Nothing else matters - 100 Clark and Lois.

di KikiWhiteFly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-20 Clois ***
Capitolo 2: *** 21-41 Clois. ***
Capitolo 3: *** 41-61 Clois ***
Capitolo 4: *** 42-82 Clois ***
Capitolo 5: *** 83-100 ***



Capitolo 1
*** 1-20 Clois ***


Nothing else matters ~ 100 Clark and Lois.




Sfida con , a cui dedico tutte le cento frasi.

Clois power! <3







1. Ordine


Ogni volta che guardava la sua scrivania si domandava come potesse essere tutto così meccanizzato alla perfezione: dal barattolino di evidenziatori, a quello dei fogli di carta.

«Sono una persona che pretende ordine nella propria vita, Smallville» si giustificò una volta, quando glielo chiese.

«Hai scelto la persona sbagliata allora, Lois.»


2. Schianto?


«Se credi che quella camicia bianca, quei pantaloni di pelle e quel paio di scarponi neri presi in prestito dal musical di Grease ti rendano un tipo da schianto beh...» indugiò Lois, trovandosi ad ingoiare un boccone amaro. «... Hai fatto bene i tuoi conti.»


3. Eroe


Ogni volta che avrai bisogno di me, ci sarò...”

Disse una volta Clark, con un tono talmente dolce da apparire quasi surreale. Lois però, per quanto affascinata da quelle parole, non si convinse mai della loro reale veridicità: prima di tutto il mondo, la salvezza dell'umanità era nelle sue mani. Quel pensiero ogni tanto la intimoriva, eppure aver sposato un eroe significava anche quello: essere pronta ad accettarlo, senza timori.


4. S. Valentine Day



«Portami un altro pacchetto di cioccolatini a forma di cuore e lo rimpiangerai per il resto della tua vita.»

Aveva detto Lois, catalogando quell'assurda festività con una sola parola: inutile.

«Allora non ti dispiacerà rinunciare al ciondolo allegato all'interno...»

Lois arricciò il naso: non si rifiutava mai un regalo, soprattutto se di valore.


5. Relax


L'ultima cosa che aveva sentito erano le mani di Clark, delicate come una carezza, che si erano insidiate prepotentemente fra i suoi capelli, annodando tra le proprie dita i suoi boccoli: per quella sera i protocolli da risistemare in archivio potevano aspettare.


6. Scuse


Quella del “Ti è andata una cosa nell'occhio” era la scusa più vecchia del mondo, era risaputo. Eppure, lasciò che Clark s'avvicinasse, per sfiorare con beata innocenza la sua ciglia e poi... Ebbe come l'impressione che qualcosa le fosse andato anche sulle labbra.


7. Occhiali


Non aveva mai notato quanto quegli occhiali calzassero alla perfezione sul viso squadrato di Clark... Quella sera avrebbe dovuto continuare il suo articolo e non fissare la montatura dimenticata dal ragazzo sopra la sua scrivania, diamine!


8. Sfogarsi


La feriva, continuamente. Non sapeva che confidandole il suo vecchio amore, stava infierendo. Ma non importava, se questo lo faceva stare meglio.


9. Serietà


«Non esiste nulla di più divertente di un dipendente del Daily Planet vestito da contadino, Smallville»

Lois lo squadrò da capo a piedi, ridendo tra sé e sé.

«Lois, gradirei molto se ti dimostrassi una certa serietà.»

Il ragazzo sospirò e Lois dovette convenire rispondendogli di rimando: «Abituati, mio caro: non lo sono mai.»


10. Silenzio


Si era abituato al suo sproloquiare dopotutto, anche se in molte occasioni ne avrebbe fatto volentieri a meno. Adesso che la vedeva dormire al suo fianco, però, iniziava ad apprezzare anche i suoi silenzi.


11. Chiarimenti


«Chiariamo una cosa, Kent: quando ti ho visto morente e ti ho detto che ti amavo, non intendevo davvero» ciarlò Lois, con il suo solito fare nervoso. «Dicevo sul serio


12. Dipendenza


Avrebbe fatto volentieri a meno di Lois, se non la necessitasse al suo fianco per un periodo di tempo diversamente lungo... Ad esempio, tutta la vita.


13. Aforismi


Non credeva di poter resistere molto a lungo, davanti il suo indiscutibile fascino. Si sarebbe affidata al vecchio Oscar Wilde – quel giorno aveva rispolverato la soffitta, ne era venuto fuori il vecchio libro degli Aforismi del suddetto autore – e al suo proverbiale motto: il modo migliore per resistere ad una tentazione è cedere ad essa.

Era colpa di Wilde, non sua, beninteso.


14. Scuse


«Ti avrei volentieri portato l'articolo Tess, ma ero troppo impegnata a...» cadere come una pera cotta tra le braccia di Clark Kent? «Seguire una pista. Dolce.» Tess Mercer fece una strana espressione. «Intendevo dire... Buona! Molto buona.»


15. Rivincita


Fino ad alcuni anni prima, non avrebbe scommesso nulla circa una plausibile relazione tra lei e Smallville: Clark sembrava eternamente innamorato di Lana Lang... E come dar loro torto? Erano la coppia perfetta, la gente li vedeva già convolare a giuste nozze.

Lois scoprì il sapore della rivincita quando Clark le mise al dito una fede nuziale, sorridendo per lei, esclusivamente per lei.


16. Dubbi


«Mi chiedo perché Cenerentola non sia tornata indietro a riprendere la sua stupidissima scarpetta» si chiedeva Lois, sfogliando il vecchio libro di favole. «Smallville, tu me l'avresti mai raccolta?»

Clark si voltò, rinnegando placidamente con il capo.

«Avresti mai dimenticato una scarpetta di cristallo?»

Lois allora sorrise: «Mi fa piacere che per una volta siamo sulla stessa lunghezza d'onda, Kent.»


17. Respiro


L'aveva sentita spesso respirare accanto a lui, ma sentirla alitare sul suo collo era tutto un altro paio di maniche.


18. Pensieri


Clark rientrò in casa in quel momento, dietro di lui solo lo sbattere controllato della porta principale. Lois cercava di imparare a cucinare, eppure, alzando gli occhi e trasportandoli sulla figura austera di suo marito che le dava le spalle, non poté fare a meno di notare il paio di jeans che lasciava poco e nulla all'immaginazione.

Per fortuna non aveva il potere di leggerle nel pensiero.


19. Minaccia


«Chiariamo una cosa, Smallville: mi chiamo Lois Lane e tutti gli uomini che ritardano agli appuntamenti, sono uomini morti. Chiediti perché non si sono più fatti sentire.»

Sorrise bonariamente Lois, con tono di falsa benevolenza: una minaccia che Clark avrebbe fatto meglio a non ignorare.


20. Eco


Discutevano per un motivo che ormai avevano completamente dimenticato, poi, d'un tratto, le parole si annullarono: a quel punto era l'eco dei baci ad avere la meglio.








Note:



Okay, questa impresa mastodontica è una mia opera... Si vede? XD

Cento frasi Clois – beh, non sono esattamente frasi, più che altri brevi spezzoni di vita ordinaria e coniugale – ne posterò venti ogni volta... Il tutto è nato su faccialibro, discutendo con Kò :3.

Il masochismo è una mia virtù – difetto? XD – miei cari, le Clois si prestano benissimo a certe cose *_*. Anzitutto, il titolo è tratto da una canzone dei Metallica, appunto “Nothing else matters”, canzone che consiglio vivamente di ascoltare sul tubo.

Alcune frasi prendono spunto da episodi già trasmessi su Italia 1 o dalle puntate che stanno andando in onda in America – alcune potrebbero essere spoiler, per chi non segue il telefilm in questo momento – altri sono di mia invenzione. Attualmente sono a novanta frasi Clois, spero di riuscire ad arrivare a cento ben presto... A risentirci per le prossime venti! :)

Oh, quasi dimenticavo: grazie a tutti coloro che hanno letto, recensito, messo nei preferiti/seguite la One shot che ho postato un po' di tempo fa, intitolata “Coffee break – Un attimo per sognare”, thanks, mi ha fatto molto piacere che sia stata così apprezzata :))

A presto, Kiki.

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Capitolo 2
*** 21-41 Clois. ***


Nothing else matters ~ 100 Clark and Lois


21. Trasparenza


«Mi piacerebbe sapere il motivo del tuo ritardo. Stavolta cosa inventerai?»

«Salvavo il mondo?»

Rispose con nochalance.

«Ah-ah-ah» lo ammonì Lois. «Da un Apocalisse?»

Clark stette in silenzio: era davvero così trasparente agli occhi di Lois?


22. Previsione


«Ti ho mai detto che adoro l'abito da sposa di tua madre?»

Clark s'irrigidì: quella convinzione doveva fargli presagire qualcosa di negativo?


23. Baci


I baci di Lois erano sigilli: non li aveva mai contati ma, fino ad allora, non ne aveva dimenticato neppure uno.


24. Scoperte


«Smallville, se evitassi di mettere la chiave sotto lo zerbino io eviterei di venire senza avvisare. Magari non ti troverei in giro per casa nudo... Anche se sono curiosa di vedere se fai il bagno con le paperelle oppure no. Dopo quel discutibile accappatoio con gli orsacchiotti, non mi stupirò più di niente.»


25. Criticare


Ogni tanto alzava gli occhi dal computer e ne scopriva un altro paio che fissavano concentrati lo schermo; Clark adempieva laboriosamente ai propri doveri, era uno di quei boriosi dipendenti modello. Lois lo criticava, ma se guardava il foglio che aveva appena scritto scopriva di aver appena digitato il nome di Clark Kent.


26. Particolari


Se i suoi tacchi, il suo profumo e la sua parlantina svelta non gli avessero trapanato le orecchie tutto il giorno, avrebbe evitato di voltarsi più volte per intimarle tacitamente con lo sguardo di fare meno rumore. Era solo lui a notare quei particolari?


27. Lezione


«Riuscirai a capire una donna, solo quando conoscerai il valore dei suoi carati»

Gli disse Lois, davanti ad una vetrina di gioielli.


28. Vantaggi


Per Lois si prospettava una promettente carriera: una buona dose di sarcasmo e una determinazione folle erano gli ingredienti giusti. Ah, giusto: anche il fatto di essere sposata con un supereroe aveva i suoi vantaggi.


29. Numero


«Mi potrei considerare offesa, Clark: non hai il mio numero in rubrica!» arricciò il naso lei, in tono vagamente inviperito.

«Forse perché lo so a memoria, Lois.»



30. Parto


«Tieni duro, ricordati che ti amo...»

Gli urli e i lamenti di una donna che stava per partorire erano l'ennesima Apocalisse, secondo la visione di Clark Kent, in quel momento. Lois strepitava agonizzante sul letto ospedaliero, Clark dovette ringraziare la sua forza sovrumana, poiché la sua mano cercava di stritolarlo nel vero senso del termine.

«Lo so, razza di coglione! Altrimenti avresti evitato di mettermi incinta!»

In fondo Lois gli aveva riposto “Anche io”, anche se non lo dava a vedere.


31. Impossibile?


Vederla accanto a sé ogni giorno gli sembrava impossibile; eppure, era reale. Lois lo stava chiamando in sogno, non mancando di denigrarlo in ogni modo possibile. Persino in quello stato semi-cosciente non perdeva il caratterino irriverente: era proprio la donna ideale.


32. Ballo


«Smallville, è perfettamente inutile trascinarmi in pista, non so ball--» Clark l'aveva stretta a sé. Adesso il volto del ragazzo era ad una spanna dal suo ed entrambi se ne stavano perfettamente immobili. «Forse, potrei imparare.»


33. Romanticismo


«In fondo sono una romantica...» gli aveva detto, davanti ad un aperitivo. «... Solo che trovo l'avventura e il rischio del pericolo molto più divertenti del vissero felici e contenti. Chi ti assicura che la morte non sia in agguato dietro l'angolo, voglio dire?»


34. Nodo alla cravatta


Adorava sistemargli il nodo alla cravatta, ogni mattina. Aveva sempre desiderato farlo – come una di quelle spensierate spose novelle – in qualche modo riusciva a sentirsi un po' più vicina a lui.


35. Brillanti


I suoi occhi erano due brillanti, minimamente incomparabili al luccichio dei gioielli che ornavano il suo corpo. Non aveva bisogno di quelle quisquilie per fare colpo alla riunione, era già brillante così.


36. Aria


L'aria era salubre quel giorno: forse perché Lois l'aveva preso per mano, imprevedibilmente.


37. Tramonto


Il tramonto era di un rosso vivo, acceso, intenso. Proprio come le labbra di Lois, piene e vogliose, che si dirigevano verso le sue.


38. Convinzione


Tutti erano convinti che Clark Kent salvasse la vita ai più deboli, come un vero eroe. Eppure, per tutta la vita era stato lui a pensare che gli fosse stata salvata la vita: Lois l'aveva fatto ogni giorno, ogni dì per un motivo diverso.


39. Odio e Amore


Odiarla sarebbe stato molto più facile, avrebbe volentieri evitato di soffrire per amarla.


40. Riflesso


«Ti dispiacerebbe voltarti dall'altra parte?»

Doveva cambiarsi l'abito e Clark si era voltato molto garbatamente dalla parte opposta. Peccato che Lois non aveva tenuto in conto il fatto che fosse davanti ad una finestra e che il riflesso del vetro proiettasse perfettamente la sua figura.










Note:


Ringrazio tutti coloro che si sono soffermati a leggere queste frasi, un particolare ringraziamento va ai lettori che hanno commentato il capitolo precedente. Grazie mille per avermi incoraggiata ad andare avanti :3. Oh, dimenticavo: sono arrivata a cento, miei cari.

Impresa ostica ma ce l'ho fatta, cosa non si fa per il Clois :3.

*sparge amore*

Spero vi piaccia anche questo capitolo...

Ci vediamo alle prossime frase dalla 41 alla 60 ^^

Kiki.

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Capitolo 3
*** 41-61 Clois ***


Nothing else matters ~ 100 Clark and Lois

41. Pausa


Avrebbe messo in pausa il mondo intero, se questo fosse valso un suo sorriso in mezzo a tutto quel pianto.


42. Motivi


«Te l'ho già detto Clark: non posso stare con te, sarebbe troppo complicato, non funzionerebbe...»

Lois continuò ad elencare una serie di scuse.

«Pensavo amassi correre il rischio del pericolo, Lois.»

I suoi cinquanta motivi erano niente in confronto a quell'unica e indiscutibile frase, dannazione.


43. Confronto


«Probabilmente non sarò mai l'amore della tua vita, vero Clark?»

«No.» mormorò lui. Duro colpo da incassare, tanto che Lois dovette richiamare tutta la temperanza di cui era capace. «Probabilmente sei l'amore della mia esistenza


44. Lezione numero due


«Ascolta, Clark: gli uomini credono di risolvere tutto con il sesso. Se adoperassero il cervello qualche volta eviterebbero un sacco di guai, sai?»

Non sapeva se prenderla come un'accusa o un consiglio, ma avrebbe fatto bene ad appuntarsi quell'importante perla di saggezza.


45. Riflettere


Non sapeva come rivolgere la sua proposta di matrimonio a Lois: conoscendola, l'avrebbe presa come una sfida, avrebbe avuto da discutere persino sul fatto che fosse stato lui a fargliela – l'avrebbe giudicato maschilista.


46. Rossetto


Clark si tolse la camicia, in tutta calma. Notò che sul colletto vi erano tracce di rossetto, ma non ebbe l'impulso di gettare il panno direttamente in lavatrice: non voleva cancellare le sue tracce.


47. Un classico


Era un classico: tutti avevano capito quello che provavano tranne loro due, i diretti interessati.


48. Momenti


Il patto era uno: niente amore tra colleghi d'ufficio, sarebbe stato troppo complicato gestirlo. Lois se lo stava ripetendo anche adesso, mentre fissava lo scultoreo fondo schiena del ragazzo.


49. Utilità


Adorava la forza sovrumana del suo ragazzo, perlomeno era utile. Poteva comprare quello che voleva, senza lamentarsi in seguito per il dolore alle caviglie e alle braccia, a causa dei troppi pacchettini; per fortuna c'era Clark con lei, addetto al servizio porta borse. Non poteva usare nessuna scusa, né fingere nessun malore... Ecco a cosa serviva un eroe.


50. Baci discutibili


«Baciami un'altra volta e ti farò pentire di essere nato» Lois era stata molto chiara nei suoi confronti. «O, perlomeno, evita questi baci stampo da quarta elementare Smallville, non rendono giustizia al mio fascino.»


51. Colonia


Clark usava una strana colonia, piuttosto pesante, invero. Quando Lois gli aveva chiesto il motivo di quella scelta, lui le aveva risposto semplicemente: «Forse mi aspetto che qualcuno mi dica di smettere di usarla.»


52. Spettacolo


«Non sono un bello spettacolo in questo momento»

Certo, indossava solamente un paio di boxer. Lois l'aveva beccato in perfetto tempismo, era appena uscito dalla doccia.

«Oh, certo che no.»


53. Quesiti


Cos'era quella leggera e ticchettante melodia?

Il suono dei loro passi, il rumore del silenzio o... Il battito dei loro cuori?


54. Incognita


Lois era come un complicato esercizio matematico, risolvibile solamente con le giuste formule, correlate ad una buona dose d'impegno.

Era come un'incognita e lui, ovviamente, aveva trovato l'esatta soluzione.


55. Pensieri


«Se mi fissi ancora Kent, potrei pensare che mi stai stuprando.»

Lo ammonì lei, in tono imperioso. Clark sorrise davanti il proprio schermo, accarezzando l'idea di una tecnica di seduzione infallibile, che sarebbe risultata sicuramente più galante se fosse stata accompagnata da un invito a cena.


56. Cellulare


Il cellulare continuava a vibrare sopra la scrivania, ma Lois quella volta trovò più conveniente lasciar vibrare le loro labbra, accidentalmente scontratesi l'una contro l'altra.


57. Domani


«Non ho mai creduto né ai mai né ai per sempre, Smallville.» disse Lois, piuttosto disgustata da quelle due espressioni. «Con te, però, voglio credere al domani, giorno dopo giorno.»


58. Umorismo


Non aveva conosciuto un così velato sarcasmo, finché non aveva incontrato lei. D'un tratto, anche lui scoprì di possedere il senso dell'umorismo.


59. Difetti e Pregi


In realtà non amava i suoi pregi ma i suoi difetti o, perlomeno, quelli che si potevano reputare tali. Con il tempo i suoi difetti non gli erano parsi così negativi, anzi, la rendevano la persona che era.


60. Inconvenienti


«Smallville, non puoi farlo.» aveva detto lei, quando si era avvicinato un po' troppo rispetto al dovuto a lei. «Non ora che ho mangiato un panino con le cipolle, ti prego.»



61. Ritardi


«Mai suscitare le ire di una donna con le sue cose, Kent.» lo aveva allontanato, piuttosto irata. «Specialmente se in ritardo.»

Clark quasi si strozzò con il caffè; Lois non poteva dargli quelle notizie così, piegando le labbra in un sorriso diabolico.

***

Salve *__*

Scusate l'aggiornamento in ritardo, stavolta a causa dei miei impegni scolastici . Comunque, in verità su queste non c'è granché da dire; alcune potrebbero riferirsi a degli episodi, appena accennati però, la mia immaginazione stavolta ha avuto la meglio XD (Gli episodi ai quali mi riferisco, potrebbero essere le numerose “scenette” in ufficio <3). E ci vogliono delle Clois per tirarmi su di morale questa settimana dopo la [SPOILER] disastrosa puntata andata in onda sabato scorso. Cioè, possibile che mi calano tutte le coppie? T_T. Porto sfortuna, ecco.[/SPOILER]

Mh, ringrazio tutti per aver letto.

Kò, fra poco passerò da te! (XD)... Vi ricordo che questa è una “sfida” con Kokky, proprio qui potete leggere le sue – meravigliose – Clois ♥.

Alle prossime, Kiki-chan.

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Capitolo 4
*** 42-82 Clois ***




Nothing else matters ~ 100 Clark and Lois.









62. Compromessi


«Smallville, ti dirò che ti amo solo quando sarò davanti un alieno, nelle mie piene facoltà mentali.»

Clark d'un tratto scoppiò a ridere, piuttosto fragorosamente: quel dì non avrebbe tardato ad arrivare.


63. Fuoco


«Se ti avvicini ancora Lois, finirai per bruciarti.»

Le disse Clark, cercando di mantenere una debita distanza.

«Non hai capito nulla, Kent.» sibilò, tenendo ferme le due mani sui braccioli della sedia girevole, impedendogli qualunque via di fuga. «Mi sono scottata da parecchio tempo.»


64. Distrazioni


Irriverente, sexy, stupido, affascinante ragazzo che le rubava tutte le prime pagine: se adesso pensava di poterla ingannare con qualche lusinga, si sbagliava di grosso. Preferiva morire piuttosto che cadere tra le sue braccia – pensò, quando le loro labbra si erano già sfiorate e la fotocopiatrice aveva continuato a stampare inutilmente pagine su pagine.


65. Pozioni


«Se ti regalo un cappuccino con doppia panna, cinque zollette di zucchero e una spruzzata di cacao... Posso sperare di ammorbidirti?»

Lois lo guardò in malo modo, poi bevve un modesto sorso di cappuccino: «Le pozioni non hanno mai sortito effetti su di me, Smallville. Dovresti provare con il veleno, forse


66. Titubante


Indiscutibilmente, in tailleur nero era perfetta... Ma con quel completo in pelle, beh, avrebbe sfidato qualsiasi uomo a resistere alla sua bellezza. Lo stesso Clark Kent – l'eroe dalla corazza d'acciaio – dovette controllarsi e ingoiare il boccone della determinazione, per astenersi dal proferire giudizi non propriamente galanti.


67. Metà


D'un tratto le luci in pista si spensero, per trasformarsi in tanti flash; Clark in quel momento la vide con occhi diversi: un attimo solenne, quello che precedeva l'unione di due metà complementari tra loro.


68. Superman


«Sei Superman?»

Lois non credette alle sue orecchie, quando glielo rivelò. Caracollò direttamente sulla poltrona girevole, con espressione piuttosto sbigottita.«Solo una domanda...» Clark si preparò mentalmente, prestandole una certa attenzione. «Chi diavolo è il tuo stilista?»


69. Terra e Cielo


Guerrieri kryptoniani, alieni, un buco al centro della terra e quant'altro... Erano niente, in confronto al suo sorriso, quando faceva ritorno sulla terraferma. Lo aveva appurato, adesso: tutto ciò che amava non l'aveva mai trovato nel cielo. Ma, d'altronde, doveva sapere che sarebbe stata una pista inutile da seguire: non esisteva un'altra Lois Lane, nemmeno nelle infinite galassie.


70. Intensità


Odio e amore avevano eguale intensità: l'aveva scoperto grazie a lei.


71. Galanteria


«Quindi, Kent, dopo quest'ultimo appuntamento non ti dispiacerà se dimenticherò qualcosa a casa tua, accidentalmente

Lois s'accorse solo un millesimo di secondo dopo quanto era stata audace e spropositata, rivolgendogli quelle argute parole.

«Diciamo che potrei avere qualcosa di tuo, ipoteticamente»

E lo amava ancora di più, quando anche lui stava al gioco.


72. Presa in giro


Dopo anni, Lois constatò che si era veramente presa in giro – il suo senso dell'umorismo era arrivato a tanto – perché, in fondo, l'aveva sempre amato, solo che non l'aveva mai ammesso.


73. First lady


«Se il mondo è popolato da eroi e tu sei una sorta di capo supremo di tutti loro, allora posso considerarmi una specie di... First lady?»


74. Regole in amore


«Questo è l'amore, Kent: piangi se ti senti bene e ridi quando stai davvero male.»

Aveva sentenziato lei; una visione piuttosto amara della medaglia, invero.

Clark allora l'aveva avvicinata a sé, con fare sensuale: «Cambiamo le regole?»



75. Paura


«Ho quasi paura di scoprire cosa sia veramente l'amore»

Le loro distanze s'erano annullate, non potevano più tirarsi indietro.

«Anche io»

Confessò Clark, soffiando timorosamente sulle sue labbra.


76. Errore


Errare è umano, ma innamorarsi è diabolico.


77. Definizione


Lois Lane... Chi era? Un potente e intransigente essere umano, un generale, una leader, una collega, un'amica e, alla fine, una fidanzata.

Ecco la storia della sua vita. Tutte quelle definizioni però, non le rendevano assolutamente giustizia; allora, si sentiva di enunciare solo una cosa: Lois Lane era un sogno ad occhi chiusi ed aperti e in entrambi i casi non si sarebbe mai voluto risvegliare.


78. Battaglia


Amarla era come dichiararsi arreso, vinto dall'affascinante mistero dell'amore. Altrettanto era successo a lei, sebbene fosse stata così orgogliosa e narcisista, alla fine aveva dovuto cedere alla straordinaria macchinazione del destino.

Per una volta non c'erano stati né vincitori, né vinti.


79. Trappola

«Dimmi quanto mi odi e ti dirò quanto ti amo

Non poteva crederci: aveva messo a tacere Lois con una sola frase.


80. Cambiamenti?


Clark aveva mutato il suo carattere irascibile che, talvolta, rasentava l'isterico. Eppure, mentre litigavano, tutti quegli apparenti cambiamenti, quei grandi passi in avanti, erano solo mera illusione.


81. Spettro.


«Se morissi, Kent... Cosa potresti fare senza di me?» si domandava tra sé e sé, in tono amletico. «Magari il mio spettro t'inseguirebbe ovunque, per tutta la vita»

Iniziò perfino a mimare e a soffiare con la bocca degli apparenti sibili di paura.

«Magari non ne avrei bisogno, Lois.» l'ammonì lui, ghignando di compiacimento. «Sei già il mio spettro adesso che sono in vita, se fossi morta non credo che subirei grandi cambiamenti.»

Lois lo guardò in modo assassino, incriminandolo con lo sguardo.

«Il tuo senso dell'umorismo sta diventando fastidioso, Smallville!»


82. Cucina



«Sarai pure un genio delle prime pagine Lois.» disse lui, prendendole l'albo di mano. «Ma evidentemente non delle prime ricette.»

D'un tratto, Lois parve doverlo incendiare; eppure, nel suo sguardo vagamente inviperito scorse un velo di tenerezza, dovuto anche al fatto che con quel grumo di farina sul naso non potesse prenderla sul serio.

«D'altronde penso che stasera non baderò al pasto, ma all'impegno.»




~




Salve! Scusate il ritardo, la solita palla al piede chiamata scuola purtroppo esiste -_-.

Comunque, annuncio che il prossimo è l'ultimo capitolo, posterò dalla frase numero 83 fino alla numero 100, preparatevi *^*.

Ringrazio Ramiza per aver commentato, non ti preoccupare cara può sfuggire una fan fiction : ). Devo scusarmi ma non ho ringraziato la mia precedente recensitrice, ovvero sia ChloeQueen, addirittura ottima? O.O

*Arrossisce*

Grazie mille a tutti, anche ai lettori silenzioni : ).


In ultimo, vorrei puntualizzare alcune cose: il “vestito di pelle nera” di Lois si riferisce ad una puntata dell'ottava stagione, mentre la “67. Metà” si riferisce alla puntata del matrimonio tra Chloe e Jimmy, quando Clark e Lois stavano per baciarsi in pista (*^*).

Tutte le altre sono state architettate dal mio malvagio e Cloista cervellino *__*

Alla prossima, ovvero l'ultima!


Baci, Kiki-chan.

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Capitolo 5
*** 83-100 ***



83. Vittorie


Vide la vittoria coi suoi stessi occhi quando scovò la recita di Clark Kent in prima elementare, confezionata in una bella videocassetta.

«Controfigura di Cappuccetto Rosso!»

Oh sì, l'avrebbe ricattato a vita.


84. Mentire


«Non chiedermi di mentire Kent, potresti crederci.»

Lo aveva denigrato Lois ad un centimetro dalle sue labbra, quando lui le aveva chiesto se quello fosse veramente uno sbaglio.


85. Proporzioni


«Kent, io sto a te come il ketchup sta alla maionese: disgustoso

Lois aveva fatto quell'astruso paragone, allegandolo ad una faccia inorridita; Clark invece aveva sorriso in modo sinistro, come sempre con la risposta pronta: «Ma il più delle volte vengono combinati insieme Lois.»



86. La mente di una donna

Tutto quello che diceva una donna era il contrario di ciò che pensava realmente, gli avevano detto una volta. Allora, secondo quel ragionamento, tutte le offese e le battutine sardoniche fino ad allora arrecategli da Lois non erano nient'altro che complimenti.

A quel punto poteva farsi dare del bastardo ogni volta che voleva, avrebbe percepito quella parola solo come un ringraziamento solenne da parte di Lois.


87. Freddezza e calore


Le sue dita erano cubetti di ghiaccio sulla pelle, le sue labbra invece evaporavano calore da tutte le parti, ovunque le si guardassero. Lois era così: un misto di calore e freddezza che solo una mente arguta come la sua poteva capire; avrebbe pensato lui a raffreddare la sua bocca e a riscaldare la sua pelle, in seguito.


88. Coerenza


«Mi rifiuto di essere chiamata Signora Kent, è solo un'altra delle sottomissioni a cui deve soccombere una donna!»

Gli aveva puntato l'indice contro, piuttosto inviperita. Davanti a quella targhetta che improvvisamente aveva cambiato identità Lois si era infervorata ed ora se la stava prendendo con colui al quale era maritata pressappoco da quindici giorni.

«Signorina Lane?»

«Sono la Signora Kent!»

Gridò contro un poveretto, che si scusò immediatamente.

«Adoro la tua coerenza, Lois.»


89. Fisica


«Chimicamente non saremo fatti l'uno per l'altro, ma fisicamente direi che siamo piuttosto compatibili.»

E come poteva non concordare in pieno, Clark Kent?

90. Crimine


L'amore è l'unico omicidio in cui si è complici di uno stesso crimine: parole dure, quasi sembravano una testata di giornale, ma terribilmente veritiere.


91. Poker e cuori


«Dimmi Kent, quanti cuori hai in mano?»

Trascorrevano una tranquilla serata d'estate tra amici, a giocare ad un'amichevole partita di poker. Lois aveva azzardato quella domanda, al fine di cercare una strategia di vittoria.

«Dovresti saperlo bene Lane, solo uno.»

D'un tratto arrossì: perché aveva il potere di renderla così impacciata?

Annuì tacitamente, leggendo negli occhi del ragazzo una velata dichiarazione d'amore.


92. Ali


Non tutti i sogni avevano bisogno di ali per volare: l'aveva scoperto quando era riuscita ad arrivare al cuore di Clark.


93. Vuoto


Quando c'era, l'aria al Daily Planet era fin troppo pesante... Quando non c'era, invece, essa diveniva vuota, ma in senso negativo.

Era un vuoto strano, che forse avvertiva solamente lui: aveva bisogno di essere riempito solamente da lei, lei e nessun altro.


94. Black out


«Lois, c'è il black out, non è il caso di...»

Ma la suddetta aveva prontamente protestato, ritenendo più giusto continuare a baciarlo.

«Spegni anche i tuoi neuroni per una volta, Smallville.»


95. Camicia


«Smallville, per favore, cambiati: sembri l'ottavo nano di Biancaneve!»

Vederlo in camicia a scacchi, jeans e attrezzi sulla spalla la lasciava oltremodo inorridita, ormai era avvezza a vederlo in giacca, camicia e cravatta. «Beh, certo, senza quella camicia è tutta un'altra cosa» disse, quando lui si era denudato del suddetto indumento.


96. Rockettara


Non poteva crederci: aveva scovato una foto di Lois al liceo.

«Lane, eri una vera rockettara.»

«Tu invece scommetto eri il classico ragazzo di campagna, con lo zaino in spalla e l'armadietto sempre pieno di libri.»

Analisi corretta e accurata. «Complimenti, Holmes. Come l'hai capito?»

«Le rockettare vanno matte per tipi del genere.»


97. Dicerie


«Siete una coppia talmente mal assortita che dovreste mettervi insieme!»

Avevano detto i loro amici e loro li avevano presi in parola.


98. Casualità


Sembrava una scena da film: ascensore bloccato, nessuno che correva in loro soccorso, sguardi imbarazzati.

«Finale fin troppo prevedibile» borbottò a mezza voce Lois, prima di caracollare accidentalmente sul corpo d'acciaio di Clark Kent. In seguito aveva sfiorato le sue labbra, in modo del tutto casuale; certo, se poi era successo ciò che in Pretty Woman non si sarebbero minimamente sognati era sempre frutto della casualità, beninteso.


99. Alternativa?


Non era ancora mezzanotte per l'anticonvenzionale Cenerentola, ma doveva ritirarsi prima che fosse troppo tardi – ovvero, prima del classico: Vuoi salire? – oppure, alternativa sicuramente più godibile, avrebbe potuto trascorrere una notte gratificante quanto un articolo in prima pagina ma, a differenza di quest'ultimo, Clark non sarebbe stato lo scoop del momento, bensì quello della sua vita poiché avrebbe capito solo allora quanto lo amasse.


100. Verità



Non poteva sbagliare, l'avrebbe riconosciuto fra mille: le labbra di Clark contro le sue, le sue mani che stringevano i suoi fianchi e il suo respiro accaldato anche in una notte fredda come quella.

«Clark...»

Mormorò, ma lui era troppo lontano per prestarle attenzione.

Lois si sfiorò le labbra, poi in un momento i conti quadrarono: «Te la farò pagare bastardo, per aver osato ingannato Lois Lane.»

Guardò in alto, borbottando inviperita quelle parole. «... Ma ti amo comunque, sotto qualunque aspetto.»

Sì, forse era segno del destino: qualunque forma assumesse, lei poteva amare solamente Clark... nessun altro.




***


Note:


In questo capitolo tutte le frasi sono di mia inventiva, tranne l'ultima che si riferisce all'ultima puntata della nona stagione di Smallville, indi spoiler.




Finish! *___*

Anche se un po' mi dispiace perché dopotutto mi diverto a scrivere queste frasi un po' maliziose XD. Grazie per aver letto, aver messo nelle preferite/seguite e aver recensito.

Kò, adesso aspetto le tue eh XD.

Ringrazio Ramiza per aver commentato e, comunque, c'è il confronto Lois/Lana è la numero 15. Rivincita... Grazie per aver recensito e, sì, mi sono chiesta sempre anche io perché entrambe iniziassero con la lettera L.

Mistero XD.

Alla prossima people, tornerò con le Clois <3

Kiki-chan.


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