Andromeda Black

di Amy March
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** le sorelle black ***
Capitolo 2: *** Visite e Incontri ***
Capitolo 3: *** Costretta ***



Capitolo 1
*** le sorelle black ***


Nuova pagina 2

 



Sul letto nascosto da una coperta doppia e rosea sedeva una ragazza dal fisico asciutto, dai capelli biondi e dalla bocca rossa. La bionda ragazza era seduta davanti a un grosso ovale specchio, dai contorni orati.
-Andromeda!Andromeda vieni qui...- chiamo la bionda
Dopo poco dalla lunga porta di legno di ciliegio lavorato finemente si spalancò.
Da lì ne uscì una sorridente e affascinante ragazza dai capelli setosi e rossi.
-Che c'è Narcissa?- chiese Andromeda
Narcissa si girò verso la sorella
-Mi presti il tuo rossetto viola?- chiese lei
-Senti, se vuoi te lo regalo, Narcissa, a me non piace, però non dirlo a mamma e a papà, d'accordo?- chiese a patto Andromeda
-Si, si okey, però tu fai in fretta...- rispose Narcissa
Andromeda, già sparita dalla stanza era subito ritornata con quel che sembrava l'oggetto richiesto dalla sorella.
-Ah, ma bene Andromeda, quante volte ti ho chiesto di regalermi quel rossetto, e tu non me lo volevi dare, perchè dicevi che era tuo?-
A parlare era stata un'altra ragazza dai capelli nerissimi le ciglia inarcate e lo sguardo severo.
-Oh, Bellatrix, non farla tanto lunga per un rossetto- disse Narcissa mentre si passava il rossetto sulle labbra
-Arghhhh- disse furiosa Bellatrix prima di chiudere la porta con un tonfo che riecheggiò in casa.
-Che succede lì sopra?- chiese una voce arcigna femmenile da piano di sotto
-Niente, madre niene- rispose Bellatrix, ma nella sua voce si notava la rabbia.
*
Su un lungo tavolo di un legno laccato pregiatissimo, coperto da una copri-tavola di seta fatto a mano, sedevano, il signor Black, un uomo anziano dall'aria severa e nobile, la signora Black, che era vestita con un meraviglioso abito da pranzo, e le tre sorelle Narcissa, Bellatrix e Andromeda.
-Ah, la nostra casa è la migliore tra tutte queste plebaglie- disse Bellatrix facendo una smorfia disgustata, mangiando con le posate in argento puro.
-Tutti quei Babbani...tsk, proprio qui dovevamo venire a vivere tra quella gentaglia...- disse la signora Black
-Dobbiamo arrangiarci, ci sono nel mondo, i nobili e i servi...- disse Narcissa
-E i nobili siamo noi- disse con una punta perfidia Bellatrix.
-Babbani...tsk- mormorò a bassa voce il signor black

L'unica che non parlò fu Andromeda, concentrata sul suo piatto.
A testa bassa, la rossa ragazza si sentiva leggermente a disagio con quei discorsi, non condivideva a pieno i discorsi dei restanti membri della sua famiglia.
Era per questo, che era l'unica di famiglia ad esser finita in Grifondoro, ma perdonata dai genitori, soprattutto dal padre con un "il cappello si sarà sbagliato".
No, il cappello non si sbagliava mai.
Era per questo, che spesso era mal vista dagli altri zii, e cugini, e spesso Bellatrix e Narcissa facevano comunella contro di lei.
L'unico che non la prendeva in giro era il figlio del fratello del papà. Suo cugino Sirius Black.Lei era quella diversa in famiglia

Andromeda si alzò da tavolo dopo che ogni membro lì seduto se ne fosse andato.
Poi salì le scale di granito duro e raggiunse la sua camera.
Era lì che si sfogava, a bassa voce, per non farsi sentire dagli altri.
-Ah, che noia, noia, noia.- si diceva davanti allo specchio uguale a quello di Narcissa.
Si buttò con un tonfo sul letto.
*Forza, forza, fra poco verranno Sirius e la sua famiglia, a fare visita qui* si incoraggiava disperatamente...
Con suo stupore si ritrovò con una lacrima che le scendeva veloce sulla guancia delicata.
Con il polso se la asciugò.
Ma non era la prima volta che piangeva.
No, non era la prima volta che piangeva, sentendosi, quella strana di famiglia.

 

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Ecco il 2° capitolo spero che commenterete in molti.

 

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Capitolo 2
*** Visite e Incontri ***


Nuova pagina 2

 



Din-Don
Si sente il campanello bussare
Din-Don
-Bella, vai ad aprire la porta, cara.
La voce arcigna e acuta della signora Black risuonò nelle orecchie di Bellatrix che subito andò ad aprire la porta.
Si trovò davanti Mariette e John Black, e poi i loro figli Regulus, e Sirius.
La bella moretta salutò tutti calorosamente, prima di farli entrare dentro casa, dove tutta la famiglia saluta gli ospiti.
Molto felice di quella visita su soprattutto Andromeda, poichè era spesso molto felice di vedere Sirius, consapevole di non essere l'unica Grifondoro.
-Salve- disse Andromesa scendendo le scale
Mariette Black fece per un attimo una smorfia, poi salutò la nipote e così tutti gli altri.
Andromeda alla smorfia della mamma di Sirius, le si aggrappò un nodo alla gola, e si sentì una punta di delusione pervadere dentro di se.
-Ciao Andromeda- disse Sirius.
Era un ragazzo, davvero affascinante, con dei lunghi capelli che gli scendevano distrattamente sulla fronte.
-Ciao Sirius- disse Andromeda sorridendo gioiosamente.
Dopo alcuni minuti, tutti i più giovani, si ritrovarono nella camera di Andromeda, abbastanza larga da far spazio a tutti.
-Ecco qui i Grifoncelli della situazione-
A parlare era stato Regulus Black, il fratello si Sirius.
Anche lui come il fratello era molto bello, anche se aveva i capelli decisamente più corti di quelli di Sirius.
-Finiscila Regulus- lo intimò Sirius.
Andromeda, era pienamente d'accordo con Sirius, stanca di tutte le sghignazzate che si facevano gli altri Black, appena passava uno di loro due.
Non capiva, questo odio tra Grifondoro e Serpeverde.
-Oh,oh,oh vuoi fare il buono Sirius?- sghignazzò il fratello
-HO detto smettila- ruggì l'ex-Grifondoro.
Era un tono, che Andromeda non aveva mai sentito quel tono di voce con Sirius.
Evidentemente Regulus aveva toccato un tasto delicato, di cui Sirius facilmente si arrabbiava.
Quell'ultima frase zittì Regulus che con una smorfia di disgusto, e con una punta di cattiveria si congedò dalla stanza.
-Perchè non andiamo fuori da casa- propose con un filo di speranza Andromeda.
-Sai chi ci sono fuori Andy?- chiese Bellatrix
-No, Bella,chi c'è fuori?- chiese in tono di sfida Andromeda, pura sapendo la risposta.
-I babbani- rispose Bellatrix
-Che importa se sono o no babbani, Bella?Eh?Perchè fuori ci sono babbani, non vuol dire che dobbiamo restare segregati in casa, io esco se voi volete seguirmi, fatelo-
Soffiò rabbiosamente Andromeda uscendo.
Che differenza faceva se c'era o no un babbano?Odiava tutto e tutti quando le sorelle facevano così, non capivano, come poter stare chiusi in casa solo perchè la fuori ci sono non-maghi!
Quasi quasi, Andromeda pensò, di apprezzare più i babbani che i purosangue vistosi e strascicati come la famiglia.
Con il consenso della madre e del padre, Andromeda ottenne il permesso di uscire fuori, all'aria aperta.
Si sentì come fuori una prigione.
Il venticello piacevolmente le scompigliava i rossi capelli.
Andromeda chiuse gli occhi. Oh si, si sentiva così bene fuori casa.
Gli uccellini che cinguettavano felici davano un senso di pace.
Perchè le sue sorelle non volevano provare quel piacere?
Quando li riaprì vide per terra, proprio davanti a lei una lattina vuota con sritto "Coca Cola".
La calciò forte, per sfogo.
No, pensò prima di mandare a quel paese la lattina, non sono comportamenti da una signorina per bene.
Si portò una mano alla bocca quando vide che la lattina aveva colpito pesantemente un ragazzo vicino alla strada. Probabilmente era babbano.
-Mi dispiace- disse Andromeda scusandosi con il babbano.
-Oh, he, non...non fa niente- disse imbarazzato lui.
Era alto, con i capelli castani disordinati, la pelle chiara metteva in risalto i begli occhi azzurri.
-Ted, non ti sei fatto nulla?-
A parlare era stata una ragazzina dai capelli rossicci, molto scuri.
-No, no Maggie, nulla- disse il ragazzo
Andromeda fece per andarsene, ma il ragazzo la richiamò.
-Scusa se mi permetto, come si chiama?- chiese
Andromeda si girò timidamente.
-Ehm..io...ecco..io...-
Che cavolo balbetto?Si domandò Andromeda, non mi è mai capitato
-A-andromeda Black...- rispose, ma prima di un'esitazione momentanea.
-Un nome davvero bello- rispose vagamente il ragazzo
-E-e-e lei?- chiese educatamente Andromeda
-Il mio nome è molto brutto, non si spaventi signorina...-
Andromeda ridacchiò.
-Ted Tonks- disse il ragazzo
-Non è brutto!- esclamò in disapprovazione
-La ringrazio- disse Ted
-Teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeed-
La voce dolce di una donna risuonò fuori il parco.
-Oh, mia madre, devo andare, ci si vede signorina...- disse Ted, sorridendo e scappando via.
Andromeda ridacchiò.
Era simpatico dopotutto. Si, molto simpatico...ed era babbano...non aveva mai socializzato con babbani.
Non deve esser male, far amicizia con babbani...pensò Andromeda.
-Ci vediamo, signor Ted Tonks- disse ridendo e voltando le spalle alla stradina per tornare a casa

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Ecco il 2° capitolo spero che commenterete in molti.

 

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Capitolo 3
*** Costretta ***


Nuova pagina 2

 



Andromeda, dal giorno in cui aveva incontrato quel distratto ragazzino, chiamato Ted Tonks, non poté fare a meno di uscire almeno due volte alla settimana. Spesso doveva farlo di nascosto, oppure inventandosi delle scuse, e quasi sempre lo trovava lì, che la faceva ridere,con le sue chiacchiere.

Però non voleva che la sua famiglia sapesse che se se la faceva con i…babbani!

Babbani…si, ciò che rovinava il sangue , il marcio che sporcava…

Era quella la definizione adatta per il termine “babbani”, almeno per i purosangue.

Però per Andromeda non era così.

Per lei la purezza veniva dal buon’animo della gente, non se uno nasceva da un’importante famiglia di maghi.

Eh, si, tanto che non lo pensava che era diventata amica di un….BABBANO!

Spesso si era ritrovata a pensarlo, ma di solito una vocina maligna diceva nella sua mente

Per caso sei cotta di Tonks?

Andromeda si rispondeva, certo che No. Ma era la verità?

Tu sei scelta per un destino ben diverso…con la gente nobile

Lo so, si diceva, cercando di esserne almeno un po’ fiera. Ma lo era?

La tua vita sarà con un nobile purosangue.

Certo, va bene così. Davvero?

No, no no, non andava bene niente!Non era questa la vita che voleva…ma era costretta, per non essere rinnegata.

Doveva sposare un nobile purosangue, magari vanitoso del suo sangue, come le sorelle. Ma era costretta.

-Andromedaaa, vieni giù che c’è il pranzo…- chiamò la signora Black, dando fine ai pensieri della ragazza.

Andromeda scese a una velocità supersonica. Non che avesse fame, forse era un modo per distrarsi.

Arrivata nella cucina, vide che non c’erano solo loro cinque a tavola. Quest’ultimo si era allungato notevolmente, per dar spazio ad altre tre persone. Tre biondissime persone. Riconobbe il signor Malfoy, la signora Malfoy, e il loro figlio Lucius.

Non sopportava per niente quelle persone, con la puzza sotto il naso, con quell’espressione…che fa io-sono-purosangue-meglio-di-chiunque-altro.

No..non le piacevano affatto i Malfoy. Però…erano amici di “famiglia”.

Dopo averli salutati, cordialmente, iniziarono a mangiare.

-Bene,bene ottimo banchetto…complimenti Susanne- disse la signora Malfoy complimentandosi dell’ottima cucina.

Andromeda notò che una delle sue sorelle era molto nervosa.

-Allora, Darken, mi consenti di dare l’annuncio?- chiese il signor Black a Malfoy senior.

-Certo Thomas- rispose lui.

-Hem…- si schiarì la voce il signor.Black –Vorrei annunciare che da oggi la purosangue famiglia Black è legata all’altrettanto purosangue famiglia Malfoy, tramite il fidanzamento ufficiale di Narcissa Black e Lucius Malfoy-

Andromeda ebbe un sussulto. Sua sorella che si fidanzava con quel gran damerino di Lucius?Bellatrix invece sorrise, stavolta non con del sarcasmo, o della malizia. No, era un sorriso abbastanza semplice

Narcissa fece un sorriso un po’ tirato.

Sentiva l’impulso di piangere, si era forte…voleva piangere. La bionda cercò di trattenere quelle lacrime, cercò di nasconderle in quel sorriso forzato.

L’applauso dei presenti risuonò nella casa.

Lucius parve un po’ turbato dalla reazione di Narcissa, che evidentemente non avrebbe voluto tutti quei festeggiamenti…beh era una persona vistosa Narcissa, si, però…però c’era qualcosa di strano in lei.

Dopo che i signori Malfoy se ne furono andati, Narcissa corse in camera sua la chiuse e si nascose con le mani il viso piangendo.

Non aveva dato neanche un bacio a Lucius, nel momento in cui i Malfoy dovettero tornare nella loro casa.

Andromeda entrò nella stanza della sorella, e la trovò a piangere.

-Narcissa…-

-Vattene, vattene Andromeda…via subito!- disse con voce rotta dal pianto la bionda Black.

-No, io lo so…lo so che tu non vorresti fidanzarti con Lucius Malfoy…- disse Andromeda.

-N-n-non è vero…- mentì Narcissa

-Cissa, lo so…tu non lo ami, sei solo stata costretta- disse Andromeda abbracciando la sorella piangente.

Finalmente anche qualcun altro oltre a Andromeda, sapeva che voleva dire, essere costretti

 

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Ecco il 3° capitolo.Ringrazio cyanide per il commento e i consigli^^

 

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