Scherzi del Destino

di ladyElric23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


 

Scherzi del Destino

 

 

Capitolo 1.

 

Bussai alla porta due volte.

Nella mia mente mi figuravo la scena: di lì a poco un uomo cordiale mi avrebbe risposto,con una voce gentile e pacata, e con tono professionale mi avrebbe invitato a entrare, mi avrebbe stretto la mano, si sarebbe presentato, magari offrendomi il suo biglietto da visita, e mi avrebbe invitato a sedermi.

Da dentro la stanza, però, non rispose nessuno, quindi bussai una seconda volta, con più forza della precedente, convinto che l’uomo al di là di quella porta fosse troppo immerso nel lavoro per accorgersi di me.

Ancora nulla.

D’improvviso poi sentii un “Arrivo,un attimo!” proveniente dall’interno, dopodiché un tonfo sordo,e infine la porta si aprì.

Quello che mi si presentò davanti…Beh, diciamo che non era esattamente ciò che mi ero immaginato.

Un uomo sulla trentina,dall’aspetto trasandato,spettinato, con la barba tipica di chi non si rade da un paio di giorni.

Mi rivolse un sorriso un po’ troppo ampio per essere considerato spontaneo,mentre aveva visibilmente il fiato corto,come se avesse appena compiuto un grande sforzo.

“Mi scusi, stavo riordinando un po’ la stanza,sa com’è…”

“Non si preoccupi” gli risposi,squadrandolo da capo a piedi.

Mi soffermai sul suo abbigliamento ben poco formale:indossava una camicia bianca, sgualcita, con le maniche ripiegate fino ai gomiti, e un paio di semplici pantaloni neri,con delle bretelle, che però erano calate scompostamente su di essi.

A completare il quadro, aveva una sigaretta in bocca, che si stava consumando velocemente.

“Mi-mi dispiace,credo di aver sbagliato indirizzo…” balbettai.

“Chi cercava?” mi chiese,poggiandosi alla porta aperta.

“Cercavo il signor Robert Downey jr…”

“Ma sono io!”

“…Ah…” non riuscii ad aggiungere altro.

D’accordo, pensai, magari, nonostante l’apparenza, quell’uomo la sapeva lunga.

Magari poteva risultare una persona educata e professionale…

“Oh cazzo!!”

…Ecco,appunto.

La cenere della sigaretta era caduta sulla manica destra della sua camicia,e adesso mi ritrovavo ad osservarlo mentre cercava disperatamente di scuoterla via,borbottando qualcosa che non capii.

Sicuramente fu meglio così.

Tutte le mie certezze andavano pian piano sgretolandosi davanti a quello strambo individuo.

Questi mi rivolse un “Prego,si metta comodo…Dove trova posto…”

E, indeciso e con passo incerto, mi costrinsi ad entrare in quello che nella mia testa avevo immaginato come un ordinatissimo ufficio arredato con gusto.

…Quanto mi sbagliavo!

Davanti a me si trovava una grande scrivania, semplice, di legno scuro, sulla quale erano accatastate pile e pile di fogli e giornali.

Dietro questa,per quanto si riuscisse a scorgere dietro agli enormi e pericolanti grattacieli cartacei, si trovava una vecchia poltrona girevole, alquanto consunta e rattoppata, mentre dall’altra parte vi erano due sedie in plastica scompagnate, raccattate chissà dove.

Sempre più scettico, spostai lo sguardo alle pareti: svariate librerie, il cui accesso era stato reso inaccessibile da altre cataste di giornali e riviste varie, occupavano tutta la parete di sinistra,mentre la destra ospitava un divanetto, un televisore alquanto antiquato, una porta aperta che dava su uno sgabuzzino e… un frigo rosa anni 40?!

L’uomo riportò la mia attenzione su di lui:”Preferisce la sedia blu o quella a fiorellini?Così gliela libero…” mi disse,sfoggiando un altro dei suoi sorrisi forzati.

“Ahm…La blu,grazie…” risposi, lanciando un’occhiata perplessa all’altra.

Stavo per girare sui tacchi e andarmene, ma poi un pensiero mi fermò: ricordai che,di tutte le inserzioni che avevo letto,la parcella chiesta da questo svitato era l’unica che potevo permettermi.

Cominciavo a capirne il perché…

Così,mi obbligai ad ‘accomodarmi’ sulla sedia in pvc blu, e ad aspettare che lui si sedesse di fronte a me per parlare finalmente di affari.

Deciso, a quanto pareva, a rimanere in piedi, si poggiò con una mano ad una delle tante immense e precarie torri di libri,sempre con quel suo sorriso stampato in faccia,rivolgendomi un “Mi dica…”.

Dopo pochi secondi, manco a dirlo, la torre crollò,facendolo cadere miseramente a terra,ricoperto dai volumi.

Sgranai gli occhi guardandolo, rivolgendogli poi un allibito, e al contempo disperato.

 “Lei ha abusato di sostanze stupefacenti?”.

A quel punto lui si rialzò, lentamente, e con un gesto della mano mi rispose “Tecnicamente no! Ma credo non fosse questo l’argomento…” mentre finalmente si sedeva davanti a me.

-Ok- mi dissi -stai calmo…Assecondalo, raccontagli tutto, pagalo e sarà finita. Con. Calma.-

“Dunque”cominciai, “vorrei assumerla per investigare su una persona.”.

Si,quest’uomo apparentemente pazzo che avevo davanti agli occhi svolgeva il delicato mestiere del detective privato.

Mi continuavo a chiedere come facesse a non essere scoperto dopo i primi tre minuti di investigazione…

“Questo l’avevo capito” mi rispose, sfoggiando l’espressione di chi la sa lunga.

“Si, beh, si tratta di questo ragazzo” e così dicendo, tirai fuori dalla tasca una foto, che ritraeva un giovane sui venticinque anni, dai capelli castani, che sorrideva ammiccante.

“Si, si, certo… Mi scusi,ma in tutto questo trambusto mi ero dimenticato di chiederle il suo nome…”

“Hugh Grant” risposi,scocciato.

“Bene,signor Grant… Aspetti che me lo appunto da qualche parte.” Disse,tirando verso di sé l’angolo di un foglio che sporgeva da una delle tante montagne sulla sua scrivania, causando così tutta la sua caduta, svolazzante, al suolo.

Lui, ovviamente, non batté ciglio, e facendo finta di niente tornò a sorridermi cordiale.

“Bene…” disse, scribacchiando quello che secondo lui era il mio nome, Hug.

 “Mi scusi,la H…”tentai di dire,leggermente irritato.

“Già,lo sospettavo!”mi rispose,cancellando la H.

Ug.

Bene, secondo questo detective da tre soldi (si, 4 sono decisamente troppi), io mi chiamo Ug Grant.

“No guardi,la H ci vuole…”.

“Ma si decida allora! Prima non ci voleva,adesso ci vuole…”.

Iniziai a non poterne davvero più.

“Ce ne vogliono due!” esclamai.

“…Ah.”

Cancellò e riscrisse,finalmente corretto il mio nome, per poi continuare:”Bene, signor Hugh Grant –con due H- ,devo quindi dedurre che lei mi sta chiedendo di investigare sul suo fidanzato!”.

Rimasi allibito. Per la prima volta da quando avevo messo piede lì dentro –anzi,forse anche da prima- il detective aveva detto una cosa sensata… O forse,più probabilmente,aveva tirato a indovinare.

“Come fa a saperlo?”

“Ma è semplice! Se fosse stato un suo familiare avrebbe semplicemente detto ‘mio padre’ o ‘mio fratello’,quindi i miei dubbi si sono concentrati su amici o conoscenti. Poi però è saltata fuori questa foto, in cui, se mi permette, questo ragazzo è ritratto in atteggiamenti assolutamente, ehm, ambigui.

Dopodiché ho fatto caso al suo abbigliamento,signor Hugh-con-due-acca, e la sua maglia così…Come dire… Rosa, mi hanno fatto presagire che voi due siete assolutamente, irrimediabilmente…Gay. Non che questo sia un problema,beninteso…” si affrettò ad aggiungere, prima che io avessi il tempo di rimproverargli alcunché.

“Stupefacente… Allora non sto perdendo del tutto i miei sol… Ahm…Nulla.”

Mi lanciò un occhiata perplessa, dopodiché riprese: “Dicevamo di questo ragazzo…Mi può dire il suo nome?”

“Jude, Jude Law” risposi, ringraziando Dio che avesse un nome facile da scrivere.

“Jude…Law… Bene, professione?”

“Ballerino… Balla nella compagnia di danza moderna di Alvyn Aley, ne avrà sentito parlare… Si esibiscono ogni settimana al Lincoln Center.”.

“Si,ne ho sentito parlare… Cavolo,deve essere davvero bravo!”

“Si,lo è” replicai, “ma non credo che questo sia importante ai fini del suo lavoro…”.

“Giusto,giusto… Mi dica, che vuole sapere su di lui? No,aspetti,mi lasci indovinare… Lei pensa che il suo caro Jude la tradisca, non è vero?”.

“Esatto…” stavolta non mi stupii più di tanto “Penso che le capiti frequentemente un caso del genere,giusto?”.

“Già,decine e decine di casalinghe disperate che credono che il marito le tradisca.” disse,accendendosi un’altra sigaretta.

“Ovviamente non era riferito a lei, sia chiaro!” e mise le mani avanti, come a proteggersi da una mia risposta acida.

Mi balenò nella mente un’immagine di me stesso agghindato con grembiule a fiori e cuffietta, intento a preparare dei pancake, con sguardo addolorato e preoccupato per Jude.

…Osceno.

“No,certo…Si figuri…” risposi,ormai rassegnato.

“Bene,è tutto?”mi chiese poi.

“Non vuole che le lasci magari un recapito, o qualcosa del genere?”.

“Oh, giusto, giusto!”.

 Quest’uomo era un disastro.

“Bene,glielo scrivo su un foglietto…”.

“Lasci,posso fare io!”.

“Non si preoccupi.” Gli risposi,temendo che con le sue doti recepisse chissà quale indirizzo del Texas.

“No, davvero, mi dica, ho qui da scrivere…”.

“No, guardi, lasci stare… Ci sono un sacco di H.”.

 

 

To Be Continued…

 

 

 

Angolino delle Autrici

Si, avete letto bene cari lettori, AutricI! Perché questa fic è stata scritta a 4 mani da me, ladyElric92, e la mia amica Flagiu_Mustang, che torniamo con questa fic Rob/Jude (ma quanto sono belli insieme????), a grande richiesta! (ma di chi poi?? xD).

E, SI!, questo inizio delirante è stato scritto da perfino due cervelli… immaginate se scriveva una da sola! xD ahahah

Ma direi che a questo punto spendere 2 parole per questa coppia speciale che è stata un amore improvviso, un vero colpo di fulmine, da quando abbiamo visto Sherlock Holmes al cinema! Cioè… non ci sono parole… sono semplicemente fatti per stare insieme, perché se sia Robert che il caro Jude sono assolutamente bellissimi e sexy singolarmente, Rob/Jude is the way!!!!!!!!!! *_*

xDDD

 

 

Grazie ancora per aver letto caro lettore! ^^ speriamo vivamente che la storia sia stata di tuo gusto, e che ci vorrai accompagnare in questo nostro viaggio letterario! ^^

Un salutone a tutti,  e una dedica particolare a tutte quelle persone che seguono “In Their World”, la nostra altra fic a 4 mani! ^^.

Ci vediamo al prossimo capitolo, se lo vorrete.

 

Un bacione,

Le Autrici.

ladyElric92   &  Flagiu_Mustang                                                                                                                          

 

 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Prima di iniziare, vorremmo ringraziare, e dedicare questo secondo capitolo, a tutte persone che hanno apprezzato la prima parte. ^^ grazie mille, se continuiamo a scrivere è merito vostro! ^^ (si, è una minaccia! xD)

Capitolo dedicato in particolare a: ApolloFan (che con la sua Blockbuster ci ha ispirate e ci ha fatte appassionare a questa magica coppia. Grazie!), cieli_neri (che, nonostante abbia visto distrutta l’immagine di sex simbol di Hugh Grant, ha commentato ugualmente! xD ), Meme91 (la nostra groupie! xD che ci segue sempre! xD (e io lavoro anche per te! xD)), sere9 e Mariposa (che si sono divertite a leggere il primo capitolo, proprio come noi a scriverlo. ^^), che hanno recensito il Capitolo1. Grazie a tutte voi.

 

Capitolo 2.

POV Robert

 

-DRIIIIIIN!!!!!!!-

“Sono sveglio, sono sveglio….”.

Mi rigirai nel letto, affondando la testa nel cuscino.

La maledetta sveglia continuava a suonare.

Lentamente, aprii un occhio per vedere l’ora: le 6:31.

Un mugolio assonnato uscì dalla mia bocca, prima che la mia mano premesse insistentemente  sul pulsante di quel maledetto arnese per cercare di far smettere quel dannatissimo rumore. Non ci riuscii, ma alla fine cadde a terra, quindi quel noioso e snervante suonino terminò ugualmente.

Mi tirai a sedere sul letto, poggiando i piedi sul pavimento, mentre sbadigliavo nuovamente, e poi finalmente mi alzai, dirigendomi in cucina senza degnare la sveglia di uno sguardo.

Feci colazione come al solito, mangiando le prime cose che trovai, con un pezzo di pizza avanzato dal giorno prima ed una tazza di caffè nero, mentre accendevo la televisione, sintonizzandola  sul canale della Nickelodeon, dove era in programmazione Spongebob. Il tutto mentre sfogliavo svogliatamente il giornale che mi era stato recapitato, tanto per documentarmi un po’ sui fatti del giorno.

Omicidi, scandali politici, economia in crisi…. Sempre le solite cose…

Decisi di dirigermi verso la mia pagina preferita. No, non la pagina dell’oroscopo…

Davvero mi credete così superficiale?!

Mi diressi quindi verso la pagina degli spettacoli e del cinema.

Beh, andiamo, sarà anche la pagina preferita di molti di coi, no? Che vi immaginavate, i necrologi? Comunque sia…

Un articolo attirò subito la mia attenzione, un articolo a cui normalmente non avrei dato peso, ma che, dopo la chiacchierata del giorno prima col mio nuovo cliente (il signor Hugh-con-due-acca, ricordate?) aveva assunto tutt’altra rilevanza.

L’articolo in questione, come avrete capito, annunciava l’esibizione della compagnia di Alvyn Aley, proprio quella di cui faceva parte… come si chiamava?... insomma, avete capito… il ragazzo che dovevo pedinare. Lo spettacolo era fissato per la sera successiva, sempre nel solito teatro, al Lincoln Center, come mi era stato detto ieri.

Bene, avrei anche dovuto sorbirmi tre ore di chissà quale noiosissimo balletto.

Come avrete capito, non sono molto un amante del genere.

La vocetta  gracchiante di Spongebob mi riscosse; lo guardai, mentre emetteva un urletto stridulo cercando di acchiappare una medusa con un retino.

Non so perché, ma tutto quel momento  -io, la pizza fredda, il caffè che non sa di caffè, il mio appartamento piccolo e disordinato, e Spongebob con i suoi urletti- mi sembrò davvero patetico.

Mah, meglio non pensarci, mi dissi.

Avevo ben altro a cui badare quel giorno.

 

Poco dopo ero sotto casa di Law (era questo il nome!), in auto, con la macchina fotografica a portata di mano,un paio di occhiali da sole sugli occhi.

So cosa state pensando… “Hai una macchina?? TU???!”, oppure, “c’è un qualche pazzo che ti ha dato la patente?”… Ebbene, si! Ho la patente. E, si, ho la macchina! Che ci crediate o no ho un bel po’ di soldi da parte, anche se il mio appartamento e quella mansarda che uso come ufficio non lo suggeriscono.

Ma le auto si sa, sono il maggiore sfizio di ogni uomo, ed io non faccio eccezione.

La mia Mercedes nera ne è la prova.

 

Alle 7.59 il biondo uscì di casa, con indosso una tuta da ginnastica, in spalla un borsone nero. E io fui costretto ad appiattirmi sui sedili per non essere scoperto.

Dopotutto, la prima regola di un buon detective è la discrezione...

Fu questo che pensai quando, riguardando nella sua direzione, mi poggiai distrattamente sul volante, facendo suonare il clacson.

“Oh cazzo!” imprecai.

Discrezione, appunto.

Fortunatamente si era già allontanato nell’altra direzione, e non ci fece troppo caso.

Aspettai che girasse l’angolo, poi misi in moto. Uscii dal mio parcheggio e, con una velocità pari a quella di una vecchietta su una macchina vecchia e scassata, lo seguii a distanza. A quanto pareva il ragazzo non sapeva dell’esistenza dell’acceleratore.

Dopo parecchi minuti di quell’agonia (Marylin ne stava accusando pesantemente, abituata alle alte velocità che ero solito tenere. Si, Marylin è la mia macchina… Qualche problema?) arrivammo a destinazione. Il teatro.  Evidentemente il nostro caro ballerino aveva le prove per lo spettacolo della sera dopo.

Adesso tutto il problema era entrare…

Analizzai le possibilità:

1. Arrampicarmi su per la grondaia ed entrare dal tetto. Ma no, troppo complicato, e poi sicuramente qualcuno mi avrebbe notato;

2. Vestirmi da assistente alle luci/al suono/ a qualsiasi cosa, ed entrare… ma forse mi noterebbero ugualmente. In fondo, è una una compagnia stabile, dopo si conosco tutti tra di loro;

3. Entrare di soppiatto dall’ingresso principale, infilarmi in una saletta buia ed osservare tutto da li.

Si, sicuramente era la scelta migliore.

Facile, mi dissi.

Le ultime parole famose…

 

“Ma perché hanno messo tanta sicurezza per due ballerini da strapazzo?!”, commentai tra me e me.

Ad ogni porta, ad ogni scala esterna, quegli odiosi omini in divisa blu sembravano essere ovunque, armati delle loro trasmittenti: questo voleva dire che, se anche uno solo di loro mi avesse scoperto, mi sarei ritrovato un esercito di quei soldatini alle costole. Non era una grande attrattiva.

Entrai con indifferenza dal portone principale, mentre le due guardie si scambiavano qualche parola, dopodiché mi gettai a terra rotolando dietro una statua, situata vicino alle scale che portavano ai palchetti, come evidenziato da un cartello in bella vista.

Devo ammettere che mi sentivo molto James Bond in quel tipo di occasioni… voglio dire, intrufolarsi di nascosto in un edificio, aggirare le guardie… Non è eccitante? Mi mancava solo qualche diavoleria tecnologica (tipo una penna stilografica che si trasforma in una pistola a raggi laser, o cose così) e sarei stato perfetto!

Comunque…

Mi appiattii contro il muro e strisciai fino alla tromba delle scale.

Mi stupii di come nessuno se ne accorse, perché difficilmente i miei abiti scuri si sarebbero potuti confondere con la parete color avorio. Oh beh, che ci volete fare… Per fare questo mestiere ci vuole anche un pizzico di fortuna, no?

Cominciai a salire, saltando i gradini due alla volta, fino ad arrivare al secondo piano. Aprii la prima porta alla mia destra ed entrai, come avevo previsto, in uno dei palchetti laterali, totalmente buio. Quindi mi misi seduto su una delle poltroncine ed osservai le prove, armato questa volta di binocolo.

Ci fu una bella esibizione di un gruppo di ballerine, con indosso solo un vestitino rosso ed un sacco di accessori neri.

 Davvero un bello spettacolo!

Poi invece fu il turno di un trio di ballerini, tra i quali il “mio uomo”, per usare una terminologia da film polizieschi hollywoodiani. I tre indossavano solo dei pantaloni neri, erano scalzi, a petto nudo, e ballavano su una melodia suonata col violino.

Decisamente un altro bello spettacolo!

Suvvia, non datemi dell’incoerente, lo so che ho detto lo stesso delle ballerine! La verità è che non ho particolari preferenze, non mi so decidere… anche perché non vorrei privare metà del mondo del mio innato sex appeal! … Si, avete capito bene! Diciamo che… si, diciamo che i miei gusti tendono ad entrambi i sessi… Sono bisessuale, ok?!

Quando le  prove terminarono riproposi la mia interpretazione del caro Bond… James Bond… sgattaiolando fuori dal teatro, attendendo che il ragazzo facesse lo stesso.

Ed era quasi mezzogiorno, ed io mi stavo mangiando un panino in macchina, quando finalmente uscì.

Con comodo principino, mi raccomando!

 

 

 

“Dio, ma questo ragazzo non si stanca mai?!”

Dopo una mattina passata a ballare, indovinate dove si diresse mister “per-me-l’attività-fisica-non-è-mai-abbastanza”?

In palestra!

E io, da bravo detective quale sono, dovetti seguirlo pure li.

Ora: non che io fossi uno sfaticato, però… diciamo che l’ultima volta che avevo messo piede in una palestra risaliva ad un bel po’ di tempo prima.

Mi tirai su il cappuccio della felpa che mi ero portato dietro, ed entrai subito dopo Jude (si, ormai avevo imparato il suo nome).

Dietro al bancone, nell’ingresso, vi era una signora sulla quarantina, che sembrava avesse stampato in faccia a caratteri cubitali “VORREI ESSERE OVUNQUE TRANNE QUI”.

Jude si avvicinò. “Mi scusi, sa dirmi in che sala si svolge il corso di spinning avanzato, oggi?”

“Sala 2” rispose la donna, senza neanche alzare lo sguardo dal monitor del pc. Probabilmente stava giocando a solitario.

Quando fu il mio turno le rivolsi un cordiale “Buongiorno, vorrei partecipare allo stesso corso di quel ragazzo”.

La signora si decise ad alzare lo sguardo su di me, squadrandomi da capo a piedi.

“E’ sicuro? Magari, io le consiglierei un corso meno impegnativo…”

“Guardi che sono molto atletico, io…” risposi, scocciato e tagliente.

“Come vuole… Prego, sala 2. Si paga all’uscita”. E detto questo si immerse nuovamente nel suo solitario.

 

 

Fui fiero di me stesso: riuscii a reggere l’ora di quel massacro che volevano far passare per ginnastica rassodante.

Il bello fu che “il mio uomo” ne uscì fresco e riposato come una rosa.

Robert, da  quando in qua  ti metti a fare questi paragoni floreali così dannatamente gay??

Comunque…

Speravo ardentemente che Jude non avesse altre idee malsane, che facesse una doccia e che tornasse a casa. Manco a dirlo, invece, si diresse verso una porta affiancata da un minaccioso cartello con su scritto “PILATES”.

D’accordo, pensai, almeno sarebbe stato rilassante.

Dopo poco più di 10 minuti mi feci un piccolo appunto mentale: SEMPRE dare retta alle signore sulla quarantina che se ne stanno al bancone delle palestre giocando a solitario. SEMPRE.

La palestra è attrezzata con bombole d’ossigeno, vero? VERO???!

 

Quando finalmente quello strazio finì mi cambiai velocemente nello spogliatoio, e tornai, con un’aria che mi avrebbe sicuramente fatto ottenere una parte ne “L’alba dei morti viventi”, dalla signora.

Questa mi guardò beffarda, reduce da quel suo riposo.

“Come è andata?” mi chiese, ironica, abbassando un poco gli occhialini che teneva sul naso.

Maledetta! Spero tu abbia perso a solitario!

“Benissimo!” sibilai, sforzandomi di sorridere.

Dio, possibile che i muscoli mi facessero male anche a sorridere?!

E con questo pensiero pagai, per poi risprofondare, con un sospiro esasperato, nel comodo sedile della mia Marylin.

Decisamente, dovevo convincermi ad aumentare la mia parcella.

E sinceramente, non credo che arrivato a casa questo ragazzo avesse la forza di tradire il suo fidanzato…

O almeno spero… (anche perché in caso contrario la mia autostima ne risentirebbe eccome, credo!).

 

To be Continued…

 

Angolino:

Scusate cari lettori, ma oggi sono un po’ di fretta. La scuola mi sta uccidendo!!!! >_<

Ma per fortuna ci sono Rob e Jude a mettermi il buon umore! Belli loro! *_*  xD

Insomma, scrivo queste poche righe solo per ringraziare tutti voi avete letto, recensito, seguito, o messo tra i preferiti il primo capitolo di questa storia. Grazie mille, davvero, ci avete reso le autrici più felici di questo mondo ( e anche oltre!!!). ^^

E di questo invece che ne pensate?  Finalmente il mio/nostro amato Rob è entrato in azione! xD

Fateci sapere, mi raccomando. ^^

Un bacio a tutti voi.

Con affetto,

ladyElric92 & Flagiu_Mustang

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3. ***


Capitolo 3.

 

POV Jude

 

Lo spettacolo, come ogni volta, era stato un grande successo, un tutto esaurito con applausi di minuti e minuti.

Peccato che, fra tutte quelle persone, non ci fosse l’unica che avrei voluto vedere:il mio ragazzo,Hugh.

Ancora una volta non si era presentato, né aveva fatto nulla per dimostrare che gli interessasse almeno un po’.

Probabilmente sen’era anche scordato… Mi sembravano cosi lontani i giorni in cui trovavo sempre un mazzo di fiori nel mio camerino,e potevo scorgere il suo volto sorridente tra le prime file della platea…

 

Posai la borsa nel mio armadietto, dopodiché mi diressi verso la sala 7, dove erano situati gli attrezzi da fitness.

Volevo scaricare tutta la frustrazione accumulata facendo boxe… Fortunatamente la sala era quasi deserta, fatta eccezione per un ragazzo che correva sul tapis roulant, quindi non ebbi problemi nell’estraniarmi dal mondo circostante

Un’ora e un bel po’ di destri dopo, dovetti ammettere di sentirmi decisamente più scaricato e disteso…

 

                                                           ***

POV Robert

 

“Basta! Fatelo smettere,non ne posso più! Quel ragazzo non è umano, non è possibile che abbia così tante energie! È più di un’ora che prende a pugni quel cavolo di sacco! Devo fermarmi,le gambe non mi reggono più…” continuai a borbottare fra me e me.

Come se avessi abbastanza fiato per farlo…

 

Mi guardai intorno per scegliere un nuovo esercizio, magari più rilassante,sul quale concentrarmi.

I pesi…dai 70 Kg in su. Passai oltre.

La panca da addominali. Ancora oltre.

Quell’aggeggio infernale per tonificare i dorsali…Come si chiama?! Insomma,passai oltre anche a quello.

Rimanevano solo il sacco da boxe,già occupato, e…Altri tapis roulant.

Decisi quindi di rimanere dov'ero.

 

"ok, Robert, prendi fiato! non andare verso la luce! Respira!", mi dissi.

dopodiché, dopo aver rallentato il ritmo fino ad una camminata blando, respirando a pieni polmoni e lanciando qualche occhiata di sottecchi a Jude, ricominciai a correre.

Tutto questo mi fece ricordare perché avevo smesso di andare in palestra...

ERA FATICOSO!

E poi obbligava a tenere degli orari fissi, una routine, che ne il mio lavoro ne tanto meno il mio carattere mi concedevano di avere; era decisamente meglio andare a fare jogging nel parco quando ne avevo voglia...

Cioè quasi mai...

No, ok, la domenica mattina ci vado a correre! certo, non tutte le domeniche, ma un po' di moto lo faccio anche io, che pensate!

 

Ero perso nei miei pensieri, lo sguardo  (che avrebbe fatto invidia ad un pesce lesso) fisso in un punto indefinito davanti a me, quando...

"oh cazz...!"

-BOOM-

 

                                                        ***

POV Jude

 

Mi voltai di scatto a quel tonfo, notando che l'altro ragazzo si era appena sfracellato sul pavimento, probabilmente scivolando sul tapis roulant su cui stava correndo, e, ancora a terra, aveva cominciato a lamentarsi sonoramente.

Quindi mi affrettai ad aiutarlo, correndo da lui.

“Dio, che dolore!” lo sentii mugugnare, tenendosi la testa, mettendosi seduto sul parquet.

“Ehi,tutto bene?” mi affrettai a raggiungerlo.

“Credo di si…” e fece per alzarsi, aggrappandosi alla panca accanto a sé.

Si voltò verso di me, e sgranai gli occhi: “Ehi ma…Perdi sangue! Hai un taglio sul sopracciglio!”.

Il ragazzo per tutta risposta si toccò la parte lesa, trattenendo un gemito di dolore.

“Aspetta,vado a prendere la cassetta del pronto soccorso…Non ti muovere!” gli dissi, prima di correre verso il bancone dell’ingresso.

 

“Mi scusi…” mi rivolsi quindi a Mary, la signora all’ingresso “c’è un ragazzo che si è fatto male, avrei bisogno di cotone e disinfettante!”.

Quindi la signora, senza battere ciglio, mi porse la piccola valigetta, dopodiché rivolse di nuovo lo sguardo al monitor, per continuare il suo test su facebook.

 

Me ne tornai di corsa nella sala, dove trovai il ragazzo seduto su una panca, quindi mi chinai verso di lui, appoggiando la cassetta a terra, aprendola.

“Come ti senti? Ti fa male qualcos’altro?” chiesi, mentre spruzzavo un po’ di disinfettante sul cotone.

“Mi fa male questo braccio” rispose, indicando il sinistro “credo di esserci atterrato sopra…”.

“D’accordo…Intanto pensiamo a questo brutto taglio.”, gli dissi, mentre imbevevo un batuffolo di cotone con del disinfettante, “Brucerà un po’.”

“Auch!” mugugnò, assumendo un’espressione contrita, quando cominciai a tamponare la ferita.

Per tutta risposta, mi avvicinai al suo viso e cominciai a soffiare sulla parte lesa, cercando di far passare il bruciore.

Quando riaprii gli occhi notai la sua espressione sorpresa, quindi, mentre gli applicavo un piccolo cerotto sul taglio, gli domandai con voce tranquilla “Che c’è?”.

Lui distolse subito lo sguardo,imbarazzato.

“No, beh,ecco…Insomma… Grazie…”.

Gli sorrisi dolcemente.

Quel ragazzo mi faceva tenerezza, quasi fosse un bambino intrappolato nel corpo di un adulto.

Solo in quel momento mi accorsi che non sapevo ancora come si chiamava…

“Ehi,non mi hai ancora detto il tuo nome!” gli dissi,mentre gli fasciavo parte del braccio.

“Mi chiamo Robert.”

“Piacere di conoscerti, Robert, io sono Jude! Ce la fai ad alzarti?” gli chiesi, porgendogli la mano.

Lui,per tutta risposta, la afferrò con la sua –quella sana- e si tirò su, sorridendomi.

In quel momento mi resi conto di cominciare a provare un’ istintiva simpatia per lui…

Poi improvvisamente il viso di Hugh mi balenò nella testa, e mi affrettai a distogliere lo sguardo.

 

Mi voltai,per raccogliere le mie cose ed andarmene,quando…

“Senti,che ne dici di un caffè?Voglio sdebitarmi!”.

“Ahm…No grazie, non bevo caffè…” gli risposi,certo che se avessi accettato la mia testa avrebbe ricominciato a formulare pensieri non proprio…appropriati.

“Allora,vediamo…una granita?” insistette lui.

“Ehm…Va bene…” mi arresi io, conscio che non avrebbe desistito tanto facilmente.

 

                                                           ***

POV Robert

 

Dopo poco stavamo camminando fianco a fianco per raggiungere il parco che si trovava a qualche isolato dalla palestra.

Volevo carpire più informazioni possibili su di lui, volevo osservare il suo modo di porsi, di stare in compagnia, cercare di scoprire qualcosa sulle sue abitudini…

E poi il mio sopracciglio gli era debitore.

Inoltre sapevo per esperienza che la granita del Royale –il bar situato nel parco- era una delle più buone di tutta New York.

Mentre passeggiavamo notai gli sguardi degli altri passanti su di noi, ma non mi stupii poi così tanto:in fondo, non è cosa da tutti i giorni vedere due bei ragazzi come noi insieme…(si,sono vanitoso,ok?!)

…Poi dopo un po’ capii… Ci credevano una coppia gay!

“Non sono gay dannazione!” imprecai nella mia testa, “si,ok,forse lo sono…Voglio dire,parzialmente! Non sono DEL TUTTO gay,ok?!”.

Jude dovette accorgersi della mia faccia, perché se ne uscì con un “Ti da noia che ci guardino in quel modo?”

“No, è che… Insomma,potrebbero farsi i fatti loro!” sbottai,incenerendo con lo sguardo una vecchietta che, avvicinandosi, ci fissava in modo particolarmente intenso.

“Su,non ci fare caso… Lasciali credere pure quello che vogliono!” e, cosi dicendo, mi prese la mano e sorrise alla signora, che ci guardò con aria scandalizzata accelerando il passo e sorpassandoci.

Quando ebbe girato l’angolo, il mio sguardo incrociò quello di Jude e…

“Ahahahahahaha!!! Hai visto come ci ha guardato?!” gli dissi, appoggiandomi al muro per le troppe risate.

“Si… Era a dir poco scandalizzata!!” rispose lui con le lacrime agli occhi.

Decisamente,stare con lui mi risultava assai più piacevole di quanto avessi pensato all’inizio…

E solo dopo aver smesso di ridere ci accorgemmo che le nostre dita erano ancora intrecciate, quindi ci allontanammo di scatto, distogliendo lo sguardo.

Arrivati al Royale Jude prese una granita alla menta, io un cappuccino al cacao;quindi ci mettemmo a sedere su una panchina, e cominciammo a parlare del più e del meno.

Con molta nonchalance gli feci delle domande sulla sua vita privata, e scoprii che ballava da quando aveva cinque anni, che era inglese, e che si era diplomato a pieni voti alla London School of Arts.

Era a New York a ballare da tre anni, da quando aveva cominciato a lavorare nella compagnia di Alvyn Aley, e che era fidanzato da poco più di due anni con Hugh-con-due-acca.

“Tu invece? Sei fidanzato?” mi chiese.

“No,sono single…”.

“Perché?”.

 

 

Questo ragazzo era totalmente privo di tatto!

”Diciamo che non ho mai trovato la persona giusta…”.

“Vedrai che arriverà quando meno te l’aspetti! Per me è stato così!” mi disse, sorridente, per poi chiedermi “e sentiamo,che lavoro fai?”.

 

Oh cazzo!!

 

 

To Be Continued…

 

Salve a tutti. *fa lieve inchino*

Signore e Signori lettori, vi annuncio ufficialmente che questo capitolo è stato un parto! -.- con tanto di travaglio, oserei dire! xD

No, seriamente… è stato parecchio difficile da scrivere, non tanto per la scrittura in se, ma perché io e la mia gentile collega, causa impegni personali di entrambe, non riuscivamo mai a vederci per un tempo sufficiente a scrivere più di 2-3 righe. -.-  ma oggi ce l’abbiamo fattaaaa!!!!!!  *balla allegramente* xDD

 

Inoltre, vorremmo dedicare questo capitolo a tutte le persone che ci seguono, che ci supportano (sOpportano! xDD), e che hanno commentato lo scorso capitolo. Ci avete reso due scrittrici felici. *_* *me si prostra ai vostri piedi*.

Un ringraziamento particolare a: ApolloFan, julwings, sere9, Meme91, cieli_neri. Grazieeeeeeee!!!!!!

 

Adesso però è il momento di salutarci. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. ^^

Al prossimo aggiornamento, che sarà tremendamente RDJude!!! (si, FORSE è una minaccia… o forse no… xD).

Un bacione a tutti! E ancora grazie. ^^

ladyElric92 e Flagiu_Mustang

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Capitolo 4
*** 4. ***


Capitolo 4.

 

 

POV Jude

 

Se due settimane prima mi avessero detto che avrei cominciato a trascorrere i miei pomeriggi con un ragazzo che non fosse Hugh, probabilmente avrei riso, pensando all’assurdità della cosa.

E invece, senza quasi rendermene conto, iniziai a fermarmi al Royale dopo ogni allenamento in palestra, sempre in compagnia di Robert.

Oh, lo so quello che state pensando: che mi stavo dimostrando, in un certo senso, un infedele, che avrei dovuto cercare la compagnia di Hugh invece di farmi convincere da Robert a rimanere fuori, che avrei dovuto provare ad affrontare i problemi che avevo col mio fidanzato, invece di cercare sostegno in un’altra persona.

Ma devo dirvi, in tutta sincerità, che io stesso non mi rendevo neanche conto della situazione: ero convinto di non pensare a Robert in “quel” senso, in fondo lo conoscevo appena, e avevo il cuore troppo a pezzi anche solo per immaginare di trovarmi un’altra persona che potesse sostituire Hugh.

Mi importava solo di riuscire a stare bene,a svagarmi,anche solo per qualche ora, per cui ero felice che, in un momento del genere, mi fossi fatto un amico con cui poter parlare.

Non so come, ma Robert riusciva a farmi raccontare tutto della mia vita,con lui potevo sfogarmi veramente, e trovare finalmente un po’ di pace e conforto…

Badate, non sono uno che crede al destino o cose del genere, però…

Però devo ammettere che la sua comparsa nella mia vita fu quantomeno provvidenziale.

Di lì a poco avevo deciso di dare una festa, a casa mia:niente di speciale, solo un modo per ritrovare qualche vecchio amico e fare due risate insieme…Visto che Hugh sarebbe stato fuori città per lavoro, avevo intenzione di svagarmi.

Ovviamente pensai di invitare anche Robert, pensando che magari avrebbe potuto far nuove conoscenze e divertirsi insieme a me e agli altri.

Ovviamente, quando lo invitai, tralasciai il piccolo ed insignificante particolare che quasi tutti i miei amici sono…Come dire…Gay!

In realtà Robert conosceva già questa mia inclinazione verso gli uomini (gli avevo parlato spesso di Hugh), e mi aveva detto che non lo considerava assolutamente un problema.

Inutile dire che questo mi aveva reso davvero felice.

 

POV Robert

 

“No, no, no, non ci siamo!!” sbottai, lanciando l’ennesima maglia sull’ormai consistente ammasso di vestiti sparsi sul mio letto.

Non so voi, ma quando mi invitano ad una festa tutto il mio armadio diventa improvvisamente inutile, inservibile, sciatto, totalmente privo di un qualsivoglia indumento di mio gusto.

E come sempre alla fine opto per l’abbigliamento che ai miei occhi risulta il meno peggio.

In questo caso,il meno peggio era rappresentato da un paio di jeans, una camicia nera ed una giacca blu.

Semplice,ma di classe!

In ritardo come mio solito, spinsi il piede sull’acceleratore di Marylin, fino ad arrivare a casa di Jude in tempo record.

Ormai conoscevo la strada a memoria, visto che continuavo quotidianamente a pedinarlo.

In effetti mi sentivo anche in colpa… In fondo ormai eravamo diventati amici.

Con in testa questi pensieri,suonai il campanello di casa Law.

 

Dopo qualche secondo la porta si aprì, e mi ritrovai davanti un ragazzo biondo con indosso una camicia completamente sbottonata.

Gli rivolsi un “Ciao, cercavo Jude…”, mentre lui mi squadrava da capo a piedi.

“Ehi, ciao…Non mi sembra di averti mai visto prima…” esordì l’altro, con le labbra piegate in un ghigno malizioso.

“Ehm… Già…” risposi io, alquanto intimidito.

“Heath,chi è?” chiese una voce dalla stanza accanto, probabilmente la cucina.

“Jude,c’è qui un tuo… Amico…”

“Arrivo subito!” sentii rispondere.

“Ehm…Bene… Piacere,io sono Robert…” e cosi dicendo allungai la mano per stringere la sua.

“Oh mio Dio!” esclamò lui, prendendo la mia mano ed avvicinandosela al viso.

“Che mani curate che hai!”

“…Si.” Fu la mia unica risposta, mentre cercavo disperatamente di riappropriarmi del mio arto.

“E…E così… come hai detto che ti chiami ?!” gli chiesi,cercando di sviare la conversazione dalla mia manicure.

“Oh, scusami… Ma che cafone! Non mi sono neanche presentato… Io mi chiamo Heath, molto piacere di conoscerti…”.

…It?

…Che cazzo di nome è It?

Continuai a chiedermelo per qualche secondo…

Nella mia testa si fece strada l’idea che FORSE il nome comprendeva qualche H.

Ebbi il buon gusto di non chiederglielo, anche se la curiosità mi stava divorando…

Per fortuna in quel momento arrivò Jude a salvarmi,comparendo dalla cucina.

“Robert!” mi chiamò, sorridente.

Indossava una polo grigia che gli stava divinamente bene, e un paio di semplici pantaloni neri che gli ricadevano perfettamente sulle gambe snelle.

Ok Robert, non registrare quest’immagine nella tua dannata testolina… NON-LA-REGISTARE!

Lo fissai per qualche secondo, fino a quando non mi fu davanti, e a quel punto, sentendo lo sguardo di It-forse-con-qualche-H su di me, mi costrinsi a rispondergli.

“Ciao Jude, scusa il ritardo, ma non trovavo l’indirizzo…” mentii,sorvolando sul fatto che avevo perso un sacco di tempo davanti allo specchio,quasi come un’isterica teenager alla sua prima uscita, per scegliere un abbinamento di vestiti decente.

“Te lo avevo detto che non sarebbe stato facile da trovare!” mi rispose, con l’aria di chi la sa lunga.

Quindi ci aveva creduto.

E il premio per la migliore interpretazione maschile va a… Robert Downey Jr!!

Nella mia mente prese forma l’immagine di me in smoking, mentre ritiravo il mio premio, davanti a una sala gremita in delirio.

Mentre fantasticavo a occhi aperti, Jude cominciò a farmi fare un piccolo tour della casa: non c’è che dire,era una casa molto bella, arredata in modo semplice ma d’effetto.

Il piano terra comprendeva,oltre al corridoio d’entrata, un’ampia sala da pranzo ornata da luminose finestre, una cucina che definire enorme era riduttivo, un piccolo bagno dalle piastrelle azzurre e un salotto in cui troneggiava un enorme divano, situato davanti a un caminetto spento.

Al piano di sopra si trovavano la  sua camera, in cui erano presenti mille scaffali colmi di libri e un letto a baldacchino, un secondo bagno e un piccolo studio.

Tutto sommato,la  casa di Jude si può definire, in un’unica parola, accogliente: è il genere di casa in cui entri,e ti senti subito a tuo agio.

Il mio sguardo attento non mancò di notare la presenza di molte foto incorniciate, la maggior parte delle quali ritraevano lui e Hugh.

Una volta aver dato uno sguardo a tutte le stanze, ci dirigemmo verso una rampa di scale che portava ad un piano interrato.

 

Giungemmo in una piccola taverna, in cui erano stati collocati dei tavoli in legno con varie panche, che ospitavano alcuni di quelli che dovevano essere gli amici di Jude.

Mi condusse vicino a loro e cominciò a fare le presentazioni: dentro di me sperai vivamente che avessero dei nomi semplici e senza molte H. Dio, come odio quella lettera!

Il primo che notai fu ovviamente Heath, che già avevo conosciuto, che con un braccio cingeva le spalle di un ragazzo moro, con gli occhi di un azzurro molto intenso, che mi venne presentato come Jake.

Accanto a loro, due fratelli, Jared e Jensen , la cui conversazione venne interrotta dal nostro arrivo.

Mi sentivo osservato… non avrei mai pensato di dirlo, ma questo mi infastidiva!

 

Ci spostammo dall’altro lato della stanza, dove era in corso una gara di canto, al karaoke. Si, Jude possedeva anche un karaoke!

Un ragazzo moro dallo sguardo sexy…

…no aspettate…. Robert, ma cosa…???? …

…comunque… questo ragazzo moro,  Adam, aveva sfidato, come suo solito, il biondissimo ed inglesissimo Lee  ad una sfida all’ultima nota.

Rimasi a bocca aperta per la loro bravura.

 Sembravano  quasi due cantanti professionisti…

Spostai quindi lo sguardo sul gruppo di persone che stavano osservando la sfida: c’erano due ragazzi castani che si tenevano la mano, impegnati in una fitta discussione su quale dei due ragazzi preferissero;  jude me li presentò, cercando di sovrastare la musica, come Ewan e Jim.

Li accanto, altri due ragazzi ascoltavano rapiti: ancora una volta Jude me li indicò come Hayden, un biondino, e Tobey, un ragazzo castano che mi sembrava molto giovane.

Seduto su una poltroncina, in disparte, se ne stava poi l’ultimo ragazzo presente. Ci avvicinammo e lui sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri , affrettandosi poi ad alzarsi, squadrandomi da capo a piedi.

“Ehi Jude, non sapevo che tu portassi… nuovi amici…” gli disse, senza però staccare gli occhi da me.

“Ehm… piacere, io sono Robert…”  , mi presentai, alquanto imbarazzato da quella situazione, e dal suo sguardo persistente.

“Robert…” ripetè lui ammiccante “ E’ davvero un piacere. Io sono Ben”.

E detto questo mi prese la mano, con un po’ troppa enfasi.

“Spero che più tardi avrò l’occasione di conoscerti meglio…” continuò lui, facendomi l’occhiolino.

Perfetto! Non solo arrivo in ritardo alla festa… ma trovo anche un ragazzo che ci prova palesemente con me! PERFETTO!!!

Deglutii, imbarazzato, mormorando un vago “Si… certo, come no…”, mentre cercavo lo sguardo di Jude, in cerca di aiuto.

Aiutò che però arrivò, del tutto inaspettato, da Jim, il più spigliato (e forse matto) del gruppo, che fece partire la musica, trascinandoci tutti in un trenino, urlando un

“CONGAAAA!!!!!!”

 

 

 

To Be Continued…

 

 

 

Rieccoci!!!!! Dopo un numero infinito di giorni tornamo sui vostri schermi!  (perché è finita la scuolaaaaaa!!!! *_* *balla anche lei la conga* xD a dire il vero io ho gli esamiii!!! ç_ç quindi non è finita!! Ç_ç ) .

Siete contenti? …Non credo!! xDD…comunque sia… io e la mia collega siamo felici di farvi partecipi delle nostre turbe mentali, che ci portano a scrivere queste cose! xDD

Si, si lo so, vi avevamo promesso un capitolo tremendamente RDJude, ma a causa del poco tempo a nostra disposizione non abbiamo avuto molto tempo per scrivere, e ci sembrava un sacrilegio scrivere in fretta e furia una scena importante come quella che abbiamo in mente! *_* non vi anticipo nulla… ma sarà nel prossimo capitolo! E questa volta veramente! xD

 

Bene, ora passo ad uno dei miei passatempi preferiti, e cioè rispondere a voi santi lettori che ci avete lasciato dei bellissimi commenti allo scorso capitolo. *_*  vi amiamooo!!! *abbracci random a tutti* xD

cieli_neri:  la visione di Robert che corre sul  tapisrulant fa questo effetto a molte, non ti preoccupare! xD anche io ho avuto più di un mancamento durante la scrittura! xD  e Jude infermierina è il sogno della mia vita! Voglio fare una petizione per avere un Jude-infermiere  che si prende cura di me quando sto male!  Grazie ancora per il commento!  Speriamo che ti sia piaciuto anche questo! ;) ciao!

 

julwings:  l’ho visto anche io quel programma!! *___* robert era davvero un figo! E Will che fa “wiiiiii!!!” è qualcosa di tenerissimo! xD  la nostra storia ti procura sorrisi permanenti? Si, mi ricordo di aver scritto anche questo nella lista degli effetti collaterali! xD noi non abbiamo nessuna colpa di questo, sia chiaro! U_U  XDDD inutile dire che noi ci divertiamo davvero molto a mortificare Rob, soprattutto per  la sua (inventata) avversione per le H. XDD  il tuo è stato sicuramente il commento che ci è piaciuto di più in assoluto, e per questo siamo noi a ringraziare te! ^^ grazi mille, perché ci segui sempre! Speriamo che ti sia piaciuto anche questo capitolo, e che ci fai sapere che ne pensi! Ciao ciao, un bacione! ^^

 

sere9:  si infatti, Rob e Jude verrebbero guardati ugualmente per la loro bellezza, ma a noi serviva farli avvicinare! U_U xD  sei scoppiata a ridere?? xD anche io quando l’ho immaginata e scritta! xD e comunque vuol dire che abbiamo raggiunto il nostro intento! ^^ grazie mille per il commento, spero che continuerai a seguirci! ^^ un bacio.

 

Raven_95:  Grazie. Grazie, e ancora GRAZIE! Grazie perché commenti ogni mia storia, e con le tue recensioni mi dai la carica per scrivere nuovi capitoli. Nient’altro da aggiungere, soltanto un milione di GRAZIE!  ^^ un bacione.

 

aXce:  il tuo commento mi ha colto di sorpresa, e per questo è stato ancora più apprezzato! ^^ (ci stavamo ormai rassegnando alle 6 recensioni! xD)  grazie mille per i complimenti,  e sappiate che però il merito è vostro, che con il vostro calore ci date lo stimolo a continuare a scrivere. Grazie mille! ^^ Ciao!

 

Meme91: la signora della palestra è la migliore! xD  è lei il vero genio, non Robert! xD perché face book is the way! … NO! xDD ahahah   qui la poca serietà dello scorso capitolo si è volatilizzata nuovamente, lasciando spazio al delirio più completo! XD  cmq si, loro sono due belli! Benedette le loro mamme! xD ci vediamo presto cara! Ciauuuuu!!!!!!

 

 

 

Ancora grazie mille a tutte voi! DAVVERO! Un saluto speciale anche a chi ha inserito la storia tra i preferiti, o tra le seguite! GRAZIEEE!!!!!

 

E per ringraziarvi ulteriormente, abbiamo deciso di indire un concorso!!! **  non pensate sia qualcosa di speciale, tipo che vinci una macchina sportiva bellissima, con Rob e Jude dentro, siete completamente fuori strada! U.U (scusate, secondo voi se avevo una macchina sportiva con Rob e Jude dentro la regalavo a voi?? xD ahaha) …no, nemmeno delle ciabatte a forma di maiali con le ali! …. No, siete davvero fuori strada!

Il premio in questione è… la dedica del prossimo capitolo! (perché è un premio?! Nd tutti xD)

Ebbene si, questa è l’unica cosa che possiamo fare! xD

Giocare è davvero semplice: nel capitolo ci sono le descrizioni degli amici di Jude, che sono personaggi reali, del mondo dello spettacolo. Sono tutti delle star, nei rispettivi campi. Ebbene, voi dovete dirci i cognomi di questi cari ragazzi (il nome c’è già! Vi abbiamo aiutato! xD).

E vi dico un altro piccolo aiutino… uno di questi ragazzi ha lavorato con Robert, in un film, maaaaaann!!! xD ( a dire il vero più di uno di loro, però questo vi dovrebbe essere d’aiuto, visto che è un nome abbastanza comune…).

Basta, non vi dico altro! xD che questo è un aiutone! xD

Vince il primo che dice tutti i nomi esatti.

Speriamo aderiate numerosi! xD

 

Detto questo vi salutiamo, inchinandoci ancora una volta a voi, che ci fate felici ogni volta! ^^

 

Al prossimo aggiornamento! E buona estate a tutti!!!!

 

ladyElric92 & Flagiu_Mustang

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Capitolo 5
*** 5. ***


Come promesso questo capitolo è dedicato alla persona che ha indovinato tutti i nomi dei personaggi dello scorso capitolo. The winner is… *rullo di tamburi*…sere9!!!! Congratulazioni cara! Cioè, oggettivamente non hai vinto niente, ma noi ti dedichiamo questo capitolo, con tutto il nostro affetto. *abbraccia virtualmente sere*.

 

Ma un ringraziamento particolare anche a  Raven_95, cieli_neri e Ilaria1993, per aver recensito e per aver partecipato al nostro gioco! ^^ Tutte voi avete sbagliato solo un nome, ragazze. D: che sfortuna maaaan!! *Kirk Lazarus mode on* xD

 

E adesso sveliamo i nomi di questi bei ragazzi: Heath è ovviamente Heath Ledger, che fa OVVIAMENTE coppia con Jake Gyllenhaal. *Brockeback Mountain :Q__*; i due fratelli sono Jared Padalecky e Jensen Ackles, interpreti di Supernatural, telefilm che io amo!; il biondissimo Lee è davvero Lee Ryan, e si, Ewan McGregor *ama* è davvero il ragazzo di Jim “Matto” Carrey. XD Tobey è Tobey Mcguire, in cui, citando cieli_neri, in “Wonder Boys” si shippa che è un piacere con Rob! xD  Ben è ovviamente il mio amato Ben Stiller, maaaaannn!!! Io amo quell’uomo! 

Ma adesso veniamo ai personaggi che vi hanno messo più in crisi: primo tra tutti, il moro dallo sguardo sexy, che non era Adam Brody, come ipotizzato dalla maggior parte di voi, ma il sessissimo Adam Lambert (andate a vedere i suoi video su youtube per credere! Soprattutto “For Your Entertainment” *_*) e Hayden è Hayden Christensen.

 

 

Grazie ancora per aver partecipato, ci siamo divertite molto a giocare con voi. ^^

Ma adesso vi lascio a questo capitolo, che è meglio. xD

Buona lettura, ci vediamo in fondo. ^^

 

 

 

Capitolo 5.

 

 

Con l’inizio della musica tutti si radunarono al centro della stanza, chi per propria volontà, chi trascinato da Jim.

“Da bravi, tutti in fila dietro di me!” urlò lui, facendo formare così alle sue spalle un trenino che si muoveva a ritmo di musica.

Guardai l’ultimo della fila –non chiedetemi il nome, non lo ricordo- che muoveva i fianchi e emetteva strani urletti eccitati…

Decisamente poco etero.

Proprio mentre nella mia testa si stampava, a caratteri cubitali, un “ Io non parteciperò mai a questa dimostrazione di ambiguità sessuale”, Jude mi prese la mano –mi ha preso la mano?!- e mi ritrovai, non so come, attaccato ai suoi fianchi.

Oh beh, non è poi così tanto male, suppongo…

Dopo due giri della taverna, in cui mi limitai a seguire la fila (no, mi rifiuto di fare anche quelle mossette ridicole!), sentii qualcosa poggiarsi sul mio fondoschiena…

Una mano.

Una mano?!

Sentii due dita darmi un pizzicotto, e con uno scatto in avanti mi allontanai da quella presa, finendo quasi in collo a Jude.

Ma che diavolo…?

Mi voltai per vedere il volto del mio molestatore, e chissà perché non mi stupii più di tanto quando realizzai che era Ben, adesso intento a farmi l’occhiolino e ad inumidirsi lascivamente le labbra.

Oh cazzo.

Un brivido mi scese lungo la schiena, mentre mi chiedevo cosa gli stesse passando per la testa.

Come se non fosse ovvio.

Con sguardo atterrito tornai a fissare la nuca di Jude.

Ouch.

Un'altra volta?!

“Ahm.. Jude… Abbiamo un piccolo problema qui, posso passare davanti?” chiesi esasperato al suo orecchio, con un tono di voce di parecchie ottave più in alto del normale.

“Robert,ma cosa..?” ma prima che potesse finire la frase l’avevo già superato, precedendolo nel trenino.

E nonostante la musica lo sentii benissimo pronunciare uno scocciato “Benjamin Stiller! Quante volte ti ho detto di non provarci con i miei amici?! Specialmente con lui!”.

Non so perché, ma quella sua premura nei miei confronti mi rincuorò…

 

Per fortuna una volta finita la canzone il trenino si disperse, consentendomi di porre qualche metro di distanza tra me e Ben.

Per quei tre infernali minuti avevo avuto il terrore che allungasse casualmente le mani attorno a Jude, raggiungendo il mio povero didietro.

Anche se probabilmente lui lo avrebbe fermato in tempo…

Ora che ci pensavo, senza dubbio doveva averci provato.

Comunque sia, preferii non pensarci più.

Decisi che per il mio bene sarebbe stato molto meglio rilassarmi, stargli lontano, andare a bere un buon drink, godermi la festa e… Ancora stargli lontano.

 Mi avvicinai al piano bar e mi servii un Martini molto secco.

Dopo poco mi si affiancò un ragazzo biondo –anche il suo nome era perso nella nebbia dentro la mia testa- che si prese una birra dal piccolo frigo nell’angolo e iniziò ad osservarmi incuriosito.

Oh, ti prego no, non un altro…

“Ehi!” attacca bottone, con un sorriso.

In cuor mio mi ritrovai a sperare che non avesse intenzioni strane e soprattutto esplicite quanto Ben.

“Ciao…” risposi atono.

“Scusa la domanda, forse ti sembrerà strana, ma…Rock o Pop?”

…Come?

Chi è questo tipo? E cosa crede di fare, ponendo domande strane al primo che incontra? E soprattutto… Cosa si è fumato prima di parlare con me?!

Non sapendo cos’ altro fare, mi limitai a rispondere.

“Rock!”

“Bene…Rosa o blu?”

Decisamente,quello era un tipo strambo.

“Blu…” risposi, sempre più perplesso.

“ Borchie o paillettes?”

“Nessuna delle due…”

“Meloni o banane?”

…Meloni o banane?

Lo fissai interrogativo.

“…Ok, facciamo così… Angelina Jolie o Brad Pitt?”

Bene, con questa ultima domanda torniamo all’ipotesi della droga!

“Angelina…”

“Oh, grazie al cielo! Allora non sono l’unico qua dentro a preferire una bella gnocca ad un palestrato!”mi rispose, dandomi una pacca sulla spalla.

Oh.

È un etero.

Grazie, Signore, prometto di andare in chiesa tutte le domeniche d’ora in poi!

Beh, forse solo una volta ogni tanto.

Forse.

 

Il ragazzo si ripresentò come Jensen, mi strinse nuovamente la mano e cominciammo a parlare.

È stranamente piacevole passare del tempo con un semi estraneo, quando l’altro non è interessato solamente al tuo didietro…

Tra un bicchiere e l’altro passò una buona mezz’ora, durante la quale il resto degli invitati si cimentò a turno in improbabili riadattamenti di canzoni famose (inutile menzionare gli artisti più gettonati: Madonna, Backstreet Boys, Village people… ); nel mio angolo tranquillo potevo godermi lo spettacolo, commentando con il mio nuovo amico le esibizioni e scambiando con lui sguardi di terrore misto a divertimento ad ogni acuto particolarmente stonato.

“…E quindi cosa ti porta qui, nel bel mezzo di questa gabbia di matti?”

“Sono amico di Jude, andiamo in palestra insieme.” risposi.

“Vi invidio! Adesso che ho ereditato il negozio di mio padre non trovo più il tempo per andarci…”

Cioè… Questo ragazzo si sta lamentando perché non ha il tempo per massacrarsi la schiena?!

…Perché?!

Decisi di evitare la domanda.

“Il negozio di tuo padre?”

“Si,un negozio di articoli per la caccia. Sai, la caccia è una tradizione di famiglia!” mi rispose sorridente.

“Anche tuo fratello lavora li?”

“Si,abbiamo cominciato insieme dopo che nostro padre ci ha lasciati, e abbiamo fatto anche parecchia pratica sul campo… Modestamente, adesso riusciamo a cacciare praticamente qualsiasi cosa!” terminò con un ghigno compiaciuto.

Non feci in tempo ad aprire bocca che suo fratello Jared si fiondò in mezzo a noi, precipitandosi giù dal palco dopo essersi appena esibito.

In un attimo, mi infilò in mano uno dei due microfoni che si era portato, urlando nell’altro:”E adesso attenzione, il nostro nuovo amico ha deciso di cantarci una canzone!”.

Un applauso scrosciante si alzò dagli altri, mentre lo sguardo divertito di Jude incrociava il mio,alquanto sconvolto.

Cantare,io?! Ma scherziamo?! Non canto neanche sotto la doccia, figuriamoci davanti a un pubblico di maschi ipereccitati!

Guardai ancora Jude, supplichevole, ma lui non mi aiutò ad uscire da quella situazione.

“Ragazzi,io non so cantare” provai a dire, ma il coro di protesta che si levò mi fece intuire che a loro non importava.

Mi correggo… Mi trovo davanti ad un pubblico di maschi ipereccitati ed esigenti!

Per fortuna Jensen, ancora di fianco a me, prese in mano la situazione.

Dopo aver recuperato il secondo microfono salì sul palco,facendomi segno di seguirlo, e iniziò a parlare col piccolo pubblico di fronte a lui: “Allora gente, vi sono mancato?”.

Un urlo collettivo di approvazione si alzò in risposta. Decisamente, quel Jensen sapeva come intrattenere le persone.

“Siete carichi? Spero di si, perché sto per esibirmi con la mia canzone!”

Vari urletti si alzarono dalla sala, mentre un “Jensen sei troppo figo!” arrivava alle mie orecchie.

“E non è tutto!” proseguì lui, “questa sera avrò l’onore e il piacere di cantarla insieme ad un ospite d’eccezione, signore e signori un bell’applauso per…Robert!”.

Seguì un nuovo scroscio di applausi,mentre io pregavo con tutto il cuore che non fosse una canzone troppo difficile, troppo ridicola o troppo sconosciuta.

Jared fece partire la musica, e l’applauso si spense.

Rock!

Era rock!

E per di più,era una canzone che conoscevo, anzi, una delle mie preferite: Eye of the tiger!

Cavolo, io amo Jensen!

…In senso metaforico,s’intende.

 

Risin' up, back on the street 
Did my time, took my chances 
Went the distance now I'm back on my feet 
Just a man and his will to survive 
So many times it happens too fast 
You trade your passion for glory 
Don't lose your grip on the dreams of the past 
You must fight just to keep them alive 

 

Continuavo a fissare Jensen mentre pronunciava le prime parole della strofa.

Dovetti ammettere che ci sapeva proprio fare…

Si muoveva sul palco con disinvoltura tale da farmi quasi dimenticare di avere un pubblico davanti.

Quasi.

Mentre le parole scorrevano sul display davanti a noi, l’ansia continuava a crescere dentro di me, in attesa di “deliziare” tutti con le mie alquanto dubbie doti canore.

Ok Robert, calmati… Un bel respiro… Adesso tocca a te… Oh cazzocazzocazzocaz…



It's the eye of the tiger 
It's the thrill of the fight 
Rising up to the challenge of our rival 
And the last known survivor 
Stalks his prey in the night 
And he's watching us all 
With the eye of the tiger 

 

Avevo tenuto gli occhi chiusi, concentrandomi sulle parole che già conoscevo, per non  bloccarmi davanti alla reazione del pubblico,qualsiasi essa fosse stata.

Nei due secondi che seguirono la strofa, però, l’entusiasmo dei ragazzi non si era affatto spento, e anzi risuonava fragoroso per tutta la sala.

Che avessi un talento nascosto come cantante?

Non lo avrei mai creduto fino a quel momento, ma le urla di approvazione che si levarono mi fecero pensare di si.

Decisamente,stava iniziando a piacermi…


Face to face, out in the heat 
Hangin' tough, stayin' hungry 
They stack the odds still we take to the street 
For the kill, with the skill to survive 

 

 
Risin' up, straight to the top 
Had the guts, got the glory 
Went the distance, now I'm not gonna stop 
Just a man and his will to survive 

Ci stavo veramente prendendo gusto!

Gli ospiti seguivano tutti le nostre parole, qualcuno si cimentava in un ballo-attira-maschi-ipereccitati di dubbio gusto, e Jude…

Oh.

Jude.

I fianchi di Jude.


It's the eye of the tiger 
It's the thrill of the fight 
Rising up to the challenge of our rival 
And the last known survivor 
Stalks his prey in the night 
And he's watching us all 
With the eye of the tiger 

 

Qualcuno avrebbe dovuto dirgli di smetterla, se non voleva essere sbattuto contro un muro.

Ma a quanto pare nessuno faceva caso a lui.

Nessuno a parte me,si intende.



The eye of the tiger 

 

Un’ ultima frase, e la canzone era già giunta al termine.

Alla fine mi era piaciuto così tanto che non mi ero neanche accorto di quei lunghi minuti che passavano.

Io e Jensen improvvisammo un lieve inchino, e la folla (folla?) esplose in un applauso finale, mentre sentivo distintamente Jude che urlava un “Braviiii!!!”.

Quindi scendemmo dal palco, mentre Jensen mi uccideva una spalla con una “leggera” pacca molto virile.

Soffocando una smorfia di dolore con un sorriso, mi avvicinai alla grande portafinestra che dava sul giardino, in cerca di un po’ d’aria fresca dopo tanto movimento.

Pensai vagamente di aver sete, e immediatamente un bicchiere di Martini mi si materializzò davanti.

Il mio volto assunse un’aria interrogativa, dopodiché una voce alle mie spalle mi sorprese.

“Ho pensato che avresti avuto sete…”

Sapevo già di chi si trattava.

“Grazie,mi conosci bene” risposi a Jude con un sorriso, mentre la mia voce usciva bassa e velata.

Sorrise appena di rimando, increspando lievemente le labbra, creando una leggera fossetta all’angolo della bocca, mentre mi rivolgeva un “Ti faccio vedere il giardino, ti va?”.

“Va bene…”

Bevvi un sorso del Martini e lo seguii fuori.

Mi fece strada sul vialetto in pietra che si snodava intorno alla casa, deviando poi sul prato ben curato, verso un piccolo gazebo circondato da grosse fioriere ricolme di rose.

Per l’occasione, qua e là erano stati posti dei lumini di vari colori, che irradiavano una luce soffusa per tutto il giardino.

Era davvero molto bello.

E si, neanche il giardino era male, si vedeva che Jude aveva gusto.

“Grazie per essere venuto, Robert. Sono stato contento di vederti” mi disse improvvisamente, poggiandosi con la schiena a una delle colonne del gazebo.

Gli sorrisi cortese.

“Grazie a te per avermi invitato semmai. Ci conosciamo da così poco… Mi sto divertendo molto stasera” gli dissi, per poi chiedergli “Ti da noia se fumo?”.

“No, fai pure… E comunque, anche se non ci conosciamo bene, sento come un’istintiva sintonia tra noi…Spero che anche per te sia lo stesso.”

La sua voce era bassa, quasi sussurrava, come se tutto quello che stava accadendo fosse un segreto, un piccolo momento solo per noi due.

Il fumo che espiravo descriveva forme irregolari e sinuose nell’aria.

“Si,anch’io provo la stessa cosa… Non saprei bene come spiegarlo, in genere non mi capita di aprirmi in questo modo con il primo ragazzo che passa…” risposi con un sorriso.

I suoi occhi avevano un non so che di magnetico, non riuscivo a smettere di fissarli.

Lui, con lo sguardo ancora inchiodato al mio, mi prese la sigaretta dalle dita e se la portò alle labbra.

Inspirò una lunga boccata di fumo, per poi rilasciarlo lentamente.

Per un istante ci studiammo a vicenda, senza dire una parola.

Poi lui riprese: “Neanche se quel ragazzo ti aiuta a medicarti dopo una brutta caduta?”

Feci finta di pensarci un attimo, e mi avvicinai di un passo.

“No…”

“Neanche se ti fa fare due risate scandalizzando le vecchiette?”

Ridendo, staccò le spalle dal muro, avvicinandosi di un passo a me.

“No…”

La sigaretta era dimenticata tra le sue dita.

“Neanche se ti bacia in questo modo?”

La distanza fra noi ormai era quasi inesistente, tanto che sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra.

Volevo solo che annullasse quella futile distanza che ancora ci separava.

E così fu.

Fece scivolare una mano sul mio collo, fin sulla mia nuca, e mi attirò verso di se, annullando quei pochi centimetri che ci distanziavano.

Le sue labbra avevano il sapore della vaniglia, al quale adesso si era mischiato il gusto forte del tabacco: mi piaceva,decisamente.

Insomma, tutto di lui mi attirava; l’aspetto, il sorriso, il carattere solare, perfino i suoi amici… Sarebbe stato tutto perfetto, se non mi fossi improvvisamente ricordato del motivo per cui lo avevo conosciuto.

Hugh, il suo ragazzo con due H, mi aveva chiesto di pedinarlo.

Il suo ragazzo.

Questo pensiero mi fermò, costringendomi a tirarmi indietro quando lui cercò di approfondire il bacio, ma la sua mano era ancora sul mio collo, e quindi eravamo ancora molto vicini.

Troppo vicini.

Se avesse riprovato a baciarmi, ero sicuro che avrei ceduto.

“A cosa pensi?” mi chiese

“A… a te  e al tuo ragazzo”

Emise un sospiro amareggiato, mentre portava la sua fronte a contatto con la mia.

“Con Hugh le cose vanno male da mesi, io sto pensando di las...”

“Non credo di essere la persona più adatta per non farti pensare a lui” risposi

“Ti sbagli, non lo faccio per dimenticarmi dei miei problemi… io…” fece una breve pausa, esitante, come per trovare le parole da dire. “Mi hai stregato, Robert”.

 

 

 

To Be Continued…

 

Si, so cosa state pensando, siamo sadiche! Vi lasciamo sulle spine! xD Davvero, non è cattiveria, ma ci viene naturale! xD

E dopo mesi dall’ultimo aggiornamento, personalmente sentivo che c’era bisogno di un po’ di suspance. Non credete anche voi? *si ripara  dietro un tavolo per evitare i coltelli tirati dalle lettrici*

Che posso dire di più? Ringrazio la mia collega per aver trovato il tempo di scrivere questa storia, oltre che per indaffararsi per cucire i nostri vestiti. Grazie collega, “fa una bella differenza  per me avere qualcuno su cui poter fare totale affidamento!” [cit. non puramente casuale di un fio di nostra conoscenza! xD].

Ma adesso veniamo a noi, care lettrici; vi è piaciuto questo capitolo? Ve lo aspettavate così?  Fateci sapere.

 

Ah, dimenticavo, la scelta di “Eye of the Tiger” non è casuale! xD per prima cosa ad entrambi gli attori piace la musica rock, ma soprattutto… guardate questo video, che io non so come descriverlo! xDDD

http://www.youtube.com/watch?v=R0Fz_egtEgc

amo quest’uomo!!! xDDD ahahah

 

 

Adesso vi salutiamo, con la promessa di postare il prossimo capitolo non appena sarà pronto.

Ciao a tutti!!

Baci,

ladyElric92 & Flagiu_Mustang

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