Kate

- quando ti sentirai pronta le parole verrannò da se- disse Jamie sorridendomi rassicurante

-grazie- dissi e tutte e tre mentre scioglievamo l'abbraccio

- solo che, ora non so come comportarmi; Cosa devo fare?- chiesi preoccupata

- Devi solo stare tranquilla- rispose Kate abbassandosi per raccogliere il vestito che le era caduto.

- si te stessa e comportati normalmente, quando arriverà il momento vi chiarirete- disse Lex distratta mentre tornava ad occuparsi dei vestiti

Sorrisi e mi alzai di scatto dalla sedia prendendo un bel respiro.

-Allora, dove sono queste scarpe?- chiesi entusiasta a Kate nel momento esatto in cui il mio i-Phone prese a vibrare nella tasta dei miei Jeans.

Lo presi al volo e per poco non mi strozzai con la mia saliva quando vidi che mi era appena arrivato un sms da Nick; Lo aprii con mani tremanti mentre tre paia di occhi si posavanò su di me, in attesa.

-che dice?- chiese Kate curiosa

Alzai lo sguardo verso di lei, ed era un puro sguardo di panico il mio, e risposi.

- sta arrivando-

Maybe I'm addicted,
I'm out of control,
but you're the drug
that keeps me from dying.
Maybe I'm a liar,
but all I really know is
you're the only reason I'm trying.

( Enrique Iglesias - Addicted)

- oh Dio, quasi non ci credo che abbiamo finito- sospirò Jamie mentre tutti e cinque ci avviavamo verso il parcheggio.

-a chi lo dici- la assecondò Lex passandosi una mano dietro la schiena -credo mi sia uscita un'ernia!-

Sorrisi alzando gli occhi al cielo e poi mi voltai alla mia sinistra dove, al mio fianco, camminava Nick.

Non era andata poi così male, almeno non così male come quella mattina, dove l'avevo snobbato con molta nonchalance.

No, quel pomeriggio avevo cercato di seguire i consigli delle mie amiche, ero stata naturale, ed anche se in alcuni momenti, specie in quelli dove mi stava molto vicino, mi ero sentita molto impacciata ed imbarazzata, era andata bene.

Un grido anormale mi fece sobbalzare distogliendomi dai miei pensieri.

Mi voltai con gli occhi spalancati, senza alcun dubbio su chi fosse il responsabile di quel rumore assordante.

-Sono così emozionata!- continuò Kate urlando

- odio quando fa così- borbottò Lex tappandosi le orecchie

- Kate, per amor del cielo, è l'una di notte, abbassa la voce!- la apostrofò Jamie ed io sorrisi divertita; Era un caso incurabile.

- oh andiamo Suor Claretta ed Alice nel paese delle meraviglie! Dobbiamo andare a festeggiare!- disse lanciando un'occhiata alle due che però non colsero.

-Kate! domani dobbiamo alzarci alle cinque del mattino!- la rimproverò Jamie

- e poi si festeggia dopo il grande evento, non prima!- continuò Lexus

Kate alzò gli occhi al cielo e si avvicinò alle due prendendole sotto braccio.

-Forse non avete capito. Noi tre, dobbiamo festeggiare, ora- disse lanciandomi un'occhiata eloquente ed io le sorrisi a metà tra il riconoscente ed il terrorizzato.

Eravamo ormai arrivati alle macchine quando Lexus e Jamie afferrarono il concetto.

- è vero! quasi me ne dimenticavo!- disse Jamie sbattendosi una mano sulla fronte

Lexus la fissò accigliata poi sobbalzò e parve riprendersi.

-oh si- disse massaggiandosi il sedere, forse Kate l'aveva fatta riprendere con i suoi metodi poco ortodossi.

- le avevamo promesso di offrirle un muffin il giorno prima del "grande giorno"- concluse parlando a Nick che la guardò accigliato

- ma a quest'ora saranno tutti chiusi- obbiettò

-oh no- disse Kate sventolandosi una mano davanti al viso -c'è un posto aperto tutta la notte qui vicino, facciamo un salto lì- 

-okkay. Veniamo anche noi allora- disse guardando verso di me per ricevere conferma

-certo, a meno che Ronnie non si senta troppo stanca. So che ti sei alzata presto stamattina- rispose Kate al mio posto ed io la guardai interrogativa

Solo quando mi pestò un piede con forza ed urlai dal dolore capì cosa voleva sentirsi dire.

-che c'è?- chiese Nick preoccupato dalla mia smorfia di dolore

-niente, un crampo- inventai prontamente

- vuoi sederti un attimo?- chiese mentre già portava la mano ai jeans per prendere le chiavi

- no è già passato-

-okkay- rispose dubbioso

-beh allora?- insistette Kate

-in effetti, io sarei un pò stanca- dissi fingendo uno sbadiglio - se per te non è un problema, tornerei a casa, ma voi andate pure- conclusi

-tranquilla, tanto i veri festeggiamenti ci saranno domani sera! A domani!- mi lanciò un bacio con la mano e si avviò verso la sua auto con Jamie e Lexus

Presi un bel respiro guardando la macchina allontanarsi e, racimolando quel poco di coraggio che avevo, mi voltai verso Nick che accanto a me era rimasto in silenzio, guardandomi serio.

-ti spiace accompagnarmi a casa?- chiesi retorica sorridendo

-oh, non sai quanto- sorrise e si avviò alla macchina entrando ed allacciandosi la cintura

Era davvero imbarazzante.

Lui non parlava ed io non trovavo un argomento adatto da tirare fuori tanto per occupare il silenzio.
Mi voltai verso di lui che guardava fisso la strada difronte a se, eravamo quasi arrivati.

Che ce l'avesse con me?

Effettivamente non doveva essere bello rivelare i propri sentimenti ad una persona e ricevere silenzio in cambio.

Per cui la sua reazione era comprensibile, ma cosa potevo fare?

Entrò con la macchina su per il mio viale fermandosi di fronte alle scale, spense il motore e rimase immobile.

Non sapevo cosa fare.

-Ronnie...- cominciò -dobbiamo parlare-

E quando un discorso comincia così, non porta a niente di buono.

-d-di cosa?- balbettai a disagio

-di ieri- chiarì lui puntando gli occhi nei miei ed io mi voltai, incapace di sostenere il suo sguardo.

- mi dispiace davvero tanto per quello che è successo con Carrie...- dissi cercando di sviare il discorso; Improvvisamente non ero più tanto sicura di volerne parlare.

- non è di questo che volevo parlare- mi interruppe lui

-oh, e di cosa?- sussurrai continuando a fare la finta tonta 

-volevo...- cominciò poi parve bloccarsi -volevo parlare di quello che ti ho detto ieri-

-oh- non fui capace di dire nient'altro

- mi dispiace- disse allora ed io mi voltai di scatto a guardarlo, accigliata

Gli dispiaceva?

Gli dispiaceva cosa? Gli dispiaceva amarmi? o di avermelo detto? Cosa...cosa?!

-non capisco- risposi confusa

- mi dispiace averti messo a disagio- spiegò ed io mi rilassai un pochino

-mi dispiace, ma non ho alcuna intenzione di rimangiarmi la parola- spiego con una luce determinata negli occhi

- non ne ho alcuna intenzione perchè è così- spiegò

- Dio solo sa quanto è vero che ti amo Ronnie- sussurrò per la seconda volta con lo sguardo fisso nel mio e per la seconda volta mi sentì mancare

-Nick...- sussurrai mentre gli occhi si riempivano di lacrime, stavo per piangere, me lo sentivo.

-No, ascoltami- mi interruppe lui

- lo so, ho sbagliato. Ti avevo promesso di voler fare le cose con calma, di non correre, di rispettare i tuoi tempi, ed invece sto andando con i miei. Mi spiace lo giuro, non riesco a tenermi niente dentro, sono fatto in questo tremendo modo, ma ti giuro che...-

Lo zittì posandogli una mano sulle labbra e scossi la testa abbassando lo sguardo.

-tu non hai sbagliato niente!- mi affrettai a dire

Non doveva sentirsi sbagliato per le mie mancanze.

-tu...- cominciai mentre sentivo il cuore nel petto cominciare a battere frenetico e gli occhi riempirsi di lacrime -tu non hai sbagliato niente, sono io che sono sbagliata-

Fece per interrompermi, ma fui più veloce di lui e continuai.

- Ci ho messo diciotto anni per diventare quello che sono. Diciotto anni per imparare a tenermi tutte le emozioni per me, senza far trasparire niente. Fredda ed indifferente. E ci sono riuscita così bene che ora non ricordo neanche come si fa a voler bene, io non...- mi interruppi abbassando lo sguardo incapace di proseguire.

Vidi Nick allungare le sue mani per poi stringere una mia mano tra le sue e quel contatto, quel calore, mi diedero la forza di alzare lo sguardo e proseguire.

- non pensare che io non ci tenga a te, perchè tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita- cominciai accarezzandogli il palmo della mano con la mano libera e lo sentii rabbrividire, non so se per il mio tocco o per le mie parole.

- ho solo bisogno dei miei tempi- sorrisi incerta sperando che capisse

Mi fissò in silenzio per qualche istante con un espressione tremendamente seria sul viso ed io cominciai a mordermi il labbro inferiore in un ansia totale. 

Poi successe tutto così velocemente che quasi non me ne resi conto.

Un attimo prima mi guardava interrogativo e l'attimo dopo, con un sorriso, mi aveva attirato a se, tenendomi stretta contro il suo petto.

-hai tutto il tempo che vuoi- sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire e sorridere

-tutto il tempo che vuoi- sussurrò poi ancora sulle mie labbra passando l'indice sull'labbro inferiore

Sorrisi, felice, ed ancora una volta lo attirai a me.

Totalmente dipendente da lui.

*   *   *

Here we are!
Capitolo un pò lunghetto, spero non vi abbia annoiato!
Beh, comunque volevo informarvi che mancano 4 capitoli più l'epilogo alla fine!
Che tristezza T_T
Per quanto riguarda il continuo, vi ringrazio del supporto e dell'entusiasmo che avete mostrato a riguardo e...si, penso che ci sarà un continuo, ma non ne sono ancora sicura al 100%, intanto gradirei che continuasse a dirmi cosa ne pensate e magari cosa vi aspettate dalla seconda parte della storia.

Un'altra cosa che volevo comunicarvi è che ormai vi amo così tanto che ho deciso di abbattere tutti i muri tra di noi ! xD
No, seriamente, se magari qualcuna di voi ha delle curiosità sulla storia o curiosità a conoscere la pazza che scrive la storia, questo è il mio Facebook  , potete trovarmi qui per qualsiasi cosa!

Oddio, oggi sono particolarmente logorroica, spero di non aver indotto le vostre menti al suicidio con le mie chiacchiere inutili xD
Si, la smetto u.u

Time of thaaaaaaanx!

Grazie a chi ha messo la mia storia tra le preferite *-*:

1 - Aesial 
2 - annaritaa86 

3 - annina94 
4 - baby jonas 

5 - camy1994 
6 - debby95 
7 - Dreamer_girl 
8 - FallInLove 

9 - fra65 

10 - FreNick 

11 - frey

12 - il phard di biancaneve

13 - Ila96
[Contatta]
14 - ILoveJoeDanger 
15 - Ithil_Elendil 
16 - Jonassosa 
17 - JustFriend 

18 - LadyJonas 
19 - lully104 

20 - May_08 
21 - mione94 
22 - mrs000 
23 - nes95 
24 - PizzaPazza 
25 - rebeLLe fleur

26 - Reden_ 
27 - rosegarden 
28 - Ryry_

29 - SamCrush

30 - Sarocchio97 
31 - sbrodolinalollypop 
32 - sheisnichi 
33 - Smiley__ 
34 - Sofyjbthebest 
35 - Sophiaa 

36 - tecnool 
37 - Who_I_Am 

38 - Will_Gilmour 
39 - wolfgirl92

40 - xitsbenny 
41 - _GneGne 
42 - _MissMe__

Grazie a chi ha messo la storia tra le ricordate:

1 - ada12 
2 - annaritaa86 
3 - fra65 
4 - ILoveJoeDanger 

5 - JustFriend 
6 - lulucry 

7 - rebeLLe fleur 
8 - Sophiaa

9 - _Rose_Garden_ 
10 - _____Jo_____

Grazie a chi l'ha messa tra le seguite:

1 - 102luna 
2 - Aesial 
3 - annina94 
4 - baby jonas 
5 - baby93 
6 - bika95 
7 - blinkina 
8 - Brucy 

9 - camy1994 
10 - cccc 
11 - cussolettapink 

12 - DarkSwan 

13 - debby95 
14 - Dreamer_girl 
15 - ElyCecy

16 - FallInLove 
17 - ffdipendente 
18 - fra65 
19 - FreNick 
20 - glokky 

21 - Ila96 
22 - ILoveJoeDanger 
23 - jotica90

24 - JustFriend

25 - Kykka96 
26 - Let It Be 
27 - liz14 
28 - lovebug 
29 - mery91g 
30 - mione94 
31 - Mudvayne 

32 - ost37 
33 - pandora_vampire 
34 - Reden_ 

35 - sara_10 
36 - Sarocchio97 

37 - sbrodolinalollypop

38 - Sofyjbthebest 
39 - Stero_Love96 
40 - Veronica91 
41 - xitsbenny 
42 - _GneGne 
43 - _IAmWhatIAm_

Grazie alle 9 matte che mi hanno inserita tre le autrici preferite *_*:


E, sopratutto, grazie a voi che commentate e che mi invogliata a fare sempre meglio:

Dreamer_girl:
Sono bellissimi vero *-*?!
Carrie se ne andata finalmente ! E per quanto riguarda Kate e Joe...sai che ci stavo seriamente pensando? Chissà!
Tranquilla, non mi sono offesa per niente!
Anzi apprezzo la tua sincerità!
Ora però voglio spiegarti perchè vorrei fare il seguito.
Questa prima parte della storia non avrà il lieto fine, perchè odio le storie scontate, ma allo stesso tempo odio le storie che finiscono male, quindi volevo fare una seconda parte.
Comunque non è ancora niente di sicuro!
Spero di sia piaciuto questo chap cmq, anche se è lunghissimo xD
Baaaaci


 Ila96: Grazie *-* ahahah io adoro la parte dove Ronnie tenta di uccidere Carrie *-* SPETTACOLO!
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
un bacio^^


Ryry_: Oh cara, le sue recensioni sono sempre fantastiche <3
Ti è piaciuto il capitolo *_*?
ps. ORRORE! Chi diavolo è Jessica Lee?! Ridateci la Voegele! La canzone rimane stupenda però *-*
Love u !


 rebeLLe fleur: Cara! grazie di cuore *_* sono contenta che la storia te gusta *_*
Spero che questo capitolo non abbia annoiato per la sua lunghezza( e per i miei attacchi logorroici xD)
un bacio al prossimo chap!


 Sophiaa: Hai visto come sono stata brava *O* ?!
Ho aggiornato in meno di una settimana! Che carina che sono *-*
Tornando a noi...ahahah anche io ho riso tanto scrivendo quel capitolo! Sopratutto la parte dove Ronnie cerca di uccidere Carrie *_*
Spero non ti abbia annoiato troppo questo capitolo, è troppo lungo, lo so u.u
Beh, detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo.

ps. Ricorda che continuo ad essere follemente innamorata di te u.u


 janenickjonas: Grazie mille! Spero ti sia piaciuto anche questo chap!
un baaaaaaaaacio


 jeeeeee: Grazie Grazie Grazie *_*
Ho ancora tanto da migliorare, non sono poi così brava!
ti è piaciuto il capitolo?
baaaaaci


 SamCrush: Caaaaaaaaara *O*
Ho aggiornato già, visto?! Come sono brava *_*
Il seguito ci sarà, forse, boh, non lo so con certezza xD
Spero che tu non intenda dimenticare di recensire anche questo chap u.u
Ah ed io sono sempre in attesa di una tua storia con un bel happy ending!
baaaaaaaaaci baci

 ElyCecy: Oddio O_O Non posso credere che tu abbia letto tutta la storia in 4 ore O_O
Sei decisamente matta, si.
Sappi che ti adoro già per questo!
Grazie, grazie e grazie *_*
Sono stra-felice che ti piaccia la mia ciofeca! xD
Spero che tu abbia gradito anche questo chap e che continui a seguire la storia recensendo e facendomi sapere cosa ne pensi!
Un bacio, al prossimo chap!


 LadyJonas: ahahah si ce l'ho fatta!
Chiedo scusa per i miei continui ritardi, ma il tempo è davvero poco!
Ora sono stata bravissima però, vero *_*?!

"Grazie per tutte le emozioni che riesci a trasmettermi"
Ti giuro che non so per quale volontà divina non sono scoppiata a piangere quando ho letto questa frase!
Grazie a te, a voi, che riuscite sempre a commuovermi con le vostre recensioni!
Grazie mille
Al prossimo chap!


 tecnool: grazie, davvero *_* Il seguito ci sarà al 90%!
Al prossimo chap!
kisses!


 Sarocchio97: Grazie per il sostegno *_*
Sottovalutarsi è il mio secondo nome xD
Sono così insicura! Non vorrei annoiarvi troppo con questa storia xD
Ma a quanto pare parecchie persone gradirebbero un continuo!
Grazie davvero.
Al prossimo chap!


 Smiley__: " io.. io.. io.. mi hai resa la ragazza più felice del mondo!!!! aaaaaaaaaaaaaaah!!! *.* "
ahahahah adoro quando vi lasciate coinvolgere totalmente dalla storia! ahahahah
Oddio, davvero, grazie! La tua recensione mi ha messo un'allegria incredibile!
Spero che ti sia piaciuto questo chap!
Un baaaaaacio!


 Clarii: oh che onore *O*
La prima recensione è mia *O* muahahah
Grazie mille *_*
E sappi che il tuo amore è ricambiato pienamente, anche se ieri mi hai fatto salire la pressione a mille xD

ps. Sono riuscita a leggere solo il primo capitolo della tua storia, gli altri non si leggono! Mi sa che non c'è scampo, devi usare Nvu !


_GneGne: Salve!
Si avevo letto il tuo commento al primo capitolo, ma non sapevo come rispondere xD
Mi fa piacere che ti piaccia la storia, e non so come tu sia riuscita a leggerla in tre giorni xD
Mi spiace davvero tanto per gli orrori grammaticali, ma i capitoli li scrivo di getto e non ho proprio il tempo di rileggerli più volte!
Spero comunque che nonostante questo la storia ti piaccia :)
E le critiche costruttive sono sempre ben accetti, per cui ti invito a dirmi tutto quello che secondo te non va!
Grazie, al prossimo chap!


Al prossimo capitolo.
Vi amo <3

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Capitolo 28
*** Bad News ***


new chap Si si lo so, è quasi un mese che non aggiorno.
Il punto è, in tutta sincerità, che odio questo capitolo.
Lo odiavo già da prima di scriverlo perchè già sapevo che sarebbe venuto una schifezza -.-'
Infatti è lunghissimo e noiosissimo.
Spero vivamente che non tentiate il suicidio durante la lettura.

Ad ogni modo, scusate il ritardo e buona lettura.

Bad News

Kate

Mescolai distrattamente il caffelatte che avevo di fronte, una mano sotto il mento e lo sguardo perso fuori la finestra.

Lanciai distrattamente uno sguardo all'orologgio appeso sulla porta della cucina; Le 5.30 a.m.

Una nottata completamente in bianco.

La sera prima, dopo il mio consueto bagno rilassante, mi ero tuffata nel letto con l'idea di una bella dormita, ma dopo essermi rigirata tra le lensuola per più di un'ora, mi ero arresa ed avevo abbandonato il mio comodo materasso per il ben più scomodo sgabello della cucina, e lì ero rimasta fino ad allora.

Ero un fascio di nervi.

Sentii lo stomaco contorcersi per il nervosismo e sospirai cercando di pensare ad altro, con scarsi risultati ovviamente.

Quella sarebbe stata la giornata che avrebbe potuto cambiare la mia vita.

Sfilare per Perrine Brounette era un'occasione unica, che poteva aprirti mille porte nel mondo della moda, avrei potuto dare vita ad una linea tutta mia, aprire negozi in tutto il mondo, partecipare alla settimana della moda, fare sfilate su sfilate; Se...

...se questa sfilata sarebbe andata bene.

E se si sarebbe rivelato un completo disastro?

Se i miei capi non fossero piaciuti a Perrine?

E i critici? Cosa avrebbero detto dei miei abiti?

Le ragazze mi avevano detto più e più volte che non dovevo preoccuparmi, che i miei capi erano fantastici, ma i critici...loro sarebbero stati davvero duri con me.

Ero talmente nervosa che quando sentii il mio cellulare vibrare sul marmo dell'isola producendo uno strano ronzio, per poco non volai dallo sgabello.

Presi un respiro profondo cercando di calmarmi ed afferrai il telefono;

Un sms.

Sorrisi leggendo il nome di Ronnie sullo schermo.

"Dio mio! Sono emozionata come una ragazzina in fila al Luna Park! Il tuo giorno è arrivato, e con se anche la tua inevitabile ansia immagino! Tra 10 minuti saremo da te, non farci aspettare! Ti vogliamo bene"

Risi contenta, ed anche un pò più rilassata.

Scossi la testa e mi avviai al piano superiore, facendo piano per non svegliare mia madre che ancora dormiva.

Mi feci una doccia velocissima ed indossai i primi vestiti che mi capitarono sotto mano, poi presi il vestito che avrei dovuto indossare quella sera, e scesi le scale volando quando sentii il clacson della macchina di Ronnie.

Con un sorriso a trentadue denti mi avviai lungo il vialetto di casa, per poi entrare in macchina e poggiare delicatamente il vestito.

Venni stritolata dall'abbraccio di Jamie, mentre tutte e tre urlavano come matte.

-sh! Sveglierete tutto il quartiere, sono le sei del mattino!- risi divertita

- e chi se ne frega!- rispose Ronnie partendo -oggi è il tuo gran giorno e come si dice "il buongiorno si vede dal mattino"- sorrise lanciandomi uno sguardo dallo specchietto retrovisore.

- come ti senti?- chiese Jamie con uno dei suoi unici sorrisi dolci

- male!- risposi automaticamente 

- vedrai che quando metterai piede dietro le quinte il nervosismo sparirà- cercò di rassicurarmi Ronnie, ma non fece altro che ricordarmi i milioni di cose che ancora avevo da fare; 

Dovevo assicurarmi che nessuna delle modelle e modelli fosse svanito nel nulla, si fosse fratturato un arto necessario per sfilare, si fosse tagliato i capelli troppo corti, si fosse spezzato un'unghia.

Senza contare poi che per la prima volta avrei visto Perrine.

- più che altro non avrai il tempo di innervosirti- borbottò Lexus mentre lanciava un'occhiata fuori dal finestrino.

Eravamo arrivate.

Ronnie parcheggiò l'auto sul retro, dove c'erano i posti riservati e spense il motore, ma nessuna delle tre si mosse aspettando un mio gesto.

Presi un respiro profondo e strinsi la busta col mio cambio tra le mani.

Ce la potevo fare.

-ok. Andiamo- dissi aprendo la portiera seguita dalle mie amiche

A passo svelto mi avviai verso l'entrata, cercando di non svenire.

Il ticchettio delle mie scarpe sull'asfalto andava a ritmo con i battiti del mio cuore, cercai di non prestare attenzione ad entrambi.

Arrivata all'entrata mi specchiai nella grande porta a vetri e rimasi per pochi secondi ad osservare la mia immagine.

Era il mio momento.

Spostai di poco lo sguardo osservando il riflesso delle mie amiche dietro di me, che sorridendo mi incoraggiavano ad entrare.

Era il mio momento, e loro l'avrebbero condiviso con me, come sempre.

Neanche il tempo di entrare nell'atrio che fui assalita da una furia dai capelli rossi, bassina e con qualche chilo di troppo sui fianchi: Summer.

Sarei stata persa senza di lei in quei giorni, lei si era occupata di tutta l'organizzazione della serata, dal colore delle tende al colore delle sedie;

Un angelo.

-Kate! Grazie al cielo sei qui! Ascoltami, non devi preoccuparti di nulla, ho preparato tutto, i fiori, la sala, le prime file, i tappeti, le luci e quant'altro. Mi mancano solo i nomi delle tre persone che occuperanno i posti centrali che mi hai fatto riservare- disse tutto d'un fiato facendomi girare la testa.

- Summer...- cominciai guardando la ragazza di fronte a me che mi guardava con i suoi occhioni verdi spalancati, un block notes ed una penna stretta convulsivamente tra le mani, pronta a cogliere ogni mia parola 

-...rilassati- dissi in fine sorpassandola e dirigendomi ai camerini

-ma...Kate!- mi urlò lei dietro con la bocca spalancata

La ignorai, non volevo essere sgarbata, ma avevo già abbastanza ansia di mio, non c'era bisogno che gli altri mi trasmettessero la loro.

Entrai nella grande stanza dov'erano conservati i miei vestiti e dove avrebbero dovuro esserci i modelli e rimasi a bocca aperta.

Il caos.

Gente che andava avanti e indietro parlando all'auricolare, ragazze che prendevano misure ad alcune modelle, gente che controllava velocemente i vestiti.

Tutto ad un tratto mi sentii importante.

Non potevo credere che tutta quella gente stesse lavorando per me, che fosse lì per me; Era una cosa fantastica ed inconsapevolmente sorrisi felice.

-Bel lavoro- sentii una voce alla mie spalle che non riconobbi e mi irrigidì all'istante.

Mi voltai e pensai seriamente di prendermi a schiaffi per accertarmi di non star sognando.

Una donna sulla mezza età, snella e slanciata, avvolta in un cappotto elegante da cui si intravedevano i lunghi stivali neri, mi guardava da dietro i suoi occhiali scuri, i capelli corti brizzolati ed impeccabili.

Perrine Brounette.

Lanciai uno sguardo alle mie amiche che mi fissavano sorridendo aspettando una mia reazione, ma io riuscì solo a balbettare un -grazie-

La donna sorrise comprensiva e fece un passo verso di me allungandomi la mano.

- è un piacere conoscerti Kate- disse ed io strinsi titubante la mano senza dire una parola, allora lei continuò

- quando ho visto i tuoi vestiti in foto sono rimasta strabiliata, non credevo che una ragazza di soli 18 anni potesse avere tanto talento. Ovviamente devi ancora crescere, ma come inizio niente male davvero- sorrise, poi lanciò un'occhiata agli stand pieni di vestiti 

- e guarda cosa sei riuscita a fare in meno di un mese!- sorrise ancora cercando di mettermi a mio agio, ma ormai ero diventata una statua di sale.

Ricevetti una leggera spinta da non so chi, che mi fece riprendere lievemente.

- non è solo merito mio- sussurrai - mi hanno aiutato le mie amiche- spiegai indicando con un cenno del capo le ragazze accanto a me

- oh, siete un team allora- sorrise lei squadrandole

- non esattamente- rispose cordiale Ronnie - noi l'abbiamo aiutata solo per quanto riguarda la creazione materiale degli abiti, tutto il resto è merito suo-

Sorrisi riconoscente a Ronnie che ricambiò poggiandomi una mano dietro la schiena, come per confermarmi il suo sostegno.

Mi voltai ancora verso Perrine che ci stava studiando attentamente.

- Non credo che tu abbia ragione...- lasciò la frase a mezz'aria

-Ronnie, Ronnie Knocks- si presentò lei 

- beh non credo che la tua affermazione sia del tutto esatta Ronnie- disse continuando a passare lo sguardo tra me, Ronnie, Lexus e Jamie.

La guardai accigliata.

Cosa voleva dire? Certo che avevo ideato io i miei abiti!

- Non capisco...- dissi mortificata

Si sfilò gli occhiali scuri e puntò i suoi occhi verdi nei miei.

- non metto in dubbio che tutto questo lavoro sia farina del tuo sacco, Kate- cominciò sorridendo - ma l'affermazione di Ronnie non è corretta. Tutti quando creiamo, che sia una statua, un ritratto, un racconto, un abito, tutti siamo ispirati da qualcosa- disse lanciando un altro sguardo alle mie amiche che mi stavano intorno formando quasi uno scudo

- Mi pare evidente che la tua ispirazione è la vostra amicizia, devi anche a loro tutto questo- sorrise infine

Sorrisi mentre la consapevolezza di quelle parole si faceva lango in me, loro erano la fonte delle mie idee, le mie muse ispiratrici.

Non per niente le avevo invitate a farmi da modelle per creare gli abiti, ogni volta che pensavo ad una nuova gonna, ad un nuovo look, l'immagine di una di loro si creava nitida nella mia testa.

Inconsamevolmente avevo cucito la storia della nostra amicizia sulle mie creazioni.

Chiunque ci conoscesse un pò si sarebbe accorto che in quegli abiti si nascondeva un pò della dimidezza di Jamie, un pò della forza di Ronnie, un pò di aggressività di Lexus ed un pò della mia solarità.

Non erano semplici abiti, e l'occhio esperto di Perrine se ne era accorto subito.

- bene, ora vado a sistemarmi, tra poco dovrò presentare la tua sfilata- con un cenno si avviò verso i camerini.

"Tra poco"

Deglittì rumorosamente e fissai il vuoto davanti a me cadendo in uno strano stato di trance.

- che personaggio- sussurrò Lexus fissando con me il punto dove fino a pochi minuti fa c'era Perrine

-davvero originale- confermò Jamie ma la sentii appena distratta dal giramento della mia testa.

Sentì, infine, Ronnie sospirare ed afferrarmi per un braccio per poi farmi voltare verso di lei.

- E' tardi, devi prepararti!- disse cercando di smuovermi

Ed io la guardai accigliata.

*   *   *

Ronnie

- come sarebbe a dire che noi non staremo dietro le quinte?- sbottai fissando la mia amica che si stava frettolosamente cambiando d'abito

Quella mattina Kate mi era sembrata un pò assente, come se stesse cercando di dimenticare il motivo per cui si trovasse in quel posto, come se la sfilata non le riguardasse;

Appena poi qualcuno glielo rammentava andava in totale stand by.

Ed era per questo che credevo che io e le ragazze saremmo dovute rimanere dietro le quinte(non so se si chiami così il posto dietro la passerella, spero me la diate per buona xD nda) con lei, per darle una mano e sopratutto per darle un conforto morale, ed invece a quanto pare non era così.

- te l'ho già spiegato Ronnie- sbuffò lei tirando su la zip del suo vestito -voglio che vi godiate lo spettacolo, senza responsabilità o ruoli particolari. Vi ho già fatto preservare tre posti in prima fila- 

Continuai a guardarla allibita, quindi Jamie decise di prendere la parola.

- ma ti serviremo come supporto!- cercò di convincerla lei

- come minimo ti farai venire una crisi di nervi- disse Lexus rassicurante come sempre 

Kate sbuffò e si diede un'ultima  occhiata allo specchio, poi si voltò verso di noi con un'espressione terribilmente determinata.

- vado a farmi truccare, quando torno non voglio più vedervi qui-

Aprii la bocca per obbiettare,  ma lei mi zittì in fretta puntandomi l'indice contro.

- ho deciso già- concluse con tono di chi non ammetteva repliche, allora mi rassegnai con un sospiro sconfitto.

Sorrise soddisfatta e fece un passo verso il centro della stanza invitandoci a fare lo stesso.

-abbraccio di gruppo!- trillò e ci stringemmo tutte e quattro in un mega abbraccio

- sei sicura?- tentai per l'ultima volta

- Ronnie, ho detto di si! Ora vestiti e va, che Nick sarà qui a momenti- disse e volò fuori dalla porta diretta chissà dove

Nick! In tutto quel trambusto avevo quasi dimenticato che anche lui ed il resto dell'allegra famigliola avrebbe assistito alla sfilata.

Mi sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans e constatai che si era fatto davvero tardi.

- dobbiamo sbrigarci, tra un quarto d'ora saranno qui!- urlai mentre mi avventavo sul mio vestito

Tutti i nostri vestiti quella sera erano stati scelti appuratamente da Kate, erano tutti vestiti della sua collezione, che aveva ideato appositamente per noi.

Il mio vestito, di un rosso acceso, non mi faceva sentire molto a mio agio in realtà, non perchè fosse appariscente o che, semplicemente non ero affatto il tipo da vestito, ma ad un evento così importante non avrei potuto indossare dei semplici jeans, persino io mi sarei sentita fuoriluogo.

Oltretutto mi sembrava il minimo per Kate indossare un suo abito.

Finii di sistemare il vestito e lanciai un'occhiata alle mie amiche pronte a loro volta.

Ci scambiammo uno sguardo d'intesa ed uscimmo fuori dai camerini disorientate, non sapendo bene dove andare.

-  Ronnie- sentii una voce familiare alle mie spalle che riconobbi al volo

Mi voltai ed incontrai lo sguardo sorpreso di Nick fisso su di me e mi si spezzò il fiato.

Era bellissimo.

Stretto in uno smoking nero che metteva in risalto le sue spalle muscolose, un papillon stretto al collo, i capelli leggermente più corti, impeccabili come sempre.

Sorrisi istintivamente alla sua vista e lui mi lanciò uno sguardo eloquente, squadrandomi dalla testa ai piedi e facendomi diventare della stessa tonalità del vestito probabilmente.

Fece qualche passo verso di me e mi sorrise.

- sei incantevole- sussurrò posandomi un bacio leggero sulle labbra

-grazie- sorrisi -tu sei stupendo- ricambiai andando a fuoco

Sorrise ancora e mi carezzò delicatamente una guancia mentre il mi scioglievo nei suoi occhi.

-ehm ehm- si schiarì la voce Joe alle spalle di Nick e solo allora mi accorsi della sua presenza e di quella di Kevin e Danielle

- oh ragazzi scusatemi!- trillai scostandomi da Nick -mi fa piacere che siate venuti- dissi salutandoli

- che ci fate qui dietro?- chiese accigliata Jamie

- i vantagi di essere Vip mia cara- sorrise Joe mentre Kevin e Nick alzavano gli occhi al cielo

- non vedo l'ora di vedere gli abiti di Kate! - sorrise Danielle entusiasta

- sono stupendi- sorrisi di rimando

- andiamo a prendere posto?- propose Lexus

Annuimmo e ci avviammo verso l'entrata secondaria della sala.

L'hostes che stava all'entrata ci guardò per un istante e sorrise lasciandoci entrare;

Ultimamente avevamo passato più tempo lì che nelle nostre case, ed ormai tutti ci conoscevano bene.

Nick, dietro di me, mi poggiò una mano sulla schiena invitandomi a procedere prima di lui, quindi entrai nella sala e rimasi a bocca aperta.

- Cristo Santo!- sbottò malamente Lexus ed io annuì

La sala era piena zeppa di gente.

Mancavano ormai quasi dieci minuti all'inizio della sfilata e non c'era più un solo posto libero.

Donne eleganti, gente vestita in modo bizzarro, persone giovani, ansiane;

Tutte sedevano aspettando la sfilata di Kate. Della mia Kate.

Fiera camminai fino ai posti in prima fila notando la chioma bionda di Tyler.

- Hey- salutò lui alzandosi

Sorrisi mentre si avvicinava a Jamie e le posava un castissimo bacio sulle labbra, lei si staccò velocemente distogliendo lo sguardo e lui le sorrise dolce.

Da quella sera a casa di Jamie i due facevano coppia fissa ormai, erano diventati inseparabili e grazie a Tyler, Jamie stava diventando un pò più estroversa, nonostante alcune sciocchezze la mettessero ancora in evidente imbarazzo.

Tyler sembrava anche andare molto daccordo con Joe, Kevin e sopratutto Nick, tanto che a volte si riunivano per suonare assieme.

-ci sediamo?- mi chiese gentile Nick facendomi segno con la mano di prendere posto

- certo- sorrisi e mi sedetti tra lui e Lexus

Continuai a guardarmi in giro ed una strana sensazione di ansia cominciò a nascere in me.

C'era davvero tanta gente, saranno state almeno cinquemila persone, e questo era positivo sicuramente, ma cosa avrebbero pensato della sfilata?

Tra di loro sicuramente erano presenti personaggi della moda importanti che avrebbero potuto condizionare la vita di Kate.

A loro sarebbero piaciuti i suoi abiti?

-sei nervosa?- sussurrò Nick prendendo una mia mano tra le sue

-un pò- confermai

-tranquilla- mi rassicurò lui lasciandomi una leggera carezza sulla mano -gli abiti di Kate sono fantastici, incanteranno tutti-

Gli sorrisi riconoscente nel momento esatto in cui le luci in sala si spegnevano, i fari puntati sulla passerella si accendevano ed il mio stomaco si aggrovigliava su se stesso.

Il chiacchierio di sottofondo diminuì notevolmente, fino quasi a creare un silenzio disumano.

Istintivamente strinsi la mano a Nick, sperando di non svenire.

Dopo qualche istante di tensione fece il suo ingresso Perrine, con un abito eccezionale, e dal pubblico si alzò un applauso facendomi rilassare.

-Buonasera a tutti- salutò Perrine sorridendo cordiale -ringrazio tutti voi per essere qui stasera. Come molti di voi sanno, qualche mese fa ho indetto un concorso, "TheBestStyle", al fine di trovare nuovi talenti tra i più giovani. Migliaia di ragazze e ragazzi hanno inviato a me e ai miei assistenti book con i loro migliori abiti, ma solo sei persone hanno avuto di essere scelti per presentare una sfilata dinanzi a persone importanti nel campo della moda e non- fece un cenno indicando il lato destro della passerella dove sedevano gli stilisti e la stampa

-questi ragazzi hanno avuto pochissimo tempo a disposizione per creare nuovi abiti, ma nonostante questo ci sono riusciti nel modo migliore. Una di questi formidabili ragazzi è qui stasera per mostrarci il proprio lavoro- fece una pausa lanciando uno sguardo all'organizzatrice per accertarsi che tutto fosse pronto

- E' con enorme piacere, ed orgoglio, che vi presento la linea ideata da Katherine Sunders, "Friendship never ends"-

Un applauso partì dal pubblico e le prime modelle cominciarono a sfilare sulle note di una canzone a me sconosciuta.

Mi voltai verso Jamie e Lex e ci scambiammo un sorriso.

Friendship never ends.

Avevamo passato pomeriggi interi a cercare di trovare un'idea per il nome della collezione, ma niente, ci sembrava tutto scontato, già usato o inadatto.

Kate doveva averlo scelto all'ultimo minuto, e dovevo dire che non poteva scegliere nome più bello.

- Katherine?!- sussurrò al mio orecchio Nick divertito

Risi brevemente e scossi la testa -si, Katherine-

La mia Katherine.


*   *   *

Nick

- sono distrutta- sbuffò Ronnie lasciandosi andare contro la pelle liscia del sedile della mia auto.

Eravamo fuori casa di Kate, dove lei stessa ci aveva dato appuntamento dopo la sfilata, per festeggiare tutti assieme il suo grande successo, ma quando dovevamo scendere dall'auto Ronnie mi aveva chiesto di rimanere seduti due minuti per far riposare i suoi "poveri piedi".

- è stata una giornata lunga-  dissi spostando il mio sguardo su di lei

Involontariamente l'occhio mi cadde sulle sue gambe lunghe lasciate scoperte dal vestito rosso.

Degluttì e mi costrinsi a spostare lo sguardo.

Quando l'avevo vista quella sera, con quel vestito rosso che le risaltava la pelle diafana ed i capelli neri come il carbone, non so come ero riuscito a reprimere l'istinto di saltarle addosso.

Scossi la testa lentamente.

Che diavolo mi veniva in mente?!

- Kate ha fatto davvero un ottimo lavoro- continuai cercando di distrarmi

- si, è stata fantastica- sorrise lei di rimando sfilandosi le scarpe dal tacco vertiginoso.

I capi di Kate erano piaciuti a tutti, o quasi.

Solo qualche giornalista aveva avuto da ridire sull'immaturità di alcuni capi.

Che diavolo voleva dire?!

Ad ogni modo a fine sfilata Kate aveva ringraziato tutti ed aveva dedicato la sua sfilata, la sua prima sfilata, alle sue migliori amiche.

Era stato davvero un passo importante per lei.

-andiamo?- chiese lei mentre apriva la portiera e scendeva con un balzo dall'auto, senza aspettare una mia risposta.

Scesi a mia volta e feci il giro dell'auto affiancandomi a lei che aveva un'espressione alquanto stanca.

- sicura di non voler tornare a casa?- chiesi

-tranquillo- sorrise cominciando ad avviarsi verso la casa

Le sorrisi e solo allora mi accorsi che teneva ancora in mano le sue scarpe, abbassai lo sguardo e vidi i suoi piedi nudi camminare per il viale.

- perchè cammini scalza?- chiesi accigliato

- perchè queste scarpe mi stanno uccidendo- rispose prontamente lei

- e se ci fosse un pezzo di vetro o qualcosa di tagliente a terra?- chiesi ansioso

Alzò gli occhi al cielo prima di rispondere.

- Credimi, dopo aver portato per un intera giornata tacchi come questi, anche tu preferiresti tagliarti il piede in due pur di non rivederli mai più- disse solenne e mi fece sorridere

Non potevo di certo lasciarla camminare scalza.

Senza darle il tempo di controbattere le poggiai un braccio dietro la schiena e l'altro dietro le ginocchia alzandola da terra ed attirandola verso di me, mentre lei sorpresa lanciava un gridolino.

- che fai ?!- chiese divertita

- evito ai tuoi piedi di tagliarsi in due- sorrisi

Scosse la testa e mi allacciò le braccia al collo, mentre io mi avviavo verso la porta.

- grazie- sorrise e mi stampò un bacio sulla guancia

Feci gli ultimi passi ed arrivato fuori la porta da depositai a terra suonando poi al campanello.

- vorresti cavartela  con un semplice bacetto?- chiesi alzando un sopracciglio

Lei mi fissò per qualche istante poi mostrò un'espressione afflitta

- io che credevo che il tuo fosse un gesto disinteressato. Sei un ricattatore-

Stavo per rispondere quando la porta si aprì rivelando una Kate esausta, ma visibilmente contenta.

- amore mio!- urlò Ronnie saltandole letteralmente addosso

- visto che avevo ragione?! I tuoi abiti sono piaciuti a tutti! Tutti, nessuno esluso!- trillò lei contenta

- Già, è stato fantastico- sorrise Kate facendoci spazio per entrare

Ronnie si fece strada avviandosi nel soggiorno, lasciando me e Kate dietro

- come mai niente grida?- le chiesi un pò disorientato, conoscendola a quest'ora avrebbe dovuto saltare per tutta la casa come un canguro impazzito.

- sono esausta- sorrise stanca -talmente esausta che non mi rendo neanche conto di essere felice!-

Le scompigliai i capelli ed entrammo nell'enorme salone dove assieme agli altri credevo di trovarci Ronnie, ma lei non era lì.

- E' fuori, in terrazza- sorrise Jamie interpretando il mio sguardo interrogativo

Uscì fuori passando dalla grande porta scorrevole e mi guardai in giro per poi trovare Ronnie poggiata sulla ringhiera blù ella terrazza.

Le braccia, lasciate scoperte dal vestito, incrociate al petto e lo sguardo perso nel vuoto.

Mi avvicinai da dietro e le posai le mie mani calde sulle braccia, che erano ghiacciate.

Prontamente mi tolsi la giacca e gliela poggiai sulle spalle per poi attirarla a me per far aderire la sua schiena al mio petto.

La sentii sospirare mentre abbandonava la testa all'indietro e si lasciava stringere dal mio abbraccio.

- va tutto bene?- le sussurrai piano

Sospirò ancora.

- pensi mai a dove saremo tra...che so... tre anni?- chiese

Ci pensai per un istante prima di rispondere.

Sì.

Sì che ci avevo pensato.

- non so dove saremo tra tre anni- cominciai stringendola più a me -ma so che sarò con te- dissi sicuro e la sentii irrigidirsi leggermente poi si voltò decisa verso di me, puntando i suoi occhi nei miei.

-e se non fosse così?- chiese tagliente - se tu sarai chissà dove, con chi; Kate sarà in giro a fare sfilate, Lexus a New York a fare l'avvocato e Jamie in chi sa quale posto sperduto dell'Africa a curare animali di specie in via di estinsione?!- sbotto tutto d'un fiato

La guardai confuso ed accigliato.

- come ti vengono in mente certe cose?- le chiesi

Si morse il labbro inferiore ed abbassò lo sguardo.

- Crescendo prenderemo inevitabilmente strade diverse, non voglio-

La fissai per qualche istante, con la voce tremante, lo sguardo basso, una Ronnie così diversa da quella che ero abituato a vedere sempre, così delicata e fragile, ma se possibile ancora più bella.

La strinsi forte a me ispirando l'odore dei suoi capelli, poi l'allontanai di poco prendendole il viso con le mani.

- Ronnie, la tua amicizia con le ragazze è speciale. Forse crescendo, a causa degli impegni, non riuscirete a vedervi tutti i giorni, ma sta sicura che dopo tutto quello che avete fatto assieme, tutto quello che avete passato, la vostra amicizia non finirà tanto facilmente- conclusi convinto

Alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi verdi nei miei.

- e tu?- sussurrò - tu dove sarai tra tre anni?-

Sorrisi e poggiai la mia fronte alla sua.

- sarò accanto alla ragazza più eccezionale del mondo- sussurrai sfiorandole il naso con le labbra

- dovrai presentarmela- sorrise lei carezzandomi la guancia con una mano

- un giorno, forse- sorrisi poggiando le mie labbra sulle sue

Era tutta la giornata che volevo farlo.

Volevo baciarla quando l'avevo vista uscire dal camerino con quel vestito rosso, che le donava terribilmente, quando l'avevo vista mordersi le labbra nei momenti di tensione, quando mi sorrideva, quando mi guardava, quando si scostava un ciuffo dagli occhi.

Sempre.

Avevo la sensazione che ormai non ce l'avrei fatta più senza di lei.

E per la prima volta capii che prima di Ronnie non avevo amato mai realmente nessuno.

Si scostò di poco da me e mi fissò con un'espressione divertita

- c'è qualcosa che vibra nei tuoi pantaloni-

Spalancai gli occhi ed arrossì vistosamente.

Solo allora mi accorsi che il mio cellulare stava vibrando.

Un sms.

Vidi il mittente ed il mio cuore cominciò ad aumentare di battito.

Mio padre?

Ricevere un sms da mio padre significava solo una cosa: ero nei guai.

- chi è ?- chiese Ronnie fintamente disinteressata

- mio padre- risposi accigliato leggendo il messaggio -dice che devo raggiungerlo a casa con i ragazzi, è urgente-

Mi fissò accigliata mentre nella mia testa le motivazioni più terribili si facevano spazio.

Che fosse successo qualcosa alla mamma o a Frankie?

- non ti ha detto di cosa si tratta?- chiese Ronnie

- no. Devo andare, mi spiace-

Scosse la testa e mi sorrise rassicurante.

-Tranquillo- mi baciò leggera

- appena sai qualcosa chiamami, non farmi preoccupare-

- ti chiamo appena posso- confermai e la strinsi più forte a me per l'ultimo bacio della serata

Sospirai e mi allontanai da lei mentre a passo spedito andavo ad avvertire i miei fratelli del messaggio.

Insieme ci avviammo verso casa, in totale confusione.



In qualunque posto sarai
in qualunque posto sarò
tra le cose che vivi
io per sempre vivrò

L'orologgio a pendolo dello studio di mio padre segnava le 10.21 pm.

Eravamo arrivati lì di corsa, preoccupati che fosse successo qualcosa a qualcuno di loro, ma quando avevamo aperto la porta di casa avevamo trovato Frankie a giocare tranquillamente, mia madre seduta sul divano, e mio padre che camminava avanti e indietro nel salotto.

Nonostate avessimo notato qualche segno di nervosismo da parte dei due, sembravano star bene entrambi. Fisicamente almeno.

Mio padre ora sedeva sulla sua sedia di pelle nera, dietro la scrivania.

Mia madre accanto a lui, impiedi che evitava prontamente il nostro sguardo interrogativo.

Kevin e Joe erano seduti alle sue sedie difronte alla scrivania ed io ero impiedi dietro di loro.

Tutti e tre aspettavamo che nostro padre iniziasse a dire il motivo della sua convocazione, ma lui non pareva intensionato a parlare.

- Allora?!- chiese Joe impaziente

- si può sapere perchè ci hai chiamato con tanta urgenza?- continuò Kevin

Mio padre sospirò e si strinse le tempie tra il pollice e l'indice, in segno di stanchezza.

- e vabene- cominciò -devo parlarvi...-

- questo l'avevamo capito- borbottai interrompendolo

- Non interrompermi Nicholas, è già difficile per me esporvi l'argomento-

Quale argomento?

Lanciai uno sguardo a mia madre che continuava a tenere lo sguardo basso.

- riguarda te e la mamma?- chiesi preoccupato, ma lui scosse la testa in segno negativo

-riguarda voi- disse ancora

- io non ho fatto niente!- si difese subito Joe

- lo so, Joe. Non riguarda il vostro comportamento, ma il vostro lavoro-

Inaspettatamente Kevin scattò nervoso e sbattette un pugno sulla scrivania di mogano, facendo sobbalzare noi tutti.

-arriva al punto papà!- urlò quasi e mio padre gli lanciò una di quelle occhiate capace di incenerire una statua di ghiaccio

-non c'è bisogno di innervosirsi Kevin. Sto cercando il modo giusto per dirvi quello che ho da dire- rispose cercando di mantenere la calma

- ma così non fai altro che metterci ansia, dì quello che hai da dire a basta- intervenni, mi stavo innervosendo anche io

- bene, sarò diretto allora- cominciò dirizzandosi sulla sedia e tutti ci movemmo impercettibilmente avvicinandoci a lui

-sapete che abbiamo accordato con la Hollywood Records una pausa di un anno- fece una pausa lanciandoci un'occhiata e noi annuimmo invitandolo a continuare - il punto è, che in questi mesi dove non vi state più facendo vedere la vendita dei vostri CD si sta dimezzando, e l'entrata in scena di nuovi gruppi emergenti che hanno aspettato la vostra "pausa" per entrare in scena vi sta facendo perdere tantissimi fan, a giudicare dai sondaggi-

Spalancai gli occhi sconvolto.

Cosa?!

Un soli tre mesi le nostre fan si erano già dimenticate di noi?!

Era una cosa assurda!

Non poteva essere vero, assolutamente no.

- cosa possiamo fare?- chiese Kevin

Mio padre sospirò ancora, come se fosse quella la domanda temuta che si aspettava dall'inizio della conservazione.

- La casa discografica ha detto che non potete permettervi un anno di pausa-

- come? ma era il nostro anno libero!- obbiettò Joe

- un anno è troppo Joe, rischierete di perdere altri fan e la casa discografica ha detto che se questo accadesse annullerà il contratto- spiegò ancora

Mi girava la testa.

Come era potuta accadere una cosa del genere?

Tutte quelle persone.

Le folle ai nostri concerti, le fan che ci seguivano ovunque, le promesse di amore eterno, le proposte di matrimonio addirittura, ed in tre mesi avevano giù dimenticato tutto?

Perchè?!

E come potevo, come potevo rinunciare al mio anno di libertà?

Alla mia possibilità di condurre una vita tranquilla e normale per almeno un anno della mia adolescenza?

- dovremmo ricominciare a fare concerti, quindi?- chiese Kevin e sul viso di mio padre comparse una strana smorfia

- non semplici concerti- sospirò -un tour mondiale-

Spalancai la bocca sconvolto, incapace di contenermi.

- un tour mondiale?!- sbottò Kevin - e quanto dovrebbe durare questo tour?- chiese infuriato

Mio padre chiuse gli occhi poi li riaprì di scatto puntandoli in quello di mio fratello -un anno circa-

Il respiro si mozzò d'improvviso e le ginocchia cedettero tanto che dovetti aggrapparmi ad una sedia per non cadere.

Sentivo il mio cuore battere così forte che sembrava fosse salito in gola, impedendomi di respirare.

Un anno circa?

Un anno circa di concerti in giro per il mondo, un anno circa senza normalità, senza gli amici che mi ero fatto in questi mesi, senza l'odore dei piatti preparati in casa da mia madre, senza i giochi con Frankie.

Poi una fitta mi colpì diritto al cuore.

Un anno senza il suo sorriso, senza il suo odore, senza i suoi occhi, il suo naso, le sue labbra, senza sentire il contatto della sua pelle sulla mia, senza vedere il rossore delle sue guancia quando apriva il suo cuore, senza sentire la sua risata spontanea, senza vedere la scintilla nei suoi occhi quando la facevo arrabbiare;

Senza i suoi baci, le sue carezze, il suo respiro.

Un anno senza Ronnie.

- quanto tempo abbiamo ancora?- sentii il suono ovattato della voce di Joe

Vidi sott'occhio mia madre alzare lo sguardo su di me, visibilmente preoccupata della mia reazione.

Io restavo immobile, pallido, aspettando con ansia la risposta di mio padre, trattenendo il respiro.

La testa mi girava terribilmente e la vista cominciò ad annebbiarsi, allora chiusi gli occhi per cercare di non vedere la stanza che girava attorno a me.

Quanto tempo abbiamo ancora?

Mi risuonarono in mente le parole sussurrate da Joe.

L'immagine viva e nitida di Ronnie che mi sorrideva socchiudendo gli occhi si fece viva nella mia testa.

Quanto tempo ho ancora per stare con lei?

- un mese e mezzo- rispose veloce mio padre -a gennaio ci sarà la prima data-

*   *   *

Grazie alla genialità di EFP posso rispondere alle recenzioni tramite messaggio *_______*
Quindi ringrazio in gruppo chi ha messo la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.
Ed un grazia anche alle matte che mi hanno tra le autrici preferite <3
Al prossimo chap
Vi amo <3

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Capitolo 29
*** Say that you love me ***


new chap Buona Domenica a tutte mie care!
Come va?
Non adorate anche voi quest'atmosfera natalizia *_____* ?!
Non vedo l'ora che arrivi Natale!
Io di solito festeggio con tutta la mia(enorme) famiglia e mi diverto sempre tantissimo!
Voi come passate le feste? Sono curiosa u.u
Ad ogni modo prima di lasciarvi a questo capitolo, che vi anticipo essere molto mieloso xD, ho una sorpresa per voi! *_____*
Cliccate qui.
Spero che vi piaccia!
Buona lettura

Say that you love me


Nick

La vita è assurda.
Ci sforziamo tanto, facciamo l'impossibile, per trovare la felicità, ed una volta raggiunta ci viene strappata via dalle mani con violenza e senza rispetto.
La vita è sempre pronta a giocare con noi, e non ci sono regole, ci sono solo vinti e vincitori.
C'era qualcosa che potevo fare per vincere?
Era questa l'unica domanda che occupava i miei pensieri dalla sera precedente.
Quando chiudevo gli occhi potevo ancora vedere nitidamente i milioni di fan che urlavano il nostro nome, che ci incitavano, ci supportavano.
Non potevo credere che fossero spariti, che ci avessero abbandonati.
Ed ora, steso sul letto, cercavo di trovare una soluzione, anche se sapevo che l'unico modo di sistemare le cose era partire per quel dannatissimo tour.
Sbuffai e gettai di lato le lenzuola mettendomi seduto.
La cosa che più mi preoccupava erano le conseguenze che questa novità avrebbe inevitabilmente portato al rapporto tra me e Ronnie.
Un anno lontani non era poco.
La reazione di Ronnie a questa notizia mi spaventava non poco; Che avrebbe deciso di chiudere tutto e farla finita?
Un violento crampo allo stomaco mi fece chiudere gli occhi di scatto.
Non potevo neanche pensare all'eventualità di stare senza di lei, come avrei fatto un anno intero?
Un leggero bussare alla porta mi distrasse momentaneamente dai miei pensieri.
-avanti- sussurrai e la porta si socchiuse lentamente rivelando il viso di un Kevin ancora assonnato
-hei, anche tu non riesci a dormire?- sussurrò rimanendo sulla soglia
Diedi un veloce sguardo alla sveglia sul comodino dove le cifre 5.00 lampeggiavano sul fondo nero, non mi ero reso conto che fosse così presto.
-a quanto pare no- risposi rivolgendogli un sorriso tirato che Kevin ricambiò titubante
Sospirò ed entrò nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Anche Kevin e Joe non avevano perso bene la notizia del nostro imminente tour, ma loro come me avevano capito che era l'unica soluzione per risolvere il problema.
-come va?- chiese sedendosi accanto a me
Gli lanciai un'occhiataccia sott'occhio; Come voleva che andasse?
Sorrise dispiaciuto e distolse lo sguardo.
-ti capisco- sussurrò unendo le mani, e sapevo che non era una di quelle frasi di circostanza che si dicono in momenti di imbarazzo.
Anche lui avrebbe dovuto allontanarsi da una persona importante della sua vita, Danielle; Ma era diverso.
Insomma lui e Danielle stavano assieme da quanto? Da sempre.
Ed avevano già affrontato il problema della lontananza quando però la loro relazione era già consolidata.
Io e Ronnie invece, eravamo agli inizi.
Anche ammettendo che lei avrebbe voluto continuare la nostra storia, quanto avremmo resistito?
-Non voglio che finisca- sussurrai prendendomi la testa tra le mani
Sentii Kevin sospirare ed una sua mano poggiarsi confortevole sulla mia schiena.
-io e Joe abbiamo parlato ieri sera...- cominciò titubante ed io alzai lo sguardo incuriosito
-sappiamo che la situazione è difficile sopratutto per te. Non ti avevamo mai visto così felice prima. Prima che incontrassi Ronnie- sorrise triste ed io arrossì
-non vogliamo essere la causa della tua infelicità, quindi pensaci un po’ su, e sappi che se alla fine deciderai di non partire per il tour, noi non avremo niente in contrario-
Ci impiegai un attimo per capire quello che stava dicendo Kevin.
Stava dicendo che lui e Joe erano pronti a rinunciare ad un tour mondiale, per me.
Fissa mio fratello per qualche altro istante, mentre riflettevo.
Non potevo negare che il pensiero di mandare tutto al diavolo mi era passato per la testa, ed ora che Kevin mi aveva detto che qualora lo avessi fatto ne lui ne Joe avrebbero  avuto rancore nei miei confronti, ero tentato ancora di più.
Insomma, era la mia occasione per avere una vita normale.
Sospirai ed il mio sguardo cadde sulla chitarra acustica poggiata alla parete di fronte al mio letto.
Sarebbe stato giusto buttare anni ed anni di duro lavoro e sacrifici da parte nostra e dei nostri genitori?
Beh se ci fossi stato solo io in ballo in questa decisione, forse avrei mandato tutto all'aria, tutto pur di stare con lei;
Ma della mia scelta ne avrebbero risentito anche i miei fratelli, avrei mandato all'aria la loro carriera per colpa mia, non potevo.
Non potevo convivere con questo peso sulla coscienza, sarebbe stato un gesto troppo egoista da parte mia.
- dobbiamo farlo Kevin- dissi in fine alzandomi dal letto -per il bene della band- aggiunsi cercando di auto convincermi
-e del tuo bene, che mi dici?- chiese preoccupato
Cercai di sorridere rassicurante ma riuscii a fare solo una smorfia con la bocca.
Mi voltai, non sapendo cosa rispondere, e mi avviai verso il bagno, pronto a farmi una doccia.
-dove vai?- chiese Kevin bloccandomi con la mano sulla maniglia
- ho bisogno di vedere Ronnie- sussurrai fissando la porta
Lo sentii sospirare mentre si passava una mano tra i capelli.
-Nick, sei sicuro?- chiese ancora, e capii che era l'ultima volta che l'avrebbe fatto
Riuscii a stento a prendere fiato, mentre cercavo il coraggio di pronunciare quella minuscola parola che avrebbe portato a conseguenze enormi.
-si- risposi con voce tremante e mi chiusi la porta alle spalle con un solo pensiero in testa.
Ronnie.

When everything is made 
to be broken
I just want you 
to know who I am
(Goo Goo Dolls - Iris)


 *   *   *


Ronnie

Stavo facendo un sogno bellissimo.

Ero su una spiaggia soleggiata, il rumore delle onde diffondeva in me un senso di pace e relax, le mie mani sprofondavano nella sabbia cocente che scaldava tutto il mio corpo.

Accanto a me, disteso su un lato, simile ad un angelo, Nick mi sorrideva mostrando una fila di denti bianchi e lucenti.

Mi accorsi subito che il mio era un sogno, per l'atmosfera di pace che nella realtà non esisteva.

Nick prese una ciocca dei miei capelli tra le dita, giocandoci, mentre i suoi occhi si scioglievano nei miei, e quello sguardo era così intenso, così reale che per un attimo credetti di essere nella realtà.

Sorrisi mentre lui poggiò delicatamente la punta delle dita sulla mia guancia.

-ti amo- sussurrai felice guardandolo negli occhi , ma qualcosa andò storto

Il suo viso si fece accigliato, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nella mia affermazione, allora cominciai a sentire il mio cuore aumentare di battiti ansioso.

Lentamente il cielo limpido si fece sempre più nuvoloso e scuro, tanto che non riuscivo a vedere più niente attorno a me.

Il buio si fece così denso che lentamente inghiottì anche l'immagine di Nick, ma continuavo a sentire il tocco della sua mano sulla guancia, come se nell'oscurità continuasse ad accarezzarla.

Capii che stavo per svegliarmi quando l'immagine svanì del tutto, ma stranamente sentivo ancora il tocco della mano di Nick sulla mia guancia.

Con gli occhi ancora chiusi, ma quasi sveglia ormai, portai istintivamente una mano alla guancia, e sobbalzai spalancando gli occhi quando sentii un'altra mano sotto la mia.

-buongiorno- sentii sussurrare e scattai mettendomi a sedere sbattendo contro qualcosa di duro

- Nick?- chiesi allungando le braccia e toccando le sue spalle, i miei occhi dovevano abituarsi al buio, non vedevo niente

Una risatina bassa gli fece tremare il petto sotto le mie mani e rabbrividii istintivamente.

-aspettavi qualcun'altro?- chiese allungando le mani e poggiandole sui miei fianchi

Mi allungai verso il comodino accanto al mio letto cercando l'interruttore della lampada e quando lo trovai esitai un istante; Non ero di certo un bello spettacolo appena sveglia.

Al diavolo! Pensai alzando gli occhi al cielo e spinsi il bottone per accendere la luce.

- a dire il vero non aspettavo neanche te- risposi mentre la luce si diffondeva nella stanza e mettevo a fuoco l'immagine di Nick seduto sul mio letto a pochi centimetri da me -che ci fai qui?- chiesi sorpresa

- non riuscivo a dormire- rispose lui alzando le spalle

Mi voltai ancora una volta verso il comodino, in cerca della mia sveglia e per poco non mi venne un colpo.

- mio Dio, sono le 6 del mattino!- urlai con la voce roca

Lui si morse il labbro inferiore, mortificato mentre io continuavo a guardarlo allibita.

- ma come sei entrato?- chiesi sconcertata, l'allarme doveva essere inserito

- ho bussato, ma non mi hai sentito- cominciò lui distogliendo lo sguardo, imbarazzato -la porta era aperta e non ho saputo resistere- concluse per poi ricominciare a parlare a raffica

- mi spiace, avevo bisogno di vederti e non ho saputo aspettare, lo so , non dovevo. E' meglio che vada- disse e fece per alzarsi dal letto, ma io lo tirai per una manica della felpa facendolo sedere di nuovo.

- Hei, sta tranquillo! Non c'è nessun problema, solo che mi sono sorpresa vedendoti qui- spiegai con un sorriso

- mi spiace...- disse ancora, ma io gli poggiai un dito sulle labbra zittendolo

- taci- mi avvicinai a lui carezzandogli un braccio -non mi è affatto dispiaciuto essere svegliata da te- sorrisi - ma non credo tu l'abbia fatto nel modo giusto- avvicinai il mio volto al suo che sorrise subito cogliendo al volo

Ogni volta che baciavo Nick entravo automaticamente in uno stato di coma profondo.

Non sentivo più niente se non le sue mani che accarezzavano il mio viso, le sue labbra leggere sulle mie, i suoi occhi che incrociavano i miei, non sentivo altro che lui.

Intrecciò le dita tra i miei capelli e mi baciò con una foga che mi lasciò spiazzata.

Sentivo il suo petto alzarsi ed abbassarsi velocemente mentre il suo respiro diventava affannoso, io, totalmente ipnotizzata, gli strinsi le spalle attirandolo a me.

Le sue mani scesero giù per la schiena procurandomi brividi che a lui non sfuggirono.

Sorrise fugace e passò a baciarmi delicatamente il collo mentre le sue mani esploravano la mia pelle sotto la maglietta.

Dovetti mordermi le labbra con forza per non lasciarmi uscire un gemito imbarazzante.

Non ce la facevo più.

Lo afferrai per le spalle e delicatamente, ma decisa, lo staccai da me respirando a fatica mentre lui mi guardava confuso.

Deglutii e feci un respiro profondo cercando di riappropriarmi del dono della parola.

Ero ancora sconvolta dalle sensazioni provate poco prima.

- se vuoi mantenere la tua promessa- cominciai lanciando uno sguardo alla sua mano sinistra -ti consiglio di non fare mai più una cosa del genere- conclusi spalancando gli occhi

Alzò un sopracciglio e fece un sorrisino per niente rassicurante avvicinandosi di nuovo a me, che rimanevo immobile.

Poggiò la sua fronte sulla mia, chiudendo gli occhi e sospirando.

Riaprì lentamente gli occhi puntandoli nei miei e mi si bloccò il respiro mentre sentivo chiaramente il mio stomaco attorcigliarsi su se stesso.

Sorrise e poggiò delicatamente una mano sul mio collo.

Socchiusi gli occhi leggermente, non volevo interrompere il contatto con i suoi occhi, ed in quel momento tutte le mie paure svanirono.

Non avevo paura di amarlo.

Gli sorrisi, felice, e gli stampai un bacio leggero sulle labbra e lui ne approfittò subito per approfondire il contatto.

Mi scostai leggermente, ridendo.

- lo so che appena sveglia sono irresistibile, ma cerca di darti un contegno!- scherzai e lui scosse la testa divertito

-tu sei sempre irresistibile- sorrise attirandomi a se e stringendomi forte

Risi sul suo petto e scossi la testa.

Io, irresistibile?

Ispirai il suo profumo e mi accoccolai di più tra le sue braccia, felice.

Love me, love me

Say that you love me!

(love fool - new found glory)

-allora, cosa ti va di fare?- chiesi a Nick entrando in cucina e spalancando la finestra per far entrare la luce.

Con un sospiro mi resi conto che erano solo le sette del mattino di metà novembre, la luce non c'era ancora.

Accesi la luce e mentre Nick prendeva posto ad uno sgabello della cucina cominciai a preparare il mio consueto caffè latte

- volevo portarti la colazione stamattina- cominciò lui grattandosi un orecchio imbarazzato -ma alle cinque e mezzo del mattino erano tutti chiusi-

Mi voltai verso di lui e gli sorrisi -tranquillo, non ce n'era bisogno- risposi mentre mi venne in mente la domanda che volevo fargli prima

- come mai sei venuto qui con tutta questa fretta?- chiesi accigliata

Mi voltai prendendo un bicchiere dalla credenza e riempiendolo di latte.

Sentii le sue mani avvolgermi da dietro e la sua testa poggiarsi sulla mia spalla.

- n-niente di importante- balbettò e colsi qualcosa di strano nel suo tono

Lasciai il bicchiere nel lavandino e mi voltai verso di lui accigliata.

Mi guardava in un modo strano, quasi timoroso, non avevo mai visto quello sguardo.

- va tutto bene?- chiesi preoccupata

Lui annuì e si sforzò di sorridere -sono solo stanco, in questi giorni gli impegni di lavoro aumenteranno ed avrò meno tempo per stare con te...- sussurrò

Gli poggiai una mano sulla guancia e sorrisi -troveremo il tempo- dissi rassicurante, ma la sua espressione rimase triste

C'era qualcosa che non quadrava.

- me lo prometti?- sussurrò e mi parve di vedere una lacrima passare per i suoi occhi

- cosa?- chiesi confusa

- che troveremo il tempo di stare insieme...- cominciò abbassando lo sguardo -...che non mi lascerai- concluse

Lo guardai stralunata.

Come gli venivano in mente certe idee?

Come poteva pensare che sarei riuscita a lasciarlo andare via?

Era diventato essenziale per me, non riuscivo ad immaginare le mie giornate senza lui.

La sveglia alle sei, la sua tristezza, c'era qualcosa che  non andava.

Gli presi il viso tra le mani e lo costrinsi a guardarmi.

- è successo qualcosa?- gli chiesi ancora

Alzò una mano fino a sfiorare le mie labbra -ho solo paura- sussurrò

Deglutii ed espirai con un fremito.

Sentivo il bisogno fisico, di dirglielo.

- non ti lascio- giurai stringendogli il viso tra le mani - i-io...- balbettai mentre cercavo le parole adatte per dirgli quello che provavo.

Non avevo la minima idea di come fare.

Allora lo guardai ancora negli occhi, cercando qualcosa, un qualcosa che mi desse coraggio.

E lo trovai.

Nei suoi occhi vidi rispecchiato tutto l'amore che avevo dentro, tutto l'amore che apparteneva a lui, che si era conquistato.

Quell'amore che era diventato grande al punto che non riusciva più a starsene rintanato in un angolo del mio cuore di ghiaccio.

Quell'amore ora lo sentivo chiaramente bruciare nel mio petto, scaldandomi di un calore tutto nuovo.

- io non saprei come andare avanti senza di te- dissi spinta da non so quale forza e vidi i suoi occhi accendersi - non so, non ricordo come abbia fatto prima che tu entrassi nella mia vita- gli lasciai lentamente il viso poggiandogli le mani sulle spalle ed assicurandomi che i suoi occhi restassero incatenati ai miei.

- non sapevo amare prima di te- sussurrai - e ora non posso farne a meno, non posso fare a meno di amarti-

Rimase fermo, immobile, con le mani poggiate sui miei fianchi mentre mi fissava, senza fiato.

Io per poco non svenivo.

Avevo paura di aver detto qualcosa di sbagliato, ed il suo silenzio non aiutava affatto.

- Nick...- sussurrai e vidi la sua espressione mutare lentamente

Sulle sue labbra si formò un sorriso e le sue mani strinsero di più i miei fianchi.

In un attimo mi attirò a se nascondendo la testa nel incavo del mio collo.

Lo strinsi a mia volta e chiusi gli occhi abbandonandomi a quel calore così rassicurante...

Il cuore martellava nel mio petto fiero di me, fiero che finalmente fossi riuscita a mettere a nudo i miei sentimenti di fronte a qualcuno.

No, non qualcuno, di fronte alla persona che amavo.

Sentii le labbra di Nick seguire il profilo del mio collo per poi arrivare all'orecchio.

- Dimmelo Ronnie- alitò facendo cedere le mie gambe, costringendomi ad fare presa al lavello per non cadere -ho bisogno di sentirmelo dire- sussurrò ancora e capii al volo cosa voleva sentirsi dire.

Mi staccai da lui il poco che serviva per riuscire a guardarlo negli occhi.

- ti amo- dissi sicura fissandolo

Restò un attimo a fissarmi, poi portò una mano dietro la mia nuca e mi attirò a lui fino a che le nostre labbra non si incontrarono.

- Ronnie...- sussurrò lui e continuò a baciarmi

 
*   *   *


Nick

Steso sul divano lanciai un'occhiata alla pioggia, che fuori dalla finestra continuava a cadere leggera.

Abbassai lo sguardo tornando a guardare Ronnie, addormentata tra le mie braccia.

Sospirai e poggiai la guancia sui suoi capelli.

Quel giorno ero andato lì con uno scopo preciso: dirle tutto.

Ma non ci ero riuscito.

Giuro che stavo per dirglielo, ma poi...

...poi lei aveva detto di amarmi.

Sorrisi ed inconsapevolmente la strinsi più a me.

Mi amava.

Era una sensazione assurda sentirsi amati dalla persona pi importante della tua vita.

Credevo che non fosse arrivato mai questo momento, credevo che mai Ronnie avrebbe provato i miei stessi sentimenti.

Invece quando mi aveva detto di amarmi avevo letto chiaramente nei suoi occhi la sincerità delle sue parole.

Una smorfia si dipinse automaticamente sul mio viso.

Questo non semplificava affatto le cose però.

Come avrei potuto dirglielo ora?

Ora che si era aperta a me, ora che si era fidata di me, come potevo dargli questo colpo basso?

Non potevo, non ci riuscivo.

Eppure sapevo che dovevo dirglielo, era inevitabile.

Sentii Ronnie muoversi sotto di me, stese le sue braccia lungo il mio petto e vidi i suoi occhi aprirsi lentamente.

- hei- la salutai con un sorriso

- mi sono addormentata- constatò lei accigliandosi -scusa-

- non preoccuparti, ti ho svegliata presto stamattina è normale che ti sia addormentata dopo mangiato- sorrisi rassicurante

Si stiracchiò gettando la testa all'indietro e fece per alzarsi, ma io la bloccai stringendola con le braccia

-aspetta- cominciai -devo dirti una cosa-

- dimmi...- sorrise lei

 Deglutii e la guardai, studiando il suo sorriso, i suoi occhi...

-io...- cominciai ma mi si seccò la bocca -i-io...- dovevo dirglielo

-ecco i-io...- io non ce la facevo

- ho voglia di gelato- dissi la prima cosa che mi passò per la testa

Mi guardo accigliata -siamo a metà novembre- disse lentamente, come se non volesse traumatizzarmi con quell'affermazione

-lo so- sorrisi e mi alzai dal divano porgendole una mano -è metà novembre ed ho voglia di gelato, andiamo-

Afferrò la mia mano, divertita, e si alzò a sua volta.

-posso vestirmi prima?- chiese sarcastica lanciando un'occhiata al suo pigiama

-certo- sorrisi mentre mi lasciava la mano e si avviava al piano di sopra

Sprofondai di nuovo in mezzo ai cuscini del divano e mi presi la testa tra le mani.

Dovevo dirglielo.

*   *   *

Eccoci qui!

Spero vi sia piaciuto il capitolo, ed anche la sorpresa *_*

Sono ansiosa di scoprire cosa ne pensate xD

Scusate ma credo che oggi non riuscirò a rispondere neanche per messaggio privato alle vostre recensioni! Sono di corsissima!

Grazie come sempre a tutti quelli che seguono la mia storia e che mi supportano mettendola tra le preferite, seguite e ricordate;

Grazie a chi addirittura mi ha messa tra le autrici preferite <3

E grazie a chi riesce sempre a strapparmi un sorriso con le sue recensioni <3

Grazie,grazie, grazie!

Al prossimo(e penultimo T_T) chap!

Vi amo <3

 

 

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Capitolo 30
*** Stop dreaming ***


New chap

Stop dreaming

Nick

2 Dicembre.

Due settimane erano passate da quando mio padre ci aveva riuniti per comunicarci la notizia del nostro imminente tour.

35 Giorni mancavano alla nostra partenza, ed io ancora non avevo trovato il coraggio di parlare con Ronnie.

Sospirai passando leggero le dita sulle corde dalla mia chitarra scordata, producendo un rumore stonato e fastidioso, a cui non badai distratto da pensieri ben più importanti.

Ogni volta che provavo a parlare con Ronnie, cadevo in uno stato d’ipnosi, la bocca si impastava, si svuotava il cervello e non ricordavo neanche più il mio nome.

Sapevo che così non facevo altro che peggiorare le cose, ma come potevo?

Come potevo distruggere tutto?

Ogni volta mi imponevo di dirle tutto ed ogni volta, puntualmente, mi bloccavo di fronte ad un suo sorriso, ad un suo sguardo.

Avevo paura.

Avevo paura perchè ero certo che non avrebbe accettato la situazione.

E d'altronde come potevo chiederle di farlo?

Come potevo chiederle di aspettarmi per un anno? Di bloccare la sua vita, per me?

Non era giusto.

Dovevo lasciare che la nostra storia finisse così, senza battere ciglio? Senza fare niente per impedirlo?

Non potevo negare che avevo pensato all'eventualità di chiederle di seguirmi in questo stupido tour, ma anche questa mia idea era stata malamente gettata via.

Innanzi tutto quello era il suo ultimo anno di liceo e non poteva di certo mandare tutto all'aria, poi aveva tantissimi progetti per il suo futuro, tantissime cose che avrebbe voluto fare terminata la scuola.

Non potevo proporle di rinunciare a tutto per seguirmi.

Un leggero bussare alla porta mi fece destare dai miei sogni ad occhi aperti, e risposi con un "è aperto" appena sussurrato

- hei- salutò Joe spuntando con la testa dietro la porta -stiamo organizzando una gara con la nintendo, ci stai?-

Sospirai e risposi senza neanche guardarlo -non mi va, grazie-

Sentii la porta aprirsi ed i passi di Joe farsi sempre più vicini

- Nick, comportarsi da fantasma depresso non migliorerà di certo le cose- cominciò portandosi le mani sui fianchi

- e cosa le migliorerebbe?- chiesi sarcastico alzando lo sguardo verso di lui che sospirò abbandonando le braccia lungo i fianchi

- per cominciare, potresti parlarle-

Rabbrividii al solo pensiero.

- facile a dirsi!- sbottai

- non ho mica detto che è una cosa semplice!- sbottò di rimando lui

- dico solo che prima o poi dovrai dirglielo, ed è meglio farlo prima che poi- concluse

Mi presi la testa tra le mani con un lamento.

Aveva ragione e lo sapevo anch’io.

Era inutile aspettare oltre, le cose non sarebbero cambiate, almeno non in meglio.

Glielo avrei detto, quella sera stessa.

- come pensi che reagirà?- gli chiesi inutilmente

Non rispose, mi lanciò solo uno sguardo dispiaciuto seguito da un sorriso triste.

Mi alzai sospirando.

- allora, chi devo battere alla nintendo?-

E mi avviai al piano inferiore cercando di non pensare a niente almeno per le ore seguenti.


Io e te ne abbiam vista qualcuna
Vissuta qualcuna
Ed abbiamo capito per bene
Il termine Insieme;
Mentre il sole alle spalle pian piano va giù
e quel sole vorresti non essere tu
( Ligabue - L'amore conta)

Ronnie


Una ciotola piena di pop corn, Colazione da Tiffany ed un plaid poggiato sulle ginocchia.

Uno dei miei adorati pomeriggi di totale relax.

Amavo stare con le mie amiche ed, ovviamente, ancora di più trascorrere i miei pomeriggi con Nick, ma ogni tanto sentivo il bisogno di isolarmi dal mondo e restare da sola per un po'.

Quel pomeriggio era dedicato a me ed a me sola.

Il mio cellulare però non la pensava così e prese a vibrare rompendo il clima di pace che si era creato.

Lo afferrai con uno sbuffo, ma quando lessi il mittente del messaggio che mi era appena arrivato le mie labbra si curvarono automaticamente in un sorriso.

Era Nick che mi invitava a casa sua per cena quella sera.

Digitai velocemente una risposta positiva e tornai a guardare lo schermo.

Ancora una volta però fui interrotta dal suono del telefono, questa volta quello di casa.

Risposi svogliata mentre con una mano premevo il tasto "pause".

- hei Ron, che fai?- sentii la voce di Jamie dall'altro lato del telefono

- cercavo di guardare un film- risposi sarcastica

- niente di importante quindi- concluse lei -ho un favore da chiederti- continuò poi

- dimmi-

- domani ho il compito di spagnolo, potresti venire qui a darmi una mano?- chiese

Sospirai interiormente, addio pomeriggio di solitudine

- il tempo di mettere qualcosa e vengo- risposi e riagganciai

Scostai malamente il plaid che avevo sulle ginocchia ed a passi pesanti mi avviai verso il mio armadio.

Lanciai uno sguardo alla sveglia pensando che sarebbe stato meglio scegliere qualcosa di appropriato anche per quella sera; Sarei andata da Nick subito dopo essere stata da Jamie senza passare inutilmente per casa.

Sorrisi mentre aprivo l'acqua della doccia aspettando che diventasse calda, pensando che inaspettatamente la mia vita aveva preso una piega più che positiva in quel periodo.

Presto mi sarei diplomata ed avrei potuto realizzare il mio sogno di andare in Europa, io e le mie amiche eravamo più unite che mai e poi, ovviamente, c'era Nick.

Nick era come il sole nella mia vita.

Con la sua presenza aveva illuminato tutto attorno a me, ed ora potevo vedere chiaramente alcune cose che prima per me erano inesistenti.

Potevo vedere chiaramente l'amore che c'era tra di noi, potevo sentire la felicità che portavo nel mio cuore, potevo sentire tutte le emozioni che provavo quando lui mi sfiorava.

Potevo percepire tutte quelle cose che prima credevo esistessero solo nei più sdolcinati romanzi rosa.

Ed invece erano reali, eccome se lo erano.

Grazie a lui, per la prima volta ero riuscita ad amare qualcun altro oltre me stessa.



Smiles and his laughter
It's the only thing that I've been waiting for a time
(Emily - From first to last)

-non hai una bella cera- constatai e la mia affermazione fu subito seguita da l'ennesimo gridolino proveniente dal piano superiore.

Jamie alzò gli occhi stancamente e sospirò.

- I miei hanno saggiamente deciso di andare in giro a spassarsela lasciandomi da sola con le due piccole streghe- spiegò mentre mi invitava ad entrare

Un altro gridolino.

- Da quanto vanno avanti così?- chiesi sarcastica sfilandomi il giubbino

- saranno quindici minuti ormai- rispose distratta mentre ci avviavamo al piano superiore

-il motivo di tale pazzia?-  chiesi ancora

- oh non chiedermelo, ho rinunciato ad interpretare i loro scleri da tanto ormai-

Ridacchiai ed assieme a lei mi avviai verso la sua stanza, dove le voci acute delle sorelle si sentivano chiaramente.

-avete tre secondi per togliervi dai piedi- sbottò malamente Jamie spalancando la porta

Mi affacciai e vidi Rose, di 12 anni, e Camille, di 11, sedute alla scrivania di Jamie incollate con la faccia al portatile di quest'ultima.

Entrambe finsero di non ascoltarla, rimanendo immobili ai loro posti.

- Siete sorde per caso?- continuò Jamie entrando nella stanza con me al suo seguito

- stiamo guardando una cosa!- sbottò Rose attaccando ancora di più, se possibile, il viso paffuto allo schermo

- si può sapere che diavolo state combinando col mio pc?- chiese puntandosi le mani sui fianchi

- Stiamo leggendo una notizia stupenda!- le rispose Camille senza scostare gli occhi dallo schermo

- e quale sarebbe?- chiese Jamie scettica ed io risi

- I Jonas tornano in scena!- urlò Rose ed il sorriso mi si spezzò sulle labbra

- come?- mi uscii spontaneo

- sì faranno un tour mondiale!- urlò ancora Rose

Jamie mi lanciò un'occhiata - sarà una notizia falsa inventata da qualche fan- disse poi

- ti sbagli- ghignò Camille -le date sono state pubblicate sul loro sito ufficiale-

Spalancai gli occhi incredula mente una sensazione di ansia si faceva spazio in me.

- è impossibile!- sbottai facendo saltare le due

- è vero- rispose Rose gonfiando il petto - guarda tu stessa se non ci credi- E spostò lo schermo del pc quanto bastava per permettermi di vederlo chiaramente

Deglutii a fatica e mi avvicinai allo schermo tremando.

Eccoli li.

Le loro facce comparivano all'inizio della pagina affiancate dalla scritta "Jonas Brothers", sotto quest'immagine un titolo scritto a caratteri cubitali "Jonas are back!" e sotto di questo una lista di date.

Riuscii a leggere solo la prima data, prima che la vista mi si annebbiasse.

4 Gennaio, Madrid.

Sentii il cuore pulsare più forte nel mio petto facendo tremare tutte le vene nel mio corpo.

Non era possibile.

Doveva esserci un errore, lui mi aveva chiaramente detto che la loro pausa sarebbe durata un anno, cos'era questa storia?

Una trovata pubblicitaria forse, si, doveva essere così.

- Ronnie!- sentii a malapena la voce di Jamie che mi chiamava mentre scendevo per le scale correndo quasi.

Doveva essere uno scherzo, assolutamente.

Non c'era nessun motivo di preoccuparsi.

Presi un respiro profondo.

Avevo solo bisogno di qualcuno che me lo confermasse.


And I know that
You don't wanna be leaving...
( A day to remember - if it means a lot to you)

*  *  *

Nick

- Non è possibile, sono sicuro che hai imbrogliato!- sbottò Joe

- non è vero!- urlò Frankie di rimando

Eravamo seduti lì da più di un'ora ormai, ed era la terza volta che Frankie batteva Joe ad uno stupido gioco e quest'ultimo non poteva capacitarsene.

-battuto da un moccioso di dieci anni!- disse ancora lui spalancando gli occhi e sia io che Kevin alzammo gli occhi al cielo

- Joe è risaputo che fai schifo al gioco- lo prese in giro Kevin

Risi.

Mi sarebbe mancato tutto questo, tanto.

Con il tour e tutto il resto di certo avremmo avuto pochissimo tempo a disposizione per giocare con Frankie e sapevo che anche lui ci sarebbe stato male per questo.

Questo tour era un disastro per tutti noi, ma a quanto pare non si poteva evitare.

Lanciai nervoso uno sguardo alla sveglia; Mancavano un paio d'ore all'arrivo di Ronnie ed io ancora non sapevo come impostare il tragico discorso.

Cosa le avrei detto? Qualcosa tipo "Hei ti ricordi la pausa di un anno che ci eravamo presi? Beh termina in anticipo, tra un mese partiamo"

Come minimo le sarebbe venuto un infarto, ed anche a me.

- Joe accetta la tua sconfitta- sorrise felice Frankie e saltò in piedi mentre festeggiava la vittoria a passo di danza

La sua danza della vittoria però fu interrotta dal campanello della porta.

Lanciammo tutti un'occhiata annoiata verso Joe che alzò gli occhi al cielo.

- si, vado io- e con passo strisciante si avvio verso la porta

- Hei Ronnie!- sentii il suo grido dal corridoio e mi si ghiacciò il sangue nelle vene

Era già qui?

Dopo qualche istante Joe e Ronnie fecero il loro ingresso nel salone; Lui sorridente lei accigliata e con le guancia rosse.

- salve ragazzi- ci salutò rivolgendoci un sorriso tirato

- salve bellezza- la salutò Kevin con un cenno della mano mentre Frankie le saltava letteralmente addosso

- Ronnie! ho battuto Joe tre volte alla nintendo!- le comunicò felice

- wow- sorrise lei - sei bravissimo-

- veramente- sussurrò lui - è Joe che è una schiappa-

Ronnie gli rivolse una risatina breve e nervosa, che non era affatto da lei.

Era successo qualcosa.

- tutto ok?- le chiesi avvicinandomi e lei mi lanciò uno strano sguardo

- potrei parlarti un secondo?- chiese a sua volta

Annuii lentamente e con lo sguardo dei miei fratelli addosso mi avviai verso la cucina, con Ronnie al mio seguito.

- vieni Frankie, andiamo a giocare fuori- sentii dire a Kevin prima che chiudessi la porta della cucina

Presi un respiro profondo e mi voltai verso Ronnie, era il momento di dirglielo.

- vuoi qualcosa da bere?- le chiesi a disagio

- no - rispose semplicemente lei

Era al centro della stanza, mentre stringeva convulsivamente a se la sua borsa, e mi fissava in un modo strano.

- sicura? qualcosa da mangiare...-

- partirai per un tour mondiale?- sbottò improvvisamente facendomi bloccare il cuore

Spalancai gli occhi e dalla sua espressione capii che aveva capito.

- Ronnie, io...-

- partirai per un tour mondiale, Nicholas?- chiese ancora, questa volta con voce tremante, mentre i suoi occhi mi trapassavano

- si- sussurrai abbassando lo sguardo, mi sentivo un verme

Un silenzio interminabile seguì le mie parole e quando mi decisi ad alzare lo sguardo la vidi annuire mentre mi fissava assente.

- mi hai mentito- sussurrò con un espressione delusa - avevi detto che saresti stato qui per un anno-

- non ti ho mentito!- mi affrettai a rispondere - era quello che credevo anche io, è stata una decisione improvvisa, l'ho saputo solo due settimane fa-

- due settimane fa!- sbottò lei spalancando gli occhi ed avrei voluto tagliarmi la lingua

- e quando avevi intenzione di dirmelo?- urlò quasi avanzando verso di me -la mattina prima della tua partenza?-

- No! Ronnie io...- ma non conclusi la frase perchè un dolore lancinante mi colpì al viso

Mi portai una mano alla guancia mentre guardavo allibito Ronnie di fronte a me con la mano ancora alzata.

Me l'ero meritato, tutto.

- Ronnie mi dispiace...-

- Di cosa ti dispiace Nicholas?- sbottò rossa in viso facendo un passo verso di me

- di avermi illuso per mesi facendomi credere che la nostra storia potesse avere futuro?- urlò poggiando le mani sul mio petto e spintonandomi malamente

- di avermi fatto credere di potermi fidare di te?- un'altra spinta

- di avermi fatto credere che mi amassi?- un'altra ancora

- o di avermi fatto innamorare di te prima di lasciarmi sola?- un'ultima spinta a finii con le spalle al muro

-cosa?!- urlò un'ultima volta poi tacque fissandomi coi suoi occhi di ghiaccio

Quegli occhi di ghiaccio che mi avevano fatto innamorare, quegli occhi di ghiaccio che ora si stavano sciogliendo a causa mia.

Premette forte le mani sugli occhi poi abbassò lo sguardo.

- va al diavolo Nicholas -  e si voltò pronta per andar via, pronta per uscire dalla mia vita, portandosi dietro uno strano rumore come di qualcosa che si rompeva; La mia anima forse.

Rimasi come un idiota con le spalle al muro, fissando il vuoto avanti a me.

Avevo rovinato tutto.

Per colpa mia ora lei stava male, lei che avevo promesso di proteggere contro tutto, non avrei mai pensato di doverla proteggere da me stesso.

Ma non poteva finire così, non potevo  lasciarla andare via in quel modo, dovevo almeno parlarle prima.

Con uno scatto alzai le spalle dal muro e corsi fino alla porta di ingresso sperando di raggiungerla.

Mi sporsi fuori e la vidi mentre accendeva l'auto nel viale, pronta a partire.

Non ci pensai due volte e scesi gli scalini volando e correndo verso di lei.

- Ronnie!- urlai battendo una mano contro il vetro della sua auto, ma lei non si voltò minimamente verso di me

- Ronnie ti prego devi ascoltarmi!- urlai mentre la vidi ingranare la marcia

- Ronnie!- la chiamai ancora mentre la macchina partiva, ma ormai sfrecciava già lungo il viale con un'evidente bisogno di scappare via.

Urlai con rabbia dando un calcio alla ghiaia sotto i miei piedi.

Sentii il cuore aumentare di battiti mentre i miei occhi diventavano lucidi.

L'avevo persa.

Can you see the sky turn red?
As morning's light breaks over me,
Know tonight we'll make our bed
at the bottom of the sea
( Thrice - Red Sky)

*  *  *

BuonSalve mie care!
Spero che abbiate trascorso un buon Natale, come me *-*
Finalmente questo 2010 se ne va! Per me non è stato un anno molto emozionante -.-'
Ripongo le mie speranze e buoni propositi nel 2011!
Tornando a noi... su su non fate quelle facce u.u Ve l'avevo detto che la prima parte della storia non finiva bene no?! Okkay forse non ve l'ho detto, ma dettagli u.u
Manca un solo capitolo *-*
what a emotion!

Al prossimo chap!
Vi amo.

                   

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Capitolo 31
*** Learning To Fall ***


new chap
Buon pomeriggio a tutte!
Come va?
Ah, io non vi nascondo di essere un pò emozionata!
Ebbene, si, questo è l'ultimo capitolo di "Let Me Under Your Skin"(apparte l'epilogo!)
Che emozione!
Prima di lasciarvi al capitolo volevo ricordarvi che la storia non finisce qui, ma continua(almeno dovrebbe), nell'epilogo vi dirò il titolo dell'altra storia! Nell'ultimo capitolo ho visto che i commenti sono diminuiti di parecchio, quindi nel caso vi siate scocciati o ci sia stato qualcosa che non vi è piaciuto della mia storia ditemelo, così magari evito di straziarvi con il continuo e finiamo con questa storia qui!
Poi, poi, poi...non so se avete notato che dallo scorso capitolo, qui in alto sotto il titolo della storia, c'è il pulsante "mi piace", mi farebbe tanto piacere se metteste "mi piace" al capitolo che più vi è piaciuto, così come una specie di sondaggio! Fatemi felice su *_*
Than, ancora due secondi e mi levo dalle scatole, giuro!
Questo è un angolo pubblicità!
Chi mi conosce sa che sono pochissime le storie che seguo qui su, non essendo una fan dei Jonas Brothers, quindi quelle che seguo sono davvero poche, quelle che commento solamente due, e lo faccio solo con quelle originali, scritte bene e non scontate!
Si, arrivo al dunque u.u
Se vi piace la mia storia, sono sicura che vi piacerà anche questa che si chiama "Rose Garden", è mille volte più bella e scritta meglio rispetto alla mia! Quindi cliccate QUI, e non ve ne pentirete su u.u
Mi levo dalle balls!
Buona lettura!


Learning To Fall

Nick

-Ancora due minuti- sussurrò rassicurante Kevin al mio orecchio

Non mi sforzai nemmeno di fingere un sorriso mentre i flash continuavano ad accecarmi.

Presi un sorso d'acqua e sperai che quella stupida conferenza finisse al più presto.

Odiavo essere lì.

Guardavo di fronte a me e vedevo gente che pendeva dalle nostre labbra, cercando di registrare bene ogni notizia.

A nessuno di loro interessava di noi in realtà.

A nessuno interessava il fatto che io stavo uno schifo, o che non volessi partire per quel dannatissimo tour, no; a loro interessavano solo quelle stupidissime date.

Quelle ed i pettegolezzi ovviamente, e mai come quella volta mi sentivo come un burattino, sorridevo, annuivo e parlavo, ma non ero io a condurre il gioco.

Per tutta la conferenza avevo aspettato con timore il momento in cui qualcuno mi avrebbe chiesto di Ronnie, ma tutti erano troppo occupati a chiedere i dettagli del nostro tour mondiale per dedicarsi ai nostri fatti personali, per fortuna.

Sapevo bene però, che prima o poi il momento delle domande scomode sarebbe arrivato.

- un'ultima domanda per Nick-

Alzai lo sguardo e volai alla seconda fila, dove un uomo sulla trentina, con pochi capelli e degli occhiali tondi teneva una mano in alto, pronto per la sua domanda.

Ci siamo.

Annuii lentamente col capo e lui si alzò facendo la propria domanda.

- Nick, in questi ultimi mesi ci sono state parecchie foto che ritraggono te con una ragazza, una tua compagna di scuola...- abbassò lo sguardo sfogliando il taccuino che aveva tra le mani -...Ronnie, se non sbaglio-

Sobbalzai e lanciai uno sguardo ai miei fratelli

- puoi darci maggiori informazioni su questa persona?-

Deglutii ancora e mi avvicinai lentamente al microfono mentre il luccichio avido degli occhi di quell'uomo che attendeva un qualche scoop mi terrorizzava.

- R-Ronnie- non riuscivo a pronunciare il suo nome senza balbettare -è un'amica di scuola, non c'è nient'altro da dire- risposi, e sperai con tutto il cuore che nessuno avesse notato il mio tono rigido e scettico sulla parola "amica".

Il mio interlocutore annuì poco convinto e scrisse qualcosa sul taccuino rilegato in pelle.

- e la sua amica come ha preso la notizia del suo tour?- chiese ancora

Ecco.

"Non.pensare." mi ammonì una qualche saggia presenza dentro di me, ma come fare a non pensare?

Come potevo non pensare allo sguardo deluso che Ronnie mi aveva rivolto poco prima di tirarmi uno schiaffo? Come potevo non pensare ai suoi occhi che si erano riempiti di lacrime prima che si voltasse e fuggisse via da me? Era inevitabile.

Improvvisamente fui colpito da una strana voglia di spaccare tutto.

Come ha preso la notizia? Come l'ha presa?!

Di merda l'ha presa! Avrei voluto urlare.

Perchè non riuscivano a capire? Perchè nessuno si accorgeva che ero solo un ragazzino di diciotto anni?

Non volevo tutto questo, non l'avevo mai voluto.

Non avevo mai voluto i flash, le prime pagine sui giornali, la folla sotto gli hotel, fuori casa, al supermercato.

Ero un ragazzino di diciotto anni e volevo solo suonare, solo quello e lei.

Volevo lei come non avevo mai desiderato niente nella mia vita, la volevo come l'aria, come il sole, come...tutto.

Volevo poter andare a scuola con lei, volevo portarla al cinema, volevo portarla a pattinare in inverno, volevo fare un picnic in un prato di fiori in primavera, correre sulla sabbia e tuffarci nell'oceano, guardare le foglie che cadono mentre noi dietro una finestra sorseggiamo la nostra cioccolata calda tenendoci stretti; E volevo stringerla a me ogni volta che piangeva, guardarla ridere e baciarle il viso mentre mi rendevo conto di quanto fossi stato fortunato a trovarla, volevo trascorrere la mia vita con lei dimostrandole che l'amore per sempre esiste.

Volevo guardarla invecchiare ed ad ogni nuova ruga sul suo viso sorridere, pensando che nonostante tutto noi fossimo ancora lì, insieme.

- Nick?- mi richiamò il giornalista ed a malincuore dovetti abbandonare il mio sogno ad occhi aperti

- bene- sussurrai -è contenta per me- risposi assente

Sentii un mormorio levarsi dalla folla e mio padre si schiarì la voce.

- per oggi basta così, abbiamo detto tutto quello che avevamo da dire-

Rimasi immobile a fissare il vuoto fino a che sentii Joe strattonarmi, mi alzai come un automa ed allungai il passo, volevo andare lontano da lì.

Non riuscivo a trovare più un senso in tutto questo.

Le cose erano tornate esattamente com'erano prima che conoscessi Ronnie, ed allora ero così entusiasta di quello che facevo, dei nuovi viaggi, i nuovi concerti, ma ora non ci trovavo più niente di così emozionante...

Che senso aveva continuare a far girare il mondo se non potevo avere Ronnie?

I soldi, la fama, il lavoro, cos'erano in confronto a lei?

Persino la musica, la mia musica, non aveva più un senso per me.

Ed io avevo mandato tutto all'aria, l'avevo persa, l'avevo ferita, per  cosa?

- Nick va tutto bene?- sentii la voce di Kevin mentre posava una mano sulla mia spalla

Mi voltai di scatto e mi bloccai nel bel mezzo del corridoio che portava all'uscita fissando Kevin e Joe che, a loro volta, mi fissavano preoccupati.

Spalancai gli occhi guardando Kevin come un pazzo, poi successe quello che non mi sarei mai aspettato in vita mia.

- cosa diavolo dovrebbe andare bene?- sbottai prendendo mio fratello maggiore per il colletto della camicia

Vidi Joe fare uno scatto, poi bloccarsi ad un metro da noi.

- mi ha lasciato!- sbottai scuotendolo malamente - hai capito?! Non vuole più vedermi, mi odia, ho rovinato tutto, tutto!- urlai ancora in un misto di rabbia e dolore

Vidi Kevin sorridere triste e solo allora mi resi conto di quello che avevo fatto.

Per la prima volta in vita mia avevo quasi picchiato mio fratello.

- se darmi un pugno ti farà sentire meglio, fallo Nick- sussurrò allora.

Lasciai lentamente il colletto di Kevin mentre sentivo qualcosa di caldo bagnarmi la guancia.

Le lacrime scorrevano talmente veloci sul mio viso che se non fosse stato per i singhiozzi provenienti dal mio petto, nemmeno mi sarei accorto che stessi piangendo.

Boys don't cry dicevano i The Cure ed automaticamente pensai che nessuno di loro fosse mai stato realmente innamorato, forse non sapevano che davanti all'amore non c'erano ragazzi e ragazze, c'erano solo due persone e lo stesso dolore.

- le hai parlato?- chiese Joe

Scossi la testa in segno negativo -non vuole vedermi, ne sentirmi- sospirai -ed anche se volesse farlo, parlarle non cambierà le cose-

- forse- cominciò Kevin speranzoso -forse potresti convincerla a pensarci su, ad aspettarti per un anno-

No, non avrebbe cambiato idea, ed io di certo non potevo chiederle una cosa così grande, non potevo pretendere niente da lei.

Dovevo vederla però, dovevo parlarle per un'ultima volta almeno.

-dove vai?- sentii la voce di Joe in lontananza, ma non mi voltai, continuai a camminare a passo spedito verso l'uscita.

Neanche la folla di fotografi che mi seguivano furono una distrazione per me.

Afferrai il cellulare e nella rubrica cercai il numero di Kate, che al terzo squillo rispose.

- Kate, Ronnie è a casa?- chiesi col fiatone

-oh no, l'ho sentita poco fa, è a Disneyland Paris...- sbottò sarcastica -dove credi che sia, è chiusa in casa!-

-grazie- sussurrai prima di riagganciare

Composi quel numero che ormai avevo imparato a memoria; Lasciai squillare fino a che la chiamata non si staccò automaticamente.

-dannazione- sussurrai

Aprii la macchina e salii diretto da lei, dovevo parlarle.


I feel it welling up inside

And Robert Smith lied,
Boys do cry and with
Blood tears in my eyes I’m an Anne Rice novel come to life.
(Atreyu - The Crimson)


*   *   *

Ronnie

"Non può essere vero".

Era quello il mio pensiero costante da due giorni.

Due giorni

Due giorni di lacrime ininterrotte, di dolori lancinanti al petto, di ricordi che tornavano a galla per far più male, di speranze bruciate, di sogni spezzati.

Due giorni di inferno.

Perchè proprio mentre cominciavo a star bene per la prima volta nella mia vita, tutto doveva andar male?

Strinsi ancora più forte a me il cuscino mentre cercavo quel calore che avevo perso qualche giorno prima, quel calore che, ne ero certa, non avrei ritrovato mai più.

L'ennesimo ronzio proveniente dal mio cellulare mi distrasse per qualche istante, poi tornai a singhiozzare in silenzio fissando il vuoto.

Sapevo già chi era al telefono.

Le mie amiche avevano smesso di chiamarmi, avevano capito che avevo bisogno di stare da sola, ma lui no.

Era un continuo di e-mail, telefonate, messaggi.

Non avevo mai risposto.

Non ce l'avevo con lui ormai, non più.

In quei due giorni avevo avuto modo di riflettere sull'accaduto, ed avevo capito che non c'era motivo di prendersela con lui.

Era il suo lavoro, la sua vita, quello per cui aveva combattuto da sempre, era giusto ed ovvio che fosse partito prima o poi, d’altronde se non fosse partito ora, sarebbe partito tra un anno e sarebbe stato anche peggio, forse.

Non ce l'avevo con lui, no, ce l'avevo con me stessa.

Avevo ceduto ed ora ne pagavo le conseguenze.

Non che me ne pentissi, affatto.

Avrei sofferto mille volte più di ora per uno solo degli istanti che avevo passato con Nick in quei mesi.

Strinsi forte gli occhi.

Il solo pensare al suo nome mi faceva girare la testa.

Lui, la persona in cui avevo riposto tutte le mie speranze, si allontanava da me, lasciandomi sola ed io senza di lui ero un disastro.

Non riuscivo a mangiare, a dormire, ad uscire di casa, ero diventata uno zombie, ma d’altronde se non avevo lui che senso avevano tutte queste cose?

Mi sentivo davvero un idiota.

Avevo vissuto per diciassette anni senza di lui, ma ora, dopo i pochi mesi passati con lui, tornare alla vita di prima mi sembrava una cosa assurda ed improbabile.

La Ronnie forte ed orgogliosa dentro di me mi urlava di tirare fuori le palle e di prendere in mano la situazione, ma non era poi così difficoltoso per la Ronnie ferita e stordita metterla a tacere urlandole tutto il suo dolore in faccia.

Sentii il campanello di casa suonare e sobbalzai un istante prima di poggiare di nuovo la testa al cuscino.

Non c'ero quel giorno, per nessuno.

Ma a quanto pare il campanello non la pensava così e continuò a suonare impazzito fino a che non decisi di alzarmi dal letto con uno sbuffo.

Chi mai poteva essere?

A metà corridoio mi bloccai e per poco le gambe non cedettero quando sentii chiara e cristallina la sua voce provenire da dietro la porta.

- Ronnie, so che ci sei, apri!- urlò sbattendo un pugno contro la porta

Portai una mano sul cuore, per accertarmi che non mi uscisse dal petto, e feci un passo in avanti, incapace di dire alcunché.

- Ronnie!-

Lui era lì, fuori la mia porta.

Presi un respiro profondo e cercai di modulare la voce, ma il risultato fu un grido strozzato -va via!-

-no!- urlò subito dopo lui in risposta

Mi presi il viso tra le mani mentre le lacrime ricominciarono a scorrere.

Saperlo lì, a poco più di un paio di metri da me, e non poterlo abbracciare e fingere che andasse tutto bene, era una tortura per me.

-Ronnie- sospirò -ho bisogno di vederti-

Un singhiozzo strozzato uscì dalle mie labbra.

"anche io!" avrei voluto urlargli, ma mi trattenni.

Volevo toccarlo, sentire il suo profumo, accarezzargli i capelli, ma non potevo.

Per quanto sarebbe stato facile aprire quella dannatissima porta e gettarmi tra le sue braccia, sapevo che sarebbe stato un gesto inutile, lui sarebbe partito lo stesso ed io non ero ne tanto egoista da dirgli di rinunciare a tutto per me, né tanto forte per sopportare una relazione a distanza.

- non me ne andrò da qui fuori finché non uscirai!- lo sentii urlare

Poggiai le mani e la testa alla porta dandomi dell'idiota.

Ero stata un idiota a lasciarmi trascinare in quella situazione.

Sapevo dall'inizio chi era Nick e cosa comportava questo, ma l'avevo ignorato.

Nick mi aveva sempre chiesto di considerarlo per quello che era e non per la rock star miliardaria che va in giro per il mondo a spezzare il cuore di migliaia di ragazzine, e l'avevo sempre fatto, ma non avevamo tenuto conto del fatto che Nick, infondo, era anche quello.

La rock star era parte di lui, non si poteva scegliere tra il ragazzo dolce e sincero e la star, perchè entrambi gli aspetti facevano parte del pacchetto "Nick Jonas".

Purtroppo me ne ero resa conto solo due giorni prima, quando con lo sguardo abbassato e voce tremante mi aveva detto della sua partenza, ed in quel preciso istante mi ero sentita crollare il mondo addosso.

Avevo fatto il grande sbaglio di innamorarmi del ragazzino con la faccia pulita senza tener conto dell'altro suo lato.

Ed ora che lo amavo così tanto, ora che il mio cuore sembrava stesse per scoppiare, ora che i miei occhi, asciutti per troppo tempo, non riuscivano a smettere di lacrimare, ora che la grande forza che era dentro di me, e che sempre mi aveva caratterizzato, era scomparsa, ora che non sarei stata mai più la stessa, ora dovevo trovare il coraggio di dirgli addio.

Today is the day
The worst day of my life
( Boys Like Girls - Learning to fall)

*   *   *

Nick

Diedi l'ennesimo calcio alla ghiaia sotto i miei piedi, accasciandomi sul marciapiede.

Sbuffai impaziente lanciando un'occhiata nervosa all'orologio: erano più di tre ore che ero lì fuori.

Quando ero saltato in macchina non avevo assolutamente pensato che convincere Ronnie a vedermi fosse un'impresa facile, ma speravo di riuscire a convincerla in qualche modo, a quanto pare non era stato così.

Ed ora non mi rimaneva che rimanere fuori casa sua per un numero sconsiderato di ore, sperando che avrebbe deciso di farmi entrare, o anche solo di farle pena a tal punto da uscire per almeno un secondo.

Il sole era calato da un paio d'ore ormai e l'umidità della notte cominciava a farsi sentire.

Quella sera poi, la sentivo fin troppo bene, la sentivo entrare dentro le mie ossa trasformandole in lastre di ghiaccio, ma forse era di altra natura il freddo che sentivo io.

Mi abbracciai forte mentre l'ennesimo brivido mi percuoteva.

Rimasi immobile al mio posto, neanche un uragano mi avrebbe smosso da lì.

Poggiai le mani sugli occhi e sospirai ancora.

-Nick?- sentii una voce, la sua voce

Alzai di scatto lo sguardo e me la ritrovai di fronte stretta in una vecchia felpa nera che faceva risaltare la pelle del suo viso, più pallida del solito.

Saltai su come un canguro e riuscii a vedere bene i suoi occhi, quei pozzi di smeraldo in cui amavo navigare ora avevano perso la loro lucentezza cerchiati da pesanti occhiaie.

Deglutii e mi costrinsi a pronunciare il suo nome anche se sapevo mi avrebbe fatto male.

-Ronnie...- nel momento esatto in cui dissi il suo nome la vidi rabbrividire

Volevo stringerla.

Volevo stringerla così forte da farle dimenticare tutto, compreso il mio stupido tour, volevo sentire il profumo della sua pelle e baciarne ogni centimetro.

Allungai istintivamente una mano verso di lei, ma si scanso di scatto incrociando le mani al petto.

- perchè sei qui?- dura e diretta, ma non arrabbiata

Per un attimo rividi la Ronnie di qualche mese prima, quella che mi odiava.

Con una fitta al cuore mi chiesi se non fosse troppo tardi; era troppo tardi per recuperare la mia Ronnie?

Era troppo tardi per noi?

- per te - risposi a tono

- mi spiace che tu sia stato tutto questo tempo qui fuori inutilmente, ma credo che non abbiamo più niente da dirci- sputò acida ed una frustata di vento gelido mi colpì proprio dietro la nuca.

Si voltò e fece per andarsene.

- sono stato qui per tre ore e sono capace di starci per altri tre giorni se non mi dai cinque minuti- si bloccò, ma rimase di spalle

Restò immobile per altri due minuti, senza dare alcun segno ne negativo ne positivo alla mia richiesta, così decisi di approfittare del suo momento di indecisione per cominciare a parlare, ma purtroppo non avevo preparato nessun discorso, così avrei dovuto accontentarmi delle mie impacciate parole, sperando con tutto il cuore che capisse.

Era la mia ultima possibilità, doveva capire.

- Ronnie io ti amo- cominciai senza pensarci e la vidi irrigidirsi mentre stringeva i pugni

Feci un passo arrivando alle sue spalle, mentre il cuore dentro di me accelerava.

- Nella mia vita ho sempre pensato solo a me ed alla mia famiglia, credevo di essermi innamorato una sola volta...- tentennai allungando una mano, che alla fine si posò sul suo polso strattonandola leggermente, ma lei non si voltò.

- poi ho incontrato te...- sospirai rassegnato e feci il giro attorno a lei.

Se non voleva voltarsi verso di me, avrei trovato un altro modo per guardarla diritto negli occhi.

Volevo vedere che effetto avevano le mie parole su di lei, volevo vedere se il suo sguardo era indifferente o ancora capace di emozionarsi.

-tu, piccolo uragano, che mi hai preso mente, cuore e corpo...-

Fissai il mio sguardo nel suo e lo vidi.

Quel luccichio che caratterizzava i suoi occhi, quello che si accendeva ogni volta che le facevo un complimento, ogni volta che le sorridevo o che la baciavo.

Quel luccichio era ancora lì, ancora per me.

- ora sono tuoi...- sussurrai senza riuscire a trattenermi dall'allungare una mano per accarezzarle una guancia e sospirai quando sentii il contatto con le mie dita fredde con la sua pelle calda.

- ed io non li rivoglio indietro Ronnie, voglio sistemare tutto...-

-smettila- sussurro piano, poi più forte -smettila!- e scansò malamente la mia mano dalla sua guancia

-non fare così Nick- sussurrò mordendosi un labbro -non giocare con me-

La fissai allibito e sconcertato, io giocare con lei?

- cosa stai dicendo?-

- sto dicendo che non puoi fare così! Non puoi venire fuori casa mia per dirmi che mi ami e che vuoi sistemare tutto, non puoi!-

-e perchè non posso?- urlai quasi anche io di rimando

- perchè partirai per un fottutissimo tour tra un fottutissimo mese!- urlava forte Ronnie, mentre io sentivo le lacrime salire agli occhi.

Era un brutto sogno, lo doveva essere ad ogni costo.

Dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa.

- posso rinunciare a tutto, al diavolo il tour!- urlai di slancio

Fece una risata nervosa passandosi le mani tra i capelli.

-ma ti senti quando parli?! Pensi di star parlando di un regalo che non ti piace e che vuoi andare a cambiare al negozio?- era furiosa - è un tour mondiale e tu non puoi mandare tutto all'aria!-

Allungai veloce le braccia per impedirgli di fermarmi e l'afferrai per i gomiti spingendola verso di me.

Quando i nostri petti si scontrarono un brivido corse lungo la mia schiena e vidi Ronnie spalancare gli occhi dalla sorpresa.

- ti sto dicendo che è quello che farei...- sussurrai cercando di moderare la voce

Poggiai le mie dita sulla sua guancia per farle una leggera carezza e lei chiuse gli occhi abbandonandosi completamente a quell'istante.

- manderei tutto all'aria con un tuo "si"- sussurrai ancora e sperai ardentemente di sentire quelle due lettere uscire dalle sue labbra.

I'm learning to fall
I can't hardly breathe
When I'm going down don't worry about me
Don't try this at home
You said you don't see
I don't want to know that you know, it should have been me
(Boys Like Girls - Learning To Fall)

*   *   *

Ronnie

- manderei tutto all'aria con un tuo "si"- sussultai e spalancai gli occhi al suono di quelle parole.

Perchè mi stava facendo questo?

Mi stava davvero dicendo che avrebbe rinunciato a tutto, a poco più di un mese, per me?

Era assurdo, ed io non potevo permettergli di fare una cosa del genere.

Sentii ancora una volta il tocco delle sue dita, leggero sulla mia guancia ed automaticamente alzai gli occhi, trovando i suoi che mi guardavano.

Mossa sbagliata.

Se prima ero restia e per niente pronta a lasciarlo andare via ora, me lo sentivo, stavo per farmi prendere da un vero e proprio attacco di panico.

Quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che mi toccava, l'ultima volta che i miei occhi incontravano i suoi, l'ultima volta che sentivo il suo profumo, il suo respiro ansioso e accelerato, l'ultima volta che sentivo la sua voce.

Non ce l'avrei mai fatta senza di lui.

Lo capii chiaramente in quell'istante, quando le lacrime salirono prepotentemente ai miei occhi e singhiozzante mi gettai tra le sue braccia.

Sentire le sue braccia che mi stringevano ed il mio corpo finalmente scaldarsi a contatto col suo, mi diede una sensazione di felicità che non fece però che peggiorare le cose.

Non potevo, non potevo dirgli di si.

Era il sogno della sua vita, l'occasione della sua vita, e doveva accettare.

Amavo, Dio solo sa quanto, Nick ma dovevo sforzarmi un attimo di pensare con lucidità.

Lui sosteneva di amarmi, e gli credevo ciecamente, ma eravamo solo due ragazzini, se col passar del tempo, crescendo, lui si fosse reso conto che non era amore ciò che provava, ma una semplice cotta adolescenziale?

Avrebbe rimpianto per tutta la vita di aver rinunciato alla sua occasione per una ragazzina di cui magari avrebbe anche dimenticato il nome col tempo.

Ed io mi sarei sentita morire due volte.

Sentii le sue mani scorrere rassicuranti dietro la mia schiena e dalle mie labbra uscii un singhiozzo ancora più forte.

"Lascialo andare" disse una voce dentro di me e sapevo che aveva ragione.

Dovevo trovare la forza per lasciarlo andare, dovevo.

Mi staccai da lui lentamente e nonostante avessi preso la mia scelta, non riuscii a trattenermi dall'avvicinare il mio viso al suo e baciarlo per l'ultima volta.

Era un bacio diverso da tutti gli altri, era un bacio salato, bagnato dalle mie lacrime, pieno di tormento e dolore,  pieno di passione e amore.

Fu un bacio così intenso da spezzarmi il fiato e farmi girare la testa.

Mi sarebbe mancato più di ogni altra cosa.

- Ronnie...- lo sentii sospirare e mi resi conto che aveva dato a quel bacio un significato diverso, come biasimarlo?

Strinsi forte gli occhi per non incrociare il mio sguardo col suo e mi costrinsi a pronunciare quelle parole.

- no- non ci potevo credere, l'avevo detto

- cosa?!- sentii la delusione della sua voce contemporaneamente al mio cuore andare in mille pezzi

"Lascialo andare".

- non posso dirti di si, e tu non puoi rinunciare al tour- mi costrinsi a guardarlo negli occhi, temendo di non farcela

Una scintilla attraversò i suoi occhi.

- Ronnie, non me ne frega niente del tour, come devo dirtelo?!-

Presi un respiro profondo ed espirai in un tremito.

- non è così, e lo sai anche tu-

Vidi la sua espressione cambiare mentre assumeva un'espressione consapevole.

Cercai di sorridere rassicurante, ma l'ultima cosa che il mio corpo aveva voglia di fare in quel momento era sorridere.

- la musica è sempre stata la tua vita, devi andare-

Lo vidi.

Vidi il momento esatto in cui sul suo volto si impresse un'espressione di totale rassegnazione e sentii un dolore così forte al petto che quasi mi rimangiai tutto.

"Devi lasciarlo andare".

- hai ragione- sussurrò lui puntando gli occhi nei miei

Deglutii, senza saper bene che dire, e rimasi immobile a fissarlo.

- ma non posso stare senza te- continuò prendendo le mie mani nelle sue e facendomi sussultare ancora.

Ogni istante in più che restavo lì era una boccata d'aria pura, ma avrebbe reso mille volte tutto più difficile, sopratutto se si apriva in affermazioni come quella di poco prima.

- Potremmo tenerci in contatto, ti chiamerei ogni giorno, e qualche volta, durante le feste, potresti venire da me, po-potremmo provarci- disse tutto d'un fiato

Mi morsi la lingua, avrei tanto voluto dirgli di si, ma sapevo che non avrebbe portato a nulla di buono.

Per quanto lo amassi, sapevo che il nostro rapporto non era abbastanza maturo da riuscire a sopportare la distanza.

- lo vorrei tanto, ma non funzionerebbe- sussurrai e vidi ancora una volta la sua espressione delusa colpirmi in tutta la sua violenza

- Ronnie, tu...- cominciò ma lo interruppi bruscamente

Dovevo lasciarlo andare, ora, o non ce l'avrei fatta più.

- Nick...tu sei stato l'unico ragazzo che è riuscito a capire veramente come sono, l'unico che è riuscito a scalfire la mia corazza, l'unico che mi ha fatto sentire davvero importante. Non sai quanto vorrei non pensare e nulla e dirti di si, che voglio continuare la nostra storia anche a chilometri di distanza, ma non posso perchè sappiamo entrambi che sarebbe un disastro-

Feci un passo verso di lui, che mi guardava triste, ed allungai una mano verso il suo viso, avrei fatto di tutto per non vedere quell'espressione sul suo viso.

- E' ovvio che i chilometri non diminuirebbero il mio amore per te- sussurrai -ma non siamo abbastanza maturi per affrontare una situazione del genere-

Le mie stesse parole, in quel momento, forse stavano ferendo più me che lui ma, infondo, sapevo che erano parole giuste.

Sospirò e si abbandonò contro la mia mano.

- come faccio a vivere senza di te?-

Diritto al cuore, forte e violento.

E come avrei fatto io senza di lui? Mi sentii male solo a pensarci, ma in quel momento non potevo pensare a questo, altrimenti non ce l'avrei fatta.

- credi nel destino Nick?- risposi con un altra domanda

- si- sussurrò

Sorrisi debolmente.

Avevo sempre pensato che chi affermava "si vede che non era destino" era una persona pigra e senza carattere che addossava le colpe dei propri sbagli ad una forza superiore chiamata "destino".

Le nostre gesta e quello che facevamo portavano le loro conseguenze, non potevamo dare la colpa a nessuno per questo.

Era stupido dare le colpe ad un Dio, che forse nemmeno esisteva, o ancora peggio al "destino", di cose che noi avevamo fatto.

Eppure ero fermamente convinta, o forse mi piaceva pensarlo, che ci fossero delle "forze" così reali e potenti da guidare le nostre scelte al punto di  portarle verso una meta precisa, una di queste "forze" era sicuramente l'amore che provavo per Nick.

- abbiamo diciotto anni, ed una vita davanti a noi. Se nel nostro destino è scritto che dobbiamo stare assieme, ci incontreremo un giorno-

Feci per allontanare la mano dal suo viso, ma lui la bloccò, stringendola per qualche istante.

- quanto ci rincontreremo- disse con il tono di chi ha la certezza che quello che ha detto accadrà prima o poi -non ti lascerò più andare- sussurrò e si arrese, lasciando scivolare la mia mano che ricadde leggera lungo il mio fianco.

Deglutii.

Era il momento.

Vidi attorno a me farsi spazio un grande alone nero, pronto a trascinarmi dentro di se per farmi perdere in un limbo di dolore e lacrime costanti.

Lo vedevo arrivare e sapevo che non potevo fare nulla per evitarlo, quindi decisi di andarci incontro, rassegnandomi.

Mi alzai in punta di piedi e lasciai sulle labbra di Nick un delicato, dolce, ultimo bacio.

Costrinsi i miei occhi a non cedere, non in quel momento.

Lo guardai per un'ultima volta, cercando di stamparmi bene in mente la sua immagine, il suo odore, la dolcezza dei suoi occhi e la morbidezza delle sue labbra.

-addio- dissi con voce strozzata, stavo per crollare

"Lascialo andare"

Mi voltai, con forza, per costringermi a non voltarmi più.

- arrivederci- lo sentii sussurrare appena cominciai a camminare

I  miei piedi proseguivano tranquilli ad andare avanti, ignari del trambusto che c'era nella mia mente e nel mio cuore.

Aprii la porta di casa e la chiusi sbattendola poco delicatamente per poi poggiarmi contro.

Lo vidi farsi sempre più vicino, il buio, portando con se un senso di smarrimento e confusione.

Mi mancava già.

Mi mancava da morire e sapevo che d'ora in avanti, niente sarebbe stato più come prima.

Ne il sole che splendeva nel cielo, ne le stelle, ne la musica, ne la vita.

Cosa dovevo fare ora? Cosa avrebbe portato il domani se non altro dolore?

Mi lasciai scivolare lungo la porta, ormai non c'era più motivo di trattenere le lacrime.

Il buio mi avvolse e cercai disperatamente qualcosa a cui aggrapparmi mentre mi sentivo velocemente scivolare verso un burrone senza fine.

Cercai nella mia mente qualcosa di più importante di lui, qualcosa che dicesse "hei hai perso lui, ma io sono qui!", qualcosa per cui valesse la pena andare avanti, per cui valesse ancora la pena combattere.

Ma ne il volto delle mie amiche, ne l'immagine di un futuro in Europa in qualche scuola di traduzione, riuscì a frenare la mia lunga discesa verso l'inferno.

D’altronde si sa, quando sali troppo su, la caduta è più dolorosa.

Ed io con Nick ero salita fin su le stelle, per poi gettarmi a testa in giù nel fango.

Mi strinsi su me stessa in posizione fetale.

Non c'era più niente per cui valesse la pena tentare, per cui valesse la pena combattere.

Non c'era più Nick.

E diedi il benvenuto al buio che riempì il mio cuore, la mia vita e la mia anima. 

Hey Jude, don't be afraidyou were made to go out and get her,
the minute, you let her under your skin
than you begin to make it better
(Hey Jude - The Beatles)


*    *    *

Here we are!
Cosa ne pensate *_*?
AAAAAAAH avrei tantissima gente da ringraziare e tante cose da dire, ma conserverò le lacrime per l'epilogo!
Vi amo

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Capitolo 32
*** Epilogo ***


IMPORTANTE!

Salve a tutte!

Si, finalmente ce l’ho fatta a scrivere l’epilogo! Vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare un bel po’, ma volevo che almeno l’epilogo fosse decente.

Prima di passare alla storia vi prego di perdere 2 minuti per leggere queste quattro righe.

Lo scorso capitolo avevo detto che in questo avrei detto il nome della seconda parte della storia ed altre informazioni, bene, il problema è che non ho ancora niente da dirvi xD Per questo ho creato una pagina Facebook, dove vi comunicherò le varie novità riguardanti la storia man mano che penso a qualcosa: frasi spoiler, il titolo della seconda FF, foto, forse video, ecc.

Se siete interessati quindi, vi invito ad aggiungere questa page, cliccando QUI.

Inoltre voglio che sappiate che ci tengo tantissimo a questo epilogo e che sarei contentissima se anche chi non ha mai commentato, mi lasciasse una piccola recensione, un “mi piace” o anche un piccolo messaggio in bacheca su FB, fatemi felice vi prego *_*

Non voglio trattenervi oltre, quindi, ci vediamo alla fine per i ringraziamenti.

Buona lettura.

 

 

Epilogo


Tutto era rimasto uguale, come se i domestici non fossero mai entrati lì, come se il tempo si fosse fermato e fosse tornato un anno dietro, quando tutto gli era sembrato così semplice, quando era stato veramente felice, per un po’.

Era tornato.

Dopo un anno di viaggi, concerti, conferenze ed interviste estenuanti, era tornato a casa.

La prima cosa che aveva fatto quando era entrato in casa era stato alzare il viso ed annusare l’aria, quasi sperasse di poter sentire l’odore costante di cibo che c’era in quella casa, quando ancora vivevano lì.

Non poteva credere di essere tornato davvero.

Richiamato da qualcosa salì di corsa le scale e percorse il corridoio altrettanto velocemente, ritrovandosi di fronte all’ultima porta a sinistra, quella che era stata la sua stanza.

Prese un bel respiro, consapevole della valanga di ricordi che l’avrebbero assalito una volta entrato lì, e girò il pomello della porta aprendola lentamente.

Si sorprese quando trovò la stanza identica a come la ricordava, quasi si aspettava di trovare le pareti bruciate, il letto disfatto, i libri per terra.

Credeva di trovarla devastata, com’erano stati il suo cuore e la sua anima quando l’avevano lasciata.

Tutto era rimasto allo stesso posto in cui l’aveva lasciato, una pila di libri giaceva sulla scrivania, accanto al mac, ed accanto al letto la sua chitarra.

Quella chitarra.

La chitarra con cui era cominciato tutto, con cui aveva decantato il suo amore per lei, lei che era diventata l’innominabile.

Si avvicinò al letto attirato da quello strumento come una calamita, e non riuscì a trattenersi dall’allungare un braccio per sfiorare il legno liscio e lucido della chitarra.

Nel momento esatto in cui le sue dita la sfiorarono, nella sua mente, chiara e nitida, apparve la sua immagine.

Era seduta sul suo letto e lo guardava stralunata.

Ricordava ogni minimo particolare di lei, come se l’avesse vista fino al giorno prima, ricordava perfettamente i suoi occhi grandi del colore del mare, ricordava i suoi capelli lucenti e quel suo gesto di tirare una ciocca dietro l’orecchio quando era in imbarazzo, ricordava il suo sorriso, le sue gote che si arrossavano, lo scintillio nei suoi occhi quando si arrabbiava; ma più di tutto ricordava perfettamente le sue labbra lisce e morbide, ricordava le sensazioni che provava quando le sentiva muoversi sulle sue, e ricordava il suo battito accelerato quando sentiva sussurrargli il suo nome tra un bacio e l’altro.

Dì qualcosa” ricordò di averle detto quel giorno, mentre lo guardava con gli occhi spalancati.

Aveva chiamato il suo nome, prima di poggiare per la prima volta le sue labbra su quelle di lei.

Staccò le dita dalla chitarra con violenza e scosse la testa.

Aveva appena infranto la prima della lunga lista di regole che si era imposto quando aveva lasciato quella casa.

Mai pensare a lei.

Era stata dura rispettare quella regola, e lo era ancora, ma era stata essenziale per la sua sopravvivenza.

Non doveva, non poteva, pensare a lei o non avrebbe retto; se ne era accorto quella sera a Parigi.

Era una sera di un luglio caldo ed afoso, le strade erano piene di turisti ed abitanti del luogo che sorridevano felici, e lui passeggiava tranquillamente per le stradine del centro; mentre percorreva una di queste intravide una coppia di ragazzi seduti su una panchina, lui le sussurrò qualcosa e lei sorrise contenta gettando la testa all’indietro, un attimo dopo i due si lanciarono in un tenero bacio mentre si tenevano le mani.

Guardandoli non aveva potuto fare a meno di pensare a quanto fossero felici quei due ragazzi in quel momento, ed a come fosse stato felice anche lui, quando accanto aveva lei.

Neanche lui sapeva bene come, ma si era ritrovato all’aeroporto, nel bel mezzo della notte, stringendo tra le mani un biglietto per Los Angeles.

Per fortuna i suoi fratelli lo avevano trovato prima che riuscisse a fare il check in, e gli avevano evitato di mandare all’aria il concerto e di rovinare tutto.

Aveva preso malissimo l’arrivo dei suoi fratelli che l’avevano trascinato in un taxi quasi di peso, mentre le sue urla risuonavano nell’aeroporto praticamente vuoto.

Quella notte era stato malissimo.

Si sentiva vuoto, demotivato. Non riusciva a capire perché i suoi fratelli fossero stati così egoisti da dare più importanza alla loro carriera che ai suoi sentimenti.

Il giorno dopo erano saliti sul palco senza quasi rivolgersi la parola, ma quando li vide, quando vide le centinaia di fan che sotto al palco urlavano i loro nomi, allora capì.

Non poteva continuare a trattarsi così, basta fughe notturne, basta crisi isteriche, basta lacrime, basta.

Doveva farlo per tutte le persone che gli volevano bene, ma anche per se stesso.

A questo proposito si era imposto delle regole ben precise.

La prima regola, l’aveva infranta parecchie volte, e quando nessuno lo guardava si rintanava dentro se stesso disperdendosi nel fiume di tristezza che lo trascinava via.

Le voci nella sua testa continuavano a tormentarlo, “lei non c’è”, gli ripetevano ed allora lui suonava, suonava forte per cercare di non sentirle,  ma loro continuavano a rincorrerlo;

D’altronde non si può scappare da se stessi, non per sempre.

Ne aveva avuto prova in quella stanza, quando aveva toccato quella maledetta chitarra.

Ma infondo ce l’aveva fatta, no?

Era riuscito a sopravvivere per un intero anno.

Sopravvivere, già, perché vivere non era neanche lontanamente quello che aveva fatto in quell’anno.

Si svegliava tutte le mattine puntuale, faceva allenamento, dava le sue interviste, suonava e faceva tutto quello che le scalette gli imponevano di fare, da buona marionetta.

Aveva svolto tutti i suoi doveri, dal primo all’ultimo, senza fiatare o obiettare minimamente, persino quando i suoi fratelli si lamentavano di essere stanchi lui sembrava non esserlo mai.

D’altronde riempirsi di impegni era l’unico modo che aveva per non pensare e ci era riuscito, più o meno.

Eppure nonostante il suo corpo fosse in continuo movimento lui non si sentiva vivo.

Aveva smesso di ridere.

Ogni tanto, si, sorrideva alle battute dei fratelli ed era felice quando incontrava i suoi fan, ma quel formicolio allo stomaco, quel battito accelerato, quelle emozioni, non le aveva più sentite.

Ed ora, in quella stanza, sentiva qualcosa riaffiorare in lui.

Anche solo il ricordo di quello che era stato lo faceva sentire in un modo che non ricordava potesse esistere.

Doveva uscire da quella stanza, prima che fosse tardi, prima che arrivasse ad un punto di non ritorno, prima che i ricordi lo devastassero, sapeva che doveva farlo.

Ma infondo che male avrebbe fatto fare un piccolo tuffo nel passato?

Scese di corsa le scale ed afferrò al volo le chiavi della macchina prima di uscire.

Vide sott’occhio Joe lanciargli uno sguardo preoccupato e lo ringraziò mentalmente per non averlo fermato o fatto alcun tipo di domanda in quel momento.

Sentiva solo il bisogno di non pensare più a nulla.

Per troppo tempo era stato attento a non pensare a quello e a quell’altro, ora basta.

Voleva solo lasciarsi andare al suo istinto.

Non sapeva dove o a cosa l’avrebbe portato questo suo lasciarsi trasportare dai ricordi, ma si sentiva in grado di poterli affrontare.

In quella città dove la presenza di lei si sentiva così forte e tangibile, si sentiva invincibile, niente avrebbe potuto fargli male.

Persino le voci che lo avevano perseguitato per tutto quel tempo parevano essersi arrese.

Non le sentiva più, e questo bastò per convincerlo che stesse facendo la cosa giusta.

Meno di mezz’ora ci aveva impiegato per attraversare la città.

Non se ne era neanche accorto, ma probabilmente aveva violato di parecchio il limite di velocità.

Guardò fuori dal finestrino mentre spegneva il motore, e pensò che le eventuali violazioni del codice della strada, in quel momento, erano il suo ultimo problema.

Era arrivato.

L’enorme casa bianca gli si ergeva di fronte, imponente.

Il sole era appena calato e qualche luce proveniente dalle finestre del piano terra indicava la presenza di qualcuno al suo interno.

Al solo pensiero gli tremarono le gambe.

Ed ora cosa faceva?

Non poteva di certo presentarsi lì dopo più di un anno, magari sventolando le mani ed urlando “sorpresa!”

L’avrebbe cacciato a calci nel sedere.

Aprì lo sportello della macchina e scese.

Eppure, doveva vederla.

Sentiva il bisogno fisico di rivederla, di sentire la sua voce, di sfiorarla per un istante.

Era inutile prendersi in giro.

Aveva resistito un anno senza di lei solo perché a dividerli c’era un intero oceano, era riuscito ad andare avanti con la convinzione, con la speranza, che l’avrebbe rivista un giorno.

Sapeva che non appena avesse messo piede a Los Angeles non avrebbe più resistito.

Si avviò per il lungo viale con mille pensieri per la testa.

Quello che più lo tormentava, che non lo faceva dormire la notte, era un unico e solo pensiero.

E se lei fosse cambiata?

Lui lo era, e come; aveva sofferto così tanto e così intensamente che era impossibile anche solo somigliare lontanamente alla persona che era stata.

Chi si sarebbe ritrovato di fronte?

Nel momento in cui si fece questa domanda realizzò che in fondo non gliene fregava niente.

Lui l’aveva amata, l’amava ancora anche se cercava di nasconderlo persino a se stesso, e non gli importava nient’altro.

Salì gli scalini che lo dividevano dalla porta con gambe tremanti e si fermò qualche istante prima di bussare, per prendere fiato.

Un lampo di paura gli attraversò il petto quando le sue mani toccarono il campanello e sentì il suo suono diffondersi per tutta la casa.

Ora doveva solo aspettare, e sperare che non gli sbattesse la porta in faccia.

Sentì dei passi dietro la porta ed il suo cuore cominciò a battere frenetico mentre la testa gli girava terribilmente.

Tutto d’un tratto non era più così convinto di quello che stava facendo, ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti.

La porta si spalancò e per qualche istante gli si bloccò il respiro.

Alta nella norma, magra e bionda, con il volto dipinto in una smorfia di superiorità, Joanne Clarisse Knocks puntò i suoi occhi glaciali in quelli del ragazzo, che si gelò all’istante.

-buonasera signora Knocks- salutò lui educato ed un po’ intimorito

Joanne Knocks socchiuse gli occhi mentre studiava per bene il volto di Nick, probabilmente si stava chiedendo dove l’avesse già visto.

-buonasera, tu sei…?- chiese senza un pizzico di gentilezza

- N-Nick, Nick Jonas- esclamò a disagio

La signora lo guardò per qualche istante poi spalancò gli occhi.

-Nick Jonas! Il figlio di Kevin e Denise! Vieni entra- esclamò facendosi da parte

Nick si morse il labbro inferiore.

Entrare lì dentro sarebbe stato ancora peggio che entrare nella sua vecchia stanza, non avrebbe retto questa volta.

-Mi scusi signora Knocks, non vorrei essere maleducato, ma sono un po’ di fretta- cominciò il ragazzo temendo che Joanne si offendesse – sono solo passato a fare un saluto a…-

Deglutì.

Non pensava al suo nome da troppo tempo, figurarsi pronunciarlo!

Aveva troppa, troppa paura che i fantasmi del passato tornassero per terrorizzarlo.

Ma ora doveva rischiare.

-…Ronnie- concluse con un sospiro

Il solo pronunciare il suo nome gli aveva riempito la bocca di un formicolio insolito, che si stava diffondendo per tutto il corpo.

Joanne Knocks lo guardò accigliata, come se le avesse parlato in un’altra lingua.

-Ronnie?!- ripeté Joanne ed un brivido percosse la schiena del ragazzo a sentire il suo nome.

-come, non te l’ha detto?-

Detto cosa? Si chiese Nick.

Cosa avrebbe dovuto dirgli?

Subito una marea di brutte ipotesi si fecero strada nella sua testa e ben presto si fece prendere dall’ansia.

Cos’era successo a Ronnie?

-E’ partita qualche giorno fa, è andata in Europa-

- in Europa?!- sbottò Nick esterrefatto

Più volte Ronnie e le sue amiche gli avevano detto che il loro sogno era di fare un viaggio in Europa e sapeva dell’intenzione di Ronnie di andare lì per studiare e diventare un’interprete, ma l’idea non si era mai concretizzata.

-Si, è andata in Spagna a seguire un corso di non so che- spiegò con aria annoiata

Lui era appena tornato dall’Europa e lei era in Spagna.

Voleva morire.

-Per quanto tempo starà via?- sussurrò fissando il vuoto

-Il corso dura due anni, ma ha detto chiaramente che intende rimanere lì a lavorare. Non credo che tornerà presto, mi spiace-

Un pugno in pieno petto.

Si sentiva mancare; non era possibile, non poteva essere la realtà.

Un sogno, si, non doveva essere altro che un bruttissimo sogno; tra poco si sarebbe svegliato e si sarebbe ritrovato nel suo rassicurante tour bus con la convinzione che Ronnie sarebbe rimasta lì ad aspettarlo.

Quel pensiero lo aveva consolato per mesi, sapeva che poteva non essere così, ma come uno stupido, un illuso, si era sforzato di credere che lei sarebbe rimasta ad aspettarlo, per sempre.

Ed ora la sua più grande certezza era svanita, sfumata nel nulla, e si sentiva sprofondare.

Niente, nulla, riusciva a frenare la sua caduta verso il dolore.

Era come se avesse perso un organo essenziale del suo corpo; il fegato, un polmone, il cuore.

Dopo aver voltato le spalle alla signora Knocks, ed aver corso per il viale, si era accasciato sul sedile della macchina, prendendosi il volto tra le mani.

Ed eccole tornare.

Quelle voci che lo tormentavano di notte e di giorno, quelle che aveva tentato di scacciare con tutte le forze, erano tornate.

Ed ora le sentiva vicine e familiari.

Un nuovo dolore si fece spazio nel suo petto quando si rese conto che avrebbe dovuto imparare a convivere con quelle voci, perché ormai era troppo tardi.

Era troppo tardi per incrociare i suoi occhi, per sfiorarle le guance, le labbra, per sussurrarle all’orecchio, per scostarle i capelli dagli occhi.

“Lei non c’è”

No, non c’era, e non l’avrebbe mai più rivista.

 

 

*      *      *

 

“Ultima chiamata per il volo A812, New York City - Madrid”

Era la terza volta che sentiva quella voce metallica imporle, in ben tre lingue diverse, di salire su quel maledettissimo aereo, ed ogni volta si era sentita sempre più male, sempre più una…codarda.

Si guardò in giro spaesata, sperando di trovare qualche volto familiare, ma sapeva che non l’avrebbe trovato, come non l’avrebbe trovato nel posto in cui era diretta.

Quando quella lettera era arrivata nelle sue mani per poco non era svenuta.

Una borsa di studio per una delle scuole più prestigiose di traduttori ed interpreti, in Europa.

Quella lettera, con sopra inciso il suo nome a caratteri cubitali, era stata la prima ed unica cosa ad averle fatto battere il cuore dopo un intero anno in cui aveva creduto di essere morta.

Il preside della sua vecchia scuola l’aveva già informata dell’eventualità di una borsa di studio per lei già qualche mese prima degli esami.

Da gennaio la sua media, già di per se buona, si era alzata toccando i livelli più alti.

Si era presentata agli esami con il massimo dei voti in tutte le materie.

Tutte ad eccezione di una; La sua B in trigonometria spiccava tra tutte le A, ed quando l’aveva vista scritta in grassetto sotto il suo nome un senso di tristezza e rassegnazione si erano impadroniti di lei.

Solo lei sapeva il significato di quella B.

Lei però era l’unica che le aveva dato un significato così importante, tutti infatti si erano soffermati sulle sue eccellenze, com’era normale che fosse.

Non era stato poi così difficile studiare per prendere quelle A, insomma, cosa le restava da fare?

Tutte le cose che amava fare prima ora le sembravano stupide e senza vita, proprio come lei.

Non era andata più ad un concerto;

Non osava ascoltare musica, di qualsiasi genere si trattasse, la sua libreria piena di romanzi era stata svuotata ed i suoi libri erano stati ammucchiati disordinatamente in scatoloni.

D'altronde come poteva credere alle parole dei cantanti, alle belle frasi di Shakespeare, dopo quello che era successo?

Sarebbe stato troppo ipocrita da parte sua nutrire ancora una qualche forma di speranza che l’amore, quello vero, esistesse.

Scosse la testa con violenza, cercando di scacciare quei pensieri ed afferrò il suo trolley con un sospiro, avviandosi verso il suo gate.

Ad aspettarla c’era un’hostess dall’aria impaziente ad annoiata; quando la vide le rivolse un sorriso gentile allungando la mano esile e perfetta in cui Ronnie posò il suo biglietto, di sola andata.

- buon viaggio – le sorrise e lei mormorò un “grazie” teso ed insicuro, spaventata nel rendersi conto che probabilmente quelle sarebbero state le ultime parole che avrebbe sentito nella sua lingua madre.

Salì sull’aereo e prese posto come in trance, e mentre guardava fuori dal finestrino non poté fare a meno di farsi prendere da uno dei suoi soliti attacchi di panico.

Stava davvero lasciando tutto per andare in Europa?

Sospirò.

Si, e sapeva perfettamente il perché; il suo tutto era diventato un niente.

L’unica cosa che ancora la legava a quel posto erano le sue amiche, il resto era un mucchio di ricordi confusi, che le facevano male; il resto era quello da cui stava scappando.

Le sue amiche.

Per un attimo i volti di Kate, Lexus e Jamie le passarono davanti agli occhi, e sentì l’impulso si scendere di corsa da quell’aereo urlando.

Nell’ultimo anno il loro rapporto era inevitabilmente cambiato e si sentiva davvero un verme per quello che stava facendo.

Se ne era andata senza dire loro niente.

La sera prima aveva mandato un e-mail identica a tutte e tre, sperando che capissero, ma sapeva che non l’avrebbero fatto.

Come potevano capirla quando nemmeno lei comprendeva a fondo il significato dei suoi gesti?

Sprofondò nel sedile.

Si sentiva terribilmente in colpa, ma per sopravvivere, doveva allontanarsi da quel posto e, anche se a malincuore, doveva allontanarsi anche da loro.

Il ricordo di quello che loro erano state, la distruggeva; ricordare di essere stata così felice assieme a loro e non riuscirci più era una cosa che giorno dopo giorno le portava via linfa vitale.

E lo vedeva nei loro occhi, vedeva il loro dispiacere, la loro apprensione, quasi a volte pareva di riuscire a leggerle nel pensiero; “Povera Ronnie” pensavano, e lei era stanca di tutto questo.

Voleva andare in un posto dove nessuno conosceva niente di lei e del suo passato, voleva andare in un posto vuoto, senza ricordi, era questo l’unico modo per andare avanti.

Un aereo a qualche pista di distanza dalla sua atterrò e lei sospirò profondamente.

Lui sarebbe tornato tra qualche giorno.

Lo sapeva perché Kate era rimasta in contatto con Joe, che la informava su ogni dettaglio, e Kate distrattamente informava anche lei; e lei avrebbe voluto urlarle in faccia che non le importava niente, o meglio, che non voleva sapere niente e invece stava zitta ed annuiva fissando il vuoto.

Lui sarebbe tornato, e questo era un altro dei motivi che l’aveva spinta a partire, al più presto.

I suoi nervi erano già stati messi a dura prova per quell’anno, vederlo tornare cambiato e magari con una bella bionda, come se l’era sempre immaginata, al suo fianco sarebbe stato il colpo di grazia; sarebbe impazzita.

Per non parlare del suo cuore poi, se ancora ne possedeva uno.

Non doveva pensarci, assolutamente, doveva lasciarsi tutto alle spalle, fingere di non avere un passato, la sua vita cominciava da quel preciso istante.

Ed in quel preciso istante il futuro le sorrise avvicinandosi.

-mi scusi, è occupato?- chiese un bel ragazzo con un accento spagnolo indicando il posto accanto a lei

Lei fece un cenno negativo incapace di pronunciare una singola parola.

Il ragazzo le sorrise ancora e si sedette accanto a lei, che si concesse un’occhiata verso lui.

Jeans scuri attillati da cui scorse due gambe lunghe e magre, una camicia a quadrettini blu e bianca lasciata fuori ai jeans, i capelli castani, un po’ lunghi, tirati in dietro in modo da scoprire un viso mozza fiato.

Un filo di barba sulle guance, le sopracciglia folte e le labbra carnose gli davano un aria tremendamente sexy.

Sospirò, la Ronnie di una volta non si sarebbe fatta scappare un tipo del genere, ma quella Ronnie non c’era più ormai e lei al momento non era interessata ad alcuna forma di vita esistente in quella galassia.

Guardò il ragazzo, che a sua volta la stava guardando, e sorrise quando nei suoi occhi scuri non trovò alcun segno di pietà o dispiacere.

-io sono Angel- si presentò lui allungando una mano verso di lei; si, doveva essere proprio un angelo

Aprì per un istante la bocca pronta a dire il suo nome, poi si bloccò.

-Veronica- sospirò in fine rivolgendogli un sorriso tirato

- è la prima volta che vai in Spagna?- chiese lui rivolgendole un sorriso luminoso

- si, tu sei di lì invece?- provò ad indovinare sentendo il suo accento spagnolo

- in realtà io sono cresciuto a New York, ma tutti i miei parenti sono a Madrid, ora però penso di trasferirmi lì per un po’-

-per lavoro?- chiese lei, non che le interessasse, ma le serviva qualcosa su cui concentrarsi per non badare alle ruote dell’aereo che sotto di loro si stavano muovendo, stava lasciando la sua vecchia vita.

-si, sono un modello- disse lui passandosi una mano dietro il collo con fare imbarazzato –e tu?-

-per studio, mi piacerebbe diventare interprete- e sentì l’aereo alzarsi dal suolo

-che bello- sorrise lui con finto entusiasmo –beh, siccome è la tua prima volta a Madrid potrei farti da guida, che ne dici?-

Ronnie Veronica, lo guardò per qualche istante e colse uno scintillio malizioso nei suoi occhi.

Gli rivolse un sorriso tirato e senza rispondere si voltò verso il finestrino.

Guardò in basso, mentre la terra sotto di loro si faceva sempre più lontana, ed il terreno faceva spazio al mare.

Un oceano.

Si, un oceano era che voleva tra lei ed i suoi ricordi.

Era la scelta giusta, nel profondo del suo cuore lo sapeva, ma questo non impedì ad una piccola lacrima di correrle lungo la guancia.

Sapeva che niente sarebbe stato più uguale, e questo la spaventava a morte.

Nonostante dietro di se stesse lasciando la sua famiglia e le sue amiche, l’unico volto che le venne in mente prima di cadere nel sonno, fu il suo.

Lui che era stato il suo primo vero amore, lui che se ne era andato, spezzandole il cuore.

E nonostante stesse per cominciare una nuova vita; nonostante il ragazzo accanto a lei fosse di una bellezza disumana, nutrisse un evidente interesse nei suoi confronti, e fosse la prima persona che non la faceva sentire una povera vittima, sapeva che non era lui.

E nessuno mai lo sarebbe stato.

*     *      *

 

O mio Dio, è finita davvero T_T

Vi giuro che mi viene da piangere! Ma ci sarà la seconda parte quindi su con la vita *_*

Beeeeeeene con questo ultimo capitolo mi sento in dovere di ringraziare tutte le persone che hanno seguito la mia storia, dandomi l’ispirazione e la forza di scrivere, anche quando non ne avevo affatto voglia.

Ringrazio quindi per aver messo la mia storia tra le preferite:

1 - Aesial [Contatta]
2 - annaritaa86 [Contatta]
3 - annina94 [Contatta]
4 - baby jonas [Contatta]
5 - camyenick4ever [Contatta]
6 - debby95 [Contatta]
7 - Dreamer_girl [Contatta]
8 - fleur rebeLLe [Contatta]
9 - FreNick [Contatta]
10 - frey [Contatta]
11 - il phard di biancaneve [Contatta]
12 - Ila96 [Contatta]
13 - ILoveJoeDanger [Contatta]
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34 - Scars94 [Contatta]
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44 - _GneGne [Contatta]
45 - _Rose_Garden_ [Contatta]
46 - _TheDreamer_LoveXD [Contatta]

Per averla messa tra le seguite:

1 - 102luna [Contatta]
2 - Aesial [Contatta]
3 - Anna_Bel [Contatta]
4 - annina94 [Contatta]
5 - baby jonas [Contatta]
6 - bika95 [Contatta]
7 - blinkina [Contatta]
8 - bluettina96 [Contatta]
9 - camyenick4ever [Contatta]
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 e quelle che l’hanno messa tra le ricordate:

1 - annaritaa86 [Contatta]
2 - baby jonas [Contatta]
3 - fleur rebeLLe [Contatta]
4 - FreNick [Contatta]
5 - ILoveJoeDanger [Contatta]
6 - JonasDreamer [Contatta]
7 - JustFriend [Contatta]
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9 - Rammy [Contatta]
10 - Reden_ [Contatta]
11 - sel4ever [Contatta]
12 - Sophiaa [Contatta]
13 - _____Jo_____ [Contatta]

 

Vedere quei numeri aumentare giorno dopo giorno è stata un immensa soddisfazione per me, grazie di cuore a tutte! Grazie, grazie, grazie.

Per non parlare delle tredici menti folli che mi hanno messa tra le autrici preferite!

1 - Aesial [Contatta]
2 - baby jonas [Contatta]
3 - bika95 [Contatta]
4 - FreNick [Contatta]
5 - Ila96 [Contatta]
6 - ILoveJoeDanger [Contatta]
7 - itsnichy [Contatta]
8 - Ryry_ [Contatta]
9 - SamCrush [Contatta]
10 - Will_Gilmour [Contatta]
11 - xsmile__ [Contatta]
12 - _Devonne_ [Contatta]
13 - _GneGne [Contatta]

Non sapete che onore è stato per me!

Ovviamente un mega-grazie va a chi ha recensito anche solo un capitolo della mia storia, e mi ha strappato un sorriso sincero, siete state voi, con le vostre recensioni a spingermi a scrivere capitolo dopo capitolo.

Un grazie particolare però va a SamCrush, che segue la mia storia dal primo capitolo e che, anche se ne ha saltato qualcuno xD, è stata sempre presente, grazie! (ps. Sto ancora aspettando la statua in oro bianco!)

Ed infine, un grazie va a questa storia, che è stata l’unica cosa che ho portato a termine nella mia vita fino ad ora, e che mi ha dato l’opportunità di conoscere gente magnifica come: Ryry_ senza la quale questo epilogo forse non sarebbe mai esistito, e grazie alle sue recensioni stra-pazze che mi hanno sempre strappato un sorriso e c’è da dire che nonostante i suoi gusti musicali più che discutibili, è una persona fantastica(puzzi, sappilo);  Sophiaa che con le sue recensioni chilometriche ed approfondite mi emoziona sempre *__* e che con la sua disponibilità ha conquistato il mio cuore u.u; Clarii che ha creduto tanto nella mia storia al punto da metterla sulla sua pagina FB e pubblicizzarla, Clarii che puzza, ma che amo immensamente.

Ed ovviamente tutte quelle persone fantastiche che mi hanno aggiunto su FB e che mi hanno sempre sostenuto.

Grazie alla mia Veronique (frey) senza la quale questa storia non sarebbe mai esistita, ti amo amor mio <3

Ed eccoci qui, alla fine.

Sicuramente avrò dimenticato di ringraziare qualcuno o di dire qualcosa, e mi scuso preventivamente con voi.

Grazie a tutte per avermi accompagnato in questo splendido viaggio, con la speranza che continuiate a seguirmi.

Spero inoltre di essere riuscita a farvi innamorare di Ronnie, Nick, Lexus, Jamie, Kate e tutti i personaggi di questa storia, proprio come me ne sono innamorata io.

Vi amo,

a presto.

 

 

 

 

 

 

 

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