Déjà Vu di dream_BIG (/viewuser.php?uid=97136)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visions, full names and silent conversations ***
Capitolo 2: *** Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains ***
Capitolo 3: *** Lemonade, Tarturus and Swine Flu: the inner ramblings of Artemis Selene Jones ***
Capitolo 4: *** Scarring informations, wise words and essence of Dom snot ***
Capitolo 1 *** Visions, full names and silent conversations ***
Il mio nome
è Artemis
Jones.
E ho un fratello gemello
di nome Apollo. Lo so, probabilmente starete pensando: Wow, questa cosa
sì che
è intelligente,
proprio come gli dei greci! Sì, sì, mamma, siamo
abbastanza consapevoli che ti vanti di essere un genio. Ma seriamente,
le
nostre somiglianze che i nostri omonimi terminano qui.
Mentre io ho davvero un
amore innaturale per la luna -è tutta carina e argentata!- non
ho
l'impulso improvviso di giurare di rinunciare ai ragazzi per il resto
dell'eternità e poi andarmene in giro a lanciare frecce.
Lanciare frecce: non
fa per me. Sono più il genere di ragazza da scopa, se capite
il senso. E con
questo intendo volare. Non pensate cose sconce, ragazzi.
Ma, nella mitologia greca
e tutta quella roba lì, è Apollo che
può predire il futuro. Non Artemis.
Artemis è solo la dea della caccia e della luna e di tutto
quello che è fico.
Apollo, dovrebbe essere il veggente. Ancora una volta, devo ricordarvi
che, noi
e gli dei greci, siamo molto
diversi. Perché, indovinate un po'? Non è
mio fratello ad avere il "dono" della conoscenza del futuro. Non
è
mio fratello che, in momenti a casaccio, cade improvvisamente in trance
e
riesce a scorgere quello che dovrà accadere.
Oh, no. Certo che no. Lui
ha la possibilità di essere un normale adolescente. Io ho la
possibilità di
essere la fortunata ragazza che può vedere nel futuro!
Evviva!
Sì. Nel caso foste
mentalmente incompetenti e non l'aveste ancora capito, sono una
Veggente. Posso
vedere il futuro. Non tutto, ovviamente, ma solo scorci. Piccoli
frammenti.
Fortunatamente (o a volte, non così fortunatamente), quei
piccoli frammenti
sono sufficienti. Sono la ragione principale per cui siamo
così ricchi. Sì,
quando vostra figlia ha la sorprendente abilità di predire
l'andamento del
mercato bancario e qual è il prossimo biglietto vincente
della lotteria, non è
una grande sorpresa che diventiate innegabilmente benestanti.
Come, quando avevo quattro
anni, predissi che mio zio Henry avrebbe avuto un terribile incidente
d'auto. I
miei genitori non mi credettero quando gli dissi che "Zio Henry
farà un
grande boo-boom domani. Graaaande
boo-boom. Ahia. Zio Henry non
deve guidare domani." Li guardai molto
seriamente con i miei occhi argentati, ma loro mi diedero un buffetto
sulla
testa con un vago "Che carino, tesoro" e mi spedirono fuori a
giocare.
Il giorno dopo, zio Henry
fece un incidente con un ragazzo ubriaco. Adesso è
paralizzato dal collo in
giù.
Dopo quello, cominciarono
a credermi. Furbo da parte loro.
Quando avevo sette anni,
predissi un nuovo andamento nel mercato azionario. Mio padre decise di
ascoltarmi e abracadabra! Denaro immediato!
E poi, quando avevo dieci
anni, cominciai a Vedere meglio. Nel futuro, intendo. Continuavo ad
avere
piccoli scorci, ma erano più definiti. Erano più
lunghi, scene intere invece di
flash. Mi ricordo quell'anno, quando vidi l'intera vita di mio fratello
in otto
minuti. Vidi la ragazza di cui si sarebbe disperatamente innamorato
durante il
suo settimo anno; vidi i tre figli che avrebbe avuto, il lavoro che
avrebbe
fatto. Lo vidi morire.
Ora, molte ragazze
sarebbero entusiaste di vedere il loro fratello gemello morire. Ma non
io.
Perché a differenza di chiunque altro, io e Apollo siamo davvero
legati.
Lui è il mio migliore amico, il mio confidente
più fidato, il mio protettore e
il mio rifugio. Praticamente, lo amo più della mia stessa
vita. Quindi quando
lo vidi morire... ero un po'
triste. Mi rannicchiai sulle sue gambe e
piansi per ore mentre mi spiegava che avrebbe vissuto una lunga e bella
vita,
era ancora vivo e tutti un giorno o l'altro devono morire.
Ovvio che lo so.
Non sono completamente stupida. Ma vedere Pol tutto vecchio e rugoso...
cerco
di non pensarci.
Sì, mi avete sentita. Pol.
Io chiamo mio fratello Apollo, Pol. Voglio dire, Apollo è un
po' troppo
elegante e a lui sta bene se lo chiamo "Paul", anche se lo scrivo
come Pol. A mia difesa, lui mi chiama Missy (anche Artemis è
un po' troppo
elegante), così Pol non è tanto male.
Ok, è una bestemmia bell'e
buona chiamare qualcuno di nome "Apollo" "Pol". Voglio
dire, Apollo è unico e misterioso e fico da sentire, invece
"Pol" è
totalmente piatto. Sparatemi pure.
Ma dovete sparate anche a
Pol. Chiama una ragazza di nome Artemis "Missy".
Missy. Signorina.
Mi sembra che mi sgridi ogni volta che pronuncia il mio nome. Anche se,
dopo
tutti questi anni, mi ci sono un po' abituata. Così non mi
importa se i miei
amici mi chiamano Missy. Almeno, non troppo. Sebbene anche sentire il
mio vero
nome, Artemis, che mi piace abbastanza, sarebbe carino. Artemis suona
molto più
regale di "Missy".
Artemis suona come una
bellissima ragazza con capelli splendenti che passeggia al chiaro di
luna e
profuma di rose.
"Missy" suona
come una secchiona con occhiali enormi.
Lo dico ai miei amici
tutte le volte, ma loro ridono e basta. RIDONO! Voglio dire, sto
esprimendo i
miei sentimenti più profondi e interiori ai miei amici e
loro mi ridono in
faccia. Caspita, grandi amici, eh?
Immagino che dovrei
fermarmi a spiegare un po' di più la mia vita. Oltre ad
essere una Veggente,
sono anche una strega. Una veramente potente. E' leggermente spaventoso
(per
gli altri. A me piace) quando la mia magia funziona centinaia di volte
meglio
di quella di chiunque altro.
I miei sortilegi scudo
possono deviare le Maledizioni Senza Perdono. Nessun
sortilegio scudo
può deviare le Maledizioni Senza Perdono. L'unica persona mai
sopravvissuta alla peggiore (Avada Kedavra) è Harry Potter.
E solo perché
Voldemort (oh, smettete di boccheggiare e rabbrividire, femminucce.
Quel tizio
è morto)
era troppo stupido per capire che "l'amore è la magia
più
potente di tutte".
Davvero? Voglio dire, non
è un po' troppo sdolcinato?
Comunque,
sarò una
Grifondoro del settimo anno ad Hogwarts. Io aaaamo Hogwarts. E prima
che
prenotiate un posto per me al reparto malattie mentali al San Mungo,
dovrei
spiegare che non
amo la scuola. Amo solo Hogwarts. E' difficile non
innamorarsi del castello, delle scale che si muovono, le armature che
camminano
e i muri che ridacchiano. Per non parlare di tutti i miei amici.
I miei amici. Dio, amo
quei matti. C'è Dominique Weasley (abbreviato in Dom), una
bionda stupenda con
una personalità fantastica e un forte odio per tutto quello
che è rosa;
Alexandria Lewis (abbreviato in Alex), una bruna alta e carina che
è
disgustosamente intelligente e totalmente ossessionata con Fred Weasley
(II) ed
Elizabeth Paciock (abbreviato in Ella. Vi farebbe davvero male se la
chiamaste
"Elizabeth"), una bruna piccola e chiacchierona con una amore per le
piante, la moda e il Quidditch.
E poi ci sono io. Artemis
Jones (abbreviato in...Missy...), Veggente (anche se solo Dom sa del
mio dono),
una strega potente, alta, ricci capelli biondi, occhi grigi,
Cacciatrice della
squadra di Quidditch, decisamente intelligente (anche se me lo dico da
sola).
Oh, e James Potter II è la rovina della mia esistenza. Giuro
che il suo
obiettivo nella vita è quello di mandarmi in bestia. Il suo hobby
è
farmi infuriare. Ogni volta che vado fuori di testa per colpa sua,
sorride
compiaciuto e se ne va, probabilmente a spuntare un altro giorno sul
suo
calendario "Diamo fastidio ad Artemis".
E la parte peggiore? E' il
migliore amico di mio fratello. Questo significa che è a
casa mia tutta l'estate.
Evviva! Sono obbligata a passare tutto il mio tempo con James "Sono un
idiota" Potter. Sul serio. Vedete, la mia migliore amica è
Dom, che è sua
cugina, così ogni volta che vado alla Tana con lei, lui
è lì. E poi quando
torno a casa mia, lui e lì! E' OVUNQUE, VE LO GIURO! E' come
se mi
perseguitasse o qualcosa del genere! Giusto per potermi infastidire!
Ed è l'unico
che mi
chiama Artemis. Cioè, ho pregato tutte le persone che mi
piacciono di chiamarmi
Artemis e l'unica persona che non mi piace è l'unica che mi
chiama così! Gli ho
chiesto perché (durante una breve tregua ad un certo punto
delle nostre vite) e
mi ha detto che lo fa perché gli piace più di
Missy. Amico, anche a me. Anche a
me.
Ma oltre a questo, mi da
fastidio da morire. Ogni giorno, trova uno scherzo nuovo e diverso, qualcosa
che mi farà infuriare ed esplodere dalla rabbia. Una volta,
dopo che era
riuscito a spingermi nel Lago Nero, gli stavo urlando dritto in faccia.
E
sapete cosa fece? Mi baciò.
Proprio sulla bocca. Mentre stavo ancora
blaterando contro di lui! E poi si allontanò e
sussurrò «Sei così sexy quando
ti arrabbi» e se ne scappò via, mentre io lo
fissavo scioccata. Rimasi furiosa
per una settimana. Non
posso credere di aver lasciato che James Sirius
Potter mi baciasse. Io odio quel dannato idiota.
Quindi potete solo
immaginare l'orrore che sto provando in questo momento. In
realtà non potete,
perché non sapete perché
sono inorridita.
Lasciate che vi racconti
una storia. Immaginate questo: ultimo giorno d'estate. Artemis Jones e
Dominique Weasley stanno dormendo in una delle tante camere della Tana.
Artemis
è stravaccata sul letto con le coperte arrotolate qua e
là e i capelli sparsi
sul cuscino. Dominique sta dormendo con grazia, le mani piegate
gentilmente
sotto la guancia. Sul pavimento della stessa stanza ci sono Apollo
Jones e
James Potter, entrambi che russano abbastanza forte. Ora, non
chiedetemi perché
la famiglia di Dom li lasci dormire nella nostra stanza. Si fidano
troppo di
noi.
Ho descritto la scena.
Ora, diamo un'occhiata al sogno di Artemis, che ne dite? Tenete a mente
che
ogni volta che Artemis sogna qualcosa, si tratta in realtà
di una visione.
«MAMMA!»
strillò una bambina con i capelli biondi e gli occhi castani
«FALLO
SMETTERE!»
«Jacob»
avvertii,
mettendo fuori la testa nel cortile e lanciando un'occhiata severa ad
un
bambino con disordinati capelli neri e birichini e brillanti occhi
grigi
«Lascia stare tua sorella».
«Ma maaamma.
Le stavo
solo facendo vedere questa bella lumaca che ho trovato!» la
sollevò per
mostrarmela.
«Sì,
è fantastica, ora
mettila giù, per favore» dissi pazientemente.
«Va
bene» disse
imbronciato. Poi appoggiò la lumaca sulla spalla della
bambina che strillò
dalla paura e scoppiò a piangere.
«JACOB!»
dissi
infuriata, lanciandogli l'occhiataccia che solo le madri sanno fare.
Lui mi
fece un sorriso imbarazzato e la tolse.
«Non le stava
facendo
niente» borbottò.
«Emma,
tesoro, smetti
di piangere, zucchero. E' andata via» dissi. Lei
guardò la sua spalla e smise
di piangere non appena notò la sua maglietta libera dalla
lumaca.
«Jacob
è cattivo» tirò
su col naso.
«Jake.
Chiedile scusa.
Adesso» dissi severamente.
«Scusa,
Emma» mormorò e
la abbracciò, giusto per essere sicuro. Sorrisi,
specialmente quando Emma
ridacchiò e gli baciò una guancia e Jacob fece
finta di esserne disgustato e se
la pulì.
«Ehi! Vuoi
vedere una
farfalla che ho trovato?» le chiese.
«Sì!»
Emma annuì con
vigore, facendo rimbalzare i suoi ricci. Jacob la prese per mano e
corsero via.
«RAGAZZI!»
urlai per
farmi sentire «NON TROPPO LONTANO!»
«Ti preoccupi
troppo»
ridacchiò una voce profonda al mio orecchio. Delle forti
braccia si avvolsero
intorno alla mia vita e il mento di un uomo si posò sulla
mia spalla. Mi baciò
il collo con delicatezza. Improvvisamente, mi sentii riempire da un
forte
sentimento di amore e tenerezza, come se non potesse succedermi nulla
stando tra
quelle braccia. Sospirai e mi appoggiai a lui.
«Voglio solo
che siano
al sicuro» fissai le figure dei miei bambini che si
allontanavano.
«Artemis»
disse lui. Qualcosa
nel modo in cui lo disse mi suonò familiare...
«Non preoccuparti. Staranno
bene».
«Lo
so» sorrisi alle
loro sagome.
«Ti amo,
Artemis» mi
sussurrò all'orecchio, baciandomi ancora una volta il collo.
«Mmm. Ti amo
anch'io».
Mi girai, avvolgendo le braccia intorno al suo collo e baciandolo
delicatamente. Mi allontanai, guardando fisso nei dolci occhi dorati di
mio
marito. Gli scostai una ciocca di scompigliati capelli corvini dagli
occhi e lo
baciai di nuovo. «Ti amo anch'io, James».
James. James? JAMES?!
Oh, cazzo.
Mi svegliai urlando, i
ricci che volarono in tutte le direzioni mentre feci un balzo.
Dom si mise a sedere
velocemente, ad occhi spalancati «Cosa, cosa, cosa
c'è? Chi è ferito?» ansimò,
guardandosi attorno.
«Missy?
Cos'è successo?»
mi girai verso Pol, che aveva afferrato la bacchetta e la puntava alle
varie
ombre.
«Dannazione,
Artemis.
Perché diamine stai urlando a quest'ora
impossibile?» la voce di James giunse
dai piedi del mio letto. Pol diresse la luce della sua bacchetta sulla
mia
faccia e, scorgendo l'espressione di assoluto terrore, tutti e tre
iniziarono a
preoccuparsi.
«Missy,
cos'è successo-?»
«-incubo?
Stai-?»
«Artemis,
perché sei così
spaventata-?»
Ma fu la voce di James
che
mi riscosse. Era la stessa voce che avevo sentito nella mia visione, la
stessa
voce che avevo associato ad amore e affetto. Mugolai e mi rannicchiai
lontano
da lui. Mi fissarono tutti e tre.
«Missy?»
chiese piano Pol
alla fine «Cosa hai sognato?» Pol sa delle mie
visioni nel sonno (ovviamente),
così come Dom. James sembrava solo preoccupato. Era strano,
vedere una tale
espressione sul suo volto.
Scossi il capo
«Non voglio
parlarne ora» dissi con voce bassa. Evitai gli occhi di James
con tutte le mie
forze.
Il mio futuro
marito.
Sarebbe diventato mio marito. Quel
deficiente si sarebbe sposato con me.
Oh, per favore,
uccidetemi.
Mi salverebbe dalla
lesione
cerebrale che mi farà innamorare di quell'idiota.
Artemis Potter. Tremai
solo al pensiero.
«James, non
hai voglia di
fare una passeggiata?» gli chiese Dom, lo sguardo rivolto
ancora verso di me.
«Ehm, no.
Sono circa le
tre; nessuno sano di mente andrebbe a fare una passeggiata
adesso» disse
confuso.
«No, penso
che una
passeggiata sia magnifica
adesso; non credi anche tu, Apollo?» domandò
attraverso i denti serrati.
«Sì»
concordò Apollo,
guardandomi anche lui attentamente.
«Ma non
voglio-».
«James.
Vattene. Adesso»
Dom indicò la porta.
«Cosa?! Ma
voglio sapere
cosa c'è che non va-».
«James,
amico, per favore.
Dobbiamo parlare con Artemis» Apollo lo guardò con
la sua espressione
"Sono dannatamente serio in questo momento" e James uscì
dalla
stanza, borbottando sottovoce su "Solo un dannato incubo" e
"stanno esagerando" e qualcosa sull'avere una reazione eccessiva e
bambini. Va beh.
«Dicci cosa
è successo»
Dom si voltò verso di me e io scoppiai a piangere.
«No, aspetta- Scusa, non
volevo-» disse Dom di fretta, agitando le mani davanti a me.
Ma era Apollo a
sapere cosa fare. Si arrampicò sul mio letto e mi
tirò verso di lui. Piansi
disperatamente nascosta nel suo petto, mentre lui mi massaggiava la
schiena.
Dom mi accarezzò i capelli.
Oh, dovrei fare
un'aggiunta.
Quei due sono fatti
l'uno per l'altra. Sul serio. Si sposeranno e
avranno tre figli: David, Marisa e Stella. Vi ricordate la mia visione
a dieci
anni? Quella ragazza era Dom. Non l'ho mai detto a nessuno dei due e
non
intendo farlo finché
non saranno sposati.
«Era
così terribile?» mi
chiese Apollo, mentre iniziavo a piangere più forte al
pensiero del matrimonio.
Annuii.
«Moriva
qualcuno?» chiese
con delicatezza Dom, continuando ad accarezzarmi. Scossi il capo.
«Si faceva
male?» tentò
Apollo. Un'altra scrollata.
«Perdeva la
memoria?» No.
«Veniva
torturato?»
Provate di nuovo.
«Tu
ti facevi male
o morivi?» chiese Dom. Annuii e singhiozzai.
«Cosa?»
esclamò Apollo
allarmato.
«Soffrirò
una seria
lesione cerebrale» farfugliai alla fine.
«Oddio.
Quando? Come?»
chiese Dom freneticamente.
«Quando?
Settimo anno».
Potevo esserne sicura
dalla mia visione. Era nella parte più profonda
della mia mente futura.
«Sarà
un incidente?»
chiese Dom, sul punto di scoppiare a piangere «Come
succederà?»
«Non ti
dimenticherai di tutti
e tutto e andrai in coma, vero?» chiese Apollo ansioso e
assolutamente
miserabile.
«No»
riuscii a fare una
risata acquosa.
«Allora cosa
succederà?»
strillò Dom «Ho appena scoperto che la mia
migliore amica si farà seriamente
male durante il suo settimo anno e tu stai ridendo?»
«Non mi
farò male»
risposi.
«Cosa?!»
esclamarono nello
stesso momento.
«Allora cosa
succederà?»
chiese Dom, frustrata.
«Io-io-io».
«... Tu
cosa?... Andiamo,
Missy, diccelo» disse Pol a bassa voce.
«Mi
innamorerò di James
Potter. E mi sposerò
con lui» piagnucolai. Iniziai a piangere ancora
più forte.
Dom fece una specie di
risata sollevata «E' questo?»
«E' questo?!
Non è "questo"!
E' la cosa peggiore che potesse mai succedermi!» urlai.
«No, Missy,
non è così.
Andiamo, non è così male» disse Apollo
«E una volta che ti sarai innamorata di
lui, imparerai ad affrontare le sue piccole stranezze».
Feci una specie di
urlo-strillo-gemito strozzato. Sembravo una sorta di bestia rabbiosa.
«Oh, che
carino! La
mia migliore amica e mio cugino che si innamorano l'una
dell'altro!» strillò
Dom.
«Ti
innamorerai di James
Potter» rise Apollo.
«Sì,
avevi ragione sulla
lesione cerebrale» aggiunse Dom, ridacchiando anche lei.
«Attenti»
li avvertii
«Conosco delle cose su voi due e stavo pensando di dirvele,
ma ora non credo
che lo farò più».
«Eh, chi se
ne importa?»
scrollò le spalle Pol «Lo scopriremo lo
stesso».
«Vi
odio» misi il broncio.
Mi piaceva avere un vantaggio su di loro.
«Allora, cosa
hai
intenzione di fare?» mi chiese Dom.
Digrignai i denti
«Cambierò
il futuro».
«Ehm...
Missy, lo sai che
non puoi cambiare il futuro» disse Apollo insicuro.
«No. Io posso»
insistetti «Il futuro è soggettivo; cambia in base
alle nostre azioni e
decisioni. Non è scritto sulla roccia».
«Scommetto
che quella
visione, invece, era solida come una roccia» disse Apollo. A
volte, le mie
visioni erano un po' offuscate perché potevano cambiare.
«Lo
era» ammisi «Ma posso
cambiare il futuro. Lo farò. Non
mi innamorerò di quell'idiota».
«Artemis»
disse dolcemente Dom. Ero
sicura che stava per dire qualcosa di saggio e profondo. Quando
pronunciava il
mio nome per intero di solito era importante. «Puoi cambiare
il futuro, ma non
puoi fare niente per cambiare il destino».
Wow. Quello sì
che
era profondo. Chiunque abbia detto che le bionde sono ottuse
è uno stupido.
Beh, qualcuna lo
è. Ma
decisamente ci sono delle eccezioni alla regola. Io, per esempio. Io
decisamente non sono ottusa. E neppure Dom o Apollo. Ecco allora. Non
tutti i
biondi sono ottusi. Stupidi stereotipi.
«Chi ha detto
che era
destino?» chiesi testardamente. Dom aprì la bocca
per dire qualcosa, ma Apollo
la bloccò con una mano e lei la richiuse, confusa.
«Lascia stare» la avvisò e
lei annuì... aspettate, quello non è un leggero
rossore, vero? O mio dio, anche
le guance di Apollo sono un po' tinte di rosa... si stanno finalmente
innamorando uno dell'altra!
Sììììììììììììììììììì!!!
«Puoi
provare, Artemis. Ma
dubito che qualsiasi cosa tu abbia intenzione di fare
funzionerà, perché Dom ha
ragione, questo è destino. Non sfidare il destino».
«Tsè»
brontolai. Non mi
sarei innamorata di un idiota di prima categoria come James Potter.
Beh, se
fosse un po' più gentile, forse...
«Vado a
recuperare James.
Buona notte a tutt'e due» Apollo lasciò la stanza.
Non appena se ne andò, mi
girai verso Dom. «Sputa il rospo».
«Di cosa stai
parlando?»
«Ho visto il
modo in cui
guardavi mio fratello. Spara».
Sembrava nervosa
«Noi-ehm... possiamo aver... voglio dire, magari a quella
festa il mese
scorso... con tutto l'alcool e quella roba lì... noi
abbiamo... ehm».
Ehi, aspettate. Io
pensavo
stesse per ammettere i suoi sentimenti per lui. Di cosa sta parlando?
«Ho come, per
sbaglio, per
caso fatto sesso con lui» mormorò, guardando in
basso e diventando rosso acceso
in faccia.
«Cooooosa?»
Gli occhi mi
uscirono dalle orbite. Decisamente, quello non
l'avevo visto. Di solito
lo faccio.
«Scusa»
mormorò,
assolutamente mortificata.
«Perché
non me l'hai
detto?» chiesi. Ero ancora un po' scioccata.
«Pensavo lo
sapessi già».
«Questo non
l'ho visto»
scossi il capo «Probabilmente perché è
stato un impulso del momento... ma davvero?»
«Sì,
abbiamo ehm... deciso
di non dirlo a nessuno...»
«L'hai detto
a me» strano,
ma non ero arrabbiata. Probabilmente perché si trattava del
suo futuro marito.
«Pensavo lo
sapessi già,
ma avessi soltanto bisogno che lo ammettessi» era ancora
tutta rossa.
«No, pensavo
stessi per...
ammettere qualcos’altro».
«Cosa?»
incurvò un
sopracciglio.
«Non
importa» dissi
velocemente.
«Non sei
arrabbiata?»
chiese confusa.
Mi girai e le feci un
gran
sorriso «Per niente».
«Davvero?»
«Davvero».
«Perché
no?»
«Perché
io so delle cose»
le sorrisi e mi girai per addormentarmi.
«DIMMELO!»
«Notte,
Dom».
«ARTEMIS
SELENE JONES! DIMMELO!»
«DOMINIQUE
GABRIELLE
WEASLEY, NO!» le risposi, sorridendo.
«APOLLO
OLIVER JONES,
COS'è SUCCESSO AD ARTEMIS SELENE JONES?» chiese
James a mio fratello, entrando
nella stanza e sorridendoci.
«JAMES SIRIUS
POTTER,
NIENTE».
«ARTEMIS
SELENE JONES,
DIMMI COS'è SUCCESSO»
«JAMES SIRIUS
POTTER, NO»
risposi freddamente.
«ALBUS
SEVERUS POTTER
VUOLE CHE FACCIATE TUTTI SILENZIO COSì PUò
CONTINUARE A DORMIRE!" urlò
Albus, il fratello minore di James, dalla stanza accanto. Albus
è proprio un
ragazzo carino. Merita il suo futuro: una moglie magnifica (Noah
Paciock, la
sorellina di Ella) e tre figli. Sarà anche Cercatore per i
Cannoni di Chudley
(non sono più la peggior squadra del campionato).
«ROSE LUNA
WEASLEY è
D'ACCORDO CON LUI!» aggiunse Rose. Amo quella ragazza. E'
cosi dolce... ma il
suo futuro continua a cambiare. Mi fa impazzire da morire.
«SCORPIUS
HYPERION MALFOY
VUOLE SAPERE PERCHé TUTTI STANNO USANDO I NOMI PER INTERO E
STANNO PARLANDO CON
LE MAIUSCOLE» Scorpius, il migliore (e davvero sexy. Se solo
fosse più grande)
amico di Al ridacchiò. Anche Scorpius ha un futuro nebuloso.
«ARTEMIS
SELENE JONES NON
NE HA IDEA» dissi. Scoppiammo tutti a ridere e riuscii a
sentire le risate
anche dalla stanza accanto.
«Beh, questo
è stato
decisamente strano» dissi alla fine.
«Non puoi
aspettarti
niente di meno da noi» osservò James.
Scrollai le spalle
«Vero»
Poi mi sdraiai immediatamente e mi rimisi a dormire.
Ho deciso cosa
farò.
Eviterò James Sirius Potter a tutti i costi. Cambierò
il futuro. Posso
farlo.
Quindi, beccatevi
questo.
***
«MISSYYYYYYYY!!!»
l'urlo
di Ella poteva venire sentito tranquillamente per tutto il binario e la
gente
rise mentre lei mi saltava addosso, facendomi barcollare.
«AHIA!
STACCATI, PICCOLA
PAZZA!» urlai, mentre si aggrappava alla mia schiena e mi
strillava felice
nell'orecchio.
«Ehi,
ragazze» salutò
Jason. Anche lui è amico di Apollo, ma non tanto quanto
James. Mi staccò Ella
di dosso. Lei si contorse per sfuggire alla sua presa, ma lui si
limitò a
ridere e lanciarsela sulla spalla come se fosse una piccola bambola di
pezza.
«EHI! METTIMI
GIù!» urlò
Ella indignata. Ella è minuta e carina, mentre Jason
è muscoloso, alto e
davvero, davvero bellissimo. Sono entrambi spensierati e amanti del
divertimento, ed è per questo che sono fatti l'uno per
l'altro. Veramente.
Diventeranno la coppia più carina di tutte e avranno otto
bambini perché non
saranno capaci di togliersi le mani di dosso. Ho visto tutto in una
visione
molto lunga: venti minuti. E intendo tutto
quanto. Ella è una che
strilla, nel caso qualcuno di voi voglia saperlo.
In realtà fa
un po' paura.
Ognuna del mio gruppo di amiche ha l'anima gemella nel gruppo di amici
di
Apollo. Vedete, Ella e Jason staranno insieme, Alex e Fred II si
sposeranno,
Dom e Apollo si innamoreranno perdutamente e poi ci siamo io... e
Potter
(inserite qui brivido di disgusto). Ma cambierà.
«Grazie»
sospirai
riconoscente «Stava per rompermi un timpano».
«LASCIAMI
ANDARE!»
«E
così se ne andò il mio
udito» Jason rabbrividì. Adesso, Jason ed Ella
hanno una specie di relazione
amore/odio. Presto sarà amore/amore. Diventeranno
disgustosi. Non vedo l'ora.
«Jason,
amico!» Potter ci
raggiunse e diede un pugno sulla spalla di Jason «Ehi
Ella» aggiunse, guardando
la ragazza urlante. Lei sorrise e salutò con una mano, poi
continuò a
strillare.
«COSA?» chiese
Jason ad alta voce. Ella gli stava
ancora urlando nell'orecchio, attraendo un sacco di sguardi strani.
«HO DETTO
CIAO!» strillò
forte Potter «Oh, per l'amor di dio» aggiunse
esasperato, tirando giù Ella da
Jason e rimettendola delicatamente con i piedi a terra.
«Grazie
Jimmy» disse Ella
con tutta la dignità che poteva racimolare. Purtroppo, non
era molta visto che
era appena stata tirata giù dalla schiena di un tipo a cui
stava strillando
nelle orecchie. «Ora, dov'ero rimasta? Oh giusto!
MISSYYYYYYY!!»
strillò ancora,
cercando di saltarmi
addosso. Questa volta, prese la rincorsa e io rischiai di cadere.
All'improvviso, delle mani calde e forti afferrarono le mie braccia e
mi
tennero in equilibrio. Una scossa di elettricità mi
passò lungo le braccia al
suo tocco.
«Stai
bene?» mi chiese
Potter, mentre cominciavo a far staccare Ella che aveva ricominciato a
strillarmi felice nell'orecchio.
«Sì,
grazie» dissi con
distacco.
«DOMIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!»
urlò all'improvviso Ella. Mi lasciò andare
(grazie, caro Merlino) e corse verso
Dom, che fece un piccolo strillo spaventato e cominciò a
correre nella
direzione opposta.
«E' pazza. Ma
non puoi non
amarla» Jason sorrise ad Ella, che stava ancora correndo
dietro a Dom.
«Più
come, tu
non
puoi non amarla» gli sorrisi compiaciuta e lui
farfugliò. Anche
James ghignò.
«Ehi»
disse una voce calma
e tranquilla.
«ALEX!»
strillai e mi
lanciai su di lei. Alex era la più normale nel nostro
gruppo, che non significa
davvero molto visto che il nostro gruppo consiste in una Veggente, una
mezza
Veela/mezzo Lupo Mannaro e una ragazza che si comporta come una
bambina. Ma
comunque. E' tranquilla, dolce e davvero intelligente. E stupenda
ovviamente,
ma in realtà non se ne accorge. Triste, davvero. Voglio
dire, ha la bellezza
necessaria per avere qualsiasi ragazzo voglia, ma va dietro all'unico
tipo che
non ha assolutamente alcun interesse romantico in lei. E' talmente
masochista.
Disse
la ragazza che era determinata a cambiare il futuro
anche se sapeva che non avrebbe funzionato.
Touché,
cervello. Touché.
«Ehi,
Missy» ricambiò il mio
abbraccio. «E James» aggiunse, facendogli un
sorriso. Lui ricambiò «E Jason...
cos'hai?» finalmente notò che Jason era rosso in
faccia e stava ancora
mormorando tra sé e sé.
«Gli piace
Ella» dicemmo
io e Potter insieme. Jason ci fulminò.
«Davvero?
Grande» Apollo
arrivò e gli diede un pugno sul braccio come saluto.
Davvero, i ragazzi sono
strani. «Dov'è Freddie?» chiese a James.
Alex si interessò immediatamente
all'ammasso
di cemento ai suoi piedi. Le sue guance si arrossarono leggermente.
«Come faccio
a saperlo?»
James scrollò le spalle.
«Beh, a parte
il fatto che
è un tuo parente e che sei venuto con lui, intendi
dire?» chiese Jason.
«Parlando di
persone con
cui sei imparentato, dov'è Dom? E Ella» aggiunse
Apollo.
«Probabilmente
staranno
ancora correndo qui attorno da qualche parte. Dom sta scappando
dall'abbraccio
di saluto e gli strilli di Ella» risposi per Potter. Non
l'avevo ancora
guardato una
sola volta oggi. UNO A ZERO PER ME!
«Giusto»
Pol annuì e roteò
gli occhi.
«OK, ho
capito dannazione,
ti sono mancata,
ora per favore mi scenderesti di dosso, cazzo!»
«Aah, sembra
che la
sempre-gentile Dominique sia arrivata» la voce di Fred
arrivò da dietro di noi.
«Freddie!»
Jason abbracciò
Fred (in modo maschile, naturalmente) e Alex divenne ancora
più rossa.
«ALEEEEEEEEEEEX!!!»
Ella
volò da Alex, che urlò di naturale terrore e
cercò di fare del suo meglio per
apparire più insignificante possibile. Non
funzionò. Ricevette il trattamento
di urla e abbracci proprio come il resto di noi. Cos'è
successo all'abbraccio-pacca-fine
non lo so. Fondamentalmente, abbiamo mandato all'inferno quel
piccolo
tipo di saluto.
«Finalmente,
sembra una
dannata scimmia urlatrice»
Dom mi raggiunse, massaggiandosi l'orecchio.
«Lo so. Sono
diventato
sordo anch'io» Jason si indicò l'orecchio
mestamente.
«Mi dispiace
per te,
amico» gli diedi una pacca sul braccio per consolarlo
«Ma se non saliamo adesso
sul treno, partirà per Hogwarts».
«ELLA, ALEX,
ANDIAMO!
TRASCINATE I VOSTRI CULI SUL TRENO!» urlo loro Dom. Beh,
qualcuno era di umore nero
quel giorno.
«LE COSTOLE,
ELLA, ATTENTA
ALLE COSTOLE!» ansimò Alex. Fred staccò
Ella da Alex e la mise dritta a terra.
Ella ci guardò e ci fece un gran sorriso «Mi siete
mancati, ragazzi!»
«Davvero? Non
l'avevamo
ancora capito» disse Alex sarcastica, ancora leggermente
senza fiato. Si
massaggiò le costole mentre inceneriva Ella, che ebbe la
decenza di apparire
vergognosa.
***
«Artemis?»
Il volto
ansioso, terrificato e preoccupato di Dom mi comparì davanti.
«Sì?»
la fissai bene, notando la sua espressione «Cosa
c'è, Dom?» chiesi preoccupata.
«Sono- sono
incinta».
Sorrisi, anche se la
mia
mente era a miglia di distanza. Avevo visto la formazione della
famiglia di
Dom... proprio l'inizio. Sono così contenta per lei!
«Artemis.
ARTEMIS!» la
faccia di Potter mi apparve improvvisamente davanti. Scattai indietro,
non
aspettandomi di trovarmelo di fronte.
«Cosa?»
«Ti ho
chiesto se vuoi
qualcosa dal carrello. Circa otto volte, veramente. Cosa stavi
guardando? E
perché sorridevi?»
«Niente di
particolare.
Devo essermi incantata» scrollai le spalle e uscii dallo
scompartimetno,
lasciandomi dietro un Potter molto confuso. Di solito restavo sempre e
ci
divertivamo a litigare. Ma sto mantenendo le distanze.
Cambierò il futuro. Lo
farò. So di poterlo fare.
Il resto del viaggio fu
più o meno come al solito. Ella e Jason che flirtavano tra
di loro, Dom e Pol
che cercavano di evitare di incrociare gli sguardi e quando capitava
arrossivano, Alex guardava Fred dormire e Potter mi fissava mentre
leggevo un
libro babbano. Feci del mio meglio per ignorarlo.
Praticamente, fu il
viaggio in treno più strano che avevamo mai fatto, avrei
voluto urlare. Almeno
Ella e Jason si stavano divertendo nella loro bolla personale.
Più tardi,
al banchetto,
stavo giocherellando con il cibo (non ero dell'umore adatto per
mangiare)
quando realizzai. Non c'è niente di più strano o
disgustoso al mondo dello
scoprire che la tua migliore amica è andata a letto con tuo
fratello. Guardai
Dom e Apollo e arrossii al pensiero di loro due... che facevano
qualcosa.
BLEAH!
Potter mi vide
arrossire e
fece una smorfia. Annuì e mi lanciò un'occhiata
del genere
"E'-strano-vero?". Io annuii e feci una smorfia, lanciandogli
un'occhiata per dire
"Ti-ha-detto-che-è-andato-a-letto-con-tua-cugina?" Lui
annuì e fece finta
di vomitare e io non riuscii a trattenermi dal sorridere. Poi gli diedi
un'occhiata tipo "Non-hai-picchiato-mio-fratello-vero?" e lui scosse
la testa e scrollò le spalle come per dire
"Quel-che-è-fatto-è-fatto".
Tornai a guardare il
mio
piatto e realizzai di aver appena avuto una conversazione silenziosa
con James
Potter e che entrambi l'avevamo capita.
Strano.
Oh, dannazione! Avrei
dovuto ignorarlo! IGNORA, ARTEMIS, IGNORALO!
Next chapter:
«So che mi
vuoi, Jones»
aprii l’altro occhio, giusto in tempo per vedere Potter
inarcare le
sopracciglia in modo nauseante. Mugolai e affondai la faccia nel petto
di Al,
così da non vedere più quell’immagine
disgustosa.
«Fallo
andar via» mi lamentai, la voce soffocata dalla
maglietta di Al.
Note di traduzione:
Ed ecco qui. Questo
è il
primo capitolo di una storia davvero fantastica. E’
divertente, frizzante e
molto particolare, come avete potuto leggere.
E’ la prima volta che
faccio una traduzione seria e spero di essere riuscita a rendere
l’atmosfera della
storia originale.
Comunque, se volete
leggerla di persona, ecco il link: Déjà Vu
L’autrice è geniale e
simpaticissima, quando le ho detto che mi sarebbe piaciuto tradurla in
italiano
era davvero eccitata e voleva che le mandassi il capitolo in italiano,
anche se
non lo conosce.
Le ho
promesso che avrei tradotto le recensioni e
gliele avrei inviate, quindi fatele sapere cosa ne pensate! So che
siamo
all’inizio, ma so altrettanto bene che se continuerete a
seguirla non ve ne
pentirete!
|
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Capitolo 2 *** Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains ***
Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains
«Eee,
ecco James Potter
con la Pluffa, sta sfrecciando super velocemente verso gli anelli, oh
Zabini lo
intercetta e... aspettate! James ha passato la Pluffa ad Artemis Jones,
che la
afferra e... SI! PUNTO PER GRIFONDORO! VAI MISSY!»
urlò Fred nel microfono.
La
folla esultò ed io
lanciai un pugno in aria. I miei compagni di squadra gridarono e mi
indicarono
con entrambe le mani e io feci un piccolo inchino.
Vedete,
è una strana
tradizione della nostra squadra... ogni volta che qualcuno fa qualcosa
di fantastico,
urliamo trionfanti e lo indichiamo con entrambi gli indici. La folla lo
adora.
Siamo
malati, lo so. Ma le
tradizioni sono tradizioni.
«E
ora Malfoy è in
possesso della Pluffa, la passa a James Potter, che tira... oh, amico,
sembra
che Davis abbia finalmente parato qualcosa, sembra che quel tipo non
sia
totalmente inutile» lui mostrò il dito a Dom e lei
sorrise «Serpeverde è ora in
possesso della Pluffa e... Sì! Bel tiro di Bolide dalla
nostra sola ed unica
Ella Paciock! Ma... oh, Serpeverde ancora in possesso della Pluffa,
Goyle
tira... SI! HUGO WEASLEY HA PARATO! VAI, HUGO!» aggiunse Dom,
gridando nel
microfono vicino a quello di Fred. Abbiamo due commentatori adesso,
rendono
tutto più interessante.
Urlammo
e lo indicammo,
mentre la folla iniziava ad intonare un coro rumoroso di "Weasley
è il
nostro re".
Apparentemente,
è nato ai
tempi del padre di Hugo ed è ancora immensamente popolare.
Il professor
Neville, una volta, lo stava canticchiando tra sé e noi lo
beccammo e ora lo
cantiamo tutte le volte. E' una canzone fantastica, in
realtà. Chiunque l'abbia
inventata è un genio assoluto.
«Grifondoro
ora in
possesso di palla... Malfoy tira, SI! UN ALTRO PUNTO PER GRIFONDORO! 20
a 0 per
Grifondoro!» urlò Fred.
Applaudimmo
tutti una
volta e urlammo «COSA?!» ai Serpeverde,
enfatizzando con dei gesti. Ci
mostrarono il medio nello stesso momento, a cui noi rispondemmo
volentieri. La
folla cominciò ad impazzire.
«Ok,
le squadre hanno
smesso di scambiarsi gestacci, Serpeverde è di nuovo in
possesso della Pluffa...
Jason Black lancia un Bolide al Cacciatore... ma no, il Battitore di
Serpeverde
lo respinge... e... Nott tira... SI! HUGO WEASLEY CE L'HA FATTA ANCORA!
LO
SAPEVO CHE QUEL RAGAZZO ERA IL MIO CUGINO PREFERITO!»
strillò Dom. Un gruppo di
persone le urlò un indignato «EHI!»
incluso Fred «Non preoccupatevi, adoro
anche il resto della mia famiglia» aggiunse frettolosamente.
La
squadra si unì al coro
di "Weasley è il nostro re", indicando, urlando e
applaudendo Hugo,
che si esibì in un piccolo inchino.
«...così
noi cantiam
perché, perché Weasley è il nostro
re!»
«Ok,
Grifondoro in
possesso di Pluffa... il Battitore di Serpeverde gli ha tirato un
Bolide...oh,
no... Sì! Jason Black lo intercetta all'ultimo minuto e lo
respinge! E JAMES
POTTER SEGNA! 30 a 0 per Grifondoro! E... guardate! Albus Potter sta
sfrecciando verso il Boccino, Rodriguez appena dietro di lui...
Sì! ALBUS
POTTER HA PRESO IL BOCCINO! GRIFONDORO VINCE!» Fred e Dom
urlarono insieme
l'ultima parte.
Ci
fiondammo tutti verso
Al, che stava tenendo il Boccino in alto, urlando, e ci attaccammo a
lui,
strillando e abbracciandoci a mezz'aria. La squadra era solo un'enorme
massa di
rosso e oro. Atterrammo lentamente e la folla si catapultò
verso di noi.
«Bene,
Grifondoro ha
vinto, così si conclude l'eccitante incontro tra i coglioni-
volevo dire
Serpeverde, scusi professoressa- e i GRIFONDORO! YUHUH!! VINCE
GRIFONDORO,
BECCATEVI QUESTO, PERDENTI SIBILANTI!» strillò
Dom, ignorando la professoressa
McGranitt, che le stava gridando contro.
«Oh,
scusi professoressa,
mi sono eccitata un po'» aggiunse per scusarsi. La
professoressa McGranitt la
ammonì con l'indice, ma potevo vedere un lieve sorriso sulle
sue labbra.
«SQUADRA!
AGLI
SPOGLIATOI!» urlò James sopra i fan urlanti e
dovemmo farci strada verso gli
spogliatoi.
«Bel
lavoro, tutti
quanti!» James ci fece un gran sorriso «Lo sapevo
che potevamo farcela. Ora, il
prossimo incontro è contro i Corvonero, la squadra di Roxy,
quindi allenamenti
domani alle sei!» Roxy è la sorella gemella di
Fred e capitano della squadra di
Corvonero.
«COSA?!»
esclamammo tutti.
«Andiamo
ragazzi, è il mio
ultimo anno. Voglio vincerli tutti! Voglio dire, abbiamo vinto questo
allenandoci due volte a settimana, ma se ci alleniamo di più
potremo batterli
tutti! Avremo allenamenti tutte le sera, d'ora in poi. Saremo
inarrestabili!»
Potter sorrise in modo un po' maniacale.
«Sei
pazzo!» gli urlò Ella
«Abbiamo delle vite, sai?»
«Andiamo
Ells. Per favore?
Fallo per me, il miglior capitano che hai mai avuto!» ci
sorrise raggiante,
sicuro di riuscire a convincerci.
«Va
bene» brontolammo. Era
davvero un buon capitano. Molto comprensivo, ma leggermente maniaco per
quanto
riguardava il Quidditch. Se perdevamo più di un allenamento,
andava totalmente
fuori di testa. Ma oltre a quello, lui era la ragione dei nostri cinque
anni di
vittorie, quindi penso fosse il migliore. Quello prima di lui faceva
schifo.
«VI
AMO TUTTI QUANTI!» si
lanciò su di noi e atterrammo tutti sul pavimento in un
enorme mucchio di
giocatori di Quidditch, ridendo e urlandogli di alzarsi.
Amo
la nostra squadra. Mi
mancherà disperatamente quando la scuola sarà
finita.
Più
tardi, mentre ero
nella doccia, la mia vista iniziò a diventare sfocata e
sapevo che stavo per
vedere il futuro. Mi sedetti e lasciai che la visione mi comparisse
davanti
agli occhi.
«Ehi,
Rose» Scorpius
Malfoy si sedette vicino a Rose Weasley, in biblioteca. Lei sorrise e
spostò le
sue cose per fargli spazio.
«Ehi,
Scorpius».
«Ehm...
allora... cosa
stai facendo?» chiese nervoso.
«Niente
di particolare.
Solo i compiti».
«Bello»
deglutì
nervosamente «Ehm... Rose?»
«Sì?»
alzò lo sguardo e
gli sorrise.
I
suoi occhi si
spalancarono leggermente.
«Vuoi...
venire ad
Hogsmeade con me, il prossimo fine settimana?» chiese
speranzoso. Rose sembrò
sorpresa.
«Certo»
gli sorrise.
«Fantastico»
sembrava più sicuro di sé e rispose al suo
sorriso. Tirò fuori i suoi compiti e cominciò a
lavorare con lei. Si lanciavano
delle occhiate, quando pensavano che l'altro non guardasse, ed entrambi
sorridevano decisamente contenti.
Lentamente
tornai alla
realtà e sorrisi. Allora... Rose e Scorpius, eh?
Carino.
«Artemis?»
Cazzo.
«Cosa
diavolo ci fai qui,
Potter?» ringhiai, sporgendo la testa fuori dalla doccia.
«Oh-
ehm... io... oh...
ehm- scusa. Me ne vado» si girò e si mise quasi a
correre verso la porta.
Dannazione,
Potter. FAI
MEGLIO A CORRERE.
«Rose...
e Scorpius?» mi
chiese Dom più tardi, quando glielo raccontai. Io sorrisi
«Esatto».
«Oh...che
bello! Sono
entrambi stupendi, starebbero bene insieme» sorrise Dom.
«Sì
e il loro futuro
finalmente ha iniziato ad essere meno nebuloso» lasciai
cadere il capo e mi
massaggiai le tempie. «Ma non molto. La testa mi sta
uccidendo».
«E
tu e James?» chiese
dopo una breve pausa.
Scrollai
le spalle «Non ho
ancora visto nient'altro. Sono solo due settimane... non penso di aver
già
provocato delle differenze».
«Gli
piaci davvero» disse
lei a bassa voce. Io digrignai i denti.
«Non
mi interessa, Dom»
mormorai.
«No...
dico sul serio. Gli
piaci davvero tanto. E tu ti innamorerai di lui, non è una
brutta cosa. Forse dovresti...
lasciare le cose come sono. Non dovresti provare a cambiare il naturale
andamento delle cose, Artemis» disse seriamente.
«Non
sto cambiando niente.
Il futuro cambia sempre» scossi la testa.
«Ma...
questo è destino,
Artemis. Non puoi fare niente per cambiare questo».
«Non
è destino»
insistetti. Destino un cazzo. Non è destino.
«Come
vuoi» sospirò Dom
alla fine.
I
miei occhi iniziarono a
diventare di nuovo offuscati. ANCORA?! Povera la mia testa. Le visioni
mi fanno
sempre male. Si prendono molta della mia energia.
La
mia vista si sfocò,
mentre fissavo qualcosa a migliaia di miglia di distanza. I miei occhi
normalmente grigio tempestoso diventarono argento ed ebbi un altro
scorcio di
futuro.
Alex
corse su per le
scale, le lacrime che le rigavano il volto.
«Alex?»
Ella smise di
sistemarsi le unghie e guardò verso la ragazza piangente
«Cos'è successo?» Alex
si sedette sul suo letto e lasciò correre le lacrime
giù per le guance.
«Alex,
perché stai
piangendo?» mi sedetti di fianco a lei, Dom dall'altro lato.
Ella le si
inginocchiò di fronte, il suo volto carino arricciato dalla
preoccupazione.
«F-Fred...
esce con
Mallory Finnigan» singhiozzò.
«Come
fai a saperlo?»
le chiesi dolcemente, massaggiandole il braccio.
«L-Li
ho beccati che si
b-baciavano» piagnucolò «E poi Fred si
è staccato e mi ha chiesto "Posso
aiutarti?"».
«Quel
coglione!» urlò
Dom «Ora vado lì e-».
«No!»
la bloccò
velocemente Alex «N-non farlo. N-non mi interessa
più».
Ci
scambiammo un
sguardo «Ma...» disse Ella «Ma Alex, sei
innamorata di lui da sempre».
«Lo
lascio perdere»
Alex scrollò la testa «Non vale la pena aspettare
ancora».
«Alex...
si sistemerà
tutto. Lo prometto» dissi dolcemente.
«N-no.
E non voglio più
sopportare tutto questo ogni volta che si trova un'altra ragazza.
Basta» si asciugò
le guance e si arrampicò sul letto.
«Alex...»
iniziò Dom.
«Non
preoccupatevi per
me. Sto bene» ci fece un sorriso tirato. Nessuna di noi ci
credette.
«No
Alex, non stai
bene» disse Ella.
«Seriamente.
Devo
liberarmene. Solo perché penso che Fred sia attraente non
significa che ne sia
innamorata. Ci sono un mucchio di altri ragazzi lì fuori.
Inizierò ad uscire
con qualcuno» disse Alex decisa.
«Ma-»
cominciò Dom.
«Lascia
perdere» la
avvisai. «Alex, se questo è quello che pensi sia
giusto fare, fallo. Solo...
sei sicura di star bene?»
«Sto
bene. Buona
notte».
«Notte»
dicemmo in
coro. Alex tirò le tende intorno al letto e tutte ci
scambiammo altre occhiate.
«Non
finirà bene» mormorò Ella. Io scrollai
le spalle e
feci una smorfia, mentre Dom scuoteva il capo e sussurrava tra
sé "Dannato
coglione... idiota... dovrei dargli una dannata lezione... posso
aiutarti...
stronzo...».
Boccheggiai,
mentre
tornavo al presente e sbattei un paio di volte le palpebre. La mia
testa
pulsava per lo sforzo di aver avuto così tante visioni in un
giorno.
«Artemis?»
chiese Dom
preoccupata «Cosa hai visto?»
«Alex...
ha deciso di
dimenticarsi di Fred».
«Cosa?»
«Alex?
Cos'è successo?»
chiese Ella.
Dom
tirò indietro le tende
per svelare la stessa esatta scena che avevo visto giusto pochi istanti
prima.
«Wow»
le sussurrai «E'
successo così in fretta... ho visto questo due secondi
fa».
Alex
si sedette sul suo
letto e lasciò correre le lacrime giù per le
guance.
«Buongiorno
a tutti!»
Alzai
lo sguardo e la mia
bocca si spalancò, rivelando i magnifici cereali che stavo
masticando. Notai
che intorno al tavolo tutte le mascelle erano cadute sul pavimento.
«A-Al-Alex?»
farfugliai.
Sembrava che avessi finalmente mandato giù i cereali. Oh,
aspettate. Sono tutti
spruzzati sul tavolo. Ops. Colpa mia.
«Ehi,
Missy» sorrise e si
sedette di fianco a me.
«Wow.
Cos'è successo?»
le
chiese James. Dom si limitò a guardarla a bocca aperta.
«Cosa
intendi dire?» Alex
impilò alcuni pancakes nel suo piatto e, senza guardare,
allungò una mano per
chiudere la bocca spalancata di Jason.
«Tu-tu-tu...»
farfugliò.
«Sei
stupenda»
soffiò
Ella, fissando Alex.
Lei
sorrise «Grazie».
«Torna
com'eri prima. Ora»
ordinò Jason. Alex roteò gli occhi.
Sembrava
che Alex
finalmente si fosse resa conto della sua bellezza.
Invece
di tenere i capelli
legati nella solita treccia, come aveva sempre fatto, li aveva lasciati
sciolti
e cadevano lisci come una cascata fino a metà schiena. Aveva
messo l'eyeliner,
un po' di mascara e giusto un tocco di ombretto luccicante. Il suo
volto naturalmente
pallido sembrava d'avorio, invece di "pallido" e basta, grazie al
contrasto creato tra i suoi capelli scuri e la sua pelle.
«Ehi-wow»
Apollo arrivò al
tavolo e Dom chiuse velocemente la bocca, diventando un po'
più rosata «Alex...
sei tu?»
«Ehi,
Pol» lei sorrise e
lo salutò con una mano.
«Stai
benissimo. Aspetta
che Fred ti veda» ridacchiò e si sedette di fianco
a James. Con nostra grande
sorpresa, Alex si limitò a scuotere le spalle e dire
«Non l'ho fatto per lui.
Ho deciso di lasciar perdere... non ne vale la pena».
Il
cucchiaio di Potter
cadde sbattendo contro il suo piatto «Cosa?»
«Lasciar...
perdere?»
chiese Jason incredulo.
«Sì»
disse lei con aria
vaga. Devo dargliene atto. Questa ragazza è un'attrice
dannatamente
stupefacente.
«Wow»
Finalmente Fred
decise di graziarci con la sua presenza. Ci voltammo tutti verso di
lui, ma lui
stava fissando Alex, che gli fece un sorriso leggero e tornò
ai suoi pancakes.
«Io-wow-
voglio dire,
sei... bene. Stai benissimo, Alex» finì insicuro.
Lei
gli lanciò un'altro
sorriso «Grazie» poi continuò a far
finta di non essere più interessata a lui.
Mi
guardai attorno e notai
un'enorme massa di ragazzi fissare Alex con un luccichio affamato negli
occhi.
Povera. Sarà PERSEGUITATA da tutti quei ragazzi.
Ho
un presentimento... è
un brutto presentimento. Qualcosa andrà storto...
questa
storia non
finirà
per niente bene.
«Ehi
Lewis» un ragazzo a
caso, che non avevo mai visto in tutta la mia vita, passò
vicino al nostro
tavolo e fece un occhiolino ad Alex «Stai
benissimo».
Jason
gli ringhiò contro e
lui se ne andò, dopo averle ammiccato un'altra volta. Alex
si voltò e colpì
Jason sul braccio.
«Che
diavolo fai?» sibilò.
«Alexandria
Savannah
Lewis, non lascerò che uno di quelli
esca con te» disse severamente.
Cavolo,
non era mica sua
madre. In realtà era più il suo migliore amico
iperprotettivo. Era quasi suo
fratello.
«Jason
Matthew Black, se
non ti fai gli affari tuoi, ti affatturo» ringhiò.
«Oh,
ci chiamiamo di nuovo
col nome intero?» chiese Dom allegramente.
«Dom,
non adesso» la
ammonì James. Lei mise il broncio.
«Alex.
Non uscirai con
nessun ragazzo che io non approvo» disse Jason rigidamente,
mentre Ella
ridacchiò.
Alex
digrignò i denti
«Jason, smettila di fare il migliore amico/fratello maggiore
iperprotettivo».
«Ma
Alex-»
«Jay,
per favore. Lo so
che sono quasi una sorellina per te, ma lo giuro, se diventi ancora
più
protettivo, ti lancio un Incantesimo della Pastoia che dura fino alla
fine
dell'anno, capito?»
Lui
aprì la bocca per
ribattere, ma lei gli lanciò un'occhiata da cerbiatta
«Ok» mugugnò tranquillo.
«Bravo
ragazzo. Ora vado a
Rune. Ciao» Alex si lanciò la borsa su una spalla,
ci salutò con la mano e se
ne andò, completamente incurante dei ragazzi che la
fissavano affamati.
«Avete
notato come la
guardavano?» chiese Jason, girandosi verso di noi dopo aver
ringhiato contro un
paio di ragazzi che avevano fischiato dietro ad Alex «L'avete
visto?».
«Sì
Jason, questo è quello
che succede di solito quando una ragazza è bella e single.
Ai ragazzi piace»
disse Ella ragionevolmente.
«Beh,
non mi piace»
affondò infuriato la forchetta nelle sue uova
«Nessuno guarda la mia sorellina
in quel modo».
«Sì,
non senza che tu cavi
loro gli occhi dalle orbite» mormorò lei, roteando
gli occhi verso di noi.
Avete
notato qualcosa? No?
Beh, io sì. Indovinate chi non ha detto una sola parola
durante l'intera
conversazione. Esatto. Il piccolo Freddie.
Cavolo,
mi chiedo perché.
«Bene,
oggi ci
eserciteremo sull'incantesimo di duplicazione! Ora, ripetete dopo di
me: Geminio!»
squittì Vitious.
«Geminio»
ripetemmo
tutti insieme con voce monotona e cupa.
«Perfetto!
Ora pensatelo
in silenzio!» fece un gran sorriso alle nostre facce
inespressive. Ero sicura
al cento per cento che nessuno in quella stanza stava pensando
all'incantesimo.
«Ok!»
sorrise di nuovo.
Questa creatura è decisamente troppo felice. Fa un po'
ribrezzo, in realtà.
«Ora, ognuno di voi ha una pietra sul banco; voglio che la
duplichiate! E non
ditemi che è inutile, proprio il nostro Magico Trio l'ha
usato spesso durante
la caccia agli Horcrux!» fece un gran sorriso a James, come
se fosse stato lui
a farlo e tutti si voltarono a guardarlo. Lui arrossì e
scivolò un po' sulla
sedia.
«E'
stata zia Hermione»
mugugnò «Smettetela di fissarmi».
Tutti
si voltarono di
nuovo in avanti e James sospirò visibilmente.
Non
amava molto la gente
che lo fissava per via di suo padre. Sfortunatamente per lui, la gente
adorava
letteralmente il piccolo Jimmy perché il piccolo Jimmy
è famoso. Davvero,
davvero famoso. Famoso da avere paparazzi che spiano ogni sua mossa.
Povero.
«Cominciate»
tubò Vitious.
Agitai la mia bacchetta verso la pietra che si duplicò
immediatamente. Beh, era
stato facile. Come al solito. Ok, è noioso. Guardai per un
po' Dom sforzarsi.
Ahah. Sembra che sia costipata tanto si sta concentrando. La sua faccia
è
addirittura un po' verde...
«Credo
di stare per
vomitare» ansimò alla fine, guardandomi. Stava
diventando sempre più verde ogni
minuto che passava.
«Beh,
non qui!» sibilai
agitata.
«Missy,
sto per vomitare!»
mugugnò.
«Trattieniti
per un paio
di secondi... Professore!» urlai. Lui si fece strada fino a
noi «Sì?»
«Ehm,
Dominique non si
sente molto bene, posso portarla in Infermeria?» chiesi.
«Ha
duplicato la sua
pietra?»
DIMENTICATI
DI QUELLA
STUPIDA ROCCIA! LA MIA MIGLIORE AMICA STA PER RIGURGITARE LA SUA
COLAZIONE!
«Sì»
dissi.
«E
la signorina Weasley?»
chiese sorridendo. Ok, tra due secondi
ti strangolo, sfigurata, pazza e felice
creatura! Se ci tieni alla vita, lasciami ANDARE!
«Sì»
disse Dom lievemente.
Duplicai velocemente anche la sua e lui si girò a
controllare. Batté
letteralmente le mani e squittì deliziato quando vide le due
pietre. Wow.
«Bene
allora. Andate
pure!» FINALMENTE!
Afferrai
la mano di Dom e
la trainai nel bagno più vicino. Vomitò nel
gabinetto, mentre io le tiravo
indietro i capelli.
«Bleah»
mugugnò, uscendo
dal cubicolo e lavandosi la bocca nel lavandino.
«Stai
bene?» le chiesi.
«Sì...
probabilmente mi è
venuta una piccola congestione o qualcosa del genere» disse,
scrollando le
spalle. In effetti era un po' pallida.
«Sì,
sarà stato quello.
Vuoi tornare indietro?» chiesi.
«Sì».
Tornammo
in classe, giusto
in tempo per vedere Potter far esplodere la sua roccia in mille pezzi e
Vitious
nascondersi sotto la cattedra.
«Sì...»
ansimò,
riemergendo e togliendosi i frammenti dal cappello «Come
compito:
esercitatevi».
«Ok
ragazzi, iniziamo con
venti giri intorno al campo da Quidditch!» urlò
Potter, guardando felice le
nostre facce impietrite.
«COSA?!»
strillò Hugo
«Giochiamo a Quidditch in aria,
imbecille! Perché diavolo dobbiamo correre
intorno ad un dannato campo?»
Bene.
Qualcuno non si
spreca con le parole. Ora che ci penso è così
anche Rose. Oh. Dev'essere
l'influenza del signor Weasley.
«Perché
avete bisogno di
lavorare sulla resistenza» ribatté Potter
«E anche perché io sono il capitano e
io ho deciso così».
«O
certo, abbiamo
assolutamente bisogno di resistenza per stare seduti su della scope
sospese in
aria» disse Scorpius sarcastico.
«Esattamente»
Sembra che
il sarcasmo non abbia effetto sulle persone di scarso intelletto
«Quindi
iniziate a correre».
«Assolutamente
no! Non
correrò intorno al campo per venti volte!»
strillò Al.
«Sì
che lo farai! VIA!»
Potter soffiò nel suo fischietto e, brontolando, lo seguimmo.
Dopo
venti giri intorno al
campo, cinquanta flessioni, cinquanta addominali e un centinaio di
suicidi
sulla scopa, finalmente decise di lasciarci andare.
«Ci
vediamo domani!» ci
urlò dietro allegramente, mentre barcollavamo verso la
scuola.
«Mi
fa male dappertutto»
mormorai, trascinandomi sul divano. Albus si sedette accanto a me,
Scorpius
dall'altro lato. Ella era spaparanzata su una poltrona, seduta in
braccio a
Jason, che sembrava entusiasta e dolorante allo stesso tempo.
«E'
un fottuto dittatore
del Quidditch, tuo fratello» disse Scorpius.
«Sono
desolato di dire che
condivido i geni di quel pazzoide» rispose Albus abbacchiato.
«Ehi,
cosa vi è successo,
ragazzi?» Rose si sedette accanto a Scorpius, facendo muovere
il divano.
Grugnimmo tutti all'unisono.
«E'
meglio non parlarne»
sussurrai.
«Ehi
ragazzi!» Potter
balzò nella stanza, entusiasta «Come va?»
Scorpius
fece un suono
soffocato, come un grugnito, mugugno e lamento insieme, che fece
ridacchiare
Rose in un modo decisamente poco attrattivo.
Vai
così Rose. Scorpius
ora è totalmente pazzo di te.
Ma...
ehi... Scorpius le
ha appena sorriso. Ok, allora. Immagino che ad alcune persone piacciano
le
ragazze che grugniscono in quel modo. Guardammo tutti Potter, con
espressioni
mortali, e lui si sedette, continuando a sorridere maniacalmente.
«Ehi,
cosa succede?» Alex
arrivò, guardandosi attorno «Ella,
perché sei seduta su Jason?»
«Io-cosa?»
Ella guardò
oltre la sua spalla e saltò su dalla sorpresa
«Jason? O mio dio, non mi sono
accorta di essere seduta su qualcuno... scusa! Mi alzerei, ma non ne ho
davvero
l'energia» disse con rammarico.
«Non
mi importa» lui
avvolse le braccia intorno al suo stomaco e lei le scostò,
un po' riluttante.
Lui si imbronciò, ma poi sorrise di nuovo quando lei si
appoggiò a lui e chiuse
gli occhi.
«Così
stanca» sospirò,
rannicchiandosi contro il suo petto.
«Anch'io,
piccola» anche
Jason chiuse gli occhi.
«Non
chiamarmi piccola»
disse lei, sebbene svogliatamente, e mascherò un sorriso a
fatica quando lui le
avvolse di nuovo le sue braccia attorno.
«Qualcuno
ha visto-oh,
James cosa hai
fatto a tutti
quanti?» Apollo si guardò anche lui attorno con
un'espressione preoccupata.
«Abbiamo
appena terminato
l'allenamento migliore di tutti i tempi!» annunciò
Potter orgoglioso. Mi
lamentai e mi acquattai lontano da lui, contro Albus.
«Oh-oh»
Apollo mi guardò
con occhi divertiti e Albus mi batté un braccio per
consolarmi, lamentandosi.
«E'
matto» disse Hugo
rauco «Assolutamente matto da legare».
«Vinceremo
assolutamente!»
disse Potter eccitato.
«Se
non ci uccidi tutti
prima» mormorai.
«Non
vedo l'ora
dell'allenamento di domani! Vedrete cosa ho in serbo per voi,
ragazzi!» stava
ancora sorridendo come un maniaco. E' davvero terrificante la sua
espressione.
Mi
lamentai ancora più
forte e filai più vicina ad Albus, più lontana
che potei da James. Spinsi la
testa contro petto di Al e lui mise le braccia attorno a me,
lamentandosi per
il peso aggiunto.
«Così...
comoda» sospirai,
rannicchiandomi «Scusa Al, non ti importa, vero?»
«Per
niente. Ma...
smettila di muoverti, mi schiacci le costole, fanno un male
allucinante» rispose.
Mi mossi ancora per sbaglio e lui si lamentò.
«Scusa».
«Va
bene» Al mi spinse
ancora vicino a lui. Dio, questo ragazzo è il fratellino che
non avrò mai.
«EHI!
Cosa state facendo?»
la voce di Potter arrivò dritta da sopra la mia testa.
«Dormendo»
mormorai.
«Togli
le mani dalla mia
ragazza, Albus. Ora»
aprii un occhio esausto e vidi che stava guardando storto
Albus, come a volerlo uccidere.
«Siamo
solo amici» mormorò
Al. Provò a muoversi, ma poi gemette forte per il dolore e
decise di stare
com'era prima.
«E
non
sono la tua
ragazza, Potter» ringhiai.
«So
che mi vuoi, Jones»
aprii l’altro occhio, giusto in tempo per vedere Potter
inarcare le
sopracciglia in modo nauseante. Mugolai e affondai la faccia nel petto
di Al,
così da non vedere più quell’immagine
disgustosa.
«Fallo
andar via» mi
lamentai, la voce soffocata dalla maglietta di Al.
«Albus,
giuro, toglile le
mani di dosso ora,
altrimenti ti faccio male».
«O
stai zitto Potter. Al è
come il mio fratellino, lo sappiamo tutti» borbottai.
«Esatto.
Quindi non
rompere» biascicò Al, mezzo addormentato.
«Insicuro?»
chiese Pol a
Potter, ghignando. Lui si limitò a lanciargli
un'occhiataccia e mettere il
broncio, incrociando le braccia al petto come una piccola studentessa.
«Molto
virile» mi
complimentai.
Mi
alzai da Albus con una
smorfia «Urgh. E' meglio salire e fare una doccia. Ci vediamo
più tardi,
ragazzi» in qualche modo riuscii a salutare -il mio braccio
faceva troppo male
per alzarlo- e iniziai a trascinarmi su per le scale. Non c'era bisogno
di dire
che i miei progressi non andavano molto bene. Il dolore ad ogni passo
non
aiutava per niente.
Ahia.
Mi fa ma-a-le.
Voglio
la mia mamma.
Almeno
sono a metà strada?
NO?!
Perché
la distanza tra una
fottuta poltrona e delle fottute scale è così
fottutamente LUNGA?!
Dio,
è dannatamente
doloroso.
Non
posso farcela.
POTTER,
TI ODIO!
«Hai
bisogno di aiuto?»
James mi arrivò affianco all'improvviso, leggermente
preoccupato.
«Muori
Potter» mormorai ed
iniziai ad allontanarmi da lui. Arrivai a circa un metro di distanza
quando
sospirai «Va bene. Sì».
«Ecco»
si abbassò e
improvvisamente mi tirò su.
«AHIA!»
strillai «Ahia,
Potter, mettimi giù, fa un male cane»
i miei occhi si riempirono di lacrime di
dolore.
Spero
che il destino sia
un bastardo con te, Potter. LA PAGHERAI PER QUESTO!
«Scusa,
scusa» borbottò,
mettendomi giù all'istante. Gli lanciai un'occhiata piena di
tradimento (Beh,
andiamo, pensavo dovesse essere considerato mio amico. Gli amici non
cercano di
uccidersi uno con l'altro) e riuscii a percorrere il tragitto su per le
scale e
nel primo bagno che riuscii a trovare, che risultò essere
quello del primo
anno.
Sembravano
terrificate nel
vedere una ragazza del settimo anno mezza morta che assomigliava ad uno
zombie
comparire nel loro dormitorio.
«Vengo
in pace» recitai in
modo monotono. Loro si limitarono a fissarmi a bocca aperta.
«Ehm»
beh, quello era
davvero strano «Vi dispiace se uso il vostro bagno? Il mio
capitano di
Quidditch ha appena cercato di uccidermi e non ho l'energia per
arrivare nella
mia stanza».
Sguardi
vuoti.
Lo
prenderò come un sì.
«Fantastico,
grazie» feci
comparire dei vestiti ed entrai sotto l'acqua calda.
Aaaah,
pura beatitudine.
Wow.
E' magnifico.
Finii
di fare la doccia-
probabilmente usando tanta acqua da sostenere un piccolo paese. Ops- e
mi misi
il pigiama. I miei muscoli si erano slegati, così riuscivo
finalmente a
camminare senza che il mio corpo sembrasse fatto di piombo. Mi sentivo
molto
meglio, non più dolorante. Chi l'avrebbe mai detto che una
semplice doccia
potesse essere così magica.
«Grazie
ragazzine!»
annunciai, balzando fuori dal bagno «Ve ne devo una! Ora devo
andare! Posti da
visitare, cosa da fare, persone da uccidere!» scioccate, i
loro sguardi
terrificati si posarono su di me.
«Stavo
scherzando» risi.
Silenzio.
«...no?
Ok allora.
Immagino che... andrò. Ciao» salutai con una mano
e corsi nella mia stanza.
Sono
di buon umore. Volete
sapere perché? Ho visto la visione, con i bambini e il
resto... sapete, quella
in cui sono sposata con James? Sì, beh, indovinate un po'?
Sta iniziando a
diventare un po' offuscata.
UNO
A ZERO PER ME!
Io,
Artemis Jones, sono
un'inarrestabile forza della natura. Anche il destino si disintegra di
fronte a
me.
Oh,
yeah.
Next
chapter:
Ehm.
D’ora in poi dovrete chiamarmi tutti: (aggiungere
grande battito di mani) ARTEMIS JONES, LA VEGGENTE PIù
SAGGIA DI TUTTI.
Sì.
Tutto in maiuscolo. E dovete usare
una voce profonda,
impressionante e tonante.
E’
vitale che la voce sia tonante. Sì, davvero.
Note:
Ecco
il secondo capitolo.
Mi spiace che abbiate dovuto aspettare tutti questi mesi, ma
è decisamente
colpa mia. Ho avuto molto da fare e molto a cui pensare in questo
ultimo
periodo, il capitolo l’avevo già tradotto, ma ho
aspettato un sacco per
postarlo.
Comunque,
spero di
mantenere il mio impegno e continuare a farvi conoscere questa
magnifica storia
e molte altre ancora!
La
nostra dream_BIG era
davvero entusiasta per le vostre recensioni, a cui ha risposto molto
volentieri
e che io vi traduco fedelmente.
S1a3m:
Grazie infinite! Sono così contenta che ti piaccia,
è fantastico che Marzia sia stata in grado di tradurla in
italiano per me! Sono
davvero entusiasta che ti piaccia!
Foolfetta:
Grazie! Ahah, anch’io adoro Artemis. E’ pazza e
strana e la amo. Sì, è potente grazie ai suoi
poteri di Veggente – le danno più
magia delle persone normali. Grazie per aver recensito! Spero che la
mia
fantastica traduttrice possa fare la sua
magia e postare il capitolo due!
E’ magnifica. Rendiamole omaggio.
Per
quanto mi riguarda non
posso fare altro che ringraziare un sacco Saval (alias dream_BIG) e
impegnarmi
per rendere giustizia alle sue fantastiche storie!
Aspettiamo
i vostri
commenti!
Al
prossimo capitolo! ^.^
|
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Capitolo 3 *** Lemonade, Tarturus and Swine Flu: the inner ramblings of Artemis Selene Jones ***
Lemonade, Tarturus and Swine Flu: the
inner ramblings of Artemis Selene Jones
A
volte odio davvero,
davvero, davvero
il mio "dono" (e potete capire il perché
delle virgolette intorno a "dono"). Come, ad esempio, proprio ora.
Sono seduta nella classe più noiosa IN ASSOLUTO che sia mai
stata presentata
alla popolazione magica: Storia della Magia, insegnata dal
sempre-molto-esuberante Professor Ruf. Tanto di cappello al fantasma,
gente! E'
in grado di far addormentare con successo un'intera stanza di
adolescenti pieni
d'energia nel tempo record di soli tre secondi!
Yuppie. Dovrebbe ricevere
un premio. Onestamente, dopo Merlino solo sa quanti anni di
insegnamento della
stessa noiosa materia, un uomo si stufa. Ma no. Nemmeno la morte l'ha
fermato
dal tornare indietro e renderci la vita miserabile.
Ma non è questa la ragione
per cui odio essere una Veggente. No, devo ringraziare il mio "dono"
(seh!) per questo mal di testa che mi sta spaccando in due il cranio. E
gli
occhi rossi che mi fanno sembrare in preda ai postumi di una sbornia.
Sapete, in momenti come
questi inizio a chiedermi che razza di persona sono stata nella mia
vita
passata per meritarmi tutto ciò. Senza dubbio ero una specie
di vecchia
succhia-anima, picchia-bambini, calcia-cuccioli. Questo spiega tutto.
Voglio dire, seriamente,
perché questo dannato futuro non può starsene tranquillo
per un po' di
tempo? Mi stanno facendo impazzire, le visioni sfocate. Niente
è distinto; ci
sono solo vaghe e nebulose figure che cambiano così spesso
quanto un Molliccio
in mezzo ad una stanza affollata. E' un sollievo vedere qualcosa di
JasElla o
NoAl (mi piace abbastanza questo nome). Anche ScoRose adesso
è indistinta,
anche se non sfocata quanto AlFred (Alfred, capito?!) o Dopollo, che mi
preoccupa alquanto. Distinguo ancora alcuni frammenti di ScoRose, un
bel po'
indistinti, ma almeno so che ci sono.
Sì. Ho inventato nomi per
le coppie. Ora potete smettere di ridere.
Andiamo avanti, gente...
Ma quello che davvero mi
dà fastidio è: io e Potter siamo solo un pochino
offuscati. Nemmeno tanto.
Siamo anche più distinti di ScoRose. E sono già
passate due settimane! Abbiamo
avuto una partita di Quidditch! PERCHE' NON STA SUCCEDENDO NIENTE?!
A meno che non siate
mentalmente invalidi, avrete probabilmente capito che non mi sento
proprio al
settimo cielo in questo momento.
Stare sveglia tutta la
notte torturata da visioni indistinte non ha aiutato. Anche il corpo
dolorante
e la testa pulsante non fanno meraviglie al mio umore. E nemmeno il
fatto che
stasera abbiamo un altro
allenamento di Quidditch. Senza contare Potter
che ha cercato -e fallito- di fare di
nuovo colpo su di me. Davvero,
quel ragazzo è così TONTO. Onestamente, quale
parte di "No, Potter"
non capisce? Ha bisogno che glielo dica in francese, dannazione?
Perché potrei.
"Non, Potter". Visto? Francese. Eppure scommetto che non capirebbe lo
stesso. Idiota.
Oh, ma è successo di
peggio. Giusto per essere chiara, gli ho detto che sarei uscita con lui
quando
i maiali avrebbero volato (praticamente, mai) e lui mi ha risposto,
sorridendo
e ammiccando «Bene. Ti passo a prendere alle sei?».
L'ho guardato impassibile,
chiedendomi se fosse finalmente uscito di testa, quando lui ha sorriso
ancora e
detto «Sai, la febbre suina».¹
«Ehm. Quale febbre sui-
OH! La febbre suina!»
Dopo aver scosso la testa
disgustata e averlo guardato con pietà, me ne sono andata.
La febbre suina. LA
FEBBRE SUINA. Ha cercato di
usare una malattia babbana per conquistarmi. E'
patetico. Anche per lui.
Per di più, stamattina Dom
mi ha vomitato sulle scarpe.
Spero davvero che si
rimetta presto. Sfortunatamente, non riesco a vedere quando
guarirà e mi sta
uccidendo. Voglio dire, sono una dannata Veggente,
devo vedere qualcosa.
Ma no. Le mie visioni sono tutte vaghe e ombrose. Grande "dono", eh?
Grazie, fato. Davvero. Lo
apprezzo. Davvero molto. Sapete cosa dovreste fare? Penso che dovreste
semplicemente uccidermi adesso. Seriamente, uccidetemi adesso e non mi
interesserebbe affatto decompormi nelle oscure e feroci
profondità del Tartaro
per il resto dell'eternità, non se questo mi farebbe
scappare dalle visioni.
Beh, in realtà mi importerebbe, visto che il Tartaro
dovrebbe essere un posto
abbastanza brutto, ma il regno di Ade non sembra tanto male, in questo
momento.
E' meglio del Tartaro, almeno. E c'è una
possibilità che Ade non
mi
punisca. Potrei addirittura finire in un posto carino! Voglio dire, non
sono
una persona COSI' cattiva. Non sono perfetta, ma non sono nemmeno
CATTIVA. Ho
fatto alcune cose buone. Ho-
Ok. Sto divagando. Voi…
dimenticatelo, ok?
La vita è un grande sacco
pieno di schifezze. Ecco quello che penso.
"Vivere è una
fregatura, poi muori". E' una delle frasi anonime che
preferisco.²
Sapete, all'inizio ridete
perché è divertente, ma pensateci su. Pensateci
bene su. E' vero! Tutto di
quella piccola frase è assolutamente vero al cento per
cento. La vita è DAVVERO
una fregatura e poi DAVVERO muori. E' una frase cruda e vera e questa
persona è
un genio.
NO! Non provate nemmeno a
contraddirmi. Ormai è stato deciso e non potete fare nulla
per negarlo.
Conosco il vostro futuro.
Quindi, ovviamente, ho io
le carte vincenti, qui.
Dimenticatevi tutta quella
cagata su "Quando la vita ti offre dei limoni, tu fai una limonata".
E' tutto senza senso. Il mio consiglio: quando la vita ti offre dei
limoni,
tiraglieli indietro e chiedi un rimborso.
Sì, sono io. Artemis
Jones, la Veggente più Saggia di Tutti.
Sapete una cosa? Ha un bel
suono. Mi piace.
Ehm, ehm. D’ora in poi
dovrete chiamarmi tutti: (aggiungere grande battito di mani) ARTEMIS
JONES, LA
VEGGENTE PIU' SAGGIA DI TUTTI.
Sì. Tutto in maiuscolo. E'
il modo giusto per farlo. E dovete usare una voce profonda,
impressionante e
tonante. Avanti, provatelo.
«Missy? Hai visto
qualcosa?»
Alzai lo sguardo per
vedere una Dom pallida e dall'aria stanca.
NO! Devi chiamarmi:
(applauso scrosciante) ARTEMIS JONES, LA VEGGENTE PIU’ SAGGIA
DI TUTTI (tutto
in maiuscolo).
Ma Dom è la mia migliore
amica, quindi farò un'eccezione. Ma tutti voi dovete
chiamarmi così. Sì,
davvero.
«No» sospirai «Ero solo
soprappensiero. E' finita la lezione?»
«Sì. Andiamo a mangiare»
propose.
«Certo» mi alzai e la
seguii, affiancandola mentre ci avviavamo verso la Sala Grande.
«Dom?»
«Mmh?»
«Ti senti bene? Sembri
davvero malata… forse dovresti andare da Madama
Chips».
«No, no. Sto bene» Dom
fece un sorriso poco convincente.
La fissai «C'è qualcosa
che non mi stai dicendo?» chiesi.
«No, niente. Sto soltanto
iniziando a…» prese un bel respiro «Sei
sicura di non aver visto niente su di
me?»
«No. E' tutto nebbioso e
vago, mi sta spaccando in due la testa» dissi stancamente,
appoggiando i gomiti
sul tavolo e massaggiandomi le tempie.
«Missy, stai bene?» Apollo
mi guardò preoccupato dall'altra parte del tavolo.
«Non molto» sospirai «Mi
fa male dappertutto, inclusa la testa».
«Visioni indistinte?» mi
chiese a bassa voce. Annuii e mi compatì con una smorfia. Il
nostro gruppo
mangiò in silenzio, per la prima volta in assoluto. Anche
Potter era
stranamente tranquillo e si limitava a guardare Dom una volta ogni
tanto con
un'espressione preoccupata. Dom tenne lo sguardo abbassato sul piatto,
senza
mangiare nulla.
Sembrava un maledetto
funerale.
Diamine, persino un
funerale sarebbe stato più allegro.
E, se ci pensate, è una
cosa assolutamente e totalmente PATETICA. In realtà non
avete nemmeno bisogno
di pensarci! E' PATETICO. Ecco quello che siamo. Assolutamente.
Patetici.
Fui quasi sollevata quando
Potter si alzò e berciò «Squadra!
ALLENAMENTI!»
Quasi.
Fortunatamente, non sono
ancora COSI’ pazza. Ci sto arrivando. Oh sì, ci
sto arrivando. Ma non ci sono
ancora arrivata. Ho ancora un po' di normalità.
Non che all'inizio fossi
pienamente sana…
Ma nessuno deve
preoccuparsi. Tranne i Guaritori al San Mungo.
Ehm. Andiamo avanti…
«Ok, oggi cominciamo con
trenta giri! VIA!» fischiò Potter.
«Mi stai prendendo in
giro, vero?!»
gli urlò Ella.
«Non se ne parla NEMMENO-»
«-fuori di testa-»
«-essere serio, cazzo-»
«-FUORI?! NON HO
INTENZIONE-»
Le nostre voci si
sovrapposero, mentre gli urlavamo contro.
«SILENZIO!» strillò Potter
all'improvviso «VI UCCIDO!»
Ci immobilizzammo tutti e
lo guardammo guardinghi.
«…Achmed, il terrorista
morto?» ci fissò «Non avete
capito?»³
Sguardi vuoti.
«Beh, allora. Chiaramente
siete vissuti fino ad adesso sotto una roccia» disse facendo
conversazione
«Continuiamo l'allenamento, ok?»
«James» lo blandii,
guardandolo con occhi pietosi «Per favore. Trenta
giri? Andiamo,
moriremo tutti».
«Va bene. Venticinque»
sospirò.
«Andiamo… cosa ne dici di
dieci?» sorrisi accattivante e tutti annuirono con
approvazione.
«No, venticinque. E
smettila di fissarmi così!» scostò lo
sguardo.
«Così come?» chiesi
innocentemente. Vai, sguardo da cucciolo!
«CORRERE!» soffiò nel
fischietto. Noi restammo lì.
«Ok, va bene. Cosa ne dite
di questo?» puntò la bacchetta verso il terreno e
all'improvviso iniziò a
scottare. Strillammo di dolore e cominciammo a correre «BENE!
Se vi fermate il
terreno vi scotterà i piedi!» ci urlò
dietro Potter, per poi seguirci.
STUPIDO. IDIOTA. DI. UN.
POTTER. MUORI. DI. UNA. MORTE. TERRIBILE.
«Io… lo…odio…»
ansimò
Scorpius.
«Farà meglio a guardarsi
le spalle, quando torniamo» mormorò Albus
infuriato.
«Sono con te, fratellino»
dissi.
«Ehi» James corse di
fianco a me e Al e Scorpius immediatamente aumentarono
velocità. Digrignai i
denti. Maledetti quegli stupidi e la loro veloce velocità.
Al posto di degnarlo
di una risposta, grugnii.
«Che allenamento, eh?»
chiese. Lo fissai, mandandolo mentalmente nell'Ade per il resto
dell'eternità.
«Andiamo Artemis, quando
vinceremo mi ringrazierete!»
Lo fissai male. Spero
marcirai all'inferno, Potter.
«Lo so che mi amate tutti
quanti» sorrise.
Sbuffai incredula e gli
lanciai uno sguardo torvo, pensando a tutto quello che poteva includere
la sua
macabra e prematura morte.
«Lo sai che è così» Oh,
smettila di sorridermi.
«Per niente» risposi. Mi
stavo stancando di fissarlo male.
«Nemmeno un po'?»
«No».
«Nemmeno una piccola
cotta?» mi chiese. Lo guardai. Mi stava fissando con
un'espressione molto
seria.
«No» scossi la testa.
«Attrazione fisica?»
«Nemmeno per idea».
«Mi trovi attraente?» a
questo punto suonava un po' disperato.
«Mmh... no».
«Nemmeno soltanto un
pochino bello?» davvero disperato.
«No,
Potter».
Sembrava ferito e feci
marcia indietro. Visto? Guardate come sono gentile. Questo ragazzo ha
intenzione di uccidermi e io mi sento male per averlo ferito.
«Non che tu non sia
attraente, lo sei, non preoccuparti. Solo che io
non ti trovo attraente»
dissi velocemente.
Un sorriso si fece largo
sul suo volto «Davvero?»
Oddio. Dovrei
evitarlo e gli ho appena detto che è bello.
Vai così, Artemis.
Ma lui è
attraente,
lo devo ammettere. Ha brillanti occhi nocciola-dorati, un corpo da
mozzare il
fiato, con muscoli e tutto, e capelli neri scompigliati che vanno da
tutte le
parti e sono davvero sexy.
Oddio. Visto? Questo è
quello che succede quando ascolto le conversazioni tra oche senza
cervello!
Inizio ad usare le loro descrizioni!
Non dite a nessuno
che l'ho detto.
Dico sul serio. Conosco il
vostro futuro.
Quindi ho in mano le carte
vincenti.
Esattamente. Non ditelo a
nessuno.
«Già.
Ciao» aumentai la
corsa e lui mi lasciò andare.
Per fortuna, mi lasciò
sola durante tutti i suicidi, le flessioni, gli addominali, i pull-up
(non so dove
abbia preso le barre. Ma terrò gli occhi aperti per
qualsiasi scuola babbana da
cui siano misteriosamente scomparse le barre dei pull-up). Andammo
avanti a
fare cinquanta giri intorno al campo da Quidditch, scendendo in
picchiata
quando necessario e poi facemmo una piccola partita.
A quel punto, non riuscivo
nemmeno più a sentirmi le braccia. Scesi a fatica dalla mia
scopa e collassai
al suolo, troppo stanca per stare in piedi.
«Missy? Stai bene?» chiese
Hugo, arrancando verso di me.
«Dammi solo qualche
minuto» soffiai, rotolando sulla schiena.
«Sei sicura di non aver
bisogno di una mano?» sembrava preoccupato.
«No. Grazie, Hugh. Ho solo
bisogno di recuperare un po' di energie» ansimai, chiudendo
gli occhi. Hugo se
ne andò.
«Missy? Sei viva?» Jason
si chinò su di me.
«Ancora per poco» lo
informai senza fiato. Lui annuì e afferrò Ella
mentre cadeva.
«Miss? Ok?» mormorò.
«Sembri morta, Ells»
provai ad alzarmi, ma gemetti e lasciai perdere.
«Mi rimetterò» sospirò,
chiudendo gli occhi «Grazie, Jay»
mormorò.
Sorrisi e feci un
occhiolino a Jason, lui ricambiò prima di prendere Ella in
braccio. Le sorrise
adorante. Era così tenero.
«Artemis! Stai bene?»
No, per favore. Non
adesso. Non voglio
affrontare anche questo.
Gemetti «Vattene via,
Potter».
«No, ecco, lascia che ti
aiuti ad alzarti, sembri stanca morta» si chinò e
mi tirò in piedi. Vacillai
per un momento e crollai di nuovo.
«Oh» dissi «Sembra che
qualcuno abbia scambiato le mie gambe con dei cosi di gomma».
«Ecco, lasciami solo…» si
chinò di nuovo, cercando di aiutarmi. Barcollai e le sue
mani si mossero
immediatamente per prendermi, ma caddi di nuovo.
«Sai una cosa, Potter?» ansimai
«Lasciami… lasciami qui. Torno più
tardi».
«No, no, ti aiuto io»
insistette.
«No, non farlo, starò
bene». SMETTILA DI FARE LO STUPIDO MACHO.
«No, andiamo, che razza di
ragazzo sarei se ti lasciassi qui?» Uno molto, molto gentile.
«Per favore
lasciami
qui. Starò bene».
«Non è vero, lascia-».
«-no, lasciami-».
«-qui, ti tiro su…».
«SMETTILA DI TOCCARMI!»
strillai. Potter si pietrificò, le mani a tre centimetri da
me «Ti
uccido»
aggiunsi ferocemente. Mi guardò ad occhi spalancati, visto
che tutti ci fissavano
intontiti.
«… Achmed, il terrorista
morto?» piegai la testa di lato, gli occhi pieni di
divertimento «Cosa c'è, sei
vissuto fino ad adesso sotto una roccia?»
Credo che questo sia punto
per Artemis. DIAVOLO. SI’.
«Albus»
gemetti «Sto
morendo».
«Non riesco a sentirmi le
gambe» mi sussurrò in risposta.
«Se non sopravvivo» ci
mormorò Scorpius «dite a Rose
che…».
«"Dite a Rose"
cosa?» Rose comparve, sorridendo a Scorpius, che
arrossì. Io ed Al ci
scambiammo un ghigno.
«Eh-ehm-beh… dirti… che…
eh-ehm» ci lanciò uno sguardo implorante e io
scrollai le spalle, continuando a
ghignare in modo irritante.
«Dirti che… mi devi…
cinque galeoni» annuì, soddisfatto della sua scusa
«Sì. E' questo».
«No, non te li devo» fece
Rose confusa. Roteai gli occhi.
«Ops. Errore mio. Bene,
ora di fare la doccia, ciao!» camminò incerto su
per le scale, più veloce che
poté, mentre Rose lo fissava leggermente abbattuta. Wow,
questa ragazza è
cieca. Non lo capisce che è innamorato cotto di lei?
«Morire» rantolai. Nessuno
mi sentì. STO MORENDO, GENTE! Ok, facciamo così.
Ora dell'annuncio. Il mondo ha
bisogno di conoscere le mie ultime parole prima di lasciare questa
terra,
rendendola un posto triste, desolato e infelice.
Barcollai, rimettendomi in
piedi «Ragazzi, sto morendo» annunciai alla mia
squadra. Loro mi guardarono con
le sopracciglia inarcate.
«Sto morendo. Riesco a
sentire gli anni lasciarmi e so che la fine si avvicina» feci
una pausa per
aumentare l'effetto drammatico «La vita è stata
così bella, con tanti momenti
magnifici che rimarranno nella memoria con la mia morte. Ma ora che la
fine è
arrivata so che mi mancherete tutti terribilmente» tirai un
po' su col naso,
guardandomi attorno con affetto.
Hugo stava ridendo, così
come Al e Fred. Ella, Jason, Alex e Pol tentavano di trattenere i
sorrisi e
Potter ridacchiava a bassa voce. Bene. Nessuno mi stava prendendo sul
serio.
Non avrebbero riso quando sarei morta sul serio!
«Alexandria Lewis»
annunciai, voltandomi verso di lei. Si affrettò ad assumere
un'espressione
sobria, anche se gli angoli
della sua bocca
ogni tanto si muovevano «Ti lascio tutti i miei vestiti,
nella speranza che ti
stiano» Lei annuì, non tentando di aprire bocca.
«Elizabeth Paciock» Ella
mi fulminò per aver usato il suo nome per intero
«Ti lascio… la mia scopa».
«Bello!» disse Ella «Puoi
morire subito?» la fulminai.
«Dite a Dom che può
prendere tutti i miei trucchi e roba per le unghie. So che li
adora» tirai su
col naso e mi pulii una lacrima immaginaria. Fred roteò gli
occhi «A proposito,
dov'è
finita quella ragazza?» chiese. Lo ignorai.
«Ora, tutto quello che vi
chiedo è di essere seppellita con la mia
bacchetta» la tirai fuori e la fissai
tristemente.
«Ok» annuì Pol, gli occhi
che brillavano per le risate «Ci assicureremo di
farlo».
«Bene allora. Abbiamo concluso
anche questo. Artemis esce di scena. PACE!» battei il pugno
contro il petto, lo
baciai e lo alzai in aria. Poi barcollai verso le scale, lasciando i
miei amici
a ridere.
In mia difesa, essere
quasi uccisa dal migliore amico di mio fratello gemello mi ha reso davvero
instabile. In più non ho dormito molto, cosa che mi fa
comportare come
un'ubriaca, quindi ho una scusa per la mia stranezza, ok?
Lo so, sono scuse
patetiche.
Purtroppo sono le migliori
che ho.
Almeno sono divertente.
Quella volta usai i bagni
del quinto anno per la mia doccia. Non pensavo che quelle del primo
anno
sarebbero sopravvissute ad un'altra mia visita. Avrebbero potuto
ottenere
un'ordinanza restrittiva.
«CIAO RAGAZZE!» spalancai
la porta e sbatté contro il muro con un bang.
Mi guardarono tutte.
«Missy, cosa fai qui?»
sospirò Lily.
«Lilina!» dissi eccitata
«Che bello incontrarti qui!»
«Beh, sì. Questo è il mio
dormitorio» disse divertita.
«Ma certo!» mi sbattei una
mano sulla fronte e mugugnai.
«Dimmi un po', sei
orribile. Cosa ti è successo?» mi
scrutò.
«Il tuo fratello idiota,
ecco cos'è successo» ringhiai, sedendomi sul letto
e facendo una smorfia «Perché
i tuoi genitori non hanno usato un preservativo?»
«Possiamo per favore
evitare di parlare dei miei genitori e di preservativi nella stessa
frase?»
chiese Lily, arricciando il naso disgustata «Preferirei non
essere segnata da
certi tipi di informazioni».
«Non credo di poter
sopravvivere per un altro dei suoi allenamenti. Sai cosa ha
fatto?» domandai.
«No, ma sono sicura che
stai per dirmelo».
Le lanciai un'occhiataccia
e lei sorrise «Quel maledetto ha fatto andare
a fuoco il terreno
così
non potevamo smettere di correre nemmeno per un minuto se non volevamo
bruciarci i piedi».
«Oh» fece una smorfia «Si
calmerà dopo un po', non preoccuparti. Beh, dovrebbe.
Spero lo faccia».
«Speriamo» mormorai
chiudendo gli occhi «E' completamente pazzo, quel
ragazzo».
Lily ridacchiò «C'è un
motivo per cui ti sei catapultata qui dentro?» chiese.
«Oh sì!» i miei occhi si
spalancarono «Posso usare il vostro bagno?»
«Certo, credo».
«Grazie, tesoro!» feci
apparire i vestiti ed entrai nella doccia.
Aaaah. La doccia. Magica.
«Ciao,
Dommie!» salutai,
saltellando nella stanza. Mi sentivo davvero molto meglio, grazie a
quella
MAGNIFICA doccia. Mi guardai intorno per cercarla e realizzai che era
in bagno.
Accigliandomi un po', tirai fuori il tema e lo finii di sistemare.
«Artemis?»
«Sì?» alzai lo sguardo e
sorrisi quando vidi Dom, che si stava mordendo un labbro. Il mio
sorriso
vacillò nel vedere la sua espressione «Dom, cosa
c'è?» chiesi.
«Sono- sono incinta».
N/T: Chiedo
scusa per tutto il tempo che vi ho fatto
attendere, spero che ci sia ancora qualcuno a leggere questa storia.
Prometto
che farò del mio meglio per tradurre più in
fretta gli altri capitoli e magari
iniziare anche qualche altra fiction di dream_BIG.
Siamo ancora piuttosto
all’inizio della storia e, con la grande rivelazione finale,
dal prossimo
capitolo cominceremo ad addentrarci di più nel vivo.
Come avrete notato, ho
inserito delle note, che vi spiego qui di seguito:
¹:
La battuta di James ha
senso solo in inglese, purtroppo (perché a mio parere
è geniale). Nell’originale
Artemis dice “I told him that I would go out with him when
pigs fly” e James
risponde con “You know, the swine flew.” E
Artemis dice “Uhm. Which swine fle – OH! Swine
Flu!”. Si tratta di un gioco di parole tra il past simple
del verbo “to fly” e la parola
“flu” (influenza).
²:
Forse l’avrete già
capito, ma questa frase è presa dalla prefazione del libro
secondo di “Breaking
dawn”.
³:
“Achmed the dead
terrorist” è una scenetta comica americana, di
Jeff Dunham, un ventriloquo, con
un pupazzo scheletro. Una delle frasi che dice più spesso
è appunto “I kill
you”. Se volete dargli un’occhiata qui
c’è il link di un video: Achmed the dead terrorist
Questa
volta rispondo qui
alle recensioni, ma dalle prossime userò il nuovo sistema di
risposta:
duedicoppe: Spero
continui a piacerti! Anch’io ho sempre problemi
con le Mary Sue, ma Artemis non è per niente una di loro!
S1a3m: Purtroppo
non è arrivato in fretta come volevi, ma
spero di rifarmi col prossimo!
Red_93: Sono
felice che ti piaccia e sono perfettamente
d’accordo con te! Ha uno stile molto piacevole e divertente
da leggere e le
situazioni sono spesso talmente assurde da far morire dalle risate.
Scorpius in
effetti è stata una sorpresa anche per me, ma per obblighi
di trama è stata la
cosa migliore.
irytvb: Artemis
in questo campo è proprio una stupida, io
avrei accettato subito! Questo James è un amore, anche se il
mio preferito
rimane Albus, in qualunque storia! XD
Grazie infinite a chi ha
aggiunto tra le preferite, le seguite o le ricordate. Speriamo di
ricevere le
vostre recensioni!
Alla prossima!
E state sintonizzati per
qualche altra storia di dream_BIG!
Ne
approfitto per farvi gli auguri di Buon Natale e
felice anno nuovo!
|
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Capitolo 4 *** Scarring informations, wise words and essence of Dom snot ***
Scarring
informations, wise words and essence of Dom snot
L'ultima
volta:
«Artemis?»
«Sì?» alzai lo sguardo
e sorrisi quando vidi Dom, che si stava mordendo un labbro. Il mio
sorriso
vacillò nel vedere la sua espressione «Dom, cosa
c'è?» chiesi.
«Sono- sono incinta».
-*-*-*-
La mia mente esplose per
lo shock. Bruscamente, un forte senso di déjà vu
mi travolse, buttandomi quasi
a terra. Come avevo potuto non notarlo?
Avevo visto
questa
visione. Perché non avevo fatto un collegamento? Ero
così concentrata sul fatto
che Dom fosse incinta che non avevo nemmeno notato che sembrava
ancora di
quest'età e che era
nel dormitorio.
Come avevo potuto essere
così stupida?
«Cosa?» chiesi
sconcertata.
«Incinta, Artemis. Sono incinta»
iniziò a piangere.
«Sei-sei sicura?» chiesi
incerta.
«Sì. Ho controllato cinque
volte, anche se l'ho fatto con la magia»
singhiozzò e si sedette sul letto.
«O mio dio» mormorai,
sedendomi e stringendola in un abbraccio «Come- L'ho visto,
Dom. L'ho
visto! Perché non ho- come ho potuto essere- Avrei
potuto...»
«Avresti potuto cosa?» Dom
si lasciò andare in una risata disperata
«Avvisarmi in anticipo? Sono incinta,
Missy, e non c'è niente che avresti potuto fare, Vista o non
Vista».
«O mio dio. Cosa hai
intenzione di fare, Dom?» chiesi.
Prese un respiro profondo
e si pulì le lacrime «Non lo so!»
gemette all'improvviso, buttando le braccia
intorno al mio collo, facendomi ghiacciare e assumere quella
così attraente
espressione da "cervo abbagliato dai fari" che mi viene quando sono
davanti
ad una persona angosciata «Non- non lo so. Ho tanta paura,
Missy, non so cosa
fare!»
«Shh, shhh» le massaggiai
la schiena a disagio (non sono brava con le persone che piangono.
Proprio per
niente) e lei singhiozzò nella mia maglietta.
Sapete, mi piaceva molto questa
maglietta, prima che acquistasse l'Essenza di Muco di Dom.
Pattumiera aspettami...
«Non lascerò mai
più
questa stanza!» singhiozzò istericamente
«MAI PIU'! Puoi portarmi il cibo qua
sopra e posso mangiare qui e fare i compiti qui e vivere qui per il
resto della
mia vita. Morirò qui! Potrei diventare un fantasma...
Dominique Weasley, lo
stupido fantasma dell'adolescente incinta di
Grifondo-o-o-oro!» strascicò
l'ultima parte, allungando la "o".
Beh, qualcuno
era
eccessivamente melodrammatico.
«Ha un bel suono» dissi
senza pensare. Feci immediatamente una smorfia alla mia crudele
mancanza di
tatto. Dom singhiozzò più forte.
«Scusa Dom» le battei
ancora sulla schiena.
«Verrò uccisa,
Artemis! I miei genitori mi ammazzeranno! Dovrei uccidermi direttamente
adesso
e farla finita!» si tirò i capelli.
«Dominique!» esclamai,
scrollandola per le spalle «Dom, sei incinta e allora?
Tesoro, non è la fine
del mondo. Non puoi startene chiusa in questa stanza perché
hai fatto un
errore! Devi affrontarlo. Non sei la prima adolescente a rimanere
incinta e,
per quanto riguarda i tuoi genitori, loro ti amano. Ti aiuteranno.
Potranno
essere arrabbiati all'inizio, ma sei loro figlia, Dom».
Singhiozzò «Ma cosa devo
fare?!» gemette ancora. Bene, non aveva ascoltato una parola
del mio fantastico
e meraviglioso discorso, vero?
Hmph. Perché mai mi
preoccupo?
«Dom» dissi dolcemente
«Andrà tutto bene. Lo prometto. Hai me, hai... il
ehm... il padre... del...» la
mia voce si affievolì «Porca puttana»
imprecai lievemente e Dom mi guardò con
occhi lucidi «E' mio fratello il padre, vero?»
Lei annuì, ancora con le
lacrime agli occhi. Io imprecai di nuovo. Beh, merda.
Questo non l'avevo
visto! Che senso ha essere una dannata Veggente se NON vedo niente di
importante?!
Odio la mia fortuna. Sarò
l'unica ragazza della storia il cui fratello gemello è
andato e ha messo
incinta la sua migliore amica a diciassette anni.
Ecco. E' ufficiale che il
karma voglia la mia raccapricciante e prematura morte. Lo sapevo.
KARMA, TI TENGO D'OCCHIO.
ASPETTA. SONO UNA VEGGENTE. CONOSCO IL TUO FUTURO.
Esatto,
karma. Abbi paura.
«Beh, questo non cambia
niente comunque» dovevo stare calma per Dom «Lui
sarà lì ad aiutarti, così come
tutta la tua famiglia... beh, sempre se prima non uccidano Apollo e,
ehm...»
la mia voce si
smorzò di nuovo
e Dom continuò a singhiozzare.
Visto? Questo è il motivo
perché non sono diventata Capitano di Quidditch! Non so fare
discorsi di
incoraggiamento! Non sono brava a far sentire meglio le persone.
«Non dirlo a nessuno!»
esalò Dom, afferrandomi la maglietta «Artemis, per
favore, non dirlo a
nessuno!»
«Non lo farò» la
tranquillizzai, staccandole le mani dal tessuto «Non lo
dirò a nessuno»
«Nemmeno ad Alex ed Ella,
ok?» chiese.
«Certo» annuii «Ma glielo
dovrai dire, prima o poi» soggiunsi.
«Lo... lo farò. Solo...
non oggi. Ho ancora bisogno di abituarmici»
abbassò lo sguardo sulle sue mani
tremanti.
«Va bene» la abbracciai di
nuovo «E io terrò gli occhi aperti per
te» mi toccai una tempia e lei mi fece
una mezza smorfia.
Misi via il tema e mi
infilai sotto le coperte così avrei potuto addormentarmi e
iniziare a guardare.
Ma Dom rimase seduta lì.
Ehm. Dovresti, sai, andartene
per farmi dormire.
«Ho-ho paura» sussurrò
Dom, guardandomi ad occhi spalancati «Ho così
tanta paura. Non sono
pronta per essere una mamma! E' terrificante!»
iniziò di nuovo a piangere.
«Dom» le misi un braccio
intorno alle spalle «Dominique, dolcezza, io sarò
accanto a te per tutto il
tempo e so che lo farà anche la tua famiglia. Sarai una
mamma fantastica».
«Dovrei tenere il
bambino?» chiese, così a bassa voce che non
l'avrei nemmeno sentita se non
avessi visto le sue labbra muoversi.
«Lo vuoi?» le chiesi
dolcemente.
Iniziò ad annuire piano,
poi più decisa «Sì» disse
«Lo voglio. Voglio questo bambino, Artemis» si
avvolse le braccia intorno al corpo e mi guardò di nuovo,
con la forza negli
occhi.
Calmati, ragazza. Non
sto per portartelo via.
«Ok, allora. Immagino che
sarò conosciuta come zia Artemis» le feci un gran
sorriso e questa volta
ottenni una smorfia completa.
«Posso... posso dormire
qui stanotte?» chiese con voce sottile «Ho
paura».
«Certo» le sorrisi e mi
abbracciò con gratitudine, prima di arrampicarsi sotto le
coperte.
Questo sarà un lungo
anno.
Quella
notte, le mie
visioni scorrevano dallo sfocato al distinto. Colsi un breve lampo di
Dom con
una grossa pancia, che rideva a qualcosa che aveva detto James, prima
che la
visione cambiasse in me e James che ci baciavamo sotto la luce della
luna, che
poi divenne Ella che ballava con Jason al suo matrimonio, Scorpius che
baciava
il collo di Rose, mentre erano seduti insieme vicino al lago, Al e Noah
seduti
sotto un albero, Lily con in braccio un bambino, Alex che singhiozzava
senza
freni, Fred che quasi si strappava i capelli, io che facevo una
pozione...
... cambiò e ricambiò
ancora, finché non colsi un lampo del volto pallido di
Apollo, mentre chiedeva
stralunato "Cosa?!»...
... mi vidi fare un esame.
Mitico! Ora so tutte le risposte!
Oh no. Stavo per avere una
visione più lunga.
«Ehi,
Artemis».
Alzai lo sguardo e mi
trovai davanti James. Il mio stomaco tremò
«Ehi» sorrisi.
«Vuoi... venire a fare
un giro con me?» mi chiese.
«Certo. Tanto ho
finito» ficcai la pergamena in borsa e mi alzai.
«Allora...» cominciai,
mentre passeggiavamo lungo il lago.
«Ok, lo dico senza tanti
giri di parole...» prese un bel respiro «Mi piaci
davvero tanto, Artemis» mi
guardò e il mio cuore iniziò a battere
più veloce,
«Davvero?»
sorrisi e
lui sembrò leggermente meno nervoso.
«Tanto» rilasciò il
respiro.
«Bene, anche tu» dissi
timidamente. Un sorriso enorme gli spuntò sul viso e io
rimasi a fissarlo.
Era... raggiante.
Prima che lo sapessi,
le mie labbra erano sulle sue e finalmente ci stavamo scambiando il
nostro
primo bacio.
I
miei occhi si
spalancarono e io feci un gran sorriso. Indovinate un po'? Questa
visione...
era offuscata.
Non tanto indistinta quanto quella di Alex o di Fred, ma
abbastanza offuscata. Non indistinta quanto il futuro di Dom adesso, ma
un po'
più offuscata di ScoRose. Anche se può essere per
il fatto che ScoRose sta
diventando sempre più distinta ogni giorno che passa.
Ma, sfortunatamente, avevo
potuto vedere ancora bene tutto, quindi immagino che dovrò
continuare a
provarci. Almeno sto facendo progressi! SIIIIIIIIIIIIIII!!
Artemis Potter?
Sì,
certo. Non succederà, baby!
Almeno non finché avrò
qualcosa da dire al riguardo.
Alle
sei e mezza precise
del mattino, Dom strisciò fuori dal mio letto e
andò in bagno. La seguii e la
trovai intenta a vomitare nel gabinetto.
«Urgh...» gemette «Lo
odio».
«Nausea mattutina» la
informai, tenendole i capelli e massaggiandole la schiena mentre
vomitava di
nuovo «E' completamente normale».
«Continuo ad odiarlo» si
tirò su e si sciacquò la bocca.
«Penso che non piaccia a nessuno»
ridacchiai, accostandomi a lei mentre si lavava i denti.
«Artemis?» sputò il
dentifricio e mi guardò «Hai visto
qualcosa?»
«Per niente» sospirai «Ho
intravisto la faccia di Apollo che chiedeva "Cosa?" tutta pallida
eccetera, ma non era quello».
«Sei uno schifo» notò
guardandomi.
«Cavolo, Dom, non
lusingarmi troppo. Hai appena fatto aumentare a dismisura il mio
ego» risposi
sarcasticamente.
Lei sorrise «Sai cosa
voglio dire. Non hai dormito molto, vero?»
«No» sospirai rassegnata
«Ogni volta che chiudo gli occhi, ho un'altra visione.
Probabilmente avrò
dormito tre ore».
«Il mio futuro è ancora
offuscato?» chiese impaurita.
«Molto» ammisi, non
volendo mentire «Come ti senti?»
«Ho un po' di nausea, ma
non troppa» scrollò le spalle.
«No» dissi «Intendo "
Come ti senti per la storia della gravidanza"?»
«Ho... l'ho accettata»
disse cautamente.
«E'... una buona cosa,
credo» risposi.
«Sono ancora terrorizzata,
ma non così tanto, sai? Mi sento più tranquilla,
con più controllo su me
stessa. So che terrò il bambino e per questo inizio a
pensare in maniera più
chiara» Era sicura.
In quel momento ero così
fiera di lei che sarei potuta scoppiare a piangere dalla gioia.
... anche se sarebbe stato
davvero
orripilante.
Comunque.
«Wow» dissi impressionata
«Apollo non ti ha solo messa incinta; ti ha anche messo del
sale in zucca».
«Taci!» ridacchiò,
schiaffeggiandomi sul braccio.
«Allora, cosa hai
intenzione di fare?» le chiesi una volta finito di ridere.
Il sorriso le scomparve
dal volto «Non lo so... immagino che dovrò
dirglielo, no?»
«Sì, dovresti» dissi.
«E se...?» cominciò lei.
«Dominique» dissi
fermamente «Pensare agli "E se" non ti porterà da
nessuna parte nella
vita».
«Hai ragione» sospirò
«Però ho paura» mi guardò con
spaventati occhi azzurri. Sembrava così
innocente, mentre mi guardava con quei grandi occhi color del cielo in
mezzo al
volto da bambola. Non riuscivo a credere che fosse incinta.
«Hai paura di mio
fratello?» sorrisi «Non dovresti. Non è
così spaventoso».
«Lo so» sorrise «E' un
ragazzo magnifico
da scop-».
«OK!» la interruppi ad
alta voce e lei ghignò. Sì, rovina quel commento
innocente «Non voglio
saperlo!»
ARGH! FA MALE!
Penso di aver appena perso
notti intere di sonno.
Sono segnata per il resto
della mia esistenza.
«Tutto quello che ho
intenzione di dire è che tuo fratello ha il corpo più
magnifico che
abbia mai visto» sospirò fissando il vuoto
«Ha dei muscoli perfettamente
modellati e il suo-»
O per la madre di Merlino,
mi sta raccontando del... coso di mio
fratello gemello.
Per favore, qualcuno mi
tiri qualcosa in testa.
O al limite mi dia una
nuova migliore amica. Preferibilmente una a cui non
piace discutere di
certe immenzionabili parti del corpo dei membri della mia famiglia,
come ad
esempio il mio fratello gemello.
...dannazione, questo
limita davvero
le possibilità.
Perché, perché mio
fratello deve essere così dannatamente attraente?! Avrei
potuto avere un
fratello orribile che non avrebbe voluto nessuno, ma nooo. Doveva per
forza
assomigliare ad una specie di FOTTUTO DIO GRECO.
Ancora una volta, grazie
dei. Ve ne devo una!
«LALALALALALALALALALALALALA!!!»
mi coprii le orecchie e inizai a cantare disperatamente a squarciagola
«NON STO
ASCOLTANDO, LALALALALALALALALALALA!!!»
«Ok, ho finito!» mi scostò
le mani dalle orecchie e io la fulminai.
«Non spaventarmi mai più
con quel tipo di informazione» rabbrividii un paio di volte.
Rise «Riesci sempre a
farmi ridere, anche quando sono completamente terrorizzata».
Sorrisi «Lieta di essere
al tuo servizio».
Sospirò.
«Quando hai intenzione di
dirglielo?» le chiesi di nuovo. Deve smetterla di evitare il
problema.
«Non oggi» disse,
pregandomi con gli occhi «Non oggi, per favore Missy. Glielo
dirò domani».
«Bene, per oggi la scampi,
ma domani devi dirglielo, ok?» dissi duramente.
Annuì «Lo farò. Prometto».
«E gli altri?» chiesi dopo
un po' di silenzio.
Fece un bel respiro «Lo
dirò ad Alex ed Ella stasera. E anche a Rose... e Lily.
James lo scoprirà
domani, credo, così Al... e i miei genitori... glielo
dirò presto» guardò fuori
dalla finestra e si morse il labbro.
«Quanto presto?» la
pressai.
«Presto» deglutì.
«Dovrai anche andare da
Madama Chips» le ricordai.
«Sì» annuì «Ma sono
solo... di due mesi, circa».
«Devi andarci lo stesso».
«Sì, sì, lo farò»
roteò
gli occhi «Ora andiamo, prepariamoci per le
lezioni».
«Sissignora» le sorrisi ed
uscii dal bagno per cercare i vestiti.
Scendemmo
a colazione
presto, essendoci svegliate un'ora prima del solito. C'erano solo un
paio di
persone sedute al tavolo. Fui sorpresa dal vedere James e Apollo
già a
mangiare, James stava leggendo la Gazzetta del Profeta mentre masticava
un
toast. Apollo stava leggendo una lettera.
«Lettera da casa?» chiesi,
sedendomi vicino a lui. Dom si sedette al mio fianco. La faccia di
James spuntò
da sopra il giornale e ci sorrise. Io lo ignorai e Dom lo
salutò con una mano.
«Ehi» Apollo ci sorrise,
nonostante ci fosse qualcosa di strano nel suo sorriso
«Sì, è una lettera di
papà. E' per te... sui valori in borsa» disse
l'ultima parte a bassa voce.
«Ovvio» digrignai,
strappandogli la lettera di mano. Diedi un morso al suo toast (dopo
averglielo
rubato. Provò - e fallì- a rubarmelo di nuovo)
mentre leggevo la lettera. «C'è
una sola frase sulla scuola in questa lettera? No. Gli importa almeno
di
chiederci come stiamo? No. Per quello che ne può sapere lui
potremo essere
morti! Ma gli importa un accidente dei suoi figli? NO»
inveii, strappando la
lettera in mille pezzi e incenerendoli con un colpo di bacchetta.
Provai uno
strano senso di soddisfazione, guardando i pezzi bruciare.
«Artemis...» cominciò
Apollo, appoggiando una mano sul mio braccio in segno di conforto. Mi
alzai scostandolo.
«Vado a lezione» dissi
meccanicamente. Mi girai e marciai fuori dalla Sala Grande. Visto che
non avevo
nessun posto dove andare, andai in classe. Ero talmente in anticipo che
non
c'era nemmeno il professore. Mi sedetti a terra con la schiena
appoggiata al
muro e guardai fuori dalla finestra.
Fin dalla prima visione
che ci fece guadagnare milioni di Galeoni, mio padre era diventato
ossessionato
dal denaro. Era una persona avara e misera e tutto quello che gli
interessava
era guadagnare più soldi.
Mio padre a Scrooge gli
faceva un baffo. Tutto quello che doveva fare era iniziare a odiare il
Natale e
dire cose ridicole come "Eh via! Sciocchezze!" a intervalli casuali e
sarebbe stato ufficialmente Scroogizzato.
Smise di interessarsi a me
e Apollo - le uniche volte in cui mi parlava era quando mi chiedeva
della
borsa. Non parlava per niente con Apollo. Mia madre non lo aveva
più affianco.
Erano ancora sposati, ma più per convenienza che per altro.
Avevano smesso di
amarsi. Mia madre ci amava ancora, ma era una donna impegnata e a volte
tendeva
a non inserirci nella lista delle cose importanti. Quindi Apollo era
tecnicamente l'unica famiglia che avevo davvero.
Anche adesso, rimpiango
molto di aver detto a mio padre di quella visione. A volte mi chiedo
come
sarebbe la mia vita se non gliel'avessi detto. Prima di tutto avrei una
vera
famiglia, non un padre a cui non importa nulla di me e una madre che a
volte mi
dimentica. Ma non sarei così vicina ad Apollo e sicuramente
non vivremmo la
vita confortabile di ora.
Il destino è divertente.
Un solo puntino aggiunto all'equilibrio perfetto può
cambiare tutto... a volte
per il meglio, ma altre volte per il peggio.
Sto facendo un errore a
cercare di cambiarlo? Giocherellai con il medaglione, un regalo di
Apollo (con
una foto di noi due che ridiamo abbracciati... era il nostro undicesimo
compleanno e Apollo aveva appena fatto una battuta divertente che ci
aveva
fatto scoppiare a ridere come delle iene), persa nei miei pensieri.
«Artemis?»
Alzai lo sguardo e lo
posai su James, lì in piedi con le mani in tasca e l'aria
leggermente
imbarazzata.
Mmh... che diavolo ci
faceva lì?
«Stai bene?» chiese
esitante.
«Sto bene» disse
brevemente.
Si sedette accanto a me e
allungò una mano per prendermi il medaglione
«Cos'è?»
«Un medaglione» mormorai.
Me lo tolsi e glielo porsi. Lui lo aprì e sorrise alla foto
all'interno. Lo
guardai mentre il sorriso gli faceva brillare gli occhi e spuntare le
fossette.
Non si può negarlo. Questo
ragazzo è STUPENDO. Ricordatemi perché non voglio
sposarlo?
Oh giusto. E' pazzo. E
incredibilmente insopportabile. E non mi piace particolarmente.
«E' bello» disse
porgendomelo. Me lo rimisi intorno al collo e ripresi a guardare fuori
dalla
finestra.
«Pol è l'unico che ti ama
davvero nella tua famiglia, vero?» chiese piano alla fine. La
sua voce era...
gentile e tenera e dolce. Mi sembrava che quello fosse un James
completamente
diverso da quello che conoscevo.
«Sì» sospirai dopo un
breve silenzio «Tutto quello che interessa a mio padre
è il denaro e mia madre
tende a dimenticarsi di noi».
«Mi dispiace».
«Non è colpa tua» E' mia.
«Non è nemmeno tua» disse
guardando il mio profilo. Io decisi di non rispondere.
«Ogni famiglia ha i suoi
difetti... nessuno può avere una vita perfetta»
continuò.
«Tu ce l'hai» dissi guardandolo
«Hai una famiglia perfetta, una vita perfetta... ce l'hai
fatta, James, non si
può negare».
«Non è vero» rise
scuotendo la testa «Nemmeno alla lontana. Può
sembrare così da fuori, ma non è
vero».
«Tuo padre è Harry
Potter» continuavo a
sostenere la mia opinione.
«Allora? Non è una specie
di supereroe, sai. E' solo mio padre - è un po' un cretino,
indossa quegli
occhiali ridicoli e a volte ha problemi a controllare la rabbia. Tende
ad
essere davvero sarcastico quando è incazzato. Mia mamma - si
infuoca da far
invidia a migliaia di soli, strilla come una banshee e anche lei
è un po' una
cretina. Possono sembrare perfetti, ma non lo sono».
«Almeno si interessano a
te» dissi amaramente.
«Sì... ma... senti, quello
che sto cercando di dirti è che nessuno ha esattamente
quello che vuole. A
volte la vita non è perfetta, ma per restare felice devi
guardare le cose che
sono perfette invece di quelle che non lo sono. La vita sarà
schifosa, ma se ti
concentri sulle cose che non sono schifose, improvvisamente non sembra
più così
orribile» finì, continuando a parlare con voce
dolce, gentile e vellutata.
Wow. Questo ragazzo è
profondo.
Questo fa sembrare il mio fantastico
consiglio sulla vita una specie di scherzo.
Ma NON è uno SCHERZO, ok?
Era saggio. Non prendetemi in giro. Conosco il vostro futuro.
Chi lo immaginava? Aveva
davvero qualcosa tra le orecchie oltre ad un buco nero. Ero
impressionata.
Davvero. Ero impressionata.
«Hai ragione» dissi alla
fine «Parte della mia vita fa schifo, ma ho lo stesso delle
cose abbastanza
fantastiche».
«Certo che ce le hai»
sorrise.
«Grazie James» ricambiai
il sorriso «Mi ha davvero aiutato. In realtà sei
abbastanza saggio, lo sai?»
«Shh» disse guardandosi
attorno «Non dirlo a nessuno».
Risi, guardando di nuovo
fuori dalla finestra.
In realtà non è tanto
male. E' abbastanza dolce, sapete?
Oh no. No, Artemis. NON
puoi innamorarti di lui. Non è permesso.
Capito? VIETATO. NON.
PERMESSO.
Quindi non pensarci
nemmeno per un secondo. Lui. Non. Ti. Piace.
Fattelo entrare in testa.
STAMPATELO BENE IN TESTA.
Bene.
AAAAAAAAAAAHHHHHIIIIIIIIIII.
Non riuscivo a sentirmi le
gambe. Non riuscivo a sentirmi le braccia. Non riuscivo a sentirmi il
cervello.
Quello era stato
l'allenamento assolutamente più brutale che avevamo mai
fatto.
Avrei UCCISO Potter.
Già, tutti quei pensieri
"dolci e magnifici" su di lui? COMPLETAMENTE CANCELLATI. Come avrei
mai potuto innamorarmi di uno psicopatico? Non ero così
stupida.
Caddi
dalla scopa a quasi
un metro da terra e atterrai a faccia in giù nell'erba. Non
avevo l'energia per
girarmi, così rimasi lì, a respirare l'odore
fresco dell'erba.
«Missy? Vieni?» mi chiese
la voce stanca di Scorpius da qualche parte sopra di me.
«Non adesso» provai a
dire. Venne fuori così: «Mmh aggghmm»
E già. Sono un genio in
tutto quello che riguarda la lingua inglese. Inchinatevi tutti davanti
alla mia
magnifica abilità oratoria.
CONOSCO IL VOSTRO FUTURO.
FATELO SUBITO.
«Ok» disse insicuro «Hai
bisogno di aiuto per alzarti?»
«Nmhp».
«Sei sicura?»
«Shhs»
«Va bene. Ci vediamo
dopo».
«Mmh».
Sentii i suoi passi
allontanarsi e respirai di nuovo l'erba, finalmente rilassata. Mi stavo
ancora
riposando quando all'improvviso il terreno scomparve da sotto di me. I
miei
occhi si spalancarono per la sorpresa e la prima cosa che vidi fu la
faccia di
Potter, che mi sorrideva dall'alto. Capii che mi aveva preso in braccio
e stava
camminando verso la scuola tenendomi tra le braccia.
Senza avermi chiesto il
permesso.
Oh no, te lo puoi
scordare.
«Mettimi giù» ordinai con
voce debole, chiudendo di nuovo gli occhi.
«Hai una faccia orribile»
disse invece lui.
«Accidenti, grazie»
sarcasmo pesante. Appena guastato dalla debolezza della mia voce.
«No, davvero, sembri mezza
morta».
«Ma no» aprii un occhio
per fulminarlo «Dopo quell'allenamento brutale, sono
praticamente mezza
morta. Dimmi, Potter, quando hai deciso di uccidere i tuoi compagni di
squadra?»
«Non voglio uccidervi!»
disse cercando di difendersi.
«E io che stavo per
cascarci» dissi «Avrei detto che stavi tentando di
ucciderci. Sai, avere una
squadra esausta e mezza morta non ti aiuterà a
vincere».
«Hai ragione» disse alla
fine, camminando a passo svelto lungo il corridoio della Signora
Grassa. Ero
davvero così leggera? Non stava nemmeno respirando
pesantemente.
«Questo significa che
l'allenamento di domani è cancellato?» non
riuscivo quasi a credere alla mia
fortuna.
«Sì» scrollò le spalle e
io andai su e giù «Torneremo a tre allenamenti
alla settimana. Credo di essere
diventato un po' psicotico su questa cosa...»
Wow. Era stato facile.
«Un po'?» alzai un
sopracciglio.
«Ok, un bel po'» si
corresse sorridendo «Ehi, sono sorpreso che non mi hai ancora
urlato contro o
picchiato».
«Per cosa?»
«Per portarti in braccio
senza permesso» ghignò.
«Sono troppo stanca,
troppo dolorante e non sarei stata comunque in grado di camminare da
sola»
sbadigliai «Questa è un'alternativa leggermente
migliore che restare sdraiata a
faccia in giù sull'erba per tutta la notte».
«Solo leggermente?» fece
finta di essersela presa.
«Molto
leggermente.
E questo non significa che puoi toccarmi senza permesso».
Ridacchiò, le vibrazioni
dal suo petto arrivavano al mio corpo. Mi resi conto che aveva una
risata
carina... era un po' contagiosa. Dovetti fare del mio meglio per non
ridere
insieme a lui.
Devo. Resistere. Alla.
Risata. Terribilmente. Contagiosa.
ARGH! RESISTI, DANNAZIONE!
RESISTI!
Cucciolo
morto, cucciolo
morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto,
CUCCIOLO
MORTO!
Aah. Ero triste. Molto
meglio.
Mi appoggiò con attenzione
sul divano, sdraiandomi in modo che fossi comoda. Mentre mi metteva
giù, il suo
volto rimase sospeso a pochi centimetri dal mio. Anche dopo che ero al
sicuro
sul divano, non si mosse. Il suo respiro caldo soffiò sul
mio viso e i suoi
occhi dorati si fissarono nei miei argentati con così tanta
intensità da farmi
battere forte il cuore. Si chinò un po' di più e
io ghiacciai.
Oh, cazzo.
Cosa dovevo fare?
Così feci quello che ogni
ragazza che voleva evitare di venire baciata da un ragazzo che NON le
piace
assolutamente fa. Rotolai giù dal divano, atterrando sul
sedere con un rumore
sordo.
Mi tirai su in piedi di
fretta, ignorando il dolore che sentivo alle gambe, guardando ovunque
tranne
che nei suoi confusi occhi dorati.
«Beh, devo andare, ci
vediamo domani, ciao!» mi precipitai su per le scale,
lamentandomi ad ogni
gradino.
Phew. Per un pelo. Dovevo
assicurarmi di non ritrovarmi MAI PIù così vicina
a quel ragazzo. Avrei potuto
fare qualcosa di cui mi sarei pentita.
Non mi ero impegnata molto
in tutta quella cosa dell'evitarlo. Gli stavo parlando troppo e non era
un
BENE. Dovevo evitarlo. Se volevo cambiare il futuro, dovevo
farlo.
Ma quello era il
problema... non sapevo se volevo cambiare il futuro. Cioè,
lo volevo, ma ero un
po' confusa in quel momento.
Urgh, evitalo e basta,
Artemis. Eviterai la confusione. Evitalo e basta.
Mi decisi, uscendo dalla
doccia e infilandomi il pigiama rovinato (pantaloncini troppo corti e
canottiera bucata). In quel momento mi ricordai che Dom doveva
annunciare la
sua gravidanza a Ella ed Alex.
Dio, sono un'orribile
migliore amica! Non ci avevo più pensato.
Ecco. Basta pensare a
James. Lo sbatto fuori dalla mia testa. Devo solo concentrarmi su Dom
adesso.
Ecco. Solo Dom.
Anticipazioni:
«Apollo»
disse Dom con
voce sottile «Ho fatto sesso con Apollo».
«Già» rabbrividii
«Lui».
«Sei-sei andata a letto
con il fratello gemello della tua migliore amica?» chiese
Alex, orripilata e
impressionata allo stesso tempo.
«Sì» disse con la
stessa voce sottile.
Note:
Non ho molto da dire,
tranne che chiedervi scusa se è da mesi e mesi e mesi che
non ho postato più
capitoli. E’ un periodo un po’ particolare, questo:
non ho voglia di fare
niente (né scrivere, né tradurre) e farsi venire
la voglia è sempre difficile.
Fortunatamente
sono stata
riscossa da Giorgia (Cinquemmezzo) quando mi ha chiesto se poteva
collaborare
con le traduzioni e sono tornata un po’ in carreggiata,
quindi ne approfitto
per ringraziarla di cuore! Sia per avermi dato uno scrollone, sia per
aver
controllato la traduzione di questo capitolo!
Non
ci sono note di
traduzione, perché è tutto tradotto alla lettera,
quindi vi dico solo che non
dovrete aspettare molto per il prossimo, visto che è
già tradotto, così come
buona parte del sesto capitolo; inoltre la storia in inglese
è quasi giunta al
termine e sta prendendo una piega interessante!
Vi
lascio, al prossimo
capitolo! Fateci sapere cosa ne pensate!
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