King For A Day di Bl4d3 (/viewuser.php?uid=97071)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova notte ***
Capitolo 2: *** Proprietà Privata ***
Capitolo 3: *** Black & White ***
Capitolo 4: *** Redemption ***
Capitolo 1 *** Una nuova notte ***
...King
for a day...
Il
sole stava tramontando
in quel di New York e la città assume quel colore arancione
chiaro.
La Grande Mela appare in tutto il suo splendore con le sue mani
d'acciaio che si alzano verso il cielo attorniate da quest'aura
arancione che sembra proteggerla. Gli uffici editoriali ormai stavano
per chiudere la prima pagina e per l'ennesima volta Peter Parker si
ritrova senza una foto degna per finire sul paginone d'apertura del
Daily Bugle. Peter incassa il colpo e se ne va a testa china
rimpiangendo il suo “vecchio” superiore J.J.
Jameson, la
redazione sembrava vuota senza le sue urla e senza la puzza del suo
sigaro da quattro soldi. Le foto dello scandalo sullo sfruttamento di
un centinaio di cinesi in uno scantinato della Oscorp non aveva
fruttato quanto il nostro giovane sperava, pensava che il DB fosse un
giornale libero ma ha scoperto che non è così, la
corruzione
politica arriva pure nelle testate giornalistiche ed è
ancora più
forte se quella testata è molto letta proprio il giornale di
Dexter
Bennet. In qualsiasi altro giornale freelance quella foto gli sarebbe
valsa come minimo qualche centinaio di dollari, ma purtroppo gli
è
capitata nel momento giusto, visto che tra un po' deve pagare
l'affitto al suo coinquilino, ma ovviamente nel posto sbagliato. La
sera per Peter non arriva mai molto volentieri, visto che a casa non
c'è nemmeno Mary Jane ad aspettarla con la sua bambina,
è rimasto
solo, Harry è morto e la zia abita a kilometri di distanza.
La cena
non lo aiuta di certo a tirarsi su il morale, non prende una paga da
settimane e con i soldi che gli rimangono deve tirare avanti fino a
quando non porterà una foto dell'arrampicamuri in redazione,
anche
se verrà svalutata. Insomma il kebab non va mai bene per
chiudere in
bellezza una giornata. Vin Gonzales, poliziotto e coinquilino di
Peter, stava uscendo ora di casa per andare a fare il turno di notte
quando per le strade incontrò il suo compagno di stanza.
>>
Hey Parker,
com'è andata oggi?<< Disse Vin, vedendo che
Peter era scuro in
volto.
>>
Gettarsi in una
vasca di piranha sarebbe stato più allegro <<
Disse Peter
accennando un sorriso.
>>
Vedo che è
cambiato il cane al comando ma il morso è stretto
uguale<<
Disse Vin salutando Peter con una pacca sulla spalla >>
Ti ho
lasciato un pezzo di torta in frigo, oggi mio nipote fa 3 anni.
<<
Disse Vin scendendo le scale di fretta visto che era in ritardo.
>>Come
se riuscissi
a mangiare qualcosa, ho la bocca dello stomaco più stretta
di un
culo di gallina<< Disse Peter, giocando con la panna
della
torta >> Ma si va, giusto due morsi <<
Ovviamente non ne
rimase nemmeno una briciola.
C'era
un unica cosa che
in quella giornata gli aveva dato una soddisfazione, il suo cuscino.
Così morbido e comodo da fargli perdere la concezione del
tempo e il
filo logico delle cose. La luce naturale abbandonò
completamente la
Grande Mela, che non accennava ad addormentarsi. Di notte tutto
riprende vita, tranne ovviamente quelli che si sono spaccati la
schiena in fabbrica. Gli occhi di Peter si aprirono lentamente e
controvoglia, mettendo piano piano a fuoco le cifre a led della sua
radiosveglia.
>>
Mapporc! Sono
già le 11 che ci faccio ancora a casa! <<
Peter si avvicinò
al suo armadio e tra l'abito elegante e una giacca invernale vide il
suo vestito preferito. >> Ma è possibile che
devo quasi sempre
aspettare che cali la notte per farmi un giretto con te!?
<<
Quando
Peter indossa il
costume da Spider-Man perde ogni preoccupazione e il tempo scorre
come un treno. Solo la finestra lo separa dal suo parco giochi
preferito, ma con un solo gesto e New York e li pronta a essere
esplorata dai piani alti, privilegio che di questi tempi hanno in
pochi. Nei ritagli di tempo il nostro piccolo topo di laboratorio ha
trovato una formula in grado di aumentare la resistenza delle sue
ragnatele che ora possono tenere sospeso per aria anche un tir per
circa un'ora, poi finita quell'ora scappate da sotto perché
prendersi un veicolo di quelle dimensioni sulla testa non è
mai
troppo salutare. Quella era una notte fin troppo tranquilla, a quanto
pare la malavita della Grande Mela era troppo impegnata a dormire per
riversarsi nelle strade, ma c'era ancora qualche classico
borseggiatore della domenica che si divertiva a scippare le coppiette
che passeggiavano per le strade, insomma ordinaria amministrazione
per l'amichevole arrampicamuri di quartiere.
>>
Ma porc! Quando
mi serve uno di quei pazzoidi criminali da pestare, non ci sono manco
a pagarli a peso d'oro << Pensò Peter
>> Eddai su, mi
accontento anche di una brutta copia del Goblin, e quelli si che
erano scarsi << Sotto la maschera si
materializzò un
sorrisetto, ripensando a quante copie sono uscite nel tempo della sua
nemesi per eccellezza: il Green Goblin.
>>
Beh, sono stanco
e non ho voglia di prendere aria, dato che mi sono dimenticato la
maglia della salute a casa << Dicendo ciò,
Peter decise di
tornare a casa quando, da uno dei palazzi nelle vicinanze, si
avvertì
il rumore di uno scoppio.
>>
Ma che *****! <<
Senza pensarci su Peter si diresse sul luogo dell'incidente e ai suoi
occhi apparve uno scenario che non vedeva da molto tempo. L'ingresso
del palazzo era totalmente sventrato, le fiamme stavano corrodendo
tutto ciò che c'era all'interno del locale e in lontananza
si
sentivano le sirene dei pompieri. Purtroppo quella sera ci sono state
vittime, tutti ragazzi che stavano passeggiando. Ma il nostro
amichevole ragno di quartiere non si era accorto di un piccolo
particolare, dal luogo dell'esplosione si allontanavano due scie
parallele che si perdevano all'orizzonte, probabilmente la scia di un
aliante bimotore. Quella sera una nuova minaccia era apparsa sulla
Grande Mela, una minaccia che ha spento le vite di una decina di
ragazzi, che ha spento la vita di un ragazzo che stava camminando su
quel marciapiede con il suo iPod nelle orecchie, e la canzone in
riproduzione era del suo gruppo preferito: i Green Day...
...My
daddy threw me in therapy, he thinks I'm not a real man, who put the
drag in the drag queen, don't knock it until you tried it...
King
for a Day – Green Day
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Capitolo 2 *** Proprietà Privata ***
Un
nuovo giorno era
giunto, le prime luci dell'alba illuminavano il volto nero cenere dei
pompieri che avevano finito da poco di mettere in sicurezza il
palazzo sventrato dall'esplosione. Di li a poco il proprietario
dell'ufficio distrutto sarebbe arrivato, ma non era un proprietario
qualunque, si tratta di Norman Osborn, ex
pluriomicida di cui
si credeva che fosse morto, ma erano voci infondate, se la passa
molto meglio del nostro Peter.
Norman
arrivò nel suo
ufficio, ex Oscorp, verso le 9 del mattino trovandosi di fronte
qualche pezzo bruciato, che si presume fosse o una libreria o una
scrivania.
>>
Ma che c$%&o
è successo qua? << Disse Normie guardando
dentro l'ufficio
dallo squarcio che dava sulla strada.
Rimase,
incredulo, a
fissare la scena per qualche minuto e senza pensarci un secondo di
più chiamò il suo tirapiedi preferito dei
Thunderbolts, il gruppo
di ex criminali che aveva eccellentemente servito la madrepatria
durante l'invasione aliena degli Skruul, ovviamente si tratta di
Venom, un simbionte alieno con una sfrenata passione per la carne
umana.
>>
Porta subito il
tuo culo nel mio ufficio, entro 5 minuti devi essere qui o giuro che
ti faccio ingoiare gli occhi! << Disse Norman con un tono
di
voce piuttosto incazzato.
Venom
arrivò in tempo
all'appuntamento con il suo capo, ma non riuscì a
trattenersi e
scoppio in una grassa risata.
>>
Shashashashasha
chi può essere quell'idiota che può solo
penssssare di fare uno
ssssscherzo proprio a te? << Venom riuscì a
malapena a finire
la frase prima di continuare a ridere per la scena che aveva davanti
agli occhi.
Difatti
la scena era
piuttosto comica, uno era riuscito a entrare, in modo molto plateale,
e a distruggere il mondo di uno psicopatico che fino a qualche anno
prima girava su un aliante e elargiva zuccherini esplosivi a forma di
zucca a chiunque incrociasse per strada, ancora meglio se era l'uomo
ragno. I due si fecero strada nelle macerie dell'ufficio ma Norman
notò subito qualcosa che nessun altro poteva notare.
>>
Come c$%&o
hanno fatto a trovare il mio nascondiglio? << Norman
prese la
prima cosa che gli capitò a tiro e la frantumò
sul muro, non che
sia stato poi così difficile, era totalmente carbonizzata.
I
due entrarono
immediatamente nel nascondiglio di Normie, o del Green Goblin
(dipende come volete chiamarlo), e Venom vide per la prima volta
tutta l'attrezzatura del dopo-lavoro del suo capo, alianti a motore,
guanti che scaricano raffiche ad alta tensione, sacchi pieni di bombe
zucca, e qualsiasi altro gadget da combattimento del goblin
più
famoso degli ultimi vent'anni.
>>
Molto bene, non
solo mi ha distrutto l'ufficio e ha trovato il nascondiglio, si
è
anche servito come se fosse in un supermarket di oggetti da
scienziato pazzo. A rapporto mancano un aliante, una cinquantina di
bombe zucca e ben tre fiale con il siero del goblin. MALEDIZIONE!
<<
Norman non l'aveva presa benissimo.
Norman
era furente, era
da anni che non era in quelle condizioni. Della roba preziosa, non
per il suo valore monetario visto che comunque è uno degli
uomini
più ricchi e potenti di tutta New York, gli era stata
sottratta da
uno dei suoi covi, e nelle mani sbagliate quegli oggetti potevano
portare alla nascita di un altro psicopatico omicida che avrebbe
infastidito i sonni degli abitanti della grande mela.
>>
Ehi segugio, non
ti ho chiamato per sbavare sui miei giocattoli personali, ma per
sfruttare quelle narici portentose che ti ritrovi. Metti in moto il
tuo aspiratore portatile e trovami una scia che mi conduca da quel
pezzo di m&%$a! << Questi furono gli ordini di un
Norman
incazzato come poche volte nella sua vita.
>>
Lo faccio sssolo
ssssse mi prometti che la paga sssssarà un blocco di cinque
tagliagole fressschi frssschi della nossstra amata prigione. Adoro la
carne dei condannati a morte, ha quella sstagionatura da cella buia e
umida che gli da un gusssto particolare. <<
Replicò Venom
assicurando una lauta cena post lavoro.
Quel
lavoro non era
qualcosa di troppo difficile per il simbionte alieno, e ovviamente
Normie accettò così aiutava le amministrazioni
pubbliche a liberare
qualche posticino nelle carceri di massima sicurezza. Cinque minuti,
il tempo servito a MacGargan, colui che ospita il simbionte nero nel
suo corpo, a trovare una traccia del ladro che si era intrufolato la
notte scorsa.
>>
Normie caro devo
dire che quessssto lavoro mi sssta mettendo più fame del
previsssto,
ho trovato la traccia che mi avevi chiessto e guarda un po', ha il
tuo stesso odore, ma la direzione è ancora piuttosto chiara.
Ho
sssempre ssssognato di assssaggiare la tua carne, dev'essssere molto
succulenta visssto la quantità di sssangue con cui ti ssei
macchiato
le mani. << Questo fu il respondo della
“perizia” di Venom,
il quale stava cominciando a leccarsi le labbra eccitato dall'idea di
acciuffare il ladro.
Ovviamente
non aveva idea
che la caccia grossa sarebbe spettata al capo, quindi per le sue
mandibole non c'era lavoro. Norman si fece dare la direzione verso
cui si era diretto il colpevole e congedò il suo sottoposto
con un
pezzo di carta da consegnare al direttore del carcere di Manhattan:
“Egregio
Direttore,
con
il comunicato seguente le comunico che i cinque peggior criminali che
in questo momento sono gentilmente ospitati
nel suo carcere, giovedì prossimo dovranno essere portati in
una
sala e legati ciascuno ad una sedia. Di tali personaggi se ne
prenderà cura un mio collaboratore, si chiama MacGargan. Per
la
fattura della pulizia straordinaria del locale, perchè ce ne
sarà
sicuramente bisogno, mi invii la fattura a cui aggiungerò
500.000$
per il disturbo.
Con
l'occasione le
porgo i più distinti saluti.
FIRMA
Norman
Osborn”
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Capitolo 3 *** Black & White ***
L'edizione
pomeridiana
del Daily Bugle aveva in prima pagina la notizia dello scoppio della
palazzina, dando la colpa ad una fuga di gas, insomma un normale
incidente, e mentre che i cittadini continuavano a vivere
nell'ignoranza di tutto ciò che accadeva nella folta
ragnatela della
malavita newyorkese Norman stava mettendo in moto le sue pedine: i
Thunderbolts. Tutto il perimetro della villa in cui abita il presunto
ladro venne isolato, niente e nessuno poteva più mettere
piede nelle
vicinanze di quella villa.
Notte
Prima, sul tetto del palazzo di fronte
Peter
stava seguendo tutto l'accaduto dal palazzo di fronte e quando ha
visto quella “cosa” uscire dalla voragine sul
fianco del palazzo,
istintivamente gli lanciò una sua ragnospia, un piccolo
rilevatore
di posizione che interagiva con il suo fenomenale senso di ragno, che
si agganciò all'aliante guidato dell'assassino di quella
quindicina
di ragazzi senza colpa, anzi forse una colpa ce l'avevano: quella di
trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La nottata di
Peter o per meglio dire dell'uomo ragno era passata senza troppi
patemi d'animo, ha sventato i soliti furtarelli e gli scippi alle
coppie che passeggiavano per le strade, e con ben quattro ore di
sonno si recò a lavoro con una grande voglia di prendere il
premio
per l'impiegato del mese. Stranamente quella mattina Peter
arrivò in
ufficio mezz'ora prima, difatti due sue colleghe come lo videro
gridarono al miracolo.
>>
Hey tigre che ci
fai qua a quest'ora? << Disse Janet
>>Ciao
tesoro, sono
venuto a respirare il più possibile l'aria dell'ufficio
nella
giornata del mio premio Pulitzer per aver fotografato quel pazzo che
ha distrutto mezzo palazzo e ucciso quindici persone. <<
Disse
Peter tutto orgoglioso di se.
Ma
quando aveva finito di
parlare si era già girato e non aveva visto le sue colleghe
se se la
ridevano sotto i baffi, sicuramente qualcosa stava per girare le
spalle al nostro fotografo di fiducia.
>>
Salve Dex,
pronto a vedere un tuo fotografo prendere il Pulitzer in diretta
mondiale? << Disse Peter sbattendo sulla scrivania del
direttore un paio di foto che raffiguravano un tizio vestito di rosso
che “surfava” su un aliante.
>>
Ahahahahahahaha, Peter povero pivello.......se fossi arrivato
mezz'ora fa ti saresti imbattuto nel mio aggancio della polizia che
mi portava i fotogrammi di una telecamera HD che stava giusto di
fronte al palazzo, e come ha percepito qualcosa di strano la guardia
del palazzo l'ha indirizzata sul punto esatto della voragine e dopo
uno zoom da fenomeno è riuscito a prendere direttamente il
volto, se
così lo possiamo chiamare, di quella cosa.
Se sei debole di stomaco non guardarla << Disse Bennet
che
aveva appena risparmiato circa 500$.
Il
fotogramma era piuttosto nitido perché ormai le telecamere
di
sicurezza sono dotate di un sensore che come diventa buio, passano
alla modalità: visore
notturno.
Quella cosa
raffigurata su quel foglio di carta non poteva essere umana. I suoi
occhi erano grandi e luminosi ma diciamo che erano il dettaglio meno
appariscente del viso, visto che la fronte è quella che
attira più
l'attenzione, due mezze corna spuntano poco prima dell'attaccatura di
una folta chioma dai colori chiari, insomma quella cosa che ieri ha
ucciso quindici persone è un mostro, non che Peter non ne
abbia mai
visti però ad un certo punto della propria vita si vorrebbe
dire
basta a certe cose.
>>
Maledizione
sembra un goblin ma è ancora più brutto e credo
ancora più
puzzolente e c'è da dire che Normie non profumava di acqua
di rose.
<< Penso Peter.
Dopo
essere stato deriso
nuovamente dal suo capo, Peter tornò a casa e non
aspettò la sera
prima di vestire il suo costumino preferito, non quello da Village
People ma quello da Uomo Ragno. Era circa mezzogiorno quando si
buttò
per le strade di New York ciondolandosi sulle sue ragnatele, ma dopo
che aveva imboccato la strada che gli segnalava il suo ricevitore di
segnale delle ragnospie, si una specie di navigatore satellitare,
improvvisamente i suoi lancia-ragnatele si incepparono e il suo
“senso di ragno” cominciò a pizzicare,
fortuna vuole che in quel
momento si trovava vicino a un tetto basso e riuscì a
caderci in
piedi senza farsi troppo male. Ancora stordito da quello che gli era
capitato, Peter si tolse la maschera per riprendere fiato e proprio
in quel momento vide una massa grossa e bianca che si contorceva tra
i palazzi della grande mela.
>>
Ma porc! Mi è
sembrato di vedere la versione passata in candeggina di Venom.
<<
Pete si sdraiò a terra per riprendersi dalla doppia botta, i
suoi
poteri in tilt e la visione di un maiale bianco che scorazza per i
cieli.
Ora
lasciamo un po' Peter
da parte e concentriamoci sul White Venom, che poco fa ha dato
qualche problemino all'Uomo Ragno. Quello che oggi noi conosciamo
come il Venom Bianco in realtà è stato il primo
vero portatore del
simbionte alieno, Eddie Brook, che grazie ai poteri di Mr. Negativo
è
guarito dal cancro che il simbionte gli aveva lasciato dopo che si
era spostato nel corpo del suo nuovo portatore, Mac Gargan. Grazie al
potere di guarigione di Mr. Negativo, Eddie era riuscito a ricrearsi
una nuova vita ma dopo essere rientrato in contatto con il simbionte,
per qualche strano motivo, delle cellule aliene sono state richiamate
dal vecchio portatore e grazie al fatto che il corpo di Eddie
è
stato purificato, lo stesso simbionte ha subito una radicale
trasformazione, la pelle protettiva che si crea attorno al corpo di
colui che ospita le cellule aliene, è diventata bianca. Ora
il Venom
originale ha un nuovo problema da fronteggiare, la sua nemesi per
eccellenza, il White Venom.
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Capitolo 4 *** Redemption ***
Eddie
sorvolò il palazzo
in cui Peter era caduto e dopo senza guardarlo gli disse:
>>
Scusa ragnetto
ma ora ho da fare, il tuo ragno-cancro è meno importante di
quello
di qualcuno che conosco io, quel “paziente” ha la
precedenza! <<
Disse il White-Venom prima di riprendere la strada.
Peter
ancora intontio
dalla botta non rispose ma si distese completamente sul tetto,
scoraggiato, visto che nemmeno il nuovo Venom gli dava importanza.
>>
Grazie New York,
mi fai sentire sempre a mio agio! << Disse Peter con lo
sguardo
fisso al cielo.
Qualche ora prima al
monte dei Thunderbolts
Normie
ha radunato tutta
la squadra dei Thunderbolts, per chi non lo sapesse è un
gruppo di
criminali che stanno espiando le proprie pene sotto il comando dei
Iron Patriot, ebbene si dopo l'invasione skrull gli americani sono
del tutto rimbecilliti e hanno messo al potere un assassino
pluriomicida come Norman Osborn.
>>
Ragazzi
vi ho preparato una cartella top-secret, vi do 10 minuti per
leggerla, memorizzarla e mangiarla, tranquilli è
aromatizzata al
cioccolato. Tra 10 minuti e 30 secondi vi voglio qua! <<
Disse
Norman
Penance,
Moonstone, Song
Bird, l'Uomo Radioattivo, Spadaccino, Bullseye e Venom si diressero
nell'altra stanza e cominciarono a leggere quelle poche pagine del
rapporto stilato dal capo, probabilmente doveva essere una relazione
su dove abita chi gli ha rubato uno dei tanti costumi da goblin. Il
silenzio nella stanza durò solo qualche minuto
perché poi Bullseye
scoppiò a ridere.
>>
Ahahahahahahahahahahah, fai tanto il gradasso ma pure una donna
riesce a rubarti i tuoi trucchi
da sotto il naso, pivello. Ahahahahahahahahahahah. <<
Disse
Bullseye
La
situazione divenne
comica in pochissimo tempo, quasi tutti si misero a ridere, tutti
tranne Moonstone che da capo-gruppo cercava di mantenere un minimo di
contegno anche se sotto sotto se la stava ghignando più di
tutti.
Passarono i 10 minuti e tutti e sette tornarono nell'ufficio del loro
capo.
>>
Ok, spero che
abbiate distrutto le vostre copie. << Disse Norman
>>
Burp! Il capo ha
detto la verità, sapevano di cioccolato! <<
Rispose Venom,
leccandosi le labbra
A
quel punto Norman prese
parola.
>>
Attento Venom,
c'era anche un po' di lassativo in quei fogli. Ma tornando seri, ieri
ho seguito le tracce di calore rilasciate dal mio aliante, e caso
strano sono finite nella casa di uno dei due candidati a sindaco di
New York, William Hollister. << Osborn prese in mano la
sua
penna e la spezzò usando solo 3 dita. >> Ora,
credo che io non
vi debba insegnare niente del vostro mestiere, forse solo a non farvi
prendere visto che vi ho tirato fuori dalla cella con la scusa di
farvi reintegrare nella società con un lavoro socialmente
utile,
l'unica cosa che vi dico è di spaccare il culo a chiunque mi
abbia
rubato i miei aggeggi, che sia il futuro sindaco o che sia stato un
mocciosetto di 10 anni! Non ammetto errori! Ora portate i vostri culi
fuori da questo rifugio e guadagnatevi il vostro stipendio!
<<
Norman piano piano cominciava a innervosirsi, fino a quando con un
pugno incrinò il vetro in diamante della sua scrivania.
I
TB arrivarono sul luogo
in cui abita il ladro grazie all'elivelivolo che Normie ha
“rubato”
allo SHIELD. L'intero quartiere venne diviso in settori, ciascuno dei
quali venne assegnato a un componente della squadra dei Thunderbolts,
il settore più a nord venne assegnato al nero simbionte
alieno,
Venom.
Il
White-Venom stava per
arrivare, era a qualche kilometro di distanza dal suo nemico
naturale, e se ve lo chiedete, Eddie è riuscito a trovare
MacGargan
perché il suo potere è “nato”
da un pezzo del Venom nero. La
distanza che li separa continua a diminuire fino a quando il bianco
fionda addosso al nero che era impegnato a fare
tutt'altro,
guardare una ragazza che stava passeggiando su di un marciapiede poco
distante da li, sembrava piuttosto appetitosa. MacGargan si
ritrovò
ad assaggiare il terriccio di un vaso ma ci volle poco a capire cosa
gli era successo, difatti di li a poco in quel settore sarebbe
scoppiato il finimondo.
>>
Hey capo qui
sono cazzi! MacGargan ha un problema, grosso, cattivo, muscoloso e
probabilmente anche puzzolente, è arrivato Eddie.
<< Fece
rapporto a Norman.
Dopo
qualche istante
ricevette le nuove direttive, irrompere in casa visto che ormai visto
che ormai si sarà già accorta della loro presenza
per il rumore
creato da due maiali di grosse dimensioni che se le danno di santa
ragione. Con un gesto Moonstone diede l'ordine agli altri cinque
componenti dei TB di entrare in casa, ma proprio in quell'istante
qualcosa scappò in piedi su un aliante.
>>
Ma porca
puttana! Capo è appena scappato dalla casa e non siamo nelle
condizioni di inseguirla, visto che l'unico che può stargli
dietro è
impegnato a scazzottarsi con il suo gemello in candeggina!
<<
Disse Moonstone
>>
Gyahahahahahaha!
Non ti preoccupare, l'avevo previsto. Torna pure a casa bellezza,
chiudi la porta con due mandate che le strade stanotte non saranno
sicure! Gyahahahahahahaha << Rispose Norman
Normie
aveva dismesso i
panni di stratega e aveva vestito quelli della sua folle doppia
personalità: il green goblin.
Tornando ai Venom
Lo
scontro proseguiva
senza che nessuno dei due prendesse una posizione di predominio,
visto che comunque hanno gli stessi poteri.
>>
MacGargan non ti
preoccupare dopo oggi potrai vivere tranquillamente, non avrai
più
il tumore nero che ti accompagnerà, lasciami fare vedrai che
non
sentirai niente.<< Disse Eddie
>>
Vedo che quel
trattamento di Mr. Lee ti ha dato al cervello. Credi che io sssssia
un idiota! Non lasssscerò mai il mio caro ssssimbionte,
ormai è una
parte di me, mi diverto cossssì tanto con lui, mi da
parecchie
soddissssfazioni. Non te la lassscerò mai vinta!
<< Rispose
MacGargan
Il
numero dei pugni che
arrivarono sul muso ormai non si contavano più, fossero
stati dei
semplici umani a questo punto erano a terra che rantolavano dal
dolore con qualche osso rotto. MacGargan venne distratto da un
aliante che gli passò sopra la testa e Eddie
approfittò di questa
distrazione per conficcare nel petto del suo nemico quattro spuntoni.
>>
Te l'ho detto,
non ci voleva molto, ora lasciati andare e accetta questo dono che ti
faccio. Tra qualche secondo sarai libero da quel liquame nero che ti
ricopre e puoi stare tranquillo, non tornerà mai
più. <<
Eddie era finalmente riuscito a curare il nuovo
portatore del
simbionte alieno.
MacGargan
crollò a terra
sulle ginocchia, piano piano il simbionte scomparve dal corpo dell'ex
polizziotto, partendo dal viso, fino a lasciare alla luce del sole
tutto il corpo ignudo del suo portatore, era finalmente guarito.
>>
Bene. Il primo
cancro è stato estirpato da questa città, ora mi
posso concentrare
su tutti gli altri bisognosi d'aiuto. << Dicendo
ciò Eddie
spiccò un balzo e scomparve all'orizzonte.
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