Fanfiction collettiva

di Yumeji
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap1: L'inizio di un disastro ;) ***
Capitolo 2: *** Cap2 Cosce di pollo, minacce e... ***
Capitolo 3: *** Cap3 (e ke altro se no?): Tragedia ***
Capitolo 4: *** Cap4 Malefici, incubi, bacio ;) ***
Capitolo 5: *** Cap5 Romualdo, Lumaconi e... Ohohohohoh ***
Capitolo 6: *** Cap6: Le 2 sacerdotesse, i biglietti per la Lapponia e Shabry ***
Capitolo 7: *** Cap7 Araizumi, Kanzaka, Rumiko Takahashi, la scrittrice di Shojo e... ***
Capitolo 8: *** e... La pessima scrittrice ***
Capitolo 9: *** Cap 9. E andiamo avanti :) ***



Capitolo 1
*** Cap1: L'inizio di un disastro ;) ***


Vi ricordo che è stata scritta a più mani, quindi non vi stupite se il modo di raccontare di tanto in tanto... p.s: Leggete e commentate Please


In un torrido e caldissimo pomeriggio, in una locanda di un villaggio, Lina, Gourry, Zelgadiss e Amelia erano intenti a pranzare. Tutto sembrava tranquillo, era troppo caldo per fare qualsiasi cosa!
Ad un tratto, però irruppe qualcuno sfondando la porta della locanda....
Era una donna alta e muscolosa.. quasi quanto un uomo! Si guardò attorno ghignando, mentre dietro di lei comparivano un ragazzone dai lunghi capelli blu, una splendida donna bionda in abiti da sacerdotessa, ed una bassa ragazzina dalla figura snella ed elastica. "Louie, dì all'oste che qui vogliamo mangiare bene, e pagare poco!" La donna lanciò un'occhiata carica di sfida verso i presenti, e si soffermò su Gourry, emettendo un fischio di approvazione.
Gourry occhieggiò perplesso la donna e i suoi compagni di viaggio che si facevano strada verso un tavolo al centro della locanda. Il suo istinto da guerriero si era stranamente messo in allarme. Spostò lo sguardo su Lina, che, per qualche motivo, si era irrigidita, la forchetta piantata con immotivata violenza in una innocente fetta di arrosto. "Lina..." richiamò l'attenzione della maga nel suo miglior tono accomodante, ben sapendo che quella espressione sul suo viso normalmente significava guai. "Non hai anche tu la sensazione di aver già visto quella ragazza da qualche parte?"
Lina fulinò il biondo spadaccino gelosa. "Io NO ma evidentemente tu SI!!! Amettilo e non fare il finto tonto!!!".
"Ma... ammettere cosa???", Gourry ci capiva sempre meno. E, ancora più oscuro, gli appariva il motivo per cui quella sconosciuta continuava a fissarlo insistentemente...
"Che domande Gourry!" - lo rimbeccò Zel divertito - "Ammettilo dai, sei stato un suo amante!"
"Amante di chi?" domandò Gourry con l'aria sinceramente confusa. Non fece in tempo a cominciare a rifletterci, che un colpo pesante come un masso gli piombò sul cranio. Si ritrovò con la faccia sprofondata nel pavimento e la gambe in aria che tramavano a scatti.
Nel frattempo lo strano gruppetto aveva trovato posto ad un tavolo proprio al centro del locale e rumoreggiava fastidiosamente con pugni sul tavolo e schiamazzi di vario genere e di varia natura.
"Non vorrei sbagliarmi, ma anche io ho la sensazione di conoscere i visi della donna montagna e dell'uomo coi capelli blu." annunciò Amelia poggiata al tavolo sui suoi gomiti "Anzi sono sicura di averci già parlato., ma proprio non ricordo in che occasione..."
"I hohosse ake eeeiiii!" provò a dire Gourry, ma la sua bocca era ancora incastonata nel pavimento e ne uscì una debole ed imprecisa cantilena.
Lina afferrò con forza i capelli sulla nuca del biondo e li tirò bruscamente, liberando il viso martoriato del povero spadaccino.
Con un impeto che scompigliò i capelli di tutti come una bufera, urlò: "Si, li conosce anche lei, ma questo significa solamente che sei ancora più testa vuota di quanto pensassi!! Potevi dirlo subito no?"
"Ma dire cosa?" chiese serio Gourry.
La biondona-montagna ogni tanto si girava a guardare gli Slayers, con fare di sfida. Lina ricambiava ogni suo sguardo.
"Non mi sembrano esattamente brave persone- osservò Zel- Lina, cerca di darti un contegno e ignorali, per favore..."
Ma Lina ormai l'aveva presa come una questione di principio, si alzò dal tavolo e si incamminà verso quello della biondona e i suoi amici.
"Ehi voi," esordì Lina, dando un'occhiata svelta a tutti e soffermandosi sulla biondona. "Non so chi vi crediate di essere, ma i vostri schiamazzi ci stanno rovinando il pranzo."
La donna squadrò la maga come se fosse appena stata schiaffeggiata. "Scusa?" domandò rozzamente. "Avete sentito? Questa ragazzina vuole darci lezioni di buone maniere!"
Gli altri si misero a ridere, mentre Lina boccheggiò un "Ragazzina....?" sottovoce, stringendo i pugni.
Gourry, Amelia e Zelgadis si misero in guardia. Sapevano che avrebbero dovuto dire addio al dessert, data la situazione che sarebbe andata a peggiorare di lì a poco.
Lina, col viso in fiamme e gli occhi stretti a fessura, sbattè con violenza la mano sul tavolo del nuovo gruppo.
"CHI-HAI-CHIAMATO..." prese fiato un secondo avvampando fino alla punta delle orecchie "RAGAZZINA???" sbraitò la maga istericamente. L'enorme bionda la squadrò con sguardo malizioso. "In effetti" esordì "ti ho sopr"avvalutato. Sei tanto piccina e piatta... non sei una ragazzina, sei a malapena una BAMBINA."
Fu in quel momento che Gourry urlò "Ho capito chi è quella donna!!!" ma non potè finire la frase perchè un destro di Lina lo centrò in pieno viso mandandolo nuovamente a gambe all'aria.
Dopo aver picchiato Gourry, la maga, furibonda si lanciò letteralmente addosso alla bionda mentre Amelia sussurrava a Zelgadiss "Zelgadiss-san, Lina-san farà saltare per aria la locanda..."
Neanche il tempo di farsi scendere un bel gocciolone sulla fronte che nell'aria risuonò il funesto grido...
BURST RONDO!!!

L' aria esplose con una violenza spropositata, facendo saltare in aria l' intera locanda con tanto di avventori.
In effetti, facendo saltare in aria l' intera strada su cui era stata costruita la locanda con tanto di avventori.
Lina avanzò furente completamente illesa nel mezzo delle macerie. Il passo di un rinoceronte inferocito e l' espressione assassina, sorpassò impassibile le gambe divaricate di Gourry, che spuntavano dal terreno, la mano tesa e immobie di Amelia, unica testimonianza della sua presenza sotto i massi, e uno Zelgadiss seduto a gambe incrociate sui miseri resti, sulla cui testa acuminata poggiava ciò che restava di un grosso mattone.
Si avvicinò con un ghigno al mucchietto di macerie caduto sull' impudente gruppetto, ma all' improvviso alcuni massi sembrarono smuoversi.
Vagamente stupita, la maga si chinò ad osservarli, ma venne travolta dal disarmante entusiasmo della creatura uscitane fuori. Era la ragazza in abiti da sacerdotessa, che ora le teneva le mani nelle sue e la guardava con un misto di pena e gioia, con due occhioni liquidi.
"Io vedo un grande flusso di energia negativa fluire da te, sfortunata sconosciuta!" le rivelò sognante "Lascia che ti aiuti, povera creatura."
Lina, decisamente sconvolta, tentò di indietreggiare e liberare le mani dalla presa della bionda sacerdotessa.
Ma a dispetto dell'aria delicata che i boccolosi capelli biondo cenere, l'incarnato di porcellana e il fisico snello potevano suggerire, la ragazza aveva una presa a dir poco ferrea.
Sempre fissandola con enormi occhi luminosi e sguardo febbrile, la sacerdotessa lasciò UNA delle mani dalla morsa che stritolava quelle guantate di Lina e gettando il braccio indietrò afferrò un piede che sbucava dalle macerie, estraendo la ragazzina dai corti capelli castani. La giovane si drizzò in piedi con tutta la dignità che i suoi abiti ora laceri e impolverati le permettevano, si strofinò il viso sporcandolo ancora di più e lanciò uno sguardo furibondo a Lina.
"Mara" attaccò con voce eccitata ed acuta la sacerdotessa "Guarda cosa abbiamo qui!"
Lina diede un nuovo strattone e riuscì finalmente a liberarsi dalle mani della sacerdotessa.
Alla vista della strana scena Zelgadiss si era alzato e, scagliando lontano il mattone, si era avvicinato a Lina e alla due sconosciute, lasciando le gambe di Gourry e la mano inerte di Amelia al loro posto, senza pensare minimamente ad estrarli.
La bionda sacerdotessa e la piccola Mara fissavano Lina, la prima con sguardo pericolosamente esaltato, l'altra ancora con manifesta ostilità.
Lina era incredibilmente ammutolita e Zel osservava la scena con lo scetticismo permeato dalla tristezza di chi troppo spesso è costretto a vivere situazioni assurde e mortificanti.
E mentre i quattro si guardavano, dalle macerie emerse con gran fragore e un urlo inumano l'enorme furiosa bionda che aveva insultato Lina.
 "Come osi aggredirmi???" sbraitò la bionda, mentre pezzi di intonaco e macerie precipitavano dalla sua chioma folta e dalle sue spalle sollevando nubi di polvere nel pandemonio che un tempo era stato il pavimento della locanda. "Con chi credi di avere a che fare???"
Lina contrasse la mascella e fece un passo avanti. "TU con chi credi di avere a che fare??? Non hai idea di chi sia la persona con cui hai attaccato briga!!!"
"TU non ne hai idea!"
"No, TU!"
"Due anime gemelle, eh?" commentò Gourry, riemergendo lentamente, e stoicamente, dalle macerie.
Zelgadiss sospirò e gli rivolse uno sguardo rassegnato. "Hai detto che avevi capito di chi si trattava, no? E allora, chi sarebbe?"
Gourry si grattò la testa. "Suppongo viaggi in incognito, ma è una nobile che avevamo incontrato tempo fa a Sailune... giusto Amelia?" Un mugugno di approvazione giunse da sotto le macerie. "Dubito che si ricordi di noi, non eravamo stati presentati. Me la ricordo perché mi dissero che era una brava spadaccina e perché... beh, mi fischiò contro anche quella volta, e ci vollero tre catini di vino rosso e una decina di arrosti per calmare Lina. Si chiama..."
"IO sono LINA INVERSE!"
"E IO sono la DUCHESSA ISOTTA, di Raizerl!!!"
"Duchessa??" Dissero all'unisono Rina & co.
"Beh, per essere una duchessa non sei molto colta, dato che non mi conosci!" Replicò Lina. "Come osi, piccolo microbo insignificante??" Ruggì la donna-montagna-duchessa.
"Qui finisce male..." commentò Gourry, preoccupato, "Incredibile, nemmeno questo caldo le sfianca!" disse Zel. Amelia invece era tutta presa dalla situazione e pensò bene di andare a fare da spalla a Lina.
Continuarono a battibeccare tra loro finchè non iniziarono ad ansimare e a sventolarsi con la mano per il caldo, gli altri membri dei reciproci gruppi rimanevano a guardare, visibilmente seccati.
"D'accordo, ragazzina!" boccheggiò la biondona "ora fa troppo caldo, l'appuntamento è a stasera, alle 10 in punto!! Vedremo chi dovrà rimangiarsi tutte le parole che ha detto!!!"


Mezz'ora dopo Lina era con Gourry in una stanza arrabattata in una locanda 'gentile' che li aveva accolti nonostante il casino che avevano combinato al ristorante.
"Non dovresti accettare la sfida di quella donna!" - dichiarò Gourry in tono perentorio.
"Lina Inverse non fugge mai, soprattutto davanti ad una svenevole duchessa!" - rispose Lina battagliera.
Gourry si alzò in piedi dal letto dove era seduto e le si parò davanti serissimo. "E invece dovresti rinunciare appunto perchè si tratta di una nobile! Non ti pare strano che una che non dovrebbe conoscere altro che buone maniere e svenevolezze, ti sfidi? Stai attenta, c'è qualcosa sotto...".
La maga sbuffò e lo spinse indietro di alcuni passi. "Finiscila! E poi, spiegami una cosa... Com'è che quella donna ti è rimasta così impressa?".
Il tono di voce di Lina aveva un vago senso accusatorio e malizioso. Ma Gourry non si fece fregare, non voleva deviare il discorso dalla sua via principale, come invece voleva fare la sua compagna. "BASTA Lina, NON puoi farlo!".
"E perchè?".
Gourry arrossì leggermente. "Perchè ho un brutto presentimento... E perchè io mi preoccupo per te, ci tengo a te!"...
Quasi inopportunamente il suono di qualcuno che bussava alla porta interruppe l'attimo di silenzio.
"E ora che accidenti c'è?" sbottò Lina avvicinandosi a grandi falcate verso la porta, ancora leggermente rossa in viso per le parole carine di Gourry. Quando con foga spalancò l'uscio, i suoi occhi erano all'altezza del torace di qualcuno di troppo alto per poterlo osservare dritto negli occhi senza alzare lo sguardo.
Era il giovane che accompagava la Duchessa Isotta, ed era solo.
"Tu cosa sei venuto a fare qui?" cominciò Lina, parlando tra i denti. Gourry in un attimo le fu al fianco, ma non estrasse la spada. Il ragazzo non aveva l'aria di chi porta minaccia.
"Già, me lo sto chiedendo anche io. Sono venuto per metterti in guardia... mi ricordi vagamente una compagna di corso, quindi diciamo che hai suscitato la mia simpatia!" Il ragazzone sorrise splendidamente, rivelando una dentatura da sorriso Durbans.

"Da cosa dovrei stare in guardia? Credi forse che io possa temere qualcosa da quell'energumeno di duchessa a cui stai appresso?"
"Conosco la tua fama Lina Inverse... ma conosco anche le capacità di Isotta, purtroppo... Io Marta e la sacerdotessa Melissa siamo stati assunti da suo padre... per evitare che combini dei guai durante il viaggio" Il giovane avanzò nella stanza grattandosi la testa. "Sapete, da quando ha quell'arnese, la cosa sta diventando difficile. Ma se anche un solo danno sarà causato da Isotta, noi non verremo pagati. Quindi ti chiedo per favore, evita di farti coinvolgere..."
Lina lo squadrò furibonda "Tu credi davvero che a me importi un fico secco se voi non verrete pagati? Io quella la distruggo! Così non dovrete più nemmeno porvi il problema!"
"Se continui nella tua decione, sarò costretto a cercare di fermarti" mormorò con fare figo il giovane.
"E in che modo, di grazia?" domandò Lina con un mezzo sorriso. Gourry volse gli occhi al cielo, pronto già a cercare un'altra locanda.
"Io sono Louie, e sono un potente mago!" esclamò, tirando fuori da dietro la schiena una bacchetta con un gran nodo in cima.. in realtà aveva più la forma di una enorme coscia di pollo.
Lina fissò la bacchetta. Poi Louie. Infine di nuovo la bacchetta.
La risata della maga risuonò forte e a lungo nella locanda.

Louie stava ancora sorridendo, solo che la sua espressione tradiva una paresi facciale piuttosto che un sentimento di felicità. Inutile dire che sentirsi deriso da quella piccola maga insolente dalla fama spropositata lo stava facendo arrabbiare. A dire il vero lo stava facendo incazzare parecchio.
Mentre Lina si sbellicava piegata in due, vagamente isterica per la forma della bacchetta e anche un po' seccata per l'intrusione dell'amico della sedicente nobile e del suo pazzo seguito, l'istinto di Gourry gli aveva fatto mettere mano alla spada.
Quello che era iniziato come un incontro non pericoloso, si stava trasformando lentamente ma inesorabilmente.
L'espressione fissa del ragazzo dai capelli blu, nonostante ostentasse una specie di sorriso, mandava ondate di rabbia trattenuta a stento. Gourry sapeva per certo che Lina poteva essere irritante e che senza ombra di dubbio sceglieva con precisione matematica di pestare i calli a gente con forza, competenza e abilità magiche per misurarsi e superarsi ancora una volta.
Qualche volta trovava pane per i suoi denti e in quelle occasioni Gourry aveva paura.
Perchè nonostante la forza indubbia, l'abilità fuori dal comune e la potenza esplosiva della sua magia, Lina era e rimaneva una ragazza umana, fatta di carne e ossa...carne che si poteva lacerare e ossa che potevano spezzarsi. E lo spadaccino non voleva mai più vedere Lina sanguinare o peggio agonizzare, come nel ricordo che era marchiato a fuoco nella sua mente, Lina in un lago di sangue dopo il colpo infertole da Copy-Coso.
Il ragazzo che accompagnava la nobile poteva davvero essere forte, poteva fare del male a Lina, alla sua Lina e lui questo non lo avrebbe mai permesso. Non avrebbe mai più permesso che nessuno alzasse un dito su di lei, a costo della vita.


La tensione nella stanza crebbe fino a farsi quasi insopportabile. Anche Lina se ne era resa conto, chiaramente, ma non perse la calma. Gourry la occhieggiò mentre indietreggiava di un passo e gli lanciava un breve sguardo d'intesa, un mezzo sorriso ancora dipinto sulle labbra.
"Senti, grand'uomo." esordì, tornando a volgersi verso il mago. "Ho già distrutto abbastanza locande, per oggi. Non che non sia un hobby piacevole, ma alla lunga tende a diventare costoso." Il suo sorriso si allargò. "Ti assicuro che la faccenda con la tua duchessa stasera si risolverà in un luogo tranquillo e senza guai. Del resto, il danno è già fatto, volendo essere precisi, no? Non credo che il tuo datore di lavoro fremerebbe per pagarti, se sapesse che una locanda è andata distrutta perché la duchessina non riesce a tenere la bocca chiusa."
Louie digrignò i denti. "Mi stai minacciando di diffondere la notizia?"
Lina si strinse nelle spalle. "Sai com'è... le voci girano."

Gourry si trovò a sorridere fra sé. Beccato. A volte dimenticava che l'arma migliore di Lina era l'astuzia.
Louie prese un respiro. "E sia, allora." dichiarò, senza abbandonare il suo tono di sfida. "Il vostro silenzio, in cambio di un combattimento equo. Stasera."
Gourry lo osservò mentre spariva nel corridoio, quindi chiuse la porta e si volse a fronteggiare Lina.
"Dici che cercherà di attaccarci prima del tempo?"
Lina scosse la testa. "Non credo. Mi è parso un tipo di parola."
Gourry sospirò. "E tu nonostante tutto sei intenzionata a prendere parte alla sfida, non è così?"
Lina scosse la testa. "Gourry, rifletti. La Duchessa ti è parso tipo da mollare facilmente? Ormai conosce il mio nome, rischiamo di trovarcela appiccicata addosso lungo tutto il viaggio, o peggio, rischiamo che faccia mettere una taglia sulle nostre teste. Vuoi davvero ripetere l'esperienza terrificante di combattere dieci bande di cavalieri infervorati al giorno?"
Gourry rabbrividì. "Direi di no."
"In più, il mio sesto senso si è messo in allarme, dopo ciò che ha detto quel tizio. Ho il sentore che ci sia qualcosa di strano dietro a questo non voler sollevare clamore."

Gourry sorrise. "In altre parole, sei curiosa, e la tua curiosità come al solito ci caccerà in qualche guaio."
Lina gli rivolse un ghigno. "In altre parole, l'idea sarebbe quella."
Gourry le posò una mano sulla testa. "Va bene, va bene. Avevo già preventivato di non vivere a lungo, viaggiando con te. Vorrà dire che stasera ti accompagnerò a questa fantomatica sfida."
"Benone. Io mi prendo la Duchessa, il mago è tutto tuo."
Gourry sorrise, brevemente. "Buono a sapersi."


La giornata di Amelia non era stata affatto buona. Il mattino era iniziato con la solita sveglia tutt'altro che rilassata, prima gli urlacci di Lina contro Gourry per qualcosa riguardo al cibo che avevano catturato, poi un oggetto contundente era entrato in rotta di collisione con la sua testa (si era rivelato essere Gourry, lanciato dalla stessa Lina in un ulteriore accesso d'ira mattutina) e come ciliegina sulla torta, lo scontro con botto alla locanda. Non solo aveva dovuto ripagare i danni (quando viaggiavano insieme, Amelia aveva paura che Lina l'avesse scambiata per la loro personale banca...non solo i pasti, i soldi di Saillune erano serviti anche a mettere a tacere osti e locandieri -e un occasionale capo villaggio- imbufaliti) ma adesso si trovava in una situazione orrenda. Non potevano scontrarsi contro la duchessa Isotta. Per quanto grezza e antipatica era sempre una nobile... se Lina la affrontava, si poteva creare un incidente diplomatico...perchè Amelia non poteva lavarsene le mani, sarebbe stato ingiusto. QUINDI sarebbe dovuta intervenire anche lei.
La principessa si prese la testa tra le mani mentre un gocciolone enorme e pesantissimo gliela faceva piegare. A costo di farsele suonare da Lina -altro gocciolone-sarebbe andata a parlarle...le avrebbe offerto...uhm...un pranzo luculliano nel migliore ristorante della prossima città. Avrebbe cercato il posto più chic e costoso in cui il comportamento a tavola di Lina e Gourry sarebbe stato particolarmente umiliante, già lo sapeva, ma forse avrebbe potuto placare l'ira per l'offesa subita da Lina.

Mai, mai dire a Lina che era scarsa di seno. Quel tipo di insulto la faceva impazzire, letteralmente... ma se sul piatto della bilancia c'era qualcosa che poteva rabbonirla...
Amelia sospirò. Sapeva che nonostante le sue buone intenzioni aveva poche speranze e forse avrebbe concluso la sua visita a Lina con quel dolore al collo e alla schiena che solo la sua terribile presa per la testa poteva provocare ma...per tutti i regnanti di Saillune! Avrebbe tentato! Alzò il pugno al cielo con sguardo infuocato, lo ritirò con un altro sospirone e, giunta davanti alla camera dell'amica, battè un paio di colpi, pronta per la fossa dei leoni.
"Che stai facendo?" chiese Zelgadis, di ritorno da una sua "escursione" solitaria. "Zel!! Devi aiutarmi!!" Sussurrò Amelia "devo fermare Lina, non può attaccare briga con una nobile!! Che figura ci farei io, che sono la principessa di Seillune?"
"Vuoi fermare Lina...E come hai intenzione di fare?" Chiese lui, con espressione già alquanto scettica-scocciata.
"Pensavo di corromperla con una cena da sogno, tu che dici??"
"Io dico che non sarà così semplice....Ormai l'ha presa come una questione di principio, lo sai benissimo com'è fatta..."
"Non mi importa! Farò di tutto per fermarla!!!"
"Auguri allora..." e Zel fece per allotanarsi, ma Amelia gli si parò davanti, facendo la faccia più pietosa che poteva: " Ti supplico, non lasciarmi sola in un momento del genere!". Lui rimase in silenzio, con espressione palesemente seccata, quando all'improvviso si sentì :"Ehi voi lassù! Siete i compagni di Lina Inverse, giusto?" La voce veniva dal giardino retrostante alla locanda, al piano terra, Zel e Amelia si affacciarono alla finestra per scoprire che si trattava della Sacerdotessa bionda.
Amelia osservò la bellissima sacerdotessa dell'altro gruppo. La giovane aveva sostituito gli abiti rovinati dall'esplosione e ora indossava una tunica color carta da zucchero che le scendeva morbida sui fianchi fino alle caviglie, impreziosita da ricami blu cobalto sugli orli. Il volto pallido era luminoso alla luce della luna, che in quel periodo prendeva presto il posto del sole. Tutta quella magnificenza era però rovinata dall'espressione di folle entusiasmo dipinta sul suo viso.
La sacerdotessa prese di nuovo la parola mentre Amelia gettava uno sguardo alle sue spalle per vedere se per caso Lina avesse deciso di aprire la porta.
"Mi chiamo Melissa. Sono una sacerdotessa al servizio della duchessa Isotta" esordì "Ma non sono qui per il loro piccolo diverbio... vorrei parlare con Lina Inverse."
Zelgadiss si intromise: "Bene, allora sali a parlarle, immagino non sia così difficile trovare la sua stanza visto che mi è parso di incrociare il ragazzo dai capelli blu del vostro gruppo che veniva da quella direzione."
Lo sciamano iniziava a sentirsi seccato. Le avventure con Lina e gli altri tendevano a finire sempre in enormi casini e MAI, mai una volta che trovassero gente normale o anche normalmente ragionevole. Solo pazzi, solo pazzi!!! Amelia si girò verso Zelgadiss: "Zelgadiss-san! Non me lo avevi detto!!! Magari Lina-san non mi ha risposto quando ho bussato alla sua camera perchè è da qualche parte a combattere! Potrebbe aver bisogno di aiuto!". Lo sciamano fissò la principessa: "Amelia, senti per caso delle esplosioni?". Amelia scosse la testa.
Mentre erano presi nella surreale conversazione si udì chiaramente dal basso un "Ehm...Scusate..."
Entrambi tornarono a rivolgere l'attenzione alla sacerdotessa.
"Ho bisogno di parlare con Lina Inverse." Questa volta la giovane non sembrava esaltata, era divenuta seria. "Sono una sacerdotessa piuttosto potente e ho sentito in lei una cosa che mai avrei pensato di trovare davvero. La vostra amica è per caso stata posseduta da qualche entità divina molto potente? O forse demoniaca?"
"Beh, in effetti non mi stupirei se in lei risiedesse qualche demone famelico." ponderò Zel, annuendo con fare sapiente.
"O qualche entità votata alla diffusione del Caos nell'Universo." assentì Amelia, annuendo a sua volta.
"Voi due..." giunse un ringhio, alle loro spalle.
Non senza un tremito, i due si volsero e si trovarono a fronteggiare una Lina scura in volto. Alle sue spalle, Gourry fingeva indifferenza, nel suo migliore atteggiamento da "ora ve la vedete voi con lei".
"Ehm... era uno scherzo, uno SCHERZO, Lina-san." tentò Amelia, con fare diplomatico.
Lina sbuffò e volse lo sguardo all'altra sacerdotessa. "Che cos'è questa storia di cui vai parlando? Non sarà un qualche trucco ideato da quel tuo amico mago? Ero convinta che avrebbe atteso l'ora stabilita, prima di tentare qualsiasi cosa."
La sacerdotessa scosse la testa. "Ha a che fare con ciò che la Duchessa sta cercando in questo viaggio... poteri superiori." Vestì un breve sorriso privo di allegria. "Il sogno di Isotta è maneggiare un potere che la ponga al di sopra degli altri esseri umani. Le sue ricerche nel Ducato si stavano facendo troppo sospette agli occhi delle guardie del Re di Raizerl, perciò il padre ha accettato di farla partire per un periodo, in modo che si tenesse lontana dalla corte finché non si fossero calmate le acque. La ho sempre reputata solo una viziata ed esaltata, ma mi sono offerta volontaria per farle da scorta in questa occasione, nel caso la sorte avesse voluto che la sua folle ricerca si imbattesse in qualcosa di concreto... perché in quel caso avrei dovuto fermarla. Lo credevo ormai quasi impossibile, ma... C'è qualcosa in te che mi da i brividi. Tu lo controlli, non è così? Parlo del potere di Lord of Nightmares. Sento che ha lasciato una traccia, in te. Una traccia permanente."
La sacerdotessa alzò la mano, rivolta a Lina. "So che ormai è impossibile fermare sia te che Isotta. Tu hai in te un potere che lei desidera e non ci vorrà molto perchè lo scopra! E quindi...". Improvvisamente incominciò a pronunciare una tiritera in una lingua sconosciuta sia a Lina che ai suoi amici.
Durò solo pochi istanti, il tempo che Lina cercasse di ricordare che lingua fosse e se la conoscesse... Pochi secondi e una luce avvolgente circondò la maga, Gourry, Zel e Amelia.
"Ma cos...". Lina non riuscì a terminare la frase, in un attimo lei e i suoi amici scomparvero dal piazzale della locanda.
La sacerdotessa sospirò. "Mandarvi da un'altra parte, in un luogo molto lontano, è quanto meglio per la principessa Isotta".


Lina riaprì gli occhi. Cos'era successo, era svenuta? Si guardò intorno, vicino a lei i suoi amici sembravano scossi e confusi. Proprio come lei.
Si alzò e si guardò intorno. Si trovavano in un bellissimo prato fiorito, costeggiato in lontananza da un boschetto. Vide una figura di donna avanzare verso di loro dal bosco, comparsa improvvisamente insieme ad un uomo e, spinta da una strana curiosità, si avvicinò loro.
In fondo, nessuno poteva accusarla di non farsi gli affari suoi, voleva capire dove accidenti l'aveva cacciata quella sacerdotessa da quattro soldi, verso la quale stava cominciando a nutrire sentimenti omicidi.
Ma man mano che si avvicinava alla coppia, il suo cuore prendeva a battere sempre più forte. Capelli rossi lei, biondi e lunghi lui... Quei due li conosceva!!! Prese quasi a correre a perdifiato verso di loro, mentre una certezza di dove fosse nasceva nella sua mente.
E quando li ebbe davanti... "Voi... io... ma... ma cosa è...?".
La donna, di circa venticinque anni, le sorrise. "Ciao Lina! Io sono la te stessa del futuro. Tu sarai me fra nove anni".
"Certo che sei rimasta piatta come allora!" - esclamò scherzosamente il Gourry del futuro guardandola.
Fu allora che Lina si accorse che la lei e il Gourry adulto portavano al dito una fede e si tenevano per mano.
E urlò, ridestando i suoi amici che, in lontananza, erano ancora rintronati a terra.
Quella maledetta sacerdotessa si era disfata di lei spedendola nove anni più avanti!!!
Lina si accasciò a terra con la testa tra le mani.
Quella stupida, stupida sacerdotessa! Prima aveva tirato fuori L.o.N. e poi li aveva spediti nel futuro.
Dannazione! Era pericolosissimo quello a cui li aveva sottoposti...era VIETATO interferire con passato e futuro!
Come aveva potuto? E come ci era riuscita?
Mentre si faceva prendere dallo sconforto, la maga non si era accorta che la sua versione del futuro le si era avvicinata mettendole una mano sulla spalla. "Suvvia Lina" le sorrise la giovane donna che sarebbe stata "Non agitarti così." Le strizzò l'occhio sempre sorridendo in modo carino. Lina pensò che in quei nove anni dovessero averla lobotomizzata. La giovane dai capelli rossi non era lei. Non poteva essere lei. Era dolce. Sorrideva. Sorrideva dolcemente. Per gli Dei!
Si girò per localizzare gli altri e improvvisamente si accorse che non c'erano più. Strabuzzando gli occhi si volse nuovamente verso sè stessa e non trovò neanche il Gourry del futuro al suo fianco.
La giovane donna che sarebbe diventata ora la guardava dolente.
"Avrei voluto veramente mostrarti qualcosa di più bello. Alzò la mano sinistra dall'anulare ora tristemente vuoto. Non è più con me, Lina. Non è più al mio fianco. Nessuno di loro lo è più."
La mente di Lina Inverse si riempì di immagini e suoni, scene che scorrevano veloci, persone a lei conosciute che parlavano ridevano combattevano. Uno ad uno li vide, li vide crescere, decidere, combattere, vivere. Morire.
Vide che L.o.N. l'aveva salvata ma che l'aveva scelta per essere per sempre sua.
Vide che era marchiata, appestata, maledetta.
Vide i suoi amici, vide l'uomo che amava cadere per mano sua.
Fu in quel momento che Lina Inverse chiuse con forza gli occhi e urlò.
Un grido terribile, di dolore infinito, di agonia insopportabile, che feriva le sue stesse orecchie.
Stava ancora urlando quando percepì il peso e il calore di braccia forti che la avvolgevano, la cullavano, accarezzavano la sua schiena.
La voce più dolce del mondo le sussurrava all'orecchio "Calma Lina...non è nulla...non è successo nulla."


Lina aprì gli occhi. Su di lei incombeva il viso di Gourry e l'ambiente era ancora quello claustrofobico e scarsamente illuminato del corridoio della locanda.
Lo spadaccino appariva pallido e teso, ma quando Lina si svegliò il sollievo si dipinse evidente nel suo sguardo. "Per fortuna ti sei svegliata." mormorò. "Stavi sognando, e doveva essere qualcosa di terribile, perché continuavi ad agitarti e gridare."
Era stato davvero un sogno? Davvero non c'era un fondo di verità in quelle visioni terribili?
Lina si disse che non era quello il momento di domandarselo.
"Credevo che ci avesse teletrasportati da qualche parte..." borbottò, portandosi confusamente una mano alla fronte. "Non aveva detto... che ci avrebbe mandati lontano, o qualcosa del genere?"
Gourry scosse la testa. "Devi averlo sognato. Ha solo proteso una mano verso di te, e una luce ti ha avvolto, e da allora hai iniziato a delirare."
Lina si accigliò. "E Zel e Amelia che fine hanno fatto?"
"Hanno rincorso la sacerdotessa. E' fuggita lanciandosi con un Ray Wing dalla finestra dopo averti colpito."
Faticosamente, Lina si rialzò in piedi. "D'accordo, allora seguiamoli. Dobbiamo trovarla, voglio sapere che diavolo mi ha fatto."
Gourry la occhieggiò, con aria poco convinta. "Sei certa di farcela?"
"Sono come nuova." minimizzò Lina. "Reggiti ora. Ray Wing!"
Protese le mani verso l'alto, attendendo che il turbine della barriera di vento la avvolgesse, sollevandola dal suolo, come sempre.
Non avvenne.
Una voragine parve aprirsi improvvisamente nello stomaco di Lina. Si volse verso Gourry, che la fissava perplesso e nuovamente preoccupato.
"Gourry, temo di sapere cosa fosse l'incantesimo che mi ha lanciato." deglutì. "Non ho più i miei poteri."
Nonostante desiderasse appiccicarsi al viso un sorriso rassicurante, per tranquillizzare Gourry, Lina sentì che gli angoli della bocca le si piegavano in giù. Come con Mazenda. Ancora una volta qualcuno si era arrogato il diritto di bloccare la sua magia, di renderla debole.
Sentì la mano di Gourry posarsi sulla sua spalla e cercò di farsi forza. Non era una tragedia. Ne sarebe venuta fuori, come sempre. Ora però c'era da chiedersi se quella Melissa fosse veramente una sacerdotessa...o piuttosto un demone. O una sacerdotessa corrotta che aveva stretto un patto con un demone? Per privarla dei suoi poteri la sedicente sacerdotessa doveva essere ben forte e coadiuvata da qualcosa, o qualcuno.
"Lina..." la voce dello spadaccino interruppe i suoi pensieri.
La maga alzò gli occhi e vide lo sguardo preoccupato dell'amico.
Quanto odiava sentirsi addosso la pietà! Non poteva tollerarlo! E anche se razionalmente sapeva che Gourry era con lei sempre e comunque e che non provava davvero pietà per lei, il peso della visione, del sogno o di quel diavolo che era stato, lo sguardo triste e preoccupato dello spadaccino, l'essersi fatta fregare come una pivella, l'idea di essersi fatta probabilmente vedere urlante e piangente da chiunque passasse in un lurido corridoio le fece montare una rabbia incontenibile che spazzò paura e angoscia e la sua razionalità andò a farsi benedire. La maga si allontanò di scatto da Gourry, andò verso la finestra divelta, calpestò i vetri infranti e stringendo i pugni sibiliò "Adesso vado da quella duchessa dei miei stivali e le faccio ingoiare i denti a suon di sberle. Che faccia mettere una taglia sulla mia testa! Ci provi solo! Voglio vedere se con i suoi nuovi connotati la riconosceranno ancora! Con o senza poteri quella la disintegro! Lei e quello stupido che si porta appresso.. il graaande mago con la baccheeeetta magica...lascia che mi passino per le mani e poi..."
E mentre stava ancora sbraitando delle esplosioni nella foresta poco lontano le fecero di colpo ricordare che Amelia e Zelgadiss erano corsi dietro a quella pericolosa, pericolosissima ragazza.  

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Capitolo 2
*** Cap2 Cosce di pollo, minacce e... ***




Scusate non ho fantasia per i titoli :P ,comunque spero che vi piaccia ^__^
P.s: commentate





Lina fece per andare da loro quando, dal fondo del corridoio, la voce di Louie, ricomparsa magicamente alle sue spalle, la bloccò insieme a Gourry. "Se io fossi in te maga, non me la prenderei troppo per la magia e non avrei tanta fretta di correre in quella direzione...".

La maga si voltò adiratissima. "Che vuoi dire?". Era decisamente stufa di quelle improvvisate...

Il mago divenne cupo. "Melissa ha visto cose in te che non le sono piaciute. E vuole proteggere la principessa Isotta... Ti ha dato visione di cosa accadrà, vero?".

Lina deglutì mentre Gourry la guardava perlesso. "Lina, cosa...?".

Louie continuò. "Insieme alla tua magia, lei ti sta togliendo, poco alla volta, la tua energia vitale. Mi spiace Lina Inverse, ti sei imbattuta in qualcuno che era meglio tu non conoscessi. Man mano ti sentirai sempre più debole, man mano ti spegnerai... Mi spiace Lina Inverse, a meno che tu trovi un modo di uccidere Melissa, ti restano pochi giorni di vita. E dubito tu la sconfigga, ti ha bloccato anche nel tuo punto forte, la magia. Ti avevo avvertito di tenerti alla larga, mi dispiace...". E scomparve nel nulla.

Lina rimase impietrita a fissare il vuoto mentre Gourry la fissava disperato. Non capiva nulla di magia ma una cosa l'aveva capita. Se non trovavano una soluzione, entro pochi giorni la sua Lina non sarebbe esistita più.

Lina scosse la testa. Fissare il vuoto non le avrebbe dato le risposte di cui aveva bisogno. 
Si mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi. Aveva bisogno di pensare, di concentrarsi. 
Gourry, al suo fianco, la afferrò per le spalle."Lina! Lina, stai bene?" 
La maga aprì gli occhi e lo osservò un momento, con sguardo grave, in silenzio. 
"Gourry, sto perfettamente bene. Non avrai davvero creduto a quel cretino, vero? Non hai visto che voleva solo farci andare in panico e terrorizzarci?" Sorrise e gli fece l'occhiolino. "Vado un secondo in camera a prendere il mantello e poi andiamo da Amelia e Zel, ok? Nel frattempo penserò ad un modo per battere quella sacerdotessa da strapazzo." La maga volse le spalle allo spadaccino ed entrò nella sua camera. La chiuse con la chiave e si sedette sul letto. 
Era riuscita a dargliela a bere? Era riuscita a tranquillizzarlo? 
Chiuse gli occhi e si mise una mano sulla bocca. Farsi prendere dallo sconforto non serviva a nulla ma il senso di vuoto allo stomaco che aveva provato alle parole del mago si stava intensificando, unito ad un terribile groppo alla gola. Si impose di respirare a fondo mentre le prime lacrime trovavano la loro strada sulle sue guance.
 



Intanto, Zel e Amelia erano alle prese con l'inseguimento della Sacerdotessa... 
"Fermati!!! Che cosa hai fatto a Lina???!!" gridò Amelia, tentando ogni tanto di centrare la ragazza con una Fireball. "Di questo passo non riusciremo mai a fermarla, dobbiamo inventarci qualcosa!" Osservò Zelgadiss, "Non me ne importa più nulla della diplomazia, ha osato attaccare una mia amica e dovrà pagare!!" Gridò Amelia, che iniziava a sentirsi davvero arrabbiata, voleva prendere quella strega il più presto possibile! 
Ad un tratto, la Sacerdotessa si fermò, e si girò verso di loro, che si fermarono a loro volta mettendosi silenziosamente in guardia. 
"Mi dispiace immensamente" Cominciò la ragazza bionda con espressione sinceramente triste "vi ho sottratto un'amica, ma fareste meglio a passare con lei le ultime ore della sua vita invece di perdere tempo a seguirmi..." 
La principessa e la chimera smisero un attimo di respirare: "Che diavolo stai dicendo?" gridò Zel "che cosa le hai fatto??" 
Amelia rimase senza parole, con gli occhi spalancati, non poteva credere alle sue orecchie.

 

 

Nel silenzio della sua camera, Lina si asciugò gli occhi con il dorso delle mani. La sua bocca si tirò in una piega amara. Capolinea dunque? Sarebbe stata questa la sua fine? La mente tornò alle immagini della "visione". 
Amelia, Zelgadiss e Gourry sarebbero morti. Per mano sua. Era quindi giusto che non cercasse neanche di uccidere Melissa ma che godesse del loro amore e della loro amicizia per il tempo che le era concesso? Secondo la "visione" lei era la causa diretta della loro morte...ma se fosse morta prima lei, loro sarebbero sopravvissuti. Lina scosse la testa. NON doveva indulgere in pensieri simili. Lei amava vivere. Voleva bene ai suoi amici. NON li avrebbe MAI attaccati. Anche Gourry non vi avrebbe mai attaccati coscientemente... ma l'ha fatto e lo sai bene. le suggerì una vocina fredda nella sua mente. La maga si mise inutilmente le mani sulle orecchie. SE Melissa la voleva fuori dai piedi, avrebbe potuto inviarle delle immagini realistiche ma non vere. Chi era lei dopotutto? Poteva non essere un demone. Poteva aver stretto un patto con un demone, come Halcyform il Bianco. Poteva addirittura essere un mezzo demone. E si sa, i demoni sono scorretti per natura. 
Berrò fino in fondo questo amaro calice e se dovessi morire saprò che ho vissuto fino in fondo, senza rimpianti.
 

Lina si alzò dal letto risoluta. Doveva trovare quella sacerdotessa da strapazzo e convincerla, con le buone o le cattive, a sistemare il casino che aveva fatto... Poi, una volta riavuti salute e poteri, l'avrebbe disintegrata. Perchè certo, le cose sarebbero andate così, lei NON sarebbe morta e avrebbe continuato a far saltare in aria locande e briganti con la sua magia per tanti anni... Lei era Lina Inverse e Lina Inverse ottiene sempre quello che vuole. 
Uscì dalla stanza dove ad attenderla fuori, nel corridoio, c'era un Gourry preoccupatissimo e pallido come un lenzuolo. "Lina?". 
"Andiamo!" - ribattè lei a sguardo basso. 
Gourry la fissò preoccupato. "E dove? Forse è meglio se tu non ti sforzassi...". 
Lo sguardo di Lina divenne aggressivo e tagliente. "Forse è meglio che tu la smetta con queste patetiche frasi e preoccupazioni. Il meglio, per me, è trovare quella donna e avere indietro ciò che mi ha sottratto!". E scattò di corsa verso l'uscita della locanda, seguita da Gourry. 
Corsero nel bosco, in direzione di Amelia e Zel e delle esplosioni che avevano udito poco prima. Forse Louie aveva bleffato, lei correva, lei stava BENE!!! 
Ma improvvisamente Il cuore di Lina cominciò a battere in maniera alterata e la vista le si annebbiò. Si accasciò a terra, mentre tutto le girava intorno... 
"Lina, Linaaa!!!". 
La voce di Gourry la riportò alla realtà. Stava malissimo, era svenuta... "Gourry..." - sussurrò sedendosi ed appoggiandosi al suo petto. 
Lo spadaccino era pallidissimo. "Lina, hai perso i sensi, sei verde in faccia... Torniamo indietro". 
Lina si voltò verso di lui, col volto rigato da lacrime che stavolta non era riuscita a frenare. Louie non aveva bleffato, il processo che l'avrebbe portata alla morte era già cominciato... Se ne accorgeva, lo avvertiva sulla sua pelle. Si strinse a Gourry, singhiozzando. "Non possiamo tornare alla locanda, non capisci, NON servirebbe a niente!!! Qualsiasi cosa faccia da ora, se non sconfiggo quella sacerdotessa, sarà perfettamente inutile!". E si lasciò andare ad un pianto disperato, mentre Gourry la stringeva forte a se. Si sentiva male, impotente, non aveva più ne forze ne magia... Che ne sarebbe stato di lei?
 

 

 

Era ormai ora dello scontro e Isotta non vedeva l'ora di mettere le mani in faccia a quella piccola pustola infetta chiamata Lina Inverse. Mentalmente scimmiottò l'arroganza con la quale la maga le aveva detto il suo nome. Come se valesse qualcosa...quella piccola pezzente senza un goccio di sangue nobile, poteva essere potente fino a che voleva e sgolarsi a fare la gradassa fino a diventare blu ma non cambiava la verità dei fatti. 
Lei, la DUCHESSA Isotta, l'avrebbe piegata. Scoppiò in una grassa risata. 
Dopo essersi ricomposta si limitò a sorridere e ad avanzare verso la locanda. 
Dopotutto si sentiva felice, Lina Inverse poteva essere un simpatico diversivo. Almeno aveva carattere e questo la metteva di buon umore. Bello battere una simile, meraviglioso umiliarla e farle abbassare la cresta! 
Mentre era presa da tali pensieri, vide uscire di corsa dalla locanda la suddetta piccola vipera, con al seguito il biondo figo della sua compagnia. 
Isotta si fermò di botto. Scappava? Lina Inverse alla fine scappava? Isotta sentì una nuova risatona nascerle dal profondo. Ma si trattenne e corse dietro alla coppia, tenendosi convenientemente a distanza. 
Mentre era impegnata a seguirli la sua mente batteva su un nuovo punto. Dove cavolo era finito Louie? Sospettava da tempo una tresca con Melissa e forse quella sera... 
Si fermò di colpo. Lina Inverse era caduta a terra e lo spadaccino urlava disperatamente il suo nome. 
Era stata colpita? Ma per gli Dei, che succedeva? si avvicinò cautamente e quando fu a qualche metro sentì che la maga piangeva convulsamente. Che Diavolo...
 

 

 

Le lacrime sul viso bruciavano come fuoco incandescente, mentre i limpidi occhi azzurri di Gourry sembravano la volessero salvare solo con il profondo affetto che vi era stampato a caratteri cubitali. Poi sentì passi lievissimi avvicinarsi, quasi impercettibili. Si ricompose di colpo, mettendo all'erta solo con uno sguardo il biondo amico. 
"Lina Inverse..." la voce era sottile, quasi un sussurro. 
Lina si alzò in piedi, stringendo i pungi fino a conficcarsi le unghie nel palmo. 
Gourry sfoderò la spada e si piazzò davanti a lei con fare difensivo. "Ne ho abbastanza di voi! Perchè? Perchè ve la state prendendo con Lina?" ruggì il ragazzo, che stava perdendo il controllo, vinto dalla più totale preoccupazione. 
Marta avanzò leggera come lieve vento sul terreno. I capelli castani, tendenti al rossiccio, le ricadevano voluminosi ai lati del visino da ragazzina, pallido ma con un'espressione estremamente risoluta. "Io non voglio farvi del male. Non so cosa abbia combinato Melissa, e non me ne preoccuperei troppo. Tendenzialmente combina dei guai, ma riesce a porvi rimedio. Io sono qui per farti una proposta Lina. Conosco la tua fama. E conosco me stessa. Fare da "guardia del corpo" a Isotta non è l'aspirazione della mia vita" 
Lina si affiancò a Gourry, tetra in volto. "Non sai cosa mi ha fatto? E dici che pone rimedio ai guai che combina? Sarà meglio per lei, se vuole vivere più di me! Perchè se non ne sarà capace, allora mi aspetterà all'inferno!" eslpose con rabbia. 
"Mmm deve averla combinata grossa... ma forse... forse il patto che ti voglio proporre, potrebbe davvero tornarti utile per risolvere il casino in cui ti ha messo Melissa." disse pensierosa Marta. 
"Avanti, parla allora!" 
"Io voglio l'oggetto che è nelle mani di Isotta. Lo ha trovato durante un viaggio, qualche tempo fa, e si tratta di un oggetto veramente potente. Forse ne hai sentito parlare, è la pietra della Luna. Ma non è solo questo. Lei ha trovato la verga elfica con la pietra della Luna incastonata nell'occhio del grifone!" gli occhi di Marta brillavano di cupidigia. Gourry non potè fare a meno di pensare che somigliasse vagamente allo sguardo di Lina quando si parlava di ricchezze.

 

 

Mentre stava per uscire allo scoperto e avvicinarsi alla maga e allo spadaccino, Isotta sentì dei passi leggeri che avanzavano. Si appiattì al tronco dell'albero che la riparava e attese, silenziosa, nuovi sviluppi. 
Con enorme sorpresa vide che era Marta la viaggiatrice notturna. 
La ragazzina che aveva accolto per pietà nel suo gruppo adesso si intratteneva con i suoi nemici. 
Perchè? 
Aveva dato prova di fedeltà viaggiando al loro seguito eppure... se davvero era con loro, non si spiegava la sua furtiva comparsa e il suo intrattenersi con i nemici. 
Bene, era ora di giocare a carte scoperte. 
Facendo quanto più rumore possibile avanzò in direzione del terzetto. 
"Buonasera a tutti" disse con voce appositamente tonante. "Vedo che c'è un interessante rendez-vous." 
Sorrise nel vedere lo spadaccino pararsi davanti alle ragazze, la maga farsi pallida e accasciarsi silenziosamente su un fianco e Marta... Bè, ovviamente Marta non aveva nessuna espressione. Ricambiava lo sguardo e basta. 
"Calma ragazzo" disse in direzione dello spadaccino."Io e la tua amica laggiù abbiamo un piccolo conto in sospeso. Ora, levati dalle palle che io e lei dobbiamo "discutere"."
 

"te lo sogni, dovrai passare prima sul mio cadavere" 
disse lo spadaccino preparandosi allo scontro mentre la maga si rialzò di colpo portandosi davanti a lui "lascialo perdere, noi abbiamo un conto in sospeso" 
la duchessa ghignò, ma non fece in tempo a dire nulla che lo spadaccino pose una mano sulle spalle della maga visibilmente preoccupato "ti prego non lo fare" le parole e il tono preoccupato del biondo spiazzarono la marchesa ignara dell'accaduto. 
"ti prego Lina... non lo fare!" la maga si girò nella sua direzione e gli rivolse il sorriso più dolce che riusciva a fare in quel momento "sta tranquillo, sto bene!" rivolgendo uno sguardo minaccioso verso la duchessa continuò: "a quella la distruggo... e già che ci sono mi faccio ridare i miei poteri a suon di sberle" ma Gourry strinse la presa e gli occhi "no Lina, non posso lasciartelo fare! lo so che non stai bene, non puoi ingannarmi. ho rischiato troppe volte di perderti, non me la sento di rischiare ancora" 

Isotta alzò un sopracciglio. "Come siete romantici" li sbeffeggiò, poi continuò "Se la qui presente Lina Inverse è una persona di parola, immaginò avrà il buon gusto di affrontarmi senza farsi tenere la manina dal suo belloccio... inizio a pensare che tutta sta scenetta di vuoi due che scappate nella notte e degli svenimenti sia una farsa!" La duchessa alzò il mento e sputò in direzione dei due. 
Mentre la nobile faceva il suo discorsetto, Lina Inverse si sentiva ribollire dall'ira. Purtroppo sapeva che nonostante la sua spacconaggine, al momento non aveva molte chance di battere Isotta e tantomeno affrontare Melissa. Sentiva il suo corpo cedere e farsi debole. Le tremavano le mani ma non era perchè era furibonda, era per la debolezza. Cosa poteva fare? Cosa? Il suo orgoglio le diceva di saltare alla gola a quella rozza di una duchessa, il suo corpo le segnalava che non era possibile neanche l'idea stessa di fare un vero e proprio balzo. Spostò lo sguardo verso Gourry. Lui aveva capito benissimo quanto male stesse e l'avrebbe difesa fino alla fine, che di quel passo non sarebbe tardata a sopraggiungere. 
Doveva sfruttare quei momenti, in cui Isotta dava aria i denti in insulti e sbruffonaggini per pensare. Il suo corpo si faceva man mano più debole ma la sua mente, quella era sempre le stessa. Dopo tutto non era mica una maga genio (bellissima oltretutto) per nulla. 
Ecco i fatti, quelli accertati: 
Melissa la sacerdotessa le aveva lanciato una maledizione togliendole la facoltà di usare la magia e risucchiandole l'energia vitale. L'aveva fatto per Isotta a quanto pareva. 
Marta poteva forse fare qualcosa in proposito, visto che in cambio di avere gli oggetti che portava Isotta aveva detto che li avrebbe aiutati. 
Isotta era una nobile testarda, capricciosa e attaccabrighe. 
Dopo il riassunto mentale Lina, aggrappatasi al braccio di Gourry per stabilizzare la sua camminata ondeggiante, fece la sua mossa. 
"Isotta" esordì la maga "Io voglio battermi con te e darti una lezione che ti farà tornare a casina piangendo come un bebè." Gourry la strinse forte e le lanciò uno sguardo ansioso. Isotta grugnì ma rimase zitta. Marta aveva incrociato le braccia e fissò intensamente la maga. 
"Purtroppo non posso farlo perchè il tuo seguito è stato molto scorretto. Melissa è venuta a trovarmi e mi ha lanciato una maledizione privandomi di salute e magia." Ansimando un po', Lina proseguì. "Immagino che nonostante tu sia più rozza di una contadina, abbia una certa etica...se sei nobile come asserisci." 
Il volto di Isotta alle parole "rozza" e "contadina" aveva assunto una violenta sfumatura di rosso. Nonostante digrignasse i denti con forza, rimase in silenzio. Lina fece un cenno della testa e continuò. 
"Se vuoi veramente dimostrare di essere in grado di battere le grande Lina Inverse, che accusi di fare la scena per non combattere, dovresti gentilmente andare dalla tua Melissa e fare in modo che spezzi la maledizione che mi ha mandato addosso. Altrimenti si potrebbe pensare che mandi avanti i tuoi tirapiedi perchè sei TU che te la fai nei calzoni per non affrontarmi." Lina sorrise e poi svenne di colpo.
 

Vedendola cadere tra le sue braccia, lo spadaccino gridò il nome della maga e sdraiandola a terra iniziò a darle dei piccoli schiafetti per farla riprendere ma in vano. Il biondo, preso dal panico la strinse forte a se scoppiando a piangere disperatamente, la duchessa vedendo la scena capì che non era una farsa come pensava e si girò furibonda dietro di se "come ha osato quella sacerdotessa da quattro soldi farmi passare per vigliacca" 

"Isotta..." sussurrò Marta afferrando il braccio della duchessa. La nobile la squadrò. Si era fidata di lei, l'aveva accolta e poi l'aveva trovata a fare comunella con quel gruppo. Chi era veramente Marta? E a conti fatti... Chi era veramente Louie? Chi o cos'era Melissa se riusciva a lanciare una maledizione così potente contro le persone? 
"Isotta!" l'urgenza del richiamo di Marta riscosse la duchessa. 
"Cosa diavolo vuoi?" le sibilò. Isotta in quel momento capì di non potersi fidare di nessuno del suo gruppo. Sapeva che Lina Inverse, per quanto fosse un'odiosa gallina, aveva bisogno d'aiuto e subito ma iniziava a sospettare che di quelli che credeva essere sotto al suo comando, non ce ne fosse uno pronto a prendere gli ordini da lei. 
Questo la faceva imbestialire oltre ogni dire. 
"Marta, se ti chiedessi di cercare Melissa, me la porteresti qui? Oppure mi pianteresti una nuova coltellata nella schiena?". Marta accusò il colpo abbassando gli occhi, poi rialzando la testa sussurrò "Sono ai tuoi ordini." 
E balzò agilmente sull'albero più alto dei dintorni. 
Isotta tornò a guardare lo spadaccino che stringeva la maga inerte e dandogli un colpetto sulle spalle mugugnò 
"Mantieni in sangue freddo, bello. Non è che riuscirai a salvarla innaffiandola di lacrime e moccio. Lascia che le dia un'occhiata." Isotta allungò una mano verso la maga e, nonappena la sfiorò, una luce dorata investì entrambe.
 

 

 

"Cosa... cosa sta succedendo?" gridò Gourry semi abbagliato dalla luce che sembrava quella di una stella accecante. 
Isotta si allontanò di colpo, fregandosi una mano con espressione dolorante. Fissò il guerriero, e poi di nuovo Lina. Avvicinò con cautela la mano e di nuovo la luce dorata avvampò nell'oscurità della notte. 
"Maledizione! Cosa diavolo significa tutto ciò?" la duchessa si raddrizzò, osservando corrucciata la manovagamente luminescente, e l'anello che portava al dito... un anello fine, con una piccola pietra grigio-nebbia che pareva cangiante anche nel buio. Un frammento di pietra della luna, lo stesso tipo di pietra incastonata nell'occhio del grifone della verga elfica. 
"Una risonanza, possibile? Ma per quale motivo?" si domandò mordendosi il labbro inferiore. Cosa c'era in Lina da risvegliare in tal modo il potere della pietra? Era una cosa che doveva assolutamente scoprire. E Melissa, quella sacerdotessa vanesia e un po' sbadata, le avrebbe fornito quelle risposte, volente o nolente!
 

"ORA BASTA!!!". Gourry si rialzò in piedi adirato, con Lina fra le braccia. Era stanco... Non gli importava di Isotta, di Melissa, della sacerdotessa o della sfida o della strana luce appena apparsa davanti a Lina... Lui voleva solo che la sua maga stesse bene, voleva solo riprendere il suo viaggio con lei e vederla far saltare in aria banditi e locande col suo sorriso furbo sulle labbra... "Io la riporto alla locanda, deve riposare". 
Isotta annuì. Lei non avrebbe voluto mai e poi mai rinunciare al duello con quella maga piatta e scorbutica. E quindi le serviva una Lina in forze! Avrebbe cercato la sacerdotessa e l'avrebbe fatta guarire. E poi avrebbe vinto la sfida! Ma soprattutto, forse la sacerdotessa poteva spiegare lo strano fenomeno che era appena avvenuto davanti ai suoi occhi. Cosa aveva in se Lina di tanto potente? 
Gourry annuì e poi si avviò solo con Lina verso la locanda. Camninò in silenzio, stringendola a se per scaldarla. Lina scottava!!! 
"Gourry...". D'un tratto la maga lo chiamò, socchiudendo leggermente gli occhi. 
Gourry tentò un sorriso. Si stava svegliando... "Lina, ora ti porto a riposare, sei stata male ancora. E mi hai fatto spaventare...". 
"Gourry...". Lina si strinse a lui, affondando il viso nella sua maglietta blu. "Io... prima ho avuto una visione... anzi... due. Una brutta, ma una bella... E'... durata poco... Eravamo più grandi... ed eravamo sposati... e...". Si interruppe, non ce la faceva a continuare, le mancavano le forze... 
Gourry sorrise... Probabilmente stava delirando... Ma era già un buon segno che parlasse... "D'accordo" - disse in tono gentile - "ma ora non sforzarti e riposa, così magari farai un altro bel sogno". 
"Ma!" - Lina si rizzò su, col poco di forze che le rimanevano - "Non era un sogno. Dannazione Gourry!". 
Lina aveva assunto la sua migliore espressione esasperata quando lui non capiva qualcosa. Era durata solo un attimo, poi si era accasciata di nuovo contro di lui. Ma a Gourry era bastato per capire che era sveglia e perfettamente cosciente.

 

 

Mentre scrutava nella notte in cerca di Melissa, Marta vide un bagliore dorato venire dal luogo dove aveva lasciato Isotta e gli altri. La giovane si morse l'unghia del pollice...cosa doveva fare? Il bagliore la attirava, significava che qualcosa aveva fatto reazione con l'anello di Isotta, quello che bramava da tempo e per la quale la seguiva simulando fedeltà. Però...se fosse tornata indietro, la duchessa avrebbe incrementato i sospetti nei suoi confronti...e questo era male. Marta strizzò gli occhi e si impose di pazientare ancora: avrebbe riportato indietro Melissa così da riguadagnare punti con Isotta e avrebbe fatto un po' di penitenza. DOVEVA riuscire a rimanere con lei e ottenere, in una maniera o nell'altra, l'anello...e magari pure la verga. 
Allora... "Raywing!" schizzò in aria manipolando il vento e quasi non si accorse che qualcosa...qualcuno volava a gran velocità contro di lei. 
L'urto fu violento e molto, molto doloroso. Quasi come finire contro un muro di mattoni. 
Mentre cadeva reggendosi la testa udì urlare "Tutto bene Zelgadiss-saaaaan???"
 

"Sto... sto bene." biascicò la chimera, sollevandosi faticosamente dal suolo e massaggiandosi la testa. 
'Vorrei poter dire lo stesso...' sospirò mentalmente Marta, che aveva l'impressione che davanti ai suoi occhi danzasse il firmamento. 
"Tutto bene, ragazzina?" Risuonò all'improvviso una voce alle sue spalle. Riconosceva quel tono, e sapeva anche chi nel suo gruppo era solito chiamarla a quel modo. 
"Louie?" Si volse e, con suo stupore, si trovò ad affrontare due figure, che la squadravano con una certa preoccupazione. Il mago e Melissa. 
"Lascia fare a me." La sacerdotessa si piegò su di lei e le pose la mano sulla fronte. Il dolore si spense, quasi immediatamente. "Ecco qua. Come nuova." Le sorrise. 
"M... Melissa!" Marta scattò in piedi, sulla difensiva. Melissa si era sempre dimostrata un tipo tranquillo e paziente. Una combinaguai, a volte, era vero, ma sempre mossa da buone intenzioni. Dopo aver visto gli effetti della sua magia su Lina Inverse, però, Marta non riusciva più a trattare con lei con la stessa fiducia di prima. Che avesse sottovalutato un tipo pericoloso? 
"Tranquilla, Marta." le sorrise Melissa. "Era solo un incantesimo di guarigione." 
"Ma a quella maga... che cosa hai fatto a quella maga?" gridò Marta in tutta risposta. "Che significa tutto questo? Una maledizione la sta uccidendo!" 
"Una maledizione?" Intervenne la ragazza dai capelli neri che accompagnava l'uomo di pietra, facendo un passo avanti. "Che intendi dire? Lina-san sta bene?" 
Melissa si rivolse alla giovane. "Vedo che tu hai un cuore puro, principessa. Non mi spiego perché ti accompagnassi con gente del genere, ma credo che tu possa capire il motivo per cui la mia razza..." Lanciò una breve occhiata a Louie. "... agisce a questo modo. Lina Inverse è un essere pericoloso, e quel pericolo era diventato concreto e incombente dopo il suo incontro con Isotta. Eliminarla è la soluzione più sicura." 
Gli occhi della giovane dai capelli neri si sgranarono. "Che stai dicendo??? Lina può essere un'incosciente, lo ammetto, ma da quando ha combattuto con Fibrizio ha mostrato di essere ben consapevole dei rischi che certi suoi poteri avrebbero potuto comportare per il mondo! Non è tutto bianco o nero, lo pensavo una volta, ma ormai lo ho compreso bene anche io!" 
Melissa strinse gli occhi. Marta non era in grado di leggere la sua espressione. Era incerta? Non sembrava certo la stessa persona di sempre. "Melissa..." si trovò a sussurrare. "... chi sei, tu?"
 

Melissa le rivolse un sorriso cordiale. Louie si avvicinò ancora alla sacerdotessa e le mise un braccio intorno alla vita. "Questo è un segreto, mia cara Marta." 
All'udire quella frase Amelia ebbe un sussulto e rabbrividì visibilmente. Anche Zelgadiss reagì alla frase sibillina incupendosi istantaneamente. Poi la giovane principessa riprese la parola: "Melissa-san ti prego! Spezza la maledizione su Lina-san! Ti posso giurare su quanto ho di più caro che nonostante il caratteraccio è una bravissima persona!". 
La sacerdotessa scosse i boccoli biondi. "Amelia-sama, io sono certa di quello che ho visto e percepito. La mia decisione non è discutibile. Un giorno il mondo mi ringrazierà."Louie assentì brevemente. 
"Ma... Lina-san ha messo in pericolo la sua vita molte volte per il mondo che TU dici di voler salvare uccidendola!" si infuriò Amelia. 
Marta avanzò nella sua direzione e mettendole una mano sulla spalla, confermò. "Melissa, ascoltami! Dopo l'esplosione, quando mi hai estratto dalle macerie per farmi "vedere" Lina Inverse, io non ho affatto percepito il pericolo che ti spaventa tanto!" Strinse i pugni. "Melissa, mi fai paura! Come puoi decidere della vita di un altro così, senza appello?". 
In quel momento, con grandi falcate e diverse imprecazioni, fece la sua comparsa anche Isotta. 
"Signori" ansimò "Eccovi tutti qui dunque!" 
Lanciando una breve occhiata a Marta continuò. "Melissa, mi DEVI delle spiegazioni. ORA!"
 

La duchessa continuò ad avanzare decisa verso la Sacerdotessa, finchè non le arrivò di fronte a fissarla: "Che diavolo ti è saltato in mente?? Agire così, senza nemmeno interpellarmi prima!! Togli subito quella Maledizione su Lina Inverse!!!" 
"N-non posso..." disse piano Melissa. "Tu DEVI!! Che figura ci faccio io?? La gente penserà che sono una vigliacca che si fa meschinamente difendere dai suoi tirapiedi!!!" Urlò Isotta, sempre più adirata. 
Zel e Amelia assistevano in silenzio. 
"Ti prego Melissa, non puoi far morire una ragazza così!! " Marta la pregò e Melissa parve cedere un attimo, per poi dire" Non posso porre rimedio a quello che ho fatto, anche se volessi, non ce n'è uno!!" 
Tutti sussultarono :"Che cosa??" Intervenne Amelia "Questo vuol dire che Lina-san non si può salvare???" "Maledetta!" Sibilò Zelgadiss, 
"Mi dispiace davvero molto, pensavo di fare la cosa giusta, e forse lo è, ma non ne sono più sicura...Fatto sta che anche se ci fosse un rimedio, io non lo conosco...." 
Seguì qualche secondo di teso silenzio. 


"In realtà, un rimedio c'è!" Risuonò una voce pacata e apparentemente serena, da un luogo imprecisato. 
"Questa voce!" Esclamò Amelia, "Tsk, ci mancava solo lui..." commentò Zel. Dall'alto comparve, con il suo solito sorriso, Zeros e si posò piano sul suolo, davanti agli occhi increduli di Isotta e il suo gruppo. 
"Chi è questo?!" chiese Isotta, "Zeros-san, ho capito bene? Tu conosci un rimedio alla Maledizione di Lina-san??" gli occhi di Amelia si riempirono di speranza, sapeva che Zeros non mentiva mai: "Esatto!" confermò lui, "E qual è? Zeros-san, diccelo per favore!" "Se hai intenzione di dire che è un segreto, fai prima a stare zitto e a levarti dai piedi!" Lo avvertì Zel. 
"No, non è un segreto" lo corresse il Mazoku "Ho seriamente intenzione di aiutarvi, noi Mazoku non vogliamo che Lina Inverse faccia una brutta fine prima del tempo, è ancora importante per i nostri scopi..." "E allora, spara!" gli intimòla chimera. 
"Ok, ok!...dunque, la soluzione a questo tipo di Maledizioni è....."
 

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Capitolo 3
*** Cap3 (e ke altro se no?): Tragedia ***


Qui, alla fine, la cosa si fa ancor più tragica…

 

 

 

 

"Uccidere la persona che le ha scagliate." intervenne una voce che non era quella di Xellos. 
Tutti si volsero. Lina era lì, pallida ma in piedi, sorretta dal braccio di Gourry. Lo spadaccino la aiutò ad avanzare, osservandola con labbra strette per la preoccupazione. "Lo sappiamo già, ricordate? Anche quando Mazenda ha sigillato i miei poteri li ho ritrovati non appena la ho abbattuta." 
Tutti i visi tornarono a volgersi verso Melissa. La sacerdotessa indietreggiò di un passo, evidentemente pronta a fuggire, ma prima che chiunque potesse agire contro di lei Xellos intervenne nuovamente. 
"Corretto, Lina-san... ma non è l'unico modo." Sorrise alla maga. "Nel tuo caso, vedi, le cose sono rese più semplici dalla risonanza." 
Lina si accigliò. "La risonanza?" 
Il Mazoku annuì. "Nessuna magia umana, o demoniaca, o divina può spezzare l'incantesimo." Xellos lanciò una breve occhiata a Melissa. "Ma un potere che riassume in sé tutti questi poteri può riuscirci... tu sai di cosa parlo." 
Lina esitò per un istante. "Lord of Nightmares." concluse poi, con riluttanza. 
Il Mazoku sorrise e annuì. "Si da il caso che il potere di Lord of Nightmares lasci una traccia in coloro che se ne servono, Lina. La pietra di luna, che si trova nell'anello della duchessa, oltre a essere un materiale preziosissimo è un... diciamo, amplificatore di magia, che reagisce a quel potere. Per questo, quando ti ha sfiorata ha reagito in quel modo, creando una risonanza. Ciò significa che tu, che hai in te un frammento di Lord of Nightmares, puoi servirti del potere di quell'anello, Lina. La pietra di luna funziona incanalando il potere di Lord of Nightmares nell'incantesimo che la persona che la indossa sta lanciando. Spezzare una maledizione è una specialità da sacerdotessa, mi rendo conto, ma se riuscirai a imparare a farlo prima che il potere della maledizione ti uccida allora potrai usare l'anello per potenziare il tuo incantesimo, e sarai salva." Xellos tornò a osservare Melissa. "Certo, puoi anche scegliere semplicemente di eliminare quella sacerdotessa, ma posso assicurarti che non necessariamente questo si rivelerà il metodo più semplice." 
Lina deglutì. La prospettiva di imparare un nuovo incantesimo nelle sue condizioni non le sorrideva, ma per qualche motivo aveva il sospetto che Xellos avesse ragione, a proposito di Melissa. 
"Ho una domanda, Xellos." replicò, prima di prendere una decisione. "Che cosa significa che il potere di Lord of Nightmares ha lasciato una traccia in me? Che conseguenze può avere, questo?" 
"Questo, Lina-san..." Xellos agitò il dito di fronte al volto. "... è un segreto." 

Amelia osservò con ansia l'amica. Lina, che già aveva la pelle piuttosto chiara in condizioni normali, aveva ora un terribile colorito cereo con profonde occhiaie scure. 
Si reggeva a stento in piedi e respirava in modo faticoso. Eppure nei suoi occhi c'era quella scintilla di forza e vitalità che mai aveva visto spegnersi, neanche nelle situazioni più disperate. 
Eppure...quante possibilità c'erano che potesse imparare a utilizzare un nuovo incantesimo, un incantesimo DI QUEL GENERE, in quelle condizioni?Perchè era quella,l'unica soluzione...di certo non sarebbe stata in grado di uccidere Melissa,qualsiasi cosa fosse la sacerdotessa, e di sicuro quest'ultima non si sarebbe fatta ammazzare facilmente ne ovviamente VOLONTARIAMENTE. Neppure per riparare a quel terribile casino che aveva messo in piedi. 
Amelia lanciò un'occhiata a Lina, poi a Xelloss, infine intervenne di nuovo. "Xelloss-san... per favore..." 
Il mazoku volse la testa nella sua direzione, sempre con il sorriso sulle labbra. La principessa deglutì leggermente e proseguì "Xelloss-san, tu sai benissimo che Lina-san è troppo debole per mettersi a imparare...o per inventarsi un modo di usare l'anello di Isotta-san." La dra-mata sospirò. "Amelia...". L'amica scosse la testa e strinse i pugni. "No, Lina-san! E' vero... non hai pensato che puoi MORIRE prima o mentre o DURANTE l'utilizzo dell'anello? Lina-san..." gli occhi della principessa si inumidirono pericolosamente. 
Il mazoku avanzò di qualche passo nella sua direzione, mentre Zelgadiss si irrigidiva terribilmente e si preparava alla difesa. "Oh! Zelgadiss-san!" il sorriso sornione del mazoku si fece più largo. "Deliziosa la tua rabbia... e quella punta di paura poi! Ma lascia che Amelia-san parli, sono certo che dirà qualcosa di molto interessante." Aprì gli occhi di ametista e li fissò in quelli della giovane. 
Amelia fece un piccolo cenno con la testa. "Xelloss-san, io NON credo che un demone non possa spezzare una maledizione, anche fatta eventualmente da un altro demone." E qui occhieggiò Melissa. "Se a voi demoni importa che Lina-san viva, DEVI aiutarla!" 
Xelloss strinse gli occhi. "E va bene Amelia-san...in effetti io POSSO aiutarla... ma il mio aiuto ha un prezzo." Detto questo si smaterializzò, poi scomparve anche Lina e i due si materializzarono in aria. 
"Lina!", "Lina-san!" urlarono i suoi amici.
 

Xelloss fissò la maga, sorridendo sornione. "Tu sai cosa voglio, cosa VOGLIAMO da sempre da te, vero Lina???". 
Nonostante la debolezza, Lina sbuffò con la sua solita espressione insieme esasperata ed annoiata. "Fammi indovinare, va! Mi stai proponendo un 'meraviglioso' posto di lavoro nelle vostre schiere, vero? In cambio della mia vita e della mia anima, mi salveresti facendomi diventare un demone, giusto?". 
"Perspicace nonostante la morte imminente, mi sorprendi sempre Lina Inverse!" - sussurrò Xelloss in un suo orecchio. 
Lina assunse un'espressione dura. No, non lo avrebbe fatto, nemmeno durante una situazione disperata come quella. Al diavolo, lei era Lina Inverse!!! E che cos'era brava a fare Lina Inverse...? "Aprì gli occhi e lo fissò intensamente. "No grazie, credo che mi paccia troppo vivere... E anche una LONTANA prospettiva di morte, quando sarò molto molto vecchia!". Già, che senso aveva una vita demoniaca eterna, vedere il suo mondo dove era nata e cresciuta cambiare di moda e tempo, di generazione in generazione, i suoi amici e la sua famiglia invecchiare e morire lasciandola sola? Nessuno... "Quindi, come sempre, la mia risposta è no! Imparerò l'incantesimo, che ci vuole? Malata o non malata, resto sempre un personaggino a cui voi sembrate tenere molto... Perchè anche in queste condizioni, io rimango potente ed allettante per voi... Mi tirerò fuori dai guai da sola mio caro!". 
Xelloss richiuse i suoi occhi ametista. "Come vuoi mia cara!". E poi scomparve, facendola cadere nel vuoto. 
"LINA!!!". Gourry le corse incontro e la afferrò al volo fra le sue braccia, prima che si schiantasse in terra. 
"Gourry...". La maga sorrise... Le girava la testa in maniera incredibile a causa del volo... "Devi aiutarmi, devi essere il mio braccio e lasciarti guidare dalla mia mente... DEVO imparare quell'incantesimo!".

"Lina-san!" Amelia si avvicinò di corsa, e si inginocchiò al suo fianco. "Ragiona! I tuoi poteri sono sigillati, ora come ora non puoi nemmeno PROVARE l'incantesimo senza usare l'anello! Ma se ti servi dell'anello, potrebbe accadere come con il Laguna Blade o il Giga Slave... essendo tu in queste condizioni molto probabilmente avresti un unico colpo, prima di trovarti completamente priva di energie! Abbiamo BISOGNO di un piano di riserva!" 
Lina, ansimando, scosse la testa. Amelia evidentemente non aveva sentito cosa le aveva proposto il Mazoku, perché probabilmente sarebbe stata molto meno ansiosa di suggerirle qualcosa del genere, se avesse saputo. La cosa, però, poteva tornare a suo vantaggio. "Vedi... Xellos ha ammesso solo che potrebbe aiutarmi, non che sarebbe in grado di spezzare la maledizione." Occhieggiò Melissa. "Credo che intendesse che, se accetterò, la ucciderà per me." 
Melissa impallidì. Sin da quando Xellos aveva detto che avrebbe aiutato Lina, era rimasta completamente immobile, come presentendo qualcosa del genere. 
"Ti sei resa conto di CHI è quell'individuo, non è così?" Insisté Lina, rivolta alla sacerdotessa. "Se non vuoi che io accetti la sua proposta, ti consiglio di offrirmi una valida alternativa. Puoi aiutarmi, in qualche modo?" 
Melissa ebbe un breve fremito. Se per la prospettiva di uno scontro con Xellos o se per il suo orgoglio ferito da quel ricatto, Lina non seppe dirlo. "Posso ritardare gli effetti della maledizione e... restituirti i tuoi poteri, per permetterti di provare l'incantesimo senza consumare del tutto le tue energie. La tua condanna a morte, però, non può essere eliminata se non da te." 
Lina annuì. "Mi sembra equo." 
Melissa protese le mani. La luce avvolse Lina, nuovamente, e la maga sentì le forze tornare in lei, lentamente. Quando la sacerdotessa ebbe terminato, evocò un Lighting. La luce magica prese forma senza difficoltà sul palmo della sua mano. 
"Stai meglio?" le chiese Gourry, in tono esitante. 
La maga sorrise. "Decisamente." Si rivolse a Isotta. "Avrò bisogno del tuo anello." 
La Duchessa, tuttavia, si limitò a sorridere. "Allora dovrai guadagnartelo. Ora sei in grado di combattere, non è così? Ciò significa che è il momento di riprendere il nostro duello." 
Da qualche parte, fra le cime degli alberi, Xellos sorrise.
 

Isotta si scrocchiò le nocche. La piccola scimmia dai capelli rossi era pronta per prenderle. 
Nonostante tutto la duchessa si era legata al dito le parole come "grezza", "contadina" e l'atteggiamento indispondente della maga. E non vedeva l'ora di fargliela pagare. 


Dal canto suo, Melissa non era felice di aver restituito i poteri ne la salute a Lina Inverse, seppur temporaneamente. Non desiderava scontrarsi con Xelloss ma le sue ragioni per voler eliminare la maga erano, e rimanevano, valide. La sacerdotessa però aveva altre carte nella sua manica. Xelloss non poteva leggere nel penisero e se anche lei aveva sospeso la maledizione, avrebbe comunque potuto mandare all'altro mondo Lina Inverse. Quella maga era un pericolo troppo grande. Lanciò una breve occhiata a Louie che ricambiò lo sguardo, consapevole di quello che Melissa stava pensando e, essendo d'accordo con lei, le fece un breve cenno d'intesa. Melissa non voleva morire ma avrebbe dato la vita per la salvezza dell'umanità. Se Xelloss intendeva ucciderla, dopo che avesse messo fine alla vita della maga, sarebbe dunque morta. 
Decise di lasciare che Isotta si divertisse un po'... per tranquillizzare il gruppo di Lina Inverse mostrandosi arrendevole e remissiva. Forse anche pentita. Poi, al momento buono... 


Ma Louie la vedeva diversamente. Lasciar passare tempo significava veder rifiorire Lina Inverse. E con lei i suoi poteri e la minaccia che portava con sè. Era d'accordo con Melissa nel portare comunque a termine la missione solo che lui non avrebbe aspettato. Lina Inverse doveva morire. E basta. Osservò le persone intorno a sè. Isotta e Lina Inverse si giravano intorno, entrambe in attesa della prima mossa dell'altra, studiandosi. 
Il biondo aveva lo sguardo fisso sulla maga, la giovane principessa stringeva i pugni e guardava alternativamente Isotta e la sua amica, anche il ragazzo di pietra fissava le contendenti. 
Melissa si era appoggiata ad un albero e si guardava la punta delle scarpe, apparentemente non interessata e Marta osservava la scena con le braccia incrociate. Il mazoku sembrava essersi spostato nel piano astrale. Nessuno faceva caso a lui. 


Louie attese con calma che Lina Inverse gli voltasse la schiena e fece partire un potente e letale incantesimo contro di lei. 

 

 

Un grido si levò nell’aria “luce” lo spadaccino rendendosi conto del pericolo si mise in mezzo annientando l’incantesimo di Louie con la sua spada lasciando tutti senza parole “non è corretto attaccare alle spalle” 
Lina si girò di scatto in quella direzione alquanto sorpresa “Gourry” 
“Lina pensa a recuperare l’anello, a lui ci penso io” in quel momento un altro incantesimo partì in direzione di Lina, ma sta volta fu fermato da Zelgadis e Amelia “ti sei forse scordata di noi?” disse la chimera fissando negli occhi Melissa, mentre la principessa si infervorava e alzando un pugno al cielo, salì sulla cima dell’albero più vicino “il vostro comportamento e molto scorretto, io, paladina della giustizia non posso passarci sopra, il pugno della giustizia si abbatterà su di voi” gridò prima di saltare giù finendo come sempre a facia a terra, e rialzandosi di colpo continuò: “il fuoco della giustizia vi consumerà, forza Lina siamo tutti con te” la chimera a quelle parole sorrise chiudendo un attimo gli occhi “Lina vedi di stare attenta e non stancarti troppo” lo spadaccino distolse un secondo lo sguardo dal suo nemico e gli sorrise “ben betto Zel, se per salvarla devo uccidervi lo farò, non permetterò a nessuno di farle del male” e si scagliò contro Louie “inizierò con te”
 

Louie rispose con un ghigno. La sua missione era assassinare Lina Inverse al momento, e lei soltanto. 
Ma se per averla avrebbe dovuto fare una carneficina, che fosse...uccidere anche i suoi compagni non avrebbe fatto poi molta differenza ma non era tutto... Durante il viaggio intrapreso al fianco di Isotta e Marta si era in un certo senso affezionato alle due ragazze ma non avrebbe esitato un solo secondo a sacrificarle se si fosse reso necessario. Il bene superiore a volte chiedeva un tributo di sangue che andava pagato. 
Prima di ucciderli tutti però, e lordarsi le mani con sangue innocente, decise di provare un'ultima strategia. 

Mentre lo spadaccino preparava il suo assalto, Louie recitò mentalmente la formula e rilasciò l'incantesimo. 

Improvvisamente una luce bianca fortissima illuminò a giorno la foresta che prima divenne innaturalmente silenziosa, poi si riempì di grida di insopportabile agonia. 

Gourry, Amelia, Zelgadiss, Isotta e Marta erano a terra, come schiacciati da una pensantissima mano invisibile. 
Urlavano tutti, le grida roche di Zelgadiss si mescolavano a quelle acute di Marta, a quelle convulse di Amelia, a quelle strazianti di Gourry e a quelle gutturali di Isotta. 

In piedi erano rimasti solo Louie, che sorrideva compiaciuto, Melissa con le labbra tirate e l'aria vagamente stanca e Lina Inverse che fissava inorridita e sconvolta la scena. 

"Vediamo se possiamo ragionare, piccola strega" cominciò Louie.
 

Lina guardò gli amici con le labbra serrate. "ti avevo sottovalutato, mago con la coscia di pollo..." 
Louie sorrise stancamente. "Te lo avevo detto di non metterti contro di me" 
"La mano sacra di Kehl è dolorosa, ma non letale. Dopotutto non hai ancora deciso di eliminarci definitivamente. Potresti però lasciare andare i miei compagni? Ti dò la mia paroila che staranno buoni." Lina avanzò verso Louie con fare deciso. Le forze erano tornate, sì, ma avrebbe preferito non sentire quella debolezza e quello stringersi ritmico di qualcosa nel suo petto, facendole esalare i respiri sempre con un poco più di fatica. 
"Certo che staranno buoni, non mi serve la tua parola. Volevo solo dimostrarti che non ho intenzione di pormi troppi problemi, nel caso la faccenda precipitasse." Louie puntò con gesto deciso la bacchetta ridicola verso tutti quelli che erano stati colpiti dall'incantesimo: in quell'istante le urla di dolore terminarono, e vennero sostituite da mugugnii indistinti. 
"Perfino la tela di aracne? Non mi sono mai sbagliata così tanto a giudicare un'avversario..." mormorò Lina fissando i compagni imbozzolati in tela di ragno fino al naso, che si muovevano come insetti in trappola. 
"Così non disturberanno il nostro discorso Lina. Te l'ho detto, somigli a tal punto alla mia compagna Elie, che mi ispiri quasi simpatia. E voglio che prima di lasciare questo mondo tu conosca come stanno veramente le cose..." il mago dai lunghi capelli blu abbozzò un sorriso. 
"Io non lascerò questo mondo, ma ti sto ad ascoltare volentieri. Tutta questa faccenda sta cominciando a darmi seriamente sui nervi" 
"No, Louie non loo fare!" La voce di Melissa giunse dalle spalle del mago. 
Il ragazzo si volse ad osservarla, socchiudendo gli occhi e facendo un cenno di assenso. "Forse capirà Melissa..." 
"Se vuoi convincermi ad immolarmi, te lo puoi scordare!" Lina incrociò le braccia, fissando con aria di sfida il mago di frotne a lei. 
"Lina, tu sai chi sono i Profeti, vero?" 
Rimase colpita dalla domanda. Chiunque avrebbe risposto nella maniera classica: un profeta è latore della parola di un dio, o prevede il futuro con parole spesso confuse. Ma Lina comprese subito che Louie non si stava riferendo a quei profeti. Lo fissò senza aprire bocca. 
"Sì, lo sai. Lo leggo nei tuoi occhi. I Profeti sono gli abitanti del'antica isola di Mu. Coloro che toccano il futuro." 
"L'isola di Mu è scomparsa secoli fa, e la sua popolazione è sparita con essa. Quel popolo si è estinto... " mormorò Lina. 
"Louie!" Melissa si aggrappò al braccio del mago, guardandolo con due occhi blu quasi supplicanti. Ma lui non le prestò attenzione, e continuò a rivolgersi a Lina. "Melissa è una Profeta. Viene dall'isola di Mu, dal posto in cui l'isola si trova ora. Invisibile ad occhio umano, irraggiungibile ad un cuore con un minimo di ombra al suo interno." 
Lina fissò la sacerdotessa come se la vedesse per la prima volta. Era una Profeta. Quello che aveva visto in lei... le visioni che le aveva mandato... erano reali. Era il futuro vero, era ciò da cui non si poteva fuggire. Scosse la testa incredula. I poteri dei Profeti erano grandissimi, ciò che loro toccavano del futuro era sempre esatto, come se la molteplicità dei futuri possibile avessero dei nodi di congiunzione, vicende ed azioni che si sarebbero presentate comunque, nonostante le apparnti alternative. Se tutto ciò era vero, lei avrebbe veramente... 
"Ora capisci Lina Inverse? Tu sei pericolosa. Lo sei per i tuoi amici, ma lo se molto per l'intera regione che comprende i regni di Saillune e Zefilia. Melissa non ti ha fatto vedere quello che sarai in grado di compiere da sola. E con piena coscienza" 
"Io... io... non voglio credere alle tue parole." per la prima volta Lina si sentì veramente ad un passo da un precipizio. Sapeva che Louie aveva ragione in merito alle visioni dei Profeti, ma non voleva che fosse vero. 
"Lina ascoltami. Anche io..." riprese il mago, quando Melissa si aggrappò con maggiore forza a lui, quasi gridando "Louie, non dirlo! Non voglio! Tu non..." Il ragazzo le mise un dito sulle labbra per farla tacere, guardandola con dolcezza. 
"Lina, io stesso sono pronto ad essere eliminato da Melissa, se un giorno toccherà un ganglio del futuro in cui io sarò latore di distruzione. Ho cominciato a viaggiare con lei proprio per avere la certezza che, se qualcosa in me si fosse risvegliato, avrei avuto al mio fianco qualcuno in grado di prevenire la sciagura..." 
Risvegliato? Cosa diavolo stava dicendo Louie? Louie.... un sospetto attraversò la mente di Lina come un lampo, fissò gli occhi in quelli del ragazzo, e con orrore si rese conto che quelli che aveva creduto occhi di uno strano color nocciola, erano in realtà occhi di un intenso rosso cupo.

"Shabranigdu..." Lina deglutì, sentendo la gola stringersi dolorosamente. Louie era forse una potenziale mina vagante, come lo era stato a suo tempo Aka Houshi Rezo. Ma... la questione non era neppure quella. Il demone era latente in Louie e probabilmente non avrebbe creato problemi...il vero problema era lei stessa. 
La maga socchiuse gli occhi e strinse la bocca in una piega amara. Le immagini della visione erano marchiate a fuoco nella sua mente, per quanto veloci e a volte nebulose, il loro significato era chiaro. Tutte le persone a cui voleva bene sarebbero morte per mano sua...e...il forte bagliore dorato che aveva visto prima di risvegliarsi era il risvegliarsi di L.o.N.? Lina strinse gli occhi e si mise le mani sul volto, sospirando piano. 

"Lina Inverse," sussurrò Melissa "Capisci ora?" Scuotendo i riccioli biondi la ragazza alzò il viso al cielo. "In realtà non ho mai viaggiato con Isotta per proteggere LEI, la sua ossessione infantile e ridicola per i manufatti magici e i poteri superiori era la MIA copertura. Tramite quelle sciocchezze vigilavo il mondo e mi auguravo di non dover incontrare nessuno come te. Perchè poi..." Louie prese la parola al posto suo."Capisci Lina Inverse? Comprendi il pericolo che rappresenti? Se solo fossi stata letale per i tuoi amici, Melissa avrebbe lasciato che il tuo destino si compisse...ma tu, tu distruggerai il mondo." 

Lina abbassò le mani che le coprivano il viso e fissò gli occhi in quelli del ragazzo. Il peso delle parole appena pronunciate dai due era troppo, per lei. Sapeva, con la certezza di una studiosa quale era, che quanto enunciato da Melissa corrispondeva al vero, che le visioni le avevano mostrato il futuro.Non uno possibile, quello reale. Ci sarebbe stato un giorno, un tempo in cui avrebbe attinto a dei poteri superiori...no, in cui i poteri che ormai erano sedimentati in lei avrebbero preso il sopravvento e lei... lei... 
Volse la testa in direzione dei suoi amici, dell'uomo che amava. Rivide il primo incontro con Zelgadiss, la nascita della loro alleanza e amicizia. Rivide Amelia com'era a 14 anni, ricordò quando voleva imparare il Dragon Slave, il percorso dei loro viaggi, i litigi, i giorni felici. 
E poi c'era Gourry, il fratello, il migliore amico, la guardia del corpo... l'amore della sua vita. 
Si avvicinò a loro, a Zel che la guardava serio e muto, immobilizzato come gli altri dalla magia. "Ti voglio bene, Zel. Trova la tua cura...ma se non ci fosse, vivi felice la vita che hai." Poi andò da Amelia. "Sei quanto di più vicino abbia mai avuto ad una sorellina. Non te l'ho spesso dimostrato ma voglio molto bene anche a te! Un giorno forse ci rivedremo..." Amelia emise un mugugno pieno di dolore. La maga infine andò da Gourry. "Gourry..." lo spadaccino la fissava con gli occhi pieni di lacrime. "Non piangere...non è un addio, è un arrivederci, sai? Vivi... vivi la tua vita, è quanto di più prezioso ci sia. Io..." Lina sorrise mestamente. "Lo sapevi, vero? Io ti amo...". Si chinò ad accarezzargli il volto. Lo spadaccino iniziò a dimenarsi ma ovviamente liberarsi con l'uso della forza non era contemplato dall'incantesimo di Louie. 

La maga si rialzò e si diresse verso Louie e Melissa.
 

"sono pronta fate ciò che dovete" lo sguardo deciso di Lina non lasciava posto a indecisioni. Louie e Melissa la guardarono soddisfatti della sua decisione, mentre i conpagni della ragazza iniziarono a dimenarsi nel tentativo di fermarla, Gourry non poteva permettere che lei morisse a quel modo e quel senso di impotenza che provava nel vedere la sua amata morire a quel modo senza poter fare nulla gli lacerava l'anima. 
in quel momento Louie lanciò il suo attacco verso la maga che prima di essere colpita gridò "Gourry perdonami se puoi" e una luce accecante la avvolse. 

quando la maga riaprì gli occhi si rese conto di essere sdraiata nel suo letto, con lo spadaccino al suo fianco che le accarezzava i capelli "fin'almente ti sei svegliata! hai avuto un incubo come al solito vero?" la maga si alzò stupita portandosi una mano alla testa "ma... era solo un sogno!"
 

 

 

 

 

 

 

 

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Vi è preso un colpo vero? ^____^

Ma d’adesso il racconto si fa più leggero e divertente, spero che vi piaccia :D

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Capitolo 4
*** Cap4 Malefici, incubi, bacio ;) ***


Grazie per il commento  Athena 87 ;-)))
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Il sollievo e la gioia furono troppi e improvvisi. Lina non seppe trattenersi. Si levò a sedere, di scatto e investì lo spadaccino con un abbraccio in grado di stritolare una roccia. 
"Ehi, ehi." La invitò lo spadaccino nel suo consueto tono pacato, stringendole le braccia attorno al corpo. "Va tutto bene. Tutto bene." 
"State bene..." mormorò Lina, con voce roca. "Non è successo niente... IO non vi farò niente..." 
Una mano dello spadaccino le raggiunse i capelli. "Certo che no. Cosa mai dovresti averci fatto?" 
Fu in quel momento che una strana illuminazione colpì Lina. 
Sentiva le braccia di Gourry attorno alla sua vita... eppure ce n'era un altro che in qualche misterioso modo aveva raggiunto i suoi capelli. 
Si allontanò dallo spadaccino e lentamente, molto lentamente, abbassò lo sguardo sulle sue spalle. 
Da lì non partivano braccia. 
Partivano tentacoli. 
Indietreggiò, inorridita. "Gourry!" Levò nuovamente lo sguardo sul suo viso e lo trovò perplesso. Era vero che lo paragonava spesso a una medusa, dannazione, ma non aveva mai inteso il paragone in modo così LETTERALE! "E' una maledizione??? Chi ti ha fatto questo??? E' stata quella Melissa???" 
Gourry inclinò la testa. "Di che parli, Lina? Non capisco..." 
"Ma come di che parlo??? Dei TENTACOLI, maledizione!!!" 
Gourry li fissò. "Che cosa hanno di strano? Li hai anche tu, no?" 
ANCORA più lentamente, Lina abbassò lo sguardo. 
E quando gridò, la sua voce risuonò acuta come non mai. 
C'era decisamente, DECISAMENTE, qualcosa che non andava. 

 

Nel corridoio della locanda dove tutto era iniziato, Gourry, Amelia e Zelgadiss fissavano impotenti Lina, che sdraiata al suolo si contorceva, delirando di maledizioni mortali, Shabranigdu e meduse. 
"Che cosa le hai fatto???" Gridò la principessa, rivolta a Melissa che, davanti a loro, aveva ancora la mano protesa dopo aver scagliato la luce che aveva avvolto Lina. 
"La ho condannata a un sonno eterno." dichiarò Melissa. "In questo modo, vivrà per sempre fra gli incubi e le bizzarrie prodotte dalla sua mente e non nuocerà a nessuno."
 

"Ma..." Amelia era esterrefatta. La sacerdotessa la guardò pensierosa, poi illuminatasi di comprensione aggiunse "Non dovete preoccuparvi per Isotta, la ricondurrò a più miti consigli." 
Scoccò un sorrisone al gruppo e concluse "E' stato un piacere, siete tutte persone deliziose... bè, a parte Lina Inverse... uhm, no, anche lei, non fosse per il problemuccio che porta con sè." 
La sacerdotessa fece per andarsene quando Zelgadiss la agguantò fulmineamente per la spalla e la fece girare rudemente. "Cos'altro?" aggiunse Melissa con voce calma. 
"Cos'altro?" ripetè Zelgadiss con rabbia. La sacerdotessa li fissò ad uno ad uno con sguardo limpido. 
"Consideratevi fortunati che non l'abbia uccisa e basta." annunciò poi con voce cupa. "Lina Inverse è un pericolo, un pericolo per sè stessa, chi le sta intorno ed il mondo. A me non interessa se fa del male a voi o al limite a chi le sta intorno, con le dovute eccezioni. Quello che non tollero è che per uno dei suoi colpi di testa faccia esplodere il mondo in cui vivo anche io. Questo è quanto. Cari saluti a tutti." Con queste parole la sacerdotessa si smaterializzò. 


Amelia incrociò le braccia e con fare intellettuale proferì la sua teoria. "Quando ero piccola, mia sorella mi aveva detto che una principessa che era stata vittima di un maleficio e condannata a dormire per sempre, si era svegliata con un bacio d'amore." SBONK più veloce del fulmine Zelgadiss aveva dato un pugno in testa all'amica. "Non dire scemenze, Amelia! Ti sembra il momento?" La principessa massaggiandosi il bernoccolò borbottò "Bè...ma se funzionava per la principessa...". Zelgadiss ebbe il buon gusto di farsi scendere un bel gocciolone e poi le rispose "Amelia, quella era una favola. Favola, capisci? Storia inventata, che si racconta ai bambini." 


Mentre Amelia e Zelgadiss battibeccavano, Gourry con in braccio Lina, la distendeva nel letto della sua stanze e le si sedeva accanto. Aveva sempre pensato di essere lui a non avere speranze di diventare vecchio seguendo quella pazza maga in tutte le scalcinate e spesso letali avventure in cui lo coinvolgeva. A quanto pareva infatti sarebbe sopravvisuta lei, fermata per sempre nel fiore dei suoi 16 anni. Lo spadaccino sospirò. Aveva sentito Amelia raccontare della storia della principessa...che era una favola, l'aveva sentita anche lui da bambino. Avrebbe tanto voluto baciare Lina prima, era innamorato di lei da più di un anno ma non aveva mai fatto nessuna mossa azzardata...perchè lei non era pronta e lui aveva paura che se l'avesse "spaventata", se avesse osato troppo, lei se ne sarebbe andata. Ma ora... ora che sapeva che non avrebbe più riso con lui, non lo avrebbe più preso in giro... e se... se per un capriccio della magia un bacio d'amore avesse veramente potuto riportarla tra loro? Gourry chiuse gli occhi, poi si avvicinò al viso di Lina. Poteva sentire il suo profumo delicato, il suo respiro ora dolce e regolare. 
Una principessa che dormiva. 
Appoggiò delicatamente le labbra alle sue. 


Quando riaprì gli occhi Lina era ancora immobile e profondamente addormentata. 


Perduta. 


Zelgadiss e Amelia non parlavano più, giù in strada si sentivano passare dei carri, della gente vociava e un bambino piangeva. Il suono triste di quel pianto torse le budella a Gourry che si rialzò di scatto con i pugni stretti e gli occhi che pizzicavano pericolosamente. 
Avrebbe trovato Melissa, oppure Isotta, il suo capo, avrebbe chiamato Xelloss e stretto un patto con lui, avrebbe... avrebbe fatto qualsiasi cosa, QUALSIASI COSA per spezzare quella crudele maledizione. 
Spostando di malagrazia Zelgadiss che era appoggiato alla porta, corse lungo il corridoio, giù per le scale, fuori dalla locanda.
 

Giunto fuori dalla locanda, Gourry si arrestò di colpo. Non sapeva cosa fare, aveva solo voglia di urlare, ma si trattenne facendo dei lunghi e profondi respiri: non era così che avrebbe aiutato Lina, doveva trovare una soluzione, chidendo aiuto anche ai suoi compagni. 
Tornò di sopra, prese Lina sulle spalle e si avviò verso i suoi amici: "Andiamo ragazzi, dobbiamo trovare quella ragazza a qualsiasi costo!" 
"Certo!! La troveremo, ovunque lei sia per salvare Lina-san darle la punizione che merita!!" Gridò Amelia, col pugno chiuso davanti al volto e gli occhi pieni di determinazione. "Sì, ok ma, prima dobbiamo decidere da che parte cercare..." Disse Zel, un po' preoccupato dal fatto che fosse rimasto l'unico con un minimo di raziocinio, con Lina in quelle condizioni..."Se ci muoviamo, possiamo ancora trovare la Duchessa. La Sacerdotessa potrà anche smaterializzarsi nel nulla, ma lei sicuramente starà in giro da qualche parte." 
"E allora cosa proponi, Zel?" chiese Gourry, vagamente speranzoso. "Propongo di tornare alla locanda dove abbiamo pranzato, o meglio a quello che ne rimane, chiedere un po' in giro e cercare negli ostelli più vicini." 

 

 

"Lina! Lina...cosa ti succede!" La maga smise di strillare a aprì gli occhi che teneva serrati. "I tentacoli! Testa di medusa! Noi NON abbiamo i tentacoli!" 
Lo spadaccino si riprodusse in una delle sue migliori espressioni interrogative. "Lina... noi NON abbiamo i tentacoli." La maga gli guardò le braccia, poi guardò le sue braccia. Ma che diavolo... 
"Gourry...ma cosa succede?" lo spadaccino si grattò la testa. "Dormivi e poi ti sei messa a gridare... avevo paura che ti avessero attaccata nel sonno." La maga strabuzzò gli occhi. "Gourry...." deglutì "Cosa... quando... ieri cos'è successo?" Vedendo l'espressione di Lina, il ragazzo assunse un'espressione preoccupata. "Lina... non è successo un bel niente. Dopo cena ognuno è andato nella sua camera a dormire. Come sempre. Amelia e Zelgadiss credo che dormano ancora. Gracia invece credo sia ancora fuori a sbronzarsi." 
"Gracia?" chiese la maga. Gourry aggrottò ancora di più la fronte. "La sorella di Amelia." 
"La sorella di Amelia." ripetè stupidamente Lina. "Si," continuò lo spadaccino, poi mimò una silouette di donna con enormi tette e aggiunse "Sai, hohohohohoho." 
L'imitazione di Gourry fece irrigidire Lina. 
Un secondo dopo nell'aria risuonò la funesta risata. 
Lina si mise le mani sulle orecchie mentre il suo viso si accartocciava in un muto grido d'orrore. 


Sulle spalle di Gourry, che era saggiamente tornato alla locanda per prenderla e portarla con sè, Lina iniziò ad agitarsi. "Cosa le succede?" sussurrò disperato lo spadaccino. "Gli incubi!" venne in aiuto Amelia. "Melissa l'ha condannata ad un sonno eterno funestato da terribili incubi!" Zelgadiss, che precedeva gli amici, si fermò di colpo. Amelia gli si schiantò contro. 
Nella piazzetta del paese, seduta sulla fontana c'era la ragazzina del gruppo di Isotta.
 

 

 

Dall’altra parte della città Melissa si era fermata a guardare la luna sorgere all’orizzonte. 
“mi dispiace aver condannato quella ragazza, ma non c’era altro modo per fermarla” pensò la sacerdotessa un po’ dispiaciuta “l’ho fatto per il bene di tutti” Louie avvertendo un pericolo imminente, corse verso la sacerdotessa. 
Un boato si levò nell’aria provocando un’enorme voragine “Xeloss tu” gridò Louie tra i denti nel vedere il mazoku dagli occhi di ametista che puntava il suo bastone contro il punto dove prima si trovava melissa. “mi dispiace ma non doveva fare ciò che ha fatto! L’avevo avvertita, Lina ci serve viva, e ci serve in forze” il mazoku sorrise placidamente “perché l’hai uccisa in questo modo” ma lui si limitò ad alzare un dito e a scuoterlo davanti la bocca “mi dispiace, ma questo è un segreto” e scomparve. 
Il ragazzo strinse i pugni “devo uccidere quella strega prima che recuperi le forze” 


Una volta morta Melissa, Lina piano piano iniziò a riprendersi con grande gioia di tutti e come Louie li raggiunse, Lina era già in piedi e al pieno delle forze. Lo sguardo di Lina fece gelare il sangue nelle vene del ragazzo che fece tre passi indietro “no… non è possibile” Lina scrocchiandosi le nocche avanzò minacciosa verso di lui “non so che mi avete fatto ma questa me la pagherai molto cara” invocando il potere dei quattro talismani scagliò contro il ragazzo il Drag Slave più potente della storia riducendolo a brandelli. 
Finito l’incantesimo la maga cadde a terra priva di forze tra le braccia dello spadaccino ancora troppo debole.
 

Amelia corse verso i suoi amici. Louie era stato distrutto? 
Anche Zelgadiss iniziò ad avvicinarsi alla coppia, mentre lo spadaccino teneva tra le braccia la sua maga, cullandola piano. 
L'incubo era finito, erano salvi. Ancora una volta Lina era salva. 

Ma... il ragazzo percepiva qualcosa che non andava. Anche Amelia e Zelgadiss si erano irrigiditi, lo sguardo fisso nel nulla dove prima si trovava Louie. 

Il nulla in questione iniziò a farsi sempre più denso fino a riprendere le sembianze del mago. 

"Ora sono veramente incazzato!" gridò Louie in preda ad una rabbia incontrollabile. "Melissa è morta perchè ha avuto pietà della vostra maga e non l'ha uccisa subito!" la voce gli si strozzò. "Adesso quella maledetta sbruffona mi attacca con quella magia da strapazzo... e..." 
Louie non finì la frase. La magia iniziò a concentrarsi in lui, mentre l'aria si riempiva di elettricità. 
"Abbiamo finito di giocare!" gridò "Tu sarai il primo!" 
E con queste parole lanciò un incantesimo contro Gourry, che, per proteggere Lina, non potè evitarlo. 

Lo spadaccino venne sbalzato in aria, poi cadde a terra scompostamente. 

Ruggendo di rabbia, mentre Amelia correva da Gourry,si fece avanti Zelgadiss.

 

 

 

-NO GOURRY NON MORIRE!!!!!!!!!!!!!! NON TI HO ANCORA DETTO CHE....Ronf- 

Lina si agitò di nuovo sulle spalle di Gourry. Amelia e Zel osservarono cupi lo spadaccino e la sua smorfia di tristezza infinita. 
-Err, sarà la quarantesima volta che sogna che crepo, peccato che ho le mani occupate e non posso grattarmi...- 
La principessa e la chimera sorrisero a quella battuta, anche se era stupida. Era contento di essere riuscito ad alleggerire il clima, anche se sentiva del marcio dentro e avrebbe dato qualsiasi cosa per trovarsi lui in un sogno. 



Nella piazzetta del paese, seduta sulla fontana c'era la ragazzina del gruppo di Isotta, Marta. 
-Dov'è la tua padrona?- chiese Zelgadis 
-Non potete disturbarla, sta dormendo per rintemprarsi prima del duello delle 10. Sigh- disse la ragazza mentre si lavava i calzini nella fontana. 
-E dove alloggia adesso, di grazia?- tentò Amelia con aria indifferente. 
-Non sono così scema da dirvelo.- 
Ma Gourry si era già diretto verso l'edificio alla immediata sinistra della fontana. Il suo istinto gli diceva che Isotta era lì. Il suo istinto e le orme di Marta che dalla fontana andavano a ritroso proprio sulla porta della Locanda Della Grande Spugna. 
-Ehi Gourry, aspettaci!- dissero in coro i suoi due amici. 
Marta stava quasi per inseguirli, poi lasciò perdere. Non la pagavano abbastanza per mettersi contro quattro persone. 



Un bussare frenetico alla porta. 
-Chi è che disturba il mio sonno di bellezza! Chiunque voi siate vi troverete con un rene in meno!- 
Isotta aprì la porta della sua camera in camicia da notte, con la spada sguainata e una maschera di bellezza al cetriolo ancora mezza spalmata sulla faccia. Si ritrovò davanti Amelia, Rina, Zelgadiss, Gourry e Rina ronfante.A loro era bastata una mazzetta al portiere per sapere il numero di camera della duchessa 
-Ah, siete voi! Siete in anticipo, sono le 9 e 45. Ma Rina se volete posso affettarla anche subito! E che non facesse finta di dormire!- 
La bionda alzò la spada pronta a mollare un fendente alla maga ma Amelia le si parò davanti con lo stemma di Saillune in mano. 
-Ferma, in nome della giustizia, voglio negoziare!- 
-Saillune? Ah si sei la principessa di Saillune, e sai quanto me ne importa di negoziare con te! IO sono la DUCHESSA ISOTTA, di Raizerl! E se voglio la mia vendetta la avrò!- 
Ad Amelia spuntò un gocciolone, poi disse decisa -Zel, per favore, tira fuori la mappa della penisola.- 
Amelia fece due cerchi sulla cartina 
-Vedi, cara Isotta, questo è il ducato di Raizel...- le indicò una macchiolina sulla mappa 
-...e QUESTA è Saillune...- il regno di Saillune occupava una bella porzione della mappa. 
Isotta abbassò la spada. Cominciava a capire l'antifona. 
-Con la brutta reputazione che hai posso convincere mio padre a chiedere al tuo di diseredarti e toglierti il titolo. Quindi, niente più duchessa Isotta.-
La duchessa iniziò a sudare freddo. I soldi di papi, la servitù e il titolo le avevano sempre fatto troppo comodo. Però il suo orgoglio non poteva essere vinto così. 
-E' così che Lina Inverse vuole vincere le sfide? Mandando avanti i suoi amici altolocati? Ecco perchè dicono che è invincibile mentre in realtà è una cagasotto.- 
-Senti non ce ne frega niente della tua sfida!- disse Zel, a gengive scoperte -Appena Rina starà un po' meglio potrete menarvi anche fino al giorno del giudizio, ma ora STA MALE! E' IN CATALESSI PERPETUA! - 
Isotta non aveva voglia di ascoltare il blaterare di quei quattro bifolchi. 
-che diavolo volete da me? Che Rina dorma pure, io che ci posso fare?- 
-Devi aiutarci a trovare Melissa per risvegliare Rina. La vuoi la tua battaglia o no?-Gourry tentò di puntare al suo orgoglio 
-E poi potrei darti accesso alla biblioteca di Saillune, per le tue ricerche...- Amelia tentò la tecnica del bastone e della carota, molto usata in diplomazia. 
-In che modo posso aiutarvi?- disse la bionda, con le stelline negli occhi. 
-Sai la composizione magica di qualche oggetto incantato posseduto da Melissa?- disse Zel 
-Zel vuoi usare il Divine per individuarlo?- Amelia era perplessa-Sicuramente si sarà protetti tutti gli amuleti, tutti i maghi lo fanno- 
-Si ma dobbiamo tentarle tutte.- 
-E secondo voi io non prendo delle precauzioni con i miei servi? Proprio con Melissa che ha il vizio di sparire all'improvviso...- 
La bionda tirò fuori un turchese che emanava strane radiazioni 
-E' un semplice turchese incantato. Ne ho nascosto uno uguale nella borsa di Melissa...ehi!- 
Zel glielo strappò dalle mani, ne grattuggiò un angolo sulla mappa e poi prese il suo pendolo, mentre mormorava la formula del Divine. 

-Sta andando verso Zephilia- 

-C'è della buona uva a Zephilia!- Gourry pensò ad alta voce. Ma c'erano anche i genitori di Rina.
  

 

"Andiamo tutti a Zefilia!" gridò Amelia alzando il pugno. 
"Si!" risposero Zelgadiss, Gourry e Isotta. 

...E ISOTTA??? 
La principessa si voltò lentamente verso la duchessa, con un bel gocciolone che scendeva lento sulla tempia. 

"Bè, signori, dopotutto io e Lina Inverse dobbiamo ancora batterci!" sorrise soddisfatta "Io e il mio gruppo ci aggreghiamo!" 

Zelgadiss fissò cupo Isotta. Poi sospirò. Infine si volse verso Gourry e con un cenno della testa disse "Andiamo allora..." 

"Perfetto! Marta!!!!!!!!!!! Louie!!!!!!!" barrì Isotta. 

L'urlo della duchessa risuonò forte e chiaro fino alla fontana, dove Marta era passata a lavare la biancheria. 
La ragazzina sbuffò. "Come una serva... mi tratta come la sua serva!" mugugnò. 
All'improvviso sentì qualcuno che le respirava sul collo. "Piantala Louie!" Il mago le si parò davanti. "Ho sentito che Sua Gentilezza ci chiamava... che succede?" rispose allegro. 
"E chi lo sa, quegli sciroccati con la quale è andata a impelagarsi sono saliti da lei..." borbottò Marta. 
"Oh Dei," disse Louie arricciando il naso "E Melissa?" 
La ragazzina alzò le spalle. "Boh... quella è pazza, non lo so." 

Mentre finiva di parlare, sulla porta della locanda appariva Isotta.
 

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Sperando che la storia vi stia divertendo, ci rivediamo al prossimo capitolo ^___^

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Capitolo 5
*** Cap5 Romualdo, Lumaconi e... Ohohohohoh ***





Finalmente incominciano a saltare fuori pure i titoli ^__^ 

Grazie per chi sta continuando a leggere la nostra FF, spero ke vi piaccia e 

"per favore" Commentate ;P






Erano in viaggio solo da un paio di giorni, ma le ore trascorrevano lente quando tra le persone che componevano la compagnia c'era perpetuamente una tensione latente. Lina continuava a dormire un sonno profondo agitato da grida e parole sconclusionate, in cui Gourry continuava a morire nel modo più atroce. Il ragazzo, per quanto affetto e amore nutrisse per la temibile maga, cominciò a pensare che risiedesse nel subconscio di Lina il profondo desiderio di farlo fuori... Per questo motivo a volte affidava il trasporto di Lina-Aurora a Zelgadiss o a Louie, che si era offerto di aiutare, dato che il guaio era stato di una sua compagna. 
Durante la seconda notte, mentre stavano attraversando una piccola radura di un boschetto di castagni, furono attaccati. Di quei tempi era cosa "normale" essere attaccati da ladri che cercavano di strapparti anche le mutande, quindi con un sospiro Gourry lanciò Lina a Zel (che afferrò con una parata degna di Zenga dei tempi d'oro), estrasse la spada e con un sospiro si preparò a sfogare lo stress sui malcapitati. Presto Louie fu al suo fianco, anche se con meraviglia Gourry si rese conto che il ragazzo non estrasse nemmeno la coscia di pollo, ma si battè a pugni e divertendosi anche un sacco! Era un lottatore eccezionale! 
Isotta non aveva mosso un muscolo. Non era da lei battersi con simili pezzenti, anche se avrebbe potuto dare più che man forte. Rimase incantata ad osservare la tecnica del biondo spadaccino, annuendo soddisfatta. "Avevo proprio visto giusto... affascinante e pure decisamente abile..." pensò cominciando a riflettere sul modo di conquistare il guerriero. Aveva da sempre un debole per i biondi... Gourry poi era davvero un bel ragazzo, e un abile schermidore... ma... insomma, Gourry era un nome poco appropriato... sembrava il rantolo di un gatto con la tosse! Sapeva cosa doveva fare, e mentre accarezzava sorridendo l'anello con una piccola pietra grigia incastonata, pensava: "Sì, vediamo anche di cambiare nome dolcezza... un nome nobile, più adatto a te... Ti chiamerai Romualdo!"
 

Mentre combatteva,un brivido freddo attraversò la schiena di Gourry. Senza minimamente perdere la concentrazione si trovò a pensare che Lina l'avesse ancora una volta fatto morire in quale maniera atroce nei suoi sogni. Quello che non sapeva è che c'è di peggio, rispetto alla morte. Infatti, mentre lui, Louie e Zelgadiss combattevano, e Lina urlava delirando nelle orecchie alla povera Amelia, la quale l'aveva presa con un'enorme guantone da baseball da un preciso tiro di Zelgadiss, il cervellino di Isotta macinava a tutta forza un piano malefico... Bè, nei suoi pensieri era un piano di meravigliosa meraviglia. 

Come una principessa rimbambita prima di lei, Isotta era ormai persa in sogni dove lei (che nella sua immagine mentale era una figa da paura) e lui che era bono davvero, si dilettavano in corse sulla spiaggia con costumini rossi e galleggiante sotto braccio, arrampicate sui monti con costumi tipici tirolesi e cene a lume di candela in scintillanti abiti da sera. 

E 

Scampagnate in prati fioriti, seguiti da nugoli di biondi e lustri marmocchietti. 

Isotta sospirò... poi occhieggiò quella scansafatiche di Marta che si godeva la battaglia mangiando delle ali di pollo fritte pescandole da un bicchierone colorato di dubbia provenienza. E il piano prese forma nella sua mente. 

"Marta cara?" disse con voce zuccherina la duchessa. La ragazzina aggrottò la fronte e le rivolse uno sguardo stranito. "Visto che sei agile come un gatto...mi porteresti una ciocca di capelli dello spadaccino? Adesso, mentre combatte... rubagli una ciocchettina." 
Marta sollevò gli occhi al cielo e, sopprimendo uno sbuffo si avviò. A cosa serviva opporsi? Se anche la sua datrice di lavoro era una pazza furiosa, la pagava... non tanto ma valutò che lo scalpo del biondo poteva anche prenderlo. Nel casino di banditi, spade e incantesimi non si sarebbe neanche accorto. 

Con sulle spalle Lina che le sbavava in testa e tentava di soffocarla, Amelia si avvicinò a Isotta. "Dove va?" chiese sospettosa. "Amelia-sama" rispose in modo untuoso la duchessa "Vuole combattere! Non sono riuscita a trattenerla!" Amelia le lanciò un'altra occhiata di sottecchi e poi tornò da dove era venuta. 

Nel giro di qualche minuto una Marta ora scarmigliata e semi-bruciacchiata fece ritorno. "Ecco" disse deponendo tra le mani della duchessa una lunga ciocca dorata. "Ho il permesso di rimanere ai margini, ora?" 
Isotta la squadrò "Non mi piace questo tono, mocciosetta! Comunque... Adesso devo pisciare, ne riparliamo dopo." Iniziò ad allontanarsi tra gli alberi quando Marta, silenziosamente, le scivolò di fianco. "A cosa ti servono quei capelli?"Isotta le sorrise "Mi ci voglio fare un bel braccialetto." 
E con quelle criptiche parole lasciò la ragazzina. 

Isotta ghignò, poi arrossì...poi ridacchiò. Sbaciucchiò la ciocca e sussurrò "Vedrai papà che bel pezzo di gnocco ti porto a casa! Vedrai che nipotini da copertina! Ahhhhhhhhhhhh diamo una mano a Cupido..." avvolse la ciocca all'anello e con le magiche parole lo attivò "Ocheti pocheti barbablù il proprietario della ciocca non mi lascerà più, pappapero pappapà il proprietario della ciocca per sempre mi AMERA!" 

Una luce calda (un po' troppo calda), la luce dell'ammmore avvolse Isotta. 

Mentre fronteggiava l'ennesimo bandito, lo spadaccino iniziò a risplendere di luce dorata. 

La sua mente si riempì d'amore mentre l'immagine di Isotta si faceva spazio tra i suoi pensieri. 

Ahhhh quegli stopposi capelli biondi.... quei bovini occhi azzurri... quel meraviglioso naso a patata leggermente schiacciato.... 

Gourry sentiva che cuoricini e angioletti volavano intorno alla sua testa....era INNAMORATO.
 

 

 

Lina aprì gli occhi e si accorse di trovarsi in un grande edificio bianco. Alle orecchie le giunse distinto il suono delle campane. 
"E quindi vi dichiaro marito e moglie. E voi due altri marito e..vabbè" concluse il sacerdote, asciugandosi la fronte. 
"EVVIVA GLI SPOSI!!!" urlavano all'unisono Marta e Louie. 
Gourry teneva fra le braccia Isotta, guardando il suo naso porcino adorante. E Wizer stava baciando Xelloss. "Il mio unico segreto sei tu" mormorava il demone, mentre Wizer già tirava fuori le manette. 

"ADESSO BASTA!"urlò Lina. "Passi la tragedia internazionale, passi me stessa nel futuro, passi il falso happy ending, ma questo è troppo, voi pretendete che creda A QUESTE CA**ATE?" 

All'improvviso il tetto della chiesa crollò e una campana s'abbattè su Gourry, ammazzandolo sul colpo. 
"Gourry-san, NOOOO, ora Lina-san rimarrà sola!" urlava disperata Amelia mentre Zel tentava di liberarsi dei panni da paggetto. 
"Piantala Amelia." la interruppe Lina "Questo è per forza un sogno. Ma ti pare che Gourry possa sposare una racchia come questa?" 
Il cadavere di Gourry cacciò fuori la testa dalla campana e iniziò a mormorare:"ti amo Isotta, ti amoooo" 

Purtroppo per Lina, questo era l'eco di ciò che stava succedendo davvero. 

 

 

"Luce dei miei occhi, non sei ferita, vero?!" lo spadaccino si avvcinò di corsa. 
Amelia lo osservò sorridendo, e protendendo Lina addormentata verso di lui, che avanzava a braccia aperte. "Se continua così, di certo quando Lina si risveglierà, Gourry le dichiarerà finalmente il suo amore!" fantasticava la principessa, con le gote lievemente rosse e gli occhi luminosi. Luminosità che si affievolì quando il ragazzo la sorpassò senza degnare di uno sguardo la bella addormentata. 
"Isotta, amore mio!" 
Amelia sentì qualche neurone fuggire dal suo cervello, prendere il primo alito di vento diretto in Lapponia per mai più fare ritorno. Lina le scivolò dalle mani, ma rimase immobile, pietrificata da ciò che sentiva dietro di lei. 
"Mia splendida creatura, non temere nulla, nessuno ti farà del male! Io ti proteggerò per sempre! Io, il tuo cavalier servente... mmm... mmm... mi chiamo Romualdo, non è vero?" 
"Certo amore mio! Il mio coraggioso Romualdo! Grazie di avermi protetta con la tua spada!" disse svenevole la Duchessa. 
Amelia volse lo sguardo prima verso il punto in cui si trovava Zelgadiss, vedendo per la prima volta il ragazzo sfoggiare un'espressione di completo stupore da mascella al terreno; poi guardò Louie, che scuoteva mestamente la testa. 
Marta sbucò al suo fianco all'improvviso. Le fece un cenno verso il terreno. "Forse dovresti sorregerla. Quelle che stanno camminando sopra il suo viso sono lumache carnivore..." 
Amelia guardò verso il basso.. una decina di grossi lumaconi verdognoli stava viscidamente strisciando tra i capelli e sulle guance di Lina.
 

Amelia era frastornata...ma nonostante tutto era sempre una buongustaia! Staccò velocissima le lumache dal viso dell'amica, la lanciò a Louie e con una piccola fireball arrostì le bestiole. 
Occhio non vede, cuore non duole! 
"Zelgadiss-san, vuoi favorire?" disse sorridendo. 
Fu in quel momento che lo sciamano perse del tutto la fiducia nel genere umano. 
Anche la mente di Amelia ormai aveva mollato gli ormeggi... lo shock di Gourry che limonava con Isotta doveva aver fatto tabula rasa dei suoi neuroni. Un momento... si baciavano????? 

Isotta si avviluppò su Gourry-Romualdo e mise tutta la passione e la saliva che le riusciva nel bacio più lungo e PROFONDO della storia dell'umanità. Lo spadaccino infatti aveva un colorito leggermente bluastro, segno di una grave carenza di ossigeno. Nonostante questo rispondeva con discreto ardore. 
Zelgadiss si girò leggermente disgustato per vedere Amelia che sgranocchiava tutta contenta le lumache. 
Volse infine uno sguardo disperato a Marta e Louie. 
Ma non ebbe aiuto ne sostegno. Marta aveva rimesso mano alle ali di pollo e aveva anche trovato una seggiolina da campeggio sulla quale sedersi. 
Louie dal canto suo non degnava di uno sguardo la malassortita neo coppietta, ne Amelia ne Marta... piuttosto, dopo un attimo di esitazione indicando col mento Lina chiese "Mi sento solo... Posso favorire? Tanto dorme, dici che se la prende qualcuno?"
 

"Ohohohohohohohohohohoh!!!!!!!!!!!" 
Gelo.... 
"Ohohohohohohohohohohoh!!!!!!!!!!!" 
Louie rimase ad un palmo da Lina, rabbrividendo al suono raccapricciante che aveva squassato la foresta. Gourry e Isotta parvero non accorgersene, rimanendo appiciccati come sanguisughe. Marta dietro di lui rimase con una mano sollevata a mezz'aria e la bocca aperta, l'ala di pollo sorretta da due dita. 
Zelgadiss si guardò attorno con l'espressione di chi vorrebbe fuggire in un'altra dimensione, mentre la principessa di Sailune si leccava le dita dal sapore di lumaca, e seguiva con lo sguardo una falena che volava accanto a lei. 
"Tu, capellone! Cosa vorresti fare alla mia nemica senzatette?" la donna avanzò lentamente verso Louie con un notevole stacco di coscia, semisvestita, anzi praticamente nuda. "Cosa sta succedendo qui? Solo Naga del serpente può permettersi di mettere sotto Lina Inverse!" con una spinta scostò Louie dalla maga e si chinò a guardarla bene in viso. "Ma che fa, dorme?" 


Non poteva essere vero... stava lottando nella melma circondata da viscide e disgustosissime lumache giganti... che schifoooo!!!!!! Ma dove era Gourry quando serviva? Lanciò un'occhiata attorno a sè, e lo vide avvinghiato ad una di quelle lumache... ma la stava.. baciando? No, la lumaca se lo stava amangiando! Prima che potesse intervenire in qualche modo, la lumaca a lei più vicina si mise a ridere in maniera familiarmente inquietante...

 

 

Isotta si staccò leggermente dal suo ex-Gourry-ora-Romualdo. Respirandogli in faccia con una fiata da stendere un troll sussurrò "Miamimaquantomiamimipensimaquantomipensi" senza fare una pausa. Lo spadaccino, scuotendo lievemente la bionda capigliatura meno una ciocca di discrete dimensioni, che lasciava luccicare un pezzo della sede vacante del suo cervello, rispose di rimando "Hai lo stesso fiato degli angeli, tesoro!" Il cuore di Isotta si sciolse come un panetto di burro lasciato al sole. Saltò con tutto il suo muscoloso peso in braccio a Gourry-Romualdo e dopo un titanico e dolorossissimo scontro di denti, riprese a baciarlo con il vigore e l'intensità di una lavatrice durante la centrifuga. 

E mentre Amelia, che ormai si era estraniata dal mondo, faceva una piccola frittura mista con la falena e un altro paio di lumache, Naga squadrò bene il gruppetto. 
1-una coppia in calore 
2-maniaco sessuale 
3-Lina Inverse in catalessi 
4-bambinetta con ali di pollo 
5-uomo di pietra con aria contrita e sconvolta 
6-ragazzina ruminante 

E su quel punto si soffermò un attimo 

Ooooooooohohohohohohohohohohohohoho 

Lina sussultò nel sonno e Amelia finalmente si girò, con la bocca ancora piena e un'ala di pipistrello mezza fuori dalle labbra.
 

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Capitolo 6
*** Cap6: Le 2 sacerdotesse, i biglietti per la Lapponia e Shabry ***


 

 

 

 

 

Amelia fece finalmente attenzione a quella risata...dove l'aveva già sentita? 
"Namaaaa!!!!!!" la principessa si girò con gli occhioni luccicosi pronta a slanciarsi verso la voce. 
"OhohohohohOOhohohOhOhoh, ma ciao sorellina, come ti sei ridotta?" la donna la guardò stralunata. 

Di nuovo il gelo 

"Nama? No...Ma, ma...non è possibile..forse le lumache mi han fatto male.." e Amelia stramazzò al suolo. 
Poco lontano, Zelgadis ormai era rimasto di pietra di nome e di fatto. 

"Oh, insomma, ma qui volete dormire tutti??" Naga calpestò con tranquillità la sorella e si diresse verso Lina, cominciando a prenderla a schiaffi. 
"Ehi Lina, svegliati, spiegami cosa sta succedendo qui !!!" 


Lina stava vagando in un labirinto dalle mille porte, porte che puntualmente le si sbattevano in faccia...Ormai aveva tutto il corpo dolorante... E non bastasse questo dietro a quelle porte aveva visto troppe cose strane: Amelia che rincorreva come un'ebete delle lumache (e già alle lumache era rimasta terrorizzata); una strana tipa di nome Fantaghirò che invocava un certo Romualdo (Romualdo, ma che nome era Romualdo?) ; Gourry che moriva soffocato da una sanguisuga mentre le parlava d'amore (vabbè che era scemo, ma a tutto c'era un limite);un' armatura conosciuta con una risata agghiacciante....Basta, ormai l'aveva capito che stava sognando, voleva svegliarsi !!!! 

Intanto un ambiguo figuro se la rideva su un albero vicino.. "Che debba finalmente intervenire o me la spasso con lo spettacolo ancora un po'?" Xellos sorrise. 

 

 

Louie era un po' contrariato... Marta non lo calcolava, non lo aveva mai calcolato a dire il vero, Isotta non era il suo tipo, mai stata, e comunque ormai era talmente presa dallo spadaccino che più che baciarlo sembrava lo stesse ASPIRANDO, la bocca dello spadaccino infatti, e parte del naso, erano risucchiati dal vortice famelico di Sua SussualitàRepressa... Louie soppresse un brivido... 
La Bella Addormentata gli era stata strappata dalle braccia... da una... da una... 

Louie la guardò bene. E sentì che tutte le arpe del paradiso iniziavano a suonare. Melodie diverse a dire il vero, era una cacofonia di suoni piuttosto che una melodia ma... QUEL CORPO!!! Un filo di bava iniziò a scendergli dalle labbra... se solo quella meravigliooosa creatura l'avesse degnato di uno sguardo! 

Il mago partì in direzione di Naga, impegnata in un DeathMatch con Lina Inverse, sempre e comunque in stato comatoso. Gli occhi di Louie si allargarono... due belle donne che si menavano! Bè, una bella donna che ne menava un'altra! Nel fango! "Oddddei" ululò il ragazzo gettandosi nella mischia. 

Amelia giaceva ancora a faccia in giù mentre Marta, trascinando la sedia le si avvicinò. "Ala di pollo?" chiese gentilmente, senza staccare gli occhi dallo spettacolo. Il film n°1 era vietato ai minori. Non per i contenuti sessuali quanto per i risvolti per stomaci forti. Il secondo film era una specie di lotta libera conturbante. 
La ragazzina pungolò con il piede la principessa. "Ohi, sei viva?" 

E mentre Isotta e Gourry-Romualdo si riproducevano in numeri da circo (ora Isotta con completino sadomaso frustava lo spadaccino consenziente, ora entrambi volavano sulle liane apparse da chissà dove sulla scia di "Io Tarzan-Tu Jane"), Amelia rimaneva svenuta e Marta la usava come poggiapiedi, Naga pestava Lina, per svegliarla, e Louie con la miglior espressione da maniaco sessuale ballava loro intorno, Zelgadiss iniziò a gridare... 

Corse verso un vicino pozzo (c'è SEMPRE un pozzo nelle foreste) e, riempiti un paio di secchi, andò a gettarli contro compagni e nemici invasati. 

Il losco figuro sull'albero era piegato in due dalle risate... fino a che un pop-corn (ognuno mangia quel che più gli piace quando assiste agli spettacoli) lo soffocò a morte. Ma siccome certi loschi figuri non muoiono in modi tanto patetici, risorse in un battibaleno, asciugandosi la fronte per lo spavento.
 

 

 

Investita da una secchiata d'acqua, Marta si immobilizzò. Le sue ali di pollo fritte, divenute spugnose, erano immangiabili. 
"Ehi tu, come hai osato!" Si alzò, dirigendosi verso Zelgadiss con una discreta voglia di vendicare il pasto perduto. 

Isotta e Gourry-Romualdo si staccarono dal turbinio-risucchiante di baci, si guardarno negli occhi, i capelli bagnati incollati al viso. "Mia dolce Isotta, cerchiamo un lago in cui fare il bagno romanticamente sotto la luce della luna!" esclamò lo spadaccino, ormai partito di cervello. La duchessa sbattè le ciglia, somigliando più ad un orso però che ad un cerbiatto, e si mise a correre addentrandosi nella foresta, tenendo per mano il ragazzo. 

Naga fissava la scena stupita, mentre ancora reggeva Lina per il collo del mantello, e la sua mano era sollevata a mezz'aria per schiaffeggiare l'eterna rivale. "Lina, io non credevo che tu ti fossi unita ad un circo..." le sussurrò. "OhhohohohohohOhohOhOhOh!" lasciò andare la maga che crollò a terra, sempre addormentata. "E' questa la fine che hai fatto dopo avermi crudelmente rinchiusa in quella scatola di mandarini? Lina Inverse si è unita ad un circo e viaggia in catalessi con un branco di matti?" 

Louie, i cui istinti erano stati momentaneamente smorzati dalla secchiata di acqua fredda, cercò di ricomporsi alla meglio. Che figura rischiava di fare davanti a quell'incantevole e ridanciana meraviglia di curve? Fece per prendere la bacchetta-enorme coscia di pollo, quando si rese conto di non averla più! Si guardò allarmato intorno, e si rese conto che Marta gliela aveva sottratta e la stava usando come una clava per picchiare l'uomo-chimera! "Martaaa!!! Sei impazzita? Lo sai che se la bacchetta si spezza siamo fritti!!!" gridò lanciandosi verso i due. 

Amelia rinvenne e osservò la scena stupita, imbambolata e a bocca aperta. 

Zelgadiss evitò le mazzate della piccola e agile Marta, poi scorse qualcosa di luminoso e rosa passargli di fianco, sospinto dal vento... Erano i neuroni di Amelia che tenevano nelle terminazioni nervose i biglietti per la Lapponia!!! Riuscì ad afferrarne un paio, e corse veloce verso l'amica, che lo fissò inebetita. "Almeno tu, cerca di riprenderti!" Zelgadiss le cacciò i neuroni nella bocca aperta, e Amelia inghiottì immediatamente. Qualcosa brillò nei suoi occhi, e Zelgadiss incrociò le dita. Mentre era così distratto, Marta lo colpì forte sulla testa con la bacchetta di Louie, che si spezzò emanando scintille rosse e fuochi d'artificio che crearono in cielo la scritta "Shabry is back!"
 

 

 

Sylpheel Nels Rada era una ragazza sfortunata. Molto, molto sfortunata. 
Se non fosse stato così, perchè mai si sarebbe trovata a camminare molto vicino ad una foresta popolata da pazzi, dementi e demoni (per non menzionare il fatto di suo padre e la sua città)? 

Ma il suo destino non era quello di incontrare la sopraccitata gentaglia, il fato per lei aveva molto umanamente deciso altro. 


Ora, bambini, mettetevi bene sotto le coperte, perchè vi racconterò una storia molto bella, piena di magie e personaggi strambi. 

C'era una volta una sacerdotessa. Era bella, alta, bionda, con gli occhi azzurri, una specie di Claudia Schiffer con i capelli stirati, qualche anno in meno e non tedesca. O forse si, non lo sapremo mai. 
Questa sacerdotessa viaggiava con la sua datrice di lavoro, una duchessa grossa, grassa e cattiva, chiamata Isotta. Era davvero una gran rompiscatole, sapete? La povera sacerdotessa, che chiameremo Melissa, doveva seguirla in tragicomiche avventure, proteggerla e via dicendo per una paga davvero miserrima. In più, le era vietato essere più bella di Isotta, quindi doveva portare abiti di seconda mano e non truccarsi mai, mai e poi mai. Tra i suoi compiti c'era anche quello di lavare e stirare mutande e calzini di Isotta, il tutto rigorosamente a mano e senza aiuto, farle da estetista con tutto ciò che questo poteva comportare, fare da babysitter a Marta, la cuginastra di terzo grado della duchessa, una bambina con la tendenza al colesterolo alto, e resistere alla tentazione di uccidere Louie, noto maniaco sessuale. Ebbene si, cari bambini, anche questo era un compito. 
Ora, la nostra Melissa era una ragazza un po' triste e frustrata, ma aveva un dono. Il suo speciale specialissimo dono che le fatine buone le avevano donato alla nascita era quello di vedere tracce di possessioni soprannaturali nelle persone, cosa che poi la portava a sigillarle con maledizioni più o meno simpatiche come trasformare il malcapitato in un colino parlante, in una guerriera che vesta alla marinaretta e manda simpatici cuoricini contro i nemici o ADDORMENTARLE PER SEMPRE IN PREDA AGLI INCUBI. 
Come ben capirete non aveva molti fan, la povera sacerdotessa. Si narra infatti che nella sua fetta di mondo molti colini e alcune guerriere (sia maschi che femmine) con la marinaretta la cercassero con il duplice scopo di ucciderla e ammazzarla. Si, bambini, uccidere e ammazzare sono sinonimi. Ciò nonostante questo era. 
Delle belle addormentate (o dei begli addormentati) non si aveva notizia, forse a causa del tipo di maledizione. 
Si narra però di un consorte che inviò una lettera di ringraziamento a Melissa per avergli addormentato la moglie. "Così almeno sta zitta" sembra avesse esclamato. 
Ma non divaghiamo. 
La giovane Melissa aveva un giorno incrociato sulla sua strada una maga strafottente di nome Lina Inverse. 
Dovete capire che per la sacerdotessa era davvero stata una brutta giornata quella, aveva passato la mattina a tagliare le unghie dei piedi a Isotta, in più durante l'operazione Louie le aveva sbavato ininterrottamente sul collo e Melissa, per la distrazione, si era beccata un'enorme e durissima scheggia di unghia nell'occhio. 
Quando la sacerdotessa aveva percepito la possessione che era avvenuta nella maga, le era partita subito la maledizione del sonno, un po' perchè le grida isteriche di Lina Inverse le stavano distruggendo i timpani, un po' perchè era nervosa da morire e quando era nervosa succedeva così. 
Ora, voi potreste credere che fatto il misfatto sarebbe rimasta a godersi lo spettacolo, come fanno di solito i cattivi quando fanno del male ai buoni. Siccome però Melissa non era cattiva e Lina Inverse non era buona ma soprattutto Melissa non era scema, aveva deciso che era il caso di tagliare la corda e dirigersi verso Zefilia, dove una sua buona amica, che faceva la cameriera, avrebbe forse potuto convincere le sue fate madrine a levargli il meraviglioso dono di m***a che le avevano fatto e convertirlo in un regalo in denaro, sempre ben accetto. Prima che Isotta la punisse costringendola a depilarle le gambe con la pinzetta, la sacerdotessa aveva deciso di prendere il volo. 

E qui, piccoli miei, le due sfortunate ragazze seguendo il filo che il destino aveva tracciato per loro, si incontrarono. 

La foresta dove Isotta, Lina Inverse e gli altri erano in altre vicende avvicendati confinava in linea d'aria con la foresta dove Melissa e Sylpheel stavano per unire i loro ameni destini... 

Volete sapere cosa successe, bambini?
 

 

 

"Silpheel??"...."Melissa??" 
Le due sacerdotesse si guardarono, per poi corrersi incontro e abbracciarsi calorosamente. "Sa quanto tempo non ti vedevo!Come stai???" disse,piena di gioia, Silpheel, "Beh insomma, si tira avanti..." disse la bionda. "Allora, dove sei diretta, mia cara cugina?" "sto andando a Zephilia, ho preso una decisione importante..." Melissa raccontò a Silpheel delle sue missioni personali che si era prefissata, e che da poco aveva addormentato l'ennesima "strega posseduta" ma che i suoi amici assassini ora le stavano dando la caccia. La cugina rimase sconvolta e le assicurò il suo completo appoggio, ignara di chi fosse la strega e chi fossero gli amici assassini.... 

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"S-H-A-B-R-Y i-s b-a-c-k....cosa vuol dire??" Amelia puntò il dito verso l'alto "Non so, questa lingua mi è sconosciuta..." disse Zel, portandosi una mano al mento. Intanto Louie era rimasto ammutolito, a fissare la scritta, tremando come una foglia, Marta osservava preoccupata. 
"Ohohohohohohohoh!!! I fuochi d'artificio!! Li adoro!!" Gridò gaiamente Naga "e guardate, cambiano anche forma, che belli!! Ohohohohoh!" La scritta dei "fuochi" infatti, aveva lasciato spazio ad un ghigno terrificante sovrastato da orribili occhi rossi come rubini. 
Amelia e Zel si pietrificarono. 
Poi il messaggio cambiò di nuovo, comparve un'altra scritta: "Fuochi d'artificio di Louie, per dare classe alla tua festa!" 
Una grossa goccia comparve sulle rispettive teste di Zel e Amelia: "Ma è una pubblicità!!??" 
"Ehm, sì, i fuochi sono la mia passione" confesso lo stregone dai capelli blu "e poi Il gran demone occhi si Rubino mi è sempre piaciuto, sono un suo fan! Vorrei tanto che tornasse!" 
"Questo è fuori come un balcone..." Commentò Zel, che stava seriamente pensando di mollare tutti ed andarsene per i fatti suoi.

 

Finiti i fuochi d'artificio, Naga riafferrò Lina e ricominciò a scuoterla per svegliarla e non riuscendoci si portò una mano alla bocca "UOHOHOHOH UHOHOHOH e così continui a ignorarmi è? ora ci penso io!" non era la prima volta che Naga si trovava ad affrontare una Lina addormentata con la magia, quindi sapeva bene come svegliarla e iniziò a recitare la formula. 

Lina pian piano riaprì gli occhi facendo scoppiare l'amica in una fragorosa risata "UHOHOHOHO nessuno può resistere alla grande Naga del serpente UHOHOHOHOHO" Lina nel sentire quella strana risata sbiancò di colpo "Na... Naga... che... che ci fai tu qui?" lei le sorrise malignamente "speravi di fregarmi vero? dove stai andando col tuo circo? avete trovato un tesoro non è vero?" un enorme gocciolone si formò sulla testa di Lina "te... tesoro? quale tesoro?" 
"andiamo non mi freghi! non ti uniresti ad un circo se non ci fosse un tesoro di mezzo, perciò ora pretendo di avere anche io la mia parte" 
"circo?" si domandò Lina convinta di stare ancora sognando, ma quando le arrivò un pezzo della coscia di pollo il testa, lanciata da Marta nel tentativo di sfuggire a Louie che iniziò a rincorrerla deciso a fargliela pagare si rese conto che non era un sogno e cacciando un urlo richiamò tutti all’ordine pretendendo delle spiegazioni. 
Amelia come si accorse che Lina si era ripresa le si lanciò al collo felicissima, Zel si mise al sicuro per non restare coinvolto in un qualche stato di ira improvvisa della maga, mentre Louie e Marta si bloccarono a fissarla increduli. "ma... ma come hai fatto a svegliarti?" 
"non lo so e la cosa non mi interessa, dov’è quella sacerdotessa da strapazzo, voglio fargliela pagare per tutto quello che ha osato farmi" 
"e diretta a Zephilia" la maga sbiancò di colpo "Ze... Zephilia? ho no! la devo fermare prima che ci arrivi! Dov’è quel babbeo di Gourry?" un brivido freddo attraversò la schiena della principessa "è andato a fare il bagno con Isotta ma..." non le diede il tempo di continuare la frase che la rossa si lanciò verso il fiume "Lina ferma... forse è il caso che non ci vai!" ma la principessa fu totalmente ignorata. come la maga vide il suo compagno limonare con quella Isotta non ci vide più dalla rabbia e tirandogli una fireball coinvolgendo pure Naga nell'esplosione che volò via e se ne andò "Amelia, Zelgadis, andiamocce! dobbiamo trovare Melissa prima che raggiunga Zephilia" 
"ma Gourry?" osò dire la principessa che fu prontamente fulminata dallo sguardo di Lina "che vada al diavolo! lui e la sua duchessa!" "ma Lina!" replicò la principessa ratristandosi, "se non ti muovi ti sto lasciando li" Amelia si guardò un attimo in dietro e corse da lei "no no vengo" 
quel incantesimo intanto bruciò i capelli avvolti all'anello di Isotta e lo spadaccino tornò a essere Gourry. passato il primo momento di spaesamento, si rese conto che Lina si era ripresa e col cuore al culmine della gioia mollò Isotta ancora mezza bruciacchiata per terra e corse dalla sua amata lasciando Marta e Louie imbambolati dallo schok.

Cari bambini, dovete sapere che l'amorevole discussione delle due sacerdotesse cugine si interrupope non appena scoppi e luci rosse si innalzarono sopra le chiome degli alberi. La nostra cara e conosciuta Sylpheel si portò le mani alla bocca, soffocando un grido nel riconoscere il significato dell'antica lingua che dipinse una scritta sbrilluccicosa in cielo. 
"Melissa, OMMIODDIO OMMIODDIO!" sussurrò con le ginocchia che tremavano. 
La bionda ragazza sospirò, e non era per la preoccupazione miei cari bambini, no... Era per la rassegnazione. Infatti sapeva bene che quello era uno degli stupidi scherzi di Louie. Il fatto che però sopra quel bosco fosse apparso uno dei suoi fuochi artificiali, significava che erano vicini, troppo vicini, e che lei doveva sbrigarsi. 
Melissa afferò la mano della cugina e la trascinò attraverso il fitto sottobosco "Non ti inquietare cara Sylpheel, quello è solo uno stupido scherzo di un mio conoscente, che non ho alcuna intenzione di reincontrare!Muoviamoci!" 
In quel momento un oggetto non identificato piovve dal cielo, il suo strano verso, più veloce del moto stesso, ferì le orecchie delle due sacerdotesse... "OhohohOhohohOhohoh" 
Naga atterrò sulla testa di qualcuno, si rialzò senza degnare di uno sguardo il materasso Sylpheelflex e riassestò il mantello, mettendo poi le mani sui fianchi. "Non la passerai liscia senzatette! Io la grande Naga del serpente ti ritroverò in mezzo a questa foresta e ti sfiderò! OhohohOHohohOH!" 
Melissa arrotolò Sylpheelflex e se la caricò su una spalla. "Chi sei?" domandò alla maga facendo un passo indietro. 
Dovete sapere, piccoli, che Melissa era sì una splendida donna e poteva tranquillamente rivaleggiare con Naga in quanto a curve, ma l'abito succinto della maga e i capelli corvini come la notte, erano in grado di mettere in soggezione anche lei, che aveva vinto diverse volte il titolo di Miss maglietta bagnata! 
Naga parve rendersi conto solo in quel momento della presenza della sacerdotessa. La squadrò da capo a piedi e ammiccando chiese "Cosa fa una venditrice di tappeti nel bosco a quest'ora? Stai cercando un tesoro?" 
"Tesoro? No! E non sono una venditrice di tappeti!" Gridò la sacerdotessa. 
"Ah no?" Naga si avvicinò, fissando la cosa violetta arrotolata sulla spalla di Melissa. "E quello allora cos'è?" 
"E' mia cugina!" Melissa srotolò Sylpheel bidimensionale e la scrollò, come un tappeto! 
"Oh, bè... Scusami, ma ora devo cercare una maghetta senzatette e sconfiggerla per poi sbeffeggiarla a dovere." Naga si guardò attorno, mentre una Melissa allibita, reggendo ancora la cugina, la osservava senza capire. 
"TU!" Naga puntò il dito verso un punto del bosco in cui aveva visto qualcosa muoversi. Da dietro un gruppetto di alberi sbucò un ragazzo: capelli corti e un voluminoso ciuffo nero, una fascia sulla fronte giallo grano a pois neri, una maglietta gialla con il collo bordato di bianco, pantaloni scuri legati ai polpacci da una nastro bianco, scarpe basse, un ENORME zaino sulle spalle (provvisto anche di ombrello) e una mappa spiegata al contrario davanti al naso.... 
"Tu ragazzo, portami da Lina Inverse!”

 

 

 

 

 

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Provate ad indovinare ki è quel ragazzo? Hehehehe XD

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Capitolo 7
*** Cap7 Araizumi, Kanzaka, Rumiko Takahashi, la scrittrice di Shojo e... ***


 

 

 

 

 

"Io sto cercando Ranma Saotome!" tuonò il ragazzo con la bandana gialla. "Devo battermi con lu..." e qui si interruppe con violenza, notando per la prima volta le enormi bocce con cui stava parlando. Eh si, perchè Ryoga Hibiki non era basso, ma Naga lo superava in altezza di un bel po' e così, senza accorgersi, nella foga del suo discorso le stava fissando proprio.... "Ooooooooo hohohohohohohoho" si intromise Naga nei suoi pensieri, facendo anche sballonzolare i sopraccitati grossi meloni. A Ryoga scese un filino di sangue dal naso. Poi scosse la testa "Io amo Akane! Io AMO Akane! Io..." il filo di sangue era diventata un'emorragia stile cascata. 

Melissa osservava attonita la scena, sempre reggendo con due dita la cugina, sbattendola nel tentativo di farla tornare tridimensionale. La sua vita era davvero infelice, davvero davvero infelice. Ma la prospettiva di viaggiare con la sua seria cugina, la ragazza maggiorata pazza e forse il tizio con l'enorme zaino poteva essere un passo avanti nelle sue miserie. Almeno non avrebbe dovuto più depilare e cercare di rendere vagamente umana quella specie di orso di Isotta! Sorrise debolmente e con una gocciolona sulla tempia al ricordo delle estenuanti sessioni di pinzetta che avevano costellato il suo fantistico passato. 

Naga smise di ridere e fissò con un sorriso il nuovo venuto. "Allora, ragazzo," esordì "Ora tu mi porti da Lina Inverse e POI io ti porto da Ranma Sa -oooooooooooooooooooooooooo hohohohohohho - tome." 
Ryoga con due tamponi di carta nel naso, cercando di darsi dignità rispose. "Io debo trovare Radma e baddermi con lui! Cobe è fadda questa Dina Inberse?" Naga gli rivolse un sorrisetto. "E' piccolina, rossa di capelli, agile come un gatto ma soprattutto..." Non finì neanche la frase che Ryoga esplose, facendosi saltare i tamponi. "Ma questa è RANMA!!!!!!!" Il ragazzo iniziò a correre in direzione opposta, più o meno quella da cui era venuto, Naga lo fissò stupita, poi afferando Melissa e Sylpheel ancora tristemente bidimensionale rise con tutta la potenza dei suoi polmoni.
 

 

 

Gourry avanzò saltellando verso Lina. Per qualche motivo, una tempesta di fiori si era levata dal prato sotto i suoi piedi e lo aveva attorniato, e un gruppo di lucciole aveva scelto improvvisamente di fare capannella attorno a lui. Anche i suoi occhi erano stranamente luminosi, più grandi del solito. 
(da qualche parte, nelle profondità del mare del Caos, un'anonima e frustrata autrice di shojo manga aveva stordito Kanzaka e Araizumi e si era sostituita a loro, ridendo istericamente). 
Gourry aprì le braccia, e spiccò l'ultimo balzo verso la sua amata. "Linaaaaaa!" 
Con le lacrime agli occhi, la maga aprì le braccia a sua volta e si gettò verso di lui. "Gourryyyyyy!" 
Con un sonoro tonfo l'upper-cut della maga raggiunse il mento dello spadaccino, mandandolo a gambe all'aria. 
(Kanzaka era riuscito a liberarsi e aveva imprigionato l'anonima e frustrata autrice nel ghiaccio, stile Lei Magnus) 
"Ma Linaaaa!" Si lamentò Gourry, reggendosi il mento. 
"Si può sapere cosa DIAVOLO stavi facendo mentre io stavo annegando nei miei incubi??? Che razza di guardia del corpo sei??? Perché non hai provato a salvarmi???" 
"Ma CI HO provato! Ti ho persino b..." Il neurone di Gourry fece contatto proprio all'ultimo momento utile per salvargli la vita. "... buttato per terra e scosso per cercare di svegliarti." mentì, con una prontezza che solo anni di vita a fianco di Lina Inverse possono regalare. 
"Aaaaah! E ti pare il modo di trattare una signora??? E poi, perché diamine hai smesso di provare a salvarmi dopo un solo tentativo???" 
"Beh, dopo ero troppo impegnato a pomiciare con Isotta." 
Questa volta, il neurone di Gourry non aveva fatto in tempo. 
Il fragore della Fireball di Lina giunse persino a Kanzaka, Araizumi e all'anonima autrice, nel Mare del Caos.
 

"tornatene dalla tua Isotta allora e non farti + vedere!" sbraitò la maga prima di girarsi dal lato opposto "andiamo ragazzi!" 
lo spadaccino rimase un attimo stupito dalla sua risposta e girandosi verso Isotta si rese finalmente conto di ciò che aveva fatto "no dai aspetta, scusa... non intendevo dire quello" ma la maga lo ignorò platealmente "ti prego ascoltami, non so cosa sia successo..." 
"non sai che è successo è? e successo che mi hai dimostrato quello che sei, se ti eri stancato di me potevi dirlo, no che come chiudo gli occhi te ne vai con un'altra che per giunta è una mia nemica, ma non ti vergogni?" 
"scusa ma non è colpa mia..." 
no certo hai ragione... sono stata io a dirti di pomiciare con quella non è vero?" 
urlò istericamente la maga trattenendo le lacrime a stento. Lo spadaccino la fissò allungo negli occhi in silenzio fino a che lei non decise di girarsi per andarsene asciugandosi gli occhi. Il biondo abbassò la testa e la bloccò per un braccio "sei libera di non crederci ma... non l'ho fatto consapevolmente, e come se quella strega mi avesse fatto un incantesimo, non so se lo ha fatto per farmi litigare con te o se aveva altri scopi in mente, ma ti giuro sul mio onore che non ti tradirei mai! conosco fin troppo bene il tuo carattere e so che non mi perdoneresti mai! sei troppo importante per me... non rischierei di perderti per una stupidaggine simile! ti prego di credermi Lina" lui rialzò lo sguardo che casualmente si incrociò con quello della maga che lo fissava a bocca aperta, ma prima che potesse dire la qualunque Amelia si intromise nel discorso "ecco perchè era convinto di chiamarsi Romualdo... mi pareva strano infatti" e si mise a riflettere mentre la chimera si faceva avanti "io ci avevo pensato da subito, mi pareva molto strano, lui non si metterebbe mai contro la sua Lina, però non sono affari miei, non voglio entrare nelle vostre cose!" la maga allora sbarrò gli occhi "ma allora..." 
"Ti amo Lina... ti amo e ti amerò per sempre, scusa se non sono riuscito a salvarti ma..." lei lo fissò con estrema dolcezza "non fa nulla, l'importante e che si sia risolto tutto" 
"vieni qui" lui la allungò le braccia verso di lei che vedendolo si accucciò tra le sue braccia "sono contento che ti sei ripresa! ero disperato... non sapevo veramente che fare !" 
"è colpa dell'anello di Isotta" esordì Louie "come? quella maledetta... ma questa me la pagherà" la maga si staccò dal suo ragazzo e alzandosi in piedi sottrasse l'anello a Isotta che continuava a essere svenuta "senza questo non potrai più fare danni! e ora andiamo... dobbiamo fermare Melissa prima che raggiunga Zefilia"
 

"TU!" Kanzaka si rialzò in piedi reggendosi la mascella dolorante. Araizumi giaceva ancora semisvenuto al suolo, mentre la donna, attorniata da petali di ciliegio che cadevano dall'alto, senza che ci fossero alberi di ciliegio, sorrideva mostrando denti sbrilluccianti e occhi pieni di stelline. 
"Mio caro, ti ho battuto! Ora i tuoi interessanti e troppo violenti personaggi sono nelle mie mani!" La donna fissò Kanzaka con aria di sfida, mostrando di nuovo il pugno chiuso. 
"Rui, alzati! Non vedi cosa sta facendo? Ti pare che il cervello di medusa possa fare una dichiarazione d'amore a Lina in questo modo? Dobbiamo fare qualcosa!" Kanzaka si abbassò e scosse il compagno. Araizumi sbattè le palpebre e, quando il suo cervello comprese le parole dell'amico, si risollevò quasi con un salto. "COSA? Tu, come hai osato manipolare i nostri personaggi? Chi ti credi di essere? LON??" 
La donna si portò le mani sui fianchi, trionfante. "Io sono Yuu Watase! Non so chi sia questa LON!" 
"Yuu.... Watase?" Kanzaka fissò con terrore l'amico. "O cielo Rui, sai cosa significa?" 
"Che dobbiamo fermarla!" ringhiò Araizumi. 
"Bene, Yuu... ti sfido. Ma una sfida seria, e chi vincerà, avrà la possibilità di manovrare i personaggi. Una partita a scacchi..." Kanzaka battè le mani e una scacchiera comparve davanti a loro, mentre il suo abito si tramutava in una lunga tunica nera e le matite nel taschino assumevano la forma di piccole e letali falci. 
"Rui, io la tengo impegnata, tu cerca di riportare la normalità tra i personaggi" 
Yuu si accomodò su una deliziosa poltroncina che fece sbucare dal nulla, assieme ad un affascinante cameriere, vestito come un monaco buddista, con un ciuffo di capelli azzurri e una maschera sul volto, che le servì il the in antiche porcellane cinesi.

 

Yuu tra un biscotto e un sorso di the grida "scacco matto mio caro! quei personaggi ormai sono in mio potere e tu non potrai fermarmi" e sorrise malignamente facendo salire il sangue al cervello a Kanzaka che richiamando l'amico si ritirò pensando a un modo per vendicarsi dell'affronto... 

 

 

 

E siccome temporaneamente Yuu aveva vinto la battaglia, nell'universo di Slayers... 

"Dobbiamo fermare Melissa prima che raggiunga Zefilia!" urlò Lina e iniziò a correre, ma un forte e caldo e muscoloso e potente e fighissimo braccio la fermò. La ragazza si girò e dimenticò improvvisamente chi era, cosa voleva, dove andava ed eventualmente di avere anche un cervello di maga genio. Il possessore di detto braccio era il fighissimo, potente, muscoloso, caldo e forte spadaccino Gourry Gabriev. 
Gli occhi di Lina si riempirono di stelline e divvennero grandi e dolci. Gli occhi di Gourry si riempirono di stelline e divennero grandi e dolci. Marta e Louie, Amelia e Zelgadiss si trovarono improvvisamente trasformati in piccoli putti e iniziarono a spargere piccoli e profumati petali di ciliegio. 
Nell'aria si diffuse una dolce melodia mentre Isotta ancora svenuta iniziava con grazia a suonare un'antica arpa dorata. E mentre scendevano i petali, la musica suonava, i putti volavano, Lina e Gourry, improvvisamente abbigliati con abiti di foggia simil-cinese, si schiantarono uno nella braccia dell'altro, avvinghiandosi nella maniera passionale e appassionata di due teneri cricetini in calore quando improvvisamente... 

Hajime preso da rabbia incontrollabile, saltò alla gola di Yuu... la mangaka, decisamente bluastra in volto e leggermente sconvolta, prese sensibilmente la presa sull'andamento della storia... 

"Brutto-maniacooooo!" strillò Lina Inverse divincolandosi da Gourry Gabriev e prendendolo sonoramente a schiaffi. "Come osi approfittare di una povera fanciulla indifesa!!!" Lo spadaccino, attonito, con le guance rosse per le sberle, scosse la testa per permettere ai suoi due neuroni di fare contatto. In effetti non capiva più nulla, soprattutto perchè indossasse certi abiti con le decorazioni nè perchè Lina avesse quegli strani capelli. Zelgadiss, in preda ad una crisi di nervi, cercava di strapparsi di dossi gli abitini da putto mentre Amelia si grattava la testa. Marta sospirava, notando che l'abito la facesse sembrare una bambina di due anni in confronto alle curve della principessa e Louie... oh bè, Louie non cercava neanche di tamponare la bava che perdeva dalla bocca alla vista di due ragazze semi-nude. 
Quanto a Isotta...la duchessa rimaneva svenuta come da copione. Ebbene si Hajime e Yuu non erano d'accordo in nulla tranne su un fatto, qualcuno in catalessi nella storia doveva esserci. Questa volta era toccato a Isotta. 

E mentre il caos imperava alla corte di madamadorè, dall'altra parte della foresta un'allegra combriccola correva inconsapevolmente nella direzione giusta. O forse consapevolmente visto che la mangaka Rumiko Takahashi aveva messo il suo zampino, disegnando nella foresta una strada con delle enormi frecce che puntavano dritto verso Lina Inverse e gli altri. 
Ma il pericolo era in agguato, sottoforma di un'enorme teiera di acqua fredda che levitava misteriosamente sopra ad un albero.

"OhohohOhohohohOh" Naga rideva mentre correva tra gli alberi, seguendo il ragazzo dalla bandana gialla e trascinandosi dietro Melissa, che a sua volta reggeva una Sylpheel arrotolata come un tappeto. 
Le enormi frecce rosse, contornate da lampadine a luce intermittente, spiccavano sulla scura vegetazione, e li stavano portando dritti verso un punto da cui giungeva una strana e melensissima musica di arpa. 
Ryoga frenò all'improvviso, senza rendersene conto proprio sotto l'enorme teiera piena di acqua, e Naga si schiantò contro la sua schiena, gettandolo a terra. 
Il ragazzo sentì su di lui le rotondità della maga, e per poco non svenne a causa dell'enorme epistassi che lo colpì. "A... A-A... Ak.... Ak-Aka..." mugugnò cercando di riprendersi. 
"OhohohOhhohoh! Cos'è quella cosa?" Naga si rialzò, senza badare al lago di sangue in cui giaceva Ryoga. Aveva notato la teiera sopra di lei, e incuriosita l'aveva afferrata. 

Rumiko si morse le labbra infastidita. "Queste maghe di Araizumi non riescono mai a tenere le mani al loro posto!" 

Naga sollevò Ryoga e gli diede una spinta per farlo ripartire. Il ragazzo, semi-incosciete per il troppo sangue perso, si rimise a correre per forza di inerzia. Ma non avrebbe fatto ancora molta strada: pochi metri avanti a loro c'era un enorme traguardo circondato di bandierine colorate con l'enorme scritta "Inverse dietro questo angolo". 

Ed effettivamente quello che trovarono dietro l'angolo era il luogo ove si trovava Lina: un materasso di petali rosa a terra, uno strano scintillio ancora fluttuante nell'aria e lievemente posato come sbarluccichio di scena sui capelli del gruppetto di persone, che agghindato stranamente, era impegnato nelle più disparate azioni. 
Melissa vide Marta singhiozzare in un angolo, mentre la prioncipessa di Sailoon stava cercando di sfilare morbide alucce piumate da uno schifato Zelgadiss rimasto in slip. Lina stava cercando di sciogliere i capelli dalla strana pettinatura che le era sbucata in testa all'improvviso, mentre Gourry fissava inebetito gli strani abiti che indossava e si grattava la fronte dove era sbucato uno strano ideogramma cinese. 

Louie, che aveva estremamente attivi i radar capta bone in avvicinamento, notò subito l'avvicinarsi di Naga e, mentre Ryoga sveniva privo di forze proprio di fianco a Isotta, si fiondò verso la maga a braccia aperte. 
Naga gli scaraventò contro la teiera di acqua fredda, ma Louie la scansò prontamente e si avvinghiò alla maga come una cozza allo scoglio. La teiera al moviola roteò su se stessa, senza nemmeno perdere una goccia d’acqua, e quando stava per toccare terra, Rumiko indispettita e contravvenendo a tutte le legge della fisica, che tanto in una manga pseudo fantasy non hanno ragione d'essere, deviò la sua traiettoria e la fece rovesciare completamente sui due elementi svenuti della storia. 

 

Ma Rumiko non sorrise: perchè Ryoga sì, era diventato un porcellino nero che si stava scrollando l'acqua di dosso, ma Isotta si era risvegliata... e trasformata in Miaka! "Oh santo cielo... no!" gridò la mangaka portandosi le mani alla bocca soffocando un grido di disperazione. 

 

 

Yuu alzò un pugno in segno di vittoria, anche se mezza strangolata da Hajime, era riuscita ad infilare la sua beniamina nella storia!!! Rui sbuffò e scosse la testa, Hajime roteò gli occhi e Rumiko... Rumiko emise un sordo ringhio strappandosi alcune ciocche di capelli. Ma prima di dover intervenire con l'altra mangaka, Hajime con una mazza da baseball reperita chissà dove, aveva iniziato a inseguire Yuu. 

Miaka sbattè i suoi enormi occhioni umidi. Volse la testa a destra, poi a sinistra, leggermente disorientata alla vista di gente mezza svestita, arpe, petali, porporina volante, sangue e due personaggi con abiti da antica Cina... Si alzò di scatto, improvvisamente in lacrime. Antica Cina??? "Tamahome!!!!!!! Amore mio, dove sei?" 
L'urlo di straziante tristezza distolse Zelgadiss in slip e Amelia mezza nuda dal togliersi le piume a vicenda, Lina dal picchiare Gourry, Marta dal frignare sulle sue miserie, Melissa dallo scuotere Sylpheel sempre nel tentativo di ridarle forma e Louie dallo sbavare copiosamente. 
P-Chan rimase svenuto e Amelia corse immediatamente a soccorrerlo, abbandonado Zel al suo destino piumato. La principessa prese il maialino tra le braccia e injziò a coccolarlo come un peluche. 
Dal canto suo Naga non sapeva se ridere o no. Alla fine decise di si. 
"Oooooooooooooooooooooooooooooooooooo hohohohohohohohohohoho." 

Come se fosse una sorta di "libera tutti" del gioco del nascondino, la risata diede il via a diverse azioni contemporaneamente. Mentre partiva la musichetta del Benny Hill Show Lina mollò uno spintone a Gourry e si avventò su Melissa, che prese la presa sulla cugina, la quale a causa di una forte e improvvisa (quanto immotivata) folata di vento prese il volo, trasformandosi da tappeto a tappeto volante, il quale volò sulla testa di Amelia che alzando lo sguardo si schiacciò il maialino in mezzo al seno, per proteggerlo mentre Zelgadiss rotolava sempre più forte sul prato tentando di strapparsi le alucce, Marta fuggiva lanciando urletti inseguita da Louie arrapatissimo e Miaka-Isotta continuava a blaterare di Tamahome. 

Nel frattempo, con scatto felino e agile mossa Lady Osc... No, Yuu si liberò di Hajime, colpendolo a sua volta con una mazza ferrata che poverina passava di lì...la pazzia di Rumiko non andava bene, l'eroina Lina Inverse doveva salvare il mondo e coronare la sua storia d'amore!!! Mentre Hajime cercava di rialzarsi, aiutato da Rui, Yuu si avvicinò di soppiatto a Rumiko e…

 

 

 

 

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Se, cm me, siete morti dalle risate in questo capitolo, allora preparatevi a morire una seconda volta xkè la parte demenzialmente comica è appena iniziata ^__^

 

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Capitolo 8
*** e... La pessima scrittrice ***


 





Con uno scatto felino, Rumiko estrasse un'altra teiera dalla tasca. Portava l'etichettà "Fonte maledetta in cui annegò una pessima scrittrice".
 
Yuu gridò di terrore e fece per indietreggiare, ma era troppo tardi. L'acqua maledetta la investì in pieno. Rumiko si allontanò saltellando, con una risata che avrebbe fatto invidia a Naga, e travolse Kanzaka e Araizumi, che finirono per l'ennesima volta svenuti al suolo. 
Yuu, che non era più Yuu, batté le palpebre. 
Si sentiva... diversa. Meno giapponese e più americana. E molto, molto più mormona. 
Abbassò lo sguardo sul guazzabuglio di personaggi che lei e gli altri autori avevano radunato, i quali si muovevano ormai senza alcun controllo. 
Non andava, assolutamente no. Era ora di riportare ordine. 
Batté le mani, e Ryouga, Melissa, Marta, Louie e Isotta/Miaka svanirono. I personaggi di Slayers erano più che sufficienti. Era una verità universalmente riconosciuta (cit.) che al pubblico interessavano solo gli svenevoli protagonisti e che qualsiasi altro personaggio doveva rimanere puramente di sfondo, perciò tanto valeva ridurre il loro numero in partenza. 
Perfetto, ora serviva solo trasformare la protagonista in un personaggio degno. Batté nuovamente le mani, e Lina divenne improvvisamente conscia di quanto scultoreo e perfetto fosse il petto di Gourry, di quanto ammiccante fosse il suo ammiccare, di quanto sghembo fosse il suo sorriso, di quanto profondi e cerbiattosi fossero i suoi occhi. 
Gourry invece.. beh, lui non aveva bisogno di un motivo. Bastava dire che era innamorato. 
Lina e Gourry si avvinghiarono (castamente e mormonamente) l'uno all'altra. 
Gli altri personaggi continuarono a fare quello che facevano di solito i personaggi secondari. 

Per qualche istante, Yuu (che non era più Yuu) si sentì contenta. 
Poi realizzò che c'era qualcosa che non andava. 
Quel Gourry era un protagonista proprio sciapo. Era umano, tanto per cominciare, e non provava nessuna eccitazione all'idea di intrufolarsi nella camera di una donna mentre dormiva e spiarla segretamente (come qualsiasi uomo degno di questo nome dovrebbe fare). 
Yuu (che non era più Yuu), contemplò le alternative. Poteva mettere la protagonista con la chimera? Non se ne parlava. Il suo petto era marmoreo, era vero, ma al di là di quello era veramente brutto: non c'era ragionevole motivo per cui ci si potesse innamorare di lui. 
E il demone? Nah, ormai era già felicemente sposato con quell'ispettore Wizer. 
Ecco il vero problema di quella serie! Mancava un vero uomo, un uomo alfa, un Macho con la M maiuscola da mettere con la protagonista! Che fortuna che fosse arrivata lei a rimediare! 
Lina allontanò Gourry, improvvisamente disgustata. Aveva realizzato che non era lui il suo Vero Ammmore. 
Gli volse le spalle, occhieggiando la vegetazione, dove uno sbarluccichio sospetto avanzava, facendosi sempre più vicino...
 

 

 

… Era Kanzaka che non si sa come era riuscito a entrare nella storia e portando le mani hai fianchi si incupì parecchio "ei che state combinando tutti quanti? come potete farvi manovrare a questo modo? e tu! tu..." aggiunse indicando istericamente Lina "ti ho creato per essere una grande maga, reagisci! non farti manipolare a questo modo, ribellati e si te stessa una volta tanto" lei si alzò in piedi stringendo i pugni "e vero! queste non sono cose da fare in publico, ne vade del mio onore di guerriera, che figura ci faccio? Gourry, rimandiamo tutto a sta sera... ragazzi... se non tornate normali allistante vi faccio tornare io e vi garantisco che non vi piacerà" lo sguardo della maga brillò di una strana luce "e tempo di vendicarmi per ciò che mi avete fatto e me la sconterò con te" puntando Melissa che sbiancò di colpo "sta volta non mi freghi coi tuoi trucchetti infantili..." 

 

 

Yuu, che ormai rispondeva al nuovo nome di Stefanona, battè i piedi istericamente. No, no e ancora no. Melissa l'aveva eliminata, per tutti i mormoni! Era peggio della diabolica Coca-Cola... quella Melissa era come il prezzemolo!!! Inginocchiatasi, con una luce folle negli occhi, venne investita dalla calda luce della religione. Grazie a quel magggico potere, battendo le mani e schioccando gli alluci fece scomparire Melissa e anche Hajime, già che c'era...quell'uomo aveva delle basette davvero troppo lunghe!!! 

Ora, tornado alla storia... muovendo il naso come Samantha di "Vita da strega", quella che una volta era chiamata Yuu riprese il controllo sulla sua protagonista, iniziando a zittirla, come si conviene ad una donna. Duuuunque. Quel Gourry non andava bene, era troppo poco glitterato e soprattutto NON era vegetariano. Ossignore, anche la protagonista non era il massimo...andava rivista. Meglio renderla piagnucolosa e dotarla di problemi di equilibrio da ricovero coatto. 

Yuu-Stafanona estrasse la sua penna e iniziò a scrivere una nuova storia.

 

 

Ma i personaggi si ribbellarono, Lina non ci pensava proprio a diventare una mocciosetta piagniucolosa e Gourry non voleva rinunciare per nessun motivo alla carne. 
la maga ormai stanca di sti giochini perse il controllo e iniziò a recitare la formula del giga slave, Amelia impallidì visibilmente "forse quella pazza aveva raggione! vuole distruggere tutto" ma la maga ignorò le preghiere dei suoi compagni ormai era accecata dall'ira "ora pongo fine a sta farsa una volta per tutte" tutti a quel punto fuggirono in ogni direzione andandosi a nascondere dove potevano, ma quando lanciò il giga slave non si vide nulla... tutti erano visibilmente sorpresi, ma Lina era particolarmente felice e soddisfatta, infatti il giga slave aveva oltrepassato la barriera e aveva centrato in pieno Yuu che sparì dalla circolazione "non esistono barriere che possano fermarmi"
 

 

Una luce dorata accecò tutti quanti, giusto qualche attimo dopo il lancio del Giga Slave che sul loro mondo non aveva avuto alcun effetto. 
"Ma porca paletta! Chi ti ha autorizzato a lanciarlo?" tuonò una voce biascicando malamente le parole. "IO, hai capito? IO ti devo autorizzare! Non fai forse riferimento a ME? Non chiedi il MIO di potere? Ti ho forse detto 'Si,dai Lina, lancia il giga e fai strike!'? NO! Non te l'ho detto! Ero in bagno a lavarmi i denti maledizione! Come osi prendere di queste iniziative? Io mi stavo divertendo! Guarda qui!" 
Una donna bellissima, dai lunghi capelli biondi intrisi di luce dorata, gli occhi dorati, l'abito nero e una sorta di... uhm... falce? agganciata alla schiena, emerse dalla luminosa luminosità luminescente che aveva avvolto la radura. 
LON reggeva con una mano lo spazzolino, e con l'altra un enorme bacinella di pop corn. "Ora Lina, ho invitato ospiti troppo importanti, quindi vedi di non ammazzarmi mangaka a destra e a manca, perchè questi miei ospiti sono schizzinosi, e se lo spettacolo non li fa ridere come si deve, potrebbero anche decidere di distruggere il MIO CAOS. (Non c'è bisogno di ricordarti che il tuo mondo è immerso nel mio caos, vero?) Quindi..." LON gettò a terra lo spazzolino, posò con delicatezza la bacinella colma di pop corn, e sollevò le mani muovendo le dita e bisbigliando una formula. Ad un certo punto si interruppe: "Un momento... Yuu no, quella mette i brividi anche a me... in che forma potrei rievocarla? Sì dai, la faccenda dei mormoni era particolarmente gradita a Volfeed... Quindi... E MEYER sia!!!" LON terminò l'incantesimo, mentre gli Slayers attoniti vedevano comparire in uno sbrilluccicho scintillevolmente scintillante e scintilloso, la scrittrice. "E non vi azzardate a toccarla! Hajime, Rui!" chiamò poi con voce autoritaria. I due mangaka si precipitarono di fronte a lei sull'attenti. "Yes, your Highness!" gridarono in coro i due uomini. 
"Che la vostra battaglia di scrittori abbia inizio. Non voglio vittime e nessuno deve barare. Sono veramente sull'orlo di una crisi di nervi, quindi state bene attenti a ciò che fate. Ne risponderete voi del comportamento dei vostri personaggi. Con un'unica eccezione: Lina, tu ne risponderai personalmente a me, azzardati ancora ad uccidere la scrittrice, e la persona a cui più tieni, diverrà il mio Garcia personale" detto ciò LON si volse a fissare Gourry e gli rivolse un sorriso compiaciuto. 
La Mayer si fregò le mani e con un semplice battito di ciglia fece comparire davanti a loro Xellos, sbrilluccicante e fascinoso, tenebroso e misterioso, ma soprattutto vegetariano e bello bello bello bello bello!!! "Ecco qui il figone adatto a te, mia cara protagonista!!" bisbigliò soddisfatta.

Lina iniziò ad avanzare minacciosamente verso Xelloss, personaggio noto come foriero di guai e menagramo ufficiale della protagonista. Dicevamo che avanzava con fare minaccioso, vero? Bene, questa era l'intenzione, perfettamente IC per il personaggio di Lina Inverse. 

Ma siccome Hajime le stava prendendo di santa ragione da Yuu, Rui guardava con interesse sopra alla spalla di Rumiko che disegnava una nuova tavola per Inuyasha e LoN era tornata con lo spazzolino poco signorilmente in bocca dai suoi ospiti, una certa mormona aveva impugnato la sua pennina con le paperelle e aveva iniziato a dettare legge... e così fu che Lina: 

-stava avanzando ma NON certo minacciosamente, anzi, come si conviene ad una donna, era abbagliata e contemporaneamente sottomessa alla glitterata bellezza del mazoku 
-stava avanzando ma NON certo minacciosamente, anzi, al secondo passo era inciampata nei suoi piedi, e ogni due secondi netti la forza di gravità aveva ragione di lei, facendo sì che il suo corpo diventasse bluastro di ecchimosi 
-stava avanzando ma NON certo minacciosamenye, anzi, alla vista di quel gran pezzo di gnocco era assolutamente innamorata e voleva passare tutta tutta tutta tutta la sua vita con lui 

E siccome non era un mistero che Xelloss fosse un mazoku, voleva, voleva con tutte le sue forze disperatamente con ardore e passione non compiere assolutamente e per nessuna ragione al mondo 18 anni per non invecchiare e soprattutto diventare un mazoku per stare sempre insieme fino alla fine dell'eternità e anche i mazoku hanno un anima e mordimi mordimi MORDIMI e a proposito, i mazoku lo possono fare vero? no perchè sai, cioè tu sei così bello e il tuo petto è così marmoreo e il tuo fiato sa di pino silvestre e il tuo sorriso sghembo non è sintomo di ictus ma sei bello come una divinità pagana e come un dio greco e i tuoi capelli sono così fighi e come sono innamorata di te e sei bello come una scultura di ghiaccio. 

La mormona rampante prese fiato rileggendo il periodo. Andava bene, vero? Sisi perfetto. Ecco, un abbozzo perfetto per la sua protagonista. Ehi! Un momento! Accidenti, quei capelli rossi!!! No, no e poi no. Castani, e anche un po' flosci. Molto meglio! Il bel donnino si fregò le mani. Ok, aveva la sua protagonista, aveva il figo dei suoi sogni...ora serviva l'amico con il quale fare il triangolo amoroso. Il più o meno triangolo amoroso. Perchè la sua protagonista era una BRAVA RAGAZZA (mormona). 
Duuuuunque... 

E mentre la nostra amata si spremeva le meningi, Lina avanzava incespicando verso Xelloss che fiutando l'aria sibilò: "Marò, che odore!"

 

 

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"Marò che odore!" il mazoku fiutò l'aria con occhi socchiusi. "Mi sconfinfera una cifra!" 

Lina, dopo numerose cadute e scivolate su un terreno che era quanto di meno scivoloso potesse esserci, raggiunse infine lo sbrillucciante demone. "Quanto sei bono! Sono pronta a stringere un patto con voi mazoku, perchè voglio rimanere con te per sempre e sempre e sempre e sempre ecc ecc" 

Xellos fece un passo indietro, scostandosi dalla maga, portandosi drammaticamente una mano alla fronte che scintillava incondizionatamente. "Non posso! Stai lontana da me, io sono pericoloso!" 
"Ma io VOGLIO diventare un mazoku! E so che tu non mi farai mai del male!" bisbigliò Lina, prendendgli la mano ghiacciata come un petto di pollo dimenticato in congelatore da mesi (ma comunque sbrilluccicosa!). 
Xellos tornò a guardarla. "Non hai paura di me?" 

"Ehi, ehi, un momento! OoOoOoOoooOoOhohohoh! Qualcuno in questa sceneggiata si è scordato di me? Io sono molto più adatta a fare la protagonista di questa sciaqquetta qui... e devo dire che, se è possibile, il nuovo look l'ha pure peggiorata!" Naga fece sballonzolare le sue tette non scintillanti davanti ai due melensi personaggi. 
La Meyer, inorridita da un personaggio così irrimediabilmente non pudico, la eliminò con due frasi: una carrozza, uscita da non si sa dove, sbucò nella radura a velocità stratosfericamente impossibile per una carrozza trainata da un solo ronzino, e mirò dritto dritto (con tutto lo spazio che c'era per far manovra) verso i tre malcapitati. Xellos abbracciò Lina proteggendola e fermando con un sola mano la carrozza, la cui fiancata si ammaccò, mentre Naga fu centrata in pieno e volò via. 

"Ecco, almeno per un po' quella svergognata non mi darà fastidio. Dunque, dicevamo?" La Meyer riprese a scrivere. 
Ma quale paura e paura? Era troppo figosissimamente figo per aver paura di lui! Lina avrebbe detto addio felicemente a tutti, amici, nemici, genitori, zii, nonni, cugini di terzo grado e Pocotà, pur di rimanere per sempre accanto a quello splendore! 
"Ehm, scusi signora Meyer?" Xellos, ancora stringendo in modo struggente e brillante Lina tra le sue braccia, rivolse il viso verso l'alto, verso (forse) la dimensione in cui si trovava la mormona dalle melense fantasie erotiche (pudiche). 
"Tu sei bello, non devi fare domande!" ringhiò sconcentrata dal suo lavoro eccelso. 
"No, è che mi chiedevo... il mio antagonista chi sarà?"domandò quasi con innocenza Xellos. 
Oh per dindirindina! Giusto! La Meyer guardò verso l'accozzaglia di personaggi presenti nella radura. Il biondo? Naa, troppo poco etnico... La chimera? Naa, TROPPO etnico... mumble mumble... ricordava vagamente qualcosa... un personaggio che poteva fare al caso suo... Sì! Entra in scena l'antagonista! 

"Lina, stai lontana da lui!" 
Nella radura avanzò con passo tranquillo e naturale... Dilgear!
 

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Dan-dan-dan!!! Nn ve lo aspettavate, vero? ;P

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Capitolo 9
*** Cap 9. E andiamo avanti :) ***


 

 

 

 

 

 

 

"E tu, brutto Maz... Vamp... insomma, quello che sei, tieni giù le mani dalla MIA Lina!" Delgiar fece un altro passo verso la coppia, e Lina sentì fermentare nel suo cuore il dubbio (forse era quello che dava l'odore peculiare al suo sangue): cos'era quell'agitazione, quel rossore che sentiva salire alle sue guance? Amava forse entrambi? Come poteva allora far soffrire uno di loro scegliendo l'altro? Meglio lasciare che si squartassero a vicenda! 
Xellos avanzò verso Delgiar, sprezzante. "No! Voglio dire, TU sei pericoloso per lei! Io voglio solo ucciderla, ridurla a un cadavere freddo e putrefatto ed eventualmente farle avere una perfetta figlia Mary Sue, mentre tu, dannato licantropo, con tutto quel pelo, potresti scatenarle qualche ALLERGIA!" 

"Licantropo? Ma non era un incrocio fra un lupo e un troll?" domandò nel frattempo Gourry, che essendo stato relegato a personaggio secondario non era più considerato dall'autrice e aveva avuto modo di rinsavire. 
"Lo è, e alla sua razza le donne umane appaiono attrenti più o meno come a noi apparirebbe attraente una goblin." sospirò Zelgadiss, che si stava trattenendo a stento dal prendere a testate un albero per la disperazione. 
"Beh, la bellezza è nell'occhio di chi guarda, no?" commentò Sylphiel comprensiva, dalla sua posizione al suolo (dove ancora lottava con la bidimensionalità). 
"Non è QUESTO il punto! Gourry-san è l'unico a poter rivendicare diritti su Lina! Se solo quella INGIUSTA autrice mi lasciasse intervenire..." Amelia da dieci minuti buoni cercava di avanzare verso Lina e Xellos, ritrovandosi dopo ogni passo al punto di partenza. 

Nel frattempo, il triangolo amoroso stava raggiungendo l'apice della drammaticità. 
"Se avesse l'allergia sarebbe piena di bubboni ma almeno sarebbe viva!" 
"Se fosse morta sarebbe fredda ma la sua pelle rimarrebbe delicata e candida come ora!" 
"Oh, due figaccioni stanno lottando per me! Come sono triste e sfortunata!" 
Il tragico scontro sembrava ormai inevitabile. 
Fu allora, però, che avvenne l'inaspettato. 

"SPOT!!!!!" 
La voce risuonò nella foresta con la forza di un tuono in una notte di tempesta. Un brivido attraversò contemporaneamente le schiene di Lina, Xellos e Delgiar. e qualsiasi pensiero di romantico duello fu immediatamente dimenticato. 
"Spot, dove diavolo sei finito??? C'è ancora da fare il bucato!!!" 
Una donna dalla lunga frangia e dalla veste da cameriera sbucò all'improvviso dagli alberi. 
E le porte dell'inferno parvero spalancarsi. 
Il grido di Lina fece levare contemporaneamente tutti gli uccelli nascosti fra le fronde degli alberi. 
Delgiar si gettò ai piedi della cameriera, latrando e scodinzolando. 
Xellos semplicemente sparì (Zelas, in seguito, avrebbe giurato di aver visto delle lacrime rigare il suo viso, mentre rientrava a Wolf Pack Island). 

Lina si gettò al collo di Gourry, strillando frasi senza senso, mentre Delgiar latrava giustificazioni circa il bucato mancato. 
La Meyer, inviperita da quella indebita interruzione che aveva rovinato il pathos della sua storia, fece un passo verso la nuova venuta, brandendo la sua penna preferita come un'arma. 
"TU! Chi diavolo sei TU??? IO non ti ho creato, eppure tu rovini la mia storia! Tu non esisti, tu..." 
Luna non fece, né disse nulla. Semplicemente levò lo sguardo, e un alito di vento scostò lievemente la sua frangia. 
Da qualche parte, in un altro universo, Chuck Norris rabbrividì. 


 

 

 

Due minuti dopo, la radura era nuovamente silenziosa. 
Lina, Gourry, Amelia, Zel e Sylphiel (stranamente tridimensionale) si trovavano in piedi, soli, e non avevano una chiara idea di come fossero arrivati in quel luogo. 
"Cosa... stavamo facendo esattamente?" domandò Lina, stordita. 
"Non saprei, ma... ho la sensazione che fosse qualcosa di estremamente stupido." commentò Zel, che sentiva ancora un ormai inspiegabile impulso a lanciarsi contro qualche albero. 
"Io ho un mente un nome... May... Meye... qualcosa del genere... Non vi dice nulla?" Chiese Gourry. Un brivido attraversò tutti, ma nessuno gli rispose. 
"Uhm... forse è il caso di muoverci di qui, che ne dite?" propose Sylphiel. 
"Credo che tu abbia ragione, Sylphiel-san... magari potremmo..." Amelia non riuscì a terminare la frase. In quel momento, un piccione viaggiatore fece capolino fra le fronde, per andare a posarsi sulla sua spalla. 
Curiosamente, Amelia allungò le dita verso la sua zampa e ne trasse un messaggio. Era vergato nella grafia di suo padre. 
"Ragazzi!" dichiarò la principessa, con voce allarmata. "Dobbiamo correre a Sailune! Ci sono guai alla corte!" 

 

 

Lina fece un passo in direzione dell'amica. "Cosa succede Amelia?" chiese allarmata la maga. La principessa deglutì. "Mio cugino Alfred...è stato rapito!" Scese un minuto di silenzio. Lina emise un verso strozzato, aspettandosi una rettifica da Amelia. Quando questa non arrivò, intervenne. "Volevi dire...Christopher?". La principessa aggrottò la fronte. "No Lina-san," disse "volevo proprio dire Alfred. MIO CUGINO ALFRED, il figlio di mio zio Christopher, è stato rapito. Verrete con me a Saillune, tu, Gourry-san e..." Ma la maga non la stava più ascoltando, si era invece girata verso Zelgadiss, che al contrario di quanto si aspettava, non era intervenuto. 
Ma cosa stava succedendo? Alfred era morto qualche anno prima! Loro tutti erano presenti, quando era avvenuto... D'accordo Gourry, ma perchè neppure Zel faceva una piega? 
Zelgadiss si mosse verso Amelia e, mettendole una mano sulla spalla, sussurrò. "Io sono con te, Amelia..." La principessa fece un lieve cenno col capo e gli sorrise, poi girò il viso verso Sylpheel che annuì, quindi riportò lo sguardo su Lina. "E tu, Lina-san... verrai anche tu?" La maga la fissò interdetta. Alfred era vivo? C'era un altro cugino Alfred tra i parenti di Amelia, sempre figlio di Christopher? E com'è che Zel era così a suo agio in situazioni "intime" con Amelia??? 
Improvvisamente la maga sentì una mano sulla spalla. Trasalì leggermente, presa di sprovvista. Girò la testa e vide Gourry al suo fianco che le sorrideva, un sorriso dolce ma stranamente triste. "E noi, Lina, andremo anche noi a Saillune?" 
Il viso di Lina presa una sfumatura accesa che virò al bordeaux quando lo spadaccino iniziò ad accarezzarle il braccio. 
"Lina-san... se non te la senti non voglio obbligarti..." il tono della principessa era strano. Lina la guardò in viso, confusa. Qualcosa non quadrava, improvvisamente tutto era sbagliato, il mondo girava, ma in una direzione a lei sconosciuta. 
Chi erano le persone che aveva intorno? Perchè i loro visi, le loro voci, i loro nomi le erano tanto familiari eppure il loro modo di rapportarsi con lei e con il mondo era così diverso? E chi era questo Alfred, se quello che ricordava lei era stato ucciso dai demoni? 
"Perchè dovrei avere problemi a venire a Saillune?" sbottò. 
Amelia le mise le mani sulle spalle. "Oh, Lina-san, nelle tue condizioni dovresti riposare!" disse la principessa preoccupata, mentre Gourry si avvicinò a lei "se dovessi avere qualunque cosa, qualunque dimmelo ti prego!" la maga li fissò tutti con aria sconvolta "ma che vi prende a tutti? io sto beniss..." in quel momento sentì qualcosa di strano dentro di se. la chimera incurante dell'accaduto si girò dall'altra parte "vogliamo andare? Gourry pensa tu a lei, vi conviene arrivare a Saillune e restare al castello! questa non è una missione adatta a una donna incinta" un fulmine attraversò la mente della maga, "co... co... cosa? io..." lei disperata si girò a guardare il suo compagno negli occhi cercando appoggio, ma lu si limitò ad abbracciarla "sono d'accordo Zel, non è prudente restare per i boschi" Lina sempre + scioccata pretese delle spiegazioni da Gourry "vedi... quando non stavi bene ero disperato, ho fatto di tutto pur di farti riprendere, ho chiesto consiglio a tutti i medici della zona ma nessuno sapeva che avevi, in compenso... si è scoperto che aspetti un figlio" lei stava quasi per arrabbiarsi perchè nessuno gli e lo aveva detto ma sentì di nuovo quella strana sensazione al basso ventre "sono stato io a chiedergli di non dirti nulla perchè avevo paura della tua reazione, avevo paura che te la saresti presa con me per averti fatto questo!" lei tirò fuori una pantofola e iniziò a picchiarlo "certo che me la prendo con te! con chi dovrei prendermela, soprattutto per non avermelo detto! davvero pensi che io non sia felice di questo?" 
"cosa?" fu la breve e stupita risposta dello spadaccino che la fece sciogliere "non me lo aspettavo questo e vero, non siamo neppure sposati però... sono contenta di aspettare un figlio da te" i loro sguardi si incrociarono per un lungo istante che fu interrotto dalle gridafestanti di Amelia "haa che bello, non ce la facevo + a mantenere il silenzio, vorrà dire che come arriviamo a Saillune prima troviamo mio cugino e poi celebriamo il vostro matrimonio, o facciamo al contrario, ma forse e meglio se..." 
"Amelia calmati..." la chimera bloccò i pensieri della principessa che si stavano aggrovigliando al punto da farle girare la testa "prima pensiamo ad arrivare a Sailune, poi si pensa al da farsi" 
così i 4 o dovrei dire 5, si incamminarono per la via più breve.

 

 

Lina stava camminando felicemente, ancora stordita dalla notizia, quando le venne in mente un piccolo dettaglio. 

Per rimanere incinta... lei e Gourry... le api e i fiori... la cicogna e i cavoli... 

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!" 
La pantofola colpì di nuovo in testa Gourry, questa volta con reale violenza. 
"Cervello di medusa!!!!!!!!!! QUANDO hai osato rubarmi la mia innocenza??? E come mai NON ME NE SONO ACCORTA???" 

I casi erano tre: 
- O Gourry aveva approfittato di lei mentre stava dormendo (ma era un comportamento un po' OOC, anche se sarebbe potuto piacere a quella May... Mey... quella lì) 
- O era... successo e Lina non se ne era accorta (il che sarebbe stato un tantino deludente; insomma, non diceva di averci investito così tante aspettative, ma dato che tutti ne parlavano si sarebbe aspettata almeno di RENDERSENE CONTO) 
- O stava succedendo qualcosa di MOLTO STRANO 

Appena prese a fare questi ragionamenti, la strana sensazione al basso ventre sparì. Lina si rese conto di essere stata confusa. Ora, invece, la sua mente era più chiara che mai. 

"Diem Wind!!!" 
Lanciò l'incantesimo mirando alla cima di un albero. L'incantesimo colpì e si sentirono un grido e un tonfo. 
I suoi compagni di viaggio parvero come rinsavire improvvisamente. Si guardarono intorno, confusi. 
"Che stavamo facendo?" domandò Gourry, fissando Lina con preoccupazione. 
"Credo fossimo sotto l'effetto di un incantesimo." sibilò Lina, avanzando nella vegetazione. Raggiunse la figura che aveva fatto crollare al suolo e la afferrò per il mantello per vederla in volto. 
Rimase di sasso. 
La conosceva. Conosceva quel corto caschetto boccoloso e quel vestito da pornodiva dal pessimo gusto. 
Martina, del regno di Zoana. 

"Ohohohohohohoh!" Martina rise, liberandosi dalla presa di Lina, e fece un balzo indietro. "E così mi hai scoperto e sei sfuggita alla maledizione di Zoamelgustav, Lina Inverse! Ma questo non mi fermerà!" 
"Fermerà? Che diavolo stai dicendo? Che cosa fai qui? E perché hai cercato di confonderci???" 
"Vi avrei fatto credere di essere arrivati a Sailune, e invece vi avrei impedito di raggiungere il regno! Non posso assolutamente permettervi di arrivare laggiù!" 
"Vedete, il fatto è che se voi vi trovaste a Sailune, per noi sarebbe la rovina." Un'altra voce risuonò fra gli alberi. La spada sguainata, avanzò verso di loro un'altra figura nota. "Gourry, credo che questo sia il momento migliore per riprendere il nostro duello." 
"Zangluss??" esclamò Amelia. "Ma insomma, che sta succedendo???" 
La principessa trasse di nuovo dalla tasca il messaggio che le aveva mandato suo padre, ma prima che potesse leggerlo e scoprire cosa c'era scritto veramente, Martina scattò in avanti e glielo strappò dalle mani. 
"Non vi permetterò di scoprire cosa dice questo messaggio! Non vi permetterò di avvicinarvi di un altro passo a Sailune! Coraggio, ora, combattiamo!!!"
  

Lina sentì il sangue salirle al cervello, con improvvisa e infausta violenza. Adesso era davvero, davvero arrabbiata nera anzi, era STUFA MARCIA. Maledizioni, gravidanze, strani personaggi...non ne poteva più. Soprattutto, e in quel momento il suo volto da paonazzo divenne di un'intensa sfumatura color mattone, Martina le aveva fatto credere che lei e il cervello di medusa... per gli Dei!!! 
Con un balzo fu davanti a Martina e iniziò a imprecare. "Razza di stupida cretina! Principessa dei miei stivali!" Martina fece un passo indietro, colpita dalla rabbia ma soprattutto da un asteroide di saliva della maga, la quale improvvisamente si ricompose e aggiunse con voce improvvisamente melliflua. "Ricordi come ho distrutto Zoana, Martina cara?" 
Prima ancora che la maga potesse continuare con le sue minacce, Amelia si mise tra le due. "Lina-san! Lascia che ci pensi io!" la principessa di Sauillune prese fiato e, con un magnifico e preciso salto all'indietro, fu sul ramo dell'albero alle spalle delle due ragazze. "Io, Amelia Wil Tesla Saillune ti ordino in nome del mio regno e della giustizia di rendermi la missiva!" 
Lina e Martina, che avevano alzato lo sguardo, tornarono a fronteggiarsi, lasciando la principessa a blaterare dalla sua posizione frondosa. 
Zelgadiss, che fino a quel momento era rimasto con le mani in mano, amareggiato per essersi fatto confondere da una fattucchiera di così bassa lega e depresso per la sequela di avventure una peggio dell'altra che era stato costretto a vivere per mano di chissà chi, chissà dove, lasciò uscire un sospirone e intervenne. "Gente, è stato un piacere ma io adesso avrei altri impegni. Come trovare la mia cura, ad esempio. Non ho tempo da perdere con questi due." E col pollice indicò prima Zangulus, poi Martina. "Ora, se volete scusarmi..." 

"Tu non vai da nessuna parte!" la nuova voce fece voltare un po' tutti, tranne Amelia che era ancora in preda ad una crisi mistica da paladina della giustizia. Appena vide la figura che faceva il suo ingresso, Lina fece un sorriso cattivo. "Spottino," sibilò "Hai fatto tutto il bucato? Altrimenti penso che qualcuno questa sera non avrà la sua ciotola di pappa." 
Dilgear arrossì visibilmente, poi con tutta la dignità che gli riusciva di trovare, sputacchiò in direzione della maga. "Tu stai zitta, tua sorella ha detto che vuole vederti ora, che deve DIRTI una cosa." il lupo ghignò mettendo in mostra la sua scintillante dentatura. "E ANCHE TU sai che quando LEI dice che vuole parlare... si tratta di un eufemismo." 

Mentre di sottofondo Amelia continuava a sbrodolare la sua manfrina, Zelgadiss era improvvisamente ammutolito, Gourry e Zangulus si guardavano con le spade sguainate e Martina attaccava a ridere, Lina sentì che le si riempivano di lacrime gli occhi mentre iniziava a respirare appena un po' affannosamente. 
Con le mani tremanti e le gambe molli iniziò prima lentamente, poi più in fretta ad allontanarsi dagli altri, dal bosco, DAL PERICOLO. 
Fu solo quando una morsa d'acciaio le ghermì la spalla che seppe con certezza matematica che la sua ora era giunta, infine. 
"Dove vai, sorellina?"
 

"L... L... L..." La voce di Lina, se fosse riuscita a lasciare le sue labbra, sarebbe stata più roca del solito. Il volto della maga era pallido e i capelli sulla nuca le si erano rizzati. 
Luna sospirò. "Sì, sì, va bene. Conosco il mio nome, anche se non me lo dici tu. Spot, tienimi a bada la pazza isterica che ride un secondo, mentre parlo con mia sorella." 
Delgiar si avventò su Martina, che si strozzò nella sua stessa risata e prese a correre urlando. Zangluss lasciò perdere Gourry, nel tentativo di salvarla. I sospiri di Zelgadiss si fecero sempre più profondi, mentre Amelia proseguiva con la sua tiritera. 
"L... L... L..." L'espressione di Lina non mutò. La sua bocca era ridotta a una piccola "O", le sue pupille erano capocchie di spillo. 
Luna sospirò nuovamente. "Ehi, biondo, vieni qui un momento." si indirizzò a Gourry. " Credi che se dicessi a te ciò che ho da dire, poi potresti riferirlo a mia sorella, quando si sarà decisa a uscire dalla sua catalessi?" 
Gourry scrutò Lina, con un'espressione a metà fra lo sconcerto e la preoccupazione. "Uhm... ok." 
"Bene. Sarò breve, comunque. A Sailune... c'è una persona che dovete subito andare a prendere. E' per questo che avevano inviato quel messaggio ad Amelia." 
"Una persona?" Gourry era perplesso. "Qualcuno da scortare da qualche parte?" 
"No. Qualcuno che va allontanato dal regno ad ogni costo." 
Anche Zelgadiss nel frattempo si era avvicinato. "Intendi dire che è qualcuno che sta minacciando la casa reale?" 
"Sì, si può dire così. Anche se forse sarebbe meglio dire che li sta esasperando. In ogni caso, dovete portarla ai monti Kataart, dai draghi. Solo l'antica magia può esorcizzare quella... cosa. E Ceiphied non può permettere che in questo mondo circoli un essere del genere." 
Zelgadiss si accigliò. "E perché Martina non vuole che allontaniamo questa... persona, o essere, o qualunque cosa sia da Sailune?" 
Luna sorrise. "Temo che questo sia un segreto." 
Quella frase bastò a far correre un brivido lungo la schiena a Zel. In un certo senso, poteva capire Lina. 
"Ma almeno possiamo sapere come si chiama? Per identificarla, intendo." domandò Gourry. 
Il sorriso di Luna non scomparve. "Si chiama Mary. Mary Sue."
 

Luna osservò prima il biondo spadaccino, poi la chimera, quindi sua sorella, infine la ragazzina che blaterava su un albero non lontano da lì, Spot che inseguiva la pazza isterica e il secondo spadaccino che inseguiva Spot. Sospirò. Dopo quel piccolo momento di sconforto riportò la sua attenzione sulla chimera, che le sembrava il personaggio più equilibrato e aggiunse. "Avete capito? Avete capito bene?" 
Zel annuì, mentre dal canto suo Gourry accarezzava la testa ad una Lina singhiozzante e farfugliante. 
"Perfetto. Portate a termine la missione." Concluse Luna con tono autoritario. "Spot! Hai finito di legare quei due?" Zelgadiss girò la testa, accorgendosi solo in quel momento che Delgiar aveva raggiunto e legato Martina come un salame, mentre Zangulus giaceva a terra, con gli occhi a girandola. 
La sorella maggiore di Lina si volse un'ultima volta verso la maga, Gourry e Zelgadiss e fece loro un sorrisetto sgradevole. "Dite alla mia sorellina che se fallisce, l'entità della punizione che devo ancora somministrale per quello che lei sa, aumenterà ancora e in maniera direttamente proporzionale." Con queste parole si incamminò verso Delgiar, che aveva messo sulle spalle Martina e suo marito. Mentre si allontanava, senza girarsi, li lasciò con una frase inaspettata. 
"Fate in modo che Xelloss stia lontano da mia sorella..." disse, poi borbottò, con voce bassa ma perfettamente udibile. "Altrimenti mi toccherà intervenire. E non sarà una cosa piacevole per nessuno."
 

 

 

Lina sbattè le palpebre una prima volta, per schiarirsi la vista. Poi una seconda. Non potendo credere al fatto che sua sorella se ne fosse davvero andata senza averle strappato un solo capello, battè le palpebre una terza volta. 
"Lina, ti senti meglio ora?" gli occhioni blu dell'amico spadaccino entrarono nel suo campo visivo, assieme al suo sorriso rasserenante. 
"Non l'ho sognata vero? Lei era qui... era q-q-qui davanti a me..." balbettò mentre un brivido le percorreva la spina dorsale. 
Zelgadiss si avvicinò, con un sorriso solo lievemente sarcastico: "Sai Lina, comincio a capire per quale motivo lei ti terrorizzi a tal punto... è davvero inquietante!" 
"Possiamo evitare di parlare di Voi-Sapete-Chi?? E ora muoviamoci!" Lina si incamminò, rigida come un baccalà. 
Zelgadiss e Gourry si guardarono perplessi. 
Lina si immobilizzò, si volse a guardarli e puntando il dito verso la cima di un albero disse: "Avete intenzione di lasciarla sproloquiare sulla giustizia ancora per molto? Volete tirarla giù voi, o ci penso io?" 
Amelia era ancora a metà del suo panegirico sulla giustizia versione super-extended. 
"Ehm, Lina, però sai, Sailune è dall'altra parte... Sarebbe il caso di portare a termine la missino di Tu-Sai-Chi... non ci tengo a spaere in che modo abbia intenzione di punirti" Gourry le si affiancò e indicò la direzione per Sailune, mentre Lina sbiancava di nuovo e i capelli le si rizzavano sulla testa. 
Zelgadiss, dopo essere andato a recuperare Amelia in cima all'albero, fu presto al loro fianco. Posò la principessa a terra, che assorta nella modalità predica, non si era minimamente interrotta. "Mi chiedo dove sia il tasto stop..." mormorò la chimera tastando la schiena dell'amica. 
"...ed è veramente così, il bene non è altro che la forza suprema che vince in ogni epoca..." 
"Gourry, dalla espressione che ha Lina in questo momento, direi che le hai rivelato cosa accadrà in caso di fallimento" osservò Zelgadiss, mentre lo spadaccino annuiva a mezzo tra il soddisfatto e il poco convinto. 
"... per un mondo in cui solo l'amore, quello con la A maiuscola..." 
"Però Zel, io non mi ricordo il nome di quella che dobbiamo cercare... chissà se Lina la conosce" mormorò Gourry. 
Lina tornò ad essere cosciente a se stessa. "Chi? Noi dobbiamo cercare una pesona? A Sailune?" 
"... che l'onore e la cavalleria sono le basi su cui..." 
"Si chiama Mary Sue. Ti dice qualcosa?" rivelò Zelgadiss. 
Mentre Lina perplessa scuoteva la testa, un grido di puro terrore sconvolse il bosco... 
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" Amelia aveva interrotto all'imporvviso il panegirico e, come se avesse visto la cosa più terrificante del mondo. era sbiancata di colpo, portandosi le mani alla bocca. "Tutto vi prego, TUTTO... ma non lei! Non Mary!!!!" 
Lina, Zelgadiss e Gourry si lanciarono occhiate perplesse, mentre Amelia scivolava in ginocchio piangendo come una disperata...
 

 

 

Era l'estate dei 7 anni di Amelia. Il sole splendeva alto mentre lei giocava alla paladina della giustizia menando fendenti con la sua piccola spada di legno, sotto lo sguardo benevolo del padre. Improvvisamente dall'enorme albero contro il quale l'uomo era seduto ad ammirare i progressi della figlia, saltò giù una ragazzina con fluenti capelli biondi, arricciati in morbidi boccoli. I suoi occhi avevano i colori dell'arcobaleno e la sua pelle sembrava di pesca. Aveva un profumo dolce, di miele e glicine e il lucidalabbra alla fragola. 
La piccola Amelia la fissò interdetta mentre suo padre, per nulla sorpreso, la presentò alla figlia. 
"Vieni, figlia mia." disse "Questa è Mary Sue, la figlia di un sovrano potentissimo. E' la più bella del suo regno ed è già una maga provetta. Gioca con lei, sarei contento se stringeste amicizia!" 
Con queste parole Phil si alzò e si avviò verso il palazzo, mentre la piccola Amelia fissava leggermente intimidita la nuova bambina. 
La bellissima Mary Sue squadrò la piccola principessa e con la sua melodiosa voce proferì una perla di rara saggezza. 
"Sei brutta e grassa, non troverai mai il fidanzato. Solo io sono bella, intelligente e attraente nonchè so tutte le lingue possibili e immaginabili, conosco a fondo la magia bianca, nera e sciamanica, i miei genitori sono più ricchi dei tuoi, mia sorella è più bella della tua e il principe del paese vicino al mio è innamorato di me. Ma ovviamente non ti sto dicendo per davvero queste frasi perchè io sono anche modestissima, fragile e leggiadra." 
La tirata lasciò esterrefatta Amelia che non osò replicare. 
La piccola Mary Sue sorrise dolcemente mettendo in mostra i suoi piccoli denti bianchi. 
"Ora," continuò con una luce poco raccomandabile nello sguardo. "Ti trovo un fidanzato, anche se sei brutta. Io sono molto brava nel trovare fidanzati, sai? Posso diventare la regina del mondo, è già stato predetto alla mia nascita, ma credo che da grande farò la combina-matrimoni." Mary Sue volse i suoi occhietti multicolore in giro per il giardino quindi corse via. 
Amelia sospirò di sollievo e riprese la sua spada. Ma la nuova bambina tornò nel giro di poco trascinando un cane spelacchiato. 
"Eccolo. Tu sei la sua fidanzata! Adesso vi baciate sulla bocca e poi siete sposati per sempre." 
Quello fu il primo di una serie di "fidanzati" improbabili che Mary Sue propinò ad Amelia, costringendola ad atroci giochi stile "famiglia". La principessina non era una bimba che si facesse mettere tanto i piedi in testa ma Mary Sue era più grande e piuttosto perfida, visto che sotto gli occhi degli adulti si comportava in maniera impeccabile. 
Per fortuna alla fine dell'estate un cocchio enorme se la portò via e Amelia non la rivide più. 
Ma prima di andarsene lei sventolò un fazzoletto ricamato sussurrando, con voce dolce. "In verità io sono la figlia segreta di tuo padre, quindi siamo sorelle!!! Non dimenticarti di me!" E con queste parole il cocchiò partì velocemente. 
Amelia rimase con la bocca spalancata per una buona mezzora e si decise a chiuderla quando si accorse che una famiglia di coleotteri stava per farne la propria dimora. La bambina non parlò mai del paeriodo trascorso in compagnia di Mary Sue.... Ma certe esperienze ti segnano...
 


Al nome Mary Sue, Amelia che stava declamando il discorso sulla giustizia n°23/bis della durata media di 3 ore, minuto più minuto meno, si interruppe bruscamente...attaccando a frignare miseramente. 
"Cattiva..." fu l'unica parola intelleggibile che i suoi compagni di viaggio riuscirono a cavarle di bocca. 
Zelgadiss scosse desolato la testa. "E' impazzita..." 
Lina si avvicinò ad Amelia dandole delle pacchette sulla schiena. "Su, su, Amelia..." poi rivolta agli altri sillabò. "Chissà cosa dirà Phil se gliela riportiamo indietro in questo stato..." 
Zelgadiss si inginocchiò e, guardando Amelia in viso le lanciò un Recovery. La principessa sembrò riprendersi un attimo. 
Amelia si asciugò le lacrime che avevano iniziato a scenderle sulle guance. Tirò poco elegantemente su con il naso e lanciò degli sguardi tristi ai suoi amici. Anche Lina a quel punto si era abbassata all'altezza della principessa, che era apparentemente più calma. 
"Amelia... stai bene?" chiese con fare sospettoso la maga. Al cenno affermativo dell'amica proseguì. "Bene... perchè il nome di questa ragazza ti provoca una crisi simile? Che..." Lo spadaccino intervenne prontamente, alzando il dito con fare saggio. "Ma Lina! Tu dovresti capire bene Amelia, quando si parla di tua sorella tu..." Lina impallidì vistosamente, iniziando a strillare con voce acuta. "Mia sorella? Mia sorella??? Dove..." 
Zelgadiss tirò un pugno in testa a Gourry mentre Lina si buttava tra le braccia di Amelia e le due, in preda a crisi collettiva iniziavano a piangere e strillare contemporaneamente. 
In quel momento fece la sua comparsa l'ultima persona che Zelgadiss desiderasse vedere, in generale e anche in quel momento, dopo l'avvertimento di Luna Inverse. 
Caschetto viola, sorrisone appiccicato al viso, il priest Xelloss fece la sua apparizione.
 

Andiamo ragazzi, non vi vergognate a far piangere due fanciulle?" sussurrò il priest con un gran sorriso sul volto senza età. 
"Levati dai piedi Xellos, abbiamo già abbastanza grattacapi!" Zelgadiss fece un passo avanti, la mano sull'elsa della spada. 
Xellos scosse la testa rassegnato. "Non è certo così che dovreste accogliere un vecchio amico che viene a darvi preziose informazioni..." 
"Tu cosa? Non dire stupidaggini, bastardo di un mazoku!" La spada ora era puntata dritta verso il naso del millenario priest. Xellos ne scostò la punta con un dito. "Sai che adoro giocare con te... anzi, adoro soprattutto prendermi gioco di te... Però trastullarci tra noi, mentre quelle due sono ridotte a due marmocchie frignanti, non mi sembra giusto. E' più bello giocare tutti assieme, non ti pare?" Il sorriso malefico che si dipinse sul volto di Xellos, e gli occhi appena socchiusi che facevano intravedere le iridi color dell'agata luminosa, fecero venire un brivido a Zelgadiss. 
"Gourry, prendile di peso e andiamocene!" rinfoderò la spada e si allontanò dal demone. 
"Quanta fretta" gli bisbigliò Xellos, ricomparensogli davanti, a due centimetri dal naso. "Sembra quasi che tu voglia evitarmi..." 
"Io VOGLIO evitarti!" Zelgadiss lo superò, levò, con mala grazia, in piedi Amelia afferrandola per il mantello, mentre Gourry sollevava Lina, che si aggrappò al suo collo ancora in lacrime. 
"Oh, che scena dolce... ma ora basta, ho bisogno di parlare con Lina!" Xellos si avvicinò alla maga, mentre Gourry fece un passo indietro. 
Il bastone del mazoku produsse un basso TOC quando colpì la testa di Lina. 
"Cosa? GOURRY!!!!Stai cercando di approfittarti di una fanciulla indifesa??" Lina tornò in sè immediatamente, e si scostò dall'amico. 
La maga osservò, con un sopracciglio levato in segno di perplessità, il priest sorridente accanto a lei, poi con un sospiro si rivolse alla chimera. "Ok. Zel, spiegami cosa ci fa qui questo elemento" 
"In realtà Lina non ne ho idea. So solo che dobbiamo tenerlo lontano da te, ma Tu-Sai-Chi non ce ne ha spiegato il motivo. Ora, stando alle mie supposizioni, possono esserci diverse ipotesi da fare" La chimera si sedette a terra, a gambe incrociate. Lina lo imitò annuendo convinta. "Certo. O ha qualcosa a che vedere con la persona che dobbiamo cercare..." cominciò lei. "Oppure ha di nuovo bisogno del tuo aiuto per qualche altro motivo, e rischierebbe così di trascinarti lontano dalla missione che ti ha affidato Tu-Sai-Chi" terminò Zelgadiss. 

"Ehi, Gourry... dici che ne avranno per molto?" Xellos si avvicinò allo spadaccino. 
"Bè sai Xel, quando cominciano a fare ipotesi, non so chi dei due sia più logorroico..." Gourry sospirò. "Spero tu abbia tempo da perdere" aggiunse con un mezzo sorriso. 
"Oh, io ho tutto il tempo di questo mondo!" Xellos sorrise furbo. "Ti va una tazza di tè? Ho solo roba di qualità, non temere!" 
"Oh... oh certo! Volentieri! Grazie Xellos!" Gourry prese la tazza che era magicamente comparsa tra le mani di Xellos, e sorrise cordialmente al demone.
 

 

 

In tanto, a Sauillune. 
Una risata perfida e priva di qualsiasi allegria aleggiava, tetra, tra le stanze del palazzo reale. Nel salone centrale, il cuore di quel luogo, di solito, cosi pieno di vita, tutto era buio, ogni finestra oscurata, sembrava che a nessun raggio di sole fosse permesso di filtrare all'interno di quelle mura, ma non solo il castello, anche tutta la città era desolata, come abbandonata. 
E infine, lì dove, un tempo, sedeva il nobile sovrano del regno, un oscura figura ridacchiante, si sdraiava spaparanzate, come se quel trono le appartenesse, ed era da lei da cui proveniva quel suono. La sua risata gracchiante contiunuò per lungo tempo, tanto che, chiunque l'avesse ascoltata, l'avrebbe presa per pazza, ma la sua non era pazzia (bhe... forse anche quella), era un trionfo, stava festeggiando. Si era liberata di Phil e di tutto il suo seguito, aveva ottenuto tutto ciò che più desiderava, ovvero Sauillune. Allora perchè non era felice??? 
Perchè, non aveva ancora vinto, prima di potersi dichiararsi tale, doveva eliminare sino all'ultimo erede al trono esistente “Su, Amelia, cosa aspetti a tornare?..” disse la figura alzandosi, per quanto amasse l'oscurità, nemmeno i suoi occhi potevano vedere attraverso quelle tenebre, per questo, qua e là aveva sparso delle statue, prive di volto, reggenti delle laterne accese, si avvicinò a una di queste, “Nn lo sai che il tuo paparino ti sta aspettando” continuò con finta amarezza nella voce, per poi ricominciando a ridere allontanandosi. La luce della lanterna che, brevemente, l'aveva colpita, rivelo una boccolosa e voluminosa, zazzera bionda, nonche, due occhi color arcobaleno. “Sbrigati, perchè anche Mary, ti attenede” furono le sue ultime parole prima di confondersi con le ombre di quel luogo... 

 

 

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Per il momento la storia si conclude qui (sorry :P )… Non sappiamo se avrà seguito, ma speriamo che i nostri vaneggi vi abbiano divertiti

 

Good giorno a tutti e Bye-bye ;-)))

 

(un saluto speciale da Voi-sapete-chi XD)

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