Me and My Pokémon

di Brendon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mutazioni Genetiche ***
Capitolo 2: *** L'Epidemia dei Pokémon ***
Capitolo 3: *** Il Team Rocket! ***
Capitolo 4: *** Celebi, un incontro oltre il tempo! ***
Capitolo 5: *** Azzurropoli, la capitale di Kanto! ***
Capitolo 6: *** Finalmente in due! ***
Capitolo 7: *** Zafferanopoli, la "Milano" di Kanto ***
Capitolo 8: *** Il Sogno ***



Capitolo 1
*** Mutazioni Genetiche ***


Capitolo 1 – Mutazioni Genetiche

Ecco a voi la mia primissima fic :D!

Ricordate che l’ho iniziata due anni fa; non č eccessivamente lunga, perché in due anni ci ho lavorato poco, sono solo 20 capitoli…

 

Capitolo 1 – Mutazioni Genetiche

 

Ero come molte altre volte a guardare la mia amata tartaruga d’acqua dolce, seduto sulla vasca da bagno, a chiamarla Squirtle. Circa due anni prima mi era morta l'altra mia tartaruga, la piů bella, la piů simpatica, Pappa, che io chiamavo Squirtle. E ormai, ogni volta che guardavo lei, trovata da soli due giorni abbandonata in strada, mi tornava alla mente la mia piccola. Non sapevo nemmeno com'era morta, ma da un pň di tempo si rifiutava di mangiare, poi una mattina, mentre io ero a scuola, mia madre andň a prenderla per portarla dal veterinario, e la trovň senza sensi. "Era uno spettacolo disgustoso, non potevo fartela vedere" furono piů o meno le sue parole. Ma io ero triste. Triste. Poi arrivň l'estate, due anni dopo, noi comprammo una vasca da viaggio per tartarughe e portammo Squirtle in vacanza nel Sud, con noi. Eravamo in treno, e sentii alla radio che molti animali stavano subendo mutazioni genetiche. Nei primi giorni di vacanza non riuscii a vedere il telegiornale, ma sentivo dire dai miei parenti che era tutta una messinscena, probabilmente pubblicitŕ per un film, quella che si vedeva in televisione: gli animali che diventavano Pokémon. Io in cuor mio speravo fosse vero, anche se sapevo che era impossibile. Eppure qualcosa mi diceva che in quelle notizie c'era qualcosa di vero, e la risposta mi arrivň pochi giorni dopo. Ancora non avevo avuto l’occasione di vedere quelle immagini, ma mentre guardavo la mia tartaruga dimenarsi un poco nella vasca, ecco dei cambiamenti. Iniziň a crescere, a crescere. Diventava azzurra. Diventava... diventava Squirtle. Uno Squirtle. Ancora non ci credevo. Avevo assistito a un miracolo. Credevo di aver sognato, ma il suo verso affettuoso mi diceva il contrario. Fu come "amore a prima vista”. Lo presi tra le mie braccia e andai in camera, mi chiusi in camera. Poi, perň, mia madre mi vedette. E ne rimase piů sorpresa di me. E poco dopo salě dalla fattoria mio fratello, con un Torchic appena nato da un uovo. Le galline e i galli diventarono Combusken o Doduo, le mucche Miltank e i tori Tauros. In poco tempo, ci abituammo a convivere con queste nuove creature; nei giorni seguenti, con i nostri pokémon, andammo in spiaggia. I bambini prendevano i granchi, che miracolosamente diventavano Krabby, e io nuotavo con il mio amico. Vidi anche una medusa, un’orrenda medusa, diventare Tentacool. Uno di loro mi attacco per mordermi, ma Squirtle si mise davanti a me per difendermi. Mi salvň. E lě cominciň il mio primo incontro di pokémon. Mandai Squirtle all'attacco con il getto d'acqua, che la medusa parň senza troppi problemi, e contrattaccň con l'acido. Il mio pokémon fu colpito in pieno. Non avrei dovuto farlo combattere, avrei dovuto darmi alla fuga. Lo presi tra le mie braccia e cominciai a nuotare per arrivare a riva. Ma ero troppo lento in confronto a quel Tentacool. E cosě mi raggiunse. Squirtle voleva, comunque, combattere, anche se io cercavo di convincerlo del contrario. Poi il nostro avversario cercň di attaccarci, probabilmente con l'attacco azione, ma riuscimmo in tempo a schivarlo. Dissi a Squirtle di usare anche lui l'attacco azione, che ebbe pieno effetto. La medusa era giŕ stanca. Squirtle si scagliň di nuovo contro l'avversario, mandandolo K.O.. Lo portammo a riva. Un mio amico, un bambino, lo prese come suo pokémon. Furono subito amici, come me e il mio futuro compagno di viaggio. Per un pň di tempo non lottammo piů con nessuno, nonostante gli incoraggiamenti di mio fratello. Non volevo far male al suo pokémon... né al mio.
Il tempo, cosě, passň, e finalmente tornammo a casa. Non vedevo l'ora di raccontare tutto ai miei amici virtuali. Ma in quei giorni successe qualcos'altro. Anche il mondo iniziň a cambiare. Io non ci credevo. Con una velocitŕ pazzesca, il mondo iniziň a cambiare. Non so come, ma fu cosě. Tutto diventň come nel mondo dei pokémon. E cosě nacquero i capipalestra. Nacque la lega pokémon, nacquero i pokémon-market e i pokémon center. I negozi di biciclette erano piů rari, e ci fu un solo super-market per continente. Cosě decisi di iniziare a viaggiare. La mia cittŕ, insieme alle piccole cittŕ vicine, mutň in Biancavilla. Visitai il nuovo laboratorio del professor Oak, quello vero. Samuel Oak sembrava essere appena uscito dal cartone animato! Mi raccontň che il suo mondo era iniziato a cambiare e ad espandersi, per unirsi al nostro. E neanche lui sapeva darsi un perché. Comunque fosse, mi diede un Pokédex, io presi cellulare e zaino con provviste e partii. Sapevo che non dovevo farlo. Ma una parte di me mi spingeva ad andare avanti. E cosě, in brevissimo tempo, arrivai a Smeraldopoli. Entro poco, partii per Boscosmeraldo. Sentivo le storie dei viaggiatori che entravano e non riuscivano piů ad uscire da quel posto. Io cercavo di ricordare quando giocavo a Pokémon Giallo, sul mio Game Boy Color. Ma niente mi aiutava, ricordavo bene di avere problemi anche lě. Mi avventurai all'interno del bosco solo dopo aver acquistato una bussola e una mappa del continente. Per arrivare a Plumbeopoli dovevo andare verso Nord. Ma feci molta fatica a percorrere tutto il tracciato. Incontrai in poco tempo un allenatore che mi sfidň, e io non avevo altra scelta che lottare. Cosě, mandai all'attacco Squirtle. Gli ordinai un attacco Bolla, che ebbe pieno effetto. Nel complesso, non mi fu difficile sconfiggere i Metapod e i Kakuna degli avversari. L'unico problema arrivň quando fui inseguito da uno sciame di Beedrill, che perň mi aiutň ad arrivare alla fine del bosco. Io e Squirtle ci riposammo nel centro medico per pokémon della cittŕ, dove restammo per tutta la notte. Il mattino dopo ci svegliammo molto presto, ed eccoci a vedere l'alba. Uno spettacolo molto suggestivo. Poi mi rimisi in viaggio. C'era un solo allenatore giŕ sveglio; appena mi vide, mi sfidň. Il suo pokémon era un Larvitar. Il mio amico Squirtle era pronto a lottare. "Squirtle, attacco bolla!", "Larvitar, fossa!" furono le nostre parole. Era in gamba, quell'allenatore. Dissi a Squirtle di stare in guardia. Riuscě a schivare l'attacco del suo avversario per un pelo. Ma una cosa non mi convinceva. Quell'allenatore... era troppo crudele con il suo pokémon. Troppo... che lo considerasse una macchina da guerra?? Continuava a ordinare attacchi... sia Squirtle che Larvitar si stancarono presto. Poi, dopo un attacco azione in contemporanea, crollarono. Anch'io ero stato troppo duro con Squirtle. Non dovevo farlo. Dovette riposarsi ancora per molto. Restammo tutto il giorno e tutta la notte nel pokémon-center a riposare. Intanto, telefonai dalla cabina telefonica mia madre. Le raccontai tutto.
Il giorno dopo, finalmente, andammo a visitare la palestra pokémon della cittŕ. Ma per noi fu una vera delusione. Si dovevano avere due pokémon, quindi ne dovevo catturare almeno uno e allenarlo! Catturai una Nidoran, con cui instaurai presto un'amicizia. Catturai anche un Kakuna, che perň feci trasferire al Professor Oak.
Quindi, mi avviai verso la palestra pokémon di Plumbeopoli. Fui messo alla prova da un allievo del capopalestra. Nidoran riuscě a battere, anche se con un pň di fatica, entrambi i pokémon avversari, un Sandshrew e un Geodude; poi incontrai il capopalestra. Era quasi anziano, con due fossette come guance. Non mi disse come si chiamava. Mi disse solo di essere il capopalestra locale, e che avremmo dovuto usare due pokémon a testa. Nidoran era giŕ pronta a combattere: il suo avversario era uno Shuckle. Quello partě subito all'attacco cercando di legare il mio pokémon, inutilmente: Nidoran schivň con molta agilitŕ l'attacco e andň avanti per usare l'attacco azione. L'avversario non riuscě a ritirarsi in tempo nel suo guscio, e fu colpito in pieno viso. La mia Nidoran fremeva di riattaccare il suo avversario. E, senza ulteriori ordini da parte mia, si scagliň con un incornata verso l'avversario. "Dopotutto, era quello che stavo pensando di fargli fare...” pensai tra me e me. In breve tempo Nidoran sconfisse Shuckle, ma era stanca. La feci riposare nella sua sfera poké; eravamo 1 a 0 per me. Potevo vincere. Ce l'avrei fatta, me lo sentivo. Dissi a Squirtle di entrare in campo, mentre il mio avversario fece uscire dalla sua poké-ball un enorme Onix. "Ahia...", pensai. Ma Squirtle voleva vincere, ancor piů di quanto lo volevo io; quello era un ottimo modo per misurare la sua forza. Gli feci usare l'attacco bolla, che mise subito in difficoltŕ il mio avversario, ma quello si riprese in men che non si dica e prese il mio pokémon, stringendolo con il suo corpo attorno a lui, grazie all’Avvolgibotta. Squirtle non riusciva piů ad usare neanche un attacco! Ma poi mi venne un'idea... "Squirtle, Pioggiadanza!!!". L'attacco ebbe effetto. L'enorme serpente di roccia non poteva piů combattere: avevo vinto. Corsi ad abbracciare Squirtle. Mi ero sentito cosě felice rare volte in vita mia. Quell'allenatore mi diede la medaglia Sasso e mi fece i complimenti per la fiducia che il mio Pokémon aveva in me!! Addirittura? Il mio morale salě alle stelle.

 

 

 

Bene, finito!

Questo era il primo capitolo, piuttosto sbrigativo, lo ammetto, ma piů avanti andrŕ la storia, piů migliorerŕ… Sě, insomma, capitemi :P!

I prossimi capitoli li pubblicherň a partire da settembre, poiché ora sono in vacanza e ho solo i dati del primo capitolo (l’ho pubblicato su un altro sito), quindi abbiate un pochino di pazienza ^^’

 

Infine… Recensite, ve ne prego XD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 2
*** L'Epidemia dei Pokémon ***


Capitolo 2 - L'epidemia dei pokémon

Capitolo 2 - L'epidemia dei pokémon

Mi diressi verso Monteluna solo qualche ora dopo. I miei pokémon erano ben riposati e pronti a nuovi combattimenti. Per me era ancora strano trovarmi in viaggio, da solo, in un mondo cosě diverso da quello in cui ero nato, e con al mio fianco degli amici cosě diversi... . Poco prima di entrare nella grotta vidi quella che fu l'ultima metamorfosi a cui assistetti, con l'ultimo animale che vidi in vita mia: una testuggine diventň Torkoal. Un allenatore perň mi precedette nel catturarlo, ingaggiando una lotta con il Torkoal, mandando in campo il suo Slugma. Non persi molto tempo, e mi avventurai nella grotta. Vicino all'entrata vidi dei Clefairy danzare e, rabbrividendo al pensiero di un attacco Metronomo, mi misi a camminare a passo svelto, inoltrandomi sempre piů nella grotta. Squirtle era, come me, sempre all'erta. Il viaggio non fu, nel complesso, molto faticoso, anche se i turisti che chiedevano informazioni e quel nervosissimo Geodude selvatico non furono d'aiuto per uscire dal monte. Appena arrivai all'uscita vidi un piccolo uovo di pokémon; nelle vicinanze non c'era nessuno, neanche pokémon, cosě lo presi e lo portai al centro medico per pokémon di Celestopoli, la cittŕ in cui ero appena entrato. L'infermiera mi chiese se desideravo tenere l'uovo con i miei pokémon, per allenare e soprattutto accudire il piccolo: sapevo che non sarebbe stato facile, ma accettai. E c'era un motivo esatto per cui lo facevo, anzi, due: primo, desideravo con tutto me stesso avere un Togepi, anche se come pokémon era sempre stato molto raro, e comunque, se non lo amassi come pokémon, perché userei il soprannome di ShinyTogetic? Secondo, mi piaceva l'idea di accudire un piccolo pokémon: nell'altro mondo, per problemi finanziari non avevo mai avuto la possibilitŕ di accudire un cucciolo, come mi sarebbe piaciuto, e quindi un'opportunitŕ cosě non potevo lasciarmela scappare!

Iniziai seguendo i consigli dell'infermiera, tenendo l'uovo nel mio zaino e passeggiando per la cittŕ. Passai qualche giorno girando per tutta Celestopoli, visitai i negozi, feci rifornimento di provviste. Poi, stanco, mi diressi finalmente verso la palestra pokémon della cittŕ. Anche lě dovevo prima sconfiggere delle allieve della capopalestra. Erano tre. La prima mandň in un campo acquatico Horsea, io Nidoran; in breve tempo la sconfissi, con i suoi Horsea e le sue amiche e i loro Goldeen. Poi mi diressi verso la capopalestra. Mi chiesi perché c'era solo lei, ma poi ricordai... "Pokémon Advanced Generation... Misty torna alla palestra per un pň di tempo... viene sostituita da May..."

Si sarebbero dovuti usare anche in questa lotta due pokémon ciascuno. Mandai Squirtle in campo. Lei scelse Starmie. Iniziarono a nuotare entrambi, quasi una sfida per scoprire chi nuotava meglio, e poi sia io che Misty dicemmo, quasi all'unisono, di usare l'attacco rapido ai nostri pokémon. I due Pokémon si colpirono violentemente, ma nessuno riscontrň danni; dissi a Squirtle di salire sulla pedana piů vicina a me, e Misty mandň il suo pokémon con un attacco Rapigiro contro il mio: proprio quello che volevo. Il mio compagno saltň velocemente sull'altra pedana e, quando l'avversario fece "retromarcia", si buttň in acqua. Poi uscě nuovamente. Anche Starmie fece lo stesso. Ma cadde in acqua, come colpito da un malore. "No, Starmie!!" Urlň la sua allenatrice. Mandai Squirtle a recuperare Starmie, e una volta uscito con il pokémon stella, si sentě male anche lui. Ormai l'incontro era sospeso. I due pokémon erano sullo svenimento. La capopalestra disse alle altre ragazze di chiudere l'edificio ai visitatori e ci precipitammo insieme al Pokémon Center. Ma, a quanto pare, non erano ammalati solo i nostri pokémon. Il centro medico era giŕ quasi pieno. Controllai se Nidoran stava bene, e dopo essermene accertato la ritirai nella sfera, prima che fosse colpita da quel rapido virus che in qualche modo si stava diffondendo. Piano piano il centro medico si liberň, e noi potemmo stare vicino ai nostri pokémon. Ormai non ci stavano piů pokémon nel centro, e molti furono mandati in una casa vicino dove abitava un'apprendista infermiera, che si prese cura di loro. Guardavo, triste, il mio Squirtle. Non poteva finire cosě, non poteva. Non poteva svanire il mio sogno. Finalmente avevo un amico, un compagno di squadra, un Pokémon... guardandolo, vicino a quell'incubatrice, ripensai a Pappa "Squirtle" che avevo tempo prima... mi vennero le lacrime agli occhi. Poco piů tardi mi ripresi, ma Misty era ancora sotto-shock. Io mi misi a guardare gli altri pokémon ammalati. C'erano in prevalenza pokémon acquatici, dato che erano il "simbolo della cittŕ", ma si vedevano anche Voltorb, Magnemite, Cubone, Ekans, Pikachu e altre specie. Ma il pokémon in condizioni piů gravi era un piccolo Pichu, probabilmente appena nato. Tossiva ripetutamente, e aveva vicino un’incubatrice ben piů grande del normale. L'infermiera mi disse che quel pokémon era stato da lei trovato davanti al centro medico, malato e indifeso. Ciň significava che era un pokémon selvatico. Guardai il mio uovo di pokémon, chiedendomi (ad alta voce, per errore) se potesse contenere un Pichu. E se sarebbe nato. Ma la donna mi disse che non poteva essere un Pichu, sentendo le mie parole, e mi riferě che quasi certamente sarebbe nato un pokémon di tipo normale, probabilmente Igglybuff o Cleffa.

Tornai davanti a Squirtle. Vidi Misty che smetteva pian piano di piangere. E poi ricominciň a piangere di gioia. Guardai Squirtle: iniziava a riprendersi. Muoveva una zampina, poi l'altra. A poco a poco, tutti i pokémon iniziavano a riprendersi. Era un miracolo. Era avvenuto un miracolo, un altro miracolo. Urlai dalla gioia. Anche la signorina Joy iniziň a scalpitare, e liberň tutti i pokémon dalle apparecchiature, per poi dirigersi verso la casa dell'apprendista infermiera per controllare che andasse tutto bene anche lě. Ancora non ci credevo. Abbracciai Squirtle cosě forte che quasi gli feci male. Fu una giornata di festa, nessuno pensň a cos'era successo solo poche ore prima. E cosě, si incominciarono a rivedere i pokémon per la cittŕ e le facce della gente allegre. Quella sera non riuscii neanche a dormire. E, il giorno dopo, ero pronto a finire la battaglia con Misty. Uscii dal Pokémon Center dove alloggiavo di buon mattino, e mi precipitai alla palestra pokémon per sfidare nuovamente Misty. Ma mentre mi dirigevo lě, sentii il sonno invadermi. Svenni, e prima di addormentarmi, sentii un forte "CRACK!" provenire dal mio zaino, e intuii subito cos'era successo.

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Waaah! Scusateeee >.<"!!!!!!!!!!!

Sono stato assente per mesi e mesi ç___ç!!!!!!

Comunque, oggi torno, dopo taaaanto tempo, a postare! Aggiungo quattro capitoli, va bene >.<"???
Scusate ancora, spero sia rimasto qualcuno a leggere ç.ç... Siauuuuuu!!!!!

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Capitolo 3
*** Il Team Rocket! ***


Capitolo 2 - L'epidemia dei pokémon

Capitolo 3 - Il Team Rocket

 

Mi risvegliai solo qualche ora dopo. Mi alzai in piedi di scatto e mi guardai intorno. Ero in uno stanzone buio, pieno di gabbie, nelle quali c'erano pokémon che invocavano aiuto. Vicino alla porta, per me all'opposto della stanza, c'era un piccolo tavolo dove due grossi uomini dalla maglia nera con una grossa R stampata in rosso giocavano a carte. Guardai i pokémon dentro le gabbie. Ce n'erano di qualsiasi tipo, dagli Horsea ai Pikachu, fino ai Rhyhorn. Vidi Squirtle e Nidoran, i miei compagni di viaggio. E, molto vicino a me, c'era un piccolo e dolce Cleffa. Guardai nel mio zaino, e trovai solo qualche pezzo del guscio del mio pokémon. E quel Cleffa era l'unico cucciolo nei dintorni. Poi i due uomini si accorsero di me. Non avevo idea del motivo per cui mi avevano portato lě, ma non ci pensai troppo: non potevo fare niente per togliermi dai pasticci. I due, sicuramente dei Rocket, si avvicinarono a me. Poi uno di loro lanciň una sfera poké contenente Machoke. Poi mi prese per le braccia e mi bloccň. Era troppo forte, non potevo opporre resistenza. Il Machoke si avvicinň piano piano a me. Il suo allenatore, l'altro Rocket, gli disse di usare l'attacco Megapugno. Ero terrorizzato, se non peggio. Ma mentre quel Pokémon preparava l'attacco, si aprě la porta. Ne entrň un Combusken, seguito da un ragazzo alto, con indosso un lungo mantello viola. Il pokémon e i membri del Team Rocket si girarono di scatto, ma l’uomo che mi teneva non mollava la presa, seppure io tentassi di fuggire. Il ragazzo ordinň al suo pokémon un attacco Mega Calcio, che colpě in pieno il Machoke, facendolo atterrare in posizione prona. Prima che quello si girasse completamente verso il Combusken, questo gli bruciň la schiena con un attacco Fiammata. L’uomo che mi teneva si decise a mollarmi, ma per mandare in campo un altro pokémon, un Hariyama. Anche l’altro uomo mandň in campo due pokémon: un altro Machoke e un Medicham. L’allenatore misterioso fece quindi uscire dalla sua poké-ball un Typhlosion. E, senza neanche troppa fatica, quel ragazzo sconfisse i pokémon del Team Rocket; poi, insieme, una volta prese le chiavi delle gabbie e legato i due Rocket, iniziammo a liberare i pokémon. Mi assicurai che stessero tutti bene, e abbracciai Cleffa. Era cosě dolce… indescrivibile. Rimasi fermo a guardarlo, incantato, che mi dimenticai completamente degli altri pokémon. L’allenatore mi guardň male, cosě mi rimisi subito al lavoro; dopo aver liberato tutti i pokémon, trovai dietro ad alcune gabbie un sacco pieno di poké-ball vuote, e con quelle richiamammo tutti i pokémon. Nidoran e Squirtle, invece, preferii farli restare fuori dalle ball, cosě come Cleffa, che tenevo in braccio mentre rideva. Il ragazzo disse a Typhlosion di prendere il sacco con le poké-ball, e il pokémon lo prese e seguě il suo allenatore fuori dalla porta. Combusken stava al suo fianco, e io mi affrettai a seguirli; arrivammo ben presto alla porta del palazzo dov’eravamo rinchiusi: lě vicino c’erano due Rocket svenuti con i loro due Machop. Uscimmo: la cittŕ era quella di Smeraldopoli, ed eravamo appena usciti dalla palestra pokémon. “Presumibile…” pensai in un primo momento, ma poi, ricordando la storia del videogioco, mi venne in mente la scomparsa di Giovanni dal Quartier Generale dopo essere stato battuto dall’allenatore di Pokémon Rosso, Pokémon Blu e Pokémon Giallo. E in quella palestra ci sarebbe dovuto essere Blu, e non il Team Rocket. Anche se ero cosě pieno di dubbi, arrivai insieme al giovane allenatore al Centro Medico per Pokémon; mi disse di restare lě, e lasciň all’infermiera le sfere Poké. Ma io non avevo nessuna intenzione di restare in quel posto, volevo scoprire la veritŕ. Guardai fuori dalla porta di vetro dove andava l’allenatore di pokémon di fuoco, e appena entrň nella palestra pokémon io uscii dal Centro Poké e lo seguii. Era piů forte di me, non potevo fare altrimenti. Appena entrato nella palestra vidi Typhlosion scendere delle scale, dato che copriva ancora le spalle al ragazzo. Attraversai il corridoio e scesi le scale, appena in tempo per vedere un Rocket arrivare davanti a Combusken, che era davanti al ragazzo; dopodiché il Rocket azionň il sistema d’allarme e lanciň una sfera poké contenente un Rattata davanti a Combusken. Ma il pokémon di fuoco, con i riflessi pronti, diede un Calcio all’avversario per mandarlo K.O., ma ormai il danno era fatto. Corse avanti, e io gli andai dietro, e mentre correvamo Nidoran atterrň la recluta Rocket e la calpestň; era come un inseguimento nei film polizieschi: quel ragazzo che scappava, io che lo inseguivo, i Rocket che arrivavano. Combusken, Typhlosion e il loro allenatore si fermarono di colpo. Erano in una stanza molto grande, circolare, con quattro porte: da un ero arrivato io, mentre dalle altre tre arrivavano molte Reclute Rocket pronte a metter K.O. i pokémon di quell’allenatore, e probabilmente anche lui. Gli uomini in nero stavano arrivando anche dalla mia parte, quindi dovetti obbligatoriamente uscire allo scoperto. Quando il ragazzo mi vide, anche se non aprě bocca, capii subito che era molto arrabbiato con me. Dopotutto, voleva solo aiutarmi, e io mi cacciai nei pasticci come uno stupido. Ma pensammo ben poco a quello, dato che eravamo completamente accerchiati. Mandarono tutti o quasi i loro pokémon, tra Zubat, Golbat, Spinarak e Grimer. Ero molto impaurito, ma mandai Squirtle e Nidoran a lottare. E non se la cavavano affatto male! Intanto, il ragazzo ordinava al suo Typhlosion una serie di attacchi Turbofuoco che sterminň in poco tempo gli avversari. I miei pokémon non avevano subito molti danni, ma io mi diressi verso le scale da cui ero arrivato; ma quel ragazzo mi disse di proseguire con lui. Non avevo idea del motivo, ma io ero pronto ad andare avanti. Proseguimmo per un lungo corridoio, con poche svolte e nessun incrocio. Alla fine entrammo in una stanza con due che riconobbi come dei “Generali Rocket”. Ovviamente, non ci vollero far passare oltre; e mandarono i loro pokémon: un Beedrill e un Dustox. L’allenatore disse al suo Combusken, a bassa voce, di usare uno strano giro di attacchi. E infatti il pokémon prima saltň oltre i due coleotteri, poi utilizzň un attacco Braciere e infine un Doppio-Calcio. I due uomini ritirarono i loro Pokémon nelle Poké-ball e lanciarono due Mega-ball contenenti un Rhydon e un Primeape. Anche contro quelli non ci furono molti problemi. Poi andammo nell’altra sala e incontrammo una persona che, almeno io, non mi sarei mai immaginato di incontrare in quel covo: Giovanni, l’ex-capo del Team Rocket, a quanto sapevo. Sembrava stupito anche il ragazzo che mi aveva guidato fin lě, anche se nascondeva i suoi sentimenti molto bene. Giovanni disse qualcosa come “Non avreste dovuto ostacolare i miei piani! : VAI NIDOKING!!” e lanciň la sua sfera poké nel centro della stanza. Mentre succedeva tutto questo, io sentii dei rumori provenire da un armadio molto vicino a me. Lo aprii e mi spaventai non poco; ne uscě, legato e imbavagliato, niente meno che… il vero capopalestra di quel posto: Blu! Mi affrettai a liberarlo e lui, senza una parola, si buttň vicino al mio “amico” e bloccň la sfera poké che stava lanciando: poi mandň anche lui un Nidoking contro quello avversario. Erano praticamente identici, non si poteva dire chi fosse il piů grosso, non si poteva dire chi fosse il piů aggressivo. Distrussero tutto quanto in una dura lotta, tra attacchi Incornata e attacchi Colpo, e si videro addirittura degli attacchi Iper-Raggio. Ma io non volevo andarmene, non volevo fuggire, volevo assistere all’incontro; ma quando i due Nidoking utilizzarono allo stesso momento l’attacco Terremoto, non mi restň che fuggire. Blu non voleva andarsene, e non se ne andň neanche il ragazzo che mi aveva portato fino a lě. Ma io non immaginavo neanche lontanamente quello che sarebbe successo. Scappai, stando il piů attento possibile alle macerie che cadevano; ritirai nelle poké-ball Nidoran e Squirtle, sempre correndo, ma alle scale, le ultime scale, caddero troppe macerie, che bloccarono l’entrata. Ma erano troppe, troppe. Ed io ero troppo vicino a dove erano cadute. Sentii un dolore atroce, e svenni ma, prima di svenire, vidi un essere che riaccese le mie speranze, che ormai stavano sparendo. Quell’essere era un pokémon, un pokémon verde, il mitico pokémon del tempo. Non capivo come mai fosse lě, un pokémon leggendario del suo valore, ma sapevo che poteva tornare indietro nel tempo, che poteva farmi tornare indietro e vivere un pizzico di vita in piů. Ma non ebbi molto tempo per pensare. Ero morto.

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Capitolo 4
*** Celebi, un incontro oltre il tempo! ***


Capitolo 4 – Celebi, un incontro oltre il tempo

 

Era tutto bianco attorno a me, il nulla. Vicino a me non c’era nessuno. Non avevo nemmeno le poké-ball di Squirtle e di Nidoran. Non riuscivo a crederci. Era realmente successo, i miei giorni erano, in largo anticipo rispetto al normale, finiti. Non ci credevo, non volevo crederci. Le lacrime iniziarono a scendere sul mio viso. Non sapevo bene perché, ma ero solo abbattuto. Avevo perso i miei piů cari amici, ma, soprattutto, avevo perso la vita. Il mio morale cambiň molto velocemente in quella strana dimensione: in pochi minuti mi buttai a terra, in ginocchio, nel centro della stanza, e iniziai a piangere. Sentii come un eco tutt’intorno a me, e andai contro le pareti, ben mimetizzate dal colore tutto uguale della stanza, che era molto piccola, circolare, e bassissima, dato che alzando le braccia potevo toccare il soffitto.

Poi tutto iniziň a vorticare intorno a me, a girare… mi faceva male la testa… Non avevo idea di cosa mi stesse succedendo; poi vidi la stanza ricoprirsi di una strana, chiara tonalitŕ di blu.

Mi ritrovai... indietro nel tempo. Celebi aveva agito, usando i suoi poteri per salvarmi. Mi ritrovai nel momento in cui dovevo liberare Blu, il capopalestra locale, ed ero nel corpo di me stesso. Io lo liberai, e ci fu la stessa battaglia di prima. Credevo di aver sbagliato, liberando Blu senza dire niente sugli avvenimenti futuri, dato che io ero l’unico a saperli, ma in cuor mio sapevo di aver fatto la cosa giusta. Quando ci fu il Doppio Terremoto rimasi lě, ma guardai dietro e vidi Celebi farmi l’occhiolino. Era fantastico, quel pokémon… e poi mi venne una strana sensazione, simile a quella che ebbi tornando in vita. E svenni di nuovo, ma questa volta ero vivo, anche se ferito. La palestra, anzi, i sotterranei, erano stati distrutti. Mi risvegliai qualche ora dopo, in un ospedale. Ero sdraiato su un lettino, e avevo una gamba ingessata; Celebi mi aveva salvato la vita. Quella notte sognai la mia morte, e il tornare in vita. Era strano rivedere quelle scene.   Poi sentii delle voci, e i miei pokémon, tutti illesi, mi saltarono addosso, felici. Poco dopo arrivň anche l’infermiera, che mi spiegň ciň ch’era accaduto: ero stato portato lě in volo dal Charizard di un ragazzo che poi se n’era andato e mi diede una poké-ball e un biglietto. Aprii il biglietto e lessi:

 

“Ciao, ragazzo. Mi č piaciuto fare la tua conoscenza. Ti ho portato io all’ospedale di Celestopoli, dopo che č crollata la palestra, e quella ball č un regalo per te. Ho portato Giovanni e le sue reclute nella prigione di Smeraldopoli, una delle migliori di tutte. Quando starai leggendo questa lettera, probabilmente avrň giŕ disputato il mio incontro con Blu. Spero di rivederti presto, e buona fortuna per la tua battaglia contro Misty.

 

                                                                                                                                                                                                    Un saluto, Ruby.”

 

Rimasi immobile per un attimo, e rilessi molte volte la lettera. Dopodiché presi la sfera poké da lui donatami, e mi chiesi che pokémon poteva contenere. Forse un pokémon di fuoco… e, vinto dalla curiositŕ, lanciai sul pavimento la sfera. Ne uscě un piccolo, tenero Vulpix, uno dei pokémon di fuoco che piů adoravo, e che piů adoro tuttora.

Passai con i miei quattro pokémon tutto il mese in cui avevo la gamba ingessata, nell’ospedale (poiché avevano molte stanza libere), dove diedero di cui sfamarsi sia a me che ai miei pokémon. In quel mese uscii raramente dall’edificio, e feci amicizia con Vulpix e con Cleffa, che andavano d’accordissimo anche con Squirtle e con Nidoran. Alla fine del mese mi tolsero il gesso, e mi diressi subito alla ricerca di qualche allenatore da sfidare.  Trovai un posto pieno di allenatori, ma ce n’erano altrettanti che non mi facevano andare avanti, su per il ponte, e si facevano chiamare “i magnifici 6”. Ma di magnifico non avevano niente: Vulpix e Nidoran li sconfissero facilmente. L’ultimo avversario era un Rocket, ma a quanto pareva era il piů debole di tutti, dato che Cleffa lo fulminň in un istante.

E poi lo rividi: era lě, davanti a me, in tutto il suo splendore: Celebi. Si diresse verso l’entrata della grotta Ignota, e io, anche se un po’ scosso da quel nuovo incontro, andai avanti e sconfissi molti, agguerriti, avversari: ero finalmente pronto per sconfiggere Misty, la capopalestra.

Quando entrai nella palestra pokémon ebbi una grossa sorpresa, dato che non c’era traccia di Misty. Erano tornate dal loro viaggio Daisy, Violet e Lily, le sue sorelle. Le sfidai, e questa volta non ebbi troppi problemi a vincere: loro scelsero di far lottare Violet, che utilizzň prima un Eevee, che perse contro Nidoran, e poi Seaking, sconfitto da Squirtle.

 

Mi rimisi in viaggio, lasciando una volta per tutte Celestopoli… okay, sarŕ pure una bellissima cittŕ, piena dei pokémon che a me piacciono di piů, perň stare lě per quasi due mesi č un’esagerazione, se si č in viaggio!

 

Mi avviai quindi verso i sotterranei. Erano un luogo abbastanza umido e buio, ma non era lunghissimo, circa mezzo chilometro. Cosě, arrivai ad Aranciopoli. Era anch’essa una cittŕ bellissima, e aveva uno splendido porto. C’era, e c’č tuttora, una splendida spiaggia, ove feci una pausa (anche se ne avevo giŕ fatte abbastanza): quel mare era bellissimo, pulito, limpido… uno splendore. Mi diressi al largo con Squirtle, ma non riuscii a convincere Cleffa ad entrare nella poké-ball, perciň lo portammo con noi. Ad un certo punto lasciai Cleffa sul guscio di Squirtle per fare un tuffo e andare sott’acqua; lŕ sotto, perň, vidi un fantastico pokémon… giŕ, lo rividi di nuovo. Celebi era lě, davanti a me. Poi riemerse facendo un salto verso l’alto. Riemersi anch’io, ma era sparito. Dopo quel giorno, non lo rividi piů per molto, molto, molto tempo.

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Capitolo 5
*** Azzurropoli, la capitale di Kanto! ***


Capitolo 5 – Azzurropoli, la capitale di Kanto!

 

Il giorno dopo mi alzai di buon mattino per affrontare il tenente Surge, il capopalestra di Aranciopoli. Il cielo era nuvoloso e prometteva pioggia, ma per i cinque minuti che ci misi ad arrivare alla palestra non cadde neanche una goccia.

Quando arrivai all’edificio, perň, due guardie che bloccavano il passaggio mi chiesero un incontro due contro due per mettermi alla prova. Temevo i pokémon elettrici, quindi lasciai stare Squirtle per far lottare Vulpix e Nidoran. Non ebbero tanti problemi contro i loro avversari, un Magnemite ed un Voltorb. Nidoran utilizzň il corno per avvelenare gli avversari, e Vulpix li fině con il Lanciafiamme. I miei due pokémon formavano una coppia favolosa!   Poi entrai nell’edificio, e mi ritrovai di fronte un altro ostacolo. Era molto simile al videogioco, e dovevo trovare i due interruttori che aprivano la porta per la sala del Capopalestra rovistando nei cestini della spazzatura, ma con una “piccola” differenza: ora i cestini erano pieni di immondizia. Mi ci volle un bel po’ di tempo prima di trovare gli interruttori, e come se non bastasse mi sfuggě Cleffa, che ritrovai… in un altro cestino! Fortunatamente, nella palestra c’era anche un lavandino –piuttosto grande- con cui potei lavare le mie mani e Cleffa. Poi, facendo uso degli interruttori, aprii la porta e andai a sfidare il capopalestra.

Battaglia 1 contro 1, un pokémon solo per ognuno di noi… e io scelsi di far scendere in campo Nidoran. Fu difficilissimo sconfiggere Raichu, ma con una splendida combinazione di attacchi Nidoran passň in vantaggio, anche se poi venne colpita da una Scintilla. Cadde a terra, come svenuta, quindi si rialzň, malconcia, ma pronta a continuare a combattere. E fu lě, in quel momento, che vidi quella splendida scena… Nidoran… non l’avrei mai piů rivista. Emanava una strana luce, e iniziava a crescere e a mutare forma, un po’ come quando Squirtle prese forma dalla mia tartaruga. Il processo non durň piů di trenta secondi, e alla fine la vidi, davanti ai miei occhi… Nidoran era mutata in uno splendido esemplare di Nidorina. In breve tempo sconfisse il suo avversario facendomi guadagnare la medaglia Tuono e mi saltň addosso in segno di affetto. Era bellissima.

Quella notte riposammo nel centro medico locale.

Il giorno dopo, Squirtle al mio fianco, Cleffa tra le braccia, arrivai a Lavandonia. Quel posto non mi era mai piaciuto molto, e odiavo particolarmente la Torre Pokémon, il piů famoso cimitero per pokémon di tutto il mondo.   Per tal motivo non mi fermai nella cittŕ e, cosě, mi diressi rapidamente verso i sotterranei per arrivare ad Azzurropoli. Quelli erano molto piů grandi rispetto ai sotterranei che collegavano Celestopoli ad Aranciopoli, e inoltre... c’erano moltissime bancarelle!! Era stato allestito, nel bel mezzo dei sotterranei, un mercatino! Comunque, quell’esperienza si rivelň abbastanza utile, poiché c’erano in vendita molti oggetti utili, come delle Mega-ball e delle Ultra-ball, o come le bacche di Johto. In piů venni a sapere che, come pensavo, Azzurropoli era la capitale di Kanto.  

Arrivai finalmente, facendomi spazio tra la folla, nella grande capitale. Era ancora meglio di come mi era stata descritta. Il cielo limpido, il fiume e i laghi puliti, il viavai di pokémon domestici… la cittŕ piů bella che avessi mai visto! Mi diressi prima di tutto al casinň dove, con un po’ di fortuna, riuscii a vincere qualche speciale ball, le famose poké-ball di Franz, un famoso creatore di poké-ball speciali di Johto. Vinsi una peso-ball e una esca-ball. Da ritenersi molto fortunati! Dopo ciň mi diressi a cercare pokémon da catturare, ma fuggivano tutti. Poi provai a cercare sulla riva del fiume, dove trovai un nuovo, fantastico pokémon. Mi chiedevo perché si trovasse da quelle parti, dato che si trovava, per quanto ne sapevo, solo nel continente di Hoenn: era un Mudkip. Non persi tempo e cercai di catturarlo, ma era molto forte. Ingaggiň una dura lotta piena di attacchi acquatici con Squirtle, ma non sembrava normale. Si attaccavano e si guardavano in un modo strano, come se fossero “cattivi”… . Tolsi con la forza Squirtle dalle grinfie di quel Mudkip ma lui saltň via e si mise a conversare con Mudkip. Sembravano amici da una vita! Poi capii. Era tutta una messinscena. Che rabbia! Comunque nessuno si fece male, e Mudkip entrň molto volentieri nella mia squadra.

Una volta tornato in piena cittŕ chiesi all’infermiera Joy il motivo della presenza del pokémon Mudkip ad Azzurropoli e lei mi rispose che i Mudkip erano lě per dar vita a nuovi cuccioli, e quello che avevo io era un cucciolo rimasto lě senza tornare in patria insieme ai familiari. Un concetto un po’ strano, devo ammetterlo. Comunque, poi mi diressi alla palestra pokémon. Era stupenda, piena di pokémon d’erba e di bellissime piante, anche carnivore. Rimasi quasi incantato dal profumo dei fiori, ma mi risvegliai da quel “sonno” velocemente, per dirigermi nella stanza adiacente, ove c’era la capopalestra. La sfidai.

Erika.

Dovevamo usare tre pokémon ciascuno, quando uno vinceva, il suo pokémon doveva comunque ritirarsi dalla lotta. Iniziai il combattimento con la nuova entrata, Mudkip. La mia avversaria scelse di iniziare con Weepinbell. “Weepinbell, attacco soporifero!” urlň Erika ma Mudkip, riflessi pronti, scappň dietro l’avversario schivando il colpo e attaccň con il Getto d’Acqua. Weepinbell era leggermente stordito, perciň il mio neo-pokémon ne approfittň per utilizzare alcuni attacchi fisici e mandare K.O. l’avversario. Il primo incontro di Mudkip era andato una meraviglia. Tornň da me e si sedette vicino alle mie gambe per assistere agli incontri seguenti. Erika ritirň Weepinbell nella poké-ball. Poi mandammo insieme io Nidorina e lei Tangela. Nidorina ce la mise tutta per vincere, ma anche Tangela diede il meglio di sé e, schivando tutti gli attacchi del mio pokémon e usando una strategia di attacchi quasi perfetta che prevedeva il Legatutto che bloccň Nidorina (che quindi non poté schivare gli attacchi seguenti), la Velenpolvere e il Parassiseme vinse. Quel Tangela era formidabile.

Cosě eravamo uno a uno, pronti a combattere, o meglio a fare di tutto per far vincere i nostri compagni di avventura. Ero tentato ad usare Squirtle, ma temevo troppo… e alla fine scelsi di far combattere Vulpix. Vulpix contro Gloom, l’incontro decisivo. Fu fantastico, una pioggia di colori per gli attacchi di Gloom, schivati al meglio da Vulpix, e di fiamme, schivate, per quanto possibile, da Gloom. Vulpix riuscě a vincere soprattutto grazie alla sua velocitŕ. Poi fině l’avversario con il Braciere. Avevamo vinto. Una nuova medaglia si aggiungeva alla mia collezione… urrŕ!!!

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Bč, su, ora vi lascio u.ů"... Tornerň a postare... Mh... Se domani trovo qualche commento, allora aggiungo uno o due capitoli, altrimenti aspetterň settimana prossima ^_*. Ciao a tuttiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 6
*** Finalmente in due! ***


Nuova pagina 1

Olé, ecco un nuovo capitolo della mia prima fanfic!!! Ribadisco che č stata scritta oltre due anni fa (l'inizio) e finita solo quest'estate, ma vabbč... Tanto lo so che non la sta leggendo nessuno ç__ç"... Altrimenti, perché nessuno avrebbe scritto recensioni >. Vabbuň, io finirň di postarla, vada come vada... Sono 20 capitoli in tutto... Ora, a voi (voi chi!?) la lettura!!

 

Capitolo 6 – Finalmente in due!

 

Ero pronto, dopo pochi giorni di sosta, a rimettermi in viaggio: avrei dovuto superare tutta la pista ciclabile per raggiungere Fucsiapoli!!

Acquistai una bici da corsa e iniziai a pedalare, sempre in discesa. Dopotutto, non fu molto difficile raggiungere l’altra parte della pista. Fu, inoltre, un ottimo allenamento per i miei pokémon. Arrivai. La grande Fucsiapoli era davanti ai miei occhi. Anch’essa era una bellissima cittŕ. Dopo aver fatto riposare i miei pokémon mi diressi allo zoo della cittŕ. Erano bellissimi quei pokémon, anche se non mi piaceva il fatto che fossero rinchiusi dentro delle gabbie, ma poi venni a sapere che per loro era come un “lavoro”, avevano i giorni feriali e tornavano nella foresta o nel lago per la notte.

Il pokémon che mi colpě di piů fu un Vulpix, molto piů bello del mio… uno Shiny Vulpix. “Bč…”, pensai, “sarŕ anche piů bello, ma il mio Vulpix č insuperabile!”.

 

Passai la notte nel pokémon center; il giorno dopo andai nella palestra locale. Era piena di trappole di qualunque tipo, ma grazie ai miei pokémon le superai. Dopo alcune stanze della palestra arrivai a conoscere la capopalestra: Nina! La sfidai immediatamente. Lei mi disse che potevamo usare due pokémon a testa. Pensai di non far combattere Vulpix e Mudkip, dato che si erano stancati molto aiutandomi a evitare i tranelli della palestra. Quindi, come primo pokémon decisi di far scendere in campo Squirtle. La mia avversaria fece combattere Venomoth. Fu una lotta davvero avvincente, tra attacchi acquatici e spore. Iniziai facendo usare al mio pokémon l’attacco Bolla, che andň perfettamente a segno; il pokémon avversario utilizzň subito dopo il Turbine, schivato prontamente da Squirtle. Ma il nostro avversario era piů veloce, e riuscě a schivare tutti i successivi attacchi del mio pokémon! Alla fine utilizzň l’Attacco d’Ala, sconfiggendo Squirtle. Eravamo uno a zero per la capopalestra. Ma mi sarei ripreso, ne ero sicuro. A quel punto la donna mandň in campo lo Spinarak. Io, invece, mi buttai nel rischio… . Cleffa non aveva mai lottato, ma era abbastanza cresciutella. Quando iniziň il combattimento, incrociai le dita e dissi a Cleffa di usare l’attacco Metronomo, lasciandomi alla sorte. Ne uscě fuori un attacco Lanciafiamme!!! L’attacco andň a segno, e fece vincere l’incontro a Cleffa… ammettiamolo, fui molto fortunato. Mi sarebbe bastato vincere l’ultima lotta. Dicemmo all’unisono, io e la capopalestra Nina, “Scendi in campo, Nidorina!!” e “Forza, Golbat! Tocca a te!!”. Fu un incontro rapido. Un attacco Incornata di Nidorina, un Turbine di Golbat ed un Morso velenoso del mio pokémon, che le permise di vincere. Cosě, conquistai una nuova medaglia, tagliando la lontananza tra me e la sede dell’Indigo Plateu. 

 

Uscii dalla palestra e mi diressi per uscire dalla cittŕ e raggiungere Zafferanopoli, ma sulla strada per la grande cittŕ incontrai un vecchio amico, un fortissimo allenatore incontrato durante la mia permanenza a Celestopoli: Harrison! Parlammo a lungo, quando ad un certo punto due allenatori, due bulletti, ci sfidarono in una lotta pokémon due contro due. Guardai Harrison, che mi fece segno di accettare. Poi iniziammo, mandando i nostri pokémon, Blaziken e Mudkip, mentre i nostri avversari fecero scendere in campo Rhyhorn e Magneton.  Loro iniziarono con l’attacco Tuono di Magneton e l’attacco Furia di Rhyhorn, ma entrambi vennero schivati dal mio pokémon e dal compagno di squadra di Harrison. Poi lui passň al contrattacco dicendo a Blaziken di colpire il pokémon elettrico con il Doppio-Calcio, ed io seguii il suo esempio facendo usare a Mudkip l’attacco Bolle. I due pokémon dei nostri avversari tentennarono, ma erano ancora in gioco. Mudkip e Blaziken utilizzarono l’attacco Doppiazione, Mudkip contro Magneton e Blaziken contro Rhyhorn. I due ritirarono nelle Ball i loro pokémon e fuggirono a gambe levate… non avevo parole.

Dopo andai a Zafferanopoli insieme a Harrison, che mi disse che voleva continuare a viaggiare nonostante avesse giŕ le ventotto medaglie ufficiali delle varie leghe e tornei. Perciň mi seguě nel mio viaggio per aiutarmi a diventare migliore come allenatore: questa sě che era fortuna!

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Capitolo 7
*** Zafferanopoli, la "Milano" di Kanto ***


Nuova pagina 1

A sorpresa -non ci avrei mai creduto- ecco una recensione *__*!!!

Grazie mille Sakurako92 (da Brendon92 :P) ;-)!!!

Ecco dunque un nuovo capitolo, il settimo... Ci avviamo verso la metŕ della storia >.>"!!! uhhhhh!

 

Capitolo 7 – Zafferanopoli, la “Milano” di Kanto

 

Poi arrivammo a Zafferanopoli… una cittŕ fantastica. Il primo posto che andammo a visitare fu un nuovo centro commerciale per allenatori di pokémon e pokéfan. Il negozio era veramente enorme, strutturato su diversi piani.

 

Al primo piano si trovava la farmacia, luogo ottimo per i pokémon malati, dove erano in vendita moltissimi oggetti per curare i pokémon, dalle Pozioni alle Iperpozioni, dagli Antiparalisi alle bacche. In piů vi si trovava anche un centro medico per pokémon, quasi identico a quelli veri, differente solo per la grandezza… quello era pur sempre un centro commerciale, non potevano inserire un intero ospedale!!

Acquistammo delle Sveglie, degli Antiparalisi e delle Bacche, poi andammo al piano superiore.

 

Quello era l’angolo per i pokéfan, soprattutto bambini, ma ottimo luogo anche per gli adulti. Si potevano acquistare dolcetti dei pokémon, coperte e lenzuola, giocattoli, puzzle o anche stanze e mobili tutti raffiguranti i pokémon!! Ma la cosa che mi piacque di piů e attirň maggiormente la mia attenzione furono i pupazzi e le bambole pokémon. C’erano intere collezioni di bambole pokémon una piů bella dell’altra, non si poteva proprio dire quale fosse la piů bella. Ero deciso ad acquistarne una da mandare a mia madre da mettere nella mia o, perché no, nella sua stanza… alla fine scelsi la collezione di bambole che comprendeva quelle di Psyduck, Lapras, Vaporeon e Politoed in basso, le bambole di Squirtle, Totodile e Mudkip in centro e al di sopra due maestosissimi Articuno e Suicune. Delle fantastiche bambole di pokémon acquatici tutte per me! Acquistai anche due pupazzi, uno raffigurante Minun e l’altro raffigurante Plusle. Poi andai al terzo piano.

 

Quello era il piano per le Basi Segrete, ormai famose anche nel continente di Kanto. Non ci interessavano, ma guardammo lo stesso in giro. C’erano moltissime Macchine Tecnica dell’attacco Forzasegreta e una miriade di decorazioni. C’erano i pupazzi di tutti i pokémon (ed io non persi tempo ad acquistarne uno di Togetic, anche se non rientrava nelle mie previsioni, e Harrison uno di Torchic, uno di Combusken e uno di Blaziken). Poi c’erano moltissimi tappeti, delle assi di legno, degli strani scivoli e dei cuscini, in tutto saranno stati un migliaio di oggetti. Poi arrivammo al quarto piano.

 

Al quarto piano si potevano acquistare le Macchine Tecnica, ma non mi servivano, mentre Harrison acquistň le MT Ondashock e Tuono. Poi andammo finalmente al fatidico, ultimo quinto piano, “L’ANGOLO DEGLI ALLENATORI”.

 

Al quinto piano acquistammo delle sfere poké e niente di piů, poi andammo a riposarci sul Terrazzo.

 

Da lě si poteva godere di una vista stupenda. Zafferanopoli, vista cosě dall’alto, sembrava quasi un piatto di riso, dato il colore dei tetti, appunto color zafferano!!          Riposammo qualche minuto, seduti su delle panchine, vicino ai fiori. Dopo circa dieci minuti mi alzai e andai ad acquistare delle bibite e una cartolina, poi scesi seguendo Harrison. Ci dirigemmo alla Pidgeot express perché dovevo mandare la collezione di bambole pokémon e i pupazzi di Togetic, Plusle e Minun a casa, insieme alla cartolina con i saluti adeguati per i miei genitori.

 

 

Poi mi diressi nella palestra di Pokémon lottatori per mettermi alla prova: il primo allenatore che sfidai mandň in campo un Mankey, contro il quale il mio Squirtle vinse senza troppi problemi. Squirtle riuscě a battere anche il Tyrogue e il Machop di quell’allenatore. Poi andai al successivo, che mandň contro i miei Pokémon un Primeape, sconfitto con fatica ancora da Squirtle, che era perň molto stanco, quindi non poté combattere ulteriormente, e se io fossi tornato indietro avrei dovuto sconfiggere i miei avversari dall’inizio. Il mio secondo Pokémon fu Nidorina, che riuscě come Squirtle a sconfiggere i Pokémon di due allenatori, ma contro Machoke si stancň moltissimo. Il mio terzo Pokémon fu Vulpix, che sconfisse il Makuhita del quinto allenatore senza difficoltŕ, mentre il sesto e il settimo allenatore combattevano insieme in una lotta due contro due. Vulpix e Mudkip formavano una coppia fenomenale, che spazzo via il Poliwhirl e il Meditite avversari in pochissimi minuti; anche i seguenti allenatori richiesero una lotta due Pokémon contro due ma il Machoke riuscě a sconfiggere Vulpix, mentre Mudkip sconfisse lui e il Breloom avversari (per quest’ultimo fu aiutato in precedenza da Vulpix).

Poi arrivň il momento di lottare contro il vero e proprio Capopalestra.   Lui iniziň dicendomi che non avremmo potuto usare piů di due Pokémon ciascuno.   Lui scelse di iniziare con il Pokémon tirapugni Hitmonchan, mentre io feci scendere in campo Mudkip. La lotta fu piů dura del previsto: il mio Pokémon riuscě a schivare il veloce attacco Pugnorapido sferrato inizialmente dal suo avversario, e controbatté con il Getto d’Acqua, che andň a segno; ma l’Hitmonchan si riprese presto e riuscě a colpire Mudkip con un veloce Pugnodombra. Mudkip riuscě ad alzarsi, anche se era molto stanco, e fermň il Tuonopugno che l’avversario stava per scagliargli contro grazie al Fangosberla. Mentre il Pokémon Lottatore cercava di vedere qualcosa il piccolo Pokémon Acquatico corse dietro il suo avversario ed utilizzň un attacco Schianto. Entrambi i Pokémon erano sul punto di crollare, ma Hitmonchan riuscě a sferrare un ultimo attacco, un Gelopugno; Mudkip, con i riflessi pronti, scagliň con tutte le sue forze contro il suo avversario un attacco Colpodifango. Mudkip vinse l’incontro, poi svenne, esausto.

Per il secondo incontro, anche se con molta stupiditŕ, mandai in campo… Cleffa. Sapevo che non poteva farcela, ma era la mia unica possibilitŕ; dopotutto, aveva battuto senza problemi l’Ekans di un Rocket, mesi addietro. L’avversario di Cleffa sarebbe stato un Hitmonlee. “Hitmonlee, usa il MegaCalcio!!” urlň l’allenatore del Pokémon Lottatore, ma Cleffa riuscě ad evitare l’attacco correndo verso sinistra, e poi utilizzň l’attacco Dolcebacio. L’attacco andň a segno, e l’Hitmonlee fu cosě confuso che andň a sbattere ripetutamente contro le pareti del campo. Poi, anche se semi-esausto, riuscě ad attaccare il mio Pokémon con il Doppio-Calcio… ma, anche se Cleffa riuscě a schivare il primo attacco, volň in aria per via del secondo calcio. E, da lassů, poco prima di sbattere contro il soffitto della palestra, si… evolse. Brillň di una luce strana e crebbe, fino a diventare Clefairy. Per attaccare caricň un attacco Metronomo per far uscire un attacco casuale, usando il GiornodiSole. Poi, dato l’immenso caldo anche per lui, attaccň altre due volte con il Metronomo, sconfiggendo l’avversario: il primo attacco fu Cambiacolore, che lo mutň in un tipo Fuoco, il secondo attacco fu il Solarraggio. Cosě Cleffa diventň un Clefairy e sconfisse quell’Hitmonlee. Poi mi diede in premio un Pokémon, ma io non sapevo se volerlo accettare. Ma, dato che il Capopalestra insisteva, presi il Premio-Tyrogue e lo portai da Oak, mandandoglielo via Pokémon Box. I due si “piacquero” a prima vista, e Tyrogue ebbe una palestra in miniatura per allenarsi. Poi mi diressi verso la mia camera del Pokémon Center. E iniziai, stanco, esausto, a sognare… a sognare… .

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Capitolo 8
*** Il Sogno ***


Nuova pagina 1

New Chapter!!

Good luck ^_^

Probabilmente, domani inserirň un nuovo capitolo, o forse anche due u.u"... Bye!

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Ormai stavo sognando, e niente mi avrebbe fatto svegliare quella notte. All’inizio mi trovai alla palestra Pokémon di Zafferanopoli, e combattevo contro Sabrina, la Capopalestra. Lei stava facendo combattere il suo Kadabra contro il mio Clefairy. Alla fine, dopo un durissimo incontro, Clefairy vinse, ed io uscii dalla palestra col sorriso sulle labbra. Poi, insieme a Harrison, mi avviai verso Fucsiapoli per imbarcarmi ed andare ad Isola Cannella, ma prima di salire sulla nave Clefairy uscě dalla sua nuova Sfera Poké e teletrasportň me e Squirtle all’ingresso di Monte Luna. Da lě iniziai a vedere tutto confuso: vidi Clefairy andarsene, inoltrandosi nel Monteluna, per sempre… vidi Nidorina diventare Nidoqueen… vidi una guerra senza senso tra Pokémon al fianco di umani e Pokémon che lavoravano per gli umani… e poi vidi Entei… a quel punto, fui svegliato dal rumore proveniente da fuori. Mi vestii in fretta e furia, senza ricordare niente del sogno, presi le mie Poké-ball e il mio zaino, poi uscii per vedere cosa stava succedendo. C’era un incontro di Pokémon. Stetti lě a guardare, insieme a tutta l’altra gente che era accorsa per vedere la lotta. Nella mischia vidi anche Harrison.

L’incontro era tra i Pokémon lottatori Hitmontop e Primeape. I due si attaccavano a ripetizione, senza tregua, a suon di calci e pugni. Hitmontop utilizzň l’attacco Calcio-Rullo, che venne bloccato da Primeape, che contrattaccň con il Movimento Sismico. Quando sembrava che Hitmontop crollasse, eccolo rialzarsi ed utilizzare l’attacco Calcinvolo. Ma Primeape si abbassň, e conquistň la vittoria.   A quel punto io mi feci spazio verso Harrison e lo intimai a seguirmi. Cosě, finalmente, andammo alla palestra Pokémon di Zafferanopoli. Come in molte palestre, gli allievi della Capopalestra mi sfidarono. Mudkip riuscě a vincere grazie ai suoi attacchi Fangosberla e Pistolacqua. Poi arrivai da Sabrina e la sfidai.   Per l’occasione feci combattere Clefairy, mentre la Capopalestra mandň in campo il suo Kadabra. Iniziň quest’ultimo con l’attacco Riduttore, che colpě in pieno il bersaglio:

ShinyTogetic: “No, Clefairy!! Forza, ora, rialzati! Usa l’attacco Doppiasberla!”
L’attacco Doppiasberla sferrato dal mio Pokémon andň a segno. “Bene, piccolo”, dissi al mio Pokémon, “ora attacca con il Morso, ok?”

Cosě, Kadabra iniziň a tentennare, ma Sabrina gli diede una Pozione per ristabilire le sue energie.

Sabrina: “Eh no, cosě non si fa… no no no… forza, Kadabra, devi contrattaccare… Psichico!!!” disse la Capopalestra. Kadabra utilizzň quindi l’attacco Psichico, che ebbe pieno effetto. Clefairy iniziň a sbattere al pavimento e al soffitto della palestra. Dopo poco, Kadabra smise, sicuro di aver vinto, ma Clefairy mi fece capire che stava bene. Io gli diedi una Pozione, e Kadabra, vedendo che il mio Pokémon non si riprendeva, si avvicinň incuriosito. E lě scattň la trappola: “Clefairy, attacco Finta!!” urlai al mio Pokémon, e Kadabra fu colto di sorpresa. Scivolň, indietreggiando, e Clefairy ne approfittň per attaccare il suo avversario ripetutamente, con attacchi come Doppiasberla e Metronomo (da cui uscirono fuori Naturforza, Lanciafiamme e Codacciaio). Ormai Kadabra stava per crollare, quindi feci usare Calmamente a Clefairy, che fině l’avversario con l’attacco Confusione. Cosě vinsi una nuova medaglia e, felice, tornai al Centro medico per Pokémon di Zafferanopoli.

 

Il giorno dopo, ormai in sesto, partii con Harrison per Isola Cannella. Lui, in nave, mi raccontň che mentre io lottavo contro Sabrina era venuto a sapere di alcune isole misteriose chiamate Isole Arcobaleno, su cui si diceva vivessero molti Pokémon leggendari, e lui voleva prendere un traghetto da Isola Cannella per raggiungere quelle strane isole. Cosě, una volta arrivati all’isola, ci salutammo, ma eravamo sicuri che ci saremmo rivisti, in futuro.

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