Déjà Vu

di dream_BIG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visions, full names and silent conversations ***
Capitolo 2: *** Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains ***
Capitolo 3: *** Lemonade, Tarturus and Swine Flu: the inner ramblings of Artemis Selene Jones ***
Capitolo 4: *** Scarring informations, wise words and essence of Dom snot ***



Capitolo 1
*** Visions, full names and silent conversations ***














Il mio nome è Artemis Jones.
 
E ho un fratello gemello di nome Apollo. Lo so, probabilmente starete pensando: Wow, questa cosa sì che è intelligente, proprio come gli dei greci! Sì, sì, mamma, siamo abbastanza consapevoli che ti vanti di essere un genio. Ma seriamente, le nostre somiglianze che i nostri omonimi terminano qui.
 
Mentre io ho davvero un amore innaturale per la luna -è tutta carina e argentata!- non ho l'impulso improvviso di giurare di rinunciare ai ragazzi per il resto dell'eternità e poi andarmene in giro a lanciare frecce. Lanciare frecce: non fa per me. Sono più il genere di ragazza da scopa, se capite il senso. E con questo intendo volare. Non pensate cose sconce, ragazzi.
 
Ma, nella mitologia greca e tutta quella roba lì, è Apollo che può predire il futuro. Non Artemis. Artemis è solo la dea della caccia e della luna e di tutto quello che è fico. Apollo, dovrebbe essere il veggente. Ancora una volta, devo ricordarvi che, noi e gli dei greci, siamo molto diversi. Perché, indovinate un po'? Non è mio fratello ad avere il "dono" della conoscenza del futuro. Non è mio fratello che, in momenti a casaccio, cade improvvisamente in trance e riesce a scorgere quello che dovrà accadere.
 
Oh, no. Certo che no. Lui ha la possibilità di essere un normale adolescente. Io ho la possibilità di essere la fortunata ragazza che può vedere nel futuro! Evviva!
 
Sì. Nel caso foste mentalmente incompetenti e non l'aveste ancora capito, sono una Veggente. Posso vedere il futuro. Non tutto, ovviamente, ma solo scorci. Piccoli frammenti. Fortunatamente (o a volte, non così fortunatamente), quei piccoli frammenti sono sufficienti. Sono la ragione principale per cui siamo così ricchi. Sì, quando vostra figlia ha la sorprendente abilità di predire l'andamento del mercato bancario e qual è il prossimo biglietto vincente della lotteria, non è una grande sorpresa che diventiate innegabilmente benestanti.
 
Come, quando avevo quattro anni, predissi che mio zio Henry avrebbe avuto un terribile incidente d'auto. I miei genitori non mi credettero quando gli dissi che "Zio Henry farà un grande boo-boom domani.
Graaaande boo-boom. Ahia. Zio Henry non deve guidare domani." Li guardai molto seriamente con i miei occhi argentati, ma loro mi diedero un buffetto sulla testa con un vago "Che carino, tesoro" e mi spedirono fuori a giocare.
 
Il giorno dopo, zio Henry fece un incidente con un ragazzo ubriaco. Adesso è paralizzato dal collo in giù.
 
Dopo quello, cominciarono a credermi. Furbo da parte loro.
 
Quando avevo sette anni, predissi un nuovo andamento nel mercato azionario. Mio padre decise di ascoltarmi e abracadabra! Denaro immediato!
 
E poi, quando avevo dieci anni, cominciai a Vedere meglio. Nel futuro, intendo. Continuavo ad avere piccoli scorci, ma erano più definiti. Erano più lunghi, scene intere invece di flash. Mi ricordo quell'anno, quando vidi l'intera vita di mio fratello in otto minuti. Vidi la ragazza di cui si sarebbe disperatamente innamorato durante il suo settimo anno; vidi i tre figli che avrebbe avuto, il lavoro che avrebbe fatto. Lo vidi morire.
 
Ora, molte ragazze sarebbero entusiaste di vedere il loro fratello gemello morire. Ma non io. Perché a differenza di chiunque altro, io e Apollo siamo davvero legati. Lui è il mio migliore amico, il mio confidente più fidato, il mio protettore e il mio rifugio. Praticamente, lo amo più della mia stessa vita. Quindi quando lo vidi morire... ero un po' triste. Mi rannicchiai sulle sue gambe e piansi per ore mentre mi spiegava che avrebbe vissuto una lunga e bella vita, era ancora vivo e tutti un giorno o l'altro devono morire.
 
Ovvio che lo so. Non sono completamente stupida. Ma vedere Pol tutto vecchio e rugoso... cerco di non pensarci.
 
Sì, mi avete sentita. Pol. Io chiamo mio fratello Apollo, Pol. Voglio dire, Apollo è un po' troppo elegante e a lui sta bene se lo chiamo "Paul", anche se lo scrivo come Pol. A mia difesa, lui mi chiama Missy (anche Artemis è un po' troppo elegante), così Pol non è tanto male.
 
Ok, è una bestemmia bell'e buona chiamare qualcuno di nome "Apollo" "Pol". Voglio dire, Apollo è unico e misterioso e fico da sentire, invece "Pol" è totalmente piatto. Sparatemi pure.
 
Ma dovete sparate anche a Pol. Chiama una ragazza di nome Artemis "Missy".
 
Missy. Signorina. Mi sembra che mi sgridi ogni volta che pronuncia il mio nome. Anche se, dopo tutti questi anni, mi ci sono un po' abituata. Così non mi importa se i miei amici mi chiamano Missy. Almeno, non troppo. Sebbene anche sentire il mio vero nome, Artemis, che mi piace abbastanza, sarebbe carino. Artemis suona molto più regale di "Missy".
 
Artemis suona come una bellissima ragazza con capelli splendenti che passeggia al chiaro di luna e profuma di rose.
"Missy" suona come una secchiona con occhiali enormi.
 
Lo dico ai miei amici tutte le volte, ma loro ridono e basta. RIDONO! Voglio dire, sto esprimendo i miei sentimenti più profondi e interiori ai miei amici e loro mi ridono in faccia. Caspita, grandi amici, eh?
 
Immagino che dovrei fermarmi a spiegare un po' di più la mia vita. Oltre ad essere una Veggente, sono anche una strega. Una veramente potente. E' leggermente spaventoso (per gli altri. A me piace) quando la mia magia funziona centinaia di volte meglio di quella di chiunque altro.
 
I miei sortilegi scudo possono deviare le Maledizioni Senza Perdono. Nessun sortilegio scudo può deviare le Maledizioni Senza Perdono. L'unica persona mai sopravvissuta alla peggiore (Avada Kedavra) è Harry Potter. E solo perché Voldemort (oh, smettete di boccheggiare e rabbrividire, femminucce. Quel tizio è morto) era troppo stupido per capire che "l'amore è la magia più potente di tutte".
 
Davvero? Voglio dire, non è un po' troppo sdolcinato?

Comunque, sarò una Grifondoro del settimo anno ad Hogwarts. Io aaaamo Hogwarts. E prima che prenotiate un posto per me al reparto malattie mentali al San Mungo, dovrei spiegare che non amo la scuola. Amo solo Hogwarts. E' difficile non innamorarsi del castello, delle scale che si muovono, le armature che camminano e i muri che ridacchiano. Per non parlare di tutti i miei amici.
 
I miei amici. Dio, amo quei matti. C'è Dominique Weasley (abbreviato in Dom), una bionda stupenda con una personalità fantastica e un forte odio per tutto quello che è rosa; Alexandria Lewis (abbreviato in Alex), una bruna alta e carina che è disgustosamente intelligente e totalmente ossessionata con Fred Weasley (II) ed Elizabeth Paciock (abbreviato in Ella. Vi farebbe davvero male se la chiamaste "Elizabeth"), una bruna piccola e chiacchierona con una amore per le piante, la moda e il Quidditch.
 
E poi ci sono io. Artemis Jones (abbreviato in...Missy...), Veggente (anche se solo Dom sa del mio dono), una strega potente, alta, ricci capelli biondi, occhi grigi, Cacciatrice della squadra di Quidditch, decisamente intelligente (anche se me lo dico da sola). Oh, e James Potter II è la rovina della mia esistenza. Giuro che il suo obiettivo nella vita è quello di mandarmi in bestia. Il suo hobby è farmi infuriare. Ogni volta che vado fuori di testa per colpa sua, sorride compiaciuto e se ne va, probabilmente a spuntare un altro giorno sul suo calendario "Diamo fastidio ad Artemis".
 
E la parte peggiore? E' il migliore amico di mio fratello. Questo significa che è a casa mia tutta l'estate. Evviva! Sono obbligata a passare tutto il mio tempo con James "Sono un idiota" Potter. Sul serio. Vedete, la mia migliore amica è Dom, che è sua cugina, così ogni volta che vado alla Tana con lei, lui è lì. E poi quando torno a casa mia, lui e lì! E' OVUNQUE, VE LO GIURO! E' come se mi perseguitasse o qualcosa del genere! Giusto per potermi infastidire!
 
Ed è l'unico che mi chiama Artemis. Cioè, ho pregato tutte le persone che mi piacciono di chiamarmi Artemis e l'unica persona che non mi piace è l'unica che mi chiama così! Gli ho chiesto perché (durante una breve tregua ad un certo punto delle nostre vite) e mi ha detto che lo fa perché gli piace più di Missy. Amico, anche a me. Anche a me.
 
Ma oltre a questo, mi da fastidio da morire. Ogni giorno, trova uno scherzo nuovo e diverso, qualcosa che mi farà infuriare ed esplodere dalla rabbia. Una volta, dopo che era riuscito a spingermi nel Lago Nero, gli stavo urlando dritto in faccia. E sapete cosa fece? Mi baciò. Proprio sulla bocca. Mentre stavo ancora blaterando contro di lui! E poi si allontanò e sussurrò «Sei così sexy quando ti arrabbi» e se ne scappò via, mentre io lo fissavo scioccata. Rimasi furiosa per una settimana. Non posso credere di aver lasciato che James Sirius Potter mi baciasse. Io odio quel dannato idiota.
 
Quindi potete solo immaginare l'orrore che sto provando in questo momento. In realtà non potete, perché non sapete perché sono inorridita.
 
Lasciate che vi racconti una storia. Immaginate questo: ultimo giorno d'estate. Artemis Jones e Dominique Weasley stanno dormendo in una delle tante camere della Tana. Artemis è stravaccata sul letto con le coperte arrotolate qua e là e i capelli sparsi sul cuscino. Dominique sta dormendo con grazia, le mani piegate gentilmente sotto la guancia. Sul pavimento della stessa stanza ci sono Apollo Jones e James Potter, entrambi che russano abbastanza forte. Ora, non chiedetemi perché la famiglia di Dom li lasci dormire nella nostra stanza. Si fidano troppo di noi.
 
Ho descritto la scena. Ora, diamo un'occhiata al sogno di Artemis, che ne dite? Tenete a mente che ogni volta che Artemis sogna qualcosa, si tratta in realtà di una visione.
 

«MAMMA!» strillò una bambina con i capelli biondi e gli occhi castani «FALLO SMETTERE!»

«Jacob» avvertii, mettendo fuori la testa nel cortile e lanciando un'occhiata severa ad un bambino con disordinati capelli neri e birichini e brillanti occhi grigi «Lascia stare tua sorella».

«Ma maaamma. Le stavo solo facendo vedere questa bella lumaca che ho trovato!» la sollevò per mostrarmela.

«Sì, è fantastica, ora mettila giù, per favore» dissi pazientemente.

«Va bene» disse imbronciato. Poi appoggiò la lumaca sulla spalla della bambina che strillò dalla paura e scoppiò a piangere.

«JACOB!» dissi infuriata, lanciandogli l'occhiataccia che solo le madri sanno fare. Lui mi fece un sorriso imbarazzato e la tolse.

«Non le stava facendo niente» borbottò.

«Emma, tesoro, smetti di piangere, zucchero. E' andata via» dissi. Lei guardò la sua spalla e smise di piangere non appena notò la sua maglietta libera dalla lumaca.

«Jacob è cattivo» tirò su col naso.

«Jake. Chiedile scusa. Adesso» dissi severamente.

«Scusa, Emma» mormorò e la abbracciò, giusto per essere sicuro. Sorrisi, specialmente quando Emma ridacchiò e gli baciò una guancia e Jacob fece finta di esserne disgustato e se la pulì.

«Ehi! Vuoi vedere una farfalla che ho trovato?» le chiese.

«Sì!» Emma annuì con vigore, facendo rimbalzare i suoi ricci. Jacob la prese per mano e corsero via.

«RAGAZZI!» urlai per farmi sentire «NON TROPPO LONTANO!»

«Ti preoccupi troppo» ridacchiò una voce profonda al mio orecchio. Delle forti braccia si avvolsero intorno alla mia vita e il mento di un uomo si posò sulla mia spalla. Mi baciò il collo con delicatezza. Improvvisamente, mi sentii riempire da un forte sentimento di amore e tenerezza, come se non potesse succedermi nulla stando tra quelle braccia. Sospirai e mi appoggiai a lui.

«Voglio solo che siano al sicuro» fissai le figure dei miei bambini che si allontanavano.

«Artemis» disse lui. Qualcosa nel modo in cui lo disse mi suonò familiare... «Non preoccuparti. Staranno bene».

«Lo so» sorrisi alle loro sagome.

«Ti amo, Artemis» mi sussurrò all'orecchio, baciandomi ancora una volta il collo.

«Mmm. Ti amo anch'io». Mi girai, avvolgendo le braccia intorno al suo collo e baciandolo delicatamente. Mi allontanai, guardando fisso nei dolci occhi dorati di mio marito. Gli scostai una ciocca di scompigliati capelli corvini dagli occhi e lo baciai di nuovo. «Ti amo anch'io, James».
 
James. James? JAMES?!
 
Oh, cazzo.

 

Mi svegliai urlando, i ricci che volarono in tutte le direzioni mentre feci un balzo.

Dom si mise a sedere velocemente, ad occhi spalancati «Cosa, cosa, cosa c'è? Chi è ferito?» ansimò, guardandosi attorno.

«Missy? Cos'è successo?» mi girai verso Pol, che aveva afferrato la bacchetta e la puntava alle varie ombre.

«Dannazione, Artemis. Perché diamine stai urlando a quest'ora impossibile?» la voce di James giunse dai piedi del mio letto. Pol diresse la luce della sua bacchetta sulla mia faccia e, scorgendo l'espressione di assoluto terrore, tutti e tre iniziarono a preoccuparsi.

«Missy, cos'è successo-?»

«-incubo? Stai-?»

«Artemis, perché sei così spaventata-?»

Ma fu la voce di James che mi riscosse. Era la stessa voce che avevo sentito nella mia visione, la stessa voce che avevo associato ad amore e affetto. Mugolai e mi rannicchiai lontano da lui. Mi fissarono tutti e tre.

«Missy?» chiese piano Pol alla fine «Cosa hai sognato?» Pol sa delle mie visioni nel sonno (ovviamente), così come Dom. James sembrava solo preoccupato. Era strano, vedere una tale espressione sul suo volto.

Scossi il capo «Non voglio parlarne ora» dissi con voce bassa. Evitai gli occhi di James con tutte le mie forze.

Il mio futuro marito. Sarebbe diventato mio marito. Quel deficiente si sarebbe sposato con me.
 

Oh, per favore, uccidetemi.

Mi salverebbe dalla lesione cerebrale che mi farà innamorare di quell'idiota.
 

Artemis Potter. Tremai solo al pensiero.
 

«James, non hai voglia di fare una passeggiata?» gli chiese Dom, lo sguardo rivolto ancora verso di me.

«Ehm, no. Sono circa le tre; nessuno sano di mente andrebbe a fare una passeggiata adesso» disse confuso.

«No, penso che una passeggiata sia magnifica adesso; non credi anche tu, Apollo?» domandò attraverso i denti serrati.

«Sì» concordò Apollo, guardandomi anche lui attentamente.

«Ma non voglio-».

«James. Vattene. Adesso» Dom indicò la porta.

«Cosa?! Ma voglio sapere cosa c'è che non va-».

«James, amico, per favore. Dobbiamo parlare con Artemis» Apollo lo guardò con la sua espressione "Sono dannatamente serio in questo momento" e James uscì dalla stanza, borbottando sottovoce su "Solo un dannato incubo" e "stanno esagerando" e qualcosa sull'avere una reazione eccessiva e bambini. Va beh.

«Dicci cosa è successo» Dom si voltò verso di me e io scoppiai a piangere. «No, aspetta- Scusa, non volevo-» disse Dom di fretta, agitando le mani davanti a me. Ma era Apollo a sapere cosa fare. Si arrampicò sul mio letto e mi tirò verso di lui. Piansi disperatamente nascosta nel suo petto, mentre lui mi massaggiava la schiena. Dom mi accarezzò i capelli.
 

Oh, dovrei fare un'aggiunta. Quei due sono fatti l'uno per l'altra. Sul serio. Si sposeranno e avranno tre figli: David, Marisa e Stella. Vi ricordate la mia visione a dieci anni? Quella ragazza era Dom. Non l'ho mai detto a nessuno dei due e non intendo farlo finché non saranno sposati.
 

«Era così terribile?» mi chiese Apollo, mentre iniziavo a piangere più forte al pensiero del matrimonio. Annuii.

«Moriva qualcuno?» chiese con delicatezza Dom, continuando ad accarezzarmi. Scossi il capo.

«Si faceva male?» tentò Apollo. Un'altra scrollata.

«Perdeva la memoria?» No.

«Veniva torturato?» Provate di nuovo.

«Tu ti facevi male o morivi?» chiese Dom. Annuii e singhiozzai.

«Cosa?» esclamò Apollo allarmato.

«Soffrirò una seria lesione cerebrale» farfugliai alla fine.

«Oddio. Quando? Come?» chiese Dom freneticamente.

«Quando? Settimo anno». Potevo esserne sicura dalla mia visione. Era nella parte più profonda della mia mente futura.

«Sarà un incidente?» chiese Dom, sul punto di scoppiare a piangere «Come succederà?»

«Non ti dimenticherai di tutti e tutto e andrai in coma, vero?» chiese Apollo ansioso e assolutamente miserabile.

«No» riuscii a fare una risata acquosa.

«Allora cosa succederà?» strillò Dom «Ho appena scoperto che la mia migliore amica si farà seriamente male durante il suo settimo anno e tu stai ridendo?»

«Non mi farò male» risposi.

«Cosa?!» esclamarono nello stesso momento.

«Allora cosa succederà?» chiese Dom, frustrata.

«Io-io-io».

«... Tu cosa?... Andiamo, Missy, diccelo» disse Pol a bassa voce.

«Mi innamorerò di James Potter. E mi sposerò con lui» piagnucolai. Iniziai a piangere ancora più forte.

Dom fece una specie di risata sollevata «E' questo?»

«E' questo?! Non è "questo"! E' la cosa peggiore che potesse mai succedermi!» urlai.

«No, Missy, non è così. Andiamo, non è così male» disse Apollo «E una volta che ti sarai innamorata di lui, imparerai ad affrontare le sue piccole stranezze».

Feci una specie di urlo-strillo-gemito strozzato. Sembravo una sorta di bestia rabbiosa.

«Oh, che carino! La mia migliore amica e mio cugino che si innamorano l'una dell'altro!» strillò Dom.

«Ti innamorerai di James Potter» rise Apollo.

«Sì, avevi ragione sulla lesione cerebrale» aggiunse Dom, ridacchiando anche lei.

«Attenti» li avvertii «Conosco delle cose su voi due e stavo pensando di dirvele, ma ora non credo che lo farò più».

«Eh, chi se ne importa?» scrollò le spalle Pol «Lo scopriremo lo stesso».

«Vi odio» misi il broncio. Mi piaceva avere un vantaggio su di loro.

«Allora, cosa hai intenzione di fare?» mi chiese Dom.

Digrignai i denti «Cambierò il futuro».

«Ehm... Missy, lo sai che non puoi cambiare il futuro» disse Apollo insicuro.

«No. Io posso» insistetti «Il futuro è soggettivo; cambia in base alle nostre azioni e decisioni. Non è scritto sulla roccia».

«Scommetto che quella visione, invece, era solida come una roccia» disse Apollo. A volte, le mie visioni erano un po' offuscate perché potevano cambiare.

«Lo era» ammisi «Ma posso cambiare il futuro. Lo farò. Non mi innamorerò di quell'idiota».

«Artemis» disse dolcemente Dom. Ero sicura che stava per dire qualcosa di saggio e profondo. Quando pronunciava il mio nome per intero di solito era importante. «Puoi cambiare il futuro, ma non puoi fare niente per cambiare il destino».
 

Wow. Quello che era profondo. Chiunque abbia detto che le bionde sono ottuse è uno stupido.

Beh, qualcuna lo è. Ma decisamente ci sono delle eccezioni alla regola. Io, per esempio. Io decisamente non sono ottusa. E neppure Dom o Apollo. Ecco allora. Non tutti i biondi sono ottusi. Stupidi stereotipi.
 

«Chi ha detto che era destino?» chiesi testardamente. Dom aprì la bocca per dire qualcosa, ma Apollo la bloccò con una mano e lei la richiuse, confusa. «Lascia stare» la avvisò e lei annuì... aspettate, quello non è un leggero rossore, vero? O mio dio, anche le guance di Apollo sono un po' tinte di rosa... si stanno finalmente innamorando uno dell'altra!
 

Sììììììììììììììììììì!!!
 

«Puoi provare, Artemis. Ma dubito che qualsiasi cosa tu abbia intenzione di fare funzionerà, perché Dom ha ragione, questo è destino. Non sfidare il destino».

«Tsè» brontolai. Non mi sarei innamorata di un idiota di prima categoria come James Potter. Beh, se fosse un po' più gentile, forse...

«Vado a recuperare James. Buona notte a tutt'e due» Apollo lasciò la stanza. Non appena se ne andò, mi girai verso Dom. «Sputa il rospo».

«Di cosa stai parlando?»

«Ho visto il modo in cui guardavi mio fratello. Spara».

Sembrava nervosa «Noi-ehm... possiamo aver... voglio dire, magari a quella festa il mese scorso... con tutto l'alcool e quella roba lì... noi abbiamo... ehm».

Ehi, aspettate. Io pensavo stesse per ammettere i suoi sentimenti per lui. Di cosa sta parlando?

«Ho come, per sbaglio, per caso fatto sesso con lui» mormorò, guardando in basso e diventando rosso acceso in faccia.

«Cooooosa?» Gli occhi mi uscirono dalle orbite. Decisamente, quello non l'avevo visto. Di solito lo faccio.

«Scusa» mormorò, assolutamente mortificata.

«Perché non me l'hai detto?» chiesi. Ero ancora un po' scioccata.

«Pensavo lo sapessi già».

«Questo non l'ho visto» scossi il capo «Probabilmente perché è stato un impulso del momento... ma davvero

«Sì, abbiamo ehm... deciso di non dirlo a nessuno...»

«L'hai detto a me» strano, ma non ero arrabbiata. Probabilmente perché si trattava del suo futuro marito.

«Pensavo lo sapessi già, ma avessi soltanto bisogno che lo ammettessi» era ancora tutta rossa.

«No, pensavo stessi per... ammettere qualcos’altro».

«Cosa?» incurvò un sopracciglio.

«Non importa» dissi velocemente.

«Non sei arrabbiata?» chiese confusa.

Mi girai e le feci un gran sorriso «Per niente».

«Davvero?»

«Davvero».

«Perché no?»

«Perché io so delle cose» le sorrisi e mi girai per addormentarmi.

«DIMMELO!»

«Notte, Dom».

«ARTEMIS SELENE JONES! DIMMELO!»

«DOMINIQUE GABRIELLE WEASLEY, NO!» le risposi, sorridendo.

«APOLLO OLIVER JONES, COS'è SUCCESSO AD ARTEMIS SELENE JONES?» chiese James a mio fratello, entrando nella stanza e sorridendoci.

«JAMES SIRIUS POTTER, NIENTE».

«ARTEMIS SELENE JONES, DIMMI COS'è SUCCESSO»

«JAMES SIRIUS POTTER, NO» risposi freddamente.

«ALBUS SEVERUS POTTER VUOLE CHE FACCIATE TUTTI SILENZIO COSì PUò CONTINUARE A DORMIRE!" urlò Albus, il fratello minore di James, dalla stanza accanto. Albus è proprio un ragazzo carino. Merita il suo futuro: una moglie magnifica (Noah Paciock, la sorellina di Ella) e tre figli. Sarà anche Cercatore per i Cannoni di Chudley (non sono più la peggior squadra del campionato).

«ROSE LUNA WEASLEY è D'ACCORDO CON LUI!» aggiunse Rose. Amo quella ragazza. E' cosi dolce... ma il suo futuro continua a cambiare. Mi fa impazzire da morire.

«SCORPIUS HYPERION MALFOY VUOLE SAPERE PERCHé TUTTI STANNO USANDO I NOMI PER INTERO E STANNO PARLANDO CON LE MAIUSCOLE» Scorpius, il migliore (e davvero sexy. Se solo fosse più grande) amico di Al ridacchiò. Anche Scorpius ha un futuro nebuloso.

«ARTEMIS SELENE JONES NON NE HA IDEA» dissi. Scoppiammo tutti a ridere e riuscii a sentire le risate anche dalla stanza accanto.

«Beh, questo è stato decisamente strano» dissi alla fine.

«Non puoi aspettarti niente di meno da noi» osservò James.

Scrollai le spalle «Vero» Poi mi sdraiai immediatamente e mi rimisi a dormire.
 

Ho deciso cosa farò. Eviterò James Sirius Potter a tutti i costi. Cambierò il futuro. Posso farlo.

Quindi, beccatevi questo.
 

***

 

«MISSYYYYYYYY!!!» l'urlo di Ella poteva venire sentito tranquillamente per tutto il binario e la gente rise mentre lei mi saltava addosso, facendomi barcollare.

«AHIA! STACCATI, PICCOLA PAZZA!» urlai, mentre si aggrappava alla mia schiena e mi strillava felice nell'orecchio.

«Ehi, ragazze» salutò Jason. Anche lui è amico di Apollo, ma non tanto quanto James. Mi staccò Ella di dosso. Lei si contorse per sfuggire alla sua presa, ma lui si limitò a ridere e lanciarsela sulla spalla come se fosse una piccola bambola di pezza.

«EHI! METTIMI GIù!» urlò Ella indignata. Ella è minuta e carina, mentre Jason è muscoloso, alto e davvero, davvero bellissimo. Sono entrambi spensierati e amanti del divertimento, ed è per questo che sono fatti l'uno per l'altro. Veramente. Diventeranno la coppia più carina di tutte e avranno otto bambini perché non saranno capaci di togliersi le mani di dosso. Ho visto tutto in una visione molto lunga: venti minuti. E intendo tutto quanto. Ella è una che strilla, nel caso qualcuno di voi voglia saperlo.
 

In realtà fa un po' paura. Ognuna del mio gruppo di amiche ha l'anima gemella nel gruppo di amici di Apollo. Vedete, Ella e Jason staranno insieme, Alex e Fred II si sposeranno, Dom e Apollo si innamoreranno perdutamente e poi ci siamo io... e Potter (inserite qui brivido di disgusto). Ma cambierà.
 

«Grazie» sospirai riconoscente «Stava per rompermi un timpano».

«LASCIAMI ANDARE!»

«E così se ne andò il mio udito» Jason rabbrividì. Adesso, Jason ed Ella hanno una specie di relazione amore/odio. Presto sarà amore/amore. Diventeranno disgustosi. Non vedo l'ora.

«Jason, amico!» Potter ci raggiunse e diede un pugno sulla spalla di Jason «Ehi Ella» aggiunse, guardando la ragazza urlante. Lei sorrise e salutò con una mano, poi continuò a strillare.

«COSA?»  chiese Jason ad alta voce. Ella gli stava ancora urlando nell'orecchio, attraendo un sacco di sguardi strani.

«HO DETTO CIAO!» strillò forte Potter «Oh, per l'amor di dio» aggiunse esasperato, tirando giù Ella da Jason e rimettendola delicatamente con i piedi a terra.

«Grazie Jimmy» disse Ella con tutta la dignità che poteva racimolare. Purtroppo, non era molta visto che era appena stata tirata giù dalla schiena di un tipo a cui stava strillando nelle orecchie. «Ora, dov'ero rimasta? Oh giusto! MISSYYYYYYY!!»  strillò ancora, cercando di saltarmi addosso. Questa volta, prese la rincorsa e io rischiai di cadere. All'improvviso, delle mani calde e forti afferrarono le mie braccia e mi tennero in equilibrio. Una scossa di elettricità mi passò lungo le braccia al suo tocco.

«Stai bene?» mi chiese Potter, mentre cominciavo a far staccare Ella che aveva ricominciato a strillarmi felice nell'orecchio.

«Sì, grazie» dissi con distacco.

«DOMIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!» urlò all'improvviso Ella. Mi lasciò andare (grazie, caro Merlino) e corse verso Dom, che fece un piccolo strillo spaventato e cominciò a correre nella direzione opposta.

«E' pazza. Ma non puoi non amarla» Jason sorrise ad Ella, che stava ancora correndo dietro a Dom.

«Più come, tu non puoi non amarla» gli sorrisi compiaciuta e lui farfugliò. Anche James ghignò.

«Ehi» disse una voce calma e tranquilla.

«ALEX!» strillai e mi lanciai su di lei. Alex era la più normale nel nostro gruppo, che non significa davvero molto visto che il nostro gruppo consiste in una Veggente, una mezza Veela/mezzo Lupo Mannaro e una ragazza che si comporta come una bambina. Ma comunque. E' tranquilla, dolce e davvero intelligente. E stupenda ovviamente, ma in realtà non se ne accorge. Triste, davvero. Voglio dire, ha la bellezza necessaria per avere qualsiasi ragazzo voglia, ma va dietro all'unico tipo che non ha assolutamente alcun interesse romantico in lei. E' talmente masochista.
 

Disse la ragazza che era determinata a cambiare il futuro anche se sapeva che non avrebbe funzionato.
 

Touché, cervello. Touché.
 

«Ehi, Missy» ricambiò il mio abbraccio. «E James» aggiunse, facendogli un sorriso. Lui ricambiò «E Jason... cos'hai?» finalmente notò che Jason era rosso in faccia e stava ancora mormorando tra sé e sé.

«Gli piace Ella» dicemmo io e Potter insieme. Jason ci fulminò.

«Davvero? Grande» Apollo arrivò e gli diede un pugno sul braccio come saluto. Davvero, i ragazzi sono strani. «Dov'è Freddie?» chiese a James. Alex si interessò immediatamente all'ammasso di cemento ai suoi piedi. Le sue guance si arrossarono leggermente.

«Come faccio a saperlo?» James scrollò le spalle.

«Beh, a parte il fatto che è un tuo parente e che sei venuto con lui, intendi dire?» chiese Jason.

«Parlando di persone con cui sei imparentato, dov'è Dom? E Ella» aggiunse Apollo.

«Probabilmente staranno ancora correndo qui attorno da qualche parte. Dom sta scappando dall'abbraccio di saluto e gli strilli di Ella» risposi per Potter. Non l'avevo ancora guardato una sola volta oggi. UNO A ZERO PER ME!

«Giusto» Pol annuì e roteò gli occhi.

«OK, ho capito dannazione, ti sono mancata, ora per favore mi scenderesti di dosso, cazzo

«Aah, sembra che la sempre-gentile Dominique sia arrivata» la voce di Fred arrivò da dietro di noi.

«Freddie!» Jason abbracciò Fred (in modo maschile, naturalmente) e Alex divenne ancora più rossa.

«ALEEEEEEEEEEEX!!!» Ella volò da Alex, che urlò di naturale terrore e cercò di fare del suo meglio per apparire più insignificante possibile. Non funzionò. Ricevette il trattamento di urla e abbracci proprio come il resto di noi. Cos'è successo all'abbraccio-pacca-fine non lo so. Fondamentalmente, abbiamo mandato all'inferno quel piccolo tipo di saluto.
 

«Finalmente, sembra una dannata scimmia urlatrice» Dom mi raggiunse, massaggiandosi l'orecchio.

«Lo so. Sono diventato sordo anch'io» Jason si indicò l'orecchio mestamente.

«Mi dispiace per te, amico» gli diedi una pacca sul braccio per consolarlo «Ma se non saliamo adesso sul treno, partirà per Hogwarts».

«ELLA, ALEX, ANDIAMO! TRASCINATE I VOSTRI CULI SUL TRENO!» urlo loro Dom. Beh, qualcuno era di umore nero quel giorno.

«LE COSTOLE, ELLA, ATTENTA ALLE COSTOLE!» ansimò Alex. Fred staccò Ella da Alex e la mise dritta a terra. Ella ci guardò e ci fece un gran sorriso «Mi siete mancati, ragazzi!»

«Davvero? Non l'avevamo ancora capito» disse Alex sarcastica, ancora leggermente senza fiato. Si massaggiò le costole mentre inceneriva Ella, che ebbe la decenza di apparire vergognosa.
 

***

 

«Artemis?» Il volto ansioso, terrificato e preoccupato di Dom mi comparì davanti.

«Sì?» la fissai bene, notando la sua espressione «Cosa c'è, Dom?» chiesi preoccupata.

«Sono- sono incinta».

 

Sorrisi, anche se la mia mente era a miglia di distanza. Avevo visto la formazione della famiglia di Dom... proprio l'inizio. Sono così contenta per lei!

«Artemis. ARTEMIS!» la faccia di Potter mi apparve improvvisamente davanti. Scattai indietro, non aspettandomi di trovarmelo di fronte.

«Cosa?»

«Ti ho chiesto se vuoi qualcosa dal carrello. Circa otto volte, veramente. Cosa stavi guardando? E perché sorridevi?»

«Niente di particolare. Devo essermi incantata» scrollai le spalle e uscii dallo scompartimetno, lasciandomi dietro un Potter molto confuso. Di solito restavo sempre e ci divertivamo a litigare. Ma sto mantenendo le distanze. Cambierò il futuro. Lo farò. So di poterlo fare.
 

Il resto del viaggio fu più o meno come al solito. Ella e Jason che flirtavano tra di loro, Dom e Pol che cercavano di evitare di incrociare gli sguardi e quando capitava arrossivano, Alex guardava Fred dormire e Potter mi fissava mentre leggevo un libro babbano. Feci del mio meglio per ignorarlo.

Praticamente, fu il viaggio in treno più strano che avevamo mai fatto, avrei voluto urlare. Almeno Ella e Jason si stavano divertendo nella loro bolla personale.
 

Più tardi, al banchetto, stavo giocherellando con il cibo (non ero dell'umore adatto per mangiare) quando realizzai. Non c'è niente di più strano o disgustoso al mondo dello scoprire che la tua migliore amica è andata a letto con tuo fratello. Guardai Dom e Apollo e arrossii al pensiero di loro due... che facevano qualcosa.
 

BLEAH!
 

Potter mi vide arrossire e fece una smorfia. Annuì e mi lanciò un'occhiata del genere "E'-strano-vero?". Io annuii e feci una smorfia, lanciandogli un'occhiata per dire "Ti-ha-detto-che-è-andato-a-letto-con-tua-cugina?" Lui annuì e fece finta di vomitare e io non riuscii a trattenermi dal sorridere. Poi gli diedi un'occhiata tipo "Non-hai-picchiato-mio-fratello-vero?" e lui scosse la testa e scrollò le spalle come per dire "Quel-che-è-fatto-è-fatto".

Tornai a guardare il mio piatto e realizzai di aver appena avuto una conversazione silenziosa con James Potter e che entrambi l'avevamo capita.
 

Strano.
 

Oh, dannazione! Avrei dovuto ignorarlo! IGNORA, ARTEMIS, IGNORALO!











Next chapter:
 

«So che mi vuoi, Jones» aprii l’altro occhio, giusto in tempo per vedere Potter inarcare le sopracciglia in modo nauseante. Mugolai e affondai la faccia nel petto di Al, così da non vedere più quell’immagine disgustosa.

«Fallo andar via» mi lamentai, la voce soffocata dalla maglietta di Al.
 

 

 

 
 

Note di traduzione:
 

Ed ecco qui. Questo è il primo capitolo di una storia davvero fantastica. E’ divertente, frizzante e molto particolare, come avete potuto leggere.
E’ la prima volta che faccio una traduzione seria e spero di essere riuscita a rendere l’atmosfera della storia originale.
Comunque, se volete leggerla di persona, ecco il link: Déjà Vu

 
L’autrice è geniale e simpaticissima, quando le ho detto che mi sarebbe piaciuto tradurla in italiano era davvero eccitata e voleva che le mandassi il capitolo in italiano, anche se non lo conosce.

Le ho promesso che avrei tradotto le recensioni e gliele avrei inviate, quindi fatele sapere cosa ne pensate! So che siamo all’inizio, ma so altrettanto bene che se continuerete a seguirla non ve ne pentirete!

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Capitolo 2
*** Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains ***





Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains




«Eee, ecco James Potter con la Pluffa, sta sfrecciando super velocemente verso gli anelli, oh Zabini lo intercetta e... aspettate! James ha passato la Pluffa ad Artemis Jones, che la afferra e... SI! PUNTO PER GRIFONDORO! VAI MISSY!» urlò Fred nel microfono.

La folla esultò ed io lanciai un pugno in aria. I miei compagni di squadra gridarono e mi indicarono con entrambe le mani e io feci un piccolo inchino.
 

Vedete, è una strana tradizione della nostra squadra... ogni volta che qualcuno fa qualcosa di fantastico, urliamo trionfanti e lo indichiamo con entrambi gli indici. La folla lo adora.

Siamo malati, lo so. Ma le tradizioni sono tradizioni.
 

«E ora Malfoy è in possesso della Pluffa, la passa a James Potter, che tira... oh, amico, sembra che Davis abbia finalmente parato qualcosa, sembra che quel tipo non sia totalmente inutile» lui mostrò il dito a Dom e lei sorrise «Serpeverde è ora in possesso della Pluffa e... Sì! Bel tiro di Bolide dalla nostra sola ed unica Ella Paciock! Ma... oh, Serpeverde ancora in possesso della Pluffa, Goyle tira... SI! HUGO WEASLEY HA PARATO! VAI, HUGO!» aggiunse Dom, gridando nel microfono vicino a quello di Fred. Abbiamo due commentatori adesso, rendono tutto più interessante.

Urlammo e lo indicammo, mentre la folla iniziava ad intonare un coro rumoroso di "Weasley è il nostro re".

Apparentemente, è nato ai tempi del padre di Hugo ed è ancora immensamente popolare. Il professor Neville, una volta, lo stava canticchiando tra sé e noi lo beccammo e ora lo cantiamo tutte le volte. E' una canzone fantastica, in realtà. Chiunque l'abbia inventata è un genio assoluto.

«Grifondoro ora in possesso di palla... Malfoy tira, SI! UN ALTRO PUNTO PER GRIFONDORO! 20 a 0 per Grifondoro!» urlò Fred.

Applaudimmo tutti una volta e urlammo «COSA?!» ai Serpeverde, enfatizzando con dei gesti. Ci mostrarono il medio nello stesso momento, a cui noi rispondemmo volentieri. La folla cominciò ad impazzire.

«Ok, le squadre hanno smesso di scambiarsi gestacci, Serpeverde è di nuovo in possesso della Pluffa... Jason Black lancia un Bolide al Cacciatore... ma no, il Battitore di Serpeverde lo respinge... e... Nott tira... SI! HUGO WEASLEY CE L'HA FATTA ANCORA! LO SAPEVO CHE QUEL RAGAZZO ERA IL MIO CUGINO PREFERITO!» strillò Dom. Un gruppo di persone le urlò un indignato «EHI!» incluso Fred «Non preoccupatevi, adoro anche il resto della mia famiglia» aggiunse frettolosamente.

La squadra si unì al coro di "Weasley è il nostro re", indicando, urlando e applaudendo Hugo, che si esibì in un piccolo inchino.

«...così noi cantiam perché, perché Weasley è il nostro re!»

«Ok, Grifondoro in possesso di Pluffa... il Battitore di Serpeverde gli ha tirato un Bolide...oh, no... Sì! Jason Black lo intercetta all'ultimo minuto e lo respinge! E JAMES POTTER SEGNA! 30 a 0 per Grifondoro! E... guardate! Albus Potter sta sfrecciando verso il Boccino, Rodriguez appena dietro di lui... Sì! ALBUS POTTER HA PRESO IL BOCCINO! GRIFONDORO VINCE!» Fred e Dom urlarono insieme l'ultima parte.

Ci fiondammo tutti verso Al, che stava tenendo il Boccino in alto, urlando, e ci attaccammo a lui, strillando e abbracciandoci a mezz'aria. La squadra era solo un'enorme massa di rosso e oro. Atterrammo lentamente e la folla si catapultò verso di noi.

«Bene, Grifondoro ha vinto, così si conclude l'eccitante incontro tra i coglioni- volevo dire Serpeverde, scusi professoressa- e i GRIFONDORO! YUHUH!! VINCE GRIFONDORO, BECCATEVI QUESTO, PERDENTI SIBILANTI!» strillò Dom, ignorando la professoressa McGranitt, che le stava gridando contro.

«Oh, scusi professoressa, mi sono eccitata un po'» aggiunse per scusarsi. La professoressa McGranitt la ammonì con l'indice, ma potevo vedere un lieve sorriso sulle sue labbra.

«SQUADRA! AGLI SPOGLIATOI!» urlò James sopra i fan urlanti e dovemmo farci strada verso gli spogliatoi.
 

«Bel lavoro, tutti quanti!» James ci fece un gran sorriso «Lo sapevo che potevamo farcela. Ora, il prossimo incontro è contro i Corvonero, la squadra di Roxy, quindi allenamenti domani alle sei!» Roxy è la sorella gemella di Fred e capitano della squadra di Corvonero.

«COSA?!» esclamammo tutti.

«Andiamo ragazzi, è il mio ultimo anno. Voglio vincerli tutti! Voglio dire, abbiamo vinto questo allenandoci due volte a settimana, ma se ci alleniamo di più potremo batterli tutti! Avremo allenamenti tutte le sera, d'ora in poi. Saremo inarrestabili!» Potter sorrise in modo un po' maniacale.

«Sei pazzo!» gli urlò Ella «Abbiamo delle vite, sai?»

«Andiamo Ells. Per favore? Fallo per me, il miglior capitano che hai mai avuto!» ci sorrise raggiante, sicuro di riuscire a convincerci.

«Va bene» brontolammo. Era davvero un buon capitano. Molto comprensivo, ma leggermente maniaco per quanto riguardava il Quidditch. Se perdevamo più di un allenamento, andava totalmente fuori di testa. Ma oltre a quello, lui era la ragione dei nostri cinque anni di vittorie, quindi penso fosse il migliore. Quello prima di lui faceva schifo.

«VI AMO TUTTI QUANTI!» si lanciò su di noi e atterrammo tutti sul pavimento in un enorme mucchio di giocatori di Quidditch, ridendo e urlandogli di alzarsi.

Amo la nostra squadra. Mi mancherà disperatamente quando la scuola sarà finita.
 

Più tardi, mentre ero nella doccia, la mia vista iniziò a diventare sfocata e sapevo che stavo per vedere il futuro. Mi sedetti e lasciai che la visione mi comparisse davanti agli occhi.
 

«Ehi, Rose» Scorpius Malfoy si sedette vicino a Rose Weasley, in biblioteca. Lei sorrise e spostò le sue cose per fargli spazio.

«Ehi, Scorpius».

«Ehm... allora... cosa stai facendo?» chiese nervoso.

«Niente di particolare. Solo i compiti».

«Bello» deglutì nervosamente «Ehm... Rose?»

«Sì?» alzò lo sguardo e gli sorrise.

I suoi occhi si spalancarono leggermente.

«Vuoi... venire ad Hogsmeade con me, il prossimo fine settimana?» chiese speranzoso. Rose sembrò sorpresa.

«Certo» gli sorrise.

«Fantastico» sembrava più sicuro di sé e rispose al suo sorriso. Tirò fuori i suoi compiti e cominciò a lavorare con lei. Si lanciavano delle occhiate, quando pensavano che l'altro non guardasse, ed entrambi sorridevano decisamente contenti.
 

Lentamente tornai alla realtà e sorrisi. Allora... Rose e Scorpius, eh?

Carino.
 

«Artemis?»

Cazzo.

«Cosa diavolo ci fai qui, Potter?» ringhiai, sporgendo la testa fuori dalla doccia.

«Oh- ehm... io... oh... ehm- scusa. Me ne vado» si girò e si mise quasi a correre verso la porta.

Dannazione, Potter. FAI MEGLIO A CORRERE.
 

 

«Rose... e Scorpius?» mi chiese Dom più tardi, quando glielo raccontai. Io sorrisi «Esatto».

«Oh...che bello! Sono entrambi stupendi, starebbero bene insieme» sorrise Dom.

«Sì e il loro futuro finalmente ha iniziato ad essere meno nebuloso» lasciai cadere il capo e mi massaggiai le tempie. «Ma non molto. La testa mi sta uccidendo».

«E tu e James?» chiese dopo una breve pausa.

Scrollai le spalle «Non ho ancora visto nient'altro. Sono solo due settimane... non penso di aver già provocato delle differenze».

«Gli piaci davvero» disse lei a bassa voce. Io digrignai i denti.

«Non mi interessa, Dom» mormorai.

«No... dico sul serio. Gli piaci davvero tanto. E tu ti innamorerai di lui, non è una brutta cosa. Forse dovresti... lasciare le cose come sono. Non dovresti provare a cambiare il naturale andamento delle cose, Artemis» disse seriamente.

«Non sto cambiando niente. Il futuro cambia sempre» scossi la testa.

«Ma... questo è destino, Artemis. Non puoi fare niente per cambiare questo».

«Non è destino» insistetti. Destino un cazzo. Non è destino.

«Come vuoi» sospirò Dom alla fine.

I miei occhi iniziarono a diventare di nuovo offuscati. ANCORA?! Povera la mia testa. Le visioni mi fanno sempre male. Si prendono molta della mia energia.

La mia vista si sfocò, mentre fissavo qualcosa a migliaia di miglia di distanza. I miei occhi normalmente grigio tempestoso diventarono argento ed ebbi un altro scorcio di futuro.
 

Alex corse su per le scale, le lacrime che le rigavano il volto.

«Alex?» Ella smise di sistemarsi le unghie e guardò verso la ragazza piangente «Cos'è successo?» Alex si sedette sul suo letto e lasciò correre le lacrime giù per le guance.

«Alex, perché stai piangendo?» mi sedetti di fianco a lei, Dom dall'altro lato. Ella le si inginocchiò di fronte, il suo volto carino arricciato dalla preoccupazione.

«F-Fred... esce con Mallory Finnigan» singhiozzò.

«Come fai a saperlo?» le chiesi dolcemente, massaggiandole il braccio.

«L-Li ho beccati che si b-baciavano» piagnucolò «E poi Fred si è staccato e mi ha chiesto "Posso aiutarti?"».

«Quel coglione!» urlò Dom «Ora vado lì e-».

«No!» la bloccò velocemente Alex «N-non farlo. N-non mi interessa più».

Ci scambiammo un sguardo «Ma...» disse Ella «Ma Alex, sei innamorata di lui da sempre».

«Lo lascio perdere» Alex scrollò la testa «Non vale la pena aspettare ancora».

«Alex... si sistemerà tutto. Lo prometto» dissi dolcemente.

«N-no. E non voglio più sopportare tutto questo ogni volta che si trova un'altra ragazza. Basta» si asciugò le guance e si arrampicò sul letto.

«Alex...» iniziò Dom.

«Non preoccupatevi per me. Sto bene» ci fece un sorriso tirato. Nessuna di noi ci credette.

«No Alex, non stai bene» disse Ella.

«Seriamente. Devo liberarmene. Solo perché penso che Fred sia attraente non significa che ne sia innamorata. Ci sono un mucchio di altri ragazzi lì fuori. Inizierò ad uscire con qualcuno» disse Alex decisa.

«Ma-» cominciò Dom.

«Lascia perdere» la avvisai. «Alex, se questo è quello che pensi sia giusto fare, fallo. Solo... sei sicura di star bene?»

«Sto bene. Buona notte».

«Notte» dicemmo in coro. Alex tirò le tende intorno al letto e tutte ci scambiammo altre occhiate.

«Non finirà bene» mormorò Ella. Io scrollai le spalle e feci una smorfia, mentre Dom scuoteva il capo e sussurrava tra sé "Dannato coglione... idiota... dovrei dargli una dannata lezione... posso aiutarti... stronzo...».
 

Boccheggiai, mentre tornavo al presente e sbattei un paio di volte le palpebre. La mia testa pulsava per lo sforzo di aver avuto così tante visioni in un giorno.

«Artemis?» chiese Dom preoccupata «Cosa hai visto?»

«Alex... ha deciso di dimenticarsi di Fred».

«Cosa?»

«Alex? Cos'è successo?» chiese Ella.

Dom tirò indietro le tende per svelare la stessa esatta scena che avevo visto giusto pochi istanti prima.

«Wow» le sussurrai «E' successo così in fretta... ho visto questo due secondi fa».

Alex si sedette sul suo letto e lasciò correre le lacrime giù per le guance.

 

 

«Buongiorno a tutti!»

Alzai lo sguardo e la mia bocca si spalancò, rivelando i magnifici cereali che stavo masticando. Notai che intorno al tavolo tutte le mascelle erano cadute sul pavimento.

«A-Al-Alex?» farfugliai. Sembrava che avessi finalmente mandato giù i cereali. Oh, aspettate. Sono tutti spruzzati sul tavolo. Ops. Colpa mia.

«Ehi, Missy» sorrise e si sedette di fianco a me.

«Wow. Cos'è successo?» le chiese James. Dom si limitò a guardarla a bocca aperta.

«Cosa intendi dire?» Alex impilò alcuni pancakes nel suo piatto e, senza guardare, allungò una mano per chiudere la bocca spalancata di Jason.

«Tu-tu-tu...» farfugliò.

«Sei stupenda» soffiò Ella, fissando Alex.

Lei sorrise «Grazie».

«Torna com'eri prima. Ora» ordinò Jason. Alex roteò gli occhi.
 

Sembrava che Alex finalmente si fosse resa conto della sua bellezza.

Invece di tenere i capelli legati nella solita treccia, come aveva sempre fatto, li aveva lasciati sciolti e cadevano lisci come una cascata fino a metà schiena. Aveva messo l'eyeliner, un po' di mascara e giusto un tocco di ombretto luccicante. Il suo volto naturalmente pallido sembrava d'avorio, invece di "pallido" e basta, grazie al contrasto creato tra i suoi capelli scuri e la sua pelle.

«Ehi-wow» Apollo arrivò al tavolo e Dom chiuse velocemente la bocca, diventando un po' più rosata «Alex... sei tu

«Ehi, Pol» lei sorrise e lo salutò con una mano.

«Stai benissimo. Aspetta che Fred ti veda» ridacchiò e si sedette di fianco a James. Con nostra grande sorpresa, Alex si limitò a scuotere le spalle e dire «Non l'ho fatto per lui. Ho deciso di lasciar perdere... non ne vale la pena».

Il cucchiaio di Potter cadde sbattendo contro il suo piatto «Cosa?»

«Lasciar... perdere?» chiese Jason incredulo.

«Sì» disse lei con aria vaga. Devo dargliene atto. Questa ragazza è un'attrice dannatamente stupefacente.

«Wow» Finalmente Fred decise di graziarci con la sua presenza. Ci voltammo tutti verso di lui, ma lui stava fissando Alex, che gli fece un sorriso leggero e tornò ai suoi pancakes.

«Io-wow- voglio dire, sei... bene. Stai benissimo, Alex» finì insicuro.

Lei gli lanciò un'altro sorriso «Grazie» poi continuò a far finta di non essere più interessata a lui.

Mi guardai attorno e notai un'enorme massa di ragazzi fissare Alex con un luccichio affamato negli occhi. Povera. Sarà PERSEGUITATA da tutti quei ragazzi.

Ho un presentimento... è un brutto presentimento. Qualcosa andrà storto...

questa storia non finirà per niente bene.

«Ehi Lewis» un ragazzo a caso, che non avevo mai visto in tutta la mia vita, passò vicino al nostro tavolo e fece un occhiolino ad Alex «Stai benissimo».

Jason gli ringhiò contro e lui se ne andò, dopo averle ammiccato un'altra volta. Alex si voltò e colpì Jason sul braccio.

«Che diavolo fai?» sibilò.

«Alexandria Savannah Lewis, non lascerò che uno di quelli esca con te» disse severamente.

Cavolo, non era mica sua madre. In realtà era più il suo migliore amico iperprotettivo. Era quasi suo fratello.

«Jason Matthew Black, se non ti fai gli affari tuoi, ti affatturo» ringhiò.

«Oh, ci chiamiamo di nuovo col nome intero?» chiese Dom allegramente.

«Dom, non adesso» la ammonì James. Lei mise il broncio.

«Alex. Non uscirai con nessun ragazzo che io non approvo» disse Jason rigidamente, mentre Ella ridacchiò.

Alex digrignò i denti «Jason, smettila di fare il migliore amico/fratello maggiore iperprotettivo».

«Ma Alex-»

«Jay, per favore. Lo so che sono quasi una sorellina per te, ma lo giuro, se diventi ancora più protettivo, ti lancio un Incantesimo della Pastoia che dura fino alla fine dell'anno, capito?»

Lui aprì la bocca per ribattere, ma lei gli lanciò un'occhiata da cerbiatta «Ok» mugugnò tranquillo.

«Bravo ragazzo. Ora vado a Rune. Ciao» Alex si lanciò la borsa su una spalla, ci salutò con la mano e se ne andò, completamente incurante dei ragazzi che la fissavano affamati.

«Avete notato come la guardavano?» chiese Jason, girandosi verso di noi dopo aver ringhiato contro un paio di ragazzi che avevano fischiato dietro ad Alex «L'avete visto?».

«Sì Jason, questo è quello che succede di solito quando una ragazza è bella e single. Ai ragazzi piace» disse Ella ragionevolmente.

«Beh, non mi piace» affondò infuriato la forchetta nelle sue uova «Nessuno guarda la mia sorellina in quel modo».

«Sì, non senza che tu cavi loro gli occhi dalle orbite» mormorò lei, roteando gli occhi verso di noi.
 

Avete notato qualcosa? No? Beh, io sì. Indovinate chi non ha detto una sola parola durante l'intera conversazione. Esatto. Il piccolo Freddie.

Cavolo, mi chiedo perché.

 

 

«Bene, oggi ci eserciteremo sull'incantesimo di duplicazione! Ora, ripetete dopo di me: Geminio!» squittì Vitious.

«Geminio» ripetemmo tutti insieme con voce monotona e cupa.

«Perfetto! Ora pensatelo in silenzio!» fece un gran sorriso alle nostre facce inespressive. Ero sicura al cento per cento che nessuno in quella stanza stava pensando all'incantesimo.

«Ok!» sorrise di nuovo. Questa creatura è decisamente troppo felice. Fa un po' ribrezzo, in realtà. «Ora, ognuno di voi ha una pietra sul banco; voglio che la duplichiate! E non ditemi che è inutile, proprio il nostro Magico Trio l'ha usato spesso durante la caccia agli Horcrux!» fece un gran sorriso a James, come se fosse stato lui a farlo e tutti si voltarono a guardarlo. Lui arrossì e scivolò un po' sulla sedia.

«E' stata zia Hermione» mugugnò «Smettetela di fissarmi».

Tutti si voltarono di nuovo in avanti e James sospirò visibilmente.

Non amava molto la gente che lo fissava per via di suo padre. Sfortunatamente per lui, la gente adorava letteralmente il piccolo Jimmy perché il piccolo Jimmy è famoso. Davvero, davvero famoso. Famoso da avere paparazzi che spiano ogni sua mossa. Povero.

«Cominciate» tubò Vitious. Agitai la mia bacchetta verso la pietra che si duplicò immediatamente. Beh, era stato facile. Come al solito. Ok, è noioso. Guardai per un po' Dom sforzarsi. Ahah. Sembra che sia costipata tanto si sta concentrando. La sua faccia è addirittura un po' verde...

«Credo di stare per vomitare» ansimò alla fine, guardandomi. Stava diventando sempre più verde ogni minuto che passava.

«Beh, non qui!» sibilai agitata.

«Missy, sto per vomitare!» mugugnò.

«Trattieniti per un paio di secondi... Professore!» urlai. Lui si fece strada fino a noi «Sì?»

«Ehm, Dominique non si sente molto bene, posso portarla in Infermeria?» chiesi.

«Ha duplicato la sua pietra?»

DIMENTICATI DI QUELLA STUPIDA ROCCIA! LA MIA MIGLIORE AMICA STA PER RIGURGITARE LA SUA COLAZIONE!

«Sì» dissi.

«E la signorina Weasley?» chiese sorridendo. Ok, tra due secondi ti strangolo, sfigurata, pazza e felice creatura! Se ci tieni alla vita, lasciami ANDARE!

«Sì» disse Dom lievemente. Duplicai velocemente anche la sua e lui si girò a controllare. Batté letteralmente le mani e squittì deliziato quando vide le due pietre. Wow.

«Bene allora. Andate pure!» FINALMENTE!

Afferrai la mano di Dom e la trainai nel bagno più vicino. Vomitò nel gabinetto, mentre io le tiravo indietro i capelli.

«Bleah» mugugnò, uscendo dal cubicolo e lavandosi la bocca nel lavandino.

«Stai bene?» le chiesi.

«Sì... probabilmente mi è venuta una piccola congestione o qualcosa del genere» disse, scrollando le spalle. In effetti era un po' pallida.

«Sì, sarà stato quello. Vuoi tornare indietro?» chiesi.

«Sì».

Tornammo in classe, giusto in tempo per vedere Potter far esplodere la sua roccia in mille pezzi e Vitious nascondersi sotto la cattedra.

«Sì...» ansimò, riemergendo e togliendosi i frammenti dal cappello «Come compito: esercitatevi».

 

 

«Ok ragazzi, iniziamo con venti giri intorno al campo da Quidditch!» urlò Potter, guardando felice le nostre facce impietrite.

«COSA?!» strillò Hugo «Giochiamo a Quidditch in aria, imbecille! Perché diavolo dobbiamo correre intorno ad un dannato campo?»

Bene. Qualcuno non si spreca con le parole. Ora che ci penso è così anche Rose. Oh. Dev'essere l'influenza del signor Weasley.

«Perché avete bisogno di lavorare sulla resistenza» ribatté Potter «E anche perché io sono il capitano e io ho deciso così».

«O certo, abbiamo assolutamente bisogno di resistenza per stare seduti su della scope sospese in aria» disse Scorpius sarcastico.

«Esattamente» Sembra che il sarcasmo non abbia effetto sulle persone di scarso intelletto «Quindi iniziate a correre».

«Assolutamente no! Non correrò intorno al campo per venti volte!» strillò Al.

«Sì che lo farai! VIA!» Potter soffiò nel suo fischietto e, brontolando, lo seguimmo.

 

Dopo venti giri intorno al campo, cinquanta flessioni, cinquanta addominali e un centinaio di suicidi sulla scopa, finalmente decise di lasciarci andare.

«Ci vediamo domani!» ci urlò dietro allegramente, mentre barcollavamo verso la scuola.

 

 

«Mi fa male dappertutto» mormorai, trascinandomi sul divano. Albus si sedette accanto a me, Scorpius dall'altro lato. Ella era spaparanzata su una poltrona, seduta in braccio a Jason, che sembrava entusiasta e dolorante allo stesso tempo.

«E' un fottuto dittatore del Quidditch, tuo fratello» disse Scorpius.

«Sono desolato di dire che condivido i geni di quel pazzoide» rispose Albus abbacchiato.

«Ehi, cosa vi è successo, ragazzi?» Rose si sedette accanto a Scorpius, facendo muovere il divano. Grugnimmo tutti all'unisono.

«E' meglio non parlarne» sussurrai.

«Ehi ragazzi!» Potter balzò nella stanza, entusiasta «Come va?»

Scorpius fece un suono soffocato, come un grugnito, mugugno e lamento insieme, che fece ridacchiare Rose in un modo decisamente poco attrattivo.

Vai così Rose. Scorpius ora è totalmente pazzo di te.

Ma... ehi... Scorpius le ha appena sorriso. Ok, allora. Immagino che ad alcune persone piacciano le ragazze che grugniscono in quel modo. Guardammo tutti Potter, con espressioni mortali, e lui si sedette, continuando a sorridere maniacalmente.

«Ehi, cosa succede?» Alex arrivò, guardandosi attorno «Ella, perché sei seduta su Jason?»

«Io-cosa?» Ella guardò oltre la sua spalla e saltò su dalla sorpresa «Jason? O mio dio, non mi sono accorta di essere seduta su qualcuno... scusa! Mi alzerei, ma non ne ho davvero l'energia» disse con rammarico.

«Non mi importa» lui avvolse le braccia intorno al suo stomaco e lei le scostò, un po' riluttante. Lui si imbronciò, ma poi sorrise di nuovo quando lei si appoggiò a lui e chiuse gli occhi.

«Così stanca» sospirò, rannicchiandosi contro il suo petto.

«Anch'io, piccola» anche Jason chiuse gli occhi.

«Non chiamarmi piccola» disse lei, sebbene svogliatamente, e mascherò un sorriso a fatica quando lui le avvolse di nuovo le sue braccia attorno.

«Qualcuno ha visto-oh, James cosa hai fatto a tutti quanti?» Apollo si guardò anche lui attorno con un'espressione preoccupata.

«Abbiamo appena terminato l'allenamento migliore di tutti i tempi!» annunciò Potter orgoglioso. Mi lamentai e mi acquattai lontano da lui, contro Albus.

«Oh-oh» Apollo mi guardò con occhi divertiti e Albus mi batté un braccio per consolarmi, lamentandosi.

«E' matto» disse Hugo rauco «Assolutamente matto da legare».

«Vinceremo assolutamente!» disse Potter eccitato.

«Se non ci uccidi tutti prima» mormorai.

«Non vedo l'ora dell'allenamento di domani! Vedrete cosa ho in serbo per voi, ragazzi!» stava ancora sorridendo come un maniaco. E' davvero terrificante la sua espressione.

Mi lamentai ancora più forte e filai più vicina ad Albus, più lontana che potei da James. Spinsi la testa contro petto di Al e lui mise le braccia attorno a me, lamentandosi per il peso aggiunto.

«Così... comoda» sospirai, rannicchiandomi «Scusa Al, non ti importa, vero?»

«Per niente. Ma... smettila di muoverti, mi schiacci le costole, fanno un male allucinante» rispose. Mi mossi ancora per sbaglio e lui si lamentò.

«Scusa».

«Va bene» Al mi spinse ancora vicino a lui. Dio, questo ragazzo è il fratellino che non avrò mai.

«EHI! Cosa state facendo?» la voce di Potter arrivò dritta da sopra la mia testa.

«Dormendo» mormorai.

«Togli le mani dalla mia ragazza, Albus. Ora» aprii un occhio esausto e vidi che stava guardando storto Albus, come a volerlo uccidere.

«Siamo solo amici» mormorò Al. Provò a muoversi, ma poi gemette forte per il dolore e decise di stare com'era prima.

«E non sono la tua ragazza, Potter» ringhiai.

«So che mi vuoi, Jones» aprii l’altro occhio, giusto in tempo per vedere Potter inarcare le sopracciglia in modo nauseante. Mugolai e affondai la faccia nel petto di Al, così da non vedere più quell’immagine disgustosa.

«Fallo andar via» mi lamentai, la voce soffocata dalla maglietta di Al.

«Albus, giuro, toglile le mani di dosso ora, altrimenti ti faccio male».

«O stai zitto Potter. Al è come il mio fratellino, lo sappiamo tutti» borbottai.

«Esatto. Quindi non rompere» biascicò Al, mezzo addormentato.

«Insicuro?» chiese Pol a Potter, ghignando. Lui si limitò a lanciargli un'occhiataccia e mettere il broncio, incrociando le braccia al petto come una piccola studentessa.

«Molto virile» mi complimentai.

Mi alzai da Albus con una smorfia «Urgh. E' meglio salire e fare una doccia. Ci vediamo più tardi, ragazzi» in qualche modo riuscii a salutare -il mio braccio faceva troppo male per alzarlo- e iniziai a trascinarmi su per le scale. Non c'era bisogno di dire che i miei progressi non andavano molto bene. Il dolore ad ogni passo non aiutava per niente.

 

Ahia. Mi fa ma-a-le.

Voglio la mia mamma.

Almeno sono a metà strada? NO?!

Perché la distanza tra una fottuta poltrona e delle fottute scale è così fottutamente LUNGA?!

Dio, è dannatamente doloroso.

Non posso farcela.

POTTER, TI ODIO!

«Hai bisogno di aiuto?» James mi arrivò affianco all'improvviso, leggermente preoccupato.

«Muori Potter» mormorai ed iniziai ad allontanarmi da lui. Arrivai a circa un metro di distanza quando sospirai «Va bene. Sì».

«Ecco» si abbassò e improvvisamente mi tirò su.

«AHIA!» strillai «Ahia, Potter, mettimi giù, fa un male cane» i miei occhi si riempirono di lacrime di dolore.

Spero che il destino sia un bastardo con te, Potter. LA PAGHERAI PER QUESTO!

«Scusa, scusa» borbottò, mettendomi giù all'istante. Gli lanciai un'occhiata piena di tradimento (Beh, andiamo, pensavo dovesse essere considerato mio amico. Gli amici non cercano di uccidersi uno con l'altro) e riuscii a percorrere il tragitto su per le scale e nel primo bagno che riuscii a trovare, che risultò essere quello del primo anno.

Sembravano terrificate nel vedere una ragazza del settimo anno mezza morta che assomigliava ad uno zombie comparire nel loro dormitorio.

«Vengo in pace» recitai in modo monotono. Loro si limitarono a fissarmi a bocca aperta.

«Ehm» beh, quello era davvero strano «Vi dispiace se uso il vostro bagno? Il mio capitano di Quidditch ha appena cercato di uccidermi e non ho l'energia per arrivare nella mia stanza».

Sguardi vuoti.

Lo prenderò come un sì.

«Fantastico, grazie» feci comparire dei vestiti ed entrai sotto l'acqua calda.

Aaaah, pura beatitudine.

Wow. E' magnifico.

 

Finii di fare la doccia- probabilmente usando tanta acqua da sostenere un piccolo paese. Ops- e mi misi il pigiama. I miei muscoli si erano slegati, così riuscivo finalmente a camminare senza che il mio corpo sembrasse fatto di piombo. Mi sentivo molto meglio, non più dolorante. Chi l'avrebbe mai detto che una semplice doccia potesse essere così magica.

«Grazie ragazzine!» annunciai, balzando fuori dal bagno «Ve ne devo una! Ora devo andare! Posti da visitare, cosa da fare, persone da uccidere!» scioccate, i loro sguardi terrificati si posarono su di me.

«Stavo scherzando» risi.

Silenzio.

«...no? Ok allora. Immagino che... andrò. Ciao» salutai con una mano e corsi nella mia stanza.

 

Sono di buon umore. Volete sapere perché? Ho visto la visione, con i bambini e il resto... sapete, quella in cui sono sposata con James? Sì, beh, indovinate un po'? Sta iniziando a diventare un po' offuscata.

UNO A ZERO PER ME!

Io, Artemis Jones, sono un'inarrestabile forza della natura. Anche il destino si disintegra di fronte a me.

Oh, yeah.

 

 

 

 

 

Next chapter:
 

Ehm. D’ora in poi dovrete chiamarmi tutti: (aggiungere grande battito di mani) ARTEMIS JONES, LA VEGGENTE PIù SAGGIA DI TUTTI.

Sì. Tutto in maiuscolo. E dovete usare una voce profonda, impressionante e tonante.

E’ vitale che la voce sia tonante. Sì, davvero.

 

 

Note:

 

Ecco il secondo capitolo. Mi spiace che abbiate dovuto aspettare tutti questi mesi, ma è decisamente colpa mia. Ho avuto molto da fare e molto a cui pensare in questo ultimo periodo, il capitolo l’avevo già tradotto, ma ho aspettato un sacco per postarlo.

Comunque, spero di mantenere il mio impegno e continuare a farvi conoscere questa magnifica storia e molte altre ancora!

 

La nostra dream_BIG era davvero entusiasta per le vostre recensioni, a cui ha risposto molto volentieri e che io vi traduco fedelmente.

 

S1a3m: Grazie infinite! Sono così contenta che ti piaccia, è fantastico che Marzia sia stata in grado di tradurla in italiano per me! Sono davvero entusiasta che ti piaccia!

 

Foolfetta: Grazie! Ahah, anch’io adoro Artemis. E’ pazza e strana e la amo. Sì, è potente grazie ai suoi poteri di Veggente – le danno più magia delle persone normali. Grazie per aver recensito! Spero che la mia fantastica traduttrice possa fare la sua magia e postare il capitolo due! E’ magnifica. Rendiamole omaggio.

 

 

Per quanto mi riguarda non posso fare altro che ringraziare un sacco Saval (alias dream_BIG) e impegnarmi per rendere giustizia alle sue fantastiche storie!

Aspettiamo i vostri commenti!

Al prossimo capitolo! ^.^

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Capitolo 3
*** Lemonade, Tarturus and Swine Flu: the inner ramblings of Artemis Selene Jones ***






Lemonade, Tarturus and Swine Flu: the inner ramblings of Artemis Selene Jones

 

A volte odio davvero, davvero, davvero il mio "dono" (e potete capire il perché delle virgolette intorno a "dono"). Come, ad esempio, proprio ora. Sono seduta nella classe più noiosa IN ASSOLUTO che sia mai stata presentata alla popolazione magica: Storia della Magia, insegnata dal sempre-molto-esuberante Professor Ruf. Tanto di cappello al fantasma, gente! E' in grado di far addormentare con successo un'intera stanza di adolescenti pieni d'energia nel tempo record di soli tre secondi!
 
Yuppie. Dovrebbe ricevere un premio. Onestamente, dopo Merlino solo sa quanti anni di insegnamento della stessa noiosa materia, un uomo si stufa. Ma no. Nemmeno la morte l'ha fermato dal tornare indietro e renderci la vita miserabile.
 
Ma non è questa la ragione per cui odio essere una Veggente. No, devo ringraziare il mio "dono" (seh!) per questo mal di testa che mi sta spaccando in due il cranio. E gli occhi rossi che mi fanno sembrare in preda ai postumi di una sbornia.
 
Sapete, in momenti come questi inizio a chiedermi che razza di persona sono stata nella mia vita passata per meritarmi tutto ciò. Senza dubbio ero una specie di vecchia succhia-anima, picchia-bambini, calcia-cuccioli. Questo spiega tutto.
 
Voglio dire, seriamente, perché questo dannato futuro non può starsene tranquillo per un po' di tempo? Mi stanno facendo impazzire, le visioni sfocate. Niente è distinto; ci sono solo vaghe e nebulose figure che cambiano così spesso quanto un Molliccio in mezzo ad una stanza affollata. E' un sollievo vedere qualcosa di JasElla o NoAl (mi piace abbastanza questo nome). Anche ScoRose adesso è indistinta, anche se non sfocata quanto AlFred (Alfred, capito?!) o Dopollo, che mi preoccupa alquanto. Distinguo ancora alcuni frammenti di ScoRose, un bel po' indistinti, ma almeno so che ci sono.
 
Sì. Ho inventato nomi per le coppie. Ora potete smettere di ridere.
 
Andiamo avanti, gente...
 
Ma quello che davvero mi dà fastidio è: io e Potter siamo solo un pochino offuscati. Nemmeno tanto. Siamo anche più distinti di ScoRose. E sono già passate due settimane! Abbiamo avuto una partita di Quidditch! PERCHE' NON STA SUCCEDENDO NIENTE?!
 
A meno che non siate mentalmente invalidi, avrete probabilmente capito che non mi sento proprio al settimo cielo in questo momento.
 
Stare sveglia tutta la notte torturata da visioni indistinte non ha aiutato. Anche il corpo dolorante e la testa pulsante non fanno meraviglie al mio umore. E nemmeno il fatto che stasera abbiamo un altro allenamento di Quidditch. Senza contare Potter che ha cercato -e fallito- di fare di nuovo colpo su di me. Davvero, quel ragazzo è così TONTO. Onestamente, quale parte di "No, Potter" non capisce? Ha bisogno che glielo dica in francese, dannazione? Perché potrei. "Non, Potter". Visto? Francese. Eppure scommetto che non capirebbe lo stesso. Idiota.
 
Oh, ma è successo di peggio. Giusto per essere chiara, gli ho detto che sarei uscita con lui quando i maiali avrebbero volato (praticamente, mai) e lui mi ha risposto, sorridendo e ammiccando «Bene. Ti passo a prendere alle sei?». L'ho guardato impassibile, chiedendomi se fosse finalmente uscito di testa, quando lui ha sorriso ancora e detto «Sai, la febbre suina».¹
«Ehm. Quale febbre sui- OH! La febbre suina!»
Dopo aver scosso la testa disgustata e averlo guardato con pietà, me ne sono andata.
 
La febbre suina. LA FEBBRE SUINA. Ha cercato di usare una malattia babbana per conquistarmi. E' patetico. Anche per lui.
 
Per di più, stamattina Dom mi ha vomitato sulle scarpe.
 
Spero davvero che si rimetta presto. Sfortunatamente, non riesco a vedere quando guarirà e mi sta uccidendo. Voglio dire, sono una dannata Veggente, devo vedere qualcosa. Ma no. Le mie visioni sono tutte vaghe e ombrose. Grande "dono", eh?
 
Grazie, fato. Davvero. Lo apprezzo. Davvero molto. Sapete cosa dovreste fare? Penso che dovreste semplicemente uccidermi adesso. Seriamente, uccidetemi adesso e non mi interesserebbe affatto decompormi nelle oscure e feroci profondità del Tartaro per il resto dell'eternità, non se questo mi farebbe scappare dalle visioni. Beh, in realtà mi importerebbe, visto che il Tartaro dovrebbe essere un posto abbastanza brutto, ma il regno di Ade non sembra tanto male, in questo momento. E' meglio del Tartaro, almeno. E c'è una possibilità che Ade non mi punisca. Potrei addirittura finire in un posto carino! Voglio dire, non sono una persona COSI' cattiva. Non sono perfetta, ma non sono nemmeno CATTIVA. Ho fatto alcune cose buone. Ho-
 
Ok. Sto divagando. Voi… dimenticatelo, ok?
 
La vita è un grande sacco pieno di schifezze. Ecco quello che penso.
 
"Vivere è una fregatura, poi muori". E' una delle frasi anonime che preferisco.²
 
Sapete, all'inizio ridete perché è divertente, ma pensateci su. Pensateci bene su. E' vero! Tutto di quella piccola frase è assolutamente vero al cento per cento. La vita è DAVVERO una fregatura e poi DAVVERO muori. E' una frase cruda e vera e questa persona è un genio.
 
NO! Non provate nemmeno a contraddirmi. Ormai è stato deciso e non potete fare nulla per negarlo.
Conosco il vostro futuro.
Quindi, ovviamente, ho io le carte vincenti, qui.
 
Dimenticatevi tutta quella cagata su "Quando la vita ti offre dei limoni, tu fai una limonata". E' tutto senza senso. Il mio consiglio: quando la vita ti offre dei limoni, tiraglieli indietro e chiedi un rimborso.
 
Sì, sono io. Artemis Jones, la Veggente più Saggia di Tutti.
Sapete una cosa? Ha un bel suono. Mi piace.
 
Ehm, ehm. D’ora in poi dovrete chiamarmi tutti: (aggiungere grande battito di mani) ARTEMIS JONES, LA VEGGENTE PIU' SAGGIA DI TUTTI.
 
Sì. Tutto in maiuscolo. E' il modo giusto per farlo. E dovete usare una voce profonda, impressionante e tonante. Avanti, provatelo.
 
«Missy? Hai visto qualcosa?»
Alzai lo sguardo per vedere una Dom pallida e dall'aria stanca.
 
NO! Devi chiamarmi: (applauso scrosciante) ARTEMIS JONES, LA VEGGENTE PIU’ SAGGIA DI TUTTI (tutto in maiuscolo).
Ma Dom è la mia migliore amica, quindi farò un'eccezione. Ma tutti voi dovete chiamarmi così. Sì, davvero.
 
«No» sospirai «Ero solo soprappensiero. E' finita la lezione?»
«Sì. Andiamo a mangiare» propose.
«Certo» mi alzai e la seguii, affiancandola mentre ci avviavamo verso la Sala Grande.
«Dom?»
«Mmh?»
«Ti senti bene? Sembri davvero malata… forse dovresti andare da Madama Chips».
«No, no. Sto bene» Dom fece un sorriso poco convincente.
La fissai «C'è qualcosa che non mi stai dicendo?» chiesi.
«No, niente. Sto soltanto iniziando a…» prese un bel respiro «Sei sicura di non aver visto niente su di me?»
«No. E' tutto nebbioso e vago, mi sta spaccando in due la testa» dissi stancamente, appoggiando i gomiti sul tavolo e massaggiandomi le tempie.
«Missy, stai bene?» Apollo mi guardò preoccupato dall'altra parte del tavolo.
«Non molto» sospirai «Mi fa male dappertutto, inclusa la testa».
«Visioni indistinte?» mi chiese a bassa voce. Annuii e mi compatì con una smorfia. Il nostro gruppo mangiò in silenzio, per la prima volta in assoluto. Anche Potter era stranamente tranquillo e si limitava a guardare Dom una volta ogni tanto con un'espressione preoccupata. Dom tenne lo sguardo abbassato sul piatto, senza mangiare nulla.
 
Sembrava un maledetto funerale.
Diamine, persino un funerale sarebbe stato più allegro.
E, se ci pensate, è una cosa assolutamente e totalmente PATETICA. In realtà non avete nemmeno bisogno di pensarci! E' PATETICO. Ecco quello che siamo. Assolutamente. Patetici.
 
Fui quasi sollevata quando Potter si alzò e berciò «Squadra! ALLENAMENTI!»
 
Quasi.
Fortunatamente, non sono ancora COSI’ pazza. Ci sto arrivando. Oh sì, ci sto arrivando. Ma non ci sono ancora arrivata. Ho ancora un po' di normalità.
Non che all'inizio fossi pienamente sana…
Ma nessuno deve preoccuparsi. Tranne i Guaritori al San Mungo.
 
Ehm. Andiamo avanti…
 
«Ok, oggi cominciamo con trenta giri! VIA!» fischiò Potter.
«Mi stai prendendo in giro, vero?!» gli urlò Ella.
«Non se ne parla NEMMENO-»
«-fuori di testa-»
«-essere serio, cazzo-»
«-FUORI?! NON HO INTENZIONE-»
Le nostre voci si sovrapposero, mentre gli urlavamo contro.
«SILENZIO!» strillò Potter all'improvviso «VI UCCIDO!»
Ci immobilizzammo tutti e lo guardammo guardinghi.
«…Achmed, il terrorista morto?» ci fissò «Non avete capito?»³
Sguardi vuoti.
«Beh, allora. Chiaramente siete vissuti fino ad adesso sotto una roccia» disse facendo conversazione «Continuiamo l'allenamento, ok?»
«James» lo blandii, guardandolo con occhi pietosi «Per favore. Trenta giri? Andiamo, moriremo tutti».
«Va bene. Venticinque» sospirò.
«Andiamo… cosa ne dici di dieci?» sorrisi accattivante e tutti annuirono con approvazione.
«No, venticinque. E smettila di fissarmi così!» scostò lo sguardo.
«Così come?» chiesi innocentemente. Vai, sguardo da cucciolo!
«CORRERE!» soffiò nel fischietto. Noi restammo lì.
«Ok, va bene. Cosa ne dite di questo?» puntò la bacchetta verso il terreno e all'improvviso iniziò a scottare. Strillammo di dolore e cominciammo a correre «BENE! Se vi fermate il terreno vi scotterà i piedi!» ci urlò dietro Potter, per poi seguirci.
STUPIDO. IDIOTA. DI. UN. POTTER. MUORI. DI. UNA. MORTE. TERRIBILE.
«Io… lo…odio…» ansimò Scorpius.
«Farà meglio a guardarsi le spalle, quando torniamo» mormorò Albus infuriato.
«Sono con te, fratellino» dissi.
«Ehi» James corse di fianco a me e Al e Scorpius immediatamente aumentarono velocità. Digrignai i denti. Maledetti quegli stupidi e la loro veloce velocità. Al posto di degnarlo di una risposta, grugnii.
«Che allenamento, eh?» chiese. Lo fissai, mandandolo mentalmente nell'Ade per il resto dell'eternità.
«Andiamo Artemis, quando vinceremo mi ringrazierete!»
Lo fissai male. Spero marcirai all'inferno, Potter.
«Lo so che mi amate tutti quanti» sorrise.
Sbuffai incredula e gli lanciai uno sguardo torvo, pensando a tutto quello che poteva includere la sua macabra e prematura morte.
«Lo sai che è così» Oh, smettila di sorridermi.
«Per niente» risposi. Mi stavo stancando di fissarlo male.
«Nemmeno un po'?»
«No».
«Nemmeno una piccola cotta?» mi chiese. Lo guardai. Mi stava fissando con un'espressione molto seria.
«No» scossi la testa.
«Attrazione fisica?»
«Nemmeno per idea».
«Mi trovi attraente?» a questo punto suonava un po' disperato.
«Mmh... no».
«Nemmeno soltanto un pochino bello?» davvero disperato.
«No, Potter».
Sembrava ferito e feci marcia indietro. Visto? Guardate come sono gentile. Questo ragazzo ha intenzione di uccidermi e io mi sento male per averlo ferito.
«Non che tu non sia attraente, lo sei, non preoccuparti. Solo che io non ti trovo attraente» dissi velocemente.
Un sorriso si fece largo sul suo volto «Davvero?»
 
Oddio. Dovrei evitarlo e gli ho appena detto che è bello.
Vai così, Artemis.
Ma lui è attraente, lo devo ammettere. Ha brillanti occhi nocciola-dorati, un corpo da mozzare il fiato, con muscoli e tutto, e capelli neri scompigliati che vanno da tutte le parti e sono davvero sexy.
Oddio. Visto? Questo è quello che succede quando ascolto le conversazioni tra oche senza cervello! Inizio ad usare le loro descrizioni!
Non dite a nessuno che l'ho detto.
Dico sul serio. Conosco il vostro futuro.
Quindi ho in mano le carte vincenti.
Esattamente. Non ditelo a nessuno.

«Già. Ciao» aumentai la corsa e lui mi lasciò andare.
Per fortuna, mi lasciò sola durante tutti i suicidi, le flessioni, gli addominali, i pull-up (non so dove abbia preso le barre. Ma terrò gli occhi aperti per qualsiasi scuola babbana da cui siano misteriosamente scomparse le barre dei pull-up). Andammo avanti a fare cinquanta giri intorno al campo da Quidditch, scendendo in picchiata quando necessario e poi facemmo una piccola partita.
A quel punto, non riuscivo nemmeno più a sentirmi le braccia. Scesi a fatica dalla mia scopa e collassai al suolo, troppo stanca per stare in piedi.
«Missy? Stai bene?» chiese Hugo, arrancando verso di me.
«Dammi solo qualche minuto» soffiai, rotolando sulla schiena.
«Sei sicura di non aver bisogno di una mano?» sembrava preoccupato.
«No. Grazie, Hugh. Ho solo bisogno di recuperare un po' di energie» ansimai, chiudendo gli occhi. Hugo se ne andò.
«Missy? Sei viva?» Jason si chinò su di me.
«Ancora per poco» lo informai senza fiato. Lui annuì e afferrò Ella mentre cadeva.
«Miss? Ok?» mormorò.
«Sembri morta, Ells» provai ad alzarmi, ma gemetti e lasciai perdere.
«Mi rimetterò» sospirò, chiudendo gli occhi «Grazie, Jay» mormorò.
Sorrisi e feci un occhiolino a Jason, lui ricambiò prima di prendere Ella in braccio. Le sorrise adorante. Era così tenero.
«Artemis! Stai bene?»
No, per favore. Non adesso. Non voglio affrontare anche questo.
Gemetti «Vattene via, Potter».
«No, ecco, lascia che ti aiuti ad alzarti, sembri stanca morta» si chinò e mi tirò in piedi. Vacillai per un momento e crollai di nuovo.
«Oh» dissi «Sembra che qualcuno abbia scambiato le mie gambe con dei cosi di gomma».
«Ecco, lasciami solo…» si chinò di nuovo, cercando di aiutarmi. Barcollai e le sue mani si mossero immediatamente per prendermi, ma caddi di nuovo.
«Sai una cosa, Potter?» ansimai «Lasciami… lasciami qui. Torno più tardi».
«No, no, ti aiuto io» insistette.
«No, non farlo, starò bene». SMETTILA DI FARE LO STUPIDO MACHO.
«No, andiamo, che razza di ragazzo sarei se ti lasciassi qui?» Uno molto, molto gentile.
«Per favore lasciami qui. Starò bene».
«Non è vero, lascia-».
«-no, lasciami-».
«-qui, ti tiro su…».
«SMETTILA DI TOCCARMI!» strillai. Potter si pietrificò, le mani a tre centimetri da me «Ti uccido» aggiunsi ferocemente. Mi guardò ad occhi spalancati, visto che tutti ci fissavano intontiti.
«… Achmed, il terrorista morto?» piegai la testa di lato, gli occhi pieni di divertimento «Cosa c'è, sei vissuto fino ad adesso sotto una roccia?»
 
Credo che questo sia punto per Artemis. DIAVOLO. SI’.

 

 

«Albus» gemetti «Sto morendo».
«Non riesco a sentirmi le gambe» mi sussurrò in risposta.
«Se non sopravvivo» ci mormorò Scorpius «dite a Rose che…».
«"Dite a Rose" cosa?» Rose comparve, sorridendo a Scorpius, che arrossì. Io ed Al ci scambiammo un ghigno.
«Eh-ehm-beh… dirti… che… eh-ehm» ci lanciò uno sguardo implorante e io scrollai le spalle, continuando a ghignare in modo irritante.
«Dirti che… mi devi… cinque galeoni» annuì, soddisfatto della sua scusa «Sì. E' questo».
«No, non te li devo» fece Rose confusa. Roteai gli occhi.
«Ops. Errore mio. Bene, ora di fare la doccia, ciao!» camminò incerto su per le scale, più veloce che poté, mentre Rose lo fissava leggermente abbattuta. Wow, questa ragazza è cieca. Non lo capisce che è innamorato cotto di lei?
«Morire» rantolai. Nessuno mi sentì. STO MORENDO, GENTE! Ok, facciamo così. Ora dell'annuncio. Il mondo ha bisogno di conoscere le mie ultime parole prima di lasciare questa terra, rendendola un posto triste, desolato e infelice.
Barcollai, rimettendomi in piedi «Ragazzi, sto morendo» annunciai alla mia squadra. Loro mi guardarono con le sopracciglia inarcate.
«Sto morendo. Riesco a sentire gli anni lasciarmi e so che la fine si avvicina» feci una pausa per aumentare l'effetto drammatico «La vita è stata così bella, con tanti momenti magnifici che rimarranno nella memoria con la mia morte. Ma ora che la fine è arrivata so che mi mancherete tutti terribilmente» tirai un po' su col naso, guardandomi attorno con affetto.
Hugo stava ridendo, così come Al e Fred. Ella, Jason, Alex e Pol tentavano di trattenere i sorrisi e Potter ridacchiava a bassa voce. Bene. Nessuno mi stava prendendo sul serio. Non avrebbero riso quando sarei morta sul serio!
«Alexandria Lewis» annunciai, voltandomi verso di lei. Si affrettò ad assumere un'espressione  sobria, anche se gli angoli della sua bocca ogni tanto si muovevano «Ti lascio tutti i miei vestiti, nella speranza che ti stiano» Lei annuì, non tentando di aprire bocca.
«Elizabeth Paciock» Ella mi fulminò per aver usato il suo nome per intero «Ti lascio… la mia scopa».
«Bello!» disse Ella «Puoi morire subito?» la fulminai.
«Dite a Dom che può prendere tutti i miei trucchi e roba per le unghie. So che li adora» tirai su col naso e mi pulii una lacrima immaginaria. Fred roteò gli occhi «A proposito, dov'è finita quella ragazza?» chiese. Lo ignorai.
«Ora, tutto quello che vi chiedo è di essere seppellita con la mia bacchetta» la tirai fuori e la fissai tristemente.
«Ok» annuì Pol, gli occhi che brillavano per le risate «Ci assicureremo di farlo».
«Bene allora. Abbiamo concluso anche questo. Artemis esce di scena. PACE!» battei il pugno contro il petto, lo baciai e lo alzai in aria. Poi barcollai verso le scale, lasciando i miei amici a ridere.
 
In mia difesa, essere quasi uccisa dal migliore amico di mio fratello gemello mi ha reso davvero instabile. In più non ho dormito molto, cosa che mi fa comportare come un'ubriaca, quindi ho una scusa per la mia stranezza, ok?
Lo so, sono scuse patetiche.
Purtroppo sono le migliori che ho.
Almeno sono divertente.
 
Quella volta usai i bagni del quinto anno per la mia doccia. Non pensavo che quelle del primo anno sarebbero sopravvissute ad un'altra mia visita. Avrebbero potuto ottenere un'ordinanza restrittiva.
«CIAO RAGAZZE!» spalancai la porta e sbatté contro il muro con un bang. Mi guardarono tutte.
«Missy, cosa fai qui?» sospirò Lily.
«Lilina!» dissi eccitata «Che bello incontrarti qui!»
«Beh, sì. Questo è il mio dormitorio» disse divertita.
«Ma certo!» mi sbattei una mano sulla fronte e mugugnai.
«Dimmi un po', sei orribile. Cosa ti è successo?» mi scrutò.
«Il tuo fratello idiota, ecco cos'è successo» ringhiai, sedendomi sul letto e facendo una smorfia «Perché i tuoi genitori non hanno usato un preservativo?»
«Possiamo per favore evitare di parlare dei miei genitori e di preservativi nella stessa frase?» chiese Lily, arricciando il naso disgustata «Preferirei non essere segnata da certi tipi di informazioni».
«Non credo di poter sopravvivere per un altro dei suoi allenamenti. Sai cosa ha fatto?» domandai.
«No, ma sono sicura che stai per dirmelo».
Le lanciai un'occhiataccia e lei sorrise «Quel maledetto ha fatto andare a fuoco il terreno così non potevamo smettere di correre nemmeno per un minuto se non volevamo bruciarci i piedi».
«Oh» fece una smorfia «Si calmerà dopo un po', non preoccuparti. Beh, dovrebbe. Spero lo faccia».
«Speriamo» mormorai chiudendo gli occhi «E' completamente pazzo, quel ragazzo».
Lily ridacchiò «C'è un motivo per cui ti sei catapultata qui dentro?» chiese.
«Oh sì!» i miei occhi si spalancarono «Posso usare il vostro bagno?»
«Certo, credo».
«Grazie, tesoro!» feci apparire i vestiti ed entrai nella doccia.
Aaaah. La doccia. Magica.

 

 

«Ciao, Dommie!» salutai, saltellando nella stanza. Mi sentivo davvero molto meglio, grazie a quella MAGNIFICA doccia. Mi guardai intorno per cercarla e realizzai che era in bagno. Accigliandomi un po', tirai fuori il tema e lo finii di sistemare.
 
«Artemis?»
«Sì?» alzai lo sguardo e sorrisi quando vidi Dom, che si stava mordendo un labbro. Il mio sorriso vacillò nel vedere la sua espressione «Dom, cosa c'è?» chiesi.
«Sono- sono incinta».

 

 

 

 

 



N/T: Chiedo scusa per tutto il tempo che vi ho fatto attendere, spero che ci sia ancora qualcuno a leggere questa storia. Prometto che farò del mio meglio per tradurre più in fretta gli altri capitoli e magari iniziare anche qualche altra fiction di dream_BIG.
Siamo ancora piuttosto all’inizio della storia e, con la grande rivelazione finale, dal prossimo capitolo cominceremo ad addentrarci di più nel vivo.
 
Come avrete notato, ho inserito delle note, che vi spiego qui di seguito:
 

¹: La battuta di James ha senso solo in inglese, purtroppo (perché a mio parere è geniale). Nell’originale Artemis dice “I told him that I would go out with him when pigs fly” e James risponde con “You know, the swine flew.” E Artemis dice “Uhm. Which swine fle – OH! Swine Flu!”. Si tratta di un gioco di parole tra il past simple del verbo “to fly” e la parola “flu” (influenza).
 

²: Forse l’avrete già capito, ma questa frase è presa dalla prefazione del libro secondo di “Breaking dawn”.
 

³: “Achmed the dead terrorist” è una scenetta comica americana, di Jeff Dunham, un ventriloquo, con un pupazzo scheletro. Una delle frasi che dice più spesso è appunto “I kill you”. Se volete dargli un’occhiata qui c’è il link di un video: Achmed the dead terrorist
 

Questa volta rispondo qui alle recensioni, ma dalle prossime userò il nuovo sistema di risposta:
duedicoppe: Spero continui a piacerti! Anch’io ho sempre problemi con le Mary Sue, ma Artemis non è per niente una di loro!
S1a3m: Purtroppo non è arrivato in fretta come volevi, ma spero di rifarmi col prossimo!
Red_93: Sono felice che ti piaccia e sono perfettamente d’accordo con te! Ha uno stile molto piacevole e divertente da leggere e le situazioni sono spesso talmente assurde da far morire dalle risate. Scorpius in effetti è stata una sorpresa anche per me, ma per obblighi di trama è stata la cosa migliore.
irytvb: Artemis in questo campo è proprio una stupida, io avrei accettato subito! Questo James è un amore, anche se il mio preferito rimane Albus, in qualunque storia! XD
 
Grazie infinite a chi ha aggiunto tra le preferite, le seguite o le ricordate. Speriamo di ricevere le vostre recensioni!
Alla prossima!
E state sintonizzati per qualche altra storia di dream_BIG!

 

Ne approfitto per farvi gli auguri di Buon Natale e felice anno nuovo!

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Capitolo 4
*** Scarring informations, wise words and essence of Dom snot ***




Scarring informations, wise words and essence of Dom snot

 

 
 

L'ultima volta:
«Artemis?»
«Sì?» alzai lo sguardo e sorrisi quando vidi Dom, che si stava mordendo un labbro. Il mio sorriso vacillò nel vedere la sua espressione «Dom, cosa c'è?» chiesi.
«Sono- sono incinta».

 

-*-*-*-

 
 
La mia mente esplose per lo shock. Bruscamente, un forte senso di déjà vu mi travolse, buttandomi quasi a terra. Come avevo potuto non notarlo?
Avevo visto questa visione. Perché non avevo fatto un collegamento? Ero così concentrata sul fatto che Dom fosse incinta che non avevo nemmeno notato che sembrava ancora di quest'età e che era nel dormitorio.
Come avevo potuto essere così stupida?
«Cosa?» chiesi sconcertata.
«Incinta, Artemis. Sono incinta» iniziò a piangere.
«Sei-sei sicura?» chiesi incerta.
«Sì. Ho controllato cinque volte, anche se l'ho fatto con la magia» singhiozzò e si sedette sul letto.
«O mio dio» mormorai, sedendomi e stringendola in un abbraccio «Come- L'ho visto, Dom. L'ho visto! Perché non ho- come ho potuto essere- Avrei potuto...»
«Avresti potuto cosa?» Dom si lasciò andare in una risata disperata «Avvisarmi in anticipo? Sono incinta, Missy, e non c'è niente che avresti potuto fare, Vista o non Vista».
«O mio dio. Cosa hai intenzione di fare, Dom?» chiesi.
Prese un respiro profondo e si pulì le lacrime «Non lo so!» gemette all'improvviso, buttando le braccia intorno al mio collo, facendomi ghiacciare e assumere quella così attraente espressione da "cervo abbagliato dai fari" che mi viene quando sono davanti ad una persona angosciata «Non- non lo so. Ho tanta paura, Missy, non so cosa fare!»
«Shh, shhh» le massaggiai la schiena a disagio (non sono brava con le persone che piangono. Proprio per niente) e lei singhiozzò nella mia maglietta.
Sapete, mi piaceva molto questa maglietta, prima che acquistasse l'Essenza di Muco di Dom.
Pattumiera aspettami...
«Non lascerò mai più questa stanza!» singhiozzò istericamente «MAI PIU'! Puoi portarmi il cibo qua sopra e posso mangiare qui e fare i compiti qui e vivere qui per il resto della mia vita. Morirò qui! Potrei diventare un fantasma... Dominique Weasley, lo stupido fantasma dell'adolescente incinta di Grifondo-o-o-oro!» strascicò l'ultima parte, allungando la "o".
Beh, qualcuno era eccessivamente melodrammatico.
«Ha un bel suono» dissi senza pensare. Feci immediatamente una smorfia alla mia crudele mancanza di tatto. Dom singhiozzò più forte.
«Scusa Dom» le battei ancora sulla schiena.
«Verrò uccisa, Artemis! I miei genitori mi ammazzeranno! Dovrei uccidermi direttamente adesso e farla finita!» si tirò i capelli.
«Dominique!» esclamai, scrollandola per le spalle «Dom, sei incinta e allora? Tesoro, non è la fine del mondo. Non puoi startene chiusa in questa stanza perché hai fatto un errore! Devi affrontarlo. Non sei la prima adolescente a rimanere incinta e, per quanto riguarda i tuoi genitori, loro ti amano. Ti aiuteranno. Potranno essere arrabbiati all'inizio, ma sei loro figlia, Dom».
Singhiozzò «Ma cosa devo fare?!» gemette ancora. Bene, non aveva ascoltato una parola del mio fantastico e meraviglioso discorso, vero?
Hmph. Perché mai mi preoccupo?
«Dom» dissi dolcemente «Andrà tutto bene. Lo prometto. Hai me, hai... il ehm... il padre... del...» la mia voce si affievolì «Porca puttana» imprecai lievemente e Dom mi guardò con occhi lucidi «E' mio fratello il padre, vero?»
Lei annuì, ancora con le lacrime agli occhi. Io imprecai di nuovo. Beh, merda. Questo non l'avevo visto! Che senso ha essere una dannata Veggente se NON vedo niente di importante?!
Odio la mia fortuna. Sarò l'unica ragazza della storia il cui fratello gemello è andato e ha messo incinta la sua migliore amica a diciassette anni.
Ecco. E' ufficiale che il karma voglia la mia raccapricciante e prematura morte. Lo sapevo.
KARMA, TI TENGO D'OCCHIO. ASPETTA. SONO UNA VEGGENTE. CONOSCO IL TUO FUTURO.
Esatto, karma. Abbi paura.
«Beh, questo non cambia niente comunque» dovevo stare calma per Dom «Lui sarà lì ad aiutarti, così come tutta la tua famiglia... beh, sempre se prima non uccidano Apollo e, ehm...»  la mia voce si smorzò di nuovo e Dom continuò a singhiozzare.
Visto? Questo è il motivo perché non sono diventata Capitano di Quidditch! Non so fare discorsi di incoraggiamento! Non sono brava a far sentire meglio le persone.
«Non dirlo a nessuno!» esalò Dom, afferrandomi la maglietta «Artemis, per favore, non dirlo a nessuno!»
«Non lo farò» la tranquillizzai, staccandole le mani dal tessuto «Non lo dirò a nessuno»
«Nemmeno ad Alex ed Ella, ok?» chiese.
«Certo» annuii «Ma glielo dovrai dire, prima o poi» soggiunsi.
«Lo... lo farò. Solo... non oggi. Ho ancora bisogno di abituarmici» abbassò lo sguardo sulle sue mani tremanti.
«Va bene» la abbracciai di nuovo «E io terrò gli occhi aperti per te» mi toccai una tempia e lei mi fece una mezza smorfia.
Misi via il tema e mi infilai sotto le coperte così avrei potuto addormentarmi e iniziare a guardare. Ma Dom rimase seduta lì.
Ehm. Dovresti, sai, andartene per farmi dormire.
«Ho-ho paura» sussurrò Dom, guardandomi ad occhi spalancati «Ho così tanta paura. Non sono pronta per essere una mamma! E' terrificante!» iniziò di nuovo a piangere.
«Dom» le misi un braccio intorno alle spalle «Dominique, dolcezza, io sarò accanto a te per tutto il tempo e so che lo farà anche la tua famiglia. Sarai una mamma fantastica».
«Dovrei tenere il bambino?» chiese, così a bassa voce che non l'avrei nemmeno sentita se non avessi visto le sue labbra muoversi.
«Lo vuoi?» le chiesi dolcemente.
Iniziò ad annuire piano, poi più decisa «Sì» disse «Lo voglio. Voglio questo bambino, Artemis» si avvolse le braccia intorno al corpo e mi guardò di nuovo, con la forza negli occhi.
Calmati, ragazza. Non sto per portartelo via.
«Ok, allora. Immagino che sarò conosciuta come zia Artemis» le feci un gran sorriso e questa volta ottenni una smorfia completa.
«Posso... posso dormire qui stanotte?» chiese con voce sottile «Ho paura».
«Certo» le sorrisi e mi abbracciò con gratitudine, prima di arrampicarsi sotto le coperte.
Questo sarà un lungo anno.
 

Quella notte, le mie visioni scorrevano dallo sfocato al distinto. Colsi un breve lampo di Dom con una grossa pancia, che rideva a qualcosa che aveva detto James, prima che la visione cambiasse in me e James che ci baciavamo sotto la luce della luna, che poi divenne Ella che ballava con Jason al suo matrimonio, Scorpius che baciava il collo di Rose, mentre erano seduti insieme vicino al lago, Al e Noah seduti sotto un albero, Lily con in braccio un bambino, Alex che singhiozzava senza freni, Fred che quasi si strappava i capelli, io che facevo una pozione...
... cambiò e ricambiò ancora, finché non colsi un lampo del volto pallido di Apollo, mentre chiedeva stralunato "Cosa?!»...
... mi vidi fare un esame. Mitico! Ora so tutte le risposte!
Oh no. Stavo per avere una visione più lunga.
 

«Ehi, Artemis».
Alzai lo sguardo e mi trovai davanti James. Il mio stomaco tremò «Ehi» sorrisi.
«Vuoi... venire a fare un giro con me?» mi chiese.
«Certo. Tanto ho finito» ficcai la pergamena in borsa e mi alzai.
«Allora...» cominciai, mentre passeggiavamo lungo il lago.

«Ok, lo dico senza tanti giri di parole...» prese un bel respiro «Mi piaci davvero tanto, Artemis» mi guardò e il mio cuore iniziò a battere più veloce,
«Davvero?» sorrisi e lui sembrò leggermente meno nervoso.
«Tanto» rilasciò il respiro.
«Bene, anche tu» dissi timidamente. Un sorriso enorme gli spuntò sul viso e io rimasi a fissarlo. Era... raggiante.
Prima che lo sapessi, le mie labbra erano sulle sue e finalmente ci stavamo scambiando il nostro primo bacio.

 

I miei occhi si spalancarono e io feci un gran sorriso. Indovinate un po'? Questa visione... era offuscata. Non tanto indistinta quanto quella di Alex o di Fred, ma abbastanza offuscata. Non indistinta quanto il futuro di Dom adesso, ma un po' più offuscata di ScoRose. Anche se può essere per il fatto che ScoRose sta diventando sempre più distinta ogni giorno che passa.
Ma, sfortunatamente, avevo potuto vedere ancora bene tutto, quindi immagino che dovrò continuare a provarci. Almeno sto facendo progressi! SIIIIIIIIIIIIIII!!
Artemis Potter? Sì, certo. Non succederà, baby!
Almeno non finché avrò qualcosa da dire al riguardo.

 

 

Alle sei e mezza precise del mattino, Dom strisciò fuori dal mio letto e andò in bagno. La seguii e la trovai intenta a vomitare nel gabinetto.
«Urgh...» gemette «Lo odio».
«Nausea mattutina» la informai, tenendole i capelli e massaggiandole la schiena mentre vomitava di nuovo «E' completamente normale».
«Continuo ad odiarlo» si tirò su e si sciacquò la bocca.
«Penso che non piaccia a nessuno» ridacchiai, accostandomi a lei mentre si lavava i denti.
«Artemis?» sputò il dentifricio e mi guardò «Hai visto qualcosa?»
«Per niente» sospirai «Ho intravisto la faccia di Apollo che chiedeva "Cosa?" tutta pallida eccetera, ma non era quello».
«Sei uno schifo» notò guardandomi.
«Cavolo, Dom, non lusingarmi troppo. Hai appena fatto aumentare a dismisura il mio ego» risposi sarcasticamente.
Lei sorrise «Sai cosa voglio dire. Non hai dormito molto, vero?»
«No» sospirai rassegnata «Ogni volta che chiudo gli occhi, ho un'altra visione. Probabilmente avrò dormito tre ore».
«Il mio futuro è ancora offuscato?» chiese impaurita.
«Molto» ammisi, non volendo mentire «Come ti senti?»
«Ho un po' di nausea, ma non troppa» scrollò le spalle.
«No» dissi «Intendo " Come ti senti per la storia della gravidanza"?»
«Ho... l'ho accettata» disse cautamente.
«E'... una buona cosa, credo» risposi.
«Sono ancora terrorizzata, ma non così tanto, sai? Mi sento più tranquilla, con più controllo su me stessa. So che terrò il bambino e per questo inizio a pensare in maniera più chiara» Era sicura.
In quel momento ero così fiera di lei che sarei potuta scoppiare a piangere dalla gioia.
... anche se sarebbe stato davvero orripilante.
Comunque.
«Wow» dissi impressionata «Apollo non ti ha solo messa incinta; ti ha anche messo del sale in zucca».
«Taci!» ridacchiò, schiaffeggiandomi sul braccio.
«Allora, cosa hai intenzione di fare?» le chiesi una volta finito di ridere.
Il sorriso le scomparve dal volto «Non lo so... immagino che dovrò dirglielo, no?»
«Sì, dovresti» dissi.
«E se...?» cominciò lei.
«Dominique» dissi fermamente «Pensare agli "E se" non ti porterà da nessuna parte nella vita».
«Hai ragione» sospirò «Però ho paura» mi guardò con spaventati occhi azzurri. Sembrava così innocente, mentre mi guardava con quei grandi occhi color del cielo in mezzo al volto da bambola. Non riuscivo a credere che fosse incinta.
«Hai paura di mio fratello?» sorrisi «Non dovresti. Non è così spaventoso».
«Lo so» sorrise «E' un ragazzo magnifico da scop-».
«OK!» la interruppi ad alta voce e lei ghignò. Sì, rovina quel commento innocente «Non voglio saperlo!»
ARGH! FA MALE!
Penso di aver appena perso notti intere di sonno.
Sono segnata per il resto della mia esistenza.
«Tutto quello che ho intenzione di dire è che tuo fratello ha il corpo più magnifico che abbia mai visto» sospirò fissando il vuoto «Ha dei muscoli perfettamente modellati e il suo-»
O per la madre di Merlino, mi sta raccontando del... coso di mio fratello gemello.
Per favore, qualcuno mi tiri qualcosa in testa.
O al limite mi dia una nuova migliore amica. Preferibilmente una a cui non piace discutere di certe immenzionabili parti del corpo dei membri della mia famiglia, come ad esempio il mio fratello gemello.
...dannazione, questo limita davvero le possibilità.
Perché, perché mio fratello deve essere così dannatamente attraente?! Avrei potuto avere un fratello orribile che non avrebbe voluto nessuno, ma nooo. Doveva per forza assomigliare ad una specie di FOTTUTO DIO GRECO.
Ancora una volta, grazie dei. Ve ne devo una!
«LALALALALALALALALALALALALA!!!» mi coprii le orecchie e inizai a cantare disperatamente a squarciagola «NON STO ASCOLTANDO, LALALALALALALALALALALA!!!»
«Ok, ho finito!» mi scostò le mani dalle orecchie e io la fulminai.
«Non spaventarmi mai più con quel tipo di informazione» rabbrividii un paio di volte.
Rise «Riesci sempre a farmi ridere, anche quando sono completamente terrorizzata».
Sorrisi «Lieta di essere al tuo servizio».
Sospirò.
«Quando hai intenzione di dirglielo?» le chiesi di nuovo. Deve smetterla di evitare il problema.
«Non oggi» disse, pregandomi con gli occhi «Non oggi, per favore Missy. Glielo dirò domani».
«Bene, per oggi la scampi, ma domani devi dirglielo, ok?» dissi duramente.
Annuì «Lo farò. Prometto».
«E gli altri?» chiesi dopo un po' di silenzio.
Fece un bel respiro «Lo dirò ad Alex ed Ella stasera. E anche a Rose... e Lily. James lo scoprirà domani, credo, così Al... e i miei genitori... glielo dirò presto» guardò fuori dalla finestra e si morse il labbro.
«Quanto presto?» la pressai.
«Presto» deglutì.
«Dovrai anche andare da Madama Chips» le ricordai.
«Sì» annuì «Ma sono solo... di due mesi, circa».
«Devi andarci lo stesso».
«Sì, sì, lo farò» roteò gli occhi «Ora andiamo, prepariamoci per le lezioni».
«Sissignora» le sorrisi ed uscii dal bagno per cercare i vestiti.
 

Scendemmo a colazione presto, essendoci svegliate un'ora prima del solito. C'erano solo un paio di persone sedute al tavolo. Fui sorpresa dal vedere James e Apollo già a mangiare, James stava leggendo la Gazzetta del Profeta mentre masticava un toast. Apollo stava leggendo una lettera.
«Lettera da casa?» chiesi, sedendomi vicino a lui. Dom si sedette al mio fianco. La faccia di James spuntò da sopra il giornale e ci sorrise. Io lo ignorai e Dom lo salutò con una mano.
«Ehi» Apollo ci sorrise, nonostante ci fosse qualcosa di strano nel suo sorriso «Sì, è una lettera di papà. E' per te... sui valori in borsa» disse l'ultima parte a bassa voce.
«Ovvio» digrignai, strappandogli la lettera di mano. Diedi un morso al suo toast (dopo averglielo rubato. Provò - e fallì- a rubarmelo di nuovo) mentre leggevo la lettera. «C'è una sola frase sulla scuola in questa lettera? No. Gli importa almeno di chiederci come stiamo? No. Per quello che ne può sapere lui potremo essere morti! Ma gli importa un accidente dei suoi figli? NO» inveii, strappando la lettera in mille pezzi e incenerendoli con un colpo di bacchetta. Provai uno strano senso di soddisfazione, guardando i pezzi bruciare.
«Artemis...» cominciò Apollo, appoggiando una mano sul mio braccio in segno di conforto. Mi alzai scostandolo.
«Vado a lezione» dissi meccanicamente. Mi girai e marciai fuori dalla Sala Grande. Visto che non avevo nessun posto dove andare, andai in classe. Ero talmente in anticipo che non c'era nemmeno il professore. Mi sedetti a terra con la schiena appoggiata al muro e guardai fuori dalla finestra.
Fin dalla prima visione che ci fece guadagnare milioni di Galeoni, mio padre era diventato ossessionato dal denaro. Era una persona avara e misera e tutto quello che gli interessava era guadagnare più soldi.
Mio padre a Scrooge gli faceva un baffo. Tutto quello che doveva fare era iniziare a odiare il Natale e dire cose ridicole come "Eh via! Sciocchezze!" a intervalli casuali e sarebbe stato ufficialmente Scroogizzato.
Smise di interessarsi a me e Apollo - le uniche volte in cui mi parlava era quando mi chiedeva della borsa. Non parlava per niente con Apollo. Mia madre non lo aveva più affianco. Erano ancora sposati, ma più per convenienza che per altro. Avevano smesso di amarsi. Mia madre ci amava ancora, ma era una donna impegnata e a volte tendeva a non inserirci nella lista delle cose importanti. Quindi Apollo era tecnicamente l'unica famiglia che avevo davvero.
Anche adesso, rimpiango molto di aver detto a mio padre di quella visione. A volte mi chiedo come sarebbe la mia vita se non gliel'avessi detto. Prima di tutto avrei una vera famiglia, non un padre a cui non importa nulla di me e una madre che a volte mi dimentica. Ma non sarei così vicina ad Apollo e sicuramente non vivremmo la vita confortabile di ora.
Il destino è divertente. Un solo puntino aggiunto all'equilibrio perfetto può cambiare tutto... a volte per il meglio, ma altre volte per il peggio.
Sto facendo un errore a cercare di cambiarlo? Giocherellai con il medaglione, un regalo di Apollo (con una foto di noi due che ridiamo abbracciati... era il nostro undicesimo compleanno e Apollo aveva appena fatto una battuta divertente che ci aveva fatto scoppiare a ridere come delle iene), persa nei miei pensieri.
«Artemis?»
Alzai lo sguardo e lo posai su James, lì in piedi con le mani in tasca e l'aria leggermente imbarazzata.
Mmh... che diavolo ci faceva lì?
«Stai bene?» chiese esitante.
«Sto bene» disse brevemente.
Si sedette accanto a me e allungò una mano per prendermi il medaglione «Cos'è?»
«Un medaglione» mormorai. Me lo tolsi e glielo porsi. Lui lo aprì e sorrise alla foto all'interno. Lo guardai mentre il sorriso gli faceva brillare gli occhi e spuntare le fossette.
Non si può negarlo. Questo ragazzo è STUPENDO. Ricordatemi perché non voglio sposarlo?
Oh giusto. E' pazzo. E incredibilmente insopportabile. E non mi piace particolarmente.
«E' bello» disse porgendomelo. Me lo rimisi intorno al collo e ripresi a guardare fuori dalla finestra.
«Pol è l'unico che ti ama davvero nella tua famiglia, vero?» chiese piano alla fine. La sua voce era... gentile e tenera e dolce. Mi sembrava che quello fosse un James completamente diverso da quello che conoscevo.
«Sì» sospirai dopo un breve silenzio «Tutto quello che interessa a mio padre è il denaro e mia madre tende a dimenticarsi di noi».
«Mi dispiace».
«Non è colpa tua» E' mia.
«Non è nemmeno tua» disse guardando il mio profilo. Io decisi di non rispondere.
«Ogni famiglia ha i suoi difetti... nessuno può avere una vita perfetta» continuò.
«Tu ce l'hai» dissi guardandolo «Hai una famiglia perfetta, una vita perfetta... ce l'hai fatta, James, non si può negare».
«Non è vero» rise scuotendo la testa «Nemmeno alla lontana. Può sembrare così da fuori, ma non è vero».
«Tuo padre è Harry Potter» continuavo a sostenere la mia opinione.
«Allora? Non è una specie di supereroe, sai. E' solo mio padre - è un po' un cretino, indossa quegli occhiali ridicoli e a volte ha problemi a controllare la rabbia. Tende ad essere davvero sarcastico quando è incazzato. Mia mamma - si infuoca da far invidia a migliaia di soli, strilla come una banshee e anche lei è un po' una cretina. Possono sembrare perfetti, ma non lo sono».
«Almeno si interessano a te» dissi amaramente.
«Sì... ma... senti, quello che sto cercando di dirti è che nessuno ha esattamente quello che vuole. A volte la vita non è perfetta, ma per restare felice devi guardare le cose che sono perfette invece di quelle che non lo sono. La vita sarà schifosa, ma se ti concentri sulle cose che non sono schifose, improvvisamente non sembra più così orribile» finì, continuando a parlare con voce dolce, gentile e vellutata.
Wow. Questo ragazzo è profondo.
Questo fa sembrare il mio fantastico consiglio sulla vita una specie di scherzo.
Ma NON è uno SCHERZO, ok? Era saggio. Non prendetemi in giro. Conosco il vostro futuro.
Chi lo immaginava? Aveva davvero qualcosa tra le orecchie oltre ad un buco nero. Ero impressionata. Davvero. Ero impressionata.
«Hai ragione» dissi alla fine «Parte della mia vita fa schifo, ma ho lo stesso delle cose abbastanza fantastiche».
«Certo che ce le hai» sorrise.
«Grazie James» ricambiai il sorriso «Mi ha davvero aiutato. In realtà sei abbastanza saggio, lo sai?»
«Shh» disse guardandosi attorno «Non dirlo a nessuno».
Risi, guardando di nuovo fuori dalla finestra.
In realtà non è tanto male. E' abbastanza dolce, sapete?
Oh no. No, Artemis. NON puoi innamorarti di lui. Non è permesso.
Capito? VIETATO. NON. PERMESSO.
Quindi non pensarci nemmeno per un secondo. Lui. Non. Ti. Piace.
Fattelo entrare in testa. STAMPATELO BENE IN TESTA.
Bene.

 

 

AAAAAAAAAAAHHHHHIIIIIIIIIII.
Non riuscivo a sentirmi le gambe. Non riuscivo a sentirmi le braccia. Non riuscivo a sentirmi il cervello.
Quello era stato l'allenamento assolutamente più brutale che avevamo mai fatto.
Avrei UCCISO Potter.
Già, tutti quei pensieri "dolci e magnifici" su di lui? COMPLETAMENTE CANCELLATI. Come avrei mai potuto innamorarmi di uno psicopatico? Non ero così stupida.
 

Caddi dalla scopa a quasi un metro da terra e atterrai a faccia in giù nell'erba. Non avevo l'energia per girarmi, così rimasi lì, a respirare l'odore fresco dell'erba.
«Missy? Vieni?» mi chiese la voce stanca di Scorpius da qualche parte sopra di me.
«Non adesso» provai a dire. Venne fuori così: «Mmh aggghmm»
E già. Sono un genio in tutto quello che riguarda la lingua inglese. Inchinatevi tutti davanti alla mia magnifica abilità oratoria.
CONOSCO IL VOSTRO FUTURO. FATELO SUBITO.
«Ok» disse insicuro «Hai bisogno di aiuto per alzarti?»
«Nmhp».
«Sei sicura?»
«Shhs»
«Va bene. Ci vediamo dopo».
«Mmh».
Sentii i suoi passi allontanarsi e respirai di nuovo l'erba, finalmente rilassata. Mi stavo ancora riposando quando all'improvviso il terreno scomparve da sotto di me. I miei occhi si spalancarono per la sorpresa e la prima cosa che vidi fu la faccia di Potter, che mi sorrideva dall'alto. Capii che mi aveva preso in braccio e stava camminando verso la scuola tenendomi tra le braccia.
Senza avermi chiesto il permesso.
Oh no, te lo puoi scordare.
«Mettimi giù» ordinai con voce debole, chiudendo di nuovo gli occhi.
«Hai una faccia orribile» disse invece lui.
«Accidenti, grazie» sarcasmo pesante. Appena guastato dalla debolezza della mia voce.
«No, davvero, sembri mezza morta».
«Ma no» aprii un occhio per fulminarlo «Dopo quell'allenamento brutale, sono praticamente mezza morta. Dimmi, Potter, quando hai deciso di uccidere i tuoi compagni di squadra?»
«Non voglio uccidervi!» disse cercando di difendersi.
«E io che stavo per cascarci» dissi «Avrei detto che stavi tentando di ucciderci. Sai, avere una squadra esausta e mezza morta non ti aiuterà a vincere».
«Hai ragione» disse alla fine, camminando a passo svelto lungo il corridoio della Signora Grassa. Ero davvero così leggera? Non stava nemmeno respirando pesantemente.
«Questo significa che l'allenamento di domani è cancellato?» non riuscivo quasi a credere alla mia fortuna.
«Sì» scrollò le spalle e io andai su e giù «Torneremo a tre allenamenti alla settimana. Credo di essere diventato un po' psicotico su questa cosa...»
Wow. Era stato facile.
«Un po'?» alzai un sopracciglio.
«Ok, un bel po'» si corresse sorridendo «Ehi, sono sorpreso che non mi hai ancora urlato contro o picchiato».
«Per cosa?»
«Per portarti in braccio senza permesso» ghignò.
«Sono troppo stanca, troppo dolorante e non sarei stata comunque in grado di camminare da sola» sbadigliai «Questa è un'alternativa leggermente migliore che restare sdraiata a faccia in giù sull'erba per tutta la notte».
«Solo leggermente?» fece finta di essersela presa.
«Molto leggermente. E questo non significa che puoi toccarmi senza permesso».
Ridacchiò, le vibrazioni dal suo petto arrivavano al mio corpo. Mi resi conto che aveva una risata carina... era un po' contagiosa. Dovetti fare del mio meglio per non ridere insieme a lui.
Devo. Resistere. Alla. Risata. Terribilmente. Contagiosa.
ARGH! RESISTI, DANNAZIONE! RESISTI!
Cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, CUCCIOLO MORTO!
Aah. Ero triste. Molto meglio.
Mi appoggiò con attenzione sul divano, sdraiandomi in modo che fossi comoda. Mentre mi metteva giù, il suo volto rimase sospeso a pochi centimetri dal mio. Anche dopo che ero al sicuro sul divano, non si mosse. Il suo respiro caldo soffiò sul mio viso e i suoi occhi dorati si fissarono nei miei argentati con così tanta intensità da farmi battere forte il cuore. Si chinò un po' di più e io ghiacciai.
Oh, cazzo.
Cosa dovevo fare?
Così feci quello che ogni ragazza che voleva evitare di venire baciata da un ragazzo che NON le piace assolutamente fa. Rotolai giù dal divano, atterrando sul sedere con un rumore sordo.
Mi tirai su in piedi di fretta, ignorando il dolore che sentivo alle gambe, guardando ovunque tranne che nei suoi confusi occhi dorati.
«Beh, devo andare, ci vediamo domani, ciao!» mi precipitai su per le scale, lamentandomi ad ogni gradino.
Phew. Per un pelo. Dovevo assicurarmi di non ritrovarmi MAI PIù così vicina a quel ragazzo. Avrei potuto fare qualcosa di cui mi sarei pentita.
Non mi ero impegnata molto in tutta quella cosa dell'evitarlo. Gli stavo parlando troppo e non era un BENE. Dovevo evitarlo. Se volevo cambiare il futuro, dovevo farlo.
Ma quello era il problema... non sapevo se volevo cambiare il futuro. Cioè, lo volevo, ma ero un po' confusa in quel momento.
Urgh, evitalo e basta, Artemis. Eviterai la confusione. Evitalo e basta.
Mi decisi, uscendo dalla doccia e infilandomi il pigiama rovinato (pantaloncini troppo corti e canottiera bucata). In quel momento mi ricordai che Dom doveva annunciare la sua gravidanza a Ella ed Alex.
Dio, sono un'orribile migliore amica! Non ci avevo più pensato.
Ecco. Basta pensare a James. Lo sbatto fuori dalla mia testa. Devo solo concentrarmi su Dom adesso. Ecco. Solo Dom.

 

 

 

Anticipazioni:
«Apollo» disse Dom con voce sottile «Ho fatto sesso con Apollo».
«Già» rabbrividii «Lui».
«Sei-sei andata a letto con il fratello gemello della tua migliore amica?» chiese Alex, orripilata e impressionata allo stesso tempo.
«Sì» disse con la stessa voce sottile.

 

 
 

Note:
Non ho molto da dire, tranne che chiedervi scusa se è da mesi e mesi e mesi che non ho postato più capitoli. E’ un periodo un po’ particolare, questo: non ho voglia di fare niente (né scrivere, né tradurre) e farsi venire la voglia è sempre difficile.
Fortunatamente sono stata riscossa da Giorgia (Cinquemmezzo) quando mi ha chiesto se poteva collaborare con le traduzioni e sono tornata un po’ in carreggiata, quindi ne approfitto per ringraziarla di cuore! Sia per avermi dato uno scrollone, sia per aver controllato la traduzione di questo capitolo!
Non ci sono note di traduzione, perché è tutto tradotto alla lettera, quindi vi dico solo che non dovrete aspettare molto per il prossimo, visto che è già tradotto, così come buona parte del sesto capitolo; inoltre la storia in inglese è quasi giunta al termine e sta prendendo una piega interessante!
Vi lascio, al prossimo capitolo! Fateci sapere cosa ne pensate!

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