Inevitable & Magnetic - Chuck and Blair di Tuccin (/viewuser.php?uid=97327)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Charade ***
Capitolo 2: *** School & Limo ***
Capitolo 3: *** Hamptons ***
Capitolo 4: *** Nightclothes ***
Capitolo 5: *** Serena has gone ***
Capitolo 6: *** Palace Hotel ***
Capitolo 7: *** Gentleman ***
Capitolo 8: *** Chuck Bass’s scarf ***
Capitolo 9: *** Erickson Beamon ***
Capitolo 10: *** Burnout ***
Capitolo 11: *** Papillon ***
Capitolo 12: *** deFlower ***
Capitolo 13: *** Prince Charming ***
Capitolo 14: *** Le sourire de Chuck Bass ***
Capitolo 15: *** Black Box ***
Capitolo 16: *** Red Balloon ***
Capitolo 17: *** Chance ***
Capitolo 18: *** Voir et revoir ***
Capitolo 19: *** I'm Chuck Bass ***
Capitolo 20: *** Lo Spillo ***
Capitolo 21: *** Sleeplessness ***
Capitolo 22: *** L'impasse ***
Capitolo 23: *** The Touch of Blair ***
Capitolo 24: *** Naked Ring finger ***
Capitolo 25: *** Shine on you yellow diamond ***
Capitolo 26: *** Bright Soirée ***
Capitolo 27: *** You can't kiss Him ***
Capitolo 1 *** Charade ***
Ambientata prima del Pilot
Charade
5:16
- Vede, io conosco
già tante
di quelle persone che finchè non ne
muore qualcuna non posso far conoscenza con nessun altro…
Bene,
se qualcuno dovesse entrare in agonia mi avverta.
Blair
aveva la febbre alta. I suoi grandi occhi, di
solito così vispi, erano velati da una patina lucida. Il
visetto di porcellana
era arrossato.
Coff.
Un colpo di tosse. Chuck sprofondò nel divano. Coff
“Sei
messo male Bass”
constatò Blair. Chuck la guardò di
sbieco, sorrise furbamente, poi tornò al film. Walter
Matthau si stava pulendo
la cravatta scura.
“Dì
la verità...” la interrogò
Chuck “Hai già visto
questo film vero?”
Blair
nascose la testa nei cuscini celesti “Walter
Matthau mi fa paura” disse
semplicemente.
19:43
– Sì,
fegatelli… pollo e fegatelli.
“No
grazie…”
rispose Blair all’unisono con Audrey Hepburn
sorridendo appena. Dorota arrivò con lo sciroppo. “No, prima Chuck”
disse Blair voltando la testa dall’altra parte.
Chuck inghiottì con gli occhi chiusi.
32:00 - Non vuole entrare
per un momento?
No,
non voglio
Non
mordo mica sa? A meno che non sia necessario…
Le
farebbe piacere una sculacciata?
“Aaaah…
Coff… Mi piace come la tratta”
disse Chuck divertito. Blair gli
rivolse uno sguardo curioso. In quel momento chiamò Nate.
“Tesoro…”
58:26
- Regina, lascia
stare
Ok...
Bhè,
che stai facendo?
Ho
lasciato stare...
E
chi ti ha detto di farlo?
Tu
l’hai detto!
Ma
non ti avevo detto di farlo subito...
“Vorrei
che anche Nate e Serena si prendessero un virus, così
starebbero con noi” delirò Blair.
“Coff
Coff ... Nathaniel scoppia di salute, Blair!”
rispose
divertito Chuck.
1:39:54
– Credimi
almeno per questa volta
Perché
dovrei?
Non
ti so dire nemmeno un motivo, ma devi farlo
Chuck
sentì un colpetto alla spalla. Si fece di
pietra. Blair respirava profondamente e faticosamente. La sua fronte
bruciava a
contatto con la sua camicia a righe. I colpi di pistola di Cary Grant
non la
svegliarono.
1:48:04
- Va bene lo
leggerai sulla licenza di
matrimonio...Non ti basta?
Niente
trucchi. Voglio vedere una prova, adesso!
Non
posso mettere un nome falso su una licenza, finirei in
galera!
Matrimonio!
Hai detto licenza di matrimonio!?!
Chuck
accarezzava la guancia accaldata di Blair con
la punta del dito, sicuro che stesse dormendo. La sentì
sorridere. Blair
sussurrò “Ti
amo…”
Chuck
trasalì.
“…Adam,
Alex, Peter, Brian comunque sia il tuo nome… Ti
amo” continuò
Blair, coprendo la voce di Audrey Hepburn.
1:48:28
Spero che avremo
tutti maschi, così potremo
chiamarli tutti come te!
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Capitolo 2 *** School & Limo ***
Ambientata prima del Pilot
School
& Limo
La
macchina lussuosa del Capitano si fermò davanti
alla scuola.
“Sali
figliolo”
Nate
alzò la pesante borsa da calcio come se non ci
fosse dentro nulla. Sfoderò i denti perfetti. Blair rimase
accecata da quel
sorriso, tanto che non si accorse che Archibald aveva fatto
l’occhiolino a
Serena.
Serena
scompigliò i capelli del piccolo Eric.
“Blair
io vado, Lily non verrà oggi”. Serena
chiamava sua
madre per nome quando mancava un impegno.
“Non
lasciarmi sola, Dorota arriverà a momenti” la
pregò Blair. Dorota non
era mai in ritardo!
“Non
sei sola, c’è Chuck”.
Blair
sbirciò verso di lui. Chuck si stava lisciando
il farfallino sovrappensiero. Blair fece un sorriso di circostanza e si
avvicinò.
“Oggi
viene a prenderti la tua nuova mamma?” tentò di
indovinare guardandosi la punta delle
ballerine.
“Viene
a prendermi la mia nuova amante” ci
tenne a precisare
Chuck, rivolgendole uno sguardo sapiente.
In
quel momento una limousine si fermò davanti a
loro: Arthur era sceso per aprire la portiera ad una giraffona dai
capelli
chiari. Chuck fece un cenno con la mano e Arthur si ritirò.
Blair
rimase incantata. La donna accarezzò i capelli
di Chuck.
“Ci
vediamo Waldorf”
quasi la canzonò voltandosi per
guardarla.
Blair
strinse i pugni indispettita. Poi sentì la
voce di Dorota alle sue spalle “Mi
scusi
Miss Blair…” si affrettò a
dire vedendo quel visetto teso “Prometto
di non fare più ritardo”
Blair
seguì con lo sguardo la limousine.
Ignorandola.
“Dev’essere
la nuova baby-sitter del Signorino Chuck”
commentò Dorota
con cautela.
Blair
si voltò di scatto. “Ti
sbagli Dorota, è la sua amante!“
“Credo
che sia impossibile Miss Blair… “
Blair
realizzò che Chuck si era preso gioco di lei.
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Capitolo 3 *** Hamptons ***
Ambientata prima del Pilot
Hamptons
Negli
Hamptons non c’erano minions da comandare, né
nessuno a cui fare dispetti. Nel giardino botanico di Anne Archibald il
caldo
era soffocante. La risata argentina di Serena echeggiava tra le fronde
degli
alberi, i suoi pantaloncini azzurri a palloncino le arrotondavano le
forme.
Nate correva dietro di lei, i passi veloci facevano un suono sordo sul
terriccio bagnato. I capelli di Serena splendevano al sole, gli occhi
trasparenti
di Nate si perdevano in quell’oro.
Blair
stava appoggiata ad un grande albero scuro con
le mani dietro la schiena e il mento sollevato.
Altera
e orgogliosa.
Il
vento si insinuava sotto la sua gonnellina
bianca. Chuck non le toglieva gli occhi di dosso. Stava a bocca aperta
con le
mani in tasca, stregato da quel movimento.
Silenzio.
“Quando
tornano Nate e Serena?“
Chuck
alzò un sopracciglio e guardò in un punto
indistinto di quel verde.
Tirò
un calcio ad un sassolino bianco.
Silenzio.
Blair
si avvicinò leggera. Chuck vide due ballerine chiare
venire verso di lui. La bocca a cuore di Blair si mosse.
“Voglio
giocare Bass”
Chuck
le girò intorno. Avvicinò la bocca al suo
orecchio
sfiorandolo appena. Blair chiuse gli occhi.
“In
questo caso…”
Con
una mossa veloce sciolse il nastro bianco che
teneva i boccoli di Blair in una coda. Corse via. I capelli scuri
caddero sulle
spalle, Blair ci affondò la sua mano di porcellana.
Un
passo incerto. Poi un altro.
Corse
dietro a Chuck.
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Capitolo 4 *** Nightclothes ***
Ambientata prima del Pilot
Nightclothes
Luce.
Chuck
aprì un occhio e inspirò profondamente il profumo
dei capelli di Blair. La notte prima avevano fatto tardi, doveva
essersi
addormentato lì. Nate e Serena se ne erano andati
già da tempo: loro avevano
qualcuno che li aspettava, mentre lui poteva andare e venire dalla sua
suite al
Palace quando meglio credeva. Bart non badava a queste cose.
Si
irrigidì: doveva andare via. Spiò il viso
addormentato. Due guance rosee, le ciglia chiuse e un leggero movimento
sotto
le palpebre.
Sognava.
Chuck
voleva scendere dal letto senza svegliarla. Il
suo braccio, ancora assonnato, circondava pesante la vita di Blair. Lo
sollevò
piano. Nel movimento la vestaglia bianca scivolò da un lato.
Chuck inspirò, non
poteva resistere. Toccò la coscia di Blair. La sua mano si
mosse esperta, in
modo automatico: salì veloce fino alla vita, scoprendo il
body di perline e
pizzi.
“Oh.
Mio. Dio.” Chuck deglutì.
Non
era la prima volta che vedeva lingerie simile
ovviamente. Tutte le ragazze con cui era stato usavano abbigliarsi in
quel
modo. Ma addosso a Blair era un’altra cosa.
Blair
non era sua.
Solo
poche ore prima l’aveva vista sussurrare
all’orecchio
di Nate con le labbra dischiuse e una luce negli occhi.
Un
fila di gancetti.
Ne
avrebbe slacciato uno.
Solo
uno.
Poi,
sarebbe andato via…
Blair
fece un respiro profondo e fece aderire ancora
di più il suo corpo a quello di Chuck. Dieci passi e sarebbe
stato fuori da
quella camera. Scese bruscamente dal letto.
Poche
ore dopo Chuck sentì vibrare il cellulare
nella tasca dei pantaloni. “Hai
dimenticato
qui il tuo farfallino. B.”
Blair
accarezzò con un dito la stoffa iridescente e
poi lo avvicinò al naso.
“Voglio
che lo tenga tu. CB” lesse Blair
con un filo di voce.
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Capitolo 5 *** Serena has gone ***
Ambientata prima del Pilot
Serena
has gone
Blair
indossò il suo Stella McCartney senza
spalline. Era solo indecisa sui capelli. Li raccolse con le dita
lasciando
scendere qualche boccolo. Girò la testa da una parte e
dall’altra. Dorota
sopraggiunse alle sue spalle.
“Il
signor Nate e il signor Chuck sono arrivati”.
Blair
sorrise un poco e lasciò cadere i capelli.
Erano passate alcune settimane dalla partenza di Serena: pensava che le
sarebbe
mancata ed era così, ma non poteva non notare quanto la sua
popolarità fosse
aumentata. Le ragazze a scuola la seguivano, aveva l’ultima
parola sui vestiti
e sugli accessori. Ora tutte le ragazze della Constance
desideravano essere lei, non Serena. Tutte indossavano un
cerchietto e veniva consultata praticamente per qualsiasi cosa. Prese
la pochette
e lanciò un ultimo sguardo allo specchio. La sua immagine
riflessa le diede un
timido incoraggiamento.
Chissà
cosa avrebbe pensato Nate.
Con
lui le cose erano migliorate: lo sentiva più
coinvolto e, quando gli confessava di amarlo, le sembrava di vedere
qualcosa
nei suoi occhi azzurri. Annuiva dicendo di amarla anche lui. I primi
tempi non
era stato facile, la partenza di Serena l’aveva scosso. “Troppo” le aveva
fatto notare Chuck con malizia. Ma cercava di non
pensarci, erano stati sempre loro quattro fin da quando erano bambini
ed era
ovvio che Serena gli mancasse.
Scese
le scale del suo attico e vide i due ragazzi
parlottare e trafficare con delle banconote da cento dollari, non si
erano
accorti di lei. Mentre si avvicinava pensò ad un altro
indiscutibile vantaggio
dell’assenza di Serena: avere tutta l’attenzione di
Chuck e Nate solo per lei.
“Possiamo
andare”
esordì brillante.
Due
paia di occhi si voltarono verso di lei. Nate
fece un largo sorriso “Sei
bellissima”
si complimentò, facendo scorrere il braccio intorno alla sua
vita e dandole un
buffetto sulla guancia. Blair smise di respirare e avvampò.
Non per Nate, si
stupì, ma per Chuck.
Chuck
aveva schioccato la lingua e fatto scorrere lo
sguardo su tutta la linea del suo vestito, come se cercasse il modo per
toglierglielo. I suoi occhi erano due fessure. Non era la prima volta
che si
creava quell’intimità oculare tra di loro. Non
sarebbe mai stata capace di
rimanere indifferente a quello sguardo. Nate non si era accorto di
nulla,
ovviamente, ma questo non la faceva sentire meno in colpa. Continuava a
trattenere il respiro.
“Bel
vestito Waldorf”
lo sentì dire con un sussurro “Katy
e Is ne indossano uno uguale”.
“Ci
siamo accordate sul colore, sanno che il viola posso indossarlo solo
io”
puntualizzò sprezzante facendosi condurre da Nate
all’ascensore.
“E
non hai idea di quanto la cosa mi lusinghi”
mormorò Chuck
tra sé e sé.
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Capitolo 6 *** Palace Hotel ***
Ambientata prima del Pilot
Palace
Hotel
La
hall del Palace aveva luci dorate. Chuck avanzava
a grandi passi allacciandosi il bottone della camicia e stringendo un
po’ la
cravatta. Guardò in giro. Si voltò giusto in
tempo per vedere Blair affondare
il suo viso di bambola nel petto di Nate.
“Nate”.
La sentì dire piano.
Il
cerchietto si spostò un poco. La mano di Nate scendeva
sulla schiena. Scendeva
e scendeva. Arrivò
quasi infondo, non accennava a fermarsi. Apparentemente non
c’era nulla di
strano, infondo erano fidanzati.
Chuck
deglutì. Il nodo alla cravatta era stretto.
Doveva fermare quella mano.
“Blair…”.
Gli
uscì un suono basso e rauco. Lei si girò. Fece
quasi una piroetta sui tacchi rossi, tenendosi sempre a Nate.
“Chuck!”
La
voce questa volta era rotta dal pianto. Gli occhi
pieni di lacrime.
Chuck
protese le braccia in avanti. Un movimento
impercettibile e involontario. Non si aspettava certo che Lei lasciasse
le
forti braccia di Nate per correre da lui. Si maledì e mise
la mano sinistra in
tasca.
“Mio
padre...”
cominciò Blair “Andrà
a vivere in Francia... con... Roman”.
Chuck
rimase impassibile, guardò Nate: aveva lo
sguardo perso nel vuoto.
Tutti
sapevano quanto Blair fosse affezionata a suo
padre.
“Dopo
Serena non credo di poter sopportare anche questo” continuò
Blair staccandosi dalla presa di Nate e chinando il capo.
Nate
boccheggiò e ripeté “Serena…”.
Chuck gli lanciò un’occhiataccia.
Blair
continuava a guardare per terra. Chuck le fece
un cenno con la testa:
“Vieni,
ti offro da bere”. Blair
si avvicinò, lasciando Nate
indietro.
Chuck
la condusse al bar e le mise una mano dietro
la schiena. La sua mano sparì sotto i boccoli scuri.
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Capitolo 7 *** Gentleman ***
Ambientata prima del Pilot
Gentleman
Chuck
non sopportava Carter Baizen.
Non
faceva parte della loro cerchia, ma quelle rare
volte che si univa a loro, aveva la capacità di irritarlo.
Carter, con solo
qualche anno in più, vantava già una barbetta
incolta che lo faceva sembrare un
uomo. Se ne stava lì con aria trascurata, fasciato di abiti
costosi almeno
quanto i suoi.
Un
canestro perfetto bastava per monopolizzare
l’attenzione di Nathaniel. Chuck lo osservava con espressione
truce: detestava
sorprendere la mano ossuta di Carter sotto la gonna di quella civetta
di Serena.
La bionda, neanche a dirlo, lo lasciava fare come se niente fosse.
Rideva, sotto
lo sguardo fiammeggiante di Nate. Se non altro, Carter non aveva mai
toccato
Blair.
Fino
a quel giorno.
“Hello
beautiful” Carter afferrò la delicata
mano di Blair e se la portò alle
labbra. Chuck sentì il sangue affluirgli al cervello. La
bocca di Blair si
dischiuse in un sorriso lusingato:
“Carter
è un vero gentiluomo”
Chuck
odiava Carter Baizen.
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Capitolo 8 *** Chuck Bass’s scarf ***
Ambientata prima del Pilot
Chuck Bass’s scarf
Park
Avenue, cinque del mattino.
“Muoio
di freddo” si
lamentò Blair con il broncio.
Chuck
le stava porgendo la sua sciarpa patchwork con
un sorrisetto obliquo.
Gli
occhi di Blair si spalancarono soddisfatti. Le gote
si fecero più rosee e allungò la mano: sapeva che
Chuck non cedeva mai la preziosa
sciarpa di seta a nessuno.
Poi
un gesto brusco: la sciarpa di Burberry dai toni
gialli le imbrigliò il collo.
I
boccoli scuri si schiacciarono sotto la lana.
“Lascia
stare Chuck”
Nate.
A
Blair non
rimase che distendere le labbra in un sorriso di circostanza
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Capitolo 9 *** Erickson Beamon ***
1x10 Hi, Society
Erickson Beamon
Nate dormiva
supino. Le
lenzuola azzurre gli fasciavano il petto. Blair non riusciva a prendere
sonno.
Stava lì con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto. Si
girò da un lato per
guardare il profilo perfetto di Nate. Nel movimento un boccolo le
sfiorò
l’incavo del collo, con la mano lo ricacciò
indietro.
Sentì
qualcosa di freddo e metallico.
Chuck!
Si
mise seduta. Il suo sguardo cercò veloce uno
specchio e si rivide.
Una cosa
così bella
merita di essere indossata da qualcuno degno
della sua bellezza.
Per
un attimo le mani di Chuck tornarono a sistemare
i ciondoli della collana, come aveva fatto la sera del suo compleanno.
Blair
vide nello specchio il luccichio dei diamanti. Sapeva perché
aveva indossato
quella collana e non un’altra: era la più preziosa
che aveva. Per il suo
debutto in società era perfetta. Sfiorò la
superficie brillante con le dita
tremanti: aveva fatto l’amore con la Erickson Beamon addosso.
Aveva
fatto l’amore con Nate con addosso la collana
di Chuck.
Che
cosa aveva fatto? Si voltò verso Nate:
un’espressione beata, che non gli aveva mai visto, era
dipinta sul suo volto.
Quante volte aveva immaginato quel momento? Da quando era
bambina… anche se
arrossiva solo al pensiero di lei e Nate così vicini.
Chiuse
gli occhi, ricordò Chuck appoggiato ai sedili
di pelle nera della limousine, con le luci colorate di Manhattan che
gli
illuminavano il viso. Chuck era bello. Non l’aveva mai
pensato, ma dentro di
lei lo aveva sempre saputo. Chuck le piaceva?
Definisci
piacere.
Non
aveva mai badato a tutte le ragazze che morivano
per Chuck, fino al giorno in cui non sentì anche le sue
ginocchia cedere alla
vista della sciarpa patchwork. Chuck aveva avuto tutto
di lei, prima di Nate. Come aveva potuto permettere che accadesse
una cosa simile? E cosa avrebbe pensato Nate se avesse saputo? Poi le
venne in
mente Serena e si guardò allo specchio con un groppo in
gola.
A
Serena non importava più di Nate. Come a Chuck non
importava di lei. Quello che era successo con Carter lo dimostrava.
Cominciò a
girarle la testa. Il tocco di Chuck era
così diverso da quello di Nate: le faceva perdere il
controllo e lei non voleva
che accadesse di nuovo.
Blair
sapeva cosa doveva fare. Portò i capelli scuri
tutti da un lato, debolmente slacciò la collana. Si
ripromise che non l’avrebbe
indossata mai più.
Questa
cosa tra di noi è finita. Per sempre.
Si
rannicchiò da un lato del letto, dando le spalle
a Nate.
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Capitolo 10 *** Burnout ***
(What If… ) 2x03
The Dark Night
Burnout
Il
freddo fuori e il fuoco dentro
le aveva sussurrato Chuck. E aveva ragione. Blair poteva sentirlo, il
suo
fuoco, mentre stringeva la candela bianca nel buio. Straparlava mentre
baciava
Markus. Senza coscienza lo stava invitando nella sua camera. La luce
era
saltata in tutta Manhattan e lei sentiva caldo, aveva la pelle lucida e
le
pupille dilatate.
Sentiva
lo sguardo di Chuck su di sé, anche se era tutto nero.
Sapeva che era lì, forse
alle sue spalle o forse alla sua sinistra. Markus la guardava confuso,
come
tante volte l’aveva guardata Nate: si rifiutavano entrambi di
capire che lei
non era un fiore delicato, anche se ne aveva tutte le sembianze.
Chuck
reggeva la sua candela bianca, ma l’aveva spenta per poter
osservare meglio
Blair nel suo abito giallo. La sua unica preoccupazione era sentire
cosa stava
sussurrando a quell’idiota del Conte tra tutti quei sospiri.
L’idea che potesse
concedersi a Markus lo ossessionava. Quando la vide sparire su per le
scale, la
seguì.
Blair
infilò la chiave nella serratura e lasciò la
porta accostata, si sedette sul
letto e attese. Nel buio il pensiero di Chuck le affollò la
mente. Gli aveva
detto che lo odiava, mai era stato così facile e
così vero. Quando l’aveva
presa per i fianchi e fatta voltare, le aveva sussurrato tutte quelle
oscenità... una volta sola, una
soltanto:
a Chuck sarebbe bastato? A lei no.
Un
fruscio alla porta. “Markus...?”
interrogò cieca senza voltarsi. “Spegni la
candela” ordinò Chuck con voce neutra. Aveva quasi
paura a farsi riconoscere.
Blair invece sapeva, quella era la sua
voce. Un colpo al cuore la stava avvisando. Si sporse verso la candela
per
spegnerla, avvolgendo le braccia intorno al ventre come per
proteggersi. Sentì
lo schiocco della chiave nella serratura: nessuno sarebbe potuto
più entrare.
Chuck
si stava avvicinando inesorabilmente alle sue spalle. La
voltò, per la seconda
volta quella sera. Un bacio per riconoscersi nel buio, il sapore era lo
stesso
di sempre, e poi tanti altri. Blair strinse nel pugno un lembo della
camicia di
Chuck, mentre con l’altra mano gli allentò il
foulard intorno al collo. La
forte presa di Chuck faceva increspare il vestito, le onde dorate
cominciavano
a raccogliersi da un lato scoprendo le gambe. In mezzo a tutti quei
baci,
un’altra ossessione invase la mente Chuck: voleva che lei gli
desse prova di
averlo riconosciuto, ma non osava parlare. Poi la prova
arrivò, un attimo prima
che ritornasse la luce, Blair sussurrò
“Chuck...”.
Subito
dopo un colpo alla porta: Markus forzava la maniglia e chiamava il nome
di
Blair. I due si guardarono nell’esplosione di quella luce
artificiale.
Respiravano ancora a fatica, le pupille si fecero strette. Il foulard
di Chuck
scivolò per terra. Blair fece cadere la spallina del vestito
con un leggero
movimento della mano, senza abbassare lo sguardo. Poi fu un attimo:
Chuck la
baciò, sdraiandola sul letto. Blair era sua. Di nuovo.
***
@ littledudina:
ti ringrazio ancora per i complimenti *___* e per la aver lasciato una
recensione. Spero che anche le nuove flash ti piacciano, se ti va fammi
sapere
che ne pensi^^
@
Ray08:
sono felice che “Nightclothes” ti sia piaciuta,
è anche una delle mie
preferite! La brevità delle mie flash è dovuta ad
un problema di ispirazione
credo^^. Le ultime due che ho postato sono un po’
più lunghe. Spero ti
piacciano anche queste. Grazie ancora per aver recensito!
|
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Capitolo 11 *** Papillon ***
Ambientata
prima del Pilot
Papillon
Bart
stava provando una cravatta rossa con aria
severa. Il commesso si prostrava in maniera imbarazzante.
Chuck
si annoiava sulla chaisse longue.
Poi,
due gambe mozzafiato e un paio di louboutins nere
catturarono la sua attenzione.
Blair.
Sorrise
furbamente. Non si aspettava di trovarla lì.
Si avvicinò e le sfiorò il braccio.
“Waldorf”
sussurrò fatale.
Blair
si voltò di scatto guardandolo solo per un
attimo. “Chuck…”
“Cerchi
un regalo per tuo padre?”
cercò di indovinare.
Lo
sguardo di Blair era perso in quella marea di
farfallini colorati, con le dita li accarezzava tutti, pensierosa.
“No,
ne sto cercando uno che si intoni con il mio Sonia Rykiel” spiegò
distrattamente “Serve a Nate per la
festa
di stasera”
“Nathaniel
non si allaccia neanche i primi bottoni della camicia, Blair”
Finalmente
ebbe la sua completa attenzione. Chuck
aveva fatto centro. Blair lo guardò dritto negli occhi, con
espressione
accigliata. Stava per cogliere la provocazione, la conosceva bene. Poi
di colpo
il visetto cambiò espressione e la bocca rossa si
aprì un poco. Cosa aveva
visto?
La
delicata mano di Blair si avvicinò al collo di
Chuck. Lui fece un passo indietro.
“Non
ci provare Blair…”
“Il
tuo farfallino è perfetto, dove l’hai
comprato?” chiese
quasi ipnotizzata.
“Non
qui…”
gongolò prima di voltarle le spalle.
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Capitolo 12 *** deFlower ***
3x18 – The unblairable lightness of
being
deFlower
Sentii
la
leggerezza. Il sollievo. Non era successo nulla. Jack non
l’aveva toccata. Un
riso nervoso mi salì dalla gola. Credevo di impazzire, ero
passato dal nero
all’euforia.
Blair
mi
disse che non dovevo ridere.
Strinsi
per
i fianchi ciò che avevo di più prezioso, senza
smettere di sorridere.
Fasciata
d’avorio brillante, mi guardava mortificata.
La
collana
che le avevo regalato giocava con la luce dei suoi occhi lucidi. Troppo
lucidi.
“Voglio
quello che hanno Dorota e Vanya …il vero amore, puro e
semplice amore”
Non
la
seguivo. “Ti annoieresti entro cinque
minuti” le risposi increspando le
labbra.
Non
poteva
essere seria. Il nostro amore non aveva nulla da invidiare agli altri.
“Meglio
annoiarsi che vergognarsi” ribatté.
In
quell’istante le farfalle nel mio stomaco volarono via. Mi
sentii vuoto.
“Farei
qualsiasi cosa per te Chuck”
continuò Blair con voce rotta.
Lo
sapevo
bene.
Poi
la
sentii dire che mi amava troppo. Assurdo.
Mi
disorientò perché amavo i suoi ti
odio velati d’irriverenza,
sapevo che dietro ai suoi rifiuti c’era il nostro gioco. Mi
diceva che la
disgustavo e sapevo che stava pensando esattamente l’opposto.
Blair era così,
sapeva farmi male in modo così irresistibile. Ero preparato
a tutto tranne che
a questo.
Preferivo
che mi odiasse. Piuttosto che amarmi troppo.
Mi
disse che
non le piaceva chi era diventata con me. Non era la prima volta che le
sentivo
dire una cosa simile. Al white party mi aveva detto
che assomigliare a
me le avrebbe fatto odiare se stessa.
Realizzai
che tutto quello che avevo fatto fino a quel giorno per vedere il suo
sorriso
era andato in fumo. Non importava quanti regali potessi farle, quante
volte
avrebbe sussurrato al mio orecchio ancora e ancora
e quante volte
le avrei detto che l’amavo. Blair si vergognava.
In
un’altra
occasione mi sarei detto “La vergogna fa eccitare
Chuck Bass”. Ora era
diverso.
Quegli
occhi
profondi, quella bocca a cuore, quei capelli soffici erano miei. Da
quando le
avevo detto che l’amavo, Blair era mia. L’avevo
desiderata così tanto.
“Aspetta,
Blair… Non mi abbandonare” la
pregai guardandola con gli occhi socchiusi “Dobbiamo
vedere la fine
insieme”
“Questa
è la
fine, Chuck” rispose.
La
ricchezza
mi scivolò dalle mani in un soffio. Cercai di trattenerla
per il polso sottile,
ma andò lo stesso. Rimasi interdetto con le braccia aperte.
Impotente. La
guardai andare via e la vista si annebbiò.
Il
suo primo
spogliarello, solo per i miei occhi, mi aveva accecato per sempre.
Deflorazione.
Ecco
la
parola che avevo usato. L’avevo fatta mia talmente tante
volte, petalo per
petalo. Credevo che sarebbe rifiorita all’infinito: tutte le
volte che avrei
voluto. Questa volta però avevo superato il limite. Questa
volta l’avevo
deflorata davvero.
Il
mio
sguardo a mezz’aria incontrò un abito color pesca
e in quello stesso istante
Humphrey si avvicinò a Blair. Poteva ritenersi fortunato:
se solo non
fossi morto dentro, l’avrei afferrato per il bavero di quella
camicia di
pessimo gusto, comprata sicuramente con i soldi delle Industrie Bass,
e…
Giurerei
di
aver visto una fantasia floreale.
Deflorare
era ciò che sapevo fare meglio. Circondai la vita di quella
figura slanciata,
senza volto e con i capelli troppo chiari.
La
mattina
dopo quello stesso vestito era per terra: mi sbagliavo, non
c’era nessun fiore.
Spazio
Autrice:
Questa
flash
è una "semplice" trascrizione dei dialoghi di Chuck e Blair,
dal
punto di vista di Chuck. "The unblairable lightness of being"
è
l'episodio che preferisco della terza season, la considero la "mia"
season finale visto l'orrore di "Last Tango, Then Paris".
@
feffixoxo :
sono felice che la flash sulla Erickson Beamon ti sia
piaciuta^^
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Capitolo 13 *** Prince Charming ***
2x24 – Valley
Girls (What if)
Prince
Charming
Blair
era stata eletta la reginetta della Constance:
un pavone dorato, al braccio
di Nate per merito di Chuck.
Lo
vide sorridere da lontano. Soddisfatto, come se
avesse fatto tutto lui. Era così. Serena glielo aveva
confessato “Ci ha pensato Chuck”
aveva detto
semplicemente, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Blair aveva appena
lasciato Nate sulla pista da ballo, era corsa fuori perché
si sentiva
soffocare.
Un
vento gelido la colpì, gli occhi si appannarono
immediatamente. Realizzò che quella non era la serata
perfetta che aveva
desiderato. Chuck non aveva capito che lei non amava un principe e non
voleva
una carrozza puzzolente. Quello del suo album era solo un disegno. Il
disegno
di una bambina che raffigurava un principe moro con una cravatta rossa
e non
Nate.
Poi
lo vide, il suo principe non azzurro.
Chuck
camminava a passo svelto verso la sua limo. Stava
per lasciare il ballo. La giacca blu dai profili neri ondeggiava per il
vento. Aveva
ancora i fiorellini chiari all’occhiello. Blair si strinse
nel cappotto scuro
da cui sbucava l’enorme Marchesa dorato.
“Chuck!”
lo chiamò.
Fece
per scendere un gradino, ma si fermò.
Chuck
stava venendo verso di lei porgendole il palmo
della mano.
“Che fai fuori
al freddo, dov’è Nathaniel?”
Blair
non rispose. Afferrò in fretta la mano di
Chuck, come se avesse paura di vederla sparire nella tasca dei
pantaloni. Poi scese
un gradino e si trovò a sussurrare incosciente ad un
orecchio arrossato dal
freddo.
“Dimmi
che mi ami”
Appoggiò
la fronte alla spalla di Chuck e attese
quelle tre parole.
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Capitolo 14 *** Le sourire de Chuck Bass ***
!!! Attenzione Spoiler S4 !!!
Le
sourire de Chuck Bass
Tutta
la
Parigi che conta è qui.
Il
ricevimento è di una noia mortale, ma io sono Blair Waldorf
e chiacchiero
amabilmente con degli scapoli dalle “r” rotolanti.
Mi chiamano la beautè
américaine e sorrido civettuola.
Prendo un calice di champagne e mi allontano da loro. I miei occhi si
fissano
sui macarons viola del buffet. Penso al mio vestito troppo corto e lo
spingo
verso il basso, maledicendo Serena e il suo pessimo gusto. Maledicendo
me stessa
perché ho accettato di attingere dal suo guardaroba. Da
quando non mi fido del
mio giudizio?
Poi la
vedo: una ragazza vestita di bianco. Leggera nel suo abito a campana,
forse
troppo accollato. Mi sarei dovuta vestire come lei. Ha i capelli scuri,
raccolti
in un morbido chignon. Dal movimento delle braccia intuisco che sta
sistemando
un farfallino. Quante volte avevo fatto quello stesso gesto? Poi le mie
gambe
si muovono da sole e mi avvicino. Sento uno strano magnetismo. Mi
faccio avanti
tra gli invitati ed è un attimo: lui non mi dà
più le spalle e vedo il suo
profilo perfetto, la sua mascella mascolina. Alza il mento e sorride
beffardo.
E’ Chuck.
Non ho
il tempo di chiudere gli occhi che la ragazza gli stampa un bacio.
Voglio
girarmi, dare le spalle a quello spettacolo che mi uccide. Ma non
riesco,
rimango ferma con le braccia molli. Lo vedo abbandonarsi a quel bacio,
intimo e
dolce. Lo vedo distendere le labbra mostrando i denti. Chuck Bass non
sorride
in quel modo a nessuno, se non a me…. O a Elizabeth Fisher.
Guardo
il pavimento nero e il mio cuore si ferma. Non batte più.
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Capitolo 15 *** Black Box ***
!!! Attenzione Spoiler S4 !!!
Black Box
Ricordare
è proibito.
Eva
sta curiosando tra le mie cose. La lascio fare.
Non c’è più nulla di te
all’Empire. Se non l’Empire stesso. Ne sono sicuro,
ho controllato
più e più volte.
Continuo
a leggere il giornale come farebbe mio
padre. Poi Eva mi salta in braccio. Sento il suo profumo dolce e il suo
naso
freddo contro il collo. Tra le mani ha la mia sciarpa patchwork.
E’ un pugno
allo stomaco.
“Dove
l’hai trovata?” le chiedo ostentando
indifferenza, ma sento le parole morirmi in gola. "In
quell’armadio
laggù” spiega zuccherosa. Poi si alza in piedi e
se la mette attorno al collo.
Mi costringe a guardarla, non riesco a distogliere lo sguardo. La vedo
accarezzare la seta soddisfatta. Poi ad un tratto la sua espressione si
fa più
curiosa e poi la trova: quell’unica cosa tua che non sapevo
di avere e che nelle
mie fantasie avevo desiderato quasi quanto te.
Il
tuo cuore cucito sulla mia sciarpa.
Il cuore che avevi cucito sul maglione
di
Nate, che avevi fatto impigliare sulla manica di Lord Markus solo per
farmi
ingelosire, come se ce ne fosse bisogno. Bruciavo di gelosia per te.
Adesso era
lì, sulla mia sciarpa. La spilla che pensavo non mi avresti
mai dato.
Intanto
Eva aveva già perso l’interesse per quella
preziosa goccia d’oro. “Dammela qua” dico
scorbutico facendole segno con la
mano “Ci tengo molto e non voglio che si sporchi”.
Gliela strappo dalle mani e
la stringo al petto solo per un secondo, prima di metterla via.
***
Spazio
Autrice:
Mi
è tornata l’ispirazione^^
Spero
che queste nuove flash vi piacciano. Volevo
ringraziare ancora Ray08, feffixoxo, Honest e littledudina per aver
recensito
le precedenti. Mi fa davvero piacere ricevere dei commenti (positivi o
negativi che siano), quindi quando
leggete le flash sarei davvero felice se lasciaste una recensione.
Tuccin
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