Appreciate di Maggie_Lullaby (/viewuser.php?uid=64424)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo *Goobye My Lover* ***
Capitolo 2: *** 1.*The first time that I see you* ***
Capitolo 3: *** Love Story ***
Capitolo 4: *** Raphael ***
Capitolo 5: *** Get Merried. ***
Capitolo 1 *** Prologo *Goobye My Lover* ***
Goodbye My Lover
~ Reid&Nathalie
Passo una mano sul legno lucido di mogano, respirando piano, senza fare rumore.
Non sento i rumori accanto a me, non sento le lacrime, i singhiozzi. Ora ci siamo solo tu ed io.
Ispiro l'odore dolce delle rose bianche poggiate sul legno e mi scosto i capelli con un gesto nervoso della mano.
Potevo salvarla.
Long ago Just like the hearse you died to get in again We are so far from you
Sento appena il tocco leggero di Morgan sulla mia spalla.
«Non avresti potuto fare nulla, Reid», dicee Derek, serio, guardandomi con convinzione.
Scuoto il capo.
«Potevo salvarla».
«Come? Non c'erano elementi per scoprire dove fosse... Blackwood era morto e...».
«Non dire il suo nome», sibilai, stringendo i pugni sino a far diventare le nocche bianche. «Lui non aveva un nome, lui era un assassino, un bastardo. Solo un S.I.».
Sono accecato dall'odio e dalla rabbia, ma soprattutto dal dolore.
Una voragine si è aperta nel cuore del giovane dottore, una voragine che, forse, solo il tempo sarebbe riuscita a sanare.
«Non potevi fare nulla», dice ancora Morgan.
«Tu no, io sì. Io potevo salvarla, se ci fossi riuscito lei ora sarebbe...sarebbe...».
Viva.
Derek mi fissa con un sorriso malinconico.
«Lei ti amava».
«Già, io pure».
Nathalie, come sei potuta morire? Stavo arrivando, lo sapevi che stavo per venire a salvarti, è da tre anni che ti dico che per te ci sarei stata ogni volta che avresti voluto.
Burning on just like a match you start to incinerate The lives of everyone you knew And what's the worst to take, from every heart you break (heart you break) And like a blade you stake Well I've been holding on tonight
Hai lasciato sola tua sorella, come farà ora Melissa senza i tuoi consigli sui ragazzi, eh? Io non sono capace di dare consigli, l'hai sempre saputo.
I tuoi genitori sono qui che piangono, o almeno tua madre. Tuo padre non è più fra noi, è su in cielo con te, quando ha saputo della tua morte non ha retto. Ero lì, sai Nath? Gliel'ho detto io. È morto davanti ai miei occhi e a quelli di tua madre.
Savannah è qui anche lei. L'ho tenuta in braccio sino ad ora ma adesso è JJ che la tiene per me, non volevo averla in braccio in questo momento, ma dopo verrà a salutarti anche lei. Ci tiene. È troppo piccola per capire che sua madre, la sua amatissima madre, è morta, ma sono sicuro che senta che ci sia qualcosa che non va. Senta la tua mancanza, amore mio.
Mi hai reso l'uomo più felice della Terra, mi hai reso padre della bambina più bella del mondo, della nostra Savannah.
E mi hai reso tuo marito.
When every star fall brought you to tears again We are the very hurt you sold And what's the worst you take, from every heart you break And like a blade you stake Well I've been holding on tonight
Eri bellissima quel giorno, mentre camminavi lungo la navata per raggiungermi. Mi ricordo che andavi più veloce della marcia nuziale e che tuo padre quasi correva per starti dietro e accompagnarti.
Eri bellissima quel giorno, ma lo sei sempre stata. Sei bellissima, Nathalie, anche ora che sei dentro questa bara di mogano.
I tuoi amici sono tutti qui, quelli veri che ti hanno sempre voluto bene, in ogni caso. Ci sono tutti e versano lacrime per te, tesoro mio.
E ci sono io.
Can you hear me? Are you near me? Do we deserve to leave the earth? Do we learn When both our cars collide?
Nathalie, non sai come sto in questo mmento. Non sai che il mio cuore si è spezzato in mille pezzi e che sento ancora il rumore dei vetri che vanno in frantumi.
O forse lo sai, sei sempre stata brava a capire i sentimenti degli altri. Soprattutto i miei.
Non ti dimenticherò mai, lo sai vero? Tu vorresti che mi rifacessi una vita e ti prometto che ci proverò, ma senza di te sento che sarà impossibile.
Ti amo, Nathalie.
Per sempre.
What's the worst that I could say? Things are better if I stay So long and goodnight So long and goodnight And if you carry on this way Things are better if I stay So long and goodnight So long and goodnight
(Helena; My Chemical Romance)
The End
Se fa schifo? Credo proprio di sì, ma questa storia mi ronzola in testa da... due ore o.o Ecco a cosa servono le ore di latino! xD
Dopo aver visto l'episodio 5x12 e notato quanto sia materno Reid (anche se in quel caso non stava parlando con una bambina ma con un'adulta, ma dettagli) l'ho subito inquadrato come padre. Per me sarebbe perfetto, non pensate anche voi?
Dato che mi dispiace immensamente di aver fatto morire Nathalie in questa fic se il rapporto tra Reid e Nath vi piace potrei trasformare questa shot in una raccolta, se vi interessa ovvio :)
Avevo già pubblicato due long su questo sito, purtroppo rimaste incompiute perché quel genio (ah-ah .__.) di mio fratello le ha cancellate dal sito e dal mio pc -.- Chiedo venia.
Beh, spero mi facciate sapere se vi è piaciuta questa fic :D
Un bacio.
Maggie |
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Capitolo 2 *** 1.*The first time that I see you* ***
Appreciate
~
The first
time that I see you
~
Ancora
non lo so come hanno fatto a convincermi a venire qui, non credo
siano stati gli occhi dolci di JJ o le suppliche di Elle quanto la
reazione di Morgan in caso di un mio rifiuto.
Si
può dire di tutto a Derek, tranne che rifiutare un suo
esplicito invito in un locale con tutto il resto della squadra; puoi
anche avere tua madre in ospedale ma ci devi andare. Obbligatorio.
Quindi
ora non mi stupisco di essere seduto a un tavolo in un angolo a bere
un bicchiere d'acqua minerale mentre Morgan balla con un paio di
ragazza, Hotch ed Elle che conversano in un angolo insieme ad Haley
mentre Gideon e JJ giocano a freccette con un paio di studenti brilli
e Garcia osserva Derek da lontano.
Oggi
avevo voglia di fare tutto tranne che di venire qui, ma dopo
l'occhiataccia di Derek quando ha capito che stavo per rifiutare mi
ha indotto a venire. Stupidamente.
Non
sono capace come lui di buttarmi nella mischia e ballare con
le prime belle ragazze che riesco a conoscere; per quanto mi sforzi
non ne sono capace e la cosa, ammetto, a volte mi pesa.
Mi
passo una mano tra i capelli mentre penso come fuggire da quel locale
per fumatori che mi sta appestando i polmoni.
«Mi
scusi?», mi chiede una voce femminile, accanto a me.
Alzo
lo sguardo e incontro gli occhi castani chiari di una ragazza dai
capelli bruni, chiaramente tinti, un sorriso timido sul volto
giovane.
«Posso
sedermi?», domanda, gentilmente, le guance arrossate e
scostandosi una ciocca di capelli dal bel viso.
«C...
Certo», rispondo imbarazzato, spostandomi un po' per farle
spazio.
La
ragazza mi ringrazia con un cenno del capo e un sorriso e si siede,
legandosi la chioma bruna in una coda e facendo cenno ad una
cameriera di avvicinarsi e ordina un bicchiere di coca-cola.
«Dio
mio che stanchezza...», sussurra tra se e se. Si volta verso di
me e mi sorride ancora. «Mi scusi se la disturbo, ma non ce la
faccio più a tentare di convincere mia sorella ad andarcene».
La
fisso di sbieco, spiazzato per qualche istante, stupito che stia
parlando con me e non con qualcun altro.
«Si
figuri», balbetto, strabuzzando gli occhi. Guardò la mia
mano, indeciso, poi la allungo verso di lei, come per stringere la
sua. «Spencer Reid».
La
ragazza sorride.
«Nathalie
Asherwood», dice, stringendomi la mano senza smettere di
sorridere. «Dunque, posso chiederle come mai è venuto
qui?».
Mi
gratto la punta del naso. «Sono venuto qui con i miei colleghi
del lavoro – accenno ai vari posti dove si trovano – Lei
invece?».
«Oh,
la prego, mi dia del tu», ride lanciando indietro la testa e
mostrando una fila di denti bianchi e regolari, «mi chiami pure
Nathalie, la prego».
«Oh,
va... va bene, chiamami Reid, se vuoi, Nathalie».
Lei
annuisce, felice.
«Quindi...
quindi sei qui con tua sorella?».
La
cameriera porta il bicchiere di coca-cola a Nathalie e lei, dopo
averla ringraziata, ne beve un sorso con un sospiro di sollievo, per
poi rispondermi.
«Oh
sì, quell'esserino che fuma nell'angolo laggiù con il
suo ragazzo che non le toglie gli occhi di dosso», scuote il
capo e accenna con un gesto del capo ad una ragazza dai capelli
chiari con una minigonna di jeans e una canottiera rossa addosso.
«Melissa Asherwood, la diciassettenne più irritante del
pianeta, ha quattro anni in meno di me e già pensa di potermi
dire cosa devo fare. – beve un altro sorso di coca – Beh,
ci riesce benissimo ammetto».
Tocca
a me ridere questa volta e scuoto il capo, divertito.
«Anche
tu con una sorella minore?», chiede Nathalie.
«Oh,
no, no, sono figlio unico».
«Fortunato...»,
ridacchia. «No, dai, in fondo a Melissa voglio bene. Molto in
fondo ma gliene voglio».
Sorrido
ancora.
«Tu
studi, Nathalie?», chiedo, non sapendo che altro dire.
«Oh,
mi sono laureata due mesi fa, in medicina», spiega. «A
settembre comincio la specializzazione in ospedale. Chirurgia.».
«Interessante»,
ammetto, colpito.
«Tu,
invece, Spencer?».
«Oh,
io lavoro.»
«Oh,
cosa fai?», mi chiede, sinceramente curiosa.
Abbasso
appena il capo.
«FBI,
Unità Analisi Comportamentale».
Mi
aspetto un fischio di ammirazione o qualcosa di, insomma, esagerato,
tipo una sfilza di complimenti interminabili senza contare una serie
di domanda sui suo QI o dove ha studiato.
Nathalie,
invece, mi guarda e sorride.
«Caspita»,
dice. E poi, quel che mi sorprende, è che mi domanda se mi
piace il mio lavoro. Non me l'ha mai chiesto nessuno.
Abbiamo
iniziato a parlare che erano le nove, all'incirca, e ci siamo
separati solo quando JJ è venuta a recuperarmi, circa tre ore
dopo.
«Reid,
abbiamo un caso», mi dice, con tono di scuse, poi fa un cenno
di saluto verso Nath. «Ciao».
«Ciao»,
ricambia lei.
Annuisco
e faccio per alzarmi, mentre JJ mi precede e mi aspetta all'uscita.
«Spencer,
aspetta», dice Nathalie, mi prende una mano e scrive con una
penna sul mio palmo una serie di numeri. «Mi piacerebbe se mi
facessi uno squillo...».
Sorrido
e annuisco.
«Appena
possibile».
Mi
saluta dandomi un bacio su una guancia, sfiorandola appena,
arrossendo copiosamente. Mi allontano voltandomi spesso per
guardarla, e so già che la rivedrò.
**
Dunque,
alla fine ho deciso di trasformare questa fic in una raccolta.
Qui
potete vedere il primo incontro tra Nathalie e Reid, avvenuto,
avverto, nella prima serie. Il bacio che c'è stato tra Spencer
e Layla Archer nella prima serie è esistito comunque.
Grazie
a...
takara:
oddio, davvero ti ho quasi
fatta commuovere? Mentirei se dicessi che il mio era un tentativo di
far comprendere la tristezza di Spence (il mio piccolo, amorevole,
dolcioso Spence) ma non credevo di ricevere una simile reazione,
scusa! Beh, ho deciso di trasformare questa fic in una raccolta,
contenta?xD Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio <3
LadyArtemis:
grazie mille! Mi fa piacere sapere che non sono l'unica che si
immagina Reid padre, non sono pazza allora *ahah* Spero che questo
capitolo ti piaccia se lo leggerai! Un bacio <3
Melmon:
ahah, il latino allora serve!
Uh, ti ho risposto alla mail, non so se hai visto... Spero che questo
capitolo ti piaccia,e grazie come sempre! Un bacio <3
Spero
che mi facciate sapere che ne pensate!!
Al
prossimo capitolo, non troppo tardi quindi, spero <3
Un
bacio!
Maggie
|
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Capitolo 3 *** Love Story ***
Appreciate
~
Love Story ~
«Tutto
bene, ragazzo?», mi domanda Morgan, sedendosi accanto a me sul
jet mentre torniamo da Hollywood per l'ultimo caso a cui abbiamo
lavorato.
«Certo»,
annuisco, scrollando le spalle mentre la visione del mio bacio con
Layla Archer mi assilla.
Lui
ammicca, come leggendomi nel pensiero, e si allontana blaterando
qualcosa a proposito del fatto che, finalmente, mi sono trovato una
ragazza. Un'attrice, per di più.
Non
posso fare a meno di sorridere ripensando alla scena della piscina;
Layla era una brava ragazza, intelligente, arguta, così
bella... Eppure, per quanto fosse stato bello, quel bacio non mi
aveva reso davvero felice.
Dio solo sa perché.
Layla
è tutto ciò che posso cercare in una donna:
intelligenza, bellezza, anche un bel caratterino che non guasta mai,
come mi dice Derek. Ma so che, nonostante sappia che la nostra storia
non avrebbe mai funzionato, anche se fosse realmente iniziata non
sarebbe durata troppo a lungo. Lei ed io abbiamo due vite differenti,
caratteri differenti, vite
differenti.
E a lei... a lei manca qualcosa che per me è fondamentale, o
almeno credo. Non so nemmeno cosa
le
manchi, di preciso. O forse sono strano io, ma più del solito,
forse sono completamente pazzo. Non sarebbe un'ipotesi da escludere.
Gli altri dormono oppure
riposano, gli unici svegli sono Morgan, come al solito con le cuffie
nelle orecchie, e JJ, che guarda fuori dal finestrino con un
fascicolo in mano. Probabilmente il nostro prossimo caso.
Sospiro, indeciso se provare
a dormire oppure leggere qualcosa, mi ero portato dietro qualche
libro nel caso avessi avuto del tempo libero per approfittarne che,
come sempre, non avevo avuto.
Tra
questi, 'sta volta, uno in particolare richiama da un po' la mia
attenzione. Si intitola La
donna della domenica, di
Fioretti e Lucentini, due scrittori italiani. Ma la verità è
che mi interessa perché me l'ha regalato Nathalie.
Sì, Nathalie.
Un sorriso pacifico mi
incrina le labbra, mentre mi abbandono rilassato sul sedile e guardo
il cielo buio fuori dal finestrino.
Nath
è davvero
la ragazza più strana, buffa e divertente che abbia mai
incontrato in vita mia. Usciamo la sera, ci divertiamo, mi sopporta
quando passo le ore in libreria, indeciso su che libro prendere, mi
usa come cavia da laboratorio quando mi invita a cena da lei e si
impunta di voler cucinare, tentativo che sfocia sempre in una
chiamata ai vigili del fuoco e a una cena nel ristorante più
vicino. A volte, il weekend, passa sotto casa mia ad orari
impossibili, mi preleva, e mi porta in montagna, per fare delle
escursioni, con quel suo sorriso furbetto e divertito.
Non
ci siamo mai baciati. Forse è per questo che baciare Layla mi
è parso così strano, così fuori dal comune, ecco
perché mi è parso sbagliato.
La ragione è Nathalie, sempre presente nella mia mente, sempre
sorridente, sempre euforica. Sempre così Nathalie.
«Spencer,
tu mi inquieti», ridacchiò Nathalie scostandosi i
capelli mori dagli occhi, avvolta nel suo giubbotto pesante, una
sciarpa colorata al collo.
Abbasso
il capo, imbarazzato, giocando con la neve sotto ai miei piedi. Non
appena tornato a casa dal viaggio a Las Vegas ho trovato, nella neve
fino al ginocchio sotto al mio portico, Nath ad aspettarmi, dicendomi
che voleva fare una passeggiata.
La
cosa che più mi piace del tempo che passo con lei, oltre alle
sue battute e al suo sorriso, è il fatto che non mi chiede mai
del
mio lavoro. Sono io che le racconto, semmai, quello che abbiamo
passato, e mi sfogo.
Sì, finalmente mi posso sfogare, perché so che Nathalie
mi capisce.
Sorrido appena e volto lo
sguardo verso di lei, così bella e indifesa.
Istintivamente, come mosso
da una forza esterna, avvicino la mia mano alla sua destra e gliela
prendo.
Nathalie
mi guarda sorpresa, ed è felice,
è veramente felice che io abbia fatto quel passo.
Abbiamo consumato il nostro
primo bacio così, dolcemente e semplicemente, mentre nuovi
fiocchi iniziavano a cadere dal cielo e si scioglievano sulla nostra
pelle.
Ed è così che
è iniziata la nostra storia. L'inizio di tutto. L'inizio di
ogni cosa.
Continua...
Buongiorno (:
finalmente eccomi con un
nuovo capitolo – alquanto corto, I know. Ieri sera mi ci sono
messa d'impegno, ma non sono riuscita a fare di meglio >.<
Qui potete vedere l'inizio
della storia d'amore di Nathalie e Reid, dal prossimo capitolo
vedrete la loro relazione già avviata e... Beh, non voglio
anticiparvi nulla :D
Posterò presto,
perché il nuovo capitolo l'ho già iniziato (penso
aggiornerò venerdì ma non prometto nulla)
Se vi va passate dalla mia
nuova long Should've Said No,
sempre qui nel reparto di Criminal Minds. Hope you like it!
Ringraziamenti:
takara: alla
fine ce l'ho fatta :D No, no, si sono conosciuti nella prima serie,
nei primissimi episodi, anche se la scena è simile a quella di
Tobias. L'ho fatto apposta, come per dire che i rapporti tra loro
colleghi non cambiano mai nonostante tutto ciò che vedono; non
so se mi sono spiegata bene u.u Spero che questo capitolo, per quanto
misero, ti sia piaciuto. Un bacio <3
Melmon:
finito qui rispondo alla tua mail (: Nono, per ora gli altri membri
della squadra quasi nemmeno sanno che Nathalie esiste, e non
sospettano nulla. Però, in futuro, chissa xD Spero che questo
capitolo, come ho detto a takara, per quanto misero ti sia piaciuto.
Un bacio <3
p.s.
Aggiornerò al più presto anche Should've
Said No, spero lunedì
|
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Capitolo 4 *** Raphael ***
Capitolo
3.
Buio.
Silenzio.
Dolore.
Un
battito di cuore accelerato. Il mio.
Una
macchina che indicava un bip regolare, continuo.
Una
voce, all'improvviso.
La
teste prese a dolermi, forte, pulsante, un dolore martellante.
Provai
ad aprire gli occhi ma non ci riuscivo, sentivo le palpebre pesanti.
Gemetti.
«Credo
che si stia svegliando...», disse una voce maschile. La
conoscevo, era Morgan. «Dottoressa?».
Passi
leggeri di donna, che però mi trapanavano la testa come se
fossero stati martelli pneumatici.
Forza
Reid, mi dissi, apri gli occhi.
Non
seppi se passarono secondi, minuti, o ore, seppi solo che,
finalmente, riuscii a socchiudere gli occhi, una luce quasi mi
accecò.
Dopo
istanti di luce durante i quali non vidi niente riuscii a mettere a
fuoco nulla focalizzai l'immagine di Derek seduto accanto a me, su
una sedia e una dottoressa con un lungo camice bianco.
«Bentornato
tra noi, ragazzo», sorrise Morgan, mentre sul suo viso si
mascherava un espressione di puro sollievo. «Ci hai fatto
prendere un colpo».
Sbattei
le palpebre, mettendo meglio a fuoco ciò che mi circondava.
Poi
i ricordi mi assalirono come belve: la fattoria, JJ che urlava, il
colpo alla testa, il freddo, il dolore, Tobias... Tobias che mi
drogava, suo padre che mi torturava, il gelo, la vanga, un colpo di
pistola, JJ che mi abbracciava, Gideon che mi portava fino
all'ambulanza, a pochi metri le ginocchia che cedevano. Il buio.
«Ragazzo,
dì qualcosa», disse Derek, una nuova nota di panico
nella voce.
«Che
giorno è?», mormorai, la voce impastata.
«Venerdì»,
rispose prontamente il nero.
Annuii
lentamente, senza riuscire a comprendere realmente quella parola.
«I
parametri sembrano nella norma», disse la dottoressa,
controllando i macchinari vicino al letto su cui ero steso. «Signor
Reid, sa dov'è?».
Annuii,
un solo cenno.
«Ricorda
cos'è successo?», continuò la dottoressa.
Ripetei
il gesto.
«Vi
lascio soli, allora...», disse la donna, allontanandosi dalla
stanza con passi corti e veloci.
Rimanemmo
solo Morgan ed io, in silenzio.
«Sei
sicuro di stare bene?», chiese Derek.
«Sì»,
gracchiai. «Sì».
Morgan
fece una smorfia che doveva essere un sorriso.
«C'è
una persona che ti aspetta», disse poi, alzandosi. «Non
mi avevi detto che uscivi con una ragazza così carina».
Capii
immediatamente: Nathalie. La mia Nathalie. La ragazza con cui ormai
dividevo la mia vita da nove mesi. La mia perfetta Nathalie... qui.
Derek
mi diede una leggere pacca sulla spalla e uscì, facendo cenno
a qualcuno di entrare; pochi secondi dopo un uragano dai capelli mori
entrò, il viso gonfio di pianto e gli occhi arrossati.
«IO
LO SAPEVO!», strillò, attirando su di sé le
occhiate turbate di alcune infermiere fuori dalla porta. «Sapevo
che sarebbe successo qualcosa di brutto, lo sapevo.
Te l'avevo detto di restare a casa, il giorno che sei partito, te
l'ho detto. E ora tu sei
quasi...», scoppiò a piangere,
nascondendo il viso tra le mani.
«Nath...»,
mormorai.
Lei
alzò il capo e si lasciò cadere nella sedia dove prima
c'era Morgan.
«Tre
giorni, sei rimasto privo di senso per tre giorni, abbiamo
temuto tutti che tu potessi... Che tu potessi...», represse
appena un singhiozzo.
Allungai
la mano verso di lei e me la strinse forte, come se fosse un'ancora
di salvezza.
«Ho
temuto di perderti», sussurrò la ragazza.
Scossi
il capo.
«Beh,
sono ancora qui».
«Per
miracolo!»,
gridò imbestialita. «Scordati il lavoro per le prossime
tre settimane, caro mio, tu non uscirai da casa senza un mio permesso
scritto controfirmato dai Leackers!».
Quasi
involontariamente sorrisi.
«E
tu cosa sorridi?», sbuffò, calmandosi.
«Sei
buffa», risi, per quanto potevo. Mi facevano male addirittura i
muscoli della faccia.
Mi
diede uno schiaffo leggero.
«Sei
un idiota, Spencer».
Annuii,
non potevo negarlo.
«Ma
ti amo comunque», aggiunse la mia ragazza, stringendo la mia
mano ancora di più.
La
tirai leggermente con la mano e lei capii ciò che volevo fare,
avvicinò il suo viso al mio e feci combaciare le nostre
labbra.
Avrei
potuto giurare che qualcuno, probabilmente Morgan, fischiò
fuori dalla porta della mia camera d'ospedale.
**
Capitolo
schifoso, lo so, mi spiace ç.ç
Sono
di frettissima quindi non vi posso ringraziare una per una, scusate,
lo farò la volta prossima, ma grazie mille per il supporto!
*___*
Baci,
Maggie
|
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Capitolo 5 *** Get Merried. ***
Capitolo
4.
Quasi
non ci posso ancora credere.
Tra
tutto non mi sarei mai aspettato di sposarmi.
Al matrimonio non ci ho mai pensato, tra il lavoro e tutto il resto
il matrimonio e una vita coniugale non era nei programmi. Senza
contare che chi avrebbe
mai voluto sposarmi?
Le
cose sono cambiate da quando ho incontrato Nathalie. Con più
precisione sono cominciate con
l'arrivo di Nath nella mia vita.
Stiamo
insieme da due anni.
E
ci stiamo per sposare. Tra qualche minuto sarò suo marito,
l'uomo più fortunato della Terra.
Morgan
mi sorride ammiccante accanto a me, è il mio testimone.
L'avrei scelto comunque, ma è stato lui a dire che toccava
assolutamente a lui
svolgere questo compito. Non ho ribattuto.
In
prima fila la madre di Nathalie che singhiozza sulla spalla del
fratello e lui che la consola con qualche piccolo colpetto, e accanto
a loro c'è Melissa, mano nella mano con il suo ragazzo di
turno, un giovanotto biondo alla Tutto-Muscoli-Niente-Cervello, e
accanto ancora mia madre, sorridente come non la vedo da anni, una
lacrima di gioia che le cola lungo una guancia.
Sull'altra
panca c'è tutta la squadra: JJ con Will e il piccolo Harry,
Emily, Hotch, Garcia con Kevin e Rossi.
Ancora
non posso crederci: mi sposo.
Io,
sposarmi. Io, non Emily, o Garcia, o Rossi, no, io, il Dottor Spencer
Reid.
Wow.
Ho
chiesto a Nathalie se voleva sposarmi nello stesso posto in cui ci
siamo conosciuti, allo stesso tavolo. Non ci avevo pensato, a dire il
vero, era stata un'idea improvvisa: al rientro da un caso in cui era
morta una ragazzina e la sua migliore amica rapita, dopo aver visto
il loro stesso rapitore morire sotto ai miei occhi, ho capito che la
vita è troppo breve. Ho declinato l'invito di una birra di
Emily, e come ero sceso dall'aereo ero entrato nella prima
gioielleria che avevo trovato e comprato un anello, prelevando quasi
di forza una Nathalie assonnata dalla stessa casa in cui convivevamo
da qualche mese.
La
sfortuna ha voluto che, come Nathalie ha singhiozzato un sì e
mi lanciava le braccia al collo, l'intera squadra fosse entrata nel
locale, senza nemmeno lasciarmi il tempo di baciarla che già
ci trovavamo circondati da mille complimenti.
Mi
irrigidisco mentre sento l'organo che inizia a suonare la marcia
nuziale.
È
primavera, la mia stagione preferita. La stagione degli amori.
Nonostante
abbia una memoria eidetica e abbia letto centinaia – migliaia?
- di libri nel corso della mia vita e di conseguenza appreso leggi e
teoremi certi su quasi ogni cosa esistente a questo mondo sono poche
le cose di cui sono certo.
Una
di queste è che Nathalie è tutto ciò che io
possa desiderare, che lei è davvero quella giusta.
Non
dimenticherò mai la sera in cui, in lacrime, le ho confessato
che stavo facendo uso di droghe dopo la faccenda di Tobias Henckle,
il peso nel cuore che lei mi avrebbe lasciato seduta stante, e invece
mi aveva abbracciato, cullandomi dolcemente, dicendomi che lo sapeva.
Che l'avremmo superata insieme.
O
il giorno in cui mi ha chiamata in lacrime dicendomi che Jennifer, la
sua migliore amica, aveva avuto un grave incidente d'auto e che aveva
bisogno di me, solo di me. Ricordo ancora come se fosse stato
il giorno prima come mi ero alzato dalla mia sedia e uscito da
Quantico senza dire niente a nessuno, con Morgan che mi strepitava
dietro chiedendomi cosa diavolo stessi facendo. Di come
avessimo aspettato ore, mano nella mano, in un freddo ospedale dalle
pareti spoglie finché i medici non ci avevano rassicurati
circa la situazione di salute di Jennifer.
Ricordo
benissimo la nostra prima volta.
Lei
era quel di cui avevo bisogno. Lei era nata per appartenermi. Ed io a
lei.
Derek
mi tira un gomitata tra le costole, strizzandomi un occhio, mentre
finalmente John, mio futuro cognato, compare e al suo fianco, a
braccetto, c'è lei, il mio tutto, il mio ogni cosa, più
bella che mai.
Devo
aver fatto un'espressione divertente perché sento Morgan
ridere al mio fianco, mentre il prete lo guarda storto.
Cerco
di darmi un contegno mentre la marcia aumenta la velocità
perché Nathalie inizia praticamente a correre lungo la navata
e John incespica per strale dietro.
Scoppio
a ridere mentre lei mi prende per mano, sull'altare e mi sorride con
il sorriso più bello del mondo, umido di lacrime di gioia.
Morgan
sorride vedendomi ridere e mi da' un colpetto d'incoraggiamento sulla
schiena.
Incrocio
per un istante i suoi occhi e cerco di comunicargli un “grazie”
con lo sguardo. Lui capisce, annuisce, e si volta verso il prete.
Nathalie
mi stringe ed io le cingo la vita, mentre dietro di noi un'altra
persona scoppia a piangere.
«Siamo
qui uniti oggi al cospetto di Dio per unire quest'uomo e questa donna
nel sacro vincolo del matrimonio», inizia a recitare il prete,
guardandoci con un sorriso mentre Nathalie ed io ci scambiamo delle
occhiate nascoste.
Nel
momento in cui mi chiede se voglio prendere Nathalie come mia sposa,
di amarla e onorarla in ricchezza e povertà finché
morte non ci separi quasi mi metto a gridare un sì. Sì,
che la vorrò anche dopo la morte, che inventerò il
Paradiso per lei, in cui non credo in quanto uomo di scienza, che la
proteggerò dalle malattie, dai turbamenti che per sua natura
incontrerà per la sua via, dagli inganni, dal mondo.*
Che
Nathalie Reid sarà la mia amata per sempre.
E
quando chiede a Nath se vuole sposarmi lei sposta lo sguardo da me al
prete e urla un “diavolo sì!” baciandomi prima che
possa dirci che possiamo farlo.
Usciamo
dalla chiesa cercando di coprirci dal riso che Derek ci lancia
appositamente negli occhi e saliamo in auto, la mia macchina con le
decorazione da matrimonio che la circondano.
E
prima di partire ci scambiamo un bacio rubato, poi stringo la mano di
mia moglie e partiamo, partiamo per l'inizio della nostra vita
insieme.
Continua...
*frase
presa in parte dalla canzone “La Cura” di Battisti.
No,
nemmeno questo capitolo mi piace. Non riesco a dare il meglio di me
(che diciamolo, non è 'sto gran che -.-) in questa fic. Ma io
non mollo per vostra sfortuna anche perché mancano ancora...
Circa 3 o 4 capitoli alla fine ùù
Spero
comunque che vi sia piaciuto questo capitolo! <3
Ci
ho messo secoli ad aggiornare, nonostante avessi questo capitolo
pronto e salvato nel computer, ma non ho postato... Perché?
Mmh, affascinante domanda! ùù
Beh,
comunque, ringrazio i due angeli che mi hanno recensito, e grazie
tantissimo anche a chi legge soltanto *ç*
Melmon:
cara mia! :D Sono contenta che
il capitolo precedente non ti abbia fatto schifo, spero sia lo stesso
anche per questo ù-ù I Leackers sono una squadra di
baseball americana, e non chiedermi come mai li ho inseriti o.ò
Quando scrivo il mio cervello prende vita propria xD Grazie per
recensire sempre! Un bacione. <3
takara:
sono contenta che ti sia
piaciuto il capitolo! :D Spero sia stato lo stesso per questo...
Grazie per il supporto! *__* Un bacione <3
P.S.
Come avrete visto ho cambiato l'attrice nelle parti di Nathalie,
“trasformandola” in Selena Gomez. Precedentemente era
Emma Roberts. Spero non vi dispiaccia! Ditemi chi preferivate! :D
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