L'angelo delle tenebre di LaCla (/viewuser.php?uid=82873)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Novità a scuola ***
Capitolo 3: *** Il sarcasmo è uno stile di vita! ***
Capitolo 4: *** Ricerche e Auto ***
Capitolo 5: *** motivazioni, ansie e timori ***
Capitolo 6: *** leggende, pregiudizi e shopping ***
Capitolo 7: *** Condizioni, capricci e sogni.... ***
Capitolo 8: *** Interrogatorio ***
Capitolo 9: *** Sole e campanelli ***
Capitolo 10: *** Il Ballo ***
Capitolo 11: *** Lupi! ***
Capitolo 12: *** avviso ***
Capitolo 13: *** il ricatto di natale ***
Capitolo 14: *** Continuazione cercasi ***
Capitolo 15: *** colpe! ***
Capitolo 16: *** scelte forzate ***
Capitolo 17: *** Who si Afton? ***
Capitolo 18: *** War! ***
Capitolo 19: *** Angelo ***
Capitolo 20: *** avviso ***
Capitolo 21: *** Run! ***
Capitolo 22: *** Wish ***
Capitolo 23: *** Vita e morte ***
Capitolo 24: *** Flames ***
Capitolo 25: *** sorry ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Quanto può essere doloroso un addio? Quanto può far male dover vedere gli occhi della persona a cui hai dato l’anima spegnersi nel dolore? Non so quantificare il mio, troppo per me, troppo per un semplice essere umano… |
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Capitolo 2 *** Novità a scuola ***
Ciao a
tutti/e. Ribadisco che è la prima FF che scrivo e accetto
molto volentieri ogni tipo di critica. Spero comunque che vi piaccia!
un bacio. E recensite!! ^^
La mia storia inizia a
Settembre, con il ritorno tra i banchi di scuola, ammettiamolo,
è una sofferenza alzarsi presto, ma rivedere gli amici
è bellissimo! Abbracci, saluti, sorrisi e racconti delle
estati passate tra monti, laghi e mari … quanto voglio bene
a quei ventitre pazzi che compongono la mia adorata classe lo so solo
io!
23… che
strano …
Riconto tutti i miei
amici ma non trovo il ventitreesimo volto amico, eppure
l’elenco parla chiaro, ventitre iscritti… cerco di
farmi largo nell’aula scansando quella colla di Jessica, ma
possibile che sia sempre così appiccicosa? Per di
più lo sappiamo entrambe di detestarci, perché
ostinarsi a rivolgermi la parola? Scosto forse troppo bruscamente
quella sottospecie di nano da giardino con i riccioli e mi avvicino al
mio solito posto! seconda fila, attaccata a calorifero e
finestra… fresca d’estate, calda
l’inverno, tattico no?
Ma solo quando arrivo
al mio posto, mi accorgo di lui… ecco chi è il
23esimo ragazzo… lo fissai come un ebete per 10 minuti buoni.
I capelli rosso rame
erano acconciati con uno stile perfetto-ma-spettinato, la polo nera
lasciava vedere la sua pelle, bianchissima, mai visto niente di
così perfetto. I muscoli erano tutti tesi, sembrava
soffrisse… magari era stato bocciato e si sentiva spaesato,
che stronzi gli altri però nessuno che gli si
avvicinava… Mi feci coraggio e mi sedetti accanto
a lui, magari avrei fatto sorridere quel ragazzo, di solito mi riusciva
bene!
-
Ciao, sono Bella Swan, sei nuovo?-
-
Ciao, si sono nuovo. –
Ma che
scortese… mi aveva letteralmente gelato con le sue parole,
nemmeno mi aveva guardato!
-
Da dove vieni tu l’educazione la studiate in quinta
liceo? O hai cancellato gli argomenti di prima elementare? -
dissi sarcastica.
Sembrò
risvegliarsi da un sonno e gli strappai un sorriso, lui si
voltò e… e… e che occhi, che labbra,
che bello!!!! Wow, era bellissimo, i suoi occhi, due pozzi
d’oro fuso! mai visti occhi così… i
lineamenti poi erano perfetti, era un viso che ti aspettavi di vedere
sulle pubblicità del Calvin Klein, non in una scuola come la
mia!
-
Scusa, non ce l’ho con te, solo ero sovrappensiero,
piacere, sono Edward Cullen –
Sorrisi come un ebete,
“scema!” mi dissi, “di
qualcosa!!”
-
Fa nulla, piacere, da dove vieni se posso e se non disturbo
la tua meditazione? –
-
Io e la mia famiglia siamo appena arrivati qua
dall’Alaska –
Un’espressione
di stupore mi si dipinse sul volto
-
WOW! Ti sei rovinato! Adesso non mi fermerai dal tempestarti
di domande!!! Ah a proposito, Benvenuto a Forks, la città
più movimentata di tutto lo stato di Washington! –
rise con me divertito
forse dalla mia faccia buffa, forse sapendo che sotto sotto, non
scherzavo! (non sulla città, ovviamente sapeva che Forks era
la città più noiosa sulla faccia della terra!)
-
Allora concedimi di precederti su tutto…- gli feci
cenno di continuare e mi assecondò.
-
Abbiamo vissuto in Alaska per circa 7 anni, io e la mia
famiglia ti sembreremo strani, in effetti, siamo tutti figli adottivi
del Dr Cullen e di sua moglie Esme, solo Rosalie e Jasper sono
veramente fratelli , gemelli - dicendo i nomi indicò una
barbie statuaria e un angelo biondo che camminavano nel corridoio, mi
risparmio di descrivere i dettagli delle reazioni maschili e femminili
a quel passaggio, vorrei conservare ancora un po’ di
dignità nel genere umano!
-
A che pensi? - mi chiese sorridendo.
-
Al genere umano… patetico - si voltò
verso Mike Newton e scoppiò a ridere
-
Dai non preoccuparti, non sono tutti così,
c’è speranza – mi disse singhiozzando
dalle risate con me, intanto che Jessica mi lanciava occhiate di
invidia mista a rabbia pura… affari suoi, antipatica!
-
E ora a che pensi? - di nuovo lui, con quel sorriso
calmo e sghembo, ma quant’era carino???
-
A una sottocategoria del genere umano, Jessica penso stia
decidendo se venire qui a uccidermi o se aspettarmi fuori da
scuola…. –
Edward
sgranò gli occhi, come se avessi appena detto una nuova
profezia o preannunciato la fine del mondo… lo guardati
perplessa finchè non si ricompose e mi parlò di
nuovo
-
Come fai a dirlo? Leggi nel pensiero? E poi perché
dovrebbe farlo? - lo disse con indifferenza, ma sembrava
teso, impacciato… e soprattutto lo disse talmente in fretta
che faticai a capire tutte le parole.
-
Non ancora - risi – ho tirato ad indovinare, ci
odiamo dalla prima liceo, i suoi pensieri sono banali temo, e mi vuole
uccidere perché pensa che io stia parlando con te per il
semplice gusto di conquistarti e rubarti dalle sue accoglienti braccia -
Sembrò
rilassarsi e sorrise di nuovo – allora sono più
tranquillo, non leggi nel pensiero.. ma il fatto di interessare a
quella… mi spaventa, e non poco! –
Risi di gusto, era
bello sapere che quella smorfiosa stesse antipatica anche a lui a
pelle, era una soddisfazione personale!
-
Hey, se non sbaglio stavi raccontando una storia, o devo
iniziare il bombardamento di domande???-
-
Nono, pietà, mi arrendo! - disse alzando le mani
in segno di resa e sorridendo ancora – dicevo, poi ci sono
Alice, la mia sorella folletto, patita per la moda e per tutto
ciò che sia indossabile. Emmett, il fratello orso, vedrai
perché all’intervallo. E ora i pettegolezzi,
meglio detti dalla fonte diretta che non sentiti altrove no?
–
Scuotendo la testa
tentando di assimilare i nomi e le parentele annuii presa, non ero una
pettegola, ma non so perché tutto di quel ragazzo mi
affascinava.
-
Ok allora, Rosalie è con Emmett, Alice con Jasper,
sono fidanzati! –
Ok , mi ero ripromessa
“niente faccia da pesce” e invece eccomi
li… autocontrollo dei muscoli facciali vieni a me!
Maledizione!
-
Oooh… ok ammetto che in una scuola
così, un pettegolezzo del genere farà parlare gli
studenti per tutto l’anno, ma sinceramente … mmm
… non ci sono parentele di sangue, quindi penso siano
affaracci loro se stanno insieme no? Poi si sa, la gente parla solo per
invidia il più elle volte! –
Mi guardò
immobile, come se stesse cercando nel mio sguardo un segno che
rivelasse una menzogna, ma non lo trovò, ero sincera!
Quando se ne rese
conto mi sorrise e disse solo un – si, sono contento che la
pensi così!- e si alzò in piedi.
Lo guardai di nuovo
inebetita, perché diavolo si era alzato? Poi mi accorsi del
silenzio… mi voltai e la vidi, il mio incubo personale da 4
lunghissimi anni! La prof di biologia!!!
-
Swan, hai i jeans incollati alla sedia o sei in sciopero?
–
Mi alzai e sibilai un
– mi scusi – il mio nuovo vicino di banco
sorrideva… infame!
L’ora di
quella pazza sembrò non passare mai, come poteva
iniziare a spiegare la prima ora del primo giorno? Era una violenza!!!
Era perseguibile penalmente ne sono sicura!!!
Trovai la mia
distrazione scarabocchiando sul banco il mio nome, delle stelline,
sgorbi senza senso, lettere, tutto ciò che poteva distrarmi
da quella terribile donna!
Finalmente al suono
della campanella la strega se ne andò e mi rilassai.
-
Che cosa le hai fatto? Ti detesta sai? – mi
domandò Edward, io sospirai…
-
Si lo so, e io non le ho fatto nulla! ce l’ha con
me perché non riesce a darmi insufficienze anche se non la
ascolto mai – sorrisi, e lui con me.
-
Ti ricordi che ti parlavo di Emmett?- annuii –
ecco, lo conoscerai prima del previsto purtroppo per te! – e
si imbronciò in un misto di irritazione e compassione, per
me forse?
Alle mie spalle sentii
una presenza, mi girai e… che diavolo! Alla faccia della
presenza!!! Era enorme!!! Un gigante con i ricci e le fossette!
Però non
incuteva timore,sembrava simpatico… mi pentii subito di quel
pensiero!
-
Hey fratellino! - tuonò - hai
già fatto conquiste??? Carina sai, mica male davvero!!!
Quando la inviti a uscire? Se ti serve la casa libera ti do una mano
io, faccio sloggiare tutti e… - Edward emise un sibilo.. io
indispettita mi alzai sulla sedia per arrivare alla sua faccia!
-
Senti, so che sono 1,60 di ragazza e forse non mi hai del
tutto notata ma sono ancora qui! sento quello che dici e mi irrita! Hai
fatto due volte la fila per i muscoli e si vede, ma quella per i
neuroni l’hai dimenticata!-
Ero furiosa, lui di
tutta risposta rise e mi tirò giù di peso dalla
sedia!
-
Ahahahah, che caratterino, mi stai simpatica! Ciao, io sono
Emmett –
-
Ignoralo Bella, ci hai azzeccato con la storia delle file, ha
saltato quella per il cervello! –
Allora risi, ed Emmett
si imbronciò per fare il finto offeso. In effetti.. era
simpatico dopo tutto, bastava tener testa ai suoi doppi sensi, e in
questo ero brava!
-
Emmett ti sei già fatto riconoscere? –
trillò una voce sconosciuta, sembrava fatta da campanellini,
mi girai e vidi arrivare verso di me una figurina minuta, coni capelli
cortissimi e spettinati, vestita da uno stilista, pensai subito alla
sorella folletto, era Alice!
-
Ciao Bella, io sono Alice! - mi abbracciò e
rabbrividii, aveva le mani gelate!
Solo ora che li avevo
li davanti notai le somiglianze, tutti e tre avevano una pelle
bianchissima, erano tutti bellissimi, e avevano tutti gli occhi
d’orati. Com’era possibile? E.. una
attimo… chi diavolo aveva detto ad Alice il mio nome???
Edward era immobile,
pietrificato fissando sua sorella.
-
Scusa… - trovai il coraggio di dire -
come sai il mio nome? –
Lei di tutta risposta
rise e indicò Edward - l’ho sentito da
lui poco fa! -
che idiota, come mi
era saltato in mente di fare una domanda così banale???
Appunto per me “prima di parlare, pensa!”
-
Noi andiamo, ci vediamo Bella, Ciao Edward! -
salutai Alice con una mano e con un sorriso, era davvero esuberante, ma
molto simpatica.
-
Ciao Eddino!- lo salutò Emmett.
Eddino… non
ce la feci a trattenere le risate, mi piegai quasi sul banco dal
ridere, con lui che mi fulminava letteralmente con lo sguardo!
-
Ed- Eddino??? – singhiozzai
-
Non c’è niente da ridere, pensa avere
sempre per casa un idiota del genere! Odio quel soprannome! - e come
biasimarlo, era osceno!
Mi guardò
implorante, sembrava chiedesse “ ti prego non mi chiamare
così!”.
Risi ancora qualche
secondo poi lo guardai con fare compassionevole, e gli dissi:
-
Non preoccuparti, non ho intenzione di chiamarti
così! È davvero troppo anche per me! –
-
Ti ringrazio moltissimo! - e riecco quel sorriso mozzafiato!
La giornata
passò veloce, chiacchierammo tutto il tempo. Parlammo di
tutto, ma gli aneddoti sulla sua famiglia mi facevano davvero ridere, e
occuparono molte ore, quasi quante ne occupò il riassunto
dei miei 3 anni di liceo, in pratica un elenco di tutte le cavolate che
io e i miei pazzi compagni architettavamo prima durante e dopo le
lezioni! Stranamente il primo giorno, prima ora esclusa, non fu
così male… o meglio, così credevo
finchè non uscii dalla scuola…
|
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Capitolo 3 *** Il sarcasmo è uno stile di vita! ***
Ciao! posto prestissimo
perchè almeno due capitoli li voglio postare per darvi
un'idea della storia. è bello sapere che vi piace ^^
alle recensioni
risponderò nel prossimo post, penso sarà
giovedì. i capitoli li ho pronti ma purtroppo il mio Pc on
collabora sempre =(
comunque un avviso per i
Fan di Jessica. mi scuso con voi, ma l'ho sempre detestata e la
tratterò malissimo! xD
grazie e buona lettura
(spero^^)
Salutai Edward al cancello e mi diressi verso la fermata
dell’autobus, ma non feci in tempo a fare tre passi che
Jessica mi piombò addosso, con gli occhi ridotti a due
fessure e in punta di piedi per raggiungermi. Ma che voleva questa??
Iniziò a sbraitarmi addosso a quattro centimetri dalla
faccia.
- Cosa ti è saltato in mente?
Lui è mio, l’avevo adocchiato prima io! Non hai il
diritto di prenderlo così! Sei solo una sciacquetta!
Un’oca che vuole fare solo conquiste! Una … -
Le misi una mano sulla bocca e la feci ricadere sui talloni, il mio
sguardo avrebbe fatto paura a chiunque, forse per questo un gruppetto
di ragazzi ci stava osservando con aria preoccupata. Chissà
se stavano decidendo se era il caso di intervenire o godersi la scena,
ma non avevo tempo per quei dubbi. Era un altro il mio
dubbio… trascinarla per quei suoi orribili capelli in un
logo isolato e disintegrarla, o umiliarla li, davanti a tutti?
Ovviamente la mia rabbia mi portò a optare per la seconda
opzione. Ero sempre stata brava a rispondere a tono alle accuse, di
solito però mi trattenevo per correttezza, stavolta non
l’avrei fatto!
- Adesso, sottospecie di broccolo
geneticamente danneggiato! Pensa quello che vuoi di me, non mi
interessa minimamente la tua opinione riguardo alla mia vita! Ti
detesto fortemente dalla prima! Ti ho sopportato fino ad ora ma sto
davvero prendendo in considerazione l’idea di strozzarti! Non
mi sono seduta accanto a lui per fare conquiste, tantomeno per rubarti
un potenziale ragazzo! Non è colpa mia e non mi interessa se
ti rode ancora il fatto che Mike mi preferisca ancora a te! –
punta nel vivo, era sbiancata all’istante! –
abbiamo fatto amicizia, non rinuncerò a quella per te! E
tantomeno ad altri eventuali sviluppi! Ti rode? Ti da fastidio? Bene,
voltati dall’altra parte oppure non sforzarti ad alzare lo
sguardo per guardarci! –
Le lasciai la bocca e feci per andarmene, i gruppetti di ragazzi
attorno a noi ridacchiavano. Meglio, imparava quella stronza a non
intromettersi nei miei affari privati.
Mentre imprecavo ancora mentalmente contro quella creatura
insignificante che mi aveva fatto perdere l’autobus sentii
dei gridolini di stupore e spavento, mi girai giusto in tempo per
vedere lei che lanciava una sua scarpa verso di me.
Chiusi gli occhi, ormai non la potevo schivare e non ero in grado di
fermarla, non ero mai stata brava in ricezione, anzi, in teoria non
sono mai stata brava in nessuno sport.
Portai le mani a proteggermi il volto ma la scarpa non
arrivò. Decisi di riaprire un occhio e davanti a
me non c’era più Jessica o la sua scarpa, ma una
schiena coperta con un cappotto grigio chiaro, alzai un po’
gli occhi e riconobbi i capelli inconfondibili di Edward.
Mi scostai dalle sue spalle per vedere la scena. Lui con in mano la
scarpa di Jessica, Jessica impietrita, bocca aperta e ancora in
posizione di tiro.
- Tu sei Jessica Stanley vero? Ti
chiarisco due concetti fondamentali. Primo punto, le ragazze che non mi
arrivano nemmeno all’ombelico non le considero minimamente,
quindi evita di fare queste scenate, non avevi speranze comunque!
–
era Edward a parlare, freddo, schietto, e maledettamente sexy! Ma cosa
pensavo!!! Bella diamine! Contegno!
- Secondo punto, se ti azzardi ancora ad
avvicinarti a Bella, escluso per implorare il suo perdono per il tuo
comportamento stupido e infantile, non mi limiterò a
lasciarti senza scarpe, ti servirà una parrucca quando
avrò finito… anche se… in
fin dei conti non so quanto possa danneggiare la tua immagine! Ora
sparisci! -
detto ciò lanciò la sua scarpa nel bosco vicino
alla scuola. Precisamente sull’albero! La faccia di Jessica
in quel momento non aveva prezzo! Sarebbe stata da immortalare! Dentro
di me stavo morendo dalle risate, e non so quanto sono riuscita a
trattenere le mie espressioni facciali. I nostri spettatori non si
preoccuparono nemmeno di trattenersi e scoppiarono a ridere.
- Stai bene Bella? - mi chiese
apprensivo voltandosi verso di me.
- Oh, si si, grazie davvero, non dovevi
disturbarti io… -
- Te la saresti cavata da sola
è? Non ne dubito, dopo la scarpata avrei assistito allo
smembramento della Stanley ma preferivo evitarti una scarpa in faccia!
– ecco il mio sorriso sghembo… che bello era????
- Si beh… in
effetti, le avrei fatto malissimo… grazie di avermi evitato
la scarpa allora!- sorrisi anch’io, e come non farlo di
fronte a quegli occhi???
- Hai perso l’autobus. Vieni ti
diamo un passaggio. – non era una domanda, e.. no non avevo
molta scelta.
Arrivammo al parcheggio e attorno a una Volvo metallizzata
c’erano i fratelli Cullen. Feci un rapido conto e mi fermai.
- Edward non ci sto, siete già
in cinque e… -
- Ah non rompere Bella, Alice o Rose
staranno in braccio al rispettivo cavaliere no? –
e di nuovo il sorriso… ma mi dispiaceva disturbare
così.. e poi Rosalie mi aveva già fulminato non
so quante volte…
- Ma.. disturbo.. e… -
- Basta, vieni con me! - e mi
trascinò per un braccio, senza farmi male.
Alice mi salutò con entusiasmo, così anche Emmett.
- Ciao Bellina, hai rischiato di doverti
fare una plastica al naso con quella scarpa èh???
–
Mi misi a ridere, era inevitabile, tentai di ignorare il mio
nuovo soprannome, e il borbottare di Rosalie che avevo tradotto in un
“peccato”… sempre più
simpatica mi dicono… ma tutte acide le ragazze di oggi?
Mah…
- Ciao, piacere di conoscerti io sono
Jasper Hale –
L’angelo biondo mi porse la mano e io la strinsi, anche lui
era ghiacciato, ma visto che le temperature fuori non erano poi
così alte non mi stupii più di tanto.
Rosalie era impaziente di tornare a casa così salimmo, io
davanti, accanto ad Edward che guidava, gli altri dietro. Ovviamente
Rosalie non accettò di viaggiare scomoda e quindi
toccò ad Alice sedersi su Jasper… non sembrava
dispiacergli comunque.
- Allora Bellina dove ti portiamo??
–
Diedi le indicazioni e ignorai nuovamente il
“Bellina”, magari ignorandolo avrebbe perso il
gusto di chiamarmi così. Appena Edward mise in
moto Alice iniziò a parlare di moda, shopping, negozi,
grandi firme, stilisti, stoffe, fantasie e altri diecimila argomenti
correlati. Mi scoppiava la testa, ma mi piaceva ascoltarla. In dieci
minuti avevo assimilato tantissime nuove nozioni sulla moda, e non
avrei certo aspettato troppo a metterle in pratica. Mi piaceva la moda,
certo, non ero al livello di Alice o Rosalie, ma non mi facevo pregare
per andare a far compere!
- Miss Swan siamo arrivati –
Già a casa??? Ma erano passati 10 minuti, di solito anche in
auto impiegavo 20 minuti buoni ad arrivare a casa, e non guidavo come
una novantenne in fondo.
- A che velocità sei
andato?- chiesi con sospetto… e il suo sorrisino
colpevole mi confermò che forse non volevo
saperlo… - ok ok ok, fermo, non me lo dire, preferisco
rimanere all’oscuro dei fatti! –
Riuscii a far ridere anche Rosalie, bene, forse non mi odiava
così tanto infondo.
- Non so davvero cm ringraziarvi per il
passaggio – dissi a tutti, poi mi voltai verso Edward
– e per la scarpa!-
- Quando vuoi, buon pomeriggio Bella!
–
Beh, ok, era davvero bello quel ragazzo. In più
era simpatico, molto. Scesi dall’auto attenta a non
scivolare ed entrai in casa salutando con la mano. Notai il
modo in cui Edward uscì dal vialetto e capii
all’istante come avevamo fatto a tornare così
presto. E approvai nuovamente la mia scelta di non conoscere la
velocità di guida. Era forse un pilota o qualcosa di simile?
Avrei indagato!!
Entrai in casa, divorai il pranzo e corsi in camera per riordinare le
idee. Era stato un primo giorno decisamente più movimentato
del previsto. Ma non male!
Finii i compiti delle vacanze che non avevo ancora fatto a mezzanotte
passata, poi mi buttai a letto e mi immersi nella musica per trovare
sonno.
Mi addormentai quasi subito, ma forse avrei fatto meglio a non
addormentarmi così presto….
Mi ritrovai in un bosco, in lontananza si sentiva lo scoppiettio di un
falò e un vociare indistinto. Mi avvicinai alle voci e vidi
i miei amici di La Push, Jacob mi corse incontro con i suoi capelli
lunghi e il suo sorrisone a 32 denti. Purtroppo aveva sempre avuto una
cotta per me, e ogni volta speravo gli passasse, ma per ora non era
ancora successo.
- Ciao Bella, vieni, sei in ritardo!
–
Lo seguii e mi accoccolai vicino al fuoco. Billy Black
iniziò a parlare, a raccontare una storia, la storia dei
freddi… i freddi, ma cos’erano questi freddi? Chi
erano? E gli indiani di La Push discendevano dai lupi? Ma
dai! Ero incredula davanti a quelle leggende. Erano solo
sciocchezze inventate per far paura ai bambini. Quando stavo per
andarmene vidi un’ombra nel bosco, una sagoma di cui
distinguevo solo gli occhi. Due occhi gialli che sembravano volermi
dire qualcosa. La sagoma avanzò di un passo,
allungò una mano verso di me. La sua pelle era bianchissima,
ma il volto era ancora celato dall’oscurità.
Appena feci un passo per prendere quella mano Jake e gli altri ragazzi
iniziarono a tremare. Si sentì un terribile rumore di ossa
spezzate e mi ritrovai circondata da enormi lupi!
Mi svegliai alle 6 del mattino matida di sudore, un po’ in
anticipo ma non abbastanza da permettermi di riaddormentarmi. Mi lavai
e, tentando di capire per quale strana ragione mi fossero tornate in
mente quelle leggende che avevo sentito come minimo tre mesi prima,
feci colazione. Peccato che nelle mie buone intenzioni di non fare
rumore non avevo preso in considerazione il fattore sfiga. Infatti la
mia povera tazza si andò a frantumare nel lavello svegliando
mio papà.
- Bells che diamine fai sveglia
così presto? E cosa ti ho fatto di male per meritare un
risveglio così?-
Ecco, svegliato il papà, fine della pace mattutina.
- Scusa, mi è scivolata. Ora
scappo, vado a vestirmi e a preparare le cose per la scuola. Ciao ciao!
–
Gli diedi un rapido bacio sulla guancia e mi fiondai su per le scale.
Mi vestii con un paio di jeans per rimanere semplice, e con un
maglioncino di un arancione chiaro che mi ricordava quando un tempo
vivevo in una città soleggiata. Da quando ero arrivata a
Forks non avevo più voluto indossare nulla di verde! Mi
aveva nauseata il verde!
Tra le mie fantasticherie come al solito riuscii ad uscire di casa in
ritardo, ma non persi l’autobus fortunatamente.
Ignorai per tutto il viaggio le occhiate dei ragazzi che probabilmente
mi avevano riconosciuta come “la ragazza della lite di
ieri” e mi lasciai trasportare dalle note dei
Muse…
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Capitolo 4 *** Ricerche e Auto ***
Allora,
avevo detto che avrei postato giovedì, lo so. ma ho questo
capitolo pronto e corretto, e la domenica e il giovedì sono
sicura di poter sempre postare. quindi posto oggi, e giovedì
^^
vedo pochissime recensioni, spero non sia segno di " ci fa schifo"...
grazie alle lettrici comunque. un bacio e recensite che
giovedì rispondo ^^.
Arrivai a
scuola balbettante,
quella mattina si gelava e temevo nevicasse nel pomeriggio. Per ora una
pioggia leggera stava rovinando ogni mio tentativo di acconciare i
capelli decentemente. Che nervi!
Appena arrivai sotto
la tettoia mi
accorsi che c’erano tantissime ragazze, ma nessun ragazzo
stava
aspettando l’apertura delle porte. Li cercai con lo sguardo e
li
vidi tutti accalcati accanto a una macchina rosso fuoco. Mah, che
strani i ragazzi…
-
Ciao Bella! –
Era solo Mike,
peccato…
-
Ciao Mike, tutto bene? –
-
Oh, si benone… ma tu, con quello nuovo, Cullen mi
pare… avete legato molto e… -
Decisi di finire
immediatamente
quella conversazione, forse si sarebbe offeso ma che diamine, gli avevo
detto NO almeno 37 volte! Poteva anche rassegnarsi no?
-
Mike, sai cos’è successo a Jessica ieri
con me, quindi evita di fare la stessa fine! –
Mi allontanai un
po’ verso la
porta , quando aprirono fui tra le prime ad entrare, tutto, perfino la
scuola pur di sfuggire all’umidità e a Mike! A
metà
corridoio mi ricordai che la prima ora avevamo informatica, invertii la
mia rotta sperando che nessuno notasse la mia gaffe e mi diressi verso
i laboratori. Salutai il professore, un cascamorto atroce, almeno fosse
stato minimamente carino dico! Mi impadronisco della mia postazione in
ultima fila sperando che Mike non mi si mettesse accanto.
Fortunatamente dopo poco entrò Angela e mi sbracciai per
farla
sedere vicino a me. Non era Edward ma preferivo non
rischiare.
-
Ciao Bella, come va?-
-
Bene direi, tranne Mike che non demorde – sorrisi
un po’ forzatamente, lei invece rise di gusto
-
Povero Mike… non si rassegnerà mai
vero?-
-
Spero che ceda alla svelta! Ultimamente sono insofferente a
quel gruppetto! –
-
Ahaha, davvero?
Non l’avrebbe detto nessuno… le tue gesta di ieri
pomeriggio sono ormai leggenda!-
Grugnii una risposta
seccata e
lasciai cadere la conversazione. Adoravo Angela, sapeva sempre
quand’era il momento giusto per dire qualcosa e non diceva
mai
cose insensate.
Fulminai Jessica
quando
entrò e sembrava le avessi scaricato addosso un fulmine.
Avrebbe
anche potuto farmi pena se non fosse per il fatto che dopo pochi
secondi si mise a fare la vittima con Lauren. Oche!
Entrò anche
Edward, e si
sedette nell’unico posto rimasto, accanto a Mike. Povero
Edward!
In quel momento i miei pensieri si divisero in due parti, una buona e
una cattivissima. La parte buona sperava che Mike non chiedesse nulla
di me ad Edward, la parte cattiva sembrava urlare “ dai
chiedigli
qualcosa così ti disossa!”.
Stavo diventando
violenta… non era da me, solitamente ero pacifista! Solo
Mike e Jessica costituivano le mie eccezioni!
Visto che in
informatica andavo
abbastanza bene decisi di ignorare il ripasso del prof e fare una
piccola ricerca. Sia lodato chi ha inventato la password per internet
nelle scuole! Ma soprattutto chi le prendeva dai professori e le
diffondeva tra gli studenti! Ormai il prof Adrenna e la sua splendida
password 123456 erano noti a tutti gli studenti! Certo che anche lui
poteva mettere un po’ di fantasia nella sua password!!
Una volta effettuato
l’accesso iniziai a cercare per parole chiave
Freddi
Leggende
Quileute
E finalmente trovai un
sito che mi ricordò chi erano i Freddi! Erano i vampiri!
Chiusi internet e mi
lasciai andare
alle riflessioni. Sapevo abbastanza sull’argomento, non mi
servivano ricerche! Avevo letto quasi tutti i libri di Anne Rice, avevo
letto Bram Stoker e perfino un piccolo racconto della Piccoli Brividi!
In effetti, ero abbastanza preparata.
Feci un breve
riepilogo del sogno,
e delle mie conoscenze. Sapevo che il sogno era ambientato a Forks,
c’erano i vampiri, e i Quileute discendevano dai lupi, quindi
erano delle specie di licantropi. Il che aveva anche senso…
nel
film di Van Helsing, Dracula poteva essere ucciso solo da un uomo lupo.
Quindi in sostanza, a Forks c’erano i vampiri e i licantropi!
Che
sogno idiota! Chissà perché l’ho fatto.
Forse ho
visto o letto qualcosa che mi ha impressionato? Non mi sembra
però.
Mi scervellai per
tutte e due le
ore arrivando alla conclusione che avevo letto troppi libri e visto
troppi film e telefilm! E poi a Forks non moriva nessuno da
tantissimo se non per morte naturale, quindi era poco credibile la mia
teoria della città maledetta risi di me a quel pensiero.
Continuai a rimuginare sul mio sogno anche dopo la campanella, mentre
mi recavo in classe per le altre lezioni.
-
Ma tu hai sempre la testa tra le nuvole? –
Oddio, quella voce, mi
voltai per ritrovare quegli occhi spettacolari!
-
Ciao Edward, beh in effetti mi capita spesso ultimamente
–
-
E osa pensi di così interessante? –
Non potevo certo
dirgli che stavo
valutando la possibilità di vivere in una città
infestata
da vampiri e lupi mannari, mi avrebbe presa per pazza!
-
Ehm, a un sogno che ho fatto stanotte - non potevo
davvero dirgli altro. Era troppo imbarazzante!
-
E immagino che
sia imbarazzante e non vuoi raccontarlo! – sembrava divertito
dal
mio colorito tendente al rosso peperone.
-
Infatti non ho intenzione di raccontarti nulla! –
-
E io per ripicca farò di te un pupazzo di neve
vivente!-
Mi immobilizzai e a
ralentir mi
girai verso la finestra del corridoio. No! Non era possibile! La neve!
Odiosa, viscida, bianca, fredda e scivolosa neve!!! E quanta ne veniva
giù! Maledizione!!
-
Sei terrorizzata dalla mia minaccia, o detesti la neve?
–
-
Detesto la neve
– risposi cupa – è scivolosa, e io non
ho la
coordinazione necessaria per non cadere ogni tre passi! La detesto!
–
Stava di nuovo
ridendo, beh, almeno
lo facevo sorridere, era già qualcosa. Chissà
come
avrebbe riso all’uscita vedendomi davvero fare tremila
scivoloni!
-
Ma dai Bella non preoccuparti! Ti tengo io ok? A proposito,
spero proprio che nevichi tantissimo! –
-
Ma che crudele
che sei! Io ti dico che la odio e tu me la auguri così
spudoratamente? Malefico! –
-
Ma cosa hai
capito Bella? Non voglio tanta neve per vederti cadere o per tramutarti
in pupazzo di neve. Motivo numero uno, se nevica tanto io e i miei
fratelli potremo andare a distruggerci a palle di neve nel pomeriggio,
motivo numero due, se nevica tanto mi sentirò in dovere di
riaccompagnarti a casa visto che i mezzi pubblici non saranno
efficienti no? –
Cioè,
qualcuno mi rianimi!
L’ha detto sul serio? Vuole davvero che nevichi per avere la
scusa di portarmi a casa? Oddio… Evviva!!!
-
Beh, allora ok,
viva la neve! – dissi ancora un po’ imbarazzata ma
determinata a non darlo a vedere.
Dopo pochi secondi per
riprendere controllo delle mie azioni decisi di chiarire la situazione
“neve”.
-
Comunque se
vuoi portarmi a casa basta chiedere. Non ti serve invocare tormente di
neve o altre catastrofi naturali. – dissi tutto in fretta e
fissando il pavimento, non avrei mai avuto il coraggio di dire quelle
parole guardandolo negli occhi.
-
Bene allora! Se
la metti così sono contento di non dover più
sperare
nella neve. Dopo così tanto tempo in Alaska sono un
po’
stufo del paesaggio innevato-
-
Immagino! Con il mio equilibrio non riuscirei nemmeno ad
uscire di casa incolume! –
Camminammo insieme
fino alla nostra
classe, entrando notammo che al nostro posto c’era seduto
Mike.
Non so se fu la mia immaginazione esagerata o se accadde davvero. Ma mi
sembrò di sentire Edward ringhiare. Forse stavo decisamente
impazzendo! Edward si diresse verso Mike sorridendo, ma non era il
solito sorriso, era un sorriso che avrebbe terrorizzato chiunque.
-
Mike, hai sviluppato qualche rara malattia che degrada la
memoria a breve termine? –
Mike rispose
tartagliante e confuso dal tono quasi preoccupato di Edward, sapeva
recitare molto bene.
-
Ehm, no. Perché? –
Edward sorrise
nuovamente a Mike, un misto tra il caritatevole e
l’assassino. Da brivido davvero!
-
Allora la
situazione è più grave del previsto, significa
che tu
ricordi perfettamente la disposizione dei posti, e che quindi sai
benissimo che qui siamo seduti io e Bella. Quello che mi irrita
abbastanza è il fatto che tu voglia impedirmi di sedermi
accanto
a lei! –
Il tono di voce pacato
e micidiale
di Edward avevano messo Mike a disagio. Anzi, sembrava proprio
spaventato da lui. E pensandoci bene, lo sarei stata anche io. Il
povero Mike farfugliò una risposta simile a un
“scusami,
non ci avevo fatto caso”, grossa bugia. Si alzò e
si
andò a sedere accanto alla ribollente Jessica. Se continuava
ad
arrabbiarsi così le sarebbe scoppiata la testa un giorno o
l’altro.
-
Siediti pure – mi disse Edward.
Prendemmo posto e
iniziammo a
seguire le lezioni. Stavolta passarono lentissime. Tutti gli insegnanti
avevano deciso di iniziare a spiegare, e non so
com’è
possibile, ma a quanto pare eravamo già la classe peggiore
di
tutto l’istituto ed eravamo indietro con il programma. Mah,
gente
strana i professori!
Quando
iniziò
l’intervallo temevo di dover affrontare di nuovo le battutine
di
Emmett, ma solo Alice passò a salutarci. Finite le lezioni
finalmente uscimmo da quell’aula. Appena iniziato
l’anno e
già ero nauseata dalla scuola.
Arrivata
all’uscita mi
paralizzai. La neve aveva fatto il suo dovere, era tutto maledettamente
bianco! La odiavo! Detestavo quella poltiglia bianca!!!!
Edward rise
probabilmente della mia
espressione e mi porse il suo braccio per non farmi cadere. Meno male
che i suoi riflessi e il suo equilibrio erano perfetti. Mi
afferrò al volo ben sette volte!!
Arrivati
all’auto mi accorsi che degli altri fratelli Cullen non
c’era nessuno.
-
Dove sono tutti? –
-
Sono nella macchina di Rose –
disse indicando la
sgargiante
macchina rossa che quella mattina era stata assalita da orde di ragazzi
patiti di automobili. Secondo me, si era bella, esteticamente era
spettacolare. Ma non ci capivo altro, la mia idea di macchina era
“ quattro ruote e un motore”.
-
Ah, alla faccia della macchinina. Che
cos’è? –
Che era un macchinone
lo vedevo, ma
di sicuro avrei dovuto riferire a Jake cosa avevo visto. Lui mi
tartassava sempre quando vedeva qualche macchina dal nome strano. Due
mesi prima mi aveva raccontato di una “corvette”
per circa
una settimana. Decisamente insopportabile!!!
-
Una BMW M3 cabrio. Ti piacciono le macchine? –
-
Oh no, solo
l’estetica. Era per curiosità. Ma hai fatto venire
loro
con l’altra auto per accompagnare me? – ero
decisamente
impacciata quando parlavo con lui.
-
Spero non ti
dia fastidio stare sola in macchina con me. Prometto che non ti porto
in luoghi isolati e ti riporto a casa! –
rise della sua
battuta, ma era un
riso nervoso. La sua non era una battuta, era davvero una promessa. Che
strano ragazzo. Per quanto mi riguardava, poteva portarmi dove voleva,
non avevo problemi!
-
Nono, assolutamente! Non mi da fastidio. Mi fido di te.
–
-
Come fai a
dirlo se ci conosciamo solo da due giorni?- disse entrando in macchina.
Io lo seguii e continuai il mio discorso.
-
Beh, sono stati
due giorni molto intensi, e poi mi hai salvato la vita da una scarpa
assassina, perché dovresti farmi del male tu ora? –
-
Ok, è un
ragionamento valido te lo concedo. – e finalmente mi
regalò il suo sorriso sghembo.
Appena mise in moto lo
pregai di
non superare troppo i limiti di velocità, dopotutto ero
comunque
la figlia di un poliziotto!
-
Non
preoccuparti Bella, andrò piano! Pensaci, più
vado
veloce, prima arrivi a casa, prima te ne vai. Quindi non lamentarti se
vado a velocità da lumaca! -
Oddio! Era la seconda
volta che
Edward mi diceva che voleva stare con me! Che gli piaceva stare con me!
Mi accorsi dopo qualche secondo di aver smesso di respirare, e che il
mio cuore stava battendo all’impazzata nel mio petto. Che mi
fossi innamorata di questo ragazzo misterioso? Forse… ok,
avevo
trovato un punto su cui riflettere tutto il pomeriggio!
-
E riecco che se ne va nel suo mondo! - mi
canzonò Edward.
-
Scusa, fantasticavo, è più forte di me,
non me ne rendo nemmeno conto! –
-
Cosa hai
sognato stanotte per essere così pensierosa? Se non vuoi
ancora
dirmelo tranquilla, non mi offendo! –
Bene,
dignità addio!
-
Ho sognato una
vecchia leggenda dei Quileute, sui vampiri e sui licantropi, e non
capisco cm mai mi sia ritornata in mente dopo mesi che non la sentivo.
Tutto qui. –
Calò il
silenzio. Mi voltai
verso di lui per studiare la sua espressione, non l’avessi
mai
fatto. Stringeva il volante, sembrava lo stesse per spezzare, e la sua
faccia divenne una maschera di dolore e preoccupazione. Gli occhi
sembravano più scuri, i muscoli tesi. L’aria
nell’abitacolo sembrò farsi elettrica.
Che avevo detto di
così
scioccante? Ecco, sicuramente ora pensava che io fossi una pazza, una
povera idiota. Cosa mi era saltato in mente di raccontargli quello che
sognavo??
-
Ora penserai
che sono matta. – mormorai afflitta. Ero certa che non
avrebbe
più voluto rivedermi.
Alle mie parole
sembrò riprendersi e con un sorriso tirato i rispose.
-
No, al contrario, sei più sveglia di molti altri,
purtroppo o per fortuna, dipende dal futuro.-
Arrivammo a casa mia
dopo cinque
minuti di silenzio. Volevo solo scendere da quella macchina e
nascondermi in casa per sempre. Avevo fatto una figura
terribile!
Appena accostò aprii la portiera.
-
Grazie del passaggio, vado.. –
ero triste, avevo
rovinato tutto
come mio solito. Ma prima che aprissi del tutto la portiera la sua mano
mi fermò e la richiuse. Mi voltai di scatto e lo trovai a
pochi
centimetri dal mio viso.
-
Bella, attenta
ai sogni. Non sempre sono un cattivo consiglio, e non sempre si
discostano totalmente dalla realtà. –
Ritornò una
maschera senza
espressione, quasi come se avesse detto troppo, più di
quanto
poteva o voleva. Si scostò da me e fissò lo
sguardo sul
volante.
Rimasi imbambolata per
qualche
secondo, poi scesi dall’auto attenta a non scivolare. Sentii
la
sua macchina uscire dal vialetto solo quando avevo già
infilato
le chiavi nella toppa.
Non avevo fame, la mia
figuraccia
mi aveva fatto perdere l’appetito. Decisi così di
rintanarmi in camera mia per lasciarmi trasportare dai pensieri.
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Capitolo 5 *** motivazioni, ansie e timori ***
come promesso, il nuovo capitolo.
questo è un capitolo visto con gli occhi di Edward, e
servirà a capire qualche dettaglio in più. a fine
capitolo rispondo alle vostre recensioni che spero continuino ad
aumentare^^ Bacio
ps.capitolo dedicato al
mio angelo ♥
POV EDWARD
Quando fui certo che
sarebbe sopravvissuta alla neve lasciai il suo vialetto e mi diressi
verso casa. Dovevo assolutamente parlare con Alice!
Ci eravamo trasferiti
a Forks per il clima, e per una visione che aveva avuto Alice. Aveva
visto lei, Bella, aveva visto che la mia cantante esisteva, non era
già passata, c’era ed era li con me adesso.
La mia cantante, colei
alla quale posso stare vicino senza bramare il suo sangue, colei che da
quando la vidi nella visione di Alice mi affascinò.
Il primo giorno di
scuola la cercai tra le menti degli studenti, cercando di riconoscerla.
Non credevo a mia sorella! Alice mi aveva detto che non avrei sentito i
suoi pensieri, ma era impossibile, non era mai successo che la mente di
un essere umano mi fosse inaccessibile!
E invece mi aveva
colto di sorpresa, la sua mente era muta, le avevo persino risposto
male non riconoscendola immediatamente. Fortunatamente mi aveva
perdonato. La mia famiglia era tutta in attesa dei miei racconti,
quando sono tornato a casa il primo giorno mi hanno massacrato di
domande. Carlisle ed Esme sono contenti per me. Soprattutto Esme.
Rosalie invece è la solita invidiosa, ma Bella non le
dispiace, dice che sarà in grado di tenermi testa.
Inutile dire che Alice
era la più entusiasta, Jasper a volte mi aiutava calmandola,
ma non sempre riusciva a spegnerla del tutto! Emmett… lui
è meglio che non lo commento. Non amo i pensieri troppo
volgari!
Rido al ricordo del
suo primo incontro con Bella, una scena memorabile. Jasper
l’ha preso in giro tutto il pomeriggio, e anche Rose ha
trovato la battuta di Bella divertente, ma soprattutto appropriata.
Di quella ragazza
ormai ero certo, mi ero perdutamente innamorato. Ma non
l’avrei mai costretta a stare con me. Meritava ogni
cosa desiderasse, se fossi stato io ben venga, altrimenti mi sarei
fatto da parte e l’avrei lasciata andare. Sarei morto dentro,
ma non contava. L’avevo conosciuta, mi bastava quello.
Adesso però
si poneva un problema ben più grande, i suoi sogni!
Erano soltanto due
giorni che mi conosceva e già aveva sognato i vampiri. I
giovani Quileute probabilmente, non credendo nelle leggende, le
raccontavano agli amici. Ma lei se l’era ricordata in sogno,
proprio al nostro arrivo in città. Coincidenza? Non ho mai
creduto nella casualità degli eventi.
Bella doveva sapere
qual’era la mia vera natura, doveva conoscere il
mostro che ero stato e che ora tentavo di non essere. Doveva sapere
tutto di me prima di decidere. Ma non potevo certo presentarmi a casa
sua dicendole “ ciao Bella! Sono un
vampiro!” mi avrebbe preso per matto.
Ma forse matto lo ero
sul serio, ero un vampiro pazzo di un’umana.
Un’umana di cui non conoscevo i pensieri, un’umana
che quasi non conoscevo, ma che già amavo.
Svoltai nel viale di
casa Cullen e parcheggiai veloce in garage. Quando entrai in casa
sembrava che mi stessero aspettando. Carlisle ed Esme appoggiati sullo
stipite della porta che portava nella nostra inutile cucina, Alice
seduta a gambe incrociate ai piedi delle scale, Jasper dietro di lei
seduto sui gradini. Rosalie seduta sul divano ed Emmett stravaccato
poco finemente sulla poltrona.
Sospirai e feci un
rapido resoconto del viaggio. Ogni volta che dicevo il nome di Bella
Esme sbatteva le palpebre per l’emozione. La mia mamma, era
la donna più dolce che avessi mai incontrato. Nei suoi
pensieri sentivo solo felicità.
Sono felicissima per
te Edward
Le sorrisi e poi
fissai Alice.
-
Alice, Bella sa qualcosa. Stanotte ha fatto un sogno su una
leggenda dei Quileute. Vampiri e licantropi. Sai qualcosa? –
La mia sorella
folletto piegò la testa di lato e sorrise.
-
Io so sempre qualcosa! Grazie ad un ragazzino della riserva
Bella tecnicamente sa cosa siamo, ma non collegherà noi ai
Freddi delle leggende prima di ..-
mise
l’indice sulle sue labbra e chiuse gli occhi concentrata.
-
Domani! Mercoledì durante il viaggio di ritorno ti
aspetta una conversazione piuttosto impegnativa! Sii sincero e vedrai
che non scapperà come pensi tu! –
Non
scapperà. Annuii e mi congedai dalla riunione di famiglia
prima che ad Emmett venissero in mente strane domande.
In camera mia mi
sdraiai sul divano e mi misi ad ascoltare Debussy. Passò
forse mezz’ora prima che sentissi Alice strepitare dal salotto
-
TUTTI IN SALOTTTO!!! ADESSO!!! –
Cosa voleva adesso?
Scesi le scale e mi
sedetti in salotto. Alice era molto agitata.
-
Allora ci siamo tutti? si, allora. Il futuro è
confusissimo. Ho visioni piene di buchi e spazi vuoti! è
come se qualcosa mi impedisse di vedere!! E sapete tutti cosa vuol
dire! I geni dei Quileute hanno percepito la nostra presenza! Si stanno
trasformando. Tra massimo una settimana il branco sarà di
nuovo alla protezione della riserva e al completo! –
Il primo a parlare fu
Carlisle
-
Bene, abbiamo un patto con loro, non ci faranno nulla.
Basterà incontrarli e ripassare i vari punti. –
Alice scuoteva la
testa.
-
Non è questo il punto papà! Bella
è amica di uno di loro! Sarà a stretto contatto
con licantropi giovani se andrà a La Push! E ci sta andando
proprio ora!!! Lei scoprirà oggi stesso cosa siamo!
Verrà informata dallo stesso ragazzino, un certo Jacob.
–
Sentii un nodo alla
gola. I licantropi giovani erano instabili, non erano in grado di
controllarsi, Bella non poteva e non doveva rischiare così
tanto! E perché poi stava andando alla riserva?
C’era la neve, faceva freddo per gli umani, troppo! E poi
stava per caso guidando con le strade ghiacciate? Ma era impazzita?
Voleva già uscire dalla mia vita?
-
Caro, il divano mi piace, non distruggerlo! –
mi
rimproverò dolcemente Esme. Non mi ero nemmeno reso conto
che stavo stritolando il bracciolo del divano.
Ormai era troppo tardi
per fermarla, avrei dovuto attendere e sperare in un suo ritorno.
Ero terrorizzato
dall’idea che le potesse succedere qualcosa. Con queste
condizioni atmosferiche poteva perdere il controllo
dell’auto, sbandare, finire contro un palo, un albero, oppure
in un burrone! Gli incidenti stradali erano frequentissimi, e molti
esseri umani perdevano la vita così.
Se non le fosse
successo nulla durante il viaggio, con tutto quel ghiaccio avrebbe
potuto cadere e rompersi qualcosa. L’aveva detto lei stessa
che sulla neve era instabile!
E poi li alla riserva
sarebbe stata circondata da licantropi giovani e instabili! O peggio,
giovani Quileute che non si erano ancora del tutto trasformati!
E se avessero sentito
il mio odore? Avrebbero potuto attaccarla! Erano troppo pericolosi per
lei!
Era troppo pericoloso
per me rischiare di perderla. Perderla…
Non era mia quella
ragazza, non lo è mai stata se non nelle visioni di Alice,
che possono cambiare a seconda delle decisioni delle persone. Se mai
lei avesse deciso di lasciarmi? Dopo tutto tra poco avrebbe scoperto il
mostro che realmente ero. Avrebbe scoperto la mia vera natura. Mi
avrebbe voluto ancora al suo fianco? Mi avrebbe accettato comunque? Se
non l’avesse fatto… L’avrei lasciata
andare.
Immerso in questi
pensieri di ansia, angoscia e frustrazione mi abbandonai sul divano.
Vagai con la mante
finché Jasper non mi prese per le spalle urlandomi addosso
-
Edward!!! Santo cielo basta! Sei insostenibile! È
a pochi chilometri, e Alice l’ha vista tornare! Non le
succederà niente! È andata alla riserva con
Charlie dannazione! I Quileute non si trasformeranno davanti a lui!
Piantala di essere così pessimista! Mi deprimi!!! –
Ci misi mezzo secondo
a capire cosa succedeva. Povero Jasper, era disperato, probabilmente i
miei sentimenti erano troppo forti perché riuscisse a
controllarli del tutto.
-
Scusami Jasper, non volevo, vado a farmi un giro che forse
è meglio. –
Mi alzai e diedi una
pacca sulle spalle a Jasper.
-
Edward non voglio sbatterti fuori di casa ma sei davvero
insopportabile! –
-
Tranquillo, mi farà bene uscire! –
sorrisi, ma dove sarei
andato? Forks non era certo famosa per l’intrattenimento. Mi
rispose la squillante voce di Alice da sopra le scale.
-
Angela passa a prenderla a La Push tra un’ora,
vanno con Mike ed Eric a Port Angeles. Mangeranno alla Bella Italia,
visiteranno i negozi di Guess e Versace per scegliere il vestito per il
ballo di fine anno. I ragazzi non ti dico dove vanno per
l’incolumità di Newton –
-
Grazie folletto veggente! –
Problema destinazione
risolto. Andai in garage dove Rose stava apportando delle ulteriori
modifiche alla Jeep di Emmett, era strano vederla in jeans a trafficare
tra olio e motori.
-
Rose, la mia Volvo è a posto o le devi fare
qualcosa?-
-
Nono, vai pure è a posto! Divertiti! –
Salutai Rose, ignorai
Emmett e le sue constatazioni sulla comodità dei sedili
posteriori della mia auto e partii per Port Angeles.
Durante il viaggio mi
calmai un poco. L’avrei rivista! Avevo deciso di andare prima
al negozio per farmi preparare il vestito, così sarei
rimasto poco.
Ma… Alice
aveva detto che Bella era la per comprare il vestito per il ballo. Che
Mike l’avesse già invitata? E lei aveva accettato?
Tutti i miei tentativi
di risollevarmi il morale erano inutili ora. Non riuscivo ad essere
ottimista.
Entrai al negozio e
tentai di essere cortese e di ignorare i pensieri poco casti della
commessa. Presi un vestito nero, non troppo classico. Lo feci incartare
e mettere via dalla commessa. Decisi che avrei aspettato bella girando
in macchina per l’isolao. Si lo so, era una cosa patetica, ma
dovevo stare attento alla mia Bella.
Verso le quattro e
mezza arrivarono lei e Angela. Angela provò non so quanti
vestiti, ma Bella non ne provò nemmeno uno. Che non andasse
al ballo? Sondai nella mente di Angela tentando di scoprire
dov’erano i due ragazzi, li trovai! Erano in un cinema
squallido a vedere un film squallido. Andai nelle vicinanze del cinema
e cercai la mente poco evoluta di Mike. Stava proprio pensando a Bella.
Glie l’avrebbe chiesto a tavola! Ma io l’avrei
preceduto!
Entrai nel negozio e
dissi il nome alla commessa, che andò a recuperare il mio
vestito e un foglietto sul quale scrivere il numero di telefono.
Allucinante!
Mi voltai ed ecco la
mia Bella, era ormai un’abitudine per me pensarla come MIA,
anche se non lo era…
risposta
alle recensioni:
@ valli :
grazie! tenterò di postare regolarmente. fammii sapere se
continua a piacerti! un bacio
@
Human_ : grazie per il
sostegno! volevo dare una svolta diversa alla storia, visto che forse
se Bella fosse stata più spigliata le cose sarebbero state
un po diverse! stesso ragionamento con Edward. mi fa piacere che ti
piacciano le mie modifiche! ^^ per quanto riguarda Jessica l'ho sempre
odiata, quindi più posso umiliarla più lo faccio!
x il sogno, calcola che Bella non dovrebbe saperlo che lui è
un vampirk. Eddi si è un po spaventato! xD continua a
seguirmi. bacio
@
artline : a Bellina ne capiteranno
davvero di ogni, ma altrimenti non sarebbe interessante no? come ho
detto a valli tenterò di postare regolarmente! bacio
@
rasonier : grazie anche a te! e ti
assicuro il seguito, visto che ho la storia ben chiara, non
resterà incompiuta. spero ti piacciano anche i capitoli
futuri.
@
Vampire_Twilgiht : continuo non
preoccuparti ^^ e grazie dei complimenti!
@
alexiell : beh, allora grazie ancora
di più per aver recensito. spero di non deludere le
aspettative! bacio
@
RedSoul : il mio tesoro pirla! xD
sono felice che tu abbia superato la tua avversione per la lettura per
leggere un mio lavoro. e sono ancora più felice nel sapere
che ti piace e che hai riconosciuto chi nascodono realmente i miei
personaggi! e... no, Jessica elemosinerà un passaggio e la
scarpa è ormai un cimelio storico della città di
Forks! xD
1000000 baci ♥
|
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Capitolo 6 *** leggende, pregiudizi e shopping ***
rieccomi,
come promesso di domenica! a fine capitolo risponderò alle
fantastiche recensioni^^
colgo l'occasione per ringraziare anche tutti quelli che l'hanno messa
tra preferiti, seguiti, da ricordare, o che leggono semplicemente!mi raccomando le recensioni!! xD
questo capitolo è un po lungo, ma non potevo
spezzarlo!
ps. Avio, è davvero un colore, è il colore della
divisa degli aviatori! xD
un bacio
POV BELLA
La mia mente vagava
tra il mio
sogno e le parole di Edward. Che ci fosse qualche nesso? Se
c’era, non lo vedevo. Sentii la porta di casa aprirsi, e
guardai
l’ora. Erano solo le due, cosa faceva Charlie già
a casa?
-
Bella! Scendi! Dobbiamo andare a La Push!!! –
-
Perché? –
Lo sentii rovistare in
cucina e
capii che non mi avrebbe risposto. Mi alzai svogliatamente dal letto,
infilai le scarpe e scesi di sotto.
-
Papà staremo fino a tardi? –
-
Oh no Bells,
c’è la partita! Tra due ore saremo di ritorno non
preoccuparti! C’è anche Jacob. –
-
Ok –
Lo guardai, era ancora
in divisa. E infatti quando se ne rese conto sbuffò e
andò di sopra per cambiarsi.
Appena salì
le scale il telefono squillò. Andai a rispondere, era Angela.
-
Ciao Angela, tutto bene? –
-
Oh, si. Senti,
vengo subito al dunque, Eric mi ha invitata al ballo
d’autunno,
mi serve un vestito, mi servi tu! Ti prego!!!! –
-
Va bene Angela, lo sai che non mi devi pregare ma…
chi viene? –
Non avevo intenzione
di stare un pomeriggio con Jessica quindi era meglio chiedere prima.
Angela
tentennò un secondo e poi rispose.
-
Io, te, Eric… e Mike… -
-
Ecco dov’era la fregatura! –
-
Dai Bella!!! Fallo per me!! –
Dopo tutto Mike era
innocuo,
accettai e le dissi di passarmi a prendere a La Push per le quattro.
Conoscevo Charlie, gli avrebbe fatto piacere poter restare di
più con Billy.
Mi misi il giaccone e
aspettai Charlie che scese di corsa dalle scale.
-
Papà come siamo belli, ci metti più di
una ragazza a prepararti sai? –
-
Molto simpatica Bells. Sali in macchina dai! –
Uscimmo di casa e il
freddo mi
colpì in pieno. Mi ero quasi dimenticata della neve.
Grugnendo
mi avviai verso la macchina, e quando feci l’errore di
pensare
“che bello non sono caduta!” una lastra nascosta mi
fece
scivolare all’indietro! Maledettissima neve!
-
Bells, alla tua età ti serve ancora il girello?
–
Mio papà si
stava
letteralmente sbudellando dalle risate. Come se lui fosse
più
stabile! Gli lanciai una palla di neve per ripicca, ma ottenni solo di
sporcargli il giubbino sul gomito. Punto ben lontano dal mio bersaglio.
La sua faccia!
-
Sali! –
Stava ancora ridendo.
Ma un po’ di solidarietà no? Uffa!
Viaggiammo tranquilli
fino alla
riserva. Aveva montato le gomme nuove e messo le catene. In
più
stavamo viaggiando a 38 all’ora quindi il rischio di
incidenti
era praticamente nullo!
Mi venne in mente che
non l’avevo ancora reso partecipe del mio viaggio a Port
Angeles per i vestiti!
-
Ah papà,
ha chiamato Angela. Alle 4 vado a Port Angeles con lei per aiutarla con
il vestito per il ballo d’Autunno. È un problema?
–
-
Ah no Bella affatto. Allora, tu con chi vai? Hai ceduto alle
insistenti proposte di Mike? –
-
Spiritoso! Non vado, aiuto solo Angela con il Vestito!
–
-
Non hai ancora trovato il ragazzo giusto? –
Ma che discorsi
faceva? Non erano
discorsi da fare con un papà! Non poteva! È
contro
natura! E poi cosa rispondere? Si ma mi prende per pazza?
-
Papà ti prego, sai come la penso su questi
argomenti! –
-
Ok ok, la smetto! –
Si, era ufficiale, mio
papà si divertiva da pazzi a prendermi in giro!
Arrivammo davanti alla
casa di
Jake, che subito ci venne incontro con un sorriso enorme. Decisamente
non gli era ancora passata la cotta per me. Che situazione!
Non
potevo trattarlo male, era comunque il mio migliore amico! Era
l’unico con il quale mi sentivo bene oltre che con Angela! E
mi
faceva sempre compagnia durante gli incontri tra Billy e Charlie. Era
cambiato da quando aveva tentato di baciarmi, il mese prima. Era
esattamente un mese che non ci vedevamo. Ma quanto era cresciuto? Era
raddoppiato! Alla faccia della crescita lampo!
-
Ciao Bella! Charlie, è un piacere vedervi!
–
Ci salutò
con entusiasmo,
non staccandomi gli occhi di dosso, ma uffa! Non poteva almeno essere
più discreto? Lo salutai con la mano abbozzando un sorriso.
Dovevo comunque fare la carina, su richiesta di Charlie, e poi forse
con lui avrei potuto analizzare il mio sogno!
Lasciammo Billy e
Charlie davanti al televisore e ce ne andammo al nostro rifugio, in
pratica il garage di Jake!
-
Allora Bella, tutto bene? –
-
Si certo, benone! Peccato per la neve ma per il resto va
bene! –
-
Dimenticavo il tuo odio per le cose fredde e umide!
–
-
Già… Jake, ti ricordi le leggende che
mi hai
raccontato quest’estate? Quelle sui Freddi? –
Vidi Jacob
irrigidirsi, sembrava a disagio, come se dovesse misurare ogni parola.
-
Come mai ti interessano? –
-
Beh, ho fatto un sogno e volevo vedere se potevo capirci
qualcosa di più e –
-
A che anno sei? –
Mi interruppe Jacob
-
A scuola? Al quarto perché? –
-
Hai nuovi compagni di classe? O di scuola? –
Ero confusa, come mai
aveva sviato
così il discorso? Perché tremava e stingeva i
pugni?
Perché diavolo ogni volta cha aprivo bocca pietrificavo
qualcuno??? Maledetta me!
-
Si, sono
arrivati dall’Alaska circa un mese fa, i Cullen, ma
perché
tutte queste domande? –
Quando dissi il
cognome dei nuovi
arrivati vidi i suoi pugni stringersi ulteriormente. Mi
immobilizzò con lo sguardo e parlò con una voce
roca,
carica di risentimento!
-
E li sogni la
notte? Sogni delle luride sanguisughe? Èh bella? Io mi
prendo i
tuoi rifiuti, i tuoi “no siamo solo amici”, e tu di
notte
sogni i vampiri! –
Serrò la
mascella e si
immobilizzò, aveva parlato troppo, lo vedevo dai suoi occhi.
Vampiri. Anche lui con questa storia! Eppure non gli avevo raccontato
il sogno, e nemmeno io avevo riconosciuto la sagoma del mio sogno.
Eppure, pensandoci, forse ho sempre saputo che fosse Edward.
Una marea
incontenibile di emozioni e pensieri mi travolse!
Cullen, vampiri,
Edward, freddi,
era tutto collegato? I Cullen erano vampiri? Ma alla luce del sole i
vampiri bruciano!! Perché non bruciavano? Come facevano ad
uscire di giorno’ come…
Mi bloccai, ecco
perché
Forks, ecco perché l’Alaska! Il clima! Le nuvole
celavano
il sole, che quindi non li colpiva direttamente!
Oddio, i Cullen erano
vampiri!
E con questa
strampalata teoria erano spiegati anche i loro occhi, la stranezza
della loro famiglia, la loro pelle gelida!
Non posso
crederci…
Bella, attenta ai
sogni. Non sempre sono cattivi consiglieri, e non sempre si discostano
totalmente dalla realtà.
Ecco cosa aveva
cercato di dirmi, lui voleva che io lo scoprissi! Si spiegava la sua
reazione, quindi le leggende erano vere?
Erano tutte vere??? Ma
allora Jake era…
-
Tu sei un licantropo??? –
Jacob mi stava ancora
fissando, non
sapevo quanto fossero durati i miei ragionamenti, ma Jake era ancora
nella stessa posizione di prima. Aveva solo smesso di tremare.
-
Non ancora, ma
lo diventerò presto. Per colpa di quei succhiasangue che
dicono
di essere i vampiri buoni, i nostri geni hanno reagito per proteggere
la tribù. Ci stiamo trasformando uno dopo l’altro!
Basta
un’arrabbiatura per far scattare tutto! È
pericolosa la
tua presenza qui Bella! Non dovresti stare così vicina a me!
–
Ero letteralmente
pietrificata.
Tutte le mie convinzioni si erano frantumate. Qui, in questo luogo
dimenticato dal mondo, le leggende prendevano vita! I mostri tornavano
a popolare gli incubi degli esseri umani!
-
Perdete il
controllo? Siete aggressivi? Avete coscienza di quello che fate quando
vi trasformate? In che senso vampiri buoni? Spiegami Jake ti prego!
–
Le domande mi uscirono
l’una
dietro all’altra, senza quasi pensarle. Investii Jake con i
miei
punti di domanda, ma il più grande dovevo farlo risolvere da
Edward!.
-
Frena bella, non hai paura? –
-
Rispondimi! Poi deciderò se avere paura o meno.
–
-
Certo certo,
allora vediamo… non mordiamo, non abbaiamo, siamo coscienti,
manteniamo la nostra mente umana solo nel corpo di un lupo gigante.
L’unica cosa che attacchiamo sono i vampiri, ma non i Cullen,
c’è un vecchio patto che ce lo vieta
perché loro
sono vampiri buoni. Il Dottore è il Freddo civile delle
leggende. È lui che ha fatto il patto con i nostri antenati.
E
sono buoni perché non uccidono voi comuni mortali, ma
preferiscono nutrirsi di sangue animale. Sono stato abbastanza chiaro o
ho dimenticato qualche domanda?–
Jake sorrideva,
sembrava felice che
non stessi correndo via urlando. Ma non ero spaventata, certo, ero
sconvolta, non era facile accettarlo. Mi piaceva un vampiro e avevo
fatto innamorare un licantropo. Qualcosa di normale nella mia vita no
è? Adesso cosa mancava? Jessica era una strega e Mike un
troll?
Sorrisi dei miei pensieri maligni, e poi sorrisi a Jake.
-
Molto bene, allora non ho paura! –
Jacob era felice, lo
si vedeva dalla sua espressione, ma non riuscii a dire nulla.
-
BELLA!!! ANDIAMO!!!! –
Oddio, era Angela! Ma
quanto tempo era passato? erano già le quattro?
-
Merda! È tardi, devo andare! Ci vediamo lupastro!
Ciao ciao. –
-
Ciao Bella. Ah, Stai lontana da loro! –
L’ultima
parte era quasi un
ordine, non gli risposi, sapevo che non potevo prometterglielo, era
troppo tardi per stare lontana dal vampiro!
Jake capì,
e nei suoi occhi
comparve un velo di dolore. Ricominciò a tremare, sempre
più forte. Si lanciò nel bosco senza nemmeno
guardarmi.
Ora anche lui era un licantropo, ne ero certa.
Corsi per
quanto mi permetteva la neve alla macchina di Angela e salii accanto a
lei. Mike ed Eric erano dietro.
Partimmo e appena
arrivammo a Port
Angeles scaricammo i ragazzi davanti a un cinema. Da quanto mi aveva
detto Angela andavano a vedere qualche cosa con tanto sangue
e
tanta “adrenalina”. Parcheggiammo non lontano dal
centro, e
armate di portafogli e pazienza ci fiondammo nel grande negozio di
abiti da sera e cerimonia. Prima di entrare intravidi una Volvo
metallizzata passare a tutta velocità per la strada.
Possibile
che fosse lui?
Angela si
provò la bellezza
di 27 vestiti, tutti di colori e sfumature diverse. Mi arrabbiai con
lei quando scelse il primo che aveva provato! Era un vestito semplice,
ma davvero bello. Era color avio, senza spalline e in raso. Aveva un
drappeggio che attraversava tutto il busto, ed era fissato con pochi
strass.
La sua giustificazione
fu semplice
e concisa. “E io cosa ne sapevo? Magari gli altri
erano
più belli! “.
Sentimmo la porta del
negozio
aprirsi con uno scampanellio. Doveva essere entrato un bel ragazzo dal
tono di voce che aveva assunto la commessa. Ignorai la loro
conversazione finché non sentii una voce familiare. La sua
voce!
-
Mi serve il completo nero per il ballo scolastico,
l’ho ordinato oggi a nome Cullen! –
Mi feci coraggio e
andai di la. Quando mi vide sorrise, come se sapesse per certo di
trovarmi li.
-
Ciao Bella, che piacere vederti! Cosa fai qui? –
-
Ho accompagnato Angela a prendere il vestito per il ballo,
tu? –
-
Io sono venuto a prendere il mio! –
Quindi aveva invitato
un’altra, mi ero illusa di piacergli un po’, e
sicuramente
lui lesse la mia delusione dal mio viso, ma sembrò non
comprenderla.
-
Quindi vai al ballo… -
Dissi senza
espressioni.
Non mi aveva mai detto
di essere
mio, non aveva mai detto di non avere la ragazza. Nonostante
ciò
ci rimasi male. Lui sembrò sorpreso dal mio tono di voce.
-
E perché no? Rose va con Emmett, Alice con Jasper.
Io vado a fare il taxista no? –
Terminò la
frase con un
sorriso mozzafiato, e io mi rianimai. Non andava con una ragazza
allora?? Quindi non era fidanzato! Avevo ancora speranze! Certo,
pochissime che uno come lui volesse stare con una come me, ma comunque
c’erano! Non dovevo competere con qualche strana
ragazza-vampiro!
-
Ah, mi dispiace per te! Non è bello fare il
lacchè – sorrisi.
-
Ah no
decisamente! Però ripensandoci non ho voglia di andare da
solo a
reggere il moccolo. Penso che ci andrò con una ragazza!
Ovviamente se lei accetta. –
Scostai lo sguardo da
lui, di nuovo
una ferita al cuore. Quindi c’era una ragazza.
Però
c’era ancora una piccola speranza, un piccolo dubbio che
dovevo
togliermi. Mi feci forza e parlai.
-
Beh, perché non glie lo chiedi? Il ballo
è sabato sera! Saresti già in ritardo! –
Lui annuì,
e sembrò
pensarci su un attimo, poi mi sorrise furbescamente. Si
avvicinò
a me fino a sfiorarmi la fronte con la sua.
-
Allora vieni al ballo con me e perdonami del mio immenso
ritardo… –
Oh, me
l’aveva chiesto
davvero?? Qualcuno mi dia un pizzicotto! anzi no!!! Lasciatemi in
questo bel sogno!! Ma… oddio! Cosa stavo facendo? Non potevo
stare li imbambolata! Svegliati Bella rispondigli!!!!
Ma perché
non reagivo??? Alla fine parlò ancora lui sorridendo.
-
E quindi? –
-
Ok! Si, accetto. –
E finalmente mi ero
svegliata! Stupida Bella impacciata!!! Lui mi sorrideva ancora.
Sembrava felice.
Ma il panico mi
assalì!
-
Hey ma, non ho il vestito! E non so ballare! E …-
Mi posò un
dito sulle labbra, mi incatenò con lo sguardo e lentamente
si avvicinò al mio orecchio.
-
Sei in un negozio di vestiti, io so ballare e ti posso
insegnare. Altro? –
Cos’altro
fare se non sorridere e respirare?
Scossi la testa e lui
si voltò verso la commessa che aveva portato una scatola con
sopra un bigliettino ripiegato.
Pagò il
vestito,
strappò dalla scatola il biglietto e
accartocciandolo lo
gettò nel cestino della carta.
-
Ora vado, fammi sapere di che colore è il tuo
vestito. –
Mi lasciò
li imbambolata con
una commessa furiosa non so per quale ragione. Mi voltai e mi diressi
veloce verso Angela, che sicuramente aveva seguito parte della
conversazione.
-
Angelaaa!!! Aiutami!! un vestito semplice, Blu Elettrico per
il ballo!! –
Lei sorrise, e
iniziò il mio incubo.
questo è
il vestito di Angela
http://www.texsite.info/wiki/images/ID_1460b.jpg
risposta
alle recensioni
@
Human_ :
ciao! se non ami particolarmente Jacob questa storia è
proprio x
te! xD grazie ancora dei complimenti e x i ritardi, prometto che non ne
farò! bacio
@
RedSoul : cia amore! xD basta cn sta scarpa! è persa ormai!
xD bacio ♥
@
Aia Cullen : grazie! come già detto, aggiornerò
regolarmente! ^^
@
Vampire_Twilight : wow, grazie! Edward infatti non è
cambiato di
molto, ma vedrai + avanti qualche cambiamento! xD bacio
@
Austen95 : grazie!!!! xD
|
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Capitolo 7 *** Condizioni, capricci e sogni.... ***
buongiorno!!! eccomi in
anticipo di ben due giorni!!! xD
avevo il capitolo
pronto e non volevo farvi aspettare troppo!
ho notato con
dispiacere che le recensioni sono diminuite tantissimo =(
non vi piace +?
avete trovato il capitolo pesante?
fatemelo sapere in
modo che io possa capire dove sbaglio!
rispondo alle recensioni
rimaste a fine capitolo!
PS. capitolo diviso in due POV...spero che
recensiate ancora... bacio
POV BELLA
Dopo qualche tentativo trovai il vestito dei miei sogni. Di un
bellissimo blu acceso, senza spalline e che mi stava davvero bene! Era
di un tessuto semilucido che creava dei riflessi meravigliosi. Avevo
scelto quel colore a priori, con il blu la mia carnagione chiara
risaltava bene!
Io e Angela comprammo i vestiti e uscimmo dal negozio. Era
già buio, ma che ore erano?
Guardammo l’ora e ci rimanemmo malissimo. Erano le 7!!! Mike
ed Eric ci stavano aspettando da chissà quanto. Guardammo i
cellulari e infatti trovammo 6 chiamate perse a testa. Salimmo veloci
in macchina e andammo a recuperarli. Dire che erano arrabbiati era
riduttivo, ma non lo fecero notare troppo.
Andammo a mangiare alla Bella Italia, era il nostro ristorante fisso
ormai quando andavamo a Port Angeles.
Una volta seduti, Mike , che era stato in silenzio per tutto il
viaggio, si voltò verso di me e iniziò a parlare
tartagliando. Non capivo una parola di quello che stava tentando di
dirmi.
Quando se ne accorse chiuse gli occhi, fece un respiro e tutto
d’un fiato parlò a voce un po’ troppo
alta.
- Bella, vieni al ballo con me?
–
Si lo so, dovevo aspettarmelo, ma mi colse comunque di sorpresa.
- Hem, Mike, mi dispiace, ma ho
già detto di si a un altro. –
- Ah, non fa nulla. – il suo
volto s’indurì. – ci vai con Cullen
vero? –
Disse il nome come se fosse un insulto. Mi arrabbiai molto per il suo
tono ma Angela grazie al cielo intervenne.
- Si Mike, ci va con EDWARD, e fa
benissimo! È molto più educato di te! –
Mike ci rimase un po’ male, ma si ricompose e mi
ignorò per il resto della serata.
Quando scesi dalla macchina ed entrai in casa con la scatola del mio
vestito, non avevo calcolato una cosa. Mio padre!
E se non mi avesse lasciata andare al ballo?? Oddio non potevo nemmeno
pensarci. Entrai in casa, e corsi in camera a mettere giù il
vestito.
Tornai giù in pigiama, per salutarlo e tentare di evitare il
discorso, ma non a caso era un poliziotto!
- Ciao papà, buonanotte!
–
Stavo per voltarmi quando parlò.
- Siediti un secondo Bells. –
Abbassò tutto il volume della TV e si voltò verso
di me, che a rallentatore mi sedetti sul divano accanto a lui.
- Si papà? È
successo qualcosa? –
- Oh nulla di grave. Ho solo parlato con
Jake circa un’ora dopo la tua partenza. Mi ha detto che esci
con uno dei Cullen! –
Maledetto Jake, me l’avrebbe pagata cara questa! Non si
doveva permettere di interferire nella mia vita mettendomi contro mio
padre!
- Papà, non ci esco, siamo
vicini di banco a scuola, e visto che l’autobus tardava a
causa della neve oggi mi ha riaccompagnata a casa, come il giorno prima
visto che per colpa di Jessica l’avevo perso. Tutto
qui… –
Optai per non entrare nei particolari sul caso
“Jessica”. Charlie sembrò pensarci su un
attimo e poi mi sorrise.
- Allora, al ballo ci vai con lui,
perché te l’ha chiesto oggi di sicuro, o sbaglio?-
Diventai rossa come un pomodoro! Ma decisi di dirgli la
verità, dopotutto non c’era niente di male.
- Papà! Si me l’ha
chiesto oggi, ma a Port Angeles. L’ho incontrato per caso nel
negozio di vestiti dove mi ha portata Angela. Posso andare al ballo con
lui vero? –
Mio papà era felice. Strano…
- Dipende, come si chiama? E quando
è il ballo? –
- Si chiama Edward e… -
Mio papà divenne paonazzo, e tuonò:
- EDWARD??? NO! Non andrai al ballo con
quel bestione! È troppo grande per te!!!! –
All’inizio mi stupii della sua reazione, ma poi capii
l’equivoco. Aveva scambiato Edward per Emmett. Risi e chiarii
a mio pare i componenti della famiglia.
- Papà, Edward è
quello più giovane, con i capelli rossi. Tu pensi ad Emmett,
il gigante buono che sta con Rosalie, la bionda bellissima. –
Charlie si rilassò e rise di se stesso.
- Ah scusa bella, hai ragione, mi sono
confuso! Allora direi di si, puoi andare al ballo con lui. Ad una
condizione però… -
Ecco dov’era la fregatura.
- E sarebbe? –
- Devi portarti dietro uno spray
antiaggressione! Non pensare male, la famiglia Cullen mi piace. Il
dottore e sua moglie sono persone per bene, ma comunque Edward
è un ragazzo! E non voglio che tu sia indifesa. –
Ero shoccata! Non poteva dire sul serio. Risi ancora ma accettai. Dopo
tutto mi aspettavo di peggio da un poliziotto. Che ne so, una scorta
armata, o robe simili.
Lo salutai ed andai a letto.
Mi addormentai subito, e subito fui catapultata nello stesso scenario
della notte prima. Solo che stavolta dei Quileute nessuna traccia. La
sagoma si mosse verso di me, e fu illuminata dalla luce del
falò. Si, era lui, Edward. Fissai i suoi occhi gialli e mi
persi in quei pozzi d’oro. Mi sorrise sghembo. Avrei dovuto
temerlo? No, non mi avrebbe fatto del male. Gli presi sicura la mano!
POV EDWARD
Aveva davvero accettato di venire al ballo con me? Non mi ero
immaginato tutto?
La salutai ed uscii dal negozio ignorando le imprecazioni mentali della
commessa offesa dal mio rifiuto “ a priori”.
Port Angeles era una città tranquilla, i crimini
più gravi erano opera di ragazzini che al massimo rubavano
delle caramelle. Nonostante questo non mi fidavo a lasciare due ragazze
da sole. Salii in macchina e andai a parcheggiare più
avanti, così non mi avrebbero visto. Avevo intenzione di
tenere d’occhio solo l’uscita del negozio, non
volevo sbirciare nella mente di Angela. Volevo che il vestito fosse una
sorpresa anche per me. Sapevo solo il colore, e mi bastava.
Aveva scelto il blu elettrico. Il blu mi era sempre piaciuto, ma
chissà indosso a lei come sarebbe stato.
Il cellulare mi ridestò dai miei pensieri. Era Alice!
- Pronto Alice, è successo
qualcosa? –
La sua voce mi arrivò triste e spenta. Mi preoccupai non
poco!
- No, congratulazioni per il ballo. Te le
fa tutta la famiglia. Tutto qui. –
- Alice , cosa succede? Non farmi
spaventare! –
- Ho visto il vestito di Bella
e… -
- Ferma ferma! Non voglio sapere nulla!
Sarà una sorpresa anche per me! Lo vedrò sabato
come tutti i ragazzi! –
Alice sospirò afflitta.
- Si lo so… ma il fatto
è che il vestito è bellissimo! E l’ha
scelto senza di me! –
Non riuscii a trattenermi dal ridere, era triste perché
aveva dovuto rinunciare all’acquisto di un vestito!
- Stai ridendo di me? –
E riecco il mio folletto! Furente per il mio affronto. Però
ripensandoci… farla arrabbiare era stata una pessima idea!
- Dai Alice – le dissi sperando
di cavarmela – se il vestito è bello
dov’è il problema? Puoi comprare quello di Emmett,
quello di Rosalie e quello di Jasper. In più
c’è anche il tuo! –
- Non mi interessa! Lo volevo prendere
io!!! –
Stava proprio facendo i capricci. Ringraziai Dio per essere fuori casa
in quel momento! Non osavo immaginare cosa stesse passando Jasper.
Sant’uomo!
- Ah comunque Edward – disse
acida – Bella sa tutto, ha capito. Domani riportala a casa
dopo scuola che avrete una bella chiacchierata! –
Non feci in tempo a chiederle dettagli che mi riattaccò il
telefono in faccia. Maledetto folletto!
In quell’istante Bella ed Angela uscirono dal negozio.
Andarono a recuperare i due babbei e poi subito al ristorante. Anche li
rimasi in ascolto con la mente di Mike. Orribile! Quel ragazzo aveva
una mente davvero limitata! E ancora peggio, voleva chiedere a Bella di
andare al ballo con lui.
Quando si decise praticamente glie lo urlò in faccia, e
Bella trattenendo le risate aveva risposto che aveva già un
accompagnatore! Io!
Nella mente di Mike si materializzò la mia immagine. E bravo
Newton, in fondo non sei così sprovveduto!
Mi insultò mentalmente in tutte le maniere che conosceva e
chiedendo conferma a Bella sputò il mio nome come se fosse
veleno.
A qual punto bella era visibilmente irritata, ma fu Angela ad
intervenire!
- È molto più
educato di te! – e poi è un ragazzo
maledettamente bello! Bella ha ottimi gusti, ma anche lui dopo tutto.
Bella è perfetta per lui. Sembrano fatti l’uno per
l’altra! E poi lui è così dolce con
lei!
Dolce Angela. Le avrei fatto un regalo a fine anno. La sua mente era
sempre buona, non aveva pensieri cattivi su nessuno. Solo di Mike
pensava “caprone!”
Li seguii a distanza per tutto il viaggio di ritorno, e quando lei
ritornò in casa, io tornai alla mia. Ora sapevo fosse al
sicuro. E dovevo ancora affrontare Alice.
Entrai in casa e intercettai subito i pensieri disperati di Jasper.
Alice era imbronciata sul divano e non reagiva. Decisi così
di sacrificare un pomeriggio di Bella.
- Bella e Angela hanno preso i vestiti,
ma non sanno dove andare per le scarpe. Chissà chi
può aiutarle.. –
Come immaginavo si risvegliò immediatamente, e saltellando
per la casa decise di invitarle per il pomeriggio successivo. Certo che
per far felice Alice bastava poco!
Era ormai l’una di notte. La mia mente era già
catapultata nell’imminente giorno di scuola. Avrei rivisto
Bella. O forse avrei potuto..
- Ottima idea Edward! Portati un
po’ di olio per la finestra, cigola!-
Mi urlò Alice lanciandomi una confezione di olio
lubrificante per auto.
Passai per il bosco. Mi piaceva correre di notte, era rilassante.
Arrivai sotto la sua finestra e con un salto la raggiunsi. Alice aveva
ragione, come sempre, cigolava un po’. Riuscii a oliarla e si
aprì senza problemi.
Entrai e la vidi. Che carina che era quando dormiva. Stava sognando era
sicuro. Sorrideva.
Mi sembrava un po’ invadente stare a guardarla
così, quindi decisi che mi sarei accontentato di salutarla.
Feci per uscire quando mi sentii chiamare.
- Edward! –
Oh no! Mi aveva visto? Si era svegliata! Cosa potevo fare adesso? Mi
girai lentamente, e lei mi richiamò rivoltandosi nel letto.
Mi stava forse sognando? Credetti di aver sentito il mio cuore battere
per un secondo. Mi sognava, sapeva cos’ero ma mi sognava. E
senza paura!
- Edward resta qui con me… -
Come? Voleva che restassi? Mi voleva davvero li con lei? Nonostante
fossi un mostro?
La mia vista si stava annebbiando. Avevo in corpo troppi sentimenti,
troppe emozioni troppo forti persino per me. Decisi di lasciarla
dormire. E uscii silenzioso come ero entrato. Ma con qualcosa in
più, un sentimento nuovo e potente. Mi aveva scombussolato
l’anima quella ragazza. Anzi, ormai quella ragazza era la mia
anima!
recensioni
@
Vampire_Twilight : spero che la reazione di Mike ti piaccia
xD grazie x il complimento! un bacio!!
@
Aia Cullen: grazieeee ^^ mi fa davvero molto piacere il tuo
entusiasmo! un bacio!
|
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Capitolo 8 *** Interrogatorio ***
Ciao!
rieccomi con un nuovo capitolo! spero che vi piaccia come il
precedente^^
è
un capitolo un po di passaggio, però mi piace abbastanza^^
rispondo
alle recensioni a fine capitolo! bacio
POV BELLA
La mia sveglia mi svegliò con il suo biip biip insistente.
La detestavo! Stavo sognando così bene! Avevo preso la sua
mano, l’avevo seguito nel bosco! Era così veloce!
Poi però doveva tornare a casa, ma non l’avevo
lasciato, e poi avevamo passeggiato e poi… biiiiiiiiiiiip
biiiiip biiiiiip biiiiiip!!!!
Odioso aggeggio!
Mi alzai svogliatamente dal letto e andai in cucina. Feci colazione, mi
lavai i denti e iniziai la difficile scelta dei vestiti. Pensai alla
giornata. Avevo lezioni poco impegnative, educazione fisica
l’ultima ora, e… oh no!!!! Biologia la penultima!
Mi veniva la nausea al solo pensiero. Misi in una sacca i pantaloni
della tuta e una maglietta enorme, di quelle che prendi ai campi
estivi, o al mare. Avevo dieci minuti per decidere e vestirmi. Alla
fine misi un paio di jeans e la mia maglietta preferita! Rossa con una
rana con gli occhi enormi sul davanti! La adoravo! Però era
a mezze maniche!
Ci pensai su e decisi di mettere anche una felpa, nera con il cappuccio
e tante fantasie. Ero abbastanza soddisfatta del risultato ed uscii di
casa, come sempre, correndo, in ritardo! Appena misi il naso fuori
dalla porta esultai. La pioggia aveva sciolto la neve!
Presi l’autobus al volo. Quando arrivai a scuola non mi
fermai a salutare nessuno. Avevo visto di nuovo la macchina di Rose nel
parcheggio, quindi mi avrebbe accompagnata a casa? Speriamo!!!
Entrai in classe, mi sedetti e lo aspettai. Arrivò poco
dopo, son un sorriso smagliante e una camicia azzurra. Era vestito
leggero. Non aveva freddo? Ah no. Mi diedi un colpetto in testa dandomi
della sciocca. I vampiri non avevano freddo. Chissà come
avrebbe reagito oggi. Ero un po’ spaventata, ma la
curiosità era più forte.
Le prime ore passarono tranquille. All’intervallo risi delle
battute di Emmett e Alice sulla mia avversione per la neve. Alice mi
convinse con un “ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego, ti prego, ti prego” a farmi accompagnare da
lei a comprare le scarpe per il ballo il giorno seguente. Invitammo
anche Angela.
Poi purtroppo arrivò il mio incubo. L’ora di
biologia!
La pazza entrò borbottando, si girò a fissarci
- Che fate tutti li impalati? Dai
raccattate i vostri quattro stracci e venite in laboratorio! rapidi!
–
E uscì, sempre borbottando. Quanto la detestavo!
Vidi Edward prendere la cartella, che ci faceva con tutto lo zaino? E
poi non era permesso portarli in laboratorio!
- Edward, che stai facendo?-
Mi sorrise colpevole.
- Scusa Bella, devo uscire prima. Salto
biologia oggi. Non farti mangiare dalla biologa! –
Oh, no… ecco perché c’era la macchina
di Rose, e non solo la sua. Mi ero un po’ illusa.
Un po’ tanto …
Non ci volli pensare e lo salutai con un sorriso.
- Beh, allora a domani! –
Alzò gli occhi al celo
- Bella, ho detto che esco prima e salto
biologia. Ma ritorno all’ultima ora. Ti devo portare a casa
no? Te l’avevo promesso!–
Non ci credo! Che bello!!!
- Ah ok allora, ci vediamo più
tardi! Ora vado o quella strega mi massacra. A dopo! –
- Ok, a dopo. –
Corsi in laboratorio e riuscii a non entrare per ultima. Mi sedetti al
bancone in prima fila con Angela, e aspettai che la prof parlasse.
- Oggi ragazzi, vi bucherete e con un
campione di sangue scopriremo il vostro gruppo sanguigno! Dai
svegliatevi, prendete gli aghi e i tamponi dalla cattedra! –
Mi sentivo morire. Il gruppo di Mike fu il primo ad iniziare. Ecco
perché Edward aveva saltato biologia! Peccato che non
sapesse che io stavo male alla vista del sangue, altrimenti mi avrebbe
portata con se.
Che strano… il vampiro, e l’umana che sviene alla
vista del sangue! Sembrava una barzelletta! Ma non faceva ridere me!
Respirai con la bocca per evitare di sentire l’odore del
sangue, ma non riuscii a non sentire quell’orrendo odore di
ruggine e sale. Mi sentii sbiancare e iniziai a sudare freddo. Angela
si spaventò e chiamò la prof.
- Che succede Swan? –
- Sto male, l’odore del sangue
mi nausea. –
Vide che non mentivo, Angela mi disse che ero verde!
- Newton, accompagnala in infermeria,
rapido! –
No!! Tutti ma non Mike! Angela cercò di intervenire,
offrendosi di accompagnarmi, ma la sadica prof preferiva mandare un
ragazzo, nel caso svenissi.
Mike mi cinse il fianco con il braccio, troppo contento di poterlo fare
per i miei gusti, e mi portò fuori.
L’aria fredda mi fece un po’ riprendere, ma non ero
messa bene.
- Cosa le è successo?
–
Edward? Cosa faceva ancora li? Mike sgarbato gli rispose.
- A quanto pare le fa schifo
l’odore del sangue. È stata male appena mi sono
bucato il dito. –
- Vai in classe, ci penso io a lei.
–
A quanto pare Mike esitava, perciò Edward mi prese in
braccio e gli intimò nuovamente di andare in classe.
Iniziò a camminare e il suo dondolare non mi faceva bene.
Entrammo nuovamente a scuola e sentii la voce dell’infermiera.
- Oh povera piccola, che le è
successo? –
- Gruppi sanguigni a biologia.
–
disse Edward divertito. Cosa c’era da ridere poi?
Mi fecero sdraiare sul lettino e mi portarono un panno fresco. Stavo
già meglio, ma non mi azzardai ad alzarmi.
Sentii Edward che diceva all’infermiera che era meglio
prepararmi un permesso di uscita.
- La accompagnerò io a casa,
non è in grado di prendere autobus. –
L’infermiera annui convinta e andò a compilare dei
moduli. Poco dopo li firmai senza nemmeno leggerli.
Ormai il senso di nausea era sparito. Quindi mi misi seduta.
- Ok, sto meglio. Posso andare?
–
- Oh no signorina! Aspetta ancora 5
minuti, Edward è andato a prenderti un tè caldo.
Dopo potrai andare! –
Sorrisi all’infermiera. Era proprio gentile! E poi era molto
giovane. I suoi capelli color caramello erano raccolti in una coda
ordinata, e i suoi occhi d’orati …
d’orati??? Era anche lei una vampira? Forse era Esme, la
moglie di Carlisle. Aveva senso che facesse
l’infermiera. A confermare i miei sospetti fu Edward
- Ok, ho la giustifica, e il
tè – disse offrendomi un bicchierino fumante - per
la mia ci pensi tu mamma? –
- Si certo tesoro, vai pure. –
Quindi era lei Esme. Ora mi mancava di conoscere solo Carlisle!
Chissà com’era… bevvi il tè
lentamente per non ustionarmi. Quando buttai il bicchierino Edward
parlò ancora.
- Bella, andiamo, ti porto a casa!
–
Io annuii e salutai Esme ringraziandola.
Mi rifiutai di essere portata in braccio fino al parcheggio solo per
orgoglio. Salimmo in macchina e visto che ormai la nausea era passata e
stavo bene decisi di iniziare la fatidica conversazione.
- Edward, posso farti una domanda strana?
Anzi, tante domande strane? –
Parve preoccuparsi un poco, ma mi fece cenno di continuare.
- Beh, sai, quel sogno strano, stanotte
l’ho rifatto, e ho visto che il vampiro eri tu. Poi ieri, nel
primo pomeriggio ero alla riserva. Parlavo con Jacob, un vecchio amico,
e mi ha confermato i sospetti che avevo. Però devo
chiedertelo. Sei veramente un vampiro? –
Edward fece un sospiro, si voltò verso di me serio.
- Bella, non avere paura di me ti prego!
Non siamo vampiri cattivi. Non ci nutriamo di sangue umano! cacciamo
solo animali e… -
- Quindi siete, tipo…
vegetariani? –
Riuscii a farlo ridere, e forse a fargli capire che non sarei scappata.
- Hai azzeccato in pieno! Infatti noi ci
definiamo vegetariani. Ovviamente non siamo veramente fratelli, nessuno
di noi lo è, ma ci vogliamo bene come se lo fossimo davvero.
Dimmi cosa vuoi sapere, e io cercherò di risponderti!
–
- Ook, allora. Facciamo botta e risposta?
Rapidi e concisi? –
- Ok, ci sto!-
Finalmente si era rilassato. Pensai alle prime domande, le altre
sarebbero venute da se.
- Bruciate al sole? –
- No .-
- Cosa fate?-
- Brilliamo-
Rimasi di stucco. Brillavano? In che senso brillavano?
- Come brillate?-
- Un giorno ti farò vedere
Bella!-
- Ok, mi fido… mmm, fammi
pensare… perché mangiate animali e non noi?
–
- Non vogliamo essere dei mostri,
già lo siamo, siamo dei mostri per natura. Se possiamo
esserlo un po’ meno, perché non provarci?-
Erano davvero buoni allora. La domanda mi venì naturale!
- Quanti anni hai? Ne dimostri 17, ma in
verità quanti? –
- 108 –
- Oddio!!! Posso chiamarti vecchietto?
–
Mi fulminò con lo sguardo.
- Lo prendo come un no!
Allora… come sono nati i vampiri? –
- Nessuno lo sa. Voi da dove venite?
Forse anche noi ci siamo evoluti. Oppure Dio ha creato il vostro
cacciatore. Non trovi? –
- Ok, risposta sensata. Che poteri avete?
Cioè, volate, vi tramutate in pipistrelli, avete i canini?
Me li fai vedere? –
- Frena Bella- disse ridendo –
sono un vampiro, ma mi uccidi con così tante domande!
Allora. Non voliamo, non diventiamo pipistrelli, non abbiamo i canini,
non ci fanno fuori con paletti di legno appuntiti, l’aglio
non ci respinge e tantomeno i crocefissi e l’acqua santa!
odiamo la Rice e Stoker per queste leggende! Siamo dotati di una forza
esagerata, siamo velocissimi, abbiamo vista e udito molto
più sviluppati, e alcuni di noi hanno poteri speciali.-
Ero sbalordita! E super curiosa.
- WOW… quanto super
sviluppati? Quanto veloci? Quanto forti? Chi è il
più veloce della tua famiglia? Il più forte non
lo chiedo nemmeno, sarà di sicuro Emmett. E che poteri
speciali avete? –
Mi zittì nuovamente con una mano sulla bocca.
- Allora, sento tutti i cuori degli
animali nella foresta, a kilometri di distanza, vedo le formiche su un
albero a qualche chilometro. Il più veloce della famiglia
sono io. Per quanto riguarda i poteri speciali, Jasper è in
grado di controllare le emozioni di chi lo circonda. Alice vede nel
futuro, e io leggo nel pensiero! Finito? –
Ero pietrificata! Leggeva nel pensiero? Conosceva tutto quello che
pensavo o avevo pensato? Oddio!!! Che imbarazzo!! E poi vedeva
così bene? Magari vedeva tutte le mie imperfezioni! Oddio!!!
Che vergogna!!!
- Leggi nel pensiero? –
Riuscii a balbettare.
- Si, di tutti, tranne te. La tua mente
mi è indecifrabile. È silenziosa. Come se non
pensassi. –
Riuscii solo a sospirare. Meno male! Che vergogna se avesse saputo
tutti i miei pensieri! Che strano però! Potevo pensare tutto
quello che volevo, gli altri invece no. Come facevano i suoi
famigliari? Uno che dice a tutti se sei felice o no, l’altro
che legge nel pensiero, l’altra ancora che vede il tuo
futuro. Privacy inesistente! Ero contenta di essere immune al potere di
Edward, ero più sicura di me.
- Bene, meglio! Dormi in una bara?
–
- Non hai ancora finito? Comunque no, noi
non dormiamo mai! –
- Wow… beati voi, avete un
sacco di tempo in più! Come mai vi siete trasferiti qui?-
Sorrise alla mia domanda.
- Alice aveva avuto una visione su di te,
e io volevo conoscerti! Tu sei la mia cantante, per questo posso starti
così vicino.–
Ero un po’ frastornata.. io cantavo solo sotto la doccia, che
diavolo voleva dire “ sei la mia cantante”? voleva
farmi cantare? Gli uccellini cinguettavano al mio passaggio? Lui
cantava al mio passaggio? E soprattutto… perché
stavo pensando a tutte queste stronzate??? Povera me, ecco
perché Edward non mi leggeva nel pensiero, avevo il cervello
con un difetto di produzione! Grave per giunta!
- Cantante?-
- Si, il tuo sangue, non mi tenta, non mi
da fastidio il suo profumo, non lo sento. In pratica sei immune alla
mia sete. Non la scateni, non rischi che io affamato di aggredisca.-
- Ah.. ok! Meglio no? Comunque.. hai
fatto trasferire tutti per me? Mi sento in colpa… -
Alzò gli occhi al cielo.
- Bella sei assurda, dovevamo comunque
trasferirci, eravamo la’ da troppo tempo. Cambiamo spesso
casa, per noi è normale. –
Mi rattristai. Se ne sarebbe andato anche da Forks. Magari aveva una
ragazza in ogni città, cosa potevo saperne io?
Notò il mio umore e mi alzò il viso reggendomi il
mento.
- Bella, cosa c’è
che non va? –
- Te ne andrai anche da Forks, non starai
qui tanto. –
- Bella, minimo altri 5 anni! Non
preoccuparti. –
5 anni, come se fossero tanti, o pochi. Non erano niente 5 anni. Ma
forse per me sarebbero stati tutto. Io invecchiavo ogni giorno, lui
sarebbe rimasto un 17enne per sempre. Per lui il “per
sempre” esisteva. Per me no. Anche mia madre aveva detto a
Charlie “per sempre”, poi però se ne era
andata, l’aveva lasciato.
La nostra storia la volevo vivere alla giornata! Al diavolo il per
sempre, il felici e contenti, volevo stare bene con lui giorno dopo
giorno! Del futuro non mi importava niente! Ci avremmo pensato quando
sarebbe diventato presente! Ma un attimo… frena Bella, la
nostra storia? Noi non eravamo ancora niente. Non mi aveva ancora detto
cosa provava per me. Dovevo, potevo, volevo chiederglielo?
- Edward, cosa sono per te? Cosa siamo
noi? –
Ci pensò un secondo, poi mi rispose.
- Siamo Bella ed Edward, e tu per me, ti
sembrerà all’antica lo so, ma tu per me sei tutto.
Tu sei tutta la mia vita adesso! –
Rimasi di sasso a quelle parole. Diceva davvero? Però non mi
aveva ancora detto che voleva stare con me, non era stato chiaro.
Guardai fuori dal finestrino per schiarirmi le idee, e vidi il mio
vialetto, buio.
Sobbalzai sul sedile.
- Che ore sono!?!? –
- Le 18 e 18 Bella, esprimi un desiderio!
–
Ci pensai, forse era stupido, e infantile, ma lo desiderai.
- Fatto, ora devo andare, a domani!
–
- No, a sabato. Per domani e
venerdì Alice ha previsto raggi di sole. Non possiamo farci
vedere brillare. –
- Ah, ok. –
Due giorni senza vederlo? era forse un incubo? Probabilmente si!
- Bella, venerdì non
c’è sciopero? –
Mi illuminai! C’era uno sciopero contro i tagli alla scuola!
Erano tutti a casa, professori compresi! E anche Charlie mi aveva
accennato qualcosa, avrei chiesto!
- Si hai ragione! Chiederò a
Charlie se posso stare a casa, non dovrebbero esserci problemi!
–
- Perfetto, allora, se vorrai, ti
mostrerò cosa mi succede con il sole. Fammi sapere se ti
lascia o no! –
- E come faccio? Non ho il tuo numero.
–
Sembrò ricordarselo ora, prese un foglietto e una penna dal
cruscotto, e mi scrisse veloce il suo numero.
- Eccoti, mi chiami e ci mettiamo
d’accordo per l’ora, ok? –
- Va bene, ora scappo, ciao! –
Feci per uscire dall’auto, ma come il giorno prima, mi
bloccò la portiera. Mi girai con più calma,
sapevo che sarebbe stato vicino.
- Volevo salutarti come si deve. Ciao
Bella! –
sussurrò il mio nome a fior di labbra, e mi
baciò. Mi sentivo benissimo, tutto aveva parso significato,
c’eravamo solo noi! Fu un bacio dolce, dolcissimo. Le mie
labbra si adattarono perfettamente alle sue fredde e di pietra. Mi
staccai da lui intontita. Non ero decisamente nel pieno delle mie
facoltà mentali. Lo salutai e uscii dall’auto.
Non penso di averlo fatto davvero, ma avevo voglia di saltellare
entrando in casa. Forse mi ha fermata quel briciolo di
dignità che avevo deciso di conservare!
Andai a fare i compiti, e li feci decisamente male! In fretta e per di
più gli esercizi mi uscirono tutti sbagliati. Non
c’ero con la testa, decisamente ero in un altro mondo.
Andai a letto, ma non ricordo cosa sognai. Forse lui, il giorno dopo
non l’avrei rivisto purtroppo.
Il mattino dopo la scuola passò lenta, e Alice aveva
azzeccato le previsioni. C’era stato qualche spiraglio di
sole. Ma, non dovevamo andare a comprare le scarpe con Alice oggi?
Forse era meglio annullare.
Non feci in tempo a pensarlo che mi arrivò un messaggio. Lo
lessi di nascosto e quasi morii dal ridere.
Non ci provare! A Port Angeles c’è nuvoloso! vi
passo a prendere fuori dalla scuola! Non accetto obbiezioni!
Alice
Avvisai Angela e ci preparammo a un pomeriggio di shopping. Le scarpe
le trovammo tutte e tre. Tre paia bellissime! Le avremmo messe una
volta e basta, ma ne valeva la pena!
Risposta alle recensioni:
@ Austen95: grazie x il
"ficoso" ^^ sono contenta che continui a piacerti la mia storia^^
@ Human_ :
l'importante è che hai recuperato bene i
capitoli^^ comunque ti assicuro, che se non adoriJacob ti
farà piacere il trattamento che gli riserbo ^^ cmq grazie
ancora per tutti i complimenti, e non nominare i volturi..... non
è ancora il loro turno.... xD bacio
@ Vampire_Twilight :
lieta di averti soddisfatta con il trattamento a Mike. anche in questo
capitolo non lo tratto benissimo^^
bacio
@ Aia Cullen: eccomi ,
abbastanza presto? ^^ è bello che continui a seguirmi^^ e
si.. mike lo tratto male xD xD
bacio
@ RedSoul : -.-" niente
taglialegna, storia della scarpa chiusa, Jessica è solo
1 personaggio marginale! chiaro?? xD grz cmq <3 bacio
♥♥
|
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Capitolo 9 *** Sole e campanelli ***
eccomi qui! xD allora,
questo capitolo contiene due POV, e mi sono divertita tantissimo a
scriverlo. spero piaccia anche a voi!!!! il titolo del capitolo... beh lo capirete! xD ringrazio tutti quelli che
l'hanno aggiunta tra seguiti e preferiti, e anche quelli che leggono e
basta ^^
come al solito a
fine capitolo le risposte alle recensioni! xD
mi raccomando! RECENSITE!!!
POV BELLA
Io ed Edward ci
eravamo messi d’accordo per la giornata di sole. Avevamo
deciso di incontrarci per le 9 davanti a casa mia. In una giornata
normale avrei voluto dormire fino all’ora di pranzo, ma
stavolta la mia curiosità mi spinse fuori dal letto alle 8
in punto!
Mi feci una doccia
veloce e tentai di mettermi dei vestiti comodi, ma guardabili! Evitai
di mettere le converse, si sarebbero sporcate
all’inverosimile.
Dopo
mezz’ora buona di crisi totale optai per le vecchie scarpe
impermeabili, che avevo messo al mio arrivo a Forks, un paio di jeans e
una felpa.
Alle 9 in punto Edward
bussò alla mia porta. Scesi le scale inciampando
più volte, sperando invano che non sentisse tutti i miei
tonfi!
Quando aprii la porta
rimasi imbambolata a guardarlo. Non l’avevo mai visto in
tenuta sportiva, avevo immaginato che sarebbe stato bene come qualsiasi
vestito. Ma non immaginavo così!
Indossava una tuta, la
felpa era bianca con delle strisce nere laterali, i pantaloni erano
l’inverso. Sembrava uno di quei modelli delle
pubblicità degli abbigliamenti sportivi. Era una favola!
-
Buongiorno Bella, andiamo? –
Annuii ridestandomi
dalle mie fantasie e lo seguii. Viaggiammo per circa 20 minuti in
silenzio, poi Edward accostò in una piazzola dalla quale si
snodava un sentiero. Appena scesi dall’auto mi fiondai verso
il sentiero, ma due braccia gelide mi bloccarono.
-
Bella, non ho mai detto che avremmo seguito un sentiero!
–
Era divertito. Io no!
Mi spaventai da morire! Non avevo l’equilibrio necessario per
affrontare una camminata nel bosco, senza un sentiero battuto!
Probabilmente lesse la
mia preoccupazione dai miei occhi.
-
Bella, sono solo 8 kilometri. Non preoccuparti!-
-
8 KILOMETRI?? MA SEI IMPAZZITO?? Hai idea di quante radici,
sassi appuntiti, piante, animali, organismi viventi e altro tenteranno
di uccidermi in 8 kilometri? -
Non riuscì
a trattenere le risate, ma quando si ricompose vidi una strana luce nei
suoi occhi.
-
La tua sicurezza è la mia priorità, lo
sai. Per questo ti propongo un alternativa. Ma non voglio forzarti o
spaventarti! –
Sbuffai poco convinta
del suo tono e gli feci cenno di continuare.
-
Potrei mostrarti come viaggio io nella foresta. Ti potrei
tenere sulla schiena e correre. Però sono veloce, e non
vorrei che ti venisse la nausea o simili. –
Si vedeva dai suoi
occhi che ci teneva a mostrarmi quella sua caratteristica. Gli piaceva
correre, e perché non farlo felice? Dopotutto non mi
spaventava la velocità, magari sarebbe stato divertente!
-
Ok, prendimi! –
gli saltai sulle
spalle e lui un po’ sorpreso mi prese al volo e mi
tirò su.
-
Stringiti forte! Non voglio perderti a metà! Ok?
–
-
Ok, ma tu evita gli alberi! –
Rideva!
Entrò a corsa moderata nel bosco, poi partì! Dio
che sensazione! Era talmente veloce che sembrava di volare! Il
paesaggio attorno a me appariva sfocato. Schivava gli alberi
all’ultimo secondo con un’agilità
sorprendente. Non sentivo affanno nel suo respiro. Era solo felice, e
lo ero anch’io. Non faceva paura era divertente!
Dopo un po’,
non so se passarono minuti oppure ore, con lui il tempo non esisteva,
mi face scendere e analizzò la mia espressione!
Sorrise non trovando
segni di paura, ma solo felicità!
Mi guidò
per una 50ina di metri, liberandomi il passaggio da oggetti pericolosi,
e poi mi ritrovai in uno spiazzo circolare di prato verde e fiori.
Tutto era illuminato dal sole. Rimasi incantata dalla bellezza di quel
luogo. La rugiada scintillava al sole, così chiaro,
così bello! Era tanto che non vedevo quella luce. Avanzai
nella radura con la nostalgia nel cuore. Sentivo il sole colpirmi la
pelle e scaldarmi, era bello rivedere quella luce dopo così
tanto tempo. D’improvviso mi ricordai il motivo della nostra
gita.
Ero quasi al centro
della radura, mi voltai verso Edward, ancora nascosto
all’ombra, e gli dissi di venire avanti. Ero curiosa ma, pur
sapendo che non sarebbe bruciato, avevo comunque paura che potesse
ferirlo. Lui sospirò e si mosse verso di me. Appena il suo
corpo fu colpito dal sole, la radura si riempì di arcobaleni.
Fui costretta a
socchiudere gli occhi. Sembrava un diamante, anzi, sembrava ricoperto
da milioni di diamanti. Era bellissimo! Sembrava un dio! Si sedette
vicino a me nell’erba umida. Osservai da vicino la trama
della sua pelle perfetta. Iniziai a seguirne le linee con le dita,
ipnotizzata da tanta bellezza.
Una leggera brezza
fece muovere le foglie. Quel posto era magico!
Guardai
l’angelo accanto a me, perché era triste? Mi
scrutava con i suoi occhi profondi, come per controllare tutte le mie
reazioni, tutte le mie emozioni. Temeva davvero un mio tentativo di
fuga?
-
Edward, tutto bene? –
Fissò il
suo sguardo in un punto indefinito alle mie spalle.
-
Riesci a stare vicina a un mostro, e non sembri prendere in
considerazione l’idea di fuggire. Non sembra spaventarti
l’idea di stare sola nel bosco con un assassino! –
-
Beh, io mangio bistecche, sono anche io
un’assassina? –
-
Non mi riferivo agli animali Bella, ho ucciso…
anche uomini in passato, quando non riuscivo a controllarmi, quando
Carlisle non era riuscito a fermarmi. Sono un mostro Bella!-
Mi aveva appena
confessato di aver ucciso delle persone, ma lui era troppo buono,
troppo giusto per aver ucciso innocenti. Giusto?
-
Hai ucciso persone buone? E cosa c’entra Carlisle?
–
Mi guardò
negli occhi, la sua espressione era illeggibile.
-
Carlisle mi trasformò nel 1918, avevo 17 anni e
stavo morendo di spagnola. Appena trasformato ero incontrollabile, la
dieta vegetariana non mi soddisfaceva, avevo sempre seta, anche subito
dopo la caccia. Decisi allora di sfruttare il mio potere per trovare
assassini, stupratori, pedofili e criminali. Gente di malaffare che al
tempo il più delle volte passava impunita. Andai avanti
così per circa due anni. Quando mi resi conto che stavo
perdendo quel briciolo di umanità che avevo mantenuto dopo
la trasformazione, tornai da Carlisle. Mi perdonò, ma
l’avevo deluso, lo sapevo. Poco dopo si innamorò
di Esme, e la trasformò. Poi fu il turno di Rose, Emmett e
alla fine si aggiunsero Jasper e Alice. Non mi sento di raccontarti le
loro storie, lo faranno loro, se se la sentiranno. Il mio potere
è molto invasivo, molte volte sento più di quello
che vorrebbero dirmi. Ero un mostro Bella, ero e sono un mostro!
–
Come poteva anche solo
pensare una cosa simile? Lui un mostro? No! Non lo era! Non poteva
esserlo. Mi faceva male sapere che si reputava come tale. Era un pugno
nello stomaco sentirgli dire quelle parole, non doveva e non poteva
sentirsi così! Gli avrei fatto cambiare idea,
l’avrei convinto che non era un mostro, era un angelo. Il mio
angelo.
Non poteva essere
triste, o soffrire per un passato che ormai non c’era
più! Ora era buono, era gentile. Ed ero certa, senza dubbi,
senza esitazioni, di essermene innamorata. Ero perdutamente
innamorata di quel ragazzo dai capelli bronzei e dagli occhi
d’oro. Ero follemente innamorata di quel vampiro, con un
passato pieno di fantasmi, ero pazza di quella creatura leggendaria,
come resistergli?
Solo quando il colore
dei raggi del sole divenne arancione mi resi conto di quanto tempo
fosse passato. Edward mi portò ancora in spalle fino alla
macchina, quel modo di viaggiare mi piaceva molto.
Una volta arrivati in
macchina mi sorse spontanea un’altra domanda.
-
Casa fai tutte le notti? –
Edward
sembrò sorpreso dalla domanda, poi parve incerto, come se
non fosse sicuro di cosa rispondere.
-
A volte andiamo a caccia, altre volte suono il pianoforte per
la mia famiglia, altre ancora passiamo il tempo a pensare, tutto qui.
–
Ok, ora ne ero sicura,
mi stava nascondendo qualcosa. Cos’altro faceva di notte di
così imbarazzante da non volermelo dire? Oddio, e
se… no, non poteva averlo fatto!
-
Va bene, non chiedo nulla. –
Eravamo ormai arrivati
nel mio vialetto, scesi dall’auto ed Edward mi
accompagnò fino alla porta di casa. Prima di farmi entrare
mi diede un bacio, così dolce che entrai in casa gongolando.
Charlie non era ancora
arrivato, quindi iniziai ad armeggiare in cucina per preparare una cena
decente. Optai per una buona, ma rapida, pasta al sugo, non avevo
voglia di impegnarmi oltre in cucina.
Quando Charlie
arrivò cenai velocemente e me ne andai a letto presto.
Mi feci una doccia,
indossai il pigiama e andai alla finestra di camera mia. Avevo trovato
nei miei cassetti uno di quei braccialettini degli angeli, con tutti i
campanellini. L’avevo sopportato una settimana, poi
l’avevo tolto perché di notte era insopportabile.
Lo appesi alla maniglia della finestra, provai un paio di volte ad
aprirla senza fare rumore, ma l’infamissimo braccialetto
tintinnava al minimo tocco.
Mi misi a letto
sperando che Alice non lo avvertisse dei miei piani malefici.
Verso mezzanotte
iniziai a perdere le speranze, magari mi ero sbagliata. Forse avevo
interpretato male il suo imbarazzo. Pensai di alzarmi e togliere quel
braccialetto dalla finestra, ma appena finii di formulare il pensiero
mi arrivò un SMS, era Alice!
Non toglierlo!
È appena partito! Fingi di dormire e non farmelo morire
d’infarto!!
Alice
… …
….
La mia amica folletto!
Come avrei fatto senza?
Misi via velocemente
il cellulare e iniziai la mia recita. Non lo sentii arrivare, ma il
braccialetto fece il suo dovere appena girò la maniglia e
spinse la finestra, iniziò a tintinnare. Lo fermò
immediatamente con qualche imprecazione. Non riuscii a trattenermi dal
ridere! Mi voltai e accesi la luce. Lui era immobile, rannicchiato sul
davanzale della finestra. Il suo viso era una maschera di stupore e
imbarazzo.
-
Edward respira anche se non ti serve! –
Lo rimproverai ancora
ridendo. Lo sentii sospirare forte.
-
Scusami! –
E si voltò
per andarsene.
-
Edward Cullen! Non ti ho aspettato fino ad ora per un insulso
“scusami”! vieni qui! Per favore… -
Addolcii il mio tono
verso la fine. Volevo davvero che restasse con me. Lui ormai era il mio
ossigeno, non mi sarei mai stancata di averlo accanto. Ne avevo
bisogno! Quando non c’era mi sentivo incompleta, sentivo un
buco nel petto al posto del cuore. Non volevo che andasse via.
-
Sapevi che sarei venuto. Come? –
-
Eri imbarazzato in auto, non hai niente da fare di notte
e… beh, l’altra sera hai lasciato qui
l’olio per la finestra. -
Risi a quel ricordo,
avevo creduto che Charlie mi avesse oliato la finestra in un primo
momento. Invece era stato Edward! Che nel frattempo aveva mutato la sua
espressione , da dispiaciuto ad allucinato. Probabilmente era il primo
vampiro smemorato della storia.
-
Dai, smettila con quelle facce, vieni qui! –
Dissi battendo la mano
sul materasso. Edward venne verso di me e si sedette sul letto. Lo
abbracciai di slancio e lo trascinai accanto a me. Mi avvolse
nelle coperte e acconsenti a stare con me tutta notte, stavolta
però, con il mio consenso. Mi addormentai tra le sue
braccia, nel mio paradiso.
POV
EDWARD
Rivelarmi al sole,
rivelarle il mio passato non proprio roseo, rivelarle i miei poteri! E
lei non era fuggita, non mi aveva respinto, anzi, era rimasta incantata
da me, sembrava felice di stare con me. Quella ragazza ora
stava seduta accanto me, la stavo riportando a casa. Ma come
potevo lasciarla andare? Come potevo allontanarmi dal quella ragazza
dal volto perlaceo?
-
Cosa fai tutte le notti? –
La sua domanda mi
colse impreparato, il primo pensiero che riuscii a formulare fu la
notte che avevo passato a guardarla dormire. La notte in cui sentii il
mio nome sussurrato dalle sue labbra. Ma non potevo dirglielo. Avrei
dovuto mentire alla mia anima.
-
A volte andiamo a caccia, altre volte suono il pianoforte per
la mia famiglia, altre ancora passiamo il tempo a pensare, tutto qui.
–
Stavo facendo fatica a
mentirle. Strano, molto strano! Noi recitiamo ogni giorno con gli
umani, come potevo trovarmi in difficoltà dopo
più di un secolo di menzogne? Forse Bella si accorse delle
mie esitazioni, ma non lo fece notare.
Mi salutò e
scese dalla macchina, ma il mio egoismo mi portò a seguirla
fino alla porta di casa, e a rubarle un tenero bacio sulla soglia.
Adoravo quel contatto, le sue labbra morbide che si modellavano
perfettamente alle mie di pietra. La lasciai entrare e tornai a casa.
Quando arrivai Alice
mi evitò in tutti i modi possibili, e per esperienza sapevo
che quando iniziava a tradurre in coreano e aramaico antico gli inni
nazionali, la situazione era allarmante.
Andai a caccia e
tornai a casa per mezzanotte circa. Mi cambiai e andai a trovare Bella.
Passai per il bosco, calcolando che la mia macchina nel vialetto
avrebbe insospettito il capo Swan.
Arrivai sotto la sua
finestra e salii rapido e silenzioso. Era già nel suo letto.
Aprii la finestra, e un leggero tintinnio riempì la stanza.
Attaccato alla maniglia c’era un braccialettino pieno ci
campanellini. Cosa ci faceva li? maledizione! Fermai il
tintinnio imprecando. Ma una risata mi pietrificò.
Mi voltai e guardarla,
ancora appollaiato sulla finestra.
Lei mi guardava,
accese la luce da notte e stava ridendo.
Avevo smesso di
respirare, non muovevo più un muscolo. Mi aveva scoperto!
Ora mi avrebbe davvero mandato via. Ero un maniaco che aveva violato la
sua privacy! Ero solo una creatura della notte senz’anima.
-
Edward, respira anche se non ti serve!-
Obbedii e nel sussurro
mugolai una specie di scusa.
-
Scusami! –
Mi voltai verso
l’esterno. Volevo sparire, non volevo sentirmi dire di
andarmene, non avrei retto a quelle parole.
-
Edward Cullen! Non ti ho aspettato fino ad ora per un insulso
“scusami”! vieni qui! Per favore… -
La sua voce si
addolcì sul finale. Avevo sentito bene? La mia Bella mi
aveva teso una trappola e ora mi chiedeva di restare con lei?
Nonostante la mia impudenza, la mia maleducazione, mi voleva comunque
con se? Non potevo crederci! meritavo tutto questo?
-
Sapevi che sarei venuto. Come? –
Quella peste si stava
divertendo troppo. Non aveva ancora smesso del tutto di ridere!
-
Eri imbarazzato in auto, non hai niente da fare di notte
e… beh, l’altra sera hai lasciato qui
l’olio per la finestra. –
Scoppiò di
nuovo a ridere, io invece ero allucinato!
Stavo rischiando una
crisi nervosa. IO, Edward Cullen, IO, un vampiro! Mi ero dimenticato
una bottiglietta d’olio sul davanzale? Ma dove diavolo avevo
la testa? Va bene che era stata una notte ricca di emozioni
sconvolgenti, ma dimenticarsi una cosa così importante era
da idioti! E io ero un idiota a quanto pare!
Bella mi guardava
ancora divertita della mia espressione, e con un colpetto sul letto mi
invitò ad andare da lei.
Mi sedetti sul letto
ancora un po’ sconvolto dalla mia stupidità, ma
come non abbracciarla? Come non assecondare i suoi movimenti e non
lasciarsi trascinare accanto a lei? Non potevo, e non volevo!
La avvolsi nella
coperta per evitarle un congelamento. Si addormentò
così tra le mie braccia, e dopo pochi minuti
iniziò a chiamarmi, senza sosta. Mi sognava ancora.
Poteva il mio cuore
tornare a battere? No, non poteva, ma allora come potevo sentirlo
battere a scatti nel mio petto? Era forse amore? Avevo letto nei
pensieri dei miei famigliari più volte i sintomi
dell’amore. E questi che mi stavano assalendo rispecchiavano
la descrizione. Ero ufficialmente innamorato di quella ragazza. Quella
ragazza così bella, così dolce, simpatica,
altruista, quella ragazza che mi aveva salvato dall’inferno.
L’avrei amata per sempre.
Recensioni
@ gegge_cullenina : grazie! è bello
sapere di avere sempre nuovi lettori^^ spero di continuare ad
appassionarti xD bacio
@ Human_ : contenta del bacio? xD cmq
la maglietta esiste xD è la mia preferita e la metto appena
posso xD leggere i tuoi commenti mi fa sempre felice1 è
davvero bello sapere che ti piaccia csi tanto la mia storia ^^ grazie
davvero!
@
Austen95:
grazie!!! sempre gentile^^ bacio
@ Vampire_Twilight : spero manterrai il tuo
parere positivo anche per questo capitolo^^ xD
cmq, condivido il
tuo parere su Mike xD grzie e 1 bacione
@ Aia Cullen : anche a me piace come lo
tratto xD lnon l'ho mai sopportato^^ grazie mille per i complimenti ^^
bacio
|
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Capitolo 10 *** Il Ballo ***
ciao... sono un po' delusa dalle
recensioni... mi aspettavo molti più commenti per lo scorso
capitolo, ne ho avuti solo 2 invece.
vi chiedo di commentare
non per egoismo dell'autrice, ma perchè vedere cosa pensano,
e cosa si aspettano i lettori è molto importante per andare
avanti con i capitoli. quindi vi prego... fatemelo sapere, anche se
c'è qualcosa che non vi piace, accetto comunque...
comunque qui ci saranno
duo POV, e avviso che sarà l'ultimo capitolo sereno della
storia. bacio a tutte/i, e scusate il ritardo. posterò Giovedì se riesco a scrivere.
risposte
alle recensioni a fine capitolo
POV BELLA
Mi svegliai verso le 11 e 30, non sapevo se Edward fosse ancora li con
me, o se se ne fosse andato. Mi rigirai lentamente e trovai il vuoto
accanto a me. Un po’ delusa aprii gli occhi e vidi un foglio
di carta ripiegato al posto che la sera prima era stato occupato da
Edward.
L’aprii e sentii il cuore fermarsi.
Buongiorno mia Bella. Perdonami
se non potrò essere presente al tuo risveglio, ma dovevo
andarmene prima che arrivasse Charlie a controllare. E poi finalmente
stasera c’è il ballo.
Non vedo l’ora di
vederti anima mia…
I’m nothing without
you…
Edward
Rilessi il biglietto non so quante volte prima di riacquistare un
briciolo di autocontrollo. Amavo quel vampiro romantico…
Scesi in cucina e optai per un panino rapido. Tanto, era tardi per fare
colazione e presto per pranzare. In più Charlie era a pesca,
non mi serviva cucinare!
Andai a farmi una doccia, e quando uscii dal bagno, ormai annebbiato
dal vapore, trovai Rose ed Alice in salotto. Come erano entrate?
Notando probabilmente la mia faccia stupita Alice si
affrettò a spiegarmi la loro irruzione.
- La chiave sotto lo zerbino è
banale, e poi non avrai pensato di prepararti per il ballo da sola????
Mi hai esclusa dalla scelta del vestito, ma per trucco e capelli, non
hai scampo! –
Ero felice di vederle li, significava che Rosalie non mi odiava, e che
sicuramente sarei stata una favola stasera!
- Ok, ok… so che direte di
no… ma per educazione ve lo chiedo. Volete qualcosa per
pranzo? –
Risero all’unisono, e stavolta fu Rose a parlare, con la sua
voce perfetta.
- Grazie Bella, ma non so quanto ti
convenga fare questa domanda a due vampire!-
Risi anche io, non c’era minaccia in quelle parole, solo
sarcasmo. All’alba delle due del pomeriggio iniziò
la mia tortura!
Manicure, pedicure, shampoo, balsamo, oli profumati, Sali, creme,
CERETTA! Un incubo! Però era divertente parlare tra ragazze,
in santa pace. Pace che si interruppe quando Alice mi
rimproverò per aver mangiato le due fettine di fragola che
avevo sul viso.
- Bella, ma insomma! Ora devo uscire a
comprare altre fragole! Sei un disastro!!! –
Era divertente vederla arrabbiata per una sciocchezza simile. Io e Rose
la prendemmo un po’ in giro e la sua scenata finì
li. Alle 18 mi lasciarono finalmente uscire dal bagno, e mi
trascinarono in camera. Avevamo due ore per vestirci, pettinarci e
truccarci.
Iniziammo con Rosalie, che si fece lisciare i capelli, che
fermò son un cerchietto Rosso. Alice si riempì di
frizee mentre io optai per i boccoli. Non volevo nulla di complicato, e
i miei capelli erano abbastanza corti da non necessitare una chinion
per stare in ordine.
Ci vestimmo e rimasi sbigottita vedendo il vestito di Rosalie. Era una
meraviglia! Il corpetto era aderente con qualche ricamo sul
seno, e bordato da un leggero pizzo. La gonna era a dir poco favolosa.
Fatta da strati di tulle rosso, ricamata con degli strass
all’inizio. Era un vestito bellissimo, e a Rose stava
divinamente!
[ ABITO
ROSE ]
Il mio pensiero andò subito a Emmett, avrebbe dovuto
sfoggiare tutta la sua forza per tenerle lontano i ragazzi!
Non c’era dubbio, Rose aveva gusto per i vestiti.
Questo pensiero mi fece ricordare di Alice, e così mi girai
verso di lei. Come mi aspettavo anche il suo abito era favoloso! Sui
toni del viola, un capolavoro! Lei aveva optato per un abito in
organza. Una fascia drappeggiata le copriva il seno, e subito sotto una
fascia più sottile e nera si chiudeva sul fianco sinistro
con un fiore violetto. La gonna era voluminosa, ma molto più
corta di quella di Rosalie, e con un effetto diverso. Alice aveva
infatti preferito una gonna non a campana, ma che creasse una
rotondità che lei, con il suo fisico esile, sfoggiava con
infinita eleganza.
[ABITO
ALICE]
Entrambi i vestiti rispecchiavano il carattere delle proprietarie.
Alice, sbarazzina, raffinata e alla moda; Rose più romantica
e sognatrice.
Iniziammo a truccarci, tutte e tre con un trucco leggero, e di qualche
tonalità più chiaro dei nostri abiti.
Guardai l’orologio e mi accorsi che erano già le
otto!! Eravamo in ritardassimo!! Misi le scarpe e il campanello
suonò.
Feci per uscire e andare ad aprire quando Alice mi fermò.
- C’è tuo padre
giù, aprirà lui! Tu devi fare la scalinata!
–
Charlie? Quando era tornato? Probabilmente da un bel po’, ma
aveva saggiamente preferito starsene alla larga dalle cose
“da ragazze”.
La prima ad uscire fu Rose, lo sguardo di Emmett era molto esplicito. E
poco casto direi! A confermare i miei sospetti fu
l’espressione di Edward!
Quando Rose scese l’ultimo gradino partì Alice.
Jasper sussultò vedendola saltellare giù per le
scale. Era davvero bellissima.
Fu il mio turno, e fui assalita dal panico!
Non dovevo inciampare! Uno, due, occhio alla gonna, tre, quattro,
poggia bene il tacco! Cinque, sei, sette, l’ultimo gradino!
Alzai gli occhi da terra e incontrai lo sguardo di Edward. Sorrideva e
mi porgeva la mano, in lui vedevo lo stesso sguardo di Jasper, che mi
amasse davvero? Morivo dalla voglia di dirgli quelle due semplici
parole, ma non volevo sembrargli una ragazzina alla prima cotta!
Edward era meraviglioso, non avevo ancora notato
l’abbigliamento dei ragazzi, ma sicuramente Alice aveva messo
il suo zampino anche li!
Edward indossava un completo nero, con una camicia bianca senza
cravatta. Le maniche della camicia uscivano dalla giacca e gli davano
un aspetto meno serio di quello di Jasper ed Emmett.
[ ABITO
EDWARD]
Jasper infatti era vestito con un abito molto più classico.
Giacca e pantaloni neri, con una camicia bianca coperta da una cravatta
di raso grigio e un gilet sempre di grigio, solo più
lavorato. Stava davvero bene, sembrava un uomo d’altri tempi.
[ ABITO
JASPER]
Emmett dal canto suo, era spettacolare! Tutto vestito di bianco, con
solo l’orlo del colletto della giacca nero. Anche per lui
niente cravatta. Era un bestione, ma vestito così stava
divinamente!
[ABITO
EMMETT]
Mi sentivo piccola e insulsa vicino a tutta quella perfezione.
Charlie aveva i lacrimoni per l’emozione di vedere la sua
“bambina” andare al ballo. Ci salutammo e non
impose un coprifuoco, segno che Edward doveva proprio piacergli!
Appena uscimmo da casa mia ci dividemmo nelle tre macchine. Alice e
Jasper su una splendida Porche gialla, Rose ed Emmett una specie di
Hummer enorme e nero, Edward invece mi portò alla Volvo.. no
aspetta, quella non è la Volvo.. cos’è
quella cosa??? Un’Aston Martin nera! Era
bellissima… aveva delle linee perfette,
un’estetica impeccabile.
Edward si mise alla guida e in pochi attimi fummo davanti alla palestra.
Dire che tutti gli occhi erano puntati su di noi era riduttivo! Vidi
Jasper ed Emmett stringere più saldamente le loro dame.
Jessica e Mike in un angolino ci squadravano! Mi sentii immensamente
superiore quando vidi il vestito di Jessica, sembrava una meringa
uscita male! Risi di lei, e probabilmente accorgendosene, si
arrabbiò ed entrò trascinandosi dietro Mike,
ancora imbambolato.
Quando entrammo in palestra il dolce sussurro di Edward mi colse alla
sprovvista in quel frastuono.
- Vuoi ballare? –
Oh Edward, si che voglio!! Ma non sono capace! Sono una frana in ogni
attività che necessiti un minimo di coordinazione.
- Non sono molto brava.. –
Mi costava ammettere ulteriormente la mia inferiorità nei
loro confronti.
Edward mi prese e mi fece appoggiare sui suoi piedi. Iniziammo a
volteggiare, e ballavamo davvero bene, anzi.. in verità
ballava davvero bene, io contribuivo poco.
Anche Alice e Rose ballavano con i loro cavalieri, sembrava volassero.
Il tempo volava quando stavo con Edward, verso mezzanotte uscimmo nel
giardino sul retro per parlare.
- Visto che sai ballare?-
Il suo sorriso sghembo era irresistibile!
- No, tu sai ballare, io sono brava a non
muovermi mentre tu mi fai ballare! –
Ridemmo insieme, e poi mi baciò.
Adoravo il sapore delle sue labbra, sapevano di miele.
Era bellissimo sapere che il mio sangue non lo tentava, come sarebbe
stato se avesse avuto sete del mio sangue? Non mi avrebbe mai baciata
così! Anzi.. non mi avrebbe mai nemmeno conosciuta,
perché non sarebbe mai arrivato a Forks.
Finimmo la serata in giardino, tra dolci coccole, ignari degli occhi
che ci osservavano dal bosco, e che ci avrebbero rovinato la vita!
POV EDWARD
Eravamo preoccupati, e non poco, da quello che potevano combinare le
nostre tre donne insieme, sole per tutto un pomeriggio!
Noi eravamo pronti da ore ormai, Esme aveva insistito per sistemarci le
giacche e per fare la cravatta a Jasper. Era felicissima di vedermi
finalmente andare ad un ballo scolastico. In tutti gli anni che avevo
vissuto con loro, avevo sempre saltato, perché non avevo
nessuna da portare.
Salutammo Esme e Carlisle e prendemmo le nostre macchine. Jasper
avrebbe preferito la sua moto a quella macchina giallo canarino, ma
“NO! MI SI ROVINA L’ABITO!”
Alice aveva vietato a Jasper la moto.
Arrivammo da Charlie in pochi minuti, e dai pensieri di Charlie, non
eravamo noi gli unici preoccupati.
Charlie ci fece accomodare e fu molto ospitale. Quando sentimmo la
porta della camera di Bella aprirsi puntammo il nostro sguardo verso la
scalinata. Tipico di Alice e Rose… speriamo Bella sia la
prima!
Ovviamente sbagliavo, la prima fu Rose. Evitai immediatamente di
leggere nei pensieri di Emmett e mi concentrai su Rose. Le sussurrai
che stava benissimo. Ultimamente Rose era più serena, i
fantasmi del suo passato non la tormentavano più
così tanto. Forse perché Bella la faceva
distrarre, le faceva vivere in parte quello che avrebbe voluto vivere
lei.
Alice apparve dalle scale, la mia sorellina folletto, anche lei
meravigliosa. Ma dov’era Bella?
Adesso scende Mr. Ansia!
Pensò Alice. Grazie folletto! Non mi impegnai a non
ascoltare i pensieri di Jasper, lui venerava Alice, e non si permetteva
mai di pensarla come Emmett pensava a rose.
La mia Bella comparve sulle scale, agitatissima e tutta concentrata a
non inciampare. Sembrava stesse contando i passi.
Il suo vestito mi lasciò senza fiato. Era di un tessuto
lucido blu elettrico, e le fasciava il corpo come una seconda pelle.
Leggeri drappeggi decoravano il corpetto, e la gonna lunga ricadeva
senza fronzoli o frou frou. Era un abito semplice, come lei.
[ ABITO
BELLA
]
Era bellissima.
La presi per mano all’ultimo gradino. Charlie era commosso e
non faceva che pensare “la mia bambina” “
se la fa soffrire lo uccido” “che bella la mia
bambina”.
Uscimmo e andammo alla festa. Mi fece sorridere la faccia di Bella
quando vide la mia macchina. Non se l’aspettava sicuramente!
Ballammo tutta sera, e poi uscimmo a chiacchierare un po’ in
giardino.
Ero totalmente concentrato su di lei, era più bella ogni
secondo. Quando arrossiva, quando si perdeva nei miei occhi e mi
concedeva di perdermi nei suoi occhi di cioccolato.
Non mi accorsi dei pensieri d’odio, non mi accorsi dello
sguardo invidioso che ci stava trafiggendo. Me ne accorsi troppo tardi!
RECENSIONI
@ Human_ : grazie! come sempre i tuoi
commenti li adoro! è davvero bello vedere che ti piaccia
così tanto la mia storia ^^. comunque, il mio Edward non lo
volevo così onniscente! in amore un po svampiti si
è no? xD cmq la maglietta l'ho presa in un negozietto del
mio paese quindi non so dirti dove rintracciarla xD un bacio e grazie
ancora per commentare ^^
@ Austen95 : grazieee!!!!
anche tu sempre fedele ai commenti^^ grazie davvero per farti sempre
sentire^^ bacio
|
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Capitolo 11 *** Lupi! ***
ciao!!! oddio, scusatemi da
morire per l'immenso ritardo!!! chiedo perdono in ginocchio! ma avevo
finito i capitoli pronti e questo non voleva farsi scrivere! spero non
deluda^^ ... comunque WOW!!! i lettori sono tantissimi! e anche quelli
che la seguono o la mettono tra preferiti!! grazie!!!! ^^
è bello
leggere le vostre recensioni (risposta a fine capitolo), e per questo
vi rompo ancora le scatole chiedendovi di recensire!! mi fate arrivare
a 10?? *_* perfavore *_*
xD
grazie e buona
lettura, baci!!!!
POV BELLA
Mi
riaccompagnò a casa verso l’1.00. Era stata una
serata bellissima, e mi addormentai subito. Mi aspettavo di sognarlo,
invece mi svegliai il mattino seguente con il vuoto nella mente, dopo
una lunga notte senza sogni. Strano, di solito sognavo
sempre…
Fu così per
qualche mese. La notte Edward veniva a trovarmi e dormiva con me. Ci
vedevamo spesso, e avevo legato moltissimo con Alice e Rose. Mi
trascinavano spesso a fare shopping con loro. Era divertente passare i
pomeriggi con loro.
Una gelida mattina di
dicembre Charlie se ne uscì con un invito per natale a La
Push, da Billy. Mi ricordai solo allora che erano mesi che non vedevo
Jacob!
Decisi allora di
andare a trovarlo.
Corsi in camera a
prepararmi, ma quando scesi le scale Edward mi aspettava in soggiorno,
con il volto alterato.
-
Che c’è? È successo qualcosa?
–
Domandai preoccupata
da quello sguardo.
-
Hai la vaga idea dell’infarto che mi sono preso
quando ho visto nella mente di Alice il tuo futuro sparire? Cosa ti
salta in mente di farmi scherzi simili???!!!-
Non capivo cosa stava
dicendo… il mio futuro? Cosa avevo fatto?
-
Edward, non capisco… -
Sbuffò
irritato e mi fece cenno di sedermi.
-
Bella, Alice non riesce ad avere visioni sui licantropi, e
dieci minuti fa il tuo futuro è sparito! Volevi andare a La
Push? –
Capii il problema, era
spaventato perché temeva che mi fossi ferita o robe simili.
Però volevo vedere Jacob, mi mancava.. e l’ultima
volta non era stato proprio un incontro felice e sereno… non
potevano vietarmi di vederlo!
-
Edward, capisco la tua preoccupazione, ma ho voglia di
rivedere i miei amici, non ci vedo nulla di male!-
-
Cosa? Ce lo vedo io! Tu, tra non so quanti giovani licantropi
irascibili e senza controllo? Mai! Bella, ti vieto di andare alla
riserva! –
Avevo sentito bene? Ma
chi era? Mio padre? E poi da che pulpito.. lui era un vampiro!
-
Edward, punto primo, non sei mio padre, non hai nessun tipo
di autorità sui luoghi che frequento! Punto secondo, sei un
vampiro cazzo! Anche tu come Jacob sei frutto di libri e leggende!!! Tu
e la tua famiglia siete pericolosi quanto Jacob! Quindi, citandoti
Socrate, tu sei una creatura leggendaria e non sei pericoloso, Jacob
è una creatura leggendaria, ergo, JACOB NON E’
PERICOLOSO! Chiuso il discorso! Se proprio vuoi fare
l’iperprotettivo, vieni con me! –
Forse avevo esagerato,
sembrava davvero arrabbiato ora!
-
Isabella Swan.. – oh merda, nome per intero! Era
incazzato da matti!
-
Non posso accompagnarti perché infrangerei un
patto vecchio di un secolo, e Jacob Black è pericoloso!
Quanto lo sono io. Sei tu che non te ne rendi conto! Quindi, non andrai
a La Push, ne ora, ne mai! –
Questo era davvero
troppo! Non accettavo di essere trattata così! Ero la sua
ragazza, non sua figlia, o peggio, una cosa di sua
proprietà! Aveva il mio cuore, ma non poteva rinchiudermi in
una campana di vetro per paura che mi rovini! Non poteva farlo!
-
Edward, esci dal mio soggiorno! Non accetto un trattamento
simile da te! Non sei mio padre! –
Avevo un nervosismo
addosso che se mi facevano un prelievo, non riuscivano a tirarmi fuori
il sangue!
Ero sempre stata una
ragazza libera di fare le scelte che voleva, non avrei mai rinunciato
alla mia libertà!
Amavo Edward da
impazzire, gli avevo dato anima e cuore, ma comunque non era un mio
padrone! Capivo benissimo che era preoccupato per la mia
incolumità, ma aveva sbagliato i toni del discorso!
-
Bella… - iniziò lui, più
calmo, e quasi dispiaciuto.
-
Perdonami se ti ho dato questa impressione. È solo
che tu adesso sei la mia vita! Non posso rischiare di perderti
lasciandoti andare al canile da sola! –
L’immagine
di Jacob in una cuccia con il guinzaglio e tutto l’occorrente
mi balenò nella mente. Era abbastanza comica, e non riuscii
a trattenere un sorriso. In quel momento desiderai che Edward
potesse leggermi nella mente per quell’istante,
così forse avrebbe riso.
In quel momento Edward
si irrigidì e a velocità non umana mi si
parò davanti e mise le sue mani sulle mie guance.
-
Bella, Bella ti prego rifallo! –
Non capivo.. a cosa si
riferiva?
-
Edward.. cosa stai facendo? –
-
Ti ho sentita Bella! Ho sentito i tuoi pensieri! Hai pensato
a Jacob a cuccia!! Come hai fatto?? –
Non ci potevo
credere… mi aveva letto nel pensiero? Come avevo desiderato?
Magari la mia mente era come una cassaforte, solo chi aveva il codice
poteva entrare, potevo decidere se farmi leggere nella mente o no.
Provai la mia teoria rischiando una frase più profonda, che
avevo il terrore di dirgli, ma magari se l’avessi
pensata… no, non ne ebbi il coraggio! Immaginai
Edward in versione Dracula, e riprovai.
Dopo pochi secondi il
viso da finto imbronciato di Edward mi fece capire che aveva
funzionato.
-
Molto divertente Bella! –
-
Oh si! –
Ridemmo insieme di
quella nuova scoperta, ma non mi ero dimenticata di Jacob.
-
Edward, lasciami andare… -
Sbuffò e mi
scompigliò i capelli.
-
E va bene, però ti prego… torna presto!
So di essere stressante ma non posso stare a lungo senza di te, peggio
ancora se ho il presentimento che tu sia in pericolo! –
-
Ok papino. A dopo. –
Gli diedi un rapido
bacio a stampo e uscii dalla porta. Salii sul mio pick up e partii
verso La Push.
Quando arrivai davanti
alla casa di Jacob ci rimasi male. Un tempo era una piccola casetta
insignificante, ora era diventata una villa enorme!
Non c’era
più niente della vecchia casa, c’era solo quella
reggia.
In un primo momento
pensai di aver sbagliato strada, ma poi vidi Quil avvicinarsi.
Scesi dal mio mostro
di lamiera e mi avvicinai a lui.
-
Ciao Quil, Jacob… abita ancora qui? –
-
Ciao Bella!!! Certo! Vieni, entra che ti accompagno!
–
Non capivo.. erano
sempre stati una famiglia non proprio agiata. Vivevano con la pensione
di Billy e con qualche lavoretto che faceva Jake.
Entrammo nella villa e
rimasi ancora più a bocca aperta. Era lussuosissima,
sembrava di stare in una reggia. Cos’era accaduto a La Push?
Quil mi condusse in
una sala dove trovai Jacob seduto ad un lungo tavolo, sembrava uno
quelli che si vedono nei film medievali.
-
Jacob, guarda chi c’è! – disse
Quil, che poi se ne andò da dove era arrivato.
-
Bella! Che piacere rivederti! –
Jacob
arrivò verso di me a passi lunghi, e mi abbracciò
stretta. Dopo pochi secondi però si staccò e mi
guardò con sguardo duro.
-
Puzzi di sanguisuga! Ti avevo raccomandato di star loro
lontana! –
O ma insomma! Era la
giornata delle paternali??? Che noia!
-
Jacob, non sono venuta qui per la predica! Solo per rivedere
un amico! –
-
Certo certo, ok, il branco mi riferisce che sei fidanzata con
un Cullen! –
-
Vero, con Edward… comunque, tu come stai?-
Cercai di sviare il
discorso, non avevo voglia di parlare di amore con lui.
L’avevo già ferito a sufficienza!
-
Benone! Sono diventato l’alfa del branco! Ormai La
Push è un regno, non più una riserva! –
-
Jake, non ti seguo.. –
-
Scusa, vieni siediti con me! –
Ma chi era quello? Non
di sicuro il mio Jake. Parlava con modi e toni non suoi, si muoveva
come se fosse… il padrone di tutti e di tutto!
-
Allora Bella, sai che siamo licantropi, ecco, come i lupi
veri, in ogni branco c’è un Alfa, un capo supremo,
al quale tutti devono obbedire. È una monarchia assoluta in
pratica. Ci sei? –
Annuii poco convinta,
continuavo a non capire bene..
-
Ecco, io sono l’alfa, perché il mio
antenato lo era, e quindi sono il sovrano di tutta la riserva! Ho avuto
libero accesso alle finanze, che erano piene! Ho fatto sistemare tutte
le case, e ne ho fatta una particolare per me! Stò svolgendo
parecchie attività per il miglioramento di questa riserva.
Sono il re! –
Finì il
discorso e si stravaccò soddisfatto sulla sedia.
Com’era possibile? Aveva potere sul branco, ma non su tutti!
Sembrava di essere tornati indietro nel tempo! Mi sentivo fuori posto!
Non sarei più tornata in quel luogo… non avevo
più niente laggiù!
Un ragazzone
entrò nella sala e fece un cenno a Jacob.
-
Beh, scusami Bella ma il dovere mi chiama! Ci vediamo a
natale! –
Scordatelo pensai! E
invece salutai con garbo e uscii scortata da un altro licantropo. Salii
in macchina e mi avviai verso casa. Com’era possibile una
cosa del genere? Non era tollerabile! Era ridicolo che Jacob si
comportasse così! Imboccai la stradina per uscire dalla
riserva, tornai a casa il più velocemente possibile e mi
chiusi in camera.
Avevo un gelo nel
cuore, sentivo lo stomaco contratto! Era panico puro! Ero presa dal
panico! Cosa mi era successo?
Non potevo
permettere che Edward mi vedesse così, si sarebbe spaventato
a morte! Tentai di calmarmi e aspettai Charlie, che arrivò
poco dopo annunciandomi che a natale ero obbligata ad andare da Billy.
Maledizione!
Riuscii almeno a
liberarmi per il capodanno, quello l’avrei passato con
Edward!
Andai a letto
pensierosa. Edward quella notte non c’era, era a caccia con
Emmett, quindi potei abbandonarmi alle riflessioni.
Cos’era
successo a La Push? Era ridicola quella situazione medievale, e Jacob
che si credeva il re dei licantropi! Ma per piacere!!!
recensioni
Vampire_Twilight
[Contatta]
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mmmm... mi sa che dovrai
aspettare ancora un po per scoprire chi li stava spiando dietro agli
alberi! xD grazie davero peri i complimenti e continua a seguirmi =P
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RedSoul
[Contatta]
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ahahhha, dalla mia finestra
entra quando vuoi, se preferisci te la lascio direttamente aperta! xD
xD un bacione dannato! ah, e il capitolo 80 scordatelo! xD
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Human_
[Contatta]
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grazie come sempre^^, e beh,
emmett e jasper sono belli quanto edward!!! meritano il loro spazio! xD
xD grazie ancora, un bacione!
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LadySile
[Contatta]
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anche per te, vale il discorso
di vampire_twilight! non posso dirti chi era, e Alice la incontrremo
tra qualche capitolo^^ grazie e continua a segurmi^^ vedrai che si
scoprirà ! xD
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Capitolo 12 *** avviso ***
allora, ho rpoblemi con il pc! o meglio, a quanto pare qualche simpaticone mi ha rubato la pass e mi aggiunge capitoli vuoti! chiedo infinitamente scusa a tutti! spero di aver risolto! per evitare disguidi avvertirò sempre del giorno in cui posterò. giovedì ad esempio è previsto il prossio capitolo.
scusate ancora l'inghippo.
bacione e non lasciatemi a secco di recensioni! che non salgono :'(
ps. grazie LadySile x avermi fatto notare questa storia.
ciao a tutti! |
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Capitolo 13 *** il ricatto di natale ***
ok ok, anticipo di un
giorno per farmi perdonare il ritardo che subirà il prossimo
capitolo. già questo è stato un parto. ho
faticato molto a scriverlo.. e.. non mi uccidete! avevo
avvisato che era finita la calma nella vita di Bella...
comunque... le
recensioni non sono aumentate :'( sempre 5 :'(... spero che con questo
capitolo l'odio verso di me vi porti ad insultarmi con più
recensioni xD non abbandonate la storia però... vi prometto
sviluppi interessanti.
alle recensioni
rispondo a fine capitolo.. buona lettura....
POV BELLA
Era arrivato natale, troppo presto per i miei gusti! L’idea
di ritornare a La Push mi terrorizzava! Avevo una bruttissima
sensazione, come se stessi andando in esilio, sentivo una morsa allo
stomaco!
Avevo salutato Edward la sera prima, ed ora stavo davanti
all’armadio per decidere cosa indossare.
Mi costrinsi ad indossare un vestitino elegante, dopotutto era sempre
natale no? Era formato da una camicetta bianca con scollo a frou frou e
da una gonna a vita alta che arrivava sotto il seno, di colore nero.
Scesi le scale svogliata e salii sull’auto di Charlie, che
sembrava agitato.
Mi nascondeva anche lui qualcosa?
Il viaggio fu silenzioso, così come la nostra entrata nella
riserva.
Quando entrammo nella villa di Jacob fummo accolti calorosamente da Sue
ClearWater. L’anno prima aveva perso il marito, e si era
molto legata a mio padre. Ero felice per papà, se lo
meritava il suo angolo di felicità!
Entrammo nella grande sala da pranzo, eravamo solo io, mio padre, Sue,
Jacob e Billy. Non riuscivamo minimamente ad occupare
l’immenso tavolo. Arrivati al dessert mio padre si
schiarì la voce e si alzò dalla sedia. Voleva
fare un discorso? Scrutai i volti dei presenti, c’era Sue
rossa in viso, Billy accigliato e Jacob con un ghigno sul volto. La sua
freddezza mi fece rabbrividire di paura.
- Innanzitutto, buon natale a tutti!
– iniziò Charlie.
- Sarò rapido e conciso, non
sono bravo a parole! Io e Sue ci sposiamo! –
Cioè fatemi capire, avevo sentito bene? Sue la mia matrigna?
E… e Charlie me l’aveva detto così?
Davanti a tutti??? Discorso in privato no è? Ma pensa te!
Non avevo nulla contro Sue, ma mi sentivo un po’ tradita da
papà. Sarei dovuta essere la prima a saperlo. Non
l’ultima!
Dopo varie congratulazioni e convenevoli, iniziò il discorso
che mi avrebbe rovinato l’esistenza.
Fu Jacob a parlare.
- Allora vi trasferirete qui immagino? La
casa di Sue è molto più spaziosa, e la camera di
Bella sarebbe facile da costruire! –
Charlie mi guardò titubante, mi si leggeva in faccia che non
volevo trasferirmi! Non sarei mai andata a vivere a La Push! MAI!
- Hem, Jacob, non correre troppo, lascia
abituare Bella. Poi le case non sono poi così diverse, si
potrebbe vivere in città e.. –
- Charlie, Sue ha un figlio
più piccolo di Bella, e anche Leah frequenta la scuola della
riserva, sarebbe una scomodità per loro! Bella ha solo un
anno, può sopportarlo! –
Ma come si permetteva? Sentivo la rabbia sprigionarsi dal mio cuore.
Non mi sarei trattenuta ancora per molto! Non avevo intenzione di
rovinare la pacchia a Charlie, ma non mi sarei mai trasferita a La
Push! Non mi potevano obbligare!
Charlie non parlava, sembrava imbarazzato, fu di nuovo Jacob a parlare.
- Bella può vivere qui intanto
che la camera verrà costruita, non ci sono problemi!
Charlie, non farti pregare! Sarebbe meraviglioso averti qui! –
Ok, questo era troppo! Mi alzai e me ne andai da quella sala. Dopo
pochi secondi sentii dei passi seguirmi, e una grossa mano bollente mi
afferrò un braccio e mi fece voltare.
- Dove credi di scappare? Dalle tue
sanguisughe? –
- Lasciami andare Jacob! Tu non sei
niente per me! Non mi trascinerai qui! Scordatelo! –
Jacob mi rise in faccia, sfacciato e borioso.
- Isabella, mia cara, sai che il mio
branco è arrivato a più di venti elementi? E
pensa un po… i tuoi Cullen sono solo sette… tu
scappa da qui, intralcia Charlie e il suo trasferimento, vedi ancora
una volta quelle creature, e li stermineremo, senza pietà!
Asseconda le mie scelte! Tu non ne hai! –
No, no, non potevo crederci, non avevo sentito bene! Stavo sognando!
Dovevo svegliarmi! Era un incubo! Edward, Alice, tutti… no!
I lupi..
Com’era possibile? Perché mi faceva questo?
Perché mi odiava così tanto? Perché???
- Perché??? - singhiozzai-
Non mi ero quasi resa conto che stavo piangendo. Jacob rise di nuovo!
- Ahahhaha, beh, ami lui, non ami me! Se
non lo vedi più, ti innamorerai di me! E poi sarai mia! Ti
concedo di andare a salutarlo! Per dirgli addio! Sei contenta?
Così potrai dirgli di persona che lo odi, che non vuoi
più stare con lui! Domani mattina ti voglio qui con le tue
valige!–
Mi lasciò il braccio e mi voltò le spalle,
tornando in sala da pranzo.
Mi sentivo morire dentro. Mi stavano togliendo tutto quello che per me
contava qualcosa. Edward, oh Edward… come farò a
lasciarti così? Sento come se il cuore mi fosse stato
portato via.
Barcollai fino alla macchina e arrivai fino al confine con la riserva.
Lì, in una piazzola sulla strada per la mia pigione, avrei
detto addio alla mia vita.
Avrei dovuto dirgli che non lo amavo più, che era una mia
scelta, che non lo volevo.
Se avesse sospettato un ricatto avrebbe scatenato una guerra contro i
lupi, e l’idea di vederli combattere e rischiare la vita mi
uccideva.
Non sarebbe più stato mio, ma almeno sapevo che era vivo.
Telefonai ad Edward, che preoccupato partì subito. Fu da me
in meno di 5 minuti. Dio quanto era bello. Un altro tonfo al cuore.
- Edward, ti devo parlare. –
sussurrai atona. Non potevo ferirlo, non volevo! Dio per favore!
Uccidetemi qui, ora! Ma non fatemi vedere i suoi occhi velarsi di
dolore o tristezza.
- Amore mio, cosa ti è
successo? –
No amore, anima mia, non chiamarmi così ti supplico! Odiami,
lasciami, abbandonami tu! Non puoi lasciarlo fare a me! Apri gli occhi!
Sono una squallida umana! Perché mi ami? No! no! odiami!
- Edward, è finita! Non
possiamo amarci, siamo troppo diversi. Mi trasferirò qui a
La Push domattina, con mio padre, e non voglio più
rivederti! –
Le parole mi uscirono come una cantilena imparata a memoria. E ogni
parola che pronunciavo mi entrava nella carne, come un coltello. Ogni
sillaba era una fitta al cuore, ogni parola tagliava un filo della mia
vita.
Nulla aveva più senso ora. Vidi gli occhi di Edward morire
per causa mia. Mi amava, sapevo che mia amava! Eppure in quei quattro
mesi meravigliosi, non glie l’avevo mai detto. Ti amo Edward
Cullen! Ti amo! Ti amo e per sempre ti amerò! Sarai sempre
l’angelo padrone del mio cuore, anche se ora il tuo regno
è distrutto. Odiami amore mio! Odiami, detestami, maledici
il giorno in cui sono nata! Vivi angelo mio, vivi senza di me! Trova
una vampira meravigliosa, bella quanto te, che ti ami come meriti.
Ti amo amore mio. E con queste parole, muoio. Mi uccido pensandole, e
le penserò tutti i giorni. Ogni singolo giorno della mia
lurida e inutile vita, penserò a questo momento,
così da rendere la mia vita un inferno. Edward!
Edward il mio cuore urla il tuo nome! sento le lacrime che vogliono
uscire, e mi mordo le labbra per trattenerle. Addio mio unico amore!
- Addio Edward. Perdonami! E promettimi
che nella tua eternità, mi dimenticherai per sempre! Non
fare sciocchezze! –
Lui mi fissava vuoto. Annui lievemente e se ne andò, sempre
con lo stesso sguardo.
Salii nella mia macchina e sfrecciai a casa, feci le valige in fretta,
prima che Alice capisse qualcosa. Misi tutto dentro una valigia, e
infondo ad essa, misi il mio diario, e una foto di Edward. Non
l’avrei dimenticato! mai!
Tornai a La Push, il mio carcere.
Charlie mi salutò e andò da Sue. Si
preoccupò poco della mia decisione improvvisa, lui era
felice. Contava quello no?
Andai nella villa di Jacob e mi feci accompagnare nella mia stanza. Non
guardai nemmeno l’arredamento. Svuotai la valigia, nascosi
diario e fotografia, e mi sedetti sul letto.
Non avevo voglia di muovermi non volevo fare nulla. Non avevo
più nulla!
Mi sentivo svuotata! Un misero corpo senza anima, una custodia vuota.
Era tutto finito. Quel giorno, avevo detto addio alla mia
felicità.
Jacob mi pirvò persino del telefonino, per evitare che mi
tenessi in contatto con loro.
Crollai a letto, lasciando andare tutte le lacrime che avevo
trattenuto, e piansi, piansi cullata dalla pioggia, fino al mattino. E
avrei continuato così, sarei morta lentamente, lasciandomi
semplicemente andare.
..... vono ancora
viva?... mi uccidete stanotte vero? xD
risposta alle recensioni
Human_
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*-* oddio grazie!!!! mi fai
arrossire!!! quanti compliementi ^^ mi sa che però stavolta
mi insulti xD grazie ancora! bacio.
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Austen95
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ahahahhaha, sei
spettacolare!!! mi hai fatta morire dal ridere!!! mi svelerai mai cosa
sei? xD xD comunque.. temo che Jacob sia resuscitato e abbia fatto
parecchi danni.. mi scuso di non averlo ucciso... ma non mi abbandonare
per questo^^ bacio.
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LadySile
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wow, quante domande^^ beh,
come puoi vedere qui Jacob è letteralemente assuefatto dal
potere, e Bella ricorda che non è poi così grande
da opporsi a suo padre sulla festività del natale.
please non uccidermi x questo xD
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