Come una fotocopiatrice può cambiare due vite

di Smolly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PRLOGOOO

…COME UNA FOTOCOPIATRICE PUO’CAMBIARE DUE VITE…(BY SMOLLY E KIA KAULITZ)

QUESTA FANFICTION è NATA DALLE MENTI CONTORTE DI DUE COMPAGNE DI BANCO; CIOE' SMOLLY E KIA KAULITZ...SCRIVIAMO TRA ORE BUCHE E INTERVALLI, RIDENDO COME DUE PAZZE(ANCHE PERCHE' I DISCORSI CHE DICIAMO NELLA FF NON SONO DISSIMILI DA QUELLI CHE FACCIAMO VERAMENTE...)...SPERO VI POSSA PIACERE, E VI AUGURIAMO UNA BUONA LETTURA...

PROLOGO…

Chiara scede dal 14 in piazza S.Marco, come tutte le sante mattine. Scrutò la strada in cerca di Livio, quel ragazzo di prima B che le piaceva tanto, ma ovviamente niente. Mai una vota che lo beccasse al momento giusto. Che rabbia!!!odiava quel ragazzo tanto quanto si scioglieva ogni volta che lo vedeva. Fattasi strada tra la folla di ragazzi del liceo, raggiunse i compagni di classe davanti all’edicola.

***

Sofia scede dal treno in ritardo, come al solito. Maledetti mezzi pubblici, odiava quando il treno era in ritardo di venerdì, anche perché non c’era nemmeno quella di greco!mollò sua mamma alle scale mobili del sottopassaggio, per non sorbirsi le sue chiacchere ansiose, e con passo veloce raggiunse l’edicola del liceo classico in tempo per beccare i suoi compagni di classe

***

-ohi, ciao Sofy-
-ohi, Chia-
-Tutto bene?-
-Sì, più o meno…-
-Anch’io…-
Chiara e Sofia, due quindicenni, compagne di classe, amiche. L’una senza l’altra non sarebbe resistita molto fra i banchi scolastici, l’una senza l’altra avrebbe avuto poche occasioni per parlare seriamente con qualcuno. La mattinata si presentava noiosa, o quantomeno molto tranquilla:ripasso dell’Eneide, Ginnastica, Inglese, Geografia.
Ma come potevano sapere queste due ignare ragazze che in una giornata come tante sarebbe cambiata la loro vita?

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAP ! e così arriva il primo capitolo di questa pazza storia...man mano che la trama prende forma, io e la Kia ridiamo sempre di più (rischiando per altro di non riprenderci più)...speriamo sia un capitolo piacevole e buona lettura
CAPITOLO 1…

Le due ragazze posarono gli zaini e i cappotti in classe e, come di consueto,si affacciarono alla porta in attesa di vedere Livio.
-Oddio Sofy…-
-Che c’è Chia stavolta?-
-Non lo so, è che sto provando a prepararmi psicologicamente per parlarci, ma…-
-Sì, lo so, non ci riesci…mi ricordo che cosa è successo ieri…-
-Mamma mia, e se Livio fosse incazzato? Insomma, era venuto per me e io…-
-Via, Chiara, smettila di farti ‘ste seghe mentali….morirai prima di arrivare a fine mattinata!-
Sofia si allarmò davanti all’espressione di Chiara, probabilmente stava arrivando Livio, anche perché le gambe della ragazza avevano preso a tremare violentemente. E proprio in quel momento suonò la campanella e Sofia dovette trascinare a forza l’amica in classe.
Appena pochi minuti dopo le due ragazze stavano sedute ai propri banchi, mentre prendevano freneticamente appunti di Epica.
-Chiara?-
Dopo un po’ Sofia si accorse che l’amica aveva la testa pericolosamente ciondolante.
-Eh?ancora cinque minuti mamma!- e crollò addormentata sul banco.
-Chia, siamo in classe, sveglia!-
-No, no, sto facendo un sogno bellissimo-
-CHIA!c’è Livio che è appena entrato in classe a portare una comunicazione
Immediatamente Chiara alzò il capo, più sveglia che mai.
-Dove?Come?Quando?-
-Oh, ti sei svegliata finalmente-
-Sì, ma dov’è Livio?-
-Ehm…non c’è-
Oh, beh, allora mi rimetto a dormire…-
Sofia, esasperata, sospirò e tornò ai suoi appunti (LEGGI:Enea muori, Achille ti amu!♥)
***
Superata anche la seconda ora (educazione fisica…un disastro), le ragazze arrivarono alla terza.
La prof.ssa di Inglese, una pazza isterica (soprannominata prof.ssa Cooman), entrò in classe esclamando, con la sua vocina irritante:
-GOOD MORNING!-
Dato che nessun studente si era accorto della sua presenza, gridò:
-SILENCE, PLEASE!.I’M HERE!-
ma nulla. Gli alunni continuavano a chiaccherare, camminando avanti e indietro per l’aula.
-METTETEVI A SEDERE O VI METTO UN RAPPORTO!-
a quel punto tutti i ragazzi si voltarono verso di lei nel silenzio più totale e si misero ai propri posti.
-Allora, quickly, quickly!consegnatemi i compiti che dovevate fare per le vacanza!-disse la prof con la sua vocetta squillante.
Chiara si voltò verso la compagna di banco:
-Sofy…ma andavano fatti sul quaderno, vero?-
-Ma se dobbiamo consegnarglieli…magari andavano fatti su un foglio…-
-Ma porca paletta, quella donna non si sa esprimere!-
-Siamo sulla stessa barca, Chia…anch’io li ho fatti sul quaderno…-
La prof si avvicinò ai loro banchi e disse:
-What is the problem?-
-il problema…-iniziò a rispondere Sofia.
-IN ENGLISH!- esclamò la prof.
-Ok, sorry…The problem…is…-provò Sofia- …That…-
-Abbiamo fatto I compiti per casa sul quaderno- la interruppe Chiara.
Gli occhi della prof si spalancarono ed esclamò, con le mani sulla faccia:
-OH, MY GOD!IT’S VERY BAD…OH…BAD, BAD…-
A quel punto si sentì una voce risuonare dall’alto dei cieli: “YOU KNOW, I’M BAD, I’M BAD, YOU KNOW!”
-Michael!- esclamò Chiara.
La prof. si guardò intorno confusa, poi si rivolse di nuovo alle ragazze, puntando il dito conro di loro:
-BUT NOW YOU MUST DO PHOTOCOPIES!-
Le ragazze non osarono ribattere, presero I loro quaderni e uscirono dalla classe.
-Vabbé, poteva andarci peggio…-disse Sofy.
-Io, però, devo ancora capire da dove proveniva la voce di Jacko…-
le due ragazze furono interrotte da una voce alle loro spalle…
-Scusate…-
Sofy e Chia si voltarono, trovandosi davanti un compagno di classe di Livio. Chiara sussurrò all’amica:
-Oh, è l’amichetto moretto…-
Sofia, rivolgendosi al ragazzo, disse:
-Sì????-
-Avete visto per caso un ragazzo magro, molto magro, capelli castani liscissimi, felpa bianca? Sapete, e un mio compagno di classe, è uscito alla prima ora per andare in bagno ma non è tornato…-
-Sì, ho capito chi è!-rispose Sofia, sbirciando poi Chiara, che intanto era diventata più pallida del solito e borbottava qualcosa che somigliava vagamente a “Livio”.
-E allora, lo avete visto?-
-No, veramente no…- parlò ancora Sofia.
-Se lo vedete, ditegli che deve tornare immediatamente in classe…grazie-
appena il ragazzo si allontanò, Sofia si rivolse a Chiara, dicendogli:
-Ma Chia, potresti provare a contenerti, almeno davanti all’amichetto moretto…-
Ma Chiara era ancora in estasi, borbottando: “capelli lisci, Livio, Magro, Livio. capelli lisci, Livio, Magro, Livio….”
-CHIARA!- e la Sofy tirò un ceffone all’amica.
-AHI! Non ce n’era bisogno, ero perfettamente in me!-
-Forza, dobbiamo andare, ti ricordi perché siamo uscite di classe?-
-ehm...veramente no!-
-Le fotocopie- sibilò Sofia.
-Ah, le fotocopie...quali fotocopie??-
-Eh, quel ragazzo ha proprio in effetto negativo su di te...-
-Così prese l'amica per un braccio e la trascinò di sotto, come al solito.
Finalmente giunsero alla fotocopiatrice.
Chiara aprì il coperchio della fotocopiatrice, mentre Sofia era intenta a poggiare i quaderni sullo scanner. Proprio in quel momento le due ragazze sentirono un sonoro "CRACK". Si guardarono confuse.
-Cos'è stato?-Chiese Chiara.
-Non lo so, non ho proprio idea di cosa...-Sofia venne interrotta dalla fotocopiatrice, che iniziò a tremare.
Sofia prese la mano di Chiara, che intanto stava imprecando impaurita. Avvertirono una strana sensazione, come se qualcuno le stesse tirando via da dietro. Le ragazze urlarono.
Poi tutto si fece buio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


capitolo dododo CAPITOLO 2:
Sofia e Chiara aprirono lentamente gli occhi, stordite. Sofia percepì qualcosa di morbito sotto il tatto delle mani:sabbia.
-Sabbia???- esclamò Sofia.
Intanto Chiara si era alzata e si stava guardando intorno. Si trovavano su una spiaggia enorme. Alle loro spalle c'era una foresta, mentre alla loro sinistra si stagliava una collina con un castello diroccato.
-Ma dove siamo finite?-
-Sembra una spiaggia dei caraibi-
-Magari c'è anche Jack Sparrow!!-
E in quel momento Sofia si accorse che non lontano da loro, nell'acqua, c'erano due figure.
-Guarda, forse sono Jack e Will!!!-
-Andiamo a chiedergli informazioni...-
e le due ragazze si avviarono verso il mare, ma più si avvicinavano, più si rendevano conto di aver preso un granchio.
-Ma tu non sei Jack Sparrow?- Disse Sofia rovolta ad uno dei due ragazzi:aveva i capelli biondi, gli occhi di un azzurro intenso e portava solo i pantaloni.
-Chi???-
-JACK SPARROW!!!-esclamò CHiara.
-No, io sono Peter...Re Peter, il magnifico...-Disse il ragazzo fieramente.
-EEEEH?- domandarono insieme le due ragazze.
-Ma come, non mi conoscete?-
-le due scossero la testa contemporaneamente.
-Ma scusate, da dove venite?-
e da dietro si sentì qualcuno schiarirsi la voce. Peter si girò verso la fonte del suono.
-Oh, Ed...- si rivolse ad un ragazzo moro, appena più basso di lui, dagli occhi scuri e anche lui sono in pantaloni. Questo lo fulminò con lo sguardo.
-Ah, sì, giusto!_ esclamò Peter.- questo è Edmund...-
RE Edmund...Il GIusto.- disse l'altro fieramente, alzando il mento.
-Sì, piccoli dettagli...-
-PICCOLI DETTAGLI?!-
A questo punto i due iniziarono una vivace discussione su cos'era giusto e su cos'era magnifico, mentre le due ragazze li guardavano acciugliate.
Dopo cinque minuti buoni, Sofia decise che era l'ora di finirla.
-RAGAZZI!!YUHUUUU!CI SIAMO ANCHE NOIII!-
ma nulla:Peter ed Edmund continuavano ad urlarsi addosso.
-Ci penso io...-Sogghignò Chiara. Così si avvicinò di più ai due e urlò:
-E CHE CAZZO, VOLETE FINIRLA?-
Peter ed Edmund si fermaroo, in silenzio, sbattendo le palpèebre. CHiara sorrise soddisfatta.
-Cazzo, che vuol dire cazzo?-chiese Edmund.
Il sorriso sul volto di chiara sparì in un istante.
-Be'...eccco...è una parola che usiamo molto spesso...-
Ma dalla faccia a punto interrogativo di Edmund si intuiva che non aveva ancora capito...un cazzo, appunto.
-Ma neanche io ho capito...-disse Peter...
-Ehm...ecco...è una cosa che voi avete e che...-
-Vi serve!!!- esclamò Chiara.
-Il naso, la bocca, i capelli, le unghie...-iniziarono a sparare i due ragazzi.
-NO, NO. NO!!!- replicarono le due ragazze.
-Ho capito...!i denti...- esclamò Edmund.
-No...-
-Ah, ecco cos'è- esclamò Peter
CHiara e Sofy lo guardarono speranzose.
-Una capra-
-Una capra?-chiese confusa Sofia.
-Ma sì. Io ed Ed l'abbiamo trovata ieri nel bosco e il figlio del S. Tumnus ci ha fatto un ottimo pecorino!-
-Siamo contenti per voi ma...non è neanche quello...-disse Sofia.
-Mh...allora- disse Edmund con aria pensosa- Ma certo! una spada!è indispensabile per noi!
-Beh...è comunque un tipo di arma...- fece Chiara
-CHIA!!- urlò Sofy.
-Che c'é? è vero...-
A quel punto Peter cominciò a sparare tutti i nomi di armi che gli venivano in mente:
-Scimitarra' Sciabola?Coltello=Lancia? Alabarda?Pistola?-
-Ecco, è simile ad una pistola!!- esclamò Chiara.
Intanto Sofia alzò gli occhi al cielo, poi guardò  Edmund che lazò le spalle, con faccia rassegnata.
-Ma è così imprtante saperlo???-chiese Sofia, rivolta verso chiara.
-Sì, è divertente- dissero in coro Chiara e Peter. Il ragazzo guardò chiarra sorridendo, e lei arrossì violentemente, senza una ragione precisa.
-Allroa, mi dai un altro indizio??-
ma chiara non rispose, e rimase imbambolata senza spiccicare nemmeno mezza parola. Sofia, riconoscendo i sintomi di una probabile cotta, le tirò una gomitata
-Eh???- disse chiara con faccia ebete.
-Dai un indizio a Peter...-
-A, sì un indizio...un indizio riguardo a cosa???-
-Sofia si sbattè una mano sulla fronte, poi sussurrò:
-Cazzo-
-Oh...ce l'hai fra le gambe- disse rivolta a Peter. Peter volse lo sguardo verso il basso.
-Ora ho capito! perchè scusa lo hai detto?
-ERA UNA SEMPLICE ESCLAMAZIONE...-disse Sofia.
-ecco, adessp che abbiamo risolto il problema, ci potete dire dove siamo???GRAZIE!- chiese Chiara.
-Ah, e voi non sapete dove siamo?- chiase Ed.
-Certo che no o non ve l'avrei chiesto, deficiente- replicò Chiara irritata. Ed le lanciò uno sguardo assassino, mentre lei sorrise
-Beh, noi siamo a Narnia, e quella è Cair PAravel, il nostro meraviglioso castello. Perchè noi, insomma, abbiamo sconfitto la strega bianca e poi noi...-
-e chi cavolo te l'ha chiesto?- sbraitò SOfia a Peter.
-Beh, la tua amica- e qui sorrise dolcemente a Chiara-mi ha chiesto...-
-Appunto:ti ha chiesto DOVE isamo, non cosa avete fatto.- disse Sofia, scoccita.
-Scusa, se ho sbagliato...e mi dispiace deluderti, ma Narnia ha già le sue regnie...-fece Peter
-Ok, ok, adesso basta! Dunque...voi due da dove venite?- li interruppe Edmund.
Sofia, con aria sognante, gli rispose:-Oh, questa sì che è un'ottima domanda...-
-veniamo da...una fotocopiatrice!-rispose Chiara.
-Una fotocopiatrice?-Peter la guardò confuso.
-Beh...sì, stava nella nostra scuola, il Galileo, un liceo classico...una palla sai....che is trova a Firenza, che sta in Italia, che sta in Europa che si trova nel mondo!_ CHiara concluse la sua spiegazione con aria soddisfatta, incrociando le bracia al petto.
-Oh...-Peter fece finta di aver capito- e hai un posto dove dormire, mia bella damigella?-
-Ehm...no...-rispose Chiara. Peter fece un sorrisone
-Allora ti ospiterò a Cair paravel...-
-E io? volete lasciarmi qui-S'intromise Sofia.
-No, tesoro, tu starai nella stalla...-le sorrise Peter. A quel punto intervenne Ed:
-Scusa, Peter...il castello è anche mio, quindi Sofia potra avere una stanza con la sua...amica- poi squadro con odi o Chiara- E' giusto che sia così...Oh!che ganzo! Io sono Edmund il Giusto e ho detto "E' giusto che sia così"...eheheh...l'avete capita?ihihihi...-
Ma l'unica persona che rideva era Sofia anche se trovava la battuta decisamente pateticsa. Quando ebbero finito, Peter disse:
-Bene, bando alle ciance, sarà meglio che cia avviamo a cair Paravel-
-E come ci arriviamo?-chiese Chiara.
-A cavallo, naturalmente- rispose sorridendo Peter. Chiara sbiancò di colpo...
-Ca-Cavallo?-
-Sì, tesoro...-
-N-NO...- balbettò lei. PEter le si avvicinò preoccupato
-Mia bella damigella, cosa ti prende?-
Chiara lo fulminò con lo sguardo:
-Chiamami ancora una vota in quel modo e ti affogo-
Nel frattemo Sofia era tutta contenta e saltellava nell'acqua canticchiando "Andiamo tutti a cavallo, alè alè".
Così i quattro ragazzi uscirono dall'acqua e mentre Edmund e Peter si rimettevano la maglietta, Sofia cercava di calmare l'amica, che continuava a borbottare "Io non ci vengo a cavallo, io non ci vengo!!"
-Bene, possiamo andare? siete pronte?-chiese Peter.
-NO!. replicò CHiara. Edmund le sorrise:
-C'è qualche problema?-
le gli sorrise di rimando
-No, nessuno...-
A quel punto Sofia con un salto si mise a sedere sul cavallo di Edmund.
-Sofy, quel cavallo è il triplo più alto di te, come hai fatto a salire?-
Eeh, segreto-
-Ma avresti dovuto insegnarmelo.-
Detto questo Chiara cercò di saltare sopra, ma rimase aggrappata da un lato pe rqualceh secondo e poi cadde con un tonfo. Una risatina la fece voltare: era Edmund.
-Mi fa piacere che ti stai divertendo...-
-Anche a me... bene, ci vediamo a Cair Paravel-
e spronò il cavallo, lsciando PEter e CHiara da soli
-Simpatico il fratellino...-borbottò lei
Peter, da sopra il cavallo, le porse la mano
-Forza, sali...-
CHiara gliele afferrò, ma in un battibaleno si ritrovarono entrambi in terra.
-Scusa...-Chiara era decisamente imbarazzata.
-Non fa niente, mia bell- Peter si bloccò vedendo lo sguardo assassino di Chiara. -ehm, dai riproviamo.
Così Peter montò sul povero animale e, dopo vari tonfi e capitomboli, anche CHiara ci riuscì. MA la cosa non durò a lungo, perché Chiara non riuscì a tenersi in groppa per più di cinque minuti. Dopo moltie cadute e ricadute, e dopo qualche centinaia di imprecazioni e lividi, i due arrivarono a Cair Paravel, un enorme castello, circondato da un giardino immenso e immperso nell'ombra, perchè oramai si era fatta sera.
-VI stavamo aspettando, lentoni- Esclamò Edmund dalla porta.
-Ecco, CHiara, benvenuta a Cair Paravel-



SPAZIO AUTRICI:ecco che arriva un nuovo capitolo, speriamo in una buona lettura, e scusiamo per tutti gli eventuali errori di battitura (questo lo dice Smolly, che ricopia tutto sempre male!Nd Kia)...per favore...vi chiediamo un favorino piccino piccino...se lasciate un commentino...piccino...

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAP 3 Ecco finalmente un nuovo capitolo...è passato molto da quando abbiamo postato il secondo, ma tra che noi siamo lente a scrivere, tra che io(smolly) sono lenta a ricopiare( e fai pure un sacco di errori di battitura!!nd Kia....XD), tra i vari compiti, interrogazioni e cose varie, ci abbiamo messo tanto....vi auguriamo buona lettura, buona pasquetta, e speriamo che il capitolo sia di vostro gradimento!


CAPITOLO 3:
-Sofia ti sta aspettando in camera vostra- disse Edmund, rivolto a Chiara.
-Da quanto tempo siete arrivati???- chiese Peter, stremato quasi quanto CHiara.
-Da quattro ore...ma perché ci avete messo tanto?...Chiara, avevi detto che non c'era nessun porblema o sbaglio?-
Chiara lo fulminò con lo sguardo.
-Vuoi che ti faccia ingozzare di erba risputata dal cavallo???!!-
-Dai, Chiara....prova a calmarti e vai dalla tua amica, ad edumn ci penso io...-intervenne Peter.
La ragazza ubbidì ed entrò a Cair Peravel, senza sapere di preciso dove andare. Fortunatamente Sofia le venne incontro scendendo di corsa le scale che probabilment portavano alle varie stanze. Sofia indossava un vestito diverso da quello che aveva visto poche ore prima: era un vestito lungo, rosso con una larga scollatura che lasciava scoperte le spalle.
-Chia, finalmente sei arrivata!-e sorrise. Poi però notò le condizioni disastrose di Chiara.
-Chia, ma come ti sei conciata? vieni subito con me, devo darti una sistemata-
Chiara si trascinò dietro l'amica, ancora mezza morta.Sofia la condusse in una stanza al piano superiore: era molto luminosa, non tanto grande; sotto la finestra si trovava una scrivania con due sedie di legno. Da un lato c'era un grosso armadio, e dal lato opposto due soffici letti.
-Vieni, siediti sul letto, io vado a prendere le cose per disinfettarti e un vestito nuovo; tu togliti quelli che hai addosso, che sono tutti rovinati!-
Sofia lasciò Chiara sola nella camera, e tornò giù. Non sapendo dove fossero le medicine, se ne stette per qualche secondo con le mani in mano, prima di fermare Peter.
-Ehi, sai dove sono il disinfettante, i cerotti e il cotone???-
-Che cosa?-
-Il disinfettante, i cerotti...sai, quella roba che si usa per curare la gente quando si è fatta male...-
-Ah, sì, aspetta un attimo- e tornò poco dopo con una ciotola d'acqua e dei panni.
-Ti ho chiesto il disinfettante, non l'acqua. DEFICIENTE!!!-
-senti, se hai qualche problema, dimmelo-
-Sì, ho qualche problema: la Chiara sta male e io ho bisogno del disinfettante!-
-Ma non ce l'ho questo cavolo di disinfettante-
-ma anche qui a Narnia avrete qualcosa di più efficace dell'acqua!EH?!?-
-ehm...NO! pero credi che il bacio del vero amore la farà stare meglio?-
-...-.-...DAMMI IL DISINFETTANTE!-
-ma non ce l'ho-
-sì che ce l'hai-
-no-
-sì-
-no-
-e allora come vi curate le ferite dopo la battaglia?-
-Lucy ha il fiore del fuoco!-
-il fiore di che???-
-Già, dimenticavo, sei troppo stupida per capirlo-
-VA BENE, dammi 'sti cenci e l'acqua!- sibilò Sofia.
-Ma...posso venire io a curarla?- chiese sorridendo Peter.
-No, pervertito- Esclamò Sofia, prima di andarsene a prendere un vestito.
Tornata in camera, trovò Chiara seduta seduta sul letto che si toccava le ferite dicendo "AHI".
-Perché ci hai messo tanto? questa ferita sta diventando blu- e indicò una ferita sulla gamba.
-Scusa, ho avuto una piccola discussione con Peter-
Gli occhi di Chiara si trasformarono i due enormi cuori...
-Si era offerto di curarti le ferite, ma ovviamente gli ho detto di no-
i cuoricini si spezzarono e al loro posti comparvero due occhi sbarrati, che uscirono dalle orbite non appena comparve sulla porta Edmund. Chiara lanciò un urletto acuto, mentre Soifa cercò di coprirla con la coperta del letto. Edmund si coprì gli occhi dicendo:
-Oddio, scusate!-
Chiara, tutta rossa, con la coperta avvolta intorno al corpo, urlò:
-Non potevi bussare, idiota?-
-Beh, questa è anche casa mia- disse Edmund, leggermente rosso in viso.
-ma questa è la nostra stanza, avresti dovuto saperlo!!!-sibilò Chiara.
-Sì, ma non immaginavo che saresti stata, sì, insomma...-
-Nuda?...-
-Beh, sì...-
E Chiara gli tirò una cuscinata.
-Brutta...-
Così Ed le ritirò il cuscino. Scoppiò così una guerra dei cuscini fra Chiara ed Edmund. Sofia intanto se ne stava rannicchiata sotto il letto, tentando d fermarli a parole.
-Ehi, che cos'è tutto questo casino?- esclamò Peter, appena comparso sulla porta. Come risposta, si beccò un cuscino in faccia.
-Peter, aiutami!- esclamò Sofia.
-Ah,ah, io aiutare te?...EDMUND, COSA STAI FACENDO A CHIA...-si bloccò di colpo vedendo Chiara -ma è...è...-
-Mezza nuda, lo sappiamo!- gridò Sofia da sotto il letto. Chiara si accorse in quel momento della presenza di Peter, e si affettò a coprirsi con una coperta.
-Oh, peter, cosa ci fai qui??-
-Beh, avevo sentito dei rumori, pensavo che fossi in pericolo, mia bella dam...ok,stavo scherzando!...edmund, che ci fai in camera sua????-
-Ecco, giusto, perche sei entrato, Edmund?-
-Dovevo prendere...non me lo ricordo, perché ti ho visto mezza nuda....E' tutta colpa tua!-
-TUtta colpa mia???- urlò Chiara- ma se questa è la MIA stanza!-
-è qui che ti sbagli! sei in casa MIA!- urlò allora Edmund. Mentre Chiara ed Edmund si guardavano in cagnesco, Sofia e Peter discutevano fra loro.
-Ma potresti farla calmare- urlava Peter.
-ma non è colpa mia! siete voi che siete entrati in camera senza permesso- ribattè Sofia.
-Colpa mia? no, la colpa è TUA!-
-no, è TUA!-
-no-
-Sì-
-ma...un attimo, ora che ci penso...la colpa è di Edmund!-
-Edmund? e tu allora? se non sbaglio ci sei anche tu qui con Edmund!-
Peter si mise fuori dalla porta.
-Adesso non ci sono più!^^-
Nel frattempo Edmund si era fiondato addosso a CHiara, che era caduta sul letto, e la teneva per i polsi...
-Ora tu ammetterai che questa camera è mia!-
-no-
-Sì-
-no-
-Sì-
Anche se non se ne accorgevano, i loro volti erano pericolosamente vicini, e Peter e Sofia li guardavano stupiti.
-Ma che cos'è questo casino? non riesco a preparare il pecorino- esclamò in quel momento il figlio del signor Tumnus, appena comparso sulla porta - Edmund...che cosa ci fa una ragazza mezza nuda sotto di te?-
-una ragazza mezza nuda sotto di me?- chiese, perplesso, Edmund.
-Ehm...sono io, idiota- sibilò Chiara. Edmund la fissò, poi si rese conto in che posizione si trovavano, e rimase a fissarla leggermente confuso.
-Mi stai spiaccicando, togliti!-
Edmund Ubbidi. Il figlio del signor Tumnus lo stava ancora fissando scandalizzato.
-Stavamo litigando!- chiarì Ed. Peter rientrò nella stanza.
-Le hai fatto del male!-
-Ma...veramente...io...-
-TU, come hai osato fare del male alla mia bella damigella?-
-Ma non la dovevi più chiamare così, o sbaglio?-
Infatti Chiara l stava fulminando
-bene, direi che Chiara è sufficientemente incazzata, quindi...USCITE...scusa Edmund, devi anche tu...- esclamò Sofia, facendo gli occhioni dolci al moro.
-Sei sicura di potercela fare senza di me?- disse Peter a Chiara.
-Sì, non ti preoccupare...ce la faccio- Disse Chiara con gli occhi c cuoricino.
-D'accordo, allora ci vediamo, appena siete pronte, in sal aper la cena-
così gli intrusi se ne andarono e Sofia potè finalmente curare la povera Chiara.
-Sofy, ma se ti fa fatica chiamo Peter!-
-No, io e te dobbiamo parlare.-
-Dimmi!-
-Scusa, ma a te...non piaceva Livio?-
Sì, e allora-
-Be, perché mi sembra che...sì...hai presente Peter?-
-Sì...(occhi a cuoricino)-
-Beh, mi sembra che ti piaccia...parecchio!-
-A me?...no, è solo il ragazzo...più bello, più fico, più intelligente, più simpatico, più sexy che esista...però no, non mi piace....e poi vogliamo parlare di Edmund?-
-Edmund? edmund chi?-
-Quello a cui facevi gli occhi dolci!-
-Ah, quell'Edmund!-
-Sì, proprio quello-
-A me?ma è solo il ragazzo più giusto, più simpatico, più intelligente, più dolce che abbia mai conosciuto...comunque no, non mi piace...-
le due si guardarono in silenzio.
-Dai, Sofy...invece di fare questi giri di parole...ammettiamo che ci siamo prese due belle cotte.-
-Ehm...ok, Kia...comunque...vuoi mettere il Giusto con il Magnifico?-
-No, vuoi mettere il Magnifico con il Giusto, vorrai dire!-
***
-Chia, sveglia! è ora di alzarsi!-
Il mattino seguente Sofia tentava disperatamente di svegliare Chiara
-NO, ma che ore sono? è presto!-
-No, Chia, è tardi!-
-è presto-
-è tardi-
-è presto...-
-Chia, vuoi vedere Peter si o no?-
ma Chiara si riaddormentò tranquillamente.
.Guarda che lo vado a chiamare!- e Sofia uscì dalla stanza sbattendo forte la porta per far capire all'amica che era uscita. Chiara balzò in piedi all'istante, e uscì in corridoio in pigiama e ciabatte. Ma si bloccò quando in corridoio comparve Edmund.
-Che cosa sta succedendo qui?-
Sentendo la voce del ragazzo, Sofia tornò indietro, esclamando:
-Oh, Edmund- con i soliti occhi a cuoricino...Chiara la osservò con uno sguardo che significava: "prtalo via o ti ammazzo"
-Oh, che pigiama originale che hai!- osservò Edmund
-Sogy, portalo via...!-
Sofi prese per un braccio Edmund...
-Raggiungici a colazione appena sei pronta...-si rivolse a Chiara. La bionda seguì il consiglio dell'amica e, tornata in camera, si vestì. Quando scese per la colazione, fu sorpresa di trovare con Sofia ed Edmund anche due ragazze. Si fermò un attimo perprlessa:
-Sofy, chi sono queste due?-
-Ah, giusto. Chia, loro sono Susan e Lucy, sorelle di Peter ed Edmund...-
Lucy la slutò allegramente, Susan invece la scrutò in modo strano.
-Ehi, ma quelle labbra sono naturali??- chiese Chaira a Susan, osservando incuriosita le sue grosse labbra.
-Che voui dire?-
-Beh, sono così grandi...-
-Ehm, dicevamo...-S'intromise Sofia, per non creare ancor più imbarazzo. Chiara si sedette vicino all'amica, e inizio a bere il caffè dalla sua tazza.
-Bene, io devo andare ad allenarmi con Peter!- disse Edmund alzandosi da tavola.
-Peter? posso venire anch'io?-
-NO- rispose lapidario Ed. Chiara fece il labbrino.
-Per favore, ti prego...-
-NOn mi guardare così!!!tanto non mi fai tenerezza- disse Ed coprendosi gli occhi.
-Chia, devi mangiare!-osservò Sofia.
.-E dai, edduccio...voglio solo guardare...^^-
-Chia, ricordati che Edmund è mio....-la fulminò Sofia.
-Scusa...-disse CHiara, infilando la faccia nella tazza di caffè.
-e comunque ti ci avrei portato dopo dal tuo Peter...quindi mangia
-Va bene, va bene, se insisti...-
Chiara sentì borbottare Susan nell'orecchio di Lucy una frase del tipo: "com'è scema questa".
-Scusa, che hai detto???- s'infiammò Chiara. Susan, sorridendo, le rispose:
-Ho detto che sei scema!-
Chiara si lazò, sbattendo le mani sul tavolo:
-Ma come ti permetti, nemmeno ti conosci...pensa ai fatti tuoi, labbrona!-
Chiara se ne andò fuori. Dopo due secondi rientrò, prese la sua tazza di caffè e se ne tornò fuori
-Chia, aspettami!-
***
Sofia raggiunse CHiara che intanto si era seduta su una panchina a bere il suo adorato caffè in santa pace. Davanti a lei, Edmund e Peter duellavano in groppa ai propri cavalli. Sofia si sedette accanto a lei con una cesta di biscotti in mano, che mangiava come se fossero stati pop-corn.
-Bello spettacolo- disse poi.
-Vero?- non appena Chiara terminò la parola, il cavallo di Edmund la urtò, facendole rovesciare addosso tutto il caffè. Lanciò un urlo disumano e si alzò in piedi, inviperita.
-EDMUND!!!BRUTTO IDIOTA CHE NON SEI ALTRO!!!-
Il ragazzo, d'altra parte, l'aveva bellamente ignorata e continuava a combattere con il fratello.
-Ah sì???All'attaccoooooooooooooo!-
CHiara aveva l'intenzione di farlo cadere da calvallo e di massacrarlo di botte, ma Sofia la tratttenne per una manica.
-LASCIAMO, VOGLIO VENDETTA!!!LASCIALO ME, LASCIALO A ME!!!!
-CHia, calmati...controlla la tua rabbia...fai un po' di yoga...-
-MA VAFFANCULO!-
CHiara riuscì a liberarsi dalla presa dell'amica e con un balzo degno di un canguro riuscì a far cadere Edmund da cavallo.
-ma che stai facendo?-urlò questo.
-Mi vendico!-
I due iniziarono ad azzuffarsi, rotolandosi sull'erba. Sofia cercava iutilmente di separarli. Non sapendo più come fare, si rivolse a PEter:
-Dammi una mano!-
-Ma perché? non vedi come sono carini?
-NON E' VERO....EDMUND E' MIO!-
-Beh, teoricamente...Ed è mio...sono suo fratello...-
Sofia lo guardò male:
-intendevo a livello emotivo...-
-Ah, allora te lo regalo...-
-Sì, ok, grazie...ma io ti avevo chiesto un aiuto...-
-Non posso!altrimenti queste mie bellissime e regali mani- e le mostrò a Sofia, sventolandogliele davanti - si sporcherebbero di fango!Capisci?!FANGO!le mie adorate mani!- e l'accecò.
-MA SEI CRETINO?!- e fu così che Sofia saltò addosso a Peter. Lucy e Susan, uscite fuori, scuotevano la testa. CInque ore dopo, i fauni erano riusciti a separare le due coppie di litiganti. Peter, tutto spettinato, letteralmente sconvolto, si rivolse a Sofia:
-Dai, tutto sommato è stato ganzo...lo rifacciamo?-
Sofia quasi non lo incenerì. Intanto Edmund diceva a Chiara:
-Senti, se facessimo una tregua?-
-Te lo puoi scordare...-
-Ma che ti ho fatto di male?-
-Sai, Ed, il fatto che esisti influisce molto sulla questione...-
Tuttavia, nonostante continuassero a becchettarsi, non si picchiarono nuovamente

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