Let me under your skin di JustALittleLie (/viewuser.php?uid=96818)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** the great escape ***
Capitolo 2: *** the diary of Jane ***
Capitolo 3: *** I hate everything about you ***
Capitolo 4: *** the beach ***
Capitolo 5: *** Wonderwall ***
Capitolo 6: *** Stop and stare ***
Capitolo 7: *** step by step ***
Capitolo 8: *** skyway avenue ***
Capitolo 9: *** Bad day ***
Capitolo 10: *** who are you? ***
Capitolo 11: *** searching the truth ***
Capitolo 12: *** Sorry seems to be the hardest word ***
Capitolo 13: *** indifference hurts ***
Capitolo 14: *** parallel world ***
Capitolo 15: *** I'll never come back ***
Capitolo 16: *** everything can change ***
Capitolo 17: *** sorry, I can't ***
Capitolo 18: *** not good enought ***
Capitolo 19: *** Lost in stereo ***
Capitolo 20: *** Take my hand ***
Capitolo 21: *** Good to you ***
Capitolo 22: *** Is he worth it? ***
Capitolo 23: *** Life you don't live is still lost ***
Capitolo 24: *** gimme a chance ***
Capitolo 25: *** True colors ***
Capitolo 26: *** and I Love You ***
Capitolo 27: *** I'll wait forever ***
Capitolo 28: *** Bad News ***
Capitolo 29: *** Say that you love me ***
Capitolo 30: *** Stop dreaming ***
Capitolo 31: *** Learning To Fall ***
Capitolo 32: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** the great escape ***
Throw
it away
Forget
yesterday
'We'll
make the great escape
We
won't hear a word they say
They
don't know us anyway
Watch
it burn
Let
it die
Cause
we are finally free tonight
(The Great Escape - Boys like Girls)
Odiavo quelle scarpe.
Odiavo
quel vestito.
Odiavo
i miei capelli che mi facevano sembrare una bambola di porcellana.
Odiavo
quella stupida festa piena di ricconi che sorridevano falsi.
E,
sopratutto, odiavo mio padre per avermi costretto a parteciparvi.
Mio
padre, eccolo lì, in un perfetto smoking con i suoi capelli
nero corvino, con il suo sorriso smagliante, con il suo metro e novanta
d'altezza, con la postura elegante, col suo bicchiere di champagne
intento a conversare con un qualche suo amico, ricco proprietario di
qualche bla bla bla.
Mio
padre, Philip John Knocks III. Si, lo
so mette i brividi. Proprietario della catena di
concessionarie Knocks sparse in tutto il mondo.
A
pochi metri da mio padre intravedevo una donna in un vestito Rosso
Valentino intenta a chiacchierare con qualche sua amica degli ultimi
pettegolezzi di Los Angeles, meglio conosciuta come mia madre, Joanne
Clarisse Knocks.
Più
guardavo i miei genitori e più non riuscivo a capacitarmi
del fatto che io ero loro figlia, andiamo io non potevo avere neanche
un microscopico gene ereditario da parte loro. Amavo pensare che mi
avessero adottata da una famiglia di Hippie.
Io,
beh, Veronica Marylin Marie Knocks. Si, agghiacciante anche questo. Per
questo tutti dall'età di... due secondi di vita circa, mi
chiamavano Ronnie, tutti tranne i miei onnipotentissimi genirori,
ovviamente. Beh, io me ne stavo annoiata in un angolo della sala,
stretta come un involtino primavera in un abito verde petrolio di
qualche famoso stilista di cui negavo l'esistenza, che per di
più mi bloccava la circolazione, "ma ti risalta gli occhi!"
aveva affermato mia madre, a quanto pare per lei era più
importante che i miei occhi risaltassero che io morissi asfissiata.
Come
dicevo prima assomiglio, fisicamente ovviamente, ad entrambi i miei
genitori con i capelli nero corvino di mio padre, gli occhi verde
smeraldo ed il fisico asciutto di mia madre, ma se fuori eravamo simili
caratterialmente eravamo...come dire?! Il Sud ed il Nord, La cioccolata
e le patatine, La Siberia e Cuba, Il comunismo e il fascismo, la musica
classica ed il metal...beh credo di aver reso l'idea.
Loro
erano terribilmente conformisti con i loro party eleganti, le loro
vacanze in alberghi lussuosi, i loro abiti firmati.
Mentre
io amavo andare ai concerti, la vacanza dei miei sogni era un viaggio
on the road per tutta l'Europa in sacco a pelo ed adoravo, adoravo, il mercato
di Los Angeles che si svolgeva tutte le domeniche nella periferia dove
potevi trovare le cose più strane e amavo fare shoppong al
centro commerciale. Non c'è bisogno di dire che i miei non
approvavano il mio comportamento.
Qualcuno
alle mie spalle si schiarì rumorosamente la gola ed
istintivamente alzai gli occhi al cielo prima di girarmi, sicura di
dover intrattenere una noiosissima conversazione con qualche vecchio, e
noiosissimo, amico di mio padre. Ovviamente se si più
definire "conversazione" un imbarazzante minuto e mezzo dove lui diceva
cose stupide e convenevoli ed io annuivo annoiata mortalmente. Con mia
sorpresa, ed immensa gioia, alle mie spalle trovai mio cugino: un bel
ragazzo alto con i capelli neri e gli occhi chiari, tutti credevano che
fossimo fratelli ed affettivamente era come se lo fossimo davvero.
-
Eddie!- esultai, contenta di aver trovato una persona che sapesse
sostenere una conversazione non basata sul denaro, e lo abbracciai.
-
Oh, Veronica sai che in pubblico dovresti chiamarmi Edward - disse
prendendomi in giro mentre io feci una smorfia sentendo il mio nome di
battesimo.
Edward,
Eddie, era senza dubbio la persona della mia famiglia che mi era
più vicina caratterialmente: anche lui odiava tutte quelle
regole che la nostra società ci imponeva, ma lui aveva il
vantaggio di avere 21 anni ed una casa tutta sua.
-
Oh, scusi signorino- Sorrisi
-
Sei bellissima stasera, e come sempre daltronde- disse lanciandomi uno
sguardo
-
Ma non sono io - sospirai
-
Effettivamente vederti senza le calze stracciate, il giubotto di pelle
e con quei boccoli mi disorienta un pò. Cambio di
personalità?- ammiccò con un sorriso
Risi
divertita - Per niente! Ma conosci meglio di me le regole della
famiglia Knocks-
Sorrise
sghembo e prese al volo due bicchieri di Vodka alla pesca da un vassoio
che portava un cameriere, me ne porse uno e continuò -
Allora, qual'è il tuo piano di fuga stasera?- bevve un
sorso. Lo imitai nascondendo un sorriso. Di solito a queste feste ero
solita fuggire dopo un pò. Ovviamente dopo essere sicura che
mio padre, come da copione, mi avesse presentata a tutti i suoi amici e
dopo che mia madre avesse bevuto abbastanza drink da non accorgersi
della mia assenza.
-
No, stasera niente fuga- risposi
-
Come? Hai intensione di sorbirti questi vecchi noiosi tutta la serata?-
chiese sorpreso
-
Affatto. Ho chiesto il permesso a mio padre per andare a dormire a casa
di Kate-
-
Ed in realtà?-
Sorrisi.
Mi conosceva fin troppo bene - C'è il concerto degli Atreyu
a St. Monica e c'è una busta col mio cambio d'abito che mi
aspetta nel ripostiglio all'entrata-
-
La solita- disse squotendo la testa divertito.
Improvvisamente
sentì la mano con cui tenevo il bicchiere leggera, guardai e
notai che qualcuno me l'aveva tolto di mano. -Edward- disse una voce
severa, mia madre
-
gradirei che non desti a mia figlia alcolici, almeno fino a quando non
avrà compiuto 21 anni-
-
Zia, ti posso assicurare che da 17 a 21 anni non c'è poi
tutta questa differenza. Ed inoltre Ronnie a 17 anni è molto
più matura di me che ne ho 21- concluse con un sorriso.
-
Preferirei comunque che non bevesse- concluse lei con voce piatta.
Povera mamma, non sapeva che in realtà la
possibilità che io non bevessi neanche un goccio di alcool
era pari a quella che io non sarei tornata dal concerto ubriaca
fradicia puzzando d'alcool più di un pirata dei Caraibi.
Cioè nessuna.
Alzai
gli occhi al cielo proprio nel momento in cui il grande orologio a
pendolo suonò, mi voltai e vidi che erano le 10.
-
Oh cavolo- sussurrai, di lì a poco le mie amiche sarebbero
venute a prendermi.
-
Mamma sono le 10, tra poco Kate sarà qui-
-
Oh nessun problema cara, saluta tuo padre e vai- sorrise.
Salutai
con un cenno mia madre mentre mi tuffai nel vero senso della parola su
mio cugino stampandogli un bacio sulla guancia e sussurrandolgli
all'orecchio - ci vediamo domani al concerto-
Poi
mi avviai verso mio padre che era intento a parlare con tre uomini
dall'aspetto severo. -Buonasera- dissi interrompendoli.
-
Veronica!- salutò mio padre - hai già avuto il
piacere di conoscere i signori Prince?- la noia infinita voleva dire
-
No papà- sorrisi.
-Beh,
Signori questa e la mia adorabile figlia Veronica- fece un pausa,
durante la quale mi chiesi come mai quando indossavo calze strappate e
magliette a brandelli non mi definiva "adorabile"
-
Veronica loro sono i signori Timothy, Anthony e Benjamin Prince,
proprietari della grande industria tessile Prince- ...ovviamente
-
lieta di conoscervi Signori Prince- sorrisi "adorabile", e da loro
provenì una specie di mugolio d'assenso. In Alaska avrebbe
fatto più caldo.
-
Papà scusa se vi ho interrotto, ma io avevo quell'impegno
con Kate...-
-
Oh, ma certo. Salutami i Signori Sunders- E si girò di
spalle. Sospirai e mi avviai verso l'uscita. Sbuffai rendendomi conto
che ormai era troppo tardi per cambiarmi, avrei dovuto farlo in
macchina. Entrai nell'atrio dove accanto al guardaroba c'era Lucy, una
delle cameriere, la salutai e mi infilai nella grande cabina armadio
alla disperata ricerca dei miei vestiti ormai sepolti da
un'infinità di cappotti. Una volta trovate le mie cose mi
infilai la giacca di pelle nera che stonava terribilmente col mio
vestito elegante, uscendo dalla porta vidi la macchina di Kate
parcheggiata di fronte casa mia e per la fretta inciampai nei gradini -
Maledette scarpe!- urlai prima di cadere. O almeno, sarei dovuta cadere
ma due mani mi presero per le braccia tirandomi su, salvandomi dallo
spiaccicarmi con la faccia sulle scale e dal fare una enorme
figuraccia. Guardai il mio salvatore e rimasi sorpresa, di solito
quelli che partecipavano alle feste dei miei genitori erano gli over
50, invece ora difronte a me c'era un ragazzo magro con i capelli ricci
castani e gli occhi color cioccolato, anche con i tacchi era
più alto di me di qualche cm e aveva i lineamenti delicati
ed un sorriso dolce, troppo dolce; Il ragazzo avrà avuto
circa la mia età.
Dopo
un attimo di smarrimento mi ripresi - Oh, grazie per avermi salvato la
vita- sorrisi.
-
E' stato un piacere- rispose e mi lasciò le braccia.
Il
ragazzo stava per dire qualcosa quando un clackson suonò
-
Ronnie! Muovi il culo!- Kate.
Guardai
una delle mie migliori amiche e scossi la testa sorridendo, mi
incamminai e dopo pochi passi mi voltai verso il ragazzo - Grazie
ancora, ciao!- e corsi in macchina senza dargli il tempo di rispondere.
-
Chi era quello?-
-
Ciao anche a te Lexus-
Ed
eccole lì le mie migliori amiche: Kate, Lexus e Jamie.
Ci
conoscevamo dalle elementari ed eravamo diventate inseparabili.
Kate
era alta e magra, aveva i capelli a caschetto biondo platino, gli occhi
color cioccolato ed un sorriso ed un allegria contagiosi. Era la
più matta. Avrebbe scalato l'everest a mani nude in una
mattina di metà dicembre solo perchè "gli andava".
Lexus
era la più...particolare. Aveva i capelli lunghi fino a
metà schiena rosso fuoco, gli occhi verdi ed una lingua
tagliente. Aveva un carattere difficile, era molto diffidente verso
tutto e tutti, ma una volta conquistata la sua fiducia era fantastica,
una vera amica.
L'ultima,
Jamie, con i capelli castani lasciati mossi, occhi azzurri e
l'orribile vizio di mangiucchiarsi le unghie. Era la più
timida delle tre. Ma come Lexus era solo apparenza, una volta che
prendeva confidenza con le persone e l'ambiente che la circondava, la
timidezza andava a farsi benedire.
Avevamo
molte cose in comune: la musica, lo stile nel vestirsi, gli ideali
libertini, la felicità di stare assieme, la spensieratezza
dei nostri 17 anni e la voglia di scoprire il mondo insieme.
-
E comunque non so chi sia- dissi dando uno schiaffo alla mano che Jamie
teneva in bocca, lei mi trafisse con uno sguardo.
-
Vogliamo commentare prima il tuo vestito o i tuoi capelli?- chiese
sghignazzando
-
Nessuno dei due ti supplico- alzai gli occhi al cielo - aiutami a
cambiarmi- le chiesi poi.
Mentre
raggiungevamo St.Monica Lexus accese lo stereo ed in quel momento
partì una delle nostre canzoni "the great escape", senza
pensarci un attimo, come al solito, Kate abbassò i
finestrini della sua nuova macchina e, con me ancora non del tutto
vestita, iniziammo a cantare a squarciagola.
E
mentre il vento mi soffiava tra i capelli, gridavo mezza nuda e
rischiavamo di morire schiacciate contro un albero a 180 km/h, non
potei fare a meno di pensare che loro per me erano indispensabili, come
gli dicevo sempre loro erano le mie anime gemelle. Era con loro che
voltevo trascorrere il resto della vita, con cui avrei fatto il mio
viaggio "on the road", con cui avrei ballto, riso e pianto per sempre.
Per
sempre.
Tonight
will change our lives
It's
so good to be by your side
But
we'll cry
We
won't give up the fight
We'll
scream loud at the top of our lungs
And
they'll think it's just 'cause we're young
And
we'll feel so alive
Saaaaalve mie care. Eccomi qui
con una FF e quale soggetto migliore di Nick Jonas poteva essere al
centro dei miei pensieri psicopatici la sera di pasqua ?! Ecco,
nessuno. Spero tanto che vi piaccia e sopratutto che commentiate per
invogliarmi a continuare, grazie a tutte in anticipo, al prossimo
capitolo :)
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Capitolo 2 *** the diary of Jane ***
Hello
girls!
Eccomi
col secondo capitolo u.u
Sono
tanto contenta che vi sia piaciuto il primo *-* spero che apprezzerete
anche i seguenti...anyway, grazie al commento di una di voi mi sono
resa conto che la volta scorsa un pò per distrazione
[ehbhè la vecchiaia inizia a dare i primi segni u.u] un
pò per pigrizia [che ormai è parte integrante di
me] ho dimenticato di premettere una cosa importante [più o
meno].
Cioè...non
sono una fan dei Jonas Brothers. Allora voi direte...perchè cavolo scrivi
una FF su di loro? Care mie la risposta è
semplicissima u.u VERONICA.
E' la mia migliore amica, la mia anima gemella u.u. Dopo aver tentato
per tanto, troppo tempo, di cambiare i suoi gusti musicali mi sono
arresa ed ho dichiarato fallimento. Così per i suoi 17anni
ho ben pensato di unire la mia passione per la scrittura con la sua per
questo gruppo, ed il risultato è questa FF.
Ci
tenevo comunque a precisare che il fatto che non sia una loro fan non
significa che li odi e li offenda o cose del genere, in primo luogo
perchè se così fosse a quest'ora sarei morta
strangolata dalla mia migliore amica e poi, cosa più
importante, sono dell'opinione che ognuno abbia i suoi gusti e faccia
ciò che gli pare u.u
Bla bla bla, ma
quanto parla questa?!
Avete
ragione u.u quindi mi levo dalle balls e vi lascio al 2° chap.
Anzi no xD priva volevo avvertirvi che in questo capitolo i pensieri di
Ronnie verso i JB sono...ecco...non proprio affettuosi ed amorevoli xD
Non offendetevi, ma se non avessi scritto quelle cose la storia non
avrebbe reso ugualmente u.u
Ok,
basta! Ci "vediamo" alla fine per i ringraziamenti!
The Diary of Jane
Ronnie
- Oh, ma non è
possibile!-
No,
non era affato possibile. Dopo aver trascorso una nottata stupenda con
le mie amiche, aver cantato le canzoni degli Atreyu con un migliaio di
persone, aver bevuto come una dannata, ed essere tornata a casa alle
nove del mattino totalmente ed incondizionatamente felice, dopo tutto
questo non era possibile che stesse capitando proprio a me!
-
Ed invece è possibilissimo signorina, stasera resterai qui a
cena con la famiglia del Signor Jonas. E' un vecchio amico di tuo padre
ed ha detto esplicitamente che gli farebbe piacere rivederti- disse mia
madre seduta comodamente sul divano della sala da pranzo, spazzando
così via l'ultimo briciolo di speranza che avevo che quello
che avevo sentito prima era solo frutto della mia mente malata che
ormai aveva ragiunto la pazzia.
-
Mamma ma io non so neanche chi sia il Signor Moras!- piagnucolai.
- Jonas!- mi corresse
lei
-
Come ti pare, fatto sta che non riesco a capire perchè la
mia presenza sia così essenziale a questa stupida cena!
proprio stasera che dovevo andare con le ragazze alla festa di
Roxanne!- risposi stizzita battendo un piede a terra
La
fidanzata di mio cugino Eddie, Roxanne, aveva un locale poco fuori
città e qualche volta organizzava delle serate metal core
invitando band provenienti da ogni parte degli USA e quella sera ci
sarebbero stati gli A static lullaby, io e le mie amiche avevamo
progettato quella serata nei minimi dettagli da settimane: pizza a casa
di Lexus, rifornimento di alcolici al primo market che avremmo trovato
sulla nostra strada, scatenarci come se ci avesse morso una tarantola
ed infine cercare di abordare qualche tizio per concludere la serata.
Ed ora grazie a cattiveria
che mi sedeva di fronte era andato tutto in fumo.
-
Veronica non so perchè siamo ancora qui a parlarne, tu
resterai qui stasera.- concluse con voce ferma
Arrabbiata
mi voltai di scatto e a passo spedito volai verso le scale per
andarmene in camera mia.
-
Oh, e non pensare di scappare per la finestra. I figli dei Signori
Jonas sono artisti famosi, per questo stasera la casa sarà
sorvegliata da 10 body guards, impossibile passare inosservati. Ora
è meglio che tu vada a cambiarti, mi raccomando Veronica,
gradirei un abigliamento consono- concluse cattiveria tornando a
fissare le sue unghie.
La
guardai indignata e proseguì la mia corsa verso la mia
fortezza.
Body
Guards? Neanche si fosse trattato di Jhonny Depp! Oh, allora si che
sarei rimasta a casa. Ma invece questi Moras? Chi diavolo
li aveva mai sentiti? Certo non che io mi interessassi più
di tanto alla musica pop e non che fossi tanto informata sugli ultimi
gruppi di imbecilli stonati che facevano strappare i capelli ad orde di
ragazzine con la sindrome di down. Con rispetto per questi ultimi.
E
per colpa loro non sarei neanche potuta sgattaiolare di casa! Li
odiavo, dal primo all'ultimo.
Poi
ricordai le parole di mia madre: "Abigliamento
consono" aveva detto, bene, sorrisi tra me e me, avrebbe
avuto il suo stramaledetto abigliamento consono.
-
Mi dispiace davvero tanto Ronnie- ripetè per la decima volta
la voce di Jamie dall'altro capo del telefono.
-
Lo so Jam, ma non importa, davvero. Significa che mi dovrete
accompagnare al loro concerto a S.Diego la settimana prossima-
La
sentì sorridere - Another Great escape?-
-yessa
Sista!- e scoppiammo a ridere.
Proprio
in quel momento sentì il campanello suonare -Jamie mi sa che
la famiglia rompi balle è arrivata! Ci sentiamo domani col
resoconto dettagliato della serata!-
-
A domani tesoro!- gridò lei e riagganciò
Mi
alzai dal letto dirigendomi verso il grande specchio accanto alla porta
e sorrisi soddisfatta. "Più
che consona direi" pensai soddisfatta e mi catapultai per
le scale.
Nick
Ero
appena entrato in quell'enorme ed inquietante casa e già
volevo scappare. Eravamo tutti lì a cena da un vecchio amico
di mio padre, un riccone dall'aria snob, accompagnato da sua moglie
dallo stesso aspetto amichevole. Guardai i miei fratelli vestiti come
me semplicemente in jeans e maglietta e mi sentì per un
attimo fuori luogo a confronto con i due signori difronte a me
elegantissimi che chiacchieravano coincitati con i miei genitori.
-Kevin,
scappiamo ti prego- Supplicai mio fratello con gli occhi
languidi, ma lui fece finta di non
sentirmi.
-
Oh, come siete cresciuti ragazzi!- cinguettò la donna, io mi
limitai a sorridergli angelico. -Tra poco ci raggiungerà
nostra figlia Veronica- continuò - vi ricordate di lei?-
chiese speranzosa
-
Non proprio- rispose Joe mentre ci scambiavamo un occhiata
significativa.
Me
la immaginavo già Veronica. Di sicuro una di quelle ragazze
viziate, vestite alla moda e molto, molto vuote e frivole. A quel
pensiero non so come riuscì a reprimere l'impulso di fugire
da quella casa urlando.
Proprio
in quel momento si sentirono dei passi pesanti provenire dalle scale,
troppo pesanti. Ci girammo tutti verso la provenienza del rumore e,
rimanemmo tutti allibiti.
La
precisa immagine che mi ero fatto di Veronica, bionda, magrissima a
sfiorare l'anoressia, occhi azzurri magari, vestita elegantissima ed
impeccabile con un falso sorriso da angelo, beh quell'immagine fu
subito violentemente strappata dalla ragazza che mi era difronte. Era
proprio lì ferma sugli scalini. I capelli neri le ricadevano
liscissimi poco più giù delle spalle, gli occhi
erano verde smeraldo ed erano cerchiati pesantemente di nero, ma
sembrava essere l'unica parte di lei truccata, a differenza della madre
che aveva il viso sepolto da chili e chili di fondotinta; Aveva un
vestitino nero molto, molto corto con una scritta rossa che la diceva
tutta: "Fuck you all",
sotto il vestito delle strane calze zebrate rosse e nere e ai
piedi degli anfibi pesanti neri. Non portava alcun accessorio ad
eccezione del pearcing al naso nonchè un cerchietto nero ed
un bracciale sottile d'argento che portava al polso sinistro con
quattro ciondoli che sembravano delle lettere, ma non riuscivo a capire
di che lettere si trattasse.
Mentre
la guardavo mi venne naturale sorridere, non perchè mi
facesse ridere il suo abigliamento alquanto originale, a dire il vero
non sapevo neanche io perchè stessi li a sorridere come un
ebete.
La
guardai mentre guardava i suoi genitori, agitati ed imbarazzati, e
sembrò assumere un'espressione soddisfatta.
Ad
uno ad uno passò a rassegna i volti della mia famigia che
sembravano un pò spaesati, evidentemente anche loro si erano
fatti un immagine di lei alquanto diversa. Infine Il suo sguardo
incrociò il mio, ed ebbi una strana sensazione di
familiarità, anche lei sembrò essere sorpresa di
vedermi e la sua espressione divenne un pò più
delusa, ma non capì perchè.
-Veronica-
si schiarì la voce la Sign. Knocks - vieni ti presento i
Signori Jonas- ed indicò i miei genitori.
Mio
padre si fece avanti mentre lei scendeva gli ultimi scalini sbattendo delicatamente i
piedi a terra -Veronica! L'ultima volta che ti ho vista non eri
più alta di un metro!- e l'abbracciò. In un primo
momento lei sembrò spiazzata da quel contatto poi anche lei
lo abbracciò rivolgendogli un debole sorriso - Di certo non
ricorderai, lei è mia moglie Denise- e mia madre fece un
passo avanti sorridendole
-
E' un piacere rivederti Veronica-
-
Vi prego, chiamatemi Ronnie-
Ronnie! Ecco dove
l'avevo vista, che stupido a non averci pensato prima! L'avevo vista in
quella stessa casa solo la sera prima quando l'avevo salvata dal
rotolare dalle scale.
-
Ciao! Io sono Kevin- disse sorridendo mio fratello
-
Ronnie- fece lei stringendogli la mano, facendo lo stesso con Joe
-
Ehm, si, sono Nick- balbettai dopo essermi accorto che tutti mi stavano
fissando con aria sconcertata poichè stavo fermo come una
statua. Bene Nick, hai già fatto la figura del ritardato,
sei un grande.
La
ragazza mi guardò di traverso - Ronnie- disse e mi
voltò le spalle.
Ci
sedemmo tutti alla grande tavola rettangolare del salone, noi ragazzi
seduti da un lato con Frankie seduto vicino a mia madre e gli adulti
dall'altro lato. Ronnie capitò accanto a Joe difronte a
Kevin e continuava a scambiarsi occhiate con i suoi genitori che
più la guardavano con aria di rimprovero più lei
pareva essere contenta. "Che
tipo" pensai.
-
Allora ragazzi- cominciò il Sign. Knocks catturando la
nostra attenzione - come va la vostra carriera?-
Come
per abitudine io fui il primo a rispondere - A gonfie vele signore.
Siamo appena tornati da un tour in Europa e vogliamo prenderci un anno
"sabatico" durante il quale continueremo a lavorare e ad incidere, ma
senza concerti- sembrava che stessi facendo un intervista.
-
Veronica ama la musica, sono sicura che è una vostra fan-
squittì la madre ed istintivamente tutti ci girammo a
guardare la ragazza che fece una smorfia alquanto...schifata.
-
Non direi- rispose quasi disgustata - ho altri gusti -
I
suoi la guardarono con disappunto mentre lei continuò a
spostare il cibo da una parte all'altra del piatto
-
E che musica ti piace?- chiesi di slancio.
Lei
puntò i suoi occhioni color smeraldo nei miei e colsi uno
sguardo di sfida che non riuscì ad interpretare.
-
Beh ascolto un pò di tutto, ma il mio genere preferite
è il metal-core- concluse soddisfatta di vedere sul mio viso
un espressione disorientata.
Per
il resto della cena non ci rivolgemmo più la parola, ogni
volta che noi le facevamo una domanda lei rispondeva a monosillabi. Era
chiaro che non le andassimo a genio eppure non ci conoscevamo affatto.
Conclusi che anche a me poi non era tanto simpatica. Insomma, quella
ragazza era più fredda del polo sud!
Per
fortuna la serata finì. Con un sospiro di sollievo, che per
fortuna nessuno parve sentire, mi alzai dal tavolo salutando tutti,
Ronnie fece la stessa cosa volatilizzandosi un secondo dopo. Rimanemmo
altri dieci minuti a parlare. o meglio, i miei genitori parlavano con
quelli di ICE GIRL,
mentre io mi dondolavo da un piede all'altro.
-
Nick, ti ha morso una tarantola?!- chiese Joe con aria seria - dimmi di
si, così abbiamo una scusa per fugire di qui!-
Alzai
gli occhi al cielo e dopo aver mormorato un - devo uscire di qui- mi
scusai il più educatamente possibile e dissi che mi sarei
avviato in macchina.
L'aria
fresca del mese di settembre mi soffio in faccia facendomi riprendere
un pò. Scesi i primi scalini della grande villa quando vidi
una figura scura seduta sull'ultimo gradino con i gomiti appoggiati
sulle gambe e le mani che sorreggevano la testa. Mi avvicinai alla
figura incerto, una parte di me voleva sedersi a parlare con la ragazza
per cercare di capire il perchè del suo comportamento,
l'altra voleva scappare lontano. Non chiedetemi perchè,
scelsi la prima opzione.
-Ciao-
dissi mentre mi sedevo accanto a lei guardandola.
La
sua testa rimase ferma, solo i suoi occhi si girarono per un istante
verso di me poi tornarono a fissare il vuoto davanti a loro.
-
Mi sbaglio o sei di cattivo umore?- chiesi sperando di cacciarle
qualche parola di bocca, ma lei non sembrava dare segni di vita.
Sospirai.
Pechè diavolo mi stavo cimentando in quella conversazione?
-
Già, effettivamente neanche io sono entusiasta di queste
"cene di famiglia"- continuai come se lei mi avesse
risposto.
-
Sai per quest'anno frequenterò la scuola anche io.
Andrò alla Los Angeles High School, tu che scuola frequenti?-
-
Se ti rispondo poi stai zitto e te ne vai?- rispose tutto d'un tratto
sgarbata.
Rimasi
a bocca aperta. I miei genitori mi avevano insegnato le buone maniere e
rimasi sconvolto nel ricevere quella risposta. Come poteva comportarsi
in quel modo con una persona che neanche conosceva?
Mi
alzai stizzito e la fissai per un secondo prima di voltarmi di scato e
procedere a passo spedito verso la macchina parcheggiata proprio
difronte alla casa. Sbattei la portiera con più foga del
necessario e Big Rob che sedeva rilassato mi guardò sorpreso
- Tutto bene Nick?-
Feci
un cenno d'assenso poi mo voltai verso la grande scalinata, ma lei non
c'era.
"Che
tipo" mi ritrovai a pensare per la seconda
volta.
There's
a fine line between love and hate
And I don't mind
Just let me say that I like that
I like that
(The Diary Of Jane - Breaking Benjamin)
Allora? *-* I hope u
liked it!
Beeeeeeene
arrivati a questo punto mi sento in dovere di ringraziarvi una per una.
Ringrazio:
mione94
per
aver messo questa storia tra i preferiti.
ada12, ____Jo____
per
averla messa tra le storie ricordate
ffdipendente,
mattiuzza, mione94, il phard di biancaneve, glokky
per
averla messa tra le seguite:)
Inoltre
volevo rispondere ai vostri commenti:
mione94: mmmm, fammi
indovinare... ti è piaciuta xD?! si è capito da
tutti i "bella/bellissima/stupenda" troppi tutti in un commento,
così rischi di farmi montare la testa *-*[fallo ti prego!
xD] grazie, davvero *-* Kisses
mattiuzza: beh se tu
odi i JB ti basti sapere che io odio tutta la musica commerciale in
generale xD I miei gruppi preferiti[ atreyu, a static lullaby, escape
the fate, etc.] fanno a cazzotti con i Jonas et simili, ma cosa non si
fa per la migliore amica?! Riguardo al paragone tra la musica classica
ed il metal, beh tutti i generi derivano dalla musica classica, anche
il pop, ma è proprio per questo che quel paragone rende
ancora di più non trovi *-*?! cioè due cose
così simili eppure così diverse *-* forse sono
stata troppo profonda xD Ad ogni modo il fatto che tu non sia una fan
dei JB e legga la mia FF non sai quanto mi fa piacere, significa che la
leggi in modo obbiettivo e che ti piace davvero *-* ti ringrazio, spero
che continuerai a seguirla. Baci
|
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Capitolo 3 *** I hate everything about you ***
I Hate Everything About
You
Ronnie
Un trapano.
Era
un trapano quello che mi stava perforando il cervello con un rumore
insistente che mi impediva di dormire.
Aprì
lentamente gli occhi e, dopo essere riemersa dalle lensuola e aver
prontamente benedetto tutti i santi del cielo, mi resi conto che non
era un trapano che produceva quel dannato rumore, ma bensì
la mia sveglia sulla quale le cifre luminose 8.00 lampeggiavano
frenetiche.
-
Oh no- borbottai mentre con una mano cercavo di mettere a tacere
quell'affare. Un altro 10 settembre era arrivato e con esso anche il
terribile inizio di un altro nuovo, maledettissimo anno di scuola.
Mi
alzai di malavoglia e mentre mi dirigevo verso il bagno l'occhio mi
cadde sui vestiti della sera prima che erano ammucchiati su una sedia e
non potei fare ammeno di sorridere. Certo il risultato della mia
bravata era che mia madre mi aveva messo in punizione per un mese, ma
entrambe sapevamo che non avrei mai rispettato la mia condanna
sopratutto perchè proprio quella mattina i miei erano
partiti per non so dove e per non so quanto, come sempre.
Fatto
negativo però era che mi aveva sequestrato le chiavi della
macchina e la copia che avevo fatto fare al mio amico Jhon l'avevo
fatta mangiare a quel presuntuoso di Christopher Rich per una
scommessa. Lunga storia.
Ad
ogni modo ne era valsa la pena, eccome. Vedere mia madre sbiancare e
sentirsi a disagio non aveva prezzo.
Quel
Moras
invece, continuava a sorridere come se avesse una paralisi. Idiota.
Più
tardi avevo scoperto che era stato lui a salvarmi dal rotolare come un
maiale nel fango per le scale di casa e proprio quando pensavo di
dovergli almeno un pò di gentilezza per questo, ricordai che
lui e i suoi fratelli facevano parte di una Boy Band. BLAH!
-
Oh merda-
sussurrai mentre mi lavavo.
Quel
tipo, Mitch, Dich, si lui insomma, mi aveva detto che avrebbe
frequentato la Los Angeles High School.
Io frequentavo la
Los Angeles High School!
Borbottando
cose senza senso mi avviai verso il telefono, sconsolata.
Every time we lie awake
After every hit we take
Every feeling that I get
But I haven’t missed you yet
Dopo aver cercato, senza alcun
successo, di superare il trauma dovuto alla consapevolezza che avrei
visto quel...coso
tutti i giorni a scuola, chiamai Kate e la pregai in modo teatralmente
drammatico di darmi un passaggio a scuola.
Ed
ora ce ne stavamo nel parcheggio della scuola mentre sorseggiavamo i
nostri frappuccini presi al volo da starbucks, aspettando le nostre
amiche, in ritardo come sempre.
-
Ronnie come vorrei aver visto la faccia di tua madre ieri sera!- disse
la mia amica con un ghigno - avresti dovuto fotografarla!-
-
Non sai come avrei voluto farlo Kate, ma non avevo la digitale a
portata di mano!-
Proprio
in quel momento una BMW M3 blu metallizzato entrò sgommando
nel parcheggio.
-
La solita esibizionista- dissi portando gli occhi al cielo
Vivendo
in uno dei quartieri più ricchi di Los Angeles non era
difficile che i ragazzi a scuola venissero con auto nuove di zecca
costate chissà quanti soldi ai loro cari genitori, ma se
dentro ci metti Lexus e Jamie, era tutt'altra storia.
Con
una manovra perfetta Lexus parcheggiò la macchina accanto a
quella di Kate, una BMW X6 bianco perla.
-
Ed anche Fernando Alonso è arrivato- disse sorridendo Kate
-
avevi dubbi?- sorrise Lexus di rimando
-
Oh beh io ho messo assolutamente
in dubbio la mia incolumità, ogni volta che guidi tu
è come rischiare la vita Lexus- disse Jamie sistemandosi i
capelli
-
Già, una missione degna di 007!- conclusi provocando
l'ilarità genrale
-
Molto simpatica!- rispose Lexus facendomi la linguaccia.
La
prima ora di lezione - inglese
- era passata a gonfie vele.
Mi
piacevano molto la letteratura e le lingue per questo ero tra le prime
nella mia classe di inglese e spagnolo, non avevo mai avuto
difficoltà come se ce l'avessi nel sangue, e questo
aumentava le speranze che fossi stata adottata.
Inoltre
la cosa che più mi rallegrava era che non avevo incontrato
quel Moras.
Sospiro
di sollievo. Il mio sollievo però non durò a
lungo: seconda ora trigonometria.
-
Perfetto- brontolai
-
Cosa?- chiese Lexus che camminava al mio fianco. Avevamo inglese
assieme, ma ecco, lei non era proprio tra le prime.
-
Trigo - le dissi mostrandole il mio orario
-
Pensi che a te sia andata male? Io ho chimica - disse con un tono
peggiore del mio. Beh non si può dire che Lexus era un
prodigio a scuola, anzi raggiungeva a stento la sufficienza, ma era un
portetto negli sport, dall'altetica legera al calcio.
-
A dopo Lex - la salutai entrando nell'aula sospirando
L'aula
era quasi vuota, per fortuna, così riuscì ad
accaparrarmi uno dei posti in ultima fila, quello vicino alla finestra.
Poggiai le mie cose sul banco ed iniziai a guardare fuori dalla
finestra aspettando annoiata che la professoressa Ronds facesse il suo
ingresso. La professoressa Ronds,
ma forse voi la conoscete come Lucifero.
Mi dava il tormento dal primo anno di liceo, si okkay io non ero un
genio in trigonometria lo ammetto, ma il fatto che ad insegnarla fosse
una donna sulla mezza età con ovvi disturbi psicologici e
crisi di personalità multipla, beh di certo non aiutava.
Mi
voltai verso l'aula e notai che ormai tutti i posti erano occupati,
tutti tranne quello accanto a me. Sorrisi cinica. Le persone in quella
scuola erano così...stupide.
Ti additavano solo perchè eri diversa da loro o
perchè avevi un modo diverso di pensare, si facevano un idea
di te senza che tu aprissi bocca. Ridicolo.
Ad
un certo punto Lucifero, ehm la Professoressa Ronds, fece il suo
ingresso sorridendo con aria sognante. Che fosse la giornata buona in
cui non avrebbe fatto scenate di isterismo o era del tutto impazzita?
Poi
tutti scoprimmo il perchè del suo grande sorriso.
Subito
dietro di lei fece il suo ingresso un ragazzo magro, dai capelli ricci
e lo sguardo curioso, sembrava imbarazzato da tutti gli sguardi e i
bisbiglii della classe, nonostante avrebbe dovuto esserci abituato.
- oh Cristo-
sussurrai a bassa voce alzando gli occhi al cielo.
Coso Moras era
inpiedi accanto alla cattedra che stringeva i suoi libri tra le
braccia, le guancia colorate di rosa e con lo sguardo che ispezionava
timidamente la classe. Quando il suo sguardo timido incontro il mio,
sconvolto e disperato, fece un sorriso per niente rassicurante.
-
Ragazzi quest'anno abbiamo un nuovo alunno- Squittì Ronds
come se nessuno se ne fosse accorto. - Alcuni di voi, ma che dico,
tutti lo conoscerete già! Nick Jonas. Prego Nick vuoi dire
qualcosa alla classe?- disse continuando a sorridere.
Dio,
che cosa imbarazzante.
Nick,
ora ricordavo il nome, si schiarì la voce - Beh no grazie
signorina Ronds, spero solo che andremo daccordo e di trovare nuove
amicizie-
Okkey,
me lo ero inventato quello sguardo intenso nella mia direzione. Vero?
-
Bene Nick, siediti pure al primo posto libero che trovi- disse la
signorina Ronds.
Istintivamente
lanciai uno sguardo pieno di panico al banco accanto a me. Vuoto.
Sperai di poterlo incenerire col potere della mia mente, avevo letto di
gente che riusciva a spostare piccoli oggetti con la forza della
pensiero.
Evidentemente
la mia mente non era allenata a quei livelli perchè il banco
non si mosse di un centimetro
OddioSignoreTiPregoNo!
Lo
vidi passare lo sguardo su tutta la classe, poi lo posò sul
banco accanto a me, dopodiche mi squadrò come se stesse
valutando qualcosa, poi guardò di nuovo il banco e di nuovo
me.
-
credo che andrò a sedermi accanto a Veronica - disse e si
avviò a passo spedito verso il banco.
Tutti
si girarono verso di me, stupiti dal fatto che lui conoscesse il mio
nome, dato che neanche la maggior parte dei presenti lo conosceva
effettivamente, ed io cercai di sparire sotto al banco.
La
Ronds non aggiunse niente, iniziò a frugare nella sua borsa.
-
Buongiorno Veronica!- disse Nick con un sorriso schifosamente
smagliante sedendosi accanto a me ed io non persi tempo per mettere in
chiaro le cose
-
Okkay pop star
da quattro soldi, già non sopporto il fatto che tu mi
rivolga la parola, ma se proprio senti l'irrefrenabile impulso di
farlo, sappi almeno che il mio nome è Ronnie- dissi
fulminandolo con uno sguardo
-
buongiorno Ronnie- ripetè allora lui sempre sorridendo
Alzai
un sopracciglio e puntai lo sguardo nel vuoto difronte a me consapevole
del fatto che lui mi stesse ancora guardando.
-
Allora, com'è la professoressa?- chiese
-
mah-
-
A te piace la trigonometria?-
-
na -
-
E la chimica?-
-
na -
-
Quali sono le tue materie preferite?-
-
Boh-
-
Interessante.-
-
Ma di solito non ti stufa parlare da solo?- chiesi con l'ennesima
occhiataccia
-
Beh, di solito,
le persone normali rispondono alle domande- rispose con un tono che
voleva imitare il mio
-
Sto rispondendo- dissi a denti stretti
-
I monosillabi non valgono come risposta-
-
Oh andiamo, che diavolo vuoi da me?- chiesi prendendomi la testa tra le
mani
-
Niente in particolare. Vorrei solo riuscire a capire perchè
proprio non ti vado a genio- rispose naturale
-
Non potresti lasciarmi stare e basta?-
-
No- rispose deciso
Proprio
mentre stavo per alzarmi per prendere a schiaffi il mio caro compagno
di classe, la voce gracchiante della professoressa pose fine ai miei
istinti omicida.
-
Bene, per darvi il benvenuto ho portato una sorpresa per voi- e
sventolò per aria dei fogli.
-
Bentornata Signorina Knocks- e sorrise perfida mentre mi consegnava il
mio compito.
Che
giornata stupenda, ed eravamo solo alla seconda ora!
Nick
Seconda ora di lezione.
Mi
girai ancora una volta a guardare chi era seduto accanto a me e sorrisi
senza farmi vedere. Ronnie.
Strano nome per una ragazza, strano come lei daltronde.
Mi
concessì un altra occhiata verso di lei e la vidi guardare
il foglio sul suo banco con aria accigliata, come se fosse scritto in
arabo, evidentemente non era un genio della trigonometria. La vidi
alzare improvvisamente lo sguardo e guardare fuori dalla finestra come
se stesse cercando ispirazione, poi tornò a guardare il suo
compito mordendosi il labbro inferiore. Proprio in quel momento
ricordai di avere anche io un compito da terminare. Iniziai a leggere
di cosa si trattava e mi sembrava tutto molto semplice, rispetto a
quello che facevo col tutor queste erano cose elementari. Presi a
scrivere velocemente completando il compito in poco più di
venti minuti.
Mi
alzai per andare a consegnare il compito e sentì lo sguardo
dei miei compagni su di me, arrivato alla cattedra appoggiai il foglio
compilato su di essa.
-
Qualche problema Signor Jonas?- chiese la Signorina Ronds
-
Affatto Professoressa Ronds, ho già terminato- dissi a bassa
voce, non volevo vantarmi
-
oh- disse semplicemente ed io tornai indietro verso il mio posto.
Appena
mi girai Ronnie mi guardava fisso con uno sguardo infuocato che metteva
i brividi. Degluttì e mi avviai verso il mio posto sempre
col suo sguardo omicida addosso che io ricambiavo con uno confuso,
arrivato al mio posto mi sedetti e lei mi diede un ultima occhiata,
dalla testa ai piedi, per poi girarsi e continuare ad ignorarmi.
-Che strana ragazza- sussurrai mentre guardavo la mia nuova compagna di
classe fuggire letteralmente dalla classe dopo avermi bellamente
ignorato.
-
Ciao !- squittì qualcuno alle mie spalle.
Una
ragazza bionda alta circa un metro e settanta, fisico slanciato e
formosa, con un paio di occhioni azzurri e le labbra carnose stava
difronte a me con un sorriso stampato in faccia.
-
Ciao- dissi timidamente
-
Io sono Ashley, il capitano delle Cheerleader- aggiunse con un sorriso
malizioso - beh visto che è il tuo primo giorno di scuola
pensavo che magari avresti avuto bisogno di aiuto per orientarti-
La
seguì mentre ci avviavamo verso il corridoio - Si, grazie-
dopotutto una mano per ambientarmi non mi avrebbe fatto male
-
Bene- disse con l'ennesimo sorriso smagliante - qual'è la
tua prossima lezione?-
Guardai
l'orario che tenevo in mano -mmm...storia- dissi con una smorfia
-
Oh anche la mia!- squittì
Durante
tutto il tragitto la ragazza non smise un attimo di ciarlare, dei suoi
negozzi di alta moda preferiti, dei suoi passatempi, delle sue amiche,
dei party che davano continuamente a Los Angeles, ecc. Io fingevo di
ascoltarla mentre guardavo le persone che mi fissavano, beh a Los
Angeles non era difficile incontrare un personaggio famoso e questo
faceva sì che almeno la maggior parte di loro non mi
saltasse addosso urlando, ma comunque un Jonas nella propria scuola non
era una cosa di tutti i giorni. Cercai quindi di non fare caso a tutti
gli occhi che mi fissavano e di camminare tranquillo verso la meta.
-
Oh- disse ad un certo punto la mia accompagnatrice - quasi dimenticavo,
prima ti ho visto parlare con quella...Ronnie-
pronunciò il suo nome con un tono schifato, non mi piacque.
-
Si- risposi stringendo i pugni - E' tua amica?- azzardai anche se
quella proprio non sembrava essere il tipo di amica di Ronnie. Lei mi
guardò come se avessi appena bestemmiato.
-
Oddio no!- disse alzando un pò la voce - è
proprio quello che volevo dirti. Vedi, le persone come te e me non
dovrebbero frequentare persone come Veronica Knocks. Anche se
è un peccato sai, insomma i suoi sono così ricchi
che potrebbero comprare tutta Los Angeles, ma lei continua a vestirsi
in quel modo orrendo e non credo sia una persona di cui potersi
fidare.- concluse riavviandosi i capelli con un gesto molto poco
naturale.
A
quel punto eravamo arrivati fuori l'aula e mi fermai giusto un attimo
per risponderla. - Ti ringrazio del sugerimento, ma credo di essere
abbastanza grande e maturo da riuscire a capire quali siano le persone
da frequentare e di cui fidarmi-
E
la lasciai lì avviandomi in classe.
Perchè
parlava così di Ronnie?
Mentre
mi facevo questa domanda mi resi conto che stavo prendendo le parti di
una persona di cui non ero sicuro della sanità mentale, che
mi aveva trattato come un tappetino per il water e che mi odiava senza
motivo.
Stai impazzendo Nick
pensai serio.
Perchè
mi intestardivo tanto con lei? Era acida e scorbutica. Eppure c'era
qualcosa in me che mi spingeva a parlare con lei, a conoscerla, a
scoprire se era davvero così o nascondeva un'altra parte di
lei, la vera parte di lei, sotto quel guscio.
E
poi dovevo ammettere che anche con quello stile un pò
strano, era molto carina. Mi stupì ancora una volta dei miei
pensieri.
Nick vecchio mio, mi sa che hai
perso la testa.
I
hate everything about you
why
do I love you?
Ronnie
- Cuscinata in arrivo a ore
tre!- urlò Kate prima che un cuscino mi prendesse in pieno
volto.
-
Kate, tesoro, sei entrata in casa mia da soli dieci minuti, potresti
almeno aspettare dopo cena per distruggermela? Credo che il tavolo
potrebbe servirci per mangiare.- Dissi mentre risistemavo il cuscino
sul divano.
-
Cioè no aspetta ri-racconta!- disse Jamie seduta accanto a
me.
Eravamo
tutte riunite a casa mia, come accadeva spesso. Avevamo appena ordinato
la pizza ed eravamo passate da Blockbuster a fittare un pò
di film, ed ora mentre Lexus e Kate erano intente a scegliere il primo
da guardare, io mi prestavo al terzo grado di Jamie.
-
Te l'ho detto già Jamie- alzai gli occhi al cielo - Mich
Moras è nella mia classe di trigonometria, come se avessi
avuto bisogno di una ragione il più per odiare quella
stupida materia. Non lo sopporto e a quanto pare lui ha deciso di
tormentarmi- conclusi
-
Prima di tutto tesoro, il suo nome è N I C K J O N A S, vuoi
ripetere insieme a me? su, dai proviamo. N I C K J O N A S-
scandì ogni lettera come se stesse parlando con una ritardata
-
Jam, hai deciso che oggi è il giorno buono per morire?- la
fulminai con uno sguardo
-
No, sai che prima devo riuscire a violentare Jhonny Depp.-
-
Mi sa che avrai vita lunga...-
-
Già...mi stai sviando!- disse poi riprendendosi - Beh
apparte la questione del nome; Non capisco, perchè ti
è tanto antipatico?- chiese seria
-
Perchè?!- chiesi con la bocca spalancata - partiamo dal
fatto che è una Pop Star? dal fatto che oggi ha completato
il compito di trigonometria in venti minuti? o dal fatto che lui e la
sua famiglia del mulino bianco hanno mandato a rotoli una delle serate
più importanti della mia umile esistenza rischiando di farmi
cadere nell'oblio della tristezza e disperazione?- conclusi unendo le
mani a mo di preghiera con lo sguardo da cane bastonato.
-
Amore, hai sempre avuto questo lato drammatico o sei impazzita negli
ultimi tempi?- chiese seria
-
Sempre stata drammatica- si intromise Lexus sedendosi inmezzo a noi -ed
anche totalmente matta. Di cosa si parla?- chiese poi passando lo
sguardo da me a Jamie, intanto anche Kate si era unita a noi sedendosi
ai piedi del divano.
-
Parlavamo del perchè Ronnie odi Nick Jonas- rispose Jamie
-
Nick chi?!- chiese Kate distrattamente
-
Già, non credo di conoscerlo- aggiunse Lexus
Jamie
alzò i suoi occhioni azzurri al cielo - Dio ragazze, Nick
Jonas, dei Jonas Brothers. Capelli ricci? alto? carino?- ma le due non
davano cenno di aver capito
-
E' una Pop Star- dissi io con aria disgustata e tutte e due mi imitarono
-
E perchè conosci una pop star Ronnie? Ma sopratutto tu- Lexus
puntò Jamie con un dito - perchè ne parli come
fossi una sua fan?-
- Hey hey hey piano!
Io non ho affatto detto di essere una sua fan! So qualcosa di lui
perchè se viveste a casa mia capireste che è
impossibile non conoscerli. Le mie sorelle non fanno che parlare di
loro e quando non parlano di loro ascoltano i loro CD in continuazione,
sono una specie di incubo- si difese Jamie
-
uhm, spiegazione plausibile- annuì Lexus poi
tornò a rivolgersi a me - e tu?-
Sospirai
prima di rispondere - Ricordi quel ragazzo che mi salvò dal
cadere fuori casa mia la sera del concerto?- Lexus annuì -
era lui. Ed era lui il giorno dopo a casa a quella "cena di famiglia",
e come se non bastasse me lo sono ritrovato in classe -
-
Beh qual'è il problema?! basta non calcolarlo.- disse Kate
sbrigativa
-
Ma lui continua a darmi a parlare! Oggi sono dovuta fuggire dall'aula
di trigo più velocemente di quanto non lo faccia
già per non strangolarlo-
Le
mie tre amiche si guardarono in faccia
-
Seriamente Ron, perchè lo odi tanto?- chiese Lexus
Ancora?!
bene...
-
Hai ragione. Sai che ti dico?! Da domani diventerà il mio
migliore amico, comprerò tutti i suoi CD e andrò
a tutti i suoi concerti. Poi ovviamente per adeguarmi a lui e al suo
stile mi farò bionda, mi vestirò di rosa e
farò le bolle con il cwengum alla fragola- dissi con un
sorrisino da angelo
Le
mie amiche mi guardarono allibbite fino a che non scoppiai a ridere,
presi il primo cuscino al volo ed iniziai a prenderle a cuscinate,
ovviamente anche loro fecero lo stesso.
Quando
sfinite cademmo a terra, non avevamo neanche la forza di parlare,
almeno io.
-
Comunque c'è qualcosa sotto- sussurrò Jamie
Ed
io sapevo bene a cosa si riferiva, ma preferì far finta di
non sentire.
Ed eccoci qua. Anche
il terzo capitolo è andato, devo dirvi che a me non piace
parecchio, ma vabè, prometto di rifarmi in futuro U_U
So...it's time of thanks:
Ringrazio sempre, per aver
messo questa storia tra le seguite:
ffdipendente
glokky
il phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mione94
Ringrazio quelle che l'hanno
messa tra le ricordate:
ada19
_____Jo_____
E ringrazio chi la messa tra
le preferite:
lovatojonassister
mione94
sbrodolinalollypop
E ringrazio di cuore, ma davvero, coloro che hanno commentato:
il
phard di biancaneve: sono davvero contenta che ti piaccia,
spero che continuerai a leggerla e commentarla :) baci
mione94:
cioè, come farò senza i tuoi commenti fino al
17?! E' impossibile! Ti prometto che in onore dei tuoi commenti non
posterò molto u.u Ad ogni modo sei scusata perchè
vai in Inghilterra *-* la mia Inghilterra *-* l'ultima volta che sono
stata a Londra è stato a Dicembre e non ti dico...vedre
Piccadilly Cyrcus addobbata per Natale...è stato...wow. E
poi il mio tower bridge *-* Ok basta parlare di Londra altrimenti mi sa
che scappo di casa e prendo il primo last minute! Tornando alla FF
Ronnie *-* io la adoro xD proprio perchè è un
tipo strano u.u Ti ringrazio ancora una volta dei tuoi commenti
adulatori spero di non deludere le tue aspettative. Un bacio!
ps. io e la mia migliore amica ti ringraziamo di cuore e ti stimiamo
anche noi per i magnifici commenti :)
mattiuzza:
Oh *-* come sono contenta che ti piaccia *-* e si anche io adoro
Ronnie, alla follia u.u
Riguardo Marilyn Manson non è tra i miei cantanti
preferiti(non è un gruppo xD) però alcune canzoni
sono carine e ti anticipo che ho intenzione di usare una frase di un
suo video per un capitolo u.u Gli escape li adoro *-* ma diciamo che io
sono della hold school, li preferivo con Ronnie Radke nonchè
mio cantante preferito u.u Ma basta parlare di musica, altrimenti
inizio per non smettere più! Spero che questo capitolo sia
stato di tuo gradimento, un bacio :)
Grazie a tutte voi che leggete, al prossimo Chap!
|
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Capitolo 4 *** the beach ***
the brach
Saaaaaaaaalve
a tutte, come state? oooooh io benissimo *-* sono appena tornata dal
viaggio con la scuola e sono distruttissima, non ho dormito per 72 ore
consecutive; Ma anche con le occhiaie fino alle ginocchia mi sono
divertita in una maniera assurda e che non credevo possibile O_O
Anyway...
My dears, come alcune di voi avranno notato per postare questo capitolo
ho aspettato un pò più tempo del solito,
perchè?
Da un lato perchè la settimana scorsa tra scuola,
corsi PON, preparazioni di valigie varie [*sbav*], proprio non ho avuto
tempo. Ma soprattutto
perchè...beh perchè, suvvia ragazze, 3
recenzioni?
Ora, io mi rendo conto che scrivere quattro paroline in fila sia di una
noiosità assurda, ma provate a mettervi nei miei panni, come
vi
sentireste a scrivere una storia con tanta voglia e passione postarla
con altrettanta voglia su EFP e vedere che dopo una settimana ci sono
solo tre commenti? Beh non so voi ma io mi sento alquanto frustrata.
Quindi ho deciso che, i miei aggiornamenti saranno direttamente
proporzionali ai vostri commenti: più commenti ci saranno
più aggiornerò (ovviamente dovrete darmi il tempo
di
scrivere i capitoli), meno commenti ci saranno meno
aggiornerò(stavolta ho aspettato solo una settimana, ma
potrebbero anche aumentare le settimane).
Bene, detto questo vi lascio alla lettura del quarto capitolo. Kisses.
The Beach
Nick
-Non
riesco a cogliere la parte divertente- esclamai
imbronciato dopo l'ennesima risata dei miei adorabili fratelli.
Eravamo tutti e tre in
cucina
impegnati a fare colazione e tra un discorso e l'altro gli avevo appena
raccontato del mio incontro con Ronnie.
-OhOh. Cosa non
è divertente? Il fatto che ti abbia trattato come un
emarginato?- chiese retorico Kevin
- Un emarginato con la
rogna aggiungerei per come ti evita!- esclamò Joe
continuando a ridere.
In risposta li fulminai
con un occhiataccia.
- Così non mi
aiutate di certo- brontolai
- Sul serio Nick-
iniziò Kevin
asciugandosi una lacrima - non capisco qual'è il problema.
Insomma non puoi essere simpatico a tutto il mondo, le stai antipatico
punto e basta-
- Ma com'è
possibile che le stia antipatico, se nemmeno mi conosce?-
- Secondo me -
intervenne Joe - non le stai antipatico sul serio-
Sia io che Kevin gli
lanciammo un occhiata scettica.
-Ascolta-
proseguì - hai detto che non vi conoscevate prima, giusto?-
Annui incerto sul dove
volesse andare a parare.
- Ecco. Quindi non
può
odiarti. Piuttosto odia l'immagine di te, quello che rappresenti: una
pop star. Quindi basta che riesca a farti conoscere per quello che sei,
cioè Nick e non Nick Jonas dei Jonas brothers- concluse
convinto.
Io e Kevin ci scambiammo
un'occhiata
sconvolta - Oddio Nick prendi lo zucchero! svelto! Joe non sta bene! -
disse seriamente preoccupato.
-Eh?- chiese Joe confuso
- Già deve
trattarsi di un calo di zuccheri!- e corsi a prendere lo zucchero.
-Joe forse dovresti
sederti - disse Kevin apprensivo andando verso di lui
- Ma sono già
seduto!- protestò lui confuso aggrappandosi alla sedia
-Allora sarà
il caso di
stenderti!- fece per prenderlo in braccio mentre io cercavo
di
fargli mangiare un pò di zucchero con un cucchiaio
- Ma che state facendo?-
ci
interruppe la voce di Frenkie sulla porta con lo zaino in spalla,
dietro di lui mia madre ci guardava preoccupata.
- Joe non si sente bene
Frenkie- disse Kevin
- Sto benissimo!-
esclamò lui sistemandosi sulla sedia
- Affatto! hai detto una
cosa sensata- dissi indicandolo con un dito
- Oddio Joe, hai la
febbre?- chiese il piccolo Frenkie con aria seriamente preoccupata
- Smettetela, non siete
simpatici. Neanche un pò!- protestò joe
- Ragazzi non vorrei
interrompere il vostro bel teatrino, ma Nick devi andare a scuola e sei
in ritardo- ci interruppe la mamma.
Guardai sorpreso
l'orologgio e notai
che ero davvero in ritardo -Scappo!- e mi avviai verso la porta - Ah-
dissi voltandomi per un attimo verso Joe -Grazie- aggiunsi prima di
correre verso il Suv nero che mi aspettava fuori casa.
Durante il tragitto
verso la scuola
ebbi modo di ripensare a quello che aveva detto Joe e dovevo
ammettere che aveva ragione, cosa sconvolgente.
Ronnie non mi conosceva
quindi non
poteva odiarmi, l'unica cosa che poteva odiare di me era l'unica cosa
che conosceva. Cioè che ero una pop star.
Anche se non capivo
perchè per
lei fosse un problema contando che alla maggior parte delle persone che
mi conosceva interessava solo quello.
Questo mi fece
sorridere. Che avessi
trovato un'amicizia sincera? Certo, prima di poterla definire
"amicizia" avrei dovuto lavorare sul fatto che lei al momento mi
odiava. "Dettagli Nick",
pensai. Quindi avrei dovuto pensare ad un modo
per convincerla che ero una persona simpatica ed affidabile.
Si, avrei trovato il
modo quant'è vero che mi chiamavo Nicholas Jerry Jonas.
Well,
you're a long walk from my street
And
I'm dying in this summer heat
I
hope like hell you're waiting, waiting
Ronnie
- Si, mamma. No, mamma.
No, non
userò la carta di credito per comprare cose orribili in quel
orribile centro
commerciale, mamma. Certo mamma, ciao.-
Posai il mio iPhone sul
tavolo della cucina e tornai a fissare il vuoto.
Mia madre mi aveva
appena chiamata per le sue solite raccomandazioni.
Cose del tipo: non
incendiare la
casa, non organizzare rave party in casa, frenare ogni mia iniziativa
come "pitturare la casa di verde acido", cosa che era già
successa qualche mese prima. Insomma si preoccupava di cosa potesse
succedere alla sua amata casa.
Che fosse la casa in
realtà la
figlia a cui voleva bene ed io un semplice oggetto da mobilio? Mah,
doveva essere così.
Nel bel mezzo della mia
crisi di
identità sentì un clackson bussare, segno che
Kate era
arrivata. Mi alzai svogliata dalla sedia pensando che avrei dovuto
affrontare un'altra giornata in quell'orribile scuola. Sbuffai e mi
avviai verso la porta quando mi resi conto di aver rimasto il telefono
in cucina, tornai indietro sbuffando ancora. Intanto Kate aveva bussato
altre tre volte, quindi prima che mi entrasse in casa sfondando la
porta con la sua X6, mi affrettai ad uscire. Kate era popolare per la
sua poca pazienza.
- buongiorno mio raggio
di sole!- le
urlai salendo in macchina, consapevole che di lì a poco
avrebbe
cominciato il suo monologo su quanto fossi lenta e pigra.
- Dio, Ronnie la
prossima volta giuro
che ti rimango a casa. Hai la velocità di un bradipo
ottantenne
con quattro ernie- disse mentre apriva il finestrino della sua auto e
sputava in modo molto fine
il cwengum fuori.
- E tu hai la finezza di
uno
scaricatore di porto dopo quattro bottiglie di rum tesoro mio- conclusi
sorridendole. In risposta da parte sua mi beccai una linguaccia.
- Allora? Ricevuta la
telefonata del martedì mattina?- sorrise calandosi gli
occhiali da sole sugli occhi
-Come da copione-
sorrisi imitandola prendendo anche io gli occhiali dalla borsa
Ogni qual volta i miei
genitori
partivano erano soliti chiamare il giorno dopo per le raccomandazioni e
per informarmi per quanto tempo sarebbero stati fuori.
Dopo di che non si
sarebbero più fatti sentire.
- Un mese?-
provò ad indovinare Kate
Io scossi la testa in
segno negativo -Stavolta torneranno qualche settimana prima di Natale-
finsì una faccia triste
Kate guardò
la mia espressione
ed insieme scoppiammo a ridere, ormai era un abitudine per me vivere in
quell'enorme casa da sola ed a causa delle divergenze tra me e i miei
dovevo dire che la cosa non mi dispiaceva affatto. Certo ora non mi
dispiaceva affatto, ma non avrei mai potuto dimenticare di quando ero
bambina e mi lasciavano per mesi e mesi con una governante, di quando
mi svegliavo piangendo per un incubo e cercavo la mia mamma, ma lei non
c'era; di quando prendevo un bel voto a scuola e non sapevo con chi
condividerlo;
- A che pensi?-
interruppe i miei pensieri Kate
Scossi la testa per
cacciare via anche l'ultimo briciolo di malumore che mi stava assalendo
e sorrisi
- penso che ti amo alla
follia. Te l'ho mai detto?- chiesi con due occhioni enormi
- Solo quando
è il mio compleanno o quando vuoi ricattarmi
perchè io faccia qualcosa- rise lei
- nessuna delle due mia
cara è che oggi sono di buon umore- risposi serena
- cosa? tu che sei di
buon umore
mentre siamo in una macchina diretti a scuola o, come la definisci tu,
quel triste edificio che
ci ruba la gioia di vivere?- disse citando le
mie parole - ohohoh forse non vedi l'ora di incontrare Jonas ?- chiese
prendendomi in giro
La guardai storta
rabbuiandomi -Grazie Kate, tu si che sai come rendere allegre le mie
giornate- brontolai
A quel punto eravamo
arrivate al
parcheggio della scuola, fermata la macchina al solito posto scesi con
un balzo andando ad abbracciare le mie amiche che aspettavano
appoggiate al cofano della macchina di Lexus.
- Buongiorno Ron. Siamo
di buon umore?- chiese Jamie notando che di solito non ero
così espansiva
- perchè non
dovrei esserlo?!- scrollai le spalle - Cattiveria e Perfidia sono
partiti ieri- aggiunsi con un sorriso
Poco dopo, il suono
della campana ci costrinse ad entrare in quell'enorme, triste edificio che ci ruba la
gioia di vivere.
Mentre mi avviavo a
lezione accanto a
Lexus cercavo in tutti i modi di non pensare alla seconda ora di
lezione che mi attendeva puntuale, "come
la morte Ronnie", pensai
melodrammatica come sempre.
Come la morte.
Everybody's
living like they're crazy in love
I'm
a dizzy mess, and everything is so above me
From
the floor of any life I lead today
Nick
Sbattei il mio
armadietto e presi un
lungo respiro. E' solo
trigonometria, dissi a me stesso cercando di
calmare l'ansia, senza riuscirci. Evidentemente sia io che me stesso
sapevamo che il problema non era trigonometria, bensì una
ragazza dai capelli neri e lo sguardo acceso.
La prima campanella era
suonata da
qualche secondo ma io non davo nessun cenno di muovermi, appoggiato con
le spalle al mio armadietto continuavo a pensare, cosa che avevo fatto
per tutta l'ora precedente.
La domanda era sempre la
stessa: come facevo ad
avvicinarla se lei mi evitava come la peste?
Ormai ero deciso a fare
qualcosa per
avvicinarmi a lei, ma non fraintendetemi. Nonostante più
volte
avevo affermato che Ronnie era una bella ragazza, non era affatto il
mio tipo. Imsomma non mi piaceva in quel senso, solo che era l'unica
persona con cui magari avrei potuto instaurare un'amicizia sincera
apparte i miei fratelli, non potevo lasciarmi sfugire
quest'opportunità. Ma l'impresa era ardua, molto ardua.
Sconsolato per non aver ancora escogitato un piano preciso per
avvicinarla mi avviai a testa bassa verso l'aula quando un urlo acuto
perforò i miei timpani
-NICK JONAS!!!!!!!!-
urlò una
ragazzina bionda a pochi passi da me, dalla statura doveva essere del
primo anno. Mi guardai intorno disorientato, non sapendo cosa fare,
mentre attorno a me iniziava a crearsi una piccola folla
-ehm, scusate
devo andare a lezione- e scappai dileguandomi.
Arrivato fuori l'aula mi
accorsi che
tutti dovevano già essere dentro. Feci un respiro profondo
ed
entrai in classe con passo spedito, la professoressa Ronds era
già in classe.
- Chiedo scusa- dissi
mentre lanciavo un occhiata verso la classe.
Tutti gli occhi mi
fissavano, ed
intravidi al secondo banco, Ashley, che sorrideva ammiccante mentre mi
indicava un banco accanto al suo. Non la guardai per più di
due
secondi, il mio sguardo volò alla ragazza dai capelli neri
in
ultima fila, l'unica che non mi fissava. Teneva una matita in mano e
scarabocchiava distratta su un foglio davanti a lei. Mi avviai spedito
verso il banco vuoto accanto a lei sotto lo sguardo sorpreso ed
indignato di Ashley a cui tra l'altro non diedi peso.
Mi sedetti e decisi di
ignorare la
ragazza accanto a me, non volevo fare niente che peggiorasse la
situazione, finchè non avrei avuto un piano preciso non
avrei
interagito con lei. Lei daltronde non mi filava di striscio quindi
ignorarla non era poi così difficile. Più o meno.
- Ragazzi, sarete
contenti di sapere
che ho già corretto i vostri compiti- esultò la
professoressa e dalla classe si alzarono dei lamenti indistinti
Mentre la professoressa
iniziò
a girare tra i banchi per consegnare i compiti, io mi concessi
un'occhiata verso Ronnie. Teneva le gambe lunghe incrociate sotto il
banco, le braccia stese sul banco con le mani che stringevano
l'estremità di esso e lo sguardo fisso davanti a se con
espressione neutra. Chissà
cosa pensa, mi chiesi.
Poi la professoressa
interruppe i miei pensieri porgendomi il mio compito corretto
- Complimenti Nicholas!-
esclamò mentre guardai la A+ scritta in rosso sul foglio.
Sorrisi soddisfatto
-grazie- aggiunsi
- Come sempre, non ci
siamo Veronica-
e posò il suo compito sul banco dove risaltava una C -. La
guardai e non sembrava affatto sorpresa o preoccupata per quel voto,
rilassata continuava a guardare il suo foglio come se fosse in bianco.
Durante la lezione
cercai di stare
attento alla spiegazione della professoressa, quando non so come mi
ritrovai un bigliettino sul mio banco, per un secondo il ritmo del mio
cuore accellerò di qualche battito pensando che il mittente
fosse
Ronnie, ma guardando la carta rosa con i cuoricini rossi mi resi conto
che non poteva essere da parte sua. Aprì lentamente il
foglio e
al centro con una calligrafia elegante c'era scritto "ti mantengo il
posto a pranzo". Mi voltai verso l'altro lato della classe
già
consapevole di chi poteva essere stato a mandarmi quel biglietto e vidi
Ashley che mi fissava sorridente. Perfetto, mi sa che avrei pranzato
nel parcheggio. Mentre alzavo gli occhi al cielo la campana
suonò, mi alzai svogliatamente e presi le mie cose dal
banco,
Ronnie era già in piedi e si affrettava verso l'uscita.
"Ora o mai più"
pensai e mi
avviai verso di lei. Non sapevo bene cosa dirgli ma dovevo provare a
fare qualcosa e al diavolo il piano preciso, avrei inprovvisato.
-Knocks, Jonas. Venite
un attimo per favore-
A pochi passi dalla
porta ci girammo
entrambi verso la professoressa che ci aveva chiamati e ci avviammo
verso di lei, io sorpreso lei confusa.
- Signorina Knocks, ho
parlato con
gli altri professori di lei e so che ha una media abbastanza alta-
disse a Ronnie e lei annuì a testa alta lanciandomi un
occhiata
di sottecchi come a volermi dimostrare che lei fosse una ingamba
nonostante la sua C in trigonometria.
-bene, non credo sia il
caso di
rovinarla. Per questo avevo pensato che le servisse un aiuto nella mia
materia- tentennò guardandomi -quale aiuto migliore del
Signor
Jonas?-
Mi fermai di scatto,
stava dicendo
che avrei dovuto dare ripetizioni a Ronnie?! Frenai l'impulso di
saltarle addosso e baciarla. Grande!
- Non credo di aver
capito- disse Ronnie con espressione confusa
- Dopo scuola dovrai
farti aiutare da Nicholas- spiegò la professoressa
Ronnie
diventò paonazza -oh non credo che sia il caso Signorina
Ronds!- sbottò
- Non vuoi migliorare
nella mia materia?- la fulminò la professoressa
- Certo che si, ma
potrei chiamare un
professore privato o qualcosa del genere, non c'è bisogno di
ripetere con lui!-
concluse con una smorfia nella mia direzione
- Signorina Knocks
sappiamo entrambe che lei non chiamerà mai un professore per
farle fare trigonometria-
- Io...io, non-
balbettò lei
La Signorina Ronds
sorrise
soddisfatta pregustando la vittoria - vuoi avere un buon voto nella mia
materia Veronica? Studia con Nicholas- si voltò un attimo
verso
di me -ovviamente se per te non è un problema
Nicholas-
chiese
- Nessun problema
Professoressa- annuii con un sorriso a 42 denti mentre Ronnie voleva
uccidermi con lo sguardo. La ignorai.
- Bene. - sorrise la
Prof - a domani- e se ne andò
Io e Ronnie rimanemmo
impalati a fissarci per qualche secondo.
I suoi occhi di
ghiaccio, infuocati dalla rabbia, si unirono ai miei scaldati da un
barlume di speranza
- Okkay Jonas- fu lei la
prima a
parlare, come sempre - non ho alcuna intenzione di fingere che tu mi
piaccia. Neanche il tempo di studiare trigonometria. Quindi ti
ringrazio del tuo aiuto ma, no grazie- e si avviò fuori
dalla
classe. La seguì con un sorrisino stampato in viso -E come
la
metti con la Signorina Ronds?- chiesi
- Le diremo che ogni
giorno vengo a casa tua a ripetere- disse puntando lo sguardo di fronte
a se
- Io non mento- le dissi
con voce ferma
- Lo farò io,
tu starai zitto e basta- concluse lei guardando sempre dall'altro lato
Feci una risatina bassa
e scossi la
testa -Sarei costretto a dire la verità alla Professoressa-
lei
si girò e mi lanciò un occhiata da brividi, ma
non rispose
- Ci vediamo fuori
scuola
dopodichè verrai a casa mia per studiare- dissi rilassato e
mi
avviai verso la mia prossima lezione lasciandola lì rossa di
rabbia con gli occhi che le scintillavano
-Jonas!- mi
chiamò lei io mi voltai solo un secondo
- mi chiamo Nick- e
continuai con un sorriso vittorioso dipinto sul viso.
In quel momento avrei
tanto voluto
fare una statua d'oro alla mia cara professoressa. "Ora dipende tutto
da te Nick" pensai sorridente mentre entravo in classe.
Stop,
the answer's in the smile
And
I'm coming clean
Ronnie
-Stupido, stupido Jonas!-
borbottai uscendo da quell'orribile scuola affiancata da Lexus e Kate
-Cosa ti ha fatto ora?-
chiese Kate portando gli occhioni color cioccolato al cielo
- Lascia stare, non ne
voglio neanche parlare!-
Per tutte le ore
seguenti di lezione
non ero riuscita a togliermi dalla mente quel suo sorrisino idiota. E
la professoressa Ronds poi? Che diritto aveva di dirmi con chi dovevo
prendere ripetizioni?! Brutta strega!
Arrivata nel parcheggio
vidi una
grande Mustang nera e fuori ad essa Nicholas Jonas sorrideva nella mia
direzione. No, non mi sarei mai arresa. Mai sarei andata a casa sua,
neanche se mi ci avessero trascinato di peso. Sorrisi mentre un'idea mi
affiorava alla mente.
- Voi non avete caldo?-
chiesi alle mie amiche
Le due mi guardarono
scettiche -Ronnie siamo a Los Angeles, qui fa sempre caldo- disse
Lexus.
- Recuperate Jamie. Si
va al mare!-
esultai contenta di aver trovato il modo di togliere quel sorrisino
compiaciuto dalla faccia di Jonas. Le mie due amiche, come sempre, non
se lo fecero ripetere due volte e recuperata Jamie ci avviammo verso le
macchine.
- Ma ragazze devo
studiare per il compito di domani!- protestò lei mentre la
trascinavamo di peso
- e allora?-chiese Kate
mentre salivamo in macchina
- e poi non ho neanche
il costume- disse debolmente
- e allora?- chiese
ancora Kate con un sorrisino
Jamie scosse la testa e
sorrise.
Ecco cosa mi ci voleva,
un bel
pomeriggio su una spiaggia assolata con le mie amiche. Non ripetizioni
di trigonometria. Passammo proprio davanti alla Mustang
dove Jonas mi
guardava sconcertato, io feci un sorrisino soddisfattoe lo salutai con
la mano.
Se pensava che
un giorno avrebbe vinto contro di me. Beh, si sbagliava di grosso.
Well, they can take, take, take
the kids from the summer
But they'll never,
never, never take the summer from me
It was the very first
time that I lost my mind for a week
They can make, make,
make me forget the weather
If we'll never, never,
never wash the sand from my feet
It was the very last
time that we said goodbye to the beach
Showing off, showing off
our teeth
(All Time Low - The Beach)
Ed eccoci qui u.u vi è piaciuto?! I hope it.
Bene passiamo ai soliti ringraziamenti =)
ringrazio
per aver messo questa storia tra le seguite:
BENNYY
ffdipendente
glokky
il phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mione94
SamCrush
Ringrazio
per averla messa tra le ricordate
ada12
____Jo____
E
coloro che l'hanno messa tra le preferite *-*
lovatojonassister
mione94
sbrodolinalollypop
Ed infine, come sempre passiamo ai commeti:
il phard di biancaneve: hei, mi fa piacere che continui a
piacerti la
mia storia e si, che tipino Ronnie eh? al prossimo capitolo spero, un
bacio
SamCrush: Hello new reader! Ti ringrazio davvero tanto per
i
complimenti riguardo mio modo di scrivere (ti meriti un bacio in fronte
u.u)
e mi fa molto piacere che apprezzi Ronnie, pensavo che all'inizio tutte
l'avrebbero voluta al rogo xD mi fa piacere che non
è
così e beh anche io mi ci rispecchio molto, o forse
è lei
che si rispecchia in me visto che il suo personaggio l'ho creato a mia
somiglianza .-. vabè dettagli. Mi dispiace di averti fatto
aspettare un pò per aggiornare, ma come ho spiegato non
dipende
da me, spero di poter aggiornare presto. Un bacio
wolfgirl92: la ami ? *-* allora ti annuncio che io amo te
u.u
xD grazie davvero =) e sì anche io scrivendo mi
sono
ritrovata più volte a sorridere e mi fa piacere di essere
riuscita a trasmetterlo ad altri.
Beh, povero Mich! ahahahah eeeeh non sai quanto c'è sotto!
al prossimo chap spero. baci =)
Al prossimo capitolo!
|
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Capitolo 5 *** Wonderwall ***
Eccomi qua *-* Come state?
Non ho riavuto ancora il pc per
cui ho dovuto riscrivere gran parte del capitolo (per fortuna che
scrivo anche su carta!), beh cosa non si fa pur di non studiare storia!
Ad ogni modo ho un pò di cose da dirvi...Ieri è
uscito "the last song" di Nicholas Sparks *-*, ma dico io...con tutte
le attrici che ci sono al mondo proprio Miley Cyrus doveva interpretare
la parte di Ronnie?! Cioè ora non posso andare a vedere il
film perchè o presto attenzione allo schermo o vomito alla
vista di quella tipa, non riesco a fare due cose contemporaneamente(mi
scuso con tutte le fan della Cyrus, ma posso sopportare i JB, al
massimo Demi Lovato, ma Miley Cyrus proprio no). Approposito della
Lovato, ho saputo grazie ad un video su internet che qualche tempo fa,
non so precisamente quanto, Demi è stata con il cantante dei
The Cab, i fantastici The Cab *-*, Alex Johnson. Non ho idea di come
abbiano fatto a stare assieme O_O Ad ogni modo ho deciso che avranno
una piccola parte in questa ff, in onore dei the cab che
adoro intensamente (L).
Detto questo vi lascio alla storia.
Wonderwall
Ronnie
“…and
after all, you’re my wonderwall” cantava la voce di
Liam Gallagher proveniente dal mio iPod, e non potei fare a meno di
sorridere abbinando quelle parole alla vista delle mie amiche che ora
erano in acqua a schizzarsi.
Loro si che erano il mio muro delle meraviglie, la mia salvezza.
Insomma non avevo neanche finito di dire loro della spiaggia ed ecco
che eravamo già tutte e quattro prima al primo negozio per
comprare un qualsiasi costume, poi in spiaggia.
Affondai i piedi nella sabbia cocente e gettai la testa
all’indietro lasciando che il sole mi scaldasse il viso. Non
ero un amante della spiaggia, ma cosa non avrei fatto pur di levare
quel sorrisino dalla faccia di Jonas?
Sorrisi ripensando alla sua espressione stupita mentre mi allontanavo
con le mie amiche, pensava davvero che gliel’avessi data
vinta così facilmente? Povero illuso.
-Ronnie?- sentii una voce, aprii gli occhi e scoprì che la
voce proveniva da Kate che si era seduta accanto a me
-Che c’è?- le chiesi sfilandomi una
cuffietta dell’iPod
-Perché sorridevi come un ebete dall'aria
sognante?- mi chiese come un bambino chiede alla madre
perché le stelle brillano
-Pensavo alla faccia di quello strimpellatore di chitarra quando ce ne
siamo andate- e sorrisi ancora
-Lo pensi troppo- disse Lexus sedendosi anche lei accanto
a noi con Jamie al suo seguito –ti
sarai innamorata di lui?- concluse sarcastica
- certo come no, la mia anima gemella- dissi ridendo
–A proposito di anima gemella- e lanciai un occhiata
significativa a Jamie che capendo al volo diventò bordeux
-quando intendi concludere con Tyler?-
Tutte ci girammo verso di lei fissandola, attendendo una
risposta.
Tyler era un nostro amico, l’avevamo conosciuto qualche mese
prima ad uno dei tanti concerti a cui andavamo, lui suonava il basso in
una band. Era il tipico californiano, biondo miele, abbronzato e
muscoloso al punto giusto, un gran bel ragazzo nel complesso. Da quando
si erano conosciuti tra lui e Jam c’era stato una specie di
colpo di fulmine, ma nessuno dei due riusciva a farsi avanti. Che cosa
stupida.
-Andiamo ragazze, cosa volete che faccia? Lui non mi invita ad uscire!-
disse Jamie sbuffando
-Invitalo tu allora!- le propose Lexus
-E se lui mi rifiuta?- Lexus alzò gli occhi al cielo e Kate
la imitò
Fui l’unica che la degnò di una risposta - Kate
,tesoro, tutto il mondo ed il resto della galassia si è
accorto che Tyler ha una cotta per te da quando
vi siete conosciuti- cercai di rassicurarla
-Si? E perché non mi ha invitata ancora allora?- chiese
scettica
-Beh forse perché tu non dai alcun segno di esserti accorta
della sua esistenza, ogni volta che c’è lui quasi
lo ignori!- la rimproverai io
-Lo sai che lo faccio per timidezza- disse lei accigliata prendendo un
po’ di sabbia in una mano
-Noi lo sappiamo, ma lui no- fu Kate a rispondere stavolta
Ci fu qualche istante di silenzio dove nessuna di noi parlò
e si sentiva solo il rumore del mare, i bambini che urlavano giocando
con genitori ed amici.
-Basta- esordii –propongo di andare a fare un tuffo, eh?- e
mi alzai sbattendo le mani sulle cosce per levare i granelli di sabbia,
cosa che avevo sempre odiato fin da piccola. Dopo aver fatto il bagno
la giornata passò tranquilla come sempre e tra me e Kate che
improvvisavamo concertini prendendo ora la spazzola ora
l’iPod per usarlo come microfono facendo ridere le nostre
amiche, tra scherzi, chiacchiere e risate la giornata finì
ed ognuna di noi si avviò verso la propria casa, ognuna con
stampato un mega sorriso per la bella giornata appena trascorsa assieme.
Nick
Entrai in casa
arrabbiato sbattendo la porta di ingresso e mi ritrovai di fronte mia
madre che mi guardava con aria interrogativa
-Tutto bene tesoro?- chiese premurosa
-No- risposi duro io per poi correre veloce su per le scale, arrivato
alla mia stanza entrai sbattendo anche quella porta e mi tuffai sul
letto.
Mi aveva lasciato lì come un salame e se n’era
andata. Assurdo. Mi aveva anche fatto “ciao” con la
mano!
Misi le mani in faccia e sperai di riuscire a rilassarmi quanto
bastasse per addormentarmi, forse se mi fossi addormentato non avrei
pensato più a lei, forse. Chiusi gli occhi e proprio quando
stavo per addormentarmi sentii un leggero bussare alla porta.
-Chi è?- chiesi cauto, se fosse stata mia madre non avrei
aperto, non avevo voglia di raccontarle tutto.
–Sono Kevin- disse la voce di mio fratello
-Entra pure- sospirai e richiusi gli occhi, dopo un po’
sentii i passi leggeri di Kevin
-Allora, com’è andata oggi con Ronnie?- chiese
sedendosi sul letto accanto a me. Sospirai aprii gli occhi e iniziai a
raccontargli tutto compresa la sua espressione soddisfatta quando mi
aveva salutato.
– Capisco- disse e sembrava che stesse trattenendo una
risata, quando il mio sguardo incrociò il suo
scoppiò definitivamente ed iniziò a ridere di
gusto -Kevin se ci tieni alla mia
salute psichica e soprattutto a rimanere vivo, ti consiglio di
smetterla- dissi seriamente
-Scusa- disse lui mentre si calmava – scusa davvero, ma se ci
pensi è così assurdo. Sai quante ragazze in tutto
il mondo vorrebbero stare al suo posto? E lei invece ti ignora- concluse
- E questo non fa altro che spingermi ad avvicinarmi a lei- dissi
sconsolato abbassando la testa
-Seriamente Nick, non capisco. Perché ti
intestardisci proprio con lei?- chiese interessato. Mi presi un minuto
di pausa per trovare le parole di spiegargli quello che avevo nella mia
testa.
- Kevin, io adoro il nostro lavoro e non lo cambierei con nessun altro
mestiere al mondo. Ma non credi che sia un po’… stressante poterti
fidare solo ed unicamente nella tua famiglia? Ricordi quanto tempo hai
impiegato per poterti fidare Danielle?- e lo vidi tornare mentalmente a
quando lui e Danielle si erano conosciuti, ai primi appuntamenti e a
quando lui ci raccontava che nonostante la trovasse perfetta non
riuscisse ad essere completamente felice perché aveva paura
che lei in realtà amasse la sua immagine, i suoi soldi. Poi
col tempo aveva capito che Danielle amava lui e non i suoi soldi o la
sua fama.
- Si- rispose infine
- Ecco. Io ho trovato una persona che odia i JB, quindi non
è interessata ai nostri soldi o a saltarci addosso urlando.
Da quanto non capitava Kev? Da mai. Potrebbe essere la mia prima vera
amicizia da quando siamo famosi- conclusi io
-Capisco. Ma il fatto che lei odia i JB è un bel problema.
Cosa intendi fare?- chiese
-Non ne ho la minima idea- dissi sconsolato stendendomi di nuovo sul
letto
-Sono sicuro che troverai un modo- e mi diede una leggera pacca sulla
spalla. Dopo di che si alzò attraversò la stanza
ed aprii la porta
-Kevin?- lo chiamai io
-Si?-
-Grazie di aver capito- sorrisi
- E’ così che funziona tra fratelli- sorrise di
rimando lui e chiuse la porta
Ed ora? Cosa dovevo fare? Non ne avevo la minima idea,
l’unica certezza era quella che non mi sarei mai arreso,
sarei riuscito a trovare il mio posto nella sua vita. Con questo
pensiero caddi tra le braccia di morfeo.
Becouse maybe
you're gonna be the one
who saves me?
Era proprio
lì, di fronte a me.
I capelli danzavano al ritmo del vento e i suoi occhi erano illuminati
dal sorriso che le abbelliva le labbra carnose. Con un'espressione
beata scherzava con le sue amiche, non aveva
mai quell’espressione quando era vicino a me. Sorseggiai il
caffè ristretto che avevo tra le mani e mi appoggiai alla
portiera del mio SUV.
Era un osso duro, quindi per farmi valere sarei dovuto essere
più duro di lei. Presi coraggio e mi alzai dalla portiera e,
buttando il caffè nel primo cestino, mi avviai verso di lei.
Non sapevo bene cosa dirgli, ma le parole mi sarebbero uscite a
momento. La vidi mentre era intenta a parlare con una sua amica dal
capelli castani, quella che
sembrava essere la più normale tra le quattro. Arrivato a
pochi passi, lei mi vide, ma si girò di spalle e fece per
ignorarmi.
-Buongiorno- esordii io
Le sue amiche mi guardarono curiose e lei si girò seppur
riluttante.
-Oh, come mai così presto a scuola? A quest’ora
non dovresti essere con i tuoi fratelli, a rimirarvi allo specchio?*-
disse tagliente come sempre. Decisi di stare al gioco.
-Oh no, per rimirarci allo specchio ci alziamo alle cinque del mattino,
così poi abbiamo il tempo di fare anche tutte
le altre cose- le dissi imitando il suo tono
-Come ad esempio studiare le tabelline? Sei arrivato a
quella del tre Jonas?- chiese acida
- Come ad esempio studiare per prendere una
A in trigonometria- risposi soddisfatto. Vidi una scintilla di rabbia
nel suoi occhi e le sue mani stringersi a pugno.
-Cosa diavolo vuoi?- urlò quasi
- Vorrei parlarti in privato- dissi lanciando un’occhiata
alle sue amiche
- Quello che dici a me lo dici a loro- disse incrociando le braccia al
petto e sollevando il mento. Alzai gli occhi al cielo.
- Volevo parlarti di ieri…-
-Te l’avevo detto che non avrei mai sprecato un mio
pomeriggio per la trigonometria, ne tanto meno per te- mi interruppe
con un sorrisino
-Senti- iniziai rosso di rabbia –non so perché ti
sto tanto antipatico, non lo voglio nemmeno sapere, ma almeno potresti
sforzarti di essere un po’ più gentile nei miei
confronti-
Alzò un sopracciglio sconcertata e si avvicinò
fino ad arrivare col viso a pochi centimetri dal mio. –Non
vedo perché dovrei essere gentile nei confronti di una pop
star da quattro soldi- sibilò per poi girarsi di spalle ed
allontanarsi seguita dalle sue amiche.
Pop star da quattro soldi?! Bene, voleva la guerra? L’avrebbe
avuta.
And all the roads we have to walk along are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that I would
Like to say to you
I don't know how
Ronnie
-Non ci posso
credere!- urlai in mezzo al corridoio beccandomi le occhiatacce da
parte dei ragazzi che camminavano tranquilli. Lexus alzò gli
occhi al cielo, era da un ora che la tormentavo.
-Calmati Ronnie, o ti verrà un infarto-
-Calmarmi? CALMARMI? Ha avuto il coraggio di venire a parlare con me,
di rivolgermi la parola!- sbottai stizzita. Quel Jonas mi dava sui
nervi.
-Andiamo Ron. Va bene che non è il tuo stereotipo di amico
ideale, ma non mi sembra che abbia fatto niente di così
grave da meritarsi tutto quest’odio- concluse.
Niente di così grave? Come poteva dire così
quanto per me il solo fatto che esistesse era grave?
-Smettila. Non lo sopporto e basta! Addio- la salutai mentre mi avviavo
verso la mia classe di trigonometria.
- A dopo- sospirò lei
Durante tutta l’ora di inglese non ero riuscita a
concentrarmi su una sola parola pronunciata dal Professor Green. Cosa
alquanto assurda per me che amavo la sua materia. Proprio non riuscivo
a calmarmi. Cosa dovevo fare per farmi ignorare da quel troglodita
strimpellatore di chitarra? Dovevo pugnalarlo con la penna?
Avvelenargli il pranzo col cianuro? Sfondargli il SUV con un martello
pneumatico? COSA?! Che qualcuno mi dicesse cosa e l’avrei
fatto!
Presi un respiro profondo ed entrai in classe. La Ronds non era ancora
arrivata, ma in compenso il mio compagno di classe come al solito era
al suo posto, accanto al mio. Sospirai e mi avviai al mio posto,
scostando leggermente la sedia e sedendomi. Cercai di non guardare
verso di lui, ma dopo un po’ cedetti e lo guardai di
sottecchi.
Aveva un braccio piegato che gli sorreggeva la testa, con
l’altra mano teneva una matita con cui batteva un ritmo
veloce sul banco. Improvvisamente la sua mano si fermò ed
automaticamente alzai lo sguardo. Quando incrociai il suo, che mi
fissava, ebbi una strana sensazione allo stomaco che non seppi
spiegare. Restammo a fissarci senza dire niente ed in quel momento mi
posi la domanda che le mie amiche continuavano a farmi da tempo.
Perché lo odiavo? Non riuscii però a darmi una
risposta perché, proprio in quel momento fece il suo
ingresso la Ronds costringendo me e Nick a sciogliere i nostri sguardi
ed a fingere, almeno da parte mia, di essere interessati alla lezione.
Oddio.
L’avevo davvero chiamato “Nick”?!
Scossi la testa sconvolta cercando di prestare attenzione alla lezione,
dopo però aver lanciato un ultima occhiata al mio compagno
di banco che ora guardava dritto davanti a se.
L’ora passò come sempre: lui rispondeva ai quesiti
della professoressa io quasi svenivo dalla noia sul banco.
Quando la campanella suonò entrambi ci alzammo e, senza dire
una parola lui si avviò verso l'uscita.
Beh, non so come, ma a quanto pare ero riuscita a farmi ignorare.
-Jonas!- lo chiamò la professoressa prima che lui uscisse
-Knocks- aggiunse poi verso di me -venite qui- Perfetto. Una volta
tanto che Jonas aveva deciso di ignorarmi ci si metteva lei.
-Com'è andata ieri?- chiese passando lo sguardo da me al mio
compagno di classe
- Oh, benissimo- mentii prontamente io
-Veramente- iniziò Nick, ed io mi voltai verso di lui con
uno sguardo pieno di panico -ieri Ronnie non è venuta per
studiare- concluse guardando la Prof.
Le mie mani stavano per agire da sole. Le vedevo già
attorcigliate attorno al collo del ragazzo di fronte a me, stringendolo
forte fino a togliergli il respiro. Prima che potessi trasformare i
miei pensieri in azioni la Ronds parlò frenando
così i miei istinti omicida
-Ronnie!- disse infuriata -cos'è questa storia?- chiese
Buttai lì la prima cosa che mi venne in mente -Ho avuto un
imprevisto-
-Ovviamente- continuò Nick -mi ha avvertito dell'imprevisto
e mi ha anche detto che oggi sarebbe stata liberissima per studiare- mi
sorrise come se mi stesse facendo un favore. Oh, non immaginava nemmeno
lontanamente cosa lo attendeva dopo.
-Ovviamente, ripetè la Ronds - Mi raccomando Veronica, se
vuoi avere la sufficienza nella mia materia sai cosa fare-
-Certo Sign. Ronds- affermai
Dopo di che io ed il mio amatissimo compagno di classe uscimmo fuori
dove non persi neanche un secondo
-Stammi bene a sentire sottospecie di babbuino dal cervello bacato. Non
ti azzardare mai più ad intrometterti nella mia vita o giuro
che la prossima volta che si parlerà di te sarà
per il ritrovamento del tuo cadave sulla spiaggia di St.Monica. Sono
stata chiara?- dissi paonazza in volto.
-Non mi intrometto affatto nella tua vita- disse tranquillo, mentre io
spalancavo la bocca contrariata -se ti aiuto in trigo, mi metto in
buona luce con la prof-
- Non potresti trovarti un altra cavia? Magari quell'oca giuliva bionda
che ti lancia occhiatine ogni millesimo di secondo!- sbottai acida
ricordando le occhiate di Ashley ed il bigliettino del giorno prima.
- La professoressa mi ha detto di aiutare te- affermò deciso
Rimasi lì impalata a fissarlo mentre iniziai a pensare ad
una soluzione per quell'assurda situazione, ma proprio non me ne veniva
in mente alcuna. A quanto pare il ragazzo di fronte a me era deciso a
darmi il tormento e la Ronds, per qualche oscuro motivo, era d'accordo
con lui. Se non avessi studiato assieme a lui addio media alta, quindi
addio alla borsa di studio e alla possibilità di pagarmi il
corso di lingue che mio padre non avrebbe mai pagato. Secondo lui sarei
dovuta diventare un avvocato o un dottore. Al solo pensiero rabbrividii.
-E va bene Jonas- sospirai passandomi stancamente una mano sul viso
-credo che potremmo arrivare ad un compromesso-
Il suo sguardo fu un misto tra il sorpreso e lo scettico
-cioè?- chiese sulla difensiva
-Accetto il tuo aiuto in trigo, però- mi affrettai a dire
vedendo il sorriso che si stava formando sulle sue labbra -voglio
precisare che: 1. odio te, i tuoi fratelli e la tua band e questo non
cambierà mai. 2. Non più di un paio d'ore al
giorno, non tutti i giorni. 3. Non metterò mai, mai piede in
casa tua- conclusi contando sulle dita i tre punti essenziali per
quella "tregua"
- E dove intendi studiare? In macchina?- chiese lui.
Alzai gli occhi al cielo paziente.
-Ho anche io una casa Jonas, nel caso l'avessi dimenticato-
- Oh, va bene- rispose stampandosi un sorrisino compiaciuto sul viso,
la mia vista non poteva sopportare oltre.
- Alle quattro a casa mia- conclusi sorpassandolo - spero che per
allora riuscirai a levarti quel sorrisino idiota dalla faccia- conclusi
acida cammnando verso la mia prossima lezione.
Perchè lo odiavo? Al prossimo che me l'avrebbe chiesto avrei
staccato la testa a morsi.
I
don't believe that anybody feels
The
way I do about you now
*Si
lo ammetto, frase spudoratamente copiata da "l'ultima canzone" di
Sparks. Scusate ma mi piaceva troppo *-*
Eccoci qui come sempre
arrivati al momento dei ringraziamenti:
Ringrazio chi ha messo
questa storia tra le preferite, tra le ricordate, e tra le seguite
(scusatemi se non vi ringrazio una ad una, ma vado di frettissima,
prometto di farlo nell'prossimo capitolo)
Ringrazio per aver
commentato:
mattiuzza: beh dai per un
capitolo puoi essere perdonata u.u spero che i problemi siano passati.
Ad ogni modo, si sto pensando di aprire un FanClub per Ronnie *-* che
ne dici?! xD grazie per la recensione al prossimo chap!
SamCrush: già
grande Ronnie, e povero Nick! ahahah sono cattiva vero? Beh dai nei
capitoli seguenti ho credo che andrà un pò
meglio...al prossimo chap!
wolfgirl92: ahah
effettivamente io avrei accettato la proposta di Nick, anche solo per
vedere la casa dove vive, non oso immaginare la grandezza xD Grazie per
la recensione, kisses
il phard di biancaneve:
grazie mille *-* riguardo alla tua FF ho provato a cercarla ma me ne
escono troppe con quel nome, non so qual'è xD
magari mandami il nick col quale la state postando e la leggero con
piacere ^^ grazie ancora al prossimo capitolo
|
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Capitolo 6 *** Stop and stare ***
6 chap
Stop
And Stare
Ronnie
-Stupido, stupido Jonas-
borbottai per la centesima volta entrando in casa e sbattendo la porta.
Sbuffai e buttai le
chiavi di casa sul tavolino dell'ingresso seguite al volo dallo zaino,
salii le scale sbattendo i piedi diretta in camera mia.
La prima cosa che feci
fu controllare la mia posta elettronica, dove però non c'era
niente di interessante, apparte l'invito a qualche festa sulla
spiaggia che si sarebbe tenuta nel Week-end. Magari ci sarei andata con
le ragazze.Sempre
che sarei riuscita a passare quel pomeriggio senza finire in galera.
Dovevo rammentare a me stessa che l'omicidio era reato penale,
quindi non potevo uccidere quel...coso.
DIO. Come, come avevo potuto
invitare quell'idiota a casa mia?!
Guardai la sveglia. Le
15.15 tra 3/4 d'ora sarebbe arrivato, al solo pensiero mi venne voglia
di correre nel primo angolo a sbattere la testa contro il
muro.
Mi buttai sul letto a
pancia in su chiudendo gli occhi e cercando di immaginare me e Jonas
assieme, seduti allo
stesso
tavolo
senza che io cercassi di ferirlo moralmente o fisicamente. Sopratutto
fisicamente. Impossibile.
Sospirai ancora.
Studiare la materia che più odiavo con l'unca persona che
odiavo al mondo non sarebbe stata un'impresa semplicissima. Ma
mollare non era da me, era una sfida, ed io non rinunciavo mai alle
sfide.
"Ecco,
brava Ronnie, prendila sotto questo punto di vista, ora la tua sfida
personale è cercare di non uccidere uno dei Jonas Brothers"
pensai cercando di autoconvincermi, ma con scarsi risultati.
Ok ero una persona
matura, quindi non
doveva essere poi così difficile fare la brava per un
pò,
giusto la durata di quelle stupide ripetizioni di
trigonometria, al di fuori delle quali nulla sarebbe cambiato, avrei
continuato ad odiarlo come sempre.
Rassicurata da questo
pensiero cercai un modo per passare il tempo visto che mancava ancora
mezz'ora circa all'arrivo del mio "insegnante".
Mi alzai dal letto e
presi dalla
scrivania il libro che avevo ripreso a leggere per la 100 volta qualche
giorno prima: "le parole che non ti ho detto"*. Uno dei
capolavori del mio scrittore preferito: Nicholas Sparks.
Nicholas. Scossi la
testa, meglio cambiare libro.
Presi dalla mia piccola
libreria personale l'ormai distrutta copia di Romeo e Giulietta.
Siccome lo recitavo quasi a memoria
ormai dopo tutte le volte che lo avevo letto, decisi che invece di
partire dall'inizio avrei aperto una pagina a caso ed avrei iniziado da lì. Mi
sedetti sul
letto ed iniziai a leggere la pagina prescelta:
"Il pericolo è
più nei tuoi occhi che non in venti delle loro spade:
se mi guardi con dolcezza,
sarò forte contro il loro odio."
Dicevano così
i primi righi.
E mi venne da pensare se
potesse essere davvero così.
L'amore era davvero così intenso da essere forte
più di venti spade?
Francamente non ci
credevo, non
credevo che oggigiorno in una società plagiata dalla
tecnologia,
dagli amori virtuali, dall'odio, ci potesse essere un amore
così intenso e sincero. A dire il vero non credevo
più
tanto nell'amore in generale date le mie esperienze passate con
persone talmente immature che l'unico amore che conoscevano era quello
verso se stessi.
L'amore per me era solo
una bella
favola, un qualcosa che esisteva solo nel libri e che ci strappava un
sorriso di tanto in tanto. Niente di reale, niente di concreto.
A distogliermi dai miei
pensieri fu il suono del campanello. Saltai impiedi di scatto come se
avessi preso la scossa e
diedi uno sguardo all'orologgio: le 16.03. Doveva essere lui. Presi un
respiro profondo e cercai di non guardare verso la finestra, convinta
che se l'avessi vista non sarei riuscita a reprimere l'istinto di
buttarmi giù.
Prima di scendere le scale per andare ad aprire mi ripetei la frase che
ormai mi ripetevo da quando l'avevo conosciuto: "Non ucciderlo
Ronnie, non
ucciderlo".
This Town is colder
now, I think it's sick of us
It's
time to make our move, I'm shakin of the rust
I've
got my heart set on anywhere but here
NICK
"Non c'è
alcun motivo di
essere nervosi" dissi alla mia immagine riflessa allo
specchietto
retrovisore della mia macchina.
Presi un bel respiro.
Improvvisamente
non sapevo più cosa ci facevo lì, la mia mente
era
confusa, in quei pochi giorni erano accadute troppe cose,
troppi cambiamenti.
Forse fare un resoconto mi avrebbe aiutato. Bene. Avevo
conosciuto una strana ragazza,
con delle strane amiche, che
per di più mi odiava. Così, senza motivo.
All'inizio anche
a me non andava a genio,
ma poi spinto dal fatto
che proprio perchè lei odiava in JB sarebbe potuta essere un
amica sincera, la prima da quando ero famoso, avevo provato
ripetutamente ad avvicinarmi a lei, ovviamente fallendo
poichè lei mi trattava come un appestato.
Ed ora ero
lì, parcheggiato fuori casa sua a cercare di trovare il
coraggio di uscire dalla macchina. Chiusi gli occhi e contai fino a tre, dopo di che
saltai fuori avviandomi verso quell'enorme casa che non ricordavo
così
inquetante, ma forse era la ragazza al suo interno che mi inquietava. Già.
Mi incamminai per il viale di ghiaia diretto alla porta, ma arrivato a
pochi passi dagli scalini
improvvisamente un'idea mi bloccò.
E se lei non ci fosse? Se mi avesse invitato a casa sua per farmi fare
la figura del cretino, mentre lei era chissà dove con le sue
amiche a spassarsela? Me la immaginavo già il giorno dopo,
nel
parcheggio della scuola con le sue amiche, a ridere di me. Feci un
passo indietro indeciso.
Daltronde però se lei non fosse stata in casa non avrebbe
mai
saputo se io ci fossi andato o no, quindi avrei sempre potuto dirle che
non ero andato a casa sua, no? Scossi la testa sconcertato.
Dio, da
quando ero diventato
così paranoico? "Da
quando conosci la ragazza con disturbi
mentali" mi risposi subito dopo.
Presi un altro respiro e salii gli scalini bussando al campanello.
Passarono cinque minuti ma non sentivo nessun rumore all'interno della
casa e di nuovo mi venne in mente il terribile presentimento che mi
aveva dato buca. Istintivamente feci un passo indietro, cosa facevo
ora? Ma non ebbi il tempo di fare niente perchè sentii un
rumore
di passi dietro la porta e tirai un sospiro di sollievo.
La porta si aprii rivelando una Ronnie con un jeans scuro e una
maglietta nera che intuii essere di una band data la scritta in
arancione "
Escape the fate".
Aveva un' espressione
accigliata come
se stesse pensando
di sbattermi
la porta in faccia, e probabilmente era così. Con una mano
stringeva convulsivamente la maniglia della porta e l'altra le ricadeva
diritta lungo il braccio. Restammo a guardarci per qualche minuto senza
che nessuno dei due aprisse bocca, poi la vidi sospirare e rilassare il
volto.
-Entra- disse debolmente e si fece di lato per lasciarmi passare
- grazie- sussurai io entrando
Sentii la porta alle mie spalle chiudersi poi senza dire niente mi
sorpassò e si diresse verso le scale con me al suo seguito.
Per
arrivare alle scale passammo per il grande salone dove avevamo cenato
quelche sera prima e devo dire che non lo ricordavo così
grande,
notai anche che la casa era molto silenziosa probabilmente i suoi non
c'erano. Sapevo che il padre di Ronnie era il proprietario della
multinazionale Knoks e quindi spesso era in giro per lavoro, forse la
madre lo seguiva nei suoi viaggi.
- I tuoi non ci sono?- le chiesi mentre salivamo le scale
- No- rispose freddamente lei
Sospirai scoraggiato dal suo distacco.
Arrivati al piano speriore ci trovammo in un grande corridorio
costeggiato di porte, ci dirigemmo all'ultima porta sulla sinistra che
Ronnie aprii, doveva essere la sua camera.
La prima cosa che notai era che la sua camera era senza dubbio molto
diversa dalla mia: da un lato c'era un enorme armadio rosso e davanti
ad esso, quasi al centro della stanza padroneggiava un letto
matrimoniale rifinito in legno con le lensuola dello stesso colore
dell'armario, accanto ad esso c'erano due comodini, su uno dei quali
erano appoggiati una lampada, una sveglia, una foto che ritraeva lei
con le sue amiche ed un altra foto con lei abbracciata ad un ragazzo,
il fidanzato forse? Quella foto mi incuriosì, non pensavo
avesse
un ragazzo, non perchè lei fosse brutta o cosa, ma non ci
avevo
mai pensato.
Ronnie si diresse all'altro lato della stanza dove c'era una grande
libreria piena di libri ed accanto ad essa una scrivania con un Pc. La
stanza era illuminata da una finestra enorme che prendeva quasi tutta
la parete. Un'altra cosa che mi sorprese era la mancanza di poster alle
pareti, insomma qualsiasi diciassettenne aveva almeno un poster del suo
gruppo o attore preferito attaccato alle pareti, ma ovviamente Ronnie
non era una qualsiasi diciassettenne.
- Vuoi studiare qui, in cucina, o da qualche altra parte?- mi chiese
cercando di imitare quello che doveva essere un tono gentile. Non le
riuscì bene.
- Qui va benissimo- risposi mentre ancora mi guardavo intorno
- bene- sospirò e si sedette alla scrivania
- Allora...- iniziai mentre prendevo posto accanto a lei - ti piace il
rosso vedo- dissi sorridendo
- ah ah - rispose lei distratta mentre cercava qualcosa dalla sua borsa
e subito dopo ne estrasse i libri di trigonometria.
Sospirai - Ronnie ascolta- e mi guardò, nel momento esatto
in
cui i nostri sguardi si incrociarono dimenticai cosa dovevo dire.
Suonavo davanti a miliardi di persone ed un suo sguardo mi intimidiva?!
Degluttii e continuai - lo so che per te non è una
situazione
piacevole e che probabilmente preferiresti essere calpestata da un
branco di bufali in corsa piuttosto che stare qui con me. Ma credo che
siccome saremo costretti a passare un pò di tempo assieme,
ci
convenga andare d'accordo, non credi?- dissi speranzoso
- Hai ragione- disse lei sorridendo. Un attimo. Mi aveva dato ragione?
a me? ed aveva anche sorriso?! Dovevo aver capito male.
-preferirei essere calpestata da un branco di bufali- concluse. Ecco,
avevo capito male.
- Afferrato- sospirai sconsolato
Iniziammo a studiare con una freddezza anormale, come se io fossi il
professore e lei l'alunna. Ed ogni tanto, quando la lasciavo fare gli
esercizi da sola, mi soffermavo a guardarla mentre aggrottava le
sopracciglia perchè qualche passaggio non le riusciva o si
mordicchiava il labbro inferiore per la concentrazione e non potevo
fare a meno di pensare che era davvero bella. "Ma lei ti odia"
sussurò una voce dentro di me. E allora? Non avevo mica
detto
che mi piaceva. Solo che era bella, bella in modo...oggettivo
ovviamente. Si, ovviamente oggettivo.
Steady
hands, just take the wheel
And
every glance is killing me
Ronnie
Al diavolo. Pensai
dopo l'ennesimo passaggio che non mi riusciva.
Era da più di un'ora che ero lì a sbattere la
testa per
cercare di capirci qualcosa, invano. Sospirai e guardai il mio
insegnante affianco a me. Aveva le mani appoggiate sotto
al mento che
sorreggevano la testa e con un espressione buffa guardava di fronte a
se.
- Ho bisogno di una pausa- dissi
Lui parve svegliarsi e mi guardò come se solo in quel
momento si
fosse accorto della mia presenza, poi quardò l'orologio che
teneva al polso.
- Oh, sono già le 17.15. Beh penso che ti meriti una pausa-
disse e ci alzammo
Mi diressi in cucina con lui che mi seguiva, avevamo passato
più
di un'ora a parlare solo e solamente di trigonometria, anche
perchè con lui non volevo parlare d'altro, ma il risultato
era
che ora avevo la testa che mi scoppiava.
- Vuoi qualcosa da bere?- gli chiesi una volta arrivati in cucina. Si
che mi era antipatico, ma ero pursempre una persona educata.
- Dell'acqua andrà bene- rispose sorridendo.
Insoma, io lo
trattavo male e lui era tutto sorrisi e gentilezze, ma come diavolo
faceva?!
Presi un bicchiere dalla credenza, lo riempii d'acqua e glielo porsi.
- Grazie- disse lui e bevve
Io intanto mi sedetti ad una sedia della cucina, appoggiando
svogliatamente la testa sul braccio.
- Allora- disse lui e si sedette di fronte a me - i tuoi sono spesso in
viaggio?- mi chiese
- si- risposi senza guardarlo
- e com'è vivere in una casa così grande da
sola?- chiese ancora
Alzai la testa e lo guardai negli occhi -Ormai ci ho fatto l'abitudine,
ma all'inizio ero sconfortata. E devo dire che ora sto rivivendo questa
terribile sensazione con te-
- Ronnie, perchè non si può fare un discorso
serio con te?- chiese alzando gli occhi al cielo
- Ma sono serissima- dissi indignata
Bevve un altro sorso d'acqua e posò il bicchiere sul tavolo.
- Posso farti una domanda?- chiese all'improvviso dopo un minuto di
silenzio
- Se proprio non riesci a farne a meno- risposi annoiata
- Perchè mi odi? Non si accettano risposte stupide, voglio
motivazioni plausibili- disse serio
Mi presi qualche secondo per rispondere per cercare di riordinare le
idee
- Non ti odio Jonas- sospirai in fine, ed era la verità
infondo
- Cosa?!- disse lui spalancando gli occhi - ma se ogni volta che mi
vedi sembra che voglia passarmi sopra con un carro armato?-
- E' vero, ci ho pensato più volte- dissi sorridendo - ma
non ti
odio. O meglio non odio te, ma la gente come te, l'ambiente che
frequenti, ecc.-
- Perchè?- chiese ancora lui interessato
- Perchè io sono cresciuta tra la gente come te, la gente
che si
crede migliore di te sempre e comunque, che ti giudica solo dal tuo
lato esteriore. Se sei diverso da loro allora sei uno sfigato, non lo
sopporto. Magari potresti essere anche la persona più bella
del
mondo e la più intelligente, ma se non sei omologato non vai
bene.- conclusi guardandolo
Restai a guardarlo attendendo una risposta che però non
arrivò, allora pensai che la conversazione fosse chiusa.
- Beh, a me questa pare la tua descrizione- disse guardandomi serio ed
io alzai un sopraciglio contrariata
- Pensaci- si affrettò a dire lui probabilmente pensando che
stessi per tirargli una sedia in faccia. Ottima intuizione.
- Insomma tu mi hai giudicato senza conoscermi, che ne sai che in fondo
non sia una bella persona e che noi non potremmo essere amici?- chiese
sorridendo
"Ha ragione"
disse una voce timorosa dentro di me. "TACI!"
le urlai io contro. Beh, però aveva ragione, dovevo
ammetterlo, non a lui ovviamente,
ma a me stessa si.
- Potresti anche essere una bella persona, ma non potremmo mai essere
amici- dissi io
- Perchè mai?- domandò
Sospirai cercando un modo di farglielo capire
- Sei mai scappato di casa alle tre di notte per andare in un luogo non
ben preciso?- gli chiesi
- No- rispose lui confuso
- Hai mai fatto un piercing?- chiesi ancora
- No-
- Un tatuaggio?-
- No-
- Ecco. Io scappo di casa almeno cinque giorni su sei, ho tre piercing
e tre tatuaggi. Queste sono cose che io faccio tutti i giorni
abitualmente e che tu non ti sogni neanche di fare.- conclusi
soddisfatta del mio ragionamento
- Non bisogna essere siamesi per essere amici- disse sicuro lui
Quanto era cocciuto?!
- Ah basta- dissi esasperata -facciamo che io ti odio e basta- dissi
alzandomi e dirigendomi verso il piano superiore
- Come vuoi, ice girl-
disse lui dietro di me
- Ice girl?-
chiesi sconcertata girandomi un istante per guardarlo
- E' un soprannome che ho inventato per te- disse sorridendo
- Orribile.
Dovresti cambiarlo.- dissi girandomi di scatto per nascondergli un
sorriso. Ice Girl? Come diavolo gli era venuto in mente?
- Ci penserò- disse lui
Arrivati nella mia stanza alla sola vista del libro di trigo aperto
sulla scrivania mi venne la nausea.
- Ehm, ti dispiace se per oggi la finiamo qui?- chiese lui e mi parve
di cogliere una nota di dispiacere nel suo tono.
Dispiacere? A me? Ma se stavo per mettermi a danzare per la stanza per
la gioia?!
- Va più che bene- risposi
- Bene, sai ho le prove con i ragazzi- mi disse ed io risposi con una
smorfia disgustata.
Prese le sue cose ed insieme ci avviammo verso la porta d'ingresso
- Sai dovresti venire a sentirci suonare qualche volta-
buttò lì lui
Lo guardai esterrefatta - Ma allora non mi ascolti quando parlo?!-
sbottai
- Si si, la parte del "odio
te e i tuoi fratelli" la ricordo bene- disse
E alla vista della sua espressione triste da cucciolo bastonato non
potei fare a meno di scoppiare in una risata. Alzò
lo
sguardo e mi guardò con gli occhi spalancati portandosi
teatralmente una mano tremante alla bocca, spalancata anch'essa.
- O MIO DIO- scandì ogni parola -Hai sorriso- mi
indicò sorpreso
- Assolutamente no- risposi ricomponendomi per togliere ogni traccia di
un sorriso dal mio volto. Eliminare
le prove e negare.
- Si invece- ribattè lui
- No- negare sempre e comunque
- Ti ho vista- insistette
- non è vero- fino alla morte
- Ronnie, il tuo comportamento è molto infantile-
sbuffò
- Vai via Jonas, prima che corra a prendere le mazze da golf di mio
padre e te le lanci dietro una ad una- dissi seria
- Ve bene- disse -quindi ora siamo amici?- aggiunse incrociando le
braccia dietro la schiena
- Jonas sto per frenare il mio buon senso e anare a prendere le mazze
da golf- lo guardai con aria truce
- Hai ragione, amici è poco.- fece una pausa e si
grattò sotto il mento fingendo di pensare -Saremo migliori amici!-
disse scoccando le dita
"Non ucciderlo"
mi ripetè per l'ennesima volta la mia coscienza, ma sta
volta non sapevo proprio come fare.
- Addio Jonas- sbottai allora sbattendogli la porta in faccia per
avitare di picchiarlo.
Sospirai e feci un passo verso il salone, ma mi bloccai, la
curiosità era troppa.
Mi avvicinai alla finestra accanto alla porta e scostando la tendina
sbirciai fuori. Grande errore. Lui mi vide e sorrise, per poi avviarsi
verso la macchina.
Mi girai e mi avviai verso la mia stanza alla ricerca di un muro sul
quale sbattere contro la mia testa. Stupida Ronnie, stupida.
Stop
and stare
You
start to wonder why you're "here" not "there"
And
you'd give anything to get what's fair
But
fair ain't what you really need
Oh,
can u see what I see?
* Si è capito che sono ossessionata da Nicholas Sparks ?! xD
Quanto
fa schifo da 1 a 10 questo capitolo?! Siate sincere, lo so che volete
dire "undici", lo accetterò in silenzio. U_U
It's time of
thaaaaaanx!
Grazie ancora una
volta a chi ha messo questa storia tra le preferite:
lovatojonassister
mione94
MissInBlack
Ryry_
SamCrush
sbrodolinalollypop
Chi
l'ha messa tra le ricordate:
ada12
_____Jo_____
E a chi
l'ha messa tra le seguite:
BENNY
Brucy
cussolettapink
debby95
FallInLove
ffdipendente
glokky
il
phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mery91g
mione94
SamCrush
Ed
infine le risposte alle vostre recenzioni *-*:
Brucy:
Hey. Grazie mille, beh Ronnie è un personaggio che suscita
molto interesse xD la adoro *-* spero che continuerai a seguire e a
dirmi cosa ne pensi dei capitoli che seguiranno :)
SamCrush:
troppo buona *-* Eh si, nessuno mi ferma dal postare questa storia xD
ci tengo troppo U_U Allora, come sono andate queste lezioni ti trigo?!
aha un bacio
il
phard di biancaneve: Ciao^^ Che forza d'animo Nick vero?! Io avrei
già strangolato Ronnie al suo posto xD anche se l'adoro *-*
Miley
Cyrus?! OMG orrore della natura xD la odio è più
forte di me U_U E si anche io ho letto tutti i libri di Nicholas Sparks
*-* è un grande in assoluto!
ps.
ho trovato la tua FF ed ho letto fino all'ultimo capitolo, mi scuso se
non sono riuscita a commentare ma sono abbastanza di fretta in questi
giorni, prometto di farlo nei prossimi comunque! Un bacio
MissInBlack:
Beh sai com'è ho preferito trattenermi, altrimenti avrei
finito con l'usare un linguaggio poco consono ed adatto ad una ragazza
per bene come me U_U Come no xD Ad ogni modo, ti ringrazio davvero
tanto per i complimenti *-* mi fa piacere davvero tanto che ti piaccia
e che di avere la tua stima u_u beh ti confesso che ho fatto un grande
sforzo a scrivere una storia su di loro, ma come ho già
detto, cosa non si farebbe per la propria BFF?! Spero che ti sia
piaciuto questo capitolo ^^ un bacio
|
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Capitolo 7 *** step by step ***
Ragazze ho una sorpresa per voi
*-*
Era da tanto che stavo
progettando
questa cosa ma mi ci è voluto un pò di tempo per
cercare di
farla perfettamente, e credo di esserci riuscita più o meno
*-*
"Di che diavolo sta
parlando questa celebrolesa?"
Vi starete chiedendo, giustamente. Beh ragazze mie udite udite: ho
trovato delle ragazze perfette per dare i volti a Ronnie,
Lexus,
Jamie e Kate. Non è fantastico *-*?! OkOk forse
sarà
fantastico solo per me, ma vi prego, illudetemi e ditemi che mi amate
alla follia per aver trovato i personaggi *-*
Ad ogni modo, ho scelto
i volti di
quattro famose Scene Queen, quindi forse alcune di voi le avranno
già viste in giro per il Web. So che molte di voi forse non
se le
aspettavano così, ma è esattamente per questo che
ho voluto dargli dei
volti, così magari capirete anche perchè Ronnie
continua a ripetere che
lei e Nick sono troppo diversi.
Beh spero che vi piacciano e sono
ansiosa dei vostri commenti che spero siano un pò di
più stavolta!(siate buone *-*)
Come sempre ora mi levo
dalle Balls e vi lascio al settimo capitolo!
Step by step
Nick
-Nick! Dai Nick
apri la porta devo andare in bagno!- sentii urlare Joe dal
corridoio. Non risposi e continuai a guardare la mia immagine riflessa
allo specchio appeso sul lavandino.
La mia mente
tornò alla
ragazza dai capelli carbone. Quel pomeriggio era stato alquanto
… strano e non sapevo cosa aspettarmi dal giorno seguente.
Mi
avrebbe trattato come sempre o ero riuscito a fare breccia nel muro che
lei aveva innalzato tra di noi?
Beh certo non mi
aspettavo che
fossimo diventati migliori amici, non aspiravo a tanto dal primo
giorno, ma avevo come la sensazione che Ronnie stesse cominciando a
sciogliersi nei miei riguardi. Ripensai al nostro discorso in cucina,
di come l’avevo zittita quando le avevo detto che il
comportamento prevenuto che lei diceva di vedere in “quelli
come
me” in realtà rispecchiava il suo comportamento.
Ripensando alla nostra chiacchierata mi resi conto che avevo raggiunto
un traguardo importante per me: le ero stato vicino per più
di
dieci secondi senza che lei mi offendesse o si arrabbiasse. Grande
traguardo.
-Nicholas, giuro che se
non apri
immediatamente quella porta la butto giù a calci!-
Disse,
o meglio urlò, Kevin stavolta.
Alzai gli occhi al cielo
ed andai ad aprire la porta sbuffando.
-In questa casa ci sono
cinque bagni,
come mai questo è il più ambito?- chiesi uscendo
mentre
un Kevin in pantofole ed accappatoio entrava.
- Perché
questo è
l’unico bagno con l’idromassaggio, quindi non vedo
perché dovresti esserci tu dal momento che non lo stai
neanche
usando.- mi guardò serio
- Stavo pensando-
risposi distrattamente
- In bagno?- chiese
alzando un
sopracciglio – non mi sembra il luogo più adatto.
A
proposito di pensieri, non dovevi vederti con Ronnie oggi?- chiese
interessato dimenticandosi momentaneamente dell’idromassaggio.
- E che
c’entra questo con i pensieri?- chiesi eludendo la domanda
- perché
è ovvio che stessi pensando a lei- alzò gli occhi
al cielo con sufficienza
Feci per aprire la bocca
quando un
urlo disumano provenne dal piano inferiore facendomi zittire di colpo -
KEVIN NON TI AZZARDARE A METTERE UN PIEDE IN QUELLA VASCA!
C’ERO
PRIMA IO!- Joe.
- Ok magari me lo
racconti dopo- disse mio fratello maggiore e mi sbattè la
porta in faccia. La seconda in una giornata.
Mi avviai verso la mia
stanza
desideroso di stendermi sul letto e non pensare più a nulla,
ed
era quello che stavo per fare quando vidi Joe rosso in volto che
correva come un fulmine verso la mia direzione.
-Dov’è?-
chiese affannato riferendosi a Kevin
-In bagno?- dissi
timoroso sperando
di non essere la prossima vittima di una delle sue crisi isteriche, ma
i suoi occhi guardavano già dietro di me alla porta del
bagno e
mi rilassai
-KEVIN!- fu il suo
urlò
improvviso che mi fece saltare. Mi sorpassò ignorandomi ed
andando a prendere a pugni la porta del bagno.
Scossi la testa e mi
avviai, finalmente, verso la mia stanza.
Presi il mio iPod dalla
scrivania, misi le canzoni a random e mi stesi sul letto.
Chissa cosa
starà facendo ora. Fu la prima cosa che mi venne in mente.
E la seguente fu: ora
cosa faccio?
Non sapevo come
comportarmi perché non sapevo cosa mi aspettava il giorno
seguente.
Ero convinto
che quel
pomeriggio fosse stato un grande passo avanti e speravo che non andasse
a vuoto. Step by step, mi ripeteva sempre mio padre quando componevo
una canzone e sorrisi a quel pensiero.
Io ero sempre
ansioso, pauroso
di sbagliare o di non portare a termine una melodia. A volte mi
scoraggiavo perché non sapevo come concludere una canzone
quando
magari mi trovavo ancora all’inizio della composizione e mio
padre mi veniva vicino e mi diceva “la musica
verrà da se,
passo dopo passo, se la canzone è quella giusta,le
note
suoneranno da sole”.
Ed era vero. Bastavano
le prime cinque note e il resto si scriveva da solo.
Forse era
così anche per me e Ronnie. Certo che era così.
Con lei non
c’erano standard o
frasi fatte che si usano nelle circostanze. Con lei era tutto un
improvvisazione, non si comportava mai come mi aspettavo e non faceva
mai un gesto calcolato o simile. Spontanetà. Ecco cosa ci
voleva, naturalezza.
Step by step e forse
sarebbe arrivata anche la nostra canzone.
Step
By Step, bit by bit,
stone
by stone, brick by brick
Step
by step, day by day ,
mile
by mile, go your own way.
Ronnie
-Tu sei sicura di saperlo fare
vero?-
chiese per la centesima volta Jamie, ed io per la centounesima volta
alzai gli occhi al cielo maledicendo la sua diffidenza.
- Jam ti ho
già detto di si, tu piuttosto, sei sicura di volerlo fare?-
le chiesi accorgendomi della sua tensione.
La vidi spostare il suo
sguardo prima su di me poi sull’ago da piercing che tenevo in
mano.
-Si- disse tentennante
– forse prima devo bere qualcosa-
- Se ti aiuta- le dissi
e mi alzai per andare verso la cucina.
Erano le otto di sera in
casa Knoks,
ma anche nel resto della California, ed era da circa un’ora
che
era arrivata Jamie dicendomi che voleva farsi un piercing e siccome
quelli a Kate li avevo fatti io voleva che facessi la stessa cosa con
lei. Con l’unica differenza che con Kate ci avevo messo due
minuti, mentre con Jamie eravamo lì da quelli che sembravano
secoli. La cosa non mi sorprendeva più di tanto, Jamie era
stata
sempre la più riflessiva tra noi quattro, quella che ci
faceva
ragionare quando stavamo per fare una cazzata troppo grande, quella
saggia o semplicemente, come la chiamava Kate, Il Grande Puffo.
-Cosa vuoi bere?- le
chiesi guardando nel mobile dove tenevo gli alcolici
-
cos’hai?- chiese lei ed io mi girai a guardarla
scettica, era ovvio che avevo tutto
- oh già,
scusa. Che ne dici di un quattro bianchi e fragolino?- chiese
- oh beh andiamo sul
leggero vedo- dissi prendendo il rhum chiaro
- ho deciso che voglio
essere ubriaca quando mi bucherai- disse sorridendo
- Già forse
è meglio non essere coscienti- e la vidi spalancare gli occhi
- Vuoi dire che fa tanto
male?- chiese impaurita
- Jam era una battuta-
ed alzai gli occhi al cielo
Intanto presi due
bicchieri, in uno
misi il rhum chiaro, la vodka liscia, gin e triple sec e infine lo
sciroppo alla fragola. Mischiai il tutto porgendolo a Jamie. Nel
bicchiere vuoto misi un po’ di Vodka liscia ed iniziai a
sorseggiarla.
-Ma che fai?- chiese
Jamie
-Bevo- risposi alzando
un sopracciglio
-vedo! Ti ricordo che
dopo dovrai farmi un piercing, ti vorrei lucida-
-sai benissimo che ci
vuole
più di un po’ di vodka per farmi perdere
lucidità-
sorrisi e lei ricambiò.
Appoggiai i gomiti al
tavolo e
iniziai a fissare il vuoto. Girai la testa verso il lavandino dov'era
ancora presente il bicchiere con cui aveva bevuto Nick, ed
inevitabilmente tornai con la testa a quel pomeriggio.
-A che pensi?- chiese
Jamie destandomi dai miei pensieri
Non risposi e fissai lo
sguardo sul mio bicchiere ormai quasi vuoto
-Hey, tutto ok ?- chiese
ancora lei non ricevendo alcuna risposta da parte mia.
Alzai lo sguardo e
sorrisi guardandola –Tutto ok, diciamo che è stata
una giornata piena-
Mi guardò
confusa,
evidentemente aveva dimenticato che quel giorno stesso Nick era stato a
casa mia. Poi si illuminò e capii che aveva capito.
-Oddio oggi è
venuto Nick!- disse spalancando gli occhi
-Bingo!- dissi
fintamente entusiasta e bevendo l’ultimo sorso di Vodka
- E come mai sono qui da
più
di un’ora e tu non mi hai ancora raccontato tutto nei minimi
dettagli con dovizie di particolari?- chiese sporgendosi sul tavolo con
le mani unite e gli occhi che le brillavano.
Un assatanata,
di fronte a me avevo un assatanata.
-Jam calmati- iniziai e
lei si raddrizzò sulla sedia –cosa dovrei
raccontarti?- chiesi apatica
- Beh iniziamo dal:
com’è andata?- chiese lei interessata
- Oh diciamo. Ho ancora
un po’
di problemi con qualche passaggio, ma in generale la trigonometria mi
è un po’ più chiara- risposi eludendo
la sua
domanda. E mi beccai un occhiataccia, ovviamente.
- Credi che a me
interessi sapere dei
tuoi problemi in trigonometria quando sei stata un pomeriggio intero
con Nick Jonas?- chiese scettica
- Se tu fossi una buona
amica
dovresti interessarti ai miei problemi scolastici non ai miei rapporti
con una star idiota- finsi di rimbeccarla
- Ronnie ti prego- si
allungò di nuovo sul tavolo sporgendosi verso di me
–sto morendo, raccontami!-
Alla vista di Jamie in
quello stato
non riuscii a trattenere una grande risata –Da quando sei
così pettegola?- chiesi tra una risata e l’altra
-Da quando la mia
migliore amica ha deciso di non raccontarmi più la sua vita-
disse imbronciata
-E va bene, va bene.-
dissi scuotendo
la testa – Non c’è niente da dire Jam,
davvero. Per
lo più abbiamo studiato- vidi il suo sguardo deluso e
sospirai
–e va bene. Diciamo che c’è stata una
conversazione…-
-E?- mi
interruppe illuminandosi, ed io la fulminai.
- E diciamo che ho
riflettuto un po’-
- Su cosa?- chiese
- Beh, lui mi ha chiesto
perché c’è l’avevo tanto con
lui ed io gli ho
spiegato che c’è l’ho con tutte le
persone come lui,
ovvero con le persone che ti giudicano e ti discriminano, e sai lui
cosa ha avuto il coraggio di rispondermi?- chiesi indignata
- cosa?- chiese lei
ansiosa, totalmente presa dal racconto
- che il comportamento
che io dicevo
di vedere in quelle persone invece lui lo vede in me, perché
l’ho trattato male senza conoscerlo.- conclusi.
Vidi la mia amica
guardarmi e la sua
espressione si fece terribilmente seria poi improvvisamente
scoppiò a ridere –Ha ragione!- urlò
continuando a
ridere come un ossessa
-E la parte divertente
è?- chiesi incrociando le braccia
- E’
immaginare la tua faccia
quando ti sei resa conto che lui aveva ragione e tu torto- e
continuò a ridere –credo che non accadesse dalle
elementari-
-Jamie smettila, non sei
d’aiuto- cercai di calmarla
- Hai ragione.- disse
mentre si asciugava le lacrime dovute alle risate
-ma cosa posso fare per
aiutarti se
non so dov’è il problema? Siete due persone mature
e
civili che potrebbero instaurare un rapporto d’amicizia,
dov’è il problema?-
Spalancai bocca ed occhi
–Io amica di Jonas?- Impazzita.
-Perché no?-
chiese alzando gli occhi al cielo
-Perché no!
Andiamo Jamie ci
vedi me e Nicholas Jonas a braccetto in giro a mangiare un gelato, a
fare shopping e cose del genere?- chiesi scettica
- Perché no
Ronnie? Cosa ha che non va?- chiese aggrottando le sopracciglia
- Tutto- risposi
distogliendo lo sguardo,non sapendo bene cosa dire.
- Lo vedi ?-
sospirò
sistemandosi meglio sulla sedia –non possiamo affrontare un
discorso con te che non ammetti la verità-
- E quale sarebbe la
verità?-
- Oh questo devi saperlo
tu – sorrise
Stavo per ribattere
quando sentii il campanello suonare, guardai l’orologio: le
20.45. Chi poteva essere?
-Aspetti qualcuno ?-
chiese Jamie
- No- risposi confusa
Andai ad aprire la porta
e fui immediatamente travolta da un ciclone dai capelli biondo platino
-Ronnie!Jamie!
Organizzate un festino senza di noi?!- ed andò in cucina
-Scusa Ronnie non sono
riuscita a
frenarla e a farla entrare come un essere umano degno di questo nome-
disse Lexus posandomi un bacio sulla guancia prima di entrare
-Figurati, conosciamo
entrambe il livello di sanità mentale di Kate- scossi la
testa fintamente dispiaciuta.
- TRADIMENTO!-
urlò Kate dalla cucina
Mi avviai con Lexus
accanto
sorridendo poiché conoscevo già il motivo di
quella
parola. A confermare i miei sospetti Kate era accanto al tavolo con i
bicchieri che avevamo usato io e Jamie. Avvicinò un
bicchiere
ormai vuoto al naso e lo annusò.
-Quattro bianchi e
fragolino- mi
guardò con espressione esterrefatta, poi passò
all’altro bicchiere – e vodka liscia- disse. Ma
come
diavolo faceva?
-Mi sento profondamente
offesa Ronnie, e anche da te Jamie- aggiunse puntandola con un dito
- Calmati Kate- dissi
sempre sorridendo
-Calmarmi? Per calmarmi
penso che avrò bisogno di un rhum e pera- disse incrociando
le braccia ed alzando il mento.
Sospirai sorridendo e mi
avviai verso
l’isola per preparare in un bicchiere il rhum e
nell’altro
il succo alla pera. Mentre facevo quel semplice gesto ebbi come un
illuminazione.
Insomma pensateci, che
cose diverse
il rhum e la pera eppure senza pera non puoi bere il rhum, a meno che
non voglia sentirti la gola in fiamme, e senza rhum la pera non ha
senso, almeno per me ovviamente. Due cose così diverse
eppure
andavano così bene assieme. Che fosse così anche
per me e
per… scossi la testa per cacciare quel pensiero assurdo e
porsi
i bicchieri alla mia amica che mi ringraziò e bevve prima il
rhum e poi la pera.
E se fosse stato
così? Se
nonostante tutto io e Nick saremmo potuti andare d’accordo?
Ovviamente non amici, per essere amici c’è bisogno
di
avere gli stessi interessi, lo stesso stile di vita ed io e lui proprio
eravamo due poli opposti. Ma forse avrei potuto tentare di avere un
rapporto civile con lui, forse.
Forse eravamo anche noi
come il rhum e pera.
And
this old road is rough and ruined
So
many dangers along the way
So
many burdens might fall upon me
So
many troubles that I have to face
NICK
Un'altra mattina. Un altro
giorno di
scuola. Un’altra domanda. Cos’accadrà
oggi? Da
quando ero diventato famoso la mia vita era tutta una grande
organizzazione. Alle 8.00 sveglia. Doccia e poi colazione entro le
9.00. Interviste, interviste ed ancora interviste, fino alle 13.00.
Pranzo velocissimo poi prima in uno studio di registrazione a comporre
poi su qualche set cinematografico o fotografico. Verso mezza notte
finalmente a casa e poi il giorno dopo tutto da capo.
Da quanto tempo non
sapevo cosa
aspettarmi da una giornata? Non lo ricordavo neanche. Ma da quando
quella ragazza dagli occhi verde petrolio, dalla risposta pronta e
dallo spiccato senso dell’umorismo era entrata a far parte
delle
mie giornate, era tutto una sorpresa tutto imprevedibile, lo adoravo.
Ed ora seduto a quel
banco, guardando ogni tre secondi la porta, mi sentivo un po’
ridicolo.
Ero incapace di stare
fermo sulla sedia e per poco non rischiai di cadere quando la vidi
entrare.
Non mi degnò
di uno sguardo
come sempre, e si sedette accanto a me. Mi voltai a guardarla, con i
capelli neri che le ricoprivano gran parte del viso, una mano sulla
guancia e l’espressione pensierosa guardava dritto di fronte
a
se. Non mi sembrava diversa dagli altri giorni. Sospirai sconsolato, mi
ero illuso. Illuso che col pomeriggio precedente mi fossi almeno
guadagnato un saluto, uno sguardo, ma evidentemente non era
così.
Imbronciato e deluso mi
girai e puntai lo sguardo di fronte a me. Cosa facevo ora?
Mentre mi ponevo questa
domanda sentii Ronnie sospirare e subito dopo sentii un flebile
–Ciao-
Mi voltai di nuovo verso
di lei con
un espressione stupita. Mi aveva salutato? Continuai a fissarla senza
dire niente, forse me l’ero immaginato quindi meglio non fare
niente che sarebbe poi risultato stupido.
Dopo circa cinque minuti
dove
continuavo a fissarla con un espressione sbigottita senza dire nulla,
la vidi aggrottare le sopracciglia ed indurire la sua espressione.
-Ti ho salutato Jonas,
non guardarmi come se stessi recitando Romeo e Giulietta in aramaico-
Non me l’ero
immaginato allora!
-Scusa, ciao- mi aprii
in un sorriso –hai deciso di renderti conto che esisto?-
chiesi allegro
- Più o meno-
rispose distogliendo di nuovo lo sguardo dal mio
-E come mai?- chiesi
ancora
- Ho pensato che potesse
essere un
duro colpo per la tua autostima il fatto che una ragazza qualunque come
me non ti sopporti. Non voglio averti sulla coscienza-
Sorrisi, forse
più del dovuto perché lei mi guardo con
un’aria strana.
-Non farti venire in
mente strane
idee Jonas- iniziò –Non sto dicendo che mi stai
simpatico
o che saremo amici. Semplicemente credo di poter riuscire a provare ad
avere un rapporto civile con te, senza cercare di ucciderti. Col tuo
aiuto ovviamente- concluse sospirando
- Farò del
mio meglio-
Beh era un inizio, no?
Per tutta la lezione non
riuscii a toglierle gli occhi di dosso, ma lei
parve non notarlo o forse finse di non notarlo. Ero troppo contento per
prestare attenzione alla trigonometria in quel momento.
Cosa le aveva fatto
cambiare idea? Il giorno prima non aveva dato alcun
segno di voler cambiare atteggiamento nel miei confronti, poi ricordai
con un sorriso che quando me n'ero andato l'avevo vista guardarmi dalla
finestra accanto alla porta. Ma non riuscivo a capire,
perchè?
Mah non importava. L'importante era che avessimo cominciato a fare
progressi nel nostro rapporto. Un piccolissimo progresso, ma era pur
sempre un passo avanti.
Say
it, baby, don't give up
You
got to hold on to what you got,
Oh,
baby, don't give up,
You
got to keep on moving on don't stop
Eccomi qua, allora?
Time of thanx!
Grazie a chi ha messo questa storia tra i preferiti:
lovatojonassister
lully104
mione94
MissInBlak
Ryry_
SamCrush
sbrodolinalollypop
Chi
l'ha messa tra le ricordate:
ada12
_____JO_____
E chi
l'ha messa tra le seguite:
BENNYY
Brucy
cussolettapink
debby95
fabiolita
FallInLove
ffdipendente
glokky
il
phard di biancaneve
lovebug
mattiuzza
mery91g
mione94
SamCrush
Ed ora
voi che recensite (L):
mattiuzza:
capisco. Beh non sono molto informata su di loro, non è uno
tra i miei
gruppi preferiti. Ad ogni modo, spero che continui a piacerti la mia FF.
il
phard di biancaneve:
ahahahah povera sorella xD grazie mille dei complimenti e per recensire
sempre (L) beh detto questo, mi auguro che abbia letto il commento che
ho lasciato alla tua FF, sappi che sono sempre pronta al ricatto U_U
ahahaha che ne dici di Ronnie, Kate, Lexus e Jamie? ti paicciono? un
bacio!
wolfgirl92:
muahahah grazie mille xD beh credo che più che altro io
abbia talendo a
non riuscire a dire cose serie senza metterci qualche battuta idiota
nel mezzo anche nella vita reale, figurati se non lo faccio quando
scrivo, dove sono libera di fare tutto ciò che mi passa per
la testa xD
Anyway, grazie davvero. Spero che ti piacciano i personaggi che ho
scelto per le ragazze! un bacio
Brucy:
Beh come ho già detto, se stessi al posto di Nick avrei
già linciato
Ronnie xD ma è vero, ad entrambi piacciono le sfide, anche a
costo di
farsi male. Come finirà?! ehehehe xD Grazie delle
recensioni, al
prossimo capitolo! un bacio
|
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Capitolo 8 *** skyway avenue ***
Saaaaaaaaaalve.
Allora
premetto che non volevo aggiornare così presto, dati anche i
pochi commenti, ma siccome questo è un capitolo di
"passaggio"
ho deciso di essere magnanime, sperando che ci siano più
commenti. Beh buona lettura.
Skyway
Avenue
Ronnie
- O MIO DIO- urlai scattando dal letto dove dormivo fino ad un minuto
prima.
Avevo il cuore a mille ed il
respiro affannato come se avessi corso per chilometri, avevo fatto un
incubo.
Mi misi una mano sul volto accaldato e cercai di calmarmi, diedi un
occhiata alla sveglia ed erano solo le 7.00 di un sabato mattina. Mi
infilai di nuovo sotto le coperte con la speranza di prendere sonno, ma
un rumore proveniente dal piano inferiore mi fece scattare di nuovo. Mi
alzai velocemente andando al centro della mia camera ancora buia per
via delle tapparelle
abbassate, cercando di sentire qualche altro rumore, ma non sentii
niente. Forse mi ero inpressionata.
Feci per tornare a letto quando sentii un nuovo rumore, questa volta
più vicino, come se provenisse dal corridoio. In un lampo
ricordai che la sera precedente avevo dimenticato di mettere l'allarme
alla casa.
-Merda- sussurrai
E se fosse stato un ladro? O peggio ancora, un maniaco? Mi guardai
intorno presa dal panico, vidi la base del cordless sul mio comodino ma
del telefono nessuna traccia, conoscendo le mie abitudini a
buttarlo ovunque mi capitasse l'avrei trovato per il mio trentesimo
compleanno probabilmente e per allora sarei già morta
strangolata dal maniaco.
Ok, se fossi morta quella notte, di certo non lo avrei fatto senza
difendermi.
Tok
Mi girai verso la porta e vidi che si stava aprendo
lentamente.
Presi la prima cosa che mi capitò per le mani, il mio
cuscino, e
mi fiondai sull'intruso che alla prima cuscinata iniziò ad
urlare.
Non sembrava un urlo da maniaco, insomma non che sapessi come urlano i
maniaci, probabilmente come il resto delle persone,
però...ok sto divagando.
Quello che volevo dire è che non sembrava un urlo da uomo,
era
troppo acuto, apparteneva piuttosto...ad una donna?
- Ronnie! Ronnie, fermati!- urlò l'intrusa. Come sapeva il
mio nome?
Mi fermai giusto un attimo e solo allora notai la folta chioma biondo
platino che poteva appartenere solo ad una persona.
- Kate?- chiesi sconcertata, nel buio non riuscivo a vedere niente
perciò non l'avevo riconosciuta subito
- E chi senno?- disse scocciata lei
A quel punto ricominciai a prenderla a cuscinate
- Ronnie! Che diavolo fai? Ti ho detto che sono io!- disse cercando di
parare con le mani le mie cuscinate
- E' per questo che ti colpisco razza di idiota! Sai quanto mi sono
spaventata?- le urlai contro
- Ok, hai ragione scusa- mi disse ed io smisi di prenderla a cuscinate,
non perchè mi aveva chiesto scusa, ma perchè non
potevo
fare tutto quello sforzo fisico alle sette del mattino.
- Che diavolo ci fai qui? E sopratutto, come diavolo sei entrata?- le
dissi dandogli le spalle e buttandomi a pancia in giù sul
letto
- Volevo svegliarti perchè io mi ero svegliata, mi
annoiavo a
casa da sola. E le chiavi di casa tua me le hai date tu quando dovevamo
fare quello scherzo ai tuoi, ricordi?-
Ricordare? Eccome se lo ricordavo. Avevo dato le chiavi a Kate
perchè portasse il suo cane a casa mia e lo buttasse in
camera
dei miei. Mia madre odiava gli animali in generale, ma gli animali in
casa proprio non li poteva sopportare.
Le sue urla provenienti dalla camera da letto
furono musica per le mie orecchie.
- Si- sorrisi - Kat, tu ti rendi conto che sono le sette di sabato
mattina,
vero?- le chiesi sconcertata, nessuna di noi era mattiniera, lei
sopratutto
- Si, non è sconvolgente che io sia già sveglia?
Ad ogni
modo ora che siamo sveglie ti va di fare qualcosa?- chiese piena di
vita. Come si fa ed essere piene di vita a quell'ora?
- No- risposi secca io chiudendo gli occhi per cercare di
riaddormentarmi
- E mi lasci da sola?- disse lei con voce triste
- Hai altre due amiche, perchè devi rompere le scatole
proprio a me?- sbiascicai totalmente presa dal sonno
- Perchè tu sei l'unica di cui abbia le chiavi di casa-
disse semplicemente lei
-Dormi Kate- le dissi brusca e mi raggomitolai su me stessa
Per cinque minuti regnò il rilenzio e sperai che Kate avesse
seguito il mio consiglio e che si fosse addormentata da qualche parte.
Ma conoscendo Kate la mia non poteva essere altro che una speranza vana.
- Ho trovato un modo per non farti addormentare- disse infatti allegra
Non le risposi, sperando che se lei pensasse che dormissi mi avrebbe
lasciato in pace. Speranza vana anche questa.
- Allora io parlo, tu ascolti, ok?- disse senza perdersi
d'animo
Mi piaceva questa cosa che io tradussi come "tu parli, io dormo"
- Bene. Sai a cosa stavo pensando? Ai Jonas Brothers- disse con un tono
provocatorio. Evitai di rispondere, ma mi irrigidii.
- In particolare al più piccolo dei tre. Aspetta,
quel'è
il suo nome? Oh, già . Nick. E' molto carino sai?- disse
sempre
per provocarmi. Ok se non la finiva di parlare di quell'idiota l'avrei
picchiata.
- Ma credo che tu lo sappia dal momento che hai una cotta per lui-
disse divertita.
Scattai sul letto mettendomi a sedere
- Smettila Kate! Questo è il primo giorno in cui non sono
costretta a sopportarlo la mattina a scuola o il pomeriggio, voglio far
finta che non esista! E poi io una cotta per lui?- le dissi alzando un
sopracciglio
-Lo so che non c'è l'hai, ma avevo bisogno di un pretesto
per farti alzare da quel letto- disse soddisfatta
Sbuffai e mi rituffai sotto le coperte.
Non avevo alcuna intenzione di alzarmi così presto, la sera
prima ero andata a dormire alle due perchè non avevo sonno.
Avrei
dormito fino a mezzo giorno, poi avrei deciso cosa fare. Niente e
nessuno mi avrebbe smosso da quel letto prima di allora, neanche una
grù!
-Allora...com'è Nick?- chiese Kate
Diedi un piccolo strillo e mi alzai di scatto dal letto - E va bene! va
bene! Mi alzo, ok? Basta che tu la smetta- niente e nessuno a parte
Kate a quanto pareva.
Mi avviai verso il mio
armadio per prendere l'intimo e mi diressi al bagno sotto lo sguardo
felice della mia migliore amica.
Perchè? Perchè con tante persone al mondo sane di
mente,
proprio la più svitata doveva essere una delle mie migliori
amiche?
Entrai in bagno lasciando l'intimo sulla lavatrice ed aprii l'acqua
della doccia spogliandomi mentre aspettavo che diventasse almeno
tiepida. Una volta liberata anche dagli ultimi indumenti controllai la
temperatura dell'acqua con una mano e poi mi lanciai letteralmente
sotto la doccia, facendo attenzione a non bagnarmi i capelli.
Ero contenta che finalmente fosse arrivato il Week-end, la scuola era
iniziata da una settimana ed io mi ero già stufata. La
causa ovviamente, oltre al fatto che odiavo restare rinchiusa
lì per
circa otto ore al giorno, era quel ragazzo che era
entrato come un fulmine indesiderato nella mia vita.
Sospirai e chiusi gli occhi.
Due giorni prima avevo cercato di
comportarmi come una persona matura, salutandolo, ma avevo messo in
chiaro che non avevo alcuna intenzione di stringere un amicizia con lui
o qualcosa del genere. Ma lui si era scoraggiato? No, ovviamente. Anzi
pareva più che contento del fatto che io gli avessi rivolto
la
parola. Il ragazzo doveva avere qualche rotella fuori
posto.
Il giorno dopo era andato uguale al precedente. L'avevo salutato, con
distacco ovviamente, e lui mi aveva sorriso come se gli avessi detto
che Catherine Zeta Jones era fuori che lo aspettava nel parcheggio. Mah.
Uscii dalla doccia e mi asciugai velocemente per poi infilare l'intimo
convinta che la cosa migliore da fare fosse non pensare a lui fino a
lunedì. Solo così avrei potuto affrontare un bel
Week-
End. Uscii dal bagno in intimo e andai in camera mia dove ormai le
tapparelle erano state alzate da Kate, ed il sole illuminava tutta la
stanza. Mi girai verso il mio armadio dove c'era Kate completamente
concentrata a cercare qualcosa.
- Che ci fai con la testa nel mio armadio?- le chiesi
- Ti vesto- disse lei semplicemente ed un attimo dopo tirò
fuori dei leggins neri e me li porse
Poi aprii un cassetto e dopo aver cercato per un pò, ne
estrasse fuori una maglietta maculata blue e nera.
- Potresti fare la Stylist sai?- le dissi sorridendo
- Dici davvero?- si illuminò.
La moda era un ossessione per Kate,
ma la cosa che mi piaceva era che lei non seguiva la moda, lei
inventava
la sua moda. Per il suo sedicesimo compleanno io e le ragazze
le avevamo regalato la sua prima macchina da cucire. Da allora Kate si
cuciva i vestiti da sola, ed ogni tanto ne faceva qualcuno anche per
noi che, a detta sua, eravamo le sue modelle.
- Certo che si, e lo sai- risposi mentre iniziavo a vestirmi
- Già. Ma mi piace sentirmelo dire- mi fece la linguaccia ,
poi
mi porse un paio di Vans dello stesso blu della maglietta.
- oh, e questo per stasera- mi disse porgendomi un giubino leggero di
pelle
- Hai intenzione di non tornare fino a stasera?- le chiesi scettica
- Certo che no. Ho intenzione di non tornare fino a domani sera- mi
sorrise felice e mi buttò verso la porta
Scossi la testa e sorrisi avviandomi giù per le scale
- Ora andiamo a svegliare Jamie e Lexus?- chiese euforica
Guardai l'orologgio che avevo al polso. Le 8.00.
- Prima andiamo a fare colazione- dissi cercando di contenerla. Almeno
Jamie e Lexus sarebbero riuscite a dormire un pò di
più,
fino a quando sarei riuscita a tenere calma Kate. L'uragano Kate.
Mi venne il dubbio che avessero dato il nome all'uragano Kartina
ispirandosi a lei.
Mi voltai a guardarla mentre saltellava quasi, nel viale di casa mia
con
un sorriso stampato sul volto e, sarei stata pronta a giurarci, un
milione di idee malsane che le frullavano per la testa.
Si, senza dubbio si erano ispirati a lei.
She
said let's change our life
this
night is all we've got
drive
fast until we crash
this
dead end life
Nick
Fu uno strano odore a svegliarmi quella mattina. Un odore acre ed
intenso, puzza di bruciato?
Scesi dal letto infilando le pantofole e mi avviai di fretta verso la
fonte di quell'odore insopportabile che sembrava provenire dalla
cucina.
Entrai piano e lo spettacolo che mi si parò d'avanti era un
misto tra il terrificante e l'esilarante.
Mio fratello, quello idiota, Joe, era
accanto ai fornelli sporco dalla testa ai piedi di farina, in una mano
stringeva conculsivamente un foglio cercando di leggerlo, con l'altra
prese la padella che si trovava sul fuoco, nella quale stava ribollendo
una strana pappetta gialla che probabilmente era la fonte della puzza.
- CHE DOLOOOOOOOOORE!- urlò improvvisamente lui facendo
cadere
il foglio che teneva in mano ed iniziando a saltellare soffiandosi su
una
mano.
- Joe, cosa stai facendo?- dissi terrorizzato
- Oh, Nick! Meno male che sei arrivato. Vedi mi sono alzato presto
stamattina e allora volevo preparare la colazione, ma è
stato un
disastro- disse venendomi in contro
- Vedo. Cosa cercavi di fare? Non ti sei mai avvicinato ad un fornello
in
vita tua- dissi mentre spegnevo il gas sotto la padella e andai ad
aprire la finestra
- Lo so, è per questo che seguivo la ricetta- mi disse
facendo una smorfia e sventolandomi il foglietto sotto il naso.
- Ah ah. E cosa sarebbe dovuto essere questo?- indicai il contenuto
della padella
- Un muffin- disse serio lui
- Un muffin.- dissi mordendomi le labbra per cercare di trattenere le
risate -ammettendo che tu
abbia azzeccato per puro caso gli ingredienti giusti, secondo te un
muffin si cuoce in padella?- andiamo, non poteva essere così
stupido
- No- disse con una smorfia -ma pensavo che così si cuocesse
prima-
A quel punto non ce la feci e scoppiai a ridere mentre Joe
incrociò le braccia sbuffando e battendo un piede a terra.
- Per cosa si ride?- chiese Kevin entrando in cucina, poi vide Joe e si
corresse -scusate, ovviamente si ride per Joe. Cosa hai combinato sta
volta?- chiese rivolto a lui mentre io mi calmavo
- Non ho combinato proprio niente! Io stavo solo cercando di
preparare dei muffin- rispose lui offeso indicando la padella
Kevin si avvicino alla padella e guardò il contenuto
sospettoso -muffin in padella?- gli chiese
- Lascia stare Kevin- risposi io - Joe ti conviene sistemare tutto
prima che la mamma veda questo disastro.- conclusi avviandomi verso la
porta
- ALT!- urlò Kevin facendomi girare -dove credi di andare?-
chiese
- in camera mia- risposi scocciato
-oggi devi studiare?- disse facendomi l'occhiolino
- No,
Kevin- risposi paziente
- No,no. Forse non hai colto. Devi
studiare- e mi rifece l'occhiolino rimarcandolo
Ero l'unico dotato di inteligenza in quella casa?
- Si, Kevin l'ho visto il tuo occhiolino e ti ripeto che oggi non devo
studiare- dissi sbuffando
- Quindi non ti vedrai con Ronnie?- chiese Joe diretto
- No, ma a voi cosa interessa?- sbottai
-Come siamo nervosi fratellino- disse Kevin con un aria offesa
- E' vero- lo assecondò Joe -cosa potremmo fare per farlo
rilassare un pò?- aggiunse andando vicino a Kevin e
posandoglio
un braccio sulle spalle. Entrambi assunsero un'espressione pensierosa,
non mi piacque affatto.
-Ma certo!- esultò Kevin -ci vuole una bella giornata tra
Jonas all'aria aperta!-
- Ottima idea- rispose Joe dandogli il cinque
- Già, sarebbe una buona idea, se non fosse che non possiamo
neanche andare in bagno senza assere assaliti dai paparazzi- li feci
ragionare io e vidi i loro volti imbronciarsi
- Sei un guasta feste Nick- disse Joe
-Grazie. Posso andare in camera mia ora?- chiesi retorico
-No. Ho detto che oggi è giornata Jonas e giornata Jonas
sarà!- disse Kevin entusiasta -Nick, Joe a vestirvi, si va!-
- Si va dove?- chiesi sbuffando
- Lo decideremo poi, su vai!- disse spingendomi verso la porta
Non avevo diritto di oppormi, ma neanche la voglia sinceramente. Dopo
tutto Kevin aveva ragione, da quanto non stavamo un pò da
soli
fuori le mura di quella casa? Troppo.
E francamente dopo una settimana così intensa avevo bisogno
di
stare con loro, per questo andai in camera mia a vestirmi senza fiatare.
Settimana intensa. Sorrisi al ricordo dei giorni
precedenti.
Lo so, era stupido. Dopo tutto mi aveva semplicemente salutato,
ciò non significava che avesse cambiato idea nel miei
confronti, come aveva tenuto a precisare lei. Eppure ero
così contento di quel piccolo cambiamento
che ora ero spinto ancora di più a farle cambiare idea nei
miei
confronti.
Volevo che mi apprezzasse.
Mission impossible? Era un gioco da ragazzi in confronte a
quello che
dovevo affrontare io, ma ero così eccitato di aver trovato
una persona sincera e totalmente imparziale nei miei confronti che
avrei affrontato anche un branco di leoni affamati.
Senza contare poi che il fatto che lei mi evitasse di proposito e di
continuo non era altro per me che motivo di sfida, dovevo riuscirci,
dovevo vincere la mia piccola sfida. Mi sentivo proprio come quei
bambini viziati che hanno mille giochi a disposizione ma vogliono
proprio quello che non hanno.
La differenza però era che ormai io non ero più
un
bambino. Non la volevo come amica solo perchè non potevo
averla,
ma anche perchè dal primo istante in cui l'avevo vista,
quando era
rotolata tra le mie braccia, avevo avuto la sensazione che lei fosse
diversa, nonostante quella sera lei indossasse abiti molto
convenzionali, avevo capito che lei era tutt'altra storia. Questa mia
intuizione infatti si era dimostrata esatta conoscendola poi. Non
conoscevo nessuno come lei. Era così testarda, cocciuta come
un
mulo, la pensava in un modo tutto suo aveva le sue idee senza
farsi influenzare da nessuno, doveva sempre e comunque avere ragione
lei e mi piaceva.
Anche se tutte queste cose erano a mio discapito, mi piaceva lo stesso.
Ed ora che la conoscevo superficialemente non vedevo l'ora di scoprire
se infondo era davvero così o era anche meglio.
- Nick?- sentii la voce di Kevin fuori la porta -sei pronto?- mi chiese
Infilai le scarpe e mi diedi un'ultima occhiata allo specchio per
controllare i capelli, prima di uscire.
-Eccomi- dissi aprendo la porta ed uscendo dalla stanza -Joe?- chiesi
poi
- E' andato a prendere la macchina- disse e ci avviammo verso il piano
inferiore
- un attimo- dissi ad un tratto bloccandomi in mezzo alle scale -vuoi
dire che Joe guiderà?- chiesi terrorizzato. L'ultima volta
che
aveva guidato Joe avevamo rischiato di morire schiantati contro un
albero, e non volevo ripetere quell'esperienza.
-Si, perchè?- chiese
- Kev, non lo chiamiamo Danger per niente, e non mi sembra il caso
affidargli le nostre vite con tanta leggerezza- dissi preoccupato
seriamente
- Nick- disse ed alzò gli occhi al cielo -sta calmo-
Uscimmo di casa e ad aspettarci fuori c'era Joe, sul nostro SUV. Kevin
salì al posto del passeggero ed io un pò
più
sollevato mi sedetti dietro, almeno non avrei visto la morte dalla
prima fila.
Guardai storto Joe che sorrideva entusiasta, e mi allacciai
la cintura.
-Dove andiamo?- chiese eccitato
- Che ne dite di tornare in quel posto dove andavamo con i nonni?-
propose Kevin
Si riferiva ad un immensa prateria in periferia dove trascorrevamo la
domenica in compagnia dei nonni, era da tanto tempo che non ci
andavamo, a pensarci bene forse erano addirittura anni.
- Beh, perfetto. E' abbastanza in periferia non dovrebbero esserci
paparazzi,- risposi iniziando ad essere un pò entusiasta
anche
io -Ricordi la strada?- chiesi a Joe
- Si- rispose troppo velocemente, ma preferii non approfondire per
evitare di avere una crisi di nervi.
Dopo qualche minuto di silenzio il primo a parlare fu Kevin
- Allora Nick, come va?- mi chiese
Lo guardai sospettoso -bene- risposi semplicemente
-La scuola?- chiese Joe con un tono ambiguo guardando fuori dal
finestrino imitando quello che doveva essere un tono disinteressato
- Arrivate al punto ragazzi- dissi alzando gli occhi al cielo
- Novità con Ronnie??- chiese Kevin senza più
nascondere
la propria curiosità, girandosi completamente verso me.
- No- dissi secco e lo vidi mettere il broncio. -Però
l'altro giorno mi ha salutato- dissi con un sorriso
- E allora?- chiese Joe alzando un sopracciglio
- Non capisci?! Mi ha salutato!- ripetei. Possibile che non avesse
capito l'importanza della cosa?
Continuò a guardarmi con aria sconcertata come se fossi un
pazzo, allora mi girai verso Kevin cercando un pò di
comprensione, che però non trovai.
- Tutti i giorni le persone salutano altre persone, Nick. Sopratutto se
quelle persone sono loro compagne di classe, dove sta la
straordinarietà di questo gesto?- chiese confuso
- Voi non capite! - incrociai le braccia al petto e stesi la schiena
sul sediolino.
Kevin e Joe si scambiarono un'occhiata
-Pensi quello che penso io?- disse Joe
- Oh si- rispose Kevin
- Gli piace- concluse con un sosetto
"Gli piace"? chi? cosa?
- Non mi piace- sbottai
- oh eccome se ti piace- rispose Kevin
- non capite ragazzi! A me piace come persona e potenziale amica, non
mi...piace in quel senso- davvero no.
-certo, certo- rispose Kev abbassando il finestrino.
Lasciai che il vento mi soffiasse nei capelli ed era una sensazione
così rilassante.
Chiusi gli occhi e mi rilassai. Non fu una saggia idea, appena chiusi
gli occhi l'immagine di Ronnie mentre mi salutava si
materializzò d'avanti a me e sorrisi di nuovo come un ebete.
-Oh, certo. A lui non piace- sentii sussurrare Joe che probabilmente mi
aveva visto dallo specchietto retrovisore.
Sbuffai mentalmente. Quando avrebbero capito che a me non piaceva?!
Perchè a me non piaceva. Certo che no.
it
all got so mundane
with
you I'm back again
just
take me by the hand
we're
close to the edge
Ronnie
-
No aspetta. Vorresti dirmi che siete venute a casa mia, a svegliarmi,
alle nove del mattino, perchè vi annoiavate?- chiese una
Lexus
in pigiama, ed evidentemente incazzata nera.
Come avevo previsto, ero riuscita a contenere Kate per circa una
mezz'ora, dopo di che eravamo andate a svegliare Jamie, che per poco
non ci strangolava, ed ora tutte e tre eravamo a casa di Lexus per
svegliare anche lei.
- Ti coreggo- dissi prontamente io cercando di evitare che la mia amica
mi saltasse addosso -Kate
si annoiava ed ha costretto noi a seguirla-
Lexus rivolse uno aguardo a Kate a dir poco...omicida, ma quest'ultima
continuava a mostrarle un sorriso.
Lexus si avvicinò all'amica sorridente e la
minacciò con
aria seria -La prossima volta che fai una cosa del genere, entro in
casa tua e ti incendio i vestiti con un lanciafiamme. Chiaro?- disse
sapendo quanto ci tenesse Kate ai suoi amati vestiti e si
avviò in bagno senza aspettare una risposta.
- Che caratterino- disse Kate sedendosi sul letto
- Ti è andata fin troppo bene!- le disse Jamie ed io
annuì.
Conoscendo in carattere di Lexus, infatti, mi ero stupita dl come era
riuscita a non ammazzarla, o come minimo offenderla in tutte le lingue
del mondo.
Dopo circa mezz'ora eravamo tutte in macchina di Kate verso una
destinazione sconosciuta.
- Allora, dove si va?- chiese Kate entusiasta
- Dove ti pare- rispose Lexus imbronciata mettendosi a sedere sul
sedire posteriore assieme a Jamie
Kate fece una smorfia -Lex stai uccidendo la mia vitalità
col tuo atteggiamento-
- Se non l'avessi capito, era quello il mio intento- rispose sorridendo
Sorrisi anche io e mi voltai verso Kate che riassunse un aria gioiosa,
nessuno poteva fermarla.
- Bene, propongo di andare a fare shopping selvaggio, stasera dobbiamo
andare a vedere il concerto della band di Tayler- disse e rivolse uno
sguardo a Jamie che arrossì istantaneamente -giusto Jam?-
aggiunse poi.
- Beh se vi va- le rispose assumendo un aria indifferente
- Andiamo- dissi io con un sorrisino e la macchina di Kate
partì
- Ron, ti spiace accendere lo stereo?- chiese Lexus
- Certo- mi allungai premendo il tasto di accensione dello stereo e
sentii la voce dello speaker
" Bene ragazzi, dopo l'ultimo successo dei Black eyed peace, ecco a voi
il gruppo che fa urlare milioni di teeneager con le loro canzoni. I
Jonas Brother!"
Nella macchina calò il silenzio e tutte si girarono verso di
me,
presi al volo il primo CD che mi capitò per le mani e lo
infilai
nello stereo. Partì Skyway Avenue dei We the kings.
Mi sistemai sul sediolino sospirando
- Non una parola- dissi alle mie amiche che sorrisero, ma non dissero
niente.
Eccoci qua.
Lo
so non è un gran che, ma come ho detto prima è
solo un capitolo di passaggio, dal prossimo in poi la situazione
inizierà a smuoversi.
Time
of thanks!
Grazie
a chi ha messo questa storia tra i preferiti:
1 - Ithil_Elendil
2
- lovatojonassister
3
- lully104
4
- mione94
5
- MissInBlack
6
- Ryry_
7
- SamCrush
8
- sbrodolinalollypop
9
- wolfgirl92
Chi
l'ha messa tra le ricordate:
1
- ada12
2
- _____Jo_____
E
chi l'ha messa tra le seguite:
1
- BENNYY
2
- Brucy
3
- cussolettapink
4
- debby95
5
- fabiolita
6
- FallInLove
7
- ffdipendente
8
- glokky
9
- il phard di biancaneve
10
- lovebug
11
- mattiuzza
12
- mery91g
13
- mione94
14
- SamCrush
15
- sbrodolinalollypop
Ed
ora le vostre recensioni:
wolfgirl:
ahahahah è vero Lexus è abbastanza inquietante,
ma era proprio quello il mio scopo *-* Mi fa piacere che ti sia
piaciuto il cap scorso, questo forse è un pò
noioso lo so, ma ci vuole un pò di quiete prima della
tempesta no? al prossimo chap, un bacio
mattiuzza:
figurati, non sei la sola qui con un bel caratterino xD Comunque sono
contenta che continui a piacerti e grazie delle recensioni
il
phard di biancaneve: sono stracontenta che ti piacciano i personaggi,
lo speravo tanto *-* mi spiace se questo chap è un
pò noioso, ma mi rifarò =)
ps.
mhm solo amicizia? mah chissà, perchè rovinarti
la sorpresa ?!xD muahahahah
pps.
certo che posso farlo e lo farò al più presto se
non ti sbrighi ad aggiornare u.u
un
bacio
|
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Capitolo 9 *** Bad day ***
Bad day
Ronnie
Distrutta.
Ero totalmente distrutta.
Il suono della campana che annunciava la fine della prima ora mi fece
alzare di scatto la testa dal banco. Probabilmente mi ero addormentata.
Uscii e mi diressi al mio armadietto, stavolta senza Lexus al mio
fianco che aveva preferito saltare la prima ora.
Era lunedì mattina, ed io ero talmente stanca per il Week
end
passato che credevo che da un momento all'altro potessi svenire a terra
dal sonno.
Era stato un fine settimana fantastico. Dopo lo shopping eravamo andate
a casa di Kate per cambiarci e la sera eravamo andate in spaggia ad
assistere al concerto di Tyler, dove non avevamo perso l'occasione di
prendere in giro Jam che arrossiva ogni volta che lui le lanciava
qualche occhiatina fugace.
Dopo il concerto, invece di tornare a casa avevamo ben pensato di
restare tutti in spiaggia dove nessuno di noi aveva dormito, il giorno
seguente eravamo andate tutte a casa di un amico di Tyler ed avevamo
trascorso tutta la giornata lì, bevendo forse un
pò troppo e senza chiudere occhio. Eravamo
tornate a casa verso mezza notte poichè il giorno dopo
saremmo
dovute andare a scuola, ma proprio mentre stavo per tuffarmi sul letto
mi ricordai che avrei dovuto studiare spagnolo per la verifica del
giorno dopo, così ero rimasta alzata per studiare fino alle
due.
Come se non bastasse la macchina di Kate si era rotta, e siccome Lex e
Jamie avevano deciso di saltare la prima ora eravamo dovute andare a
scuola
a piedi.
Ed ora quasi collassavo nel mio armadietto mentre prendevo i
libri di trigo, mi chiesi se non fosse il caso di saltare quell'ora,
non tanto per la trigonometria ma per il ragazzo che mi sedeva accanto,
non ce l'avrei fatta a sopportarlo in quello stato.
Nel momento esatto
in cui mi voltai, Ashley, il capo delle cheerleader, fece cadere
"casualmente" il caffè che aveva tra le mani sulla mia
maglia.
- Oh, scusa- mi disse sorridendo e si avviò senza darmi
l'opportunità di risponderle
Normalmente le sarei corsa dietro e l'avrei presa a calci, ma quella
mattina proprio il mio corpo non riusciva a fare sforzi.
- Perfetto- sussurrai guardandomi la maglietta, ormai da buttare.
Poteva andare peggio di così quella giornata?
- Ciao- A quanto pare si. Alzai lo sguardo e mi trovai Nick di fronte.
Feci una smorfia e mi girai a cercare un fazzoletto nella borsa -ciao-
risposi poi.
- Come va?- chiese
- Alla grande- risposi sarcastica continuando a cercare. Dove diavolo
erano quei dannati fazzoletti?!
- Tieni- disse lui allungandomene uno
Lo guardai tentennante, poi lo afferrai sospirando -Grazie- dissi
sussurrando
- Puoi dirlo anche più forte sai, non è un reato
ringraziare- disse ancora lui sorridendo
- non rompere Jonas- ringhiai io e continuai a passare il fazzoletto
sull'enorme macchia
Lo sentii sospirare - nervosa stamattina?- mi chiese
- Si- risposi secca
- come mai?- chiese ancora
- Fatti gli affari tuoi. Siamo in ritardo.- dissi dura e mi avviai
verso l'aula di trigo con lui accanto.
Quando entrammo in classe insieme, Ashley mi rivolse uno sguardo
omicida, era chiaro che a lei piacesse Nick. Così sorrisi
soddisfatta e sfiorai il braccio di Nick facendolo sembrare un gesto
casuale. A quel punto era rossa di rabbia.
Lui si girò verso di me e mi sorrise. Okkay forse non era
stata una buona mossa, ma l'avevo fatto per una giusta causa.
Ci sedemmo ai nostri posti mentre la Ronds entrava in classe ed
iniziava la lezione.
Come i giorni scorsi, Nick non mi levò gli occhi di dosso ed
io come sempre feci finta di non notarlo.
Cosa diavolo aveva da guardare? ll suo sguardo fisso mi metteva in
soggezione.
La Ronds gli fece una domanda e lui si girò finalmente a
guardarla.
- Mi scusi professoressa, ero distratto- disse
- Non importa. Ma cerca di stare più attento- rispose lei
cordiale
Cosa?! se fossi stata io al suo posto, come minimo mi avrebbe mandato
alla lavagna a fare una figuraccia di fronte a tutta la classe e lui se
la cavava con un "non importa"?!
Lo guardai di sottecchi e mi girai di nuovo cercando di capire qualcosa
della lezione, mentre lui continuava a lanciarmi occhiate. Beh, almeno
ora non mi fissava più.
La lezione finì e con un sospiro mi alzai raccogliendo le
mie cose.
Mi avviai verso la mia prossima lezione, ad un tratto mi accorsi che
Nick era dietro di me.
- Cosa stai facendo?- gli chiesi aggrottando le sopraccigla
- vado a lezione- rispose lui confuso
- Devi per forza farlo standomi appiccicato?- chiesi girandomi e
guardando avanti
- Si- rispose semplicemente lui
-Jonas ti ho concesso di avere un rapporto civile con me. Non di
perseguitarmi- dissi seria
- Non è colpa mia se l'aula di storia è nella
stessa direzione della tua prossima lezione- disse alzando il mento.
Non risposi e continuai a camminare. Non avevo la forza ne fisica ne
mentale per discutere con lui, quindi lo ignorai, cosa che
però
con lui sembrava totalmente inutile.
Cause you had a
bad day
You're
taking one down
You
sing a sad song just to turn it around
You
say you don't know
You
tell me don't lie
You
work at a smile and you go for a ride
You
had a bad day
(bad
day - Daniel Powter)
Nick
La
vidi entrare nell'aula di spagnolo senza degnarmi di uno sguardo, e
sospirai entrando nell'aula di storia.
Presi
posto al primo banco libero ed iniziai a guardare fuori dalla finestra
quando sentii la sedia accanto a me spostarsi.
-Ciao-
sentii dire e vidi Ashley con un gran sorriso
-
Ciao- le risposi annoiato.
Non
era da me essere scortese con le
persone, ma l'avevo vista prima, mentre faceva il suo numero con il
caffè e le persone così, davvero non le potevo
sopportare.
-
continui a frequentare quella Ronnie, come vedo- disse con un tono
disgustato
Beh
"frequentare" non mi sembrava proprio il termine giusto, ma questo a
lei ovviamente non l'avrei detto.
-Si-
risposi semplicemente.
-
Mi spiace per te, potresti avere di meglio- disse accompagnando la sua
affermazione con un'occhiata maliziosa.
E
lei sarebbe meglio di Ronnie?! Evitai di dirlo ed evitai anche di
risponderle.
Durante
la lezione non feci altro che pensare e Ronnie.
Il
suo
comportamento quella mattina non era stato dei migliori, ma avevo
intuito che in parte era dovuto al fatto che fosse nervosa per qualcosa
quindi avevo lasciato correre.
Sentivo
che comunque dovevo fare qualcosa per smuovere la situazione. Cosa?
Pensai, non sapevo davvero come fare.
Quando
la campana suonò mi alzai come in trance, stavo ancora
pensando a cosa fare.
-
Dopo pranzi al mio tavolo?- disse la voce di Ashley distogliendomi
dai miei pensieri.
Cosa
dovevo risponderle? Non mi andava di pranzare
con lei, ma non volevo essere troppo scortese.
-
mi sa che passerò l'ora di pranzo fuori a studiare per il
test
di inglese, non mi sento granchè sicuro su alcune cose-
ottima scusa Nick.
-
Studierai con Ronnie?- chiese con voce disgustata
-
Non lo so- Non avrei studiato ne tanto meno lo avrei fatto con Ronnie,
ma preferii lasciarla col dubbio.
Si
voltò senza dire una parola e se ne andò.
Ad
un tratto ebbi come un'illuminazione. Il pranzo. Ma certo! Ora sapevo
esattamente cosa fare.
Mi
avviai verso la mia prossima lezione sorridendo felice per la mia
trovata.
Non
vedevo l'ora che arrivasse l'ora di pranzo.
Dire
che ero agitato era poco.
Mi
guardavo in giro fremendo, cercando di trovare quello che cercavo.
Mi
voltai prima a destra, dove seduta ad un tavolo scorsi Ashley che mi
vide e si scambiò un occhiata con le sue amiche, sorridendo.
Pensava forse che mi sarei seduto al tavolo con lei?
Mi
voltai veloce dall'altro lato sperando di farle capire che non era lei
che cercavo, ed in quel momento la vidi.
Era
seduta, con le sue amiche, ad un tavolo che si trovava nell'angolo
della grande sala.
Aveva
un sorriso vago mentre guardava di fronte a lei la
ragazza dai capelli biondo platino che gesticolava, forse le stava
raccontando qualcosa di divertente, notai
anche che la grande macchia di caffè era stata coperta con
una felpa leggera blue.
Presi
un respiro profondo e mi avviai verso il suo tavolo noncurante di
tutti gli occhi che mi fissavano.
-
Ciao- dissi e si girarono tutte e quattro verso di me, tutte con
un'espressione diversa.
La
ragazza dai capelli spaventosamente fuxia mi guardò dura,
come se volesse incenerirmi con lo sguardo.
La
bionda aveva un'espressione simile all'amica, ma sulle sue labbra si
formò un sorriso inquietante.
La
mora, invece, sembrava mi guardasse quasi con...compassione?
Per
ultimo mi soffermai su Ronnie che mi guardava confusa.
-
Che diavolo ci fai qui?- chiese dura
-
mangio- dissi accennando al vassoio che avevo in mano
-
oh quindi immagino che tu stia cercando un tavolo. Guarda
c'è
ne uno proprio la giù, accanto a quello delle Cheerleader,
sono
sicura che loro ti accoglieranno a braccia aperte- disse facendo un
gesto con la mano che mi intimava ad andare
-
Non essere così scortese Ronnie- disse la bionda -siediti
pure- aggiunse poi allungandomi col piede una sedia e lasciandomi
sedere accanto a lei, di fronte a Ronnie.
Mi
sedetti ed appoggiai il vassoio sul tavolo chiedendomi se fosse stata
una buona idea.
Quattro
contro uno. Non avevo molte possibilità di vittoria.
Ronnie
guardò l'amica con aria scettica e quest'ultima le sorrise
sarcastica.
-
Beh- esordì la bionda -io sono Kate- sorrise.
-
Lei e Jamie- disse indicando la mora che mi fece un sorriso timido -
e lei e Lexus- indicò la rossa che fece una smorfia con la
bocca.
-
Molto piacere, io sono Nick- dissi un pò intimorito da loro
-
Oh lo sappiamo. La tua fama ti precede, ma non la fama che pensi tu-
disse Lexus guardando con un sorriso Ronnie che alzò gli
occhi
al cielo.
-
Allora, so che fai parte di una band?- continuò la bionda
-
Si, con i miei fratelli- annuì sorridendo. Diversamente da
Ronnie, lei non sembrava essere intenzionata a staccarmi la testa.
-
Che ruolo hai?- mi chiese Jamie interessata
-
Beh canto insieme a mio fratello Joe, suono la chitarra ed anche la
batteria, non contemporaneamente ovvio- che battuta idiota. Ma le
ragazze non sembrarono essersi accorte della mia battuta, infatti
appena avevo nominato la parola "batteria" si erano voltate tutte verso
Ronnie, che ora le guardava di traverso mentre...mentre arrossiva?
Impossibile. Dovevo avere le allucinazioni.
-
Che c'è?- chiesi confuso guardando i sorrisi sui loro volti.
Forse anche Ronnie suonava la batteria?
-
Oh, come, non lo sai?- iniziò Kate con lo stesso sorriso di
prima. Vidi Ronnie irrigidirsi, sembrava che stesse per saltare dalla
sedia.
-
Non so cosa?- chiesi ancora più confuso
-
Ronnie non ti ha mai detto che ha sempre avuto un debole per i
batteristi? Sai il suo primo amore è stato Dave
Grohl- disse continuando a sorridere
Mi girai verso Ronnie,
ed incrociai il suo sguardo. In quel momento
avvertii uno strano crampo allo stomaco, un crampo di...emozione? Na,
sarà stata la fame. Si, la fame.
- Aspetta le sue esatte
parole sono: "i
batteristi sono così
sexy con le loro braccia muscolose"- disse con aria
sognante imitando
Ronnie.
- Basta Kate-
ringhiò Ronnie fulminandola con lo sguardo
- Che c'è, la
regina delle nevi si sta sciogliendo?- disse
coinvolgendo tutti in una grande risata, persino Ronnie dopo aver
tenuto il broncio per due secondi si unii a noi.
E così le
piacevano i batteristi. Finalmente una cosa a mio favore!
- Beh se l'avessi saputo
prima, il primo giorno di scuola mi sarei
portato dietro la batteria!- le dissi sorridendo e lei tirò
fuori la lingua sorridendo come una bambina di tre anni.
- Qualche volta poremmo
venire a sentirvi suonare- propose Jamie e le
tre la guardarono come se avesse bestemmiato - Che c'è?-
chiese
subito dopo, ma non ricevette nessuna risposta a parte le occhiate
infuocate da parte delle sue amiche.
- Mi farebbe davvero
piacere, glielo avevo già chiesto a Ronnie,
ma ti lascio immaginare la sua risposta- dissi rivolgendo uno sguardo
divertito a Ronnie
- Immagino- rispose la
ragazza sorridendo
- Beh, se posso, come
mai hai scelto di mangiare con noi oggi?- chiese Kate
Bene, ora cosa mi
inventavo?
- Forse
perchè mi sento più a mio agio quando ho attorno
persone che non urlano per la mia presenza. Immaginate se mi fossi
seduto ad un altro tavolo quale sarebbe stata la loro reazione- dissi
cercando di essere stato convincente
- Quindi ti sei seduto
qui perchè non avevi altra scelta?- disse fredda Lexus
Mi guardai intorno e
vidi quattro paia di occhi che mi fissavano, attendendo una mia
risposta.
Mi ero messo nei guai da
solo. Se avessi risposto di si le avrei
offese, se avrei risposto di no, poi avrei anche dovuto motivarlo.
- Ragazze, è
un terzo grado? Guardate che dopo si
vendicherà tormentando me, non voi- disse sorprendendomi
Ronnie e
tirandomi fuori dai guai.
Le amiche le fecero una
smorfia, ma non risposero.
In quel momento la
campana suonò e le ragazze sbuffarono contemporaneamente.
Si alzarono ed io le
imitai -Beh, è stato un piacere Nick- disse Kate e si
allontanò veloce
- Anche per me- disse
poi Jamie sorridendo e sparendo anch'essa come l'amica.
- Ciao- disse
semplicemente Lexus quasi senza guardarmi e se ne
andò lasciandomi da solo con Ronnie che ora mi guardava con
un
espressione accigliata e le mani sui fianchi.
- Perchè sei
venuto qui?- mi chiese
Silenzio.
- Andiamo Jonas ti ho
salvato prima, ora devi dirmelo però- disse seria
Sospirai prima di
risponderle - Perchè voglio esserti amico- dissi sicuro
guardandola negli occhi.
Abbassai lo sguardo
attendedo la sua ennesima sfuriata ed il suo ennesimo discorso sul
"siamo troppo diversi per essere amici".
Quando alzai lo sguardo
lei sospirò e lasciò cadere le mani dai fianchi,
continuava a fissarmi con una strana aspressione, poi improvvisamente
ed inaspettatamente
scoppiò a ridere.
Al suono della
sua risata mi sentii
così leggero, era la prima volta che rideva in mia presenza
e
questo non era poco.
- Cosa c'è?-
le chiesi sorridendo
- Sto pensando alla tua
espressione quando hai visto Lexus- disse
continuando a ridere ed il mio sorriso si trasformò in una
smorfia nel momento esatto in cui ricordai lo sguardo inceneritore
della "rossa".
- Ecco proprio quella
faccia!- disse indicandomi e continuando a ridere
La guardai
intensamente, era ancora più bella quando
rideva, mostrando una fila di denti bianchi perfetti, gli occhi le
brillavano e le guancia erano leggermente arrossate, era davvero la
cosa più bella che avessi mai visto in vita mia. Mi sorpresi
dei
miei pensieri e non so perchè
mi tornarono a mente le
parole di Kevin e Joe: "gli piace". Scacciai velocemente quel pensiero
dalla testa.
- Oggi vengo da te per
studiare trigo?- le chiesi quando si calmò
- Ho scelta?- chiese
sbuffando
- No- sorrisi
- Bene, a oggi allora- e
si allontanò rivolgendomi un sorriso.
Il primo sorriso sincero da quando ci conoscevamo e mi si
strinse
lo stomaco.
"Gli piace" mi
rimbombò ancora in testa.
This is the story of a
girl,
Her
pretty face she hid from the world
And
while she looks so sad and lonely there,
I
absolutely love her,
When she smiles
Ronnie
- Oh, me
la pagherete. Non avete neanche idea di quanto me la pagherete-
minacciai ad una ad una le mie amiche.
Eravamo
fuori casa mia in macchina di Lexus, ed ora le facevo la mia ramanzina.
-
Cosa abbiamo fatto?- chiese Kate portandosi una mano al petto
-Parli
proprio tu?! "Ronnie non essere scortese" e lo hai fatto sedere
al nostro tavolo- dissi imbronciata - per non parlare poi di quella
cosa dei batteristi...- aggiunsi
-
E' vero che ti piacciono i batteristi- rispose lei con un aria
innocente che non le si addiceva per niente
-
Che c'entra? Non mi pareva il caso di buttarlo fuori in quel momento-
la guardai scettica
Sospirai
ed aprii la portiera -Beh io vado. Ci sentiamo dopo?- chiesi
inutilmente, sapevo già che ci saremo sentite.
-
Ron l'altra sera ho dimenticato la felpa da te, potrei entrare un
attimo a prenderla?- mi chiese Jamie con un tono strano
-
ma certo, vieni- risposi un pò sospettosa, da quando
chiedeva il permesso per entrare in casa mia?
Salutai
Kate e Lexus con un gesto della mano e ci avviammo entrambe verso il
viale di casa mia. Vidi Jamie mettersi
le mani nelle tasche e guardare a terra. Lasciai correre ed arrivate
alla porta l'aprii entrando con Jam.
-
Ricordi dove l'hai lasciata?- le chiesi e lei sussultò.
Forse stava pensando ad altro.
-
Ehm, in cucina credo- disse nervosa
-ok-
Ci
avviammo in cucina ed effettivamente la sua felpa era sopra una sedia
della cucina, la presi e gliela porsi.
-
Grazie- disse lei infilandosi un dito in bocca e iniziando a
mangiucchiarsi le unghia.
-
Jam, c'è qualcosa che non va?- le chiesi preoccupata
-
qualcosa che non va? Oh, no - disse continuando a mangiarsi le unghia
-
allora sarà meglio che inizi a toglierti quelle mani da
bocca prima che te le seghi- dissi seria
Si
tolse le mani dalla bocca ed iniziò a guardarsi la punta
delle scarpe. Era chiaro che dovesse dirmi qualcosa.
-
Jam? Andiamo cosa c'è?- le chiesi ancora cercando di essere
delicata
-
Non c'è niente, è solo che, ecco... volevo...
insomma
volevo dirti una cosa- disse toccandosi una ciocca di capelli.
-
E da quando per dirmi una cosa devi essere così nervosa?-
sorrisi cercando di farle coraggio
-
Beh, ecco, ho paura che ti innervosisca- disse sedendosi su una sedia
ed unendo le mani
Mi
sedetti di fronte a lei e presi una mano tra le mie.
-
Sai che puoi dirmi tutto, su sputa il rospo- le dissi rassicurante
Prese
un bel respiro ed iniziò -Volevo parlarti di Nick- mi
disse ed istintivamente lasciai la sua mano facendo una smorfia.
La
vidi alzare gli occhi al cielo e cominciò - Ron, non credi
che si meriti un'opportunità?- chiese, poi
ricominciò
senza aspettare risposta - Andiamo Ron, quante persone sarebbero venute
al nostro tavolo, avrebbero affrontato gli sguardi di Lexus e il terzo
grado di Kate?! Se l'ha fatto significa che ci tiene davvero ad avere
un'amicizia con te- concluse guardandomi per la prima volta negli occhi.
-
Non lo so Jam- le risposi, ed era la verità.
Sospirò
e mi guardò ancora -Non rovinare quella che
potrebbe essere una bella cosa per motivi stupidi. Non ti dico di
saltargli addosso e fargli le feste quando lo vedi, ma almeno sii
spontanea, fa quello che ti senti, non essere cattiva con lui solo
perchè sei prevenuta-
La
guardai seria non sapendo cosa dirle, aveva ragione, ma ogni volta
che nella mia mente cercavo di immaginare me e Nick vicini, proprio non
ci riuscivo.
Stettimo
per alcuni istanti in silenzio poi Jamie sospirò e si
alzò.
-
Ora e meglio che vada prima che Kate mi lasci a piedi- sorrise -
spero che almeno penserai a quello che ti ho detto- e si
avviò
verso la porta lasciandomi seduta al tavolo da sola.
Beh,
ero nei guai.
Insomma
Jamie aveva ragione. Sedendosi al tavolo con noi che eravamo
considerate "le diverse" della scuola, aveva dimostrato che non solo
aveva fegato, ma anche che in realtà non gli importasse
più di tanto della sua immagine. Era stato seduto al nostro
tavolo subendo in silenzio gli sguardi di Lexus che intimoriscono
chiunque, e le continue frecciatine di Kate, questo per...me? Meritava
una possibilità?
Mi
alzai incapace di stare ferma e come sempre quando dovevo pensare
iniziai a cercare gli ingredienti per fare una torta, sistema che
usavano le mie badanti per tenermi tranquilla e col tempo era diventato
un vero e proprio anti stress.
Cominciai
a mischiare gli ingredienti e nel frattempo continuavo a
pensare. Pensai alla sua espressione seria e determinata quando aveva
detto che voleva essermi amico.
Ma
perchè? Insomma, un Jonas poteva avere tutte le amiche del
mondo, perchè voleva essere amico proprio a me che ero
così diversa da lui e che per di più non lo
sopportavo?
Era forse attratto da ciò che non poteva avere?
Ad
ogni modo Jam aveva ragione soprattutto su una cosa. Inutile stare
troppo a pensare a cosa fare e cosa dire. Si, basta. Da ora in poi
avrei
fatto solo quello che mi sarebbe venuto spontaneo, senza che i miei
pregiudizi mi condizionassero.
Pura
e semplice spontaneetà.
Saaaaalve mie care !
Allora? vi è piaciuto il capitolo? Devo ammettere che io ho
ancora i miei dubbi a riguardo, ma vabè.
time of thaaanx!
grazie a chi ha messo questa storia tra i preferiti:
Grazie a chi l'ha messa
tra le ricordate:
1
- ada12
2 - _____Jo_____
Grazie a chi
l'ha messa tra le seguite :
1 - BENNYY
2 - Brucy
3 - cussolettapink
4 - debby95
5 - fabiolita
6 - FallInLove
7 - ffdipendente
8 - glokky
9 - il phard di
biancaneve
10 - lovebug
11 - mattiuzza
12 - mery91g
13 - mione94
14 - SamCrush
15 - sbrodolinalollypop]
16 - Stero_Love96
E
grazie a voi
che commentate *-*:
SamCrush: cara! perdonami per non averti risposto nel capitolo
precedente, ma come ho scritto nella recensione alla tua FF non lo
avevo letto. Grazie mille per i complimenti e sono contenta che ti
piaccia Ronnie! un bacio e scusami ancora.
Ryry_: muahahah si, anche io sono fortemente convinta che non
gli piaccia. Ovvio che no u.u .Ad ogni modo, grazie *-* sono contenta
che ti piaccia come scrivo, a me no xD E per questo che i commenti
adulatori sono sempre ben accetti! Grazie ancora, al prossimo capitolo!
wolfgirl92: oh, le tue recensioni riescono sempre a strapparmi il
sorriso *-* e non sai quant'è bello sapere che qualcuno ride
leggendo la mia FF! grazie mille! un bacio
il phard di biancaneve: Cara, beh direi che ormai tu ti sei aggiudicata
il titolo di lettrice numero 1 U_U beh la rabbia di Ronnie
effettivamente è l'unico sentimento che riesce a far uscire
fuori xD grazie delle recensioni, un bacio!
FallInLove: partiamo dal presupposto che adoro il suo nickname u.u
poi...grazie *-* mi fa piacere che ti piacciano anche le foto, credevo
che non vi piacessero le ragazze, ma mi sono dovuta ricredere. Grazie
ancora, un bacio!
|
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Capitolo 10 *** who are you? ***
Who are you ?
Nick
Il sole accecante di una normale giornata di Los Angeles invadeva le
vie di Sunset Boulevard.
Infilai gli occhiali da
sole prima di uscire e di infilarmi in macchina, destinazione: casa di
Ronnie.
Quante cose erano
successe nelle ore precedenti? Troppe per essere
assimilate in una sola giornata. Giornata che tralaltro avevo pensato
stesse andando male per il comportamento aggressivo iniziale di Ronnie,
ma che
era migliorata molto poi.
Avevo ancora la sua
risata in mente.
Il fatto che avesse riso
sinceramente e spontaneamente in mia presenza
mi rendeva più allegro del dovuto. Quella di sedermi al suo
tavolo a pranzo era stata un'idea geniale, anche se dovevo ammettere
che
avevo tentennato quando avevo incrociato lo sguardo della rossa, da
brividi.
Senza contare le continue domande di quella tipa strana dai
capelli color platino, ma alla fine ero stato ripagato, lei che rideva
insieme a me faceva passare in secondo piano tutto il resto.
Parcheggiai la macchina
nel viale di casa sua e scesi dirigendomi spedito verso la porta.
Mentre bussavo un odore
delizioso arrivò alle mie narici,
conoscevo bene quell'odore così buono che poi col tempo per
me era diventato odioso ed
insopportabile. Odore di torta al cioccolato.
Dopo un pò
Ronnie venne ad aprirmi, aveva la maglia un pò
sporca di farina, i capelli legati in una coda alta dietro la testa e
gli occhiali da vista. Qualla visione di lei mi disorientò
un
attimo, era un immagine di lei così diversa, così
dolce.
- Sei in anticipo- disse
grattandosi dietro l'orecchio
- Davvero?- ora che ci
pensavo quando ero uscito di casa non avevo
controllato neanche l'orologgio ero troppo in ansia di rivederla per
preoccuparmi di essere in anticipo.
- Si, non farlo mai
più- mi disse seria e mi fece spazio per entrare
- Spero di non averti
interrotto mentre facevi qualcosa di importante- dissi mentre ci
avviavamo verso la cucina
- No, ho appena sfornato
una torta- disse dandomi le spalle e cercando qualcosa in un
cassetto
- vuoi assaggiarne una
fetta?- mi disse sventolando un coltello
feci una smorfia -no,
grazie-
- giuro che non voglio
avvelenarti- disse in un sorriso
- oh, mi sento
sollevato- sorrisi di rimando
- allora?-
Ora? Non volevo dirle
del mio problema, non sopportavo gli sguardi
pietosi che mi rivolgevano le persone quando venivano a conoscenza del
mio diabete ed un suo sguardo sarebbe stato mille volte più
pesante. Era anche vero però che se volevo esserle amico
prima o
poi avrei dovuto rivelarglielo.
- Ecco, è che
non posso mangiarla- dissi pizzicandomi il naso per l'imbarazzo
Il suo sorriso si
trasformò in una smorfia disgustata -oh certo, è
normale che voi pop star
ci teniate alla vostra linea- rispose
tra i denti riponendo il coltello accanto alla torta.
- Non è
così- risposi ferito nell'orgoglio. Mi credeva una persona
tanto frivola?
- Com'è
allora?- chiese con uno sguardo divertito. Credeva che stessi mentendo.
- io...- balbettai -
ho...ecco io ho un...ho il diabete- sussurrai
abbassando lo sguardo, non volevo vedere la compassione nei suoi occhi.
- oh- disse
semplicemente lei - mi spiace, non dovevo trarre
conclusioni affrettate- disse in evidente imbarazzo, cosa che non era
da lei.
Mantenni ancora lo
sguardo basso pronto a sentire le parole che mi
dicevano tutti "mi
dispiace Nick, dev'essere orribile". Odiavo quella
frase. Certo che era orribile cosa credevano? E sapevo che pronunciata
da lei mi avrebbe colpito mille volte di più,
così chiusi
gli occhi come per accusare meglio il colpo.
- Beh- iniziò
lei con una sfumatura allegra nella voce - allora non corri pericoli
con me-
Alzai lo sguardo confuso
e la vidi sorridere serena.
- io sono Ice Girl,
ricordi?- chiese retorica
- senza
zucchero- concluse poi indicandosi.
Wow.
Ero senza parole. Come
faceva? Come ci riusciva? Come riusciva a
stupirmi sempre in ogni occasione? Insomma persino i miei fratelli
quando avevano saputo della malattia non avevano fatto altro che
dispiacersi e commiserarmi, cosa che odiavo, talvolta gli sguardi
pietosi erano peggio del diabete in se per se, e lei che mi conosceva
così poco aveva reagito in un modo che non credevo possibile.
Guardai il suo volto e
non c'era alcuna traccia di commiserazione su di esso, solo un sorriso
rassicurante. Sorrisi di cuore.
-siamo apposto allora-
sorrisi ancora
- già- disse
riponendo la torta nel forno -andiamo?- aggiunse
poi e senza attendere una risposta si avviò verso il piano
superiore con me a suo seguito.
Arrivati nella sua
stanza ci sedemmo alla scrivania.
- Non sapevo delle tue
doti culinarie, non ti credevo così...- mi interruppi
cercando la parola giusta
- così?-
chiese lei mentre prendeva i libri e li deponeva sulla scrivania
- così...beh
insomma, un tipo che fa torte- dissi sorridendo
- sono tante le cose che
non sai di me- disse seria e non so perchè ci rimasi male a
quelle parole.
- colpa tua- dissi
semplicemente e lei alzò gli occhi al cielo.
Mi voltai ancora una
volta a guardare la sua stanza e mi soffermai
sopratutto sulla miriade di foto che occupavano gran parte della parete
di fronte al letto, ma il mio sguardo
cadde su una delle foto sul suo comodino, quella in cui era abbracciata
ad un ragazzo ed entrambi sorridevano felici.
Avevo già
visto quella foto, ma ora diversamente dalla volta scorsa fui colpito
da un violento crampo allo stomaco.
- Il tuo ragazzo?-
chiesi sussurrando. Non ero sicuro di voler sapere la risposta.
Si voltò e
seguì il mio sguardo fino a vedere di cosa parlavo e sorrise.
- Mio cugino- disse
sorridendo.
Mi feci sfugire un
sospiro di sollievo su cui non volevo soffermarmi e lei mi
guardò storto.
-Studiamo- disse
secca lei
- come vuole ice girl- sorrisi
e suo malgrado sorrise anche lei.
Insomma preparava torte,
non era stata compassionevole quando le avevo
detto del mio problema, sorrideva. Chi era questa nuova Ronnie? Non lo
sapevo, ma ero sicuro che era fantastica.
What if I say
I'm not like the others?
Ronnie
- ok ci rinuncio-
dissi sospirando abbandonando la penna sulla scrivania.
- che
problema c'è?- rispose lui avvicinandosi per guardare sul
mio quaderno.
- che
problema non
c'è. Andiamo è impossibile fare un esercizio
così- dissi guardandolo con una smorfia.
Erano
più di quindici minuti che ero lì a cercare di
svolgere quello stupido esercizio.
"E' una passeggiata"
aveva detto. A me sembrava più una corsa sui carboni
ardenti: dolorosa ed inutile.
- vediamo-
disse prendendo il quaderno ed iniziando a leggere.
Piegai il
gomito poggiando la testa sulla mano aperta e lo guardai mentre
accigliato cercava di trovare il mio errore.
Ripensai alla
sua confessione. Aveva il diabete. Questo mi aveva sconvolto non poco.
Non so se
sarei riuscita a dirlo ad una persona che conoscevo poco e
che per di più mi trattava male ed ero rimasta stupita dal
fatto
che invece lui l'avesse fatto, era un altro chiaro segno che voleva
davvero essermi amico. Chissà quanto gli era costato
dirmelo,
doveva aver fatto un grande sforzo. Per questo non avevo voluto
metterlo a disagio con le tipiche affermazioni "oh, mi dispiace. Ma
vedrai che imparerai a conviverci". Che frasi idiote. Nonostante,
infatti, mi sentissi disorientata da quell'affermazione avevo preferito
scivolare su argomenti più leggeri. Inizialmente avevo
pensato
che lui si fosse offeso per la mia battuta, ma poi mi aveva sorriso.
Certo che
doveva essere terribile affrontare quel problema a
diciassette anni, senza contare poi che lui era un personaggio famoso e
che quindi probabilmente era invitato spesso a feste ecc. dove era
facile cadere in tentazione. Doveva avere una gran forza di
volontà,
non me lo aspettavo da lui.
- Ecco,
è qui l'errore- disse alzando la testa verso di me
Solo allora
mi accorsi che lo stavo fissando e distolsi velocemente lo sguardo
puntandolo sul quaderno.
Ascoltai la
sua breve spiegazione e corressi l'esercizio che poi riuscì
a svolgere con facilità.
- Brava-
disse sorridendo -inizi a prenderci la mano-
- Meno male-
dissi sbuffando e chiudendo il quaderno, lui mi guardò
storto.
- Non dirmi
che hai già intenzione di finire?- chiese accigliato
- Sono le
cinque e mezza, se non ti dispiace avrei anche altre materie da
studiare- dissi facendo una smorfia
- e va bene-
rispose facendo una smorfia orribile.
- non farlo
mai più, metti i brividi- dissi abbracciandomi fingendo di
rabbrividire.
- come ti
permetti?- disse lui spalancando gli occhi - non sai chi sono io? Cara,
sono Nick Jonas- disse fingendo di vantarsi
- e allora?-
chiesi alzando un sopracciglio
- allora? Il
ragazzo a cui hai appena detto che mette i brividi, fa
urlare milioni di ragazze le quali pagherebbero oro per uscire con lui-
disse
passandosi una mano tra i ricci cercando di sembrare vanitoso
- oh
già, avevo dimenticato le scimmie urlatrici- dissi alzando
gli occhi al cielo e lui scoppiò a ridere
- che
cattiva- sussurrò scuotendo la testa
Ci fu qualche
istante di silenzio poi, la prima a parlare fui io.
-
com'è?- chiesi guardandolo negli occhi
- cosa?-
chiese confuso
- Essere
famosi. Insomma suonare davanti a milioni di persone che
cantano canzoni che hai scritto tu mentre eri in camera tua a pensare
ai fatti tuoi, stare al centro dell'attenzione, ecc.- spiegai
- bello-
rispose con un sorriso falso che non mi convinceva
- ma?- chiesi
e mi guardo stupito come se gli avessi letto nel pensiero.
- ma
è anche...brutto- disse abbassando lo sguardo come se avesse
detto qualcosa di male
- capisco-
risposi
- davvero?-
mi guardò dubbioso
- Si,
cioè almeno credo. Insomma io non sono una cantante famosa
quindi non posso dirlo con certezza, ma credo che debba essere
stressante. Essere sempre al centro dell'attenzione, essere giudicato
per ogni tuo minimo gesto, non poter uscire liberamente di casa senza
essere assalito da fan o paparazzi, non potersi fidare di nessuno,
insomma dev'essere brutto.- presi una pausa e lui mi guardò
con
una espressione indecifrabile allora continuai
-Per esempio.
Se io domattina mi sveglio con la voglia di farmi i
capelli verde acido, lo faccio e basta, l'unica persona a cui devo dare
conto sono io. Se invece lo faresti tu, saresti su tutte le prime
pagine
dei giornalini per ragazzine con una marea di titoli del tipo "Nick
Jonas è impazzito"- conclusi soddisfatta del
mio esempio.
Lo guardai ed
aveva un'espressione totalmente stupita, senza fare niente
per nasconderla stava lì a fissarmi con gli occhi sbarrati.
- che
c'è?- gli chiesi a disagio per le sue occhiate
- niente
è che...non me l'aspettavo- disse scuotendo la testa
-cosa?-
chiesi confusa
- quello che
hai detto. Insomma tutte le persone vedono solo le
cose belle del mio lavoro: i soldi, la fama. Tu sei andata oltre-
concluse con uno strano sguardo
- quindi ho
ragione?- chiesi
- Si. E'
proprio come hai detto tu- sorrise
-
Qual'è la cosa che più odi?- chiesi e lo vidi
concentrarsi per trovare la risposta
-
credo...credo che sia il fatto di non poterti fidare di nessuno. Non
sai mai se la gente ti sta accanto perchè ci tiene a te o se
ci
niente al tuo patrimonio- rispose con un sorriso amaro
- oh,
sicuramente al patrimonio- risposi sarcastica facendolo ridere
Rimanemmo in
silenzio per un pò scambiandoci occhiate
imbarazzate fino a che il suono del mio cellulare non
ci fece sobbalzare entrambi.
- Pronto?-
risposi senza neanche vedere il mittente
- Ti prego,
vieni prima che Kate si faccia venire una crisi di nervi- disse una
voce che poi riconobbi come quella di Jamie.
- Jam? che
succede?- chiesi preoccupata
- Oh Signore
Dio. Ti prego, dimmi che non te ne sei dimenticata- disse in un lamento
Di che
diavolo stava parlando?
- dimenticata
di che?- chiesi confusa
- Ron, che
giorno è oggi?- chiese paziente.
-
lunedì- dissi sempre più confusa
- Bene. Cosa
dovevamo fare questo lunedì?- chiese ancora
Cosa? Non
ricordavo proprio cosa dovevamo fare, e cosa centrava Kat...OH, MERDA.
- ODDIO!-
esclamai alzandomi di scatto dalla sedia e facendo sobbalzare Nick.
-
Esattamente. Vieni subito!- disse urlando
- 5 minuti!-
le urlai di rimando
- VERONICA
MARIE MARILYN KNOKS SE NON VIENI SUBITO TI FACCIO UN BUCO
NEL PETTO CON UN CACCIAVITE!- sentii Kate urlare come un isterica
dall'altro capo del
telefono.
- facciamo tre di
minuti- sussurrò Jam ed attaccò.
Come avevo
potuto dimenticarmente?
- cosa
succede?- chiese Nick facendomi svegliare
- ho
dimenticato una cosa importante- dissi presa dal panico - scusa ma
devo andare- aggiunsi poi buttando i libri dove mi capitava.
- niente di
irreparabile spero- chiese mentre mi seguiva nella mia corsa per le
scale
- oh beh, ho
tre minuti per arrivare a casa di Kate altrimenti la mia vita
terminerà- risposi
Uscimmo fuori
insieme e chiusi la porta alle mie spalle.
- vuoi un
passaggio?- mi chiese gentile
- No grazie.
Kate è ad un paio di isolati da qui- risposi mentre correvo
frenetica per il viale
- Sicura? fai
prima in macchina- chiese ancora quando arrivammo d'avanti alla sua
macchina
- No,
davvero. A domani- lo salutai correndo verso casa di Kate
Come avevo
potuto dimenticarmente?
Era un mese
che Kate parlava ogni giorno della sua grande opportunita
di mostrare i suoi abiti a ..... una delle stiliste più
affermate, e ci aveva chiesto di andare da lei per fare la prova dei
vestiti e scattare qualche foto da mandare a ....
Sbuffai. Non
era da me dimenticare queste cose. Evidentemente in questo
periodo c'era qualcosa che mi distraeva troppo...la trigonometria.
Si,
la trigonometria.
Couse you're everywhere to me
and
when I close my eyes it's you I'll see
Nick
La
guardai mentre quasi correva verso casa di Kate.
Sospirai
e salii in macchina, felice.
La
sua reazione alla notizia del mio diabete era già stata di
per se
sconvolgente, ma il suo discorso sugli svantaggi di essere famoso mi
aveva lasciato a dir poco senza parole.
Tutte
le persone che incontravo
non facevano altro che ripetermi quanto fosse figo essere una rock star
di fama mondiale, con la gente che ti acclama, che canta le tue
canzoni, nessuno mai si era soffermato ad analizzare i fattori
negativi.
Ma
ovviamente lei non era come gli altri, riusciva a stupirmi ogni
giorno di più con i suoi pensieri, inoltre sembrava che
riuscisse a leggermi nel pensiero, nonostante lei dicesse che eravamo
troppo diversi e tutto il resto, evidentemente viaggiavamo sulla stessa
lunghezza
d'onda.
Parcheggiai
la macchina fuori casa e scesi entrando.
-
Buongiorno- salutai mia madre con un bacio sulla guancia
-
Buongiorno tesoro, siamo di buon umore?- mi chiese sorridendo
-
Si- risposi semplicemente
Lei
mi sorrise dolcemente mentre mi guardava salire le scale quasi
saltellando.
Entrai
in camera mia sospirando e chiusi la porta.
-
Salve Nick- disse una voce proveniente dal mio letto
-
Kevin?- chiesi vedendo mio fratello steso sul mio letto con le mani
unite che mi guardava con un sorrisino strano -che ci fai in
camera mia?-
-
ti stavo aspettando- disse unendo e scostando le mani
-
da quanto?- chiesi dubbioso
-
da quando ti ho visto entrare circa due minuti fa- rispose serio
-
Kev possiamo evitare le sceneggiate e arrivare al punto?- chiesi
alzando gli occhi al cielo e sedendomi accanto a lui
-
ma certo- disse alzandosi di scatto e facendomi sobbalzare
-com'è andata?- chiese curioso
Sorrisi
e gli raccontai tutto. Di come mi aveva stupito quando le avevo
detto del diabete e quando le avevo detto che la vita da pop star era
difficile, di quando avevo dovuto correggere tre volte l'esercizio per
trovare l'errore
perchè avevo notato che mi fissava e gli strani crampi
quando
avevo visto quella foto.
-
WOW- disse gonfiando le guancia
-Già,
wow -
sorrisi
-
quindi credi che si sia convinta ad esserti amica?- chiese ancora
-
Non lo so- risposi sincero ripensando al suo comportamento scostante di
quella mattina
-
capisco...beh tu?- chiese con gli occhi che gli brillavano
-
io cosa?- chiesi confuso
-
sei proprio convinto di volerla come amica?- chiese guardandomi
-
certo- risposi confuso.
Secondo
lui sopportavo le continue offese da parte di Ronnie, le
occhiatacce della rossa, le domande irritanti di Kate perchè
mi
divertivo? Era ovvio che lo facevo per cercare di esserle amico.
Lo
vidi alzare gli occhi al cielo - Non hai capito- disse sconfortato
-
se magari la smettessi di girare intorno alle cose e mi chiedessi
quello che vuoi sapere, io capirei- dissi dandogli un leggero pugno
sulla spalla
-
E va bene. Allora ti piace? Non come amica intendo.- chiese diretto
-
oh...beh...io credo... - balbettai probabilmente arrossendo visto che
mi sentivo le guancia in fiamme
-
lascia stare. Hai già risposto- disse sorridendomi ed
uscì dalla mia stanza.
Si.
Pensai
stendendomi sul letto. Mi piaceva e come.
EEEEEEEccoci qui! allora, come andiamo?
time
of thaaaaaanx!
Grazie
a chi ha messo la mia storia tra i preferiti:
Grazie
a chi l'ha messa tra le ricordate:
E
chi l'ha messa tra le seguite:
Ed
infine o voi che recernsite *O*:
FallInLove: Oh ti ringrazio tanto *-* Troppo
gentile!
ps. Non saprei che dirti...sinceramente in questi
giorni non ho proprio avuto
tempo, quindi devo essere sincera, non ho letto la tua
storia. Ma non credo
che non commentino
perchè non piaccia, piuttosto credo che la gente si
annoi a scrivere
quattro paroline ! comunque la leggerò
a
breve e se vuoi
potrei darti il mio parere ^^
un bacio al prossimo chap.
SamCrush: Cara *O*
Si, Jamie
è tra i miei personaggi preferiti ! E' quella con un
pò di
"responsabilità" e buon
senso u.u
Spero ti sia piaciuto il capitolo, un
bacio!
Stero_Love96: Hei, si anche io ho
trovato un sacco di immagini! Nel caso mi serva di
contatterò in qualche modo,
grazie del pensiero^^ Mi fa piacere che ti
piaccia la mia FF! grazie mille^^
il phard di biancaneve:
cioè...tipo
che quando ho letto la tua recensione sono rimasta
così--> O_O! Devo
dirtelo...sono ufficialmente innamorata di te
e delle tue recensioni! Davvero mi tiri
sempre su di morale e
non so come farei senza di te oh mia
lettrice numero 1 U_U
E sono davvero contenta che tu abbia colto la
somiglianza tra il
carattere e le
immagini dei personaggi! Pensa che appena le ho
viste subito ho capito chi poteva essere chi, è
stato un colpo di
fulmine xD Ad ogni modo davvero grazie sono contenta
che mi
segua sempre, un bacio! al prossimo chap!
Ryry_: ahahah Già
che sfortuna Ronnie! muah xD Che pasienza eh Nick?! Io avrei
già
abbandonato ogni speranza!
Spero
che ti sia piaciuto il chap. Al prossimo!
|
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Capitolo 11 *** searching the truth ***
Heeeeeei girls! Come va?
Care, volevo
informarvi del fatto che mi sa che in questi giorni non
riuscirò più ad aggiornare spesso come
precedentemente. Insomma vi dico solo che per tutta questa settimana
uscirò da scuola alle 17.00, senza contare ovviamente che
tornata a casa dovrei studiare per le ultime interrogazioni.
Vi chiedo
quindi di essere pazienti in queste ultime due settimane e comunque vi
prometto che cercherò di aggiornare il più
velocemente possibile.
Bene, ora vi
lascio all'undicesimo capitolo!
Searching The
Truth
Ronnie
- AHI! - esclamai all'ennesima
puntura di Kate guardando le mie amiche che se la ridevano in un angolo.
- AHIA!- urlai di nuovo quando mi punse più forte di
proposito.
- Soffri in silenzio- disse mentre continuava ad armeggiare con la
gonna che avevo addosso.
-Kate- sbuffai - ti ho già chiesto scusa trecento volte per
ieri pomeriggio, cosa devo fare per farmi perdonare?-
- Credi che trecento scuse possano compensare il fatto che la mia
migliore amica si sia dimenticata una delle cose più
importanti
della mia vita?- chiese retorica senza guardarmi.
Sospirai in silenzio. Avevo torto e conoscendo Kate l'unica cosa da
fare era aspettare un pò, poi avrebbe dimenticato tutto. Una
delle cose che più adoravo di Kate era la sua totale
mancanza di
rancore.
Era passato un giorno da quando avevo dimenticato le prove con gli
abiti, per farmi perdonare avevo deciso di andare un pomeriggio intero
da lei a provare i vestiti e scattare foto e lei ovviamente aveva colto
l'occasione al volo per farmela pagare pungendomi ogni secondo.
-Ecco, ho finito. Ora la aggiusto con la macchina da cucire poi
facciamo le foto- disse togliendomi la gonna e facendomi scendere dal
piedistallo dove mi trovavo.
Andai a sedermi vicino alle mie amiche mentre lei usciva dalla stanza.
- grazie del supporto ragazze- dissi sarcastica fulminandole
- Non c'è di che- rispose Lexus ridacchiando ed io le feci
una smorfia
- Come hai fatto a dimenticarlo Ron?- chiese Jamie scuotendo la testa
Sospirai -Non lo so Jam. Insomma, la scuola, le ripetizioni di
trigonometria...-
- Oh già. Trigonometria-
mi interruppe Lexus sghignazzando
Alzai gli occhi al cielo già sapendo dove volesse andare a
parare -non sono minimamente in vena- sbottai
- Fatto- disse Kate dopo dieci minuti mentre entrava nella stanza con
la gonna.
-Ora facciamo qualche foto- continuò facendo cenno a Jamie,
era lei la fotografa del gruppo.
Dopo circa due ore e mezza, tra mille scatti e mille cambi d'abito,
finalmente avevamo terminato.
- Ora puoi andare- disse Kate in un tono distaccato che non era il suo
- Oh andiamo Kate. Non ce la faccio a stare così, con te che
mi tieni il
broncio - dissi mettendomi le mani sui fianchi e guardandola mentre
faceva finta di non sentirmi e metteva in ordine la stanza.
- E se stasera andassimo da Roxanne e vi offrissi da bere?- chiesi
speranzosa sapendo che non poteva rifiutare un offerta di alcolici
gratis.
- Tzè! Da Roxanne? Come minimo devi portarmi al Deux!-
rispose sorridendomi segno che mi aveva già perdonata
- vada per il Deux!- risposi abbracciandola e stampandole un bacio
sulla guancia.
- Hei hei, fino a quando non sentirò l'alcol in bocca non
sei perdonata!- mi disse scherzando.
Sempre la solita.
Raccolsi le mie cose e salutando le altre mi avviai verso casa camminando
come sempre lentamente. Casa di Kate era a cinque minuti di distanza
per cui arrivai a casa mia in un baleno e la prima cosa che feci fu
fiondarmi sotto la doccia.
Era stata una giornata molto movimentata: mattina a scuola, pomeriggio
da Kate e ora sarei dovuta andare al Deux.
Sospirai quando sentii l'acqua calda a contatto con la mia pelle e mi
abbandonai completamente senza pensare a nulla, uscita dalla doccia
infilai l'intimo e mi ascuigai i capelli lasciandoli ricci, per poi
correre in camera. Accesi lo stereo e partì "Love Addict"
dei
family force 5, adoravo quella canzone, mi metteva carica. Diedi uno
sguardo all'orologio, erano le otto. Mi avvicinai all'armadio per
decidere cosa mettere.
Il Deux era un club considerato tra i più "in", per cui
bisognava andare vestiti in un certo modo, non eleganti da matrimonio,
ma neanche da rave party come eravamo abituate.
Il Deux non era tra i nostri locali preferiti, sopratutto per
l'ambiente che era popolato da gente parecchio snob e con la
convinzione che
il mondo gravitasse attorno a loro, ma era il luogo col miglior barista
di Los Angeles e poi non era affollato come la maggior parte degli
altri locali, combinazione perfetta.
Pescai dall'armadio il mio tubino nero che mi arrivava a
metà coscia, che poi avrei messo con
un coprispalle a mezze maniche sopra e dei sandali del medesimo
colore sotto.
Stavo per infilarmi il tubino quando sentii qualcosa vibrare sul mio
comodino. Il mio iPhone. Lo presi al volo e vidi che mi era arrivato un
sms, lo aprii veloce e prima di leggere vidi il mittente : Kate.
"
Ronnie. Ti ho mai detto che sei l'amore della mia vita? Beh colgo
l'occasione per dirtelo ora mentre ti dico che prima ho dimenticato di
riferirti che alle venti e trenta saremo fuori casa tua.
Si, lo so che
ora ti farai prendere dal panico perchè manca solo un quarto
d'ora.
Prevedendo che
tu ora sarai ancora in mutande e prevedendo il fatto che io mi
incazzerò come una bestia se dovrò aspettarti ti
dico...MUOVI LE CHIAPPE! Tra un quarto d'ora siamo lì.
Ps. Ricordi che devi pagare tu?
Porta l' American Express!"
Scoppiai
a ridere leggendo l'sms e scuotendo la testa mi vestii il
più
veloce possibile, per poi arrivare al bagno e truccarmi altrettanto
velocemente.
Mentre mi stavo mettendo il mio rossetto preferito,
bordeux, sentii Kate bussare. Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio
e uscii infilando la giacca di pelle e prendendo al volo la borsa.
Mi fondai in macchina di Kate come un fulmine, per quanto i tacchi me
lo permettessero.
-Puntualissima- sorrisi sedendomi accanto a Jamie sul sedile posteriore.
-Bravo mio cucciolo di bradipo- sorrise di rimando Kate.
Ci avviammo verso il Deux, che era a mezz'ora di macchina da casa mia,
mentre cantavamo e ricordavamo qualche avventura passata assieme.
-Ricordate quando abbiamo convinto Jam a fare bungee jumping con noi?-
chiese Lexus sghignazzando al ricordo.
-Oh, io lo ricordo benissimo- rispose Jam con un espressione
terrorizzata che fece ridere tutte.
-Andiamo, però è stato divertente, no?- chiesi
retorica spingendola leggermente con la spalla.
-Ma certo. Dopo tutto chi non si diverte ad essere spinto dalla sua
migliore amica giù per un burrone di ottantamila metri,
mentre
sei appesa ad un filo dall'indubbia efficienza?- chiese sarcastica
facendoci ridere ancora.
A quel punto eravamo arrivate fuori al Deux, riuscimmo a parcheggiare
vicino all'entrata, cosa impossibile nei fine settimana, e raggiungemmo
l'entrata a piedi sorpassando la lunga fila delle persone che
aspettavano di entrare.
-Karl!- conguettò Kate salutando il buttafuori
- Buonasera ragazze. Come mai qui di martedì?- chiese mentre
toglieva la fascia rossa delle transenne per farci passare sotto gli
sguardi omicida di quelli che facevano la fila.
-Diciamo...per pareggiare i conti tra di noi, Karl- risposi e lui
assunse un'espressione confusa, ma non rispose.
Entrammo dentro al locale e subito ci girammo attorno per trovare
qualche tavolo libero.
- Ce n'è uno lì!- disse Lexus e la seguimmo verso
un tavolo
- Bene, chi va a prendermi da bere?- chiese subito Kate lanciandomi un
occhiata eloquente.
-Dio Santo! Tesoro, siamo appena arrivate, potresti aspettare un
pò prima di iniziare a tracannare alcolici- dissi
sorridendole.
-Perchè mai?- chiese lei con un'occhiataccia -non rimandare
a
domani quello che puoi fare oggi- continuò con un aria
saggia
che non le si addiceva per niente.
Sorridendo mi avviai verso il bancone.
Nel momento esatto in cui mi alzai il mio sguardo si puntò
sull'entrata.
Oh no. Il
mio incubo stava per diventare realtà: non uno, non due, ma tre. Tutti e tre i
Jonas erano all'ingresso del Deux.
Per primo vidi entrare quello che se ricordavo bene doveva essere il
più grande
dei tre con una ragazza mora, molto carina e dall'aria semplice, non
sembrava essere una star.
Dietro di loro fecero il loro ingreso Nick e l'altro fratello, un bel
ragazzo alto, moro con i capelli ricci
come i suoi ma più scuri. Tra i due scorsi una ragazzina di
poco
più piccola di me, con i capelli biondi liscissimi e lunghi
fino
ai fianchi, era mingherlina e sembrava che non fosse ancora andata
incontro allo sviluppo: era piatta come una tavola. Lei era un
pò meno semplice dell'altra ragazza, con un mini vestitino
dorato e le scarpe in tinta, guardava Nick incantata sorridendo come un
ebete.
Forse, era la ragazza di Nick.
Al solo pensiero fuoi inaspettatamente colpita da un crampo allo
stomaco.
"Andiamo Ron"
pensai "che ti
importa?!" e mi girai di spalle dirigendomi verso il
bancone.
Nick
Totale
relax era ciò che avevo in mente, ed era proprio quello che
stavo facendo seteso sul mio letto con un quaderno in mano nel caso mi
venisse l'ispirazione per qualche nuova canzone, ma ero lì
da
più di mezz'ora e l'unica cosa che avevo scritto sulla
grande
pagina bianca era solo un nome: "Ronnie".
Lo so, faceva tanto ragazzina innamorata, ma non era colpa mia, la
penna
aveva preso a scrivere da sola. Certo,
a chi vuoi darla a bere Nick?
Sospirai e buttai il quaderno di lato mettendomi a studiare il soffitto
azzurro della mia camera.
E così mi piaceva. Era stata una scoperta sconvolgente, ma
era
proprio così, mi piaceva ed anche parecchio. Non facevo
altro
che pensare a lei, al suo sorriso, al suo modo così
originale di
comportarsi e alle sue reazioni inaspettate e sorprendenti che
riuscivano sempre a mettermi di buon umore.
Ma questo era un bel guaio, insomma avevo già fatto fatica a
convincerla a vedermi come amico, ed alcune volte non ero neanche
sicuro di esserci riuscito, figurarsi se potevo mai piacerle. Era un
caso perso sin dall'inizio, quindi dovevo levarmela di testa, prima che
la cosa si facesse più seria, assolutamente.
- Nick?- sentii Joe mentre apriva la porta
- Bussare no eh?- sbuffai irritato per essere stato interrotto nel bel
mezzo dei miei pensieri.
- Mai. Sei
pronto?- mi chiese.
Mi girai ad osservarlo, jeans neri stretti e maglietta bianca con una
stampa nera. Stavamo uscendo?
- Per cosa?- chiesi accigliato
Lo vidi alzare gli occhi al cielo -Nick! Kevin te l'ha ripetuto tre
volte. Oggi è arrivata la cugina di Danielle, quella che lei
stessa odia e che i genitori costringono a portarsi dietro, dovevamo
uscire con loro stasera, ricordi?- chiese sendosi accanto a me
Un lampo di genio mi attraversò la mente - intendi dire
Carrie?- chiesi con una smorfia
- Esattamente- rispose sorridendo
Carrie, la cugina di Danielle, aveva un'assurda cotta per me da quando
mi aveva conosciuto l'estate scorsa al mare. Era una ragazzina di
quindici anni, carina tutto sommato, ma per niente il mio tipo. Avevo
cercato ripetutamente di farle capire che non ero interessato a lei, ma
lei a quanto pareva non era interessata a desistere.
- Devo proprio venire anche io?- chiesi con sguardo da martire
- Certo! Non vorrai che i giornalisti pensino ad un'uscita a coppie.
Già li vedo i titoli "Joe Jonas, il fantastico,
preso da
attacchi di pedofilia"- disse mimando le virgolette con le mani e
riferendosi alla dolce età di Carrie
- certo certo- dissi alzandomi dal letto -vado a prepararmi- dissi
intimando Joe ad uscire.
Bene. Ci mancava solo una quindicenne in piena crisi di ormoni.
Sbuffando mi avviai in bagno per fare una doccia veloce, mentre mi
vestivo pensai che dopo tutto quest'uscita non mi avrebbe fatto poi
tanto male, mi sarei distratto e non avrei pensato più a lei, o
almeno avrei potuto provarci.
Finì di sistemarmi i capelli e scesi le scale saltando per
gli
scalini rallegrato che forse per una sera non avrei pensato a Ronnie e
quando arrivai al piano superiore erano già tutti
lì che
mi aspettavano.
- Nick!- squittì Carrie buttandomi le braccia al collo e
stampandomi un bacio sulla guancia, vidi i miei fratelli sorridere
sarcastici e Danielle alzare gli occhi al cielo evidentemenente
irritata dal comportamento della cugina.
- Ciao Carrie- risposi io scostandola leggermente cercando di non
offenderla
- Oh, ma diventi sempre più carino!- disse ancora
saltellando
sul posto -come mi trovi?- disse facendo un giro su se stessa -sono
cresciuta vero?- chiese ancora con un sorriso malizioso.
Sarà che a me non interessava per niente, ma non la vedevo
cambiata neanche un pò.
- Certo- dissi per non offenderla -andiamo?- chiesi mandando un SOS ai
miei fratelli che per fortuna colsero al volo.
- Andiamo- rispose Kevin prendendo per mano Danielle ed avviandosi
fuori.
In
macchina, ovviamente, Carrie aveva insistito per stare in mezzo tra me
e Joe "così
io e Nick possiamo chiacchierare" aveva detto. Beh
non era stato proprio così, lei aveva ciarlato
continuamente di
mille cose delle quali non ricordavo neanche una e ad un certo punto mi
era sembrato di sentire la sua mano sul mio ginocchio.
Non vedevo l'ora
di scendere da quella macchina ed allontanarmi da lei.
Dopo un quarto d'ora di macchina mi accorsi che non sapevo neanche dove
dovevamo andare.
- Dove si va?- chiesi a Kevin che era alla guida
- Oh già scusa, non te lo abbiamo detto. Al Deux, va bene?-
chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore
-Certo- risposi in una smorfia
Il Deux non era tra i miei locali preferiti, era frequentato da gente
con la puzza sotto al naso tra cui molti personaggi famosi, ma dal
momento in cui non potevamo andare in un locale qualsiasi senza essere
assaliti dalle fan, eravamo costretti a frequentare locali come quelli
se volevamo salvaguardare la nostra incolumità.
Arrivati al Deux entrammo dall'entrata VIP sotto gli sguardi e i
commenti di quelli che ci avevano riconosciuto.
-Ho trovato un tavolo!- disse improvvisamente Joe strillando
- Calmati Joe- lo ammonì Kevin paziente.
Ci avviammo verso il "presunto" tavolo ed arrivati a pochi metri da
esso mi bloccai senza parole.
Tre ragazze dall'aria molto familiare erano sedute al tavolo accanto al
quello
libero che aveva visto Joe, una rossa, una mora ed una bionda. Si
voltarono, mi videro e dopo aver assunto un espressione stupita, Kate
fece uno dei suoi sorrisi per niente rassicuranti, Jamie invece fece un
sorriso sincero e Lexus come sempre, fece una smorfia.
- Nick!- mi salutò Kate alzandosi e vidi sott'occhio i miei
fratelli assumere un'espressione stupita
- Ciao Kate- la salutai avvicinandomi - ciao ragazze- salutai poi
rivolto alle due
" e Ronnie?" volevo chiederle, ma mi trattenni.
Jamie rispose al mio saluto con un flebile "ciao" e Lexus si
limitò a fare un cenno con la testa.
Joe dietro di me si schiarì la voce ed io mi feci di lato.
-Ragazze loro sono Joe- indicai mio fratello che fece un cenno con la
mano -Kevin e Danielle- indicai mio fratello con la ragazza - e lei
è Carrie- aggiunsi svogliatamente - Ragazzi loro sono Kate,
Jamie e Lexus, delle mie compagne di scuola- aggiunsi indicando una per
una le ragazze.
Finite le presentazioni stavamo per sederci al tavolo accanto al loro
quando Kate ci fermò
-Perchè non vi sedete qui con noi?- disse con stampato il
sorriso sulle labbra e beccandosi un occhiataccia da parte della rossa
-ottima idea- rispose Joe sedendosi accanto alla bionda
Gli rivolsi un occhiataccia mentre mi sedevo anche io con loro,
ovviamente con Carrie attaccata alle costole. I ragazzi iniziarono a
parlare del più e del meno e per più di una volta
dovetti
sforzarmi di non tirare fuori il nome di Ronnie, dovevo ammettere che
ero un pò deluso di non averla trovata assieme a loro, ma
dopo
tutto ero uscito per non pensare a lei.
- Hei, io non ho aderito al progetto
"adotta i Jonas&famiglia"-
sentii una voce vicina che mi provocò un brivido lungo la
schiena.
Ci voltammo tutti verso la voce e per un attimo che sembrò
durare secoli mi mancò il respiro.
Ronnie stretta in un tubino nero, i capelli lasciati sciolti ed a
differenza delle altre volte gli occhi non erano cerchiati di nero,
aveva solo un pò di rossetto bordeux e i suoi occhi del
colore
dell'oceano risplendevano anche con la poca luce che c'era nel locale,
era in piedi di fronte a me che guardava le sue
amiche sconcertata, in mano aveva quattro bicchieri dal contenuto
ignoto, ed era bellissima.
- Ronnie, finalmente!- disse Kate -visto che coincidenza? Li ho
invitati io a sedersi al nostro tavolo-
- Ovviamente, non avevo dubbi- disse alzando un sopracciglio
Si voltò verso di me e quando i suoi occhi incrociarono i
miei il mio cuore ricominciò ad aumentare i battiti.
- Che fai mi segui?!- chiese sarcastica, ma non attese una mia risposta
che comunque non sarebbe arrivata poichè ero ancora
imbambolato
a fissarla.
- Beh voi due vi conosco già- disse rivolta a Joe e Kevin
mentre posava i bicchieri sul tavolo
Poi si avvicinò a Danielle -Io sono Ronnie- disse
allungandole la mano
- Danielle, molto piacere. Nick mi ha parlato molto di te.- disse in un
sorriso ed io spalancai gli occhi fulminandola
Ronnie fece una smorfia e si rivolse a Carrie -Ronnie- disse porgendole
la mano che Carrie strinse riluttante -Carrie- disse poi.
- La ragazza di Nick immagino?- chiese con un sorriso strano
-No- dissi brusco io e me ne pentì subito dopo quando vidi
gli
sguardi di tutti addosso, sbalorditi per la mia reazione brusca
-è la cugina di Danielle- aggiunsi con
un tono meno aggressivo.
-Capisco- rispose semplicemente lei ed andò a sedersi tra
Jamie e Lexus
- Sex on the Beach per Jamie, Long Island per Lexus, Blue Angel per
Kate ed uno squallido thé alla pesca per me - disse
con una
smorfia distribuendo i bicchieri
-Scusate, ma voi non avete mica 21 anni?- chiese Kevin sconcertato
- No, ma il barista è nostro amico- rispose Ronnie
sorridendo furba
- E come mai tu thé alla pesca?- chiese Joe
- Dopo mi tocca guidare. Bere si, ma con responsabilità-
rispose sorseggiando il suo the.
Dopo un pò ripresero a parlottare tra di loro formando
inconsapevolmente piccoli gruppi: Kevin, Danielle, e Jamie
parlavano coincitati di qualcosa, ma non riuscivo a capire l'argomento;
Joe e Kate parlavano della musica e di quale fosse il genere migliore
secondo loro; infine Lexus e Ronnie parlottavano tra di loro a bassa
voce.
Più volte avrei voluto alzarmi ad andare vicino a loro,
vicino a lei,
ma non l'avevo fatto per due motivi: 1. mi sembrava un gesto
troppo...troppo schietto e conoscendola non mi sarei stupito se avesse
avuto una delle sue reazioni
alla "nessuno ti ha
invitato Jonas". 2. Comunque accanto a me c'era
Carrie ed anche se non mi andava a genio mi pareva scortese lasciarla
lì da sola.
Quindi per la maggior parte del tempo ero andato avanti scambiandomi
occhiatine fugaci con Ronnie, mentre fingevo di ascoltare quello che
diceva la
ragazzina accanto a me.
- Nick? Nick?! Mi stai ascotando?- chiese Carrie strappandomi dai miei
pensieri
- Certo- risposi, non avevo idea di cosa stesse dicendo
Sbuffò ed accavallò le gambe -C'è
qualcosa che non
va? Ti vedo distratto- disse lanciando un'occhiataccia a Ronnie
tutt'altro che discreta.
- No, tutto bene- risposi facendole un debole sorriso
Lei mi sorrise di rimando ed inaspettatamente mise un braccio attorno
al mio collo e si avvicinò al mio orecchio -Sai, non ho
fatto
che pensare a te in quest'anno- sussurrò ed allontanandosi
mi
stampò un bacio all'angolo della bocca. Rimase con viso al
pochi
centimetri dal mio e dallo stupore non riuscivo ad allontanarmi,
è vero che era stata abbastanza schietta nei suoi
comportamenti,
ma non era stata mai così diretta. Non sapevo cosa fare, non
volevo rifiutarla d'avanti a tutti, mi sarebbe dispiaciuto per lei, ma
assolutamente non volevo che mi baciasse, sopratutto non d'avanti a lei.
Vidi il suo volto farsi sempre più vicino e
degluttì incapace di fare qualunque cosa.
Il rumore di un bicchiere che sbatteva sul tavolino di vetro ci fece
sobbalzare e presi l'occasione al volo per allontanarmi da Carrie, mi
voltai ed a sorpresa scoprì che era stata Ronnie a sbattere
il
bicchiere ed ora stava in piedi che guardava fisso di fronte e lei.
- Scusate, vado un attimo al bagno- disse facendosi spazio tra le gambe
che occupavano il passaggio.
Rimasi immobile a guardarla basito. Aveva visto tutto? Per
questo si era alzata? e se era così, perchè lo
aveva
fatto? Troppe domande, nessuna risposta.
- Ti spiace se vengo anche io?- disse a sorpresa Danielle alzandosi
- Certo, vieni- disse titubante ed assieme si avviarono verso il bagno.
Io e Kavin ci sbambiammo un'occhiata confusa poi il suo sguardo
caddè su Carrie accanto a me e per poco non scoppiava a
ridere.
Sbuffai e mi spostai impercettibilmente scostandomi da lei.
In quel momento desideravo ardentemente avere il super udito di Super
Man per sapere cosa succedeva in quel bagno.
Ronnie
- Scusate, vado un attimo in bagno- esclamai irritata.
Ero andata lì per passare una bella serata tra amiche e
dovevo
subirmi Nick Jonas alle prese con la sua ultima conquista?
- Ti spiace se vengo anche io?- chiese la ragazza di Kevin, Danielle.
-Certo, vieni- risposi un pò incerta e mi seguì
verso la toilette.
Non dovevo andare in bagno, volevo solo restare cinque secondi da sola
e mi ritrovavo quest'estranea dietro?! Perfetto.
Arrivate al bagno le feci un sorriso tirato e mi fiondai nel primo
bagno libero fingendo di fare qualcosa, quando uscii vidi
Danielle appoggiata ai lavandini che sorrideva nella mia direzione.
Mi misi accanto a lei e mi lavai le mani
- Così tu e Jonas I state assieme- chiesi tanto per non
rimanere in silenzio
- Già- rispose in un sorriso mentre le si illuminavano gli
occhi. Si vedeva lontano un miglio che era innamorata persa.
Annuì e mi spostai di lato aspettando che l'asciugatore
asciugasse l'acqua sulle mie mani.
-Tu e Nick siete nella stessa classe?- domandò guardandomi
Annuì senza rispondere.
-Sbaglio o non siete proprio migliori amici?- chiese
- Non sbagli- risposi voltandomi per guardarla
- Come mai allora sei saltata quando hai visto Nick con Carrie?-
domandò a bruciapelo sempre sorridendo
Diritta al sodo eh? - Io saltata?Che idiozia- sbottai irritata,
che diavolo voleva da me?
- Scusa, non volevo essere invadente- Disse dandomi le spalle e
guardandosi per un secondo allo specchio. Poi si girò di
nuovo
verso di me.
-Solo che conosco Nick, ed in questi giorni l'ho visto passare dalla
depressione totale alla felicità più estrema,
tutto solo
per un tuo minimo gesto. Non vorrei ci rimanesse male, capisci?-
era una
specie di minaccia?
- Io e Nick abbiamo già chiarito la situazione, non abbiamo
bisogno di parlare attraverso terzi- dissi dura
Fece una risatina breve.
-Ronnie, non prendermi come una minaccia. E solo che voglio bene a Nick
come ad un fratello e per quanto tu possa nasconderlo so che anche tu
infondo ti stai affezionando a lui- rispose convinta
- e tutto questo lo hai capito in un ora?- chiesi scettica.
Pensava di avermi capito
così affondo in un'ora da poter interpretare i miei pensieri?
-No, l'ho capito dal povero bicchiere che sbatteva sul tavolo- sorrise
ancora e si avviò verso la porta -un giorno mi ringrazierai
per
queste parole- ed uscì
Assurdo. Ma che tipo strano. Insomma mi conosceva da cinque minuti e
già si sentiva in diritto di giudicare i miei gesti?
Secondo lei, quindi, avevo sbattuto quel bicchiere sul tavolo per cosa?
Perchè ero gelosa?
"Assurdo"
pensai mentre mi avviavo verso il nostro tavolo.
Quando tornai indietro la situazione era un pò diversa da
come l'avevo lasciata.
Nick ora era seduto accanto a Kevin ed accanto ad ognuno di loro c'era
un posto libero, Jamie e Lexus erano impegnate in una conversazione e
Kate, Joe e Carrie parlavano tra di loro.
Stavo per sedermi accanto a Kevin quando, ovviamente, lo fece Danielle.
Bene, Le opzioni erano tre: o mi sedevo a terra, cosa davvero poco
appropriata viste le circostanze, o mi sedevo accanto a Carrie, meglio
di no considerando la mia poca tolleranza verso le persone come lei, o
accanto a Nick.
Sospirai e mi sedetti accanto a lui cercando di non guardarlo negli
occhi.
- Hei- disse non appena mi sedetti
- Hei- risposi guardandolo di traverso
- Non credevo che frequentassi locali come il Deux- disse sorridendomi
- Già, vedi nonostante il nome non è un'esclusiva
per gli
Dei come te- risposi acida ancora innervosita dalla conversazione
precedente.
- Oh è evidente, altrimenti quella tipa non sarebbe potuta
entrare- disse sghignazzando
Seguii il suo sguardo fino a trovare una ragazza abbastanza in carne
con un vestito attillato rosso fuoco, i capelli alzati in quello che
doveva essere uno chignogn con una rosa rossa enorme che le prendeva
quasi tutta la testa ed un rossetto dello stesso colore del vestito.
Scoppiai a ridere seguita a ruota da lui.
- Sai mi sono sempre chiesto, ma la gente così a casa non ha
gli specchi?- rise ancora
- Un pò li invidio sai- dissi abbassando lo sguardo
- Oh beh se vuoi posso farti fare per un mese una dieta a base di
Burger King, vedrai che diventerai come loro- rispose sorridendo ancora
- Stupido- sorrisi dandogli un leggero buffetto sulla mano.
Appena le nostre mani si sfiorarono un brivido corse lungo la schiena e
ritirai di scatto la mano guardandolo negli occhi.
Era strano. Era come se una calamita li tenesse uniti, io cercavo,
volevo staccarli dai suoi, ma aveva uno sguardo così intenso
che
non ci riuscivo. Il silenzio che seguì i nostri guardi era
strano, non era un silenzio imbarazzante, neanche un silenzio pieno di
sottintesi, era un silenzio che non seppi classificare.
Restammo a fissarci per non so quanto tempo prima di
essere svegliati da Kate.
- Ragazzi, noi tutti rimarremmo ore a guardarvi mentre vi fissate con
sguardo da pesce lesso, ma credo che sia ora di andare- sentii la
voce di Kate
Mi girai e con imbarazzo notai che tutti ci stavano fissando ed in
particolare notai lo sguardo soddisfatto di Danielle.
Mi alzai di scatto infilandomi il coprispalle, che serviva davvero a
poco -Andiamo- dissi verso gli altri che erano già pronti.
Fino all'uscita stetti molto attenta a non incrociare di nuovo lo
sguardo di Nick, poi arrivati fuori sospirai e mi voltai verso
l'allegra comitiva.
-Beh è stato un piacere- dissi rivolta agli altri seguita
dalle mie
amiche, mentre Nick continuava a fissarmi con un aria strana ed io
facevo di tutto per non incrociare il suo sguardo.
Alla fine sospirai e mi costrinsi a guardarlo, almeno il tempo di uno
"ciao".
- Ci vediamo domani a scuola- disse Nick guardandomi serio
- Certo- degluttì
Si salutarono tutti e ci avviammo ognuno verso le proprie macchine
-Ronnie!- sentii qualcuno chiamarmi e mi voltai vedendo Nick che
sorrideva nella mia direzione
- Ricordati che domani devi dirmi perchè li invidii!-
Sorrisi ed annuii salutandolo con la mano.
Mi voltai e continuai a camminare verso la macchina accompagnata dalle
mie amiche che parlavano, ma non sapevo neanche di cosa, la mia mente
era da tutt'altra parte.
EEEEccoci qui.
Beh francamente questo
capitolo a me non piace per niente, credo che sia il più
brutto che abbia scritto sino ad ora, quindi accuserò i
vostri commenti negativi in silenzio.
Time of thaaaaaaaaaanx!
Grazie come sempre a chi
ha messo questa storia tra i preferiti(e che credo che quando
leggerà questo cap, la rimuoverà di corsa):
1
- BENNYY
2 - blinkina
3 - Brucy
4 - cussolettapink
5 - debby95
6 - fabiolita
7 - FallInLove
8 - ffdipendente
9 - glokky
10 - lovebug
11 - mattiuzza
12 - mery91g
13 - micialisa
14 - mione94
15 - SamCrush
16 - sbrodolinalollypop
17 - Stero_Love96
Ed infine, o voi
che recensite *O* :
Ryry_: ed il premio per "la scoperta dell'America va"....a Nicholas
Jonas! Si, finalmente ci è arrivato xD Oh beh per quanto
riguarda Ronnie la vedo bella dura!
Un bacio al prossimo Chap.
wolfgirl92: figuuuuuuurati, ti capisco alla perfezione, la scuola
sopratutto in quest'ultimo periodo è molto stressante! Spero
che avrai comunque il tempo di leggere anche perchè da ora
in poi la situazione di sbolccherà un pò. Credo.
xD
Ithil_Elendil: Hei! Mi fa davvero piacere che abbia commentato,
significa quindi che la mia storia ha iniziato a convincerti totalmente
=D Beh so che la trama all'inizio forse non è molto
accattivante, ma non mi sono mai piaciute le storie del tipo "si
incontrarono, il giorno dopo si amarono alla follia e vissero tutti
felici e contenti", come non credo che piacciano ne a te ne alla
maggior parte delle persone dotate di buon gusto. Beh apparte questo
ogni vostra critica costruttiva sarà accettata con grande
umiltà. quindi ti prego di non aver esitazioni e dire la tua
opinione affinchè possa migliorare ulteriormente, senza
paura di offendere. Beh al prossimo capitolo! un bacio.
FallInLove: ahahahahahaha intuisco che il capitolo ti è
piaciuto xD Spero che non abbia cambiato idea con quest'altro xD
Per quanto riguarda la tua FF, in questi giorni ho avuto il modo di
leggerla e devo dire che la trama è molto carina, e non
preoccuparti dei commenti, ai primi capitoli è normale
averne pochi e niente. Se posso osare a darti un consiglio
però, non far accadere le cose troppo in fretta, chi va
piano va sano e va lontano, no?
Spero di non averti offeso in qualche modo il mio voleva essere solo un
consiglio spassionato! un bacio al prossima chap!
il phard di biancaneve: Oh mia seguacia *-* Non ho più
parole ormai per dire quanto amo te ed i tuoi commenti stramega lunghi
che mi fanno incantare davanti al pc U_U Mi spiace se questo capitolo
è stato un pò deludente, prometto di rifarmi in
seguito! Un baaaaaacio!
SamCrush: Mi fa tanto piacere che ti sia piaciuto *O* anche se "tenero"
non è l'aggettivo più adatto che darei a Ronnie
ahahahahaah Perdonami per questo capitolo orribile U_U I'm so sorry! Un
bacio al prossimo chap
|
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Capitolo 12 *** Sorry seems to be the hardest word ***
Salve a tutte mie care^^
Beh dai ho aggiornato
abbastanza presto,non credevo di farcela in così poco tempo,
pensavo peggio sinceramente!
Ad ogni modo, mi
è un pò dispiaciuto vedere che nello scorso
capitolo siano diminuite le recensioni, ma vi capisco siccome non era
un granche.
Spero che questo capitolo
vi sia piaciuto di più e quindi che recensiate.
Non mi resta che augurarvi
buona lettura^^
Sorry seems to be the hardest word
Ronnie
Era da un paio di giorni che la mia vita stava prendendo una
brutta piega.
"scuola-casa/casa-scuola".
Questa noiosissima routinne, stava distruggendo il mio animo da ribelle
anticonformista.
Era talmente terribile che anche le ripetizioni con
Nick stavano diventando quasi una normale routinne per me. Quasi.
Non mi piaceva affatto.
Mentre mi dirigevo verso l'aula mensa speravo con tutta me stessa che
dietro quella porta ci fosse Mick Jagger ad improvvisare un live, una
scimmia che ballava la macarena, Lexus che sorrideva angelica spargendo
petali di rose gridando "Make Love Not War!". Insomma qualcosa di
imprevedibile e totalmente assurdo.
Ovviamente così non fu e quando entrai in sala mensa
sospirai
guardando quel branco di...esseri
Senza perdere tempo mi avviai al tavolo dove sedevo tutti i giorni con
le ragazze che come sempre erano già lì ad
attendermi.
Mi buttai letteralmente su una delle sedie che circondavano il tavolo
sbuffando per la centesima volta, annoiata.
- Ecco, anche
felicità
è arrivata per unirsi a Brontolo ed il Grande Puffo- sorrise
Kate riferendosi a Lexus e Jamie. Credo non ci sia bisogno di spiegarvi
chi era chi.
Appoggiai i gomiti al tavolo guardando fisso difronte a me.
-Qualcosa non va?- chiese Lexus accigliata
- E' possibile essersi stufati della scuola dopo soli quindici giorni?-
chiesi retorica passandomi una mano tra i capelli.
-Oh, lo saresti stata dal primo giorno di lezione se avessi un
professore di
storia come il mio- sbotto Nick sbattendo il suo vassoio quasi vuoto
sul tavolo e sedendosi accanto a me e sopratutto, senza alcun invito.
Altra routinne. Dopo quell'incontro casuale al Deux, Nick ormai sedeva
con noi
tutti i giorni sotto lo sguardo accigliato di Lexus e quello divertito
di Kate che non perdeva mai tempo per lanciarmi frecciatine.
-Buongiorno anche a te Rockstar- salutò sarcastica Jamie
addentando un trancio di pizza.
-Lo odio!
Il professor Bernard è così irritante!-
sbuffò rosso in viso
-Ora sai cosa provo quando sto con te e ti ricordo ancora una volta che
nessuno ti ha invitato a sederti con noi- lo punzecchiai io ed in
cambio lo vidi alzare gli occhi al cielo.
-Kate per te va bene se siedo qui?- chiese alla mia amica
- Certo- rispose lei sorridendo nella mia reazione
-Jamie?- chiese saltando volontariamente Lex
- Si, certo- sorrise sincera lei
-Lexus?- chiese un pò dubbioso e lei rispose con un'alzata
di spalle annoiata, come a dire "come ti pare".
E così anche l'ultima delle mie amiche sane di mente mi
aveva
tradito corrotta da quel sorriso angelico di quella Pop star da quattro
soldi.
-Ecco, visto?!- chiese soddisfatto rivolgendomi un occhiata divertita
Ricambiai incrociando le braccia sotto al petto e sbuffando.
-Oh andiamo, tutti con questi visi lunghi!- esordì Kate
sorridente come sempre - ma non temete, qui c'è qualcuno con
buone notizie- aggiunse poi indicandosi
-Hanno inventato un nuovo regiseno push up appositamente per te?- la
punzecchiò Lexus riferendosi alla sua piattezza
-No- rispose lei guardandola male
- Extention al cervello per la nostra Rockstar?- provò di
nuovo
beccandosi anche lei un'occhiataccia da parte della "Rockstar" in
questione.
-Neanche- rispose Kate
-Ci sono! Un nuovo smalto che si intona perfettamente al tuo surface
sul petto!-
-Lex, la vuoi smettere? E' una cosa seria- affermò lei
offesa incrociando le braccia al petto
Tutti, compreso Nick, alzammo un sopracciglio scettici al sentire la
parola "serio" uscire dalla bocca di Kate.
-Smettetela di guardarmi così o non vi dirò
nulla!- esclamò imbronciata
- E vabene, su, di cosa si tratta?- chiese Jamie paziente
- Beh sono due cose in realtà, una bella ed una bella, ma un
pò meno-
La guardai confusa, non del tutto certa di aver capito il suo preambolo
ingrovigliato.
-Quindi?- la esortai io e lei parve contenta di vedere un
briciolò di curiosità
-Quindi...ricordate le foto che mandammo a Jacqueline Brounette?-
chiese retorica
-Come potrei non ricordare? Mi sono costate quattrocento punture di ago
e tre ore di
scatti in tutte le posizioni- dissi rabbrividendo quasi al ricordo.
-Jacqueline, chi?- chiese Nick con la bocca piena
-Jonas, non solo ti siedi al nostro tavolo senza invito, per di
più sputacchi cibo qua e la?- sbottai acida allontanandomi
da
lui, che sospirò alzando gli occhi al cielo.
-Jacqueline Brounette strimpellatore
di chitarra dal cervello bacato-
disse Kate offesa dal fatto che non avesse riconosciuto una delle sue
stiliste preferite.
-Sbaglio o oggi siete più belligeranti nei miei confronti?
Più del solito intendo, ovviamente-
chiese masticando ancora con
la bocca aperta e dal sorriso con cui accompagnò le sue
parole stavolta lo stava fecendo apposta per darmi sui nervi.
Cercai di fare appello al mio buon senso e di non assalirlo
chiudendogli quella boccaccia con una saldatrice una volta e per
sempre. Sospirai e cercai di rispondere senza urlare.
-Jacquelinne Brounette è una stilista molto conosciuta,
è
la regina indiscussa della moda alternativa, e qualche giorno fa Kate
le ha mandato delle foto dei suoi abiti con la speranza di un suo
parere- spiegai paziente.
Lui spostò lo sguardo da me a Kate stupito -Tu cuci abiti?-
chiese sorpreso guardandola
-Non solo. Invento, disegno ed infine cucio- dichiarò con un
sorriso soddisfatto.
-wow- disse lui ancora sorpreso
-Già, comunque qual'è il punto?-
domandò Lexus impaziente
- Il punto è che mi ha risposto!- rispose Kate saltellando
sulla sedia
- wow così presto?- chiese Jamie entusiasta
- Si, neanche io mi aspettavo una risposta così repentina,
si
vede che devono essergli piaciuti davvero- esclamò con gli
occhi
che le brillavano dalla gioia
- Beh e quali sono le due notizie che dovevi darci?- chiesi con un
sorriso
-Oh già. Beh la prima, la più straordinaria,
è che
tra tre settimane Jaqueline presenterà la sua nuova linea
proprio qui a Los Angeles e...- disse lei lasciando un momento di
suspance
-E...?- chiedemmo tutt'e quattro assieme con gli occhi sbarrati dalla
curiosità
-e mi ha proposto di organizzare una sfilata tutta mia il giorno prima
della sua- disse tutto d'un fiato sorridendo.
Il silenzio che seguì fu intenso e pieno di sorpresa, ma fu
presto sostituito dal nostro urlo di almeno venti decibel. Ci buttammo
tutte su Kate
dall'inteligenza primordiale
vagabondare per la sala.,
abbracciandola e riempiendola di complimenti,
tranne Nick ovviamente che stava seduto sulla sua sedia
e sorrideva felice.
Sapevamo quanto Kate si fosse impegnata per raggiungere quel risultato,
quante notti passate in bianco a disegnare e cucire qua e la, e
nonostante questo riusciva ad avere ottimi voti a scuola ed a correre
dalle sue amiche ogni qual volta avessero bisogno di lei, la cosa che
più adoravo di Kate era la sua forza di volontà,
se fosse
scoppiata una carestia lei sarebbe venuta da noi e ci avrebbe detto
"tranquille,
passerà" col suo solito sorriso rassicurante
sulle
labbra. Non si scoraggiava d'avanti a niente e per questo era arrivata
dov'era ora.
- e cos'era quella storia della notizia bella ma meno bella?-
chiesi curiosa sedendomi di nuovo al mio posto.
- Ecco. A Jacquelinne sono piaciuti molto i miei vestiti,
però
ovviamente per fare una sfilata devono esserci parecchi capi.
Conclusione, ho tre settimane per creare circa cinquanta vestiti- disse
sempre col sorriso sul volto come se la cosa non la toccasse poi
più di tanto.
-E come intendi fare?- chiese Lexus con la bocca spalancata
- Con tante notti in bianco, tanta caffeina e tanto aiuto dalle mie
modelle- rispose rivolgendoci un sorriso furbo.
-Conta su di me per qualsiasi cosa- le dissi prendendole una mano e lei
mi sorrise riconoscente
-anche su di me ovviamente- sorrise Jamie
- Oh beh se devo fare questo sforzo- disse sarcastica Lex
-Grazie ragazze, so che posso sempre contare su di voi-
-ehm- si schiarì la voce Nick probabilmente in imbarazzo
sentendosi escluso dal nostro quadretto -Kate per qualsiasi cosa puoi
contare anche sul mio aiuto. Insomma che so, se ti serve una stoffa che
si trova solo in Kazakistan sotto il monopolio dei
terroristi, sappi che farò di tutto per procurartela- disse
arrossendo.
Insomma non aveva ancora molta confidenza con le ragazze, ma si vedeva
che il suo aiuto era sincero e spontaneo, non era solo una frase di
circostanza. Mi fece piacere.
-Oh, credi di cavartela così?- chiese Kate maliziosa
sghignazzando
La guardai confusa non capendo il significato della frase. Cosa poteva
fare di più?
-in che senso?- chiese Nick confuso quanto me
-Nel senso che Jacqueline mi ha detto che le farebbe piacere se
iniziassi a fare una linea maschile. Tu mi servirai come modello-
spiegò indicandolo.
Stava scherzando, vero? VERO?!
Non poteva farmi una cosa del genere, non poteva, era la mia migliore
amica non poteva costringermi ad avere Jonas d'avanti ai piedi la
mattina a scuola, metà dei pomeriggi a casa per le
ripetizioni e
l'altra metà per le prove abito. Assolutamente no.
- Oh no. No no no no. Kate ti è dato di volta il cervello?-
sbottai dando un pugno al povero tavolo, facendo sobbalzare tutti.
- Perchè?- chiese lei innocente
- Perchè?! Kate, Nick ha già mille impegni. La
scuola, le
prove con la band, le ripetizioni di trigo.
Senza contare poi il
fatto che è un personaggio famoso, il suo agente non ti
darà mai il permesso per farlo sfilare per una firma
anonima, e
poi...-
- Mi farebbe molto piacere Kate.- affermò lui serio
guardandomi negli occhi
Aprì e chiusi la bocca senza riuscire a dire una parola.
- Grande! Sicuro che non ti faranno problemi?- chiese entusiasta Kate
- No, tranquilla- sorrise -Si da il caso che il mio agente sia mio
padre e lui di sicurò non avrà problemi, in
quanto alla
casa discografica troveremo un modo per convincerli tranquilla-
concluse rivolgendomi un occhiata.
-Comunque non intendevo farti sfilare, mi servi come modello per vedere
l'effetto finale degli abiti, ma ad ogni modo conto sul fatto che
verrai a
vedere la sfilata- sorrise Kate
-Non ti daranno dei modelli per sfilare o qualcosa del genere su cui
provare gli abiti?- chiesi disperata
-Si, Ronnie, ma potrò incontrarli solo una settimana prima
della
sfilata, e vorrei portarmi un pò avanti col lavoro se non ti
spiace- rispose dura
Ancora una volta rimasi senza parole. Non solo mi aveva fatto un torto
enorme, mi rispondeva anche male?!
Per il resto del pranzo rimasi al mio posto imbronciata, senza parlare
ne fare alcunche mentre Nick mi lanciava occhiate a metà tra
il
triste e l'arrabiato.
Io, dal mio canto, ero arrabiatissima.
Ero arrabiata con Kate perchè aveva preso questa decisione
senza
dirmi niente prima, lei sapeva benissimo che già facevo uno
sforzo enorme a convivere civilmente quelle poche ore con lui,
figurarsi giorni interi.
Ero arrabiata con Jamie e Lexus perchè non avevano
obbiettato, erano state semplicemente zitte.
Ed, ovviamente, ero arrabiata con lui, che aveva accettato.
Quando la campana suonò, mi alzai senza dire una parola e
sotto
gli sguardi sorpresi e confusi delle mie amiche voltai le spalle e me
ne andai.
It’s
sad, so sad
It’s
a sad, sad situation.
And
it’s getting more and more absurd.
It’s
sad, so sad
Why
can’t we talk it over?
Nick
-Stavolta
l'hai fatta grossa Kate-
sentii sussurrare Jamie mentre noi tutti fissavamo la figura di Ronnie
che usciva dalla sala mensa.
- Cosa ho fatto?- chiese innocente lei
Mi voltai a guardarla e per la prima volta vidi Kate se non triste,
almeno dispiaciuta.
Questo mi fece sentire in colpa non poco, non volevo che litigasse
con le sue amiche per colpa mia, anche se non avevo capito il motivo di
tanta rabbia.
Dire che ci ero rimasto male alla sua reazione era un eufemismo. La sua
reazione stava a significare che in tutti quei giorni mi ero illuso,
pensavo che tra me e lei stesse iniziando a nascere una seppur piccola
amicizia, o almeno che lei avesse iniziato ad apprezzarmi ed invece
evidentemente non
era così.
Il suo pugno che sbatteva sul tavolo mentre cercava di dissuadere Kate
era stato come un pugno diritto al petto.
Ma, se da un lato il suo gesto mi aveva intristito, dall'altro mi aveva
innervosiro parecchio.
Com'era possibile essere così cocciuti? Erano più
di due
settimane ormai che ci vedevamo regolarmente a scuola ed a casa sua per
le ripetizioni e credevo di averle dimostrato di meritare la sua
amicizia, ma evidentemente mi ero sbagliato.
Se in un primo tempo avevo pensato che quello che la frenasse fosse il
fatto che lei mi vedesse come una "star" viziata ora, che le avevo
fatto capire
che nonostante tutto ero un ragazzo con i piedi per terra come tutti
gli altri, davvero non sapevo perchè continuasse ad avercela
con
me.
E per quanto potessi continuare a scervellarmi per cercare di capire il
perchè, c'era solo un modo per scoprirlo.
Mi alzai dal tavolo di scatto sotto lo sguardo confuso delle ragazze e
mi voltai uscendo quasi di corsa.
Strinsi le mani in due pugni, talmente forte che quasi mi si fermava la
circolazione nelle dita, e volai per il corriodio in cerca di
Ronnie, quando la vidi non persi tempo. Allungai una mano afferrandole
il polso e, ignorando la carica d'elettricità che mi
attraversò la mano quando toccai la sua pelle, la strattonai
legermente facendola girare verso di me.
Mi guardò con uno sguardo duro, accigliato e sembrava stesse
per
dirmi qualcosa, probabilmente mandarmi al diavolo, ma non gliene diedi
il tempo.
-Si più sapere che problema hai?- sbottai rosso di rabbia
- Il mio problema si chiama Nicholas Jonas- urlò quasi lei,
tirando indietro il braccio per liberarsi dalla presa della mia mano
-Che cosa ho fatto adesso?!- chiesi esasperato lasciandole il polso e
alzando a mia volta la voce
-COSA HAI FATTO?!- ormai strillava -semplicemente sei entrato nella mia
vita senza alcun invito! Non c'è posto per le stelle ai
piani
bassi.-
In quel momento fu come se il mio cuore si fosse rimpicciolito. Non
aveva capito niente di me.
Feci una breve risata amara.
- Tu...come ho fatto a sbagliarmi così tanto sul tuo conto?-
scossi la testa deluso -pensavo che fossi diversa, pensavo che a te non
interessasse il fatto che fossi famoso, pensavo che a te fosse
interessato Nick, ma contrariamente a quello che pensavo tu hai dato
ancora più importanza al mio lato da star permettendogli di
oscurare quello che si nasconde dietro. Sei uguale a tutti gli altri,
guardi solo la superficie.-
Mentre pronunciavo quelle parole vidi la sua espressione colpita, lo
sguardo legermente accigliato e la bocca socchiusa per lo stupore delle
mie parole, vedendola lì, così vulnerabile mi
venne in
mente la Ronnie dolce e sensibile che avevo scoperto in quei giorni,
quella con le guancia sporche di farina che mi sorrideva imbarazzata,
quella che erava reagito in maniera positiva al mio diabete, quella che
fermava Kate quando vedeva il mio imbarazzo ad alcune sue domante.
Pensai di rimangiarmi tutto, ma mentre stavo
pensando a cosa dire lei assunse un'espressione vaga, cancellando ogni
traccia della Ronnie che conoscevo.
-Lasciami stare allora- sussurrò talmente piano che feci
fatica a sentire
Non ebbi il tempo di fare o dire niente che se n'era già
andata
lasciandomi lì senza parole e incapace di capire tutte le
strane
emozioni che mi stavano attraversando in quel momento.
Rabbia, tristezza, amarezza, dispiacere.
Ora, sopratutto, non sapevo cosa fare e c'era solo una persona che
avrebbe potuto aiutarmi.
What I got to do to be heard?
-Kevin!- urlai entrando in casa e sbattendo la porta
Appena le lezioni erano terminate mi ero buttato in macchina, cercando
di non superare i limiti, ed ero corso verso casa sicuro sul
da
farsi.
Andai in cucina e mi riempii un bicchiere con dell'acqua, ma prima di
bere urlai di nuovo il nome di Kevin che dopo un pò scese
con
indosso ancora il pigiama ed i capelli spettinati.
Aveva un espressione stupita e preoccupata, lentamente scese gli ultimi
scalini e continuò a fissarmi come se fossi un kamikaze
pronto
ad esplodere da un momento all'altro.
-Io non ho fatto niente- disse alzando le mani e mostrandomi i palmi
-Lo so- sbuffai -mi serve Danielle-
Si rilassò e prese posto su una sedia.
-E non potevi dirlo prima? Mi hai fatto quasi prendere un colpo!-
-Si, si. Dov'è Danielle?- chiesi ansioso mentre passeggiavo
avanti e indietro per la cucina
- E' a casa sua credo- rispose guardandomi con un sopracciglio alzato
- Non potresti chiamarla?- dissi aumentando il passo ed il respiro si
fece più pesante, mi stavo facendo prendere dall'ansia.
Si alzò guardandomi preoccupato e mi prese per le spalle
scuotendomi un paio di volte.
-Nick, calmati. Cos'è successo?- chiese preoccupato
Sospirai e mi sedetti su una sedia -Devo parlare con Danielle-
balbettai guardando un punto fisso sul tavolo
-Parlerai con Danielle, ma non farmi preoccupare. Cos'è
successo, magari posso aiutarti io?- chiese ancora
Lo guardai negli occhi dubbioso, l'unica che a quanto pare riusciva ad
interpretare i comportamenti di Ronnie era Danielle, mi serviva lei.
-Ho litigato con Ronnie- sussurrai -puoi aiutarmi?- sorrisi sarcastico
Si alzò in piedi di scatto e lo vidi frugare nei suoi
pantaloni, per poi estrarre il suo iPhone.
-Ci serve Danielle- disse portandosi il telefono all'orecchio.
Mentre aspettavo l'arrivo di Danielle, mi stesi sul divano ad iniziai a
fare zapping cercando con tutta la mia forza di volontà di
non
pensare a quello che era successo qualche ora prima.
Mi fermai distrattamente su un canale che trasmetteva la replica di una
nostra vecchia intervista, vidi me ed i miei fratelli seduti su tre
sgabelli bianchi, mentre rispondevamo educati al presentatore che ci
faceva domande sulla nostra carriera e sulla nostra vita.
-So che è una domanda banale ma...com'è la vita
da Rockstar?- chiese l'uomo in un sorriso
- oh è fantastico- rispose pronto Joe -è
bellissimo vedere che la gente apprezza la tua musica-
- E poi quando diamo concerti è un emozione unica sentire
migliaia di persone che cantano le tue canzoni- continuò
Kevin
- Per non parlare poi delle feste- risposi sarcastico io facendo ridere
tutti
Spensi la Tv e scaraventai il telecomando con forza nel muro d'avanti a
me.
Buttai la testa indietro nei cuscini e sospirai -Fa schifo essere una
Rockstar- sussurrai poi.
A che servivano la fama, i soldi, le feste se poi non potevo neanche
avere un amico sincero?
Forse mi sarei dovuto arrendere all'evidenza, forse aveva ragione
Ronnie, non potevamo essere amici e mai lo saremmo stati, forse...forse
se non mi fossi preso una stupida ed infantile cotta per lei ora avrei
avuto la forza di lasciarla andare.
Piegai il busto in avanti prendendomi la testa tra le mani sbuffando.
-Nick?- sentii una voce vicino a me
Alzai la testa e vidi Danielle guardarmi stupita con accanto Kevin che
invece mi guardava preoccupato, ero talmente assorto nei miei pensieri
che non li avevo neanche sentiti arrivare.
- Danielle, scusa se ti ho disturbato, ho bisogno di parlarti- le feci
spazio accanto a me
Danielle mi rivolse un sorriso rassicurante e si sedette guardandomi
tranquilla.
-Beh, vi lascio soli- si congedò Kevin rivolgendo un sorriso
ad entrambi
-Cosa c'è?- mi chese appena Kevin varcò la porta
-Non ci capisco più niente- sospirai curvando di nuovo la
schiena mentre guardavo le mie scarpe. Sentii la mano legera di
Danielle accarezzarmi la schiena con fare materno
- Ti va di dirmi cos'è successo?- chiese gentile
Sospirai ed iniziai a raccontarle cos'era sucesso quella mattina stessa
e com'era stato brutto per me accorgermi che non c'era stato nessun
progresso tra me e Ronnie in realtà.
-capisco- disse in fine accigliata quando ebbi finito di raccontarle
tutto.
-Davvero? Beata te perchè io invece non ci capisco un
accidente- borbottai sconsolato
Sorrise. -Cos'hai intenzione di fare ora?-
-Non ne ho idea. E' per questo che ho bisogno del tuo aiuto-
-Bene- disse sicura -Non devi fare niente-
-Come?- chiesi confuso
-Ascolta- iniziò mettendosi a sedere in modo da potermi
guardare
in faccia -domani tu la saluterai come se non fosse successo niente, ma
non farai altro. Non ti siederai con lei a pranzo, non le parlerai
durante la lezione, non farai niente. -sorrise soddisfatta
-Perchè?- chiesi non del tutto convinto
-Perchè deve accorgersi da sola che sente la mancanza di te
e
delle tue attenzioni. Quando lo capirà sarà lei
stessa a
venire da te e fare la prima mossa-
-E' il quando che mi preoccupa- risposi sarcastico.
Ora, io sapevo che in teoria è così, insomma ti
accorgi
del valore delle persone che ti circondano solo quando le perdi, ma era
anche vero che fino ad ora Ronnie non aveva mai agito secondo gli
standard, quindi anche questa volta sarebbe potuta andare diversamente.
-Ne sei sicura?- chiesi dubbioso
-Certo- rispose ancora solenne
-E se non reagisce come speriamo?- chiesi in un sospiro.
-Ti riferisci al fatto che lei non reagisce mai come ti aspetti?-
-Esatto-
-Non in questo caso. Fidati di me- sorrise ed io decisi di farlo.
Dopo tutto non si poteva andare pi in basso di così, no?
What
I got to do to make you love me?
What I
got to do to make you care?
What do I
do when lightning strikes me?
And I
wake to find that you’re not there?
Ronnie
Decisi
di andarmene da scuola un
ora prima per due motivi: il primo era che non ce la facevo a stare
chiusa lì dentro dopo quello che era successo,
secondo,
non avevo alcuna voglia di vedere Kate e le mie amiche all'uscita,
ne tanto meno avevo voglia di farmi accompagnare a casa da lei.
Presi la scorta di cookies che avevo in cucina e la poggiai sul tavolo,
mentre davo un occhiata al mio rifornimento di alcolici. Optai per la
vecchia cara bottiglia di Jack Daniel's e mi avviai verso la mia
stanza.
Buttai i cookies e la bottiglia di Jack sul letto e prima di
buttarmici sopra a mia volta accesi il Mac nel caso mi fosse venuta
voglia di sentire un pò di musica.
Mi sedetti sul letto a gambe incrociate ed iniziai a sgranocchiare i
miei cookies fissando il vuoto davanti a me.
Che giornataccia.
Non facevo altro che chiedermi come Kate avesse potuto farmi una cosa
del genere. Va bene, forse la mia reazione era stata un tantino
tratrale ed esagerata, ma proprio non ero riuscita a trattenermi, mi
sentivo tradita dalla mia migliore amica.
Strappai letteralmente il tappo e presi un lungo sorso del liquore che
subito mi diede
un legero senso di bruciore alla gola.
Mentre alla maggior parte delle
persone l'alcol inebetiva in me aveva un effetto rilassante e serviva
ad aprirmi la mente ed a raggionare meglio.
Mentre stavo per addentare il mio cookies un suono proveniente dal Mac
acceso mi informò che mi era appena arrivata una mail. Di
mala
voglia posai il biscotto nella scatola dov'erano gli altri e mi alzai
strisciando i piedi a terra fino ad arrivare al Mac.
"Nuovo messaggio da: Kate"
Diceva la scritta lampeggiante
sullo schermo.
Sospirai e mi sedetti alla sedia della scrivania, dopo cinque minuti
passati a fissare lo schermo decisi di aprire la mail.
"Ronnie,
sinceramente non so bene cosa
scriverti, so solo che non riesco a stare senza parlarci.
Se solo tu non fossi
così cocciuta ed egoista!
Mi
serviva un modello su cui provare i miei abiti e lui era l'unico
disponibile, ammeno che tu non voglia far provare gli abiti a tuo
padre.
Se tu non fossi così egoista avresti capito e non avresti
fatto storie.
E
se tu non fossi testarda come un mulo, impareresti che la vita vista
senza paraocchi è migliore. Guardati intorno e renditi conto
che ci
sono persone che farebbero di tutto pur di avere un tuo sorriso. In
quanto a noi, si forse ho sbagliato a non parlarne prima con te, e per
questo ti chiedo scusa. Ma andiamo Ronnie devi cercare di capire che tu
non sei al centro dell'universo e so che lo sai, ma ti stai comportando
come se lo fossi.
Impara a guardare al dilà del tuo naso"
Così finiva la mail.
Mi alzai dalla sedia di scatto ed afferrai il mio pigiama infilandolo
al volo.
Presi la bottiglia di Jack, l'iPod ed andai a sedermi sul tetto uscendo
dalla finestra.
E così ero egoista e testarda? E da quando in qua lei
parlava a favore di Nick?
Sospirai infilandomi le cuffiette e misi le canzoni secondo la sequenza
casuale.
"Sorry seems to be the
hardest world".
Ah ah. Canzone sbagliata.
Feci per premere il tasto per mandare avanti la canzone ma la voce di
Elton Jhon mi fece paralizzare il dito.
" What I got to do, to make you love me?"
Cosa deve fare ancora
quel povero ragazzo perchè tu gli dia un
opportunità?
Disse
una voce dentro di me. E ripensai a tutte le volte che aveva subito le
mie critiche in silenzio, tutte le frecciatine di Kate.
Presi un altro sorso e appoggiai la testa tra le mani. Dovevo dargli un
opportunità?
"what I got to do to make you
care?"
Cosa dovevano fare le mie amiche perchè io mi preoccupassi
davvero per loro?
Kate
si era spaccata in quattro tra la scuola le amiche ed i vestiti ed io
ero stata così egoista che avevo pensato solo al mio stupido
capriccio.
Lei per me avrebbe fatto questo ed altro. Ed io invece mi ero
comportata malissimo.
"sorry seems to be the hardest
world"
Per me chiedere scusa era stato sempre un limite invarcato.
Non ci riuscivo era più forte di me.
Ma stavolta avevo capito di aver sbagliato davvero nei confronti di due
persone che non se lo meritavano.
Kate
aveva ragione, ero stata così egoista che non avevo pensato
al fatto
che Nick per lei potesse essere un buon aiuto per portarsi avanti col
lavoro. Ed ero così testarda che avevo già
bollato Nick come "da tenere
alla larga" e non gli avevo dato neanche l'opportunità di
farmi
cambiare idea.
Beh se proprio non riuscivo a pronunciare quella parola, allora almeno
lo avrei dimostrato.
Entrai
di nuovo in stanza buttando la bottiglia e l'iPod sul letto e mi
infilai velocemente le scarpe, indossando poi la giacca ed uscendo come
un fulmine di casa.
Mi accorsi di essere in pigiama quando ero
arrivata ormai fuori al cancello e per me e la mia amica pigrizia era
impossibile fare dietro front.
Quindi, noncurante, mi avviai per le strade di Los Angeles con il mio
bel pigiama, verso una meta ben precisa.
Ed eccoci qui!
Allora,
vi è piaciuto?
Time
of thaaaaaaaanx:
Ringrazio
chi ha messo la storia tra i preferiti:
1
- il phard di biancaneve
2
- Ithil_Elendil
3
- lovatojonassister
4
- lully104
5
- mione94
6
- MissInBlack
7
- Ryry_
8
- SamCrush
9
- sbrodolinalollypop
10
- wolfgirl92
Ringrazio
chi l'ha messa tra le ricordate:
1
- ada12
2
- _____Jo_____
Ed
ovviamente grazie a chi l'ha messa tra le seguite:
1
- Aesial
2
- BENNYY
3
- blinkina
4
- Brucy
5
- cussolettapink
6
- debby95
7
- fabiolita
8
- FallInLove
9
- ffdipendente
10
- glokky
11
- lovebug
12
- mattiuzza
13
- mery91g
14
- micialisa
15
- mione94
16
- SamCrush
17
- sbrodolinalollypop
18
- Stero_Love96
Ed
infine, o voi che recensite *O* :
SamCrush:
Oh beh
allora si, Ronnie è tenerissima xD Ti è piaciuto
questo capitolo?
wolfgirl92: ooh sono
contenta che nonostante la scuola tu trovi il tempo di recensire *-*
Danielle sa il fatto suo eh? E' uno dei personaggi che più
mi piace in questa storia! ti è piaciuto il capitolo?
il phard di biancaneve:
tResor *O* beh si dai, il capitolo non era scritto benissimo la volta
scorsa, ma mi fa piacere tantissimo che tu abbia apprezzato comunque!
La parte dove Ronnie sbatte il bicchiere è stata bellissima
vero *O*?! muahahah ad ogni modo, mi raccomando qui ci vuole uno dei
tuoi capitoli lunghissimi! Un bacio, al prossimo chap!
Ithil_Elendil : aaaah non puoi
capire quanto mi faccia piacere leggere i tuoi commenti! Sono
dell'opinione che le critiche, se costruttive, servano a far crescere
ed imparare. E sono molto contenta che tu mi
dica sempre realmente cosa pensi, così posso rendermi conto
dei miei errori.
Tornando
alla storia, Kate è un personaggio che amo alla follia,
è come se fosse una bambina di diciassette anni, che
però ha i suoi momenti di grande maturità, come
credo vedrai in futuro. La simpaticissima Carrie ovviamente ci voleva
xD eh beh, spero davvero che ti sia piaciuto questo capitolo e che
continuerai a dirmi cosa ne pensi perchè mi fa davvero
piacere.
Un
bacio, al prossimo capitolo!
|
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Capitolo 13 *** indifference hurts ***
capitolo 13
Indifference hurts
Ronnie
Guardai
distratta l'orologio che portavo al polso. Le 21.00.
Fissai l'enorme casa rosa antico che mi trovavo difronte e poi passai
lo sguardo alle buste che avevo in mano: una era di Starbucks l'altra
era di Blockbuster.
Avevo preso i Muffin al cioccolato che lei adorava, con un cappuccino
poi ero passata a fittare "Ghost", film che io odiavo, ma
insomma dovevo pur autoinfliggermi una qualche punizione.
Mi feci coraggio e percossi il grande viale alberato fino ad arrivare
alla porta bianca. Bussai e paziente attesi che mi venissero ad aprire,
sperai con tutto il cuore che non venisse ad aprire proprio la madre.
La madre di Kate, con mio grande ribrezzo, era la persona
più
simile a mia madre che conoscessi: saccente, vanitosa, conformista,
snob. L'unica differenza
era che per fortuna mia madre non c'era quasi mai in casa, impegnata
nei mille viaggi con mio padre, la madre di Kate invece, era sempre
lì.
Dopo cinque minuti vidi la porta aprirsi lentamente ed una figura
snella apparì dietro ad essa.
Bene era proprio la mia giornata fortunata.
- Buonasera Signora Sunders- salutai educata cercando di nascondere
come potevo il pigiama
- Veronica? Cosa ci fai qui a quest'ora?- chiese squadrandomi
dall'alto.
Per lei alle nove di sera era notte fonda.
- Avrei bisogno di parlare con Kate- dissi ma lei parve non sentirmi.
Infatti notai che era parecchio interessata a scrutarmi dalla testa ai
piedi soffermandosi sopratutto sui pantaloni e la vidi spalancare
legermente gli occhi.
- E' un pigiama quello?- chiese indignata
Proprio mentre stavo per permettere alle mie manie omicida di sfogarsi
in libertà scaraventandomi sulla cara signora, la voce di
Kate arrivo dalle scale salvandomi dall'ergastolo.
- Mamma chi...?- si bloccò a metà delle scale
guardandomi
- cosa ci fai qui?- chiese dura incrociando le braccia al petto
Alzai la busta di Starbucks all'altezza del viso e feci un sorriso
-Muffin- dissi ma la sua espressione dura non fece una piega ed io mi
sentii letteralmente sprofondare.
Scese gli ultimi scalini e raggiunse me e la madre sulla soglia.
-puoi andare mamma, grazie- disse sempre con le braccia incrociate e
l'espressione accigliata
La signora Sunders se ne andò senza proferire parola, ma
ovviamente non prima di avermi lanciato una piccola occhiata di
disappunto.
- Perchè indossi i pantaloni del pigiama?- chiese Kate con
voce piatta
- Mi hai fatto la stessa domanda di tua madre. Agghiacciante, non
trovi?- chiesi sarcastica cercando di strapparle un sorriso
- Entra- disse semplicemente lei mentre si faceva di lato per farmi
spazio
Sospirai ed entrai chiudendomi la porta alle spalle.
La seguì in camera sua dove le luci erano spente ad
eccezione
della piccola lampada sulla scrivania che illuminava un blocco da
disegno.
Mi avviai alla scrivania lasciando Kate sulla porta e, dopo aver
appoggiato le buste su un lato libero del grande piano guardai il
foglio sulla quale erano disegnati una gonna scozzese e quello che
sembrava essere un bustino.
-Le prime bozze?- sorrisi voltandomi verso di lei che semplicemente
annuì ed andò a sedersi sul letto.
Sospirai levandomi la giacca e poggiandola su una sedia.
-Kate dobbiamo parlare- dissi mentre mi sedevo sul letto difronte a lei
-oggi non sembravi molto in vena di chiacchierare- ribattè
acida
- Lo so. Solo che quella cosa di far fare a Jonas il modello mi ha
colto di sorpresa- risposi senza poter evitare di fare una smorfia -
Perchè non me ne hai parlato pirma?- chiesi
- Perchè è stata un'idea improvvisa! Lo sai come
sono fatta, prima dico le cose poi ci penso-
- Capisco, ma tu lo sapevi che...-
-Che lo odi senza motivo?- sbottò lei interrompendomi
- Da quando in qua prendi le parti di Nick?- chiesi irritata cercando
però di rimanere calma. Ero andata lì per
chiarire non
volevo litigare.
-Da quando vedo quel povero ragazzo praticamente morirti dietro mentre
tu lo tratti come un appestato-
Sbuffai incapace di rispondere in maniera sensata.
-Perchè non mi spieghi qual'è il problema?-
chiese gentile tornando per un attimo la Kate di sempre.
-Il problema è che...io sto bene così. A me
bastate
voi, i concerti, una sana dose di alcol e lo shopping, in
questo
preciso ordine. Non voglio sconvolgere
quest'equilibrio capisci?-
Mi guardò scettica per un istante, poi vidi il suo viso
illuminarsi ed assumere un espressione sorpresa.
-Tu hai paura che tra te e Jonas III° nasca qualcosa- disse
indicandomi mentre continuava a terene la bocca spalancata
- Non dire idiozie!- sbottai alzandomi e mi avviai alla finestra
dandole le spalle
- Oh si si si - sghignazzò - è proprio
così mia
cara! Hai paura che tra te ed il caro Nicholas nasca qualcosa e quindi
saresti poi obbligata a dire addio alle serate libertine all'insegna di
sbronze, musica e sveltine- concluse sempre ridacchiando
- sei completamente fuori strada- dissi a denti stretti, voltandomi
verso di lei con i pugni serrati
- Oh non credo proprio mia cara, e te ne accorgerai presto, ma se vuoi
continuare ad illuderti un altro pò va bene- concluse
sorridendo.
Beh, se non altro l'avevo fatta sorridere.
-Che ne dici di lasciar perdere queste idiozie e guardare un bel film
mangiando muffin?- dissi afferrando la busta con DVD
Mi avviai verso la TV ed inserii il dvd nel lettore, poi andai a
sedermi accanto a Kate con i muffin.
-Che film hai preso?- chiese mentre prendeva un muffin dalla busta
- Ghost- dissi in una smorfia
- mmm...preferisci vedere ghost, che detesti, pur di non parlare di
Nick.
Altro chiaro segno che ti piace- disse rigirandosi il muffin tra le
mani con un sorriso furbo.
- Kate, ti consiglio di smetterla se non vuoi che ti faccia ingoiare
quel muffin a modo mio- sbottai ed in cambio lei ridacchiò
- okkay, solo una domanda- disse sorridendomi
- solo una- risposi io guardandola di traverso
- cosa farai con Nick domani?-
Diedi un morso al mio muffin pensando alla risposta.
Bella domanda. Cosa diavolo avrei fatto?
- non ne ho idea- risposi sincera -credo che mi tocchi parlargli-
sospirai
-Bene- sorrise lei
- Beh, noi due invece? Pace?- sorrisi cercando ancora una volta di
sviare il discorso
- mmm...prima devo farti qualche domanda- disse con aria pensierosa
-Spara-
- perchè sei in pigiama?- chiese secca
Ridacchiai e le spiegai tutto: che stavo per andare a dormire quando mi
ero resa conto di aver sbagliato e che non avrei riuscito a dormire
senza prima chiarirmi con lei, e quando mi ero accorta che avevo il
pigiama era ormai troppo tardi.
- quindi sei entrata da starbucks in pigiama?- chiese mentre rideva
-esatto-
- ed anche da blockbuster- disse scoppiando a ridere ed io la seguii a
ruota.
-sono perdonata?- chiesi una volta che ci fummo calmate
- direi di si- rispose asciugandosi le lacrime -insomma dove la trovo
un'altra amica che girerebbe per le strade di Los Angeles in pigiama
per fare pace con me?- e scoppiammo nuovamente a ridere.
Quella sera dormii a casa di Kate, da un lato mi sentivo serena
perchè avevo chiarito con lei, dall'altro ero in ansia
perchè non sapevo proprio cosa fare e come comportarmi il
giorno
dopo con Nick.
Solo quando decisi di provare a non pensarci più
riuscii a chiudere occhio per qualche ora, ma avevo sempre il suo
pensiero fisso.
-Buongiorno raggio di sole!- urlò Kate mentre mi vide
entrare in cucina
Era seduta ad una sedia accanto alla tavola apparecchiata perfettamente.
C'era un vassoio pieno di muffin, cookies e schifezze varie, un
cappuccino fumante e succhi di tutti i tipi. Ma la cosa più
sconvolgente era Kate seduta composta
che sorrideva. Non mi sarei stupita poi così
tanto non fosse per il fatto che erano le otto del mattino.
-Kate? Sei proprio tu? La mia amica dormigliona a cui non le si
può rivolgere la parola di prima mattina altrimenti si viene
sbranati?- chiesi scettica prendendo posto accanto a lei
- No, quella sei tu mia cara. - sorrise porgendomi il cappuccino
- in effetti...- lasciai cadere il discorso prendendo un sorso di
cappuccino
- Ho pensato che preparandoti la colazione ti avrei addolcito per dopo,
sai quando dovrai parlare con Nick- sorrise furba
Quasi non mi strozzai col cappuccino sputacchiando qua e la, cercando
di riprendermi.
Avevo erroneamente dimenticato quel piccolo dettaglio.
-Bel modo di darmi il buongiorno!- sbottai pulendomi la bocca con un
tovagliolo
- Oh tu sai che dovrai parlare con, tu sai chi, vero?-
- Oh, no.
Hai guardato di nuovo Herry Potter, vero? Lo sapevo che prima o poi ti
avrebbe dato alla testa-
-Si, certo. Svia pure il discorso, ma sappi che, che tu lo voglia o no,
l'ora di trigonometria incomberà su di te. E allora tu...?-
chiese addentando un muffin
-io...?- chiesi retorica accigliata
- Oh, Ron! Non dirmi che non hai neanche minimamente pensato a cosa
dirgli?- chiese accigliata
-Non capisco perchè ti accanisci così tanto. Non
ho fatto
poi niente di così grave, gli ho solo ricordato quanto mi
sembri
assurda la storia che io e lui potremmo essere amici- risposi
abbassando lo sguardo. Ormai non ci credevo più nemmeno io a
quella storia.
- Nulla di così grave?! Gli hai praticamente detto che
è una star montata, stupida, superficiale...-
-E va bene, va bene.- la interruppì alzando una mano -forse
l'ultima volta mi sono lasciata prendere un pò la mano...-
ammisi sbuffando
- Un pò eh?- chiese retorica lei inarcando un sopracciglio
-Ok un pò troppo-
- e quindi cosa pensi di fare?- chiese soddisfatta
- parlargli?- chiesi con una smorfia
- che genio- disse sarcastica alzando gli occhi al cielo -cosa gli
dirai?-
- Kate, che diavolo ne so- sbottai irritata, non mi piaceva essere
messa sotto pressione già di prima mattina.
Sbuffò prima di prendere un altro sorso del suo cappuccino
- Va bene. Ti lascierò improvvisare, ma ti prego promettimi
una cosa-
-cosa?- chiesi cauta
- Non dargli dell'idiota-
Sbuffai -va bene-
- Non chiamarlo "star da quattro soldi"-
- ok -
- cerca di essere garbata, entro i tuoi limiti ovviamente-
-certo-
- non urlargli contro, non tentare di ucciderlo, o almeno non fargli
capire che stai pensando di farlo, non met- -
- Si! Credo di aver capito il concetto- dissi alzandomi dalla sedia
-ora se non ti spiace vado a prepararmi- dissi prima di voltarle le
spalle e salire al piano superiore.
Dopo aver fatto una doccia veloce, mi vestii svogliatamente e con Kate
mi avviai verso scuola.
Per fortuna Kate non mi inondò con la sua solita sfilza di
domande, anzi in macchina regnò un insolito silenzio, ma che
mi
permise di riflettere durante il tragitto.
Cosa avrei dovuto dirgli, precisamente?
Chiedergli scusa? Assolutamente, non ce l'avrei fatta.
Digli che mi dispiaceva averlo trattato male? come?
La prima ora di lezione passò troppo in fretta ed un
inaspettato
formicolio invase il mio stomaco nel momento preciso in cui misi piede
nella mia classe di trigonometria.
Che cosa stupida. Mi
dissi.
Dopo tutto non era così difficile, no? Non dovevo far altro
che
aspettare che lui entrasse ed allora gli avrei detto che ero
dispiaciuta per averlo trattato in modo sgarbato rivolgendogli
cattiveria gratuita.
Ecco, non era così difficile.
Allora perchè mi tramavano le gambe e sentivo l'impulso di
vomitare?
Presi posto al mio banco sollevata dal fatto che lui non fosse ancora
lì e cercai di regolare il mio respiro che stava diventando
affannoso.
Ma i miei sforzi vennero vanificati quando sentii la sedia accanto a me
spostarsi ed intravidi dei riccioli castani alla mia destra.
Potevo tranquillamente sentire il mio cuore battere all'impazzata e il
sangue scorrermi veloce nelle vene. Non ero una persona ansiosa, ma in
quel momento avrei fatto invidia a chiunque avesse problemi di ansia.
Mi obbligai ad alzare lo sguardo ed a posarlo sul ragazzo che mi sedeva
accando, sicura di aver trovato sul suo viso uno sguardo accusatorio,
ma quando mi voltai vidi che lui era voltato dall'altro lato e non mi
calcolava neanche di striscio.
Questo mi sorprese.
Mi schiarii la voce e lo vidi voltarsi verso di me.
- Oh, ciao- disse in tono piatto, quasi onnoiato.
-ciao- risposi accigliata
Mi ero persa qualche passaggio?
Non ero io quella fredda, distaccata e scorbutica e lui quello
sorridente, dolce e ben disposto nel miei riguardi?
Senza darmi l'opportunità di dire altro si voltò
ancora e
proprio mentre stavo per aprire la bocca per ottenere di nuovo la sua
attenzione la Ronds entrò in classe sbattendo delicatamente il
registro sulla cattedra e facendomi sobbalzare.
Che tempismo!
Per tutta la lezione non feci che lanciare occhiatine fugaci a Jonas,
che dal suo canto pareva non accorgersi nemmeno della mia presenza.
"E' quello che hai
sempre voluto, no?" chiese sarcastica una voce dentro di me
Certo. Certo che era quello che volevo.
E allora perchè provavo l'irrefrenabile impulso di buttare
il
banco per aria e piazzarmi di fronte a lui per fargli accorgere della
mia esistenza?
Fose avevo frainteso, forse era solo preso dalla lezione.
Si, sicuramente. Appena sarebbe suonata la campanella sarei andata da
lui a parlargli come due persone civili e mature. Proprio
così.
Quando finalmente l'ora terminò mi voltai verso di lui
sospirando, certa che sarebbe stato lui a rivolgermi per primo la
parola, invece lo vidi alzarsi, raccogliere i suoi libri ed avviarsi
verso l'uscita, senza degnarmi di un'occhiata.
Rimasi per alcuni secondi seduta al mio posto, incredula, dopo di che
decisi di alzarmi a mia volta ed uscire dall'aula.
- Jonas!- chiamai senza pensarci
Si voltò verso di me con un'espressione totalmente stupita
-Si? hai bisogno di qualcosa?- chiese ancora con quel suo tono
distaccato che mi fece sentire improvvisamente insicura.
-Ecco, io...volevo parlarti- dissi cercando di mantenere almeno un
pò di dignità tenendo la testa alta
- Oh- disse lui con uno sguardo accigliato -beh, mi spiace, ma devo
andare a lezione. Magari dopo, eh?- rispose prima di voltarsi e
lasciarmi impalata in mezzo al corridoio.
"Magari dopo?"
Nick
Magari dopo.
Non potei trattenermi dal sorridere dopo aver pronunciato quelle parole
e, sopratutto, dopo aver visto l'espressione allibita sul volto di
Ronnie.
Il fatto che l'avessi stupita era positivo, vero?
Dovevo ammettere però che mi era costato parecchio
dimostrarmi
indifferente, per questo quando ero in classe avevo preferito non
guardarla, temevo che guardandola negli occhi avrei ceduto all'istante
facendole gli occhi dolci. E mi ci era voluta un pò
di forza di volontà per mantenere il tono freddo e
distaccato
quando mi aveva fermato fuori l'aula. Beh dovevo ringraziare le mie,
seppur poche, esperienze come attore per essere riuscito a mantenere il
sangue freddo.
Eppure un dubbio stava iniziando a farsi spazio violentemente tra i
miei pensieri, distraendomi da tutto il resto.
E se avessi esagerato?
Insomma dopotutto dopo lezione era venuta a cercare di parlarmi e
dovevo ammettere che non mi ero aspettato così tanto da lei
e
molto probabilmente, anzi sicuramente, era il massimo che potevo
pretendere da lei. E se ora non sarebbe più venuta da me?
Avevo
mandato tutto a rotoli?
Invece di andare nell'aula di storia, dove mi aspettava il noiosissimo
ed odioso professor Bernard, feci una piccola deviazione e mi fiondai
in bagno chiudendo la porta alle mie spalle.
Avevo rovinato tutto, me lo sentivo, come sentivo che stavo per farmi
prendere dal panico.
Appoggiai una mano sulla tasta dei miei jeans e mi maledii per non aver
salvato il numero di Danielle, non mi andava di chiamare di nuovo
Kevin, ma a quanto pare era l'unica soluzione.
Per fortuna al terzo squillo Kev rispose.
- Fratello! Qual buon vento?- chiese urlando, come al solito.
- Mi serve il numero di Danielle- gli dissi sbrigativo
- Sono commosso dal tuo interesse nei miei confronti e si, grazie, io
sto benissimo. Tu?- chiese sarcastico
- Kevin ti prego non è il momento, è
un'emergenza, ho bisogno di parlare con Danielle- dissi disperato
- Un'emergenza? Per caso è Ronnie che vuole farti a pezzi
col motosega?-
- Kevin- sospirai passandomi una mano sul volto accaldato
- e va bene-
Per fortuna riuscii a farmi dare il numero prima di sera e riuscii a
farlo desistere dal farmi domande inutili e ed attaccare, ovviamente
non prima di avermi rivolto un "attento alle motoseghe" che ignorai
bellamente staccandogli il telefono in faccia.
Composi velocemente il numero di Danielle, non senza qualche
difficoltà dato che mi tremavano le mani, sperando che mi
rispondesse. Avevo dannatamente bisogno di sentire qualche parola
confortante che mi assicurasse di non aver appena fatto una cazzata.
-Pronto?- sentii la voce di Danielle, in sottofondo un vociare
indistinto tra cui mi parve di sentire qualche urla di qualche bambino.
-Danielle! Sono Nick, scusami se ti disturbo-
- Hey Nick. Figurati ero al parco con mia sorella e le mie nipoti. Cosa
c'è?-
- Danielle, io...- balbettai
- Nick è successo qualcosa?- chiese preoccupata dal tono
della mia voce
- Credo di aver fatto un disastro- piagnucolai
- un disastro? Racconta-
Sospirai e le raccontai quello che era successo qualche minuto prima.
-Ho fatto una cazzata, vero?- conclusi preoccupato
- una cazzata?! sei stato perfetto!- esclamò lei
- davvero? non credi che abbia esagerato?- chiesi preoccupato
- affatto, sei sulla strada giusta-
- Danielle, e se non mi parlasse più?-
La sentii sbuffare -Nick, rilassati. Vedrai che funzionerà-
- E se non funzionasse? Non posso presentarmi da lei e dire "hey stavo
schezando" e comportarmi come se nulla fosse-
- Funzionerà ti dico- rispose sicura - e se così
non
fosse hai comunque l'opportunità di starle vicino durante le
ripetizioni e le prove abito, e potresti far tornare tutto come prima-
rispose semplicemente
Mi sentii rassicurato da quelle parole, sopratutto dal tono sicuro con
lui accompagnò la sua affermazione.
- Va bene-
- ecco. Ora rilassati, fidati della tua Danielle e continua
così-
- Grazie mille Dani. Davvero, non saprei cosa avrei fatto senza di te-
- Oh non c'è bisogno di ringraziarmi stupido!-
Sorrisi. Santa Danielle, sarei stato perso senza di lei.
- Ora devo andare- disse - Elise e Emily mi stanno aspettando
perchè le spinga sull'altalena- sorrise
- Certo, a dopo- e riagganciai.
Uscii furtivamente dal bagno e mi avviai verso l'uscita.
Mi sedetti su una delle panchine fuori la scuola e decisi di aspettare
lì il termine della terza ora, poi ricordai che l'ora
seguente
sarei dovuto andare a pranzo.
Di solito sedevo al tavolo di Ronnie, ed ora?
Di certo non mi sarei seduto con loro.
Sospirai appoggiandomi con la schiena alla panchina fredda.
Dovevo ammettere che anche se le parole di Danielle erano state
alquanto confortevoli, una piccola ma insistente parte di me aveva
ancora paura che a causa dell'eccessiva testardagine di Ronnie il piano
fosse andato a monte.
Ogni volta che ci pensavo ero assalito da violenti crampi allo stomaco
a cui cercavo però di non dare peso.
Come avevo fatto a cacciarmi in quella situazione?
Con tutta la gente al mondo che mi adorava e mi voleva bene, proprio
lei doveva piacermi?
La risposta tuttavia, la conoscevo già da parecchio.
Nonostante fossi circondato da gente che mi apprezzava dubitavo che tra
di loro ci fosse qualcuno a cui stessi davvero a cuore o che mi
conoscesse realmente.
Ero così sicuro di poter ottenere tutto dalla vita, anzi di
averlo già ottenuto. Una famiglia stupenda, un lavoro che
adoravo ed un indipendenza economica.
Poi era arrivata lei. Un tornado dai capelli neri e la lingua tagliente
ed aveva sconvolto l'equilibrio nella mia vita facendomi dubitare delle
cose più semplici.
Com'era possibile che una singola persona capovolgesse in un modo
così assurdo la vita che mi ero costruito in diciassette
anni?
Non riuscivo a spiegarmelo.
Mi alzai svogliatamente guardando l'orologgio. Era ora.
Mi avviai con passo veloce verso la mensa e quando aprii la porta
combattei con me stesso per convincermi a non gettare nessuno sguardo
verso il tavolo dove sedeva Ronnie.
Presi una diet coke e mi avviai verso il primo tavolo libero, sperando
che nessuno si sedesse accanto a me, volevo starmene solo ad osservare
furtivamente Ronnie.
Quando mi voltai verso il loro tavolo notai che erano già
tutte
e quattro ai loro posti e nel momento esatto in cui la vidi lei
spostò il suo sguardo su di me.
Fu uno sguardò che durò non più di
qualche istante ma che mi fece rabbrividire.
Era uno sguardo duro ed accigliato ed in quel momento avrei fatto di
tutto pur di leggerle nel pensiero.
Distaccò lo sguardo dal mio e si appoggiò alla
sedia incrociando le braccia e guardando in basso.
Cattivo segno?
Ronnie
- Avanti Ron, va a parlargli- disse per la
centesima volta Kate
-No-
risposi tra i denti
- andiamo Ron!- la assecondò Jamie ed in cambio io sbuffai
- Oh, per amor del cielo, va!- sbottò allora Lexus
La guardai stupita.
- Ti ci metti anche tu ora? Non odiavi Jonas?- chiesi a bocca aperta
- certo che lo odio- rispose lei facendo schioccare la lingua - ma non
penso di poter sopportare ancora per molto queste due che continuano a
dirti di andare- disse indicando le mie amiche
- non ci andrò mai e poi mai! - esclamai imbronciata
Avevo fatto un grande sforzo quella mattina provando ad essere gentile
con lui, e lui? Mi aveva bella mente ignorato.
Mi sentivo già abbastanza ridicola solo al pensiero astratto
di
scusarmi, figurarsi poi se dovevo anche insistere per avere
l'opportunità di farlo!
- Cosa ti costa?- chiese gentile Jamie
- Intendi dire, "cosa ti costa perdere la dignità"?- risposi
acida
- Ronnie, quante volte lui ha sopportato i tuoi capricci? per una volta
potresti anche passarci sopra tu!- disse Kate con enfasi
- Per la centesima volta Kate. NO. Per niente, at all, de
ninguna manera, keineswegs,
en aucun cas. Comprendi?- ringhiai
-wow, non sapevo conoscessi tutte queste lingue- rispose annoiata Lexus
studiando le sue doppie punte con un certo interesse
Per alcuni minuti parve regnare il silenzio, poi, ovviamente, Kate
ricominciò
-Credo seriamente che tu debba andare a dirgli qualcosa!-
Mi alzai di scatto infuriata
-Ok, mi avete stufato! Se vi piace così tanto
perchè non
ci andate voi a parlargli?- sbottai e mi avviai verso l'uscita.
Amavo le mie amiche, in particolar modo Kate, ma alcune volte sapeva
assere davvero irritante.
Altrettanto irritante era stato il comportamento di Jonas.
Insomma, avevo cercato di fare un passo avanti cercando di parlargli e
lui si tirava indietro?
Se pensava che gli sarei corsa dietro come un cagnolino, oh, si
sbagliava di grosso.
Forse era abituato al fatto che tutti gli stessero dietro pregandolo di
un suo sguardo, ma aveva davvero sbagliato persona stavolla.
Non aveva idea che si era messo a giocare col fuoco.
mmm...capitolo abbastanza corto, ed abbastanza "bah".
Vi chiedo ancora una volta di perdonarmi, sono sicura che questo
capitolo non è a livello delle vostre aspettative, neanche
delle mie sinceramente.
Ma l'ho scritto così di getto e non mi sento di modificarlo.
Mi scuso inoltre dell'assenza di foto e citazioni di canzoni famose e
per eventuali errori grammaticali, ma sono un pò di fretta,
e a dirla tutta mi annoio anche un pò xD
Oh beh, sono curiosa di sapere alcune cose.
Secondo voi come si comporterà adesso Ronnie? E Nick?
Io lo so, io lo so, io lo so...suahsuaHSUAhsaUSHAushaU
Si, credo anche io che sia ora di smetterla.
Scusate le 63
pagine di diritto devono avermi dato alla testa.
Time of thaaaaaaaaaaaanx!:
Ringrazio chi ha messo questa storia tra i preferiti *-* :
1 -
Aesial
2 -
Crazy481
3 -
il phard di biancaneve
4 -
Ithil_Elendil
5 -
ladyme
6 -
lovatojonassister
7 -
lully104
8 -
mione94
9 -
MissInBlack
10
- Ryry_
11
- SamCrush
12
- sbrodolinalollypop
13
- wolfgirl92
Ringrazio chi l'ha messa tra le ricordate:
1 - ada12
2 -
_____Jo_____
Ed inoltre chi l'ha messa tra le seguite:
1 - Aesial
2 -
baby93
3 -
BENNYY
4 -
blinkina
5 -
Brucy
6 -
Crazy481
7 -
cussolettapink
8 -
debby95
9 -
fabiolita
10
- FallInLove
11
- ffdipendente
12
- glokky
13
- lovebug
14
- mattiuzza
15
- mery91g
16
- micialisa
17
- mione94
18
- sbrodolinalollypop
19
- Stero_Love96
Ed
infine, ovviamente, o voi che recensite e mi riempite il cuore di gioia
*O*:
wolfgirl92: hahahaha
pensa che una volta, alle medie, stavo per andare a scuola in pantofole
xD Per fortuna me ne sono accorta in macchina! questo ti
farà capire il livello della mia sanità mentale
U_U Ad ogni modo, ti è piaciuto il capitolo? Spero di si *-*
kisses!
Ithil_Elendil: Cara *-* Troppi complimenti
*-* grazie!
Adoro la parte di Nick e
Kevin muahahaahhah
Ad ogni modo, spero che
ti sia piaciuto questo capitolo, anche se scritto di fretta. Cosa pensi
che succederà ora? kisses
il
phard di biancaneve:
credo che prima o poi ti farò una statua d'oro *-*
Sei fantastica, davvero!
La mia degna fan numero uno! xD
Se ti sei fatta
perdonare O_O?! Cavolo, direi di si! ahahahahaha
ti è piaciuto
il capitolo?
ps. ti ho mandato il mio
msn tramite "contatta autore", non so se ti è arrivato, nel
caso vedrò come fartelo avere senza spiattellarlo ai quattro
venti xD
SamCrush: Si, lo so.
Questo capitolo fa
schifo U_U
Spero di non averti
delusa *-*
kisses
Ryry_: aggiornato!
anche se una schifezza, ma vabè xD
ti è piaciuto?
Che ne dici, cosa farà ora la nostra Ronnie?
kisses
|
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Capitolo 14 *** parallel world ***
Parallel World
Nick
In
relazione alla mia età ero cosciente del fatto di aver visto
è conosciuto molte più cose rispetto ai miei
coetanei,
dato il mio tenore di vita.
Ma
pur avendo girato il mondo ed avendo conosciuto una miriade di
persone di diverso carattere, dovevo ammettere che una persona tanto
testarda, altezzosa e orgogliosa come lei, proprio non l'avevo mai
incontrata.
Quel
giorno avevo sperato che almeno a pranzo le cose si fossero smosse
ed invece niente, non mi aveva degnato neanche di uno sguardo.
Questo,
ovviamente, non faceva che aumentare la mia convinzione secondo la
quale stessi facendo un'enorme cazzata.
Una
parte di me era fermamente convinta a fare dietro front ed a far
tornare tutto come prima, ma c'era l'altra parte che impediva la prima
di fare ciò che sentiva e che in cuor mio sapevo aveva
ragione.
Se,
infatti, avessi fatto un passo indietro le cose tra di noi non
sarebbero mai cambiate, lei avrebbe continuato a sottovalutarmi e
screditarmi ed io avrei fatto la fine del cagnolino per paura di
perderla.
L'unico
modo, quindi, di poter risolvere qualcosa era continuare su
questa linea anche se sembrava la meno logica e sopratutto la
più difficile da mantenere.
Ormai
rischiavo la pazzia.
Per
evitarlo decisi che dovevo fare qualcosa. Mi alzai dal letto dove
sedevo e scesi le scale in cerca dei miei fratelli e non mi ci volle
molto per trovarli.
Erano
entrambi seduti al divano divorando poco finemente dei pop corn ed
erano intenti a guardare la tv.
-
Cosa guardate?- chiesi affiancandomi al divano
-
Free Willy- sbofonchiò Joe con la bocca piena
-
vuoi unirti a noi?- chiese Kevin senza staccare gli occhi dallo schermo
-
passo- si che ero vicino alla pazzia, ma non ero ancora tanto depresso
da guardare Free Willy.
Mi
guardai attorno cercando il resto dei componenti della mia famiglia che
però non trovai.
-
dove sono mamma e papà?-
-
a cena fuori- rispose Joe portandosi un'altra generosa manciata di pop
corn alla bocca
-
Frenkie?-
-
a giocare fuori-
Decisi
allora di abbandonare i miei fratelli ed il salotto per andare
alla ricerca dell'ultimo, e forse unico sano di mente, dei Jonas.
Uscendo
in giardino notai che nonostante fosse quasi ottobre la temperatura era
ancora calda e si
poteva benissimo andare in giro a mezze maniche ed in bermuda.
Sorpassai
la piscina e mi diressi verso l'area parco giochi dove di sicuro ci
avrei trovato Frenkie.
Arrivato
lì infatti lo vidi seduto sull'altalena mentre cercava di
spingersi come poteva.
Appena
mi vide i suoi occhi si illuminarono in una scintilla di pura furbizia
e mi rivolse un enorme sorriso.
-Nick!
Meno male che sei qui-
-In
cosa posso aiutarti?- sorrisi scompigliandogli i capelli
-
Potresti spingermi un pò?- chiese con un'espressione che
solo
i bambini riescono ad assumere, una di quelle espressioni alla quale
proprio non puoi dire di no.
-Certo-
Mi
posizionai dietro di lui ed iniziai a spingerlo da piano a sempre
più forte e le sue risate divertite aumentavano con
l'aumentare
della velocità.
-
Ok, ora basta- dissi fermando l'altalena.
Lo
presi sotto le braccia per farlo scendere, lo posai a terra e mi
inginocchiai fino ad arrivare alla sua altezza.
Notai
che la sua espressione non era felice come prima, ma era imbronciata e
triste.
-
hey Frenkie, cosa c'è?- chiesi poggiandogli le mani sui
fianchi e scotendolo un pò.
-
niente- sussurrò, ma dal tono che aveva usato non sembrava
proprio "niente".
Mi
sedetti sul prato inglese con le gambe aperte e gli feci segno di
venire a sedersi in braccio, attese un attimo poi si sedette.
-Allora
qual'è il problema?- chiesi accarezzandogli la testa
-
Il problema è che è così bello quando
siete
tutti a casa. Quando andate in tournee è brutto stare da
solo- rispose a testa bassa
Guardai il bambino di dieci anni di fronte a me e non sembrava essere
mio fratello, lui che era una peste, che non stava un momento zitto o
fermo ora era in braccio a me con un'espressione triste
perchè
sentiva la mancanza dei suoi fratelli.
- Beh, ora siamo tutti e
tre qui e ci resteremo per un anno intero, non sei contento?-
- certo che si- rispose
con un piccolo sorriso -posso chiederti una cosa, Nick?- chiese
accigliato
- tutto quello che vuoi-
-tu ce l'hai la
ragazza?- chiese tornando allegro
- No, non ce l'ho-
risposi sorridendo
- beh ma ce l'hai avuta,
no?-
-dove vuoi arrivare
Frankie?- chiesi confuso
- oh vedi è
che...ecco...mi piace una mia compagna di classe- si
interruppe arrossendo - solo che non so se le piaccio, mi chiedevo se
potresti darmi una mano-
Sospirai mentalmente. Se
solo avesse saputo che la mano serviva più a me che a lui!
- che ne dici di
scriverle un biglietto?- alle elementari si poteva ancora fare
-un biglietto?- chiese
speranzoso -e cosa dovrei scriverci sopra?-
- che ti piace e tutte
le cose che ci sono in questa testolina- risposi dandogli un leggero
buffo sulla nuca
- ma io non sono bravo a
scrivere- si rabbuiò di nuovo, ma
stavolta durò solo un istante -tu si invece! mi aiuteresti?-
di
nuovo quell'espressione alla quale non si può dire di no.
- e va bene- dissi
alzandomi e porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi a sua volta
- chi arriva primo?-
disse mentre già stava correndo verso casa
Scossi la testa ridendo
e mi avviai anche io.
Mi era mancato tanto
tutto questo, mi era mancata una casa, una
famiglia unita, i film del venerdì sera tutti assieme,
giocare
con Frankie.
Frankie...chissà
se si rendeva conto di quanto fosse fortunato.
Alla sua età
bastava un bigliettino per risolvere le cose.
Io se avessi mandato un
bigliettino a Ronnie come minimo mi avrebbe
riso in faccia dandomi del ridicolo.
Quando si è
bambini
è tutto così semplice, non importa da dove vieni
o chi
sei. Due bambini si incontrano e dopo essersi presentati eccoli li a
giocare come se si conoscessero da anni.
Perchè anche
per me non poteva essere così? Non poteva bastare un "hey sono Nick"?!
Sapevo, ovviamente, che
tutto ciò era un'utopia, ma sognare non fa male no?
You'll always in my mind
Big
bad love / I need a love with an attitude
Will
you keep on lovin' me?
You'll
always in my mind
We
have better things to do
Ronnie
Entrai in casa seguita dalle mie amiche.
Quella
sera ci saremmo riunite a casa mia per parlare di un viaggio che
stavamo progettando per capodanno, molto probabilmente in Europa, il
nostro sogno.
Per
questo eravamo passate al supermercato per comprare qualcosa da
mangiare ed ora eravamo a casa.
-
Bene- dissi pogiando le buste della spesa sul tavolo della cucina -
non so voi, ma io ho già fame quindi inizio a preparare i
panini-
Presi
gli hamburger e li misi in padella mentre le mie amiche mi fecero un
segno d'assenso.
-
Allora Kate, come va con i vestiti?- sentii chiedere Jamie
-
ho iniziato a disegnare qualcosa, ma ancora niente di che-
sbuffò lei appoggiando la testa alle braccia incrociate
sulla
tavola
-
sono sicura che ti verrà in mente qualcosa- disse
rassicurante
Lexus -poi, con i modelli che hai a disposizione non ti può
andare male- disse mentre lanciava un'evidente occhiata divertita verso
di me.
-
ah ah ah - ribbattei - davvero molto simpatica- risposi facendo la
linguaccia
-
dote di natura- rispose con un sorriso enorme
-
a proposito, spero che domani tu abbia intenzione di comportarti in
modo adeguato- disse Kate
-
ok. Ora stai cominciando davvero a parlare come tua madre. Mi
terrorizza.-
-
non cambiare discorso- disse indicandomi
-
eccola che ricomincia- sentii sussurrare Lex
Alzai
gli occhi al cielo sbuffando prima di voltarmi per prendere una
forchetta per girare gli hamburger
-
non vedo cos'altro potrei fare Kate. Ho provato a parlargli e lui ha
risposto con un "più
tardi". Dovrei corrergli dietro?- risposi acida
-
non devi corrergli dietro Ron. Oh andiamo, davvero non capisci che
lui sta facendo così per rendersi conto se tu ci tieni a lui
almeno un
pò ?-
Nel
momento in cui sentii quelle parole mi bloccai e sentii tre paia
d'occhi fissarmi.
Mi
resi conto che Kate aveva ragione, mi stava mettendo alla prova,
voleva capire se veramente ero pentita di come mi ero comportata o se
lo stessi facendo solo perchè le mie amiche mi obbligavano.
Bene,
ora il problema era capire se volevo farlo, volevo chiedergli scusa? Lo
volevo come amico?
Ero
così confusa che mi girava la testa e fui costretta ad
appoggiarmi al piano per non cadere.
-
Scusatemi un attimo- biascicai e corsi in bagno chiudendomi dentro.
Sospirai
sedendomi atterra e poggiando la schiena alla porta di legno bianca.
Chiusi
gli occhi e sapevo benissimo cosa fare.
Dovevo
immaginare Nick come un ragazzo come gli altri, non come la pop star
che era.
Ed
eccolo lì, materializzato nella mia mente, il ragazzo
simpatico, dolce, gentile, il ragazzo tenace che lottava contro il suo
diabete. Quello era Nick Jonas, per la prima volta riuscii a vederlo, e
dovevo ammettere che mi piaceva.
Ma,
nonostante fosse una bella persona, era pursempre una
pop star, suo malgrado vanitosa, viziata ed egocentrica. Anche se
questa parte di lui era poco evidente e fino ad ora non si era mostrato
tale ero certa che anche lui in realtà avesse questi
comportatmenti da star.
Era
anche vero però che se c'era una cosa che avevo imparato nei
miei 17 anni era che le cose
dovevano essere analizzate secondo i fatti, non secondo le ipotesi.
Farsi
mille castelli di sabbia in testa era inutile quanto potevano
essere distrutti con un pò di vento.
E
fin ora i fatti avevano parlato chiaro: non sembrava una pop star
viziata, anzi, e
pareva tenerci davvero ad avere un qualche rapporto con me.
Sospirai
ancora. Cosa dovevo fare allora?
-
Ronnie?!- sentii la voce di Lexus chiamarmi e riaprii gli occhi
alzandomi ed aprendo la porta.
Me
la trovai di fronte con un sorriso rassicurante e l'espressione
preoccupata.
-
Va tutto bene?-
-
si, tranquilla- risposi cercando di sorridere
-
dai, se vieni di la prometto di imbavagliare Kate. Credo sia l'unico
modo per farla stare zitta- tentò porgendomi la mano.
Risi
e le strinsi la mano avviancomi con lei verso la cucina.
-Lex?-
chiamai fermandomi nel corridoio
-si?-
-
credi che stia sbagliano?- chiesi abbassando lo sguardo
Capì
al volo. -Ronnie- sospirò -sai che neanche a me va a
genio Jonas, sono imparziale quindi non posso dirti se stai sbagliando
o no- sorrise -ma sono sicura che dentro di te sai qual'è la
cosa giusta da fare-
Si
voltò e fece per tornare in cucina ma io la fermai
strattonandola. Mi guardò confusa ed io mi gettai tra le sue
braccia stringendola forte.
-grazie-
le sussurrai all'orecchio e lei mi
accarezzò i capelli.
Era
sempre così con Lexus.
Quella
col carattere più
introverso, quella apparentemente fredda e senza sentimenti, poi nei
momenti di bisogno te la trovavi accanto, mentre ti aveva analizzato
perfettamente ed aveva la capacità di dire la cosa giusta al
momento giusto.
-Spero
che non abbiate fatto bruciare i miei hamburger- dissi entrando in
cucina come se non fosse successo niente
-
li ho salvati in extremis!- mi sorrise Jamie che era inpiedi vicino ai
fornelli
Spostai
il mio sguardo su Kate che mi guardava accigliata con un espressione
colpevole.
-Ronnie-
incominciò -mi spiace. Ammetto che a volte so essere davvero
irritante ed invadente...-
La
interruppi con un cenno della mano -tranquilla- sorrisi - lo so che
lo fai per me e per mettere un pò di ordine nella mia testa
bacata- mi voltai a prendere i panini e presi un coltello iniziandoli
ad aprirli.
-
comunque puoi fare sogni tranquilli stanotte. Domani andrò a
parlare con Nick- conclusi continuando a tagliare
-bene-
disse lei ed anche se cercava di camuffare la voce, si sentiva
chiaramene che era contenta.
Avevo
dunque preso la mia decisione? Si. E stavolta non sarei tornata
indietro, ero fermamente convinta che infondo Nick meritasse un
opportunità. Senza i miei soliti "se" e "ma", senza
pensare a
cosa sarebbe successo poi.
Domani è un altro giorno e si vedrà.
Santa
affermazione.
But I see your true colors
Shining
through
I
see your true colors
And
that's why I love you
- come
si dice battaglia in spagnolo?-
-
batalla-
-
e sconfitto?-
-
vencido.
Kate hai intenzione
di studiare per il compito di spagnolo mezz'ora prima di esso?- chiesi
alla mia amica al voltante mentre procedevamo verso scuola.
-No-
rispose lanciando uno sguardo al cruscotto -venti minuti prima-
Alzai
gli occhi ai cielo divertita e preferii non risponderle.
-
Sai cos'accadrà se prenderai un altra D in spagnolo?- chiese
Jamie sporgendosi in avanti
-Cosa?-
chiese lei come se non fosse mai andata a scuola e non sapesse
l'importanza del voti
-
Lex?- la chiamò Jamie invogliandola a continuare
-
Verrai rimandata in spagnolo- disse allora Lexus seduta comodamente sul
suo sediolino
-ed
allora...adios viaje en
Inglaterra por este año- conclusi io
-
non potresti prestarmi la tua mente per un ora sola?-
piagnucolò lei mentre parcheggiava
-
No. E non ce ne sarebbe stato bisogno se mi avessi dato retta ed avessi
ripetuto con me- risposi facendole la linguaccia
-
sei così crudele quando rinfacci le cose!- esclamo scendendo
dalla macchina.
-a
proprosito di crudeltà...- disse Lexus guardando verso
sinistra
Ci
girammo tutte assieme seguendo il suo sguardo.
Nick
era seduto ad una panchina, poco distante dalla nostra macchina,
impegnato a leggere un libro, i capelli scompigliati da una brezza
leggera e lo sguardo attento sulle pagine.
Un
brivido mi corse lungo la schiena.
-...mi
sa che è ora di cercare di rimediare alla tua
crudeltà- concluse lei sorridendomi
-
Ora?-
balbettai - forse sarebbe meglio se gli parlassi nell'ora di trigo, no?-
-oh
no mia cara- disse Kate avvicinandosi a me -vai!- e mi spinse verso il
punto dove era seduto.
Improvvisamente
tutta la certezza che avevo la sera prima volò via come un
aereoplano di carta.
Mentre
lo guardavo, seduto su quella panchina, sereno, la mente si
svuotò.
Cosa
gli avrei detto? Come avrei cominciato il discorso?
Sentii
l'impulso di scappare a gambe levate, e l'avrei fatto se proprio
in quel preciso istante lui non avesse alzato lo sguardo.
Mi
fissò per un lungo, interminabile istante poi
tornò a posare i suoi occhi nocciola sul libro.
Era
terribile, come se una miriade di dinosauri mi stessero scamazzando lo
stomaco, altro che farfalle!
"E' una reazione stupida ed
infantile Ronnie".
Disse
quella che doveva essere la parte sana, e non ancora contagiata dalla
pazzia, del mio cervello.
Sapevo
che era così. Non avevo mai avuto problemi a parlare con
le persone, perchè solo il pensiero di parlare con lui quasi
mi
faceva tremare le gambe? Era una cosa senza senso.
Eppure
il suo sguardo mi aveva trasmesso allo stesso tempo ansia e
determinazione.
Ansia
perchè non sapevo bene come iniziare il discorso e come
comportarmi.
Determinazione
perchè, anche se non sapevo come, sapevo cosa
fare e l'avrei fatto in quel preciso istante.
E ad un certo punto devi prendere una decisione...
I
confini non tengono fuori gli altri, servono solo a
soffocarti.
La
vita è un problema e noi siamo fatti così.
Quindi,
puoi sprecare
la tua vita a tracciare confini, oppure puoi decidere di viverli
superandoli.
Ma
ci sono dei confini che è decisamente troppo pericoloso
varcare.
Però
una
cosa la so: se sei pronto a correre il rischio, la vita dall'altra
parte è
spettacolare..
(grey's
anatomy)
Nick
Alzai per un attimo gli occhi distratto da un rumore vicino
e vidi Ronnie a poca distanza da me che mi...fissava.
Abbassai
subito lo sguardo sul libro che stavo leggendo pauroso che leggesse nei
miei occhi la paura ed il dispiacere se
lei non avesse fatto niente per provare a risolvere la situazione.
Fissai
lo sguardo sulle pagine senza però riuscire a vedere
realmente, sentivo la vista offuscarsi assieme ai battiti del mio cuore
che acceleravano.
Quando
la vidi sott'occhio sedersi accanto a me trattenni il respiro e temevo
che il cuore mi saltasse in gola soffocandomi.
-
ciao- disse voltandosi verso di me
In
risposta le feci un cenno col capo, incapace di emettere alcun suono.
Dovette
prendere il mio gesto come un gesto rancoroso al fine di tenerle il
broncio perchè la sentii sospirare mentre si portava un
ciuffo
dietro l'orecchio.
-
volevi chiedermi qualcosa?- dissi a voce bassa per evitare che mi
tremasse
-
oh...io...io volevo- balbettò abbassando lo sguardo
La
guardai di traverso, sorpreso.
Era
strano vederla così, ero abituato alla Ronnie determinata e
schietta, questa versione timida ed impacciata di lei mi spiazzava del
tutto.
-potresti
almeno guardami quando ti parlo?!- sbottò alzando la testa
Sorrisi
alzando lo sguardo dal libro, eccola qui la Ronnie che conoscevo.
-Cos'è
che ti fa ridere?- sbuffò
-
Niente- risposi semplicemente mettendo su la mia maschera impassibile
-
ok- sospirò -cercherò di essere breve
così
sarà rapido ed indolore- disse tenendo di nuovo lo sguardo
basso.
Improvvisamente
alzò lo sguardo. La determinazione nei suoi occhi mi
colse di sorpresa e mi fece bloccare all'istante togliendomi il respiro.
-
mi dispiace- disse semplicemente
La
guardai allibito e lottai contro me stesso per non spalancare la bocca.
L'aveva
fatto, in un modo tutto suo mi stava chiedendo scusa.
-cosa?-
chiesi disorientato
-
si, mi dispiace-
ripetè lei - per come ho reagito l'altro
giorno e per come mi comporto con te in generale. Ho sbagliato.- disse
l'ultima parola a denti stretti.
La
guardai mentre si mordicchiava il labbro inferiore imbarazzata.
Il
mio cuore ormai era totalmente andato, lo sentivo battere
così forte che non mi sarei stupito se da un momento
all'altro
l'avrei visto volare fuori dal mio petto.
Ero
felicissimo.
Ci
ero riuscito, finalmente ora le cose tra di noi
sarebbero potute migliorare realmente, finalmente saremo potuti
diventare amici.
Aveva
messo da parte la sua testardagine ed era venuta di sua spontanea
volontà a chiedermi scusa, questo doveva pur significare
qualcosa, no?
Repressi
l'impulso di abbracciarla e rindossai per un ultimo istante la maschera
indifferente di poco prima.
Ora
che aveva avuto il coraggio di chiedermi scusa ero curioso di sapere
fin dove si sarebbe spinta.
-
bene- dissi voltando la pagina del libro - mi fa piacere che te ne sia
resa conto-
Vidi
una scintilla di rabbia nei suoi occhi -tutto qui?- disse con voce
bassa e tremante dalla rabbia -io ti dico che mi dispiace, che ho
sbagliato, e questo è tutto ciò che hai da dirmi?-
-
Hai chiarito con Kate?- chiesi fissando il libro, eludendo la sua
domanda
Sospirò
e si strinse le mani l'un l'altra prima di rispondere -
Si, l'altro giorno. Sono andata a casa sua in pigiama- rispose
sorridendo al ricordo
-
mmh. Quindi fammi capire- cominciai alzando lo sguardo e rivolgendole
un sorriso - per fare pace con Kate ti sei presentata a casa sua in
pigiama. Con me speri di cavartela così?-
-
ah ah. Ora
ho capito!- disse indicandomi con un dito -hai fatto tutto questo per ripicca!- mi accuso
Risi
di cuore ed abbandonai definitivamente il libro riponendolo accanto a
me.
Mi
avvicinai a lei fino a quando i nostri volti non arrivarono a
qualche centimetro di distanza, ogni centimetro che mi avvicinavo era
un crampo allo stomaco.
-
Allora, cosa sei disposta a fare per me?- sussurrai ad un centimetro
dal suo viso.
Ero
totalmente perso.
Perso
in quegli occhi color petrolio che ora erano sgranati per la
sorpresa, in quelle labbra carnose che ora erano socchiuse per lo
stupore.
Era
come se avessi ricevuto una botta in testa, come se mi fossi
rifugiato in un mondo parallelo, dove esistevano solo i suoi occhi, il
suo naso, la sua bocca, le sue mani. Solo lei.ù
Si
stava così bene in quel mondo che non avrei voluto lasciarlo
per niente.
E
se potesse essere così anche nella realtà?
Se
potesse esistere una lontana possibilità in cui lei avrebbe
potuto essere più di un'amica?
-
Cosa vuoi che faccia?- sussurrò allontanandosi da me,
liberandomi così dall'incantesimo dei suoi occhi.
Ero
talmente intronato che mi ci volle qualche istante per capire la
domanda, ma una volta compresa sapevo esattamente cosa rispondre.
-
vediamo...- incominciai fingendo di pensare -quale potrebbe essere una
giusta punizione?-
-
vorrai dire "dimostrazionen
dell'infinito bene che provo per te"?-
mi interruppe con un sorriso falso
-
oh ma certo- sorrisi - credo di aver trovato una "dimostrazione"
perfetta-
-
quale?- chiese curiosa
-
oggi dovevamo vederci per le lezioni di trigo, vero?- chiesi furbo
-si-
rispose lei confusa
-che
ne dici di cambiare luogo di studio?-
-
arriva al punto Jonas- rispose nervosa
-
oggi verrai a studiare a casa mia- risposi a mia volta continuanado a
sorridere
Rimase
per qualche istante imbambolata a fissarmi senza cambiare
espressione, come se non avesse sentito minimamente quello che avevo
detto, se ne restava lì tranquilla a fissarmi, ma io sapevo
bene
che quella non era altro che la quiete prima della
tempesta.
Ed
eccola lì, la scintilla che aspettavo, la vidi esplodere nei
suoi occhi e poi invadere il suo viso che diventò rosso.
-
non dire stupidagini Jonas!- sbottò infatti
-
preferisci venirci in pigiama?- chiesi sarcastico
-
preferisco non metterci affatto piede! Sai benissimo che era tra i
patti!-
-
oh, quindi per Kate puoi girare tra le vie di LA in pigiama. Per me non
puoi
neanche fare lo sforzo di venire a casa mia per un pomeriggio?- chiesi
rivolgendole uno
sguardo languido che a quanto pare ebbe il suo effetto.
-
Stupido...ricattatore!-
sbottò ancora - e va bene, verrò
a casa tua, ma solo per stavolta- aggiunse puntandomi un dito contro il
petto.
Dopo
di che si alzò lanciandomi un'occhiata -ci vediamo dopo a
trigo, ricattatore- disse facendomi la linguaccia e si avviò
verso la scuola.
Ora,
l'unico motivo per cui mi trattenni dall'urlare dalla gioia era
che probabilmente se lo avessi fatto avrei spaccato i timpani a tutti
nel raggio di dieci chilometri.
Finalmente
lo aveva capito, finalmente aveva capito che tra di noi poteva esserci
un amicizia.
Mi
avviai verso l'entrata col cuore a mille e con stampato sul viso un
sorriso enorme che nonostante i miei sforzi non riuscivo a togliere.
Ce
l'avevo fatta.
And if you want me back
You're gonna have to ask
Nicer than that
* * * *
Oddio vi prego perdonatemi T_T
Lo so che è orribile anche questo T_T
Ma comunque sono capitoli...di passaggio ecco.
Prometto che i prossimi saranno scritti mille volte meglio, anche
perchè le cose inizieranno a smuovesi, ehggià.
oh, poi volevo farvi una domanda, preferite che vi metta i nomi delle
canzoni fra parentesi? tell me what you think about!
Passando ad altro.
Finalmente è finitaaaaaaaaaaa *-* Mi riferisco alla scuola
ovviamente...
anche perchè non è mica finita qui?
La settimana prossima inizierò il mio lavoro estivo, che per
fortuna dura mezza giornata, quindi non dovrei avere problemi ad
aggiornare.
Il problema più grande però è che tra
qualche
settimana mia sorella si sposa, e vi lascio immaginare il via vai che
c'è a casa mia e tutta la confusione, quindi non me la sento
proprio di stare comodamente seduta al pc mentre mia madre di spacca la
schiena in casa.
Ma non temiate, aggiornerò ugualmente U_U
So, time of thaaaaaaaaanx!
Grazie a voi che avete messo la storia tra le preferite:
1
- Aesial
2 -
BENNYY
3 -
Crazy481
4 -
FallInLove
5 -
harmon8y9
6 -
il
phard di biancaneve
7 -
Ithil_Elendil
8 -
ladyme
9 -
lovatojonassister
10
- lully104
11
- mione94
12
- MissInBlack
13
- Ryry_
14
- SamCrush
15
- sbrodolinalollypop
16
- wolfgirl92
Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:
1 - ada12
2 -
FallInLove
3 -
_____Jo_____
E grazie a chi l'ha messa tra le seguite:
1 - Aesial
2 -
baby93
3 -
BENNYY
4 -
blinkina
5 -
Brucy
6 -
Crazy481
7 -
cussolettapink
8 -
debby95
9 -
fabiolita
10
- FallInLove
11
- ffdipendente
12
- glokky
13
- lovebug
14
- mattiuzza
15
- mery91g
16
- micialisa
17
- mione94
18
- sbrodolinalollypop
19
- Stero_Love96
Ed infine, voi che recensite e che amo alla follia U_U:
Cruella
De Vil:
heeeey. Grazie mille *-* mi fa piacere che ti piaccia la mia storia!
Ronnie, ovviamente, è un personaggio che io adoro. Anche se
devo
ammettere di avere una cotta per Kate U_U Lexus, beh è un
personaggio che si deve saper decifrare, il suo carattere non
è
così evidente come quello degli altri.
Ad ogni modo, spero che siìa riuscita a stupirti anche in
questo
capitolo e spero che continuerai a recensire per farmi sapere il tuo
parere.
Un bacio al prossimo chap!
Ithil_Elendil:
Ok. Sono pronta ai pomodori, i peperoni, le zucchine e qualsiasi altro
tipo di ortaggio tu abbia in mano pronta per tirarmelo dietro U_U
Accuserò l'umiliazione in silenzio.
Spero di non averti delusa troppo con questo capitolo, ma mi serviva
uno diciamo...interfare u.u
Al prossimo capitolo, un bacio.
SamCrush: oh beh se non ti ho
deluso col capitolo scorso mi sa che l'ho fatto definitivamente con
questo xD
riguardo a quel momento. Dovrai avere pazienza mia cara, molta pazienza
U_U
kisses!
Ryry_:
chiedo umilmente scusa per il mio comportamento oltragioso, non so come
abbia fatto ad interrompere il capitolo in un modo così
brusco e
sul più bello...bugia xD
ta tàn! hanno fatto pace xD
spero ti sia piaciuto il capitolo!
al prossimo capitolo, kiss.
BENNYY:
ahahaahah direi che da ora in poi si che si vedranno delle belle xD
Riguardo al nome Ronnie...non so se sai che questa FF è
dedicata
alla mia BFF, ovvero Veronica che sarebbe il nome intero per, appunto,
"Ronnie". The last song l'avevo letto parecchio prima di scrivere
questa FF e si ne sono stata influenzata per quanto riguarda il
soprannome della mia amica che da allora chiamo Ronnie, ma per la FF mi
sono ispirata unicamente a lei.
Beh che te ne pare di questo capitolo?
un bacio al prossimo!
il
phard di biancaneve: mah.
Ci sono ormai parole per rispondere ai tuoi adorati commenti
chilometrici xD?
Apparte il fatto che ti amo sempre di più non saprei cosa
dire <3
Spero di non aver deluso anche te con questo capitolo!
ci si sente tresor <3
|
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Capitolo 15 *** I'll never come back ***
I'll never come
back
Ronnie
Ore 16.00. Casa Sunders.
Kate era seduta alla scrivania disegnando la bozza di un vestito, il
secondo di cinquanta.
Jamie le stava accanto, consigliandola ed aggiungendo qualche dettaglio.
Lexus se ne stava in un angolo a sfogliare una rivista.
Ed io stavo guardando una serie di stoffe che aveva comprato Kate per i
suoi abiti.
Mentre davo un'occhiata ad una stoffa di raso color lampone diedi
l'ennesima occhiata all'orologgio, nervosa.
Avrei davvero preferito tenere nascosta la mia visita a casa
Jonas alle mie amiche, sopratutto ad
una di loro, ma siccome Sunset BLV e Toluca Lake distavano
circa 3 miglia, ero costretta a chiedere un passaggio a Kate.
Sospirai lasciando cadere la stoffa su una sedia e mi voltai verso la
mia amica.
- Kate?-
- mmh?- fu la sua risposta mentre guardava accigliata il
foglio
- mi dispiace interromperti, ma ecco...mi servirebbe un favore-
continuai
- certo, di che si tratta?- chiese prendendo a scrivere sul foglio
Presi un respiro profondo -mi servirebbe un passaggio a Toluca Lake-
dissi tutta d'un fiato.
Kate e Jamie si voltarono verso di me entrambe con un espressione
accigliata e Lexus smise di sfogliare il giornare rivolgendomi un
sorrisino furbo.
- Toluca Lake?- chiese Kate confusa
- Si, hai presente? a Nord-est di Sunset BLV?- chiesi retorica
- lo so dov'è Toluca Lake- disse sventolando una mano
d'avanti
al viso -non capisco perchè tu voglia andarci- chiese
accigliata
mentre Jamie, che aveva già capito tutto, alzava gli occhi
al
cielo per la poca perspicacia della nostra amica.
Abbassai lo sguardo imbarazzata, studiando la punta delle mie Vans,
quando alzai lo sguardo vidi Kate mutare la sua espressione da confusa
a sorpresa.
-Vai a casa Jonas!- urlò poi puntandomi un dito contro
- ci è arrivata- sussurrò Lexus alzando gli occhi
al cielo
Non sapevo cosa dire,
imbarazzata continuavo a spostare il mio sguardo ovunque pur di non
incrociare quello di Kate.
-vai a casa di Nick!- urlò ancora saltando inpiedi
-Kate, credo che ai vicini non interessi che Ron vada a casa di Nick-
le
disse Jamie tappandosi un orecchio cercando di calmarla, inutilmente
tra l'altro.
- Ron va a casa di Nick! Ron va a casa di Nick!- continuava infatti a
ripetere saltellando e battendo le mani come una bambina.
Mi portai una mano alla fronte e scossi la testa. Ecco
perchè non volevo dirlo a Kate.
-Kate calmati- sospirai sperando che mi ascoltasse
- calmarmi?!-
chiese mentre si avvicinava -oh ma non è
fantastico?! Ronnie va a casa di Nick!- chiese retorica alle mie amiche
mentre mi cingeva le spalle con un braccio.
Poi per un istante tornò seria e mi guardò con un
espressione accigliata -non hai intenzione di andare a casa sua per
fargli del male, vero?-
La guardai inarcando un sopracciglio cercando di capire se stesse
scherzando o meno. Quando capì che diceva sul serio scoppiai
a ridere
seguita da Jamie e Lexus.
- Kate piantala. Ho intenzione di andare lì per studiare un
paio
di ore, poi tornerò a casa- conclusi, ma lei continuava a
guardarmi insistentemente, accigliata.
Roteai gli occhi prima di rispondere - e no, non ho intenzione di
fargli del male- sospirai
- Era quello che volevo sentire- rispose aprendosi in un sorriso
-Beh, Toluca Lake ci aspetta- disse staccandosi da me -andiamo!- disse
poi alzando un pugno all'aria ed avviandosi verso la porta.
Sorrisi vedendo la mia amica ed il suo inguaribile entusiasmo uscire
dalla porta.
Ad ancora una volta mi chiesi cos'avrei fatto io se non avessi avuto
loro al mio fianco.
Molte persone entreranno
ed
usciranno dalla tua vita
ma
soltanto i veri amici
lasceranno
impronte nel tuo cuore
(Eleanor
Roosevelt)
- questa è casa sua?- borbotto Kate
Controllai l'indirizzo che Nick aveva scritto su un angolo del mio
quaderno di trigo, poi guardai la casa bianca ed enormemente
enorme di fronte a me.
- si- risposi
- wow- dissero tutte e tre le mie amiche stupite.
Io invece non ero stupita per niente.
- pensavate che abitasse in una bettola?- chiesi sarcastica
- certo che no, ma
insomma...wow-
rispose con un gesto eloquente verso la casa
Scossi la testa e
sorrisi.
- ok, io vado- dissi
infine aprendo la portiera
- devo passarti a
prendere dopo?- chiese
Storsi il naso, quel
discorso faceva tanto "mamma e figlia".
In realtà non
avevo alcuna
idea di come tornare a casa dopo, ma ero sicura che non volevo
disturbare di nuovo Kate che era già impegnata di suo con
gli
abiti che doveva disegnare, di certo non poteva perdere tempo con me.
Mi sarei arrangiata io.
- no, tranquilla- sorrisi
-oh- disse con
un'espressione furba - ti accompagnerà Nicholas?-
Portai gli occhi al
cielo per la
centesima volta e mi voltai, senza risponderle, avviandomi verso il
cancello, dove due omoni enormi erano appostati fuori.
Sentii il rumore del
motore della
macchina avviarsi e voltandomi vidi Kate partire e voltare l'angolo e
riuscii non so come a trattenere l'impulso impellente di correrle
dietro come un cane abbandonato sull'autostrada.
Ero impaurita e
disorientata come un bambino dell'asilo al primo giorno di scuola.
Presi un respiro
profondo e mi avvicinai ai giganti
che sorvegliavano l'entrata.
- ehm, buongiorno- dissi
ed uno dei due si voltò verso di me
- posso aiutarla?- mi
chiese professionale
- si, sono una compagna
di classe di Nicholas, Ronnie- risposi sperando che Nick
avesse avertito Gulliver
del mio arrivo.
- Ronnie Knoks?- chiese
lui
-si- confermai
- Bene- disse voltandosi
ed aprendo il piccolo cancello pedonale -prego-
-grazie- dissi entrando
Appena misi piede dentro
quel
cancello sentii come una strana sensazione, e quando il cancello dietro
di me si schiuse con uno scatto ebbi come un lampo che mi fece apparire
la situazione molto più chiara.
Quella giornata, non era
un qualsiasi pomeriggio passato a studiare, no.
Era un inizio, ormai non
si poteva tornare più indietro.
Se avessi mosso piede
dietro piede
fino ad arrivare a quella porta e bussare le cose da oggi in poi
sarebbero radicalmente cambiate, la mia presenza lì era come
un
consenso alla nostra amicizia, significava che da oggi in poi non ci
sarebbero state più stupide scuse del tipo "non possiamo essere
amici perchè no".
Era l'esatto momento in
cui dovevo prendere una scelta una volta e per tutte, e stavolta non
sarei potuta tornare indietro.
O decidevo di dargli la
mia fiducia o me ne tornavo indietro ponendo fine a tutto.
Porre fine a tutto,
non è quello che vuoi?
Disse una voce cattiva e
sarcastica dentro di me.
Si, era quello che
volevo dall'inizio.
E poi ripensai ai suoi
sorrisi anche
quando lo trattavo male, alla sua timidezza quando gli si faceva
qualche domanda di troppo, alla sua determinazione quando doveva
affrontare la sua malattia e, anche se mi costava ammetterlo, alla
ventata di novità e freschezza che aveva portato nella mia
vita.
Porre fine a tutto era
davvero quello che volevo?
No. Non era quello
che volevo, e per questo ero lì.
Per mettermi in gioco e,
una volta tanto, per non fasciarmi la testa prima di cadere e dare
fiducia ad una persona che non fosse una delle mie amiche.
Inspirai ed espirai
prima di stringere i pugni ed avviarmi con passo deciso verso la porta.
Questa era la mia scelta.
when there's
no one else
look
inside yourself
like
your oldest friend just
trust
the voice within
then
you'll find the strength
that
will guide your way
Nick
- lei verrà qui?-
-si-
- a casa nostra?-
- esatto-
- tra 10 minuti?-
- ah ah-
Silenzio.
-JOE! CHIAMA I POMPIERI E AIUTAMI A TOGLIERE DI MEZZO TUTTI GLI OGGETTI
FRAGILI, O CHE POTREBBERO ESSERE USATI COME ARMA. RONNIE STA
ARRIVANDO!- urlò Kevin ed io mi coprii le orecchie per non
perdere almeno il 70% dell'udito.
Eravamo entrambi in cucina e da poco avevo finito di raccontargli,
sotto sua insistenza ovviamente, quello che era successo quella
mattina, compreso il fatto che avevo convinto Ronnie a venire da noi.
Sentii un rumore pesante, come qualcuno che correva, provenire
dalle scale e dopo dieci secondi Joe fece il suo ingresso. Mi
guardò spalancando gli occhi.
- oh mio dio, Nick hai avvertito la sicurezza? Forse siamo ancora in
tempo a salvarti- chiese allarmato
- ha detto alla sicurezza di farla passare!- piagnucolò
Kevin
Joe si sbattè una mano in fronte borbottando qualcosa di
indecifrabile.
- siete impazziti?- chiesi sinceramente interessato alla risposta.
- tu sei
impazzito!- ribattè Joe
- lei ti ucciderà!- disse Kevin unendo le mani
-nella tua stessa casa!- continuò Joe
Li guardai senza parole, avevano definitivamente perso la testa.
- chi
ucciderà Nick?-
chiese Frankie facendo il suo ingresso e sedendosi, non senza qualche
sforzo, su uno degli sgabelli della cucina.
Dietro di lui mia madre ci guardava a metà tra il divertita
e il terrorizzata, come sempre.
- Ronnie- rispose semplicemente Joe lanciandomi un'altra occhiata
- non preoccuparti Nick, ti difenderò io da lui- sorrise
Frankie
- grazie Frankie- risposi avvicinandomi - ma è una ragazza-
-una ragazza?- chiese confuso aggrottando le sopracciglia -la tua ragazza?-
- No, ma cosa dici- risposi arrossendo mentre dietro di me sentivo
Kevin e Joe sghignazzare
Lui parve studiarmi per qualche istante come se stesse cercando di
capire qualcosa.
- allora ti piace?- chiese ancora
- no, Frankie. E' solo un'amica- spiegai cercando di essere convincente
- allora perchè stai diventando fuxia?- chiese innocente
Ci furono circa cinque secondi di silenzio, dopo di che Kevin e Joe
iniziarono a ridere come due idioti, Kevin era letteralmente piegato in
due dalle risate e Joe si asciugava le lacrime mentre borbottava cose
senza senso tra le quali mi parve di captare la frase "anche lui l'ha
capito che è cotto".
Mi voltai verso mia madre esasperato, sperando che facesse qualcosa per
aiutarmi.
- Basta ragazzi- disse infatti -lasciate in pace Nick, anche tu
Frenkie- disse rivolto al più piccolo che assunse
un'espressione
imbronciata.
- potreste fare in modo di volatilizzarvi quando arriverà
Ronnie?- chiesi ai miei fratelli incrociando le braccia
Annuirino tutti e tre, ma sapevo già che era una cosa
impossibile.
Stavo per mettermi ad urlare quando il suono del campanello della porta
di ingresso mi fece pietrificare sul posto.
-apro io!- urlarono Kevin e Joe all'unisono girandosi verso la porta
-fermi!- li fermò mia madre prima che lo facessi io e tirai
un sospiro di sollievo
- andrà ad aprire Nick, e cercate di non dargli fastidio-
lì rimproverò e loro come risposta borbottarono
qualcosa
di incomprensibile.
Con un sorriso enorme mi avviai quasi saltellando alla porta, ma
arrivato difronte ad essa mi fermai.
Tutto il pomeriggio avevo temuto che quel momento non sarebbe mai
arrivato, credevo che all'ultimo istante Ronnie si sarebbe tirata
indietro e mi avrebbe dato buca ed a quel punto non ci sarebbe stato
davvero più niente da fare.
Ma ora era lì, dietro a quella porta, a meno di un metro da
me e non riuscivo a smettere di sorridere come un ebete.
Non sapevo cosa sarebbe successo quel pomeriggio, ma qualsiasi cosa
fosse accaduta la sua semplice preseza lì significava che le
cose erano cambiate radicalmente ed irreversibilmente.
Presi un respiro profondo e pogiai la mano sulla maniglia, poi come se
fosse stato un cerotto la aprii di scatto.
Eccola lì, sembrava un miraggio mentre si mordicchiava il
labbro
inferiore nervosa, illuminata dal sole caldo di fine settembre, gli
occhi bassi ed un braccio che faceva nervosamente su e giù
sull'altro.
Quando incrociò il mio sguardo i denti lasciarono il labbro
lasciando così le labbra libere di distendersi fino a
formare uno dei suoi rari
sorrisi sinceri, rendendola, se possibile, ancora più bella.
-ciao- disse sorridendomi incerta
- ciao- risposi sorridendole di rimando e risvegliandomi dalla trance,
ma non del tutto.
- ehm, vogliamo rimanere qui fuori per sempre?- chiese imbarazzata
forse dal fatto che la stavo fissando non molto discretamente.
- oh, si scusami- risposi e mi spostai di lato facendola entrare -prego-
Mi sorpassò in silenzio e si fermò dietro di me
attendendo che chiudessi la porta.
- sei venuta a piedi?- chiesi accigliato non vedendo nessuna macchina
sul viale
- no, mi ha accompagnata Kate-
- dopo come hai intenzione di tornare?- chiesi ancora
- a piedi- rispose semplicemente lei come se tre miglia fossero dieci
metri
- ti accompagnerò io- risposi chiudendo la porta
- non c'è ne bisogno, davvero-
- invece si - risposi risolutivo
Sospirò scuotendo la testa -litigheremo dopo per questo, ora
fammi vedere la casa- disse rivolgendomi un altro sorriso.
Sarà stato il fatto che non ero abituato e tutti quei
sorrisi da parte sua, ma stavo letteralmente collassando.
-ok, seguimi- degluttì mentre cercavo di rivolgerle un
sorriso rilassato
Mi avviai lungo il corridoio che portava in cucina, sperando che i miei
fratelli fossero già scomparsi.
Per fortuna a quanto pare i miei desideri per una volta si erano
avverati e non sembrava esserci traccia dei tre guasta feste, in cucina
infatti c'era solo mia madre intenta a preparare qualcosa.
- questa è la cucina - dissi entrando e rivolsi uno sguardo
a mia madre che sentendo la mia voce aveva alzato la testa
- mamma lei è Ronnie, ma vi conoscete già- dissi
ricordando la disastrosa cena a casa Knoks.
- Ciao Ronnie- salutò cordiale mia madre
- Salve signora Jonas- rispose lei sorridendo
- chiamami Denise cara. Ti fermi a cena da noi questa sera?-
Trattenni il respiro.
Mi voltai verso Ronnie che spostò lo sguardo da mia madre a
me,
guardandomi incerta, poi tornò a guardare mia madre.
Dì di si, dì di si, dì di si.
- La ringrazio Signora Jonas, ehm Denise- si corresse dopo
un'occhiataccia di mia madre -ma stasera ho già un impegno-
Sul mio viso si dipinse una smorfia di delusione che però,
per
fortuna, lei non vide poichè era ancora intenta a guardare
mia
madre.
Beh non potevo sperare di ottenere tutto in una sola volta.
Cercai di mettere su di nuovo il mio solito sorriso e mi schiarii la
voce.
-continuiamo il giro?- chiesi una volta che ebbi ottenuto la sua
attenzione
- certo, a dopo Denise- salutò mia madre che le rispose con
un sorriso e continuammo
Passammo per il salone e poi su per le scale dove le mostrai le stanze
dei miei fratelli, dei miei genitori dove lei non aveva detto altro che
"wow".
- e questa è la mia stanza- dissi spalancando la porta
davanti a noi
Entrò guardandosi attorno studiando ogni particolare, poi si
voltò verso di me.
-E' bellissima- disse con un sorriso imbarazzato. Continuavo a fissarla.
- già- sussurrai in risposta riferendomi a tutt'altra cosa.
Si mise le mani sul fianchi ed assunse un'espressione accigliata.
- potrei sapere perchè continui a guardarmi come se fossi il
mostro di Lockness?!-
Altro che mostro di
Lockness...
- niente. E' come se mi aspettassi che in realtà sparissi da
un
momento all'altro- dissi sincero andando a sedermi sul mio letto.
Sospirò e si sedette accanto a me così vicino che
potevo sentire il
calore della sua pelle, cosa che mi provocò un bruvido lungo
la spina
dorsale.
- ed invece sono qui, e non sparisco- rispose guardando in basso mentre
il mio cuore aumentava i battiti.
- sicura?- chiesi e non mi riferivo solo alla sua presenza fisica.
Sarebbe stata lì da oggi in poi?
Non si sarebbe tirata indietro lasciandomi come un pesce lesso mandando
all'aria le mie speranze che in reatlà stesse nascendo
qualcosa?
- ho preso una decisione Nick- rispose seria a bassa voce, mentre mi
guardava negli occhi.
Studiai a lungo i suoi occhi verdi come il mare cercando un minimo di
incertezza o scetticismo, e con mio grande sollievo non ne trovai,
trovai solo la determinazione di chi ha scelto.
- bene- sorrisi
- bene- sorrise lei di rimando -iniziamo a studiare ora? Dopo devo
tornare a piedi e non voglio fare tardi- continuò alzandosi
dal
mio letto
- ti ho detto che ti accompagn...-
- ed io ho detto che litigheremo dopo per questo- mi interruppe alzando
una mano
Sorrisi e non aggiunsi altro.
Daltronde, non c'era niente da aggiungere.
When I see you
smile
I
can face the world, oh oh,
you
know I can do anything
When
I see you smile
I
see a ray of light, oh oh,
I
see it shining right through the rain
When
I see you smile
Ronnie
Nonostante
fossi più che
certa della mia scelta, ancora non riuscivo a credere di essere in
quella casa, nella sua
stanza, seduta alla sua
scrivania.
Se
qualcuno mi avesse detto una cosa del genere solo un mese fa, gli
avrei riso in faccia, sicura che fosse una cosa impossibile.
Ed
invece ora ero proprio lì, sorprendendo me stessa mentre
lanciavo occhiatine al ragazzo che mi stava accanto e che tentava
ardentemente di far entrare qualche nozione di trigonometria nella mia
testa.
-
hai capito?- chiese all'enesima spiegazione
Guardai
dubbiosa prima lui poi il foglio.
Capire era
l'ultima parola che mi veniva in mente in quel momento.
Lo
sentii sospirare.
-
ok. Credo che abbiamo bisogno di una pausa- disse allontanandosi con la
sedia dalla scrivania
Tirai
un sospiro di sollievo chiudendo il quaderno.
-
vieni, voglio mostrarti una cosa- disse alzandosi e facendomi segno di
seguirlo
Mi
alzai e mi avviai con lui verso le scale.
Un'altra
cosa di cui ero rimasta a bocca aperta era l'arredamento della sua casa.
Mi
ero aspettata un'arredamento ultramoderno con chissà che
funzioni o aggeggi di alta tecnologia, invece avevo trovato un
arredamento molto
accogliente, con mobili di legno ed un camino in mattoni e questo mi
fece capire che nonostante i soldi volevano continuare ad essere una famiglia come le
altre.
-Nick?-
sentii chiamare una voce quando arrivammo nel grande salone
Ci
voltammo entrambi verso sinistra, dove sulla porta della cucina c'era
Joe che ora mi fissava.
-
oh ciao Ronnie- mi salutò ed in cambio sorrisi con un cenno
della testa
-
Nick, ti cercava Frenkie- disse tornando a prestare attenzione al
fratello
-me?-
-si,
gli serviva un aiuto con un esercizio di matematica o una cosa del
genere- disse sventolando una mano per aria
-
dov'è?- chiese Nick sospirando
-
in camera sua-
-
posso lasciarti un attimo con lei o la traumatizzerai a vita?- chiese
serio in cambio il fratello fece un sorriso a 32 denti per niente
rassicurante, infatti Nick scosse la testa.
-ti
lascio un secondo- disse rivolgendosi a me -nel caso, non farti
problemi ad urlare- e si voltò per poi sparire lungo le
scale.
Seguii
i passi di Nick fino a quando non decisi di voltarmi verso Joe che
mi sorrideva in maniera inquietante.
-
allora, come vanno le ripetizioni?- chiese sedendosi sul divano e
facendomi segno di sedermi accanto a lui.
-
bene- risposi mentre mi sedevo riluttante
-con
Nick invece come va?-
-
b-bene- balbettai in imbarazzo
-
Sai non è colpa sua- disse sospirando
-
cosa?- chiesi confusa
-
se è così imbranato con le ragazze. E' sempre
stato
timido, fin dall'asilo. Arrossiva anche solo se una ragazza gli passava
accanto- continuò alzando gli occhi al cielo.
Mi
feci scappare una grande risata. Era difficile pensare ad una pop star
con problemi a relazionarsi con l'altro sesso.
Rimanemmo
per un pò a parlare e lui mi raccontò di come
fosse una giornata tipo in casa Jonas, di alcune loro avventure da
piccoli, di quando Nick era stato in silenzio per
più di una
settimana quando aveva scoperto che la madre era in attesa di Frankie,
perchè non voleva che gli si rubasse il posto di
più piccolo della famiglia.
In
quei pochi minuti mi resi conto che anche Jonas II non era poi
così male, anzi.
Dovevo
ammettere che era molto simpatico e più di una volta mi
ero trovata a ridere assieme a lui per qualche suo racconto.
Inotre
mi resi conto che ,in qualche inquetante e perverso modo, era
una specie di Kate al maschile: totalmente folle, ma dotato di un
cervello, come mi dimostrò qualche istante dopo.
-
comunque, apparte tutto, Nick è un bravo ragazzo- disse con
uno sguardo così intenso da farmi arrossire
-
ed in questi giorni posso dire che ho capito che ci tiene davvero a te-
continuò
-
anche io- mi scappò e lui mi sorrise soddisfatto.
-wow. Sei ancora
viva, grazie Joe- esorìi Nick entrando nella stanza
-
sei arrivato giusto in tempo, stavo per farla fuori- rispose alzandosi
-
meno male che è arrivato lui allora- risposi sorridendogli
-
già. Beh andiamo?- disse Nick che pareva improvvisamente
ansioso di uscire di lì.
Feci
un segno d'assenso e lo seguii verso la porta-finestra che
affacciava sul giardino salutando con un cenno della mano Joe che in
cambio mi fece l'occhiolino, che però non sfuggì
a Nick
che si irrigidì all'istante.
Camminammo
per qualche istante nell'immenso giardino senza proferire
parola mentre mi guardavo attorno estasiata. Era il giardino
più
grande che avessi mai visto, con una piscina olimpionica e persino un
parco giochi.
Guardai
Nick accanto a me che teneva lo sguardo fisso di fronte e sembrava in
qualche modo assente.
Forse
era una mia impressione ma mentre prima era tutto un sorriso e
sguardi soddisfatti ora mi sembrava diverso, più taciturno.
-
cosa volevi farmi vedere?- chiesi distraendolo dai suoi pensieri
-
ora vedrai- disse continuando a guardare di fronte
Sospirai
e lo seguii ancora per qualche metro, fino a che non arrivammo
ad una grande quercia sulla quale era attaccata una scala di corda.
Seguii
con lo sguardo la scala fino a che non notai una casetta di legno
fissata su dei rami del grande albero.
-una
casa sull'albero?- chiesi retorica a bocca aperta
-
si- rispose lui sorridendo di nuovo - quando eravamo in New Jersey io
ed i miei fratelli avevamo sempre voluto una casa sull'albero, ma non
c'era abbastanza spazio. Quando poi ci siamo trasferiti qui, eravamo
troppo cresciuti per una casa sull'albero ed anche troppo impegnati-
raccontò con un sorriso malinconico guardando in alto
-questa
è di Frankie- spiegò guardandomi -ma è
anche il mio rifugio segreto, è lì che vado
quando devo
pensare-
Sospirai
sentendo quella storia che mi fece tornare al passato
riaprendo un piccolo pezzettino della ferita che si era ormai
cicatrizzata.
-
anche io da piccola volevo una casa sull'albero sai?- confessai
-
come mai non l'hai avuta?- chiese interessato
-
i miei dicevano che era una cosa da maschi- sospirai con un sorriso
amaro -inoltre io ero una Knoks, non dovevo abbassarmi a giocare in una
casa sull'albero come tutti gli altri bambini-
Alzai
lentamente lo sguardo fino ad incrociare il suo, che era contrito.
Calò
un silenzio pesante e pieno di imbarazzo, almeno da parte mia.
Inaspettatamente
ed improvvisamente fece un passo incerto verso di me e si
fermò solo
quando era ormai arrivato a pochi centrimetri da me, continuando a
guardarmi negli occhi mentre io non potevo evitare di fare altro.
Ero
completamente persa in quegli occhi castani, in quello sguardo
così intenso che sembrava volermi dire qualcosa che ancora
non
sapevo interpretare.
Solo
allora, forse, mi accorgevo di quanto fosse bello.
Con
i capelli ricci che brillavano al sole, quelle fossette che si
formavano agli angoli della bocca quando sorrideva ed uno sguardo
così intenso da far sciogliere l'Antartide.
E
mentre lo vedevo allungare una mano verso di me non ero capace di
fare altro che starmene impalata a fissarlo, come se fossi ipnotizzata
dal suo sguardo.
Che divolo ti prende?
Chiese
la parte cosciente del mio cervello, ma troppo poco rilevante
perchè riuscisse a smuovermi.
Nel
momento in cui le sue dita sfiorarono delicate il dorso della mia
mano, trattenni il respiro mentre dentro al mio stomaco i dinosauri
ricominciavano a volteggiare tranquillamente ed i miei occhi si
spalancavano.
Ci
volle qualche istante per realizzare l'assurdità della cosa.
Tra
di noi non c'era stato alcun tipo di contatto fisico fino ad
allora, neanche una stretta di mano amichevole, ed ora quel semplice
sfiorarsi della sua pelle calda sulla mia fredda, mi stava
completamente mandando in tilt e probabilmente stavo anche diventando
cianotica dal momento che non respiravo da un tempo indeterminato.
Perchè
stavo reagendo in quel modo ridicolo?
Sapevo
che presto avrei dovuto trovare il coraggio di cercare dentro di
me la risposta a quella domanda, ma in quel momento non ne ero in grado.
Si
allontanò da me con un sorriso ed uno sguardo tra il
divertito ed il soddisfatto.
-
respira Ronnie- ridacchiò con mio grande imbarazzo
Aprii
la bocca per lasciare l'aria libera di entrare ed espirai con un
fremito mentre continuavo a fissarlo con aria sconvolta.
A
quel punto scoppiò a ridere di gusto.
-
non credevo ti facessi quest'effetto- riuscì a dire tra una
risata e l'altra.
Colpita.
Per
nascondere il mio imbarazzo alzai il mento puntandomi le mani sui
fianchi, sperando di essere credibile.
-
guarda chi parla- cominciai mentre lui continuava a ridere di gusto
-quello che da piccolo non riusciva a stare vicino ad una bambina senza
arrossire!-
Si
fermò di blocco dilatando gli occhi, arrossendo e si
raddrizzò riacquistando la portura eretta.
Colpito.
Mi
guardò per qualche istante accigliato mentre io gli
rivolgevo un sorriso soddisfatto.
-
te l'ha detto Joe, vero?- sospirò ed io annuii in segno
d'asseso.
-
beh ad ogni modo ora le cose sono cambiate, non mi imbarazzo
più così facilmente- disse sicuro a testa alta
-
tu dici?- chiesi retorica riavvicinandimi a lui fino ad arrivare col
mio viso a pochi centimetri dal suo.
Degluttì
rumorosamente mentre le guancia gli si imporpavano di una leggera
tonalità di rosso.
Mi
allontanai di nuovo sorridendo soddisfatta.
-
come volevasi dimostrare- dissi divertita ed in cambio ricevetti una
linguaccia da parte sua.
-
allora, vuoi farmi salire o no ?- chiesi facendo cenno alla casetta di
legno, cercando di cambiare discorso
Assunse
un'espressione pensierosa e mi guardò per qualche istante
prima di rispondere.
-
no- rispose sereno -non credo che ti meriti ancora di poter salire
lì su- disse con un ghigno
-cosa?-
chiesi fintamente indignata -dopo che ho fatto lo sforzo di
venire a casa tua e di sopportarti un intero pomeriggio, dici che non
me lo merito?-
Scosse
la testa divertito.
-
non ancora, poi ora dobbiamo tornare a studiare- rispose facendo cenno
verso la casa
Annuii
con una smorfia.
-
già, mi sa che la pausa è durata abbastanza-
sospirai
-
Ronnie- sussurrò lui che improvvisamente era tornato serio
-grazie di essere venuta oggi- disse in fine Lo fissai negli occhi
mentre mi guardava con la stessa intensità di qualche minuto
prima e da quello sguardo mi resi conto che anche per lui la mia
presenza lì significasse molto, non era solo una presenza
fisica, ma una conferma del fatto che da oggi in poi le cose sarebbero
cambiate.
Sorrisi
mandando giù a fatica il groppo che mi si era formato in
gola, incapace di rispondere in alcuna maniera verbale.
Mi
sorrise di rimando ed insieme ci avviammo verso casa.
E
così era fatta.
Avevo
preso la mia decisione ed ero fiera della mia convinzione di non
tornare indietro.
Con
un tuffo al cuore ricordai le strane emozioni che mi avevano
travolto quando mi aveva accarezzato la mano e con un sospiro mi resi
conto
che quando fossi tornata a casa avrei avuto un bel pò su cui
pensare.
Già,
tornata a casa avrei dovuto affrontare un bel dialogo con me stessa.
What a
touch of your hand can do
It's like nothing
that I ever knew
* * * *
EEEEEEccoci qui!
con un capitolo finalmente decente direi, no?
Spero che anche a voi sia piaciuto.
Ed ovviamente, aspetto ansiosa i vostri commenti *-*
time of thanx! :
ringrazio come sempre chi ha messo questa storia tra i preferiti
<3 :
E chi l'ha messa tra le Seguite:
Ed ora o voi che recensite *O*:
il phard di biancaneve:
Tresor *o* figurati, dopo tutte le recensioni chilometriche un mini
commento ci sta, e poi io mi accontento anche di un "mi piace" o "mi fa
schifo". A quando gli esami? un bacio
Ithil_Elendil: sono
contenta che quello che è successo nel capitolo scorso mi
abbia salvato da un pomodoro diritto in faccia xD Sono carini vero
*.*?! ed in questo capitolo lo sono ancora di più!
che te ne pare?
un bacio al prossimo
chap!
Cruella De Vil:
ti è piaciuto
questo capitolo? *-* lo spero
Ad ogni modo, lo so
che la storia forse si sta portando un pò troppo
per le lunghe ma credo dipenda dalla mia paura di scrivere cose banali.
Non mi piacciono affatto quelle storie dove si incontrano, il giorno
dopo si innamorano e dopo una settimana si sposano. Credo che tu
comprenda. Ad ogni modo da questo capitolo in poi, come avrai intuito,
le cose andranno mooolto avanti!
Al prossimo capitolo, un
bacio
Ryry_: beh in questo
capitolo è successo qualcosa che farà smuovere la
situazione U_U
che ne pensi?
Ad ogni modo ho letto la
tua storia e mi piace davvero tanto *-*
ho anche commentato, ma
siccome ho dei seri problemi mentali ho sbagliato capitolo e l'ho
scritto al primo xD
tornando a noi, ti
è piaciuto questo capitolo?
Al prossimo, un bacio
BENNYY: allora,
com'è andata?
hai riso come credevi
xD?!
dopo il tuo commento non
dirò mai più che un mio capitolo è
orribile U_U lascierò giudicare a voi xD
un bacio, al prossimo
chap!
SamCrush: oh, tu sei
sempre troppo gentile *-*
ahahah è vero
che l'attesa aumenta il desiderio per questo sto attendendo tanto xDDD
ti è piaciuto
questo capitolo?
un bacio!
|
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Capitolo 16 *** everything can change ***
capitolo 16
Mi scuso anticipatamente per gli
orrori
ortografici che ci saranno in questo capitolo e per la mancanza di
foto, ma è stato scritto di getto e non ho ne la forza ne il
tempo per rileggerlo attentamente e modificarlo xD
Everything
can change
Nick
Era un pomeriggio tranquillo come gli altri.
Il sole splendeva sul cielo di Los Angeles, la temperatura era di
23° come un normale settembre californiano e io, Joe e Kevin ce
ne
stavamo seduti su una sdraio in piscina.
Nulla che segnalasse qualcosa di diverso o particolare.
Nulla, a
parte quello che mi stava dicendo Joe.
-cosa ti ha detto?- chiesi ancora incredulo
Sbuffò per l'ennesima volta portando gli occhi al cielo - te
l'ho già ripetuto cinque volte- rispose annoiato
- dimmelo anche una sesta- lo incalzai
Prese un bel respiro e posò il tubetto di crema solare che
teneva in mano.
- Ronnie ha detto che ci tiene a te- disse semplicemente senza nemmeno
guardarmi, come se fosse una cosa da poco.
Continuai a guardarlo incredulo.
- voglio sapere le parole esatte- dissi ancora nervoso mentre stavolta
anche Kevin alzava gli occhi al cielo.
- e va bene. Per l'ultima volta- sbuffò esasperato -eravamo
seduti sul
divano mentre tu eri con Frankie- fece una pausa e si girò
verso
di me accertandosi che lo stessi ascoltando.
Annuì per invogliarlo a continuare
- le ho detto che tu ci tenevi a lei e lei mi ha risposto "anche io"-
concluse chiudendo gli occhi e alzando di nuovo il viso al
sole.
- Nick chiudi la bocca- disse Kevin dopo qualche istante di assoluto
silenzio.
Neanche lui sembrava particolarmente colpito da quello che aveva appena
detto Joe.
Ora, non che non volessi credere a Joe, sapevo che non mentiva
perchè tra di noi non c'erano mai stati segreti e bugie, ma
dovevo ammettere che le probabilità che Ronnie avesse
davvero
detto una cosa del genere erano pari a quelle che a Los Angeles
nevicasse in piena estate.
Eppure sapevo che non mi avrebbe mai mentito su niente, figurarsi su
una cosa così importante.
- ne sei sicuro?- chiesi a bocca aperta
In risposta sbuffò nervoso -credi che me lo sia inventato?-
sbottò irritato
- certo che no, solo che non credevo dicesse una cosa del genere a te-
L'unica certezza che avevo su Ronnie era che lei fosse la persona
più testarda ed orgogliosa del mondo, quindi anche se fosse
vero
che lei in realtà ci tenesse a me, non mi capacitavo del
fatto
che l'avesse ammesso a Joe.
- forse le sono simpatico- disse leggendomi nel pensiero
Assunse uno dei suoi sorrisi soddisfatti e provocatori, quelli che
riuscivano a mandarti in bestia.
Eppure forse era così.
Quando, il giorno prima, stavo tornando dalla camera di Frankie per
raggiungerli, avevo sentito chiaramente le risate di Ronnie. Per farla
riuscire a ridere in mia presenza ci avevo impiegato settimane, con Joe
invece erano bastati due secondi e dovevo ammettere che quando li avevo
visti seduti vicino sul divano avrei tanto voluto buttarmi tra di loro
urlando di tutto.
Scossi la testa. Quello che mi aveva appena detto Joe metteva in
secondo piano tutto.
E così lei
ci teneva a me.
Era una di quelle notizie che non ti rendono allegra solo la giornata,
ma tutta la settimana.
Mi alzai col sorriso sulle labbra e mi avviai verso la porta.
- dove vai?- chiese Kevin quando ero ormai quasi entrato
- da Kate. Oggi devo darle una mano con i vestiti-
- beh, buona fortuna- disse quindi Joe e Kevin annuì
Appena entrai sentii il campanello della porta suonare e prevedendo che
i miei fratelli non si sarebbero mai scollati per andare ad aprire la
porta, andai io.
- hei Dani- salutai Danielle che mi sorrideva fuori dalla porta,
allungai lo sguardo dietro di lei accertandomi che non spuntasse
qualcuno di molto fastidioso ed indesiderato.
- tranquillo. Carrie non è con me- rispose leggendomi nel
pensiero e facendosi spazio per entrare.
Mi feci sfugire un sospiro di sollievo e chiusi la porta per poi
voltarmi nuovamente verso Danielle che si stava togliendo gli occhiali
da sole per posarseli poi sulla testa.
- Mi spiace Nick. So che per te Carrie è un problema almeno
quanto lo è per me- disse con aria dispiaciuta -non sai
quant'è orribile averla per casa! ma tra un pò
tornerà a Chicago- sorrise poi felice.
- non vedo l'ora- risposi sincero alzando gli occhi al cielo
Danielle sorrise sincera poi si voltò verso la finestra che
dava in giardino e fece un cenno con la testa verso di essa.
- immagino che i tuoi fratelli stiano a poltrire su quelle sdraio in
piscina- sorrise ancora, sarcastica
- ovviamente-
- come mai tu non sei con loro?-
- stavo uscendo in realtà- risposi con un sorriso furbo
- mmh- fece lei essumendo un aria pensierosa - e qualcosa mi dice che
non stai uscendo per andare a fare una semplice commissione- disse
sorridendo. Aveva già capito tutto.
- vado a casa di Kate. L'amica di Ronnie, ricordi?-
Ci penso per qualche istante accigliata -la bionda?- chiese infine
-esatto. Disegna abiti sai? Tra qualche settimana avrà
l'occasione di fare una sfilata tutta sua finanziata da una stilista
famosa, di cui assolutamente non ricordo il nome- le spiegai sapendo
quanto interessasse anche a lei la moda.
-davvero?- chiese infatti con gli occhi che le brillavano - posso
venire alla sfilata?- chiese ancora
- oh, beh, credo non ci siano problemi- risposi più o meno
sicuro
- bene- concluse e si voltò pronta a raggiungere Kevin in
cucina, ma dopo un passo si bloccò e si voltò
lentamente
verso di me.
- oh, quasi dimenticavo, come va con Ronnie?- chiese accigliata
- bene- risposi con un sorriso -credo si sia finalmente convinta a
darmi una possibilità-
- te l'avevo detto che si sarebbe convinta- disse lei contenta e si
voltò di nuovo
- solo che...- dissi alzando un pò la voce per fermarla.
Quando
si girò verso di me presi un bel respiro e continuai -
Danielle,
credi che tra me e lei, tra noi due possa nascere qualcosa di
più di un'amicizia?- sospirai sconfortato conoscendo
già
la risposta. Abbassai la testa per non far vedere le mie guancia che
ormai erano andate in fiamme ed attesi in silenzio una sua risposta.
- oh - esordii semplicemente -oh-
disse ancora lasciando cadere la borsa che teneva in mano
-ti sei innamorato di lei- disse, e non era una domanda.
Una parte interiore di me stesso mi diceva di no, che era impossibile.
Insomma una cosa era prendersi una cotta assurda, un'altra era
innamorarsi davvero ed il confine tra le due cose era ben delineato ed
evidente.
E anche se in quel momento proprio non riuscivo a focalizzare quel
confine ero sicuro che da qualche parte a me ignota c'era.
- oh andiamo Danielle, innamorato è un parolone!- esordii
strusciando i palmi delle mani sudate sui jeans in un gesto nervoso.
- ah ah- disse lei non dando peso alla mia risposta -e lei lo sa?-
La guardai terrorizzato mentre immaginavo un'eventuale reazione di
Ronnie alla notizia che io mi ero preso una stupida cotta per lei.
- direi di no- sospirò sconsolata
- sono senza speranze?- chiesi sconsolato a mia volta
Mi guardò per qualche istante dubbiosa -no, direi di no-
disse accigliata senza aggiungere altro
- e cosa pensi che dovrei fare per...si, insomma, per...- mi interruppi
per grattarmi dietro l'orecchio imbarazzato - per piacerle ecco- sputai
infine
La sua espressione mutò da accigliata a sognante e si
avvicinò a me prendendomi per le spalle.
- ho sempre sognato il giorno in cui tu o Joe sareste venuti da me a
chiedermi di consigliarvi come conquistare una ragazza che non vi
sbavasse dietro- disse guardando qualche centimetro sopra la mia testa,
come se non stesse parlando con me, ma con un qualche Dio sconosciuto.
- quel giorno è arrivato qualche settimana fa, quando ti ho
chiesto la prima volta di aiutarmi con Ronnie- dissi accigliato
Mi guardò con aria severa come se mi stessi facendo sfugire
qualcosa di semplice ma essenziale e fece schioccare la lingua -Si, ma
qualche settimana fa non me lo avevi chiesto perchè eri
innamorato di lei!-
- hei, non ti ho detto di essere innam...-
- si, si vabene- disse sventolando una mano davanti al viso -tornando a
noi...- cominciò guardandomi con aria pensierosa.
- Non conosco Ronnie quindi non so quali sono i suoi gusti in fatto di
uomini- sospirò scuotendo la testa affranta -ma posso dirti
un
segreto che funziona con tutte le donne del mondo e
funzionerà
anche con lei- disse tornando sorridente
- cioè?- chiesi speranzoso
- sorprendila - rispose semplicemente -fai cose che lei non si
aspetterebbe mai fare da te, stupiscila e si innamorerà di
te-
concluse facendomi l'occhiolino, dopodiche si voltò ed uscii
in
giardino lasciandomi come un pesce lesso a fissare il vuoto.
In completa trance afferrai le chiavi della macchina ed uscii di casa
ripensando alle parole di Danielle.
Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa per sorprenderla, qualcosa che
non si sarebbe mai aspettata da me, ovviamente tenendo conto del suo
carattere. Insomma non mi sembrava un tipo da serenata o roba
scenografica, niente di complicato, qualcosa di semplice ma che doveva
andare a fondo.
Più che cercare di sorprenderla con un gesto in particolare
dovevo sorprenderla col mio comportamento, col mio modo di fare ed il
mio carattere. Dovevo fare qualcosa che mi mettesse sotto una nuova
luce in modo che lei a sua volta mi vedesse in modo diverso.
Ma cosa potevo fare?
Avviai il motore della macchina e prima di partire vidi sott'occhio la
busta di Starbucks che probabilmente il giorno prima avrà
contenuto una dozzina di cookies mangiati tutti da Kevin.
Sorrisi alzando il piede dalla frizione e partendo.
Forse c'era qualcosa che potevo fare, era una sciocchezza, ma come
inizio poteva andare bene.
I'd do anything
just
to hold you in my arms
to
try to make you laugh
(I'd do anything - simple plane)
Ronnie
Fino
a che punto può una
mente umana sana sopportare un'altra mente molto probabilmente aliena
e, senza dubbio, totalmente matta?
-a che ora hai detto che arriverà?- ripetè per la
centesima volta Kate andando avanti e indietro per la stanza.
Sospirai voltandomi prima verso Lexus che era completamente stesa sul
tavolo molto probabilmente caduta in un coma senza ritorno, poi mi
voltai verso Jamie che invece stava tentando di tenere in equilibrio
una matita tra il naso ed il labbro superiore arricciando quest'ultimo,
in fine, riluttante, mi voltai di nuovo verso Kate che ora si trovava
accanto alla finestra scrutando nervosamente fuori da essa.
- alle quattro, e sono solo le quattro e cinque minuti. Rilassati-
risposi sospirando
- sappi che se non verrà sarà colpa tua - disse
guardando sempre fuori dalla finestra
- veramente se viene
è merito mio, è amico mio non tuo- sputai
acida
Lexus si svegliò dal suo coma profondo e mi
guardò
spalancando gli occhi e solo quando sentii la matita con
cui stava giocando Jamie cadere sul tavolo rimbalzando un paio di volte
mi resi conto di quello che avevo detto.
- cioè, insomma non che io ci tenga alla sua
amicizia ovviamente, quello che volevo dire è che...-
- E' arrivato!- urlò Kate interrompendomi e prendendo a
saltare sul posto
- non volevo dire questo- borbottai rossa in viso
- no stupida! Dico che è arrivato Nick, ora!- rispose e si
catapultò per le scale nel preciso istante in cui il
campanello suonò urlando
"vado ad aprire!"
Sospirai e mi voltai verso i 2/3 restanti delle mie amiche che mi
guardavano con un sorrisino furbo e molto inquietante.
- che c'è?- chiesi guardandomi attorno a disagio
- è tuo
amico, eh?- disse sarcastica Lexus mentre Jamie ridacchiava
Abbassai lo sguardo imbarazzata, non potevo dire niente a mia discolpa.
Il silenzio che senguì fece in modo che riuscissi a sentire
chiaramente un rumore di passi provenire dalle scale, ogni passo era
una stretta allo stomaco sempre più forte.
-eccomi- esordì Kate entrando nella stanza, ma le diedi poca
importanza dal momento in cui il mio sguardo era fisso dietro di lei
dove a pochi passi fece il suo ingresso Nick che in una mano teneva
quattro bicchieri di cartone di Starbucks e nell'altra mano una busta
del medesimo negozio.
Lo guardai confusa mentre le sue labbra si stendevano in un sorriso che
lo rendevano inconsapevolmente stupendo.
Spalancai gli occhi distogliendo lo sguardo e volgendolo altrove,
stupita dai miei stessi pensieri.
"Sto perdendo la testa" pensai
terrorizzata.
- il tuo
amico è arrivato- disse con una punta di malizia Kate
Sospirai e posai nuovamente lo sguardo su di lui che mi guardava
accigliato -ciao - dissi semplicemente
- Ciao Ronnie e salve ragazze- disse riprendendo a sorridere sereno
Fece qualche passo entrando definitivamente della stanza e poggio le
cose che portava in mano sul tavolo dove eravamo sedute.
- ho pensato che queste cose vi servissero- disse mentre Jamie
allungava il collo cercando di vedere il contenuto della busta.
-quattro cappuccini- disse prendendoli ad uno ad uno e distribuendoli
Quando allungai la mano per prendere il bicchiere che mi stava porgendo
involontariamente le nostre dita si sfiorarono.
Mi bloccai con la mano attorno al bicchiere ed il braccio steso mentre
il contatto della sua pelle con la
mia fece nascere dentro di me un vortice di emozioni mai provate prima.
Smisi di respirare mentre il mio cuore aumentava i battiti, poi stacco
la sua mano dal bicchiere e si schiarì la voce mentre gli
occhi
attenti delle mie amiche erano fissi su di me.
- ed in quella busta cosa c'è?- chiesi per spezzare il
silenzio
mentre fissavo la busta di starbucks non avendo il coraggio di
guardarlo
negli occhi.
- oh già - disse come se si fosse accorto solo in quel
momento dell'esistenza della busta
- ho pensato che vi servisse qualcosa da mangiare.- disse mentre apriva
la busta e infilava la mano dentro estraendone qualcosa - muffin al
cioccolato per Kate- disse porgendogli un enorme muffin -Ronnie mi ha
detto che ti piacciono- spiegò mentre gli occhi di Kate
diventavano quasi lucidi dalla commozione.
- grazie!- disse prendendo il muffin con due mani come se fosse un
gioiello prezioso
Nick ridacchiò e tornò a guardare nella busta
-due muffin
semplici per voi, mi spiace ma non conosco i vostri gusti- disse
porgendo due muffin rispettivamente a Lexus e Jamie
- vanno benissimo, grazie Nick!- rispose Jamie dolce come sempre
- si, beh, grazie pop star- ringraziò un pò
più impacciata Lexus
- di niente- rispose lui mentre accartocciava il lato superiore della
busta per chiuderla.
Un momento. Per chiuderla?allora non c'era più niente
dentro, quindi...
- hei e per me non c'è niente?- chiesi offesa
Si voltò verso di me spalancando gli occhi come se fosse
stato colto di sorpresa e si portò una mano alla bocca.
- oddio Ronnie, scusami ho dimenticato di prendere qualcosa per te!-
disse mortificato mentre le mie tre amiche mi fissavano pietrificate.
Io dal mio canto ero allibita. Insomma, aveva portato due muffin alle
mie amiche, aveva persino ricordato che a Kate piacevano i muffin al
cioccolato ed a me non aveva portato neanche una caramella?
Non ero solo allibita, ero offesa e ferita nell'orgoglio!
"ho dimenticato di prendere qualcosa per te" traduzione: "avevo
dimenticato la tua esistenza!"
Sentii il mio stomaco aggrovigliarsi stavolta a causa della rabbia.
Com'era possibile? come aveva fatto a dimenticarsi di me?
- non importa, grazie del cappuccino- risposi semplicemente volgendo lo
sguardo altrove.
Orgogliosa come sempre, non importava quanto ci rimanessi male per
qualcosa, niente e nessuno avrebbe mai visto le mie debolezze,
sopratutto non lui.
-oh aspetta, cos'è questo?- disse con aria forzatamente
casuale facendomi così alzare lo sguardo
Infilò di nuovo la mano nella busta e ne estrasse veloce
qualcosa.
-oh, un cookies- sorrise mostrandomi il biscotto
Lo guardai spalancando gli occhi e mettendo da parte la mia maschera
offesa.
- un enorme cookies!-urlai come una bambina facendo ridere tutti
Mi porse il cookies e stavolta feci attenzione a non sfiorare neanche
minimamente la sua pelle.
- grazie- dissi sincera -è il mio dolce preferito-
- lo so- rispose istantaneamente lui facendoci ammutolire
Sorrise mentre lo guardavo sorpresa.
- come lo sai?- chiesi curiosa, non mi pareva di averglielo mai detto
Spostò lo sguardo verso il basso e si grattò
dietro
l'orecchio, gesto che faceva quando era nervoso, poi puntò i
suoi occhi nocciola nei miei e non c'era più ombra del
sorriso
di poco prima che era stato ora sostituito con un'espressione seria.
- ti vedo tutte le mattine nel parcheggio della scuola mentre bevi un
cappuccino e mangi un cookies- rispose in tono grave
Smisi di masticare e rimasi immobile incapace di degluttire,
continuando a guardare nei suoi occhi.
Se prima ero allibita ora non trovavo più agettivi per
descrivere come mi sentissi in quel momento.
Aveva appena detto che la mattina a scuola, tra mille persone e con
mille cose da pensare lui si era accorto che mangiavo i cookies tutte
le mattine.
E con quanta naturalezza lo stava dicendo!
Degluttì rumorosamente e continuai a fissarlo consapevole
che
quello che mi aveva appena detto mi faceva più piacere del
dovuto ed ancora una volta rammentai a me stessa che prima o poi avrei
dovuto fare i conti con quello che stava accadendo dentro di me.
Sentivo che qualcosa stava inizando a smuoversi, non sapevo
assolutamente cosa ma sentivo che c'era qualcosa di strano nell'aria,
qualcosa che la rendeva fresca e profumata di un odore mai sentito
prima, ma allo stesso tempo la rendeva pesante. Per questo forse
respiravo quasi con l'affanno.
- ehm ehm- si schiarì la voce Kate per mettere fine a quel
lungo
interbinabile ed imbarazzante silenzio -che ne dite di iniziare?-
chiese lanciandomi un'occhiata
Rispondemmo più o meno tutti con dei mugolii d'assenzo.
- cosa devo fare esattamente?- chiese Nick rivolto a Kate
- solo stare fermo, ci penseremo noi a fare tutto- disse sbrigativa lei
prendendo una fila di bozzette che teneva sulla scrivania.
Dopo di che lo afferrò per un braccio e lo portò
in un
angolo della stanza con un metro in mano, pronta a prendergli le misure.
- carina la scenetta di prima- sussurrò Lexus ad un orecchio
e poi senza guardarmi si avviò verso Kate
Sospirai sconsolata.
Cosa mi stava succedendo? Dov'era finita la Ronnie forte ed
indipendente che odiava le pop star e non si faceva abbindolare da due
occhi dolci ed uno stupido sorriso ammaliatore? Dov'era la Ronnie che
amavo e che avevo costruito in 17 anni?
Diciassette anni buttati al vento da un ragazzo che conoscevo da
qualche settimana.
Eppure non riuscivo a capire il perchè.
Perchè tremavo ogni volta che sentivo la sua voce, ogni
volta
che mi sfiorava quasi andavo in trance e quando mi sorrideva il
cervello mi si spegneva automaticamente?
"perchè ti piace idiota!" gridò una voce molto
fuoriluogo
e odiosa nella mia testa "fatti gli affari tuoi!" le ringhiai dietro io.
Sospirai ancora.
Eppure era inutile fare finta che non ci fosse niente tra me e lui.
Si poteva ignorare il fatto che lui era senza dubbio un gran bel
ragazzo, si poteva ignorare che era il ragazzo più gentile e
cocciuto che avessi mai conosciuto, si poteva ignorare anche il fatto
che nonostante tutto si era simostrato una persona vera, ma i brividi e
le farfalle allo stomaco che sentivo quando era nei paraggi, quelli
proprio non si potevano ignorare.
Quindi finiva così? Non avevo altra chance? Dovevo
arrendermi all'evidenza dei fatti?
Alzai lentamente lo sguardo fino ad incontrare il suo che mi stava
guardando da un angolo dove Kate non faceva altro che chiacchierare e
girargli attorno prendendo misure qua e la.
Nel momento in cui mi sorrise sentii nascere un nuovo brivido partire
dal collo e scendere infondo alla schiena.
Un altro sospiro.
Si, non avevo altra scelta.
Dovevo ammettere che mi piaceva.
Perchè
c'è nell'aria, c'è stasera
c'è
qualcosa che non sai cos'è
ma
sai che c'è nell'aria, c'è stasera
c'è qualcosa in
questo cielo blu
(notte di mezza
estate - Britti feat. Bennato)
Nick
-abbiamo finito- sospirò Kate
lasciandosi cadere a terra
Sospirai a mia volta dando un occhiata all'orologgio che tenevo al
polso, le 19.45.
Ero li da tre ore ed ero esauso, ma dovevo ammetere di essermi
divertito anche.
Tra crisi isteriche di Kate che ogni tanto dimenticava dove avesse
messo questo o quello, Jamie poverina che le correva dietro tentando di
calmarla, Lexus che la ignorava alzando il volume dello stereo che
aveva acceso lei stessa e Ronnie che prendeva in giro Kate per le sue
crisi chiamandola "suora in menopausa".
Sorrisi inconsciamente pensando a Ronnie, come sempre.
Ero riuscito a stupirla quando le avevo detto che sapevo che il cookies
era il suo dolce preferito. Ovviamente non avevo programmato anche il
fatto di confessarle che tutte le mattine a scuola la osservavo prima
dell'entrata, ma mi era scappato ed una volta confessato era troppo
tardi per rimangiarmi tutto.
Ora però non sapevo se questo mio gesto avesse dato il
risultato sperato.
- bene io andrei a casa- disse Lexus alzandosi da una sedia sulla quale
era comodamente seduta
- io vengo con te!- disse Jamie facendo seguire uno sbadiglio alle sue
parole
- mi dareste un passaggio?- chiese Ronnie
Jamie aprii la bocca per risponderle quando Lexus la zittì
con un gesto della mano.
- volentieri, ma andiamo un pò di fretta-
cominciò Lexus
-dobbiamo andare a prendere la sorella di Jamie all'accademia, vero
Jamie?- chiese con un'occhiata eloquente
L'amica prima la guardò accigliata poi alzò
entrambe le sopracciglia per mostrare che aveva capito
- oh, certo. L'avevo quasi dimenticato!- disse nervosamente mentre
Ronnie la guardava accigliata.
- potrebbe accompagnarti Nick, se per lui non è un problema-
continuò la rossa sorridendo verso di me
- ottima idea!- saltò Kate svegliandosi improvvisamente
- per me non è un problema- dissi guardando Ronnie,
aspettando una sua risposta
- ti ringrazio, ma non c'è ne bisogno- sospirò
lei guardandomi di traverso
- Ronnie, fuori è buio ormai, non puoi tornare a casa da
sola,
non si sa mai chi potresti incontrare!- protestò Kate
- Kat, viviamo a Sunset Boulevard non nel Bronx- chiarì lei
accompagnando il tutto con un occhiataccia
- e che c'entra! ci sono tanti pericoli a Sunset BLV-
protestò ancora Kate
- come ad esempio?- chiese scettica lei
- come....come ad esempio...come i cani enormi che potrebbero uscire da
un momento all'altro dalle ville!- rispose Kate
- già- continuò Lexus assecondando l'amica -cani,
gatti...-
- animali ferocissimi-
concluse Jamie
Le mie labbra si curvarono in un sorriso quando Kate si
voltò
verso di me senza farsi notare e mi fece l'occhiolino. Quella ragazza
era straordinaria. Aveva capito tutto ed ora stava cercando di darmi
una mano, dovevo ricordarmi di ringraziarla appena ne avrei avuto
l'opportunità.
Spostai lo sguardo su Ronnie che guardava le sue ammiche accigliata,
poi guardò me e dopo qualche istante la sua
espressione si
ammorbidì.
- e vabene- sospiro -se per te non è un problema- aggiunse
arrendendosi
- nessun problema- risposi subito meritandomi un piccolo sorriso da
parte sua
Si alzò svogliatamente e si avviò verso la porta
-bene, andiamo allora. A domani ragazze- salutò lei con un
cenno e scomparve dietro la porta mentre io restavo imbambolato sul
posto pensando che avrei avuto l'opportunità di stare solo
con lei per qualche minuto.
- Nick? Dovresti accompagnarla tu sai?- chiese sarcastica Jamie
svegliandomi dal sonno
- A domani ragazze- dissi frettoloso ed uscii dalla stanza inseguendo
Ronnie
Arrivai di corsa alla portadi ingresso e fino a lì non c'era
traccia di lei, ma notai che la porta era aperta così
avanzai il passo fino ad arrivare fuori da essa.
Mi guardai in giro e la vidi.
In mezzo all'enorme viale di ghiaia voltata verso di me con le braccia
sui fianchi ed un piede che batteva ritmicamente a terra.
- hai intenzione di muovere le tue gambine?- chiese con uno sguardo
divertito
Scossi la testa e mi avviai verso di lei -chi va piano va sano e va
lontano- risposi affiancandola e camminando con lei verso la macchina
- già, ma arriverà sempre troppo tardi- rispose
facendo la linguaccia
Camminammo in silenzio fino alla macchina dove io le aprii gentilmente
la portiera, poi salii e misi in modo.
Calò un silenzio molto imbarazzante.
Mi voltai verso di lei che guardava fuori dal finestrino in silenzio,
guardai le sue mani che si torturavano l'un l'altra ed i suoi denti che
mordicchiavano il labbro inferiore.
Ad un tratto sospirò e guardò difronte a se
facendomi voltare a mia volta per non farle accorgere che la stavo
osservando.
- hai deciso che vuoi ucciderci?- chiese tutto d'un tratto
- eh?- ribbattei confuso
Puntò l'indice davanti a se poi si voltò
lentamente col volto verso di me.
- quando si guida si guarda avanti-
Beccato.
-Stavo guardando avanti-
- no, stavi guardando me- ribattè sorridendo
- oh oh.
Devo aggiungere egocentrica
alla lista dei tuoi difetti-
- hai una lista dei miei difetti? fammi sentire un pò-
-vediamo- cominciai -orgogliosa, testarda, acida...-
-scostumata- mi interruppe lei portandosi le ginocchia al petto e
poggiando i piedi sul sediolino
- ti pare il modo di stare seduta?- chiesi divertito
- certo!- rispose lei come se la cosa fosse normale -perchè
credi abbiano fatto sedili così grandi se non puoi
raggomitolarti sopra?-
- per stare più comodi?- chiesi ovvio
- appunto. Sono comodissima- decretò aggiustando meglio i
piedi
Sospirai e scossi la testa.
Era senza ombra di dubbio la persona più assurda che avessi
mai incontrato in vita mia.
Casa sua non era per niente lontana da quella di Kate così
dopo pochi minuti, troppo presto, arrivammo fuori casa sua.
-grazie del passaggio- disse abbassando i piedi e tornando seduta
- quando vuoi- ammiccai
Sorrise e si voltò verso la portiera e quando la sua mano si
allungò, con un crampo allo stomaco mi resi conto che non
volevo che se ne andasse, avrei tanto voluto prenderla per il braccio e
tirarla indietro confessandole tutto, confessandole in quale assurda
situazione mi ero cacciato.
- ci vediamo domani a scuola?- dissi la prima cosa che mi venne in
mente in quel momento
- certo, a meno che tu non voglia cambiare scuola- rispose spostando
momentaneamente la mano dalla portiera
- bene- sorrisi malinconico arrendendomi all'idea che avrei dovuto
lasciarla andare
Sorrise e si voltò nuovamente, ma prima di aprire la
portiera si bloccò e si voltò nuovamente verso di
me.
-oh, quasi dimenticavo- disse tornando a guardarmi - è stato
un bel gesto il tuo. Quello di starbucks intendo- disse portandosi un
ciuffo dietro l'orecchio e sorridendo inbarazzata.
La guardai mentre i suoi occhi smeraldo splendevano valorizzati dalle
gote che lentamente si coloravano di un rosa scuro.
Sospirai. Non avrebbe mai potuto essere mia, ed io ero totalmente
perso.
- è stata una sciocchezza- risposi imbarazzato quanto lei -
insomma non è niente di eccezzionale, niente di che, solo
qualche muffin e cappuccino, chiunque avrebbe potuto farlo,
cioè io...-
La sua risata cristallina mi interruppe e la guardai estasiato da quel
suono.
Mi guardò sorridendo sempre con quella luce negli occhi che
non sapevo decifrare -rilassati Nick- sussurrò
Il suo sorriso si spense lentamente ed iniziò a guardarmi
negli occhi, sembrava che volesse entrare dentro dime, scoprire i miei
pensieri, interpretare i miei gesti, come se stesse cercando di trovare
la risposta ad una domanda che neanche lei ancora sapeva bene quale
fosse.
Il suo sguardo era così intenso che di fronte a lei mi
sentì trasparente, avevo la sensazione che avesse capito
tutto, avevo paura che avesse capito che ero ormai innamorato di lei.
A quel pensiero il cuore fece un balzo dal petto ed iniziò a
battere freneticamente dandomi il tormento.
Poi accadde come se fosse un film.
Lentamente, senza nessuna fretta, facendomi leggere nel suo sguardo
tutta la confusione e l'istinto che c'era in quel gesto,
avvicinò il suo viso al mio fino a che non era talmente
vicina da farmi mancare il fiato.
Quando le sue labbra leggere si posarono sulla mia guancia bollente,
trattenni il respiro.
Un bacio leggero sulla guancia che per lei probabilmente non
significava niente se non un modo di ringraziarmi, ma che in quel
momento stava sconvolgendo la mia mente.
Si allontanò da me con la stessa lentezza con cui si era
avvicinata, continuando a guardarmi negli occhi che ormai erano
spalancati per la sorpresa.
- è stato un bel gesto- sussurrò talmente piano
che feci fatica a sentire
Scese dalla macchina ed entrò in casa veloce, senza mai
voltarsi indietro, lasciandomi da solo.
Quel suo gesto non aveva fatto che creare nella mia mente mille altre
nuove domande.
Mille domande, ma un'unica certezza: ero innamorato di Ronnie.
***
Finitooooooooooo finalmente!
Salve a tutte xD
Lo so che sono in ritardo ma ho le mie buone motivazioni u.u
partendo da quella che speravo che lasciando un pò di
più la storia senza aggiornamenti ci fossero più
recensioni, ma non è stato così.
Vabè spero in questo capitolo ce ne siano di più
altrimenti...poi si vedrà xD
oooooooooook sono veramente di corsissima quindi ringrazio in massa chi
ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate e passo
direttamente alle recensioni, perdonatemi!
Sophiaa: heeeeei. Wow due giorni consecutivi a leggere la mia storia e
sei ancora viva *-* sono contenta xD Sono contenta anche che ti piaccia
*-* riguardo al continuo, intendi un'altra storia dopo questa?
ti è piaciuto questo capitolo?
un bacio al prossimo!
il phard di biancaneve: Tresor *o* ehhhhggià il nostro Nick
si è innamorato *-* ma non è bellissima Ronnie in
questo capitolo eh?
Spero che tu stia meglio e che l'esame sia andato bene!
Mi mancano le tue recensioni chilometriche T_T
un bacio, ci si sente!
Ryry_: ahahahah
beh il bacio c'è stato, ma non credo sia quello che speravi
tu ahahah ma è un inizio u.u
te gusta questo capitolo?
al prossimo, un bacio!
wolfgirl92: eccola, la donna che recensisce a rate u.u ad
ogni modo non è stupenda Ronnie *-*?!
E siccome sei stata l'unica che mi ha risposto ho deciso che
metterò i titoli delle canzoni xD
al prossimo capitolo, spero per te altrimenti ti ammazzo u.u
kisses!
Ithil_Elendil: il capitolo più bello del mondo *-*
addirittura *-* farò una statua d'oro anche a te tranquilla!
ti è piaciuto questo *-*?
kiiiiiiiiiiiiiiiiiiiisses
BENNYY:
aaaaaaaaaaaaaallora *-*?! Direi che Ronnie sta ufficialmente
diventando più Nicholas ahahahah
ti è piaciuto
questa capitolo?
un bacioooooone al
prossimo!
|
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Capitolo 17 *** sorry, I can't ***
Voi non avete ideeeeeeeeeea!
questo capitolo non voleva proprio nascere xD
inizialmente non
volevo postare
più perchè ero
scoraggiata dai pochi commenti(dovete ringraziare "il phard di
biancaneve" che mi ha supportato nei miei momenti di crisi, se ho
postato questo cap è stato anche grazie a lei u.u), poi
quando
finalmente i commenti hanno raggiunto un numero
accettabile...indovinate?! mi è morto Fuffy! (no, non
è
il mio cane, è il mio pc xD)
Ora sto aggiornando
dal pc di
mia cugina, quindi vi chiedo di essere pazienti per il prossimo
capitolo perchè proprio non so quando riuscirò ad
aggiornare.
Bene, ora vi lascio
al diciassettesimo capitolo!
hope u enjoy!
Sorry,
I can't
Nick
I
giorni continuavano a passare velocemente e il mio rapporto sia con
Ronnie che con le altre componenti di quel gruppo totalmente folle
continuava ad intensificarsi,
anche Ronnie dal suo canto mi pareva molto ben disposta nei miei
confronti come in quelli dei miei fratelli, che aveva
l'opportunità di incontrare ogni volta che veniva a casa mia
per
studiare, mi aveva infatti confessato che Joe le piaceva per la
sua simpatia e schiettezza, aveva un modo di fare così
simpatico
che le era impossibile non gradire la sua amicizia, con Kevin invece si
divertiva a giocare ai videogame durante le nostre pause o parlare di
varie band che le interessavano e che anche lui conosceva.
Sospirai alzando il viso verso il cielo che era come sempre limpido.
Nonostante fosse ormai quasi ottobre la temperatura non accennava a
scendere al di sotto dei ventitre gradi.
Seduto fuori scuola, su quella solita panchina non potei far a meno di
pensare che un altra temperatura che non accennava a diminuire col
passare del tempo era quella delle mie guancia ogni volta che lei mi sfiorava
anche solo leggermente.
- è proprio
necessario?- chiese lei con aria stanca guardando il suo quaderno
- ti prometto che
è l'ultimo esercizio- risposi solenne
- ti prego continuiamo
domani- fece lei con due occhioni languidi.
Allungò una
mano e la posò sulla mia accarezzandone il dorso.
Quel semplice gesto era bastato per farmi andare le guancia in fuoco,
mi venne la tentazione di afferrare la sua mano ed attirarla verso di
me per stringerla in modo da sentire il calore della sua pelle sulla
mia, ma sapevo che era impossibile.
Continuai a fissarla
negli occhi mentre la sua mano sulla mia mi mandava completamente nel
pallone.
Deglittì
rumorosamente -va bene, continuiamo domani- sussurrai
Sorrise soddisfatta e
scostò la sua mano dalla mia lasciandomi un senso di vuoto e
malinconia.
- hei, ho detto buongiorno-
disse una voce irritata distogliendomi dai miei pensieri
Alzai lo sguardo e trovai di fronte a me una ragazza bionda e
slanciata, gli occhi sempre vispi ed il suo immancabile sorriso a
metà tra il furbo e l'inquietante.
- buongiorno Kate, scusa ero distratto- salutai
- ho notato- disse sedendosi accanto a me - a cosa pensavi
così
intensamente da non accorgerti della mia magnifica presenza?-
La guardai di traverso alzando un sopracciglio.
- oh già risposta scontata- sorrise capendo al volo come
sempre
-quando ti deciderai a smettere di fantasticare su Ronnie e rendere i
tuoi pensieri realtà?-
Sbuffai prima di rispondere.
- parli come se non conoscessi Ronnie- feci una pausa per guardarla
scettico - conosci meglio di me le disastrose conseguenze alle quali
potrebbe portare la mia confessione-
- quanto la fai lunga- rispose alzando gli occhi al cielo
- Kate cosa vuoi che faccia?-
- dille che ti piace-
- e pensi che mi ucciderà prima o dopo aver terminato la
frase?- chiesi sarcastico
- Nicholas- sospirò -sto cercando di aiutarti ma ci vuole un
pò di ottimismo e collaborazione da parte tua- rispose
seccata
- andiamo Kate, credi davvero che servirà a qualcosa?
Insomma
credi che se io le dica che mi piace lei si butterà tra le
mie
braccia?- chiesi scettico
In risposta alzò gli occhi al cielo borbottando qualcosa del
tipo "accidenti, devo
proprio spiegargli tutto"
- Ok Jonas, raggioniamo- disse sistemandosi meglio sulla panchina per
guardami in faccia -credi che stia facendo questo per te o per lei?- chiese
retorica
La guardai accigliato, non capivo dove volesse andare a parare.
- Dio,
Jonas lo sto facendo
per lei!- sbottò ovvia -so che le piaci e so che lo
ha capito
anche lei. Quello che non ha ancora capito è quanto
le piaci. Ed anche se sono convinta che prima o poi lo
capirà,
so che i tempi di intuizione di Ronnie sono molto tardivi. Quindi le
opzioni sono due- fece una pausa per prendere fiato.
- o aspetti su questa panchina di questa stupida scuola che Ronnie se
ne renda conto, cosa che probabilmente accadrà quando i tuoi
bei
riccioli saranno grigi e le tue chiappe da Pop star molli. O ti
dai una mossa, fai una bella chiacchierata col tuo cervellino e vi
mettete daccordo per trovare il modo di farle capire che anche lei
è cotta -
La guardai allibito per quello che mi aveva detto.
- quindi secondo te lei è cotta di me?- chiesi scettico
- perchè non glielo chiedi? Sta venendo proprio qui- disse
indicando un punto difronte a noi dove vidi Ronnie camminare lentamente
verso di noi con un sorriso.
- Buongiorno!- salutò allegra sedendosi accanto a Kate,
troppo lontano da me
-buongiorno - salutai - come mai così allegra stamane?-
chiesi sorridendole
Lei in risposta mi fece uno di quei suoi sorrisi da capogiro.
- non noti niente di diverso ?- chiese sempre sorridendo
raggiante
La scrutai con attenzione partendo dai capelli che erano sempre neri e
lunghi fino alla vita, il suo sorriso sempre splendente e gli occhi
sempre accesi di quella strana luce indecifrabile, la pelle pallida
come la luna, all'interno dell'avanbraccio, quasi nascosto notai un
tatuaggio e sul polso dell'altro braccio un altro tautaggio. Era strano
che mi fossi accorto solo ora dei due tatuaggi, ma evidentemente ero
troppo ammaliato dal suo volto per riuscire a distogliere lo sguardo.
Comunque non notai niente di diverso neanche nel suo abigliamento. Era
bellissima come sempre.
-no- risposi accigliato
Sorrise sventolandomi un paio di chiavi sotto al naso.
-finalmente ho trovato le chiavi della macchina- rispose stringendole
al petto
-oh- avevo completamente dimenticato che di solito lei veniva a scuola
con Kate e non avevo affatto pensato a quel dettaglio occupato com'ero
a sentire le parole di Kate.
La campanella suonò e tutti e tre sbuffammò.
- vado alla ricerca di Jam e Lexus, ci vediamo a pranzo!- ci
salutò Kate avviandosi verso l'edificio
- beh vado anche io, ci vediamo dopo- salutò anche lei
avviandosi verso la sua aula
Sospirai guardandola mentre andava via e ripensai alle parole di Kate.
Aveva ragione, avrei dovuto confessarle tutto.
In my head I see you all
over me
(in my hand - Jason
Derulo)
- non capisco che diavolo abbia da guardare quella
gallina-
sbuffò Kate guardando il tavolo delle Cheerleader dal quale
Ashley ci lanciava occhiate molto poco discrete
- credo sia per lui- le rispose Lexus in tono piattoindicandomi
- ovvio che è per lui. Si starà chiedendo come ha
potuto
oltragiare in questo modo il suo onore sedendosi con noi e snobbando
lei- disse Jamie sorridendo
- è gelosa perchè è nostro amico-
ringhiò
Kate che inconsapevolmente mi riempii il cuore di felicetà
con quella
affermazione.
- oh scusa volevo dire
tuo amico- disse con aria furba verso Ronnie che in
risposta alzò gli occhi al cielo
- ti avverto Kate. Sono troppo di buon umore per aver trovato le chiavi
della mia Freedom per
dar retta alle tue provocazioni- rispose lei tranquilla
-Freedom?- chiesi accigliato
- è la sua macchina- sussurrò Jamie portandosi
una mano davanti alla bocca
- si, è la mia macchina e si ho dato un nome alla mia
macchina-
disse guardando prima Jamie poi me -problemi?- chiese con un sorriso
angelico ma con un tono che diceva tutt'altro.
Stetti un pò a pensare prima di rispondere -no, anzi
è un
nome davvero azzeccato per la
tua auto. Freedom-
sorrisi in fine
Spiazzata dalla mia reazione sorrise di rimando guardandomi per qualche
istante, poi rivolse lo sguardo altrove.
Freedom. Si,era davvero azzeccato per uno spirito libero come lei.
Senza regole, senza limiti, anticonformista, il quadro della
libertà.
Dopo qualche istante di silenzio Kate si schiarì la voce
rivolgendosi poi a Ronnie
- hai parlato a Nick di quella
cosa?- chiese ammiccando
-come potevo se lo abbiamo deciso solo ieri sera?- rispose lei
- cosa devi dirmi?- chiesi curioso
Sospirò
- Ecco, tra qualche giorno ci sarà il concerto di un gruppo
che
ci piace molto, gli All time Low, insomma non è metal core
ma
fanno buona musica, il cantante è davvero grande, ha una
voce...-
- arriva al punto Ronnie- la interruppe Lexus alzando gli occhi al cielo
- ci sto arrivando- disse lei alzando il mento -avevamo pensato,
insomma se ti va, che potresti venire con noi- disse guardandomi negli
occhi ed attendendo una mia risposta che tardò ad arrivare
di
qualche secondo solo perchè mi voltai un attimo verso Kate
giusto in tempo per vedere sulle sue labbra formarsi un sorrisino furbo
mentre
mi mostrava uno sguardo soddisfatto.
- mi farebbe molto piacere- le sorrisi sincero
-bene ti passiamo a prendere noi- rispose Kate sbrigativa mentre Ronnie
tornava a prestare attenzione al thé alla pesca che aveva di
fronte.
- dov'è che erano le chiavi della tua macchina?- chiesi
facendo in modo che i suoi occhi si posassero nuovamente su di me
-in un posto in cui mia madre sapeva che non avrei mai messo piede-
rispose sorridendo mentre io la guardavo accigliato cercando di trovare
la risposta
- in palestra sotto gli attrezzi?- chiese con un sorriso Lexus
-Lex, tesoro, mi conosci troppo bene- confermò lei ammiccando
La guardai mentre mi balzò in testa un'idea brillante
- per festeggiare il ritrovamento delle chiavi perdute- dissi
sorridendo -che ne dici di venire a studiare da me oggi?-
-e lo chiami festeggiare!- sbottò spalancando la bocca
contrariata, ma subito dopo sulle sue labbra si formò un
sorriso
-ci sono Kevin e Joe?- chiese speranzosa
-si- sbuffai alzando gli occhi al cielo
- e Frankie?-
- certo-
-okkay allora- rispose sorridendo
Ronnie
Bussai energicamente al
campanello, guardando di fronte a me l'elegante scritta "Jonas" che
era incisa sulla grande targhetta dorata.
Mi voltai per dare un ultimo sguardo alla mia freedom: un audi R8
nera.
Poi sentii il rumore della porta che si apriva lentamente e mi voltai
scorgendo al di là della porta un ometto poco più
alto di
1m e 30 che mi guardava con i suoi occhi colo nocciola.
- ciao Ronnie!- esclamò aprendo definitivamente la porta ed
uscendo per abbracciarmi
In quei giorni avevo stretto davvero tanto i rapporti con i componenti
di quella famiglia dal primo all'ultimo. Con Frankie perchè
ero
l'unica che si degnava di giocare con lui mentre i suoi fratelli erano
impegnati a fare questo o quello, con Kevin perchè aveva una
cultura musicale davvero strabiliante e mi aveva sorpreso davvero tanto
quando, dopo aver nominato i nomi di alcune delle mie band preferite,
invece di guardarmi stralunato aveva affermato di conoscerle e ne
parlavamo in continuazione, e Joe, per quanto spesso fosse incapace di
essere una persona seria, era impossibile non volergli bene con il suo
sarcasmo e le sue battute sempre nei momenti meno adatti, ed
inoltre come avevo notato dall'inizio, in lui c'era quel non
so
che, che lo faceva somigliare terribilmente a Kate.
- hei Frankie- sorrisi mentre ricambiavo per un attimo la stretta per
poi lasciarlo andare
Entrammo in casa e lui corse subito per il salone dove la porta che
dava sulla piscina era aperta perciò immaginai che qualcuno
stesse fuori.
- dov'è il resto della famiglia?- chiesi mentre poggiavo la
borsa sul divano
- mamma e papà sono usciti, Kevin e Joe sono fuori in
piscina e Nick era in camera sua ma credo stia arrivando-
-bene- dissi voltandomi verso la finestra pronta per uscire fuori
- sai, Kevin e Joe stanno preparando uno scherzo a Nick- disse allegro
lui nel momento in cui misi il piede fuori dal balcone.
Gli avrei chiesto di che genere di scherzo si trattasse, non fosse per
il fatto che improvvisamente fui colpita da un brivido di freddo, cosa
molto strana dal momento che c'erano più di venti gradi.
Eppure il freddo era così forte da impedirmi di parlare,
solo
quando sentii una goccia scivolarmi sino al mento e cadere
giù
mi accorsi che ero...bagnata?
Guardai giù e vidi attorno ai miei piedi tantissimi cubetti
di
ghiaccio galleggiare in una pozzanghera d'acqua, alzai lo sguardo per
vedere da dove fosse mai venuta quella pioggia di ghiaccio e sopra di
me vidi penzolare un secchio, ormai vuoto, che gocciolava ancora sulla
mia testa.
Abbassai di nuovo lo sguardo vedendo i miei vestiti, i miei capelli ed
anche le mie scarpe, inzuppate.
Mi passai una mano appena sotto gli occhi e subito le mie dita si
macchiarono di nero, segno che l'eye liner aveva ceduto.
Dietro di me sentii un rumore di passi, segno che forse anche Nick era
arrivato e lo sentii trattenere rumorosamente il fiato.
Alzai lentamente lo sguardo sugli unici due possibili autori di questo
scherzo idiota.
Quando il mio sguardò arrivò a loro
rabbrividirono
entrambi e Kevin come poteva si nascose dietro a Joe che saltellava da
una parte all'altra cercando di scrollarselo da dosso.
In assoluto silenzio feci un passo verso di loro
- non uccidermi ti prego!- urlò Kevin rendendosi conto
dell'impossibilità di nascondersi dietro il fratello -sono
troppo giovane per morire!- aggiunse facendo un passo in dietro, un
passo però che lo portò ancora più
vicino alla
piscina, assecondando inconsapevolmente la mia vendetta.
Un altro passo.
-ed io sono troppo bello per morire!- esclamò anche Joe
facendo un altro passo indietro
- di chi è stata l'idea?- chiesi a bassa voce
Un altro passo.
-sua!- dissero assieme indicandosi l'un l'altro poi Kevin si arrese -oh
e vabene è stata mia l'idea- disse abbassando lo sguardo -ma
è stato lui a riempire il secchio ed ad avere l'idea del
ghiaccio!- disse incolpando nuovamente il fratello che non
tentò
nemmeno di dire qualcosa per difendersi.
Un altro passo.
- si, sono stato io- confessò -ma non era per te lo giuro!
era
per Nick- disse lanciando un'occhiata dietro di me confermandomi
così la presenza di Nick
Un altro passo.
Ormai erano vicini al bordo e non potevano più
indietreggiare
così avanzai io, sino ad arrivare a meno di dieci centimetri
da
loro.
- non sono arrabbiata- sorrisi malefica
- no?- chiese Kevin confuso lanciando uno sguardo pieno di panico al
fratello che contraccambiò
- oh no, ma lascia che vi ringrazi come si deve per questa bella
rinfrescata- dissi mentre allungavo le mani fino ad arrivare al petto
di entrambi, feci forza e con una spinta decisa li buttai
giù mentre sui
loro volti si dipingeva un'autentica espressione di terrore.
Quello che non avevo calcolato però era che i due erano
troppo svegli.
Nel momento in cui li spinsi Joe afferrò il mio polso
sinistro e
Kevin quello destro trascinandomi in acqua con loro, ma per me aveva
poca importanza dal momento in cui ero già bagnata fradicia.
Riemersi giusto in tempo per vedere Joe salire a galla annaspando e
cercando di levarsi i capelli dal viso, mentre Kevin saltò
fuori
sputando acqua qua e la.
A quella scena cominciai a ridere di gusto seguita da Frankie e Nick
che ora si erano avvicinati per assistere allo spettacolo.
- non c'è niente da ridere!- sbottò Joe stizzito
- esatto!- confermò Kevin
- se vi vedreste ridereste anche voi- riuscii a dire tra una risata e
l'altra
- dovresti vederti tu!- sbotto ancora Joe rosso in viso facendomi
smettere di ridere
-Joe, fossi in te starei zitto- gli sussurrò Kevin ma lui
non lo sentii nemmeno
- sembri un pulcino bagnato!- disse infatti
- Joe taci!- disse ancora Kevin cercando di zittirlo
- anzi con quel trucco sciolto sembri...-
- Joe! vuoi morire?- disse esasperato
- sembri un panda!-
Silenzio.
- bruttò idiota, cretino, stupido, deficente!- urlai mentre
cercavo di correre verso di lui che spiazzato restò immobile
con
gli occhi spalancati.
Lo presi per le spalle buttandolo in acqua e facendogli fare su e
giù come se stessi lavando una maglia sporca.
- come osi dire una cosa del genere a me!- dissi divertita mentre Kevin
borbottava "glielo avevo detto" e Joe si dimenava nell'acqua
- sei un cretino!- sbottai ancora mentre alle mie spalle sentivo la
risata di Nick
Distolsi per un attimo la mia attenzione da Joe per rivolgerla a Nick.
- non ridere! è colpa tua se siamo finiti così!-
sbottai
- colpa mia?- chiese accigliato
- certo! quel secchio era per te non per me-
Stava per rispondere e l'avrebbe fatto, ma Joe approfittando della mia
distrazione mi prese per i fianchi e dopo avermi letteralmente lanciato
in aria mi fece sprofondare nella piscina.
Riemersi dalla piscina più agguerrita che mai, ma quando
cercai
di afferrare Joe per un braccio, un altro paia di braccia mi fermarono
afferrandomi per la vita.
- Kevin!- urlai, ma non sembrava intenzionato a lasciarmi
così
mentre Kevin mi manteneva Joe mi schizzava l'acqua e mi faceva il
solletico, mentre io divertita mi dimenavo cecando di liberarmi.
- Frankie, Nick aiuto!- urlai in speranza che i restant 2/4 dei Jonas
mi aiutassero
Frankie si lanciò subitò gridando "ti
salverò io!"
mentre Nick scosse la testa ed andò a sedersi su una delle
sedie, improvvisamente non mi sembrava più tanto divertito.
Quando finalmente i due fratelli mi lasciarono, ovviamente solo dopo
avermi obbligato a supplicarli, mi alzai sulle braccia sedendomi a
bordo vasca, mentre Kevin, Joe e Frankie si avviavano verso l'interno
della casa.
- andiamo a metterci qualcosa di asciutto, se vuoi asciugarti un
pò vai pure in bagno- disse Kevin prima di entrare con
Frankie
al suo segiuto.
Lo ringraziai e mi voltai verso Nick, che seduto, guardava da
tutt'altra parte.
Mi alzai avvicinandomi a lui che rimase immobile senza fare una piega.
- hei, perchè non ti sei tuffato anche tu?- chiesi allegra
ed in risposta ricevetti una scrollata di spalle
- c'è qualcosa che non va?- chiesi ancora cercando di
guardarlo
negli occhi ma lui faceva di tutto per non incrociare il mio sguardo.
Sospirai mentre calò un silenzio assuluto.
La cosa stava diventando pesante, così presi i miei capelli
ancora gocciolanti e li attorcigliai facendo cadere parecchia acqua
proprio sulla sua testa.
Alzò di scatto la testa verso di me guardadandomi stupito.
- se non ti levi quel broncio sono pronta a strizzarti anche i vestiti
addosso- dissi sorridendo
- questo non dovevi farlo- disse con un sorriso furbo
Aprii la bocca per rispondere ma lui mi anticipò prendendomi
per
i fianchi e correndo, con me in spalla, verso la piscina fino a che non
finimmo entrambi dentro.
- no!- strillai uscendo dall'acqua - se continuate a buttarmi in
piscina diventerò un merluzzo!- continuai mentre cercavo di
togliermi l'acqua dal viso, tentativo alquanto inutile dal momento che
il mio caro amico non faceva che schizzarmi l'acqua in faccia mentre
rideva.
Continuammo a ridere e schizzarci per un bel pò, poi sentii
afferrarmi i polsi.
Smisi di dimenarmi e col fiatone guardari sorridendo Nick che mi aveva
fermato.
Nel momento in cui i miei occhi si posarono su di lui, rimasi folgorata.
I ricci bagnati che gli gocciolavano sul viso e sul collo, la linea di
denti bianchi scoperta dalle labbra carnose, la linea del naso diritta
che metteva in risalto gli occhi espressivi che ora erano fissi su di
me.
Mi allargò le braccia e con un passo deciso verso di me mi
fece attaccare al bordo.
Mi guardai attorno in cerca di una via di fuga, ma davanti a me c'era
lui e dietro di me il bordo della piscina, cercai allora di fare uno
scatto verso destra ma non feci che peggiorare le cose.
Per tenermi ferma infatti, premette il suo corpo sul mio tenendo sempre
i miei polsi saldi tra le sue mani.
- vinto- sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire
Sentivo i muscoli della sua pancia e del suo petto schiacciati contro
di me e non riuscii a reprimere un brivido che sperai passasse come
brivido di freddo. La maglia bagnata che fasciava i muscoli del petto e
delle spalle poi non era di grande aiuto.
Scostò leggermente il viso da me per guardami, ma per me era
impossibile riuscire a guardarlo negli occhi, avevo troppo paura che
leggesse cosa c'era dentro.
Continuò a cercare il mio sguardo invano, allora decise di
spostare una mano dal mio polso, salì con la punta delle
dita
accarezzando l'interno del braccio e dell'avanbraccio, passando per la
spalla ed accarezzando delicatamente il collo per poi arrivare alla
mandibola ed al mento che mi alzò delicatamente
costringendomi a
guardarlo negli occhi.
Ormai non respiravo più.
La sua mano continuava a sostare sul mio mento mentre i suoi occhi
viaggiavano nei miei ed io avevo il terrore di sapere cosa ci stesse
vedendo in quel momento, sicura che avrebbe capito che ormai, ero
partita completamente.
Col pollice sfiorò il labbro inferiore facendomi
così
scuotere nuovamente da un brivido, se possibile ancora più
forte
degli altri, mentre il mio fiato si mozzava.
- Ronnie, io...-
- HEILA! Fate una festa in piscina e non ci invitate?- urlò
una voce acuta e fastidiosa facendoci sobbalzare.
Spinsi Nick, ancora imbambolato, lontano da me e uscendo di fretta
dalla piscina, rossa in volto, mi voltai verso la fonte di quella voce.
Danielle e la cugina, della quale assolutamente non ricordavo il nome,
alternavano lo sguardo tra me e Nick.
Danielle ci guardava estremamente dispiaciuta e mortificata per
lìinterruzione della cugina.
La cugina, che chiaramente aveva una cotta per Nick, mi guardava rossa
in volto e sembrava stesse seriamente pensando di saltarmi addosso.
- è stata una festa improvvisata- rispose Nick uscendo dalla
piscina
Io fissai il mio sguardo su Danielle incapace di guardarlo in faccia,
che situazione imbarazzante!
-Ronnie- disse lui con un filo d'imbarazzo nella voce - vai pure in
bagno ad asciugarti se vuoi- disse gentile
Di solito avrei declinato al volo l'offerta, ma in quel caso non
desideravo altro che una scusa per allontanarmi dallo sguardo di quella
ragazzina.
Annuii, incapace di rispondere in qualsiasi altro modo comprensibile e,
sempre guardando in basso, mi avviai dentro superando le due ragazze.
Corsi fino al bagno e mi tuffai dentro chiudendo la porta alle mie
spalle, sospirai appoggiandomi ad essa e mi lasciai scivolare
lentamente fino a toccare le mattonelle fredde.
Cosa cavolo era successo?
Era inutile ormai negare i miei sentimenti, mi piaceva, ma questo non
significava che tra noi due sarebbe potuto nascere qualcosa.
Dovevo cercare di controllarmi per non lasciare i miei istinti liberi
di scodinzolare e di creare casini.
Insomma, lui era una star da milioni di dollari, con vestiti alla moda,
amici famosi, mentre io ero una ragazza normale. Ovviamente normale
secondo i miei criteri di normalità, ma lui non è
tipo da
ragazza normale. Accanto a lui ci sarebbero state modelle, cantanti,
attrici.
Cosa c'entravo io nella sua vita?
Ero solo uno sfizio passeggero, un'amica inusuale, non potevo entrare a
far parte di un qualcosa che sapevo mi avrebbe fatto male in futuro,
sarebbe stato un comportamento masochista.
Non potevo, non potevo farmi tracinare in questa cosa totalmente folle.
Oh, I hate to be the one to bear the bad
news
Yes, it is true
I finally fell in love
I fell so hard that I'm killing myself
Yes, I need help
Out
of this grave that I've dug
(escape the fate -
friends and alibis)
time of thanx!
Grazie a quelli che hanno messo la storia tra i preferiti:
|
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Capitolo 18 *** not good enought ***
capitolo 18
Ringrazio gli
Escape the fate,
quelli veri di una volta,
quelli con Ronnie Radke
che con la sua voce
indescrivibile
ha dato vita a questo
capitolo.
Not Good Enought
Ronnie
-sei
senza sperenze...- sbuffai chiudendo il libro di storia di fronte a me.
Era più di un'ora che che cercavo di capire qualcosa di
quella
stupida materia, ma ogni volta che provavo ad iniziare a
leggere
venivo puntualmente distratta dall'immagine di due occhi color
cioccolata che mi fissavano intensamente, allora scuotevo la testa, ci
riprovavo, ma niente, il risultato era sempre lo stesso.
Così dopo più di un'ora ci avevo rinunciato ed
avevo
capito che, almeno per oggi, dell'indipendenza americana il mio
cervello proprio non ne voleva sapere.
Era una cosa stupida, infantile, ed assolutamente sbagliata, ma proprio
non riuscivo a non pensare e lui.
Non riuscivo a non pensare ai suoi capelli bagnati, al sorriso da
infarto, alle goccioline che scivolavano contro la loro
volontà
su quel collo pallido ed al torace muscoloso che si intravedeva dalla
maglia bianca bagnata, ma ancora peggio era il ricordo del suo corpo
sul mio, la sensazione dei suoi pettorali sul mio petto che mi facevano
mancare il fiato.
Scossi la testa per cercare di mandare via i pensieri, ma inutile, dopo
un minuto eccoli di nuovo tutti lì ad assalirmi.
Era così strano quello che sentivo, qualcosa di totalmente
nuovo
che non riuscivo ad interpretare, ma qualcosa mi diceva che era anche
totalmente sbagliato, non mi era concesso sentire quello che sentivo.
E chi te lo impedisce?
io. io me
lo impedivo categoricamente.
Insomma, pur ammettendo che io provassi per lui qualcosa di
lontanamente e vagamente simile ad un invaghimento, la cosa non sarebbe
mai potuta funzionare per svariati motivi, tra cui:
Uno. Era
impossibile che lui provasse per me quello che io provavo per lui.
Vi pare che uno che è stato con Miley Cyrus e Selena
Gomez(si,
avevo fatto qualche ricerca, e allora?), avrebbe pensato anche solo
lontanamente a me come a qualcosa in più di un amica? Impossibile.
Due. Anche
volendo ignorare in
punto uno e fingendo che io a lui piacessi, non avrebbe mai potuto
funzionare. Andiamo, mi ci vedete sul red carpet? o ad una festa
della Disney senza che sbrani o tenti di uccidere qualcuno degli
invitati?
Ecco, appunto.
Ora, non volevo tirare di nuovo fuori la storia della
diversità, etc, etc.
Ma non potevo neanche ignorarla del tutto.
Eravamo troppo diversi e si, si poteva cercare di essere amici, ma
provare addirittura ad essere qualcosa di più significava
sfidare apertamente la sorte e rischiare di mandare all'aria quello che
si era costruito.
Era come lanciarsi senza paracadute, come fare bungee jumping senza la
corda, era come cercare di volare senza le ali.
Stupido e rischioso.
Quindi perchè iniziare qualcosa se sai già che
non ci sarà il lieto fine?
Eppure, anche se nella mia mente mi ero ripetuta un centinaio di volte
questo brillante discorso, proprio non riuscivo a non pensare a Nick.
Avevo provato a distrarmi in tutti i modi,con la musica, cercando di
studiare, preparando mille torte, ma niente, lui era sempre
lì.
Era in un verso di una canzone, in una frase del libro di storia, era
tra la farina e le uova.
Sospirai prendendomi il viso tra le mani.
Doveva esserci un modo per non pensare a lui.
Presi il cellulare tra le mani e feci scorrere le ultime chiamate.
Kate. Altro che distrarmi, Kate ormai pareva ossessionata
più di
me da Nick, cercava di metterlo in mezzo in ogni discorso. No, niente
Kate.
Jamie. Quando la mattina le avevo chiesto se voleva venire
da me dopo
pranzo, mi aveva urlato in faccia che era piena fin sopra i capelli
per i compiti che le avevano assegnato. Meglio non sfidare
oltre
i suoi nervi.
Lexus. Mi avrebbe sicuramente distratta, facendo qualche
pazzia assieme. Si, Lex.
Premetti sullo schermo del mio iPhone la cornetta verde per chiamare.
Lasciai squillare il telefono fino a quando non rispose la segreteria,
allora staccai, non mi andava di lasciarle un messaggio.
Sospirai e mi avviai verso la libreria della mia stanza cercando
qualche libro per distrarmi.
In prima fila facevano bella mostra di se tutti i libri del mio
scrittore preferito, non mi soffermai neanche a leggere i titoli, i
miei occhi si soffermavano sul suo nome scorrendoli ad uno ad uno.
Nicholas Sparks
Nicholas Sparks
Nicholas Sparks
Nicholas
Nicholas
Nicholas
Nick
In un gesto di rabbia allungai la mano e spinsi con forza il primo
libro causando così la caduta degli altri.
Dovevo assolutamente distrarmi.
Mi voltai e marciai nervosa verso il mio letto, dove giaceva la mia
borsa, l'afferrai e corsi giù dalle scale lontano da quei
libri.
Spalancai la porta camminando veloce quasi impazzita, cercando di
essere abbastanza veloce da lasciare i miei pensieri dietro di me.
Ed ero così impegnata a fuggire da quei pensieri che neanche
mi
accorsi della grande mustang nera parcheggiata difronte casa e non
mi accorsi neanche della voce di un ragazzo che urlava il mio nome.
I close my eyes,
and
all I see is you.
I
close my eyes
I
try to sleep I can't forget you
(I'd
do anything - simple plane)
Nick
Ore 17.01
Aprii
il libro di Letteratura inglese e cercai di studiare quello che la
Prof. Austin ci aveva assegnato.
Ore 17.03
Chiusi
il libro con uno scatto.
E' impossibile concentrarsi quando un paio di occhi verdi come il mare
continuano a distrarti.
Ore 17.05
Presi il cellulare in mano e mi chiesi se chiamarla sarebbe stata una
buona idea.
Ma cosa potevo dirle? "hey
sono qui che provo a studiare, ma non riesco a pensare altro che te"
No.
Ore 17.06
Cercai di convincermi che andare fuori casa sua non era una buona
idea.
Come avrei giustificato la mia presenza lì?
Ore 17.20
Ero
fuori casa sua.
Parcheggiai di fronte casa sua e spensi il motore, sperando che lei
fosse in casa.
Sospirai sfilando le chiavi e mettendomele in tasca.
Ed ora cosa le avrei detto?
Sono qui perchè non riesco a smettere di pensarti?
Perchè sei diventata la mia ossessione?
Perchè sono uno stupido che riesce ad agire solo d'istinto,
ed allora eccomi qui?
Forse sarebbe stato meglio andare.
Si, era meglio se facevo finta di non essere mai stato li e se fossi
tornato indietro.
Poggiai la mano sulla tasca dei miei jeans, stringendo le chiavi, stavo
per tirarle fuori quando una porta che sbatteva mi fece distrarre.
Mi voltai giusto in tempo per vedere una furia dai capelli corvini
correre giù per il viale di casa sua.
I jeans chiari strettissimi, una camicia a quadri con le stesse
tonalità dei suoi occhi e le scarpe da ginnastica.
Correva quasi, ma non sembrava che lo stesse facendo per andare in
qualche posto.
Correva come se volesse scappare da qualcuno.
Senza pensarci due volte saltai fuori dalla macchina lasciando la
portiera aperta feci due passi verso di lei urlando il suo nome, ma lei
pareva troppo distratta per sentirmi, allora riprovai ancora ed ancora,
ma niente.
Solo quando mi ritrovai col fiatone ed a pochi passi da lei mi resi
conto che stavo correndo.
-Ronnie!- dissi ancora, ma questa volta lei si girò
Mi colpì con tutta la violenza e la bellezza di quegli occhi
che
ora mi guardavano quasi paurosi, come se fossi un mostro uscito dal suo
peggior incubo.
Quell'espressione mi spaventò a morte.
- Ronnie, tutto bene?- chiesi preoccupato
- si, tutto bene, perchè me lo chiedi?- rispose rilassandosi
un pò
- ti ho visto praticamente fugire da casa tua, credevo che come minimo
stessi scappando da un serial killer- spiegai
- oh - rispose arrossendo leggermente, ma non rispose.
- che ci fai qui?- chiese accigliata
- non dovevamo studiare oggi?- buttai la prima cosa che mi venne in
mente
- No. Sono venuta l'altro ieri da te, non ricoridi? Oh,
perchè
io ricordo benissimo che tu ed i tuoi fratelli avete cercato di
uccidermi affogandomi in piscina-
Quelle parole fecero risvegliare qualcosa dentro di me che
uscì fuori con un brivido partendo dal bacino fino alla nuca.
La piscina.
La sua pelle di porcellana sporcata dal trucco che colava
come petrolio, ed in mezzo al petrolio due gemme che brillavano
più del sole.
I capelli che si attaccavano attorno al collo
stringendola in un tenero abbraccio.
Poi, le mie mani che
stringevano i
suoi polsi, la mano destra che risaliva lentamente su per il braccio,
per poi sfiorarle il viso in una carezza ed arrivare al mento.
Guardarla negli occhi e
decidere che quello era il momento.
Era ora di dirglielo.
E poi...
-Nick? Nick?!-
Scossi la testa un paio di volte sentendo il mio nome e cercando di
riprendermi dal mio Flash Back.
- tutto bene?- chiese lei accigliata
- Si, certo. Mi ero distratto un secondo-
- Me ne ero accorta- rispose semplicemente lei
Un soffio di vento caldo le scompigliò i capelli facendo
sfuggire una ciocca ribelle.
Veloce se la portò dietro l'orecchio e tornò a
fissarmi con aria interrogativa.
- beh, quindi niente ripetizioni...- dissi dopo un minuto di
imbarazzante silenzio
- già-
- niente prove abito da Kate-
- neanche-
Sospirai rendendomi conto che avevo finito le idee. Ora non sapevo
più cosa dire.
- Stavi andando dalle ragazze?- chiesi allora
- No. Ho provato a chiamarle ma nessuna è disponibile-
rispose
facendo una piccola smorfia -avevo pensato di fare un giro da sola-
spiegò allora
- beh, siccome ormai sono qui... che ne diresti se ti facessi
compagnia?- chiesi speranzoso
Mi guardò per qualche istante accigliata,
valutando
l'offerta, ed io intanto speravo con tutto il cuore che accettasse.
Dopo qualche istante si aprì in uno di quei suoi sorrisi da
mozzare il fiato.
- va bene, ma ad una condizione- rispose sorridendo
- tutto quello che vuoi- mi affrettai a rispondere e lei sorrise
soddisfatta
All that she wants...
(all
that she wants - ace of base)
- Oh Mio Dio. Non posso credere che io lo stia facendo davvero- risposi
chiudendo la portiera della mia macchina
- oh andiamo, non vorrai tirarti indietro?- chiese guardandomi di
traverso con un sorrisino furbo
Degluttii.
- No, certo che no-
- bene. Sei pronto?- chiese
- non si è mai pronti per una cosa del genere-
- oh andiamo non frignare ora-
- non frigno!-
- si invece-
- no-
- si-
La guardai di traverso incenerendola con lo sguardo e lei, ovviamente,
fece lo stesso.
- Su, sbrighiamoci. Prima cominciamo, prima finisce- conclusi
allacciandomi la cintura di sicurezza mentre Ronnie alzava
gli
occhi al cielo borbottando qualcosa.
Ronnie girò la chiave e fece partire la macchina.
- va piano! va piano!- sbottai nervoso
- oh, per amor del cielo Nick! Sono appena partita, sto andando a 40
km/h!-
Mi sporsi in avanti, guardando il tacchimetro, nervoso.
Aveva ragione.
- non posso credere che io ti stia davvero lasciando guidare la mia
macchina- risposi sconfortato
Ebbene, si.
Dopo quindici minuti di "eddai", "ti prego" e "solo un giretto" avevo
ceduto e mi ero lasciato corrompere dal suo sguardo magnetico.
Ed ora mi ritrovavo sul sedile del passeggero fissando lei, che con un
sorriso furbo guidava con tutta tranquillità la mia macchina.
- dove stiamo andando?- domandai cercando di rilassarmi sul sediolino
- in un posto in cui mi piace andare quando voglio distrarmi- rispose
senza darmi altri indizzi
- ok-
- ok? nessun altra domanda?- chiese alzando un sopracciglio
- dovei farne?- chiesi accigliato
- no, ma conoscendoti mi aspettavo le solite domande ansiose del tipo
"dov'è questo posto?"-
- mi risponderesti?- chiesi accigliato
- no- rispose sorridendo
- ecco- sorrisi di rimando rilassandomi dfinitivamente.
Per tutto il viaggio regnò il silenzio.
Ma non un silenzio di quelli imbarazzanti, un silenzio di quelli che ti
fanno sentire a tuo agio, come se conoscessi la persona accanto a te da
un milione di anni e non ci fosse bisogno di parole inutili buttate
lì per riempire il silenzio.
Anche se in realtà di cose da dire ce ne erano parecchie.
- posso accendere lo stereo?- chiese lei
- il conducente sei tu- scherzai e mi meritai un altro dei suoi rari
sorrisi sinceri
Accese la radio e la macchina si riempì di una musica
carina, ma che non avevo mai sentito prima.
- the great escape- disse lei notando la mia espressione accigliata
- dei boys like girls. E' la nostra canzone- spiegò
- nostra, di chi?- chiesi io
- mia, di Jamie, Kate e Lexus- chiarì
La guardai per qualche istante in silenzio.
- è davvero strana- dissi in fine
- chi Kate? Oh, lo so. Dev'essergli successo qualcosa da piccola, tipo
un trauma o qualcosa del genere- rispose sorridendo
- intendevo la vostra amicizia- ridacchiai
- strana in che senso?- chiese subito accigliata
- nel senso positivo - mi affrettai a spiegare -non ho mai visto
un'amicizia come la vostra-
Attese in silenzio che continuassi il discorso.
- Ho visto molte amicizie affiatate, ma voi...è diverso. E'
come
se in qualche modo vi completaste. Con la dolcezza di Jamie, un pizzico
di cinismo di Lexus, la pazzia di Kate e col tuo caratterino
ovviamente. Messe assieme sareste un essere perfetto-
Sorrise compiaciuta della mia osservazione.
- E' così. Non possiamo stare l'una senza l'altra. Non
potrei
immaginare la mia vita senza di loro. Loro sono le mie migliori amiche,
le mie sorelle, la mia famiglia ed il mio amore. Sono tutto. Capisci?-
concluse lanciandomi un'occhiata
- Si. Per me è lo stesso con Kevin, Joe e Frankie. Sono
tutto per me-
Sorrise e continuò a guardare la strada, mentre io non
troppo discretamente continuavo a fissare il suo viso.
- Siamo arrivati- disse parcheggiando in un piccolo spazio
Mi guardai attorno.
Proprio di fronte a noi c'era un piccolo chiosco stile hawaiano, che
stonava un pò con l'ambiente.
Qualche metro dietro ad esso si intravedevano le onde del mare che si
infrangevano contro una scogliera enorme.
- resti lì?- chiese lei che era già scesa dalla
macchina
Mi tolsi la cintura e scesi anche io, feci il giro attorno alla vettura
e mi affiancai a lei che mi lanciò le chiavi.
- non lo so chiudere questo affare- disse mentre io e sorridevo
- hei non ti illudere- continuò sorpassandomi ed andando
verso il chiosco - guido io anche al ritorno- e si voltò
Scossi la testa e premendo un pulsante chiusi la macchina.
Non mi sembrava possibile.
Ero con Ronnie, solo noi due, e di sua spontanea volontà.
Sorrisi e la seguì.
Ronnie
Diedi un'altro morso al mio gelato causando la caduta di quest'ultimo
sul mio mento.
Mi pulii veloce col tovagliolino di carta ormai devastato da tutte
le volte che lo avevo sfregato contro la mia pelle per
pulirmi e
lanciai un'occhiata a Nick al mio fianco che sorseggiava la sua granita
a menta.
- che c'è?- chiesi notando che mi fissava con un sorrisino
idiota
- non sei proprio capace di mangiare il gelato senza sporcarsi-
ridacchiò
- e allora?!- chiesi mentre con la lingua catturavo una goccia che
stava per cadere - il gelato è buono anche per questo-
Scosse la testa fingendosi sconsolato
- che tipo strano- sussurrò
Allungai una mano e gli pizzicai il fianco facendolo sobbalzare -ti ho
sentito- mormorai minacciosa
Sorrise ed il suo sguardo cadde sul mio polso sinistro.
- mi avevi detto di avere dei tatuaggi, ma non me li hai mai mostrati-
disse
Allora allungai il polso che lui stava guardando e gli mostrai uno dei
miei tatuaggi.
- music-
sussurrò leggendo la scritta sul mio polso
- è stato il mio primo tatuaggio- chiarì
- i tatuaggi...insomma li hai fatti perchè ti piacciono e
basta
o hanno un significato?- chiese toccando con le punta delle dita la
scritta
- hanno un significato, tutti. Questo - dissi accennando a quello sul
polso - significa tutta me stessa. La musica è vita. E'
amore,
dolore, felicità, tristezza, spensieratezza. Anche quando
non
hai niente, la musica ci sarà per sempre-
Mi guardò come ipnotizzato, totalmente rapito dalle mie
parole
ed io non potei far altro che sorridere impacciata e ritirare il polso
sottraendolo al tocco della sua mano.
- ti va di spiegarmi i significati degli altri?- mi domandò
allora lui interessato
Diedi un morso alla cialda poi buttai quel che rimaneva.
Alzai la manica destra della mia camicia, mostrando l'interno
del'avanbraccio dove faceva bella mostra di se il mio secondo tatuaggio.
"not good enought"
Lui lo guardò interessato, poi alzò lo sguardo su
di me per invogliarmi a spiegare.
- è la colonna sonora della mia vita. Per i miei non sono
mai
stata abbastanza- spiegai facendo un sorriso amaro - ed ogni volta che
voglio qualcosa e cerco di ottenerla, sembra che io non sia mai
abbastanza brava o ingamba o quel che serve per ottenerla- abbassai lo
sguardo incapace di sostenere il suo così intenso.
Presi un respiro e rialzai gli occhi facendo un sorriso un
pò
più sincero -inoltre è un pezzo del titolo della
mia
canzone preferita "not good enought for the truth in cliche"-
spiegai alleggerendo il discorso
Aspettai per qualche secondo l'arrivo di una sua eventuale domanda, ma
non arrivò.
Continuava a guardarmi sorridendo invitandomi ad andare avanti.
Mi voltai con le spalle verso di lui, mi alzai i capelli con
entrambe le mani e gli mostrai il mio collo, dove c'era il mio terzo
tatuaggio ed il mio secondo piercing.
" Lo que no mata,
fortifica"
- è spagnolo? e quello è un piercing?- chiese lui
Lasciai ricadere i capelli sulle spalle e mi voltai di nuovo.
- sì. Significa "quello che non uccide, fortifica"- tradussi
- è la frase che nei momenti peggiori della mia vita mi ha
aiutato ad andare avanti. Col passar del tempo ho capito che era vero.
Ogni volta che cadevo e mi rialzavo ero sempre più forte, e
dopo
ricadere era più difficile, ma anche più doloroso-
Sorrisi amara ed andai avanti,c'erano ancora due tatuaggi.
Alzai di fianco la maglietta mostrando una scritta che prendeva tutto
il fianco, formando un arco partendo dal bacino e terminando
avanti.
- hei aspetta! avevi detto di avere tre tatuaggi- disse sorpreso
- ho mentito- risposi tranquilla -ti avrei traumatizzato troppo se ti
avessi confessato di averne cinque-
- cinque!-
Ridacchiai divertita e tornai a prestare attenzione al quarto
tatuaggio, che era quello a cui tenevo di più e mostrando
anche
il piercing
(solo quello sotto)sotto all'ombelico, che però lui non
notò,
troppo impegnato a leggere.
" Togheter as one
against all others"
- questo è il mio preferito- dissi
- perchè?- chiese subito lui
- Perchè lo hanno identico Lexus, Jamie e Kate- spiegai
- "insieme come uno
contro tutti gli altri"- sussurrò -non
c'era maniera migliore per descrivervi- sorrise
Ricambiai coprendomi il fianco.
- beh. il quinto?- chiese curioso
Alzai la gamba portandomela al petto, con un gesto veloce mi sfilai la
scarpa sinistra e tolsi il calzino mostrando all'interno del tallone il
mio ultimo tatuaggio.
"freedom"
- non poteva mancare- ridacchiai
- questo l'hai fatto in onore della tua macchina?- chiese sarcastico
Lo spinsi leggermente con la spalla ridacchiando.
- questo l'ho fatto in onore a me-
spiegai
- è quello che sono, quello che vorrei essere per sempre.
Libera. Libera di fare le mie scelte, di fare i miei sbagli, di amare,
soffrire, di essere padrona di me stessa. Questo significa
libertà per me- conclusi infilando nuovamente la scarpa.
Presi un respiro e mi voltai verso di lui che mi fissava col suo solito
sguardo enigmatico ed intenso capace di far sciogliere le pietre.
- la sentenza è...?- scherzai per mandar via
l'imbarazza
- mi piacciono- rispose serio - mi piacciono perchè non sono
tatuaggi senza senso che poi col tempo finisci per odiare. Hanno un
significato, ed anche profondo, sono pezzi della tua vita. Sono
bellissimi- disse tutto dun fiato.
Sorrisi felice.
Era nella mia personalità non fregarsene dell'opinione
altrui,
ma avevo aspettato con ansia un suo commento, ed il fatto che fosse
positivo mi rendeva più che felice.
- grazie- sorrisi
- beh ora tocca a te!- buttai lì
- tocca a me cosa?- rispose accigliato
- eh no. Non fare il finto tonto mio caro. Io ti ho fatto entrare nella
mia testa ed ora tu mi fai entrare nella tua- dissi sorridendo per
punzecchiarlo
Per un attimo il suo sguardo cadde sulla sua mano sinistra, ma fu solo
un istante poi tornò a guardarmi negli occhi.
A me però quell'istante non sfuggì.
Guardai la sua mano sinistra ed appena il mio sguardo si
posò su
di essa la mano si chiuse in un pugno, lasciando però in
bella
vista quello che avrei dovuto vedere.
Un anello d'argento sull'anulare.
Il mio cuore perse un battito nel momento esatto in cui la mia mente
capì cosa poteva significare quell'anello.
Sentii il cuore riprendere a battere ad una velocità
impressionante e sembrava che sentissi solo lui, non riuscivo neanche a
respirare tanto era forte ed invadente il suo battere.
Distolsi lo sguardo e guardai dritto difronte a me per non mostrargli i
miei occhi.
- da quanto sei fidanzato?- chiesi cercando di regolare la voce
- eh?- rispose, dal tono sembrava sinceramente sorpreso, ma dopo tutto
era un attore.
Sorrisi amara e feci cenno all'anello.
Abbassò lo sguardo e capii a cosa mi riferivo.
- oh - disse infine
- non sono fidanzato- sorrise - e dovresti saperlo- aggiunse
sussurrando, ma feci finta di non sentire
- e quello?- chiesi voltandomi ed indicando l'anello
Continuò a sostenere il suo sguardo, ma stavolta c'era
qualcosa di diverso nel suo, qualcosa di impacciato.
Si mordicchiava il labbro mentre arrossiva vistosamente.
- se non vuoi dirmelo...-
- è un anello della purezza!- sbottò
interrompendomi
Mi bloccai spalancando gli occhi.
- anello della purezza?- ripetei
- sì- rispose distogliendo lo sguardo
- nel senso che...?-
- nel senso che ho fatto un voto. Sono vergine e lo sarò
fino al
giorno del mio matrimonio- rispose questa volta più sicuro
di se
Io continuavo a guardarlo senza parole, con gli occhi che quasi mi
uscivano fuori dalle orbite.
- non guardarmi come se fosse un alieno- disse tra i denti
- scusa- sussurrai
- ti ho sconvolto eh? altro che tatuaggi- sdrammatizzò lui
grattandosi dietro l'orecchio
Riuscii a degluttire a fatica.
- no è che...è strano. Non è cosa di
tutti i
giorni incontrare un ragazzo che decida di conservarsi per il
matrimonio-
- ti sembrerà una cosa assurda- disse abbassando la testa
- No- risposi subito facendogli alzare il viso - e non vergognarti
della tua scelta- sorrisi
- ti invidio sai- continuai poi distogliendo lo sguardo - vorrei
credere anche io così fermamente in una cosa al punto tale
di
condizionare il mio modo di vivere- conclusi
Ed in quel momento, con una fitta al cuore, mi resi conto che era
impossibile.
Io che non credevo in Dio, che avevo deciso di vivere secondo le mie
regole, non ero compatibile con un ragazzo
così...così
perfetto.
Era troppo per me.
" La colonna sonora
della tua vita" disse una voce cattiva dentro di me "not good enought"
Lo guardai ancora mentre mi sorrideva sincero.
"not good enought"
- ora è meglio che andiamo- dissi alzandomi di scatto
sorprendendolo
- di già?- mi chiese lui
- si- risposi secca cominciando a camminare
Sentii afferrarmi per un polso e mi voltai trovando il suo viso a pochi
centimetri dal mio.
- ho fatto qualcosa di male?- chiese con uno sguardo dispiaciuto
Avrei tanto voluto lasciarmi andare a quello sguardo, stringerlo ed
urlargli che in lui non c'era niente di male, ero io, ero io che ero
sbagliata per lui.
-no- sorrisi rassicurandolo
Alzai un sopracciglio in segno di sfida
- chi arriva per primo guida!- urlai mentre già correvo
verso la macchina ridendo.
Ma il sorriso mi si spezzo sulle labbra quando sentii la solita vocina
riptermi quelle stesse parole che tormentavano la mia vita da sempre.
"not good enought"
Sitting
in this room playing Russian roulette,
Finger
on the trigger to my dear Juliet,
Out
from the window see her back drop silhouette,
This blood on my hands is
something I cannot forget
( not good enought
fot truth in cliche - escape the fate)
Eccoci qua!
Vi è piaciuto il capitolo?!
Lo spero *-*
time of thaaaanx!
grazie a chi ha messo questa storia tra le preferite *-* :
1 - Aesial [Contatta]
2 - BENNYY [Contatta]
3 - Crazy481 [Contatta]
4 - Cruella
De Vil [Contatta]
5 - debby95 [Contatta]
6 - FallInLove [Contatta]
7 - harmon8y9 [Contatta]
8 - il
phard di biancaneve
[Contatta]
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10 - Jonassosa [Contatta]
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Grazie a chi l'ha messa
tra le ricordate:
1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - Sophiaa
4 - _____Jo_____
Grazie a chi l'ha messa
tra le seguite:
Ed ovviamente
grazie a voi che recensite:
LadyJonas: hei, grazie *-* mi fa piacere
che ti piaccia la mia storia! spero che continui a seguirmi! grazie
ancora^^ kisses
il
phard di biancaneve: tResor *-* quanto, quanto mi sono
mancate le tue recensioni chilometriche?! troppo troppo
troppo! Grazie ancora per il supporto morale e per il tuo
continuo sostegno! ti voglio bene <3
Ithil_Elendil: heilaaa! ahahah
intuisco che la scena della piscina sia stata di tuo gradimento xD
ma dai, non è carina Carrie ^^? ok, neanche un pò.
Mi scuso se la prima parte del capitolo scorso è stat un
pò noiosa e senza pause, ma l'ho scritta di getto e mi
piaceva così.
Ad ogni modo, le tue recensioni sono sempre gradite!
Cosa ne pensi di questo capito?
un bacio, al prossimo!
Ryry_: ahah
sìsì giuro che aggiornerò xD
mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo precedente, e spero che
ti sia piaciuto anche questo, che anche se forse è
più povero di "fatti", lo trovo molto intenso.
un bacio al prossimo!
Sophiaa: heeeeei!
eheheh la cugina di Danielle, ha ancora qualche piccola parte, poi la
ucciderò con le mie mani, giuro u.u
ti è piaciuto questo chap *-*?!
al prossimo! un bacio
SamCrush: ahahah che tempismo eh Carrie ?!
xD
hai libertà
di odio nei suoi confronti tranquilla u.u
ahahah
ti è piaciuto
questo chap?! *-*
kisses!
|
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Capitolo 19 *** Lost in stereo ***
capitolo 19
Capitolo dedicato a Sonia(il
phard di biancaneve)
So che è un periodo
"no"
Spero di tirarti su con questa
piccola dedica
Ti voglio bene, tResor
Lost in stereo
Ronnie
I giorni continuavano a scorrere indisturbati ed anche il sabato di
quella settimana era arrivato.
Ma non era un sabato qualunque, no.
Era il giorno del concerto degli All time Low.
Il giorno in cui Nick entrava definitivamente a far parte del nostro
gruppo esclusivo venendo con noi al concerto.
Come era nostra abitudine, ci eravamo riunite tutte da me per
prepararci e caricarci un pò per la serata.
- hai deciso cosa mettere?- mi chiese Kate mentre alzava il volume e le
note di " break
your little heart" invadevano la stanza.
- sei tu la stilista o sbaglio?- la sfidai con un sorriso
Mi sorrise di rimando e si avviò verso il mio armadio
lasciando me, Jamie e Lexus stese sul letto.
- quindi siete usciti assieme?- chiese di punto in bianco Lexus
Sbuffai spazientita.
- No, Lex.
Te l'ho spiegato mille volte: io stavo uscendo, lui è
venuto qui pensando che dovessimo studiare assieme, siccome era
lì si è offerto di farmi compagnia ed abbiamo
mangiato un
gelato.
N O N E' U N A P P U N T A M E N T O.
capisci?- risposi stizzita
Da quando avevo raccontato alle ragazze quello che era successo qualche
giorno prima quelle avevano deciso, incoraggiate ovviamente da Kate,
che dovevano darmi il tormento.
Secondo loro le stavo nascondendo un mio presunto appuntamento con Nick
e ora Lexus era molto determinata a farmi confessare la
verità.
Che tra l'altro era quello che le stavo ripetendo da più di
un'ora circa.
- Quindi siete andati a mangiare un gelato da soli- concluse
voltandosi poi verso Jamie alla sua sinistra - Jam, tu che differenza
vedi tra questo
ed
un appuntamento?-
- nessuna. Apparte che di solito gli appuntamenti finiscono con un
bacio- rispose lei sorridendo maliziosa
- vi siete baciati?!- saltò Kate spuntando con la testa
fuori dall'armadio
- per amor del cielo, no!- urlai alzandomi dal letto
Kate fece spallucce e tornò a frugare nel mio armadio, ma
Lexus non era ancora intenzionata a lasciarmi in pace.
- forse è un tipo che non bacia al primo appuntamento.
Quand'è il secondo?- sghignazzò prendendomi in
giro
- non c'è e non ci sarà mai. Smettila!- sbottai
pestando un piede a terra
- Ronnie ha ragione...daltronde a lei non piace Nick, vero?- chiese
furba porgendomi i vestiti che aveva scelto
- c-certo che no!- balbettai afferrandoli
Per fortuna il discorso si chiuse lì.
Anche perchè in quel momento c'era qualcun'altro da
tormentare.
Al concerto infatti ci sarebbe stato anche Tyler e noi tutte, compresa
Jamie anche se non l'avrebbe mai ammesso, speravamo che fosse la volta
buona perchè quei due combinassero qualcosa.
Dopo circa mezz'ora eravamo tutte pronte.
- andiamo?- chiese Kate afferrando le chiavi della macchina e annuimmo
in segno d'assenso
- hai detto a Nick che passavamo per le 18.30?- chiese mentre
scendevamo le scale
- si - risposi in un sussurro
Il solo sentir pronunciare il suo nome, fece risvegliare un
pò
di quelle strane sensazioni che sentivo quando ero con lui, ed in due
secondi mi si accartocciò lo stomaco.
- tutto bene?- mi chiese a bassa voce Jamie ed io le sorrisi in risposta
No. No che non andava tutto bene.
Per quanto mi sforzassi di non pensarci il mio pensiero andava sempre
lì.
Da quando mi aveva parlato del suo purity ring ogni volta che ero
accanto a lui non riuscivo a non sentirmi...fuoriluogo.
Cosa ci faceva lui vicino a me?
Come un diamante tra il carbone, lui avrebbe dovuto stare con gli altri
diamanti, non con il carbone.
Ero convinta che mi stesse accanto solo perchè era stufo di
stare in mezzo al luccichio altri diamanti e voleva provare qualcosa di
diverso.
Ma cosa sarebbe successo quando si sarebbe accorto che il carbone non
poteva reggere il confronto con i diamanti?
Che fine avrebbe fatto il carbone?
Che fine avrei fatto io?
Sbuffai entrando in macchina, ma per fortuna nessuno se ne accorse.
Le ragazze iniziarono a parlottare del più e del meno,
ognuna diceva cosa si aspettava da quella serata.
Chi divertimento puro, chi una bella sbronza, chi un nuovo amore.
Ed io?
Cosa mi aspettavo da quella serata?
Sospirai guardando fuori dal finestrino.
Mi aspettavo che, anche solo per un istante, potessi sentirmi diamante.
Nick
- glielo hai detto davvero?- chiese per l'ennesima volta la voce di Joe
proveniente dal mio letto
- si - risposi ancora infilando la maglia che avevo deciso di
mettere per quella sera
- e lei non ti ha riso in faccia?- chiese allora Kevin seduto a terra
intento a giocare col cubo di rubik
- no - risposi distratto guardando la mia immagine allo specchio.
Quel ciuffo ribelle proprio non ne voleva sapere di stare al suo posto.
Sbuffai e mi voltai in cerca delle scarpe.
- davvero?- chiese scettico alzando un sopracciglio
Effettivamente anche io non ci potevo credere.
Quando le avevo spiegato il significato dell'anello credevo che mi
avrebbe riso in faccia chiedendomi se fosse uno scherzo, come mi era
già capitato con altre persone.
Dovevo ammettere che trovare nel ventunesimo secolo un diciassettenne
vergine era già di per se un fatto straordinario, se poi
aggiungiamo il fatto che il diciassettenne in persona era una star con
mille ragazze hai suoi piedi, beh, forse persino a me sarebbe venuto da
ridere.
Lei, invece, con tutta la serietà del mondo mi aveva detto
che addirittura mi ammirava per la mia determinazione.
Ero rimasto di sasso, come sempre mi accadeva con lei, daltronde.
- si, davvero - risposi infine proprio mentre sentivo un clackson
suonare
Presi un bel respiro e mi voltai sorridente verso i miei fratelli.
- io vado- dissi avviandomi verso la porta
- buona fortuna!- mi risposero in coro ed io scossi la testa sorridendo
mentre mi fiondavo giù per le scale.
Quella sera, di fortuna, me ne sarebbe servita un bel pò.
Mi avviai lungo il viale ed aprii il cancello vedendo difronte a me la
grande macchina
bianca di Kate dalla quale si sentiva una musica dal volume
assordante persino con i finestrini chiusi.
Feci qualche passo verso l'auto e la portiera posteriore si aprii.
- su sbrigati!- mi urlò Ronnie facendomi cenno di entrare
Sorrisi e salii accomodandomi accanto a lei
- E' qui dentro il concerto?- chiesi alzando la voce per farmi sentire
sopra il volume altissimo
- qui c'è l'anteprima!- mi sorrise Kate dallo specchietto
retrovisore facendo partire l'auto
- preparazione prima del concerto. Tu non la fai mai prima dei tuoi
show?- chiese Jamie che era seduta con noi dietro
- Si, ma diciamo che la mia preparazione è più
tranquilla. E credo seriamente che anche voi dovreste fare qualcosa di
tranquillo ogni tanto, tipo che so, mai provato lo joga?-
- ti sembriamo tipi da joga?- chiese allora Ronnie alzando un
sopracciglio sarcastica
Finsi di scrutarle ad una ad una.
Prima Kate, poi Lexus, Jamie e quando i miei occhi si soffermarono su
Ronnie non c'era più bisogno di fingere.
Colsi l'opportunità al volo per poterla guardare nei minimi
dettagli.
I capelli nero corvino che luccicavano alla luce, le gota rosee ed un
sorriso dolce stampato in viso che le stava così bene.
Indossava una maglietta verde petrolio che faceva risaltare i suoi
occhi verdi come il mare.
I suoi occhi...furono la parte di lei che voletti conservare per ultima.
Quegli occhi così grandi ed espressivi, quegli occhi che
chissà quanti segreti nascondevano dietro di loro, quegli
occhi
che sembrava sapessero scrutarti dentro e scoprire ogni tuo pensiero,
quegli occhi che ora mi guardavano sorridenti, ed io avrei tanto voluto
che mi guardassero con ammirazione, con amore.
Scossi leggermente la testa rivolgendole un debole sorriso.
- No. Effettivamente non sembrate tipi da joga-
Fece una risatina breve e si voltò in avanti, fissando
l'asfalto
che scompariva sotto la nostra auto, liberandomi dal peso al cuore che
mi dava il suo sguardo.
Ma non era un peso fastidioso, era un peso piacevole che avrei
sopportato di buon grado, anzi l'avrei pregata per offrirmelo.
L'avrei pregata per farla girare di nuovo verso di me in modo da poter
fissare i suoi occhi in eterno.
* * * *
- Sta vicino a noi ed andrà tutto bene- disse Kate
prendendomi
sotto braccio ed avviandosi verso la folla che si trovava sotto al
palco.
Mi guardai in giro curioso , studiando il posto.
Il concerto era stato organizzato sulla spiaggia e sembrava che
chiunque potesse accedervi. Apparte il grande palco non mi sembrava di
vedere nessun altra struttura rilevante, ed anche le persone non erano
poi così tante.
Insomma c'era una bella folla, ma quando si parla di "concerto" tu ti
aspetti ragazzine urlanti che spingono per entrare, gente che piange,
che sviene.
Qui invece sembravano tutti tranquilli, parlavano, ridevano e
scherzavano tra di loro, come se la band che avrebbe suonato su quel
palco fossero dei loro amici e non i loro idoli.
Questo mi incuriosì molto.
- come hai detto che si chiama questa band?- chiesi a Kate
- All Time Low, perchè?- chiese lei facendosi spazzio
inmezzo alla folla
- non sembrano avere tanti fan accaniti- dissi continuando a guardarmi
ingiro
- dipende cosa intendi tu per accaniti-
rispose Ronnie dietro di me
-beh, non vedo nessuno striscione o cartello con la scritta "sposami" o "ti amo" per
esempio- dissi sarcastico
Finalmente Kate parve trovare un posto che la soddisfaceva e si
fermò a pochi metri dal palco.
- Tesoro, siamo al concerto degli All Time Low, non dei Back Street
Boys. Qui alla gente non interessa se sei bello come un Dio greco o se
sei nato da un incrocio tra un ippopotamo con l'ernia e un elefante a
tre zampe. L'importante è che fai buona musica, e loro la
fanno-
rispose Kate ed io assunsi un'espressione stupita.
Insomma non mettevo in dubbio che le nostre fan amassero le nostre
canzoni, ma non ero neanche uno stupido sprovveduto, capivo anche che
il mio bel faccino, insieme a quello dei miei fratelli, aveva aiutato
molto.
- Eddie!- sentii urlare Ronnie che mi distrasse dai miei pensieri
Mi voltai gusto in tempo per vederla saltare in braccio ad un ragazzo
alto e muscoloso.
Quando il ragazzo posò le sue labbra sulla fronte di Ronnie
lei rise felice mentre dentro di me qualcosa si spezzava.
Sentivo la testa girarmi e tutti i rumori attorno a me si ovattarono
come se fossi chiuso in una scatola di vetro dalla quale non sapevo
uscire.
Le mani iniziavano a prudermi, avevo tanta voglia di picchiare qualcuno.
Non ero affatto un tipo violento, ma le sensazioni strane che provavo
in quel momento mi portavano in uno stato di confusione totale.
Infilai le mani nelle tasche e continuai a guardare la scena.
Sapevo che avrei fatto meglio a voltarmi, ma proprio non ci riuscivo,
non riuscivo a staccare gli occhi dal suo corpo che stringeva quello
del ragazzo.
Finalmente i due si staccarono lasciandomi vedere per bene il viso del
ragazzo.
Appena i suoi occhi incrociarono i miei fui colpito da una strana
sensazione di familiarità.
Scrutai meglio il ragazzo.
Capelli neri corti, gli occhi dello stesso colore di quello di Ronne,
aveva un fisico asciutto, ma dalla maglietta a mezze maniche nera si
vedevano due braccia allenate, i jeans neri stretti ed un paio di
scarpe da skater.
Ero sicuro di averlo già visto, ma non ricordavo affatto
dove.
- Lui è un nuovo componente del vostro folle gruppo?-
sorrise il
ragazzo, mostrando una fila di denti bianchi, continuando a guardarmi
Ronnie rise e continuò a guardarlo con aria sognante, come
se fosse il suo eroe.
Ribollivo di rabbia.
- Già- rispose semplicemente lei
- Nick, lui è Eddie- disse poi rivolgendosi a me -mio
cugino- aggiunse
A sentire quelle parole fui come colpito da una scossa di adrenalina.
Eddie. Cugino.
La mia mente vagò tra i ricordi fino a tornare ad un
pomeriggio di metà settembre.
L'immagine era quella della stanza di Ronnie, o meglio, di una foto che
si trovava nella stanza di Ronnie
Nella foto lei ed un bel ragazzo moro si stringevano sorridenti, il
ragazzo moro, era suo cugino.
Sorrisi, forse un pò troppo, e sentii le brutte sensazioni
di poco prima scivolare via.
- piacere di conoscerti Nick- mi sorrise il ragazzo allungandomi la
mano che io strinsi con piacere
- lei è la mia ragazza- aggiunse poi spostandosi di lato e
mostrando una ragazza
che fino ad allora era rimasta in disparte
-Roxanne- disse la ragazza allungandomi la mano a sua volta
- Nick- risposi stringendola
- Hei Eddie, Roxanne, venite!- urlò una voce da un punto
indefinito tra la folla
I due si voltarono per un istante poi tornarono a guardare Ronnie.
- Beh noi andiamo- disse Eddie -Nick è stato un piacere
conoscerti- disse poi rivolto a me
- anche per me- sorrisi
- buon divertimento ragazze- disse poi rivolto alle quattro amiche - e
non traumatizzate troppo questo ragazzo- disse lanciando uno sguardo in
particolare a Ronnie e Kate che gli sorrisero di rimando.
- e così quello era tuo cugino- dissi a Ronnie quando i due
se ne furono andati
- si, non è fantastico?- disse con aria sognante
- sembra quasi che tu sia innamorata di lui- sorrisi
- oh ma lo sono. Se non fosse mio cugino l'avrei già
sposato,
anche se sono contro il matrimonio!- rispose sorridente ma la mia
espressione era stupita
Era contro il matrimonio?
Sembrò accorgersi del mio cambiamento ed anche la sua
espressione lentamente divenne seria.
- perchè sei contro il matrimonio?- chiesi
Un urlò generale si levò dalla folla ed
istintivamente ci girammo entrambi verso il palco dove i componenti del
gruppo
stavano facendo il loro ingresso.
Mi voltai ancora per un istante verso Ronnie che ora guardava il palco
di fronte a se.
Sospirai e mi voltai anche io, avrei dovuto attendere per la mia
risposta.
- BUONASERA LOS ANGELES!- urlò il cantante al microfono ed
un urlò si levò dalla folla
- COME STATE STASERA?- un altro urlò ancora più
forte
- BENE, ALLORA NON PERDIAMO TEMPO. LET'S ROCK!- urlò ancora
e la folla, se possibile urlò ancora più forte
- pronto per sentire vera musica?- mi sfidò lexus mentre il
batterista iniziava il pezzo
- oddio è lei!-
urlò Jamie mentre iniziava a saltellare sul posto
In risposta Ronnie lanciò un urlò assordante
iniziando a saltare assieme all'amica.
- è lei,
chi?- chiesi terrorizzato a Kate
- la canzone! è una delle nostre preferite- rispose lei
ridendo
"Lost in stereo, Lost in
stereo" cominciarono a cantare e mi lasciai completamente
trascinare da quella canzone.
She works
for the weekend
Mixtape
of her favorite bands
Turning
up the radio
Lost
in the stereo, sound
Mi voltai verso Ronnie che
sorridente si muoveva a tempo di musica.
Ballava, cantava, rideva, ma lo faceva in un modo che non avevo mai
visto fare prima, lo faceva in un modo che la faceva sembrare una cosa
fantastica.
She’s
trouble in a tank top
Pretty
little time bomb
Blowin’
up
Take
you down
Living
in the radio
Lost
in stereo, sound
Era una tentazione, lei.
Pronta a trascinarti giù nel suo mondo fatto di musica e
spensieratezza.
Era una tentazione, ma non una di quelle di cui bisogna aver timore.
Era una tentazione di quelle genuine.
Era una tentazione, ma non sapeva di esserlo.
E continuava a ballare facendo saltare i capelli in modo disordinato,
facendoli cadere sul viso accaldato.
Continuava a perdersi nella sua musica.
She’s
dancing alone
I’m
ready to go but she’s so
(Lost
in stereo, lost in stereo)
She’s
outta control, so beautiful
(In
stereo, lost in stereo)
Ballava da sola, Ronnie.
Non voleva nessuno a
rubarle il suo spazio, che io invece volevo tanto rubarle per
condividerlo assieme.
Uno spirito libero,
senza controllo, senza regole, senza legami.
Era così, bella.
And
I’ve been
Waiting
For
so long
But
she’ll never know
I’m
losing hope
‘Cause
she’s so
(Lost
in stereo)
Aspettavo, io.
Aspettavo nel silenzio,
nell'ombra il momento per farmi avanti, il momento in cui lei si
accorgesse di me.
Ma più la
guardavo, più
mi rendevo conto con un crampo allo stomaco che lei non poteva neanche
solo lontanamente interessarsi a me.
Era troppo persa nel suo
mondo per accettare qualcosa di nuovo.
Era troppo, per potersi innamorare di me.
Shake
down on a Saturday
Sit
back gotta catch my breath
‘Cause
every time I see her
Know
she’s gonna take it back somehow
Si voltò giusto un
istante verso di me, sorridendo felice.
Trattenni il fiato,
incapace di respirare.
Ogni volta che la
vedevo, ogni volta
che i suoi occhi sfioravano i miei, ogni volta che sentivo la sua pelle
a pochi centimetri dalla mia, ogni volta che sentivo la sua voce, il
suo profumo.
Ogni volta che cercavo
di dimenticarla, ogni volta che decidevo di arrendermi.
Ogni volta, mi ritrovavo
sempre più perso in lei.
Tattoos and
a switchblade attitude
Snakebite
heart with a bubblegum smile
Sex
and stereo
Don’t turn the radio
down
Con quei tatuaggi e quell'aria
da dura.
Non voleva affezionarsi, non
voleva crescere.
Voleva far paura al mondo, per non aver paura.
I’m
losing hope
‘Cause
she’s so
(lost in stereo, lost in stereo)
Così
terminò la canzone.
Mi voltai verso di lei,
che in quel momento mi pareva ancora più bella del solito.
I suoi occhi verdi
incrociarono i miei e le sorrisi cercando di mandare giù il
groppo che mi si era formato in gola.
Dovevo dirgliero.
Ora.
Ronnie
La prima
canzone era terminata.
Gettai i capelli all'indietro ed urlai assieme alle mie amiche e al
resto della folla.
Mi voltai alla mia sinistra dove Nick mi guardava con un'aria strana.
Mi sorrise incerto ed io ricambiai altrettando titubante.
- non ti piacciono?- urlai per farmi sentire
- eh?- chiese lui confuso
- il gruppo- spiegai sepre urlando - non ti piace?-
- oh, si si. Sono davvero bravi!- disse entusiasta e io sorrisi ancora
tornando a prestare attenzione al concerto.
Stavo per cominciare a muovermi a ritmo quando una voce
attorò la nostra attenzione.
-hey ragazze!- urlò qualcuno dietro di noi
Ci voltammo e difronte trovai un ragazzo biondo, gli occhi verde
chiaro, ed un sorriso dolce.
- ciao Tyler!- salutai seguita dalle mie amiche
- Ciao Jam- salutò con un sorriso che gli andava
da un orecchio all'altro
E lei le sorrise imbarazzata facendo un cenno con la testa.
Mi voltai leggermente verso Kate e Lexus le quali stavano alzando gli
occhi al cielo e sorrisi facendole l'occhiolino.
- Ho sete- dissi di punto in bianco
- noi andiamo a prendere qualcosa da bere- dissi indicando me e il
resto del gruppo, a parte Jam ovviamente.
- voi aspettateci pure qui- aggiunse Lexus e tutti e quattro ci
avviammo in un luigo indefinito lasciando Jamie con un espressione
alquanto terrorizzata, in compagnia di Tyler.
Mi feci spazio tra la folla con Nick e le ragazze al mio seguito.
Dopo qualche metro finalmente vidi la folla diminuire, segno che
eravamo arrivati.
Come speravo, dal lato opposto del palco era stato allestito un
capannone che funzionava da bar e, siccome era ancora l'inizio del
concerto, non c'era anima viva.
-Allora, cosa prendete?- dissi arrivando al bancone e voltandomi
Dietro di me però c'era solo Nick, che mi guardava con aria
affranta, mentre io lo guardavo confusa.
- ma dove...?-
- mi dispiace, le ho perse dopo due metri- disse dispiaciuto -se vuoi
vado a cercarle- si offrì subito
- No- sospirai - tranquillo, staranno cercando qualcuno per farsi
offrire da bere- sorrisi mentre alzavo gli occhi al cielo
Sorrise e si avvicinò al bancone poggiando i gomiti su di
esso.
Il barista si avvicino e ordinai due Sex on the beach prima che il mio
compagno potesse fiatare.
- io non bevo- sussurrò senza guardarmi
- tranquillo, è leggero - spiegai
I nostri cocktail arrivarono subito, ed iniziammo a sorseggiarli in
silenzio.
Ogni tanto mi concedevo un'occhiata verso Nick, che sorseggiava il suo
cocktail.
Sembrava un pò distante, come se fosse perso tra i suoi
pensieri.
- A cosa pensi?- chiesi posando il mio bicchiere sul bancone
Continuò a rigirarsi il bicchiere tra le mani per qualche
istante, poi si voltò verso di me con un sospiro e fece un
sorriso triste.
- mi chiedevo dove fossero le ragazze, non vorrei si cacciassero nei
guai- disse guardandosi attorno
- se la sanno cavare più che bene- dissi sorridendo
- sai una volta Kate butto un bicchiere in faccia ad un motociclista
che sarà stato alto circa 1.90 e pesava almeno 150 chili-
raccontai divertita
- e perchè?- chiese spalancando gli occhi
- perchè le aveva pestato un piede- risposi alzando le spalle
- povere vittime- sussurrò allora scuotendo la testa
Risi divertita.
- tu non hai mai fatto una pazzia?- chiesi, ma conoscevo già
la risposta
- Stare in tua compagnia mi sembra una grande pazzia- sorrise
- già, lo è - risposi seria
- ma è anche la pazzia più bella che abbia mai
fatto in vita mia- disse serio
Allungò la mano verso di me, sfiorando con le dita il mio
braccio.
Abbassai lo sguardo per osservare coi miei occhi quel contatto che mi
stava facendo rabbrividire.
Le sue dita scorrevano indisturbate, senza trovare ostacoli, sulla mia
pelle.
Gli ostacoli non erano sulla mia pelle, erano nella mia mente.
-ti sei mai sentito fuoriluogo, inadeguato?- chiesi cambiando discorso
e sottraendomi al suo tocco
- cosa intendi dire?- chiese accigliato
Presi un bel respiro e tentai di spiegargli quello che sentivo in
quell'ultimo periodo.
-io e te...noi...siamo così diversi-
Aprii la bocca per interrompermi, ma io alzai una mano intimandolo ad
aspettare.
-non è questo in se per se il problema. Il problema
è come mi fa sentire questo-
cercai di chiarire
- spiegati meglio- disse lui scrutando nei miei occhi, cercando di
capire qualcosa in più
- tu non butterai mai un bicchiere addosso a qualcuno- sospirai
Mi guardò alzando un sopracciglio.
Effettivamente non ero stata molto chiara.
Quello che volevo dirgli era che la mia vita era fatta di quello.
Di bicchieri buttati in faccia alla gente, urlare per strada senza un
motivo con la gente che ti fissa, mangiare senza riuscire a non
sporcarsi.
Lui non avrebbe mai buttato un bicchiere in faccia a qualcuno, non
avrebbe mai urlato per strada e avrebbe sempre mangiato in modo
composto.
Ed io accanto a lui mi sentivo inadatta.
E accanto a me volevo una persona che asecondasse le mie follie, non
una che le limitasse cambiando il mio modo di vivere.
- il problema quindi è che la mia educazione mi proebisce di
buttare bicchieri in faccia alla gente?- chiese confuso
Sorrisi debolmente.
Era così diverso.
Così irragiungibile.
Così, lui.
Presi il bicchiere e lo fini in un sorso solo.
-Andiamo- dissi facendo un passo verso la folla
Una mano mi bloccò il polso costringendomi a frenare la mia
marcia, mi voltai verso di lui confusa.
- aspetta- mi disse mentre fissava un qualche punto alla sua sinistra
Con in una mano il bicchiere ancora pieno e con l'altra il mio polso
stretto si avviò a passo spedito verso un punto a me ignoto.
- Nick? che fai?- chiesi confusa seguendolo
Ma non ricevetti risposta, continuava a marciare veloce.
Si fermò solo quando fummo arrivati vicino ad un gruppo di
ragazzi dall'aria poco raccomandabile.
Quello che ci trovava di fronte a noi era il più grosso,
almeno
due metri d'altezza, i capelli rasati ed il fisico robusto.
- Nick, che stai facendo?- chiesi irritata
Non mi degnò di uno sguardo, ma in risposta
lasciò il mio
polso per picchiettare sulla spalla dell'omone davanti a noi.
Il tipo si voltò evidentemente irritato per la nostra
interruzione e lanciò a Nick uno sguardo feroce.
- ehm, forse è meglio che andiamo. Scusate l'interruzione-
dissi
afferrando il braccio libero di Nick e tirandolo leggermente ma lui non
si mosse di un millimetro.
Che intenzioni aveva?
Poi accadde tutto come in un incubo, il peggior incubo.
Il braccio con cui Nick teneva il bicchiere pieno si alzò
con
uno scatto e tutto il suo contenuto andò a finire sulla
faccia
del bestione.
- Nick!- urlai portandomi una mano alla bocca e trattenendo il fiato.
Era impazzito?
Eravamo rimasti tutti inmobili.
Sentivo solo il rumore del mio cuore che accelerava per la paura ed il
mio fiato farsi pesante.
Poi l'omore spalancò gli occhi.
Era uno sguardo da assassino, con gli occhi iniettati di sangue.
Istintivamente strinsi ancora più forte il braccio di Nick
che si voltò verso di me con uno sguardo serio.
- Corri!- urlò afferrando il mio braccio, trascinandomi con
lui attraverso la folla
Muovevo le gambe più forte possibile coi battiti del cuore
che aumentavano per la paura e per lo sforzo fisico.
-ti è dato di volta il cervello?- urlaì
arrabbiata continuando a correre, ma lui non rispose.
Mi voltai giusto un attimo indietro per vedere se l'omone ci stava
inseguendo.
-ho una brutta notizia ed una bella. Quale vuoi sapere per prima?-
sputai acida
- la bella- rispose lui continuando a correre
- beh, la bella è che siccome siamo più piccoli
di lui corriamo più veloce e lo stiamo seminando-
- siamo apposto allora-
- non vuoi sapere la brutta?-
- che guasta feste!-
- la brutta- dissi ignorandolo -è che ci stanno inseguendo
anche i suoi amici e quando ci troveranno...ci uccideranno!-
Rise e continuò a correre sereno.
Che diavolo aveva da ridere?
Sentii la sua mano scorrere dal mio polso fino ad arrivare al palmo,
velocemente fece intrecciare le sue dita con le mie stringendole poi
forte, come a voler siggillare quel gesto.
Guardai quelle mani strette e per poco non caddì quando mi
accorsi che combaciavano alla perfezione.
Mi aveva stretto la mano.
Un gesto così semplice mi stava facendo andare in standbye.
Scossi la testa sorridendo.
Poi il mio sorriso si trasformò in una vera e propria risata.
Si voltò un istante per vedermi ridere e la mia risata
contaggiò anche lui.
Lo aveva fatto.
Si era spinto oltre i suoi limiti, aveva infranto le sue regole, per me.
Risi ancora più forte, felice.
Il mio desiderio per quella sera si era avverato.
In quel momento, con lui, con le nostre mani intrecciate, con le nostre
risa, con i nostri cuori che battevano all'impazzata, con il fiato
corto.
In quel momento mi sentivo puro diamante.
Eccoci qui.
Vi chiedo umilmente perdono per il terribile ritardo, ma:
1) ero totalmente senza ispirazione, per cui il capitolo ci ha messo
tanto per venire al mondo.
2) non mi ero proprio accorta che fosse passato tutto questo tempo O_O
La mia estate sta volando T_T
Ma sta volando alla grande!
Voi come state passando l'estate?
Quando partirete per le vacanze?
Tornando alla storia...il capitolo "concerto" non è ancora
terminato u.u
Credevate che lasciassi quei due correre mano nella mano senza un
seguito? No, no, no u.u
Detto questo arriviamo al tempo dei saluti u.u
Siccome sono le due di notte, e sto per svenire sulla tastiera,
ringrazio in massa chi ha messo la mia storia tra le seguite, preferite
e ricordate.
Perdonatemi, vi ringrazierò ad una ad una la prossima volta!
Passiamo alle recensiooooooni <3
mione94: Cara
*-* Grazie mille, davvero! Sono contenta quando vedo che riesco ad
esprimere quello che sento attraverso le parole. E sono ancora
più contenta sapere che trasmetto le mie stesse sensazioni a
voi
che leggete.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, anche se magari non
è carico come il precedente.
Grazie ancora, un bacio!
cussolettapink:
eh
si. Anche io sono dell'opinione che dietro un tatuaggio bisogna esserci
un significato profondo.
Si, il capitolo era un pò triste, ma serviva per far capire
i sentimenti di Ronnie.
Spero ti sia piaciuto questo capitolo, un bacio
Sophiaa:
heilààà xD
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso *_*
perdonami per il
ritardo, ma ero senza ispirazione xD
Spero di non doverti far
attendere tanto per il prossimo capitolo.
com'è andato
questo?
un bacio!
stellalilly:
Saaaalve
nuova lettrice! xD
Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia e che non la trovi scontata.
Era proprio quello il mio obiettivo u.u
Spero che continuerai a recensire per dirmi cosa ne pensi!
un bacio ^^
Ithil_Elendil:
Caaaaaaaaara
*_*
Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo *_*
non è bellissima Ronnie?
questo capitolo è un pò meno emozionante, cosa ne
pensi?
kiss&hug
il phard di biancaneve:
tResooor!
capitolo dedicato a te u.u
Spero che si sia risolto tutto.
Passando alla storia, ti è piaciuto il cap?
baciiii
Ryry_: oh ti ho fatto commuovere *_*
che emozione! xD
ti è piaciuto
il cap?
al prossimo, baci!
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Capitolo 20 *** Take my hand ***
new chap
Take my hand
Nick
Now
take my hand and we will run away
down
to this pleace that I know
How
did this night become the anemy?
It's over, it's over, it's over
Troppe volte ho sentito dire che
l'amore non esite.
Io, invece, non ho mai
dubitato della sua esistenza.
Sono nato
dall'amore di due persone,
sono cresciuto con l'amore della mia famiglia e dei miei amici e sono
convinto che morirò con l'amore della donna che
avrò
amato per tutta una vita.
Per molti
l'amore è difficile da trovare, per me invece, è
ovunque.
E' in una carezza di mia madre, in un sorriso di mio padre, nelle
serate dedicate ai fratelli.
Avevo sempre percepito l'amore nella mia vita.
Ma mai, mai,
l'avevo sentito così forte come ora.
Ora l'amore era ovunque.
Era nelle nostre mani che si stringevano, nei nostri respiri affannati,
nei nostri piedi che correvano insieme, era nelle nostre risate.
Era in ogni singolo battito del mio cuore.
E continuavamo a correre, anche se ad inseguirci ormai non c'era
più nessuno.
Continuavamo a stringerci le mani anche se non avevamo bisogno di
trascinarci l'un l'altro.
Continuavamo a ridere anche se non c'era niente di divertente.
Ridevamo perchè eravamo felici, io almeno lo ero.
- Nick, hai voglia di fare un tuffo?- chiese sarcastica Ronnie alle mie
spalle
Guardai di fronte a me e solo allora mi accorsi che eravamo arrivati ad
un paio di metri dal mare.
Rallentai la mia corsa e dopo qualche passo mi fermai voltandomi dietro.
- li abbiamo seminati?- chiesi non riuscendo a staccare gli occhi dal
suo viso per controllare di persona
- almeno venti metri fa- rispose col fiatone - credo si siano stufati
di correrci dietro-
- si vede che non erano più atletici di te- la presi in giro
per il fiatone
Con una smorfia lasciò la mia mano e si tuffò
sulla sabbia.
- Tutto questo sforzo fisico non fa per me. Non starai tentando di
uccidermi, vero?-
Sorrisi e mi sedetti accanto a lei che stesa aveva anche chiuso gli
occhi.
-Sei una pappamolle- la stuzzicai ed in risposta fece una smorfia
portandosi teatralmente un braccio alla fronte
Restammo così in silenzio per un pò, lei sdariata
nella sabbia ed io che la fissavo di nascosto mentre pensavo.
In quei giorni i miei sentimenti per lei erano cresciuti
così
tanto che non riuscivo più a contenerli dentro di me.
Non riuscivo più a tenermi tutto dentro.
Dovevo parlarle. dovevo farle capire che in qualche assurdo ma giusto
modo ero innamorato di lei.
Quello che mi frenava però era la sua reazione,
Sapevo che quando le avrei confessato tutto lei si sarebbe allontanata
da me.
Eppure sapevo anche che non avrei potuto andare avanti così.
Non potevo continuare a farmi bastare la sua amicizia quando dentro di
me volevo tutt'altra cosa.
Dovevo convincerla, dovevo farle capire che nonostante le
diversità, avremmo potuto stare assieme.
Con un colpo di reni si alzò e si mise seduta, voltandosi
verso di me.
- Non fissarmi, maniaco!- urlò prendendomi in giro
- non ti fissavo affatto- sorrisi puntando lo sguardo difronte a me
- si, invece. Magari stavi immaginando di avere al tuo fianco una
modella di Armani e invece...-
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai verso di lei che ora mi rivolgeva
uno di quei suoi mezzi sorrisini furbi.
Era troppo dirle che in quel momento accanto a me non volevo
nessun'altra se non lei?
Forse si.
- E tu? con chi vorresti essere qui in questo momento?- chiesi eludendo
la sua provocazione
Ci pensò un pò, poi puntò i suoi
occhioni verdi nei miei e rispose seria
- nessuno-
Nessuno?
- oh beh, se vuoi che me ne vada...- risposi offeso
Fece una breve risata poi tornò a rispondere
- Stupido, volevo dire che...- fece una pausa abbassando gli occhi e
studiando la sabbia sotto di noi, poi tornò a guardarmi -che
non
vorrei ci fosse nessun altro al tuo posto- sussurrò
Mandai a fatica giù il groppo che mi si era fermato in gola,
spiazzato dalla sua risposa.
- oh - fu l'unica cosa che riuscì a dire assordato dai
battiti del mio cuore che aumentavano velocemente.
Questo davvero non me l'aspettavo.
- e tu, con chi vorresti essere?- sussurrò distogliendo lo
sguardo
Sorrisi furbo prima di rispondere
- mah, sono indeciso tra Megan Fox e Riahanna-
Rise e mi diede un leggero spintone con la spalla
- cretino- sussurrò in fine
Sorrisi e mi voltai a guardare le onde nere del mare che si
infrangevano sul bagnoasciuga.
La luna si specchiava nell'acqua riflettendo i suoi colori e dando
all'ambiente un non so che di magico.
- posso farti una domanda?- chiesi di punto in bianco
- certo- rispose lei distratta giocando con i granelli di sabbia
- prima hai detto una cosa che mi ha lasciato un pò
perplesso-
- cosa?- sospirò, ma dal tono in cui lo disse intuii che
già aveva capito a cosa mi riferivo
-Hai detto che non credi nel matrimonio-
- si-
- mi chiedevo...perchè?-
Sospirò ancora e prese una manciata di sabbia tra le mani,
alzando il viso al cielo.
Con la luna riflessa negli occhi sembrava ancora più bella.
O forse lo era davvero.
- non è che non credo nel matrimonio-
cominciò -è nell'amore per sempre che non credo-
- spiegati meglio-
-E' molto semplice. Credo che l'amore dopo un pò finisca, e
due persone si
ritrovano a vivere assieme per abitudine. Io non voglio che sia
così, voglio innamorarmi per sempre, fino ad ottant'anni.
Voglio
guardare la persona che ho accanto ed anche se non è la
stessa
di vent'anni prima, quando la guardo voglio poter dire "sono cotta" e
non "le voglio bene"-
-e tu non credi che potresti pensare questo di una persona con cui sei
sposata da 50 anni?- chiesi
- tutto ha una fine- rispose alzando lo sguardo e perdendosi di nuovo
tra le stelle
- io credo che l'amore vero
sia per sempre- risposi sicuro
Abbassò lo sguardo e continuò a giocare con la
sabbia.
-Daltronde- comincia per cercare di alleggerire l'atmosfera - per te
sarebbe davvero un impresa ardua trovare una persona che ti sopporti
per tutta la
vita!-
Si voltò verso di me con uno sguardo inceneritore allegerito
però dal sorriso che aveva sulle labbra.
-questo non dovevi dirlo- disse poggiando entrambe le mani sul mio
petto -è giusto, ma non dovevi dirlo-
Fece forza con le braccia e mi spinse facendomi cadere all'indietro
nella sabbia, mi fece scappare una risata e prima che potessi fare
altro la vidi stendersi accanto a me ridendo insieme.
Mi voltai a guardarla, con i capelli scompigliati sulla fronte, un
sorrisino rilassato e la luce delle stelle che le illuminava il viso.
-una stella cadente- sussurrò alzando un braccio ed
indicando il
cielo, come se in mezzo a tutte quelle stelle riuscissi a vedere
proprio quella stella cadente.
-esprimi un desiderio- sussurrò ancora chiudendo gli occhi
Un desiderio? Cos'altro potevo desiderare dalla vita se non che lei mi
amasse?
Presi un bel respiro, poi con le dita le accarezzai il braccio fino al
palmo della mano, le strinsi forte la mano, sperando che con quel gesto
avrei potuto trasmettergli un pò dell'amore che sentivo in
quel
momento.
Mai mi ero sentito così perso con un gesto semplice come
quello.
La nostra pelle che si sfiorava, le nostre dita che si stringevano.
Cosa poteva esserci al mondo di più bello ?
Sentendo la stretta della mia mano, si voltò verso di me
facendo cadere alcuni capelli sugli occhi.
Istintivamente allungai una mano e glieli scostai per riuscire a
guardarla negli occhi, ma una volta toccata la sua pelle, le mie dita
sembravano non avere alcuna intenzione di lasciarla.
Le feci scivolare sulla sua tempia, per poi studiare la morbidezza
della sua guancia, quando le mie dita le accarezzarono il collo chiuse
gli occhi mentre le labbra socchiuse tremarono legermente.
Il mio sguardo si fissò sulle sue labbra che ora erano
vicinissime.
Inconsapevolmente i nostri corpi si erano avvicinati, ed ora il suo
viso era a pochi centimetri dal mio, riuscivo a sentire il suo respiro
sulle labbra.
I suoi occhi si aprirono puntandosi nei miei ed un brivido corse
giù per la spina dorsale.
- Nick...- sussurrò ed io la zittì posandole un
dito
sulle labbra carnose, stupendomi di quanto fossero lisce ed invitanti.
Sapevo che dovevo parlarle. sapevo che dovevo dirle quello che sentivo,
ma in quel momento non avevo voglia di fare niente se non baciarla.
Era come se le sue labbra, il suo viso, fossero una calamita per me.
Il mio viso non poteva fare altro che avvicinarsi al suo, lentamente,
per paura di spaventarla.
I nostri nasi si sfiorarono leggeri e sentii le sue labbra tremare
ancora.
Potevo già sentirlo.
Sentivo già il sapore delle sue labbra, sentivo le nostre
lingue
accarezzarsi, sentivo le sue mani tra i miei capelli, sentivo i suoi
sospiri, li sentivo già nella mia testa
-Ronnie!- sentii un urlo lontano alle mie spalle e la magia si
spezzò.
Spalancò gli occhi e si allontanò bruscamente da
me,
lasciando la mia mano si mise seduta e si prese il viso tra le mani.
- Ronnie- sussurrai sedendomi accanto a lei, ma lei non si smosse
- Ronnie, Nick! Dove siete? - urlò ancora la stessa voce che
stavolta riconobbi come quella di Kate
- dobbiamo andare- disse con voce tremante saltando in piedi
- Ronnie, aspetta, io...- cominciai affiancandola, ma lei mi
zittì con un gesto della mano
Cominciò a camminare a passo spedito verso la folla, ed io
non potei fare altro che seguirla a testa bassa.
Sarebbe stato troppo bello per essere vero.
***
Ronnie
Calm
your nerves now
Don't
worry, just breathe
Are
you sure now?
Don't
bother packing, let's just leave
Ero
impazzita.
Era quella la motivazione che davo al mio comportamento della sera
prima.
Chiusi gli occhi cercando di sentire ancora la sua mano nella mia, le
sue dita che mi accarezzavano il viso ed il suo viso così
vicino
al mio...
Mi presi il viso tra le mani.
Non poteva essere, io non potevo neanche lontanamente piacergli, ed io
non avrei assolutamente dovuto cedergli, ma sapevo benissimo cosa
sarebbe successo se Kate non ci avesse interrotto.
Quando ero tornata da loro Kate ci aveva rivolto uno sguardo di scuse,
che io però avevo ricambiato con uno di eterna gratitudine.
Per fortuna Kate non mi aveva fatto molte domande su quell'episodio, ma
sapevo che era dovuto al fatto che al momento c'era qualcosa di
più imminente da risolvere.
Un altra amica da torturare con infinite domande.
- Andiamo Jam, smettila con i tuoi giochetti e dillo una volta e per
tutte- ringhiò Kate alla povera Jamie che mi
lanciò uno
sguardo nervoso
-dire cosa?- chiese lei esasperata
- ti ha invitato ad uscire si o no?-
-veramente io...ecco, l'ho invitato a cena a casa mia- disse
lanciandomi l'ennesimo sguardo nervoso che non riuscii ad interpretare
-Jam!- saltò Kate -ma tu non sai cucinare neanche un
hamburger!-
- Sei davvero di conforto Kate!- la accusò Lexus e lei
alzò le spalle
Jamie iniziò a mangiucchiarsi le unghia in un gesto nervoso
e si
voltò verso di me, seguita questa volta anche da Kate e
Lexus.
- che c'è?- chiesi spaesata mentre colsi uno strano
luccichio negli occhi di Kate
-beh- cominciò Jamie - io non so cucinare, ma tu si-
Cosa? Mi stava chiedendo di cucinare per lei?
-si, credo di poterti dare una mano- risposi rassicurandola, ma lei
continuò a spostarsi sulla sedia, nervosa.
-ecco, in realtà avevo in mente un altra cosa-
-sarebbe?- chiesi curiosa
-tu sai bene che sono una frana con i primi appuntamenti. Comincio a
balbettare, le mani mi sudano, non so mai cosa dire e finisco per
mandare sempre tutto a rotoli-
-quindi?- la invogliai ad arrivare al punto
-quindi avevo pensato, se per te non è un problema, che
potresti fermarti a cena con noi- disse
Rimasi immobile non del tutto certa di aver capito quello che mi stava
dicendo.
Pretendeva che andassi a casa sua per cucinare e che dopo mi fermassi
da lei a reggerle il moccolo?
Era folle.
-Jamie, tesoro, posso cucinare quanto vuoi per te, ma non puoi
chiedermi di restare lì a fare il terzo incomodo!-
- in realtà avevo pensato ad una quarta persona-
balbettò nervosa
Passai lo sguardo da Kate a Lexus.
-e chi sarebbe?- chiesi cauta
-okkay- sospirò - non ti arrabbiare...-
La guardai confusa, perchè avrei dovuto arrabbiarmi?
Poi un lampo mi attraversò la testa.
-oh no- gemetti
- avevo pensato che magari potresti venire con...-
- non dirlo di prego- sussurrai
-...Nick-
Ecco, lo aveva detto.
- Sei impazzita?- urlai facendola sobbalzare dalla sedia mentre Kate e
Lexus sghignazzavano
- Ronnie ti prego!-
- NO! no,no e no! Con il grassone che vende gli hot dog giù
all'angolo?Si. Con una scimmia cieca a tre zampe? Potrebbe essere. Con
Nicholas Jonas? No, per niente!- sbottai furiosa
-Ronnie si tratta solo di una serata! Lo sai da quanto aspetto questo
momento-
Alzai gli occhi al cielo e poi li posai su Jamie.
Piccola e dolce Jamie.
Era così timida, così insicura. Da troppo tempo
aspettava
quel momento, ed anche se lei non lo aveva detto ero sicura che se io
avessi rifiutato la sua proposta lei avrebbe dato buca a Tyler per via
della sua insicurezza.
Mi sentivo tremendamente in colpa, ma non potevo.
Non potevo farlo.
- Fallo per me- sussurrò
Sospirai passandomi stancamente una mano sugli occhi.
Se lo meritava.
-mi devi un favore enorme- dissi a denti stretti
- Grazie Ronnie, grazie!- urlò alzandosi dalla sedia ed
abbracciandomi
- non aspettarti che io mi comporti come se fossimo una coppia di
fidanzatini innamorati- la avvertì
-non ce ne bisogno, mi basta la vostra presenza- e tornò a
sedersi al suo posto
-l'hai già chiesto a Nick?- chiesi nervosa e lei scosse la
testa
- non ancora-
-beh puoi chiederglielo ora visto che sta venendo qui per la prova
abiti. Sarà molto interessante, vero Lex?- disse Kate maligna
-oh si, molto, molto
interessante- sogghignò in risposta lei
Scossi la testa sconfitta -un grandissimo
favore- sospirai
***
Nick
Lay
down with me
Let
me hold you, baby just breathe
This
is ending
We
will get through eventually
Spensi il motore
della mia auto ed aprii la portiera uscendo.
L'enorme casa di Kate era diventata ormai per me familiare, eppure ogni
volta che mettevo piede in quel dannatissimo cancello venivo colpito da
una violenta scossa di adrenalina, dovuta, lo sapevo, ad un persona in
particolare che avrei trovato in quella casa.
Non ero riuscito a chiudere occhio quella notte pensando e ripensando a
cosa era successo quella sera.
La cosa che più mi aveva stupito era il fatto che quando
avevo
provato a baciarla lei non aveva battuto ciglio, mentre io come minimo
mi sarei aspettato un ceffone che invece non era arrivato.
Questo mi faceva ben sperare.
Che anche lei volesse quel bacio? Che ci fosse un barlume di speranza
per me?
Bussai alla porta e la voce di Kate mi raggiunse urlando "è
aperto!"
Entrai in casa diretto alla stanza di Kate, dove loro si riunivano per
le prove abito e che chiamavano "la stanza delle torture".
Sorrisi e scossi la testa pensando che quelle quattro erano davvero
matte.
Bussai piano alla porta socchiusa ed entrai trovando le quattro ragazze
sedute a tavolino intente a studiare qualcosa.
-Nick- mi salutò Kate senza distogliere gli occhi dal tavolo
Mi avvicinai incuriosito e guardai sul tavolo dove giacevano vari
schizzi di abiti maschili.
- Kate! Sono davvero fantastici- dissi infine
- davvero?- chiese lei con un sorriso
-si-
-grazie- rispose stringendomi in un abbraccio
Quello che più mi piaceva di Kate era la sua
spontaneetà.
-cominciamo?- chiese Lexus
- si- rispose lei entusiasta -Jamie con me, Lex organizza i bozzetti,
Nick, andresti a prendermi delle stoffe che ho lasciato
giù?-
chiese gentile
-certo- sorrisi
-ma Kate, pesano più di 40 chili, si ucciderà per
le scale- protestò Ronnie lanciandomi un'occhiata
- hai ragione- rispose Kate battendosi una mano sulla fronte -beh, lo
aiuterai tu- rispose risolutiva
Ronnie si mise le mani sui fianchi e cominciò a battere un
piede a terra.
-per favore- concluse Kate con un tono da bambina
Ronnie alzò gli occhi al cielo squotendo la testa.
-andiamo- disse e si avviò con me giù per le
scale fino ad uno stanzino dove pareva esserci di tutto
- dove diavolo le avrà messe?- borbottò mentre
accovacciata a terra cercava qualcosa tra la marmaglia
-ti serve una mano?-
-no, grazie- rispose continuando a cercare
Non la stetti a sentire e mi accovacciai accanto a lei cercando non
sapevo bene cosa
-che tipo di stoffa è?- chiesi
-un rotolone nero di velluto- rispose indaffarata
Cercai di non farmi distrarre dalla sua vicinanza continuando a cercare
la stoffa.
Dopo un pò mi parve di vedere un qualcosa di simile a quello
che
mi aveva detto Ronnie ed allungai un braccio per afferrarlo.
-è questo?- chiesi tirando fuori quello che doveva essere
almeno un chilometro di stoffa
-si- sospirò lei alzandosi
Provai ad alzare il rotolone, ma come minimo pesava cinquanta chili.
- aspetta ti do una mano- disse lei prendendo il rotolo dal basso ed io
feci lo stesso all'altra estremità portandomelo su una
spalla.
-Pronta?- chiesi e lei annuì in segno d'assenso.
Con non pochi sforzi riuscimmo a portare la stoffa fino alla camera di
Kate dove la facemmo cadere poco delicatamente atterra.
Per tutto il tragitto non ci eravamo rivolti la parola e questo mi fece
credere che la mia teoria secondo la quale lei potese essere anche solo
lontanamente attratta da me era del tutto infondata.
Quando ero stato tutta la notte a pensare però, ormai mi ero
convinto di una cosa: dovevo parlarle.
-Ronnie, possiamo parlare un attimo?- chiesi voltandomi verso di lei
che stanca si era poggiata al tavolo
Posò il suo sguardo su di me e la vidi irrigidirsi
visibilmente.
-parlare riguardo a cosa?- chiese cauta
Presi un bel respiro e parlai -riguardo all'altra sera-
-Ronnie vieni qui, aiutami a prendere le misure per favore-
urlò Lexus dall'altra parte della stanza
- scusa - sussurrò lei e si avviò verso l'amica
lasciandomi solo.
Sospirai scoraggiato.
Avrei mai avuto l'opportunità di parlarle?
- tutto bene?- chiese una voce accanto a me
Mi voltai e vidi Jamie accanto a me che mi sorrideva, non mi ero
accorto neanche che si era avvicinata.
- si, grazie- sorrisi di rimando
- com'è andata l'altra sera?- chiese
Mi accigliai, che Ronnie le avesse raccontato della spiaggia?
- il concerto intendo, ti è piaciuto?- chiarì
notando che ero rimasto interdetto
- oh, il concerto. Certo, si sono davvero bravi-
C'era stato un concerto quella sera? Io non lo ricordavo.
- e con Ronnie com'è andata?- chiese con aria innocente
-come sempre- risposi vago distogliendo però lo sguardo
- sei cotto- ridacchiò divertita
Sospirai.
Che senso aveva nasconderlo ormai?
- è così evidente?-
- solo un pochino- rispose sarcastica facendomi l'occhiolino
- tanto è inutile, io non le piaccio- dissi sconfortato
- ne sei sicuro?- sussurrò lei catturando la mia attenzione
- ti ha detto qualcosa?- chiesi curioso
-ovviamnte no. Non lo ammetterà mai a noi, almeno
finchè non lo ammetterà a se stessa-
- e lo farà prima o poi?-
Sorrise -è per questo che abbiamo deciso di darti una mano-
- abbiamo? chi?-
- io, Kate e Lex- rispose ed istintivamente lanciai un occhiata alle
due ragazze che erano intente a girare attorno a Ronnie prendendogli
misure qua e la.
- davvero?- chiesi grato
-si, ed ho anche in mente un piano preciso-
- cioè?-
- giovedì sera Tyler verrà a cena da me. Avevo
pensato che magari tu e Ronnie potreste venire. che ne dici?-
La guardai per accertarmi che non stesse bluffando, ma sul suo viso non
c'era una traccia di menzogna.
- Lo sai che per me non c'è problema, ma Ronnie non
accetterà mai- sospirai sconfortato
- Lo ha già fatto- sorrise sodisfatta nel vedere la mia
espressione stupita
- sei ancora convinto che tu non le interessi?- chiese furba e si
avviò verso le sue amiche lasciandomi da solo con la testa
che
mi scoppiava per la confusione.
Ronnie aveva accettato.
Le aveva detto che era disposta a passare una serata con me.
Mentre sentivo i battiti nel mio cuore aumentare mi voltai verso di lei
che era impegnata a discutere con Kate riguardo alla lunghezza di un
vestito.
Come richiamata dal mio sguardo alzò gli occhi ed
incrociò i miei.
Una strana luce attraverso i suoi occhi, la stessa luce che ora mi
stava riempendo il cuore.
Aveva detto di si.
In qualche modo, le interessavo.
***
OkOk.
Deponete le fiaccole ed i forconi, avvisate i servizi segreti che il
mio indirizzo non vi serve più: ho aggiornato xD
Lo so, sono tipo venti giorni che non aggiorno e vi chiedo umilmente
perdono, ma sono gli ultimi giorni di vacanza e senza mia madre tra i
piedi voglio godermeli al massimo, siate comprensive!
Detto questo...questo capitolo è uno dei miei capitoli
"mah", lo so e vi chiedo umilmente perdono.
Time of thaaaaanx!
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite :
1
- Aesial
2 - BENNYY
3 - Crazy481
4 - Cruella
De Vil
5 - debby95
6 - Dreamer_girl
7 - FallInLove
8 - harmon8y9
9 - il
phard di biancaneve
10 - Ithil_Elendil
11 - Jonassosa
12 - LadyJonas
13 - ladyme
14 - lully104
15 - MeneguzzinaJonassina
16 - mione94
17 - mrs000
18 - nes95
19 - PizzaPazza
20 - Ryry_
21 - SamCrush
22 - sbrodolinalollypop
23 - sheisnichi
24 - Smiley_me
25 - Sophiaa
26 - tecnool
27 - Who_I_Am
28 - wolfgirl92
29 - _MissMe__
Grazie a chi l'ha messa tra le ricordate:
1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - lulucry
4 - Sophiaa
5 - _____Jo____
Grazie ha chi l'ha messa tra le seguite:
1
- 102luna
2 - Aesial
3 - baby93
4 - BENNYY
5 - blinkina
6 - Brucy
7 - Crazy481
8 - cussolettapink
9 - DarkSwan
10 - debby95
11 - Dreamer_girl
12 - FallInLove
13 - ffdipendente
14 - glokky
15 - Let It Be
16 - lovebug
17 - MeneguzzinaJonassina
18 - mery91g
19 - micialisa
20 - mione94
21 - Mudvayne
22 - sbrodolinalollypop
23 - Stero_Love96
24 - Veronica91
Grazie a chi addirittura mi ha messa tra le autrici preferite *_*:
1 - Cruella De Vil
2 - FallInLove
3 - Smiley_me
Ed infine le risposte alle vostre recensioni:
mrs000:
quasi venti in realtà U_U xD perdonami
per il ritardo
_Miyon_: Ti
ringrazio davvero tanto *-* Scusa per le sviste grammaticali, ma non ho
voglia di farmela correggere da qualcuno xD Spero che continuerai a
dirmi cosa ne pensi! Grazie, un bacio
tecnool: ecco
a te il capitolo! Spero non ti abbia deluso! Al prossimo chap, kisses
Ithil_Elendil: cara!
grazie, grazie mille! le tue recensioni riescono sempre a tirarmi su,
perchè so che tu mi dici anche quando i capitoli non sono
stati
scritti al massimo. Quindi quando tu mi dici che un capitolo
è
bello mi emoziono *_* ahahah xD che mi dici di questo? al prossimo
chap, un bacio
FallInLove: eccoti
qua! Dov'eri finita? su su, combatti la pigrizia e scrivi una bella
recensione xD ahahah apparte gli schersi, sono contenta che ti siano
piaciuti i capitoli scorsi, spero che anche questo sia stato di tuo
gradimento U_U un baaaaaacio!
Who_I_Am: *saaaaalve
nuova lettricee* xD Sono contenta che ti piaccia la mia storia *_*
spero che questo chap non ti abbia deluso e spero che continui a
recensire per dirmi cosa ne pensi! un bacio
jeeeeee: grazie
*_* spero che anche questo capitolo sia stato entusiasmante per te! e
spero che continuerai ad essere una lettrice "attiva". baci
il phard di biancaneve:
tResoooor! è una vita che non ci
sentiamo U_U come stai?
Grazie mille per le tue solite recensioni da monumento, ti è
piaciuto questo chap? un baacio
Ryry_: ti
ho sorpreso? muah xD
Caaaaara mi vizi troppo con le tue recensioni *_* mi farai montare la
testa! xD
ah e sono contenta che ti sia piaciuta Lost in stereo, se ti piace il
genere di consiglio di sentire anche altre canzoni degli All Time Low,
sono davvero bravi!
Spero ti sia piaciuto il capitolo! a biiiiiiiig kiss
Sophiaa: lo
so, lo so, stavolta ti ho fatto aspettare davvero tanto xD
Cercherò di non farlo mai più!
Anche la mia estate è senza mare, ma è anche
senza genitori, quindi è grandiosa xD
Spero ti sia piaciuto il capitolo! al prossimo, un baaaaaacio
mione94
: siiiiiiii, non è stato carino Nick nello scorso capitolo
*_*?! Spero che ti sia piaciuto anche questo! un bacio
|
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Capitolo 21 *** Good to you ***
capitolo 21
OH MIO DIO.
JustALittleLie ha già aggiornato ?!
eh si care mie, non avete le allucinazioni.
Ho aggiornato u.u
Sono fiera di me *-*
Spero che non vi dispiaccia se ho aggiornato così presto, ma
questo capitolo mi è uscito di getto.
Detto questo vorrei premettere delle cose prima che leggiate il
capitolo.
In questo chap ho usato una cosa che ho già fatto in un
capitolo scorso(non ve la dico perchè non voglio svelarvi
nulla), mi scuso per la poca originalità, ma ci tenevo
troppo a questa canzone per non farle avere una parte importante nella
storia ed a questo proposito vi prego di perdere cinque secondi per
leggere il testo, che ho scritto nella storia.
Se qualcuna di voi non conosce l'inglese o comunque non capisce qualche
parola, basta evidenziare lo spazio bianco accanto al testo e troverete
la traduzione.
Si, sono cosciente del fatto che non state capendo nulla di quello che
sto dicendo, ma tranquille, capirete leggendo.
Beh la seconda cosa è che spero ardentemente che alla fine
del capitolo non vogliate uccidermi xD
Detto questo, buona lettura.
Vi voglio bene.
Good to you
Ronnie
Mercoledì
10 Ottobre.
La
temperatura era scesa di
qualche grado ed il sole che era solito padroneggiare nel cielo di LA
ora era oscurato da qualche nuvola sottile.
Scesi dalla macchina e chiusi la cerniera della felpa leggera che avevo
indossato per poi avviarmi a passo spedito verso la casa difronte a me.
Erano tre giorni che non vedevo Nick.
A scuola non l'avevo incontrato a causa dei suoi impegni lavorativi ed
il pomeriggio non avevamo avuto modo di incontrarci ne per studiare ne
per le prove.
Quella mattina però avevo ricevuto una sua chiamata dove mi
diceva che oggi avrebbe avuto la giornata libera e che quindi potevo
andare da lui a studiare.
Non essendoci incontrati in questi giorni non avevamo avuto modo di
parlare ne di quanto era accaduto al concerto, ne dell'imminente cena a
casa di Jamie il giovedì e sapevo che questo era il momento
di
confrontarci, il momento che avevo tanto temuto, non tanto per il
confronto con lui ma per il confronto che avrei dovuto avere con me
stessa.
Presi un respiro e bussai al campanello.
Dopo qualche minuto un Joe in pantofole, accappatoio e tanto di
asciugamano avvolto in testa venne ad aprirmi.
- Salve Elizabeth-
lo salutai con un gesto della mano
Avevo preso a chiamarlo Elizabeth da quando avevo notato i suoi modi
vanitosi che spesso sfociavano nell'altezzosità, quando
voleva
qualcosa diventava capriccioso come un bambino e la voleva a tutti i
costi.
Queen Elizabeth,
era un soprannome più che azzeccato per lui.
- Salve, bocciolo-
e lui aveva preso a chiamarmi così da quando aveva capito
che odiavo le cose sdolcinate.
- non osare mai più- dissi puntandogli un dito contro e lui
sorrise sarcastico
- Joe! Ti sembra il modo di andare ad aprire la porta?!- disse Kevin
accigliato raggiungendoci alla porta -ciao Ronnie- disse poi distratto
ed io risposi con un cenno della mano intenta a seguire la scenetta
divertente che si sarebbe creata tra poco
- mi hai detto tu di andare ad aprire- sbuffò Joe
- si, ma non credevo che tu fossi così cretino da aprire in
accappatoio- rispose a tono l'altro
- sai che ti dico- cominciò Joe diventando rosso - che la
prossima volta ci vai tu ad aprire la porta!- sbotto
- certo che ci andrò io, a quanto pare tu non sei capace
neanche di un gesto semplice come questo-
Joe stava per rispondere quando Nick, comparendo alle loro spalle li
interruppe.
- cosa succede qui?- chiese accigliato - e, Joe, perchè sei
in
accappatoio?- chiese accigliato poi mi lanciò un'occhiata
accorgendosi della mia presenza e mentre io gli sorridevo per salutarlo
colsi una scintilla di rabbia nei suoi occhi.
-Joe! Non posso credere che tu sia venuto ad aprirle la porta in queste
condizioni!- urlò
Kevin incrociò le braccia al petto sorridendo soddisfatto e
Joe,
con uno scatto, si voltò di spalle alzando il mento.
- andate al diavolo- disse tra i denti e, sempre a mento alto, si
avviò verso le scale del piano superiore.
Elizabeth.
Sorrisi divertita a quella scena poi mi voltai verso i due fratelli.
- perdonalo, vorrei dirti che è peggiorato col tempo, ma
sarebbe
una bugia. E' nato matto- disse Nick con aria sconsolata facendomi
entrare e chiudendo la porta dietro di me.
- Tranquillo- ridacchiai -non mi impressiono per un accappatoio- dissi
aprendo togliendomi la felpa e appoggiandola all'appendiabiti
- ma Joe
in accappatoio dovrebbe impressionarti- disse Kevin
Risi divertita e mi voltai verso Nick che mi rivolgeva uno strano
sorriso.
- che succede qui?- la voce di Denise si fece spazzio dal corridoio e
ci raggiunse nel grande salone
-oh, ciao Ronnie- mi salutò
-salve Denise-
- allora, cos'era il fracasso di poco prima?- chiese ai due figli
- Joe - disse semplicemente Kevin alzando le spalle a mo di spiegazione
e la madre sospirò divertita come se avesse già
capito
tutto.
- mamma, cos'è quest'odorino?- chiese Kevin dilatanto le
narici
- la cena- gli rispose lei con un sorriso
- lasagne?- domandò Nick con gli occhi lucidi
- si, stasera verrà a cena Danielle, ho pensato di
prepararle qualcosa di speciale- spiegò lei
- Le lasagne sono il mio piatto preferito- dissi istintivamente
- anche il mio- sorrise Nick
Ed io gli sorrisi di rimando.
- oh, le lasagne sono il piatto preferito di tutti- ci interruppe Joe
scendendo dalle scale, stavolta vestito.
- visto che ti piacciono così tanto- cominciò
Kevin
ignorando il fratello -perchè non ti fermi a cena qui
stasera?-
Mi guardai in torno osservando quattro paia d'occhi che mi fissavano
attendendo una mia risposta.
Per ultimo incrociai lo sguardo di Nick, speranzoso, che mi sorrise
come ad incoraggiarmi a dire di si.
Lo guardai per un attimo poi tornai a guardare Kevin.
- ti ringrazio Kev, ma a quanto ho capito è una cena di
famiglia, non voglio essere di troppo- sorrisi sperando che si
arrendesse.
Speranza vana.
- non sei affatto di troppo! E poi ci sarà anche la cugina
di Danielle, Carrie-
Oh, ora si che volevo restare.
Stavo giusto per rifilargli un bel "no" deciso quando anche Joe si
intromise.
- Kevin ha ragione, non sei affatto di troppo. Diglielo anche tu mamma-
disse rivolgendosi alla madre
- Ma certo cara, ci farebbe davvero piacere se tu restassi per cena-
disse con un sorriso sincero
Di sottecchi lanciai un'occhiata a Nick, l'unico che non aveva parlato.
Forse lui non voleva che rimanessi?
Beh in questo caso non sarei rimasta di sicuro.
- non so...- cominciai
- se rimani a cena- disse Nick catturando la mia attenzione - ti
prometto che non ti massacrerò con gli esercizi di trigo...per
oggi-
Sorrisi e mi voltai ancora una volta verso Denise.
- beh, non posso rinunciare ad un'offerta del genere-
- quindi resti?- chiese Joe con un sorriso
-Si. Si,
grazie- risposi infine
- benissimo, allora io torno in cucina, a dopo- ci salutò
Denise congedandosi
- mi fa davvero piacere che tu abbia deciso di restare. Sono
sicuro che farà piacere anche a Danielle- disse Kevin
sorridendo, ed io gli sorrisi più o meno certa.
-altro che Danielle, fara mooolto
piacere a Carrie-
disse Joe scoppiando in una risata fragorosa seguito a ruota da Kevin.
Nonostante la cosa avrebbe dovuto mettermi in imbarazzo per la loro
evidente allusione a me e Nick, anche io riuscivo a malapena a
trattenere le risate.
-Ragazzi...- li richiamò Nick rosso in volto
- va bene, va bene- disse Kevin asciugandosi una lacrima
- non avete niente da fare?- chiese lui irritato
- certo che si! Devo asciugare i miei bellissimi capelli- disse Joe
passandosi un ciuffo bagnato tra le dita
-ed io devo andare a prendere Frankie che è a casa di un
amico- disse Kevin
- Bene, e noi andiamo a studiare- concluse Nick, che senza lasciarmi
l'opportunità di ribattere mi prese per mano e mi trascino
verso
le scale.
Sentendo quel contatto sobbalzai ed istintivamente i ricordi di qualche
sera prima mi assalirono facendomi addirittura immaginare di sentire
l'odore della salsedine di quella sera.
Guardai la sua mano nella mia e mi resi conto che mi dava una
sensazione di allegria, come quando non riesci più a
smettere di
sorridere.
Era proprio quello che mi stava capitando in quel momento.
Ed avrei potuto abituarmici.
*
* *
Nick
La sua mano nella mia mi ricordò automaticamente la sera del
concerto dove le avevo quasi confessato tutto. Quasi.
E questo mi fece ricordare che proprio quel giorno avevo
deciso
di parlarle, era per quello che l'avevo invitata a casa con
la
scusa di studiare.
Aprii la porta della mia camera e controvoglia le lasciai la mano
lasciandola entrare.
Entrò guardandosi in giro, come sempre, e fece qualche passo
sedendosi alla scrivania.
- beh, cominciamo? Però ricordati che per oggi mi hai
promesso niente massacro- sorrise
- ogni promessa è debito- sorrisi raggiungendola
Come promesso le feci
svolgere pochi esercizi, ma furono sufficienti visto che era parecchio
migliorata rispetto all'inizio.
-complimenti, prima per svolgere un esercizio ci impiegavamo quasi un
ora, adesso ne hai svolti quattro in mezz'ora-
-tutto merito del mio maestro- sorrise
Sorrisi e guardai l'orologgio che portavo al polso.
- sono le 19.20, tra poco Danielle sarà qui e la cena
sarà pronta. Ti va di fare qualcosa intanto?- chiesi
Storse il naso e si alzò stiracchiandosi le braccia.
Fece qualche passo e si sedette sul letto guardandosi attorno.
- sai
qual'è la cosa che ho pensato la prima volta che sono
entrata qui?- chiese continuando a guardarsi in giro
-cosa?- chiesi interessato sedendomi accanto a lei
- che questa non era affatto la stanza di una star-
-e cosa dovrebbe avere di preciso la stanza di una star?- sorrisi
-beh, credevo che ci fossero premi ovunque, foto di concerti o roba
simile-
-quelli li teniamo in una stanza apparte, la stanza dove provavamo
prima, ora si prova praticamente solo in studio, ma ogni tanto ci
riuniamo lì per suonare qualcosa o semplicemente parlare-
- perchè li tenete lì?- chiese interessata
spostando il suo sguardo su di me
- perchè è lì che è
cominciato tutto.
Lì siamo le star, ma qui, in camera mia sono solo Nick-
sorrisi
Continuò a fissarmi per qualche istante poi il suo sguardo
si posò su qualcosa alle mie spalle.
- E' tua?- chiese indicando un punto indefinito dietro di me
Mi voltai verso il punto che indicava e vidi la mia chitarra classica
appoggiata al muro dietro di me.
-si- risposi semplicemente
- ti va di farmi sentire qualcosa?- chiese
La guardai per un istante, stupito.
Più volte mi aveva detto che la nostra musica non le piaceva
e
che mai avrebbe ascoltato una nostra canzone, ed ora mi stava chiedendo
di suonare?
- dici davvero?- le chiesi
- si, perchè?- rispose accigliata
- e dov'è andato a finire "odio te, i tuoi fratelli e la
tua band"?-
- beh, sono cambiate parecchie cose da allora- rispose sorridendo
Sorrisi anche io pensando che di cose davvero ne erano cambiate
parecchie.
Chissà se anche quello che provava per me era cambiato.
-allora?- mi incitò
- beh, ecco...non so- risposi in imbarazzo
- oh andiamo, suoni davanti a migliaia di gente, ora non vorrai farmi
credere che ti senti in imbarazzo a suonare per me?- sorrise maliziosa
cosciente che era proprio così.
Era vero, suonavo davanti a mille persone.
Ma quelle mille persone erano lì perchè a loro
piaceva la
mia musica e sopratutto per quanto potesse essere emozionante suonare
davanti a miliardi di persone l'emozione che provavo con lei era di
tutt'altro livello.
- su, non farti pregare- disse alzandosi
Afferrò la mia chitarra e con un sorriso me la
posizionò tra le braccia.
Strinsi le dita sulle corde, ora non potevo dirle di no.
Iniziai a provare qualche accordo pensando ad una canzone adatta da
suonarle in quel momento, ma nessuna delle mie canzoni mi sembravano
adatte per lei.
Erano tutte canzoni che avevo scritto col cuore e con l'anima, ma erano
canzoni già usate.
Mi serviva qualcosa che non avevo mai cantato per nessuno, qualcosa che
esprimesse quello che provavo in quel momento.
Poi come in un flash back ricordai la frase di una canzone che qualche
giorno prima lei aveva scritto su un foglio.
Quando ero tornato a casa incuriosito avevo cercato la canzone su
internet e ne ero rimasto totalmente folgorato.
L'avevo ascoltata decine di volte, immaginando che lei cantasse quelle
parole pensando a me, come mi ero ritrovato a fare io pensando a lei.
Presi un bel respiro e cominciai.
Everyone's around (Sono tutti intorno)
no words are
coming out(le
parole ora non vengono)
And I can't find my breath(e non riesco a trovare
il respiro)
can we just say
the rest with no sound?(possiamo
semplicemente dire il resto senza suoni?
Appena
sentite quelle parole il sorriso sul suo voltò
sparì ed i
suoi occhi si riempirono di una strana luce, la stessa che
probabilmente avevo anche io in quel momento.
Ed era proprio così.
Non riuscivo mai a trovare le parole per dirlgi la verità,
non
riuscivo mai a confessarle che ero innamorato di lei, perdutamente.
And I
do want you to know(e
voglio che tu sappia)
I'll hold you up above everyone(che ti
sosterrò sopra tutti)
And I do want you to know(e voglio che tu sappia
che)
I think you'd be good to me(penso che tu saresti
giusta per me)
And
I'd be so good to you(ed
io sarei giusto per te)
I
would(vorrei...)
Ero stanco.
Stanco di nascondermi,
stanco di essere solo un amico, stanco di non poterla toccare,
abbracciare, baciare.
Volevo dirlgielo, volevo
che lei lo sapesse.
Volevo che sapesse che
io ci sarei sempre stato, l'avrei protetta da tutto e tutti.
Volevo che lei sapesse
che io pensavo che io sarei stato giusto per lei.
I thought I saw a sign (pensavo di aver visto un
segno)
somewhere
between the lines (da
qualche parte tra le linee)
But maybe it's me, (ma forse sono io)
maybe I only see what I want (forse vedo solo quello
che voglio)
Ero convinto che lei non
provasse niente di tutto ciò che sentivo io.
Eppure...eppure a volte
la vedevo
sorridermi con dolcezza, vedevo i suoi occhi illuminarsi quando mi
guardava, vedevo le sue labbra tremare tutte le volte che l'avevo
sfiorata, ed in qualche modo sentivo il suo cuore battere all'unisono
col mio.
Ma forse, forse, era
tutto nella mia testa.
Forse vedevo
ciò che volevo vedere.
I'd be good
to you
I'd
be good to you
I'd
be so good
to you
Cantai le ultime parole con
tutto il fiato che avevo in petto.
Con tutto l'amore che
avevo nel cuore.
Le cantai come non avevo
mai fatto prima, davanti ad una spettatrice che non avevo mai avuto
prima.
Cercai di far tornare il
mio respiro
irregolare, ma era tutto inutile dal momento in cui il mio cuore
continuava a battere all'impazzata.
Chiusi gli occhi prendendo l'ultimo respiro, poi li riaprii alzando lo
sguardo e guardando la ragazza di fronte a me.
Con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa, Ronnie continuava a
fissarmi senza dire niente, immobile.
- dì qualcosa- la pregai sussurrando stanco di quel silenzio
Aprì e chiuse la bocca come se volesse dire qualcosa ma
dalle sue labbra non uscì alcun suono.
Poggiai la chitarra sul letto e sospirai avvicinandomi a lei.
- Ronnie?- la chiamai apprensivo prendendole una mano e stringendola
tra le mie
Rabbrividì a quel contatto ed abbassò lo sguardo
fissando le nostre mani.
Allungò la mano libera e la posò sulle mie,
facendo un
pò di pressione, poi alzò d nuovo lo sguardo
puntandolo
nel mio.
Quello sguardo mi fece mozzare le parole.
Il cuore cominciò a battere di nuovo ad una
velocità anormale.
Il mio sguardo cadde sulle sue labbra socchiuse, così rosse
ed invitanti.
Una "bella addormentata
gotica", l'avevo chiamata una volta scherzando.
La pelle del viso sembrava di porcellana tanto era perfetta, gli occhi
due pozzi di smeraldo, e le labbra rosse come una rosa scarlatta.
La volevo.
La volevo così intensamente da far male.
Fissai ancora una volta le sue labbra.
Ora o mai più.
Delicatamente ma deciso, senza dubi, senza esitazione, mi allungai
verso il suo viso e con le labbra le sfiorai la punta del naso
procurandole l'ennesimo brivido che stavolta coinvolse anche me.
La guardai per un istante negli occhi, che ora erano socchiusi e la
sensazione che anche lei volesse quello che volevo io mi spinse ad
abbassare il viso fino ad arrivare con le mie labbra alle sue, per poi
posarvi sopra un bacio leggero.
Mi allontanai di poco, preoccupato per la sua reazione.
I suoi occhi si aprirono quel tanto che bastava per scrutare nei miei.
Non sapevo cosa stesse cercando e non sapevo neanche cosa ci
trovò, fatto sta che proprio mentre stavo per sciogliere il
nostro intreccio di mani e chiederle scusa per il gesto avventato, lei
me le strinse ancora più forte e chiudendo gli occhi
tornò a posare le sue labbra sulle mie, stavolta per un
bacio
vero.
Sentivo le sue labbra muoversi sulle mie e mi sembrava di sognare.
Un formicolio si impossesso delle mie mani e delle mie braccia.
Volevo sfiorarla, volevo stringerla, volevo toccare la sua pelle per
capire se tutto quello fosse reale.
Con una mano sfiorai la sua guancia e quasi mi stupii a qual contatto,
pensando che una volta sfiorata la sua pelle lei fosse sparita ed io mi
sarei ritrovato da solo a darmi dello stupido.
Ma non potevo immaginare tutto.
Non potevo immaginare le sue mani che ora erano tra i miei capelli,
non potovo immaginare le sue labbra sulle mie che si muovevano con
dolcezza, non potevo immaginare il sapore della sua bocca.
Il cuore per poco non scoppiò quando con le mani mi
accarezzò il collo e si fermarò dietro la nuca
per poi
stringermi forte ed attirarmi verso di lei.
Le mie mani stavano scivolando sui suoi fianchi e l'avrebbero stretta,
non fosse stato per il bussare alla porta che ci fece bloccare entrambi.
Ronnie spalancò gli occhi e si allontanò da me
saltando in piedi, lasciandomi con le mani vuote che mi bruciavano.
Io rimasi seduto sul letto incapace di fare qualsiasi cosa, continuavo
a fissarla, mentre lei fissava me, entrambi col fiatone.
- Nick?- urlò una voce stridula fuori la porta che non
riuscii a riconoscere, ma che mi riportò alla
realtà
- avanti- urlai forse un pò troppo forte
La porta si aprì lentamente e fece capolino una ragazzina
bionda dal viso troppo truccato ed un espressione sospettosa.
Carrie.
-disturbo?- chiese quasi contenta sapendo che la risposta era "si"
Stavo per sbatterle la porta in faccia quando intervenne Ronnie.
- no, figurati- disse
Mi voltai a guardarla ma il suo sguardo era fisso su Carrie.
Carrie, che sentendo la voce di Ronnie si voltò lentamente
verso di lei.
- oh, non ti avevo vista- disse con aria sprezzante
Strinsi i pugni cercando di controllarmi.
- ti serve qualcosa?- chiesi a denti stretti
Lei mi guardò incerta, stupita dalla mia
aggressività forse.
- volevo solo dirti che è pronta la cena, saluta la tua
amichetta e vieni giù-
- veramente la mia amichett...- saltai in piedi pieno di rabbia, ma
Ronnie mi interruppe
- arriva subito. Ora se non ti spiace- disse e le chiuse delicatamente
la porta in faccia.
Si appoggiò con la schiena alla porta e chiuse gli occhi
prendendo un bel respiro.
- forse e meglio che me ne vada- disse aprendo gli occhi e puntandoli
nei miei
-cosa? perchè?- chiesi deluso avvicinandomi a lei e
prendendole le mani
-Nick- sospirò -quello che è successo poco fa...-
-è stata la cosa più bella della mia vita- dissi
ad un centimetro dal suo viso
Si bloccò per un istante, poi scosse la testa e
poggiò le mani sul mio petto allontanandomi.
-non deve succedere mai più- disse abbassando lo sguardo
Mi si fermò il respiro, assieme al cuore probabilmente e
sentii gli occhi riempirsi di lacrime, sapevo cosa stava per dirmi e
sapevo che mi avrebbe fatto male più di ogni altra cosa.
-cosa?- chiesi senza fiato
- Nick, io e te siamo amici- sussurrò a testa bassa
"Amici un corno!" avrei voluto urlarle, ed invece dalla mia bocca non
uscii niente se non un sospiro di sconfitta.
Alzò lo sguardo e contro la sua volontà una
lacrima le scese giù per la guancia, cercò di
nascondela asciugandola svelta con le dita.
- siamo amici- sussurrai -allora perchè piangi?- chiesi
accarezzandole il punto dove prima c'era la lacrima con le dita.
Chiuse gli occhi, poi li aprì di scatto scacciando via la
mia mano.
- devo andare- disse voltandosi ed aprendo la porta
Istintivamente allungai un braccio afferrandole il polso.
- non andare- dissi bloccandola -ti prego-
Si voltò per un attimo e mi sorrise triste.
- mi dispiace- sussurrò e sparì chiudendo la
porta alle sue spalle.
Un urlo strozzato uscì dalle mie labbra e con tutta la
rabbia che sentivo dentro diedi un pugno alla porta facendomi male alle
dita.
Un attimo prima era tutto perfetto ed ora era tutto sbagliato.
Uno sbaglio.
Questo era stato per lei il bacio che per me era stato il
più bello della mia vita.
Eppure aveva sussultato quando le avevo stretto le mani, aveva risposto
al mio bacio con desiderio, avevo visto chiaramente la scintilla nei
suoi occhi prima che le nostre labbra si incontrassero.
Forse era proprio come avevo cantato prima, forse vedevo solo quello
che volevo vedere.
Ma quel bacio no, non potevo essermelo inventato.
In quel bacio avevo sentito tutto l'amore, la passione ed il desiderio.
Non potevo essermeli immaginati io.
Caddi sulle ginocchia e continuai a tirare pugni alla porta.
Continuai a farmi male alle mani per cercare di non sentire il male che
avevo dentro.
* * *
State
calme, state calme.
Non fatevi prendere dal panico su, un bel respiro, chiudete gli occhi e
rilassatevi.
Vi prego, vi supplico.
Non uccidetemi!
Lo so, lo so.
Non era quello che vi aspettavate, perciò l'ho fatto!
muahahah xD
Scusate, momento di pazzia acuta.
Dicevo...forse non era quello che vi aspettavate, ma tranquille, non
sapete neanche quello che vi aspetterà nei prossimi capitoli.
Per cui posate le accette, i coltelli, le pistole, i mitra, spegnete il
carroarmato e fidatevi di me U_U
ps. La canzone, la stupendissima, e bellissima canzone, si chiama "Good
to you" dei Marianas trench, se vi va sentitela e magari ditemi cosa ne
pensate!
Time of thaaaaaaaaaaanx!
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite(30! vi adoro!):
1 - Aesial
2 - BENNYY
3 - Crazy481
4 - debby95
5 - Dreamer_girl
6 - FallInLove
7 - harmon8y9
8 - il
phard di biancaneve
9 - ILoveJoeDanger
10 - Ithil_Elendil
11 - Jonassosa
12 - LadyJonas
13 - ladyme
14 - lully104
15 - MeneguzzinaJonassina
16 - mione94
17 - mrs000
18 - nes95
19 - PizzaPazza
20 - Ryry_
21 - SamCrush
22 - sbrodolinalollypop
23 - sheisnichi
24 - Smiley_me
25 - Sophiaa
26 - tecnool
27 - Who_I_Am
28 - Will_Gilmour
29 - wolfgirl92
30 - _MissMe__
Grazie a chi l'ha messa
tra le ricordate:
1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - ILoveJoeDanger
4 - lulucry
5 - Sophiaa
6 - _____Jo_____
Grazie a
chi l'ha messa tra le seguite:
1 - 102luna
2 - Aesial
3 - baby93
4 - BENNYY
5 - blinkina
6 - Brucy
7 - Crazy481
8 - cussolettapink
9 - DarkSwan
10 - debby95
11 - Dreamer_girl
12 - FallInLove
13 - ffdipendente
14 - glokky
15 - ILoveJoeDanger
16 - Let
It Be
17 - lovebug
18 - MeneguzzinaJonassina
19 - mery91g
20 - micialisa
21 - mione94
22 - Mudvayne
23 - sara_10
24 - sbrodolinalollypop
25 - Sofyjbthebest
26 - Stero_Love96
27 - Veronica91
Grazie a chi mi ha messa
tra le autrici preferite *_*(vi amo alla follia):
1 - FallInLove
2 - Smiley_me
3 - Will_Gilmour
Ed infine, o voi che
recensite *_*:
il phard di biancaneve:
tResoooooor! Sono contenta che ti sia piaciuto il chap *_* anche a me
va benissimo, grazie. Ronnie e Nick...non voglio svelarti niente! xD
ti voglio bene <3
tecnool : heeeeey!
mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo scorso, spero che dopo
questo la mia FF continui a piacerti xD un bacio! al prossimo chap
FallInLove : sono
onorata che tu abbia combattuto la tua pigrizia per me e per la mia FF
*_*
combattila anche per questo però xD
Sono curiosa di sapere cosa ne pensi!
ah e comunque tranquilla, non sono una di quelle autrici che lascia
tutto sul più bello xD
ps. ADORO gli all time low! sono contenta che ti sia piaciuta Lost in
stereo, se ti piace il genere ascolta anche le altre, sono grandi!
Ithil_Elendil : non
mi uccidere, ti prego! Spero che ti sia piaciuto il capitolo anche se
non è andato tutto rose e fiori. Aspetto un tuo commento!
un bacio, al prossimo chap
Who_I_Am : grazie
*_* anche se so che dopo questo capitolo mi odierai, grazie *_*
ahahah Seriamente, spero che ti sia piaciuto anche questo anche se non
è molto allegro.
che ne pensi?
ah, e tranquilla anche se capita che non aggiorno per un pò,
aggiornerò sempre!
un bacio
mrs000 : Grazie!
Visto che ho aggiornato subito? eheh
Spero che questo capitolo ti piaccia!
I capitoli più o meno sono altri 10, ma tranquilla non ho
intenzione di far succedere tutto alla fine!
un bacio, al prossimo chap!
jeeeeee : eccolo qua
il bacio! ahahahah Che ne pensi?
kisses
Ryry_ : Ti prego,
giù! Giù il bastone! Sono troppo giovane per
morire!
Oddio, spero che questo capitolo non ti abbia deluso, ma mi piaceva
troppo così *_*
La cena? Se andrà bene dici? Lo vedrai u.u
un bacio, al prossimo chap!
SamCrush : heilà! chi non
muore si rivede xD
sono contenta che tu sia
tornata a recensire *_*
Spero che il capitolo
non ti abbia deluso!
un bacio, al prossimo
|
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Capitolo 22 *** Is he worth it? ***
capitolo 21
Is he worth it?
Kate
Chiusi gli occhi e mi lasciai
coccolare dall'aqua calda.
Il telefono era staccato ed il cellulare era accanto a me, ma avevo
avvertito Jamie e Lexus di non chiamarmi per nessuna ragione al mondo.
Era il mio momento relax.
Avevo passato tutta la giornata a disegnare, cancellare ed aggiungere
qua e la.
Alla sfilata mancava qualche settimana ormai ed anche se ero a buon
punto, l'ansia cresceva dentro di me giorno dopo giorno.
Era la mia grande occasione, anche se era solo una sfilata di
beneficenza, era un'occasione molto importante. Ero stata scelta tra
chissà quante ragazze da Jacqueline Brounette
in persona.
Sorrisi al pensiero e mi sistemai meglio nella vasca.
Uno strano rumore assordante provenne da qualche parte rovinando i miei
sogni di gloria.
Mi voltai verso il mio cellulare.
Impossibile che stesse squillando davvero, eppure avevo detto
chiaramente alle ragazze di chiamarmi solo in caso di morte.
Sbuffai ed allungai il braccio afferrando il mio cellulare, guardai lo
schermo ed il nome che comparì mi fece accigliare.
Nick? Non doveva essere con Ronnie ora?
Premetti il tasto verde ed avvicinai il telefono all'orecchio.
- Spero per te che tu abbia una buona motivazione per aver interrotto
il mio meritatissimo bagno rilassante- dissi sarcastica
- Kate, sono un idiota- si lamentò lui
-oh tranquillo, è una dote essenziale per essere pop star.
Vorrei dirti che c'è una cur...-
- L'ho baciata- mi interruppe lui
Mi bloccai di scatto spalancando gli occhi.
Sbattei un paio di volte le palpebre per assicurarmi che fossi sveglia.
Forse non avevo capito bene.
-hai baciato chi?-
chiesi cauta
Dall'altro lato del telefono si sentì un sospiro spazientito
-ho baciato Ronnie-
Saltai inpiedi schizzando acqua ovunque e non so per quale
volontà divina non caddi spezzandomi il collo.
- tu COSA?-
urlai saltando fuori la vasca ed avvolgendomi in un asciugamano
- Kate, ti
prego-
- ok, ok. E lei come ha reagito?- chiesi mentre uscivo dal bagno ed
entravo nella mia stanza afferrando i primi jeans e la prima t-shirt
che mi capitarono per le mani.
- mi ha detto che siamo solo amici-
disse con voce sprezzante
Sbattei con forza una mano sulla fronte.
Ronnie, ma che diavolo
dici?
-Come stai?- chiesi preoccupata
-oh benissimo, mai stato meglio- disse sarcastico
- afferrato. Dieci minuti e sono da te- dissi mentre mi allacciavo le
scarpe
- grazie Kate- e riagganciò
Solo amici? Solo amici?!
Quella ragazza era matta.
Presi le chiavi della macchina al volo e corsi letteralmente verso di
essa fiontandomi dentro ed accendendo il motore.
Non potevo ancora crederci.
Nick, aveva trovato il coraggio, ed aveva baciato Ronnie.
Sospirai.
A dire il vero, la reazione di Ronnie non mi aveva stupito
più di tanto.
La conoscevo troppo bene da sapere ogni sua mossa ormai.
Se si trattava di lanciarsi da un ponte, svaligiare una banca, buttarsi
a testa in giù su gli scogli, potevi essere sicuro che lei
fosse
la prima a farlo.
Ma quando si trattava di mettersi in gioco emotivamente, era una vera
codarda.
Non capiva però che in questo modo avrebbe fatto male a se
stessa.
Era innamorata di Nick, e lo sapeva anche lei, ma aveva troppa paura
per ammetterlo.
Scossi la testa, dispiaciuta.
Dovevo fare qualcosa.
I
know, I have to do something
but I don't know that
(JustALittleLie)
Mi sistemai la maglietta e bussai alla porta attendendo che qualcuno
venisse ad aprire.
Erano le otto di sera, non era proprio educato presentarsi
lì ad
ora di cena, ma avevo bisogno di parlare con Nick, e lui di certo non
stava mangiando ora.
-ciao- mi salutò un ragazzo moro aprendomi la porta, Joe
-ciao- sorrisi
- tu sei Kate, vero? L'amica di Ronnie- disse
-si, e tu sei Joe. Ci siamo visti quella sera al Deux-
- ricordo- sorrise -prego, entra- e mi fece spazio
- sei venuta per Nick?-
- si, dov'è?-
- è di sopra, in camera sua. Noi stavamo cenando, ma non
c'è stato modo di farlo uscire di dì-
sospirò
- mi spiace aver interrotto la tua cena-
- non preoccuparti. Vieni ti accompagno-
Mi fece strada lungo un corridoio arrivando alle scale.
- ultima porta a destra- disse con un cenno del capo -io devo tornare
di là- spiegò notando la mia espressione
accigliata
-ok, grazie allora- dissi e mi avviai per le scale
Percorsi il corridoio a passo spedito, ignorando le varie foto appese
alle pareti.
Arrivata all'ultima porta sulla destra indugiai un istante per poi
bussare energicamente.
- Joe, Kevin, mamma, Frankie o chiunque tu sia, vi ho già
detto
che non ho voglia di mangiare!- urlò isterica una voce
all'interno della stanza
- sono Kate- sospirai
Un rumore come di qualcuno o qualcosa che cadeva provenne dalla stanza
e poco dopo Nick aprii la porta.
Rimasi a bocca aperta.
L'avevo sempre visto preparato impeccabilmente.
I vestiti sempre in ordine, non un ciuffo fuori posto ed il suo sorriso
sincero che era una delle sue qualità migliori.
Quello era Nick Jonas per me.
Ma ora, difronte a me, vedevo solo un diciassettenne con i capelli
arruffati, una camicia sgualcita e gli occhi gonfi come uno che ha
appena fatto a botte.
- posso entrare?- chiesi rivolgendogli un piccolo sorriso
- vieni- sospirò lui facendomi entrare
Mi guardai in giro studiando la stanza, o ciò che rimaneva
di essa.
Il letto era disfatto e le coperte giacevano a qualche metro di
distanza da esso, come se fossero state letteralmente strappate dal
letto; Molti libri erano sparsi a terra assieme a tantissimi fogli
pieni di parole che non riuscivo a leggere, accanto al letto c'era una
chitarra messa sotto sopra.
Mi voltai verso Nick con aria interrogativa.
- Un momento di rabbia- sospirò lui abbassando lo sguardo
Scossi la testa ed andai a sedermi sul letto disfatto facendogli segno
di sedersi accanto a me.
Strusciando i piedi a terra mi raggiunse e si buttò a peso
morto sul letto.
- ti va di spiegarmi tutto, dall'inizio?- chiesi posandogli una mano
sulla spalla per incoraggiarlo.
Prese un respiro profondo e cominciò.
Stetti ad ascoltarlo in silenzio, mentre mi spiegava cosa era accaduto,
fino a quando non terminò con un sospiro.
-mi ha detto che siamo amici. Amici, Kate, capisci?- disse incredulo -
è la scusa più assurda che potesse inventare-
Mi morsi il labbro inferiore, aveva ragione.
- e tu cosa le hai detto a questo proposisto?- chiesi
-niente!- urlò -ti rendi conto? Sono rimasto lì
come un
idiota senza dire niente. Poi quando mi sono avvicinato a lei, lei
piangeva, io le ho chiesto perchè piangesse se...-
- aspetta aspetta aspetta- dissi bloccandomi -lei ha pianto?- chiesi
stupita
- beh, piangere è una parola grossa. Diciamo che le
è scappata una lacrima-
Restai immobile a fissarlo ad occhi spalancati.
Ronnie che piangeva? E per di più davanti a qualcuno?
-tu non ti rendi conto di quello che mi hai appena detto- dissi
squotendo la testa
-cosa?- chiese lui confuso
-Nick- sospirai -sai da quanto tempo conosco Ronnie?-
- da quando siete nate?- tentò lui
- esattamente- annuì - e sai quand'è stata
l'ultima volta che l'ho vista piangere?-
Mi guardò confuso squotendo la testa in segno negativo.
Sospirai.
- Da quando suo padre non le disse che lei era una poco di buono che
nella vita non avrebbe mai combinato niente. E questo è
successo
quando lei aveva dieci anni-
Mi guardo con aria stupita ed io annuì.
Non avrei mai potuto dimenticare quella sera a casa di Ronnie, mentre
guardavo la mia migliore amica, di soli dieci anni, piangere
disperatamente sul letto perchè suo padre non credeva in lei.
- da allora ha giurato a se stessa che non avrebbe mai più
pianto per nessuno e, sopratutto, non avrebbe mai pianto davanti a
nessuno, neanche a me e le ragazze. Noi non l'abbiamo mai vista neanche
con gli occhi lucidi-
- e questo cosa significa?- chiese piano
Sospirai ancora.
-Davvero non ci arrivi da solo ?-
Abbassò lo sguardo fissandosi le ginocchia.
-Tu le piaci davvero tanto Nick, più di quanto immaginassi-
Con un lamento si prese la testa tra le mani.
- ci ho già provato Kate. E' tutto inutile-
Strinsi forte le mani, non poteva fare così, non poteva
arrendersi.
- non so più cosa fare, forse e meglio lasciar perdere...-
Chiusi gli occhi prendendo un bel respiro poi li spalancai alzandomi di
scatto, facendolo sobbalzare.
- ma che dici!- urlai
-Stammi a sentire- ringhiai mentre lui mi guardava con aria spaventata
- tu la ami?-
-cosa?- chiese mentre le sue guancia diventavano rosse
-sei innamorato di lei?- ritendai paziente
- oh...io, beh...credo che...-
- oh, andiamo! Non abbiamo tempo per la timidezza ora. Sei innamorato
di lei, si o no?-
-si- sospirò lui
-benissimo!- dissi con voce acuta facendolo sobbalzare ancora -allora
alza il culo da quel letto, fatti una doccia, riindossa il tuo vecchio
sorriso e fatti
una bella dormita. Domani
c'è la cena da Jam, tu la andrai a prendere e ti comporterai
normalmente. Quando rimarrete da soli le chiederai di parlare e
chiarirete tutto. Chiaro?- dissi mentre lui annuiva con aria
terrorizzata
Sorrisi soddisfatta e mi sporsi per abbracciarlo.
- andrà tutto bene, tranquillo- gli sussurrai e lui mi
strinse più forte
-grazie Kate- disse poi sciogliendo l'abbraccio
Gli sorrisi e mi voltai avviandomi verso la porta.
-dove vai?- chiese lui
- a prendere a calci la mia migliore amica-
Risposi chiudendomi la porta alle spalle.
* * *
Ronnie
Ero
scappata.
Come un idiota, una stupida.
Non era da me.
Io ero il tipo di persona che quando le si presentava una
difficoltà si fermava e l'affrontava con calma,
a testa
alta.
Ma ora non si trattava di affrontare una difficoltà, si
trattava
di prendere una decisione, ed io ero stata una vera codarda.
Chiusi gli occhi affondando la testa nel cuscino.
Quando mi aveva baciata, mi ero sentita così leggera,
così libera, così...bene.
E poi inevitabilmente qualla vocina fastidiosa dentro di me mi aveva
fatta tornare con i piedi per terra dicendomi di non dimenticare che
lui era pur sempre una star ed io ero pur sempre una ragazza come le
altre.
Le nostre vite erano troppo lontane, anni luce.
Eppure, lo volevo.
Lo volevo in un modo assurdo, volevo che mi baciasse ancora, volevo che
mi stringesse dicendomi che avremmo superato tutti gli ostacoli, che la
diversità non era un problema, volevo tenergli la mano per
strada e baciarlo con una scusa stupida, volevo sentire il calore di un
suo abbraccio, volevo sentirmi ancora come mi ero sentita quel
pomeriggio.
Quel pomeriggio...avevo pianto.
Avevo pianto davanti a lui e non mi era mai capitato con nessuno.
Crescendo avevo capito che più mostri le tue debolezze alle
persone più quelle se ne approfittano, così avevo
cominciato a nascondermi quando sentivo i miei occhi cedere, e col
tempo le lacrime parevano aver rinunciato a scivolare sulle mie guancia.
Non riuscivo più a piangere da otto anni, neanche in
presenza di persone di cui mi fidavo cecamente, Kate, Jamie, Lexus.
Almeno fino a quel pomeriggio.
Neanche mi ero accorta che stessi piangendo fino a quando non avevo
sentito qualcosa di umido bagnarmi la pelle.
Ed è stato proprio in quel momento che mi sono resa conto
che ormai era troppo tardi.
Ero troppo presa da lui per poter tornare indietro.
Il rumore di qualcuno che bussava alla porta mi fece distrarre e mi
alzai dal letto con uno sbuffo.
Chi poteva essere alle nove e mezzo di sera?
Scesi le scale di corsa arrivando alla porta, presi un bel respiro ed
aprii.
Davanti a me c'era Kate, le braccia incrociate al petto, un piede che
batteva freneticamente per terra ed uno sguardo spaventosamente
terrificante.
-e cos' siete amici?-
ringhiò socchiudendo gli occhi
La guardai accigliata.
Come faceva a saperlo?
- come...?-
- mi ha chiamata Nick e mi ha raccontato tutto- sbotto buttandomi per
l'aria ed entrando
Chiusi la porta e mi voltai sospirando.
-come - hai - potuto?
Come hai potuto dire una cazzata di dimensioni supergalattiche?- chiese
arrabbiata
-Kate non mi va di...-
- non mi interessa se ti va o no! Ronnie quel ragazzo muore per te, tu
non sai quanto gli è costato fare quello che ha fatto. Per
quanto ancora hai intensione di fingere che non ti piaccia?-
- Kate...- sospirai portandomi una mano al volto -non potrebbe mai
funzionare tra noi due-
Fece schioccare la lingua e mi guardò con aria di
sufficienza
-ricordi quando volevo diventare una stilista, ma avevo paura di non
farcela? Ricordi cosa mi dicesti quel giorno che mi regalaste la mia
prima macchina da cucire?-
Abbassai lo sguardo, sapevo benissimo cosa le avevo detto e sapevo
benissimo anche dove voleva arrivare.
- mi dicesti che se non ci provavo non avrei mai potuto sapere se ce
l'avrei fatta o no- rispose lei per me
- è diverso...- sussurrai
- e perchè è diverso? Perchè adesso
non sono i
miei sentimenti che sono messi in gioco, ma i tuoi?- sbottò
Colpita.
- Kate, ora ho solo bisogno di pensare un pò. Ti prego non
parliamone- la supplicai
Continuò a guardarmi ancora per qualche istante con aria
ostile poi con un sospiro si rilassò.
- e vabene- sospirò
-grazie- le sorrisi io
- vuoi compagnia? vuoi che resti a dormire qui stanotte?-
Sorrisi e mi avvicinai a lei per stringerla forte.
-grazie migliore amica del tutto matta- sorrisi appoggiando la testa
sulla sua spalla
- non c'è di che migliore amica idiota- sorrise lei di
rimando
I'm so confused about me
about you
about us
(JustALittleLie)
Presi un altro sorso del mio cappuccino e lanciai un'occhiata
all'orologio della cucina.
8.15
Non ero riuscita a chiudere occhio per tutta la notte.
Non riuscivo a smettere di pensare a lui, a cosa avrei dovuto fare ed a
come avrei dovuto comportarmi.
Quella sera saremmo dovuti andare a cena da Jam.
Sospirai appoggiandomi allo schienale della sedia.
Cosa dovevo fare?
-buongiorno- sbadigliò Kate entrando in cucina e servendosi
da sola una tazza di caffè
-come mai non ti stai preparando per andare a scuola?- mi chiese
coprendosi il viso con la tazza
- non ci vengo a scuola- neanche un pò.
Non avevo alcuna intensione di correre il rischio di incontrare Nick in
classe, sarebbe già stata imbarazzante la serata che ci
attendeva, figurarsi a scuola che non era il luogo più
adatto
per trattare certi argomenti.
-ok- disse in un alzata di spalle, per niente sorpresa
- cosa ti va di fare? shopping, passeggiata...?-
-...nascondersi con la testa sotto la sabbia?- dissi prendendomi la
testa tra le mani
Sospirò e poggiò la tazza sull'isola della cucina
venendomi vicino.
- non puoi nasconderti per sempre- disse accarezzandomi i capelli
-no?- chiesi sarcastica...ma non troppo
- no - sorrise lei -hei, sei Ronnie Knoks, cavolo! Sei la stessa
persona che ha picchiato il quaterback della squadra di football
perchè prendeva in giro Jamie, quella che quando le dici di
non
fare una cosa ti gira le spalle e la fa sotto i tuoi occhi, quella che
affronta la vita-
Le sorrisi e le rivolsi uno sbuardo riconoscente.
-Cavolo, questa Ronnie quando serve non c'è mai- scherzai
facendola ridere
-Ronnie, il problema è davvero che lui è un
cantante
famoso o sei tu che non vuoi metterti in gioco?- mi chiese seria
Presi a fissare il cappuccino nella tazza facendola roteare.
-ho paura Kate- confessai posando la tazza sul tavolo
- di cosa?- chiese lei apprensiva
-di...tutto.
E se poi non va bene? e se poi lui si accorge che io non sono la sua
altezza e mi molla? Se si stancasse di me...?-
- e se, e se, e se-
sospirò lei - Ronnie, la vita non è
fatta di "se" e
di "ma". E'
fatta di scelte, è fatta di "si" o
"no"-
- ed io cosa devo scegliere?- sbuffai esasperata
- questo lo puoi sapere solo tu. Ma sono sicura che tu abbia
già
scelto, devi solo superare la paura ed ammetterlo a te stessa-
- e come faccio a superare la paura?-
Sospirò e si sedette accanto a me passandomi un braccio
dietro le spalle.
- la paura non passerà mai. Devi solo capire se ne vale la
pena.
Vale la pena affrontare le tue paure per Nick?- chiese retorica
Sospirai abbassando la testa.
Ne valeva la pena?
- su hai tutta la giornata per darti una risposta- disse Kate
saltando in piedi
Con un sorriso mi porse la mano.
-adesso andiamo a fare shopping, mi sbaglio o hai una cena stasera?-
Sorrisi e le afferrai la mano, forse un pò di puro e sano
shopping mi avrebbe aiutata a chiarire le idee.
-andiamo!- dissi afferrando la sua mano e corremmo assieme al piano di
sopra
Uscimmo di casa dirette al centro commerciale, il nostro luogo
preferito per fare spese.
Passammo tutta la mattinata a uscire ed entrare da ogni negozio, con
Kate che continuava a ripetere "bellissimo!",
"lo devi provare!",
e
"questo lo prendiamo!"
Prendemmo un panino al volo da mangiare mentre continuavamo a guardare
le vetrine dei vari negozzi e dopo aver comprato qualcosa in un negozio
di accessori, decidemmo che era ora di tornare a casa.
- mio Dio,
quante cose mi hai fatto comprare?- le chiesi prendendo una decina di
buste dalla macchina
- non lo so. So solo che sono tante
e sono bellissime-
rispose con aria sognante
Sorrisi portando gli occhi al cielo e squotendo la testa.
- grazie della giornata Kate- sorrisi prima di avviarmi lungo il viale
di casa mia
- non c'è di che - sorrise lei di rimando
Si buttò di slanciò su di me, abbracciandomi, e
per poco
non caddi con tutte le buste, poi mi lasciò con un sospiro.
- mi raccomando stasera- disse con aria preoccupata
Sospirai.
- come devo comportarmi?-
- come sempre. Non pensare troppo alle conseguenze Ronnie- sorrise
-segui il tuo istinto-
Mi schioccò un bacio sulla guancia e salii in macchina.
Mi voltai pronta ad entrare in casa quando sentii il ronzio del
finestrino che si abbassava, allora mi voltai.
- ti chiamo stasera per sapere i dettagli!- urlò Kate prima
di partire sgommando
Sorrisi e mi avviai dentro.
Poggiai le chiavi di casa assieme alle mille buste sul divano.
Stavo per buttarmici sopra anche io quando sentii il mio iPone
squillare.
-pronto?- dissi mentre scavavo tra le buste senza nemmeno guardare chi
fosse
- Non è pronto niente!
sono le 18.00, non ho la minima idea di
dove tu sia, tra due ore Tyler sarà qui...e non non abbiamo
ancora preparato nulla, tu
non hai ancora preparato nulla!- disse
isterica Jamie dall'altro capo del telefono
- calmati Jam, dammi mezz'ora per prepararmi e sono da te-
Sospirò riprendendosi -Nick sa a che ora deve passarti a
prendere?-
Senti un brivido corrermi lungo la schiena sentendo il suo nome, ma
cercai di ignorarlo ed andai avanti.
-No, potresti chiamarlo tu?-
- perchè non lo chiami tu?- chiese confusa
Sospirai.
-poi ti spiego, tu intanto chiamalo e digli che tra mezz'ora
sarò pronta- dissi e riagganciai
Presi i vestiti che avevo scelto per la serata e li portai con me al
piano di sopra.
Mi buttai sotto la doccia cercando di fare infretta, mi asciugai i
capelli lasciandoli ricci ed entrai in camera vestendomi.
A lavoro finito mi guardai allo specchio.
Ero pronta in 28 minuti, tempo record.
Sospirai guarsdando la mia immagine riflessa allo specchio.
Tra poco sarebbe arrivato.
Solo al pensiero mi si attorcigliava lo stomaco.
Come avrei dovuto comportarmi? Avrei dovuto far finta che il giorno
prima non fosse successo niente?
Ma, sopratutto, volevo far finta che il giorno prima non fosse successo
niente?
"devi solo capire se ne
vale la pena", mi risuonarono in mente le parole di Kate,
proprio mentre il campanello suonava.
Presi un bel respiro.
"vale la pena rischiare
per Nick?"
I
just have to understand
if
he is worth it
(JustALittleLie)
*
* *
Come sono brava, ho aggiornato
già *_*
sono fiera di me stessa U_U
Saaaaaaaaaaaalve a tutte!
come state?
Capitolo di passaggio per introdurre il capitolo che seguirà.
Lo so, lo so, è un pò noioso, ma era necessario
U_U
In questo capitolo non c'è il punto di vista di Nick, ma
quello di Kate.
Non chiedetemi perchè, mi ispirava di più
così u.u
Oltre a questo....ah si.
Le frasi che sono presenti in questo capitolo le ho scritte io a volo
rileggendolo, perchè non ho trovato nessuna canzone adatta a
questo capitolo.
Spero non vi dispiaccia u.u
Time of thaaaaaaaaanx!
Grazie a chi ha messo
la storia tra le preferite (vi adoro!):
1 - Aesial
2 - BENNYY
3 - Crazy481
4 - debby95
5 - Dreamer_girl
6 - FallInLove
7 - il
phard di biancaneve
8 - ILoveJoeDanger
9 - Ithil_Elendil
10 - Jonassosa
11 - LadyJonas
12 - ladyme
13 - lully104
14 - MeneguzzinaJonassina
15 - mione94
16 - mrs000
17 - nes95
18 - PizzaPazza
19 - Ryry_
20 - SamCrush
21 - sbrodolinalollypop
22 - sheisnichi
23 - Smiley__
24 - Sofyjbthebest
25 - Sophiaa
26 - tecnool
27 - Who_I_Am
28 - Will_Gilmour
29 - wolfgirl92
30 - _MissMe__
Grazie a chi
l'ha messa tra le ricordate:
1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - ILoveJoeDanger
4 - lulucry
5 - Sophiaa
6 - _____Jo_____
Grazie a chi
l'ha messa tra le seguite:
1 - 102luna
2 - Aesial
3 - baby93
4 - BENNYY
5 - blinkina
6 - Brucy
7 - Crazy481
8 - cussolettapink
9 - DarkSwan
10 - debby95
11 - Dreamer_girl
12 - FallInLove
13 - ffdipendente
14 - glokky
15 - ILoveJoeDanger
16 - Let
It Be
17 - lovebug
18 - MeneguzzinaJonassina
19 - mery91g
20 - micialisa
21 - mione94
22 - Mudvayne
23 - sara_10
24 - sbrodolinalollypop
25 - Sofyjbthebest
26 - Stero_Love96
27 - Veronica91
Grazie a chi mi ha messa
tra le autrici preferite*_* (grazie! vi adoro!):
1 - FallInLove
2 - ILoveJoeDanger
3 - SamCrush
4 - sheisnichi
5 - Smiley__
6 - Will_Gilmour
E grazie sopratutto a
chi recensisce la mia storia, perdendo un pò di tempo per
farmi felice(L):
janenickjonas:
uffff, per fortuna una che non vuole uccidermi! ahahah grazie mille *_*
questo capitolo è un pò...così, spero
ti sia piaciuto lo stesso. un bacio!
il
phard di biancaneve: tResooor, tranquilla per le mini
recensioni, l'importante è che continui a leggere e dirmi
cosa ne pensi, anche in due righi u.u
mrs000:
addirittura una scrittrice professionista *_* ?! grazie! anche se credo
che dopo questo capitolo tu abbia cambiato idea xD ti è
piaciuto?
kisses
tecnool:
ti ho fatta commuovere*_*? che emozione! ahahah xD eh, Ronnie
è scappata perchè ha la testa dura u.u spero ti
sia piaciuto il capitolo, anche se un pò "moscio".
baaaaaaaaci
jeeeeee:
tranquilla, tranquilla, Ronnie si è già accorta
che ha sbagliato u.u Grazie mille per i complimenti *-* spero ti sia
piciuto il capitolo, baci!
Sophiaa:
hooooola! Visto che bella sorpresa ti ho fatto trovare al tuo rientro
u.u?! eheh
Carrie, tranquilla, tra un pò se ne torna a casuccia sua u.u
Sono contenta che ti sia piaciuta la canzone, è una delle
mie preferite *_*
E per rispondere alla tua domanda, no. Proprio non mi piacciono i
Jonas, ne esteticamente ne musicalmente xD Se ascoltassi il mio iPod
capiresti perchè, mi piace tutt'altro genere!
Detto questo, spero il capitolo non ti abbia deluso, non succede molto,
ma serviva un capitolo di "passaggio".
un bacio, al prossimo chap!
cussolettapink:
Cavolo, avevo dimenticato i fucili! hahah mettilo giù dai
che Carrie sta tornando da dov'è venuta u.u
per un "bel" prossimo capitolo, temo che dovrai aspettare, questo
proprio non è un bel capitolo xD
Spero ti sia piaciuto lo stesso
Baci!
SamCrush:
Perchè ti faccio questo? Conosci il detto "chi di spada
ferisce, di spada perisce"? Ecco.
Così impari a far morire i protagonisti nelle storie
facendomi rimanere di merda U^U
ahahah tornando seri...spero ti sia piaciuto il capitolo!
un bacio ^^
Who_I_Am:
oh si, sono mooooolto sadica, muahahah xD
Mi scuso per il capitolo alquanto inutile, ma serviva.
Mi rifarò col prossimo, promesso!
un bacio
Ryry_:
Caaara. E' stato bellissimo il capitolo scorso vero?! ahahah xD
Mi dispiace per questo, non è grandioso, ma spero non ti sia
dispiaciuto!
un bacio, al prossimo!
Ithil_Elendil: heeeey,
come va? Nella recensione scorsa mi sembravi un
pò...agguerrita xD
ahahaah
capitolo intermedio, lo so, non è il massimo, ma era
necessario.
Spero
ti sia piaciuto lo stesso!
un
bacio ^^
|
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Capitolo 23 *** Life you don't live is still lost ***
capitolo 22
Life
you don't live is still lost
Nick
Guardai la mia immagine riflessa nello specchio e mi sistemai la maglia
facendola cadere sui jeans.
Sospirai studiando ogni mio minimo dettaglio.
Cosa avevo che non andava?
Perchè non le piacevo?
Se solo mi avesse detto cosa non le piaceva di me, lo avrei cambiato
senza pensarci due volte.
Sospirai ancora e uscì diretto alla macchina.
Quella sera da Jamie sarebbe stato imbarazzante, molto imbarazzante.
Non avevo idea di come comportarmi e questo mi metteva in ansia.
Sopratutto però, avevo paura di come si sarebbe comportata
lei.
Sarebbe stata più fredda e distaccata? Si sarebbe comportata
come sempre facendo finta di niente? Avrebbe affrontato subito il
discorso?
Non lo sapevo, ma tutte e tre le opzioni mi mettevano in ansia.
Ad ogni modo lo avrei scoperto di lì a poco.
Parcheggiai la macchina di fronte casa sua e scesi al volo, incapace di
stare seduto ancora.
Corsi letteralmente per il vialetto e prendendo un respiro profondo
bussai alla porta.
Attesi qualche interminabile minuto dopo di che la porta si
spalancò rivelando Ronnie.
Per poco la mascella non mi cadeva atterra.
Aveva un vestito cortissimo, bianco e nero a righe, che lasciava del
tutto libere le gambe magre e slanciate, una kefia leggera attorno al
collo, un cappellino nero dietro la testa ed ai piedi un paio di scarpe
nere chiuse, con un tacco abbastanza alto.
Sarebbe stata una lunga
serata.
-ciao- mi salutò rivolgendomi un debole sorriso
- ciao- dissi di rimando andando definitivamente a fuoco
- sei bellissima- mi sfuggì
Gli occhi le si illuminarono e le guancia assunsero un colorito roseo
rendendola ancor più bella.
-grazie- sussurrò abbassando lo sguardo
Rimasi ancora a guardarla per qualche istante, mentre nervosa
continuava a torturare una ciocca dei suoi linghi capelli neri, che
quella sera erano stati lasciati al naturale, senza l'aiuto della
piastra.
-andiamo?- le chiesi poi
Lei annuì alzando la testa ed assieme ci avviammo lungo il
viale, verso la macchina.
Le aprii la portiera invitandola ad entrare e lei scosse la testa
sorridendo.
-grazie- sussurrò prima di salire
Chiusi delicatamente la portiera e veloce feci il giro della macchina
arrivando al posto guida.
Misi in moto e prima di partire lanciai un occhiata a Ronnie che
sorrideva guardando avanti.
-perchè ridi?- le chiesi partendo
- ti sembrerà una cosa stupida, ma...nessuno mi aveva mai
aperto la portiera prima- disse sorridendo
- oh beh, sono fortunato ad essere il primo allora- sorrisi
"E non sai quanto vorrei anche essere l'unico" avrei
voluto aggiungere, ma mi trattenni.
- è distante casa di Jamie?- chiesi cambiando discorso
-no- disse lei scuotendo la testa -basta andare sempre diritto, ti
dirò io quando fermarti-
Annuì continuando a guardare avanti.
Non sapevo più cosa dire, perfetto.
Appena aprivo la bocca per dire qualcosa, l'argomento mi sembrava
troppo stupido o inadatto a quella situazione.
Eravamo caduti in uno di quei silenzi imbarazzanti dove vorresti che
fuori dall'abitacolo succedesse qualcosa di incredibile, come la caduta
di un meteorite per esempio, per poter parlare di qualcosa.
Dov'erano i meteoriti quando servivano?
Ronnie continuava a guardare difronte, restava talmente immobile che
sembrava quasi che non respirasse.
-ti va un pò di musica?- balbettai allungando la mano verso
lo stereo
-si, certo- rispose guardandomi appena e rivolgendomi un sorriso tirato
Accesi la radio e la lasciai sulla prima sequenza che trovai, senza far
caso nemmeno alla canzone che trasmettevano in quel momento.
-mi piace questa canzone- buttai lì, dopo l'ennesimo minuto
di silenzio
In realtà non la sentivo neanche la musica talmente stordito
dai
miei pensieri, ma non ce la facevò più a reggere
il
silenzio.
Temevo che di lì a poco avrei cominciato a pregare ad alta
voce pur di non sentire il nulla.
- un bel sound- dissi imperterrito -e senti il batterista, è
davvero bravo-
Di scatto Ronnie si voltò verso di me con un sopracciglio
alzato.
Mi studiò per qualche istante mentre le mie guancia andavano
a fuoco.
Si morse il labbro inferiore come se volesse trattenere una risata.
-Nick- disse a labbra strette -è una canzone country, la
batteria non si sente nemmeno-
- oh- oh, merda
Vedendo la mia espressione smarrita si laciò andare e
scoppiò in una fragorosa risata.
- e tu dovresti essere un musicista?- riuscì a dire tra una
risata e l'altra
Strinsi il volante tra le mani, non sapevo cosa dire.
Che cosa imbarazzante.
-e così ti piace il country- disse una volta che si fu
calmata, asciugandosi una lacrima
-non proprio- borbottai
-ma come? hai appena detto che...-
- ho detto la prima cosa che mi è vanuta in mente per non
restare in quello stupido silenzio imbarazzante, va bene?- sbottai d'un
fiato
- va bene- sussurrò continuando a fissarmi con la bocca
socchiusa
Presi un bel respiro e rilassai i muscoli del collo.
-Ronnie, tu sai che dobbiamo parlare di quello che è
successo
l'altro giorno, vero?- sospirai timoroso lanciandole un'occhiata
Si irrigidì visibilmente e si mosse per sistemarsi meglio,
come se in quella posizione non stesse comoda.
- Nick- sospirò alla fine abbassando il volto
Mi voltai verso di lei e i nostri guardi si incrociarono per un
istante, in quello sguardo lessi tutto la sua incertezza, tutte le sue
paure.
-siamo arrivati- sospiro distogliendo lo sguardo -gira a destra-
* * *
Ronnie
How
can I live if you know
I
lost my faith long ago
I
think it's time to let go
God
if you're there, let me know
Let me know
(mest -
take me away)
Scesi dalla macchina chiudendomi la portiera alle spalle.
Ancora una volta avevo evitato il discorso.
Una vera codarda, Ronnie.
Lo sapevo, e sapevo anche che quella sera l'argomento sarebbe spuntato
ancora fuori, ma non era quello il momento per affrontarlo.
Ora c'era un amica che aveva bisogno del mio aiuto.
-Andiamo- dissi senza voltarmi, dirigendomi verso la porta di casa
Stewart.
Neanche il tempo di arrivare vicino alla porta che questa si
spalancò, rivelando una Jamie con gli occhi spiritati ed i
capelli arruffati.
-grazie a Dio sei arrivata!- sospirò buttandosi su di me e
stringendomi forte
-ciao Nick- salutò poi il ragazzo accanto a me con un bacio
veloce sulla guancia
-perchè sei ancora in tuta, e i tuoi capelli sembravo aver
litigato con la spazzola?- chiesi sarcastica entrando in casa
- perchè stavo provando a cucinare qualcosa, ma ovviamente
con
scarsi risultati- disse entrando in cucina dove padroneggiava un odore
amarognolo
- vai pure a darti una sistemata, ci penso io qui- dissi aprendo la
finestra, ma mi pentii all'istante delle mie parole.
Se Jamie fosse andata di sopra, io e Nick saremmo dovuti restare da
soli.
-grazie!- disse scoccandomi un bacio sulla guancia prima di
volatilizzarsi
In assoluto silenzio presi una pentola riempendola d'acqua, dopodiche
la misi sul fornello accendendolo.
- cosa cucini?- chiese Nick appoggiandosi con entrambi i gomiti
sull'isola
- Pasta alla bolognese e cotolette alla milanese- risposi mentre
cercavo una padella tra i vari mobili della cucina
- a Tyler piace la cucina italiana?- chiese ancora mentre seguiva ogni
mio movimento
-Si, ha origini italiane. Sono sicura che gli farà piacere
mangiare cibo italiano- sorrisi in risposta
-Posso darti una mano?-
- Potresti apparecchiare la tavola, mentre io finisco qui, ti va?-
-Certo-
-Bene, la tovaglia è lì- dissi indicando uno dei
cassetti
della cucina -le posate sono nel cassetto sopra quello e i bicchieri
qui su. Se ti manca qualcosa chiedi pure-
Sorrise in segno d'assenso ed aprì il cassetto prendendo
l'occorrente per apparecchiare.
Presi dal frigo le cotolette che avevo preparato il giorno prima e le
poggiai sul ripiano, poggiandomi per un attimo anche io.
Strinsi forte il bordo di marmo e chiusi gli occhi prendendo un respiro
profondo.
Ripensare al giorno prima mi faceva girare la testa.
Sembravano essere passate molto più di ventiquattro ore, e
invece solo un giorno prima era successo qualcosa tra me e Nick,
qualcosa che stavolta non avrei potuto liquidare facendo finta di
niente.
Anche perchè se da un lato non potevo, dall'altro non volevo.
Non volevo ignorare quello che sentivo ogni volta che mi sfiorava, non
volevo ignorare la stretta allo stomaco che avevo sentito quando le su
labbra si erano poggiate sulle mie, non volevo ignorare i battiti del
mio cuore che erano accellerati quando avevo letto nei suoi occhi il
desiderio che aveva di baciarmi e la sorpresa quando avevo capito che
anche io volevo farlo, più di ogni altra cosa.
Ma, d'altro canto, non potevo neanche ignorare quello che urlava il mio
lato razionale, che mi ricordava sempre di volare basso, che Nick era
un personaggio famoso amato e desiderato da milioni di ragazzine, e che
prima o poi lui sarebbe salito su un aereo in giro per il mondo per
qualche tour e mi avrebbe inevitabilmente lasciato a Los Angeles, da
sola.
Ero in confusione totale.
Nella mia vita avevo sempre scelto razionalmente, mai i miei sentimenti
erano stati così intensi e forti verso qualcuno da far
vacillare
la mia razionalità.
Eppure era così.
-Ronnie?- la voce di Nick mi fece trasalire e per poco non feci cadere
a terra la padella con l'olio che avevo appena versato al suo interno.
-Si?- risposi mentre cercavo di ricompormi
-ti ho chiesto se potevo aiutarti in qualcos'altro, visto che ho finito
di sistemare la tavola. Ti senti bene?- chiese acciglato
-si, certo- risposi mentre mi voltavo per accendere il fornello e
posizionarci sopra la padella con l'olio
- Sicura? Mi sembri un pò pallida- fece per allungare una
mano verso di me, ma io mi spostai veloce evitandolo.
- Sono sempre pallida- dissi brusca -potresti iniziare a friggere le
patate mentre io mi occupo della pasta, eh?- dissi con voce acuta
- va bene- sospirò lui afferrando la busta di patate
surgelate dal bancone
Io intanto cercavo in tutti i modi di non farmi condizionare dalla sua
vicinanza, distraendomi con la busta della pasta, che non voleva
saperne di aprirsi.
Finalmente ebbi la meglio sulla busta malvagia e, dopo aver controllato
che l'acqua bollisse, buttai la pasta nella pentola, poi diedi uno
sguardo veloce all'orologio.
-Tra poco arriverà Tyler, devo sbrigarmi- dissi tra me e me.
Uno scroscio, seguito da un "AHI!"
mi fece voltare verso Nick che ora si reggeva una guancia con la mano.
-Cos'è successo?- chiesi preoccupata, avvicinandomi
- Credo di essermi scottato con l'olio, non è niente
tranquilla-
- Fammi vedere- dissi alzandomi sulle punte per riuscire a guardarlo in
faccia.
-No, non ce ne bisogno, davvero-
Alzai gli occhi al cielo e lo afferrai per un polso trascinandolo su
uno sgabbello della cucina e facendolo sedere.
Feci pressione sulla mano che teneva attaccata al viso, ma sembrava
fosse incollata.
- oh andiamo- sbottai mettendomi le mani sui fianchi -non fare il
bambino e fammi vedere cos'hai-
Sospirò alzando gli occhi al cielo e fece scivolare la mano
lasciandomi valutare la "ferita".
Sorrisi soddisfatta e gli presi il viso tra le mani, facendolo voltare
di lato per poter vedere meglio la parte che mi interessava, in quel
momento almeno.
Cercai di ignorare il suo sguardo fisso su di me e mi concentrai sul
suo zigomo dove c'era una macchia rossa, grande un paio di centimetri,
sembrava troppo grande per essere uno schizzo d'olio.
-
come cavolo hai fatto a scottarti così, con un pò
d'olio?- dissi mentre passavo leggero un dito sulla scottatura
- che ne so, non ho mai fritto niente e...ahi! brucia- disse e tolsi
repentinamente la mano
-vediamo se così va meglio-
Mi avvicinai di qualche centimetro, sporgendomi col viso verso il suo e
soffiai delicatamente sul punto arrossato.
Vidi le sue pabbra socchiudersi tremando e le sue guancia diventare
rosse a tal punto che non riuscivo più a vedere la
scottatura,
il che, probabilmente, fece arrossire anche me.
-Fa ancora male?- chiesi alzando lo sguardo e puntando gli occhi nei
suoi.
Sbattè le palpebre una volta sola e continuò a
fissarmi in silenzio.
Alzò il braccio fino a toccare con la sua mano la mia, che
giaceva sulla sua guancia, e la trascinò fino al suo petto,
schiacciandola sul suo cuore in modo da farmi sentire il suo battito
frenetico.
-Si- sussurrò facendomi rabbrividire, e intuii che non si
riferiva affatto alla scottatura.
Con la mano libera prese la mia mano e se la portò alla
guancia non ferita, poggiandosi contro.
Chiuse gli occhi per un attimo poi li riaprì fissando i suoi
occhi nei miei, mentre respirava profondamente e lentamente.
Restava immobile, come se avesse paura che al primo movimento fossi
fuggita via, ed io non riuscivo a muovermi ipnotizzata dai suoi occhi
di cioccolato che si scioglievano nei miei.
- Mi dispiace- dissi di getto, senza rendermene conto
-per cosa?- chiese accigliato
-mi dispiace di essere così sbagliata-
Sorrise dolcemente, socchiudendo gli occhi.
Portò le nostra dita incrociate al suo petto e con uno
strattone leggero mi fece avvicinare di più a lui.
- you'd be so good to me-
sussurrò a pochi centimetri da me le
parole della canzone che il giorno prima aveva cantato per me nella sua
stanza.
Saresti giusta per me.
Un rumore improvviso proveniente dai fornelli ci fece voltare, giusto
in tempo per vedere l'acqua fuoriuscire dalla pentola.
- La pasta!- urlai staccandomi da lui
Alzai veloce il coperchio rimescolando la pasta con il primo arnese che
mi capitò per le mani.
- cos'è successo alla pasta?- sentii dietro di me la voce
affannata e preoccupata di Jamie
- tranquilla l'ho salvata- la rassicurai con un gesto della mano
Fece un respiro di sollievo poi si schiarì la voce.
- allora come sto?- disse ed io mi voltai a guardarla
- sei stupenda- risposi senza fiato
Indossava un vestito stile impero azzurro, lo stesso colore dei suoi
occhi, i capelli sciolti lasciati mossi ed un accenno di trucco sul
viso.
Una fata.
- non è troppo?- chiese mordendosi il labbro inferiore
- Per niente! Nick diglielo anche tu che è stupenda- dissi
voltandomi verso di lui
- Ronnie ha ragione- confermò sorridendole - sono sicuro che
Tyler rimarrà folgorato-
Gli sorrisi grata proprio nel momento in cui il campanello
suonò.
- O MIO DIO. E' qui!- trillò Jamie
-Ok, va ad aprire io intanto finisco qui e ti raggiungo-
-oh no, non puoi mandarmi da sola- disse afferrando il mio braccio
-avanti Jam, non hai bisogno della balia per aprire una porta, e poi io
devo preparare la pasta-
- e va bene- disse prendendo un respiro prima di voltarsi ed andare
verso la porta
Sorrisi ancora e mi voltai verso i fornelli termimando quello che
dovevo fare.
-bene- dissi rivolta a Nick che era rimasto dietro di me -andiamo?-
chiesi
Sorrise e mi fece cenno con la mano di precederlo
Presi un respiro e con i piatti di pasta fumante tra le mani, entrai in
cucina dove Jamie e Tyler ci aspettavano.
*
* *
Nick
La
cena procedeva tranquilla, per fortuna.
Non riuscivo a smettere di fissare Jamie e Tyler, che seduti di fronte
ridevano e scherzavano tra di loro.
Ogni tanto lui soffermava lo sguardo su di lei un pò
più del dovuto, allora lei arrossiva abbassando la testa.
Si vedeva lontano un miglio che quei due erano cotti l'uno dell'altra.
Ogni tanto Spesso
mi ritrovavo a lanciare occhiate a Ronnie, anche lei guardava i due e
cercava di nascondere un sorrisino che però a me non
sfuggiva.
Eravamo arrivati al momento del dolce e le due ragazze si erano alzate
ed erano andate in cucina a prenderlo, lasciando me e Tyler a tavola.
Mi piaceva Tyler, era un tipo simpatico, suonava in una band che faceva
musica niente male e aveva un non so che nei suoi occhi che mi ispirava
fiducia.
- Da quanto tempo conosci le ragazze?- chiesi giusto per non rimanere
in silenzio
- Le ho conosciute ad un concerto- sorrise al ricordo - Jamie reggeva
tre bicchieri pieni cercando di farsi spazio tra la folla, ma
è
talmente piccola che per poco non la schiacciavano. Mi sono offerto di
farle da scudo per arrivare alle sue amiche. Me lo ricordo come se
fosse ieri, aveva i capelli stretti in una coda e le guancia arrossate
per il calore, ricordo di aver pensato che fosse un angelo inmezzo a
tutta quella gente vestita di pelle e borchie-
-ti piace davvero tanto- sorrisi
-già- rispose lui grattandosi un orecchio -tu e Ronnie
invece? da quanto state assieme?- chiese curioso
-oh- dissi arrossendo all'istante -no, io e Ronnie...noi...noi non
stiamo insieme- balbettai abbassando lo sguardo
-oh, che strano. Credevo, insomma, pensavo di aver visto qualcosa tra
voi due, ma forse mi sbagliavo- disse accigliato
Restai con lo sguardo basso, imbarazzato.
-sai- cominciò di nuovo lui -ci ho messo
più di due
mesi per invitare Jamie ad uscire- sorrise prendendo un sorso d'acqua
-e stasera quando me la sono ritrovata accanto ho capito quanto sono
stato stupido ad aspettare tutto questo tempo. A volte in amore devi
comportarti come se ogni giorno fosse l'ultimo, non credi?-
Sorrisi.
Avevo capito benissimo dove voleva arrivare, mi stava dicendo di
buttarmi, di non aver paura delle consequenze, di vivere al momento.
Ma come potevo farlo se difronte a me avevo una persona che nascondeva
i suoi sentimenti?
-eccoci- trillò la voce di Jamie
In mano reggeva due piatti pieni di una torta strapiena di cioccolato,
ne poggiò una davanti a Tyler ed una davanti a se.
-hey non iniziare a sbavare- mi ammonì la voce di Ronnie -questa è
per noi- sorrise e mi mise davanti un dolce diverso da quello che
avevano preso i ragazzi.
Si sedette accanto a me con il mio stesso dolce difronte, aprii la
bocca per parlare ma lei mi interruppe con un gesto della mano.
- E' senza zuccheri aggiunti tranquillo-
Gli sorrisi riconoscente.
In quel poco tempo che aveva avuto, aveva pensato anche a preparare un
dolce fatto a posta per me per non farmi sentire a disagio.
Era davvero fantastica.
-grazie- dissi contento
- oh non devi ringraziare me, ma Jamie- disse facendomi l'occhiolino
-oh già. Grazie Jamie- dissi voltandomi verso la ragazza che
mi sorrise di rimando
-avremmo potuto mangiare tutti la torta senza zuccheri, ma Ronnie ha
insistito tanto perchè ne facessi due- spiegò lei
-Tranquilla Jam. Sono abituato a vedere Joe che divora ogni schifezza
esistente su questo pianeta. Sono allenato a resistere alle tentazioni-
sorrisi
Continuammo a mangiare il dolce, parlado serenamente del più
e del meno.
Io e Tyler ci offrimmo di mettere a posto la tavola e quando tornai in
sala da pranzo Ronnie si avvicinò a me con aria discreta.
- che ne dici di lasciarli un pò soli?- sussurrò
per non farsi sentre
Alzai lo sguardo e vidi i due intenti a chiacchierare in un angolo
della stanza, mentre si sorridevano con le guancia arrossate.
Annuì e con Ronnie mi avviai verso i due.
-beh noi andiamo- disse Ronnie semplicemente mentre Jamie le lanciava
uno sguardo pieno di panico
- Non dovevi aiutarmi in cucina?- chiese Jam
- sono sicura che Tyler sarà felice di darti una mano-
sorrise Ronnie in risposta
Salutammo i due augurandogli buon proseguimento ed uscimmo diretti alla
macchina.
-Jamie non mi sembrava molto entusiasta di restare da sola con Tyler-
dissi salendo in macchina ed avviandomi
- Jam è molto insicura. Per questo ci ha chiesto di venire
quesa
sera, ha troppa paura di sbagliare- sospirò guardando fuori
dal
finstrino
-tutti abbiamo paura di sbagliare, no?- sussurrò
-credo di si-
l resto del tragitto lo trascorremmo in silenzio, ma questa volta ero
troppo immerso nei miei pensieri per dargli peso.
Era arrivato il momento.
Dovevo parlarle, ma come?
Avrei dovuto mettermi in ginocchio pregandole di darmi una
possibilità?
Cosa dovevo fare?
-hay siamo arrivati- disse distogliendomi dai miei pensieri
Annuì incapace di parlare ed accostai la macchina.
-beh io vado- sussurrò Ronnie senza guardarmi
-ah ok. Grazie per la torta- dissi impacciato
-figurati- disse sventolandosi una mano avanti al viso per sminuire la
cosa
"dì qualcosa, idiota!" urlò una voce dentro di
me, ma non sapevo cosa dire per introdurre il discorso.
-buonanotte allora- disse aprendo la portiera
Girai la testa di scatto ed aprii la bocca per dire qualcosa, qualsiasi
cosa, per fermarla, ma non mi uscì niente.
-Buonanotte- sussurrai sentendo la portiera sbattere
Sentii una sensazione di vuoto quando mi resi conto che lei non era
più accanto a me, ed era terribile, come se il buio che
avevo
attorno mi stesse risucchiando lentamente.
Chiusi gli occhi e pogiai la testa al volante prendendo un respiro
profondo.
Strinsi forte le mani al volante per non prendermi a schiaffi da solo.
Non volevo che la serata finisse così.
Volevo correrle incontro e stringerla, volevo baciarla ancora, volevo
pregarla di darmi una possibilità, volevo che restasse con
me.
Ed invece non riuscivo a far altro che stare seduto in quella stupida
macchina.
Alzai la testa dal volante e sospirai prima di portare la mano destra
alle chiavi per mettere in moto.
"A volte in amore devi comportarti come se ogni giorno fosse l'ultimo,
non credi?"
Mi risuonarono in testa le parole di Tyler.
-si- sussurrai a me stesso
Si, per una volta tanto volevo agire d'istinto.
Non volevo tornare a casa, guardarmi allo specchio e vedere un codardo.
Volevo affrontarla, volevo affrontare le mie amozioni, volevo
affrontare me stesso.
Mi voltai verso casa sua, lei era vicino alla porta e frugava nella sua
borsa, stava cercando le chiavi di casa forse.
Spalancai la portiera e mi lanciai dalla macchina, senza preoccuparmi
di richiudere la portiera.
Presi un bel respiro, strinsi i pugni e a passo spedito mi avviai verso
di lei.
Quando la vidi prendere le chiavi dalla borsa, mi misi a correre
letteralmente.
-Ronnie!- urlai prima che lei infilasse le chiavi nella toppa
Si voltò di scatto accigliata, rimanendo con la mano a
mezz'aria.
Salì di corsa gli ultimi scalini ritrovandomi difronte a lei
che mi fissava confusa.
- cosa c'è?- chiese fissandomi stranita
- niente- affermai sicuro prima di prenderle il viso tra le mani e
poggiare le mie labbra sulle sue
Sentì un suono ovattato, come di qualcosa che cadeva in
lontananza, forse le chiavi che teneva in mano, ma non mi ci soffermai
più di tanto.
Dopo un attimo di esitazione, dovuto alla sorpresa, Ronnie socchiuse le
labbra e ricambiò il bacio.
Ed io non sentì nemmeno più la terra sotto i
piedi.
Non sentivo niente se non la pelle liscia del suo viso sotto le mie
dita, le sue mani sui miei fianchi che mi stringevano e le sue labbra
calde e morbide che si muovevano leggere sulle mie.
Sentii la sua lingua accarezzare leggera il mio labbro inferiore, ed in
quel momento pensai che mi sarebbe venuto un infarto.
Lei mi voleva.
Mi voleva come io volevo lei, ed in quel momento era così
chiaro e tangibile che mi sentì uno stupido per aver
aspettato tutto questo tempo per baciarla.
Era tutto così semplice in quel momento, come fare due
più due.
In quel momento non c'erano problemi, non c'erano ostacoli, non c'erano
diversità.
C'era solo lei, c'ero solo io, c'eravamo solo noi.
Ovunque.
Sorrisi sulle sue labbra e la baciai ancora, ancora e ancora...
You’re
the risk that might break
Heres
a wonder whats safe
A
life that don’t live is still lost
Stand
on the edge with me hold back your fear and see
Nothing
is real till its gone
*
* *
eeeeeeccomi qua!
ce l'ho fatta finalmente xD
Mi scuso per il grandissimo ridardo, ma in questi giorni sono stata
davvero taaaaanto occupata.
Beh, ecco il capitolo.
che ne dite?
Io non lo so ad essere sincera...ma vabè! xD
Tra poco inizia la scuola ed il 15 tutti tra i banchi T_T
E' il mio ultimo anno *_* non vedo l'ora che finisca xD
Time of thaaaaaaaanx!
grazie mille a chi ha messo la storia tra i preferiti(35! siete sempre
di più! vi amo alla follia *_*):
1 - Aesial
2 - annina94
3 - baby
jonas
4 - BENNYY
5 - camy1994
6 - Crazy481
7 - debby95
8 - Dreamer_girl
9 - FallInLove
10 - fra65
11 - il
phard di biancaneve
12 - ILoveJoeDanger
13 - Ithil_Elendil
14 - Jonassosa
15 - LadyJonas
16 - ladyme
17 - lully104
18 - May_08
19 - MeneguzzinaJonassina
20 - mione94
21 - mrs000
22 - nes95
23 - PizzaPazza
24 - Ryry_
25 - SamCrush
26 - sbrodolinalollypop
27 - sheisnichi
28 - Smiley__
29 - Sofyjbthebest
30 - Sophiaa
31 - tecnool
32 - Who_I_Am
33 - Will_Gilmour
34 - wolfgirl92
35 - _MissMe__
Grazie a chi l'ha messa
tra le ricordate:
1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - fra65
4 - ILoveJoeDanger
5 - lulucry
6 - Sophiaa
7 - _____Jo_____
Grazie a chi l'ha messa
tra le seguite:
1 - 102luna
2 - Aesial
3 - annina94
4 - baby
jonas
5 - baby93
6 - BENNYY
7 - blinkina
8 - Brucy
9 - camy1994
10 - cccc
11 - Crazy481
12 - cussolettapink
13 - DarkSwan
14 - debby95
15 - Dreamer_girl
16 - FallInLove
17 - ffdipendente
18 - fra65
19 - glokky
20 - ILoveJoeDanger
21 - Let
It Be
22 - lovebug
23 - MeneguzzinaJonassina
24 - mery91g
25 - micialisa
26 - mione94
27 - Mudvayne
28 - pandora_vampire
29 - sara_10
30 - sbrodolinalollypop
31 - Sofyjbthebest
32 - Stero_Love96
33 - Veronica91
E
un mega grazie a chi spende due minuti a commentare ed a rendermi
felice, grazie:
annina94:
salve cara ^^ Beh niente tramonto, ma in compenso il bacio
c'è stato u.u Spero ti sia piaciuto ugualmente e mi fa
davvero piacere che la mia storia abbia iniziato a piacerti sul serio^^
spero continuerai a dirmi cosa ne pensi! un bacio^^
mrs000:
heeeeila! Allora, che ne pensi?
Le foto delle amiche ci terrei molto a metterle, ma è un
procedimento abbastanza noioso e in quest'ultimo periodo non ho molto
tempo! Spero di ricominciare a caricarle presto! un bacio^^
Sophiaa:
ecco qua il nuovo capitolo u.u
Spero ti sia piaciuto *-* che ne pensi?
kisses
il
phard di biancaneve: tResooor!
Do il ben tornato alle tue recensioni chilometriche ahahah ne voglio
una anche qui, mi raccomando u.u
E le tue recensioni non sono mai vuote, anzi!
ti voglio bene <3
FallInLove:
ah beh, stavolta ti ho lasciato abbastanza tempo per recensire, no? u.u
ahahah scusa il ritardo! Spero ti piaccia il capitolo(?)
un baaaaaaaacio
Ryry_:
hooola! Che ne pensi di questo chap?
Colgo l'occasione per chiederti una cosa.
Siccome oramai sono dipendente della tua FF xD mi chiedevo...ti farebbe
piacere se la pubblicizzassi qui? tipo che ne so vorrei mettere il link
sotto il mio capitolo successivo, che ne dici?
Ti confesso che volevo già farlo in questo, ma non sapevo se
ti avrebbe dato fastidio.
Se mi risponderai di farmi gli affari miei capirò u.u
un meeeeega bacio!
SamCrush:
mi sa che mi sono giocata la statua d'oro T_T ma spero di essermi
guadagnata almeno quella d'argento con questo chap! che ne pensi? un
bacio
jeeeeee:
eccomi qua! scusa il ritardo! piaciuto il capitolo? lo spero!
un bacio
Smiley__:
heeeeei ciao! Beh dai questo capitolo è andato abbastanza
bene direi, no xD?
Beh ti perdono solo se mi dici cosa ne pensi di questo capitolo u.u
baaaaaaaci
Mudvayne:
heilaaaa! mi fa piacere vedere che tu sia tornata a recensire...anche
se non credo sia un gesto del tutto disinteressato xD
Ad ogni modo ti ringrazio dei complimenti e spero tu continui a dirmi
cosa ne pensi ^^
kisses
Ithil_Elendil:
ahahah si anche io amo Kate xD spero che questo capitolo ti piaccia *_*
grazie per le tue recensioni <3
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Capitolo 24 *** gimme a chance ***
new chap
Gimme
a chance
Ronnie
Impotenza.
Era una sensazione davvero strana che non avevo mai sentito in vita mia.
Se decidevo di andare a sinistra, era lì che sarei andata,
non
avrei permesso alla corrente di trascinarmi con se chissà
dove.
I miei genitori mi mettevano in punizione la sera di un concerto? Non
importava a quanti piani d'altezza mi trovassi, sarei scappata dalla
finestra.
Volevo una maglia blu, anche se tutti mi ripetevano che era meglio
rossa? Avrei avuto quella dannatissima maglia blu.
Padrona della mia vita e sicura delle mie scelte, era così
che mi vedevo e che mi vedevano gli altri.
Impotente avanti a niente e nessuno.
Almeno fino ad ora.
Ancora non capivo come poteva essere successa una cosa del genere.
Solo un attimo prima, quando ero scesa dalla sua macchina, gli avevo
lanciato uno sguardo decidendo che, no, tra di noi non
ci sarebbe stato
mai niente ed un attimo dopo mi ero trovata a lanciare le chiavi di
casa a terra e ad allacciargli le mani dietro al collo stringendolo per
avvolgermi nel suo profumo che sapeva di buono.
Impotente e completamente in trance.
Era così che mi sentivo in quel momento, con le sue labbra
che
si muovevano sulle mie guidandone i movimenti con estrema dolcezza.
Non ci riuscivo, era più forte di me, non riuscivo a
staccarmi
da lui, nonostante ci stessi provando da quanto? Minuti, ore, giorni?
Non lo sapevo più.
Un brivido di paura corse lungo la mia schiena quando mi resi conto che
stavo rischiando troppo.
Il mio cuore rispose prontamente a quel brivido sussurrando nella mia
testa le parole che mi aveva sussurrato lui.
You'd be good to me.
No! Si intromise la parte razionale di me, quella che
odiavo con tutta me stessa.
Io non ero abbastanza per lui, non ero una modella, un attrice, ma non
era solo questo.
Io ero acida, testarda fino all'esasperazione, orgogliosa e disillusa.
Ero un disastro.
Come potevo anche solo tentare di pensare di stare accanto ad una
persona come lui?
Una persona che nonostante la socetà dove viviamo crede
ancora
in un Dio, nell'amore vero, con la sua dolcezza che spiazza chiunque,
la sua pazienza, la sua determinazione, la sua fiducia verso il
prossimo, il suo modo di guardare il mondo con gli occhi di chi non
vede la cattiveria, i suoi sorrisi sinceri che non erano stati corrotti
dalle migliaia di dollari che gli venivano offerti ogni giorno, i suoi
modi di altri tempi.
Era così genuino, che semplicemente standogli accanto avevo
paura di macchiare la sua anima.
Animata da questo pensiero mi feci forza combattendo il mio istinto e
gli poggiai le mani sul petto, scostandolo leggermente.
-No, aspetta- sussurrai guardando un punto indefinito verso il basso,
non avrei mai potuto guardarlo negli occhi
- che c'è?- chiese delicato, le sue mani ancora sui miei
fianchi
-Nick noi non...non...non possiamo- riuscì a dire alla fine
tenendo sempre lo sguardo basso
Non rispose subito, e lo sentii sospirare.
Fui tentata di alzare lo sguardo per vedere la sua espressione, ma
sapevo benissimo che se avessi guardato nei suoi occhi non sarei
più riuscita a resistere all'impulso di saltargli al collo.
-perchè?- sospirò passando le mani sulle mie
braccia e strofinandole come se volesse scaldarmi.
- ah prima che tu risponda vorrei avvertirti che le scuse del "siamo
troppo diversi" e "siamo
amici" non funzionano più- dal tono con
cui lo disse immaginai che stesse sorridendo.
- Nick io non sono il tipo da stare insieme a qualcuno- sospirai
- non credo esista un tipo che sappia stare insieme a qualcuno e un
tipo che non ci sappia stare- rispose evidentemente scettico
- ed invece io sono esattamente quel tipo. Odio le cose troppo
sdolcinate, i nomignoli mi fanno accapponare la pelle, ed odio quelle
coppiette che si sbaciucchiano ogni istante in ogni luogo rendendosi
ridicoli, odio la possessività, la gelosia e odio dover dire
in
ogni istante della mia vita dove sono, con chi sono e
perchè-
dissi tutto d'un fiato
- non mi sembra così complicato- sussurrò
carezzandomi
una guancia - non sarò sdolcinato, non ti
chiamerò mai
"pucci-pucci",
non ti starò appiccicato in ogni istante ed in
ogni luogo, non sarò possessivo, cercherò di non
essere
geloso e ti lascerò sparire per qualche giorno se
necessario-
fece una pausa e mi sfiorò le labbra con l'indice -a patto
che
tu mi prometta che tornerai sempre da me- sussurrò
- Nick...-
- ti sto chiedendo solo una possibilità- disse stringendo le
mie mani tra le sue
- è inutile- dissi, e mi pentii subito delle mie parole
- inutile?- ripetee evidentemente ferito dalla mie parole
Abbasso la testa cercando di incrociare il mio sguardo, ma io facevo di
tutto perchè ciò non accadesse.
Stufo del mio distacco portò un dito sotto il mio mento
facendomi alzare il viso e costringendomi a puntare i miei occhi nei
suoi.
Era finita.
-trovi che questo sia inutile?- sussurrò lasciandomi il
mento con una carezza
Studiai il suo sguardo languido, sul viso un misto di dolcezza e
determinazione e mi resi conto che stavolta non si sarebbe accontentato
di una stupida scusa.
Stavolta non si sarebbe accontentato di un "no".
Allora cos'altro potevo fare, se non dirgli la verità?
- ho paura, Nick- dissi infine mordendomi il labbro inferiore - ho
paura di te, ma sopratutto di me, ho paura che vada male e dopo Dio
solo sa quanto soffrirei- risposi alla sua muta domanda
- Ronnie, non ti sto chiedendo di sposarmi domani- disse con un sorriso
-non dobbiamo correre e non pretendo che domani diventi la mia
fidanzata. Voglio fare le cose con calma, partendo dalle cose
più semplici-
-come...?-
- come uscire insieme, ad esempio-
- un appuntamento?-
-si- rispose deciso
-Nick, io...- cominciai incerta
- non voglio che tu risponda ora- mi interruppe lui -ma promettimi che
ci penserai-
Lo guardai ancora mentre mi stringeva una mano tra le sue.
Mi morsi il labbro indecisa.
Al diavolo!
Annuì lentamente e sul suo viso si formò un
sorriso che illuminava tutto intorno.
-grazie- sussurrò ed io gli sorrisi di rimando
* * *
Nick
- secondo te dovremmo svegliarlo?-
- certo che si, altrimenti che siamo venuti a fare?-
- si arrabbierà-
- certo-
Mentre queste parole si facevano largo nella mia testa ancora del tutto
addormentata, mi chiesi cos'avevo fatto di tanto terribile nella mia
precedente vita per essermi meritato due fratelli così.
-ok, sveglialo tu allora- sentii dire a Kevin
- e perchè mai? Sei tu il fratello maggiore, quello che
dovrebbe
rischiare la vita per salvare quella dei suoi fratelli- rispose Joe
- e chi l'avrebbe detto questo?-
- io, ovviamente-
- sei un idiota Joe- sospirò infine Kevin
- io non sono un idiota, ci tengo alla mia vita!- rispose allora Joe
alzando la voce
- ma è stata tua l'idea di svegliarlo!-
- che c'entra? sapevo già che ti saresti offerto volontario!-
- peccato che non sia così!-
Era troppo.
- La piantate?!- sbottai voltandomi dall'altro lato ed affondando la
testa nel cuscino
- te l'avevo detto che si sarebbe arrabbiato- sussurrò Kevin
Sentii Joe sospirare e conoscendolo stava alzando gli occhi al cielo.
-buongiorno Nick!- disse allegro
Ringhiai in risposta sperando che mi lasciassero stare.
- siamo di buon umore vedo- insistette sedendosi sul letto
- lasciami stare Joe- piagnucolai
- ieri sera sei tornato tardi, com'è andata?- chiese Kevin
ignorando le mie preghiere
- bene, ora lasciatemi stare- sbottai
- andiamo Nick- insistette Joe spintonandomi leggermente
Sospirai alzando gli occhi al cielo.
- e vabene- dissi alzandomi
Nonostante fossi molto irritato per la loro intrusione, dovevo
ammettere che mi faceva davvero piacere parlare della sera precedente,
sopratutto con loro.
Kevin raggiunse Joe e si sedette accanto a me.
Entrambi mi guardavano con due occhioni enormi, per un attimo notai
l'evidente somiglianza tra loro e i giornalisti che ci intervistavano
speranzosi di qualche nuovo scoop.
Sorrisi e cominciai a raccontare della sera prima.
Mentre raccontavo, le sensazioni che avevo provato riaffiorarono in me
e
più volte mi ritrovai a sorridere senza un motivo preciso.
Era stato tutto così...magico.
Le sue labbra che sfioravano le mie, le sue mani sul mio viso, lo
scintillio che avevo colto nei suoi occhi quando aveva acconsentito a
darmi una possibilità.
Ero al settimo cielo.
- quindi non ti ha risposto?- chiese Joe rovinando i miei sogni di
gloria
- non ancora- sbuffai
- non avrai intenzione di lasciarla "pensare", vero?-
chiese Kevin accigliato
- che intendi dire?- chiesi confuso
- il nostro caro Kevin intende dire che devi battere il ferro
finchè è caldo- spiegò Joe
Mi voltai verso Kevin che annuiva con l'aria di chi la sapeva lunga.
- e cosa dovrei fare di preciso secondo voi?-
- ah, a questo devi pensarci tu, ma devi fare qualcosa che non le lasci
dubbio sulla risposta che deve darti- rispose Kevin
Guardai entrambi con aria disperata.
Cosa dovevo fare?
- tranquillo- proseguì Joe dandomi una pacca sulla spalla
-troverai qualcosa di speciale- disse alzandosi
- la trovi sempre- sorrise Kevin alzandosi a sua volta
-dove andate ora?- chiesi accigliato
- mamma vuole che andiamo a fare la spesa- disse Joe con una smorfia
- Maria non c'è?- chiesi accigliato, di solito a questo tipo
di faccende ci pensava Maria, una nostra vicina.
Lei non rischiava di essere assalita dalle fan andando al supermercato.
- ha l'influenza- spiegò Kevin -vuoi venire anche tu?-
-no, grazie. Devo pensare- risposi ticchettando un dito sulla tempia.
- bene- dissero avviandosi verso la porta -ricorda che alle nove
abbiamo il servizio fotografico-
Alle nove? Ciò significava che...
- a che ora mi avete svegliato?- chiesi strabuzzando gli occhi
- a dopo!- dissero entrambi volatilizzandosi
Scossi la testa sconcertato e gettai le lensuola su un lato
scendendo dal letto.
Mi stiracchiai mentre lanciavo un'occhiata alla sveglia.
7.35
Kevin e Joe l'avrebbero pagata.
Aprii la porta e scesi le scale saltellando dirigendomi in cucina.
Presi del latte dal frigo e versai del caffè nella tazza,
rimanendo per qualche istante ipnotizzato a fissare il caffè
mentre si mescolava col latte ed inevitabilmente i miei pensieri
tornarono alla sera precedente.
Sapevo benissimo che io e Ronnie eravamo diversissimi, e non solo per
quanto riguarda il nostro stile di vita, ma anche caratterialmente.
Lei era forte, testarda, orgogliosa, diffidente ed io ero l'esatto
contrario.
Ma era proprio per questo che mi piaceva, lei era tutto quello che io
non ero e la invidiavo per questo.
Molte persone credono che "l'anima
gemella" sia quella persona che ci
somigli in tutto e per tutto, ma secondo me hanno sempre avuto torto
marcio.
L'anima gemella è quella persona che ti...completa e come
può completarti una persona che ha le tue stesse
caratteristiche? Non aveva senso.
Ronnie invece mi riempiva.
Correggeva i miei difetti con i suoi pregi, facendo si che assieme
fossimo un solo essere perfetto.
Sorrisi e prensi un sorso di cappuccino.
Ora non mi rimaneva che farlo capire a lei.
Nonostante dubitassi seriamente della sanità mentale dei
miei fratelli, dovevo ammettere che avevano ragione.
Non dovevo darle il tempo di auto-convincersi che quello che era
successo la sera prima fosse sbagliato, dovevo farle capire che ne
valeva la pena di tentare.
Ma come?
-Buongiorno tesoro- salutò mia madre entrando in cucina
Le sorrisi osservandola mentre trasportava tra le mani un fascio di
fiori che avevano l'aria di essere stati appena colti, a confermare il
mio pensiero i jeans di mia madre erano sporchi di terra ed indossava
ancora i guanti.
Mia madre aveva sempre avuto la passione del giardinaggio, una passione
che le era stata trasmessa da bambina, dalla nonna.
Era lei che curava il giardino della nostra casa, facendosi aiutare di
rado da qualche giardiniere.
- Sono i fiori che hai piantato in primavera?- chiesi osservandoli
- si- rispose mentre apriva il rubinetto e riempiva un grande vaso con
l'acqua -non sono meravigliosi?- sorrise mentre li riponeva nel vaso.
-Si, sono davvero belli- risposi mentre sorridevo nel vedere la sua
espressione soddisfatta
- Mi ci è voluto parecchio tempo e dedizione per farli venir
su così- disse
Risi scuotendo la testa.
Era talmente fiera dei suoi fiori che sembrava stesse parlando di uno
dei suoi figli.
- Non capirò mai perchè voi donne avete la
passione per i
fuori- dissi prendendo un altro sorso dalla tazza -ovviamente sono
bellissimi, ma sembra che voi ne siate particolarmente affascinate-
aggiunsi
- Vedi tesoro, per le donne i fiori sono come gli specchi. Ognuna di
noi trova in un fiore la propria personalità. E' per questo
che
li amiamo- concluse poggiando il vaso pieno di fuori sul tavolo
Fissai il mio sguardo sui fiori, studiandoli, ed istintivamente mi
chiesi che fiore potesse rapresentare un carattere come quello di
Ronnie.
Poi di colpò di bloccai.
- Mamma sei un genio- dissi spalancando gli occhi
- come?- chiese lei confusa
- sei un genio!- urlai allora io abbracciandola di slancio e facendola
sobbalzare
La lasciai con un sorriso e corsi verso la mia stanza lasciando mia
madre in cucina che borbottava le parole -non ho mica capito
cos'è successo-
Io invece l'avevo capito e come.
Sorrisi come un ebete e mi fiondai alla scrivania afferrando l'iPhone,
feci scorrere i numeri in rubrica fino a trovare quello che mi
interessava.
Con mani tremanti feci partire la chiamata, sperando di non sbagliare.
I can be your hero baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can
take my breath away
(Hero
- Enrique Iglesias)
* * *
Ronnie
Quel
giorno a scuola era stato più noioso del solito.
La professoressa Ronds non aveva fatto che parlare per tutta l'ora, la
professoressa di educazione fisica aveva insistito perchè io
corressi assieme ai miei compagni e dopo neanche dieci metri mi ero
fermata col fiatone.
L'attività fisica non era il mio forte.
Kate era rimasta a casa per lavorare al suo progetto per la sfilata,
aiutata da Jamie e Lexus si era data malata per saltare non so che
compito in classe, di consequenza nell'ora di pranzo ero stata
costretta a rimanere nel parcheggio della scuola a fissare le auto.
Neanche Nick era venuto a scuola quel giorno.
Negli ultimi giorni era molto impegnato con il suo lavoro e spesso era
costretto a saltare giorni di scuola.
Quella mattina però avrei voluto vederlo.
Ero totalmente confusa su quello che era successo la sera prima, avevo
bisogno di vederlo per schiarirmi le idee o quanto meno confermare che
non era stato un sogno.
Girai le chiavi nella serratura ed entrai in casa buttando la borsa a
terra e dirigendomi diretta verso il telefono, avevo bisogno delle mie
amiche.
Feci il numero che conoscevo a memoria ormai da quando avevo otto anni
ed al terzo squillo Kate rispose.
- hey, come va?- chiese dall'altro lato
- bene- risposi più o meno sicura -Jamie è ancora
da te?-
- si, stavamo terminando le ultime bozze-
- ti ha raccontato di ieri sera?-
-si, ma credo che ci sia qualcun altro che ha da raccontare qualcosa-
Mi morsi il labbro ed attorcigliai il dito attorno al telefono, nervosa.
- già, è per questo che vi ho chiamate. Vi va di
passare da me?-
- sicuro!-
- bene, avvertite voi Lex?-
- certo, finiamo gli ultimi ritocchi e veniamo da te-
- a dopo- salutai e riagganciai
Presi un respiro profondo, rilassata.
Ero sicura che una bella chiacchierata con le mie amiche mi avrebbe
chiarito le idee.
Anche se una parte di me aveva già preso posizione.
Insomma, ero stufa.
Ero stufa di pensare a cosa sarebbe successo tra una settimana, stufa
di farmi mille problemi, stufa dei mille se e ma, stufa di me stessa.
Era come lanciarsi da uno scoglio, c'era la possibilità che
cadendo ti facessi male, ma ero convinta che quando quella ferita
sarebbe diventata una cicatrice l'avrei guardata con un sorriso,
ripensando all'emozione di quel tuffo e non al dolore che aveva
provocato.
Ciò non metteva in dubbio il dolore enorme che avrei sentito
se
non fosse andata bene, ma se c'era una cosa che avevo imparato in
quegli anni era che il dolore, che tu lo voglia o no, sarebbe passato.
Dall'altro lato però, c'era sempre quella piccola e
fastidiosa
parte di me che non faceva che fasciarmi la testa prima che io cadessi.
Era davvero irritante, ma per me era diventata una specie di
auto-difesa che scattava in automatico.
Non riuscivo più a controllarlo.
Il suono del campanello mi distrasse dai miei pensieri facendomi
sobbalzare.
Restai ferma per qualche istante, accigliata, chiedendomi chi fosse.
Era improbabile che fossero le ragazza dal momento in cui le avevo
chiamate tre minuti prima.
Per un istante il battito del mio cuore accelerò al pensiero
che
potesse essere Nick, ma poi ricordai che Nick era impegnato tutta la
giornata con il lavoro.
Mi avviai verso la porta incerta e prima di aprire guardai dallo
spioncino.
Un uomo con una divisa gialla, completa di beretto, attendeva sulla
soglia ed io mi irrigidii automaticamente.
L'unica spiegazione che mi venne in mente era che forse il postino
doveva farmi firmare qualche raccomandata.
Cercai di ricordare come fosse fatta la tenuta di un postino, ma
proprio non lo ricordavo.
Aprii la porta incerta e fissai il signore sulla cinquantina difronte a
me, in mano reggeva qualcosa che sembrava piuttosto pesante, ma non
riuscii a vedere di cosa si trattasse poichè lo teneva
rivolto
verso il suo petto.
- buongiorno- dissi dubbiosa
- salve, lei è la signorina Ronnie Knocks?- chiese gentile
- si - risposi accigliata
- allora devo consegnarle questi-
Aprii le braccia e mi porse un fagotto rosso, avvolto attorno a dei
fiori.
Li presi incerta e continuai a guardare i fuori.
Erano dei girasoli.
- chi li ha mandati?- chiesi stupita
- non posso dirglielo signorina, mi scusi- rispose lui e fece per
andarsene
-aspetti- dissi cercando di infilarmi una mano in tasca, impresa molto
ardua dal momento in cui reggevo circa mezzo chilo di fiori,
- oh no, il suo ammiratore ha già pensato a tutto- sorrise
fugace e si avviò verso il suo camioncino.
-ammiratore?-
sussurrai tra me e me
Chiusi la porta mentre continuavo a guardare i fiori accigliata.
Mi diressi verso la sala da pranzo e posai i girasoli sul tavolo
continuandoli a fissare come se fossero una bomba più che
dei
fiori.
Con un'occhiata più attenta cercai di trovare un biglietto
tra i petali, ma non c'era.
Chi diavolo...?
Il campanello mi distrasse nuovamente e completamente in trance aprii
la porta con gesti automatici, stavolta senza preoccuparmi di vedere
prima chi fosse.
- buongiorno, la signorina Ronnie Knocks?-
-è uno scherzo- affermai a bocca aperta fissando l'uomo
fronte a me
Era identico a quello di prima, stessa divisa, solo che invece di
portare un fascio di fiori aveva un vaso enorme, pieno zeppo di fiori,
sempre gli stessi, girasoli.
- signorina, non sono il tipo di persona a cui piace giocare con un
vaso di cinque chili tra le braccia- ansimò
- quindi se sarebbe così gentile da farmi entrare- aggiunse
lanciandomi un'occhiataccia
-oh ma certo, mi scusi- mi feci di lato e lo lasciai passare
guardandolo sbalordita
Stavo per richiudere la porta quando un'altro fattorino mi sorpasso
rivolgendomi un allegro "buongiorno"
ed entrando indisturbatamente in
casa mia, reggendo un vaso identico a quello di prima.
- e lei chi è?- sbottai
- è un mio collabboratore, scarichiamo il camion ed andiamo
via-
disse l'uomo sulla mezza età avviandosi verso il viale
- camion?- strillai
Guardai con espressione allibita il camioncino posteggiato dietro il
cancello di casa mia.
Un camion di fiori?
Rimasi sulla soglia della porta continuando a fissare i due uomini che
entravano ed uscivano da casa mia continuando a riempirla di fiori.
C'era solo una persona che poteva aver fatto tutto questo.
-arrivederci- mi salutò l'uomo
Annuì mentre lo fissavo allontanarsi.
Ci avevano impiegato più di venti minuti per finire il
"lavoro"
e non avevo il coraggio di voltarmi per vedere il risultato.
Per mia fortuna vidi le Kate, Lex e Jamie entrare nel mio viale mentre
mi guardavano con aria dubbiosa.
- chi erano quei tizi?- chiese subito Kate arrivando di fronte a me
-dei fattorini- sussurrai
- fattorini?- chiese Lex accigliata
Feci cenno con la testa verso la casa e dopo avermi lanciato
un'occhiata dubbiosa si avviarono tutte e tre all'interno.
Io rimasi ferma sulla soglia, voltata di spalle, aspettando una loro
reazione.
- o mio Dio- fu l'unica cosa che dissero tutte e tre all'unisono
Presi un respiro chiudendo gli occhi e con tutta la forza di
volontà che possedevo mi voltai di scatto.
Stavo per svenire, me lo sentivo.
L'intero soggiorno era disseminato di girasoli, erano ovunque, sul
tavolo, sul camino, alcuni persino sulle scale che conducevano al piano
superiore.
Girasoli.
Se fossero state rose o qualsiasi altro fiore, l'avrei trovato un gesto
avventato e sdolcinato, ma i girasoli...
Riempivano la stanza con loro giallo acceso e mettevano addosso
un'allegria insensata a tal punto che mi ritrovai a sorridere come un
idiota.
- è stato lui?-
chiese Jamie mentre le altre due erano ancora a bocca aperta
Alzai le spalle facendogli intendere di non saperne niente di quella
storia.
- non ha lasciato un biglieto, un qualcosa?- chiese Kate riprendendosi
- no, non c'è niente, ma chi altri potrebbe essere stato?-
- oh mio Dio, sono così...- cominciò
Jamie unendo le mani con aria sognante
- gialli-
la interruppe Lex meritandosi un occhiataccia
- stavo per dire stupendi!-
Distolsi lo sguardo da loro tornando a guardare i fiori e per un attimo
vidi l'immagine di Nick tra di loro mentre mi sorrideva dolce. Al solo
pensiero mi tremavano le gambe.
-cos'è questo rumore?- disse Lex facendo svanire l'immagine
Mi concentrai un attimo e sentii una musica a me non nuova, ma non
riuscivo a capire da dove provenisse intronata com'ero.
-credo sia il tuo cellulare- disse Kate spintonandomi leggermente
-oh- dissi e mi sfilai dalla tasca l'iPhone
Guardai lo schermo e per poco non mi strozzavo
con la saliva quando lessi il nome.
-è lui!- urlai in preda al panico
-rispondi! - mi urlò Kate di rimando
-io...io non posso! Cosa dovrei dirgli?-
- probabilmente è lui che deve dirti qualcosa, visto che ti
ha chiamata- disse Jamie
- no, io non posso- piagnucolai nel panico totale
Lexus, risolutiva, dopo aver alzato gli occhi al cielo si sporse verso
di me e col dito picchiettò sull'iPhone rispondendo alla
chiamata.
Dopo averle lanciato uno sguardo pieno di panico, mi portai il telefono
all'orecchio cercando di mantenere quel poco di dignità che
mi
rimaneva.
- Pronto?- dissi con voce ferma, per un istante dall'altro lato si
sentii solo un baccano di sottofondo, poi limpida e cristallina sentii
la sua voce
- è troppo?- chiese allegro
-sei stato tu- sussurrai mentre il mio cuore perdeva un battito
Dall'altro lato sentii una risatina bassa
-spero ti siano piaciuti-
-io...non so cosa dire-
- non devi dire niente- sussurrò
Dopo un momento di silenzio mi decisi a parlare
- potrei farti una domanda?- chiesi titubante
- certo-
- perchè i girasoli?- chiesi voltandomi ancora una volta a
fissare i fiori che occupavano metà casa
-perchè...perchè il girasole è il
fiore che ti rispecchia-
Fece una pausa e pensai che non intendesse andare avanti, ma dopo un
minuto lo sentii sospirare ed andò continuò.
- vedi i fiori in genere anche solo guardandoli ti danno l'impressione
di essere delicati, tanto che hai paura anche solo a fiorarli, sono
candidi e soffici. Il girasole invece è un fiore che
all'apparenza è duro, forte, a volte non è
considerato
neanche un fiore- fece una pausa per prendere fiato -ma in
realtà sotto la sua durezza è delicato ed ha
bisogno di
cure ed attenzione come tutti gli altri fiori. Insomma tutti gli altri
fiori sono sicuramente bellissimi, ma basta un pò di vento
per
distrugerli. Il girasole invece...mi ha fatto venire in mente te-
Restai in silenzio ad ascoltare le sue parole e quando ebbe finito
sentii chiaramente i miei occhi spalancarsi per lo stupore e il suore
accellerare per le sue parole.
Non era possibile che una persona così fosse seriamente
interessata a me.
- Ronnie?- mi chiamò lui non ricevendo risposta
- ci sono- dissi io e stavolta non riuscii a dissimulare la voce
tremante
-Ronnie, te lo chiederò un altra volta ancora, poi giuro che
non
ti tormenterò più se non vorrai- disse facendo un
pausa, poi continuò -Ti andrebbe di uscire
con me?-
Mi girava la testa.
Stavo per svenire, me lo sentivo.
-si- sussurrai senza pensarci un attimo di più, e al diavolo
la prudenza
-ti passo a prendere stasera alle otto- disse e dal tono immaginai che
stesse sorridendo
- stasera.alle otto.- ripetei io automaticamente staccando la chiamata
Mi voltai verso le mie amiche che mi guardavano curiose.
-stasera alle otto?- chiese Jamie
- mi ha chiesto di uscire- dissi mentre sulle mie labbra si formava
inconsciamente un sorriso
- intendi un appuntamento?- chiese allibbita Lexus
Annuì continuando a sorridere incapace di fare altro
- e tu hai detto di si?- chiese sorpresa Kate
Le sorrisi e lei lanciò un urlò degno di Tarzan
saltandomi addosso e stringendomi forte.
Si, avevo detto di si.
So
go on, go on, come on leave breathless
Tempt
me, tease me, until I can't deny
this
loving feeling
make
me long for your kiss
go on, go
on
(Breathless
- The Corrs)
* * *
Grazie
a chi l'ha messa tre le ricordate :
1 -
ada12
2 -
annaritaa86
3 -
fra65
4 -
ILoveJoeDanger
5 -
lulucry
6 -
Sophiaa
7 -
_____Jo_____
Grazie a chi l'ha messa tre le seguite:
1 - 102luna
2 -
Aesial
3 -
annina94
4 -
baby
jonas
5 -
baby93
6 -
BENNYY
7 -
blinkina
8 -
Brucy
9 -
camy1994
10
- cccc
11
- Crazy481
12
- cussolettapink
13
- DarkSwan
14
- debby95
15
- Dreamer_girl
16
- FallInLove
17
- ffdipendente
18
- fra65
19
- glokky
20
- ILoveJoeDanger
21
- Kykka96
22
- Let
It Be
23
- lovebug
24
- mery91g
25
- micialisa
26
- mione94
27
- Mudvayne
28
- pandora_vampire
29
- sara_10
30
- sbrodolinalollypop
31
- Sofyjbthebest
32
- Stero_Love96
33
- Veronica91
Grazie
alle folli che mi hanno messa tra le autrici preferite *_*:
1 -
FallInLove
2 -
ILoveJoeDanger
3 -
SamCrush
4 -
sheisnichi
5 -
Smiley__
6 -
Will_Gilmour
E
infine voi che recensite e mi invogliate a continuare questa storia (L):
mrs000:
Grazie *_* sono contenta che ti piaccia la storia! Spero ti sia
piaciuto anche questo capitolo, un bacio!
il
phard di biancaneve: tResor *_* grazie della recensione
stupenda! tranquilla Ronnie e Nick non diventeranno affatto una coppia
sdolcinata u.u
ti è piaciuto il capitolo? baaaaaaacio!
SamCrush:
caaaaara, grazie per le statue in costruzione u.u eheh ti è
piaciuto il capitolo? I hope! un baaaaaacione
Ryry_:
ahah le tue recensioni mi strappano sempre un sorriso! Sono davvero
contenta di sapere che la storia ti piace *_* ho pubblicizzato la tua
storia e, si, sono fiera di me stessa per averlo fatto xD Ti ho mandato
il mio indirisso msn tramite il contatta autore, aggiungimi quando vuoi!
baci
jeeeeee:
grazie, grazie, grazie *_* troppo gentile ! Spero ti sia piaciuto anche
questo capitlo! baaaaaacio
Sophiaa:
eccomi qui ! spero che il capitolo di sia piaciuto *_*
Preghiamo l'una per l'altra per quest'ultimo anno xD
io già sono stufa della scuola -.-'
vaaabè al prossimo chap!
FallInLove:
scusa per l'attesa ma in questo periodo l'ispirazione scarseggia xD
Spero ti sia piaciuto il capitolo e...grazie mille per i complimenti,
troppo buona *_*
Smiley__:
eccoci qua! capitolo abbastanza tranquillo. Spero ti sia piaciuto u.u
un bacio, al prossimo chap!
May_08: ed io ti
adoro già *______* Grazie, davvero grazie mille! Hai letto
la mia storia in due ore senza tentare il suicidio xD Non credevo fosse
possibile! ahahah Davvero, sono contenta che ti piaccia *_* mi spiace
per gli errori grammaticali, ma sono sempre di corsa e non sempre ho il
tempo di rileggere i capitoli, avevo pensato anche ad una beta, ma sono
gelosa delle mie storie e non voglio che nessuno le legga prima di
averle pubblicate.
Si,
lo so, sono fuori di testa xD
Spero
ti sia piaciuto il capitolo e spero che tu mi dia la tua opinione!
In
bocca al lupo anche a te per quest'ultimo(*_*) anno!
|
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Capitolo 25 *** True colors ***
new
True
colors
Ronnie
Sembrava una serata tranquilla.
Il frinire dei grilli rendeva l'aria leggera, la temperatura era
accettabile nonostante fosse Ottobre ed in lontananza una melodia dolce
e
rilassante si espandeva nell'aria.
Una serata tranquilla, non fosse stato per il fatto che il battito
frenetico del mio cuore stava per farmi saltare i timpani o per il
fatto che l'ansia cresceva a dismisura avvolgendo i miei polmoni e
facendomi respirare a fatica, o ancora, per Kate che sedeva sul mio
letto con le gambe incrociate ed un sorrisino rilassato.
Di li a poco sarei scoppiata.
- dimmelo Kate!- sbottai per l'ennesima volta
-no- disse
lei decisa squotendo la testa
La guardai allibita, non era possibile.
-come puoi non dirmi una cosa del genere?!- strillai ancora
- non voglio rovinargli la sorpresa- rispose tranquilla lei
Pestai un piede a terra e mi voltai scrutando la mia immagine riflessa
allo specchio.
19:57.
Di li a poco sarebbe arrivato ed io indossavo dei semplici jeans, con
una semplice t-shirt e delle ancora più semplici scarpe da
ginnastica, niente che avrei indossato di mia spontanea
volontà
ad un primo appuntamento, ma Kate aveva fatto irruzione della mia
stanza dicendomi che dovevo fidarmi di lei.
L'unico motivo per cui l'avevo fatto era perchè aveva
affermato di sapere dove mi avrebbe portato Nick quella sera.
Il problema, il motivo per cui stavo per strangolarla, era che non
voleva dirmi niente, cosa alquanto sconvolgente se si pensa che io e
Kate non avevamo mai avuto neanche un piccolissimo segreto.
Continuava a giustificarsi ripetendo che Nick le aveva fatto giurare di
mantenere il segreto e che gli aveva rivelato il luogo del nostro
appuntamento solo ed unicamente per assicurarsi che io avrei gradito.
-Sei sicura che vado bene così?- chiesi accigliata guardando
la mia immagine allo specchio
La sentii sbuffare e si alzò venendomi dietro.
-ti o già detto che sei perfetta-
disse con espressione seria poggiando il mento sulla mia spalla
- e sei sicura di non volermi dire dove mi porterà?- chiesi
ancora speranzosa
- la tua curiosità ti porterà alla paranoia-
rispose alzando gli occhi al cielo
- ma è per il bene della nostra amicizia, non ci sono mai
stati segreti fra noi, perchè rovinare tutto ora?-
- perchè è per una giusta causa e, conoscendo la
puntualità di Nick, lo scoprirai comunque tra pochi minuti-
Tornò a sedersi sul letto mentre io continuavo a guardare
dubbiosa la mia immagine allo specchio.
-sei crudele- dissi con una smorfia
Kate aprii la bocca per ribattere, ma il rumore di un clackson la fece
zittire.
Senza neanche accorgermene dalle mie labbra uscì un
gridolino nervoso mentre mi portavo le mani al viso.
- E' lui!- urlai ancora
Kate, risolutiva, mi prese per un braccio e mi trascinò
verso la
porta mentre io ero completamente in trance. Mi infilò la
borsa
su per il braccio e spalancando la porta mi buttò
letteralmente
fuori la porta.
- tu rimani qui?- chiesi confusa
-certo- disse con un'espressione indignata -non crederai mica che mi
perda il racconto fresco fresco della serata quando tornerai!- e mi
sbattè la porta in faccia
Per un istante rimasi a fissare accigliata la porta chiusa, poi presi
un respiro profondo e mi voltai.
Appoggiato con la schiena ad un Pik up nero, una gamba piegata e le
mani
nelle tasche dei jeans chiari, c'era Nick con un sorriso appena
accennato ad incurvagli le labbra e lo sguardo acceso.
Feci per fare un passo, ma mi bloccai all'istante.
Un pick-up?
Accigliata mi avviai a passo svelto lungo il viale fino ad arrivare
difronte a lui che era rimasto immobile.
-ciao- salutai incerta
- ciao-
- cos'è questo?- feci cenno al grande mezzo nero
Il suo sorriso si distese giusto un pò.
- un pick-up- rispose semplicemente
- ah-ah- dissi annuendo -potrei sapere come mai un pick-up?-
-ci servirà per stasera-
Alzai le sopracciglia e continuai a guardarlo.
- hai intenzione di uccidermi e di seppellire il mio corpo tra le
montagne?-
Si staccò dal pic-up mentre la sua risata cristallinasi
diffondeva nell'aria circostante, facendomi sorridere di consequenza.
Si avviò verso la portiera del passeggero e la aprii
facendomi segno di salire.
- fai troppe domande-
Lo fissai per un istante, poi sospirai salendo ed accomodandomi al mio
posto.
Sorrise divertito e chiuse la portiera prima di fare il giro della
vettura e salire a sua volta, mentre io continuavo a fissarlo
accigliata.
- che c'è?- chiese lui sentendosi osservato
Lo fissai per qualche altro istante, accigliata.
- questa coalizione tra te e Kate mi terrorizza - dissi
E lui scoppiò a ridere lasciandomi beare nel suono della sua
risata per tutto il tragitto.
* * *
Nick
Sorrisi tra me e me distendendo il braccio sinistro sul volante, mentre
col destro impugnavo il cambio.
Lanciai l'ennesima occhiata verso Ronnie.
Il finestrino era leggermente aperto e lasciava entrare un vento legero
che le scompigliava i capelli costringendola più volte a
riavviarseli
distrattamente con una mano.
Quando un pò di quel vento che le scompigliava i capelli mi
porto il suo profumo delicato fui quasi tentato di alzare la mano dal
cambio per
accarezzare la sua pelle che anche nell'oscurità della notte
mi
sembrava invitante.
-allora- cominciò lei portandosi le ginocchia al petto -dove
mi
porti?- disse come se fosse la prima volta che lo chiedesse
- è la sesta volta che me lo chiedi in dieci minuti- sorrisi
- lo so, è la mia tattica- rispose grattandosi la punta del
naso
-tattica?- ripetei curioso
- ti tartasso di domande finchè non ti arrendi e mi rispondi-
- non funzionerà- dissi e lei si voltò a fissarmi
per qualche istante
- l'avevo intuito- sussurrò tornando a guardare avanti a se
Scossi la testa divertito ed imboccai l'autostrada che portava fuori
Los Angeles, mi voltai un istante per osservare una sua eventuale
reazione, ma dopo aver aperto la bocca come a voler dire qualcosa, la
richiuse all'istante scuotendo la testa.
Non era stato affatto semplice decidere dove portare Ronnie quella sera.
Prima di quel pomeriggio non ci avevo mai pensato, ma quando mi ero
ritrovato col telefono in mano pronto per fare la mia prenotazione in
un qulche posto, non avevo idea di cosa fare.
Si fosse trattatto di una ragazza come le altre, non avrei avuto dubi
sulla scelta: ristorante elegante e romantico, passeggiata sulla
spiaggia mano nella mano e chiusura in bellezza con una bottiglia di
champagne sulla collina di hollywhood.
Perfettto, vero?
Poi avevo ripensato a Ronnie, al suo carattere fuori dagli schemi, al
suo anti-conformismo, l'odio pe le cose già viste...e mi ero
trovato nel panico.
Con lei ci voleva inventiva, senza cercare di fare gli sbruffoni con
cose complicate e costosissime.
Con lei ci voleva semplicità e sincerità e le
cose di prima mi sembravano troppo finte e costruite.
Così all'ultimo istante, per fortuna, ero riuscito a fittare
un
vecchio pick-up e tutto l'occorrente per quello che avevo in mente di
fare quella sera.
Volevo che il nostro primo appuntamento fosse stato qualcosa da
ricordare per tutta la vita indipendentemente da come fosse andata a
finire tra noi in futuro, volevo che fosse speciale.
-quest'affare ha una radio?- chiese lei interrompendo i miei pensieri
-cos'hai contro i pick-up?- chiesi accendendo lo stereo, che
effettivamente era un pò vecchiotto
- assolutamente niente-
- non sembra...-
- sh!- mi interruppe lei facendomi un gesto con la mano -adoro questa
canzone- sussurrò alzando il volume ed il suono di un basso
si
diffuse nell'aria.
Stetti qualche istante ad ascoltarare la canzone poi sorrisi,
impossibile non conoscerla.
- Beauty queen of only eighteen she, had some trouble with herself-
cominciai a canticchiare she
will be loved picchiettando con le dita
sullo sterzo.
- ti piace?- chiese lei stringendosi ancora le ginocchia al petto
Sorrisi pensando che proprio qualche giorno prima avevo sentito quella
canzone, e mi era sembrata l'ennesima canzone che mi parlasse di lei.
- mi fa pensare a te- dissi infine -quindi, si, mi piace-
Lei si voltò a guardarmi mentre l'angolo delle labbra si
curvava
in un sorriso, mi voltai e le sorrisi di rimando continuando a cantare.
Gentile ed inaspettato sentii il tocco delle sue dita sul braccio,
mentre scivolavano lasciando una scia fredda come le sue dita.
Con le dita gelate accarezzò il dorso della mia mano ed un
brivido corse lungo la mia schiena facendomi tremare legermente, ma non
era certo un brivido di freddo.
Fece intrecciare le sue dita con le mie ed io le strinsi forte la mano
continuando a fissare la strada difronte e me con un sorriso grande
quanto tutto il mio viso.
Così senza rendercene conto ci ritrovammo ad urlare il
ritornello della canzone, mentre le nostre mani si accarezzavano, i
nostri occhi si cercavano, le nostre guancia arrossivano, ed il vento
ci scompigliava capelli.
Mentre, inconsciamente, stava crescendo il nostro amore.
I
don't mind spending everyday
Out on your corner in the pouring rain
Look for the girl with the broken smile
Ask her if she wants to stay awhile
And she will be loved
She will be loved
(she
will be loved - maroon 5)
*
* *
Ronnie
Smisi di ridere del momento esatto in cui il
motore si spense.
Istintivamente guardai fuori dal finestrino, ma era troppo buio per
vedere qualcosa.
Sentii la portiera sbattere e mi voltai in tempo per vedere Nick fare
il giro del pic-up per poi aprirmi la portiera e tendermi una mano.
Afferrai la mano che mi porgeva e scesi con un balzo, feci qualche
passo verso il nulla e meravigliata mi guardai attorno.
Tutt'attorno a noi c'erano alberi immensi che formavano un piccolo
cerchio deformato tappezzato da un manto di erba che sembrava essere
stata appena tagliata da un giardiniere, gli alberi non lasciavano
passare un filo di luce tra di loro e lo spiazzale in cui ci trovavamo
sembrava essere illuminato da un faro per il contrasto con le tenebre
che ci circondavano.
Sembrava uno scenario costruito e non uno spettacolo della natura
qual'era.
Ero senza parole.
Mi voltai verso Nick che era rimasto qualche metro dietro di me e si
mordicchiava nervosamente il labbro inferiore in attesa di una mia
reazione, ma io continuavo a rimanere iommobile alternando il mio
sguardo tra lui e ciò che ci circondava.
- o mio Dio- dissi poi spalancando gli occhi e guardandolo con finto
terrore -avevo ragione! vuoi uccidermi e seppellire il mio povero
cadavere in questa
terra sperduta!- urlai alzando le mani al cielo
Smise di mordersi il labbro e dopo aver inarcato entrambe le
sopracciglia scoppiò a ridere poggiandosi al pic-up.
Sorrisi anche io e mi avvicinai mettendomi di fianco a lui.
-non mi sembra una cosa tanto romantica per un primo appuntamento-
sorrisi
-ma a te non piacciono le cose romantiche- mi sfidò lui
- No. Sono le cose sdolcinate che non mi piacciono. Le cose romantiche
mi piacciono- sorrisi infilando le mani nelle tasche della mia felpa.
Ora capivo il motivo del mio abigliamento.
- e questa è una cosa sdolcinata o romantica?- disse facendo
cenno allo scenario che ci circondava
Alzai il viso al celo prima di rispondere.
La luce della luna, tonda e pallida quella sera, illuminava il cielo
assieme alle stelle che quella sera sembrava potessi chiaramente
vederle bruciare, il cielo era rovinato solo da quelle due o tre nuvole
che lo occupavano, ma non toglievano niente alla sua bellezza.
-romantica- risposi infine sorridendo
- bene, e devi ancora vedere il resto- disse con voce eccitata
scostandosi dal pic-up
- c'è un resto? - chiesi curiosa mentre lo vedevo avviarsi
verso il retro del mezzo
Con uno scatto agile salto sul pic-up, si diresse verso un baule e lo
aprii inginocchiandosi.
- oh c'erto, l'arma del delitto- dissi con enfasi
Sorrise ed estrasse dal baule un fagotto a quadri, si alzò
ed
allargando le braccia il fagotto si aprii rivelandosi una coperta. La
poggiò delicatamente sul pic-up poi si voltò
verso di me.
-vieni- disse facendomi cenno con la mano
Lo guardai allibita per qualche istante -io non ci salgo su quel coso!-
sbottai
- perchè?- disse lui deluso e subito mi pentii della
violenza nel mio tono
Sospirai.
- perchè non ci so salire- confessai
- ti aiuto io- sorrise e mi porse una mano
Guardai incerta prima lui, poi la mano che mi offriva.
- cosa dovrei fare precisamente?- chiesi imbarazzata della mia goffagine
- prendi la mia mano, poi metti un piede lì- disse
indicandomi una sporgenza - e ci fai leva, non è difficile-
- disse quello che fece cadere la ragazza- risposi con tono grave
Alzò gli occhi al cielo.
-non costringermi a prenderti inbraccio- sorrise
Sospirai e mi arresi afferrandogli la mano.
- sappi che se mi faccio male, ti uccido- minacciai seria mentre
cercavo di sistemare il piede sulla sporgenza
-ok, pronta? 1...2...3!-
Feci leva con la gamba destra sull'pezzo sporgente, ma rimasi con
l'altra gamba a mezz'aria, non sapendo dove dovevo metterla.
Così mi ritrovai con una gamba a mezz'aria e la fottutissima
paura di cadere.
-oddio, aiutami!- urlai stringendogli la mano
Fece una breve risata, poi con il braccio libero circondò i
miei
fiando stringendomi a lui e mi alzò di qualche centimetro
pertandomi accanto a lui, al sicuro.
- Questa tua doppia personalità mi sconvolge-
sghignazzò
mentre allentava la presa sui miei fianchi, ma la sua mano rimaneva
dietro la schiena
-come?- ansimai mentre mi riprendevo dallo shock
-Forte su tante, troppo cose, e poi ti spaventi per niente-
Gli feci una linguaccia e mi allontanai da lui sorridendo.
- Non prenderti gioco della mia goffagine- dissi alzando il mento
- mi perdoni, goffagine- disse facendo un mezzo inchino ed io scossi la
testa divertita
Senza aggiungere altro andò ancora verso il baule e ne
estrasse due cuscini, posizionandoli sulla coperta.
-prego- disse poi facendomi segno di sedere
Presi posto sedendomi a gambe incrociate ed alzai lo sguardo
aspettandomi che anche lui si sedesse accanto a me, invece era di nuovo
con la testa nel baule.
-Cosa fai ancora lì?- chiesi piegando la testa di lato
Non rispose, ma un minuto dopo mi raggiunse con una strana borsa di
plastica e si sedette accanto a me.
-Non intenderai guardare le stelle a stomaco vuoto?- sorrise
Lo guardai dubbiosa ed accennai alla borsa.
- ho preso il tuo piatto preferito- disse aprendo la cerniera
-ma il mio piatto preferito è...-cominciai dubbiosa, ma lui
mi interruppe
- doppio cheesburger, patate e coca- disse estraendo una busta di carta
ed una bottiglia di coca
Lo fissai sorpresa e lui mi sorrise.
Tornai a fissare la busta mentre inspiegabilmente sentii una morsa allo
stomaco e gli occhi mi si riempirono di lacrime.
-qualcosa non va?- sussurrò lui ed io scossi la testa in
segno negativo
-non ti piace, vero?- decretò infine, un velo di rammarico
nella voce
Come poteva pensare una cosa del genere?
Era tutto perfetto, ma per me era strano.
Non ero abituata a ricevere delle attenzioni particolari e lui aveva
pensato davvero a tutto, per me.
-è perfetto- gli sorrisi e parve rilassarsi, ma non del
tutto
-davvero è tutto fantastico- sorrisi ancora e questa volta
parve
rassicurarsi
-bene ora...sto morendo di fame- dissi per smorzare la tensione
-buon appetito, allora- disse prendendo il suo panino
Restammo in silenzio, mentre mangiavamo, ogni tanto buttavamo qualche
frase qua e la.
Quando provai a rifiutare di mangiare le patatine, perchè
stavo
scoppiando, mi costrinse a mangiarle imboccandole una ad una affermando
che "dovevo mangiare tutto", come se fossi una bambina di tre anni.
- basta- dissi mentre cercava di infilarmi l'ennesima patatina in bocca
- vabene- ridacchiò lui
- mi farai diventare un ippopotamo- sbuffai
Ma lui non mi diede retta ed infilando tutte le cose sporche in una
busta le mise in un angolo, poi si spinse indietro fino a toccare con
la schiena la cabina del pic-up.
-vieni qui- disse facendomi segno di andare accanto a lui
Feci come mi diceva e mi misi di fianco a lui fino a che le nostre
spalle non si tozzarono.
Senza dire niente alzò la testa al cielo ed io lo imitai
rimanendo senza parole.
Non avevo mai visto così limpidamente le stelle, erano
talmente
vicine che sembrava di poterle toccare alzando un braccio.
Mi avevbano sempre affascinata, sin da piccola quando passavo le serate
a guardare fuori dalla finestra, ed ogni volta che vedevo una stella
cadente desideravo che i miei genitori stessero un pò di
tempo
con me.
Ma questo desiderio non si avverò mai.
- come hai scoperto questo posto?- sussurrai come se una parola detta
un pò più forte potesse far sparire tutto
- segreto- sussurrò lui di rimando
-scommetto che ci porti tutte le tue conquiste- scherzai
- oh, certo. Le mie numerose conquiste-
Abbassai per un'istante lo sguardo per guardare il suo viso.
Sarà stata la luce della luna, delle stelle, sarà
stato
l'ambiente che ci circondava, ma era più bello del solito
quella
sera.
I ricci che risplendevano alla luce gli incorniciavano il viso
delicato, la pelle sembrava di porcellana e gli occhi, erano illuminati
dalla luce delle stelle, o forse erano loro che illuminavano le stelle,
le labbra rosse erano socchiuse e la linea del mento era dolce e
lasciava spazio al collo liscio.
Mentre lo guardavo non potei fare ammeno di chiedermi per l'ennesima
volta come uno come lui potesse essere interessato a me.
Guardai lui, poi di nuovo le stelle.
- quante ragazze hai avuto?- dissi tutto d'un fiato
Sott'occhio lo vidi voltarsi verso di me, ma il mio viso guardava in
alto, verso il cielo dove qualche nuvola di troppo si stava facendo
spazio.
- Una- rispose secco, poi continuò - ho avuto altre storie,
ma
di poco conto e poche. Ho avuto una sola storia importante, del tipo
che condividevamo tutto, interessi, amici...ma è stato tanto
tempo fa- rispose tornando a guardare le stelle
Mi morsi il labbro inferiore cercando di trattenere la domanda che
stavo per fargli ed ora la tenevo sulla punta della lingua ma, avevo
paura della sua risposta.
Presi coraggio e parlai.
-ci pensi ancora?- chiesi cercando di moderare la voce mentre i battiti
del mio cuore cominciavano ad aumentare
-no- rispose veloce e senza alcun dubbio
Rimasi in silenzio, mentre sentivo il cuore cercare un battito
regolare, ma lui dovette interpretare il mio silenzio per qualcosa di
diverso e si voltò verso di me, mentre io continuavo a
guardare
su per non mostrargli il mio volto arrossato.
Alzò un braccio e veloce lo passò dietro le mie
spalle torandomi verso di lui.
- se così non fosse non sarei qui con te ora, non credi?-
sussurrò mentre un brivido correva lungo la mia schiena
Ebbi solo la forza di annuire, mentre sentivo il suo profumo dolce
invadermi le narici, il che mi mandava completamente in tilt.
Sorrise e mi strinse di più a se, mentre poggiava la guancia
sulla mia testa ed il mio cuore perse un battito.
-ora posso farti io una domanda?- chiese con voce bassa
Annuì ancora in segno d'assenso.
-tu mi odiavi- disse, ma non era una domanda -cosa ti ha spinto a
cambiare idea su di me?- chiese
Prima di rispondere ripensai ai mesi precedenti, cercando di trovare
l'attimo preciso dove mi ero accorta che mi piaceva, per capire quale
fosse stato il gesto o l'attegiamento che mi aveva fatto cambiare idea,
ma mi resi conto che non era stato un momento o un gesto, era lui.
Era lui che mostrandomi se stesso mi aveva fatto cambiare idea, con la
sua gentilezza, semplicità e pasienza, era stato ingrado di
far
battere il cuore persino ad una come me, che quasi il cuore lo aveva di
pietra.
- Non è stata una cosa in particolare- cominciai cercando di
tradurre i miei pensieri in parole - mostrandomi per quello che sei, mi
hai fatto capire che sei una persona straordinaria, ma vedi sono
rimasta delusa così tante volte dalle persone che non
credevo
esistessero più persone come te- spiegai mentre le guancia
mi
andavano in fiamme -tutt'ora non ti nascondo che ho il timore che tu
possa sparire da un momento all'altro- confessai dando addio al mio
ultimo bricioli di pudore
Lui restò in silenzio riflettendo sulle mie parole, quando
il
silenzio si prolungò troppo ebbi paura di aver detto
qualcosa di
sbagliato.
-insomma, io non sono brava con le parole, quindi capisco che il mio
discorso può sembrarti incomprensibile, ma io credo che...-
La sua risata cristallina mi interruppe ed io mi accigliai.
- sei bellissima quando sei in imbarasso- sussurro tra i miei capelli
mentre mi stringeva di più a se ed il mio cuore partiva
ormai a
mille.
-cretino- sussurrai sorridendo contro la sua spalla
Alzai lo sguardo e con delusione notai che il cielo si era coperto
quasi del tutto.
- forse è meglio andare prima che inizi a piovere- dissi
cercando di alzarmi, ma lui mi trattenne accanto a se
- solo un altro pò- disse mentre mi stringeva
Sorrisi riscaldata dalla sua stretta e mi sistemai meglio poggiandomi
sul suo petto.
Chiusi gli occhi e ringrazia inconsciamente chiunque avesse mandato
Nick nella mia vita.
I
want you to know
With everything, I won’t let this go
These words are my heart and soul
And I’ll hold on to this moment you know
As I bleed my heart out to show
And I won’t let go
( with
me - sum 41)
*
* *
Nick
Ispirai ancora l'odore dei suoi capelli e
rabbrividì sentendo il calore del suo corpo che stringeva il
mio.
Un senso di pace e spensieratezza si era impossessato del mio animo,
era tutto perfetto.
Solo una cosa avrebbe potuto rovinare quel momento magico.
-piove- sussurrò lei staccandosi da me e portando il viso al
cielo
La imitai e subito una goccia cadde sul mio naso.
-Andiamo- dissi alzandomi di mala voglia mentre le goccie continuavano
ed essere sempre più frequenti.
Ronnie si alzò in silenzio e mi seguì.
- ed ora come faccio a scendere da questo coso?- chiese guardandosi
attorno smarrita
Scesi dal pic-up con un balzo e poi mi voltai verso di lei che mi
guardava con una smorfia.
- la tua agilità è da voltastomaco- disse con
finta aria disgustata
- vieni- dissi aprendo le braccia e facendole segno di scendere
- cosa?- rispose spalancando gli occhi -non vorrai che mi butti, vero?-
-ammeno che tu non sappia saltare senza romperti entrambe le gambe...-
la sfidai con un sorriso
Sbuffò mentre la pioggia aumentava cominciando a bagnarle i
capelli.
- e vabene- disse accovacciandosi e lentamente si fece scivolare verso
di me che abilmente la presi tra le braccia
- non era così difficile, no?- sussurrai mentre con uno
strattone avvicinai il suo viso al mio
Quella sera era stupenda e non finivo mai di meravigliarmi della sua
bellezza.
Anche vestita di semplici jeans e t-shirt era uno spettacolo, con le
gambe lunghe e magre, i capelli neri che le ricadevano lungo la vita
disegnandone le forme, i lineamenti delicati ed infine la cosa che
più amavo di lei, i suoi occhi, così grandi ed
espressivi
che sarei potuto stare per ore a guardarli.
- mi metti giù o restiamo qui a farci la doccia?- chiese lei
più divertita che arrabbiata
Mi riscossi, accorgendomi solo in quel istante di essere bagnato
fradicio, e la poggiai a terra.
Mi sorrise e fece per avviarsi verso la cabina del pic-up.
La vidi allontanarsi da me lasciandomi a mani vuote.
Questa pioggia non ci voleva proprio!
Volevo restare ancora con lei, volevo sapere altre mille cose, volevo
sentirla mentre inconsapevolmente mi apriva il suo cuore, in un modo
così impacciato e dolce, e volevo dirle tutto, troppo.
Non potevo permettere alla pioggia di rovinare per metà la
mia serata.
-Aspetta- ansimai mentre un idea mi balzava alla mente
Si voltò verso di me e mi fissò accigliata mentre
la sorpassavo aprendo la portiera del pic-up.
- che fai?- sbuffò lei mentre la pioggia continuava a
scorrere tra i suoi capelli.
Non risposi ed allungai una mano verso lo stereo, inserii il CD che
portavo sempre con me, e misi la traccia numero 3, alzai il volume
così che la musica arrivasse fino all'esterno ed
uscì
fuori mentre le prime note di "true colors" si espandevano nell'aria.
Ronnie mi guardò dubbiosa mentre lentamente mi avvicinavo a
lei.
- prima di chiudere la serata- cominciai sorridendole -ti andrebbe di
ballare con me?- chiesi porgendole una mano
Rimase a guardarmi senza muovere un muscolo, come se fossi un Kamikaze.
Feci un passo verso di lei.
-ti sei accorto che sta diluviando, vero?- chiese sarcastica
- e allora?- sorrisi facendo un altro passo, arrivando ad un centimetro
da lei
Mi guardò per un altro istante, poi scosse la testa
sorridendo.
-mi arrendo- disse infine
Le posai le mani sul fondo della schiena toccando la maglietta bagnata
e salì su accarezazandola dolcemente, fino ad arrivare alle
braccia, che afferrai delicatamente portandole entrambe dietro il mio
collo, poi tornai con le mani sui suoi fianchi dove ora la pelle era
leggermente scoperta e cominciammo a dondolarci a tempo di musica.
Con le dita accarezzai la pelle bagnata della sua schiena e la sentii
rabbrividire sotto il mio tocco, mentre si stringeva di più
a me.
Avvicinai il mio viso al suo, cercando la sua pelle. e poggia la mia
guancia sulla sua facendole una legera carezza.
Strinse più forte le mani attorno alle mie spalle e
poggiò la testa nell'incavo del mio collo mentre io le
poggiavo
un legero bacio sui capelli e la pioggia continuava a scendere
indisturbata.
Mentre la pioggia ci bagnava, sentivo il calore del suo corpo che
riscaldava il mio cuore ed il suo alito caldo sul mio collo mi resi
conto che non avrei più potuto fare a meno di lei.
Sarei stato pronto a lasciare tutto per lei, tutto.
Staccai le mani dai suoi fianchi per raggiungere il suo viso, che
accarezzai con estrema lentezza, poi fissai il mio sguardo nel suo.
Avrei voluto dirle tante cose e farle tante promesse in quel momento,
ma rimasi totalmente incantato dai suoi occhi, come sempre.
Così rimasi immobile a cercare nei suoi occhi, a cercare di
capire cosa ci fosse dietro, cosa volesse lei in quel momento.
Io, in quel momento, sentivo dentro di me il bisogno impellente di
sentire di nuovo le sue labbra sulle mie, di sentire il loro calore, la
loro morbidezza, ma sopratutto sentivo il bisogno di sentire che lei mi
voleva.
Avvicinai il mio viso al suo, ma arrivato a pochi centimetri lei si
tirò legermente indietro, ma le sue mani rimanevano dietro
il
mio collo.
- non bacio al primo appuntamento- sussurrò sorridendo
Sorrisi di rimando e mi avvicinai ancora - non potresti fare un
eccezione per questa volta?- la pregai
Si fece seria ed il suo sguardo per un attimo si posò sulle
mie labbra, poi tornò ai miei occhi.
-solo per questa volta- sussurrò pogiando le sue labbra
sulle mie
La strinsi più forte a me e per la terza volta mi sentii
così bene, da dovermi trattenere dall'urlare di gioia.
Era mia, era mia ora, ed io mi sentivo l'essere più
fortunato sulla faccia della terra.
Sorrisi e piggiai la testa nell'incavo del suo collo, portando poi le
labbra al suo orecchio per sussurrarle le parole di quella canzone che,
ora, sembrava essere stata scritta per lei.
But
I see your true colors
shining
through
I
see your true colors
and
that's why I love you
so
don't be afraid to let them show
your
true colors
true
colors are beautiful
like a rainbow
( true
colors - Cyndi Lauper)
* * *
Ebbene
si! sono ancora viva xD
Vi chiedo umilmente perdono, lo so, sono in mega ritardo, ma Dio Santo,
questa scuola mi sta uccidendo! E siamo solo ad Ottobre!
Vi chiedo di essere pazienti, perchè sto al 5° anno
ed i
professori hanno deciso di partire a razzo e se voglio stargli dietro,
purtroppo, non ho tanto tempo per scrivere.
Spero mi sia fatta perdonare con questo capitlo lunghissimo, spero non
vi siate addormentate dopo il decimo righo xD
Than, volevo dire due cose.
1. mi scuso per gli eventuali orrori grammaticali, ma sono davvero di
corsa e non so come sia riuscita a finire di scrivere il capitolo,
figurarsi rilegerlo attentamente e correggerlo. So, I'm sorry!
2. In questi giorni ho notato che alcune persone hanno tolto la storia
tra le seguite e le preferite, vi prego solo di una cosa, nel caso
legendo la storia o qualche capitolo vi venga l'irrefrenabile voglia di
cancellarla, bruciarla e non volerla vedere mai più ( vi
capisco
benissimo), potreste prima scrivermi una piccola motivazione? Serve a
me, per capire i miei errori ecc. Grazie!
In the end, come ho detto prima non ho un minuto di tempo, quindi non
ce la faccio a ringraziarvi una per una e mi dispiace davvero tanto!
prometto che nel prossimo capitolo vi ringrazio !
Sappiate comunque che vi amo
<3, dalla prima all'ultima!
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Capitolo 26 *** and I Love You ***
And
I
Love You
Ronnie
-ci fissano tutti-
sussurrai mentre attraversavo il parcheggio della scuola, diretta alla
mia macchina.
Erano quattro anni che frequentavo quella scuola, ormai ci conoscevamo
un pò tutti, ma quella mattina mi fissavano come se fossi un
essere spaventoso proveniente da chissà quale pianeta, sceso
sulla terra per strappargli il cuore e succhiarglielo.
Il motivo di tutto ciò, lo sapevo bene, era la mano di Nick
che
stringeva la mia ed il sorriso compiaciuto con cui accompagnava quel
gesto.
Feci per ritirare la mano, a disagio da tutti quegli sguardi
indiscreti, ma lui me la strinse ancora più forte voltandosi
di
poco verso di me.
- che ti importa?- sorrise
- niente, ma mi sento a disagio- sussurrai avvicinandomi di poco a lui
- Ronnie, mi sa che dovrai abituarti a sguardi indiscreti- rispose con
un'espressione apprensiva
Non aveva tutti i torti.
Era chiaro che stare assieme a lui significasse non avere
più alcuna privacy.
Mi voltai verso Nick che sorrideva sereno mentre mi stringeva la mano,
come per mostrare a tutti quanto fosse felice di stare con me.
Si, ne valeva la pena.
-eccovi qui! vi ho cercato ovunque!- urlò una voce isterica
dietro di noi facedomi sobbalzare
-Kate! mi hai fatto prendere un colpo!- rimproverai la mia amica mentre
la fissavo sconcertata
Negli ultimi giorni Kate era alquanto...intrattabile, comprensibile dal
momento in cui due giorni dopo ci sarebbe stata la sua
sfilata.
Essendo abituata alla parte scherzosa e sorridente di lei
però, ora ero
alquanto terrorizzata dalla Kate che mi si parava davanti, con i
capelli legati in una coda disordinata, gli occhi rossi per la
stanchezza e l'espressione distrutta.
Kate si passò stancamente una mano sul volto e
sospirò.
- va tutto bene?- chiese Nick staccando la sua mano dalla mia e
poggiandola sulla spalla di Kate
- si - sorrise lei stancamente -solo che sono distrutta, non vedo l'ora
che arrivi quel maledettissimo giorno-
- ma hai già finito tutti gli abiti, cosa ti preoccupa?-
chiesi apprensiva
- ho paura di aver sbagliato qualcosa, o di poter ancora migliorare
delle cose, non so, ho paura di deludere le aspettative di Perrine-
Guardai gli occhi spenti di Kate e mi si strinse il cuore.
In quei giorni ero stata un pò distante, con tutti i
cambiamenti
che erano avvenuti, ed ora guardando Kate mi sentivo terribilmente in
colpa.
Dovevo fare qualcosa.
- ok, ti ci vuole una pausa- esordii facendo un passo verso di lei -ora
recuperiamo Jamie e Lex e ci dedichiamo ad un bel pomerigio tra amiche.
Domani poi ti aiuteremo a controllare i vestiti per assicurarci che
è tutto ok, ora devi staccare la spina-
- Non lo so, ho ancora tanto lavoro da fare...- cominciò lei
- mi spiace ma non c'è l'opzione di poter rifiutare- risposi
sicura prendendola sotto braccio
Mi voltai verso Nick per salutarlo, ma lui mi precedette.
- Non voglio rovinare il tuo piano perfetto- cominciò -ma
vorrei
solo ricordarti che avevi promesso a Kevin e Joe di venire da noi
stasera, nel caso tu voglia disdire ti invito a farlo di persona dato
che non voglio sorbirmi le loro lamentele- sorrise
Questa non ci voleva.
Una settimana prima avevo promesso a Kevin e Joe che sarei stata con
loro quella sera, ovviamente Kate era al primo posto in ordine di
importanza, ma sapevo già che me l'avrebbero fatta pagare,
senza
contare i continui commenti di Kevin sulla mia poca
affidabilità
e le lamentele di Joe riguardo al mio non saper mantenere le promesse.
Sbuffai.
Al momeno avevo qualcosa di più importante di cui occuparmi.
- non importa Ronnie, possiamo fare un altro giorno- sorrise Kate,
stanca e questo mi convinse ancora di più a restare con lei
- non dire stupidate! Sono sicura che Kevin e Joe capiranno- dissi
più o meno certa lanciando un occhiata a Nick
- beh, potresti venire anche tu da me stasera- sorrise verso Kate -oh,
ovviamente sono invitate anche Jam e Lex se vogliono- aggiunse poi
Sorrisi riconoscente a Nick, poi mi voltai speranzosa verso Kate che
però non mi sembrava molto convinta.
- non so...- cominciò infatti lei
- I miei genitori non ci saranno se è questo che ti
preoccupa-
la interruppe Nick -andranno ad assistere alla recita di autunno di
Frankie, poi andranno a cena fuori-
- dai, sarà divertente- cercai di convincerla spintonandola
leggermente con una spalla.
Guardò dubbiosa prima me, poi Nick, ed in fine si arrese con
un sorriso.
- Va bene, grazie Nick-
- di cosa?- sorrise lui
Gli lanciai uno sguardo di eterna gratitudine e lui mi
strizzò l'occhio in risposta.
-andiamo a cercare le altre ora- dissi rivolta a Kate, poi mi voltai
verso Nick
-a dopo?- sussurrai con uno sguardo di scuse, dispiaciuta di doverlo
lasciare così all'improvviso.
-certo- sorrise mentre si avvicinava per lasciarmi un bacio
leggero sulla tempia
Lo fissai negli occhi mentre si scostava, sorridendo per la dolcezza di
quel gesto.
-a dopo- salutò in fine facendo un cenno a Kate
Si voltò e rimasi lì incantata a studiare la sua
figura
che si allontanava, dalle gambe lunghe che si muovevano leggere, alla
schiena larga e muscolosa che lasciava spazio alla linea del collo
dritta e liscia.
Ancora non ci potevo credere che fosse mio.
-Stai per sbavare- sentii la voce sarcastica di Kate che mi fece
svegliare dal mio sogno ad occhi aperti
Sospirai e mi voltai verso di lei prendendola sotto braccio e
stringendolo.
- è tutto così strano- dissi
mentre ci avviavamo verso la macchina
-strano?- chiese accigliata
- si, è strano sentirsi così- cercai di spiegarmi
meglio
-sai che i miei rapporti con l'altro sesso non sono mai stati
grandiosi, insomma il massimo che un ragazzo aveva mai fatto per me
prima era
portarmi in un bar dove servissero birra in bicchieri di vetro- scossi
la testa al ricordo, mentre lei annuiva, poi sorrisi
-lui invece...lo vedi- dissi alzando le spalle -mi fa sentire
importante, ed è così strano sentirsi speciale
per
qualcuno- conclusi
-conoscendo Nick, ti ci abbituerai presto a questo- sorrise
Ci scambiammo uno sguardo pieno di significato ed abbassai gli occhi
sorridendo tra me e me.
Nessuno mai mi aveva fatto sentire iportante, a partire dai miei
genitori che mi avevano sempre screditato, così col passare
degli anni mi ero convinta di essere una nullità.
Poi improvvisamente è entrato nella mia vita Nick, che ogni
volta mi guardava come se fossi...speciale,
e mi faceva sentire davvero
così.
-ah, l'amour-
sorrise Kate scuotendo la testa divertita
It's like a dream
Although I'm not asleep
And I never want to wake up
Don't lose it (don't lose it)
Don't leave it (don't leave it)
( Breathless
- the Corrs)
* * *
Nick
Aprii la doccia e feci scorrere l'acqua sul mio corpo lasciando che lo
riscaldasse.
Era da un bel pò che non correvo, ma quel pomeriggio avevo
approfittato dell'assenza di Ronnie per una bella corsetta di un'ora.
Ronnie.
Sorrisi al suo pensiero, come accadeva inevitabilmene ogni volta.
Ronnie aveva riempito tutti i vuoti della mia vita con il suo sorriso,
i suoi sguardi, il suo calore.
Erano passati appena tre giorni dal nostro appuntamento, ma sembravano
essere passati anni, come se la conoscessi da sempre, come se avessi
sempre saputo che stavo cercando lei.
Sorrisi e chiusi l'acqua avvolgendomi nell'accappatoio, uscendo dal
bagno per dirigermi verso la mia stanza.
Entrai e trovai Kevin steso sul mio letto che dormiva placidamente.
Lentamente mi avvicinai, presi un bel respiro, ed urlai.
- nella tua stanza non c'è il letto?- ottenni l'effetto
sperato e
sorrisi soddisfatto mentre Kein saltava dal letto per poi cadere a
terra con un tonfo.
-ahi!-
sentii il suo urlo mentre si rialzava
-ti sembra il modo?- chiese retorico mentre si massaggiava il
fondoschiena
- perchè dormi sul mio letto?- chiesi di rimando
-dovevo dirti una cosa e mentre ti aspettavo mi sono addormentato!- si
difese lui -credevo che Ronnie ti avesse addolcito, invece mi sa che ti
ha contagiato- sbuffò accigliato sedendosi sul letto
Preferii ignorarlo e mi aviai verso l'armadio per vestirmi, di
lì a poco sarebbero arrivate.
-Cosa dovevi dirmi?- chiesi distratto; Ero indeciso tra una t-shirt blu
ed una verde
-oh già, ecco non è proprio una bella notizia...-
sussurrò Kevin
- ah-ah- annuì poco interessato;
Meglio la blu.
- non ti arrabiare-
-ok- risposi senza neanche ascoltarlo;
Tra poco sarebbe arrivata Ronnie
e non riuscivo a pensare ad altro, nonostante l'avessi vista poche ore
prima, ero talmente impaziente di vederla che nessuna notizia mi
avrebbe scioccato.
-verrà anche Carrie stasera- sbottò Kevin tutto
d'un fiato
Mi bloccai con i jeans a mezz'aria ed un'espressione terrorizzata sul
volto.
- cosa?- chiesi sperando di aver sentito male
- mi dispiace Nick, è la sua ultima sera qui e lo sai come
sono
i genitori di Danielle...l'hanno costretta a portarsela dietro-
Chiusi gli occhi ripensando a Carrie e mi venne voglia di sbattere la
testa contro il muro, poi ripensai a Ronnie e nella mia mente, chiaro e
nitido, prese vita il momento esatto in cui mi sarebbe saltata al collo
per uccidermi.
Improvvisamente un idea mi attraversò la mente e mi voltai
verso Kevin mentre un ghigno si formava sul mio volto.
-Ronnie non lo sa- cominciai alzando un sopracciglio
-lo so, mi dispiace...- cominciò lui, ma io lo interruppi
con un gesto della mano
-non importa- dissi sorridendo maleficamente
-come?- rispose lui meravigliato
- non importa...- ripetei lentamente lasciando la frase a mezz'aria e
vidi Kevin rilassarsi visibilmente; Era ora del colpo di grazia.
-...perchè glielo dirai tu- conclusi malefico mentre mi
voltavo
verso il mio armadio e Kevin mi lanciava uno sguardo terrorizzato
-oh, andiamo Nick, non puoi farmi questo- mi pregò lui
- si che posso- risposi mentre mi vestivo
Il campanello suonò e Kev balzò dal letto con un
espressione indescrivibile sul volto.
- apri tu?- sorrisi sarcastico mentre sul suo volto potevo ammirare
tutte le sfumature del rosso presenti in natura.
-potresti ripetere, per favore?-
Sorrisi sentendo quelle parole dette da Ronnie e vedendo Kevin che
continuava a muoversi sul divano come se questo fosse ricoperto di
spine.
Alla fine io e Joe eravamo andati in aiuto a Kevin, anche se non si
poteva chiamare aiuto il nostro star seduti sul divano deridendolo.
- ecco, stasera...- deglittì a fatica lui -stasera
verrà anche Carrie-
Kate, che era arrivata assieme a Ronnie e che non ci stava capendo un
granchè, si voltò verso Joe che sedeva alla sua
sinistra.
-Carrie
sarebbe la tipa bionda che era con voi al Deux?- sussurrò
accigliata mentre Joe annuiva sorridendo
Tornai a posare il mio sguardo su Ronnie mentre lei continuava a
fissare accigliata Kevin, attendendo una sua reazione.
Ero pronto a scappare.
Il suo sguardo si spostò lentamente su di me, mi
studiò
per qualche istante, e Dio solo sa cosa le passava per la mente in quel
momento.
Mi guardai velocemente in giro.
Kevin sembrava essere vittima di attacchi di incontinenza, continuava a
muoversi irrequieto sul divano;
Joe sedeva sul bracciolo del divano, a gambe aperte, pronto alla fuga;
Persino Kete si era raggomitolata accanto a Joe, scostandosi dall'amica;
Io le stavo difronte pronto a fermarla nel caso, saggiamente, prendesse
la decisione di far fuori Kevin;
Ronnie si mosse aprendo di poco la bocca, ed impercettibilmente tutti
ci movemmo pronti ad una delle sue migliori sfuriate;
A sorpresa però dalla sua bocca non uscì niente
se non un
sospiro rassegnato, mentre le sue spalle si alzarono ed abbassarono per
accompagnare quel gesto.
- okkay- disse semplicemente abbassando lo sguardo e facendo
un'espressione degna di Madre Teresa di Calcutta.
Per poco gli occhi non mi uscivano dalle orbite e non mi si slogava la
mascella.
- okkay?- ripetei allibito
Lei mi guardò accigliata piegando la testa di lato, come se
non capisse il perchè della mia meraviglia.
- beh, povera Danielle, è costretta a portarsela dietro,
cosa
possiamo farci? Tanto è l'ultima sera che è qui,
giusto?-
sorrise a Kevin che annuì con lentezza misurata; Non si era
ancora ripreso dallo shock.
-visto- sorrise alzando le spalle
Un silenzio anormale scese nella stanza, nessuno ci aveva capito niente;
-TU!- urlò improvvisamente Kate indicandomi e facendomi
sobbalzare
Mi portai una mano al petto indietreggiando; Cosa avevo fatto?
- cosa hai fatto alla mia amica?!- trillo avvicinandosi poi a Ronnie
con sguardo languido
- diciotto anni ci ho messo per farla diventare intrattabile, acida ed
aggressiva- disse mentre le accarezzava la testa come se fosse il suo
gatto -poi arrivi tu, ed in quattro mesi me la fai diventare uno
zuccherino! Povero amore mio- continuò mentre Ronnie la
guardava
accigliata
- ma quale zuccherino!- sbottò la mora scrollandosi l'amica
di dosso
- oh, stai guarendo- disse unendo le mani teatralmente mentre noi
sorridevamo divertiti
Ronnie alzò gli occhi al cielo poi si rivolse a noi.
- scusatela, l'acqua ossigenata le ha dato al cervello; Tipico problema
delle bionde- sorrise malefica verso l'amica
-oh oh, così mi piaci! Ma so che puoi fare di meglio-
rispose a tono Kate spintonandola leggermente
- beh- si intromise Kevin interrompendole -visto che è tutto
a
posto, io andrei a farmi una doccia- disse alzandosi e congedandosi con
un saluto
Così in salotto eravamo rimasti noi quattro che non sapevamo
cosa fare mentre aspettavamo Danielle e Carrie.
Lanciai uno sguardo a Ronnie, che era intenta a studiare le punte dei
suoi capelli, ancora sorpreso per la sua reaazione che non mi sarei mai
immaginato; Dovevo indagare.
-cosa vi va di fare?- chiese Joe rivolto alle ragazze
-quanto tempo abbiamo?- chiese distratta Ronnie
- conoscendo i ritardi di Carrie, una mezz'ora buona; A meno che oggi
non abbia particolarmente voglio di vedere Nick- mi provocò
lanciandomi un'occhiata
-molto divertente- risposi per niente divertito e lanciando un'occhiata
a Ronnie che continuava a tenere lo sguardo basso.
- ho un idea!- saltò improvvisamente Kate -che ne dite di
guardare una puntata di Will&Grace? Tra poco inizia-
Gli occhi di Joe si illuminarono ed un sorriso si formò sul
suo viso.
- fantastico! E' il mio telefilm preferito- disse entusiasta sorridendo
alla bionda
- anche il mio! oh adoro Karen- disse con aria sognante e Ronnie
alzò gli occhi al cielo
- beh mentre voi vi divertite a guardare la tv...- dissi lanciando poi
uno sguardo a Ronnie -che ne dici di prendere un pò d'aria?-
Mi guardò per un istante poi annuì sorridendo.
Mi alzai e le porsi la mano che afferrò alzandosi a sua
volta e ci avviammo verso il giardino.
-oh, come sono carini- sussurrò Kate
-ti ho sentito- disse con voce bassa e minacciosa Ronnie prima di
uscire dalla stanza.
Sorrisi e guardai difronte a me il sole che stava tramontando rendendo
il cielo di un arancione così intenso da far quasi male alla
vista.
Con Ronnie accanto mi avviai in silenzio verso un punto indefinito del
giardino, allontanandomi sempre di più dalla casa.
Il suo comportamento di prima mi aveva insospenttito alquanto;
Conoscevo la parte di lei dura ed aggressiva e non mi sarei mai
aspettato una reazione del genere.
Ero troppo curioso per aspettare oltre.
- e così Carrie non è un problema?- buttai
lì con nonchalance
La vidi alzare gli occhi al cielo prima di rispondere.
-no- rispose semplicemente
La guardai ancora una volta, mentre continuava a camminare con
l'espressione rilassata.
-non è da te- continuai accigliato
-
verrà qui in ogni caso, non posso certo impedirlo, quindi
perchè prendersela?!- rispose alzando le spalle
Era così strano!
Non sapevo perchè ma sentivo il bisogno di andare a fondo,
come se ci fosse qualcos'altro che volessi sapere.
- non ti da fastidio neanche un pò?- sussurrai incerto
Si fermò di scatto, facendo fermare di consequenza anche me.
Alzò un sopracciglio e sorrise sarcastica, mentre sul suo
viso si formava un espressione furba.
- ecco qual'è il punto- disse mentre il suo sorriso si
allargava
Continuai a guardarla accigliato.
-vuoi sapere se sono gelosa- sghignazzò facendo un passo
verso di me
-che? n-no, io non...- balbettai diventando rosso in viso
Ecco cosa mi aveva colpito dall'inizio; Mi feriva il fatto che lei non
avesse battuto ciglio perchè l'avevo preso come un gesto di
disinteresse nei miei confronti.
Insomma, lei sapeva che Carrie era interessata a me, perchè
non aveva reagito in alcun modo?
-oh si- disse facendo un altro passo annullando del tutto la distanza
tra i nostri corpi -vuoi sapere se mi da fastidio il fatto che Carrie
è interessata a te- sghignazzò ancora mentre il
mio
imbarazzo cresceva a dismisura
- non è cos', i-io...- il mio balbettare fu interrotto dalla
sua risata cristallina
Mi buttò le braccia al collo e gettò la testa
all'indietro mentre dalle sua labbra usciva una risata fresca e gioiosa.
Mi trovai a sorridere di rimando mentre le mie mani si posavano sui
suoi fianchi.
Alzò la testa di scatto fissandomi negli occhi per qualche
istante, poi con un gesto veloce mi strinse forte a se, ed io sentii la
testa girare così velocemente che per poco non caddi; era
una
sensazione indescrivibile sentire il calore del suo corpo sul mio.
Allentò di poco la sua stretta, quando bastava per guardarmi
negli occhi.
-come potrei non essere gelosa di te?- sussurrò mentre con
un
dito tracciò una linea retta dal mio orecchio alla base del
collo; Chiusi gli occhi per assaporare quel momento e lei
aspettò che li riaprissi per continuare.
- ma ti conosco bene, e so che Carrie non è affatto una
tentazione per te- sorrise ed io rimasi immobile, incantato
dall'intensità dei suoi occhi
-nel caso poi, lei decidesse di essere troppo...intraprendente,
allora avrà il piacere di conoscere il mio lato migliore-
Sorrisi e la strinsi di più a me accarezzandole la schiena.
- ora si che ti riconosco- sussurrai per poi posarle un bacio leggero
sulla punta del naso
Sorrise e si staccò da me lasciandomi a mani vuote e con una
smorfia sul viso.
-ehi torna qui!- le ordinai gentilmente, ma lei sorrise fingendo di
ignorarmi
- allora- cominciò mentre cercava di allontanarsi da me
-quando
hai intensione di farmi salire sulla tua casa sull'albero?- sorrise
- non credo tu sia ancora pronta- sorrisi facendo un passo verso di lei
- ma come?- chiese accigliata -cosa devo fare per salire su quella
cosa?-
-inanzi tutto non chiamarla cosa-
dissi fintamente offeso e lei sorrise
-poi, non so, devo pensarci; Ma se venissi qui sarebbe un inizio- dissi
facendole cenno di avvicinarsi
-i ricatti non mi sono mai piaciuti- sorrise facendo cenno di girarsi
ed andare via, ma io fui più veloce e l'afferrai per un
polso
tirandola a me.
Sorrisi quando sentii i nostri petti scontrarsi, portai lentamente una
mano al suo viso accarezzandone il profilo, beandomi della morbidezza
della sua pelle e continuando a studiare quegli occhi in cui leggevo lo
stesso desiderio che avevo io di stringerla;
Abbassò lo sguardo fissandolo sulle mie labbra, invitandomi
a
porre fine a quell'attesa insopportabile; Sorrisi ed avvicinai il mio
viso al suo chiudendo gli occhi per riuscire a percepire meglio l'odore
della sua pelle, chiusi gli occhi ed immaginai la sensazione delle sue
labbra sulle mie.
Mi avvicinai ancora in cerca quel contatto tanto atteso...
- ehilà! Carrie è arrivata!- urlò una
voce stridula facendoci sobbalzare entrambi
Al solito!
Sbuffai allontanandomi di malavoglia da Ronnie che mi sorrise
dispiaciuta, poi lanciò uno sguardo infuocato verso la casa.
-cominciamo bene- borbottò prima di prendere un respiro
profondo ed avviarsi con me verso la casa
Non so per quale motivo, ma prevedevo che i buoni propositi di Ronnie
di restare calma sarebbero stati vani quella sera.
* * *
Ronnie
Dio mio, fa che si strozzi.
Era
questo il mio pensiero costante da quando avevo sentito la voce
stridula di quell'essere.
Dubitavo
che al mondo esistesse un essere vivente più snervante di
Carrie.
Avevamo appena finito di mangiare, e per tutto il tempo l'avevo fissata
sperando che qualcosa gli andasse di traverso, purtroppo questo non
accadde, quindi fummo costretti a fingere di sentire i suoi monologhi
su quanto fosse calda Los Angeles, quanto il clima non favorisse il
mantenimento dei suoi capelli, ecc, ecc, ecc.
Ora eravamo tutti in sala da pranzo ed ognuno proponeva cosa fare.
-che ne dite di un film?- propose Nick, ma Danielle scosse la testa
- tra un ora dobbiamo tornare a casa, non abbiamo il tempo-
spiegò
-un gioco?- propose Kate
-tipo?- chiese accigliato Nick
- che ne dite di obbligo
o verità?- saltò su Carrie
Alzai gli occhi al cielo, seguita dal resto dei presenti;
Qualunque cosa pur di farla stare calma.
Così ci eravamo trovati tutti in cerchio, tutti
più o meno onnoiati, mentre una Carrie eccitata dettava le
regole.
- bene, iniziamo in ordine decrescente, quindi il primo sarà
Kevin, poi Joe e così via, io sarò l'ultima.
Tutto
chiaro?- chiese sorridente mentre un mugolio di assenso si
alzò
Il gioco ebbe inizio e tranquillamente tutti fecero le loro domande,
più o meno stupide.
Quando arrivò il turnò di Nick io scelsi "obbligo" e, con
mio grande imbarazzo, mi obbligò a baciarlo.
Quando mi sporsi verso di lui per posargli un casto bacio sulle labbra
si alzò un "uuuh"
generale, mentre Kate e Danielle mi guardavano
con aria sognante e Carrie sembrava star seriamente pensando di
tagliarmi a pezzi con il motosega.
Sorrisi soddisfatta e mi sedetti al mio posto un pò meno
tranquilla: era il turno di Carrie.
Carrie, sorprendendomi, fece domande tranquille, ma non mi illudevo
troppo, sapevo che i suoi bersagli preferiti eravamo io e Nick.
Come volevasi dimostrare.
-Bene, Ronnie-
sputò quasi il mio nome guardandomi negli occhi
ed io sostenni senza problemi il suo sguardo -Obbligo o
verità?-
chiese
- verità-
dissi sicura alzando il mento
- bene- sorrise alzando un sopracciglio
Continuai a fissarla negli occhi attendendo la sua domanda, poi
aprì la bocca e parlò.
- sei vergine?- sorrise maligna
- Carrie!-
sbottò Danielle mentre tutti attorno a me si erano
paralizzati e sentivo distintamente lo sguardo di Nick su di me, che
attendeva una mia risposta.
Pensava di mettemi in difficoltà?
-si- dissi con voce ferma e lei parve delusa dalla mia risposta
-sei sicura?- insistette
- non so cosa voglia sentirti dire- cominciai dura e lanciai uno
sguardo a Danielle chiedendole tacitamente il permesso di proseguire,
non volevo offendere lei.
Danielle mi incoraggiò con un sorriso furbo e
proseguì.
- capisco che per una persona come te forse è inconcepibile
che
una ragazza sia vergine a 18 anni, ma è così-
Ronnie 1/Carrie 0
Carrie si mise la coda tra le gambe e distolse il suo sguardo dai mio
mentre gli altri mi guardavano sorridendo e Nick mi strinse la mano.
- bene, ora tocca a te Nick. Obblgo o verità?- disse con
quello
che doveva essere un tono sensuale, ma sembrava parecchio ridicolo
sentito da una ragazzina di 15 anni.
- verità- rispose Nick annoiato
- ottimo, questa è una domanda che volevo farti da un
pò.
So che sei stato fidanzato per parecchio tempo con Miley, ovviamente
non è un segreto, beh ci pensi ancora?- degluttì
a fatica
e cercai di non mostrare il mio disagio, non volevo dargliela vinta.
-No- rispose Nick sicuro
Sorrisi soddisfatta, ma Carrie non era intensionata a desistere.
- oh oh oh, che risposta affrettata, come mai?- chiese con un ghigno
- non ho alcun motivo per ponderare la risposta. Non ci penso
più da tanto ormai- disse stringendo ancora di
più la mia
mano
Lo sguardo di Carrie si posò sulle nostre mani e sulle sue
labbra si formò un sorriso furbo che mi fece venir voglia di
strapparglielo ad unghiate.
- oh capisco- sussurrò -non vuoi esporti davanti alla tua
nuova
fiamma- sussurrò e tutti gli occhi si posarono
su di me.
Nuova Fiamma?
Sentii il sangue salirmi al cervello e la vista si offuscò
facendomi avere un leggero giramento di testa; Sentii la mano di Nick
stringere ancora più forte la mia e vidi gli altri
trattenere il
respiro mentre Kate accanto a me sussurrava -ora scoppia-
Avevo tutti i buoni propositi del mondo quella sera, non volevo
arrabbiarmi, non volevo essere aggressiva, volevo comportarmi bene.
Non volevo.
Ma come diavolo si permetteva?
Come poteva dire cattiverie gratuite solo per provocare dolore?
Di scatto lasciai la mano di Nick e mi alzai portandomi di fronte a
Carrie, che si alzò a sua volta.
Nonostante la differenza d'età lei era più
piccola di me
solo di qualche centimetro, grazie ai tacchi vertiginosi che portava ai
piedi.
La guardai mentre mi guardava con sfida, allora scoppiai.
-Stammi bene a sentire, sotto specie di travestito con la gonna! Non ho
alcuna intenzione di starmene qui a sentire le tue cattiverie! Sappi
che non ti metto le mani addosso semplicemente perchè sei
una
ragazzina, ed a me piace il confronto con persone alla pari, non con
bambine cresciute male- le urlai in faccia
- ma sappi che se continui a rompere me o Nick non mi
farò più tanti scrupoli e ti strapperò
la pelle
dalla faccia con le mie stesse mani. Per cui invito te e la tua gelosia
del cavolo e non rompere le scatole!Chiaro?!- sbottai diventando rossa
per la
rabbia
Vidi nel suo sguardo un attimo di tentennamento, ma non era
intenzionata a darmi l'ultima parola.
- capisco che tu te la prenda, dev'essere difficile essere consapevoli
di non essere all'altezza- cominciò con finta aria
dispiaciuta -
beh spero lui si renda conto presto di meritare di meglio-
Silenzio.
U C C I D E R E.
- quancuno la fermi!- urlò Kate prevedendo che mi sarei
avventata sulla ragazzina
- io ti ammazzo!- urlai in preda alla rabbia allungando una mano verso
Carrie
Prima che potessi afferrarla però due braccia muscolose mi
afferrarono da dietro allontanandomi da lei.
-Ronnie, calmati- sentii la voce di Nick che sussurrava al mio
orecchio, ma in quel momento il mio cervello era scollegato
-lasciami!- urlai cercando di divincolarmi, senza successo.
- lasciami! qualcuno deve insegnarle le buone maniere- sbottai mentre
Carrie terrorizzata si era rifuggiata in un angolo della stanza.
-portala fuori, Nick!- urlò Kate e contro la mia
volontà venni portata in giardino
-brutta strega! come si permette- sbottai mentre Nick continuava a
tenermi le spalle temendo che potessi fare dietro front.
Giusta intuizione.
-Ronnie calmati!- disse facendomi sedere su una sdraio in piscina
- che fai, la difendi?- sbottai offesa
- certo che no! Ma ti verrà un embolo al cervello se non ti
calmi- disse sedendosi accanto a me e passandomi una mano attorno alle
spalle -non ne vale la pena- sussurrò calmandomi
Lentamente la rabbia sbollì, e andata via la rabbia
realizzai quello che avevo appena fatto.
Ero impazzita.
Sopratutto però, avevo mandato tutto all'aria.
Quel giorno infatti ero restata calma quando Kevin mi aveva detto della
presenza di Carrie, avevo sopportato le sue domande ed il suo continuo
ciarlare, per un motivo preciso.
Volevo dimostrare a Nick di non essere la ragazza dura ed aggressiva
quale mi ero mostrata, volevo cercare di essere una di quelle ragazze
sempre sorridenti e dolci che si vedono in tv, una di quelle pronte a
chiamare un autombulanza in caso le si fosse spezzata un'unghia; Una di
quelle che avevo sempre odiato.
Volevo farlo per lui.
Il risultato?
Avevo tentato di uccidere una quindicenne, non che cugina della futura
moglie di suo fratello.
Bingo.
Mi presi il viso tra le mai e sospirai sconfitta.
Ero un disastro.
- che c'è?- chiese lui comprensivo accarezzandomi la schiena
Non meritavo un ragazzo come lui.
- mi dispiace tanto, non so cosa mi sia preso- sussurrai
- ehi lei ti ha provocato troppe volte, anche un santo sarebbe esploso-
cercò di confortarmi lui
- non è questo- contestai
- e cos'è?- chiese ancora
Sospirai ancora torlgiendo le mani dal viso, ma restando a sguardo
basso.
- ha ragione lei, tu meriti di meglio-
-Ronnie...- si lamentò lui ma io lo interruppi con un cenno
-andiamo Nick anche un cieco se ne accorgerebbe...-
-Ronnie...-
-guardati! Sei perfetto! Come fai ad accontentarti di me?-
-Ronnie!-
- io sono acida, aggressiva, impulsiva-
- Ronnie-
- non sono bionda, alta, magra, non piango se mi si spezza un'unghia,
non mi interessa se ho un capello fuori posto, odio i film
d'amore...sono un disastro!-
-Ronnie!- sbottò lui prendendo il mio viso tra le mani e
costringendomi e guardarlo neglio occhi
Un lampo mi attraversò il petto, mentre guardavo
l'intensità dei suoi occhi.
-In primo luogo- cominciò -odio le bionde- sorrise per poi
diventare serio.
-tu sei bellissima- sussurrò mentre il mio cuore perdeva un
battito e le mie guancia si coloravano di rosa - e non devi vergognarti
di te stessa, perchè tu mi piaci come sei; Amo la tua forza,
amo
la tua aggressività, amo la tua semplicità, amo
il tuo
carattere...- sussurrò mentre il suo sguardo raggiungeva le
mie
labbra e con le dita accarezzò il labbro inferiore mentre un
brividò si impossessava del mio corpo -...ed amo te-
concluse
puntando i suoi occhi nei miei
Smisi all'istante di respirare, mentre i miei occhi si spalancavano ed
il cuore prendeva a martellare frenetico nel petto.
Forse avevo capito male.
- come scusa?- dissi completamente in trance continuando a fissarlo
Mi accarezzò delicatamente una guancia, dalla tempia al
mento.
-ho detto che ti amo, Ronnie- disse sicuro
Sentii un crampo violento allo stomaco ed il mio respiro da fermo
cominciò ad accellerare seguendo i battiti del mio cuore.
- Nick, io...- dissi confusa e lui mi sorrise dolce poggiandomi un dito
sulle labbra
- non dire niente- sussurrò ad un centimetro dalle mie
labbra -baciami-
E così feci, passando le mani tra i suoi ricci ed
attirandolo a me con tutta la forza che avevo nelle braccia.
Sorrisi sulle sue labbra e lo strinsi ancora più forte a me.
Mi amava.
Ed ero al settimo cielo.
And I will love you, baby - Always
And I'll be there forever and a day - Always
I'll be there till the stars don't shine
Till the heavens burst and
The words don't rhyme
And I know when I die, you'll be on my mind
And
I'll love you - Always
(Always -
Bon Jovi)
* * *
OOOOllè!
No, non avete le visioni, ho aggiornato u.u
Vi chiedo ancora una volta umilmente perdono per il terribile ritardo,
ma davvero questa scuola mi sta uccidendo, e siamo solo a novembre!
Non oso immaginare come sarà quando si avvicinerà
l'esame :S
Beeeh apparte questo, mie care, ho una cosa importante da dirvi u.u
In questi giorni la mia mente malata stava pensando una cosa del
tipo...che ne direste di un seguito di questa storia?
Era una cosa che stavo pensando da un pò, poi
però nell'ultimo capitolo sono diminuiti i commenti, quindi
non sono proprio certa che vi faccia piacere un eventuale seconda parte
xD
Per cui dipende tutto da voi.
Se un bel numero di persone vuole il seguito, seguitò
sarà, altrimenti la finiamo qui.
Vi prego di dirmi sinceramente cosa ne pensate anche semplicemente con
un "si!" o un "smettila di ammorbarci con questa lagna!"
PLEASE!
Time of thaaaaaaaanx!
Grazie a chi ha messo la mia storia tra le preferite:
1 - Aesial
2 - annaritaa86
3 - annina94
4 - baby
jonas
5 - camy1994
6 - debby95
7 - Dreamer_girl
8 - FallInLove
9 - fra65
10 - FreNick
11 - il
phard di biancaneve
12 - ILoveJoeDanger
13 - Ithil_Elendil
14 - Jonassosa
15 - LadyJonas
16 - lully104
17 - May_08
18 - mione94
19 - mrs000
20 - nes95
21 - PizzaPazza
22 - Reden_
23 - Ryry_
24 - SamCrush
25 - Sarocchio97
26 - sbrodolinalollypop
27 - sheisnichi
28 - Smiley__
29 - Sofyjbthebest
30 - Sophiaa
31 - tecnool
32 - Who_I_Am
33 - Will_Gilmour
34 - wolfgirl92
35 - xitsbenny
36 - _MissMe__
Grazie a chi
l'ha messa tra le ricordate :
1 - ada12
2 - annaritaa86
3 - fra65
4 - ILoveJoeDanger
5 - lulucry
6 - Sophiaa
7 - _____Jo_____
Grazie a chi l'ha messa tra le
seguite :
1 - 102luna
2 - Aesial
3 - annina94
4 - baby
jonas
5 - baby93
6 - bika95
7 - blinkina
8 - Brucy
9 - camy1994
10 - cccc
11 - cussolettapink
12 - DarkSwan
13 - debby95
14 - Dreamer_girl
15 - FallInLove
16 - ffdipendente
17 - fra65
18 - FreNick
19 - glokky
20 - Ila96
21 - ILoveJoeDanger
22 - jotica90
23 - Kykka96
24 - Let
It Be
25 - lovebug
26 - mery91g
27 - mione94
28 - Mudvayne
29 - pandora_vampire
30 - Reden_
31 - sara_10
32 - Sarocchio97
33 - sbrodolinalollypop
34 - Sofyjbthebest
35 - Stero_Love96
36 - Veronica91
37 - xitsbenny
38 - _IAmWhatIAm_
Ed infine grazie mille a
voi che commentate e riuscite sempre a strapparmi un sorriso <3 :
Ila96:
ehi!
hai letto la mia storia in una settimana e non hai tentato il suicidio
*_*?! wow sono fiera di me! hahah
Sono contenta che ti piaccia *_* spero continui a dirmi cosa ne pensi,
sopratutto riguardo ad un eventuale seconda parte della storia!
un bacio ^^
FreNick:
Grazie
mille! Mi spiace per il ritardo, ma in questo periodo tra scuola ed il
resto non ho proprio tempo! Spero ti sia piaciuto il capitolo e spero
che mi dica cosa ne pensi di un continuo della storia!
baci ^^
Ryry_:
Cara!
Come potrei dimenticarmi di lei!
Le è piaciuto il capitolo?
Spero di si u.u
e spero inoltre che mi dica cosa ne pensa della mia malsana idea di
continuare questa storia u.u
Ci si sente <3
Sarocchio97:
oh,
grazie mille *_*
mi fa davvero piacere sapere che riesco a farvi entrare nella storia !
Pensa che a volte quando scrivo mi incanto da sola davanti al pc
perchè mi perdo immaginando le scene xD
Ad ogni modo, spero ti sia piaciuto il capitolo e spero che tu mi dica
la tua sulla possibilità di continuare la storia!
baci baci!
Sophiaa: aaaaah
non sai quanto mi ha fatto sorridere la tua recensione!
"Anche io
ringrazio chiunque abbia mandato te, per raccontarci questa fantastica
storia!*O* "
Cioè,
credo di essermi innamorata di te *O*
Davvero, grazie mille *_*
E scusami per il ritardo! Ma tu mi puoi capire, questa scuola mi sta
uccidendo!
Aspetto una tua opinione sul continuo e sul capitolo ovviamente!
baci <3
jeeeeee:
oh
mio Dio, grazie *_*
Purtroppo sono ancora moooolto lontana dalla perfezione xD ma grazie,
davvero *_*
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
Che ne pensi di un seguito?
baaaaaaci <3
Smiley__: ushaUSHAushaUSHUa
caVa <3
Spero ti sia piaciuto
questo capitolo?
Un baaaaaacio
Un grazie anche a chi
legge <3
Vi amo.
|
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Capitolo 27 *** I'll wait forever ***
new chap
Buongiorno, mie care.
Eccoci qui.
Essì, sto aggiornando davvero in meno di una settimana!
Non volevo aggiornare così velocemente in realtà,
ma cavolo 15 recensioni *-*! Ve lo meritavate assolutamente un
aggiornamento Flash!
Non credevo ai miei occhi!
Vi amo perdutamente, sappiatelo.
Anyway.
Prima di iniziare a leggere il capitolo volevo dire un paio di cosette.
Inanzi tutto, mi sembrava doveroso
spiegare per bene cosa è successo domenica sera alle persone
che hanno letto il mio post dove traspariva un pò della mia
rabbia pari a quella di Polifemo quando Ulisse gli accecò un
occhio.
Bene.
Quella sera girando per internet ho trovato la mia storia su FB,
pubblicata da una ragazza sul suo spazio, e non avevo letto che lei
aveva specificato nella pagina iniziale che le storie non erano sue.
Ad ogni modo, per farvela breve, ho chiarito con questa persona(che tra
l'altro è simpaticissima xD) e l'ho pregata di specificare
meglio che la storia non è stata scritta da lei, magari
mettendo anche il mio nome in fondo alla pagina.
Vabè come sempre volevo scrivere giusto due riga e mi sono
ritrovata un poema.
Si, mi levo dalle balls!
Buona lettura, ci vediamo giù con altre due notizie "importanti"!
* *
*
I'll wait forever
Ronnie
Mi
ravviai distrattamente i capelli e cercai nel mio armadietto il libro
di trigo.
Un altra giornata, un altra stremante giornata scolastica.
Chiusi l'armadietto con uno scatto mentre venivo assalita dall'ennesimo
sbadiglio.
-Hey- la voce di Nick alle mie spalle mi fece sobbalzare e per poco non
mi caddero i libri dalle braccia.
- c-ciao- balbettai colpevole voltandomi verso di lui
Tutte le mattine io e Nick ci
incontravamo fuori scuola per poi entrare insieme, quella mattina
invece, ero
entrata di fretta sperando di non incontrarlo.
- perchè non mi hai aspettato?- mi chiese accigliato
- oh, dovevo prendere una cosa
dall'armadietto- inventai stringendo i libri al petto ed avviandomi per
il corridoio, seguita da lui
-ah- disse semplicemente
Ora, vi starete giustamente chiedendo perchè
evitavo
Nick.
La risposta è molto semplice;
Ero
una codarda.
Quando il giorno prima aveva detto di amarmi, ero andata in uno stato di
totale confusione.
Non che non fossi la persona
più felice sulla faccia della terra per questa sua
confessione,
ma ora non sapevo come comportarmi con lui.
Sopratutto però non sapevo cosa si aspettasse da me;
Si aspettava che mi dichiarassi a mia volta?
Non ero affatto pronta, anzi, me la facevo sotto.
-quindi domani è il grande giorno, eh?- chiese Nick
- come?- chiesi a mia volta distratta
-Domani...la
sfilata...Kate...- spiegò come se
stesse parlando con una ritardata
- oh si, certo- balbettai arrivando fuori la mia classe
- Ronnie, tutto bene?- chiese accigliato
- certo!- urlai isterica
spaventandomi da sola - perchè non dovrebbe andare tutto
bene?!-
conclusi con una risata isterica, che non lo rassicurò di
certo.
- sicura? mi sembri un pò...strana- insistette
- sciocchezze!- sbottai sventolando una mano avanti al viso -ora devo
andare a lezione, a dopo!-
Mi voltai lasciandolo nel bel mezzo del corridoio con un'espressione
allibita sul viso.
Presi posto ad uno dei banchi liberi nelle ultime file
e, sconfortata, poggiai la fronte sul piano del banco liscio e
freddo.
Ero
davvero un idiota.
Perchè non riuscivo a comportarmi normalmente? Perche non
riuscivo ad affontare le cose come la maggior parte delle persone
normali?
E ,sopratutto, perchè ero un'idiota?
Sbattei la testa sul banco, sperando di spaccarmela, ed ancora e ancora
e ancora...
- hai dimenticato di prendere il Prozac stamattina?- sentii una voce
sarcastica accanto a me che riconobbi al volo.
-Buongiorno Lex- salutai con tono funebre la mia migliore amica, senza
però alzare la fronte dal banco
Sentii la sedia scostarsi, segno che Lexus aveva preso posto accanto a
me.
-So che ti sembrerà una domanda stupida ma, che diavolo stai
facendo?-
Sbuffai prima di alzare la testa dal banco per prendermela tra le mani.
- mi sento davvero un idiota!- sbottai
Continuai a guardare in basso aspettando una sua risposta, che
però non arrivò; Mi voltai verso di lei per
verificare se
mi stesse ascoltando o meno e la guardai accigliata quando la vidi
annuire
con aria contrita come a dire "mi spiace
che tu sia un idiota".
Vedendo la mia espressione accigliata si bloccò alzando
entrambe
le sopracciglia e fece l'espressione dispiaciuta più finta che
avessi mai visto in vita mia.
-oh, forse quella era la parte dove io avrei dovuto accarezzarti il
capo dicendoti che non è vero che sei un idiota?- sorrise
divertita
Storsi il naso, davvero divertente.
- da quando sei così simpatica?!-
- da sempre, mia cara. Ma bando alle ciance, cos'è
successo?- mi chiese sporgendosi verso di me
Sospirai sconfitta; Un amica normale no, eh?
Aprii la bocca per parlare, ma in quel preciso istante il professore di
letteratura fece il suo ingresso salutando la classe e zittendomi
all'istante.
Guardai Lexus che mi lanciò uno sguardo eloquente.
Le avrei spiegato tutto dopo.
I'm
scared,
you're scared,
we're scared of this
Pura pazzia.
Totale e pura pazzia
era ciò a cui mi trovavo di fronte in quel momento in sala
mensa.
- OH MIO DIO!-
urlò Kate accompagnando la sua affermazione con
l'ennesimo "gridolino"
capace di sfondare i timpani ad un elefante.
- manca solo un
giorno! Vi rendete conto?!- strillò ancora battendo le mani
come un burattino
Sorrisi incerta a Kate guardandomi in torno per accertarmi che ci
fossero uscite di sicurezza sufficienti.
Quando Kate era su di giri, era impressionante.
Non smetteva di
parlare un secondo, si dondolava istericamente da un
lato all'altro tanto che se commettevi l'errore di guardarla per due
minuti di seguito, avresti vomitato tutto il pranzo; Ma la cosa
più
irritante era la sua capacità di trarmetterti ansia.
Cosa che tra l'altro
io, in quel
momento, avevo già abbastanza di mio.
Quel giorno
però era giustificata sotto tutti i punti di vista,
insomma, il giorno dopo sarebbe stato uno dei giorni più
importanti della sua vita, chi non avrebbe dato di matto in
un'occasione come quella?
- Buongiorno ragazze-
senti accanto a me la voce di un Nick sorridente
-Kate, le tue urla si sentono dalla palestra- disse divertito unendosi
a noi.
Prese posto accanto a me e mi sorrise, dolce come sempre, mentre mi
sfiorava un braccio.
Rabbrividì e mi scostai repentinamente scostando lo sguardo
dal
suo volto per non vedere l'espressione interrogativa che sicuramente vi
si sarebbe formata sopra.
-sono così elettrizzata!- continuò Kate, poi si
rivolse a
Nick -a proposito, hai detto a Joe e Kevin che sono invitati vero? Oh e
quasi dimenticavo Danielle! Glielo hai detto vero?-
gesticolò
Kate parlando senza respirare.
- Certo, tranquilla- sorrise a metà lanciandomi un'occhiata,
mentre io fissavo le mosche
-oh e non dimenticare Carrie-
sorrise Jamie guardandomi divertita
Rabbrividì al ricordo del giorno precedente, e non di certo
per litigio.
Guardai Nick di sottecchi e lo vidi stoncere il naso per poi sorridere.
- per amor del Cielo! Carrie è partita stamattina e non ho
intenzione di vererla per moooolto tempo-
Era così bello quando rideva.
Un sorriso raro, ma sincero.
Un sorriso che pochi avevano la fortuna di vedere.
Si, perchè lui era quello serio, quello responsabile, quello
maturo.
Era tutto questo, certo, ma era anche la stessa persona che inventava
battute
stupide per strapparti un sorriso, quello che non si faceva troppi
problemi a tirare bicchieri in faccia ad omoni tre volte la sua taglia,
quello che quando si sentiva confuso andava a riflettere in una casetta
di legno su un albero.
Era la persona che il giorno prima aveva detto di amarmi.
Ed io?
Lo amavo da morire, ma avevo una paura tremenda.
* *
*
Nick
Mi voltai ancora una volta verso Ronnie e la trovai a fissarmi con aria
assente.
Cosa le prendeva?
Quel giorno era strana.
Distante e fredda si comportava quasi come se non esistessi ed io
proprio non capivo.
La sera prima era andato tutto alla grande, omettendo ovviamente il suo
tentato omicidio.
Che fosse nervosa per via di Carrie?
Dopo la sua sfuriata, Danielle aveva
deciso che sarebbe stato meglio riportare Carrie a casa, senza prima
però aver detto a Kevin di riferire a Ronnie che da oggi in
poi
sarebbe stata il suo idolo.
Comunque, dopo la ritirata di Carrie, Ronnie sembrava essersi rilassata
e la serata era andata per il meglio e...
...e chi volevo prendere in giro?
Sapevo benissimo quel'era il motivo
del suo distacco, bastava fare due più due, ma non volevo
ammetterlo perchè mi serebbe sicuramente venuta una crisi di
nervi.
La
sera prima non ce l'avevo
fatta più, le avevo detto che mi ero innamorato di lei. Non
mi
ero prefissato di dirglielo e non ci avevo pensato neanche un secondo,
l'avevo detto e basta, come una cosa naturale. Insomma era
lì, a
due
centimetri da me bellissima come sempre, sentivo il calore del suo
corpo sul mio ed i miei occhi sciogliersi nei suoi e...non avevo saputo
resistere, l'avevo detto spontaneamente.
Non ero affatto pentito di quello che
avevo detto, perchè era l'assoluta verità, solo
magari
avrei dovuto fermarmi un attimino a valutare le consequenze delle mie
parole.
Qualcosa del tipo "come
la prenderà Ronnie?"
Ed a quanto pare, Ronnie, non l'aveva presa benissimo.
Quello che più mi preoccupava però era il
perchè della sua reazione.
Si comportava così perchè non ricambiava o
perchè era stata presa alla sprovvista?
Sospirai in silenzio lanciandole un'occhiata di sottecchi ed ancora
una volta mi persi
ammirando quei lineamenti perfetti addolciti dalla
delicatezza delle sue labbra rosse carnose, dal naso piccolo e dritto,
dagli occhi luminosi.
Scossi la testa
sconsolato.
Ero
davvero un idiota.
Avevo sudato sette
camicie per riuscire a farmi rivolgere la parola, ed
altre sette per convincerla a darmi una possibilità, come
avevo potuto pensare anche solo lontanamente che lei potesse
innamorarsi di me come io lo ero di lei dal primo istante in cui
l'avevo vista?
-Nick? hai capito?-
Quattro paia di occhi
si posarono su di me nell'istante preciso in cui
la campanella urlava la fine dell'ora di pranzo, ed io mi trovai
impreparato.
- cosa?- chiesi
guardando Kate che aveva parlato
Sorrise e si
alzò raccogliendo le sue cose imitata dalle amiche.
- ho detto se dopo
volevi unirti a noi, andiamo ad Hollywood per controllare che tutto sia
pronto per domani-
- sicuro, a che ora?-
chiesi
- io vado
lì verso le 16, tu vieni pure quando vuoi-
sorrise e si voltò diretta verso la sua prossima lezione con
Lexus e Jamie a suo fianco.
Spostai la mia
attenzione su Ronnie accanto a me che mi guardava assente con le
guancia arrossate.
- non sei costretto a
venire- disse mordendosi il labbro inferiore
- non sono mai stato
costretto- risposi accigliato - mi fa piacere, lo sai-
- certo, certo,
è solo che...- lasciò a metà la frase
scuotendo la testa
Sapevo che avrei
dovuto chiederle di terminare la frase, avrei dovuto chiederle cosa
aveva, sapevo che avrei dovuto
affrontare la cosa, ma al momento ero troppo codardo per farlo.
-ti passo a prendere
dopo?- chiesi sperando che avessimo potuto avere un pò di
tempo per chiarire le cose.
Spostò il
peso da una gamba all'altra con fare imbarazzato.
- no, vado con Kate-
disse puntando i suoi occhi nei miei - per farle compagnia...-
sussurrò
- capisco- sussurrai
mentre il mio cuore aumentava i battiti
- a dopo?-
salutò lei accennando un sorriso
- a dopo- confermai
senza però riuscire a mettere un pò di allegria
nella mia affermazione
Sospirò
avvicinandosi a me e, dopo essersi alzata in punta di
piedi, mi posò un bacio leggero sulla guancia per poi
voltarsi
ed uscire dalla sala mensa.
Sospirai mentre
sentivo l'ansia prendere il sopravvento sulla mia mente.
Avevo
rovinato tutto, me lo sentivo.
- Nick calmati- mi disse per l'ennesima volta Kevin
guardandomi spaventato
-calmarmi? come posso calmarmi?!- sbottai mentre continuavo a
mordicchiarmi le unghia fissando un punto indefinito di fronte a me
- Kevin ha ragione, agitarsi non serve a nulla- disse allora Joe
sedendosi accanto a me ed io lo fulminai con un occhiataccia.
Forse non avevano capito bene.
- ho detto a Ronnie che sono innamorato di lei, e lei il giorno dopo
quasi non mi rivolge la parola, ed io non dovrei agitarmi?-
Non dovevo agitarmi? Me la stavo letteralmente facendo sotto!
Non riuscivo a non pensare a quanto fossi un idiota!
Le dico di voler fare le cose con calma, senza fretta per metterla a
suo agio e cosa partorisce la mia mente brillante?
Di confessarle di amarla dopo una settimana dal nostro "primo"
appuntamento!
Ed ora avevo una paura tremenda.
Avevo paura che avessi fatto un passo troppo lungo verso di lei ed ora
lei spaventata si sarebbe tirata indietro, ma daltronde non potevo e
non volevo
rimangiarmi la parola;
Ero innamorato di Ronnie in un modo così intenso e puro da
spaventare anche me.
Non mi ero mai sentito così prima, e non potevo affatto
negare un sentimento
così grande, non ce l'avrei fatta a contenerlo.
Sospirai.
- perchè ha reagito così?- sussurrai sconfitto
conoscendo già la risposta
Era ovvio che lei non mi amasse.
Daltronde come poteva lei
amare me?
Me che ero così impacciato, insicuro, testardo, permaloso.
-Nick- cominciò Kevin -mettiti per un attimo nei panni di
Ronnie-
Alzai lo sguardo verso Kevin ed annuì invogliandolo a
continuare.
- Noi siamo cresciuti in un ambiente pieno di calore e siamo stati
abituati da piccoli a dire sempre quello che sentivamo
perchè
accanto a noi c'erano persone che ci aiutavano e sostenevano in tutto-
Kevin fece una pausa sospirando
- a lei invece, è stato insegnato che mostrare i propri
sentimenti è segno di debolezza- concluse Joe posando la
schiena
contro il divano
Rimasi fermo a guardarli mentre riflettevo.
Avevano ragione ovviamente, ma ciò non cambiava le cose.
Insomma, cosa dovevo fare ora?
- parlale- disse di slancio Kevin come se mi avesse letto nel pensiero
- e cosa dovrei dirle, precisamente?- chiesi accigliato
- la verità- disse semplicemente lui, poi si
spiegò
-dille quello che provi per lei, e spiegale che non vuoi metterla in
difficoltà con questo, ma semplicemente dirle quello che
senti-
Beh, poteva andare.
Dovevo solo dirle la verità infondo, come aveva detto Kevin.
Non le avevo esposto i miei sentimenti per sentirmi dire lo stesso in
cambio.
Non pretendevo niente da lei, niente che non sentisse di darmi.
Volevo semplicemente aprirle il mio cuore senza pretendere che lei mi
aprisse il suo.
Volevo solo amarla, come non avevo mai amato nessuno.
* * *
Ronnie
Ero seduta su
quella sedia, in quella stessa posizione, da quasi un'ora ormai.
Continuavo a fissare le mie amiche passare svelte tra uno stand e
l'altro controllando che quel vestito non si fosse scucito, che quella
gonna non fosse sgualcita, che tutto fosse perfetto.
Sbuffai ancora poggiando la testa al palmo aperto della mia mano e
chiusi gli occhi sperando di non riaprirli mai più.
Non ci riuscivo, per quanto ci stessi seriamente provando, non riuscivo
a non
pensare a lui.
Quanto ero stata stupida?
Finalmente avevo trovato una persona che non aveva paura di mostrare i
propri sentimenti, una persona pronta a dare tutta se stessa senza
chiedere niente in cambio, una persona unica; ed io cosa
facevo?
Mi tiravo indietro!
Il fatto era che proprio non ci riuscivo, avevo una fifa da far schifo!
Quello che provavo per lui, mi terrorizzava.
Era la prima volta in vita mia che mi sentivo tanto legata a qualcuno,
tanto dipendente
da qualcuno, e per me, che ero stata sempre una
persona molto autonoma ed indipendente, era uno shock.
- Ronnie potresti controllare le scarpe?- sentii distrattamente la voce
di Kate, ma non riuscii a muovere un muscolo
-Ronnie?!- chiamò ancora non ricevendo risposta
-ma che fai? Dormi?!- questa volta la voce era più vicina
Aprii svogliatamente gli occhi e guardai passivamente Kate che, con un
vestito a veli color rosa antico tra le mani, mi guardava interrogativa.
-va tutto bene?- chiese piegando la testa da un lato
- no- risposi secca
- che succede? vuoi un...-
- Nick ha detto di amarmi- dissi tutto d'un fiato con voce funebre
Vidi
Kate spalancare gli occhi mentre il vestito le cadeva dalle mani
ed il rumore metallico della gruccia su cui era poggiato l'abito si
diffondeva per la stanza; Jamie per poco non cadeva tra i
vestiti; L'unica che
ebbe una reazione insolitamente tranquilla fu Lexus che si
fermò
giusto un attimo per alzare gli occhi al cielo sussurrando un "sai che
novità", per poi tornare a controllare i vari
vestiti.
- cosa?!- scoppiò Kate mentre anche Jamie si avvicinava a noi
- oh mio Dio!- aggiunse Jamie esaltata -quando?-
- ieri sera- sospirai poggiando la schiena sulla sedia e gettando la
testa all'indietro
- Non ci posso credere!- disse contenta Kate ed io chiusi di nuovo gli
occhi aspettando con timore la domanda che di lì a poco mi
avrebbero fatto.
- e tu cosa gli hai detto?- dissero all'unisono facendomi sospirare
rassegnata
-niente- sussurrai alzando la testa
-come, scusa?!- chiese retorica Kate spezzando l'allegria nella sua voce
- niente- ripetei alzando la testa -io non...n-non sapevo cosa dire-
balbettai prendendomi la testa tra le mani
-
ma tu...- cominciò timidamente Jamie -insomma, tu lo
ami?-
-
io...si-
sussurrai sconsolata
-
qual'è il problema allora?- chiese Lexus che si era appena
unita a noi
-
il problema è che non...io non...non ci riesco- scossi la
testa
alzando lo sguardo, ormai con gli occhi pieni di lacrime e fui
improvvisamente stretta dall'abbraccio delle mie amiche.
-tranquilla-
sussurrò Kate
-
quando ti sentirai pronta le parole verrannò da se- disse
Jamie sorridendomi rassicurante
-grazie-
dissi e tutte e tre mentre scioglievamo l'abbraccio
-
solo che, ora non so come comportarmi; Cosa devo fare?- chiesi
preoccupata
-
Devi solo stare tranquilla- rispose Kate abbassandosi per raccogliere
il vestito che le era caduto.
-
si te stessa e comportati normalmente, quando arriverà il
momento vi chiarirete- disse Lex distratta mentre tornava ad occuparsi
dei vestiti
Sorrisi
e mi alzai di scatto dalla sedia prendendo un bel respiro.
-Allora,
dove sono queste scarpe?- chiesi entusiasta a Kate nel momento esatto
in cui il mio i-Phone prese a vibrare nella tasta dei miei Jeans.
Lo
presi al volo e per poco non mi strozzai con la mia saliva quando vidi
che mi era appena arrivato un sms da Nick; Lo aprii con mani tremanti
mentre tre paia di occhi si posavanò su di me, in attesa.
-che
dice?- chiese Kate curiosa
Alzai
lo sguardo verso di lei, ed era un puro sguardo di panico il mio, e
risposi.
-
sta arrivando-
Maybe
I'm
addicted,
I'm out of control,
but you're the drug
that keeps me from dying.
Maybe I'm a liar,
but all I really know is
you're
the only reason I'm trying.
(
Enrique Iglesias - Addicted)
-
oh Dio, quasi non ci credo che abbiamo finito- sospirò
Jamie mentre tutti e cinque ci avviavamo verso il parcheggio.
-a
chi lo dici- la assecondò Lex passandosi una mano dietro la
schiena -credo mi sia uscita un'ernia!-
Sorrisi
alzando gli occhi al cielo e poi mi voltai alla mia sinistra dove, al
mio fianco, camminava Nick.
Non
era andata poi così male, almeno non così male
come
quella mattina, dove l'avevo snobbato con molta nonchalance.
No,
quel pomeriggio avevo cercato di seguire i consigli delle mie amiche,
ero stata naturale, ed anche se in alcuni momenti, specie in quelli
dove mi stava molto vicino, mi ero sentita molto impacciata ed
imbarazzata, era andata bene.
Un
grido anormale mi fece sobbalzare distogliendomi dai miei pensieri.
Mi
voltai con gli occhi spalancati, senza alcun dubbio su chi fosse il
responsabile di quel rumore assordante.
-Sono
così emozionata!- continuò Kate urlando
-
odio quando fa così- borbottò Lex tappandosi le
orecchie
-
Kate, per amor del cielo, è l'una di notte, abbassa la
voce!- la
apostrofò Jamie ed io sorrisi divertita; Era un caso
incurabile.
-
oh andiamo Suor Claretta
ed Alice nel paese
delle meraviglie! Dobbiamo
andare a festeggiare!- disse lanciando un'occhiata alle due che
però non colsero.
-Kate!
domani dobbiamo alzarci alle cinque del mattino!- la
rimproverò Jamie
- e
poi si festeggia dopo
il grande evento, non prima!- continuò Lexus
Kate
alzò gli occhi al cielo e si avvicinò alle due
prendendole sotto braccio.
-Forse
non avete capito. Noi tre,
dobbiamo festeggiare, ora- disse lanciandomi
un'occhiata eloquente ed io le sorrisi a metà tra il
riconoscente ed il terrorizzato.
Eravamo
ormai arrivati alle macchine quando Lexus e Jamie afferrarono il
concetto.
-
è vero! quasi me ne dimenticavo!- disse Jamie sbattendosi
una mano sulla fronte
Lexus
la fissò accigliata poi sobbalzò e parve
riprendersi.
-oh
si- disse massaggiandosi il sedere, forse Kate l'aveva fatta riprendere
con i suoi metodi poco ortodossi.
-
le avevamo promesso di offrirle un muffin il giorno prima del "grande
giorno"- concluse parlando a Nick che la guardò
accigliato
-
ma a quest'ora saranno tutti chiusi- obbiettò
-oh
no- disse Kate sventolandosi una mano davanti al viso -c'è
un posto
aperto tutta la notte qui vicino, facciamo un salto
lì-
-okkay.
Veniamo anche noi allora- disse guardando verso di me per ricevere
conferma
-certo,
a meno che Ronnie non si senta troppo stanca. So che ti sei alzata
presto stamattina- rispose Kate al mio posto ed io la guardai
interrogativa
Solo
quando mi pestò un piede con forza ed urlai dal dolore
capì cosa voleva sentirsi dire.
-che
c'è?- chiese Nick preoccupato dalla mia smorfia di dolore
-niente,
un crampo- inventai prontamente
-
vuoi sederti un attimo?- chiese mentre già portava la mano
ai jeans per prendere le chiavi
-
no è già passato-
-okkay-
rispose dubbioso
-beh
allora?- insistette Kate
-in
effetti, io sarei un pò stanca- dissi fingendo uno sbadiglio
-
se per te non è un problema, tornerei a casa, ma voi andate
pure- conclusi
-tranquilla,
tanto i veri festeggiamenti ci saranno domani sera! A domani!- mi
lanciò un bacio con la mano e si avviò verso la
sua auto
con Jamie e Lexus
Presi
un bel respiro guardando la macchina allontanarsi e, racimolando quel
poco di coraggio che avevo, mi voltai verso Nick che accanto a me era
rimasto in silenzio, guardandomi serio.
-ti
spiace accompagnarmi a casa?- chiesi retorica sorridendo
-oh,
non sai quanto- sorrise e si avviò alla macchina entrando ed
allacciandosi la cintura
Era
davvero imbarazzante.
Lui
non parlava ed io non trovavo un argomento adatto da tirare fuori tanto
per occupare il silenzio.
Mi voltai verso di lui che guardava fisso la strada difronte a se,
eravamo quasi arrivati.
Che
ce l'avesse con me?
Effettivamente
non doveva essere bello rivelare i propri sentimenti ad una persona e
ricevere silenzio in cambio.
Per
cui la sua reazione era comprensibile, ma cosa potevo fare?
Entrò
con la macchina su per il mio viale fermandosi di fronte alle scale,
spense il motore e rimase immobile.
Non
sapevo cosa fare.
-Ronnie...-
cominciò -dobbiamo parlare-
E
quando un discorso comincia così, non porta a niente di
buono.
-d-di
cosa?- balbettai a disagio
-di
ieri- chiarì lui puntando gli occhi nei miei ed io mi
voltai, incapace di sostenere il suo sguardo.
-
mi dispiace davvero tanto per quello che è successo con
Carrie...- dissi cercando di sviare il discorso; Improvvisamente non
ero più tanto sicura di volerne parlare.
-
non è di questo che volevo parlare- mi interruppe lui
-oh,
e di cosa?- sussurrai continuando a fare la finta tonta
-volevo...-
cominciò poi parve bloccarsi -volevo parlare di quello che
ti ho detto ieri-
-oh- non fui capace
di dire nient'altro
-
mi dispiace- disse allora ed io mi voltai di scatto a guardarlo,
accigliata
Gli
dispiaceva?
Gli
dispiaceva cosa?
Gli dispiaceva amarmi? o di avermelo detto? Cosa...cosa?!
-non
capisco- risposi confusa
-
mi dispiace averti messo a disagio- spiegò ed io mi rilassai
un pochino
-mi
dispiace, ma non ho alcuna intenzione di rimangiarmi la parola- spiego
con una luce determinata negli occhi
-
non ne ho alcuna intenzione perchè è
così- spiegò
-
Dio solo sa quanto è vero che ti amo Ronnie-
sussurrò per
la seconda volta con lo sguardo fisso nel mio e per la seconda volta mi
sentì mancare
-Nick...-
sussurrai mentre gli occhi si riempivano di lacrime, stavo per
piangere, me lo sentivo.
-No,
ascoltami- mi interruppe lui
-
lo so, ho sbagliato. Ti
avevo promesso di voler fare le cose con calma, di non correre, di
rispettare i tuoi tempi, ed invece sto andando con i miei. Mi spiace lo
giuro, non riesco a tenermi niente dentro, sono fatto in questo
tremendo modo, ma ti giuro che...-
Lo
zittì posandogli una mano sulle labbra e scossi la testa
abbassando lo sguardo.
-tu
non hai sbagliato niente!- mi affrettai a dire
Non
doveva sentirsi sbagliato per le mie mancanze.
-tu...-
cominciai mentre
sentivo il cuore nel petto cominciare a battere frenetico e gli occhi
riempirsi di lacrime -tu non hai
sbagliato niente, sono io che sono sbagliata-
Fece
per interrompermi, ma fui più veloce di lui e continuai.
-
Ci ho messo diciotto anni
per diventare quello che sono. Diciotto anni per imparare a tenermi
tutte le emozioni per me, senza far trasparire niente. Fredda ed indifferente. E ci
sono riuscita così bene che ora non
ricordo neanche come si fa a voler bene, io non...- mi interruppi
abbassando
lo sguardo incapace di proseguire.
Vidi
Nick allungare le sue
mani per poi stringere una mia mano tra le sue e quel contatto, quel
calore, mi diedero la forza di alzare lo sguardo e proseguire.
-
non pensare che io non ci
tenga a te, perchè tu sei la cosa più bella che
mi sia
mai capitata in tutta la mia vita- cominciai accarezzandogli il palmo
della mano con la mano libera e lo sentii rabbrividire, non so se per
il mio tocco o per le mie parole.
-
ho solo bisogno dei miei tempi- sorrisi incerta sperando che capisse
Mi
fissò in silenzio
per qualche istante con un espressione tremendamente seria sul viso ed
io cominciai a mordermi il labbro inferiore in un ansia
totale.
Poi
successe tutto così velocemente che quasi non me ne resi
conto.
Un
attimo prima mi guardava
interrogativo e l'attimo dopo, con un sorriso, mi aveva attirato a se,
tenendomi stretta contro il suo petto.
-hai
tutto il tempo che vuoi- sussurrò al mio orecchio facendomi
rabbrividire e sorridere
-tutto
il tempo che vuoi- sussurrò poi ancora sulle mie labbra
passando l'indice sull'labbro inferiore
Sorrisi,
felice, ed ancora una volta lo attirai a me.
Totalmente
dipendente da lui.
*
* *
Here
we are!
Capitolo un pò lunghetto, spero non vi abbia annoiato!
Beh, comunque volevo informarvi che mancano 4 capitoli più
l'epilogo alla fine!
Che tristezza T_T
Per quanto riguarda il continuo, vi ringrazio del supporto e
dell'entusiasmo che avete mostrato a riguardo e...si, penso che ci
sarà un continuo, ma non ne sono ancora sicura al 100%,
intanto gradirei che continuasse a dirmi cosa ne pensate e magari cosa
vi aspettate dalla seconda parte della storia.
Un'altra cosa che volevo comunicarvi è che ormai vi amo
così tanto che ho deciso di abbattere tutti i muri tra di
noi ! xD
No, seriamente, se magari qualcuna di voi ha delle curiosità
sulla storia o curiosità a conoscere la pazza che scrive la
storia, questo è il mio Facebook
, potete trovarmi qui per qualsiasi cosa!
Oddio, oggi sono particolarmente logorroica, spero di non aver indotto
le vostre menti al suicidio con le mie chiacchiere inutili xD
Si, la smetto u.u
Time of thaaaaaaanx!
Grazie a chi ha messo la mia storia tra le preferite *-*:
Dreamer_girl:
Sono bellissimi vero *-*?!
Carrie se ne andata finalmente ! E per quanto riguarda Kate e Joe...sai
che ci stavo seriamente pensando? Chissà!
Tranquilla, non mi sono offesa per niente!
Anzi apprezzo la tua sincerità!
Ora però voglio spiegarti perchè vorrei fare il
seguito.
Questa prima parte della storia non avrà il lieto fine,
perchè odio le storie scontate, ma allo stesso tempo odio le
storie che finiscono male, quindi volevo fare una seconda parte.
Comunque non è ancora niente di sicuro!
Spero di sia piaciuto questo chap cmq, anche se è
lunghissimo xD
Baaaaci
Ila96:
Grazie
*-* ahahah io adoro la parte dove Ronnie tenta di uccidere Carrie *-*
SPETTACOLO!
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
un bacio^^
Ryry_:
Oh
cara, le sue recensioni sono sempre fantastiche <3
Ti è piaciuto il capitolo *_*?
ps. ORRORE! Chi diavolo
è Jessica Lee?! Ridateci la Voegele! La canzone rimane
stupenda però *-*
Love u !
rebeLLe
fleur: Cara! grazie di cuore *_* sono
contenta che la storia te gusta *_*
Spero che questo capitolo non abbia annoiato per la sua lunghezza( e
per i miei attacchi logorroici xD)
un bacio al prossimo chap!
Sophiaa: Hai visto come sono stata
brava *O* ?!
Ho aggiornato in meno di una settimana! Che carina che sono *-*
Tornando a noi...ahahah anche io ho riso tanto scrivendo quel capitolo!
Sopratutto la parte dove Ronnie cerca di uccidere Carrie *_*
Spero non ti abbia annoiato troppo questo capitolo, è troppo
lungo, lo so u.u
Beh, detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo.
ps. Ricorda che continuo ad essere follemente innamorata di te u.u
janenickjonas:
Grazie
mille! Spero ti sia piaciuto anche questo chap!
un baaaaaaaaacio
jeeeeee:
Grazie
Grazie Grazie *_*
Ho ancora tanto da migliorare, non sono poi così brava!
ti è piaciuto il capitolo?
baaaaaci
SamCrush:
Caaaaaaaaara
*O*
Ho aggiornato già, visto?! Come sono brava *_*
Il seguito ci sarà, forse, boh, non lo so con certezza xD
Spero che tu non intenda dimenticare di recensire anche questo chap u.u
Ah ed io sono sempre in attesa di una tua storia con un bel happy
ending!
baaaaaaaaaci baci
ElyCecy:
Oddio
O_O Non posso credere che tu abbia letto tutta la storia in 4 ore O_O
Sei decisamente matta, si.
Sappi che ti adoro già per questo!
Grazie, grazie e grazie *_*
Sono stra-felice che ti piaccia la mia ciofeca! xD
Spero che tu abbia gradito anche questo chap e che continui a seguire
la storia recensendo e facendomi sapere cosa ne pensi!
Un bacio, al prossimo chap!
LadyJonas:
ahahah
si ce l'ho fatta!
Chiedo scusa per i miei continui ritardi, ma il tempo è
davvero poco!
Ora sono stata bravissima però, vero *_*?!
"Grazie
per tutte le emozioni che riesci a trasmettermi"
Ti giuro
che non so per quale volontà divina non sono scoppiata a
piangere quando ho letto questa frase!
Grazie a te, a voi,
che riuscite sempre a commuovermi con le vostre recensioni!
Grazie mille
Al prossimo chap!
tecnool:
grazie,
davvero *_* Il seguito ci sarà al 90%!
Al prossimo chap!
kisses!
Sarocchio97:
Grazie
per il sostegno *_*
Sottovalutarsi è il mio secondo nome xD
Sono così insicura! Non vorrei annoiarvi troppo con questa
storia xD
Ma a quanto pare parecchie persone gradirebbero un continuo!
Grazie davvero.
Al prossimo chap!
Smiley__:
" io..
io.. io.. mi hai resa la ragazza più felice del mondo!!!!
aaaaaaaaaaaaaaah!!! *.* "
ahahahah
adoro quando vi lasciate coinvolgere totalmente dalla storia! ahahahah
Oddio,
davvero, grazie! La tua recensione mi ha messo un'allegria incredibile!
Spero che ti sia
piaciuto questo chap!
Un baaaaaacio!
Clarii:
oh
che onore *O*
La prima recensione è mia *O* muahahah
Grazie mille *_*
E sappi che il tuo amore è ricambiato pienamente, anche se
ieri mi hai fatto salire la pressione a mille xD
ps. Sono riuscita a leggere solo il primo capitolo della tua storia,
gli altri non si leggono! Mi sa che non c'è scampo, devi
usare Nvu !
_GneGne:
Salve!
Si avevo letto il tuo commento al primo capitolo, ma non sapevo come
rispondere xD
Mi fa piacere che ti piaccia la storia, e non so come tu sia riuscita a
leggerla in tre giorni xD
Mi spiace davvero tanto per gli orrori
grammaticali, ma i capitoli li scrivo di getto e non ho proprio il
tempo di rileggerli più volte!
Spero comunque che nonostante questo la storia ti piaccia :)
E le critiche
costruttive sono sempre ben accetti, per cui ti invito a
dirmi tutto quello che secondo te non va!
Grazie, al prossimo chap!
Al prossimo capitolo.
Vi amo <3
|
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Capitolo 28 *** Bad News ***
new chap
Si si lo so,
è quasi un mese che non aggiorno.
Il punto è, in tutta sincerità, che odio questo
capitolo.
Lo odiavo già da prima di scriverlo perchè
già sapevo che sarebbe venuto una schifezza -.-'
Infatti è lunghissimo e noiosissimo.
Spero vivamente che non tentiate il suicidio durante la lettura.
Ad ogni modo, scusate il
ritardo e buona lettura.
Bad News
Kate
Mescolai
distrattamente il caffelatte che avevo di fronte, una mano sotto il
mento e lo sguardo perso fuori la finestra.
Lanciai
distrattamente uno sguardo all'orologgio appeso sulla porta della
cucina; Le 5.30 a.m.
Una
nottata completamente in bianco.
La
sera prima, dopo il
mio consueto bagno rilassante, mi ero tuffata nel letto con l'idea di
una bella dormita, ma dopo essermi rigirata tra le lensuola per
più di un'ora, mi ero arresa ed avevo abbandonato il mio
comodo
materasso per il ben più scomodo sgabello della cucina, e
lì ero rimasta fino ad allora.
Ero
un fascio di nervi.
Sentii
lo stomaco contorcersi per il nervosismo e sospirai cercando di pensare
ad altro, con scarsi risultati ovviamente.
Quella
sarebbe stata la giornata che avrebbe potuto cambiare la mia vita.
Sfilare
per Perrine
Brounette era un'occasione unica, che poteva aprirti mille porte nel
mondo della
moda, avrei potuto dare vita ad una linea tutta mia, aprire negozi in
tutto il mondo, partecipare alla settimana della moda, fare sfilate su
sfilate; Se...
...se questa sfilata
sarebbe andata bene.
E
se si sarebbe rivelato un completo disastro?
Se
i miei capi non fossero piaciuti a Perrine?
E i
critici? Cosa avrebbero detto dei miei abiti?
Le
ragazze mi avevano
detto più e più volte che non dovevo
preoccuparmi, che i
miei capi erano fantastici, ma i critici...loro sarebbero stati davvero
duri con me.
Ero
talmente nervosa
che quando sentii il mio cellulare vibrare sul marmo dell'isola
producendo uno strano ronzio, per poco non volai dallo sgabello.
Presi
un respiro profondo cercando di calmarmi ed afferrai il telefono;
Un
sms.
Sorrisi
leggendo il nome di Ronnie sullo schermo.
"Dio
mio! Sono
emozionata come una ragazzina in fila al Luna Park! Il tuo giorno
è arrivato, e con se anche la tua inevitabile ansia
immagino!
Tra 10 minuti saremo da te, non farci aspettare! Ti vogliamo bene"
Risi
contenta, ed anche un pò più rilassata.
Scossi
la testa e mi avviai al piano superiore, facendo piano per non
svegliare mia madre che ancora dormiva.
Mi
feci una doccia
velocissima ed indossai i primi vestiti che mi capitarono sotto mano,
poi presi il vestito che avrei dovuto indossare quella sera, e scesi le
scale volando quando sentii il clacson
della macchina di Ronnie.
Con
un sorriso a
trentadue denti mi avviai lungo il vialetto di casa, per poi entrare in
macchina e poggiare delicatamente il vestito.
Venni
stritolata dall'abbraccio di Jamie, mentre tutte e tre urlavano come
matte.
-sh!
Sveglierete tutto il quartiere, sono le sei del mattino!- risi divertita
- e
chi se ne frega!-
rispose Ronnie partendo -oggi è il tuo
gran giorno e come si dice "il
buongiorno si vede dal mattino"- sorrise
lanciandomi uno sguardo dallo specchietto retrovisore.
-
come ti senti?- chiese Jamie con uno dei suoi unici sorrisi dolci
- male!- risposi
automaticamente
-
vedrai che quando
metterai piede dietro le quinte il nervosismo sparirà-
cercò di rassicurarmi Ronnie, ma non fece altro che
ricordarmi i milioni di cose che ancora avevo da fare;
Dovevo
assicurarmi che nessuna delle
modelle e modelli fosse svanito nel nulla, si fosse fratturato un arto
necessario per sfilare, si fosse tagliato i capelli troppo corti, si
fosse spezzato un'unghia.
Senza
contare poi che per la prima volta avrei visto Perrine.
-
più che altro
non avrai il tempo di
innervosirti- borbottò Lexus mentre
lanciava un'occhiata fuori dal finestrino.
Eravamo
arrivate.
Ronnie
parcheggiò l'auto sul retro, dove c'erano i posti riservati
e
spense il motore, ma nessuna delle tre si mosse aspettando un mio gesto.
Presi
un respiro profondo e strinsi la busta col mio cambio tra le mani.
Ce
la potevo fare.
-ok.
Andiamo- dissi aprendo la portiera seguita dalle mie amiche
A
passo svelto mi avviai verso l'entrata, cercando di non svenire.
Il
ticchettio delle
mie scarpe sull'asfalto andava a ritmo con i battiti del mio cuore,
cercai di non prestare attenzione ad entrambi.
Arrivata
all'entrata mi specchiai nella grande porta a vetri e rimasi per pochi
secondi ad osservare la mia immagine.
Era
il mio
momento.
Spostai
di poco lo sguardo osservando il riflesso delle mie amiche dietro di
me, che sorridendo mi incoraggiavano ad entrare.
Era
il mio momento, e loro l'avrebbero condiviso con me, come sempre.
Neanche
il tempo di entrare
nell'atrio che fui assalita da una furia dai capelli rossi, bassina e
con qualche chilo di troppo sui fianchi: Summer.
Sarei
stata persa senza di
lei in quei giorni, lei si era occupata di tutta l'organizzazione della
serata, dal colore delle tende al colore delle sedie;
Un angelo.
-Kate!
Grazie al cielo
sei qui! Ascoltami, non devi preoccuparti di nulla, ho preparato tutto,
i fiori, la sala, le prime file, i tappeti, le luci e quant'altro. Mi
mancano solo i nomi delle tre persone che occuperanno i posti centrali
che mi hai fatto riservare- disse tutto d'un fiato facendomi girare la
testa.
-
Summer...- cominciai
guardando la ragazza di fronte a me che mi guardava con i suoi occhioni
verdi spalancati, un block notes ed una penna stretta convulsivamente
tra le mani,
pronta a cogliere ogni mia parola
-...rilassati- dissi in
fine sorpassandola e dirigendomi ai camerini
-ma...Kate!- mi
urlò lei dietro con la bocca spalancata
La
ignorai, non volevo
essere sgarbata, ma avevo già abbastanza ansia di mio, non
c'era
bisogno che gli altri mi trasmettessero la loro.
Entrai
nella grande
stanza dov'erano conservati i miei vestiti e dove avrebbero dovuro
esserci i modelli e rimasi a bocca aperta.
Il caos.
Gente
che andava
avanti e indietro parlando all'auricolare, ragazze che prendevano
misure ad alcune modelle, gente che controllava velocemente i vestiti.
Tutto
ad un tratto mi sentii importante.
Non
potevo credere che tutta
quella gente stesse lavorando per me, che fosse lì per me;
Era
una cosa fantastica ed inconsapevolmente sorrisi felice.
-Bel
lavoro- sentii una voce alla mie spalle che non riconobbi e mi
irrigidì all'istante.
Mi
voltai e pensai seriamente di prendermi a schiaffi per accertarmi di
non star sognando.
Una
donna sulla mezza
età, snella e slanciata, avvolta in un cappotto elegante da
cui
si intravedevano i lunghi stivali neri, mi guardava da dietro i suoi
occhiali scuri, i capelli corti brizzolati ed impeccabili.
Perrine Brounette.
Lanciai
uno sguardo alle mie
amiche che mi fissavano sorridendo aspettando una mia reazione, ma io
riuscì solo a balbettare un -grazie-
La
donna sorrise comprensiva e fece un passo verso di me allungandomi la
mano.
-
è un piacere conoscerti Kate- disse ed io strinsi titubante
la mano senza dire una parola, allora lei continuò
-
quando ho visto i tuoi
vestiti in foto sono rimasta strabiliata, non credevo che una ragazza
di soli 18 anni potesse avere tanto talento. Ovviamente devi ancora
crescere, ma come inizio niente male davvero- sorrise, poi
lanciò un'occhiata agli stand pieni di vestiti
- e
guarda cosa sei riuscita
a fare in meno di un mese!- sorrise ancora cercando di mettermi a mio
agio, ma ormai ero diventata una statua di sale.
Ricevetti
una leggera spinta da non so chi, che mi fece riprendere lievemente.
-
non è solo merito
mio- sussurrai - mi hanno aiutato le mie amiche- spiegai indicando con
un cenno del capo le ragazze accanto a me
-
oh, siete un team allora- sorrise lei squadrandole
-
non esattamente- rispose cordiale Ronnie - noi l'abbiamo aiutata solo
per quanto riguarda la creazione materiale degli abiti, tutto il resto
è merito suo-
Sorrisi
riconoscente a Ronnie che ricambiò poggiandomi una mano
dietro la schiena, come per confermarmi il suo sostegno.
Mi
voltai ancora verso Perrine che ci stava studiando attentamente.
-
Non credo che tu abbia ragione...- lasciò la frase a
mezz'aria
-Ronnie, Ronnie
Knocks- si presentò lei
-
beh non credo che la tua affermazione sia del tutto esatta Ronnie-
disse
continuando a passare lo sguardo tra me, Ronnie, Lexus e Jamie.
La
guardai accigliata.
Cosa
voleva dire? Certo che avevo ideato io i miei abiti!
-
Non capisco...- dissi mortificata
Si
sfilò gli occhiali scuri e puntò i suoi occhi
verdi nei miei.
-
non metto in dubbio che tutto questo lavoro sia farina del tuo
sacco, Kate- cominciò sorridendo - ma l'affermazione di
Ronnie
non è corretta. Tutti quando creiamo, che sia una statua, un
ritratto, un racconto, un abito,
tutti siamo ispirati da qualcosa-
disse lanciando un altro sguardo alle mie amiche che mi stavano intorno
formando quasi uno scudo
-
Mi pare evidente che la tua ispirazione è la vostra
amicizia, devi anche a loro tutto questo- sorrise infine
Sorrisi
mentre la consapevolezza di quelle parole si faceva lango in me, loro
erano la fonte delle mie idee, le mie muse ispiratrici.
Non
per niente le avevo invitate a farmi da modelle per creare gli abiti,
ogni volta che pensavo ad una nuova gonna, ad un nuovo look, l'immagine
di una di loro si creava nitida nella mia testa.
Inconsamevolmente
avevo cucito la storia della nostra amicizia sulle mie creazioni.
Chiunque
ci conoscesse un pò si sarebbe accorto che in quegli abiti
si
nascondeva un pò della dimidezza di Jamie, un pò
della
forza di Ronnie, un pò di aggressività di Lexus
ed un
pò della mia solarità.
Non
erano semplici abiti, e l'occhio esperto di Perrine se ne era accorto
subito.
-
bene, ora vado a sistemarmi, tra poco dovrò presentare la
tua sfilata- con un cenno si avviò verso i camerini.
"Tra poco"
Deglittì
rumorosamente e fissai il vuoto davanti a me cadendo in uno strano
stato di trance.
-
che personaggio- sussurrò Lexus fissando con me il punto
dove fino a pochi minuti fa c'era Perrine
-davvero
originale- confermò Jamie ma la sentii appena distratta dal
giramento della mia testa.
Sentì,
infine, Ronnie sospirare ed afferrarmi per un braccio per poi farmi
voltare verso di lei.
-
E' tardi, devi prepararti!- disse cercando di smuovermi
Ed
io la guardai accigliata.
* *
*
Ronnie
-
come sarebbe a dire che noi non staremo dietro le quinte?- sbottai
fissando la mia amica che si stava frettolosamente cambiando d'abito
Quella
mattina Kate mi era sembrata un pò assente, come se stesse
cercando di dimenticare il motivo per cui si trovasse in quel posto,
come se la sfilata non le riguardasse;
Appena
poi qualcuno glielo rammentava andava in totale stand by.
Ed
era per questo che credevo che io e le ragazze saremmo dovute rimanere
dietro le quinte(non so se si chiami così il
posto dietro la passerella, spero me la diate per buona xD nda)
con lei, per darle una mano e sopratutto per darle un conforto morale,
ed invece a quanto pare non era così.
-
te l'ho già spiegato Ronnie- sbuffò lei tirando
su la zip
del suo vestito -voglio che vi godiate lo spettacolo, senza
responsabilità o ruoli particolari. Vi ho già
fatto preservare tre posti in prima fila-
Continuai
a guardarla allibita, quindi Jamie decise di prendere la parola.
-
ma ti serviremo come supporto!- cercò di convincerla lei
-
come minimo ti farai venire una crisi di nervi- disse Lexus
rassicurante come sempre
Kate
sbuffò e si diede un'ultima occhiata allo
specchio, poi si
voltò verso di noi con un'espressione terribilmente
determinata.
-
vado a farmi truccare, quando torno non voglio più vedervi
qui-
Aprii
la bocca per obbiettare, ma lei mi zittì in fretta
puntandomi l'indice contro.
-
ho deciso già- concluse con
tono di chi non ammetteva repliche, allora mi rassegnai con un sospiro
sconfitto.
Sorrise
soddisfatta e fece un passo verso il centro della stanza invitandoci a
fare lo stesso.
-abbraccio
di gruppo!- trillò e ci stringemmo tutte e quattro in un
mega abbraccio
-
sei sicura?- tentai per l'ultima volta
-
Ronnie, ho detto di si! Ora vestiti e va, che Nick sarà qui
a
momenti- disse e volò fuori dalla porta diretta
chissà
dove
Nick!
In tutto quel trambusto avevo quasi dimenticato che anche lui ed il
resto dell'allegra famigliola avrebbe assistito alla sfilata.
Mi
sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans e constatai che si era fatto
davvero tardi.
-
dobbiamo sbrigarci, tra un quarto d'ora saranno qui!- urlai mentre mi
avventavo sul mio vestito
Tutti
i nostri vestiti quella sera erano stati scelti appuratamente da Kate,
erano tutti vestiti della sua collezione, che aveva ideato
appositamente per noi.
Il
mio vestito, di un rosso acceso, non mi faceva sentire molto a mio agio
in realtà, non perchè fosse appariscente o che,
semplicemente non ero affatto il tipo da vestito, ma ad un evento
così importante non avrei potuto indossare dei semplici
jeans,
persino io mi sarei sentita fuoriluogo.
Oltretutto
mi sembrava il minimo per Kate indossare un suo abito.
Finii
di sistemare il vestito e lanciai un'occhiata alle mie amiche pronte a
loro volta.
Ci
scambiammo uno sguardo d'intesa ed uscimmo fuori dai camerini
disorientate, non sapendo bene dove andare.
-
Ronnie- sentii una voce familiare alle mie spalle che
riconobbi al volo
Mi
voltai ed incontrai lo sguardo sorpreso di Nick fisso su di me e mi si
spezzò il fiato.
Era
bellissimo.
Stretto
in uno smoking
nero che metteva in risalto le sue spalle muscolose, un papillon
stretto
al collo, i capelli leggermente più corti, impeccabili come
sempre.
Sorrisi
istintivamente
alla sua vista e lui mi lanciò uno sguardo eloquente,
squadrandomi dalla testa ai piedi e facendomi diventare della stessa
tonalità del vestito probabilmente.
Fece
qualche passo verso di me e mi sorrise.
-
sei incantevole- sussurrò posandomi un bacio leggero sulle
labbra
-grazie-
sorrisi -tu sei stupendo- ricambiai andando a fuoco
Sorrise
ancora e mi carezzò delicatamente una guancia mentre il mi
scioglievo nei suoi occhi.
-ehm
ehm- si
schiarì la voce Joe alle spalle di Nick e solo allora mi
accorsi
della sua presenza e di quella di Kevin e Danielle
-
oh ragazzi scusatemi!- trillai scostandomi da Nick -mi fa piacere che
siate venuti- dissi salutandoli
-
che ci fate qui dietro?- chiese accigliata Jamie
- i
vantagi di essere Vip mia cara- sorrise Joe mentre Kevin e Nick
alzavano gli occhi al cielo
-
non vedo l'ora di vedere gli abiti di Kate! - sorrise Danielle
entusiasta
-
sono stupendi- sorrisi di rimando
-
andiamo a prendere posto?- propose Lexus
Annuimmo
e ci avviammo verso l'entrata secondaria della sala.
L'hostes
che stava all'entrata ci guardò per un istante e sorrise
lasciandoci entrare;
Ultimamente
avevamo passato più tempo lì che nelle nostre
case, ed ormai tutti ci conoscevano bene.
Nick,
dietro di me, mi
poggiò una mano sulla schiena invitandomi a procedere prima
di
lui, quindi entrai nella sala e rimasi a bocca aperta.
-
Cristo Santo!- sbottò malamente Lexus ed io annuì
La
sala era piena zeppa di gente.
Mancavano
ormai quasi dieci minuti all'inizio della sfilata e non c'era
più un solo posto libero.
Donne
eleganti, gente vestita in modo bizzarro, persone giovani, ansiane;
Tutte
sedevano aspettando la sfilata di Kate. Della mia Kate.
Fiera
camminai fino ai posti in prima fila notando la chioma bionda di Tyler.
-
Hey- salutò lui alzandosi
Sorrisi
mentre si
avvicinava a Jamie e le posava un castissimo bacio sulle labbra, lei si
staccò velocemente distogliendo lo sguardo e lui le sorrise
dolce.
Da
quella
sera a casa di Jamie i due facevano coppia fissa ormai, erano diventati
inseparabili e grazie a Tyler, Jamie stava diventando un pò
più estroversa, nonostante alcune sciocchezze la mettessero
ancora in evidente imbarazzo.
Tyler
sembrava anche andare molto daccordo con Joe, Kevin e sopratutto Nick,
tanto che a volte si riunivano per suonare assieme.
-ci
sediamo?- mi chiese gentile Nick facendomi segno con la mano di
prendere posto
-
certo- sorrisi e mi sedetti tra lui e Lexus
Continuai
a guardarmi in giro ed una strana sensazione di ansia
cominciò a nascere in me.
C'era
davvero tanta gente, saranno state almeno cinquemila persone, e
questo era positivo sicuramente, ma cosa avrebbero pensato della
sfilata?
Tra
di loro sicuramente erano presenti personaggi della moda importanti
che avrebbero potuto condizionare la vita di Kate.
A
loro sarebbero
piaciuti i suoi abiti?
-sei
nervosa?- sussurrò Nick prendendo una mia mano tra le sue
-un
pò- confermai
-tranquilla-
mi rassicurò lui lasciandomi una leggera carezza
sulla mano -gli abiti di Kate sono fantastici, incanteranno tutti-
Gli
sorrisi riconoscente nel momento esatto in cui le luci in sala si
spegnevano, i fari puntati sulla passerella si accendevano ed
il mio
stomaco si aggrovigliava su se stesso.
Il
chiacchierio di sottofondo diminuì notevolmente, fino quasi
a creare un silenzio disumano.
Istintivamente
strinsi la mano a Nick, sperando di non svenire.
Dopo
qualche istante di tensione fece il suo ingresso Perrine, con un
abito eccezionale, e dal pubblico si alzò un applauso
facendomi
rilassare.
-Buonasera
a tutti- salutò Perrine sorridendo cordiale
-ringrazio tutti voi per essere qui stasera. Come molti di voi sanno,
qualche mese fa ho indetto un concorso, "TheBestStyle", al fine di
trovare nuovi talenti tra i più giovani. Migliaia di ragazze
e
ragazzi hanno inviato a me e ai miei assistenti book con i loro
migliori abiti, ma solo sei persone hanno avuto di essere scelti per
presentare una sfilata dinanzi a persone importanti nel campo della
moda e non- fece un cenno indicando il lato destro della passerella
dove sedevano gli stilisti e la stampa
-questi
ragazzi hanno avuto pochissimo tempo a disposizione per creare
nuovi abiti, ma nonostante questo ci sono riusciti nel modo migliore.
Una di questi formidabili ragazzi è qui stasera per
mostrarci il
proprio lavoro- fece una pausa lanciando uno sguardo all'organizzatrice
per accertarsi che tutto fosse pronto
-
E' con enorme piacere, ed orgoglio, che vi presento la linea ideata da
Katherine Sunders, "Friendship
never ends"-
Un
applauso partì dal pubblico e le prime modelle cominciarono
a sfilare sulle note di una canzone a me sconosciuta.
Mi
voltai verso Jamie e Lex e ci scambiammo un sorriso.
Friendship never ends.
Avevamo
passato pomeriggi interi a cercare di trovare un'idea per il
nome della collezione, ma niente, ci sembrava tutto scontato,
già usato o inadatto.
Kate
doveva averlo scelto all'ultimo minuto, e dovevo dire che non poteva
scegliere nome più bello.
-
Katherine?!- sussurrò al mio orecchio Nick divertito
Risi
brevemente e scossi la testa -si, Katherine-
La
mia Katherine.
* *
*
Nick
-
sono distrutta- sbuffò Ronnie lasciandosi andare contro la
pelle liscia del sedile della mia auto.
Eravamo
fuori casa di Kate, dove lei stessa ci aveva dato appuntamento
dopo la sfilata, per festeggiare tutti assieme il suo grande successo,
ma quando dovevamo scendere dall'auto Ronnie mi aveva chiesto di
rimanere seduti due minuti per far riposare i suoi "poveri piedi".
-
è stata una giornata lunga- dissi spostando il mio
sguardo su di lei
Involontariamente
l'occhio mi cadde sulle sue gambe lunghe lasciate scoperte dal vestito
rosso.
Degluttì
e mi costrinsi a spostare lo sguardo.
Quando
l'avevo vista quella sera, con quel vestito rosso che le
risaltava la pelle diafana ed i capelli neri come il carbone, non so
come ero riuscito a reprimere l'istinto di saltarle addosso.
Scossi
la testa lentamente.
Che
diavolo mi veniva in mente?!
-
Kate ha fatto davvero un ottimo lavoro- continuai cercando di distrarmi
-
si, è stata fantastica- sorrise lei di rimando sfilandosi le
scarpe dal tacco vertiginoso.
I
capi di Kate erano piaciuti a tutti, o quasi.
Solo
qualche giornalista aveva avuto da ridire sull'immaturità di
alcuni capi.
Che
diavolo voleva dire?!
Ad
ogni modo a fine sfilata Kate aveva ringraziato tutti ed aveva
dedicato la sua sfilata, la sua prima
sfilata, alle sue migliori amiche.
Era
stato davvero un passo importante per lei.
-andiamo?-
chiese lei mentre apriva la portiera e scendeva con un balzo dall'auto,
senza aspettare una mia risposta.
Scesi
a mia volta e feci il giro dell'auto affiancandomi a lei che aveva
un'espressione alquanto stanca.
-
sicura di non voler tornare a casa?- chiesi
-tranquillo-
sorrise cominciando ad avviarsi verso la casa
Le
sorrisi e solo allora mi accorsi che teneva ancora in mano le sue
scarpe, abbassai lo sguardo e vidi i suoi piedi nudi camminare per il
viale.
-
perchè cammini scalza?- chiesi accigliato
-
perchè queste scarpe mi stanno uccidendo- rispose
prontamente lei
-
e se ci fosse un pezzo di vetro o qualcosa di tagliente a terra?-
chiesi ansioso
Alzò
gli occhi al cielo prima di rispondere.
-
Credimi, dopo aver portato per un intera giornata tacchi come questi,
anche tu preferiresti tagliarti il piede in due pur di non rivederli
mai più- disse solenne e mi fece sorridere
Non
potevo di certo lasciarla camminare scalza.
Senza
darle il tempo di controbattere le poggiai un braccio dietro la
schiena e l'altro dietro le ginocchia alzandola da terra ed attirandola
verso di me, mentre lei sorpresa lanciava un gridolino.
-
che fai ?!- chiese divertita
-
evito ai tuoi piedi di tagliarsi in due- sorrisi
Scosse
la testa e mi allacciò le braccia al collo, mentre io mi
avviavo verso la porta.
-
grazie- sorrise e mi stampò un bacio sulla guancia
Feci
gli ultimi passi ed arrivato fuori la porta da depositai a terra
suonando poi al campanello.
-
vorresti cavartela con un semplice bacetto?- chiesi alzando
un sopracciglio
Lei
mi fissò per qualche istante poi mostrò
un'espressione afflitta
-
io che credevo che il tuo fosse un gesto disinteressato. Sei un
ricattatore-
Stavo
per rispondere quando la porta si aprì rivelando una Kate
esausta, ma visibilmente contenta.
-
amore mio!- urlò Ronnie saltandole letteralmente addosso
-
visto che avevo ragione?! I tuoi abiti sono piaciuti a tutti! Tutti, nessuno
esluso!- trillò lei contenta
-
Già, è stato fantastico- sorrise Kate facendoci
spazio per entrare
Ronnie
si fece strada avviandosi nel soggiorno, lasciando me e Kate dietro
-
come mai niente grida?- le chiesi un pò disorientato,
conoscendola a quest'ora avrebbe dovuto saltare per tutta la casa come
un canguro impazzito.
-
sono esausta- sorrise stanca -talmente esausta che non mi rendo neanche
conto di essere felice!-
Le
scompigliai i capelli ed entrammo nell'enorme salone dove assieme
agli altri credevo di trovarci Ronnie, ma lei non era lì.
-
E' fuori, in terrazza- sorrise Jamie interpretando il mio sguardo
interrogativo
Uscì
fuori passando dalla grande porta scorrevole e mi guardai
in giro per poi trovare Ronnie poggiata sulla ringhiera blù
ella
terrazza.
Le
braccia, lasciate scoperte dal vestito, incrociate al petto e lo
sguardo perso nel vuoto.
Mi
avvicinai da dietro e le posai le mie mani calde sulle braccia, che
erano ghiacciate.
Prontamente
mi tolsi la giacca e gliela poggiai sulle spalle per poi attirarla a me
per far aderire la sua schiena al mio petto.
La
sentii sospirare mentre abbandonava la testa all'indietro e si lasciava
stringere dal mio abbraccio.
-
va tutto bene?- le sussurrai piano
Sospirò
ancora.
-
pensi mai a dove saremo tra...che so... tre anni?- chiese
Ci
pensai per un istante prima di rispondere.
Sì.
Sì
che ci avevo pensato.
-
non so dove saremo tra tre anni- cominciai stringendola più
a me -ma so che sarò con te- dissi sicuro e la sentii
irrigidirsi leggermente poi si voltò decisa verso di me,
puntando i suoi occhi nei miei.
-e
se non fosse così?- chiese tagliente - se tu sarai
chissà dove, con chi; Kate sarà in giro a fare
sfilate,
Lexus a New York a fare l'avvocato e Jamie in chi sa quale posto
sperduto dell'Africa a curare animali di specie in via di estinsione?!-
sbotto tutto d'un fiato
La
guardai confuso ed accigliato.
-
come ti vengono in mente certe cose?- le chiesi
Si
morse il labbro inferiore ed abbassò lo sguardo.
-
Crescendo prenderemo inevitabilmente strade diverse, non voglio-
La
fissai per qualche istante, con la voce tremante, lo sguardo basso,
una Ronnie così diversa da quella che ero abituato a vedere
sempre, così delicata e fragile, ma se possibile ancora
più bella.
La
strinsi forte a me ispirando l'odore dei suoi capelli, poi l'allontanai
di poco prendendole il viso con le mani.
-
Ronnie, la tua amicizia con le ragazze è speciale. Forse
crescendo, a causa degli impegni, non riuscirete a vedervi tutti i
giorni, ma sta sicura che dopo tutto quello che avete fatto assieme,
tutto quello che avete passato, la vostra amicizia non
finirà
tanto facilmente- conclusi convinto
Alzò
lo sguardo e puntò i suoi occhi verdi nei miei.
-
e tu?- sussurrò - tu dove sarai tra tre anni?-
Sorrisi
e poggiai la mia fronte alla sua.
-
sarò accanto alla ragazza più eccezionale del
mondo- sussurrai sfiorandole il naso con le labbra
-
dovrai presentarmela- sorrise lei carezzandomi la guancia con una mano
-
un giorno, forse- sorrisi poggiando le mie labbra sulle sue
Era
tutta la giornata che volevo farlo.
Volevo
baciarla quando l'avevo vista uscire dal camerino con quel
vestito rosso, che le donava terribilmente, quando l'avevo vista
mordersi le labbra nei momenti di tensione, quando mi sorrideva, quando
mi guardava, quando si scostava un ciuffo dagli occhi.
Sempre.
Avevo
la sensazione che ormai non ce l'avrei fatta più senza di
lei.
E
per la prima volta capii che prima di Ronnie non avevo amato mai
realmente nessuno.
Si
scostò di poco da me e mi fissò con
un'espressione divertita
-
c'è qualcosa che vibra nei tuoi pantaloni-
Spalancai
gli occhi ed arrossì vistosamente.
Solo
allora mi accorsi che il mio cellulare stava vibrando.
Un
sms.
Vidi
il mittente ed il mio cuore cominciò ad aumentare di battito.
Mio
padre?
Ricevere
un sms da mio padre significava solo una cosa: ero nei guai.
-
chi è ?- chiese Ronnie fintamente disinteressata
-
mio padre- risposi accigliato leggendo il messaggio -dice che devo
raggiungerlo a casa con i ragazzi, è urgente-
Mi
fissò accigliata mentre nella mia testa le motivazioni
più terribili si facevano spazio.
Che
fosse successo qualcosa alla mamma o a Frankie?
-
non ti ha detto di cosa si tratta?- chiese Ronnie
-
no. Devo andare, mi spiace-
Scosse
la testa e mi sorrise rassicurante.
-Tranquillo-
mi baciò leggera
-
appena sai qualcosa chiamami, non farmi preoccupare-
-
ti chiamo appena posso- confermai e la strinsi più forte a
me per l'ultimo bacio della serata
Sospirai
e mi allontanai da lei mentre a passo spedito andavo ad avvertire i
miei fratelli del messaggio.
Insieme
ci avviammo verso casa, in totale confusione.
In qualunque posto sarai
in qualunque posto sarò
tra le cose che vivi
io per sempre vivrò
L'orologgio
a pendolo dello studio di mio padre segnava le 10.21 pm.
Eravamo
arrivati lì di corsa, preoccupati che fosse successo
qualcosa a qualcuno di loro, ma quando avevamo aperto la porta di casa
avevamo trovato Frankie a giocare tranquillamente, mia madre seduta sul
divano, e mio padre che camminava avanti e indietro nel salotto.
Nonostate
avessimo notato qualche segno di nervosismo da parte dei due,
sembravano star bene entrambi. Fisicamente almeno.
Mio
padre ora sedeva sulla sua sedia di pelle nera, dietro la scrivania.
Mia
madre accanto a lui, impiedi che evitava prontamente il nostro sguardo
interrogativo.
Kevin
e Joe erano seduti alle sue sedie difronte alla scrivania ed io ero
impiedi dietro di loro.
Tutti
e tre aspettavamo che nostro padre iniziasse a dire il motivo
della sua convocazione, ma lui non pareva intensionato a parlare.
-
Allora?!- chiese Joe impaziente
-
si può sapere perchè ci hai chiamato con tanta
urgenza?- continuò Kevin
Mio
padre sospirò e si strinse le tempie tra il pollice e
l'indice, in segno di stanchezza.
-
e vabene- cominciò -devo parlarvi...-
-
questo l'avevamo capito- borbottai interrompendolo
-
Non interrompermi Nicholas, è già difficile per
me esporvi l'argomento-
Quale
argomento?
Lanciai
uno sguardo a mia madre che continuava a tenere lo sguardo basso.
-
riguarda te e la mamma?- chiesi preoccupato, ma lui scosse la testa in
segno negativo
-riguarda
voi- disse ancora
-
io non ho fatto niente!- si difese subito Joe
-
lo so, Joe. Non riguarda il vostro comportamento, ma il vostro lavoro-
Inaspettatamente
Kevin scattò nervoso e sbattette un pugno sulla scrivania di
mogano, facendo sobbalzare noi tutti.
-arriva
al punto papà!- urlò quasi e mio padre gli
lanciò una di quelle occhiate capace di incenerire una
statua di
ghiaccio
-non
c'è bisogno di innervosirsi Kevin. Sto cercando il modo
giusto per dirvi quello che ho da dire- rispose cercando di mantenere
la calma
-
ma così non fai altro che metterci ansia, dì
quello che
hai da dire a basta- intervenni, mi stavo innervosendo anche io
-
bene, sarò diretto allora- cominciò dirizzandosi
sulla
sedia e tutti ci movemmo impercettibilmente avvicinandoci a lui
-sapete
che abbiamo accordato con la Hollywood
Records una pausa di un anno- fece una pausa lanciandoci un'occhiata e
noi annuimmo invitandolo a continuare - il punto è, che in
questi mesi dove non vi state più facendo vedere la vendita
dei
vostri CD si sta dimezzando, e l'entrata in scena di nuovi gruppi
emergenti che hanno aspettato la vostra "pausa" per entrare in scena vi
sta facendo perdere tantissimi fan, a giudicare dai sondaggi-
Spalancai
gli occhi sconvolto.
Cosa?!
Un soli tre
mesi le nostre fan si erano già dimenticate di noi?!
Era una cosa
assurda!
Non poteva
essere vero, assolutamente no.
- cosa
possiamo fare?- chiese Kevin
Mio padre
sospirò ancora, come se fosse quella la domanda temuta che
si aspettava dall'inizio della conservazione.
- La casa
discografica ha detto che non potete permettervi un anno di pausa-
- come? ma
era il nostro anno libero!- obbiettò Joe
- un anno
è troppo Joe, rischierete di perdere altri fan e la
casa discografica ha detto che se questo accadesse annullerà
il
contratto- spiegò ancora
Mi girava la
testa.
Come era
potuta accadere una cosa del genere?
Tutte quelle
persone.
Le folle ai
nostri concerti, le fan che ci seguivano ovunque, le
promesse di amore eterno, le proposte di matrimonio addirittura, ed in
tre mesi avevano giù dimenticato tutto?
Perchè?!
E come
potevo, come potevo rinunciare al mio anno di libertà?
Alla mia
possibilità di condurre una vita tranquilla e normale per
almeno un anno della mia adolescenza?
- dovremmo
ricominciare a fare concerti, quindi?- chiese Kevin e sul viso di mio
padre comparse una strana smorfia
- non
semplici concerti- sospirò -un tour mondiale-
Spalancai la
bocca sconvolto, incapace di contenermi.
- un tour
mondiale?!- sbottò Kevin - e quanto dovrebbe durare questo
tour?- chiese infuriato
Mio padre
chiuse gli occhi poi li riaprì di scatto puntandoli in
quello di mio fratello -un anno circa-
Il respiro
si mozzò d'improvviso e le ginocchia cedettero tanto che
dovetti aggrapparmi ad una sedia per non cadere.
Sentivo il
mio cuore battere così forte che sembrava fosse salito in
gola, impedendomi di respirare.
Un anno
circa?
Un anno
circa di concerti in giro per il mondo, un anno circa senza
normalità, senza gli amici che mi ero fatto in questi mesi,
senza l'odore dei piatti preparati in casa da mia madre, senza i giochi
con Frankie.
Poi una
fitta mi colpì diritto al cuore.
Un anno
senza il suo sorriso, senza il suo odore, senza i suoi occhi,
il suo naso, le sue labbra, senza sentire il contatto della sua pelle
sulla mia, senza vedere il rossore delle sue guancia quando apriva il
suo cuore, senza sentire la sua risata spontanea, senza vedere la
scintilla nei suoi occhi quando la facevo arrabbiare;
Senza i suoi
baci, le sue carezze, il suo respiro.
Un anno
senza Ronnie.
- quanto
tempo abbiamo ancora?- sentii il suono ovattato della voce di Joe
Vidi
sott'occhio mia madre alzare lo sguardo su di me, visibilmente
preoccupata della mia reazione.
Io restavo
immobile, pallido, aspettando con ansia la risposta di mio padre,
trattenendo il respiro.
La testa mi
girava terribilmente e la vista cominciò ad annebbiarsi,
allora chiusi gli occhi per cercare di non vedere la stanza che girava
attorno a me.
Quanto tempo abbiamo ancora?
Mi
risuonarono in mente le parole sussurrate da Joe.
L'immagine
viva e nitida di Ronnie che mi sorrideva socchiudendo gli occhi si fece
viva nella mia testa.
Quanto tempo
ho ancora per stare con lei?
- un mese e
mezzo- rispose veloce mio padre -a gennaio ci sarà la prima
data-
* *
*
Grazie
alla
genialità di EFP posso rispondere alle recenzioni tramite
messaggio *_______*
Quindi ringrazio in gruppo chi ha messo la mia storia tra le preferite,
le seguite e le ricordate.
Ed un grazia anche alle matte che mi hanno tra le autrici preferite
<3
Al prossimo chap
Vi amo <3
|
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Capitolo 29 *** Say that you love me ***
new chap
Buona Domenica a tutte mie
care!
Come va?
Non adorate anche voi
quest'atmosfera natalizia *_____* ?!
Non vedo l'ora che arrivi
Natale!
Io di solito festeggio con
tutta la mia(enorme) famiglia e mi diverto sempre tantissimo!
Voi come passate le feste?
Sono curiosa u.u
Ad ogni modo prima di
lasciarvi a questo capitolo, che vi anticipo essere molto mieloso xD,
ho una sorpresa per voi! *_____*
Cliccate qui.
Spero che vi piaccia!
Buona lettura
Say that you love
me
Nick
La vita
è assurda.
Ci sforziamo
tanto, facciamo l'impossibile, per
trovare la felicità, ed una volta raggiunta ci viene
strappata via dalle mani
con violenza e senza rispetto.
La vita
è sempre pronta a giocare con noi, e non ci sono regole, ci
sono solo
vinti e vincitori.
C'era
qualcosa che potevo fare per vincere?
Era questa
l'unica domanda che occupava i miei pensieri dalla sera precedente.
Quando
chiudevo gli occhi potevo ancora vedere nitidamente i milioni di fan
che
urlavano il nostro nome, che ci incitavano, ci supportavano.
Non potevo
credere che fossero spariti, che ci avessero abbandonati.
Ed ora, steso
sul letto, cercavo di trovare una soluzione, anche se sapevo che
l'unico modo di sistemare le cose era partire per quel dannatissimo
tour.
Sbuffai e
gettai di lato le lenzuola mettendomi seduto.
La cosa che
più mi preoccupava erano le conseguenze che questa
novità avrebbe
inevitabilmente portato al rapporto tra me e Ronnie.
Un anno
lontani non era poco.
La reazione
di Ronnie a questa notizia mi spaventava non poco; Che avrebbe
deciso di chiudere tutto e farla finita?
Un violento
crampo allo stomaco mi fece chiudere gli occhi di scatto.
Non potevo
neanche pensare all'eventualità di stare senza di lei, come
avrei
fatto un anno intero?
Un leggero
bussare alla porta mi distrasse momentaneamente dai miei pensieri.
-avanti-
sussurrai e la porta si socchiuse lentamente rivelando il viso di un
Kevin ancora assonnato
-hei, anche
tu non riesci a dormire?- sussurrò rimanendo sulla soglia
Diedi un
veloce sguardo alla sveglia sul comodino dove le cifre 5.00
lampeggiavano sul fondo nero, non mi ero reso conto che fosse
così presto.
-a quanto
pare no- risposi rivolgendogli un sorriso tirato che Kevin
ricambiò
titubante
Sospirò
ed entrò nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Anche Kevin e
Joe non avevano perso bene la notizia del nostro imminente tour,
ma loro come me avevano capito che era l'unica soluzione per risolvere
il
problema.
-come va?-
chiese sedendosi accanto a me
Gli lanciai
un'occhiataccia sott'occhio; Come voleva che andasse?
Sorrise
dispiaciuto e distolse lo sguardo.
-ti capisco-
sussurrò unendo le mani, e sapevo che non era una di quelle
frasi
di circostanza che si dicono in momenti di imbarazzo.
Anche lui
avrebbe dovuto allontanarsi da una persona importante della sua vita,
Danielle; Ma era diverso.
Insomma lui e
Danielle stavano assieme da quanto? Da sempre.
Ed avevano
già affrontato il problema della lontananza quando
però la loro
relazione era già consolidata.
Io e Ronnie
invece, eravamo agli inizi.
Anche
ammettendo che lei avrebbe voluto continuare la nostra storia, quanto
avremmo resistito?
-Non voglio
che finisca- sussurrai prendendomi la testa tra le mani
Sentii Kevin
sospirare ed una sua mano poggiarsi confortevole sulla mia
schiena.
-io e Joe
abbiamo parlato ieri sera...- cominciò titubante ed io alzai
lo
sguardo incuriosito
-sappiamo che
la situazione è difficile sopratutto per te. Non ti avevamo
mai
visto così felice prima. Prima che incontrassi Ronnie-
sorrise triste ed io
arrossì
-non vogliamo
essere la causa della tua infelicità, quindi pensaci un
po’ su, e
sappi che se alla fine deciderai di non partire per il tour, noi non
avremo
niente in contrario-
Ci impiegai
un attimo per capire quello che stava dicendo Kevin.
Stava dicendo
che lui e Joe erano pronti a rinunciare ad un tour mondiale, per
me.
Fissa mio
fratello per qualche altro istante, mentre riflettevo.
Non potevo
negare che il pensiero di mandare tutto al diavolo mi era passato
per la testa, ed ora che Kevin mi aveva detto che qualora lo avessi
fatto ne
lui ne Joe avrebbero avuto rancore nei miei confronti, ero
tentato ancora
di più.
Insomma, era
la mia occasione per avere una vita normale.
Sospirai ed
il mio sguardo cadde sulla chitarra acustica poggiata alla parete
di fronte al mio letto.
Sarebbe stato
giusto buttare anni ed anni di duro lavoro e sacrifici da parte
nostra e dei nostri genitori?
Beh se ci
fossi stato solo io in ballo in questa decisione, forse avrei mandato
tutto all'aria, tutto pur di stare con lei;
Ma della mia
scelta ne avrebbero risentito anche i miei fratelli, avrei mandato
all'aria la loro carriera per colpa mia, non potevo.
Non potevo
convivere con questo peso sulla coscienza, sarebbe stato un gesto
troppo egoista da parte mia.
- dobbiamo
farlo Kevin- dissi in fine alzandomi dal letto -per il bene della
band- aggiunsi cercando di auto convincermi
-e del tuo
bene, che mi dici?- chiese preoccupato
Cercai di
sorridere rassicurante ma riuscii a fare solo una smorfia con la
bocca.
Mi voltai,
non sapendo cosa rispondere, e mi avviai verso il bagno, pronto a
farmi una doccia.
-dove vai?-
chiese Kevin bloccandomi con la mano sulla maniglia
- ho bisogno
di vedere Ronnie- sussurrai fissando la porta
Lo sentii
sospirare mentre si passava una mano tra i capelli.
-Nick, sei
sicuro?- chiese ancora, e capii che era l'ultima volta che l'avrebbe
fatto
Riuscii a
stento a prendere fiato, mentre cercavo il coraggio di pronunciare
quella minuscola parola che avrebbe portato a conseguenze enormi.
-si- risposi
con voce tremante e mi chiusi la porta alle spalle con un solo
pensiero in testa.
Ronnie.
*
* *
Ronnie
Stavo facendo
un sogno bellissimo.
Ero su una
spiaggia soleggiata, il rumore delle onde diffondeva in me un senso
di pace e relax, le mie mani sprofondavano nella sabbia cocente che
scaldava
tutto il mio corpo.
Accanto a me,
disteso su un lato, simile ad un angelo, Nick mi sorrideva
mostrando una fila di denti bianchi e lucenti.
Mi accorsi
subito che il mio era un sogno, per l'atmosfera di pace che nella
realtà non esisteva.
Nick prese
una ciocca dei miei capelli tra le dita, giocandoci, mentre i suoi
occhi si scioglievano nei miei, e quello sguardo era così
intenso, così reale
che per un attimo credetti di essere nella realtà.
Sorrisi
mentre lui poggiò delicatamente la punta delle dita sulla
mia guancia.
-ti amo-
sussurrai felice guardandolo negli occhi , ma qualcosa andò
storto
Il suo viso
si fece accigliato, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nella
mia affermazione, allora cominciai a sentire il mio cuore aumentare di
battiti
ansioso.
Lentamente il
cielo limpido si fece sempre più nuvoloso e scuro, tanto che
non
riuscivo a vedere più niente attorno a me.
Il buio si
fece così denso che lentamente inghiottì anche
l'immagine di Nick,
ma continuavo a sentire il tocco della sua mano sulla guancia, come se
nell'oscurità continuasse ad accarezzarla.
Capii che
stavo per svegliarmi quando l'immagine svanì del tutto, ma
stranamente sentivo ancora il tocco della mano di Nick sulla mia
guancia.
Con gli occhi
ancora chiusi, ma quasi sveglia ormai, portai istintivamente una
mano alla guancia, e sobbalzai spalancando gli occhi quando sentii
un'altra
mano sotto la mia.
-buongiorno-
sentii sussurrare e scattai mettendomi a sedere sbattendo contro
qualcosa di duro
- Nick?-
chiesi allungando le braccia e toccando le sue spalle, i miei occhi
dovevano abituarsi al buio, non vedevo niente
Una risatina
bassa gli fece tremare il petto sotto le mie mani e rabbrividii
istintivamente.
-aspettavi
qualcun'altro?- chiese allungando le mani e poggiandole sui miei
fianchi
Mi allungai
verso il comodino accanto al mio letto cercando l'interruttore
della lampada e quando lo trovai esitai un istante; Non ero di certo un
bello
spettacolo appena sveglia.
Al diavolo!
Pensai alzando gli occhi al cielo e spinsi il bottone per accendere
la luce.
- a dire il
vero non aspettavo neanche te- risposi mentre la luce si diffondeva
nella stanza e mettevo a fuoco l'immagine di Nick seduto sul mio letto
a pochi
centimetri da me -che ci fai qui?- chiesi sorpresa
- non
riuscivo a dormire- rispose lui alzando le spalle
Mi voltai
ancora una volta verso il comodino, in cerca della mia sveglia e per
poco non mi venne un colpo.
- mio Dio,
sono le 6 del mattino!- urlai con la voce roca
Lui si morse
il labbro inferiore, mortificato mentre io continuavo a guardarlo
allibita.
- ma come sei
entrato?- chiesi sconcertata, l'allarme doveva essere inserito
- ho bussato,
ma non mi hai sentito- cominciò lui distogliendo lo sguardo,
imbarazzato -la porta era aperta e non ho saputo resistere- concluse
per poi
ricominciare a parlare a raffica
- mi spiace,
avevo bisogno di vederti e non ho saputo aspettare, lo so , non
dovevo. E' meglio che vada- disse e fece per alzarsi dal letto, ma io
lo tirai
per una manica della felpa facendolo sedere di nuovo.
- Hei, sta
tranquillo! Non c'è nessun problema, solo che mi sono
sorpresa
vedendoti qui- spiegai con un sorriso
- mi
spiace...- disse ancora, ma io gli poggiai un dito sulle labbra
zittendolo
- taci- mi
avvicinai a lui carezzandogli un braccio -non mi è affatto
dispiaciuto essere svegliata da te- sorrisi - ma non credo tu l'abbia
fatto nel
modo giusto- avvicinai il mio volto al suo che sorrise subito cogliendo
al volo
Ogni volta
che baciavo Nick entravo automaticamente in uno stato di coma
profondo.
Non sentivo
più niente se non le sue mani che accarezzavano il mio viso,
le sue
labbra leggere sulle mie, i suoi occhi che incrociavano i miei, non
sentivo
altro che lui.
Intrecciò
le dita tra i miei capelli e mi baciò con una foga che mi
lasciò
spiazzata.
Sentivo il
suo petto alzarsi ed abbassarsi velocemente mentre il suo respiro
diventava affannoso, io, totalmente ipnotizzata, gli strinsi le spalle
attirandolo a me.
Le sue mani
scesero giù per la schiena procurandomi brividi che a lui
non sfuggirono.
Sorrise
fugace e passò a baciarmi delicatamente il collo mentre le
sue mani
esploravano la mia pelle sotto la maglietta.
Dovetti
mordermi le labbra con forza per non lasciarmi uscire un gemito
imbarazzante.
Non ce la
facevo più.
Lo afferrai
per le spalle e delicatamente, ma decisa, lo staccai da me
respirando a fatica mentre lui mi guardava confuso.
Deglutii e
feci un respiro profondo cercando di riappropriarmi del dono della
parola.
Ero ancora
sconvolta dalle sensazioni provate poco prima.
- se vuoi
mantenere la tua promessa- cominciai lanciando uno sguardo alla sua
mano sinistra -ti consiglio di non fare mai più una cosa del
genere- conclusi
spalancando gli occhi
Alzò
un sopracciglio e fece un sorrisino per niente rassicurante
avvicinandosi
di nuovo a me, che rimanevo immobile.
Poggiò
la sua fronte sulla mia, chiudendo gli occhi e sospirando.
Riaprì
lentamente gli occhi puntandoli nei miei e mi si bloccò il
respiro
mentre sentivo chiaramente il mio stomaco attorcigliarsi su se stesso.
Sorrise e
poggiò delicatamente una mano sul mio collo.
Socchiusi gli
occhi leggermente, non volevo interrompere il contatto con i suoi
occhi, ed in quel momento tutte le mie paure svanirono.
Non avevo
paura di amarlo.
Gli sorrisi,
felice, e gli stampai un bacio leggero sulle labbra e lui ne
approfittò subito per approfondire il contatto.
Mi scostai
leggermente, ridendo.
- lo so che
appena sveglia sono irresistibile, ma cerca di darti un contegno!-
scherzai e lui scosse la testa divertito
-tu sei
sempre irresistibile- sorrise attirandomi a se e stringendomi forte
Risi sul suo
petto e scossi la testa.
Io,
irresistibile?
Ispirai il
suo profumo e mi accoccolai di più tra le sue braccia,
felice.
Love
me, love me
Say that you love me!
(love
fool - new found glory)
-allora, cosa ti va di fare?-
chiesi a Nick entrando
in cucina e spalancando la finestra per far entrare la luce.
Con un sospiro mi resi conto che
erano solo le sette del mattino di metà
novembre, la luce non c'era ancora.
Accesi la luce e mentre Nick
prendeva posto ad uno sgabello della cucina
cominciai a preparare il mio consueto caffè latte
- volevo portarti la colazione
stamattina- cominciò lui grattandosi un orecchio
imbarazzato -ma alle cinque e mezzo del mattino erano tutti chiusi-
Mi voltai verso di lui e gli
sorrisi -tranquillo, non ce n'era bisogno- risposi
mentre mi venne in mente la domanda che volevo fargli prima
- come mai sei venuto qui con tutta
questa fretta?- chiesi accigliata
Mi voltai prendendo un bicchiere
dalla credenza e riempiendolo di latte.
Sentii le sue mani avvolgermi da
dietro e la sua testa poggiarsi sulla mia
spalla.
- n-niente di importante-
balbettò e colsi qualcosa di strano nel suo tono
Lasciai il bicchiere nel lavandino
e mi voltai verso di lui accigliata.
Mi guardava in un modo strano,
quasi timoroso, non avevo mai visto quello
sguardo.
- va tutto bene?- chiesi preoccupata
Lui annuì e si
sforzò di sorridere -sono solo stanco, in questi giorni gli
impegni di lavoro aumenteranno ed avrò meno tempo per stare
con te...- sussurrò
Gli poggiai una mano sulla guancia
e sorrisi -troveremo il tempo- dissi
rassicurante, ma la sua espressione rimase triste
C'era qualcosa che non quadrava.
- me lo prometti?-
sussurrò e mi parve di vedere una lacrima passare per i suoi
occhi
- cosa?- chiesi confusa
- che troveremo il tempo di stare
insieme...- cominciò abbassando lo sguardo
-...che non mi lascerai- concluse
Lo guardai stralunata.
Come gli venivano in mente certe
idee?
Come poteva pensare che sarei
riuscita a lasciarlo andare via?
Era diventato essenziale per me,
non riuscivo ad immaginare le mie giornate
senza lui.
La sveglia alle sei, la sua
tristezza, c'era qualcosa che non andava.
Gli presi il viso tra le mani e lo
costrinsi a guardarmi.
- è successo qualcosa?-
gli chiesi ancora
Alzò una mano fino a
sfiorare le mie labbra -ho solo paura- sussurrò
Deglutii ed espirai con un fremito.
Sentivo il bisogno fisico, di
dirglielo.
- non ti lascio- giurai
stringendogli il viso tra le mani - i-io...- balbettai
mentre cercavo le parole adatte per dirgli quello che provavo.
Non avevo la minima idea di come
fare.
Allora lo guardai ancora negli
occhi, cercando qualcosa, un qualcosa che mi
desse coraggio.
E lo trovai.
Nei suoi occhi vidi rispecchiato
tutto l'amore che avevo dentro, tutto l'amore
che apparteneva a lui, che si era conquistato.
Quell'amore che era diventato
grande al punto che non riusciva più a starsene
rintanato in un angolo del mio cuore di ghiaccio.
Quell'amore ora lo sentivo
chiaramente bruciare nel mio petto, scaldandomi di
un calore tutto nuovo.
- io non saprei come andare avanti
senza di te- dissi spinta da non so quale
forza e vidi i suoi occhi accendersi - non so, non ricordo come abbia
fatto
prima che tu entrassi nella mia vita- gli lasciai lentamente il viso
poggiandogli le mani sulle spalle ed assicurandomi che i suoi occhi
restassero
incatenati ai miei.
- non sapevo amare prima di te-
sussurrai - e ora non posso farne a meno, non
posso fare a meno di amarti-
Rimase fermo, immobile, con le mani
poggiate sui miei fianchi mentre mi
fissava, senza fiato.
Io per poco non svenivo.
Avevo paura di aver detto qualcosa
di sbagliato, ed il suo silenzio non aiutava
affatto.
- Nick...- sussurrai e vidi la sua
espressione mutare lentamente
Sulle sue labbra si
formò un sorriso e le sue mani strinsero di più i
miei
fianchi.
In un attimo mi attirò a
se nascondendo la testa nel incavo del mio collo.
Lo strinsi a mia volta e chiusi gli
occhi abbandonandomi a quel calore così
rassicurante...
Il cuore martellava nel mio petto
fiero di me, fiero che finalmente fossi riuscita
a mettere a nudo i miei sentimenti di fronte a qualcuno.
No, non qualcuno, di fronte alla
persona che amavo.
Sentii le labbra di Nick seguire il
profilo del mio collo per poi arrivare
all'orecchio.
- Dimmelo Ronnie- alitò
facendo cedere le mie gambe, costringendomi ad fare
presa al lavello per non cadere -ho bisogno di sentirmelo dire-
sussurrò ancora
e capii al volo cosa voleva sentirsi dire.
Mi staccai da lui il poco che
serviva per riuscire a guardarlo negli occhi.
- ti amo- dissi sicura fissandolo
Restò un attimo a
fissarmi, poi portò una mano dietro la mia nuca e mi
attirò a
lui fino a che le nostre labbra non si incontrarono.
- Ronnie...-
sussurrò lui e continuò a baciarmi
* * *
Nick
Steso sul
divano lanciai un'occhiata alla pioggia, che fuori dalla finestra
continuava a
cadere leggera.
Abbassai lo sguardo tornando a
guardare Ronnie, addormentata tra le mie
braccia.
Sospirai e poggiai la guancia sui
suoi capelli.
Quel giorno ero andato
lì con uno scopo preciso: dirle tutto.
Ma non ci ero riuscito.
Giuro che stavo per dirglielo, ma
poi...
...poi lei aveva detto di amarmi.
Sorrisi ed inconsapevolmente la
strinsi più a me.
Mi amava.
Era una sensazione assurda sentirsi
amati dalla persona pi importante della tua
vita.
Credevo che non fosse arrivato mai
questo momento, credevo che mai Ronnie
avrebbe provato i miei stessi sentimenti.
Invece quando mi aveva detto di
amarmi avevo letto chiaramente nei suoi occhi
la sincerità delle sue parole.
Una smorfia si dipinse
automaticamente sul mio viso.
Questo non semplificava affatto le
cose però.
Come avrei potuto dirglielo ora?
Ora che si era aperta a me, ora che
si era fidata di me, come potevo dargli
questo colpo basso?
Non potevo, non ci riuscivo.
Eppure sapevo che dovevo dirglielo,
era inevitabile.
Sentii Ronnie muoversi sotto di me,
stese le sue braccia lungo il mio petto e
vidi i suoi occhi aprirsi lentamente.
- hei- la salutai con un sorriso
- mi sono addormentata-
constatò lei accigliandosi -scusa-
- non preoccuparti, ti ho svegliata
presto stamattina è normale che ti sia
addormentata dopo mangiato- sorrisi rassicurante
Si stiracchiò gettando
la testa all'indietro e fece per alzarsi, ma io la
bloccai stringendola con le braccia
-aspetta- cominciai -devo dirti una
cosa-
- dimmi...- sorrise lei
Deglutii e la guardai,
studiando il suo sorriso, i suoi occhi...
-io...- cominciai ma mi si
seccò la bocca -i-io...- dovevo dirglielo
-ecco i-io...- io non ce la facevo
- ho voglia di gelato- dissi la
prima cosa che mi passò per la testa
Mi guardo accigliata -siamo a
metà novembre- disse lentamente, come se non
volesse traumatizzarmi con quell'affermazione
-lo so- sorrisi e mi alzai dal
divano porgendole una mano -è metà novembre ed
ho voglia di gelato, andiamo-
Afferrò la mia mano,
divertita, e si alzò a sua volta.
-posso vestirmi prima?- chiese
sarcastica lanciando un'occhiata al suo pigiama
-certo- sorrisi mentre mi lasciava
la mano e si avviava al piano di sopra
Sprofondai di nuovo in mezzo ai
cuscini del divano e mi presi la testa tra le
mani.
Dovevo
dirglielo.
* * *
Eccoci qui!
Spero vi sia piaciuto il
capitolo, ed anche la sorpresa *_*
Sono ansiosa di scoprire cosa
ne pensate xD
Scusate ma credo che oggi non
riuscirò a rispondere neanche per messaggio privato alle
vostre recensioni! Sono di corsissima!
Grazie come sempre a tutti
quelli che seguono la mia storia e che mi supportano mettendola tra le
preferite, seguite e ricordate;
Grazie a chi addirittura mi ha
messa tra le autrici preferite <3
E grazie a chi riesce sempre a
strapparmi un sorriso con le sue recensioni <3
Grazie,grazie, grazie!
Al prossimo(e penultimo T_T)
chap!
Vi amo <3
|
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Capitolo 30 *** Stop dreaming ***
New chap
Stop
dreaming
Nick
2 Dicembre.
Due settimane erano
passate da quando mio padre ci aveva riuniti
per comunicarci la notizia del nostro imminente tour.
35 Giorni mancavano
alla nostra partenza, ed io ancora non
avevo trovato il coraggio di parlare con Ronnie.
Sospirai
passando leggero le dita sulle corde dalla
mia chitarra scordata, producendo un rumore stonato e fastidioso, a cui
non
badai distratto da pensieri ben più importanti.
Ogni volta
che provavo a parlare con Ronnie, cadevo in
uno stato d’ipnosi, la bocca si impastava, si svuotava il
cervello e non
ricordavo neanche più il mio nome.
Sapevo che
così non facevo altro che peggiorare le
cose, ma come potevo?
Come potevo
distruggere tutto?
Ogni volta mi
imponevo di dirle tutto ed ogni volta,
puntualmente, mi bloccavo di fronte ad un suo sorriso, ad un suo
sguardo.
Avevo paura.
Avevo paura
perchè ero certo che non avrebbe accettato
la situazione.
E d'altronde
come potevo chiederle di farlo?
Come potevo
chiederle di aspettarmi per un anno? Di
bloccare la sua vita, per me?
Non era
giusto.
Dovevo
lasciare che la nostra storia finisse così,
senza battere ciglio? Senza fare niente per impedirlo?
Non potevo
negare che avevo pensato all'eventualità di
chiederle di seguirmi in questo stupido tour, ma anche questa mia idea
era
stata malamente gettata via.
Innanzi tutto
quello era il suo ultimo anno di liceo e
non poteva di certo mandare tutto all'aria, poi aveva tantissimi
progetti per
il suo futuro, tantissime cose che avrebbe voluto fare terminata la
scuola.
Non potevo
proporle di rinunciare a tutto per
seguirmi.
Un leggero
bussare alla porta mi fece destare dai miei
sogni ad occhi aperti, e risposi con un "è aperto"
appena
sussurrato
- hei-
salutò Joe spuntando con la testa dietro la
porta -stiamo organizzando una gara con la nintendo, ci stai?-
Sospirai e
risposi senza neanche guardarlo -non mi va,
grazie-
Sentii la
porta aprirsi ed i passi di Joe farsi sempre
più vicini
- Nick,
comportarsi da fantasma depresso non
migliorerà di certo le cose- cominciò portandosi
le mani sui fianchi
- e cosa le
migliorerebbe?- chiesi sarcastico alzando
lo sguardo verso di lui che sospirò abbandonando le braccia
lungo i fianchi
- per
cominciare, potresti parlarle-
Rabbrividii
al solo pensiero.
- facile a
dirsi!- sbottai
- non ho mica
detto che è una cosa semplice!- sbottò
di rimando lui
- dico solo
che prima o poi dovrai dirglielo, ed è
meglio farlo prima che poi- concluse
Mi presi la
testa tra le mani con un lamento.
Aveva ragione
e lo sapevo anch’io.
Era inutile
aspettare oltre, le cose non sarebbero
cambiate, almeno non in meglio.
Glielo avrei
detto, quella sera stessa.
- come pensi
che reagirà?- gli chiesi inutilmente
Non rispose,
mi lanciò solo uno sguardo dispiaciuto
seguito da un sorriso triste.
Mi alzai
sospirando.
- allora, chi
devo battere alla nintendo?-
E mi avviai
al piano inferiore cercando di non pensare
a niente almeno per le ore seguenti.
Io
e te ne abbiam vista qualcuna
Vissuta
qualcuna
Ed
abbiamo capito per bene
Il
termine Insieme;
Mentre
il sole alle spalle pian piano va giù
e quel sole vorresti
non essere tu
( Ligabue -
L'amore conta)
Ronnie
Una ciotola piena di pop corn, Colazione
da Tiffany ed un plaid poggiato
sulle ginocchia.
Uno dei miei adorati pomeriggi di
totale relax.
Amavo stare con le mie amiche ed,
ovviamente, ancora
di più trascorrere i miei pomeriggi con Nick, ma ogni tanto
sentivo il bisogno
di isolarmi dal mondo e restare da sola per un po'.
Quel pomeriggio era dedicato a me
ed a me sola.
Il mio cellulare però
non la pensava così e prese a
vibrare rompendo il clima di pace che si era creato.
Lo afferrai con uno sbuffo, ma
quando lessi il
mittente del messaggio che mi era appena arrivato le mie labbra si
curvarono
automaticamente in un sorriso.
Era Nick che mi invitava a casa sua
per cena quella
sera.
Digitai velocemente una risposta
positiva e tornai a
guardare lo schermo.
Ancora una volta però
fui interrotta dal suono del
telefono, questa volta quello di casa.
Risposi svogliata mentre con una
mano premevo il tasto
"pause".
- hei Ron, che fai?- sentii la voce
di Jamie
dall'altro lato del telefono
- cercavo di guardare un film-
risposi sarcastica
- niente di importante quindi-
concluse lei -ho un
favore da chiederti- continuò poi
- dimmi-
- domani ho il compito di spagnolo,
potresti venire
qui a darmi una mano?- chiese
Sospirai interiormente, addio
pomeriggio di solitudine
- il tempo di mettere qualcosa e
vengo- risposi e
riagganciai
Scostai malamente il plaid che
avevo sulle ginocchia
ed a passi pesanti mi avviai verso il mio armadio.
Lanciai uno sguardo alla sveglia
pensando che sarebbe
stato meglio scegliere qualcosa di appropriato anche per quella sera;
Sarei
andata da Nick subito dopo essere stata da Jamie senza passare
inutilmente per
casa.
Sorrisi mentre aprivo l'acqua della
doccia aspettando
che diventasse calda, pensando che inaspettatamente la mia vita aveva
preso una
piega più che positiva in quel periodo.
Presto mi sarei diplomata ed avrei
potuto realizzare
il mio sogno di andare in Europa, io e le mie amiche eravamo
più unite che mai
e poi, ovviamente, c'era Nick.
Nick era come il sole nella mia
vita.
Con la sua presenza aveva
illuminato tutto attorno a
me, ed ora potevo vedere chiaramente alcune cose che prima per me erano
inesistenti.
Potevo vedere chiaramente l'amore
che c'era tra di
noi, potevo sentire la felicità che portavo nel mio cuore,
potevo sentire tutte
le emozioni che provavo quando lui mi sfiorava.
Potevo percepire tutte quelle cose
che prima credevo
esistessero solo nei più sdolcinati romanzi rosa.
Ed invece erano reali, eccome se lo
erano.
Grazie a lui, per la prima volta
ero riuscita ad amare
qualcun altro oltre me stessa.
-non hai una bella cera- constatai
e la mia affermazione
fu subito seguita da l'ennesimo gridolino proveniente dal piano
superiore.
Jamie alzò gli occhi
stancamente e sospirò.
- I miei hanno saggiamente deciso
di andare in giro a
spassarsela lasciandomi da sola con le due piccole streghe-
spiegò mentre mi
invitava ad entrare
Un altro gridolino.
- Da quanto vanno avanti
così?- chiesi sarcastica
sfilandomi il giubbino
- saranno quindici minuti ormai-
rispose distratta
mentre ci avviavamo al piano superiore
-il motivo di tale pazzia?-
chiesi ancora
- oh non chiedermelo, ho rinunciato
ad interpretare i
loro scleri da tanto ormai-
Ridacchiai ed assieme a lei mi
avviai verso la sua
stanza, dove le voci acute delle sorelle si sentivano chiaramente.
-avete tre secondi per togliervi
dai piedi- sbottò
malamente Jamie spalancando la porta
Mi affacciai e vidi Rose, di 12
anni, e Camille, di
11, sedute alla scrivania di Jamie incollate con la faccia al portatile
di
quest'ultima.
Entrambe finsero di non ascoltarla,
rimanendo immobili
ai loro posti.
- Siete sorde per caso?-
continuò Jamie entrando nella
stanza con me al suo seguito
- stiamo guardando una cosa!-
sbottò Rose attaccando
ancora di più, se possibile, il viso paffuto allo schermo
- si può sapere che
diavolo state combinando col mio
pc?- chiese puntandosi le mani sui fianchi
- Stiamo leggendo una notizia
stupenda!- le rispose
Camille senza scostare gli occhi dallo schermo
- e quale sarebbe?- chiese Jamie
scettica ed io risi
- I Jonas tornano in scena!-
urlò Rose ed il sorriso
mi si spezzò sulle labbra
- come?- mi uscii spontaneo
- sì faranno un tour
mondiale!- urlò ancora Rose
Jamie mi lanciò
un'occhiata - sarà una notizia falsa
inventata da qualche fan- disse poi
- ti sbagli- ghignò
Camille -le date sono state pubblicate
sul loro sito ufficiale-
Spalancai gli occhi incredula mente
una sensazione di
ansia si faceva spazio in me.
- è impossibile!-
sbottai facendo saltare le due
- è vero- rispose Rose
gonfiando il petto - guarda tu
stessa se non ci credi- E spostò lo schermo del pc quanto
bastava per
permettermi di vederlo chiaramente
Deglutii a fatica e mi avvicinai
allo schermo
tremando.
Eccoli li.
Le loro facce comparivano
all'inizio della pagina
affiancate dalla scritta "Jonas Brothers", sotto quest'immagine un
titolo scritto a caratteri cubitali "Jonas are back!" e sotto di
questo una lista di date.
Riuscii a leggere solo la prima
data, prima che la
vista mi si annebbiasse.
4 Gennaio, Madrid.
Sentii il cuore pulsare
più forte nel mio petto
facendo tremare tutte le vene nel mio corpo.
Non era possibile.
Doveva esserci un errore, lui mi
aveva chiaramente
detto che la loro pausa sarebbe durata un anno, cos'era questa storia?
Una trovata pubblicitaria forse,
si, doveva essere
così.
- Ronnie!- sentii a malapena la
voce di Jamie che mi
chiamava mentre scendevo per le scale correndo quasi.
Doveva essere uno scherzo,
assolutamente.
Non c'era nessun motivo di
preoccuparsi.
Presi un respiro profondo.
Avevo solo
bisogno di qualcuno che me lo confermasse.
*
* *
Nick
-
Non è
possibile, sono sicuro che hai imbrogliato!- sbottò Joe
-
non è vero!- urlò Frankie di rimando
Eravamo
seduti lì da più di un'ora ormai, ed era la terza
volta che Frankie
batteva Joe ad uno stupido gioco e quest'ultimo non poteva
capacitarsene.
-battuto
da un moccioso di dieci anni!- disse ancora lui spalancando gli occhi
e sia io che Kevin alzammo gli occhi al cielo
-
Joe è risaputo che fai schifo al gioco- lo prese in giro
Kevin
Risi.
Mi
sarebbe mancato tutto questo, tanto.
Con
il tour e tutto il resto di certo avremmo avuto pochissimo tempo a
disposizione per giocare con Frankie e sapevo che anche lui ci sarebbe
stato
male per questo.
Questo
tour era un disastro per tutti noi, ma a quanto pare non si poteva
evitare.
Lanciai
nervoso uno sguardo alla sveglia; Mancavano un paio d'ore all'arrivo di
Ronnie ed io ancora non sapevo come impostare il tragico discorso.
Cosa
le avrei detto? Qualcosa tipo "Hei ti ricordi la pausa di un
anno
che ci eravamo presi? Beh termina in anticipo, tra un mese partiamo"
Come
minimo le sarebbe venuto un infarto, ed anche a me.
-
Joe accetta la tua sconfitta- sorrise felice Frankie e saltò
in piedi mentre
festeggiava la vittoria a passo di danza
La
sua danza della vittoria però fu interrotta dal campanello
della porta.
Lanciammo
tutti un'occhiata annoiata verso Joe che alzò gli occhi al
cielo.
-
si, vado io- e con passo strisciante si avvio verso la porta
-
Hei Ronnie!- sentii il suo grido dal corridoio e mi si
ghiacciò il sangue
nelle vene
Era
già qui?
Dopo
qualche istante Joe e Ronnie fecero il loro ingresso nel salone; Lui
sorridente lei accigliata e con le guancia rosse.
-
salve ragazzi- ci salutò rivolgendoci un sorriso tirato
-
salve bellezza- la salutò Kevin con un cenno della mano
mentre Frankie le
saltava letteralmente addosso
-
Ronnie! ho battuto Joe tre volte alla nintendo!- le comunicò
felice
-
wow- sorrise lei - sei bravissimo-
-
veramente- sussurrò lui - è Joe che è
una schiappa-
Ronnie
gli rivolse una risatina breve e nervosa, che non era affatto da lei.
Era
successo qualcosa.
-
tutto ok?- le chiesi avvicinandomi e lei mi lanciò uno
strano sguardo
-
potrei parlarti un secondo?- chiese a sua volta
Annuii
lentamente e con lo sguardo dei miei fratelli addosso mi avviai verso
la
cucina, con Ronnie al mio seguito.
-
vieni Frankie, andiamo a giocare fuori- sentii dire a Kevin prima che
chiudessi la porta della cucina
Presi
un respiro profondo e mi voltai verso Ronnie, era il momento di
dirglielo.
-
vuoi qualcosa da bere?- le chiesi a disagio
-
no - rispose semplicemente lei
Era
al centro della stanza, mentre stringeva convulsivamente a se la sua
borsa,
e mi fissava in un modo strano.
-
sicura? qualcosa da mangiare...-
-
partirai per un tour mondiale?- sbottò improvvisamente
facendomi bloccare il
cuore
Spalancai
gli occhi e dalla sua espressione capii che aveva capito.
-
Ronnie, io...-
-
partirai per un tour mondiale, Nicholas?- chiese
ancora, questa volta
con voce tremante, mentre i suoi occhi mi trapassavano
-
si- sussurrai abbassando lo sguardo, mi sentivo un verme
Un
silenzio interminabile seguì le mie parole e quando mi
decisi ad alzare lo
sguardo la vidi annuire mentre mi fissava assente.
-
mi hai mentito- sussurrò con un espressione delusa - avevi
detto che saresti
stato qui per un anno-
-
non ti ho mentito!- mi affrettai a rispondere - era quello che credevo
anche
io, è stata una decisione improvvisa, l'ho saputo solo due
settimane fa-
-
due settimane fa!- sbottò lei spalancando
gli occhi ed avrei voluto
tagliarmi la lingua
-
e quando avevi intenzione di dirmelo?- urlò quasi avanzando
verso di me -la
mattina prima della tua partenza?-
-
No! Ronnie io...- ma non conclusi la frase perchè un dolore
lancinante mi
colpì al viso
Mi
portai una mano alla guancia mentre guardavo allibito Ronnie di fronte
a me
con la mano ancora alzata.
Me
l'ero meritato, tutto.
-
Ronnie mi dispiace...-
-
Di cosa ti dispiace Nicholas?- sbottò rossa in viso facendo
un passo verso di
me
-
di avermi illuso per mesi facendomi credere che la nostra storia
potesse
avere futuro?- urlò poggiando le mani sul mio petto e
spintonandomi malamente
-
di avermi fatto credere di potermi fidare di te?- un'altra spinta
-
di avermi fatto credere che mi amassi?- un'altra ancora
-
o di avermi fatto innamorare di te prima di lasciarmi sola?- un'ultima
spinta
a finii con le spalle al muro
-cosa?!-
urlò un'ultima volta poi tacque fissandomi coi suoi occhi di
ghiaccio
Quegli
occhi di ghiaccio che mi avevano fatto innamorare, quegli occhi di
ghiaccio che ora si stavano sciogliendo a causa mia.
Premette
forte le mani sugli occhi poi abbassò lo sguardo.
-
va al diavolo Nicholas - e
si voltò
pronta per andar via, pronta per uscire dalla mia vita, portandosi
dietro uno
strano rumore come di qualcosa che si rompeva; La mia anima forse.
Rimasi
come un idiota con le spalle al muro, fissando il vuoto avanti a me.
Avevo
rovinato tutto.
Per
colpa mia ora lei stava male, lei che avevo promesso di proteggere
contro
tutto, non avrei mai pensato di doverla proteggere da me stesso.
Ma
non poteva finire così, non potevo lasciarla
andare via in quel modo,
dovevo almeno parlarle prima.
Con
uno scatto alzai le spalle dal muro e corsi fino alla porta di ingresso
sperando di raggiungerla.
Mi
sporsi fuori e la vidi mentre accendeva l'auto nel viale, pronta a
partire.
Non
ci pensai due volte e scesi gli scalini volando e correndo verso di lei.
-
Ronnie!- urlai battendo una mano contro il vetro della sua auto, ma lei
non
si voltò minimamente verso di me
-
Ronnie ti prego devi ascoltarmi!- urlai mentre la vidi ingranare la
marcia
-
Ronnie!- la chiamai ancora mentre la macchina partiva, ma ormai
sfrecciava
già lungo il viale con un'evidente bisogno di scappare via.
Urlai
con rabbia dando un calcio alla ghiaia sotto i miei piedi.
Sentii
il cuore aumentare di battiti mentre i miei occhi diventavano lucidi.
L'avevo
persa.
Can you see the sky turn red?
As morning's light
breaks over me,
Know tonight we'll
make our bed
at
the bottom of the sea
( Thrice
- Red Sky)
*
* *
BuonSalve
mie care!
Spero che abbiate trascorso un buon Natale, come me *-*
Finalmente questo 2010 se ne va! Per me non è stato un anno
molto emozionante -.-'
Ripongo le mie speranze e buoni propositi nel 2011!
Tornando a noi... su su non fate quelle facce u.u Ve l'avevo detto che
la prima parte della storia non finiva bene no?! Okkay forse non ve
l'ho detto, ma dettagli u.u
Manca un solo capitolo *-*
what a emotion!
Al prossimo chap!
Vi amo.
|
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Capitolo 31 *** Learning To Fall ***
new chap
Buon pomeriggio a tutte!
Come va?
Ah, io non vi nascondo
di essere un pò emozionata!
Ebbene, si, questo
è l'ultimo capitolo di "Let Me Under Your Skin"(apparte
l'epilogo!)
Che emozione!
Prima di lasciarvi al
capitolo
volevo ricordarvi che la storia non finisce qui, ma continua(almeno
dovrebbe), nell'epilogo vi dirò il titolo dell'altra storia!
Nell'ultimo capitolo ho visto che i commenti sono diminuiti di
parecchio, quindi nel caso vi siate scocciati o ci sia stato qualcosa
che non vi è piaciuto della mia storia ditemelo,
così
magari evito di straziarvi con il continuo e finiamo con questa storia
qui!
Poi, poi, poi...non so
se avete
notato che dallo scorso capitolo, qui in alto sotto il titolo della
storia, c'è il pulsante "mi piace", mi farebbe tanto piacere
se
metteste "mi piace" al capitolo che più vi è
piaciuto,
così come una specie di sondaggio! Fatemi felice su *_*
Than, ancora due secondi e mi levo dalle scatole, giuro!
Questo è un angolo pubblicità!
Chi mi conosce sa che sono pochissime le storie che seguo qui su, non
essendo una fan dei Jonas Brothers, quindi quelle che seguo sono
davvero poche, quelle che commento solamente due, e lo faccio solo con
quelle originali, scritte bene e non scontate!
Si, arrivo al dunque u.u
Se vi piace la mia storia, sono sicura che vi piacerà anche
questa che si chiama "Rose Garden", è mille volte
più bella e scritta meglio rispetto alla mia! Quindi
cliccate QUI,
e non ve ne pentirete su u.u
Mi levo
dalle balls!
Buona lettura!
Learning To Fall
Nick
-Ancora
due minuti- sussurrò rassicurante Kevin al mio orecchio
Non mi sforzai nemmeno di fingere un sorriso mentre i flash
continuavano ad
accecarmi.
Presi un sorso d'acqua e sperai che quella stupida conferenza finisse
al più
presto.
Odiavo essere lì.
Guardavo di fronte a me e vedevo gente che pendeva dalle nostre labbra,
cercando di registrare bene ogni notizia.
A nessuno di loro interessava di noi in realtà.
A nessuno interessava il fatto che io stavo uno schifo, o che non
volessi partire
per quel dannatissimo tour, no; a loro interessavano solo quelle
stupidissime
date.
Quelle ed i pettegolezzi ovviamente, e mai come quella volta mi sentivo
come un
burattino, sorridevo, annuivo e parlavo, ma non ero io a condurre il
gioco.
Per tutta la conferenza avevo aspettato con timore il momento in cui
qualcuno
mi avrebbe chiesto di Ronnie, ma tutti erano troppo occupati a chiedere
i
dettagli del nostro tour mondiale per dedicarsi ai nostri fatti
personali, per
fortuna.
Sapevo bene però, che prima o poi il momento delle domande
scomode sarebbe
arrivato.
- un'ultima domanda per Nick-
Alzai lo sguardo e volai alla seconda fila, dove un uomo sulla
trentina, con
pochi capelli e degli occhiali tondi teneva una mano in alto, pronto
per la sua
domanda.
Ci siamo.
Annuii lentamente col capo e lui si alzò facendo la propria
domanda.
- Nick, in questi ultimi mesi ci sono state parecchie foto che
ritraggono te
con una ragazza, una tua compagna di scuola...- abbassò lo
sguardo sfogliando
il taccuino che aveva tra le mani -...Ronnie, se non
sbaglio-
Sobbalzai e lanciai uno sguardo ai miei fratelli
- puoi darci maggiori informazioni su questa persona?-
Deglutii ancora e mi avvicinai lentamente al microfono mentre il
luccichio
avido degli occhi di quell'uomo che attendeva un qualche scoop mi
terrorizzava.
- R-Ronnie- non riuscivo a pronunciare il suo nome senza balbettare
-è un'amica
di scuola, non c'è nient'altro da dire- risposi, e sperai
con tutto il cuore
che nessuno avesse notato il mio tono rigido e scettico sulla parola "amica".
Il mio interlocutore annuì poco convinto e scrisse qualcosa
sul taccuino
rilegato in pelle.
- e la sua amica come ha preso la notizia del suo tour?- chiese ancora
Ecco.
"Non.pensare." mi ammonì una qualche
saggia presenza dentro di
me, ma come fare a non pensare?
Come potevo non pensare allo sguardo deluso che Ronnie mi aveva rivolto
poco
prima di tirarmi uno schiaffo? Come potevo non pensare ai suoi occhi
che si
erano riempiti di lacrime prima che si voltasse e fuggisse via da me?
Era
inevitabile.
Improvvisamente fui colpito da una strana voglia di spaccare tutto.
Come ha preso la notizia? Come l'ha presa?!
Di merda l'ha presa! Avrei voluto urlare.
Perchè non riuscivano a capire? Perchè nessuno si
accorgeva che ero solo un
ragazzino di diciotto anni?
Non volevo tutto questo, non l'avevo mai voluto.
Non avevo mai voluto i flash, le prime pagine sui giornali, la folla
sotto gli
hotel, fuori casa, al supermercato.
Ero un ragazzino di diciotto anni e volevo solo suonare, solo quello e
lei.
Volevo lei come non avevo mai desiderato niente nella mia vita, la
volevo come
l'aria, come il sole, come...tutto.
Volevo poter andare a scuola con lei, volevo portarla al cinema, volevo
portarla a pattinare in inverno, volevo fare un picnic in un prato di
fiori in
primavera, correre sulla sabbia e tuffarci nell'oceano, guardare le
foglie che
cadono mentre noi dietro una finestra sorseggiamo la nostra cioccolata
calda
tenendoci stretti; E volevo stringerla a me ogni volta che piangeva,
guardarla
ridere e baciarle il viso mentre mi rendevo conto di quanto fossi stato
fortunato a trovarla, volevo trascorrere la mia vita con lei
dimostrandole che
l'amore per sempre esiste.
Volevo guardarla invecchiare ed ad ogni nuova ruga sul suo viso
sorridere,
pensando che nonostante tutto noi fossimo ancora
lì, insieme.
- Nick?- mi richiamò il giornalista ed a malincuore dovetti
abbandonare il mio
sogno ad occhi aperti
- bene- sussurrai -è contenta per me- risposi assente
Sentii un mormorio levarsi dalla folla e mio padre si
schiarì la voce.
- per oggi basta così, abbiamo detto tutto quello che
avevamo da dire-
Rimasi immobile a fissare il vuoto fino a che sentii Joe strattonarmi,
mi alzai
come un automa ed allungai il passo, volevo andare lontano da
lì.
Non riuscivo a trovare più un senso in tutto questo.
Le cose erano tornate esattamente com'erano prima che conoscessi
Ronnie, ed
allora ero così entusiasta di quello che facevo, dei nuovi
viaggi, i nuovi
concerti, ma ora non ci trovavo più niente di
così emozionante...
Che senso aveva continuare a far girare il mondo se non potevo avere
Ronnie?
I soldi, la fama, il lavoro, cos'erano in confronto a lei?
Persino la musica, la mia musica, non aveva
più un senso per me.
Ed io avevo mandato tutto all'aria, l'avevo persa, l'avevo ferita, per
cosa?
- Nick va tutto bene?- sentii la voce di Kevin mentre posava una mano
sulla mia
spalla
Mi voltai di scatto e mi bloccai nel bel mezzo del corridoio che
portava
all'uscita fissando Kevin e Joe che, a loro volta, mi fissavano
preoccupati.
Spalancai gli occhi guardando Kevin come un pazzo, poi successe quello
che non
mi sarei mai aspettato in vita mia.
- cosa diavolo dovrebbe andare bene?- sbottai prendendo mio fratello
maggiore
per il colletto della camicia
Vidi Joe fare uno scatto, poi bloccarsi ad un metro da noi.
- mi ha lasciato!- sbottai scuotendolo malamente - hai capito?! Non
vuole più
vedermi, mi odia, ho rovinato tutto, tutto!- urlai
ancora in un misto di
rabbia e dolore
Vidi Kevin sorridere triste e solo allora mi resi conto di quello che
avevo
fatto.
Per la prima volta in vita mia avevo quasi picchiato mio fratello.
- se darmi un pugno ti farà sentire meglio, fallo Nick-
sussurrò allora.
Lasciai lentamente il colletto di Kevin mentre sentivo qualcosa di
caldo
bagnarmi la guancia.
Le lacrime scorrevano talmente veloci sul mio viso che se non fosse
stato per i
singhiozzi provenienti dal mio petto, nemmeno mi sarei accorto che
stessi
piangendo.
Boys don't cry dicevano i The Cure ed
automaticamente pensai che nessuno
di loro fosse mai stato realmente innamorato, forse non sapevano che
davanti
all'amore non c'erano ragazzi e ragazze, c'erano solo due persone e lo
stesso
dolore.
- le hai parlato?- chiese Joe
Scossi la testa in segno negativo -non vuole vedermi, ne sentirmi-
sospirai -ed
anche se volesse farlo, parlarle non cambierà le cose-
- forse- cominciò Kevin speranzoso -forse potresti
convincerla a pensarci su,
ad aspettarti per un anno-
No, non avrebbe cambiato idea, ed io di certo non potevo chiederle una
cosa
così grande, non potevo pretendere niente da lei.
Dovevo vederla però, dovevo parlarle per un'ultima volta
almeno.
-dove vai?- sentii la voce di Joe in lontananza, ma non mi voltai,
continuai a
camminare a passo spedito verso l'uscita.
Neanche la folla di fotografi che mi seguivano furono una distrazione
per me.
Afferrai il cellulare e nella rubrica cercai il numero di Kate, che al
terzo
squillo rispose.
- Kate, Ronnie è a casa?- chiesi col fiatone
-oh no, l'ho sentita poco fa, è a Disneyland Paris...-
sbottò sarcastica -dove
credi che sia, è chiusa in casa!-
-grazie- sussurrai prima di riagganciare
Composi quel numero che ormai avevo imparato a memoria; Lasciai
squillare fino
a che la chiamata non si staccò automaticamente.
-dannazione- sussurrai
Aprii la macchina e salii diretto da lei, dovevo parlarle.
I feel it welling
up inside
And Robert Smith lied,
Boys do cry and with
Blood tears in my eyes I’m an Anne Rice novel come to life.
(Atreyu
- The Crimson)
*
* *
Ronnie
"Non
può essere vero".
Era quello il mio pensiero costante da due giorni.
Due giorni
Due giorni di lacrime ininterrotte, di dolori lancinanti al petto, di
ricordi
che tornavano a galla per far più male, di speranze
bruciate, di sogni
spezzati.
Due giorni di inferno.
Perchè proprio mentre cominciavo a star bene per la prima
volta nella mia vita,
tutto doveva andar male?
Strinsi ancora più forte a me il cuscino mentre cercavo quel
calore che avevo
perso qualche giorno prima, quel calore che, ne ero certa, non avrei
ritrovato
mai più.
L'ennesimo ronzio proveniente dal mio cellulare mi distrasse per
qualche
istante, poi tornai a singhiozzare in silenzio fissando il vuoto.
Sapevo già chi era al telefono.
Le mie amiche avevano smesso di chiamarmi, avevano capito che avevo
bisogno di
stare da sola, ma lui no.
Era un continuo di e-mail, telefonate, messaggi.
Non avevo mai risposto.
Non ce l'avevo con lui ormai, non più.
In quei due giorni avevo avuto modo di riflettere sull'accaduto, ed
avevo
capito che non c'era motivo di prendersela con lui.
Era il suo lavoro, la sua vita, quello per cui aveva combattuto da
sempre, era
giusto ed ovvio che fosse partito prima o poi, d’altronde se
non fosse partito
ora, sarebbe partito tra un anno e sarebbe stato anche peggio, forse.
Non ce l'avevo con lui, no, ce l'avevo con me stessa.
Avevo ceduto ed ora ne pagavo le conseguenze.
Non che me ne pentissi, affatto.
Avrei sofferto mille volte più di ora per uno solo degli
istanti che avevo
passato con Nick in quei mesi.
Strinsi forte gli occhi.
Il solo pensare al suo nome mi faceva girare la testa.
Lui, la persona in cui avevo riposto tutte le mie speranze, si
allontanava da
me, lasciandomi sola ed io senza di lui ero un disastro.
Non riuscivo a mangiare, a dormire, ad uscire di casa, ero diventata
uno
zombie, ma d’altronde se non avevo lui che senso avevano
tutte queste cose?
Mi sentivo davvero un idiota.
Avevo vissuto per diciassette anni senza di lui, ma ora, dopo i pochi
mesi
passati con lui, tornare alla vita di prima mi sembrava una cosa
assurda ed
improbabile.
La Ronnie forte ed orgogliosa dentro di me mi urlava di tirare fuori le
palle e
di prendere in mano la situazione, ma non era poi così
difficoltoso per la
Ronnie ferita e stordita metterla a tacere urlandole tutto il suo
dolore in
faccia.
Sentii il campanello di casa suonare e sobbalzai un istante prima di
poggiare
di nuovo la testa al cuscino.
Non c'ero quel giorno, per nessuno.
Ma a quanto pare il campanello non la pensava così e
continuò a suonare
impazzito fino a che non decisi di alzarmi dal letto con uno sbuffo.
Chi mai poteva essere?
A metà corridoio mi bloccai e per poco le gambe non
cedettero quando sentii
chiara e cristallina la sua voce provenire da dietro la porta.
- Ronnie, so che ci sei, apri!- urlò sbattendo un pugno
contro la porta
Portai una mano sul cuore, per accertarmi che non mi uscisse dal petto,
e feci
un passo in avanti, incapace di dire alcunché.
- Ronnie!-
Lui era lì, fuori la mia porta.
Presi un respiro profondo e cercai di modulare la voce, ma il risultato
fu un
grido strozzato -va via!-
-no!- urlò subito dopo lui in risposta
Mi presi il viso tra le mani mentre le lacrime ricominciarono a
scorrere.
Saperlo lì, a poco più di un paio di metri da me,
e non poterlo abbracciare e
fingere che andasse tutto bene, era una tortura per me.
-Ronnie- sospirò -ho bisogno di vederti-
Un singhiozzo strozzato uscì dalle mie labbra.
"anche io!" avrei voluto urlargli, ma mi trattenni.
Volevo toccarlo, sentire il suo profumo, accarezzargli i capelli, ma
non
potevo.
Per quanto sarebbe stato facile aprire quella dannatissima porta e
gettarmi tra
le sue braccia, sapevo che sarebbe stato un gesto inutile, lui sarebbe
partito
lo stesso ed io non ero ne tanto egoista da dirgli di rinunciare a
tutto per
me, né tanto forte per sopportare una relazione a distanza.
- non me ne andrò da qui fuori finché non
uscirai!- lo sentii urlare
Poggiai le mani e la testa alla porta dandomi dell'idiota.
Ero stata un idiota a lasciarmi trascinare in quella situazione.
Sapevo dall'inizio chi era Nick e cosa comportava questo, ma l'avevo
ignorato.
Nick mi aveva sempre chiesto di considerarlo per quello che era e non
per la
rock star miliardaria che va in giro per il mondo a spezzare il cuore
di
migliaia di ragazzine, e l'avevo sempre fatto, ma non avevamo tenuto
conto del
fatto che Nick, infondo, era anche quello.
La rock star era parte di lui, non si poteva scegliere tra il ragazzo
dolce e
sincero e la star, perchè entrambi gli aspetti facevano
parte del pacchetto
"Nick Jonas".
Purtroppo me ne ero resa conto solo due giorni prima, quando con lo
sguardo
abbassato e voce tremante mi aveva detto della sua partenza, ed in quel
preciso
istante mi ero sentita crollare il mondo addosso.
Avevo fatto il grande sbaglio di innamorarmi del ragazzino con la
faccia pulita
senza tener conto dell'altro suo lato.
Ed ora che lo amavo così tanto, ora che il mio cuore
sembrava stesse per
scoppiare, ora che i miei occhi, asciutti per troppo tempo, non
riuscivano a
smettere di lacrimare, ora che la grande forza che era dentro di me, e
che
sempre mi aveva caratterizzato, era scomparsa, ora che non sarei stata
mai più
la stessa, ora dovevo trovare
il coraggio di dirgli addio.
Today is the day
The worst day of my life
( Boys Like Girls - Learning to fall)
* * *
Nick
Diedi l'ennesimo calcio alla ghiaia sotto i miei piedi, accasciandomi
sul
marciapiede.
Sbuffai impaziente lanciando un'occhiata nervosa all'orologio: erano
più di tre
ore che ero lì fuori.
Quando ero saltato in macchina non avevo assolutamente pensato che
convincere
Ronnie a vedermi fosse un'impresa facile, ma speravo di riuscire a
convincerla
in qualche modo, a quanto pare non era stato così.
Ed ora non mi rimaneva che rimanere fuori casa sua per un numero
sconsiderato
di ore, sperando che avrebbe deciso di farmi entrare, o anche solo di
farle
pena a tal punto da uscire per almeno un secondo.
Il sole era calato da un paio d'ore ormai e l'umidità della
notte cominciava a
farsi sentire.
Quella sera poi, la sentivo fin troppo bene, la sentivo entrare dentro
le mie
ossa trasformandole in lastre di ghiaccio, ma forse era di altra natura
il
freddo che sentivo io.
Mi abbracciai forte mentre l'ennesimo brivido mi percuoteva.
Rimasi immobile al mio posto, neanche un uragano mi avrebbe smosso da
lì.
Poggiai le mani sugli occhi e sospirai ancora.
-Nick?- sentii una voce, la sua voce
Alzai di scatto lo sguardo e me la ritrovai di fronte stretta in una
vecchia
felpa nera che faceva risaltare la pelle del suo viso, più
pallida del solito.
Saltai su come un canguro e riuscii a vedere bene i suoi occhi, quei
pozzi di
smeraldo in cui amavo navigare ora avevano perso la loro lucentezza
cerchiati
da pesanti occhiaie.
Deglutii e mi costrinsi a pronunciare il suo nome anche se sapevo mi
avrebbe
fatto male.
-Ronnie...- nel momento esatto in cui dissi il suo
nome la vidi
rabbrividire
Volevo stringerla.
Volevo stringerla così forte da farle dimenticare tutto,
compreso il mio
stupido tour, volevo sentire il profumo della sua pelle e baciarne ogni
centimetro.
Allungai istintivamente una mano verso di lei, ma si scanso di scatto
incrociando le mani al petto.
- perchè sei qui?- dura e diretta, ma non arrabbiata
Per un attimo rividi la Ronnie di qualche mese prima, quella che mi
odiava.
Con una fitta al cuore mi chiesi se non fosse troppo tardi; era troppo
tardi
per recuperare la mia Ronnie?
Era troppo tardi per noi?
- per te - risposi a tono
- mi spiace che tu sia stato tutto questo tempo qui fuori inutilmente,
ma credo
che non abbiamo più niente da dirci- sputò acida
ed una frustata di vento
gelido mi colpì proprio dietro la nuca.
Si voltò e fece per andarsene.
- sono stato qui per tre ore e sono capace di starci per altri tre
giorni se
non mi dai cinque minuti- si bloccò, ma rimase di spalle
Restò immobile per altri due minuti, senza dare alcun segno
ne negativo ne
positivo alla mia richiesta, così decisi di approfittare del
suo momento di indecisione
per cominciare a parlare, ma purtroppo non avevo preparato nessun
discorso,
così avrei dovuto accontentarmi delle mie impacciate parole,
sperando con tutto
il cuore che capisse.
Era la mia ultima possibilità, doveva
capire.
- Ronnie io ti amo- cominciai senza pensarci e la
vidi irrigidirsi
mentre stringeva i pugni
Feci un passo arrivando alle sue spalle, mentre il cuore dentro di me
accelerava.
- Nella mia vita ho sempre pensato solo a me ed alla mia famiglia, credevo
di essermi innamorato una sola volta...- tentennai allungando una mano,
che
alla fine si posò sul suo polso strattonandola leggermente,
ma lei non si
voltò.
- poi ho incontrato te...- sospirai rassegnato e feci il giro attorno a
lei.
Se non voleva voltarsi verso di me, avrei trovato un altro modo per
guardarla
diritto negli occhi.
Volevo vedere che effetto avevano le mie parole su di lei, volevo
vedere se il
suo sguardo era indifferente o ancora capace di emozionarsi.
-tu, piccolo uragano, che mi hai preso mente, cuore e corpo...-
Fissai il mio sguardo nel suo e lo vidi.
Quel luccichio che caratterizzava i suoi occhi, quello che si accendeva
ogni
volta che le facevo un complimento, ogni volta che le sorridevo o che
la
baciavo.
Quel luccichio era ancora lì, ancora per me.
- ora sono tuoi...- sussurrai senza riuscire a
trattenermi
dall'allungare una mano per accarezzarle una guancia e sospirai quando
sentii
il contatto con le mie dita fredde con la sua pelle calda.
- ed io non li rivoglio indietro Ronnie, voglio sistemare tutto...-
-smettila- sussurro piano, poi più forte -smettila!-
e scansò malamente
la mia mano dalla sua guancia
-non fare così Nick- sussurrò mordendosi un
labbro -non giocare con me-
La fissai allibito e sconcertato, io giocare con lei?
- cosa stai dicendo?-
- sto dicendo che non puoi fare così! Non puoi venire fuori
casa mia per dirmi
che mi ami e che vuoi sistemare tutto, non puoi!-
-e perchè non posso?- urlai quasi anche io di rimando
- perchè partirai per un fottutissimo
tour tra un fottutissimo
mese!- urlava forte Ronnie, mentre io sentivo le lacrime salire agli
occhi.
Era un brutto sogno, lo doveva essere ad ogni costo.
Dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa.
- posso rinunciare a tutto, al diavolo il tour!- urlai di slancio
Fece una risata nervosa passandosi le mani tra i capelli.
-ma ti senti quando parli?! Pensi di star parlando di un regalo che non
ti
piace e che vuoi andare a cambiare al negozio?- era furiosa -
è un tour mondiale
e tu non puoi mandare tutto all'aria!-
Allungai veloce le braccia per impedirgli di fermarmi e l'afferrai per
i gomiti
spingendola verso di me.
Quando i nostri petti si scontrarono un brivido corse lungo la mia
schiena e
vidi Ronnie spalancare gli occhi dalla sorpresa.
- ti sto dicendo che è quello che farei...- sussurrai
cercando di moderare la
voce
Poggiai le mie dita sulla sua guancia per farle una leggera carezza e
lei
chiuse gli occhi abbandonandosi completamente a quell'istante.
- manderei tutto all'aria con un tuo "si"-
sussurrai ancora e
sperai ardentemente di sentire quelle due lettere uscire dalle sue
labbra.
I'm learning to fall
I can't hardly breathe
When I'm going down don't worry about me
Don't try this at home
You said you don't see
I don't want to know that you know, it should have been me
(Boys
Like Girls - Learning To Fall)
* * *
Ronnie
- manderei tutto all'aria con un tuo "si"-
sussultai e
spalancai gli occhi al suono di quelle parole.
Perchè mi stava facendo questo?
Mi stava davvero dicendo che avrebbe rinunciato a tutto,
a poco più di
un mese, per me?
Era assurdo, ed io non potevo permettergli di fare una cosa del genere.
Sentii ancora una volta il tocco delle sue dita, leggero sulla mia
guancia ed
automaticamente alzai gli occhi, trovando i suoi che mi guardavano.
Mossa sbagliata.
Se prima ero restia e per niente pronta a lasciarlo andare via ora, me
lo
sentivo, stavo per farmi prendere da un vero e proprio attacco di
panico.
Quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che mi toccava, l'ultima
volta che
i miei occhi incontravano i suoi, l'ultima volta che sentivo il suo
profumo, il
suo respiro ansioso e accelerato, l'ultima volta che sentivo la sua
voce.
Non ce l'avrei mai fatta senza di lui.
Lo capii chiaramente in quell'istante, quando le lacrime salirono
prepotentemente ai miei occhi e singhiozzante mi gettai tra le sue
braccia.
Sentire le sue braccia che mi stringevano ed il mio corpo finalmente
scaldarsi
a contatto col suo, mi diede una sensazione di felicità che
non fece però che
peggiorare le cose.
Non potevo, non potevo dirgli di si.
Era il sogno della sua vita, l'occasione della sua
vita, e doveva
accettare.
Amavo, Dio solo sa quanto, Nick ma dovevo sforzarmi un attimo di
pensare con
lucidità.
Lui sosteneva di amarmi, e gli credevo ciecamente,
ma eravamo solo due
ragazzini, se col passar del tempo, crescendo, lui si fosse reso conto
che non
era amore ciò che provava, ma una semplice cotta
adolescenziale?
Avrebbe rimpianto per tutta la vita di aver rinunciato alla sua
occasione per
una ragazzina di cui magari avrebbe anche dimenticato il nome col tempo.
Ed io mi sarei sentita morire due volte.
Sentii le sue mani scorrere rassicuranti dietro la mia schiena e dalle
mie
labbra uscii un singhiozzo ancora più forte.
"Lascialo andare" disse una voce dentro di me e
sapevo che
aveva ragione.
Dovevo trovare la forza per lasciarlo andare, dovevo.
Mi staccai da lui lentamente e nonostante avessi preso la mia scelta,
non
riuscii a trattenermi dall'avvicinare il mio viso al suo e baciarlo per
l'ultima volta.
Era un bacio diverso da tutti gli altri, era un bacio salato, bagnato
dalle mie
lacrime, pieno di tormento e dolore, pieno di passione e
amore.
Fu un bacio così intenso da spezzarmi il fiato e farmi
girare la testa.
Mi sarebbe mancato più di ogni altra cosa.
- Ronnie...- lo sentii sospirare e mi resi conto
che aveva dato a quel
bacio un significato diverso, come biasimarlo?
Strinsi forte gli occhi per non incrociare il mio sguardo col suo e mi
costrinsi a pronunciare quelle parole.
- no- non ci potevo credere, l'avevo detto
- cosa?!- sentii la delusione della sua voce contemporaneamente al mio
cuore
andare in mille pezzi
"Lascialo andare".
- non posso dirti di si, e tu non puoi rinunciare al tour- mi costrinsi
a
guardarlo negli occhi, temendo di non farcela
Una scintilla attraversò i suoi occhi.
- Ronnie, non me ne frega niente del tour, come devo dirtelo?!-
Presi un respiro profondo ed espirai in un tremito.
- non è così, e lo sai anche tu-
Vidi la sua espressione cambiare mentre assumeva un'espressione
consapevole.
Cercai di sorridere rassicurante, ma l'ultima cosa che il mio corpo
aveva
voglia di fare in quel momento era sorridere.
- la musica è sempre stata la tua vita, devi andare-
Lo vidi.
Vidi il momento esatto in cui sul suo volto si impresse un'espressione
di
totale rassegnazione e sentii un dolore così forte al petto
che quasi mi
rimangiai tutto.
"Devi lasciarlo andare".
- hai ragione- sussurrò lui puntando gli occhi nei miei
Deglutii, senza saper bene che dire, e rimasi immobile a fissarlo.
- ma non posso stare senza te- continuò prendendo le mie
mani nelle sue e
facendomi sussultare ancora.
Ogni istante in più che restavo lì era una
boccata d'aria pura, ma avrebbe reso
mille volte tutto più difficile, sopratutto se si apriva in
affermazioni come
quella di poco prima.
- Potremmo tenerci in contatto, ti chiamerei ogni giorno, e qualche
volta,
durante le feste, potresti venire da me, po-potremmo provarci- disse
tutto d'un
fiato
Mi morsi la lingua, avrei tanto voluto dirgli di si, ma sapevo che non
avrebbe
portato a nulla di buono.
Per quanto lo amassi, sapevo che il nostro rapporto non era abbastanza
maturo
da riuscire a sopportare la distanza.
- lo vorrei tanto, ma non funzionerebbe- sussurrai e vidi ancora una
volta la sua
espressione delusa colpirmi in tutta la sua violenza
- Ronnie, tu...- cominciò ma lo interruppi bruscamente
Dovevo lasciarlo andare, ora, o non ce l'avrei
fatta più.
- Nick...tu sei stato l'unico ragazzo che
è riuscito a capire veramente
come sono, l'unico che è riuscito a scalfire la mia corazza,
l'unico che mi ha
fatto sentire davvero importante. Non sai quanto
vorrei non pensare e
nulla e dirti di si, che voglio continuare la nostra storia anche a
chilometri
di distanza, ma non posso perchè sappiamo entrambi che
sarebbe un disastro-
Feci un passo verso di lui, che mi guardava triste, ed allungai una
mano verso
il suo viso, avrei fatto di tutto per non vedere quell'espressione sul
suo
viso.
- E' ovvio che i chilometri non diminuirebbero il mio amore per te-
sussurrai
-ma non siamo abbastanza maturi per affrontare una situazione del
genere-
Le mie stesse parole, in quel momento, forse stavano ferendo
più me che lui ma,
infondo, sapevo che erano parole giuste.
Sospirò e si abbandonò contro la mia mano.
- come faccio a vivere senza di te?-
Diritto al cuore, forte e violento.
E come avrei fatto io senza di lui? Mi sentii male solo a pensarci, ma
in quel
momento non potevo pensare a questo, altrimenti non
ce l'avrei fatta.
- credi nel destino Nick?- risposi con un altra domanda
- si- sussurrò
Sorrisi debolmente.
Avevo sempre pensato che chi affermava "si vede che non era
destino" era una persona pigra e senza carattere che
addossava le
colpe dei propri sbagli ad una forza superiore chiamata "destino".
Le nostre gesta e quello che facevamo portavano le loro conseguenze,
non
potevamo dare la colpa a nessuno per questo.
Era stupido dare le colpe ad un Dio, che forse
nemmeno esisteva, o
ancora peggio al "destino", di cose che noi avevamo
fatto.
Eppure ero fermamente convinta, o forse mi piaceva pensarlo, che ci
fossero
delle "forze" così reali e potenti da
guidare le nostre scelte
al punto di portarle verso una meta precisa, una di queste
"forze" era sicuramente l'amore che provavo per Nick.
- abbiamo diciotto anni, ed una vita davanti a noi. Se nel nostro
destino è
scritto che dobbiamo stare assieme, ci incontreremo un giorno-
Feci per allontanare la mano dal suo viso, ma lui la bloccò,
stringendola per
qualche istante.
- quanto ci rincontreremo- disse con il tono di chi ha la certezza che
quello
che ha detto accadrà prima o poi -non ti lascerò
più andare- sussurrò e si
arrese, lasciando scivolare la mia mano che ricadde leggera lungo il
mio
fianco.
Deglutii.
Era il momento.
Vidi attorno a me farsi spazio un grande alone nero, pronto a
trascinarmi
dentro di se per farmi perdere in un limbo di dolore e lacrime costanti.
Lo vedevo arrivare e sapevo che non potevo fare nulla per evitarlo,
quindi
decisi di andarci incontro, rassegnandomi.
Mi alzai in punta di piedi e lasciai sulle labbra di Nick un delicato,
dolce,
ultimo bacio.
Costrinsi i miei occhi a non cedere, non in quel momento.
Lo guardai per un'ultima volta, cercando di stamparmi bene in mente la
sua
immagine, il suo odore, la dolcezza dei suoi occhi e la morbidezza
delle sue
labbra.
-addio- dissi con voce strozzata, stavo per crollare
"Lascialo andare"
Mi voltai, con forza, per costringermi a non voltarmi più.
- arrivederci- lo sentii sussurrare appena cominciai a camminare
I miei piedi proseguivano tranquilli ad andare avanti, ignari
del
trambusto che c'era nella mia mente e nel mio cuore.
Aprii la porta di casa e la chiusi sbattendola poco delicatamente per
poi poggiarmi
contro.
Lo vidi farsi sempre più vicino, il buio, portando con se un
senso di
smarrimento e confusione.
Mi mancava già.
Mi mancava da morire e sapevo che d'ora in avanti, niente sarebbe stato
più
come prima.
Ne il sole che splendeva nel cielo, ne le stelle, ne la musica, ne la
vita.
Cosa dovevo fare ora? Cosa avrebbe portato il domani se non altro
dolore?
Mi lasciai scivolare lungo la porta, ormai non c'era più
motivo di trattenere
le lacrime.
Il buio mi avvolse e cercai disperatamente qualcosa a cui aggrapparmi
mentre mi
sentivo velocemente scivolare verso un burrone senza fine.
Cercai nella mia mente qualcosa di più importante di lui,
qualcosa che dicesse "hei
hai perso lui, ma io sono qui!", qualcosa per cui valesse la
pena
andare avanti, per cui valesse ancora la pena combattere.
Ma ne il volto delle mie amiche, ne l'immagine di un futuro in Europa
in qualche
scuola di traduzione, riuscì a frenare la mia lunga discesa
verso l'inferno.
D’altronde si sa, quando sali troppo su, la caduta
è più dolorosa.
Ed io con Nick ero salita fin su le stelle, per poi gettarmi a testa in
giù nel
fango.
Mi strinsi su me stessa in posizione fetale.
Non c'era più niente per cui valesse la pena tentare, per
cui valesse la pena
combattere.
Non c'era più Nick.
E diedi il benvenuto al buio che riempì il mio cuore, la mia
vita e la mia
anima.
Hey
Jude, don't be afraidyou were made to go out and get her,
the minute, you let
her under your skin
than you begin to make it better
(Hey
Jude - The Beatles)
* * *
Here
we are!
Cosa
ne pensate *_*?
AAAAAAAH
avrei tantissima gente da ringraziare e tante cose da dire, ma
conserverò le lacrime per l'epilogo!
Vi
amo
|
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Capitolo 32 *** Epilogo ***
IMPORTANTE!
Salve a tutte!
Si, finalmente
ce l’ho fatta a
scrivere l’epilogo! Vi chiedo scusa per avervi fatto
aspettare un bel po’, ma
volevo che almeno l’epilogo fosse decente.
Prima di passare
alla storia vi
prego di perdere 2 minuti per leggere queste quattro righe.
Lo scorso
capitolo avevo detto che
in questo avrei detto il nome della seconda parte della storia ed altre
informazioni, bene, il problema è che non ho ancora niente
da dirvi xD Per
questo ho creato una pagina Facebook, dove vi comunicherò le
varie novità
riguardanti la storia man mano che penso a qualcosa: frasi spoiler, il
titolo
della seconda FF, foto, forse video, ecc.
Se siete
interessati quindi, vi
invito ad aggiungere questa page, cliccando QUI.
Inoltre voglio
che sappiate che ci
tengo tantissimo a questo epilogo e che sarei contentissima se anche
chi non ha
mai commentato, mi lasciasse una piccola recensione, un “mi
piace” o anche un
piccolo messaggio in bacheca su FB, fatemi felice vi prego *_*
Non voglio
trattenervi oltre,
quindi, ci vediamo alla fine per i ringraziamenti.
Buona lettura.
Epilogo
Tutto era rimasto uguale, come se i
domestici non fossero mai entrati lì, come se il tempo si
fosse fermato e fosse
tornato un anno dietro, quando tutto gli era sembrato così
semplice, quando era
stato veramente felice, per un po’.
Era tornato.
Dopo un anno di
viaggi, concerti,
conferenze ed interviste estenuanti, era tornato a casa.
La prima cosa
che aveva fatto
quando era entrato in casa era stato alzare il viso ed annusare
l’aria, quasi
sperasse di poter sentire l’odore costante di cibo che
c’era in quella casa,
quando ancora vivevano lì.
Non poteva
credere di essere
tornato davvero.
Richiamato da
qualcosa salì di
corsa le scale e percorse il corridoio altrettanto velocemente,
ritrovandosi di
fronte all’ultima porta a sinistra, quella che era stata la
sua stanza.
Prese un bel
respiro, consapevole
della valanga di ricordi che l’avrebbero assalito una volta
entrato lì, e girò
il pomello della porta aprendola lentamente.
Si sorprese
quando trovò la stanza
identica a come la ricordava, quasi si aspettava di trovare le pareti
bruciate,
il letto disfatto, i libri per terra.
Credeva di
trovarla devastata,
com’erano stati il suo cuore e la sua anima quando
l’avevano lasciata.
Tutto era
rimasto allo stesso posto
in cui l’aveva lasciato, una pila di libri giaceva sulla
scrivania, accanto al
mac, ed accanto al letto la sua chitarra.
Quella chitarra.
La chitarra con
cui era cominciato
tutto, con cui aveva decantato il suo amore per lei,
lei che era diventata l’innominabile.
Si
avvicinò al letto attirato da
quello strumento come una calamita, e non riuscì a
trattenersi dall’allungare
un braccio per sfiorare il legno liscio e lucido della chitarra.
Nel momento
esatto in cui le sue dita
la sfiorarono, nella sua mente, chiara e nitida, apparve la sua immagine.
Era seduta sul
suo letto e lo
guardava stralunata.
Ricordava ogni
minimo particolare
di lei, come se l’avesse vista fino al giorno prima,
ricordava perfettamente i
suoi occhi grandi del colore del mare, ricordava i suoi capelli lucenti
e quel
suo gesto di tirare una ciocca dietro l’orecchio quando era
in imbarazzo,
ricordava il suo sorriso, le sue gote che si arrossavano, lo scintillio
nei
suoi occhi quando si arrabbiava; ma più di tutto ricordava
perfettamente le sue
labbra lisce e morbide, ricordava le sensazioni che provava quando le
sentiva
muoversi sulle sue, e ricordava il suo battito accelerato quando
sentiva
sussurrargli il suo nome tra un bacio e l’altro.
“Dì
qualcosa” ricordò
di
averle detto quel giorno, mentre lo guardava con gli occhi spalancati.
Aveva chiamato
il suo nome, prima
di poggiare per la prima volta le sue labbra su quelle di lei.
Staccò
le dita dalla chitarra con
violenza e scosse la testa.
Aveva appena
infranto la prima
della lunga lista di regole che si era imposto quando aveva lasciato
quella
casa.
Mai
pensare a lei.
Era stata dura
rispettare quella
regola, e lo era ancora, ma era stata essenziale per la sua
sopravvivenza.
Non doveva, non poteva, pensare a lei o non avrebbe
retto; se ne era accorto quella sera a Parigi.
Era una sera di
un luglio caldo ed
afoso, le strade erano piene di turisti ed abitanti del luogo che
sorridevano
felici, e lui passeggiava tranquillamente per le stradine del centro;
mentre
percorreva una di queste intravide una coppia di ragazzi seduti su una
panchina,
lui le sussurrò qualcosa e lei sorrise contenta gettando la
testa all’indietro,
un attimo dopo i due si lanciarono in un tenero bacio mentre si
tenevano le
mani.
Guardandoli non
aveva potuto fare a
meno di pensare a quanto fossero felici quei due ragazzi in quel
momento, ed a
come fosse stato felice anche lui, quando accanto aveva lei.
Neanche lui
sapeva bene come, ma si
era ritrovato all’aeroporto, nel bel mezzo della notte,
stringendo tra le mani
un biglietto per Los Angeles.
Per fortuna i
suoi fratelli lo
avevano trovato prima che riuscisse a fare il check in, e gli avevano
evitato
di mandare all’aria il concerto e di rovinare tutto.
Aveva preso
malissimo l’arrivo dei
suoi fratelli che l’avevano trascinato in un taxi quasi di
peso, mentre le sue
urla risuonavano nell’aeroporto praticamente vuoto.
Quella notte era
stato malissimo.
Si sentiva
vuoto, demotivato. Non
riusciva a capire perché i suoi fratelli fossero stati
così egoisti da dare più
importanza alla loro carriera che ai suoi sentimenti.
Il giorno dopo
erano saliti sul
palco senza quasi rivolgersi la parola, ma quando li vide, quando vide
le
centinaia di fan che sotto al palco urlavano i loro nomi, allora
capì.
Non poteva
continuare a trattarsi
così, basta fughe notturne, basta crisi isteriche, basta
lacrime, basta.
Doveva farlo per
tutte le persone
che gli volevano bene, ma anche per se stesso.
A questo
proposito si era imposto
delle regole ben precise.
La prima regola,
l’aveva infranta
parecchie volte, e quando nessuno lo guardava si rintanava dentro se
stesso
disperdendosi nel fiume di tristezza che lo trascinava via.
Le voci nella
sua testa
continuavano a tormentarlo, “lei
non c’è”,
gli ripetevano ed allora lui suonava, suonava forte per cercare di non
sentirle, ma loro
continuavano a rincorrerlo;
D’altronde
non si può scappare da
se stessi, non per sempre.
Ne aveva avuto
prova in quella
stanza, quando aveva toccato quella maledetta chitarra.
Ma infondo ce
l’aveva fatta, no?
Era riuscito a
sopravvivere per un
intero anno.
Sopravvivere,
già, perché vivere
non era neanche lontanamente quello che aveva fatto in
quell’anno.
Si svegliava
tutte le mattine
puntuale, faceva allenamento, dava le sue interviste, suonava e faceva
tutto
quello che le scalette gli imponevano di fare, da buona marionetta.
Aveva svolto
tutti i suoi doveri,
dal primo all’ultimo, senza fiatare o obiettare minimamente,
persino quando i
suoi fratelli si lamentavano di essere stanchi lui sembrava non esserlo
mai.
D’altronde
riempirsi di impegni era
l’unico modo che aveva per non pensare e ci era riuscito,
più o meno.
Eppure
nonostante il suo corpo
fosse in continuo movimento lui non si sentiva vivo.
Aveva smesso di
ridere.
Ogni tanto, si,
sorrideva alle
battute dei fratelli ed era felice quando incontrava i suoi fan, ma
quel
formicolio allo stomaco, quel battito accelerato, quelle emozioni, non
le aveva
più sentite.
Ed ora, in
quella stanza, sentiva
qualcosa riaffiorare in lui.
Anche solo il
ricordo di quello che
era stato lo faceva sentire in un modo che non ricordava potesse
esistere.
Doveva uscire da
quella stanza,
prima che fosse tardi, prima che arrivasse ad un punto di non ritorno,
prima
che i ricordi lo devastassero, sapeva che doveva farlo.
Ma infondo che
male avrebbe fatto
fare un piccolo tuffo nel passato?
Scese di corsa
le scale ed afferrò
al volo le chiavi della macchina prima di uscire.
Vide
sott’occhio Joe lanciargli uno
sguardo preoccupato e lo ringraziò mentalmente per non
averlo fermato o fatto
alcun tipo di domanda in quel momento.
Sentiva solo il
bisogno di non
pensare più a nulla.
Per troppo tempo
era stato attento
a non pensare a quello e a quell’altro, ora basta.
Voleva solo
lasciarsi andare al suo
istinto.
Non sapeva dove
o a cosa l’avrebbe
portato questo suo lasciarsi trasportare dai ricordi, ma si sentiva in
grado di
poterli affrontare.
In quella
città dove la
presenza di lei
si sentiva così forte e tangibile, si sentiva invincibile,
niente
avrebbe potuto fargli male.
Persino le voci
che lo avevano
perseguitato per tutto quel tempo parevano essersi arrese.
Non le sentiva
più, e questo bastò
per convincerlo che stesse facendo la cosa giusta.
Meno di
mezz’ora ci aveva impiegato
per attraversare la città.
Non se ne era
neanche accorto, ma
probabilmente aveva violato di parecchio il limite di
velocità.
Guardò
fuori dal finestrino mentre
spegneva il motore, e pensò che le eventuali violazioni del
codice della
strada, in quel momento, erano il suo ultimo problema.
Era arrivato.
L’enorme
casa bianca gli si ergeva
di fronte, imponente.
Il sole era
appena calato e qualche
luce proveniente dalle finestre del piano terra indicava la presenza di
qualcuno al suo interno.
Al solo pensiero
gli tremarono le
gambe.
Ed ora cosa
faceva?
Non poteva di
certo presentarsi lì
dopo più di un anno, magari sventolando le mani ed urlando “sorpresa!”
L’avrebbe
cacciato a calci nel
sedere.
Aprì
lo sportello della macchina e
scese.
Eppure, doveva vederla.
Sentiva il
bisogno fisico di
rivederla, di sentire la sua voce, di sfiorarla per un istante.
Era inutile
prendersi in giro.
Aveva resistito
un anno senza di
lei solo perché a dividerli c’era un intero
oceano, era riuscito ad andare
avanti con la convinzione, con la speranza, che l’avrebbe
rivista un giorno.
Sapeva che non
appena avesse messo
piede a Los Angeles non avrebbe più resistito.
Si
avviò per il lungo viale con
mille pensieri per la testa.
Quello che
più lo tormentava, che
non lo faceva dormire la notte, era un unico e solo pensiero.
E se lei fosse cambiata?
Lui lo era, e
come; aveva sofferto
così tanto e così intensamente che era
impossibile anche solo somigliare
lontanamente alla persona che era stata.
Chi si sarebbe
ritrovato di fronte?
Nel momento in
cui si fece questa
domanda realizzò che in fondo non gliene fregava niente.
Lui
l’aveva amata, l’amava ancora anche se cercava di
nasconderlo persino a se stesso, e non gli importava
nient’altro.
Salì
gli scalini che lo dividevano
dalla porta con gambe tremanti e si fermò qualche istante
prima di bussare, per
prendere fiato.
Un lampo di
paura gli attraversò il
petto quando le sue mani toccarono il campanello e sentì il
suo suono
diffondersi per tutta la casa.
Ora doveva solo
aspettare, e
sperare che non gli sbattesse la porta in faccia.
Sentì
dei passi dietro la porta ed
il suo cuore cominciò a battere frenetico mentre la testa
gli girava
terribilmente.
Tutto
d’un tratto non era più così
convinto di quello che stava facendo, ma ormai era troppo tardi per i
ripensamenti.
La porta si
spalancò e per qualche
istante gli si bloccò il respiro.
Alta nella
norma, magra e bionda,
con il volto dipinto in una smorfia di superiorità, Joanne
Clarisse Knocks puntò i suoi occhi glaciali in quelli del
ragazzo, che si gelò
all’istante.
-buonasera
signora Knocks- salutò
lui educato ed un po’ intimorito
Joanne Knocks
socchiuse gli occhi
mentre studiava per bene il volto di Nick, probabilmente si stava
chiedendo
dove l’avesse già visto.
-buonasera, tu
sei…?- chiese senza un pizzico di gentilezza
-
N-Nick,
Nick Jonas- esclamò a disagio
La signora lo
guardò per qualche istante poi spalancò gli
occhi.
-Nick Jonas! Il
figlio di Kevin e Denise! Vieni entra- esclamò
facendosi da parte
Nick si morse il
labbro inferiore.
Entrare
lì dentro sarebbe stato ancora peggio che entrare
nella sua vecchia stanza, non avrebbe retto questa volta.
-Mi scusi
signora Knocks, non vorrei essere maleducato, ma
sono un po’ di fretta- cominciò il ragazzo temendo
che Joanne si offendesse –
sono solo passato a fare un saluto a…-
Deglutì.
Non pensava al
suo nome da troppo tempo, figurarsi
pronunciarlo!
Aveva troppa,
troppa paura che i fantasmi del passato
tornassero per terrorizzarlo.
Ma ora doveva
rischiare.
-…Ronnie- concluse
con un sospiro
Il solo
pronunciare il suo nome gli aveva riempito la bocca di un formicolio
insolito, che si stava diffondendo per tutto il corpo.
Joanne Knocks lo
guardò accigliata, come se le avesse parlato
in un’altra lingua.
-Ronnie?!-
ripeté Joanne ed un brivido percosse la schiena
del ragazzo a sentire il suo nome.
-come, non te
l’ha detto?-
Detto cosa? Si
chiese Nick.
Cosa avrebbe
dovuto dirgli?
Subito una marea
di brutte ipotesi si fecero strada nella sua
testa e ben presto si fece prendere dall’ansia.
Cos’era
successo a Ronnie?
-E’
partita qualche giorno fa, è andata in Europa-
- in Europa?!-
sbottò Nick esterrefatto
Più
volte Ronnie e le sue amiche gli avevano detto che il
loro sogno era di fare un viaggio in Europa e sapeva
dell’intenzione di Ronnie
di andare lì per studiare e diventare
un’interprete, ma l’idea non si era mai
concretizzata.
-Si,
è andata in Spagna a seguire un corso di non so che-
spiegò con aria annoiata
Lui era appena
tornato dall’Europa e lei
era in Spagna.
Voleva morire.
-Per quanto
tempo starà via?- sussurrò fissando il vuoto
-Il corso dura
due anni, ma ha detto chiaramente che intende
rimanere lì a lavorare. Non credo che tornerà
presto, mi spiace-
Un pugno in
pieno petto.
Si sentiva
mancare; non era possibile, non poteva essere la
realtà.
Un sogno, si,
non doveva essere altro che un bruttissimo
sogno; tra poco si sarebbe svegliato e si sarebbe ritrovato nel suo
rassicurante tour bus con la convinzione che Ronnie sarebbe rimasta
lì ad
aspettarlo.
Quel pensiero lo
aveva consolato per mesi, sapeva che poteva
non essere così, ma come uno stupido, un illuso, si era
sforzato di credere che
lei sarebbe rimasta ad aspettarlo, per
sempre.
Ed ora la sua
più grande certezza era svanita, sfumata nel
nulla, e si sentiva sprofondare.
Niente, nulla,
riusciva a frenare la sua caduta verso il
dolore.
Era come se
avesse perso un organo essenziale del suo corpo;
il fegato, un polmone, il
cuore.
Dopo aver
voltato le spalle alla signora Knocks, ed aver
corso per il viale, si era accasciato sul sedile della macchina,
prendendosi il
volto tra le mani.
Ed eccole tornare.
Quelle voci che
lo tormentavano di notte e di giorno, quelle
che aveva tentato di scacciare con tutte le forze, erano tornate.
Ed ora le
sentiva vicine e familiari.
Un nuovo dolore
si fece spazio nel suo petto quando si rese
conto che avrebbe dovuto imparare a convivere con quelle voci,
perché ormai era
troppo tardi.
Era troppo tardi
per incrociare i suoi occhi, per sfiorarle
le guance, le labbra, per sussurrarle all’orecchio, per
scostarle i capelli
dagli occhi.
“Lei
non c’è”
No, non
c’era, e non l’avrebbe mai più rivista.
*
*
*
“Ultima
chiamata per il volo A812, New York City - Madrid”
Era la terza
volta che sentiva quella voce metallica imporle,
in ben tre lingue diverse, di salire su quel maledettissimo aereo, ed
ogni
volta si era sentita sempre più male, sempre più
una…codarda.
Si
guardò in giro spaesata, sperando di trovare qualche volto
familiare, ma sapeva che non l’avrebbe trovato, come non
l’avrebbe trovato nel
posto in cui era diretta.
Quando quella
lettera era arrivata nelle sue mani per poco
non era svenuta.
Una borsa di
studio per una delle scuole più prestigiose di
traduttori ed interpreti, in Europa.
Quella lettera,
con sopra inciso il suo nome a caratteri
cubitali, era stata la prima ed unica cosa ad averle fatto battere il
cuore
dopo un intero anno in cui aveva creduto di essere morta.
Il preside della
sua vecchia scuola l’aveva già informata
dell’eventualità di una borsa di studio per lei
già qualche mese prima degli
esami.
Da gennaio la
sua media, già di per se buona, si era alzata
toccando i livelli più alti.
Si era
presentata agli esami con il massimo dei voti in tutte
le materie.
Tutte ad
eccezione di una; La sua B in trigonometria spiccava
tra tutte le A, ed quando l’aveva vista scritta in grassetto
sotto il suo nome
un senso di tristezza e rassegnazione si erano impadroniti di lei.
Solo lei sapeva
il significato di quella B.
Lei
però era l’unica che le aveva dato un significato
così
importante, tutti infatti si erano soffermati sulle sue eccellenze,
com’era
normale che fosse.
Non era stato
poi così difficile studiare per prendere quelle
A, insomma, cosa le restava da fare?
Tutte le cose
che amava fare prima ora le sembravano stupide
e senza vita, proprio come lei.
Non era andata
più ad un concerto;
Non osava
ascoltare musica, di qualsiasi genere si trattasse,
la sua libreria piena di romanzi era stata svuotata ed i suoi libri
erano stati
ammucchiati disordinatamente in scatoloni.
D'altronde come
poteva credere alle parole dei cantanti, alle
belle frasi di Shakespeare, dopo quello che era successo?
Sarebbe stato
troppo ipocrita da parte sua nutrire ancora una
qualche forma di speranza che l’amore, quello vero, esistesse.
Scosse la testa
con violenza, cercando di scacciare quei
pensieri ed afferrò il suo trolley con un sospiro,
avviandosi verso il suo gate.
Ad aspettarla
c’era un’hostess dall’aria impaziente ad
annoiata; quando la vide le rivolse un sorriso gentile allungando la
mano esile
e perfetta in cui Ronnie posò il suo biglietto, di sola
andata.
- buon
viaggio – le sorrise e lei mormorò un “grazie” teso ed
insicuro, spaventata
nel rendersi conto che probabilmente quelle sarebbero state le ultime
parole
che avrebbe sentito nella sua lingua madre.
Salì
sull’aereo e prese posto come in
trance, e mentre guardava fuori dal finestrino non poté fare
a meno di farsi
prendere da uno dei suoi soliti attacchi di panico.
Stava
davvero lasciando tutto per andare in
Europa?
Sospirò.
Si,
e sapeva perfettamente il perché; il suo
tutto era diventato un niente.
L’unica
cosa che ancora la legava a quel
posto erano le sue amiche, il resto era un mucchio di ricordi confusi,
che le
facevano male; il resto
era quello da cui stava scappando.
Le
sue amiche.
Per
un attimo i volti di Kate, Lexus e Jamie
le passarono davanti agli occhi, e sentì l’impulso
si scendere di corsa da
quell’aereo urlando.
Nell’ultimo
anno il loro rapporto era
inevitabilmente cambiato e si sentiva davvero un verme per quello che
stava
facendo.
Se
ne era andata senza dire loro niente.
La
sera prima aveva mandato un e-mail
identica a tutte e tre, sperando che capissero, ma sapeva che non
l’avrebbero
fatto.
Come
potevano capirla quando nemmeno lei
comprendeva a fondo il significato dei suoi gesti?
Sprofondò
nel sedile.
Si
sentiva terribilmente in colpa, ma per
sopravvivere, doveva allontanarsi da quel posto e, anche se a
malincuore,
doveva allontanarsi anche da loro.
Il
ricordo di quello che loro erano state,
la distruggeva; ricordare di essere stata così felice
assieme a loro e non
riuscirci più era una cosa che giorno dopo giorno le portava
via linfa vitale.
E
lo vedeva nei loro occhi, vedeva il loro
dispiacere, la loro apprensione, quasi a volte pareva di riuscire a
leggerle
nel pensiero; “Povera
Ronnie”
pensavano, e lei era stanca di tutto questo.
Voleva
andare in un posto dove nessuno
conosceva niente di lei e del suo passato, voleva andare in un posto
vuoto,
senza ricordi, era questo l’unico modo per andare avanti.
Un
aereo a qualche pista di distanza dalla
sua atterrò e lei sospirò profondamente.
Lui
sarebbe tornato tra qualche giorno.
Lo
sapeva perché Kate era rimasta in
contatto con Joe, che la informava su ogni dettaglio, e Kate distrattamente
informava anche lei; e lei avrebbe voluto urlarle in faccia che non le
importava niente, o meglio, che non voleva sapere
niente e invece stava zitta
ed annuiva fissando il vuoto.
Lui
sarebbe tornato, e questo era un altro
dei motivi che l’aveva spinta a partire, al più
presto.
I
suoi nervi erano già stati messi a dura
prova per quell’anno, vederlo tornare cambiato e magari con
una bella bionda,
come se l’era sempre immaginata, al suo fianco sarebbe stato
il colpo di
grazia; sarebbe impazzita.
Per
non parlare del suo cuore poi, se ancora
ne possedeva uno.
Non
doveva pensarci, assolutamente, doveva
lasciarsi tutto alle spalle, fingere di non avere un passato, la sua
vita
cominciava da quel preciso istante.
Ed
in quel preciso istante il futuro
le sorrise avvicinandosi.
-mi
scusi, è occupato?- chiese un bel ragazzo con un
accento spagnolo indicando il posto accanto a lei
Lei
fece un cenno negativo incapace di
pronunciare una singola parola.
Il
ragazzo le sorrise ancora e si sedette
accanto a lei, che si concesse un’occhiata verso lui.
Jeans
scuri attillati da cui scorse due
gambe lunghe e magre, una camicia a quadrettini blu e bianca lasciata
fuori ai
jeans, i capelli castani, un po’ lunghi, tirati in dietro in
modo da scoprire un
viso mozza fiato.
Un
filo di barba sulle guance, le
sopracciglia folte e le labbra carnose gli davano un aria tremendamente
sexy.
Sospirò,
la Ronnie di una volta non si
sarebbe fatta scappare un tipo del genere, ma quella Ronnie non
c’era più ormai
e lei al momento non era interessata ad alcuna forma di vita esistente
in
quella galassia.
Guardò
il ragazzo, che a sua volta la stava
guardando, e sorrise quando nei suoi occhi scuri non trovò
alcun segno di pietà
o dispiacere.
-io
sono Angel- si presentò lui allungando
una mano verso di lei; si, doveva essere proprio un angelo
Aprì
per un istante la bocca pronta a dire
il suo nome, poi si bloccò.
-Veronica-
sospirò in fine rivolgendogli un
sorriso tirato
-
è la prima volta che vai in Spagna?-
chiese lui rivolgendole un sorriso luminoso
-
si, tu sei di lì invece?- provò ad
indovinare sentendo il suo accento spagnolo
-
in realtà io sono cresciuto a New York, ma
tutti i miei parenti sono a Madrid, ora però penso di
trasferirmi lì per un
po’-
-per
lavoro?- chiese lei, non che le
interessasse, ma le serviva qualcosa su cui concentrarsi per non badare
alle
ruote dell’aereo che sotto di loro si stavano muovendo, stava
lasciando la sua
vecchia vita.
-si,
sono un modello- disse lui passandosi
una mano dietro il collo con fare imbarazzato –e tu?-
-per
studio, mi piacerebbe diventare
interprete- e sentì l’aereo alzarsi dal suolo
-che
bello- sorrise lui con finto entusiasmo
–beh, siccome è la tua prima volta a Madrid potrei
farti da guida, che ne
dici?-
Ronnie Veronica, lo
guardò per qualche
istante e colse uno scintillio malizioso nei suoi occhi.
Gli
rivolse un sorriso tirato e senza
rispondere si voltò verso il finestrino.
Guardò
in basso, mentre la terra sotto di
loro si faceva sempre più lontana, ed il terreno faceva
spazio al mare.
Un oceano.
Si,
un oceano era che voleva tra lei ed i
suoi ricordi.
Era
la scelta giusta, nel profondo del suo
cuore lo sapeva, ma questo non impedì ad una piccola lacrima
di correrle lungo
la guancia.
Sapeva
che niente sarebbe stato più uguale,
e questo la spaventava a morte.
Nonostante
dietro di se stesse lasciando la
sua famiglia e le sue amiche, l’unico volto che le venne in
mente prima di
cadere nel sonno, fu il suo.
Lui
che era stato il suo primo vero amore, lui che se ne era andato,
spezzandole il cuore.
E
nonostante stesse per cominciare una nuova
vita; nonostante il ragazzo accanto a lei fosse di una bellezza
disumana,
nutrisse un evidente interesse nei suoi confronti, e fosse la prima
persona che
non la faceva sentire una povera vittima, sapeva che non era lui.
E
nessuno mai
lo sarebbe stato.
* *
*
O
mio Dio, è finita davvero T_T
Vi
giuro che mi viene da piangere! Ma ci
sarà la seconda parte quindi su con la vita *_*
Beeeeeeene
con questo ultimo capitolo mi
sento in dovere di ringraziare tutte le persone che hanno seguito la
mia
storia, dandomi l’ispirazione e la forza di scrivere, anche
quando non ne avevo
affatto voglia.
Ringrazio
quindi per aver messo la mia
storia tra le preferite:
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2 - annaritaa86
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3 - annina94
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4 - baby
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phard di
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quelle che l’hanno messa tra le ricordate:
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12 - Sophiaa
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13 - _____Jo_____
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Vedere
quei numeri aumentare giorno dopo
giorno è stata un immensa soddisfazione per me, grazie di
cuore a tutte!
Grazie, grazie, grazie.
Per
non parlare delle tredici menti folli
che mi hanno messa tra le autrici preferite!
1 - Aesial
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13 - _GneGne
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Non sapete
che onore è stato per me!
Ovviamente
un mega-grazie va a chi ha
recensito anche solo un capitolo della mia storia, e mi ha strappato un
sorriso
sincero, siete state voi, con le vostre recensioni a spingermi a
scrivere
capitolo dopo capitolo.
Un
grazie particolare però va a SamCrush,
che segue
la mia storia dal primo capitolo e che, anche se ne ha saltato qualcuno
xD, è
stata sempre presente, grazie! (ps. Sto ancora aspettando la statua in
oro
bianco!)
Ed infine,
un grazie va a questa storia, che è stata l’unica
cosa che ho portato a termine
nella mia vita fino ad ora, e che mi ha dato
l’opportunità di conoscere gente
magnifica come: Ryry_
senza la quale questo epilogo forse non sarebbe mai esistito, e grazie
alle sue
recensioni stra-pazze che mi hanno sempre strappato un sorriso e
c’è da dire
che nonostante i suoi gusti musicali più che discutibili,
è una persona
fantastica(puzzi, sappilo); Sophiaa
che con le
sue recensioni chilometriche ed approfondite mi emoziona sempre *__* e
che con
la sua disponibilità ha conquistato il mio cuore u.u; Clarii
che ha creduto
tanto nella mia storia al punto da metterla sulla sua pagina FB e
pubblicizzarla, Clarii che puzza, ma che amo immensamente.
Ed
ovviamente tutte quelle persone fantastiche che mi hanno aggiunto su FB
e che
mi hanno sempre sostenuto.
Grazie alla
mia Veronique (frey)
senza la quale questa storia non sarebbe mai esistita, ti amo amor mio
<3
Ed
eccoci qui, alla fine.
Sicuramente
avrò dimenticato di ringraziare
qualcuno o di dire qualcosa, e mi scuso preventivamente con voi.
Grazie
a tutte per avermi accompagnato in
questo splendido viaggio, con la speranza che continuiate a seguirmi.
Spero
inoltre di essere riuscita a farvi
innamorare di Ronnie, Nick, Lexus, Jamie, Kate e tutti i personaggi di
questa
storia, proprio come me ne sono innamorata io.
Vi
amo,
a
presto.
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