Alice [Tossica e Psicopatica]

di Kyaelys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** [Tossica e Psicopatica] ***
Capitolo 2: *** Incubo [incoerente] collasso. ***
Capitolo 3: *** Loop [ininterrotto] ***
Capitolo 4: *** Seguimi ***
Capitolo 5: *** Una Bambola ***
Capitolo 6: *** Queen of Hearts ***



Capitolo 1
*** [Tossica e Psicopatica] ***


Io sono Alice [tossica e psicopatica]

vivo in un mondo di pseudo - meraviglie;

ed abbandono altrui memorie alla deriva.

 

Una bambola rotta, oggetto [in]animato;

 un burattino senza più filo alcuno.

 

 

Mi sono ribellata,

mi sono liberata!

 

Davvero?

Davvero!

 

 

Ridevo, ridevo, ridevo.

[…il motivo? L’ho scordato.]

 

Penso che sono stanca di pensare.

Così sorrido, chiudo gli occhi e mi lascio precipitare.

[Mi lascerai cadere?]

 

 

 

[Ossimoro perverso;

diffamazione dei sensi!]

 

 

 

Lentamente, lentamente, lentamente…

 

Popolo della notte, iniziamo a ballare!

La frenesia dei corpi lasciati andare,

il veleno nelle mie vene scorre come pura ambrosia;

vorrei rubare l’attimo prima dell’atto finale.

 

 

[Pensaci; non sarebbe bello volare…?]

 

 

 

T’accompagnerò alla tomba, se vuoi,

t’accompagnerò fino alla fine

in un’ amplesso mortale.

 

Ricordo; il giocattolo annunciare;

ed io credevo non mi potessero più catturare.

 

 

 

Come la mettiamo, ora, cosa devo pensare?

 

 

 

Nessuno,

nessuno,

nessuno mi si deve avvicinare!

 

 

Sono pazza e psicopatica!

Non l’avete capito?

 

 

Sono un’Alice dall’umorismo perverso e distorto.

Che vuole restare nel mondo al di là del sogno;

perché questa realtà cerca d’ucciderla ogni giorno.

 

 

UN LOOP!

 

Rewind.

Forward.

 

 

 

Sono una bambola che non tollera l’inganno;

 

se è un oggetto che cercate.

 

smettete di mentire.

 

 

UN ANIMA DISILLUSA.

 

 

Se devo essere usata,

 

non più falsi amici, non più parole al vento,

 

dite come stanno le cose.

 

 

NON TOLLERO Più ILLUSIONI.

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Capitolo 2
*** Incubo [incoerente] collasso. ***


Vorrei in dono le parole d’una canzone;

che riescano a bruciare

[anestetizzare]

questo inutile dolore,

vorrei un’ombra scura sul cuore.

 

 

Per non ricadere.

[un errato artefatto; pronunciato per diletto.]

 

 

Ancora ed ancora.

 

 

Restare in bilico tra mille situazioni sbagliate,

trovare la retta strada tra tutte queste favole malate.

 

 

Racconto menzogne a me stessa,

non voglio cadere,

non voglio bruciare di nuovo per niente.

 

Ma è troppo tardi!

[premetto].

 

Mi hanno già rubato l’anima

anche se non l’ammetto.

 

 

Parole che non hanno un fine, se non di portarti all’inferno dei sensi,

ed andiamo pensando d’essere soltanto ombre innocenti.

 

 

Non siamo niente.

Finzione

in funzione del vuoto insistente.

 

 

E l’incubo ricorrente,

un paese incoerente,

[incantato e morente – decadente, indecente!]

I corpi sudati,

gli spiriti drogati e la fine imminente.

 

Il risveglio.

 

 

Facciamo un passo, ridiamo assieme fino al reciproco collasso!

 

La morte nel sogno, presagisce un nuovo viaggio.

 

 

 

Ed odio, poi, immaginare spesso, ma non capire.

Forse per vedere ancora la luce ci è necessario morire.

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Capitolo 3
*** Loop [ininterrotto] ***


Rinascendo dalle ceneri troverò riposo;

 

[dal triste divagare],

una melanconica notte di luna piena,

 

[decadente]

 

raccoglierò le favole

che mai ebbi il coraggio d’ascoltare.

 

[Ritroverò la voglia di ridere;

ritornerò forse a sognare.]

Un giorno.

 

 

 

 

La mia anima fluttua, attraverso il terreno;

attraverso una tomba;

ed un corpo morente,

saremo uniti dalla morte.

Imminente.

Spesso immotivata ed incoerente.

 

 

 

Divorerò lo spirito

Con infinita [perversa] dolcezza,

ti mostrerò le stelle,

lasciandole cadere al mio fianco.

 

 

Se fossi pronta

ad attraversare lo specchio;

 

se fossi disposta

ad accogliere il mio triste riflesso.

 

 

 

Sarò mai al sicuro da me stessa?

 

 

Solamente nella solitudine

riuscivo a danzare;

non posso fingere d’essere ciò che non sono.

Inadeguata, al mondo che mi circonda;

inanimata.

Non riesco ad essere speciale.

 

Lasciatemi riposare.

 

[Ancora un attimo, vi prego!]

 

Mi devo rialzare?

 

 

In un campo di girasoli abbandonai il sorriso;

e nelle notti più oscure ritrovavo il respiro.

[Ditemi.

Sono forse un vampiro?]

 

 

E le memorie sulla mia spoglia mortale

[con rovi di rose scarlatte inciderò],

[ancora ed ancora]

per non dimenticare.

 

 

Ma,

dalla sofferenza cercherò insegnamento,

non ho più ali;

posso ancora volare come un tempo?

 

 

E quando il mio corpo

giacerà a terra nella decomposizione;

 

le mie orbite vuote

vedranno solo ciò che vogliono vedere.

 

 

E quando l’ennesimo sogno avrà fine,

sarò obbligata a capire.

 

Il loop initerrotto;

che non vuole guarire.

 

 

Ma.

Non più; schiava delle illusioni.

[Spezzerò la catena,

che mi tiene prigioniera.]

 

 

Forse un giorno.

Forse un’altra vita;

forse solo l’ennesimo viaggio.

Ma senza tristi vie d’uscita.

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Capitolo 4
*** Seguimi ***


Danzavo sulle mie paure,

[ p i a n o ],

per non frantumarle;

 

 

per non riempire il cuore,

[già saturo],

di schegge nero pece.

 

 

 

Ho  f r a n t u m a t o  i miei ricordi

[poi ricomposti]

Come un’opera astratta,

creando un’anima perduta,

nata nell’ora del decesso.

 

 

Non c’è progresso

 

nell’avanzare abbracciati alla morte.

 

 

 

Vorrei non aver visto il recente passato,

ridere del mio presente,

vorrei non aver sentito questo bruciore locale

che tanto ormai non serve più a niente.

 

E poi,

mi sono distratta.

 

Ascoltami;

almeno tu – per una volta.

Seguimi!

 

Forse è rimasta una traccia.

 

 

Ma nessuno può percepirla

Nessuno può trovarla;

vive dentro di me,

mi rivolgo alla mia anima.

[sempre che c’è ne sia una.]

 

 

“Ti accolgo nel mio regno;

donami il riposo eterno.

 

Distruggimi dall’interno

[ l e n t a m e n t e ]

Con perversa dolcezza

Feriscimi!

 

Lacera quest’inutile spoglia mortale,

e ti condurrò con me all’inferno,

andiamo;

non puoi scappare.”

 

Battito cardiaco irregolare,

mi nutro d’insana follia,

respiro spezzato a metà,

[confusione].

 

 

Pensiero sfumato,

incerta

[situazione].

 

 

Non riesco a spiegarmi le cose

non dette,

e brucio la mia anima con favole

maledette.

 

Violento i miei pensieri!

 

 

Ascoltami;

almeno tu – per una volta.

Seguimi!

 

 

Il personaggio secondario d’un incubo narrato,

amo i sogni oscuri, adoro ciò che m’hanno dato.

 

 

E c’è

che vivo nella nebbia del mattino;

e al termine dell’ora blu;

rinascerò vampiro.

 

Ascoltami;

almeno tu – per una volta.

 

 

 

Seguimi.

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Capitolo 5
*** Una Bambola ***


Per un istante riuscire a volare

Con ali di cartapesta;

e sangue che cola dalle ferite ancora aperte.

È inevitabile precipitare.

 

 

 

Ancora ed ancora

in moto perpetuo.

 

 

[Il flusso instabile delle cose,

il loop eterno.]

 

 

Dicevo.

 

L’ora del tè è ormai passata,

il mio tempo s’è nutrito persino dell’ultima memoria malata.

 

Dovevo alzarmi!

E mi sono alzata.

 

 

Ma.

 

Le mie ali le avevo strappate coi denti,

graffiando la pelle con foga

e con inutili sentimenti;

[ed ero piccola e fragile;

ed ero debole]

 

Ma resta ora inutile

drogare i miei sensi

inutile

vivere in un labirinto di controsensi.

 

 

 

Striscerò instabile tra cadaveri putrescenti;

[ad ogni passo falso],

camminare in un deserto di corpi morenti.

 

 

 

 

Nella morte rinata bambola;

[ancora]

non più pelle,

non più calore.

 

Soltanto fragile fredda ceramica.

 

Un tale abominio cosa può desiderare?

[Nella morte ti voglio divorare!]

 

Ed allora uccidetemi;

prima che sia troppo tardi.

 

UCCIDETEMI.

ORA.

 

 O forse sono già…

…morta.

 

 

[Ed il futuro promette solo cenere

ed una bambola; nemmeno sa più piangere.]

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Capitolo 6
*** Queen of Hearts ***


Non ho bisogno di nessuno per vivere

E nessuno voglio accanto quando dovrò morire.

 

Attraversavo deserti assolati,

seppellivo pensieri come corpi malati.

 

Gravida di memorie in dissolute,

fragile di troppe vite vissute.

 

Diffidente avevo aperto il cancello,

spiando da una fessura,

[come una vedetta,

sulla torre d’un castello].

 

[“Aprimi, Aprimi!”

Sentivo urlare

“Aprimi! Non ti farò del male!”]

 

 

 

[Un animale di cartone,

la menzogna sotto maschere di finzione.]

 

Il tempo ci ruba l’aria inesorabile;

ed il sole ci mette cosi poco

a tramontare affabile.

 

[“D’accordo, ti lascerò entrare…

…ma solo per poche ore,

dopodiché te ne dovrai andare.”]

 

Sono passate da tempo le ere in cui mi sentivo speciale

Cosi costruii in sincrono un paradiso [artificiale].

 

E poi il silenzio.

[Veleno, nelle mie vene m’immobilizza;

il fuoco brucia!!!]

 

 

 

La mia anima violentata da parole instabili;

tutto causa ed effetto di desideri insaziabili!

 

 

Lo sapevo, lo sapevo.

Non ci si deve mai fidare;

la gente poi t’ illude che ti potrai rialzare.

 

[…è quindi calato il sipario?]

 

Ma io ora

 torno a volare da sola.

 

[Non sono debole.

Non più.]

 

Ed ogni volta che un personaggio secondario se n’è andato,

la storia prosegue ugualmente con ritmo inalterato.

 

 

 

E poi c’è lei, che non mi lascia cadere.

Volerò altrove;

a vicenda ci sapremo sostenere.

 

E c’è da dire

che questo veleno fa male.

Auguro ai miei carnefici di non doverci pensare.

 

Perché sempre;

è quando perdiamo la presa sul presente.

Che le cose più belle e distanti ritornano alla mente.

 

Perché è nell’istante,

in cui vediamo il sole tramontare;

che ricordiamo le cose che avremmo o non potuto fare.

 

 

 

Io sono Alice [tossica e psicopatica] senza più finzione;

lascerò metà del mio regno a lei,

la mia regina di cuori

e costruiremo assieme un luogo che ci doni eterna consolazione.

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