Ladri Di Sentimenti di Angel_R (/viewuser.php?uid=56189)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo_Capitolo 1: Una Strana Telefonata. ***
Capitolo 2: *** Un ragazzo misterioso ***
Capitolo 3: *** L'alba ***
Capitolo 4: *** La fuga del ladro ***
Capitolo 5: *** Addio, Albuquerque ***
Capitolo 6: *** Benvenuti in Arizona! ***
Capitolo 7: *** Cantando al Grand Resort ***
Capitolo 8: *** Uscita in città ***
Capitolo 9: *** Shopping! ***
Capitolo 10: *** Cena a sorpresa ***
Capitolo 11: *** Chi è? ***
Capitolo 12: *** Ricercati ***
Capitolo 1 *** Prologo_Capitolo 1: Una Strana Telefonata. ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo:
Prologo_Capitolo 1: Una strana Telefonata
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Prologo.
Com'era
potuto accadere? Ancora non riusciva a capacitarsene, eppure era così.
Se
qualche mese prima qualcuno gli avesse detto che si sarebbe
ritrovato a correre per una città sconosciuta a cercare lei,
avrebbe riso in faccia a quella persona.
Lei...
Certo che la vita è proprio strana.
Conduci
una vita tranquilla, durante la quale l'imprevisto più
rilevante è stato avere la febbre a trentanove il giorno di
Natale, e all'improvviso ti ritrovi immerso fino al collo in qualcosa
più grande di te, che neanche riesci a gestire.
Non
era proprio il momento di pensare a ciò che era stato, anzi,
era tempo di guardare al presente, un presente nel quale lui stava
cercando lei e nel quale, però, proprio non riusciva a trovarla.
Perché
lo aveva fatto? Perché?
Quando
si trattava di lei non c'erano motivazioni, risposte o colpe,
con lei si viveva l'attimo. Con lei si viveva liberi come l'aria, senza
pensieri.
E
dire che fino a pochi mesi prima non la conosceva, la evitava come
facevano tutti gli altri e, ripensandoci, si dava ancora dello stupido.
Capitolo 1: Una strana telefonata.
(4 MESI PRIMA...)
Ecco, ce l'aveva fatta: aveva trovato la casa giusta: una villetta a
due piani la cui facciata era dipinta con un tenue color crema.
Suonò e qualche secondo dopo lei aprì la porta.
Come al solito non mostrava alcuna emozione, l'espressione sul suo viso
era impassibile.
Nessuno dei due disse una parola mentre lui entrava e lei lo faceva
accomodare sul divano del salotto.
"Prima cominciamo, prima finiamo", disse la ragazza posando alcuni
libri e quaderni sul tavolo con un gesto brusco.
"Sì, è meglio".
Si sedettero uno di fronte all'altra e cominciarono
il compito per cui si erano dovuti incontrare quel giorno.
"Sai, è inutile che mi guardi in quel modo, Bolton. Non è
stata colpa mia se sei finito in coppia con me per questo stupido
progetto di scienze. L'avrei fatto benissimo anche da sola", disse lei
dopo l'ennesima occhiata che riceveva da parte del ragazzo.
"Non avevo dubbi, Montez, e, sinceramente, avrei preferito anche io
farlo da solo, o almeno con qualcun altro. Comunque non ti sto
guardando in nessun modo".
"Questo lo dici tu. Sai, una ragazza si accorge di certe cose".
"Allora senti, ragazza, finiamo questo lavoro al più presto, così posso
tornarmene a casa".
"Casa", sbuffò Gabriella beffarda.
Troy fece finta di niente, non aveva di certo voglia di discutere con
lei.
Il telefono squillò in quel preciso istante e la ragazza rispose.
"Pronto?".
"Ciao,
Gabby. E' un piacere sentirti".
La sua espressione mutò all'istante non appena udì quella voce.
"Cosa vuoi? Come hai fatto a trovarmi?".
"Voglio
ciò che mi spetta e se fossi in te non proverei a scappare ancora, io
ti troverò... ovunque tu vada".
La chiamata venne interrotta.
Gabriella cominciò a sudare freddo. Non era possibile, l'avevano
ritrovata!
Rimise al suo posto il cordless che ancora stringeva tra le mani e si
accorse di tremare violentemente.
Ritornò in salotto e si ricordò che Troy era ancora seduto al tavolo
intento a lavorare al progetto.
"Hai intenzione di farmi fare tutto il lavoro per caso? Guarda che se
hai pensato di startene con le mani in mano, ti sei sbagliata di
grosso".
"D-Devi andartene", mormorò Gabriella fissando un punto imprecisato del
pavimento.
"Cosa? Il progetto non è ancora finito, e non voglio
farlo solo io. Ma, ehi, che succede?", chiese infine notando lo
sguardo assente della ragazza.
"Devi andartene", ripeté nuovamente senza neanche guardarlo in faccia.
"Ma...".
"Vattene!".
Troy rimase interdetto qualche secondo ma, notando la sua espressione
decisa e allo stesso tempo sconvolta, raccolse le sue cose e si
avviò verso l'entrata.
"Ah... ci vediamo, sai, per il progetto...".
"Sì".
Una volta fuori di casa, il ragazzo cominciò a domandarsi cosa fosse
successo.
'C'è qualcosa di
strano in lei', pensò.
'Chissà perché quella telefonata l'ha
sconvolta tanto?'.
___________________________________________
Rieccomi qui!! Era un po' di tempo
che non pubblicavo niente.
Per fortuna il mio periodo nero
è finito e sono riuscita a scrivere e pubblicare qualcosa^^
Il primo capitolo è corto, ma credo
proprio che i primi saranno tutti così. Non vorrei risultassero troppo
pesanti. Andando avanti diventeranno di sicuro più lunghi.
Comunque...
Spero che
questa nuova storia vi
piaccia. A me sinceramente non convince particolarmente, ma ho voluto
provare ugualmente a farvela leggere... Mi raccomando, ditemi cosa ne
pensate!!
Se non vi piace la cancello subito...
Ne approfitto per ringraziare le
persone che hanno recensito l'ultimo capitolo della mia storia "Il segreto del sorriso": mileybest, tati zakki, ciokina 14,
Angels4ever, romanticgirl e francesca_22.
Grazie mille a tutte!!^^ Spero di
ritrovarvi anche in questa fiction come mie fans (che parola grossaaa
XD).
E grazie anche a chi mi ha convinta a pubblicare questa storia
nonostante tutti i miei dubbi!! =D
Ciao!!^^
P.S. Chiedo scusa se la grafica della pagina risulta modificata o
strana... ma sto pubblicando da un computer non mio.
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Dal capitolo 2:
Troy aprì la porta e notò un ragazzo vestito di nero appoggiato con la
schiena contro un albero del giardino.
"Ah, adesso capisco, hai visite".
Aηgєℓ_R
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Capitolo 2 *** Un ragazzo misterioso ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Un ragazzo
misterioso
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 2: Un ragazzo misterioso.
Il giorno dopo Gabriella non si presentò a scuola e Troy
pensò fosse a causa di ciò che era accaduto il pomeriggio
precedente. Qualsiasi cosa fosse successo.
Era davvero una ragazza molto strana.
Era arrivata in città da un mese circa, verso la fine dell'anno
scolastico, il che era alquanto strano, e, in quel lasso di tempo, non
aveva mai fatto amicizia con nessuno.
Stava sempre in disparte senza dire una parola, con il viso sempre
celato da un'espressione neutra e indifferente, come se ciò
che le accadeva intorno non le interessasse minimamente.
Sembrava sempre persa nei suoi pensieri e nessuno aveva mai provato ad
avvicinarla o sapeva da dove provenisse. Era spuntata ad Albuquerque
all'improvviso.
Giravano voci secondo le quali aveva viaggiato per tutto il
mondo e non avesse mai vissuto a lungo in una sola città.
Chissà qual era la verità?
Qualche giorno prima, quando l'insegnante di scienze li aveva
accoppiati per eseguire un progetto, Troy si era sentito gli occhi di
tutti puntati addosso.
' Wow, Bolton deve lavorare con quella stramba ', gli sembrava di sentir dire
ai suoi compagni di corso.
Ed era stato così che si era ritrovato in casa Montez per poi esserne
cacciato fuori in malo modo.
Decise di riprovarci, di tornare da Gabriella. In fondo il
progetto era di entrambi e non gli interessavano gli sbalzi d'umore
che quel fantasma della sua compagna aveva mostrato, e, per di
più, essendo l'ultimo compito dell'anno, valeva il 20% del
giudizio finale!
Ed eccolo lì, davanti alla villetta color crema mentre bussava alla
porta. Di nuovo.
Qualche minuto dopo essa si aprì mostrando la figura esile di Gabriella.
"Cosa ci fai qui?", chiese lei con voce monocorde.
"Dobbiamo finire il compito".
"Non posso", disse chiudendo la porta.
Troy fu più veloce di lei e riuscì a frenare il gesto
della ragazza entrando in casa senza troppo sforzo. "Eh, no. Non ho
intenzione di prendere un brutto voto per i tuoi capricci".
"Senti, Bolton, ho problemi più importanti, quindi se mi fai il favore
di andartene...".
"Scordatelo. Ma, ehi, stai pensando di fare un viaggio?", chiese
notando la grossa valigia appoggiata contro il mobiletto dell'ingresso.
"Non sono affari tuoi".
Calò il silenzio. Troy continuava a fissare la ragazza incuriosito,
mentre lei si mordeva il labbro inferiore nervosa.
"Hai ragione, ma i miei voti sono affari miei, quindi mettiamoci al
lavoro. Come hai detto tu ieri 'prima cominciamo, prima finiamo'".
"D'accordo", rispose Gabriella facendolo accomodare in salotto.
Per il resto del pomeriggio i due lavorarono silenziosamente, ognuno
perso nei propri pensieri.
Troy cercava di capire cosa stesse succedendo: la valigia all'ingresso
e lo strano comportamento della ragazza lo insospettivano.
Gabriella, invece, non vedeva l'ora che quel compito fosse terminato
per potersi sbarazzare di quel ragazzo così invadente e
strafottente.
Non aveva mai sopportato quel tipo di persone, soprattutto uno come
Bolton: il tipico ragazzino ricco che ha avuto tutto dalla vita ma
che non si sazia mai della brama di possedere. Tutti gli stavano
attorno unicamente per il denaro e
pensava che tutto gli fosse dovuto.
Ogni cosa che voleva la otteneva sborsando soldi e questo non era di
certo il tipo di persona con la quale avrebbe voluto avere qualsiasi
tipo di conoscenza.
Viveva in una villa dotata di ogni comfort, con tanto di maggiordomo e
camerieri. Era per quel motivo che, una volta che erano stati
accoppiati, aveva deciso di invitarlo a casa sua, non si sentiva a suo
agio nell'insulso mondo dei ricconi.
Finito! Quello stupidissimo progetto era finalmente finito.
Gabriella tirò un sospiro di sollievo: poteva liberarsi di Bolton una
volta per tutte.
"Bene, fatto. Venerdì lo consegniamo, così, fino all'anno prossimo, la
scuola rimarrà solo un ricordo".
"Fantastico", balbettò Gabriella. "Adesso che è terminato, puoi anche
andartene".
"Che gentilezza. Hai per caso fretta? Devi partire?".
"Non sono affari tuoi".
"Okay, okay, vado. Ci si vede, ciao".
Troy aprì la porta e notò un ragazzo vestito di nero appoggiato con la
schiena contro un albero del giardino.
"Ah, adesso capisco, hai visite".
"Cosa?", chiese Gabriella affiancandolo.
"Quel tipo, sembra che ti stia aspettando", rispose indicando lo
sconosciuto.
Con un gesto fulmineo la ragazza richiuse la porta chiudendola col
chiavistello e poggiò la schiena contro di essa.
"Cazzo", esclamò.
"Chi è quel tizio?".
"Nessuno".
"Sì, e tu hai una reazione del genere con tutti i nessuno che passano
qui davanti?".
"Sono molto prudente, Senti, esci dal retro".
"Ho l'auto qua davanti".
"Allora fai come ti pare. Ciao", disse allontanandosi dalla porta e
andando verso il salotto.
Troy la guardò scomparire all'interno della stanza e inarcò un
sopracciglio.
'Più tempo passo con lei, più diventa strana'.
Uscendo passò
accanto al ragazzo ancora appoggiato al tronco dell'albero, il
quale, una volta che Troy si fu allontanato a bordo della sua auto, si
avvicinò e bussò alla porta di casa Montez.
Gabriella aprì qualche secondo dopo con un grosso sorriso stampato in
faccia. "Entra".
"Allora? Ci sei riuscita?".
"Certo, è bastato solo farlo distrarre qualche secondo e... beh,
il gioco è fatto", disse mostrando al suo interlocutore un mazzo
di chiavi con una grossa 'T ' al centro.
"Sei un genio, la tua idea di rubare le chiavi di casa di quel figlio
di papà è stata proprio fantastica. Potremmo
impossessarci di una bella cifra, e senza neanche dover fare la fatica
di scassinare serrature".
"Sì, ma tu hai fatto la tua parte?".
"Puoi scommetterci. Il codice del sistema di allarme è qui",
disse indicandosi una tempia. "Ho sorvegliato quella casa per due
giorni, da quando mi hai detto di aver sotto tiro il figlio dei
proprietari".
"Perfetto! E dopo il colpo potremmo andarcene da questa cittadina
noiosa".
"Esatto", rispose infine il ragazzo avvicinandosi a Gabriella e
baciandola con passione.
Sì, sarebbe stato tutto... perfetto...
_________________________________________
Ecco a voi il
secondo capitolo di questa nuova fiction.
Questo è un po' più lungo rispetto al primo e introduce
ulteriormente la storia permettendo di arrivare ai capitoli decisivi
veri e propri.
Ho aspettato a postare questo secondo capitolo affinchè tutti
tornaste dalle vostre vacation =D e intanto mi sono concessa del tempo
per scrivere altri capitoli...
Sentiamo.... dove siete stati di bello?? (della serie mi faccio i fatti
miei XD).
Io sono stata 3-4 giorni in riviera... un mare schifoso,
ma divertimento assolutooo visto che ero con le mie best... eheh!!
Comunque... ritornando alla storia...
Ripeto, a me non convince molto, ma devo dire che, in seguito alle
vostre
recensioni, ho acquistato un po' di fiducia in più nei suoi
confronti, quindi, dopo che avete letto questo capitolo, scrivete
qualche riga per dirmi se vi piace, se vi fa schifo, se vi sta
indifferente... tutto insomma =P
Detto questo...
Grazie
a
:
ciokina14
: embè, il ringraziamento ci stava!! Se non mi avessi convinta a farlo,
non l'avrei mai
pubblicata...
Eh, i dubbi io li ho sempreee... Sono mooolto insicura, e
fino a che gli altri non mi dicono che quello che faccio è
giusto, non riesco a vedere "la luce in fondo al tunnel"... U_U
Grassie mille per i complimenti!! Davvero!! Beh, non so se la storia
è originale, so solo che mi ci sono messa (e mi ci sto
mettendo) d'impegno nello scriverla, quindi spero che mi dia
soddisfazioni XD
Grazie mille per l'augurio... mi sono divertita tantissimo nei pochi
giorni di vacanza che ho avuto =D. Baciooo!!^^
Angels4ever
: era tanto che non venivo qui a rompere con qualcosa scritto da
me...
eheh!! E poi questa storia mi balzava in testa da molto tempo, e ho
provato a metterla per iscritto :P
Eh... per capire chi è l'autore della telefonata ci vorrà un po', ma ci
arriverò... Ciaooo!!^^
Aya_Black
: mi fa piacere che il primo capitolo ti abbia incuriosita, e spero che
anche il resto della storia faccia altrettanto!! Per quanto riguarda il
misterioso interlocutore... bé, ci vorrà ancora un bel
po' prima di saperlo... altrimenti che mistero è?? XD
Spero di vedere altre tue recensioni in questa fiction... Ciaooo!!^^
miry_lovezac
: grazie mille anche a te per aver lasciato una recensione... Se vuoi
sapere cosa
succederà in futuro continua a seguirmiii, ci conto ;D
Ringrazio anche chi ha messo la storia fra i preferiti... se scriveste
qualcosina per recensire mi farebbe davvero molto piacere, almeno
potrei capire come mai vi piace tanto da metterla in una categoria
così importante ^^
Alla prossima!!^^
P.S. La grafica del capitolo potrebbe risultare un po' distorta,
problema dovuto al fatto che, come al solito, ho dovuto pubblicare su
un computer non mio, dato che quest'ultimo è definitivamente morto e lo
riavrò solo a fine settimana T_T
_______________________________________
Dal capitolo 3 :
"Già", mormorò Gabriella pensierosa con lo sguardo perso
nel buio al di fuori del parabrezza. "Mi hanno trovata", disse poi di
punto
in bianco continuando a fissare il vuoto.
Aηgєℓ_R
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Capitolo 3 *** L'alba ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: L'alba
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 4: L'alba.
"Quindi mi state dicendo che nessuno di voi ha fatto una telefonata
anonima alla centrale per avvisare del furto?".
Era la terza volta che il capo
della polizia ripeteva la stessa domanda
alla famiglia Bolton e ai loro domestici.
"No, signore. Chi può essere
stato?", chiese il padrone di casa.
"Ancora non lo sappiamo. Le
chiamate che riceviamo vengono tutte
registrate, quindi stiamo cercando di individuare il luogo da cui
è provenuta. Comunque, chiunque sia stato, aveva ragione. A
quanto pare è stata svaligiata la cassaforte. Ciò che
più è strano, però, è che non ci sono segni
di effrazione o di scasso, il che ci fa pensare che il ladro era
riuscito ad
impossessarsi delle chiavi o che si trovava già all'interno
dell'abitazione".
"Come? Nessuna delle persone che
vive qui potrebbe fare
una cosa del genere", balbettò la signora Bolton ancora
sconvolta dall'accaduto.
"Non si preoccupi signora, ce ne
accerteremo sicuramente".
Nello stesso momento, dopo aver
risposto alle varie domande che gli
agenti gli ponevano, Troy era finalmente riuscito a trovare una
scappatoia e a rintanarsi in camera sua, lontano da tutta quella gente.
Certo, la storia del furto aveva
agitato anche lui, e non poco, ma
odiava vedere tanti sconosciuti in giro per casa intenti a rilevare
impronte e a controllare negli angoli più remoti in cerca di
prove.
Dopo aver chiuso la porta a
chiave, si buttò a peso morto sul letto e
sbuffò sonoramente.
C'era da aspettarsi che prima o
poi qualcuno svaligiasse 'Villa
Bolton', con tutto quello che i suoi tenevano lì dentro...
Un rumore. Qualcosa si era mosso
all'interno della cabina armadio.
Con un gesto rapido afferrò la
mazza da baseball appesa al muro di
fianco alla finestra e si avvicinò cauto.
Spalancò la porta della stanza
del guardaroba e... bé,
vide qualcosa, o meglio, qualcuno, che non si sarebbe mai aspettato di
vedere.
"Che cosa ci fai tu qui?".
"Ah... gioco a nascondino con la
polizia", disse Gabriella
ruotando gli occhi.
"Cosa? Ma, ehi, tu centri
qualcosa con quello che è successo stasera?".
"No... sì... forse".
"Vieni fuori da li", disse
facendosi da parte per permetterle di uscire.
"Senti, mi dispiace per quello
che è successo, ma è tutto
finito, la polizia è arrivata e ha preso il ladro, no?".
"No, non l'hanno preso".
"Cosa?", chiese Gabriella
sbiancando visibilmente. Si sedette sul bordo
del letto cercando di riprendersi. Non era possibile.
"E' riuscito a scappare. Ma tu
cosa sai di questa storia?".
Gabriella non rispose. Nella sua
mente si affollavano talmente tanti
pensieri che neanche lo ascoltava.
Il ragazzo si sedette accanto a
lei e la squadrò da capo a piedi per
cercare di capire cosa stesse succedendo.
"Dovrei andarmene", disse
Gabriella all'improvviso alzandosi in piedi.
"Ma non credo di riuscire a raggiungere la porta d'ingresso senza
essere vista dai poliziotti e dai tuoi genitori, e la finestra è
troppo in alto per saltare di sotto".
"Hai ragione. Che si fa?".
"Rimango qui".
"Cosa? Non puoi".
"Perché? C'è qualche altra
ragazza nascosta da qualche parte?".
"No! Ma se entrasse qualcuno e ti
vedesse...".
"La porta è chiusa, no?".
"Sì... Okay, resta qui, ormai è
quasi l'alba".
Gabriella si sedette nuovamente
sul letto incrociando le gambe.
"Allora, dato che dobbiamo stare
qui per un po'... che ne dici di
spiegarmi cosa ci facevi dentro al mio armadio?".
"Ti impicci troppo dei fatti
degli altri, per i miei gusti, sai?".
"Sì, forse, ma tu non mi hai
ancora risposto".
"Okay. Ti ho rubato le chiavi di
casa l'ultima volta che sei venuto da
me per il progetto e le ho date al ladro che stasera è entrato qui.
Il colpo stava andando bene, fino a che qualcuno non ha chiamato la
polizia, e, quando ho sentito le sirene avvicinarsi, mi sono infilata
nella prima stanza che ho trovato che, guarda a caso, era la tua. Ah,
hai
il sonno molto pesante, lo sai?".
"Cosa?! E lo dici così, come se
niente fosse?".
"Come dovrei dirtelo? Smettila di
fare così. Se vuoi consegnarmi
alla polizia, fa pure, non opporrò resistenza".
Troy era senza parole. Non poteva
credere a ciò che aveva appena
sentito.
"No, non lo farò", balbettò.
"Tutto avrei creduto di te,
tranne questo... Aspetta! Sei stata tu a chiamare la polizia?".
"Forse", rispose Gabriella con
una scrollata di spalle.
"Perché? Insomma, è il tuo
complice. Non c'è una specie di codice
d'onore fra... voi?".
"Fra noi? Senti, se l'ho fatto
c'è un motivo, quindi non farmi discorsi
sulla morale".
"E quale sarebbe questo motivo?".
"Mi sta antipatico", rispose
semplicemente lei.
"Ah, okay. Ricordami di non farti
mai arrabbiare".
Gabriella si lasciò cadere stesa
sul letto. "Perché non
mi consegni agli agenti? Insomma, ti ho rubato le chiavi di casa e ho
portato un ladro qui dentro, il quale si è impossessato di tutto
ciò che era contenuto nella cassaforte. Chiunque mi
denuncerebbe".
"Bé, veramente non lo so. Forse è
perché sei solo
una ragazza e non mi va di far finire dietro alle sbarre una... come
te".
"Wow! Stai cercando di adularmi,
per caso?".
"Shh", disse Troy tendendo le
orecchie. "Sento dei passi".
Pochi secondi dopo, infatti,
qualcuno bussò alla porta.
"Troy, sei qui?", chiese la
signora Bolton dall'altra parte dell'uscio.
"Sì, hai bisogno?".
"No, volevo solo sapere se stavi
bene".
"Oh, sì, tutto okay".
Sia Troy che Gabriella
ricominciarono a respirare solo quando sentirono
i passi della donna allontanarsi.
"C'è mancato poco".
"Già".
"Quando credi che se ne andranno
gli sbirri?", chiese Gabriella
pensierosa.
"Non ne ho idea. Spero solo lo
facciano il più presto possibile,
non sopporto questa situazione. In fondo hanno solo rubato delle cose,
non si è fatto male nessuno".
"Non ti dispiace per quello che è
successo? Insomma, due
estranei sono entrati in casa tua e hanno messo le mani tra le tue
cose. A me darebbe fastidio, davvero".
"Non sono cose mie, ma dei miei",
rispose Troy con noncuranza.
"Tu sei un tipo strano".
"Mai più di te".
"Ho chiamato la polizia per
sbarazzarmi di quel tipo. Era da un po' che
cercavo un modo per farlo, e casa tua è stata l'occasione
perfetta".
"Mi fa piacere".
"Non vuoi sapere perché l'ho
denunciato?".
"Vuoi dirmelo?".
"No".
"Allora no".
"Ripeto: sei strano", disse
Gabriella sorridendo. Era la prima volta
che lo faceva da quando Troy la conosceva. "Guarda, l'alba",
esclamò la ragazza raggiungendo la finestra.
Una volta che si fu avvicinato a
lei, Troy notò che negli occhi della
ragazza brillava una luce strana, quasi sognante.
"Non avevi mai visto prima il
sorgere dell'alba?".
"Sì, ma era da tanto che non lo
facevo". Nel pronunciare quella
frase la sua espressione rapita si tramutò in una triste e
desolata.
'Che
tipo sei, Gabriella Montez?
', si chiese Troy volgendo lo sguardo al cielo che, piano piano, si
tingeva di sfumature rosa, arancioni, gialle e azzurre.
___________________________________________
Non
sono proprio riuscita ad aggiornare più velocemente. Ho avuto
tantissimi problemi con il computer, che mi ha abbandonata un paio di
volte e che mi ha fatto perdere tutti i file che erano al suo interno
T_T, ma che, per fortuna, è riuscito a riprendersi proprio
ieri.
Allora... Da
questo capitolo comincia la vera e propria storia, non che
avventura, dei due protagonisti.
Dal prossimo, infatti, la fiction entrerà nel vivo. Spero
davvero di riuscire ad aggiornare più velocemente la prossima
volta, e che vi
piaccia, fatemelo sapere!!^^
Grazie
a :
Angels4ever
: bè, diciamo che Aaron non è proprio quel che si dice
"brava persona", quindi da lui ci si può aspettare qualsiasi
cosa... mai dire mai.
Spero che ti piaccia anche questo capitolo, anche se non ho aggiornato
molto velocemente... al prossimo, ciao!!^^
nes95 :
grazie mille per i complimenti^^ davvero, mi fanno mooolto piacere.
Già Gabriella ha chiamato la polizia, ma c'è di sicuro un motivo più
che valido... =P
Anche a me piace molto lo stile di Vanessa, è molto cool =D
A dire il vero io preferisco caratteri più forti e
determinati rispetto a quelli che assegnano ai personaggi nel film,
quindi anche in questa fiction ho cercato di cambiarli a modo mio, come
nella scorsa storia XD
Ci sentiamo alla prossima!! Kiss^^
ciokina14 : spero davvero
che diventi più intrigante andando avanti, è quello che davvero vorrei
=P
Allora... ancora per quanto riguarda la storia d'amore... ancora non so
bene cosa accadrà. Credo che ci penserò mentre scrivo. Ci
sentiamo!!^^
Spero
davvero che con questo capitolo arrivino più recensioni, quindi,
lasciate un commentino, altrimenti non so se andare avanti oppure no...
mi raccomando^^
____________________________________________
Dal capitolo 5 :
"Ti servono queste, vero?", le disse tirando fuori dalla tasca il mazzo.
La ragazza sobbalzò leggermente ma diede ugualmente gas ingranando la
retromarcia.
Aηgєℓ_R
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Capitolo 4 *** La fuga del ladro ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: La fuga
del ladro
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 3: La
fuga del ladro.
Era notte fonda e Gabriella e Aaron, il suo 'complice', erano appostati
davanti all'enorme villa che si ergeva nel quartiere più ricco
della città.
"Certo che questi Bolton si trattano proprio bene, eh?",
commentò il ragazzo spegnendo l'ennesima sigaretta nel
posacenere dell'auto nella quale erano seduti già da qualche
minuto.
"Già", mormorò Gabriella pensierosa con lo sguardo perso
nel buio al di fuori del parabrezza. "Mi hanno trovata", disse poi di
punto
in bianco continuando a fissare il vuoto.
Il ragazzo sorrise. "Non preoccuparti, piccola. Dopo questo colpo ce ne
andremo davvero da questo posto, e ne troveremo uno più sicuro,
dove non potranno trovarti. Ti fidi di me, vero?".
"Certo", rispose Gabriella senza alcun colore nella voce.
Aaron controllò per l'ennesima volta l'orario e, dopo aver
constatato che ormai nella villa si erano addormentati tutti,
aprì lo sportello dell'auto e si incamminò verso l'enorme
cancello.
"Bene, che il gioco abbia inizio, allora", bisbigliò sfregandosi le
mani una volta che Gabriella lo affiancò.
Entrare all'interno della casa non fu affatto difficile. Aaron era un
genio nell'eludere i sistemi di sorveglianza e di allarme e, inoltre,
possedere quel mazzo di chiavi era un aiuto piuttosto sostanzioso.
"Tu stai qui, piccola. Il segnale lo conosci, vero?".
"Sì".
Gabriella rimase sola nell'ampio ingresso della villa, facendo 'da
palo' al ragazzo.
Dopo qualche minuto estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans e
compose un numero...
Nel frattempo
Aaron stava eseguendo il suo 'onesto' lavoro di
ladro professionista svaligiando la cassaforte di casa Bolton.
Dopo aver finito di ripulire il suo contenuto, fece ritorno
nell'ingresso per salire le scale che portavano al piano superiore,
dove, nella stanza dei padroni di casa, si trovavano i gioielli
custoditi gelosamente nel portagioie della signora.
Quello era sempre un colpo sicuro: le donne erano da sempre vanitose e
fiere di mostrare la loro ricchezza alle altre signore, finte e
ingioiellate come loro.
Tornato nell'atrio, si accorse che Gabriella non aveva seguito i suoi
ordini e non era rimasta di guardia.
'Giuro che
se quella ragazzina mi rovina il colpo, gliela faccio pagare cara', pensò salendo le scale
silenziosamente.
Arrivato a metà tragitto udì un suono inconfondibile, l'incubo di
qualsiasi malvivente: le sirene della polizia.
Il ragazzo cercò di non farsi prendere dal panico e, con qualche balzo,
raggiunse il pianerottolo.
Si guardò attorno per cercare una via di fuga o un buon
nascondiglio e, infine, optò per l'enorme soffitta posta
proprio sotto il tetto che aveva notato studiando a fondo la piantina
della villa.
Da lì avrebbe potuto calarsi fino al
giardino posteriore e fare in modo di sgattaiolare lungo l'estesa fila
di cespugli che attorniava l'intero podere fino ad arrivare proprio
davanti al cancello dal quale era entrato inizialmente.
Eseguì il suo piano e si ritrovò nel sottotetto, dal quale poteva
controllare ciò che accadeva all'esterno.
Le auto della polizia erano arrivate velocemente svegliando gli
abitanti della villa che, impauriti, erano usciti indossando pigiama e
vestaglia, mentre gli agenti entravano impugnando le
loro pistole.
Aaron aprì lentamente la finestra, grande abbastanza da farlo
passare, e si calò sul cornicione che correva lungo tutto il
perimetro dell'edificio.
Riuscì ad arrivare fino all'angolo e, senza avere altra scelta, si
lasciò cadere alla cieca sul prato.
L'impatto fu tutt'altro che piacevole, e il ragazzo fece fatica a
rimettersi in piedi.
Barcollando e stando bene attento affinché nessuno lo
notasse, raggiunse i cespugli più vicini riuscendo poi
ad avvicinarsi al cancello d'entrata.
Con grande agilità passò attraverso lo stretto passaggio formatosi tra
il cancello e gli arbusti.
Non ci credeva: ce l'aveva fatta!
'Aaron: 1,
Sbirri: 0'', pensò
allontanandosi dal luogo del misfatto mentre un largo sorriso di
soddisfazione si stampava sul suo viso.
______________________________________________
E'
vero, questo capitolo è
mooolto corto, più degli altri, ma non sono proprio riuscita a
farlo più lungo di
così, è solo transitorio, per introdurre meglio il
capitolo 4 (che ho già scritto, quindi credo che riuscirò ad aggiornare
più velocemente la prossima volta).
Prometto che il prossimo sarà più "pieno"
XD Quindi lasciatemi un commentino lo stesso. Lo farete, veroooo?
(quest'ultimo pezzetto è da leggere con un certo tono di
minaccia U_U).
Non ho mai descritto scene di fughe dalla polizia o cose del genere
prima d'ora, quindi il contenuto di questo capitolo può
risultare banale e poco costruito... Ho provato a fare del mio
meglio. Spero di aver fatto qualcosa di decente =P
Grazie
a :
zanessa4ever : eh, l'effetto sorpresa è proprio a
quello a cui puntavo, in
fondo, una storia non "prende" molto se non sono presenti colpi di
scena XD
Mi fa piacere che ti piaccia questa fiction... continua a seguirla e a
recensire ;D Ciaooo!!^^
tati zakki
: beh, spero di aver aggiornato abbastanza in fretta (forse no XD)...
continua a
leggere e a dirmi come trovi questa fiction, mi raccomando =D Ciaooo!!^^
Angels4ever : grazie mille per i complimenti =D Mmm...
giallo mischiato a rosa... Credo proprio fosse questo il tono che
volevo dare a questa storia XD Il tema mi incuriosiva molto, e volevo
vedere se ero in grado o meno di scrivere qualcosa del genere. Spero di
riuscire nel mio tentativo...
Riguardo alla storia che potrebbe nascere tra i due... ho ancora le
idee abbastanza confuse... deciderò mentre scrivo... Ciaoo^^
ciokina14
: insomma, taaanti altri proprio no, anche perchè, come
già sai, sono ancora bloccata nell'oblio =S spero che la nebbia
che avvolge il mio cervello si diradi in fretta (forse sta succedendo,
ma mai parlare a voce troppo alta =P)... Anche
perchè la costanza dell'aggiornamento dipende proprio da
questo... Kiss^^
nes95: beh, non posso fare altro che ringraziarti
per aver seguito la mia
scorsa fiction e per i complimenti!! Sono contenta che ti sia piaciuta,
e lo sono anche che
ti piaccia questa...davvero^^ Soprattutto per il fatto che non
frequenti molto questa sezione. A dire il vero sono andata a leggere il tuo profilo e ho cominciato a leggere la tua storia della sezione "originali", spero non ti dispiaccia... è molto carina e aspetto il seguito =P Un bacione anche a te e continua a
seguirmi... Salutiii^^
______________________________________________
Dal capitolo 4 :
"Hai ragione. Che si fa?".
"Rimango qui".
"Cosa? Non puoi".
Aηgєℓ_R
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Capitolo 5 *** Addio, Albuquerque ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Addio, Albuquerque
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 5: Addio, Albuquerque.
"Aspetta qui, vado a vedere se la via è libera".
Troy scese le scale che collegavano il piano superiore a quello
inferiore per accertarsi che gli agenti di polizia se ne fossero
effettivamente andati, mentre Gabriella lo aspettava nella sua stanza.
Durante l'ispezione, continuava
a pensare al casino nel quale si era cacciato. Perché non consegnava
quella
ragazza alla polizia e la faceva finita?
Non lo sapeva neanche lui.
Dopo aver perlustrato l'ingresso e il salone, era sicuro che le uniche
persone presenti fossero i suoi genitori che confabulavano seduti al
bancone della cucina.
"Tutto tranquillo", annunciò rientrando nella camera da letto.
Si guardò attorno, ma non trovò nessuno. Gabriella era scomparsa.
Non era possibile... Di tutta fretta indossò jeans e maglietta
abbandonando la
tuta che utilizzava per dormire e scese le scale arrivando fino in
giardino.
Si fermò solo quando, arrivando davanti al garage, ne
trovò la porta scorrevole alzata e sentì il rumore del
motore di un'auto.
Entrò di corsa trovando Gabriella seduta sul sedile del
conducente della sua auto nuova, intenta a farla mettere in moto senza
utilizzare le chiavi.
"Ti servono queste, vero?", le disse tirando fuori dalla tasca il mazzo.
La ragazza sobbalzò leggermente ma diede lo stesso gas ingranando la
retromarcia.
"Ehi, fermati!", urlò Troy rincorrendo l'auto e afferrando la
maniglia della portiera. La aprì e s'infilò dentro con
un gesto rapido sedendosi sul sedile del passeggero.
"Scendi da qui", gli intimò Gabriella.
"Neanche per sogno. Questa è la mia auto e tu... la stai rubando!".
"Sì, con te a bordo", continuò la ragazza dando di nuovo
gas e uscendo dal garage. In pochi secondi si trovarono davanti
all'enorme cancello che Troy prontamente aprì utilizzando il
piccolo telecomando che teneva nel cruscotto.
"Pensavi di abbatterlo?".
L'auto procedeva velocemente attraverso le strade semideserte e dai finestrini entrava un venticello piacevole.
"Non sapevo possedeste un autosalone".
"Cosa?".
"Il garage di casa tua, è
enorme. Quante macchine ci sono là dentro? Dieci? Quindici?".
"Non lo so. Comunque, dove
cavolo stiamo andando?".
" 'Stiamo'? Sto, semmai. Appena
siamo fuori città, scendi e torni indietro in autobus".
"Sei impazzita?! Io non ti
lascio con la mia auto".
"Domani te ne troverai un'altra
fiammante allo stesso posto di questa".
"Sei un'egoista e una ladra. Ma
ti rendi conto di quello che fai o che dici?".
Gabriella per tutta risposta
spinse ancora più a fondo
l'acceleratore, diretta a ovest, dove poteva raggiungere il confine
entro un paio d'ore ed entrare in Arizona. Prima, però, doveva
sbarazzarsi dell'impiccione.
Guidò a una velocità pazzesca
fino a che non fu arrivata
fuori città e, dopo aver accostato sul ciglio della strada, fece
segno a Troy di scendere.
"Assolutamente no! Ho già detto
che non ti lascio andare da nessuna parte da sola con la mia auto".
"Ma è possibile che voi ricconi
siate tanto attaccati a cose così materiali?".
"Perché, voi ladri rubate per
tenere alta la morale, vero?".
La mora non rispose. Il
ficcanaso non mollava e di sicuro non sarebbe riuscita a sbatterlo
fuori dall'auto con la forza.
Rimise in moto e in pochi
secondi si ritrovarono a viaggiare nuovamente
ad alta velocità verso il confine occidentale del New Mexico.
___________________________________________
Hey!!
Salve a tutti, dopo tanto tempo mi sono decisa a mettermi d'impegno
davanti al pc e di pubblicare la quinta parte di questa fiction XD
Ok,
anche questo capitolo non è molto lungo, ma preferisco scrivere
poco per volta, per non appesantire troppo la lettura... ma se li
volete più lunghi, basta che me lo diciate e io mi ci
metterò d'impegno per accontentarvi XD
Il capitolo 6 è già pronto... preannuncio che sarà
il più lungo tra quelli già pubblicati e che emergeranno
alcuni aspetti dei caratteri dei due protagonisti che fino ad ora erano
rimasti nascosti, quindi, se volete saperne di più, non
perdetevi il prossimo capitolooo.
Grazie
a :
Angels4ever : hey!! Grazie per i complimenti^^
Piano, piano, con il progredire della storia, si sveleranno i veri
caratteri di entrambi i protagonisti, i loro piccoli (e grandi) segreti
e tutto ciò che li rigurda, quindi la risposta all tua domanda
arriverà col tempo =P
Se ti sembrano già affiatati al quarto capitolo... chissà
che penserai andando avanti... eheh!! Ci sentiamo, ciao!!^^
ciokina14 : eh, so di aver aspettato tanto prima di
aggiornare, ma purtroppo non ho la tecnologia dalla mia parte, e il mio
computer fa un sacco di capricci bloccandosi almeno una volta al
mese... con grande felicità dei tecnici che ci ricavano sopra un
po' di grana T_T
Comunque... bè, sì, ormai la tua opinione la conosco,
anche perchè, come ben sai, io questa storia neanche la volevo
pubblicare, quindi...
Spero tanto che venga apprezzata un po' di più =P
Ciaooo^^
nes95 : ciao!! Lo so, ci ho messo tanto a pubblicare lo
scorso capitolo (e anche questoXD), ma il mio computer mi ha
abbandonata per un po' di
tempo, quindi ho dovuto attendere il miracolo della sua rinascita =D
Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto tanto... contiunua a
seguirmi!!
Ah, i Jonas Brothers non mi fanno proprio impazzire, a dire il vero =P
Chiunque
passi di qui, legga questo capitolo e abbia voglia di lasciarmi due
righe... è ben accetto... Ciaooo!!^^
___________________________________________
Dal capitolo 6:
"California?! Sei
impazzita per caso? E' a mezza giornata da qui".
"Lo so".
Aηgєℓ_R
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Capitolo 6 *** Benvenuti in Arizona! ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Benvenuti
in Arizona!
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 6: Benvenuti in Arizona!
"Vuoi davvero andare in Arizona?", chiese Troy fissando Gabriella
confuso.
"No, voglio andare in California, e per farlo devo attraversare
l'Arizona", rispose lei con semplicità accendendo l'autoradio.
"California?! Sei impazzita per caso? E' a mezza giornata da qui".
"Lo so".
"E vuoi andarci lo stesso?".
"Sto scappando, genio. Devo allontanarmi il più possibile dal
New Mexico, anche se la California non è poi così
distante", disse con aria pensierosa.
"Tu sei fuori di testa", ripeté Troy per l'ennesima volta
arrendendosi all'evidenza: sarebbe dovuto andare fino in California con
una ladruncola squinternata.
Gabriella continuava a cambiare stazione alla radio cercando qualcosa
di decente da ascoltare.
"La vuoi fare finita? Mi sta venendo il mal di testa", esclamò Troy.
"Quanto sei delicato", commentò la ragazza rimettendo entrambe le mani
sul volante.
"Senti perché non fai guidare me? E' la mia auto, tu potresti
fare un incidente, andare fuori strada, o qualcosa del genere".
"So guidare, e poi non sono così stupida, sai?".
"Invece sì, sai? Vuoi attraversare due Stati per andare nel caos
californiano senza avere vestiti o soldi con te. Queste cose le fanno
solo gli stupidi".
"Chi te l'ha detto che non ho contanti?".
"Ne hai?".
"No".
"Perfetto".
"Ma tu sì, giusto?".
"No".
"Bè, quando ne avremo bisogno, cercheremo una soluzione".
"La tua soluzione sarebbe rubare, vero? Ti puoi scordare che io diventi
un fuorilegge come te".
"Tranquillo, non macchierei mai la tua fedina penale candida.
Comunque, i tuoi non si
insospettiscono se non ti trovano più dopo che avete subìto un furto?".
"Prima se ne devono accorgere", rispose Troy mettendosi comodo sul
sedile.
La ragazza lo guardò con la coda dell'occhio: era serio.
Il tempo trascorse lento, ma, nel giro di un paio d'ore, i due
arrivarono nei pressi del confine del New Mexico con l'Arizona.
Gabriella accostò sul ciglio della strada mentre Troy spegneva
l'autoradio.
"A quanto pare ancora non si sono accorti della mia assenza", sbuffò
aprendo lo sportello dell'auto. In nessuno dei notiziari era
girato l'appello dei suoi genitori
che, in preda all'ansia, denunciavano la scomparsa del loro unico
figlio.
La sua 'compagna di viaggio'
lo seguì sedendosi sul cofano dell'auto.
"Ehi! Fai attenzione, non voglio che la righi".
"Hai bisogno di rilassarti, Paperone".
"E tu di ritrovare un po' di cervello, Bonnie".
"Si può sapere perché sei così antipatico? Non sono stata di certo io a
chiederti di venire con me".
"Non mi hai dato altra scelta. Mi stavi rubando l'auto da sotto
gli occhi!". Ormai entrambi avevano alzato la voce e si guardavano
in cagnesco.
"Okay, okay. Non ho proprio voglia di discutere", disse Gabriella
alzando le mani in segno di resa.
"Qual è il tuo piano? Che cosa vuoi fare dopo essere arrivata in
California?".
"Devo cercare qualcosa".
La semplice risposta della ragazza sorprese Troy. Non se l'aspettava.
"Bè, allora rimettiamoci in viaggio. Abbiamo ancora molti
chilometri da fare", disse guardando la ragazza di sfuggita e salendo
nuovamente sul sedile del passeggero.
Quella volta fu Gabriella a rimanere stupita. Quel viaggio si stava
rivelando davvero molto strano.
"Hai deciso di darti alla pazza gioia e seguire una fuorilegge fino
nella terra delle celebrità, allora".
"No, ho deciso di seguire la mia auto che è stata rubata da una
fuorilegge e che vuole raggiungere la terra delle celebrità per
cercare non so cosa".
La ragazza sorrise e rimise l'auto in moto, partendo, questa volta, a
velocità moderata.
Poco dopo entrambi furono accolti da un enorme cartello sul quale
spiccava la
scritta a caratteri cubitali 'BENVENUTI IN ARIZONA!'.
Ormai il sole splendeva alto nel cielo e sia Troy che Gabriella
cominciavano a sentire le conseguenze della lunga permanenza in auto.
"Fermati alla prossima tavola calda, ho fame", disse Troy guadando
fuori dal finestrino.
Lei non rispose, ma, dieci minuti dopo, parcheggiò davanti ad un
piccolo edificio dall'aspetto poco promettente.
"Vuoi davvero mangiare qui?".
"Sì, che c'è di strano?".
"Bè, non ci sono le tovaglie ai tavoli e di certo i camerieri non si
fanno chiamare maître".
Senza rispondere Troy aprì la portiera e si diresse verso
l'entrata del locale.
Gabriella si morse il labbro inferiore sentendosi in
colpa. 'Forse ho esagerato',
pensò.
Entrò a sua volta e vide che il ragazzo era già seduto attorno ad un
tavolo, dove una
cameriera dagli enormi occhi nocciola e dai lunghissimi capelli ricci
color del grano che teneva in mano un
blocco per appunti e una matita, più che annotarsi la sua ordinazione,
cercava di annotarsi il suo numero di telefono.
Si sedette davanti a lui con fare malizioso.
Gabriella sorrise divertita prima di avvicinarsi e sedersi accanto al
ragazzo prendendogli una
mano tra le sue.
"Scusa per il ritardo tesoro, ma non riuscivo proprio a trovare il
bagno". Si voltò guardando la ragazza di fronte a lei. "Tu sei
la cameriera, vero?".
Sulla faccia di Riccioli d'oro si potevano chiaramente leggere
delusione e amarezza. "Sì, cosa posso portarvi?", chiese
alzandosi e prendendo in mano la matita e il blocco.
"Per me uova strapazzate con bacon,
muffin al
cioccolato e del succo d'arancia", disse Gabriella. "E per te,
tesoro?", aggiunse sorridendo guardando Troy con viso angelico.
"Ah... Toast, uova e
cheese cake, con una tazza di caffè".
"Perfetto", disse Miss Riccioli D'oro andandosene senza il sorriso che
aveva stampato in faccia pochi minuti prima.
"Perché l'hai fatto?".
"Così", rispose Gabriella con una
scrollata di spalle lasciandogli la mano. "Odio le civette. Quella
stava già cominciando a provarci con te, e neanche conosce il tuo
nome".
A Troy scappò una risatina divertita. Quella ragazza era proprio strana.
"Scusa per prima, in macchina, non avrei dovuto parlarti così".
"Non fa niente. So cosa pensano tutti di me", rispose come se non
gliene importasse nulla.
"Non fare la vittima. Nessuno ha una buona opinione neanche di me".
Dopo che entrambi
ebbero finito la colazione, Troy si avvicinò al
bancone, dove Riccioli d'oro stava chiacchierando con uno dei soliti
clienti.
Gabriella lo affiancò. "Hai intenzione di abbindolarla con il tuo
fascino maschile?", bisbigliò quasi divertita.
Il
ragazzo estrasse alcune banconote dalla tasca dei jeans pagando ciò che
avevano mangiato e lasciando la mancia alla cameriera.
La sua
'compagna', seguì attentamente ogni mossa per poi intercettare lo
sguardo della biondina che la guardava di traverso. Senza distogliere
lo sguardo prese Troy per mano e insieme uscirono dal locale.
"Sei uno stupido", sbottò Gabriella non appena furono all'esterno.
"Sì, sono lo stupido che ti ha appena evitato una visitina alla
centrale di polizia di questo Paese".
"Potevi dirmelo di avere dei contanti".
"Non sono tenuto a raccontarti qualsiasi cosa". Dettò ciò
si diresse verso l'auto sedendosi sul sedile del passeggero.
Mentre saliva a sua volta a bordo dell'auto Gabriella non riuscì
a far meno di chiedersi chi fosse in realtà Troy Bolton.
_______________________________________
Okay, con
moooolto ritardo, ho pubblicato anche questo sesto capitolo, che forse
sarà anche l'ultimo, infatti, mi dispiace, ma se non
riceverò abbastanza recensioni, sono decisa a non continuare a
pubblicare.
Mi dispiace
perchè odio lasciare le cose a metà, però sono costretta a farlo.
Grazie a :
Angels4ver :
hey!! Eh, il proprietario non è male, è vero =P ma chissà che accadrà...
Per quanto riguarda One Tree Hill, ti ho già detto, ancora
in televisione in Italia non verrà mandato il onda...
purtroppo... perchè la sesta stagione merita
davvero
(per me è la più bella).
ciokina14 : spero che i tuoi
complimenti vengano estesi anche a questo capitolo XD
Mi spiace per il ritardo, sono sempre la solita =S
Aηgєℓ_R
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Capitolo 7 *** Cantando al Grand Resort ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Cantando
al Grand Resort
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 7: Cantando al Grand Resort.
Circa tre ore e mezzo dopo
aver lasciato il locale, i due ragazzi raggiunsero la capitale
dell'Arizona, Phoenix.
"Phoenix, la 'Valle del Sole'. Ottimo per passare l'estate", commentò
Troy non appena Gabriella parcheggiò l'auto in un'area di sosta.
"Già. Peccato che la mia estate non
la trascorrerò qui".
"Vuoi passarla in California?".
"Forse", disse Gabriella con una
scrollata di spalle. "Dipende da cosa succederà".
"C'è pericolo che il tuo complice ti
trovi?".
"Sì. Aaron è capace di tutto, e
potrebbe fare qualcosa di davvero stupido, in qualsiasi momento".
"Come svaligiare una villa, rubare
un'auto e attraversare due Stati con a bordo una persona innocente?".
"Senti, persona innocente, nessuno ti
ha obbligato a venire. A proposito... i tuoi sono fuori di testa?".
"Perché?".
"Insomma, è ora di pranzo e ancora
non ti hanno fatto neanche una telefonata, non si sono accorti che sei
sparito".
"Credo pensino che io sia a scuola".
"Già, la scuola! La segreteria
chiamerà sicuramente i tuoi per dir loro che non ti sei presentato".
"E' vero. Per fortuna mi hai rapito a
pochi giorni dalla fine delle lezioni, altrimenti mi brucerei l'intero
anno".
"Rapito?! La pianti di
colpevolizzarmi? Sei stati tu a voler venire con me! Io non ho rapito
proprio nessuno!".
"Non ti scaldare troppo. Comunque,
quando se ne accorgeranno, vedremo
cosa fare. Sei scomparsa anche tu, e la segreteria
chiamerà anche i tuoi... Tu li hai i genitori?", chiese sperando
di non aver commesso la gaffe più clamorosa della sua vita.
"No, non più", rispose Gabriella
abbassando lo sguardo.
"M-mi dispiace, scusa".
"Non fa niente".
"E' successo molto tempo fa?".
"Avevo dieci anni. Sono stati
coinvolti in un incidente... Basta
parlare di queste cose, hai ragione tu: quando ti cominceranno a
cercare penseremo a cosa fare".
"Hai cominciato a parlare al plurale".
"Devo. Ho capito che non riuscirò a
liberarmi di te tanto facilmente. Sei peggio di una sanguisuga".
Troy sorrise guardando fuori dal
finestrino. "Ora che si fa? Andiamo
direttamente in California o facciamo un giretto per la città?".
"Adesso mangiamo".
"Cosa? Abbiamo già fatto colazione".
"Sì, ma è stato più di tre ore fa. Ho
un calo di zuccheri".
"Sei un pozzo senza fondo. Dai,
troviamo qualcosa". Scese dall'auto e s'incammino alla ricerca di un
locale.
Gabriella lo raggiunse e lo affiancò
guardandolo con la coda
dell'occhio. "Vieni, ho già trovato il posto perfetto", disse
prendendo il ragazzo per mano. Lo condusse dalla parte opposta della
strada, dove un chiosco che vendeva hot dog dava bella vista di sè.
"Devi assaggiare quello con le spezie
e la senape, è buonissimo".
"Lo so. Sai, anche nel mio mondo
esistono gli hot dog".
"Davvero? Allora sei quasi umano!".
Dopo aver mangiato, decisero di
raggiungere una stazione di servizio per fare benzina.
"Quanti contanti ti sono rimasti?",
chiese Gabriella al ragazzo mentre sfogliava distrattamente un
quotidiano locale.
"Non molti, ne avevo pochi".
"Ma non mi dire. Quindi non ti piace
andare in giro con molti soldi in tasca".
"Già, lo odio".
"Vorrà dire che troveremo un modo per
racimolare qualcosa".
"Quello dove l'hai trovato?", chiese
indicando il giornale che la ragazza aveva in mano.
"L'ha lasciato accanto alla pompa la
ragazza che era qui prima".
"Qualcosa di interessante?".
"Abbastanza. A quanto pare la tua
geniale compagna di viaggio ha appena trovato un modo per fare un po'
di soldi".
"Dimmi, geniale compagna, cos'hai
escogitato?".
Senza dire una parola Gabriella gli
porse il giornale e Troy lesse il primo articolo che gli saltò
all'occhio.
Grande
gara di mangiatori di hot dog!
I migliori mangiatori di hot dog di tutti gli Stati Uniti si daranno
appuntamento questa sera...
"Non
ce la farai mai,
insomma, mangi per tre, ma non riuscirai a ingurgitare decine di panini
nel giro di pochi minuti".
"Ma che cavolo hai letto? Mi riferivo all'articolo di sotto", disse
indicando un trafiletto più in basso. "E poi, io non mangio per
tre", aggiunse mollandogli uno schiaffo leggero su un braccio.
Troy sorrise e lesse ciò che riportava l'articolo.
"Una gara canora?".
"Esatto. All'hotel 'Arizona Grand
Resort'. E' un quattro stelle, niente male. Non è l'Hilton,
però...".
"Vuoi rubare in un hotel?".
"Ma la pianti con questa storia dei furti? Non voglio rubare un bel
niente! Il primo premio è di 5000$ e una notte gratis in hotel. Di
sicuro i soldi ci potrebbero
fare comodo, no?".
"Vuoi partecipare alla gara?".
"Certo".
"Quindi tu sai cantare".
Gabriella si strinse nelle spalle guardandosi le unghie delle mani. "Ci
posso provare".
"Se lo dici tu".
La sera dopo arrivarono entrambi davanti all'enorme e monumentale hotel
citato sul giornale.
"Bé, niente male", commentò Gabriella scendendo dall'auto.
"Con quel vestito farai un figurone", disse Troy in tono scocciato.
"Ce l'hai ancora per quella storia? Certo che tu le cose te le leghi al
dito e non le molli più!".
"Non è così. Tu hai usato gli ultimi soldi che ci
rimanevano per comprare quell'abito, e se non riesci a vincere stasera,
cosa facciamo? L'elemosina?".
"Assolutamente no. Non l'ho mai fatta in vita mia e non la farò di
certo adesso".
Detto ciò si avviò con passo sicuro verso l'entrata
dell'edificio. "Ti conviene seguirmi e smetterla di fissarmi il fondo
schiena, Paperone".
Troy, colpito e affondato, la seguì senza dire una parola.
La hall era spaziosa e arredata con gran gusto. I clienti sedevano
sulle elegantissime poltroncine sparse qua e la attorno a tavolini di
legno.
Gabriella si diresse verso la reception e chiese dove si sarebbe tenuta
la gara all'uomo grassoccio che si trovava dietro il bancone che li
guidò fino alla sala ristorante.
La stanza era ampia e tutti i tavoli, perfettamente apparecchiati con
tovaglie candide e candele, erano stati posti di fronte ad un
piccolo palco, certamente costruito proprio per l'occasione.
"Okay, ora che siamo arrivati non ci resta che rilassarci e aspettare",
sospirò Gabriella guardandosi attorno. "Però potevano
almeno offrirci la cena".
"Non ti sono bastati i due sandwich che hai mangiato prima di venire
qui? Forse avresti dovuto partecipare alla gara degli hot dog, non a
questa".
"Ehi! Sono stanca di cibo da fast food. Se stasera vinco mi faccio
portare una cena vera in camera".
Troy sbuffò. Non era molto sicuro che il piano della sua 'compagna'
funzionasse.
Insomma, non per essere diffidente, ma a quella gara avrebbero
probabilmente partecipato persone con grande talento e anni di
esperienza. Per di più, Gabriella non aveva fatto alcuna prova
e, quindi, lui neanche sapeva se era davvero intonata o meno o con
quale canzone avesse deciso di esibirsi.
La gara iniziò alle 20:00 in punto. Sul palco si susseguirono
varie persone, tra le quali talenti in erba proprio niente
male.
Quando giunse il turno di Gabriella, Troy si sentì strano, nervoso.
Di sicuro il fatto che quella performance avrebbe dato loro da mangiare
era la motivazione principale, ma, doveva proprio ammetterlo, vedere
Gabriella con quel vestitino verde che le ricadeva fin sopra il
ginocchio, di certo non aiutava...
Dopo che il presentatore della serata chiamò sul palco Nicole
James (identità falsa che compariva sul documento falso che
Gabriella aveva utilizzato per iscriversi alla gara), le note di "Listen" di Beyoncè inondarono la
stanza.
La voce di Gabriella, dapprima lievemente incerta, divenne sicura e si
destreggiò abilmente attraverso acuti, toni alti, toni bassi e
quant'altro.
Alla fine dell'esibizione il pubblico applaudì calorosamente.
Troy non avrebbe mai creduto che possedesse
una voce del genere, era rimasto davvero sorpreso.
'Questo viaggio si
prospetta molto interessante',
pensò poco
prima che il presentatore risalisse sul palco per annunciare il nome
del vincitore.
________________________________
Ho
deciso di pubblicare questo settimo capitolo per vedere come va...
Spero di ricevere abbastanza commenti da pubblicare anche il capitolo
8.
Se non ne riceverò abbastanza, pubblicherò un capitolo nel quale
annuncerò la sospensione di questa fiction o aggiornerò direttamente
questo capitolo inserendovi il messaggio...
Purtroppo ultimamente questa sezione è piuttosto disabitata... spero si
ripopoli presto...
La canzone 'Listen' di Beyoncè è stata scelta per una
questione vocale... Credo sia una canzone che richiede una grande
potenza vocale, e poi è davvero molto bella, vi consiglio di ascoltarla
=D
Grazie a :
saruzza76
: ciao!! Mi fa piacere che ci sia gente nuova a recensire la mia
storia^-^
Grazie mille per i complimenti e per leggere sempre le mie
storie. Spero di ritrovarti anche tra i commenti di questo capitolo =D
Ciaooo!!^^
nes95
: spiacerebbe anche a me smettere di pubblicare questa storia, odio
lasciare le cose a metà, ma la mancanza di sostegno cominciava a
sentirsi davvero tanto... Comunque, grazie mille per il commento, spero
che continuerai a lasciarne... Kiss^^
Angels4ever
: grazie anche a te per il commento.. Ho deciso di provare lo stesso ad
aggiornare con il settimo capitolo, sperando che vada meglio degli
altri...
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere.
Ciaooo!!^^
tati zakki
: sono contenta ti piaccia la mia fiction. Spero continuerai a seguirla
e a commentarla, anche perchè sono stati i vostri commenti che
mi hanno dato la voglia di continuare =D Ciao!!^^
Tin Tin
: ciao!! Dal tuo commento ho capito che hai letto le mie storie, e non
può farmi altro che piacere^^
Grazie mille per i complimenti, spero di ritrovarti anche in questo
capitolo... Ciao!!^^
Anche se con un po' di ritardo...
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A
TUTTI!!^^
Sperando che il
2010 sia migliore del 2009
Aηgєℓ_R
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Capitolo 8 *** Uscita in città ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Uscita
in città
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 8: Uscita in
città.
"Bè, cara Nicole James, a quanto pare il tuo bel vestito non
è bastato per vincere", disse Troy guardando Gabriella divertito.
"Quante storie! Non avrò vinto il primo premio, ma il secondo ci
ha permesso di metterci in tasca 3.000 dollari. Nel mio mondo sono
molti, sai?
Se volevi i 5.000 bigliettoni e la suite al Grand Resort potevi cantare
tu sul palco, magari col mio 'bel vestitino'".
"Simpatica. Comunque devo ammettere che sei stata grande. Non pensavo
riuscissi a cantare così. Hai preso lezioni?".
"No, nessuna lezione. Sai, ogni volta che eravamo insieme, mia madre
accendeva la radio e cantava talmente forte che la voce dei cantanti si
sentiva a stento. E' da lei che ho imparato. Mi ha trasmesso questa
passione".
Mentre parlava, Troy notò che una vena di tristezza si era
impadronita della ragazza. I ricordi legati alla sua famiglia le
spegnevano il sorriso.
"Scusa, non volevo".
"Cosa?".
"Rattristarti con brutti ricordi".
"Nah, non sono ricordi brutti, anzi, mi fa piacere pensarci. I miei
genitori non sono più qui, ma il loro ricordo mi aiuta molto".
"Davvero?".
"Certo".
All'improvviso la suoneria di un cellulare interruppe la loro
conversazione.
"Non hai ancora risposto? E' da stamattina che chiamano", chiese
Gabriella fissando il telefonino di Troy appoggiato sul tavolino della
camera di una pensione che avevano affittato fingendo di essere una
giovane coppia in vacanza.
"No, non vorrei mi scappasse detto dove ci troviamo".
"Smettila di mentire a te stesso, Non vuoi parlare con loro".
"Forse hai ragione, forse non ho voglia di parlare con delle persone
che, nonostante dicano di essere i miei genitori, si sono accorti della
mia assenza dopo due giorni".
Quel pensiero lo alterava parecchio. Anche se i signori Bolton avevano
dato l'allarme attivando polizia, telegiornali, stampa e
quant'altro, Troy non riusciva a credere che si fossero accorti della
sua mancanza dopo tanto tempo.
Probabilmente se lo avessero rapito veri malviventi, sarebbe già
in fondo a qualche pozzo o sul ciglio di una strada privo di vita.
"Domani mattina compro un'altra scheda telefonica, una prepagata",
decise.
"Come vuoi, ma se fossi in te parlerei con loro, almeno per dirgli che
stai bene e non ti hanno rapito. Saranno sicuramente preoccupati".
"Certo, immagino. Sempre che non abbiamo qualche impegno con qualche
altro riccone con il pallino degli affari".
"Non essere così duro con loro. Sei fortunato ad averli".
Troy si sentì uno stupido: non avrebbe dovuto parlare di quelle cose
conoscendo la condizione della ragazza.
"Scusa, ma ho le mie buone ragioni", disse alzandosi e spegnendo il
cellulare.
"D'accordo, basta parlare di queste cose. Che ne dici di andare a fare
un giro?".
Un quarto d'ora più tardi i due erano seduti al bancone di un locale
bevendo bibite analcoliche.
"Fottuti ventuno anni", sbuffò Gabriella svuotando il suo bicchiere. (In
America si possono bere alcolici solo dopo aver compiuto i 21 anni.
N.d.A.)
Sulla pista da ballo, dalla parte opposta del bar, molte persone si
stavano lanciando in balli sfrenati.
"Vieni, voglio ballare".
"Cosa? No, sono una frana".
"Che ti frega? Qui nessuno lo sa fare. Dai, muoviti".
"No, davvero, vai tu".
"Come vuoi, ma sei un pessimo fidanzato, Benjamin Lewis".
Gabriella raggiunse la pista sotto lo sguardo divertito di Troy, o,
meglio, Benjamin, la sua nuova identità, assunta da un documento
falso che, guarda a caso, 'Nicole' aveva a portata di mano.
Sapeva che la ragazza (e lui di conseguenza) stava facendo qualcosa di
illegale, ma dentro di se desiderava che quell'avventura non finisse
molto presto. Scappare dalla polizia con una ladruncola facendo finta
di essere scomparso nel nulla, aveva i suoi vantaggi, in fondo...
"Ehi, sei qui tutto solo?", gli chiese una ragazza avvicinandoglisi.
Lanciò un'occhiata a Gabriella. Ballava con un ragazzo alto e dai
capelli scuri.
"Sì, sono solo".
"Anche io. Facciamo così: tu mi offri da bere ed io ti faccio
compagnia".
Troy la guardò attentamente. Era una bella bionda con... bé, con tutte
le forme al loro posto.
"Ci sto", rispose facendo cenno al barman di avvicinarsi e ordinando
due drink.
"Allora, con chi ho piacere di trascorrere la serata?", chiese la
biondina sorseggiando il contenuto del suo bicchiere.
"Ah... Ben".
"Piacere, Ben, io sono Sharpay".
"E' un nome particolare".
"Un nome particolare per una persona particolare".
"Particolare... quanto?".
"Mmm, non saprei. Dimmelo tu", aggiunse avvicinandosi a Troy in modo
inequivocabile.
Ogni tanto lanciava un'occhiata verso il punto in cui aveva lasciato il
suo 'Ben' e, con grande sorpresa, lo trovò in compagnia di una
ragazza.
'E chi se
lo sarebbe mai aspettato'.
Dopo che il suo partner di ballo ci aveva provato per l'ennesima volta
con lei, Gabriella lo lasciò in mezzo
alla pista senza dire una parola e si diresse verso il bancone, dove
ordinò da bere.
Si guardò attorno. Troy era sparito, non lo vedeva più da un pezzo
ormai.
'Mah,
si sarà nascosto da qualche parte con quella', pensò sorseggiando il suo drink.
Stupendosi di ciò, Gabriella si ritrovò stranamente a
pensare alla ragazza con la quale Troy se l'era probabilmente svignata.
Le sembrava un viso conosciuto.
"Scusa, tu sei Nicole, vero?", si sentì chiamare. Si voltò trovandosi
faccia a faccia col barman.
"Sì...?".
"Il ragazzo che era con te prima ti ha lasciato questo", le disse
porgendole un tovagliolo di carta sul quale era stato scritto qualcosa
a penna.
Vado via, non aspettarmi. Ci vediamo direttamente in albergo. Prendi un
taxi e fai attenzione.
Ben.
Dopo che ebbe finito di leggere il messaggio, Gabriella si rivolse
nuovamente al ragazzo dietro al bancone.
"Per caso hai visto se prima di uscire da qui era con qualcuno?".
"Sì, con una ragazza, una bella bionda, alta e con due gambe...".
"Sì, ho capito", troncò il discorso con un gesto secco della
mano. "Non è che potresti farmi fare una telefonata? Ho bisogno
di un taxi".
"Certo, il telefono è qui dietro, il numero è scritto sul tavolino".
Entrare da sola nella stanza vuota della pensione diede una brutta
sensazione a Gabriella, una sensazione di abbandono e di solitudine,
che cercò di scacciare accendendo il piccolo televisore presente nella
camera, e si preparò per la notte.
Le immagini di Troy con quella ragazza le tornarono in mente.
Il viso sorridente della biondina non voleva saperne di uscirle dalla
testa. Le sembrava di averla già vista da qualche parte, ma...
dove?
_______________________________________________
Ecco
a voi l'ottavo capitolo. Ho approfittato del giorno del mio compleanno
(=D) e del mio computer finalmente libero da virus e quant'altro, per
aggiornare questa fiction XD
Mi ha fatto davvero molto piacere leggere i vostri commenti, vuol dire
che ancora qualcuno mi segue e che la storia almeno un po' piace ^^
Grazie
a :
Tin_Tin
: grazie mille per tutti i complimenti, mi fanno davvero molto piacere
^^ Alla fine ho deciso di continuare, sperando che vada bene come lo
scorso capitolo. Alla
prossima, ciao!!
tati zakki
: mi fa piacere che questa storia ti piaccia tanto^^ Sai, spero anche
io che questa sezione si ripopoli portando più commenti e storie
interessanti per
tutti =D Ciao!!^^
nes95
: anche a me piacciono le storie dove la donna ha carattere e non
subisce e basta... non per niente sto scrivendo questa =P Ho
deciso di pubblicare anche questo capitolo, grazie ai vostri commenti
di sostegno, che mi fanno sempre molto piacere^^
Anche se non mi piace molto Beyoncè, credo che "Listen" sia una
canzone davvero bella, credo tu abbia fatto bene ad ascoltarla =D
Ciaooo!!^^
saruzza76 : grazie per aver ricambiato gli auguri^^
Hai ragione, quella canzone è davvero molto bella, mi è sempre piaciuta.
Come hai letto in questo capitolo, non ha vinto, ma il secondo posto
non è male comunque, no?
Certo che puoi darmi del tu, ci mancherebbe altro... perchè non
dovresti? =) Ciaoo!!!^^
Angels4ever : heeey!! E' un po' che non ci si sente...
grazie anche a te per i complimenti (addirittura best *__*).
Allora, da quello che ricordo io, non c'è nessun Aaron ne L'ospite
(libro fantastico!!
ù.ù)
Tanti auguri anche a te!!^^ Ciaoo!!
VeiKei
: che bello, una nuova lettrice XD
Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia tanto nonostante tu non
sia appassionata dei film da cui è ispirata... significa che almeno un
po' la mia storia attira e piace, e questo mi da tanta soddisfazione =D
Grazie per i complimenti^^ Spero che tu continui a seguirmi e a
lasciarmi un commentino =) Ciaoo!!^^
sara96_98 : grazie anche a te per i complimenti, mi fa piacere
che questa storia e anche i suoi personaggi ti piacciano tanto =D
Sai, hai ragione sul fatto delle recensioni, sono d'accordo con te.
Proprio per questo continuo a scrivere e pubblicare questa storia. Io
odio lasciare le cose a metà, mi piace portarle fino in fondo,
quindi non so se davvero riuscire a interrompere questa storia, anche
se la voglia di scrivere viene a meno se credi che la tua storia non
piaccia =P
E poi, inoltre, voi con i vostri commenti mi date sostegno, e per
questo riesco ad andare avanti più facilmente =)
Spero di ritrovarti anche in questo capitolo. Ciaooo!!^^
P.s. Vorrei
approfittare di questa pubblicazione anche per mandare un pensiero di
speranza e solidarietà a tutte quelle persone che in questo
momento stanno soffrendo dopo la tragedia avvenuta ad Haiti.
Spero tanto che si possa fare
qualcosa per aiutare tutta quella povera gente a rimettersi in piedi
dopo le perdite che hanno subito.
Aηgєℓ_R
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Capitolo 9 *** Shopping! ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Shopping!
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 9: Shopping!
Il mattino dopo Gabriella si svegliò con un leggero mal di
testa. Si mise a sedere sul letto e cercò di mettere a fuoco
ciò che le stava attorno.
Notò che il letto di Troy era vuoto.
"Wow, notte brava a Phoenix", borbottò a mezza voce.
In quello stesso momento sentì la
porta d'ingresso aprirsi e richiudersi.
"Ehi, bentornato".
"Ciao. Sono uscito per comprare la scheda del cellulare. Adesso nessuno
romperà più le scatole", disse Troy sedendosi su una
sedia.
"Oh", fu l'unico commento che Gabriella si concesse prima di chiudersi
nel bagno.
"Allora, oggi dobbiamo far fruttare ciò che ci rimane del premio".
"Che cosa vorresti fare?", chiese Troy alzando un sopracciglio.
"Shopping", annunciò allegra la ragazza.
"Shopping?!".
"Esatto. Dobbiamo comprare qualche vestito nuovo, non possiamo mica
andare sempre in giro con gli stessi addosso".
"E' vero, ma...".
"Non fare tante storie. So che voi ragazzi siete allergici a certe
cose, ma è necessario. E poi, i soldi li ho in tasca io,
quindi...".
"Sì, ho capito. Vada per le spese pazze".
Passarono l'intera mattina tra i vari negozi di un enorme centro
commerciale.
"Ho fame", esclamò Gabriella una volta che ebbero finito.
"Quale novità".
"Farò finta di non averti sentito. Vieni", disse trascinandolo in un
locale affollato.
Fortunatamente riuscirono a trovare un tavolino tranquillo in un angolo
e si sedettero uno di fronte all'altra.
"Non dovremmo essere più prudenti e dare meno nell'occhio?",
chiese Troy poco dopo l'arrivo delle loro ordinazioni. "Insomma siamo
ricercati, eppure entriamo sempre in posti pieni di gente".
"Lo so, ma per il momento non c'è di che preoccuparsi. La tua
foto ancora non è ancora stata mostrata su reti nazionali".
"Già, ma quando lo faranno, dovremo stare attenti, anche
perché si saranno accorti anche della tua scomparsa, non credi?".
"Sì, può essere".
"Quanto credi che possiamo fermarci qui a Phoenix?".
"Non saprei, ancora un paio di giorni, forse, ma sarebbe meglio partire
domani mattina stessa", disse Gabriella pensando attentamente al da
farsi.
"Senti, hai dei programmi per quest'ultima serata in Arizona?", chiese
Troy, fissando la ragazza dubbioso.
"Uhm... no, perché?".
"Ti propongo una serata fuori".
"Cos'è? Una specie di appuntamento?".
"Nah! E' solo un favore che ti chiedo".
"Okay, ci sto".
Nonostante i profondi dubbi e la curiosità che la divoravano,
Gabriella decise di accettare l'invito di Troy. In fondo non sarebbe
potuto capitare nulla di male... giusto?
"Perfetto", esclamò il ragazzo allungando una mano sul tavolo. "Dammi
le chiavi dell'auto".
Dopo aver riflettuto per qualche istante, la ragazza gli consegnò il
mazzo.
"Andiamo!", esclamò alzandosi.
"Dove?".
"A comprare qualcosa da indossare stasera", rispose con naturalezza.
Troy si passò una mano sul viso pentendosi amaramente della sua stessa
proposta.
_____________________________________
Salve a tutti!!
Devo dire che questa volta ho fatto passare davvero taaanto tempo prima
di pubblicare, lo so... ma finalmente mi sono decisa e ho aggiornato
questa fiction XD
Il
capitolo
è molto corto e insignificante, ma è solo uno di
transizione, che apre la strada ai capitoli che verranno in seguito, e,
anche per questo, prometto che il prossimo verrà postato tra
poco...
Grazie
a :
nes95
: lo so, sono imperdonabile, faccio passare davvero troppo tempo tra un
aggiornamento e l'altro... cercherò di farmi perdonare con la
pubblicazione del decimo capitolo in un tempo più breve =P
No, dai, Sharpay non è poi così antipatica, è solo
un po'... particolare, ma in fondo è buona anche lei XD
Spero che se anche questo capitolo è molto corto e in se non
dice praticamente nulla, sia scritto in modo decente... fammi sapere.
Ciaoo!! E grazie mille per gli auguri^^
Tin_Tin : prometto davvero che per la pubblicazione del
prossimo capitolo non faccio passare così tanto tempo XD
Sì, Sharpay è entrata a far parte della storia, anche se,
per ora, non sarà una grande parte attiva del tutto...
più in la si vedrà... e si capirà anche
perchè Gabriella pensa di averla già vista, ma per ora
non dico proprio niente xD
Grazie tante anche a te per gli auguri!! Ciao!!^^
saruzza76 : diciamo che ci vorrà ancora un po' per
scoprire dove Gabriella ha già visto Sharpay, ma ci arriverò...
La scena nella quale Gabriella rientra da sola in camera è
piaciuta anche a me. Volevo dare la sensazione che in fondo, anche se
cerca di fare la "dura", lei sia una ragazza fragile e con sentimenti
profondi... spero di essere riuscita nell'intento.
Questo capitolo non è molto emozionante, lo ammetto, ma prometto
che il prossimo sarà un po' più pieno... diciamo che
questo era solo un passaggio per aprire i prossimi capitoli.
Grazie mille per i complimenti, mi fanno davvero molto piacere *=*
Ciao!!^^
tati zakki : grazie mille anche a te che continui a
seguirmi e a lasciarmi un commento ad ogni capitolo^^ Spero continuerai
a farlo, ciao!!^^
sara96_98 : mi fa piacere che se anche non ammiri molto i
film tu continua a leggere la mia storia e che ti piaccia molto... a
dire il vero sto cercando di prendere il meno possibile dai film, per
poter costruire una storia e dei personaggi tutti miei e dare libero
sfogo a tutto ciò che ho nella mia testolina bacata =_= Quindi
spero di ritrovarti anche in questo capitolo e nei prossimi^^ Ciaoo!!^^
Angels4ever : ahah!! Lo so, gli uomini sono tutti uguali,
tutti con il cervello grande come una nocciolina quando una bella
ragazza gli si presenta davanti U_U si vede che fa parte di loro
già da quando nascono... mah...
Allora, per quanto riguarda il personaggio Aaron ne L'ospite, non
saprei proprio... io non ricordo nessuno con quel nome, neanche una
comparsa... ma posso sempre sbagliarmi... quando rientri in possesso
del libro, controlla e fammi sapere XD
Ci sentiamo, ciao!!^^
Tanto
per farmi un po' di fatti miei... per caso qualcuna di voi segue il
telefilm "Lost"?
Io credo di essere seriamente malata di questa serie, e sto contando i
minuti che mi separano dalla prima puntata della sesta serie... *__*
Adesso vi
lascio che tra poco mi devo andare a preparare (stasera si mangia la
pizzaaaa *__*) ma prima vi lascio con un piccolo anticipo del prossimo
capitolo...
Dal capitolo 10:
"Eddai, sono pur sempre una ragazza".
"Davvero? Sai, spesso nutro seri dubbi riguardo a questo...".
"Ehi!", si difese lei gettandogli addosso il suo tovagliolo. "E
comunque... non hai risposto".
Aηgєℓ_R |
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Capitolo 10 *** Cena a sorpresa ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Cena a
sorpresa
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 10: Cena a sorpresa.
"Allora, mi vuoi dire dove mi stai portando?", chiese per l'ennesima
volta Gabriella guardando fuori dal finestrino dell'auto.
"Fidati di me", fu la risposta sintetica di Troy.
"Uffa! Sei impossibile".
"Io? Tu sembri una bambina".
Gabriella si esibì in una linguaccia per poi rilassarsi completamente
sul sedile del passeggero.
Qualche minuto dopo Troy parcheggiò l'auto davanti a un ristorante.
"Sarebbe questo il favore?", chiese Gabriella osservando il suo
compagno.
"Più o meno", rispose il ragazzo con una scrollata di spalle.
All'interno il locale era elegante, senza cadere, però, nel
lusso insulso, osservò Gabriella mentre un cameriere li faceva
accomodare a un tavolo già apparecchiato.
"E' carino qui", commentò la ragazza.
"Già".
"Perché siamo venuti?".
"Non ti perdi in parole tu, eh?", scherzò il ragazzo. "Comunque... non
eri tu quella stanca del cibo da fast food?".
"Non credo che tu mi abbia portato qui solo per ciò che ho detto sere
fa".
"Sei libera di pensare a quello che vuoi".
"Okay, ti credo. Allora, come mai non hai chiesto di uscire alla bionda
di ieri sera?".
"Ah, sapevo che non
ti sarebbe sfuggito".
"Dai, stavo scherzando. Non sono affari miei, quindi non m'intrometto".
"Grazie".
"Non hai ancora risposto: perché non l'hai portata qui?".
"'Non
sono affari miei, quindi non m'intrometto', dove sono finite quelle sante
parole?".
"Eddai, sono pur sempre una ragazza".
"Davvero? Sai, spesso nutro seri dubbi riguardo a questo...".
"Ehi!", si difese lei gettandogli addosso il suo tovagliolo. "E
comunque... non hai risposto".
"Non è il mio tipo".
"Wow, beh, per il poco che ho visto, quella sarebbe il tipo di
chiunque".
"Ma non il mio. E' troppo simile alle persone che sono costretto a
frequentare ogni giorno".
"Cioè?".
"Piena di soldi, capricciosa ed egoista".
Gabriella non seppe cosa rispondere. Quell'affermazione l'aveva
spiazzata.
Per sua fortuna uno dei camerieri si avvicinò per prendere le
ordinazioni.
"Più ti conosco, più mi rendo conto che in realtà
di te non so proprio niente", riprese la ragazza dopo che l'uomo si fu
allontanato.
"Potrei dire lo stesso di te".
I due si guardarono a vicenda per qualche secondo per poi scoppiare a
ridere. Quella era davvero una situazione strana.
"D'accordo. Sono nata il 2 luglio a Los Angeles, sono alta un metro e
sessanta,
adoro leggere qualsiasi tipo di libro e il cioccolato, odio i colori
scuri come il grigio o il nero e quando avevo quattro anni, ho preso un
uovo dal frigorifero e
l'ho messo al caldo sperando che nascesse un pulcino".
"E cos'è successo?".
"L'uovo è andato a male e, dopo che per sbaglio si è
rotto, non ci ho più riprovato", spiegò storcendo il naso.
"Ci credo", acconsentì Troy. Dopo qualche secondo di esitazione
decise si lasciarsi andare anche lui. "Sono nato il 20 febbraio ad
Albuquerque, mi piace il mare, andare in bicicletta e le torte di
frutta. Non sopporto le carote e il mio insegnante di algebra. A sette
anni ho visto un tizio in televisione con i rasta e decisi di volerli
anch'io. Ho rotto le scatole ai miei genitori per due mesi, prima di
cambiare idea".
"Per fortuna non ti hanno accontentato".
"Decisamente", acconsentì il ragazzo. "Almeno qualcosa di buono l'hanno
fatto".
"Sono così male?".
Troy sorrise appena. "Beh, quando sei un bambino e vieni lasciato
per giornate intere assieme a quattro tate diverse che provengono da
altrettanti Paesi differenti, non puoi aver grande considerazione dei
tuoi
genitori".
"Ma sei cresciuto, ormai le tate sono il passato, no?".
"Sì, ma sono state sostituite da camerieri sconosciuti, computer e
cellulari ultimo modello".
"Ah, quindi la 'nostra' auto è la sostituta della tata numero... tre?".
"No, quella è una mia rivincita", sospirò guardando
dritto la ragazza negli occhi. "I miei sono rimasti veramente delusi
quando hanno scoperto che l'assegno che mi avevano dato per comprare
l'auto è finito nel fondo cassa di un'associazione a fine benefico".
"Aspetta, ma allora... la macchina da dove viene?".
"Dai soldi che ho messo da parte in sei e lunghi anni".
Gabriella lo squadrò per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
"Okay, questa non me la sarei mai aspettata", disse dopo essersi
ripresa. "Quindi è per questo che ci tieni tanto".
"Già".
"Avresti potuto dirmelo".
"Perché? Mi avresti lasciato guidare e avresti smesso di fare battute
stupide sulla mia brama di possesso?".
"No, ma almeno mi sarei contenuta".
__________________________________________________
Ecco a voi il
nuovo capitolo.
L'ho postato
prima di quanto non abbia mai fatto, come promesso^^ Avrei voluto
farlo ieri pomeriggio, ma il mio computer ha deciso di abbandonarmi per
l'ennesima volta, quindi l'undicesimo lo metto adesso, in un momento in
cui ho "preso in prestito" un alro pc...
Il titolo non mi convince per niente... ne cercavo uno un po'
più originale, ma purtroppo la mia testoolina non è
arrivata a tanto e ha partorito una banalità come "Cena a sorpresa"...
=_='''
Questo, sarebbe
dovuto essere più lungo, ma per non farlo risultare troppo
pesante, ho preferito "tagliarlo" in due parti, quindi
continuerà nell'undicesimo (che ancora non è compiuto
T_T).
Non so se si
facciano gli auguri per il Carnevale, ma ve li faccio lo stesso xD
Anche perchè spero di uscirne viva... i miei amici mi
trascineranno ad una festa in maschera domani sera, e credo
proprio che andranno tutti mooolto fuori di testa XD
Ne approfitto anche per fare a tutti voi tanti auguri per il giorno di
San Valentino ♥ e della festa dei
Single ♥!!^^
Grazie
a
:
tati zakki : grazie mille
per i complimenti =) e anche per recensire ogni singolo capitolo^^
Ciaooo!!
saruzza76 : wow, con tutti i complimenti che mi fai,
arrossisco *__*
Scherzi a parte, mi fa davvero molto piacere che tu apprezzi questa
storia^^
Ecco qui il capitolo dell'anticipazione... spero tu non sia rimasta
delusa...
In teoria questo capitolo sarebbe dovuto continuare, ma ho deciso
di spezzarlo in due, altrimenti sarebbe stato troppo lungo... quindi
con il prossimo aggiornamento ci sarà il "continuo" =P
Grazie ancora e spero di ritrovarti anche nella recensione di questo
capitolo. Ciaoo!!^^
Tin_Tin : *w* addirittura magnifico? Wow!! Eheh!!
A dire il vero non avevo pensato a questo loro incontro come ad un
primo appuntamento... diciamo che ognuno può vederci ciò
che vuole: semplice uscita fra amici, primo appuntamento, niente... A
voi la scelta =D
Spero di avere davvero aggiornato abbastanza in fretta... se non è così
chiedo scusaaa
Purtroppo hai ragione tu... ci si impiega davvero troppo ad invecchiare
T_T che tristezza...
Un bacio anche a te!!^^
sara96_98
: grazie tante per la bella recensione, anche se, a dire il vero, lo
scorso capitolo non lo reputo un granchè, spero che questo vada
meglio... fammi sapere ;)
In effetti, questa storia era stata pensata (e inizialmente scritta)
per entrare a far parte del fandom "Originali", ma, dato che sono la
solita codarda, non me la sono sentita di cambiare sezione e ho
cambiato nome e qualche aspetto dei personaggi... senza farli
diventare, però, troppo simili a quelli del film.
A dire il vero la passione per i vestiti è una mia debolezza
riversata sul personaggio... adoro fare shopping *__* potessi sarei
sempre in giro per negozi o mercati XD
Angels4ever
: questo è solo metà del loro "appuntamento". Ho dovuto
spezzare in due il capitolo 10, altrimenti sarebbe risultato troppo
lungo =P
Ti confesso che neanche a me dispiacerebbe darci un'altra lettina...
quel libro è davvero mooolto bello *__*
Ci sentiamo, ciaooo!!^^
P.S. Anche se
non so se mai leggerà questo capitolo, ringrazio tantissimo DreamGirl91
per la recensione alla mia flashfic "Per
Sempre".
Aηgєℓ_R |
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Capitolo 11 *** Chi è? ***
Capitolo 11: Chi è?
"Hai detto che sei nata a Los Angeles, giusto?".
"Sì".
"Allora è per questo che vuoi
andare laggiù".
"Anche".
"La tua famiglia abita lì?".
"Uh-uh. I nonni materni".
Il giardino che si estendeva al di
fuori del ristorante era tranquillo
e illuminato da vari lampioni posti qua e là. Troy e Gabriella, una
volta finita la cena, avevano deciso di visitarlo passeggiando fra le
stradine che lo percorrevano.
"E tu come ci sei finita nel New
Mexico... da sola?".
"Destino", rispose con una
scrollata di spalle. "Non era nei piani, ma
nessuno sa mai con precisione ciò gli che accadrà".
"Allora il destino ha giocato un
bello scherzetto anche a me...
insomma, nel giro di pochi giorni mi sono ritrovato a bordo della mia
auto assieme ad una quasi estranea in direzione di un altro Stato".
"Perché sei voluto venire con me?".
"'Voluto?' Mi hai costretto, mi
stavi rubando l'auto e...".
"Finiscila con queste scuse", lo
interruppe Gabriella. "Tu già
volevi filartela prima di incontrarmi, e quando mi hai visto nel tuo
garage, hai colto l'occasione al volo".
"E anche se fosse vero? Se avessi
davvero avuto l'intenzione di andarmene da Albuquerque? Cambierebbe
qualcosa?".
"Sì: ti farei rimangiare tutte le
volte che hai osato
definirmi 'ladra' e 'rapitrice'... sempre che quest'ultima parola
esista...", aggiunse pensierosa.
"Okay, non saresti 'rapitrice', ma
rimarresti comunque una ladra.
Insomma, ti sei intrufolata in casa mia assieme ad un malvivente
facendo partire la mia auto senza utilizzare le chiavi".
"Dobbiamo continuare questa
stupida conversazione tutta la sera o mi vuoi rispondere?".
"Va bene, era già da un po' che
avrei voluto andarmene da casa",
ammise Troy guardando dritto davanti a se. Era la prima volta che,
oltre a rivelarlo ad alta voce, lo confessava a se stesso.
"Bé, allora sono felice di averti
aiutato".
"Anche tu avevi intenzione di
andartene ancora prima di inscenare la
rapina a casa mia. Avevi già la valigia pronta il secondo giorno
che sono tornato da te per finire il progetto".
"Io non ho una dimora fissa,
arrivo in un posto, e quando mi stufo, me ne vado. Tutto qui", rispose
lei semplicemente.
Troy la fissò per qualche istante.
Anche se cercava in tutti i
modi di non darlo a vedere, Gabriella odiava quel tipo di
conversazioni, nelle quali potevi rischiare di scoprirti troppo, e, in
fondo, anche lui voleva evitare domande scomode.
"D'accordo. Allora adesso che cosa
faremo? Ci rimetteremo in viaggio
domani mattina o rimaniamo qui ancora un po'? Questa città non
mi dispiace, sai?".
"Ci credo, hai buona compagnia".
"Sì, non sei male".
"Io non parlavo di me", disse
Gabriella allusiva. Si voltò e
cominciò a camminare all'indietro per poter guardare il ragazzo
negli occhi.
"Non ho intenzione di dirti niente
di ieri sera".
"Non voglio saperlo. E' solo
che... non pensavo fossi un tipo da una notte e via".
"Infatti, non lo sono... diciamo
che ieri mi sono lasciato troppo andare e... non sono affari tuoi".
"Come vuoi", rispose la ragazza
alzando le mani in segno di resa
riprendendo a camminare nel verso giusto. "Comunque, vorrei partire
domani stesso. Non è molto prudente restare nello stesso posto
troppo a lungo".
"Quanto credi ci mettano a
rintracciarti? I tuoi... complici intendo, non la polizia".
"Poco, davvero poco", rispose la
ragazza senza dare troppo peso alla parola 'complici'.
"Scusa, ma allora perchè stai
tornando a casa tua? Non hai paura
che possano trovarti lì e fare male alla tua famiglia?".
Gabriella si fermò di scatto.
"Credi per caso che non ci abbia
pensato?!", chiese furente. "Ascoltami bene: io so meglio di te come
funzionano queste cose, e che qualche farabutto tocchi qualcuno che
amo è l'ultima cosa che voglio, ma devo tornare per forza a casa per qualche giorno".
Troy non riuscì a rispondere. La
forza e la rabbia con cui la
ragazza aveva pronunciato quelle parole lo avevano stupito e, in
qualche modo, intimorito.
"Scusa, non volevo dire che tu...
scusa".
"Non è niente, tranquillo. E' solo
che tutta questa situazione
mi sta facendo i nervi a pezzi", disse lei abbassando lo sguardo.
Troy sapeva che sotto la maschera
d'indifferenza e durezza che
indossava, Gabriella nascondeva un animo sensibile e vulnerabile, e in
quel momento l'aveva dimostrato.
Come se avesse intuito i pensieri
del ragazzo, Gabriella scosse la
testa e puntò il suo sguardo fiero dritto davanti a sè.
"Come hai detto che si chiama la ragazza di ieri sera?".
"Non te l'ho detto", rispose Troy
sorridendo.
"Ah... beh, come si chiama?".
"Che cosa t'importa?".
"Odio chi risponde alle mie
domande con altre domande. Ho capito, non ti chiedo più niente".
In realtà, Gabriella, avrebbe
voluto togliersi dalla testa il
dubbio che la tormentava da quando aveva visto il viso familiare della
bionda:
chi è?
_________________________________________________
Rieccomi qui con l'undicesimo
capitolo.
Come al solito mi scuso per il
ritardo, ma ultimamente non è un periodo facilissimo per me, quindi ho
fatto un po' fatica a scrivere...
Il capitolo 12 è scritto a metà,
quindi spero di poterlo pubblicare in un tempo più breve rispetto a
questo =P
Comunque... questo undicesimo è il
continuo dello scorso, ma dal prossimo in poi i toni cambieranno un
po'... Non ci sarà più quest'aria di conoscenza reciproca.
Diciamo che i due protagonisti
tornerranno alla loro 'realtà di fuggitivi'... Non vi anticipo
nient'altro XD
Grazie
a :
Tin_Tin : no, credo anche io non
gli servirà un'altra tata... e credo anche ne abbia già trovata una,
comunque... XD
Con i rasta sinceramente neanche io, ma mi serviva un aneddoto da
raccontare e mi è venuto in mente di scrivere quello =P
Devo dire che la mia insegnante di matematica era piuttosto simpatica,
quella che sopportavo di più tra tutti i professori, anche se la sua
materia non è mai stata proprio il mio forte =S
Allora... per quanto riguarda gli altri personaggi, sì, compariranno
(non tutti, ma alcuni sì).
Un bacio anche a te!! Spero tu sei guarita (hai scritto che sei in
convalescenza, spero non sia stato nietne di grave) Ciao!!^^
sara96_98 : grazie mille per
i complimenti^^
E' vero, sarebbe andata bene per un originale, ma ormai l'ho pubblicata
qui, e mi va bene =) Comunque sto già provando a scrivere qualcosa di
originale, poi vedrò se pubblicarlo o no... chissà... XD
Mi dispiace se ho toccato qualche tasto dolente scrivendo la storia di
Troy, non era mia intenzione. Tutto ciò che scrivo in questa storia è
di pura fantasia, tranne qualche tratto dei personaggi in cui metto
alcune mie passioni o atteggiamenti....
Quindi, se ti ho offesa o qualcosa di simile, mi dispiace...
Grazie ancora per l'incoraggiamento =) Ciao!!^^
saruzza76 : anche in questo capitolo
si viene a sapere un po' di più riguardo i due protagonisti =P
Dal prossimo prometto che ci sarà un po' più d'azione... i due ragazzi
impareranno a conoscersi poco alla volta, senza correre troppo...
Grazie mille anche a te per la recensione e i complimenti, mi fanno
davvero molto piacere^^ Ciao, alla prossima!!
Hypnotic Poison : mi
fa davvero piacere di avere sempre nuove lettrici^^
Ho sempre letto le tue storie e anche le shot che hai scritto
ultimamente, ma purtroppo confesso di non aver mai recensito... sono
molto pigra, lo ammetto T_T
Mi piace molto dare ai personaggi già esistenti (non originali,
insomma) dei caratteri particolari e un po' diversi da come sono stati
costruiti originalmente. Riesco a gestirli meglio e a renderli un po'
più "miei".
Anche a me fa piacere vedere che qualcuno scrive ancora in questa
sezione, che si sta piano piano svuotando...
Grazie mille per la recensione e i complimenti, Ciao!!^^
ciokina14
: ehi, è tanto che non ci si sente!! Mi fa piacere che tu sia "tornata" XD Spero tu stia bene^^
Comunque, non ti preoccupare, la scrittura è un passatempo che deve
aiutarti come valvola di sfogo, e quindi deve essere libera e
spontanea, non deve essere qualcosa di obbligatorio, quindi, se non ti
sentivi di scrivere... hai fatto bene a pensare ad altro =)
Sono contenta che tu abbia deciso di riprovare a pubblicare qualcosa,
davvero^^
Anche a me piacciono le storie con mistero e avventura, proprio per
questo sto provando a scrivere questa fiction... speriamo vada bene XD
Grazie per la recensione, spero che tu continua a seguirmi... Baci!!^^
P.S.
Tante grazie anche a BizarreBiscuit
per la recensione alla mia shot "Per
Sempre".
Aηgєℓ_R
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Capitolo 12 *** Ricercati ***
Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Ricercati
Personaggi: Gabriella
Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Capitolo 12: Ricercati.
La mattina seguente, come stabilito, Troy e Gabriella ripresero la
strada verso la California.
Dopo un paio di ore di viaggio, la ragazza accostò sul ciglio della
strada.
"Ho fame. Fermiamoci a comprare qualcosa".
"D'accordo, ma ricordati che i soldi ci servono anche per la benzina".
"Ehi! Per chi mi hai preso? Non mangio così tanto... in fondo".
I due entrarono all'interno di un negozietto che si affacciava proprio
sulla strada principale.
Prelevarono l'occorrente dagli scaffali per poi avvicinarsi alla cassa,
dove un uomo di mezza età sonnecchiava beatamente seduto su una
sedia.
Proprio dietro alla sua testa ronzava un piccolo televisore portatile.
Il volume era ridotto al minimo, quasi non si sentiva.
Appena li vide arrivare, l'uomo si alzò in piedi affrettandosi a
battere loro il conto.
Gabriella quasi sbiancò notando che alla televisione il
notiziario stava trasmettendo le notizie principali, tra cui la
scomparsa di due diciassettenni da Albuquerque, nel New Mexico.
Anche a Troy non sfuggì la sua foto e quella di Gabriella messe in
bella mostra davanti alel telecamere.
I due ragazzi raccolsero le poche cose acquistate e, cercando di non
insospettire l'uomo, si diressero verso l'uscita.
"Mi dai cambio alla guida? Sono stanca".
Troy si voltò sorpreso verso Gabriella. "Dici sul serio?".
"Certo. Sai, credo di potermi fidare di te. Non penso proprio che mi
butterai fuori dall'auto in corsa".
"Beh, ti ringrazio per non considerarmi un assassino o qualcosa del
genere".
Dopo che salirono in auto, nessuno dei due parlò per un po' di tempo.
"Stanno cercando anche te", asserì Troy infine.
"Lo so".
"Credi che la polizia stia collegando tra loro le nostre scomparse?".
"E' possibile".
"Magari pensano che io sia stato rapio da Aaron, in fondo poche ore
prima aveva cercato di rubare in casa mia... che c'è?", chiese
notando lo sguardo offuscato della ragazza.
"Credono che io sia coinvolta in tutto questo".
"Cosa? Come credi che possano pensare a qualcosa del genere? In fondo
per tutti sei una ragazza venuta da chissà dove e di cui nessuno
sa quasi niente. Scusa se te lo dico, ma è così".
"Hai ragione, è proprio per questo che lo penso".
Senza dire altro la ragazza accese l'autoradio cercando una stazione
dalla quale poter sentire un notiziario dell'ultima ora.
"...e continuano le ricerche dei due
ragazzi scomparsi circa tre giorni
fa da Albuquerque, nel New Mexico. Il ragazzo è Troy Bolton, figlio del
famoso industriale Jack Bolton. Qualche ora prima della scomparsa, un
malvivente, la cui identità è ancora sconosciuta, aveva tentato una
rapina all'interno dell'abitazione della famiglia, riuscendo, però, a
sfuggire alle forze dell'ordine accorse sul luogo.
Si
pensa, infatti, che la scomparsa del ragazzo sia legata all'accaduto,
ma, al momento, la polizia continua ad indagare seguendo varie piste.
I
genitori del giovane non hanno voluto lasciare dichiarazioni alla
stampa, ma una fonte molto vicina alla coppia ha fatto sapere che i due
desiderano che il rapitore si metta in contatto con loro al più presto.
Aggiungiamo,
inoltre, che dall'abitazione dei Bolton è stata sottratta anche
un'auto, una sportiva nera targata XXX, appartenente al ragazzo
scomparso.
Come già annunciato precedentemente,
da Albuquerque è svanita un'altra persona. Si tratta di una ragazza,
Gabriella Montez.
La
giovane si è da poco trasferita in città, e, da ciò che è risultato
dalle interviste effettuate al preside frequentata da entrambi i
ragazzi, l'istituto East High, Gabriella viveva sola in una volletta
poco fuori dal centro.
L'intero paese è sconvolto da questi
rapimenti, e si inizia già ad ipotizzare un legame tra essi.
Per maggiori informazioni...".
La radio smise di emettere suoni.
L'indice della mano sinistra di Gabriella era ancora premuto sul
pulsante di spegnimento.
"Dobbiamo cambiare auto".
"Non ci credo! Ancora non posso credere alla stronzata che mi hai
appena fatto fare".
"Ehi, a scuola di etichetta non ti hanno insegnato che certe parole non
si usano?".
"Tu!",
esclamò Troy puntando un dito contro la ragazza. "Tu sei l'ultima
persona sulla faccia della terra dopo Jack lo Squartatore che può darmi
lezione di etichetta e buone maniere".
Gabriella, per tutta risposta, si esibì in un sorrisino strafottente e
inforcò gli occhiali da sole.
"Quante storie. Non dirmi che non hai mai fatto qualche bravata, in
vita tua".
"Bravata?!
Un bambino che ruba caramelle in un supermercato fa una bravata, ma due
ragazzi quasi adulti che rubano l'auto di chissà chi in pieno giorno,
non è una bravata, è un furto, qualcosa punibile in via penale!
Potremmo andare dietro le sbarre per questo, sai?!".
"Nel giro di un paio d'ore saresti già un quasi-adulto libero. Gli
avvocati di papà fanno magie, no?".
"Ma
che ca...", cominciò il ragazzo, per poi abbandonare la frase con un
gesto stizzito delle braccia. "Ti rendi conto di quell oche stai
dicendo?".
"E tu? Tene rendi conto? Secondo te potevamo continuare
ad andare in giro con la tua auto con mezzo Paese a consocenza della
targa e del modello?".
Troy non seppe rispondere. In effeti, il discorso non faceva una piega,
ma.... avevano pur sempre rubato un'automobile!
Mai avrebbe pensato, un giorno, di finire in una situazione come
quella. Mai.
"Con
questo espediente dovremmo viaggiare tranquilli per qualche giorno",
disse Gabriella tranquilla, come se la conversazione precedente non
fosse mai avvenuta.
Espediente lo chiama! Pensò
Troy mettendosi
entrambe le mani sul viso e abbandonando la testa all'indietro sul
sedile dell'anonima auto grigia che, con un'astuzia quasi invidiabile,
la sua 'compagnia di viaggio', aveva sottratto al legittimo
proprietario.
"Dobbiamo cambiare auto".
Pensava
stesse scherzando quando lei aveva pronunciato quella frase, ma, poco
tempo dopo, quando l'aveva vista avvicinarsi furtivamente ad un veicolo
parcheggiato di fronte ad una stazione di servizio, aprire la portiera
e farla partire con chissà quale connessione dei fili, aveva
abbandonato l'idea della burla.
"Cosa ne facciamo della mia auto?", aveva chiesto in preda ad una crisi
isterica.
"La nascondiamo".
La facilità con la quale la ragazza affrontava certi discorsi era
davvero snervante!
E fu così che i due si erano ritrovati a bordo di un'auto sconosciuta
diretti nuovamente verso la California.
"Scommetto
che il novanta per cento delle tue preoccupazioni sono sulle sorti
della tua bella sportiva nascosta chissà dove sulla strada per la
libertà".
Gabriella sorrise, consapevole che, con le sue parole,
stava sortendo un effetto diabolico sul ragazzo. Lo stava facendo
adirare più di quanto, probabilmente, non avesse mai fatto in vita sua,
ma, in fondo, con tutta la monotonia che deve aver vissuto, un po' di
pepe non gli avrebbe fatto male.
Di certo lo avrebeb aiutato a togliersi un po' della maschera da bravo
ragazzo che si era cucito addosso.
Troy non rispose. Rimase immobile.
Anche
se dentro di lui si stava riversando una marea pronta ad abbattere quel
minimo di autocontrollo che ancora gli era rimasto, non lo diede a
vedere, anzi, sempbrò rilassarsi contro il sedile.
"Perchè?", soffiò. "Perchè lo fai?". La sua voce risultava tranquilla,
come se stesse discutendo del tempo.
"Fare cosa?".
"Tutto
questo". Aspettò qualche secondo, prendendo una lunga boccata d'aria.
"Perchè continui a prendere tutto con leggerezza, a vivere come capita,
e ad interpretare la parte della ladra piena di guai?".
"Forse perchè sono così. Tutti hanno un destino già scritto, e bisogna
lasciarsi trasportare da esso, fin dove vuole condurti".
"Il destino può essere cambiato, con le nostre scelte, e tu non sei
così, non ci credo".
"Pensala come vuoi".
"Perchè non provi a vivere come una ragazza normale della tua età?".
"Chi te lo dice che non sia io quella normale e che tutte le altre
siano sbagliate?".
"Tu non sei sbagliata, sei solo...". Quale aggettivo per definirla?
Particolare? No, sarebbe stato solo un eufemismo.
"Io sono solo me stessa. Sono Gabriella, e nessun'altro può essere
Gabriella". Sembrava parlare a se stessa.
"Gabriella... E' il tuo vero nome?", esclamò Troy togliendo le mani da
davanti agli occhi e fissando la ragazza.
La ragazza scoppiò a ridere. "Come diavolo ti viene in mente una
domanda del genere?".
"Alla radio hanno dato il tuo vero nome, o è uno dei tanti pseudonimi
che quelli come te usano per passare inosservati?".
"No, è il mio nome. Quello vero", rispose sorridendo.
"Perchè non ne usi uno falso? Potrebbero risalire a te, alla tua
famiglia...".
Gabriella afferrò con entrambe le mano il volante e le chiuse con tale
foga su di esso, che le nocche divennero bianche.
"Non posso", sussurrò.
"Cosa?".
"Non posso", ripetè a voce più alta. "Non me l'hanno mai permesso".
Il
ragazzo non riusciva a capire a chi si stesse riferendo, ma intuì che
qualcosa aveva profondamente turbato Gabriella. Preferì, quindi, non
indagare oltre.
Sapeva che, sotto la scorza da dura che si era costruita, ci fosse una
persona fragile e bisognosa di affetto.
Non si spiegava il perchè, ma Troy sentiva il bisogno quasi viscerale
di conoscere la vera Gabriella, il suo vero Io.
Voleva esplorare la sua personalità, quella vera, quella che riusciva a
celare dietro la faccia tosta e la testardaggine.
Non
sapeva ancora come, ma ci sarebbe riuscito, avrebbe fatto crolalre il
muro dietro il quale si nascondeva la vera Gabriella Montez.
_____________________________________________
Com'è che si
dice? Chi non muore si rivede! E, infatti, eccomi qui.
Chiedo scusa
alle persone che mi seguono per lo scandaloso ritardo, ma sono successe
un po' di cose che mi hanno fatto ritardare la pubblicazione di questo
capitolo.
Allora...
mettete vari impegni, con le feste di Pasqua (appropostio, auguri a
tutti anche se in ritardo!!! XD), il fatto che il mio cane e il mio
gatto abbiano trovato divertente giocare proprio accanto alla torre del
pc, e, quindi, cadere proprio accanto al tasto di accensione e spegnere
il pc senza che io avessi salvato la seconda metà del capitolo già
scritta... beh, e saprete il perchè è passato un mese e più dalla
scorsa pubblicazione.
Okay, lasciando
perdere le mie scusa inutili (T_T) passiamo a ringraziare le 5
fantastiche persone che continuano, nonostante tutto, e seguirmi e
a dirmi cosa ne pensano della mia fiction C=
Grazie
a :
nes95
: grazie mille per continuare a seguirmi e a lasciare una recensione
nonostante tu sia di fretta, è molto carino da parte tua^^ Ciao!!!
saruzza76
: beh, ancora è lontana la scopertà dell'identità della bionda...
eheh!! Ma ci arriverò *_*
Grazie mille per i complimenti e per le recensioni che mi lasci sempre,
mi fanno molto piacere =)
Baci, alla prossima!!^^
Tin_Tin
: sì, la gelosia è davvero una brutta bestia, mia cara U_U ma senza di
quella l'amore non sarebbe bello, non trovi? *___*
Gabriella conosce quella ragazza... in un certo senso... ma non si
ricorda proprio dove l'ha vista e/o conosciuta, quindi ancora brancola
nel buoio totale... ma arriverà il momento in cui si ricorderà di
lei... vedrai...
Il motivo del suo voler tornare a casa a tutti i costi, verrà svelato a
breve, in quanto, credo proprio, che i due eroi (eroi?? O.o) di questa
storia raggiungeranno presto la California (e io vorrei tantissimo
andare assieme a loro... è un sogno che ho sempre avuto quello di
mettere piede negli USA, ma lasciamo perdere... XD).
Un bacio anche a te!!^^
tati zakki
: figurati... anzi... dove sei stata di bello? (sì, io mi faccio sempre
gli affaracci miei U_U Quindi se mi risponderai:"Fatti i fatti tuoi!",
non mi offenderò).
Grazie mille per i complimenti!! Mi fanno piacerissimo!! >.<
Non ho scritto altre storie su questo argomento, è la prima volta in
assoluto che mi butto in questo genere poliziesco barra romantico.
Sto provando, però, a scrivere altre fiction destinate al fandon delle
Originali, ma che, per il momento, rimangono ben nascoste nel mio pc.
Lo so, sono una codarda, ma penso sempre mille volte prima di postare
qualcosa =_="" vedrò il da farsi...
Caio e grazie mille ancora!!^^
sara96_98
: macchè ritardo!! Io cosa dovrei dire allora? Dovrei sotterrarmi per
tutto il tempo in cui ti ho fatto aspettare =_="
Comunque... sono più tranquilla dopo aver letto di non aver risvegliato
in te niente di troppo fastidioso. Sai, tutto ciò che scrivo viene
dalla mia fantasia, e, qualche volta, anche da ciò che ho vissuto io,
quindi non potrei proprio sapere se faccio torno a qualcuno o no.
Un po' ti capsico, in fondo anche io ho i genitori separati, anche se
la situazione è molto diversa dalla tua.
Ti ringrazio dei bellissimi complimenti *__*
Io non mi reputo poi così brava ello scrivere, ma sto cercando di
migliorare ogni giorno, ed è proprio per questo che mi blocco quando
devo prendere la decisione di pubblicare o meno qualcosa... sono
perennemente insicura di me stessa... ma ci sto pensando seriamente e,
se pubblicherò mai qualcosa, mi farebbe piacere tu la leggessi.
Alla prossima!!^^
P.S.
Una domandina... Chi di voi ha
visto il film "Remember me",
uscito da poco al cinema?
Io ammetto che, quando mi hanno portata a vederlo, ero partita con
varie perplessità sia sull'attore principale (l'Edward dei poveri,
intendiamoci) [Fan del vampiro, non uccidetemi, ma lui è proprio un
personaggio che non sopporto, l'attore non ha colpe, è proprio il vampirello inventato dalla Meyer che non mi va affatto giù, cosa diversa per quanto riguarda i suoi fratelli vampirelli *___* okay, dai, torniamo seri U_U], che sulla trama del film....
Inutile dire che, all'uscita dal cinema, ero l'unica tra i miei amici
con le lacrime agli occhi T_T e la voglia di rivedere il film non
appena arrivata a casa... Senza contare la rivalutazione del baldo
Pattinson in veste di attore...
Voi come lo avete trovato? (Io sono curiosa più di una scimmiaaa U_U)
Vabbè, adesso
vi lascio, altrimenti, gli stessi amici, mi malediranno con i
soliti:"Sei sempre l'ultima ad arrivare" o "La prossima volta ti
veniamo a prelevare a casa anche se sei ancora in accappatoio" =_=
Aηgєℓ_R
|
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