Di nuovo a Sephiro (rielaborazione)

di kristel08
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** spiegazione ***
Capitolo 2: *** l'anniversario ***
Capitolo 3: *** il ritorno ***
Capitolo 4: *** la principessa di Sephiro ***
Capitolo 5: *** la disperazione di Fuu ***
Capitolo 6: *** dubbi e incertezze ***
Capitolo 7: *** una notizia inaspettata ***
Capitolo 8: *** due nuovi amici ***
Capitolo 9: *** preparativi 1parte ***
Capitolo 10: *** preparativi 2parte ***



Capitolo 1
*** spiegazione ***


SPIEGAZIONE

Salve a tutti vorrei rubare solo alcuni minuti del vostro tempo per spiegarvi alcune cose su questa storia.
Innanzitutto mi presento.
Mi chiamo Kristel ed ho 18 anni, sono la sorella minore di Debbie08, forse alcuni di voi hanno letto la sua storia.
Ebbene è proprio questo il punto, la storia di mia sorella che ha scritto qualche anno fa.
Mi è sempre piaciuta e ultimamente mi è venuta un' idea.
Le ho chiesto il permesso di riscriverla come sarebbe piaciuto leggerla a me, di farla mia. E lei ha acconsentito.
Quindi quello che andrete a leggere non è nient'altro che la rielaborazione della sua storia " di nuovo a Sephiro"
La trama sarà principalmente quella, cambierò delle cose ed alcune rimarranno uguali.
Avrei piacere di sapere cosa ne pensate, se è una buona idea o meglio lasciare perdere.
Accetto qualsiasi suggerimento.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno.
Kristel

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Capitolo 2
*** l'anniversario ***


Sono passati ormai sei lunghi anni dal nostro ritorno da quel mondo magico e lontano chiamato Sephiro, ma nonostante tutto, il suo ricordo, quello dei suoi abitanti, dei nostri più cari amici, è sempre vivo e forte nei nostri cuori.
A volte ho come la sensazione che nel mio cuore, nella mia anima il tempo si sia fermato a quel lontano giorno quando siamo finalmente riuscite a vincere la battaglia contro Debonair, ma contemporaneamente alla felicità si era fatta viva la consapevolezza che non li avremo più rivisti, che avremmo perso la possibilità di stare con tutte le persone a cui volevamo bene, che amavamo.
Immersa nella penombra della mia stanza, seduta davanti allo specchio fisso la mia immagine riflessa e non posso fare a meno di pensare a come sia cambiata da allora.
Il mio volto di bambina è diventato più maturo con lineamenti più sottili ed eleganti, incorniciato alla perfezione da una folta chioma rossa che ricade ribelle sulla schiena.
Mi alzo in piedi e non posso fare a meno di ammirare soddisfatta la mia intera figura. La corta e semi trasparente camicia da notte mi da un' idea chiara della perfezione del mio corpo asciutto ma formoso nei punti giusti.
I miei pensieri volano lontano, oltre ai confini del sole… noto le mie guance cambiare improvvisamente colore "chissà cosa penserebbe se in questo momento fosse qui con me" chiedo sospirando alla me stessa nello specchio.
Sbatto energicamente gli occhi un paio di volte per scacciare via questi ultimi pensieri dalla mente, non è sicuramente questo il momento di fantasticare su queste cose.
Mi sposto velocemente verso l'armadio ed una volta aperto rimango a fissare tutti i miei vestiti indecisa su quale indossare.
Oggi è una giornata importante, molto speciale per cui opto per un carinissimo e semplice vestitino rosso ne troppo serio ne troppo audace, lo indosso  e mi dirigo nuovamente davanti allo specchio, l'immagine riflessa mi soddisfa pienamente, il rosso del vestito sembra prendere vita al contatto con la pelle chiara. Rosso come il fuoco, il mio elemento, per oggi non avrei potuto scegliere colore migliore.
Una volta indossate anche le scarpe dai tacchi vertiginosi che slanciano ancora di più la mia figura prendo la borsa, le chiavi di casa e mi dirigo finalmente verso la mia destinazione, ovvero la Torre di Tokyo.
Uscita all'aperto sento sulla pelle i caldi raggi del sole, anche il tempo oggi è dalla mia parte, sento che sarà proprio una giornata indimenticabile.
Mi dirigo al sottopassaggio della metropolitana che fortunatamente dista veramente a pochi passi dal mio appartamento, è anche per questo fondamentale motivo che l'ho scelto quando ho deciso di andare a vivere da sola.
Ormai sono quasi tre anni che vivo lontana da casa, la convivenza coi miei fratelli era diventata pressocchè impossibile essendo loro troppo gelosi e possessivi, quindi un bel giorno ho deciso di trasferirmi in centro, e con la scusa che sarei stata anche più vicina all'università sono riuscita a convincerli, promettendo loro dopo tanto insistere che ogni tanto sarei tornata nella nostra palestra per continuare ad esercitarmi col Kendo.
Frequento l'università da due anni, ho deciso di diventare una famosa arredatrice d'interni, credo di avere scelto la strada giusta, quello che faccio mi appassiona moltissimo.
Seduta su una scomoda sedia della metro non posso fare a meno di pensare alle due persone  che sto per incontrare, le mie due più care amiche, le mie sorelle del cuore.
Anche se abitiamo nella stessa città il tempo per incontrarci è sempre poco visto che ognuna di noi ha i propri impegni universitari.
Umi e Fu frequentano entrambe la Todai, la prima frequenta legge mentre la seconda letteratura. Sono due veri geni, sono sicura che entrambe sfonderanno nella vita.
Anche se come ho già detto il tempo per vederci non è quasi mai favorevole, abbiamo un giorno che ci teniamo tutte e tre riservato, un giorno speciale che ormai da sei anni non manchiamo di commemorare.
L'anniversario del nostro ritorno per l'ultima volta da Sephiro.
E' una giornata speciale dove passiamo il tempo a parlare, a ricordare la nostra grande avventura e tutti quelli a cui ne hanno preso parte.
Ritorno con la mente all'interno della metro accorgendomi fortunatamente che la prossima fermata è la mia, mi alzo lentamente in piedi e mi posiziono davanti alle porte stando attenta a non essere schiacciata dalla massa di gente alle mie spalle.
Uscita dal buio e umido sottopassaggio sono costretta ad indossare gli occhiali scuri per riparare gli occhi dall'accecante luce del sole.
Arrivata finalmente davanti alla Torre di Tokyo mi soffermo un' istante ad ammirarla dall'esterno, è incredibile la sensazione di pace e serenità che mi trasmette ogni volta che vengo qui. In fin dei conti è proprio al suo interno dove tutto ha avuto inizio, e dove… tutto ha avuto fine.
Do un' occhiata veloce all'orologio e mi rendo conto che come al solito sono in ritardo, quindi entro velocemente ed una volta all'interno di uno dei tanti enormi ascensori di cui è dotata schiaccio il pulsante che mi condurrà all'ultimo piano.
Una volta uscita mi dirigo velocemente verso l'unico posto dove sono sicura di poterle trovare, davanti all'enorme vetrata dalla quale abbiamo ammirato per la prima volta il nostro pianeta lontano.
Le mie amiche sono già li, ero quasi certa che anche questa volta l'ultima ad arrivare sarei stata io, ormai si sono rassegnate ai miei continui ritardi.
Anche se sono solo quattro mesi che non ci vediamo devo ammettere che diventano ogni volta più belle.
Umi è diventata davvero molto alta, i lunghi capelli le arrivano a sfiorare il fondoschiena, indossa un corto abitino celeste che mette in evidenza le lunghe gambe ed un fisico semplicemente perfetto.
Fu è molto cambiata da allora, i biondi capelli le cadono in morbidi e bellissimi boccoli sino a sotto le spalle, non porta più gli occhiali sostituiti da più comode lenti a contatto mettendo finalmente in evidenza i suoi bellissimi occhi color smeraldo.
Come a sentire la mia presenza si girano entrambe verso la mia direzione, inizio così a correre verso di loro travolgendole con un energico e travolgente abbraccio.

"Ragazze che bello rivedervi, finalmente siamo di nuovo insieme" dico felice una volta sciolto l'abbraccio.
"Anche per noi è una gioia poterti riabbracciare" mi risponde una Fuu commossa.
"Hikaru sei uno schianto con questa nuova acconciatura"
"Grazie piace molto anche a me " rispondo sorridendo ad Umi.
Decidiamo come d'abitudine di accomodarci ad uno dei comodi tavolini del bar situato in questo piano, scegliamo naturalmente quello più vicino alla nostra vetrata.
Ordiniamo tre caffè al cameriere, un tipo strano, che da quando ci siamo sedute non fa altro che fissarci con una faccia da pesce lesso da prendere a schiaffi.
Invece del cameriere a portarci l'ordinazione è una ragazzina carina e dal viso simpatico, forse l'occhiataccia che gli ho tirato l'ha fatto desistere dal tornare.
Inizio a mescolare il liquido nero sovrapensiero.
"Hikaru qualcosa non va?" Mi domanda Fuu preoccupata.
"No, stavo solo pensando che oggi sono esattamente sei anni da quando siamo tornate e…."
"Voi dite che si ricorderanno ancora di noi? Cioè… ci penseranno come noi pensiamo a loro?" Domanda Umi togliendomi le parole di bocca.
Fuu seduta accanto a lei le stringe teneramente una mano, "come puoi solo pensare ad una cosa del genere? In fin dei conti è soprattutto per merito nostro se Sephiro esiste ancora. Tu cosa ne pensi Hikaru?"
"Bhe vedi… non lo so" rispondo in un sussurro rivolgendo il mio sguardo verso il cielo limpido.
"E cosa mi dici di Lantis?" mi chiede Umi.
Al sentire solo pronunciare il suo nome sento una fitta al cuore.
"Mi dispiace Hikaru, non volevo rattristarti"
"Non ti devi preoccupare" le rispondo cercando di sorridere, "il fatto è che… mi manca da morire e non riuscirei più a vivere se solo sapessi che lui si è dimenticato di me"
"Capisco che cosa provi" mi dice Fuu stringendo anche la mia mano, "è straziante non sapere che cosa sta succedendo su Sephiro." Contraccambio la stretta della mia amica, so benissimo che anche lei ha lasciato una persona importante su quel pianeta.
"Ma non credete che sia giunto per noi il momento di rifarci una vita?" asserisce Umi fissando la tazzina del caffè ormai vuota.
"Ragionate…" continua, "ormai sono passati tanti anni, chi ce lo può dire che loro ormai non abbiano trovato qualcuno di speciale con cui condividere la vita? Sappiamo benissimo che non li rivedremo mai più, non possiamo continuare a vivere per degli amori che sappiamo benissimo non potranno mai avere nulla di concreto, ma che saranno per sempre solo frutto della nostra fantasia."
Io e Fuu rimaniamo letteralmente spiazzate dalle sue parole, rimaniamo imbambolate a fissarla mentre lei a sua volta continua a fissare la tazzina vuota.
So che per lei è stato difficile esprimersi in quella maniera, sono sicura che c'è ben altro dietro alla durezza del suo discorso, infatti mi sembra di ricordare di aver sentito dire che Umi avesse preso una cotta per Clef, ma sinceramente avevo creduto che fossero solo stupidaggini, che sia vero? Possibile che non si sia mai confidata con nessuna delle due in tutti questi anni?
E' stata Fuu la prima a riprendersi dallo stato di trance in cui eravamo entrambe cadute.
"Vedi Umi in parte potrei anche essere d'accordo con quello che hai appena detto, ma credo anche che se un giorno dovesse arrivare la persona giusta, quella che mi farà battere il cuore, che mi farà innamorare nuovamente… allora vorrà dire che avrò dimenticato Ferio e che per me sarà l'inizio di una nuova vita. Ma fino a che quel giorno arriverà il mio cuore continuerà solo e soltanto a vivere per lui."
Sono pienamente d'accordo con quello che ha appena detto la mia saggia amica, credo che se un giorno dovessi dimenticare Lantis ed il grande amore che provo per lui, sarà il giorno in cui mi dimenticherò anche di tutto quello che è stato, di tutto quello che ho vissuto su Sephiro. Solo questo potrà farmi riuscire a costruirmi una nuova vita insieme ad un'altra persona.
Ma lo voglio veramente?
Sento improvvisamente il rumore di una tazzina cadere a terra ed infrangersi sul pavimento, sposto immediatamente lo sguardo verso Umi che in piedi sta fissando pietrificata qualcosa attraverso il vetro. "Non è possibile quello é…" ma non riesce a terminare la frase, le parole le muoiono in bocca.

"Sephiro…" concludiamo io e Fuu in un sussurro.

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Capitolo 3
*** il ritorno ***


Non riesco a credere ai miei occhi, appoggio con forza entrambe le mani sul tavolino davanti a me per darmi lo slancio per mettermi in piedi. Una volta alzata, con le gambe che sembrano di gelatina mi avvicino ad Umi appoggiandomi contro il vetro.
Rimango alcuni secondi ad osservare l'immagine apparsa nel cielo silenziosamente fino a quando sento una mano poggiarsi delicatamente su una spalla.

"Hikaru tu pensi……."

Mi volto lentamente verso Fuu ma dalla mia bocca le parole non vogliono proprio uscire, mille pensieri ed altrettante domande affollano la mia mente.
Provo un'emozione indescrivibile, sento freddo nonostante sia piena estate e la testa mi gira vertiginosamente, il battito del mio cuore impazzito è talmente forte che mi sembra di udirlo anche in mezzo alle centinaia di persone che stanno affollando questo piano.

"Ragazze ma cosa sta succedendo?"

Anche se con riluttanza tolgo il mio sguardo dal cielo per capire cosa sta preoccupando Umi, rimango pietrificata quando finalmente mi accorgo del perché di tanto allarmismo.
Tutto intorno a noi tace, le persone che fino a pochi istanti fa chiacchieravano tranquillamente sono completamente immobili come manichini, i bambini hanno smesso di correre rimanendo alcuni di loro sospesi a mezz'aria senza avere più la possibilità di completare i loro giochi, persino al di fuori tutto ha cessato di vivere.

"Ma cosa diavolo sta succedendo?" Ci chiede nuovamente Umi sperando che almeno una di noi abbia una qualunque risposta plausibile a quello cui stiamo assistendo.
"Credo che siamo sospese tra due porte bidimensionali" le risponde Fuu in maniera purtroppo non molto chiara, almeno per me.
"Che cosa vuoi dire?" le chiedo per capire meglio il suo concetto.
"Vedi……"  Purtroppo non faccio in tempo a sentire la sua risposta perché sento un'energia potentissima avvolgermi completamente fino quasi a farmi perdere i sensi.

Quando finalmente ritrovo la forza di riaprire gli occhi mi accorgo di essere sospesa nell'aria e di stare precipitando verso il suolo, fortunatamente mi sono ritrovata a solo qualche metro d'altezza e grazie anche alla mia agilità l'impatto col terreno non è stato terribile.
Mi guardo immediatamente intorno per vedere come stanno le mie due amiche, anche per Fuu l'atterraggio è andato bene, purtroppo non posso dire la stessa cosa di Umi che cadendo ha preso un brutto colpo.
"Ma dove diavolo siamo?" Ci chiede quest'ultima una volta alzata massaggiandosi il fondoschiena.
Una volta abituati gli occhi alla luce accecante del sole inizio a guardarmi lentamente intorno. Ci troviamo in un'immensa distesa adornata di fiori e piante di ogni genere e colore, alla mia destra rispetto a dove mi trovo ora posso scorgere in lontananza una fitta foresta, mentre alla mia sinistra tre isole di diverse dimensioni galleggiano fiere nell'aria, poco distante da qui deve esserci anche un torrente perché riesco a sentire il rumore cristallino dell'acqua che scorre.
"Siamo su…." Non riesco a terminare la frase, è troppa la paura che tutto questo non sia veramente reale ma solo frutto della mia immaginazione, ho il terrore che tutto questo sia solo un sogno ed una volta realizzato che non é la realtà ritrovarmi nuovamente a piangere nella solitudine della mia stanza.
"Sephiro" termina Fuu venendoci incontro. "Siamo tornate!"
"Credete che sia veramente la realtà?" Chiedo ancora timorosa guardando davanti a me.
Tutto ad un tratto sento un dolore lancinante al braccio, "haaaaaiiiiaaa" urlo arrabbiata verso Umi. "Ma sei impazzita??? Che bisogno c'era di darmi quel pizzico???" Continuo infuriata.
"Bhe almeno adesso hai la prova che non stai sognando" mi risponde lei divertita.
"Dai Hikaru non prendertela, Umi voleva solo che tu la smettessi di essere triste, e poi guarda dietro di te, credo che non potrebbe esserci prova migliore per toglierti ogni dubbio."
Mi volto lentamente verso l'unica direzione non ancora osservata e quello che vedo mi lascia letteralmente senza fiato nei polmoni.
All'orizzonte, oltre all'immensa distesa verde, al di la di una fitta e rigogliosa pineta si riescono a scorgere in lontananza quattro gigantesche e imponenti torri talmente alte che sembra tocchino il cielo.
"Ma quello é…… il castello…."  Urlo piena di gioia.
"Ma perché siamo qui? Da quello che possiamo notare Sephiro è tornato a vivere come un tempo, ma allora perché siamo tornate?"
"Purtroppo in questo momento né io né Hikaru abbiamo una risposta esauriente alle tue domande, l'unica cosa che possiamo fare è dirigerci immediatamente verso il castello, sono sicura che Guru Clef saprà spiegarci del perché della nostra presenza di nuovo qui."
"Forza allora, è meglio incamminarci subito se vogliamo arrivare prima che faccia buio" dico iniziando ad avviarmi.
Mentre percorro i vari sentieri che ci condurranno a destinazione non posso fare a meno di guardarmi in giro estasiata, è incredibile quello che sono riusciti a fare gli abitanti di questo pianeta grazie alla loro determinazione e forza di volontà.
Grazie al cielo della nostra ultima battaglia non c'è più nessuna traccia, tutto è tornato all'antico splendore di un tempo, tutto è ritornato a com'era la prima volta che venimmo qua.
"E meraviglioso non credete?" ci chiede Umi come se mi stesse leggendo nel pensiero.
"Già" le rispondiamo io e Fuu contemporaneamente.
In questo momento non riesco a trovare parole migliori per descrivere alle due amiche quello che sto provando, ma in fin dei conti credo che anche per loro valga la stessa cosa.
Siamo in cammino ormai da quasi tutto il giorno, il sole è ormai tramontato da un pezzo quando arriviamo finalmente davanti agli imponenti cancelli che sigillano le mura che circondano il castello.
Tutta la stanchezza accumulata durante la giornata svanisce immediatamente di fronte al meraviglioso spettacolo che ci offre il castello di Sephiro rischiarato dalla Luna.
"Ragazze….. finalmente…." Sospira emozionata Fuu.
"Forza….. andiamo!" dico cercando di nascondere l'apprensione che mi attanaglia il cuore.
A poca distanza dall'entrata notiamo due guardie poste in entrambi i lati dei cancelli con in mano due lunghe lance incrociate.
"Cosa facciamo ora?" Domanda Umi cercando di non farsi sentire dagli uomini a pochi passi da noi.
Le guardo entrambe poi avanzo decisa, in questo momento nessuno può permettersi di sbarrarci la strada, sono pronta a tutto pur di entrare lì dentro. In fin dei conti siamo i cavalieri magici no?
Continuo a camminare cercando di stamparmi sul volto una maschera di coraggio che sinceramente in questo momento non sento per nulla, sento i passi delle mie compagne a poca distanza dietro di me, mi preparo mentalmente le parole da rivolgere ai due per non farci perdere troppo tempo, ma quando arrivo a pochi centimetri da loro questi senza chiedere niente ci aprono il passaggio continuando a guardare fisso l'orizzonte.
Rimango basita per qualche istante, mai mi sarei aspettata di farcela così facilmente.
Ripresami dallo stupore riprendo ad avanzare, oltrepassandoli noto con la coda dell'occhio che inchinano lievemente la testa quasi in segno di rispetto.
Devo essere impazzita a pensare una cosa del genere, a volte la stanchezza gioca veramente brutti scherzi.
Attraversiamo velocemente il cortile interno dandogli solo una fugace occhiata di cortesia, avremo sicuramente altri momenti per salutare e far visita agli abitanti.
Naturalmente molti dei presenti ci hanno viste, ma non credo ci abbiano riconosciute, certo che per loro non deve essere per niente normale vedere passare per questo posto tre ragazze vestite stranamente come noi, forse anche senza dire nulla hanno intuito chi siamo.
Tenendoci per mano varchiamo unite l'entrata del castello, ricaccio indietro le lacrime provocate dall'enorme emozione per essere nuovamente all'interno di questo posto.
Mille ricordi riaffiorano prepotenti nella mia mente, ricordi di un passato lontano che in questo momento mi sembra più vivo che mai.
Saliamo la maestosa scalinata che conduce al piano superiore, una volta in cima rimaniamo senza fiato nel notare appesi alle pareti tre enormi quadri raffiguranti ognuna di noi.
"Sono stupendi…." Esclama Fuu senza fiato.
"Non posso credere che siamo veramente noi quelle, eravamo proprio delle bambine" dice Umi continuando a fissare i tre dipinti.
"Delle bambine che hanno salvato questo mondo" dico continuando a percorrere il corridoio principale che ci porterà a destinazione.
E' meraviglioso notare come tutto sia tale e quale ad allora.
Il nostro cammino termina quando ci ritroviamo davanti ad una gigantesca porta d'oro massiccio.
"Ci siamo" dico sorridendo alle ragazze.
Faccio un profondo respiro e allungo lentamente una mano che non vuole in alcun modo smettere di tremare, ma questa forse intuendo i miei timori inizia ad aprirsi lentamente facendo uscire dall'interno una luce calda e confortevole.
Una volta aperta del tutto ci guardiamo negli occhi e dopo un breve accenno col capo entriamo.
Percorro visivamente l'intero perimetro soffermandomi immediatamente sull'immagine posta davanti a me.
Alla fine della stanza due scalini rialzano leggermente il pavimento dove sopra vi è posto un piccolo trono sul quale vi è seduto un caro e vecchio amico.

"Guru Clef" esclamiamo tutte all'unisono.

Vedo con piacere gli occhi cristallini del mio saggio amico illuminarsi di gioia alla nostra vista.
"Ben tornate cavalieri magici"

Quattro parole che mi riscaldano il cuore.

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Capitolo 4
*** la principessa di Sephiro ***


Sono stanco….. avvilito, demoralizzato.
Sono ormai giorni interi che nella più completa solitudine mi sto spaccando il cervello per trovare una soluzione idonea per affrontare il nuovo problema che si è insinuato su Sephiro.
Non avrei mai pensato che dopo tutti questi anni sarei arrivato a sentirmi così…. inutile ed impotente, se qualcuno me lo avesse detto sono sicuro che mi sarei messo a ridergli in faccia, ma ora….. tutto è cambiato.
Non posso, non riesco ancora a credere che dopo aver finalmente raggiunto la pace e la serenità conquistate così duramente il mio amato pianeta ed il mio popolo siano ancora in pericolo.
Sento inesorabile la presenza del nostro nemico, avverto un'aurea potentissima carica d'odio…. chiudo stancamente gli occhi appoggiando la testa tra le mani, sono più che convinto che noi da soli non riusciremo mai ad annientarlo, il perché ancora non lo conosco ma….. lo so, lo sento.
Cosa posso fare….. cosa posso fare….. maledizione!
Solo ora guardando fuori dalla finestra mi accorgo che è buio pesto, ero talmente assorto nei miei pensieri che non mi sono nemmeno reso conto del tramontare del sole, e così un'altra giornata è giunta a termine ed io….. sono ancora al punto di partenza.
Sono patetico lo so, a volte vorrei non essere chi sono, vorrei essere un uomo comune come lo sono tanti, vorrei vivere una vita normale con una persona da amare o semplicemente potere avere accanto qualcuno a cui confidare i miei timori, le mie paure, ma… sono solo flebili sogni, il ruolo che mi è stato destinato m'impone di essere quello che sono, non posso permettermi di cedere, troppe persone contano su di me e l'ultima cosa che voglio è deluderle.
Cercando di raccogliere le poche forze rimaste afferro il mio bastone e cerco di mettermi in piedi ma noto con la coda dell'occhio che la porta è stranamente aperta.
Diavolo! Non sono proprio dell'umore giusto di vedere nessuno in questo momento, sto per mettermi ad urlare a chiunque ci sia fuori di non provare nemmeno a mettere un solo piede all'interno ma stranamente le parole non vogliono uscire, avverto una strana sensazione di benessere, il cuore comincia a battere talmente veloce che mi manca il respiro, sono costretto a sedermi di nuovo per permettere al mio corpo di riprendersi. Ma cosa mi sta succedendo?
Tre figure che non riesco ben a distinguere data l'oscurità fanno il loro ingresso, noto che si guardano intorno fino a posare lo sguardo nel posto in cui mi trovo.
Avanzano lentamente verso di me, più si avvicinano è più il mio corpo è attraversato da scariche elettriche.
Quando finalmente i loro corpi vengono illuminati dagli argentati raggi lunari……..
Stringo talmente forte le mani che sento le unghie conficcarsi nella carne, il dolore che sento è vero, è reale, quindi questo può solo significare che non sto affatto sognando perché se fosse un sogno giuro che non vorrei risvegliarmi mai più.

"Guru Clef"

Le loro voci…. mai il mio nome mi è sembrato tanto bello come in questo momento.
Sorrido, forse la soluzione a tutti i miei problemi mi è appena apparsa magicamente di fronte.

"Ben tornate cavalieri magici"

Ora che finalmente tutte le mie funzioni vitali sono tornate al loro posto mi soffermo un istante ad ammirare l'incredibile bellezza delle tre donne che mi stanno davanti.
"Clef sei proprio tu?" mi domanda timidamente Fuu avvicinandosi ancora di più.
"Non mi riconosci più?" le rispondo sorridendo.
"Il fatto é…. che sei…. diverso" continua Umi scrutandomi con attenzione.
"Come potete ben notare il tempo non è passato solo per voi ragazze"
"Ma anche l'ultima volta che ci siamo incontrati non eri…. come posso dire…. giovane, eppure sembravi un bambino"
Sono contento nel costatare che la spontaneità di Hikaru è rimasta la stessa di allora.
" Diciamo che da quando ho dovuto assumere temporaneamente il ruolo che aspettava alla colonna portante del nostro pianeta ho considerato l'idea che un aspetto più maturo potesse dar più fiducia ai nostri abitanti, cosi…. questo è il risultato."
"Lasciati dire che non sei per niente male Clef, io ti preferisco così"
"Hikaru per favore…." sento la faccia andare in ebollizione, non sono abituato ai complimenti.
Avverto prepotente l'intensità dello sguardo di Umi su di me…..
"Hikaru ha ragione…. sei veramente uno schianto." Mi dice divertita senza togliermi lo sguardo di dosso.
Umi…. mi rendo conto di non essere in grado di risponderle, se solo…., se solo fossi stato un uomo comune non ti avrei mai lasciata andare, non potresti mai essere felice al mio fianco, sono sicuro che prima o poi troverai l'uomo giusto per te, l'uomo che potrà amarti senza condizioni, che saprà renderti felice come meriti.
"Clef tu sapevi del nostro arrivo?"
Ringrazio Fuu mentalmente per avere cambiato discorso.
"No ragazze, e la cosa strana è che non ho percepito nemmeno la vostra presenza" sospiro "comunque che voi ci crediate o no lo speravo "
"Ma perché scusa è successo per caso qualcosa?"
"Ancora nulla di grave Umi ma temo che presto….. dovremo tornare a combattere"
"Vi stanno minacciando nuovamente?"
Riesco a percepire nella domanda di Hikaru puro terrore, quanto vorrei non farla soffrire ancora.
"Non sappiamo chi è il nostro nemico ancora non si è mostrato, si è solo limitato a mandare in giro per il pianeta qualche stupido mostro a terrorizzare gli abitanti."
"Santo cielo ma è terribile!" sussurra Fuu con voce talmente bassa che faccio fatica quasi ad udire.
"Comunque se siete di nuovo in pericolo sai perfettamente che puoi contare su di noi!"
"Umi ha ragione, se siamo qui un motivo ci sarà anche no? Vero Hikaru"?
Hikaru amica mia cosa stai pensando in questo momento? Ti sento lontana, come se ancora una volta il peso delle responsabilità gravi solamente sulle tue fragili spalle.
Questa volta però non sarai sola, io combatterò al tuo fianco fino alla fine… e così tutti gli altri.
"Hei Hikaru tutto bene?" le domanda Fuu riportandola tra noi.
"Scusatemi…. certo che ci sarò anch'io, non potrei mai lasciarvi lo sapete"
"Vi ringrazio ragazze, credo sia giunto il momento di restituirvi i vostri poteri, ma prima c'è ancora una cosa che dovete sapere…."
"Forza Clef, non tenerci sulle spine!!!"
"Vedi Umi… il fatto è che non riesco ad entrare più in contatto con i vostri spiriti guida, credo che sia per colpa del nemico"
"Ma come è possibile?" mi domanda Hikaru sempre più allarmata.
"Purtroppo non ho una risposta esauriente alla vostra domanda, posso solo ipotizzare che il nuovo nemico sia riuscito a imprigionarli in un'altra dimensione mentre loro riposavano grazie alla pace che si era instaurata qui"
"Ma se è riuscito a fare una cosa del genere deve essere veramente molto potente" ipotizza pensierosa Fuu.
"Già, lo credo anch'io" mi ritrovo a rispondere fissando il pavimento.
"Allora non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo tornare a combattere anche per loro! Giusto ragazze?"
Umi e Fuu fanno un accenno d'assenso col capo, ancora una volta rimango basito davanti al coraggio di queste ragazze terrestri.
Chiudo gli occhi per trovare la concentrazione necessaria per accedere nella dimensione dove vengono custoditi i sacri poteri del fuoco, dell'acqua e del vento.
Qualche istante più tardi i loro corpi vengono totalmente avvolti dalla straordinaria potenza dei loro elementi che si dissolvono nell'aria una volta completata la trasformazione.
Rimango letteralmente esterrefatto davanti a tanta bellezza.

Il corpo di Umi è fasciato da un corto e leggero abito celeste diviso al centro da una larga fascia più scura, ai piedi indossa lunghi stivali del colore del mare, così come i guanti che le coprono le braccia, un lungo e pesante mantello di un blu più intenso le copre le spalle cadendo leggero fino quasi a sfiorare il pavimento. A terminare l'opera sulla fronte è apparso un bellissimo diadema in oro bianco dove al centro vi è incastonato uno splendente zaffiro, simbolo di classe ed eleganza.
Il costume di Fuu è di un leggero verde acqua con anch'esso al centro una fascia più scura. I corti stivaletti come i guanti sono di un acceso verde brillante, di tonalità più scura è invece il mantello.
L'elegante diadema sulla fronte è in oro giallo con al centro incastonato uno splendido smeraldo, simbolo di conoscenza e verità.
Hikaru invece indossa un avvolgente ed elegante abito color granata, stivali e guanti sono bianchi e terminano entrambi con graziose fasce dorate.
Al centro del pesante mantello rosso scarlatto che le copre le spalle vi è inciso in oro l'emblema della famiglia reale.
Il regale diadema in oro rosso sulla fronte ha incastonato al centro un meravigliosa rubino, simbolo di forza e passione.
"Ma sono cambiate dall'ultima volta" asserisce Umi perplessa"
"Sono meravigliose" ribatte Fuu facendo in giro su se stessa.
"Hei Hikaru cos'è il simbolo stampato sul tuo mantello?" le chiede quest'ultima continuando a fissare l'incisione dorata.
"E come faccio a saperlo scusa, non ho mica gli occhi dietro la schiena"
"Tu lo conosci Cef?" domanda a me incuriosita.
"Bhe vedete ragazze quello….." chiudo gli occhi per cercare mentalmente le parole giuste da pronunciare. "Quello non è un simbolo…. é l'emblema che distingue la stirpe reale del nostro pianeta"
"Cosaaaaaaaaa…." urlano tutte insieme.
"Clef ma cosa stai dicendo?" mi chiede Hikaru con un filo di foce
"Vedi…., il fatto è che quando il simbolo della colonna è apparso a te, hai espresso solamente il desiderio della sua abolizione, questo non comporta il fatto che tu sia rimasta la nuova principessa di questo mondo."
"E' incredibile" urlano quasi Umi e Fuu contemporaneamente.
"Ma io…." Sospira Hikaru tristemente.
"Non devi preoccuparti per questo adesso" cerco di dire per toglierle l'enorme tristezza nei suoi bellissimi occhi di fuoco. "Vedrai che col tempo…. Riuscirai ad accettarlo."

"Clef ha ragione Hikaru" le dice Fuu prendendole le mani
"E poi noi saremo sempre con te" continua Umi abbracciandola 
"Grazie ragazze….."
"Bene cavalieri, ora che le cose sono quasi tutte sistemate manca ancora il tassello più importante per completare l'opera"
"E cosa mancherebbe ancora?" Mi chiede Umi sull'orlo dell'isteria.
Sorrido, questa sarà sicuramente una giornata che non dimenticherò per il resto della vita.
"Le vostre spade naturalmente"
Vedo con piacere i corpi delle ragazze rilassarsi notevolmente.

"Ma come ben sapete questo non è compito mio"

 

 

 

Nota: Per chi non lo avesse capito il personaggio di Clef che ho descritto è quello dell'oav, che userò anche per i prossimi personaggi.

 

Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo.

Se avete tempo gradirei sapere cosa ne pensate.

Saluti

Kris

 

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Capitolo 5
*** la disperazione di Fuu ***


Sento in lontananza l'echeggiare dei passi di qualcuno che si sta avvicinando lentamente verso l'entrata della sala, ci voltiamo tutte verso l'ingresso in trepidante attesa di scoprire l'identità della persona che sta arrivando.
L'esile figura di una donna varca elegantemente la soglia, ma data la penombra dovuta alla poca illuminazione non riesco a capire bene di chi possa trattarsi, muovo un passo in sua direzione ma sono preceduta da Hikaru che si precipita verso di lei abbracciandola.
Le due rimangono per alcuni istanti immobili strette l'una nelle braccia dell'altra, solo il flebile rumore del pianto di entrambe spacca il silenzio creatosi intorno a noi.

"Presea…… sono così felice…." le sussurra Hikaru con parole rotte dal pianto.
"Hikaru…." sospira la donna sciogliendo delicatamente l'abbraccio "Avevo perso ogni speranza di poterti riabbracciare di nuovo, in ogni modo ti trovo in ottima forma amica mia" prosegue cercando di asciugare le lacrime che non vogliono cessare di scendere.
"Guarda, ci siamo tutte, siamo tornate" le dice teneramente la mia amica facendola voltare verso di noi.

Avverto una profonda commozione nel costatare che anche dopo tutti questi anni i forti legami che ci univano a loro sono rimasti gli stessi di allora.
"Sono veramente felice di rivedervi ragazze, ben tornate anche a voi"  dice sorridendoci.
"Grazie….  é bello poterti riabbracciare" le risponde Umi emozionata.
"Già…. é fantastico" riesco solamente a dire andando ad abbracciarla anch'io.
"Bene, bene…." esclama Clef cercando di attirare la nostra attenzione, "Ti ho fatta chiamare Presea perché credo sia giunto il momento di restituire ai cavalieri qualcosa che tu custodisci molto gelosamente, ma che, ora, è giunto il momento di restituire ai legittimi proprietari."
Mi è parso di sentire una lieve vibrazione di commozione nella sua voce anche se ha fatto tutto il possibile per nasconderla.
"Hai ragione, procedo subito!" gli risponde Presea posizionandosi di fronte a tutte e tre.
Chiudendo gli occhi e alzando elegantemente le braccia al cielo pronuncia antiche e mistiche parole di cui, ne sono sicura, solo lei conosce il significato.
Tre luci di diversi colori si materializzano sulle sue mani, …e dal nulla compaiono le nostre tre spade, queste come se fossero state chiamate si avvicinano lentamente a noi per poi cadere delicatamente nelle nostre mani.

"Che sensazione incredibile" esclama Umi guardando rapita la sua spada.
"Hai ragione, è come se il nostro potere fosse aumentato incredibilmente" continua Hikaru facendo sparire la sua arma all'interno del guanto.
"Ora siamo tornate al cento per cento" dico sorridendo alle mie amiche.
"Bene ragazze ora che tutto è sistemato cosa né dite di riabbracciare anche tutti gli altri?"
Le parole di Presea mi fanno schizzare il cuore nel petto, mi volto istintivamente verso Hikaru notando che è più pallida che mai. Sono sicura che anche lei sta provando le mie stesse sensazioni, vorrei abbracciarla, dirle qualche parola di conforto ma credo che in questo momento io sia l'ultima persona che possa aiutarla.
Avverto su di me l'insistente sguardo di Guruclef, mi volto verso di lui e rimango letteralmente spiazzata, è come se fosse preoccupato per qualcosa, ho la sensazione che stia cercando di avvertirmi che le cose non sarebbero andate come dovuto.
La frustrazione di non riuscire a capire sta facendo nascere in me la paura, ma paura per cosa?
Cerco di trovare mentalmente le parole esatte per chiedergli spiegazioni, ma forse lui intuendo le mie intenzioni sposta la sguardo altrove, verso la grande porta dorata, afferra il suo bastone e con un movimento circolare la fa aprire.

"Potete entrare" dice sospirando continuando a guardare davanti a se.
Le persone che stavano aspettando dietro alla porta fanno la loro entrata venendoci incontro sorridendo.
"Allora è vero…… siete veramente voi" asserisce Rafaga fissandoci come se fossimo delle aliene.
"Ragazze che bello vedervi di nuovo!" urla Carldina abbracciandoci calorosamente.
Sposto il mio sguardo verso Hikaru che impalata sta fissando due uomini che ne sono certa mai avrebbe pensato di rivedere nelle sua vita.
"Geo…. Zazu…. ma che cosa ci fate qui?'" domanda la mia amica con voce tremante.
"Vedi Hikaru dopo la morte di Eagle non ce la siamo più sentiti di tornare su Autozam" inizia a spiegarle Geo emozionato.
"E poi qui c'era così tanto da fare che almeno saremmo stati utili a qualcuno" termina Zazu massaggiandosi la nuca.
Dagli occhi tristi di Hikaru scende repentina una lacrima che lei cerca di asciugare velocemente, i due ragazzi andandole incontro le appoggiano teneramente una mano sulla spalla ….
"Non devi essere triste" le dice Geo sorridendole dolcemente.
"Geo ha ragione, se Eagle fosse qui non vorrebbe sicuramente vederti triste, quindi niente lacrime ok?"
"Grazie ragazzi….." sussurra commossa abbracciandoli entrambi.

Hikaru stai soffrendo ancora molto per la scomparsa di Eagle Vision vero? Mi chiedo perché in tutti questi anni tu non ne abbia mai fatto parola con nessuno, ma in fin dei conti la risposta la conosco già, tu ti preoccupi sempre troppo per gli altri, faresti di tutto per non far pesare le tue sofferenze e le tue preoccupazioni alle persone che ami.

"Rafaga, Carldina, vi trovo in ottima forma"
"Grazie Umi, vedi… da quando stiamo insieme lo tengo sempre in allenamento costante" le dice sorridendo la donna, "anche se devo ammettere che a volte è più dura di quanto possiate immaginare" conclude fingendosi imbronciata.
"Suvvia non essere melodrammatica" finge di sgridarla lui esasperato.
Povero Rafaga certo che per lui così sempre serio e posato non deve per niente essere semplice stare insieme ad una svitata come Carldina.
"Siete veramente una bella coppia, strana ma bella"
"Grazieeeee" strilla Carladina abbracciandola talmente forte da rischiare di strozzarla.
"Mi stai sof..fo…can…do!"
"Ops…scusami!" le dice nervosamente staccandosi per farle riprendere fiato.

Mi volto in direzione dell'alto ragazzo rimasto in disparte, il cuore mi si riempie di gioia quando noto che tra le braccia tiene stretto un caro amico.
"Mokona, ci sei anche tu!" dico allungando le braccia per attirare la sua attenzione.
"Hei palla di pelo non vieni a salutarci?"
Il piccolo Mokona si fionda nelle braccia di Umi riempiendola di baci.
"E' bello anche per me rivederti…., ma adesso calmati" riprende lei ridendo.
"Ti trovo veramente in gran forma Umi" le sussurra timidamente il ragazzo uscito finalmente dall'ombra.
"Grazie Ascot, anche tu non sei niente male"
"Grrrrrrrazzzie" mormora balbettando imbarazzato.

"Hei! Un momento! Ma non manca ancora qualcuno all'appello?" domanda Umi guardandosi intorno.
Tutti i componenti della sala cadono in un inquietante ed imbarazzante silenzio, mi sento strana, ho la netta sensazione che qualcosa di poco gradito stia per accadere.
"Bhe…. vedete ragazze…." cerca di spiegare Rafaga cercando le giuste parole da pronunciare. "Ecco… Lantis per il momento non si trova al castello, credo che rientrerà tra qualche giorno"
Noto il pallore di Hikaru scomparire lentamente dal suo viso, almeno lei avrà un po' di tempo per preparasi all'incontro con lui.
"E Ferio è con lui?" continua a chiedere per avere spiegazioni che sembra che nessuno abbia voglia di dare.
Sento gli occhi di tutti puntati su di me, non so perché ma qualcosa mi dice che non mi piacerà nemmeno un po' quello che starò per sentire.
Carldina avanza lentamente di qualche passo fermandosi davanti a me, mi afferra teneramente le mani e…
"Mi dispiace dirvelo ragazze ma Ferio non si trova più su Sephiro"
Stringo forte le mani della donna e prendendo coraggio…
"E' successo qualcosa?" le chiedo cercando di tenere ferma la voce.
Carldina continua a fissare il pavimento, stringo ancora più forte per farle capire che voglio una risposta, lei alza piano il capo fissandomi tristemente negli occhi…. "mi dispiace Fuu…." bisbiglia senza riuscire a terminare la frase.
"Qualcuno vuole spiegarmi cosa succede!?" urlo rivolta a tutti angosciata.
"Fuu…." mi chiama Clef per attirare la mia attenzione.
"Clef cosa state cercando di nascondermi?"
"Il fatto è che Ferio ora si trova su Cizeta…."
"Su Cizeta? domando per capire se ho inteso bene quello che ha appena detto.
"Si, lui vive li ora"
"Ma perché?" domando sconvolta da quello che ho appena udito.
"Sei proprio sicura di volerlo sapere?" mi chiede con tono fermo ma allo stesso tempo preoccupato.
"Credo sia mio diritto conoscere la verità, anche se dolorosa" ribatto sull'orlo della disperazione.
Clef si passa velocemente una mano tra i capelli, poi guardandomi con occhi carichi di dispiacere….
"Si è sposato con la principessa Tatra e adesso vive sul suo mondo con lei"
Sento il sangue ghiacciarsi nelle vene, il cuore trafitto da mille spilli, le gambe mi tremano talmente violentemente che cado in ginocchio sul pavimento.
"Com'è possibile…… com'è possibile…." continuo a chiedermi disperata singhiozzando.
Ora capisco, ora mi è chiaro il perché dello strano sguardo di Clef poco fa, mai mi sarei aspettata una cosa del genere.
Le lacrime offuscano la mia vista, il buio mi avvolge prepotente, sento le voci lontane delle mie amiche che mi stanno chiamando, ma in questo momento nessuno può aiutarmi.
Ed io mi lascio andare verso un luogo dove i sogni non esistono.

 Quando riprendo conoscenza mi rendo subito conto di essere distesa sopra ad un comodo letto, la pesante coperta avvolge interamente il mio corpo ma sento ugualmente freddo,  nulla al momento riuscirebbe a riscaldare il gelo che sento dentro di me.
Avverto la silenziosa presenza delle mie amiche accanto a me, cercando di farmi coraggio decido di aprire lentamente gli occhi.
L'intensa luce che invade la stanza mi acceca per un istante, questo significa che è già giorno inoltrato, chissà da quanto tempo sto dormendo? Umi ed Hikaru avranno sicuramente passato l'intera notte a vegliarmi, almeno per questo le devo ringraziare.
Uscita completamente dal buio dei miei incubi do una fugace occhiata al luogo in cui mi trovo.
La stanza non sembra enorme ma è molto accogliente, i muri sono colorati di un tenue verde pastello mentre i pesanti tendoni posti ai lati delle finestre ed il baldacchino sopra di me sono anch'essi verdi ma di tonalità più scura. Alla mia sinistra sull'intera parete vi è posto un tavolo da toilette, sopra di esso vi è appeso un bellissimo specchio la cui cornice è interamente incastonata da splendidi smeraldi.
Non posso fare a meno di pensare che questa stanza sia stata arredata appositamente per me.
La testa mi scoppia, troppi se, perché e ma, affollano i miei pensieri.
Volto lo sguardo verso la mia destra dove vedo Umi e Hikaru sedute silenziosamente sul divano, appena si rendono conto del mio risveglio si alzano e mi vengono vicine.

"Fuu… come ti senti?" mi chiede Umi teneramente stringendomi delicatamente una mano.
"Io….." ma non faccio in tempo a risponderle perché Hikaru completamente in lacrime mi abbraccia forte.
"Mi dispiace così tanto…" mi sussurra all'orecchio singhiozzando.
"Hikaru il tuo comportamento non la farà di certo star meglio!" la rimprovera Umi.
"Ma io…. scusami Fuu, Umi ha ragione"
"Non preoccuparti, adesso mi sento già molto meglio" le dico cercando di sorridere.
"Fuu ma cosa…."
"Sul serio Hikaru….., non posso negare che sia stato un duro colpo, ma vedrai che col tempo passerà"
"Anche se non sembra, sappiamo tutte che possiedi una forza straordinaria"
"Grazie Umi, però adesso se non vi dispiace vorrei stare un po' da sola… e poi sarete stanche dopo aver passato l'intera notte qua dentro"
"Ma Fuu" cerca di controbattere Hikaru
"Niente ma Hikaru! Andiamo!" le dice Umi prendendole una mano per farla uscire dalla stanza.
Una volta sola posso finalmente sfogare tutta la mia disperazione, le lacrime finora trattenute scivolano lentamente lungo il mio viso, il mio corpo è interamente scosso da violenti singhiozzi che non mi permettono quasi di respirare.
Mi rannicchio sotto le coperte prendendo tra le labbra un lembo di lenzuolo, questo potrà aiutarmi a desistere dall'urlare tutto il dolore che mi sta dilaniando anima e cuore.
Perché…. Perché non mi hai aspettata come avevi promesso?
Questa è stata l'ultima frase che ho pensato prima di ripiombare nuovamente nelle tenebre.

 

 

Ringrazio come sempre tutte le persone che leggono, e specialmente quelle che mi lasciano anche un commento.

Grazie a chi ha messo la mia storia sia nelle preferite che nelle seguite.

Un ringraziamento molto speciale va a QeenSerenyty83 che mi ha aiutata a sistemare, in meglio, questo capitolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** dubbi e incertezze ***


Uscite dalla stanza di Fuu mi sostengo stancamente contro la porta che ho appena richiuso alle mie spalle.
"Non avremmo dovuto lasciarla sola" asserisco preoccupata guardando Umi.
"Credi che mi faccia piacere saperla lì dentro a disperarsi in totale solitudine? Ma vedi… sono sicura che in questo momento lei abbia bisogno di assimilare le cattive notizie ricevute, sai bene quanto Ferio fosse importante per lei… credo abbia bisogno di pensare e sfogarsi in solitudine"
"Non lo so…." sospiro rivolta più a me stessa che alla mia amica.
"Ascolta Hikaru, pensaci bene, non credi anche tu, che se ti fossi trovata nella sua stessa situazione ti saresti comportata allo stesso modo? Vedrai che quando si sentirà pronta ad affrontare l'argomento verrà lei stessa a cercarci, l'unica cosa che possiamo fare ora è stargli vicine senza invadere troppo i suoi spazi, sa perfettamente che noi ci saremo sempre"
"Sì forse hai ragione" le dico non ancora del tutto convinta.
"Cosa ne dici ora di andare a riposare un po' anche noi?" propone iniziando ad incamminarsi verso la sua stanza.
Anche se ancora molto riluttante all'idea di lasciare sola Fuu mi stacco faticosamente dalla porta e decido di seguire il suo consiglio.
"Sono veramente stanca" mi dice arrivate davanti alla sua porta, "se penso che solo ieri eravamo ancora sulla Terra ignare di tutto quello che stava succedendo qui…."
"Hai ragione, non avrei mai pensato che saremmo tornate su Sephiro, e, tanto più, che avremmo trovato questa situazione…" affermo stancamente. "Ora cerca di riposare un po' anche tu, dobbiamo essere necessariamente in forze se vogliamo aiutare Fuu a ristabilirsi completamente" ribadisco avviandomi verso la mia stanza.
"Hei Hikaru"
Mi blocco voltandomi con uno sguardo interrogativo.
"So che non sarà facile per te, ma cerca di riposare un po' anche tu, ricorda che il peggio deve ancora venire"
"Non preoccuparti sono molto stanca, ci vediamo più tardi ok?" ribatto avviandomi nuovamente.
"Ok a dopo allora"
Finalmente all'interno della mia stanza mi levo il pesante mantello appoggiandolo, senza molta cura, su una delle due poltrone poste ai lati di un'enorme finestra, mi dirigo stancamente verso il grande letto al centro della stanza cadendoci sopra a peso morto.
Chiudo gli occhi che improvvisamente sento molto pensanti, ma nonostante la stanchezza il sonno non vuole proprio arrivare, troppi sono i problemi, troppe le emozioni che in questo momento mi sovraccaricano la mente.
In poche ore la mia vita, la nostra vita, è stata nuovamente sconvolta, prima il felice ritorno su Sephiro… e in un battito di ciglia tutta la felicità si è trasformata in tristezza una volta presa coscienza del nuovo stato di pericolo in cui si trova... tornare a combattere senza contare sull' aiuto dei nostri spiriti guida, spero solamente che Rayearth e gli altri stiano bene.
Successivamente, la grande felicità di rincontrare tutti i nostri amici distrutta dalla rivelazione sulle scelte di Ferio, vedere Fuu in quello stato mi ha dilaniato il cuore, so perfettamente che in questo momento non c'è nulla che io possa fare per lei, ma… forse è proprio questo il mio problema, il non poter far niente per una delle persone più importanti della mia vita mi fa sentire inutile.
E poi, ciliegina sulla torta, scopro di essere la nuova principessa di questo mondo! Mi chiedo cosa pensi Lantis di tutto questo.

Lantis… non so se sia stato un bene o un male il non averti ritrovato subito al mio ritorno, chissà se anche tu mi ha dimenticata come ha fatto Ferio con Fuu?!
Socchiudo lievemente gli occhi e poso il mio sguardo sul mantello, o meglio sul simbolo, l'emblema come lo ha chiamato Clef stampato su esso. Non ha una forma ben precisa e ben definita, sembra più un carattere, sulla terra probabilmente, sarebbe confuso per un geroglifico.

Perché, perché proprio io?
Non mi sento per nulla degna del ruolo che mi è stato affidato, cosa ho fatto in più io di quello che hanno fatto tutti gli altri?
Io non sono forte abbastanza per questo, io non sono come… Emeroude.

Lei era tutto, era forte, coraggiosa, lei era la colonna portante, lei era…Sephiro.
Io invece.. sono una semplice ragazza terrestre che, insieme ad altre persone, ha contribuito a salvare questo mondo.
Io non potrei mai essere come Emeroude, e anche sforzandomi credo… che non potrò mai diventare una buona principessa per questo pianeta.
Ho paura, paura di non riuscire, paura di non essere capita, paura che per causa mia qualcun altro debba soffrire o peggio ancora…
Mi alzo a fatica, devo parlare con Clef, devo fargli capire che sicuramente esisterà qualcun'altro più portato di me per questo compito.
Ormai il sonno è passato del tutto. Esco quasi di corsa dalla stanza, percorro velocemente i lunghi corridoi che portano alla grande sala dove sono sicura di poterlo trovare, ma una volta giunta a destinazione noto con dispiacere che è vuota.
Sento in lontananza il flebile borbottio di una donna che, con fatica, sta lucidando il pavimento di marmo bianco, mi avvicino lentamente, forse potrà dirmi dove posso trovarlo.
"Mi scusi signora…" la chiamo gentilmente per attirare la sua attenzione.
"Cosa vuoi?!" ribatte acida senza nemmeno voltarsi verso di me.
"Veramente io… avrei bisogno di un'informazione"
"Ascolta ragazz…" mi dice voltandosi malamente ma non riuscendo a terminare la frase.
Noto con stupore il suo viso cambiare letteralmente colore, prima è rosso, poi bianco cadaverico, i suoi occhi sgranati mi fissano come se si fosse trovata di fronte un fantasma.
"Qualcosa non va? Si sente male?" le chiedo preoccupata. 
Lei invece di rispondere si butta a terra in ginocchio
"Mi scusi…la prego" mi dice con voce tremante quasi in lacrime.
"Non si preoccupi, non è successo niente di grave" le dico sorridendo per cercare di calmarla.
"Sono solo una vecchia e acida brontolona, ma le giuro che di solito non mi comporto così…" continua giustificandosi in tutti i modi possibili.
"Ascolti devo assolutamente vedere Clef, se mi dice dove posso trovarlo chiudiamo qui la nostra conversazione ok?"
"Credo sia nella sua stanza a riposare" mi risponde pensierosa.
"La ringrazio" dico andandomene velocemente.
"Aspetti la prego" urla correndomi dietro.
"Cosa c'è ancora?" le rispondo nervosamente, non so perché ma in questo momento non mi sento per niente a mio agio.
La donna venendomi più vicina possibile mi afferra delicatamente una mano inginocchiandosi nuovamente ai mie piedi.
"La prego signora si alzi" la supplico sempre più imbarazzata.
"Lei è la nostra principessa vero?"
"Io veramente…"
"La prego, non ci abbandoni, lei è la nostra sola ed unica speranza per un futuro migliore"
Vorrei risponderle ma le parole non vogliono uscire, mi abbasso verso di lei fino quasi ad inginocchiarmi anch’io prendendole le mani per aiutarla ad alzarsi.
"La prego si alzi" le dico nuovamente commossa.
"Sono uno dei cavalieri magici, è mio dovere fare tutto il possibile per Sephiro ed i suoi abitanti"
"Ma è anche la nostra principessa non se lo dimentichi"
"Già…." sussurro lasciandole le mani, "ora devo andare" le dico senza riuscire a guardarla negli occhi avviandomi verso l'uscita.
"Tutti gli abitanti di questo pianeta credono in lei, sappiamo che ci salverà!" Grida più forte per farsi sentire fino a fuori dalla grande sala.

Arrivata davanti alla porta della stanza di Clef, mi manca il coraggio di bussare, non vorrei disturbarlo in caso stesse riposando,
Alzo un pugno per bussare, ma poi lo faccio ricadere lungo il fianco, ci sarà sicuramente un'altra occasione, mi dico girandomi per andar via.
"Hikaru entra pure"
Faccio un grosso respiro per darmi coraggio, abbasso la maniglia ed entro all'interno.
"Come facevi a sapere che ero qua dietro?" gli domando avanzando verso di lui di qualche passo.
"Ho solamente percepito la tua presenza" mi risponde sorridendo.
"Non era mia intenzione disturbarti"
"E cosa ti fa credere che tu lo stia facendo?" continua mostrandomi con una mano una comoda sedia accanto al suo letto.
"Mi stavi aspettando?"
"Diciamo che, conoscendoti, ho presupposto che saresti potuta arrivare…"
"Quindi sai anche di cosa voglio parlarti"
"Di te" mi dice semplicemente indicandomi.
"Esatto" confermo sospirando.
"Come ti ho già spiegato al tuo arrivo, il fatto che tu abbia abolito il simbolo della colonna portante non ha in alcun modo inalterato il fatto che tu sia la nuova principessa di Sephiro."
"Io… non credo di esserne in grado" sussurro abbassando lo sguardo sulle mani.
"E cosa te lo fa pensare?"
"Io… io non sono e non potrò mai essere come lei"
"Questo è vero" mi dice appoggiando una mano sulla mia " lei era lei, e… tu sei tu! Ma questo non significa che tu non sia in grado di
adempire al ruolo che ti è stato assegnato."
"Io non sono abbastanza forte, non riuscirei a sopportare che qualcuno soffra a causa mia o peggio ancora rischi la vita per me"
"E non lo farebbero lo stesso anche se tu non fossi la principessa?"
"Io…. sono così confusa"
"Ascolta Hikaru, quando si combatte una guerra bisogna mettere in conto che purtroppo qualcuno non potrebbe farcela, non puoi privare gli altri di combattere per quello in cui credono, sono sicuro che tu non saresti d'accordo se qualcuno prendesse decisioni per te e ti imponesse le proprie scelte. Devi avere più fiducia in loro, credo che ti abbiano già dimostrato in precedenza quanto valgono, o sbaglio?"
"Tu credi che il mio sia solo egoismo?"
"No, io credo che tu abbia una gran paura di rivivere nuovamente una situazione drammatica, quale la scomparsa di Emeroude o di Eagle Vision, ma ricorda che quello che è successo, è successo soprattutto per loro volontà, entrambi sapevano a cosa andavano incontro, eppure non si sono tirati indietro, hanno combattuto fino alla fine per le persone a cui volevano bene e per gli ideali in cui credevano, non fare in modo che i loro gesti siano stati vani, ma prendi spunto dalla loro forza per creare qualcosa di grande"
"Forse hai ragione" sussurro stringendogli la mano.
"Certo che ho ragione" ribatte sorridendo, "anche tu sei una persona speciale al pari di quanto lo era Emeroude, altrimenti non saresti ciò che sei diventata"
"Grazie Clef, sapevo che parlare con te mi avrebbe fatto bene"
"Sai perfettamente che potrai sempre contare su di me"
Mi alzo in piedi incamminandomi verso l'uscita.
"Hikaru" mi chiama prima che io varchi la soglia.
"Credo che ora sia giunto il momento riposare un po' anche per te"
"Non preoccuparti" gli rispondo sorridendo uscendo dalla stanza.

Ritornata in camera mia mi siedo su una comoda poltrona ad ammirare il tramonto. Devo ammettere che la conversazione con Clef mi ha fatto molto bene anche se i miei dubbi non sono svaniti del tutto, ho ancora tante cose da chiedergli…
L'unica cosa di cui sono sicura è che farò qualsiasi cosa in mio potere per salvare questo mondo e tutti i suoi abitanti, non deluderò tutte le persone che credono in me, darò la vita se necessario.
Dopo aver dato un'ultima occhiata al cielo ormai scuro, mi butto sul letto, sono quasi due giorni che non chiudo occhio, avvolta dalla soffice e calda coperta lascio lentamente che i miei sogni prendano il sopravvento sulla realtà.

 

"Hei Fuu sei sicura di stare bene?" domando alla mia pallida amica.
"Quante volte hai ancora intenzione di chiederglielo?" ribatte Umi esasperata.
Fuu senza darmi nessuna risposta si limita a sorridermi.
"Ok allora" pronuncio pensierosa.
Sono passati ormai cinque giorni dal nostro arrivo, sono riuscita anche se insistendo parecchio a far rimanere la mia amica a letto a riposare, ma oggi ha voluto alzarsi a tutti i costi quando è venuta a sapere che Clef ci ha convocate urgentemente.
Stringo forte i pugni per cercare di trattenere la rabbia che sta nascendo dentro di me, se in questo momento avessi davanti la causa delle sue sofferenze non so proprio chi riuscirebbe a fermarmi dal fargliela pagare.
Come ha potuto Ferio dimenticare tutto l'amore che provava per lei? Non era stato proprio lui a dirle che non ci sarebbe mai stata nessun'altra oltre a lei?
Ma questo è successo sei anni fa, e in tutto questo tempo lui avrà sicuramente creduto che non saremmo più tornate.
Ha sbagliato veramente? E’ una domanda che mi pongo sempre più frequentemente.

E se anche…
No! Non voglio, non voglio pensare a questa orribile eventualità.
Nonostante tutto devo ammettere che Lantis al contrario di Ferio non mi ha mai giurato amore eterno, e se anche lui…. comunque da quello che mi ha detto Clef presto rientrerà dalla sua perlustrazione, e allora….
I miei complicati pensieri terminano quando arriviamo davanti all'entrata della sala dove si trova Guru Clef. E’ quasi notte. La sala è ormai completamente buia, illuminata solo da qualche luce soffusa e dagli argentati raggi lunari che penetrano attraverso le finestre.
"Clef c'è qualche problema?" Domando cercando di capire il perché di tanta urgenza a quest'ora.
"Come stai Fuu?" Chiede invece lui guardando attentamente la mia amica.
"Bene grazie, il peggio è passato"
"Allora Clef vuoi dirci cosa succede?" interviene Umi spazientita. "Se ci hai convocate quasi in piena notte deve essere successo qualcosa di serio"
Sono sicura che se potesse in questo momento lo ridurrebbe volentieri in cenere.
Devo ammettere che Clef è molto attraente, non mi sembra più così impossibile che Umi si fosse innamorata di lui. Penso che il fatto che lui non ricambi i suoi sentimenti la faccia stare male. Quello che non riesco a spiegarmi è il motivo del suo silenzio, perché non mi ha mai detto niente? Fu proprio lei ad insistere perché mi sfogassi riguardo ai miei sentimenti per Lantis!
Avanzo lentamente fino a sedermi sopra al basamento dove poggia lo scanno di Clef.
"Allora Clef, cosa sono tutti questi misteri?" Domando stancamente guardando sia lui che le mie amiche.
Lui mi fissa profondamente con i suoi luminosissimi occhi color del cielo, poi….
"Sono arrivati" mi risponde all'improvviso sorridendo.
Nessuna di noi fa in tempo a chiedere spiegazioni, il rumore della porta che si sta aprendo ci fa letteralmente ingoiare la nostra curiosità limitandoci ad attendere i nuovi arrivati.
"Entrate pure" urla in direzione dell'ingresso con uno strano ed enigmatico sorriso.

 

 Come al solito ringrazio tutti coloro che stanno leggendo questa storia.

 
Un ringraziamento speciale va a ISA1983 che mi ha dato l'idea per scrivere questo capitolo.

E naturalmente…

QueenSerenity83 che continua ad aiutarmi affinché i miei capitoli siano migliori.

 
Grazie sorellina per la tua recensione, sono contenta che ti sia decisa a leggere questa storia.

Non preoccupati, so che sei molto impegnata.

Vedrai che i colpi di scena non mancheranno sicuramente, spero di continuare a non deluderti.

Bacio

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** una notizia inaspettata ***


Sono passati più di due masi da quando, insieme ad i miei uomini, ho lasciato il castello. Abbiamo viaggiato di villaggio in villaggio, per dare nuovamente l'ordine agli abitanti di lasciare le loro case, per rifugiarsi al sicuro tra le mura del castello.
Con alcuni le cose sono state semplici, mentre con altri abbiamo fatto molta più fatica. Anche se davanti a loro non l'ho mai ammesso, posso immaginare cosa possano aver provato ad essere obbligati ad abbandonare tutti i loro averi, tutto ciò che hanno appena finito di ricostruire con fatica dopo la nostra ultima battaglia contro Debonair; senza nessuna garanzia che una volta tornati li ritroveranno.
E' frustrante recitare la parte degli uomini duri quando si ha davanti solamente gente impaurita, spaventata all'idea di ritrovarsi nuovamente al centro di una battaglia. Tali decisioni sono state prese pensando al loro bene, per proteggerli. Se gli abitanti di Sephiro rimanessero nei propri villaggi, il rischio per le loro vite sarebbe molto alto.
Il nemico è subdolo. Non si è ancora mostrato, non sappiamo contro chi o cosa dovremmo combattere questa volta. Il mio sesto  senso mi dice che lo scontro sarà molto duro; lo percepisco, sento continuamente un'aurea spaventosa aggirarsi nell'aria. Le creature mostruose, a cui ha dato l’ordine di vagare per il pianeta, sono state inviate allo specifico scopo di impaurire le persone.
Se la gente ha paura, Sephiro ne risente, e la sua potenza aumenta.
Sono stanco, quanto ho combattuto per offrire un futuro migliore a questo pianeta?
E a cosa è servito?
A niente!
Mi sembra di essere tornato in dietro nel tempo, a quando il mio mondo era ridotto interamente in polvere e macerie. Anche allora si erano rifugiati tutti al castello, anche allora la paura di non potercela fare era stata enorme. La differenza, che poi è anche l'unica cosa positiva, sta nel fatto che, per il momento, Sephiro è nel suo pieno splendore, ma quanto durerà ancora la pace?
La mancanza della colonna portante ha inciso molto sulla nostra stabilità, senza di lei siamo molto più vulnerabili a qualsiasi attacco esterno, ma mai rimpiangerò il fatto che sia stata abolita! Preferisco di gran lunga combattere cento nemici che assistere nuovamente al sacrificio di qualcuno per il bene di questo mondo e di tutto ciò che lo circonda.
Non avrei potuto permettere che altre persone sacrificassero la propria vita per il bene e la pace di tutto questo.
Emeroude e mio fratello sono morti per colpa di un destino troppo crudele, pur di stare insieme sono andati contro le nostre stesse leggi, sono andati contro Sephiro.

Ed io…Avrei fatto anch'io la stessa cosa per lei?
Me lo sono chiesto centinaia di volte e la risposta è sempre stata la medesima.
Si! Lo avrei fatto.
All'orizzonte il sole sta tramontando e il cielo si sta tingendo di rosso, un'altra giornata volge al termine; un'altra lunga giornata lontano da casa.
Sospiro… seduto sul tronco di una grande quercia sradicata dal vento continuo a fissare incantato il colore rossastro del cielo, ogni volta che mi capita di osservare il cielo al tramonto non posso fare a meno di pensare a lei.
In tutti questi anni ho cercato di dimenticarla, ma ogni sforzo è stato vano.
Hikaru è come il fuoco, che quando ti sfiora lascia sulla tua pelle cicatrici indelebili. Lei ha fatto lo stesso con me, mi è entrata dentro come una piccola fiamma che crescendo è diventata l’incendio che ha fatto ardere il mio cuore d'amore e passione per lei.
Era poco più di una ragazzina quando ha dovuto affrontare le enormi sofferenze che questo mondo, anche se non volendo, le ha inflitto.
Lei, così determinata, altruista, leale… era riuscita pure a far breccia nel cuore di Eagle. Lui è morto per lei, per noi, per darci la possibilità di essere felici.
Sephiro riconoscendo il suo grande coraggio l'ha scelta come nostra guida. E lei, facendo una scelta d’amore, con determinatezza ha abolito il simbolo della Colonna Portante… ma io… l'ho persa ugualmente per sempre.

Cosa starai facendo in questo momento principessa?
Lo spezzarsi di un ramo alle mie spalle mi fa capire che non sono più solo, rimango concentrato fino a quando non sento il respiro del mio aggressore vicino, quando questo è a pochi passi da me afferro la spada e voltandomi velocemente gliela punto alla gola.
Mi rilasso quando mi accorgo che il viso pallido che mi trovo di fronte non appartiene a nessun mostro.
"Ma sei per caso impazzito?!" mi urla contro il cavaliere una volta ripresosi dallo spavento.
"Mai arrivare alle spalle di qualcuno in completo silenzio, non te lo hanno insegnato?" Controbatto ridendo.
Gli occhi blu di Anthilien si trasformano in due fessure…
"Guarda che ti ho chiamato non so quante volte, sei diventato sordo per caso?" Mi chiede con voce bassa e provocante.
Rimango qualche secondo a fissarlo intensamente, possibile che fossi talmente assorto nei mie pensieri da non udire la sua voce?
"Stai mentendo!" affermo incrociando le braccia al petto guardandolo minacciosamente.
"E se anche fosse?" ribatte sogghignando. "La tua faccia è stata una bella rivincita anche se è durata poco"
"Touché" concludo ridendo.
"Si può sapere cosa stavi facendo?"
"Stavo ammirando il tramonto" rispondo vagamente voltandomi per constatare che ormai il sole è sparito del tutto dietro alle montagne.
"Avevi bisogno di qualcosa?"
"Abbiamo visite"
"Visite?" Domando inarcando un sopracciglio.
"Si visite…" continua tenendomi sulle spine
"Allora?"
"E' arrivato Rafaga insieme a due soldati, ha detto che ha un messaggio da parte di Clef"
"Se Clef ha mandato Rafaga sarà qualcosa di importante. Andiamo, sono curioso di sapere di cosa si tratta"
Appena giungiamo all'accampamento noto dirigersi verso di noi, a passo spedito, un burbero ed irascibile cavaliere con una faccia talmente scura, che se non lo conoscessi avrei già preso tra le mani la mia potente spada.
"Si può sapere dove diavolo siete stati voi due?!"
"Forza Axel rilassati, sai bene che fa male al fegato essere sempre così in agitazione" lo schernisce il cavaliere al mio fianco andandogli incontro.
"Quando ti ho mandato a cercarlo ti avevo detto di fare in fretta! Sai bene che Rafaga ci sta aspettando!" Ribatte l'altro sempre più alterato.
"Non prendertela con lui" gli dico avvicinandomi ad entrambi, "sono stato io ad intrattenerlo più del necessario…"
"Rafaga ci sta attendendo nella tenda principale. Muoviamoci, ha già aspettato abbastanza!" ci dice in tono serio voltandosi per dirigersi dal generale. Io ed Anthilien ci scambiamo uno sguardo divertito prima di deciderci a seguirlo.
"Lantis, che piacere rivederti" afferma il generale venendomi in contro e stringendomi calorosamente la mano.
"E' un piacere anche per me" rispondo contraccambiando la stretta, "se Clef ti ha mandato sino a qui… deve essere successo qualcosa di molto serio" continuo scrutando il suo viso per capire se devo preoccuparmi seriamente.
"In effetti qualcosa è successo, ma nulla di grave non preoccuparti. Anzi… "
"Oggi vi siete messi tutti d'accordo a terminare le frasi a metà?"  Chiedo sarcasticamente, alzando un sopracciglio in un gesto infastidito.
"No è che… fareste meglio a sedervi ragazzi"
Mi siedo velocemente sulla prima sedia che mi capita a tiro seguito a ruota dagli altri due.
"Allora? Cos'è questo mistero?" Domanda Axel incuriosito dal suo comportamento.
"Bhe ecco… abbiamo avuto visite al castello, visite importanti…"
"Ferio è tornato?" cerca di indovinare Anthilien.
"No… non si tratta di lui…"
"Rafaga, vuoi dirci una buona volta cosa sta succedendo?!" Domando quasi spazientito.
"Ecco Lantis… i cavalieri magici hanno fatto ritorno su Sephiro" dice velocemente tutto in un fiato
Rimaniamo diversi secondi tutti impalati a fissare imbambolati il biondo generale…
"Cos' hai detto??" Chiede nuovamente Axel per avere la certezza che quello che abbiamo appena udito sia la verità.
"Avete capito benissimo" ci dice con fare divertito, "le ragazze sono tornate"
Mai, mai mi sarei aspettato un cosa del genere, sento la gola arsa, il cuore ha iniziato a battere nel petto come un martello.
"Lantis stai bene? Sei impallidito di colpo" mi dice Anthilien scrutandomi attentamente.
"Si è che… non me lo aspettavo proprio" rispondo al mio amico ma continuando a tenere gli occhi fissi su Rafaga.
Cercando di nascondere il tremore delle gambe mi alzo faticosamente in piedi posizionandomi di fronte ai miei due compagni.
"Andate a dire ai ragazzi che domattina all'alba leveremo le tende"
"Perché?" Domanda axel scuro in volto.
"Semplice" rispondo fissandolo negli occhi "torniamo al castello".
Una volta rimasto solo con Rafaga mi risiedo nuovamente appoggiando la testa tra le mani.
"Lantis… vedrai che andrà tutto bene" mi dice amichevolmente dandomi una pacca sulla spalla.
Senza riuscire a rispondergli faccio un breve accenno d'assenso col capo…
"Sono sicuro che lei… ti sta aspettando"
Alzo di scatto la testa, ma noto con disappunto di essere rimasto solo.
Per tutte le galassie… non riesco ancora a riprendermi dalla notizia appena ricevuta.
I cavalieri magici sono tornati…

Hikaru è tornata…
Come dovrò comportarmi con lei ora? Ho sognato tanto e ho sperato ardentemente che arrivasse questo giorno nei lunghi anni passati… e ora
che è finalmente giunto non ho idea di come agire.

E se lei… avesse incontrato un' altro uomo?
Un uomo che le è stato vicino, che ha potuto amarla, che ha potuto confortarla nei momenti difficili… come non ho potuto fare io?
Se Hikaru mi ha dimenticato, dovrà dirmelo guardandomi negli occhi. Almeno questo me lo merito.
"Lantis cosa fai ancora qui tutto solo?" Mi domanda Anthilien scostando leggermente l'entrata della tenda.
"Stavo solo pensando…"
"A loro?"
"Già…" rispondo brevemente alzandomi e raggiungendolo all'esterno.
"Ora andiamo a dormire ok? Domani ci aspetta una lunga cavalcata" termino velocemente oltrepassandolo per avviarmi nella mia tenda.
"Notte capitano…"
Senza rispondergli e continuando ad avanzare alzo una mano in segno di saluto.

 
Il mio sonno viene bruscamente interrotto dal rumore assordante provocato dai soldati che lavorano per smontare l'accampamento.
Intontito dalle poche ore di sonno esco all'esterno constatando che è ancora buio, l'aria frizzante mi solletica il viso aiutandomi pian piano a riprendere le forze.
"Muovetevi pigroni! Entro sera voglio arrivare al castello!"
Mi dirigo velocemente verso il proprietario della voce appena udita, quando con la coda dell' occhio, noto Anthilien appoggiato contro il tronco di un albero che a braccia incrociate sta sogghignando allegramente.
"Qualcosa non va?" Chiedo al cavaliere avvicinandomi.
"Sembra che l’umore del nostro amico, oggi, sia più nero del solito"
Gli volto velocemente le spalle e mi dirigo a passo spedito verso Axel.
"Amico qualche problema?" Domando ironico al diretto interessato.
"Nessuno!" Risponde secco senza guardarmi negli occhi.
"Axel…" sospiro e contemporaneamente lo osservo cercando di capire la causa del suo malumore.
"Non abbiamo ancora terminato il nostro giro di perlustrazione!"
"Hai ragione… ma non possiamo non presentarci ai cavalieri magici e soprattutto… alla principessa" ribatte Antilien arrivato silenziosamente alle mie spalle.
"E non pensi che qualcuno potrebbe trovarsi in pericolo? E noi cosa facciamo? Molliamo tutto per andare a vedere tre ragazzine!!"
"Adesso basta!" affermo deciso per cercare di calmare gli animi. "Andremo al castello, poi ripartiremo immediatamente verso i luoghi non ancora visitati. Ok?"
"Ok!" Termina Axel andandosene irato per vedere a che punto sono i preparativi per la partenza.
Siamo in viaggio da parecchie ore ormai, nel più completo e assoluto silenzio. Oggi Axel è molto nervoso, e quando è in questo stato è meglio lasciarlo perdere.
"Ma si può sapere cos' ha?" Mi domanda Anthilien stizzito non riuscendo a comprendere il comportamento del nostro amico.
"Penso sia per via dei cavalieri magici…"
"Scusa ma non riesco a capire"
"E' ormai riconosciuto che al nostro amico non vanno molto a genio le donne" cerca di spiegargli ridendo Rafaga al mio posto.
"State per caso parlando di me?" Urla Axel infuriato verso di noi.
"Hei Axel non ero a conoscenza del tuo non amore verso il gentil sesso" lo schernisce Anthilien ridendo.
"Quando ci sono in mezzo le donne, le cose finiscono sempre male!"
"Però loro hanno già salvato Sephiro per ben due volte" ribatte pensieroso Anthilien. "E tu cosa ne pensi Lantis?"
"Bhe io… devo ammettere che sono delle incredibili combattenti"
"Come no…" continua Axel volendo aver ragione a tutti i costi.
"Rafaga, tu hai combattuto contro di loro vero?"
"Si amico, e mi hanno anche sconfitto…"
"Hai sentito Axel? Dovresti riconsiderare la tua posizione"
"Anthilien, sarebbe meglio che pensassi per te, io non mi farò di certo sottomettere da tre ragazzine…"
"Hei Lantis, perché non ci parli un po' di loro?"
"Il castello è interamente tappezzato di loro ritratti, ormai anche i bambini conoscono a memoria le loro eroiche gesta, si può sapere tu dove vivi?" Lo prende in giro l'altro rispondendogli al mio posto.
"Axel, sei davvero insopportabile…"
"Adesso calmatevi ok? E tu Axel rilassati, ormai loro sono qui e tu devi accettarlo" Termino esasperato da questa inutile conversazione.
"Ok!" ribatte secco quest'ultimo spronando il suo cavallo lontano da noi.
"Che tipo strano" Asserisce Anthilien stizzito.
"Già…" rispondo sorridendo.

Non è da molto tempo che Anthilien si è unito al nostro gruppo, quindi diciamo, che non ci conosce ancora alla perfezione, anche se il legame di amicizia che ci lega è veramente forte. Sono certo che piano piano, conoscendoci meglio, riuscirà a capire maggiormente il perché di certi nostri comportamenti.

 
Quando finalmente varchiamo i cancelli è ormai notte, la luna splende alta nel cielo e le tre torri di cristallo brillano riflettendo i raggi argentati. È un’immagine veramente suggestiva.
Nel cortile interno alcuni giovani stallieri ci corrono in contro per prendere i nostri cavalli. Con un balzo scendo dal mio destriero girandomi istintivamente verso l'entrata del castello.
"Bene, ci siamo!" Mi dice Rafaga venendomi vicino.
Axel ci sorpassa precedendoci, in un inquietante silenzio, all'interno.
"Vogliamo andare anche noi?" Domanda Anthilien una volta raggiuntoci.
Faccio silenziosamente un accenno d'assenso, per poi avviarmi seguito dagli altri due. Giunti quasi al termine della lunga scalinata che conduce al piano superiore scorgiamo Axel intento a fissare intensamente i giganteschi quadri che raffigurano i cavalieri magici.
"Qualcosa non va?" Gli domanda Anthilien posizionandosi al suo fianco.
"Guardate!" Ci dice indicando i dipinti, "sono solo delle bambine!"
"Ci risiamo" commenta l'altro sconsolato.
"Forza andiamo!" Dico loro oltrepassandoli insieme a Rafaga, non ho nessuna voglia di assistere ad un altro battibecco.
Mi è bastato dare solamente una fugace occhiata al dipinto di Hikaru che mi sono sentito morire, non voglio pensare a come mi sentirò tra poco… quando sarà davanti a me in carne ed ossa.
"Ascolta Lantis…" mi chiama Rafaga facendomi fermare. "Credo che sia meglio che andiate avanti voi per primi, io vi raggiungerò più tardi, prima voglio andare a vedere Carldina"
"Ok, nessun problema" gli dico oltrepassandolo dandogli una pacca sulla spalla.
Arrivato davanti all' imponente porta dorata della grande sala mi fermo un istante prima di aprirla per dare un'ultima occhiata agli altri due posti alle mie spalle.
"Pronti?" domando fissandoli intensamente.
"Certo!" Mi risponde Anthilien con la sua solita ed invidiabile calma.
"Per forza!" Ribatte l'altro scontroso.
Appoggio una mano sulla maniglia spingendola per farla aprire…
"Entrate pure" Ci urla Clef dalla sua solita postazione.
Avanzo lentamente verso di lui cercando di stamparmi sul volto la mia solita espressione fredda e distante, sento i passi dei miei amici alle mie spalle.
Noto immediatamente le figure di due bellissime donne poste ai lati del trono, il mio cuore perde un battito quando il mio sguardo si posa sulla terza seduta ai piedi del saggio.

Hikaru
Sono molto più alte di come le ricordavo, i loro lineamenti sono più maturi, più regali. Sembrano le Dee dei racconti di antiche leggende.
Possibile che siano veramente loro?
Intorno a noi si è creato un silenzio imbarazzante, ma quasi non me ne rendo conto essendo totalmente concentrato a cercare di ricordare i volti dei cavalieri magici di un tempo per paragonarli a quelli delle ragazze davanti a noi.
"Ben tornati al castello ragazzi" dichiara Clef smorzando il silenzio creatosi intorno a noi.
"E' bello essere di nuovo a casa" rispondo facendo un'enorme fatica a togliere il mio sguardo posato su lei per rivolgerlo a lui.
Clef abbassa lievemente il capo sorridendo alla ragazza ancora seduta ai suoi piedi.
"Hikaru… credo che tra voi non ci sia bisogno di presentazioni"
Finalmente lei alza la testa fissandomi con i suoi bellissimi occhi di fuoco.
"Ben tornati al castello" Ci dice con voce calda alzandosi in piedi e posizionandosi in mezzo alle altre due.
Mi volto verso i miei due amici, notando che anche loro non sono rimasti del tutto indifferenti alla loro straordinaria bellezza.
Avanzo ancora di qualche passo avvicinandomi di più a loro:
"Ben tornati su Sephiro cavalieri magici" asserisco verso Umi e Fuu.
"Ben tornata… principessa" dico guardando Hikaru, per poi inginocchiarmi ai suoi piedi.

 

Spiegazione:

Chi ha letto l'altra storia si starà chiedendo che fine ha fatto Bryan.
Il fatto è che ho pensato che, Bryan, per un pianeta come Sephiro è un nome tipicamente terrestre, allora con il fantastico aiuto di QuuenSerenity83 ho deciso di cambiarlo con Anthilien. Un nome che mi pare più appropriato al mondo magico della storia.

 
Ringraziamenti:

la_laila: grazie per la tua recensione, spero che continuerai a leggere questa storia e a farmi sapere cosa ne pensi.

 
ISA1983: finalmente Lantis è arrivato! Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento.
Se trovi qualche altro errore non esitare a comunicarmelo ok?
E se per caso ti venisse in mente un'altra buona idea fammelo sapere che vediamo cosa si può fare.

 
QuuenSerenity83: Come al solito ti ringrazio per tutto l'aiuto che mi stai dando.

 

 

 

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Capitolo 8
*** due nuovi amici ***


La porta adesso è completamente spalancata e tre imponenti e maestose figure varcano con passo deciso e sicuro la soglia d'entrata della grande sala. Anche se ancora non riesco a vedere bene i loro volti nascosti dalla penombra, intuisco benissimo l'identità del cavaliere che avanza di un passo avanti agli altri due; non ho bisogno di vederlo per capire di chi si tratta, il mio cuore mi ha già avvertita.
Si fermano ad un paio di metri da noi, ora che il suo corpo è interamente illuminato dalla luce, mi sento mancare.

Sei ancora  più bello ed affascinante di come ti ricordavo.
I folti e lucenti capelli color dell'ebano incorniciano il viso dai lineamenti maturi ed eleganti sfiorando sulla fronte gli occhi nerissimi.
Il suo sguardo si posa velocemente sulle mie compagne, per poi accarezzare delicatamente la mia figura.
I nostri occhi si incrociano per pochi secondi e il mio corpo viene attraversato da potenti scariche elettriche. Abbasso velocemente la testa con lo sguardo fisso sulle mani strette l'una nell'altra, sperando ardentemente, che il tremore che si è impossessato delle mie membra non venga notato dai presenti… da lui.
Mi sento paralizzata, la testa mi gira vertiginosamente. Chiudo brevemente gli occhi per cercare di regolare il respiro affannoso provocato dal mio cuore impazzito.

Dio mio! Ho passato giorni interi a prepararmi per questo momento, ed ora, che finalmente sei qui non riesco nemmeno a guardarti in faccia!
"Ben tornati al castello ragazzi"
La voce di Clef mi è sembrata lontana, come se fosse distante da me anni luce.
"Grazie! E' bello essere di nuovo a casa"
Il suono della sua voce mi provoca un brivido lungo la spina dorsale; mi ero dimenticata di come sia così calda e profonda.

Sto male!!!
Quanto vorrei in questo momento avere la capacità di poter sparire: lontana da questa sala, lontana da tutti, lontana… da lui.
Darei qualsiasi cosa per trovarmi tra le confortanti pareti della mia stanza, per poter dar liberamente sfogo alla terribile tensione che mi sta devastando interiormente.
Ho bisogno di stare sola: per pensare, per capire, per piangere.
Avverto la leggera e tranquillizzante mano di Clef adagiarsi delicatamente sulla mia spalla
"Hikaru…" sussurra dolcemente, " non credo che tra voi ci sia bisogno di presentazioni"
Cerco di racimolare le poche forze rimastemi e di calmarmi. Alzo nuovamente il viso dalle mani ancora tremanti per rivolgere con fatica il mio sguardo verso di lui.
Solo in questo momento mi rendo realmente conto che Lantis non è solo. Due cavalieri che non mi sembra di aver mai visto si trovano ai suoi lati.
Sono entrambi molto alti, i loro corpi avvolti nelle pesanti e scure armature non lasciano niente all'immaginazione. Il ragazzo sulla destra ha corti capelli biondi, talmente chiari da sembrare bianchi; tenuti in modo disordinato. I lineamenti del viso sono molto duri e marcati, i suoi occhi sono grigi: intensi e magnetici.
I lineamenti dell'altro cavaliere invece sono molto più fini e delicati, i capelli castani portati abbastanza lunghi incorniciano un viso praticamente perfetto, e gli occhi, di un blu talmente intenso che ricordano le profondità marine completano l'opera.
Facendo un incredibile sforzo, mi alzo in piedi posizionandomi tra le mie due amiche.
"Ben tornati al castello" cerco di pronunciare queste poche parole con tutta la calma possibile.
Lantis, seguito dagli altri due, avanza lentamente ancora di qualche passo avvicinandosi di più a noi.
"Ben tornati cavalieri magici" dice con tono sicuro e deciso guardando sia Umi che Fuu.
"Ben  tornata  principessa" termina posando il suo sguardo incandescente su di me per poi inginocchiarsi elegantemente ai miei piedi.
Rimango stupida ed imbarazzata dal gesto compiuto dai cavalieri nei miei confronti.
"Alzatevi, non c'è bisogno di tutte queste formalità" affermo cercando di sorridere verso di loro.
Il primo ad alzarsi è il ragazzo dai capelli biondi che, alzando gli occhi sulle nostre figure, ci lancia uno sguardo che mi fa letteralmente tremare.
"E così finalmente abbiamo l'onore di conoscere i leggendari cavalieri magici" asserisce con tono ironico spostando il suo sguardo da Fuu a Umi.
Noto, con la coda dell'occhio, il corpo di Umi irrigidirsi notevolmente. Conoscendola, posso affermare con certezza che il tono usato dal cavaliere nei loro confronti non le è piaciuto per niente.
"Ma chi si crede di essere quello li?" sussurra guardando me e Fuu indignata. "Non mi sembra di averti mai visto! si può sapere chi diavolo saresti tu?" Domanda al cavaliere con voce di qualche tono più alto.
Negli occhi magnetici di lui passa un lampo che è al tempo stesso di competitività e divertimento..
"Il mio nome è Axel damigella" le risponde acido, "sono uno dei più potenti stregoni di Sephiro."
"Veramente?" Risponde lei sarcastica, "e dicci di grazia dove diavolo ti trovavi tu quando il tuo pianeta era in pericolo?"
Il suo sguardo si assottiglia, ma non fa in tempo a controbattere perché l'altro cavaliere si mette fortunatamente in mezzo ai due…
"Scusatelo! Axel non è abituato a stare in mezzo agli esseri umani, non sa ancora cosa sia la vera educazione" asserisce mettendogli una mano sulla spalla prendendolo in giro.
"Ce ne siamo accorte!" Sbotta Umi incrociando le braccia al petto.
"Il mio nome è Anthilien, è un vero piacere fare la vostra conoscenza cavalieri magici. Devo dire che dopo tutto questo tempo non ci speravo più"
"Il piacere è nostro" intervengo per non dare la possibilità ad Umi di dire ancora qualcosa che possa riaccendere la miccia appena spenta.
"Bene ragazzi…" interviene Clef per attirare la nostra attenzione, ora che le presentazioni sono state fatte: cosa ci dite del vostro viaggio?"
"I villaggi che abbiamo visitato sono completamente deserti, siamo riusciti bene o male a convincere gli abitanti a dirigersi al castello" gli risponde Anthilien sorridendo.
"E cosa mi dici del nemico Lantis?"
"Niente di interessante: abbiamo incontrato solo qualche stupido ed insignificante mostro che abbiamo eliminato con facilità"
"Ci sono ancora villaggi abitati?" continua Clef stringendo più forte il suo bastone.
"Abbiamo dovuto interrompere il nostro giro per portare i nostri ossequi ai cavalieri magici" Interviene Axel con tono acido e brusco.
Sento il mio cuore mancare un battito al pensiero che fuori da qui ci possano ancora essere persone in pericolo.
"Non era necessario" intervengo amareggiata. "La vita degli abitanti di Sephiro in questo momento è la cosa più importante a cui dobbiamo pensare"
"E' la stessa cosa che ho detto io!" continua secco il cavaliere dagli occhi di ghiaccio.
"Quando avete intenzione di ripartire?" Domanda Clef fissando intensamente Lantis.
"Presto, non sappiamo quanto tempo ci resta prima che il nemico sferri un attacco decisivo!"
"Bene allora… credo che ai cavalieri magici non dispiaccia venire con voi"
"Cosaaaa!!!" Urliamo tutti verso di lui.
"Quali sono i luoghi non ancora visitati?" prosegue Clef ignorando le nostre reazioni.
"Bhe…" gli risponde Anthilien pensieroso "la zona delle montagne infuocate, le coste marine ed i villaggi al di la della foresta del silenzio"
"Credo che dividendovi farete prima, tu cosa ne pensi Hikaru?
"Penso che sia la soluzione migliore, prima ci muoviamo e prima tutti gli abitanti saranno al sicuro qui al castello"
"Perfetto, vi dividerete in tre coppie"
"Ma Clef cosa stai dicendo?" interviene Umi scandalizzata.
"Noi tre siamo abituate a combattere insieme, credi che non saremmo all'altezza della situazione?" continua Fuu con voce tremante.
"Non è questo il punte ragazze! Cercate di capire… è passato parecchio tempo dall'ultima volta che avete combattuto, siete sicuramente fuori allenamento ed io sarò più tranquillo se al vostro fianco ci sarà uno dei cavalieri" ci spiega Clef. Le sue ragioni sono certamente valide.
Il monaco guida si appoggia stancamente contro lo schienale del suo scanno massaggiandosi le tempie con entrambe le mani.
"Allora…" sospira tenendo gli occhi chiusi, "tu Fuu andrai con Anthilien, Umi con Axel ed Hikaru con Lantis" termina riaprendo gli occhi nei quali passa veloce un lampo divertito.
"Non è possibile!" sbotta Umi appoggiandosi una mano sulla fronte.
"Qualche obiezione damigella? Hai per caso paura?"
"Paura di cosa di te?" Urla la mia amica ad Axel.
"Così sembrerebbe" Continua quest'ultimo ironico.
"Adesso basta Axel, lasciala stare" questa volta, fortunatamente, interviene Lantis per carmarli.
Non so perché ma questi sconosciuti cavalieri mi sono già simpatici, sono sicura che con il tempo riusciremo ad andare d'accordo.
"Allora è deciso" affermo per prevenire qualsiasi altra obiezione.
"Partiremo tra tre giorni" la voce di Lantis giunge alle mie orecchie come una stilettata. Ero talmente presa ad osservare la piccola discussione tra Umi ed Axel da riuscire quasi a dimenticare i miei problemi.
"Si è fatto molto tardi, credo che ora sia meglio che andiate a riposare" ci dice Clef sorridendo abbassando lo sguardo sul bastone stretto nelle mani.

Giunta finalmente all' interno della mia stanza mi lascio cadere stancamente sulla comoda poltrona posta davanti alla finestra. Il mio sguardo vaga nell'oscurità della notte che circonda il castello. Non riesco a non pensare che, fuori da questo posto, ci siano ancora delle persone che stanno rischiando la vita. Gente normale, persone comuni non dotate di poteri magici; ai quali anche un semplice ed insignificante mostro può apparire come il nemico peggiore.
Il colore nero del cielo direziona i miei pensieri a due occhi dello stesso colore…
"Lantis…" sussurro.
Che gioia e che dolore è stato rivederlo dopo tanto tempo. Sinceramente avevo immaginato il nostro incontro in maniera del tutto diversa: sorrisi, occhi che si cercano e che si incatenano gli uni negli altri, cuori che battono all’unisono a conferma che i sentimenti hanno resistito alla lunga lontananza e noi due che ci lasciamo annegare in un mare di infinita dolcezza…ma i miei erano solamente sogni.
Invece i suoi occhi erano così distanti… eppure quando i nostri sguardi si sono incrociati mi è sembrato di notare nel suo passione.

Provi ancora qualcosa per me amore mio? O mi hai dimenticata come Ferio ha fatto con Fuu?
Accosto, stancamente, una mano alla guancia e mi sorprendo nel sentirla bagnata; dai miei occhi senza che me ne accorgessi le lacrime hanno iniziato a scendere lungo il mio viso.
Abbasso stancamente la testa lasciandomi finalmente andare ad un pianto liberatorio.

Buio… oscurità… tenebre.
E' di questo che mi circondo, ed è grazie a questo che io esisto.
Il dolore mi da forza, la paura mi appaga, la morte mi rende invincibile.
Io rappresento tutte queste cose, io sono il nulla che devasta e distrugge.
E' questo che ho intenzione di fare a questo insulso pianeta.
Io eliminerò tutto ciò di bello che c'è su Sephiro, un giorno il sole tramonterà su un pianeta che non avrà più la possibilità di ammirare una nuova alba; un pianeta che come unici abitanti avrà unicamente le ombre che io stesso ho creato.
Anche se ancora non lo sanno… io ho già vinto!
Afferro deciso il calice appoggiato ad un ripiano posto a fianco dell'imponente trono sul quale sono seduto, beandomi del profumo della bevanda al suo interno. Il suo colore è rosso. Lo stesso colore con il quale impregnerò ogni luogo di questo stupido mondo.
"Brindo a voi cavalieri magici… e alla vostra morte!" Dico sorridendo alzando il mio calice in un brindisi con le tenebre.

 

Prima di passare ai vari ringraziamenti, voglio solo avvisarvi che la storia sarà sospesa causa vacanze estive.

 

RINGRAZIAMENTI

 
Un grandissimo grazie alle due persone che mi stanno pazientemente aiutando a scrivere questa fic: QeenSerenity83 e ISA1983.

Onyria: grazie per la tua recensione, sono contenta che la storia ti piace.
Presto vedrai che arriverà anche il momento di Umi, ho in serbo per lei parecchie cose.
Per quanto riguarda le descrizione dell'abbigliamento dei vari personaggi vedrò cosa riuscirò a fare. Purtroppo non sono molto brava nelle descrizioni fisiche, ma ti prometto che ci proverò.

Ringrazio anche tutte le persone che stanno leggendo.
Alla prossima e buone vacanze a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** preparativi 1parte ***


"Hei Umi! Mi stai ascoltando?"
Alzo lievemente lo sguardo dalla bevanda ambrata nella tazza che sto tenendo tra le mani, per dirigerlo verso Fuu.
"Scusami, stavi dicendo?"
"Ti ho appena domandato cosa ne pensi della decisione di Clef riguardo al viaggio che dovremmo fare insieme ad Axel ed Anthilien"
"Cosa  ne  penso, eh?" Le rispondo pensierosa, riponendomi sospirando la stessa domanda.
I suoi occhi rimangono incollati ai miei, mentre la osservo per qualche secondo bere tranquillamente il suo the. Mi alzo in piedi facendo quasi cadere la poltrona sulla quale ero seduta, dirigendomi verso la finestra.
"Penso che sia un'assurdità! Non riesco a capire il motivo per cui Clef abbia insistito tanto a dividerci ed a farci accompagnare da uno di loro!"
Rimango qualche istante in silenzio ad ammirare i bellissimi e rigogliosi giardini del castello. I miei pensieri volano alla notte passata insonne a causa del nervosismo per questo assurdo viaggio. Alle prime luci dell'alba, troppo stressata per rimanere ancora a letto, mi sono alzata, e senza neanche pensarci mi sono diretta verso la stanza di Fuu.

Poverina, devo averle fatto prendere un colpo quando ha sentito bussare alla porta.
"Non mi sono ancora scusata per il brutto modo in cui ti ho tirata giù dal letto" le dico voltandomi verso di lei sorridendole.
"Non preoccuparti, neanche io sono riuscita a dormire stanotte, quando ho sentito bussare alla porta stavo per alzarmi" Mi dice tranquillamente indicandomi il the ancora nella mia tazza.
Ritorno svogliatamente a sedermi, sono talmente nervosa che non riesco a stare ferma; afferro la tazza ancora fumante portandomela alle labbra, sento il liquido caldo scendere nella gola provocandomi un piacere di benessere.
"E tu, cosa ne pensi?" Le domando senza guardarla mentre appoggio delicatamente la tazza sul piattino di porcellana.
"Bhe ecco…" mi risponde pensierosa soppesando le parole per farmi capire i suoi complicati pensieri.
"Non sono assolutamente d'accordo! Noi tre insieme abbiamo affrontato mille situazioni difficili e altrettante battaglie. Quando siamo arrivate su questo pianeta la prima volta, Clef non si fece nessuno scrupolo a mandarci a combattere, sapendo perfettamente che non ne eravamo in grado. Non riesco a capire da dove arrivi tutta questa premura nei nostri confronti dopo tutto quello che abbiamo passato"
"Pensi che ci sia qualcos'altro sotto? Qualcosa che noi non sappiamo e che non ci vuole dire per non farci preoccupare?
"Sinceramente ci ho pensato anch'io, ma non sono arrivata a nessuna conclusione plausibile…non so proprio cosa risponderti. E invece…" continua nervosamente tamburellando le dita sul tavolo. "Cosa ne pensi dei due cavalieri che erano con Lantis?"
"Continuo a chiedermi da dove siano saltati fuori, ci hanno fatto intendere di essere molto potenti, e allora perché non si sono mai fatti vedere quando il loro pianeta era in pericolo? Ti devo confessare che sono molto curiosa di capire quali siano le loro reali capacità"
"Anche io nutro gli stessi dubbi e mi sono posta le stesse domande. Vedrai che prima o poi riusciremo ad avere le risposte che cerchiamo"
"Comunque non posso negare che sono entrambi molto affascinanti: Anthilien mi è sembrato molto gentile, educato e simpatico. Mentre Axel… è un vero arrogante, cinico e per di più presuntuoso!"
"Credo che non gli siamo molto simpatiche, chissà perché?" Mi dice facendo un respiro di rassegnazione.
"Sinceramente la cosa non mi sfiora neanche un po'! L'unico vero problema è che dovrò sopportarlo per chissà quanto tempo. Non sarà facile" concludo facendo comparire sul mio viso una smorfia di disgusto.
Un leggero bussare alla porta, mi fa desistere a rifarle la stessa domanda riguardo ai due misteriosi cavalieri.
Senza che nessuna delle due dica niente la porta comincia ad aprirsi lentamente, facendo apparire la figura di Hikaru.
"Buon giorno ragazze, sono passata da Umi e visto che li non l'ho trovata ho pensato che potevate essere qua" ci dice col sorriso sulle labbra entrando.
"Vuoi una tazza di the Hikaru? Deve essere ancora caldo"
"Grazie Fuu volentieri" le risponde andandosi a sedere sulla poltrona vuota in mezzo alle nostre.
"Allora, di cosa stavate parlando?" Ci domanda fissandoci intensamente.
"Stavo per chiedere a Fuu cosa ne pensa di Axel ed Anthilien" le rispondo posando il mio sguardo su Fuu che le sta versando il the.
Le sue spalle fanno un leggero sussulto alla mia domanda.
"E' troppo presto per dare un parere corretto. Non li conosco ancora bene, ma posso dire che emanano entrambi un'aurea molto potente, quasi al pari di quella di Lantis. Per il resto… solo il tempo potrà farci capire come siano in realtà"
"Sai perfettamente che non era questo che volevo sapere" le dico incrociando le braccia al petto indispettita.
Sul suo volto compare un leggero rossore di disagio.
 "E tu sai perfettamente che l'ultima cosa che osservo in una persona è il suo aspetto esteriore" Controbatte imbarazzata.
"Vuoi farmi credere che non ti sei soffermata neanche un secondo ad ammirare la loro straordinaria bellezza?" Continuo avvicinandomi di più a lei. "Non ti sei accorta di come ti guardava Anthilien?"
Termino maliziosamente quasi sussurrando vicino al suo volto.
"Dai Umi falla finita! Non vedi che la stai mettendo in imbarazzo?"
"Hikaru ha ragione, e poi in questo momento l'ultima cosa a cui voglio pensare è ad un uomo. Soprattutto dopo quello che ho passato per colpa del tradimento della persona che amavo"
"Mi dispiace Fuu, non era mia intenzione rattristarti" le dico dispiaciuta stringendole la mano.
"Non preoccuparti, so che non era questa la tua intenzione" mi risponde sorridendo ricambiando la stretta.
Appoggio i gomiti sul tavolo, e adagiando il mento sulle mani rimango qualche istante ad osservare attentamente Hikaru. I suoi occhi sono cerchiati, ciò può solo far presupporre che anche lei ha passato la notte in bianco. I lineamenti del viso sono tesi, ma incredibilmente belli.

Hikaru è veramente perfetta per il ruolo che questo pianeta le ha affidato, credo che in tutto l'universo non esista una persona generosa, altruista e leale come lei. Sono più che sicura che se solo potesse si butterebbe nelle fiamme dell'inferno piuttosto che vederci tornare a combattere.
I suoi occhi di fuoco si posano su di me interrogativi; segno che si è accorta che la stavo fissando intensamente.
"Qualche problema?" mi domanda spostando la tazza dalle labbra per poter parlare.
"No… " Le rispondo sorridendo tornando ad appoggiarmi allo schienale della poltrona, "stavo solo pensando che sei molto bella"
Il suo viso diventa paonazzo, non è mai stata brava a nascondere la propria timidezza.
"Dai Umi…" mi dice imbarazzata abbassando lo sguardo.
"Umi ha ragione Hikaru" interviene Fuu fissandola a sua volta. "Credo che tu non ti renda conto di quanto sei bella"
"Vi siete mai guardate allo specchio?" controbatte indicandoci il grande specchio incastonato di smeraldi.
Scoppiamo tutte a ridere. Finalmente dopo tanto nervosismo un po' di serena tranquillità.
Gli occhi di Hikaru ridiventano immediatamente seri… addio serenità.
"Di cosa stavate parlando prima che arrivassi? Ci domanda. Ma sono più che convinta che conosca già la risposta.
"Del nostro imminente viaggio" le rispondo con una punta di acidità nella voce.
"Non siete d'accordo vero?"
"Ma ti rendi conto!?" Le dico alzandomi nuovamente ed iniziando a camminare da una parte all'altra della stanza.
"Quello mi detesta!" Sbotto esasperata.
"Se tu provassi a parlare con Clef magari…" interviene Fuu speranzosa.
"Sapete benissimo quanto me, che quando Clef si mette in testa qualcosa, nessuno riesce a fargli cambiare idea"
"Ma la principessa sei tu o sbaglio? Non dovresti essere tu quella che prende le decisioni?" Le chiedo alzando un po' troppo la voce.
"Hai ragione ma…" sussurra abbassando lo sguardo sulle mani strette a pugno"
"Perdonami ti prego" le dico andandole incontro inginocchiandomi davanti a lei e mettendole le mani sulle spalle. "Sono molto nervosa, ma non ce l'ho con te credimi. E solo che non riesco ad accettare il fatto che ci abbia divise.
"Ti capisco perfettamente" mi dice alzando il suo sguardo triste su di me, "non crediate che io sia contenta di questa situazione"
"Ma avrai la possibilità di stare sola con Lantis" Interviene Fuu dolcemente.
Sento il corpo di Hikaru irrigidirsi sotto le mie mani.
"E' proprio questo il punto. Io sono terrorizzata al solo pensiero di stare sola con lui dopo tutti questi anni. Se dovessi capire che non prova più niente per me… "
Io e Fuu ci scambiamo uno sguardo divertito.
"Sono sicura che questo sarà l'ultimo dei tuoi problemi" le dico ridendo.
"Ma cosa stai dicendo?"
"Hikaru, anche una statua si sarebbe accorta che Lantis è ancora pazzamente innamorato di te" termina Fuu allegramente.

 
Ho lasciato sole Hikaru e Fuu dicendo loro che avevo bisogno di fare due passi per rilassarmi un po'. Sto percorrendo il lungo corridoio centrale che conduce alla grande sala; voglio andare a parlare con Clef, forse riuscirò a convincerlo a cambiare idea riguardo a questo stupido viaggio a coppie.
I miei pensieri vengono bruscamente interrotti dal rumore provocato dal cozzare delle lame delle spade. Mi blocco istintivamente per poi dirigermi verso una finestra dalla quale posso osservare i soldati che si stanno allenando al combattimento. Non posso fare a meno di chiedermi quanto tutto quell'addestramento possa servire loro contro un nemico dotato di chissà quali poteri. Sto per spostarmi per continuare il mio cammino, quando con la coda dell'occhi noto tre figure in disparte che stanno conversando allegramente.
Rimango qualche minuto ad osservarli, chiedendomi mentalmente quando nella mia vita mi sia capitato di vedere tanta bellezza insieme in una volta sola.

Vorrei essere in grado di sapere di cosa stanno parlando. Sicuramente anche loro non sono entusiasti della decisione di Clef. All'improvviso sento il mio corpo attraversato da un brivido quando mi rendo conto che Axel ha sollevato il suo sguardo nella mia direzione.
Con uno scatto fulmineo mi levo dalla finestra appoggiando la schiena alla parete; il mio cuore batte talmente veloce che sembra voglia schizzarmi fuori dal petto. Spero che nonostante tutto non si sia accorto della mia presenza; non mi va che pensi che li stavo spiando.
Faccio un profondo respiro per rilassarmi, poi mi incammino a passo spedito verso la mia destinazione.
Arrivata davanti all'entrata della grande sala, noto che la porta è stranamente aperta. Riesco ad udire le voci dei miei amici che stanno discutendo animatamente con Clef.
"Non credi che potrebbe essere pericoloso?" Gli domanda Presea preoccupata.
"Non credo proprio! E' Proprio per far si che il viaggio sia il meno pericoloso possibile che ho deciso di mandarle insieme ai ragazzi" Le risponde lui tranquillamente.
"Però devi ammettere che senza i geni saranno più vulnerabili, se il nemico dovesse attaccarle non potranno difendersi come facevano una volta" Interviene Rafaga.
"E' anche per questo motivo che mi è sembrato opportuno mandarle a fare questo viaggio. Quando dovranno affrontarlo, saranno costrette a contare solo sui loro poteri, potrebbe essergli utile combattere contro qualche mostro. Sperando sempre che il nemico non decida di apparire così presto"
"Una specie di allenamento?" Gli domanda Carldina pensierosa.
"Più o meno" le risponde Clef divertito.
 "Io continuo a dire che è pericoloso, ma nonostante tutto devo ammettere che tutti noi siamo nelle loro mani, quindi…"
"Io non sono d'accordo!" Interviene Ascot con voce alterata bloccando il commento di Presea. "E poi… perché con loro? A parte Lantis  non li conoscono neanche. Potremmo andare io e un altro dei ragazzi insieme ad Umi e Fuu!"
Rimango commossa dal gesto di Ascot, certo che forse sarebbe più semplice essere accompagnate da uno di loro.
"Apprezzo la tua generosità, ma questo viaggio servirà anche a farli conoscere meglio visto che prima o poi saranno costretti a combattere insieme. Sono sicuro che troveranno il modo per andare d'accordo"
"Dai Ascot non preoccuparti, Umi è molto più forte di come pensi" Gli dice dolcemente Carldina.

Cavolo, non sarà che Ascot prova ancora dei sentimenti nei miei riguardi dopo tutto questo tempo? La cosa migliore che posso fare per lui, è quella di continuare a comportarmi come ho sempre fatto; trattarlo unicamente come un caro amico. Non voglio che soffra a causa mia.
"Umi, se vuoi ora puoi entrare"
La voce di Clef mi risveglia dai miei pensieri, imbarazzata per essermi fatta cogliere in fragrante a spiarli entro lentamente all'interno della sala.
"Buon giorno…" dico nervosamente alzando la mano in segno di saluto.
"Ciao Umi, come mai da queste parti?" Mi domanda Carldina abbracciandomi.
"Sono venuta per parlare con Clef ma credo che non sia il momento migliore…"
"Non preoccuparti, noi ce ne stavamo andando" mi dice Presea facendomi un sorriso ed iniziando ad incamminarsi verso l'uscita.
"Allora a più tardi" prosegue Carldina afferrando Rafaga e Ascot sotto braccio uscendo fuori a loro volta.
Una volta rimasta da sola con Clef, sento nuovamente l'imbarazzo prendere il sopravvento.
"Hai sentito tutto vero?" Mi domanda tranquillamente.
"Tu sapevi che ero li vero? Non era mia intenzione spiare la vostra conversazione, ma…"
"Non preoccuparti, spero solo che almeno alcune delle tue domande abbiano già avuto le risposte che cercavi"
"Si!" Gli rispondo frettolosamente alzando le braccia in un gesto sconsolato.
Rimaniamo entrambi in silenzio per qualche istante, nel quale rimango ad ammirare i lineamenti delicati e bellissimi del suo volto.

Quanto ho sofferto per te? Perché non sei mai riuscito a ricambiare i miei sentimenti?
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi e con un incredibile sforzo cerco di ricacciarle indietro.
Non posso! Non voglio che lui si accorga di come ancora dopo tutti questi anni mi faccia stare male a causa del suo rifiuto.
"Umi…" mi chiama dolcemente per attirare la mia attenzione. "Non essere triste, io… non merito tanto"
Alzo di scatto la testa, che tenevo china sul pavimento, verso di lui.
"Come fai a chiedermi questo, tu non puoi capire…" gli dico con la voce soffocata dal pianto che sta per esplodere.
"Tu credi?" Mi domanda inarcando un sopracciglio.
"Io so solo che fa male…" gli rispondo in un sussurro.
"Sono sicuro che prima o poi troverai quello che stai cercando: una persona che possa ricambiare i tuoi sentimenti, che ti faccia sentire protetta e felice come meriti. Io… non potrò mai essere quella persona"
I suoi occhi sono velati da un 'incredibile tristezza. L'unica cosa che vorrei fare in questo momento è gettarmi fra le sue braccia ed unire le nostre labbra, per fargli sentire tutta la frustrazione che mi sta dilaniando anima e cuore. Invece, non riuscendo più a trattenere le lacrime che stanno iniziando a rigarmi il volto, ed a sostenere il suo sguardo, mi dirigo velocemente verso l'uscita.
Ora più che mai posso capire quanto male può fare un cuore spezzato. Riuscirò mai a riunire i frammenti causati da tanto dolore? Quanto tempo dovrà passare prima che io riesca nuovamente ad amare qualcuno senza avere la paura di provare quest'orribile sensazione di abbandono e disperazione?
Queste sono le domande che affollano la mia mente mentre corro alla ricerca di un luogo dove possa sfogare tutto il mio dolore. Di una cosa in questo momento sono sicura: l'amore fa soffrire, allora perché ho bisogno di lui così disperatamente?

 
Con la vista offuscata dalle lacrime, ed il fiato corto causato dalla corsa mi precipito dall'unica persona che in questo momento può essermi d'aiuto.
Senza nemmeno bussare entro all'interno della stanza di Hikaru, trovandola fortunatamente distesa a riposare. Accortasi del mio ingresso improvviso scatta come una molla, inginocchiandosi al centro del grande letto.
"Umi che cosa è successo?" Mi domanda allarmata.
Senza dire una parola le corro in contro, cercando conforto nelle sue braccia. Hikaru intuendo forse il mio bisogno di sfogare la tristezza, rimane pazientemente in silenzio aspettando che il mio pianto liberatorio finisca.
"Grazie" le sussurro con voce tremante asciugandomi le ultime lacrime con il dorso della mano.
"Ora vuoi raccontarmi cosa ti è successo?" Mi domanda dolcemente.
Appoggio stancamente la testa sulle sue ginocchia.
"Cosa è successo, eh?" le rispondo sogghignando amaramente.
Lei non controbatte, rimane in silenzio aspettando pazientemente una mia spiegazione.
"Finalmente mi sono resa conto, che l'uomo di cui sono sempre stata innamorata, non contraccambia i miei sentimenti"
"Stai parlando di Clef vero?"
Alzo la testa quel tanto che mi basta per guardarla negli occhi.
"Lo sapevi?"
"No, ma l'avevo intuito. Quello che non riesco a capire è perché tu non ne abbia mai parlato"
"Tu e Fuu avevate già abbastanza problemi per preoccuparvi anche dei miei"
"Hai parlato con lui?" Mi domanda senza controbattere alla frase che le ho appena detto.
Mi riadagio dolcemente sulle sue gambe chiudendo gli occhi, tornando mentalmente alla discussione con Clef.
"Facendola breve, mi ha detto che non è l'uomo adatto a me, e che con lui… non potrò mai essere felice"
"E tu cosa gli hai risposto?"
"E' questo il bello! Invece di parlargli e cercare di farlo ragionare, di fargli capire che quello che aveva detto erano solo delle stupidaggini, mi sono messa a piangere e sono scappata via"
Rimaniamo qualche istante in silenzio, ognuna assorta nei propri pensieri.
"Che intenzioni hai ora?" Mi domanda tranquillamente.
"Non posso obbligarlo ad amarmi, dovrò accettare la sua scelta, dimenticarlo e cercare di andare avanti"
Hikaru mi asciuga delicatamente una lacrima accarezzandomi la guancia.
"Sono sicura che prima o poi troverai la persona giusta per te"
Senza volerlo sul mio volto compare un sorriso cinico.
"Sono le stesse parole che ha usato anche lui" le dico soffocando uno sbadiglio.
"Ora cosa ne dici di riposarti un po'? Vedrai che quando ti sveglierai forse riuscirai a vedere tutta questa faccenda sotto un'altra ottica"
"Non lasciarmi sola" le chiedo con la voce impastata dal sonno.
"Non preoccuparti, non ho intenzione di andare da nessuna parte" Mi risponde sorridendo accarezzandomi teneramente i capelli.
Il sonno prevale su di me portandomi finalmente in un luogo di pace e serenità. Ma non sono sola. Accanto a me c'è un cavaliere che mi sta tendendo la mano per intimarmi ad avvicinarmi a lui. Il suo volto è oscurato, non capisco chi è, ma le mie gambe senza volerlo continuano ad avanzare verso di lui. Arrivatagli vicino mi afferra dolcemente, stringendomi in un tenero abbraccio.
"Non sei sola, ci sono io con te" Mi sussurra teneramente prima di adagiare le sue labbra sulle mie.

 

Salve gente!
Andate bene le vacanze?
Le mie sono state fantastiche. Ora non mi resta che aspettare quelle invernali.

 

Ringrazio Onyria, ISA1983 e labellaninnetta per le recensioni dello scorso capitolo.

 
Questa volta voglio fare un ringraziamento speciale ad Onyria che mi ha inviato un ritratto di Axel veramente stupendo.
Aspetto con ansia quello di Anthilien.
Se mi darai il tuo consenso potremmo mettere il link del tuo disegno, cosicché tutti potranno vedere quanto sei brava.

 
Ringrazio come sempre anche tutti coloro che hanno messo questa storia tra preferiti e seguite; e naturalmente anche tutti coloro che leggono solamente.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** preparativi 2parte ***


Hm-hmmm… m-ma che succede?!
Un fastidioso ed incessante bussare alla porta mi ridesta da un sonno profondo e privo di sogni. Mi rigiro svogliatamente tra le soffici lenzuola cercando di attutire il rumore premendomi il cuscino sulla testa, nella vana speranza che lo scocciatore si stanchi presto e tutto questo frastuono finisca.
A quanto sembra chiunque si trovi dietro la porta non ha nessuna intenzione di andare via, e allora, ormai quasi del tutto sveglio, mi decido ad aprire gli occhi ma sono costretto a richiuderli immediatamente per non essere accecato dalla luce del sole che illumina la stanza attraverso le enormi finestre; mi maledico mentalmente per non aver chiuso i pesanti tendoni ieri sera.
"AVANTI!" Urlo alterato verso la porta chiusa.
Immediatamente il cigolio dell’anta che si apre viene subito sostituito dal suono dei passi di qualcuno che entra nella mia stanza.
"Axel! Maledizione! Ti vuoi alzare?!"
Con un gesto di stizza sposto il cuscino dal viso, riposizionandolo in modo da adagiarvi nuovamente la testa.
"Buongiorno altezza! Dormito bene?" Avvertendo una nota di rabbia nella sua voce mi decido finalmente ad aprire gli occhi. Se avessi il potere di farlo, in questo momento, con lo sguardo incenerirei la persona che stamattina ha disturbato il mio sonno e mi ha svegliato in malo modo.
"Anthilien… vai al diavolo!"
Il mio amico indispettito dal atteggiamento ostentato, si sposta dall'entrata e raggiunge con due falcate il centro della stanza.
Rimane per alcuni secondi immobile, a braccia incrociate, a fissarmi con uno sguardo alterato ed indispettito allo stesso tempo.
"Ma ti rendi conto di che ore sono?" Mi domanda irritato inarcando un sopracciglio.
"Non ne ho idea" gli rispondo con voce ancora impastata dal sonno e stropicciandomi gli occhi.
"Il sole è già sorto da un bel pezzo! Ed io sono ore che aspetto, nella ingannevole speranza che qualcuno si degni di raggiungermi!"
"Lantis dov'è?" Gli domando non riuscendo ancora a capire bene quello che mi sta dicendo.
Sul suo viso compare una smorfia di indignazione.
"Se proprio lo vuoi sapere… sono appena uscito dalla sua stanza!"
Scoppio a ridere, da quanto lo conosco? Non ho mai visto il nostro capitano alzarsi dopo il sorgere del sole.
"Ora mi vuoi fare il favore di alzarti e raggiungermi il prima possibile nel cortile di addestramento?"
Senza dire una parola, sospirando, mi alzo faticosamente dal letto e mi dirigo in bagno. Appena metto piede all'interno sento lo sbattere della porta della stanza, segno che Anthilien finalmente ha deciso di lasciarmi in pace, per il momento.
Sogghignando entro nella doccia, il fresco contatto del liquido con la mia pelle mi permette di svegliarmi completamente. Una volta finito, avvolgo il mio corpo con una morbida tela profumata e fisso per qualche momento la mia immagine riflessa nello specchio, ritorno mentalmente a giorni che ormai mi sembrano lontanissimi.

Quanto tempo è passato… da quanto qualcuno non veniva a svegliarmi la mattina?
Ritorno bruscamente alla realtà, richiudendo i miei dolorosi ricordi nell'angolo più remoto della mia mente.
Dopo essermi sistemato ed aver indossato l'armatura, esco per raggiungere i miei amici nel cortile.

Percorro lentamente il corridoio che fiancheggia l'ala ovest del castello, fino ad oltrepassare un grande arco di pietra che mi permette di uscire all'esterno.
"Finalmente anche tu hai deciso di degnarmi della tua presenza!” Mi urla contro Anthilien, mentre mi avvicino, spostando il suo sguardo indispettito da me a Lantis, che sta facendo tutto il possibile per non scoppiare a ridere. Arrivato vicino a lui gli do una pacca amichevole sulla spalla.
"Capitano… dormito bene?"Domando cercando di rimanere il più serio possibile.
"Direi di si!" Mi risponde divertito.
"Bene! Ora che finalmente abbiamo constatato che l'unico a non essersi svegliato all'ora di pranzo è il sottoscritto, cosa ne dite di incominciare a discutere di questo benedetto viaggio?"
Immancabilmente sento l'allegria abbandonarmi del tutto e ritorno ad una realtà che avrei preferito cancellare.
Mi sposto ancora di qualche passo appoggiandomi stancamente contro la staccionata di legno che delimita il campo di addestramento.
"Io non sono d'accordo!" Affermo duramente mentre do ancora le spalle ai miei compagni.
"Sinceramente, neppure io la trovo una idea eccellente" Asserisce Anthilien seccato.
Mi giro di scatto verso di loro. Devo ammettere che le sue parole mi hanno sorpreso, credevo che l'unico ad opporsi a questa assurda idea sarei stato io. Come sempre del resto.
Sposto il mio sguardo su Lantis, che fino a questo momento è rimasto in completo silenzio, e lo osservo perplesso.
Il suo sguardo mi fa desistere dal chiedergli qualsiasi cosa. I suoi occhi sono così… distanti. Come se vedessero cose che solo lui può vedere, che solo lui… ha vissuto.
Mi chiedo che segreti inconfessabili tenga ancora così gelosamente rinchiusi nel suo cuore.
Conosco la vita e la storia di Lantis quel tanto che lui ha voluto che conoscessi. Non ho mai voluto intromettermi o indagare convinto che prima o poi avrei trovato il modo di abbattere i muri che lui stesso ha creato. Forse perché il solo parlarne gli provoca ancora troppo dolore, o forse… solo perché non sono io la persona che può aiutarlo a cancellare, una volta per tutte, i fantasmi di un passato che ancora oggi, ne sono sicuro, lo tormentano. Si tratta di un dato di fatto che mi provoca un'inaspettata irritazione, chi potrà mai essere la persona che lo aiuterà a trovare tutta la pace e la serenità che merita?
"Hei Lantis, sei ancora fra noi?"Gli domanda Anthilien, e senza rendersene conto ci riporta entrambi al presente.
"Scusatemi, stavo pensando…"
"Ai cavalieri magici? O a uno in particolare?"
Noto le spalle del capitano sussultare leggermente alla domanda di Anthilien.
"Ma cosa ti salta in mente? Stavo pensando al fatto che non sarà facile compiere questo viaggio"
"Fammi capire…" lo interrompo infastidito, "non hai nessuna intenzione di cambiare le cose vero?"
"Ormai abbiamo già acconsentito… non posso andare da Clef e dirgli che non abbiamo nessuna intenzione di andare con loro. Cosa penserebbe di noi?" Controbatte facendo un gesto esasperato con la mano.
"Allora andrò io! Non ho nessuna intenzione di portarmi dietro un cavaliere magico! Piuttosto andrò da solo. Non mi interessa un accidente di quello che potrebbe pensare Clef al riguardo."
Anthilien mi raggiunge sedendosi con un balzo sulla staccionata di fianco a me.
"La principessa è d'accordo" sospira rassegnato, "e noi non possiamo disobbedire ad un suo ordine. Anche se l'idea è stata di Clef, lei ha acconsentito… è come se fosse stata lei stessa a parlare!"
Sto per controbattere ma la mia attenzione viene catturata da un'immagine in lontananza. Uno dei cavalieri magici è affacciato ad una finestra a fissare pensierosa i soldati che si stanno allenando. Il suo sguardo si gira verso la nostra direzione, quando si rende conto che la sto guardando si ritrae velocemente, sparendo del tutto alla mia vista.
Riporto la mia attenzione verso i miei due amici che hanno spostato la loro conversazione, senza che me ne rendessi conto, su altri argomenti.
 "Allora me lo vuoi dire?"
Anthilien sta attendendo impaziente risposta ad una domanda che ignoro.
"Credo che tu abbia preso un abbaglio" Gli risponde secco Lantis.
"Se lo dici tu. Tu cosa ne pensi Axel?"
Rimango qualche secondo a fissarli intensamente chiedendomi mentalmente che genere di risposta dovrei dare.
"Scusa… ma di cosa stai parlando?"
"Ma si può sapere dove hai la testa oggi? Ho appena chiesto al nostro capitano cosa ci sia stato fra lui e la nostra principessa"
"Non capisco di cosa tu stia parlando!" controbatto non capendo il senso di questa domanda.
"Ora basta" interviene Lantis lanciando uno sguardo infuocato verso Anthilien. "E' tardi. Credo sia meglio andare a mangiare qualcosa". termina dandoci le spalle e avviandosi verso il castello.
Rimango imbambolato a fissare la figura di Lantis allontanarsi a passo spedito, chiedendomi cosa possa aver scatenato un cambio d'umore così repentino. Sposto il mio sguardo sul cavaliere di fianco a me, lanciandogli un'occhiata interrogativa.

Cosa può aver capito che io ancora non riesco a comprendere?
Anthilien da parte sua ricambia il mio sguardo con un ghigno enigmatico.
"Solo il tempo potrà dirmi se ho torto o ragione " Mi dice divertito rimettendosi in piedi e avviandosi anche lui verso l'interno del palazzo.

 
Rimasto completamente solo, mi incammino verso la sala del trono; devo parlare assolutamente con Clef, non ho nessuna intenzione di partire insieme a quella stupida ragazzina impertinente!
Arrivato in prossimità dell'entrata, sono costretto a spostarmi velocemente di lato, il cavaliere magico dell'acqua mi è passato di fianco correndo, senza nemmeno accorgersi della mia presenza.
Stava piangendo!
Rimango alcuni istanti immobile appoggiato contro il freddo muro del corridoio con gli occhi chiusi ed il respiro irregolare.

Ma cosa mi sta succedendo?
Perché mi ha turbato così tanto la sua sofferenza?

Sbatto energicamente un pugno contro la parete, il dolore lancinante alla mano mi aiuta a riprendere il controllo di me stesso.
Al diavolo!!
Infastidito dal mio atteggiamento, varco velocemente l'entrata.
Clef è seduto al solito posto tenendosi la testa fra le mani. Non riuscendo a trovare le parole giuste per catturare la sua attenzione picchio i piedi in modo da fargli percepire la mia presenza.
Accortosi di non essere più solo alza di scatto la testa; il suo viso è una maschera di puro dolore, nei suoi occhi scorgo una tristezza che va oltre ogni immaginazione.
"Se sei qui per chiedermi di cambiare idea, stai sprecando il tuo tempo"
Preso completamente alla sprovvista dal tono tagliente della sua voce, rimango per un istante in silenzio ad osservarlo.
"Me lo stai per caso ordinando!?" gli domando con voce glaciale posizionandomi davanti a lui.
Il suo corpo si accascia contro lo schienale del trono, la testa reclinata all'indietro, gli occhi chiusi.
"Te lo chiedo come favore personale"  sussurra stancamente.
"Vuoi parlarne?" gli domando avvicinandomi di più a lui.
Avvertendo forse la mia presenza più vicina spalanca di scatto gli occhi nei quali riesco a scorgere un profondo tormento.
"No!" è la sua risposta secca.
Sento i muscoli del mio corpo irrigidirsi; è frustrante non riuscire a capire che cosa vuole veramente, non sono abituato a trovarmi in queste situazioni.
Forse intuendo il mio turbamento il suo viso si distende, accentuando un lieve sorriso.
"Forse un giorno, ma non ora. L'unica cosa che ti chiedo è di proteggere Umi a costo della tua vita… me lo devi promettere!!"
I suoi occhi mi provocano una fitta lancinante, conosco quello sguardo, ho già visto quella disperazione.
"….v-va…bene" mi ritrovo a dire abbassando il capo in segno di sconfitta.

 
Ma cosa succede a tutti oggi? Prima Lantis… era così strano, pensieroso, da quando lo conosco non credo di averlo mai visto in quelle condizioni, che mistero c’è sotto?
Poi il profondo turbamento del Cavaliere Magico dell’Acqua, non so che cosa mi abbia potuto fare ma l’ho sentito sulla mia pelle.
Infine Clef… con lui è sempre come parlare per rebus da risolvere, cosa nasconde?
Oooooh, non riesco a capirci niente! E cos’è questo stato di tensione che mi rende così nervoso?!

Ritorno nella mia stanza e mi sbatto energicamente la porta alle spalle, la chiudo a chiave, e mi appoggio pesantemente ad essa.
Non voglio vedere nessuno, non voglio parlare con nessuno. Ho bisogno di stare solo. Devo riflettere.
Rimango alcuni istanti in piedi ad osservare lo spazio che mi circonda.
La mia stanza è imponente, troppo grande per una sola persona, per una persona come me.
I muri sono tinteggiati con un colore grigio perla quasi evanescente. Al centro della parete alla mia destra vi è l'enorme letto, sul quale domina un gigantesco dipinto che raffigura un mare in tempesta.
In un angolo sulla mia sinistra, sopra ad un tappeto dalla preziosa manifattura,  c'è un salottino, che una ragazza certamente definirebbe “grazioso”: un comodo divano, un tavolino e due poltroncine dallo scheletro in legno chiaro e il rivestimento di un leggero velluto dello stesso colore delle pareti.

La parete di fronte al letto è coperta da pesanti tendoni, in doppio strato grigio chiaro e grigio scuro, che nascondo le enormi finestre che si affacciano sui giardini del castello; ai piedi della finestra centrale due grandi poltrone, stesso stile del salottino, completano l'opera.
Mi guardo di nuovo in torno e mi rendo conto che tutto l'arredamento: il divano, le poltrone, i tendoni, il tappeto e persino la coperta del letto sono grigi, varie tonalità ma tutto è grigio.
Tutto rispecchia pienamente il mio attuale umore. Abbozzando un sorriso mi domando se non sia stato fatto apposta.
Con due falcate raggiungo la finestra e, dopo aver scostato le tende, mi lascio stancamente cadere sopra una poltrona, cercando in essa pace e calore.
Il sole sta ormai scomparendo dietro alle montagne, lasciando al suo posto nient'altro che il buio e le ombre che ci circondano.
Nella mente ancora gli stessi pensieri.
Rimango a fissare la luce fuori dalla finestra che piano piano si sta affievolendo, mentre la mia testa è tartassata da domande a cui non riesco a dare una risposta.

Che cosa mi direbbe Lantis in questo momento?
-“Allora anche tu hai un cuore nascosto da qualche parte sotto quella pesante armatura!”-

Sorrido cinicamente alla notte che sta arrivando; domani è il grande giorno, il giorno della partenza.
Preparati cavaliere magico!
Non esiste cosa peggiore che stare a contatto con  una persona che al posto del cuore non ha nient'altro che un frammento di pietra.



Salve a tutti

Finalmente sono tornata!!!

Non ci speravate più vero?

Chiedo scusa per il forte ritardo, ma inconvenienti e problemi vari non mi hanno permesso di scrivere in questo ultimo periodo.

 
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito l'ultimo capitolo, spero vivamente che continuiate a farlo anche per i successivi.

 

Come promesso, e con il permesso dell' autrice vi inserisco qui sotto il link con il ritratto di Axel.

 
http://princessneko81.deviantart.com/art/Alex-Di-nuovo-a-Sephiro-171410861

 
Ringrazio nuovamente ONYRIA per questo magnifico disegno.

Io lo trovo straordinario.

 

 

Mi resta un ultima cosa da dire

 

          Buon Natale a tutti


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