Le nove Essenze

di Meky e Amber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Strani incontri ***
Capitolo 3: *** La citta di Perla Nera. Rincontrarsi ***
Capitolo 4: *** Hikari ***
Capitolo 5: *** La profezia ***
Capitolo 6: *** Il viaggio riprende... ***
Capitolo 7: *** Al margine della foresta ***
Capitolo 8: *** Combattimento. Missione. ***
Capitolo 9: *** Tre incontri voluti dal destino ***
Capitolo 10: *** Incontro sotto la pioggia ***
Capitolo 11: *** La paura di perdere l'unica cosa amata ***
Capitolo 12: *** L'inferno della prigionia ***
Capitolo 13: *** Quella parte di noi sepolta nelle tenebre ***
Capitolo 14: *** Light source. Dietro di noi, solo il nulla ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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-Meky-

Ciao a tutti! Io sono Meky e l’altra è Amber! Vorrei mettere in chiaro alcune cose…

Uno: chiedo perdono già da adesso per le parole un po’ piccanti scritte da Amber. Ho tentato di correggerle, ma tutte le volte che ci provo mi si chiude la pagina di Word, sorry! Per alcune, però, ce l’ho fatta, facendo una faticaccia

Due: non abbiamo diviso le parti scritte da me e lei, ma credo che si capirà comunque la mano che le ha scritte…

Tre: la parte della correzione è mia, quindi per lamentele rivolgersi a me. Amber scrive e basta, fortunata a lei. In fondo non è colpa sua se a volte, in certe cose, sono pignola…

Quattro: questo è un misto (crossover) tra libri, manga e altre storie

Cinque: Amber è pazza, e presto lo capirete anche voi. Non era neanche mia intenzione mettere questo bellissimo aggettivo, ma per sbaglio ho detto che l’avrei scritto e quindi…

Sei: questa fic contiene del mio umorismo, e questo significa contenere un humor da pazza, anche perché da una che si diverte a torturare un povero uomo [-_-‘ povero, parliamone. È uno degli arcimaghi più potenti di Krynn…] cosa ci si può aspettare…?

Sette: per ovvi motivi di privacy ( e per salvarci dalla falciata che Jey ci avrebbe dato) il nome di quello che piace alla Jessica [nella storia Jey si chiama così] è stato censurato, come anche la classe. Hai visto Jey? Sono stata brava, no?

Dopo aver chiarito questi punti vi lascio alla fic!

Ciao!

Meky

Ps: spero di non aver spaventato i quattro gatti che avevano iniziato a leggere le prime righe dell’introduzione!

-Amber-

Ciaaaaooooo!! ^.^!! Benvenuti in questa nuova e pazzissima storia! Dal titolo “Le nove essenze” capirete sicuramente che la storia è un gran casino, e in effetti è un gran casino! Ma non vi demoralizzate, il cammino è lungo e la meta e moooolto lontana ^^ (come avrete notato sono pazza da legare come la mia amatissima collega vi ha detto ma… anche lei non scherza!). Bene, dopo avervi tirato su il morale, eccoci al primo capitolo de “Le nove essenze”. Per prima cosa vorrei dirvi che all’inizio non era per niente stabilito che la mettessimo su EFP (per questo ci saranno certe… innocue paroline…), ma grazie al mio intervento (sono modesta) ce l’abbiamo fatta! [applausi di sottofondo]

[Amber: grazie, grazie…]

[Meky: grazie al TUO intervento?! Ma se ho corretto io, impaginato io, ricopiato la tua presentazione, curato l’aspetto dei caratteri (che spero appaiano su internet) e soprattutto tentato di togliere tutte le parole piccanti messe da te! Senza contare tutti i miei tentativi di usare lo scanner per mettere i simboli! Ma dico, e poi è tutto grazie al SUO intervento…]

Per seconda cosa vorrei avvertire voi tutti lettori che avete a che fare con due pazze scatenate quindi v’invito calorosamente a leggere e commentare, leggere e commentare, ecc…

Per terza cosa (molto importante e quindi fate i seri -_-* gocciolina) vorrei dirvi che in questa storia ci saranno personaggi di libri, cartoni e storie varie, ma non preoccupatevi perché si capisce e perché i passati dei personaggi non sono fondamentali (quando lo sono li mettiamo).

Ora auguro a tutti buona lettura e che il coraggio sia con voi. SCHERZO ^^!! Buona lettura!

Amber

Ps: leggere e commentare, leggere e commentare, leggere e commentare, leggere e commentare,…

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-Meky-

Dedico questa fic all’amicizia tra me, Amber e Jey (che spero duri a lungo), e a noi tre. La dedico anche al mio fratellino Cri, che quando ha visto, in un foglietto, i nomi dei personaggi, non vedendo il suo si è offeso. Cri, anche se non leggerai mai questo pezzo (è “allergico” alla lettura), voglio che tu sappia che sarà la prima e ultima volta che ti dedico una fic! La dedico anche a tutti coloro che hanno creato e inventato gli altri personaggi già esistenti, perché ci hanno permesso di inventare questa fanfictions. Poi la dedico di nuovo alla mia collega Amber, che mi sopporta in continuazione! Grazie per esserci, pazzoide!

Meky

[Amber: sob, non dirmi così che mi commuovo… ti voglio bene anche io elfa apprendista maga…buona lettura a tutti… sob!]

Le nove essenze

Scritto da: Meky e Amber

Prologo

Buio.

Luce.

Fuoco.

Terra.

Aria.

Vento.

Acqua.

Energia.

Tenebre.

Il giovane riguardò le lettere fluorescenti che erano apparse nel foglio ingiallito dagli anni

-E così… - disse -sono queste le essenze…- Sorrise malignamente –Bene- Si allontanò dal banco antico con la pergamena. Uscì dalle rovine e il suo compagno gli si avvicinò. Nascose immediatamente la pergamena

-Trovato niente?- gli chiese

-No…- rispose “Cosa credi idiota” pensò ridendo nell’anima “che dopo anni di ricerche ti riveli l’essenza del mondo? Beh, se lo credi sei un vero illuso…”

*/&&&/*

Chissà perché, quando in una storia si inizia con "Era una giornata come le altre…" alla fine succede sempre un gran casino! E visto che la nostra storia è un gran casino dobbiamo cominciare così…

Quella, non sarebbe stata affatto una giornata come tutte le altre… Ambra era arrivata a scuola con un largo anticipo

"Uff, come sempre non c'è nessuno, che palle!" pensò sedendosi sul porta bici mentre in lontananza un nuvolone di polvere si avvicinava "Ok, come non detto!" Jessica attraversò il cancello e senza degnarla di uno sguardo biciclettò via (biciclettò?!)

“Presto, presto, PRESTO!” pensò Jessica

-Ma che cavolo le prende?- si chiese guardando senza capire Je che si dileguava. Ambra scosse la testa "I suoi giorni no sono sempre più frequenti, dovrebbe andare da uno psicologo…" Ambra notò che… "Ah, ora capisco…" A passo di lumaca con la sua bici, M., uno di 3^, *censura*, stava arrivando. Ambra sospirò -Ok andiamo a recuperare Je troppo cotta!- Ambra non fece neanche il primo passo che si sentì una mano sulla spalla

-Ciao Ambra!- La ragazza si voltò

-Hey là Ge, tutto ok? Sei arrivata in anticipo, miracolo!- esclamò alzando le braccia al cielo [NdAmber: ok, già da questo fatto bisogna preoccuparsi… e quando accadrà io starò a casa da scuola, non si sa mai…]

-Divertente…- disse sarcastica guardandosi attorno

-Chi cerchi?- chiese Ambra

-Non è ancora arrivata la Je?- Ambra si batté la mano sulla fronte

-Mi sono dimenticata!- [NdAmbra: che amarezza! La mia mentalità si sta degenerando!] [NdGe: come se non lo fosse già…] [NdAmbra: ehi!] -Vieni su- Ambra la tirò

-Mi spieghi che cavolo succede?- Ambra le spiegò tutto e finalmente le due trovarono la compagna tutta intenta a guardare… [NdAmber e Meky: vi lasciamo immaginare chi…] sulla balconata

-Luna chiama scuola, yuuu!!- esclamò Ge sventolandogli una mano sugli occhi ma lei sospirò diventando rossa

-Ok, ho la conferma che la nostra tenera Je è praticamente su Plutone, altro che Luna!…- sospirò Ambra. Gessica prese un profondo respiro e Ambra non capì subito quello che l'amica voleva fare ma, quando lo intese, si tappò le orecchie appena in tempo

-JEEEE TI VUOI SVEGLIARE UN PO' ???- gridò e tutti gli sguardi furono su di loro

-Io non vi conosco…- disse Ambra allontanandosi da loro

-Ehm… scusatemi…- sussurrò imbarazzata

-Ma che cavolo ti è preso?- chiese Je a Ge (ha una certa filosofia non vi pare?)

-Domanda invece che vale per te, ti sei svegliata finalmente sei ritornata fra i vivi…- sospirò Ge

-Mmmh…- Je guardò di nuovo M. -Ero soprappensiero, tutto qui…- Il sole comparve dietro le nubi grigie

-Ci hai illuminato d'immenso…- sospirarono Ambra e Gessica sconsolate

-Ah, ah, ah…- rise sarcastica Je

La giornata passò per Ambra e Je con un'interrogazione e una verifica d'inglese in cui non avevano studiato… cof cof… ma era andata abbastanza bene. Per Gessica invece fu una pacchia fenomenale perché aveva tre ore buche dove aveva scritto le sue storie (da immaginare la faccia delle altre due quando lo erano venute a sapere: incavolate nere! "Che culo!" avevano detto "Ha saltato un'ora di tecnica e due del Piffo!”) [NdAmber: magari, eh Meky?] [NdMeky: per niente… tanto ormai il tempo è passato e io vado alle superiori e del Piffo non me ne può fregare più niente…] [NdAmber: vabbé, ma parla come se fossi ancora alle medie…]. Comunque a fine scuola le tre si ritrovarono all'entrata e insieme andarono a prendere le bici di Ambra e Jessica

-Non è giusto però!- si lamentò Ambra -Perché solo tu hai buche a scuola? Perché cavolo Martella non si ammala?- domandò

-Già, sembra che solo noi di 3° F quelli sfigati!- esclamò Jessica

-Su con la vita raga! La vita pullula di sorprese non lo sapete?- disse filosofica Gessica

-Eh?!- dissero in coro le due amiche. La ragazza fece segno alla Je di voltarsi e, quando lo fece, vide M. che la stava fissando. Jessica diventò rossa e salì sulla bicicletta distogliendo lo sguardo

-Questa me la paghi…!- mormorò. Le due amiche si avvicinarono e le misero una mano su entrambe le spalle. Jessica capì tutto

-Oh no!- si lamentò sconsolata

-Oh sì!- esclamarono le due sorridendo

-E va bene!- si arrese Je -Amicizia…- disse con poco entusiasmo

-AMICIZIA!- esclamarono entusiaste le altre due

-Stasera c'è Inu Yasha!- esclamò Ambra mentre cominciava a pedalare verso Halima e Melika

-Ehi!- le due guardarono Jessica

-Che c'è?- chiese Ge

-Oggi a casa mia non c'è nessuno, volete…- Le due ragazze sorrisero e risposero senza lasciar finire la frase a Je

-Va bene!- esclamarono

"Certe volte mi fanno paura" pensò Je -D'accordo, ci vediamo a casa mia al solito orario, ok?- Le due annuirono e, dopo essersi salutate, ognuna andò per la proprio direzione. Il pomeriggio Ambra era arrivata prima dalla Je e mentre ascoltavano Britney Spears (Toxic) parlavano dei sogni fatti. Ad un certo punto il campanello suonò

-È arrivata la Ge!- esclamarono in coro ridendo

-RAGAZZE!- urlò Ge -APRITEMI CHE HO UNA MEGA STRA SUPER IPER…-

-Frena!- la bloccarono le due amiche. La fecero entrare e lei si fiondò all'interno.

-Due cose- disse Ge camminando avanti indietro

-Vuoi una camomilla?- le chiese Je

-No- si voltò con gli occhioni -The…- Jessica si avviò

-Ambrambrambrambra AMBRA!- esclamò

-Che cavolo ti succede!- disse lei alquanto arrabbiata

-Ho visto i TeenTitans!- Ambra la fissò come se fosse un alieno -Ora ti spiego cos'è successo…-

Stella sorvolava la città mentre sotto di lei anche Robin, Bibi e Cyborg controllavano la zona in cerca di Terra

-Stella- Era la voce di Corvina, proveniente dal ricevitore, che era rimasta a controllare la Torre -torna alla Torre-

-Arrivo- le rispose. Si bloccò improvvisamente sentendo un'interferenza nella comunicazione

-Aspetta!- le disse Corvina -era un falso allarme…-

-O-ok! Allora continuo il giro d'ispezione…-

-Esatto-

Alla Torre…

Corvina fissava accigliata lo schermo grigio del computer senza capire cosa fosse successo

-Ciao Corvina- La ragazza si staccò dalla macchina e fissò la figura apparsa alla finestra, sospesa su un masso

-Terra- disse socchiudendo gli occhi

-Non mi dici neanche ciao?- Corvina non rispose. Non si era ancora scordata la sfuriata dell'altro giorno

-Ti sei calmata?- le chiese sogghignando. A quanto pareva neanche lei si era dimenticata di quella scena… -Cerca di non ammattire anche stavolta o oggi morirai veramente-

-Dimmi una cosa- le disse -Ti diverti a dire cretinate o è Slado che ti controlla-

-Mi diverto e basta- disse Terra sorridendo malignamente -Il mio maestro non mi controlla-

-Mi fai schifo!- disse disgustata Corvina -Chiami quell'essere maestro!-

-Oh beh, si vede che siamo diverse… Ma basta parlare- Sollevò diverse pietre -devo andare anche dagli altri e tu, a mio avviso e a quello di Slado, sei la più incontenibile. Potresti eguagliare Robin in bravura…-

-Dovrei sentirmi lusingata da un complimento come questo- disse ricoprendo tutto col suo raggio nero -ma detto da te è un'offesa!- Improvvisamente tutto fu come scosso; il raggio nero scomparve e le pietre crollarono a terra

-Ma cosa…!- esclamò Corvina guardandosi la mano che stava scomparendo. Fissò Terra e vide che era messa nella stessa situazione. Una luce nera l'avvolse e un simbolo apparvi nella sua mente.

Anche Terra venne circondata da un raggio verde e un altro simbolo le inondò la mente.

Le luci le ricoprirono completamente e loro scomparvero.

[NdMeky: questa puntata nel cartone non c’è mai stata. L’ho inventata io]

Ambra la fissò accigliata

-E allora?- le disse -Sono solo scomparse…-

-Solo?!- Ge si mise una mano sulla fronte -Ti rendi conto della tragedia…-

-In effetti- disse Je che stava ascoltando -è strano-

Ge osservò Ambra con un'espressione vittoriosa. Ambra le fece la linguaccia mentre le due ridevano. Un palpito impercettibile attraversò la stanza; Je sollevò la testa verso il lampadario che oscillava lievemente. Le tre si fissarono

-Comunque- disse Ambra -qual era l'altra cosa?-

-Ah, sì!- disse Gessica -Ho sognato un luogo in cui c'eravamo io, Kagura e Raistlin-

-EH!-

-Si e anche tre simboli- Prese un foglio e li disegnò

-Ehi!- esclamarono le due sorprese -Anche noi abbiamo fatto un sogno simile!- Disegnarono a loro volta i simboli

-Guardate!- esclamò Ge -Questi due- disse indicando i simboli contrassegnati col nome di Corvina e Terra -sono apparsi nella mente delle due nella puntata dei TeenTitans che ho visto oggi!-

-È troppo per una coincidenza…- mormorò Je soprappensiero. In quel momento una scossa colpì la stanza e le tre ragazze iniziarono a scomparire

-Ah!- esclamarono spaventate. Nelle loro menti apparvero i rispettivi segni e vennero investite da tre raggi: rosso per Ambra, bianco/giallo per Je e azzurro/blu chiaro per Ge. Le tre ragazze scomparvero dalla stanza mentre il piatto che stava per cadere per terra si fermò a mezz'aria.

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Capitolo 2
*** Strani incontri ***


Capitolo 2

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Capitolo 1
Strani incontri

 

Ambra si svegliò con la testa in fiamme. Si mise seduta e si prese la testa tra le mani
-Che dolore!- La ragazza si guardò intorno. Si trovava lungo un viale di ciliegi in fiore
-E tu chi diavolo sei?- Ambra guardò dalla parte da cui proveniva la voce
 
-Ma che cavolo…-
Jessica guardò di nuovo le due ragazze e si avvicinò ad esse
-Ehm…- Le due la guardarono
-Chi cavolo sei?- tuonò una delle due ragazze facendo alzare delle pietre
-Il mio nome è Jessica e voi…?-
-Io sono Lauranthalasa (puoi chiamarmi Laurana), lei è Terra prima se lo è lasciato sfuggire. Ma che cosa ci facciamo noi qui, vicino al mare?- esclamò alzandosi -Io stavo per ricevere spiegazioni importanti quando puff, stavo scomparendo!- si lamentò Laurana
-Già, e pensare che io stavo combattendo con Corvina!- esclamò arrabbiata Terra
-Io invece stavo solo chiacchierando…- disse Je. Laurana guardò Terra furente
-Vuoi piantarla! Mi stai facendo girare la testa con quelle dannatissime pietre!- Terra sbuffò e le pietre caddero a terra con un gran tonfo. La ragazza si mise seduta
-Ora dovremmo capire come cavolo abbiamo fatto ad arrivare qui e, soprattutto, scoprire dove siamo!-
 
Gessica si svegliò di soprassalto a causa di alcune voci
"Chi è quel demente che mi sveglia?" La ragazza si guardò attorno "Un lago?!"
Un lago azzurro che rifletteva i raggi arancione del sole che stava tramontando, era a pochi passi da lei
"Ma dove diamine sono finita?"
-Oh guarda, si è svegliata la ragazzina…- Gessica guardò dalla parte da cui proveniva la voce di donna
-Oh mio Dio… E VOI CHE CAVOLO CI FATE QUI?!?!?!- urlò Gessica diventando bianca come il latte
-Ma che cavolo urli?!?!- urlò la donna in kimono
-L'unica che qui sta urlando sei tu, Kagura!-
-Come fai a sapere il mio nome?- domandò la donna
-Beh, conosco anche lui…- disse indicando l'uomo con gli occhi a clessidra -Raistlin, mago dalle Vesti. Gemello di Caramon, fratellastro di Kitiara, da tutti chiamata Kit, per non dire che è una grande pu…- Ge si bloccò vedendo la faccia del mago -Ehm… continuiamo… Raistlin è un potente mago che ha superato le prove della Torre dell'Alta Magia nonostante la sua giovane età. È riuscito a diventare padrone di uno dei Globi dei Draghi insieme a Goldmoon, Riverwind, Tika, Caramon e Tanis un gran str…- Si stropicciò le mani poi alzò gli occhi -Ehm… Comunque non è ancora finita! Lui ha pagato la sua magia con un patto con un grande mago malvagio. Però devo ancora leggere tutti i libri che riguardano i due gemelli. A proposito! Con i suoi occhi a clessidra riesce a vedere l'invecchiamento della gente-
-In effetti… fa un po' senso…- disse Kagura
-Come fai a sapere tante cose su di me?- chiese calmo Raistlin -Cosa significa poi che devi ancora leggere i libri riguardanti i gemelli?-
-È scritto tutto in un libro!- esclamò Ge
-In un libro?- domandò Raist
-Già! Anche tu Kagura! Nessuno dei due è reale! Kagura però viene da un cartone di nome Inu Yasha-
-Ehi!- esclamarono in coro i due -Parla per te!- Kagura sventolò il ventaglio per farsi aria
-E tu?- le chiese Kagura -Anche tu sei "irreale" come noi due?-
-No, io vengo dalla Terra e precisamente dall'anno 2004-
-Terra?!- disse Raistlin alquanto confuso. Kagura si mise un dito sul mento
-In effetti- disse la donna –Anche io vengo dalla Terra ma dall'epoca Sen Goku…-
-Invece io…- iniziò Raist
-Vieni da Krynn!- esclamò Ge. Raislin la guardò storto
-Esatto…- Fece per andarsene
-Ehi!- esclamò Ge -Dove vai?- Il mago gli schioccò un'occhiataccia
-Vado dove mi pare!-
-E ci pianti qui così?-
-Perché, non posso?- esclamò
-No!- Una nube tempestosa si radunò sopra di loro
-Io non ho fatto nulla…- disse Kagura nascondendo il ventaglio. Raistlin guardò accigliato lo strano fenomeno
-Ora- tuonò Ge -Tu resti qui con noi due!-
-Vuoi un consiglio?- gli disse Kagura all'orecchio -non farla arrabbiare-
-Non c'ero arrivato- disse sarcastico -Ok, resto qui…- Subito le nubi si diradarono
-Bene! Allora in marcia!- esclamò Ge avviandosi
"Perché mi ricorda qualcuno?" pensò Raistlin rimasto alquanto sconcertato dal comportamento della ragazza
-Ehm… scusa un attimo- disse Raist -dove dovremmo andare?- Gessica si bloccò
-Dove ci porta il cuore, sotto il chiaro di luna…-
-Ok!- la bloccò Raistlin -Ma chi ci dice che devi essere tu a guidarci?-
-Io- disse Ge mettendosi davanti a lui con le mani sui fianchi -Qualcosa in contrario?-
 
Ambra guardò con gli occhi spalancati i due personaggi che l'avevano trovata
"Sto sognando" pensò con la bocca aperta "non potrebbe essere altrimenti…"
-Questa qui è andata…- disse una ragazza con la carnagione pallida, i capelli neri e gli abiti e gli occhi blu
-È solo sorpresa…- disse l'altro. Aveva corti capelli mossi marroni e portava abiti completamente bianchi
-Per te una che tiene gli occhi spalancati come una povera demente è normale?- disse la ragazza con una calma soprannaturale. Lui si voltò arrabbiato
-Sei qui da appena cinque minuti e mi hai già rotto!-
-Ehi!- esclamò Ambra -TU- disse indicando la ragazza -io non sono una povera demente. TU- disse indicando l'altro -Non beccare con Corvina, chiaro Wyle?- Il ragazzo (sempre se si può chiamare ragazzo uno che ha 67 anni…) rimase a bocca aperta
-Ora sono andati tutti e due…- disse Corvina. I due la fulminarono
-Come fai a sapere i nostri nomi?- le chiese Wyle
-Li so perché voi due non siete reali!-
-Ah ah ah- risero sarcastici
-Guardate che dico sul serio! Corvina viene da un cartone animato e tu, Wyle, vieni da una storia di una mia amica-
-AH AH AH!-
-Ma dove cavolo siamo?- disse Ambra cambiando discorso
-Mistero!- disse Corvina mettendosi il cappuccio del mantello in testa -Che peccato però! Io stavo per combattere con quella traditrice!-
-Vuoi dire Terra?-
-Lasciamo stare-
 
-Mi è venuta un'idea!- esclamò Jessica alzandosi in piedi di scatto mentre di sottofondo la spuma del mare s'infrangeva sugli scogli
-Davvero? E quale?- le chiese Laurana
-Troveremo una città!-
-Eh?- chiesero le altre due accigliate
-Sì, troveremo una città, quindi delle persone e chiederemo…-
 
-..dove cavolo siamo!- esclamò Gessica
-L' idea sembra buona…- disse Kagura
 
-Ti sbagli, non è buona, è G-R-A-N-D-I-O-S-A!- esclamò Ambra eccitata
-E comunque è l'unica idea che abbiamo…- sospirò Corvina
 
-Già!- esclamarono Wyle, Terra e Raistlin
 
I nove si misero in marcia
-Ma quant'è bello, andare a camminare! Per poi cagare, insieme alle mondine! Lalalalalala la la lalalala…- cantò Gessica mentre saltellava per un sentiero che attraversava la foresta vicino al lago. Dietro di lei Raist e Kagura la guardavano accigliati
-Dire che è andata è poco…- disse Kagura
-Sembra un concentrato di kender- disse Raist colpito da una illuminazione (si fa per dire…) sulla sua frase di prima -speriamo almeno che non rubi la roba…-
-Perché, i kender rubano?-
-Oh sì… solo che se prova a toccare la mia borsa la fulminò-
-Per non parlare del tuo bastone, vero Raist?- disse Ge prendendogli il bastone con una mossa fulminea -Ehi! Non sono stata fulmi…na…ta…- Gessica si allontanò dal mago seguita da Kagura
-Ho paura…- disse Ge con una voce infantile
-Ridammi il bastone- sibilò Raistlin
-Oh… fammi pensare… NO!- Si mise a correre lontano dal mago -Nanananana!- Gli fece la linguaccia -Levita!- esclamò Ge e si sollevò in volo con il bastone in mano
-Ma come…- balbettò Raistlin alquanto confuso
-Eh eh… modestamente io gli incantesimi gli invento!- Prese ad andarsene
-Tu- disse Kagura saltando su una piuma gigante –Salta su!-
-Non ci penso neanche!-
-Uff…- sbuffò Kagura guardandolo storto –Voi uomini e il vostro stupido orgoglio! Non capisco come mai nessuno vi abbia mai fatto fuori tutti…- Raistiln si girò dall’altra parte –Senti, razza di idiota con i capelli rossi!- esclamò Kagura
-EHI! Non confondere i miei capelli con il mio mantello!-
-NON ROMPERE E ASCOLTAMI!- Raistiln si azzittì –Quella se ne sta andando con il tuo bastone…e se continui a fare il bambino viziato… la perderemo di vista!-
-Ma come osi?- Kagura lo sollevò in aria e lo posò non molto delicatamente dietro di se
-EHI TU!- esclamò Kagura –ASPETTA!- Ge si voltò e vide i due avvicinarsi a grande velocità
-Perché mi insegui anche tu?- chiese a Kagura
-Per il semplice fatto che mi hai preso una delle mie piume! RIDAMMELA DANNATA!!! Oh nooooooooo!!!-
-Che c’è?- domandarono tutti
-Sto cominciando a parlare anche io come quel cretino bastardo di Inuyasha…- si lamentò –RIDAMMI LA MIA PIUMAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!- urlò in preda all’ira
-Scusami tanto… Kagura dolce fiore di primavera… tastati la testolina demenziale che ti ritrovi…- la donna ubbidì
-Oh, ma è qui…- la donna sospirò di sollievo e scaricò Raistlin
-Che cavolo fai?-
-Non ho più motivo di inseguirla…- sospirò Kagura accarezzandosi la piuma
-Ma… il mio bastone!- tuonò
-Arrangiati!- Gessica intanto si era fermata e rideva come una povera demente
-Ah! Ah! Ah! Dovresti vedere la tua faccia Raist… sei davvero divertente!- Gessica si piegò su se stessa
-Hei! Non prenderti tutta questa confidenza con me capito!?- Improvvisamente un fruscio dietro di loro li fece sussultare e tenendosi pronti si voltarono lentamente. Un cavallo nero nitrì selvaggiamente e il cavaliere vestito dello stesso colore sorrise. Aveva due fessure rosse per gli occhi che però non spaventò minimamente il gruppo
-Chi è quello lì?- domandò Gessica a Raistiln
-E che ne so io!? Vaglielo a chiedere, no?- Gessica s’imbronciò
-Chi…?- cominciò
-Addio- disse l’uomo partendo alla carica
 
Ambra fischiettava allegramente lungo il bellissimo viale di ciliegi in fiore con le mani dietro la testa. Dietro di lei Wyle e Corvina non la smettevano più di discutere e tutto era cominciato solo perché Wyle aveva detto che il paesaggio era molto bello e romantico…
-Ma si può sapere che ci trovi di così tanto bello in questo posto!?- chiese Corvina irritata
-Ehi! Stavo parlando io!- esclamò Wyle offeso
-E chi se ne frega!-
-Come sarebbe a dire?-
-Sarebbe a dire che non mi interessa minimamente di quello che hai da dire tu!-
-E allora perché diavolo la fai così lunga per il semplice fatto che mi piace questo luogo? Molto incantevole…- sussurrò guardandosi intorno. Corvina scosse il capo
-Sei tu che hai iniziato!- esclamò puntandogli il dito contro
-Cosaaaa? Sei tu che hai cominciato a contraddirmi! Brutta strega dei miei stivali!-
-Deficiente nato!-
-Cornuta!-
-Beh, io sarò anche cornuta, ma tu non ce l’hai…- Ambra si bloccò con gli occhi ridotti a due fessure
"Quei due… se non la piantano…" stirò le braccia lungo i fianchi e strinse i pugni facendo diventare le nocche bianche
-Ma che ne vuoi sapere tu!- ribatté Wyle
"Sono proprio andati…" pensò Ambra –BASTAAAAAAAA!!!!! PIANTATELA DI DISCUTERE SOTTOSPECIE DI PARLANTOI AMBULANTI! SE SENTO, UN SOLO FIATO PROVENIRE DALLA VOSTRA BOCCA… IO VI SCUOIO VIVI…- li minacciò. I due annuirono spaventati nel vedere gli occhi della ragazza infuocati e una erbaccia andare a fuoco. Ambra si voltò e riprese a camminare maledicendo quei due idioti che non sapevano mai stare zitti. Ad un certo punto si bloccò perché in fondo alla strada c’era un uomo vestito di nero con gli occhi infuocati che cavalcava un cavallo nero che sbuffava in continuazione. Dietro la ragazza Wyle e Corvina fissavano all’erta lo strano tipo vestito di nero
-Addio- disse l’uomo partendo alla carica
 
Jessica stava camminando insieme a Laurana e Terra sulla costa e parlavano del più e del meno cercando di non pensare al tempo che non voleva passare
-Ehi Laurana!- esclamò Terra –Da dove vieni tu?-
-Io? Vengo da Krynn- Je si voltò di scattò pensierosa
"Krynn… mm, già sentito…" pensò scervellandosi
-Invece io vengo dalla Terra!- esclamò Terra (abbastanza filosofico non vi pare?). Si inerpicarono sugli scogli dove le onde sbattevano sulla costa creando un cullare ipnotico. Dopo un po’ Terra sbadigliò stanca
-Che sonno!!! Tutte queste onde mi fanno addormentare…- si lamentò
-In effetti…- sbadigliò Laurana facendo sbadigliare anche Jessica
-Perché non cantiamo per restare sveglie?- propose quest’ultima. Le due si guardarono ed annuirono
-Daccordo…- acconsentirono
-…come fai a dire non mi piace questo show, Trevor e Hamish su Mtv… Trevor in da out, let’s go, it is a house...-
-Ma che diavolo sta blaterando?- sussurrò Terra. Laurana tese l’orecchio cercando di scorgere le parola
-Non so… non riesco a capire- Jessica intanto, si era buttata nel più sfrenato dei canti: da Inuyasha, Full Metal Panic, Toxic e perfino la sigla ‘C’è un po’ magia per Terry e Meggy’ (oh fly, che amarezza… non andiamo oltre…)
-Forza ragazze! Cantate anche voi!- Jessica in quel momento sembrava ubriaca –È un po’ magia per Terry e Meggy, che vanno qua e là senza viaggiare…- cantò Jessica
-Mi ricorda tanto un kender…- sospirò Laurana disperata -…sono perseguitata da queste creature…- scosse la testa
-Je? Sei fra noi?- domandò Terra preoccupata. Jessica si girò imbronciata
-Certo che sono con voi, mi vedete da qualche altra parte per caso?- le due smossero la testa amareggiate. Finalmente dopo molto camminare il gruppetto di ragazze arrivò al margine di una foresta e un sentiero tagliava in due il manto boscoso
-Ma chi…?- all’inizio del sentiero c’era un cavallo nero con sopra un uomo coperto da un manto nero la cui, unica cosa che si vedeva erano due occhi iniettati sangue
-Addio- disse l’uomo partendo alla carica
 

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Capitolo 3
*** La citta di Perla Nera. Rincontrarsi ***


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Capitolo 2
La città di Perla Nera. 
Rincontrarsi
 
I tre in volo “sgommavano” lungo il sentiero mentre dietro di loro il cavaliere nero li inseguiva. Gessica gli lanciò diversi raggi azzurri ma nulla sembrava fermare il galoppo del cavallo. Raist intonò una cantilena e una melma appiccicosa imprigionò il nemico. Gessica, sempre con il bastone di Raistlin in mano, lo fece girare su se stesso e si sdoppiò. Lanciò l’originale al suo padrone e quello nelle sue mani si trasformò in un bastone di frassino con legata per un terzo una fascia bianca
-Potere del cielo- intonò Gessica –scendi dal culmine e vieni a me con la forza del tuono!- Lasciò il bastone ed esso rimase sospeso come un’antenna; le sue mani erano circondate da un’aura blu scuro mentre sulla sua fronte compariva un simbolo. Il cielo si oscurò e l’elettricità statica circondò l’uomo nero; il circolo elettrico si accese e tanti piccoli fulmini colpirono l’uomo.
-Kagura!- la chiamò Gessica –Lancia le lame del vento!- ordinò. La donna ne lanciò una cinquantina e una cupola tempestosa si creò intorno allo sventurato –Raist! È tutto tuo…- sorrise
-Con molto piacere…- disse il mago. La terra si frantumò e l’oscurità inghiottì il nemico.
-Wow…- disse Kagura ammirata –Che forza!- I tre atterrarono e il simbolo sulla fronte di Gessica scomparve
-Ehi tu!- sibilò Raistlin. Gessica sorrise guardandolo –Come hai fatto a doppiare il mio bastone e a trasformarlo?- chiese sospettoso
-L'ho solo voluto…! Quello che ho in mano ora è il bastone di Lember, trovato da DarkLight [NdGessica: Adoro questo nome!!!! ^_^] il cui nome vero è Wyle Nermil, personaggio inventato personalmente dalla sottoscritta in un racconto chiamato ‘Le Creature Delle Stelle Perdute’- concluse Gessica fissando il bastone -Anche se credo farò in tempo a cambiare la trama ancora un miliardo di volte e magari questo bastone non apparirà mai...-
-Sono rimasta alquanto scioccata…- mormorò Kagura
-Idem…- sospirò l'altro
Il cavaliere [NdAmbra: Senza macchia e senza paura!] nero galoppò a grande velocità verso il gruppo attaccandolo diverse volte. Wyle fece uno scudo protettivo che respinse gli attacchi del cavaliere
-Ma chi diavolo è questo qui?- chiese Corvina
-E che vuoi che ne sappia io!?- urlò Ambra
-Volete prendere un the o mi date una mano!?- urlò a sua volta Wyle (Aggiungiamo: incazzato nero)
-Ah! Ah! Ah! Non ce la farete mai contro di me! Sono troppo forte per dei pivellini come voi!- esclamò ridendo gelidamente
-Ma come ti per…- Ambra non finì la frase
-Morite! Stupidissimi insetti! Addio!- esclamò preparandosi ad un ultimo attacco. Ma lui non sapeva che quelle sarebbero state le sue ultime parole. Ambra, infatti, sentì crescere dentro di sé la rabbia mentre un simbolo compariva sulla fronte. Corvina e Wyle si allontanarono di corsa spaventati
-IO ODIO ESSERE INTERROTTA!!!!!- urlò mentre le fiamme avvolgevano il cavaliere che con urla di dolore esplose lasciando solo un mucchiettino di polvere –Addio!- esclamò sprezzante pestando e calciando le ceneri. Corvina e Wyle deglutirono stretti l’uno all’altro
-Forse… non dobbiamo farla arrabbiare mai più…- azzardò Corvina
-Una volta tanto… sono d’accordo con te- Wyle annuì. I tre camminarono molto restando zitti quando Ambra li guardò sorridendo e camminando all’indietro
-Beh? Che vi prende tutto d’un colpo? Non litigate più?- chiese
-Beh, sono stanca di sentire la sua voce!- esclamò Corvina indicando Wyle che la fissò con due fessure al posto degli occhi
-MA COME TI PERMETTI!? SAPPI CHE LA MIA VOCE È MOLTO PIÙ NOBILE DELLA TUA!- urlò Wyle. I due si guardarono con odio e Ambra scoppiò a ridere. I due la guardarono non capendo
-Che hai da ridere?- domandò seccata Corvina
-Siete proprio dei fenomeni!- esclamò cercando di non ridere
-E perché?- domandò preoccupato Wyle
-Se andate al circo, avvertitemi, mi farò un mucchio di risate… immagino il titolo…- Si schiarì la voce –‘ I litigi non studiati di Wyle e Corvina ’-
-Perché non studiati?- chiese Wyle
-Beh, perché litigate per ogni cosa… quindi non c’è bisogno che studiate le battute!- sorrise Ambra
-Sei proprio senza speranza…- sospirò Corvina
-È una delle mie ottime qualità!- scherzò Ambra
Il cavaliere partì all’attacco. Le tre ragazze schivarono facilmente tutti i colpi dell’uomo
-Ma che cavolo vuole da noi quell'energumeno?- chiese Terra sollevando tre pietre. Le ragazze ci salirono e andarono verso il mare
-Cosa possiamo fare?- si chiese a voce alta Laurana –C’è il mare…-
-…le pietre…- continuò Terra
-…e il bosco- concluse Jessica
“Se solo riuscissi a fermarlo con l’acqua…” pensò Laurana disperatamente mentre cercava di tenersi in equilibrio sulla pietra. Strinse gli occhi pregando gli Dei in un miracolo. Una forte energia si impadronì di lei e aprì gli occhi mentre e il simbolo compariva sulla fronte
-Ahh!- Un'ondata di acqua colpì in pieno il cavaliere che cadde da cavallo .
-Wow!- esclamò ammirata Jessica
-Ma come hai fatto?- chiese Terra. Laurana alzò le spalle
-Bella domanda!- Jessica si fermò a pensare
“Cosa posso fare?” si chiese. Il cavaliere per vendetta lanciò un coltello verso la ragazza ma Jessica guidata dall’istinto si mise in mezzo –Guai a te…- il simbolo comparve sulla fronte e dalla mano scaturì un onda di energia che face esplodere l’arma. Jessica fece la linguaccia al cavaliere sbigottito quando un’idea le affiorò la mente -Sta arrivando…-
-Che… che cosa?- balbettarono le altre due
-Un idea! Una grande, colossale idea!- esclamò Jessica sorridente
-Ci vuoi fare partecipare alla tua illuminazione?-
-Ma certo…- Jessica si avvicinò alle tre e bisbigliò qualche cosa all’orecchio
-Può andare…- borbottò Terra
-Il genio Jessica, è sempre all’opera!- si lodò lei
-OK, ma adesso ci provo…. TERRA!- urlò. La terra franò sotto i piedi del cavaliere
-ENERGIA!- urlò Jessica. Una ondata di lava lo colpì in pieno e cominciò ad urlare
-Caldo amico mio? Tieni un po’ di ACQUA!- l’acqua lo colpì raffreddando la lava che si indurì imprigionando il cavaliere. Esso precipitò nel buco fatto poco prima da Terra che lo richiuse con un tonfo assordante. Le tre scesero e si dettero il cinque
-È stato…- cominciò Terra
-Mitico?- provò Jessica. Terra annuì
-Super?- chiese Laurana
-Siamo dei geniacci!- esclamò Terra
-Ottimo, davvero eccellente!- Jessica sorrise
 
Il viaggio proseguì senza problemi:
 - Un gruppo lungo i margini della foresta
 - Uno nel sentiero del bosco
 - E l’altro…
 
-Fichissimo!- esclamò Ambra meravigliata. Wyle aveva la bocca mezza spalancata
-È fantastico…- coomentò
-Tsk, ho visto di molto meglio…- Corvina si girò dall’altra parte ma i due non ci fecero caso
-È…- cominciò Ambra
-…stupenda!- Corvina si girò con occhi ridotti a due fessure
-Mi state ignorando?- sibilò. I due si voltarono
-Oh Corvina, non ti sembra magnifica quella insegna laggiù?- domandò Ambra
-Per niente!- sbuffò lei
-AAAAANDIAAAAMOOOOO!!!!- urlò Ambra gettandosi nel sentiero
-Ehi tu! Aspettaci!- esclamarono i due. Ambra corse più forte ridendo a crepapelle costringendo i due a inseguirla per non perderla di vista
-Muovetevi lentoni!- li prese in giro lei. Corvina in tutta risposta si alzò in volo seguita da Wyle –Ehi! Ma così non vale!- protestò Ambra. I due la presero per le braccia trasportandola a grande velocità  verso l’insegna vista poco prima. Poco dopo erano ad un cancello altissimo con una insegna scritta in grande e ricamata d’oro
-La città di perla… nera!?- lesse Corvina. Wyle fissò accigliato l’ingresso
-Strano…- sussurrò il mago -…non c’è nessuno di guardia…-
-Scusate, mi volete mollare e credete che io sia una valigia da trasporto?- chiese Ambra scocciata. I due la mollarono e Ambra cadde –Ahio…-
-Scusaci!- esclamò Wyle aiutandola ad alzarsi
-Niente… allora, andiamo?- chiese cominciando a camminare verso l’ingresso seguita dai due
 
Gessica, Kagura e Raistlin raggiunsero presto una città con un insegna scritta in grande ricamata d’oro
 
BENVENUTI
NELLA CITTÀ DI PERLA
NERA
 
-Wow, che bella insegna!- esclamò Kagura
-Che brutto nome!- esclamò Gessica schifata -Potevano evitare di metterci anche nera!- All’entrata c’erano due guardie ma senza farci caso entrarono
-Mostri!- Kagura si piazzò dietro Gessica che la guardò non capendo di cosa stesse parlando
-Che ti prende?- sibilò Raistlin guardandola male. Kagura indicò le case fatte di pietra bianca
-Tranquilla…- la rassicurò Gessica -…sono solo case, hai presente? Sono come quelle che ci sono nella tua epoca, solo che queste sono più… ehm… sviluppate, moderne?- Kagura annuì mettendosi di fianco alla ragazza. Raistlin scosse la testa e la dominatrice del vento lo fulminò
-Non pensavo che ti spaventassi così facilmente…- si stupì Gessica cercando di distrarla da Raistlin
-Odio i cambiamenti!- esclamò guardandola
-Capisco…- sospirò -…e ti spaventeresti anche se ti libereresti da Naraku?- Lei lo guardò stupita
-E tu…-
-Lasciamo perdere!- tagliò corto lei
-Ehi voi!- Il gruppo si girò
-Che seccatura…- sibilò Raist –Non bastavano queste due racchie, mancavano anche le guardie adesso!-  Gessica lo fulminò
-Scusa? Mi hai chiamato racchia?- chiese Gessica
-Si, ti ho chiamato racchia!- Intanto i due soldati li avevano raggiunti. Il sole tiepido che si apprestava a tramontare venne oscurati da nubi nere e minacciosa. I contadini guardarono il cielo
-Ma che succede?- chiesero tutti.
 
-Fermi!- esclamò Wyle bloccandosi sotto il portone
-Che c’è?- chiese Ambra
-Una cartina della città…- Wyle si avvicinò seguita della ragazze che si guardarono –Guardate, noi siamo qua!- esclamò indicando un puntino rosso –Ci sono altre tre entrate guardate un po’… una a Est… una a Ovest… e un’altra a Nord, la più grossa delle altre; dovrebbe essere l’entrata principale… Noi in poche parole siamo a Sud!-
-Ci hai illuminate di immenso!- sbottò Ambra
-Ma se ci sono le nuvole!- esclamò Wyle guardando il cielo
-Cosa? Ma se prima c’era un bel sole!- protestò Corvina scotendo il capo
-Venite a vedere allora!- Wyle indicò fuori
 
-Oh no!- sbuffò Jessica
-Che c’è?- chiese Terra. Jessica indicò un punto nel cielo
-Ci stiamo avvicinando ad un temporale!- esclamò Laurana scotendo la testa
-Che amarezza!- esclamò Jessica
 
I fulmini, i tuoni e una pioggia fitta e fortissima andò ad abbattersi su di loro
-Io-non-sono-una-RACCHIA!!!!!!!!- urlò Gessica mentre un fulmine stava per colpire Raistlin che riuscì a schivarsi appena in tempo spaventato
-No, no, no, no, no, tu? Racchia? Sei una Dea, la Dea del cielo. Racchia? Tu? E chi lo avrà mai detto?- chiese Raistlin. Gessica annuì soddisfatta con un gran sorriso e il sole ritornò
 
-Ma che cavolo spari? Guarda che sole che c’è!- esclamò Ambra indicando il cielo
-Ma… ma…- balbettò sbalordito Wyle
-Boh, ma tanto si sa no? I maschi sono proprio dei cretini! Credono sempre di aver ragione anche quando hanno le allucinazioni!- esclamò Corvina
-Ma come ti permetti…- sibilò Wyle
-Piantatela di beccarvi!- li aggredì Ambra –Mi date sui nervi, cercate di chiudere la bocca chiaro!?-
 
-Guardate laggiù, che fatto strano… qui le nubi vanno via subito?- chiese Terra confusa
-Ma no, è impossibile!- esclamò Laurana
-Il fatto sta che non ci sono più le nubi laggiù!- esclamò Jessica
-Beh, almeno staremo all’asciutto!- esclamò Terra sorridendo
-Spiritosa!- esclamarono Laurana e Jessica
 
Kagura aveva gli occhi sbarrati e dopo aver fissato Raist e Gessica, cominciò a parlare con i soldati seguita da Gessica che la imitò
-Che succede signori?- chiese Kagura con tono sprezzante
-Altro che racchia, questa è un mostro!- sibilò Raist più a se stesso che ad una ignota ascoltatrice. Le nubi tornarono più minacciose che mai seguite da un fulmine che squarciò il cielo. Gessica lo fissò da sopra la spalla –Io? Non ho detto niente!- esclamò Raist che cominciò a sudare. Gessica lo fulminò e il sole tornò splendente. Raistlin sospirò di sollievo
 
“OK, sto impazzendo…” Wyle scosse la testa seguendo le due ragazze “…ho la consapevolezza di essere andato… Forse Corvina ha ragione: ho le allucinazioni. Nubi e di nuovo sole subito dopo… ed è successo di nuovo!” Si bloccò “Che scatole, sto dando ragione anche a quella rompi di Corvina!”
 
-Insomma! Ma che diavolo ha questo posto? Nubi, sole, nubi, sole… se scopro chi è stato io lo ammazzo!- esclamò Terra furibonda
-Gli Dei devono proprio odiare questo posto!- esclamò Laurana. Jessica sorrise
-Se lo dite voi…- “E il cielo venne squarciato da un fulmine!” Le parole di Gessica le rimbombarono nella mentre per alcuni secondi
 
-Non avete pagato l’entrata, ecco che succede!- urlò furibondo il soldato
-Ma vede…- cominciò Kagura -…noi, non abbiamo soldi!- I due li fulminarono e indicarono l’uscita della città
-Allora andatevene: questa è l’uscita Ovest… sciò!-
-Complimenti…- sibilò Raistlin
-Avevi una idea migliore!?- lo aggredì lei. Lui scosse la testa e alzò un sopracciglio
-Mi scusi…- azzardò Gessica –Posso farle un domanda?- L’uomo la squadrò poi annuì –In che anno siamo e… dove ci troviamo?- i due soldati si guardarono
-Forestieri malati di mente…- sussurrò uno di loro
-Beh, comunque siamo nel 1700 e questo è il paese degli Akumi [dal jap: diavoli]- I tre si fissarono
-E chi sarebbero?- chiese Kagura
-I signori di queste terre… e vi consiglio di tornarvene da dove siete venuti, loro non amano particolarmente i forestieri…-
-…soprattutto se sono matti!- sghignazzò l’altro
-Lo avremmo già fatto se sapessimo come fare!- sbottò Gessica
-Scusate signori…- Una voce profonda e sensuale fece girare tutti e cinque verso il sentiero. Lì vi era un uomo con un lungo mantello grigio che lo ricopriva  e lo rendeva molto misterioso; l’unica cosa che si vedeva del giovane erano due occhi di un grigio profondo e un viso bellissimo ed espressivo. I ciuffi dei capelli neri corti e arruffati  cadevano giù dolcemente nel suo viso d’angelo –Pago io per i tre forestieri- disse sorridendo
-Non svegliatemi!- esclamò Gessica con occhi a cuori e con la testa sulle nuvole pensando già a loro due insieme. Kagura si mise una mano sulla fronte
-Se tutti gli umani sono così, sono a posto…- sussurrò amareggiata
-Lei è veramente andata…- sibilò Raistlin. Gessica lo fulmin
-Ehi voi tre!- esclamò la guardia –Potete entrare!- E detto questo se ne andarono. Gessica sorrise a Raistlin che si spaventò. La ragazza si girò verso lo sconosciuto per ringraziarlo ma questi era già sparito
-Oh… che peccato, se ne è già andato…- sussurrò triste
-Meglio!- sbottò Raistlin
-Cattivo!- piagnucolò facendogli gli occhini dolci
-Andiamo- disse Kagura tirandosi i due appresso
Jessica, Laurana e Terra erano giunte davanti ad un cancello alto e bianco fatto di marmo e sorvegliato da quattro guardie. Sopra al cancello vi era un’insegna ricamato d’oro con il nome della città. Le lettere erano in marmo bianco come il cancello e grazie alle rifiniture risaltavano la scritta
-Immagino che questa sia l’entrata principale…- sussurrò Laurana mentre le due annuivano
-Guarda, forestieri…- sussurrò una guardia alzandosi
-Ferme!- La seconda guardia si alzò raggiungendo le tre ragazze –Per entrare dovete pagare il pedaggio!- le aggredì l’uomo quando le tre ragazze cercarono di entrare
-Pagare? Ma noi…- cominciò Terra
-Aspetta…- Laurana tirò fuori una moneta d’argento e la mostrò alle guardie –Basta questa?- chiese beffarda
-S… si…- balbettarono le guardie sgranando gli occhi. Le altre due guardie aprirono il cancello e le tre poterono entrare. Laurana soddisfatta canticchiava tra se e se
-È stato facile!- esclamò Jessica
-Anche troppo…- sussurrò Terra. Le due fissarono Laurana. Le ragazze proseguirono lungo la strada nord. Dopo un po’ di silenzio Jessica sospirò e sorrise rivolta a Laurana
-Però, bella mossa di poco prima…. Dove l’avevi rubata?- chiese Jessica curiosa di sapere l’atto dell’amica. La ragazza interessata arrossì e cominciò a balbettare
-Eh? No… ecco…. Io…mi hai frainteso…- Guardò a terra rossa come un peperone –Giuro io… non ho mai rubato nulla!- Jessica scoppiò a ridere
-Calmati, io stavo solo scherzando!- esclamò battendole una mano sulla spalla. Jessica guardò davanti a sé, la strada principale si estendeva lungo l’orizzonte
 
“Chissà come stanno le mie amiche… spero proprio bene… e i miei? Si saranno preoccupati? È quasi un giorno che manco da casa…” All’improvviso Ambra e Jessica sorrisero e anche Gessica ebbe uno sprizzo di gioia “Non abbiamo fatto la verifica di Matematica!” pensarono Jessica e Ambra con un gridolino di gioia “Non ho fatto la verifica di Tecnica!” pensò l'altra. Le tre ragazze sorrisero e ringraziarono il cielo per quell’improvvisata .
-Sentite…- disse Gessica sorridendo a trentadue denti –Io sono stanca, andiamo a riposarci?- chiese guardandosi intorno –In quella locanda laggiù ad esempio!- Indicò una locanda nella strada principale
-Sveglia! Terra chiama Luna!- la chiamò il mago
-Non mi parlare di Terra per favore, se penso a cosa ha fatto nella puntata dei Teen Titans di oggi mi viene male… ma adesso che ci penso… Oh mio Dio!! Se sono bloccata qua non riesco a guardare la puntata di domani! Che tragedia!!! Fratellino adorato, se non me lo registri ti schianto! È vero… il nostro registratore non va! Ambra… oh già, lei non ha il satellite! Je… almeno tu… oh, lei non mi può sentire… mi strozzerei se potessi! Niente verifica di Tecnica ma in compenso… sigh sob… niente puntata dei Teen Titans… sob (smule)…- Raist alzò le sopracciglia
-Invece di blaterare, ascoltami! Niente soldi, niente locanda…-
-Devo ammettere che l'uomo a clessidra ha ragione…- rispose Kagura dopo un momento di choc. Gli altri due la fissarono
-Uomo a clessidra?!- dissero. La ragazza s'immaginò Raistlin a forma di clessidra e non poté fare a meno di scoppiare a ridere
-Ehi, non ridere...- sibilò Raist
-Comunque voi non sapete con chi avete a che fare…- sorrise Gessica riprendendosi
-E con chi abbiamo a che fare?- domandò Kagura
-Ma con la sottoscritta no? Perché le mie risorse sono senza limiti…- Gessica sorrise a Raistlin che alzò un sopracciglio. Lei lo prese a braccetto –La tua magia Raist caro, ci sarà molto utile lo sai? Tu sarai il mio asso nella manica!- esclamò orgogliosa
-Non uso la mia magia per fare soldi!- esclamò offeso liberandosi dalla stretta. Gessica lo mollò iniziando a ridere
-E ora che ti prende?- chiese Kagura non capendo
-Mi vuoi prendere in giro? Non eri tu quello che in viaggio con Tanis e gli altri usasti la tua magia per pagare il locandiere?- Raistlin alzò un sopracciglio –E poi…- continuò Gessica -….non puoi permettere a due povere fanciulle indifese come noi di dormire sotto il cielo stellato, pensa se ci venisse il raffreddore che tragedia!- si lamentò facendo gli occhi dolci. L’immancabile gocciolina colpì Raistlin
-Indifese!?!?!?!? E comunque non mi incanti, non lo farò mai!- esclamò girandosi dall’altra parte
-Ah si?- sibilò la ragazza mentre un fulmine lo stava per colpire
-Accidenti! Non puoi risolvere sempre i tuoi problemi con i fulmini!- esclamò Rasitlin
-Hai ragione lo sai?- annuì Gessica
-Davvero?- chiesero speranzosi Kagura e Raistlin. Gessica annuì mettendosi davanti a Raistlin
-Dovete tutti sapere infatti…- si guardò in torno per vedere se girava qualcuno ma per fortuna nessuno stava facendo caso hai tre -…che i problemi si risolvono non con i fulmini non con le nubi, ma bensì…- Gessica sorridendo diede un poderoso pugno a Raistlin che finì scaraventato a terra -…con i pugni!- concluse soddisfatta. Raistlin si alzò furibondo
-Ma come…!?-
-Ti senti bene?- chiesero preoccupate le due ragazze
-Aiuto…- si lamentò Raistlin scuotendo la testa –Che gli Dei veri mi aiutino con questi due casi disperati!-
-Allora lo farai?- chiese Gessica speranzosa. Lui sbuffò –Ne vuoi ancora?- domandò minacciosa
-Lo farò contenta?- le due sorrisero annuendo soddisfatte
-Vai e fatti assumere!- esclamò Kagura indicando la locanda
-Io non prendo ordini da nessuno!- urlò in preda ad una crisi
-VAI!- urlò a sua volta Gessica alzando un pugno e con gli occhi che emanavano saette a distanza. Raist la guardò e con passo felpato si diresse verso la locanda mentre le due ragazze si davano il cinque nel vialetto con alle spalle il picco portico in cui erano entrati
 
-Uffa!- esclamò Ambra esasperata –La volete piantare di litigare? Ogni volta mi date sui nervi! Contando anche che litigate sempre per le stesse cose! Mi stancate…- sospirò
-Non è colpa mia se questo imbecille rompe continuamente!- esclamò Corvina fermandosi di botto e dando le spalle a Wyle che offeso la fulminò sibilando
-Senti da che pulpito viene la predica… brutta… brutta…-
-Certo che questa città è strana!- esclamò Ambra cercando di cambiare discorso
-Ehi! Svincoli sulla faccenda?-  chiesero in coro
-Non rubarmi le battute!- lo minacciò Corvina
-Neppure tu…- rispose lui scontroso
-Guardate, là c’è la strada principale! Andiamo?- Ambra corse nel vicolo
-Ehi tu! Aspettaci!-
 
-Insomma! Sono stufa di aspettare! Dove diavolo si è cacciato quel cretino rimbambito?- urlò in mezzo alla stradina Gessica battendo il piede a terra con forza
-Ma se sei stata tu a dirgli di andare a fare soldi in quella locanda! È chiaro no che ci metta del tempo!- esclamò Kagura difendendolo
-È vero, ma non gli ho chiesto di metterci la morte di un elfo!- esclamò camminando avanti e indietro
-Eh?-
-Lascia perdere…- Gessica buttò l’occhio la dove c’era la locanda –Che Dio sia lodato!- Gessica si voltò furente –RAISTLIN!!!- Il ragazzo dalle vesti rosse si avvicinò con un sacchettino in mano. La ragazza si avvicinò furtiva fissando il sacchetto –Oh, oh, oh… Raist, caro Raist… quanto hai preso?- domandò sbattendo più volte le ciglia
-Ho preso 300 ‘smirry’ d’argento… e non dire che sono un genio, lo so già da tanto tempo!- esclamò vantandosi
-E chi ti ha detto niente sul tuo immenso ‘genio’?- Lui quasi cadde a terra
-Che sono gli ‘sorry’?- chiese il demone
-E che c’entra la parola ‘scusa’ scusa?- domandò Gessica rivolta a Kagura
-Gli ‘smirry’ scema, non i ‘sorry’!- la prese in giro Raistlin
-‘Sorry’, ‘smirry’ è la stessa cosa! Che cavolo sono allora!?- urlò Kagura. Raist sospirò e le due ragazze capirono che sarebbe stata una lunga e pietosa spiegazione
-Ci sono tre tipi di ‘smirry’: gli ‘smirry’ di bronzo,quelli d’argento e quelli d’oro. 10 ‘smirry’ di bronzo  ne fanno uno d’argento, 10 d’argento ne fanno uno d’oro e, 100 d’oro fanno un ‘Dublones’ che sfortunatamente…- sussurrò -… sono rarissimi!- Le due ragazze si guardarono e annuirono anche se non ci avevano capito granché
-E come sono i ‘Dublones’?- chiese Gessica
-Di che cosa sono fatti?- domandò a sua volta Kagura
-Diciamo che… sono grandi come il mio pugno…- spiegò facendo vedere la mano chiusa in un pugno sufficientemente grosso -… sono di Diamanti e smeraldi rossi, azzurri e rosa. Ma solo i signori hanno il privilegio di  averceli!- concluse sospirato e amareggiato
-Soldi… tanti…- Gli occhi di Gessica diventarono due monete con sopra inciso lo stemma degli Euro e in piccolo c’era scritto
 
‘I soldi sono la mia vita…'
 
-Potere…- A Kagura venne la bava alla bocca
-Sovrani indiscutibili!- esclamò Raist con gli occhi a clessidra sognanti e fumanti di passione per quei gioielli
-Dai, andiamo nella strada principale su… Tieni Kagura, vuoi un fazzoletto?- chiese Ge mentre li trascinava di peso
-Potere…- sussurrarono come se non l’avessero sentita
-Come non detto, le ultime parole famose!- Gessica scosse la testa
 
-Insomma! Possibile che ogni volta diventiate sempre più lenti?- domandò Ambra scocciata
-Sei tu che vai troppo veloce!- sbuffò Wyle
-Ti sbagli, io vado nell’andatura giusta, siete voi che mancate sempre di un passo!-
-E che significa questo?- domandò Corvina mentre Ambra si fermava ad aspettarli
-Io faccio così: uno due, uno due…. Voi invece fate: uno, uno…. Siete dei lentoni incredibili! Ma secondo me andate così lenti perché siete troppo intenti a litigare, ma tanto lo dice sempre il proverbio: l’odio è il sentimento più vicino all’amore!- I due la fulminarono poi si fissarono
-Secondo te, io sono innamorata di un idiota patentato così idiota?- chiese disgustata Corvina
-Lei è una racchia poi!- Wyle fece una smorfia. Ambra scosse la testa
-Come?? Non ti permettere!- tuonò l'altra
“Che amarezza…” Sorrise guardando i due che si fissavano fuoriosi “…ma chissà, come ho già detto, l’odio è il sentimento più vicino all’amore!”
 
-Guardate, là c’è una locanda, raggiungiamola dai!- esclamò Terra indicando un edificio. Le tre cominciarono a camminare verso di essa quando si bloccarono di colpo. Jessica spalancò gli occhi sentendo quella voce
 
-Accidenti era ora! Credevo che non ci arrivassimo più!- esclamò Kagura
-Non credo tu abbia fatto tanta fatica, soprattutto perché sono io quella che vi ha trascinati come un sacco di patate!- sbuffò Gessica guardando fissa davanti a sé…
 
Ambra , Wyle e Corvina arrivarono alla strada principale dove il sole li colpì in pieno. Ambra guardò davanti a se focalizzando due gruppi composti da tre persone
 
Terra aprì la bocca come per dire qualche cosa ma si bloccò scoppiando a piangere e buttandosi tra le braccia di Corvina
-Corvina!!! Ho avuto tanta paura!!!!- Corvina senza parole non riuscì a trattenersi e cercando di placare una forte emozione cercò di calmarla. Laurana sconvolta si avvicinò a Raistlin
-Ra…Raist…- La ragazza lo abbracciò prendendo alla sprovvisto il povero [NdGe: Povero?!?!?!] [NdTutti: Shh!] mago molto imbarazzato. Tre ragazze invece si fissavano solamente troppo prese da quel momento per parlare
-A…Ambra… Gessica…- Jessica fece un passo avanti
-Je… Ambra…- La ragazza tremò un pochino. Il labbro di Ambra tremò
-G…G\JESSICHE!!!!!!!!!- La ragazza abbracciò le due scoppiando a piangere –Mi siete mancate tanto!!!-
-Snif…- Gessica tirò su col naso contraccambiando l’abbraccio delle due
-Su, forza dai!-esclamò la Je cercando di trattenere le lacrime
-Ehm… che succede?- Wyle e Kagura si guardarono puntandosi il dito contro. Ambra e Gessica scoppiarono a ridere
-Guarda che faccia che hai Wyle!!-
-Guardati Kagura, sembri un cagnolino smarrito!-
-Ehi non confondermi con quell’idiota di Inuyasha!- Tutti si bloccarono. Le tre ragazze si guardarono un po’ in giro
-Ma tu che ci fai qua!?- urlò Gessica puntando il dito contro Wyle –E anche voi!?- indicò Corvina e Terra –Mi gira la testa…-
-E voi invece!?- Ambra indicò Raistlin e Laurana –E tu!?- urlò rivolta a Kagura
-E noi?- domandò Jessica. Le due si ammutolirono
-Ottima domanda Je…- Gessica incrociò le braccia
-E noi tutti che ci facciamo qua?- concluse Ambra pensierosa
-Ehhhhhhmmmm….- Tutti si spremettero le meningi
-Non mi viene in mente nulla!- esclamò Kagura
-Neanche a me!- esclamarono tutti amareggiati
-L’ ultima cosa che ricordo e che stavo parlando con voi due poi stavo sparendo e nella mente mi è apparso un simbolo, quello del sogno precisando…- disse Jessica mentre le due annuivano
-Io invece ricordo che stavo parlando con Kanna…- disse Kagura indifferente
-Io non me lo ricordo neanche!- sbottò Wyle [NdTutti: Ottima memoria, eh?] [NdWyle (ringhiando): Non rompete...]
-Noi due invece stavamo per combattere!- esclamò Terra indicando lei e Corvina
-Perché, tu sai combattere?- chiese stupito Wyle
-Cosa vorresti insinuare?- chiese Corvina irritata
“Ed eccoli che ricominciano!” esclamò Ambra esasperata
-Che tu, sei troppo idiota per riuscire a sfoderare un arma!- Wyle sorrise furbo che fece saltare ancora di più su tutte le furie Corvina
-Io infatti uso dei poteri… brutto… brutto… stupido!- esclamò cercando di stare calma
-Ti vorrei davvero vedere!- esclamò Wyle beffardo –Sarebbe bello uno scontro di magia tra me e te…-
-È un invito?- chiese Corvina divertita e inviperita allo stesso tempo
-Tu che dici?-
-Noi che stavamo facendo?- chiese Laurana. Raistlin alzò le spalle
-Ma tu non servi mai a nulla!- esclamò Gessica
-Cosa?- sibilò Raistlin. Gessica sorrise
-Perché non è così? Oltre che a combattere e a pensare per te non sai fare altro o sbaglio?-
-Offendi poco, e facendo così io sopravvivo. Tu che sai così tanto di me, lo dovresti sapere bene. Io invece non so nulla di te!-
-Vorrei farti notare che io vengo dalla Terra, tu da Krynn, la cosa è diversa. E poi ci sono dei libri su di te e gli altri e su di me (purtroppo), di libri non ce ne sono! E poi io non ho mai combattuto e là dove vivo io non è abitudine lanciarsi raggi addosso o palle di energia!- Ambra e Jessica annuirono
-Però sai combattere bene…- indagò sospettoso Raistlin. Gessica sorrise
-Perché io, modestamente, mi alleno sui libri che leggo e mi alleno su quelli che scrivo!- esclamò. Raistlin e Laurana la guardarono confusi mentre le due amiche scuotevano la testa amareggiate
-Tu hai capito?- sussurrò Laurana a Raistlin
-No…- rispose l'altro
-Bene, allora siamo in due-
-Ehi voi!- Tutti si ammutolirono voltandosi -Siete in arresto!- disse una guardia
-Che bello scherzo!- esclamò Wyle
-Seguitemi o i miei uomini vi costringeranno- Da dietro di lui altre guardie armate si fecero avanti
Che sarebbe successo adesso? Possibile che non avessero un attimo di pace?!
[NdTutti: Insomma, vogliamo respirare!] [NdLeScrittrici: Oh poverini, bhuawawawa...]
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Capitolo 4
*** Hikari ***


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Capitolo 3
Hikari
 
-Ce l’hanno proprio con noi…- disse Je
-Ma si può sapere cosa abbiamo fatto?- chiese Laurana
-Quando arriveremo a destinazione i nostri Signori ve lo diranno- Le guardie si avvicinarono
-Chissà perché questi signori mi sono già antipatici- esclamò Ambra incrociando le braccia spazientita
-E che ci vuoi fare… e poi si sa no? Il potere da alla testa!- esclamò sorridendo Gessica
-Prendeteli!- ordinò il sargente indicando i nove
-Rompi coglioni…- sibilò Gessica
-E manici di scopa!- esclamò Ambra fissandogli con occhi ridotti a due fessure
-Che c’entrano?- chiese Corvina confusa
-Da rompermi?-
-Io? No, no, no, no assolutamente no!- I soldati si avvicinarono con le spade sguainate
-Ehi Terra, com’era quel giochino con le pietre?- chiese Jessica. Terra sorrise facendo volare nove pietre; tutti ci montarono sopra
-Facciamo una grande strage?- chiese Raistlin speranzoso
-NO!- ringhiarono tutti. Lui alzò un sopracciglio
-E non fare quella faccia da vecchio rimbambito se non vuoi che ti riempi di pugni!- ringhiò Gessica alzando il pugno
-Su Ge, non fare così… è un cretino, e tu lo sai…- Ambra le mise una mano sulla spalla
-E poi si sa, i maschi sono dei veri deficienti! Ne abbiamo uno proprio qui…- disse Corvina indicando Wyle
-Ma come ti permetti brutta scema deficiente?-
-Mi permetto eccome! E non sono deficiente, e neppure brutta!-
-Seeee, la bellezza in persona! Una racchia ecco cosa sei!- Corvina aprì la bocca
-RACCHIA!? Sarei io tra noi due la racchia? Ma come osi!-
-Hanno fatto sempre così?- chiese Jessica ad Ambra che con una lacrimuccia annuì
-Non ne posso più…- si lamentò
-Beh, io sono molto più bello di te!- sbottò il mago
-Voglio proprio vedere!- esclamò l’altra
-FATE SILENZIO! STATE ZITTI!!!- urlò Ambra fissandoli con occhi fiammeggianti e rossi. I due ammutolirono all’istante irrigidendosi. Si voltarono piano per guardarla e quando videro i suoi occhi scattarono sull’attenti
-Si!- Ambra sorrise annuendo
-Visto che anche voi capite ogni tanto?- Loro annuirono. Una lancia colpì il masso di Jessica che traballò; lei riuscì a rimanere in equilibrio e a non cadere
-Scendete!- ordinò la guardia
-Sentito che modi? Eppure si stanno rivolgendo a delle signorine…!- esclamò Laurana
-Già… in questo mondo l’educazione non esiste…- Ambra scosse la testa
-Che amarezza!- esclamò Jessica facendo sogghignare le amiche. Un'altra freccia sfiorò il braccio di Terra che fulminandoli con lo sguardo fece tremare la terra
-Non rompete…- sibilò
-Lanciate!- tutti i soldati iniziarono a colpire con le loro lance i nove amici
-INSOMMA LA VOLETE PIANTARE?- Gessica li guardò e una pioggia fitta e scura fece sparire dalla vista tutti –Laurana!- esclamò -Tu sei un elfo, riesci a vedere un qualche riparo?- chiese urlando per il fragore dell’acqua. Laurana si guardò intorno
-Si, vedo un tempietto, seguitemi!- I nove iniziarono a sfrecciare tra le tante piccole gocce che picchiavano loro sulla faccia. Ben presto raggiunsero una collina e girandoci intorno videro un grande edificio. Atterrarono scendendo dalle pietre che li avevano trasportati. Una ventina di gradini li portava all’entrata con ai lati due colonne di marmo bianco; la porta era a due ante di legno pregiato.
Con una spinta Wyle la aprì. Il tempietto era costituito da due sale enormi. Una di esse aveva un lungo tavolo con dietro una statua di legno che rappresentava forse una Dea; ella aveva delle vesti con dei veli e, anche se di legno, l’intagliatore aveva fatto in modo che questi fossero ben ondulati nelle braccia e attorno alla vita. I capelli erano sciolti lungo le spalle e scendevano lunghi fino ai fianchi, e alcune ciocche le scendevano lungo il viso d’angelo che racchiudeva un sorriso rassicurante che dava pace. Laurana si avvicinò al tavolo di granito e si inginocchiò facendo un profondo inchino; quando si rialzò si avvicinò alla statua notando qualcosa di strano
-Ehi…- sussurrò per non interrompere quel luogo magico -venite a vedere questa statua…- Gli altri si avvicinarono tranne Ambra, Jessica e Gessica che cercavano di aprire l’altra porta che portava alla seconda stanza
-Che succede?- chiese Wyle
-Guardate…- Laurana indicò la statua
-Continuo a non capire…- disse Kagura scotendo la testa
-Ci sono tre oggetti! Una spilla nella mano destra… un’altra nella sinistra… e l’altro, beh, l’altro sono degli orecchini…- La statua infatti aveva Le mani con i palmi rivolti verso l’altro e con i mignoli vicini: lì sopra vi erano le due spille. Una di esse era a forma di cuore ed era grande come il palmo di una mano, l’altra era sempre grande come la prima, ma perfettamente rotonda con in mezzo quello che forse doveva essere un diamante o un gioiello. Gli orecchini, invece, erano lunghi qualche centimetro e finivano uno con una stella
-Ma sono semplice legno… Sono solo degli oggetti ritagliati in legno…- disse Terra
-Non lo so, forse…- sussurrò Laurana
-Niente, nada the nada… bloccata, chiusa e che ne so! Non si apre!- esclamò Ambra calciando quasi la porta
-Su calmati… ci sarà stato un motivo perché l’abbiano chiusa no?- provò a calmarla Gessica
-Forse…- sibilò Ambra. Le tre raggiunsero gli altri
-Non si apre…- si lamentò Gessica
-Mamma mia che amarezza! Dice su a lei poi fa così anche a lei…- Jessica scosse la testa amareggiata
-Guardate…- Laurana indicò la statua e i tre oggetti
-Ohhh…- sospirarono ammirate le ragazze
-Chissà cosa sono…- disse Ambra guardando tutti sedersi nella sala; lei li imitò
-Non saprei, non c’è nessuna iscrizione… e nessun oggetto oltre la statua e il tavolo…-
Qualcuno entrò e i nove si alzarono in piedi di scatto pronti all’attacco, ma l’unica cosa che videro fu un povero vecchio appoggiato ad un bastone striminzito
-Un vecchio?- sibilò Raistlin. Gessica gli diede una gomitata sulla costole e lui gemette di dolore
-Che bello!- Il vecchio sorrise. La sua voce era stanca e roca –Allora dopo tanto tempo ci viene ancora qualcuno qui oltre a me!-
-Cosa?- domandarono stupiti
 
-Dovete sapere che anche quando ero bambino io venivo sempre in questo tempietto, e qui c’era sempre un sacco di gente della città della ‘ perla nera’, persino abitanti di altre città…- cominciò il vecchio sedendosi
-E per fare cosa?- chiese Kagura
-Per adorare un essere umano…- Il vecchio sorrise più che mai
-Un essere umano!?- Raistlin e Laurana erano molto sbigottiti
-Già… una donna in realtà… Hikari [Luce]... la donna più bella in assoluto! Dovete sapere che secoli fa, queste terre erano popolate da Demoni orribili che schiavizzavano gli esseri umani! Questa ragazza era una contadina e un giorno Venere, per premiarla della sua generosità e umiltà, le donò i tre sentimenti dell’umanità: l’Amore, l’Amicizia e la Libertà…- Il vecchio aveva occhi sognanti e guardava la statua con profondo rispetto -… questa ragazza iniziò a combattere i Demoni difendendo questi tre oggetti… ma un giorno purtroppo, nell’ultima battaglia, ella morì uccidendo con i suoi ultimi sforzi tutti i Demoni, lasciando però, incustoditi i tre oggetti che sparirono senza lasciare traccia. La felicità durò per secoli fino a circa venti anni fa, quando i Signori ritornarono e come allora schiavizzarono e uccisero gli esseri umani che erano o troppo pericolosi o disubbidienti agli ordini. Inoltre uccisero tutti i bambini per il terrore di una profezia…- Il viso dell’uomo si indurì
-Una profezia? E di che cosa parlava la profezia?- chiese Gessica
-La profezia parlava di nove giovani che avrebbero sotterrato il male per l’eternità…- sospirò
-Wow…-
-Ma non è finita qui, la profezia parlava anche di tre giovani amiche che avrebbero ereditato i tre poteri e avrebbero salvato l’umanità aiutate da nove guerrieri. Naturalmente tutti andavano ogni giorno a pregare la nostra Hikari perché lei ci desse un segno, ma ella non ce lo diede e i guerrieri tanto aspettati non arrivarono… I cittadini iniziarono a perdere la speranza e nessuno venne più qui; io, però, credo nella mia Luce, presto o tardi manderà la salvezza e io non morirò finché non vedrò quel segno!- Jessica vide la determinazione in quegli occhi. Ambra lo guardò: amore, solo questo riusciva a vedere in quegli occhi.
-Sono sicura, signore, che presto arriverà quel segno!- Ambra, Gessica e Jessica sorrisero
-Si, ne sono sicuro anche io, ma il mio nome è Jack!- esclamò lui alzandosi e tutti fecero altrettanto
-Oh, che maleducati!- La ragazza si picchiettò la fronte -Il mio nome è Ambra!-
-Il mio è Gessica!-
-Il mio è Jessica…-
-Il mio è Laurana!-
-Il mio Terra!-
-Io sono Corvina…-
-Io Kagura!-
-Io sono Wyle!- Silenzio… Gessica spazientita dette una gomitata al nome mancante
-Raistlin…- sibilò. Nella mente di Jack iniziarono a susseguirsi delle parole: le parole di una Profezia…
 
Due avranno lo stesso nome
Ma saranno diverse…
Una avrà il nome della pietra…
 
Jack fece un sorriso smagliante
-Bene!-
-Bene?- ripeté stupita Terra
-Bene cosa?- chiese Laurana alquanto confusa
-Nulla… nulla…-
-Di che cosa stava parlando?- chiese Raistlin in tono scontroso. Gessica gli sorrise
-Perché devi sempre essere così… insopportabile con le persone? Prendi io, la Je e l’Amby…- La ragazza si avvicinò a loro
-Oh no!- sbuffò Jessica capendo tutto
-Oh si!- sorrise Gessica [NdAmber: Questo intreccio di nomi, mi da abbastanza da fare!]. Gessica e Ambra misero una mano su ognuna delle spalle di Jessica ed esclamarono scandendo bene le parole
-A-M-I-C-I-Z-I-A!-
-Amicizia!- ripeté Gessica alzando al cielo l’indice e il medio e facendolo ben vedere a Raistlin
-Guarda che non sono cieco!-
-Non si sa mai!- esclamò Ambra. Jessica le diede un piccolo schiaffo sulla testa e Ambra si massaggiò la nuca –Mi hai fatto la bua!- si lamentò con una vocina da bimba
-Smettila di fare la scema!-
-Io non sto facendo la scema!-
-Si-
-No-
-Si-
-NO-
-SI-
-Ragazze calma… calma…- Gessica mise una mano sulle spalle delle due -… Non litigate, e ricordate sempre!-
-Amicizia!- esclamarono le due poi si guardarono
-Scusa Ambra, non stavi facendo la scema!-
-Scusa tu, sono una cretina!-
-Beh, questo si sapeva già no?- disse Gessica scoppiando a ridere seguita a ruota da tutti. Ambra li guardò offesa poi si mise a ridere cercando di non pensarci troppo come faceva il più delle volte [NdAmbra: Mi state dando della scema???] [NdLe Scrittrici: Nooo, ma cosa vai a pensare…]
-Ehi voi!- Una voce interruppe la conversazione. I dieci si voltarono e Gessica sbuffò
-Non è possibile!- sbottò
-Ancora loro?- dissero gli altri otto
-Ma questi qua non si arrendono mai?- chiese Wyle seccato
-A quanto pare…- disse Ambra -…questi sono più determinati di una mandria di cadaveri nel giorno di Halloween…-
-Illuminami d’immenso… tanto per citare una tua frase… che cos’è Halloween?- Ambra si mise una mano sulla fronte
-Certo che voi di Luyan siete proprio indietro…- sbuffò
-Di che cavolo parli? E poi come fai a sapere il mondo in cui vivo?- chiese Wyle. Ambra sospirò
-Stendiamo un velo moooolto pietoso…- Lui si avvicinò minaccioso
-Dimmelo- sibilò
-È un ordine? Un comando? Che è? Io non prendo ordini da nessuno!- esclamò Ambra irata
-Scusate, non vorrei interrompere questo vostro momento magico, ma… se non ve ne siete accorti, ci sono dei demenziali soldati qui che ci vogliono portare chissà dove, non pensate che invece di litigare ci potreste dare una mano?- chiese Gessica mentre schivava un attacco
-Oops, mi sono scordato…- sussurrò lui
-Ma che amarezza!- esclamò Jessica facendo spuntare fuori dalla mano un lampo di energia che colpì uno di loro. Il gruppo ferì parecchi soldati ma questi aumentavano sempre di più e il gruppo cominciava a dare segni di cedimento
-E ora che facciamo?- chiese ansimante Terra mentre Raistlin ne imprigionava altri sei in una melma verde orribile
-Ci deve pur essere un modo…- ansimò Jessica sperando in un miracolo
-E quale?- chiese Kagura fermandosi per prendere fiato
-Attenta!!- Gessica colpì per un soffio un soldato che stava per uccidere Kagura
-Ehm… grazie…- balbettò imbarazzata
-Niente di personale…- Gessica, Jessica e Ambra toccarono la schiena dell’altra con le proprie cercando di difendersi
-Che facciamo?- Sussurrò Jessica -Io non ce la faccio più!-
-Anche io comincio ad essere particolarmente stanca…-
-Ma dov’è Jack?- domandò Ambra fissandosi intorno finché non lo individuò. L’uomo stava inginocchiato davanti alla statua di legno con gli occhi chiusi
-Incredibile, sta pregando!- Jessica sbarrò gli occhi
-Prega in un momento del genere??? Ma è pazzo!- esclamò Gessica stupita. Ambra lo fissò pregare e scosse la testa
-No… non è pazzo…- Le due la guardarono mentre sorrideva -…il suo cuore è pieno di amore e speranza, e non sta pregando per la sua vita ma per la nostra vita…- Le due rimasero in silenzio
-E come lo puoi dire?- chiese Jessica. Ambra alzò le spalle
-Non so, è una sensazione…- sussurrò. Avevano ragione, come aveva fatto a saperlo? Però… lo sapeva, ne era sicura, le nasceva dal cuore…
-Ehi voi tre! Volete anche del the e dei biscotti per caso? Se volete vi porto anche tre poltrone in pelle!- sibilò Raistlin
-Si, in effetti ne ho proprio voglia!- costatò Gessica
-E poi io ho fame!- mugugnò Ambra pensando ai suoi biscotti al cioccolato
-Incorregibili!- esclamò Jessica scotendo la testa
-Che seccatura!- esclamò Ambra facendo due palle di fuoco nelle proprie mani -Vediamo che succede se faccio così?- La ragazza unì le due palle di fuoco -GRANDE!!!- le due palle di fuoco si erano unite diventando una palla gigantesca –Guardate qua che bello!!- esclamò eccitata facendo volare la palla in alto
-Sta attenta con quella cosa! Non voglio diventare una!!- esclamò Wyle
-Buona!!!- esclamò Gessica con la bava alla bocca
-Continuo a dirlo e lo ripeto: sono sempre più amareggiata!- sbuffò Jessica
-Ma non ti bruci?- chiese Laurana vedendo come Ambra toccava la palla di fuoco
-No!- La ragazza lanciò la palla di fuoco in mezzo ai nemici -Numero diminuito!-
Gessica prese il suo bastone facendolo roteare sopra di sé
-Vediamo se così li mettiamo fuori gioco!- Dalla punta del bastone saettarono dei fulmini
-Ti do una mano!- Jessica fece scaturire dalle mani dei lampi di energia che avvolsero i fulmini
-Wow! Sembra diventata una centrale nucleare qui dentro!- esclamò Ambra sorridente. Il suo sorriso si spense di botto –Oh cacchio…- sussurrò
Jessica e Gessica impallidirono insieme all’altra
 
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Capitolo 5
*** La profezia ***


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Capitolo 4

La profezia

 

-Una che!?- chiesero tutti. Le due J\Gessiche arretrarono paurosamente

-Credo che abbiamo fatto un gran casino…- sussurrò Jessica. L’altra annuì

-Dobbiamo fare qualche cosa!- esclamò Laurana -Anche se non ci ho capito nulla…-

-Significa che se facciamo una mossa falsa, saltiamo tutti per aria!- esclamò Gessica paziente

-CHE!?!?!?!?- i fulmini intanto avevano colpito i soldati che erano morti tutti sul colpo

-Calmi, tutti calmi…- disse Gessica

-Perché quando serve il prof Sala non c’è mai?- chiese Jessica

-E che ne so io!?- urlò Ambra. Intanto Wyle e Corvina avevano ripreso a litigare

-Sei la solita idiota! Vuoi fare esplodere tutto!?- urlò Wyle

-Taci! Sono sicura che con la mia magia ci potrei riuscire!-

-Non sappiamo neanche cosa sono queste centrali nucleari! Semmai invece di fermare tutto ci fai saltare per aria!-

-Ma come osi!?-

-Se qualcuno non li ferma giuro che li arrostisco come se fossero in un forno a microonde e li mangio affumicati…- sibilò Ambra. Laurana si avvicinò hai due litiganti

-Ragazzi, non credete sia ora di smetterla di litigare?- sussurrò intimidita dagli insulti che si stavano lanciando i due

-STA ZITTA TU!- urlarono i due

-STATE ZITTI VOI IDIOTI! BAMBINI DELL’ASILO CHE NON SAPETE FARE ALTRO CHE DARVI ADDOSSO PER OGNI PIÙ PICCOLA COSA!- Ambra strinse i pugni e le nocche le diventarono bianche. L’aria si stava surriscaldando e la ragazza stava lanciando fiamme dagli occhi… peccato non sia un modo di dire…

-Ambra, no aspetta, bloccati! Se usi il fuoco esploderemo davvero per aria!- esclamò Jessica

-Io li ammazzo quei due…- sibilò Ambra cercando di trattenersi

-Fate pace…- sibilò Gessica ai due

-Cosa?-

-Fate pace!- esclamarono tutti

-Voi siete matti! La morte piuttosto!- esclamarono i due

-Ve lo dico… essere bruciati vivi non è una bella sensazione…- disse Terra. I due guardarono ammutoliti Ambra. Si guardarono e di malavoglia si strinsero la mano borbottando scuse varie

-Visto? Hanno fatto pace, ora ti calmi per piacere?- supplicò Kagura. Ambra si calmò

-Ci sono…-

-Davvero?- chiesero tutti

-Ma no scemi! Lo sapete benissimo che io non ci sono mai!- esclamò esasperata. Le due amiche annuirono. Ambra le fulminò -Ho trovato un’ idea!- si rivolse a Jessica –Che ci aveva detto il prof Sala riguardo a come si possono ‘calmare’ le scariche radioattive?- chiese Ambra. Jessica corrugò la fronte

-Con… l’acqua?- chiese poco sicura

-Espressamente! Allora a casa studi!-

-Cosa che tu invece non fai mai- esclamarono le due amiche

-Ah, ah, ah. Laurana? Ti dispiacerebbe ripulire questo posto con l’acqua?- chiese sorridendo

-Con molto piacere…- Laurana si concentrò e dalle mani della ragazza uscirono dei getti d’acqua che andarono a bagnare tutto il dentro del tempio. Quando smise i nove tirarono un sospiro di sollievo

-E Jack?- chiese Terra

-Prima lo abbiamo visto che stava pregando…- disse Jessica guardando verso la statua

-E ora… è a terra…- sussurrò Gessica. I nove guardarono le scena. Jack stava a terra senza nessuna macchia di sangue intorno, non si muoveva. I nove si avvicinarono timorosi

-È morto?- chiese Wyle. Laurana si abbassò mettendogli una mano sul collo. Abbassò lo sguardo triste

-Poverino…- sussurrò Jessica

-Gli celebreremo un degno funerale…- disse Gessica solennemente

-Credo sia morto di cause naturali…- disse Raistlin –Il suo volto è così sereno…-

-Non ha neanche potuto realizzare il suo sogno…- disse tristemente Ambra. Tutti annuirono

-Vi sbagliate… il suo sogno si è realizzato grazie a voi. È da tanto che vi aspettavo, miei prescelti…- non avevano mai sentito una voce tanto bella e pura, così gentile e dolce. I nove si guardarono intorno

-Chi ha parlato?- domandò Raistlin pronto a difendersi con una magia

-Calma mago… non vi farò assolutamente nulla…- Raistlin venne alzato in volo e gli altri otto tennero a stento una risata

-Lasciami!!! Mettimi giù!!!!- gridò Raist

-Calmati…- rise la voce mettendo giù il mago

-Chi sei?- domandò Corvina –Vieni fuori!- ci fu una luce potentissima e i nove si dovettero coprire gli occhi per non rimanerne abbagliati. Quando riaprirono gli occhi si guardarono intorno

-La… la… la…-

-La che?- chiese Laurana a Terra

-La statua è sparita!- esclamò Terra deglutendo

-No… sono qui…- la voce li chiamò ancora i nove si girarono di scatto dietro di loro, al centro dove prima c’era  stato il combattimento. Ambra, Gessica e Jessica non credevano di avere mai visto una ragazza tanto bella prima d’allora. La ragazza sorrideva, aveva un viso gentile. Era identica alla statua, solo che era più alta, il vestito era azzurro e bianco. Il suo viso era roseo, aveva delle labbra piene e rosse, i suoi occhi erano come il cielo quando c’è il sole. I suoi capelli che scendevano lungo la vita erano biondi mossi

-Mamma mia…- sussurrò Wyle –Sicuramente molto più bella di qualcun altro…- Wyle diede una occhiataccia a Corvina che lo fissò gelidamente

-Bada a come parli…- sibilò

-Vi sembra il momento?- domandò Kagura alzando un sopracciglio. I due imbarazzatissimo abbassarono il capo. La ragazza sorrise

-Maga… Mago… Signora del Vento… Signora della Terra… Signore della Luce… Signora dell’Acqua…- la donna guardò le tre amiche e sorrise ancora di più –Signora dell’Energia… del Cielo… e del Fuoco… vi stavo aspettando…- tutti si guardarono curiosi

-Ah… davvero?- chiese stupita Terra. La ragazza annuì

-E… ehm… perché?- chiese Ambra

-Perché voi siete i miei prescelti… coloro che io ho scelto per salvare questa terra dall’ombra malefica dei Signori al mio posto…- sorrise

-Perché al tuo posto?- chiese Raistlin scontroso (come al solito, cosa ci si può aspettare da un idiota come lui? Nda Gessica, Ambra KK smule)

-Forse perché sono morta?- ironizzò Hikari

-E allora perché sei qua?-

-Se ti dico che sono uno spirito, che prima di andarmene da questo mondo vi devo spiegare ancora qualcosina, ti si accende la lampadina?- chiese la ragazza

-…- Raistlin  restò in silenzio

-Il povero Jack mi sembra che vi abbia già detto la mia storia…- sorrise e tutti annuirono -… e della profezia? Vi ha detto cosa diceva?- chiese

-Si… ma solo cosa diceva molto vagamente…- disse Jessica

-E allora ascoltate…

 

Quando la Luce venne oscurata

La profezia parlò:

“Giungeranno da luoghi diversi,

conoscendosi e no.

Giungeranno a noi

Prescelti dalla Luce

Con i doni delle Essenze.

Chi combatterà con la Luce dell’Oscurità

Chi combatterà con la purezza di una vita

Chi combatterà  come limpida cascata

Chi combatterà come forza che sorregge

Chi combatterà per la libertà  che spera

Chi combatterà come candela nel buio

Chi combatterà come libertà nell’energia

Chi combatterà per l’amicizia tra i mondi

Chi combatterà con il fuoco dell’amore

 

Due di loro avranno lo stesso nome

Ma saranno diverse

Uno di loro avrà il nome di una pietra

Uno di loro cadrà dai cieli scarlatti

Trascinando sopra di sé l’Oscurità di un mondo

Uno di loro brucerà dall’alto

Per precipitare nell’Oscurità di un mondo

Uno di loro esploderà di energia

Cadendo come stelle nell’Oscurità di un mondo

 

Tre cuori riporteranno un bagliore

Tre vite ne riporteranno una

Tre corpi rinnegati, tre visi luminosi

Tre simboli del cosmo.

Tre anime perderanno il mondo,

Per poi riconquistarlo, plasmarlo

 

Il Destino dentro gli occhi

Una Stella fra le mani

Un Cuore sopra il petto

Un Pensiero dentro la mente

Risolleveranno il mondo,

dimenticato e distrutto

Risolleveranno se stessi,

tornando al loro mondo

Ma quanto costerà, questo amaro addio?”

 

Jessica sbatté gli occhi meravigliata

-È…- bisbigliò Gessica –Wow…-

-Proprio wow…- annuì Ambra

-Non so voi, però a me ricorda qualcosa…- disse Jessica

-In effetti anche a me…- disse Ambra. Si voltò verso Gessica –E a te?-

-Io? Wow… sono rimasta senza parole… sembra una di quelle cose strambe che scrivo io…-

-In effetti…- dissero le altre due

-Ma senti un po’… il vecchio ha detto che dovremmo essere in 9 e noi siamo in 9…- la donna sorrise

-Tutto a suo tempo mago… ma la domanda esatta non è questa…- guardò le tre ragazze e amiche –Sento la vostra domanda nei vostri cuori che vuole sapere e conoscere…- le tre si guardarono intimidite e annuirono piano –Ditemi…-

-Ma… chi sono le tre…-

-Voi…- rispose semplicemente la ragazza

-Noi?- si chiesero le tre

-Si… la libertà…- nella mano sinistra la spilla rotonda volò nelle mani di Jessica come se stesse andando dal padrone -…debole come un involucro di vetro che solo a toccarlo si può rompere, ma la libertà se ceduta in mani sbagliate può essere rinchiusa in una botte di ferro e quindi, la catastrofe ma essa è forte come l’energia e incontenibile proprio come essa…- sorrise a Jessica –L’amicizia…- la coppia di orecchini sparì e Gessica se li ritrovò addosso –anch’essa debole ma sempre presente anche dove l’odio vince, gentile è il suo tocco come i raggi dell’alba e i suoi colori sono i più svariati nel cielo in primavera, in estate, in autunno e in inverno…- sorrise  a Gessica che si guardava gli orecchini sbalordita –E infine l’amore…- l’ultimo oggetto si posò delicatamente tra le mani di Ambra che se lo strinse al petto –con un nonnulla esso può essere cancellato, anche un semplice litigio…- guardò Wyle e Corvina -…può cancellarlo… soffice come il tocco di un fiore e quando è vissuto caldo come il fuoco della giustizia che ti scalda il cuore…- si toccò il petto –Cosa c’è di più bello della libertà, dell’amicizia e dell’amore? Il male può essere sconfitto con quei tre oggetti ma non gli usate per scopi personali, cose terribili accadono alle persone che usufruiscono di questo potere…-

-Come li dobbiamo… usare?- balbettò Jessica dopo qualche minuto di silenzio. Hikari sorrise

-Solo nei vostri cuori è celato questo dubbio e solo quando avrete scoperto la ‘chiave’ riuscirete ad usarli-

-La chiave?- domandò Gessica. Hikari annuì

-Fino a quel momento voi…- guardò il gruppo basito -… voi le dovrete proteggere, avere appresso quel monile non è facile, per niente… le dovrete proteggere e sostenere va bene?- tutti annuirono meccanicamente rapiti dallo sguardo della ragazza

-A… aspetta un momento!- esclamò Ambra. Tutti gli sguardi si puntarono su di lei

-Che cosa ti turba?-

-Io e le mie amiche siamo solo ragazzine di 13 anni, nel nostro mondo non esiste magie e roba di questo genere, esiste solo la fantasia! Da un giorno all’altro ci ritroviamo qui con una responsabilità enorme, la nostra vita sconvolta da qualche cosa di ignoto e lei ci viene a dire che non è neanche una cosa facile! Non ci tira per niente su di morale! Almeno ci dia un indizio, una strada da seguire, un qualsiasi cosa!! E poi che significa ‘…e solo quando avrete scoperto la chiave riuscirete ad usarli’!?-

-È per questo che voi tre siete le mie prescelte…- disse sorridendo –Non sapete davvero cos’è la magia, nel vostro mondo esiste solo la fantasia, ed è per questo che siete perfette!-

-Non capisco…- sussurrò Jessica

-Non c’è bisogno che capiate ora… quelli poi, non sono degli oggetti così, sono monili veri, lì dentro c’è tutto l’amore, l’amicizia e la libertà di tutti i mondi…-

-Sta scherzando vero?- chiese Gessica

-No…-

-Vuole dire che se per esempio la libertà andasse nelle mani sbagliate, tutti i mondi non avrebbero più la libertà?- la ragazza annuì –O santa la poletta…- sussurrò Gessica scioccata

-Dovete andare dal male, dovete sconfiggerlo, ma non potete farlo finché non scoprite la chiave…-

-Ma che cos’è?- urlarono le tre spazientite

-Non lo so… quando me lo disse Venere anche io non capii, e non capisco tutt’ora. Ma come ci sono riuscita anche io, anche voi ci riuscirete…- ad un certo punto una luce bianca uscì dal corpo di Jack e ne uscì un anima, era un ragazzo di 20’anni massimo con due occhi neri profondi e i capelli corti neri

-Estel…- la ragazza si avvicinò

-Ciao Hikari…- la ragazza lo abbracciò

-Che succede?- chiese Laurana –Voi due…-

-Ci eravamo conosciuti due secoli or sono e ci innamorammo. In punto di morte le giurai eterna fedeltà e che l’avrei aspettata e lei mi giurò che mi sarebbe venuto a prendere quando avessi realizzato il mio sogno. Così mi sono reincarnato per due secoli…-

-La miseria che amarezza…- disse sbalordita Jessica. I due si presero per mano

-Dobbiamo andare…- Hikari sorrise

-Si Estel, sarà maglio, non voglio reincarnarmi!- scherzò lei

-Sciocchina!-

-Ragazze… vi guarderò dell’alto e vi proteggerò…- le tre annuirono. I due si sorrisero e si incamminarono verso una luce comparsa improvvisamente –Ci hai messo tanto ad arrivare!-

-Sono stato chiamato hai piani alti!-

-Ah… ma senti? Quanti nomi ti sei dato in questi due secoli?-

-Non me lo ricordo!-

-Come sei scemo!- la luce sparì e i nove rimasero sbigottiti qualche minuto

-Ora capisco perché quel vecchiaccio era così vecchio! Due secoli di reincarnazione? Ma lui è pazzo! E tutto per una femmina!-

-È l’amore…- risposero in coro le ragazze sognanti –Se tutti gli uomini fossero così dolci, e non così bastardi!- le ragazze guardarono i ragazzi –Siamo molto amareggiate…- sospirarono e uscirono al sole mentre i ragazzi si lanciarono una  occhiata di traverso

-Noi non siamo bastardi!- esclamarono all’unisono

-Noooooo!- risposero in coro le ragazze

 

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Capitolo 6
*** Il viaggio riprende... ***


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Capitolo 5

Il viaggio riprende

 

-Ragazze…- disse Gessica rivolta ad Ambra e Jessica –Ci pensate? Se quello che Hikari ha detto è vero vuol dire che siamo nel mondo dei nostri sogni!- Una lampadina si accese sulle teste delle tre ragazze

-È fantastico!- esclamò Ambra

-Mah…- disse Jessica pensierosa

-Che c’è?- chiesero le altre due

-Non vi sembra tutto un po’ troppo perfetto?- Le tre ci pensarono su

-In effetti…- dissero Ge e Ambra

-Scusate?- esclamò Wyle –Vi siete per caso dimenticate che qui c’è qualcun altro?- Gessica fece una faccia di finto stupore

-Accidenti! È vero che ci sei anche tu! E tu e tu e tu…- esclamò indicandoli tutti –Accidenti che sorpresa… direi che posso anche cantare dalla sorpresa…- Si voltò verso Wyle –Certo che te non ti avevo proprio visto, sai? Sarà perché non ti ho neanche in nota, comunque…-

-Chissà cos’è la cosa storta…- pensò Ambra guardando il cielo

-Mah…- sospirarono Ge e Je

-Sentite- disse Corvina –perché non torniamo in città per trovare qualcosa per orientarci? Stare qui a far nulla non ci aiuta-

-Per una volta sono d’accordo con te- disse Wyle. Gli altri annuirono

 

-Ricordo di avere visto una piantina all’entrata!- esclamò Wyle

-È vero!- esclamò Corvina

-C’erano in tutte le entrate!- esclamò Laurana

-Già! Anche nella nostra entrata c’era!!- esclamò Gessica. Il gruppo arrivò all’entrata

-E se ci sono ancora gli amici di quei tipacci ‘amici della legge’?- chiese Jessica

-Beh, è semplice! Li stendiamo con un colpo di fulmine!- esclamò Gessica facendo roteare il bastone sopra di se. Corvina alzò le sopracciglia e scosse la testa

-Si certo…- Jessica si mise una mano sulla fronte –No, sul serio, se li incontriamo che facciamo?-

-Ma io non stavo scherzando!- esclamò offesa Gessica

-Ragazze, problema- tutti guardarono Ambra

-Che succede?- chiesero in coro Ge e Je

-Non possiamo andare in giro con questi oggetti in mano no? Qualcuno li potrebbe riconoscere!- Ambra mostrò il suo gioiello –Se li teniamo in mano qualcuno li vedrà! Avete presente che casino se qualcuno li riconosce?- domandò

-Si!- esclamò Kagura –Verremo trattati come degli Dei!- Jessica e Ambra scossero la testa mentre Gessica e gli altri sorridevano complici

-Gessica, ti prego…- implorò Ambra

-Sei così satanica e desiderosa di potere che a volte mi sembri Raistlin!- Le due amiche si sorrisero complici

-O meglio…- Ambra strizzò l’occhio a Jessica che corrispose. Le due guardarono l’amica e sorrisero ancora di più: tutti si erano bloccati e Gessica strinse gli occhi a due fessure

-A KITIARA!- urlarono le due

-Ma sapete anche di lei?- si disperò Raistlin

-Io-vi-UCCIDO!!!- Gessica iniziò a rincorrere le due che se la squagliavano ridendo come delle matte –Venite qui cretine che vi concio per le feste!!!-

-Su Ge cara, non arrabbiarti, sempre meglio essere scambiati per una femmina rompiballe che per un maschio che andrà noi-sappiamo-dove (nel limbo!)!- Gessica si bloccò e le due la imitarono sempre a distanza di sicurezza

-Non ne sono molto sicura, ma fa lo stesso!- esclamò sorridendo

-Chi andrà dove?- chiese Raistlin. Le tre lo guardarono

-Il futuro è futuro e niente si può dire sul futuro!- esclamò Gessica facendogli la linguaccia

-Allora? Come facciamo con questi?- Ambra mostrò i tre oggetti

-Dovremmo metterlo in tre borse piccole…- disse Gessica. Le due si avvicinarono a lei sapendo che il pericolo era passato

-Peccato che non abbiamo soldi, io inizio ad avere fame!- esclamò Wyle. Corvina annuì

-Già, anche io sento un buco nello stomaco!- Raistlin si portò una mano nella bisaccia e pregò in silenzio che Gessica non se ne ricordasse

-Ma Raist ce ne ha!- esclamò Kagura

“Merda!” pensò Raist. Si era scordato di Kagura e lei lo aveva urlato come una pazza

-Hai ragione!- esclamò Gessica –Me ne stavo scordando!- Si avvicinò a Raist e lo prese a braccetto –Caaaro Raist, perché non me lo hai ricordato subito?- domandò fulminandolo

-Me ne ero scordato!- Gessica lo guardò male e si passò nella mano libera il sacchetto contenente gli ‘smirry’ e lo fece tintinnare –EHI!!! Sei una ladra! Ridammelo!- Gessica sorrise

-Raistlin! Ma cosa dici! Come fa a dartelo?- domandò Wyle sogghignando. Raistlin ammutolì

-Scemo! Non è quello che pensi, intendevo il sacchetto!- esclamò Raistlin. Laurana si avvicinò alle ragazze che si trattenevano dal ridere

-Ma di che parlano?-

-Lascia perdere…- rise Gessica rossa in viso

-E tu!- Raistlin si avvicinò a Gessica –Ridammi i miei soldi!- esclamò guardando male Wyle

-Tuoi?- chiesero tutti in coro

-Dunque, fammi pensare… no!- Gessica prese qualche soldo e lo diede a Laurana –Andate in quella famosa locanda e prendete delle camere, questa notte restiamo qua!- Kagura annuì e Gessica lanciò il sacchetto a Ambra che era la più lontana –Noi tre, Corvina e Wyle andiamo a prendere tre borsette ci vediamo dentro quella locanda tra un ora per mangiare OK?- tutti annuirono e il gruppo si divise

 

-Oh-Mio-Dio!!! Questa è troppo figa!!!- urlò Jessica al banco delle borsette

-Quale?- le tre si sporsero e guardarono la borsetta di un bel blu elettrico con una rosa rossa come ricamo

-Wow!! Quasi quasi me la compro io!- esclamò Gessica

-Non provarci! Questa la prendo io! Ed è anche il mio colore preferito!- esclamò Je pagando la borsetta e mettendosela a tracolla e infilandoci dentro il gioiello. Chiuse la borsetta con la cerniera e sorrise soddisfatta seguendo l’altra che se ne era andata per scuriosare un po’ in giro

-Ge?-

-Cosa?- chiese distrattamente

-Non è vero che stai prendendo la kender acuta come l’Elly, vero?- Lei la guardò

-Ma cosa dici? Io non prenderò mai la kender acuta, non è nel mio stile!-

-E allora perché stai frugando dentro quella borsa?

-Le ragazze, cosa non darebbero per spendere soldi!- confabulò Wyle

-Cosa?- Corvina gli diede un pugno sulla testa –Puoi ripetere prego?-

-Cosa? Io non ho detto nulla!- esclamò Wyle mettendosi sulla difensiva

-Ehi! Amante dei draghi verdi!- Gessica si girò verso Ambra che le segnava di raggiungerla. Jessica sogghignò

-AMBRA!!!!- urlò Gessica raggiungendola –Che cosa diamine urli!?!?!?!? Quando fai così ti odio da morire!!!-

-Invece di urlare guarda questa borsa, tu non adori il grigio chiaro?- la ragazza segnò una borsetta e Gessica la guardò. Era di un bel grigio chiaro con una rosa bianca a mosaico, con i petali divisi da lasciare un piccolo spazio fra i pezzi con le punte blu

-È davvero… wow!- esclamò Corvina dopo avere dato un ultimo pugno a Wyle

-La prendo!!! Questo è il paradiso!!- La pagò, se la mise a tracolla. Sfilò gli orecchini dalle tasche e, senza farsi vedere, li infilò nella borsetta che aprì con un rumore netto del bottone e lo richiuse prontamente. Ambra si guardò intorno quando la sua attenzione fu catturata da una borsetta particolarmente strana. Era a tracolla completamente rossa ma con davanti un Angelo e un Diavolo. L’Angelo era di spalle con le ali bianche e piumate, i capelli lunghi fino alla schiena neri e un vestito bianco. Il Diavolo invece le cingeva le spalle con un braccio e guardava fisso davanti a se sorridendo cattivo, in capelli neri a caschetto e le ali piumate nere. Ambra fece un cenno al venditore che gliela vendette. La ragazza se la mise a tracolla e ci mise dentro la spilla chiudendo la borsa con la cerniera bifronte. Andò dai compagni e disse che aveva comprato quello che le serviva così partirono dirigendosi verso la strada principale

-Sono davvero soddisfatta di quello che abbiamo preso!- esclamò Ambra

-Già, le borsette sono proprio delle figate!- Jessica sorrise

-Chissà cosa diranno gli altri!- esclamò Corvina

-Non lo so…- rispose Jessica sbuffando e guardando il cielo rossastro: il sole stava tramontando…

-Che hai?- chiese Ambra

-Ni… niente!!- rispose in fretta diventando rossa e distogliendo lo sguardo. Ambra e Gessica si guardarono. Ambra si picchiettò un dito sul mento guardando in alto, poi sorrise; si avvicinò a Gessica sorridendo e le bisbigliò

-Lo sai cosa manca in questo mondo… perfetto alla nostra Je?- La castana scosse il capo –Noi-sappiamo-chi = M.!- sussurrò a voce bassissima. Gessica la guardò poi sorrise

-Hai ragione!-

-Che confabulate voi due?- chiese Jessica avvicinandosi

-Noi? Niente!- esclamò Ambra

-Gessica! Cosa ti ha detto questa disgraziata?-

-Io non sono una disgraziata! Semmai tu sei la disgraziata!-

-No, non lo sono!-

-A proposito Je, quando torneremo a casa, spero mai, mi presti il cd di Meneguzzi?- Ambra la prese a braccetto continuando a camminare

-Quale?-

-Quello con la canzone tristissima che ti si spezza il cuore ogni volta che la senti e che ti fa venire da piangere!-

-Ah! Non capiva che l’amavo?-

-Esatto! Dai ti prego!! Ti faccio copiare tutti i compiti di geometria!!- Jessica la guardò

-Va bene! Però… i compiti!- La ragazza annuì poi strinse l’occhio a Gessica: l’amica si era scordata del piccolo battibecco, e quindi di chiedere che cosa si erano dette!

 

Jessica, Ambra, Gessica, Wyle e Corvina si avviarono verso la locanda. Lì ad aspettarli c’erano già tutti: Terra, Laurana, Raistlin e Kagura

-Alleluia!- esclamò Kagura –Ce ne avete messo di tempo!-

-Adesso non esageriamo…- disse Ambra

-Esatto! Avevamo detto un’ora ma qui, visto che non ci sono orologi, sapere quando passa un’ora è difficile da stabilire…- fece notare Gessica

-Si si- tagliò corto Ambra –Adesso andiamo a mangiare!-

-Ehi!- disse Laurana indicando le tre borse –Che belle borse!-

-Sono strane…- disse Raistlin –Soprattutto quella rossa- [NdGe: per una volta concordo con Raist… ed è tanto!-_-‘] [NdAmbra: parla per te… è__é]

-Non è vero!- esclamarono le ragazze (soprattutto Ambra) –Sono bellissime!-

-Dai ragazze…- disse Terra cercando di calmarle –andiamo a mangiare come avete detto voi…-

-D’accordo…- dissero le tre lanciando un occhiataccia a Raistlin

Quella sera si abbuffarono [NdMeky: Solo alcuni: Je, Ge, Amby per esempio. Naturalmente quello sfigato di Raistlin non ha toccato cibo… o diciamo, lo ha sfiorato…] [NdRaist: è_è Grr… Quando la smetterai di rompermi, autrice???] [NdMeky: MAI!!!] e dopo andarono a dormire. Le stanze erano tre: una da tre, una da due e una da quattro. Ge, Je e Amby andarono in quella da tre, Wyle e Raistlin [povero Wyle! o_ç NdGe] [NdRaist (a sé stesso): calma Raistlin, calma… quelle due non capiscono nulla, calma… GRRR!!! -___-*****] quella da due, Kagura, Terra, Laurana e Corvina quella da quattro.

-Buona notte!- esclamarono le tre ragazze chiudendo a chiave la porta

-Buona notte…- dissero con poco entusiasmo tutti gli altri: in fondo avrebbero dovuto dormire con dei completi estranei in un mondo parallelo!

-Ah, com’è soffice!- mormorò Gessica sprofondando sul letto

-Già…- mormorarono le altre due seguendo l’amica

-Qui è bellissimo, vero?- Ambra guardò Gessica e Jessica

-Peccato che non sappiamo ancora quale sia la pecca nella perfezione…- mormorò Ge soprapensiero

-Ma ci deve proprio essere? Magari per una volta siamo fortunate e non c’è nessuna pecca…- disse Ambra

-Sarebbe stupendo…- mormorarono le due J/Ge

Le tre spensero la candela e si addormentarono senza sapere cosa le avrebbe riservato il destino e quali sorprese e dolori avrebbe donato loro…

 

Un urlo svegliò i compagni il mattino dopo.

-Si può sapere chi è quell’idiota che urla?!- esclamò Wyle saltando fuori dalla sua stanza

-Da noi nessuno- disse Laurana sbucando dalla porta. I sei compagni guardarono la porta della stanza delle tre ragazze. Terra provò a bussare ma nessuna risposta. Un tonfo echeggiò dalla stanza

-Si può sapere che succede?!- sbottò Wyle –Ehi voi tre là dentro!- Una Gessica mezza addormentata fece capolino dalla porta

-Si può sapere che volete?- chiese facendo finta di niente

-Chi è stato ad urlare?- chiese Kagura

-Ci ha svegliato tutti!- aggiunse Wyle

-Oh… non lo so…- Dalla porta apparsero anche le altre due

-Almeno voi due potreste rispondermi? Chi è stato ad urlare?- chiese Wyle cercando di mantenere la calma

-È stata…- iniziò Ambra ma Gessica la bloccò. Tutti fissarono la ragazza

-Non mi fissate in quel modo!- esclamò Gessica. L’altra Jessica – chissà perché – accorse in suo aiuto

-Non sappiamo chi sia stato ad urlare- disse Je -È l’Ambra che spara cavolate!- Tutti tornarono nelle loro stanze. Le tre rientrarono nella stanza

-Si può sapere perché mi hai tappato la bocca? Non potevo dire che eri stata tu ad urlare?-

-No! Mi avrebbero chiesto anche il perché del mio urlo e cosa mi inventavo?- disse Gessica

-Non vuoi dire loro nulla del sogno?- chiese Jessica. L’altra scosse la testa

-Meglio di no. Chissà cosa mi verrebbero a dire…-

-Nulla- disse Ambra –Magari ci sarebbe solo Wyle o qualcun altro che dice che sei una stupida perché hai urlato…-

-Fa lo stesso. Non mi va di raccontarlo anche a loro…-

-Forza, andiamo fuori. Ormai è mattino e dobbiamo andare- disse Jessica mettendosi a tracolla la borsa. Le altre due annuirono prendendo le proprie borse. Uscirono dalla locanda dopo aver fatto colazione.

-Bene!- esclamò Ambra –Ora dobbiamo andare a cercare una mappa…-

-…e noi sappiamo che ce ne sono all’entrata!- concluse Jessica

-Allora, in marcia- disse Ge partendo per una strada a caso. Gli altri la seguirono presto si ritrovarono… nel centro della città!!! [NdAmbra: Ge, sei stupida…] [NdGe: non è vero! È solo che non sapevo do che parte andare…] [NdTutti gli altri: non potevi chiedere a noi?!] [NdGe: scusate…]

-Siamo nel centro della città…- mormorò senza espressione Raistlin –Siamo nel centro della città…-

-GESSICA!- esclamarono Je e Ambra

-Cosa c’è!-

-Ci hai portati nel centro della città!-

-Siete voi che mi avete seguito! E poi se tiriamo dritto arriviamo ad un ingresso comunque…- sbottò la ragazza

-Andiamo…- disse Wyle amareggiato

-E dove andiamo genio?- chiese sarcastica Corvina.

-Da qualche parte… Tanto possiamo solo raggiungere o l’ingresso o il muro dell’ingresso, quindi…-

-Ha ragione- disse Laurana –Andiamo avanti…-

Proseguirono dritto, finché non raggiunsero l’ingresso… con, ad aspettarli, gli “amici della giustizia”!

-Oh no!- mormorò Corvina –Ancora quelli là…-

-Uffa…- sbottò Ambra

-Dire che rompono…- disse Jessica  -… è poco!- Il gruppo si fermò. Dall’ingresso stava entrando un carro con sopra del fieno.

-Potremmo…- iniziò Gessica

-No!- esclamarono tutti gli altri

-Ma se non ho neanche finito di parlare!-

-Poteva solo essere un’altra cavolata…- disse Wyle

-Non è vero…-

-Proviamo ad andare in un’altra entrata- propose Corvina. Tutti assentirono. Tornarono indietro

-Certo che quelli ci perseguitano…- disse Jessica. Ambra e Gessica la guardarono

-Oh…- dissero in coro –La Je ha i codini- La ragazza si bloccò e si voltò

-N… no! FERME!- esclamò iniziando a correre. Infatti le altre due la stavano rincorrendo per i girarle i codini –Smettetela!- Si voltò a guardare se la stavano raggiungendo e… sbam!! andò a sbattere contro uno. Le altre due si fermarono

-Ahia…- mormorò Jessica –Mi scusi…-

-Fa niente- disse una voce calda. Je alzò lo sguardo per vedere chi aveva parlato e ne rimase colpita: aveva gli occhi marroni, i capelli mossi sul castano e un sorriso caldo e bello…

-Oh…- Je arrossì involontariamente. L’altro si alzò e si allontanò

-Ehi Ambra- disse piano Ge –la Je è stata fulminata da quello, e fuma pure- La testa di Jessica stava davvero andando a fuoco!

-Incredibile! Allora M. non è l’unico che le può piacere!-

Dal cielo scese un fascio di luce che le illuminò

-Ah ah ah- disse sarcastica Jessica alzandosi –Non fate ridere. Ge, fai tornare il cielo normale-

-Ok…- Il cielo tornò come prima. Da dietro arrivarono gli altri

-Finalmente vi siete fermate- disse Kagura –Possibile che dobbiate comportarvi sempre da bambine?-

-Ehi! Bambine a chi?- sbottò Gessica incrociando le braccia e scoccandole un’occhiataccia –La bambina lo sei tu!-

-Non direi…- disse il demone. Laurana sbuffò

-Possibile che non sappiate fare nient’altro che dirvi a dietro? Vi ricordo che dovremmo andare all’ingresso della città per trovare una mappa…-

-Ha ragione- disse Ambra spingendo Gessica che lanciava lampi dagli occhi –Forza, andiamo…-

Finalmente arrivarono ad un ingresso

-Alleluia!- esclamò Corvina con una nota di sarcasmo –Saranno passate delle ore per colpa vostra…-

-Ti stai riferendo a noi?- chiese Jessica –Perché se è così…-

-Io non ho detto a chi mi riferivo, quindi non scocciare…-

-Ecco la mappa- disse Terra indicando il disegno

- Bene- disse Gessica piazzandosi davanti alla mappa

-Ehi, anch’io voglio vedere!- sbuffò Ambra. Le tre si misero ad osservare attentamente la cartina

-Ehi Ge, perché non provi a disegnarla?- chiese Ambra –Così avremo una mappa perenne!-

-Si, provaci!- disse Je. L’altra le guardò con gli occhi spalancati

-Dovrei ricopiare… una cartina?! Non ci riuscirò mai!- ribatté lei

-Tu prova…- sbottarono le due. Ge prese carta, matita e gomma. Dopo un’ora di nullafacimento generale – l’unica che faceva qualcosa era Ge – finalmente la ragazza saltò su

-Finito!- esclamò. Tutti le vennero intorno per vedere

-Accettabile…- disse Wyle –Qui hai sbagliato, è troppo lungo- Indicò un punto sul foglio

-No, è stata brava!- disse Laurana. Intanto Gessica si stava crogiolando in quella miriade di complimenti

-Smettila di fare quella faccia, sembri un gatto che fa le fusa…- disse gelido Raist

-Grazie per il complimento- rispose Ge facendo finta di non aver sentito

-Dai, smettetela voi due- disse Ambra mollando una gomitata a Gessica –Se andate avanti così diventerete come due di mia conoscenza…- tutti guardarono Corvina e Wyle

-Ehi, perché guardate tutti quanti noi due? Non mi sembra di avere ancora litigato con questa oggi [NdTutti: Alleluia! Alleluia! Alleluia alleluia alleluia!!!!!] [NdAmbra: I miracoli esistono…] [NdGe: Incredibile vero?] [NdTutti:mh mh (annuendo)]- Wyle li fulminò –Allora?-

-Ehi!- Corvina si girò verso di lui fissandolo e Wyle ricambiò lo sguardo con sufficienza

-Come non detto, le ultime parole famose...- sussurrò Ambra osservando i due

-Che ti prende?- domandò scocciato Wyle

“Ecco il suo solito caratteraccio che rispunta fuori!” pensò Ambra –Geggy cara, non potevi fare Wyle meno scorbutico?-

-No, altrimenti la storia non veniva!-

-Io non sono ‘questa’! Io ho un nome, sai?- Corvina strinse le braccia al petto

-Beh, non so che farci se il tuo nome è Corvina o… ‘questa’! Per me non c’è differenza!- Tutti trattennero il respiro. Corvina abbassò lo sguardo nascondendo il volto “Forse ho esagerato…” pensò Wyle –Ehm… Corvina… io…-

-Tu-sei-un-idiota- La ragazza alzò il viso e Wyle deglutì. Tutti ripresero a respirare, era tutto normale [NdAmber: Che cosa? Che cosa? Normale? Sono andata?] [NdMeky: Probabilmente si…]

-Che… che cosa?-

-Un cafone…- Mentre Wyle indietreggiava spaventato la ragazza avanzava e a ogni passo lo insultava –Un rompiscatole- Avanzò –Un rompipalle- Wyle indietreggiò –Un deficiente- Fece due passi avanti quando Wyle balzò indietro –Un cretino e un mentecatto-

-Ehi, smettila ho capito!-

-Ragazzi…- Laurana li chiamò

-Beh, non mi sembra che tu capisca molto visto che continui sempre ad insultarmi!-

-Ragazzi!- Laurana e Kagura unirono le voci

-Insultarti io? Chi è che fino a tre secondi fa mi diceva dietro della robaccia a tutta birra???-

-RAGAZZI!!- urlarono tutti. I due si voltarono di scatto e urlarono all’unisono

-VI SENTIAMO NON C’È BISOGNO CHE URLIATE!-Si scambiarono una occhiataccia –Piantala di fregarmi le battute!- si dissero

-Basta, io ci rinuncio…- disse Laurana

-Anche io…- dissero tutti. Si voltarono incamminandosi verso l’uscita della città

-Saluti a figli maschi, buon matrimonio! Mandateci i bigliettini con i cuoricini OK?- urlò Ambra. Wyle e Corvina si bloccarono e guardarono i compagni qualche metro da loro

-AMBRA!- urlarono i due raggiungendoli

-Ti abbiamo già spiegato [NdAmbra: Scusate l’interruzione… cof cof…. Hanno fatto qualche cosa insieme ^_^!!! Vi sembra possibile? ^_^‘’ gocciolone] che questo tipo non mi potrà mai piacere!-

-Ti ho spiegato anche io che neanche lontanamente mi piacerà questa tipa!-

-Invece io vi ho spiegato che l’odio è il sentimento più vicino all’amore, concordate tutti?- Tutti annuirono

-Già, è un detto che si è avverato molte volte!- esclamò Jessica

-Beh, con noi non si avvererà mai capito?-

-Come no…- ghignò Raistlin che parlò per la prima volta. Tutti alzarono le sopracciglia

-Cosa?-

-Raist, stai bene?- chiese Laurana preoccupata

-Si- rispose come se fosse una cosa normalissima. Si guardò intorno –Ma dove stiamo andando?- Tutti guardarono Gessica

-Perché fissate me?- chiese

-Forse perché tu hai in mano la cartina della zona?- domandò ironico Wyle

-Chiudi la bocca!- sibilò Corvina. Gessica aprì la cartina e tutti si ammassarono dietro di lei

-Dunque, noi siamo qua…- Indicò un punto appena fuori le mura –Dobbiamo andare avanti per il sentiero e attraversare la foresta…- Indicò un ammasso di alberi sulla cartina –E arriviamo a questa città qui… dopo dobbiamo chiedere un'altra cartina perché finisce!- Mise la cartina dentro la borsetta dove riposavano gli orecchini e iniziò a camminare seguita dagli altri –Quanti soldi ci rimangono Raist?- Lui prese fuori il sacchetto contenente i soldi e lo svuotò nella mano ossuta.

-Poco, appena 100 ‘smirry’ d’argento. Ci stiamo a pelo per qualche provvista e per dormire in una locanda a basso costo…-

-Provviste?- chiese Ambra. Wyle, Laurana, Corvina e Terra aprirono degli zainetti

-Io ho solo qualche mela, poche pere… nient’altro- disse Wyle

-Io ho tre uova e… due borracce d’acqua, gusto giusto per… 4 giorni massimo…- sospirò Laurana

-Io ho preso con i miei poteri due galline e una brocca d’acqua…- disse Corvina

-Io ho si e no delle bacche quindi con il cibo dovremmo starci per almeno una settimana… è con l’acqua che ho dei grandi dubbi!- esclamò Terra. Jessica annuì

-Ci sono dei fiumi che passano in mezzo alla foresta?- Gessica riprese fuori la cartina e la scrutò poi la passò ad Ambra sospirando. La ragazza guardò la cartina e sbiancò

-No-

-Fantastico…- sospirò Terra

-Comunque io non bevo molto e neanche i Demoni no?- chiese Gessica guardando Kagura

-Noi non mangiamo neanche, possiamo resistere anche due settimane senza mangiare e bere-

-Bene, voi?- chiese Ge. Alzarono le spalle –Grazie per la vostra lunga e complessa risposta!- esclamò sarcastica

-Scusate?- tutti guardarono Ambra

-Che c’è?- chiese Laurana

-Per quanto tempo abbiamo le provviste?- chiese

-Una settimana, perché?-

-Perché mi chiedo, in una settimana, ce la faremo a sopravvivere passando per una foresta del genere?- Tutti allungarono il collo e appena videro la grandezza della foresta deglutirono: si estendeva per almeno ¼ del foglio!!!

Della serie… viva la fortuna!!!

[NdTutti: perché siamo così sfortunati?!?!?!?!]

 

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Capitolo 7
*** Al margine della foresta ***


Nuova pagina 1

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Capitolo 6

Al margine della foresta…

 

-Oh miseria!- esclamò Wyle –E dobbiamo passare tutto questo tragitto in una settimana?? Voi sognate…- Scosse la testa

-Fate come vi pare, ma io non voglio stare un giorno di più in quella città per farmi ammazzare! Se quella è l’unica strada, io vado!- disse Raistlin iniziando la lunga camminata per il sentiero verso la foresta. Tutti si guardarono: aveva ragione, meglio affrontare una foresta con poche provviste che restare lì con le guardie.

A tardo pomeriggio i nostri “eroi” arrivarono al limitare della foresta senza aver né parlato né mangiato. Guardarono dentro la foresta: nero totale. Non si vedeva assolutamente nulla.

-Non è saggio andarci di notte. Fermiamoci qua, partiremo domani prima dell’alba- disse Wyle. Tutti annuirono e si sedettero al lato opposto della strada.

-Chi ha fame?- chiese Laurana aprendo il suo zainetto. Jessica, Corvina, Wyle, Terra e Gessica alzarono la mano –Wyle va a prendere della legna e tu Je, vai a prendere una foglia molto grande, ci divideremo le uova…- I due si alzarono e si avvicinarono alla foresta attraversando la stradina

-Dovremo fare dei turni stanotte- disse Raistlin –In coppie di due sarebbe l’ideale-

-Io faccio il primo turno, due ore a turno ci permetterà di dormire bene…- esclamò Ambra annuendo convinta

-Faccio con te il primo turno- Kagura si alzò e le andò accanto

-Bene, secondo turno?-

-Io e Raistlin- disse Laurana che aveva già iniziato a cuocere le uova mentre il sole scompariva all’orizzonte

-Dopo andiamo io e Jessica- esclamò Gessica iniziando a mangiare la sua piccola parte

-Poi io e Terra!- esclamò Corvina alla velocità del suono. Gessica fece no con la testa

-Peccato, potevi passere due belle orette con il tuo grande amore…-

-Ehi!-

-OK, per ultimo io…- disse Wyle. “Solo soletto, deprimente…” pensò con una scrollata di spalle.

-Resto sveglia anche io OK? Così ci facciamo un po’ compagnia, va bene?- chiese Ambra sorridendo ampliamente. Lui lui alzò le sopraciglia dubbioso.

-Bene…- il ragazzo addentò l’uovo e lo buttò giù. Si bloccò e diventò rosso come un pomodoro.

-Wyle?- Terra lo guardò interrogativamente. Il ragazzo guardò fisso davanti a sé

-Ehi?- Corvina gli passò una mano davanti al viso, ma lui rimase immobile. Raistlin intanto beveva la sua tisana puzzolente ad occhi chiusi ma con un sorrisetto sulle labbra. Wyle guardò tutti.

-Wy…?-

-BRUCIA MALEDIZIONE, PERCHÉ NESSUNO MI HA AVVERTITO!?-

Prese una bottiglietta d’acqua e se la scolò metà

-Che razza di idiota!- esclamò Gessica sbuffando.

-Lo hai fatto tu, quindi soffri in silenzio- disse Jessica. Gessica annuì

-Purtroppo lo so…- rispose lui. Ambra guardò le due ragazze poi guardò Gessica che aveva due codina basse

-Ge? Mi presti un laccio? Sto morendo di caldo!- esclamò. La ragazza annuì e gliene passò uno facendosi una coda anche lei –Mi hai salvato…- disse facendosi aria –Grazie!-

-No problem! Per qualsiasi problema venite da me e io farò il possibile per aiutarvi!- Tutti alzarono un sopracciglio: lei, così generosa? Aveva la febbre? [NdGe: Hey! Come sarebbe a dire? Io sono generosissima! Vero? ç___ç *brill brill*] [NdTutti: -__-''''] –In certi limiti però!- Tutti annuirono

 

Il primo a coricarsi fu Raistlin e a mano a mano tutti lo seguirono. Ambra e Kagura si misero in guardia, attente ad ogni minimo rumore; si davano la schiena ed erano agli estremi del gruppetto che dormiva. Avevano tutti concordato di non accendere un fuoco per la notte per maggiore sicurezza, ma purtroppo c’era molto freddo così Ambra aveva fatto delle piccole palline di fuoco innocue e ogni due persone avevano questa piccola pallina. Gessica intanto si rigirava continuamente avvicinandosi sempre di più alla pallina di fuoco cercando un po’ di calore

“Maledizione! Si dorme da cani!!” sorrise e guardò Ambra [NdAmbra: Bastarda! ^^]. La ragazza a passo felpato si avvicinò ad Ambra e le toccò una spalla. Ambra sussultò e si alzò di scatto girandosi facendo comparire una palla di fuoco nelle mani. Gessica fece un passo indietro, spaventata –Sono io Ambra, calmati…- Kagura le guardò

-Miseria Gessica, mi hai spaventata!- ridusse la palla fino a farla sparire

-Scusa, non riesco a dormire-

-Già, se penso che dopo devo chiudere gli occhi mi viene male- Le due si sedettero accanto e quando Gessica vide che Kagura non stava ascoltando e che tutti dormivano si avvicinò ulteriormente ad Ambra e le bisbigliò

-Non è che ti piace Wyle, vero?- Ambra la guardò con un sopracciglio alzato poi fece una risatina

-È uno scherzo vero?- chiese

-No, prima quando hai visto che stava da solo a fare la guardia ti sei subito offerta, perché?-

-Perché voglio cavargli fuori di bocca tutte le parole che non dice a nessuno- rispose Ambra prontamente

-Cioè?-

-Corvina- bisbigliò al suo orecchio Ambra. Gessica si mise una mano sulla bocca

-Ooooh-

-Quei due si piacciono Gessica, da morire anche!-

-Ma come lo puoi dire? Si beccano in continuazione!- esclamò piano

-Sono o non sono la custode dell’amore?- Gessica annuì

-Giusto- poi la guardò –Ma Wyle nella mia storia si innamora di Lana!- esclamò

-Beh, non so, però quei due si piacciono e ci voglio vedere chiaro in questa storia!- esclamò decisa più che mai

-OK, ma domani mi devi dire tutto o ti uccido!!- Ambra le strizzò l’occhio poi Gessica si alzò

-Ehi… come farai a farlo parlare?- chiese curiosa

-Non preoccuparti!-

-Mi devo preoccupare?-

-Certo che no!-

-Allora c’è da preoccuparsi!- Ambra fece il broncio –Non riuscirò più a dormire…- Le due si guardarono e sorrisero, poi si salutarono. Il secondo e il terzo turno passarono senza problemi, in piena tranquillità e senza l’avvento di guardie o altri nemici.

Durante il quarto turno Terra continuava a fissare Corvina sottecchi.

-Terra, mia cara amica, ci sono problemi?- chiese dolcemente l’altra irritata dal continuo sguardo. Terra fece un sorrisetto.

-Niente, lascia perdere…- Corvina scosse la testa. Qualche minuto dopo Terra tornò a guardarla.

-Oh, insomma!! Ora piantala!- sibilò –O mi dici che cosa ti prende, o ti uccido a suon di sberle chiaro?-

-Provaci- la sfidò

-Tsk, non credo sia il momento. Rompiscatole…- sussurrò

-Già, mi sembrava troppo strano che non me lo avessi ancora detto! Comunque Wyle…- Corvina si alzò di scatto e le puntò il dito contro.

-Non nominare il suo nome!- sibilò. Un alone nero si alzò dalle sue spalle. Terra alzò un sopracciglio

-Ti piace-

-ARGHHHHHHHH!!!! Ma che diamine dici?????? A me non piace quello stupido, cafone, rompiscatole, rompipalle, deficiente, cretino e mentecatto! In poche parole: QUELLO!!!- Indicò Wyle che dormiva stravaccato ignaro di ciò che gli stavano dicendo dietro [NdAmbra: Povero Wyle…] [NdTutti(tranne Wyle): COSA????] [NdAmbra: Ma mi fa pena!] [NdGe: Già, poverino! Con tutto quello che gli ho fatto passare…] [NdWyle (con una mazza che colpisce un fantoccio con scritto “Ge”): Già, te la devo fare pagare sai? Uno di questi giorni…] [NdAmber: Scusate? Torniamo a noi…?] [NdGe: EH?!?!?!?!?! E NON DOVREI RIBATTERE?!?!?!?! (rivolta a Wyle): cos’è, una sfida?  Guarda che poi, per vendetta, potrei fartene passare di peggio!] [NdWyle: Peggio di così non c’è!] [NdAmbra: BASTAAAAAAAAAA!!!!!!!]

 –Lui è una cosa schifosa… orribile e piena di… di… beh, dunque… piena di…- diventò rossa.

-Ti piace proprio…- disse Terra annuendo

-NO-

-Si-

-Nooo-

-Si si-

-Ragazze… etciù… che succede? Potreste stare zitte? C’è gente che vuole dormire-

-Ti sei svegliato solo tu, Wyle- disse Terra. Lui sbuffò

-Beh, visto che dopo è il mio turno resto sveglio, tanto ormai…-

-NO!- urlarono tutte e due [NdAmber: soprattutto Terra… Doveva approfondire il discorsetto… amore folle!! XD]

-E perché no?-

-Perché i bravi bimbi…- disse Terra. Wyle alzò un sopracciglio

“Ho 67 anni!!” pensò scandalizzato, incrociando le braccia

-…fanno la nanna, e non dovrebbero alzarsi a quest’ora! Noi, poi, stavamo facendo un discorso molto allettante, vero Corvina?-

-Chi noi? No no no. Wyle, resta con noi. E io vado a letto!! Si si si- si alzò Corvina

-No no no-

-Terra rompi poco!-

-Ma dovevamo finire il discorso su Wy…-

-Wylma!- esclamò Corvina tirandogli un calcio –Finiremo domani!-

-Faccio presente: siete connesse? E chi è Wylma?- chiese il ragazzo

-È una nostra amica!- esclamò Terra

-È il personaggio di un film!- esclamò Corvina. Le due si guardarono

“Ci stiamo arrampicando sugli specchi!” pensarono le due

-Siete sicure vero… che… beh, come dire… state parlando di Wylma?-

-Ma certo, è una nostra amica che ha fatto un film- disse prontamente Corvina

-Mh…-

 

*[NdAmber: facciamo finta che con Corvina ci fosse ad esempio Laurana invece di Terra…]

-Ma certo, è una nostra amica che ha fatto un film- disse prontamente Corvina

-Ma voi due non venite da due mondi diversi?- Le due si guardarono ad occhi spalancati

-Ops- disse Laurana

-Beh eh… abbiamo un… ehm… si! Un comunicatore!-

-Un comunica… che?-

-Un comunicatore, sei stupido?-

[NdGe: Si! È stupido è stupido! Sfigato sfigato] [NdWyle: ZITTA! L’unica sfigata qui dentro sei tu!] [NdGe: Lo so!] [NdWyle: (cadendo) …]

*[NdAmber: torniamo al copione iniziale mh?][NdMeky: mi sfugge il motivo di questa… ehm… parentesi… V__V’]*

 

-Vabbè, tanto non riesco a dormire- Si sedette di fianco a Corvina

-Perché vicino a me??-

-Problemi? Si chiama diritto, e io ho il diritto di sedermi dove mi pare e piace, sei tu che mi segui sempre!- rispose seccato “Ma le do così fastidio?”

“Ma gli do così fastidio??” pensò Corvina –Non è vero che ti seguo…- rispose

-Seeee, come no!- esclamò Wyle alzando un sopracciglio

-Non rompermi!- ribatté seccata

-Taci!- ordinò lui

-Piantala di darmi ordini!-

-Chiudi la fornace! I tuoi denti hanno preso aria a sufficienza!- esclamò lui con cattiveria

-Ma chiudi la bocca tu: si chiama libertà di parola, un mio diritto-

-Che è anche mio!- i due si guardarono in cagnesco. Terra scosse la testa e guardò il cielo pieno di stelle

-Visto che voi ve la cavate egregiamente e andate d’amore e d’accordo, io vado a dormire. Cercate di fare poco chiasso chiaro?- Si allontanò e si sdraiò vicino ad una pallina di fuoco chiudendo gli occhi

-Complimenti, ma non potevi restartene a letto? Possibile che anche la notte ti ho tra i piedi??- chiese seccata Corvina

-Possibile che con te non si riesca a fare un discorso civilmente?-

-Sei tu che mi fai perdere le staffe!- Corvina guardò dalla parte opposta di dove era lui con tristezza “Accidenti a me e a lui!” gridò Corvina dentro di sé.

-Ah, e sarei io quello che ti aggredisce sempre?- Lei si voltò verso di lui con il volto illuminato dalla fiammella

-Si!- rispose. Lui la guardò un momento

-Perché sei arrossita?- chiese divertito. Corvina si portò le mani al viso: ecco perché aveva così caldo…. La ragazza iniziò a dire frasi sconnesse

-No… cioè… il fuoco… perché lui è vicino… poi c’è la luna… il cielo… i fiori e io…- Lui si avvicinò al viso di lei. Corvina sorpresa da quell’avvicinamento cercò di spingerlo via, le sue mani contro il suo torace, ma lui le bloccò entrambe le mani prendendo i polsi e stringendoli piano in una mano. Lei arrossì ancora di più e abbassò lo sguardo, pronta a sprofondare di vergogna. Lui con la mano libera le alzò il viso mettendole la mano sotto al mento. I due si guardarono negli occhi per qualche secondo finché Wyle dopo averla guardata intensamente disse sorridendo.

-Beh, che ti prende, Corvina? Devo dedurre che ti sei innamorata di me in soli due giorni?-

[NdGe: *__* Quanto è bastardo… Il mio piccolo…][NdTutti: Oddio…]

Ambra intanto si era svegliata durante il battibecco. Ghignò cercando di trattenersi dal ridere ma vedendo la povera Corvina in quello stato decise di intervenire. Si alzò e tossì. I due la guardarono

-Che state facendo? Wyle, ti sembra il caso?- chiese Ambra segnando Corvina. Lui non disse nulla, ma lasciò andare l’altra. Quest’ultima si alzò di scatto allontanandosi da Wyle e si sdraiò vicino a Terra con il cuore che le scoppiava in petto.

-Uff, che vuoi?- sbottò Wyle tornando a fare la guardia [NdGe: Ma c’è bisogno di chiederlo???]. Ambra si sedette vicino a lui sorridendo.

-Parlare Wyle. Una cosuccia chiamata diritto di parola, presente?- lui accigliato la guardò

-Ci hai ascoltati!- ringhiò

-Le vostre dolci note si sentivano forti e chiare- rispose lei calmissima –Ora…- si avvicinò a lui ulteriormente cosicché solo loro potevano sentire ciò che si dicevano -… Wyle tesoro [NdAmbra: (brividi) Che schifo!], hai per caso qualche cosa da dirmi?-

-A te non di sicuro-

-Allora a Corvina?- Lui la fissò con un sopracciglio alzato

-Cosa?-

-Su Wyle, io e te sappiamo molto bene ciò che provate tu e anche Corvina naturalmente, anche se non credo che tu lo abbia capito visto che la tratti così… ehm… con sufficienza?-

-Perché, cosa dovrebbe provare lei?- chiese lui fingendo disinteresse. Lei sorrise.

-E tu, che provi?- chiese lei

-Non sono affari tuoi- rispose secco lui

-Come ti pare- i due restarono in silenzio qualche minuto

-Perché non me lo vuoi dire?- domandò lui

-Perché non me lo vuoi dire?- chiese lei guardandolo negli occhi

-Non sono affari tuoi- rispose secco lui

-La cosa è reciproca. Non ti posso dire ciò che so se non mi posso fidare di te. Se tu me lo dici, giuro su tutto quello che ho di più caro che ti dirò cosa so- Lui strinse gli occhi per nulla convinto

-Giuri?-

-Giuro- si guardarono –Allora?- silenzio. Wyle la guardò come se stesse attendendo una confessione –Wyle, accidenti, se tu non me lo dici, io non ti parlo! Sei tu che ci perdi! Capisci il linguaggio umano? O sei diventato un alieno?- chiese lei, immaginandosi Wyle tutto verde con le antenne da cavalletta che diceva: “Io alieno, io non capire ciò che tu dire. Io venire mondo parallelo di cavallette”. Trattenne a stento un risatina che si smorzò immediatamente dalla parola di lui

-Vaffanculo- rispose lui irato. Lei lo guardò assimilando. Wyle ebbe la convinzione che lei aveva capito quando gli occhi della ragazza lampeggiarono furiosamente e quando lo prese per il colletto stringendo forte

-Puoi ripetere?- domandò. Il mago deglutì agli occhi fiammeggianti della ragazza

-OK OK… ho esagerato…- lei lo guardò negli occhi e lo mollò. Lui si mise a posto il colletto e aspettò pazientemente. Ambra guardò Wyle senza farsi notare e sospirò: perché era così cocciuto? [NdGe: Ti tocca…] [NdAmbra: (annuendo) Già…]

-Allora?- insistette la ragazza. Lui guardò il cielo

“Beh, cosa c’è di male a dirglielo? Così semmai scopro cosa prova Corvina per me… Ma non so se fidarmi! D’altro canto lei custodisce l’amore e avrà sicuramente capito qualcosa, altrimenti non mi starebbe assillando e poi sono troppo curioso: anche Corvina prova quello che provo io? Sente anche lei una scossa quando mi vede? Ma… questo significa che sono innamorata di lei sul serio o è solo attrazione fisica? Però poi nel mio mondo c’è Lana e… cosa dirò a lei? E agli altri? OK, calma. Per prima cosa cerchiamo di scoprire cosa prova per me Corvina poi il resto va in secondo piano…. E poi ha ragione lei, sono io che alla fine ci perdo” Sospirò rassegnato: aveva già abbastanza problemi, perché continuavano ad aumentare invece che terminare???

-OK, forse mi piace…- Lei non lo lasciò finire

-Il forse è un po’ ambiguo…- rispose insoddisfatta.

-OK, OK. Devo ammettere che è simpatica quando vuole, poi è tosta ma…- Wyle non riuscì a finire la frase, perchè venne interrotto da un nitrire improvviso che fece sobbalzare tutti quanti.

-Che c’è? È già mattina?- chiese Laurana stropicciandosi gli occhi

-No, ma abbiamo visite. Visite molto sgradevoli…- sibilò Raistlin

-Noooo, stavo facendo un bellissimo sogno!- piagnucolò Terra. Tutti alzarono lo sguardo verso i cavalli

-Ne abbiamo mandato uno, ma non è bastato. Vediamo se ve la cavate con un centinaio di noi…- disse il generale sul suo cavallo nero. Si capiva il suo grado dal simbolo inciso sull’armatura, una specie di fiamma capovolta. Tutti si guardarono intorno. I cavalieri provenivano da tre parti e li costringevano ad arretrare verso la foresta: l’unica via di salvezza. Oltre a loro, un centinaio d’occhi iniettati di sangue li fissavano. –Ora, voi morirete…- Il generale sorrise crudelmente.

Chiusi in gabbia, i nove si guardavano attorno.

 

 

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Capitolo 8
*** Combattimento. Missione. ***


Nuova pagina 2

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Capitolo 7

Combattimento. Missione

 

-Fantastico…- sibilò Corvina

-Io odio questi risvegli- disse Gessica

-Rilassati, non è il momento di discutere- affermò Jessica

-Rallegratevi, l’ultima volta che ci hanno detto una cosa del genere sono stati messi tutti fuori combattimento, o sbaglio?- chiese Wyle. Tutti annuirono

-Wyle, cerca di rimanere in vita. Abbiamo un discorsetto da finire noi due e giuro che non ti lascio stare finché non chiariamo, capito?- chiese Ambra con occhi lampeggianti, poi pensò: “Proprio adesso maledizione!!!”

-OK, ma mantieni la tua promessa- La ragazza sorrise leggermente

-CARICA!!!- urlò il generale alzando la spada al cielo. Tutti gli uomini iniziarono a cavalcare verso di loro

-Beh, chi è che sa fare uno scudo protettivo?- chiese Kagura quasi intenta a scappare

-Forse, è meglio che cominciamo a difenderci, eh?- chiese Ambra

-OK, iniziamo a giocare- disse Corvina rimboccandosi le maniche. Raistlin per tutta risposta sorrise crudelmente

[NdMeky: Amby? Qui il tempo passa, non li hanno ancora raggiunti? -_-‘] [NdAmber: Apetta un attimo, si devono preparare psicologicamente! ^^] [NdMeky: Mah… Poi da quando in qua Raistlin mostra qualche sentimento???][NdAmber: Shut up! è__é]

-Ma si, facciamo vedere a questo branco di cialtroni come si combatte!- disse Jessica iniziando a fulminare qualche cavaliere dando coraggio a tutti

-Vai Je!!!! Sei tutti noi!!!- Gessica iniziò a fischiare come se fosse ad uno stadio e presa da una delle sue pazzie interiori iniziò a far roteare il bastone a destra e a manca colpendo alcuni soldati che caduti a terra si polverizzavano insieme ai loro cavalli

-Vai Ge!!- la incitò Ambra che iniziò ad abbrustolire parecchi nemici. Poco dopo i nove combattevano selvaggiamente tra le cantilene di Raist e Wyle e i raggi neri di Corvina. Quest’ultima si fermò per prendere fiato a si guardò intorno: erano davvero forti insieme, ne era orgogliosa come se fosse stata lei a decidere il gruppo e anche se in quel momento erano circondati e feriti leggermente, riuscivano a tenere testa a tutti quanti. Si voltò verso Wyle, stava lottando da vero eroe e lei ne rimase affascinata, era bellissimo in quel momento…

[NdMeky: L’ho creato io infatti! Io io io!] [NdTutti: Sempre modesta tu!!]

Corvina gli sorrise anche se lui non la poteva vedere. Improvvisamente sbiancò e il sorriso le morì sulle labbra: un cavaliere stava cavalcando a tutta velocità alle spalle del suo Wyle, mentre stava combattendo contro un altro. La ragazza costatò alla velocità della luce che il suo raggio nero non poteva andare così lontano e così, senza pensarci due volte, iniziò a correre verso di lui; era lontana ma doveva farcela a tutti i costi. Scavalcò dei cadaveri e ne pestò altri che stavano scomparendo, diede delle gomitate a dei cavalli che caddero e i soldati si polverizzavano sul colpo con i cavalli. Ad un certo punto colpì qualche cosa con la mano ma continuò a correre veloce verso Wyle.

Gessica stordita dalla manata presa in piena faccia da Corvina guardò verso la ragazza che correva verso Wyle e solo allora capì il perché, sbiancò paurosamente e chiamò Jessica e Ambra vicino a lei e indicò Wyle. Le tre urlarono verso Wyle di voltarsi ma le loro grida vennero coperte dal rumore della battaglia.

Fu un attimo, come se il tempo iniziasse a rallentare per le tre ragazze. Corvina che si buttava spingendo lei e Wyle, appena in tempo, fuori dalla portata delle due lance dei cavalieri che morivano trafiggendosi l’un l’altro polverizzandosi. Corvina, che circondava con le braccia la vita dell’altro, e Wyle, che cadeva di schiena nella polvere abbracciandola forte per non farle del male, rotolarono sani e salvi.

Fu allora che successe.

Le borse delle tre ragazze iniziarono a vibrare percorse da tremito. Le tre tirarono fuori i gioielli come ipnotizzate e tutti e tre iniziarono a volteggiare in aria scambiandosi di posto mentre la luce che li avvolgeva formava giochi luminosi che arrivavano fino al cielo: rosso per l’amore, bianco/giallo per la libertà e azzurro/blu per l’amicizia. La battaglia si fermò come d’incanto e tutti si voltarono verso le tre. I cavalieri rimasti urlarono vedendo quei tre raggi luminosi.

-LA PROFEZIA!! LA PROFEZIA SI È AVVERATA!- Le urla piene di terrore si alzarono, evocate nella penombra dell’alba. Corvina si alzò e porse una mano a Wyle che si alzò stringendogliela. Si sorrisero.

E tutto iniziò.

Gli orecchini a quel gesto d’affetto volarono verso Gessica che se li trovò addosso mentre nella sua testa sentì una voce:

“L’amicizia è il primo passo verso l’affetto”

A quel gesto d’amore la spilla a cuore si appoggiò nel petto di Ambra mentre sentì una voce provenirle dal cuore:

“Un amore profondo nasce anche dall’odio”

A quel gesto così spontaneo, l’ultima spilla si posò sul ventre di Jessica che sentì un voce dentro la sua anima:

“La libertà di stare insieme è ovunque”

I raggi di luce invasero il campo di battaglia e i cavalieri si trasformarono in fiori di ogni genere, la foresta così nera lasciò spazio ad una piena di vita; tutto cambiò in qualche secondo, ma qualcosa cambiò nelle ragazze in quel momento di trance e tutti lo poterono vedere e sentire. I loro vestiti si trasforarono improvvisamente e la loro magia diventò molto più potente di prima.

Fu così che arrivò l’alba, in mezzo a quei giochi di colori.

La profezia si era avverata.

La luce scomparve, i vestiti tornarono normali e le tre ragazze si accasciarono al suolo. Nelle mani stringevano i tre oggetti.

Avete una dimostrazione dei loro poteri, che finalmente si sono risvegliati. State attenti, non solo le persone buone hanno visto i tre fasci di luce! Anche i nemici hanno osservato ogni cosa. Mie essenze, proteggetele: ora ne hanno più bisogno di prima. Buona fortuna ragazze…

La voce di Hikari si spense nell’aria, così com’era venuta. Tutti gli sguardi si posarono sulle tre ragazze ancora svenute.

-Che cosa è successo?- chiese Laurana stupita. Terra guardò Corvina e Wyle che si tenevano ancora per mano

-Beh, sembra che i qui presenti Corvina e Wyle, con la loro forza dell’amore, abbiano risvegliato ciò che noi definiremmo “la chiave”- Incrociò le braccia al petto e li guardò alzando un sopracciglio, mentre i due arrossivano staccandosi. –Forza, dichiaratevi! Mi sta venendo da vomitare con il vostro tira e molla- Terra guardò Wyle –Corvina non avrebbe mai sacrificato la sua vita in passato per un uomo. Corvina, ormai lo ha capito anche un cieco che lui ti va dietro. Fatti girare le rotelline del tuo cervello su!- Scosse la testa

-Concordo- disse Raistlin

-Se lo ha capito lui lo ha capito il resto del mondo e fidatevi perché lo conosco abbastanza bene!- esclamò Laurana

[NdAmber: Ti ha appena dato del deficiente, deficiente!] [NdRaist: No, guarda, non me ne ero accorto…]

Kagura annuì

-Grazie tante, eh?- sbottò Raistlin

-Non rompete- sibilò Wyle incrociando le braccia e scoccando occhiatacce a tutti.

 

Altro luogo, altra situazione…

Il buio dominava e solo loro potevano osservare e vedere. Le fiaccole producevano una debole luce che illuminava un tavolo circolare con inciso una fiamma rovesciata; intorno ad esso erano sedute nove persone i cui lineamenti erano assorbiti dalle ombre. Stavano discutendo già da tempo, creando una rete fitta di sussurri e parole.

-La profezia si è avverata, tutti hanno visto quei fasci di luce…-

-La situazione ci sta sfuggendo di mano-

-Non possiamo più stare qui a guardare!-

-Dobbiamo assolutamente fermare il tutto…-

-Silenzio- La voce tonante di una donna zittì tutti i presenti. Questa si alzò in piedi –Già una volta i vostri antenati hanno risolto il problema. È vero, ci furono molte perdite ma riuscirono a distruggere Hikari!- Fece scorrere il proprio sguardo acceso e sensuale su tutti i presenti –E noi che siamo i loro prescelti non possiamo tremare davanti a nove ragazzini rammolliti. Alcuni di noi sono Demoni, altri mercenari e capi d’esercito, altri ancora sono stregoni molto potenti! I nostri avversari non sono nessuno. Ho avuto qualche informazione importante da uno di noi. Ha visto un gruppo di ragazzi e me l’ha descritto piuttosto bene. Ha notato tre ragazzine a capo del gruppo con tre borsette a tracolla: ritengo siano loro le tre custodi. Raggirarle sarà facile come bere un bicchiere d’acqua…- Sogghignò.

-Come pensi di agire?- chiese uno di loro

-Oh Naraku, presto lo vedrai. È un modo semplice, che ci farà pure crescere in potenza e noi non alzeremo nemmeno un dito! Guarderemo ciò che accade seduti su delle morbide poltrone a gustare dell’ottimo vino- Il suo sguardo si fece strano. –E incominceremo subito- Guardò un punto imprecisato della stanza

–Andreas!- Un uomo avvolto da un mantello grigio entrò inchinandosi al loro cospetto. Il cappuccio non era stato alzato e si potevano notare, illuminati da una fiaccola lì vicino, i capelli castani mossi e gli occhi marroni; era abbastanza alto ma nulla poteva fare indovinare cosa c’era dietro quel mantello che gli ricopriva il corpo –Ho un lavoro per te Andreas…-

-Tutto per lei mia signora- rispose lui prontamente: in quei lunghi anni aveva imparato ad obbedire ad ogni ordine senza battere ciglio. La donna sorrise.

-Mi hai detto che quella ragazzina è arrossita quando ti ha visto vero?- Andreas annuì –Bene, voglio che la segui e la incontri ogni notte [NdMeky: Uh uh uh… chissà a fare cosa…] [NdAmber: Non quella cosa….]- Andreas alzò un sopracciglio come il resto della sala

-Come?- chiese uno di loro

-Devi farle la corte!- esclamò spazientita la donna “Questi uomini!”

-E sarebbe quello il piano?- esclamò sorpreso uno. Lei sorrise.

-Se le faremo innamorare di loro le potremo portare dalla nostra parte e allora potremo muoverle a nostro piacimento, capite?- Tutti annuirono –Mentre Andreas farà questo, Sey e Harry…- Appena pronunciati i rispettivi nomi altri due uomini comparvero, inchinandosi contemporaneamente. I mantelli grigi li ricoprivano completamente escluso il capo. Il primo, dal viso angelico, aveva i corti capelli neri e arruffati, due occhi grigi magnetici. Il secondo si poteva quasi dire suo fratello. Viso d’angelo, i capelli neri, ribelli, lunghi fin sopra delle spalle e due occhi di colore diverso: il destro di un verde quasi innaturale mentre il sinistro azzurro. Un osservatore molto attento poteva leggere dentro questi i suoi sentimenti. In quel momento esprimevano freddezza, disappunto e odio profondo

-Ci avete fatto chiamare mia signora?- chiese Sey

-Si. Dovete incontrare le altre due ragazze. Mi raccomando, non fatelo insieme o si potrebbero insospettire. Semplicemente le dovete incontrare separati e fare loro la corte dopo qualche incontro, chiaro?- I due annuirono –Via, andate!- ordinò secca. I tre scomparirono contemporaneamente, come dissolti nell’aria…

 

Il gruppo nel frattempo…

I nove camminavano velocemente attraverso quella che prima era una cupa e terribile foresta. Ora invece era bellissima e piena di vita. Il sole filtrava armoniosamente dai lunghi rami ricoperti di foglie verdi, mentre l’aria era frizzante e viva.

-Perché?- chiese ad un tratto Terra interrompendo quel silenzio magico -Perché è successo?-

-Cosa vuoi che ne sappia io?? È successo e basta ecco tutto!- esclamò Kagura

-Nessuno se lo chiede??? La foresta prima era cupa e minacciosa e ora, dopo avere fatto puf!, è diventata così!- Agitò le braccia convulsamente –Non è strano?-

-Certo che lo è! Ma loro…- Kagura indicò le tre ragazze che stavano camminando davanti a tutti silenziosamente –Hanno fatto… puf!… e avendo fatto puf! hanno cambiato tutto! Capisci?- chiese rivolta a Terra

-Certo, ma come è successo??- Kagura scosse la testa

-Ci rinuncio…-

-Terra, tesoro immenso. CHIUDI LA BOCCA- ordinò Corvina

-Taci tu!- esclamò Terra –Nessuno ti ha interpellato-

-TU devi stare zitta!- sbottò Corvina

-Tu!- Terra la fissò

-Tu!- Corvina ricambiò lo sguardo

-VOLETE CHIUDERE LA BOCCA???- urlarono tutti. Le tre ragazze come se non si fossero accorte di nulla, continuavano a camminare, ognuna assorta nei propri pensieri.

Jessica si continuava a guardare intorno

“Però, guarda qua…” pensò “Da quello che hanno detto gli altri siamo state noi a fare questo… Io non mi ricordo nulla. Solo delle scene a rallentatore, una grande forza e…” si concentrò “Non me lo ricordo!! ACCIDENTI A ME!”

Gessica intanto era nella stessa situazione

“Come faccio? Non mi ricordo niente! Perché non ricordo? Perché la foresta è così? Perché dove ci siamo risvegliate era pieno di fiori? Dov’era la battaglia? Che fine avevano fatto gli altri soldati?”

Ambra sentiva tutti dietro che si ponevano domande su domande che litigavano e che si urlavano contro

“Ci hanno spiegato qualche cosa, ma perché ora litigano? Perché non mi viene in mente niente riguardo a prima?” Si massaggiò la testa “Più provo a ricordare più mi viene mal di testa… forse è meglio non pensarci più però… se ripenso a cosa mi sono persa mi viene da piangere! BASTA! Non devo più pensarci, insomma Ambra basta! Ti rendi conto che stai impazzendo???”

-E ora che si fa?- chiese Jessica. Le due la guardarono

-Beh, ora si arriva al prossimo villaggio e si cerca di andare avanti- disse Gessica –Voi che ne dite?- Le tre si girarono –Ok, non è divertente. Che cosa vi prende adesso?- incrociò le braccia al petto

-Sta zitta- sibilò Raistlin guardandosi intorno all’erta come stavano facendo tutti quanti

-Io parlo quanto mi pare, capito? Cosa succede?- Raistlin la guardò torvo –E non guardarmi così, non azzardarti!- lo ammonì Gessica

-Aspettate…- sussurrò Jessica –Ho sentito qualche cosa muoversi tra gli alberi-

-Sapete quanti animali ci saranno in questa foresta?- chiese Gessica seccata. Scosse la testa e si guardò intorno verso Ambra che alzò le spalle e fu in un attimo. Le tre ragazze vennero catturate da uno strano movimento: un mantello grigio che spariva nel folto del bosco. Si guardarono un secondo e iniziarono a correre in tre direzioni diverse, attirate da una forza misteriosa.

-Ferme! Ferme!- Queste furono le ultime parole che sentirono prima di scomparire tra la boscaglia.

-Che facciamo? Che cosa diavolo facciamo??- chiese Terra quando le tre furono sparite dalla vista.

-Calmiamoci, dividiamoci in gruppi e andiamo a cercarle- Nessuno si mosse –Dobbiamo farlo ORA!- urlò Wyle che iniziò a correre dalla parte in cui era sparita Ambra

-Aspettami!- Corvina si alzò in volo e lo raggiunse. Raistlin e Kagura andarono sulla piuma di quest’ultima seguendo Gessica. Terra e Laurana seguirono la strada presa da Jessica.

 

 

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Capitolo 9
*** Tre incontri voluti dal destino ***


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Thank to: Blak Raven, l'unica che ci recensisce. Cio Raven! >u<

 

Capitolo 8

Tre incontri voluti del destino

 

In breve tempo Gessica perse sia il mantello grigio sia l’orientamento, col risultato che si ritrovò in un punto imprecisato nella foresta.

-E adesso come faccio?- si chiese a voce alta.

-Ti sei persa?- Gessica si voltò verso la persona che aveva parlato… e rimase a bocca aperta.

-Tu?!- disse sorpresa lei. –Lo stesso che ci ha pagato l’entrata in città! Oh, a proposito, grazie!-

Lui sorrise –Oh, di niente…-

-Ma cosa ci fai qua?-

-Ah, ero di passaggio…- Gli occhi della ragazza brillarono.

-Quindi tu sai la strada per uscire!- L’uomo annuì. Appuntò il proprio sguardo su di lei. Dentro questo, un tumulto di rabbia nascosto agli altri, ma che, nel più profondo di esso, facevano trapelare un grande dolore e desiderio di libertà.

-Già- Lui si voltò verso gli alberi. –Sei qui da sola?-

-No, ci sono anche le mie amiche e altri sei ragazzi-

-Oh…- Le allungò a mano. –vieni con me…- Lei gli prese la mano, e lui gliela strinse. Camminarono per mano per alcuni minuti, finché Gessica non sentì la voce di Kagura che la chiamava e quella di Raistlin che borbottava scocciato.

-Ah, sono loro!- Si voltò verso l’altro. –Grazie mille!-

Lui le baciò la mano da vero cavaliere e, inchinandosi, disse: -Arrivederci, mia dolce dama. Sento che presto ci vedremo… spero che quel giorno arrivi presto…- Le sorrise, pieno di promesse. Gessica arrossì.

-Oh, io… io vado- La ragazza corse via. L’altro, ormai fuori dalla sua portata, tramutò il sorriso in un ghigno malefico. Buttò per terra della strana polvere che alzò un odore di bruciato, ed egli scomparve.

-Oh eccoti!- esclamò Kagura, vedendola uscire dalla boscaglia

“Uh?” pensò Raistlin sentendo uno strano odore nell’aria. “Sembra quasi un odore di bruciato… come se fosse stata attuata una magia…”

-Torniamo indietro- disse Raistlin scocciato. Si guardò attorno all’erta: avvertiva una strana energia lì attorno. –…o ci perderemo…-

 

Ambra si bloccò improvvisamente in mezzo agli alberi: si era persa.

-Oh mamma… ci mancava solo questa… Fra tutte le cose che mi poteva capitare dovevo proprio perdermi!? Non mi piace questa cosa, no decisamente no!- esclamò. Un uomo totalmente vestito di grigio fece la sua apparizione e la ragazza rimase totalmente e irrimediabilmente colpita “Oh mio Dio…” pensò completamente imbambolata –Allora eri tu quello dal mantello grigio!- esclamò guardandolo

-Esatto- rispose lui, semplicemente. Si espresse in un sorriso e la ragazza ne rimase sorpresa: era bellissimo, un po’ forzato forse, ma comunque bellissimo e attraente; in quel momento la ragazza desiderò ardentemente che quel breve istante durasse per sempre, sperò di poter racchiudere quel sorriso in uno scrigno. Erano uno davanti all’altra, lui le sorrideva dolcemente e lei sentiva una bellissima sensazione salirle dallo stomaco scotendola tutta. –Il mio nome è Harry- disse dolcemente.

-Il… mio A…Ambra- balbettò. Non sapeva il perché, ma quel ragazzo la intrigava come non mai: era come se tutto il suo essere le gridava qualche cosa che non poteva decifrare… I loro sguardi s’incatenarono per alcuni minuti che alla ragazza parvero infiniti. Quei magnetici occhi così profondi… erano bellissimi… il destro era di un verde quasi irreale mentre il sinistro era azzurro, ma un azzurro cupo, come quello del cielo prima di una nevicata… Ambra vide in quegli occhi tanto dolore, tanta voglia di libertà e di indipendenza, ma anche rabbia, una rabbia cieca, profonda, eterna, e per un attimo si spaventò. Lui sorrise

-Cosa ci fa una bella ragazza come te in questo posto? Se non sbaglio avevi dei compagni…- Lei stupita annuì.

“O cavolo! Mi ero pure dimenticata delle J/Ge e dei ragazzi! Ma che diavolo mi sta succedendo oggi?! !!

-Se ti fa piacere li cerchiamo insieme- propose.

-Mi farebbe molto piacere- rispose immediatamente. Lui sorrise stupito “Ahi, hai risposto troppo in fretta, Ambra cara!” pensò mordendosi la lingua –Cioè, se… se ti fa piacere ovviamente…- balbettò imbarazzata distogliendo lo sguardo. Lui ridacchiò mettendole una mano sulla testa scompigliandole leggermente i capelli. Ambra si sentì morire d’imbarazzo; però le faceva piacere sentire quella mano calda e gentile a contatto con lei.

-Te l’ho proposto io, certo che mi fa piacere!- esclamò. Quando lui tolse la mano dalla testa lei si sentì come se stesse cadendo nel vuoto… Lui si inchinò a terra e dalla manica prese qualche erba e un bastoncino.

-Che… che fai?- chiese dopo essersi ripresa. Lui intanto con le foglie aveva formato un cerchio e il bastoncino lo aveva messo in messo eretto in piedi

-Una magia, ci credi nella magia?- chiese lui facendo gli ultimi preparativi

-Si… mi piace pensare che esista… Mi da… sicurezza…- Lui la guardò e alzò un sopracciglio. –E ora non ridere!- esclamò arrossendo.

-No anzi!Ti capisco sai?- Lei stava per parlare quando lui la interruppe. –Comunque questo ci aiuterà a ritrovare i tuoi amici. Perché la magia sia più forte, hai qualche cosa dei tuoi compagni?- Lei ci pensò un momento poi prese il laccio per i capelli che le aveva dato Gessica glielo porse. Lui lo prese sfiorandole leggermente la mano. Lei arrossì di poco.

-E… e ora?- chiese

-Beh, ora vediamo dove cade il bastoncino. Seguendo le sue indicazioni esso ci porterà diritti diritti verso il proprietario di questo laccio- spiegò. Dopo avere congiunto il bastoncino e il laccio per i capelli mormorò qualche parola poi si allontanò leggermente. Il bastoncino vibrò un attimo sotto lo sguardo stupito di Ambra e cadde lentamente dalla parte di Ambra.

-Wow! Forte!- Lui sorrise compiaciuto ripulendo tutto.

-Seguimi- La precedette nella direzione indicata dal bastoncino che continuava a indicare davanti a loro. Arrivati ad un certo punto iniziarono a sentire delle voci

-SPARITE!? COSA SIGNIFICA PER VOI LA PAROLA “SPARITE”? PERCHÈ NEL MIO VOCABOLARIO SIGNIFICA CHE NON CI SONO PIÙ!!- Ci fu qualche minuto di silenzio come se qualcuno dovesse riprendere fiato.

-Abbiamo provato a cercarle, ma…-

-MA UN CORNO!-

“Ge…” pensò la ragazza sorridendo. “Che matta che sei…” Si voltò verso il ragazzo. Avrà avuto almeno vent’anni. Alto più o meno 1.85 e lei gli arrivava si e no al petto! Partiva già in svantaggio… Sorrise. –Grazie, ti ringrazio moltissimo!- Lui la guardò e i loro sguardi s’incatenarono ancora. Quei magnetici occhi così profondi… dolore… voglia di libertà e di indipendenza e di nuovo la rabbia, la stessa rabbia di pochi minuti prima. Ora, però, c’era anche stupore per quel sorriso sincero e ingenuo. Lui dopo pochi attimi disse.

-Spero che ci rivedremo ancora…-

-Lo spero tanto anche io…- mormorò la ragazza –Mi farebbe molto piacere rincontrarti- disse sorridendo. Lui le prese la mano dolcemente e l’attirò a se. Ambra colta di sorpresa fece qualche passo verso di lui per non inciampare sui suoi stessi piedi e lui le diede un bacio breve sulla testa. Lei arrossì furiosamente dopo che ebbe incamerato ciò che le era appena successo un attimo dopo che lui, senza averle lasciato la mano, l’aveva lasciata. Lei ancora confusa lo guardò.

-Mi fa piacere quello che hai detto Ambra…- Lei sorpresa lo guardò. Non aveva mai pronunciato il suo nome e la ragazza desiderò che lui lo ripetesse all’infinito perché quelle semplici lettere pronunciate dalle sue labbra sembrava così belle e dolci… -Ci vedremo presto, così presto che non ti immaginerai nemmeno il tempo che è passato- Rafforzò la stretta

-Come farò a capire che ci sei?- chiese imbarazzata. Lui mantenne il suo bellissimo e dolce sorriso.

-Lo saprai, fidati…- e le lasciò la mano. Lei la guardò. Un luccichio colorato risplendette per qualche attimo, per poi scomparire così com’era venuto… alzò lo sguardo verso il giovane per avere spiegazioni. Era già scomparso…

Quando la ragazza arrivò loro la guardarono.

-Si può sapere dove caspita ti eri cacciata razza di incosciente?- chiese Wyle alzando un sopracciglio furente.

-Oh, beh… sapete com’è no? C’è chi va e chi non va! Io sono andata e ho fatto una grandissima e fantasticissima scoperta quindi ora andiamo a prendere quegli scansafatiche di Je, Laurana e Terra e diamoci una mossa verso quello che potremmo definire una eccitante giornata!- esclamò allegra la ragazza dirigendosi a passo deciso verso un gruppo di alberi più ammassati.

-Ma che le è preso?- chiese Wyle scioccato

-Il suo discorso non aveva per niente senso!- esclamò poi Kagura

-Come ogni suo discorso d’altronde- borbottò Gessica

-Grazie Ge cara, tu si che mi comprendi!- esclamò la ragazza davanti a loro

 

“Persa! Persa! Come diavolo ho potuto perdermi? Jessica, sei una grandissima idiota!!” Si guardò intorno disorientata cercando di mettere a fuoco qualche cosa. Si stropicciò gli occhi con i palmi delle mani e se li ritrovò bagnati. Si appoggiò ad un albero. Intorno a lei risuonavano lievemente i rumori della foresta ed un insistente scricchiolio di rami secchi. Si sedette nascondendo la testa tra le ginocchia e singhiozzando leggermente finché non divennero singhiozzi sommessi e implacabili. “Ho paura… ho paura… tanta paura…” Un movimento sinistro le catturò l’attenzione, così si irrigidì completamente. Attraverso le ginocchia guardò davanti a se. L’orlo di un mantello grigio faceva bella mostra di sé vicino a lei. La ragazza alzò il viso bagnato dalle lacrime e guardò il ragazzo davanti a lei, e che ragazzo! Moro, occhi marroni, un incanto! Lei si asciugò gli occhi e lui dopo averla squadrata un po’ si chinò aiutandola ad alzarsi. Lei lo guardò bene –Ma tu sei il ragazzo con cui mi sono scontrata in città!- esclamò. Lui annuì sorridendo.

-Già. Mi presento, il mio nome è Andreas, milady, e sono onorato di fare la sua conoscenza- disse facendo un profondo inchino. Lei arrossì

-Oh, io… non so che dire ma… alzati che mi metti in imbarazzo!- esclamò. Lui sorridendo ubbidì. –Io sono Jessica…- rispose –Felice di conoscerti… Andreas…-

-Il piacere è solo mio…- si guardarono –Cosa ci fai qua tutta sola?- Lei sospirò.

-Mi sono persa…- disse pronta a rimettersi a piangere. Lui la guardò.

-Vieni, ti do una mano per cercarli ti va? Non possono essere così lontani!- Lei annuì e si incamminarono: lui davanti e lei dietro.

-Ehi Andreas?-

-Cosa?- chiese lui

-Posso farti una domanda un po’… privata?- chiese lei. Lui ci pensò un momento.

-Dipende dalla domanda, tu fammela e io forse ti rispondo- Lei annuì.

-Cosa ci fai qua in questo bosco?- chiese. Lui alzò le spalle.

-Nulla di che, un passeggiata. Mi piace venire qua per restare solo a pensare…- lei abbassò il viso e per alcuni secondi rimasero in silenzio. –Hey, cosa c’è?- chiese fermandosi a guardarla e affiancandola. Lei infatti si era fermata.

-Scusa… forse ti sto… disturbando?- domandò lei titubante. Lui scosse la testa

-No, mi hai solo stupito. Nessuno viene mai qua…- si guardò intorno –Sai prima la foresta non era così… allegra!- Lei sorrise e ricominciarono a camminare.

-Lo so! Sai, questa notte l’ho passata con i miei amici al confine della foresta… poi la cosa si fa un po’ confusa perché quando mi sono svegliata è successo qualche cosa e credo di essere svenuta. Quando ho aperto gli occhi la foresta era così…- Annuì

-Così sei arrivata tu e la foresta ha assunto vivacità… È bellissimo…- La guardò –Significa che sei speciale…- Lei arrossì

-No, io non credo… non mi sono mai ritenuta tale- disse lei. Lui alzò le spalle.

-Come mai?- Lei si morse il labbro inferiore senza rispondere. Lui un po’ irritato dal mutismo della giovane non commentò aumentando il passo. Lei lo raggiunse.

-Perché ora corri?- chiese la giovane. Lui non rispose

“La cosa sta prendendo una brutta piega e se continua così lei non s’innamorerà mai di me, accidenti! Ci manca solo questa e poi quelli là mi fanno fuori, grande Andreas, continua così!” Lei mise su un piccolo broncio

-Ehi mi rispondi??- disse fermandolo per un orecchio

-Ahia!!- urlò lui. –Ma sei pazza?- chiese tastandosi l’orecchio guardandola furente. Lei sorrise per poi scoppiare a ridere. –E ora che ti succede?- domandò confuso

-Scusami… ma… sei troppo buffo…- disse per poi scoppiare di nuovo a ridere. Lui alzò in sopracciglio.

-Tu sei davvero fuori di testa- ammise lui annuendo.

-Si, forse hai ragione tu- disse trattenendo le risate.

-JESSICA!!!!! DOVE CAVOLO SEI?? SE NON VIENI FUORI ORA TI FACCIO PASSARE DEI BRUTTI DIECI MINUTI, CAPITO!?!?!?!?!?!?!?- La voce di una ragazza giunse alle orecchie dei due.

-AMBRA!! RAGAZZI SONO QUA!!- urlò di rimando.

-Bene, credo che il nostro tempo sia scaduto…- Lei annuì mesta –Sento che ci rivedremo…- Sorrise sfiorandole la mano e lei arrossì –Presto, prestissimo…- si girò

-Ciao Andreas…- Lui si fermò girandosi leggermente per guardarla. Sorrise.

-Ciao Jessica…- E scomparì negli alberi dove la vegetazione si faceva più fitta e l’oscurità era più evidente.

-Je! Ecco dove ti eri cacciata!- esclamò Gessica abbracciandola –Ci hai fatto preoccupare…- disse. Ambra annuì.

-Già… non farlo più!- esclamò.

-Guardate che anche voi eravate sparite!- esclamò Corvina.

-Ooooh ma come siete pallosi!- sbottò Gessica prima di voltarsi di scatto dove prima era sparito Andreas. Anche le altre due si voltarono contemporaneamente poi scuotendo la testa dissero agli altri che dovevano trovare Laurana e Terra.

-Che vi è preso prima?- chiese Kagura. Loro guardarono di nuovo il punto preciso in cui era scomparso Andreas. Si sentivano attratte da quel punto e come se non bastasse era sempre più forte, come se ci fosse qualche cosa…

-Niente…- Jessica guardò le amiche ancora imbambolate. “Sicuramente anche loro sentono questa forza, chissà cos’è?” Sventolò la mano davanti alla faccia delle amiche che si scantarono.

-Dicevamo? Ah, Terra e Laurana, dove le cerchiamo?- chiese Gessica lanciando uno sguardo verso quel punto.

-Non credo ce ne sarà bisogno, eccole!- Raistlin indicò loro le due che stavano correndo a perdifiato.

-Eccovi finalmente…- ansimarono sedendosi a terra.

–Ma dove eravate?- sbottò Terra.

-Non è il momento di battere la fiacca, alzatevi e muoviamoci prima che faccia buio!- esclamò Wyle. Raistlin guardò le tre che ancora incantate guardavano quel punto

-Il mago da strapazzo qua di fianco ha ragione. Muoviamoci- disse il mago dalle vesti rosse [NdAmbra: o nere!?] iniziando a camminare mentre Wyle iniziava a sputare fuoco.

-CHE COSA!? Mago da strapazzo io!? Ti faccio vedere io cosa significa magia, maledetto! Ho 67 anni e sono molto più pratico di te sai?- Raistlin alzò un sopracciglio

-L’età non conta niente vecchietto. Sono le capacità che contano…-

-Brutto negromante del cavolo! Vecchietto a me? Nell’aspetto sono più giovane di te di almeno 100 anni!- esclamò guardando i capelli bianchi e la pelle d’orata

-Appunto “aspetto” hai usato la parola corretta. Questa è solo magia e apparenza…- Gessica annuì

-È come dice lui sai? Devi sapere che lui in realtà ha 28 anni, ma è così perché ha fatto la prova della Torre dell’Alta Stregoneria e ha fatto un patto con Fistandantilius-

-Sai pure di Fistandantilius??- domandò scioccato il mago

-Certo, che domande mi fai? Come ti ho già detto io sto leggendo i tuoi libri! Me ne mancano alcuni però…- disse delusa. Ambra scosse la testa e dopo avere dato una ultima occhiata alla foresta  si mise a camminare.

-Muoviamoci, il cammino è ancora lungo…- Il gruppo ripartì anche se Wyle era ancora molto contrariato dal discorso fatto con il giovane mago poco prima…

 

In un altro luogo…

-Allora? Come è andata?- chiese Sey ai due ragazzi vicino a lui

-Bene, benissimo. Si è lasciata fregare- sorrise maligno Harry

-Anche l’altra è caduta dritta dritta nella trappola- ghignò Andreas

-Un vero successo anche per me- sorrise freddamente Sey. –Ma si può essere così scemi?- Dietro di loro un ramoscello si spezzò.

-Chi è là?- chiesero mettendosi in guardia. Dall’ombra uscì un uomo avvolto da una pelliccia di babbuino e loro s’inchinarono prontamente.

-Mi manda la nostra signora. Vuole sapere com’è andata-

-Benissimo, non c’è stato nessun problema- La voce calda di Harry ora era fredda come il ghiaccio e i suoi occhi erano impassibili.

-Bene, spero che vi divertiate con loro… Vi aspettiamo, tornate presto e non fatevi vedere insieme- Sorrise e girandosi se ne andò. I ragazzi si alzarono in piedi.

-Stronzo! Lui che ci fa sempre fare il lavoro sporco!- sbottò Andreas stringendo i pugni.

-Chiudi il becco, e se ti sentono?- Lui sbuffò.

-Hai ragione Harry…- I tre si guardarono e sospirando sparirono da quel luogo, trovandosi di nuovo in una stanza buia e tetra del palazzo.

Sey ripensava ai bellissimi occhi della giovane, al suo sorriso, alla sua innocenza. Andreas rivide quel così dolce broncio che aveva messo su la ragazza poco prima, al suo viso così splendido. Harry ripensava a quel sorriso, bellissimo e ingenuo, dolce e gentile e a quella strana sensazione che gli attanagliava lo stomaco da quando aveva lasciato la ragazza…

 

-ooo------O-O-O----ooo-

 

Tre donne stavano, intanto, osservando i movimenti delle tre ragazze.

-Avete visto?- chiese una di loro, dai lunghi capelli arricciati. –Hanno già incontrato i tre Angeli…- Le altre due annuirono.

-Tra poco verrà il momento di entrare in scena, ragazze- disse la seconda, una donna dai lunghi capelli lisci.

-Non vedo l’ora!- disse la terza, stiracchiandosi le braccia. –Uffa, i tre non sono ancora arrivati?-

Come evocati, tre uomini fecero la loro comparsa.

-Finalmente!- disse la prima mettendosi le mani sui fianchi con finta arrabbiatura. –Vi stavamo aspettando da un po’, sapete? E le signore non si lasciano aspettare…- La terza annuì, sorridendo all’amica.

La seconda le fissò sospirando. Possibile che non smettessero mai di giocare? La loro situazione era seria, ma niente da fare! Le sue due amiche avrebbero scherzato perfino davanti al peggior demone degli Inferi…

-Ragazze…- cercò di attirare l’attenzione la donna. –sarebbe meglio concentrarci sulla nostra missione, piuttosto che giocare-

-Noi non stiamo giocando- disse la terza, voltandosi a guardarla –Farebbe bene anche a te rilassarti un po’, sai? È da tanto che stiamo aspettando questo momento e ora che ormai è giunto sarà meglio allentare la tensione-

-Facendo scemenze?!- sbottò lei. Le due si fissarono in cagnesco.

-Ragazze…- dissero l’altra donna e i tre uomini.

-Potresti smettere ogni tanto di dare ordini- fece notare la donna dai capelli mossi. –Dà sui nervi questo tuo voler fare il capo-

-Ma chi è che vuole fare il capo!- esclamò l’altra –Io voglio solo sconfiggere la nostra nemica !-

-E anche troppo, a mio avviso! Non riesci a pensare ad altro, tu! È diventata una mania! Svegliati un po’!!-

-Questa è anche la vostra lotta, ma non ve ne frega nulla! Fosse per voi rimarreste lì a soffrire piuttosto che combattere!-

-Ehi, ricominci a fare la vittima?-

-Non darmi della vittima! Non è affatto vero!-

-Ah no? Ma se si vede lontano due chilometri che ti senti l’unica povera ragazzina che ci ha rimesso in questa storia!!- urlò furente [NdMeky: e ha ragione…]

-Cosa mi tocca sentire! Io me ne vado!- La donna dai capelli lisci si allontanò a grandi passi dalla sala, mentre l’altra la fissava truce.

-Ecco l’ennesima lite… E pensare che una volta non litigavano proprio mai…- sospirò la donna dai capelli ricci. –mentre adesso…- La donna fissò l’amica con le braccia incrociate, che dava loro le spalle. Mentre adesso, per colpa di quella dovevano litigare per quello che in fondo sentivano tutte… Si mise una mano sul cuore, ricordando quella maledetta scena di quel maledetto giorno…

 

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Capitolo 10
*** Incontro sotto la pioggia ***


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Capitolo 9

Incontro sotto la pioggia

 

Era ormai notte quando i ragazzi decisero di fermarsi a dormire. La luna nel cielo era piena e le tre ragazze erano senza parole per la sua bellezza.

-Dove viviamo noi non c’è nulla di simile…- mormorò Ambra osservando le stelle luminose che ricoprivano tutto il cielo. Le altre due annuirono.

-Peccato non avere un telescopio…- disse Gessica –Ci sarebbe stato utile- continuò

-Chissà se con esso si vede Marte da qua- bisbigliò sognante Jessica. Gli altri ragazzi stavano dormendo e loro avevano deciso di fare il primo turno in quanto non avevano sonno.

-Questo non lo so, ma sarebbe bello!-esclamò Ambra. Non aveva ancora parlato alle ragazze di quel bellissimo incontro del pomeriggio ma neanche loro non avevano detto nulla.

-Chissà se qui esiste Marte- disse Gessica stringendo la borsa che conteneva il gioiello. Doveva dirlo alle ragazze, erano amiche dopo tutto…

Jessica a disagio si mosse leggermente, mentre una domanda si formava nella mente delle tre.

“Che fare?” Così aprirono contemporaneamente la bocca per parlare

-Sentite ragazze io…- Si guardarono –Inizia prima tu…- ridissero insieme. –Basta!- esclamarono. Risero guardandosi mentre gli sguardi di Ambra e Jessica andarono sulla povera Ge.

-La prima nella confessione, eh?- Loro annuirono. Così una alla volta le ragazze iniziarono a raccontare quello che era accaduto.

-E se non fosse solo una coincidenza? Li abbiamo incontrati nello stesso momento…- chiese Jessica

-Ma sono così dolci…- disse Gessica mentre Ambra annuiva

-Se è per questo sono anche bellissimi!- esclamò Jessica esasperata. Le tre annuirono

-Eterei e soavi- disse Ambra scoppiando a ridere

-Prego!?- chiesero le due J/Ge

-Una volta ho letto una fic su Harry Potter…- iniziò a raccontare la ragazza

-Ma te pareva?- disse Jessica. Ambra la fulminò

-Stavo dicendo che ho letto una fic su Harry Potter dove c’era Blaise…-

-Chi diavolo è Blaise?- chiese Gessica confusa. Ambra la guardò con sguardo assassino 

-E io che ne so? Nei libri c’è, nelle fic pure…- disse

[NdMeky: Hey Ambra, non rompere! Io non sono una sfegatata di Harry Potter come te sai!? (lei con mazza in mano pronta a colpire)] [Nd Amber: Riprenditi cara… (accarezzandole la testa)] [NdMeky: ti uccido!!! (la rincorre per tutta la storia agitando in aria la mazza in mano)] [NdAmber: AIUTOOO!!! (scappando)] [NdJe: FINITELAAAAAAA!!! Non è il momento di discutere! (ringhia mentre le due dalla furia cieca della loro amica si bloccano mettendosi sull’attenti) Torniamo nel punto di prima (si incamminano velocemente verso il punto lasciato a metà). Ge, posa la mazza! (lei ubbidisce velocemente) Amber finisci di scrivere questo maledetto pezzo!!! (Amber inizia scrivere velocemente al computer mentre dietro di lei Je malvagia la controlla)], Sorrise, mentre le due J/Ge alzavano un sopracciglio –Stavo dicendo, c’era Blaise che in questa fic è molto…- Ci pensò un momento -…  fighettino? E ad un certo punto si fa una magia in cui la R diventa moscia-

-Tutto merito di mia sorella che ha trovato la fanfiction, capito?- spiegò Ambra annuendo, poi sbadigliò improvvisamente –Bene, visto che siamo delle brave ragazze io vado a nanna, notte…- Si mise le mani sotto la testa chiudendo gli occhi addormentandosi pochi attimi dopo. Le due scossero la testa.

-Che bambina!- esclamò Gessica, ridacchiando.

-Già ma il bello è che non se ne accorge neanche!- Le due annuirono.

-Già- posò lo sguardo al cielo poi di nuovo su Ambra che stava pacificamente dormendo poco distante da lei. –Chissà dove ha messo il mio laccio per i capelli?- Jessica alzò le spalle.

-Boh…-

-Mh… Vabbé, buona notte Je-  disse mettendosi supina Gessica.

-Buona notte, ora sveglio pure quelli del secondo turno- Jessica si alzò in piedi.

-Ah, il secondo turno già… chi è che c’era?- domandò chiudendo gli occhi

-Raistlin e Laurana…-

-Ah. Però è strano vederli tutti qua, anche Wyle… Corvina, Terra e Kagura no perché naturalmente li vedevo in televisione, ma… loro che vengono da un libro… sai me li sono sempre immaginati in un certo modo ed è… strano…- Jessica annuì.

-Si, hai ragione- la guardò. Si era addormentata. Si avvicinò a Laurana e la scosse leggermente. Laurana aprì gli occhi.

-È già ora?- chiese

-Si…-

-Ok, ci sono…- Si mise a sedere stirandosi. Scosse poi il braccio di Raistlin. –Sveglia che tocca a noi-

 

La mattina dopo i ragazzi si svegliarono all’alba, poi si incamminarono di nuovo verso la fine della foresta.

-Non vedo l’ora di arrivare alla prossima città! Sarà bellissima ne sono certa!- esclamò Laurana. –E poi ci saranno sicuramente qualche cosa di nuovo e di eccitante!-

-Per te qualche cosa di nuovo ed eccitante sono i nostri cari amici soldati?- chiese Corvina

-Perché?- domandò la ragazza

-Perché non credo che nella prossima città non ci siano dei soldati!- sbottò la ragazza.

-Corvina ha ragione!- disse Terra, sconsolata

-Il problema è che non possiamo mostrarci troppo in giro- disse Raistlin. –Sarebbe meglio che solo quattro di noi andassero in città a comprare le provviste e tutto quello che ci serve… siamo nei guai se ci prendono…- Ambra sospirò.

-Sai Raistlin, potresti essere un ottimo Serpeverde!- esclamò esasperata.

-Sempre con Harry Potter tu???- le fece notare Jessica.

-Harry Potter chi???- chiesero tutti gli altri. Le tre ragazze scossero la testa.

Ambra guardò il cielo, contrariata.

-Fantastico, pioggia in arrivo! Gessica, che ti prende?-

-Guarda che ogni tanto deve piovere, sai? Non può esserci solo il sole!-

-Io non voglio dormire sotto la pioggia!- esclamò Terra

-Le donne, non si sanno sacrificare…- cominciò Wyle, di cattivo umore

-Chiudi la bocca se non ti vuoi ritrovare un masso al posto del cervello! Anche se non credo ci manchi molto…- mormorò Terra

-Comunque durerà poco la pioggia, non preoccupatevi!- esclamò Gessica sorridendo.

-E come lo sai?- chiesero.

-Sono o non sono la signora del cielo?- disse lei come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Ignorandola, ricominciarono a camminare. Poco dopo il gruppo si dovette fermare per riposare. Purtroppo, però, le loro provviste erano ormai finite. Parlottano fra loro su una probabile soluzione, alla fine le tre ragazze si alzarono insieme

-Noi andiamo a cercare qualcosa nel bosco- disse Ambra –Tranquilli, non ci allontaneremo molto. Ah, e se per caso tra dieci minuti non torniamo, venite a cercarci!- Loro annuirono. Si inoltrarono fra la boscaglia, finchè furono abbastanza lontane da non sentire più le parole dei compagni.

-Separiamoci ragazze- propose Jessica. –Avremo più possibilità di trovare provviste-

Le altre annuirono concordi e presero strade opposte.

 

Intanto…

Tre uomini guardavano la scena da uno specchio ovale, affisso alla parete della loro stanza. Senza che le povere tre se ne rendessero conto, venivano seguite ovunque. Si diedero un’occhiata d’intesa e scomparvero.

 

Ambra stava camminando da un po’ di tempo rovistando tra i cespugli o sugli alberi ma non aveva trovato molto, solo bacche o mirtilli e aveva preso dei funghi striminziti. Sperò che a Gessica fosse andata meglio quando ad un certo punto sentì un tuono  e il cuore iniziò a batterle forte. Non le erano mai piaciuti i tuoni.

-Oh no…- Si voltò verso il sentiero che l’avrebbe portata all’accampamento e iniziò a camminare sperando che non iniziasse a piovere proprio adesso. Sbagliato. Grosse gocce di pioggia iniziarono a scendere dal cielo plumbeo.

-Miseriaccia!!-

Cercò di correre ma venne agguantata per un braccio. Urlò spaventata scattando indietro. Guardò dietro di sé riconoscendo il proprietario di quegli occhi.

-Harry! Cosa ci fai qua?- chiese. Il ragazzo aveva il cappuccio alzato e i suoi occhi erano pieni di stupore. Recitare gli stava riuscendo più facile del previsto.

-Cosa ci fai tu piuttosto, non vedi che piove? Dovresti essere dai tuoi compagni, all’asciutto!-

-Lo so, è che sono venuta a prendere qualche cosa da mangiare…- disse indicandogli le poche cose che aveva. Lui le scrutò e appena visti i funghi li buttò a terra –Ma che fai?-

-Stupida, sono velenosi! I funghi se non si conoscono andrebbero lasciati dove sono…- Un lampo seguito da un tuono fece incendiare un albero lì vicino. Ambra urlò spaventata stringendo forte la mano di Harry che la guardò. –Vieni forza- Lei lo guardò, spaesata.

-Ma… i miei compagni…-

-Ti vuoi ammalare!? Sono sicuro che se la caveranno benissimo!- Lei guardò in direzione dell’accampamento e annuì. Lui si sciolse il mantello rivelando un paio di pantaloni neri e una maglia aderente del medesimo colore con le maniche lunghe

“Questo è un uomo fatto e figo” pensò la ragazza –Hey, perché ti togli il mantello? Vuoi gela…a…a…a…REecciù!- Ci mancò davvero pochissimo perché tutto il cibo preso le cadde a terra

-L’unica a gelare qui sarai tu!- Le adagiò il mantello sopra le spalle e le alzò il cappuccio, allacciandole il tutto perché restasse completamente coperta. Il cuore della ragazza mancò di un battito… era completamente avvolta dall’odore dell’uomo. –Ecco, questo mantello è pesantissimo in inverno e leggerissimo in estate, è magico e non ti ammalerai così- Lei lo guardò

“Ma così tu…” Lui le prese la mano e insieme si diressero dalla parte opposta dell’accampamento. Poco dopo raggiunsero una grotta e i due ci entrarono. Lui rabbrividì. Pronunciando una parola, dal nulla si accese un fuoco scoppiettante e vi si sedette di fianco.

-Come facevi a sapere di questa grotta?- chiese la giovane. Lui alzò le spalle.

-Questa foresta mi affascina molto, così ogni tanto la esploro!-

-Capisco…- Si guardò e rise. Lui la guardò e la imitò.

-Sei un po’ ridicola!- Lei annuì

-Già, mi sento come se avessi addosso cinque taglie in più!-

Il mantello infatti le cadeva da tutte le parti. Lei se lo tolse e glielo allungò sedendosi al suo fianco –Grazie Harry, sei stato molto gentile…- Gli sorrise. Lui riprese il mantello mettendolo vicino al fuoco.

-Prego, non c’è di che…- Lei lo guardò

-Accidenti, sei tutto bagnato- Guardò a terra, imbarazzata.

-Non preoccuparti. I miei vestiti si asciugheranno in poco tempo…- Lei sorrise

-Però se vuoi posso darti questi, ne vuoi mangiare un po’ con me?- chiese la ragazza mostrandogli le bacche e i mirtilli. Lui annuì

-Ok- li misero in mezzo e per poco tempo non parlarono accompagnati solo dal rumore della pioggia.

-Ehi Harry?-

-Cosa?- lei restò un momento in silenzio

-Ti piace usare la magia?- Sorpreso la guardò.

-In realtà non molto- Questa volta fu lei ad essere sorpresa.

-Come mai?-

-Perché io non ho una grande voglia di studiare! So solo gli incantesimi base, come trovare la strada persa o… accendere un fuoco, depurare l’acqua… cose così! Invece un mio amico- disse pensando a Sey –La adora e sta continuando gli studi…- Lei annuì

-Sai a vederti non sembri una persona che non ama studiare-

-Me lo dicevano in molti…-

Per qualche strana ragione, la ragazza non volle approfondire il discorso. Guardandolo negli occhi vi lesse dolore, molto dolore… così nascosto e celato che credette di esserselo immaginato. La ragazza guardò il cielo.

-Maledetta Gessica! Aveva detto che la pioggia non durava tanto!- Harry, meravigliato, la guardò: pensava avrebbe chiesto di più, invece aveva cambiato totalmente discorso!

-E ti dispiace stare sola con me?- chiese poco dopo. Lei sorrise rispondendo con tutta sincerità.

-No, non mi dispiace- disse -Non può dispiacermi…- aggiunse in un mormorio. Lo guardò arrossendo leggermente –E a te?- balbettò –Ti dispiace stare solo con me?- “Oh accidenti che domanda assurda! Che vergogna! Non ho mai detto nulla di simile in vita mia!!!” pensò mentre il cuore le batteva all’impazzata.

-Stranamente no…- sorrise, un sorriso affascinante e sincero. Lei si strinse le ginocchia. –Cosa ti succede?-

-Niente è che…- Arrossì –Sai mi sento… strana…-

-Strana?- chiese stupito. La recitazione era davvero troppo… spontanea… Aveva fatto ogni cosa come nel piano, ma in alcuni momenti le emozioni erano sue, reali.

-Si, strana- appoggiò la schiena alla parete guardando il soffitto –Devo confessarti che non sono mai stata sola con un ragazzo così a lungo e quando intendo sola intendo solo lui e la sottoscritta. Così… quando ti ho incontrato la prima volta mi sentivo imbarazzata, e tuttora lo sono, ma… meno…- Lo guardò –Mi piace questa sensazione di serenità quando resto con te. Mi piace stare con te, sei interessante e vorrei conoscerti meglio…- Sorrise –Vuoi… essere mio amico?- chiese. Lui la guardò confuso. Amico? Di lei? Ma scherziamo? Non doveva finire così! Lei si doveva innamorare!

“Ma che diavolo penso?? Va bene Harry, sei impazzito! Se vuoi arrivare a quello che vogliono i tuoi signori, devi prima fartela amica giusto? Ma perché mi sento un vuoto allo stomaco?” si chiese. Lui annuì. –Ok, va bene!- Lei scattò in piedi, felice.

-Che bello! Harry? Non sei contento?- chiese quasi saltellando

-Si…- disse guardandola. Lei era stata sincera e lui… lui la stava usando… che razza di uomo era?

[NdMeky: Ehm… Harry… a dirla tutta non sei proprio un uomo…] [NdAmber: Non anticipare!]

La pioggia finì e la ragazza guardò il sole e le nuvole grigie che si allontanavano. Uscì e lui la seguì.

-Bene, credo che sia ora di salutarci io… devo andare!- Alzò la mano in segno di saluto e sorrise .–Spero che ci rivedremo presto- fece un passo indietro.

-Lo spero… anche io…- lei andò ancora indietro

-A presto allora e grazie di nuovo- Gli voltò le spalle ma si bloccò voltandosi sorridendo –Beh, la sai una cosa?- chiese lei guardandolo

-Cosa?- domandò lui

-Hai degli occhi espressivi che sono bellissimi- Alzò la mano in segno di saluto e corse via. Sparì dalla vista del giovane, rimasto impietrito. Gli aveva detto che aveva degli occhi bellissimi ed espressivi… un dolore misto a piacere esplose nel suo cuore. Con tutte le sue forze cercò di cancellare quel sentimento, che stava facendo riemergere dei ricordi… ricordi di fiamme, rabbia, morte… ricordi di una giovane sorridente che lo chiamava per nome…

Serrò la mascella, lo sguardo si era offuscato in un’uniforme lastra di ghiaccio impenetrabile.

“Irene”

 

Gessica stava camminando in mezzo alla boscaglia, quando il cielo iniziò a tuonare.

-Accidenti, non poteva aspettare un po’ per mettersi a piangere il cielo?!?!- sbottò la ragazza stringendo le poche cose che era riuscita a racimolare e iniziando a correre; raggiungere l’accampamento era fuori discussione, soprattutto perché la pioggia sarebbe durata poco ma sarebbe stata abbastanza violenta. Improvvisamente davanti a sé scorse una persona… che fu molto contenta di vedere!

-E tu che ci fai qui?- chiese l’uomo davanti alla ragazza

[NdMeky: Eeeddai… ‘sta frase verrà ripetuta ancora per molto?!?!?][NdAmber: All’infinito vorrai dire! Ho l’impressione che passerà alla storia come: “Le frasi ripetute di Amber e Meky”, trovi? ^_^?] [NdMeky: Ehi, hai notatos che ès las primas voltas ches parliamos nois comos scrittricis?] [NdAmber: Me-chan? Ci sei? Ce la fai? Sei… connessa -_-’)? Probabilmente no ma… non credi che lo spagnolo sia… un po’ diverso e che tu lo hai scritto… da schifo? ^^ E poi non è proprio la prima volta…] [NdMeky: Ciertos! L’hos fattos appostas! Se nos ches devertimientos c’ieras?] [NdAmbra: Tu-sei-suonata! Tu compries? Benes, oras nois tornares a nostras storias o ios uccideres tessssss. Tesssssoro….] [NdGollum/Smeagol: Chi mi ha chiamato, tesssssssss (ecc ecc ecc)oro?] [NdGe: Scusate? Vorrei tornare al MIO INCONTROOOO!!! Chiaro?] [NdAmbra: Idilliaco, preciserei! Credo che non aspetti altro… -_-!] [NdGe: Parla per te… -.-] [NdAmbra: ^///^ Pensa per te… (borbottando)] [NdAmber: Non sembra, ma sono tutte e due delle timidone, vero Me-chan?] [NdMeky (stanca della scena): Si si, potremmo tornare a scrivere “seriamente”. E poi loro due non dovrebbero entrare nei discorsi di noi due!! è.é]

E fu così che la storia riprese… [NdTutti (soprattutto Gessica): ALLELUIA!] Ehm ehm…. E la storia riprese… (fulminando a destra e a manca)

-Beh…- disse arrossendo lei –Sto cercando qualcosa per la cena, sai…-

-Sotto la pioggia? Dai, vieni con me- Lui le prese la mano e lei lo seguì. In quell’istante la pioggia divenne più forte e forse non era dovuto solo alle condizioni climatiche… –A proposito, il mio nome è Sey-

-Il... il mio è… Gessica…- balbettò lei. Corsero sotto la pioggia, alla ricerca di un riparo; finalmente giunsero nei pressi di un accampamento.

-Entra- le disse lui aprendo il lembo di tenda che fungeva come entrata.

-Tu vivi qui dentro?- gli chiese Gessica

-Mi sono accampato nel mezzo della foresta per trovare dei tipi di pianta che crescono solo qui-

-Ah… Per caso sei un mago?-

-Esatto- disse lui, sorridendole sinceramente. Sotto quel sorriso, la ragazza s’imporporò. Lui le allungò un asciugamano. –Tieni, asciugati un po’ o ti beccherai un raffreddore…- Gessica lo prese e, nel farlo, gli sfiorò la mano.

-Oh…- dissero insieme. Sey le sorrise e le si sedette accanto.

-Sai, anch’io sono una maga- gli disse la ragazza. Lui la fissò sorpreso, sinceramente.

-Davvero? E che tipo di incantesimi preferisci?- chiese mentre gli brillavano gli occhi.

-Dunque… un po’ tutti, ma preferisco quelli dell’aria oppure quelli di luce e tenebre. E tu?-

-Quelli riguardanti la natura, o quelli di tuono-

-Davvero?- chiese sbalordita la ragazza alzandosi a carponi –Anche a te piacciono i tuoni? Certo, se sei in una foresta o in un qualche altro luogo pericoloso non sono proprio simpatici-

-Ma noi siamo in una foresta…- le fece notare lui

-Ops…- disse lei mettendosi una mano sulla bocca e facendo una smorfia buffa. Lui scoppiò a ridere divertito, e lei imbarazzata arrossì e rise con lui poi guardò il cielo, stava per finire la pioggia. Sorrise e con un movimento veloce della mano addensò le nubi. Così sarebbe piovuto per altri dieci minuti… –Che figuraccia…-

-Non è vero! Sei simpatica- disse, senza dover fingere tanto. Quella ragazzina, coi suoi modi buffi e timidi gli faceva una tenerezza che non provava da molto tempo; guardò i suoi occhi azzurro-grigi, fissi a terra e sentì come uno strano istinto di volerli avere per sempre. Poi la sua bocca, dall’aspetto così morbido e ingenuo… Scosse la testa con forza. Ma a che stava pensando?! Non era certo quello, quello a cui si era riferita la Signora! Si stava auto-incantando! Eppure… Eppure non gli dispiaceva. In fondo… si sentiva infinitamente umano così… Si fermò a fissarla e lei, imbarazzata alzò lo sguardo su di lui. Per un istante, Sey desiderò intensamente di poter toccare quelle labbra socchiuse…

-Sey, cosa c’è? Mi stai fissando…- disse alla fine Gessica.

-Nulla, - disse l’uomo scacciando i pensieri confusi che gli affollavano la mente –stavo pensando. Mi ero incantato- La ragazza sentendosi un po’ a disagio sotto lo sguardo indagatore di lui si affacciò fuori dalla tenda.

-Oh, ha smesso di piovere- disse aprendo completamente la porta e facendo entrare dei piccoli raggi di sole “L’incantesimo è svanito al momento giusto…” pensò lei sospirando –Credo di dover andare. Sai, i miei compagni potrebbero preoccuparsi…-

-Certo- disse lui prendendole la mano –Ci rincontreremo presto, me lo sento- affermò poi, sperandolo veramente.

-Istinto da mago?- chiese lei, con una luce complice negli occhi.

-Istinto da mago- rispose l’altro, ricambiando lo sguardo.

-Allora alla prossima volta Sey-

-Alla prossima, Maga del cielo- Lei arrossì.

-Te ne sei accorto?- chiese

-È stata una cosa carina addensare le nubi per restare ancora un po’ con me…- Lei si schiarì la gola cercando una buona scusa

-Beh, la conversazione si stava facendo interessante- Lui sorrise e avvicinò la mano alle labbra, poi gliela lasciò, e la ragazza, un po’ titubante, uscì dalla tenda, correndo via con in braccio i viveri raccolti prima della pioggia. Sey la guardò sparire, e un sospiro uscì involontariamente dalle sue labbra. Per sua fortuna, i Signori avevano smesso d’interessarsi alla scena, e non si accorsero del suo comportamento strano.

[NdGe: Scrittrici! Voglio rimanere lì! Sigh…] [NdMeky e Amber: Smettila, è finito il cap. poi avrai tantissime altre occasioni per vederlo…] [NdGe: Siiigh!!]

 

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Capitolo 11
*** La paura di perdere l'unica cosa amata ***


Nuova pagina 1

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Capitolo 10

La paura di perdere l’unica cosa amata

 

Gessica e Ambra arrivarono al campo poco dopo. Tutti fecero un mucchio di storie per i viveri presi dalle ragazze: praticamente zero. Le due diedero una vaga spiegazione di ciò che era successo, non dicendo nulla sui ragazzi; Jessica, però, capì tutto in ogni caso. Appena ripartirono si affiancò alle due amiche, qualche passo lontano dagli altri, per sentire com’era andata. La prima a parlare fu Gessica, che appena disse il nome del ragazzo i suoi occhi iniziarono a brillare.

-Ah, e così si chiama Sey il tuo grande amore- disse Ambra maliziosa. L’altra divenne di tutti i colori.

-Ma… ma co-cosa di-dici?- balbettò la ragazza in questione

-Non c’è nulla di cui vergognarsi, sai?- disse Je –E a te com’è andata Ambra?- Lei si accese come un faro in piena notte.

-Attenta, i nemici potrebbero vederti se continui a brillare così…- la prese in giro Ge.

-Non prendermi in giro…- sussurrò Ambra, poi iniziò a raccontare il loro incontro, tralasciando il bacio sulla guancia.

-Insomma…- disse Je tirando le somme. –è stata una ricerca molto propizia da quel punto di vista…- Le altre due sorrisero beate, continuando a camminare.

-Ma che hanno da sorridere e confabulare quelle tre?- chiese Wyle volgendo lo sguardo alle proprie spalle.

-Segreti di ragazze- disse solennemente Terra. Laurana annuì.

-Già già- disse l’elfo.

-Boh…- disse il ragazzo alzando le spalle. –Le donne… chi le capisce è bravo…-

-Per una volta concordo- mormorò Raist, fissando Laurana e Terra che sorridevano complici, e Corvina e Kagura che avanzavano disinteressate; l’arcimago scosse la testa e tornò a concentrarsi sulla strada.

-Ehi, voi tre- disse Wyle rivolto ad Ambra, Ge e Je –Potreste affrettare il passo? L’ultima volta che vi siete perse è stata una scocciatura…- Le ragazze continuarono come se niente fosse. –Mi state ascoltando almeno?!-

-No, Wyle- disse Gessica distrattamente. –Adesso a cuccia da bravo maghetto, eh?-

-Ma guarda che razza di…- mormorò a denti stretti. –Ma perché dovevo venirci proprio io qui?-

-Questo se lo sono chiesto tutti- gli fece notare Raist

[NdGe: Ooh… Raist sta conversando… O.O] [NdRaist: Perché, che c’è di strano. In fondo sono una persona anch’io] [NdGe: Già, anche se non sembra… sigh…] [NdRaist: Come sarebbe a dire che non sembra?! E poi cos’era quel sospiro?!è_é] [NdGe: Nulla… ^-^’] [NdRaist: Uhm… -.-] [NdWyle: Siigh! Nessuno mi ha in nota! ç_ç] [NdTutti: Come?] [NdWyle: Crudeli… -,-]

Il silenzio ricadde sul gruppo, che non vedeva l’ora di sbucare da quella che sembrava una foresta senza fine.

“Se solo sapessimo la strada…” pensò Gessica, abbassando la testa dallo sconforto; in quel momento si accorse di un pezzo di carta nella tasca della sua giacca. “E questo cos’è?” si chiese estraendolo. Si trattava di una cartina della foresta! Sgranò gli occhi dalla sorpresa. Chi gliel’aveva data? Poi vide nell’angolo una “S” e capì all’istante che era stato Sey. Arrossì un poco al ricordo dell’uomo.

-Che succede?- chiese sottovoce Ambra avvicinandosi. L’amica le mostrò il foglio e appena si accorse della “S” fece un sorrisetto malizioso, facendo arrossire l’altra.

-Ooh, vedo che il tuo amoruccio si preoccupa per te…- sogghignò. Ge, rossa come un pomodoro, la fissò truce.

-Non è vero!-

-Che fate voi due?- chiese Je affiancandole.

-L’amoruccio della Ge le ha dato una cartina della foresta…- spiegò Ambra, continuando a sogghignare. La ragazza guardò la mappa, tenendosi una ciocca di capelli ricci dietro l’orecchio.

-Smettila di chiamarlo il mio amoruccio!- sbuffò l’altra, cercando di parlare piano.

-Ok- cercò di calmarle Jessica. –non c’è bisogno di scaldarsi tanto. E poi questa mappa ci sarà utile-

-Si, ma come faccio a spiegare dove l’ho trovata?- chiese Gessica. Le altre due si guardarono.

-Potresti dire che mentre cercavi riparo dalla pioggia hai trovato un accampamento abbandonato e che vi hai trovato questa…- propose la ragazza dai capelli ricci

Ge acconsentì, e dopo aver attirato l’attenzione di tutti disse della cartina. Naturalmente non mancarono i commenti sul non averlo detto prima, ma presto tutti si zittirono, allettati dall’idea di uscire da quel posto.

 

Intanto…

-Le hai dato la cartina?- chiese Harry incrociando le braccia, rivolto a Sey.

-Che avrei dovuto fare?- sbottò in risposta l’uomo.

-Vi state facendo un po’ troppi problemi per questa missione…- disse Andreas, comparendo in quell’istante nella stanza cupa e grigia, arredata da un tavolo e tre sedie.

-E tu dov’eri finito? Non dirmi che…- disse Harry.

-Ho cambiato di nuovo identità- rispose l’uomo appena arrivato.

-Accade spesso, di recente- gli fece notare il terzo. Andreas scosse la testa e si mise seduto.

-Non riesco a controllarmi quando cambio. Mi da sui nervi… Come questa missione, oltretutto- Fissò gli altri due compagni. –A voi non da fastidio?-

-Non ora- disse Sey alzandosi in piedi di scatto. –ci stanno osservando-

-Oh ho, quando ci si mette Sey riesce a percepire qualsiasi cosa prima del tempo…- disse Harry mettendosi le mani sotto il mento e appoggiando i gomiti al tavolo.

-Zitto un po’, i loro occhi sono su di noi- mormorò l’uomo in questione. Come evocato, apparve Naraku con il cappuccio calato. I tre s’inchinarono.

-Ho un’altra missione per voi- disse. I tre lo guardarono confusi ma non dissero nulla. Ecco, ci mancava pure un’altra missione!

 

Il solito gruppo intanto…

Finalmente, i nove arrivarono alla fine della foresta.

-Alleluia! Ragazzi ce l’abbiamo fatta!!- esclamò Terra

-Ringraziamo Sey…- mormorò Ambra per far sì che solo Ge la sentisse.

-Ambra…- Gessica si voltò con una strana aurea che le volteggiava intorno.

-Io? E che ho detto? Ho parlato?- chiese l’altra a Jessica.

-Che ne so io??- sbottò la ragazza. Ambra sorrise a Gessica.

-Visto? Nessun testimone, la tua parola contro la mia cara…- L’altra si voltò dall’altra parte e adocchiò la città davanti a loro. Questa era priva di mura protettiva, ma soprattutto priva di guardie!

-Ragazzi- propose Laurana –perché non entriamo nella città tutti insieme? Non sembra che ci siano delle guardie…-

-In effetti…- disse Wyle

-Ok, andiamo tutti- disse Raistlin.

Il luogo era molto pacifico e tranquillo. Gi abitanti si salutavano ed entravano nei negozi per uscirne qualche minuto dopo con dei pacchetti o sporte. Le case erano vicine ma le dividevano da dei piccoli giardini privati molto curati e graziosi.

I nove la osservarono. Una cittadina pacifica! Sembrava una sorgente in mezzo al deserto! Ma, chissà perché, le sorgenti in messo al deserto più di una volta sono solo illusioni… Improvvisamente la città sembrò vibrare e un’onda immaginaria cambiò tutto il paesaggio. Il sole si oscurò improvvisamente. I nove si guardarono intorno spaesati

-Ma che succede?-

“Un eclissi?” pensò Raistlin guardando il cielo nero “Un eclissi così all’improvviso e così veloce non è possibile! Un incantesimo forse?” si chiese.

-Non ci vedo nulla, è tutto buio!- si lamentò Jessica.

-Riprenditi Je…- disse Ambra.

-Si ok, la cosa inizia a durare troppo…- borbottò Gessica pestando i piedi. Ad un certo punto davanti loro sentirono una presenza si misero tutti sull’attenti. Dei fuocherelli azzurri comparvero intorno a loro che guardarono Ambra.

-Beh, che c’è?- chiese

-Pensarci prima no eh?- sbottò Wyle.

-E voi dirmelo prima no eh?- Ambra incrociò le braccia al petto. –Ma se volete li spengo subito!- un fuocherello si spense.

-NO- urlarono tutti.

-Meno male…- Laurana si guardò intorno quando scorse una figura davanti a loro.

“Tanis!” pensò sorpresa. –Ehi ma… cosa ci fai qua?- chiese sorridendo leggermente. Lui però la guardava serio. –Ma… che hai?- chiese avvicinandosi a lui toccandogli un braccio. Intanto gi altri si erano voltati stupiti.

-E quello chi diavolo è?- chiese Wyle pronto ad attaccare.

-Fermo…- Gessica gli mise un braccio davanti -… quello è Tanis…-

-L’unico amore di Laurana- mormorò Ambra. Raistlin fece una smorfia.

“Amore…” pensò disgustato. La vicinanza delle parole “amore”, “Tanis”, “Laurana”, più altre di significato simile a “pazza”, “inutile”, “a senso unico”, “stupido” era qualcosa di orribile per la sua mente.

-… lasciamola solo con lui- propose Terra.

-No, è strano…- disse Corvina –Cosa ci fa qua questo… Tanis? Non ha… senso, lo avremmo saputo prima no?-

Gli altri ci pensarono qualche minuto: la ragazza aveva ragione.

Laurana toccò il braccio di Tanis, ma lui si ritrasse come se si fosse scottato.

-Ma… Tanis?-

-Ho pensato a lungo…- mormorò lui –Non possiamo più vederci, non ti amo Laurana non ti o mai amata…- Lei sussultò.

-Co… cosa di…ci?- balbettò

-Me ne andrò via… con Kitiara…- Gessica e Ambra spalancarono la bocca inorridite.

-COSA!?!?- urlarono. In quel momento vicino a Tanis comparve la figura di una donna. Ambra velocemente illuminò con un fuocherello azzurro la faccia della sconosciuta e inorridì enormemente insieme a Gessica. Era Kitiara!

[NdAmber: CHE SCHIFOOOOOOOOOO!!!] [NdMeky (con la propensione a vomitare): Orrore…. Orrore… ORRORE!!!!!!!!!] [NdKitiara:Vi faccio schifo??] [NdLe Due: Noooooooo, è una tua impressione] [NdWyle (confuso): Chi diavolo è questa qua?] [NdGe: Lasciamo perdere… è un futile argomento!] [NdKitiara: EHI!! Chi sarebbe il futile argomento?!?!?!?!]

I due, prendendosi a braccetto si allontanarono insieme dando le spalle al gruppo, lasciando sconvolta la povera Laurana (per non parlare di J/Ge e Ambra, rimaste disgustate solo a vedere Kitiara)

-Ho l’impressione che il suo cuore abbia fatto “crack”…- mormorò Wyle. Kagura annuì.

-Anch’io ho questa impressione-

-Allora tenetevela per voi, insensibili!- sbottò Gessica, risvegliandosi. -La poverina soffre!-

La povera Laurana era rimasta immobile in un angolo d’oscurità, inginocchiata per terra.

[NdAmber: Cos’è, una battuta?] [NdMeky: No, ma adesso che mi ci fai pensare ci assomiglia molto… In effetti tutto lì è avvolto dall’oscurità…] [NdAmber: Il buio in mezzo al buio! ^^] [NdMeky: … -_-…] [NdI Nove: possiamo tornare alla nostra avventura?!?!] [NAmber: Miseria! Ma siete così ansiosi? -_-’]

-Dai Laurana…- cercò di tirarla su di morale Ambra.

In quel momento comparve una decina di guardie.

-Vi abbiamo trovato!- esclamò il capo

-Oh no! Ancora!!- esclamarono gli otto. Laurana non diede segno di vita.

[NdGli Otto: Potete continuare a parlare!!] [NdLe Due Scrittrici: Troppo tardi…]

-Adesso che facciamo? C’è troppo buio, non si vede un accidente!- esclamò Terra.

-Ah ah ah! Siete in trappola! Venite con noi o vi prenderemo con la forza!- esclamò il capo delle guardie avvicinandosi.

-Mi viene in mente solo una cosa- disse Ambra deglutendo.

-E cioè?- chiese Wyle.

-SCAPPIAMO!- urlò Gessica voltandosi indietro iniziando a correre seguita a ruota da Ambra e Jessica che urlarono: -E A GAMBE LEVATE!!-

-Ma non è possibile!- esclamò esasperata Corvina alzandosi in volo rincorrendole –Perché vanno sempre senza di noi!?- continuò esasperata.

-Aspettateci!- Gli altri le seguirono chi volando e chi rincorrendole.

-Ehi voi! Fermi!- ruggì il capo rincorrendogli a loro volta.

-Ambra! Ambra! Dove stiamo andando?- chiese Gessica che ormai non ce la faceva più.

-Io… io… che vuoi che ne sappia io!? Io vado dritto poi non so niente e poi sto seguendo te visto che sei tu la prima!-

[NdMeky: Io, io, io! Chi sei, Don Abbondio???][NdAmbra: Ssshhh… =__=]

-COSA!?!?- urlarono tutti

-E non rompete! Ci seguono?- chiese ansimando. Poco dopo sentirono la voce affannosa di Terra.

-N…no…- il gruppo si fermò di botto cercando di prendere fiato

-A…i…ut…o… h…o bi…so..g…no di… a…ria…- Gessica prese delle grandi boccate d’aria tenendosi una mano sul petto.

-Odio correre…- piagnucolò Jessica.

-Meglio correre che morire- disse Kagura scendendo dalla sua piuma. –Uffi… e adesso dove cavolo siamo?-

-Non posso neanche fare del fuoco, ci potrebbero scoprire- disse Ambra. –Però… posso fare queste- Dalle sue mani diverse palline di fuoco azzurre e rosse andarono vicino a loro. –Non sono il massimo certo, ma almeno vedremo dove mettiamo i piedi…- disse lei sbuffando.

-Cos’hai?- chiese Jessica pochi minuti dopo mentre camminavano

-Nulla… una… brutta sensazione…- Gessica si indicò la parte dietro del capo. –Proprio qua…- Strinse la borsa che contenevano gli orecchini.

-Comunque finché non torna la luce non possiamo muoverci di qua- disse Ambra fermandosi. –Non credo abbia molto senso continuare il cammino- continuò –Aspettiamo finché non risorge il sole-

-Non abbiamo cibo, moriremo di fame!- esclamò Corvina.

-È vero…- i nove restarono in silenzio.

-Ma non possiamo nemmeno farci uccidere dai nostri nemici!- esclamò Kagura. –Siamo arrivati fino qua e… morire adesso è stupido!-

Si guardarono, incerti sulla decisione da prendere.

-Aspettiamo il sorgere del sole?-

-Aspettiamo decisamente il sorgere del sole!- esclamò Wyle.

-Aspettiamo- Jessica si mise a sedere per terra appoggiando la schiena contro qualche cosa di ruvid.o –Ma che…?- si alzò di scatto portando una fiammella vicino a dove era seduta prima ed emise un suono strozzato.

-Beh? Che c’è?-

-Non è possibile…- mormorò Jessica.

-COSA!?-

-Siamo tornati… nella foresta…- mormorò. Silenzio agghiacciante.

-CHE COSA!?!?!?!?!?- tutti guardarono Ambra male.

“Ecco cos’era la brutta sensazione…” pensò Gessica, scotendo la testa rassegnata.

-E non guardatemi con quella faccia! Io ho seguito Gessica quindi…-

-Scarica barile!- esclamò l’amica.

-Ehi! Scarica barile a chi?-

-Smettetela!- esclamò Terra,. –Aspettiamo il sole, poi si vedrà. Quindi, ora state zitte e evitate di litigare capito?- Le guardò male poi allontanandosi di qualche passo si sedette dando le spalle a tutti.

-Ma come… osa?- Gessica fremette di rabbia.

-Ha qualche cosa che non va… sicuramente…- disse Corvina. –In questi momenti è meglio lasciarla in pace- Si mise a sedere portando le gambe al petto e stringendosele con le braccia ci appoggiò il mento chiudendo gli occhi. Wyle sospirò poi guardò le tre ragazze.

-Forse… è meglio che parliate con Laurana- disse. Le tre si voltarono verso la ragazza in disparte che dava le spalle al gruppo.

-È stato un brutto colpo…- mormorò Ambra –La capisco…- si mise una mano al cuore –Ha come il cuore… spezzato in due… mi viene da piangere…- bisbigliò. Jessica le mise una mano intorno alla spalla e la ragazza le sorrise.

-A me… Io ho la sensazione di un uccellino in gabbia…- disse Jessica mordendosi il labbro inferiore. –Come se non potesse uscirne- Guardò Laurana e sospirò.

-Lo sento anche io…- disse Gessica. -È come se fosse stata… privata delle proprie energie- Si strinse le braccia.

-Mi volete… raccontare…?- chiese Wyle. Nonostante il caratteraccio, in fin dei conti era un bravo ragazzo.

-Lei è un elfa…- iniziò Gessica –Tanis, il suo grande amore, un mezzelfo. Sono cresciuti insieme e ben presto lei se n’é innamorata. È stato un colpo di fulmine! Da giovani stavano insieme, ma lui se n’é andato dopo averla… praticamente mollata. Al di fuori del regno degli elfi ha conosciuto Kitiara e si è innamorato… eccetera eccetera…- Lui annuì.

-Capisco…-

-I maschi sono proprio stronzi!- esclamò Jessica. Le due amiche annuirono.

-Anche i belli?- chiese Wyle sorridendo mettendo le mani sui fianchi. Le tre alzarono un sopracciglio.

-Che sia chiaro, tu non sei bello!- esclamarono in coro. –Però si, i belli…- Le tre sospirarono guardando il cielo, mentre tre volti si delineavano nella loro mente. Si chiesero cosa stessero facendo in quel momento, se stessero pensando a loro… Il mago alzò un sopraciglio.

“Ma a che stanno pensando? Mah…” pensò alzando le spalle. Le tre ragazze sospirarono nuovamente poi, con un cenno del capo, si allontanarono da Wyle dirigendosi verso Laurana che era ancora immobile. Le tre le si misero a fianco.

-Ciao Laurana- dissero le ragazze. L’amica non rispose: guardava il vuoto, assente…

-Perché non… ti siedi? Ne parliamo, ti va?- L’altra non rispose e Jessica alzò le spalle in direzione delle amiche. Loro scossero la testa poi Jessica prese Laurana per un braccio tirandola verso il basso nell’intento di farla sedere. Laurana con uno scossone le fece mollare la presa. Terra, poco più in là, stava seduta. Il palmo della mano rivolto verso il terreno umido e cercava di modellare la terra creando una pallina, che però non le veniva…

-Non… voglio… sedermi… Voglio stare sola- disse l’elfa risoluta.

-Vogliamo solo aiutarti- disse Gessica. Non era riuscita a creare nemmeno un cubo, così Terra cercò di concentrarsi di più…

-Non voglio essere aiutata! Cosa potete capirne voi dei miei sentimenti??- esclamò.

-Sono la custode dell’amore- Lei guardò Ambra. –E nel bene o nel male sento tutto l’amore che c’è in tutte le persone- continuò. –Quindi evitami le parate: voi-non-sapete-nulla. Non è così! So cosa provi- La ragazza sorrise all’elfa. –Siediti con noi e ascoltaci Laurana, non te ne pentirai- Puntò i suoi occhi su di loro, poi acconsentì sedendosi. Le tre la imitarono. Non riusciva nemmeno a tracciare semplici figure sulla terra! Non era possibile! I suoi poteri… cosa le era successo? Anche prima non era riuscita a volare su una pietra! Riprovò ancora…

-Allora? Come pensate di… aiutarmi?- domandò senza guardarle.

-Ascoltami Laurana- Gessica la fece voltare verso di sé. –Quello non era Tanis!- esclamò. Laurana alzò un sopracciglio.

-Certo che era lui!- rispose l’altra, in un singhiozzo acuto.

-No- Jessica scosse la testa. -È materialmente impossibile!- Anche Ambra annuì.

-Ma… come è…?-

-Lo avremmo saputo prima- disse Gessica. –Hikari ce lo avrebbe detto no?-

-E poi non aveva sentimenti!- esclamò Ambra. –Anche se fosse andato via con Kitiara, il suo corpo avrebbe reagito con… amore!-

-Erano, in poche parole, solo immagini!- esclamò Jessica sorridendo. –Non erano… nulla! Solo, paure, proiezioni nella tua mente- Laurana sorrise.

-Non mi ha dimenticato allora!?- Loro scossero la testa.

-No…-

-EVVIVA!!- urlò scattando in piedi.

[NdAmber: Non capisco tutto questo entusiasmo! Tanis voleva… sposare Kitiara! Ma che schifo! *-_-*] [NdAmbra: Non chiedermelo! E comunque… concordo! -_-] [Nd Amber: … -_-’] [NdAmbra: Sei rimasta senza parole?] [NdAmber: E tu che ci fai qua!? PUSSA VIA! (le indica con il dito la scorciatoia per la storia)] [NdAmbra: Aiuto! Mi picchia!! (la mora corre via sotto le bastonate della nostra… malata scrittrice! ^^)] [NdMeky (perplessa): Forse hai esagerato…] [NdAmber (molto alterata): Ma che volete oggi tutti!? Andate via! Sono arrabbiata perché non ho ideeeeeeeee!! Me-chan torna a casa Lessie che io provo a scrivere!] [NdMeky: Ma…] [NdAmber: VIAAAAAAAAAA]

Terra emise un suono strozzato e tutti si voltarono verso di lei che tremava come una foglia.

[NdMeky: Cos’è, stavolta l’hai fatta tu la battuta?] [Amber ci pensò un istante prima di arrivarci] [NdAmber: Ehehehehe…. ^.^] [NdMeky: No comment… -_-’] [NdAmber (facendo finta di niente): Eehehehehe… sai com’è… quando la pazzia prende il sopravvento… ^__-] [NdMeky: Ma se sei pazza dalla nascita!] [NdAmber (solo minimamente offesa): Ah ah ah…]

-Terra! Cos’è successo?- chiese Jessica avvicinandosi a lei.

-Non riesco più a fare nulla con i miei poteri! Non funzionano più!- esclamò terrorizzata. –Perché? Perché?- chiese. Il gruppo intorno a lei guardò le prove. Wyle si avvicinò a quello che doveva essere inizialmente un carro.

-E questo cos’è? Un maiale zoppo senza testa?- chiese corrugando le sopracciglia.

-Visto? Visto!? Doveva essere un carro quello! Non ce la faccio…-

-Calmati! Ci sarà una spiegazione, no?- Jessica la scosse

-Non ci riesco! Cosa faccio? Cosa faccio?- chiese in panico assoluto con gli occhi sbarrati.

-Smettila- Uno schiaffo ben assestato fece ammutolire tutti. Terra guardò Corvina che aveva spostato bruscamente Jessica colpendola al viso. –Non sei una bambina. Comportati da adulta- I loro sguardi s’incrociarono. –Non riesci ad usare i tuoi poteri? Peccato. Troveremo comunque una soluzione. Abbiamo problemi molto più urgenti e importanti dei tuoi ora e non credo tu voglia aggiungerne altri, vero?- L’altra non rispose. –Chi tace acconsente. Bene- Le voltò le spalle.

-Cosa ne sai… tu? La terra è la mia unica amica…- bisbigliò lei portandosi una mano alla guancia arrossata. Corvina la guardò al di sopra della spalla.

-Ne avevi anche tu di amici finché non li hai traditi per… Slado…- Si guardarono. –Non credo che in passato l’avrei mai detto ma… mi fai abbastanza schifo quindi cerca di non rivolgermi la parola e soprattutto non lagnarti come una mocciosa, mi dai i nervi- sibilò allontanandosi. Silenzio.

-Beh, dopo… questo acceso scambio di opinioni…- cominciò Laurana –Credo che… una abbondante colazione sia… necessaria…- concluse.

-Colazione? Perché colazione? Come fai ha sapere se è mattina se non c’è il sole?- chiese Wyle corrugando le sopracciglia.

-Ed è qua che ti sbagli!- indicò un punto in lontananza.

-IL SOLE!!!- urlò Gessica –Come abbiamo fatto a non accorgercene?- chiese stupita. Tutti alzarono le spalle.

-Credo che “l’abbondante colazione” bisognerà saltarla…- sospirò Ambra –Non abbiamo scorte!-

-Oh no…- sbottò l’elfa –Non è giusto…- borbottò

-IN MARCIA!- urlò Jessica –Torniamo alla città!- esclamò. Tutti la guardarono male –Ohhhh su, muovetevi!- esclamò seccata iniziando a camminare. Ambra spense tutti i fuocherelli e sentì Gessica dire a Terra.

-Non ti preoccupare… si sistemerà tutto in futuro- disse

-E tu come lo sai?- chiese Terra. Lei sorrise

-So il tuo futuro… Ci sarà un prezzo da pagare…- disse poi guardando l’espressione preoccupata della ragazza aggiunse. –Un piccolo prezzo…- Terra annuì poi si allontanò dicendo: -Ti credo…-

Ambra si avvicinò a Gessica che a sua volta guardava Terra allontanarsi.

-Un piccolo prezzo?- domandò. Gessica la guardò sospirando. –Sarebbe?-

-Internet fa miracoli, sai? Ti avevo dato il riassunto delle puntate, ti ricordi, no?-

-Perché le hai detto che sarà… piccolo?-

-Beh, non le potevo certo dire la verità no?- Ambra annuì..

-Vero…- Le due raggiunsero il gruppo che si era già incamminato.

–Ge?- Lei la guardò interrogativa -È incredibile!- esclamò -È passato solo un giorno ma…-

-Ti manca, vero?- Lei annuì e anche Jessica che aveva sentito tutto annuì triste. –Anche a me…- mormorò ripensando a quegli occhi così belli… -Chissà dove sono…-

Era da un giorno che erano partiti e il sole di mezzogiorno era alto sopra di loro

-Possibile che non arriviamo mai? Non possiamo essere corsi così lontano…- farfugliò Laurana che, insieme a Wyle e Corvina [NdMeky: Gnik gnik! Mago dallo sguardo di ghiaccio e ragazza dai modi di ghiaccio. Si prevede seconda era glaciale!] [NdWyle e Corvina: Ah ah ah…] era a capo del gruppo. Raistlin li guardò.

-Scusate un attimo…- si votarono verso Terra –Da quanto è che non mangiamo?- chiese

-Non mi parlare di cibo ti prego…- borbottò Gessica mettendosi una mano sullo stomaco vuoto

-Credo da ieri a cena…- disse trascinandosi Ambra

-Oh… ma dov’è quella maledetta cittadina!?- sbottò Jessica infuriandosi

-Non so…- sbadigliò Wyle. Raistlin alzò un sopracciglio.

-Ma io spero vivamente che qualcuno di voi, stia controllando la cartina. Sapete, visto che l’abbiamo…- Tutti si bloccarono e Raistlin li guardò. –Non state guardando la cartina!?!?- esclamò. Loro deglutirono scuotendo lentamente la testa. –Povero me…- sussurrò Raistlin sedendosi di scatto su un masso poco lontano “Prima Caramon, poi Kitiara, anche se lei almeno era un po’ più intelligente! E adesso… questo branco di scimmie del Neolitico! Anzi, del Paleolitico! Ma perché tutte a me?” pensò scuotendo la testa.

[NdMeky (sarcastica): Povera vittima indifesa] [NdRaist: Ehi, era sarcasmo?? Non fai ridere] [NdAmber: La smettete?!?]

-Ma voi che eravate lì davanti dovevate pensarci! Siete voi che ci avete guidato!-esclamò Gessica

-No! Tu che hai la cartina dovevi pensarci!- esclamò Corvina

-Scarica barile!- esclamò Gessica indicandola. Ambra alzò le sopracciglia.

-Chi è che era scarica barile?- Gessica la fulminò e agitò le braccia

-Aaaaah! Ma chi se ne frega!!! Io ho FAME!! DANNATA CITTADINA, VUOI APPARIRE SI O NO!!!-

La ragazza fece un passo avanti, superò degli alberi e… Gessica si bloccò a bocca spalancata; se era vero che “i sogni son desideri”, beh, quella era la prova

-Ra-ra-ra-ra… RAGAZZI!! HO TROVATO LA CITTÀ!!- Subito una mandria di otto persone la calpestò quasi (tranne quello scorbutico di Raistlin, Terra ancora troppo scossa e Corvina)

[NdMeky:. Beh, c’era bisogno di dirlo?] [NdAmber: Non saprei o_o …] [NdGessica: Mi calpestano? MI CALPESTANO!?!? Ma io vi uccido maledette…!] [NdMeky: Oh, mia cara ragazza! Vuoi rivedere Sey? Bene, non farmi arrabbiare!!] [NdGe (sottovoce): Stupida ricattatrice… non si usano certe cose per ricatto…] [NdAmber, Gli Altri Otto (tranne Raist, Terra ancora  troppo scossa “Come prima insomma…”. C’era bisogno di ridirlo? Non credo… BASTAAA!): Ma che brave ragazze… LA VOLETE PIANTAREEEEE!!!] [NdMeky, Ge: Ooh.. non ci sento più… #o# #o#] [NdAmber: Torniamo alla nostra storia…]

-Aaahia…- mormorò la ragazza riemergendo dalla folla di piedi.

-Gessica, come hai fatto?- le chiesero stralunate Ambra e Je.

-Che ne so io??- sbuffò lei. –Non è mica colpa mia…-

-Su, entriamo!- disse cambiando discorso Laurana, che si era notevolmente tirata su di morale rispetto a prima –Così potremo farci un’abbondante colazione, ma sul serio stavolta!!-

Al pensiero tutti fecero un sospiro, e i loro stomaci gorgogliarono vuoti. Senza neanche aspettare un istante di più, fecero per entrare.

-Aspettate- disse Raist. Di malavoglia tutti si voltarono a guadarlo –Stavolta è meglio entrare divisi, non pensate? Se incontriamo di nuovo le guardie almeno un gruppo riuscirà a prendere provviste-

-D’accordo…- assentirono tutti, impazienti del loro meritato cibo.

 

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Capitolo 12
*** L'inferno della prigionia ***


Nuova pagina 1

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Capitolo 11
L’inferno della prigionia


Dopo qualche minuto di “acceso” dibattito, si dividero in due gruppi: Ge, Ambra, Je e Corvina sarebbero andate verso nord, mentre Wyle, Laurana, Terra, Raist e Kagura dalla parte opposta.
-Ci rivediamo fuori ragazzi!- disse Ge iniziando a camminare.
-Ok- risposero gli altri.
-Cosa dobbiamo prendere di preciso?- chiese Jessica. Tutte e quattro si guardarono
-Ehm…- dissero in coro Ambra, Ge. Corvina, intanto continuò a camminare, fermando-si davanti ad una vetrina. Intorno a lei, la poca gente presente camminava tranquilla, ignorandola completamente; improvvisamente si voltò verso le tre.
-Allora? Vi muovete?- esclamò mettendosi le mani sui fianchi.
Entrarono in un paio di negozi, e misero temporaneamente le provviste raccolte den-tro le borse di Ge, Je e Ambra.
Tutti erano molto cordiali, anche troppo. Tutto era così tranquillo che sembrava loro di star passeggiando nel centro della loro città.
All’improvviso, però, il sole venne oscurato nuovamente e intimorite le quattro si guardarono attorno; ogni cosa stava scomparendo, le persone, i negozi, tutto. Un var-co si aprì sotto di loro e le fece cadere nel vuoto…

Altro luogo…
-Era previsto anche questo?- chiese una voce maschile al compagno. L’altro, concen-trato nell’incantesimo fece un vago gesto con la mano.
-Sono i ricordi di quella ragazza, anche se a dirla tutta ha sorpreso anche me…- rispo-se.

L’altro gruppo, nel frattempo…
Laurana camminava serena per le strade, sbirciando fra le vetrine. Dietro di lei, Terra sembrava sul punto di una crisi d’identità, troppo preoccupata per la scomparsa dei propri poteri; Rastlin e Wyle avanzavano senza evidenti problemi.
Ad un tratto il mago dalle Vesti Rosse si bloccò, seguito dall’altro.
“Sta cambiando qualcosa…” pensò guardandosi attorno “Qualcuno sta usando la ma-gia…”
Anche Wyle si era accorto del cambiamento, e la cosa non gli piaceva.
Il sole si oscurò di nuovo e tutto iniziò a scomparire
-Cosa succede?- chiese Laurana avvicinandosi ai due ragazzi, ma non fecero in tempo a rispondere: un varco nel terreno li fece cadere nell’oscurità.

-Ah!- esclamò l’elfa atterrando sul terreno di quello che sembrava un passaggio sot-terraneo
-Non lo so, ma ha l’aria di essere poco ospitale- disse Wyle mettendosi in piedi –Senza contare che sento una forte aura maligna straripare da queste mura…-
-Anche io- concordò Raistlin.
-Ragazzi!- esclamò una voce alle loro spalle. Era stata Ambra ad urlare e correva se-guita da Ge e Je.
-Corvina dov’è?- chiese Laurana. Gessica si bloccò, seguita dalle altre.
-È proprio questo il problema- disse la ragazza –Corvina è stata portata via da…- De-glutì rumorosamente.
-Da..?- le fecero eco tutti gli altri.
-Ecco…- disse imbarazzata –non so se posso dirlo… Sarebbe meglio se lei ve lo spie-gherebbe…-
-Intanto andiamo a salvarla- disse Laurana prendendo il braccio di Gessica e trasci-nandola avanti –Dove siete atterrate?-
-Qui- Lei indicò una grande scalinata che scendeva giù, nel buio –e dobbiamo scende-re…-
-Andiamo-

Le scale di pietra erano ripide e scivolose e l’umidità era soffocante. L’oscurità era massima e nessuno riusciva a vedere al di là del proprio naso. Era strano perché più scendevano e più avevano l’impressione che tutto si allontanasse, che la realtà stessa si allontanasse…
-Brr, questo posto… mi da i brividi…- disse Terra.
-Sembra che stiamo scendendo per trovarci… al centro della Terra…- Ambra alzò un sopracciglio verso Kagura che aveva appena parlato, ma restò zitta restando all’erta. Le scale erano piccole e strette così in fila indiana scendevano lentamente.
-Ma, voi non sentite… dei rumori?- chiese Gessica. Je annuì.
-Si… come… una voce…- tutti tesero l’orecchio al massimo. Ambra aprì il palmo della mano e una pallina azzurra fece per spuntare da essa.
-No!- sussurrò Gessica chiudendole la mano.
-Perché?- chiese lei corrugando le sopracciglia.
-Ci potrebbero vedere, meglio continuare così…- Annuirono e continuarono a scende-re. Ora la voce stava diventando più forte di prima e tutti la sentirono, era bassa e ro-ca. Stava parlando, quasi dolcemente, e dal discorso che stava facendo sembrava vo-lesse convincere qualcuno.
-Tu lo sai vero… lo sai, che ci hanno diviso… loro non volevano che stessimo insieme… ma ora sarà diverso se tu me lo permetterai… potremmo vivere io e te… puoi liberarmi da queste pesanti catene e poi potremo insieme… tu sei sangue del mio sangue Corvi-na… non può non importarti, lo capisci? Corvina… liberami da questo posto, queste ca-tene… voglio solo starti vicino, accudirti come potevo fare quando tu eri nata… ora tua madre non c’è… ma io ti posso aiutare… Corvina…-
Il gruppo incontrò finalmente il pavimento di dura pietra e si avvicinò a una porta di pietra enorme. Si appoggiarono al muro e si sporsero leggermente. Le fiaccole percor-revano tutta la sala che era enorme e rotonda, tranne in un punto dove l’oscurità era più nera. Le pareti erano spoglie e là, in quella oscurità, tutti giurarono di aver visto qualche cosa di enorme che si muoveva. Wyle e gli altri videro Corvina in mezzo alla sala, il capo chino che dava le spalle alla grande porta e che era rivolta verso l’oscurità. Wyle fece un passo avanti ma lo trattennero scuotendo la testa. Ambra guardò Corvina poi Gessica che era di un bel colore verdognolo e la tirò indietro verso l’oscurità. Jessica le seguì.
-Ge…- sibilò Ambra, –quello che ha parlato non sarà mica…- Gessica annuì semplice-mente. -…suo padre…- Jessica strinse i pugni.
-Corvina, tu sai il perché sono qua, vero? Sono qua ingiustamente… tu lo sai… ti han-no messo in testa delle cose errate… Corvina…- Il gruppo ascoltava attentamente, ma Corvina non rispondeva.
-Non… non è vero… tu… tu menti! Tu uccidevi la gente… tu le massacravi e io… io non sono come te…!!- esclamò infine
-Ma Corvina… te l’ho detto… sono qua è vero… ma io non ho fatto nulla… pensa a noi due, insieme… noi due potremmo vivere felici… ti aiuterei con i tuoi poteri… a coltivar-li… saremo una vera famiglia…- Corvina abbassò lo sguardo. Lei e suo padre… -Non vorresti vivere… assieme a me?- Corvina annuì
-Si…-
-Vuoi vivere con me? Vuoi che ti aiuti?-
-Si…-
-Liberami Corvina… liberami e andiamo a casa insieme…- Corvina lo guardò
-Ma io ti servo solo a questo?- chiese sospettosa. Poteva fidarsi di suo padre? Già, era pur sempre suo padre quindi lui non poteva non volerle un po’ di bene… non la poteva uccidere, lei era sua figlia!
-No Corvina, tu sei mia figlia, sei la bambina che ho visto nascere… come puoi servir-mi solo a liberarmi? Voglio solo starti vicino…- disse lui dolcemente. Gessica fece una smorfia schifata.
“Non può crederci! È palese come il sole che bleffa!” pensò. Ci fu un momento di si-lenzio.
-Non… non so come si fa…- mormorò
-Concentrati… concentrati Corvina… è tutta questione di volere e concentrazione…- Corvina chiuse gli occhi.
-NO CORVINA, NON FARLO!!- urlò Wyle saltando fuori.
-Che razza di idiota- sibilò Gessica. Il gruppo saltò fuori e le candele li illuminarono.
-E voi che ci fate qua?- chiese Corvina.
-Corvina ascoltami, sta bleffando, capisci? Se lui ti volesse veramente bene…- disse Gessica
-Smettila!- esclamò Corvina. –Tu non capisci cosa provo, tu non lo sai!-
-Corvina, non farlo… usciamo di qua… Corvina…- Wyle fece un passo avanti e Corvina lo guardò poi fissò suo padre ancora immerso nell’oscurità.
-Voi, andatevene subito! Questo non è posto per voi!- esclamò la voce roca del padre
-Ma sta zitto tu…- sibilò Ambra. Un raggio rosso arrivò inaspettatamente e tutti si spo-starono. Nel pavimento si era formato un buco
-No, padre! Io ti libererò ma lascia in pace loro!- esclamò Corvina
-No! Non farlo!- esclamò Gessica. Troppo tardi. Una luce ricoprì il punto coperto dalle tenebre e ci fu un forte suono di catene rotte che caddero pesantemente a terra scomparendo con una luce rossa. Silenzio. Una risata maligna riecheggiò nella stanza.
-Ah ah ah!! Grazie figlia mia! Grazie di cuore piccola stupida!- Corvina fece un passo indietro. Wyle la raggiunse e la tirò verso il gruppo.
-Oddio… che ho fatto?- chiese Corvina. E improvvisamente il Demone, padre di Corvi-na, uscì fuori dall’oscurità rivelandosi il più brutto schifoso essere che avessero mai vi-sto. Era enorme, rosso, i capelli bianchi raccolti in uno stupido codino e i quattro occhi fiammeggiavano nell’oscurità.
[NdAmbra: Ma che brutto coso! Ora ho capito perché Corvina è venuta fuori così… eh eh… no dai Corvina, scherzavo…][NdAmber: Idiota!] [NdWyle: Alla faccia del padre!] [NdCorvina: Zitto!!] [NdGe: Wyle, pensa al TUO di padre, per favore. O vuoi che ap-profondisco??] [NdWyle: Cos…?!?!?! E tu come fai a saperlo?!?!?! Comunque certo che devi rimanere zitta!!] [NdGe: allora non fare commenti!!!]
-Ho l’impressione…- sussurrò Jessica –Che non sia un’immagine astratta questa…-
-Allora lo avevi percepito anche tu?- chiesero tutti
-Fantastico! Il vero padre di Corvina! Peggio di così non so come potrebbe andare!- esclamò Gessica.
-Lascia perdere!- esclamò Ambra –Questo non è un buon momento per dire certe co-se…-
-Padre! Mi avevi detto che…-
-Già… che moine carine vero?? E tu stupida ingenua ci hai creduto! Ah ah ah!- alzò la mano che venne circondata da un palla nera di energia e la lanciò addosso alla figlia che rimase immobile guardandola avvicinarsi pericolosamente. Wyle la spinse via mentre il Demone cercava di colpire il gruppo con i suoi potenti raggi.
-Ma sei pazza!?!? Vuoi morire??- La squassò violentemente e lei lo guardò
-Wyle… io…-
-Tu, niente capito? Guardami Corvina…- Le alzò il mento. –Devi stare calma e avere fiducia in noi, Ok?- lei annuì
-Si… ma… sono io che ho combinato questo casino e…- Lui la abbracciò teneramente
-Insieme Corvina… affronteremo questa cosa insieme, capito?- Lei annuì imbarazzata
-Si…-
-Scusatemi…- i due si voltarono verso Ambra. –Siete proprio carini in questo momen-to… Corvina distrutta e Wyle che la incoraggia amorevolmente abbracciandola, davve-ro carini… questo momento dovrebbe essere scritto su un pezzo di carta per non scor-darselo mai ma… PORCA MISERIA! NON POTETE FARE DOPO I FIDANZATINI!?!? QUA NOI STIAMO RISCHIANDO LA PELLACCIA QUINDI O COMBATTETE O COMBATTETE! A VOI LA SCELTA!!!- urlò pestando i piedi mentre evitava un raggio rosso.
-Concordo con lei- sibilò Gessica mentre tutti annuivano.
-Siete stressanti a volte sapete?- Corvina sospirò e guardò il padre.
-Quindi è vero quello che mi hanno sempre detto e ora voi… mi avete mentito?- Un raggio nero la colpì di striscio
-Questa è la mia risposta, tu mi servivi solo per liberarmi, ora puoi pure morire- La ragazza incrociò le braccia
-Ma davvero?- si alzò in volo. Gessica sorrise
-Qua ci vogliono attrezzi da specialisti…- prese fuori il bastone. –Levita- mormorò e si alzò in volo affiancando Corvina. Terra si morse le labbra.
-Io… non posso fare nulla…- mormorò. Jessica la guardò e disse.
-Basta crederci Terra! Credici nella tua magia e vedrai che tutto andrà per il verso giusto…- Laurana intanto aveva fatto una pellicola di acqua nel terreno e ci era monta-ta sopra seguendo in volo le due ragazze. Kagura montò sulla piuma e anche Wyle raggiunse gli altri. Jessica che li voleva aiutare fece scaturire dalle mani dei fulmini che si unirono diventando un masso luccicante e montandoci sopra si alzò in volo. Per la gioia di Terra anche lei riuscì a salire su un masso che seguiva tutti i suoi voleri. Fe-lice, comprese che le erano tornati i poteri! Ambra strinse le labbra. Il fuoco non vola-va, il fuoco non era una parte del cielo, ma lei voleva dare un aiuto, non voleva resta-re lì con le mani in mano… come avrebbe potuto fare? Intanto il combattimento aereo era iniziato. Purtroppo il Demone era troppo forte. Ambra guardò Raistlin che disinte-ressato leggeva un libro di magia. Ambra lo ignorò o sarebbe scoppiata! Pensò arden-temente di aiutarli e le venne un’idea. Mise le mani a terra e una fiammata potente toccò il terreno spingendola su. Con la mano destra teneva il contatto con il terreno, purtroppo era un po’ instabile ma andava comunque bene, così il combattimento an-che per lei iniziò.
Trigon, il padre di Corvina, era davvero potente. Anche se lo attaccavano insieme non riuscivano nemmeno a fargli il solletico.
-MALEDIZIONE!- urlò Corvina atterrando esausta. Tutti la seguirono.
-Ah ah ah! Già stanchi??- urlò Trigon
-Ragazzi…- mormorò Kagura –Io avrei una idea ma… è rischiosa, molto rischiosa…- Tutti la guardarono. –Dobbiamo attaccarlo tutti insieme usando tutte le nostre energie e potere sia spirituale che magico… dobbiamo provarci…-
-Allora io inizio a pregare- disse Laurana.
-Non ci tiri per niente su di morale Laurana…- sibilò Ambra.
-Comunque è l’unico piano che abbiamo…- disse Gessica alzandosi in piedi. Corvina li guardò.
-Gli occhi, colpiamo gli occhi- disse. Loro annuirono poi si concentrarono.
-Ma che fate allocchi? Brava Corvina, proprio una bella compagnia ti sei scelta- ringhiò guardandogli. Raistlin in disparte osservava la scena. Quelli erano pazzi… rischiare la vita così inutilmente… scosse la testa. Lui non avrebbe sicuramente rischiato… ‘Quei pazzi’, come li chiamava Raistlin, intanto si erano concentrati al massimo, intorno a loro un’aura potente e lucente si stava trasferendo nelle loro mani. Trigon li guardò. La loro energia stava crescendo paurosamente, doveva stare attento. Nel bene o nel male… c’era anche sua figlia lì, e sua figlia era sangue del suo sangue. In quel preciso momento dei raggi pieni di energia lo attaccarono. Lui protese la mano per bloccare il raggio e tutti gli otto raggi colorati colpirono la mano nello stesso punto. Lui allargò gli occhi
-No! Non è possibile!- urlò aiutandosi con l’altra mano, lui non indietreggiava! Mai! Ot-to stupidi ragazzini non potevano sconfiggerlo! Lui era Trigon! Il possente Trigon! Il più pericoloso Demone mai esistito prima! Doveva conquistare la Terra distruggendo-ne gli abitanti! Doveva… doveva…
Ci fu una forte esplosione. I muri, con un fragore fortissimo, iniziarono a sgretolarsi.
-CROLLA TUTTO!- urlarono
-Dobbiamo andarcene!!- esclamò Jessica iniziando a correre verso l’uscita –Muovetevi ragazzi!- Ambra si guardò intorno. Era sfinita, la vista le si stava annebbiando e bar-collò leggermente. Sentiva le forze venirle meno. Si guardò intorno anche Gessica e Laurana erano nella stessa situazione, maledizione!
-Ragazze! Ragazze venite presto!- esclamò Jessica mentre i massi cadevano pesan-temente –Kagura! Aiutale ti prego! Kagura!- Gessica sentì sollevarsi dolcemente da terra e trasportarsi fino all’oscurità dell’entrata dove si sentì posare al suolo
-So…sono sfinita…- mormorò Laurana
-Non mi alzo di qua fino a domani… giuro…- disse Gessica
-Ti consiglio di muoverti invece… perché qua non ci sto un minuto di più- disse Corvi-na allontanandosi verso le scale… Si alzò lentamente aiutando Ambra e Laurana.
-Comunque quel Demone almeno non lo abbiamo più tra i piedi… dopo tutta l’energia che abbiamo usato e tutti quei massi che gli sono caduti addosso… sfido chiunque a sopravvivere…- disse Terra
“Abbiamo sconfitto Trigon… ma sarà davvero così? Mio padre non è un sempliciotto: anche se per un momento si è trovato in difficoltà… non credo proprio sia finita” pensò Corvina quando si sentì stringere da dietro –Wyle…- mormorò.
-È finita Corvina… è finita…- Lei si strinse a lui.
-Si Wyle… è finita…-
-Cof… cof…- I due si voltarono verso Gessica. –Scusate… cof cof…- “Non mi abituerò mai… Wyle ha già dimenticato Lana? Mh, io ne dubito fortemente… ma che fare? Sono pur sempre i suoi sentimenti” pensò sconfortata.
-Allora, usciamo da questo posto!?!?!?- Si voltarono verso le scale che aveva sceso poco prima, che ora, erano delle scale fantasma…
-Cosa? COSA? Dove sono finite quelle schifosissime scale!? Voi, maledetti sudici ba-stardi che avete fatto questo! Se vi trovo vi rovino! Brutti cretini rincitrulliti!- urlò Am-bra al soffitto –Gessica! Che cavolo stai facendo?? Non avevi trovato la città? Bene, ora trova anche queste maledettissime e fottutissime scale!!!!- ringhiò. Gessica la guardò.
-Ma calmati Ambra! Ti scoppiano le coronarie! E comunque, VORREI USCIRE ANCHE IO DA QUI DENTRO!!!-

Sey fu buttato indietro da un raggio azzurro. In quel momento l’incantesimo scompar-ve. Andreas ed Harry lo fissarono sorpresi, con gli occhi spalancati
“Co-com’è possibile?!” si chiese il mago fissando lo specchio da cui teneva sott’occhio la situazione “Com’è possibile che quella ragazzina, un’apprendista alle prime armi, sia riuscita a rompere il mio incantesimo quando io pratico la magia da prima che sapessi camminare?!”
Gli altri due, scioccati, si stavano chiedendo la medesima cosa:
“Com’è potuto accadere?”

Quando raggiunsero la luce del sole respirarono a pieni polmoni l’aria fresca sorriden-dosi. Finalmente era fuori da quell’orrendo posto!

In un altro luogo una donna comparve nell’oscurità, in attesa. Il Demone si rialzò af-fannato.
-Accidenti, credevo di morire… quella magia è davvero… incredibile! E non c’erano… nemmeno tutti! Ho fatto bene a scappare prima dell’esplosione…- il Demone guardò la donna –Vattene umana! O preferisci morire??-
-Vieni Trigon, Demone del male… ti farò conoscere degli alleati e insieme sconfigge-remo quegli stupidi ragazzini e io, se tu mi aiuterai, ti darò la Terra…- La donna si vol-tò incamminandosi. Trigon la guardò e sorridendo malignamente la seguì, sparendo nelle tenebre.

La cittadina era tornata come prima e gli abitanti, completamente ignari, continuava-no a camminare; i ragazzi decisero di andare in uno spiazzo verdeggiante poco più in là. Quando arrivarono esso era completamente deserto così si misero a sedere sotto un albero verdeggiante e le ragazze presero fuori le provviste dalla borsa
-Non ingozzatevi, vi prego… non abbiamo molto, capito Wyle?- disse Gessica guar-dandolo male.
-Che insinui?- chiese lui guardandola male.
-Che mangi come un maiale- gli fece eco Ambra.
-Ma come osi?-
-Ma se è la verità!- esclamò Gessica. Un forte odore di erbe si sparse ovunque e fece-ro una smorfia.
-Raistlin accidenti a te! Non puoi fare quella cosa puzzolente lontano da noi??- chiese Terra nauseata.
-Se hai dei problemi spostati…-
-Ma brutto…- Terra scattò in piedi guardandolo malissimo. Lui ricambiò lo sguardo che era impassibile. –Dio, mi ricordi Corvina che fa quasi schifo…- sussurrò lei sedendosi di botto vicino a Jessica che sorridendole le passò una mano tra i capelli. Terra si ri-lassò subito ma guardava Raistlin sempre arrabbiata.
-Comunque questa cosa non è uno scherzo- Tutti guardarono Kagura. –Qui rischiamo la pelle se non stiamo attenti… Chiunque stia facendo questo, non è molto propenso a tralasciare qualcuno di noi…- disse. Laurana sospirò.
-Comunque quella sembra magia, una magia abbastanza forte… con una magia così non so se… possiamo opporci…- Annuirono
-Però…- Guardarono Gessica -Non sembra che ci vogliano uccidere. Piuttosto, sembra che vogliano giocare con noi, per divertirsi…- Ambra sbuffò stendendosi chiudendo gli occhi.
-Non me ne frega niente se si vogliono divertire con noi o se vogliono provare la no-stra forza. L’importante è che rimaniamo uniti e insieme… poi il resto può andare an-che a farsi fottere per me e scusate le parole- disse sbadigliando.
-Ambra ha ragione, il gioco di squadra prima di tutto- disse Corvina –Uff… speriamo di non tornare più in quel brutto posto…- disse lei seccata. Silenzio. Ambra corrugò le sopracciglia. Sbaglio o era diventato tutto più nero? Prima i raggi del sole le colpivano il viso, ora non più
-Ma non è possibile…- si lamentò Terra
-Ehy, vi volete tirare via dal sole??- sbottò Ambra
-La prossima volta Corvina chiudi la bocca!- esclamò Wyle
-Io!? Ma senti da che pulpito maledizione a te! Ma stai sempre a criticare?- esclamò Corvina
-Ma che due scocciatori!!- esclamò Jessica in sottofondo
-Tu critichi e rompi le scatole! Cerca di non aprire più bocca la prossima volta!- Ambra scattò a sedere.
-La smettete!?!?- esclamò aprendo finalmente gli occhi ma non ci vide nulla –Ehi! Chi ha spento la luce?- chiese balzando in piedi.
-Ma che ne so io?- chiese Gessica pesando i piedi a terra, se era terra naturalmente…
“Che stress…” pensò Raistlin seccato “Questa nota magica però e piuttosto strana… diversa…”
Il buio regnava sovrano, e come le altre volte, non si vedeva nulla. Le tre ragazze fu-rono prese dalla paura: sarebbe toccato a loro stavolta? Si strinsero leggermente prendendosi per mano. E adesso? Kagura se ne stava lì impalata, cos’era quella strana sensazione allo stomaco? Era come se si sentisse in trappola, chiusa in una scatola eppure intorno a lei non c’era nulla! Ad un certo punto sentì una presenza che, pur-troppo, conosceva benissimo.
-Naraku?-
-Kagura, ora che hai concluso il tuo lavoro, non ho più bisogno di te…-
-Cosa?- ad un certo punto si sentì soffocare, un dolore immenso al petto: Naraku sta-va schiacciando il suo cuore. Si mise in ginocchio, il volto stava diventando di un colo-re paonazzo “Non pregherò che mi salvi la vita… mai… non lo farò… mai!” Jessica stac-cò improvvisamente la mano.
-Kagura!- esclamò avvicinandosi alla signora del vento –Kagura! Che hai? Mi senti!- Kagura si abbandonò tra le sue braccia. Si sentiva morire dentro… come se qualche cosa si stesse per rompere a momenti, aveva la nausea e la fronte le si stava imper-lando di sudore per lo sforza di non urlare.
Ambra creò una sfera di fuoco e tutti poterono vedere la donna.
-Kagura!- La circondarono. Lei si teneva il petto e respirava a fatica. Ambra la guardò preoccupata.
-È Naraku!- esclamò. –Naraku le sta schiacciando il cuore! Se non lo fermiamo mori-rà!-
-Dove può essere?? Dov’è?- chiesero tutti.
-Quel lurido…!- esclamò Gessica –Dove sei! Fermati immediatamente! Fermati!- urlò al nulla.
-È una sua paura, se non lo affronta, noi non possiamo fare nulla- tutti guardarono Raistlin che aveva appena parlato
-Ma come fai? Come fai a essere così impassibile!- urlò Ambra facendo un passo verso di lui –Hai sempre vissuto alle spalle di tuo fratello e quando hai visto che non ti servi-va più l’hai quasi lasciato morire! Fai schifo! Sei disgustoso!-
-Fermati- Ambra guardò Gessica.
-Perché?- chiese sibilando.
-Perché prendersela con questo qua non aiuterà Kagura, non ora almeno- Ambra guardò Kagura.
-Ascolta Kagura…- iniziò Jessica –Ascoltami… Naraku non è qua capito? Devi essere forte! Presto sarai libera, sei la signora del vento si o no? Devi essere forte e superare questa tua paura! Devi farcela! Lui non è qua, quello che stai vivendo è solo un incu-bo, capito?- Kagura aprì lentamente gli occhi.
-No…- mormorò respirando male, –No lui c’è… è qua… lo sento… la sua maledetta pre-senza… voi dovete… stare attent…ti…- Allargò gli occhi stringendo la mano in un pugno –Tsk, tutto quello che avrei voluto per me… nel mio futuro… è tutto finito…tutto… fini-to…-
Richiuse gli occhi che si erano fatti improvvisamente vitrei, smettendo in quel momen-to di respirare. Ci fu un secondo di silenzio, le lacrime presero a sgorgare dagli occhi nocciola di Ambra, sul volto di Kagura si potevano già notare le goccioline delle lacri-me di Jessica, dagli occhi azzurri di Gessica scesero silenziose calde lacrime mentre Laurana si mordeva il labbro inferiore con forza, Terra poi cadde in ginocchio guar-dando scioccata il corpo senza vita di Kagura diventare polvere. Corvina rimase silen-ziosa, una maschera a nascondere i suoi veri sentimenti; anche Wyle era zitto, rispet-tando la morte della silenziosa amica. Raistlin era impassibile: sembrava non gli inte-ressasse minimamente dell’accaduto. Si guardava intorno disinteressato…
[NdAmbra (piangendo): Ma si! tanto a lui che importa se Kagura è morta?? A lui no gliene frega nulla! Anzi quel posto è proprio casa sua! L’abisso! Kaguraaaaaa weeeee-eeee!!!] [NdAmber: Occavolo, fra un po’ piango anche io…snif…] [NdMeky (dandole leggere pacche sulla schiena): Su… calmati o piango anche io, capito? Mh?] [NdAm-ber: Sci…] [NdMeky: Raistlin maledetto! Te le faccio pagare tutte in questa storia! Tutte!] [NdRaistlin (non è affatto preoccupato): È una minaccia?] [NdMeky: Wow, al-lora ce l’hai la testa…]
E fu solo in quel momento che vennero illuminati dalla luce del sole…

-Naraku… si può sapere perché sei intervenuto?- sibilò una voce d’uomo.
-Per mettere un po’ di brio alla faccenda- rispose il mezzo-demone
-Tsk! Stupidaggini!-
-Ti sbagli, non sono stupidaggini- Una donna comparve improvvisamente di fianco a loro –Naraku ha fatto un buon lavoro, senza un’essenza sono più deboli e noi li attac-cheremo prima che arrivi quella nuova…- sorrise
-Credo sia un’ottima idea mia signora- disse il primo, inchinandosi profondamente. Naraku non si mosse guardando la donna.
-Ma che sia chiaro Naraku- Lo guardò freddamente. –La prossima volta me ne parlerai o per te non ci sarà mai una prossima volta-
Lui si inchinò. -Come volete-
La donna se ne andò.
-Sey, Harry, Andreas!- esclamò. I tre ragazzi comparvero come evocati. –Avete fatto un buon lavoro con gli incubi, bravi…-
-Grazie mia signora- disse Andreas. La donna sorrise.
-Come avete notato la cosa si sta facendo interessante vero?- Loro non risposero –Domani le attaccheremo-
Alzarono gli occhi –Voi però non ci sarete e… beh, riposatevi finché non vi arriverà il mio segnale. Allora Sey dovrai riprendere con l’incantesimo, chiaro?- Lui annuì. La donna sorrise seducente e i tre sparirono.
Appena arrivati nella loro stanza, una smorfia di disgusto attraverso veloce il loro viso.

In un altro luogo…
Una ragazza con la minigonna verde e un’armatura molto femminile con gli stivali bianchi si guardava intorno spaesata. Nel guanto destro portava un diadema verde, al capo una specie di cerchietto con delle ali ai lati, il mantello bianco svolazzava leg-germente nella brezza.
-Ma dove mi trovo?????-

Il gruppo aveva deciso di fermarsi, così si erano addormentati in una locanda. Il buio era sovrano e pure il silenzio. Tutto taceva. Ambra non riusciva a dormire. Rivedeva Kagura polverizzarsi e le faceva male, le faceva male da morire… altre lacrime bagna-rono il cuscino e lo strinse a sé. Aveva bisogno di sfogarsi, voleva qualcuno con cui parlare per togliersi quel macigno nello stomaco. Pensò a Harry, ai suoi magnifici, e-spressivi occhi, al suo sorriso dolce, alle sue parole… Improvvisamente la sua mano emise luccichio colorato e lei la guardò: lo stesso del primo incontro con Harry! Ora però era flebile e lei fece l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare. Si vestì e uscì dal-la locanda in quella gelida notte. Si guardava intorno e correva per le stradine guar-dandosi la mano che aumentava il luccichio o diminuiva lentamente e finalmente capì: se il luccichio era più intenso Harry era vicino! Così quando arrivò dietro la statua della piazza centrale che dava ad un portico buio seppe che era lì, perché il luccichio dopo essere stato colorato come l’ultima volta si spense.
-Ciao Ambra- disse lui. –Sei stata un fulmine-
-Oh beh, sai com’è! Non riuscivo neanche a dormire quindi…-
Lui venne fuori dal buio avvicinandosi
-E come mai?- chiese lui. Lei restò un momento in silenzio, sentiva di nuovo le lacrime agli occhi e lentamente iniziò a piangere cadendo in ginocchio.
-Scusami… non vorrei ma… non ci riesco…- Cercò di asciugarsi gli occhi, ma fermare le lacrime sembrava uno sforzo troppo grande per lei.
-Ehi, calmati… non… non piangere…- disse lui inginocchiandosi vicino a lei: odiava ve-dere piangere le ragazze!
-Kagura oggi è morta!- Lui si fece serio di colpo. -È stato Naraku! Lei ce lo ha detto! Tutti pensano che è la sua paura che l’ha uccisa ma io non ci credo! Non è possibile! Perché nessuno è mai morto quando siamo stati attaccati da queste nostre paure! Io… io… Naraku è qua, me lo sento!- singhiozzò, –l’ho vista morire, era così triste perché non aveva realizzato il suo sogno di essere libera e… e…-
-Basta così Ambra, non c’è bisogno di spiegarmi tutto…- disse dolcemente lui. –Non credi che se questa Kagura voleva essere libera ora lo è? Lei era il vento e ora è di-ventata un tutt’uno con lui solo che lo è con lo spirito! Sono sicuro che ora lei è felice- sorrise e lei guardandolo si asciugò le lacrime sorridendogli a sua volta
-Si… hai ragione…- la ragazza guardò il cielo che aveva iniziato a schiarirsi –O mam-ma! È tardissimo!- esclamò balzando in piedi –Se non mi trovano sono nei guai!-
Si guardarono e lui si alzò.
–Grazie Harry sei stato molto gentile- Gli sorrise -Ora devo scappare però! Sono in un ritardo immenso e non voglio litigare oggi!- esclamò poi lo guardò seria. –Troverò chi le ha fatto questo, Harry, troverò Naraku e chi ci sta facendo questo e… gliela farò pa-gare, lo giuro! La morte di Kagura non rimarrà impunita- Sorrise leggermente -Ciao! A prestissimo!-
Lui annuì leggermente pietrificato, con un cenno della mano si allontanò velocemente senza che lei riuscisse a vederlo negli occhi fattisi improvvisamente impauriti. Lei si al-lontanò correndo ripensando a ciò che gli aveva detto Harry, ma poi si bloccò corru-gando le sopracciglia.
“Un momento! E lui come fa a sapere che Kagura è la signora del vento!?” Guardò il punto dove era sparito il ragazzo “Ma io in realtà cosa so di lui?”

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Capitolo 13
*** Quella parte di noi sepolta nelle tenebre ***


Nuova pagina 2

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Capitolo 12

Quella parte di noi sepolta nelle tenebre

 

La situazione si stava facendo grave. Dopo Laurana e Terra, che non si era ancora riprese, ora anche Corvina e Kagura avevano avuto a che fare con le loro paure più grandi, segreti troppo privati per essere svelati in quel modo; senza contare che la signora del vento li aveva lasciati per sempre… Con il cuore infranto e gli animi pesanti per la morte di Kagura, il gruppo ripartì silenzioso e taciturno come non mai. Ambra aveva parlato in privato alle due amiche di Harry, di quello che gli aveva detto e la cosa non piacque affatto alle ragazze. Piano anche nel loro animo già un pesante dubbio si formava: in effetti, di quei misteriosi ragazzi non sapevano nulla. Si stavano facendo abbindolare e non potevano commettere quell’errore, non in un momento così delicato… Dovevano trovare la ‘chiave’ e non era il momento di fermarsi a pensare all’amore e ai sentimenti…

 

Intanto, nella nota stanza buia…

-Ehi Harry…- Il ragazzo guardò Sey –Ti ho già detto oggi che sei un idiota?- Harry sbuffò

-Meno di due ore fa forse me lo hai accennato…-

-Sei un’idiota maledizione a te!!- esclamò il ragazzo scattando in piedi –Se il nostro piano fallisce la colpa è tua, solo tua!- ringhiò

-Sey, vola basso capito? È vero, ho fatto un errore, ma lo avresti fatto anche tu se quella ragazzina ti fosse venuta lì in lacrime, anche tu ti saresti fatto prendere dal panico!- esclamò Harry guardandolo male. Sey restò in silenzio

-Non chiamarla ragazzina, lei ha un nome…- sibilò. Harry e Andreas lo guardarono sbigottiti

-Ohi, non facciamo scherzi Sey, calma! Ricordati che è solo una missione, capito?- disse Andreas preoccupato

-Perché?- chiese Sey confuso

-Patti chiari amicizia lunga, Sey. Ci eravamo detti che i nostri sentimenti nelle missioni non ci sarebbero stati, mai! Non ti puoi innamorare cazzo!- esclamò. Sey li guardò

-Non so… è tutto troppo confuso ora…- disse sedendosi di botto su una poltrona. Mormorò qualche parola e un fuoco scoppiettante si accese nel camino davanti a lui. Fissò le lunghe fiamme nere –Ha respinto il mio incantesimo, come se fosse neve al sole…- Chiuse il pugno e le fiamme sparirono –Così…-

-Comunque non ci dobbiamo innamorare, capito? Qualunque cosa accada!- disse Harry

 

Intanto, il nostro gruppo…

-E ora dove si va?- chiese Terra mentre camminavano in silenzio ai margini di una radura

-Bella domanda, se non succede qualche cosa, saranno guai!- esclamò Corvina. Come evocati, una migliaia di demoni riempirono la radura –Oh!-

-Corvina…- lei guardò Wyle –Ti ho già detto che per queste cose devi chiudere il becco??-

-Ma io non intendevo certo una cosa del genere!- esclamò lei

-Ah, davvero? Però quando ti vengono in mente certi pensieri… come dire… equivoci… sta zitta e non fiatare!- esclamò lui. Lei lo guardò male

-Ti vorrei fare notare, mister ignorantone patentato, che in una battaglia del genere ti ho salvato la vita!-

-Proprio per questo devi stare zitta quando ti vengono in mente certe idee, nella scorsa battaglia ci stavo per rimettere le penne!- esclamò lui

-Non è colpa mia se sei imbranato!- lui spalancò la bocca offeso

-Io, imbranato? Sei tu tra noi due la stupida!-

-Al contrario tu sei lo scemo in terra-

Mentre questi due litigavano il gruppo si guardava in faccia seccato

-Beh, continuiamo ad andare avanti, semmai non sono qua per noi ma stanno aspettando, un altro gruppo di Demoni!- esclamò Laurana cercando di non fare sentire la sua voce tremula

-Ah, davvero lo pensi? Allora perché ci guardano così male!?- chiese Terra. Intanto Wyle e Corvina litigavano ancora senza accorgersi di nulla

-Però, mica male come Demoni… come facciamo a scappare?- chiese Laurana

-Perché dobbiamo scappare?- chiese Raistlin –Avete paura di morire?-

-No, ma comunque non credo sia questo il problema… Che facciamo ragazze?- chiese Terra alle tre che erano rimaste in silenzio. Guardavano i Demoni, come assenti, ma quando si sentirono interpellate alzarono lo sguardo verso di loro.

-Beh…- iniziò Ambra –Sembra che ce l’hanno con noi, quindi nel bene o nel male dobbiamo… sconfiggerli, giusto?- Wyle e Corvina litigavano ancora senza accorgersi di nulla.

-Purtroppo ora siamo più deboli visto che…- Jessica non concluse la frase

-Ed è proprio per questo che ci attaccano ora: siamo più deboli!- concluse Gessica mordendosi le labbra

-Comunque…-  disse Ambra –Se QUALCUNO A CASO la piantasse di litigare, potremmo anche andare avanti!-  Wyle e Corvina litigavano ancora senza accorgersi di nulla –OH!!!! Ma ci sentite!?!? Non ci siete solo voi due a questo mondo!!!!- Wyle e Corvina si azzittirono guardandoli

-Oh, è vero…- iniziò Wyle –Ci sei tu, tu, tu, tu, tu e anche tu…- indicò Gessica –Vabbè, io non ti ho mai in nota quindi il problema non esiste…- Gessica sorrise

-Mi copi le battute?- gli chiese ricordandosi ciò che aveva detto tempo prima

-Come sono andato?- chiese lui

-Mi dispiace caro, ma non mi batterai mai in questo genere di cose…-

-Peccato…-

-SCUSATE?!?!?!?!- esclamarono gli altri

-Ah ah ah! Siete davvero spassosi!- esclamò la voce di una donna, comparendo davanti a loro. Aveva corti capelli ricci con una fascia rossa in fronte; portava un’armatura blu notte e una spada al fianco. J/Gessica e Ambra sbiancarono letteralmente

-Ki… Ki… Ki… KITIARA?!?!?!?!?!?!?!?!?!- urlarono indicandola

-Esattamente- disse lei fiera

-Ma guarda un po’, ci mancava solo mia sorella…- disse Raistlin impassibile

-Kitiara…- mormorò con una vena d’odio Laurana

[NdMeky: Vi ricordate prima (cap 10, più o meno -_-?), no? quando compare Tanis e questa donna gentile, carina, magnifica… (Meky si volta a vomitare schifata) che ha praticamente calpestato il cuore all’elfa assieme al mezz’elfo?? Bene…] [NdAmber: Come hai fatto a dire quelle tre parole?? Io mi sarei voltata a vomitare alla prima…] [NdMeky: Non lo so neanch’io…]

-Perché anche lei? PERCHÉ?!?!?!?! Era tutto dannatamente perfetto in questo mondo, dannazione!!!!- esclamò Gessica fissando le due amiche

-Beh, almeno adesso sappiamo cosa c’era che non andava in questo mondo…- disse Je

-ERA MEGLIO NON SAPERLO!!- esclamarono le altre due. Intanto Kitiara le fissò abbastanza indispettita, finché non si incavolò totalmente

-Silenzio ragazzine!- tuonò fissandole con occhi di fuoco. Si rilassò un poco –Comunque sono qui per combattere contro di voi! Ah ah ah!-

-Ma ti pareva…- sbottò Ge -È proprio un vizio di famiglia il vostro, eh? Comunque vada, qualsiasi universo noi prendiamo tu sei sempre cattiva, proprio come Raistlin, che pensa sempre e solo a sé stesso… L’unico generoso è Caramon, peccato che è anche TROPPO ingenuo… Fossi stato in lui con il fratello che si ritrova e come viene trattato dal caro Raist… beh, io lo avrei lasciato perdere…-

-Grazie tante, eh?- sbottò il mago dalle vesti rosse

-Demoni all’attacco!- esclamò Kitiara, stanca di essere ignorata

-Keithra mash!- esclamò Wyle mentre una ventina di raggi colpiva i nemici facendoli cadere per terra. Tutti si voltarono verso di lui stupiti: non avevano neanche fatto in tempo ad accorgersi dell’attacco che il mago li aveva già fermati –Mi sono stancato di giocare con gli incantesimi dei tuoi servi!-

-Servi?- fece lei con finta sorpresa

-Oh, tu non sei capace di usare la magia, di questo ne sono sicuro- Kitiara rimase spiazzata dalla brillante deduzione del ragazzo –E il gioco sporco non lo fai, oh no. Invece credo che il tuo altro compare, Naraku giusto?, abbia fatto anche troppo uccidendo Kagura! La stessa cosa vale per il padre di Corvina, anche lui era realmente presente. Ma non è stato l’artefice dell’incantesimo, non sarebbe mai riuscito a ricreare i nostri segreti e le nostre paure e allo stesso mettere delle persone reali nel tutto-

-Grande Wyle, l’hai spiazzata!- disse Gessica, alzando un pugno in segno di vittoria. Effettivamente la donna non era l’unica ad essere sbalordita: anche gli altri erano rimasti stupiti, visto che normalmente il ragazzo si comportava in modo molto diverso!

“Da quando Wyle è così intelligente??” si chiesero tutti

-Questa non te la faccio passare liscia…- ringhiò la donna –Sarai quello che soffrirà di più, riscoprendo i tuoi incubi…- Un sorriso si dipinse sul volto del ragazzo

-Incubi? Cosa dovrei temere da questi “incubi”?- chiese sprezzante

-Tutti noi abbiamo delle parti nella nostra vita che preferiremmo tenere nascoste e tu non sei certo un angelo-

-Non ho detto questo… ma certe volte non posso neanche permettermi di aver paura, ormai ci ho fatto l’abitudina. Non temo il mio passato, donna, e non temo nemmeno ciò che i tuoi servi mi potrebbero mostrare. So chi sono e questo basta a non temere i tuoi trucchetti- Indispettita lei alzò una mano in aria ed apparvero altre strane creature

-All’attacco!- esclamò e questa volta Wyle non li fermò

-Acqua- disse Laurana creando un torrente

-Fuoco- esclamò Ambra creando piccoli dardi di fuoco

-Cielo!- disse Gessica mentre si generava un piccolo tornado

-Energia!- tuonò Jessica mentre scariche di fulmini cadevano dal cielo

-Tenebre- disse Corvina, lanciando palle nere

-Terra!- esclamò Terra creando una crepatura nel terreno

-Luce- mormorò Wyle mentre due lame lucenti partirono dalle sue mani

Come al solito Raistlin non fece nulla

Ne colpirono parecchi, ma sette mostri si staccarono dal gruppo, balzando verso G/Je e Ambra, in quel momento distratte

-Attente!- esclamò Laurana ma troppo tardi, le creature erano troppo vicine…

-Vento protettivo!- esclamò una voce alle loro spalle e una barriera di vento si creò intorno a loro sbattendo indietro gli esseri

-Ma chi…?- disse Jessica, voltandosi. Dietro di loro vi era una ragazza dai corti capelli biondi, con un paio di occhiali sopra gli occhi verdi; portava una tipica divisa giapponese verde con alle spalle una sorta di armatura e alle mani dei guanti con, sulla destra, un diadema verde da cui uscì una lunga spada

-Fu?!?!- dissero sorprese Gessica e Ambra

-Chi?- chiesero tutti gli altri compagni

-Oh, salve a tutti!- salutò cordialmente lei –Non ho la minima idea di chi siate ma mi è venuto l‘istinto di proteggervi… Dove siamo?-

-A dopo le spiegazioni, ma adesso aiutaci per favore- chiese Ambra. L’altra annuì

-Questo era palese!-

I demoni ripartirono all’attacco

-Ha!- esclamò Fu uccidendone alcuni con la spada

Kitiara tirò fuori un fischietto e soffiandovi all’interno produsse un sibilo acuto, che giunse fino ai tre uomini e Sey iniziò a ricreare l’incantesimo…

-Vedremo se riderete ancora…- mormorò la donna fissandoli, poi disse ad alta voce –Ora vi devo lasciare! Vi lascio dormire!-

Proprio in quell’istante un foro nero si creò sotto i loro piedi. Senza neanche avere il tempo di fiatare si ritrovarono inghiottiti dalle tenebre

“E ora tocca a te, fratellino…” pensò Kitiara

 

I nove atterrarono in mezzo al nulla. Dov’erano finiti stavolta? Ma soprattutto, a chi sarebbe toccato rivivere i propri dispiaceri?

-Siamo nell’Abisso!- esclamò dopo un po’ Gessica

-Dove?!- chiesero tutti gli altri

-Si, nell’Abisso. Come ha detto Tasslehoff Burrfoot nelle Leggende di DragonLance, l’Abisso corrisponde a tutti i posti in cui una persona è stata. Infatti se guardiamo bene non è proprio nulla quello davanti a noi, sono miriadi di colori confusi-

E la ragazza aveva ragione. Osservando meglio notarono piccoli particolari di luoghi a loro conosciuti

-Quindi tocca a Raistlin?- mormorò Laurana –ma cosa c’entra l’Abisso?-

-Me lo stavo chiedendo anch’io- disse Raist voltandosi verso Gessica –Io qui non ci sono mai stato…-

-Tu no, ma te stesso del futuro sì- rispose la ragazza –Più precisamente qualche anno dopo la fine della Guerra delle Lance e tu avrai le Vesti Nere…-

-Non avevo mai pensato ad una cosa simile- ribatté il mago

-Non è vero. Se sai chi è Fistandantilus allora hai anche pensato di prendere le Vesti Nere…-

-Si si, molto “interessante”- sbottò Ambra chiudendo la bocca dell’amica –Potremmo occuparci del problema di uscire di qui?!-

-Non usciremo di qui finché Raistlin non avrà vissuto la sua più grande paura…- fece presente Wyle

-Allora muoviti Raist!- sbuffò Gessica

-Io non posso farci nul…- fece per rispondere l’altro, ma un’enorme ombra bianca si calò su di loro, trasportando ognuno in un luogo diverso…

 

Effettivamente quella ragazzina aveva azzeccato in pieno sul conto di Raistlin. Era venuto a conoscenza di Fistandantilus ed aveva pensato di prendere le Vesti Nere, appena gli si fosse presentata l’occasione…

Così, sei tornato a casa, finalmente, o mio mago!

Raistlin s’immobilizzò completamente. Aveva già sentito quella voce, o per meglio dire, doveva ancora sentirla, ma era nel futuro e purtroppo era consapevole della presenza della dea Takhisis, la Regina delle Tenebre.

No, la paura non poteva prenderlo proprio in quel momento, no! Aveva la sua magia, la sua magia, la sua magia… Ma ne era poi così sicuro?

Tremi, o mio mago…. È forse a causa della paura?

No, non lo avrebbe battuto…

 

Ambra si ritrovò in una cittadina con enormi alberi; la maggior parte delle abitazioni erano sopra i grandi rami degli alberi. Le foglie scendevano esauste dai rami, appoggiandosi sul grande sentiero davanti a lei. Sentiva molte voci, ma non gli abitanti. Solo i bambini strillavano e le correvano attorno, tutti diretti verso un albero più piccolo

“Ma questa è Solace, una città di Dragonlance!” pensò lei avvicinandosi alla pianta…

 

Laurana riapparve a Solace. Dall’alto i grandi vallenwood proiettavano ombre scure sul sentiero. Rimase qualche secondo immobile a fissare incantata il fogliame, poi scorse davanti a sé una folla raccolta attorno ad un carro. Che stava succedendo? Le sembrava di vedere delle persone al suo interno… Curiosa si avvicinò.

 

Wyle posò i piedi nel bel mezzo di una foresta. Gli alberi erano alti e incutevano quasi timore; poteva sentire un debole canto provenire dal loro fogliame, un canto di morte… Poi improvvisamente le parole cambiarono diventando un invito, l’aspetto del bosco si fece più luminoso. Non c’erano dubbi, quella era una foresta magica…

S’incamminò. Il tempo sembrava non passare, o forse, semplicemente, esso non esisteva lì. L’unica cosa che sapeva era che ad un tratto sbucò davanti ad un’alta torre nera dall’architettura particolare. In quel mondo veniva chiamata la Torre della Grande Stregoneria di Wayreth.

Senza neanche accorgersene si ritrovò all’interno dell’edificio e seguendo un filo invisibile giunse fino ad una stanza buia; lì dentro vi era uno specchio d’acqua che rifletteva le scene di un combattimento. Non si guardò attorno e si avvicinò all’artefatto magico. Uno dei combattenti gli sembrava di averlo già visto…

 

Gessica comparve davanti ad un’abitazione su un albero a Solace. Si guardò attorno per capire dove fosse ma nulla l’aiutò più di tanto… Non le rimaneva che entrare all’interno di quella casa… Non le andava molto, però, tutto l’edificio era avvolto da una cupa atmosfera di tristezza e morte.

Sospirando entrò, o per meglio dire, attraversò la parete, essendo uno spirito. L’interno sembrava trascurato. Un particolare che la colpì fu una sedia a dondolo in un angolo, oggetto che ricordava di aver già visto da qualche altra parte…

Un leggero mormorio la fece voltare. Su una sedia c’era il fratello gemello di Raistlin, Caramon. Quella scena… Con un brutto presentimento entrò in una stanza che fungeva da camera da letto e lì…

 

Jessica scrutò intorno a sé. Non aveva la più pallida idea di dove si trovasse! Tutto le era sconosciuto e non le piaceva molto questa cosa… La neve ricopriva ogni cosa, il bosco, il terreno, mentre dei bambini in lontananza giocavano a tirarsi le palle di neve. Eppure qualcuno era escluso dal gioco. Se ne stava seduto in una radura in mezzo al candido manto pallido, da solo perché nessuno lo voleva con lui, da solo perché troppo diverso dagli altri coetanei per essere accettato.

La ragazza gli si avvicinò…

 

Fu arrivò in uno spiazzo dove l’oscurità della notte regnava non proprio sovrana. Una folla inferocita, munita di torce, forconi e altre armi si stava dirigendo verso una sorta di rogo abbozzato, dove alcuni uomini stavano costringendo un ragazzo a salirvi sopra. Le sembrava di riconoscere il ragazzo…

 

Terra atterrò davanti a quella che sembrava una scuola in mezzo al verde. Entrò e percorse un cammino a lei sconosciuto. Arrivò in una stanza dove al centro vi era una botola che conduceva a quello che sembrava un laboratorio. Lì sotto tre ragazzi erano seduti ad un tavolo, intenti a scrivere, mentre un adulto aspettava che loro terminassero. Uno di questi ragazzi aveva dei capelli castani ricci, lunghi fino alle spalle, magro e dall’aria fragile. Gli sembrava di riconoscerlo…

Improvvisamente sulla pelle di capra di uno dei tre si crearono delle fiamme sopra una scritta ed esso gioendo venne acclamato dal maestro. Con forza l’altro posò la sua penna sul tavolo tanto da spezzarla, ma non accadde nulla. Stringendo i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche aspettò e con lui anche Terra…

 

Corvina si ritrovò [parte mancante]

 

 

Benvenuto nell’Abisso. Posticino interessante, non trovi? Beh, ci resterai per l’eternità…

-Questo è tutto da vedere, mia Regina- disse Raistlin riprendendosi dallo shock precedente. Fece un leggero inchino –Non perderò-

Sei coraggioso, lo ammetto. Ma faresti meglio ad andartene, è l’ultima possibilità che hai… Dopo se perderai ti torturerò fino alla fine dei tempi. Pregherai di morire! Ma io ti farò rimanere vivo in un’eterna agonia disperata…

Un brivido percorse il corpo del mago, ma si riprese subito

“Cosa dovrei temere? Ho la mia magia…” pensò lui

Oh, ti sbagli mio mago… Non hai nemmeno quella

E la dea aveva ragione! Scioccato si fissò le mani

Non hai più nulla… Ti rimane solo la sofferenza eterna!

No, no! Non poteva finire così! NO!

Un fuoco divampò dal suo corpo che investì ogni cosa. Poi nulla.

 

Quando finalmente Ambra raggiunse l’albero vide che i bambini stavano picchiando un loro coetaneo che in ginocchio per terra tentava di proteggersi come meglio poteva. Per alcuni secondi il volto del bambino si alzò sulla ragazza ed ella poté vedere due occhi marroni anche troppo svegli su un viso magro come il corpo; una corona di capelli marroni riccioluti gli incorniciava il volto

“Ma… è Raist” pensò riconoscendolo dopo qualche secondo “Questo… è un suo ricordo….”Allungò una mano per aiutarlo, ma proprio in quell’istante una vampata di fuoco ricoprì tutto facendola scomparire

 

Laurana si affiancò alla folla racchiusa sul carro. All’interno un grande ragazzo teneva la mano insanguinata di qualcuno; dall’altra parte vi era un altro ragazzo che guardava sconvolto l’uomo sanguinante dentro al carro. I due erano praticamente identici se non fosse stata per la corporatura, muscolosa nel primo ed estremamente magra nel secondo; avevano gli occhi marroni e i capelli riccioluti del medesimo colore. Un momento, ma lei li conosceva! Quelli erano Caramon e Raistlin!

-No, no!- esclamò una donna cercando di avvicinarsi al carro –Gilon!-

-Mamma…- disse Raistlin -torna a casa per favore…-

-Gilon!- esclamò in lacrime –No!-

-Caramon, - disse voltandosi verso il gemello sconvolto –dobbiamo portare nostra madre a casa…- Appoggiò una mano sul braccio del fratello

-Non è morto! Io ho fede! Gilon, svegliati!- disse la donna

-A quanto pare, questo tuo dio Belzor non è servito a salvarlo, Vedova Jiudich…- mormorò qualcuno

-Quell’uomo non è stato risanato- esclamò la donna in questione –ma la colpa è solo di questa donna!- La indicò con un dito –Sua figlia è una prostituta e suo figlio è uno stregone!- Accasciandosi per terra la madre la fissò senza riconoscerla

-Non è vero!- esclamò Raistlin saltando in piedi e mettendosi davanti a lei –Lasciaci stare!-

-Non osare darmi ordini! È solo colpa vostra se quell’uomo è morto, vostra e dei vostri comportamenti maligni!-

Furibondo, il ragazzo fece per saltarle addosso, ma Caramon lo fermò

-Raist, fermati! Non darle ragione!- disse il gemello

Laurana stava per avvicinarsi, quando un turbine di fiamme cancellò ogni cosa compresa lei

 

Wyle spalancò gli occhi. Ma certo, il ragazzo intento a combattere era Raistlin! Era stremato, poverino, e si era afflosciato in mezzo ad un corridoio. Davanti a lui apparve un’altra persona, dall’aspetto più muscoloso ma uguale a Raistlin per il resto

-Raist!- esclamò questa vedendolo –Come sei ridotto? Adesso ti aiuto-

-No, Caramon, lasciami stare!- Cercò di scacciare il nuovo venuto, ma alla fine si arrese, esausto. Dietro di loro apparve un elfo scuro, pronto a lanciare un incantesimo

-Ti difendo io Raist, tranquillo!- lo rassicurò Caramon

-No, tu non puoi riuscirci…-

Il ragazzo estrasse una strana arma e pronunciando parole magiche riuscì a sconfiggere l’elfo. Dietro di lui l‘altro era scioccato. In fondo, ogni sua speranza era stata malamente distrutta: ora anche lui sapeva usare la magia, quell’unica dote che suo fratello non aveva…

-Co-come hai fatto?- chiese sorpreso

-L’ho sempre saputo fare- rispose l’altro sorridendo –Non alzarti Raist…-

Senza ascoltarlo si alzò a fatica in piedi. L’unica cosa che poteva udire era il rumore del proprio sangue che ribolliva dentro le vene. Mise le mani davanti a sé e intonando un incantesimo uccise il fratello, bruciandolo vivo

Il fuoco si divampò anche lì, facendo scomparire ogni cosa

 

Gessica lasciò vagare lo sguardo per la stanza. L’aria era calda e opprimente ed ogni cosa era immobile. Su un letto vi era una donna addormentata, così magra da poter scorgere le ossa sotto la carne. Quella era Rosamun, la madre di Caramon e Raistlin. Come evocato al fianco della donna c’era il ragazzo, che prese uno straccio da una brocca e glielo mise sulle labbra secche

-Su mamma, bevi…- La guardò e le prese una mano fra le sue –Mamma, ti prego, torna a casa… Torna da me… Mamma!- La donna non si mosse. Chinando la testa il figlio appoggiò pesantemente la testa sul copriletto –Torna a casa…-

Addolorata sinceramente, Gessica si avvicinò al ragazzo. Lei sapeva già cosa sarebbe successo, sapeva che di lì a poco Rosamun sarebbe morta… Fece per sfiorargli il volto con un dito ed egli sembrò percepire la sua presenza; poi le fiamme presero ogni dolore, ogni ricordo, facendola scomparire in una nuvola di fumo…

 

Jessica si sedette di fianco al bambino che riconobbe come Raistlin. Lo guardò mentre i suoi occhi si perdevano verso gli altri coetanei, allegri, felici… e lui lì, solo, escluso…

Non v’era l’ombra d’invidia nei suoi occhi, solo infinita amarezza e un’acutezza cinica, fredda, che trapassava ogni anima

“Non rimanere qui da solo…” pensò lei fissandolo speranzosa di vederlo alzare per correre verso gli altri; ma lui non si mosse, non lo avrebbe mai fatto

Seguì lo sguardo del bambino e fece in tempo a vedere e fiamme che la investivano annullando ogni cosa…

 

Correndo per non essere sommersa dalla folla Fu si fece avanti e giunse in prima fila. Lì questo ragazzo dai capelli marroni e ricci gli occhi scuri, illuminato dalle torce che l’avrebbero ucciso. Delle persone lo legarono ad un palo con sotto della legna. Vi buttarono sopra le torce e le fiamme iniziarono ad espandersi

-No!- esclamò la ragazza, ma nessun suono le uscì dalla voce –No!-

Le fiamme si espansero, fino a raggiungere Fu. Strano, tutto stava svanendo intorno a sé…

 

Terra aveva affiancato il giovane e fissava la pelle di capra bianca. Quel ragazzo la guardava intensamente, quasi incantato. Doveva farcela, lo voleva con tutto il suo essere, con ogni fibra, con ogni muscolo, tutto era concentrato nel disperato desiderio di riuscire; non poteva fallire, quell’istante era il più importante della sua vita, sarebbe nato in quell’istante di riuscita, la sua vita era aggrappata a due piccole parole, a due tratti d’inchiostro su una pelle di capra. Io, Magus

Disperato appoggiò il volto sul tavolo di pietra. Improvvisamente Terra lo vide alzare lo sguardo verso qualcosa d’invisibile sul ripiano; ci fu una sorta di conversazione poi il ragazzo tornò ad appoggiare la fronte alla pietra

-Raistlin, ti senti male?- chiese il maestro

Quello era Raistlin?? Terra faticava a crederci…

-Taci!- sussurrò lui digrignando i denti. Fissò la pelle bianca, la scritta nera e l’occhio bianco, nero e rosso che solo lui vedeva, il segno che i tre dei della magia, Lunitari, Solinari e Nuitari, fossero presenti in quel laboratorio

-Io, Magus- mormorò Raist, imprimendosi nel sangue quelle parole, risucchiandole dentro di sé… e dalla scritta si alzarono fiamme rosse che carbonizzarono completamente il foglio; alla fine il fuoco si spense, ma un nuovo focolaio era nato dentro a Raistlin, un’energia che sarebbe sopravvissuta forse anche alla morte.Terra fissò la pergamena colpita. Era stata ridotta in cenere! Era quella la potenza del mago? Sorpresa com’era, si accorse solo quando la investirono che le fiamme avevano cancellato ogni cosa…

 

Corvina [parte mancante]

 

Tutti e nove si risvegliarono in un sentiero

-Uff, anche questa è finita…- mormorò Gessica guardando verso il gruppo –Cos’avete visto voi?-

-Dei pezzi del passato di Raistlin- disse Ambra incrociando le braccia –ma questo lo sapevi già, no? Io mi sto veramente stancando…-

-Non dirlo a me, non mi è particolarmente piaciuta questa intrusione nel mio passato…- sbottò Raist

-Nemmeno il tuo colloquio con la Regina delle Tenebre, immagino- disse Ge

-E tu come fai a saperlo?-

-Ma dai, non era poi così difficile…-

-Si ragazzi…- disse Jessica –ma dov’è finito Wyle?-

Effettivamente il mago era scomparso

-Ehm…- disse una voce. Tutti si voltarono verso un bambino dai corti capelli scuri arruffati, due grandi occhi ambra e le braccia incrociate

-Wyle?!- esclamarono. Gessica si avvicinò

-Eh si, è proprio Wyle…- Lo guardò per qualche secondo poi tirandogli le guance e stritolandolo in un abbraccio esclamò –Che carino!-

-Aiuto… soffoco…- mormorò lui cercando di togliersi dalla morsa mortale –Lasciami!!- Quando finalmente fu libero si massaggio le guance rosse come pomodori –Ahia…-

-A quanto pare tocca a te ora…- disse Laurana –Hai idea di cosa ti aspetti così ci prepariamo?-

-Quasi…- iniziò ma si bloccò e mettendosi le braccia sui fianchi li fissò –E voi chi siete??-

-Stai scherzando Wyle?- chiese Corvina

-Non sto scherzando! E poi non mi chiamo Wyle, mi chiamo Drancus-

-Oddio, è tornato totalmente un bambino!- esclamò Terra

-Mi volete dire chi siete??-

-Ecco, noi siamo…- iniziò Terra ma venne bloccata da Gessica

-Senti Drancus- disse lei sorridendogli –tu sai perfettamente chi siamo, no?- Lui la fulminò

-Non lo so!- scandì arrabbiato –Io non dico le bugie!!-

-Ah, davvero? Quanti anni ha?-

-Tre!- disse mostrando due dita della mano. Lei si mise a pensare

-Hai tre anni… Cosa gli ho fatto accadere di così catastrofico a tre anni??-

-Farmi accadere?!- mormorò il piccolo alzando un sopraciglio senza capire, ma venne ignorato –Ehi tu! Non ignorarmi! Brutta strega, ascoltami!-

-Ehi, ma non ti hanno insegnato l’educazione?- sbuffò Gessica chinandosi alla sua altezza –Non si dicono queste cose alle ragazze!-

-Certo, i miei nonni me l’hanno insegnata, ma tu sei veramente una strega!- Le puntò un dito contro –Sei tutti ricoperta di blu! Le ragazze normali non sono blu!-

Raist, che nel frattempo si era rimesso il cappuccio in testa, lo guardò stupito. Riusciva a vedere la sua aura, nonostante fosse un semplice bambino. Possibile che quel ragazzo possedesse un potere così grande? E se era vero, come mai non lo aveva mai usato?

-Ah!- esclamò battendo un pugno sulla sua mano –Mi è appena venuto in mente!-

-Cosa?- chiesero tutti, compreso il piccolo

-Ambra, ti ricordi cos’è successo a Wyle quando aveva tre anni?- le chiese. La ragazza ci pensò un po’ su

-Uhm…- Si bloccò e la fissò –Oh mamma…-

-Esatto!- disse l’altra

-Potreste spiegare anche a noi??- chiesero gli altri in coro

-Ecco, quando Wyle aveva tre anni…-

-Oh ho…- esclamò il piccolo guardando verso la strada

-Che succede Drancus?- chiese Gessica. Puntò un dito verso la via.

-Guardate-

-Ehm, Wyle, cioè Drancus- disse Corvina –là non c’è nulla- Lui la fulminò

-Zitta tu- disse –Brutta racchia nera-

-Cosa hai detto?!- mormorò la ragazza con occhi di fuoco. Il piccolo indietreggiò di un poco mentre l’altra s’avvicinò –Mi hai dato della RACCHIA?!?! Non m’interessa se sei un bambino o meno, questa è la volta buona che ti stacco la testa!!-

-Corvina, no, fermati!!- esclamò Gessica –Se fai così…- Ma era troppo tardi: Corvina iniziò a rincorrere il bambino, che naturalmente prese a fuggire. –Fermiiii!!-

Fermarono Corvina e l’altro si blocco immediatamente.

-Ma…- mormorò il piccolo –Voi… non sentite nulla…?-

Improvvisamente una forte folata di vento li colpì. Attorno a loro vi era una cittadina dalle case tutte uguali, dal colore giallognolo; una sola lunga strada la tagliava e le Essenze si ritrovarono su di essa.

Attorno a loro vi erano delle persone, ma erano completamente immobili, nelle posizioni più impensabili e sembravano immagini fluorescenti… La cosa era alquanto macabra…

[parte mancante. Riassunto per comprendere ciò che accade: Wyle scappa spaventato da qualcosa che dice di “sentire arrivare”, e gli altri lo seguono a ruota. Arrivano ad una piazza con la centro una fontana, il bambino ci entra e lì iniziano a vedersi materializzare strane creature, ombre, anime e cose varie. Intanto gli altri vedono sul tetto di una casa una bambina bionda, completamente vestita di bianco e avvolta nella luce. Gessica la riconosce come Lana, un altro dei suoi personaggi, ragazza che diverrà inseparabile da Wyle e con cui avrà una storia d’amore, nella storia originale. Laurana le chiede come mai se ne sta lassù tutta sola, e lei risponde che lì nulla la può raggiungere, nessuna di quelle creature spaventose. Ad un tratto si alza e puntando il dito verso la strada che avevano appena percorso emette un urlo simile ad un sibilo, poi inizia a contorcersi ed infine inizia a scomparire, mentre sta cadendo a terra. Nel frattempo anche Wyle si è messo a fissare il punto indicato dalla bambina; le creature intorno a lui fanno per attaccarlo contemporaneamente, ma una voce alle sue spalle attiva un incantesimo che lo protegge. Compare l’ombra del Wyle adulto dietro quello bambino. Gli occhi del fanciullo diventano bianchi e scompare anche lui come la bambina e al suo posto compare Wyle in carne ed ossa, che lancia un incantesimo nella direzione indicata dai bimbi. Un forte rumore spezza l’aria e si apre una voragine che assorbe tutta la scenografia, mentre le essenze si ritrovano al punto di partenza.

Qui chiedono diverse volte spiegazioni al ragazzo, che li liquida parlando di un colpo di fortuna]

 

In un altro luogo…

Sey si accasciò a terra, ansimando. Gli altri due gli si affiancarono all’istante, aiutandolo a rimettersi in piedi.

-Cazzo…- mormorò questi, guardando il congegno in frantumi; ora non avrebbe più potuto ricreare gli incubi delle Essenze. –Da quando ha così tanta potenza quel ragazzo?-

-Ha ridotto a pezzi…- mormorò Harry, alzando le sopraciglia.

-Si stanno rivelando una sorpresa continua…- Immediatamente tutti e tre si voltarono. Davanti a loro vi era Kitiara, l’aria alquanto irritata. –Dovrò cercare un metodo più efficace per metterle fuori uso… Ora seguitemi, andiamocene prima che trovino questo posto-

-Si, nostra signora-

 

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Capitolo 14
*** Light source. Dietro di noi, solo il nulla ***


Nuova pagina 1

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Capitolo 13

Light source.

Dietro di noi, solo il nulla

 

Ok, la cosa si stava facendo davvero molto grave… e più si andava avanti e più la cosa si faceva grave e complicata… ora però al gruppo si era aggiunta una nuova amica, Fu, quindi erano molto più sicuri soprattutto perché la ragazza poteva guarire le ferite anche se non potevano contare troppo su questo infatti la ragazza si stancava molto e non potevano sprecare la sua magia per cose inutili! Comunque sfiniti per la battaglia decisero di fermarsi ancora

-Credo che stiamo più in ozio che altro- borbottava Raistlin

-Oh rompi scatole di un mago! Studia gli incantesimi e non ci rompere l’anima!- esclamò Gessica

-Non ci credo… Kitiara… quella brutta… brutta…- balbettò Ambra ancora scioccata

-Tutto!- ringhiò Gessica –Quella io la ammazzo… quell’ammasso di… ricci!- esplose

-Non credo che gridare faccia cambiare qualche cosa- disse Fu sorridendo –Io non so tutta la storia ma… credo che ci debba essere un motivo più che logico per odiarla a tal punto…- J/Gessica e Ambra scossero la testa

-È troppo lunga da spiegare…- disse quest’ultima

-Ma possiamo parlarti di un’altra cosa…- le tre ragazze presero a raccontarle tutta la storia fino ad adesso nei minimi dettagli

-Capisci!? È una tragedia!- esclamò Jessica. Fu le guardò

-Quindi, adesso noi dobbiamo cercare la ‘chiave’ perché solo così voi potete avere accesso ai vostri pieni poteri ereditati da Hikari, giusto?- le tre annuirono –E io qua… cosa ci farei di preciso?- domandò di nuovo

-Dovresti… proteggerci… in poche parole…- disse Ambra annuendo

-Oh, capisco…- Fu restò un momento in silenzio poi sorrise –E va bene! Affronteremo questa cosa insieme e insieme ne verremo a capo!- esclamò poi si allontanò. Le tre ragazze si guardarono poi sospirarono

-Che tragedia…- mormorò Jessica

-Dio, questo dal mondo dei sogni si è trasformato… in un incubo!- disse poi Gessica

-Già… non ci voglio… pensare maledizione! Non è possibile che… che siano… falsi…-

-Non è detto però!- esclamò Jessica –No, io non ci credo. Loro non ci mentirebbero mai!- esclamò

-E su che basi ti senti così sicura?- le chiese Gessica guardandola –Ambra ha ragione… non li conosciamo e ci stiamo fidando di persone che forse… sono dalla parte di Kitiara… credi sul serio che sia un bene fidarci di persone che non sappiamo neanche da dove vengono? E non sappiamo neanche se quelli sono i loro veri nomi maledizione!- esclamò pestando un piede a terra. Ambra le guardò: quella ‘scampagnata’, come credeva fosse fino a pochi giorni prima, si stava trasformando in un vero orrendo incubo!

-Beh, non credete sia saggio dirlo agli altri? Certo, ci grideranno dietro per un po’ ma almeno… riusciremmo a decidere qualche cosa. Siamo troppo coinvolte in questo momento e… un giudizio estraneo credo sia la cosa migliore- concluse. Le amiche non risposero e lei sospirò: fino a quando dovevano andare avanti così?

La notte era scura e silenziosa e il freddo era pungente. Jessica non riusciva proprio a dormire. Ripensava a quel pomeriggio, a cosa si erano dette e… era tutto così confuso! Non poteva credere che Andreas… le avesse mentito! Non ci credeva! Lui era così dolce e gentile… non poteva essere spietato e dalla parte di Kitiara! Si alzò lentamente in piedi

“Non può essere stato lui l’artefice della morte di Kagura…” alzò lo sguardo verso il cielo sospirando, ormai non faceva altro “Mi piacerebbe tornare a casa… ora le interrogazioni e le verifiche… mi sembrano una passeggiata al confronto di tutto ciò!” rese a camminare, voleva schiarirsi le idee. Camminò a lungo finché decise di tornare indietro ma una voce la fermò

-Jessica!- lei si voltò di scatto

-Andreas! Maledizione! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamò

-Scusa, ma ti ho vista e volevo salutarti! Forse vuoi stare sola?- lei non rispose ricordandosi tutto quello che si era detto quel pomeriggio –Ho capito, allora ci vediamo…- il ragazzo si stava per allontanare quando lei si dimenticò tutto

-A…aspetta! Non… lasciarmi qua da sola!- esclamò lei arrossendo. Lui sorrise girandosi

-Credevo mi avresti lasciato andare…- disse lui sedendosi su una radice di un albero. Lei scosse la testa e si sedette vicino a lui. Restarono per qualche minuto in silenzio

-Ehi… tu… tu…- lui la guardò –No, niente… scusami…- lui restò a fissarla

-Cosa succede Jessica? Come mai sei così… silenziosa?-

-Non ho… nulla da dire…-

-Non ci vediamo da tanto!- esclamò lui. Lei lo guardò

-Dimmi tu qualche cosa allora, che hai fatto in questi giorni? Cosa fai nel tempo libero? Io non so nulla di te!- lui alzò le spalle

-Non è così interessante…-

-Lo è per me!- lui la guardò poi sospirò

-In questi giorni ho fatto delle ricerche e nel tempo libero… cerco di studiare magia, anche se non mi viene affatto!- sbottò

-Mh, e che tipo di magie studi?- lui alzò le spalle

-Sull’acqua, è interessante sai? Però sai com’è… non riesco a combinare nulla…- disse lui alzando le spalle. Lei pensò a Gessica

-Ma ci metti il sentimento?- chiese lei. Lui la guardò

-Cosa?-

-Ma si… nella tua magia, quando ti concentri… pensi solo ad essa o anche alle persone a cui vuoi bene?- lui ci pensò

-No… solo alla magia… credo…- lei sorrise

-E allora pensa anche alle persone a cui vuoi bene, vedrai che riuscirai a fare delle cose… bellissime!- lui ricambiò il sorriso -E poi hai detto che fai delle ricerche… di che tipo? Dove le fai? Quando?- lui sospirò

-Praticamente sempre… le faccio per lo più in boschi, pianure e in negozi. Certe volte mi vengono delle forti emicranie quindi cerco di fermarle con infusi che si trovano solo in certi posti… ma non ho molto tempo neanche per quello- annuì. Lei dispiaciuta lo guardò

“Sembra un normalissimo ragazzo uffa! Non è cattivo! Dopo lo dico anche alle altre che si stanno sbagliando!” lui si portò una mano alla testa –Cosa succede?- chiese subito

-Niente mi… mi fa male la testa maledizione! Ora scusami… vado a casa e prendo il mio infuso…- alzò la mano salutandola e lei sorridendo lo vide sparire nella foresta. Lei borbottò qualche cosa di incomprensibile a un orecchio umano e si diresse all’accampamento

 

Intanto, nella nota stanza buia…

-Harry! Harry aiutami! Andreas sei uno stupido! Perché diavolo non hai preso l’infuso?  Eppure te lo avevo preparato!- Sey lo mise a sedere su una sedia aiutato da Harry che gli fecero bere un infuso abbastanza puzzolente. Andreas tossicchiò un po’ poi li allontanò da sé.

-Grazie… maledizione… stavo proprio per cambiare davanti a lei e… addio piano!- esclamò –Comunque mi ha fatto un sacco di domande, dobbiamo andarci cauti adesso, sono sospettose…- Sey annuì

-Abbiamo sentito tutto grazie allo specchio d’acqua, comunque sono d’accordo, qua la cosa si fa grave, un passo falso e va tutto a monte!-

-Quella ragazzina le avrà informate… merda!- sibilò Harry

-Calmo!- esclamò Sey –Non ci agitiamo, presto tutto si sistemerà…- alzò lo sguardo

-Sta arrivando Naraku, mettiti a posto Andreas e Harry non saltare alla gola di nessuno, Ok?- loro annuirono e si inchinarono appena la figura si parò davanti a loro

-Molto bene… ora c’è un passo molto delicato da fare, se sbaglierete questa missione per voi sarà finita, capito vero cosa intendo?- loro non risposero –Bene…prima di fare questa cosa però dovrete attendere, dovrete scavare di più nei loro cuori, mi sono spiegato bene?- annuirono e esso spiegò loro cosa fare. Quando se ne fu andato i tre ragazzi si guardarono preoccupati… avrebbero avuto il coraggio di farlo? E anche se ne avrebbero avuto cosa avrebbero fatto loro?

 

Il nostro gruppo nel frattempo…

I ragazzi sbadigliarono. Jessica li aveva svegliati tutti all’alba e ora erano pronti per partire. Mentre andavano le tre ragazze confabulavano tra loro dopo che Jessica aveva raccontato alle amiche della notte prima

-Capite? Non ci hanno mentito! Chissà Ambra, conoscendoti ne avevi parlato con lui e non te lo ricordavi!- esclamò Jessica

-È possibile…- disse di rimando Gessica. Ambra scosse la testa

-No, no, no e di nuovo no! Credete davvero che se fosse così non me lo sarei ricordato? Credete che vi avrei messo in testa chissà cosa se non ne fossi pianamente sicura?- chiese lei –E comunque grazie, sono molto contenta di sapere che non avete affatto fiducia in me!- loro scossero la testa

-Ma che dici? E comunque è vero anche questo… o che tu gliene avevi già parlato o che Andreas ha detto una bugia…- disse Gessica sicura di se

-Ti ho già detto che non gliene ho mai parlato!- sbuffò Ambra seccata –Ma quante volte ve lo devo dire?-

-Volete dire che qua… ci stanno sparando un mucchio di cavolate?- domandò piano Jessica. Loro sospirarono

-Credo proprio di si…- si guardarono

-Ma allora chi sono? Cosa vogliono da noi?- loro scossero la testa

-Ma è… magnifica!- loro guardarono davanti a se e rimasero sbalordite! Un grande portone di marmo azzurro si affacciava davanti ad una delle più belle città che avessero mai visto. All’ingresso non c’erano guardie così entrarono

-Light source…- lesse Laurana mentre passavano sotto il portone –Che significa?- chiese

-Sorgente di luce- disse prontamente Jessica

-E alla faccia della sorgente!- esclamò Wyle. Il gruppo si bloccò davanti a tanta meraviglia… ovunque davanti a loro era sospeso in aria, erano grandi fontane che volteggiavano nell’aria. Le fontane-casa erano fatte di acqua come gli alberi, gli animali, le cose… era davvero magnifico. Gli abitanti, felici e spensierati (forse la guerra non era ancora arrivata lì) camminavano allegri per quelle stradine dalle mille aiuole e molto probabilmente c’era il mercato visto che delle bancarelle enormi erano ai lati della strada. I ragazzi si gettarono nella mischia osservando tutto quello che si parava loro contro

-È… meraviglioso… magnifico… uno splendore…- mormorò Ambra

-Voglio stare qua in eterno…- affermò Gessica

-Oh, chissà come fanno a salire così in alto…?- si domandò Terra

-Ok, è deciso!- esclamò Jessica

-Cosa? Cosa abbiamo deciso?- chiese Ambra

-Per una volta tanto si fa come dico io- Jessica le guardò –Qualcuno va a prendere delle camere in una locanda mentre io vado a fare un bel giro panoramico- Ambra sorrise

-Je, ti seguo! Mi raccomando Raist, una locanda decente grazie!-

-Ehi! Perché ci devo andare io!?!?-

-Ci andrai con Wyle naturalmente- Gessica prese a braccetto le due amiche. Ci vediamo qua tra due ore!!- si allontanarono e il gruppo si guardò

-Corvina…- disse Wyle

-Eh no caro! Io faccio la turista con loro e voi, bravi streghetti schiavetti, andate a prendere le camere! Bye bye!- Corvina lo liquidò con quelle parole allontanandosi con le altre amiche. Wyle rimastoci come un pesce lesso sbottò

-Donne!- si voltò sospirando –Raistlin, andia…- Solo. Era solo –Quel brutto troglodita dei miei stivali! Io lo uccido se lo trovo!- esclamò –Maghi…- sbottò –Così idioti…- alzò un sopracciglio –Ma sono scemo!? Sono un mago anche io!- scosse la testa confuso e si allontanò sproloquiando.

 

Non sapevano come, ma più andavano avanti, più si convincevano che quel posto lo avevano già visto da qualche parte. J/Ge e Ambra camminavano, i loro piedi conoscevano la strada, ma era impossibile! Loro lì non c’erano mai state! Eppure… si bloccarono improvvisamente, o meglio… i loro piedi si bloccarono per loro

-Questo è… molto strano- disse Jessica

-È più che strano cara Je, è misterioso…- disse Ambra

-Se voi guardaste davanti a noi direste con me ‘Ohhhhhhh’- le due ragazze guardarono Gessica poi davanti a loro e

-Ohhhhh…- mormorarono tutte e tre insieme. Quell’edificio d’acqua era enorme, pieno di finestre e spettacolarmente bello… una grande insegna diceva:

BIBLIOTECA DI AUSTERIUS

Le tre si avvicinarono

-E ora come entriamo? Tutto qua galleggia! Io voglio entrare!- esclamò Gessica. Ambra si guardò intorno. Poi sorridendo si avvicinò ad un bambino sugli otto anni

-Ciao- disse lei. Il bambino si voltò e le sorrise. Aveva i capelli neri con i riflessi blu e due occhi del medesimo colore molto espressivi

-Ciao! Chi sei tu?- chiese lui con in mano una palla colorata. Vicino a lui comparve una bambina sui cinque anni. Aveva i capelli biondi e due occhi azzurri da fare invidia a chiunque

-Dai Mhatty… torniamo a giocare!- esclamò la bambina

-An! Un attimo! Non vedi che sto parlando?- esclamò il bambino sbuffando poi si rivolse di nuovo alla ragazza ignorando gli occhi della bambina fattisi lucidi –Chi sei?-

-Sono Ambra e… quelle due ragazze laggiù sono mie compagne di viaggio, siamo forestiere e… vorremmo entrare lì dentro, nella biblioteca solo che… galleggia!- esclamò Ambra. Il bambino annuì

-Vuoi incontrare Austerius?- chiese la bambina. Ambra ci pensò un momento

-Beh, ancora non lo so ma… diciamo di si!- la bambina si illuminò tutta

-Lui è il mio zietto! È il mio zietto! Il mio zietto!!-

-An! Ti stai ripetendo…-

-Ma Mhatty!- esclamò la bambina. I due si guardarono poi la bambina prese per mano Ambra iniziandola a tirare –Vieni! Vieni! Ti faccio vedere io come si fa! Lo zietto sta lavorando ma se gli chiedo un po’ di coccole lui me le fa sempre sai? E poi mi da le caramelle e i dolci e la cioccolata e… e… se voglio mi fa vedere le magie, tante magie e poi mi insegna a scrivere ma dice che sono troppo piccolina ma io da grande voglio diventare come lui! Si si e poi mi voglio sposarmi come ha fatto il mio papà con la mia mamma! Non come lo zio! Mamma dice che è zitello ma io non so che significa però non importa così l’ho tutto per me e io gli voglio tanto bene sai? E poi ci sono tutti quegli uomini gentili là che mi danno i lecca lecca senza che lo dicano alla mamma! Lei non vuole che mangi tanti dolci perché dice che fa male ma lo zietto me ne da un  sacco e poi ci sono le statue, sai che una statua rappresenta un drago? Lo zietto dice che non fa bene montargli in groppa ma io lo faccio sempre perché è altissimo e bellissimo…- Ambra presa per la mano dalla bambina annuiva automaticamente. Il bambino le stava seguendo scuotendo la testa e dietro di lui anche le due amiche li seguivano. Quando arrivarono sotto l’edificio d’acqua la bambina si fermò –Ah si dunque… com’era la parola? Mhatty tu non dirlo capito? Oggi lo faccio io io io! Ehm… ah si! Volatea!- esclamò alzando la mano in alto –Attenti eh? Adesso c’è il raggio blu e ci porta su e dopo andiamo dallo zietto! Le volete le caramelle? Sono tutte spugnose e piene di fragole, panna o cioccolata! Io preferisco quelle alla panna…- intanto il raggio blu gli aveva colpiti e come una grande calamita, tutti quanti iniziarono a salire in alto

-Che figata! Sembra di essere in ascensore!- esclamò Ambra

-Si, ma attenti a non uscire dal raggio blu o cadete a terra! Vi sfracellate capito? Puff, morti! Ma lo sapete che è morta un sacco di gente per questo?? Però solo quando stavano facendo le prove per capire se la magia funzionava! Eh si! Qua hanno tutti un pizzico di magia ed è bellissimo! Anche la città è bellissima! Dopo vi porto sul tetto e vi faccio vedere la città dall’alto! È magnifica sapete? Ha un sacco di case e aiuole galleggianti! Se volete dopo saltiamo sugli alberi! È bello sapete? Molto bello e comodo!-

“Comodo!?” pensarono le tre

-Ehi An… ma quando siamo lassù sei sicura vero che l’acqua terrà il nostro peso?- chiese Ambra

-Oh, si si… pensa che dentro questa biblioteca ci sono al giorno più di mille persone sai? È la più attrezzata di tutto il mondo e poi il mio zietto e famosissimo! Perché… oh! Siamo arrivati! Muovetevi! Presto presto!- le tre ragazze si guardarono intorno e rimasero meravigliate. Intorno a loro era tutto fatto di acqua. Si poteva vedere il cielo e la terra poi… c’erano gli scaffali in legno ovunque con sopra migliaia e migliaia di libri e in ogni angolo libero c’erano scale che salivano e scendevano. Decine e decine di persone leggevano su lunghi tavoli o andavano da una parte all’altra controllando tutti i libri che gli si presentavano davanti –Ma lo sapete che ci sono persone che sono qua da anni perché non riescono più a trovare l’uscita?- disse An. Le ragazze spaventate si strinsero a lei –E poi ci sono delle persone davvero tanto sciocche! Ci sono persone che… vogliono controllare tutti i libri per trovare quello da leggere! Ma si può? Eppure se domandano al soffitto un titolo o un genere il libro viene da solo! A volte ci mette giorni certo ma altre volte puff, arriva in un lampo!- esclamò

-Beh, anche se chiedi un autore arriva no?- disse Gessica divertita. Il bambino scoppiò a ridere

-Certo! Come no! Se vuoi farti venire addosso tutti i libri di questa immensa e infinita biblioteca accomodati!- esclamò

-Perché?- chiesero le tre. La bambina rise mentre teneva ancora la mano ad Ambra

-Perché tutti questi libri, ma tutti tutti eh? Li ha fatti il mio zietto! Li ha scritti tutti lui!- lei cominciò a trascinare una scioccata Ambra

-Ma… quanti anni ha il tuo zietto?- chiese

-Beh… credo cinque… tre… due… non lo so di preciso… ma massimo 6 secoli ce li ha!- esclamò annuendo

-E scusa An… tu quanti… anni hai?-

-Oh, io solo cinque anni ma il mio zietto dice che se studio tanto potrei vivere 10 secoli, tondi tondi eh? Il massimo dei massimi!- esclamò annuendo

-Wow…- mormorò Jessica sbalordita

-Ehi, perché quello scaffale non è stracolmo come gli altri?- chiese Gessica indicandone uno. La bambina si fermò e si avvicinò

-Beh…- disse An –Questo scaffale lo deve ancora finire di riempire… credo che abbia finito un libro… vero Mhatty?-

-Si, infatti sta arrivando!- loro si girarono appena in tempo per vedere sfrecciare un libro a tutta velocità che si posò delicatamente sullo scaffale di fianco ad un altro libro

-Questi libri sono enormi!- esclamò Gessica

-Si, infatti devono avere 700 pagine ognuno o non vengono accettati dalla biblioteca!- esclamò il bambino scocciato –Dai An muoviti! Portaci dal tuo adorato zietto…-

-Mhatty! Smettila di prendermi in giro! Uffa! Guarda che lo dico alla tua mamma!- lui sbuffò

-Si, ok, scusa, andiamo?- quando lasciarono la stanza principale, tutto si fece di pietra dure e solo poche fiaccole illuminavano quel tetro posto. Percorsero infinite scale guidati da una bambina sicura e le ragazze iniziarono ad essere stanche di tutti quegli scaffali pieni di libri… possibile ce ne fossero anche sulle scale!?!?

-Ehi An, siamo arrivati?- la bambina non rispose

-Ci siamo persi!?!?- chiese Jessica in crisi

-Ma no!!- la bambina si fermò ad un bivio e si guardò intorno incredula –Mmmh…- alzarono le sopracciglia –Ma da che parte eh? Non me lo ricordo…- la bambina iniziò a singhiozzare. Tutti impallidirono

-Stai scherzando vero!?!?- urlarono –Ci siamo persi???- le tre ragazze si immaginavano già vecchiette che uscivano di lì. Che andavano nel luogo dell’appuntamento con i ragazzi trovandoli ancora tutti lì, mezzi morti…

-Ma no! Stavo solo scherzando- la bambina riprese a tirare Ambra che era pronta ad ucciderla. La bambina lasciò per la prima volta la mano della ragazza e appoggiò una mano ad una pietra blu diversa dalle altre. Improvvisamente una voce disse

Se l’incantesimo non verrà eseguito tra dieci secondi tutti voi nei paraggi scomparirete…

-Si… si… bla bla bla…- intanto il terreno si stava facendo stranamente molle

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-Dunque… l’incantesimo… se non sbaglio il mio zietto mi aveva detto qualche cosa al riguardo… mmh…- la cosa si faceva grave, il terreno li stava assorbendo!

-È questo che intendeva con scomparirete!?!?- esclamò Jessica

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-Ehm dunque… non era una cosa tipo Magellus? Naaa, quella e per pulire le scarpe…-

-An!- esclamò il bambino –Maledizione! Non potevi pensarci prima di mettere quella maledetta mano su quella maledetta pietra!?!?- chiese mentre il polpaccio stava per essere inghiottito dall’asfalto. Le tre ragazze si dimenarono spaventate cercando di uscire ma era come se le gambe non esistessero più…

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-Zitto! Mi deconcentri!- esclamò lei –Dunque…-

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-AN!- urlarono mentre l’asfalto raggiungeva il fondo schiena

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-Demacaperus forse? Mmmh, non mi sembra…-

-An! An! Ti prego! Muoviti! Muoviti!-

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-Ma voi mi volete proprio distrarre eh? Uffa che stress… poi c’era… Sagillarum… no, quello è per sigillare… difficile, molto difficile…- borbottò

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L’asfalto aveva raggiunto la vita…

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-AN!!!!!- urlarono tutti. La spalla stava sparendo…

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-Ma certo ora ricordo! APRITASERUM!!!- urlò la bambina. I ragazzi vennero sparati fuori dall’asfalto mentre il muro si apriva… -Piaciuto lo scherzetto?- chiese la bambina mentre si grattava il naso –Lo sapevo già dal 5 però ho pensato che se lo dicevo subito dopo tutto il divertimento se ne andava via… non è stato divertente?- chiese –E poi non si scomparisce, cosa credevate? Si torna solo davanti alla biblioteca! Il mio zietto non metterebbe mai in pericolo nessuno!- sorrise. Si voltò e sorrise –Zietto!! Ehi, visto come sono stata brava?- Gessica intanto aveva alzato la manica pronta ad ucciderla

-Maledizione! Tutta la mia vita mi è passata davanti! Ho perso 17 camicie! La uccido! La appendo per i piedi…-

-Calma Ge…- disse una irritata Ambra –Almeno ora sai come fare la morte di una persona e i combattimenti… no?-

-MA CHE CAZZATE SPARI!?!?!?- urlarono J/Ge

-Eh eh…- rise Ambra

-Benvenute ragazze di un altro mondo… sono felice di avervi qua, nella mia umile biblioteca…- disse una voce

“Chi è quel pazzo che dice che questa biblioteca è umile? Ah, ma ha detto che è sua quindi dev’essere Austerius… massimo sei secoli sarà un vecchio bavoso con la tremarella e… che figo!” pensò Gessica spalancando la bocca. Davanti a loro c’era un ragazzo sui 20 anni circa, un sorriso dolce sulle labbra, i capelli biondo-rossicci, due occhi blu da fare invidia al cielo stesso.

-Umile… non credo proprio…- disse Ambra entrando nella piccola stanza munita di libri (ma va?), una scrivania piena di inchiostro e pennini e un libro completamente vuoto

-Zietto! Hai visto chi ti ho portato?? Adesso mi dai le caramelle?- lui sorrise alla bambina che aveva in braccio

-Diventerai una cicciona- sbottò il bambino dietro le tre ragazze. La bambina mise le mani sui fianchi guardandolo male e buttando fuori il labbro inferiore

-No, non divento una cicciona brutto cattivone! Sei… brutto e cattivo!-

-Invece si che diventi cicciona! Mangi solo pocci e caramelle!- lei saltò giù dalle ginocchia dell’uomo e si avvicinò minacciosa al bambino

-Mhatty! Pensa per te capito!?!? Guarda che lo dico a tua mamma che sei solo uno stupido bamboccio balbettante??- si guardarono

-Bamboccio io?-

-Si, tu!- esclamò la bambina puntandogli il dito contro

-Ma tu vuoi duellare!-

-Ah ah… e perderai esattamente come l’ultima volta!- esclamò la bambina sorridendo. Lui divento rosso di vergogna

-An, basta, smettila di fare così! Chiedi scusa a Mhat- ordinò l’uomo

-Ma…-

-An- la bambina si ritrovò costretta ad ubbidire

“Quei due mi sembrano Wyle e Corvina…” pensarono tutte e tre. L’uomo sorrise di nuovo e con un gesto della mano fece comparire tre poltrone identiche alla sua, di pelle rossa

-Vi prego, accomodatevi e scusate per questo piccolo intermezzo…- disse sorridendo. Le tre si sedettero quasi meccanicamente -An, Mhat, andatevi ad allenare con Casplea…- Una donna da dietro una porta nascosta arrivò silenziosa, il lungo mantello grigio la ricopriva interamente, tranne il cappuccio non era stato sollevato e le tre ragazze poterono vedere una giovane donna (chissà quanti secoli aveva…!!) con i capelli blu e gli occhi d’ambra. La donna prese per mano i due bambini e con un cenno del capo lasciò la stanza

“Quel mantello” pensarono le tre contemporaneamente

-Ditemi ragazze… cosa ci fate in questa città?- chiese molto calmo e allegro. Loro si guardarono

-Beh, in realtà ci siamo trovate qua per caso… stiamo facendo un lungo viaggio…- disse Jessica

-Oh, questo lo so anche io…- disse sorridendo l’uomo –Siete voi tre le prescelte di Hikari, quindi è chiaro che vi siate trovate qua, non è stato affatto un caso…- loro corrugarono le sopracciglia

-Cosa…?- l’uomo scosse la testa alzandosi

-A dopo le domande, ora vi prego di seguirmi ma… per caso vi piacerebbe una caramella?- le ragazze accettarono volentieri e si trovarono a gustare una vera e propria delizia per il palato. Poco dopo, nel più completo silenzio, lasciarono la stanza. Percorsero molte scale e molti corridoi, e ad un certo punto, il sole e l’aria pulita le colpì in faccia. Rabbrividendo si avvicinarono al bordo del tetto guardando il panorama. Gli alberi, le case galleggianti formavano una enorme fontana che catturava la luce del sole e ora capivano il nome della città! All’orizzonte potevano scorgere delle piccole casupole nell’aperta campagna e poco più in là, il mare azzurro e guizzante

-Wow…-

-Bello vero?- disse Austenius sorridendo felice

-È meraviglioso… sul serio…- lui annuì a Jessica

-Perché ci avete portato qua?-

-Perché è da qua che tutto iniziò…- mormorò l’uomo, gli occhi improvvisamente persi… -Questo è la versione ricostruita e modificata della vecchia Light Source. Molto, moltissimo tempo fa, in questa città io scelsi il mio successore Hikari, nella notte della luna nuova- mormorò assorto -Ma non era questo il suo compito, io l’ho capito troppo tardi. Ma questa storia la sapete già vero?- loro annuirono guardandosi –Beh, lei morì e tutti ne furono molto scossi. Molti secoli dopo, ormai 20 anni fa, questa città fu attaccata. Tutti cercarono di proteggerla ma il cielo era avvolto dal fuoco e le case cadevano giù come carta al vento… tre di loro, si unirono al male quella notte, tre di loro diventarono neri- sospirò. Le tre ragazze corrugarono le sopracciglia –Dovevo stare più attento… avrei dovuto proteggerli… ma il loro orgoglio era ed è tuttora spaventoso…. Dopo la città fu ricostruita e quasi tutto tornò alla normalità, ma chi può  dirlo con esattezza?- chiese –La guerra è ricominciata, le essenze sono tornate più forti che mai… e voi custodite quei tre oggetti tanto preziosi- si guardarono –Vi voglio dire una cosa, se sconfiggerete il male… e se farete le scelte giuste… il male non regnerà sovrano ancora per molto, moltissimo tempo… se voi invece vi lascerete andare ai sentimenti, al cuore… non morirete solo voi, ma l’intera umanità- loro si guardarono

-Ok, ora ho paura!- esclamò Jessica

-Avrete infinite volte paura, tutti hanno paura e questo è umano…-

-Ma… come fai ad avere tutti i secoli che hai!??- chiese Gessica. Lui sorrise

-Se qua si studia a dovere, non solo puoi vivere sei secoli, ma anche dieci o… quindici! Prendi An per esempio. Lei è dotata da morire, la sua magia ogni volta mi sconvolge, ha solo cinque anni e già riesce a fare incantesimi potentissimi e complicati… ripongo molta fiducia in lei…- disse lui annuendo

-Quindi non sei suo zio?- chiese Jessica. Lui scosse la testa

-Oh, no… è solo che il mio nome per lei era troppo complicato così aveva deciso di chiamarmi zietto, io ho accettato e… basta!- silenzio. Tutti guardarono Ambra

-Che succede?- chiese Jessica

-Pensavo… a quello che hai detto tu prima…- indicò Austenius -se voi invece vi lascerete andare ai sentimenti, al cuore… non morirete solo voi, ma l’intera umanità- recitò piano –Questo cosa dovrebbe significare?- lo guardarono

-Beh, esattamente ciò che ho detto!- le tre si guardarono –Dovete confidarvi vero?- loro annuirono immediatamente –Ditemi tutto!- i tre racconti furono spiegati molto dettagliatamente, tralasciando cose particolarmente imbarazzanti. Quando ebbero finito, le tre fecero un sospiro di sollievo

-Che ne pensi?- chiese Jessica. Lui le guardò

-Harry, Sey e Andreas…- mormorò lui

-Che c’è?- chiese Gessica –Li conosci?- lui non rispose

-Devo fare… alcune ricerche ragazze, vi devo lasciare- si allontanò di qualche passo

-Che dobbiamo fare ora?- chiese Ambra in un sussurro. Lui si voltò sorridendo

-Le risposte arriveranno da sole ragazze, e al momento opportuno. Non siete ancora pronte per questo, i vostri sentimenti non sono ancora stati estraniati da tutto questo- i suoi occhi si fecero cupi –Hikari è morta perché amava Estel, è morta per salvargli la vita… voi non dovete fare il suo stesso errore, non dovete innamorarvi, non adesso- si voltò di nuovo e quando stava sparendo Gessica chiese di getto

-Ehi, ma come fai a scrivere 700 pagine così velocemente? Non ti viene il blocco dello scrittore?- Ambra scosse la testa insieme a Jessica

-Impossibile che mi venga il blocco dello scrittore, io so cosa succede ovunque e in ogni luogo, nell’oltretomba e nel paradiso, nell’oscurità e nella luce, so tutti i pensieri altrui e… no, non credo possa mai venire il blocco dello scrittore a uno come me- disse andandosene. Le tre sospirarono sedendosi a terra appoggiando la schiena contro il muretto d’acqua per nulla freddo

-Che situazione…- disse Jessica guardando il cielo

-Maledettamente…- continuò Ambra

-COMPLICATA!- urlò Gessica

-Perché urli?- chiese l’amica

-Perché mi andava- sbottò lei. Jessica le guardò

-Ma voi non avete notato… nulla di strano?- domandò

-Uff… si…- sbuffò Gessica. Ambra le guardò confusa

-Ehi, cosa? Non parlate solo voi, di che cosa dovevamo accorgerci?- chiese. Loro si guardarono

-Ma tu… non hai notato proprio nulla?- lei scosse la testa rigorosamente

-Quella donna, Casplea… aveva lo stesso mantello grigio dei tre…- disse Gessica

-Ahhh! Quello! Beh, l’ho notato pure io ma… non ci ho fatto molto peso…- le due amiche scossero la testa e si allontanarono seguite da Ambra.

La notte era fredda e pungente. La luce della Luna, alta nel cielo, illuminava fiocamente tutto il paesaggio sotto di lui. Austenius nel suo studio, sotto quel riflettore opaco, non sembrava il ragazzo sorridente ma preoccupato del pomeriggio, lo faceva sembrare un vecchio con molti pensieri in testa, ricurvo su se stesso sopportando sulla sua povera schiena tutto il peso del mondo

“Anche quella notte era Luna piena” sorrise lentamente, esso però era tirato e forzato –E dopo 20 anni… i nostri sguardi si incroceranno di nuovo, non è così ragazzi?- mormorò. Voltò lo sguardo alla Luna e si incamminò verso l’oscurità della biblioteca quasi deserta. Appena fu arrivato all’ingresso principale, con il palmo della mano rivolto verso il basso mormorò –Ausciteserum- il raggio blu lo posò delicatamente a terra e sicuro iniziò a camminare silenzioso per le strade deserte della città. Austenius avvolto nel suo mantello grigio si dirigeva verso l’ingresso; sapeva di trovarli lì, ne era sicuro. Appena fu sotto il portone di marmo si fermò in mezzo all’oscurità e attese pazientemente

-Austenius… immaginavamo di trovarti qua- l’uomo alzò lo sguardo verso i tre sorridendo

-È mio compito sapere ogni cosa, ogni pensiero, pure i vostri anche se siete… diversi, in un certo modo, anche se non lo volete dare a vedere. Ma anche senza questa dote di sapere tutto di tutti, avrei potuto benissimo sospettare di trovarvi qua…- guardò i cappucci alzati di quei mantelli grigi –Harry, Sey, Andreas, da quanto tempo!-

-Purtroppo non è mai abbastanza!- borbottò Sey. I tre fecero dei passi avanti

-Ed eccola qua, la città tanto sognata, ricostruita nei minimi dettagli! Fa quasi senso… vero ragazzi?- sogghignarono

-E pensare che l’avete distrutta voi…- disse Austenius –Voi… che avete distrutto la vostra città natale… come… osate venire qua?- sibilò

-Città natale, che esagerazione!- esclamò Harry –La nostra città natale, se non sbaglio, è stata completamente distrutta da voi esseri umani!-

-Non avreste mai dovuto scoprire la verità- disse

-Comunque l’abbiamo scoperta e nei peggiori dei modi…- sbottò Andreas. Austenius li guardò

-Non credo che sia solo quello il problema vero?? Non è stato solo quello il motivo di quella strage! Non è così? Le vostre madri adottive vi volevano bene! Irene ti amava Harry! E tu… l’hai uccisa…- sbottò. Harry ringhiò –Mi sento davvero deluso, non avrei mai pensato che sarebbe finita così… dopo tutti gli insegnamenti che vi ho dato… l’unica cosa che siete è quello che rimarrete per l’eternità: neri. Siete solo neri- loro strinsero le labbra sotto il cappuccio

-Non mi faccia ridere maestro… crede davvero che ci sia un altro motivo? No, invece non c’è per niente… noi abbiamo solo attaccato questa città per poter finalmente essere liberi da lei e da tutti i nostri impegni con… questo posto… è stato davvero divertente…- Sey rise –Essere neri ci da l’occasione di essere… di avere più vantaggi…-

-Eravate i miei prediletti… ricordatevelo… tutto quello che sapete lo dovete a me…-

-E ve ne siamo eternamente grati- disse inchinandosi Andreas. Austenius fece una risatina amara

-Mi fate ridere… tre poveri ragazzini che non sanno che fare si sono ritrovati in una missione che gli sta prendendo il cuore e l’anima con l’amore… fate proprio ridere. Io invece penso a quelle tre povere ragazze… avete pensato a cosa succederà quando avranno scoperto tutto?- chiese –Harry! Perché vuoi fare soffrire anche lei? È perché assomiglia a Irene? Perché non…-

-La smetta di parlare di Irene, voi… voi non sapete nulla!- esclamò Harry il volto sofferente sotto il cappuccio

-Vi amavate! Voi due eravate fatti l’uno per l’altra! Lei non ti avrebbe mai lasciato!- Harry protese una mano avanti a lui chiudendola in pugno

-Shatai Kalan Numai Strelep- Quella era magia oscura…. Austenius senza fare nulla si sentì sbalzare indietro

-Che diavolo stai facendo??- Sey si mise davanti all’amico ancora immobile –Harry! Piantala subito! Lascialo! Lo vuoi ammazzare Harry?! Per la miseria fallo respirare di nuovo!- urlò. Harry lo guardò poi la mano si rilassò. Austenius tornò a respirare

-La prossima volta che la nomina… non sarà così fortunato…- sibilò Harry sparendo dalla loro vista. I due sospirarono e fecero per andarsene ma la voce ansante di Austenius li fermò

-Se voi continuerete a fare ciò che state facendo… voi e loro morirete… e voi… non potrete fare nulla…- Sey lo guardò

-Forse, ma non ho mai amato che qualcuno mi scrivesse il futuro- disse Andreas sparendo insieme a Sey. Austenius si mise a sedere respirando l’aria della notte

“Credevo mi avrebbe ucciso…” pensò “Oh, ragazzi miei… voi non sapete che sbaglio enorme state facendo…”

 

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