Quando gli Inferi si Aprono

di Babygirl91
(/viewuser.php?uid=87902)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Le Nove Sorelle del Caos ***
Capitolo 3: *** Primo incontro ***
Capitolo 4: *** Reincontrarsi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quando gli Inferi si Aprono
Dunque questa è la prima ff che scrivo siate clementi quindi questo è solo il prologo spero v incuriosisca ,giuro che posterò al più presto
Erano passati secoli da l’ultima volta che erano uscite dall’inferno, o per lo meno, quello che gli umani consideravano tale( Per loro che l’avevano creato non era poi così male …). Da quando era scaduto il tempo concesso loro erano rimaste solo la Madre di tutte loro e Lei … La sua preferita, colei che puniva le anime prave mandandole  dove spettava alle sorelle maggiori occuparsene …
Ma adesso erano tornate, e Lei avrebbe faticato a tenerle a freno …


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Le Nove Sorelle del Caos ***


Allora questo è il primo capito spero v piaccia, volevo dire che sono aperta a critiche e vi sarei grata se mi mandaste delle recensioni molte grazie per l'ascoltoe buona lettura

Eris aspettava da giorni che quelle dannate, si perché solo così si potevano chiamare, si aprissero per poter finalmente uscire e nella sua mente già pregustava il momento in cui avrebbe portato discordia,guerre e morte sulla pacifica terra,fin troppo pacifica per i suoi gusti.

O già immaginava mentre istigava con sottili sotterfugi  mogli e mariti,fratelli, parenti o semplici amici a uccidersi a vicenda, si immaginava mentre  faceva il bagno con il loro sangue … uhmmm forse era da troppo che non commetteva cattive azioni ma queste erano le regole, potevano stare per poco tempo sulla terra ogni tot anni e su di essa una volta scaduto il loro tempo restavano la Madre di tutto e di tutti, ma che solo loro consideravano tale, e Lei,la preferita, la giusta, la più piccola e la più adorabile.

Eris la odiava e la amava al tempo stesso: odiava sapere di non essere la prima, ma la amava perché non se ne poteva fare a meno, anzi,  la amava più spesso di quanto non la odiasse ma questo non poteva certo dirglielo …  Pazienza  mancavano solo poche ore ormai e avrebbe potuto rivedere la sua sorellina …

Chi poteva interrompere i suoi vaneggiamenti se non una delle sorelle

  era così infatti, quando stavano negli inferi si divertivano a torturare le anime prave che la sorella mandava loro. Erano  molto brave in questo.

Per un attimo si ricordò di quando anche loro potevano passare tutto il tempo nel mondo terreno, per gli esseri umani erano le divinità del Caos l’energia primordiale che creava e distruggeva tutto …  Sorrise a quel pensiero, gli umani erano molto sciocchi bastava la loro bellezza e i loro poteri a far di loro delle dee … ahahahha inoltre spesso e volentieri  la madre e la sorella minore venivano rappresentate come loro sottoposte, quando invece era il contrario. Erano state loro infatti a confinarle qua giù ,ma Eris doveva ammettere che avevano i loro motivi ,loro così buone e giuste non potevano sopportare che le loro creature soffrissero a causa di Eris stessa e delle sue sorelle ,fu così che per  loro crearono gli Inferi dove, alla morte, venivano condotte le anime malvagie dove diventavano giocattoli delle “dee”, a seconda del loro peccato e delle loro inclinazioni se ne occupava una dea diversa che sceglieva in base  ai suoi gusti, lei ad esempio preferiva i bugiardi e i traditori .

Ancora una volta i suoi pensieri furono interrotti  dall’ “amatissima”  sorella

A quelle parole Eris si  allarmò non poco contando che solo in quel momento aveva notato l’espressione seria sul volto di Ate che di solito, insieme a Ebe, era la più gioviale e allegra solo che la sua spensieratezza era spesso fraintesa come pazzia(per questo rappresentava la dea della follia)

< E’ successo qualcosa di grave?>

< A quanto pare avremo qualche problema a  trovare dove alloggiare>

< Perché la mamma e la sorellina stanno male?> chiese allora Eris canzonatoria ogni volta che risalivano le loro parenti erano più che felici di ospitarle  nonostante i casini che combinavano

< No,  pare che la sorellina non viva più con la mamma> si intromise nel discorso Selene seguita a ruota come al solito da Ecate  taciturna e imbronciata, riuscivano a vederla sorridere e parlare solo quando stavano sulla terra in compagnia della sorellina . Eris non capì l’affermazione della sorella, andava più che bene che si fosse allontanata …

< E’ a stretto contatto con gli umani ed inoltre …> e qui la voce cedette e lo sguardo si oscurò

< Inoltre?>

< Si è innamorata … Di un vampiro>

A quell’ affermazione tutte assunsero una faccia scioccata, tranne Ecate che rimase come sempre impassibile.

  chiese Ate

< Troppo in effetti > a parlare  erano state le gemelle Hel e Persefone incoro come ogni volta che aprivano bocca, e poi continuarono

< Inoltre pare che non sia un vampiro comune, è vegetariano>

< Come prego?>  chiese Eris non credendo alle sue orecchie

< Si nutre solo di A-NI-MA-LI!!!>  scandirono in coro le gemelle

Per un attimo rimasero in silenzio assimilando la notizia.

< E qual’ è  il problema> le ultime tre sorelle fecero sentire la loro voce, a parlare era stata Astarte dea della lussuria, solo a guardarla si capiva il perché di questa etimologia, lei era certamente la più bella e la più provocante tra tutte loro, dietro di lei stava Nemesi dea della vendetta, amava punire chi non teneva fede ai giuramenti ed infine  Ebe aveva un aspetto infantile, non poteva dimostrare più di  quattordici anni ma era anche la più volubile e cambiava facilmente idea e se si arrabbiava poteva diventare davvero pericolosa, per gli uomini era la dea della giovinezza.

< Cosa intendi per qual’ è  il problema Astarte il problema c’è e anche bello grosso, posso ricordarti che i vampiri sottostanno ai Volturi, che tra parentesi non vedono di buon occhio i vegetariani, e che non vedono l’ora di collezionare tipe come noi?>

Selene espresse il disappunto di tutte loro, con parole caustiche che rispecchiavano la sua paura per la sorellina così dolce e inguenua.

continuò Nemesi stuzzicando la curiosità delle altre e fu Eris a spingerla ad andare avanti

si fece sentire Ebe

Il piano non faceva una piega e le nove sorelle erano davvero molto affezionate e preoccupate per la sorte della sorella ora che si era allontanata dalla madre

 esordì Selene in coro con le altre. Orma avevano deciso.

 disse Eris < che nome ha in quest’ epoca?>

le rispose Ebe

E mentre un sorriso vittorioso si dipingeva sulle loro labbra immortali, le porte infernali si spalancarono, permettendo loro di uscire e vedere nuovamente il cielo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Primo incontro ***


grazie ha chi ha recensito e chi recensirà, questo è il secondo chappy spero vi piacci,buona lettura

Osservare il cielo era una cosa magnifica soprattutto se  lo osservavi con il tuo bellissimo fidanzato vampiro, nessuno lo sapeva meglio di Bella.

Ma sapeva bene che il suo tempo di pace stava per scadere, la voglia a forma di pentacolo, che di solito era talmente piccola da essere invisibile anche ad occhio di un vampiro ora era grande almeno un centimetro e mezzo e si notava molto all’interno del polso e da rosa che era si era scurito fino a diventare nero. Odiava quando era così visibile, ma era anche l’unica cosa che le comunicava che presto avrebbe rivisto le sorelle. Stava  faticando a tenerla nascosta ad Edward e al resto del mondo con polsini e braccialetti  coprenti ma presto non  sarebbe servito.

A svegliarla dalle sue paure fu Edward preoccupato per lo strano stato di agitazione che aveva colpito la fidanzata negli ultimi giorni, sembrava assente e distante, non era completamente coinvolta neppure quando facevano l’amore come poco prima, cominciava a temere fosse colpa sua, che avesse cambiato idea sul suo conto e di che razza di mostro inumano fosse e che lei, l’angelo più puro e dolce del paradiso, volesse lasciarlo per  farlo sprofondare di nuovo nell’oblio della solitudine.

A questo pensiero gli occhi gli diventarono neri come l’onice più pura e Bella interpretò questo segno come sete e non come paura mista a rabbia.

< Edward, perché non vai un po’ a caccia? Non sopporto di vederti soffrire a causa mia,e poi in poche ore cosa vuoi che mi succeda?>

Edward era tentato di dire no e stare con lei,ma aveva bisogno di sfogarsi e la sua vicinanza non lo aiutava.

< Va bene ma tu vai a dormire adesso ok?>

< Anche io>

E detto questo uscì nella notte inghiottito dall’oscurità.

 

Aveva cacciato in abbondanza, era stato fortunato, era riuscito a trovare anche due puma ed ora era sazio, di nuovo calmo e pronto a tornare dal suo amore che probabilmente stava dormendo, sorrise a quel pensiero, non vedeva l’ora di osservare il suo tenero piccolo amore mentre borbottava nel sonno.

Una risata argentina interruppe i suoi pensieri.

Sembrava quella di una bambina, ma che ci faceva una bambina nel bosco? Che si fosse persa?

Si alzò e cominciò a cercare la provenienza di quel suono. Gli sembrava di girare intorno e decise che si era immaginato tutto, chi avrebbe lasciato una bambina da sola nel bosco di notte??? Si, doveva essersi immaginato quella risata

< Ma come, ti arrendi già??>

Quella voce lo fermò, si girò pensando fosse dietro di lui, ma non vide niente

< Chi c’è??>

< Sono qui>

Gli rispose la voce che ora identificava come quella di una quattordicenne circa, ma non riusciva a vederla

< Qui dove?>

< Qui> si spaventò dato che ora la voce era proprio sopra di lui.

Alzò la testa e vide l’ultima cosa che si aspettava di vedere, una ragazzina di appena 14 anni lo fissava dall’alto del ramo più alto di un pino, con aria compiaciuta e divertiva

< Ma che fai lì? Scendi è pericoloso> la sua vena cavalleresca si fece sentire

< Non è di lei che ti dovresti preoccupare>

Dietro di lui fece la sua apparizione una splendida ragazza, aveva i capelli neri con folti boccoli corti, le arrivavano poco sotto la nuca, la pelle talmente chiara da farla sembrare un vampiro, ma era stati gli occhi a colpirlo: verdi come gli smeraldi più puri, profondi con una scintilla maliziosa e un espressione perfida di puro divertimento, era chiaro che trovasse divertente il suo stupore, il corpo era minuto ma proporzionato, le ricordava in un certo senso Alice per la statura, ma per le forme faceva concorrenza a Rosalie, le labbra infine erano piene con il labbro inferiore leggermente più pieno rispetto al superiore … Strano  Bella aveva la stessa caratteristica.

< Hai visto che faccia ha fatto ,Eris?> disse la ragazza sull’albero, che si accorse in quel momento fosse scesa dandogli l’opportunità di osservarla meglio. 

Aveva i capelli color del cioccolato lunghi fino alla base della schiena,lisci e lucidi, il viso era ovale e un incarnato olivastro chiaro, molto particolare, le labbra era abbastanza fini e insieme agli occhi grandi e verde giada le davano un aria innocente e da bambina anche lei nel sorriso le ricordava la sua Bella.

< Ho l’impressione si sia incantato Ebe> disse quella che aveva capito  chiamarsi Eris, la sua voce era bassa e sensuale eppure aveva qualcosa di minaccioso, ora più che divertita sembrava scocciata, come se si aspettasse un’altra reazione

< Non abbiamo molto tempo, chiediamo  ciò che dobbiamo chiedere e andiamocene, lui non è il solo vampiro in circolazione, e ci sono anche dei mutaforma, la situazione è spinosa Ebe> continuò Eris … Un momento sapevano cos’era e che c’erano dei mutaforma a La Push… chi erano queste ragazze. Prima di poter fare domande Eris continuò

< Tu sei Edward Cullen, dico bene?>  l’aveva detto più come un affermazione che come una domanda

< Si, sono io. E tu chi saresti?>

Lo disse come fosse una minaccia a non fare altre domande

< Tu sei il ragazzo di Isabella Swam, giusto? Non c’è che dire, Bella ha un ottimo gusto in fatto di uomini>

Conoscevano Bella?? Ma chi erano queste ragazze …

< Vogliamo che dia questo messaggio a Bella, le Nove sono tornate e non vedono l’ora di riabbracciare il loro sole>

Per la prima volta da quando la sentì parlare  Edward trovò il suo tono dolce, ma aveva l’impressione non usasse spesso quel tono … in quel momento si accorse di non riuscire a sentire i pensieri di nessuna delle due, e ne fu particolarmente turbato

< Ah, un'altra cosa> si fece sentire Ebe , rimasta zitta fino a quel momento<  devi dire, da parte di Ebe, che ha visto la Madre e che era molto preoccupata per lei ma che Ebe è riuscita a calmarla solo dicendole che le sarebbe stata vicina, quindi si prepari a una mia visita> ci pensò un attimo e poi aggiunse < dille anche che ad Ecate è mancata molto, quasi non parlava poverina, e che probabilmente anche lei le farà visita presto>

< E’ stato un piacere Edward ma ora dobbiamo andare, ciao,ciao>

Detto questo sparirono inghiottite della notte così come erano apparse

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Reincontrarsi ***


Tornato a casa Bella stava dormendo e non aveva avuto il cuore di svegliarla, ma lui non dormiva e l’unica cosa a cui pensava erano la strane parole di quelle strane ragazze, non capiva che collegamento avessero con Bella ma aveva l’impressione che l’avrebbe scoperto presto.

Il giorno dopo era scuola e Bella appena sveglia lo baciò in un modo che doveva essere dichiarato illegale, facendogli dimenticare le paranoie del giorno prima e anche l’incontro con quelle strane ragazze.

Arrivati a scuola si accorsero che c’era un aria diversa lì, era frizzante e carica di eccitazione. La motivazione non tardò o, per meglio dire, la pettegola della scuola non tardò con le sue “preziosissime” informazioni. Jessica si parò davanti a Bella ed Edward tutta eccitata di avere nuove notizie

< Bella indovina, stanno per arrivare delle nuove studentesse a Forks>

Lo disse talmente veloce che sia Bella che Edward faticarono a starle dietro… il  che è tutto dire. In quel momento Edward si ricordò dell’incontro del giorno prima, ma prima che potesse solo accennare alla cosa un piccolo tornado le si gettò addosso

< BELLAAAAAAA!!!!> il  piccolo tornado le saltò addosso allontanandola da lui, dopo un secondo capì e collegò quella figura infantile a quella di Ebe

< Ebe, ma che fai qui e dove sono le altre …. Non ti avranno fatta andare in giro da sola  vero> le disse Bella preoccupata

< Per chi c’hai preso, e comunque questa piccola peste è più grande di te non te lo ricordi?> Eris si fece sentire offesa per l’insinuazione della sorella minore, ma felice di rivedere il suo sorriso che da troppo tempo non le era permesso vedere

si difese prontamente Bella che cercava di scollarsi di dosso Ebe . Si accorse che nel frattempo da una splendida macchina erano uscite e le avevano raggiunte anche Selene,Ecate,Hel,Persefone ed Ate.

Non erano cambiate per nulla dall’ultima volta che le aveva viste:

Eris, con i suoi boccoli fitti e neri come l’onice, erano così scuri che al sole avevano riflessi blu, corti fin sotto l’orecchio,bassa e magra ma molto formosa, l’espressione furba e maliziosa, accentuata dagli smeraldi che aveva al posto degli occhi,che posandosi su di lei diventava dolce e materna, aveva l’aspetto di una diciottenne;

Ebe, aveva i capelli lunghi fin sopra il sedere castano chiari e gli occhi verde giada, il corpo acerbo eppure in boccio di una quattordicenne, e la sua particolarità la sua pelle olivastra eppure chiare che la differenziava da tutte loro,  che infatti l’avevamo talmente chiara da sembrare vampiri

Selene, i capelli biondi talmente chiari da ricordare l’argento, gli occhi azzurri senza essere sporcati dal verde o dal marrone, era l’azzurro che si vede solo in alcune mattine d’estate, quando non c’è afa ne nuvole, la pelle diafana e lineamenti tipicamente nordici, sarebbe passata senza problemi per una russa, era considerevolmente più alta rispetto ad Eris o Ebe, ed era decisamente meno formosa di Eris, il suo fisico si poteva paragonare a quello di una ballerina di danza classica longilineo e quasi filiforme la sua età era indefinibile;

Ecate, i capelli lisci e lunghi fino al polpaccio neri come le notti senza luna o stelle, alla luce avevano strani riflessi … come viola scuro o vinaccia, gli occhi color dell’onice più pura nella quale era facile perdersi, aveva lo stesso fisico di Selene, l’unica differenza era che il viso delicato era perennemente inespressivo ed era terribilmente taciturna, solo adesso, con lei di nuovo vicina le sue labbra  si erano piegate leggermente a formare un timidi sorriso pieno di calore ed affetto;

Ate,gli occhi che variavano dal blu scuro al viola, segno evidente della sua instabilità emotiva, poteva cambiare umore 50 volte al secondo, i capelli color terra bruciatae la pelle lattea, nel fisico ricordava tanto Bella;

Ed infine le gemelle, Hel e Persefone, le così dette Dee dell’oltretomba, solo con uno sguardo si capiva perché questa denominazione, i capelli neri Hel li portava lunghi fino alle spalle,ed avevano riflessi ramati, quelli di Persefone  erano leggermente più lunghi con sfumature violacee, quasi blu, la corporatura minuta e la pelle perlacea,l’unica cosa che le faceva distinguere erano gli occhi, Hel li aveva color ghiaccio, mentre Persefone viola.

Appena ebbe finito di esaminare le sorelle si riscosse ricordandosi che lì vicino c’erano 5 vampiri che la guardavano curiosi in attesa di spiegazioni…

E adesso????

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=489257