Il convento delle Figlie di San Giuseppe

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 parte ***
Capitolo 2: *** 2 parte ***
Capitolo 3: *** 3 parte ***
Capitolo 4: *** 4 parte e Conclusioni ***



Capitolo 1
*** 1 parte ***


Non mi stancherò mai di dirlo, ma questa storia si basa su fatti e argomenti reali, i fatti qui ricportati sono accaduti davvero e i eprsonaggi esistiti reamente. Ho romanzato le corcostanze epr quel che ho potuto

Sono qui, io. Io, Françoise Athenais de Montespan, un tempo amante del Re Luigi XIV sono in un convento. Io, odiata e temuta, amata e rispettata, ora mi trovo in convento.

E la colpa è solo mia, quanto sono stata stupida a pensare che lui mi rivolesse, che mi avrebbe non supplicata, lui non supplica mai, ma almeno se mi avesse chiesto di restare. Io sarei rimasta, obbediente come un cagnolino, e invece quando gli ho parlato del mio proposito di lasciare la corte non ha detto ne si ne no. Si è limitato a dirmi di fare come meglio volevo. E io me ne sono andata, certa che dopo tre giorni al massimo lui mi avrebbe richiamata. Che stupida, credevo di essere tutto per lui, l’unica donna che amava. Che stupida a credere che sarei riuscita a comandare il cuore del Re di Francia, Luigi XIV!

E invece lui ha dato il mio appartamento a nostro figlio Luigi Augusto, duca del Maine. Dicono che abbia gettato i miei mobili dalla finestra, dalla fretta che aveva di occupare le mie stanze.

Sento delle voci. <> chiedo, con la mia voce imperiosa, che un tempo faceva fare al re di Francia tutto quello che volevo. <> Non sento altro perchè scoppio a piangere, quale onta! Nessuno mi ha avvisata del matrimonio di Francesca Maria, mia figlia! Quale onta! Valgo così poco da non scomodare nessuno?

Ha sposato il duca di Chartes, un ottimo partito, il figlio del fratello di Luigi è per mia figlia il miglior partito possibile.

Mi tornano in mente i ricordi, i miei ricordi. Mi rivedo quando nel 1660, con il titolo di Mlle de Tonnais Charente entrai a corte, come damigella di Madame. Non mi facevo più chiamare Françoise, nome che giudicavo plebeo e di poco valore, ma Athenais, nome che avevo assunto da quando frequentai i salotti delle preziose. Si, quelle donne che Moliére ha ridicolizzato in quella sua piece divertentissima” le preziose ridicole”.

Poi mi sposai con il marchese di Montespan, da cui ho avuto due figli. C’è un avvenimento che a distanza di quasi trent’anni fa ancora ridere. Ci servivano i cuscini per la cerimonia di nozze ed io li avevo dimenticati. Così mandai la mia cameriera a prenderli a casa, il più velocemente che potesse. E lei tornò si con i cuscini, ma con i cuscini dei cani! Forse era un presagio che il mio matrimonio non sarebbe stato un matrimonio felice o tranquillo, o forse no.

Le cose si misero male dopo un anno, quando mio marito, insieme a mio fratello il duca di Vivonne partì per il Su in cerca di gloria. Impegnando e vendendo i miei gioielli.

Io intento a corte languivo, non ci voleva molto a dire che ero bellissima, ma non sapevo ancora come sfruttare la mia bellezza per garantirmi il tenore di vita che giudicavo adatto ad una marchesa nata duchessa Rochecuart- Montemerte.

Poi mi venne un’idea!

Sarei diventata l’amante del Re. D’altro canto chi meglio di me? Avevo tutto, una nobiltà antica, la bellezza, la giovinezza.

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Capitolo 2
*** 2 parte ***


C’era solo un ostacolo fra me e il Re Luigi XIV di Francia: Luise de la Vallière, sua amante in carica.

Fu con pazienza e costanza che tessei la mia trappola. Il primo passo fu mostrarmi molto religiosa, cosa che la regina Maria Teresa apprezzava, non fu difficile visto che mia madre era molto pia e anch’io a modo mio lo sono.

Il secondo fu divenire amica di Luise, motivo per cui il Re mi trovava sempre da lei ogni volta che veniva a trovare la mia cara amica.

Me ne accorsi che mi desiderava, se ne accorsero tutti, persino quella testa vuota del fratello del Re, Filippo duca d’Orleans, di cui mia sorella Gabrielle era divenuta la protetta, ma niente di più perchè Monsieur era ed è ossessionato dal vizio italiano.

Poi accadde, durante la guerra. Ero nella stessa stanza della mia amica Julie de Montausier, figlia della famosa preziosa Madame de Rambouillett.

Ad un certo punto Julie uscì, lasciandomi sola. Dopo qualche minuto arrivò il sovrano. E si compì il mio destino.

E quando Luise arrivò al fronte, il sovrano non l’aveva voluta perchè era incinta, dissi con tono scandalizzato: << Che Dio mi guardi dall’essere l’amante del Re! Ma se così fosse avrei il terrore di presentarmi alla Regina >> Frase più che vera, ancora oggi ho il terrore di stare con la Regina, per anni ho risolto il problema ignorandola.

Purtroppo tutti i piani migliori hanno un intoppo, e il mio intoppo si chiamava allora Luis Henry, mio marito.

Venuto a sapere della mia relazione adulterina con il Re, Luis Hnery diventa una preoccupazione e poi una seccatura. All’iniziò annuncia che le porte si devono alzare, perchè le sue corna da becco sono troppo grandi per permettergli di passare. Poi mi insulta, e io naturalmente rispondo con altrettanti insulti, è finito il momento in cui subivo senza reagire le sue follie, ora c’è qualcuno che mi protegge. Ed infine c’è la goccia che fa traboccare il vaso. Luis Henry ha la brillante idea di insultare il marito di Julie, da poco nominato istitutore del Delfino. Poi attacca Julie con parole irose e sconce, chiamandola ruffiana e mezzana. Julie ha avuto paura che la volesse uccidere gettandola dalla finestra. Poverina, non si è più ripresa, aveva sessant’anni quando è accaduto.

Fu allora che mi spaventai e per fortuna il mio regale amante decise di intervenire. Fece incarcerare Luis Henry, e dopo lo spedì in esilio nelle nostre terre. Appena giunto lui fece allestire un funerale e di fronte ai miei figli e a mia suocera proclamò che io, sua moglie, ero morta, uccisa dalla galanteria e dell’ambizione! Tutto con bara e corteo funebre!

Io d’altra parte ero più viva che mai, infatti ero incinta del Re. Ho avuto da lui sette figli, il duca del Maine, purtroppo zoppo, Mlle de Tours, morta a sette anni, Il conte di Vexim, morto a tre, Mlle de Nantes, che ha sposato il duca di Borbone figlio del principe di Condé, il conte di Tolosa ed infine Mlle de Blois, che si è appena sposata. E non mi hanno invitato al matrimonio! Io! L’amante del Re di Francia, una Rochecouart-Montemart!

C’era un solo problema: dove allevarli prima di presentarli a corte? Risolsi il problema, ma chi si aspettava che sarebbe stato l’inizio della mia caduta?

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Capitolo 3
*** 3 parte ***


L’avevo conosciuta quando frequentavo le preziose e mi era sembrata una ragazza a modo, sposata a 16 anni vedova a 24 del famoso scrittore Paul Scarron, Françoise d’Aubigne era sicuramente la persona adatta ad occuparsi dei miei bambini.

Lo fu, anche troppo. Nel giro di sette anni divenne lei la figura materna, soprattutto per quello zoppo di Luis August e quella incredibile sgualdrina di Luisa Francesca, duchessa di Borbone. Io ero esclusa, nonostante i miei tentativi di ingraziarmi quei due stupidi marmocchi.

D’altra parte andava tutto bene, ero l’amante del Re, perchè Luise de la Vallière aveva preso il velo. Sapevo che ogni tanto il mio regale amante mi tradiva. Eccome se lo sapevo, perchè gliele sceglievo io. Gli ho offerto mia sorella, sua figlia ed infinite dame e damigelle di compagnia. E mi preoccupavo, se si fosse innamorato di una di quelle sciocchine? Dovetti correre ai ripari.

La mia dama di compagnia ed amica, Claude des Vins des Œillets, frequenta una strega, La Voisin, da cui si fa predire la buona ventura. L’idea mi tenta, poi un giorno, coperta da una maschera, mi reco anch’io dalla Voisin. E’ una donna anziana, brutta, ma in poco tempo mi rassicura, dice che ha sa come non farmi più preoccupare. Per oltre dieci anni partecipo a Messe nere e riti satanici, tutto pur di mantenere l’amore del Re.

Nel frattempo Françoise sta conquistando il Re, me ne rendo conto. Non con carezze e sguardi, come le altre sciocche ragazze, ma con la sua calma, la sua virtù, che io giudico scarsa, e l’interesse materno verso i miei figli. I Miei.

Corro ai ripari. La calunnio apertamente davanti al Re, l’accuso di essersi concessa svariati amanti, perfino da adolescente nelle Indie, ed infine di aver avuto una relazione non molto chiara con la famosa cortigiana Ninon de Lenclos. Il Re mi zittisce, non vuole che la sua cara amica sia calunniata. Devo cambiare piano. Il mio piano si chiama Angelique de Fontanges.

Ha appena 18 anni, è incredibilmente stupida, ma per distrarre il sovrano va più che bene.

Per un po’ tutto è perfetto, ma poi… Sua Maestà, folle d’amore per quella stupida decide di farla duchessa. Lei! Io, invece, una Rochecouart-Mortemart, amante del Re, madre di ben sette figli del Re, sono ancora una marchesa! Colbert mi spiega che non posso divenire una duchessa, perchè Luis Henry non accetterebbe mai di divenire duca, ma io non mi calmo.

Poi Claude mi dice che sa come far sparire quella stupida Fontanges, che se anche è incinta non durerà. Le credo e le do carta bianca; faccia tutto quello che vuole.

Quando vengo a sapere che la piccola stupida è morta, e che pure il bastardo è crepato esulto. Ma poi va tutto a rotoli.

La Reynie, capo della polizia di Parigi, arresta La Voisine, sua figlia, la maga Filaste, l’abate Guiborg, Mariette e Lesage, tutti coloro che in questi hanno presenziato alle cerimonie di magia nera. Sono terrorizzata, e se parlassero?

La Voisine, che non è stupida, non parla, denuncia solo Racine, il drammaturgo, per vendicarsi. Basta quell’accusa, è condannata a morte. Verrà bruciata in place de Grève; si dice che negli ultimi momenti di vita abbia respinto il crocefisso.

Quando viene a sapere della morte della madre la figlia della Voisine parla. E anche gli altri parlano. Parlano tutti, decretando la mia rovina, perchè so che le loro confessioni verranno date al Re.

Infatti ciò che temevo avviene, il Re mi chiede un colloquio, solo noi due.

Piango e tremo quando mi presento dinanzi a lui, e gli spiego che ciò che ho fatto, tutto, è stato dettato dall’amore che provo per lui, solo dall’amore che provo e dalla paura che ho se mi dovesse abbandonare.

Non so se mi crede o mi crederà mai.

ndM: gli storici non sono concordi su questo, se Athenasi fosse colpevole o meno, come scrittrice ho scleto di si, ma come appassionata di Storia ritengo di no

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Capitolo 4
*** 4 parte e Conclusioni ***


Quando tre anni dopo la regina Maria Teresa muore il Re mi fa alloggiare al primo piano della sua nuova stupenda reggia, Versailles, ma sposa quella Scarron. Non la chiamerò mai Madame de Maintenon, per me era è e sarà sempre la vedova Scarron!

Dopo dieci anni di umiliazioni ho avuto la sciocca idea di lasciare la corte, ed ora sono qui.

Io, Athenais de Rochecouart-Mortemart, marchesa di Montespan!

 

Conclusione

 

Athenais de Rochecouart-Mortemart, marchesa di Montespan, amante di Luigi XIV, il Re Sole, morì nel 1710, nel convento delle Figlie di San Giuseppe, da lei fondato e da lei sostenuto.

Bella ed amorale fu il prototipo della maitresse en titre, l’amante ufficiale, cui si sarebbe ispirata la famosa Madame de Pompadour.

A distanza di quasi trecento anni dalla sua morte un dubbio scuote gli storici: Madame de Montespan fu davvero implicata nell’Affare dei Veleni, e in quale grado?

Non ci sono dubbi, ormai, che lei e la sua dama di compagnia Claude des Vins des Œillets si fossero servite di filtri d’amore, cosa tra l’altro comune nella Francia del XVII secolo.

Sulla partecipazioni alle Messe nere, durante le quali veniva ucciso un bambino, vi sono tuttora molti dubbi sulla loro partecipazione ci sono molti e ragionevoli dubbi. Infatti se circa la metà degli storici è certa dei fatti, l’altra metà nega con decisione la partecipazione delle due donne.

Secondo loro la personalità estremamente carnale ma al contempo religiosa di Athenais le avrebbe impedito di partecipare a riti che l’avrebbero posta in peccato mortale.

L’Affare dei Veleni fu il più grande scandalo del secolo e coinvolse i più alti gradi dell’aristocrazia.

L’Affare iniziò alla morte del cavaliere di Saint Croix, che in diverse lettere denunciava come sua complice la depravata marchesa di Brinvillerers e terminò quando Caterina Deshayes, coniugata Monvoisine, in arte la Voisine, fu bruciata sul rogo in place de Grève, a Parigi. La donna negò sempre che la marchesa e la sua dama di compagnia fossero state delle sue clienti, oltre a predire il futuro la donna preparava filtri d’amore e veleni; negò perfino di averle mai viste. Accusò invece il drammaturgo Jean Racine, colpevole a suo dire di aver avvelenato la sua prima moglie, l’attrice Therese du Parc.

Da allora Luigi XIV si rifiutò di avere ancora rapporti con la Montespan, preferendo ignorarla.

Dopo dieci anni infatti Athenais lasciò per sempre la corte.

Suo figlio, il duca del Maine, sposò Anna Luisa Benedetta di Borbone-Condé. Nel 1719, dopo la scoperta della congiura di Cellamare, di cui fu uno dei capi, fu imprigionato a Doullens; liberato l’anno seguente si ritirò nel suo castello di Sceaux, dove morì nel 1736. Sua moglie, vera anima della congiura, morì nel 1753 a Parigi.

Luisa Francesca, Mlle di Nantes, sposò invece il duca di Borbone poi principe di Condé Luigi III di Borbone-Condé, nipote del Gran Condé, detto la singe verte, a causa della sua follia e di un corpo francamente ripugnante; sua moglie si consolò intrattenendo diverse relazioni extra-coniugali, si mormorò che una delle sue figlie fosse il frutto dei suoi amori con il principe di Conti.

Luisa Francesca, Mlle de Blois, sposò nel 1692 il cugino Filippo duca di Chartes, figlio del fratello di suo padre. Il futuro Reggente, detestando visibilmente la moglie la ridicolizzava chiamandola Madame Lucifer ed umiliandola con le sue note avventure amorose. Nonostante questo la coppia ebbe otto figli, un maschio e sette femmine.

Luigi Alessandro, conte di Tolosa, sposò nel 1723 Maria Vittoria di Noailles, da cui ebbe un figlio, Luigi Giovanni Maria di Borbone duca di Penthièvre, suocero della famosa principessa di lamballe.

 

Bibliografia:

Guido Gerosa: Re Sole

Max Gallo: Re Sole

Antonia Fraser: Gli amori del Re Sole

Alexander Dumas padre: Il visconte di Bragelonne

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