Ladri Di Sentimenti

di Angel_R
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo_Capitolo 1: Una Strana Telefonata. ***
Capitolo 2: *** Un ragazzo misterioso ***
Capitolo 3: *** L'alba ***
Capitolo 4: *** La fuga del ladro ***
Capitolo 5: *** Addio, Albuquerque ***
Capitolo 6: *** Benvenuti in Arizona! ***
Capitolo 7: *** Cantando al Grand Resort ***
Capitolo 8: *** Uscita in città ***
Capitolo 9: *** Shopping! ***
Capitolo 10: *** Cena a sorpresa ***
Capitolo 11: *** Chi è? ***
Capitolo 12: *** Ricercati ***



Capitolo 1
*** Prologo_Capitolo 1: Una Strana Telefonata. ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Prologo_Capitolo 1: Una strana Telefonata
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...









Prologo.




Com'era potuto accadere? Ancora non riusciva a capacitarsene, eppure era così.
Se qualche mese prima qualcuno gli avesse detto che si sarebbe ritrovato a correre per una città sconosciuta a cercare lei, avrebbe riso in faccia a quella persona.
Lei... Certo che la vita è proprio strana.
Conduci una vita tranquilla, durante la quale l'imprevisto più rilevante è stato avere la febbre a trentanove il giorno di Natale, e all'improvviso ti ritrovi immerso fino al collo in qualcosa più grande di te, che neanche riesci a gestire.
Non era proprio il momento di pensare a ciò che era stato, anzi, era tempo di guardare al presente, un presente nel quale lui stava cercando lei e nel quale, però, proprio non riusciva a trovarla.
Perché lo aveva fatto? Perché?
Quando si trattava di lei non c'erano motivazioni, risposte o colpe, con lei si viveva l'attimo. Con lei si viveva liberi come l'aria, senza pensieri.
E dire che fino a pochi mesi prima non la conosceva, la evitava come facevano tutti gli altri e, ripensandoci, si dava ancora dello stupido.



Capitolo 1: Una strana telefonata.






(4 MESI PRIMA...)




Ecco, ce l'aveva fatta: aveva trovato la casa giusta: una villetta a due piani la cui facciata era dipinta con un tenue color crema.
Suonò e qualche secondo dopo lei aprì la porta.
Come al solito non mostrava alcuna emozione, l'espressione sul suo viso era impassibile.
Nessuno dei due disse una parola mentre lui entrava e lei lo faceva accomodare sul divano del salotto.
"Prima cominciamo, prima finiamo", disse la ragazza posando alcuni libri e quaderni sul tavolo con un gesto brusco.
"Sì, è meglio".
Si sedettero uno di fronte all'altra e cominciarono il compito per cui si erano dovuti incontrare quel giorno.
"Sai, è inutile che mi guardi in quel modo, Bolton. Non è stata colpa mia se sei finito in coppia con me per questo stupido progetto di scienze. L'avrei fatto benissimo anche da sola", disse lei dopo l'ennesima occhiata che riceveva da parte del ragazzo.
"Non avevo dubbi, Montez, e, sinceramente, avrei preferito anche io farlo da solo, o almeno con qualcun altro. Comunque non ti sto guardando in nessun modo".
"Questo lo dici tu. Sai, una ragazza si accorge di certe cose".
"Allora senti, ragazza, finiamo questo lavoro al più presto, così posso tornarmene a casa".
"Casa", sbuffò Gabriella beffarda.
Troy fece finta di niente, non aveva di certo voglia di discutere con lei.
Il telefono squillò in quel preciso istante e la ragazza rispose.
"Pronto?".
"Ciao, Gabby. E' un piacere sentirti".
La sua espressione mutò all'istante non appena udì quella voce.
"Cosa vuoi? Come hai fatto a trovarmi?".
"Voglio ciò che mi spetta e se fossi in te non proverei a scappare ancora, io ti troverò... ovunque tu vada".
La chiamata venne interrotta.
Gabriella cominciò a sudare freddo. Non era possibile, l'avevano ritrovata!
Rimise al suo posto il cordless che ancora stringeva tra le mani e si accorse di tremare violentemente.
Ritornò in salotto e si ricordò che Troy era ancora seduto al tavolo intento a lavorare al progetto.
"Hai intenzione di farmi fare tutto il lavoro per caso? Guarda che se hai pensato di startene con le mani in mano, ti sei sbagliata di grosso".
"D-Devi andartene", mormorò Gabriella fissando un punto imprecisato del pavimento.
"Cosa? Il progetto non è ancora finito, e non voglio farlo solo io. Ma, ehi, che succede?", chiese infine notando lo sguardo assente della ragazza.
"Devi andartene", ripeté nuovamente senza neanche guardarlo in faccia.
"Ma...".
"Vattene!".
Troy rimase interdetto qualche secondo ma, notando la sua espressione decisa e allo stesso tempo sconvolta, raccolse le sue cose e si avviò verso l'entrata.
"Ah... ci vediamo, sai, per il progetto...".
"Sì".
Una volta fuori di casa, il ragazzo cominciò a domandarsi cosa fosse successo.
'C'è qualcosa di strano in lei', pensò.
'Chissà perché quella telefonata l'ha sconvolta tanto?'.




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Rieccomi qui!! Era un po' di tempo che non pubblicavo niente.
Per fortuna il mio periodo nero è finito e sono riuscita a scrivere e pubblicare qualcosa^^


Il primo capitolo è corto, ma credo proprio che i primi saranno tutti così. Non vorrei risultassero troppo pesanti. Andando avanti diventeranno di sicuro più lunghi.
Comunque...
Spero che questa nuova storia vi piaccia. A me sinceramente non convince particolarmente, ma ho voluto provare ugualmente a farvela leggere... Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate!!
Se non vi piace la cancello subito...



Ne approfitto per ringraziare le persone che hanno recensito l'ultimo capitolo della mia storia "Il segreto del sorriso":
mileybest, tati zakki, ciokina 14, Angels4ever, romanticgirl e francesca_22.


Grazie mille a tutte!!^^ Spero di ritrovarvi anche in questa fiction come mie fans (che parola grossaaa XD).


E grazie anche a chi mi ha convinta a pubblicare questa storia nonostante tutti i miei dubbi!! =D


Ciao!!^^



P.S. Chiedo scusa se la grafica della pagina risulta modificata o strana... ma sto pubblicando da un computer non mio.




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Dal capitolo 2:


Troy aprì la porta e notò un ragazzo vestito di nero appoggiato con la schiena contro un albero del giardino.
"Ah, adesso capisco, hai visite".




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Capitolo 2
*** Un ragazzo misterioso ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Un ragazzo misterioso
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...







Capitolo 2: Un ragazzo misterioso.










Il giorno dopo Gabriella non si presentò a scuola e Troy pensò fosse a causa di ciò che era accaduto il pomeriggio precedente. Qualsiasi cosa fosse successo.
Era davvero una ragazza molto strana.
Era arrivata in città da un mese circa, verso la fine dell'anno scolastico, il che era alquanto strano, e, in quel lasso di tempo, non aveva mai fatto amicizia con nessuno.
Stava sempre in disparte senza dire una parola, con il viso sempre celato da un'espressione neutra e indifferente, come se ciò che le accadeva intorno non le interessasse minimamente.
Sembrava sempre persa nei suoi pensieri e nessuno aveva mai provato ad avvicinarla o sapeva da dove provenisse. Era spuntata ad Albuquerque all'improvviso.
Giravano voci secondo le quali aveva viaggiato per tutto il mondo e non avesse mai vissuto a lungo in una sola città.
Chissà qual era la verità?
Qualche giorno prima, quando l'insegnante di scienze li aveva accoppiati per eseguire un progetto, Troy si era sentito gli occhi di tutti puntati addosso.
' Wow, Bolton deve lavorare con quella stramba
', gli sembrava di sentir dire ai suoi compagni di corso.
Ed era stato così che si era ritrovato in casa Montez per poi esserne cacciato fuori in malo modo.
Decise di riprovarci, di tornare da Gabriella. In fondo il progetto era di entrambi e non gli interessavano gli sbalzi d'umore che quel fantasma della sua compagna aveva mostrato, e, per di più, essendo l'ultimo compito dell'anno, valeva il 20% del giudizio finale!




Ed eccolo lì, davanti alla villetta color crema mentre bussava alla porta. Di nuovo.
Qualche minuto dopo essa si aprì mostrando la figura esile di Gabriella.
"Cosa ci fai qui?", chiese lei con voce monocorde.
"Dobbiamo finire il compito".
"Non posso", disse chiudendo la porta.
Troy fu più veloce di lei e riuscì a frenare il gesto della ragazza entrando in casa senza troppo sforzo. "Eh, no. Non ho intenzione di prendere un brutto voto per i tuoi capricci".
"Senti, Bolton, ho problemi più importanti, quindi se mi fai il favore di andartene...".
"Scordatelo. Ma, ehi, stai pensando di fare un viaggio?", chiese notando la grossa valigia appoggiata contro il mobiletto dell'ingresso.
"Non sono affari tuoi".
Calò il silenzio. Troy continuava a fissare la ragazza incuriosito, mentre lei si mordeva il labbro inferiore nervosa.
"Hai ragione, ma i miei voti sono affari miei, quindi mettiamoci al lavoro. Come hai detto tu ieri 'prima cominciamo, prima finiamo'".
"D'accordo", rispose Gabriella facendolo accomodare in salotto.
Per il resto del pomeriggio i due lavorarono silenziosamente, ognuno perso nei propri pensieri.
Troy cercava di capire cosa stesse succedendo: la valigia all'ingresso e lo strano comportamento della ragazza lo insospettivano.
Gabriella, invece, non vedeva l'ora che quel compito fosse terminato per potersi sbarazzare di quel ragazzo così invadente e strafottente.
Non aveva mai sopportato quel tipo di persone, soprattutto uno come Bolton: il tipico ragazzino ricco che ha avuto tutto dalla vita ma che non si sazia mai della brama di possedere. Tutti gli stavano attorno unicamente per il denaro e pensava che tutto gli fosse dovuto.
Ogni cosa che voleva la otteneva sborsando soldi e questo non era di certo il tipo di persona con la quale avrebbe voluto avere qualsiasi tipo di conoscenza.
Viveva in una villa dotata di ogni comfort, con tanto di maggiordomo e camerieri. Era per quel motivo che, una volta che erano stati accoppiati, aveva deciso di invitarlo a casa sua, non si sentiva a suo agio nell'insulso mondo dei ricconi.




Finito! Quello stupidissimo progetto era finalmente finito.
Gabriella tirò un sospiro di sollievo: poteva liberarsi di Bolton una volta per tutte.
"Bene, fatto. Venerdì lo consegniamo, così, fino all'anno prossimo, la scuola rimarrà solo un ricordo".
"Fantastico", balbettò Gabriella. "Adesso che è terminato, puoi anche andartene".
"Che gentilezza. Hai per caso fretta? Devi partire?".
"Non sono affari tuoi".
"Okay, okay, vado. Ci si vede, ciao".
Troy aprì la porta e notò un ragazzo vestito di nero appoggiato con la schiena contro un albero del giardino.
"Ah, adesso capisco, hai visite".
"Cosa?", chiese Gabriella affiancandolo.
"Quel tipo, sembra che ti stia aspettando", rispose indicando lo sconosciuto.
Con un gesto fulmineo la ragazza richiuse la porta chiudendola col chiavistello e poggiò la schiena contro di essa.
"Cazzo", esclamò.
"Chi è quel tizio?".
"Nessuno".
"Sì, e tu hai una reazione del genere con tutti i nessuno che passano qui davanti?".
"Sono molto prudente, Senti, esci dal retro".
"Ho l'auto qua davanti".
"Allora fai come ti pare. Ciao", disse allontanandosi dalla porta e andando verso il salotto.
Troy la guardò scomparire all'interno della stanza e inarcò un sopracciglio.
'Più tempo passo con lei, più diventa strana'.
Uscendo passò accanto al ragazzo ancora appoggiato al tronco dell'albero, il quale, una volta che Troy si fu allontanato a bordo della sua auto, si avvicinò e bussò alla porta di casa Montez.
Gabriella aprì qualche secondo dopo con un grosso sorriso stampato in faccia. "Entra".
"Allora? Ci sei riuscita?".
"Certo, è bastato solo farlo distrarre qualche secondo e... beh, il gioco è fatto", disse mostrando al suo interlocutore un mazzo di chiavi con una grossa 'T ' al centro.
"Sei un genio, la tua idea di rubare le chiavi di casa di quel figlio di papà è stata proprio fantastica. Potremmo impossessarci di una bella cifra, e senza neanche dover fare la fatica di scassinare serrature".
"Sì, ma tu hai fatto la tua parte?".
"Puoi scommetterci. Il codice del sistema di allarme è qui", disse indicandosi una tempia. "Ho sorvegliato quella casa per due giorni, da quando mi hai detto di aver sotto tiro il figlio dei proprietari".
"Perfetto! E dopo il colpo potremmo andarcene da questa cittadina noiosa".
"Esatto", rispose infine il ragazzo avvicinandosi a Gabriella e baciandola con passione.
Sì, sarebbe stato tutto... perfetto...






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Ecco a voi il secondo capitolo di questa nuova fiction.
Questo è un po' più lungo rispetto al primo e introduce ulteriormente la storia permettendo di arrivare ai capitoli decisivi veri e propri.




Ho aspettato a postare questo secondo capitolo affinchè tutti tornaste dalle vostre vacation =D e intanto mi sono concessa del tempo per scrivere altri capitoli...
Sentiamo.... dove siete stati di bello?? (della serie mi faccio i fatti miei XD).
Io sono stata 3-4 giorni in riviera... un mare schifoso, ma divertimento assolutooo visto che ero con le mie best... eheh!!




Comunque... ritornando alla storia...
Ripeto, a me non convince molto, ma devo dire che, in seguito alle vostre recensioni, ho acquistato un po' di fiducia in più nei suoi confronti, quindi, dopo che avete letto questo capitolo, scrivete qualche riga per dirmi se vi piace, se vi fa schifo, se vi sta indifferente... tutto insomma =P

Detto questo...



Grazie a
:




ciokina14 : embè, il ringraziamento ci stava!! Se non mi avessi convinta a farlo, non l'avrei mai pubblicata...
Eh, i dubbi io li ho sempreee... Sono mooolto insicura, e fino a che gli altri non mi dicono che quello che faccio è giusto, non riesco a vedere "la luce in fondo al tunnel"... U_U
Grassie mille per i complimenti!! Davvero!! Beh, non so se la storia è originale, so solo che mi ci sono messa (e mi ci sto mettendo) d'impegno nello scriverla, quindi spero che mi dia soddisfazioni XD
Grazie mille per l'augurio... mi sono divertita tantissimo nei pochi giorni di vacanza che ho avuto =D. Baciooo!!^^



Angels4ever
: era tanto che non venivo qui a rompere con qualcosa scritto da me... eheh!! E poi questa storia mi balzava in testa da molto tempo, e ho provato a metterla per iscritto :P
Eh... per capire chi è l'autore della telefonata ci vorrà un po', ma ci arriverò... Ciaooo!!^^



Aya_Black
: mi fa piacere che il primo capitolo ti abbia incuriosita, e spero che anche il resto della storia faccia altrettanto!! Per quanto riguarda il misterioso interlocutore... bé, ci vorrà ancora un bel po' prima di saperlo... altrimenti che mistero è?? XD
Spero di vedere altre tue recensioni in questa fiction... Ciaooo!!^^



miry_lovezac
: grazie mille anche a te per aver lasciato una recensione... Se vuoi sapere cosa succederà in futuro continua a seguirmiii, ci conto ;D





Ringrazio anche chi ha messo la storia fra i preferiti... se scriveste qualcosina per recensire mi farebbe davvero molto piacere, almeno potrei capire come mai vi piace tanto da metterla in una categoria così importante ^^



Alla prossima!!^^





P.S. La grafica del capitolo potrebbe risultare un po' distorta, problema dovuto al fatto che, come al solito, ho dovuto pubblicare su un computer non mio, dato che quest'ultimo è definitivamente morto e lo riavrò solo a fine settimana T_T





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Dal capitolo 3 :


"Già", mormorò Gabriella pensierosa con lo sguardo perso nel buio al di fuori del parabrezza. "Mi hanno trovata", disse poi di punto in bianco continuando a fissare il vuoto.









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Capitolo 3
*** L'alba ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: L'alba
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...













Capitolo 4: L'alba.








"Quindi mi state dicendo che nessuno di voi ha fatto una telefonata anonima alla centrale per avvisare del furto?".
Era la terza volta che il capo della polizia ripeteva la stessa domanda alla famiglia Bolton e ai loro domestici.
"No, signore. Chi può essere stato?", chiese il padrone di casa.
"Ancora non lo sappiamo. Le chiamate che riceviamo vengono tutte registrate, quindi stiamo cercando di individuare il luogo da cui è provenuta. Comunque, chiunque sia stato, aveva ragione. A quanto pare è stata svaligiata la cassaforte. Ciò che più è strano, però, è che non ci sono segni di effrazione o di scasso, il che ci fa pensare che il ladro era riuscito ad impossessarsi delle chiavi o che si trovava già all'interno dell'abitazione".
"Come? Nessuna delle persone che vive qui potrebbe fare una cosa del genere", balbettò la signora Bolton ancora sconvolta dall'accaduto.
"Non si preoccupi signora, ce ne accerteremo sicuramente".




Nello stesso momento, dopo aver risposto alle varie domande che gli agenti gli ponevano, Troy era finalmente riuscito a trovare una scappatoia e a rintanarsi in camera sua, lontano da tutta quella gente.
Certo, la storia del furto aveva agitato anche lui, e non poco, ma odiava vedere tanti sconosciuti in giro per casa intenti a rilevare impronte e a controllare negli angoli più remoti in cerca di prove.
Dopo aver chiuso la porta a chiave, si buttò a peso morto sul letto e sbuffò sonoramente.
C'era da aspettarsi che prima o poi qualcuno svaligiasse 'Villa Bolton', con tutto quello che i suoi tenevano lì dentro...
Un rumore. Qualcosa si era mosso all'interno della cabina armadio.
Con un gesto rapido afferrò la mazza da baseball appesa al muro di fianco alla finestra e si avvicinò cauto.
Spalancò la porta della stanza del guardaroba e... bé, vide qualcosa, o meglio, qualcuno, che non si sarebbe mai aspettato di vedere.
"Che cosa ci fai tu qui?".
"Ah... gioco a nascondino con la polizia", disse Gabriella
ruotando gli occhi
.
"Cosa? Ma, ehi, tu centri qualcosa con quello che è successo stasera?".
"No... sì... forse".
"Vieni fuori da li", disse facendosi da parte per permetterle di uscire.
"Senti, mi dispiace per quello che è successo, ma è tutto finito, la polizia è arrivata e ha preso il ladro, no?".
"No, non l'hanno preso".
"Cosa?", chiese Gabriella sbiancando visibilmente. Si sedette sul bordo del letto cercando di riprendersi. Non era possibile.
"E' riuscito a scappare. Ma tu cosa sai di questa storia?".
Gabriella non rispose. Nella sua mente si affollavano talmente tanti pensieri che neanche lo ascoltava.
Il ragazzo si sedette accanto a lei e la squadrò da capo a piedi per cercare di capire cosa stesse succedendo.
"Dovrei andarmene", disse Gabriella all'improvviso alzandosi in piedi. "Ma non credo di riuscire a raggiungere la porta d'ingresso senza essere vista dai poliziotti e dai tuoi genitori, e la finestra è troppo in alto per saltare di sotto".
"Hai ragione. Che si fa?".
"Rimango qui".
"Cosa? Non puoi".
"Perché? C'è qualche altra ragazza nascosta da qualche parte?".
"No! Ma se entrasse qualcuno e ti vedesse...".
"La porta è chiusa, no?".
"Sì... Okay, resta qui, ormai è quasi l'alba".
Gabriella si sedette nuovamente sul letto incrociando le gambe.
"Allora, dato che dobbiamo stare qui per un po'... che ne dici di spiegarmi cosa ci facevi dentro al mio armadio?".
"Ti impicci troppo dei fatti degli altri, per i miei gusti, sai?".
"Sì, forse, ma tu non mi hai ancora risposto".
"Okay. Ti ho rubato le chiavi di casa l'ultima volta che sei venuto da me per il progetto e le ho date al ladro che stasera è entrato qui. Il colpo stava andando bene, fino a che qualcuno non ha chiamato la polizia, e, quando ho sentito le sirene avvicinarsi, mi sono infilata nella prima stanza che ho trovato che, guarda a caso, era la tua. Ah, hai il sonno molto pesante, lo sai?".
"Cosa?! E lo dici così, come se niente fosse?".
"Come dovrei dirtelo? Smettila di fare così. Se vuoi consegnarmi alla polizia, fa pure, non opporrò resistenza".
Troy era senza parole. Non poteva credere a ciò che aveva appena sentito.
"No, non lo farò", balbettò. "Tutto avrei creduto di te, tranne questo... Aspetta! Sei stata tu a chiamare la polizia?".
"Forse", rispose Gabriella con una scrollata di spalle.
"Perché? Insomma, è il tuo complice. Non c'è una specie di codice d'onore fra... voi?".
"Fra noi? Senti, se l'ho fatto c'è un motivo, quindi non farmi discorsi sulla morale".
"E quale sarebbe questo motivo?".
"Mi sta antipatico", rispose semplicemente lei.
"Ah, okay. Ricordami di non farti mai arrabbiare".
Gabriella si lasciò cadere stesa sul letto. "Perché non mi consegni agli agenti? Insomma, ti ho rubato le chiavi di casa e ho portato un ladro qui dentro, il quale si è impossessato di tutto ciò che era contenuto nella cassaforte. Chiunque mi denuncerebbe".
"Bé, veramente non lo so. Forse è perché sei solo una ragazza e non mi va di far finire dietro alle sbarre una... come te".
"Wow! Stai cercando di adularmi, per caso?".
"Shh", disse Troy tendendo le orecchie. "Sento dei passi".
Pochi secondi dopo, infatti, qualcuno bussò alla porta.
"Troy, sei qui?", chiese la signora Bolton dall'altra parte dell'uscio.
"Sì, hai bisogno?".
"No, volevo solo sapere se stavi bene".
"Oh, sì, tutto okay".
Sia Troy che Gabriella ricominciarono a respirare solo quando sentirono i passi della donna allontanarsi.
"C'è mancato poco".
"Già".
"Quando credi che se ne andranno gli sbirri?", chiese Gabriella pensierosa.
"Non ne ho idea. Spero solo lo facciano il più presto possibile, non sopporto questa situazione. In fondo hanno solo rubato delle cose, non si è fatto male nessuno".
"Non ti dispiace per quello che è successo? Insomma, due estranei sono entrati in casa tua e hanno messo le mani tra le tue cose. A me darebbe fastidio, davvero".
"Non sono cose mie, ma dei miei", rispose Troy con noncuranza.
"Tu sei un tipo strano".
"Mai più di te".
"Ho chiamato la polizia per sbarazzarmi di quel tipo. Era da un po' che cercavo un modo per farlo, e casa tua è stata l'occasione perfetta".
"Mi fa piacere".
"Non vuoi sapere perché l'ho denunciato?".
"Vuoi dirmelo?".
"No".
"Allora no".
"Ripeto: sei strano", disse Gabriella sorridendo. Era la prima volta che lo faceva da quando Troy la conosceva. "Guarda, l'alba", esclamò la ragazza raggiungendo la finestra.
Una volta che si fu avvicinato a lei, Troy notò che negli occhi della ragazza brillava una luce strana, quasi sognante.
"Non avevi mai visto prima il sorgere dell'alba?".
"Sì, ma era da tanto che non lo facevo". Nel pronunciare quella frase la sua espressione rapita si tramutò in una triste e desolata.
'Che tipo sei, Gabriella Montez? ', si chiese Troy volgendo lo sguardo al cielo che, piano piano, si tingeva di sfumature rosa, arancioni, gialle e azzurre.






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Non sono proprio riuscita ad aggiornare più velocemente. Ho avuto tantissimi problemi con il computer, che mi ha abbandonata un paio di volte e che mi ha fatto perdere tutti i file che erano al suo interno T_T, ma che, per fortuna, è riuscito a riprendersi proprio ieri.
Allora... Da questo capitolo comincia la vera e propria storia, non che avventura, dei due protagonisti.
Dal prossimo, infatti, la fiction entrerà nel vivo. Spero davvero di riuscire ad aggiornare più velocemente la prossima volta, e che vi piaccia, fatemelo sapere!!^^








Grazie a :





Angels4ever : bè, diciamo che Aaron non è proprio quel che si dice "brava persona", quindi da lui ci si può aspettare qualsiasi cosa... mai dire mai.
Spero che ti piaccia anche questo capitolo, anche se non ho aggiornato molto velocemente... al prossimo, ciao!!^^




nes95 : grazie mille per i complimenti^^ davvero, mi fanno mooolto piacere.
Già Gabriella ha chiamato la polizia, ma c'è di sicuro un motivo più che valido... =P
Anche a me piace molto lo stile di Vanessa, è molto cool =D
A dire il vero io preferisco caratteri più forti e determinati rispetto a quelli che assegnano ai personaggi nel film, quindi anche in questa fiction ho cercato di cambiarli a modo mio, come nella scorsa storia XD
Ci sentiamo alla prossima!! Kiss^^





ciokina14 : spero davvero che diventi più intrigante andando avanti, è quello che davvero vorrei =P
Allora... ancora per quanto riguarda la storia d'amore... ancora non so bene cosa accadrà. Credo che ci penserò mentre scrivo. Ci sentiamo!!^^








Spero davvero che con questo capitolo arrivino più recensioni, quindi, lasciate un commentino, altrimenti non so se andare avanti oppure no... mi raccomando^^





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Dal capitolo 5 :


"Ti servono queste, vero?", le disse tirando fuori dalla tasca il mazzo.
La ragazza sobbalzò leggermente ma diede ugualmente gas ingranando la retromarcia.












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Capitolo 4
*** La fuga del ladro ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: La fuga del ladro
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...












Capitolo 3: La fuga del ladro.










Era notte fonda e Gabriella e Aaron, il suo 'complice', erano appostati davanti all'enorme villa che si ergeva nel quartiere più ricco della città.
"Certo che questi Bolton si trattano proprio bene, eh?", commentò il ragazzo spegnendo l'ennesima sigaretta nel posacenere dell'auto nella quale erano seduti già da qualche minuto.
"Già", mormorò Gabriella pensierosa con lo sguardo perso nel buio al di fuori del parabrezza. "Mi hanno trovata", disse poi di punto in bianco continuando a fissare il vuoto.
Il ragazzo sorrise. "Non preoccuparti, piccola. Dopo questo colpo ce ne andremo davvero da questo posto, e ne troveremo uno più sicuro, dove non potranno trovarti. Ti fidi di me, vero?".
"Certo", rispose Gabriella senza alcun colore nella voce.

Aaron controllò per l'ennesima volta l'orario e, dopo aver constatato che ormai nella villa si erano addormentati tutti, aprì lo sportello dell'auto e si incamminò verso l'enorme cancello.

"Bene, che il gioco abbia inizio, allora", bisbigliò sfregandosi le mani una volta che Gabriella lo affiancò.
Entrare all'interno della casa non fu affatto difficile. Aaron era un genio nell'eludere i sistemi di sorveglianza e di allarme e, inoltre, possedere quel mazzo di chiavi era un aiuto piuttosto sostanzioso.
"Tu stai qui, piccola. Il segnale lo conosci, vero?".
"Sì".
Gabriella rimase sola nell'ampio ingresso della villa, facendo 'da palo' al ragazzo.
Dopo qualche minuto estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans e compose un numero...




Nel frattempo Aaron stava eseguendo il suo 'onesto' lavoro di ladro professionista svaligiando la cassaforte di casa Bolton.
Dopo aver finito di ripulire il suo contenuto, fece ritorno nell'ingresso per salire le scale che portavano al piano superiore, dove, nella stanza dei padroni di casa, si trovavano i gioielli custoditi gelosamente nel portagioie della signora.
Quello era sempre un colpo sicuro: le donne erano da sempre vanitose e fiere di mostrare la loro ricchezza alle altre signore, finte e ingioiellate come loro.
Tornato nell'atrio, si accorse che Gabriella non aveva seguito i suoi ordini e non era rimasta di guardia.
'Giuro che se quella ragazzina mi rovina il colpo, gliela faccio pagare cara', pensò salendo le scale silenziosamente.
Arrivato a metà tragitto udì un suono inconfondibile, l'incubo di qualsiasi malvivente: le sirene della polizia.
Il ragazzo cercò di non farsi prendere dal panico e, con qualche balzo, raggiunse il pianerottolo.
Si guardò attorno per cercare una via di fuga o un buon nascondiglio e, infine, optò per l'enorme soffitta posta proprio sotto il tetto che aveva notato studiando a fondo la piantina della villa.
Da lì avrebbe potuto calarsi fino al giardino posteriore e fare in modo di sgattaiolare lungo l'estesa fila di cespugli che attorniava l'intero podere fino ad arrivare proprio davanti al cancello dal quale era entrato inizialmente.
Eseguì il suo piano e si ritrovò nel sottotetto, dal quale poteva controllare ciò che accadeva all'esterno.
Le auto della polizia erano arrivate velocemente svegliando gli abitanti della villa che, impauriti, erano usciti indossando pigiama e vestaglia, mentre gli agenti entravano impugnando le loro pistole.
Aaron aprì lentamente la finestra, grande abbastanza da farlo passare, e si calò sul cornicione che correva lungo tutto il perimetro dell'edificio.
Riuscì ad arrivare fino all'angolo e, senza avere altra scelta, si lasciò cadere alla cieca sul prato.
L'impatto fu tutt'altro che piacevole, e il ragazzo fece fatica a rimettersi in piedi.
Barcollando e stando bene attento affinché nessuno lo notasse, raggiunse i cespugli più vicini riuscendo poi ad avvicinarsi al cancello d'entrata.
Con grande agilità passò attraverso lo stretto passaggio formatosi tra il cancello e gli arbusti.
Non ci credeva: ce l'aveva fatta!
'Aaron: 1, Sbirri: 0'', pensò allontanandosi dal luogo del misfatto mentre un largo sorriso di soddisfazione si stampava sul suo viso.





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E' vero, questo capitolo è mooolto corto, più degli altri, ma non sono proprio riuscita a farlo più lungo di così, è solo transitorio, per introdurre meglio il capitolo 4 (che ho già scritto, quindi credo che riuscirò ad aggiornare più velocemente la prossima volta).
Prometto che il prossimo sarà più "pieno" XD Quindi lasciatemi un commentino lo stesso. Lo farete, veroooo? (quest'ultimo pezzetto è da leggere con un certo tono di minaccia U_U).



Non ho mai descritto scene di fughe dalla polizia o cose del genere prima d'ora, quindi il contenuto di questo capitolo può risultare banale e poco costruito... Ho provato a fare del mio meglio. Spero di aver fatto qualcosa di decente =P






Grazie a :




zanessa4ever : eh, l'effetto sorpresa è proprio a quello a cui puntavo, in fondo, una storia non "prende" molto se non sono presenti colpi di scena XD
Mi fa piacere che ti piaccia questa fiction... continua a seguirla e a recensire ;D Ciaooo!!^^



tati zakki
: beh, spero di aver aggiornato abbastanza in fretta (forse no XD)... continua a leggere e a dirmi come trovi questa fiction, mi raccomando =D Ciaooo!!^^



Angels4ever
: grazie mille per i complimenti =D Mmm... giallo mischiato a rosa... Credo proprio fosse questo il tono che volevo dare a questa storia XD Il tema mi incuriosiva molto, e volevo vedere se ero in grado o meno di scrivere qualcosa del genere. Spero di riuscire nel mio tentativo...
Riguardo alla storia che potrebbe nascere tra i due... ho ancora le idee abbastanza confuse... deciderò mentre scrivo... Ciaoo^^



ciokina14
: insomma, taaanti altri proprio no, anche perchè, come già sai, sono ancora bloccata nell'oblio =S spero che la nebbia che avvolge il mio cervello si diradi in fretta (forse sta succedendo, ma mai parlare a voce troppo alta =P)... Anche perchè la costanza dell'aggiornamento dipende proprio da questo... Kiss^^



nes95
: beh, non posso fare altro che ringraziarti per aver seguito la mia scorsa fiction e per i complimenti!! Sono contenta che ti sia piaciuta, e lo sono anche che ti piaccia questa...davvero^^ Soprattutto per il fatto che non frequenti molto questa sezione. A dire il vero sono andata a leggere il tuo profilo e ho cominciato a leggere la tua storia della sezione "originali", spero non ti dispiaccia... è molto carina e aspetto il seguito =P Un bacione anche a te e continua a seguirmi... Salutiii^^








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Dal capitolo 4 :


"Hai ragione. Che si fa?".
"Rimango qui".
"Cosa? Non puoi".








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Capitolo 5
*** Addio, Albuquerque ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Addio, Albuquerque
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...




Capitolo 5: Addio, Albuquerque.









"Aspetta qui, vado a vedere se la via è libera".
Troy scese le scale che collegavano il piano superiore a quello inferiore per accertarsi che gli agenti di polizia se ne fossero effettivamente andati, mentre Gabriella lo aspettava nella sua stanza.
Durante l'ispezione, continuava a pensare al casino nel quale si era cacciato. Perché non consegnava quella ragazza alla polizia e la faceva finita?
Non lo sapeva neanche lui.
Dopo aver perlustrato l'ingresso e il salone, era sicuro che le uniche persone presenti fossero i suoi genitori che confabulavano seduti al bancone della cucina.
"Tutto tranquillo", annunciò rientrando nella camera da letto.
Si guardò attorno, ma non trovò nessuno. Gabriella era scomparsa.
Non era possibile... Di tutta fretta
indossò jeans e maglietta abbandonando la tuta che utilizzava per dormire e scese le scale arrivando fino in giardino.
Si fermò solo quando, arrivando davanti al garage, ne trovò la porta scorrevole alzata e sentì il rumore del motore di un'auto.
Entrò di corsa trovando Gabriella seduta sul sedile del conducente della sua auto nuova, intenta a farla mettere in moto senza utilizzare le chiavi.
"Ti servono queste, vero?", le disse tirando fuori dalla tasca il mazzo.
La ragazza sobbalzò leggermente ma diede lo stesso gas ingranando la retromarcia.
"Ehi, fermati!", urlò Troy rincorrendo l'auto e afferrando la maniglia della portiera. La aprì e s'infilò dentro con un gesto rapido sedendosi sul sedile del passeggero.
"Scendi da qui", gli intimò Gabriella.
"Neanche per sogno. Questa è la mia auto e tu... la stai rubando!".
"Sì, con te a bordo", continuò la ragazza dando di nuovo gas e uscendo dal garage. In pochi secondi si trovarono davanti all'enorme cancello che Troy prontamente aprì utilizzando il piccolo telecomando che teneva nel cruscotto.
"Pensavi di abbatterlo?".




L'auto procedeva velocemente attraverso le
strade semideserte e dai finestrini entrava un venticello piacevole.
"Non sapevo possedeste un autosalone".
"Cosa?".
"Il garage di casa tua, è enorme. Quante macchine ci sono là dentro? Dieci? Quindici?".
"Non lo so. Comunque, dove cavolo stiamo andando?".
" 'Stiamo'? Sto, semmai. Appena siamo fuori città, scendi e torni indietro in autobus".
"Sei impazzita?! Io non ti lascio con la mia auto".
"Domani te ne troverai un'altra fiammante allo stesso posto di questa".
"Sei un'egoista e una ladra. Ma ti rendi conto di quello che fai o che dici?".
Gabriella per tutta risposta spinse ancora più a fondo l'acceleratore, diretta a ovest, dove poteva raggiungere il confine entro un paio d'ore ed entrare in Arizona. Prima, però, doveva sbarazzarsi dell'impiccione.
Guidò a una velocità pazzesca fino a che non fu arrivata fuori città e, dopo aver accostato sul ciglio della strada, fece segno a Troy di scendere.
"Assolutamente no! Ho già detto che non ti lascio andare da nessuna parte da sola con la mia auto".
"Ma è possibile che voi ricconi siate tanto attaccati a cose così materiali?".
"Perché, voi ladri rubate per tenere alta la morale, vero?".
La mora non rispose. Il ficcanaso non mollava e di sicuro non sarebbe riuscita a sbatterlo fuori dall'auto con la forza.
Rimise in moto e in pochi secondi si ritrovarono a viaggiare nuovamente ad alta velocità verso il confine occidentale del New Mexico.






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Hey!! Salve a tutti, dopo tanto tempo mi sono decisa a mettermi d'impegno davanti al pc e di pubblicare la quinta parte di questa fiction XD


Ok, anche questo capitolo non è molto lungo, ma preferisco scrivere poco per volta, per non appesantire troppo la lettura... ma se li volete più lunghi, basta che me lo diciate e io mi ci metterò d'impegno per accontentarvi XD


Il capitolo 6 è già pronto... preannuncio che sarà il più lungo tra quelli già pubblicati e che emergeranno alcuni aspetti dei caratteri dei due protagonisti che fino ad ora erano rimasti nascosti, quindi, se volete saperne di più, non perdetevi il prossimo capitolooo.






Grazie a :




Angels4ever : hey!! Grazie per i complimenti^^
Piano, piano, con il progredire della storia, si sveleranno i veri caratteri di entrambi i protagonisti, i loro piccoli (e grandi) segreti e tutto ciò che li rigurda, quindi la risposta all tua domanda arriverà col tempo =P
Se ti sembrano già affiatati al quarto capitolo... chissà che penserai andando avanti... eheh!! Ci sentiamo, ciao!!^^





ciokina14
: eh, so di aver aspettato tanto prima di aggiornare, ma purtroppo non ho la tecnologia dalla mia parte, e il mio computer fa un sacco di capricci bloccandosi almeno una volta al mese... con grande felicità dei tecnici che ci ricavano sopra un po' di grana T_T
Comunque... bè, sì, ormai la tua opinione la conosco, anche perchè, come ben sai, io questa storia neanche la volevo pubblicare, quindi...
Spero tanto che venga apprezzata un po' di più =P
Ciaooo^^





nes95
: ciao!! Lo so, ci ho messo tanto a pubblicare lo scorso capitolo (e anche questoXD), ma il mio computer mi ha abbandonata per un po' di tempo, quindi ho dovuto attendere il miracolo della sua rinascita =D
Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto tanto... contiunua a seguirmi!!
Ah, i Jonas Brothers non mi fanno proprio impazzire, a dire il vero =P





Chiunque passi di qui, legga questo capitolo e abbia voglia di lasciarmi due righe... è ben accetto... Ciaooo!!^^





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Dal capitolo 6:




"California?! Sei impazzita per caso? E' a mezza giornata da qui".
"Lo so".















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Capitolo 6
*** Benvenuti in Arizona! ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Benvenuti in Arizona!
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...




Capitolo 6: Benvenuti in Arizona!








"Vuoi davvero andare in Arizona?", chiese Troy fissando Gabriella confuso.
"No, voglio andare in California, e per farlo devo attraversare l'Arizona", rispose lei con semplicità accendendo l'autoradio.
"California?! Sei impazzita per caso? E' a mezza giornata da qui".
"Lo so".
"E vuoi andarci lo stesso?".
"Sto scappando, genio. Devo allontanarmi il più possibile dal New Mexico, anche se la California non è poi così distante", disse con aria pensierosa.
"Tu sei fuori di testa", ripeté Troy per l'ennesima volta arrendendosi all'evidenza: sarebbe dovuto andare fino in California con una ladruncola squinternata.



Gabriella continuava a cambiare stazione alla radio cercando qualcosa di decente da ascoltare.
"La vuoi fare finita? Mi sta venendo il mal di testa", esclamò Troy.
"Quanto sei delicato", commentò la ragazza rimettendo entrambe le mani sul volante.
"Senti perché non fai guidare me? E' la mia auto, tu potresti fare un incidente, andare fuori strada, o qualcosa del genere".
"So guidare, e poi non sono così stupida, sai?".
"Invece sì, sai? Vuoi attraversare due Stati per andare nel caos californiano senza avere vestiti o soldi con te. Queste cose le fanno solo gli stupidi".
"Chi te l'ha detto che non ho contanti?".
"Ne hai?".
"No".
"Perfetto".
"Ma tu sì, giusto?".
"No".
"Bè, quando ne avremo bisogno, cercheremo una soluzione".
"La tua soluzione sarebbe rubare, vero? Ti puoi scordare che io diventi un fuorilegge come te".
"Tranquillo, non macchierei mai la tua fedina penale candida.
Comunque, i tuoi non si insospettiscono se non ti trovano più dopo che avete subìto un furto?".
"Prima se ne devono accorgere", rispose Troy mettendosi comodo sul sedile.
La ragazza lo guardò con la coda dell'occhio: era serio.
Il tempo trascorse lento, ma, nel giro di un paio d'ore, i due arrivarono nei pressi del confine del New Mexico con l'Arizona.
Gabriella accostò sul ciglio della strada mentre Troy spegneva l'autoradio.
"A quanto pare ancora non si sono accorti della mia assenza", sbuffò aprendo lo sportello dell'auto.
In nessuno dei notiziari era girato l'appello dei suoi genitori che, in preda all'ansia, denunciavano la scomparsa del loro unico figlio.
La sua 'compagna di viaggio' lo seguì sedendosi sul cofano dell'auto.
"Ehi! Fai attenzione, non voglio che la righi".
"Hai bisogno di rilassarti, Paperone".
"E tu di ritrovare un po' di cervello, Bonnie".
"Si può sapere perché sei così antipatico? Non sono stata di certo io a chiederti di venire con me".
"Non mi hai dato altra scelta. Mi stavi rubando l'auto da sotto gli occhi!". Ormai entrambi avevano alzato la voce e si guardavano in cagnesco.
"Okay, okay. Non ho proprio voglia di discutere", disse Gabriella alzando le mani in segno di resa.
"Qual è il tuo piano? Che cosa vuoi fare dopo essere arrivata in California?".
"Devo cercare qualcosa".
La semplice risposta della ragazza sorprese Troy. Non se l'aspettava.
"Bè, allora rimettiamoci in viaggio. Abbiamo ancora molti chilometri da fare", disse guardando la ragazza di sfuggita e salendo nuovamente sul sedile del passeggero.
Quella volta fu Gabriella a rimanere stupita. Quel viaggio si stava rivelando davvero molto strano.
"Hai deciso di darti alla pazza gioia e seguire una fuorilegge fino nella terra delle celebrità, allora".
"No, ho deciso di seguire la mia auto che è stata rubata da una fuorilegge e che vuole raggiungere la terra delle celebrità per cercare non so cosa".
La ragazza sorrise e rimise l'auto in moto, partendo, questa volta, a velocità moderata.
Poco dopo entrambi furono accolti da un enorme cartello sul quale spiccava la scritta a caratteri cubitali 'BENVENUTI IN ARIZONA!'.




Ormai il sole splendeva alto nel cielo e sia Troy che Gabriella cominciavano a sentire le conseguenze della lunga permanenza in auto.
"Fermati alla prossima tavola calda, ho fame", disse Troy guadando fuori dal finestrino.
Lei non rispose, ma, dieci minuti dopo, parcheggiò davanti ad un piccolo edificio dall'aspetto poco promettente.
"Vuoi davvero mangiare qui?".
"Sì, che c'è di strano?".
"Bè, non ci sono le tovaglie ai tavoli e di certo i camerieri non si fanno chiamare maître".
Senza rispondere Troy aprì la portiera e si diresse verso l'entrata del locale.
Gabriella si morse il labbro inferiore sentendosi in colpa. 'Forse ho esagerato', pensò.
Entrò a sua volta e vide che il ragazzo era già seduto attorno ad un tavolo, dove
una cameriera dagli enormi occhi nocciola e dai lunghissimi capelli ricci color del grano che teneva in mano un blocco per appunti e una matita, più che annotarsi la sua ordinazione, cercava di annotarsi il suo numero di telefono.
Si sedette davanti a lui con fare malizioso.
Gabriella sorrise divertita prima di avvicinarsi e sedersi accanto al ragazzo prendendogli
una mano tra le sue.
"Scusa per il ritardo tesoro, ma non riuscivo proprio a trovare il bagno". Si voltò guardando la ragazza di fronte a lei. "Tu sei la cameriera, vero?".
Sulla faccia di Riccioli d'oro si potevano chiaramente leggere delusione e amarezza. "Sì, cosa posso portarvi?", chiese alzandosi e prendendo in mano la matita e il blocco.
"Per me uova strapazzate con bacon, muffin al cioccolato e del succo d'arancia", disse Gabriella. "E per te, tesoro?", aggiunse sorridendo guardando Troy con viso angelico.
"Ah... Toast, uova e cheese cake, con una tazza di caffè".
"Perfetto", disse Miss Riccioli D'oro andandosene senza il sorriso che aveva stampato in faccia pochi minuti prima.
"Perché l'hai fatto?".
"Così", rispose Gabriella con una scrollata di spalle lasciandogli la mano. "Odio le civette. Quella stava già cominciando a provarci con te, e neanche conosce il tuo nome".
A Troy scappò una risatina divertita. Quella ragazza era proprio strana.
"Scusa per prima, in macchina, non avrei dovuto parlarti così".
"Non fa niente. So cosa pensano tutti di me", rispose come se non gliene importasse nulla.
"Non fare la vittima. Nessuno ha una buona opinione neanche di me".
Dopo che entrambi ebbero finito la colazione, Troy si avvicinò al bancone, dove Riccioli d'oro stava chiacchierando con uno dei soliti clienti.
Gabriella lo affiancò. "Hai intenzione di abbindolarla con il tuo fascino maschile?", bisbigliò quasi divertita.
Il ragazzo estrasse alcune banconote dalla tasca dei jeans pagando ciò che avevano mangiato e lasciando la mancia alla cameriera.
La sua 'compagna', seguì attentamente ogni mossa per poi intercettare lo sguardo della biondina che la guardava di traverso. Senza distogliere lo sguardo prese Troy per mano e insieme uscirono dal locale.
"Sei uno stupido", sbottò Gabriella non appena furono all'esterno.
"Sì, sono lo stupido che ti ha appena evitato una visitina alla centrale di polizia di questo Paese".
"Potevi dirmelo di avere dei contanti".
"Non sono tenuto a raccontarti qualsiasi cosa". Dettò ciò si diresse verso l'auto sedendosi sul sedile del passeggero.
Mentre saliva a sua volta a bordo dell'auto Gabriella non riuscì a far meno di chiedersi chi fosse in realtà Troy Bolton.





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Okay, con moooolto ritardo, ho pubblicato anche questo sesto capitolo, che forse sarà anche l'ultimo, infatti, mi dispiace, ma se non riceverò abbastanza recensioni, sono decisa a non continuare a pubblicare.
Mi dispiace perchè odio lasciare le cose a metà, però sono costretta a farlo.






Grazie a :



Angels4ver : hey!! Eh, il proprietario non è male, è vero =P ma chissà che accadrà...
Per quanto riguarda One Tree Hill, ti ho già detto, ancora in televisione in Italia non verrà mandato il onda... purtroppo... perchè la sesta stagione merita davvero (per me è la più bella).


ciokina14 : spero che i tuoi complimenti vengano estesi anche a questo capitolo XD
Mi spiace per il ritardo, sono sempre la solita =S








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Capitolo 7
*** Cantando al Grand Resort ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Cantando al Grand Resort
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...



Capitolo 7: Cantando al Grand Resort.







Circa tre ore e mezzo dopo aver lasciato il locale, i due ragazzi raggiunsero la capitale dell'Arizona, Phoenix.
"Phoenix, la 'Valle del Sole'. Ottimo per passare l'estate", commentò Troy non appena Gabriella parcheggiò l'auto in un'area di sosta.
"Già. Peccato che la mia estate non la trascorrerò qui".
"Vuoi passarla in California?".
"Forse", disse Gabriella con una scrollata di spalle. "Dipende da cosa succederà".
"C'è pericolo che il tuo complice ti trovi?".
"Sì. Aaron è capace di tutto, e potrebbe fare qualcosa di davvero stupido, in qualsiasi momento".
"Come svaligiare una villa, rubare un'auto e attraversare due Stati con a bordo una persona innocente?".
"Senti, persona innocente, nessuno ti ha obbligato a venire. A proposito... i tuoi sono fuori di testa?".
"Perché?".
"Insomma, è ora di pranzo e ancora non ti hanno fatto neanche una telefonata, non si sono accorti che sei sparito".
"Credo pensino che io sia a scuola".
"Già, la scuola! La segreteria chiamerà sicuramente i tuoi per dir loro che non ti sei presentato".
"E' vero. Per fortuna mi hai rapito a pochi giorni dalla fine delle lezioni, altrimenti mi brucerei l'intero anno".
"Rapito?! La pianti di colpevolizzarmi? Sei stati tu a voler venire con me! Io non ho rapito proprio nessuno!".
"Non ti scaldare troppo. Comunque, quando se ne accorgeranno, vedremo cosa fare. Sei scomparsa anche tu, e la segreteria chiamerà anche i tuoi... Tu li hai i genitori?", chiese sperando di non aver commesso la gaffe più clamorosa della sua vita.
"No, non più", rispose Gabriella abbassando lo sguardo.
"M-mi dispiace, scusa".
"Non fa niente".
"E' successo molto tempo fa?".
"Avevo dieci anni. Sono stati coinvolti in un incidente... Basta parlare di queste cose, hai ragione tu: quando ti cominceranno a cercare penseremo a cosa fare".
"Hai cominciato a parlare al plurale".
"Devo. Ho capito che non riuscirò a liberarmi di te tanto facilmente. Sei peggio di una sanguisuga".
Troy sorrise guardando fuori dal finestrino. "Ora che si fa? Andiamo direttamente in California o facciamo un giretto per la città?".
"Adesso mangiamo".
"Cosa? Abbiamo già fatto colazione".
"Sì, ma è stato più di tre ore fa. Ho un calo di zuccheri".
"Sei un pozzo senza fondo. Dai, troviamo qualcosa". Scese dall'auto e s'incammino alla ricerca di un locale.
Gabriella lo raggiunse e lo affiancò guardandolo con la coda dell'occhio. "Vieni, ho già trovato il posto perfetto", disse prendendo il ragazzo per mano. Lo condusse dalla parte opposta della strada, dove un chiosco che vendeva hot dog dava bella vista di sè.
"Devi assaggiare quello con le spezie e la senape, è buonissimo".
"Lo so. Sai, anche nel mio mondo esistono gli hot dog".
"Davvero? Allora sei quasi umano!".
Dopo aver mangiato, decisero di raggiungere una stazione di servizio per fare benzina.
"Quanti contanti ti sono rimasti?", chiese Gabriella al ragazzo mentre sfogliava distrattamente un quotidiano locale.
"Non molti, ne avevo pochi".
"Ma non mi dire. Quindi non ti piace andare in giro con molti soldi in tasca".
"Già, lo odio".
"Vorrà dire che troveremo un modo per racimolare qualcosa".
"Quello dove l'hai trovato?", chiese indicando il giornale che la ragazza aveva in mano.
"L'ha lasciato accanto alla pompa la ragazza che era qui prima".
"Qualcosa di interessante?".
"Abbastanza. A quanto pare la tua geniale compagna di viaggio ha appena trovato un modo per fare un po' di soldi".
"Dimmi, geniale compagna, cos'hai escogitato?".
Senza dire una parola Gabriella gli porse il giornale e Troy lesse il primo articolo che gli saltò all'occhio.



Grande gara di mangiatori di hot dog!

I migliori mangiatori di hot dog di tutti gli Stati Uniti si daranno appuntamento questa sera...




"Non ce la farai mai, insomma, mangi per tre, ma non riuscirai a ingurgitare decine di panini nel giro di pochi minuti".
"Ma che cavolo hai letto? Mi riferivo all'articolo di sotto", disse indicando un trafiletto più in basso. "E poi, io non mangio per tre", aggiunse mollandogli uno schiaffo leggero su un braccio.
Troy sorrise e lesse ciò che riportava l'articolo.
"Una gara canora?".
"Esatto. All'hotel 'Arizona Grand Resort'. E' un quattro stelle, niente male. Non è l'Hilton, però...".
"Vuoi rubare in un hotel?".
"Ma la pianti con questa storia dei furti? Non voglio rubare un bel niente! Il primo premio è di 5000$ e una notte gratis in hotel. Di sicuro i soldi ci potrebbero fare comodo, no?".
"Vuoi partecipare alla gara?".
"Certo".
"Quindi tu sai cantare".
Gabriella si strinse nelle spalle guardandosi le unghie delle mani. "Ci posso provare".
"Se lo dici tu".




La sera dopo arrivarono entrambi davanti all'enorme e monumentale hotel citato sul giornale.
"Bé, niente male", commentò Gabriella scendendo dall'auto.
"Con quel vestito farai un figurone", disse Troy in tono scocciato.
"Ce l'hai ancora per quella storia? Certo che tu le cose te le leghi al dito e non le molli più!".
"Non è così. Tu hai usato gli ultimi soldi che ci rimanevano per comprare quell'abito, e se non riesci a vincere stasera, cosa facciamo? L'elemosina?".
"Assolutamente no. Non l'ho mai fatta in vita mia e non la farò di certo adesso".
Detto ciò si avviò con passo sicuro verso l'entrata dell'edificio. "Ti conviene seguirmi e smetterla di fissarmi il fondo schiena, Paperone".
Troy, colpito e affondato, la seguì senza dire una parola.
La hall era spaziosa e arredata con gran gusto. I clienti sedevano sulle elegantissime poltroncine sparse qua e la attorno a tavolini di legno.
Gabriella si diresse verso la reception e chiese dove si sarebbe tenuta la gara all'uomo grassoccio che si trovava dietro il bancone che li guidò fino alla sala ristorante.
La stanza era ampia e tutti i tavoli, perfettamente apparecchiati con tovaglie candide e candele, erano stati posti di fronte ad un piccolo palco, certamente costruito proprio per l'occasione.
"Okay, ora che siamo arrivati non ci resta che rilassarci e aspettare", sospirò Gabriella guardandosi attorno. "Però potevano almeno offrirci la cena".
"Non ti sono bastati i due sandwich che hai mangiato prima di venire qui? Forse avresti dovuto partecipare alla gara degli hot dog, non a questa".
"Ehi! Sono stanca di cibo da fast food. Se stasera vinco mi faccio portare una cena vera in camera".
Troy sbuffò. Non era molto sicuro che il piano della sua 'compagna' funzionasse.
Insomma, non per essere diffidente, ma a quella gara avrebbero probabilmente partecipato persone con grande talento e anni di esperienza. Per di più, Gabriella non aveva fatto alcuna prova e, quindi, lui neanche sapeva se era davvero intonata o meno o con quale canzone avesse deciso di esibirsi.
La gara iniziò alle 20:00 in punto. Sul palco si susseguirono varie persone, tra le quali talenti in erba proprio niente male.
Quando giunse il turno di Gabriella, Troy si sentì strano, nervoso.
Di sicuro il fatto che quella performance avrebbe dato loro da mangiare era la motivazione principale, ma, doveva proprio ammetterlo, vedere Gabriella con quel vestitino verde che le ricadeva fin sopra il ginocchio, di certo non aiutava...
Dopo che il presentatore della serata chiamò sul palco Nicole James (identità falsa che compariva sul documento falso che Gabriella aveva utilizzato per iscriversi alla gara), le note di "Listen" di Beyoncè inondarono la stanza.
La voce di Gabriella, dapprima lievemente incerta, divenne sicura e si destreggiò abilmente attraverso acuti, toni alti, toni bassi e quant'altro.
Alla fine dell'esibizione il pubblico applaudì calorosamente.
Troy non avrebbe mai creduto che possedesse una voce del genere, era rimasto davvero sorpreso.
'Questo viaggio si prospetta molto interessante', pensò poco prima che il presentatore risalisse sul palco per annunciare il nome del vincitore.




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Ho deciso di pubblicare questo settimo capitolo per vedere come va... Spero di ricevere abbastanza commenti da pubblicare anche il capitolo 8.
Se non ne riceverò abbastanza, pubblicherò un capitolo nel quale annuncerò la sospensione di questa fiction o aggiornerò direttamente questo capitolo inserendovi il messaggio...
Purtroppo ultimamente questa sezione è piuttosto disabitata... spero si ripopoli presto...


La canzone 'Listen' di Beyoncè è stata scelta per una questione vocale... Credo sia una canzone che richiede una grande potenza vocale, e poi è davvero molto bella, vi consiglio di ascoltarla =D






Grazie a :




saruzza76 : ciao!! Mi fa piacere che ci sia gente nuova a recensire la mia storia^-^
Grazie mille per i complimenti e per leggere sempre le mie storie. Spero di ritrovarti anche tra i commenti di questo capitolo =D Ciaooo!!^^



nes95 : spiacerebbe anche a me smettere di pubblicare questa storia, odio lasciare le cose a metà, ma la mancanza di sostegno cominciava a sentirsi davvero tanto... Comunque, grazie mille per il commento, spero che continuerai a lasciarne... Kiss^^



Angels4ever : grazie anche a te per il commento.. Ho deciso di provare lo stesso ad aggiornare con il settimo capitolo, sperando che vada meglio degli altri...
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere. Ciaooo!!^^



tati zakki : sono contenta ti piaccia la mia fiction. Spero continuerai a seguirla e a commentarla, anche perchè sono stati i vostri commenti che mi hanno dato la voglia di continuare =D Ciao!!^^



Tin Tin : ciao!! Dal tuo commento ho capito che hai letto le mie storie, e non può farmi altro che piacere^^
Grazie mille per i complimenti, spero di ritrovarti anche in questo capitolo... Ciao!!^^








Anche se con un po' di ritardo...



BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
A TUTTI
!!^^





Sperando che il 2010 sia migliore del 2009









Aηgєℓ_R

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Capitolo 8
*** Uscita in città ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo:
Uscita in città
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...




Capitolo 8: Uscita in città.











"Bè, cara Nicole James, a quanto pare il tuo bel vestito non è bastato per vincere", disse Troy guardando Gabriella divertito.
"Quante storie! Non avrò vinto il primo premio, ma il secondo ci ha permesso di metterci in tasca 3.000 dollari. Nel mio mondo sono molti, sai? Se volevi i 5.000 bigliettoni e la suite al Grand Resort potevi cantare tu sul palco, magari col mio 'bel vestitino'".
"Simpatica. Comunque devo ammettere che sei stata grande. Non pensavo riuscissi a cantare così. Hai preso lezioni?".
"No, nessuna lezione. Sai, ogni volta che eravamo insieme, mia madre accendeva la radio e cantava talmente forte che la voce dei cantanti si sentiva a stento. E' da lei che ho imparato. Mi ha trasmesso questa passione".
Mentre parlava, Troy notò che una vena di tristezza si era impadronita della ragazza. I ricordi legati alla sua famiglia le spegnevano il sorriso.
"Scusa, non volevo".
"Cosa?".
"Rattristarti con brutti ricordi".
"Nah, non sono ricordi brutti, anzi, mi fa piacere pensarci. I miei genitori non sono più qui, ma il loro ricordo mi aiuta molto".
"Davvero?".
"Certo".
All'improvviso la suoneria di un cellulare interruppe la loro conversazione.
"Non hai ancora risposto? E' da stamattina che chiamano", chiese Gabriella fissando il telefonino di Troy appoggiato sul tavolino della camera di una pensione che avevano affittato fingendo di essere una giovane coppia in vacanza.
"No, non vorrei mi scappasse detto dove ci troviamo".
"Smettila di mentire a te stesso, Non vuoi parlare con loro".
"Forse hai ragione, forse non ho voglia di parlare con delle persone che, nonostante dicano di essere i miei genitori, si sono accorti della mia assenza dopo due giorni".
Quel pensiero lo alterava parecchio. Anche se i signori Bolton avevano dato l'allarme attivando polizia, telegiornali, stampa e quant'altro, Troy non riusciva a credere che si fossero accorti della sua mancanza dopo tanto tempo.
Probabilmente se lo avessero rapito veri malviventi, sarebbe già in fondo a qualche pozzo o sul ciglio di una strada privo di vita.
"Domani mattina compro un'altra scheda telefonica, una prepagata", decise.
"Come vuoi, ma se fossi in te parlerei con loro, almeno per dirgli che stai bene e non ti hanno rapito. Saranno sicuramente preoccupati".
"Certo, immagino. Sempre che non abbiamo qualche impegno con qualche altro riccone con il pallino degli affari".
"Non essere così duro con loro. Sei fortunato ad averli".
Troy si sentì uno stupido: non avrebbe dovuto parlare di quelle cose conoscendo la condizione della ragazza.
"Scusa, ma ho le mie buone ragioni", disse alzandosi e spegnendo il cellulare.
"D'accordo, basta parlare di queste cose. Che ne dici di andare a fare un giro?".



Un quarto d'ora più tardi i due erano seduti al bancone di un locale bevendo bibite analcoliche.
"Fottuti ventuno anni", sbuffò Gabriella svuotando il suo bicchiere. (In America si possono bere alcolici solo dopo aver compiuto i 21 anni. N.d.A.)
Sulla pista da ballo, dalla parte opposta del bar, molte persone si stavano lanciando in balli sfrenati.
"Vieni, voglio ballare".
"Cosa? No, sono una frana".
"Che ti frega? Qui nessuno lo sa fare. Dai, muoviti".
"No, davvero, vai tu".
"Come vuoi, ma sei un pessimo fidanzato, Benjamin Lewis".
Gabriella raggiunse la pista sotto lo sguardo divertito di Troy, o, meglio, Benjamin, la sua nuova identità, assunta da un documento falso che, guarda a caso, 'Nicole' aveva a portata di mano.
Sapeva che la ragazza (e lui di conseguenza) stava facendo qualcosa di illegale, ma dentro di se desiderava che quell'avventura non finisse molto presto. Scappare dalla polizia con una ladruncola facendo finta di essere scomparso nel nulla, aveva i suoi vantaggi, in fondo...
"Ehi, sei qui tutto solo?", gli chiese una ragazza avvicinandoglisi.
Lanciò un'occhiata a Gabriella. Ballava con un ragazzo alto e dai capelli scuri.
"Sì, sono solo".
"Anche io. Facciamo così: tu mi offri da bere ed io ti faccio compagnia".
Troy la guardò attentamente. Era una bella bionda con... bé, con tutte le forme al loro posto.
"Ci sto", rispose facendo cenno al barman di avvicinarsi e ordinando due drink.
"Allora, con chi ho piacere di trascorrere la serata?", chiese la biondina sorseggiando il contenuto del suo bicchiere.
"Ah... Ben".
"Piacere, Ben, io sono Sharpay".
"E' un nome particolare".
"Un nome particolare per una persona particolare".
"Particolare... quanto?".
"Mmm, non saprei. Dimmelo tu", aggiunse avvicinandosi a Troy in modo inequivocabile.



Ogni tanto lanciava un'occhiata verso il punto in cui aveva lasciato il suo 'Ben' e, con grande sorpresa, lo trovò in compagnia di una ragazza.
'E chi se lo sarebbe mai aspettato'.
Dopo che il suo partner di ballo ci aveva provato per l'ennesima volta con lei, Gabriella lo lasciò in mezzo alla pista senza dire una parola e si diresse verso il bancone, dove ordinò da bere.
Si guardò attorno. Troy era sparito, non lo vedeva più da un pezzo ormai.
'Mah, si sarà nascosto da qualche parte con quella', pensò sorseggiando il suo drink.
Stupendosi di ciò, Gabriella si ritrovò stranamente a pensare alla ragazza con la quale Troy se l'era probabilmente svignata. Le sembrava un viso conosciuto.
"Scusa, tu sei Nicole, vero?", si sentì chiamare. Si voltò trovandosi faccia a faccia col barman.
"Sì...?".
"Il ragazzo che era con te prima ti ha lasciato questo", le disse porgendole un tovagliolo di carta sul quale era stato scritto qualcosa a penna.



Vado via, non aspettarmi. Ci vediamo direttamente in albergo. Prendi un taxi e fai attenzione.
Ben.



Dopo che ebbe finito di leggere il messaggio, Gabriella si rivolse nuovamente al ragazzo dietro al bancone.
"Per caso hai visto se prima di uscire da qui era con qualcuno?".
"Sì, con una ragazza, una bella bionda, alta e con due gambe...".
"Sì, ho capito", troncò il discorso con un gesto secco della mano. "Non è che potresti farmi fare una telefonata? Ho bisogno di un taxi".
"Certo, il telefono è qui dietro, il numero è scritto sul tavolino".



Entrare da sola nella stanza vuota della pensione diede una brutta sensazione a Gabriella, una sensazione di abbandono e di solitudine, che cercò di scacciare accendendo il piccolo televisore presente nella camera, e si preparò per la notte.
Le immagini di Troy con quella ragazza le tornarono in mente.
Il viso sorridente della biondina non voleva saperne di uscirle dalla testa. Le sembrava di averla già vista da qualche parte, ma...
dove?





_______________________________________________





Ecco a voi l'ottavo capitolo. Ho approfittato del giorno del mio compleanno (=D) e del mio computer finalmente libero da virus e quant'altro, per aggiornare questa fiction XD

Mi ha fatto davvero molto piacere leggere i vostri commenti, vuol dire che ancora qualcuno mi segue e che la storia almeno un po' piace ^^








Grazie a :





Tin_Tin : grazie mille per tutti i complimenti, mi fanno davvero molto piacere ^^ Alla fine ho deciso di continuare, sperando che vada bene come lo scorso capitolo. Alla prossima, ciao!!



tati zakki
: mi fa piacere che questa storia ti piaccia tanto^^ Sai, spero anche io che questa sezione si ripopoli portando più commenti e storie interessanti per tutti =D Ciao!!^^



nes95
: anche a me piacciono le storie dove la donna ha carattere e non subisce e basta... non per niente sto scrivendo questa =P Ho deciso di pubblicare anche questo capitolo, grazie ai vostri commenti di sostegno, che mi fanno sempre molto piacere^^
Anche se non mi piace molto Beyoncè, credo che "Listen" sia una canzone davvero bella, credo tu abbia fatto bene ad ascoltarla =D Ciaooo!!^^



saruzza76
: grazie per aver ricambiato gli auguri^^
Hai ragione, quella canzone è davvero molto bella, mi è sempre piaciuta.
Come hai letto in questo capitolo, non ha vinto, ma il secondo posto non è male comunque, no?
Certo che puoi darmi del tu, ci mancherebbe altro... perchè non dovresti? =) Ciaoo!!!^^



Angels4ever
: heeey!! E' un po' che non ci si sente... grazie anche a te per i complimenti (addirittura best *__*).
Allora, da quello che ricordo io, non c'è nessun Aaron ne L'ospite (libro fantastico!! ù.ù)
Tanti auguri anche a te!!^^ Ciaoo!!



VeiKei
: che bello, una nuova lettrice XD
Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia tanto nonostante tu non sia appassionata dei film da cui è ispirata... significa che almeno un po' la mia storia attira e piace, e questo mi da tanta soddisfazione =D
Grazie per i complimenti^^ Spero che tu continui a seguirmi e a lasciarmi un commentino =) Ciaoo!!
^^



sara96_98
: grazie anche a te per i complimenti, mi fa piacere che questa storia e anche i suoi personaggi ti piacciano tanto =D
Sai, hai ragione sul fatto delle recensioni, sono d'accordo con te. Proprio per questo continuo a scrivere e pubblicare questa storia. Io odio lasciare le cose a metà, mi piace portarle fino in fondo, quindi non so se davvero riuscire a interrompere questa storia, anche se la voglia di scrivere viene a meno se credi che la tua storia non piaccia =P
E poi, inoltre, voi con i vostri commenti mi date sostegno, e per questo riesco ad andare avanti più facilmente =)
Spero di ritrovarti anche in questo capitolo. Ciaooo!!^^












P.s. Vorrei approfittare di questa pubblicazione anche per mandare un pensiero di speranza e solidarietà a tutte quelle persone che in questo momento stanno soffrendo dopo la tragedia avvenuta ad Haiti.
Spero tanto che si possa fare qualcosa per aiutare tutta quella povera gente a rimettersi in piedi dopo le perdite che hanno subito.













Aηgєℓ_R

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Capitolo 9
*** Shopping! ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo:
Shopping!
Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...






Capitolo 9: Shopping!












Il mattino dopo Gabriella si svegliò con un leggero mal di testa. Si mise a sedere sul letto e cercò di mettere a fuoco ciò che le stava attorno.
Notò che il letto di Troy era vuoto.
"Wow, notte brava a Phoenix", borbottò a mezza voce.
In quello stesso momento sentì la porta d'ingresso aprirsi e richiudersi.
"Ehi, bentornato".
"Ciao. Sono uscito per comprare la scheda del cellulare. Adesso nessuno romperà più le scatole", disse Troy sedendosi su una sedia.
"Oh", fu l'unico commento che Gabriella si concesse prima di chiudersi nel bagno.




"Allora, oggi dobbiamo far fruttare ciò che ci rimane del premio".
"Che cosa vorresti fare?", chiese Troy alzando un sopracciglio.
"Shopping", annunciò allegra la ragazza.
"Shopping?!".
"Esatto. Dobbiamo comprare qualche vestito nuovo, non possiamo mica andare sempre in giro con gli stessi addosso".
"E' vero, ma...".
"Non fare tante storie. So che voi ragazzi siete allergici a certe cose, ma è necessario. E poi, i soldi li ho in tasca io, quindi...".
"Sì, ho capito. Vada per le spese pazze".
Passarono l'intera mattina tra i vari negozi di un enorme centro commerciale.
"Ho fame", esclamò Gabriella una volta che ebbero finito.
"Quale novità".
"Farò finta di non averti sentito. Vieni", disse trascinandolo in un locale affollato.
Fortunatamente riuscirono a trovare un tavolino tranquillo in un angolo e si sedettero uno di fronte all'altra.
"Non dovremmo essere più prudenti e dare meno nell'occhio?", chiese Troy poco dopo l'arrivo delle loro ordinazioni. "Insomma siamo ricercati, eppure entriamo sempre in posti pieni di gente".
"Lo so, ma per il momento non c'è di che preoccuparsi. La tua foto ancora non è ancora stata mostrata su reti nazionali".
"Già, ma quando lo faranno, dovremo stare attenti, anche perché si saranno accorti anche della tua scomparsa, non credi?".
"Sì, può essere".
"Quanto credi che possiamo fermarci qui a Phoenix?".
"Non saprei, ancora un paio di giorni, forse, ma sarebbe meglio partire domani mattina stessa", disse Gabriella pensando attentamente al da farsi.
"Senti, hai dei programmi per quest'ultima serata in Arizona?", chiese Troy, fissando la ragazza dubbioso.
"Uhm... no, perché?".
"Ti propongo una serata fuori".
"Cos'è? Una specie di appuntamento?".
"Nah! E' solo un favore che ti chiedo".
"Okay, ci sto".
Nonostante i profondi dubbi e la curiosità che la divoravano, Gabriella decise di accettare l'invito di Troy. In fondo non sarebbe potuto capitare nulla di male... giusto?
"Perfetto", esclamò il ragazzo allungando una mano sul tavolo. "Dammi le chiavi dell'auto".
Dopo aver riflettuto per qualche istante, la ragazza gli consegnò il mazzo.
"Andiamo!", esclamò alzandosi.
"Dove?".
"A comprare qualcosa da indossare stasera", rispose con naturalezza.
Troy si passò una mano sul viso pentendosi amaramente della sua stessa proposta.








_____________________________________








Salve a tutti!! Devo dire che questa volta ho fatto passare davvero taaanto tempo prima di pubblicare, lo so... ma finalmente mi sono decisa e ho aggiornato questa fiction XD

Il capitolo è molto corto e insignificante, ma è solo uno di transizione, che apre la strada ai capitoli che verranno in seguito, e, anche per questo, prometto che il prossimo verrà postato tra poco...






Grazie a :




nes95 : lo so, sono imperdonabile, faccio passare davvero troppo tempo tra un aggiornamento e l'altro... cercherò di farmi perdonare con la pubblicazione del decimo capitolo in un tempo più breve =P
No, dai, Sharpay non è poi così antipatica, è solo un po'... particolare, ma in fondo è buona anche lei XD
Spero che se anche questo capitolo è molto corto e in se non dice praticamente nulla, sia scritto in modo decente... fammi sapere. Ciaoo!! E grazie mille per gli auguri^^



Tin_Tin
: prometto davvero che per la pubblicazione del prossimo capitolo non faccio passare così tanto tempo XD
Sì, Sharpay è entrata a far parte della storia, anche se, per ora, non sarà una grande parte attiva del tutto... più in la si vedrà... e si capirà anche perchè Gabriella pensa di averla già vista, ma per ora non dico proprio niente xD
Grazie tante anche a te per gli auguri!! Ciao!!^^



saruzza76
: diciamo che ci vorrà ancora un po' per scoprire dove Gabriella ha già visto Sharpay, ma ci arriverò...
La scena nella quale Gabriella rientra da sola in camera è piaciuta anche a me. Volevo dare la sensazione che in fondo, anche se cerca di fare la "dura", lei sia una ragazza fragile e con sentimenti profondi... spero di essere riuscita nell'intento.
Questo capitolo non è molto emozionante, lo ammetto, ma prometto che il prossimo sarà un po' più pieno... diciamo che questo era solo un passaggio per aprire i prossimi capitoli.

Grazie mille per i complimenti, mi fanno davvero molto piacere *=* Ciao!!^^



tati zakki
: grazie mille anche a te che continui a seguirmi e a lasciarmi un commento ad ogni capitolo^^ Spero continuerai a farlo, ciao!!^^



sara96_98
: mi fa piacere che se anche non ammiri molto i film tu continua a leggere la mia storia e che ti piaccia molto... a dire il vero sto cercando di prendere il meno possibile dai film, per poter costruire una storia e dei personaggi tutti miei e dare libero sfogo a tutto ciò che ho nella mia testolina bacata =_= Quindi spero di ritrovarti anche in questo capitolo e nei prossimi^^ Ciaoo!!^^



Angels4ever
: ahah!! Lo so, gli uomini sono tutti uguali, tutti con il cervello grande come una nocciolina quando una bella ragazza gli si presenta davanti U_U si vede che fa parte di loro già da quando nascono... mah...
Allora, per quanto riguarda il personaggio Aaron ne L'ospite, non saprei proprio... io non ricordo nessuno con quel nome, neanche una comparsa... ma posso sempre sbagliarmi... quando rientri in possesso del libro, controlla e fammi sapere XD
Ci sentiamo, ciao!!^^





Tanto per farmi un po' di fatti miei... per caso qualcuna di voi segue il telefilm "Lost"? Io credo di essere seriamente malata di questa serie, e sto contando i minuti che mi separano dalla prima puntata della sesta serie... *__*






Adesso vi lascio che tra poco mi devo andare a preparare (stasera si mangia la pizzaaaa *__*) ma prima vi lascio con un piccolo anticipo del prossimo capitolo...








Dal capitolo 10:



"Eddai, sono pur sempre una ragazza".
"Davvero? Sai, spesso nutro seri dubbi riguardo a questo...".
"Ehi!", si difese lei gettandogli addosso il suo tovagliolo. "E comunque... non hai risposto".












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Capitolo 10
*** Cena a sorpresa ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Cena a sorpresa

Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...






Capitolo 10: Cena a sorpresa.







"Allora, mi vuoi dire dove mi stai portando?", chiese per l'ennesima volta Gabriella guardando fuori dal finestrino dell'auto.
"Fidati di me", fu la risposta sintetica di Troy.
"Uffa! Sei impossibile".
"Io? Tu sembri una bambina".
Gabriella si esibì in una linguaccia per poi rilassarsi completamente sul sedile del passeggero.
Qualche minuto dopo Troy parcheggiò l'auto davanti a un ristorante.
"Sarebbe questo il favore?", chiese Gabriella osservando il suo compagno.
"Più o meno", rispose il ragazzo con una scrollata di spalle.
All'interno il locale era elegante, senza cadere, però, nel lusso insulso, osservò Gabriella mentre un cameriere li faceva accomodare a un tavolo già apparecchiato.
"E' carino qui", commentò la ragazza.
"Già".
"Perché siamo venuti?".
"Non ti perdi in parole tu, eh?", scherzò il ragazzo. "Comunque... non eri tu quella stanca del cibo da fast food?".
"Non credo che tu mi abbia portato qui solo per ciò che ho detto sere fa".
"Sei libera di pensare a quello che vuoi".
"Okay, ti credo. Allora, come mai non hai chiesto di uscire alla bionda di ieri sera?".
"Ah, sapevo che non ti sarebbe sfuggito".
"Dai, stavo scherzando. Non sono affari miei, quindi non m'intrometto".
"Grazie".
"Non hai ancora risposto: perché non l'hai portata qui?".
"'Non sono affari miei, quindi non m'intrometto', dove sono finite quelle sante parole?".
"Eddai, sono pur sempre una ragazza".
"Davvero? Sai, spesso nutro seri dubbi riguardo a questo...".
"Ehi!", si difese lei gettandogli addosso il suo tovagliolo. "E comunque... non hai risposto".
"Non è il mio tipo".
"Wow, beh, per il poco che ho visto, quella sarebbe il tipo di chiunque".
"Ma non il mio. E' troppo simile alle persone che sono costretto a frequentare ogni giorno".
"Cioè?".
"Piena di soldi, capricciosa ed egoista".
Gabriella non seppe cosa rispondere. Quell'affermazione l'aveva spiazzata.
Per sua fortuna uno dei camerieri si avvicinò per prendere le ordinazioni.
"Più ti conosco, più mi rendo conto che in realtà di te non so proprio niente", riprese la ragazza dopo che l'uomo si fu allontanato.
"Potrei dire lo stesso di te".
I due si guardarono a vicenda per qualche secondo per poi scoppiare a ridere. Quella era davvero una situazione strana.
"D'accordo. Sono nata il 2 luglio a Los Angeles, sono alta un metro e sessanta, adoro leggere qualsiasi tipo di libro e il cioccolato, odio i colori scuri come il grigio o il nero e quando avevo quattro anni, ho preso un uovo dal frigorifero e l'ho messo al caldo sperando che nascesse un pulcino".
"E cos'è successo?".
"L'uovo è andato a male e, dopo che per sbaglio si è rotto, non ci ho più riprovato", spiegò storcendo il naso.
"Ci credo", acconsentì Troy. Dopo qualche secondo di esitazione decise si lasciarsi andare anche lui. "Sono nato il 20 febbraio ad Albuquerque, mi piace il mare, andare in bicicletta e le torte di frutta. Non sopporto le carote e il mio insegnante di algebra. A sette anni ho visto un tizio in televisione con i rasta e decisi di volerli anch'io. Ho rotto le scatole ai miei genitori per due mesi, prima di cambiare idea".
"Per fortuna non ti hanno accontentato".
"Decisamente", acconsentì il ragazzo. "Almeno qualcosa di buono l'hanno fatto".
"Sono così male?".
Troy sorrise appena. "Beh, quando sei un bambino e vieni lasciato per giornate intere assieme a quattro tate diverse che provengono da altrettanti Paesi differenti, non puoi aver grande considerazione dei tuoi genitori".
"Ma sei cresciuto, ormai le tate sono il passato, no?".
"Sì, ma sono state sostituite da camerieri sconosciuti, computer e cellulari ultimo modello".
"Ah, quindi la 'nostra' auto è la sostituta della tata numero... tre?".
"No, quella è una mia rivincita", sospirò guardando dritto la ragazza negli occhi. "I miei sono rimasti veramente delusi quando hanno scoperto che l'assegno che mi avevano dato per comprare l'auto è finito nel fondo cassa di un'associazione a fine benefico".
"Aspetta, ma allora... la macchina da dove viene?".
"Dai soldi che ho messo da parte in sei e lunghi anni".
Gabriella lo squadrò per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
"Okay, questa non me la sarei mai aspettata", disse dopo essersi ripresa. "Quindi è per questo che ci tieni tanto".
"Già".
"Avresti potuto dirmelo".
"Perché? Mi avresti lasciato guidare e avresti smesso di fare battute stupide sulla mia brama di possesso?".
"No, ma almeno mi sarei contenuta".







__________________________________________________









Ecco a voi il nuovo capitolo.
L'ho postato prima di quanto non abbia mai fatto, come promesso^^ Avrei voluto farlo ieri pomeriggio, ma il mio computer ha deciso di abbandonarmi per l'ennesima volta, quindi l'undicesimo lo metto adesso, in un momento in cui ho "preso in prestito" un alro pc...
Il titolo non mi convince per niente... ne cercavo uno un po' più originale, ma purtroppo la mia testoolina non è arrivata a tanto e ha partorito una banalità come "Cena a sorpresa"... =_='''



Questo, sarebbe dovuto essere più lungo, ma per non farlo risultare troppo pesante, ho preferito "tagliarlo" in due parti, quindi continuerà nell'undicesimo (che ancora non è compiuto T_T).


Non so se si facciano gli auguri per il Carnevale, ma ve li faccio lo stesso xD Anche perchè spero di uscirne viva... i miei amici mi trascineranno ad una festa in maschera domani sera, e credo proprio che andranno tutti mooolto fuori di testa XD

Ne approfitto anche per fare a tutti voi tanti auguri per il giorno di San Valentino
e della festa dei Single !!^^







Grazie a :




tati zakki : grazie mille per i complimenti =) e anche per recensire ogni singolo capitolo^^ Ciaooo!!



saruzza76
: wow, con tutti i complimenti che mi fai, arrossisco *__*
Scherzi a parte, mi fa davvero molto piacere che tu apprezzi questa storia^^
Ecco qui il capitolo dell'anticipazione... spero tu non sia rimasta delusa...
In teoria questo capitolo sarebbe dovuto continuare, ma ho deciso di spezzarlo in due, altrimenti sarebbe stato troppo lungo... quindi con il prossimo aggiornamento ci sarà il "continuo" =P
Grazie ancora e spero di ritrovarti anche nella recensione di questo capitolo. Ciaoo!!^^



Tin_Tin
: *w* addirittura magnifico? Wow!! Eheh!!
A dire il vero non avevo pensato a questo loro incontro come ad un primo appuntamento... diciamo che ognuno può vederci ciò che vuole: semplice uscita fra amici, primo appuntamento, niente... A voi la scelta =D
Spero di avere davvero aggiornato abbastanza in fretta... se non è così chiedo scusaaa
Purtroppo hai ragione tu... ci si impiega davvero troppo ad invecchiare T_T che tristezza...
Un bacio anche a te!!^^



sara96_98
: grazie tante per la bella recensione, anche se, a dire il vero, lo scorso capitolo non lo reputo un granchè, spero che questo vada meglio... fammi sapere ;)
In effetti, questa storia era stata pensata (e inizialmente scritta) per entrare a far parte del fandom "Originali", ma, dato che sono la solita codarda, non me la sono sentita di cambiare sezione e ho cambiato nome e qualche aspetto dei personaggi... senza farli diventare, però, troppo simili a quelli del film.
A dire il vero la passione per i vestiti è una mia debolezza riversata sul personaggio... adoro fare shopping *__* potessi sarei sempre in giro per negozi o mercati XD



Angels4ever
: questo è solo metà del loro "appuntamento". Ho dovuto spezzare in due il capitolo 10, altrimenti sarebbe risultato troppo lungo =P
Ti confesso che neanche a me dispiacerebbe darci un'altra lettina... quel libro è davvero mooolto bello *__*
Ci sentiamo, ciaooo!!^^





P.S. Anche se non so se mai leggerà questo capitolo, ringrazio tantissimo DreamGirl91 per la recensione alla mia flashfic "Per Sempre".






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Capitolo 11
*** Chi è? ***


Capitolo 11: Chi è?








"Hai detto che sei nata a Los Angeles, giusto?".
"Sì".
"Allora è per questo che vuoi andare laggiù".
"Anche".
"La tua famiglia abita lì?".
"Uh-uh. I nonni materni".
Il giardino che si estendeva al di fuori del ristorante era tranquillo e illuminato da vari lampioni posti qua e là. Troy e Gabriella, una volta finita la cena, avevano deciso di visitarlo passeggiando fra le stradine che lo percorrevano.
"E tu come ci sei finita nel New Mexico... da sola?".
"Destino", rispose con una scrollata di spalle. "Non era nei piani, ma nessuno sa mai con precisione ciò gli che accadrà".
"Allora il destino ha giocato un bello scherzetto anche a me... insomma, nel giro di pochi giorni mi sono ritrovato a bordo della mia auto assieme ad una quasi estranea in direzione di un altro Stato".
"Perché sei voluto venire con me?".
"'Voluto?' Mi hai costretto, mi stavi rubando l'auto e...".
"Finiscila con queste scuse", lo interruppe Gabriella. "Tu già volevi filartela prima di incontrarmi, e quando mi hai visto nel tuo garage, hai colto l'occasione al volo".
"E anche se fosse vero? Se avessi davvero avuto l'intenzione di andarmene da Albuquerque? Cambierebbe qualcosa?".
"Sì: ti farei rimangiare tutte le volte che hai osato definirmi 'ladra' e 'rapitrice'... sempre che quest'ultima parola esista...", aggiunse pensierosa.
"Okay, non saresti 'rapitrice', ma rimarresti comunque una ladra. Insomma, ti sei intrufolata in casa mia assieme ad un malvivente facendo partire la mia auto senza utilizzare le chiavi".
"Dobbiamo continuare questa stupida conversazione tutta la sera o mi vuoi rispondere?".
"Va bene, era già da un po' che avrei voluto andarmene da casa", ammise Troy guardando dritto davanti a se. Era la prima volta che, oltre a rivelarlo ad alta voce, lo confessava a se stesso.
"Bé, allora sono felice di averti aiutato".
"Anche tu avevi intenzione di andartene ancora prima di inscenare la rapina a casa mia. Avevi già la valigia pronta il secondo giorno che sono tornato da te per finire il progetto".
"Io non ho una dimora fissa, arrivo in un posto, e quando mi stufo, me ne vado. Tutto qui", rispose lei semplicemente.
Troy la fissò per qualche istante. Anche se cercava in tutti i modi di non darlo a vedere, Gabriella odiava quel tipo di conversazioni, nelle quali potevi rischiare di scoprirti troppo, e, in fondo, anche lui voleva evitare domande scomode.
"D'accordo. Allora adesso che cosa faremo? Ci rimetteremo in viaggio domani mattina o rimaniamo qui ancora un po'? Questa città non mi dispiace, sai?".
"Ci credo, hai buona compagnia".
"Sì, non sei male".
"Io non parlavo di me", disse Gabriella allusiva. Si voltò e cominciò a camminare all'indietro per poter guardare il ragazzo negli occhi.
"Non ho intenzione di dirti niente di ieri sera".
"Non voglio saperlo. E' solo che... non pensavo fossi un tipo da una notte e via".
"Infatti, non lo sono... diciamo che ieri mi sono lasciato troppo andare e... non sono affari tuoi".
"Come vuoi", rispose la ragazza alzando le mani in segno di resa riprendendo a camminare nel verso giusto. "Comunque, vorrei partire domani stesso. Non è molto prudente restare nello stesso posto troppo a lungo".
"Quanto credi ci mettano a rintracciarti? I tuoi... complici intendo, non la polizia".
"Poco, davvero poco", rispose la ragazza senza dare troppo peso alla parola 'complici'.
"Scusa, ma allora perchè stai tornando a casa tua? Non hai paura che possano trovarti lì e fare male alla tua famiglia?".
Gabriella si fermò di scatto. "Credi per caso che non ci abbia pensato?!", chiese furente. "Ascoltami bene: io so meglio di te come funzionano queste cose, e che qualche farabutto tocchi qualcuno che amo è l'ultima cosa che voglio, ma devo tornare per forza a casa per qualche giorno".
Troy non riuscì a rispondere. La forza e la rabbia con cui la ragazza aveva pronunciato quelle parole lo avevano stupito e, in qualche modo, intimorito.
"Scusa, non volevo dire che tu... scusa".
"Non è niente, tranquillo. E' solo che tutta questa situazione mi sta facendo i nervi a pezzi", disse lei abbassando lo sguardo.
Troy sapeva che sotto la maschera d'indifferenza e durezza che indossava, Gabriella nascondeva un animo sensibile e vulnerabile, e in quel momento l'aveva dimostrato.
Come se avesse intuito i pensieri del ragazzo, Gabriella scosse la testa e puntò il suo sguardo fiero dritto davanti a sè. "Come hai detto che si chiama la ragazza di ieri sera?".
"Non te l'ho detto", rispose Troy sorridendo.
"Ah... beh, come si chiama?".
"Che cosa t'importa?".
"Odio chi risponde alle mie domande con altre domande. Ho capito, non ti chiedo più niente".
In realtà, Gabriella, avrebbe voluto togliersi dalla testa il dubbio che la tormentava da quando aveva visto il viso familiare della bionda:
chi è?








_________________________________________________




Rieccomi qui con l'undicesimo capitolo.

Come al solito mi scuso per il ritardo, ma ultimamente non è un periodo facilissimo per me, quindi ho fatto un po' fatica a scrivere...
Il capitolo 12 è scritto a metà, quindi spero di poterlo pubblicare in un tempo più breve rispetto a questo =P

Comunque... questo undicesimo è il continuo dello scorso, ma dal prossimo in poi i toni cambieranno un po'... Non ci sarà più quest'aria di conoscenza reciproca.
Diciamo che i due protagonisti tornerranno alla loro 'realtà di fuggitivi'... Non vi anticipo nient'altro XD






Grazie a
:




Tin_Tin
: no, credo anche io non gli servirà un'altra tata... e credo anche ne abbia già trovata una, comunque... XD
Con i rasta sinceramente neanche io, ma mi serviva un aneddoto da raccontare e mi è venuto in mente di scrivere quello =P
Devo dire che la mia insegnante di matematica era piuttosto simpatica, quella che sopportavo di più tra tutti i professori, anche se la sua materia non è mai stata proprio il mio forte =S
Allora... per quanto riguarda gli altri personaggi, sì, compariranno (non tutti, ma alcuni sì).
Un bacio anche a te!! Spero tu sei guarita (hai scritto che sei in convalescenza, spero non sia stato nietne di grave) Ciao!!^^


sara96_98 : grazie mille per i complimenti^^
E' vero, sarebbe andata bene per un originale, ma ormai l'ho pubblicata qui, e mi va bene =) Comunque sto già provando a scrivere qualcosa di originale, poi vedrò se pubblicarlo o no... chissà... XD
Mi dispiace se ho toccato qualche tasto dolente scrivendo la storia di Troy, non era mia intenzione. Tutto ciò che scrivo in questa storia è di pura fantasia, tranne qualche tratto dei personaggi in cui metto alcune mie passioni o atteggiamenti....
Quindi, se ti ho offesa o qualcosa di simile, mi dispiace...
Grazie ancora per l'incoraggiamento =) Ciao!!^^


saruzza76 : anche in questo capitolo si viene a sapere un po' di più riguardo i due protagonisti =P
Dal prossimo prometto che ci sarà un po' più d'azione... i due ragazzi impareranno a conoscersi poco alla volta, senza correre troppo...
Grazie mille anche a te per la recensione e i complimenti, mi fanno davvero molto piacere^^ Ciao, alla prossima!!


Hypnotic Poison : mi fa davvero piacere di avere sempre nuove lettrici^^
Ho sempre letto le tue storie e anche le shot che hai scritto ultimamente, ma purtroppo confesso di non aver mai recensito... sono molto pigra, lo ammetto T_T
Mi piace molto dare ai personaggi già esistenti (non originali, insomma) dei caratteri particolari e un po' diversi da come sono stati costruiti originalmente. Riesco a gestirli meglio e a renderli un po' più "miei".
Anche a me fa piacere vedere che qualcuno scrive ancora in questa sezione, che si sta piano piano svuotando...
Grazie mille per la recensione e i complimenti, Ciao!!^^


ciokina14 : ehi, è tanto che non ci si sente!! Mi fa piacere che tu sia "tornata" XD Spero tu stia bene^^
Comunque, non ti preoccupare, la scrittura è un passatempo che deve aiutarti come valvola di sfogo, e quindi deve essere libera e spontanea, non deve essere qualcosa di obbligatorio, quindi, se non ti sentivi di scrivere... hai fatto bene a pensare ad altro =)
Sono contenta che tu abbia deciso di riprovare a pubblicare qualcosa, davvero^^
Anche a me piacciono le storie con mistero e avventura, proprio per questo sto provando a scrivere questa fiction... speriamo vada bene XD
Grazie per la recensione, spero che tu continua a seguirmi... Baci!!^^







P.S. Tante grazie anche a BizarreBiscuit per la recensione alla mia shot "Per Sempre".












Aηgєℓ_R

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Capitolo 12
*** Ricercati ***


Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo: Ricercati

Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro...






Capitolo 12: Ricercati.




La mattina seguente, come stabilito, Troy e Gabriella ripresero la strada verso la California.
Dopo un paio di ore di viaggio, la ragazza accostò sul ciglio della strada.
"Ho fame. Fermiamoci a comprare qualcosa".
"D'accordo, ma ricordati che i soldi ci servono anche per la benzina".
"Ehi! Per chi mi hai preso? Non mangio così tanto... in fondo".
I due entrarono all'interno di un negozietto che si affacciava proprio sulla strada principale.
Prelevarono l'occorrente dagli scaffali per poi avvicinarsi alla cassa, dove un uomo di mezza età sonnecchiava beatamente seduto su una sedia.
Proprio dietro alla sua testa ronzava un piccolo televisore portatile. Il volume era ridotto al minimo, quasi non si sentiva.
Appena li vide arrivare, l'uomo si alzò in piedi affrettandosi a battere loro il conto.
Gabriella quasi sbiancò notando che alla televisione il notiziario stava trasmettendo le notizie principali, tra cui la scomparsa di due diciassettenni da Albuquerque, nel New Mexico.
Anche a Troy non sfuggì la sua foto e quella di Gabriella messe in bella mostra davanti alel telecamere.
I due ragazzi raccolsero le poche cose acquistate e, cercando di non insospettire l'uomo, si diressero verso l'uscita.
"Mi dai cambio alla guida? Sono stanca".
Troy si voltò sorpreso verso Gabriella. "Dici sul serio?".
"Certo. Sai, credo di potermi fidare di te. Non penso proprio che mi butterai fuori dall'auto in corsa".
"Beh, ti ringrazio per non considerarmi un assassino o qualcosa del genere".
Dopo che salirono in auto, nessuno dei due parlò per un po' di tempo.
"Stanno cercando anche te", asserì Troy infine.
"Lo so".
"Credi che la polizia stia collegando tra loro le nostre scomparse?".
"E' possibile".
"Magari pensano che io sia stato rapio da Aaron, in fondo poche ore prima aveva cercato di rubare in casa mia... che c'è?", chiese notando lo sguardo offuscato della ragazza.
"Credono che io sia coinvolta in tutto questo".
"Cosa? Come credi che possano pensare a qualcosa del genere? In fondo per tutti sei una ragazza venuta da chissà dove e di cui nessuno sa quasi niente. Scusa se te lo dico, ma è così".
"Hai ragione, è proprio per questo che lo penso".
Senza dire altro la ragazza accese l'autoradio cercando una stazione dalla quale poter sentire un notiziario dell'ultima ora.
"...e continuano le ricerche dei due ragazzi scomparsi circa tre giorni fa da Albuquerque, nel New Mexico. Il ragazzo è Troy Bolton, figlio del famoso industriale Jack Bolton. Qualche ora prima della scomparsa, un malvivente, la cui identità è ancora sconosciuta, aveva tentato una rapina all'interno dell'abitazione della famiglia, riuscendo, però, a sfuggire alle forze dell'ordine accorse sul luogo.
Si pensa, infatti, che la scomparsa del ragazzo sia legata all'accaduto, ma, al momento, la polizia continua ad indagare seguendo varie piste.
I genitori del giovane non hanno voluto lasciare dichiarazioni alla stampa, ma una fonte molto vicina alla coppia ha fatto sapere che i due desiderano che il rapitore si metta in contatto con loro al più presto.
Aggiungiamo, inoltre, che dall'abitazione dei Bolton è stata sottratta anche un'auto, una sportiva nera targata XXX, appartenente al ragazzo scomparso.
Come già annunciato precedentemente, da Albuquerque è svanita un'altra persona. Si tratta di una ragazza, Gabriella Montez.
La giovane si è da poco trasferita in città, e, da ciò che è risultato dalle interviste effettuate al preside frequentata da entrambi i ragazzi, l'istituto East High, Gabriella viveva sola in una volletta poco fuori dal centro.
L'intero paese è sconvolto da questi rapimenti, e si inizia già ad ipotizzare un legame tra essi.
Per maggiori informazioni...".
La radio smise di emettere suoni.
L'indice della mano sinistra di Gabriella era ancora premuto sul pulsante di spegnimento.
"Dobbiamo cambiare auto".




"Non ci credo! Ancora non posso credere alla stronzata che mi hai appena fatto fare".
"Ehi, a scuola di etichetta non ti hanno insegnato che certe parole non si usano?".
"Tu!", esclamò Troy puntando un dito contro la ragazza. "Tu sei l'ultima persona sulla faccia della terra dopo Jack lo Squartatore che può darmi lezione di etichetta e buone maniere".
Gabriella, per tutta risposta, si esibì in un sorrisino strafottente e inforcò gli occhiali da sole.
"Quante storie. Non dirmi che non hai mai fatto qualche bravata, in vita tua".
"Bravata?! Un bambino che ruba caramelle in un supermercato fa una bravata, ma due ragazzi quasi adulti che rubano l'auto di chissà chi in pieno giorno, non è una bravata, è un furto, qualcosa punibile in via penale! Potremmo andare dietro le sbarre per questo, sai?!".
"Nel giro di un paio d'ore saresti già un quasi-adulto libero. Gli avvocati di papà fanno magie, no?".
"Ma che ca...", cominciò il ragazzo, per poi abbandonare la frase con un gesto stizzito delle braccia. "Ti rendi conto di quell oche stai dicendo?".
"E tu? Tene rendi conto? Secondo te potevamo continuare ad andare in giro con la tua auto con mezzo Paese a consocenza della targa e del modello?".
Troy non seppe rispondere. In effeti, il discorso non faceva una piega, ma.... avevano pur sempre rubato un'automobile!
Mai avrebbe pensato, un giorno, di finire in una situazione come quella. Mai.
"Con questo espediente dovremmo viaggiare tranquilli per qualche giorno", disse Gabriella tranquilla, come se la conversazione precedente non fosse mai avvenuta.
Espediente lo chiama! Pensò Troy mettendosi entrambe le mani sul viso e abbandonando la testa all'indietro sul sedile dell'anonima auto grigia che, con un'astuzia quasi invidiabile, la sua 'compagnia di viaggio', aveva sottratto al legittimo proprietario.
"Dobbiamo cambiare auto".
Pensava stesse scherzando quando lei aveva pronunciato quella frase, ma, poco tempo dopo, quando l'aveva vista avvicinarsi furtivamente ad un veicolo parcheggiato di fronte ad una stazione di servizio, aprire la portiera e farla partire con chissà quale connessione dei fili, aveva abbandonato l'idea della burla.
"Cosa ne facciamo della mia auto?", aveva chiesto in preda ad una crisi isterica.
"La nascondiamo".
La facilità con la quale la ragazza affrontava certi discorsi era davvero snervante!
E fu così che i due si erano ritrovati a bordo di un'auto sconosciuta diretti nuovamente verso la California.
"Scommetto che il novanta per cento delle tue preoccupazioni sono sulle sorti della tua bella sportiva nascosta chissà dove sulla strada per la libertà".
Gabriella sorrise, consapevole che, con le sue parole, stava sortendo un effetto diabolico sul ragazzo. Lo stava facendo adirare più di quanto, probabilmente, non avesse mai fatto in vita sua, ma, in fondo, con tutta la monotonia che deve aver vissuto, un po' di pepe non gli avrebbe fatto male.
Di certo lo avrebeb aiutato a togliersi un po' della maschera da bravo ragazzo che si era cucito addosso.
Troy non rispose. Rimase immobile.
Anche se dentro di lui si stava riversando una marea pronta ad abbattere quel minimo di autocontrollo che ancora gli era rimasto, non lo diede a vedere, anzi, sempbrò rilassarsi contro il sedile.
"Perchè?", soffiò. "Perchè lo fai?". La sua voce risultava tranquilla, come se stesse discutendo del tempo.
"Fare cosa?".
"Tutto questo". Aspettò qualche secondo, prendendo una lunga boccata d'aria. "Perchè continui a prendere tutto con leggerezza, a vivere come capita, e ad interpretare la parte della ladra piena di guai?".
"Forse perchè sono così. Tutti hanno un destino già scritto, e bisogna lasciarsi trasportare da esso, fin dove vuole condurti".
"Il destino può essere cambiato, con le nostre scelte, e tu non sei così, non ci credo".
"Pensala come vuoi".
"Perchè non provi a vivere come una ragazza normale della tua età?".
"Chi te lo dice che non sia io quella normale e che tutte le altre siano sbagliate?".
"Tu non sei sbagliata, sei solo...". Quale aggettivo per definirla? Particolare? No, sarebbe stato solo un eufemismo.
"Io sono solo me stessa. Sono Gabriella, e nessun'altro può essere Gabriella". Sembrava parlare a se stessa.
"Gabriella... E' il tuo vero nome?", esclamò Troy togliendo le mani da davanti agli occhi e fissando la ragazza.
La ragazza scoppiò a ridere. "Come diavolo ti viene in mente una domanda del genere?".
"Alla radio hanno dato il tuo vero nome, o è uno dei tanti pseudonimi che quelli come te usano per passare inosservati?".
"No, è il mio nome. Quello vero", rispose sorridendo.
"Perchè non ne usi uno falso? Potrebbero risalire a te, alla tua famiglia...".
Gabriella afferrò con entrambe le mano il volante e le chiuse con tale foga su di esso, che le nocche divennero bianche.
"Non posso", sussurrò.
"Cosa?".
"Non posso", ripetè a voce più alta. "Non me l'hanno mai permesso".
Il ragazzo non riusciva a capire a chi si stesse riferendo, ma intuì che qualcosa aveva profondamente turbato Gabriella. Preferì, quindi, non indagare oltre.
Sapeva che, sotto la scorza da dura che si era costruita, ci fosse una persona fragile e bisognosa di affetto.
Non si spiegava il perchè, ma Troy sentiva il bisogno quasi viscerale di conoscere la vera Gabriella, il suo vero Io.
Voleva esplorare la sua personalità, quella vera, quella che riusciva a celare dietro la faccia tosta e la testardaggine.
Non sapeva ancora come, ma ci sarebbe riuscito, avrebbe fatto crolalre il muro dietro il quale si nascondeva la vera Gabriella Montez.






_____________________________________________







Com'è che si dice? Chi non muore si rivede! E, infatti, eccomi qui.

Chiedo scusa alle persone che mi seguono per lo scandaloso ritardo, ma sono successe un po' di cose che mi hanno fatto ritardare la pubblicazione di questo capitolo.
Allora... mettete vari impegni, con le feste di Pasqua (appropostio, auguri a tutti anche se in ritardo!!! XD), il fatto che il mio cane e il mio gatto abbiano trovato divertente giocare proprio accanto alla torre del pc, e, quindi, cadere proprio accanto al tasto di accensione e spegnere il pc senza che io avessi salvato la seconda metà del capitolo già scritta... beh, e saprete il perchè è passato un mese e più dalla scorsa pubblicazione.

Okay, lasciando perdere le mie scusa inutili (T_T) passiamo a ringraziare le 5 fantastiche persone che continuano, nonostante tutto, e seguirmi e a dirmi cosa ne pensano della mia fiction C=







Grazie a :



nes95 : grazie mille per continuare a seguirmi e a lasciare una recensione nonostante tu sia di fretta, è molto carino da parte tua^^ Ciao!!!


saruzza76 : beh, ancora è lontana la scopertà dell'identità della bionda... eheh!! Ma ci arriverò *_*
Grazie mille per i complimenti e per le recensioni che mi lasci sempre, mi fanno molto piacere =)
Baci, alla prossima!!^^


Tin_Tin : sì, la gelosia è davvero una brutta bestia, mia cara U_U ma senza di quella l'amore non sarebbe bello, non trovi? *___*
Gabriella conosce quella ragazza... in un certo senso... ma non si ricorda proprio dove l'ha vista e/o conosciuta, quindi ancora brancola nel buoio totale... ma arriverà il momento in cui si ricorderà di lei... vedrai...
Il motivo del suo voler tornare a casa a tutti i costi, verrà svelato a breve, in quanto, credo proprio, che i due eroi (eroi?? O.o) di questa storia raggiungeranno presto la California (e io vorrei tantissimo andare assieme a loro... è un sogno che ho sempre avuto quello di mettere piede negli USA, ma lasciamo perdere... XD).
Un bacio anche a te!!^^



tati zakki : figurati... anzi... dove sei stata di bello? (sì, io mi faccio sempre gli affaracci miei U_U Quindi se mi risponderai:"Fatti i fatti tuoi!", non mi offenderò).
Grazie mille per i complimenti!! Mi fanno piacerissimo!! >.<
Non ho scritto altre storie su questo argomento, è la prima volta in assoluto che mi butto in questo genere poliziesco barra romantico.
Sto provando, però, a scrivere altre fiction destinate al fandon delle Originali, ma che, per il momento, rimangono ben nascoste nel mio pc.
Lo so, sono una codarda, ma penso sempre mille volte prima di postare qualcosa =_="" vedrò il da farsi...
Caio e grazie mille ancora!!^^



sara96_98 : macchè ritardo!! Io cosa dovrei dire allora? Dovrei sotterrarmi per tutto il tempo in cui ti ho fatto aspettare =_="
Comunque... sono più tranquilla dopo aver letto di non aver risvegliato in te niente di troppo fastidioso. Sai, tutto ciò che scrivo viene dalla mia fantasia, e, qualche volta, anche da ciò che ho vissuto io, quindi non potrei proprio sapere se faccio torno a qualcuno o no.
Un po' ti capsico, in fondo anche io ho i genitori separati, anche se la situazione è molto diversa dalla tua.
Ti ringrazio dei bellissimi complimenti *__*
Io non mi reputo poi così brava ello scrivere, ma sto cercando di migliorare ogni giorno, ed è proprio per questo che mi blocco quando devo prendere la decisione di pubblicare o meno qualcosa... sono perennemente insicura di me stessa... ma ci sto pensando seriamente e, se pubblicherò mai qualcosa, mi farebbe piacere tu la leggessi.
Alla prossima!!^^








P.S. Una domandina... Chi di voi ha visto il film "Remember me", uscito da poco al cinema?
Io ammetto che, quando mi hanno portata a vederlo, ero partita con varie perplessità sia sull'attore principale (l'Edward dei poveri, intendiamoci) [Fan del vampiro, non uccidetemi, ma lui è proprio un personaggio che non sopporto, l'attore non ha colpe, è proprio il vampirello inventato dalla Meyer che non mi va affatto giù, cosa diversa per quanto riguarda i suoi fratelli vampirelli *___* okay, dai, torniamo seri U_U], che sulla trama del film....
Inutile dire che, all'uscita dal cinema, ero l'unica tra i miei amici con le lacrime agli occhi T_T e la voglia di rivedere il film non appena arrivata a casa... Senza contare la rivalutazione del baldo Pattinson in veste di attore...
Voi come lo avete trovato? (Io sono curiosa più di una scimmiaaa U_U)





Vabbè, adesso vi lascio, altrimenti, gli stessi amici, mi malediranno con i soliti:"Sei sempre l'ultima ad arrivare" o "La prossima volta ti veniamo a prelevare a casa anche se sei ancora in accappatoio" =_=









Aηgєℓ_R

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