Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli: Capitolo 1: *** L'inizio *** Capitolo 2: *** Confessioni *** Capitolo 3: *** Morgana, la nuova alleata di A&M *** Capitolo 4: *** Ealdor: presentazioni,consensi,e sfoghi... *** Capitolo 5: *** Il segreto di Merlino... *** Capitolo 6: *** Sophia la guastafeste..!! *** Capitolo 7: *** Salvataggi...e decisioni definitive... *** Capitolo 8: *** il risveglio del principino...e il segreto di Morgana.. *** Capitolo 9: *** Una cosa sola <3<3 *** Capitolo 10: *** Controlli...e lotta con ferito!.. *** Capitolo 11: *** Grazie Lucertolone millenario!! *** Capitolo 12: *** Colpo basso *** Capitolo 13: *** la vendetta(stupida!) di Nimueh... *** Capitolo 14: *** Artù VS Uther,vassoi in testa,e luci guida *** Capitolo 15: *** la furia di Uther..le p***e di Morghy...e il risveglio di Merlino!! *** Capitolo 16: *** Tutti dal Re... *** Capitolo 17: *** Riunione..di famiglia/condominio... XDDD *** Capitolo 18: *** Dopo un pochino di pace...ecco la tragedia.. *** Capitolo 19: *** Alkazan, il Guardiano *** Capitolo 20: *** Ricordi...rabbia...e tentato omicidio! XDD *** Capitolo 21: *** Altri Guai in arrivo! *** Capitolo 22: *** ..e in mezzo alla tempesta...giunse il tremendo Aredian... *** Capitolo 23: *** L'accusa di Aredian.. *** Capitolo 24: *** Aredian all'attacco...Merlino&Co in difesa! XD *** Capitolo 25: *** Finalmente libero: ci serve un DragonLord..!! *** Capitolo 26: *** alla ricerca del DragonLord..... *** Capitolo 27: *** Balinor: il ritrovo padre-figlio... *** Capitolo 28: *** La ritirata di Kil...strette di mano...e tutti a nanna! XDD *** Capitolo 29: *** la piccola graziosa (ma morisse!!) Lady Ester... *** Capitolo 30: *** La testardaggine di Re Erec...ke finirà x svanire cm il fumo dei falò... XDDD (A&M TRIONFANOOO!!) *** Capitolo 31: *** Una morte inaspettata...viaggio dalle Parche...e... *** Capitolo 32: *** fuochi spenti...l'audacia di Morghy...e DULCIS IN FUNDO Annunci importanti XD *** Capitolo 33: *** Artù!!! (lo zampino di Nimueh) *** Capitolo 34: *** L'Isola:...equilibrio ristabilito... *** Capitolo 35: *** E finì tt bene!!! ^^ *** Capitolo 36: *** l'agitazione di Morghy XD *** Capitolo 37: *** "Non dirmi che stai pensando alla dote?” ***
Eccomi con una nuova storia! ^^ So che nn ho ancora finito di scrivere “Ritorno dal Passato-Il Seguito”, ma chiunque di voi che leggerà questa
e a cui piacere “RDP”, chiedo umilmente venia L prometto che aggiornerò al più
presto!
Ma adesso spero che vi piacerà la mia
nuova storia! E’ la prima Yaoi che scrivo, e a dir la
verità sono un tantino agitata… spero di nn averla scritta poi così male…
-.-’
Appena ho visto la prima puntata di “MERLIN!”,
inizialmente non c’avevo mai pensato a lui e Artù ‘insieme’…ma
più andavo avanti nel vederlo, più mi convincevo che, sì Merlino e pure Artù s’innamorano
di due ragazze, ma..qualcosa C’è, secondo me ^_^
Ebbene: ecco la storia.
Spero che commenterete!! E spero
vivamente di leggere qualche recensione. Accetto critiche e suggerimenti ^^
KB
Artù Pendragon, Principe
Ereditario di Camelot, pensava ad altro mentre suo
padre, il Re Uther, discorreva dei soliti affari
nella Sala del Trono. Erano giorni, settimane, ormai, che non pensava che a una
sola cosa.
Merlino.
Quel ragazzo che sì, era insopportabile, ma che era
l’unica persona che aveva il coraggio di dirgli ciò che pensava, di dirgli
quando sbagliava e perché…era il solo a non essere
falso con lui, a non comportasi da ipocrita per guadagnare la sua benevolenza in
quanto Principe Ereditario di Camelot.
Merlino era sincero. Dal primo momento che i suoi
occhi blu mare avevano incrociato quelli blu cielo del ragazzo, non riusciva a
pensare ad altro. Al principio pensava che ciò che provava fosse del tutto
stupido, uno sfogo della gioventù. Aveva 20 anni, era normale per un ragazzo
della sua età che gli ormoni vagassero indisturbati come cavalli allo stato
brado!
Però qualcosa, dentro di lui, era cambiato
irrimediabilmente, qualcosa che il giovane Artù non si sarebbe mai neppure
immaginato: il suo cuore batteva immancabilmente forte quando stava con
Merlino, e mancava di un battito quando lui se ne andava.
E giorno dopo giorno, si era lasciato guidare dal
suo cuore, e aveva realizzato che la risposta a tutte quelle emozioni e
sensazioni era una, e una soltanto. Ed era semplice: si era innamorato del suo
servo. E adesso quei sentimenti lo stavano logorando, lo stavano facendo
impazzire, perché temeva che, dichiarandosi, avrebbe perso il SUO Merlino per
sempre. E questo faceva male al cuore più di una ferita in battaglia.
Il giovane moro sbirciò nella Sala del Trono
attraverso una fessura nella porta, e il suo sguardo passò in rassegna tutti i
cavalieri, uno dopo l’altro…e finalmente eccolo lì:
Artù Pendragon. Il Principe Ereditario di Camelot, di cui lui era il servo fedele.
Il SUO principe aveva l’aria assorta, e gli scappò
un sorriso: nessuno pareva averla notato. Solo lui, che lo conosceva meglio di
chiunque altro, poteva capire certe sue espressioni, perché soltanto lui sapeva
capirlo fino in fondo.
Sapeva, per esempio, che nonostante l’atteggiamento
spesso strafottente e spocchioso, da ragazzo viziato, Artù nascondeva un cuore
buono, generoso, e che la maschera che portava ogni giorno davanti a tutto il
regno, celava in realtà due occhi profondi, uno sguardo intenso che sapeva
mandarlo in estasi ogni volta che i loro occhi s’incrociavano…e
una dolcezza che a nessuno era concessa.
Tranne a lui.
Merlino,nelle ultime due settimane, si era reso conto che Artù non era più duro
con lui come al suo solito. I suoi sorrisi non erano più ghigni derisori, ma un
sorriso vero, sincero, che pareva nascondere un significato che a Merlino al
momento sfuggiva; le sue prese in giro non erano più volte al ferirlo, ma
sembravano semplici scherzi fatti per ridere insieme…
Al giovane Mago tutti questi piccoli, ma per lui
importanti, cambiamenti, non erano affatto sfuggiti. Anzi, ad ogni piccolo
cambiamento il suo cuore sembrava levitare in aria dalla felicità! E non era
certo a caso…
Due settimane prima, una notte, in preda a dubbi
lancinanti si era alzato, e si era recato nella caverna sotterranea per
chiedere consiglio al Grande Drago. Il moretto, infatti, non riusciva a capire
il perché dei battiti del suo cuore ogni volta che il suo sguardo si perdeva in
quello del principe.
“Rispondi a una sola domanda, Drago. Quando mi hai
detto, arrivato a Camelot, che Artù è il mio
Destino...cosa intendevi precisamente?”
Il Drago ridacchiò.
“Giovane mago, il tuo cuore già sa la risposta alla
tua domanda. La tua vita e quella del principe sono indissolubilmente legate,
da un filo che non può essere spezzato. Tu sei nato per lui, come lui è nato
per te. E questo non può essere in alcuna maniera cambiato.”
Merlino iniziava a capire…
“Ma...intendi...che dovrò proteggerlo per sempre,
dico bene? Sì, immagino che sarò il suo Mago diciamo ‘personale’..il suo
Consigliere..il suo migliore amico, anche. Non c’è altro...vero?”
Ancora il Drago ridacchiò.
“Oh, sì Merlino. C’è molto altro. Voi, come ho già
detto, siete stati concepiti l’uno per l’altro. E non soltanto le vostre vite,
e i vostri sentieri, sono legati indissolubilmente. C’è una Magia, la più forte
di tutte quante, che vi tiene legati e vi ci terrà per l’eternità.”
“E...sarebbe?”
“L’Amore, mio caro Merlino. È l’amore. Ma questo il
tuo cuore già lo sa. Sento comunque una forte paura, in te, giovane mago. Cos’è
che ancora ti turba?”
Merlino non riuscì a impedire ad un paio di lacrime
di sgorgare.
“Perdere Artù. Ecco cosa mi turba. Presto o tardi
capirà cosa provo x lui, e..ne sarà disgustato! Mi allontanerà da
lui..mi..deriderà di nuovo come faceva all’inizio...mi odierà! Non posso
sopportare l’idea che Artù mi odi, lo capisci?? Per me Artù è...è tutto...”
Allora il Drago sorrise affettuosamente.
“Non turbare il tuo cuore con ansie inesistente, mio
giovane Merlino. È vero, il giovane Artù non riuscirà a capire all’inizio. Ma
sta certo che quando capirà, non ti odierà affatto. Fidati di me.”
Per questo motivo i piccoli cambiamenti del principe
nei suoi confronti, lo facevano restare sempre piacevolmente contento. Sperava,
in cuor suo, che Artù riuscisse a comprendere che nel LORO Destino vi era
scritto anche che sarebbero stati amanti..e che per questo non lo odiasse.
No. L’odio di Artù lo avrebbe altrimenti distrutto.
Lo avrebbe portato a odiare sé stesso per esser nato. E li avrebbe allontanati
sempre più...fino a che lo avrebbe definitivamente perduto. Per sempre. E
l’idea di perdere il suo Artù...gli faceva dolere il cuore in un modo molto
peggiore di mille veleni mescolati assieme.
Due
giorni dopo a Camelot giunse una notizia che fece
distrarre i due dai loro sentimenti verso l’altro: era stato ‘avvistato’ un
probabile Stregone sulla via per la città, a pochi chilometri di distanza.
Uther,
ovviamente, chiamò tutti nella Sala del Trono per discutere della questione: vi
erano presenti anche Gaius, medico di corte nonché
tutore di Merlino, e quest’ultimo, appoggiato ad una colonna semi-nascosto dal
medico; Uther decretò che per qualche giorno, fino a
che il pericolo non fosse stato scampato, nessun commerciante sarebbe entrato a
Camelot, fuorché quelli conosciuti e fidati. E non si
dimenticò di ricordare a tutti i presenti quanto la Magia fosse malvagia.
La riunione durava
oramai da quasi un’ora, quando Merlino, stanco di quei discorsi su quanto la
Magia procurava soltanto male, alzò gli occhi al cielo sospirando e,
riabbassandoli lentamente, incontrò due occhi azzurro mare che lo
guardavano...con dolcezza? Merlino avvampò di colpo a quello sguardo così
dolce, e sorrise abbassando la testa.
Perché quello sguardo tanto dolce? Non mi aveva mai guardato
così…cheArtù… No, non
penso proprio! Eppure…
Ad Artù, nonostante la
distanza, non sfuggì quel rossore improvviso sul viso del suo servo, e
anch’egli sorrise.
Merlino, Merlino. Se avessi il coraggio di farlo, mi alzerei
da questa sedia, attraverserei tutta la Sala, e ti bacerei qui davanti a
tutti... Diamine, quanto mi piaci quando arrossisci!
“E con questo la nostra
riunione straordinaria si conclude qua. Andate, e fate attenzione! Non si sa
quali terribili trucchi possano usare per entrare a Camelot.
E grazie a tutti voi per esser venuti. Artù.”
“Sì, padre.”
“Voglio che organizzi
dei turni di guardia attorno al castello. Recupera più uomini possibili. E
chiedi anche a Merlino. Mi sembra un ragazzo abbastanza sveglio, ed è molto
fedele a Camelot.”
Artù sorrise. Sì, il
suo Merlino era decisamente un tipetto sveglio!
“Come volete, padre.”,
s’inchinò al Re, “Sono lieto che il mio servo sia di vostro gradimento.”
Uther
sorrise.
“Sembra un bravo ragazzo.
E inoltre ti è molto fedele.”
“Sì, lo è. Entrambe le
cose.”
“Forse...”, disse al
figlio mentre usciva, “Qualche volta lo prenderò in prestito.”
Artù si fermò di colpo.
Immediatamente il cuore
si riempì di rabbia. Rabbia...e gelosia. Perché Merlino era SUO, era SOLO SUO.
Di nessun’altro. Non lo avrebbe mai ceduto a nessuno, mai e poi mai. Nemmeno a
suo padre. Al Re.
Sorrise senza neanche
voltarsi.
“Mi dispiace, padre. Ma
non credo sarà possibile.”, e uscì.
Quella notte, Merlino
avrebbe dovuto fare la guardia appena fuori dall’enorme cancello della città di
Camelot.
“Merlino?”
“Sì, Gaius?”
“Mi raccomando, fa
attenzione. E...cerca di non pensare troppo ad Artù.”
Naturalmente, Gaius era stata la prima persona (e l’unica) a cui Merlino
aveva parlato di ciò che gli aveva detto il Grande Drago, e anche di ciò che
provava. Il vecchio medico era scoppiato a ridere dicendo che alle volte il
mondo era proprio folle!, ma poi era tornato serio, dicendo che la cosa era più
che prevedibile: non gli erano certo sfuggiti gli sguardi dolci e pieni d’amore
che Merlino aveva quando Artù gli era vicino, né i battiti accelerati di
Merlino ogni qualvolta che Artù lo sfiorava o gli posava semplicemente la mano
sulla spalla in segno di affetto.
“Beh...” sospirò lui
“Mi sarà un po’ difficile non pensare a lui, se durante la notte non succede
niente... Ne avrò di tempo per pensare!”
Gaius
ridacchiò, poi lo lasciò andare al castello, dove Merlino entrò soltanto per
controllare che tutto fosse a posto.
In cielo c’era una meravigliosa
luna.
Mentre usciva dal
portone, un paio di occhi azzurro mare lo stavano osservando dall’alto, da una
finestra appena illuminata. Artù rise, non appena vide Merlino rischiare
d’inciampare in una catasta di fieno lasciata poco più in là del portone.
Sei veramente un impiastro, Merlino! Ma sei un impiastro
adorabile.
Artù Pendragon tornò stranamente serio, e sospirò. Aveva preso
una decisione. Sistemò la spada alla cinta, e indossò la solita giacchetta
rossa, dopodiché uscì dalla sua stanza percorrendo i corridoi silenziosi,
facendo cenni di approvazione quando trovava una guardia appostata, sulla sua
strada.
Arrivato fuori dal
portone, prese un bel respiro e si avviò verso il cancello dove sapeva che,
poco più in là, avrebbe trovato Merlino in attesa di un qualcosa che potesse
succedere. Pronto a difendere Camelot.
Merlino in effetti era
lì, accanto a un fuoco acceso, girandoci intorno ed aspettando chissà che cosa.
Sospirò guardando in alto, pensando che quella notte il chiaro di luna era
veramente uno spettacolo! E a quanto avrebbe voluto condividere quell’attimo
romantico con lui.
“Dannato silenzio! Non
può succedere qualche cosa?? Perlomeno la smetto di pensare a…”
“Parli anche da solo?
Allora ho ragione, sei proprio un idiota.”
Merlino si fermò,
sorridendo ma mantenendo quella facciata di difesa che aveva ogni qualvolta
Artù decideva di fare lo sbruffone, e di prenderlo in giro. Il suo cuore mancò
di un battito, però, sentendo che, dopo giorni che non lo offendeva più con
tale tono, lo aveva fatto di nuovo…
“Ehm...mi scusi,
Sire.”, disse abbassando il capo.
Non voleva che Artù
vedesse i suoi occhi riempirsi di lacrime.
Artù, sei un vero stupido! Proprio non potevi trattenerti
dal dargli dell’idiota, vero?? Quando sai perfettamente che è tutto il
contrario. Avanti, scusati! Scusati con lui, e digli quello che sei venuto a
dirgli!
“Merlino, mi...”
Un rumore gli fermò le
parole in gola: sembrava provenire da un corridoio sotterraneo del castello.
Artù fece cenno a Merlino d’aver sentito qualcosa, e i due corsero allora verso
quel corridoio, videro un’ombra scura allontanarsi e allora affrettarono la
corsa, ma quando sbucarono dove c’erano le scale che portavano nei corridoi
principali del castello, non c’era nessuno. Artù si avvicinò alla parete
davanti a lui, e dalla porta vide allontanarsi una guardia.
“Era soltanto una delle
guardie”, disse tornando indietro.
Merlino, con lo sguardo
perso nei lineamenti perfetti della schiena di Artù, si risvegliò dalla strana
trance in cui era, e annuì voltando lo sguardo dall’altra parte.
“A-ah. Bene. Niente di
cui preoccuparsi, quindi.”
Dei, che cosa posso fare ora? Stare qui, da solo, con Artù,
non va affatto bene! No no…proprio non va bene…
“Merlino?”
Il giovane, immerso nei
suoi pensieri, cercando una via di scampo da quell’isolamento in cui erano
finiti, non sentì la voce di Artù che cercava le sue attenzioni. Il principe lo
chiamò tre volte, finché poi non sbottò.
“Servo idiota??”
Una fitta al cuore
colpì Merlino. Lo aveva fatto di nuovo, Artù aveva ripreso a chiamarlo così,
con quel tono derisorio che sapeva come ferirti, che sapeva come spezzarti il
cuore... Ma per Merlino era abbastanza, non poteva più starsene zitto
aspettando la prossima fitta che avrebbe fatto sanguinare il suo cuore.
Il suo cuore stava già
soffrendo a sufficienza!
“Sì..asino reale?”
Artù lo guardò
stralunato.
“Scusa, come..mi hai
chiamato?”
Fatti coraggio, Merlino.
“Avete compreso
benissimo, Sire. Asino reale.”
Artù si fece scuro in
viso, e con tono minaccioso gli puntò contro il dito.
“Ritira subito quello
che hai detto.”
Merlino stava per
ribattere a tono quando, in fondo agli occhi di Artù, dietro a quella patina di
minaccia e rabbia che inondava i suoi occhi, vide una cosa che non si
aspettava: dolore. Artù si sentiva ferito. Il cuore gli si strinse in una morsa
di rimorso, e di dolore stesso. Se il cuore del principe stava soffrendo, anche
il suo era destinato a soffrire.
“O-ok.
Mi dispiace, Sire.”
Ma ormai non posso tirarmi indietro: il dado è tratto. Devo
assolutamente fargli capire quanto mi faccia male sentirmi chiamare “idiota”.
“Ma...”
“Basta così. Penso che
non ci siano rischi, stanotte. Puoi andartene a dormire, Merlino. E non ti
provare a chiamarmi più così, sono stato chiaro? Fino a prova contraria, non
sono io l’idio...”
“ZITTO!”, urlò Merlino.
Artù stava per reagire,
il suo orgoglio reale avrebbe preso il sopravvento ancora una volta, contro la
volontà del suo cuore di chiedere scusa a Merlino per averlo chiamato in quel
modo per tre volte quella sera. Ma quando vide gli occhi del giovane colmi di
lacrime, pronte a scendere lungo il suo viso, il suo cuore si strinse in una
morsa peggiore del ghiaccio.
“Merlino...”
Il moro oramai non
poteva più impedire alle sue lacrime di uscire dagli occhi, perché non poteva
impedire al suo cuore di sanguinare per le continue ferite che il principe
provocava quando lo feriva, o lo offendeva.
“Vi prego...non ditelo
più...smettetela di chiamarmi idiota, vi supplico! Non lo vedete quanto mi
faccia star..male sentirmi chiamare così da
voi? Non riuscite a capire...che il mio cuore sanguina ogni,singola volta che..mi recate offesa con qualche nomignolo
derisorio? Oppure ogni volta che mi prendete in giro?”
La morsa attorno al
cuore del biondo strinse ancora di più. Non poteva vedere le lacrime rigare il
viso perfetto del suo Merlino. Non poteva sopportare di avergli fatto così
tanto male.
Artù Pendragon, sei un... Smettila
di fingere! Smettila! Devi trattarlo come merita. E Merlino merita solamente
parole belle. Parole dolci. Parole d’Amore.
“Merlino, io...”
“Artù, vi
scongiuro...se state per prendervi gioco di me, se state per ridere di me...vi
scongiuro, prima fatemi andare via. Non potrei sopportare di vedervi ridere di
me..o di ascoltare altre parole di derisione dette da voi...”
Artù non pensò due
volte a quello che stava per fare: si avvicinò con uno scatto al suo servo, che
indietreggiò per timore, e lo abbracciò. Lo strinse forte a sé, non
gl’importava se era un principe, non gli interessava minimamente che le guardie
potevano vedere cosa succedeva. L’unica cosa che gli importava, era stringere
Merlino forte a sé, carezzargli dolcemente i capelli, lasciandoci sopra un bacio
altrettanto dolce. Dopodiché staccarsi un pochino, e asciugargli le lacrime con
le sue mani.
“Perdonami, Merlino.
Perdonami se ti ho ferito, se ti ho offeso, e se..il tuo cuore ha sanguinato
più di una volta per colpa mia. Non piangere, te ne prego. Non sopporto che il
tuo viso si bagni di lacrime.”
Non sta succedendo veramente...voglio dire, non... Artù è un
principe! E raramente si scusa per ciò che fa o dice! Ma adesso si è scusato.
Mi ha chiesto perdono... O Artù...
Merlino si sforzò di
sorridere.
“Mio Signore, non è
vostrala colpa. Devo essere io a
chiedere perdono per il mio disdicevole comportamento.”
A malincuore si staccò
dal biondo, asciugando l’ultima lacrima rimasta sul viso, sapendo benissimo che
in poco tempo nuove lacrime sarebbero sgorgate dai suoi occhi. Ma lo avrebbero
fatto lontano da Artù.
“Merlino, non...”
Merlino fece un inchino
profondo al Principe, riuscendo con grande difficoltà a trattenere le ulteriori
lacrime che volevano uscire prepotentemente dai suoi occhi.
“Mi perdoni, Sire Artù.
Perdoni la mia insolenza, e la mia...sfrontatezza. Le giuro che non accadrà
più. Se volete chiamarmi..” una fitta al cuore lo bloccò per due secondi “Se
volete chiamarmi ‘idiota’, è vostro diritto farlo. In quanto vostro umile
servo, non ho nessun diritto di…”
“SMETTILA!”
Il grido, sebbene
piuttosto soffocato, di Artù, gli bloccò le parole in bocca. E il suo cuore fu
trapassato da un’ennesima fitta non appena vide due lacrime sgorgare dagli
occhi del biondo.
No...no Artù, non piangere...ti prego, non piangere!
“Sire, la prego..la
prego, non pianga...se vi ho arrecato offesa in qualche modo, allora io...”
“Merlino, finiscila!”,
lo guardò, “Non lo capisci? Non capisci che è soltanto una maschera? Io non
penso che tu sia un idiota, Merlino. Anzi, penso tutto il contrario.
Ma...finora mi è servito per mascherare i miei sentimenti..per te...”
Il cuore di Merlino
fece un enorme balzo nel petto.
“I..suoi..”
“Io ti amo, Merlino. Ti
amo dalla prima volta che ho visto i tuoi occhi. C’è qualcosa, nel tuo sguardo,
che mi ha..catturato. Non volevo credere a ciò che provavo ogni volta che eri
con me, e a quello che sentivo quando non c’eri. Non riuscivo a comprendere. Ma
ora so..di amarti. E so che adesso mi odierai..e che ti allontanerai da me..ma io…”
Merlino sentì le
lacrime sgorgare di nuovo,ma stavolta
erano lacrime diverse, erano pure lacrime di gioia. Si avvicinò di un passo.
“Artù. Io non potrei
mai odiarvi. Né potrei mai allontanarmi da voi! Starvi lontano è come se mi
squarciassero il petto, e mi strappassero il cuore... Vi amo, Artù. Vi amo dal
primo giorno in cui vi ho visto allenarvi, in piazza. Amo tutto quanto di
voi...e non riesco a pensare ad altro che a voi!”
È un sogno. Lo è sicuramente. Perché è impossibile che
Merlino mi abbia appena detto che mi ama. Non è possibile...
Artù chiuse gli occhi,
e per un secondo le gambe gli tremarono. Prontamente Merlino si fiondò su di
lui, sostenendolo.
“Artù! State male?”
No. Non poteva essere
soltanto un sogno. Perché il tono di voce preoccupato di Merlino, aveva
lasciato trasparire qualcosa di diverso dall’odio o dal disgusto. Qualche cosa
di più della semplice amicizia. Amore.
“Merlino.”
Artù si riprese quasi
subito, prese il viso del giovane davanti a lui fra le mani, e posò le labbra
sopra le sue. Un bacio casto, ma intenso. Poi, lentamente, chiese l’accesso che
non gli fu negato, e le loro lingue presero a danzare insieme, come se non
avessero fatto altro da vent’anni a quella parte! Il bacio si fece più intenso,
senza però essere violento. C’era passione. C’era amore, un grande amore.
Quell’amore che provi una sola volta nella vita, e che non ti lascia più.
Il bacio terminò dopo
cinque, lunghi minuti. I due sorrisero, fronte contro fronte, e risero di
felicità per esser finalmente riusciti a trovarsi. A lasciar liberi quei
sentimenti che li stavano logorando da troppo tempo.
“Sire…”
“Artù. Puoi darmi del
tu, Merlino. Nessuno lo troverà strano.”
Merlino sorrise felice.
“Artù, ti amo. Ti amerò
sempre. Sempre e soltanto te.”
Artù sorrise, dandogli
un bacio lieve, e poi lo guardò.
“Per me è lo stesso,
Merlino.”
E se ne andarono così,
per la mano, Artù riaccompagnò Merlino alla sua dimora, e rientrò felice come
una pasqua nel castello.
Capitolo 3 *** Morgana, la nuova alleata di A&M ***
Tre settimane dopo, i sentimenti di Artù e Merlino
erano sempre più forti. Sempre più veri e reali. I due non potevano crederci
che l’altro provava le stesse cose ma, più i giorni scorrevano, più se n’erano
convinti.
Dopo quasi due settimane di sguardi dolci, carezze,
e baci, qualcuno iniziò a sospettare qualche cosa. Per loro fortuna, quel
qualcuno non era una persona meschina, senza scrupoli, come il Re. Bensì Lady
Morgana, la figliastra di Uther, la quale una
mattina, appunto dopo quasi due settimane di sospetti, si confidò con la sua
serva (e amica).
“Gwen. Non hai notato
niente di strano fra Artù e Merlino, in questi giorni?”
La giovane ridacchiò.
“Sì, mia signora. Ho notato degli sguardi a dir poco
strani, fra i due. Voi pensate che...”
“Oh, sì, lo penso eccome!”, rise lei, “E sai, Gwen, al principio ne ero un po’ sconvolta. Ma poi,
all’ennesimo sguardo che si sono scambiati, il mio sconvolgimento è sparito.”
Gwen
sorrise.
“In effetti quei due sembrano proprio fatti l’una
per l’altra. Si vede che c’è tanto amore, amore sincero e autentico. Sì, sono
due ragazzi. Artù è un principe, e sarà Re. Ma perché dovrebbero essere
problemi?”
“La penso come te, esattamente come te. E voglio che
quei due sappiano di poter contare su di noi. Andiamo, tanto so dove trovarli.”
---
Artù non era ancora sveglio quando Merlino entrò
nella sua stanza. Chiuse la porta, si voltò verso il letto, e sorrise. Quanto
era bello, il suo Artù! Il suo viso dai lineamenti decisi ma delicati, i suoi
capelli color oro, che Merlino adorava! E le sue labbra così perfette...così
morbide...
Lo sguardo passò in rassegna tutto, dal collo non
troppo grosso, le spalle possenti, il petto che si intravedeva dalla blusa da
notte, dei lo faceva impazzire!
Merlino scosse la testa, avviandosi verso la
finestra.
Eh no,
Merlino! Ne abbiamo già parlato! Basta con pensieri così ‘caldi’ su Artù. Il
vostro rapporto non è ancora arrivato a certi livelli...
La prima cosa che Artù vide aperti gli occhi, fu
lui. Merlino. Colui che gli aveva rapito il cuore, e a cui avrebbe donato tutto
quanto, vita, cuore, mente, corpo.
E parlando di corpo, si finse addormentato per poter
osservare ancora un po’ il suo piccolo servo che si affaccendava di qua e di là
per la stanza, beandosi della sua figura esile, dei suoi occhi vivaci, il suo
viso così delicato, le sue labbra,così calde, così dolci…il
suo piccolo collo da riempire di baci, e…
Artù, per
favore. Non è il momento giusto per pensare a queste cose! Merlino sicuramente
non ci pensa. E poi..forse sarà meglio aspettare un altro pochino per fare il
passo successivo…
Chiuse gli occhi, e da bravo attore finse di essersi
appena svegliato.
“Buongiorno, Artù!”
Dei, quanto adorava la voce allegra di Merlino.
“Buongiorno, Merlino.”, gli sorrise lui, “Dormito
bene stanotte?”
Lui annuì contento.
“Splendidamente, come da tre settimane a questa
parte. E tu?”
Lui gli sorrise. Come poteva non aver dormito bene,
quando da tre settimane stava con la sua Anima Gemella?
Non fece in tempo ad alzarsi e mettersi seduto sul
letto, e Merlino non fece in tempo ad avvicinarsi sorridendo, che Lady Morgana
e Gwen fecero irruzione senza bussare.
“Buongiorno, miei piccoli piccioncini!”
I due sbarrarono gli occhi. PICCIONCINI??
“L-Lady Morgana, ma cosa..?”, tentò inutilmente di
balbettare Merlino.
Gwen
sorrise.
“Merlino, lo abbiamo capito. Siamo ragazze, non
siamo cieche. Certi vostri atteggiamenti sono fin troppo evidenti!”
Artù guardò la sorellastra con sguardo indagatore e
lei, di risposta, sfoderò un bel sorriso.
“Tranquilli! Non diremo a nessuno di voi, potete
fidarvi. Siamo venute qui apposta per dirvelo, miei cari. Vi potete fidare di
noi, manterremo questo segreto a costo della vita. Bene, vi lasciamo da
soli...piccioncini.”
Ridacchiò, prendendo sotto braccio Gwen che fece un occhiolino ad Artù, mormorando un “siamo
felici per voi”, e uscendo dalla stanza richiudendo la porta dietro di loro;
non appena la porta fu chiusa, Merlino e Artù si guardarono seri per un
secondo, per poi scoppiare a ridere.
Beh, non
tutti i mali vengono per nuocere, pensò Artù, Morgana e Gwen
sono due persone decisamente fidate.
Si alzò, avvicinandosi a Merlino che ancora rideva
contento, e lo strinse forte a sé, carezzando i suoi capelli neri, morbidi, che
lui tanto adorava spettinare e accarezzare!, dopodiché gli sorrise e lo baciò.
Tranquilli, senza fretta né impeto.
D’altro canto, come anticipato dai loro pensieri,
non erano ancora arrivati al passo successivo e, sebbene si desiderassero
ardentemente, e bramassero di unirsi per diventare veramente una cosa sola,
andavano cauti.
“Vestiti, o farai tardi.”, disse Merlino, “Oggi c’è
la prima prova dei nuovi cavalieri, ricordi?”
Artù sorrise.
“Certo, che me lo ricordo! Per chi mi hai preso? Ti
devo rimembrare che sono il Principe di Camelot?
Intelligentissimo, sveglissimo…”
Merlino ridacchiò.
“Certo, mio signore. L’importante, come in tutto, è
esserne convinti.”
Artù non fece in tempo a ribattere, che bussarono
alla sua porta.
“Mio Signore, mi scusi.”
Si lasciarono immediatamente la mano, ma purtroppo
non lo fecero abbastanza velocemente. Gaius vide la
scena, e rimase esterrefatto sulla porta. I suoi occhi sapevano di aver visto
ciò che aveva visto, ma decisamente la sua mente non comprendeva a pieno.
“Cosa..?”
Quando l’idea lo colpì, come un uragano, pensò che
avrebbe tremato, barcollato, ma ciò non successe. Anzi, il vecchio medico reagì
molto più allegramente di quanto lui stesso di aspettasse.
“Gaius...”, Merlino si
avvicinò, “I-io…”
“Io e Merlino ci amiamo.”, lo interruppe Artù riprendendogli
la mano “Lo so che..all’inizio può lasciare..sorpresi, ma credimi Gaius..amo Merlino più di me stesso. Non gli farei mai del
male, né mai lo ferirei.”
Merlino guardò l’amato, esterrefatto.
È
impazzito!! Vada per Gwen e Morgana…maGaius! Dirlo addirittura al mio tutore, a…: la sua espressione cambiò. Artù ha ragione. Gaius
ha diritto di sapere.
Il giovane strinse la mano del suo principe, e
sorrise.
“Gaius, credimi...al
principio anche io ero stupefatto quanto te..e non riuscivo a comprendere. E
non lo accettavo neppure! Ma il Grande Drago…”
Artù lo fissò sorpreso.
“Tu come sai del Grande Drago??”
Merlino abbassò lo sguardo.
“Beh, ecco...ehm... La prima notte che venni a Camelot,io..”, idea!, “Mi persi! Ebbene sì, mi persi. E
capitai per caso in questa immensa grotta. E conobbi il Drago.”
Gaius
ridacchiò.
Una balla
migliore non poteva trovarla, eh? Comunque, se il Grande Drago gli ha parlato
di questo, allora…
“Ecco, mi ha detto che il mio Destino...è Artù. Le
nostre vite sono legate indissolubilmente, e ciò non può in alcun modo mutare.
Io sono nato per lui..come lui è nato per me. Siamo nati per esser destinati
l’uno all’altro.”
“E’ la stessa cosa che ha detto a me.”, disse Artù
sorridendo.
Gaius
alfine sospirò, avvicinandosi ai due, e prendendo fra le sue mani quelle unite dei
due giovani, e sorrise. Benedicendoli.
“Se questo amore è stato deciso dalle Grandi Stelle,
allora non c’è niente di più bello! Sappiate che custodirò questo segreto,
sapete di potervi fidare ciecamente di me ragazzi.”
Ero sicuro
che Gaius avrebbe capito subito!,
rise contento Merlino.
“Gaius, avevi bisogno di
qualcosa?”, gli chiese gentilmente Artù mentre si vestiva.
Gaius
lo guardò con sguardo grave.
“Sire, stavo cercando Merlino.” lo guardò
“Ragazzo...ho ricevuto un messaggio da tua madre. Il villaggio di Ealdor sarà attaccato.”
Il cuore di Merlino mancò di un battito, come sempre
succedeva in caso di notizie, o avvenimenti, veramente grossi. Non poteva
crederci: chi avrebbe mai avuto interesse ad attaccare un villaggio tanto
pacifico e tranquillo quanto il suo??
Artù si fece serio.
“Come ha fatto a saperlo?”
“A quanto pare”, disse Gaius,
“Un gruppo di briganti spietati passeranno di lì, e sono tipi a cui piace molto
la guerra. Sembra che ci provino gusto a seminare il terrore. Lo fanno per puro
spirito di crudeltà, Sire.”
Artù si voltò verso Merlino, e lo vide alquanto
preoccupato.
Non lascerò
che Ealdor sia distrutta. Combatterò per Merlino.
Guardò Gaius.
“Fra quanto passeranno da Ealdor?”
“Tra cinque giorni, signore.”
Merlino quasi scoppiò a piangere, ma si trattenne.
“Mamma...”
L’espressione di Artù si fece determinata a quel
sussurro turbato, e sorrise a Gaius.
“Non preoccuparti. Chiederò a mio padre di darmi
qualche uomo, e partirò subito per Ealdor.”
Gaius
lo guardò sospirando, corrucciato.
“Mio Principe. Prima di cercare Merlino, ho avvisato
vostro padre del problema…Uther
non ha intenzione di mandare nessuno a Ealdor. Ha
detto che in fondo è soltanto un piccolo villaggio,che non reca nessun..vantaggio
a Camelot.”
Artù sentì chiaramente il cuore di Merlino perdere
un battito dopo l’altro.
“Grazie, Gaius. Se non ti
dispiace, adesso vorrei finire di vestirmi.”
Gaius
gli fece un mezzo sorriso, e uscì.
Non appena fu uscito, Artù si affrettò a versare un
po’ d’acqua fresca nel suo bicchiere, e a porgerlo a Merlino.
“Bevi. Ti calmerà un poco.”
Merlino obbedì, senza protestare, e Artù senza
lasciargli la mano che aveva appena preso, riposò il bicchiere sul tavolo,
dopodiché si voltò e lo guardò dritto negli occhi.
“Non lascerò che Ealdor
venga distrutta. Partiremo stanotte.”
I battiti del cuore di Merlino tornarono normali,
pian piano, uno dopo l’altro. Quelle furono le parole più belle che Artù
potesse dirgli in quel momento! Sorrise felice.
Lo amo
sempre di più...
“Grazie, Artù.”
Lui lo baciò sulla guancia, e gli disse di sbrigare
le faccende giornaliere mentre lui s’inventava una scusa con suo padre per
finire gli allenamenti un’ora prima del solito, per avere il tempo di partire.
Ed eccomi col 3° Capitolo della mia storia ^^ ogni volta che
la leggo mi emoziono…beh, questa almeno x me è una
bella storia! Artù è così premuroso con Merlino!!! Invece nel telefilm è di un
arrogante L
A pomeriggio inoltrato, Merlino corse a casa
prendendo le provviste che sarebbero bastate per un giorno, e un paio di
magliette. Gaius comprese immediatamente che Artù
avrebbe combattuto per Ealdor, e sorrise ricordando a
Merlino di fare attenzione, e a non usare la Magia se non in casi strettamente
necessari.
“Benché…”
Merlino si fermò prima di aprire la porta.
“Cosa?”
Gaius
guardò il ragazzo e sospirò, incerto.
“Merlino. Deve saperlo. Se non glielo dirai tu, lo
scoprirà da solo e sarà peggio. Si arrabbierà molto di più.”
Dire ad
Artù...il mio segreto..?
Lo sguardo di Merlino si rattristò.
“Artù è tutta la mia vita, Gaius.
Non posso vivere senza di lui! Se lo scoprisse...credi che mi amerebbe ancora?
Che mi vorrebbe ancora? Potrebbe mai accettarmi...per ciò che sono in realtà?”
Gaius
si avvicinò, prendendogli una mano fra le sue.
“Mio caro ragazzo...tu ti fidi di Artù?”
“Ciecamente.”, rispose lui, “Gli affiderei la mia
vita senza esitazioni.”
Ed ecco che la risposta venne da sola: sì, si fidava
ciecamente di Artù. Tanto da mettere la sua vita nelle sue mani. Ecco il motivo
per cui doveva dirglielo.
“Glielo dirò. Quando la lotta a Ealdor
sarà finita...glielo dirò.”
E uscì dalla porta, col cuore colmo di
determinazione. Artù non era mai stato come suo padre, e non lo sarebbe stato
mai.
Merlino si fidava del So Artù.
Era sicuro che Artù Pendragon
non lo avrebbe mai deluso. Né ferito.
Una donna sui quaranta, alta qualche centimetro meno
di Merlino, con lunghi capelli mori riccioli intrappolati in una coda fatta
all’ultimo minuto, corse incontro al giovane stringendoselo forte a sé.
“Oh, Merlino. Quanto mi sei mancato!”
“Anche tu! Mamma.”, si staccò e sorrise voltandosi
“Ti presento Artù Pendragon.”
Hunith
fece per inchinarsi, ma Artù la bloccò immediatamente.
“No. La prego. Non è necessario, davvero.”
Lei sorrise.
“Siete veramente una grande persona, Artù.”
“Ehm...potrei chiederle un grosso favore?”, disse
lui.
Lei sorrise amorevolmente.
“Ma certo!”
“Mi dia del tu. Artù. Soltanto Artù.”, sorrise lui.
Hunith
assentì.
“La ringrazio, signora Hunith.”
“Ah,no no.”, rispose lei, “Niente lei. Dammi pure
del tu. Hunith.”
Lui sorrise contento.
“Ti ringrazio, Hunith.”
Artù e Merlino si misero immediatamente a lavoro per
poter difendere il villaggio, iniziando gli allenamenti degli uomini, e dei
ragazzi più forti; in tre giorni fecero grandi progressi, e oramai Ealdor era pronto per la battaglia attesa per il giorno
dopo.
Non era ancora calato il tramonto, il Sole ancora
splendeva alto a Ealdor, quando Artù chiamò Merlino e
gli lanciò un bastone. Gli disse che si sarebbero allenati, e lui gli avrebbe
insegnato a difendersi.
Quanto è tenero…
Artù scosse il capo, non era il momento di
distrarsi. Merlino doveva sapersi difendere bene, alla battaglia mancava
veramente poco. Nella prima ora fu lui ad attaccare, insegnandogli a
difendersi. Poi invertì i ruoli. Lo incitò con la mano a colpire.
“Avanti, Merlino. Attaccami.”
Merlino inizialmente esitò, ma sapendo che il
principe ci teneva che sapesse difendersi e attaccare s’impegnò; dopo quasi
un’altra ora, Artù poteva ritenersi alquanto soddisfatto: il suo allievo aveva
imparato le cose fondamentali.
Si sedettero sopra una pietra dietro casa di
Merlino, dove Artù affilò un po’ la spada, mentre Merlino lo osservava
estasiato.
Dei, quanto
lo amo…
Sospirò.
“Non immaginavo che allenarsi fosse così dura! Se
penso che ti alleni quattro ore al giorno, tutti i giorni, da vent’anni... beh,
non t’invidio per niente!”, rise.
Artù rise insieme a lui, assumendo poi un’aria
sbruffona.
“Beh, se ti allenassi come faccio io non avresti
quei muscoli flaccidi al posto delle braccia. Saresti come me,
imponente..forte..muscoloso..atletico, e scattante. Ma in fondo il tuo compito
è servire me, giusto?”
Merlino sorrise. Oramai non si sentiva più ferito da
ciò che Artù diceva, perché sapeva perfettamente che il suo bel principino non
avrebbe mai lasciato da parte per tanto il suo tono strafottente e spocchioso
da viziato.
“Giusto.”
Poi si prese le gambe fra le braccia, e vi appoggiò
il mento.
“Senti, Artù...ti andrebbe di..dire a mia madre..di
noi due? Sono sicuro che ne sarebbe felice.”
Il biondo lo guardò perplesso, poi si massaggiò gli
occhi due secondi e sospirò. Era preoccupato, fino a quel momento non aveva mai
avuto relazioni stabili come quella. Ma sapeva che il loro amore era Destino, e
sarebbe durato per l’eternità. Quindi alla fine sorrise.
“D’accordo.”
Merlino sorrise, felice, e in quel mentre Hunith li chiamò dentro per la cena: mangiarono un sacco di
carne, da quelle parti abbondavano fagiani, caprioli, e tanti altri belli
esemplari; a fine cena, Merlino prese un respiro e guardò la madre.
“Mamma, io...ti devo dire una cosa. Importante.”
Hunith
ridacchiò.
“Sì, ma puoi anche smetterla di nascondere la tua
mano e quella di Artù strette l’una nell’altra. Puoi benissimo tenerla sul
tavolo, senza lasciare la sua mano.”
Artù ridacchiò, e ben presto Merlino, dopo il primo
momento di arrossimento, seguì il suggerimento di sua madre, che sorrise ai due
sporgendosi per posare le sue mani su quelle dei due unite.
“Avete la mia completa benedizione. Artù è un bravo
ragazzo, Merlino. Il Grande Drago mi è apparso in sogno, rivelandomi ciò che
sarà il vostro Destino. Farete grandi cose, insieme. E il vostro amore non vi
lascerà mai.”
Dopodiché andò in cucina a pulire i piatti, mentre i
due uscirono fuori, sedendosi su di un tronco davanti alla porta della camera
dove fino a pochi mesi prima dormiva Merlino. Per terra, sulla paglia, con una
coperta. Quello che provo Artù non fu disdegno, né altro di simile. Sentì
soltanto un grande calore umano, in quella stanza. Il calore di Merlino.
“Artù. Si sta bene fuori, vieni.”
Il principe si sedette accanto a lui, sul tronco, e
insieme guardarono il cielo. Artù sentì un moto di malinconia e nostalgia: nel
vedere le scene madre-figlio, in quei ultimi tre giorni, i pensieri lo avevano
riportato alla madre, morta dopo il parto.
Merlino sapeva di Igraine,
Gaius gliene aveva parlato. E con sua madre,
anch’ella a conoscenza del fato infausto della defunta regina, in quei tre
giorni aveva sempre coinvolto Artù in quei piccoli momenti di calore che
soltanto una madre può dare. Ma sapeva che non sarebbe mai stato lo stesso.
Vorrei
tanto alleviare la sua sofferenza...ma purtroppo neppure la mia Magia può fare
niente.
“Merlino?”
“Sì, Artù?”
Il principino gli sorrise, scompigliandogli i
capelli affettuosamente.
“Ti ringrazio, per questi tre giorni. Sono stato
davvero bene, tua madre è davvero una donna eccezionale. E..ho notato quanto vi
siete impegnati per farmi partecipe. L’ho apprezzato veramente molto!”
Merlino sorrise.
“Artù. Credimi. Il tuo sorriso sereno è meglio di
mille ‘grazie’.”
Lui sorrise ancora di più. Amava veramente tanto
quel ragazzo, come aveva fatto a pensare che fosse sbagliato? Era la cosa più
giusta, e bella, che gli fosse capitata in vent’anni!
“Sei la cosa più bella che mi sia capitata in
vent’anni, Merlino. Se tu non esistessi, la mia vita non avrebbe alcun senso.
Non sei soltanto la persona che possiede il mio cuore, e che amo, sei anche il
mio migliore amico. L’unico vero amico che ho mai avuto.”
Mai nessuno
mi separerà da te. Niente e nessuno.
“La stessa cosa vale per me. Come vedi, qui sono
tutti gentili con me. Ma nessuno di loro, a parte mia madre, è mai stato
sincero. Mai nessun amico. Ho passato vent’anni di vita nella speranza di non
sentirmi più solo! E finalmente sei entrato tu nella mia vita. Da due mesi a
questa parte, sono la persona più felice su questa terra! Non soltanto ho
trovato la mia Anima Gemella. Sei diventato il mio migliore amico. Sei il dono
più grande che la vita potesse farmi, Artù Pendragon.”
Merlino...
“Tua madre Igraine sarebbe
orgogliosa di te. Ne sono più che certo! Ho visto un dipinto che la ritraeva,
un mese fa. Era veramente bella!”
Artù sorrise.
“Sì, era una donna bellissima. Ricordi quando
qualche giorno fa, parlavamo di tuo padre, e mi hai detto che ne hai un vago
ricordo? T’invidio molto, Merlino. Io darei tutto l’oro del mondo per avere un
vago ricordo di mia madre…”
Accidenti,
Merlino! Sei proprio un impiastro!! Guarda cos’hai fatto. Ora per colpa tua
Artù è di nuovo triste!
“Perdonami, Artù! Sono stato indelicato, lo so. Ma
tu, ti prego, non rattristarti! Odio con tutto me stesso vederti triste...”
sorrise spensierato “Guarda che bella luna, c’è!”
Artù sorrise teneramente, e allungò un braccio per
carezzare dolcemente la guancia morbida e liscia di Merlino, che abbassò lo
sguardo verso di lui sorridendo un po’ imbarazzato. Mentre la luce della Luna
li illuminava col suo candore, Merlino si alzò, di chinò su Artù, e gli diede
un bacio lieve, in cui Artù si perse socchiudendo gli occhi, rapito.
Oh Merlino…a volte mi chiedo se tu non mi abbia incantato...
I due si sorrisero, poi rientrarono nella stanza
preparandosi a dormire. Si stesero per terra, la pavimentazione non era
eccessivamente fredda, e una lieve coperta bastava a coprirli, giacché il
freddo dell’autunno non era ancora arrivato.
“Dormi?”
Merlino sorrise.
“No...”
Come poteva dirgli che, con lui steso vicino, non
riusciva a prendere sonno? Che mille pensieri intimi lo afferravano senza
lasciare la sua mente? Non era del tutto sicuro che Artù volesse già fare il
passo successivo. E d’altronde, lui stesso aveva paura. Una paura dettata
dall’ignoto, perché era vergine e non aveva mai fatto niente prima di
innamorarsi di Artù.
“A cosa stai pensando, mio servo?”
Merlino sorrise, cogliendo la venatura sarcastica.
“A niente di particolare, principino.”, ridacchiò
Artù rise, per poi alzare un piede e puntare al
volto di Merlino. Non per fargli male, ma semplicemente per scherzare, e
giocare un po’ fra di loro, come facevano quando erano da soli. E in effetti
anche quando erano con altri.
Merlino e Artù erano stesi vicini, ma non a fianco:
i piedi di Artù erano vicino alla testa di Merlino, come i piedi di lui erano
vicini alla testa di Artù.
Quando il moretto vide il piede del suo compagno
avvicinarsi, non fece in tempo a scansarsi, ma il piede di Artù comunque non lo
colpì in pieno, si limitò a sfregare un poco sul volto dell’amico. E poi la sua
risata fu seguita da quella di Merlino.
“Brutto scemo!”
Artù si alzò di scatto, buttandosi sopra Merlino che
non se lo aspettava, e bloccandolo fra le sue braccia. Un braccio da una parte,
uno dall’altra. Tentò d’ignorare il battito accelerato del suo cuore. Ne andava
del suo onore! Nessuno poteva permettersi di dargli di scemo e brutto!
Questa cosa
non sta accadendo. Artù non è sopra di me. E il mio cuore ha un battito più che
regolare. Sta accadendo solamente nella mia testa.
“A chi hai dato di brutto? E di scemo??”
Merlino ridacchiò.
“A lei, mio principino.”
Artù si finse estremamente offeso, e gli puntò
contro un dito.
“Servo impertinente! Ritira subito quello che hai
detto. Altrimenti...”
Merlino lo guardò con sguardo deciso, facendo finta
di accettare la sfida, ma si coprì mezzo viso con la coperta, evitando di
scoppiare a ridere. Oramai era pronto a quello che, pensava, sarebbe successo.
Artù conosceva il suo punto debole. Era a conoscenza della sua ‘intolleranza’
al solletico!
“Non ci penso minimamente, mio principino.”
Nello sguardo di Artù si accese una fiammella quasi
diabolica, e con uno scatto ferino iniziò il suo attacco. Merlino iniziò a
rotolarsi avanti e indietro, ridendo come un pazzo! Ma non la fece passare
liscia al principe: rivoltò le posizioni, iniziando il contrattacco. Erano anni
che Artù Pendragon non rideva così tanto! Col cuore.
Non sai
quanto mi fai bene, Merlino.
“Ok, ok, basta!”
“Scusa, è stato più forte di me. Non potevo
certamente lasciarmi attaccare senza difendermi!”
“Te lo concedo.”, rispose Artù.
Soltanto dopo quello scambio di parole si resero
conto della posizione in cui erano: Artù sdraiato sul pavimento, e Merlino a
cavalcioni su di lui! Lentamente le risate si ridussero a sorrisi, e dai
sorrisi si passò all’espressione seria, insicura, e anche un po’ imbarazzata.
Merlino avvampò, e questo fece sorridere Artù, che
si alzò a sedere tenendo Merlino sulle gambe, e gli accarezzò teneramente la
guancia, sorridendo sempre di più.
“Oh, Merlino...”
Lui sorrise, avvicinando il suo viso a quello di
Artù, e baciandolo, di nuovo, dolcemente come solamente lui sapeva fare, con
tutta la tenerezza di cui solo il loro amore era capace.
Artù, non
torturarmi così...,
si staccò e abbassòla testa.
“Artù...”, sussurrò, “I-io...
Sto diventando pazzo, non…”, si fermò.
No. Non era
il momento per parlarne, e poi era certo che Artù era stanco, e dovevano
riposare per la battaglia dell’indomani. Si staccò un altro po’, e fece per
allontanarsi, ma Artù gli afferrò il polso, trattenendolo. E posò una mano sul
suo volto.
“Merlino. Dimmi cosa ti passa per la testa. Non
tenerti ciò che provi dentro. Ti amo, parlami. Non tenermi lontano.”
Merlino gli sorrise.
“Io... Non riesco a dormire..siamo così vicini..così…” sospirò “Artù, non penso che a te! A noi, e non
soltanto abbracciati, o..mentre ci baciamo come facciamo sempre…”
Lo sguardo che Artù vide, fu di desiderio. Amore.
Passione. Le stesse cose che sentiva lui per Merlino. Ma aveva paura, paura non
per sé. Ma di far male a Merlino. Di vedere nei suoi occhi il dolore fisico. Non
avrebbe mai sopportato di fargli male.
“Non sei il solo a provare queste cose.”, rispose,
“Anche io ti desidero.”
Sarebbe stato troppo facile prenderlo lì, contro
quel pavimento, farlo suo finalmente, come sognava di farlo da un mese a quella
parte. Ma doveva pensare a Merlino, doveva pensare a come rendere la sua prima
volta indimenticabile.
Sorrise, lasciando un piccolo bacio sui suoi morbidi
e setosi capelli.
“Dormiamo, domani sarà una lunga giornata.”
Merlino annuì, rimettendo in ordine la sua coperta
per poter dormire e riposare. Stava per rinfilarsi sotto la coperta, quando
Artù gli prese il polso, seduto per terra, già sotto la sua coperta, lo voltò e
gli diede un bacio. E sorrise.
“Ti amo, Merlino.”
Merlino sorrise felice.
“Anche io, Artù.”
Si mise sotto la coperta, dopodiché si sdraiò,
tenendo la testa sotto le braccia.
“Artù?”
“Mh?”
“Mi amerai per sempre? Qualsiasi cosa accada?”
Artù si accigliò. Perché gli faceva una domanda
simile? Era NATURALE che lo avrebbe amato sempre!
“Merlino. Alle volte mi chiedo se tu abbia qualche
serio problema!”, ridacchiò.
Merlino sorrise, ma non si unì alla piccola risata
del compagno. Il suo cuore era stranamente stretto, come se avesse un’orrenda
sensazione. Era così assorto nei suoi pensieri, che non si accorse delle due
cose che erano successe: dai suoi occhi erano uscite delle lacrime, e Artù gli
stava di nuovo sopra, poggiato ad un braccio mentre con una mano gli asciugava
le lacrime.
“A...”
Artù gli bloccò la parola posando le sue labbra su
quelle di lui, per poi sorridere dolcemente.
“Qualsiasi cosa accada, Merlino. Per l’eternità.”
sorrise “Niente e nessuno può allontanarci. Né portaci via l’uno dall’altro.”
Merlino sorrise, mentre Artù gli dava la buonanotte
e, data l’ora, si metteva a dormire.
E così il caro Merlino ha fatto
conoscere il suo ‘ragazzo’ alla sua mamma X°°DD
Se fossi stato Artù, e il mio ragazzo mi
avesse detto “ti va di conoscere la mia mammina”, sarei entrata nel pallone! Ma
come pensa fra sé e sé il principe Pendragon, beh,
cosa c’è alla fin fine di male?
Cosa succederà nel prossCap? Finita la battaglia, Merlino rivelerà la sua
vera natura al suo amato?
Eccomi di nuovo con un altro cap!
Spero vi piaccia!
I miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che leggono
questa storia, in particolare a chi l’ha messo fra i preferiti o addirittura i
seguiti! Vorrei ringraziarvi citando i nomi, ma purtroppo il mio pc, non so perché, poi mi si inceppa! Ma sappiate che a voi
va tutto il mio affetto J
L’alba arrivò in fretta, molto più in fretta di
quanto Merlino si aspettasse. Aiutò Artù a sistemarsi l’armatura, come faceva
sempre, dopodiché s’infilo la sua; mentre cercava di allacciarsi i polsini
dell’armatura, i suoi pensieri vagavano alla battaglia imminente.
“Dai, faccio io. Vieni qua. Sei il solito impiastro,
lo sai vero?”, rise Artù.
Merlino sorrise, o almeno cercò di farlo, tentando
di celare la sua paura crescente al compagno. Non voleva essere un peso, per
lui, in battaglia. Ma le due parole che si portava dentro da tutta la notte,
uscirono senza che lui riuscisse a fermarle.
“Ho paura...”
Artù, mentre finiva di allacciargli i polsini, si
fece serio. Il suo tono era quasi solenne.
“Non lascerò che ti succeda niente, Merlino. Fidarti
di me, e restami il più vicino possibile. Ti proteggerò con tutte le mie forze.
Nessuno ti farà del male.”
Merlino annuì, sorridendo, sapeva che il suo
principe lo avrebbe difeso, sempre, perché quella notte, quando avevano dormito
abbracciati, e ogni volta che si abbracciavano, le braccia forti del Suo
principe che lo stringevano, lo inondavano di un senso di protezione e
sicurezza. Quel senso di sicurezza che, lo sapeva, non lo avrebbe mai
abbandonato.
Non finché Artù fosse rimasto al suo fianco.
Artù lo strinse di nuovo a sé, come quella notte,
come sempre. Il calore del suo amore, lo slancio e la semplicità del suo
abbraccio, gli rese quella sicurezza che per un breve momento lo aveva
abbandonato.
Un bacio sui capelli, appena in tempo perché fuori
scoppiarono le urla che annunciavano l’inizio della battaglia.
Artù e Merlino annuirono, uscendo dalla stanza
insieme e unendosi agli altri ragazzi, e agli uomini, che si battevano per Ealdor: i guerrieri erano più di quanto si aspettassero, ma
gli abitanti del villaggio se la cavarono egregiamente. E quando ormai
sembravano aver vinto, Artù andò a cercare Merlino che si era allontanato
troppo da lui. Quella lontananza lo faceva stare male, molto male.
Merlino...dove
sei, amore mio? dimmi che stai bene, ti prego! Se ti è accaduto qualche cosa,
io non so co…
Il flusso dei suoi pensieri fu arrestato di colpo:
davanti a lui, col braccio alzato davanti a sé, e lo sguardo troppo concentrato
sul terreno ai suoi piedi per notare chi aveva davanti, c’era lui. C’era il suo
Merlino. Stava bene, sì, ma stava facendo qualcosa che MAI Artù Pendragon si sarebbe aspettato.
Merlino non aveva più le iridi blu cielo, ma color
dell’oro.
Merlino...stava praticando la Magia.
Davanti a lui si creò un piccolo vortice di terra,
che si avventò sugli ultimi guerrieri rimanenti, liberando dalla loro morsa i
pochi uomini non ancora sfiniti dalla battaglia. Merlino sorrise contento, ma
il sorriso gli si spense...
No...no, non così...
Il giovane Artù fissava gli occhi di Merlin che, da
color dell’oro, tornavano lentamente del colore del cielo. Ma il suo sguardo
era ancora sgranato, stupefatto, non riusciva a credere a ciò che i suoi occhi
avevano visto appena due secondi prima.
“Artù...”
Merlino tentò di avvicinarsi, ma Artù
improvvisamente si riscosse dal torpore e indietreggiò. Non gli puntò la spada
contro, questo no. Ma non si lasciò avvicinare.
“Tu...sei un Mago..? Hai studiato la Magia,
nonostante..”
“No!”, rispose lui, “Io non ho studiato la Magia,
Artù. Io ci sono nato così! Dal primo giorno che venni al mondo,
sapevo..levitare le cose, o..attirare gli oggetti!”
“Ciò che dice è vero, mio Signore.”
Hunith
si fece avanti in difesa di suo figlio.
“Merlino è nato con questo Dono. Nessuno sa il
perché,ma..”
Merlino la interruppe.
“Invece sì, madre. Ora lo so. Il Grande Drago mi ha
detto...che il mio Dono mi è stato donato per lui. Per proteggerlo, come lui
oggi ha fatto con me.”
Guardò Artù, più che mai sorpreso.
“Io non ho bisogno della protezione di un lurido
Mago!”
Il cuore gli si strinse non appena pronunciò quelle
parole così dure. Cosa stava facendo? Perché lo stava trattando così? Il motivo
c’era: Merlino era un Mago.
Non mi ha
mai fatto del male. Anzi, ha vegliato su di me in questi due mesi...
Ma purtroppo, il suo orgoglio era ferito. Dentro provava
solamente rabbia. Non rabbia per il fatto che Merlino fosse un Mago. Da tempo
pensava che l’accanimento di suo padre nei confronti della Magia fosse
sbagliato.
Rabbia perché Merlino, il suo Merlino, a cui donato
il proprio cuore, la propria anima, e a cui voleva donare anche il suo
corpo...gli aveva tenuto nascosto il suo segreto. Mentre lui si era scoperto,
totalmente, senza nascondergli niente.
Mentre lui, Artù Pendragon,
si era fidato ciecamente di Merlino, lui non si era fidato di lui.
E Merlino?
Lui sentì il cuore accelerare..per poi diminuire.
Attimo per attimo, sempre di più. Sapeva come si sentiva Artù, percepiva la sua
rabbia. Il suo sentirsi tradito. Ferito. E questo, per lui, era ancora più
importante di come si sentiva lui stesso.
“Artù. Io mi fido di te. Ciecamente. Avevo
intenzione di dirtelo tornato a Camelot! Ero pronto a
mettere la mia vita nelle tue mani. Perché in te ripongo la mia più completa
fiducia. Ti prego…”
Artù ripose la sua spada nel fodero, e il suo
sguardo si fece di ghiaccio.
“Cittadini di Ealdor. Il
vostro villaggio ormai è in salvo! Sono felice di avervi aiutati, ma ora, è mio
dovere tornare a Camelot. Lieto d’avervi conosciuti,
e onorato..di aver combattuto al vostro fianco.”
“Artù...”
“Sella i cavalli. Voglio tornare a casa. Partiremo
immediatamente. Hunith. Sono felice di averti
conosciuta.”
S’inchinò,
lei gli sorrise, e si avviò verso la stanza di Merlino a recuperare i suoi
indumenti, lasciando Merlino lì, ferito da lui e da se stesso.
Artù...ti
supplico, non respingermi...
Per tutto il viaggio di ritorno, il principe non gli
rivolse una parola, non si fermarono neppure a mangiare. Quando erano ancora a
un’ora da Camelot, iniziò a diluviare: i due
continuarono la marcia verso la città, Artù davanti e Merlino dietro di lui,
felice che piovesse...perché in questo modo poteva piangere a testa alta, e le
sue lacrime..si mischiarono con la pioggia.
Artù ha
scoperto il segreto di Merlino...e non l’ha presa bene :/
Quando entrò nella sua casa a Camelot,
Merlino era fradicio come un pulcino. Gaius già
sapeva che cosa fosse successo: Hunith gli aveva
mandato una colomba il giorno prima, legando alla zampa un messaggio, in cui
gli diceva quanto fosse stata felice nello scoprire l’amore che legava Merlino
e Artù, e di come fossero fatti l’una per l’altra; e nella colomba di quel
giorno, invece, annunciò la vittoria di Ealdor...e la
rottura fra Artù e suo figlio.
“Merlino!”
Il giovane Mago entrò in casa, lasciando scivolare
per terra la sua borsa, dopodiché rimase un minuto intero fermo, con l’anziano
medico davanti a lui, e non appena egli gli disse con tono dispiaciuto che
sapeva tutto, Merlino scoppiò a piangere.
Un pianto disperato, come quello in biblioteca
giorni addietro.
Ma sapeva che quella volta non sarebbe entrato Artù,
prendendolo fra le sue braccia, e consolandolo, calmandolo come solamente lui
sapeva fare.
“L’ho perso, Gaius...l’ho
perso...”
Gaius
lo strinse, consolandolo come poteva, sapendo bene che il suo affetto sebbene
confortante, non era ciò di cui il ragazzo aveva bisogno in quel momento. Era
di Artù che Merlino aveva disperatamente bisogno.
Quella notte Merlino non dormì, la voce del Grande
Drago però gli tenne compagnia tutta la notte, così come Gaius;
il Drago gli disse che non doveva preoccuparsi, che tempo qualche giorno e le
cose si sarebbero risolte. Artù non poteva odiarlo.
Lasciami in
pace...ti prego …
Non dormì per niente quella notte.
La mattina dopo, appena si svegliò, si mise addosso
una maschera, una maschera per nascondere ciò che provava, e servire Artù come
ogni servo che si rispetti. Non avrebbe fatto una pecca, non uno sbaglio.
Sarebbe stato un perfetto servitore.
Perché ormai si era rassegnato al pensiero che
sarebbe stato l’unico ruolo che avrebbe avuto nella vita del suo unico amore.
**********************************
Artù non aveva dormito, quella notte. Non aveva
chiuso occhio. La notte l’aveva passata a piangere lacrime, di rabbia per i
motivi già detti, e di amarezza e rabbia verso se stesso per come aveva
trattato il suo amore.
Morgana la notte prima sognò tutto l’accaduto, e
quella notte fece capolino nella stanza di Artù. Era giunto il momento di
svelarsi.
“Vattene, Morgana. Stavo dormendo.”
“Oh, lo sappiamo entrambi che non è affatto vero
Artù. Non fingere con me.”
Artù sbuffò, scocciato.
“Morgana. Ti ho detto di uscire dalle mie stanze.
Ora. Altrimenti non risponderò per le cattiverie che potrei rivolgerti.”
“Cocciuto spocchioso …”, mormorò lei con rabbia.
E se ne tornò nelle sue stanze.
******
Era mattina, come già detto, e Merlino arrivò
davanti alla stanza del Principe Ereditario.
Niente
gaffe, Merlino.
Bussò, e quando sentì la voce di Artù gli tremarono
le ginocchia. Ma prese un respiro, ed entrò. Mostrandosi cordiale, ma senza
sorridere.
“Buongiorno, Sire. Avete dormito bene?”
Il cuore di Artù si strinse nel vederlo. Il suono
della sua voce sapeva sempre mandarlo in estasi! E quando lo osservò meglio, il
cuore strinse ancora di più: il moro aveva i capelli scompigliati, due occhiaie
evidenti, gli occhi rossi e gonfi, e soprattutto … non aveva quel sorriso, il
suo sorriso, una delle cose di cui Artù si era tanto innamorato.
Sorridi...ti
prego Merlino, sorridi... Maledizione, Artù! sei un vero idiota! Guardalo,
guarda cosa gli hai fatto! Egoista..spocchioso..
Merlino osservò di sottocchio il principe, in due
secondi, e gli si strinse il cuore. I suoi occhi erano gonfi e rossi, segno che
aveva pianto. Aveva due borse sotto gli occhi, piccole, ma chiare se lo
guardavi da vicino.
Prese un respiro, senza farsi notare, e si rivolse
al suo amore con tono riverente.
“Sire, che compiti devo svolgere per lei oggi?”
Artù, l’orgoglio che punse di nuovo come una vespa,
gli rispose glacialmente:
“Secondo te? I soliti! Sei un vero impiastro...”
Era veramente ridicolo! Si stava chiaramente
arrampicando sugli specchi!
Merlino s’inchinò, sussurrando un “come ordina,
asino reale” (l’orgoglio che prese il sopravvento), e uscendo dalla stanza
prima che Artù ribattesse, per recarsi un armeria a svolgere i soliti compiti.
Dopo un’ora, fu chiamato sul campo d’allenamento per aiutare il principe a
vestirsi, nella solita tenda.
Mentre gli sistemava l’armatura, sfiorando
impercettibilmente quel corpo a cui aveva deciso, soltanto due giorni prima, di
donare il proprio, dei brividi gli corsero lungo la schiena. Brividi che il
moro nascose.
“Le va bene, Sire?”
Artù annuì, freddamente.
Ma mentre si allenava in combattimento, i suoi
pensieri non andavano che a lui. Sempre a lui, e soltanto a lui.
Merlino. Merlino. Merlino.
Non poteva fare a meno di pensare a lui, di pensare
a quanto gli mancasse, a quanto però lui si era comportato da stupido non
rivelandogli il suo segreto! E di quanto era stato stronzo, comportandosi come
principe e non come amico e compagno.
Artù fendette colpi sempre più violenti, tentando di
nascondere la pena che gli carpiva il cuore.
I giorni passavano, dopo due settimane i due
sembravano due estranei. Servo e Padrone. Niente di più. E questo non andava
bene, affatto, a Lady Morgana. Che in quelle due settimane, ogni volta con un coraggio
considerevole, era andata alla ricerca di Artù con l’intento di rivelargli la
sua natura, un segreto di cui solamente Gaius, Gwen, e da una settimana anche Merlino, erano a conoscenza.
-------------------
Una settimana prima, quando Morgana e Gwen erano uscite da palazzo, recandosi a casa di Gaius a parlare con Merlino, che avevano trovato a piangere
sul suo letto, inconsolabile, Morgana gli aveva rivelato che aveva sognato
tutto quello che era successo.
Un Sogno Premonitore.
Coi sogni premonitori era iniziato tutto, e
lentamente aveva scoperto di possedere la Magia nelle vene.
Lady Morgana era una Strega.
Merlino, quando ebbe udito queste parole, scoppiò a
ridere di gioia. Finalmente qualcuno con cui studiare gli incantesimi, qualcuno
con cui parlare di tutto questo, qualcuno che non fosse sempre Gaius. Qualcuno che lo CAPISSE. Che comprendesse che cosa
si provava ad avere un Dono come quello, senza sapersi spiegare esattamente il
PERCHE’.
-----------------------------
Quella sera, dopo cena, Morgana aveva intenzione di
rivelare una volta per tutte ad Artù il suo segreto;ma purtroppo il suo piano andò a monte
l’ennesima volta! A corte arrivarono degli stranieri, un certo Re Aulfric e sua figlia Sophia.
“Sire, purtroppo siamo stati attaccati dai briganti.
La carrozza è andata distrutta. Chiediamo ospitalità per la notte. In fondo,
mio Re, i nostri padri erano molto amici.”
Uther
sorrise cordiale.
“Ma certo, Aulfric. Siano
mostrate loro le Stanze degli Ospiti! E che sia preparato un banchetto in loro onore.”
Il Re, e sua figlia, s’inchinarono al Re
ringraziandolo, per poi ritirarsi nelle loro stanze per quella notte.
-------
“Padre.”
Sophia
si fece più vicina che mai al padre, mentre si recavano nelle stanze guidate
dalle guardie del Re.
“Stanotte, Sophia. Non
possiamo indugiare, non abbiamo più tempo.”
Lei annuì.
“Come desideri, padre mio. Il sacrificio sarà
stanotte.”
------
Quando venne l’ora del banchetto in onore degli
ospiti, Lady Morgana era più bella che mai! Il suo corpo era perfetto, adornato
da un meraviglioso vestito blu scuro, delle gemme bellissime fra i capelli.
“Stasera avete superato voi stessa, mia Lady.”
“Grazie, Ginevra.”, le sorrise Morgana.
Entrarono gli ospiti: Re Aulfric
indossava ora un lungo manto nero, appoggiandosi ad un bastone grigio con una
pietra sopra. Nessuno disse niente, neppure Uther. Di
sicuro non poteva sospettare che sia lui che la figlia Sophia
fossero in realtà creature della Magia!
Sophia
era una bellissima ragazza: aveva sì e no 18 anni, capelli castani racchiusi in
una lunga treccia, e la piccola corona che portava sembrava fatta apposta per
la sua testa! Indossava un abito semplice, ma che la rendeva affascinante. I
suoi occhi color smeraldo tenuti bassi, fingendo imbarazzo.
“Re Uther, la ringraziamo
per questo stupendo banchetto.”
Uther
sorrise.
“Sciocchezze, mio caro amico. Per noi è un piacere
avervi qui con noi, non è vero Artù?”
Dal fondo della Sala, Merlino alzò lo sguardo per
osservare il suo principe. Non c’è che dire, per essere un asino reale era molto,
molto...sexy. Un attimo! Aveva pensato che Artù fosse..sexy?? va bene che oramai Merlino era ben consapevole di quanto
desiderasse il principe, ma da lì a definirlo addirittura ‘sexy’..!
Beh,
però...è veramente straordinario!
Artù indossava una tunica con impresso lo stendardo
di Camelot, e che evidenziava le sue forme perfette,
modellati da anni di allenamento. Sopra il solito mantello rosso rubino, che
gli dava un aspetto veramente regale, e la corona sulla testa che lo rendeva
estremamente affascinante …
“Entri la prima portata!”, disse Uther.
Merlino si scosse dai suoi pensieri. Aveva il
compito, quella sera, di servire la prima portata e il dolce. Non poteva
indugiare pensando ad Artù, anche perché la prospettiva di piangere per tutta
la sera, oltre che per tutta la notte, non lo allettava molto.
Il banchetto andò avanti allegramente, fra musici
che intrattenevano la corte, e le portate sempre enormi; a metà della cena,
Merlino era intento a portare via i piatti sporchi del secondo piatto, con altri
servi, quando Re Aulfric guardò sorridente Artù, il
cuipiatto era portato via giusto
appunto da Merlino.
“Principe, la mia piccola Sophia
ha sentito parlare di un bellissimo lago appena fuori Camelot.
E mi stavo chiedendo se non poteva accompagnarla a vederlo, dopo cena.”
Lui e Sophia...da soli..?
Lo sguardo di Sophia
incrociò quello del Principe, il quale gli sfoderò un gran sorriso (l’etichetta
esigeva che fosse cordiale con gli ospiti), che lei ricambiò fingendosi, come
in precedenza, imbarazzata.
“Ma certamente. Sarò lieto di accompagnare Lady Sophia.”
“La ringrazio, mio Signore.”, rispose lei.
Non andare,
Artù. Non da solo con lei...!!
“Merlino, cosa stai facendo lì impalato?”
La voce del Re lo fece smuovere, e fece anche alzare
lo sguardo ad Artù. Il biondo non ci mise molto a capire il motivo di tale
blocco dal porte sua: era chiaro che aveva sentito la loro piccola
conversazione, e che quindi sapeva, di conseguenza, che lui avrebbe portato Sophia al lago. Da soli.
Dannazione
…
“Mi..mi scusi, mio Signore. Vado immediatamente.”
Mentre andava via, lasciando la Sala per portare i
piatti sporchi in cucina, si voltò indietro: Re Uther
aveva ripreso a chiacchierare allegramente con l’amico, Lady Morgana e Gwen sembravano indispettite dalla presenza di Sophia dunque spettegolavano.
Infine guardò lui. Artù. Si aspettava che stesse
parlando con Sophia, magari facendo il galante e
facendola ridere, però...il principe stava guardando lui. Lo stava guardando
andare via. Merlino tentò inutilmente di nascondere le lacrime che gli
riempivano gli occhi, ma dubitò fortemente che Artù non le avesse notate.
Ti amo,
Artù...
Artù purtroppo non riuscì ad alzarsi, come il suo
cuore avrebbe voluto, per correre da Merlino a confortarlo, per dirgli che Sophia non era niente. La ragione, la pura e orgogliosa
ragione, in quei giorni aveva il sopravvento in ogni azione che faceva.
Soprattutto se era un’azione legata, in qualche modo, al mago.
“Sophia.”, disse Uther, “Gradireste aprire le danze con mio figlio?”
La dama sorrise sussurrando un “ne sarei onorata”,
mentre Artù si alzò, porgendole la mano che lei prese stringendola. I due si
portarono al centro della Sala, e iniziarono a danzare, sotto lo sguardo
indispettito e furente di Morgana. Sguardo che non sfuggì al giovane principe.
E che il suo cuore non poté non appoggiare: perché il suo cuore avrebbe voluto
danzare non con Sophia, ma con un’altra persona.
Merlino… Odio me stesso per il male che ti sto
facendo! Ma non riesco a… Quando finirà questa guerra
fra mente..e cuore? Vorrei tanto che le cose fra noi tornassero come
prima..credimi...
A fine danza, dopo che ebbero lasciato lo spazio
agli altri, Sophia si avvicinò ad una colonna lì
vicino poggiandosi per riposarsi, e Artù le si fece vicino.
“Siete stanca, Milady?”
Lei gli sorrise falsamente.
“Oh,no mio signore! Non ho mai fatto una danza tanto
bella! Vi ringrazio.”
Dopodiché gli prese il volto fra le mani,
sorridendo, e mormorando delle parole incomprensibili che ad Artù, però,
ricordarono qualcosa … Ma non ebbe il tempo di pensare a cosa, perché la
ragazza posò le labbra sulle sue, lievemente.
Nella Sala ci fu un frastuono assordante: uno dei
servitori aveva fatto cadere un vassoio. Artù alzò di scatto la testa, e
incrociò due occhi azzurro cielo, due occhi feriti nel profondo dell’animo,
feriti da ciò che avevano visto. Mentre Merlino, che lentamente stava per
scoppiare a piangere, correva via, Lady Morgana sbottò di rabbia e gli corse
dietro, insieme a Gwen.
Inutile, perché il ragazzo era già uscito dal
castello, correndo il più velocemente possibile. Corse verso il bosco,
recandosi nell’unico posto in cui si sentiva stranamente bene quando pensava al
suo Dono …
Nel cuore, una ferita aperta che non si sarebbe
rimarginata facilmente.
Ed ecco a voi il 6° cap.
Artù inizia ad accettare Merlino per ciò che è ma, come
avete letto, non riesce a dimostrarglielo. In Amore, d’altronde, è sempre così…o quasi sempre…
Ringrazio ancora chi segue la mia storia!!! Recensite mi
raccomando!
Merlino non riusciva a credere a ciò che aveva
visto...eppure sapeva, in cuor suo, che non era stato un frutto della sua
immaginazione. Artù aveva davvero baciato Sophia. Era stato un bacio
lieve, questo sì, ma ciò non cambiava il fatto che altre labbra avevano toccato
quelle del suo asino reale.
Artù… Dei, perché deve fare così male?
Perché mi stai facendo così male? Non
ho colpe per ciò che sono, Artù. Sono nato così per te...per proteggerti...per
starti accanto fino alla fine del tempo... Ti amo! Non mi mandare via..non
farlo..
Un rumore interruppe i suoi pensieri ed il suo
pianto.
Un rumore di passi, piuttosto veloci ma pesanti, che
si dirigevano verso il Lago. Il ragazzo pensò bene di nascondersi dietro a un
albero: non voleva farsi trovare in queste condizioni da chissà chi. Quando
vide chi era, però, la sua mente fu totalmente distolta dai suoi pensieri
tristi sul suo principe.
Re Aulfric?
Non dovrebbe essere dentro al castello per le danze??
Si stava giusto appunto chiedendo cosa Re Aulfric ci
facesse fuori dal castello, per giunta davanti al Lago Sacro, quando
improvvisamente successe qualcosa che il giovane Mago non si sarebbe mai
aspettato: l’uomo tirò fuori un braccio dal mantello, lo alzò davanti a sé, e
recitò alcune formule MAGICHE!!
Re Aulfric era uno Stregone??
Improvvisamente, sul Lago scese una fitta coltre di
nebbia che, quando si dissolse dopo pochi secondi, rivelò agli occhi di Merlino
uno spettacolo stupendo: in fondo al Lago, vi era una piccola isoletta,
circondata da alberi di ciliegi in fiore, che la rendevano un’oasi paragonabile
a nessun’altra.
Un pensiero lo trapassò.
Un momento!
Non è possibile... Quella è..è Avalon?!
“Perché hai invocato Avalon,
Aulfric? Sai che questo luogo è stato per sempre
vietato a te e ai tuoi discendenti.”
Aulfric parlò con tono grave.
“Chiedo l’entrata almeno per mia figlia. Sophia non
deve pagare per un mio errore.”
“Sai che questo ha un prezzo”, rispose la voce, “In
cambio pretendiamo un sacrificio. Il cuore di un nobile di alto rango.”
Lui sogghignò.
“Ce l’ho, mio Signore. Artù Pendragon. Mia figlia
Sophia lo ha già posto sotto incantesimo. Fra un paio d’ore arriveranno qui, e
il sacrificio sarà portato a termine. Per Sophia. Non per me.”
E la voce sembrò sorridere.
“Molto bene, Aulfric. La tua richiesta sarà
esaudita, non appena il sacrificio di Artù Pendragon sarà compiuto. Ora va.”
Avalon
sparì nuovamente tra la nebbia, così com’era apparsa, e Re Aulfric se ne andò
di passo veloce per tornare al castello. Se fosse mancato per molto, qualcuno
si sarebbe potuto insospettire.
Merlino, invece, rimase due minuti lì, dietro
l’albero, esterrefatto e interdetto.
Improvvisamente si scosse.
Artù è in
pericolo! Devo salvarlo!
Le sue gambe scattarono alla volta del castello. Le
danze dovevano ancora essere in corso, aveva tempo per arrivare nella Sala
prima che finissero. Non sapeva in che modo avrebbe convinto Artù di quello che
aveva visto, ma sapeva che doveva salvarlo. Forse avrebbe potuto chiedere aiuto
a Morgana. A Gaius. In qualche modo avrebbe fatto. Ora, la cosa più importante
era correre.
Ma mentre correva, sentì delle voci e passi di
cavalli. Riconobbe subito la Sua voce. Quella voce avrebbe potuto riconoscerla
fra migliaia di altre voci.
“Siamo quasi arrivati, Lady Sophia.”
Artù, tuttavia, non si sentiva tranquillo.
Non so
niente di lei. E poi cos’erano quelle parole strane che ha mormorato? Mi
ricordano qualche cosa...ma mi sfugge cosa..! E poi…le
sue labbra non hanno paragone con quelle del mio Merlino..
Merlino si bloccò, ansimante.
Oh no! Stavano già andando verso il Lago Sacro! Il
ragazzo restò lì, impalato, per due secondi, a pensare: come poteva fermare
Sophia? Come poteva salvare Artù? Di sicuro Artù non gli avrebbe mai creduto,
se fosse piombato lì e gli avesse detto che era sotto incantesimo, e che Sophia
era una Strega che voleva sacrificarlo per scopi personali.
Non c’è
tempo per pensare, Merlino. Artù ha bisogno del tuo aiuto. Anche se non lo sa…
Il ragazzo riprese a correre, ma nella direzione
opposta al castello. Il suo cuore sembrava scoppiare ma non gli interessava:
Artù era più importante della sua stessa vita! Lo avrebbe salvato a costo di
morire lui stesso.
------
“Oh, Sire, è così romantico!”
“Già.”, sorrise Artù, “E’ veramente uno spettacolo
meraviglioso. Il Lago Sacro è uno dei miei posti preferiti.”
Sophia non rispose a quella frase, si avvicinò ad
Artù, gli prese nuovamente il viso fra le mani e, come aveva fatto nemmeno un’ora
prima, lo baciò lievemente. Il principe sentì la mente leggera, e vuota. Come
se una gran pace fosse calata dentro di lui.
La ragazza sogghignò, mentre Artù sveniva ai suoi
piedi: sollevò un braccio, e mormorò strane parole con cui il corpo del principe
lievitò in aria, e iniziò ad avvicinarsi pericolosamente al Lago. Nel mentre
che Artù veniva fatto cadere in acqua, Merlino arrivò a pochi metri da Sophia.
E poi vide lui, immerso completamente nell’acqua limpida del Lago Sacro.
“ARTU!!”
Il cuore gli si strinse, mentre Sophia udito il
grido si voltò verso di lui. Merlino sapeva di dover agire in fretta. Ma cosa
poteva fare? Come salvarlo? E poi, come se qualcuno fosse stato lì davanti a
lui a girargli la testa, quest’ultima si girò sulla destra dove, in terra,
c’era il bastone di Aulfric. Corse a raccoglierlo, lo strinse fra le mani
puntandolo contro Sophia e, senza avere il tempo di pensare a cosa stesse
facendo, delle parole arcane uscirono dalla sua bocca.
Un fiotto di luce bianca uscì dalla pietra sopra al
bastone grigio, andando a colpire Sophia in pieno petto. La ragazza cadde, sul
volto un’espressione incredula, e cadde a terra. In preda a dei terribili
spasmi di dolore. E poi svanì…come se la terra
l’avesse inghiottita.
“Ce l’ho fatta...”, mormorò Merlino scoppiando poi a
ridere istericamente, “Ce l’ho fatta! Non posso…”
Una fitta lo colpì al cuore.
Ma cosa stava facendo?? Artù era immerso nelle acque
del Lago Sacro, privo di conoscenza, da due minuti! E lui se ne stava lì a
congratularsi con se stesso!!?? Che importava se Sophia era morta?? Artù era la
cosa più importante!!
“ARTU!!!”
Il moro corse rapidamente verso il lago, tuffandosi
alla ricerca del principe. Le acque si erano fatte più torbide, non riusciva a
vedere quasi niente. Prese aria una, due volte, sempre più disperato.
Dannazione, perché non riusciva a trovarlo??
“Artù! Ti prego, no...”
Si immerse nuovamente, ed ecco che finalmente
riemersero due corpi: Merlino teneva Artù fra le braccia! Si accinse a uscire
dall’acqua, raggiungendo la riva e strisciando fuori portandosi dietro il
biondino, che ancora non rinveniva.
Merlino si accinse a fargli una respirazione, ma
dopo un lungo minuto ancora niente. Sapeva che più tempo passava senza che Artù
riaprisse gli occhi, meno possibilità c’erano che mai li riaprisse. Iniziò a
piangere, e cominciò anche a piovere. Quasi come se il pianto abbondante del
cielo, rispecchiasse il pianto disperato del giovane mago.
“Artù.! Stupido asino reale che non sei altro!
SVEGLIATI!! NON PUOI LASCIARMI!! ARTU! Ti supplico...se ti svegli, potrai
odiarmi quanto vuoi..insultarmi, darmi dell’idiota..ma ti prego svegliati..”
Abbandonò la testa sopra il petto di Artù, piangendo
e piangendo ancora.
Ma non erano passati neppure dieci secondi, che
sentì una mano posarsi fra i capelli, una mano che lo stava carezzando
dolcemente. Il cuore di Merlino riacquistò un battito. Rialzò la testa, ed ecco
che i suoi occhi incontrarono quelli di Artù. Aperti.
Ma subito si richiusero.
Merlino non ci pensò due volte: se lo caricò sulle
spalle, e si avviò più veloce che poté verso il castello. Ovviamente non poteva
fare tutto quello sforzo nervoso, e in tale frangente non poteva che far
ricorso alla Magia; quando entrò nel cancello, due guardie lo aiutarono,
togliendoglielo dalle spalle, e caricandolo sulle proprie.
“Dobbiamo portarlo da Gaius!”
Appena furono entrati nella casa del medico di
corte, e dopo aver posato gentilmente il loro principe su di un letto lì
vicino, le due guardie corsero a castello per avvisare il Re, mentre Merlino
restava impalato lì dov’era, con lo sguardo pronto a riempirsi di lacrime, e
scuro in volto mentre osservava il suo Artù immobile.
“Merlino, non è il momento di entrare nel panico!”,
lo scosse Gaius, “Dimmi cosa è successo!”
Ma il ragazzo, sebbene si scosse dal suo shock, non
gli rispose. Corse verso la sua stanza, e ne riuscì in due secondi portandosi
dietro il suo libro. Lo posò sul tavolo, sfogliò le pagine, e poi si voltò
verso il letto, col braccio alzato, chiudendo gli occhi e pronunciando una
formula.
Niente accadde.
Sfogliò ancora le pagine, in preda all’ansia, al
panico, alla preoccupazione per Artù, trovò un’altra formula e, dopo essersi
chinato vicino al letto, alzò di nuovo il braccio, strizzò gli occhi
concentrandosi, e ripeté la formula appena letta.
Ancora niente.
“Merlino, ora basta! Non lo salverai con la Magia!”,
sbottò Gaius, “Dimmi cosa è successo, o non posso fare niente.”
In quel momento il Re accorse nella stanza.
“Artù!! Cosa gli è successo??”, e guardò il
servitore di suo figlio, “Merlino!”
Merlino vide entrare di corsa Lady Morgana e Gwen, con
le due guardie che lo avevano aiutato a portarlo, e la guardia più fidata di
Artù. Tutti quanti preoccupati a morte per la sorte del principe. Inizialmente
Merlino era perso nei suoi pensieri, con lo sguardo di nuovo su Artù.
Riprenditi...non
puoi morire, Artù...te ne prego...
“Merlino, ti ordino di darmi una risposta!”
Il moro si accorse in quel momento che la persona a
cui non aveva risposto era Uther, troppo preso a guardare Gwen e Gaius che
toglievano i vestiti fradici ad Artù, mentre Morgana era seduta, sconvolta.
“Re Aulfric… Io ho...”
Ok Merlino,
calmati.
“Ero nel bosco, circa un’ora fa, quando ho visto Re
Aulfric sulle sponde del Lago Sacro. Sire, egli conosceva la Magia. L’ha
praticata davanti ai miei occhi. Dopo è calata la nebbia, e non riuscivo a
vedere niente. Ma ho l’ho chiaramente sentito parlare con qualcuno. Hanno
nominato Avalon. E Sophia. Per poter avere il diritto
di entrare ad Avalon, Sophia
aveva bisogno di sacrificare il cuore di un nobile di alto rango. Per questo
sono venuti qua. Per Artù.”
Uther strinse i pugni, fissando un punto remoto del
pavimento.
“Cos’è successo dopo?”
“Beh,i-io...ecco, non ricordo con esattezza Signore.
Ma so dirle per certo che Sophia è morta. Io mi sono tuffato immediatamente,
per salvare la vita ad Artù. Gaius.”, disse poi, “Quando eravamo fuori
dall’acqua, ha aperto gli occhi per una frazione di secondo.”
Gaius annuì.
“So cosa fare.”
“Gaius. Si riprenderà, vero?”
Il medico si voltò verso Merlino, sorridendogli
incoraggiante.
“Certo, che si riprenderà. Saranno sufficienti un
paio di giorni di riposo, e che beva due volte al giorno questo infuso. Artù è
forte. Ce la farà.”
Uther, rincuorato da questa notizia, a quel punto
lasciò fare il medico di corte, e uscì lasciando Artù nelle sue mani,
attorniato da Merlino, Gwen e Morgana, adesso molto più serena. La Strega aveva
sognato ciò che sarebbe successo. Era andata a letto prima quella sera. E nei
suoi sogni vide Artù affogare, Merlino piangere...
Torna in
te, Merlino! Adesso Artù è fuori pericolo.
Morgana, come intuendo i suoi pensieri, fece un
cenno a Gwen, e dopo aver abbracciato l’amico e aver salutato Gaius, e una
carezza premurosa ad Artù, uscirono andando nelle sue stanze, nel castello. La
Lady si sedette al suo boudoir iniziando a spazzolarsi con rabbia. Rabbia e
frustrazione. Non sfuggì a Gwen, che avvicinatasi le prese la spazzola dalle
mani per continuare il suo operato.
“Mia signora, cosa vi turba?”
“Gwen.”, disse, “Artù si riprenderà fra due giorni.
Domattina sarà ancora debole, ma dopodomani mattina, andremo da lui. Gli dirò
che sono una Strega. Deve capire che la Magia non è male come dice Uther. Non
può stare lontano da Merlino per uno stupido capriccio!”
Gwen si limitò ad assentire.
L’avrebbe appoggiata in qualsiasi decisione ella
avesse preso.
Eccomi qua col 7° capitolo! Per rispondere alle recensioni
che mi avete lasciato:
-hay_chan, IcePrincess_
, spero ke la mia punizione verso Sophia
sia stata di vostro gradimento. Avrei voluto torturarla, per aver osato
mettersi fra Merlino e Artù...ma alla fine ho pensato ke
era moolto meglio liquidarla con un colpo in pieno petto. Ke
fa più effetto.
-lilly86: sn
felice che la mia storia ti piaccia così tanto! Spero ke
ti piaceranno anke i prosscap! ^^
E quindi, come avete potuto leggere, Merlino ha salvato Artù
dall’annegamento. E ora Morgana è risoluta a scoprirsi col fratellastro…
Cm la prenderà il nostro “asino reale”? lo scoprirete al prosscap ;)
Capitolo 8 *** il risveglio del principino...e il segreto di Morgana.. ***
Due giorni passarono, e Merlino non si allontanò dal
letto in cui giaceva il principe nemmeno per cinque secondi. Il suo tempo lo
passò tutto quanto seduto vicino a quel letto. Vicino ad Artù. Un paio di volte
non riuscì a trattenersi dall’accarezzargli il viso, e i capelli, lasciandoci
un bacio lieve. Ma subito dopo era scoppiato in lacrime silenziose.
Appena si sarebbe svegliato, di lì a poco quindi,
tutto sarebbe tornato come prima.
Non
m’importa...odiami pure, Artù...ma io non ti lascerò mai. MAI. Resterò sempre
al tuo fianco, e potrai sempre contare su di me. Sarò il tuo Angelo Custode,
Principe. Che tu lo voglia oppure no.
Si era appena alzato dalla sedia riposandola accanto
al tavolo di Gaius, quando due occhi blu mare si aprirono per trovarsi davanti
agli occhi il soffitto. Merlino, intento a sistemare la colazione del Principe,
che era stata portata direttamente dal castello, non se ne accorse. Neanche
Gaius, che entrò in quel momento aprendo piano la porta per non svegliare
anticipatamente il principe(gli ultimi due giorni aveva dovuto recarsi al
villaggio vicino per curare un bambino), neppure lui si rese conto che Artù era
già sveglio da un paio di minuti.
“Merlino! Per amor del cielo! Non dirmi che sei
rimasto accanto al letto per due giorni?! E sono certo che hai a malapena hai
mangiato.. Sei sempre rimasto sveglio? Non sei neanche uscito a prendere una
boccata d’aria?”
Merlino scosse la testa.
“Figliolo, è da folli quello che hai fatto, te ne
rendi minimamente conto?! Due giorni senza uscire. Senza aver toccato cibo.
Vuoi morire, per caso??”
Il moro sbottò.
“Gaius, io non lo potevo lasciare! Lo capisci?!
Artù..è..tutta la mia vita. Se lui sta male, anch’ io sto male! Non potevo
lasciarlo da solo..non potevo allontanarmi da lui, Gaius... Ti prometto che
mangerò qualcosa di decente. Ma soltanto quando mi sarò accertato che Artù sta
bene.”
Il medico sbuffò.
“Merlino! È della tua salute che parliamo! Tu lo
capisci questo?!”
“Artù è più importante!”, disse a voce alta, per poi
riabbassarla “Che m’importa di stare bene? Niente! Artù, per me, è più
importante della mia stessa vita. Tu lo sai.”
Un cuore, da un paio di giorni debole, si riprese
tutto d’un colpo. E prese a battere molto più forte del dovuto.
Oh
Merlino... Come ho fatto ad essere così..stupido?!? Merlino non è malvagio.
Forse è la visione di mio padre a essere sbagliata.
Artù si stiracchiò, e questo fu il ‘segnale’ che
fece voltare i due verso il letto. Il principe vide il volto di Merlino,
oscurato, illuminarsi. Di quella luce che lo aveva totalmente incantato, più di
una volta.
Gaius si avvicinò, sorridente.
“Sono felice che vi siate ripreso, Sire.”
“Grazie, Gaius.”, sorrise lui.
E in quel mentre, quando stava per rivolgere il
buongiorno a Merlino, la porta si spalancò per far entrare Morgana, seguita da
Gwen che subito la richiuse. Gaius capì subito il perché di quella visita
improvvisata, mentre Merlino le guardò curioso.
“Artù, ora basta. So perfettamente perché hai
lasciato Merlino. Ho visto tutto quanto.”
Artù sospirò all’improvvisata della sorellastra, si
mise a sedere sul letto e la guardò con occhi interrogativi.
“Tu lo hai visto.”, rise fra i baffi, “Hai mandato
una spia, per caso?”
Fu lì che Merlino comprese: guardò Gwen, e Gaius,
allarmato. E quando loro gli lanciarono uno sguardo che sembrava dire “sai
com’è fatta”, Lady Morgana svelò il suo segreto al fratellastro:
“Nient’affatto. L’ho visto in sogno, Artù. E’ così
che mi si è rivelato il mio Dono, coi Sogni Premonitori. Per poi, ovviamente,
rivelarsi in tutto e per tutto. Ora sta a guardare, promettimi di non metterti
a berciare come fai sempre.”
Alzò decisa il braccio, mormorò qualcosa che il
biondino non afferrò, e dopodiché quest’ultimo vide un bicchiere sul tavolo
alzarsi, levitare, e andare nella mano di Morgana. Beh, non c’è da stupirsi che
l’espressione di Artù si fece a dir poco basita!
“Sono una Strega, Artù.”, il bicchiere tornò al suo
posto, “Se devi odiare la Magia, allora Merlino non è il solo a non meritare il
tuo amore. Neppure io merito il tuo affetto.”
L’espressione di Artù restò esterrefatta!
Mor..Morgana è..è una.. Morgana è una
Strega!?!
Gaius, approfittando del momento di silenzio
creatosi nella stanza, si avvicinò ancora di più, e prese così la parola.
“Sire. Lei sa quanto rispetto e stima provi nei
confronti di Uther. Non ho mai fatto altro che non fosse servire lui, e il
regno di Camelot. Ma le devo confessare..che il suo accanimento così..così spietato nei confronti della Magia...è
sbagliato. Completamente sbagliato. Non è la Magia in sé ad essere malvagia,
Artù. Sono coloro che la praticano a deciderne lo scopo.”
“Mi..mio Signore.”
Gwen, con coraggio, riuscì a parlare di fronte al
Principe.
“I-Io..”, e decisa disse: “Io sono a conoscenza del
segreto di Morgana da un anno. E di quello di Merlino da qualche giorno. Le
posso assicurare, che la Magia che possiedono non è malvagia. È volta a fare
del bene. Esclusivamente del bene.”
Artù abbandonò la sua espressione esterrefatta, per
abbassare lo sguardo e ragionare.
Mio padre
allora ha davvero l’atteggiamento sbagliato... Morgana è una Strega, sì, ma non
conosco ragazza più buona e altruista di lei! E Merlino..non nuocerebbe a una
mosca, lo conosco bene. È la Bontà fatta persona!
Sebbene i suoi pensieri fossero decisamente
positivi, la sua espressione si mantenne sempre fra il corrucciato e il
pensieroso. Seria, troppo seria. Questo pensò Merlino che, con coraggio, decise
che era giunto il momento di affrontare il problema.
“Ti amo.”
L’espressione del principe, lentamente, si fece
sempre meno seria. Era chiaro che lentamente stava diventando sempre più dolce,
sempre più sofferente per averlo allontanato così. Tutti i sentimenti negativi
che provava dalla lontananza di Merlino, adesso riaffiorarono.
“Non lasciarmi solo, Artù...ricordi, me lo hai
giurato..mi hai detto “qualsiasi cosa accada”. Io ti amo..per ciò che sei. Esattamente
come sei. Perché non riesci a fare lo stesso? Perché tu..non riesci ad amarmi
per ciò che sono? Così..come sono?”
DING!
Quelle parole saettarono nell’aria, entrarono nella
carne del giovane principe, e si conficcarono nel suo cuore come una freccia. E
ferirono PEGGIO di una freccia. Il cuore iniziò a pungere, così come le lacrime
che riempirono i suoi occhi. E che prepotentemente uscirono fuori.
Sei uno
stupido asino, Artù Pendragon..!!
“Perdonami...perdonami, Merlino..! Dei, cosa... Come
ho potuto trattarti a quel modo? Come ho fatto ad essere così stupido??! Odio
me stesso per come mi sono comportato!”
Quando si chinò su se stesso per piangere sulla
coperta, Merlino si fiondò su di lui, stringendolo forte a sé, fra le sue
braccia, carezzandogli i capelli e baciandoli, piangendo anche lui. Artù si
aggrappò al suo braccio con la mano, e pianse. Pianse.
“Shh. Non sono arrabbiato, amore mio. Non sono
affatto arrabbiato, con te! Ti sei sentito tradito. Ferito. Lo capisco.
Credimi. Va tutto bene, non piangere...te ne prego smetti di piangere..”
Mi dispiace
Artù..mi dispiace...
Dopo un pianto lungo minuti e minuti, i due
finalmente stavano di nuovo bene. Erano di nuovo stretti l’uno all’altro.
Questo solo importava. Gaius, Gwen e Morgana sorrisero vittoriosi, felici di
esser riusciti a riunirli.
“Scusami, Artù. Non volevo mentirti...” pianse
ancora di più “Dei, pensavo di averti perso per sempre..quando.. Non respiravi
più...”
Fu il turno di Artù di consolarlo, e coccolarlo
tenendoselo stretto.
“Sono qui, amore mio. Ei.”, gli sorrise, “D’ora in
avanti non ci dividerà più nessuno. Niente e nessuno, Merlino. Lo giuro.”
E lo baciò, dolcemente.
“Ti amo, Merlino.”
Merlino scoppiò a ridere fra le lacrime, felice, e
lo stesso fece Artù.
La pace era tornata, nei cuori innamorati dei due.
Adesso che Artù conosceva il suo segreto, finalmente Merlino non avrebbe dovuto
più nascondergli niente. Avrebbe dovuto fare attenzione, certo. Ma almeno non
doveva mentire più al suo amore.
Artù, intuendo i suoi pensieri, gli strinse la mano.
“Non deve saperlo nessun’altro. Mio padre non
capirebbe, lo sai. E non permetterò che ti venga fatto del male. E per te è lo
stesso, Morgana. Il tuo Dono, e quello di Merlino, resteranno un segreto fra
noi cinque.”
Gwen e Gaius annuirono, seri, mentre Morgana sorrise
e lo abbracciò mentre lui si alzava.
“Sapevo che eri diverso da Uther. Sarai un grande
Re, un giorno.”, e gli diede un bacio sulla guancia.
Merlino sentì un pizzico di gelosia, e non lo diede
a nascondere. Andò verso il tavolo del suo tutore, e tirò indietro la sedia più
comoda per lasciare accomodare Artù per la colazione, e disse con tono alquanto
strano:
“Artù ora deve mangiare. Si deve rimettere in
forze.”
Morgana e Gwen scoppiarono a ridere nello stesso
momento, intuendo subito il perché di quel tono. Gaius, dopo il primo attimo di
smarrimento, rise con loro dicendo “Oh Merlino!”, e ridendo come un matto.
Merlino li guardò serio.
“Non capisco, sinceramente, perché stiate ridendo!”
Artù pure rise, e dopodiché si avvicinò al tavolo,
andò davanti a Merlino, gli sorrise prendendo il suo viso fra le mani, e
baciandolo per l’ennesima volta. Merlino avvampò, facendo un mezzo sorriso.
“Il mio piccolo Mago geloso...”
Merlino sbuffò qualcosa tipo “non sono geloso!”, e
dopodiché fece sedere Artù. Gli altri tre si ritirarono, ormai avevano svolto
il loro compito. E lasciarono Artù nelle mani migliori che ci fossero per lui:
quelle di Merlino.
“Ei. Siediti. Ho sentito quando parlavi con Gaius,
sai? Sei un idiota, Merlino. Siediti, e passami quel piatto vuoto. Dividiamo la
colazione.”
Merlino, troppo felice e soddisfatto per ribattere,
si accinse a fare ciò che gli era stato chiesto, e Artù posò nel suo piatto un
po’ di formaggio e del prosciutto. Senza scordarsi una bella fetta di pane, e
un po’ di acqua fresca.
“Avanti. Mangia.”
Merlino, ridacchiando, rispose con la sua solita
irriverenza:
“Come lei ordina..mio asino reale.”
Artù minacciò di tirargli addosso una fetta di pane,
ma poi sorrise e anzi rise anche lui, di cuore, assieme a Merlino.
Diamine,
quando ride è ancora più bello..., pensò Artù
sorridendo, Non ho
fatto che pensare a lui in questi ultimi giorni..
“Merlino.”
“Sì?”
“Ecco, noi..avevamo lasciato un discorso in sospeso,
a Ealdor. Ricordi?”
Un discorso in sospeso? Ma di che parlava? Voleva
ancora parlare del suo Dono? Di quando avevano litigato? No, impossibile. Ma
quale altro discorso poteva...
Oh. Quel discorso.
Care ragazze (e ragazzi, se ce ne sono), questo 8° cap x fortuna ha riportato la pace fra i due innamorati JJsn stata contenta di scrivere questo capJ
Morgana, risoluta come nn mai, ha
svelato il suo segreto ad Artù, e a quanto pare lui l’ha presa bene ;) e brava
Morgana!
Vi debbo avvertire che nel prosscap (se nn l’ho fatto ancora
capire) ci sarà una scena abbastanza “intima” fra Artù e Merlino. Ho messo
rating Arancione perché io nn penso ke da cm l’ho scritta sia da rating rosso :/ ma se dovesse
essere troppo, vi prego di farmelo sapere L
Nel mentre che formulò quel pensiero, Merlino sentì
il volto prendergli fuoco.
“S..sì, ricordo…”
Artù si alzò dalla sua sedia, e poi si chinò su
Merlino, anzi si inginocchiò quasi! Poi sorrise, gli diede un bacio sulla
tempia, e gli carezzò il viso col dorso dellamano.
“Vorrei fare l’amore con te.”
Il cuore di Merlino galoppò come non mai prima
d’ora: sapeva perfettamente che il suo Artù sarebbe arrivato a chiederglielo,
ma sentirsi dire le parole esatte, beh, faceva tutto un altro effetto! Deglutì
il groppo che aveva in gola.
E ora cosa
gli rispondo? Io desidero Artù, ma...
Artù sospirò, abbassando la testa, e dandogli un
altro bacio sulla tempia e un’ennesima carezza.
“Non fa niente, amore. Va bene così.”
Si alzò, ma non appena fu in piedi, Merlino scattò
come una molla e gli si buttò fra le braccia, stringendosi forte a lui. Artù
sorrise, circondandogli spalle e testa con le braccia, e dandogli un piccolo
bacio sui capelli.
“Voglio anch’io fare l’amore con te, Artù. Ho
soltanto paura...”
Artù lo strinse ancora più forte. E se lo coccolò un
pochino. Poteva comprendere la paura che lo attanagliava. La aveva anche lui,
quando era ancora vergine. Adesso, invece, il giovane Pendragon
era più che mai esperto dal lato sessuale. Non solo si era intrattenuto con
molte fanciulle, senza esagerare, ma aveva fatto moltissime esperienze!
Ebbene sì, certi modi di divertirsi esistevano anche
a Camelot!
Artù oramai non era più vergine. Le cortigiane
nascondevano mille arti incantatrici, e non erano brave soltanto a incantare
con le parole...e così, alla tenera età di 19 anni, poco più di un anno prima,
Artù si era trovato sverginato.
--
Il giovane biondo accarezzò i capelli del suo
piccolo mago, e ancora una volta gli carezzò con tenerezza il viso, sorridendo
e rassicurandolo.
“Ei... Piccolo mio.. potrei mai farti del male?”
Merlino scosse la testa.
“Affatto. Hai la mia vita nelle tue mani, Artù. E
per più di un motivo!”
Artù, di risposta, gli sorrise ancora di più, e lo
baciò. Nonostante il desiderio di Merlino scorresse nelle sue vene, il bacio
che diede al suo valletto fu dolcissimo, come sempre. Non poteva far a meno di
essere tenero e dolce, e premuroso, se si trattava di Merlino.
Merlino glielo fece notare, sorridendo e arrossendo.
“Amo la tua dolcezza..e la tua tenerezza... Sei
sempre premuroso nei miei riguardi! Quando sono con te, Artù, io..mi sento
protetto.”
Gli carezzò dolcemente il viso col dorso della mano,
sorridendogli di risposta.
“Con te mi sento al sicuro.”
E lo baciò.
“Andrà tutto bene, Merlino. Te lo prometto.”, disse
Artù
Lui annuì.
“Lo so.”
I due a malincuore si sciolsero da quell’abbraccio
caldo, tenero, dolce, in cui si trovavano. Era ora di presentarsi al Re, e sicuramente,
visto che avrebbe constatato che suo figlio era in piena forma, di allenarsi.
E difatti così fu: Uther
disse ad Artù che quel giorno doveva scegliere altri due cavalieri, e la
selezione non era per niente facile. Artù assentì, avviandosi verso la sua
solita tenda con Merlino al seguito.
“Chi pensi che vincerà?”, chiese Merlino
sistemandogli l’armatura nella tenda
Artù ridacchiò.
“Oh beh, è indifferente. Chiunque io abbia davanti,
non sarà mai alla mia altezza.”
Merlino lo guardò scotendo il capo, ridendo.
“Non ti stanchi mai di fare lo sbruffone?”, gli
diede una gomitata,scherzoso, “Dovresti rivedere le tue priorità, caro mio.”
Artù di risposta gli afferrò la testa, non troppo
forte, tenendola sotto un braccio, e con l’altro lo spettinò tutto! Beh,
dopotutto era sempre un principe, e Merlino era pur sempre il suo servitore. Un
po’ di onore!
“Mio caro, tu invece dovresti moderare il tono. È
col tuo Principe che stai parlando.”, sorrise, “Ei. Verrai da me più tardi?”
Merlino lo guardò sorridendo, e arrossendo!, e
annuì.
“Sì.”
La tromba suonò.
Artù si fece serio e concentrato, e uscì dalla tenda
a passo deciso.
“Buona fortuna, asino reale!”
Il biondo si mise a ridere, ovviamente non troppo
eccessivamente, e si voltò indietro continuando a camminare, puntando un dito ‘guantato’ contro Merlino, che si fece finto serio.
“Non ti azzardare mai più, servitore idiota.
Chiaro?”
Merlino scherzosamente scattò sull’attenti,
trattenendo a stento le risate.
Gli allenamenti, più somiglianti a dire il vero a
una lotta, iniziarono due minuti dopo: i cavalieri si batterono, come al
solito, con grande tenacia. Artù era sempre più agile, sempre più svelto nel
prevedere gli attacchi, e sempre più furbo da schivarli.
Merlino lo osservava seduto sulla staccionata,
sorridendo.
Sarà vero
che Artù è il più bravo, è evidente. Ma non posso fare a meno di preoccuparmi!
Dei,mi sembra di essere una mogliettina in apprensione!
Nella testa sentì la voce del Grande Drago
ridacchiare, e allora sbuffò; dopo un’ora e passa di allenamenti, Merlino si
isolò completamente. I suoi ricordi vagarono a quando per la prima volta aveva
visto gli allenamenti, a come era prima il rapporto con Artù e a come erano
arrivati a questo punto.
Quello che non sapeva, era che pure il caro Principe
aveva gli stessi suoi pensieri! Direte, “ma sta combattendo! Deve stare
concentrato!”. Provate voi a stare concentrati quando si è talmente innamorati
di una persona, da non avere altro per la testa se non lei...
Non vedo
l’ora che finiscano questi allenamenti., pensò Artù mentre
fendeva un colpo dietro l’altro, Così..potrò..andarmene nelle mie stanze. E stare con
Merlino.
Come a eseguire la sua richiesta, Uther decretò i due cavalieri vincitori che avevano ora il
merito di far parte della schiera che difendeva Camelot,
le sue mura, ed i suoi abitanti tutti. Il suo discorso durò mezz’ora, dopodiché
tutti furono liberi di andare.
“Artù!”
Lady Morgana si avvicinò al fratellastro che si
stava recando verso la sua tenda, togliendosi i polsini.
Le sorrise.
“Morgana. Ti vedo radiosa, oggi.”
“Lo sono!”, ridacchiò lei, “Sai..ho sognato una
cosa, ieri notte. Stai andando da lui, vero? E poi andrete nella tua stanza,
e...”
Artù la bloccò sorridendo.
“Ok ok, sì! Sì, sorellastra impicciona, va bene? Io
e Merlino abbiamo deciso che è il momento per il grande passo. Faremo l’amore,
stasera. E ti vieto assolutamente di entrare nelle mie stanze, sono stato
chiaro?”
Lady Morgana, nonostante il suo rango e la sua
disciplina, era conosciuta come una ragazza alquanto curiosa e impicciona. Beh,
non troppo impicciona alla fin fine. Lei squittì un “artù
cosa vai a pensare!?”, e dopodiché sorrise sinceramente.
“Tranquillo. Anzi, terrò il resto del mondo lontano
dalle tue stanze, per stasera. Contento?”
E facendo l’occhiolino contenta, si allontanò con Gwen, la quale arrivava proprio dalla tenda di Artù. Da
essa ne uscì un Merlino sorridente ma rosso peperone. E non appena vide Artù, e
Lady Morgana che si allontanava, ne dedusse che l’amica doveva aver fatto ad
Artù un discorso simile a quello che Ginevra aveva fatto poco prima a lui.
Perché le
donne sono sempre così maliziose?
Ma rideva: sapeva benissimo che ‘maliziose’ non era
il genere di persona che erano le sue due amiche.
Morgana è
proprio un’adorabile ficcanaso!
Merlino aiutò Artù a togliersi l’armatura, la cotta
di maglia, finché non gli rimasero solamente la maglia marrone che portava
usualmente, e i pantaloni. Artù notò il rossore di Merlino, ed era sicuro a
cosa fosse dovuto: stava pensando a quello che sarebbe successo.
“Ei.”
Prese il suo mento fra indice e pollice, e gli baciò
la tempia, come tanto adorava fare.
“Sta tranquillo. Detesto vederti così agitato.”
Artù gli sorrise, dopodiché Merlino si avviò verso
l’armeria nel castello per posare l’armatura e il resto, mentre il giovane si
complimentava con i cavalieri stringendo loro le mani in segno di stima e
amicizia; non ci mise molto, e Merlino dalla finestra dell’armeria lo vide
entrare nel castello di corsa, col volto sorridente.
D’accordo,
Merlino. Calmo. Non c’è niente di cui aver paura. Niente di cui essere
intimorito. Le cose andranno alla meraviglia.
Andando verso la camera di Artù, non fece che
prendere respiri profondi, e mormorare fra sé e sé migliaia di “calmo” “sta
calmo”! Era veramente agitato! Se si parlava di Magia, o di altro di semplice,
beh, allora poteva cavarsela egregiamente. Ma mai, mai, un argomento lo metteva
così nel panico come il sesso!!
Toc toc.
“Vieni, Merlino.”
Merlino sorrise. Ed entrò.
Artù era lì, in piedi, alla finestra, guardava fuori
con sguardo assorto, che a Merlino preoccupò un pochino.
“Che hai?”
Lui si voltò e gli sorrise rassicurante.
“Niente. Giuro. Pensavo a te, in effetti. Mi
chiedevo se ti saresti tirato indietro!”
Questa era
brutta, Artù. Veramente una brutta battuta., pensò poi fra sé
e sé
Merlino scosse la testa.
“No,io...i-io sono..qui. Sì, ho paura, ma...mi fido
di te Artù.”
Poi notò che un paio di mele erano cadute dal
tavolo, dal vassoio ai piedi del letto, per cui si affrettò a chinarsi e
raccoglierle mentre Artù sorrideva, e si avvicinava a lui. Merlino si alzò, e
si sporse per rimetterle nel vassoio, ma Artù intercettò la sua mano. Gliele
tolse di mano, e le mise al loro posto.
Senza lasciargli la mano.
“Lascia perdere le mele…”,
gli disse a bassa voce, poi sorrise guardandolo negli occhi “Rilassati. Lascia
che mi prenda cura di te.”
Merlino annuì, e chiuse gli occhi.
Sentì le labbra di Artù posarsi sulle sue,
dolcemente ma stavolta anche più decise. Fin troppo decise. Il ragazzo rimase
praticamente immobile, inesperto. Non sapeva che cosa doveva, o poteva fare. Ma
Artù ovviamente prese l’iniziativa: staccatosi dalle sue labbra, le sue mani
scesero sui pantaloni di Merlino. Lentamente, senza fretta, li slacciò, mentre
i due si sorridevano.
Lo baciò di nuovo, con dolcezza e decisione. Decisione
che sembrò essere molto vicina alla passione. E Merlino respirò a fondo, e prese
coraggio facendo scendere le sue mani sulla cinta di Artù, e aprendola con
calma. Entrambi rimasero in mutande, nel senso letterale del termine.
Beh, per
ora è facile .
Artù, come se gli avesse letto nel pensiero, rise.
Non una risata derisoria, ma scherzosa. Una risata fatta col cuore. Dopodiché
riprese a baciarlo,per spostarsi poi sulla guancia, e scendendo giù lungo il
collo. Dei fremiti passarono lungo la schiena di Merlino, fremiti piacevoli.
Sentire la lingua di Artù accarezzare così dolcemente e delicatamente il suo
collo, era la cosa più bella che ci potesse essere!
Il principe, sempre sorridendogli rassicurante, e
teneramente, prese a sbottonare la camicia del moretto, anche in quel caso
senza fretta, con calma. Nessuno e niente avrebbe rovinato quel momento. Artù
confidava nell’aiuto di Morgana.
Mentre le mani di Artù gli sbottonavano la camicia,
Merlino sorrise timidamente, e sbottonò la camicia del compagno, facendolo
sorridere ancora di più. Andavano cauti, piano, così com’era cresciuto il loro
amore: piano e cauto.
Quando si ritrovarono soltanto in mutande, Artù lo
prese per mano e lo portò lentamente verso il suo letto. Merlino lo seguì come
se fosse un incantatore. Come se fosse Artù il Mago, e avesse lanciato su di
lui un incantesimo.
Come un incantatore di serpenti...
“Vieni.”
Artù si mise in ginocchio al centro del letto, e ci
fece salire Merlino, che pian piano si sdraiò e posò la testa sul cuscino
morbido e fresco di Artù: il principe sorrise, e si portò sopra di lui, gli
carezzò il viso col dorso della mano (aveva capito che Merlino adorava quando
lo faceva), e lo baciò. Tranquillo. Riprese a baciarlo sul collo, per poi
scendere sulle spalle, sui capezzoli, mentre la sua lingua stuzzicava birichina
il corpo di Merlino,che fremeva.
Artù...
Sentirlo gemere, e sapere di esserne lui la causa,
provocava in Artù mille brividi infuocati nel corpo. E per la schiena. Il suo membro si
irrigidì, segnò che oramai era pronto all’erezione. Ma si impose di
controllarsi: Merlino era la cosa più importante. Più importante di tutto il
resto, e di tutti gli altri. Persino più importante di sé stesso.
Quelle parole fecero brillare di gioia gli occhi del
principe Artù, che lentamente, e con calma, inserì un dito nella fessura ancora
vergine e inesplorata di Merlino. E lui gemette, gemette piano, sia di dolore
che di piacere. Non faceva così male
come temeva,in fondo. Anzi, era molto più piacevole di quanto s’aspettasse.
Un secondo dita si fece strada affiancando il primo,
nella fessura ormai allargata del giovaneamante. Merlino non aveva mai
provato sensazioni simili: era come se il suo corpo si fosse riscaldato, come
per Magia…
Piano,
Artù. Contieniti, non puoi perdere il controllo..non ancora.
“Pronto?”
Artù vide paura negli occhi del suo Merlino.
Prontamente gli afferrò le mani, portandogliele dai lati del viso, sul cuscino,
e gliele strinse forte. Voleva che Merlino sentisse che lui era lì, che il
passo lo avrebbero affrontato insieme. E che mai e poi mai, gli avrebbe potuto
fare del male.
E Merlino in qualche modo recepì i suoi pensieri.
Sorrise.
“Lo so. Sono pronto.”
Quando l’erezione, oramai evidente, entrò dentro di
lui, Merlino sentì come se lo stessero squarciando in due! Era un dolore non
insopportabile, ma veramente, veramente forte! Non poté impedire alle lacrime
di uscire dai suoi occhi, e alle sue mani di stringere forte quelle di Artù
sopra di lui, che si muoveva il più lentamente e delicatamente possibile.
Oddio…fa male... Artù…!
Il principe, che aveva il viso nascosto fra la testa
e la spalla di Merlino, intento a concentrarsi su di lui e non su se stesso,e a
mantenere il controllo, sentì una strana fitta al cuore. Poi una strana fitta
nella testa. E immediatamente alzò lo sguardo.
Quando vide il suo amato Merlino in lacrime, e sentì
la stretta delle sue mani, il cuore gli lanciò un’altra fitta dolorosa. Molto
più dell’erezione che reclamava la sua parte di godimento.
“Merlino…”
Dannazione!
Gli sto facendo male!
Una delle mani di Artù si sfilò dalla stretta, e
andò a carezzare il viso di Merlino, con tenerezza e dolcezza.
“Ei... Piccolo, se vuoi che smettiamo mi va bene.
Smetto senza esitare!”
Ma Merlino, sorprendentemente, scosse la testa
risoluto. E con la mano libera si asciugò le lacrime.
“No. Artù, voglio fare l’amore con te. Voglio..essere
interamente tuo, per l’eternità. E voglio poterti..sentire mio...”
Artù sorrise, e continuò lentamente e sempre con
estrema delicatezza e dolcezza, finché il dolore svanì, per Merlino, lasciando
spazio soltanto a un immenso piacere. E a un’immensa felicità. Era felice,
Merlino, perché adesso apparteneva completamente ad Artù Pendragon.
Lui,purtroppo,
non potrà mai essere completamente mio...il suo rango non glielo permette...ma
non m’importa. Ho il suo amore. Ho il suo cuore. La sua anima. E i suoi
pensieri. Per non parlare del suo splendido..perfetto..corpo.
Fu come se dentro di lui fosse stato accesso un
fuoco, un enorme fuoco partito dall’inguine per diffondersi per tutto il corpo.
Il suo piacere cresceva sempre di più....ma si accorse che Artù si stava
trattenendo. E lo stava facendo x lui.
Con uno scatto improvviso, alzò la testa e lo baciò
con amore. E sorrise.
“Lasciati andare, Artù. Non fa più male. Pensa un
po’ anche a te.”
A quelle parole, il cuore di Artù si riempì di
calore, di amore, mentre un altro genere di calore si accendeva in lui, e le
sue spinte si fecero più veloci, più profonde. Adesso che era sicuro che il suo
piccolo stava bene, poteva pensare anche per sé.
Oh
Merlino...
“Artù...”, gemette lui.
“Merlino…”
Quei gemiti, gemiti d’amore, riempirono ben presto
tutta la stanza. Il letto era ormai caldo, caldo d’amore e passione. Merlino
prese l’iniziativa, capovolgendo le posizioni e mettendosi a cavalcioni sopra
Artù. E lui si alzò a sedere, tenendo Merlino sulle gambe.
Finalmente potevano amarsi con tutta quella passione
che avevano trattenuto per tanto tempo! Il giovane Merlino prese il viso di
Artù fra le mani, baciando appassionatamente, mentre Artù tuffò la sua mano nei
capelli soffici di lui, mentre con l’altra lo stringeva a sé.
Raggiunsero l’apice insieme, cercando di non alzare
di troppo la voce. Poi sorrisero, felici, fronte contro fronte, e Artù gli
diede un bacio sulla fronte, con amore e tenerezza; Merlino si sdraiò e si
rilassò, cercando di riposare. Artù si sdraiò accanto a lui, e i due si
abbracciarono teneramente.
Accoccolato fra le braccia di Artù, Merlino si
sentiva veramente protetto. Al sicuro. Non avrebbe mai potuto trovare posto più
sicuro di quello. Posto migliore e più bello.
Le braccia di Artù Pendragon!
Si accoccolò ancora di più fra quelle braccia, il
volto di Artù si allargò in un grande, tenero sorriso, e si strinse il suo mago
ancora di più. Coccolandolo un po’. Sapeva che a Merlino piacevano le coccole.
Le adorava. E doveva ammettere che anche lui le adorava altrettanto!
Gli baciò i capelli, accarezzandoli dolcemente.
“Ti amo, Merlino.”
Merlino sorrise.
“Ti amo anche io, Artù.”
Artù sentì chiaramente che il cuore del suo amato,
però, batteva stranamente lento. Quasi che Merlino avesse qualche
preoccupazione.
“Che hai, piccolo mio?”
Paura...
“Ho paura, Artù.”
“Di cosa?”
Merlino strinse gli occhi, prendendo il coraggio di
dire qualcosa che già sapeva gli avrebbe portato a una piccola discussione.
“E’ tardi....”
Merlino si alzò a sedere, guardando fuori dalla
finestra. Ormai era quasi ora di cena. Sospirò, e si alzò raccattando di terra
i suoi pantaloni, infilandoseli. Dopodiché prese la maglietta.
Artù lo guardò, stanco ma sorridente.
“Merlino, andiamo! Da quando ti vergogni a parlare
con me?”
Allora Merlino sospirò di nuovo, e con la maglietta
ancora in mano, fece il giro del letto andando a sedersi sul bordo del letto, e
facendosi preoccupato in volto.
“Presto o tardi ci scopriranno,
Artù. E mi allontaneranno da te! Finiranno col dividerci, e … ti perderò per
sempre...”
Artù si alzò a sedere, e lo abbracciò nel momento
esatto in cui Merlino tremava di paura davanti al timore di perdere Artù.
“Ei. Ei..! Non ti devi preoccupare. Merlino.” lo
guardò negli occhi “Nessuno..niente e nessuno..ti porterà via da me. E niente e
nessuno mi porterà via da te.”
Merlino annuì, e lo baciò con trasporto.
“Adesso riposati un po’. Fra mezz’ora ho la cena con
mio padre, e dovrò andarmene.”
“Già, e io devo tornare da Gaius.”,
disse Merlino.
I due riposarono abbracciati per un’altra
mezzoretta, poi si alzarono pigramente, vestendosi, e con un ultimo bacio
uscirono dalla stanza.
Inutile dire che di fuori, ad aspettarli in trepida
attesa con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, c’era Morgana!
“Allora, Merlino? Come ti senti?”
Artù, che inizialmente sospirò ma sorridendo, sentì
un piccolo lieve pensiero accendersi in testa. Si era scordato di chiedere al
suo Merlino se stava bene! Come poteva essere stato così distratto?!
Sono proprio
uno stupido!
Merlino sorrise, e poi guardò Artù prendendogli la
mano. Intuendo i suoi pensieri negativi.
“Meravigliosamente bene. Adesso appartengo per
intero al ragazzo che amo. E quale onore più grande dell’essere di proprietà
del Principe Ereditario di Camelot, Artù Pendragon? Dico bene,o mio asino reale?”
E gli diede un piccolo bacio sorridendo.
Artù gli diede un lieve pugno sul braccio, e questo
scambio di effusioni amorose furono soddisfacenti per Morgana, alla quale
Merlino lasciò Artù, salutandoli e rientrando a casa, felice come non lo era
mai stato.
Lui e Artù erano FINALMENTE una cosa sola.!
Salve
a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo de “Il mio Destino 6 tu” Jvi avevo detto ke
in questo cap ci sarebbe stato qualche dettaglio ‘hot’
fra i due innamorati, e così è stato ;)
Inizialmente,
in realtà, la scena l’avevo descritta in modo più dettagliato, ma poi ho
pensato ke correvo il rischio di essere accusata d’aver
messo il rating sbagliato. E così ho modificato un po’, x renderla + SOFT JJ
Ringrazio
di cuore, dal profondo del cuore, tutti quelli ke
leggono la mia storia! Sn felicissima d leggere le
vostre recensioni!!! Mi sento soddisfatta di me stessa, e d questo devo essere
grata a voi J
Concordo
con lilly86 e il suo odio x Gwen:
pure io nn la sopporto!!! Nn so xchè,
ma mi sta proprio antipatica! X qst nella mia storia
l’ho resa un po’ più simpatica J
Hay_chan: beh, nevicato qui a firenze
de me ha nevicato XDDD e cmq, x la faccenda di Uther...mh...nei prosscap potresti trovare una sorpresina…
IcePrincess_: anche io avrei voluto far morire quella
s**** di Sophie fra atroci torture ma...beh...in
fondo era una Strega. E la Magia va “rispettata” :P noto con piacere ke anche tu provi odio viscerale x Ginevra! Benone! JJJ vuoi
che Uther lo scopra? Eeeh...aspetta,
aspetta… :P
Pattyjonas: sono felice ke la
mia storia ti piaccia! ;) continua a seguirla anche tu mi raccomando!
Bacioni al prosscap! aspetto cn ansia le vostre
recensioni!!
Capitolo 10 *** Controlli...e lotta con ferito!.. ***
Un altro giorno spuntò a Camelot.
Cinque giorni erano passati da quanto Artù e Merlino
erano diventati una cosa sola facendo l’amore. E la loro storia non poteva
andare meglio di come andava in quel periodo! Le persone a loro care, quelle a
cui erano affezionati, approvavano il loro amore; Re Uther non sospettava di
loro minimamente; tutto andava bene, anzi benone!
“Ti vedo pensieroso, figliolo. Qualche problema?”
Il Principe e il Re quella mattina stavano facendo
colazione insieme, ovviamente con loro vi era anche Lady Morgana che a quella
domanda finse di bere dal suo calice, per nascondere il suo risolino. La
ragazza sapeva bene a cosa..o meglio a chi
stava pensando il suo caro fratellastro!
E’ proprio
innamorato! Non riesco a immaginare nessun’altro al fianco di Artù. Lui e
Merlino sono proprio fatti l’uno per l’altro!
E comunque, se anche fosse stata incerta, se il
Grande Drago aveva rivelato che i due erano nati per essere destinati l’uno
all’altro, allora così sarebbe stato. Niente e nessuno poteva mettere in dubbio
ciò che diceva il Grande Drago. Perlomeno lei non lo avrebbe mai fatto.
“No. Stavo soltanto pensando alle prossime selezioni
dei cavalieri.”
“Sei stato troppo indulgente, l’ultima volta.”,
disse il Re bevendo “In effetti in questo periodo ti vedo strano. Sai che puoi
parlarmi di qualsiasi cosa.”
Artù annuì, sorridendogli.
Ma sapeva perfettamente che non avrebbe mai potuto
parlare a suo padre dell’amore con Merlino.
Merlino
rischierebbe la vita. E non permetterò a nessuno di torcergli mai un solo
capello.
La porta di quercia si aprì, scotendolo dai suoi
pensieri.
“Mio Re, mi avete fatto chiamare?”
“Sì, Garrett. Dopo l’episodio di Sophia e Aulfric,
voglio essere sicuro che a Camelot non ci sia neanche un briciolo di Magia. E
visto che Sophia era una ragazza, voglio che raduni tutte le ragazze di
Camelot. Voglio controllarle una per una, per verificare che non abbiano niente
di magico .”
A quelle parole, il cuore di Morgana fece un balzo
enorme. Di paura.
Sta calma,
Morgana.
Anche il cuore di Artù aveva fatto un balzo di paura
per la sorellastra, e si guardarono di sfuggita con sguardo perplesso e
alquanto preoccupato. Uther avrebbe controllato anche Morgana? Poteva davvero
scoprire se possedeva la Magia?
“Beh, perché anche io sono..una ragazza. E anche io
vivo a Camelot.”
Lui scosse la testa sorridendo.
“Che domanda sciocca, certo che no! Sei la mia
figliastra! Ti conosco da quando eri in fasce, e non ho il minimo dubbio su di
te.”
Lady Morgana, e anche Artù, tirarono un sospiro di
sollievo mentre il Re si alzava per raggiungere la Sala del Trono, dove avrebbe
fatto i suoi controlli. Controlli a dir poco esagerati, e alquanto sciocchi...
********************
Merlino uscì dall’armeria, doveva aveva appena
finito di ripulire l’armatura di Artù. Sì, va bene, le cose erano cambiate fra
i due, ma ciò non cambiava il fatto che lui avesse giurato di servirlo
fedelmente. E che, in fondo, non gli dispiaceva servire il ragazzo che amava.
Fischiettando allegramente, deciso di arrivare alla
stanza dove il Re pranzava passando dalle balconate, da cui si poteva godere di
una bella vista sulla città; era uno dei suoi posti preferiti, il Balcone Ovest
del castello, perché si poteva ammirare perfettamente il tramonto!
Fischiettando allegramente si avviò su per le scalette, e fu stupito di
trovare, appoggiato alla balconata…
“Artù?” sorrise “Non dovresti essere ancora a
colazione?”
Il biondo si voltò senza alzarsi, e gli sorrise.
“Beh, la colazione è finita prima. Mio padre, a
quanto sembra, aveva un impegno, a detta sua, alquanto urgente. Guarda tu
stesso.”
Quando il ragazzo si avvicinò, e si affacciò, non
riusciva a credere ai propri occhi: tutte le ragazze di Camelot, a partire
dalle bambine fino a quelle che avevano sì e no la sua età, erano radunate in
fila davanti al portone del castello!
“Cosa..?”
Artù sospirò.
“Mio padre vuole verificare di persona che fra le
ragazze di Camelot non ci siano delle Streghe. Ciò che è successo con Sophia lo
ha mandato nel panico. Le ha radunate tutte quante. Vuol esser sicuro che non
si ripeta più un episodio simile.”
Questo
significa che...
“...Uther intensificherà i controlli..”, disse
Merlino facendosi serio in viso, “Ciò vuol dire che potrebbe...”
Artù si tirò su e, notando la sua espressione
allarmata e molto spaventata, gli si mise davanti e cercò di coprire il più
possibile la carezza che gli fece sul viso, a cui seguì un sorriso
rassicurante, e il ritorno sul suo volto di un’espressione seria.
“Non ti devi preoccupare. Ti proteggerò a costo
della vita, Merlino. E tu lo sai. Nessuno ti farà mai del male.”
Merlino sorrise, e annuì, mentre Artù lo superò
passandogli da dietro, e mettendosi in piedi, a braccia conserte, dall’altra
parte. Da lì poteva controllare che le guardie, quelle allenate da Uther e
quindi più inclini a essere ‘sgarbate’ con i sospettati di Magia, non usassero
la loro scortesia sulle fanciulle che entravano dal cancello.
Mio padre
sta esagerando. I suoi sospetti e il suo odio per la Magia potrebbero portarlo
alla distruzione. Oggi queste fanciulle, domani potrebbe toccare a..,
scosse la testa, No.
Non permetterò mai che Merlino venga scoperto.
Il giovane in questione, nel frattempo, guardava
l’espressione pensierosa di Artù, cercando di pensare a qualcosa di stupido da
dire, qualcosa che lo facesse sorridere e non lo facesse pensare troppo.
Rise.
“Stai guardando i fondoschiena di quelle ragazze,
vero?”
Artù, scosso dai suoi pensieri, si voltò verso di
lui con una strana espressione, che poi si fece più rilassata, e trattenne a
stento le risa. Il suo piccolo mago geloso! Non poteva evitare di trovarlo
estremamente tenero e adorabile quando lo diventava..come se avesse motivi per
essere geloso …
“Non so di cosa stai parlando, Merlino.”
Prima che il moro potesse rispondere, una frotta di
cavalieri entrò dai cancelli, dirigendosi verso la piazza: da lassù Artù non
poteva riconoscere lo stendardo che portavano ricamato sul petto, dunque si
staccò dal balcone e corse giù in Sala del Trono, con Merlino al seguito.
“Certamente!”, sentì dire da suo padre, “Manderò
qualcuno a verificare immediatamente.”
“Padre?”
“Oh, Artù. Proprio te volevo. Questi cavalieri erano
di passaggio per le nostre terre, e al passaggio a Nord sono stati attaccati
perdendo un paio di compagni. Voglio che prendi qualche uomo, e vai a
controllare.”
Artù assentì, correndo nell’armeria dove Merlino,
senza parlare, gli sistemò addosso la sua armatura, per poi andargli dietro
mentre sceglieva quattro uomini da portare con sé. Mentre loro sellavano i
cavalli, Merlino andò ad avvisare Gaius. E gli accennò anche della questione
delle fanciulle.
“Ringrazia il cielo che non ha ordinato di
controllare i ragazzi!”, sbottò Gaius, “Saresti finito in guai seri, Merlino.
Ora va. E fa attenzione.”
La foresta non dava segno di essere abitata da
briganti o alcunché e, pensò Merlino, se davvero c’erano stati briganti,
dovevano essersene già andati. Perché la foresta era silenziosa…
Ma stranamente silenziosa. Fin troppo... E fu questo
ad insospettire Artù.
Arrivati a un piccolo spiazzo attorniato da un
muretto di pietre, il ragazzo non fece in tempo a fermarsi, e a scendere da
cavallo tirando fuori la spada, che sentirono delle urla, e improvvisamente dal
nulla sbucarono fuori almeno una dozzina di uomini armati di frecce e spade!
Sia Artù che gli altri quattro cavalieri risposero prontamente all’attacco.
Mano a mano che combattevano, però, si dovevano
allontanare dal punto in cui avevano lasciato i cavalli, e questo a Merlino non
piacque molto. Vide un uomo appostato su un albero, pronto a lanciare una
freccia contro Artù, e prontamente sussurrò una formula che fece cedere il ramo
su cui stava seduto. Artù si voltò, e Merlino gli sorrise facendogli un
occhiolino.
“Artù! Dietro di te!”
Merlino si morse la lingua, mentre Artù si accingeva
a battersi con l’ennesimo guerriero. Accidenti! Era pur vero che Artù, poche
settimane prima quando si erano dichiarati, gli aveva detto di dargli del tu
anche davanti agli altri, che nessuno lo avrebbe trovato strano...ma fra i
quattro cavalieri che c’erano con loro, uno era di quelli fedelissimi a Uther. Colui
nel quale i due non volevano NEL MODO PIU ASSOLUTO creare il benché minimo
sospetto....
Beh, per
questa volta è andata. Poi Garrett stava combattendo, sono certo che non ha
neppure sentito che davo del ‘tu’ ad Artù. Almeno..lo spero …
Quando Artù stese l’ultimo uomo, oramai era arrivato
il tramonto. Abbassò la spada, aspettando che gli altri quattro uomini
tornassero per rientrare al castello. Merlino si alzò e, controllato che non ci
fosse nessuno in vista, gli buttò le braccia al collo. Dei, quanto si era
preoccupato per lui!
Artù sembrava provare le stesse cose, perché col
braccio libero lo strinse forte, poi gli sorrise.
“Bene. Non credo che si faranno più vedere.”, gli
fece l’occhiolino, “Grazie per poco fa.”
Merlino si limitò a sorridere, per poi abbozzare un
inchino mormorando “dovere, Sire”, alche Artù scoppiò a ridere dandogli una
leggera spinta, che fece ridere anche Merlino. Ma purtroppo i due, troppo
occupati a scherzare, non si accorsero di un ultimo uomo, rimasto appostato
dietro ad un albero!
Artù si allontanò tornando al suo cavallo. Merlino
restò due secondi fermo nel punto in cui si trovava e, mentre sorridendo stava
raggiungendolo …
“ARTU!!”
Una freccia sibilò nell’aria, correndo velocissima
verso Artù, che si voltò...e lo colpì in pieno petto.
Tutto si svolse come in una scena a rallentatore: il
cuore di Merlino perse un battito dopo l’altro… il suo viso si fece
improvvisamente serio e spaventato …e Artù, dopo che con le ultime energie si
era strappato la freccia, si accasciò a terra.
A..Artù...
Il cuore del giovane mago si bloccò di colpo, come
se la freccia avesse colpito anche lui...ma nonostante ciò, le sue gambe si
mossero all’istante, correndo verso Artù, a terra privo di conoscenza.
“ARTU!!!!”, si buttò sulle ginocchia, e lo scosse
lievemente “Artù!! Ti prego svegliati!!”
Tentò di sollevarlo, ma quando la sua mano, messa
dietro la schiena per tirarlo su, tornò alla sua vista macchiata di sangue...la
sua mente smise di ragionare. I suoi polmoni smisero di respirare. Le sue
braccia e le sue gambe si rifiutavano di muoversi. Il cuore era come se non
battesse più…
No...no....
NO!!
“Artù...”, le lacrime iniziarono a sgorgare,
“Brutto.. .STUPIDO ASINO REALE, NON PUOI MORIRE!!”
Alle sue urla, gli altri quattro cavalieri accorsero
e, vedendo il loro principe a terra, il più rapidamente e delicatamente
possibile se lo caricarono in spalle, per poi metterlo sopra il suo cavallo.
La guardia più fidata di Artù, Carot, restò indietro
per prendere il giovane Merlino, che adesso non si muoveva più.
“Merlino! Merlino!”
Semour era l’unica guardia con cui Merlino avesse
mai parlato, erano diventati buoni amici, e lui sapeva quanto il giovane fosse
legato ad Artù. Certo non sospettava che i due fossero addirittura anche
amanti, ma sapeva che la loro amicizia era forte e grande.
Se lo caricò sulle spalle, per poi metterlo davanti
a lui sul cavallo, e legare il cavallo del giovane al suo. Dopodiché partirono
tutti al galoppo, il più velocemente possibile.
Merlino non fece una sola mossa. Per tutto il
tragitto, che in effetti durò poco, ma il suo corpo si rifiutava di muoversi.
La mente di pensare, il cuore di battere. Era caduto in una sorta di piccola
trance...
Lui e Artù erano una cosa sola.
E adesso, come se fossero REALMENTE un’unica
persona, era come se la freccia li avesse colpiti entrambi.
RAGAZZEEE!!!!!!!!!!!
VI ADORO!!!!!! Grazie x le vostre bellissime,
stupende, strepitose recensioni ke mi lasciate
sempre!!!!! JJ mi rendete fiera della mia storia!!!
Ebbene, Uther cm sempre ha iniziato a farsi le sue belle e stupide
s*** mentali -.-‘’ controllare OGNI RAGAZZA di Camelot…dapazzi…ma lui è normale??
NO! lo sappiamo tutti kenn
lo è x nulla XDDD
Ringrazio di cuore
tutti qllke leggono la mia
storia, ki l’ha aggiunta fra i preferiti, e fra le
seguite!!! Grazieee!!!!!!!!!!! JJJ
E ora i
ringraziamenti singoli:
IcePrincess_: Esatto! Uther
la faina verrà a saperlo...ho lottato molto x decidere se farglielo scoprire o meno…ma mi sn detta “xchè tenere nascosto un amore così vero e bello??” JMorganina
bella è così ke me la immagino! Un’adorabile
impicciona J
Uccidere Ginevra eh? Mh…forse sì forse no… XDD grazie delle tue splendide recensioni :JJ
Pattyjonas: sn strafelice ke la
mia fanfic ti piaccia così tanto!! E ke ti piaccia anke cm scrivo!!! Grazie!!!!!
J
Hay_chan: beh,
Morgana è sì un’adorabile impicciona…ma a quei tempi
cm faceva a riprendere la scena? XDDD
Lilly86: sn contenta ke
sopporti la Gwendll mia fanfic! Pure io nella serie la trovo proprio antipatica! -,-‘‘ E beh, purtroppo...temo keqlkn tenterà di separarli L
lady niniane:
ciao!! Sn felice keanke a te piaccia così tanto
la mia ff! J sì hai ragione, Artù in qstcap è davvero premuroso!! Di raga così ce ne sntrpp pochi purtoppo!
LL si preoccupa molto x il suo amato Merlino!
;)
Capitolo 11 *** Grazie Lucertolone millenario!! ***
“ARTU!!!”
Re Uther, non appena visti i cavalieri entrare
dall’enorme cancello di ferro, e Artù ferito accasciato sul suo cavallo, corse
fuori dalla Sala del Trono per andare loro incontro. Al seguito Lady Morgana, e
Gwen. Arrivò di corsa anche Gaius.
“Come è potuto succedere?!”
Garrett scese da cavallo e s’inchinò con
un’espressione di dolore e dispiacere in viso.
“Ci perdoni, mio Re. I guerrieri ci hanno fatto
allontanare dallo spiazzo, e purtroppo non siamo tornati in tempo per evitarlo.
L’unico presente al momento del fatto era Merlino. Ma…”
“O dei! Merlino!”, sbottò Gaius
Il vecchio medico si avvicinò al suo caro ragazzo, e
così fecero anche Morgana e Gwen, mentre Semour lo faceva smontare da cavallo.
Ma non appena lo mise in piedi, dovette sostenerlo perché le gambe gli
cedettero.
“Merlino!”, gridò Gwen,
“Merlino, per carità…”
Gaius si avvicinò a lui, e tirò fuori dalla sua
sacca piena di medicine una boccetta, e si apprestò ad aprirla.
“Sono dei sali. È sotto shock, questi lo faranno
riprendere.”
Mentre Garrett e gli altri portavano Artù dentro al
castello, per portarlo nelle sue stanze e stenderlo a letto, Lady Morgana aiutò
Gwen a tenere Merlino mentre Gaius gli passava la boccetta sotto al naso. Per i
primi cinque secondi non successe niente, ma poi lentamente gli occhi di
Merlino, da fissati nel vuoto che erano, tornarono coscienti.
“Merlino? Mi senti?”
Il ragazzo alzò lentamente la testa, e scosse
lievemente il capo. Per un minuto fu come se fosse in uno strano dormiveglia,
poi...i ricordi di ciò che era successo lo inondarono come un fiume in piena!
Così come un fiume in piena parevano adesso le lacrime che gli uscivano dagli
occhi.
“Artù...”
“La freccia è penetrata abbastanza lontano dal
cuore, Merlino.”, gli sorrise Gaius, “Si riprenderà, sta tranquillo.”
Non..non
morirà... Artù..non morirà!
Quelle parole funsero come una specie di sveglia, e
Merlino istantaneamente riprese le energie che si erano momentaneamente
‘spente’. Ringraziò con un sorriso Morgana e Gwen, e anche Gaius, dopodiché
guardò il Re.
“Non ci eravamo accorti che era rimasto un uomo, mio
Re. Si era appostato dietro a un albero, e quando pensavamo che fosse finita, e
stavamo tornando verso i cavalli...la freccia lo ha colpito. E purtroppo ero
troppo lontano per...”
Uther lo interruppe.
“Beh, da lontano non potevi fare niente. La freccia,
comunque, non ha toccato il cuore né altre parti vitali. È questo che conta.
Gaius.”
L’uomo annuì.
“Vado subito da lui, Uther.”
Il Re gli andò dietro, e al loro seguito Merlino e
le due ragazze, che si fecero vicine all’amico e gli sorrisero incoraggianti.
La porta era già aperta. Entrarono, Gaius andò subito verso il letto e si mise
a sedere sul bordo, esaminando la ferita.
Ma la sua espressione si fece improvvisamente grave.
“Cosa c’è?”, chiese Uther
“Mio Re.”, disse Gaius più serio che mai, “La ferita
si è infettata. Temo che la freccia avesse un qualche veleno.”
Gwen si portò le mani alla bocca, mentre Morgana si
lasciò cadere su una sedia lì vicino. Uther strinse i pugni. E Merlino... Beh,
lui stava per ricadere nella trance in cui era già caduto poco prima.
No...no,
non... Artù non può…
Gaius, tuttavia, sorrise incoraggiante.
“Uther, sono certo che Artù si riprenderà. Sono
pochi i veleni che possono essere riposti in una freccia. E sono più che sicuro
di trovare l’antidoto in uno dei miei libri. Starò sveglio tutta la notte se
necessario. Ma stia pur certo che troverò l’antidoto per salvare Artù.”
Uther gli sorrise come ringraziamento.
“Fa quello che devi fare, Gaius. Hai la mia fiducia
più completa, come sempre.”
Gaius gli fece un inchino, dopodiché si avvicinò
alla sua sacca tirandone fuori una boccetta dietro l’altra, mentre Uther, dopo
essersi avvicinato al letto, ed essersi chinato per dare un bacio sulla fronte
del figlio, uscì dalla stanza.
“Gwen. Riempi un bicchiere d’acqua. Merlino ha
bisogno di riprendere le forze.”
La ragazza annuì, riempì il bicchiere di Artù di
acqua, e poi attese che Gaius vi versasse uno strano liquido trasparente e
mescolasse.
“E’ un rimedio naturale. Con questo dovrebbe riprendersi
del tutto.”
Gwen si avvicinò a Merlino, e gli carezzò una spalla
affettuosamente. Ma Merlino non dava segni di essere abbastanza sveglio. Quindi
Morgana, dopo essersi ripresa dal suo di shock, si alzò e prese l’amico per le
spalle, facendolo sedere.
“Ei. Dai, Merlino, bevi questa. Ti farà bene.”
Gwen, dopo un cenno dell’amica, porse il bicchiere a
Merlino. Il ragazzo per un secondo lo guardò incerto, poi alzò la mano e,
benché tremante, riuscì a portarsi il bicchiere alla bocca e a mandare giù
quell’acqua senza sapore; sentì il corpo caldo, come se un ruscello d’acqua
calda gli fosse penetrato sotto la pelle, e si sentì molto meglio.
“Ecco fatto.”
La voce di Gaius lo portò definitivamente alla
realtà.
“Starà bene?”, gli chiese Gwen apprensiva.
Gaius le sorrise.
“Beh, ho mescolato varie erbe, che dovrebbero
favorire il sanguinamento della ferita.”
Morgana lo guardò stupita.
“Come il sanguinamento??”
“Sì, Morgana. In questo modo il veleno uscirà dal
corpo.”
La Lady sorrise, tranquillizzandosi. Poi diede un
bacio sulla guancia a Merlino, e fece cenno a Gwen, poi uscirono. Sapevano che
Gaius era un medico eccellente, e avrebbe fatto stare di nuovo bene Artù. E che
per stare meglio, Merlino aveva soltanto bisogno di stare vicino al ragazzo che
amava.
“Co..come sta?”
La sua voce lo spaventò da quanto era flebile, così
si schiarì la gola per far tornare il suo normale tono di voce.
“Si riprenderà.”, sorrise Gaius, “Possiamo soltanto
aspettare. Andiamo a casa, hai bisogno di riposo.”
Merlino non si mosse da quella sedia.
“Resto qui. Dormirò qua, mi..mi metterò in un
angolo, e...”
Lo sguardo severo di Gaius gli bloccò le parole in
gola. L’anziano medico sospirò, e dopo gli fece un sorriso. Avrebbe voluto
sgridarlo, e dirgli di non ribattere, che lui era il tuo tutore e per quella
volta almeno doveva obbedirgli. Ma non ebbe il cuore di farlo.
“Merlino. Ascoltami, ragazzo mio. So quanto ami
Artù, e posso soltanto immaginare la tua sofferenza. Ma restare qui, con lo
sguardo fisso su di lui, non ti aiuterà certo a ragionare. E ho bisogno del tuo
aiuto, per guarirlo.”
Il ragazzo guardò ancora una volta Artù.
Sembra
tranquillo... Gaius ha ragione. Non posso stare qui a piangere e disperare. È
il mio compito proteggere Artù. E lo salverò!
Si alzò, determinato.
“Andiamo. Prima troveremo l’antidoto giusto, prima
Artù si risveglierà.”
Gaius sorrise.
“Così va molto meglio! Coraggio.”
Merlino annuì, ma prima di uscire dalla stanza, i
suoi occhi si posarono nuovamente sul suo principe. E la sua espressione si
fece più seria e decisa che mai.
Sì, lo avrebbe salvato!
*********************************
Il giorno dopo passò in fretta, tanto che Gaius e
Merlino non se ne resero neppure conto: le ultime due notti le avevano passate
insonni, sui libri, alla ricerca dell’antidoto giusto per salvare la vita del
Principe Ereditario; e durante il giorno si erano affaccendati a portare altre
medicine nelle sue stanze: Gaius in attesa dell’antidoto cercava di
disinfettare al meglio la ferita, applicando tre differenti unguenti, mentre
Merlino sfaceva e rifaceva i bendaggi.
“Domani andrà meglio.”, disse Gaius.
Ma quel ‘domani’ di cui parlava, arrivò senza che
Artù stesse meglio purtroppo! Anzi, quella mattina, da quando erano arrivati
più di un’ora prima, il principe non aveva fatto altro che agitarsi nel sonno.
Gaius era perplesso, eppure i suoi unguenti, seppure non erano l’antidoto che
serviva, erano piuttosto efficaci. Lo erano Sempre stati!
Poi, in preda a un dubbio, posò la mano sulla fronte
di Artù.
“Per tutti gli dei! Sta scottando!”
Si affrettò a tornare verso il tavolo, dove si mise
ad armeggiare con le sue fiale, mentre Merlino si avvicinò rapidamente al
letto, sedendosi sul bordo. Artù si stava ancora agitando nel sonno, e il
vederlo così gli fece stringere il cuore.
Oh Artù…
Alzò senza pensarci la mano, e sorridendo
teneramente prese ad accarezzare con tutta la dolcezza possibile il viso di
Artù, e i capelli, per poi accarezzare di nuovo il suo viso madido del sudore
portato dalla febbre alta. Quella carezza non sembrava fare effetto, su di lui,
o almeno per i primi due minuti.
Come se stesse avvertendo che il giovane mago era lì
che gli accarezzava dolcemente il viso e i capelli, Artù ebbe un piccolo
spasmo.
“Me..Merlino….”
“Shh..sono qui, Artù. Sta calmo..andrà tutto bene. Calmati...”
E, lentamente, Artù smise di agitarsi. E si calmò.
Merlino sorrise.
“Così..bravo, amore mio...”
“Noto che non ti serve la Magia, per incantare
Artù.”, disse la voce di Morgana alla porta, con un sorriso.
Gwen rise.
“Incredibile! È come se Artù abbia..avvertito la
carezza di Merlino...”
“L’Amore è una forza estremamente potente, mia cara
Ginevra.”, sorrise Gaius, “E l’amore fra questi due è molto più forte e grande di
quanto loro stessi credano!”
Poi si avvicinò al letto, e mentre Merlino si alzava,
Gaius si sedette dietro Artù tenendolo sollevato, e versando nella sua bocca
qualche goccia di una strana fiala color delle arance. Poi, intercettando gli
sguardi incuriositi delle due ragazze, si alzò e sorrise.
“E’ una medicina che gli farà scendere la febbre.”
Vedendo Gaius rimettere a posto le sue varie fiale
dentro la sua sacca da medico, Merlino capì che era ora di andare: sospirò e,
chinandosi su Artù, posò un piccolo bacio sulla sua fronte. Poi si rialzò, e
sorrise.
“Torna da me, Artù.”
“Tornerà.”, gli rispose Morgana sorridendo, “La
morte non potrà mai vincere sul vostro amore, amico mio.”
E Gwen assentì, d’accordo con la sua signora.
“Vedrai, Merlino, il vostro amore abbatterà persino
la morte.”
Gaius mise una mano sulla spalla del ragazzo,
sorridendo incoraggiante, e tutti e quattro uscirono dalla stanza per lasciare
riposare Artù.
Merlino e Gaius, tornati a casa, consumarono una
piccola cena, una zuppa di verdure, senza però togliere gli occhi dai libri.
Erano passati quasi quattro giorni, e ancora non avevano trovato il giusto
antidoto per il veleno che scorreva nel sangue di Artù...
Il giovane andò nella sua stanza, senza chiudere la
porta, e si accasciò sul letto stanco morto. La sua mente vagava, ricordando
ogni singolo momento del ferimento di Artù al rallentatore, col cuore stretto
in una morsa tormentosa.
Cosa posso
fare? Sono tre giorni che io e Gaius stiamo sui libri..giorno e notte..ma non
abbiamo ancora trovato niente! Maledizione! Se soltanto dare la mia vita
potesse salvare la sua...la donerei senza esitazioni …
Il suo flusso di pensieri fu interrotto da una voce.
Una voce familiare nella sua testa. Una voce che conosceva bene.
MERLINO!!!
“Agh! Ma che ha da gridare?”, sbraitò lui sotto
voce.
Sono tre giorni che cerco di contattarti,
giovane Mago. Ma ho trovato sempre la tua mente serrata! Qualcosa non va? Sento
il tuo cuore sofferente.
“Sofferente è dir poco!”
Come posso aiutarti, giovane Merlino?
“Mpf! Ma sicuro...cosa ne sai tu di quello che è
successo… rinchiuso in quell’angusta caverna! Tre giorni fa Artù è stato
ferito. Da una freccia avvelenata. E né Gaius né io siamo ancora riusciti a
trovare l’antidoto adeguato!”
Merlino sentì chiaramente il Grande Drago prima
trattenere il fiato dalla sorpresa, e poi mettersi a ridacchiare sommessamente.
E questo lo fece infuriare!
“NON CI TROVO NIENTE DA
RIDERE, BRUTTO LUCERTOLONE!! Artù rischia la vita! E io sto male quanto lui!
Sto rischiando di perderlo...abbi rispetto dei miei sentimenti, e smettila di
ridere!”
La risatina smise.
Perdonami, giovane mago. Non stavo
ridendo dei tuoi sentimenti. Io so come salvare la vita di Artù.
Merlino scattò a sedere sul letto.
“Dov’è? Dimmi dove si trova l’antidoto, e correrò a
prenderlo!”
Sentì chiaramente il Grande Drago sorridere.
Non c’è bisogno di andare lontano,
Merlino. Esiste un antidoto molto potente, che salverà la vita ad Artù, e per
di più non farà restare traccia di veleno nel suo sangue o nel suo corpo. Ed è
composto da alcune semplici erbe di cui sicuramente Gaius è provvisto. C’è un
solo ingrediente che non può avere. E che devi portargli.
“Quale??”
Una scaglia di Drago. Sbrigati, giovane
mago, vorrei dormire se non ti dispiace.
L’espressione di Merlino ritrovò finalmente la luce
che aveva perduto, i suoi occhi brillarono, ora pieni di speranza e gioia, e il
giovane fece un enorme sorriso! Dopodiché uscì di corsa dalla sua stanza,
ignorando il richiamo di Gaius, e corse verso la caverna del Grande Drago. Era
quasi arrivato all’entrata, quando due guardie gli si pararono pressoché
davanti.
“TU! Fermati!”
Merlino corse tornando indietro, avrebbe fatto il
giro dall’interno del castello per poi uscire dall’altro lato, ma le due
guardie gli andarono dietro, giù per le ampie scale. Corse più veloce che
poteva, ma quattro paia di braccia lo afferrarono. Si ribellò, stando ben
attento a non emettere un suono, timoroso che riconoscessero la sua voce, ma a
niente servirono i suoi sforzi. Le due guardie lo tenevano stretto, e lo
stavano portando verso i sotterranei, nelle prigioni.
NO! Non può
andare così! Artù…
Decise di fare l’unica cosa che sapeva lo avrebbe
salvato: ricorrere, sebbene fosse rischioso, al suo Dono. Puntò lo sguardo su
una catasta di paglia poco lontano da loro, e mormorò “Tine!”: la paglia prese improvvisamente fuoco, spaventando le due
guardie che allentarono notevolmente la presa su di lui. E così riuscì a
scappare.
“Drago!”
“Finalmente, giovane mago. Mi chiedevo quando
saresti arrivato. Se non ti spiace, io sarei stanco e vorrei farmi una
dormita.”
Lui rise.
“Beh, scusa, ma ho avuto un piccolo problema!”
Dopodiché alzò il braccio in cui non teneva la
fiammella, puntò la mano, col palmo aperto, verso il Drago, e sussurrando
qualche parola in Lingua Arcaica, per l’esattezza “Saighead!”(che significa “saetta”), una piccola saetta si scagliò sul
Drago, senza fargli male ma staccando una delle sue scaglie. Che finì nelle
mani di Merlino, adesso sorridente.
“Grazie! Grazie di cuore!”
Il Drago gli sorrise.
“Non ringraziarmi, giovane Merlino. Per me è un
piacere, e un dovere. Dì a Gaius che faccia un infuso di artemisia, achillea,
belladonna e calendola. Che poi ci getti la mia scaglia, e mescoli .”
Merlino annuì, e con un ultimo “grazie!”, corse
verso casa.
“MERLINO! Dove diamine sei stato??”
Il ragazzo sorrise chiudendo la porta dietro di sé.
“Sono stato quasi portato in prigione, ma per
fortuna non mi hanno riconosciuto. Il Grande Drago mi ha dato l’antidoto al
veleno, Gaius. Un infuso di achillea, artemisia, calendola e belladonna. E poi
gettare questa scaglia e mescolare.”
Gaius la prese, accingendosi a radunare le boccette
contenenti le foglie delle erbe appena nominate, e rise contento.
“Ma certo! Come ho fatto a non pensarci dal
principio!? La scaglia di Drago è più forte di qualsiasi antidoto, e annienta
qualunque veleno ti circoli nel sangue. Come faremmo senza il caro Kilgharrah!”
All’alba, l’antidoto era finalmente pronto! E due
ore dopo, Gaius entrando nel castello (con dietro Merlino), mandò una guardia
ad avvisare il Re e Lady Morgana che avevano finalmente il rimedio per salvare
Artù.
“E’ l’antidoto giusto?”, chiese Uther mentre
andavano di corsa nelle stanze del figlio.
Gaius sorrise contento.
“Oh sì, è quello giusto Sire.”
Entrati nella stanza, Gaius come il giorno prima si
sedette sul bordo del letto, sollevando la testa di Artù, e facendogli bere
tutta la fiala che aveva preparato quella notte. Lentamente, il pallore sul
viso del giovane svanì, e tornò nuovamente il suo solito colorito.
Gaius, Merlino, Uther, Morgana e Gwen, tirarono un
sospirò di sollievo e risero di felicità!
“Domani sarà come nuovo, Sire.”
Il Re abbracciò il medico, commosso.
“Ti ringrazio, Gaius. Grazie di aver salvato mio
figlio.”
Alche il medico si staccò, e sorrise.
“Mio signore, io ho avuto soltanto il compito di
preparare l’infuso. È stato Merlino a trovare gli ingredienti necessari, a
trovare la ricetta dell’antidoto. Purtroppo la mia età non mi da molte energie,
e mi sono addormentato. Merlino è rimasto sveglio tutta la notte.”
Re Uther sorrise al ragazzo.
“Grazie, Merlino.”
Lui gli sorrise di rimando, e il Re uscì
accompagnato da Gaius, mentre Morgana si avvicinò a Merlino e lo strinse forte,
mentre entrambi sorridevano più che felici.
“Il tuo amore è fuori pericolo. Ora riposati.”, gli
fece una carezza, e sorrise, “Fino a domani mattina tanto non si sveglierà. Va
a dormire un po’.”
Merlino parve incerto.
“E..e se si sveglia in anticipo?”
E lì Gwen gli andò vicino, e lo prese per il braccio
sorridendo.
“Ora tu vai a casa, e dormi un po’. Sono sicura che
fino a domattina non riaprirà gli occhi, e in quel momento tu sarai qui. Sarai
la prima persona che vedrà. Sta tranquillo, Merlino. Non è proprio possibile
che si svegli prima!”
Merlino si lasciò convincere.
Ma quella notte, nel suo letto, riuscì a dormire
soltanto un’ora se non meno. Il pensiero che il giorno dopo avrebbe rivisto
quegli occhi blu mare che tanto amava, gli metteva addosso una scarica
fortissima di adrenalina. Impossibile non restare sveglio!
Una campana suonò.
Ci siamo.
Questa è la campana del cambio di guardia. È l’alba!
Merlino schizzò fuori dal letto, e dimenticandosi
che Gaius stava sonnecchiando, sbatté la porta contro il muro, e corse fuori di
casa. Voleva arrivare in tempo. Voleva essere accanto ad Artù quando avrebbe
riaperto gli occhi.
Entrò di corsa nel castello, percorse i corridoi, e
finalmente vide la porta che conosceva tanto bene: si fermò, riprese un po’
fiato, e la aprì lentamente, senza fare rumore. La richiuse dietro di sé e
prese una piccola sedia dal tavolo.
Poi andò a sedersi vicino a lui.
È ancora un
po’ pallido...
La sua mano si alzò andando a carezzare teneramente
il viso del suo amato, sorridendo.
“Sono qui.”
Passarono un paio d’ore, il Sole era oramai alto nel
cielo, e Merlino lo vedeva dalla finestra, i suoi raggi entravano nella stanza
e le donavano un caldo tepore.
È una bella
giornata.
Artù Pendragon riprese coscienza in quel momento, e
sentì un caldo tepore sui piedi, e sulle gambe. Realizzò che doveva essere
giorno, perché quello era il calore dei raggi del Sole che ogni mattina si
posavano sul suo letto.
Lentamente aprì gli occhi.
“Ei…”
Non appena si voltò, lo vide: il suo Merlino era lì,
vicino a lui, seduto vicino al letto, e gli stava sorridendo teneramente.
“Come ti senti? Immagino un po’ intorpidito.”
Il principe gli sorrise.
“Sì, molto intorpidito! Cosa mi è successo? Ricordo
soltanto che mi sono voltato...”
“Una freccia avvelenata.”, rispose Merlino, “Sei a
letto da quattro giorni. Gaius ti ha curato con degli unguenti, in attesa
dell’antidoto.”
Artù tentò di alzarsi a sedere, ma il braccio di
Merlino lo fermò.
“Ei,piano. Ti sei appena svegliato, e già ti vuoi
alzare? Al posto tuo mi godrei il meritato riposo!”, rise
Artù fece una piccola risata, poi sorrise.
“Ho sete.”
Il moro si alzò immediatamente, andando al tavolo e
riempiendo il bicchiere di Artù con dell’acqua fresca, per poi tornare a sedere
e porgerglielo.
“Ce la fai?”
Artù provò a prendere il bicchiere, ma sentì il
braccio ancora appesantito, e sospirò. Merlino gli sorrise, si misein ginocchio sul letto, e gli portò il
bicchiere alla bocca, alzandogli la testa con l’altra mano. E poi, dolcemente,
gli rimise la testa sul cuscino.
“Va meglio?”
Artù annuì sorridendo.
Allora Merlino si alzò, e andò a rimettere il bicchiere
al suo posto sul tavolo. Non appena l’ebbe poggiato...
No, non
ora...non posso crollare davanti a lui!
Ma nonostante avesse ordinato a se stesso di non
crollare, di mantenere i nervi saldi fino a che non fosse stato fuori dalla
stanza, ma aveva accumulato TROPPA tensione, aveva trattenuto le lacrime per
ben quattro giorni!, e si era tenuto tutto dentro. Le gambe tremarono.
“Merlino!”
“Perdonami...mi dispiace, io...”, guardò fuori, “Mi
ero ripromesso di non crollarti davanti, ma..beh non sono abbastanza forte
per...”
Merlino…
“Quando ti ho visto lì..a terra..e ho visto la mia
mano...macchiata di sangue, io…”, e pianse, “Ho avuto
paura di perderti! Molta più paura dell’ultima volta..con Sophia.. La mia vita
non avrebbe avuto più senso! Ti amo più di qualsiasi altra cosa, Artù. E nel
momento in cui hai smesso di respirare..per qualche minuto…beh..anche il mio
cuore ha cessato di battere. È una sensazione veramente orribile!”
Artù prese un respirone, e si alzò a sedere. Con
sorpresa scoprì che non era affatto doloroso, o almeno era più che
sopportabile, e anche alzarsi in piedi e camminare verso Merlino non gli costò
praticamente nessuno sforzo.
“Vieni qui.”
Quando vide le braccia di Artù aprirsi, il giovane
ci si gettò e pianse disperatamente, pianse tutte le lacrime che si era tenuto
dentro, tutta la disperazione, e buttò fuori tutta la tensione accumulata.
Mentre Artù lo stringeva forte, abbracciandolo come soleva sempre fare, ovvero
circondandogli le spalle con un braccio, e con l’altra mano carezzandogli
teneramente i capelli, lasciandoci piccoli baci.
“Sono qui, Merlino. Sono vivo. Grazie a te.”
Merlino, fra le sue braccia, scosse la testa.
“No, tu sei
stato ferito grazie a me! Non ho saputo proteggerti...non ho saputo fermare
in tempo quella maledettissima freccia! Se avessi potuto, avrei volentieri
scambiato la mia vita con la tua, senza...”
Una stretta più forte gli fermò le parole in bocca.
“Non dirlo neanche per scherzo, Merlino. Non potrei mai
sopportare di vivere senza di te. Sei la cosa più importante della mia vita. Ti
amo più di qualsiasi cosa, piccolo mio. Se tu morissi...anche io cesserei di
esistere.”
E gli diede un piccolo ma lungo bacio sui capelli.
Merlino allora alzò la testa e, teneramente, diede ad Artù il bacio più dolce
che gli avesse mai dato! Artù gli carezzò il viso altrettanto dolcemente, come
piaceva tanto al suo Merlino, e dopo uno scambio di sorrisi si abbracciarono di
nuovo.
Restarono così per dieci lunghissimi minuti, quando
bussarono alla porta.
“Merlino? Sono Gaius. Artù si è svegliato?”
“Giudica tu stesso, Gaius.”, rispose Artù stesso.
Il medico allora entrò immediatamente, con al
seguito Gwen e Lady Morgana, e tutti e tre sorrisero felici come pasque! Oh sì,
Artù si era ripreso benissimo! E vedere una scena così dolce, loro due
abbracciati stretti, li fece commuovere.
“Artù”, disse Morgana, “Spero tu abbia già
ringraziato Merlino. Ha corso un grande rischio per l’antidoto!”
Artù si staccò lievemente dal suo piccolo mago, e lo
guardò con aria interrogativa.
“Quale grande rischio?”
Merlino sospirò.
“Beh, ecco...l’ultimo ingrediente perché l’infuso
avesse effetto, era una scaglia di Drago. Per cui sono dovuto andare dal Grande
Drago nei sotterranei della città. Lo avevo già fatto tante volte, ed era
sempre andata bene! Ma..ieri sera, ecco..mi hanno quasi arrestato. Due guardie.
Ho dovuto ricorrere per forza alla Magia. Non potevo fare altrimenti.”
Artù sbarrò gli occhi.
“Hai usato la Magia davanti a due guardie??”
“No, non proprio!”, ribatté lui, “Era notte, non
potevano vedermi usare la Magia. E non sanno neanche chi sono.”
Gaius era a dir poco esterrefatto! Lady Morgana
aveva visto tutto ciò in sono, riferendolo poi alla sua amica Gwen, ma Merlino
non aveva fatto parola a Gaius di quello che era successo la notte precedente.
“Merlino!! Ti rendi conto che rischi di finire al
rogo??”
Il ragazzo lo guardò scotendo il capo.
“Non ho parlato. E non avendo sentito la mia voce,
non mi possono riconoscere! E, ripeto, era buio. Non possono sapere che ero io.
A meno che non abbiano la vista di due lupi, ma ne dubito seriamente...”
Gaius sbuffò, ancora contrariato, e si avviò verso
il tavolo tirando fuori l’ultima dose di infuso da dare ad Artù perché si
riprendesse del tutto. E mentre lui preparava la dose nella fialetta, Morgana
strinse forte il suo fratellastro, felice, mentre Gwen si limitò a stringergli
la mano.
Però..ora
che ci penso … No, impossibile. Non mi possono aver riconosciuto. Diamine, era
buio, e sono semplici guardie non..creature magiche con la super vista!
Artù mandò giù la seconda, e ultima, dose di
antidoto, e gli fece un effetto straordinario: in men che non si dica, le
energie ritornarono a scorrere nel suo corpo, e riprese le forze. Ringraziò
Gaius, sua ‘sorella’ e Gwen, dopodiché si vestì per scendere nella Sala del
Trono da suo padre.
“Artù!”
Re Uther e suo figlio si camminarono incontro,
finché non si strinsero in un abbraccio sincero e pieno d’affetto. Uther
sorrise a Gaius, come ringraziamento, e lui corrispose quel sorriso. Dietro a
lui entrarono Merlino, Gwen e Morgana.
“Ah. Merlino.”
Il ragazzo, non aspettandosi di sentire il suo nome
pronunciato dal Re,sentì il cuore perdere(come suo solito), mancare di un
battito. Prese un respiro, senza farne accorgere agli altri, e avanzò di due
passi.
“Sì, mio Re?”
Uther gli sorrise, chinando il capo.
“Volevo ancora ringraziarti di cuore, per aver
salvato la vita ad Artù. Sei un eccellente servitore. Estremamente fedele.”
Merlino tirò un sospiro di sollievo, e si stampò
sulla faccia un largo sorriso, facendo un mezzo inchino in avanti.
“Ho solo fatto il mio dovere, Sire.”
Artù sorrise, e si avvicinò a lui cingendogli le
spalle con un braccio, l’altro sui fianchi in una posa dannatamente a sbruffone
spocchioso. Ma la cosa non infastidì Merlino. Servì invece per ‘coprire le
apparenze’ con il padre.
“Merlino mi serve in modo fedelissimo, padre. E non
vi sarò mai abbastanza grato per avermelo assegnato. È stato un dono più che
gradito. Non avrei potuto trovare servitore migliore di lui, mi potete
credere.”
Merlino rise, e Artù continuò a sorridere.
Re Uther, invece, nuovamente assunse la posa
autoritaria tipica da Re, eretta, fiera, senza traccia di sorriso sul volto.
“Visto che ti sei ripreso, andrai a caccia.”
Artù sorrise al padre, e si allontanò, ridacchiando
per l’espressione disgustata di Merlino.
Il suo piccolo mago DETESTAVA la caccia!
Ragazze!!!! Scusate, ho postato
soltanto un cap!! lo so, vi ho fatto prendere un
colpo vero? XDDD in effetti povero Artù…
Beh, cm avete potuto leggere, si è
ripreso abbastanza bene! mi piace da morire la scena qnd
Artù si agita, e una carezza di Merlino lo calma!!! *O* bella bella!
Ringraziamenti vanno a ki mi ha messo fra i seguiti, i preferiti, a chi legge qststoria…e ora a chi ha
recensito:
hay_chan: cm hai potuto constatare da sola, Artù nn è morto XDDD dunque puoi evitare d strozzarmi! Eheh!
IcePrincess_: hai
visto ke fine??? Cioè…ioboh…qnd l’ho vista correre verso Artù e saltargli al collo,
quasi nn ho spaccato la tv x terra!!! GRRR!!! Se avessi
potuto farlo, sarei entrata nello schermo, e l’avrei spinta via!!! -.-‘’ cmq, x fortuna Morghynn muore ^_^ sn contenta! E Uther la Faina beh sì, nn sarà Garrett a dirglielo…strano ma
vero, c’arriverà da solo…ho voluto renderlo +
intelligente ke nel telefilm! XDDD soltanto un poco. Cmq
guarda a me fanno piacere le tue recensioni lunghe! *o*
Patty_jonas: CALMA CALMA!!
A parte kenn ho paura di Nimueh, avessi potuto entrare nello schermo l’avrei uccisa
io stessa!! -,-‘’ e cmq no, nn
muore cm hai visto ^^
Il vecchio medico entrò
nella stanza senza pensarci due volte, togliendogli di dosso le coperte, e
ridendo quando il ragazzo cercò di recuperarle.
“Alzati, Merlino. È
arrivata una corte in visita, e Uther ha imposto che ti unirai a servire le
portate.”
Merlino sospirò.
Grandioso! Un altro aristocratico spocchioso che parlerà di
cose altrettanto spocchiose!
Gaius, intercettando lo
sguardo contrariato di Merlino, sorrise.
“Sta tranquillo, non
dovrai essere l’unico a sorbirti discorsi noiosi. Uther mi ha invitato ad
unirmi al loro pranzo. Ho curato il Barone Raid in passato, per cui mi è stato
chiesto di pranzare assieme a loro.”
A Merlino quest’idea
non dispiacque: sarebbe stato divertente ridere con qualcuno alle spalle di
quegli strafottenti che non parlavano d’altro se non di condannare la Magia, o
di aumentare un pochino le tasse per i loro tornaconti personali!
“E va bene! Ma soltanto
perché ci sarete anche voi.”
Gaius ridacchiò.
“Strano. Avrei pensato
che avresti detto ‘soltanto perché c’è Artù’.”
Merlino gli fece una
piccola linguaccia, poi sorrise. Gaius era veramente un amico, mai una sola
volta aveva deriso il rapporto che era nato con Artù, e soprattutto non provava
disgusto o altro di simile, nei loro confronti.
Uscirono di casa
insieme, e mentre Gaius raggiungeva la Sala del Trono per discorrere col Re e
il Barone Raid prima del pranzo, Merlino si avviò verso casa della sua amica
Gwen, la servitrice personale di Lady Morgana; lui e Gwen avevano legato dal
primo giorno, ed erano diventati ottimi amici. Inoltre lei e Lady Morgana
avevano scoperto di lui e Artù, dimostrandosi delle amiche più che fidate.
Erano entusiaste della nuova coppia, ed erano certe che il loro Destino fosse
stare insieme per tutta l’eternità.
Avevano anche scoperto
il segreto di Merlino, così come lo aveva scoperto Artù, e dopo il primo attimo
di stordimento, avevano riferito al giovane mago che in qualche modo avevano
sempre saputo che in lui c’era qualcosa in più.
Per di più, anche Lady
Morgana era una Strega. Gwen e Gaius, inizialmente, erano gli unici due a
saperlo. Poi lo scoprì Merlino. E un giorno, dopo il suo quasi annegamento, anche
Artù.
“Buongiorno, Merlino!”
“Buongiorno a te,
Gwen!”, le sorrise lui raggiante, “Andiamo insieme al castello?”
La ragazza accettò con
gioia, e i due si avviarono al castello discorrendo della corte arrivata in
visita. Si sarebbero fermati per due giorni, il Barone Raid era un ottimo
alleato di Camelot, e un amico fidato di Re Uther. Inoltre, era risaputo che
appoggiava in pieno la sua diffidenza, anzi il suo odio, verso la Magia.
“Buongiorno, mia cara
Gwen.”
“Lady Morgana.”,
dissero i due in coro inchinandosi.
Morgana prese a
braccetto Merlino da una parte, e Gwen dall’altra, sorridendo contenta.
“Allora, Merlino.
Dicci. Come procedono le cose col mio adorato fratellastro?”
Merlino arrossì di
botto.
Mi ha visto ieri! E me lo ha chiesto anche ieri! Cosa pensa
che ci sia di diverso oggi?
Ovviamente i suoi
pensieri non erano di rabbia o di scocciatura, era molto felice di avere dalla
loro parte due persone meravigliose come Lady Morgana e Gwen. Anzi, da quanto
erano diventati amici con la Lady, gli aveva chiesto addirittura di darle del
tu.
“Bene. Decisamente alla
grande!”
****************
Non passo nemmeno
un’ora, che Lady Morgana era seduta su una delle sedie d’onore, al tavolo, Gwen
al suo fianco in piedi, Uther accanto a lei e accanto a lui Artù, mentre era in
atto il pranzo. Il barone Raid era seduto dall’altra parte, nel mezzo alcuni
cavalieri, Gaius, e due dame della corte del Barone.
I discorsi, come
volevasi dimostrare, erano dannatamente noiosi! Lady Morgana, annoiata, prese a
discorrere di faccende più frivole con Gwen, mentre Artù si avvicinò un poco a
Gaius per parlare d’altro. In quel mentre entrò il dolce, portato da due serve,
e dietro a loro Merlino, con in mano un piatto pulito per il Barone Raid; non
appena entrò, lo sguardo del giovane incrociò quello blu mare che conosceva
tanto bene, e il suo cuore prese a battere veloce, mentre nello stomaco
migliaia di farfalle presero a sbattere invisibili ali.
Ma quelle meravigliose
sensazioni svanirono qualche istante dopo quando, avvicinatosi al Barone, lo
sentì dire al Re:
“Mio caro Uther, hai
pienamente ragione. La Magia è male, e va sradicata.”
Merlino provò un moto
di rabbia e frustrazione per ciò che era appena stato detto, e sotto
un’occhiata di avvertimento che diceva “non rispondere” di Gaius, del tutto
tranquillo disse:
“Beh, non tutta
Signore.”
Gaius trattenne un
sospiro, alzando però gli occhi al cielo, Gwen e Lady Morgana trattennero le
risate per il coraggio che l’amico aveva dimostrato nell’interrompere il
Barone, e Artù sorrise sotto ai baffi.
Il Barone si voltò,
invece, verso di lui, pronto a ribattere, quando Uther lo bloccò:
“Lascia stare, amico
mio. Merlino è un servo fin troppo loquace, alle volte. Dico bene, Merlino?”
Il moretto non poté
fare altro che annuire silenziosamente. Ma mentre scambiava il piatto sporco del
Barone con quello pulito per il dolce, il mezzo sorriso che aveva ancora sulle
labbra svanì totalmente.
“Beh, comunque hai
torto ragazzo. Torto marcio! I Maghi...sono tutti dei mostri.”
Nel momento esatto in
cui qualcosa nel cuore di Merlino s’incrinò, e il piatto gli scivolò di mano
cadendo fragorosamente per terra, Artù e Gaius alzarono di scatto gli occhi
verso Merlino, mentre Gwen e Lady Morgana rimasero scioccate (Morgana
soprattutto), e lanciarono uno sguardo di puro odio al Barone Raid.
Mostro …
Merlino si abbassò
prontamente per recuperare il piatto, ringraziando che fosse quello sporco e
non quello pulito, nascondendo le lacrime che bussavano negli occhi
prepotentemente, e che esigevano di uscire.
Artù sentì il cuore
stringersi in una strana morsa, che si rivelò essere un misto fra rabbia verso
il Barone, che aveva ferito il suo Merlino, e dolore, nel sapere che Merlino
stava soffrendo. Il suo primo istinto era quello di alzarsi di scatto dalla
sedia e, incurante di tutti e tutto, stringere forte il suo amore e consolarlo.
Se mi scoprissi adesso, sarebbe un suicidio. Merlino non
approverebbe affatto.
Il giovane Mago,
lanciato uno sguardo pieno di lacrime a Gaius, che si rattristò moltissimo a
quella vista, chiese perdono e si allontanò dalla Sala del Trono, posando il
piatto su di una piccola colonnina lì fuori, e correndo via, ferito nell’animo
e nel cuore.
Mostro.
Non aveva avuto la
sfrontatezza di ribattere, non questa volta. Perché “mostro” è ciò che si era
sempre definito lui da quando, da bambino, aveva scoperto ciò che era in grado
di fare.
Corse nell’unico luogo
in cui sapeva che non c’era nessuno: l’enorme biblioteca reale. Chiuse la porta
dietro di sé, salendo le scalette che portavano al reparto superiore della
biblioteca e, entrato nel primo scaffale che gli sembrò abbastanza nascosto, si
lasciò cadere per terra, seduto, e si portò le mani a tapparsi le orecchie, non
voleva uscire dalla penombra di quel cantuccio, voleva solo che la voce del
Barone la smettesse di risuonare nella sua testa ripetendo “mostro..mostro..”…
È vero...è vero che sono un mostro …
Ma nella sua testa,
oltre alla voce del barone, ce n’era un’altra che si fece strada, una voce che
oramai conosceva piuttosto bene.
Giovane
Mago, smettila di torturarti! La Magia ti ha scelto per fare di te un grande
Stregone, e portare la pace nel Regno di Camelot. Non sei un mostro! È la tua
natura!
Ma non voleva ascoltare
il Grande Drago, non voleva sentirsi dire le sue solite frasi enigmatiche e
piene di saggezza, non voleva ascoltare più nessuno. Niente e nessuno!
***************
Nella sala era tornato
il chiacchiericcio, come se niente fosse successo, come se una persona non
fosse stata ferita nel cuore appena 10 minuti prima! Uther e il Barone
ridevano, e parlavano spensierati delle loro battaglie insieme.
Gaius si era seduto
accanto a Lady Morgana, e Gwen, i due cercavano di rassicurarla, di farle
capire che il barone si sbagliava, e lei era una persona buona. Che non era
colpa sua se conosceva la Magia.
E Artù?
Merlino ha bisogno di te, asino! Corri da lui!
E così fece: si alzò
dalla sedia, togliendosi la corona e posandola sul tavolo. Suo padre e il
Barone lo guardarono curiosi e esterrefatti.
“Artù, dove stai
andando?”, gli chiese il padre
Lui incenerì con lo
sguardo il barone Raid, dopodiché guardò seriamente suo padre.
“Non tollero che il mio
servitore interrompa le conversazioni altrui, lo ammetto. Ma nonostante questo,
l’ho visto molto scosso. Vado a cercarlo.”
E detto questo, si
avviò con passo regale verso la porta della Sala, emulando calma, quando poi,
non appena chiusa la porta dietro di sé, si slacciò il mantello che lo stava
soffocando, e corse da Merlino; sapeva dove trovarlo, la biblioteca era uno dei
posti preferiti del suo piccolo mago.
“Artù!”
Voltatosi, riconobbe Morgana,
Gaius, e Gwen, preoccupati quanto lui per Merlino.
Artù spalancò la grossa
porta della Biblioteca Reale, per poi richiuderla piano.
“Merlino?”
Nessuna voce gli
risponde, ma appena due secondi dopo sentirono dei singhiozzi, disperati,
venire dal ripiano superiore. L’orecchio del principe li riconobbe
immediatamente.
“Merlino…”
Corse al piano
superiore della biblioteca, seguito dai tre, cercandolo fra gli scaffali,
finché non lo trova nella penombra, seduto per terra con le orecchie tappate e
le lacrime che sgorgano a fiotti, in un pianto disperato, e le sue parole
sussurrate “non è vero..non è vero..”: questa scena gli stringe il cuore in una
morsa di dolore.
“Merlino!”
Gwen si porta una mano
alla bocca, e così come Morgana inizia a piangere, mentre Gaius resta
appoggiato alla balconata, col cuore pulsante di dolore alla vista del ragazzo
che riteneva come un figlio piangere in quel modo.
Artù si chinò davanti a
lui, cercando di togliergli le mani dalle orecchie, e il Mago si ribellò.
“Ei. Ei, sono io. Sono
Artù.”
Merlino lo vide,
finalmente, e le lacrime scorsero ancora più copiose.
“Artù...”, sussurrò
flebile.
“Shh. Sono qui, amore.
Sono qui con te.”
Lo accolse fra le sue
braccia, stringendolo forte, carezzandogli dolcemente i capelli e lasciandoci dei
baci teneri, e lentamente riuscì a calmarlo, come soltanto lui sapeva fare;
Gaius e le altre due sorrisero, davanti al potere dei sentimenti di quei due.
“Sono..un mostro... Sono
un Mostro!!”
Artù si staccò,
prendendogli il viso fra le mani, facendogli tenere carezze.
“NO. Merlino.
Guardami.”, gli sorrise “Tu non sei un mostro, amore mio. Non conosco persona
più speciale di te! Il tuo Dono ti rende unico. Ma non certamente un
mostro. E quando sarò Re, il resto del mondo scoprirà che la Magia non è sempre
malvagia.”
Merlino lo guardò
sorridendo fra le lacrime. Dei, quanto amava il suo Principe!
Oh Artù …
“Merlino.”
“Gaius …”
Il medico sorrise
affettuosamente.
“Ciò che hai è un gran
Dono. Ci saranno sempre persone che ti definiranno ‘mostro’,o peggio. Ma tu,
figlio mio...tu sei forte. E sei un grande Mago. Diventerai ancora più grande
ogni giorno che passa.”
“Gaius ha ragione.”, sorrise
Gwen, “Non conosco persona più buona di te, Merlino. La tua Magia fa del bene.
Un giorno tutti la penseranno come.”
Morgana si avvicinò,
sorridendo fra le lacrime,e si chinò prendendogli la mano in segno d
solidarietà.
“Un giorno,
Merlino...non dovremo più nasconderci. E il nostro Dono potrà fare molto più
bene di quanto già non fa. Quando Artù sarà Re, tutto questo dolore finirà. E
saremo liberi. Vedrai! Andrà bene. Un giorno …”
Merlino annuì.
Già...un giorno …
Questo
giorno arriverà prima che tu te ne accorga, giovane Mago. Vedrai.,
gli disse la voce del Grande Drago.
Lady Morgana si alzò,
prendendo a braccetto Gwen.
“Vi lasciamo da soli.
Andiamo, Gaius?”
Il medico sorrise, e si
allontanò con loro lasciando la biblioteca. Merlino se ne stava ancora seduto
per terra, si prese le gambe e vi posò sopra la testa.
“Ei.”
Artù gli sollevò la
testa posando l’indice sotto il mento, dopodiché sorrise.
“Basta piangere.
Sorridi, Merlino. Fallo per me. Non sai quanto mi si stringa il cuore quando
stai male!”
Ti amo, Artù Pendragon.
Il principe lo aiutò ad
alzarsi, sostenendolo finché le gambe di Merlino non cessarono di tremare
violentemente per essere state per un po’ nella stessa posizione accovacciata;
dopodiché gli accarezzò di nuovo il viso con la mano, e si avvicinò. Le sue
labbra si posarono dolcemente su quelle dell’amato, staccandosi, e poi
ritornandovi sempre dolcemente. Poi approfondì quel bacio, senza essere
irruente. La mano di Merlino andò a posarsi sul viso di Artù.
Si sorrisero, i due
innamorati, soddisfatti di quel bacio.
“Ti amo anch’io,
Merlino.”
Merlino sorrise felice,
soltanto mentre riscendevano mano nella mano lo fulminò un’idea: “Hey! Da
quando Artù legge nel pensiero??”, e rise fra sé e sé.
Nel mentre che
tornavano verso la Sala, senza lasciarsi la mano, non appena ebbero svoltato
l’angolo superando una colonna, i due incrociarono un paio di guardie che
andavano dalla parte opposta. Le loro mani si separarono all’istante, come se
le avesse divise una piccola scossa, e le due guardie passarono senza fare
cenni né dire niente.
Merlino si poggiò al
muro, sospirando.
Dannazione! C’è mancato veramente poco …
Artù, notando il suo
sguardo preoccupato, si avvicinò posandogli una mano sul viso, e dandogli un
piccolo bacio sulla fronte,mentre Merlino sorrideva. Alche lo guardò negli
occhi, e anche lui sorrise.
“Sono sicuro che non
hanno visto niente, Merlino. Tranquillizzati.”
Il giovane sospirò, e
mantenendo il sorriso annuì. Forse Artù aveva ragione. Forse quelle due guardie
VERAMENTE non avevano visto le loro mani unite. Forse la paura stava soltanto
prendendo il sopravvento, e non doveva far altro che calmarsi.
Merlino, per amor del cielo...se non ti calmi, rischi
l’esaurimento nervoso!
Eccomi qua!! ^^ sn
ancora qui!!! Altro giro, altro cap!! XDDDe in questo cap
Merlino, povero, ha ricevuto un colpo DECISAMENTE basso!!! Accidenti al Barone
Raid!!! Nn so se lo avete notato…ma il Barone ha lo
stesso nome del fornellino contro le zanzare!! XDDD
Hay_chan: EEEH…cosa faremmo senza il Grande Drago Kilgharrah! xDDD cmq sn contenta d’averti resa felice ^^
IcePrincess_ : E’ vero: Gwen&Morgana
fanno tanto George&Fred di harrypotter!! XDDD in effetti quasi quasi,
ti dirò..mi sa ke il mio subconscio l’ho fatto
apposta! XDD Accenderà il suo maccheronico cervellino, sì! XDDD
Capitolo 13 *** la vendetta(stupida!) di Nimueh... ***
Fortunatamente, i dubbi e le preoccupazioni di
Merlino si rivelarono infondati: i giorni passarono, e niente di allarmante
accadde. O almeno, niente di allarmante che concernesse la sua storia d’amore
con Artù. O su di lui e il suo dono. Nessuno lo aveva scoperto.
Era nella Sala del Trono, sulla porta, con le
braccia dietro la schiena, in attesa che Artù finisse di parlare col padre.
“Un’ultima cosa, Artù. Per l’ora di pranzo avremo
ospiti, Re Bayard di Mercia e alcuni suoi cavalieri verranno in visita. Celebreremo
il rinnovamento della nostra unione. Daremo un grande banchetto in onore di
tale avvenimento.”
Artù annuì.
“Sono lieto che il regno di Camelot e quello di
Mercia rinnovino la pace, padre. Posso fare altro per voi?”
Uther scosse lievemente la testa.
“No. Per il momento è tutto. Ah. Sì, una cosa. Vedi
di non tardare negli allenamenti. Dovrai esser qui, quando arriverà Re Bayard.
Sarai tu a rinnovare il patto di pace con lui, in fondo un giorno sarai tu il
Re.”
Artù si inchinò al Re.
“Ne sarò onorato, padre. Ora, se non vi dispiace,
andrei ad allenarmi. Se devo essere qui in tempo, sarà meglio che mi sbrighi.”
Nel momento in cui Artù lasciò la sala, Merlino
ovviamente lo seguì a ruota. Ogni passo che Artù eseguiva, era un passo che
anche lui eseguiva. A corte, alle sue spalle, questo fatto veniva deriso molto.
Oramai Merlino era soprannominato “il cagnolino ammaestrato del Principe”. Ma a
lui non interessava minimamente.
“Muoviti, Merlino. In questi giorni sei decisamente
lento!”
Due serve passarono incrociarono il loro cammino,
mentre andavano verso l’armeria. Merlino sorrise. Già lo sapeva, che quello era
il momento d’indossare le maschere da padrone e servo, e prendersi in giro per
salvare le apparenze.
“Sire, io seguo il vostro ritmo. Se io sono lento, è
perché voi lo siete.”
Artù ridacchiò.
“Sei sempre più insolente. Se non la smetti di fare
il servo idiota, finirà che per punizione ti metterò alla gogna.”
Come se
potessi mai farlo! So quanto la odia.
“Beh, se questo è il suo desiderio..”, rispose il
moro, “Farò quello che mi ordinerete, stupido asino reale...”
************************
Gli allenamenti durarono un’ora in meno del
previsto, così come aveva ordinato il Re. Era di vitale importanza che il
Principe Ereditario di Camelot fosse pronto, quando Re Bayard fosse arrivato a
corte; Merlino restò in armeria per sistemare l’armatura di Artù al suo posto,
mentre lui, per una volta, andò in camera sua per vestirsi da solo.
Accidenti!
Proprio oggi dovevano arrivare? E io che avrei voluto andare fuori con
Merlino...
In effetti, sia i pensieri di Artù che di Merlino in
quei giorni vagavano sullo stesso problema. Su due problemi, ad esser sinceri:
il primo era che da giorni, da quanto Artù si era ripreso, il Re lo aveva messo
sotto allenamenti continui e pressanti, e i due non avevano avuto il tempo di
starsene un po’ da soli. E secondo...dopo un mese e poco più che erano ormai
diventati una cosa sola, non avevano più fatto NIENTE.
Merlino sospirò, mentre chiudeva la porta
dell’armeria.
Con Uther
che lo mette sotto pressione, Artù è sempre stanco morto. Mi chiedo quando
avremo di nuovo un po’ di tempo per noi...!
Mentre andava verso le Sale, incrociò Gwen e si
misero un po’ a scherzare.
Artù stava andando nella direzione opposta alla
loro, e stava appunto pensando a Merlino, che lo vide svoltare l’angolo insieme
all’amica, con la solita giacchetta color noce, i soliti pantaloni, e la solita
sacca a tracolla. E mentre il moro ridacchiava con Gwen, un improvviso moto di
gelosia lo trapassò.
Come osava Gwen stare così vicino a Merlino?? Eppure lo sapeva, doveva saperlo, che
Merlino era SUO. SOLAMENTE SUO!Fortunatamente si riscosse subito da
quegli sciocchi pensieri, tanto negativi.
Che diamine
mi è preso!? È Gwen, cavolo!
“Sire, buongiorno.”, disse lei con un inchino.
“Buongiorno a te, Ginevra.”, rispose lui con un
sorriso.
E sorrise anche Merlino, alzando impercettibilmente
la mano per accarezzare quella di Artù. Sapeva di non potersi permettere di
più, lui e il principe avevano stabilito di comune accordo di comportarsi,
davanti ad altri che non fossero gli unici tre che sapevano di loro, con tutta
la normalità di questo mondo.
Quando erano soli, Artù era di una dolcezza e di una
tenerezza..di una premura..fuori dal normale! Ma nel momento in cui si dovevano
riunire “al resto del mondo”, ecco che il principe indossava la sua solita
maschera di superiorità e arroganza, mentre Merlino indossava quella del servo
fedele e idiota, che con le sue battute faceva irritare il suo Signore.
Beh, certo senza esagerare, senza essere troppo
eccessivi nel fingere, in fondo Uther sapeva che il loro comportamento celava
una sincera amicizia. E su quello, stranamente, non sembrava aver assolutamente
niente da ridire.
Artù gli sorrise, facendogli un occhiolino che Gwen
notò, e che la fece sorridere fra sé e sé.
“Col suo permesso, Sire. Lady Morgana mi aspetta.”
Il principe la salutò con un sorriso, seguendola
addirittura con lo sguardo mentre si allontanava, e questo gli costò una
frecciatina di Merlino.
“Gwen è molto carina , vero..Sire?”
E ad Artù non sfuggì di certo il tono alquanto
secco, acido, ma ironico, del suo piccolo amore. E ridacchiò.
“Sei geloso, stupido idiota?”
“Di uno stupido asino reale?”, sbuffò lui, “Niente
affatto.”
Artù lo afferrò per il polso, senza stringere, e
considerato che Garrett stava passando il quel preciso momento, assunse il suo
solito tono da principe arrogante e strinse un pochino, cercando di far
assumere al suo sguardo un’aria scocciata.
“Servo insolente che non sei altro! Adesso ti faccio
pentire della tua sfrontataggine.”
Garrett, tirando dritto, sogghignò. Amava vedere
Artù così autoritario e prepotente, sperava che un giorno diventasse degno di
suo padre. Rigido e fiero, come un Re che si rispetti. Soprattutto coi servi
troppo impudenti.
Ma Artù era tutto il contrario: trascinò Merlino
dietro ad una colonna, il corridoio era piuttosto buio, e deserto. Sorrise, lo
mise spalle al muro, e lo baciò di slancio. Non con irruenza, ma con una certa
dose di passionalità. Merlino lo abbracciò, e contribuì a quel bacio con tutta
la tenerezza di cui sapeva esser capace.
“Merlino. Per me esisti soltanto tu, e nessun’altro.
Né tantomeno nessun’altra.”
Il ragazzo sorrise, e diede al suo ‘superiore’ un
altro piccolo, e veloce bacio, prima di fare un mezzo inchino.
“Se ci tenete a saperlo, mio Signore, per me è lo
stesso.”
“Artù!”
La voce del Re interruppe quel momento così
idilliaco, per riportarli coi piedi per terra. Artù tiro un grande sospiro,
sorrise a Merlino, e si accinse a tornare nel corridoio per andare incontro a
suo padre. Immaginava che fosse nell’altro corridoio...invece Uther era più
vicino di quanto si aspettassero. E di conseguenza, li vide uscire da dietro la
colonna.
Insieme...
Dannazione!,
pensò Merlino, Dannazione,
e adesso..?
I due evitarono di guardarsi, neanche con la coda
dell’occhio, tenendo lo sguardo fisso sul Re per non farlo insospettire ancor
di più. Ma dentro al cuore erano profondamente spaventati per la possibile
reazione del Re, il quale era ancora impietrito sul suo posto, e ci rimase per
due lunghi, e a parere dei due giovani interminabili!, minuti, passando lo
sguardo, sinceramente incredulo, dall’uno all’altro.
“Cosa...cosa stavate facendo dietro...dietro a un
colonna?? Artù! Esigo una spiegazione.”
Artù prese un lungo respiro, e tranquillamente
improvvisò come da sempre era abituato a fare con suo padre. In fondo, ancor
prima che Merlino giungesse a Camelot, erano già capitate situazioni in cui
aveva mentito al padre. E lo aveva sempre fatto con abile maestria.
“Merlino mi ha offeso, padre. E volevo mettere in
chiaro le cose.”
Uther lo scrutò perplesso.
“Dietro a una colonna?”
“Beh, ovvio.”, rispose lui, “Non volevo certo far
sapere ad altri che ho un servitore tanto impudente.”
Il Re li guardò con aria indagatrice per un altro,
lungo, e intenso minuto, che fece gelare il sangue nelle vene a Merlino... Che
solitamente non era tipo da spaventarsi così facilmente, e così in fretta
ma..in quel frangente, non riusciva a non tremare.
Ti prego..ti
prego …!
L’espressione di Uther si rilassò.
“Ti stavo cercando. Re Bayard arriverà fra meno di
mezz’ora. E non sei ancora pronto! Dove è la tua corona? Un Principe non può
presentarsi a un altro Re senza la sua corona.”
Artù assentì.
“Sì, padre. Avete pienamente ragione.”
“Sire.”, intervenne Merlino calmo, “Se volete
avviarvi con vostro padre, andrò io a prenderla. ”
Artù lo guardò con finta aria di presunzione.
“D’accordo. Ah. E durante il banchetto non ti
allontanare. Esigo che tu sia a mia disposizione, se dovessi avere qualche
ordine.”
Merlino fece un mezzo inchinò, e poi si allontanò
verso le stanze di Artù, mentre lui e suo padre andavano dalla parte opposta.
Davanti alle stanze di Artù, trovò Gaius. Un’espressione preoccupata sul suo
viso.
“Merlino! Per tutti gli dei, ho visto Uther dirigersi
verso le stanze di Artù! Dimmi che eravate già usciti...”
Il ragazzo sospirò.
“Sì, Gaius. Però... Uther ci ha visti mentre
sbucavamo da dietro una colonna. INSIEME.
Artù gli ha riferito che mi stava soltanto ‘sgridando’ perché ho osato
offenderlo. E che eravamo lì dietro perché non voleva far sapere in giro che
sono tanto insolente. Ma..ho paura...”
“Ah!”, sbottò Gaius, “Siete due incoscienti! Sperate
che Uther abbia creduto al figlio. Altrimenti sia te che lui...”
Artù
rischierebbe soltanto qualche ora di prigione..., pensò il mago,
Sono IO che rischio di andar alla
forca, se scopre di me e suo figlio!
“Beh, speriamo ci abbia creduto.”, disse Merlino.
Gaius sospirò.
“Coraggio, ora va. Altrimenti indispettirai Uther
ancor di più!”
Merlino corse verso le stanze di Artù, prese la
corona da sopra il suo camino, e corse velocemente verso la Sala del Trono,
appena in tempo per consegnarla ad Artù poco prima che la porta della stanza si
spalancasse per far entrare Bayard e company.
Dopo le strette di mano, si spostarono tutti
nell’altra Sala, dove era quattro tavoli erano già stati imbanditi di ogni tipo
di vivanda. Il banchetto era principalmente da consumare in piedi, con qualche
sedia d’onore messa per il due Re, e per il Principe. Artù, intento a bere del
buon sidro, fu affiancato da Morgana.
“Te ne prego, dimmi che Uther non ha visto niente di
compromettente. Quando l’ho visto ho tentato di intercettarlo, ma non ho fatto
in tempo purtroppo.”
L’espressione del fratellastro si fece seria, e
Morgana sussurrò un “oh dei..”.
“Ci ha visti sbucare fuori da dietro una colonna. Ma
tranquilla, gli ho detto che Merlino mi aveva insultato, e che stavo mettendo
le cose in chiaro con lui. Che eravamo dietro quella colonna perché non volevo
essere screditato facendo sapere in giro che ho un servo fin troppo sfacciato.”
Lady Morgana lo guardò incredula, e sbuffò.
“Oh, andiamo Artù! Conosci tuo padre. È vero che in
passato sei riuscito a mentirgli un sacco di volte, e alquanto spudoratamente..
oserei aggiungere. Ma speri sul serio che si sia bevuto una spiegazione
così..così fiacca?!”
Merlino, che si trovava nella Sala come servitore,
sentì i discorsi dei due mentre versava, con un sorriso, del sidro ad
un’anziana Lady. E nella sua mente si trovò a dare pienamente ragione a
Morgana.
Il Re è
troppo sveglio. Per quanto Artù sappia essere convincente, e per quanto le sue
bugie in passato siano sempre state credibili...temo che stavolta suo padre non
la berrà così facilmente. E se comincia a sospettare qualche cosa …
“Mille ori per i tuoi pensieri.”
Concentrato sui suoi pensieri, non si era accorto
che Morgana e Artù si erano allontanati, che involontariamente aveva finito per
appoggiarsi ad una colonna fissando il pavimento, e che proprio Artù gli si era
avvicinato. E sorrideva, con la corona in testa,il suo mantello, e un calice di
sidro in una mano.
“Non dovresti starmi così vicino, e farti vedere
così cordiale.”
Artù rise.
“Andiamo, Merlino! Sono anni che mi sbroglio da ogni
situazione complessa, raccontando bugie a mio padre. Pensi davvero che non mi
creda? Ho affrontato contesti ben peggiori di quello di poco fa!”
Il moro sospirò, preoccupato.
“Vedo che non hai paura di perdermi quanto ne ho io
di perdere te.”
Artù lo guardò attonito. Come poteva pensare una
cosa del genere??
Come può
pensare che non abbia paura di perderlo?? Ho molta più paura di quanta ne
riesco a dimostrare!
“Merlino.”
Al principio non voleva guardare Artù negli occhi,
sapeva PERFETTAMENTE che il suo caro principe sapeva come farlo desistere dalle
sue preoccupazioni... Gli bastava uno sguardo, perché nei suoi occhi blu mare
Merlino ci si perdeva ogni volta inevitabilmente.
“Ti amo!”, sussurrò lui, “Non pensare mai più che io
non abbia il terrore di perderti. Sei tutta la mia vita.”
Se non era lo sguardo di Artù a farlo perdere, e a
incantarlo, alle volte ci riuscivano le sue parole. E proprio quello era
accaduto in quel momento: le parole pronunciate da Artù, fecero svanire in lui
tensione e ansia. E fecero sciogliere la sua espressione dura in un sorriso
tenero.
“Ora va molto meglio.”, sorrise Artù, “Tieni.
Riporta la corona e il mantello nelle mie stanze. Mi stanno innervosendo!”
Artù si tolse prima il mantello, e poi la corona,
mettendole nelle mani di Merlino sorridendo, e si voltò per andare da suo
padre; Merlino invece, con un ultimo sospiro, e mentre di sfuggita vide Uther
che presentava Gaius a Bayard, corse verso le stanze di Artù, riponendo sul
letto corona e mantello. Uscito dalla stanza, si avviò nuovamente verso la grande
Sala dove si svolgeva il banchetto, ma svoltato l’angolo, senza fare
attenzione...
BadaBUM!!
Senza aver fatto attenzione svoltando l’angolo,
inevitabilmente si era scontrato con qualcuno. E questo qualcuno, in
particolare, era una bella e giovane ragazza, chiaramente una servitrice, e
dato che non l’aveva mai visto, Merlino ne concluse che doveva essere una serva
di Bayard. Si chinò subito per aiutarla a raccogliere i vassoi.
“Mi dispiace! Sono veramente un impiastro alle
volte!”, e la guardò incuriosito, “Per caso ci siamo già incontrati? Hai un
viso familiare...”
La ragazza gli sorrise scotendo il capo.
“Sono certa di no. Mi sarei ricordata di voi,
messere.”
“Merlino. Mi chiamo Merlino.”, rispose lui
sorridente.
Poi le porse la mano, e la aiutò a tirarsi su. Le
fece un ultimo sorriso, e un piccolo inchino, e dopodiché si avviò verso la
Sala. Ma da dietro di lui, sentì dei singhiozzi sommessi, si voltò per vedere
la ragazza piangere. Tornò indietro.
“C’è qualcosa che non va?”
Lei lo guardò fingendo lacrime, mentre cercò di
assumere l’espressione più mortificata che poteva riuscire a fare. Finse
vergogna, per un paio di volte, mentre Merlino restava lì davanti, in attesa
che gli dicesse cosa aveva.
“Merlino...è una cosa..terribile!”
“Cosa è terribile?”
E alfine, guardandolo negli occhi, gli disse con
finta aria dispiaciuta e tormentata:
“Il mio Re... Bayard ha avvelenato il Calice
dell’Alleanza! Vuole uccidere il Principe Ereditario! Vuole uccidere Artù!”
Nella gola di Merlino si creò un improvviso groppo,
e il suo cuore mancò di un battito. Guardò la ragazza tentando di parlare, per
cercare una chiara conferma di quello che stava dicendo, e dopo i primi secondi
di smarrimento, prese un respiro profondo.
“Ne sei certa?”
Lei annuì.
“Sono stata io a mettere il veleno nel sidro. Bayard
mi ha costretta! Merlino…devi salvare Artù! O
Camelot...cadrà!”
Merlino annuì, e ringraziandola con un cenno prese a
correre più velocemente che poteva, senza poter vedere il ghigno malvagio che
si era formato sul volto di quella fanciulla tanto adorabile. Sì, perché quella
fanciulla altre non era che la Strega Nimueh.
Sì, corri
Merlino. Sarai tu a bere da quel calice. Pur di salvare la vita al tuo amato
Artù...sarai tu stesso a perdere la tua. E avrò la mia vendetta su di te!
------
Nella Sala del banchetto, il pranzo era appena
terminato, e tutti erano stati riuniti attorno al tavolo centrale per la
cerimonia. Uther prese la parola.
“Siamo qui per rinnovare il patto di pace che ci
lega da anni e anni con Mercia. La cerimonia sarà breve, e consisterà nel bere
il miglior sidro del regno, dal Calice dell’Alleanza. Questa volta, però, sarà
mio figlio Artù a onorare il patto al mio posto. In quanto futuro Re di
Camelot..quando io non ci sarò più.”
Se Merlino fosse stato nella Sala, avrebbe potuto
notare l’espressione di sorpresa che si dipinse sul volto di Re Bayard, che poi
però sorrise con cortesia.
“Artù. Bayard.”
Re Bayard fece un largo sorriso al giovane.
“Prego, Artù. Prima quelli della casa.”
Artù gli sorrise di rimando, e si voltò verso il
tavolo dove era posato il Calice dell’Alleanza. Lo sollevò, e prima di
accingersi a bere disse:
“Che l’alleanza col regno di Mercia possa durare per
altri venti anni e più.”
Stava per abbassare il braccio, e portare il calice
alle labbra per berlo, quando l’enorme porta fu spalancata di colpo, e la voce
di Merlino lo fermò.
“FERMI! IL CALICE DELL’ALLEANZA E’ STATO
AVVELENATO!”
Merlino corse verso Artù, e gli prese il calice di
mano.
Appena in
tempo, Merlino., pensò Nimueh da dietro una colonna,
nascosta e con un ghigno in viso
“Re Bayard ha fatto mettere del veleno nel sidro.
Vuole uccidere il Principe Artù .”
Il Re in questione guardò incredulo Merlino, Artù, e
infine si rivolse all’amico Re.
“Sono menzogne! Non so di cosa stia parlando, Uther,
te lo posso giurare! Ma chi è questo ragazzo ??”
“E’ il mio servitore.”, disse Artù, “Merlino. Dammi
il Calice, e smettila di fare l’idiota.”
Ma cosa gli
è preso??
Merlino fermò la mano di Artù che tentò di
riprendergli il calice.
“No. Dovete fidarvi di me, so quel che dico. E ve lo
proverò. Col vostro permesso, Re Uther. Ora berrò dal calice, e se non è
avvelenato....pagherò le conseguenze della mia menzogna. E me ne assumerò tutte
le responsabilità.”
Lady Morgana si fece avanti, intervenendo.
“Ma se è avvelenato morirai!!”
Il groppo in gola tornò, e Merlino sentì mille
brividi di paura lungo la schiena. E il cuore per un attimo diminuì di poco il
suo battito. Lady Morgana aveva ragione…cosa fare
dunque? Stette per cinque secondi a pensare.
Sì, ha
ragione. Se è avvelenato...morirò …, il suo sguardo andò
su Artù, Ma preferisco cento volte morire io,
piuttosto che vedere lui morire.
La sua espressione tornò determinata.
“Lo so. Ma Sire...”, disse guardando Artù, “Darei
mille volte la mia vita, per salvare la vostra.”
Alche, a quelle parole, il cuore di Artù perse un
battito.
Merlino..no…
Uther, che voleva vedere la fine di tutta quella
sceneggiata, e anche sapere se Merlino avesse torto o ragione, zittì tutti i
brusii nella Sala con la mano. E guardò serio il ragazzo.
“Ti concedo di bere il sidro, Merlino. E se ciò che
hai affermato è vero...l’alleanza con Bayard sarà spezzata!”
Merlino prese un profondo respiro, dopodiché passò
in rassegna i visi che più gli premevano in quel momento: Gaius, che aveva
l’espressione più ansiosa e preoccupata che gli avesse mai visto sul volto;
Morgana, che con una mano si reggeva al tavolo facendo respiri affannosi; e
Gwen, che aveva una mano sul cuore e l’aria estremamente inquieta..
Il volto di Uther, altero e serio.
Quello di Bayard, ancora incredulo.
E infine il suo. Quello di Artù, che conosceva alla
perfezione. E che era, adesso, più preoccupato di quanto non lo era mai stato.
Preoccupato per la sorte del suo amato Merlino. Perché se fosse sopravvissuto,
l’ira di Uther si sarebbe scaricata come un fiume. E se invece aveva ragione…
No. Merlino
non morirà. Sono sicuro che ha fatto un terribile sbaglio. Ma non è colpa sua,
sono certo che qualcuno lo abbia informato male. Prenderò le sue difese contro
mio padre.
Merlino levò il calice in onore di Artù, e dopo aver
preso un profondo respiro mandò giù il sidro, inevitabilmente finendolo. E il
suo braccio si riabbassò, con in mano ancora il calice vuoto, in attesa di un
qualcosa che nemmeno lui sapeva cos’era, ma comunque restava in attesa
paziente. Per i primi secondi, quasi un minuto in verità, non successe niente.
E il Re stava quasi per parlare, quando …
Avvertì chiaramente il suo cuore perdere battiti,
uno dopo l’altro. Cominciò a sudare come mai in vita sua. E poi lo sentì: un
enorme masso immaginario che gli andò ad ostruire la gola, impedendo all’aria
di accedere e, di conseguenza, d’arrivare ai polmoni. Si portò la mano libera
alla bocca, e lentamente sentì le sue braccia irrigidirsi...le gambe iniziarono
a tremare violentemente…la mente gli si annebbiava sempre più velocemente... Ma
prima che il buio lo catturasse, guardò per gli ultimi istanti Artù. Per un
ultimo istante volle che i loro sguardi si fondessero un’ultima volta.
E poi cadde a terra.
“Me... MERLINO!!”
Artù si fiondò su di lui, buttandosi sulle ginocchia
per terra, e scotendo il corpo del giovane per tentare di svegliarlo,
inutilmente. Morgana, Gaius, e Gwen, si precipitarono accanto a Merlino e Artù,
che adesso iniziava a sentire montare il panico.
“Merlino, svegliati!!!”
Gaius posò una mano sulla fronte del ragazzo, e la
sua espressione si fece più truce che mai.
“Artù, non può sentirvi.”,
si voltò, “Sire, è stato avvelenato.”
Salve
a tutti!!! Cap che NON mi è piaciuto molto scrivere… Punto 1: xchè poverini,
Merlino e Artù nn riescono a stare un pochino insieme
L e Punto2: Merlino viene avvelenato!! DANNATA
NIMUEH!!! EEEHH…ma morirà oh sì eccome se morirà..!!!
:@
Sn
felicissima di vedere kesn
ancora fra i preferiti e fra le seguite di così tante persone!!! ^^ graziee!!!!
Ora i
ringraziamenti singoli:
bilancina92: in effetti la mezza idea di rompergli un
piatto in testa mi è passata x la mente… XDDD
icePrincess_: io sn felice ke tu stia sempre qua!! Sn felice
ke recensisci sempre fedelmente! ^^ ammettilo, Ice, hai una mega cotta x Merlinuccio
tuo! XDD nn nasconderlo!! Siamo in tante ad averla!!
XD
ladyniniane: in
effetti piace pure a me, tanto!, qst legame che c’è
fra i due. Uno sta male? E allora l’altro nn sarà di
sicuro da meno! Vorrei alle volte trovare una persona così…
-,-‘’ grazie di tt questi
complimenti ^^ cmq guarda, io veramente il barone nn
soltanto l’avrei schiacciato,se fossi stato Artù, ma lo avrei massacrato!! :@
hay_chan: hay-chancarissima…concordo
anche io con bilancina…l’idea dll
mazza MI PIACE!!! *sguardosadico* quasi mi fai paura eh..ma se lo merita quella zanza del Barone Raid!!! *istinto
omicida che prevale* mi fa piacere che mi ami così
tanto, hay_chan! Io amo te x le tue belle recensioni!
XDD
Capitolo 14 *** Artù VS Uther,vassoi in testa,e luci guida ***
NO!
“Artù, vi prego aiutatemi a portarlo a casa.”
Il principe non ci pensò due volte, e mentre Gaius
gli faceva strada, e dietro di lui Morgana e Gwen lo aiutarono, si caricò
Merlino sulle spalle senza alcuno sforzo. Il suo amato, piccolo mago era sempre
stato così magro e leggero...
Come poteva un corpo così debole, affrontare un
veleno?
Artù scosse la testa, scacciando quel pensiero.
Erano già arrivati nella casa del medico, che gli indicò il suo letto dove,
delicatamente, posò Merlino facendo poi spazio a Gaius, che subito si mise
seduto sul letto, portando una mano sulla fronte del ragazzo, e sentendogli il
polso con l’altra.
“Il battito è debole, quasi svanito.”, disse
allarmato alzandosi, “Gwen, prendi questi libri. Aiutami a cercare l’antidoto
per il veleno, presto!”
La ragazza non esitò, e si mise a sfogliare con
risolutezza i libri che Gaius le aveva posto davanti sul tavolo, mentre lui
cercava su altri. Morgana si affiancò ad Artù, ancora fermo in piedi, che
guardava Merlino con espressione sofferente.
La sorellastra gli mise una mano sulla spalla,
cercando di confortarlo.
“Non morirà. Come ho detto a Merlino quando fosti tu
a essere avvelenato, la morte non potrà mai vincere sul vostro amore. Tornerà,
Artù. Tornerà da te. Da noi.”
Artù, però, percepì il tremore nella voce di
Morgana, e fu quello a farlo crollare. Le sue gambe cedettero, ma Morgana
prontamente lo prese e, con una forza straordinaria, lo aiutò a sedersi su di
una sedia vicino al letto, mentre il suo adorato fratellastro scoppiava in un
profondo pianto di disperazione e dolore.
“Artù...”
Il ragazzo non toglieva gli occhi di dosso dal suo
amato, che ora si contorceva sul letto in preda a spasmi che parevano essere
alquanto dolorosi.
“Ora comprendo cosa intendeva...”, disse fra le
lacrime, “Mi sembra che il mio cuore si sia fermato...non so neppure come fa la
mia..voce ad uscire! È come se il veleno scorresse anche nel mio sangue…e fa male...sta soffrendo...!”
Gaius e Gwen, pur preoccupati per l’evidente
sofferenza di Artù, e sorpresi di quanto(sebbene già lo sapessero) fosse forte
il legame fra lui e Merlino, non si allontanarono dai libri per andare a
consolarlo. Tanto c’era Morgana che tentava, quasi inutilmente, di farlo.
Artù si prese la testa fra le mani.
“Gli avevo promesso...che mai nessuno gli avrebbe
fatto del male…che lo avrei protetto a costo della
vita...”
Gaius tirò su la testa dai libri.
“Artù. Merlino vi ama immensamente, tanto da
sacrificare la sua vita per la vostra. Non è vostra la colpa. Gwen. Hai preso
il calice come ti avevo chiesto?”
La ragazza annuì, tirandolo fuori dalla sua
giacchetta.
“Eccolo.”
Il medico lo prese fra le mani, e lo rovesciò: sulla
sua mano cadde un petalo. Il petalo di un fiore rosa come il vestito di
Morgana. Gaius si fece corrucciato in viso, e all’improvviso andò verso la
libreria, e prese a colpo sicuro un vecchio libro. Di erbe magiche.
“Come sospettavo. So chi ha avvelenato il calice. E
so anche il perché.”, sospirò, “Artù. E’ stata Nimueh. Ha voluto vendicarsi di
Merlino, era certo che si sarebbe sacrificato.”
Artù sollevò il capo con uno scatto di ira.
“Nimueh...”
Gwen sbuffò piena di rabbia.
“LEI sì che è una che incarna perfettamente la Magia
cattiva!”, guardò Artù, “Merlino..non vi vorrebbe mai vedere in queste
condizioni, Artù. Tiratevi su, per lui.”
Ha
ragione...non è piangendomi addosso che aiuterò Merlino.
Si alzò dalla sedia, e andò accanto a Gaius.
“Gaius. Cosa dice il libro? Esiste un antidoto?”
Lui annuì.
“Sì. L’antidoto, però, può essere estratto soltanto
dal polline dello stesso fiore da cui Nimueh ha estratto il veleno. Secondo il
libro, tale fiore si trova nell’antica caverna oltre la Foresta di Balor. È lì
che troverete il fiore.”
Artù non necessitava di sapere altro.
“Sire!”, lo chiamò Gaius prima che uscisse dalla
porta, “Fate molta attenzione. E non fidatevi di nessuno…”
Artù annuì, e uscì di corsa dalla casa per entrare
nel castello. Corse rapido verso l’armeria, e indossò la sua armatura. Una
fitta lo colpì al cuore, al ricordo che fino al giorno prima era stato Merlino
ad aiutarlo a indossarla. Ma lo avrebbe fatto di nuovo, non appena fosse
guarito.
“Principe Artù?”
“Sì, Garrett?”
“Suo padre la vuole vedere nella Sala del Trono,
Signore. È urgente.”
Artù sbuffò, e sistematosi la cintura meglio che
poté, uscì a passo svelto e deciso dalla stanza per raggiungere il padre, che
non appena lo vide entrare assunse l’aria più severa che avesse mai potuto
avere.
“Dove credi di andare?”
“Abbiamo scoperto che è stata Nimueh ad avvelenare
il calice. E sappiamo dove trovare l’antidoto per salvare Merlino. Sto andando
a prenderlo, sarò di ritorno tra due giorni.”
Uther scosse la testa.
“Non andrai da nessuna parte, Artù.”
Lui lo guardò sbalordito: non poteva dire
seriamente! Merlino stava morendo!! Come poteva essere tanto insensibile?!
“Padre, vi prego! Merlino mi ha salvato la vita, e
non soltanto oggi..ma tante altre volte. E non resterò a guardarlo morire.”
Uther lo guardò ancora più serio.
“Allora non guardare.”
Artù, infuriato con il Re, se ne andò dalla stanza
con passo deciso, andando verso le sue stanze e sbattendo la porta dietro di
lui. Nel momento esatto in cui si appoggiò al camino, pieno di ira, sentì
chiaramente una guardia appostarsi fuori dalla porta.
Non posso
crederci!!
Suo padre aveva addirittura mandato qualcuno a sorvegliarlo!
Ma stavolta non avrebbe ceduto ai voleri del padre. Mai e poi mai. Il suo vero
amore, la sua Anima Gemella, stava lentamente perdendo la vita, e lui non
sarebbe rimasto a guardarlo morire! Prese un respiro e, colmo di rabbia nel
cuore per come si era comportato suo padre, prese un vassoio di quelli piccoli,
aprì la porta senza fare rumore...e lo diede in testa alla guardia, che svenne.
“Mi dispiace.”, sussurrò correndo via.
Ma per lui, la cosa più importante di tutte le altre
era soltanto Merlino.
Arrivò nella Foresta di Baldor
in poche ore, e in ancora meno tempo la superò. Non sapeva esattamente dove si
trovasse la caverna, ma sapeva che il suo cuore lo avrebbe guidato. Smontò da
cavallo, e all’improvviso sentì un pianto.
Era il pianto di una ragazza.
Corse verso il luogo da cui veniva l’urlo, e seduta
su un tronco in un piccolo spiazzo, vide una fanciulla molto carina, con gli
abiti mezzi sgualciti, e l’aria sofferente in viso. Si avvicinò lentamente per
non spaventarla.
“Non abbia paura. Non le farò del male.”
La ragazza alzò i suoi occhi verso di lui...e in
quello sguardo, Artù sembrò riconoscere qualche cosa. E in effetti aveva
ragione: perché quella ragazza altre non era che Nimueh in persona! Ma non
avendola mai vista in volto, non poteva saperlo.
L’ho già
vista da qualche parte …
“La prego...mi aiuti! Sono scappata dal mio
padre...mi maltrattava, e...e ha mandato a cercarmi la sua bestia! Mi sbranerà,
la prego mi aiuti..!”
Come attirata dalle sue parole, dagli alberi spuntò
une grossa creatura, un incrocio fra un’iguana e un serpente! Artù sfoderò la
spada nel momento esatto in cui l’orrenda belva lo attaccò. Artù per fortuna fu
alquanto agile da schivare il colpo, e fendette un colpo di spada contro il
mostro. La lotta andò avanti per qualche minuto, e ogni volta che la belva
sembrava sul punto di ferire il principe, Nimueh da dietro sogghignava. Ma a un
tratto il suo sorriso si spense e venne sostituito da un’espressione di pura
rabbia.
Artù aveva appena infilzato la belva feroce. E
soddisfatto rinfoderò la spada, voltandosi, nel preciso istante in cui Nimueh
si alzava fingendo di aver avuto paura per lui, e si avvicinò a lei sorridendo.
“State bene?”
Lei annuì.
“Voi non sembrate di queste parti.”, gli disse,
“Cosa vi porta nella Foresta di Balor, messere?”
Artù fischiò chiamando il suo cavallo.
“La persona che amo è stata avvelenata, sto cercando
l’antica caverna per...”
“I fiori!”, esclamò lei, “Ma certo! Oddio, non oso
immaginare quanto stiate male per lei! Venite,vi porterò alla grotta.”
Artù la fece andare avanti, e lei gli sorrise
falsamente. Camminarono per una decina di minuti, e arrivarono all’entrata di
una grossa caverna. Alche Artù legò lì fuori il suo cavallo, ad un albero, e
seguì la ragazza all’interno.
“Siete stato fortunato, Signore. Non soltanto avete
sconfitto il Guardiano della Caverna, ma per vostra fortuna avete trovato me,
che vi condotto sin qui. Devo dire, però, che sicuramente avreste trovato la
caverna da solo. Ci eravate vicinissimo.”
Mentre parlava, accese una fiaccola poco più in là
dell’entrata della grotta, e condusse il principe fino a un enorme baratro nero
e profondo. Sorrise.
“Ecco, i fiori sono là guardate!”
Indicò la parete di fronte a loro, e Artù deglutì. Per
raggiungere quei fiori, avrebbe avuto bisogno di una corda resistente, e doveva
passare sopra a quell’immenso baratro. Ma la cosa non gli importava. Merlino
aspettava l’antidoto, e ogni minuto che passava era tempo prezioso. Si voltò
verso la ragazza per ringraziarla, e anche per andare a prendere la corda
lasciata nella sella, quando vide gli occhi di lei farsi dorati, e la vide
mormorare parole...in Lingua Arcaica.
“Cosa..?”
Il pezzo di pietra sotto di lui cedette! Artù,
riprendendosi dallo shock, prontamente si slanciò in avanti aggrappandosi alla
parete davanti, quella a cui voleva arrivare ma con una corda legata alla vita!
La ragazza rise.
“E’ stato molto facile, lo devo ammettere. Sapevo
che Merlino avrebbe bevuto al tuo posto. E che tu non avresti esitato
minimamente nell’avventurarti fra questi boschi, alla ricerca dell’antidoto per
salvare la vita del tuo amato. Questa...sarà la tua tomba, Artù Pendragon.”
E Artù capì.
“Nimueh!”, urlò rabbioso
E lei rise sadicamente.
“Sì, proprio io! Addio, Principe Ereditario di
Camelot!”
E gli voltò le spalle, portando con sé la fiaccola e
lasciando Artù al buio, a decidersi sul da farsi. La parete era scivolosa, nel
punto in cui si teneva, e non sapeva quanto avrebbe resistito a penzoloni nel
vuoto. Inoltre, non appena alzò lo sguardo, nella penombra vide chiaramente un
paio di ragni enormi scendere la parete nella sua direzione.
Nella stanza del medico di corte, a Camelot, in quel
preciso istante Gaius e Gwen avevano appena somministrato a Merlino una
medicina per far abbassare la febbre, e Morgana lo aveva appena coperto un po’
meglio, quando, da sotto la coperta, all’altezza della mano destra del ragazzo,
videro una strana luce.
“Cosa..?”
Quando Gaius scostò la coperta per guardare, lui e
le due ragazze rimasero con un palmo di naso! La mano destra di Merlino era
aperta, e sul palmo era comparsa un’enorme sfera color azzurro cielo, con
qualche sfumatura di blu all’interno.
“Ha
creato un contatto con Artù!”, esclamò sbalordita Morgana, “Riesco a
percepirlo!”
Gwen
rise.
“Oddio...non pensavo che la Magia di Merlino fosse
così potente! Per cosa credete che serva quella sfera di luce?”
Gaius
guardò la sfera pensieroso, e poi capì e sorrise.
“E’ una luce. Una volta sono stato dentro quella
caverna, per questo conoscevo i fiori usati per il veleno. E quei fiori
crescono sulle pareti. Credo che la caverna sia troppo buia, e Merlino ha
creato una sfera di luce per illuminare la strada di Artù verso il fiore.”
Morgana sorrise.
“Merlino si salverà. Artù prenderà il fiore, e ce lo
porterà in pochissimo tempo.”
Lady Morgana credeva ciecamente nell’amore fra i
due. La morte non li avrebbe separati: Artù avrebbe preso il fiore, e Merlino
si sarebbe salvato.
*********************************
Artù stava decidendo sul da farsi, quando vide una
luce avvicinarsi. Per l’esattezza una sfera di luce, una sfera che mescolava
azzurro e blu insieme, e che stava illuminando l’intera caverna. La guardò
meravigliato.
Ma cosa...?
Ciò che vide dentro la sfera bloccò i suoi pensieri:
era il volto di Merlino! Il volto di Merlino sofferente, madido per il sudore
indotto dalla febbre causata dal veleno che circolava nel suo sangue. La sfera
gli mostrò la stanza di Gaius, e il medico stesso, Morgana, e Gwen. E poi di
nuovo Merlino. Lo vide steso sul letto, e vide una sfera identica a quella
nella caverna nel palmo della sua mano.
Le cose si fecero chiare.
Sta usando
la Magia! Ha creato una sfera di luce per aiutarmi... Ti salverò amore mio,
aspettami.
Incoraggiato da quella luce, e infervorato da una
nuova determinazione, Artù prese un respiro e si fece forza tirandosi su,
iniziando ad aggrapparsi ad ogni spunzone che trovava sulla parte, e
avvicinandosi sempre di più al punto in cui nascevano i fiori. Purtroppo sul
suo cammino trovò una decina di quei giganteschi ragni che aveva scorto poco
prima.
Ma grazie alla Magia di Merlino, alla luce che aveva
mandato in suo soccorso, il principe li trafisse uno dopo l’altro. Fece uno
sforzo considerevole tendendo il braccio fino all’inverosimile per prendere uno
di quei fiori, ma riuscì a prenderlo. Lo mise dentro una sacchettina appesa
alla cinta, e poi, guidato ancora dalla luce di Merlino, uscì dalla caverna.
“Finalmente!”, sospirò, “Sto arrivando, Merlino!”
Saltò in groppa al suo cavallo, partendo alla
velocità della luce, e tornando verso Camelot con il fiore che avrebbe salvato
la vita di Merlino.
Ok ok, mi
avreste uccisa volentieri eh?? Lo so…povero Merlino Lke poi Artù
si sente quasi male x lui..ci credo!! LL ma
via via!! Certo ke Merlino
povero nn gli basta ke sta
sul punto di morte..riesce ad aiutare il suo Artù!! ^^ la sua faccia nella
sfera di luce è stata un colpo di genio ke m’è venuto
lì sul momento! XDDD
Riuscirà a portargli il fiore?? Ki può saperlo…nn si saprà fino
al prosscap!!
_Valux_ :grazie ke
leggi la mia storia!!! E grazie del tuo complimento!! Nn preoccuparti x le
recensioni,se i pcsn
stupidi e s’inceppano nn è tua la colpa. X me
l’importante è ke leggi e ke
ti piaccia ^^
Hay_chan: nooonn mi uccidere!!!
Lo so, lo so…nn avrei dovuto fare questo a Merlino
nostro adorato!! Ma tranqui...forse ce la farà… XDDD
IcePrincess_: nn hai fatto in tempo a recensire eh? XDDD vabè, penso ke cmq qstcapt ti sarà piaciuto ;)
almeno lo spero!! XDD
lady niniane:
guarda…poverinii!!!
Un momento da passare da soli MAI! Eh ma quasi quasi
lo faccio crepare Uther…tanto a ke
serve in fondo? XDD ti piace proprio la mia storia si vede! ^^ e ne sono tanto
felice!!! JJ e
cmq tranquilla,nn è ancora il momento x Uther di scoprire tutto quanto…
XD grazie delle recensioni! E sn contenta di rendere
bene le scene fra i due, è ciò ke voglio! ^^
bilancina92: è successo purtroppo L quella dannata Stregaccia dei miei
stivali!!! *moto di ira verso Nimueh*…tranquilla ;) nn lascerò Merlino morire a qsto modo!!
PattyJonas: patty RESPIRA. Hai recuperato la lettura alla
grande giusto? Don’t worry! ;)
Ragazze,
al prosscapit!!! ^^
Ah!!
Una cosa IMPORTANTE ke avrei voluto dire già dal
primissimo cap! x questa storia mi ha ispirata un
video che ho visto su YouTube, su Artù&Merlino!!
Poi ovviamente l’ispirazione,una volta partita,mi ha spinta a continuare anke OLTRE il video…ma
essenzialmente è nata grazie a quello! Vi metto il link! Io lo trovo stupendo!
Fatemi sapke cosa ne
pensate poi! http://www.youtube.com/watch?v=aaZ114Wgdsw
Capitolo 15 *** la furia di Uther..le p***e di Morghy...e il risveglio di Merlino!! ***
“Gaius! La luce non c’è più!”, disse Gwen.
Morgana sorrise felice.
“Artù ha preso il fiore! Sono sicura che per l’alba
di domani sarà qui! Gaius. Ti dispiace se io e Gwen restiamo qui stanotte?”
L’uomo sorrise.
“Affatto.”
***************************************
Artù tornò, come predetto da Morgana, all’alba, e si
fiondò in camera sua per svestirsi dell’armatura senza però togliersi la cinta
con la sacchettina contenente il fiore. Dopodiché si buttò sulla porta ma,
apertola, si trovò davanti due guardie, una delle due Garrett.
“Suo padre ha ordinato che la portassimo nelle
prigioni.”
CHE
COSA??!!
Artù lo guardò con aria altera e fiera.
“Garrett. Levati di mezzo.”
La guardia però scosse la testa, prese il principe
per un braccio mentre l’altra guardia lo prendeva, con espressione addolorata,
per l’altro, e contro la sua volontà, esercitando più forza possibile, lo
portarono nelle prigioni sotterranee dove, non appena ebbero chiuso la cella
del principe, furono raggiunti dal Re.
“Mi hai disobbedito!”
Artù lo guardò fingendosi dispiaciuto.
“Lo so, scusatemi. Ma ne va della vita di Merlino!
Padre, fatemi andare da lui a portargli il fiore vi prego!”
Quando Uther scosse il capo in segno di diniego,
Artù sospirò affranto. Sciolse la sacchetta dalla cinta, ne estrasse il fiore,
e facendo attenzione lo porse a suo padre.
“D’accordo, resterò qui come punizione. Ma vi
supplico, portate questo fiore a Gaius.”
Uther prese il fiore tra pollice e indice,
guardandolo con espressione seria. Poi guardò Artù, con aria estremamente
infuriata, e accartocciò il fiore sotto lo sguardo sconvolto di Artù, al quale
si fermò il cuore…
“NO!! Perché?!?”
Uther lo guardò senza mostrarsi minimamente
addolorato.
“Ho due motivi, Artù. Il primo, è che devi imparare
che l’obbedienza verso il tuo Re, nonché tuo padre, è essenziale! E il
secondo... Credi veramente che mi sia bevuto la tua menzogna? Io ho capito
tutto. So che fra te e Merlino non c’è soltanto un rapporto da servo e padrone
e amici. C’è qualcos’altro, non è vero?”
Artù dapprima guardò ancora il fiore, sconvolto
quanto prima, e vide suo padre uscire dalla cella e chiuderla, per dopo gettare
a terra il fiore. Poi il suo cuore si riempì di rabbia verso il padre, e lo
guardò dritto negli occhi con uno sguardo così intenso che spaventò
immensamente Uther.
“Quello che c’è fra me e Merlino... Vuoi la verità?
Ebbene, adesso te la dirò. Io amo Merlino, padre. Lo amo dal primo momento che
l’ho visto...non avevo mai provato un sentimento tanto intenso..tanto profondo..e
autentico...come quello che provo per lui! E se pensi anche soltanto
lontanamente di riuscire a separarci, beh..ti sbagli di grosso!!”
Volevi la
verità? Eccoti la verità!
Uther fissò il figlio con sguardo
sconcertato..tradito..ferito...e a dir poco furente! Come poteva suo figlio,
futuro Re di Camelot, essersi innamorato di un servo?? Di un ragazzo!? Era un fatto
per lui inconcepibile! O almeno...beh, almeno pensava che lo fosse... Andò via,
voltando le spalle alla cella.
Immerso nei suoi pensieri.
È davvero
così sbagliato, Uther? Cosa ti fa stare così...il fatto che Artù ami una
persona del suo stesso sesso...o che questa persona sia di un ceto altamente
inferiore? Io voglio solo la felicità di mio figlio...la sua felicità…
Con questi pensieri risalì verso il castello Re
Uther.
***********************
“Morgana! Gaius!”
Gwen rientrò nella casa del medico col secchio di
acqua che era uscita a prendere, sul volto un’espressione allarmata.
“Uther ha fatto arrestare Artù per avergli
disobbedito! Cosa facciamo ora?”
Gaius, appena alzatosi dopo aver fatto bere il
solito medicinale contro la febbre a Merlino, sbatté sul tavolo la boccetta,
così forte che per pochissimo non la ruppe in mille pezzettini!
“Maledizione!”
Lady Morgana fu l’unica che mantenne la calma. E
anzi, il suo sguardo si fece deciso, la sua espressione più fiera e altera che
mai. Guardò Merlino, nel letto, e dopodiché si avviò verso la porta, facendo
cenno a Ginevra di seguirla.
“Mia Signora, cosa intendete fare?”
Lady Morgana guardò in avanti, camminando rapida
verso le prigioni.
“Una cosa che dovevo fare da tempo. Imporre la mia
volontà..contro quella del Re. Sono la sua figliastra, la mia autorità varrà
pur qualcosa, no? Guardie. Esigo di vedere immediatamente il Principe Artù.”
Le due guardie si guardarono incerte, ma sotto lo
sguardo così fiero, così deciso di Lady Morgana, non si opposero minimamente.
Si fecero da parte, e Morgana corse verso la cella seguita da Gwen. Artù si
gettò verso le sbarre.
“Come sta?”
Morgana lo guardò insicura.
“Non gli resta molto! Hai preso il fiore?”
“Eccolo!”, squittì Gwen raccogliendolo, “Perché era
a terra quasi spiaccicato??”
Artù strinse le sbarre con rabbia.
“E’ stato mio padre! Ha voluto insegnarmi, a detta
sua, che l’obbedienza verso di lui va prima di tutto il resto. E...mi ha
rivelato che non ha creduto alla mia bugia. Non ho potuto fare altro se non
dirgli quello che provo per Merlino.”
Gwen si portò le mani alla bocca, spaventata.
Morgana, invece, sospirò quasi di sollievo.
“Era ora! Sapevo che Uther non avrebbe mai creduto
alla tua balla. Guardie. Vi ordino di liberare immediatamente Artù.”
“Ma..”, disse una delle due, “Mia Signora, l’ordine
del Re è che...”
“Mi prendo io la responsabilità. Aprite la cella.
Ora!”, rispose lei decisa.
E le due, ancora una volta,non poterono far altro
che obbedirle: il più giovane tirò fuori le chiavi, e aprì la cella di Artù,
che uscì correndo dietro a Gwen e Morgana, verso casa di Gaius. Non appena
spalancarono la porta, Gaius tirò un sospiro di sollievo.
“Sia ringraziato il cielo! Gwen, il fiore!”
Quando la giovane glielo porse, Gaius lo strizzò
all’interno del miscuglio di erbe che aveva già preparato dal giorno prima,
mescolò e, per la prima volta da quando era al servizio del regno di Camelot,
chiuse gli occhi e formulò qualche parola in Lingua Arcaica.
Nessuno dei tre che era con lui fece obiezioni.
Sapevano sin dall’inizio che Gaius era stato un Druido potente, ai suoi tempi!
“Ci siamo.”
Gaius si chinò su Merlino, mentre Artù si avvicinò
al letto restando in piedi e portandosi le mani alla bocca, congiunte come
quando si prega(cosa che non stava ovviamente facendo), frattanto che Gwen e
Morgana si avvicinarono prendendosi per mano.
Gaius versò l’antidoto fra le labbra di Merlino,
facendolo scorrere giù per la gola, e rilasciando la sua testa lentamente sul
cuscino. In attesa. Dopo qualche secondo, accostò un orecchio sul cuore di
Merlino, e...
La sua testa si alzò, rivelando l’espressione più
disperata che avesse mai avuto.
Gwen si avvicinò, sempre tenendo la mano di Morgana,
e anche lei posò l’orecchio sul petto di Merlino in prossimità di dove stava il
cuore...e la sua voce tremò mentre diceva:
“Non..non batte... Gaius, il cuore si è fermato!”
E nel momento in cui formulò quelle parole, scoppiò
in un pianto disperato, seguita a ruota da Morgana, e da Gaius.
Artù invece...sbarrò gli occhi..incapace di
muoversi, di pensare, di respirare...di fare alcunché. E nel momento preciso in
cui sentiva che stava chiaramente per perdere le forze...
“Merlino!”
L’urlo di Morgana lo risvegliò dalla sorta di trance
in cui era caduto improvvisamente. I suoi occhi persi nel vuoto tornarono su
Merlino, e li vide...i suoi occhi azzurro cielo APERTI!
È vivo...
E’ VIVO!!
Nel momento in cui il ragazzo, stordito, si mise a
sedere, Artù gli si gettò addosso, e per poco non lo fece ricadere nuovamente
sdraiato sul letto. Stava piangendo, e piangeva per scaricare la tensione, per
far fuoriuscire il dolore...e far trapelare la sua immensa gioia!
“Sei vivo! Sei vivo...”
Merlino, nonostante lo stordimento, si strinse forte
a lui.
“Sì, sono vivo! Grazie a te.”, lo guardò sorridendo,
“Ricordo vagamente di quando ho generato la sfera di luce, ma un vago ricordo
c’è.”
Morgana spinse via, senza violenza, Artù. E
abbracciò forte l’amico.
“Sapevo che non potevi morire!!”
“Bentornato fra noi, Merlino!”, rise Gwen
stringendolo.
Gaius lo aiutò ad alzarsi in piedi, dopodiché rise
di soddisfazione e si strinsero forte, proprio come se fossero padre e figlio.
E in un certo senso lo erano, visto che era l’unica figura maschile autoritaria
che Merlino avesse mai avuto nella vita.
“Sono felice di riabbracciarti, figliolo!”
“Anche io, Gaius!”, e li guardò, “Grazie a tutti!
Morgana, Gwen. Siete due amiche favolose! Artù. Ti devo la vita.”
Lui sorrise e lo abbracciò di nuovo, mentre Merlino
si accoccolava fra le sue braccia.
“Perdonami se non ho saputo proteggerti, piccolo.
Avrei dovuto berlo io quel calice…”
Merlino scosse la testa sorridendo.
“Sapevo che mi avresti salvato, amore mio.”
I due si diedero un bacio, colmo d’amore, dolcezza,
tenerezza, pieno di sentimento. Quel sentimento che li aveva portati a
rischiare la vita l’uno per l’altro, e che li avrebbe tenuti insieme per tutta
l’eternità.
Dopodiché Merlino diede ad Artù un altro piccolo
bacio, e lui gli carezzò con affetto, con tenerezza, il viso col dorso della
mano. Sorridendosi felici!
Merlino era vivo.
Ragazze,
finalmente posto il 15°!!!! ^^ Let’s go ad analizzare
ciò ke è successo: Uther-la(stupida)faina
ha lanciato il suo attacco…ha fatto arrestare suo
figlio! -.-‘’ e mentre era in cella, gli ha detto
papale papaleke ha cpt di lui e Merlino!!! E dunque Artù GIUSTAMENTE “sai ke? Ma io glielo dico!!!” E LO FA!!!! GRANDEEE!!!! XDDDD Morganuccia si ribella a Utherino…e
FINALMENTE!!!! Morgana è un personaggio ke stimo! ^^E
dulcis in fundo…MERLINO E’ VIVO!!!!!!!!!!!!! JJJJ
Ringraziamenti:
IcePrincess_ : 6 tornataaa!!!!
Evvaii!!! ^^ capisco benissimo gli impegni
scolastici, sta tranquilla ;) Utheruccio userà il
cervello!!!! Strano, impensabile incredibile ma…VERO!!
O_O e in effetti ke tu
stessi dalla parte di Nimueh…nn so cosa ma QUALCOSA
me lo aveva fatto intuire… XDD Garrett
x ora nn morirà, mi dispiace…anke
se in effetti…i cazzi suoi qst
qua mai eh… -,-‘’ Al prosscap!!! ^^
Hay_chan: Artù nn mena il re, ma cmq alza la voce e gli spiattella in
faccia la cruda realtà!! BWAHAHAHAHHA!!!! Ok ok. Mi ripiglio!
XDD
Bilancina92: Artù
si vendica col padre, sissignore!! ^^ Utherino
(ripeto STRANO) capisce tt, e lui “sì è vero!!”
miglior modo di vendicarsi ke dire la verità…spiattellargliela in faccia…
XDDD
_Valux_: LL mi dispke 6 rimasta delusa…in effetti
guarda avrei voluto anke dargli qualcosa nel capo
pure al Re…ma cm ha detto bilancina (giustamente), Uther meriterebbe di peggio… -.-‘’ spero continuerai a legg! ^^
kiroandstrifyforever: una
nuova lettrice ke recensisce!!! JJJ qual bel gg è
oggi!! ^^ ti ringrazio!!! E spero di nn deludere le
tue aspettative!!!
Ragazze
mie adorate…cosa succederà al prosscap? dovrete solamente attendere…
;)
“Siamo felici che tu sia tornato.”, intervenne
Gaius, “Però adesso devi mangiare qualche cosa, le forze non torneranno da
sole.”
Merlino assentì contento.
“In effetti tutta quella febbre mi ha messo fame!”
“Corro a casa mia, e ti prendo qualcosa.”; disse Gwen
sorridendo.
Morgana le andò dietro per aiutarla, mentre Gaius si
adoprava per rimettere a posto, e Merlino si sedeva al tavolo in attesa di
cibo. Che non tardò ad arrivare: passarono appena una decina di minuti, quando
la porta si riaprì ed entrarono Gwen e Morgana. Il medico, ancora intento a
rimettere in ordine. Artù steso sul letto di Merlino a riposare. E quest’ultimo
che faceva piccole magie.
“Ecco qua!”, disse Gwen
Poggiò sul tavolo un piatto coperto da un panno,
mentre Morgana, dietro di lei, portava un piccolo involucro da cui tirò fuori
del pane fresco.
“Io e Gwen ti abbiamo portato del pane, e una buona
e calda zuppa di carne di fagiano e di cavallo.”
L’amica sorrise.
“Sono l’ideale per rimettersi in forma!”
Nell’istante in cui Merlino assunse un’aria
abbastanza contrariata, Gaius si voltò verso di lui ridacchiando, e poi
smettendo per fargli un grande sorriso, pur sempre nascondendo un evidente
voglia di ridere.
“E’ necessario per rimetterti in forze, ragazzo.”
Il giovane tornò a osservare la zuppa, deglutendo
con disgusto. Eppure lo sapevano, tutti loro, che lui DETESTAVA mangiare la
carne! Beh sì, è pur vero che in un contesto come quello era consapevole di
doverla mangiare, ma la sua espressione di disgusto non se ne andava dal suo
viso.
“Non posso mangiare un cavallo! Con che coraggio,
poi, potrei ancora guardare negli occhi il mio fido Garulf?”
Gwen e Morgana sospirarono ridendo, e adoprandosi
per aiutare Gaius a finire di rimettere la stanza, mentre che lui riprese a
ridacchiare e sospirò scotendo la testa. Quel ragazzo era veramente
incorreggibile!
Ma perché
proprio la carne!?
Artù, che si era alzato non appena erano entrate le
due ragazze, e si era concentrato per due minuti nello stiracchiarsi e
scuotersi dal sonno che lo aveva preso, per poi mettersi la giacchetta che
Morgana gli aveva portato nelle prigioni ma che si era ancora scordata di
dargli, sorrise e si avvicinò al tavolo.
“Merlino. Non fare storie. Avanti, mangia. Sono
convinto che Garulf, se potesse parlare, ti direbbe che non gli dispiace. Per
una volta puoi anche fare un’eccezione, visto che è solamente per il tuo bene.”
Merlino scosse vigorosamente la testa.
“Gwen. Sono sicuro che la tua zuppa è più che
eccellente, credimi. Ma..semplicemente non posso mangiare della carne di
cavallo. Va contro i miei principi!”
Alche Artù sospirò, scotendo il capo, e si avvicinò
al tavolo. Dopodiché si poggiò con una mano alla sedia su cui era seduto il suo
compagno, avvolto in una coperta, e con l’altra mano prese il cucchiaio nel
piatto, mescolando un poco e soffiando per non farlo scottare. Poi prese un po’
di zuppa, col cucchiaio, e lo guardò.
“Avanti, apri la bocca.”
Merlino lo guardò con un’espressione di
sbigottimento mista a determinazione: prima cosa, non voleva mangiare i resti
di un povero cavallo!; e seconda di poi, non riusciva a credere a cosa stava
succedendo. Artù lo voleva imboccare??!
Mai!
Ma come dice il proverbio: mai dire mai! Perché non
si sa mai cosa possa accadere, che ti faccia cambiare idea! O cosa possa dire
una persona, magari la persona che ami, le cui parole ti facciano cedere...
“Merlino. Fallo per me. Te lo chiedo per favore.”
Ecco, prevedibile! Artù, ancora una volta, con le
sue parole dolci e premurose, lo aveva totalmente mandato in brodo di
giuggiole!
Merlino sospirò,tristemente.
“Scusami, Garulf.”
Artù sorrise.
“Dai. Chiudi gli occhi, e manda giù.”
E Merlino lo fece: chiuse gli occhi, gli strinse
forte, dopodiché aprì la bocca e lasciò che Artù lo imboccasse. Artù sorrise,
contento. Mentre Merlino, dopo i primi due secondi di disgusto che lo stavano
per convincere a risputare tutto quanto, si fece forza e deglutì.
Bleah! È
disgustoso...povero cavallo..!!
Gwen lo guardò preoccupata.
“Merlino...se per te deve essere motivo di
sofferenza..se vuoi posso portartene un’altra. Ne ho una fatta di sola carne di
fagiano. O carne di capriolo, se preferisci.”
Il ragazzo scosse il capo, sorridendo.
“No, Gwen! È veramente eccezionale! Beh...a parte la
carne di cavallo... Il resto è ottimo, dico sul serio.”
La ragazza, ora più tranquilla, mise a posto
l’ultimo libro.
Gaius rise.
“Artù, dovete venire più spesso! Nessuno è mai
riuscito a far mangiare a Merlino della carne così a lungo!”
Artù gli sorrise, poi sempre sorridendo imboccò
ancora Merlino.
“Verrò molto volentieri, Gaius. Ti prego,
però..dammi del tu. Mi hai visto nascere, sono anni che sto pensando di chiedertelo.”
“Ma certo, Artù. Mi farà molto piacere darti del
tu.”
Nel mentre che i due discorrevano di questo, Morgana
assisteva divertita alla scena del pasto, e ogni tanto lanciava un sospiro.
Erano fortunati, quei due, ad avere un Amore così forte e potente che li
legava!
“Non credo ai miei occhi!”, esultò, “La zuppa
neanche la voleva assaggiare..e ora l’ha addirittura finita! Artù sei un mago!”
Ora è lui
il Mago! Uff! Ho mangiato del cavallo...non ci posso credere..!!!
Artù le sorrise.
“Beh, Merlino è stato bravo. Tieni.”, gli porse
dell’acqua fresca sorridendo, “Grazie per aver mangiato la zuppa.”
Merlino sospirò, e alfine sorrise.
“Oh beh, se pensavi che sarei rimasto senza forze..e
ti avrei lasciato solo..ti sbagliavi di grosso! E poi, chi ripulisce la tua
armatura..rimette la tua stanza..e il resto?”
Merlino,
sei incredibile!
Artù sorrise, incrociando le braccia.
“Hai perfettamente ragione. Anzi, adesso ti riposi
un attimo, e poi…”
TocToc.
“Scusate l’interruzione.”
“Entra pure, Carot.”, sorrise Gaius, “Merlino si
appena ripreso.”
Il ragazzo sorrise contento.
“Grazie al cielo!”
“Avevi bisogno di qualcosa, ragazzo?”
Lui annuì.
“Re Uther mi ha chiesto di riferirvi che vi aspetta
fra mezz’ora nella Sala del Trono. Tutti.”
Mentre i cinque si guardavano preoccupati e ansiosi,
il povero ragazzo sospirava affranto, perché sperava vivamente che non se la
prendessero con lui! Erano tutti così brave persone! Come se avesse recepito i
suoi pensieri, Morgana gli sorrise.
“Ambasciator non porta pena, Carot.”
“Giusto.”, sorrise Merlino, “Ah. Non ti ho ancora
ringraziato per l’ultima volta,quando Artù... Beh..grazie!”
Carot si limitò a chinare la testa, e dopo uscì.
Merlino si
è appena ripreso...e quel..despota di mio padre …
“Qualcuno mi potrebbe dire, cortesemente, cosa è
successo?”
La voce di Merlino lo riscosse dai suoi pensieri,
mentre accanto al ragazzo comparse Gaius che, sospirando, guardò il figlioccio
diritto negli occhi.
“Chi ti ha detto del veleno, Merlino?”
“Beh, una delle serve di Re Bayard. Mi ha detto di
essere stata lei, costretta dal suo re, a mettere il veleno nel sidro destinato
ad Artù.”
Gwen sospirò.
“Merlino. Non ti era familiare il viso di quella
servitrice?”
Il ragazzo si perse nei suoi pensieri. Nei ricordi.
In qualsiasi cosa in cui potesse trovare un collegamento con quel viso. Con
quegli occhi. Perché, sì, nel momento in cui lo aveva visto..gli aveva
effettivamente ricordato qualcosa.
Qualcuno.
Ma chi
poteva avere interesse a …
“Nimueh..!”
Lady Morgana annuì, seria.
“Voleva vendicarsi di te, Merlino. Lei ha avvelenato
il sidro, e poi te lo ha fatto sapere. Perché era più che sicura che avresti
sacrificato la tua vita, pur di salvare quella di Artù.”
Merlino era strabiliato!
“Quella... Ah, ma la prossima volta che la
incrocio...”
“Non farai niente di avventato.”, intervenne Gaius,
“I tuoi poteri non sono abbastanza potenti per sperare di sconfiggere quelli di
Nimueh.”
Ascolta
Gaius, giovane Mago. C’è del vero in quello che dice.
“La smetti di parlare così all’improvviso?! Non è
per niente piacevole, sai?”
Gaius, Gwen, e Artù lo guardarono perplessi,
soltanto Morgana lo guardò sorridendo e poi ridacchiò. Soltanto lui e Merlino
potevano sentire la voce del Drago dentro la testa. Agli altri non era
concesso. Ovviamente perché non possedevano il Dono.
“Kilgharrah non è solito avvertire, quando ti entra
nella mente.”
Gaius ridacchiò, ma senza parlare.
“Drago. Secondo te riuscirò a sconfiggere Nimueh?”
Non
ora, Merlino. Il vecchio Gaius ha ragione, non sei ancora pronto. I tuoi poteri
sono sì forti,ma non abbastanza maturi. Dovrai attendere il
tempo necessario, giovane amico.
“...giovane amico.”
Morgana, visto che soltanto lei e Artù potevano
sentire la voce del Grande Drago, aveva ripetuto gentilmente ad alta voce, ciò che
egli aveva detto col pensiero. Per non escludere Gaius, Gwen, e Artù. Quando,
dopo ciò che aveva detto, la voce di Kilgharrah sparì(come sempre), Merlino
sospirò. Pazzo di un lucertolone!
“Oh, ma non ti abbiamo raccontato la parte
migliore.”, disse a un tratto Morgana, “Artù, appena messo piede a Camelot, è
stato arrestato.”
Il mago rimase interdetto.
“UTHER LO HA FATTO ARRESTARE?? PER QUALE ASSURDO
MOTIVO?!?”
Artù rise ironicamente.
“Per impartirmi una lezione d’obbedienza. Ma ci sono
rimasto poco, visto che la mia carissima sorellastra è venuta a tirarmi fuori.”
“Oh sì!”,esclamò Gwen, “E’ stata fantastica! Ha
imposto la sua autorità a quella di Uther,e ha fatto uscire Artù.”
Il giovane mago rise, guardando l’amica che ora
sorrideva.
“Hai osato opporti ad Uther!? Ah! Sentirai che
polverone solleverà, appena metteremo piede nella Sala del Trono.”
Gaius sospirò, e poi sorrise con aria puramente
sarcastica.
“Oh..io non sorriderei tanto, fossi in te. Artù,
qui, ha fatto a quanto pare prevalere la sua parte incosciente su quella
ragionevole. Non appena entreremo nella Sala del Trono, Morgana non sarà
l’unica ad essere in guai seri, caro mio!”
Merlino si voltò allarmato verso Artù. O santi dei,
cosa aveva combinato il suo asino reale mentre lui era in stato di semi-incoscienza??
Stava per chiederglielo, quando Morgana, agitandosi allegramente sulla
sedia(segno che non stava nella pelle per rivelargli ciò che sapeva), ridacchiò
tutta gioiosa!.
“Il mio adoratissimo fratellastro, qui presente, ha
trovato finalmente il coraggio.. Uther aveva stropicciato il fiore, dicendo che
non aveva creduto alla balla dell’altro giorno su cosa era successo dietro alla
colonna. E dunque, caro Merlino...il nostro caro principino, qui presente, ha
detto tutta la verità a suo padre! E quindi adesso il mio padrino sa di voi!
Che vi amate! Non è fantastico?”
Ditemi che
sto ancora dormendo...che mi sono addormentato sul tavolo, e ora..mi
risveglierò, e ciò che ho appena udito è soltanto un sogno... OH NO…
“Fa...Fantastico..?? NO! No, che non lo è!!”,si alzò
e la coperta cadde a terra, “Re Uther non lo accetterà MAI! Artù finirà
nuovamente agli arresti, e io...alla forca!”
Morgana scosse la testa.
“No! Merlino...non morirai! Perché noi vi
difenderemo! Io, Gaius..e Gwen..staremo dalla vostra parte. Uther non potrà
niente contro ciò. Se siamo uniti, lui non può sconfiggerci. Ce la possiamo
fare. Fidati!”
Artù, vedendo chiaramente il suo amato in preda al
panico, e in effetti essendo alquanto nervoso e agitato anche lui, senza
tralasciare la sua paura!, con due passi gli era già davanti, e se lo strinse
forte fra le sue braccia, come soleva fare sempre. Tranquillizzandolo, come
soleva far sempre. Non avrebbe permesso che gli facessero del male.
“Ei..ei. Siamo insieme. Staremo sempre insieme, Merlino.
Tu e io siamo una cosa sola. Ce la faremo, insieme.
Vedrai, non accadrà niente. Noi due siamo Anime Gemelle, te lo sei forse
scordato? Siamo destinati a stare
assieme. Ricordi cosa ti dico sempre? NIENTE
E NESSUNO. MAI.”
Il giovane moro sospirò.
Artù ha
ragione. Non ci possono dividere. Mai. Niente e nessuno. Siamo una cosa sola, e
siamo destinati ad essere tale per l’eternità, e anche oltre!
Guardò il suo amato negli occhi, con uno sguardo
deciso e più che mai sicuro. E alfine gli sorrise. Dandogli un piccolo e dolce,
ma profondo, bacio.
“Scusa se ho dubitato.”
Il sospiro rassegnato, ma abbastanza determinato, di
Gaius interrompe quella scenetta.
“Andiamo, ora. Il Re ci aspetta.”
Amorinemieee!!!!!!!!!
Cm state?? ^^ sn felicissima ke
recensite sempre fedelmente!!! Sn felice felice!!! Happy..is so nicetobehappy…!!! JOook, a noi: Merlinuccio nostro adoratissimo è
tornato dal mondo dei sogni ;) e povero si è dovuto pappare la zuppa di
cavallo!!! Laaah ma cm mi piace la scena di Artù ke
lo imbocca *sbavadappertutto*..ehmehm ok mi riprendo… E adesso cs accadrà? Il Re aspetta tutti nel castello..oioi…e SO ke vorreste la faina
morta, però..insomma,diamogli occasione di redimersi.. ;) cooomunque
mie care…cosa farà UtherPendragon?? Eheh…dovrete
attendere il prosscapit!
XDDDD
Ladyniane: lo capisco sempre quanto mi piace la mia
storia teso ^^ e mi fa tanto felice!!! Il video anke
io lo trovo adattissimo a loro 2!! L’autrice è stata veramente geniale!!!
Bene,ti è piaciuto il particolare del viso di Merlino dentro la sfera!! E pure
il vassoio!! Speravo lo apprezzassi! XDD e tranqui,mrzanzann
sta simpatico manco a me -.-‘’ le tue recensioni sn veramente stupe,piene di lodi,
grazie!!! ^_^
Per quanto riguarda qstcap, lady mia bella, tranquilla, Uthernn metterà i bastoni fra le ruote proprio a nessuno! Altrimenti…*sguardo omicida*… eeh tutte vorremmo avere una sorellastra cm la nostra
adorata Morghy ^^ già già!!
E ke dire di Artù Pendragon??
Coraggioso e fiero cm nn mai di amare il SUO
Merlino!! *sbava di nuovo*
adoro artù in qststoria…beh si lo so ke l’ho
scritta io ma lo adoro ugualmente!! ^^ cm vorremmo ke
esistessero migliaia di ragazzi cm Artù…L Grazie delle lodi lady!!! JJ
Romilda: tesoruccio mio!!! ^^ ripeto, diamo a Utheruccio l’occasione x redimersi…nn
sarebbe giusto negargliela no? nn la negherei manco a
una pulce, perché negarla a una faina! XDDD nn potevo
nn elogiare Morghyxchè LA ADORO!!! ^^ e grazie!!! Spero ti piaceranno pure i pross! J
_valux_: poveraccio…lo vogliono
tutti morto..(chissà il motivo..XDD )
IcePrincess_: all’inizio ho ripreso la tua canzoncina ;) e
cmq, sì, Morgana è una grande!!! ^^ visto ke coraggio
c’ha avuto?? Eheeh!!! Viva Morgana!! E sì, Garrett è sempre nel mezzo…inizio
a detestarlo pure se l’ho creato io… :@ va a quel
paese Garrett!!! Eeee…UTHER
LA FAINA HA UN CERVELLO!! Signori e signore a voi l’evento dell’anno!!! XDDD
ebbene sì…pure lui ha qlcneurone… ;) mi stimi addirittura!!! Grazie di cuore!! ^O^
no cmq, si dice “besos” (faccio spagnolo lo so x qst XDD )
Pattyjonas: uthernn farà niente di
meschino e perfido tranquilla *O* ankexchè sennò lo elimino sul serio, faccio ancora in tempo…*sguardosadico*
Hay_chan: Uther a cuccia? Ma ovvio! Io sn
la sua ammaestratrice, e lo farò andare a cuccia con uno schiocco delle dita! Bwahahahaha!!! XDDD
Kiroandstrifyforever: nono
lo puoi dire!! Uther è proprio STRONZO -.-‘’ ma kenn
ci saranno più problemi x i due…mh…improbable! XDD
Con la forza dell’amore si risolve tutto, e si batte TUTTI!!! Xddd
E fu come una grande e lunga scena al rallentatore …
Lady Morgana si alzò, risoluta, e si avviò verso la
porta seguita da Gwen; Gaius
sospirò con aria preoccupata guardando prima Merlino e poi Artù, che gli
restituirono un’espressione insicura e impaurita; dopodiché seguì le due
ragazze verso la porta. I due innamorati, invece, si guardarono un lungo
secondo negli occhi, annuirono e di comune accordo si presero per mano. E per
ultimi lasciarono la casa del medico di Corte.
Mentre attraversavano le stradine, e quando poi
passarono per la piazza, una dopo l’altra le persone si voltavano a guardare
quella strana processione, quasi una processione solenne. Ma quando poi videro
il principe Pendragon e il suo servitore Merlino PER MANO, iniziarono i bisbigli e i
mormorii.
“Il principe Artù e il suo servitore??”
“Sono amanti!”
“Roba da non credersi …”
I due avanzavano con coraggio e determinazione verso
il castello, mentre Gaius restava avanti e Morgana e Gwen si affiancavano ai loro due amici, guardando la gente
con sguardo indifferente ma risoluto.
Appena i quattro uomini di guardia al grande portone
del castello di Camelot li videro arrivare, si
inchinarono ad Artù, e li lasciarono passare. E non appena arrivarono davanti
alla Sala del Trono, videro Carot che sorrise loro, e
aprì la porta.
Sempre come a rallentatore, Gaius
entrò per primo nella grande stanza, seguito da Lady Morgana, Gwen e, a testa alta e senza lasciarsi la mano, da Artù&Merlino, che si fermarono in fondo alla stanza,
mentre Uther, senza notarli realmente, si voltava
verso il suo medico fidato.
“Gaius.”
“Sire. Volevate vedermi?”
“Sì, Gaius. Volevo...”
sospirò “No. Non sono arrabbiato con te, amico mio. Morgana. Con te invece lo
sono molto!”
Lady Morgana, con lo sguardo fiero e la testa alta,
si avvicinò di qualche passo.
“Ho fatto quello che era giusto, Uther.”
“Tu hai disobbedito! E cosa peggiore di tutte, hai
sormontato la mia autorità, imponendo la tua! E questo non avresti mai dovuto
farlo. Il Re di Camelot sono io, e la sola autorità che
conta davvero, qui, è la mia.”
Morgana fece un altro passo in avanti e,
sorprendendo il Re, lo guardò dritto negli occhi e fece una cosa inaspettata:
alzò la voce con lui!
“Avevi fatto arrestare tuo figlio! Non potevo
restare a guardare!”
“Artù mi aveva disobbedito! E…”
“Artù è partito per salvare una vita innocente!”,
ribatté Morgana, “Una vita che forse, per te, non vale niente. Ma che per
lui..e non solo per lui..vale molto!”
Uther
distolse lo sguardo.
“Dov’è Artù?”
“Sono qui, padre.”, rispose la voce del principe.
“Artù! Tu...”
Uther
si bloccò. Ciò che aveva visto, gli impedì di continuare a parlare. Perché,
mentre fino a quel momento Gwen, stando dietro a
Morgana, gli aveva coperto un po’ la visuale, adesso che si era finalmente
spostata, poteva vederli...
Suo figlio e il suo servo...PER LA MANO.
“Togli subito la tua mano da quella di mio figlio,
Merlino!”
Il moro in questione sentì Artù stringere la presa.
“No, padre. È ora che tu affronti la realtà. Cioè
che, come ti ho già detto, io e Merlino siamo innamorati. E tu dovrai
accettarlo. Perché non riuscirai mai a separarmi da lui. Mai! E se tu non
riuscirai ad accettarlo...allora lascerò Camelot.”
Non fu soltanto Uther a
guardarlo con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Perché non era il solo
ad essere rimasto attonito all’udire quelle parole uscire dalla bocca del
biondo. Anche Gaius, e Gwen,
e Merlino, lo guardavano ora sbalorditi.
Non dirà
sul serio?? È totalmente… Rinuncerebbe al suo
regno..al suo castello, e a tutto il resto che ha qui, per...per me..?
Morgana era l’unica a non esser rimasta sorpresa, e
che, anzi, ora stava sorridendo mostrandosi alquanto compiaciuta. E la cosa
irritò molto Uther.
“Morgana! Non dirmi che già lo sapevi..e che approvi ciò che ha appena detto!?”
Lei sorrise ancora di più.
“E invece ti dirò proprio che lo sapevo. E che
appoggio PIENAMENTE Artù nella sua decisione. Anzi. Ti dirò di più, Uther. Se Artù lascia Camelot...me
ne andrò anch’io. Senza esitazioni. Se in questi ultimi anni sono rimasta, è
stato solo per il mio profondo affetto verso di lui, e verso Gwen. E Gaius. Da tanto,ormai, ho
smesso di considerarti come prima.”
Morgana …
Ciò che la ragazza disse, parve ferire
particolarmente Re Uther, che cadde contro la
spalliera del suo trono, e fissò il pavimento con un’espressione strana in
viso, e un’aria altrettanto indecifrabile.
Il silenzio cadde nella Sala del Trono di Camelot. I cinque amici si guardavano di continuo, in
attesa che qualcuno si decidesse a romperlo e a prendere la parola. Ma più i
minuti passavano, più il silenzio regnava sovrano.
Merlino, nonostante cercasse di prendere respiri
profondi, non era per niente calmo.
Anzi, era più agitato che mai!!
Non mi
piace. Non mi piace affatto. Dal silenzio non nasce quasi mai niente di buono …
Forse dovrei dire qualche cosa. Dovrei prendere coraggio, e affrontare la cosa
a testa alta e risoluto, come ha fatto Morgana!
Prese un profondo respiro, e stava per parlare…
“Merlino.”
“S..Sire?”
Era sorpreso,il giovane. Uther
gli aveva parlato, quando temeva che non lo avrebbe più fatto; Il Re non lo
guardò neppure negli occhi, continuava a fissare un punto indeterminato alla
sua destra.
“Tu ami mio figlio? Ami Artù?”
Il giovane pensò di non aver capito bene la domanda.
Aveva sicuramente capito male! Quella non poteva essere una domanda da UtherPendragon. Pensò di
chiedere se gliela poteva ripetere, ma poi qualcosa lo bloccò. Cercò gli
sguardi di Gwen, Gaius, e
Morgana, che gli rivolsero sguardi di incoraggiamento. Guardò Artù, che gli
sorrise dolcemente. E decise di rischiare, e rispondere.
“Se..se amo Artù?”
Era il momento di essere coraggiosi.
Prese un altro, profondo respiro. E si fece forza.
“Sì, mio Re. Amo vostro figlio più di..ogni altra
cosa al mondo. Non esiterei un solo istante a dare la mia vita, per salvare la
sua. E..beh, tre giorni fa l’ho..dimostrato...penso…”
Uther
annuì impercettibilmente.
“Sì, lo hai dimostrato chiaramente. E devo ammettere
che, da quando sei arrivato, quasi tre mesi fa, ti sei dimostrato sempre un
servitore fedele. E, credo, anche un ottimo amico. Hai rischiato in prima
persona molte volte, per aiutarlo. Sei sempre stato molto protettivo, nei suoi
confronti..”
“Ho fatto soltanto ciò che mi dettava il cuore, mio
Signore.”, rispose lui
Uther
continuò a fissare il solito punto, e il silenzio ricadde nuovamente
sull’intera sala. Morgana sospirò annoiata dal comportamento del Re, Gaius sospirò perché era preoccupato. Gwen
guardò di sfuggita Merlino, e gli sorrise con aria incoraggiante.
Finché la voce di Artù Pendragon
ruppe quel silenzio.
“Padre. Vorrei prendere la parola.”
Uther
lo guardò con uno sguardo non determinabile, dopodiché gli fece un cenno con la
mano, e si mise in ascolto di ciò che suo figlio voleva dirgli. Artù sospirò, e
dopo che Merlino gli ebbe stretto di più la mano per fargli sapere che c’era,
che era lì, con lui, si fece avanti di qualche passo, senza lasciare la mano
del suo compagno, e parlò.
“Mi sono chiesto molte volte cosa fosse l’Amore.
Spesso, avrei desiderato che ci fosse mia..madre a cui chiederlo. Ma purtroppo sappiamo
bene che questo..non poteva essere possibile. Così ho smesso di
domandarmelo...e ho iniziato a passare da una ragazza all’altra. Senza mai...fare
sul serio con nessuna di loro. Ma ero solo. Sì, avevo l’affetto di Morgana. L’amicizia
di Gaius. Quella di Carot.
E anche di Gwen. Però,non mi sentivo...completamente
soddisfatto.
Poi, quasi tre mesi fa, nella mia vita è entrato
Merlino. Al principio ero diffidente, non mi fidavo di un forestiero, e ho
messo subito un muro fra di noi. Ma sono bastati pochi giorni, e quel muro è
crollato. Merlino è riuscito a farlo crollare in pochi giorni..mentre altri,
dopo anni,non ci erano ancora mai riusciti. E da quando quel muro è crollato,
padre...ho finalmente trovato la risposta a quella domanda che mi facevo da
anni.
Amore vuol dire fiducia reciproca. Rispetto. Parlare
senza aver paura di dire cose insensate, e senza .. pensare troppo a quello che
si vuole dire. Significa avere qualcuno al tuo fianco, che ti sostiene
qualsiasi scelta tu compia. Che ti cammina a fianco qualunque sentiero tu
scelga di percorrere. E che ti critica, senza avere paura delle conseguenze. Ma
che sa dirti una bugia al momento giusto..se ciò significa farti stare bene.
Amore significa sentirsi a casa, avere un luogo dove..ti puoi rifugiare se
qualcosa va storto...se hai paura... Vuol dire accettare i difetti e le debolezze.
E significa sentirsi pienamente...completi.
Con Merlino c’è tutto questo,padre. È tutta la mia
vita. È la ragione per cui vivo..è l’aria che respiro...è il battito del mio
cuore. Merlino è... me. E io sono lui. Siamo una cosa sola. È nella mia
mente...è dentro di me..scorre dentro al mio sangue... Merlino è questo. Se
qualcuno dovesse fargli del male, starei male con lui. Se viene offeso, vengo
ferito anche io. Siamo un tutt’uno. E tu non puoi cambiarlo, padre. Non potrai
mai cambiarlo. Che tu lo voglia oppure no. Io amo con tutto me stesso, Merlino.
Vi prego, padre... Non mi costringete a odiarvi.”
Il silenzio cadde per la terza volta nella Sala del
Trono. Nessuno osava dire niente, perché a tutti si erano fermate le parole in
bocca. Tutti gli sguardi erano rivolti ad Artù: sguardi di ammirazione, di
grande stima, e di enorme approvazione. Gaius sorrise
felice, nel sentire che Artù, che aveva visto venire al mondo e crescere, fosse
finalmente maturato; Gwen non riusciva a non pensare
che aveva fatto bene a sostenere l’amore dei suoi due amici; e Morgana,adesso
aveva un sorriso radioso …
Ha fatto il
discorso più...meraviglioso..che qualcuno avesse mai fatto, sull’Amore! I miei
Sogni si sono avverati. Artù&Merlino adesso sono
proprio un’unica entità.
Merlino sorrise.
Non riusciva a fare a meno di idolatrare Artù, come
se intorno a lui ci fosse un’aureola o qualcosa di simile. Il suo amato lo
aveva sorpreso ancora una volta…
Quali altri sorprese gli avrebbe rivelato?
È
stato...veramente..grande!
“Sei sorprendente, Artù Pendragon.”,
lui si voltò e sorrise, “E’ stato...strabiliante, sentire i miei pensieri, che venivano..esposti
dalla tua voce.”
“Era inevitabile.”
“Beh, non tanto! Per caso sa leggere nel pensiero,
Sire?”
Artù rise, scompigliandogli leggermente i capelli.
Dei,quanto adorava farlo! Merlino aveva dei capelli così... Insomma, da
scompigliare!
“No, piccolo sciocco. Ma so leggere nella TUA mente.”
Devo
prendere una decisione. E se prendo quella sbagliata...perderò mio figlio. Se
decido di far arrestare Merlino, Artù troverà il modo di farlo evadere. E
fuggiranno lontano da Camelot. No. A questo punto,
non mi resta che accettare. D’altronde, non sono contro l’Amore. Cosa importa
se sono due ragazzi? Beh...forse che Merlino appartenga a un ceto inferiore,
può essere un problema . Cosa farebbe Igraine?
Sarebbe felice per Artù! E così farò io. In quanto suo padre, io devo soltanto
esigere la sua felicità. E lui è felice. Ha trovato l’Anima Gemella.
Uther
sorrise.
“E sia.”, si alzò, “Avete la mia benedizione. Il tuo
discorso così..maturo, e sincero, mi ha fatto provare una forte morsa al cuore,
figliolo. Da anni non mi emozionavo più così! Hai il mio consenso a stare con
Merlino.”
Artù lasciò la mano del compagno, e abbracciò suo
padre.
“Grazie!”
Morgana si avvicinò a Uther,
sorridendo.
“Speravo proprio che avresti fatto la cosa giusta, Uther. E lo è, credimi.”
I due si abbracciarono affettuosamente.
Gwen
non disse niente, si limitò a sorridere radiosa, e a fare un piccolo inchino, a
cui il Re rispose con un sorriso. E poi, dopo che ebbe stretto le sue mani fra
quelle di Gaius, in segno di amicizia, si fermò
davanti al moretto.
“Merlino.”
Il ragazzo immediatamente s’inchinò.
“Mio Re. La ringrazio con tutto il cuore! Le posso
giurare che amerò suo figlio come merita. Non tradirò la fiducia che avete
riposto in me, glielo assicuro. Il Principe Artù è...l’amore della mia vita
e..anzi la ringrazio. La devo ringraziare anche per averlo fatto nascere,
Sire.”
Artù sorrise.
Uther,
invece, gli porse la mano. E sorrise sincero.
“Vorrei stringere la mano al compagno di mio figlio.
Se non ti dispiace.”
Merlino non ci pensò due volte, e strinse forte la
mano del Re. Che guardò successivamente suo figlio con sguardo grave.
“Artù. Ascoltami bene. Non pensare che voglia...”,
poi sospirò, “Niente. Non è importante. Va pure. Va bene che sei innamorato,ma
devi allentarti lo stesso!”
Artù annuì, prendendo di nuovo lamano di Merlino, e uscendo dalla Sala seguito
a ruota da Gwen e Morgana. Gaius
resto lì e, accertatosi che furono tutti quanti usciti, si voltò verso il suo
Re. Ormai lo conosceva fin troppo bene.
“Cosa vi turba?”
“Artù ha vent’anni, Gaius.
Tra pochi mesi compirà i ventuno. E come dovere di Principe Ereditario , dovrà
fidanzarsi con una nobildonna. E tu lo sai a cosa mi riferisco. L’ho promesso
sposo a una nobile di alto rango...”
“..Quando aveva 4 anni, sì. Me lo ricordo bene.”,
concluse lui.
“Re Erec di Escalot è..un uomo dispotico, e indisponente. Persino
peggio di quanto lo sono io! E non accetterà mai che il futuro matrimonio fra
Artù e sua figlia venga annullato. Ho paura per la felicità di mio figlio, Gaius.”
Il Re si poggiò sul tavolo, per non crollare in terra.
Gaius
gli si avvicinò.
“Mio Signore. Troveremo una soluzione. Vedrà.
Mancano ancora quattro mesi al compleanno di Artù. Faccia un tentativo,
mandando un messaggio a Re Erec. Se non riuscirà a
dissuaderlo, beh, potremmo sempre provare a parlare con la piccola Ester. È
sempre stata una brava fanciulla, sono certo che non ci creerebbe problemi. Ha
soltanto 15 anni, e da quanto ricordo Artù non le è mai andato molto a genio!”
Uther
ridacchiò.
“Non lo sopporta! Da bambina diceva sempre che era
terribilmente viziato, e prepotente. Ebbene faremo così. Tenterò di dissuadere Erec, e se il tentativo non andrà a buon fine, allora
proveremo a parlare con la giovane Ester. E speriamo che almeno lei non sia
come suo padre!”
Devo
proteggere l’amore di Artù e Merlino. Il problema di Uther
è superato. Adesso rimane la parte più difficile. E prego il cielo che non sia
un ostacolo alla loro felicità…
Amorinemiieee!!!!!!!!!! JJJ
Eccomi di nuovo qui!!! Volevate il 17° capit, e vi accontento! ^^ scusate se nn
ho postato prima, stavo finendo il 36° e iniziando il 37°! ;) e ho avuto il
dentista L
Cmq: Artù ha fatto un discorso sull’amore
ke ha sorpreso pure me ke l’ho
scritto XDDD Morghy, ovviamente, è sempre più dalla
sua parte; Gwenke dire? È contenta.
Nn serve ke dica altro. E Uther?
Ebbene: so che qst capitolo ha sorpreso la maggior
parte di voi. UtherPendragon
detto la Faina, ha DATO LA SUA BENEDIZIONE! Cm vi ho anticipato, volevo dargli
una piccola possibilità di redenzione…se la meritano
tutti no? -,-‘’ Gaius bello
è preoccupato. E beh, cm dargli torto! Artù è promesso sposo a un’altra!! Sarà
la fine della storia d’amore più bella del mondo? Chi lo sa…
XDDD
IcePrincess_ : Uther è rimasto particolarmente a cuccia, cm hai
visto ^^ nn poteva essere altrimenti. Ha cercato, lo
ammetto, di ribellarsi, uscire dallo schermo e farmi cambiare ttcn lui ke
condanna Merlinuccio…Ma io NO!! GIAMMAI!!! XDDD
Ps. Fai spagnolo?? Wow!!! Anke
io cmq mi diverto a storpiare alcune parole inventandone di nuove! ^^ a presto,
teso!
Hay_chan: meee ha scritto il “pross”
^^ e spero keqstcap ti soddisfi cm l’ultimo! ^^ baci
_Valux_ : la
continuo, la continuo…don’t worry
bella! ^^
Pattyjonas: maga
della scrittura? JJgrazieee!!! Beh oddio,
ora, nnsn proprio una maga…magari me la cavo..
Bilancina92: povero
cavallo di Merlino…chissà se Garulf
lo perdonerà! XDD grazie ke ti piace qst storia! ^^
ladyniniane: vero ke è tenera la scena in cui Artù imbocca Merlino? ^^ beh
magari fossero stati soli…ma recuperano tranquilla! Ihihih… Il povero Carotpoverello…menomale c’è la nostra beneamata Morghy!! J mia
cara Lady, la riunione di condominio s’è conclusa a favore dei nostri due
piccioncini XDDD
AH!!!
RAGAZZEEEE!!! OGGI SONO FELICISSIMA E SODDISFATA DI
ME STESSA!! Per “Storie più Popolari”, nella Fandom
di Merlin, la mia storia è al 7° posto!!^^ nn ci
credo ancora!
Capitolo 18 *** Dopo un pochino di pace...ecco la tragedia.. ***
Le cose non potevano andare meglio di com’erano, a Camelot: nessun pericolo imminente; Gaius
era sempre affaccendato a correre di qua e di là per tutto il regno; Lady
Morgana e Gwen era ormai solite andare a fare lunghe
passeggiate(scortate dalle guardie), entrando sempre più in confidenza; il Re Uther aveva accettato la storia d’amore fra suo figlio e
Merlino, dando la sua benedizione. E aveva addirittura voluto conoscere la
madre del ragazzo!
Merlino, dal canto suo, si rifugiava oramai sempre
più frequentemente nel fitto del bosco, per poter esercitare la sua Magia
indisturbato. E non era raro che Morgana si unisse a lui nei suoi
‘allenamenti’.
“E’ fantastico avere qualcuno con cui farlo!”
Lei gli sorrise felice.
“Hai ragione! E poi, soprattutto è stupendo avere
qualcuno, una persona amica, simile a te, con cui poterne parlare. Gwen e Artù, e Gaius, sì sono
amici fidati, ma...non è la stessa cosa. Loro non possono capire fino in fondo…”
Merlino sospirò.
“Già... Alle volte vorrei tanto che Artù riuscisse a
comprendere a pieno quello che sento, quello che provo...ma so che non sarà mai
possibile. E mi fa male, tremendamente male! Perché so che mi ama, e vedo in
lui così tanto..tormento!”
“Artù ha capito di non poter capire fino in fondo.”,
sorrise lei tristemente, “Né te, né me. E seppur è felice sapendo che io e te
possiamo confidarci…”
Inizio
addirittura a pensare che sia geloso di me e Merlino! forse dovrei parlargli.
Rassicurarlo. E dirgli che non ha motivo di provare gelosia nei miei
confronti... Ma forse...
Sorrise all’amico.
“Dovresti parlare con Artù, Merlino. Temo che, in
fondo al cuore, sia un po’..geloso, di noi due. Del fatto che siamo così tanto
in confidenza. Ovviamente sa il motivo. E sa anche che oramai non è soltanto la
Magia ad unirci, ma un’amicizia profonda e vera. Però...”
“Gli parlerò più tardi.”, sorrise lui
******************************
Artù Pendragon non aveva
dormito bene, quella notte. In effetti, nelle ultime dieci notti non era mai
riuscito a prendere pienamente sonno. I suoi sogni erano popolati di strane
visioni, strane immagini che non riusciva a comprendere, perché sfocate.
Non riesco
proprio a capire! Cos’ho che non va??
“Buongiorno, Artù.”
L’arrivo di Merlino scacciò quei brutti pensieri via
dalla sua testa. Quel ragazzo aveva la capacità di scacciare tutte le cose
negative e orrende che aleggiavano intorno alle persone che gli stavano vicino!
Gli sorrise, e allungò una mano verso di lui.
“Vieni qui.”
Non appena Merlino ebbe afferrato la sua mano, Artù
lo tirò a sé, lo baciò, e con uno scatto lo portò sotto di sé, senza mai
staccare le loro labbra. Amava ogni giorno di più quel ragazzo! Non poteva
credere di aver vissuto venti lunghi anni senza di lui al suo fianco! Merlino e
Artù si riuscivano a donare tutto ciò di cui l’altro aveva bisogno, senza la
necessità di una richiesta esplicita da parte dell’altro.
C’era una sola cosa che mancava...
È passato
più di un mese, da quando abbiamo fatto l’amore la prima volta. E dopo quella,
non abbiamo più avuto un’occasione giusta per farlo di nuovo... Desidero così
tanto Merlino!
Merlino pensava esattamente la stessa cosa, mentre
le labbra di Artù scendevano a lambire il suo collo, e le sue braccia cingevano
le spalle del suo principe.
Artù...
Perché non riusciamo mai a trovare il tempo per starcene da soli in santa
pace?!
“Merlino.”
“Sì?”
“Vuoi restare qui?”
Il cuore del piccolo mago fece un balzo enorme. Se
lo voleva? Eccome!
“Sì! Sì, vorrei tanto restare..però...non stanotte.
Penso che oggi tuo padre se ne accorgerebbe. Va bene che sa di noi, ma...”
Artù sorrise, e gli carezzò con tenerezza il viso.
“Hai ragione, piccolo. Stanotte forse è...azzardato.
Però, domani notte dormi qui con me.”, gli diede un bacio sulla fronte, “Adesso
è meglio andare. Altrimenti chi lo sente mio padre se faccio tardi!”
I due risero complici.
Artù si alzò, e Merlino gli andò dietro, felice.
La giornata passò tranquilla, molto più tranquilla
delle precedenti: Merlino, com’era suo compito fare, svolse le sue mansioni da
servitore del principe, e nel frattempo che lui dipanava le questioni
riguardanti il regno con il Re, lui aiutò Gaius nel
suo giro di consegne dei medicinali; Gwen e Lady
Morgana, invece, quel giorno partirono all’alba per recare visita alla tomba
del padre di quest’ultima.
Tutto era tranquillo.
**********************************
Lady Morgana e Gwen
tornarono poco prima di cena, la servitrice aiutò la sua signora a farsi un bel
bagno per rinfrescarsi, e a sistemarsi in tempo per la cena col Re. Che, dal
canto suo, era già in attesa da un bel pezzo, stanco ma col sorriso sul volto:
quel giorno, durante lo svolgimento della riunione, aveva visto Artù più
radioso che mai. Suo figlio era davvero molto felice. E si vantò con se stesso
per aver contribuito a renderlo tale.
“Scusate il ritardo.”
“Non preoccuparti, Morgana. Ti stavamo aspettando.”
La ragazza sorrise al Re, e si sedette alla sua
sinistra come sempre. Quella sera non aveva vestiti particolarmente sontuosi.
Aveva deciso che non era sempre necessario mostrarsi ricca e ben vestita,
soprattutto a una cena col proprio fratellastro e il proprio padrino.
“Com’è andata la visita alla tomba di tuo padre?”,
le chiese Artù sorridendo
Lei corrispose il sorriso.
“Oh,molto bene grazie. Io e Gwen
ci siamo divertite! A un certo punto i nostri cavalli si sono imbizzarriti,
siamo cadute, e ci siamo sporcate di fango. Per fortuna c’era nei pressi un
lago, così ci siamo potuto lavare! È stato così...”
“Siete cadute da cavallo, e avete fatto il bagno in
un lago??”
L’interruzione così brusca di Uther
la fece sobbalzare dalla sedia.
“Cos’hai da urlare tanto?”
Uther
si limitò a guardarla severamente, per poi sospirare e tornare a sorridere,
guardando suo figlio.
“Gli allenamenti come sono andati, Artù?”
“Benone.”, rispose, “Oggi i cavalieri si sono
impegnati molto, padre. Stavo pensando di dar loro una ricompensa.”
“Del tipo?”
Lui si strinse nelle spalle.
“Un giorno di riposo, per esempio. In questi giorni Camelot è molto tranquilla. Se anche si prendono un giorno,
non credo che il regno crollerà.”, rise
Uther
annuì.
“Come vuoi tu, figlio mio.”
La porta si aprì.
“Sire!”
Fortunatamente per Carot,
la cena era quasi al termine. E dico fortunatamente, perché se mai avesse osato
interromperla, Uther sarebbe diventato una belva! Mai
disturbare la cena del Re. A meno che non ci siano cose urgenti da comunicare.
Come lo era questa.
“Dimmi, Carot.”
Il volto della giovane guardia era a dir poco sconvolto!
“Sire. Si tratta di..di Merlino.”
Artù si alzò di scatto dalla sedia.
“PARLA!”
“E’... Ero a casa di Gaius
per farmi medicare, circa dieci minuti fa. Ed è arrivato un messaggio per lui.
Ho visto il suo sorriso spegnersi, e poi...è-è
rimasto impietrito per qualche secondo, e..poi...è caduto in ginocchio, ha..iniziato a piangere e
urlare. Sembra impazzito, Sire!”
Anche Morgana si alzò di scatto rovesciando la
sedia.
“Cosa c’era scritto nel messaggio, Carot?!”
Il ragazzo abbassò la testa.
“Si..tratta di sua madre, Lady. Sembra che la
signora Hunith sia..”, deglutì, “C’era scritto che è morta, My
Lady.”
Artù si fiondò improvvisamente verso la porta,
seguito ovviamente a ruota da Morgana. I due corsero più veloce che potevano,
trovando Gwen sul loro cammino che correva anch’ella
verso la casa del medico.
“Mia Signora!”
“Cos’è successo??”
“Sto portando del the a Gaius,
mia Lady. Vuole preparare un infuso calmante per Merlino. O Lady Morgana,
dovreste vederlo! È…”
Non appena si furono avvicinati alla casa, la porta
si aprì violentemente e ne uscì Merlino, che ignorando le grida di Gaius volle uscire di casa, urlando e piangendo come un
disperato! Nessuno lo aveva mai visto così.
“MERLINO! TORNA QUA!”
Artù non ci pensò due volte, fece dietro-front, e
gli corse dietro aumentando la velocità per raggiungerlo. Dietro di lui,
correvano, molto più piano, Morgana, Gwen, e anche Gaius. Ma fu Artù a raggiungere Merlino. Lo afferrò per il
polso, e appena lo fece il ragazzo si voltò cercando di ribellarsi, alche Artù gli
bloccò anche l’altro polso cercando di farlo calmare.
“Merlino sono io! Calmati!”
Ma Merlino non riusciva a calmarsi, continuava a
dimenarsi, “lasciami!!”, e seguitò a farlo per ben due minuti, sinché non la
smise.
“Lasciami andare...”
Ma lentamente scivolò a terra, finendo a sedere
sulla strada, e il suo pianto si fece più violento che mai.
“Merlino...”
Artù gli lasciò i polsi, per accoglierlo fra le sue
braccia e stringerlo più forte che poteva, cercando di farlo tranquillizzare,
coccolandolo un po’ e dondolandolo come se fosse un bambino. Il povero Merlino
continuava a piangere, mentre Morgana, Gwen, e Gaius, fermi dietro ad Artù, si univano al suo pianto.
Cosa posso
fare? Cosa posso fare??
“No…no, no…madre..!!”
“Shh... Ti scongiuro, calmati... Così, bravo. Ci
sono io, Merlino. Sono qui con te..non ti lascio...”
Merlino pian piano si calmò.
“Artù! Merlino!”
Re Uther arrivò di passo
svelto, vedendo tutti in lacrime.
“Merlino.”, gli posò una mano sulla spalla, “Mi
dispiace davvero molto, ragazzo. Tua madre era una donna …”
La tristezza gli fece fermare le parole in gola.
Madre...madre..perchè??
Mentre Re Uther,
sentendosi di troppo, rientrava al castello, Merlino pian piano si alzò,
sorretto da Artù. Il principe lo abbracciò ancora, più forte che poteva,
sperando in cuor suo che il ragazzo sentisse tutto il suo amore e calore. Gli
posò un bacio sulla fronte, e a Merlino seppur nella disperazione sfuggì un
piccolo mezzo sorriso.
“Ei. Sono qui.”
Merlino lo guardò due secondi, fra le lacrime, poi
gli gettò le braccia al collo stringendosi forte a lui. Non aveva bisogno delle
parole di Uther, in quel momento, né di vedere le
lacrime dei suoi tre amici. Aveva bisogno di lui. Del suo Artù.
“Perché, Artù? Perché..?”
Artù lo strinse di più.
“Non lo so, Merlino. Io..non lo so...”
Nella mente di Merlino si formulò un pensiero. Un
pensiero solo. Che c’era una persona, anzi una creatura,a cui rivolgere quella
domanda. Si staccò senza troppa irruenza da Artù, con una dura espressione,
rabbiosa, piena di determinazione. E a un tratto si avvicinò a una fiaccola lì
vicino, la afferrò, e prese a correre. Artù gli andò subito dietro, e appresso
gli andarono anche gli altri tre,ora sorpresi dall’improvviso scatto del
ragazzo. Che li portò nella caverna sotto al castello.
“DRAGO!! DRAGO, FATTI VEDERE!!!”
Nel momento in cui i quattro amici sbucarono nella
caverna, ecco che il Drago volò senza fretta alcuna verso di loro, posandosi
sulla sua solita roccia. E si sbalordì nel vedere in che condizioni era
Merlino.
“Giovane Mago! Cosa ti è successo??”
“Non fingere con me! Sai perfettamente che
cosa mi è successo!! Mia madre...è morta! E voglio sapere il perché!! DIMMI
PERCHE’ MIA MADRE E’ MORTA!!!! LA RIVOGLIO INDIETRO!!”
Il Grande Drago lo guardò sconcertato.
“Hunith..è morta?? Merlino...giuro sulla mia stessa
vita, che non ne sapevo assolutamente niente! Dei, ragazzo...sono profondamente
addolorato dalla tua perdita, credimi! Tua madre era una delle amiche più
fidate che...”
Merlino non lo ascoltò neppure.
“Come faccio a portarla indietro?! Ci sarà sicuramente
un incantesimo per farla tornare! Dimmi qual è! Rivoglio mia madre indietro!”
Gaius
lo guardò sconcertato.
“Merlino, cosa stai dicendo?? Sei impazzito?!? Non
puoi opporti alla Morte!”
Merlino non lo ascoltò neppure.
“Ti ho fatto una domanda, Grande Drago. Sto
aspettando la tua risposta.”
Gwen
scosse la testa, sospirando.
“Merlino. Io so poco della Magia, ma credo...che
contrapporti alla Morte non ti competa. Temo che potrebbe finire male, se tu…”
“Se potessi riportare indietro tuo padre, lo
faresti?”
Gwen
non osò controbattere, si limitò ad abbassare la testa. Eccome, se lo avrebbe
fatto! Suo padre le mancava moltissimo! Si sentiva tremendamente sola, in
quella casa. Sì, dormiva spesso nella stanza di Lady Morgana, sotto sua
richiesta, ma quando tornava in casa sua, era tremendamente sola…
“Merlino, ascoltami.”
Morgana prese un respiro profondo, e si avvicinò
all’amico posando una mano sulla sua spalla, e sorridendogli gentilmente, e con
affetto. Aveva ancora il viso bagnato dalle lacrime versate. Ma cercò di non
pensarci.
“Tua madre..non credo che vorrebbe che tu rischiassi
così tanto. Contestare la Morte in persona non è affatto saggio. Credimi! Non
sappiamo quali terribili trucchi possa usare. Merlino. Te lo chiedo supplicandoti.
Rinuncia.”
Merlino scosse la testa. No, non poteva rinunciare!
Sua madre era il suo unico genitore, non era ancora pronto a perderla. Non
così, non ora. Doveva fare ogni cosa fosse in suo potere per riportarla
indietro da lui.
“Merlino.”
No! Ti prego,
Artù...
“Ti scongiuro, Artù.”, si voltò, “Non dirmi anche tu
che sto sbagliando..e che non devo farlo! È mia madre! E non posso perderla!
Soltanto tu puoi capirmi, ti prego...”
Lo sguardo malinconico e inconsolabile del compagno,
lo fece desistere dal cercare di convincerlo a non fare sciocchezze. Sapeva
perfettamente, è vero, che cosa significava perdere una madre...non lo avrebbe
augurato a nessuno..tantomeno al suo adoratissimo
Merlino.
“Ho fiducia in te, Merlino. Credo in te.”
Merlino sorrise, e si avvicinò a lui per dargli un
bacio.
“Ti ringrazio!”
“Giovane Mago.”, lo chiamò il Grande Drago,
“Purtroppo non esiste un incantesimo del genere. Ma se lo desideri …”
“Cosa?”
“L’unico modo di riportare indietro Hunith..è andare
a prenderla. Nel Mondo dei Morti. Fa il mio nome all’ingresso, e dì a tua madre
che non deve voltarsi. Se dovesse guardare indietro anche solo con la coda
dell’occhio, non potresti più portarla via.”
Merlino annuì.
“Sono pronto. Come faccio ad arrivarci?”
“Dovrai creare un varco. Ti consiglio di andare da
qua. Non ti vedrà nessuno, a parte noi.”
“D’accordo.”, disse lui, “Qual è la formula?”
Il Grande Drago gli sorrise.
“Soltanto chi possiede,oltre alla Magia, il Dono
della Preveggenza, può aprire il varco fra il Mondo dei Vivi e quello dei
Morti.”
Merlino si voltò.
“Morgana.”
La ragazza, insicura e anche spaventata, si voltò
verso il Grande Drago.
“Kilgharrah? Ne sono in
grado?”
Lui le sorrise.
“Soltanto se ci credi con tutta te stessa, Morgana.”
Lo sguardo della giovane tornò sul viso disperato e
velato di nostalgia del suo migliore amico, e sospirò. Poi sorrise. Merlino era
il suo migliore amico sul serio. Come poteva negargli questo favore?
In fondo
può farcela. È forte abbastanza. E io anche. Credo…spero…!
“Chiudi gli occhi e concentrati.”, le disse Kilgharrah, “Crea il vuoto nella tua mente, e poi fa
appello alla tua Magia.”
Lady Morgana seguì passo dopo passo le istruzioni
del Grande Drago Kilgharrah, e per i primi secondi
non successe niente. Si sentiva strana, però, come se stesse volando. Sino a
che la voce della sua migliore amica disse:
“Guardate!”
Morgana aprì gli occhi e lo vide: fra loro e Kilgharrah c’era adesso un immenso varco trasparente, tutto
contornato da strani giochi di luce. Era una delle cose più belle che ci fossero...ti
incantava! Vide Merlino sorriderle, e lei rispose al sorriso con un altro
sorriso.
Ci siamo., pensò
il mago.
Poi si voltò indietro, verso Gwen
che si avvicinò e gli buttò le braccia al collo.
“Mi fido di te, Merlino. Torna da noi.”
“Te lo prometto, Ginevra.”, gli rispose lui, “Gaius. So che sei contrariato. Ma è mia madre..cerca di
capire. Ho già perso mio padre..”
Il vecchio medico lo guardò scotendo il capo, poi
sospirò.
“Merlino. Tu e Hunith siete la mia famiglia. E
sebbene sia contrario a ciò che stai facendo, questo non significa che io non
creda in te. Va. E riporta indietro tua madre, ragazzo. Sono sicuro che ce la
farai!”
Si abbracciarono affettuosamente, come se fossero
veramente padre e figlio. E inun certo
senso lo erano. Merlino non aveva mai conosciuto altro padre all’infuori di Gaius. Gli consegnò la fiaccola.
E poi si voltò verso di Lui.
“Artù.”
Lo so bene
che questa missione è rischiosa. Opporsi alla Morte può portarti guai seri! E
c’è la possibilità che..mia madre torni, e io …
Gli gettò le braccia al collo, e si strinsero forte forte. Avevano paura. Il terrore che qualcosa andasse
storto dall’altra parte. Cosa avrebbe fatto Artù se Merlino non fosse tornato?
Se non ce l’avesse fatta?
“Non ti azzardare a restare dall’altra parte, sono
stato chiaro? È un ordine!”
Merlino rise.
“Farò del mio meglio, Sire. Te lo prometto.”
Il biondo pose una mano sul viso dell’amato, e gli
diede un piccolo bacio sulla fronte, cercando di mascherare la sua paura.
Dopodiché si sorrisero, e si diedero uno dei loro baci dolci ma intensi.
Merlino era pronto per andare.
“Va, giovane Mago.”, disse Kilgharrah,
“Puoi farcela.”
Merlino annuì, e dopo aver preso le mani di Artù fra
le sue per posarvi sopra un bacio carico di significati, le lasciò, e prendendo
la rincorsa si gettò dentro il varco che Morgana stava tenendo aperto per lui. Gwen si avvicinò all’amica, sostenendola. Gaius si fece vicino ad Artù, posando una mano sulla sua
spalla, che il principe strinse forte sorridendo. Poi guardò verso il varco.
Torna da
me, Merlino.
Ragazze mie, avrei voluto postare domani…aspettando altre recensioni, ma nn
resisto! XDDDD
Ebbene. Proprio qnd
tutto era calmo e tranquillo…la povera Hunith deve
fare qsta brutta fine! -.-“e adesso a Merlino tocca
andare fino al Regno dei Morti x riprendersela… XDDDD
e le ultime parole di Artù?? Commoventissime! “torna da me”… L tornerà? Ce la farà? Chi può saperlo…
IcePrincess_ : il
coraggio di Artù e Merlino: per mano, testa alta… E Morghy è vero, coraggiosa e con le p***e cm piace a me!!!
^^ è vero, Morgana è quella ke affronta sempre Uther a testa alta! E lo farei pure io se ce lo avessi
davanti!! ^_^ sn felicissima ke
ti ho fatto redimere Utherino *o* pooveroUther, sempre così criticato…secondo
me gli ci voleva di redimersi… proprio! *O* nn prenderti 4 x causa mia, Ice,
altrimenti nn posto più eh! XDDD
_Valux_: morgana
è sempre grande ^o^ e x quanto riguarda la pace…eehh
no sarebbe troppo bella la pace…
hay_chan: ti sta simpatico Uther???
*O* allora ho fatto cambiare idea alla mia piccola hay_chaaan!!!
*saltella tutta contenta*
lady_Niniane : mia
piccola e dolce Lady!!! ^O^ grazie!!! Morgana 4ever! Beh, Uther
se l’è cavata dai… XDDD hai ragione sui ragazzi. Ho
venti anni, e MAI ho trovato un ragazzo ke facesse un
discorso del genere!! LL ma nn perdere la
fede! Lo troveremo!! J
l’idea tua su Uther-Gaius…ESATTO!! La penso
ESATTAMENTE cm te!! XDDD
Il
video ce l’ho già fra i preferiti!!! E’ stato il 1° ke
ho messo di Merlin!! ^^ semplicemente stupe!!!
Bacioni a presto, lady!!!
Merlino aveva fatto un pezzetto di strada a piedi.
Alzò lo sguardo, e si trovò davanti un enorme cane nero, che lo guardava con
sguardo incuriosito. Aveva un’aria abbastanza tranquilla, non sembrava una creatura
cattiva. Aveva due grandi orecchi a penzoloni, il pelo lungo e setoso, e sua
coda aveva due punte, un po’ come quella dei diavoletti.
“Sto cercando mia madre. Hunith di Eldor. È..morta
ieri. Sono qui per riportarla indietro. E non me ne andrò via finché non l’avrò
trovata.”
Il cane lo guardò divertito.
“E così vuoi riportare in vita tua madre. Qual è il
tuo nome?”
“Merlino.”
“Gran bel nome.”, sorrise lui, “Io mi chiamo Alkazan.
E sono il Custode del Mondo dei Morti. Perché dovrei farti …”
“Mi manda Kilgharrah.”, si affrettò a dire il
giovane
Le parole di Alkazan si fermarono, e lo guardo
adesso sbalordito.
“Conosci Kil?? Come fai a conoscere il Grande
Drago??”, poi lo squadrò, “Un momento. Non sarai mica...”
“Possiedo il Dono della Magia. Se è questo che
volevi chiedermi.”
Alkazan a un tratto gli fece un sorriso a 32 denti.
“Potevi dirmelo subito, giovane Mago! Ovvio che
questo cambia tutto. Essendo tu una creatura della Magia, puoi usufruire del
diritto di opporti a me, che decido chi muore e chi no...quando, etc…”
Questa è la
conferma che non è soltanto il Drago l’unica Creatura Leggendaria ad essere del
tutto..folle!
“Ti prego, Alkazan. Restituiscimi mia madre. Non
posso perderla adesso! Ti supplico …”
E l’enorme
cane sospirò.
“E va bene, va bene giovanotto. Che Hunith di Eldor
sia portata alla Porta!”, urlò all’aria
Come d’incanto, ecco davanti a Merlino un’immensa
luce bianca, che subito dopo scomparve e ‘lasciò’ sua madre.
“Madre!”
“Merlino!”
Hunith corse verso il suo ragazzo, e lo strinse
forte.
“Figlio mio!”, lo guardò severa, “Sei impazzito a
venire qua?? Non sei abbastanza potente per…”
Merlino sbuffò.
“Oh insomma, vuoi tornare a casa, giusto? Ti
riporterò indietro, madre.”
Alkazan tossicchiò.
“Ehm Ehm. Merlino. Vorrei ricordarti la unica e sola
condizione esistente. Tua madre non dovrà voltarsi indietro. Nemmeno una volta.
Non dovrà guardarsi alle spalle neanche per una piccola sbirciatina.”
Merlino prese la mano di sua madre, e la strinse
forte.
“Andiamo, madre. Ti riporto a casa.”
Hunith annuì, prendendo un profondo respiro e
incamminandosi dietro al figlio, che urlò “grazie alkazan!”, e procedette verso
il varco, a meno dei 200 mt da lì; ogni passo che faceva, aveva il timore di
fallire. Di non riuscire a salvare sua madre.
Ma il varco era a meno di 20 mt da loro.
Sto
tornando da te, Artù!
“Lady Morgana. Riuscite a vedere qualche cosa? Io
non vedo niente.”
Gwen si stava sporgendo per vedere se riusciva a
scorgere Merlino e Hunith, ma inutilmente. Al di là del varco c’era soltanto il
più completo buio. Oscurità. Nient’altro.
“Merlino...sbrigati...”, disse Morgana col respiro
affannato.
Kilgharrah le sorrise.
“Merlino sta arrivando. Dobbiamo essere molto cauti,
quando spunterà dal varco. Viaggiare fra i due mondi è rischioso...e Merlino
potrebbe...
“Cosa?”, chiese ansioso Gaius
“Potrebbe aver perso una parte della sua memoria. I
più forti ce la fanno, ma alcuni purtroppo … sono destinati a scordarsi di
alcune cose..”
Lady Morgana ebbe una specie di spasmo, e Gwen le fu
subito accanto, aiutata da Gaius. La sorreggevano per paura che crollasse. Il
medico aveva precedentemente appeso la fiamma alla parete, per poter sostenere
Lady Morgana.
“Eccoli!”
Nel momento in cui lei, Gwen, Gaius e Artù si
voltarono verso il varco, ecco che ne videro uscire Hunith! La donna fece un
piccolo salto, e atterrò davanti a Gaius, che la aiutò ad alzarsi e la
abbracciò felice di rivederla.
E poi uscì Merlino.
“Merlino!”, gridò Gwen piangendo di gioia.
Il ragazzo fece, come sua madre,un piccolo salto per
atterrare sulla roccia davanti a lui, ma inciampò. Artù scattò in avanti, impendendogli
di rovinare per terra e farsi male. Merlino, dopo i primi secondi di
smarrimento, rafforzò la presa sulle braccia di Artù. Il biondo si alzò,
portandosi dietro il compagno.
Merlino…
Il ragazzo, come se avesse sentito il suo pensiero
preoccupato, alzò lo sguardo. Azzurro dentro Blu. Alzò la mano tremante, e
accarezzò dolcemente il viso del principe, i suoi capelli, e di nuovo il suo
viso. E poi il suo viso si sciolse in un sorriso radioso. Il sorriso più bello,
più intenso che avesse mai rivolto a qualcuno.
“Artù...”
Vide l’inquietudine sul volto dell’amato svanire.
Sapeva perché i suoi lineamenti fino a quel momento fossero stati così tesi:
conosceva i rischi che si correva a viaggiare sia nel tempo, che fra il Mondo
dei Morti e dei Vivi. Ne aveva letto un intero libro, mesi prima, a Eldor. E la
paura di perdere parte della sua memoria, e doverla ricostruire, aveva
afferrato anche il suo cuore.
Sorrise.
“Ei. Non ho mai dubitato di noi, Artù. Come potevo
scordarmi di te? Non sarebbe stato proprio possibile, amore mio. Il mio amore
per te è troppo forte. E più di una volta si è dimostrato più potente della
morte, giusto?”
Artù annuì, con le lacrime agli occhi dalla
contentezza, e sorridendogli gettò una mano fra i suoi capelli mentre con
l’altra lo attirava a sé, e lo baciò con amore e dolcezza, tutto l’amore che
provava per lui, tutta la fiducia che aveva riposto in lui gliela confermò con
quel bacio. E Merlino se lo strinse forte, il suo Artù, giurando a se stesso
che MAI si sarebbe allontanato di nuovo da lui. E si strinsero.
“Ce l’ho fatta...ci sono riuscito!!”
“Non ne ho mai dubitato, Merlino.”
E non appena si furono staccati, Morgana si
avvicinò.
“Grazie, Morgana!”
Lei e Merlino si strinsero, così forte che
sembravano innamorati! Ovviamente si sapeva che non era così, che erano
solamente legati da profondissimo affetto, e da una consolidata e autentica
amicizia. Ma sorrisero, e Merlino si lasciò stritolare da Gwen.
Ci sono
riuscito!
“Oh Merlino! Sappi che non ho mai dubitato che
saresti tornato.”
“Lo so, Gwen.”,sorrise lui.
“Giovanotto.”, disse Gaius avvicinandolo, “Quello
che hai fatto oggi...è stato un atto di vero coraggio!”
Merlino lo strinse forte.
Poi guardò il Grande Drago, che stava parlando
animatamente con sua madre. Non appena i due si accorsero che Merlino li stava
osservando perplesso, gli sorrisero. E il Drago ridacchiò.
“E così hai conosciuto Alkazan. E devo ammetterlo,
giovane Merlino, sei stato veramente coraggioso. Mi stavo complimentando con
tua madre appunto di questo. E di come sia stata brava a non voltarsi mai
neanche una volta.”
Merlino rise, scotendo il capo.
“Grazie, Kilgharrah. Però, a me sembrava che più che
parlare, stavate.. litigando …”
Hunith guardò di sottocchio Gaius, dopodiché sorrise
e si avvicinò al figlio, prendendolo sotto braccio.
“Ma no, che dici! Non ci conosciamo così bene da
arrivare a litigare.”
Non me la
danno a bere... Ma per ora sarà meglio non discutere. Chiederò loro spiegazioni
un altro giorno.
“Che ore sono?”
“E’ quasi mezzanotte.”, disse Gwen, “Lady Morgana.
Dovrebbe andare a riposarsi. Penso si sia stancata troppo stasera!”
Il mago si voltò verso l’amica.
“Gwen ha ragione. Ti ringrazio ancora di avermi
aiutato. Lo ricorderò per sempre, Morgana.”
E Morgana, cosa che faceva spesso, sorrise.
“L’ho fatto con gioia. Ma avete ragione. Ho
consumato le energie. Me ne vado a dormire. Vieni Gwen. Ah! Hunith. Può restare
a Camelot finché vorrà. Saremo felici di averla con noi, finché vorrà restare
ovvio.”
Anche Artù assentì con quella proposta.
“La mia sorellastra ha ragione, Hunith. Finché
vorrai restare qui, sappi che sarai più che benvenuta ! Mio padre la penserà
alla stessa maniera. Anzi...dovremo trovare una menzogna a cui possa credere.”
Gaius sorrise facendo l’occhiolino.
“Sarà sufficiente dirgli che c’è stato un grave
sbaglio nel messaggio. Uno scherzo di cattivo gusto. ”
Hunith sorrise, facendosi guidare dall’amico medico
verso la sua umile casa. Accordatasi con lui, decise che per un po’ sarebbe
rimasta, aiutandolo nei suoi compiti di medico. In fondo, qualche cosa la
sapeva anche lei. Oppure avrebbe cucinato per lui e Merlino.
Dietro di loro andò Artù, che rassicurò Hunith
dicendole che Merlino non avrebbe corso rischi, e che a suo padre ci avrebbe
pensato lui. Merlino restò l’ultimo a uscire.
“A presto, Kilgharrah. E grazie.”
Kilgharrah gli fece un occhiolino, e Merlino, dopo
averglielo rifatto, uscì dalla caverna raggiungendo gli altri. Gaius e sua
madre erano già andati verso casa, mentre le sue due amiche verso il castello.
Restava solamente Artù, che non appena lo vide sorrise e lo afferrò
stringendolo forte.
“Non lasciarmi mai più, Merlino. Ti prego.”
Il moro strinse Artù, poi lo guardò e gli sorrise
rassicurandolo con una carezza e un piccolo bacio sulla tempia destra.
“Mai più. Te lo giuro.”
“Dormi bene...servitore idiota.”, ridacchiò poi
Artù.
Vedo che
non ha perso le vecchie abitudini!
Alche Merlino gli fece un profondo inchino, e
concentrandosi per non ridere gli fece pure la riverenza.
“Le auguro buona notte...o asino reale.”
Artù gli diede una piccola spinta, i due risero,
dopodiché gli prese la testa fra le mani e lo attirò a sé baciandolo con
intensità. Per un momento, in quella grotta fissando quel varco, aveva davvero
temuto di non poter più posare le sue labbra su quelle fresche ma calde del suo
adorato servitore. Ma per fortuna erano lì. Entrambi. Insieme come sempre.
Non sai
quanto mi sono sentito solo senza di te …
Artù aprì la bocca per dire qualcosa. Ma Merlino gli
sorrise, gli carezzò il viso e, come se li avesse letto nel pensiero, disse:
“Anche io, Artù. E ti amerò sem pre.”
E con un ultimo tenero e piccolo bacio, si divisero.
Ragazze mie care, rieccomi qua!!! ^o^
Nuovo capitolo! E Merlino, cm d’altronde
era comprensibile, s’infila dentro il regno dei Morti, si mette a sfidare la
Morte, pur di riprendersi la cara mamma Hunith…lo farei anche io, lo ammetto…
XDDD Vogliamo parlare di Morgana? In qst capitolo da sfoggio del suo immenso
potere! Diamine ragazze, riesce a tenere aperto un varco fra regno dei Morti e
dei Vivi! XDDD La nostra adorata Morghy *O*
Vi vorrei avvertire che da questo capit
in poi, aggiornerò soltanto una volta a settimana. Sarà dura, x me, nn
postare…visto che appena poco fa ho concluso il cap.40! XDDD ma vorrei ke qst
storia vi accompagnasse ancora un altro po’ ;)
Già che ci sn, ho una domandina da
porvi, care mie ^^ Ce lo avete presente quel piccolo Hobbit Emo ke tutti
chiamano “Mordred”? in ke rapporti siete con lui? XDDD intendo dire..vi sta
simpatico, antipatico,indifferente…beh fatemi sapere ok? ;)
_Valux_ : oh
beh, credo ke il tuo desiderio di un piccolo scontro amichevole fra i due sarà
accontentato XDDD in ke senso nn è giusto nei confronti di Ginevra? Cs nn è
giusto? O_O
Bilancina92 : beh, cm ho già scritto ne posterò solo due a
settimana, sennò nn c’è gusto ;) aggiornerò sempre e cmq, tranquilla! ^^
hay_chan : tregua??
Tsè, figurati..sarebbe TROPPO bello! XDDD nn ti devi preoccupare, cm hai potuto
constatare, Merlinuccio ce l’ha fatta! ;) dobbiamo aver fiducia in lui. Io
amerò le tue recensioni x sempre, cmq! XDDD
IcePrincess_: tesorinaaa!!! Merlin è riuscita SI’ a
salvarla! Ke discorsi! Il nostro amato adorato Merlino caro! ^_^ cmq ricordo
esatto: è da qullo proprio ke ho preso spunto XDD Beh, la tua dipendenza
purtroppo si baserà su DUE CAP A SETTIMANA. XDDD ora va a letto, e nn mi
prendere 4 eh! Mi raccomando! Bacioni! ^O^
Ladyniniane: cara la mia lady, pure se nn hai recensito…ti
dico ke spero ke qst 2 capit ti siano piaciuti ^^ ma viste le tue precedenti
recensioni nn ne ho dubbi ^^ a presto!!
Quando Artù chiuse la porta delle sue stanze dietro
di sé, era già mezzanotte. Sospirò, stanco e insonnolito, e si tolse la
maglietta buttandola poi su di una sedia. Un vestito dopo l’altro, si tolse
tutto restando con la lunga camicia che portava sempre per dormire. E non
appena toccò il letto, sprofondò nel cuscino e chiuse gli occhi abbandonandosi
al sonno.
Ma non appena entrò nel mondo dei sogni, gli apparve
una visione che lo fece subito cadere ancora più profondamente nel sonno …
Era in una caverna. E per poco il suo cuore non
cedette! Davanti a lui c’era Nimueh, chinata su di
un’insolita palla trasparente, che non era né di vetro né di cristallo, ma così
trasparente da poterlo sembrare. Sul suo volto era stampato un sorriso
malvagio. Poi parlò.
“Ti stavo aspettando...UtherPendragon.”
Al nome di suo padre, Artù volse lo sguardo verso la
persona che era appena entrata nell’antro di Nimueh.
Era veramente suo padre. Più giovane di almeno vent’anni, ma col viso smagrito,
lo sguardo triste, e un’aria irritata ma spaventata.
“Sai per cosa sono venuto, vero?”
“Certo.”, rispose lei, “Tu vuoi un erede. Vuoi
disperatamente un figlio. Ma la povera Regina Igraine
non può concepire, dico bene? E così...vorresti il mio aiuto.”
“Esatto.”
“Sai che la Magia ha un prezzo, Uther.
La nascita di una nuova vita, ne esige in cambio un’altra. Sei pronto a
sacrificare la tua adorata moglie..pur di avere un figlio? Pensaci bene, mio
Re. Dopo non potrai più tornare indietro. Igraine...morirà.”
Non può
essere … No..!!
Artù, dall’angolo in cui stava vedendo la scena,
sentì chiaramente il suo cuore stringersi in una morsa letale di dolore.
Sofferenza. E profonda rabbia. Suo padre aveva sacrificato sua madre?? No
questo non poteva essere … non ci voleva credere…!!!
Mentre scoteva il capo, a un tratto si accorse di
una presenza alla sinistra, poco più in là, e ancora più in là ne vide
un’altra. Inizialmente erano entità diafane, quasi sbiadite, ma quando riuscì a
metterle a fuoco, gli occhi gli si sbarrarono dalla sorpresa. Erano Merlino e
Morgana.
Dunque
anche loro sono qui?
Lo confortava non essere da solo ad assistere a
quell’episodio così…singolare. Non era sorpreso che
proprio loro due fossero lì, quello no. Lui e Merlino erano una cosa sola, e
inoltre lui era un Mago. E il Regno dei Sogni era qualcosa che competeva a
Morgana più che a loro due.
“Non è necessario che me lo ricordi, Strega. Sono
perfettamente consapevole delle conseguenze di ciò che sto facendo. Ma non
posso rinunciare. Ho bisogno di un erede. E Igraine...sono
sicuro che sarà felice di dare la sua vita per nostro figlio.”
Nimueh
non ribatté più: si avvicinò alla sua strana sfera, e dopo fece due passi in
avanti verso una sorta di bacinella di pietra colma d’acqua. Prese un respiro
profondo chiudendo gli occhi, e alzando lo sguardo, sempre ad occhi chiusi,
verso l’alto. E poi il ragazzo la sentì chiaramente che pronunciava delle
parole in Lingua Arcaica. Improvvisamente la caverna fu avvolta in una forte
luce violetta e gialla…che successivamente, dopo due
minuti, sparì, lasciandolo osservare nuovamente il volto della Strega Nimueh. Che ora sorrideva verso suo padre il Re.
“L’incantesimo è stato compiuto. Ti suggerisco di
correre, Uther. La Regina è entrata in travaglio. Ti
restano due ore per tornare a Camelot, in tempo per
vedere tuo figlio Artù venire al mondo..e dare l’addio a tua moglie.”
Come d’incanto, senza che se ne accorgesse,
l’immagine del padre sparì nel nulla. E senza che riuscisse a rendersi conto,
vide Nimueh sfoderare il sorriso più maligno e
subdolo che potesse fare. E poi i suoi occhi si incatenarono ai suoi.
Cosa..?
Perché sta guardando da questa parte? Perché proprio all’altezza dei miei
occhi? Che Nimueh …
Il pensiero che stava per formulare trovò una
conferma quando Nimueh sorrise ancora di più, e allora
il biondo comprese: lei sapeva che lui si trovava lì. Era lei che ce lo aveva
portato, lei che gli aveva fatto vivere un SUO ricordo.
“Dovresti ringraziarmi, Principe. Sono l’unica che
ti ha mostrato la verità. E ora che lo sai... Ciò che è nato dalla Magia, deve
ritornare alla Magia. E tu proprio dalla Magia sei nato, caro mio. E questo
significa..che tu mi appartieni, Artù Pendragon.”
NO!!!
Tre persone a Camelot si
svegliarono contemporaneamente, urlando. Tutte e tre scosse da ciò che avevano
appena sognato. Lady Morgana respirava adesso faticosamente, e subito accorse Gwen a cui chiese dell’acqua. Artù si svegliò con le
lacrime che inondavano il suo viso. E Merlino, non pensò neppure a come si
sentiva. Si alzò di corsa, infilandosi giusto la giacchetta, e uscì di corsa di
casa, senza dare la minima considerazione a sua madre e a Gaius
che gli urlavano dietro chiedendogli cosa fosse successo. Corse, corse il più
rapidamente possibile. Spalancò la porta, col fiatone la richiuse, e vide Artù
seduto sul letto, sconvolto.
Per i primi secondi il principe non si rese conto
dell’entrata del suo servitore, ma poi si voltò, e Merlino poté leggere nel suo
sguardo rabbia, dolore, e qualcosa di indefinibile. Artù scoppiò in lacrime.
“Merlino...”
E lui non esitò a correre verso il letto, facendo il
giro e andando a sedersi nel posto libero accanto ad Artù. Non appena si fu
seduto, Artù si gettò fra le braccia del compagno, scoppiando in un pianto
disperato, infuriato … E Merlino, che non riusciva a trovare delle parole
adatte da dirgli, non poté fare altro che stringerlo forte a sé, consolarlo
accarezzandogli con dolcezza i capelli, baciandoglieli, e coccolandolo un po’.
“Shh. Ci sono io, Artù. Sono qui...non piangere …”
“Come...come ha potuto!?!”, pianse Artù, “Era mia
madre!! E non ha esitato a sacrificare la sua vita, pur di...avere un erede!”
Re Uther è veramente un mostro! Non posso ancora crederci che
abbia sacrificato così la Regina …e che abbia chiesto
a Nimueh..!!
“Ti prego, calmati..”
Merlino si staccò un istante da Artù, e
delicatamente, con tutta la dolcezza che lo caratterizzava, lo mise sdraiato,
con la testa sul cuscino. Dopodiché gli accarezzò i capelli, lentamente. Sapeva
che era un gesto che rilassava tanto Artù, ed era di rilassarsi che aveva bisogno.
“Adesso dormi un altro po’, amore mio. Fra poche ore
sorgerà il Sole...e allora affronteremo tutto questo insieme. Te lo prometto,
Artù, andrà tutto bene.”
Gli lasciò un bacio sui capelli, e si alzò
lentamente. Ma la mano di Artù afferrò la sua, e lo guardò con uno sguardo
indecifrabile. Profondo. E supplichevole. Uno sguardo che non gli chiedeva
altro se non restare
“Non lasciarmi. Ho bisogno di te... Ti prego,
Merlino, resta con me. Stringimi a te...”
Merlino lo guardò e sorrise teneramente, si sdraiò
accanto a lui, e riprese ad accarezzargli i capelli e a lasciarci piccoli baci,
per poi accarezzargli dolcemente il viso, e asciugargli le lacrime, seppure
dopo qualche secondo di nuove gli bagnavano il viso. Avrebbe voluto tornare di
corsa da Gaius,e dirgli tutto quello che era
successo. E sapeva che avrebbero discusso, poiché era più che certo che lui
sapesse tutto da anni.
Ma non
posso lasciare solo Artù. Ha bisogno di me. Resterò qui. Gaius
lo vedrò dopo. Anche Morgana ha visto tutto quanto. La lascerò qualche minuto
con Artù, mentre io torno a casa.
Artù pianse per due lunghe ore, finché esausto si
addormentò. Le prime luci dell’alba illuminarono le stanze del principe
ereditario, facendo luce sul suo letto, dove Merlino, privo totalmente di sonno
o stanchezza, continuava con le sue carezze anche se lui dormiva. Voleva che
anche nel sonno, il suo compagno sentisse che lui era al suo fianco. Che non lo
aveva lasciato. E dopo neanche tre ore, in cui la mente di Merlino ripeteva
sempre il sogno vissuto, il Sole era quasi alto. Il piccolo Mago lasciò un
ultimo bacio sui capelli di Artù, lo coprì, e si alzò per raggiungere la porta.
La aprì e...
Il volto dell’amica Morgana gli comparve davanti
agli occhi, con due borse sotto agli occhi, e un’espressione sconvolta quanto
lo era la sua. Se non fosse che la sua era anche piuttosto incavolata.
“Come sta Artù?”
Merlino sospirò, e la fece entrare seguita da Gwen. Indicò loro il letto, dove ora riposava Artù senza
avere un’aria serena come ogni volta che dormiva. E come dargli torto …
“Ha pianto tanto...non sapevo cosa dire, né
come..aiutarlo! Il mio cuore ha sofferto con lui. Non ho potuto fare altro
stavolta... Ma adesso voglio andare a parlare con Gaius.
Perché sono convinto che lui sapesse tutto dall’inizio.”
Gwen
sospirò tristemente.
“Povero Artù!”
“Va pure.”, sorrise Morgana, “Restiamo io e Gwen con lui. Voglio sapere cosa dirà Gaius.”
Merlino annuì, e si avviò nuovamente verso la porta.
Ma non fece in tempo a raggiungerla di nuovo, che si aprì da sola. Ed entrò
proprio il vecchio medico, con sguardo corrucciato e perplesso.
“Eccoti qua!”, gli lanciò i suoi pantaloni, e
aggiunse: “Io e tua madre ci siamo...”
“Sappiamo di Nimueh. E
della nascita di Artù”, disse lui, deciso, “Questa notte è entrata nei sogni di
Artù, io e Morgana ci siamo ritrovati lì, e...abbiamo visto Uther
parlare con lei. Abbiamo sentito tutto.” Poi s’infilò i pantaloni. Ora era
vestito.
Lo sguardo di Gaius si
fece enorme, i suoi occhi si sbarrarono, e sul volto gli comparve l’aria più
allarmata che avesse fatto mai. Abbassò lo sguardo, e poi si avviò verso il
tavolo per appoggiarsi e non crollare.
“Tu lo sapevi dall’inizio, è così?”, lui annuì, “E
non hai mai detto niente! Artù ha dovuto scoprirlo..proprio da Nimueh!!”
Gaius
sospirò sempre più triste e sconsolato.
“Molte volte sono stato tentato di raccontare la
verità ad Artù, credimi. Ma non potevo oppormi alla volontà del Re! Senza
contare che Uther è anche suo padre. Chi ero io per
potermi imporre, e raccontare un segreto che lui voleva tenere nascosto?”
“Non è tua la colpa.”
Tutti si voltarono verso il letto. Artù si era
svegliato, e adesso era a sedere sul letto. Lentamente si portò sul bordo del
letto, e strinse il materasso fra le mani, pieno di ira e pena per ciò che
aveva scoperto. E per come, e da chi, lo aveva scoperto. E soprattutto per
quanto tempo era passato prima di scoprirlo.. ..
“Artù. Sono veramente desolato. Credimi.”
Lui gli fece un mezzo sorriso, facendo cenno a
Merlino di passargli i vestiti, e li indossò.
“Artù!”
Dalla porta, già spalancata, entrò il Re in persona.
Durante la notte aveva sentito un urlo, ma non aveva realizzato che fosse la
voce di suo figlio fino a una mezzora prima. Allora si era affrettato ad
alzarsi, senza neppure vestirsi decentemente, e lo aveva cercato per tutto il
castello, pensando addirittura che lo avrebbe trovato nel campo di allenamento.
Quando vide suo padre davanti a lui, il cuore di Artù iniziò a pulsare dolorosamente.
E gli gettò uno sguardo di puro odio.
“Cosa ti è successo??”
Fu Gaius a rispondergli.
“Sire...”, il Re si voltò, “Stanotte...Nimueh è..entrata nei sogni del principe Artù. E gli ha
fatto vedere quando....quando voi siete andato da lei, vent’anni fa, e...”
sospirò “Gli ha svelato la verità su come è nato, mio Signore.”
Il volto di Uther si
increspò, e per un secondo ebbe il terrore
di guardare suo figlio negli occhi. Si stava giusto voltando verso di lui,
e stava per parlare, o almeno cercare di spiegarsi, quando la voce di Artù lo
fermò.
“Come..hai..potuto? Era mia madre...”, e lo guardò,
“ERA MIA MADRE!! E TU NON HAI ESITATO A SACRIFICARE LA SUA VITA PER LA TUA
ARROGANZA DI AVERE UN EREDE!!!”
Si alzò di scatto, e prese la sua spada dal mobile
in fondo al letto, puntandogliela alla gola, e facendo allontanare con uno
scatto Morgana, Gwen che fece uno squittio di paura,
e Gaius che indietreggiò. Merlino restò al suo posto,
pensando a cosa fare.
Uther
guardò suo figlio.
“Artù...io amavo tua madre...mi devi credere! Igraine era..tutta la mia vita. Era la mia migliore amica.
La mia sposa. La mia..consigliera. Non avrei mai voluto..che andasse in questo
modo. Ti prego...abbassa la spada.”
Artù scosse la testa.
“Sei uno schifoso ipocrita! Sono anni che condanni
persone innocenti, perché temi che possano essere “figli e figlie della
Magia”...che condanni la Magia … quando
tu stesso hai ricorso a essa... per i tuoi scopi personali! Combatti, Uther. Battiti da uomo!”
Gli diede in mano, a forza, una spada, ma lui scosse
la testa come prima aveva fatto il principe.
“Non mi batterò con te, Artù. Sei mio figlio. E io
sono tuo padre. Nonché tuo Re, e come tale ti ordino di riporre la spada!
Mettila giù...e parliamone assieme. Vedrai che supereremo questa cosa. ”
Ma Artù non lo ascoltò. Alzò la spada per colpirlo,
e Uther involontariamente, molto probabilmente per
forza dell’abitudine, alzò la sua davanti al viso per difendersi. Sospirò,e la
riabbassò.
“No... Figlio mio, asco...”
“IO NON SO PIU SE SONO TUO FIGLIO!”, gridò lui, “NON
SO PIU CHI SONO! CHI SONO IO?? EH?! CHI SONO?!?”
Non fu suo padre a rispondergli:
“Tu sei Artù Pendragon.
Principe Ereditario, e futuro Re di Camelot. Ti
prego..abbassa quella spada.”
Fu Merlino a parlare.
Merlino è
l’unico che può convincere Artù ad abbassare la sua spada, pensò
Gaius, Ed è il solo che lui ascolterà.
Uther,
come se avesse letto i pensieri di Gaius, disse:
“Ascoltalo, Artù. Te ne prego …”
Non posso
lasciargli uccidere Uther. Se ne pentirebbe! Oh, fa
che mi ascolti …
Si avvicinò senza paura, e posò una mano su quella
in cui Artù teneva la spada. Lui non lo guardava, all’inizio, il suo sguardo
colmo di odio era ancora sul Re. Ma in fondo al suo cuore, il principe sapeva
che stava facendo la cosa sbagliata.
E sapeva che Merlino era l’unico in grado di
salvarlo dal suo odio.
“Artù. Ti scongiuro, abbassa la spada. Hai ragione.
Pienamente ragione. Tuo padre ha fatto una cosa mostruosa! Ha lasciato morire
tua madre, la donna..che diceva di amare. E tutto allo scopo di avere un
figlio. Ma è l’unico genitore che ti rimane. Se ora lo uccidi...perderai anche
lui. E so che dopo averlo fatto te ne pentiresti amaramente...perché,
nonostante tutto questo, tu vuoi bene a tuo padre. Non potrebbe essere
altrimenti. In voi scorre lo stesso sangue, Artù. E non importa se per ciò che
ha fatto lo odierai per tutta la vita...non importa se adesso sai che sei nato
dalla Magia… Lui resterà sempre e comunque tuo padre.
E tu lo sai.”
Morgana sospirò. E intervenne parlando per la prima
volta da quando era lì.
“Merlino ha detto cose giuste. Non puoi uccidere tuo
padre, Artù. Perché non è questa la soluzione. Ucciderlo non allevierà la tua
sofferenza, fidati.”
La mano di Merlino strinse quella di Artù, e poi
lentamente gliela abbassò, prendendogli di mano la spada, e posandola di nuovo
sul mobile. Il principe ricominciò a piangere, e Merlino fece cenno a Uther di abbracciarlo.
Il Re si avvicinò, e strinse suo figlio.
“Mi dispiace! Perdonami, Artù! Non avrei mai voluto
la morte di tua madre. È stata Nimueh a raggirarmi!! lei
mi ha fatto credere che c’erano alte possibilità che sopravvivesse...e invece
me l’ha portata via …”,e pianse col figlio
Dopo un pianto liberatorio di quasi dieci minuti, in
cui Merlino e gli altri restarono in attesa, Artù guardò suo padre e gli
strinse la mano in segno di pace. Nel suo sguardo poté leggere che non avrebbe
mai perdonato, però, la Magia, per avergli portato via Igraine.
Lesse ancora lo stesso odio per la Magia, semmai
aumentato.
“Per questo non smetterò mai di condannare la Magia.
Perché io vi avevo riposto fiducia, io pensavo che fosse qualcosa di non così
malvagio come mio padre credeva. E invece si è rivelata ingannatrice. Il mio
odio non si placherà mai!”
Detto questo uscì dalla stanza, seguito da Gaius che lanciò uno sguardo preoccupato sia a Merlino che
a Morgana, che abbassò lo sguardo. Aveva sperato di poter essere finalmente
libera. Di potersi svelare senza paura.
“Un giorno saremo liberi.”, le sorrise Merlino, “Sei
stata tu a dirmelo, ricordi? Non puoi buttarti giù così, adesso.”
Morgana lo guardò, e poi rise.
“Milady, Merlino ha ragione! Un giorno, quando tutto
questo odio per la Magia sarà finito, chi la possiede potrà essere libero. E
sono sicura che non è un giorno così lontano.”
Morgana sorrise all’amica.
“Grazie Gwen! Ora andiamo,
coraggio. Abbiamo da fare. Artù.”, gli fece l’occhiolino, “Vedila dal lato
positivo. Ora anche tu sei una ‘creatura magica’.”
Artù sorrise scotendo il capo, mentre lei usciva, e
si spostò ai piedi del letto per ripiegare la giacca caduta a terra in
precedenza. Ma il suo sguardo era sempre basso. Triste. E a Merlino non
piacque.
Devo farlo
pensare ad altro. Trovare una distrazione. Di cosa volevo parlargli ieri? Ah
sì!
“Sire, vorrei porre alla vostra attenzione un
argomento che mi preme molto. E vorrei discuterne con voi, se posso.”
Artù lo guardò sorridendo, poi tossicchiò e assunse
un’espressione più ‘regale’.
“Ti ascolto.”
“Beh, ecco...non è sfuggito ai miei occhi il fatto
che voi..ecco,sì...siate geloso di me e Lady Morgana . Vorrei potervi dare la
mia versione dei fatti.”
Artù sorrise ancora.
“Parla pure.”
Allora Merlino si avvicinò.
“So che ti senti in colpa,perché non riesci a capire..fino
in fondo quello che sento...quello che provo... riguardo al mio Dono. Ma non
devi esser geloso di Morgana. O aver paura che fra noi possa nascere altro. È
te che amo.”
Artù lo guardò a metà fra l’insicuro e il serio.
“D’accordo. È che...”, sospirò e lo guardò: “Tu
saresti pronto ad assicurarmi...che ciò che hai detto è vero?”
“Lo giuro che è vero.”, disse lui serio
Dopodiché si avvicinò ad Artù, e sorridendo
teneramente, posò le sue labbra fresche su quelle ancora calde di rabbia(per
quanto accaduto prima) del suo Principe. Artù gli sorrise e gli accarezzò il
viso con una mano, più esattamente con la mano sinistra. Col pollice della mano
sinistra .
E dopo avergli dato un bacio sulla fronte, sorrise.
D’ora in avanti, ogni difficoltà o ostacolo che si
porranno sul loro cammino, le avrebbe sempre affrontate insieme.
Perché Merlino e Artù Pendragon,
assieme, erano un’unica, imbattibile, entità.
Ragazze mie adorate!!! Tesorineamorucciemieee!!! ^O^ rieccomi!! E dopo qst, fino a lunedì o martedì NN POSTO. XDD lo so, sembro
crudele..ankexk ho
iniziato stamane il cap41… ;P
Qst è
stato un cap emozionante, almeno x me a scriverlo… La malvagia Strega Nimueh
ha colpito ancora una volta! E ancora una volta…l’amore
di Artù e Merlino l’ha sconfitta CLAMOROSAMENTEE!!! =) JJJJJ
oddio, devo ammettere keUther(la
faina xD) se lo sarebbe meritato eh..una piccola feritinaperlomeno…manaaa, Merlinuccio nostro è TRPPO
buono e stupe!!! *o*
Spero ke vi
sia piaciuto!! Ci rivediamo lunedì o martedì! ;)
Mikybiky: HAI
RECENSITOOO!!!! ^^ beh, allora, x la recensione al 7° capitolo: ho scritto
realmente nel dettaglio?? E io ke pensavo d’esser
rimasta nel ‘soft’… L
speriamo k nn tolgano il cap
x ‘rating sbagliato’… :S cm ti ho già detto su MSN, sì, alcune scene sn descritte in maniera frettolosa..ma è voluto. XDDD e x
quanto riguarda le scene di cui parli,be sì..a me
piace anke cambiare alcune scene già esistenti
scrivendone un’alternativa ;P
E x la
recensione al cap 13: tranquilla, Mr
Zanzara Raid sparirà! XDD e la cara Nimueh..beh
ehm..pure lei sì è un tantino vendicativa XD E cara la mia mikybiky
adorata: NATURALE k Merlino Vivrà! ;)
ladyniane: allora,
prima la risp al cap18!! Il nostro povero Merlinoo!!! Il nostro amore nn se
la meritava una tragedia greca così! LL lo so! Ma vabé
cmq, artù è naturale ke si
preoccupi. Scusa eh, ti scordi forse tt le volte in
cui Artù ha fatto prendere degli infarti a Merlino??! Eh XDD ora oh, tocca a
lui starsene un po’ in pena; ah, i due piccioncini mi dicono(xchè io OVVIO, posso comunicare con tutti loro XDD) mi
fanno sapere ke la tua proposta è ben accetta! JJJ il povero Artù si merita una vacanza cnMerlinuccio suo! Carot oramai è messaggero “sfigato”! x nostra fortuna c’è SuperMorghy!!! XDDD ovviamente Merlin, cm hai dtt pure te, si calma SUBITO se al suo fianco c’è Artù
suo!! ;) potrebbe esser diversa la cosa? Giammai! XD e cmq sì, il mio scopo è
scrivere di TUTTI, nn incentrare troppo su loro
due..sennò ovvio ke poi, x quanto possa scrivere bene
(e mi meraviglio ke voi diciate ke
scrivo bene,..), diventerebbe la solita noiosa storia -,-“Cmq! Vista la nostra faina?? Uther è stato veramente bravo in qstcapit, sì sì! J si sta redimendo lentamente.. XD E ah! Nn mi
voglio liberare di te, tesoruccio! ^^ bacioni!
Per
quanto riguarda la tua recensione al capi19: vado veloce, sì, e appunto x qst arriverò soltanto a un paio d cap
a settimana! Altrimenti nn c’è proprio punto gusto!
XDD *sguardo un po’ sadico*..eheh!! sì cmq, davvero, fra Alkazan
e Kilgharrah, nn si sa ki sia il + strambo! Povero Merlino!! XDD con tutti qsti enigmi, a me mi sarebbe già venuto un mal di testa! -.-‘’ e poi diamine! Pensare a Merlino cm una “persona
COMUNE”??!! scherza!!? XD beh a me ti dico, quella sottospecie di Hobbit Emo (sebbene pure io tengo di grande considerazione le
opinioni di Morgana), mi sta sul c***o!! e qnd una
persona mi sta sul c*** c’è soltanto UN’UNICA strada ke
seguo: LA DISTRUZIONE TOTALE!! *sguardo e risata
omicida*…ehm..ok ora mi riprendo… E cmq, ti ricordo ke la cara SuperMorghy diventerà
cattivella eh, dunque l’opinione ke ha lei sul
piccoletto, beh..insomma… :-S TU cmnq
dovrai continuare a recensire appena posto eh!! Nn mi abbandonare!! L bacioni a presto teso!! ^O^
Lilly86: GRAZIEEE!!!!
Mordred sta sulle scatole pure a me…enn poco..a mio parere quello gnometto
bastardo dovrebbe scomparire definitivamente…*sguardoomicida* BWAHAHAH!!!! EHMehm..ok..mi riprenderò XDD
Hay_chan:
grazie cm al solito d’aver recensito amorina!! ^O^ mi
disp ma sì: 1 o 2 cap a settimana…Lnnxchènn
ne abbia pronti eh! Sto scrivendo ora il 41° XDDD
IcePrincess_:Ice, resisti!!! Se qll faina
della prof di mate ti crea problemi, dillo a me…ci
penserà Kilgharrah a farle una visitina BWAHAHA!!! *risasadiche*!! Nn potevi
dubitare SUL SERIO di Hunith e Merlinuccio!! Cm si
fa!! Ebbene sì! Kil e Hunith LITIGAVANO!!! E la cosa
NN C TORNA!! Mhcs avranno
avuto da dirsi da discutere così tanto??! Eeeeeehhh…xD bene cmnq! Il nanetto nn t sta simpaticoo!!! PER-FETTO!
Ihihih…Buenasnoches a tìtambien!! Te quiero un mundo de bien mi tambien! *O*
bilancina92: la
madre di Merlino NASCONDE qlcs!!! Esatto!! Cs sarà? Eeh alle prossime puntate! XD
_valux_: lo so…suqst povero ginevra mi fa tanta pena.. LLnn è giusto… cmq grazie ;)
“Quello che avrei dovuto fare da tempo, amico mio.”,
rispose lui, “Correre ai ripari, e accertarmi che la Magia non entri più a
Camelot.”
Lui e Gaius, dopo essersi allontanati dalla stanza
di Artù, avevano camminato silenziosamente fino alla Sala del Trono. Uther
aveva un’espressione decisamente allarmata, e decisa, mentre Gaius con quella
frase temeva per Merlino. E per Morgana.
“Uther. Io non penso che ci sia bisogno di...”
Ma Uther lo zittì.
“So cosa è bene per il mio regno, Gaius. E ora va.
Voglio restare da solo.”
Il vecchio medico guardò per qualche secondo il Re,
incerto sul da farsi: doveva restare lì, e farlo ragionare...oppure lasciar
perdere? Decise di optare per la seconda. Non per mancanza di coraggio nel
fronteggiare il suo Re, molte volte lo aveva già fatto; ma semplicemente perché
lesse la determinazione nel suo tono. E se Re Uther era determinato a portare a
termine una cosa, neppure lui avrebbe mai potuto dissuaderlo dal farlo.
Poteva solo sperare, mentre lasciava quella stanza,
che Merlino sarebbe stato cauto. A differenza di Morgana, molto più discreta e
accorta, quel ragazzo aveva una chiara capacità di ficcarsi nei guai!
L’unica
cosa che posso fare, ora, è parlare con Merlino.
*******************
Non trovò Merlino in casa, come aveva sperato.
Sapeva che Artù si stava allenando, e andò verso il campo. Ma di Merlino
nessuna traccia. Poi, Gwen gli si avvicinò e gli disse che l’amico era andato
nel bosco a cercare legna. Senza motivo. Tanto per fare un giro, aveva detto.
Maledizione!
E Merlino era in effetti nel bosco, e stava
ritornando verso il sentiero per Camelot con qualche bel tronco di albero fra
le braccia. Sorrideva contento e soddisfatto. Artù stava bene. Uther aveva
accettato di loro due. Aveva degli amici eccezionali! E sua madre era viva. X
di più viveva a Camelot(momentaneamente), con lui. Cosa poteva desiderar di
più?
Si voltò verso il castello, e decise di sedersi a
riposarsi per qualche minuto. In fondo Artù si stava ancora allenando, e
sicuramente sarebbe tornato in tempo per i suoi doveri da servitore del
principe. Già, perché nonostante gli ultimi sviluppi, Merlino non aveva
intenzione di lasciare il suo compito di servitore di Artù. A lui piaceva
servire il suo principe. E adorava i loro momenti di ‘frecciatine’.
Davanti a sé, poco in lontananza, vide una scia di
fumo. Sorrise. Si guardò intorno. E dopo il suo sguardo tornò verso quel
piccolo fumo: lo osservò attentamente, i suoi occhi si ridussero a due
fessure...e sussurrò qualche parola in Lingua Arcaica. Improvvisamente il fumo
si piegò, e da quella piccola scia lineare, uscì fuori l’immagine di un
cavallo, che prese a galoppare.
Wow …
Quando si rialzò, il cavallo scomparve. Riprese i
tronchi, e si stava per incamminare di nuovo quando una mano gli si posò sul
braccio. Era una donna del villaggio, che adesso guardava verso il fumo con
aria scioccata. Guardò lui.
“Lo hai visto?”
“Co..cosa?”, le chiese allarmato
“Il fumo! Il fumo si è... E’ stata la Magia! L’ho
vista! Devo avvertire Re Uther.”
Prima che Merlino potesse fermarla, già la vedeva
allontanarsi di tutta fretta verso Camelot. E la sua espressione si fece
alquanto spaventata. Aveva commesso un grave errore. Eppure era certo che non
ci fosse nessuno intorno! Come aveva potuto essere così avventato!
Devo
correre a corte!
Lasciò cadere i tronchi raccolti, e le sue gambe
iniziarono a correre il più rapidamente possibile verso il castello. Il suo
cuore batteva come un tamburo, ed era stretto in una morsa di paura, e consapevolezza.
Consapevole di aver fatto uno sbaglio. E ora rischiava di essere scoperto. Di
morire, lasciando solo Artù. E di non rivedere più sua madre, Gaius, Gwen e
Morgana. La sua corsa si fermò quando si avvicinò al campo. Gli allenamenti
erano appena terminati, questo voleva dire che Artù era già nella tenda.
“Artù!”
Il biondo, che si era tolto da solo l’armatura, e si
stava in quel momento sciogliendo i polsini, si voltò e assunse un’espressione
fra il divertito e il finto superbo.
“Dov’eri? Ho dovuto togliermi l’armatura da solo.”
Ma l’espressione del moro, gli fece poi assumere
un’aria decisamente allarmata.
“Cosa c’è?”
C’è che
sono uno stupido!
“Artù. Ho fatto..una cosa...stupida. Ero nel bosco,
a raccogliere della legna per il tuo camino. Stavo tornando verso il castello.
Mi sono fermato a...”
Ma le sue parole furono interrotte da Carot, che
scostò la tenda.
“Artù. Suo padre richiede la sua presenza immediata
nella Sala del Trono. È una questione piuttosto urgente. I Consiglieri sono già
stati riuniti. Manca soltanto lei.”
Il principe guardò Merlino, che ora si teneva il
viso fra le mani, e sembrava alquanto disperato e colpevole. Guardò Carot,
annuì, e dopo aver guardato Merlino con sguardo indagatore lasciò la tenda,
seguito dal Mago. Camminarono velocemente verso il castello, per raggiungere la
Sala del Trono. Gaius era già là, con sua madre, accanto a lui. Gwen era vicino
alla porta, e Morgana era ovviamente accanto a Uther.
“Ah, Artù. Questa donna dice di avere qualcosa di
estremamente importante da riferirci. Si tratta di Magia. Sbaglio forse?”
Guardò la donna, che scosse la testa.
“Ero nel bosco, Sire, una ventina di minuti fa.
Stavo raccogliendo qualche erba,e all’improvviso ho visto...un rivolo di fumo,
che..si è mosso. E si è trasformato in un cavallo, che ha iniziato a galoppare!
Glielo giuro, mio Re, l’ho visto coi miei occhi.”
Nel momento in cui Uther si voltava verso il suo
trono, Gaius si voltò verso Merlino con uno scatto di rabbia, e lo guardò
altrettanto infuriato. Maledizione! Sapeva che quel ragazzo aveva una
predisposizione ai guai. Sospirò, e avvicinandosi con le mani congiunte, si
rivolse verso quella donna.
“E’ sicura di quello che dice?”
“Oh sì! Eccome! E..non sono la sola ad averlo visto.
C’era un ragazzo, Sire. Era vicino al fumo, e deve per forza averlo visto. Non
ne ho dubbi. E questo ragazzo è...”
No...no, la
prego…la scongiuro, non…
“E’ Merlino, Sire.”
Il giovane abbassò lo sguardo, e strinse i pugni.
Accidenti! Adesso come poteva spiegare una cosa del genere? Come aveva potuto
quella donna indicarlo come testimone?? Cosa poteva fare adesso?
Uther bloccò i suoi pensieri.
“Ti sei dimostrata fedele a me, e a Camelot. Sarai
ricompensata. In quanto a quello che ho appena scoperto... Voglio che venga
chiamato all’istante il Cacciatore di Streghe.”
Morgana sentì mancarle il respiro. Il suo sguardo
cercò subito quello di Gwen, che si era portata le mani alla bocca, ma che
subito le abbassò per non dare a vedere la sua agitazione al resto delle
persone che erano lì intorno. E poi cercò lo sguardo di Merlino. E dai suoi
occhi, comprese che era stato lui.
Oh
Merlino..!!, sospirò poi
Re Uther fece un cenno con la mano, dicendo a tutti
che potevano andare. Che la riunione straordinaria era finita. Gwen si avvicinò
immediatamente a Morgana, portandola via. Gaius e Hunith invece andarono dritti
da Merlino, e lo portarono fuori dalla stanza mentre Uther parlava ancora un
secondo con suo figlio. Girarono l’angolo, e si fermarono.
“Ti ha dato di volta il cervello??”, lo sgridò Gaius
infuriato, “Ma lo sai cosa succederà ora?? Lo sai?? Che sarai nei guai!”
Hunith sospirò tristemente.
“Figliolo, perché l’hai fatto? Ti ho allontanato da
Eldor..per evitare che qualcuno potesse venire a conoscenza del tuo Dono. Per
proteggerti. Ma adesso... Cosa possiamo fare,Gaius? Non possiamo permettere che
venga scoperto!”
In quel momento sentirono la porta della Sala
chiudersi, e dei passi affrettati che si allontanavano e si avvicinavano a
dov’erano loro. Il principe svoltò l’angolo, con uno sguardo truce e ansioso sul
viso.
“Artù, mi...”
“Non ora, Merlino. Mio padre mi ha assegnato dei
compiti da svolgere. Ci vediamo fra mezz’ora nelle mie stanze. Gaius. Hunith.”
E si allontanò.
Artù...ti
prego perdonami..
Gaius, seppur arrabbiato, non poté evitare di
assumere un’aria più ‘dolce’ davanti al viso preoccupato e spaventato del
ragazzo. Gli mise una mano sulla spalla, e gli sorrise. E sperava che fosse un
sorriso rassicurante.
“Ne usciremo, vedrai. Qualcosa c’inventeremo. Te lo
prometto.”
“Grazie, Gaius. E...A..Artù..?”
Sua madre sorrise e lo abbracciò forte.
“Ti ama, figlio mio. E ti ha accettato per ciò che
sei. Non dubitare dei suoi sentimenti. E non sottovalutare il suo amore per te.
Sono sicura che è solamente sconvolto, come lo siamo rimasti tutti. Dopo vi
vedrete, e credimi, chiarirete ogni cosa.”
Merlino annuì, adesso più sereno. Per fortuna, sua
madre e Gaius si erano dimostrati, sebbene arrabbiati, abbastanza comprensivi.
E lo avevano perdonato. Ma lui poteva perdonare se stesso per essere stato così
incosciente e idiota? E per aver, forse, tradito la fiducia di...
“Morgana! Devo andare da lei. Le devo parlare
assolutamente! Mamma. Gaius. Vi ringrazio! Lo so che ho fatto un errore
madornale. E vi giuro, che non ne farò più. Ora però devo scappare, scusatemi.”
Morgana si era appena sdraiata sul letto, aiutata da
Gwen, quando qualcuno bussò alla porta.
“Avanti.”, disse la Lady
“Morgana!”, Merlino chiuse la porta, “Morgana..mi
dispiace tanto! Credimi, io... Ho fatto un grosso errore, lo so! Ma...”
Sul viso di lei, però, c’era un sorriso. E
un’espressione tranquilla.
“Non scusarti, Merlino. Avrei potuto fare lo stesso
errore! Lo ammetto, sono molto scossa..e anche spaventata.! Ma la cosa più
importante, ora, è restare uniti. E mantenere i nervi saldi. Ce la faremo, vedrai.”
Il ragazzo le sorrise, quasi ridendo, ma subito dopo
il suo sorriso si spense, e abbassò la testa. Non poteva smettere di pensare ad
Artù. Al suo tono duro di poco prima. Era arrabbiato? Lo avrebbe perdonato?
Gwen sorrise.
“Merlino. Stai pensando ad Artù?”, lui annuì,
“Smettila di preoccuparti! Artù è soltanto scosso. E ha paura per te. Per
Morgana. Tutto qui.”
“Sì, ma…”
La Lady lo fermò.
“Ah-ah. Nessun ‘ma’,
Merlino. Puoi stare tranquillo, fidati. Artù è spaventato quasi quanto noi! Ma
ciò non significa che ti odi, o che sia arrabbiato.”
“Dovresti ascoltarla.”
Il discorso della ragazza fu interrotto dall’entrata
di Artù, che richiuse la porta alle sue spalle e sorrise. Merlino, nel vedere
quel sorriso, si rincuorò. Però il senso di colpa tornò, e non poté fare a meno
di abbassare lo sguardo.
“Mi..mi dispiace. Se volete scusarmi, vado a
svolgere le mie mansioni.”, e uscì.
“Va da lui.”, disse Morgana al fratellastro, “Si
sente tremendamente in colpa verso di te. E ora ha bisogno di te.”
Merlino...sei
sempre il solito..
Artù, sospirando, uscì dalla stanza della
sorellastra, avviandosi verso le sue stanze. E pensava solo ad arrivare il più
in fretta possibile. Perché Merlino non gli aveva lasciato il tempo di parlare
e dirgli ciò che pensava? Aveva forse paura che lo odiasse, o altro? Non poteva
pensarlo! Quando aprì le sue stanze, Merlino non c’era. Ma dov’era?? Ma certo,
l’armeria! Chiuse la porta, e corse al piano di sotto. E aperta la porta,
eccolo lì. A lucidare la spada. Seduto sullo scalino del porta armi.
“Merlino..”
Il ragazzo vide Artù chiudere la porta, e lo guardò
di sottocchio. Non poteva permettersi di sentire parole di rabbia da parte sua.
Doveva soltanto continuare col suo lavoro,e… No.
Aveva sempre avuto il coraggio di dire ciò che pensava. Lo avrebbe fatto pure
stavolta.
“Perdonami. Mi rendo conto di aver commesso
un..orribile sbaglio. Non succederà più. Te lo posso assicurare. Se..sei
arrabbiato..ti capisco. Non hai bisogno di darmi spiegazioni.”
Artù sospirò, e sorrise. Si avvicinò, si chinò, e
gli si sedette accanto, guardandolo ancora col sorriso sul volto. Il ragazzo
continuava a lucidare la spada, senza parlare. Senza guardarlo. Così lui posò
una mano su quelle di Merlino, per fermarlo.
“Ei. Guardami.”
Merlino scosse la testa.
“No,non..non posso…”
Alche Artù gli prese dalle mani la spada, e la posò
per terra davanti a loro. Dopodiché prese il suo piccolo mago tra le braccia,
posando un bacio sui suoi capelli. E poi gli afferrò la testa, se la mise sotto
un braccio, e con l’altro gli scompigliò i capelli. Merlino si ribellò, ma
quando si liberò sorrideva. Quasi rideva. E allora Artù sorrise ancor di più. E
approfittando del fatto che il moro lo stava guardando negli occhi, disse:
“Io ti amo, piccolo..idiota. Non sono arrabbiato con
te. E non ho bisogno di perdonarti. Ma se ti fa stare più tranquillo sentirti
dire “ti perdono”, allora va bene. Ti perdono. Va meglio ora?”
Merlino lo guardò per un secondo, poi rise.
Sempre il
solito!
E sospirò.
“Grazie. Ora che tu, e Gaius..mia madre..Morgana, e
anche Gwen..mi avete perdonato...sono più tranquillo. Però, nonostante questo,
io non so...se riuscirò a perdonare me stesso. Ho fatto un errore che potrebbe
avere un prezzo troppo alto! E...ho paura, Artù. Paura di ciò che il Cacciatore
di Streghe potrebbe scoprire, e…”
Le labbra di Artù si posarono sulle sue,
bloccandogli le parole sulle labbra. E poi vide Artù serio. Tremendamente
serio.
“Ti proteggerò. Combatterò per te, se necessario.
Nessuno potrà mai farti del male, Merlino, te lo posso giurare. Tu, e Morgana,
siete al sicuro. Io mi esporrò in prima persona per difendervi, se si dimostrerà
necessario.”
Merlino sorrise, e si avvicinò ad Artù posando la
testa sul suo braccio. Artù di rimando posò la sua testa sopra la sua, e lasciò
un piccolo bacio sui suoi capelli morbidi. No non avrebbe mai permesso che
Merlino corresse dei rischi. Avrebbe dato anche la vita per lui.
Ragazze mie!!!!
Allora, prima d’iniziare vorrei dire
una cosa: una mia amica mi ha detto ke il mio cap14 è
TROPPO somigliante alla puntata tv…ora, io nn voglio ke mi si possa accusare
di plagio, xchè NON E’ mia intenzione plagiare ki ha scritto il copione di “merlin”
LL se
qlkn mi dirà qlcs, allora
dovrò cancellarlo e riscriverlo…L
Cmq, a parte qst,
mi spiace nn aver postato prima il 21°, ma sn in convalescenza. Gastrointerite
-.-‘’ purtroppo nn l’ho
scampata quest’anno e sn a casa da un qualche ggL
A parte qst:
ebbene, il caro Merlino ha fatto un piccoliiissimoerrorino. Beh però fossi in lui, in effetti mi annoierei...possedere
un Dono di questo genere e nn poterlo esercitare
quanto vorrei…L
una piccola Magia l’avrei fatta pure io. Voi no? ;)
Grazie a ki
mi ha messo fra i preferiti, seguiti, o a ki
semplicemente legge la mia storia!! e a ki recensisce
sempre!! E ora veniamo ai ringraziamenti singoli, partendo dalle due nuove
arrivate:
lady_hope: grazie
mille x la tua recensione ^^ mi fa piacere ke i
legami tra i personaggi ti piacciano! E Lady Morgana, beh, la adoro!, *o* cmq
ti voglio dire ke proprio perché nel telefilm Artù
sembra piuttosto uno ke si tiene tutto dentro, nella
MIA storia l’ho reso molto più sensibile e più disposto ad aprirsi ^^ spero nn ti dispiaccia troppo! A presto
lynch: Buon
Salve a te *o* una nuova lettrice!!! adoro quando qlkn
altro mi scrive^^ ! la mia storia ti piace davvero tanto a qnto
leggo!! E ne sono talmente felice!!! JJJ il tuo commento è + che gradito! ;) bacio
bilancina92: ma ciano!!!!!!!!!
Aah, in effetti Nimuehnn è
stata molto carina a dirglielo così L
ma,cm hai detto tu, menomale c’è Merlinuccio! *O*
_valux_:grazieee!!!!!!! ^_^
Hay_chan: uno al gg è
già trpp mia cara XDDD
Lady_Niniane:ciauu!!! Oddio, ogni volta le tue recensioni mi
fanno sul serio commuovere!!! ^^ graziee!! Eh sì,
già, quei 2 l’uno per l’altro ci sno SEMPRE! Trovare una
persona così è raro quanto unico LNimueh penso che
stia superando il limite… -,-“ faremo qlcs… Cmq, Merlino lo difenderà dall’oscurità, il Principe nn cadrà mai sinché c’è Merlino!! *O* x quanto riguarda i
biglietti, li avviso eheh. Utherino
migliorerà....vedrai..
IcePrincess_:Nimueh è genialmente malvagia XDD (senti keparoloonii) in effetti nelle
Nebbie Uther e Igraine
erano Follemente innamorati, era una grande storia d’amore, così bellaaa!! ^o^ merlin è taaanto buono però, nn potrebbe
lasciare keartù ammazzi il
suo paparino ke, nonostate
i misfatti, lui tanto adora… ^O^ anke
x questo amiamo (e ADORIAMO) Merlinuccio nostro
giusto? ;) J
Arriverà Morgause,
tranqui. Cm escluderla da tt
ciò? :P vuoi sapere dv vive Kilgharrah?
Sul mio tetto. In qst momento dorme, fammi sapdv devo mandarlo e te lo
invio XD Buenas tarde, mi querida
^^ (so k lo leggerai di pome)
Capitolo 22 *** ..e in mezzo alla tempesta...giunse il tremendo Aredian... ***
La notte scese su Camelot, una notte burrascosa, di
pioggia e saette, una di quelle notti in cui non riesci a prendere sonno, in
cui i tuoi sogni trovano difficoltà a raggiungerti, e il sonno non riesce a
carpirti né mente né corpo.
Una notte perfetta per l’arrivo del Cacciatore di
Streghe.
Il suo carro varcò i cancelli del castello passata
la mezzanotte, e non appena arrivò la pioggia cessò di cadere, come se anche
lei fosse spaventata dal suo arrivo. Alla sua finestra, ora aperta, Lady
Morgana si affacciò guardando di sotto, e il sangue le si gelò nelle vene:
dentro al suo carro, il Cacciatore aveva ogni tipo di strumento di tortura che
si potesse conoscere. E soprattutto catene. In gran quantità. Deglutì, e alzò
lo sguardo. Alla sua destra, a meno di 500 mt dalla sua finestra, c’era quella
delle stanze di Artù. E Merlino, come lei, era affacciato. I loro sguardi si
incrociarono, entrambi spaventati e colmi di terrore. Poi Morgana sospirò, e
con un mezzo sorriso che voleva essere d’incoraggiamento, rientrò chiudendo la
finestra. Merlino diede un’ultima occhiata al carro e, nel momento preciso in
cui lo sguardo dell’uomo si alzò, rientrò e chiuse la finestra velocemente.
“Cosa c’è, Merlino?”
“N-Niente. C’era Morgana affacciata alla finestra.
Aveva uno sguardo terrorizzato. E questo perché...il Cacciatore di Streghe è
arrivato. Ho visto il suo carro, Artù, è.. Ogni singolo strumento di tortura di
cui sono a conoscenza...lui ce l’ha! Tutti quanti!”
Artù sorrise e si avvicinò, abbracciandolo da
dietro.
“Aredian è il classico tipo di persona a cui piace
spaventare coi suoi mezzi. Ma ti ripeto che né tu, né Morgana, dovete temere
nulla. Vedrai che nel giro di due giorni se ne andrà. Farà le sue piccole
ricerche, non troverà niente, e lascerà Camelot.”
Merlino sospirò.
“Spero tanto che sia come dici…”
“Sono il principe, Merlino. E quello che dico io è
sempre giusto, te lo sei scordato?”, disse lui
E Merlino rise.
“Siete sempre più presuntuoso, mio Signore. Dovreste
regolare la vostra presunzione.”
Quando si voltò, vide uno strano ghigno sul volto
del principe. La cosa non lo spaventò, però si inquietò molto.
“Cosa...cosa volete fare, Sire?”
“Tu che suggerisci?”
Lo sguardo di Merlino cadde sul letto, più
precisamente sui cuscini che c’erano sopra. Allora rise e si gettò verso il
letto, balzandoci sopra, prendendo un cuscino, e gettandolo addosso ad Artù
che, non avendo avuto il tempo di reagire, non riuscì a scansarlo e ne fu
colpito in pieno.
“Ah, è così? Non avresti dovuto sfidarmi, Merlino.
Ora vedrai!”
Corse verso il letto, mentre Merlino si armava di un
altro cuscino in tempo prima che il biondo gli si gettasse addosso con quello
che aveva lui in mano. I due presero a lottare con i cuscini, ridendo e
scherzando spensierati. Le loro risate probabilmente avrebbero riecheggiato per
tutto il castello, ma cosa importava? Oramai tutti quanti sapevano di loro due.
Tutti sapevano che si amavano. E il Re in persona lo aveva accettato.
Artù riesce
a rendermi completamente felice, anche con cose semplici. Non ho bisogno di altro
se non di lui. È lui tutto ciò che necessito per vivere, per andare avanti …
Distratto dai suoi pensieri, fu ‘atterrato’ da Artù,
che gli piombò sopra schiacciandolo con la schiena contro il letto, e a nulla
serviva che Merlino, di nuovo ‘presente’, cercasse di spingerlo via aiutato dal
cuscino che aveva quasi davanti al viso. Artù sorrideva trionfante.
“Mio Sire..mi...mi arrendo...”
Artù rise.
“Mai sfidare Artù Pendragon. Che ti serva da lezione
per il futuro, mio fido servitore.”
“Sì, sì..”, rise Merlino
Abbassò il cuscino, e sentì che gli veniva tolto di
mano. Non appena aprì gli occhi, che aveva chiuso, incontrò lo sguardo del
principe adesso totalmente serio. Troppo serio. E non serio come se stesse per
rimproverarti, o come se fosse arrabbiato o che altro. Il suo sguardo non
comunicava rabbia, furia, e niente del genere. Ma desiderio. E amore. Il
principe ereditario lo bramava. Come lui bramava Artù. Era sdraiato sotto di
lui, intrappolato dalle sue braccia. Una delle mani di Artù si sollevò, e sorridendo
gli fece una carezza sul viso, una carezza che seppe fargli perdere la
cognizione del tempo, del luogo, di tutto.
“E’ passato del tempo dalla nostra prima volta... E
io ti desidero, Merlino. C’ho pensato spesso, e a lungo, non riuscivo a capire.
E’ vero che mio padre ha intensificato i miei allenamenti, e che i momenti per
noi erano pochi. Però...ho intuito dell’altro. Dimmi cosa ti turba, ti prego.
Non mi devi nascondere le tue paure. Io ti amo, Merlino. E voglio che ti fidi
ciecamente di me.”
A quelle parole, Merlino si fece forza sulle
braccia, e si tirò su a sedere. Guardò Artù dritto negli occhi, e posò una mano
sul suo viso, serio.
“Non pensare mai, mai, che non mi fido di te ciecamente.
Scusa se ti è sembrato che volessi tenere i miei pensieri nascosti. Non è affatto
così, Artù. Sono soltanto..successe troppe cose, in questo ultimo periodo. Gli
allenamenti sono soltanto uno dei tanti motivi, per cui non siamo riusciti a
stare da soli... Ma anche io ti voglio, Artù. Più di ogni altra cosa.”
E il biondo tirò un sospiro di sollievo.
“Temevo...”, lo guardò negli occhi, “Temevo che ti
fossi pentito di...”
La bocca di Merlino toccò la sua. E aperti gli
occhi, si trovò davanti quelli risoluti e sorridenti del moro.
“Mai. Mai, Artù...devi pensare che mi sia pentito.
Diventare una cosa sola con te, è stata la cosa più...giusta, e..importante che
abbia mai fatto in tutti i miei venti anni di vita. Non potrei mai pentirmi di
aver compiuto il mio Destino. Di amare te. Avevo paura che fossi tu a pensarla
così..”
Artù lo guardò sconcertato.
“Come hai potuto pensarlo? Merlino, tu sei...sei
tutto quello che ho! La cosa più stupenda, più … significativa..che in venti
anni mi è mai capitato di fare. Unirmi con te è stato...più che strepitoso! E
non mi sorprende, sai? sei il mio Destino, era quasi scontato.”
Lo baciò sulla fronte, ma appena lo guardò di nuovo
sorridendo, Merlino posò nuovamente le sue labbra sulle sue, dopodiché aprì gli
occhi, li fissò in quelli del principe, e sussurrò:
“Fa l’amore con me, Artù. Ho bisogno...di sentirti.”
“Anche io, Merlino.”, rispose lui
Dopodiché tagliò di nuovo la distanza che c’era tra
le loro labbra, e si baciarono. Artù spinse il moro sdraiato sul letto, mentre
lo baciava, poi si staccò, si alzò sui ginocchi, e aiutato da Merlino si tolse
la veste da notte. Si tuffò di nuovo sulle labbra di Merlino, per poi sposarsi
sulla sua guancia, e scendere successivamente a lambire il suo collo, dapprima
con piccoli baci, e poi con baci più intensi.
Il corpo di Merlino, lentamente, si stava sempre più
scaldando, sentendo la lingua di Artù che gli carezzava collo, petto, addome,
lentamente ma con un’intensità tale da mandarlo in ecstasy al suo passaggio.
Sentì dei brividi lungo la schiena, e non poté fare a meno di gemere.
Il gemito del giovane mago sciolse il cuore di Artù,
adducendolo a rendere quei baci ancora più profondi. Dopo neanche dieci
minuti,sentì che il corpo di Merlino era caldo,e abbastanza rilassato da
permettergli di entrarci. Avvicinò il suo membro all’apertura del ragazzo, e vi
entrò con una grande dolcezza, fermandosi per qualche secondo, per poi muoversi
lentamente dentro di lui.
Merlino sentì il cuore scoppiargli nel petto dalla
gioia. Sentire Artù, gli fece avvertire quel senso di completezza che aveva
sentito anche l’altra volta che avevano fatto l’amore. Le sue braccia cinsero
le spalle del principe, che adesso si muoveva più velocemente. I brividi sulla
sua schiena aumentarono.
Oh, Artù…
Dopo pochi minuti, Merlino raggiunse l’orgasmo, e
dopo un minuto che gli servì per riprender fiato, sorrise, capovolse le
posizioni, e si mise a sedere sopra Artù. Si chinò e posò le sue labbra su
quelle di Artù. Scese poi sul collo, sul ventre, il petto, rendendogli le
stesse premure che gli aveva donato prima.
Artù si sentì ancora completo. Una cosa sola con il
suo giovane Mago. Il suo migliore amico, il suo amante. Il suo servitore... Il
cuore si colmò di felicità, e quando sentì Merlino dentro di lui sospirò. Tutto
scomparve attorno a loro: la stanza, il castello, l’intera Camelot. Suo padre,
Gaius, Gwen, Morgana, il Cacciatore di Streghe, nessun’altro importava.
Soltanto loro due. In quel letto. Nell’atto di unirsi di nuovo, di fondersi
l’uno con l’altro in un tutt’uno.
E anche Artù venne.
Merlino…!!!
Il moro si sdraiò di nuovo sul letto, accanto ad
Artù, che dopo qualche secondo in cui si riprese, lo cinse con le braccia, e lo
baciò con tenerezza. Merlino si accoccolò fra le sue braccia, come adorava
tanto fare, e stretti l’uno all’altro si addormentarono sorridendo felici.
Ignari che la mattina dopo sarebbe iniziato un giorno
difficile.
RAGAAAZZEEE!!!!!!!!!! JJJ
ooooh, un nuovo capitolinoo!!! Nn stavo nella pelle di postarne un altro,
sapete? X farvi contente, visto ke questo è relativamente corto, oggi ne posto
anche un altro. Contente? ;p
Alloooraaaa…la notte dell’arrivo del
temibile Aredian nn poteva che esser tempestosa, e buia…d’altronde a ME
personalmente fa tremendamente paura nn so a voi… Sebbene..se me lo ritrovassi
davanti..un paio di mosse da Karate-Kid, e giù x terra senza complimenti! XDD
speriamo bene insomma.. Morghy e Merlino sembrano parecchio, ma parecchio!,
preoccupati..e come biasimarli? Oddio…cosa farà Aredian?
Grazie a chi mi mette fra i preferiti o
le seguite!! ^^ e ho visto che tante persone leggono la mia storia, grazie di
cuoree!!! *o*
E ora…
IcePrincess_ : dai
dai, resisti e nn cadermi in astinenza x piacere! Cm farei poi senza di te? ^^
cmq sì, pure io tifo Morghy/Artù nelle “Nebbie di Avalon”: LEGGILO!!! *sguardo
assassino* nn ti posto più eh!!
Beh, sai cosa? Pure io c’ho sperato…
-.-“ purtroppo Aredian era un ciarlatano e nn è successo ciò che io, e te a qnt
sembra, speravamo LLX quanto riguarda Gaius, beh, arrabbiato ma
xché si preoccupa x Merlino! Appunto perché è come un figlio! ;) Morghy è
sempre più degna di lodi, in effetti, e sempre più…nn ci sono parole x
definirla! *O*Utherino si
eh..bah..prima k la noce di cocco che ha al posto della testa si riempia di
celluline grigie, eeh facciamo in tempo a andare tt in vacanza x 3mesi! XDDD E
così hai paura ke Uther scopra di Merlino, eh? Bwahahahah!!!! *risata pazza* e
ki lo saa.. forse sì..forse no..nn te lo dirò… Ahah!! XDDDD besos mi querida
<3
LadyNiniane : my
ladyyy!!!! ^O^ in effetti sai, quella donnina mentre scrivevo (e mentre
guardavo la puntata) ero tentatiiissima d’entrare nello schermo e strozzarla!!
-.-“ ma ke vuole?? Il cavallo l’ha forse aggredita? Le ha fatto qualcosa? NO! e
allora tornatene al tuo felice orticello e lascia perdere proprio… -,-‘’
vorresti un Artù meno smielato eh? Beh, vedi, qualche battuta arrogante ci sta
ogni tanto nn le lascio mica eh ^o^Per
i biglietti: PRENOTA! Perché dopo Aredian, i nostri due piccioncini si meritano
una gran bella vacanza XDD bacini my lady!
mikyBiky: ok,
vedo dalla recensione al cap20 ke Nimueh proprio nn ti sta molto simpatica eh?
XDD in effetti, cioè sì mi piace eh, però questo colpo basso se se lo
risparmiava…era meglio! -.-‘’
merlino stupidotto? Mh..nn c’avevo
pensato in qst senso… XDD voglio dì, povero Merlino scusa eh! Prova a metterti
nei suoi panni! Può fare taaante cose divertenti, e al tempo stesso NN le può
fare x colpa di Uther-faina! Lun
piccolo cavallino col fumo..un incantesimo innocente… ;) Uther cmq…LUI
cavarsela DA SE?? Ahahahah!!!! Lo sai, uther nn ce la farebbe MAI da solo
poverino… -,-“” ora voglio ke leggi sempre eh! XDDD bacioni e grazie d tt!!
Pattyjonas: ^^
Ho pianto pure io!!! Storia d’amore PIU ke perfetta… J
_Valux_ : un
capolavoro,addirittura? Oddio graziee… *o*
Ragazzee!! Al pross capitolo!! Ora vo a
pranzo, poi posto l’altro ok? ;P
Quando Merlino uscì dal castello la mattina dopo, il
Sole era già alto nel cielo. Nel mentre che scendeva le grandi scalinate,
incrociò Gaius.
“Buondì, Gaius!”
“Buondì a te, Merlino.”, poi ridacchiò, “Non sei
rientrato stanotte. Hai dormito da Artù dico bene?”
Il ragazzo avvampò, e Gaius scoppiò a ridere. Quel
momento fu interrotto da una voce alle spalle di Merlino. Una voce che, sebbene
fosse decisamente normale, gli fece gelare il sangue nelle vene e tremare le
gambe.
“Ne è passato di tempo, Gaius.”
Il medico si fece serio in volto, e guardò alle
spalle di Merlino.
“Troppo poco, Aredian.”, accennò al ragazzo,
“Permettimi di presentarti Merlino. E’ venuto da Eldor per essere il mio
apprendista.”
L’uomo guardò il ragazzo nell’esatto momento in cui
lui alzava lo sguardo. Quando i loro occhi s’incrociarono, fu come se ci
fossero delle saette. Piccole saette immaginarie che scattarono fra i due. Di
paura da un parte, di sospetto dall’altra.
“Pi..piacere, signore.”
Aredian scese dalle scale con indifferenza, salutandolo
con un cenno. Scintille di odio passarono fra lui e Gaius mentre si guardavano.
Era chiaro che già si conoscevano. E che di sicuro non si stavano decisamente
simpatici. Mentre Gaius superò Merlino risalendo le scale, Aredian arrivò in
fondo, poi si voltò.
“Ah, Merlino?”
“S-Sì?”
“Ho bisogno di farti qualche domanda. Ovviamente
sono semplici domande di routine. Non hai niente di cui preoccuparti.”
Non mi
piace...non mi piace affatto.
“Certamente, signore.”
“Bene. Ti aspetto nelle mie stanze fra un’ora.”
“Devi chiedere a me, prima, Aredian”, disse una voce
alle sue spalle
Artù tornava al castello dopo l’allenamento
mattutino, seguito dai suoi prodi cavalieri. Il biondo si fermò davanti alle
scalinate, con la spada ancora in mano, anzi per l’esattezza davanti all’uomo,
e lo fissò negli occhi con finta cortesia.
“Merlino è il mio servitore. Per cortesia, almeno,
dovresti prima chiedermi se io ho bisogno di lui per le prossime ore.”
Aredian fece un piccolo impercettibile inchino.
“Non ne ero a conoscenza, Principe Artù. Chiedo
venia per questa trascuratezza. Ovviamente, se il principe necessita del suo
servitore per le prossime ore, lo interrogherò un altro giorno. Me lo dica
lei.”
Artù lo guardò, poi guardò Merlino. Era una buona
idea far sapere ad Aredian del tipo di rapporto che c’era fra loro? Vide
Merlino scuotere in modo quasi inesistente il capo, e si fecero un cenno
d’intesa.
Ha ragione.
Meglio non farglielo sapere. Almeno per il momento.
Decise così di assumere, verso Merlino, un
atteggiamento di pura arroganza e superiorità. Per il tempo che il cacciatore
fosse rimasto in città, almeno. Riponendo la spada nel fodero disse:
“Merlino. Fra un’ora andrai nelle stanze di Aredian,
e risponderai a tutte le domande che egli ti porrà. Sono stato abbastanza
chiaro?”
Lui annuì.
“Come ordinate, mio Sire.”
“Non credo che sia necessario che glielo ordiniate,
Artù.”, intervenne Gaius.
Merlino si voltò verso Gaius quasi esasperato, o
quantomeno contrariato dal suo tono, e dopo che Gaius ebbe visto il suo
sguardo, sospirò, ed entrò nel castello. Merlino si voltò verso Artù, scese le
scale, gli fece un piccolo inchino. Dopodiché si avviò verso casa per andare a
salutare sua madre e svolgere alcuni compiti. Per poco non sradicò la porta
dalla rabbia, quando entrò.
“Merlino! cosa è successo?”
Il ragazzo si lasciò cadere su una sedia, e sua
madre gli si sedette davanti impensierita.
“Aredian mi aspetta fra un’ora nelle sue stanze.
Vuole interrogarmi.”
Hunith sospirò.
“Dovevi prevederlo. Molto probabilmente quella donna
ti ha indicato come testimone anche con lui … Non perdere la calma, ragazzo
mio. Devi mantenere sangue freddo, ora. Non puoi farti vedere insicuro. Non
finché Aredian sarà a Camelot. E niente magie!”
Poi si alzò, prese un barattolo, e glielo porse.
“Tieni. Porta questo miele a Gwen. Stare un po’ con
un’amica ti farà bene, e ti calmerà un poco. Va.”
Merlino si chinò per dare un bacio sulla guancia a
sua madre, sorrise, e uscì dalla casa col barattolo. Fatti neanche 200 mt, arrivò da Gwen e bussò.
L’amica gli aprì con un gran sorriso sul volto e lo fece entrare e sedere.
“Ho saputo che Aredian vuole interrogarti.”,
sospirò,“Dobbiamo mantenere la calma, Merlino. Ce la possiamo fare. Basta
restare tranquilli.”
Merlino annuì, e poi sorrise. Sua madre aveva ragione:
stare un po’ in compagnia di Gwen lo aveva tirato su di morale. E passò il
tempo con lei, finché non arrivò l’ora di andare. La ragazza non disse niente,
semplicemente gli strinse le mani. Merlino non riuscì a parlare. Gli si era
d’improvviso seccata la gola. E mentre andava verso il castello e saliva le
gradinate, il suo cuore era pressoché fermo.
Non perdere
il controllo, Merlino. Niente errori. Niente gaffe. Niente…
All’improvviso si sentì tirare da una parte, dentro
una piccola stanzetta, e sentì le spalle contro il muro. Riconobbe
immediatamente quelle mani. Quel corpo a cui, ora, si stringeva forte non
riuscendo più a controllare la paura.
“Andrà tutto bene. Te l’ho promesso.”
“E se...”
“Shh....”
Artù gli prese il viso fra le mani, e gli sorrise, poi
lo baciò. Merlino si aggrappò a quel bacio come un naufrago si aggrappa a
un’ancora, finché il principe lo guardò, e gli diede un bacio sulla fronte. Poi
gli accarezzò teneramente il viso, come soleva fare sempre o quando lo doveva
tranquillizzare o..perché semplicemente gli piaceva farlo.
“Non preoccuparti. Prendi un respiro
profondo...calmati... E ora vai.”
Merlino sentì la sua mano stretta in quella di Artù.
Poi lo vide alzare le loro mani unite, e baciargli la mano dolcemente. Sorrise,
arrossendo come un pomodoro. E poi annuì, risoluto, e uscendo dalla piccola
stanza si avviò verso le stanze di Aredian.
Toc toc.
“Avanti, ragazzo. Vieni, vieni.”
Merlino entrò chiudendo la porta. Davanti a lui
c’era un tavolino pieno di pergamene colme di appunti, e Aredian era seduto da
una parte di quel tavolino. Dall’altra parte vide una piccola sedia su cui si
sedette.
Aredian gli sorrise falsamente.
“Soltanto un paio di domande,Merlino. Sei stato
indicato come testimone di una magia. Qualcuno ha fatto apparire un cavallo che
correva..da un rivolo di fumo. Tu non hai visto niente?”
Merlino scosse la testa.
“Ho visto il fumo.”, poi rise, “Ma, signore, se mi
posso permettere...l’idea di un cavallo fatto di fumo…è..divertente!”
Aredian finse di ridere con lui.
“Oh sì, molto divertente.”
“Comunque, io non ho visto nessun cavallo che corre
nel fumo. Soltanto il fumo. Solo quello.”
L’uomo prese qualche appunto, e poi lo guardò
improvvisamente con un ghigno sul volto.
“A meno che non sia stato tu, a farlo.”
Il cuore di Merlino, se prima era quasi fermo, si
avvicinò ancora un pochino alla ‘fermata completa’.
“N..no, signore. Non sono stato io.”
“Puoi provare il contrario?”, gli chiese lui
Merlino scosse il capo, sospirando.
“No, signore.”
E lui gli fece cenno di alzarsi con la mano.
“E’ tutto.”, e con un ghigno aggiunse: “Per ora.”
Merlino gli rivolse un mezzo sorriso, dopodiché
uscì, chiuse la porta, e vi si appoggiò chiudendo gli occhi. Era fatta.
L’interrogatorio era passato. Non aveva perso il controllo, non si era mostrato
insicuro. Eppure … aveva una brutta sensazione …
Non
pensarci, Merlino.
Il ragazzo riaprì gli occhi, e si avviò verso la
stanza di Artù. Doveva ancora sbrigareun piano di faccende, prima di tornare a casa per pranzo. Ci mise meno
di mezz’ora. E stava per rientrare verso casa, quando vide Gaius entrare nella
Sala del Trono. Lo seguì, e vide che c’erano un sacco di persone.
“Queste tre ragazze hanno qualcosa da dirle, Sire.”,
disse Aredian.
“Ebbene, parlate. Cosa avete visto?”, chiese loro
Uther.
La più giovane delle tre ragazze, si fece avanti.
“Sire...stavo raccogliendo delle verdure nell’orto
di casa mia, quando..a un tratto..ho visto un terribile..mostro..uscire da
sotto terra, signore …”
Uther si agitò nel trono.
“Io, mio Re...”, disse la seconda, “Stavo prendendo
l’acqua nel pozzo...e ho ci visto delle facce, dentro l’acqua.!”
Aredian sorrideva soddisfatto, e si avvicinò alla
terza.
“Dì al Re cos’hai visto tu, mia cara. Avanti.”
Lei deglutì.
“C’era un..Mago, mio Sire. Era avvolto in un
mantello verde, e...e ha un tratto, lui ha...ha iniziato a…
Quello che voglio dire, Re, è che...dei rospi hanno cominciato a uscirgli dalla
bocca.”
Uther era a bocca aperta.
“E’ terribile! Aredian!”
L’uomo gli fece un gran sorriso.
“Mio Sire Uther, ho eseguito le mie ricerche. Ho
fatto le mie indagini. Sono stato il più accurato possibile. Ho soppesato gli
indizi trovati lungo il cammino. E i fatti puntano tutti ad una persona. Una
sola.”
Il suo busto roteò, e il suo braccio destro si alzò,
e puntò l’indice verso …
“Merlino.!”
Ragazze..questo capitolo, così cm la
puntata del telefilm, mi ha indignata proprio!
Un mostro che esce da sotto terra…facce nell’acqua...un Mago che sputa rospi… RI-DI-CO-LO. Andiamo, ragazze!! Ma si può sapere perché
Uther crede a tt queste
fandonie??!! Ma allora Ice ha proprio ragione: la sua
“noce di cocco” ke c’ha al posto del capo..è VUOTA!!
-.-“
Cmq…sembrakeAredian abbia tirato le somme
delle sue ricerche, e ke abbia rigorosamente
SBAGLIATO! Verrebbe da metterci LUI al rogo…*sguardoomicida* BWAHAHAH!!!! EHmEhm..ok ora basta scleri…
Posto pure il 24, va! ^^ oggi mi sento
in vena! Sarete contente, Ice, Lady, e le altre vero?
;P
Capitolo 24 *** Aredian all'attacco...Merlino&Co in difesa! XD ***
Non è
possibile …
Gaius, Hunith, Gwen, Morgana e Artù trattennero il
respiro per qualche secondo. No, non era vero. Non poteva esserlo. Gwen guardò
disperata Morgana, che le restituì uno sguardo altrettanto allarmato. Hunith si
voltò verso suo figlio, che ora guardava Aredian attonito.
Artù si era alzato di scatto.
No! Sono
più che sicuro che Merlino non abbia usato neanche un incantesimo da quando è
arrivato Aredian. Mi fido di lui,so che non ha fatto niente di stupido. Come fa
a incolparlo quindi?!
Dopo pochi minuti di silenzio, Uther sorrise.
“Mi dispiace contraddirti, Aredian. Ma le tue
deduzioni sono...”
“Guardate questo!”, disse tirando fuori uno strano
bracciale, “Ho perquisito la sua sacca. E ho trovato questo bracciale.”
Uther si alzò e lo prese.
“Cos’è questo simbolo?”
“Quello, Sire, è lo stemma...di Avalon .”, disse
Aredian, “E se il ragazzo lo possiede, significa soltanto una cosa. È un Mago!”
Merlino era sempre più sbalordito.
Non è mio
quel bracciale!
Aredian sogghignò, e guardò verso il ragazzo. Poi
guardò verso Gaius, che ora lo guardava con odio sempre più crescente. Questa
era la sua vendetta su di lui. In passato Gaius era stato un Druido. E ad
Aredian non era mai piaciuto. Quale modo migliore di fargliela pagare, se non
di vendicarsi del suo pupillo? E poi un’idea lo fulminò. Ma perché vendicarsi
sul ragazzo? Il Re ormai pendeva dalle sue labbra. Poteva benissimo vendicarsi
direttamente …
“Ma...”, aggiunse, “In effetti, pensandoci,non credo
che sia un vero Mago. I miei sospetti, più che su di lui …”
“Chi? ”
“Gaius, mio Re.”, e sorrise, “Sappiamo perfettamente
che un tempo era un Druido. E a dir la verità è sua la sacca da medico. Merlino
è soltanto l’aiutante. Propongo di metterlo sotto arresto, e lasciarlo a me. Lo
farò confessare.”
“NO!”
L’urlo di Merlino ruppe quella conversazione.
“Sire, non può credere a quello che racconta
quest’uomo! Gaius è innocente! E lei lo sa! Aredian non è altro che un lurido
bugiardo!”
Artù si affrettò ad avvicinarsi a Merlino, e lo
prese per il braccio.
“Vieni con me.”
“No!! Gaius è innocente, Sire! È un suo amico!! Come
può credere che …”
“Merlino!”, lo interruppe Artù severo, “Adesso
basta! Vieni con me, e no fare storie.”
Sotto gli sguardi ora preoccupati, ora perplessi
della gente, Artù lo portò fuori dalla stanza, e lo trascinò per tutto il
corridoio, fino a una delle stanze dove suo padre teneva le vecchie reliquie di
famiglia.
“Perché mi hai trascinato via?! Devo difendere
Gaius!”
Artù lo guardò attonito.
“Merlino. Se pensi che mio padre creda alla
colpevolezza di Gaius, ti sbagli di grosso. Gaius è un suo ottimo amico. Il
migliore, per lui. Non lo farebbe mai condannare a morte, o peggio. Devi stare
calmo. Così peggiori la situazione.”
Il ragazzo lo guardò seriamente, e furioso, per
un’altra manciata di secondi. Artù sospirò, gli si avvicinò, e lo strinse
forte. Poi gli accarezzò come sempre il viso. E Merlino, proprio come se il
Mago fosse Artù, si calmò. E sorrise.
“Scusa. Ho perso il controllo. Grazie..”
“Andiamo.”, disse Artù aprendo la porta.
Merlino uscì, seguito da Artù, e i due tornarono
nella stanza del trono, da dove uscì Gaius in mezzo a due guardie, e dietro di
loro Aredian.
“Gaius!”
“Merlino.”
Re Uther in persona uscì dalla stanza, e lo
rassicurò circa la situazione.
“Gaius sarà soltanto sottoposto a qualche domanda,
tutto qui. Mi fido ciecamente di lui, e so che non mi tradirebbe mai.”
Merlino era di nuovo lì lì per perdere il controllo.
“Mi scusi, Sire, ma non sono d’accordo. Se davvero
si fidasse ciecamente di Gaius, non lo avrebbe mandato con Aredian. Perché non
avrebbe avuto bisogno che fosse interrogato. La prego. Le posso assicurare...”
“Sire.”
La voce di Aredian bloccò il suo discorso. In quel
momento uscirono dalla stanza anche Gwen e Lady Morgana.
“Gaius ha confessato. Il bracciale era suo. Lo
voleva usare per mettersi in contatto con la Strega Nimueh.”
A Merlino si fermò il cuore. Poi, senza riuscire a
impedirlo, la rabbia e l’odio gli riempirono il cuore. Iniziò a tremare
violentemente. Dopodiché si gettò rapidamente su Aredian, gettandolo a terra.
“BUGIARDO!! NON E’ VERO! GAIUS NON CENTRA NIENTE CON
AVALON!! NON CENTRA NIENTE CON QUEL BRACCIALE!”
“Merlino!!”
Artù lo tirò su a forza, mentre il moretto si
divincolava con tutte le energie che aveva in corpo. Senza smettere di inveire
contro Aredian.
“LO HAI TORTURATO!! Sire! Lo ha sicuramente
torturato!! E un uomo dell’età di Gaius, non può sopportare a lungo sotto
tortura! Non può essere suo il bracciale! Gaius non può volersi mettere in
contatto con Nimueh!”
Uther guardò Aredian.
Merlino ha
ragione. Conosco Gaius, lo conosco molto bene. Non può avere a che fare con
tutta questa storia. Ma allora perché ha confessato? Che Aredian l’abbia
davvero torturato?
“Gaius!”
Morgana annunciò l’ingresso di Gaius, seguito da
Hunith. Stava perfettamente bene, nessun segno di tortura sul suo corpo.
Merlino però era in preda alla furia più violenta. Gaius, nel vederlo in quelle
condizioni, guardò sua madre e le sussurrò qualcosa. Lei tirò fuori la sacca da
medico, e l’anziano dottore si avvicinò a Merlino con una fiala.
“Merlino. Prendi questa.”
Artù gli prese la fiala.
“Devi bere questo. Ti calmerà. Andrà tutto bene.”
Merlino, anche se contro volontà, bevve il calmante
che gli veniva dato. Lentamente si sentì più calmo.
“Shh. Buono. Sta buono, Merlino. tutto andrà bene,
te lo prometto. Sta calmo.”
E lentamente Merlino cadde nel sonno.
Quando riaprì gli occhi, riconobbe immediatamente le
tende attorno al letto di Artù. Sentì la sua mano stringere quella del
principe. Si voltò, e lo vide seduto accanto al letto, su una sedia, che gli
sorrideva.
“Ti sei svegliato, finalmente.”
“Artù…”
“Shh. Comprendo perfettamente ciò che provi,
Merlino. Per te Gaius è come un padre, lo so. Ma ti informo che non è stato
torturato. Sta benone.”
Merlino lo guardò perplesso.
“Questo...questo non è possibile! Deve per forza
averlo torturato...o aver fatto qualcosa di simile alla tortura! Gaius non
centra niente! Perché nessuno …”
“Io ci credo. E anche mio padre.”, lo interruppe
Artù, “Ma nonostante sia il Re, se si opponesse a Aredian, lui gli metterebbe
contro il popolo.”
A questo
non avevo pensato …
Artù sospirò.
“Mio padre ha bisogno di prove, per scagionare
Gaius. Prove concrete che Aredian ha mentito. E per quanto riguarda Gaius, mi
ha confidato che ha dovuto confessare. Altrimenti Aredianha… minacciato di condannare te.”
“Cosa??”
Merlino adesso era molto più sconcertato di prima.
“Ma che gran …”
“Lo so.”, disse Artù, “Ma ti ripeto, abbiamo bisogno
di prove. Anche se in effetti ha tre testimoni che dicono …”
Merlino sbuffò.
“Sì,dalle testimonianze decisamente ridicole! Dei
volti nell’acqua...un Goblin che esce dalle profondità della terra...un Mago
che sputa rospi! Lo capirebbero anche i bambini che si tratta di favolette
da...”
Si rizzò a sedere, improvvisamente, e il suo sguardo
si perse fuori dalla finestra.
“Merlino?”
“Ma certo …”, guardò Artù, “Aredian viene pagato per
ciò che fa! A lui non interessa se i suoi accusati sono o meno innocenti.
Svolto il suo compito, lo pagano! Dobbiamo dimostrare che le sue tre testimoni
sono false.”
Il principe assentì. Il ragionamento di Merlino non
faceva una grinza. Il giovane mago si alzò, e prese a camminare su e giù per la
stanza in cerca di una soluzione. Artù lo guardò sorridendo. Era bellissimo
anche quando era combattivo!
“Cos’hanno in comune le tre testimoni?”
“Beh”, disse Artù, “A parte il fatto che tutte e tre
sono donne … non credo che abbiano altro in comune.”
“Sono donne …”, mormorò Merlino, “Dobbiamo chiedere
a due donne! Vieni.”
Gli prese la mano, e lo trascinò fuori dalla stanza.
Il loro passo era così veloce, che se lo avessero aumentato giusto di poco,
avrebbero quasi corso. Ma non importava. Dovevano salvare Gaius. E dimostrare
che Aredian era un farabutto.
La porta della stanza di Morgana si aprì.
“Morgana! Gwen! Abbiamo bisogno del vostro aiuto.”
Lady Morgana, seduta al suo boudoir, con Gwen che le
spazzolava i capelli, si alzò con un gran sorriso.
“Ma certo!”
“Dobbiamo dimostrare che Aredian ha mentito. Che le
sue tre testimoni sono fasulle. In comune hanno soltanto di essere tre
ragazze.”
Gwen lo guardò a un tratto pensierosa.
“Aspetta un momento. L’altro giorno, appena arrivato
a Camelot, ho visto Aredian al mercato. Ha comprato qualcosa...una specie di
erba, credo...ma mi sfugge il nome... Erano dei petali. Rossastri. Ah sì! Belladonna!”
Morgana, che fin da bambina si appassionava di
piante e erbe magiche, corse nella stanza accanto, e ne tornò con un piccolo
libro ben rilegato, uno di quei vecchi libri antichi che soltanto nel Medioevo
esistevano. Lo aprì, e iniziò a sfogliarlo energeticamente. Poi si fermò.
“Eccola! Qui dice che la Belladonna, oltre a curare
malattie del cuore … no, aspettate, questo non c’interessa … Ma certamente! La
Belladonna può provocare delle visioni. Ecco come Aredian ha creato le prove.
Le testimoni hanno creduto di vedere
quelle cose!”
Merlino rise di gioia.
Lo sapevo!!
Sapevo di non sbagliarmi.
“E questo come ci aiuta?”, chiese Artù, “Non abbiamo
prove che abbiano avuto delle visioni. E a mio padre servono prove concrete.”
Morgana e Gwen si guardarono per due lunghi minuti
negli occhi, quasi stessero comunicando fra loro telepaticamente. I loro
sguardi erano intensi, concentrati. E poi, si sorrisero. Soddisfatte. E
guardarono i due ragazzi.
“Abbiamo capito come ha fatto.”, disse Morgana,
“Pensateci. Cos’è che tutte le donne comprano spesso? Cose che le facciano
sembrare belle!”
Gwen annuì.
“E in questo caso, gocce per gli occhi. L’erborista,
al mercato, le vende perché si pensa che rendano gli occhi più luminosi.”
Merlino guardò soddisfatto le sue due amiche.
“Restate qui! Ci penso io!”
Corse via prima che loro, o Artù, potessero dire
qualche cosa. Correva più veloce del vento. Ora che sapeva come Aredian aveva
incastrato Gaius, gliel’avrebbe fatta pagare care. Il Re aveva bisogno di
prove? Ebbene gliene avrebbe portate. Arrivato di tutta fretta davanti al banco
dell’erborista di Camelot, si fermò per riprendere fiato mentre egli lo
guardava alquanto perplesso
“Merlino! Cosa ti è successo?”
“Amon. Vendi delle gocce per gli occhi, non è vero?
Quelle che le donne pensano rendano i loro occhi più...luminosi.”
L’uomo lo guardò a un tratto serio e quasi
colpevole.
“Sì. E allora?”
“Amon. Negli ultimi giorni l’hai venduta alle tre
testimoni di Aredian, vero? In quelle tre fiale c’era della Belladonna, Amon.
Mi devi dire se è stato lui a darti quelle tre fiale. È davvero molto
importante.”
Lo vide esitante, e allora si fece molto più
risoluto.
“Gaius è tuo amico. E sarà imprigionato...e
condannato a morte..se non troviamo le prove che Aredian sta mentendo. Ti prego!”
“Rispondi.”
“Mio Signore Artù.”, disse Amon inchinandosi, “Quale
onore …”
“Amon. Ti assicuro che non ti sarà fatto niente di
male. Rispondi alla domanda di Merlino. E’per caso stato Aredian, a darti
quelle tre fiale?”
Amon sospirò, e annuì.
Poi guardando prima Artù, poi Merlino, disse :
“Ha minacciato di farmi bruciare al rogo! Ma … Gaius
è un mio ottimo amico. Ed è un medico eccezionale. Sono pronto...a testimoniare.
Davanti al Re.”
Artù gli fece cenno con la mano di seguirlo, e tutti
e tre si avviarono verso il castello. Raggiunsero la Sala del Trono, dove Artù
chiese a suo padre di chiamare i Consiglieri, e radunare tutti. Anche Gaius. In
pochi minuti, nella sala c’erano tutti. E pure Aredian.
“Padre.”
“Hai trovato le prove, Artù?”
Lui sorrise.
“No, non io. Le ha trovate Merlino.”, Morgana gli
sorrise, “Anzi, per la precisione, Merlino e Gwen , le hanno trovate.”
Uther guardò i due servitori.
“Gwen?”
Lei s’inchinò.
“Beh, i-io … Ecco, Merlino mi ha chiesto che cosa
accomunasse le tre testimoni, a parte che sono ragazze. Abbiamo iniziato a fare
delle..ipotesi, e...poi … siamo arrivati alla conclusione … Forse è meglio se
glielo spiega Merlino, Sire.”
Merlino sorrise e poi sospirò.
“Belladonna, mio Re. È un’erba che, oltre a curare
le malattie del cuore, può anche provocare delle visioni. Questo usando i
petali. Aredian ha fabbricato tre fiale di liquido per gli occhi, che le
ragazze usano spesso, e le ha date all’erborista.”
Amon prese un respiro, e si fece avanti.
“E’ così, Signore. Il Cacciatore di Streghe mi ha
minacciato di morte, se...non avessi venduto le tre fiale a tre ragazze. E ho
dovuto farlo. Però, Gaius... Sapendo che era in pericolo, ho deciso di
testimoniare contro Aredian.”
Uther guardò il Cacciatore.
“Guardie!”
Mentre due guardie avanzavano verso Aredian, Merlino
indietreggiò fino alla porta, finché non fu in parte nascosto da uno dei
Consiglieri. Guardò verso Lady Morgana. E bastò uno sguardo. I due sapevano che
Aredian l’avrebbe fatta franca, se non facevano qualche cosa. Morgana poggiò la
schiena contro lo schienale della sua seggiola,e socchiuse gli occhi
concentrandosi. Doveva unire la sua mente con quella di Merlino. Ci riuscì in
pochi secondi. Merlino sentendo il contatto sorrise. Fece finta di doversi
grattare il naso, e poi sussurrò delle parole in Lingua Arcaica. In quel
momento Artù si voltò, e vide le sue iridi colorarsi d’oro. Guardò verso
Morgana. E comprese.
Cosa
pensano di fare??
Aredian fu preso dalle due guardia, e stava per
parlare per difendersi, o perlomeno provarci, ed a un tratto sbarrò gli occhi.
Sentì qualcosa in gola, come un groppo che voleva uscire. Come se stesse per
vomitare. Iniziò ad avere degli spasmi, proprio come quando si rigetta
qualcosa, poi si chinò in avanti, e … Dalla sua bocca uscì un piccolo rospo!.
Immediatamente Gaius ebbe come un presentimento, e
guardando verso Morgana la vide ridacchiare. Si voltò indietro, e vide anche
Merlino ridacchiare. E proprio come Artù, capì che i due avevano ricorso alla
Magia. Inizialmente sospirò, contrariato, ma vedendo la faccia di Uther,e
quella di Aredian, la collera passò, e guardando Hunith accanto a lui, si
misero entrambi a ridere cercando di nasconderlo. Anche Gwen che già aveva
intuito le intenzioni dei suoi due amici,tentò di nascondere il suo riso.
E alla fine anche Artù, fra i baffi, rise.
“Sei uno Stregone!”, urlò Uther, “Guardie!! Nelle
prigioni! Domani sarai condannato alla forca! E ora portatelo via!”
Dopo che Aredian fu portato via, piano piano il
gruppetto smise di ridere. E tornò ad avere un comportamento consono. Calmo.
Uther si avvicinò con un sorriso a Gaius, e gli
strinse forte una mano fra le sue.
“Sono addolorato che tu abbia dovuto sopportare un
interrogatorio. E che hai dovuto confessare qualcosa di cui non eri colpevole.
Ma dimmi, perché lo hai fatto? È vero che Aredian avrebbe potuto mettermi
contro il popolo, ma …”
“Per questo.”, lo interruppe Gaius sorridendo, “Il
mio dovere è servire fedelmente sua Maestà. È quello che ho fatto.”
Uther gli sorrise, e poi tornò al suo posto.
“Ah, Merlino?”
“Sì, Sire?”, chiese avvicinandosi
E Uther gli sorrise.
“Sei stato molto bravo. Hai contribuito alla lotta
contro la Magia, e di questo ti ringrazio.”
Merlino trattenne una risata.
Benone!
Adesso sarei un alleato nella lotta contro la Magia… Da non crederci!
“Dovere, Sire.”
“Uther. Chiamami pure Uther.”, gli disse lui, “Sei
il ragazzo di mio figlio. E ormai è come se fossi di famiglia.”
Artù sorrise felice. Quella era una cosa splendida!
Voleva dire che la sua intenzione di sposare Merlino compiuti i ventuno anni,
era sempre più ‘solida’. Se suo padre considerava Merlino di famiglia,avrebbe
acconsentito sicuramente alle nozze. Al momento giusto.
Mancano
dieci mesi ai miei ventun’anni. E quando li compirò, finalmente potrò sposarmi.
E la mia scelta è già stata fatta.
Merlino, dal canto suo, adesso sorrideva felice.
Uther lo aveva accettato nella famiglia. Gli aveva chiesto di dargli del tu.
Morgana, Gwen, sua madre, e Gaius, lo guardarono soddisfatti e contenti. Non
poteva andare meglio di così!
Artù si avvicinò a Merlino sorridendo, e senza
smettere di guardarlo negli occhi gli prese la mano e la baciò. Il moro
avvampò, ma continuò a sorridere, seppur imbarazzato. E non perché erano
davanti agli altri, semplicemente perché era (come già si era capito) timidissimo!
E poi Artù lo baciò.
Un bacio dolce, tenero, piccolo. Senza
approfondimenti. A stampo. Il Re, sì, aveva accettato. E ora aveva accettato
Merlino in famiglia. Ma meglio non scioccarlo più del dovuto. O peggio
imbarazzarlo. Uther sorrise.
“Ok, ok. Ho capito. Siete felici. Ora potete
andare!”, fece cenno con la mano, “E’ normale che vogliate star un po’ da soli.
Andate, ragazzi.”
Merlino sorrise, Artù anche.
E per mano uscirono, progettando una bella, lunga, e
romantica passeggiata nel bosco.
AH! Aredian,
ti hanno messo nel sacco!!!
Ehm ehm…scusatemi
ragazze mie, ma nn potevo nn
esprimere la mia più profonda gioia ^^ il povero piccolo e st***o Cacciatore di
Streghe, quel maledetto e dannatissimo ciarlatano!, finalmente è stato visto x
ciò che è veramente. Nn è splendido? ^o^
Oook,
adesso dovrete però attendere metà della pross
settimana x poter legger il prosscap
:P xchè ne ho postati 3 in una settimana, e NN va
bene! XDD ma ero ansiosa d farveli leggere…
Spero vi piacciano!! E mi raccomando,
mie fedelissime… RECENSITE!!! VI
PREGO VI PREGO!! HO BISOGNO DI SAPERE KE NE PENSATEEE!!! JL
Capitolo 25 *** Finalmente libero: ci serve un DragonLord..!! ***
Erano passati quasi due mesi da quando il Cacciatore
di Streghe aveva fatto il suo passaggio a Camelot, creando scompiglio per un
paio di giorni, e poi rivelandosi un farabutto senza scrupoli. E le cose
procedevano tranquille.
Ma quella notte Merlino non riusciva a prendere
sonno, c’era una voce che lo teneva sveglio contro la sua volontà, e che gli
stava quasi sfondando la scatola cranica a forza di urli; il Grande Drago, se
voleva essere ascoltato, di sicuro non usava mezzi termini. Iniziava a gridarti
nella testa, fino a che non gli avresti prestato la dovuta attenzione.
Non
puoi ignorarmi ancora per molto, giovane Mago.
“Oh, lasciami dormire!”, sussurrò lui, “E’ tutta
lanotte che mi urli nella testa! Mi
vuoi spiegare una volta per tutte cosa vuoi??”
Lo
sai benissimo, Merlino. Tu mi hai fatto una promessa. Io ti ho aiutato in molte
occasioni, ma in cambio ti ho chiesto una cosa. La mia libertà.
Merlino si tirò su a sedere.
“Giusto. Una promessa è una promessa! Vengo a
liberarti.”
Alzatosi dal letto, iniziò ad infilarsi i vestiti,
prima i pantaloni, poi la maglia, e infine la sua giacca regalatagli da sua
madre. Si incamminò senza fare rumore, benché fosse quasi l’alba, e presto sua
madre Hunith e Gaius si sarebbero svegliati. Chiusa lentamente la porta, si
avviò con passo svelto verso il castello, e scese nei sotterranei. Accese una
fiaccola, e discese nella caverna dove stava il Grande Drago.
“Eccomi! Sono arrivato, Kilgharrah. Cosa devo fare?”
Kilgharrah sorrise.
“Devi raggiungere la mia catena, e poi spezzarla.
Semplice. Possibile che devo sempre dirti tutto quanto io?”
Merlino, dopo avergli lanciato un’occhiataccia,
scrutò alla ricerca di una scaletta, o di una discesa che gli permettesse di
raggiungere la catena a cui era legato il Drago. La trovò. Una piccola scala
dismessa. Facendo attenzione scese, e trovò ai suoi piedi la catena. Alzò la
mano libera dalla fiacca, mormorò “Saighead!”:
ed ecco che le catene che tenevano imprigionato il Grande Drago da anni e anni,
furono finalmente spezzate. Merlino sorrise.
“Mi devi promettere, però, che non farai del male a
nessuno!”
E Kilgharrah, prima di prendere il volo fuori dalla
caverna, fissò quel piccolo essere umano. E rispose:
“Sono state fatte già troppe promesse, giovane Mago.
Arrivederci!”
Non so
perché...ma la sua risposta non mi è piaciuta …
Risalì la scala, con la massima attenzione, e quando
salì l’ultimo gradino, o comunque quel che ne restava, si trovò davanti
Morgana. Era avvolta nel suo mantello blu notte, e aveva in volto
un’espressione piuttosto spaventata.
“Merlino. Il Grande Drago ti ha ingannato! Ci ha ingannati! Ho avuto un Sogno
Premonitore. Ti ho visto liberare Kilgharrah, e...poi...ho visto Camelot
avvolta fra le fiamme!! Temo che stanotte attaccherà la città!”
Merlino corse fuori dalla caverna, con Morgana
dietro, e in cuor suo sperava vivamente che quello dell’amica fosse stato, più
che un Sogno Premonitore, un grosso sbaglio. No, non poteva credere che il
Grande Drago avesse, sin dall’inizio, il malvagio progetto di radere al suolo
Camelot. Ma quando sentì delle urla venire dalla città, il suo cuore si strinse
in una morsa di acciaio.
E ciò che vide quando uscì dalla grotta… era Camelot
in fiamme.
Non può
essere vero …
“No … NO!! Il Grande Drago non può aver fatto
questo! Non...”, strinse i pugni, “E’ tutta colpa mia! Dovevo essere sicuro,
prima di liberarlo, che …”
Morgana gli posò una mano sulla spalla.
“Kilgharrah avrebbe trovato il modo d’ingannare
comunque. Hai fatto soltanto ciò che ti dettava il cuore, Merlino. Non sentirti
responsabile di ciò che sta accadendo.”
Il ragazzo scosse il capo.
“Ma perché?!? Perché il Grande Drago..”
“Per pura vendetta.”
Merlino si voltò alla sua sinistra.
“Gaius! Mamma! Mi dispiace. Io pensavo di fare la
cosa giusta...Kilgharrah era stato prigioniero troppo a lungo, e...”
Hunith gli sorrise.
“Non hai niente di cui sentirti colpevole.”
“Ma io non capisco”, disse Morgana, “Di chi, o cosa,
vuole vendicarsi?”
Gaius sospirò.
“Di Uther. Il Re, anni fa, fece massacrare tutti i
Draghi. Disse che erano creature potenti, li temeva per il loro immenso potere.
Fece una vera strage. E piegò il Grande Drago, l’ultimo della sua stirpe, alla
sua volontà.”
Uther ha
fatto questo?...
Nel mentre che stava pensando a come risolvere la
situazione, ecco sfrecciare il Grande Drago sopra le loro teste. Un’altra
fiammata colpì Camelot, incenerendo dei carri. Merlino guardò in su furente,
prese Morgana per mano, e avanzò.
“Proviamo ad unire i nostri Doni. Forse riusciamo a
fermarlo.”
Morgana, senza pensarci due volte, annuì. Come
avevano fatto poche ore prima, i due crearono un collegamento nelle loro menti,
e quando furono sicuri di aver unito i loro poteri, entrambi sollevarono un
braccio, rivolgendo verso il Drago la loro mano. Sussurrarono qualcosa, ma il
loro incantesimo non fece niente a Kilgharrah che, anzi, rise.
“I vostri poteri non possono niente contro di me,
giovane Mago e giovane Strega.”
E volò via.
I due rimasero fermi, bollenti di rabbia, quando si
avvicinò loro Gaius.
“Non è con la vostra Magia che potrete fermarlo. Vi
dirò in che modo può essere fermato, ma ora la cosa più urgente è tornare dai
feriti. In molti hanno bisogno di noi. Alcuni cavalieri purtroppo hanno ferite
mortali...”
Merlino lo bloccò prendendogli il polso.
“Artù? Dimmi che sta bene, ti prego!”
Lui gli sorrise.
“Sta benone. Combatte come un vero leone! Andiamo,
lo incontreremo lungo la strada.”
I quattro si avviarono verso le stanze sotterranee
del castello dove, disse loro Gaius, erano stati portati dei letti e lui
provvedeva alle cure necessarie, aiutato da Hunith e Gwen. E proprio quando la
nominarono, la videro uscire di corsa e dirigersi verso il pozzo. Si fermò, e
si accinse a prender dell’acqua. Merlino sentì una strana sensazione. Alzò lo
sguardo, e vide il Drago, le fauci spalancate, pronto a sparare ancora fuoco
sulla città. E puntava proprio sul pozzo. Prima che lui potesse fare qualche
cosa, vide Morgana iniziare a correre.
“GINEVRA!!! GWEN, VIENI VIA!”
Gwen si voltò e, alzato lo sguardo, vide uscire del
fuoco dalle fauci del Grande Drago. Restò lì impalata, paralizzata dal terrore,
quando Morgana la raggiunse e, con una spinta, la buttò a terra. E cadde
accanto a lei. Merlino e gli altri due accorsero, mentre le due si alzavano.
“Tutto bene?”, chiese Gaius
“Sì.”, rispose Gwen, “La ringrazio, Lady Morgana.”,
lei le sorrise, “Al lazzaretto abbiamo bisogno di acqua.”
Merlino guardò il pozzo, alzò la mano, e le sue
iridi si colorarono di oro. Adesso due secchi erano colmi di acqua. Gwen ne
prese uno, Morgana l’altro, e con passo svelto arrivarono al lazzaretto. I
feriti erano aumentati. La porta si aprì, ed entrò Artù portando un cavaliere.
“Artù!”
Il biondo alzò lo sguardo, e dopo aver lasciato il
cavaliere a Gaius, corse verso il giovane, e lo strinse a sé.
“Merlino! Ero così in pena, per te! Dov’eri? Ti ho
cercato dappertutto!”
Il moro abbassò lo sguardo, prese un respiro, e poi
lo guardò diritto negli occhi. Non poteva dire una bugia al principe. Lui si
meritava la verità.
“Pensavo..fosse la cosa giusta da fare...mi ha
aiutato così tante volte, e..in cambio, sin dall’inizio, mi aveva chiesto
soltanto...”
Artù comprese.
“Sei... Hai liberato il Grande Drago??”, disse
sottovoce, “Merlino, come... Cosa ti è saltato in testa??”
Lui sospirò tristemente.
E stava per rispondere, quando si avvicinò Morgana,
e si mise fra lui e Artù.
“Ha fatto ciò che riteneva la giusto. Non puoi
fargliene una colpa. Kilgharrah ci ha ingannato sin dall’inizio, Artù. E più
degli altri, ha tradito soprattutto Merlino. E tu dovresti abbracciarlo e
confortarlo, invece di accusarlo!”
Alle volte
Artù è proprio ottuso!
Artù guardò ancora attonito Morgana, poi Merlino, e
nuovamente la sorellastra. Dopodiché tirò un profondo sospiro, calmandosi.
Aveva ragione lei. Sicuramente Merlino doveva sentirsi uno sciocco per aver
creduto al Drago. E si doveva sentire anche ferito. Scostò Morgana, e diede un
bacio a Merlino.
“Mi dispiace. Scusa, non sei tu il colpevole.”
“E’ che …”
“Mio padre mi ha detto il motivo.”, disse Artù, “Ha
sterminato i Draghi. E’ ovvio che Kilgharrah voglia vendetta.”
Merlino stava per ringraziarlo, con un sorriso,
quando Gwen li interruppe.
“Se ne va... E’ spuntato il Sole, e il Grande Drago
se ne va!”
Hunith sospirò guardando fuori dalla finestra.
“Se ne va soltanto per il momento. A quanto pare gli
piace attaccare di notte. Tornerà appena dopo il tramonto.”
Gaius finì l’ultimo bendaggio, e poi li guardò con
aria seria.
“Dobbiamo andare dal Re. Urge una riunione
straordinaria. È della massima urgenza.”
Artù annuì.
“Venite con me.”
Il gruppetto uscì dalla stanza, restò soltanto Gwen.
Facendo attenzione, sebbene sapessero che il Drago al momento si era
allontanato, raggiunsero l’entrata al castello, e si diressero di corsa verso
la Stanza del Trono. Re Uther e altri Consiglieri stavano parlando.
“Artù! Per fortuna stai bene. Gaius. Cosa suggerisci
di fare?”
L’uomo lo guardò timoroso, poi si decise a parlare.
“Mio Signore. Né le spade, né le frecce, né altro
strumento di cui disponiamo può sconfiggere il Grande Drago. Abbiamo bisogno di
un Dragon Lord.”
Uther scosse la testa.
“Sai che questo non è possibile. Li ho fatti
condannare tutti.”
“Non tutti, Sire.”, lo contraddì Gaius
Alché il Re si voltò verso di lui guardando con aria
perplessa e a un tratto anche piuttosto sospettosa .
“Cosa stai dicendo?”
E Gaius tirò fuori la verità.
“Un Dragon Lord è sopravvissuto, Uther. Lo aiutai io
stesso a fuggire da Camelot. So che qualche tempo fa viveva in una grotta.
Nelle Foreste del regno di Odin. Ma non so se lo potremo ancora trovare là.”
Uther era sconcertato.
“Hai salvato un Dragon Lord??”
“Sì, Sire.”
Uther prese un respiro, imponendosi la calma
assoluta, e poi sorrise.
“Beh, visto quel che sta accadendo, non posso che...ringraziarti,
per quello che hai fatto. Alle volte penso di non conoscerti abbastanza, amico
mio. Artù.”
“Partirò alla ricerca del Dragon Lord, padre.”
Gaius fece cenno a Merlino, Hunith, Morgana e Artù
di seguirlo. Uscirono dalla Stanza,e si avviarono di nuovo verso il lazzaretto.
Gaius però andò dritto sino a una stanzetta attigua a quella dei feriti, e fece
cenno agli altri di entrare. Anche Gwen.
“Gaius, cosa..?”
Hunith interruppe suo figlio.
“Figlio mio. Ricordi quando discutevo col Drago?
Ebbene...non è vero che non lo conosco bene. Lo conosco molto bene,
invece.”
Gaius sospirò.
“Merlino. L’ultimo Dragon Lord si chiama Balinor. Quando
lo aiutai a fuggire, si fermò in un piccolo villaggio … Eldor. E lì..si fece
una famiglia.”
Il ragazzo era sempre confuso. Cosa stavano dicendo?
Che senso aveva quel discorso che gli stavano facendo? Guardò Morgana, Gwen, e
lesse nei loro occhi la consapevolezza..di aver capito cosa stava succedendo. E
la lesse anche in quelli di Artù.
Ma
cos’hanno tutti?? D’accordo, si è fermato a Eldor. E si pure fatto una
famiglia. Ma cosa … e poi ecco che anche lui comprese.
Guardò sbalordito e consapevole sua madre.
“Mi..mio... Balinor è..mio…”
“E’ tuo padre, Merlino.”, annuì Hunith piangendo
Et voilà un nuovo cap!!! JJJ
Ragazze, siete strafedelissime!!! E mi
rendete felicissima ogni volta con le vostre stupende recensioni!!! JJ
beh, questo cap è, devo dire, appassionante XDDD povero Merlino, ke ne poteva
sapere ke Kil si sarebbe messo a sputar fuoco appena libero!? L e Hunith! Quella donna! Lei e Gaius
hanno tenuto nascosta a Merlino una simile verità!!! Povero!! LL
Ragazze/i, io sn strafelice xchè in
tanti leggono la mia storia, e in molti l’hanno aggiunta tra i preferiti!!!! VI
ADOROOO!! J
recensite, recensite!
Nn ho ancora risposto alle recensioni
dei cap22,23,24!!! Ok, allora all’opera! Cap22:
mikybiky: in
effetti la descrizione dell’arrivo di Aredian nn m’è venuta poi male XDDD piace
pure a me!! Cmq le cose ad Artù e Merlino devono andare un po’ storte…sennò ke
gusto c’è, tesoro? ^^
CAP23:
mikybiky: mh…sai
ke secondo la mia teoria..Uther ha la testa ricolma di the? XDDD ok, mi hai
messo l’idea di loro ke prendono il the, e m’è partita la teoria da sola… XDDD
Sì! La frase “puoi provare il contrario”…grrr Arestruzzo m’ha fatto
imbestialire!!! Cmq x fortuna nostra (e di Merlino) c’è sempre Artù *o*
hay_chan : si
ma infatti…rane dalla bocca…ridicolo vero??? Assolutamente e totalmente
ridicolo!! -.-“
CAP24:
hay_chan:
OH Sì! Arestruzzo
morirà!! Bwahahahah!!!! XDD Uther “carino” eh? Ok teso, tanto lo penso pure io
quindi stiamo male in 2 ;P eh sì ne ho postati 3!!! Posterò il pross sabato,
però ;)
mikybiky :guarda, la mia indignazione verso Arestruzzo
oramai nn ha pari… -,-‘’ nn dovrebbero permettergli di avere il ‘brevetto’ da
Cacciatore, ke tanto NN LO SA FAAREE!! Grr!!! Quella donnina poi! Mi sta sulle
scatole pure a me!! Nn poteva restarsene nel suo tranquillo orto, no! rompe le
scatole a Merlino!! Bah…
in
effetti, Utheruccio qui insomma eh…a me indigna(e nn poco!) il fatto ke
permette ad Arestruzzo di anke solo interrogare Gaius!!! -,-“ altro ke salame
sugli occhi, c’ha proprio due belle bistecche…!!! Cs Arestruzzo abbia detto a
Gaius lo sappiamo: “condannerò Merlino sennò”…quel fetente figlio di…
AAAARRRRRGGHHH!!!!
OK,
comunque sì, quando Uther disse “importante alleato cntro la Magia” io son
scoppiata in una sonora e grassa e bella risata!! XDDD
Bacioni
al pross!!
_valux_ :
mh…me lo sn domandata pure io, sai? =) magari si è trattenuto dalle risate xDD
IcePrincess_: Ice,
NN HAI POSTATO PRIMA!!?? AAAAARRRGGGHH!! La mia ira funesta si abbatterà presto
su di tee!! XDD
Guarda, concordo con te: la scena
vomitevole fra Gwen e Artù è proprio da filmetti…vomitevoli, ecco! XDD ke
schifoo… -,-“” eeeh, ma nella storia è cn Merlinuccio ke Artù si da il suo da
fare ;) e a noi questo pare mooolto meglio, vero amorina? ^O^
“Merlin, ti sei dimostrato un valido
alleato contro la Magia”…sèèè ma daai per favore!! E poi?? XDDD certo che
Utherino qnd ci si mette, sa essere proprio e decisamente “faina” eh! XDDD
Aaahh, è la stessa cosa ke penso io!!!
: più soffrono, più dopo si vogliono taaanto tanto bene! *.*
Besos querida <3
Pattyjonas: grazie tesorina ^^ baci al pross!
Lynch: UUUHH,
ciao!!!! ^^ ke gioia poter rispondere a un’ennesima recensitrice!! *o* pure io
ho ricevuto una coltellata al cuore…povero Gaius!! Ma insomma, nn esiste un
Ente Superiore che tolga il “brevetto” ad Aredian ke tanto nn lo sa fare quello
ke dice di fare?? (frase imbrogliatissima lo so scusa! XD )
Ma nooo!!! Perché dici ke voglio
bruciare la tastiera?? ^^ cm fai poi a scrivermi recensioni così divertenti,e
io a risponderti?? ;) nn mi annoiano le tue recensioni tranqui J
Graaande Romeo!! Er Mejo Del
Colosseo!!! Se vedeemooo!!! XDDD
Ragazze mie, nn disperate!!
Ci vediamo al pross capitolo! Ce la
metto tutta x postarlo x sabato, o al limite per domenica! Ok?? Bacioni a tutte
amorine miee!!!
Capitolo 26 *** alla ricerca del DragonLord..... ***
Mio...mio
padre …
“Mi avevi detto che era morto!”, urlò, “Che era
morto in una battuta di caccia, con..gli altri uomini del villaggio! Mi hai
mentito!”
Hunith pianse ancor di più.
“Perdonami, Merlino! Ho dovuto farlo! Non potevo
dirti che tuo padre era vivo...che era per di più un Dragon Lord. Il Re...”
Merlino si avvicinò a lei.
“Il Re..cosa?”
“Il Re voleva la fine della stirpe dei Dragon Lord,
quanto di quella dei Draghi. Lo hai sentito, poco fa. Tutti i Dragon Lord sono
stati giustiziati. E se avesse trovato tuo padre, avrebbe fatto condannare
anche lui. Per questo è dovuto andarsene. Per questo ho dovuto mentirti.”
Il giovane guardò Gaius.
“Mi..mi hai mentito anche tu, Gaius...come hai
potuto?”
“Merlino…”, sospirò, “Ragazzo mio, l’ho fatto per
proteggerti. E per proteggere tuo padre. E lo rifarei.”
Merlino indietreggiò verso la porta, guardando i due
con le lacrime agli occhi, e sul volto un’espressione fra lo sconcertato e il
frastornato. Abbassò lo sguardo, e poi si voltò e, aperta la porta, corse via.
“Merlino!”, gridò Hunith
Prima che potesse corrergli dietro, Gaius la fermò.
“Lascialo andare. Ha bisogno di stare da solo.”
“Beh”, intervenne Gwen “Io non direi che ha bisogno
di starsene totalmente da solo. C’è una persona…”
Morgana sorrise.
“...una persona di cui ha più bisogno. Più di quanto
abbia bisogno di solitudine. Va da lui,Artù.”
Artù, però, rimase fermo dov’era.
È colpa di
mio padre...e ora Merlino, in fondo al cuore, inizierà a odiarci entrambi…come posso impedirlo? Come posso impedire che mi
odi?
“Artù Pendragon.”
La voce così risoluta di Morgana lo riscosse dai
pensieri cupi che stava facendo.
“S..sì, Morgana?”
“Merlino TI AMA. E se adesso stai pensando che ti
odi, soltanto perché sei figlio di Uther, beh allora significa che non lo
conosci tanto bene. Perché lui non arriverebbe mai a odiare anche te, x
qualcosa che ha fatto tuo padre.”
Hunith sorrise asciugandosi le lacrime.
“Ti prego, Artù...non lasciarlo da solo. È di te che
ha bisogno, adesso.”
Artù prese un grosso respiro, e li guardò negli
occhi uno per uno. Forse avevano ragione, Merlino non era il tipo di persona
che odiava il padre e il figlio per qualcosa di cui soltanto il padre era
responsabile. E poi, loro due si amavano. Eh sì,magari ora poteva essere
arrabbiato, ma come disse il Grande Drago poco tempo prima:
Una metà
non può veramente odiare ciò che la rende completa ….
In quel momento, mentre stava pensando, una grossa
fitta gli trapassò il cuore. Una fitta che mai aveva provato, che non aveva mai
sentito. Ne fu un po’ spaventato. Perché era una fitta di dolore e di
confusione, cose che lui sapeva di non provare in quel momento. Allora perché
le sentiva? E perché il suo cuore era così...stretto?
Poi capì.
Merlino!
Il suo piccolo mago stava male. Fu quella
consapevolezza a dargli il coraggio per uscire, passando fra i feriti, a cui
dispensava sorrisi e incoraggiamenti, per poi andare verso la porta del
lazzaretto, aprirla, e uscire in piazza. Non sapeva esattamente dove lo stava
portando il suo cuore, ma era più che mai sicuro che lo portasse da Merlino.
Perché erano una cosa sola. Ciò che sentiva uno, lo sentiva anche l’altro. E
sapevano sempre dove si trovava l’altro. O almeno,quasi sempre. In quel caso
Artù sapeva. Non capiva come, ma lo sapeva.
Le sue gambe lo portarono a salire le gradinate del
castello, ad attraversare i grossi corridoi, e a risalire altre scale. Che
davano dritte sulla balconata a Nord del castello. E sorrise. Ma certo, uno dei
loro posti preferiti. Merlino adorava pensare guardando verso il bosco.
E difatti era lì, appoggiato al balcone.
“Mer...”
Quando il ragazzo si voltò, Artù vide il suo viso
solcato di lacrime, e rosso. Dei singhiozzi gli uscivano dal petto, singhiozzi
disperati e infuriati. Lo vide tirarsi su, guardarlo per due secondi, e poi
andargli incontro per gettarsi fra le sue braccia, che lui prontamente strinse
attorno al suo esile corpo che lui tanto amava.
Artù…
Come se avesse sentito il suo nome formularsi nella
mente del compagno, Artù lo strinse più forte e lo coccolò, tenendolo fra le
braccia come se fosse un bambino. Lasciandogli dei piccoli baci sui capelli,
accarezzandogli dolcemente la schiena, e i capelli stessi. Come faceva sempre
quando il suo Merlino era triste, o preoccupato.
“Sono qui.”
“Mi hanno mentito! Per venti anni ho..creduto che
mio padre fosse morto...quando invece era vivo !”
Il principe sospirò tristemente.
“Scusa, Merlino…”
Merlino si staccò e lo guardò negli occhi.
“Perché mi chiedi scusa?”
“Beh, ecco, io…”, abbassò
lo sguardo, “Ho pensato che mi odiassi. Per ciò che ha fatto mio padre in
passato. È colpa sua se..”
“Esatto.”
Merlino lo guardò e scosse la testa.
“Non è tua la colpa! È tuo padre il responsabile di
tutto questo. E io non potrei mai odiarti per una colpa che non è tua. Mi
conosci, ormai. Lo sai che ti amo più di ogni altra cosa.”
Artù finalmente sorrise.
“Sì, lo so. Per me è lo stesso.”
“Lo so. Artù.”, lo guardò seriamente, “Fammi venire
con te. Ti prego. Portami con te a cercare mio padre.”
Artù lo guardò preoccupato. Poi sorrise.
“Sei il mio servitore, oppure no? È naturale che
verrai con me. È tuo dovere, mio padre ti ha assegnato a me perché mi
proteggessi. Ricordi?”
E gli fece un occhiolino.
Merlino rise, e per mano riscesero le scale sbucando
nel corridoio. Si diressero verso l’uscita, e lì incontrarono Uther che stava
rientrando. Il Re, ormai abituato all’idea di loro due, sorrise loro con
affetto.
“Padre. Stiamo partendo alla ricerca di Balinor.”
“Molto bene.”, sospirò, “Mi raccomando. Prendetevi
cura l’uno dell’altro, e fate molta attenzione. Odin è pericoloso.”
I due annuirono, e uscirono dal castello. Si
recarono a casa di Gaius per prendere qualche piccola provvista, giusto per due
o tre giorni, e poi andarono verso le stalle. Lì,quando vide il suo cavallo,
Merlino deglutì.
Artù lo guardò perplesso.
“Merlino? Cosa c’è?”
“Io...non ho più montato Garulf, da quando..ho
mangiato.. quella...zuppa!”
Artù scoppiò a ridere.
“Andiamo! Non essere tanto tragico! Guardalo. Garulf
è tranquillo e sereno. Non hai niente di cui preoccuparti. Su, monta in sella e
andiamo.”
Artù montò sul suo cavallo, attendendo pazientemente
che Merlino si avvicinasse a Garulf. Il suo ragazzo mise le provviste sul
cavallo, e poi si posizionò davanti a lui fissandolo negli occhi. E prese un
grosso respiro.
“Garulf. So che mi ascolti. Perdonami se ho mangiato
zuppa di cavallo. Ti giuro che non accadrà mai più.”
Il cavallo dapprima scalciò, e Merlino pensò fosse
un brutto segno e guardò preoccupato Artù che ridacchiò. Poi, Garulf fece mezzo
passo verso Merlino, e gli diede un colpetto sul torace. Era un buon segno.
Merlino rise contento, e saltò su.
“Visto? Che ti avevo detto? Garulf ha capito.”,
disse Artù.
E i due, ridendo, partirono alla ricerca di Balinor.
Ragaaazzeee!!!!!
Mi avete abbandonata perché??? LLL
La mia storia nn
va avanti se nn ho le mie fedelissime recensitrici al mio fianco LLsigh…sighsigh….
Cmq ok ehm...in questo cap si riparte dal punto in cui Merlino scopre di Balinor..di suo padre..e OVVIAMENTE non reagisce poi tanto bene…x sua fortuna c’è il suo Artù…
^^ è fortunato a avere una persona cm lui al suo fianco…ke
lo ami così tanto e incondizionatamente…JLJ
Io ringrazio di cuore i lettori silenziosi
che mi leggono tutti i giorni, ke trovano il tempo
insomma ^o^ e ringrazio anche ladyninianeche, pure se nn legge da un
po’, so che qnd li leggerà apprezzerà questi cap *o* e anke le altre ke x ora sn sparite (hay_chan, _Valux_...) grazie =)
Ora ennesimi ringraziamenti a:
mikybiky: *O*
Davvero sono migliorata?? Oddei ma è il più bel
complimento ke mi potevi faree!!!!
Sono felice quando riesco a migliorarmi nella scrittura ^O^ In effetti l’ho
fatto abbastanza cattivello e malvagino il caro Kilihihih!! E ti do ragione:
meglio di “Cento Vetrine’’… xDDD
IcePrincess_:Nn
preoccuparti, l’imp è che non mi sparisci del tutto
come hanno fatto praticamente tutti gli altri LLsob..sigh..
Cmq, pure io sto dalla parte di Kil ^^ devo ammettere ke mi era
passato x la mente maligna di mandare al rogo Uther
(x mano di Kil ovvio) ma..beh.. naaa
troppo semplice *sghignazzasadicamente*;
Arthur è sempre più smielato e a noi CI PIACE!! ^^
Ah, sì, x Gwen
ho pensato in effetti d’evitare la scena assolutamente vomitevole di Arthur che
si lancia per salvare lei e viene ferito…voglio dire,
Morghy è la sua migliore amica giusto? XDDD che ci
pensi lei
Besos,
mi querida! J
<3
Mi raccomando: RECENSITE!!! TORNATE MIE
FEDELI RECENSITRICIII MI MANCAATE!!!! LLLL
Capitolo 27 *** Balinor: il ritrovo padre-figlio... ***
Impiegarono quasi un giorno per arrivare nel regno
di Odin, e non si fermarono se non quando arrivarono
davanti a una taverna in città. Erano certi che qualcuno sapesse dove si
trovava ora Balinor, e pagando una certa somma lo
avrebbero saputo.
Come volevasi dimostrare, il taverniere disse loro
la grotta in cui potevano trovare Balinor, ma non
esigette niente in cambio. Artù e Merlino non capivano il perché, ma comunque
lo ringraziarono.
Si sistemarono per la notte.
Mentre Artù si toglieva la maglietta per dormire,
Merlino gli fissava la schiena, su cui vi era ancora impressa una piccola
cicatrice di battaglia. Il suo cuore era tormentato fra il pensiero di come
stessero a Camelot...e suo padre.
“Cosa c’è che non va?”
Artù, dopo aver gettato la maglietta ai piedi del
letto, si distese con un balzo sul letto.
“Niente.”, rispose lui
“Andiamo, Merlino! In questo momento ci starebbero
bene un paio delle nostre battutine acide, non credi?”, sospirò, “Te lo chiedo
di nuovo. Che c’è che non va?”
Merlino anche sospirò.
“E io ti do la stessa risposta. Niente.”
“Non è vero. Dimmelo.”, prese il cuscino e glielo
lanciò.
Alche Merlino sospirò, e lo accontentò dicendogli
solamente una delle sue due preoccupazioni del momento. Si mise a pancia in su,
e poi lo guardò.
“Sono in pena per gli altri. Mi chiedo se stanno
bene... Ho fatto un errore liberando Kilgharrah. Lo
dovevo immaginare che …”
“Merlino.”, disse Artù, “Non è colpa tua. Come ha
detto Morgana, hai fatto quello che ritenevi giusto.”
Poi sospirò, e guardò l’amico.
“Questa è solamente una parte di ciò che ti
angustia. Lo sento. Dimmi che altro c’è. È un ordine, Merlino. In quanto tuo
principe, pretendo che tu mi dica cos’altro ti tormenta. Avanti.”
Merlino sbuffò.
È
insopportabile quando fa così!
“Vuoi una delle mie battute? Ebbene, asino reale,
per una volta la pregherei vivamente di farsi gli affari suoi.”
Artù sbarrò gli occhi attonito, e anche un pochino
ferito.
Ma...Merlino…
Una fitta colpì il cuoricino del mago: aveva appena
ferito Artù. E, essendo con lui una cosa sola, lo sentiva chiaramente. Come
aveva potuto? Lui si preoccupava, si premurava di sapere che cosa lo
tormentasse...e in cambio, da un idiota come lui, riceveva solo un “fatti gli
affari tuoi”!?
“Scusami! Non avrei dovuto risponderti a quel modo.”
Artù sospirò, e sorrise.
“Mi vuoi dire, per favore, cos’altro ti tormenta?”
Merlino annuì.
“Mio padre.”, si voltò verso di lui, “Io mi
chiedo...come sarà, e...come devo comportarmi quando lo vedrò …”
Artù gli sorrise.
“E’ tuo padre, Merlino. Non c’è un modo giusto per
comportarsi coi propri padri. Ti viene del tutto naturale, credimi. E poi ci
sarò io, con te.”
Il mio
principe …
“Già, è vero. Allora non ho niente di cui
preoccuparmi.”, sorrise, “Buonanotte, Artù.”
“Buonanotte anche a te, Merlino.”
*************************************
All’alba erano in sella ai loro destrieri, e si
dirigevano verso la caverna dove stava Balinor. Piano
piano scesero dai cavalli, e li legarono a un albero
lì vicino, dopodiché si avvicinarono con circospezione. Dentro la caverna
c’erano un sacco di cose che facevano capire che ci abitava qualcuno: utensili
da cucina, coperte, un cuscino, un letto preparato da una lastra di pietra con
sopra del fieno, piatti...
“Chi siete?”
I due ragazzi si voltarono, e all’ingresso dietro di
loro, c’era un uomo. Era alto poco più di Artù, con una barba nera, e gli occhi
scuri come le profondità del mare. Indossava una strana ‘divisa’, tutta nera. E
con sopra uno stemma con un Drago. Capirono che doveva essere la ‘divisa’
tipica dei Dragon Lords.
Quando l’uomo vide, invece, lo stemma sull’armatura
di Artù, lo guardò con rabbia e odio.
“Un Pendragon nella mia
grotta... Esci fuori immediatamente!”, tirò fuori la spada, “Prima che ti
riduca in minuscoli pezzettini...”
Merlino lo guardò incredulo.
Quest’uomo
così odioso e violento...sarebbe mio padre??
Subito si parò davanti al suo signore.
“Prima di farlo...dovrai passare sul mio cadavere.
Non ti lascerò fargli del male. Metti giù quella spada! Sai, sono molto deluso,
sei il primo Dragon Lord che incontro, e onestamente...mi aspettavo che foste
persone con…più autocontrollo.”
Quelle parole sembrarono colpire profondamente
l’uomo, che abbassò la spada e la rinfoderò, per poi sorridere a quel ragazzo
giovane che si era posto fra lui e Artù Pendragon.
“Hai fegato, giovanotto. Saresti pronto a morire,
per lui, dunque?”
“Merlino. Mi chiamo Merlino.”
“Se sapete che sono un Dragon Lord, allora saprete
anche il mio nome immagino.”
“Balinor.”, rispose Artù,
“Siamo venuti per chiederti aiuto.”
Balinor
scosse la testa ridendo.
“Non accorrerò mai in aiuto di Camelot.
E tantomeno di UtherPendragon.”
“Gaius resterà deluso.”,
intervenne Merlino, “Era sicuro che il suo caro amico Balinor,
a cui ha salvato la vita, sarebbe venuto.”
Balinor
guardò verso Merlino.
“Gaius? Conosci Gaius?”
“E’ il mio mentore. A Camelot.
Vivo con lui. Sono stato mandato lì da mia madre.”
L’uomo lo guardò. Poi voltò la testa, e si diresse
verso il tavolo dove era pronto il suo piccolo e misero pranzo. In un pentolino
c’era dell’acqua a scaldare. Tirò su il pentolino, e lo poggiò sulla tavola. Ma
per un movimento brusco, una scintilla del piccolo focherello che aveva acceso
si gettò su una casacca, poco più in là. Ed essa prese fuoco. Merlino, senza
pensare a quello che stava facendo, alzò il braccio, e gridò:
“Uisce!”
Sulla casacca, e sul piccolo incendio che vi era
nato sopra, scese improvvisamente giù una piccola cascata d’acqua. Così, dal
niente. Artù imprecò, mentre Balinor guardò
attentamente quel punto con aria stupefatta. Poi si voltò verso Merlino.
“Come...? Possiedi il Dono della Magia?”, si
avvicinò, “Di dove sei, Merlino?”
“Di Eldor.”, rispose
“Eldor...”, Balinor
sorrise, “Una volta abitavo lì, sai? Come si chiamano i tuoi genitori? Magari
li conosco.”
Merlino prese un respiro.
È giunto il
momento.
“Mia madre..si chiama Hunith. Vive a Camelot, al momento.”
Nello sguardo dell’uomo si accese una piccola
fiammella, e i suoi occhi brillarono.
“Hunith? Dunque...si è risposata. Sono felice per
lei.”,e si voltò.
“No.”, rispose lui, “Non si è mai risposata. Mi..mio
padre... Il Dono della Magia l’ho preso da lui. Io sono...”
Guardò Artù, in cerca di un aiutino.
“Fatti due conti, Balinor.
Merlino ha venti anni. Tu da quanti anni sei via da Eldor? A quanto so io, una ventina.”
La testa di Balinor si
voltò di scatto verso Artù, ma aveva un’aria sorpresa. E poi guardò lui.
Merlino. E i suoi occhi si riempirono di lacrime. Si avvicinò, e dopo averlo
fissato due secondi, lo abbracciò.
“Mio... Sei mio figlio?”
“Sì. Sì...padre.”, rispose lui felice
Balinor
lo guardò commosso.
“Sei proprio un bel giovanotto, sai? Sei impegnato
con qualche ragazza?”
Il volto di Merlino prese fuoco.
Che domande!
Sì,sono impegnato ma... Ok. Nessuna vergogna. Tu ami Artù. Balinor
è tuo padre, capirà.
“Beh...sì, sono impegnato. E se devo dirtela tutta,
sono innamorato perso! Ma...”
“Ma? Non aver paura, figliolo.”, disse lui
“Non c’è nessuna ragazza.”
Si scostò da suo padre, si avvicinò ad Artù, si
sorrisero, e poi lo prese per mano. Balinor li guardò
più che sbalordito. Suo figlio era innamorato di Artù Pendragon??
Ovviamente non aveva niente contro l’amore greco..ma proprio col figlio del suo
acerrimo nemico doveva stare??
Balinor. È della felicità di tuo figlio che si
tratta. Al diavolo se il padre di Artù è il tuo più grande nemico. Se è Artù
che Merlino vuole, se è lui che ama, io non li separerò.
Si avvicinò sorridendo.
“Artù. Sei innamorato di mio figlio? Ami Merlino?”
Il principe annuì, serio.
“Più di ogni altra cosa a questo mondo.”
E il sorriso di Balinor si
allargò.
“Bene! Non vedo cosa posso dire. Vi amate,e si vede!
Certo, ciò non cambia l’odio che ho contro Uther,
ma...non ho niente contro di te, Artù.”
E gli strinse la mano.
È andata
bene!, sorrise
Merlino tutto contento
“Per curiosità. Come..lo avete accettato? Voglio dire...scoprirsi
innamorati di una persona del proprio sesso, è…”
Merlino sorrise.
“Oh, è tutto merito del Grande Drago papà. Lui ci ha
fatto comprendere tutto quanto! Ci ha mostrato che i nostri sentieri sono
intrecciati in maniera indissolubile. Che è una cosa che non può essere
cambiata. E che siamo Anime Gemelle.”
Artù annuì sorridendo.
“Già! A quel punto, non avevamo motivi per non
amarci. È Amore. Questo è l’importante.”
“Avete ragione.”, sorrise Balinor
L’espressione di Artù si fece ad un tratto seria.
“Balinor. Abbiamo davvero
bisogno del tuo aiuto. È appunto del Grande Drago che siamo venuti a parlarti.”
Merlino sospirò.
“Ho fatto un terribile errore! Kilgharrah
mi ha sempre aiutato, e...quindi ho pensato che fosse giusto esaudire l’unica
richiesta che mi avesse mai fatto. Essere..liberato.”
Balinor
sbarrò gli occhi.
“Hai liberato Kilgharrah??
Maledizione …”
“Ha messo sotto assedio Camelot.”,
disse Artù, “Sono due notti che incendia la città. Se non lo fermiamo, Camelot verrà distrutta.”
Merlino guardò suo padre.
“Esattamente...cosa fa un Dragon Lord?”
“Beh, noi...parliamo coi Draghi. Abbiamo un Dono. E
tale Dono ci permette di comunicare con loro nella loro lingua. E di riuscire a
domarli. Come già saprete, io e Kilgharrah siamo gli
ultimi delle nostre due stirpi...”
“Chiedo perdono da parte di mio padre.”, disse Artù
inchinandosi, “Ciò che ha fatto è stato a dir poco mostruoso!”
Balinor
lo osservò.
“Lo ammetto, Artù. Sono piacevolmente meravigliato.”
“Artù è totalmente diverso da Uther.”,
sorrise Merlino, “Un giorno sarà un grande Re, fidati. E io ovviamente sarò al
suo fianco. Come amico. Mago.”
Balinor
fissò Artù, “Quello che Merlino ha fatto prima...tu lo hai visto?”
Artù annuì.
“So del Dono di Merlino, Balinor.
L’ho accettato. Come ti ha detto, non sono mio padre. L’odio che ha lui verso
la Magia, a me non mi sfiora neanche. Anche la mia sorellastra è una Strega.”
“Morgana.”, disse Merlino, “All’inizio erano soltanto
Sogni Premonitori. Poi si sono sviluppati gli altri poteri.”
Balinor
sospirò, e si allontanò dai due per riflettere.
Kilgharrah ha attaccato Camelot,
dunque. E io sono l’unico che possa fermarlo. È vero, odio Uther
e Camelot stessa. Ma è la città dove vivono mio
figlio. Gaius. E...e Hunith. Mia moglie! E non
lascerò che muoiano.
Si voltò verso Artù e Merlino, che attendevano
impazienti e ansiosi. Videro sul suo volto una evidente espressione risoluta. E
nei suoi occhi bruciava un fuoco che non avevano mai visto fino a quel
momento,neanche quando Merlino aveva nominato Hunith.
“Dobbiamo affrettarci. Andiamo.”
Oddeeeiii!!!!
Che cap eh? Ragazze, finalmente siete tornate tutte
da me *o* nn ci speravo piùùù!!!
LLL
pensavo “la mia storia nn piace più!!! Cm farò ora??”
;(
Ma CI SIETE
ANCORA!!!! ^^ ebbene, In questo cap FINALMENTE i due
arrivano alla grotta e fanno la conoscenza dello scontroso ex DragonLord. (Sebbene “ex” nn sia
la parola giusta, cmq, xchènn
si cessa un momento di essere un Signore dei Draghi, secondo me..)…Merlino gli rivela d’essere suo figlio, Artù conosce il
babbo dell’amato…meglio di così! XDD
Riusciranno a fermare Kilgharrah? Lo sapremo al prsscap… ;)
Ringrazio tutti i miei lettori, che
semplicemente leggono in silenzio, quelli che mi hanno messo fra le seguite e
le preferite…e OVVIAMENTE ringrazio in particolare:
IcePrincess_: wwaaa!!!! 6 stata la prima a recensire!!! ^o^ mia
fedelissima lettrice e recensitrice ;)
Arthur che pensa ti fa restare basita
eh? Beh, ovviamente DEVE farlo (ogni tanto almeno xD)
è un Principe Ereditario, sarà Re un giorno qnd (se
gli Dei vorranno!), Uther-la-faina creperà! *risatasadica*
Sai che qnd
ho scritto quei pensieri complessati del Principino, mi son detta “mah…pure te, tutti questi complessi ke
te li farai venire a fare!?” XDD ma sai, ogni tanto qualche complessino (a mio
parere modestissimo) ci sta bene… ;)
Si sapeva che tu su Ginevra nnrecensisci… XDDD
Besos e buenas tarde, mi querida!! <3
<3
Mikybiky: Utherinoke beve il theino è fantastico!! XDDD cioè…
Eeeh sì, Gaius poverino
che altro poteva fare…Hunith non voleva dire nulla a
Merlino, e lui nn aveva tanto diritto di svelare il segreto…
MA
sono pienameeente d’accordo con te: cioè, da carciofi
proprio! “nn te l’ho detto mai prima PERCHE’…” Eeeehhh, perché..perchè…ma perché
un tubo!!! Cmq dai, nel complesso si può dire che Merlino ADESSO sa chi è suo
padre e siam tutti felici ^^
A prsto!!! Baci tv1gkdb!!! <3
Hay_chan: HAY-CHAAANN!!!!! Eeeh
ma nell’angolino uno nn riesce a vedere se qlkn posta o meno XDDD ma cmq 6 tornata ^^ questo è ciò ke conta! Sn felice ke ti sia piaciuto pure lo scorso cap!!
spero ti piaccia anche questo!!
_Valux_: nn te ne eri
accorta eh? *la guarda arrabbiata*
Ti perdono!!!
continua a seguirmi Val!!! ;) ne sarò contenta e onorata
NIniveShyal:
*O*
ma ciaoo!!! No no, tranquilla…nn interrompo! ^^ sì beh, sebbene mi abbiano criticata…NONMI FERMEROO!!! =D e spero ke i prosscaps ti piacciano ^^
Lylly86: LA
scena di Garulf ha fatto schiantare dalle risate pure
me ke la scrivevo, pensa! XDDD
Capitolo 28 *** La ritirata di Kil...strette di mano...e tutti a nanna! XDD ***
“Accampiamoci qui. Fra poco sarà notte, sarebbe
troppo rischioso proseguire sulle terre di Odin in piena oscurità.”
Balinor scese dal suo cavallo, e lo legò ad un
albero vicino. Merlino e Artù non fecero proteste. E si accamparono per la
notte, accendendo un fuoco con un piccolo innocuo incantesimo: Merlino scaldò
le pietre, e Balinor fece aumentare le fiamme.
Dopodiché si sedettero attorno al fuoco.
“Non sarà facile placare la furia di Kilgharrah.”, disse
Balinor, “Ha covato il suo odio per più di vent’anni. Temo che sarà più arduo
di quanto pensiate,”
Artù sospirò.
“Tutto questo è colpa di mio padre. Lui e...il suo
odio verso tutto ciò che sia anche solo lontanamente magico! Quando lui stesso
è colpevole di aver portato la Magia dentro Camelot.”
Balinor alzò la testa.
“Sai di tua madre? Come..?”
“E’ stata Nimueh.”, disse Merlino “Gli è apparsa in
sogno, notti fa, e..sia io che Morgana eravamo lì. Abbiamo visto e sentito
tutto.”
Balinor scosse la testa contrariato.
“Nimueh è sempre stata assetata di potere. Farebbe
di tutto pur di uccidere sia te che tuo padre. E non hai avuto il...desiderio
di ucciderlo, quando hai saputo?”
Artù annuì, pieno di rabbia, poi sorrise guardando
Merlino.
“Mi ha fermato Merlino. Dicendomi che avevo già
perso un genitore, e che mi sarei pentito di quello che volevo fare. Mi ha
anche detto..che non potevo uccidere mio padre, giacché avevo la fortuna di
averne uno …”
Balinor guardò suo figlio con aria triste.
“Mi dispiace che hai dovuto soffrire per vent’anni,
figlio mio. Spero che tu non te la sia rifatta con tua madre...”
Merlino scosse la testa.
“Inizialmente pensavo di odiarla, per avermi mentito
così a lungo. Ero infuriato. Ma Artù mi ha fatto calmare, e vedere le cose in
modo più razionale. Se non ci fosse stato lui... Per un attimo ho sentito di
non poter..controllare più i miei poteri.”
Balinor ridacchiò.
“Oh, ti posso assicurare che può succedere. Se sei
in preda a delle sensazioni negative, o anche positive, che non riesci a
dominare in tempo, i tuoi poteri agiscono da soli. Sono strane faccende i Poteri
di un Mago, figliolo. E non hai soltanto quelli da governare.”
Merlino lo squadrò perplesso.
“Ovvero?”
“Sei figlio di un Dragon Lord, Merlino. Questo è un
Dono che si tramanda da padre in figlio. E quindi trai le tue conclusioni.”
Gli fece un piccolo occhiolino, e Merlino spalancò
la bocca in segno di sorpresa.
“Mi stai dicendo che...che anche io posso... Posso
controllare i Draghi??”
Balinor annuì, e Artù rise.
“Fantastico! Questo ti rende ancora più speciale di
quanto tu già non sia, Merlino. Forse se voi due uniste i vostri Doni, potreste
riuscire a domare Kilgharrah.”
Balinor raddrizzò la schiena, che era prima curva
per potersi scaldare le mani.
“Artù Pendragon, sei un genio. Ecco la soluzione! Io
e te, Merlino, uniremo il nostro Dono, e assieme controlleremo il Grande Drago.
Che ne dici?”
Merlino rise.
“Dico che sarebbe veramente meraviglioso, padre!”
“Ottimo.”, disse Balinor, “Adesso, però, è meglio
che dormiamo un po’. Domani abbiamo una giornata impegnativa.”
Dominerò un
Drago! Con mio padre! Domani sarà una giornata straordinaria!!
Erano a meno di 200mt da Camelot, quando videro
Kilgharrah sfrecciare sopra le loro teste, e volare sulla città, per poi
emettere una fiammata che provocò non poche grida. Artù spronò il cavallo a
correre, e Balinor fece lo stesso. Non c’era tempo da perdere.
Volevano andare subito verso la piazza, ma una
fiammata li fermò, quindi voltarono e si recarono verso casa il Lazzaretto. Lì,
in attesa del loro ritorno, c’erano Gwen, Gaius, Morgana, e Hunith. E lei, così
come Gaius, quando videro entrare l’uomo dietro a Merlino, si fermarono.
“Balinor...”
L’uomo rise nel vedere il suo amico, e gli andò
incontro. Si strinsero in un abbraccio fraterno, e poi si guardarono
sorridendo.
“Gaius. Vecchio amico mio! Grazie di aver accolto
mio figlio. Sono sicuro che lo tratti come se fosse tuo.”
Lui annuì.
“Benché, te lo devo dire, Merlino sembra avere una
certa inclinazione ad attirare i guai!”
Balinor rise.
“E’ mio figlio, in fondo. Era ovvio che attirasse
guai.”
Poi una voce, rotta dal pianto, chiamò il suo nome.
“Balinor...”
L’uomo di voltò, e la vide. Sempre bella, sempre
radiosa. Sua moglie.
“Hunith...Hunith, sei..sempre più bella.”
I due si avvicinarono, per poi gettarsi uno nelle
braccia dell’altro e stringersi forte. Venti anni che aspettavano di
ricontrarsi, di potersi di nuovo stringere come stavano facendo in quel
momento. E quando si guardarono negli occhi, sorrisero, e si baciarono
teneramente. Con amore.
“Non hai mai lasciato il mio cuore, o i miei
pensieri, dal giorno in cui partisti.”
“Neanche tu i miei, amore mio.”, rispose lui.
Morgana s’intromise.
“Io...sono sicura che Uther apprezzerà il tuo aiuto,
Balinor. E potrai restare qui con tua moglie e tuo figlio. O, se preferisci,
tornare a Eldor.”
Lui le sorrise.
“La ringrazio, Lady Morgana.”
In quel momento altre urla, e Gwen corse alla
finestra seguita da Gaius.
“Oddio...”, mormorò lei, “Sta attaccando di giorno!
Come è possibile? Pensavo attaccasse solo la notte.”
Gaius sospirò tremendamente serio.
“Vuole distruggere definitivamente Camelot.”
“Non lo permetteremo.”, disse Merlino risoluto, “Mio
padre e io uniremo il nostro Dono, per parlare insieme al Drago.”
Morgana sorrise.
“La trovo una splendida idea!”
Hunith strinse le mani di Balinor.
“Kilgharrah odia questa città quanto te, Balinor. So
che anche tu vorresti vederla distrutta. Ma pensa...a quante cose abbiamo
ancora da vivere, insieme! Quanti anni dobbiamo ancora recuperare. E tuo
figlio. Devi conoscere Merlino come lo conosco io.”
Balinor le sorrise.
“Fermeremo il Grande Drago, e poi torneremo qui da
te.”, la baciò, “Figliolo. Andiamo, Camelot ha bisogno di noi.”
Merlino annuì, vedendo il padre affilare un po’ la
propria spada, e guardando negli occhi di tutti i suoi amici. Morgana e Gwen,
seppur preoccupate, gli sorrisero. Gaius gli fece un occhiolino di
incoraggiamento. Sua madre era tranquilla. E Artù...
“Verrò con voi.”, disse, “E’ pur vero che non
possiedo il Dono che avete voi, ma sono il principe ereditario. Ho dei
doveri,in quanto tale.”
Merlino annuì di nuovo.
Ok,
Merlino. Tocca a te.
Suo padre rinfoderò la sua spada, diede un’ultima
occhiata a Gaius e Hunith, e poi uscì dal Lazzaretto. Artù gli andò dietro. E
infine Merlino seguì entrambi. Il Grande Drago stava aumentando gli sputi di
fuoco, e ora la città bassa era quasi del tutto nel caos. Non potevano
permettersi di fallire.
Balinor si fermò in mezzo alla piazza, proprio davanti
alle scalinate del castello. E così fecero Merlino e Artù. Merlino affiancò suo
padre, che guardò in alto, e gridò:
“KILGHARRAH!”
Il Grande Drago, improvvisamente, si fermò. Non
poteva credere di aver sentito la voce di Balinor. Lo sapeva morto! Com’era
possibile? Guardò in giù, e lo vide. Era proprio lui! Un po’ barbuto,
cresciutello, ma era il suo Dragon Lord.
Non
posso fermarmi ora. La mia vendetta è quasi vicina.
Balinor sospirò, e scosse la testa.
Odio la
cocciutaggine dei Draghi! E va bene. Ho tentato di richiamarti con le buone.
Adesso però userò le cattive.
Prese un respiro profondo, e prese la mano di suo
figlio. Non usava il suo Dono da anni, e aveva bisogno di una fonte di Magia da
cui attingere un po’ di energie. Merlino strinse forte la mano a suo padre.
L’uomo chiuse gli occhi, concentrandosi. Prese un gran respiro, ricercando in
sé la voce che univa la sua mente con quella di Kilgharrah. Erano Anime
Sorelle. E il Grande Drago avrebbe avuto il dovere
di ascoltarlo.
La voce che uscì dalla bocca di Balinor, era una
voce profonda. Intensa. Roca. Quasi non fosse la sua:
“DRAGAN! Éist-me!”
Il volo di Kilgharrah si bloccò. Aveva cercato di
ignorare il primo richiamo di Balinor, ma ora non poteva più farlo. La sua
Anima Sorella gli aveva dato un ordine. Lo aveva richiamato nella sua lingua
madre. Le loro menti erano ora collegate, e non poteva più scappare. Così,
tirando un sospiro di rassegnazione, planò lentamente sulla piazza.
“Eccomi, mio Dragon Lord.”
Balinor
sorrise soddisfatto.
“Vecchio mio, ne è passato di tempo...”
“Fin troppo, Balinor. Noto con piacere che hai fatto
la conoscenza di Merlino. Di tuo figlio.”
“Esatto.”
Il Drago sospirò.
“Cosa mi ordini di fare? Se sei qui, e dietro di te
c’è Artù, immagino che mi starai per chiedere di lasciare la città. Dico bene?”
“E’ così, Kil. Adesso basta. Fermati, per favore.
Comprendo perfettamente il tuo odio verso Uther e verso Camelot. E lo sai. Ma
purtroppo il passato non può essere cancellato, né cambiato. I nostri amici
sono morti. E credo che, se fossero qua...ci direbbero di far cessare tutto
questo. Il tuo odio e la tua rabbia, amico mio, stanno facendo del male a
persone innocenti. Che non hanno nulla a che vedere con l’atto mostruoso che ha
commesso il loro Re. Cercati una caverna dove stare. Va sui monti vicino a
Eldor. Per il momento io resto qui, ma presto tornerò ad abitarci.Ci
ritroveremo là. Che ne pensi?”
Kilgharrah tirò un grosso sospiro. E gli sorrise.
“Sia fatto come tu desideri, Balinor. Mi cercherò
una grotta vicina a Eldor, e attenderò con pazienza il tuo ritorno. Scusami con
tutta quella gente, vecchio mio. Merlino.”
Il ragazzo lo guardò infuriato.
“Mi hai ingannato! Io mi sono fidato di te, Drago.
Pensavo...che ormai fossimo amici!”
“E lo possiamo ancora essere”, rispose lui, “Se
riuscirai a perdonarmi. E quando avrai bisogno di me, non dovrai far altro che
chiamarmi. I nostri pensieri sono collegati, lo sai bene. Sarò sempre pronto a
darti una mano.”
Merlino lo guardò. Lo scrutò attentamente.
Non c’è
menzogna nei suoi occhi. Penso di potermi ancora fidare, dopotutto.
Sorrise.
“Quando avrò bisogno, ti chiamerò.”
“Verrai molto presto, mio giovane mago.”, disse lui
alzandosi in volo, “Artù. Qualsiasi cosa accada, ricorda che è Merlino il tuo
Destino. E nessun altro.”
“Lo so.”, rispose lui
“Ciò non può essere cambiato da nessuno. E da
niente. Il vostro Destino è insieme. Nella Vita, e nella Morte. Sempre. E per
l’eternità. E adesso vi saluto. Ci incontreremo presto, miei cari amici.
Salutatemi Morgana e gli altri. Arrivederci!”
E volò via.
Camelot era salva. Il Grande Drago aveva smesso di
terrorizzare la città. Adesso stava volando via. E tutto questo lo si doveva
soltanto a Balinor. Gli altri, in questione, raggiunsero i tre in piazza. Non
fecero in tempo a congratularsi, che una guardia gli avvicinò.
“Re Uther vi vuole tutti quanti in Sala del Trono.”
Artù sospirò.
“Mi sarebbe sembrato strano il contrario. Andiamo,
coraggio.”
Precedette gli altri su per le gradinate, e nel
corridoio, verso la Sala dove, in piedi alla finestra, li aspettava Uther. Il
suo sguardo cadde immediatamente sul Dragon Lord. Stranamente, il suo sguardo
non era di odio o rabbia. Né tantomeno lo era quello dell’altro.
“Balinor. Sono passati molti anni.”
Balinor fece un mezzo sorriso.
“Già. Più di venti, Uther. In cui ho dovuto
nascondermi da te. Per paura che uccidessi anche me, come hai fatto con gli
altri Dragon Lords.”
Uther non sorrideva.
“Beh...ti devo le mie scuse. Ma non capisco
perché... Perché hai accettato di aiutare Camelot?”
“Per mia moglie e mio figlio, Uther. E anche per un
vecchio amico.”, sorrise, “Gaius. È l’unico vero amico che abbia mai avuto.
Glielo dovevo.”
“E chi sono..tua moglie, e tuo figlio? Se posso
saperlo..”
Artù rispose al posto suo.
“Balinor è il padre di Merlino.”
Sul viso del Re comparve un’aria di assoluta
sorpresa. Guardò Merlino, poi di nuovo Balinor. E disse:
“Beh, in effetti una certa somiglianza c’è. Dunque
ti eri...sposato, quando sei fuggito. Hai vissuto a Eldor, quello già lo
sapevo. Ma che avessi una moglie..e un figlio...”
Balinor sorrise.
“Non ti avrebbe comunque fermato, Uther. Anzi. Avrei
messo in pericolo anche loro, se te lo avessi detto.”
“Tu, Gaius, sapevi tutto.”, disse il Re
“Sì, mio signore.”, rispose lui, “Mi scuso se vi ho
mentito. Ma dovevo proteggere tutti e tre. Non potevo fare altrimenti, Sire.”
Uther guardò fuori dalla finestra per due minuti,
lunghi e interminabili, dopodiché sospirò e fece un mezzo sorriso a Balinor.
“Ti ringrazio di cuore per aver salvato Camelot.
E...propongo un accordo di pace. I nostri figli stanno insieme..e si amano. Non
possiamo privarli della felicità che si meritano. Dobbiamo quindi mettere da
parte i nostri rancori. Per loro.”
Balinor sorrise.
“Ho pensato la stessa cosa. Oramai ciò che è
stato..è stato. Artù e Merlino non devono rimetterci per colpa dei nostri
sbagli e del nostro odio. Accetto volentieri il tuo accordo di pace, Uther. Per
i nostri figli.”
Artù e Merlino si guardarono e sorrisero, contenti.
Beh, al
momento lo fanno per noi..., pensò Merlino,
..ma chissà
che, un giorno, non riescano a diventare almeno un poco amici, pensò
Artù.
Il Re si avvicinò a Balinor, e gli tese la mano.
“Seppelliamo l’asce di guerra?”
Balinor sospirò, e poi gliela strinse.
“Seppelliamola.”
Il Grande Drago Kilgharrah trovò una grotta
decisamente carina, sui monti di Eldor, e vi si stabilì definitivamente. I
feriti guarirono grazie alle cure di Gaius, Hunith, e di Gwen. Lady Morgana ora
aveva sogni più tranquilli. Balinor si era stabilito a casa di Gaius. Re Uther
sperava che il futuro portasse la pace vera con quell’uomo che prima tanto
odiava.
Artù e Merlino...non potevano essere più felici e
soddisfatti. Erano in camera di Merlino, Artù era rimasto a cena. All’inizio
Merlino si era sentito a disagio perché in confronto alle cene al castello a
cui era abituato, lì Artù avrebbe mangiato più ‘semplicemente’. Ma il giovane
mostrò di non essere affatto a disagio, anzi! Rideva spensierato, come mai
aveva riso a tavola con suo padre. E anche Lady Morgana, e Gwen erano a cena.
Le cose per una volta andavano bene.
Dopo cena, appunto, si spostarono in camera di
Merlino. Lui e Artù. Il moro era affacciato alla sua piccola finestrella, e
Artù lo abbracciò da dietro. Merlino si appoggiò contro di lui, e il biondo
posò un piccolo bacio sulla sua guancia.
“A quanto pare le cose sono andate per il verso
giusto, mio asino reale.”,ridacchiò il Mago
Artù lo guardò con finta aria di sbruffone.
“Beh, mio fido servitore, è ovvio. Quando ci sono
io, è scontato che le cose vadano per il verso giusto.”
“Devi rientrare al castello.”, disse Merlino
“Beh..veramente...mi chiedevo se potevo dormire qui.
Ovviamente solo dormire. Senza fare niente. Voglio soltanto tenerti stretto,
stanotte. Vuoi?”
Alle volte
mi chiedo se certe domande, così sciocche, le pensi o gli vengano semplicemente
fuori da sole…
Merlino si voltò e sorrise.
“Naturalmente sì. Vieni. Andiamo a dormire.”
Lo prese per mano, e lo portò sul suo letto. Lì Artù
si sdraiò e, sebbene fosse piccolo, vi entrarono entrambi piuttosto bene. Il
principe prese fra le braccia quel piccolo, esile corpo, che alle volte lo
preoccupava per quanto era magro, e se lo strinse forte coccolandolo.
Fra pochi
mesi, Merlino, avrò ventuno anni. E quel giorno...potrò farti la mia proposta.
E da quel giorno in poi, ti terrò stretto a me tutte le notti fino allamorte.
Ecchimii!!!!!!!!!!! Ho postato il 28!!
^^ il mio progetto era di postarlo diciamo martedì…ma stase una mia cara amica
è tornata a recensire e a leggere *o* dunque…in suo onore… HO POSTATO!!
Bene: in questo capitolo i tre giungono
a Camelot, e il Grande Drago Kil è costretto dal Suo Signore a cessare
l’attacco alla città J le
cose sn andate FORTUNATAMENTE per il verso giusto ^^ e chi mi ha kiesto se
Balinor muore…NO!!! XDDDD
Ringraziamenti vanno ai miei lettori
silenziosi ^^ anche se nn si esprimono, come mi ha fatto notare una carissima
amica, alle volte i fan + accaniti sn coloro ke stanno nell’”ombra”…
E adesso ringrazio, prima di tt, colei
ke mi ha spinto a postare il 28°:
LadyNiniane: amooreee!!!!
Finalmente!!!! Temevo di averti perduta x sempre!!! LLLLL X
FORTUNA non è così!!! Cmq: beh sì, Aridian in un certo senso è malignamente
geniale O_o riesce a capire tutto subito! Cioè, è un Mago secondo me XDD
La nostra cara faina, però, in questi capitoli
si rivela alquanto…beh, un po’ diverso dal solito, ecco… :P guarda, ti
sorprenderà sempre più man mano ke il tempo passa… ;)
Ciò che ha fatto Kilgharrah,
invece....AARRRRGGGHHH!!!! TREMENDOO! IO lo avrei ucciso e ammazzato e… xDDD ok
nessuno sclero!! Cmq, davvero è un mese esatto??? xDDD viisto quanto sono brava
e astuta!? XDD
Visto Balinor e Artù eh! Già suocero e
cognato! xDDD anzi “nuoro” ahah!! Certe scene mentre le faccio,le scrivo,mi
fanno schiantare!! xDD e altre, cme la scena intima ad esempio, mi fanno
piangere e commuovere JL
Grazie di esser tornata myLady ^^
Bacioni!!!
Hay_chan: xDDD la scena è comica all’estremo!!!
Ahahah!!! Cm hai potuto leggere, Balinor caro nn è morto ^^ eeeehh, nn lo
faccio morire tranqui!! Già ci ho pianto quando è morto nel film ;( L
A
presto carissima! ^o^
mikyBiky: EEHHH, ogni tanto un bisticcino ci vuoleee
ehh! ;) sennò senza un pizzico di “pepe” ke gusto c’è!? :p
cuore
di padre è sempre cuore di papi!! ;) deve essere così, via! Arthur e Balinor
saranno suoceri! Lo ha capito pure la nostra faina! =)J
mi sn
affrettata no? XDDD
bacioni
Silv!! <3
Lilly86: Balinor
NON MORIRA MAI!!! XDDD sarà tipo l’ultimo degli HighLander, tranquillaa!!! ;P
Capitolo 29 *** la piccola graziosa (ma morisse!!) Lady Ester... ***
Il giorno dopo Balinor trovò lavoro come maniscalco
di Corte, al posto dell’ormai defunto padre di Gwen. La ragazza fu soddisfatta
della scelta, le stava simpatico Balinor. Inoltre, era il padre del suo
migliore amico.
“Tuo padre doveva essere una persona eccezionale,
Gwen.”
Balinor stava guardandosi intorno nel ‘laboratorio’
dell’ex maniscalco. Era alquanto soddisfatto di ciò che vedeva. L’ex maniscalco
aveva fatto un eccellente lavoro, e gli aveva lasciato ‘in eredità’ un gran bel
laboratorio.
Gwen sorrise.
“Lo era, signore.”
“Chiamami Balinor. Sei la migliore amica di mio
figlio. Puoi tranquillamente darmi del tu, non ti vergognare.”
Gwen sorrise, ed annuì.
Era una giornata tranquilla, a Camelot: Balinor si
mise subito al lavoro con gli ordini di armi che gli erano stati fatti; sua
moglie Hunith fece il giro di visite con Gaius; Gwen andò da Lady Morgana;
Merlino svolgeva i suoi soliti servigi per il suo principe. E fra una battutina
acida e un’altra, ci stava sempre un bacio o un abbraccio. Erano una gran bella
coppia!
Tutta Camelot li guardava con invidia.
Non si era mai visto un amore così vero, così
autentico, profondo e sincero come il loro.
*******************************************
Il giorno dopo, però, nuovi problemi giunsero a
Camelot, sopra una carrozza con lo stemma di un aquila, scortata da tre guardie
davanti, e quattro dietro. Merlino e Gwen stavano salendo a palazzo per andare
dai loro rispettivi ‘signori’, e avevano appena raggiunto la cima delle
scalinate, quando la videro fare il suo ingresso dai cancelli.
“Ecco altre visite per il Re.”, disse Gwen
“Secondo te chi sono?”, le chiese Merlino
A rispondere fu Balinor, che stava salendo le
gradinate per andare da sua moglie e da Gaius.
“Se la memoria non m’inganna, quello è lo stemma della
Casata degli Escalot. Sono nobili di alto rango, molto vicini al rango di
Uther. Nella scala, perlomeno, sono di poco al di sotto. Benché il rango di
Uther sia superiore a tutti gli altri.”
La carrozza si aprì.
Uscì un uomo sulla quarantina, occhi scuri, e
capelli mossi e biondi che stonavano col colore degli occhi. Aveva una veste
decisamente regale. Quasi degna di quella di Re Uther. Era alquanto agile, per
la sua età. E quando ebbe posato piede in terra, si voltò e porse la mano a
qualcuno. Dalla carrozza spuntò una mano, sottile e chiara, e apparse una
ragazza. Bionda, con due occhi verde smeraldo che brillavano alla luce del
sole. La pelle del viso, rispetto a quella delle sue mani, era decisamente
‘abbronzata’.
“Dannazione!”, sussurrò stizzita una voce dietro di
loro
“Gaius?”
Il vecchio medico guardò Merlino allarmato,
dopodiché finse un sorriso.
“Sono Re Erec di Escalot, e sua figlia Ester. Penso
siano qui per rendere visita al Re, e ad Artù. Vado ad avvisare Uther.
Scusatemi.”
E si affrettò dentro al castello.
“Ma che cosa gli è preso?”, chiese incuriosito
Merlino
Quando si voltò, per poco non si trovò faccia a
faccia con Ester, che aveva salito le gradinate per mano a suo padre. Doveva
avere sì e no 15 anni, o 16. Era molto bella, però. Alcuni anni, e sarebbe
diventata sicuramente una fra le più belle, secondo almeno i pensieri di
Merlino.
“Merlino?”
La voce di Gwen lo richiamò alla realtà, e la sua
mano gli strattonò la manica.
“Sì?”
“Entriamo. Artù e Morgana ci aspettano nella Sala
del Trono.”
Merlino annuì, sorridendo, e seguì l’amica. Vide la
Sala piena di Cavalieri, c’erano anche i Consiglieri. Gaius, fra loro. E vicino
a lui Hunith, e suo padre. Lady Morgana aveva una strana espressione sospettosa
e ansiosa in viso. Poi vide Artù, che dal suo piccolo trono gli sorrise
facendogli un occhiolino, a cui lui rispose ridendo. Il loro scambio di sguardi
fu interrotto.
“Mio caro Uther. Ho ricevuto la tua lettera una
settimana fa. E sono qui per risponderti di persona amico caro.”
Re Uther gli fece un mezzo sorriso.
“Sono lieto di averti nella mia corte, Erec. Anche
voi, Lady Ester.”
“Uther.”, disse serio Erec, “La tua lettera mi ha
lasciato attonito. Vuoi forse infrangere la promessa ?”
RE Uther sospirò.
“Erec, si sono sviluppate delle nuove circostanze
che...”
“Sedici anni fa”, lo interruppe lui, “abbiamo fatto
un accordo, ricordi?”
Artù guardò suo padre perplesso: quale accordo?
Quale promessa Uther dovrebbe infrangere? Di che stavano parlando? I suoi
pensieri vangarono i ricordi dei suoi quattro anni.
Ero un
bambino, non ricordo molto. Ma se non sbaglio, Re Erec e Lady Ester venivano
spesso da noi. Cosa diamine vorrà di….,
E poi, un pensiero gli trapassò la testa: un accordo
fra suo padre e Re Erec. Le estati passate in compagnia di Lady Ester. E i due
erano arrivati a poco meno di due mesi dai suoi ventuno anni.
No. No, non
può essere., incrociò lo sguardo del padre, dispiaciuto, che
glielo confermava, Mi
ha dato in sposo a …
Merlino vide il volto di Artù cambiare espressione,
i suoi lineamenti farsi estremamente seri, e indurirsi. E il sorriso gli
scomparve dal volto, perché quando lo vedeva in quelle condizioni, il ragazzo
sapeva che non preannunciava niente di buono..
Vide lo sguardo di Gaius verso di lui. Sofferente, e
dispiaciuto. Quello di sua madre, di Gwen e di Morgana. Solo l’ultima aveva
un’espressione di curiosità, in viso, non aveva ancora capito ciò che stava per
accadere. Come Merlino. Mentre Balinor strinse forte i pugni. E Re Erec, avanzò
di due passi verso Uther, e rivelò la sconvolgente notizia:
“Tuo figlio Artù...è stato promesso sposo a mia figlia
Ester. E tu sai che cosa significa. Fra meno di un mese Artù avrà ventuno anni.
Ester sedici. E, come da accordo, si fidanzeranno. E si sposeranno!”
Cos...
La mente di Merlino si annebbiò, il suo cuore
rallentò i battiti, mentre nella sua testa cercava di formulare qualche
pensiero, ma la sua testa non lavorava … Cosa stavano dicendo? Non poteva essere vero!
Era lui il Destino di Artù. E Artù era il Suo Destino! No, non potevano portarglielo
via così...non era giusto! Si amavano...erano felici insieme...erano una cosa
sola, non potevano… separarli...!!
Nel momento esatto in cui Merlino iniziò a sentirsi
male, Artù alzò di scatto lo sguardo verso di lui. Essendo una cosa sola, se uno
di loro sentiva qualcosa di così intenso e forte, di conseguenza anche l’altro
lo sentiva.
Merlino!!
Merlino sentì le gambe iniziare a tremare, le mani
anche, e anche la vista gli si annebbiò, la testa iniziò a girare
vorticosamente, sentì lo stomaco vuoto, e iniziò a sudare freddo, sintomi dello
svenimento che stava per colpirlo. Nonostante la vista annebbiata, vide Artù
che, senza pensarci un solo istante, con un agile scatto corse verso di lui, e
sentì le sue braccia stringerlo, senza lasciarlo scivolare. Si stupì di come la
sua voce fosse così debole quando parlò, seppur a pezzi perché aveva iniziato a
respirare a fatica:
“N..non possono...loro non...non hanno diritto di
fare...questo! Gaius...digli che non...”
Morgana, dopo aver lanciato uno sguardo di puro odio
su Ester, e su Re Erec, e poi di rabbia su Uther, corse anche lei accanto al
suo amico, accarezzandogli i capelli e cercando di calmarlo inutilmente.
Il biondo lo strinse, mentre le energie di Merlino
si spegnevano e si preparava a svenire.
“Sono qui! Sta tranquillo, Merlino. Ti prego, sta
tranquillo...”
Re Uther accorse.
“Merlino! Rispondi, Merlino. Mi senti?”
Merlino lo guardò per chiedere spiegazioni, ma le
ultime energie lo abbandonarono, i suoi occhi si chiusero. E cadde nell’oblio …
*********************************
“Merlino mi senti?”
Gaius!
Gaius, diglielo che non possono farlo! Non possono separare me e Artù, diglielo!!
Nonostante la sua mente riuscisse di nuovo a
formulare dei pensieri lucidi, e il suo corpo non presentasse problemi o
complicazioni, né tantomeno la sua testa, i suoi occhi non si aprivano ancora,
né la sua voce riusciva a sortire dalla gola.
Le parole di Re Erec gli rimbombavano nella testa,
come un trapano che gliela stava trapanando, e poi, come una freccia
avvelenata, quelle stesse parole si conficcavano nel suo cuore. E facevano un
male atroce.
Ma non poteva restare addormentato, non serviva a
niente. Doveva svegliarsi, aprire gli occhi, e combattere per Artù. Per se
stesso. Per loro due. Per la loro felicità, il loro Amore, il loro futuro.
Sentì le voci di sua madre, e suo padre, chiamarlo.
“Tesoro, sono la mamma. Svegliati.”
E poi si sentì scrollare, e sentì una risatina da
parte di Balinor.
“Figliolo, sveglia! Non è il momento di dormire,
coraggio. Dormire significa soltanto sfuggire ai problemi. Tirati su, e lotta
che diamine!”
Non posso
smettere di lottare, non voglio!
Sentì la sua mano che veniva stretta in un’altra.
Una mano esile, ma robusta. Forte, ma delicata. E sentì una mano carezzargli il
viso dolcemente, come piaceva tanto a lui. Sentì la Sua voce.
“Amore mio, apri gli occhi. Torna in te, ti prego.
Merlino?”
I suoi occhi lentamente si aprirono, e come furono
aperti, misero a fuoco il viso di Artù vicino al suo. Non passarono neanche due
secondi, che sentì una cascata di lacrime bagnargli viso, maglia, e il letto
anche. E sentì i suoi singhiozzi. E dopodiché parlò.
“Non ti voglio perdere! Ti prego..Artù…non lasciarmi...”
Artù si tirò su in piedi, e gli porse la mano,
Merlino la afferrò senza pensarci un attimo, e sentì le braccia del principe
stringerlo in un abbraccio. Un abbraccio d’amore, di dolcezza, tenerezza, e in
quell’abbracciò sentì la promessa che, un minuto dopo, Artù gli fece a voce
guardandolo dritto negli occhi:
“Mai. Niente e nessuno, Merlino. Non ho la minima
intenzione di lasciarti. E non voglio sposare Lady Ester. Ti amo, piccolo
mio.”, e lo baciò.
Morgana sbuffò.
“Re Erec di Escalot! Non mi è mai andato a genio.
Eppure pensavo che Ester fosse molto più sveglia. Che non si facesse comandare
da suo padre. Troveremo una soluzione. Ne va della vostra felicità.”
Gaius sospirò.
“Uther non è entusiasta di quello che sta succedendo.
Abbiamo provato a convincere Erec a cancellare la promessa, e annullare il
matrimonio. Ma come avete potuto vedere voi stessi, non si fermerà sinché Artù
e sua figlia non saranno marito e moglie.”
“Troveremo qualcosa.”, disse tranquilla Hunith, “Io,
Uther, e mio marito, abbiamo una riunione nel pomeriggio. Ti vogliamo lì,
Gaius.”
Balinor assentì.
“Sei un secondo padre, per Merlino. Siamo una
famiglia. Discuteremo sul da farsi. E ora, Gwen, torniamo al lavoro. Stare qui
a piangere, e rattristarci, non ci aiuterà.”
Gwen annuì. E abbracciò Merlino.
“Tranquillo, Merlino. Ce la possiamo fare anche
questa volta.”, e uscì dietro a Balinor
Morgana sorrise ad Artù e Merlino.
“C’inventeremo qualche cosa. Come facciamo
sempre.”,e anche lei se ne andò
Gaius sospirò, mettendosi al lavoro su degli
intrugli e delle erbe, mentre Hunith dava da bere a Merlino un infuso di the e
zucchero per fargli riprendere le forze, dopodiché aiutò Gaius. Merlino si
avvicinò all’altro tavolo, e vi posò sopra il bicchiere. Ora era lucido. Stava
molto meglio. Ma non si accorse che la finestra che dava sulla casetta accanto,
in cui stavano lavorando Gwen e Balinor, era aperta. Né che Morgana era
rientrata per prendere il mantello.
“Dovevi dirmelo.”
Artù sospirò
“E come, Merlino? Me ne ricordavo appena! Sì,
sapevo... Da bambino dicevo che Lady Ester era la mia fidanzatina, ma non
pensavo fosse sul serio. E poi ti conosco. Prevedevo una reazione del genere.”
Merlino sbottò in una risatina sarcastica, e si
voltò.
“Ah, la prevedevi? Artù, se io mi sposassi come la
prenderesti?”
“E’ diverso, maledizione!”, tentò di calmarsi,
“Merlino, sono il Principe Ereditario di Camelot. E’ scontato che prima o poi
debba sposarmi.”
Il moro lo guardò fra il serio e il rabbioso.
Ma sicuro!
È scontato!
“Ah, è così... Dunque vuoi che io sia il
tuo...amante!? se anche io volessi sposarmi??”
Artù scosse il capo, e si avvicinò di un passo.
“NO! Tu sei mio, Merlino!”
“E’ questo il punto, Artù!”, disse lui, “Io
sono tuo...mentre TU non sarai MAI
mio!”
Artù lo guardò senza credere alle proprie orecchie.
Finirono per urlare.
“IO SONO GIA TUO,
MERLINO!”
“NO! NON E’ VERO, TU NON SEI MIO! SEI DI DOMINIO
PUBBLICO!!”
Di...DI
DOMINIO PUBBLICO??
“Merlino!!”, sbraitò Gaius sbalordito, “Figliolo, ma
sei impazzito??”
Il ragazzo guardò il principe furioso, e gli lesse
sul viso una chiara espressione sconcertata. Aveva voluto farlo sentire ferito.
Così come si era sentito ferito lui. Non gli importava se gli altri cinque
avevano sentito, o se avevano sentito i vicini, la corte...voleva solamente
sfogare la sua ira. Ma in pochi minuti, la sua ira svanì lentamente. E si
accorse di aver sbagliato.
Merlino,
cosa hai fatto?!?! Non ha senso incolpare Artù! cosa diamine centra lui?
Niente!
Abbassò lo sguardo.
“Scusami. Tu non hai colpe, ho sbagliato a scaricar
la rabbia su di te. Ti chiedo umilmente perdono . Forse...non hai tutti i torti
quando mi dai dell’idiota...!”
Artù si riscosse dal suo sconcerto.
Merlino,
Merlino…
Si avvicinò a lui con un sorriso, ma lui ancora
teneva lo sguardo basso.
“Ei.”
Gli prese allora il viso fra le mani, mani calde che
seppero risvegliare in Merlino delle stupende sensazioni. E che contribuirono a
scaldargli il viso dopo che era stato un tantino freddo per quasi venti minuti.
“Non sei un idiota, amore mio. Sei soltanto
infuriato, ti senti ferito e tradito. E lo comprendo perfettamente. Mi sento
esattamente come te. Ma non devi preoccuparti, Merlino. Ne usciremo. E allora
saremo felici, come fino a oggi. Ti fidi di me?”
Merlino lo guardò, sorrise, e lo baciò.
“Ciecamente.”
Mh…beenee…penso
che dopo questo cap mi ucciderete…
XDDD ma nooo!!! Sì lo so, è terribile, Artù è GIA
promesso sposo a una Princess… -,-“ di cui fra l’altro
nn si sa quasi niente!!! Grrr!!!!
Ma non disperateee!!!!
Merlino e Artù hanno litigato e vociato
eh? -.-‘’ comprensibilissimo, direi. Se scoprissi che
il ragazzo che amo + del resto, è promesso sposo a un’altra io…*prende un coltello stile hara-kiri samurai* <--- ecco -.-“
Ringrazio ancora tutti i miei lettori
silenziosi che leggono sempre sempre i miei capitoli!
^^ non sapete quanto cio mi renda feliceee!!!
*o*
Un grazie a chi mi ha posto fra i
seguiti, o preferiti JJ
per me conta moltissimo!!!
E un grazie particolare a:
IcePrincess_: HAI
SALTATO UN ENNESIMO CAP??? mh..sai che se trovo il
modo, potrei pure impedirti d’accedere alla mia storia..COME PUNIZIONE!? *afferra un forcone bello appuntito*
IIIICCCEEEE!!!!! GRRR!!!!!
XDDDD oook, dopo lo sclero, passiamo a cose serie: Arthur PENSA xchè è un essere umano Ice…tu
pensi, io penso, LUI pensa…xDD
La BBC
ha fatto morire un personaggio che, secondo mio parere modesto, poteva dare
molto alla serie -.-“ sono stupidi che ci vuoi fa…
Utheruccio sotterra l’ascia di guerra, EEESATTOO!!! Mh…e non penso ke ci sia qualche
cosa dietro, sai? ;P semplicemente si è fatto mooolto
più UMANO (cosa impensabile x lui, lo so! Ma “IMpossibleis NOTHING!!” XDD ]
Arthur&Merlinnnposson essere altro che pucciosissimi
e tenero soni! *o* ah li adoro x quanto mi riguarda, ogni giorno di più *kin si volta verso i due che le sorridono*Cooomuunque… xDDD Kilke si trova la grotta fa ridere vero??? xDDDD
PS. Era
dovere scrivere la recensione a “Inutile”…mi ci sento
pure io te l’ho detto…Lsn con te!!!
Besos mi querida!!!
AHHH!!!! Se vuoi aggiungimi su msn!!! Darkly89@hotmail.it ^^ tau!
_Valux_:ma
noooo!!!! Ti perdono ^^
_piccola_stella_senza_cielo_: uuhh!!!! *O* un’altra delle mie lettrici ke si fa avanti kebelloo!!!! Ciaoo!!!! Sono strafelice
che la mia storia ti appassioni x me è molto importante ^o^
Hai ragionissima:
alcune scese, se fossero magari doppiate (pure in romano xchè
no?) sarebbe comicissime!! XDDD
Ps:
sì, ho voluto rendere Utheruccio un po’ più…malleabile! ;)
Mikybiky: ECCOMIII!!!!
SIIILVIIIETTTTAAA!!!!!!!!! ^O^ ancora una volta, fedele come non mai,
recensisci!!! JJgrasiieee!!!!
Un
pranzetto con Utheruccio come dolce, dessert, o
piatto principale…mh, sì quasi quasiKil ci fa un pensierino…Ke dici, Kil? *Kin
si volta e lui fa un ghigno sadicissimo* APPROVA!! xDDD
NiniveShyal: Utherino
umano è moooltopiu carino,
vero? ^^ prego, si figuri ^^ pure a me non andava l’idea che Balinormorisse…L
hay_chan: XDD
felice che ti sia piaciuta!!! (stregone ingenuo MERLINO?? Oh poveri noi…xDD ]
ladyniniane: Kilgarrah l’aria
da intellettuale ce l’ha un po’, se ci fai caso! J XDD cmq, sì, con gli occhialini c’è da
immaginarselo.
Giusto??? Ti pare giusto che depongano
le armi?? GIUSTISSIMO!!! Poverini sennò, quei due, dovrebbero sposarsi
clandestini! XDD beh, cmq non sno tanto amici da
cenare insieme a casa di Merlino L ma
mi è piaciuta pure a me quella scena. Scriverla è stato stupe!
^O^
Capitolo 30 *** La testardaggine di Re Erec...ke finirà x svanire cm il fumo dei falò... XDDD (A&M TRIONFANOOO!!) ***
In quel preciso istante, una voce irruppe nella
stanza.
Ti avevo
detto che avresti avuto bisogno del mio aiuto prima del previsto, giovane Mago.
Balinor scoppiò a ridere.
“Vecchio mio, non ti smentisci mai!”
Merlino guardò allibito suo padre.
“Ma lo fa sempre di parlare all’improvviso?? È
irritante! Sei irritante, lucertolone centenario!”
Kilgharrah rise.
Se
non vuoi il mio aiuto, Merlino, basta dirlo. Ma non credo che troverete una
soluzione da soli.
Merlino rise.
“Grazie della fiducia, Kil!”
Morgana invece sospirò, tristemente.
Kilgharrah la sentì.
Non
preoccuparti, Morgana. Troveremo una soluzione al problema. Vedrai. Non è Ester
ad essere destinata ad Artù. E lui non è destinato a lei.
“Dobbiamo farlo capire a Re Erec, però.”, disse
Gaius
Gwen si fece avanti dalla finestrella
“E se invece...parlassimo con Lady Ester? Se
riusciamo a convincere lei, forse avremmo più opportunità di convincere suo
padre.”
“Ci ho pensato anche io”, disse Gaius, “Ma non ho
fatto in tempo a scriverle.”
Merlino prese un respiro profondo, e guardò Gaius.
“Vado a parlarle.”
Si stava avviando verso la porta, quando la mano di
Artù gli afferrò il polso
“Ei. Dove credi di andare, da solo? È una cosa che
riguarda entrambi, e la affronteremo insieme.”
Artù sorrise, Merlino anche. Poi salutarono gli
altri, e si avviarono per la mano verso il castello, dal quale stava uscendo Re
Erec seguito da Ester. Quando vide i due per mano, procedere risoluti verso il
castello, si bloccò.
“AMANTI GRECI!? Giovanotto! Artù è stato promesso a
mia figlia, e se non togli quell’insulsa mano dalla sua, te ne farò pen...”
“Erec! Basta così.”, lo fermò Artù infuriato, “Non
provate mai più a offendere Merlino. sono stato chiaro?!”
Ester, dietro di lui, aveva un gran sorriso nel
guardare i due.
“Che carini! Padre. Lasciamo perdere. Non trovate
che siano adorabili insieme?”
Re Erec guardò sua figlia sconcertato.
“Ester! Non osare dirlo mai più! Ti ho trovato il
miglior partito di tutti i regni, mi sono impegnato per farti avere un bel
futuro davanti...e così mi ringrazi?? Irriconoscente! Artù. Aspetto di
vederviquesta sera nella Sala del
Trono. Per firmare la promessa.”
E rientrò nel castello con sua figlia, che guardò i
due sospirando, e seguì suo padre.
Ester era una strana ragazza, più che strana si
direbbe unica. Come Lady Morgana, non era così entusiasta all’idea di sposarsi
così giovane. E per di più con un ragazzo che conosceva appena! Lei sognava
l’Amore Vero. Quello che ti prende il cuore. Ed era più che sicura che non
fosse di certo Artù Pendragon.
Che
noia...venire fin qui, per fare cosa? Niente! Io non voglio sposarmi con Artù.
Mi starà anche simpatico, ma … E poi è innamorato! E lui e Merlino sono così
carini insieme! Si vede che si amano tanto!
Lady Ester camminava per i corridoi del castello,
era sera, quasi l’ora di cena, quando a un tratto sentì dei singhiozzi.
Affrettò il passo, e arrivò davanti alla stanza di Lady Morgana. La porta era
socchiusa. Sbirciò, e vide la ragazza in ginocchio davanti a Merlino, e accanto
la sua servitrice Gwen. Merlino piangeva. Alla finestra, scorse Artù.
“Merlino, ti prego...piangere non risolverà niente.
Dobbiamo parlare con Re Erec. O con Ester. Kilgharrah dice che parlando a cuore
aperto, vedranno...”
“Morgana, non servirà a niente! Artù ha il dovere di...mantenere
la parola data.”, rispose lui
Gwen sospirò.
“Se non fosse il Principe Ereditario, sarebbe tutto
molto più semplice...”
Sentì il biondo sbattere le mani, e lo sentì ridere.
“Sei un genio, Gwen! Ecco la soluzione. Se Re Erec
non acconsente a disdire il fidanzamento, e il matrimonio che ne deve conseguire…rinuncerò alla corona.”
NO! Non può
farlo! Artù è un bravo ragazzo, una brava persona, sono sicurissima che un
giorno sarà un grandissimo Re! E mio padre... Ah, ma mi sentirà!
Prese coraggio, e aprì la porta entrando con un
sorriso.
“S-Salve, Lady Morgana. Mi scusi se entro...ecco, se
sono entrata senza permesso.”
Lei gli sorrise e si alzò.
“Non vi dovete dispiacere.”
“Io... Artù. Siete un bravo principe, non dovete
rinunciare a diventare un bravo Re. Mio padre si è soltanto intestardito. Io
non voglio sposarmi così, e lui lo sa quanto odi questa idea! Io sogno l’amore.
Quello Vero. Lo stesso che leggo negli occhi vostri e di Merlino.”
Si chinò, e sorrise a Merlino.
“Non preoccuparti. Io non voglio il tuo principe!
Stasera a cena parlerò con mio padre. E imporrò la mia volontà. È da tanto che
avrei dovuto farlo … E ora, col vostro permesso, vado a prepararmi.”, e uscì
Una vera
Lady dal carattere forte!, pensò Morgana ridendo
La cena arrivò: due cavalieri di Escalot entrarono
portando una pergamena, su cui vi era evidentemente la promessa di matrimonio.
E lui entrò subito dopo, con la testa alta, l’espressione fiera e estremamente
seria. Lo sguardo fisso su Artù e Uther.
Dietro lui c’era Ester, che sorrideva verso Morgana,
e che fece l’occhiolino a Merlino.
“Mio caro Uther, è giunto il momento tanto atteso.
Finalmente Escalot e Camelot, diverranno presto un unico, grande...”
“No.”
Re Erec si voltò perplesso verso sua figlia.
“Ester, cosa..?”
“Non firmerò mai quella pergamena, padre.Io…”
“Quello che dici tu non importa!”, la bloccò suo
padre, “Sono tuo padre, e tuo Re, e in quanto tale farai ciò che ti ordino di
fare. E basta.”
Lady Morgana, e pure Gwen, fissarono Erec piene di
rabbia e sorpresa. In quanto donne, quando una di loro veniva maltratta e messa
buona in quel modo, non potevano che infuriarsi. Non era una bambolina, la
povera Ester!
Ma perché
non mi ascolta mai??!!
Re Erec guardò verso Artù, serio in volto.
“Artù Pendragon. In quanto Principe Ereditario,
questo …”
“Basta così!”
Uther guardò suo figlio, contento che avesse
ribattuto, ma facendo finta di osservarlo con sguardo severo.
“Re Erec, non intendo stare qui oltre. E non intendo
sottopormi alla vostra volontà. È vero, sono il Principe Ereditario di Camelot.
Ma né io, né Ester, né Lady Morgana...siamo dei giocattolini nelle vostre mani.
Siamo persone. E possiamo decidere da soli.”
Morgana guardò il suo fratellastro orgogliosa, e si
fece di nuovo seria.
“Ester ha espresso la volontà di non volersi sposare
con Artù. Voi siete suo padre, e dovreste portarle un briciolo di rispetto!”
Re Erec, prima di avere il coraggio di
controbattere, vide Artù superarlo senza neanche degnarlo di uno sguardo, e lo
vide dirigersi verso quel ragazzo, Merlino. Li vide prendersi per la mano, e
poi Artù si voltò di nuovo.
“Il mio cuore appartiene a Merlino. Ed è a lui che
sono destinato. Se essere Principe Ereditario ha come prezzo quello di
perderlo...rinuncio al mio titolo.”
Uther si scosse dalla sua ‘passività’.
“Artù! Sei per caso impazzito?? Non puoi rinunciare
al trono! Quando io non ci sarò più…”
“Mi duole il cuore, padre, a prendere questa
decisione. Ma per me...Merlino è ben più importante di tutto questo. Una volta
privato del mio titolo, Re Erec non avrà più diritto di trattarmi come se qui
fosse a casa sua!”
Artù
Pendragon è..davvero un grande Principe!
L’atto di Artù, fece dissipare la nebbia che si era
creata attorno alla volontà di Lady Ester, che avanzò verso suo padre, e
assunse l’espressione più seria, più determinata, che avesse mai avuto in
quindici anni.
“Padre. Adesso tu mi ascolti. Sono quindici
anni..che mi faccio ordinare cosa fare e cosa non fare da te. Ora mi sono
stancata. Artù e Morgana hanno pienamente ragione, nel dire che non siamo
giocattoli. Siamo esseri umani. E come tale ho una mia propria volontà. Non ti
permetterò di distruggere l’amore di Artù e Merlino, soltanto per fini arrivisti.
Ripeto, non firmerò mai quella pergamena, padre. O mi dai ascolto, e ce ne
andiamo, oppure...rinuncerò ad appartenere alla Casata degli Escalot!”
Ce l’ho
fatta... Non posso crederci! Mi sono ribellata a papà!!
Re Erec, rimasto sconcertato per tutto il discorso
di sua figlia, e di quello di Artù e Morgana, ora se ne stava immobile, senza
riuscire a trovare le parole da dire. Nella sua mente si formarono un sacco di
pensieri, tutti rivolti verso un punto: se il matrimonio e il fidanzamento
saltavano, non sarebbe mai stato imparentato coi Pendragon.
Ma
m’importa realmente? Sono pronto a compromettere la felicità di due ragazzi...a
sottomettere mia figlia alla mia volontà...per i miei scopi? Come posso fare
una cosa del genere? Non è affatto giusta... No. Non sono io. Non posso farle
una cosa così.
Il viso di Erec si sciolse in un sorriso.
“E sia. Ester. Bambina mia, perdonami. Sono stato
uno stolto, un opportunista, ho calpestato la tua volontà senza neppure capire
a pieno quello che stavo facendo. Ma adesso basta, figliola. Ce ne torniamo a
casa, e ti sposerai quando lo riterrai opportuno. Con chi riterrai opportuno.”
Poi guardò Uther, che gli sorrise.
“Mi dispiace, amico mio. Mi sono comportato in modo
riprovevole! Spero che questo non comprometta l’amicizia fra i nostri due
regni. E fra te e me.”
Uther si avvicinò.
“Non preoccuparti, caro Erec. È tutto a posto.”
Alche, Re Erec si voltò verso Artù e Merlino, e si
avvicinò ai due con un gran sorriso. Vide nei loro occhi amore, tanto amore. La
paura di perdersi. Di non essere più felici, a causa sua e della sua
prepotenza.
“Perdonatemi anche voi, Artù. E chiedo scusa anche a
te, Merlino. Non avevo alcun diritto di intromettermi fra voi. Non è a mia
figlia Ester che sei destinato, Artù. È questo ragazzo il tuo Destino.”
Merlino sorrise di gioia.
Kilgharrah!!
Avevi ragione! Ritirano la promessa!
La
prossima volta ascoltami meglio, giovane Mago. E non dubitare della saggezza
degli Antichi Draghi.
Artù, invece, prese un grosso respiro. Era il
momento adatto per fare ciò che voleva fare da tempo. Beh certo, poteva
aspettare qualche altro giorno, ma forse era quello l’evento più giusto per la
sua proposta.
Lasciò la mano di Merlino, che lo guardò
incuriosito, e poi si diresse verso Morgana, che sorrise e gli diede fra le
mani qualche cosa che Merlino non riuscì a vedere. Vide Artù tornare verso di
lui, con sguardo risoluto, espressione seria, e andatura decisa.
“Artù, cos…”
La scena a cui assistette gli bloccò le parole in gola…
Artù si era inginocchiato davanti a lui, e ora lo
guardava insicuro di come sarebbe andata, ma più che mai risoluto nel portare a
termine la sua intenzione. Con la coda dell’occhio, Merlino vide sua madre e
suo padre che sorridevano commossi, e Gaius che ridacchiava. Vide Gwen che come
lui non credeva ai suoi occhi, e Morgana che sorrideva, complice a quanto
sembra di Artù.
“Merlino.”
“A..Artù…”
“Mi ero..preparato un gran bel discorso, e...beh,
pensavo di farti la proposta fra qualche giorno, e quindi...di avere un po’ più
di tempo per impararlo! Ma ho cambiato idea, e così... Beh, cercherò di..fare
un bel discorso comunque.
Prima di conoscere te...io ero solo. Non avevo
nessuno con cui parlare dei miei pensieri, o di quello che provavo, o… Beh sì, c’era Morgana. Però era..è..la mia sorellastra.
È diverso. Sentivo di voler qualcuno che mi rendesse…
pienamente felice. Che ci fosse sempre. E sei arrivato tu! Sei entrato nella
mia vita, e..in pochissimo tempo l’hai...sconvolta!”, rise, e Merlino con lui,
“Tu mi completi. Siamo due facce della stessa medaglia. Il mio Destino sei tu,
Merlino.”
Poi tirò fuori il cofanetto, e lo aprì: un anello
semplice, d’argento, con inciso sopra il suo nome, giaceva all’interno.
“Vuoi farmi l’onore di sposarmi?”
Merlino sentì il suo cuore scoppiare di gioia! La sua
mente non ragionava più, fissava non quanto l’anello ma gli occhi blu mare del
suo Artù. Sentì la voce di Kilgharrah:
cosa
stai aspettando, Merlino?? La proposta scritta?
Merlino non ribatté come al solito, ma scoppiò in
una risata di gioia, gli occhi gli si riempirono di lacrime di felicità, e
annuì.
“Sì.”
Artù lo guardò.
Ha
detto...ha detto sì..?
E Merlino, che come sempre sembrava gli leggesse nel
pensiero, annuì con più vigore, e lo guardò dritto negli occhi. Blu contro
azzurro. Cielo e Mare.
“Sì, Artù. Sì, mille volte..sì!!”
Artù scoppiò a ridere insieme a lui, di gioia, e
dopo due secondi che gli servirono per riprendersi da quella forte emozione,
tirò fuori l’anello e glielo mise al dito. L’anulare della sua bellissima mano
sinistra. Dove sarebbe rimasto in eterno.
Poi si alzò.
Merlino approfittò del fatto che Artù fosse ancora
lì in piedi impalato, per prendergli il viso tra le mani e baciarlo. Sentì le
braccia di Artù stringerlo forte, e rispondere al bacio con altrettanto amore e
altrettanta dolcezza. E partirono gli applausi dell’intera Sala, con grida di
congratulazioni e di felicitazioni.
Poi Artù si staccò, prese per mano Merlino, e si
avvicinò a suo padre. Entrambi i ragazzi si inchinarono al Re, e poi il biondo
lo guardò.
“Padre. Ti chiedo il consenso a sposare Merlino.
Ovviamente quando avrò compiuto i ventuno anni.”
Re Uther sorrise, e annuì con forza.
“Avete il mio consenso. Ovviamente dovrai chiedere
la mano di Merlino ai suoi genitori.”
Artù si avvicinò a Balinor e Hunith, chiaramente agitato.
Era la prima volta che chiedeva la mano di qualcuno, e non sapeva bene che tono
usare, in che maniera comportarsi... Stette quasi due minuti interi lì davanti
a loro, e Balinor si mise a ridacchiare.
“Non hai bisogno di essere tanto formale, Artù. Chiedi.”
Il ragazzo prese un respiro profondo, e poi si
schiarì la voce.
“Ecco, io... Vorrei chiedervi la mano di vostro
figlio Merlino. E vi voglio promettere..anzi, vi giuro, che lo renderò felice.
Non lo lascerò mai solo. Potrà sempre contare su di me. E cosa più importante,
lo amerò per l’eternità. Più di..ogni altra cosa al mondo.”
Hunith gli sorrise, e lo abbracciò.
“Hai il mio consenso, Artù.”
E adesso toccava al padre di famiglia. Merlino
guardò suo padre con sguardo insicuro, e si chiedeva che cosa avrebbe mai
risposto alla domanda di Artù. Sentì Artù lasciargli la mano, e la lasciò.
“Ebbene..tu vorresti sposare mio figlio.”
“Sì, Balinor.”
“Gaius. Tu che ne pensi? Sei un secondo padre, per
Merlino, come ho già detto una volta. Questo affare include anche te. Pensi di
dare il consenso?”
Il vecchio medico sorrise.
“Certo che sì. Artù e Merlino sono destinati. Sono
Anime Gemelle. E voglio molto bene ad entrambi. Li voglio solamente vedere
felici. Io do il mio consenso. E lo darai anche tu, vecchio mio.”
Balinor lo guardò, scrutò suo figlio e Artù, e poi
scoppiò a ridere.
“E sia! Hai il mio consenso. Ti concedo la mano di
mio figlio, Artù. Trattalo come si merita.”
Artù sorrise, stringendo forte la mano dell’uomo.
“Non ne dubiti.”
Merlino rise di gioia, poi riprese la mano di
Merlino che gli sorrise felice. Li raggiunsero Gwen e Morgana, che si
complimentarono. Merlino guardò l’amica Strega con un sorrisino.
“Sei stata complice segreta di Artù, dunque?”
Lei ridacchiò.
“Oh sì. E ne è valsa decisamente la pena.”
“Le mie felicitazioni.”, disse Gwen, “Sapevo che
sarebbe finita in questo modo. Voi due siete destinati a stare assieme.”
“Parole sante.”
Lady Ester si avvicinò loro, e strinse le mani prima
di Artù poi di Merlino, che la ringraziarono di cuore.
Dopodiché Erec si avvicinò.
“Ebbene, credo che abbiate una pergamena da firmare,
mie cari ragazzi. Andate.”
Re Uther posò la pergamena su un tavolo lì vicino.
Merlino e Artù si guardarono, si avvicinarono al tavolo, dopodiché Artù lasciò
la mano di Merlino, intinse la piuma nell’inchiostro, e firmò la pergamena.
Intinse nuovamente la piuma, e la porse a Merlino che, sorridente, appose la
sua firma.
Mi sposerò
con Artù!! Questa giornata non poteva avere conclusione migliore!
E la serata non era ancora finita: era previsto un
banchetto, ovviamente per il fidanzamento fra Artù e Ester. Ma Uther decise di
darlo lo stesso. E mandò a chiamare gli ospiti abituali, compresi i suoi
Consiglieri che mancavano.
Artù si era ufficialmente fidanzato. Non con Ester,
ma un fidanzamento c’era stato. Ed era giusto quindi che i Consiglieri ne
fossero informati come si deve.
Un’ora dopo erano già a tavola, ridendo e scherzando
come non avevano mai fatto: Uther parlava allegramente con Erec, sua figlia
Ester si era messa a chiacchierare con Lady Morgana e Gwen, che quella sera era
seduta accanto alla sua Signora e amica; c’erano anche Balinor e Hunith, che
conversavano beatamente con Gaius.
Merlino, naturalmente, era accanto ad Artù, i due si
sorridevano mentre mangiavano, si scambiavano sguardi innamorati, sorrisini
languidi, e i loro amici, come pure Uther, se la ridevano più che soddisfatti.
“E’ stato un banchetto eccellente, Uther!”
“Ti ringrazio, Erec.”, rispose lui, “E adesso ci
rilasseremo un po’ con la musica, che ne dici? Siano fatti entrare i
musicisti.”
Lady Morgana, seduta accanto a Ester, che era seduta
accanto a suo padre seduto a sua volta vicino a Uther, alzò lo sguardo verso Artù,
gli sorrise. Lui inizialmente fece un’espressione del tipo “cosa??”, poi lei
gli fece un occhiolino, e accennò a Merlino. Lui capì.
È il
momento che i tutti i Consiglieri sappiano.
Si voltò verso di lui, e a quel punto la musica
partì. Uther reclamò la sua attenzione. Sorrideva.
“Artù. Cosa aspetti, alzati. Devi aprire le danze,
come Principe Ereditario.”, e accennò pure lui a Merlino.
Il moro, incuriosito e sorridente, tranquillo anche
se si aspettava che Artù avrebbe ballato con Lady Ester e con Morgana, lo
osservò mentre si alzava, rimetteva la sedia sotto al tavolo, e poi si fermava
davanti a lui.
Eh? Perché
sta qui impalato? Vuole chiedermi il permesso di ballare con loro due?
Artù, come intuendo i suoi pensieri, rise scotendo
la testa divertito, poi gli rivolse un largo sorriso e...s’inchino. Per poi
porgerli la mano. Merlino guardò quella mano con occhi sgranati, dopodiché il
suo sguardo tornò in quello del principe, ed era adesso a bocca aperta.
“Mi faresti l’onore di aprire le danze con me, mio
fedele servitore?”
“Artù...ne sarei onorato, ma...” bisbigliò “Non sono
sicuro di sapere ballare...”
Il principe sorrise.
“Merlino. Affidati a me, ti guiderò io. Concedimi
questo ballo. Facciamo sapere ai restanti Consiglieri che stiamo insieme.”
Merlino, dì
di sì…
Il ragazzo, sorridendo, si schiarì la gola e,
attingendo dai suoi ricordi dei precedenti banchetti, e di come le donzelle di
solito accettavano l’invito a ballare, allargò il suo sorriso.
“Ne sarei onorato, Principe Artù.”
E afferrò quella mano.
I due si avviarono verso lo spazio libero alla
destra del tavolo, quasi sotto le finestre, e attesero i due minuti necessari
perché il primo ballo partisse. Erano entrambi emozionati, e agitati, perché
comunque dopo quel ballo i Consiglieri avrebbero saputo. E si domandavano come
mai l’avrebbero presa.
“Dì qualcosa...”
Artù guardò Merlino e sorrise.
“Il primo passo che farò sarà col piede destro.
Verso di te. Tu dovrai andare indietro col sinistro. E poi vedrai che ti verrà
facile.”
Merlino lo guardò perplesso.
“Ehm...Artù, io non so se...” rise “Lo sai che sono
un impiastro! Non sarò sicuramente capace!”
Gli farò
fare una figuraccia! E la farò anche io...
“Ei. Affidati a me. Non devi preoccuparti. Attento,
ora. Iniziano.”
I musicisti si erano finalmente sistemati, ed erano
pronti per cominciare a suonare il primo ballo. Un lento ovviamente. Molto
simile al nostro valzer di oggi. Merlino prese un respiro, il più profondo
possibile. Artù lo guardò sorridendo.
È molto
agitato. Proverò a calmarlo…
Il principe strinse la presa della mano del moro, e
con l’altra avvicinò un po’ di più i loro corpi. E adesso quasi si sfioravano.
Merlino sorrise, arrossendo come suo solito, e Artù sorrise di quel rossore che
tanto adorava.
La musica partì.
Aiuto!! Non
riesco a capire i passi! Oddio, mi stanno guardando tutti…
Artù, con estrema pazienza, gli fece fare due giri
di prova per fargli capire i passi. Il suo Merlino era un tipo sveglio, avrebbe
capito con poco. E difatti, dopo due giri, lo vide ridere contento, e
iniziarono a ballare in modo eccellente.
Sapevo ci
sarebbe riuscito.
“Ei, ce l’ho fatta!”, disse Merlino entusiasta, “Sto
danzando! Non posso crederci che...che sto qui a...danzare con te...”
“E invece sei qui a danzare con me.”, gli sorrise
lui
“E’ stato uno dei miei sogni nel cassetto da quando
sono venuto qui. Da quando mi sono innamorato di te. Danzare con te almeno una
volta...”
Artù gli baciò i capelli.
“Beh, una volta uniti in matrimonio ne avremo di
occasioni per danzare!”
Ben presto ai due si avvicinarono Morgana e Gwen,
che ballavano insieme. Beh, ovviamente in quanto amiche. Ridevano volteggiando
per tutta la sala, e ben presto anche Artù e Merlino si misero a piroettare per
tutta la Sala, quasi stessero inseguendo le due amiche, e ridevano, ridevano
come matti. Scesero ‘in campo’ anche i genitori di
Merlino. Dopo di loro Re Erec e sua figlia Ester. E poi Morgana e Gwen si
staccarono, la prima portò a ballare Re Uther, la seconda prese Gaius.
“Visto? È andata bene!”, rise Merlino
Mentre i due ridevano, raccontandosi chissà cosa, si
fecero loro vicini dei Consiglieri, che oramai volteggiavano come tutti. Sì,
erano praticamente tutti maschi, ma di sicuro non era un reato farsi un ballo
con un amico.
“Principe Artù. Ragazzo.”
“Il suo nome è Merlino. Mer-lino.”, rispose ridendo
Artù
Merlino gli tirò un piccolo pestone.
“Artù!”
Il Grande Consigliere rise divertito.
“Voglio soltanto farvi sapere, come portavoce del
Consiglio di Camelot, che ci felicitiamo con voi. L’Amore è sempre ben accetto,
in questo regno. E non importa se siate di due ceti differenti. O se
siate..beh..due ragazzi. Se vi amate, il Consiglio non può che esserne felice.”
Il vecchio,
caro Consiglio. Tanto anche se non avessero approvato, mi sarei sposato Merlino
comunque!
Artù sorrise.
“La ringrazio di cuore. E ora ci scusi, ma
continuiamo a ballare.”, e si allontanò con Merlino
Seguirono un paio di danze un po’ più ritmate, per
poi come ultimo ballo tornare a un lento. Un bellissimo e calmo lento. Merlino
sorrise felice, e posò la testa sulla spalla di Artù. Come stava bene fra le
sue braccia! E per Artù, tenerlo fra le braccia era come sfiorare il Paradiso.
“Ti amo, Merlino.”
Il giovane Mago sorrise.
“Ti amo, Artù.” poi rise “Mi scusi, mio asino reale,
ma mi ha appena pestato un piede!”
Artù ridacchiò.
“Sei sempre il solito servitore impertinente,
piccolo idiota.”
Merlino alzò la testa, lo baciò di slancio, baciò a
cui Artù rispose con dolcezza, e poi la sua testa si incastrò nuovamente sulla
spalla del Principe.
La giornata non poteva finire in modo migliore!
Ragaaaazzeeee!!!!
Rieccomi qua x voi, con voi…
^^
Beeene,
questo cap mi è piaciuto *o* il vecchio, caro adorato
(scorbutico) Kil ha rassicurato i nostri amici
carissimi ^o^ e ancora una volta aveva pienamente ragione: una solution alla fin fine c’ERA! Semplice: parlare con la
piccola Lady Ester ^^ daai, alla fine è dolce e
simpatica!
XDDDD
Cm sempre, ringrazio di cuore tutti i
miei carissimi e adorati lettori silenziosi che, benché non scrivono niente,
leggono un capitolo dopo l’altro di qst mia long ^^
vi ringrazio!!! X me significa moltissimo!!!
E, OVVIAMENTE, i miei ringraziamenti a
chi mi pone fra le seguite, le preferite!! *o*
Poi le mie recensitrici:
ladyniniane: Fraa…stai calma!! xDDtta questa mania distruttiva, prima o poi ti farà male! Lol Guarda che Esther, come hai
visto, nn è così tremenda! Cmq, nello scorso cap capisco la tua rabbia: il NOSTRO Arthur!! Solo ed
esclusivamente Merlino è autorizzato a sfiorarlo e toccarloo!
Bwahahaha
devo
ammettere compiaciuta ke la discussione, la litigata,
fra i due, mi è piaciuta estremamente scriverla mwahahahahhha!!!
Ma finalmente hanno poi fatto pace, come sempre *w*
Morghy E’ un geniaccio, in ogni momento della sua
vita!! Troverà la maniera ;P
Grazie
teso che sei tornata!!!! Bacioni oni!!!
Kind
_piccola_stella_senza_cielo_: be, ovvio che Merlino è di
Arthur. E lui del Suo Mago! *o* si appartengono! Spero ke
il continuo ti sia piaciuto!!!
Baci baci
Hay_chan: Re Erec.
Ammetto ke sia antipaticissimo nel cap29. Ma in qst si dimostra comprensivo giusto? ;) la ragazzina nn metterà manco mezzo dito su Artytranqui! :D
_Valux_ : se vuoi aggiungermi ne sarò felice!^^
in effetti credo proprio ke ci sarebbe stato bene un
bello scoppio d’energia… XD i suoi Poteri dovevano
proprio ribellarsi>.
Mikybiky: CIAO TESOROO!!!! *o* be’ ok niente scleri eh XDD il
modo in cui descrivi ciò ke mangerai x pranzo è davvero…ahahah!!! Pooveri Ester ed Erec XDD
In effetti…Merlino
PUO’ sposare Artù..veeroo??? bwahaha!!!!
Celine_Underworld: CIAOO!!! Grazie di cuore!! ^^ ce l’ho messa tutta x
caratterizzare ciascun personaggio al meglio ;)
Merlino fa una litigata con Arthur di
quelle colossali, ma tanto amandosi quanto si amano…fanno
pace quasi subito! XDD
Kiss! E
grazie x la recensione!!
IcePrincess_ :*KinderBuena
fa finta di niente* “Una settima recensione? Mh..ma ki sarà mai questa Ice?? La conosco??” XDDD scuusaa!!
Piccola ripicca x il ritardo!! Scheerzoo!!! Figurati!
;) prenditi il tempo ke vuoi x leggere e recensire, nn preoccuparti! Ognuno c’ha i suoi impegni!
XDDD Beh, in effetti sn certa che TU avresti fatto così! E forse pure Ester,
vedendo la scena..mah..sinceramente nn so cosa abbia pensato…sicuramenteke, FORSE,
era un tantino di TROPPO -.-‘’IO mi sarei avvicinata e avrei detto “ehm..sentite..ioo, me ne andrei..” ;P
Mi è piaciuto quando Merlino gli ha
detto che in quanto Principe, lui è “di dominio PUBBLICO!!” ahahhah
scriverlo è stato fantastico!!
La terza opzione nn
potrebbe essere qlla scritta alla fine del cap28? I
pensieri di Arthur? “Fra
pochi mesi, Merlino, avrò ventuno anni. E quel giorno...potrò farti la mia
proposta. E da quel giorno in poi, ti terrò stretto a me tutte le notti fino
alla morte”… mwaahhaah!!!
Besosquerida mia! ^^ tranqui, le tue
recensioni mi appagano SEMPRE & CMQ!! ;)
Capitolo 31 *** Una morte inaspettata...viaggio dalle Parche...e... ***
Mancava un mese esatto. Ancora trenta giorni, e Artù
Pendragon avrebbe compiuto l’età a cui era consentito il matrimonio. Sia lui
che Merlino non vedevano l’ora che quel giorno tanto atteso arrivasse. Nel
frattempo, Lady Morgana fece preparare dal fabbro un anello d’argento uguale a
quello che aveva al dito Merlino, con su inciso il nome del giovane Mago.
Quella mattina, del giorno che segnava un mese
esatto dai famigerati ventun’anni del Principe, la diede ad Artù in persona.
Adesso sia lui che Merlino avevano la loro bella ma semplice fede nuziale. Si
poteva quasi dire che erano sposati! Se non fosse che, per sposarsi,
necessitava la loro firma sull’atto proprio.
*************************************
Quando Lady Morgana chiuse gli occhi, al principio
vide soltanto il buio. Nessun segno di vita in quel buio. Oscurità e basta. Poi
una luce, una luce accecante che la portò sotto il Sole, in una tranquilla
mattinata come le altre.
E poi accadde:
Vide Gwen col solito secchio, che si recava a
raccogliere l’acqua come tutte le mattine. Vide il secchio scendere giù per il
pozzo, e poi tornare su colmo d’acqua. E poi vide il volto di Nimueh. Un
ghigno. Un sussurrò. Vide di nuovo Gwen.
E la vide cadere a terra. Sentì il suo cuore in
preda agli spasmi.
E si svegliò urlando e piangendo.
************************************************
Correva, Morgana, correva verso le stanze di Artù.
Il Sole era appena spuntato, e doveva affrettarsi per salvare la vita della sua
migliore amica. Lo vide aprire la porta, ridendo, e seguito da Merlino. Appena
la videro, così sconvolta, le andarono incontro preoccupati.
“Morgana!”
“Artù! Merlino! Dobbiamo fare presto! Nimueh...l’ho
sognata, lei vuole...vuole vendetta...e ha deciso di colpire ancora. Vuole
colpire te, Merlino! Ho visto...ho visto Gwen, che raccoglieva l’acqua dal
pozzo...e poi...poi una freccia che volava...la colpiva al petto, e... E dietro
di lei c’eri tu Merlino. Colpirà stamane. Colpirà Gwen per colpire te!”
Merlino corse verso il portone del castello, si
fermò sulle scalinate, e osservò attentamente tutta la piazza del villaggio, in
cerca della sua migliore amica. E la vide: era al pozzo, il secchio che
scendeva giù per il pozzo. Fece di corsa le scalinate, mentre Gwen ritirava su
il secchio. E fu come una scena a rallentatore: Merlino correva, seguito
ovviamente da Merlino e Artù, e Gwen si riprendeva il secchio... Si sentì un
sibilo nell’aria, e Merlino vide una freccia volare verso Gwen. Si tuffò...e
caddero a terra.
Ma la freccia aveva colpito Gwen.
“Gwen!! Gwen, rispondimi!”
Morgana si inginocchiò accanto a lei, piangendo e
accarezzandole i capelli.
“Ginevra! Gwen, rispondi ti prego!!”
Ginevra però non riprendeva i sensi. Merlino se la
caricò in spalla e, aiutato poi da Artù, la portarono di corsa da Gaius.
Morgana gli raccontò il suo sogno, e lui e Hunith si occuparono subito della
ragazza.
Accorse anche Balinor.
“Nimueh! Quella dannata Strega! Gaius. Come sta
Ginevra?”
Lui sospirò triste.
“Temo di...poter fare poco …”
NO! Non
permetterò che Nimueh vinca! La sconfiggerò! Ci sarà un modo per salvare Gwen!
Come se avesse sentito il suo pensiero, Balinor
fissò un punto indefinito sul pavimento, e dopo due minuti di ragionamenti,
arrivò all’unica conclusione possibile. Era rischioso, ma dovevano tentare
almeno.
“Merlino. Hai mai sentito parlare delle Parche?”
Suo figlio lo guardò perplesso.
“N..No. Chi sono?”
Gaius si alzò di scatto, e attraversata la stanza
prese un antico libro greco, e lo posò sul grosso tavolo. Merlino e Artù gli si
affiancarono, mentre Gaius cercava la pagina giusta e, trovatala, lesse:
“Le Moire è il nome dato alle figlie di Zeus e di Temi o
secondo altri di Ananke. A esse era connessa
l'esecuzione del destino assegnato a ciascuna persona, e quindi erano la
personificazione del destino ineluttabile. Si tratta di tre donne dall'anziano
aspetto che servono il regno dei morti, l'Ade.”
Hunith disse loro il resto:
“Sono tre: Cloto, Lachesi, e Atropo. Esse hanno il compito di tessere il
passato, il presente, e il futuro delle persone. Questo almeno secondo le credenze
dei Greci. La prima fila, la seconda svolge tutto sul fuso. E la
terza...taglia.”
Morgana annuì.
“Gwen è di origine greca. Mi ha parlato spesso delle
loro tradizioni. Balinor. Dici che dovremmo andare nell’Ade? Come facciamo a
raggiungerlo?”
La ragazza era molto legata all’amica, non la
avrebbe MAI lasciata morire a causa di Nimueh. E Merlino lo stesso.
“Posso crearvi un varco. Per Merlino e per te. E
sarebbe bene che vi portaste dietro un guerriero come Artù, vi potrebbe essere
utile. Giù nell’Ade ci sono molti cari animaletti pronti a sbranare i
passanti!”
Merlino e Morgana si fissarono per un secondo, e poi
guardarono Artù. Il ragazzo teneva molto a Gwen. Sebbene lo desse poco a
vedere. Quindi prese una delle spade dalla piccola ‘officina’ di Balinor, e si
disse pronto ad andare.
L’uomo prese un profondo respiro, chiuse gli occhi,
e dalla sua bocca uscirono parole dell’Antica Lingua Arcaica. Dal fondo della
stanza, videro aprirsi un varco come quello che aveva usato Merlino per
riprendersi Hunith dal Mondo dei Morti. Senza un attimo di esitazione, vi
entrarono. Non appena riuscirono, videro una strana stanza, buia ma con degli
strani sprazzi di luce che provenivano da una strana tela, tessuta senza nessun
tipo di stoffa….
E tre donne.
“Cosa fanno qui tre esseri umani viventi?”
Morgana si voltò con aria risoluta verso la più
anziana, quella che aveva un paio di cesoie in mano. E parlò.
“Ginevra. Non fate finta di non sapere chi è. Ha
origini greche. È stata uccisa per sbaglio, poco fa. E intendiamo riportarla
via con noi.”
La mezzana delle tre, la guardò con uno strano
sguardo.
“E cosa vi fa credere che basti venire qui, e
chiedercelo? Ci sono delle regole da rispettare, nel ciclo della vita. E tu,
ragazza, non hai diritti qua.”
Merlino le guardò rabbioso.
“Gwen è morta a causa mia. Perché una Strega
malvagia voleva colpire me. Non merita la morte. Ve ne prego.”
Le tre Parche a un tratto fermarono il loro lavoro,
e lo scrutarono attentamente. Poi il loro sguardo cadde su Artù. E li
guardarono attentamente per altri cinque, lunghi minuti. Alfine sorrisero
gentilmente.
“Potete riprendervela.”, disse la più giovane, “Il
vostro potere è simile al nostro. Noi siamo il Fato. Voi due siete legati dal
Destino.”
“Di fronte al potere di un nostro simile, non possiamo
che piegarci.”, disse la mezzana
E la più anziana annuì.
“La vostra amica tornerà. Dovrete aspettare qualche
minuto. Ora andate. E buona fortuna.”
Morgana ridacchiò. Sapeva che di fronte al potere
che possedevano quei due, non poteva niente neppure la morte. Artù e Merlino
rimasero piacevolmente sorpresi. I tre corsero veloci verso il varco, e
uscirono.
“Ebbene?”, chiese Balinor
“A quanto pare persino le Parche si sono piegate al
potere del Destino.”, sorrise Morgana
Gaius rise.
“Avete sconfitto le Parche. Complimenti, ragazzi!”
Merlino e Artù si guardarono soddisfatti, facendosi
i complimenti da soli. E come i loro amici si misero in attesa. Sperando che
fosse servito a qualche cosa. I minuti passavano, però, e Gwen non si
svegliava. Merlino stava per dire qualche cosa, quando, d’un tratto, videro la
ferita della ragazza lentamente sparire. E i suoi occhi aprirsi.
“Gwen...”
Gwen scosse il capo confusa, dopodiché si alzò a
sedere.
“Ma...”
“Siamo venuti a riprenderti, Gwen.”, le disse
Merlino sorridendo, “A quanto pare io e Artù siamo riusciti a sottomettere le
Parche.”
La ragazza rise, e poi spiegò:
“Vedete, le Parche da noi in Grecia sono il Fato. E
Fato è sinonimo di Destino. Qui, il Destino è rappresentato da voi due. Avendo
riconosciuto un potere simile al loro, non potevano fare altro che piegare la
testa.”
“Certo è sorprendente”, disse Hunith, “Il vostro
Amore, intendo. È la chiara prova che l’amore vero può tutto su tutto.”
Le ore successive, trascorsero tranquillamente. Gwen
si rimise subito al lavoro con Balinor, e consegnò le armi a domicilio; Gaius e
Hunith sempre coi loro doveri; Artù con gli allenamenti. E Merlino e Morgana ad
esercitarsi nel bosco.
Verso l’ora di cena, Merlino e Morgana stavano
rientrando dal bosco, Artù stava uscendo dal castello per andare loro incontro,
gli altri quattro rientravano dalla loro stancante ma proficua giornata. Nel
chiacchiericcio del villaggio, a un tratto Merlino avvertì qualcosa d’insolito.
Mi pare di
avvertire qualche cosa...qualcosa di strano...
“Merlino? Che succede?”, gli chiese Morgana
“Non...non lo so. È strano. Sento un rumore alquanto
strano, nelle orecchie. Niente a che vedere col chiacchiericcio qui intorno. O
con altro. È un rumore...sembra sia di qualche cosa che si avvicina alla città,
ma non so...non riesco a capire cosa …”
L’espressione di Morgana lo interruppe. Aveva l’aria
assorta, quasi un trance, come se stesse avendo da sveglia un Sogno
Premonitore. Durò cinque secondi, dopodiché la ragazza guardò in alto.
“Arriva... Nimueh ha lanciato un’altra freccia!”
Merlino non ebbe il tempo per pensare: alzò lo
sguardo, e vide la freccia svolazzare al di sopra delle mura, lenta, e poi
farsi più veloce. Stava puntando su Artù. Era troppo lontano per spingerlo via.
Cosa poteva fare?
“ARTU’!!”
Il ragazzo si fermò al suo grido, e alla sua
espressione preoccupata.
E il giovane moretto non ebbe sul serio il tempo di
pensare a un’alternativa, o la sua vita o quella di Artù. Non esitò un solo
istante. Mentre la freccia era a meno di 20mt dal petto di Artù,le sue iridi si
tinsero di giallo, alzò un braccio, e mormorò una parola in Antica Lingua.
La freccia si fermò a meno di un centimetro da Artù,
e cadde a terra ai suoi piedi.
I volti di Gaius, Hunith, Balinor, Gwen, Morgana, e
persino di Artù si fecero a un tratto allarmati. Merlino aveva usato la Magia.
Davanti al villaggio. Davanti a tutti. Aveva scoperto le carte, per salvare la
vita di Artù.
Scusatemi.
Tutti voi. Non potevo fare altrimenti.
Dopo nemmeno un minuto, dal castello uscirono di
corsa delle guardie, che circondarono Merlino il quale, sospirando rassegnato e
deglutendo dalla fifa, non si mosse dal suo posto. La ghiaia annunciò dei
passi. E arrivò Re Uther, che adesso lo fissava con sguardo incredulo e furioso
…
“Un Mago! Ti ho accolto nel mio castello..sei
diventato il servitore di mio figlio!...quando ho scoperto che eravate
innamorati, vi ho dato il consenso a sposarvi. Ti ho accettato nella mia
famiglia. E tu non sei altro che …”
“NO!”
Artù si parò fra lui e Merlino, con espressione
seria e senza paura.
“Artù! Non dirmi che vuoi difendere …” Uther capì
“Lo sapevi...tu sapevi che Merlino è un Mago !”
Artù annuì.
“Lo so da un paio di mesi, forse tre. Padre. L’odio
che hai verso la Magia, è sba…”
“Arrestatelo!”, gridò lui, “Non ammetto eccezioni! Merlino.
Ti condanno a morte. Domani mattina sarai condannato al rogo.”
Le guardie lo portarono via sotto gli occhi
spaventati e disperati dei suoi genitori, di Gwen e Morgana. Gaius prese
coraggio e si avvicinò. Ma Uther lo aggredì.
“Hai accolto in casa un Mago! Mi fidavo di te,
Gaius. E tu hai tradito Camelot.”
“Non è così, Sire. Quel ragazzo è nato col Dono. Non
ha studiato niente. Gli scorre nelle vene dalla nascita.”
Lady Morgana stava per intervenire, quando sentì la
voce del Grande Drago.
Giovane
Strega. Merlino mi ha pregato di riferirti un messaggio. “Non parlare”. Lui non
vuole che ti scopri per lui. Mantieni il tuo segreto. Vivi. E proteggi Artù da
parte sua.
Ma non
posso farlo! Questo significherebbe tradirlo! Tradire ciò che sono! Kilgharrah,
Merlino non può morire!
Andrà
tutto bene, Morgana. Fidati di me. Non dire niente ora. Arriverà il momento più
opportuno per svelarti.
La bocca di Lady Morgana si richiuse. Doveva fidarsi
del Drago. Fidarsi di Merlino. Sebbene stesse tradendo ciò che era in realtà.
La sua natura. Era una Strega, e ben presto Uther avrebbe scoperto anche lei.
Lei avrebbe commesso un piccolo sbaglio, e sarebbe andata al rogo …
“Padre, ti prego! Dovete ascoltarmi!”
Artù era disperato. Ma Uther non lo guardava
neppure. Si sentiva ferito, tradito, offeso nel suo orgoglio di Pendragon. Di
Re. Gli voltò le spalle e, senza dire una parola, risalì le scalinate. Ma in
cima si fermò.
“Guardie. Voglio che scortiate il Principe Artù
nelle sue stanze, e che lo sorvegliate tutta la notte. Non deve lasciare la sua
camera. Non fino a che il Mago non sarà stato giustiziato.”, e rientrò.
Due guardie presero di peso Artù, che iniziò a
urlare di dolore, a piangere di disperazione, e a disperarsi gridando un solo
nome …
“MERLINO!! MERLINO!!!”
Il giovane, che era ancora alla fine della piazza,
in attesa che le guardie aprissero il cancellino delle prigioni, stava
piangendo. I suoi singhiozzi stavano impietosendo le guardie, che pensavano sì,
è un Mago, ma non ha mai fatto male a nessuno..! E sentirono quelle urla
disperate.
“ARTU!”
Non lo
vedrò mai più...domani mattina mi bruceranno...e non rivedrò mai più Artù! Devo
dirgli quello che provo, devo dirglielo ora.
“ARTU!! TI AMO!!! NON HO PAURA! NON PIANGERE, AMORE
MIO! TI SUPPLICO NON PIANGERE!”
Gwen e Morgana scoppiarono in lacrime,
abbracciandosi, Hunith si strinse a suo marito, e Gaius abbassò lo sguardo
stringendo i pugni. Artù pianse ancora di più.
Merlino...non
possono farlo...non possono!!
“MERLINO!! RICORDA MAI NIENTE E NESSUNO!!! TI AMO!!
AMORE MIO TI RAGGIUN GERO!!”
Le due guardie portarono giù Merlino, nello stesso
istante in cui le altre guardie portavano su Artù. Uno venne sbattuto in una
cella, l’altro nella sua stanza. Ma sebbene in posti diversi, la loro
sofferenza, il loro dolore, la loro disperazione erano grandi abbastanza da
potersi toccare. I loro due cuori erano intrecciati, sentivano il calore l’uno
dell’altro anche se non erano nella stessa stanza.
Artù si gettò sulla porta, tentando di buttarla giù.
“APRITE!! SONO IL PRINCIPE DI
CAMELOT,VI ORDINO DI
APRIRE!! APRITE..QUESTA.. MALEDETTA..PORTA!!”
Nel vedere che i suoi sforzi non portavano a niente,
si fermò, con i pugni ancora sulla porta, e pianse disperatamente. Pianse come
non aveva mai pianto in vent’anni. Cadde in ginocchio, e si sedette per terra.
E non si rialzò nemmeno.
“Vi prego...aprite... Merlino!”
Merlino...no!! non può morire...non può..
Un nuovo
appassionante cap vero? XDDDD scusate, ma sono in
fibrillazione!!! HO PRESO LA PATENTE!!! OGGI!!!! UAWHUUU!!!!!!!!!!!!!!!
Ebbene: stavolta la
povera Gwen si ritrova in un tremendo guaio!! L x fortuna sua, i nostri amici sono
accorsi x salvarla (le fans contro Gwen mi fucilano ne sn certa! ;P
); Ke cosa succederà ora? Uther
ha visto Merlino utilizzare la Magia!!!!
Merlino morirà??
Beh, care mie, lo
saprete al prossimo cap! mwahahahah!!!!
Ringrazio ancora i
miei adoratissimi lettori silenziosi!! Ke mi seguono
nell’ombra!!! Chi mi mette fra le seguite, preferite…JJ thanks!!
Ora. Ringraziamo gli
altri:
hay_chan: ed eccoti l’altro cap!!! XDD nn è finito!! Makkè!! Ieri ho scritto il 48!!! XDDD
lady_hope:
beh, nn mi pare abbia un carattere così passivo…O_o si ribella ogni 3x2!
XDD gli fa certe sclerate ad Artù, povero! Ma cmq sn felicissima k un’altra lettrice si sia fatta sentire! Ti
ringrazio di cuore x i complimenti k mi hai fatto ^^
IcePrincess_ : E VA
BEEENE!! Altra super mega recensione!! XD
Vero ke Ester si è “morganizzata”???? ;) ora è moolto meglio!! Ci piace, ci
piace! Jqella
frase l’ha detta SUL SERIO!!! Visto quant’è stata brava!!! JJ E
beh, il padre in fondo vuole soltanto la sua felicità..povero!! se la figlia nn vuole, eh nn vuole! PUNTO.
Nooo, nn
dire ke ti voglio mortaa!!!
Lnn
è veroo!!!! NUUUOOOO!!!!!!!! In effetti, pure il MIO
sogno è di una Camelot armonica, con Uther finalmente un pochino più ‘civile’,. Tutti felici e
contenti! Grazie della venerazione!!! **
Uther/Morgana? Ehm…no…Morgana la vedremo innamorata però ^^ (mi
fucilerai,già lo so-.-‘)
Besos y abrazos
mi querida y buenanoche
_valux_: ho
scritto 48 capitoli, Val. Tranquilla! ^^
Ladyninane: Grazie tesoro!!!! JJ Be, povera Ester!!! Nn poteva rimanere
succube del padre Re x molto ancora! Pure Arthur poi, un minimo di ribellione
ci vuole! ;)
Morghy è da sempre complice del fratellastro
(lo kiamo così), dunque era OVVIO architettasse una
cosa così!
Se Uther s’azzardava a dire “no!” lo tonfavo contro al
muro!!!! E in eftti, l’idea delle danze è stata
veramente un lampo di genio! :P
Spero ti sia
piaciuto pure il 31°! J
Mikybiky: SILVIIINA!!!!! T’avevano
rapito gli alieni in frac chiamati “prof”? XDDD ehhh
se nn ti rilasciavano SUBITO…ci
pensavo me medesima!!! XD *mwahhahahahaaa!!*
SAPEVO ke Re Erec ti sarebbe rimasto cmnq poco digeribile…eeeevabbè, nn ti possono mica piacere
TUTTI i miei personaggi! ;P
Capitolo 32 *** fuochi spenti...l'audacia di Morghy...e DULCIS IN FUNDO Annunci importanti XD ***
Nei sotterranei, dentro la sua cella, Merlino si
sdraiò sul freddo pavimento, e pianse tutte le sue lacrime, invocando il nome
di Artù senza mai cessare di farlo. Era quasi mezzanotte, quando la cella si
aprì. Ed entrarono i suoi genitori, con Gaius, Gwen, e Morgana.
Merlino si alzò, e strinse sua madre.
“Oddio, no...non possono ucciderti...il mio
bambino...”
Lui la rassicurò.
“Non ho rimpianti, madre. Artù è salvo. Questo è
l’importante.”
Poi abbracciò forte suo padre.
“Ti voglio bene, padre.”
“Anche io, figliolo. Non è giusto! Ti ho appena
ritrovato...e ti devo perdere di nuovo!”
“E’ andata così.”, disse Merlino, “Gaius.”
Il vecchio si avvicinò, e lo strinse forte. Non
aveva mai visto Gaius piangere, prima di allora.
“Ma perché? Perché devi sempre attirare i guai?! Ti
farò uscire da qui. L’ho già fatto con tuo padre. Non morirai al rogo,
domattina.”
Prima che potesse ribattere, Merlino vide i riccioli
di Gwen coprirgli la visuale.
“Sei il mio migliore amico, Merlino. A costo di
essere condannata con te, giuro che farò di tutto per farti uscire!”
“Gwen...”
“Uther è veramente un ipocrita!”, sbottò Morgana
infuriata, “Lui stesso è ricorso alla Magia! Non puoi morire per una sua
colpa!”
Merlino scosse la testa.
“Morgana, non fare niente. Ti prego. È troppo pericoloso.”
“Il tempo per la visita è scaduto. Dovete uscire.”,
disse Garrett.
Gwen strinse forte Merlino ancora una volta,
piangendo. Hunith era sempre più disperata mentre la ragazza la portava fuori;
Balinor abbracciò suo figlio con dolcezza; Gaius anche. E Morgana fu l’ultima a
restare. Si guardarono due secondi, dopo si abbracciarono forte,
“Non morirai, Merlino.”
E uscì prima che il ragazzo avesse il tempo per
ribattere.
********************************
L’alba arrivò prima che chiunque potesse accorgersene:
Gwen uscì presto quella mattina, e si recò a casa di Gaius, dove lui, Hunith, e
Balinor piangevano disperandosi. Cioè, la donna disperava, Gaius piangeva non
facendosi vedere,e Balinor adesso lucidava la sua spada.
Nel castello, invece, i raggi deboli del Sole
illuminarono le stanze del Principe Artù, rimasto tutta la notte seduto per
terra. Quando vide i raggi, si alzò di scatto e si fiondò verso la finestra: in
piazza avevano già preparato la piattaforma del rogo, con la paglia tutto attorno,
il palo a cui sarebbe stato legato Merlino. Il suo Merlino. Che di lì a poco
sarebbe morto. Bruciato. Da suo padre.
“Merlino...no, no...non possono farci questo...mio
padre non può farci questo …”
Mentre se ne stava lì alla finestra, piangendo e
disperandosi, una figura avvolta in un mantello blu notte si avvicinava
lentamente alle sue stanze. La figura incappucciata svoltò l’angolo, e davanti
alle due guardie si tolse il cappuccio. Davanti allo sguardo risoluto e
determinato della Lady, i due non poterono che aprirgli la porta.
“Artù!”
Lui si voltò.
“Morgana! Lo hai visto? Come sta?”
Lei sospirò.
“Dice di non fare niente. E che non rimpiange ciò
che ha fatto. Per lui la cosa più importante è che tu sia vivo.”
Artù riabbassò lo sguardo.
“Mer...”
“Ascolta. Tu devi uscire da qui. Le guardie stanno
già andando verso le prigioni per prendere Merlino. Tuo padre è già sveglio. E
anche tutto il villaggio, oserei dire. Dobbiamo agire in fretta. E uscito da
qui, salverai Merlino. L’unico modo che hai per farti strada fra la folla, è a
cavallo.”
Salvare
Merlino. Sì, devo salvare Merlino!
“Come facciamo?”
Morgana sogghignò.
“Semplice. Ti farò uscire dalla finestra. Fidati di
me. Mi sono allenata tutta quanta la notte per riuscire a fare questo
incantesimo.”
Gli prese la mano, e aprì la finestra.
“Mi fido di te, ma …”
“Vuoi salvare Merlino o no??”
“Sì!”, esclamò Artù
Morgana sospirò, dopodiché alzò il braccio da sotto
al mantello. I suoi occhi si ridussero a due fessure. Il suo sguardo si fece
concentrato, scuro. Le sue labbra iniziarono a sussurrare parola nella Lingua
Antica. Per i primi secondi non successe niente. Poi Artù si sentì sollevare,
vide la finestra avvicinarsi, e dopodiché…si vide
fuori dalla stanza. In aria con metri e metri sotto di lui. Alzò lo sguardo verso
Morgana, e la vide abbassare il braccio lentamente. Mentre lei abbassava il
braccio, lui scendeva piano piano sino a terra.
Alzò lo sguardo.
“Grazie, Morgana! Ti devo un grosso favore!”
Lei si affacciò e rise.
“Corri!”
Arrivo,
Merlino!
Lady Morgana si rimise in testa il cappuccio, chiuse
la finestra e, come se niente fosse successo, uscì dalla stanza salutando con
un sorriso le due guardie. Poi si avviò verso le sue stanze, dove trovò Gwen.
Le fece un occhiolino.
“Artù è libero. Andiamo a goderci lo spettacolo.”
Gwen rise, e la seguì fuori dalla stanza. Sul loro
cammino incrociarono il Re, che non sorrise. Ma lo fece Morgana, fra i baffi.
Voglio
vedere la tua faccia, quando Artù arriverà a cavallo!
Mentre Uther saliva sulla grande balconata, loro due
scesero le gradinate, e andarono da un’altra parte, ovvero fra la gente, vicino
a Gaius, Hunith che piangeva disperata, e a Balinor. In quel momento dalle
prigioni arrivò un carro, con una gabbia, e dentro Merlino.
“E’ mio figlio!”, gridò Hunith, “Abbiate pietà! Non
ha fatto mai nulla di male!”
Balinor la strinse forte.
Il carretto si fermò, e una guardia aprì la gabbia,
da cui uscì Merlino debole per quanto aveva pianto quella notte. Nel suo viso
si poteva adesso leggere la paura. Il terrore di ciò a cui stava andando
incontro. Guardò suo padre, e sua madre, mentre lo portavano sulla piattaforma
e lo legavano al palo con le mani dietro la schiena. Poi vide Gaius, serio. E
quando vide che Gwen e Morgana ridacchiavano tra i baffi, pensò che
probabilmente era uno scherzo causato dalla mente annebbiata da paura e lacrime
che aveva pianto.
“Merlino.”
La voce del Re gli fece stringere il cuore: fino a
poche ore prima gli sorrideva, lo aveva invitato a pranzo, gli aveva parlato
con tono gentile. E ora era giunto il momento di morire. Il momento in cui Re
Uther avrebbe detto “accendete il rogo”…
E quello che lo faceva stare peggio, era che il
volto di Artù non c’era fra quelli della gente. Era rinchiuso nella sua stanza,
con tutta probabilità stava piangendo, disperandosi, perché non lo avrebbe più
visto...
Avrebbe dato qualunque cosa per poterlo stringere
ancora una volta, rassicurarlo, dirgli che non doveva avere paura. Che lui
sarebbe rimasto con lui sempre, nonostante tutto. Sarebbe tornato in un modo o
nell’altro. Per lui.
“Merlino! Sei accusato del reato di Stregoneria. Per
questo motivo, ti condanno...al rogo. Puoi credermi, mi...dispiace che debba
andare così. Accendete il fuoco!”
Due guardie presero due fiaccole lì vicino, e si
accinsero ad accendere il fuoco. Morgana si guardò intorno, e visto che Artù
non arrivava, stava pensando di fare qualche cosa con un qualche incantesimo,
quando...
Dall’arcata che dava sulla piazza arrivò il principe
al galoppo.
Artù?
Sta...sta venendo a salvarmi!
Artù sfoderò la sua spada, si fece largo fra la
folla, come in una scena da favole, saltò sulla piattaforma, e recise di netto
con un solo fendente le corde che legavano Merlino. Gli sorrise, e dopo risaltò
sul cavallo, porgendogli la mano per farlo salire davanti a lui. Dopodiché trottò
fino a sotto il balcone dove suo padre lo guardava, a bocca aperta.
“Padre. Già una volta, per l’esattezza un mese fa,
ho detto di voler rifiutare il trono. Di non voler più essere il futuro Re di
Camelot. E oggi, qui, davanti a tutta Camelot, rinnovo ciò che ho detto quel
giorno. Sono pronto a rinunciare a Camelot. Preferisco vivere da ragazzo
normale assieme a Merlino..che vivere da Re senza di lui!”
Non
rinuncerò mai a lui.
Merlino lo guardò sbalordito, e pianse dalla
commozione. Artù stava rinunciando a tutto quello per lui. Stava rinnegando ciò
che era dalla nascita, per amor suo. E lui? Cosa stava facendo per lui? Artù
stava lottando, per lui. Doveva prendere coraggio.
Alzò lo sguardo.
“Mio Re. Vorrei parlare, se mi è possibile.”
Uther, ancora paralizzato da ciò che aveva visto e
sentito da Artù, guardò Merlino. E assentì.
“Quello per cui mi accusate...è vero. Sono un Mago.
Possiedo il Dono della Magia. Non l’ho studiata, sono nato così. La Magia
scorreva nelle mie vene dal primo mio giorno di vita. E mi cred
a, non mi è stato facile accettarlo. Ma un giorno, mi fu fatta una rivelazione.
Il giorno in cui arrivai a Camelot, qualcuno...mi disse a cosa era destinato il
mio Dono. Ed è destinato ad Artù. Il mio compito, ciò per cui sono nato così, è
proteggere Artù. Dargli tutto me stesso. Ed è ciò che ho fatto negli ultimi
mesi, Re Uther. Ho protetto Artù. L’ho consigliato. Ho lottato con lui,e per
lui. E non mi sono mai pentito di aver dato la mia vita per lui, quando bevvi
il calice. L’ho salvato molte volte. E l’ho fatto col cuore. Tutto quello che
ho fatto, dal giorno in cui sono arrivato, l’ho fatto solo e soltanto per lui.
È per lui che io vivo, mio Re.”
Gaius intervenne.
“Mio Signore! La Magia di Merlino è sempre stata al
servizio di Artù. Non tutta la Magia che esiste al mondo è malvagia, come
quella della Strega Nimueh. Esistono anche poteri che hanno lo scopo di fare
del bene.”
È il
momento.
“Come i miei.”
Uther guardò la sua pupilla, farsi avanti fra la
folla e andaresotto alla sua balconata.
“Morgana! No!”, sussurrò Merlino
Morgana lo ignorò, e alzò il braccio davanti a sé.
Si voltò verso il rogo, sussurrò qualche cosa, e la paglia prese fuoco. Poi a
un altro sussurro, uno scroscio d’acqua si gettò sul fuoco che aveva appena
acceso e lo spense.
“NO!”
Morgana sospirò.
“Il mio Dono mi si è rivelato per mezzo dei Sogni.
Sogni Premonitori. Al principio. Poi i miei poteri si sono sviluppati. Ma sia i
miei che quelli di Merlino, non sono affatto malvagi. Sono al completo servizio
di Camelot. E di chi ha bisogno. E smettila di essere tanto ipocrita!”
Quella parola lo colpì diritto al cuore peggio di
quanto poteva fare una freccia.
Morgana ha
ragione...io per primo ho utilizzato la Magia..per avere Artù. E
adesso...adesso sto per condannare a morte l’amore della mia vita di mio
figlio...tutto per il mio stupido orgoglio. Il mio odio per Nimueh e la sua
Magia. E dovrei anche far uccidere Morgana....
“Padre. Merlino è un Mago, ma...io lo amo.”, disse
Artù, “E’ la persona più buona che io conosca. E se non lo accetti per ciò che
è, me ne andrò con lui.”
Re Uther sentì gli occhi colmarsi di lacrime. Le
nascose, ma non per vergogna, ma perché ora aveva urgenza di fare una cosa ben
più importante. Salvare l’amore di suo figlio. E dichiarare che la Magia...era
di nuovo a Camelot.
“Merlino. Ti porgo le mie più sincere scuse. Ritiro
la condanna al rogo. E in più, dichiaro qui, davanti a tutti voi, che da questo
giorno in avanti...la Magia è di nuovo a Camelot. Ma soltanto la Magia di
Merlino e Morgana, sarà autorizzata a operare all’interno delle mura. Che sia
tolta la piattaforma. Non ci saranno roghi, oggi. Né mai. Non per Merlino. O
per Morgana.”
Morgana scoppiò a ridere, e fu raggiunta di corsa da
Gwen, e le due amiche si strinsero forte. I genitori di Merlino,e Gaius, si
strinsero l’uno con l’altro felici. Artù, invece, sorrise felice verso il
padre, che gli rese il sorriso.
E dopo Artù scese da cavallo, e aiutò Merlino. I due
risero di gioia, ma non fecero in tempo a darsi neanche un bacio, perché Hunith
strinse forte suo figlio. Dopo di lei Balinor, e Gaius. E poi Gwen, felice come
una pasqua. Morgana, prima di abbracciarlo, lo guardò per un paio di secondi. E
poi si strinsero forte.
“Ce l’abbiamo fatta. Siamo liberi!”
“Sì, Merlino! Finalmente possiamo essere ciò che
siamo.”
Le
mie felicitazioni, giovane Strega e giovane Mago.,
disse la voce di Kilgharrah nelle loro teste
Artù prese la mano di Merlino in mezzo alla folla,
lo portò via, rientrarono nel castello, salirono le scale del balcone, e poi
Uther chiese il silenzio. Artù sorrise, e guardò il suo popolo.
“Popolo di Camelot. In questo giorno di festa e
gioia, voglio fare un annuncio importante. Io e Merlino, come già sapete, ci
amiamo. Un mese fa, nella Sala del Trono, abbiamo firmato la promessa di
matrimonio. Ci siamo fidanzati ufficialmente. Fra un mese esatto, ovvero il
giorno dopo al mio ventunesimo compleanno...ci sposeremo.”
Non
posso... Ha appena annunciato al popolo che ci sposiamo! Non posso crederci! Oh
Artù!
Vide il principe voltarsi, alzare le loro mani
sinistre per mostrare le fedi, e poi sentì la sua mano calda sul suo viso,
sentì la sua carezza gentile, dolce, e poi le sue labbra si posarono su quelle
del biondo. Un bacio dolce. Che provocò uno scoppio di applausi, grida di
gioia.
Adesso tutta Camelot sapeva di loro.
Presto
sarai mio completamente, Merlino.
Poteva forse nn
salvarsi, il nostro Merlino??? XDDD Se Merlino moriva, al cap48 nn c’arrivavo! (be forse sì chi
lo sa…)
Ringrazio col cuore le mie lettrici (e
lettori se ve ne sono), ke seppur nn
recensiscono, leggono ^^ e mi hanno messo fra i pref,
fra le seguite, fra…Eeeeh
insomma, GRAZIE GRAZIE!!!
I Miei Ringraziamenti pure alle mie
recensitrici affezionate e fedeli:
IcePrincess_ : le
Parche sn quasi una leggenda x me! Cioè, io le Venerooo!! :D beh sì in effetti ho fatto velocemente…ma forse xchè probabilmente
le 3, visto il graande Potere di quei due, nn hanno voluto proprio contestare! XD
Utherino è tornato la solita piccola stupida e
bastardissima faina… -.-“ e la cosa nn ci sorprende, vero? *sguardo
omicida verso Uther*EEehhh,
ma vedi x fortuna in questo cap ha ritrovato il senno
^^
Merlino
troppo sottomesso? Acc! Ogni volta ke Artù ha torto, lui nn manca
MAI UNA VOLTA di farglielo Gentilmente (e brutalmente!) notare! XDD
Cmq sn felice ti sia piaciuto anche questo! Besos
mi querida <3
celine_underworld: beh, dividerlo in due chappies magari no…ma sì, è stato
frettoloso con un motivo: il Potere di Artù & Merlino è potente. Sul serio.
E xsino loro, kesn austere, forti, e dei veri miti, nn
posso ke cedere ;)
OVVIO ke Artù
lo salvi <3
Kiss
Ladyniniane: tesoorooo!!!!
Beh, keUther sia scorbutico e idiota tutti lo sapevamo NO? -,-‘ cioè, nn può render facile la
vita a quei due..altrimenti nn sarebbe lui..k amarezza…Lnimueh, sebbene x alcuni versi io la stimi
particolarmente,in qusto dato caso poteva restarsene
a casina sua accanto al camino e nn rompere le
scatole! Ma piuttosto fatti una calza!! XDDD
Grazie x i complimenti!!! Baci!!
Lucia la misteriosa:ciao!!!
Grazie!! Beh, Arthur salverà Merlino ^^ (cm hai potuto vedere)
Bacioni
Hay_Chan: eeehhh, appena avrò postato il 47, posterò
pure il 48! XDDD i nostri poveri tesorucci divisii!!!!
X fortuna è finita bene!! (e nn poteva esser
altrimenti)…mh..ieri xròUtheruccio è sparito x qualche ora..ne sai qualche cosa??
XDDD
Mikybiky:BBEEEELLLAAA!!!!!
^^
Premetto che, come già detto a Lady, io
avrei preferito che Nimueh se ne stesse al caminetto
a fare la calza o la maglia -,-“ cooomunque, eh no,
lei nn fa strategie così furbe: “odio Uther? Uccido Uther!”..noo!!! xchè vuole la fine di Camelot! Dunque PRIMA troviamo il modo di metter da parte
il figliolino adorato -,-“
NATURALE CHE ARTU VADA A SALVARLO!!!!!
XDDDD
_Valux_: In
un certo senso l’ha praticamente salvato Morghy,
Merlino -,-“ se nn fosse stato x LEI ke pigliava l’iniziativa di liberare Artù…Eeehh, ci vuol sempre Morgana x i piani astuti ^^
Ebbene, questo cap
vi è piaciuto??
Morghy
prende le cose in mano, attua il piano semplice di liberare Artù dalle sue
stesse stanze, lo cala giù, e dopodiché torna tranquilla nei cortili ^^ ee..
Il Principe arriva a cavallo, salva
Merlino, va da suo padre…e minaccia di rinunciare
alla corona!!!! EVVIVA!!! EVVIVA!!!! Xddddd
Morganuccia nostra
si rivela x ciò che è. Una Strega bravissima egregia eccellente…eevabbè sì, lo ammetto, STRAVENERO Morgana!!! La mia caara amica Morghy **
Capitolo 33 *** Artù!!! (lo zampino di Nimueh) ***
Le
cose andavano bene, a Camelot: Merlino e Artù erano fidanzati
ufficialmente e promessi sposi, di lì a pochi giorni la
cerimonia di matrimonio si sarebbe svolta; Re Uther, dopo aver
concesso alla Magia di Morgana e Merlino di ‘esercitare’
nella città, era molto soddisfatto; Balinor e Gwen lavoravano
senza sosta, e così Gaius e Hunith.
Ma
si sa, le cose a Camelot non vanno bene per molto, e un altro
pericolo imminente aleggiava su Artù e Merlino. Un pericolo
che portava il nome della Morte.
Quella
notte Lady Morgana era andata a letto presto, era stanca dopo un
giorno intero passato con Merlino nella sua stanza per esercitarsi
con la Magia. Sperava vivamente di riuscire a dormire sul serio,
almeno per una notte. Da principio sembrò essere così.
E poi…
Vide
una foresta. Artù aveva in mano la sua spada e guardava serio
verso qualcosa che lei non riusciva a scorgere. Il fratellastro
cominciò una lotta, non riusciva a vedere contro cosa. Poi una
lingua di serpente. Artù a terra. E sul torace, vicino al
cuore, un morso.
ARTU!!!!
Si
svegliò urlando.
Poche
ore dopo, Artù e i suoi cavalieri uscirono a caccia, come
sempre, e Merlino era sempre più disgustato da quella
spregevole attività del principe. Sebbene non gli avrebbe mai
chiesto di rinunciarvi...
Tutto
sembrava tranquillo, quella mattina, avevano appena avvistato un
cervo, e adesso lo stavano cautamente accerchiando per poterlo
catturare, e portarlo dal Re per il banchetto di quella sera. Lo
catturarono in poco tempo, senza difficoltà, e stavano
tornando ai cavalli.
Dalla
foresta, all’improvviso, sentirono uno strano verso di animale:
sembrava un animale feroce, ma nel suo verso si sentiva uno strano
sibilo. Sguainarono le spade, in attesa di un qualcosa che
esattamente non sapevano cosa fosse. Sinché non sbucò
dagli alberi: una gigantesca belva col corpo da leopardo e la testa
da serpente.
Merlino
lasciò che i cavalieri avanzassero per battersi, ma il suo
sguardo non si distoglieva mai da Artù. Non poteva succedere
qualche cosa ad Artù. Suo era il compito di proteggerlo.
Doveva far qualche cosa. Ma cosa? Provo un paio di incantesimi,
contro la bestia, ma nessuno dei due funzionò. I cavalieri la
accerchiarono. Artù si fece avanti. E con un agile balzo gli
saltò sotto e la trafisse.
Merlino
tirò un sospiro di sollievo.
Dei
vi ringrazio …
Sorrideva,
contento. I cavalieri si allontanarono, tornando ai loro posti
iniziali, ridendo e applaudendo il loro Principe. Artù era
davvero un abile cavaliere. Anche lui era soddisfatto. E sorrise,
rinfoderando la spada. Merlino sentì un tonfo al cuore. Come
se qualcosa di terribile stesse per accadere. Sentì in
lontananza la voce di…Morgana? Era lei che gli stava gridando
nella testa?
Non
fece in tempo a rispondere, a rispondersi, perché l’enorme
belva, in fin di vita, si ritirò su e si avvicinò con
scatto felino ad Artù. Lui si voltò. Serio.
Tremendamente serio. Era pronto a finirla con un fendente, stava
ritirando fuori dal fodero la sua bella spada. Ma non fece in tempo.
Sentì i denti della belva ficcarsi nel suo petto.
“ARTU!!!”
Merlino
guardò la bestia, alzò il braccio, e lo puntò
contro di lei. Le sue iridi diventarono color oro, la sua mente si
concentrò più possibile, e dal suo palmo uscì
una sorta di sfera fatta di fuoco, che mandò addosso a quella
creatura. Ella sibilò rabbiosa, e poi si accasciò.
Morta.
Il
giovane Mago si lanciò in terra su Artù.
“NO!!
RISPONDIMI! PRESTO!! DOBBIAMO RIPORTARLO A CAMELOT!”
Carot
si avvicinò, assieme a Garrett, e lo montarono sul cavallo.
Merlino non cedette, come la volta prima, non entrò in quella
sorta di trance, ma reagì: montò a cavallo, e galoppò
il più velocemente possibile.
Entrarono
a Camelot, superarono i cancelli, e trovarono Gaius che ordinò
che il principe fosse portato nelle sue stanze. Ce lo portarono, il
più velocemente possibile, e lo adagiarono sul suo letto per
poi uscire. Il Re entrò, seguito da Gaius, Morgana che era
sconvolta, Hunith che come sempre aiutava Gaius, e anche Gwen e
Balinor. Gwen si avvicinò subito a Morgana e Merlino.
“Cosa
è stato??”, urlò Uther
“Non
lo so...”, sussurrò Merlino, “Sire, non...non
avevo mai visto una..bestia del genere. Aveva il corpo di un leopardo
e...”
“…E
la testa di un serpente.”, concluse Gaius serio
Balinor,
accostatosi accanto a Gaius e Hunith, guardò l’amico con
sguardo grave. Era un Mago anche lui. Sapeva tutto sulle creature
magiche, e sul resto. Era il padre di Merlino, dopotutto. Non vi
pare?
“Una
Questing Beast. Può essere evocata soltanto dagli incubi di un
Re..morto da tempo. Vuol dire che qualcuno deve aver fatto un
incantesimo sulla salma del Re. E dai suoi incubi ha evocato la
belva.”
Uther
li guardò in apprensione.
“Artù
si riprenderà?”
Hunith
sospirò tristemente.
“Uther...il
morso di una Questing Beast, è...”, iniziò a
piangere, “E’ letale.”
Le
gambe di Merlino cedettero, e si sarebbe trovato per terra se Gwen e
Lady Morgana non lo avessero sostenuto, e non lo avessero tenuto in
piedi. Non era il momento adatto per cedere, non serviva a nulla.
“Non
può...”
“Il
veleno inizierà a scorrergli nel sangue”, disse Gaius,
“Invaderà il suo corpo. E dopodiché se ne tornerà
verso il cuore. Ed esso si fermerà. Cinque giorni.”
Gwen
trattenne il fiato.
“Cin..cinque
giorni? Gli restano...solamente cinque giorni?”
Gaius
annuì trattenendo le lacrime a stento.
Lady
Morgana si avvicinò a Uther.
“Non
è il momento di farsi prendere dal panico. Non servirebbe a
niente, e certamente non ci aiuterebbe a salvare Artù. Uther.
Lascia fare a me e a Merlino, ti prego. Ti assicuro che non lo
lasceremo morire.”
Uther
guardò Morgana, e annuì abbracciandola. Poi andò
da Merlino, e strinse anche lui, piangendo.
“Sarete
felici. So che lo sarete.”
E
uscì.
Merlino
restò impalato guardando Artù, per la precisione
fissandolo, mentre gli avevano tolto i vestiti per fargli un
medicamento(seppur inutile).
“K..Kilgharrah...”
Balinor
si alzò, si avvicinò al figlio, e lo prese per le
spalle.
“Lo
chiamerò qui, stanotte. Vedrai che Kilgharrah saprà
cosa fare. Fatti trovare in piazza dopo il cambio di guardia. Andremo
sulla collinetta fuori dalla città. Al Grande Drago è
proibito rientrare a Camelot.”
Tutto
quello che restava da fare era aspettare quella sera. In quel
momento, non poteva fare niente se non star vicino ad Artù. I
suoi passi mossero verso il suo letto, quel letto dove erano stati
stretti tante volte, tante notti...si sedette, e passò una
mano fra i capelli biondi di Artù. Gli accarezzò il
viso. E sorrise tra le lacrime.
“Te
la caverai. Fidati di me...non smettere di fidarti di me, Artù.
Ti amo.”
Si
chinò, e gli posò un bacio sulla fronte. Dopodiché
salì sopra al letto, e si mise sdraiato al suo fianco,
tenendolo fra le braccia e cercando di trattenere la cascata di
lacrime che premeva per uscire dai suoi occhi.
Gaius
e Hunith sorrisero, e dopo aver bendato il petto di Artù,
ripresero i loro rimedi, Hunith salutò suo figlio senza dire
niente, semplicemente sorrise e gli diede un bacio sulla guancia. Con
fare incoraggiante comunque. Gwen si sedette sul letto, e lo
abbracciò forte. Poi le due uscirono.
Il
vecchio medico si sedette di nuovo sul letto, accanto a Merlino.
“Adesso
devi essere forte, figliolo. Ma penso che piangere un po’ ti
farà bene.”
Il
moro lo guardò, scotendo la testa. Era risoluto, non voleva
piangere, perché credeva che Artù lo sentisse in
qualche modo. Non voleva farlo peggiorare per la sua debolezza. Ma
quando il suo sguardo si posò sulla ferita del biondo, il
pianto iniziò comunque. Si avvicinò a Gaius, e si fece
abbracciare mentre si sfogava.
“Non
può morire, Gaius...non può... Io lo amo..sono nato per
proteggerlo. Per... Sono stato creato per lui! Cosa posso fare?”
Gaius
sorrise.
“Stasera
chiederemo al Grande Drago. Vedrai. Una soluzione c’è
sempre. La Magia vi ha uniti, ed essa vi terrà uniti per
sempre.”
Morgana,
che fino a quel momento, anzi, fin da quando aveva parlato con Uther,
non aveva più riaperto bocca, sorrise e si chinò
davanti all’amico. Si alzò per dargli un piccolo bacio
sulla guancia. E gli asciugò le lacrime.
“Non
vorrebbe mai vederti in queste condizioni. Lo sai.”
Se
i miei Sogni sono esatti, un modo per salvare Artù esiste. E
presto lo sapremo.
**********************************************
Un
forte vento si levò sulla collinetta, facendo agitare le
fronde dei pochi alberi lì intorno, l’erba, le foglie e
anche i vestiti del gruppetto che stava aspettando. Il Grande Drago
stava arrivando. Ed atterrò davanti a loro con un gran
sorriso, e con un profondo e sincero inchino.
“Salve,
Balinor. Merlino. Morgana. Gaius.”
Merlino
impaziente si fece avanti.
“Artù
è stato morso da una Questing Beast. È a letto, ha la
febbre alta. Gaius dice che quel morso è letale. Devi
aiutarlo!”
Kilgharrah
spalancò gli occhi, guardando Gaius che amaramente sospirò,
e annuì. Il Drago chiuse un minuto gli occhi, e dopo guardò
Merlino.
“Giovane
Mago. Ciò che mi hai appena detto, mi fa dolere il cuore.”
“Ti
supplico... Giuro, che farò qualsiasi cosa per salvare la vita
di Artù. Qualsiasi. Non posso vederlo morire. Con lui morirei
anch’io, lo sai perfettamente.”
Kilgharrah
sospirò.
“Certo,
che lo so. Giovane Morgana. Hai visto qualche cosa nei tuoi sogni,
recentemente? Rispondi.”
Lei
annuì.
“Sì,
Drago. Ho visto un altare. Circondato da delle strane pietre. Sento
una grande energia, nel Sogno. E viene da quel posto. E’ la
soluzione per salvare Artù?”
Lui
annuì.
“Quella
che hai visto in sogno, è l’Isola dei Beati. La Questing
Beast è stata creata dall’Antica Religione, che è
la Magia stessa della Terra. Dovrai andare là, giovane
Merlino, e là troverai il modo di salvare Artù. Ricorda
queste parole, Merlino: a qualsiasi costo, qualunque sia il prezzo,
Artù non deve morire.”
Balinor
aveva adesso gli occhi sbarrati dalla sorpresa, e Gaius la bocca
spalancata. Si guardarono per un istante, poi il primo disse:
“Ma...se
la Questing Beast ha scelto Artù, questo significa...che
l’Antica Religione stessa ha deciso che Artù...deve
morire... Non ha senso!”
Morgana
guardò Kilgharrah.
“Perché
l’Antica Religione vuole Artù morto?? Non ne ha motivo!
È grazie a lui che la Magia potrà tornare!”
Prima
che Kilgharrah potesse risponderle, Gaius si avvicinò a
Merlino.
“Ragazzo
mio. C’è una cosa che devi sapere. Se vuoi salvare la
vita di Artù..il prezzo da pagare è di..un’altra
vita. Secondo la tradizione dell’Antica Religione, per salvare
una vita...un’altra deve essere presa in cambio. Per
ristabilire l’ordine delle cose.”
Merlino
annuì.
“Certamente.
Darò la mia vita, per quella di Artù.”
“Non
essere sciocco!”, replicò Morgana, “Troveremo il
modo di salvare Artù senza che nessuno debba sacrificarsi.”
Kilgharrah
sospirò.
“Forse
hai ragione. E forse no. Ma vedete, dovete considerare un aspetto
importante. L’Antica Religione non ha interesse nel vedere Artù
morire. Né nel vedere qualcuno di voi morire. Non è
l’Antica Religione che sta agendo. Dietro a tutto questo...c’è
una sola persona. Una persona il cui piano è quello di vedere
te, Merlino, morto.”
Merlino
rise sarcastico.
“Qualcuno
mi vuole morto? E chi..?”
Ma
certo! È sempre la stessa persona! C’è sempre lei
dietro a tutto!
“Ovvio.
Che domanda stupida. È Nimueh, non è così?
Quella Strega vuole vendetta. Ebbene, se devo morire per salvare
Artù, lo farò. Ho già deciso di sacrificarmi per
lui una volta. Sono pronto a farlo di nuovo.”
Era
giunto il momento di saldare i conti. Una volta per tutte.
Carissime
mie lettrici, rieccomi!!!!! :) scusatemi, chiedo venia per essere
stata lontana... Mi hanno portato il PC a riparare, e io sto
approfittando della povera Kuni... ;) (KUNIMITSU, la mia migliore
amica)
dunque
dunque, ci feriscono Artù...e quella p..cioè, Nimueh
colpisce ancora una volta! Poverina, compatitela, nn ha altro da fare
che rompere le scatole a Camelot 5giorni sì e gli altri
pure...
Cooomunque,
perdonatemi x il titolo che avrà fatto venire un accidente a
tutte quante... eeeeh, suggerimento di Kuni!!! XDDD
ringrazio
tutti i miei lettori silenziosi, chi mi inserisce fra i preferiti o
addirittura le seguite!! cioè grazie!! me lo merito davvero??
:S
Ringraziamenti
particolari a:
_
Valux _ : beh, è
risaputo no?? guarda i più grandi politici del passato. Dietro
ognuno di loro, seppur grande, ki sta dietro?? UNA DONNA!!!
BWAHAHAHA!!!! grazie sei stata la prima a recensire! :)
ladyniniane
: bah, maniera
DEFINITIVA...direi piuttosto che AL MOMENTO pare abbia uno spiccato
senso della giustizia...anke io nn saprei immaginarmi una Camelot
senza Morghy!!! ^^ sei stata un genio con quel gioco di parole!!!
XDDD visto?? ti ispiro romanticismo! ;)
ebbene
sì, si sposeranno! Matrimonio in vistaa!!! nn poteva essere
altrimenti giusto?? * o * WOW!!! Caraibi!! così incontrano
pure Jack Sparrow e si fanno una gitarella sulla Perla!!! ^o^
GENIALE!!! restami sempre fedele cm io lo sarò sempre a te,
bella!!! ;) tvtb
hay
_ chan: hay chaaan!!! ora lo
so! Sei stata tu! XDD eee vabè, magari un po' si capisce
conoscendoti ;P il figliolo nn si sa...beh...forse forse fra un po'!
XDD
celine
_ underlworld: Arthur nn
poteva ke salvare il suo amatissimo Merlino!! povero Merlino! E
povera Morghy! Un pochino di tranquillità almeno x la Magia, a
Camelot, era DOVUTA! ;)grazie!!! kisss
mikybiky:
posso fucilarti? È
ufficiale ke ti voglio proprio fucilare!! XDD scherzo. Dai, in fondo
capita di scordarsene.. (pure se IO nn lo faccio MAI) Cmq dai ;)
Uther ke trama qualche cosa eh? mh...chi può dirlo? XD
Ice
_ Princess : sarei
tentatissima di nn rispondere...però l'importante è ke
6 tornata! ^^ dai dai, capita di dimenticarsi di leggere e
recensire...IO nn lo scordo mai però va bene...
Tu
a Utherino-la-Faina lo vuoi proprio defunto eh?? ti sta proprio tanto
antipatico... XDD beeene, probabilmente nel seguito ti accontenterò!
Eeeh sì, perchè penso ke al cap 39 si fermerà la
storia, e ricomincerà col matrimonio...
Il Sole era già alto, a Camelot, era già passato il
mezzodì. I raggi illuminarono una piccola stanza della casa del medico di
corte. Merlino aprì gli occhi, improvvisamente sveglio. Si alzò a sedere, e
d’improvviso gli girò la testa. Come se avesse bevuto chissà quanti alcolici.
Si levò lentamente, più piano possibile, e andò alla porta aprendola. Al
tavolo, c’era sua madre che piangeva e Balinor che la stringeva.
Stava per chiedere cosa fosse accaduto, quando la
porta di casa si spalancò. Entrò Lady Morgana. Era devastata, i capelli
scompigliati, due borse sotto agli occhi. Lo sguardo vago. Aveva avuto un
ennesimo Sogno Premonitore.
“Gaius!! Oh! Merlino! E’ in pericolo! L’ho
sognato...”, lo afferrò, “Ho sognato Gaius che ti dava un sonnifero,e poi...poi
l’ho visto morto...!”
Gaius mi ha
dato un sonnifero?? Spiega il mal di testa! Ma perché? Eppure non mi sembrava
di essere stato tanto sconvolto da necessitare...
“Madre! Cosa..?”
Balinor porse al ragazzo un pezzetto di pergamena.
La scrittura era di Gaius. Il moro ci mise qualche secondo per mettere a fuoco.
I suoi occhi si sbarrarono. Ecco cosa lesse:
“Merlino. Perdonami se
ti ho dato un sonnifero. Ma non potevo fare altrimenti, non mi avresti mai
lasciato partire. Kilgharrah ha ragione. Artù non può morire. Non Deve morire.
E tu neanche. Siete importanti entrambi. Dovrete portare avanti ilprogetto di Albione. E poi sarete felici. La
mia vita non durerà comunque più del dovuto, per cui ho deciso che darò la mia
vita.. Per me è un dovere farlo. E lo faccio con gioia. E con la consapevolezza
che tu e lui vi prenderete sempre cura l’uno dell’altro. Ho già avvisato Uther.
Ho dato l’addio agli altri. E ora, voglio soltanto dirti che per me sei sempre
stato come un figlio. Ti sono molto affezionato, Merlino. Ma cerca di essere
più responsabile, e non attirare tanti guai! Sii felice con Artù. Proteggetevi
a vicenda. Parlate sempre. Di tutto. E non piangere troppo al matrimonio! Ti
voglio bene, figlio mio. GAIUS.”
“NO!!”, guardò i due, “Come avete potuto
permetterglielo??”
Tornò in camera sua di corsa, e si affrettò a
vestirsi. L’inchiostro non era troppo secco, dunque doveva significare che
Gaius aveva solamente poche ore di vantaggio su di lui. Lo avrebbe raggiunto. E
lo avrebbe fermato dal suo folle proposito di morire.
“Vi voglio bene. E sarò sempre nel vostro cuore.”
Abbracciò forte sua madre e suo padre, che non
tentarono di convincerlo a non farlo: oramai si erano rassegnati al fatto di
doverlo perdere. A quanto pare,la Magia reclamava ciò che aveva loro donato. E
non potevano opporsi.
Merlino uscì di corsa, correndo verso il castello,
seguito da Morgana. E dopo qualche minuto arrivò anche sua madre, che andava da
Artù. E proprio lì andò anche il ragazzo. Entrato nelle stanze, lo vide sempre
disteso sul letto. In preda alla febbre alta. Si avvicinò, e si chinò per
dargli un bacio sulla fronte, carezzandogli poi i capelli.
“Merlino, non...”
Gwen scoppiò in lacrime, e Merlino si affrettò a
stringerla forte. Voleva anche salutare lei, la sua migliore amica. La prima
amica che si era fatto appena arrivato a Camelot. Non avrebbe mai scordato
Ginevra. La sua adorata e piccola Gwen.
“Ti voglio bene, Gwen. Quando avrai bisogno di me,chiudi
gli occhi. E io ci sarò.”
Lei annuì.
Merlino si chinò di nuovo su Artù, e gli diede un
bacio sulle labbra. Gli carezzò teneramente il viso, sorridendo tra le lacrime.
Poi si voltò verso Morgana. I due, di comune intesa, attuarono un incantesimo
su Artù, facendolo levitare. Qualcosa gli diceva che il principe avrebbe dovuto
essere presente, sull’Isola.
E non poteva fermare Morgana, che voleva andare con
lui.
Non lo
lascio morire. La sua vita è ben più importante della mia.
I due partirono alla volta dell’Isola dei Beati, non
sapendo esattamente cosa li attendeva, ma ben sapendo che, stando insieme,
avrebbero potuto sempre unire i loro Poteri, ed essere un po’ più forti. E cosa
più importante: avrebbero salvato Artù.
Il giovane, come se sentisse che Merlino andava
verso la morte, durante il loro viaggio di due giorni iniziò ad agitarsi nel
sonno, a mormorare il suo nome. Sentiva che qualche cosa non andava e che
Merlino era in serio pericolo. Ma non sapeva proprio come fare per aiutarlo.
Ben presto, però, i suoi occhi blu mare si sarebbero
riaperti.
“Non posso credere che vuoi dare la tua vita al
posto di quella di Merlino... Sei un traditore! Non hai fatto niente per
evitare che Uther bandisse la Magia da Camelot. Anzi. Ti sei schierato dalla
sua parte!”
Lui sospirò.
“Non potevo fare niente, Nimueh. È Merlino l’unico
che può restaurare la Magia a Camelot. Ha già fatto dei passi avanti. Lui e
Artù creeranno un mondo migliore.”
Lei rise.
“Un mondo migliore? Ti illudi che il figlio di Uther
Pendragon mostrerà benevolenza verso la Magia...dopo la morte di sua madre? Sì,lo
ha superato. Ma per quanto ancora? La Magia ha portato via sua madre . La
odierà, prima o poi.”
“Artù non odierà mai la Magia. Odierà te, e la tua Magia.”, disse lui, “Non è stata la
Magia a tradirlo. Sei stata tu.”
Nimueh sorrise.
“Vuoi morire al posto del tuo protetto, Gaius? E va
bene. Sarai...”
“Nimueh!”
Gaius si voltò di scatto.
“Vattene, Merlino! Non è il tuo momento di morire!”
“Neanche il tuo!”,rispose lui, “Darò la mia vita per
quella di Artù. Ma ora, voglio che tu salvi la sua vita.”
Nimueh lo guardò sorridendo malignamente.
“E sia. Non è il fato di Artù morire per mano mia.”,
prese un calice dall’altare, “Ecco. Adesso non dovrai far altro che far bere ad
Artù questa.”
Alzò lo sguardo, e le braccia, verso il cielo,
tenendo forte il calice fra le mani. I suoi occhi si colorarono di rosso, e
iniziò a piovere. Una pioggia a catinelle, che riempì il calice. Nimueh gli si
avvicinò e gli diede il calice. Poi sorrise di nuovo.
“So che Lady Morgana è con te. E che si è nascosta.
Col nostro caro Artù. Va. Portagli il calice, e fa che beva sino all’ultima
goccia. Dopo qualche minuto, il tuo amato principe si risveglierà.”
Se non è
vero, giuro che la uccido...
Gaius sospirò, triste, ma sorrise, guardandolo
allontanarsi
Stammi
bene, Merlino....
Merlino prese il calice, e stando attento a non
rovesciarne neanche un poco, si allontanò da lei e da Gaius, non pensando ad
altro che a scender le scalette, andare da Morgana che aspettava ai cavalli, e
far bere ad Artù sino all’ultima goccia. Poi Morgana lo guardò e gli prese la
mano.
“Torniamo da lei. Vuole vedermi,lo sento! Artù starà
bene.”
Merlino si chinò su di lui, steso a terra, anzi più
che altro seduto, appoggiato ad un roccia su cui era stata posta una coperta.
Per lui. E gli prese il volto fra le mani, baciandolo sulla fronte. Poi sulla
guancia. E dopo, infine, sulle labbra. Versò qualche lacrima, mentre gli
accarezzava per l’ultima volta il viso.
“Sarò sempre con te, Artù. In qualunque momento, in
qualunque luogo. Sempre. In eterno. Tu dovrai solamente chiudere gli occhi...e
mi vedrai. Non dovrai far altro che cercarmi nel tuo cuore, e lì mi troverai.
Sempre accanto a te. Costantemente al tuo fianco in qualsiasi passo farai. Io
sarò con te. Sarai un grande Re,Artù Pendragon. Addio...amore mio. Ti amo...”
Si alzò, e si allontanò con Morgana.
Addio,
Artù. Sii felice.
Quando però risalirono le scalette per tornare verso
l’altare, sentirono delle grida in Antica Lingua e un fulmine squarciò il
cielo. Si guardarono, e iniziarono a correre. Nimueh era china su Gaius, e
quando si alzò, sorrideva maligna.
“GAIUS!!! COSA HAI FATTO!?!”
Morgana la guardò con odio e rabbia.
“Sei veramente malvagia, Nimueh.”
Lei gli sorrise amichevolmente
“Non sai quanto sia gradevole vedere un’altra
Strega! Dimmi, Morgana, non ti piacerebbe imparare la VERA Magia? Posso
insegnartela.”
“Mai.”, disse, “Mai imparerei la Magia Nera da te,
Nimueh. Non è verso il Male che il mio Dono è rivolto.”
Merlino le interruppe.
“Era un mio amico…”
La Strega sorrise sempre più malignamente.
“Alla Religione Antica non interessa chi vive o chi
muore,Merlino. Ma solo che l’Equilibrio naturale fra la Vita e la Morte venga ristabilito.
Salvare una vita comporta il sacrificio di un'altra. È la volontà della...”
“Non è stata la Religione Antica a fare questo,
Nimueh, sei stata tu!”
“Calmati, ora.”, gli disse, “Siamo troppo preziosi
per essere nemici. Sia tu che io siamo creature della Magia, Merlino.”
Ha...ha
un’aura potentissima …
D’improvviso, Morgana ebbe paura. Le sue gambe
iniziarono a tremare. Stare di fronte alla Strega Nimueh, così potente, così
malvagia, l’aveva fatta paralizzare dal terrore. Indietreggiò, e osservò Merlino.
Cercando d’infondergli energia positiva.
Non
mollare, Merlino. Non cedere.
“Unisciti a me, Merlino. Tu sei come me. Possiamo...”
“Io non ho niente da spartire con te, Nimueh!”,
rispose, “Non potrei mai servire una Magia tanto.. egoista e malvagia. Tu sei
corrotta!”
In quel mentre, nessuno seppe mai spiegare perché,
il vecchio medico riaprì gli occhi. Nimueh scosse la testa ridendo, mentre
Merlino rise di gioia. Gaius riuscì ad alzarsi, e prima che potesse dire
qualche cosa, fu portato lontano da Morgana. Allontanato da Merlino e Nimueh,
tra cui, ora, passavano strane scariche elettriche.
Merlino approfittò della distrazione di Nimueh per
lanciarle un incantesimo, ma lei abilmente lo bloccò con la mano, e rise.
“I tuoi trucchetti infantili sono inutili con me. Sono
Sacerdotessa della Religione Antica. FORBE!
”
Dal palmo della sua mano scaturì un enorme palla di
fuoco, che però Merlino schivò con abilità e una certa agilità. Dopodiché il
Mago alzò il braccio per riformulare un nuovo incantesimo, ma anche quello
fallì. Nimueh lo guardò sorridendo, e poi…
Dalla sua mano un’altra sfera di energia, che colpì
Merlino in pieno petto, lasciandogli un buco. E in quel momento, la SUA voce
che gridava lo fece voltare verso le rovine: Morgana aveva anche lei gridato,
piangendo, Gaius stava per correre verso di lui. Ma la persona che vide, oltre
a loro, fu LUI, in piedi vicino a loro, l’espressione scioccata e
quasi..smorta.
“NOO!! MERLINO!!!”
Il moro cadde per terra. Apparentemente morto.
Nimueh, ignorando Artù che stava sfoderando la spada per partire alla carica,
si avvicinò con calma al corpo del giovane Mago, e lo guardò con aria triste. E
disse:
“Peccato...insieme potevamo dominare il Mondo.”
E si voltò nuovamente per tornare verso l’altare.
L’ho
visto... Artù è vivo! È salvo! Ce l’ho fatta...l’ho salvato. La mia vita in
cambio...della sua.
Ma chiudendo gli occhi, e preparandosi a morire,
sentì una voce alquanto familiare dentro la mente. E aprì ben bene i pensieri.
Merlino,il
vecchio Gaius ha ragione. Non è il tuo momento per morire. Coraggio. Alzati in
piedi. Uccidi la Strega...con l’aiuto di una Strega.
Senza che Nimueh se ne accorgesse, Lady Morgana alzò
le sue braccia verso Merlino, seppur lontana. Chiuse gli occhi, si concentrò.
Dalle sue labbra uscirono, veloci come frecce, delle parole in lingua Antica.
Merlino sentì il suo cuore. Batteva. Sogghignò, soddisfatto, e si rialzò a
sedere. Dopo si rimise in piedi.
“Non avresti dovuto tentare di uccidere Gaius.”
Nimueh si voltò verso di lui, con uno strano sorriso
compiaciuto in volto. Vide Merlino alzare il braccio verso il cielo. Vide i
suoi occhi colorarsi d’oro. E poi quelle parole in Arcaico. Alzò lo sguardo, e
lo vide: il cielo nuvoloso si stava aprendo. Uno squarcio alquanto inusuale.
“Caor...Thine!”
Sul volto della Strega comparve improvvisamente
un’espressione fra l’impaurito e lo sbigottito. E da quello squarcio
particolarmente strano uscì un fulmine, che la colpì in pieno. Delle scariche
elettriche la pervasero, facendola quasi soffocare dagli spasmi. E dopo la
incenerì totalmente. Ed esplose.
Adesso l’Equilibrio era stato compensato.
La vita di Artù era stata salvata, e in cambio
l’Antica Religione si era presa con soddisfazione quella della malvagia e
egocentrica Strega Nimueh
Ragazze miiiee!!!!! ^^
Salve salvino!!! Sn tornata con un
nuovo appassionante cap!! ho aspettato a postare,xché volevo vedere di farvi
leggere un po’ tti ;)
Ebbene: alla fine il Bene ha trionfato
ancora una volta!!! Sebbene inizialmente Gaius è stato…cm dire..avventato a
decidere di testa sua e fare cm gli pareva -.-“ caro vecchio Gaius…
X fortuna sia Morghy ke Merlin sn
arrivati in tempo! Arthur è sopravvissuto (e come farlo morire? Nn si può!) e
tt torna cm prima…al momento almeno BD!!
Ringraziamenti a ki legge qst storia,
ki la adora o la ama, a ki più semplicemente piace:
_VALUX_ ; volevi
uccidere Nimueh? ^^è già morta… eheh!!!
Baci
Celine_underworld: purtroppo
sì! L
esistono inconveniente ke vorrebbero mettersi fra me e le mie postazioni…MA NN
LA DARO’ VINTA A LORO!! EBBENE Sì!!! Continuerò a postare! ^^
Visto? La Stregaccia se n’è andata!
Uther di utilità a qualcuno? E qnd mai? XDDD
Bacioni e grazie!
Mikybiky: è
Nimueh crepò! ^^
*O* ma davvero è sempre alle altezze
delle tue aspettative?? MA GRAZIE TESORO!!!! KISS!
LADYNINIANE: ciao!!!
^^ cm sempre rimani fedele e mi recensisci sempre sempre, grazie mimma!! <3
cm promesso,adesso farò da scribana x i nostri carissimi personaggi,ke vogliono
risponderti uno a uno a ciò ke hai scritto :P
MORGANA: ciao,cara ladyniniane ^^ eeeh
sì,i miei Sogni Premonitori possono arrivare a essere terribili! Te lo
assicuro! Ma,come hai detto tu,fanno parte dei miei Poteri..non ci posso fare
niente, anzi sono fiera di essere una Strega ;) credimi,ho provato ad avvertire
Artù (dietro le quinte), ma inutile: sai,adora così tanto la caccia che è quasi
impossibile fargliela smettere!
Beh,lo ammetto,sì: sono l'unica a saper
prendere sia Merlino (che comunque,fidati,anche Artù lo sa prendere :-P), e anche il caro Uther (poverino,tutti lo
giudicano tremendo..ma è soltanto un pò introverso!). Io seguo il mio istinto.
E,x puro caso credimi,alla fine dico sempre le cose giuste ;P Grazie del
complimento cara! A presto!
MERLIN: Ciao! =)sono sempre aperto a nuove amicizie! Giulia
mi ha parlato tanto di te,e a proposito di portare lontano Artù...non è
che,oltre al viaggio di nozze,mi potresti prenotare una qualche piccola gita
fuori città?? Anzi..fuori REGNO??? perchè sai,in effetti, hai perfettamente
ragione! Vedere Artù SEMPRE in fin di vita...non mi fa bene psicologicamente!
Fammi sapere! ;) Ps. Grazie comunque,so che molte volte pare che non
reagisco...sai com'é..l'Amore mi manda il cervello in pappa, come dice Giulia!
XD
UTHER: Salve,gentil donzella. E' un
dovere,per me,rispondere alla sua recensione. Ebbene sì, devo dire che inizio
ad apprezzare Merlino. E' un bravissimo ragazzo,una splendida persona,e
soprattutto ama Artù...come io stesso non potrei mai fare! Vedo Artù felice,e
questo per un padre è il massimo degli onori!
GAIUS: mia cara lady,sa,anni e anni
(decadi più che altro!) alle prese con la Magia,e tutte le sue Creature,mi
viene facile comprendere quale Bestia o quale Strega o Stregone abbia colpito.
E non credere,non necessariamente ogni veleno ha un antidoto...Nimueh è piuttosto
furba!
Ti ringrazio molto per i complimenti.
BALINOR: salve! beh sì, non potevo
sempre stare fisso a lavorare nella focina senza rendermi utile. Merlino non mi
chiede mai aiuto,ma io stesso sono convinto che debba cavarsela da solo come ho
fatto io...
KILGHARRAH: Lo so, sono un mito!
(modestamente!) Beh,è una caratteristica di noi Draghi essere 'pozzi di
scienza', avere la risoluzione ai problemi...avere sempre la risposa pronta..
Anche perchè,senza di me, quel piccolo young Wallock nn andrebbe tanto lontano!
XD sa che contare su di me è la cosa più giusta che possa fare...
Ma...adesso spetta a lui fronteggiarsi
con la Strega Nimueh...e sono preoccupato per lui..
ARTU': eilà! salve,fanciulla,grazie per
aver letto! Beh,sai cosa? Hai proprio ragione! credo che per il momento la
caccia resterà in disparte,e mi dedicherò TOTALMENTE a Merlin... (tu ci credi
che sto per sposarlo?? IO no! XDD ) EI!! Mi hai dato un'idea grandiosa!!!
Cacciatore io, e la preda il mio adorato Merlino... IHIH!!! (Merlino,da dietro,spalanca
la bocca: "EHI!!!")
Beh, sai, non credo proprio che quello
che Morgana fa, si possa definire 'oroscopo'! ("no, non proprio",
disse Morgana sospirando) , ma uscirò comunque un pò di più...
AH! a proposito! i miei più sinceri
ringraziamenti per averci organizzato il viaggio di nozze, cara Lady Niniane ^^
sono molto felice che lei ci abbia fatto questa cortesia! Giulia è stata brava
a chiedervelo ;) ci sentiamo presto!
NIMUEH: AH! non sperare di farmi
paura,nè di farmi tremare! In un modo o in un altro riuscirò a far fuori
Artù..Uther...e avere per me Camelot! Brava,a quanto sembra hai capito tutto di
me...sei una Strega? Vuoi unirti a me? potremmo fare grandi co... BAM!!
..........................
EHM EHM. Scusami,cara lady,ma ho dovuto
addormentare Nimueh..un bel pugno in testa benché io non adori la violenza
(sono la giuly): stava esagerando...
Bene! Grazie di cuore!!!! Sno felice
che il capitolo ti sia addirittura strapiaciuto!!!!
Il moro si voltò. Lui era lì. Artù era vivo, era
sano e salvo. Gaius stava bene. Guardò il mucchio di cenere davanti a lui, e
improvvisamente sentì una fitta al cuore. Una fitta di sofferenza. Di dolore. E
di rimorso, quasi. Non per aver messo fine alla vita di Nimueh. Tanto perché
aveva ucciso una persona. Fino a quel momento, non aveva mai ucciso nessuno. Tantomeno
con la Magia. Neanche nella battaglia a Eldor..
La..mia
Magia ha...ha ucciso una persona! Ho ucciso...una persona..!!
“Merlino?”
La voce di Gaius fece scattare qualche cosa in lui.
Le lacrime iniziarono a rigargli il viso, mentre i tre si avvicinavano
lentamente.
“Io... A-avete...? Ho
u..ucciso una... Non avevo mai ucciso, prima...di oggi...”, e pianse, “Ho
ucciso una..persona! Ho..ho ucciso una...”
Nell’istante in cui il suo pianto proruppe, Artù gli
fu vicino e lo strinse forte. Cercò di farlo calmare un po’. Sapeva come ci si
sentiva.
Oh Merlino…
“Shh. Capisco perfettamente come ti senti,Merlino.
La prima volta che uccisi un uomo...anche se era di un regno nemico.. io...non
me ne davo pace. Non riuscivo ad..accettare di aver messo fine a una vita. Poi..
mi sono ricordato che..se non avessi ucciso quell’uomo..lui avrebbe ucciso un
mio cavaliere.”
Io ho
salvato Artù... Se non avessi ucciso Nimueh, adesso Artù..o Gaius!...sarebbero
morti …
Una nuova consapevolezza gli nacque nel cuore. Aveva
dovuto farlo. Gaius era sul punto di morte, e Artù anche. E la vita di Nimueh
era servita a ristabilire l’ordine naturale delle cose. Così Camelot era salva.
Gaius anche. E anche Artù. E, beh, anche la sua vita era salva.
“Hai ragione. Tu sei salvo. Gaius anche. È questo
che conta.”
E poi, finalmente, i loro sguardi s’incrociarono.
Blu e azzurro. Mare e cielo. Finalmente di nuovo fusi l’uno nell’altro. Avevano
avuto la paura di non vedersi più, non potersi più stringere, né baciare né
altro. I loro sogni frantumati in un colpo da Nimueh..
E invece…
Artù rise di gioia, e baciò Merlino che rispose al
bacio.
“Sei vivo...”
“Grazie a te, amore mio.”, sorrise Artù, “Ce
l’abbiamo fatta. Anche stavolta. Dio..quando…ti ho
visto per terra...con quel buco nel..”
Merlino gli sorrise.
“Sto bene. Guardami.”, si staccò e fece un giro,
“Sto a meraviglia! E siamo di nuovo insieme. Finalmente.”
Si avvicinò a loro Morgana, che abbracciò l’amico.
“Togliti il senso di colpa dal cuore, Merlino.”
“Hai fatto ciò che doveva essere fatto.”, disse
Gaius stringendolo, “Nimueh avrebbe dovuto morire già da tanto tempo.”
Merlino lo guardò severamente.
“Sei stato un vero incosciente! Come hai potuto
lasciarmi così?? E salutarmi con..un misero biglietto !? Gaius. Non tentare mai
più di sacrificarti al posto mio. chiaro?”
Sia lui che Gaius risero.
“Andiamo. È ora di tornare a casa.”, sorrise
Morgana.
Re Uther scese di corsa le grandi scalinate del
castello, correndo incontro al figlio, e abbracciando il principe più forte che
poteva. Piangeva, era commosso e felice. Accorsero anche i genitori di Merlino
e Gwen, che si abbracciarono.
Re Uther volle sapere ciò che era successo, nei
minimi dettagli, e così fecero: Merlino e Morgana, raccontarono tutto a lui,
Gwen, Balinor e Hunith, che alternavano espressioni di paura a espressioni di
sorpresa. O il cui fiato si mozzò quando seppero di Merlino. Però, era lì
davanti a loro. Con loro. Era vivo e stava alla grande.
Quando Re Uther rientrò nel castello,soddisfatto e
felice, seguito immediatamente da Artù, e Gaius che voleva ricontrollare la ferita
del principe ereditario, lasciò Morgana e Merlino in mezzo agli altri tre.
Balinor guardò suo figlio attentamente.
“Qualcosa ti turba, figliolo. E penso di sapere
cosa.”, sospirò, “Era necessario.. uccidere Nimueh. E tu LO SAI. Non potevi
fare altrimenti.”
Merlino annuì.
“Lo so, padre. Ma...non riesco a convincermene..”
Hunith lo abbracciò, poi gli sorrise.
“Immagino quanto ti devi sentire responsabile,
Merlino. Hai ucciso,questo è vero. Ma è pur vero, che se non lo avessi fatto,
Gaius sarebbe morto. E probabilmente anche Artù. Hai salvato entrambi figlio
mio, è stata la cosa giusta da fare.”
“Tua madre ha ragione.”, sorrise Gwen, “Se Nimueh
fosse sopravvissuta, Camelot ora sarebbe in guai seri. Grazie a te non
accadrà.”
Lady Morgana sospirò triste.
“So cosa provi. Nonostante la malvagità e la
corruzione che le scorrevano dentro, Nimueh era una creatura della Magia. Come
te..e me. E’ sempre difficile vedere un nostro simile morire. Troppi ne sono
già morti...”
Gwen le si avvicinò.
“Mia signora, siete stanca. Venite. Vi accompagno
nelle vostre stanze. Dovete riposare.”
Hunith sorrise.
“Io e tuo padre andiamo a casa. Tu va da Artù.”
“Tua madre ha ragione. Prendete del tempo per voi.”,
disse un sorridente Balinor “Andate a farvi una passeggiata. State da soli per
un po’.”
Hanno
ragione. Adesso ho bisogno di stare un po’ da solo con Artù.
“Vado!”
Non appena salì le gradinate, incrociò Carot che gli
sorrise.
“Sono felice che siate tornati sani e salvi. Se
cerchi Artù è andato nelle sue stanze. E mi ha detto di cercarti, per riferirti
che ti sta aspettando.”
Merlino rise quando l’amico gli fece un occhiolino,
e corse verso le stanze del principe, quelle stanze che conosceva, oramai,
tanto bene. Sorrise e, per una volta, bussò. Sentì una risata, e un “vieni”.
“Beh, per una volta ho...”
Le parole gli si bloccarono in gola: Artù indossava
solamente un asciugamano bianco intorno alla vita, a coprire le sue nudità, e
il petto era nudo. Completamente nudo. Il suo viso andò all’istante a fuoco, e
abbassò lo sguardo sorridendo.
“Da quando ti vergogni di vedermi..senza niente
addosso?”, gli chiese Artù.
Già! Da
quando mi vergogno?? L’ho visto tante altre volte senza indumenti. Ma...non
credo che il mio imbarazzo se ne andrà mai!
“Merlino?”
Artù rise, e scotendo la testa andò verso il letto
per prendere i suoi vestiti.
Lo adoro
quando arrossisce..
“Scusami. Non so cosa mi sia preso.”, si avvicinò
sorridente, “Sono felice che tu sia qui, Artù. Che stai bene.”
Il biondo lo prese fra le braccia e lo baciò, anche
lui sorridendo allegro.
“Siamo ancora insieme. Il nostro Amore oramai non
può essere distrutto da nessuno e da niente. È un fatto quasi...”
“Magico?”, rise lui
Anche Artù rise.
“Esattamente! Magico. Proprio come diventa tutto il
resto intorno a me, da quando ti amo. Da quando stiamo insieme. Tutto...incantato.”
Merlino assentì.
“E’ la nostra favola, Artù.”
E non ci poteva essere nessun finale diverso dal
“vissero per sempre felici e contenti”. Perché, sì, avrebbero avuto tante altre
difficoltà davanti. Ma erano Merlino e Artù. Il Principe Ereditario di Camelot,
e il suo piccolo Mago.
Era l’unica cosa che non sarebbe mai potuta
cambiare.
Wwaaaaaaa!!!!!!!!!!!!
Ragazze, quanto vi adoroo!!!! Recensite sempre!! C’è ki è meno puntuale e ki invece lo
è qnt un orologio svizzero…ma
alla fine nn mi deludete mai ^^
Ebbene, veniamo a qstcapit: è andato tt bene
visto? Nimueh finalmente è defunta (devo ammetterlo xrò…era GE-NIA-LE! ) Ma l’Amore l’ha battuta cm sempre ^^ poooverella quanto mi disp…
Beh..sembra tt
a posto..tranne x il fatto ke, povero Merlinuccio mio caro,si terrà sempre qst
peso d’aver ucciso una persona, x di più col Dono della Magia! Poverello, ogni
volta ke se lo sogna, si sveglia in lacrime…
Vi ringrazio immensamente, o voi
lettori/tricike ogni gg leggete i miei nuovi cap! ^^
spero ke continuerete a seguirmi!!! E nn mi stancherò MAI di ringraziare ki
mette fra le preferite o le seguite!!!! *o*
I miei ringraziamenti personalizzati
vanno a:
lady niniane:
TESORO
MIO!!!!! La prima a recensire, ti adoro!!!! *o* nn ho
mai dubitato della tua fedeltà!!! ;) e io l’ho premiata facendo fuori Nimueh. Sebbene,dal Regno Dell’Aldilà,ogni tanto qlk sua imprecazione arriva…
ebbene, i Miei amici vorrebbero
rispondere alla recensione, nonostante in qstgg ci sentiamo sempre ^^ Cominciamo da…
MORGHY: OH! Carissima amica mia! Oh sì,
come ti ho già riferito i Sogni Premonitori,ahimè!, possono rivelarsi assai fastidiosi…ma se nn fosse x loro nn avrei potuto risolvere taaante
cose...
Nn dubitare! Riuscirò a convincere Artù
a tralasciare, ogni tanto, quella tanto brutale attività chiamata ‘caccia’!! o nn mi chiamo + Morgana!!!
X quanto riguarda Uther,
ebbene sì, ti posso assicurare ke si rivelerà un buon
sovrano ^^ mi fido di lui…
Cmq nn mi
sono offesa affatto x il termine ‘oroscopo’ anzi! Era divertente! ^^ a presto,
cara Lady Fra!
MERLINO: Lady Fra! Ke
piacere risponderti! Ho sempre tempo x le mie amiche del cuore ^^ (artù smettila di mugugnare…) Cmq,
x il viaggio di nozze mi affido, anzi, CI AFFIDIAMO
interamente alla tua scelta ^^ e grazie dei complimenti! A presto!
UTHER: risponderle x me è un immenso
onore, Lady Francesca ^^ una donzella tanto amica mia e degli altri! Così sveglia,
e arguta! Le prometto kenn
commetterò più errori. Ci proverò almeno…
GAIUS: mia piccola Lady Francesca, io
mi sento onorato di tanta stima, ke ricambio in mondo
sconfinato ^^
BALINOR: mi perdoni se ha interpretato
la mia volontà di dare indipendenza a mio figlio, come l’assenza di un ‘fare
paterno’. Rimedierò quanto prima ;)
KIL: e x me è un onore altrettanto
grande risponderti, cara Lady Fra ^^ cm avevo immaginato, lei è una ragazza
estremamente sveglia! E la mia enorme esperienza mi assicura ke un gg sarà una grande Strega!
;)
HUNITH: mia cara Fra! Mi trovo d’accordo
con lei, mio figlio ha un grande Destino di fronte a sé..e lo compirà nella
migliore delle maniere,ne sn certa!
GINEVRA: oh, ma si figuri Lady
Francesca ci mancherebbe! Nn deve preoccuparsi di scrivermi…
^^ ma mi ha fatto molto piacere ke ora lo abbia
fatto! Sì, sn sicura ke
Merlin nn morirà tanto presto!
ARTU’: mia adorata Lady
Francesca..salve! ^^ sn onoratissimo di risponderle,
x dirle ke la ringrazio x i suoi complimenti..sì,
farò felice il mio Merlino, lo sento! Un giorno,io e lui governeremo saggiamente
Albione cm mai mio padre si sognerebbe di fare! *o* (sa,alle volte il mio lato
borioso e arrogante viene fuori nn creda XD )
Spero tanto di sentirvi presto,my Lady ^^ (potreste..dare un mio saluto ad Arthur,se non è
di troppo disturbo? Grazie!!)
NIMUEH: bene, vedo ke
almeno tu, Strega, ragioni ^^ un’alleanza fra noi sarebbe più ke eccellente! Se nnfosse…ke purtroppo mi hanno uccisa,e non potrò esser tua alleata…
Fraaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
^^
Sai ke ti
voglio bene, vero?
Kiss!!!
Celine_underworld: ^^
CIAO!!! Sn contentissima d’aver creato la suspence nel capit!! XD visto?? Morta
defunta e deceduta!!!! ;P
Eeeehhhmm…tranquillità? Ma sìì..x
pochissimo però… -.-“ poverelli,neanke
si possono godere il momento…sniff!
Continuerai
a seguirmi? Spero tanto d sì!! *O*
Kisskiss
IcePrincess_ : Ary,tranquilla...nn devi giustificarti,va bene così ^^
Visto?? È tutto un sacrificarsi l’uno x
l’altro! XDD be la cs in
fondo nn è grandiosamente stupenda?? (ke paroloni mamma mia xD !! )
però dai, per fortuna c’era la nostra adoratissimissima
Lady Morghy!! ^_^ lei risolve sempre tt!!
EEEHH,ma tanto oramai si sa ke tu adori pure Nimueh… -,-‘’ va bè dai, può succedere!
XDDD (mi raccomando però nn diventare tanto cattiva
che sennò dovrò iniziare un piano di uccisione! Skerzo
sto delirando scusa! xDD)
^^ grazie del complimento!!! Davvero scrivo
sempre meglio?? :D thank u!! dai dai,
ora recensirai in tempo??? Speriamo di sì via…
Anyway (ed
ecco la tua influenza xD) ci sentiamo presto!!
Alla pross
recensione kilometrica insensata!!! XDDD
Besos mi
querida<3<3
_valux_ :ma..ma GRAZIE AMORA!!!! MILLE GRAZIE!!!!!
*O* spero tanto ke pure qstcap ti piaccia!! E pure il pross!!!!
Nn prendertela col povero Gaius…poverello,è qui ke si
dispiace d’averti fatta arrabbiare così ;( eddaaaiii!!!
Merlino e Artù sn come dei figli x lui!! Cosa avresti
fatto TU al suo posto? ;)
Alla fine,come dici te, Morghy e Merlino risolvono tutto…la
malvagia e brutta Nimueh muore (*”ei!! Cm ti xmetti??”,ribatte Nimueh “A cuccia
streghettina!” ribatto io)
Da non
credersi …, pensò Gaius, E’ molto strano. Molto..molto strano…
Gaius, rimettendo la sua umile casetta assieme a
Hunith, rifletteva sugli avvenimenti degli ultimi due mesi. Ovvero su NIENTE.
Ebbene sì, due mesi oramai erano passati dalla morte di Nimueh, e la vita a
Camelot scorreva tranquilla e pacifica. Si potrebbe dire quasi NORMALE. Ma il
fatto era più che benaccetto, visto che quel giorno era il ventunesimo
compleanno di Artù, e appena due giorni dopo lui e Merlino si sarebbero
sposati.
“Non posso quasi crederci.”, sospirò Hunith, “Fra
due giorni il mio bambino si sposa... Sono così emozionata!”
Balinor rise.
“Ed è stato furbo. Si è scelto il miglior partito
che ci potesse essere!”
La moglie lo guardò accigliata.
“Balinor di Eldor! Ritira il tuo tono ironico! Tuo
figlio ama davvero Artù.”
“E Artù ama alla follia tuo figlio.”, sorrise Gaius,
“Il caro principe si è perdutamente innamorato di Merlino. Lo avrai notato!”
E come non
notarlo., pensò fra sé e sé Balinor, E’ EVIDENTE che si amano. E poi,Non
fanno che ripeterlo a tutti!
La porta della stanza di Merlino si aprì. Il ragazzo
ne uscì con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, e li salutò
allegramente.
“Devo correre al castello. Artù oggi compie 21 anni!
Non lo trovate un giorno magnifico? Ci vediamo più tardi. Ciao!”
Gaius rise.
“Io direi che oramai anche un bambino capirebbe che
si amano!”
Merlino uscì di casa allegro, fischiettando e
canticchiando, e ogni persona che incrociava lo salutava altrettanto
allegramente e cordialmente. Camelot ormai era una città più che tranquilla, e
le imminenti nozze del Principe Ereditario la mettevano di buon’umore.
Entrato nel castello, e svoltato l’angolo per le
stanze di Artù, vide entrare Morgana e la porta dietro di lei chiudersi. Si
stava chiedendo, curioso, cosa ci facesse Morgana a quell’ora sveglia, e nelle
stanze di Artù, quando lo fermò Gwen.
“Merlino!”
“Buongiorno, Gwen! Dormito bene?”
Lei rise.
“Oh, direi peggio di te a quanto pare! Stamani
sei...radioso! Più del solito. Scommetto che indovino se dico che è per
vent’anni di Artù.”
Lui sorrise.
“E non soltanto per quelli! Fra due giorni.. mi
sposo!”
“Lo so!”
Mentre i due chiacchieravano contenti nel corridoio,
dentro le stanze di Artù si svolgeva una scena fra il drammatico(da parte di Morgana)
,e il comico(da parte di Artù.). Ovvero, la ragazza pareva essere entrata nel
panico, mentre Artù se la rideva fra i baffi. Per cosa? Ecco la risposta:
“Mancano due giorni, Artù! DUE GIORNI! Possibile che
sei sempre così...” sospirò “Va bene. Ci penso io. Ma è l’ultima volta che ti
tiro fuori dai pasticci!”
Artù la guardò sorridente.
“Morgana,CALMATI. So benissimo che mancano due
giorni. Non ti preoccupare. Troverò le fedi nel pomeriggio. Al massimo domani.
Non vedo perché ne devi fare un dramma!”
Lady Morgana lo guardò sbigottita.
“Perché ne... Artù Pendragon! Ti ricordo che se non
hai un paio di fedi, il rito non sarà completo. Vuoi forse deludere Merlino?”
Artù posò lentamente il bicchiere sul tavolo.
Morgana ha
ragione. Di sicuro Merlino pensa che io abbia già le fedi! Non lo voglio
deludere...
Poi scosse la testa, fulminato da un pensiero.
“Ti devo ricordare che le fedi vanno scelte insieme? In questi due mesi, né io né
Merlino abbiamo avuto molto tempo per pensarci. Sai, siamo..stati impegnati,
e...” arrossì
Lady Morgana ridacchiò.
“Oh, sì,lo immagino perché!”
TocToc.
“Milady.”
“Entra pure, Gwen.”, sorrise lei, “Ah! Giusto te,Merlino!
Stavo proprio rimproverando Artù per le vostre mancanze.”
Merlino la guardò preoccupato.
“Co..cosa intendi per mancanze? Non...”
Gwen sospirò ridendo.
“Le fedi nuziali, Merlino. Mancano due giorni alle
vostre nozze. È tradizione che dobbiate sceglierle insieme.”
LE FEDI!!
Oddio, come abbiamo fatto a scordarci delle fedi!?
“Sta tranquillo. Ce la faremo. Morgana. Potresti
farmi un favore, visto che sei così pronta ad aiutare?”
Lei annuì contenta.
“Quello che vuoi, fratellino.”
“Potresti cercare Carot, e riferirgli un messaggio?
Digli di recarsi al villaggio di Breston, è a
mezz’ora a cavallo, e di portarmi qui Cedric. È un fabbricante di gioielli. Che
parta subito. Voglio che Cedric sia qui per pranzo.”
Lady Morgana saltellò tutta contenta di poterli
aiutare, dopodiché salutò lui, Merlino, e presa la sua amica Gwen a braccetto,
si avviò di tutta fretta a cercare Carot. Non c’era tempo da perdere! E Merlino
sorrise. Sapeva che aiutarli, per Morgana, era “un onore e un piacere”,come
diceva sempre . E guardò Artù, appena in tempo per sentire le sue labbra che
toccavano quelle del principe.
“Buongiorno.”
“Buongiorno a te, mio..maestoso asino reale!”
Artù rise, mentre prendeva Merlino per mano e
uscivano dalla stanza. Chiuse la porta, e poi lo guardò con falso cipiglio severo,
ma sorrideva.
“Modererei il linguaggio, fossi in te..mio dolce
servitore idiota.”
Dolce
servitore idiota?? Non male!
I due dovettero, purtroppo, dividersi: Artù aveva
una riunione con suo padre il Re, mentre il caro Merlino quell’oggi avrebbe
dovuto aiutare Gaius. I suoi genitori si sarebbero recati mezza giornata a
Eldor.
Per Artù guardarlo andare via era una piccola fitta
al cuore, sebbene sapesse che a pranzo lo avrebbe rivisto. Mancavano poche ore,
è vero, ma era pur sempre un doversi separare da lui. E ogni volta era sempre
doloroso.
Coraggio,
Artù. Fra due giorni vi sposerete. E ve ne andrete per qualche giorno. Soli. Tu
e lui.
Prese un respiro profondo, assunse un cipiglio serio
e concentrato, e raggiunse suo padre.
Con queste parole, Re Uther decretò la fine della
piccola ‘assemblea’ di ben due ore che aveva indetto per discutere di
noiosissime questioni burocratiche, e quando il resto del Consiglio si fu
allontanato soddisfatto, si avvicinò a suo figlio.
“Artù. Hai pensato all’organizzazione del
matrimonio?”
Il giovane scosse la testa.
“No.”
“Tu e Merlino dovete pensarci,figliolo. È fra due
giorni!”, sorrise, “Nel frattempo,questa sera ci sarà il banchetto per i tuoi
ventuno anni. Ora va, cerca Merlino.”
Perché si
preoccupano tutti quanti per il NOSTRO matrimonio?? Saranno affari nostri come
vogliamo organizzarlo, quando, e il resto…no?!
Ma era pur vero che mancavano DUE GIORNI. E ancora
non avevano né le fedi, né avevano parlato di come organizzare tutto quanto.
Sì, esistevano persone che avrebbero fatto tutto per loro, ma sapeva che
Merlino sarebbe stato molto coinvolto.
“Artù.”
Eccolo, appunto.
“Ei. Sono felice di rivederti, piccolo mio.”
I due si scambiarono un abbraccio, e un tenero ma
intenso bacio. Non si vedevano da due ore, mi pare normale no?
“Ehm..i-io...”, Merlino sospirò, “Sai che per certi
discorsi inizio a balbettare, ma… Io e te abbiamo da
fare. Sul serio.”
Anche Artù sospirò.
“Penso abbiano ragione, Merlino. Ascoltami, io…”
“Artù!”, Morgana arrivò saltellando, “Oh, Merlino,ci
sei anche tu! È arrivato Cedric. Andiamo.”
Mentre lei li procedeva allegramente, canticchiando
felice, i due si presero per mano mentre Artù gli spiegava chi fosse Cedric,
l’uomo che li stava attendendo nella Sala del Trono, sotto la severa vigilanza
di Carot.
“Sire! Sono felice di rivedervi.”
Artù sorrise.
“E io anche,mio buon Cedric. E’ da quando eravamo
bambini che non ci vediamo. Io e Cedric abbiamo giocato insieme,qualche volta.
Non chiedetemi perché mio padre lo abbia permesso, ma Cedric è..un bravo
ragazzo. Fammi vedere cos’hai per me.”
Lui sorrise.
“Avvicinatevi al tavolo. Tu devi essere Merlino!
Beh, Sire, mi dica cosa desidera e io farò di tutto per accontentarla.”
Lui annuì.
“Per Merlino voglio il meglio che puoi creare,
Cedric.”
“Ma che sia una cosa semplice.”, aggiunse Merlino,
“Beh, per me almeno..non voglio cose troppo sontuose. Io sono cresciuto
semplicemente.”
Il nostro
caro buon Merlino! Il mio fratellino è fortunato, non sa quanto..
“Perfetto.”
Mostrò loro una serie di fedi, e loro le esaminarono
attentamente e minuziosamente. Almeno, Artù e Morgana era alquanto pignoli e
puntigliosi, mentre Gwen e Merlino non stavano a guardare i dettagli. Erano
persone più…semplici!
Erano lì da almeno un quarto d’ora, quando Merlino
le vide: due fedi d’oro, semplici, una era un po’ più ‘alta’, l’altra invece
era sottile ma robusta abbastanza; c’erano due pietre, incastonate nelle fedi.
Che Merlino non aveva mai visto. Prese la più sottile, e la rigirò alla luce. Lui
e Gwen trattennero il fiato dalla meraviglia. C’era l’arcobaleno là dentro…!!
Stupendo..!
Wow...non avevo mai visto mai niente del genere!
Cedric si avvicinò sorridendo.
“Pietra Lunare. È una pietra alquanto rara, tanto
preziosa. Si dice possegga poteri magici. Che protegga la persona che la
indossa. Ed è, a quanto dicono, la Pietra protettrice degli Amanti. Hai buon
occhio, Merlino.”
Lui sorrise.
“Perfetta…”, sussurrò
Morgana
La ragazza osservava la Pietra di Luna nelle mani di
Merlino. E la sua Magia, che le scorreva nelle vene, le stava suggerendo che
erano quelle le fedi giuste per il fratello e l’amico. DOVEVANO esser
quelle.
Artù prese l’altra fede, e rise.
“E’...straordinaria! Cedric. Prendiamo queste.”
Merlino assentì.
“Grandioso!”, esclamò Gwen, “Adesso avete le fedi.
Ora non vi resta che organizzare il resto. Se avete bisogno…”
“..Non esitate a chiedere.”, concluse una sorridente
Morgana, “Andiamo Gwen, lasciamoli soli.”
Cedric uscì subito dopo le due ragazze, mentre
Merlino sospirando felice, faceva cenno ad Artù e usciva dietro ai tre. I due
risalirono le scale fino alla balconata Nord, dopodiché lì Merlino si fermò
sorridente, e Artù lo abbracciò da dietro.
Finalmente
riesco a stare da solo con Artù...
“Artù?”
“Mh?”
“Che ne diresti di celebrare le nozze su quella
collinetta laggiù? Io e Morgana potremmo creare una sorta di...costruzione..fatta
di fiori intrecciati fra loro, e..potremmo... Noi due, e chi celebrerà il rito,
potremmo posizionarci lì sotto...e gli altri tutti intorno. Che ne pensi?”
Artù sorrise, dandogli un bacio sulla guancia.
“È un’idea favolosa, amore.”
Merlino si voltò.
“Come funziona esattamente il rito?”
Il principe gli diede un piccolo bacio, poi posò il
mento sulla sua spalla, e gli spiegò tutto.
“Beh,abbiamo firmato la promessa di matrimonio, un mesetto fa. Fra due giorni firmeremo l’atto di matrimonio. È un documento in
cui tu dichiari di accettarmi come tuo sposo, e io dichiaro di accettare te
come mio.”
Merlino sogghignò.
“Sire. Lei è sicuro che sono pronto ad
accettare un.. asino reale come sposo?”
Il principe rise, e prese a fargli il solletico,
allora Merlino si voltò e contrattaccò. I due si rincorsero per tutta la
balconata, giocando tra di loro, scherzando, e ridendo. Erano felici come non
erano da tanto. Tranquilli. Sereni!..
Artù si fermò.
“Beh..nemmeno io sono sicuro di esser pronto ad
accettare come sposo..un servitore idiota.”
Avrà capito
che sto scherzando?
Merlino sorrise. E lui tirò un piccolo sospiro di
sollievo: aveva capito il tono giocoso. Il moro si avvicinò a lui, e lo
abbracciò stringendosi a lui. Artù lo strinse. Stettero qualche minuto così,
loro due, semplicemente abbracciati ad occhi chiusi godendosi il momento.
“Ehm Ehm. Sire.”
Artù e Merlino per poco non scoppiarono a ridere.
Garrett era sempre fra i piedi?? Non c’era una volta in cui non lo
incrociassero: nei corridoi, nella piazza, e ora pure sulla LORO balconata!!
Cioè, non che fosse segreta, però insomma...
E ora che
vuole? Non dovrà portare via Artù, spero!
“Ha gli allenamenti, Sire. Suo padre ha insistito
perché la avvertissi. Con le sue scuse verso Merlino. Per..tutte le volte che
deve rubargli del tempo con Artù. Ma è importante che il Principe si alleni.
Perché ovviamente dopo il rito ci sarà il viaggio di nozze, e…”
“Garrett. Garrett! Basta così.”
Artù rise, e poi guardò Merlino, gli prese il viso
fra le mani, e gli sorrise. Poi, teneramente, gli accarezzò il viso. E lo baciò
dolcemente.
“Ci vediamo fra un po’, piccolo.”
Lui annuì.
“Non stancarti troppo, amore mio.”
Merlino sospirò, mentre Artù seguiva Garrett verso
le scale, e lo guardò andare via sorridendo. Poi si appoggiò sul muretto della
balconata, e sorrise ancora di più, chiudendo gli occhi per godersi un poco di
venticello fresco sul viso e tra i capelli.
Oggi è
proprio una splendida giornata. Peccato che Artù debba allenarsi sempre più di
frequente ! Ma è comprensibile …
Sospirò, e fischiettando si allontanò, riscendendo
le scale per andare verso casa. I suoi sarebbero tornati l’indomani mattina sul
presto, e prima di cena voleva aver rimesso tutto quanto a posto. Si mise di
buona lena e, con qualche incantesimo, la casa prese a pulirsi da sola; per
cena era già tutto in ordine, salutò Gaius che rientrava, e si prepararono per
il banchetto.
**************************
“Benvenuti a tutti!”, disse Uther, “Questa sera
festeggiamo il ventunesimo compleanno di mio figlio il principe Artù.”
Erano presenti i Consiglieri, alcuni popolani
(coloro che rifornivano il castello di cibo, bevande, stoffe, etc), ovviamente Merlino, Gwen,
Lady Morgana, i cavalieri di Camelot, e anche il Re di Mercia. In visita.
Il banchetto era come sempre sontuoso, anzi più del
solito, ed era evidente il motivo. I ventuno anni del Principe Ereditario, non
potevano essere festeggiati con un insulso banchetto. Merlino come sempre
indossava il suo completino con la piuma. Che adesso, stranamente, adorava.
Artù si voltò, e lo vide. Sorrise.
Come al
solito quel completino gli sta benissimo!
Merlino osservò Artù e avvampò. Quella sera era
proprio bello! Cioè, non che gli altri giorni non lo fosse o lo fosse di meno.
Ma i ventuno anni gli avevano donato un nuovo sguardo, un nuovo portamento...il
modo fiero con cui parlava con Re Bayard, la testa alta con la corona sui suoi
stupendi capelli coloro dell’oro...
Scosse la testa.
Merlino di
Eldor. A freno gli ormoni, per favore! Certo che.. stasera è proprio…
“Attenzione.”, disse Uther, “Vorrei ricordarvi..che
fra due giorni si celebrerà il rito nuziale fra mio figlio...e Merlino di
Eldor. Invito Merlino ad avvicinarsi. Vieni, Merlino.”
Artù rise, e andò dritto da lui, prendendolo per la
mano mentre il moretto si toglieva, tutto rosso in viso, il cappello con la
piuma. Si fermarono accanto a Uther e Lady Morgana, sorridente e gioiosa come
una colomba. Tutti gli invitati applaudirono per almeno dieci minuti buoni, e
Artù strinse forte la mano di Merlino.
I due sorrisero, felici come pasque.
Ci siamo,
Artù., si
disse Artù, Oggi i ventun’anni. E fra due giorni...Merlino.
Ragaaazzeee????
Ebbene sì, ho pubblicato 2 capit in una giornata!!!! ^^ qstxchè il 35 era + un capitolo ‘transitorio’, dunque ho
voluto postare ankeqst!!!
;)
Capitolo 37 *** "Non dirmi che stai pensando alla dote?” ***
Il giorno dopo arrivò in fretta, i caldi raggi del
Sole entrarono nella piccola stanza di Merlino, e si posarono sui piedi del suo
piccolo letto, risalendo lungo le gambe, il corpo, le braccia, per poi far luce
sul giovane moro che dormiva abbracciato al suo cuscino, rilassato e
sorridente. I suoi occhi color azzurro cielo si aprirono pian piano, e il
ragazzo si stiracchiò. Quella sarebbe stata una giornata lunga e impegnativa.
C’era da organizzare l’intero matrimonio!
Si alzò, senza fretta, e si vestì. Sempre con calma.
Ok,
Merlino. Ce la puoi...
“Hunith, non credo sarà un problema.”
Merlino accostò l’orecchio alla porta. I suoi
genitori erano tornati, a quanto pareva, e stavano discutendo su qualche cosa.
Sentì anche la voce di Gaius. E di nuovo sua madre. Aprì di poco la porta, per
udire meglio.
“Gaius. Tu sai quanto sia grata ad Uther, per esser
stato così magnanimo. Ha accettato la storia di Merlino e suo figlio. Ha
approvato che mio figlio sia un Mago. Ma cosa dirà della dote? Ripeto. Non
abbiamo niente da dare in dote per Merlino.”
Balinor rise.
“Non penso che Uther sarà contrariato da qualche
cosa, oramai.”
“Hunith,lo sai che Artù ama sul serio Merlino.”,
intervenne Gaius, “Non gli importerà proprio un accidente di una stupida dote!”
La dote?
Già! Mi sembrava di essermi dimenticato qualcosa. La mia dote...
Prese un respiro, e uscì dalla stanza, salutandoli
come se niente fosse, poi si diresse velocemente alla porta.
“Merlino.”, disse Hunith, “Se dopo mi cerchi, mi
troverai con Morgana. Organizzeremo un gran bel matrimonio.”
Lui sorrise, e uscì annuendo. Corse lungo tutto il
tragitto sino al castello, e poi si fermò davanti alla stanza di Artù. No. Non
era il posto adatto per ragionare. Si fermò, uscendo nel giardino interno del
palazzo. E si sedette su di una pietra.
“Ei!”
Artù arrivò da dietro, lo baciò, e gli si sedette
accanto. Ma lo vide pensieroso.
“Che c’è, Merlino?”
Lui sospirò.
“Beh, io..stavo pensando.”, lo guardò, “Tu mi ami.
E... Ok.” sospirò “Come sai, la mia famiglia non è... Non possediamo molto.
E...”
Artù lo fermò con una risata.
“Non dirmi che stai pensando alla dote?”
Merlino annuì.
“E ci pensa anche mia madre. Appena sveglio,ho
sentito che ne parlava con Gaius e mio padre. È preoccupata. Non per te, ma..per
tuo padre. Dice che è stato fin troppo buono ad accettare di noi due. Della mia
Magia. Però, ha detto che per la dote sarà...”
Artù lo bloccò.
“Non sarà un problema. Merlino. A me non interessa
la dote, e non interesserà neppure a mio padre. Vedrai.”
Una risata.
“Mio figlio ha ragione.”
Alle loro spalle,spuntò un sorridente Uther, che si sedette accanto al figlio.
“Salve, Sire.”
“Merlino. Non sono com’ero un tempo. A dirti la
verità,non mi ci sento affatto! Tutto quello che è successo negli ultimi mesi,
mi ha fatto comprendere molte cose. Mi ha fatto cambiare. Anzi, mi ha fatto
tornare a essere ciò che ero un tempo, quando Igraine era ancora viva. E lo
devo a te. A mio figlio. E anche a Morgana e Gaius! Non ci sarà una sola cosa
che vi mancherà, sul serio. Non ti angosciare.”
E si alzò.
Devo
ammettere...che il mio futuro suocero comincia a piacermi!
“Ah! Morgana vuole che andiate immediatamente da
lei, nella collinetta a Nord. Vi sta aspettando sembra..impaziente. Avete già
pensato a cosa fare?”
Artù sorrise.
“Ci penseranno lei e Merlino. Con la Magia creeranno
una piccola costruzione fatta di..fiori intrecciati fra loro, sotto alla quale
staremo noi due e chi celebrerà il rito. Padre. A questo proposito . Chi..ci
sposerà?”
Uther sospirò.
“Non so, Artù. Dovremmo pensarci...”, poi rise,
“Perché non Gaius? Era un Druido, un ex Sacerdote dell’Antica Religione.”
Merlino rise.
“Ma certo! Perché non c’ho pensato prima!”
Artù si alzò, gli porse la mano, e sorrise.
“Andiamo subito a chiederglielo. Dobbiamo passare
davanti a casa vostra comunque. Padre. Grazie di tutto, davvero.”
Uther si limitò a sorridere.
************************************
“Gaius.”
Il medico si voltò verso i due appena entrati, e
sorrise.
“Come posso aiutarvi, ragazzi miei?”
Merlino, che era rimasto zitto preparandosi al modo
migliore di chiederglielo, fece un passo avanti e prese un respiro.
“Sposaci.”
Gaius lo guardò stralunato.
“Scusa??”
Allora intervenne Artù.
“Mio padre, ci ha..suggerito di chiedertelo. Sei un
ex Sacerdote della Religione Antica. E un ex Druido. Chi meglio di te?”
Gaius li guardò ridendo.
“Ne sarei onorato! Ma...” sorrise, “C’è
qualcuno. Il problema sarà farlo approvare dal Re. Parlo di Kilgharrah.”
Il Grande
Drago! Ma certo!
“E’ logico! Anche lui, a modo suo,è Sacerdote
dell’Antica Religione.”, disse Artù
Merlino assentì.
“Devi chiedere il permesso a tuo padre. È pur vero
che il rito si svolge fuori dalle mura, e da lì Kilgharrah non è..bandito.
Però...è il Grande Drago che lui ha tenuto in catene per anni...”
“Di cosa state parlando??”
Ecco che sulla porta comparve il Re.
“Cosa ci fai qui?”, gli chiese Artù
“Beh, ero venuto in ‘appoggio’. Stavate parlando di
Kilgharrah! Che cosa ne sapete voi?”
Gaius sospirò, e avanzando verso di lui gli raccontò
tutto quanto: di come lui fosse rimasto amico del Grande Drago, di come
avessero stretto amicizia con lui anche Artù, Morgana, e Merlino, e di Balinor,
l’immensa amicizia col Drago. Uther si dovette sedere per non cadere per terra.
Mi hanno
tenuto all’oscuro di ogni cosa! Certo che..da una parte è comprensibile..
Sapevano quanta paura mi suscitasse il potere dei Draghi. Sono io che ho tenuto
prigioniero l’ultimo di loro per..anni …
Sospirò.
“Chiamate Kilgharrah sulla collina. Voglio parlare
con lui.”
*******************************************
Balinor era sulla collinetta Nord, dietro di lui il
Grande Drago accovacciato tranquillamente sull’erba fresca, rilassato e
tranquillo. Vicino a loro Morgana, Gwen, e Hunith. Tutti in trepida attesa
degli altri quattro. Che non tardarono ad arrivare. Kilgharrah sollevò la
testa.
“Quando Balinor mi ha riferito il tuo messaggio, Uther
Pendragon, pensavo di esser preda di un sogno.”
Uther fece un mezzo sorriso.
“Beh, Kilgharrah credimi...essere qui, a..parlare
con te, è...alquanto strano anche per me!”
Il Drago sorrise amabilmente.
“Il mio Lord mi ha riferito che anche Merlino e Artù
hanno qualcosa da dirmi. Prima, se non ti dispiace Uther, ascolterò la
richiesta di questi due giovanotti che mi stanno tanto a cuore.”
Artù sorrise.
“Sono felice di rivederti! Come sai, domani io e
Merlino ci uniremo in matrimonio davanti a Camelot, e ad altri regni.”
Lui annuì.
“E non potrei esserne più entusiasta!”
Merlino avanzò, e sfilò verso di lui con un sorriso
che andava da un orecchio all’altro.
“Saremmo felici se..fossi TU a unirci in matrimonio,
Kilgharrah.”
Prima che lui potesse rispondere alcunché, Uther,
con un gran respiro di coraggio, avanzò di qualche passo e lo guardò diritto
negli occhi.
“Come tu ben sai,ti ho..bandito dalla città. Dovrei
anche bandirti dal regno...se non fosse che, prima di essere Re...sono padre. E
come tale devo pensare alla felicità di mio figlio Artù. Quindi mi.. unisco
alla loro richiesta. Celebreresti il rito?”
Uther
Pendragon ha chiesto al Grande Drago di celebrare il rito di matrimonio!? Devo
dire che in venti anni che ho vagabondato per terre sconosciute, non ho mai
conosciuto persona più contraddittoria di lui!, pensò Balinor
ridendo fra sé e sé nei baffi
Il Grande Drago si alzò, e poi fece un inchino.
“Ne sarò onorato, Sire. Artù, Merlino. Ci vediamo
domani mattina.”
Kilgharrah volò via, Uther attaccò bottone con
Balinor e Gaius e si allontanarono insieme, contenti e soddisfatti. Le donne
invece, le tre donne, e i due piccioncini, restarono sopra la collina per
effettuare l’incantesimo.
“Gaius mi ha dato questi.”
Gwen tirò fuori dal suo grembiule una manciata di
strani semi ovali, di un bianco lucido, e gli posò nelle mani di Morgana e di
Artù. Erano semi che non erano nuovi a Hunith, che aveva un bel giardino a
Eldor...chissà nato come, visto che la terra là era arida..
“Dovete posarli sul terreno, nel punto in cui volete
che crescano i fiori, e poi...beh, dice che sapete voi cosa fare.”
Morgana si chinò, assieme a Merlino, e posizionò i
semi sul terreno. Dopodiché si alzarono, e si sorrisero prendendosi per mano.
Chiusero gli occhi. E si concentrarono. Sapevano che di lì a momenti nella loro
mente sarebbe arrivato l’incantesimo giusto. E difatti, dopo neanche due minuti
in completo silenzio, ecco che le parole scorrevano nella loro mente, dentro di
loro, nel loro sangue, e le loro due voci le ‘gettarono fuori’. Riaperti gli
occhi, velocemente, ecco che lì nel punto in cui avevano posato i semi, in due
punti a qualche metro di distanza l’uno dall’altro, ora c’erano due piccole
foglioline.
“Ecco fatto.”, sorrise Morgana, “Per domattina
saranno fioriti, non ne dubito.”
Gwen sospirò.
“Non vedo l’ora che sia domani! Ma, mia signora,
abbiamo delle cose da fare. E anche voi due ne avete. Non lo sapete che porta
male vedersi durante la vigilia delle nozze? Su, avanti. Salutatevi.”
Artù e Merlino scoppiarono a ridere.
Purtroppo
Gwen ha ragione. È tradizione che non veda Merlino sino a domattina... Diamine,come
faccio a stargli lontano!?
Merlino, invece, ancora ridarello si avvicinò ad
Artù, e gettategli le braccia al collo, lo baciò con amore. Artù lo strinse
immediatamente tra le braccia, e corrispose a quel bacio. Chissà se avrebbe
resistito fino al giorno dopo senza tenersi stretti e baciarsi!
Ma dovevano farcela: Artù avrebbe avuto gli
allenamenti, e una riunione del tutto privata con suo padre. Padre e figlio. La
sera prima delle nozze, come tradizione. Ovviamente assieme a Morgana anche.
Merlino sarebbe rimasto tutta la sera con Gaius, i suoi genitori, e Gwen.
Resisti,
Merlino. Domani prima di pranzo sarete insieme. Sposati. Per sempre.
E ce la fecii!!!!!
^^ ho postato il 37!!!! E ora, devo avvertirvi ke qui
finisce la prima serie di qst storia. Il
seguito...inizierà,cm avrete capito, con il bel matrimonio dei nostri
beniamini!!! **
Penso ke
cambierò il nome, x nn chiamarla “il mio Destino 6 Tu
– Il Seguito”…quindi,x avvertirvi, il nuovo titolo
sarà o “Sulla via del
Destino” oppure in alternativa “EPPURE
MI HAI CAMBIATO LA VITA”, su suggerimento dll mia adoratissima Lady Niniane ^^
Ringrazio tt
voi k avete letto la prima serie, ki l’ha posta fra
le seguite o le preferite…ki l’ha recensita…e
ai miei carissimi e adorati lettori silenziosi!! ;) spero k vi piaccia anke la ‘seconda serie’… !! ci spero tanto tanto!!!! ;)
Speciali ringraziamenti alle
recensitrici:
mikybiky: XDDDDD
be sì,in effetti nn si sono
particolarmente impegnati x l’organizzazione…ma
avevano ALTRO da fare… :P (cerca d comprenderci,
Lady, ci amiamo veramente tanto!!! àby Artù)
niente potrà più dividerli eh? ^_^’’ ehm…nooxkqlcs
dovrebbe dividerli…cs te
lo fa pensare…xDDDD
Merlino risponde: ^^ lo so…ma è così bello!!!! Cercherò di evitare promesso, Milady
Silvia ;)
Lady Niniane:
AMOOOOREEE!!!!
ECCOCI QUIII!!!! (ci siamo sentite giusto ieri ma vabèxDD ) sn felice d’averti
resa felice!!!! ** i miei personaggi (nonostante tu li abbia visti ieri) ti
rispondono volentierissimo!
MORGANA: Oh mia cara Lady Fra! ;( in
effetti i miei Sogni nn mi lasciano tregua! Farò cm dici…chiederò alla mia omonima!! Gli antidoti del buon Gaius oramai nn mi fanno effetto… -.-“
Arthur e Uther
in effetti dovrebbero ascoltarmi…sarebbero entrambi mooolto più tranquilli (artu) e
tanto più saggi (uther)… -.-“ spero prossimamente k
il nostro desiderio s realizzi…
MERLINO: Ciao Milady!! ** ti ringrazio
tantissimo x i biglietti!!! Grazie grazie di cuore!!!
Artù aveva bisogno proprio di staccare ultimamente…
^^
UTHER: mia gentil dolce donzella, sn lieto di annunciarle ke ho
accettato il suo consiglio ^^ d’ora innanzi al Governo ci saranno anke rappresentati femminili. E Morgana sarà nominata mia
Consigliera quanto prima!
GAIUS: nn si
preoccupi,Milady,nn potrei MAI abbandonare Merlino.
Quel ragazzo ha la tendenza(cm ben sappiamo ormai) ad attirare più guai di
quanto una calamita attiri le graffette -.-“
BALINOR: nn
si deve affatto scusare,signorina ^^
KILGHARRAH: toh! Guarda a ki devo risp!! Salve! ;)
Sento della preoccupazione e dei timori
nel tuo cuore, giovane Strega…nn dubitare. Il tuo
Dono si svilupperà molto presto. Già quello di Lady Giulia si è sviluppato. Manki solamente tu! ;P
UNITH: nn
dubito di qst, Milady! ^^
GINEVRA: ^^ MIA cara Lady Fra, nn deve affatto ringraziarmi mi creda è stato..un onore x
me aiutare la cara mia omonima a convincersi ;p
ARTù: Lady Fraa!!!
^^ k piacere! Sì, io e Merlino governerebbe nella maniera più giusta,me lo
sento!! Mia madre, cm mio padre, sarà fiera di me vedrai! *_* (salutami Arthur)
NIMUEH: sn
lieta di sentirtelo dire, mia giovane amica ^^
(ei..EEEIII!!!!-> BY LADY MERENDINA…cosa state facendo??? LADYY!! NN T’ALLEERAI MICA
CN NIMUEH!!?? )
Grazie!! ^^
Oramai lo sappiamo, Artù sa essere di
una dolcezza…devastante!! ^_^ lo adorooo!!!
Potessi prendermelo io… ;p
Arthur…x
essere fedele al tuo nomignolo…mi firmo ancora…
La Vostra Lady Merendina!!
Misa N : MH…e tu
chi saresti? Nuova adepta?? *poi vede sotto*…AAAHH!!
ARY!!!! Ma k sorpresa!!!! xDDD
(ok,basta scleri)
Visto?? Un po’ di tranquillità finalmente…e i patatini ne approfittano
anke tanto direi!!! XDDDD se ne stanno talmente in
panciolle ke si scordano le fedi, l’organizzazione
della cerimonia… MENOMALE Morghy
risolve sempre tt quanto!!! ^^
X quanto riguarda le fedi,te l’assicuro,sul
suo ditino stanno proprio ma proprio bene!!! ;) gliel’ho viste addosso!!! ^^
poi ti mando le immagini se vuoi ;)
Spero tanto k recensirai presto!!! ^^ e
k il capnn ti deluda
troppo!!! Lunedì posto il matrimonio…o magari..kissà..anke prima.… ;P